CENACOLO  DEI COGITANTI

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Report "Cultura"   7-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

San Carlo, pronta la squadra per il comitato scientifico ( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università, nonostante questa continui a definirsi assolutamente disponibile a partecipare con docenti e forse anche in qualità di membro del comitato promotore. Ma ben più importante, al momento, è la definizione o meno del consorzio che dovrebbe organizzare la manifestazione: tramontata l'idea di assegnarla al Consorzio Bio 2008 -

Economia, omaggio alla Stagi ( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Eufemia per la nostra Università di cui spesso la città si dimentica». E non ha dubbi Paolo Caselli (durante la conferenza stampa di ieri mattina) della Fondazione, docente prima a Modena e ora a Reggio, di annoverare tra le migliori facoltà di Economia in Italia quella modenese, per la sua impostazione culturale, per la sua sede di prestigio.

Barocco napoletano non solo da vedere ma anche da sentire ( da "Alto Adige" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: economista e preside dell'Istituto universitario di Venezia, Ugo Morelli docente di managment all'Università di Trento. Il professor Conigliaro spiega che: "Ogni mostra di opere d'arte è finalizzata ad incrementare la probabilità che ognuno di essi e il loro insieme, possa continuare a testimoniare, nel tempo, la cultura che lo ha prodotto.

BresciaCasa, di scena l'architettura del futuro ( da "Giornale di Brescia" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pianificazione Urbanistica all'Università di Firenze, Luigi Pati, docente di Pedagogia all'Università Cattolica di Brescia. L'iniziativa ha il valore di un momento di approfondimento a partire da alcune fondamentali premesse teoriche. È convinzione comune che l'architettura e l'ambiente costruito, ossia costruzioni, villaggi, città e paesaggi,

Comunicazione, via ai Salotti tra campagne elettorali e imprese ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: faccia a faccia tra il sondaggista Crespi e il docente universitario Pitteri Più di duecento partite Iva che si occupano di comunicazione nel Mantovano, tra cui molte società leader del settore in Italia, con circa 800 addetti. Ecco le cifre di un comparto che ieri si è ritrovato idealmente all'hotel La Favorita per discutere di mercato e prospettive nei «Salotti della comuicazione»

Fine vita , il dubbio oltre Eluana ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: già docente di Diritto Civile a La Sapienza di Roma, Andrea Nicolussi, Ordinario di Diritto Civile all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Alessandra Bagni, medico anestesista al Policlinico di Modena e al posto di Raffaele Calabrò, impossibilitato a partecipare, Antonio D'Andrea, professore di Diritto costituzionale all'

l'irresistibile ascesa dell'interporto creatura socialista ora nelle mani del pd - ettore boffano paolo griseri ( da "Repubblica, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Affonda le radici nella Prima Repubblica la nascita della società pubblico-privata. Una storia sbagliata L´irresistibile ascesa dell´Interporto creatura socialista ora nelle mani del Pd Da Lombardo agli attuali assetti frutto di un compromesso E dietro l´angolo Gavio pronto a rilevare tutto ETTORE BOFFANO PAOLO GRISERI è una storia un tempo molto socialista e adesso tutta del Pd,

Mostra di pittura e scultura Oggi, alle 11, si inaugura al Centro Culturale 6 Maggio 184... ( da "Arena, L'" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Zoologia all'Università di Bologna, terrà la seconda conferenza del ciclo. «Storie naturali di vertebrati marini», a titolo «Pesci». L'incontro è aperto a tutti, ed è organizzato dall'«Associazione Naturalisti Veronesi». Al teatro Stimate «La donna dell'Islam» Oggi al teatro Stimate di via Montanari 1,

rilancio dei prati di tivo la nuova seggiovia sarà pronta per luglio ( da "Centro, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: annunciarlo è il presidente della società pubblico-privata Gran Sasso teramano, Fernando Marsilii, a margine della presentazione del 32º Gran premio giovanissimi di sci in programma domenica ai Prati di Tivo. I lavori per completare l'impianto riprenderanno tra un mese e, salvo nuovi intoppi, consegneranno agli amanti della montagna un'opera moderna (è la seconda del genere in Italia)

Prime linee guida per il futuro rettore ( da "Provincia Pavese, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Quattro docenti hanno inviato ieri una lettera ai colleghi: «Siamo un gruppo di ex-docenti dell'università di Pavia e vorremmo promuovere un ampio dibattito - scrivono Alessandro Cavalli, Gianluigi Corona, Alberto Gigli Berzolari, Paola Vita-Finzi - convinti che gli anni a venire saranno decisivi per il futuro del nostro ateneo»

aquiloni l'associazione aquilonistica i colori del vento informa le scuole di ogni ordine e grado ... ( da "Nuova Sardegna, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Sassari, sul tema: «Sassari e la sua struttura urbana», info: 079-980957 e 079-2826119. Liceo Azuni Il dirigente scolastico del Liceo ginnasio Azuni invita il personale docente e Ata, che ha prestato servizio, con contratto di supplenza breve e saltuaria nell'anno 2008, a ritirare nella segreteria della scuola il Modello Cud relativo al 2008.

tutti contro la chiusura ( da "Mattino di Padova, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: L'università - replica Guido Scutari, prorettore con delega alla condizione studentesca - ha sempre ospitato tutti e continuerà a farlo». I DOCENTI. «Siamo perplessi e scandalizzati per la militarizzazione del Bo», accusano i professori Stefano Allievi (sociologo) e Umberto Curi (filosofo).

Una società scientifica per lo studio delle patologie provocate dal pesce crudo ( da "Tempo, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: segretario e tesoriere sono rispettivamente Vincenzo Olivieri e Carlo D'Intino (entrambi di Medicina veterinaria, Pescara), coordinatore scientifico è Domenico Angelucci (Anatomia patologica, Chieti), presidenti onorari sono Giacomo S. Gidaro (Chirurgia generale, Pescara, e docente dell'Università "d'Annunzio) e Simonetta Mattiucci (Università "La Sapienza", Roma).

diario di uno scrittore all'università non serve protestare, basta ascoltare - ferdinando camon ( da "Mattino di Padova, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: guardavamo i docenti come dèi. Avevamo sete delle loro parole. Bevevamo tutto. Ci seduceva la loro sicurezza, ci sembravano sistemi che contenevano il mondo. Ci sembrava che i docenti fossero le menti supreme della nostra epoca, guide morali e culturali. Abbiamo superato esami su esami, ci siamo laureati e (noi di Lettere e Filosofia)

EVA PER SEMPRE..? LA PITTURA AL FEMMINILE, TRA MITO E REALTÀ VIGEVANO DALL'8 AL 29 MARZO 2009 ( da "marketpress.info" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: maestra compositrice di musica solistica e da camera, direttrice di coro e docente presso il Conservatorio ?G. Cantelli? di Novara. Infine la donna nel suo ruolo di madre e testimone di speranza sarà la protagonista di ?Ma-donna?che donne!!?, in programma per domenica 29 marzo, con la partecipazione di Enza Rando, membro dell?

Al Margot un incontro vivace dei giovani: è un'iniziativa originale promossa dall'Ac ( da "Cittadino, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sostituto procuratore di Cosenza Francesco Mìnisci e del professore dell'università cattolica di Milano Camillo Regalia, docente di psicologia nonché presidente della European Society of Family Relations."La mia coscienza è guidata dalla legge". Così di fatto ha esordito il dottor Mìnisci, spiegando dunque come la dimensione del perdono, di per sé, non esista come istituto giuridico.

La prima serata con il monaco di Bose nativo di Casale sarà dedicata al tema "Una fede che si plasma nel Mistero Pasquale" ( da "Cittadino, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Cattolica) e a Roma (Università Gregoriana). Docente della Facoltà teologica dell'Italia Settenrionale, oltre agli argomenti teologici e filosofici legati alla didattica istituzionale, i temi di maggior impegno specialistico sono quelli al confine delle scienze religiose con la psicologia e l'estetica (psicanalisi e religione,

misi nel conto anche di perdere e non guadagnare nulla ( da "Tirreno, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Massimo Paoli, livornese, docente all'Università di Perugia, non fa mistero che «quando si ha a che fare con istituzioni pubbliche, è così: i bandi li fanno quando possono essere fatti e così può finire che tu lavori per niente; a me è successo con la Regione Umbria, ma anche con un istituto di Palermo».

il rettore non commenta pera: quali scontri? ( da "Tirreno, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: possibilità di esprimersi anche in dissenso rispetto alle tesi presentate dal professor Pera e comunque lui, che è stato docente nel nostro ateneo, come studioso ha il diritto di presentare una sua tesi all'interno di qualsiasi università». Durante il dibattito seguito alla presentazione del volume, è stato concesso, in effetti, a tutti il diritto di confutare o meno le tesi del filosofo.

La fuga di cervelli dal Sud non è irreversibile. Ma occorre agire presto e bene ( da "MF Sicilia" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: È questa in ultima analisi la formula magica che ci indica gli obiettivi su cui siamo chiamati a trovare un accordo (e le risorse finanziarie necessarie), in quanto cittadini anzitutto europei e poi italiani e meridionali. * Docente di Economia e Gestione delle imprese nell'Università di Catania

ConvegniMedicina di genere in ambito trasfusionale Ore 9, Borsa Merci, via Petrarca 10, seminario <La medicina di genere in ambito trasfusionale> organizzato dall'Avis provinciale ( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: indagine conoscitiva sulla funzione dello sport negli oratori lombardi da parte di Diegio Mesa, docente di metodologia della ricerca sociale all'Università Cattolica di Brescia. Ore 10,15, presentazione metodologia e lettura dell'indagine a cura di Caterina Gozzoli, docente di psicologia della convivenza socioorganizzativa all'Università Cattolica di Brescia.

Nuovo avvocato Il nostro concittadino Michele Vincenti ha brillantemente superato la prova di esa... ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è questo il titolo della conversazione che Mirella Scardozzi, docente di storia moderna all'università di Pisa, terrà domani, alle ore 17.30, al circolo Briciole (via Cervara, 115). Le donne di Elisa Gli «Amici del Museo Ugo Guidi - Onlus» e il ministero dei Beni artistici e Culturali presentano la mostra della scultrice Elisa Corsini, «Le donne di Elisa».

al sant'alessandro ( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università La Sapienza di Roma, che ha sviluppato il tema del controllo preventivo dei ricorsi e del vaglio di ammissibilità. Ha concluso i lavori Mariacarla Giorgetti, docente di Diritto civile e di diritto fallimentare all'Università di Bergamo, che ha parlato della prassi applicativa della Cassazione sui quesiti di diritto e sulla loro possibile soppressione.

Beauty, fitness, cucina per l'open day domani al Grand Hotel ( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di chirurgia plastica all'Università di Siena; poi un seminario con Luigi Frigerio, direttore di Ostetricia e ginecologia ai Riuniti di Bergamo, sul tema «Prevenzione e cura dei tumori femminili: il vaccino»; quindi altre esperte di temi femminili (Serena Paris, Giusy Carolei e Lucia Viola), mentre Luca Panseri,

Il riavvio. ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Attrarre capitali privati, nell'attuale situazione di crisi del credito, è un'impresa quasi impossibile. Non è da escludere, allora, che l'opera frontiera della partnership pubblico-privato possa trasformarsi in un'opera pubblica molto più tradizionale, legata, di anno in anno, agli stanziamenti messi a disposizione dalla legge finanziaria.

A SCUOLA DI RISPARMIO ( da "Corriere del Veneto" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pochi che sappiano veramente cosa sia un investimento produttivo. Il capitale umano, la formazione, la ricerca, questo è ciò che rende il denaro un investimento. Queste sono le direttrici in cui in tempo di crisi le istituzioni pubbliche dovranno riorientare le loro spese. Non l'edilizia.

Bo blindato, Fisichella parla <I cattolici non sono afoni> ( da "Corriere del Veneto" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: erano anche due dei tre docenti firmatari della lettera aperta che due settimane fa sollevò il caso. Umberto Curi, che ha abbandonato l'aula poco prima che parlasse il prelato, e Stefano Allievi, che invece ha atteso la fine del convegno per commentare: «Visto che sostanzialmente non si è parlato di trapianti è emersa la vera identità dell'iniziativa &

J'accuse del rettore su Youtube: <La città ci ha lasciati soli> ( da "Corriere del Veneto" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: primo di questi è il capitolo personale con i pensionamenti in vista e la necessità di introdurre nuove leve: «Il nostro corpo docente è piuttosto anziano – ha concluso il rettore – molti saranno i professori che andranno in pensione, e se questo da una parte può aiutare a recuperare risorse, dall'altro potrebbe mettere in difficoltà i corsi di laurea più affaticati.

Letteratura e medicina, teorie a confronto tra Dante e Cecco ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: fino a configurarsi come una vera scienza della vita', interverrà la docente di Storia della filosofia medievale dell'Università di Urbino, Romana Vico Martorelli. All'iniziativa, inoltre, sarà presente anche il regista e attore teatrale Stefano Artissunch, che leggerà alcuni brani scelti dalla Divina Commedia' e da L'acerba'.

Musica per Dotoli alla Sorbona ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente all'università di Bari e acclamato poeta (in francese) Oltralpe. L'appuntamento è per mercoledì prossimo 11 marzo alle 21 nella sala «Milne Edwards» dell'Università Parigi IV, la storica Sorbona della capitale francese. Insieme alle poesie di Dotoli saranno messe in musica da Eric Guilleton (accompagnato da René Irra)

NUMANA LA CITTÀ si rifà il look. E'... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: «E' stimato in 50 milioni di euro, di cui 35 per le opere private. Il lavoro ovviamente può essere fatto per stralci, seguendo fasi diverse» ha concluso. L'ipotesi di sviluppo si avvarrà di un partenariato pubblico-privato attuato attraverso un project financing preceduto da un bando. Ilaria Traditi

dal nostro inviato FIRENZE - E' un vero e proprio pressing. Lunedì della sc... ( da "Messaggero, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: E se davanti ai docenti dell'ateneo perugino, il capo dello Stato aveva detto un forte e vigoroso "no" alle decisioni di bilancio ancorate alla logica dei "tagli indiscriminati" esortando ad un ripensamento, qui a Firenze ha fatto - per così dire - un passo avanti sottolineando come - pur trovandoci in una situazione di crisi economico-

di CRISTINA DEGLIESPOSTI LAVORI già partiti per l'ampliamento della ... ( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il piano triennale delle opere del Comune ha previsto l'opera nel 2011, ma tutto è legato al reperimento delle risorse. La strada più percorribile pare essere quella del project financing, ovvero una compartecipazione mista pubblico-privato tra il Comune e un soggetto interessato a investire in questo tipo d'opera.

Aristofane, una risata per seppellire il potere ( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Civiltà Greca all'Università Statale di Milano, con letture di Domenico Pugliares e Rossana Mola. L'incontro, organizzato dal Teatro della Cooperativa, in collaborazione con la rivista «Stratagemmi-Prospettive teatrali», sarà un viaggio nel teatro comico classico: un genere capace di momenti di sarcastica coscienza civica,

I Focolarini e il finanziamento contestato ( da "Adige, L'" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Salvatore Abbruzzese È docente di Sociologia della Religione all'Università di Trento I l dibattito, ospitato dall'Adige, sul finanziamento della Provincia di Trento di 400.000 euro (a cui si aggiungono i 50.000 del Comune) all'istituto universitario di Loppiano in Toscana, non riguarda assolutamente il Movimento dei Focolarini,

Un clic. E la pianta si difende ( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ricerca pubblicata dalla rivista Nature — cercando un compromesso tra piante che hanno troppi e troppo pochi stomi». In Arizona il cotone con un minor numero di stomi resiste meglio all'aridità. E l'ulivo al gelo. Meno stomi significa anche opporsi agli stress deleteri dovuti all'ozono che colpisce soprattutto d'estate gli alberi delle città e le colture in aree quali la Pianura

Innovazione, Italia cenerentola ( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Prendendo 29 indicatori che riguardano dai ricercatori impiegati, ai brevetti generati, agli scambi fra ricerca pubblica e privata, agli investimenti, alle società coinvolte e valutando pure, ad esempio, gli effetti economici generati e le aziende che hanno introdotto innovazioni, si è compilata una classifica che misura nel contempo le variazioni rispetto al passato.

La realtà in ventinove indicatori ( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A determinare la classifica intervengono 29 indicatori tra cui i ricercatori impiegati, i brevetti generati, gli scambi tra ricerca pubblica e privata, gli investimenti e gli effetti economici positivi prodotti dalle aziende che hanno introdotto sistemi innovativi. Per la prima volta si considera anche il valore «creativo».

<Si può vincere con la scienza e la tecnologia> ( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: meglio fare come la signora Margaret Thatcher in Gran Bretagna che negli anni Settanta rase al suolo l'università e la ricerca. E gli scienziati inglesi, in fuga, si ritrovavano nel mondo, Stati Uniti in particolare. Ma poi si è ricostruito e oggi le loro università sono invidiabili. Io sono favorevole al cambiamento purché vinca». Un esempio di grande programma che cambia le cose?

<Migliorano i processi produttivi ma si sta trascurando la ricerca> ( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Purtroppo nelle aziende di solito si migliorano i processi ma non si lavora nella ricerca innovativa: ormai l'investimento privato è ridotto tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento del prodotto interno lordo. Le grandi industrie sono scomparse. Anche di recente i Pirelli Lab, Cisco e Motorola hanno abbandonato l' Italia». Ci sarà una via d'uscita per risollevarci?

SAPERI ( da "Manifesto, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente al Dams di Roma Tre, con la rivista «European Journal of Women's Studies». LE PRATICHE Svariate le esperienze messe a confronto: la Scuola estiva della differenza nata nel 2001, su iniziativa di Marisa Forcina, dalla collaborazione fra l'università del Salento, Roma Tre e il monastero delle Benedettine di Lecce;

il motore del friuli ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: collocherà in pensione anticipata i docenti che hanno superato i 70 anni, e i tecnici amministrativi aventi 40 anni di servizio, con il risparmio per il 2010-12 di 2,2 milioni di euro: sarà così possibile l'ingresso di nuove energie. Per dare un esempio niente affatto simbolico, erano stati spenti gli impianti nel periodo natalizio.

Non di sola accademia ( da "Manifesto, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: tenuti da docenti femministe nelle università. Se è forte infatti fra alcune giovani la richiesta di politiche per l'accesso alla ricerca, per l'allargamento dei ruoli di ricerca e di insegnamento, è altrettanto forte in altre l'esigenza di riscoprire la matrice politica del femminismo delle origini, in una fase storica che domanda una nuova aggregazione su nuovi bisogni politici.

Sostenibilità ambientale e autosufficienza energetica. La Provincia di Rieti guarda a K... ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: disposizione squadre di esperti composte da docenti della Sapienza (25) e laureati in Ingegneria (15) con la possibilità di un potenziamento dei team attraverso il ricorso a stage formativi. «Per l'Università si tratta di un passo importante - ha sottolineato il professor Carlo Cecere, presidente del consiglio d'Area di Ingegneria per il polo sabino - perché la convenzione rappresenta un'

Scuola, allarme tagli: <Cancellati oltre 500 posti> ( da "Nazione, La (Pisa)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Visto che il numero di docenti nelle classi prime della primaria è assegnato su base di 27 ore settimanali, le famiglie avranno garantito il tempo pieno?». La Cgil Flc ha indetto per il 18 marzo uno sciopero di scuola Università e ricerca con una manifestazione regionale a Firenze.

edgar reitz a udine ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come sempre promosso dall'Università degli Studi di Udine per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima. A scandire la manifestazione saranno dieci giorni densi di proiezioni, incontri, workshop, nuove pubblicazioni, studi e premi di scrittura sul cinema e sulla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media,

<Contro-ronde degli universitari No a razzismo e xenofobia> ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Tre docenti di Lettere in campo «per sensibilizzare la città» «PRESTO partiranno le contro - ronde degli universitari» E' l'iniziativa provocatoria promossa da alcuni professori della facoltà di Lettere e Filosofia di Modena, «per sensibilizzare la città rispetto alle ultime decisioni prese in fatto di sicurezza e immigrazione»

ca' foscari, inaugurazione solo online ( da "Nuova Venezia, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il corpo docente a Cà Foscari ha un'età media molto alta, c'è bisogno di innovazione e di svecchiamento per dare chance ai giovani docenti». Tra i segnali non positivi, il rettore ha segnalato che c'è il rischio che più di qualche docente decida di andare in pensionamento anticipato, preoccupato per la situazione di crisi attuale,

tutela per il lavoro autonomo ( da "Nuova Venezia, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di diritto del lavoro, il capogruppo della Lega a palazzo Ferro Fini Giampaolo Bottacin. Al centro del seminario la posizione del lavoratore precario. Una geografia complessa e variegata, che ha qualche tratto in comune. Come ad esempio la necessità di prendere atto delle trasformazioni sociali che hanno messo il lavoratore autonomo spesso al centro del mondo prooduttivo.

Rifiuti, Belletti riconfermato presidente Cosrab ( da "Stampa, La" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: società di trattamento e stoccaggio dei rifiuti mista pubblico privata oggi interamente controllata dal gruppo A2A) e Seab la spa pubblica per la raccolta e lo smaltimento. Al centro c'è una partita da oltre 7 milioni di euro che Asrab dovrebbe riconoscere a Cosrab per una vecchia questione legata al primo appalto del Polo tecnologico e a un successivo cambio in corsa delle tariffe.

Ministero della Salute: <Prima di consumarlo deve essere bollito> ( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Nutrizione Umana presso l'Università di Torino e consulente del Ministero della Salute, concetto già sottolineato anche dal convegno «Latte: la cruda verità. Il latte crudo, i suoi vantaggi, i suoi pericoli», organizzato a fine gennaio da Slow Food Italia e dall'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Monsignor Fisichella, lezione in stato d'assedio ( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e da alcuni docenti di sinistra, che avevano protestato per la mancanza di contraddittorio, definendo «politica» l'iniziativa che cade a poche settimane dalle elezioni universitarie. Quando il monsignore ha però fatto sapere che avrebbe ascoltato volentieri un intervento opposto al suo, i contestatori hanno detto che non avrebbero partecipato.

Luigi Gedda, <genio> del laicato italiano ( da "Avvenire" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Le biografie di Gedda e Lazzati spiega ad esempio Marta Margotti, docente presso l'università di Torino per lunghi tratti possono essere lette in parallelo». Le differenze, spiega la studiosa, si alimentano anche in virtù di differenti contesti geografici (Lazzati veniva dalla tradizione ambrosiana) e diversi percorsi spirituali.

<Ma non chiedeteci il silenzio> ( da "Avvenire" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Qualche docente gli aveva anche lanciato precise sfide sul rapporto tra la Chiesa e la scienza, la bioetica in particolare. Monsignor Fisichella ha subito chiarito che quando si prende posizione sulla valenza etica di alcuni risultati sperimentali che toccano la persona «non si intende intervenire nell'ambito peculiare della medicina,

I docenti di religione e il disagio giovanile ( da "Avvenire" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: CHIESA 07-03-2009 I docenti di religione e il disagio giovanile BISCEGLIE. Elaborare possibili piste sul piano dell'innovazione educativodidattica valorizzando il contributo dell'insegnamento della religione cattolica (Irc) e degli insegnanti di religione (Idr) alla prevenzione del disagio in età scolare.

<Chi ama lo studio, ama la vita> ( da "Avvenire" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università, don Nicolò Anselmi, responsabile della pastorale giovanile italiana, Luigi Alici, docente di Filosofia morale all'Università di Macerata ed Elmar Salmann, che insegna teologia dogmatica alla Gregoriana. Moderati dal presidente nazionale della Fuci, Emanuele Bordello, i relatori hanno incentrato la propria riflessione proprio sul binomio amare studiare.

Fiscalità di sviluppo e credito di imposta: le ricette per il Sud ( da "Denaro, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Sociologia della conoscenza presso l'Università di Bari, "la questione meridionale deve essere affrontate da più punti di vista, innanzitutto partendo dagli errori che sono stati fatti, come quello di non aver fatto arrivare al Sud alcune risorse aggiuntive, poi affrontando sicuramente il problema della classe dirigente,

Campobasso: I Sanniti popolo di navigatori Presentato il volume di Mauriello e De Benedittis ( da "Sannio Online, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università degli Studi del Molise. In questo senso si coglie la portata innovativa di questo libro, frutto della collaborazione tra studenti e docenti. Altro elemento fortemente innovativo è la contestualizzazione del problema archeologico affrontato negli scavi.

ABRUZZO/FORMAZIONE: CHIODI, SI RINNOVA IL CAMPUS ESTIVO A ( da "Virgilio Notizie" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il prestigio del campus si deve alla qualita' dei suoi docenti, tra i quali si annoverano molti premi Nobel. Lo stesso Albert Einstein visse e lavoro' a Princeton per ben trent'anni. Tra le attrazioni storiche di Princeton, il campo di battaglia dove il generale Washington sconfisse gli Inglesi durante la rivoluzione Americana.

Raid razzista contro italo-etiope <Picchiato da due teste rasate> ( da "Corriere.it" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: È figlio di un noto docente dell'università orientale Napoli, studente italo-etiope denuncia aggressione. «Nessuno è intervenuto» Marco Beyenne, 22 anni, è stato aggredito e picchiato da due uomini con la testa rasata in una piazza affollata NAPOLI - Aggressione a sfondo razzista a Napoli.

ABUSI SUI MINORI, UN UNIVERSO FATTA DA UNA SERIE DI REALTà DIVERSE L'UNA DALL'ALTRA, ... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: lo psichiatra Alessandro Melucci, la magistrata Simonetta Matone, la docente Gabriella Autorino Stanzione, il procuratore della Repubblica Francesco Verdoliva, il presidente nazionale dell'Osservatorio sul diritto di famiglia Gianfranco Dosi. Conclude il ministro per le Pari opportunità, nonchè garante dell'infanzia Mara Carfagna.

Razzismo: studente Italo - Etiope di Capaccio aggredito a Napoli ( da "Salerno notizie" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università ?L?Orientale? a Napoli. Il giovane, il cui papà è un noto docente universitario in pensione ma legato ancora all'Università partenopea, ha riferito di essere stato aggredito da due persone a colpi di cintura intorno alle due di notte all'uscita da un locale per universitari.

SI CHIAMA FOXP3 ED è UNA MOLECOLA LA CUI PRESENZA NELLE CELLULE DEL TUMORE AL SENO è CORRE... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Immunologia all'Università statale. Lo studio è stato finanziato dall'Airc e sarà utile per personalizzare sempre più le terapie. L'analisi del tessuto neoplastico ottenuto da più di 300 pazienti ha evidenziato come la presenza di FOXP3 nelle cellule tumorali mammarie si associ significativamente col rischio di sviluppare metastasi,

NON HO TEMPO PER L'IMPEGNO POLITICO, QUINDI è MIA FERMA INTENZIONE DI NON CANDIDARMI... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente universitario, chiarisce che non intende partecipare alla corsa di primavera. «Sono in ottimi rapporti con Ciriaco De Mita, ne ammiro la lucida capacità di riflessione, ma se me lo chiedesse non mi candiderei. Lui ha fatto delle scelte determinate anche da quanto gli è accaduto personalmente, rimane intatta la freschezza del suo pensiero»

La nostra protesta sarà lunedì al Bo ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Umberto Curi e Paolo Zatti, i tre docenti universitari che in una lettera aperta avevano criticato l'opportunità, il metodo e la posizione dell'ateneo nell'organizzazione del convegno. «Sono allibito per quanto sta accadendo oggi - ha esordito Umberto Curi - C'è una militarizzazione assurda e completamente sproporzionata.

Conservatorio aperto al mondo con le lauree di Maria e Lee ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: direttore Luca Paccagnella ha ricordato come il futuro di questa importante università della musica sia solo nei giovani e ha sottolineato come il fatto di averne da ogni parte del mondo sia un grande riconoscimento di stima per il Venezze. «Dal mio arrivo, datato 2004, ad oggi assieme al gruppo di docenti abbiamo portato avanti un processo di internazionalizzazione della struttura.

Versi pronti ad aggredire il futuro ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sante Bortolami, docente dell'Università di Padova, ha chiarito il rapporto tra Dante e la Marca, cioè con l'entroterra veneto, attraverso una carrellata dei luoghi e delle gestioni politiche medioevali, sottolineando il particolare legame con Verona e con la corte degli Scaligeri.

Trieste Di sicuro non è successo spesso - anzi è forse la prima volta - che un pianofo... ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Di fronte a un pubblico nutrito e caloroso di docenti, studenti e appassionati Venier e Gesing hanno dato vita a una lezione-concerto informale e coinvolgente, in cui hanno proposto brani di autori come Wheeler e Coltrane, improvvisazioni e composizioni proprie, due delle quali su temi popolari gradesi e resiani: piccoli, grandi gioielli fatti di intesa,

Conto alla rovescia per l'edizione 2009 del FilmForum, quest'anno in cartellone a ... ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come sempre promosso dall'Università degli Studi di Udine per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima. A scandire la manifestazione saranno dieci giorni densi di proiezioni, incontri, workshop, nuove pubblicazioni, studi e premi di scrittura sul cinema e sulla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media,

L'idea è senz'altro "risparmiosa" e controcorrente: niente toghe con l'ermellino... ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: particolare alla volontà di finire in quiescenza di molti docenti per raggiunti limiti d'età, Ghetti ha preferito elencare i buoni risultati della didattica, ma anche dell'aumento nel numero degli studenti. «La popolazione studentesca - ha detto - è cresciuta negli ultimi tre anni fino a superare le 18 mila unità, soprattutto matricole delle lauree triennali e per quelle specialistiche.

Il centro di Padova militarizzato per la lezione del monsignore ( da "Gazzettino, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: improvvida sortita dei docenti. La città blindata (inutilmente), la figura peregrina di un'università che ha rischiato di copiare la Sapienza e quel famoso rifiuto di far parlare il Papa, una pubblicità al convegno che nessuna operazione di marketing sarebbe stata in grado di regalare, e la rabbia palese del sindaco Flavio Zanonato che a pochi mesi dalle elezioni si trova per l'

Barzellette e ironia: l'Università "raddoppia" ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ricerca dei docenti che presentano gli argomenti delle lezioni; ciascuna delle quali prevede un tempo di circa due ore e dar modo ai presenti, più che raddoppiati in due anni, di partecipare adeguatamente. L'Università di Susegana vuole conformarsi al significato originario della parola scuola per affermare il valore della scuola come luogo ove non vengono solo impartite nozioni,

Venezia, nell'isola spuntano i resti di una "donna vampiro" ( da "Gazzettino, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente del dipartimento di Scienze antiche dell'Università di Firenze, esperto di archeologia forense e antropologia fisica, che dalla fine dal 2006 ha condotto una serie di scavi e approfondimenti con un pool di ricercatori tra i quali la sezione veneziana dei Gruppi archeologici d'Italia e altre organizzazioni di settore (

Daymix: news, blog, video e immagini con una sola ricerca ( da "Blogosfere" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: video e immagini con una sola ricerca Pubblicato da Alessio Pellegrini alle 13:29 in Tool, web 2.0 Daymix , una delle ultime soluzioni proposte per la ricerca nel web. Se l'obiettivo di molte di queste soluzioni (come AllMyFaves o Joongel ), è di assicurare all'utente risultati di ricerca veramente significativi, Daymix prova a farlo in maniera originale.

ANTRODOCO: AMICIZIA E COLLABORAZIONE CON L'ALBANIA ( da "Sabina Oggi Online" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di filosofia alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, sono stati accolti dal Presidente della Repubblica Albanese, Bamir Topi. In quella occasione è stato donato alla Presidenza della Repubblica un dipinto di Lin Delija dalla collezione personale di Armando Nicoletti a testimonianza della reciproca amicizia che lega l?

Dal PD la sfida alla Gelimini perchè mantenga gli impegni ( da "Varesenews" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ha incontrato genitori, docenti e studenti di Varese per un confronto sul futuro dell'istruzione Dal PD la sfida alla Gelimini perchè mantenga gli impegni Erano tanti, circa centinaio, seduti in una sala del Collegio De Filippi ad ascoltare il senatore del PD Antonio Rusconi che parlava del futuro della scuola.

Inaugurato l'833esimo Anno Accademico dell'Università di Modena e Reggio , intervento Rettore Aldo Tomasi ( da "Sestopotere.com" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università è necessaria. Solo in questo modo sarà possibile affrontare i tagli già decisi. Faccio un esempio: si può dire chiaramente che 60.000 docenti a tempo indeterminato sono troppi per il sistema Universitario italiano, purché questo venga accompagnato dalla possibilità di “

Montevecchia: serata per parlare delle donne ( da "Merateonline.it" del 07-03-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: formazione del personale docente, dalla scuola dell`infanzia alle superiori, si occupa di orientamento e della valutazione dei disagi della crescita attraverso i test del disegno e della scrittura. Docente di seminari formativi su "Comunicazione Istituzionale" presso la scuola superiore del Ministero degli interni, segue anche la formazione degli studenti della Scuola per Dirigenti d`


Articoli

San Carlo, pronta la squadra per il comitato scientifico (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

FONDAZIONE AL LAVORO San Carlo, pronta la squadra per il comitato scientifico di Stefano Luppi Sono stati scelti i sei professori di filosofia del nuovo comitato scientifico della Fondazione San Carlo, anche se l'annuncio verrà fatto a metà della settimana prossima dopo un ulteriore incontro tra gli esponenti del consiglio di amministrazione dell'antico ente culturale. «Si tratta di personalità accademiche di grande rilievo», solo questo trapela da via San Carlo, «che insegnano in America, Europa e anche in Italia». Dopo lunghe discussioni, che erano iniziate già prima fosse ufficiale la decisione dell'ex comitato scientifico di lasciare definitivamente dopo le dimissioni in concomitanza con quelle della direttrice Michelina Borsari, arrivano dunque i nuovi filosofi. Quando Remo Bodei - in carica dal 1991 - e i colleghi hanno lasciato si è venuto a creare un "buco" che andava riparato in fretta, perché la Fondazione per statuto deve individuare dei docenti che "sovrintendono" alle proprie attività culturali, in particolare la Scuola alti studi, oggi diretta da Carlo Altini (nella foto). Sul fronte Festival Filosofia la situazione è invece ancora piuttosto convulsa, anche se per forza la questione amministrativa relativa al nuovo ente autonomo di organizzazione andrà definita piuttosto in fretta. Intanto pare ci sia un raffreddamento con l'Università, nonostante questa continui a definirsi assolutamente disponibile a partecipare con docenti e forse anche in qualità di membro del comitato promotore. Ma ben più importante, al momento, è la definizione o meno del consorzio che dovrebbe organizzare la manifestazione: tramontata l'idea di assegnarla al Consorzio Bio 2008 - aveva provocato qualche battuta sui filosofi-agricoltori in giro per la città - si pensa a un consorzio ad hoc. Ma vanno trovati sponsor privati, che hanno sempre latitato o quasi a fianco dei finanziamenti della Provincia, della Fondazione Crmo e dei comuni di Modena, Carpi e Sassuolo. Solo così infatti sarà possibile risparmiare l'iva, come permette la struttura del consorzio, e dunque non realizzare un evento che - in tempo di crisi come questo - costi più del milione e duecentomila euro dell'ultima edizione. Va anche definito il partner privato del consorzio: alla San Carlo sembrano certi che i sindaci e Michelina Borsari dovranno di nuovo rivolgersi a loro.

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Economia, omaggio alla Stagi (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Economia, omaggio alla Stagi Un libro sui restauri del Foro Boario per i 40 anni della facoltà di Michele Fuoco MODENA. Per l'architetto Franca Stagi, morta in dicembre, non era stato un problema di una trasformazione radicale ma di adeguamento strutturale nel rispetto del luogo quando, 15 anni fa, aveva dato un volto nuovo ad un enorme edificio (lungo 250 metri e largo 20, 5mila metri quadrati), come il Foro Boario, fatto costruire da Francesco IV tra il 1835 e il 1845, su progetto dell'architetto ducale Francesco Vandelli. Una struttura che, dall'antica funzione di mercato bestiame, "a onore e comodo dei fedeli agricoltori", doveva assumere un nuovo "volto" conveniente ad una diversa destinazione d'uso, per accogliere la facoltà di Economia, da qualche anno intitolata a Marco Biagi, dell'Università di Modena e Reggio. Facoltà ospitata, per 25 anni, in diversi locali della città. Si rivelava preciso l'orientamento della Stagi di tener conto della storia dell'edificio, ma con la legittimità dell'architetto di recuperarlo in una prospettiva più attuale e funzionale. Così, senza perdere quel valore di identità originaria, il fabbricato assumeva il carattere di struttura ben inserita nel tessuto architettonico urbano, con la fondamentale esigenza di essere preservato come luogo dell'incontro, del contatto, anche se di una diversa e più colta comunicazione. E' quanto si può cogliere nel volume "Il Grande Porticato di Piazza d'Armi" (Franco Cosimo Panini, pp. 138), a cura dell'architetto progettista e di Patrizia Curti (uno studio di Enrica Pagella sulle sculture), presentato ieri pomeriggio nell'Aula Magna della facoltà, con interventi del rettore Aldo Tomasi, del presidente della Cassa di Risparmio Andrea Landi, del dirigente del Ministero Elio Garzillo. Ma anche della Curti e Gianni Ricci, presidente del comitato organizzatore del Quarantennale della facoltà, che ricorda che «a Modena sono stati 10mila i laureati in Economia. Tante le iniziative, gli incontri, da ottobre, ai quali abbiamo invitato studiosi ma non i protagonisti che hanno determinato la crisi». Evidenzia con orgoglio il rettore Tomasi che «oggi sono oltre 3mila gli studenti della facoltà, cresciuta con la giusta utilizzazione della struttura del Foro Boario. Acquista rilevanza il recente recupero del S. Geminiano per giurisprudenza, e fra poco di S. Eufemia per la nostra Università di cui spesso la città si dimentica». E non ha dubbi Paolo Caselli (durante la conferenza stampa di ieri mattina) della Fondazione, docente prima a Modena e ora a Reggio, di annoverare tra le migliori facoltà di Economia in Italia quella modenese, per la sua impostazione culturale, per la sua sede di prestigio. Un monumento ducale con cui la Stagi ha saputo stabilire un'alleanza ricca e personale, conferendo, senza pietrificazione malinconica del passato e senza violare l'equilibrio d'insieme, nuovi elementi (chiusura dei fornici) di definizione razionale per un perfetto restauro e riuso del grande porticato. Un edificio che rischiava di andare perduto, dopo «essere passato - spiega la Curti - attraverso un declino inarrestabile, con utilizzi diversi: alloggio della truppe di passaggio, mercato di macchine agricole, "scaldatoio" dei poveri, alloggio per gli sfrattati, sede della fiera dei cavalli, del liceo musicale, di società sportive, ospedale militare, caserma dei vigili del fioco, istituti scolastici e anche deposito di carri funebri». Provvidenziale il restauro. «Forse è vero che qui - diceva la Stagi - ha vinto l'architettura».

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Barocco napoletano non solo da vedere ma anche da sentire (sezione: Cultura)

( da "Alto Adige" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Barocco napoletano non solo da vedere ma anche da sentire Al Centro Trevi dal 20 marzo fino al 27 maggio con una ambientazione cinematografica che mette in gioco altri sensi oltre al piacere della vista Un viaggio nella Napoli del Seicento, secolo controverso ed affascinante, un'occasione unica di ammirare dodici opere esemplari del Barocco napoletano, esposte a Bolzano per la prima volta al Centro Trevi. "Respiro Barocco", dal 20 marzo al 27 maggio è l'evento di alto profilo culturale, proposto dalla Ripartizione Cultura italiana della Provincia di Bolzano, in collaborazione con la Soprintendenza Storico Artistica ed Etnoantropologica e per il Polo Museale della città di Napoli, Museo di Capodimonte. Un percorso completo ed esaustivo che permette un'incursione nel mondo della storia dell'arte dedicato ai capolavori barocchi curato dal soprintendente del Museo di Capodimonte Nicola Spinosa, massimo esperto mondiale del Barocco. Opere realizzate da artisti famosi per aver reso d'oro il Seicento napoletano. Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, San Giovanni Battista di Mattia Preti, Marina di Salvator Rosa, la Madonna con il Bambino di Massimo Stanzione, il più classicista tra tutti i pittori esposti, la cui influenza sui giovani pittori sarà pari a quella esercitata dai fiamminghi come il raffinato Antonie van Dyck di cui sarà esposto il suo Cristo crocefisso, la Vergine con S. Anna e S. Gioacchino di Francesco Solimena, Andata al Calvario di Battistello Caracciolo, San Girolamo di Jusepe de Ribera, Ritorno del figliol prodigo dipinto dal Maestro Annuncio ai Pastori riconosciuto come Bartolomeo Passante, la Battaglia fra ebrei ed Amaleciti di Aniello Falcone. La terribile peste del 1656 infligge una punizione terribile alla città e impone una svolta radicale anche nell'arte. Le opere San Nicola di Bari salva il fanciullo coppiere di Luca Giordano, Natura morta di melograne, uva, fichi, mele e fiori di Luca Forte, San Giovanni Battista di Mattia Preti, sono realizzate dai protagonisti indiscussi di questa seconda stagione artistica caratterizzata da una pittura ormai pienamente barocca. Il visitatore potrà immergersi nelle ambientazioni riprodotte dagli artisti mediante un percorso cinematografico realizzato a Napoli, al fine di provare dal vivo un'esperienza visiva, fisica, sensoriale, a ritroso nei luoghi e nel tempo di una città vitale, spagnola, piena di contraddizioni, dove il lusso e la miseria, genialità e ignoranza, cultura elevata e povertà, convivevano insieme. La presenza di Caravaggio a Napoli, il cui linguaggio marcatamente naturalistico che ben rappresenta la religiosità napoletana e i forti contrasti sociali, diede impulso ad una nuova generazione di artisti. Con questa esposizione ci si prefigge di promuovere, non tanto un'esposizione storico-artistica, pur nel rispetto di ogni contenuto scientifico, quanto invece una ricerca di nuovi linguaggi di avvicinamento alla lettura dell'opera d'arte, con l'intento di stimolare l'interesse in generi di pubblico non educato per avvicinarlo al linguaggio dell'arte e favorire una fruizione completa. Non una semplice visita ma un'esperienza multisensoriale per far conoscere il Barocco, mediata dalla comunicazione metalinguistica indirizzata a tutti. Il Comitato scientifico di "Respiro Barocco" è composto da Antonio Lampis caporipartizione Cultura della Provincia, Marcello Conigliaro docente alla Facoltà di Economia di Palermo - Applicazioni tecnologiche applicate ai Beni Culturali, Nicola Spinosa soprintendente del Museo di Capodimonte di Napoli, Brigitte Daprà direttrice dell'Ufficio mostre e prestiti di Capodimonte, Pierluigi Sacco, economista e preside dell'Istituto universitario di Venezia, Ugo Morelli docente di managment all'Università di Trento. Il professor Conigliaro spiega che: "Ogni mostra di opere d'arte è finalizzata ad incrementare la probabilità che ognuno di essi e il loro insieme, possa continuare a testimoniare, nel tempo, la cultura che lo ha prodotto. è necessario che l'opera sia posta nelle condizioni di poter comunicare l'insieme di valori che rappresenti in simbolo. Valori intangibili che l'oggetto consente di traguardare e che conferiscono lo status di "bene culturale". è la capacità che ha l'opera artistica di squarciare il tessuto del tempo e di rappresentarci uno spaccato della civiltà che lo ha prodotto, conferendogli speciali doti di rappresentazione simbolica. I quesiti a cui ci siamo sottoposti sono stati: Come contestualizzare un insieme di opere? Come rendere un'atmosfera? Come realizzare un transfert spazio temporale comprensibile da pubblici eterogenei per cultura, età, sensibilità, aspettative? Si è fatto ricorso ad ambientazioni di derivazione teatrale con lo scopo di far immaginare con l'esercitazione della fantasia dentro scenari annunciati, anche se non conosciuti nel dettaglio".

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BresciaCasa, di scena l'architettura del futuro (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 07/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la città BresciaCasa, di scena l'architettura del futuro Oggi negli spazi della Fiera di Brescia «Transmitting Architecture: i nostri giovani costruiscono il futuro»: è il tema del convegno organizzato dall'Ordine degli Architetti di Brescia nell'ambito di BresciaCasa Design 2009, in programma alla Fiera di Brescia (Via Caprera, 5), oggi dalle 10. Intervengono Paolo Ventura, presidente dell'Ordine degli Architetti, Raffaele Paloscia, ordinario di Tecnica, pianificazione Urbanistica all'Università di Firenze, Luigi Pati, docente di Pedagogia all'Università Cattolica di Brescia. L'iniziativa ha il valore di un momento di approfondimento a partire da alcune fondamentali premesse teoriche. È convinzione comune che l'architettura e l'ambiente costruito, ossia costruzioni, villaggi, città e paesaggi, costituiscono la struttura per tutte le attività umane e le loro interazioni. È noto altresì che la qualità futura del nostro ambiente sarà, almeno in parte, determinata dalla percezione dello stesso da parte dei bambini di oggi. Avvicinare le giovani generazioni all'architettura può costituire quindi un'importante occasione educativa per dotarli della capacità di cogliere i messaggi e la dimensione simbolica degli spazi, dell'ambiente costruito, degli elementi artistici. Nella consapevolezza che non esiste un insegnamento strutturato dell'architettura nella scuola primaria l'Ordine degli Architetti, già collaborando con l'UIA (Unione Internazionale Architetti) con programmi internazionali in questo senso, intende diffondere iniziative inerenti percorsi di avvicinamento dei giovani alla costruzione del territorio. Oggi la rassegna dedicata alla casa sarà aperta dalle 10 alle 22, domani dalle 10 alle 20 con ingresso omaggio per le donne.a. l. ro.

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Comunicazione, via ai Salotti tra campagne elettorali e imprese (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

di Sandro Mortari Comunicazione, via ai «Salotti» tra campagne elettorali e imprese La tre giorni aperta dal faccia a faccia tra il sondaggista Crespi e il docente universitario Pitteri Più di duecento partite Iva che si occupano di comunicazione nel Mantovano, tra cui molte società leader del settore in Italia, con circa 800 addetti. Ecco le cifre di un comparto che ieri si è ritrovato idealmente all'hotel La Favorita per discutere di mercato e prospettive nei «Salotti della comuicazione», partiti con il confronto tra due esperti di comunicazione quali Luigi Crespi e Daniele Pitteri. E da Marco Pirozzi, inventore della tre giorni che si concluderà domenica, è arrivato a sorpresa un annuncio. «Costituiremo a Mantova un'associazione di professionisti della comunicazione» ha detto in sala mentre ne scopriva il logo: una nuvoletta da fumetto colorata di grigio, blu e rosso. Dopo i saluti di Zanetti (presidente di Confindustria), Acerbi (direttore Api) e di Diazzi (vice direttore Uncom), i «salotti» sono partiti col vivace faccia a faccia tra Crespi, sondaggista di Berlusconi fino al 2001 e ora curatore bipartisan di campagne elettorali di molti esponenti politici (anche all'estero), nonchè ideatore di quell'indagine sul gradimento dei sindaci condotto da Ekma, e Daniele Pitteri, docente di comunicazione alla Luiss e presidente di una società che si occupa di comunicazione strategica per le imprese. E proprio i due diversi modi di approcciarsi alla comunicazione, Crespi a quella dei politici, Pitteri a quella degli imprenditori, ha costituito il succo del confronto. «La mia passione sono le campagne elettorali e la loro organizzazione - ha esordito Crespi -. Ho scelto i politici perchè il mercato è più ampio rispetto a quello delle imprese, soprattutto in momenti di crisi come l'attuale dove le prime spese tagliate sono quelle per la pubblicità. E poi, con le campagne elettorali ho un immediato riscontro dei risultati del mio lavoro e riesco ad intervenire sul prodotto». Ha citato le proprie campagne elettorali che hanno avuto più successo con budget limitati (pur senza raggiungere l'obiettivo della elezione): quelle per la Santanchè («in 6 mesi abbiamo dato visibilità ad un partito che non esisteva») e per Boselli («Quel 'Gesù è il primo socialista della storia' è stato il mio miglior spot» confessa). Non sono mancate le battute contro Berlusconi («ho smesso di lavorare per lui perchè i politici li scelgo io e mi piacciano solo quelli che dicono la verità), Fini («ha definito YouTube un sito, vergogna») e a favore di Brunetta («sul suo blog risponde a tutti»). Pitteri ama, invece, i risultati sui tempi lunghi: «E' per questo che ho scelto di lavorare con le imprese: solo così si riesce ad entrare in esse a far emergere all'esterno ciò che l'impresa davvero è. Tra l'immediata misurabilità del lavoro e i risultati sui tempi lunghi sta tutto l'universo della comunicazione». Con un'avvertenza: «I consumatori adesso non sono più masse - ha concluso Pitteri - ma individui; quando tutte le imprese lo capiranno, si smetterà di pensare che la vera comunicazione sia quella dei grandi pubblicitari degli anni '60».

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Fine vita , il dubbio oltre Eluana (sezione: Cultura)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

LA TAVOLA ROTONDA. Affollato convegno, promosso da Ordine degli avvocati e Progetto professione. Nove anni di sentenze e un vuoto legislativo ancora da colmare «Fine vita», il dubbio oltre Eluana di Lucilla Perrini È necessaria o meno una legge sul testamento biologico? Intorno a questa complessa domanda si sono articolati gli interventi dei relatori del convegno «Il testamento biologico» organizzato ieri pomeriggio all'Istituto Artigianelli dall'Ordine degli Avvocati di Brescia e da Progetto Professione. NUMEROSI gli avvocati presenti ad ascoltare gli interventi di Giuseppe Ondei, Presidente della Terza Sezione civile del Tribunale di Brescia, Pietro Rescigno, già docente di Diritto Civile a La Sapienza di Roma, Andrea Nicolussi, Ordinario di Diritto Civile all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Alessandra Bagni, medico anestesista al Policlinico di Modena e al posto di Raffaele Calabrò, impossibilitato a partecipare, Antonio D'Andrea, professore di Diritto costituzionale all'Università degli Studi di Brescia. Per Giuseppe Ondei, chiamato a parlare sul caso Englaro, proprio questa vicenda «così di confine, nella quale le ideologie hanno interferito con le scienze giuridiche» ha evidenziato la necessità di arrivare a una definizione dal punto di vista giuridico di cos'è la persona umana e di cos'è la persona fisica. Ondei ha ripercorso i nove anni di sentenze, mettendone in rilievo le criticità e i passi avanti compiuti nelle diverse tappe. Secondo il presidente in merito al contenuto delle sentenze della Cassazione vi sono alcuni interrogativi nodali: l'alimentazione e l'idratazione artificiale sono da considerare come atti di sostentamento o come trattamento sanitario? Il diritto/rifiuto delle cure, stabilito dalla Cassazione penale, civile e dalla Commissione di bioetica, può essere disatteso in nome di un dovere di curarsi o in nome della sacralità della vita? E ancora, se il paziente non è capace di intendere e di volere, come ci si deve comportare? IL PERICOLO e il punto centrale della questione secondo Ondei sta proprio nella sentenza della Cassazione che stabilisce che basta non solo la volontà presunta, ma anche quella ipotetica, per interrompere le cure a una persona che si trova in stato vegetativo permanente «anche se - chiarisce - nel dubbio la Cassazione si pronuncia pro vita». Per Ondei il valore in gioco è molto alto e solo la legge può muoversi con equilibrio in questa materia, «ma a due condizioni: primo, non esiste una soluzione esclusiva, ma una ricerca tra discipline ragionate e condivise; secondo, quando si raggiunge il nucleo duro dell'esistenza nessuna volontà esterna, sia pure espressa dalla collettività o dal Parlamento, può scegliere al posto dell'interessato». La necessità di riempire il vuoto legislativo è, secondo Antonio D'Andrea, richiesta da più parti. Sulla nuova legge sul testamento biologico D'Andrea osserva: «La prospettiva dalla quale parte il legislatore - spiega - è che il diritto alla libertà individuale non include il diritto di accedere o di rifiutare un trattamento sanitario». IL DISEGNO di legge circoscrive i limiti dell'atto medico e anche quelli del paziente: «No all'eutanasia, astensione dei trattamenti sproporzionati e non efficaci, disciplina dell'accanimento terapeutico da un lato e dall'altro diritto dell'individuo di rifiutare cure futili, sperimentali, altamente invasive e debilitanti». Quindi viene esclusa l'eutanasia, ma anche la possibilità di rifiutare l'alimentazione e l'idratazione. Di fronte a una legge che dice e non dice, che vorrebbe limitare il potere dei giudici ma invece lo amplia, Pietro Rescigno si dichiara scettico. «Secondo il mio parere - sostiene Rossigno - sarebbe preferibile posticipare e non risolvere sul piano legislativo, dato che le ultime formule non dicono granché e inoltre manca un minimo di accettazione comune». Rescigno riassume: «Capisco le polemiche nate intorno al caso Englaro, ma sono incline a sostenere che la libertà del soggetto di autodeterminarsi riguarda tutti» e quindi, come ha sancito la Cassazione, anche soggetti incapaci di intendere e di volere.

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l'irresistibile ascesa dell'interporto creatura socialista ora nelle mani del pd - ettore boffano paolo griseri (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Torino Affonda le radici nella Prima Repubblica la nascita della società pubblico-privata. Una storia sbagliata L´irresistibile ascesa dell´Interporto creatura socialista ora nelle mani del Pd Da Lombardo agli attuali assetti frutto di un compromesso E dietro l´angolo Gavio pronto a rilevare tutto ETTORE BOFFANO PAOLO GRISERI è una storia un tempo molto socialista e adesso tutta del Pd, una storia che avrebbe fatto infelice il Celentano della via Gluck (per via di quei prati lungo la tangenziale pronti a coprirsi di cemento), una storia sbagliata come avrebbe cantato de Andrè (con tanto di procura e di Fiamme Gialle sul posto). Affondano dunque nella politica della Prima Repubblica la nascita e l´irresistibile ascesa di "Sito", la società mista per l´Interporto di Orbassano. Da un´idea di quell´Attilio Bastianini, liberale e superarchitetto del superpartito torinese, e con la regìa iniziale di Silvano Alessio detto "Abracadabra" che si fermò nel Psi di Craxi partendo dai monarchici. Alessio convoca a guidare il progetto Luigi Giribaldi, allora proprietario della Traco Trasporti (prima di tentare scalate spregiudicate in borsa): chi meglio di lui infatti per una scelta così innovativa che voleva mettere assieme la modernità della logistica, la volontà di trasferire il trasporto su gomma verso quello su rotaia e la possibilità di intercettare (molto prima della Tav) l´asse economico tra la Liguria e la Francia? Tutto però latita (siamo all´inizio degli Anni 80) e i prati restano prati. Così, sempre da casa socialista (dove nel frattempo è sorto l´astro craxiano di Giusi La Ganga), ecco spuntare il manager d´area: Fedele Lombardo, già provveditore regionale alle opere pubbliche, consulente anche di Giuliano Amato. Sarà presidente per 20 anni e oggi è "onorario": ha attraversato tutte le stagioni possibili (sino al centrosinistra di Mercedes Bresso) e ha fatto decollare "Sito" tenendo a bada soprattutto i "privati" del 43 per cento. Privati che all´inizio dovevano essere proprio gli spedizionieri come Giribaldi: ma la sinergia non funzionò. Così l´economista Pino Maspoli (anche lui un socialista), chiamato a guidare la società dei privati, la "Socotras", sollecita e convince i grandi costruttori (a cominciare dalla Zoppoli & Pulcher) a farsi avanti con il miraggio di costruire le strutture dell´Interporto: una possibilità svanita man mano con il mutare delle normative sugli appalti. Ed eccoci allora ai giorni nostri, ancora con Lombardo alla guida e con altre presenze importanti in "Sito": come il direttore dei lavori, l´ingegner Bruno Cipullo (legatissimo a Lombardo), e l´altro direttore, l´ex Pci Gerardo Larotonda (anche lui con qualche simpatia per La Ganga) ed espressione della parte privata. Ma nella primavera del 2005, Bresso conquista il Piemonte e decide in tutta fretta di sbaraccare. Congeda Lombardo, dimezza i compensi previsti per il presidente e si affida ad Alessandro Di Benedetto: ex assessore del Pds a Nichelino, animatore dell´Adusbef, uomo prima di Di Pietro e infine finito nel Pd passando per la Margherita. Una nomina che risolve tanti problemi proprio in casa del partito allora guidato da Francesco Rutelli: nella Margherita, infatti, il "cattolico" Stefano Lepri ha battuto per poche decine di voti il "laico" Di Benedetto (allora affiliato a Paolo Peveraro). Ma un ricorso elettorale del "trombato" rischia di trascinare tutto per le lunghe e di schizzare fango a 360 gradi: alla fine "Sito" diventa la soluzione provvidenziale. Da quel momento, nella società dell´Interporto crescono la svogliatezza dei "privati" e la strategia pubblica per acquisire il 100 per cento in cambio di quei 28 milioni certificati dall´ex berlusconiano Luigi Tealdi (ora anche lui nel Pd all´ombra di Peveraro). Di Benedetto, invece, si è avvicinato alla corrente di "Sinistra per", grazie a un buon rapporto iniziale col redivivo La Ganga. E le sorti di "Sito" nel frattempo toccato e impreziosito dal tracciato della Tav in Val di Susa? Se l´operazione avviata con la perizia Tealdi andrà in porto, sarà un´esistenza pubblica destinata a durare (almeno a dare ascolto ai più maligni) per poco. Con il "re delle autostrade", Marcellino Gavio, pronto a rilevare tutto.

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Mostra di pittura e scultura Oggi, alle 11, si inaugura al Centro Culturale 6 Maggio 184... (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 07 Marzo 2009 CRONACA Pagina 20 Mostra di pittura e scultura Oggi, alle 11, si inaugura al Centro Culturale «6 Maggio 184 Mostra di pittura e scultura Oggi, alle 11, si inaugura al Centro Culturale «6 Maggio 1848», in via Mantovana 66, una mostra di pittura e scultura del piccolo formato denominata «Collettiva di Primavera». La manifestazione promossa dalla IV Circoscrizione è organizzata dal Gruppo Amici dell'Arte «Nardi». La mostra intende sviluppare ed ampliare la conoscenza dell'arte figurativa presentando diverse tendenze e tecniche. Nell'esposizione vede allineati 32 soci artisti con due opere ciascuno e resterà aperta fino al 20 marzo, tutti i giorni dalle 16 alle 19. Archeologia al Museo Nell'ambito delle attività domenicali rivolte a bambini e adulti, domani 8 marzo il museo di Storia Naturale propone la visita guidata alla mostra «Storie Sepolte. Riti e culti all'alba del II millennio a.C.» e un laboratorio didattico per bambini. L'esposizione presenta i primi risultati delle indagini archeologiche da poco concluse ad Arano, nei pressi di Cellore d'Illasi. Fondazione Toniolo, feste, santi e tradizioni Lunedì 9 marzo, alle 16, alla Fondazione Toniolo inizierà il corso «Ancora feste, santi e tradizioni del popolo veronese» che prosegue l'argomento intrapreso l'anno scorso. Il corso si svolgerà in sei incontri, il lunedì dalle 16 alle 17.15. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Segreteria della Fondazione Toniolo, Chiostro di San Fermo, telefono 045.803.4474. Seconda conferenza al «Francesco Zorzi» Martedì 10 marzo, alle 17.30, al Museo Civico di Storia Naturale, in lungadige Porta Vittoria 9, il professor Bruno Sabelli, docente di Zoologia all'Università di Bologna, terrà la seconda conferenza del ciclo. «Storie naturali di vertebrati marini», a titolo «Pesci». L'incontro è aperto a tutti, ed è organizzato dall'«Associazione Naturalisti Veronesi». Al teatro Stimate «La donna dell'Islam» Oggi al teatro Stimate di via Montanari 1, alle 20.30. il Consiglio Islamico di Verona organizza una serata sul tema «La donna nell'Islam», definizione, doveri, diritti. Relatore, il dottor Mohsen Khochtali. Una visita-lezione alla casa di Giulietta L'Associazione Animatori Culturali e Ambientali del Centro turistico giovanile vuole far conoscere e riscoprire la storia e l'arte della nostra città. Oggi, 7 marzo alle 15.30, con appuntamento nel cortile di via Cappello, la professoressa Daniela Zumiani, docente e storico dell'arte, farà da guida per illustrare la casa di Giulietta. Iscrizioni per corsi di lingua francese L'Alliance Française comunica che sono aperte le iscrizioni per i corsi di lingua francese (tutti livelli), della durata di 40 ore. Tutti i corsi dell'Alliance preparano anche agli esami per il conseguimento delle certificazioni europee Delf/Dalf. Per informazioni ed iscrizioni, telefonare all'Alliance Française in via Pellicciai 17, telefono 045.595.801 o 349.871.5625.  

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rilancio dei prati di tivo la nuova seggiovia sarà pronta per luglio (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Domani gara di slalom per bambini Rilancio dei Prati di Tivo La nuova seggiovia sarà pronta per luglio TERAMO. La nuova seggiovia-cabinovia dei Prati di Tivo sarà pronta entro il 31 luglio. Ad annunciarlo è il presidente della società pubblico-privata Gran Sasso teramano, Fernando Marsilii, a margine della presentazione del 32º Gran premio giovanissimi di sci in programma domenica ai Prati di Tivo. I lavori per completare l'impianto riprenderanno tra un mese e, salvo nuovi intoppi, consegneranno agli amanti della montagna un'opera moderna (è la seconda del genere in Italia) costata 12 milioni e mezzo di euro. Nel frattempo, domani i Prati di Tivo accoglieranno oltre 300 ragazzi tra gli 8 e gli 11 anni, provenienti da tutto il Centro sud, per partecipare ad uno slalom gigante. Dalle 9 la pista del "Pilone di mezzo" sarà teatro della gara che qualificherà i primi 15 di ogni categoria maschile e femminile alla finale nazionale del 4 e 5 aprile a San Sicario, in provincia di Torino. Da tenere d'occhio, tra gli abruzzesi, la sciatrice di origini teramane Giulia Di Francesco (classe 1999), giovane promessa della scuola di sci Prati di Tivo che l'anno scorso è arrivata quarta nella gara nazionale. A presentare l'evento di domani sono intervenuti il direttore degli impianti dei Prati di Tivo, Antonio Riccioni, e il direttore tecnico della scuola di sci Prati di Tivo, Fernando Di Francesco. Ad arricchire il tutto, è posizionato su una pista il "Big air bag", cuscino d'aria che consente di provare evoluzioni acrobatiche in totale sicurezza. I turisti, invece, durante la gara potranno utilizzare le piste a loro riservate. Gaetano Lombardino

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Prime linee guida per il futuro rettore (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Prime linee guida per il futuro rettore Via al dibattito pre-elezioni. Scevola: «Più attenzione alle scientifiche» PAVIA. Cosa serve all'università? Dopo la comunicazione ufficiale sulla data delle elezioni del rettore, il 20 maggio, inizia il dibattito. Se da un lato non ci sono ancora candidati, dall'altro si inizia a riflettere su possibili linee guida da indicare al futuro rettore. Quattro docenti hanno inviato ieri una lettera ai colleghi: «Siamo un gruppo di ex-docenti dell'università di Pavia e vorremmo promuovere un ampio dibattito - scrivono Alessandro Cavalli, Gianluigi Corona, Alberto Gigli Berzolari, Paola Vita-Finzi - convinti che gli anni a venire saranno decisivi per il futuro del nostro ateneo». Nella lettera seguono nove punti, direzioni che l'ateneo dovrebbe impegnarsi a seguire: «Aprire tra tutte le componenti un ampio confronto sulla situazione del bilancio dell'ateneo, individuare attraverso il proprio Nuv e anche esperti esterni le proprie aree di eccellenza e investire prioritariamente in esse e sottoporre le proprie strutture a un avalutazione di qualità con cadenza quinquennale». Sul fatto di dover individuare le proprie «aree di eccellenza» è d'accordo anche Daniele Scevola, direttore del dipartimento di Malattie infettive e consigliere d'amministrazione dell'ateneo. «Occorre focalizzare qual è il core business dell'ateneo - spiega Scevola - Ed è giusto dare la possibilità a un rettore che non ha sfigurato e che anzi, ha portato benefici nel settore umanistico. Però adesso nel secondo mandato deve puntare su Medicina, sulle facoltà scientifiche. Questo è il sostegno che gli posso dare come facoltà di Medicina e come ricercatori delle facoltà scientifiche». Un appoggio che, ragionando in ipotesi, non è da poco. Medicina e Scienze, con 295 docenti la prima e 259 la seconda, raggiungono il 50,6% del totale dei docenti. Tornando alle nove linee guida, si legge nella lettera: «Bisogna incrementare il grado di attrattività dei dottorandi da parte di studenti stranieri, incrementare le risorse destinate a borse di studio, favorire di un rapporto di collaborazione tra ricerca applicata e imprese innovative del territorio». Si pone l'attenzione anche su strutture più adeguate per la didattica, sulla promozione di nuove sinergie con lo Iuss e i collegi, e sulla creazione di nuovi collegi, rafforzando il reclutamento di tipo meritocratico. Una lettera punto di partenza per una giornata di discussione da fissare tra marzo e aprile. Prima delle elezioni. (ma.br.)

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aquiloni l'associazione aquilonistica i colori del vento informa le scuole di ogni ordine e grado ... (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 28 - Sassari Aquiloni L'associazione aquilonistica I colori del vento informa le scuole di ogni ordine e grado ... Aquiloni L'associazione aquilonistica I colori del vento informa le scuole di ogni ordine e grado che sono ripresi i laboratori di costruzione aquiloni per bambini e ragazzi, il laboratorio inizierà con una lezione teorica sulla storia dell'aquilone, successivamente la costruzione ed infine la prova di volo. Info ai numeri 079 361597, 333 9465525, chiedere di Vito. Sommeliers L'Associazione italiana sommeliers comunica che l'11 marzo alle ore 19 nella sala conferenze del White & Green a Sassari avrà inizio il corso di qualificazione professionale per sommelier 1º livello rivolto ad operatori del settore e aperto anche agli amatori. Il corso sarà articolato in 16 lezioni con cadenza bisettimanale. Ad ogni corsista verrà consegnato il materiale didattico (libri e quaderno) e la valigetta con i bicchieri da degustazione per ogni allievo. è ancora possibile iscriversi contattando il delegato Ais Roberto Dessanti, 079/291851 - 347/0168788 o via e-mail ais.sassari@tiscali.it Marinai d'Italia Il 14 marzo alle 17 in via Bottego 37 assemblea generale per il rinnovo del direttivo dell'Associazione Marinai d'Italia. è inoltre in corso il tesseramento per il 2009. Mostra Anna Demuro Roveri espone le sue opere nella galleria Dada in via Carlo Alberto 2. Università per la terza età Martedì 10 marzo alle ore 16,30 nell'aula magna della facoltà di Agraria, viale Italia 39, Maria Grazia Melis, ricercatore dipartimento di Scienze umanistiche e dell'antichità, facoltà di Lettere e filosofia, terrà una lezione dal titolo: "Abitare nella preistoria". Giovedì 12 marzo alle ore 17, sempre ad Agraria, Giampaolo Demuro, associato di Diritto penale, facoltà di Giurisprudenza, terrà una lezione dal titolo: "Beni archeologici e diritto penale". Aics All'Aics provinciale sono riprese le lezioni di tecnica giornalistica. Info al 328 2846832. Lavoro Il Comune di Florinas ha richiesto l'avviamento a selezione a tempo determinato per 6 mesi, 25 ore settimanali: 2 operai comuni e 2 muratori qualificati, riservato prioritariamente ai residenti a Florinas, iscritti nel Centro servizi lavoro di Sassari, giorno chiamata: 6 marzo, avviso integrale su www.silsardegna.it e info: 079-2599600. Teatro sassarese La compagnia teatrale La Frumentaria ritorna a divertire gli appassionati della commedia in vernacolo. Al teatro Smeraldo sabato 7 marzo alle 21, va in scena "La cussenzia di Odorico" due atti di Giovanni Enna, per informazioni telefonare 079280031/ 079280058. Giornata della donna In occasione della «Giornata della donna», domenica 8 alle ore 10,30, nella sede del Partito socialista in viale Dante 12 si terrà un convegno sul tema «Donne e comunicazione: 8 marzo, esperienze di vita». Società Archeologica Sassarese Domenica 8 marzo si organizza una visita ai monumenti archeologici di Osilo. Partenza da Piazza Madrid alle ore 8,45 con auto proprie e pranzo al sacco, info: 347 7564720 - 349 3919418. Ossi Il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo "A. Gramsci" di Ossi invita il personale docente e ata, che ha prestato servizio nel 2008 come supplente temporaneo, a ritirare presso la segreteria della scuola il modello cud 2008. Liceo Azuni Nell'ambito della Rete Biblioteche Scolastiche della provincia di Sassari - in qualità di scuola capofila e in collaborazione con l'assessorato provinciale alla Pubblica istruzione è affisso all'albo del Liceo e pubblicato sul sito www.liceoazuni.it l'avviso per l'attuazione del progetto di inserimento del patrimonio librario delle scuole, consorziato in rete, in SBN e attivazione di servizi unificati e informatizzati all'utenza. I curricula e i progetti dovranno essere indirizzati al Dirigente scolastico del Liceo "Azuni" e pervenire entro il 18 marzo. Snals Negli uffici Snals di viale Umberto 106/e si stanno raccogliendo le adesioni per il ricorso diretto ad ottenere il riconoscimento del diritto alla maggiorazione del 18% anche sulla I.I.S. ormai conglobata nello stipendio tabellare. Sono interessati al ricorso tutti i dipendenti scolastici, i dipendenti dei ministeri, enti Locali, vigili del fuoco, enti pubblici non economici, presidenza del consiglio dei ministri, sanità, università, agenzie fiscali, Afam, info: 079-280050 e 079-280949. Circoscrizioni Sabato 7 l'Associazione "Libertaria" in piazza Caduti del Lavoro raccoglierà le firme per l'abolizione delle Circoscrizioni di Sassari. Move in art La Move in Art presenta Tonina Massaiu nel negozio "Proposte d'interni" in via Roma 50 a Sassari e resterà aperta fino al 3 aprile. La collettiva Arte Giovani nel Giardino degli Aranci in via Coppino 2 è visitabile sino all'11 marzo. Liceo Scientifico Spano Il dirigente scolastico dello Scientifico "Giovanni Spano" comunica che i colloqui sono convocati secondo il seguente calendario e anche sul sito www.liceospano.org Lunedì 16 dalle 15 alle 16,30 tutte le terze; dalle 16,30 alle 18 tutte le quarte e dalle 18 alle 19,30 tutte le quinte. Martedì 17 dalle 16 alle 17,30 le seconde G-H-I-L-M; dalle 17,30 alle 19 le seconde "A-B-C-D-E-F. Mercoledì 18 dalle 16 alle 17,30 le prime G-H-I; dalle 17,30 alle 19 le prime " A-B-C-D-E-F. Florinas La dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo di Florinas invita il personale docente e ATA che ha prestato servizio nel 2008 in qualità di supplente temporaneo, a ritirare presso la segreteria della scuola il modello CUD 2009. Centro Amico L'Associazione di volontariato Centro Amico onlus domenica 8 marzo alle ore 10,30, per la giornata della donna propone l'iniziativa "Donna e comunicazione" nella sede della federazione di Sassari del Partito socialista, viale Dante 12, per favorire un costruttivo confronto sul piano sociale, culturale, letterario, artistico e politico con ogni tipo di linguaggio comunicativo. Per adesioni e informazioni telefonare allo 079 218262 e dalle ore 18,30 alle ore 20,30 allo 079 2590018. Pozzomaggiore L'Istituto comprensivo di Pozzomaggiore comunica al personale supplente temporaneo che negli uffici della segreteria in via San Pietro possono ritirare il modello Cud. Sassari in Cionfra Per tutto il mese di marzo restera aperta la mostra delle copertine originali e delle caricature più rappresentative del giornale satirico nella Sala Duce di Palazzo Ducale dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13. Inoltre ogni venerdì dalle ore 17 alle 19, sempre nella Sala Duce, si parlerà della Cionfra con recite e letture di brani, da parte di Tino Grindi e Dino Muroni, con l'accompagnamento musicale di Gavino Ruggiu. San Patrizio Nel week-end del 14-15 marzo la Pineta di Baddimanna si tinge dei colori della festa di San Patrizio con gli arceri della Torres, una rassegna enogastronomica e tanto altro, ingresso libero e gratuito, info: 340-9642388 e info@biomasardegna.it Pippo sub Sono aperte le prenotazioni per le prove gratuite con le bombole, attrezzature fornite dal centro. Info viale Porto Torres 6, 328 0503308, 328 0503300, 079 2671013. Geografia Martedì 10 marzo alle ore 17, presso l'I.T.C. "La Marmora", conferenza del prof. Angelo Castellaccio, Ordinario presso l'Università di Sassari, sul tema: «Sassari e la sua struttura urbana», info: 079-980957 e 079-2826119. Liceo Azuni Il dirigente scolastico del Liceo ginnasio Azuni invita il personale docente e Ata, che ha prestato servizio, con contratto di supplenza breve e saltuaria nell'anno 2008, a ritirare nella segreteria della scuola il Modello Cud relativo al 2008. Torneo ping pong Sono aperte le iscrizioni al 3º torneo amatoriale di ping pong "Costia Russo" che si svolgerà dal 12 al 15 marzo nei locali dell'oratorio di Santa Maria Bambina. Per info 079 246983, 339 4059446, 338 2697753, oppure dal lunedì al venerdì in oratorio dalle 17 alle 19,30. Forza Dinamo Per la trasferta della Dinamo basket a Casale Monferrato del 22 marzo, il gruppo «La cultura è sport» organizza una trasferta con i tifosi, oltre alla partita sono previste visita a Torino, Venaria reale, Museo egizio, Palazzo madama, e alla Sinagoga di Casale Monferrato, partenza il 21 marzo rientro il 23 con volo da Alghero, info: 347-8821811. Rosilde Bertolotti La Fidapa ha bandito il concorso di poesia e prosa in sassarese «Rosilde Bertolotti», con le varianti di Porto Torres, Sorso e Sintino ed esteso alla parlata di Castelsardo e Sedini, articolato in tre sezioni: poesia, prosa e giovani, tema libero. Info: Fidapa via Muroni 44 presso Museo Bande lunedì e martedì dalle 17 alle 20 e telefonare (dalle 9 alle 10) a: 079-298114, 079-298785 e 079-294054. Commissari di polizia Nella Gazzetta ufficiale - 4ª serie speciale "Concorsi ed Esami" - è stato pubblicato il bando di concorso, per esami, per il conferimento di 80 posti di commissario nella polizia di Stato. Le domande devono essere redatte esclusivamente su un modulo che sarà possibile ritirare nell'ufficio corsi e concorsi della Questura dalle ore 9 alle 12, dal lunedì al venerdì e dalle ore 15 alle ore 18 di lunedì e martedì. Dovranno essere presentate alla Questura della provincia di residenza entro il 30 marzo. Lavoro Il Centro servizi per il lavoro di Sassari Eures comunica che sono in pubblicazione le seguenti offerte di lavoro: 4 video games testers (Francoforte-Germania); vari animatori specializzati e polivalenti (tutto il mondo); 100 collaboratori (accompagnatori per gruppi di studenti in vacanze studio) Italia - Estero 100 accompagnatori per gruppi di studenti in soggiorno studio (estero); 300 animatori turistici (Italia); 1 manager di vendita (Porto Ercole-Grosseto) 1 cameriere di sala e 1 generico di cucina (Alessandria); avvisi integrali su www.silsardegna.it e tel. 079-2599616 e 079-2593105 Visite alla Nuova Proseguono le visite delle scolaresche alla redazione della Nuova Sardegna, a Predda Niedda. Per gli appuntamenti telefonare tutti i mercoledì dalle 9,30 alle 12 allo 079 222403 o 222400 e chiedere di Bruno Lubino. Chi trova Trovato un mazzo di chiavi in via Monte Grappa, tel. 333-6758418. Smarrito venerdi 27 un braccialetto Guess, alto valore affettivo. chi l'avesse ritrovato tel. 347-4577860. Una ragazza tedesca ha smarrito portafoglio nero con documenti e denaro il 24 o 25 febbraio, telefonare 348 5762746. Smarrita memoria Usb 8 gb colore grigio tra Predda Niedda str. 32 e via F.lli Azeni Sant'Orsola, contenente documenti ufficio. Chi l'avesse trovata può contattare il 348 5324251. Testimoni Cerco la persona che il 7 febbraio, in seguito a un incidente stradale accaduto all'interno dei parcheggi Multimarkets, ha lasciato un biglietto sul parabrezza di una Fiat Punto di colore grigio per segnalare il numero di targa della Fiat Punto bianca che si era appena scontrata con quella grigia. Tel. 3381966547. Animali Alghero, smarriti due cani maschi: un espaniel breton (bianco e marrone) e un golden retriever (miele), chiamare il 328 5427981. Smarrito gatto nero con collare celeste e macchia su occhio sinistro, zona Monte Rosello, chi l'avesse visto tel. 079-246329 o 346-2217139. Regalo splendidi cuccioli pastore tedesco di circa due mesi, tel. 349-5368485 Smarriti due beagle, 1 maschio e 1 femmina, zona marchetto, collari in pelle, microchip non adatti alla caccia. Chiamare 338 3511285

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tutti contro la chiusura (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 5 - Primo Piano Tutti contro la chiusura La rabbia dei commercianti: «Adesso basta» PADOVA. «Non avremmo voluto finisse così, con un convegno blindato. La nostra intenzione era totalmente diversa». Ieri pomeriggio Palazzo del Bo si è chiuso a riccio. Una barriera protettiva eretta attorno all'ospite d'onore, monsignor Rino Fisichella, invitato in ateneo dalla fondazione onlus Marina Minnaja per parlare di bioetica dei trapianti e delle staminali. Di scienza, alla fine, in aula E si è discusso, ma quel che resta sono gli aculei di una scelta di chiusura «imposta». GLI ORGANIZZATORI. «Abbiamo insistito perché quest'incontro con il presidente della Pontificia accademia Pro Vita potesse avvenire a qualsiasi costo - dice Patrizia Burra, gastroenterologa - perché quello dei trapianti è un tema che implica non solo problemi di carattere morale ma anche scientifico. In Italia - precisa - si possono utilizzare le cellule staminali adulte e non quelle embrionali: questo rende difficoltoso soprattutto il trapianto di fegato. Siamo qui per sostenere il progresso della ricerca e per lanciare un messaggio chiaro ai nostri giovani. La nostra fondazione è composta da medici, dottorandi e ricercatori; sia laici che cattolici». A seguire la «lectio» di monsignore e gli altri interventi - chi direttamente dall'aula E e chi, invece, dagli schermi collegati in video conferenza nelle aule Nievo e Ederle - erano in totale 350 persone. Molte autorità, tanti docenti, altrettanti giornalisti e qualche decina di studenti, per lo più iscritti alla facoltà di Medicina e Chirurgia. Tutti, entrati nel cortile antico su invito. «Abbiamo chiesto il sostegno delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza. L'università - replica Guido Scutari, prorettore con delega alla condizione studentesca - ha sempre ospitato tutti e continuerà a farlo». I DOCENTI. «Siamo perplessi e scandalizzati per la militarizzazione del Bo», accusano i professori Stefano Allievi (sociologo) e Umberto Curi (filosofo). «E siamo amareggiati per un intervento in cui si è citata la parola "staminali" una sola volta: temevamo potesse essere un congresso politico, e così è stato». I POLITICI. «Ho sempre considerato Padova come una città aperta e la considero ancora tale», è il commento di Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei deputati. «Non la vedo una città ostile solo per le minacce di un gruppetto di studenti. E sono grato che da parte del mondo politico, e da ogni fronte, ci siano giunti messaggi solidali». In aula ad ascoltare l'assessore Massimo Giorgetti, l'onorevole Antonio De Poli, i consiglieri Gianpiero Avruscio, Domenico Menorello. I PASSANTI. La reazione dei passanti? Attonita. Si avvicinano agli agenti chiedendo il perché di tale dispiegamento di forze. Molti insistevano per oltrepassare. Assurdi i dialoghi. «Non è possibile passare, dovete fare il giro». «E perché?». «C'è un convegno». «Ma devo andare in Prato». «Faccia il giro». «Perché?». «Perché sono le disposizioni». Dietro-front a bocca aperta. I NEGOZIANTI. A rimetterci, in termini economici, sono stati gli esercenti del listòn, costretti praticamente a chiudere bottega, accerchiati dalle transenne. Dalla farmacia, dalla libreria, dalla cartoleria, dal negozio di abbigliamento e dal Caffè Antille si è alzato un coro unanime: «Perché non farlo altrove, questo convegno? Ogni volta che si temono scontri siamo noi lavoratori ad essere penalizzati». E lanciano pure qualche proposta, per il futuro: «Perché non utilizzare il centro congressi Papa Lucani, oppure il palasport?». (Morena Trolese)

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Una società scientifica per lo studio delle patologie provocate dal pesce crudo (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Oggi la presentazione Una società scientifica per lo studio delle patologie provocate dal pesce crudo Nasce una nuova società scientifica chiamata Gispla (Gruppo italiano per lo studio delle patologie da larve anisakidi): viene presentata oggi alle ore 13, nella sala business dell'Hotel Victoria, in via Piave 142. Il "battesimo" si tiene in coda alla V giornata del Corso "I prodotti della pesca ed i molluschi bivalvi vivi: controlli veterinari a tutela del consumatore", organizzato da Vincenzo Olivieri, della Società italiana di medicina veterinaria preventiva. Il Gispla riunisce un gruppo di studiosi, per lo più dell'area Pescara-Chieti, che hanno approfondito l'interesse nei confronti di patologie finora poco conosciute, causate dalle larve di nematodi appartenenti ai generi Anisakis, Pseudoterranova e Contracoecum. Tali parassiti, trasmissibili attraverso l'ingestione di prodotti ittici crudi oppure non sufficientemente cotti, possono causare appendiciti, occlusioni intestinali, gastro-enteriti, shock anafilattico, asma e dermatiti. Il presidente del Gispla è Paolo Fazii (Laboratorio analisi, Pescara), vice è Franco Ciarelli (Chirurgia generale, Pescara), segretario e tesoriere sono rispettivamente Vincenzo Olivieri e Carlo D'Intino (entrambi di Medicina veterinaria, Pescara), coordinatore scientifico è Domenico Angelucci (Anatomia patologica, Chieti), presidenti onorari sono Giacomo S. Gidaro (Chirurgia generale, Pescara, e docente dell'Università "d'Annunzio) e Simonetta Mattiucci (Università "La Sapienza", Roma).

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diario di uno scrittore all'università non serve protestare, basta ascoltare - ferdinando camon (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 7 - Primo Piano Diario di uno scrittore all'università Non serve protestare, basta ascoltare FERDINANDO CAMON Arrivo al Bo, e mi fa una brutta impressione: due furgoni della polizia, posti di traverso, sbarrano la strada. Bisogna entrare uno ad uno per un pertugio fra le transenne, e lì ti controllano, devi essere nella lista. Una conferenza blindata. E che, parlerà Pinochet? Hitler? Stalin? Ma no, è una conferenza sull'etica dei trapianti e sull'uso delle staminali, riguarda la vita e la morte, cosa si può fare all'inizio e alla fine della vita, quali sono i nostri diritti sul nostro corpo. Parla un alto prelato, venuto apposta da Roma, espone il punto di vista cattolico. M'interessa. Fra un mese dovrebbe parlare un laico, forse Veronesi, illustre medico che è stato anche ministro della Sanità. M'interessa, andrò a sentirlo. Una città non è mai così in pace come quando si può ascoltare una tesi e la tesi opposta, un cattolico e un laico, uno per cui questo mondo è tutto e fuori di questo mondo non c'è nulla, e uno per cui questo mondo non si giustifica ma rimanda a qualcosa che sta prima e dopo. Ho studiato in questa università, conosco le aule, i corridoi, i cortili. Qui mi sono abituato ad ascoltare (esperienza fondamentale per diventare cittadini democratici) professori cattolici, laici, immanentisti, spiritualisti, marxisti, ex-fascisti. I professori si sfottevano uno con l'altro: parlava un neoidealista, e faceva battutacce sul collega cattolico che teneva lezione nell'aula accanto. Eravamo (come tutti gli studenti universitari, a quell'età) plasmabili come cera: guardavamo i docenti come dèi. Avevamo sete delle loro parole. Bevevamo tutto. Ci seduceva la loro sicurezza, ci sembravano sistemi che contenevano il mondo. Ci sembrava che i docenti fossero le menti supreme della nostra epoca, guide morali e culturali. Abbiamo superato esami su esami, ci siamo laureati e (noi di Lettere e Filosofia) siamo diventati insegnanti con questa idea-cardine in testa: è bello che in una università circolino più saperi, così come è bello che di fronte all'università ci sia un'edicola dove puoi comprare un giornale democristiano o comunista o liberale o socialista. Se in edicola mancasse un giornale, perché la sera prima una squadra di picchiatori ha impedito alla redazione di lavorare, la democrazia sarebbe mutilata, e i picchiatori sarebbero i mutilatori della democrazia. Ai nostri tempi, in questa università, non è mai successo che un professore o un conferenziere parlasse sotto scorta armata, perché c'era chi voleva impedirgli di raggiungere la cattedra o di far sentire la sua voce. Non è mai successo. Oggi succede. Polizia e università sono due contrari: l'università è il luogo del ragionamento e della pedagogia, né il ragionamento né la pedagogia possono far ricorso ai manganelli e agli scudi. Una tesi si deve imporre per la sua forza interna, non per la forza armata che la sostiene. Quando s'è reso conto che all'università di Roma avrebbe parlato sotto scorta, e che gli studenti avrebbero tumultuato nel cortile sotto l'aula, il papa ha rinunciato a parlare. Ha fatto bene. Qui monsignor Fisichella dice subito, fin dall'esordio, che s'è posto la domanda, ma s'è risposto che non venire sarebbe stato peggio. Dunque è venuto. Prima di lui parlano infinite autorità, non finiscono mai: è come se il discorso di Fisichella, 13 pagine, avesse 200 pagine di prefazione. E' un discorso che non fa paura a nessuno, lo firma un vescovo, ma potrebbe averlo scritto anche un laico. Difatti Fisichella rivendica (sorpresa) una sua laicità: laicità, dice, è sforzarsi di ragionare «mettendo fra parentesi la fede». Per cercare di costruire un pensiero condiviso. La scienza è neutra, è il prodotto della scienza, e l'uso che se ne fa, che va sottoposto all'etica. Il petrolio è buono, ma una carretta dei mari che inquina le spiagge non è buona. Se la Chiesa denuncia il pericolo di sperimentazioni fatte per i brevetti e i guadagni, accusarla di essere nemica della scienza è come accusare chi denuncia l'inquinamento di essere nemico del progresso. Nel campo dei trapianti di organi, la carenza di donatori crea un mercato clandestino che miete vittime innocenti spesso in tenera età. E ci sono degli Stati dove non è garantito che il prelievo di organi avvenga «ex cadavere», e quando la Chiesa parla, parla al mondo, anche a quegli Stati. Monsignor Fisichella infila uno dopo l'altro una serie di esempi eclatanti in cui viene ignorata la dignità della persona umana, ridotta di livello in base al reddito, al colore, al sesso. Un contraddittorio? Impossibile: qualunque scienziato laico venga qui a esporre la questione dall'altro punto di vista, ripeterà le stesse cose, perché queste cose stanno a monte della scienza e della religione, la sacralità della vita il Cristianesimo l'ha ribadita e rafforzata, ma c'era già, a partire da Ippocrate. Per concordare non occorre essere cattolico, Basta essere uomo. (fercamon@alice.it)

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EVA PER SEMPRE..? LA PITTURA AL FEMMINILE, TRA MITO E REALTÀ VIGEVANO DALL'8 AL 29 MARZO 2009 (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Venerdì 06 Marzo 2009 EVA PER SEMPRE..? LA PITTURA AL FEMMINILE, TRA MITO E REALTÀ VIGEVANO DALL?8 AL 29 MARZO 2009 Dall?8 al 29 marzo, nella suggestiva cornice della Strada Sotterranea del Castello di Vigevano, l?Assessorato alle Pari Opportunità propone la seconda edizione della rassegna ?Chi dice Donna??: quest?anno l?evento centrale sarà la mostra ?Eva per sempre. ??, dedicata alle opere della pittrice vigevanese Maria Grazia Simonetta. Un viaggio emozionante attraverso caleidoscopiche e visionarie immagini di draghi, allegorie dei vizi e dei peccati capitali, che ben rappresentano il rapporto ancestrale eppure così attuale tra Adamo ed Eva: sempre in bilico tra bene e male, tra opportunità e perdizione, tra speranza e disperazione, tra nascita e morte. Una collezione di quadri dove, accanto ad una sapiente tecnica di rappresentazione del vero, si possono apprezzare messaggi metaforici e teologici. Alla mostra si affiancheranno tre incontri domenicali con noti personaggi, che porteranno le loro differenti visioni ed esperienze, sia laiche che religiose, sulle tematiche proposte. Domenica 15 marzo, alle ore 17. 00, Massimo Diana, filosofo e segretario della Società Italiana di Psicologia della Religione presso l?Università Cattolica di Milano, Francesca Rigotti, filosofa, scrittrice e conferenziera, e don Luca Pedroli, teologo e biblista, rettore del Seminario di Vigevano, si confronteranno nel dibattito ?Che diavolo di donne!!?, osservando la donna in un?ottica a tre dimensioni: quella psicanalitico/religiosa, quella filosofica e quella biblica. Il 22 marzo durante l?incontro ?Donne in frac? si analizzerà l?intervento e la presenza del femminile nel sociale, insieme a Ritanna Armeni, giornalista, opinionista del quotidiano Liberazione e conduttrice di Otto e mezzo, Antonella Mairate, assessore alle Politiche Educative e Pari Opportunità del Comune di Vigevano, e Beatrice Campodonico, maestra compositrice di musica solistica e da camera, direttrice di coro e docente presso il Conservatorio ?G. Cantelli? di Novara. Infine la donna nel suo ruolo di madre e testimone di speranza sarà la protagonista di ?Ma-donna?che donne!!?, in programma per domenica 29 marzo, con la partecipazione di Enza Rando, membro dell?associazione Libera a fianco delle donne contro l?illegalità, Daniela Panero, pedagogista ed educatrice del Gruppo Abele di Torino, e Lidia Maggi, pastora della Chiesa Evangelica Battista di Lodi e Milano, impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso in ambito anche internazionale. Ad ogni incontro lo scrittore e poeta vigevanese Armando Garbarini presenta ?I Pensieri poetici?; coordinano il percorso Patrizia Cottino e Nicla Spezzati, Presidente e Vice Presidente della Consulta Femminile cittadina. Dopo la positiva esperienza del 2008, l?Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Vigevano torna a promuovere la riflessione e l?incontro tra i saperi femminili, scegliendo un interessante percorso artistico, alternativo e multidisciplinare. Partner dell?iniziativa, patrocinata dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Pavia, sono la Consulta Femminile della Città di Vigevano, la libreria vigevanese Il Convivio e Dedalo promozione culturale. Visite guidate: mostra, castello, centro storico, musei civici, Lomellina e dintorni Info e prenotazioni 340/2703793 Concorso Fotografico ?Chi dice Donna. ?: La donna nel nuovo millennio In occasione dell?omonima rassegna, organizzata dell?Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Vigevano dall?8 al 29 marzo, è previsto un concorso a partecipazione gratuita, aperto a tutti coloro che vogliono raccontare attraverso le immagini il mondo femminile del Duemila in tutte le sue accezioni. I partecipanti vedranno le proprie opere esposte all?interno della mostra ?Eva per sempre. ?? della pittrice vigevanese Maria Grazia Simonetta, e potranno vincere buoni acquisto per materiale fotografico. Sono previste due sezioni, colori e bianco e nero, ed è possibile inviare per ciascuna fino ad un massimo di tre scatti inediti. Le fotografie devono essere spedite o consegnate a mano entro e non oltre il 28 marzo presso la sede della mostra, nella Strada Sotterranea del Castello di Vigevano in Via Xx Settembre, negli orari di apertura: da martedì a venerdì dalle ore 15 alle 18, sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 14. 30 alle 19. La premiazione avverrà il 29 marzo alle ore 16. 30 presso la Strada Sotterranea, in occasione della chiusura della mostra; verranno assegnati due buoni acquisto del valore di 150 euro, uno per ogni sezione del concorso, spendibili per l?acquisto di materiale fotografico presso i negozi Fotomarket e Studio Fotografico L?immagine di Vigevano. Il regolamento e il modulo di adesione sono scaricabili a partire dal 3 marzo dalla rete civica del Comune di Vigevano e dal sito http://dedalojustintime. Googlepages. Com/home . <<BACK

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Al Margot un incontro vivace dei giovani: è un'iniziativa originale promossa dall'Ac (sezione: Cultura)

( da "Cittadino, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Al Margot un incontro vivace dei giovani: è un'iniziativa originale promossa dall'Ac n Attenti, curiosi, decisi. Sono apparsi così martedì sera i giovani lodigiani accorsi martedì al Margot di Lodi per assistere all'incontro pubblico di Azione Cattolica organizzato per dibattere del delicatissimo rapporto fra giustizia e perdono. Ancora divertiti dall' happy hour i ragazzi si sono dunque seduti pronti tutti ad ascoltare le testimonianze del sostituto procuratore di Cosenza Francesco Mìnisci e del professore dell'università cattolica di Milano Camillo Regalia, docente di psicologia nonché presidente della European Society of Family Relations."La mia coscienza è guidata dalla legge". Così di fatto ha esordito il dottor Mìnisci, spiegando dunque come la dimensione del perdono, di per sé, non esista come istituto giuridico. "Di fronte a omicidi e stragi io, in qualità di magistrato, non posso e non devo dispiacermi ha continuato il sostituto procuratore ma ciò su cui mi devo concentrare scoprire chi è stato a compiere il fatto e come". In quelle circostanze dunque c'è spazio solo per "l'essere magistrato" e non per "la coscienza". Tuttavia esiste una forma di "perdono dettato da paletti": "Di fronte ad un'anziana signora accusata di spaccio di denaro falso per essersi recata al supermercato pagando con soldi fasulli senza evidentemente esserne consapevole, è chiaro però che subentra la valutazione della personalità di quella persona", ha precisato Mìnisci, che tratteggiando i requisiti fondamentali di un vero magistrato ha poi parlato di "durezza e umanità".Impossibile poi contraddire l'affermazione del professor Regalia: "Le persone a cui siamo più legati e a cui diamo più fiducia sono generalmente quelle che ci fanno soffrire di più". Ma di fronte a qualsiasi dolore ciò di cui in fondo le persone hanno realmente bisogno è il perdono. Verso sé stessi e verso gli altri. "Chi perdona di fatto riesce a stare meglio", ha dichiarato Regalia. Il docente però ha messo in guardia i ragazzi dal perdono di tipo immediato. "Il perdono infatti non è un processo automatico ha spiegato Regalia perché le naturali e immediate reazioni, solitamente, sono la rabbia, il giusto diritto al risentimento e la sensazione di benevolenza immeritata". Il perdono dunque arriva solo successivamente quando "al passato è consentito di essere passato" e l'uomo raggiunge la pace con sé stesso, compiendo così nel perdonare un atto definibile di "sano egoismo".In che misura dunque la mancata giustizia incide sull'incapacità di perdonare? Fino a che punto la giustizia può davvero risarcire anche la perdita di una persona? E' possibile che le persone possano trovare la loro pace interiore non perdonando ma vendicandosi? Che diritto ha lo Stato di perdonare mediante la Grazia anche persone non pentite? Esiste una giustizia condivisa a livello internazionale? E un perdono sociale? Tante quindi le domande poste dai giovani ai due ospiti, che in maniera efficace hanno risposto agli interrogativi di ragazzi desiderosi di ricercare nella realtà semi di verità.

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La prima serata con il monaco di Bose nativo di Casale sarà dedicata al tema "Una fede che si plasma nel Mistero Pasquale" (sezione: Cultura)

( da "Cittadino, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Tre meditazioni quaresimali in cattedrale Al via martedì 10 marzo con la riflessione di Goffredo Boselli n Il primo appuntamento sarà con Goffredo Boselli, monaco della Comunità di Bose, il cui Priore è Enzo Bianchi. Martedì 10 marzo alle 21 iniziano le meditazioni quaresimali in cattedrale: sono tre, le successive il 17 e il 24 sempre in duomo e alle ore 21.Boselli è di Casalpusterlengo. Dopo essere stato in Seminario a Lodi, nel 1993 è entrato nella Comunità monastica di Bose.Ha studiato a Parigi presso l'Istitut Catholique teologia liturgica.Noto conferenziere, collabora con molte riviste liturgia. Quella con Boselle e le successive due sono un percorso spirituale per giovani e adulti.in cattedrale a Lodi, durante il tempo liturgico della Quaresima.Il primo appuntamento, sempre e comunque aperto a tutti, sarà sul tema "Una fede che si plasma nel Mistero Pasquale". La Comunità monastica di Bose è una comunità religiosa formata da monaci di entrambi i sessi, provenienti da chiese cristiane diverse. Sin dalla fondazione, la Comunità di Bose promuove un intenso dialogo ecumenico fra le differenti chiese cristiane. Il fondatore e priore della comunità è Enzo Bianchi. La comunità nasce l'8 dicembre del 1965, giorno in cui si chiude il Concilio Vaticano II, quando Enzo Bianchi decide di iniziare a vivere, solo, in una casa affittata presso le cascine di Bose. I primi confratelli giungono tre anni dopo, e fra essi ci sono anche una donna ed un pastore evangelico.La comunità ha sede dal 1965 a Bose, frazione del comune di Magnano (provincia di Biella).La comunità vive la propria vocazione monastica nel celibato, nella comunione fraterna dei beni, nell'obbedienza al Vangelo.La seconda riflessione sarà martedì 17 marzo.Il tema sarà "Le radici della fede nella storia di una chiesa antica". La meditazione sarà affidata a Pierangelo Sequeri, teologo di fama nazionale ed internazionale, sempre alle ore 21. Sequeri è nato a Milano nel 1944. Figlio d'arte (padre concertista di violino e madre pianista), ha studiato a sua volta violino e composizione. Ordinato sacerdote nel 1968 ha compiuto studi di filosofia e teologia a Milano (Università Cattolica) e a Roma (Università Gregoriana). Docente della Facoltà teologica dell'Italia Settenrionale, oltre agli argomenti teologici e filosofici legati alla didattica istituzionale, i temi di maggior impegno specialistico sono quelli al confine delle scienze religiose con la psicologia e l'estetica (psicanalisi e religione, educazione e società, percezione estetica e conoscenza simbolica).L'ultimo incontro infine martedì 24 marzo sul tema "Una fede che abita il vissuto della gente", terrà la meditazione di Paola Bignardi. Figura di spicco nel panorama pedagogico italiano, già presidente nazionale dell'Azione Cattolica, direttore della rivista "Scuola Italiana Moderna" e coordinatrice di Retinopera. Sul territorio la Bignardi è assai conosciuta non solo dal mondo dell'Azione cattolica ma anche per le apprezzate relazioni tenute nel Lodigiano. «Mettere in atto esercizi di speranza significa riempire di Vangelo le proprie giornate, esige un sapere pratico, un incremento di sapienza cristiana», aveva detto una volta a Lodi. Ma oltre alla speranza la Bignardi aveva sottolineato il ruolo dei laici. «Alla comunità chiediamo che dia valore alla nostra vocazione - aveva detto in un'intervista rilasciata al "CIttadino" - non solo quando ci impegniamo come catechisti o animatori, ma che riconosca il valore della nostra fede spesa nelle situazioni di ogni giorno, quando il nostro impegno non contribuisce direttamente a sostenere le iniziative pastorali». Un'altra grande attenzione va ai più deboli, alla necessità «dell'ascolto e dell'accoglienza delle attuali forme della fragilità» e di «riscoprire e rilanciare la sfida dell'educazione come vera passione per le donne e gli uomini del nostro tempo».Gli incontri (tutti) saranno sempre in cattedrale alla 21.Giacinto Bosoni

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misi nel conto anche di perdere e non guadagnare nulla (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Livorno «Misi nel conto anche di perdere e non guadagnare nulla» LIVORNO. «Ah, sapesse quante volte mi è capitato di lavorare per la pubblica amministrazione e poi di non prendere neppure l'incarico perché il bando lo vinceva qualcun altro...». Massimo Paoli, livornese, docente all'Università di Perugia, non fa mistero che «quando si ha a che fare con istituzioni pubbliche, è così: i bandi li fanno quando possono essere fatti e così può finire che tu lavori per niente; a me è successo con la Regione Umbria, ma anche con un istituto di Palermo». Con la Provincia di Livorno, invece, è andata meglio: è stato lui a coordinare il Comitato scientifico di coloro che hanno lavorato alla redazione del Masterplan della logistica. Paoli ha coordinato il lavoro degli altri sette consulenti: Massimo Losa (Università di Pisa), Manlio Marchetta (Università di Firenze), Luca Lanini (Università di Piacenza), Simona Corradini (libera professionista), Alessandro Marioni, Luciano Niccolai e Roberto Cela (libero professionista). E se fosse andata male? «Beh, sapevo che avrei dovuto partecipare a un bando e avevo messo nel conto anche un esito non felice - dice Paoli - comunque era un lavoro di prestigio, che si è rivelato poi anche stimolante e avvincente. In ogni caso, erano sette anni che non lavoravo per la Provincia». lu.dem.

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il rettore non commenta pera: quali scontri? (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Il professor Cubeddu: una protesta senza senso Il rettore non commenta Pera: quali scontri? PISA. Mentre dalle finestre arrivano distinti i rumori della contestazione, il rettore dell'ateneo pisano, Marco Pasquali e il senatore Marcello Pera, già presidente del Senato, non vogliono dire nulla sugli scontri che hanno preceduto la presentazione del libro "Perché dobbiamo dirci cristiani". A chi gli chiede cosa pensino di quanto è avvenuto per strada, rispondono solamente di non essere a conoscenza della carica della polizia nei confronti degli studenti e per questo non hanno voluto commentare l'episodio. «Nemmeno io sono a conoscenza degli incidenti avvenuti al di fuori della Sapienza - afferma il professor Raimondo Cubeddu, docente di filosofia politica presso la facoltà di scienze politiche -. Ma se l'hanno fatto, non penso che le forze dell'ordine siano intervenute senza motivo. Quel che è certo è che la contestazione non aveva alcun senso. Durante il dibattito è stata concessa a tutti la possibilità di esprimersi anche in dissenso rispetto alle tesi presentate dal professor Pera e comunque lui, che è stato docente nel nostro ateneo, come studioso ha il diritto di presentare una sua tesi all'interno di qualsiasi università». Durante il dibattito seguito alla presentazione del volume, è stato concesso, in effetti, a tutti il diritto di confutare o meno le tesi del filosofo. Uno studente, Jacopo Nespola, durante un suo intervento in cui criticava le tesi del libro, ha espresso solidarietà agli studenti caricati dalla polizia, a cui non è stato concesso il diritto di entrare nell'aula per poter contestare civilmente l'ex presidente del Senato. «Avrebbero espresso le loro idee civilmente, come ho fatto io. Magari alcuni di loro avrebbero fatto un po' di folclore. Ma anche questa è un'espressione di libertà - ha detto lo studente -. è incomprensibile l'atteggiamento della polizia: non c'è stata nessuna provocazione, forse qualcuno si è avvicinato un po' troppo a loro, ma è stata una manifestazione gioiosa e pacifica». La presentazione del libro di Marcello Pera è stata organizzata dal "Laboratorio 99". Al dibattito sono intervenuti anche Roberto De Mattei, docente di storia moderna all'Università di Cassino e Pierluigi Barrotta, professore di filosofia della scienza dell'ateneo pisano. La contestazione degli studenti era stata preannunciata giovedì scorso, attraverso una conferenza stampa. Ma la notizia aveva già preso a circolare nel web, tanto da non costituire una sorpresa. Gian Mario Scanu

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La fuga di cervelli dal Sud non è irreversibile. Ma occorre agire presto e bene (sezione: Cultura)

( da "MF Sicilia" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

MIFI Sicilia sezione: Sicilia Territorio & Imprese data: 07/03/2009 - pag: 3 autore: di Giovan Battista Dagnino* Carta Bianca La fuga di cervelli dal Sud non è irreversibile. Ma occorre agire presto e bene Questa rubrica intende offrire spunti di dibattito ed è aperta al contributo di quanti credono nello sviluppo della Sicilia e nella modernizzazione dei sistemi imprenditoriali e finanziari.Ho seguito con piacere il dibattito che si sta svolgendo su queste pagine in merito al possibile rientro dei cosiddetti cervelli emigrati all'estero, e soprattutto negli Usa, dall'Italia e, ancor più specificamente, dalla Sicilia. Si tratta di un dibattito veramente importante per il presente e il futuro dei nostri territori che credo potrebbe essere anche alla base di idee rilevanti in vista del rilancio, da molte parti auspicato, della competitività del made in Italy. Proverò quindi a offrire un piccolo contributo. A mio avviso occorre anzitutto chiarire due punti principali e un corollario ad essi. In primo luogo bisogna considerare non tanto e non soltanto la prospettiva dei «cervelli in fuga». Sarebbe un po' troppo riduttivo e, probabilmente, per nulla risolutivo. Occorre invece prendere in considerazione il tasso import-export netto di cervelli nell'ambito geografico preso come riferimento. In altre parole, occorre che l'Italia in generale e, ancor più, il Sud della Penisola divengano importatori netti di capitale umano specializzato con elevate competenze potenzialmente in tutti i campi rilevanti per lo sviluppo e, in modo particolare, nei campi tecnologici e delle scienze cosiddette hard ovvero fisiche, chimiche, biologiche e ingegneristiche. Questo significa che dovremmo pensare altresì alle modalità di attrazione di cervelli provenienti dall'Asia, dall'Africa e dal vasto bacino mediterraneo, e perché no (sovente nel caso di rientro) dalle Americhe e dall'Oceania. È in pratica quanto stanno facendo da tempo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, e, più di recente, i nostri vicini europei: Francia, Spagna e Germania. In secondo luogo, bisogna cercare di ragionare a livello europeo e non solo a quello più parrocchialmente italiano. Così facendo si potrà osservare come agiscono i vari paesi e i vari territori d'Europa e provare a definire dei momenti di confronto e di incontro sulle politiche di attrazione del ?capitale umano pregiato?. Penso infatti che tempi siano maturi per cercare di definire politiche di investimento molto attente e precise (anche a livello locale) nell'attrazione strutturata e organizzata del capitale umano nell'ambito dei programmi dell'Ue. L'Unione Europea è sempre assai attenta allo sviluppo regionale delle varie parti della vasta comunità di cittadini attraverso specifici programmi di ricerca pre-competitiva e competitiva. Infine come corollario e volano di quanto affermato occorre certamente diffondere molto più profondamente e sistematicamente la cultura del merito, della valutazione seria del valore delle persone considerato quali individui che indossano un proprio corredo professionale, ovvero quanto Roger Abravanel nel suo recente contributo da poco pubblicato ha chiamato, con un termine che da noi è stato sinora poco diffuso e riconosciuto, ?Meritocrazia?. La meritocrazia, com'è noto, si basa su di un sistema di valori che premia l'eccellenza di un individuo indipendentemente dalla sua provenienza familiare di vario tipo o della potenza economica. Un sistema meritocratico ha dunque il pregio di puntare anzitutto sulla dottrina lockeana dell'operosità e del merito o, come recita una frase spesso citata di Napoleone Bonaparte, su «La carrière ouverte aux talents», ovvero la carriera è aperta ai talenti, o ancora come ben tradotto da Thomas Carlyle «gli strumenti a chi li può maneggiare». Per far questo si deve pensare di attivare due circuiti che sono fra loro in stretta interazione: il primo circuito appare molto semplice a dirsi ma lo è molto meno a farsi. Fa riferimento alla definizione di un programma coerente e articolato di borse di studio per supportare soggiorni prolungati di specializzazione all'estero in istituzioni di prestigio dei migliori giovani laureati di primo e secondo livello. La discontinuità con la situazione attuale sta nel fatto che (dovendo tale programma esser diretto a formare parte della futura classe dirigente) le borse di studio non si esauriscano, com'è invece accaduto, con il periodo all'estero, ma prevedano sin da subito l'opportunità di reinserimento in Italia o nel meridione alla fine del periodo trascorso in qualificate sedi estere. Esso comprende quindi tre fasi: una prima di selezione dei giovani più meritevoli da effettuare in loco; una seconda di inserimento di tali candidati in ambienti avanzati all'estero, ove possano maturare significative esperienze da trasferire in seguito, e infine una terza fase di reinserimento produttivo per mettere a frutto le esperienze compiute. Un esperimento in tal senso è stato peraltro lanciato già da qualche anno dalla Regione Sardegna e sta dando i suoi primi frutti. Il secondo circuito può essere attivato tramite un programma parallelo di contratti appetibili per l'attrazione e l'inserimento di cervelli stranieri in strutture d'avanguardia presenti sul territorio italiano e meridionale. Naturalmente per attrarre cervelli e capitale umano (quindi competenze specializzate ed evolute), occorrono i danari per essere competitivi a livello mondiale e altresì le strutture d'eccellenza ove inserire opportunamente tali risorse pregiate. Quanto sin qui riferito è d'altronde nulla più di quanto insegnava, già negli anni '50, Gunnar Myrdal, economista svedese premio Nobel nel 1974. I paesi più ricchi, diceva nella sua analisi a livello nazionale, sono destinati a divenire sempre più ricchi e quelli più poveri a essere sempre più poveri. Ma questo avverrà non perché il loro sviluppo è trainato da qualche misterioso motivo interno autotrainante. Anzi, il motivo di base è molto più consueto e sta nel fatto che i primi attraggono, quasi naturalmente, il capitale intellettuale mentre i secondi, mi si passi il termine, lo ?respingono?, essendo fondamentalmente avari di opportunità di lavoro e di valorizzazione delle professionalità soprattutto a livello giovanile. È questa in ultima analisi la formula magica che ci indica gli obiettivi su cui siamo chiamati a trovare un accordo (e le risorse finanziarie necessarie), in quanto cittadini anzitutto europei e poi italiani e meridionali. * Docente di Economia e Gestione delle imprese nell'Università di Catania

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ConvegniMedicina di genere in ambito trasfusionale Ore 9, Borsa Merci, via Petrarca 10, seminario <La medicina di genere in ambito trasfusionale> organizzato dall'Avis provinciale (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

ConvegniMedicina di genere in ambito trasfusionale Ore 9, Borsa Merci, via Petrarca 10, seminario «La medicina di genere in ambito trasfusionale» organizzato dall'Avis provinciale Bergamo --> Sabato 07 Marzo 2009 AGENDA, pagina 21 e-mail print ConvegniMedicina di genere in ambito trasfusionale Ore 9, Borsa Merci, via Petrarca 10, seminario «La medicina di genere in ambito trasfusionale» organizzato dall'Avis provinciale Bergamo. Verrà illustrata anche la ricerca «Quando il sangue è troppo blu», un progetto di Avis provinciale condotto da Marco Bani - psicologo, dottorando di ricerca all'Università Milano Bicocca. Moderatori saranno il presidente di Avis nazionale, Andrea Tieghi, Tiziano Gamba e Domenico Giupponi, rispettivamente presidente e direttore sanitario di Avis provinciale Bergamo e Guido Finazzi, direttore del servizio di Medicina trasfusionale degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Oratorio e Sport Al Centro congressi Giovanni XXIII, viale Papa Giovanni XXIII, 106, seminario «Oratorio e Sport - Indagine conoscitiva sulla funzione dello sport negli oratori della Lombardia». Ore 9,15 introduzione ai lavori da parte di mons. Roberto Amadei, delegato per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale lombarda; ore 9,30, presentazione dei risultati dell'indagine conoscitiva sulla funzione dello sport negli oratori lombardi da parte di Diegio Mesa, docente di metodologia della ricerca sociale all'Università Cattolica di Brescia. Ore 10,15, presentazione metodologia e lettura dell'indagine a cura di Caterina Gozzoli, docente di psicologia della convivenza socioorganizzativa all'Università Cattolica di Brescia. Ore 11, tavola rotonda dedicata alle opportunità pastorali dell'esperienza sportivi negli oratori, con don Alessio Albertini, segretario Commissione dello sport per la diocesi di Milano, don Michele Falabrettti, diretore Ufficio per la pastorale giovanile della diocesi di Bergamo e Davide Iacchetti, referente Csi Lombardia. fiereCreattiva: le arti manuali dell'hobbistica e del bricolage Alla Fiera di via Lunga, continua «Creattiva», il salone dedicato a tutto ciò che è bello e facile da realizzare organizzato dall'Ente Fiera Promoberg, con stand dedicati al ricamo, al patchwork, découpage, ceramica, stencil, belle arti, perline bigiotteria e accessori e tanto altro; fino a domani. Orario: 10-20. Ingresso 8 euro, parcheggio 2 euro. Paesi & Sapori Dalle 10 alle 20, sul Sentierone, manifestazione «Paesi & Sapori» organizzata dall'Associazione nazionale La Compagnia dei Sapori con il patrocinio dalla Provincia di Bergamo; fino a domani. Le aziende presenti proporranno al pubblico, in degustazione e in vendita, i prodotti tipici delle proprie regioni. IncontriAperitivo con Pia Locatelli Ore 17,30, al Caffè Letterario, via S. Bernardino 53, aperitivo con Pia Locatelli; ore 21 premiazione delle poesie e delle opere vincitrici del concorso dedicato a tutte le donne. Berlino dopo la caduta del Muro Ore 16, alla sede dell'Associazione Generale di Mutuo Soccorso, via Zambonate, 33, Andrea Rota tratta il tema «Berlino dopo la caduta del Muro». Giornata della donna con il Circolo europeistico Ore 17 nel salone delle conferenze in viale Papa Giovanni 106, il Circolo culturale europeistico di Bergamo promuove un incontro in occasione della giornata internazionale della donna. Interverrano l'eurodeputata Patrizia Toia e la presidente del Cif Teresina Togni; nell'occasione sarà anche presentato il libro «Il segreto di Matelda» di Fausta Schiavi. Giornate di orientamento professionale Continuano le giornate organizzate dal Rotary Club Bergamo: ore 9-12, Sala Caravaggio del Polo fieristico di via Lunga, giornata dedicata al settore commercio, turismo e servizi. Relatori Ivan Rodeschini, presidente Ente Fiera Promoberg, Oscar Fusini, responsabile area istituzionale e delle Categorie Ascom e Ruggero Pizzagalli, direttore consorzio Oriocenter. La storia e l'arte a Bergamo Ore 17, Museo Adriano Bernareggi, via Pignolo, 76, presentazione del secondo volume della collana «Fonti e strumenti per la storia e l'arte a Bergamo: Indici de l'Effemeride sagro profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo, sua diocese e territorio di Donato Calvi (1676-1677)», con interventi di Giulio Orazio Bravi, direttore della Biblioteca Mai; Battista De Paoli, coordinatore Bcc della provincia di Bergamo; Simone Facchinetti, conservatore del Museo Bernareggi e Aurora Furlai, curatrice del volume. Viaggio nell'inferno di Dante Alla biblioteca «L. Pelandi» di via Corridoni, 28/a, riprendono gli incontri dedicati alla Divina Commedia, con lettura, commento e immagini a cura di Beatrice Gelmi. Ore 16, lettura del Canto XVI e XVII. Colere, filmati sulla Valle di Scalve Ore 21, al PalaColere, continua la mini-rassegna cinematografica dal titolo «Filmati e documenti della Valle di Scalve», a cura della Pro loco e della Biblioteca. Nembro, le donne si raccontano... Ore 16, biblioteca centro cultura, piazza Italia, in occasione della Giornata della Donna, incontro «Le donne si raccontano...» organizzato dalla Convenzione delle donne di Nembro, la camiceria «Il Filo di Fate», Terra madre, Cascina solidale, con inaugurazione della mostra di pittura di Jennifer Gandossi e intervento musicale di Roberto Arnoldi. Nembro, l'orto familiare Ore 14,30, alla Biblioteca centro cultura, piazza Italia, incontro di introduzione all'orticoltura familiare condotto dall'agronomo Marco Zonca. Tema «L'orto familiare: preparazione, semina, trapianti». Terno d'Isola, presentazione gasatore Ore 15, auditorium comunale, via Casolini, assemblea pubblica di presentazione del gasatore che le famiglie potranno usare in casa per gasare l'acqua del rubinetto, proposta dall'amministrazione comunale. Verdello, l'arte femminile per la festa della donna Serata dedicata all'arte al femminile, al Centro civico, per festeggiare la tradizionale festa della donna tra pittura, musica e poesia. Ore 20, sala esposizioni del Centro di piazza Aldo Moro, inaugurazione della mostra collettiva di Pittori e scultori stezzanesi, che rimarrà allestita fino al 22 marzo, tutti i giorni dalle 15,30 alle 18, e le mattine di ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 12. A seguire incontro con l'autrice Edelweiss Arcangeli, intervallato da intermezzi musicali a cura del quintetto di clarinetti «Orobic Emotion». MercatiniDalmine Dalle 7 alle 18, in via Kennedy, «Portobello», mercatino delle pulci. Mostre«Unscheduled 1 #» con Verde Nazzi e Zoppellaro Traffic Gallery di via San Tomaso 92, «Unscheduled # 1» di Massimiliano Nazzi, Paola Verde e Mattia Zoppellaro, curata da Rossella Moratto, visitabile fino al 21 marzo. I ritmi della techno sono il leitmotiv che lega la doppia personale di Paola Verde e Mattia Zoppellaro, un'incursione fotografica nella scena rave, e le installazioni sonore di Massimiliano Nazzi, sculture composte da vecchi elettrodomestici e altri materiali di recupero che producono ritmi ripetitivi di matrice techno-industrial. Arte Madì alla Galleria Marelia Ore 17,30, alla Galleria Marelia, via Guglielmo d'Alzano 2b, inaugurazione del nuovo spazio d'arte con la mostra «Madì - arte come invenzione»; fino al 30 aprile. Bergamo Futura All'Urban Center di piazzale degli Alpini, «Bergamo Futura. Vieni a conoscere oggi come sarà la Bergamo di domani», mostra interattiva visitabile fino al 20 aprile. Orario: 10-13 e 15-19,30. Prenotazioni visite scolastiche (solo al mattino del mercoledì) e visite guidate per gruppi (negli orari di apertura della mostra), tel. 035.399.010-022 Capolavori a Palazzo della Ragione Palazzo della Ragione in Città Alta, esposizione della mostra «L'Accademia Carrara nel cuore della città. Capolavori a Palazzo della Ragione» e nuovo allestimento dal titolo «Dal Quattrocento all'Ottocento»; fino al 31 maggio. Orario: 10-18. I colori del sacro. Dal fuoco alla luce Museo Bernareggi, via Pignolo 76, mostra «I colori del sacro. Dal fuoco alla luce» con esposizione d'immagini di novanta illustratori dai cinque continenti; fino al 15 marzo. Orario: 9,30-12,30 e 15-18,30. La città visibile Museo storico-Convento di San Francesco, piazza Mercato del Fieno 6/a, «La città visibile. Bergamo nell'archivio fotografico Sestini - Omaggio a Domenico Lucchetti»; fino al 20 settembre. Orario: 9,30-13 e 14-17,30. Le opere di Camillo Campana Ore 18, Centro culturale S. Bartolomeo, largo Belotti 1, inaugurazione della mostra di Camillo Campana; fino al 22 marzo. Mostra-concorso di acquerello Ore 15,30, sede dell'ex Ateneo di piazza Reginaldo Giuliani, in Città Alta, mostra-concorso di acquerello sul tema «I colori dell'acqua» dedicata al pittore Michele Agnoletto e organizzata dal circolo culturale «G. Greppi»; fino al 15 marzo. Tre artisti tra arte e società Ore 18, alla Galleria Triangolarte, via Palma il Vecchio, 18/e, inaugurazione della mostra «Il Segno dell'altro» con opere degli artisti Paolo D'Angelo, Salvatore Falci ed Enzo Santambrogio; fino al 4 aprile. Viaggio nell'Antico Oriente Nella Sala Manzù della Provincia, via Camozzi (passaggio Sora), mostra «Viaggio nell'antico oriente. Riflessi di vita quotidiana tra Arte e Spiritualità» organizzata dalla Provincia in collaborazione con il Kiwanis International; fino a domani. Orario: 10-12 e 15-19. Azzano San Paolo, Donne in Arte Ore 18, centro Servizi A. Marchesi, via Papa Giovanni XXIII, inaugurazione della mostra collettiva 2009 «Donne in Arte»; fino al 15 marzo. Brembate, antologica di Daniele Ravasio Ore 15, ex sala civica, via S. Vittore, inaugurazione della mostra antologica personale «Tra realtà e immaginazione» di Daniele Ravasio; fino al 29 marzo. Leffe, novità al museo del tessile Ore 14-19, via Mosconi 67/b, esposizione di macchinari tessili antichi donati dalla stazione sperimentale della seta di Milano e dall'Istituto Paleocapa (Esperia) di Bergamo, a cura dell'Associazione ricerche tessili storiche. Entrata libera. Lovere, la Divina Commedia in formato Polaroid Ore 18, Atelier dell'Accademia di belle arti Tadini, via Matteotti, 1/a, inaugurazione della mostra fotografica di Giovanna Magri dal titolo «Visioni dell'invisibile dalla Divina Commedia»; fino al 3 maggio. Treviglio, i capolavori della Cassa Rurale Ore 16,30, nella sala delle esposizioni «G. Battista dell'Era», della Cassa Rurale, via Carcano, 15, inaugurazione della mostra intitolata «I capolavori della Cassa Rurale», con intervento di Giovanni Valagussa, responsabile della Pinacoteca Carrara che oltre ai gioielli della Cassa Rurale, presenta il capolavoro di proprietà della «Carrara» e cioè «Storia di Gualtieri e Griselda» di Francesco di Stefano detto «il Pesellino» composto da due tavole, momentaneamente in esposizione a Treviglio, dopo il restauro. La mostra sarà visitabile fino al 29 marzo, tutti i giorni dalle 15 alle 18, festivi compresi. Valbrembo, Silvia Manfredini donne e colori Ore 17, sala consiliare, inaugurazione alla presenza della critica d'arte Laura Dimitrio, della mostra personale di Silvia Manfredini; fino al 29 marzo. MusicaIncontri europei con la musica Nella sala «Alfredo Piatti» di via S. Salvatore, continua la 28ª stagione concertistica «Incontri europei con la musica» proposta dall'Associazione Musica Aperta in collaborazione con la Mia, Comune e Provincia di Bergamo e Regione Lombardia. Ore 16, «La ninna nanna italiana», concerto con Denia Mazzola Gavazzeni (soprano), Giovanni Brollo (pianoforte) e Tiziano Manzini (voce recitante) su musiche popolari armonizzate dai compositori italiani del Novecento. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Un concerto ricorda il maestro Mostosi Ore 20,30, chiesa di S. Maria Immacolata delle Grazie, viale Papa Giovanni XXIII, 13, elevazione musicale in memoriam del M° Alfredo Mostosi, all'organo il figlio M° Stefano Mostosi. Casnigo, «La donna all'opera» Ore 21, al Teatro del Circolo Fratellanza, concerto «La donna all'opera» con protagonista la soprano Clara Bertella accompagnata da Silvia Maffeis al violino, Roberto Pezzotta al clarinetto basso e Paolo Rinaldi al pianoforte. Cavernago, le cover rock dei Lesa Maestà Ore 22, all'Havana Club, esibizione de «I Lesa Maestà» composto da Matteo Franchini alla voce ed alla chitarra ritmica, Nicolò Zoia alla chitarra solista, Cristian Magni alle tastiere, programming e voce, Alessandro Piazzalunga alla batteria e Andrea Liriti al basso. Curno, concerto-lezione Ore 10,30, auditorium della scuola elementare «G. Rodari», concerto-lezione a cura degli «Amici della lirica Giuseppe Verdi». Entratico, Valcavallina in musica Prosegue la 10ª rassegna di cori e bande in Val Cavallina dal titolo «Val Cavallina in Musica» organizzata dalla Comunità montana e dai Gruppi alpini della Val Cavallina. Ore 20,45, nella chiesa parrocchiale, esibizione del Coro parrocchiale «San Leone Magno» di Cenate Sopra e del Corpo musicale comunale di San Paolo d'Argon. Ingresso libero. Gandino, auguri in musica per le donne Ore 20,45, nella sala conferenze della biblioteca civica, performance «Dedicato alle donne», nel corso della quale si alterneranno la voce recitante Aide Bosio e gli strumenti (chitarra e liuto) di Michele Guadalupi. Mapello, concerto di Mara Gandolfi Ore 20,45, auditorium, in occasione della festa della donna, esibizione di Mara Gandolfi di Prezzate. Nembro, la storia dei Notforasale Ore 20,45, Teatro San Filippo Neri, la band emergente bergamasca Notforsale in «Storytellers», nuove canzoni e presentazione del proprio percorso artistico. Ponteranica, tributo a Fabrizio De Andrè Ore 21, al Bopo, via Concordia, tributo a De Andrè con la band Ottocento. Ingresso gratuito. premiazioniCalvenzano, concorso letterario Ore 15, sala consiliare del municipio, cerimonia di premiazione del concorso letterario. Ferruccio Filipazzi leggerà dei testi sul mondo femminile, dopodiché si procederà alla consegna dei premi. Tempo liberoItinerari di primavera fra storia e arte Cominciano le passeggiate nel verde per riscoprire l'arte e la storia del territorio organizzate dal Gruppo Guide turistiche Città di Bergamo. Ore 15, con ritrovo alla chiesa di Sant'Alessandro in Colonna itinerario «Le opere di Manzù in città bassa». Ludoteca Giocagulp Ore 10,30, alla Ludoteca Giocagulp, via Don Gnocchi 3, nel parco Turani di Redona, «Mosaico con le dita - Lavoriamo con il pongo» per bambini e bambine della scuola d'infanzia. I laboratori sono gratuiti ma è necessario iscriversi allo 035.360.320. Villa d'Almè, apertura del Museo di scienze naturali Ore 9-12 e 15-18, apertura al pubblico del Museo civico di scienze naturali «Severo Sini» situato in via Roma 20. Utilità socialeConsulenza su religioni e sette Ore 14-19, via Conventino 8, Centro cattolico di ascolto e consulenza su religioni alternative e sette. La gardenia dell'Aism Oggi e domani, in occasione della festa della donna, appuntamento con «La gardenia dell'Aism» promossa dall'Associazione italiana sclerosi multipla e dalla sua Fondazione, con vendita del fiore per promuovere la ricerca scientifica su questa malattia che colpisce il sistema nervoso centrale. Oggi gazebo in via XX Settembre, largo Nicolà Rezzara e in Città Alta. Inoltre presso gli Iper di Brembate, Orio al Serio e Seriate, a Treviglio (Pellicano e in piazza Manara) e in numerosi paesi della provincia. 07/03/2009 nascosto-->

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Nuovo avvocato Il nostro concittadino Michele Vincenti ha brillantemente superato la prova di esa... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

AGENDA MASSA / CARRARA pag. 20 Nuovo avvocato Il nostro concittadino Michele Vincenti ha brillantemente superato la prova di esa... Nuovo avvocato Il nostro concittadino Michele Vincenti ha brillantemente superato la prova di esame per l'abilitazione alla professione forense. All'avvocato Vincenti le felicitazioni da parte della nostra redazione e l'augurio di un proficuo lavoro. Laurea in lettere Barbara Luccini si è brillantemente laureata (110 e lode) alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Pisa. Alla neodottoressa che ha discusso la tesi «Il ruolo dell'insegnante nei confronti dei soggetti dislessici» con relatore il professor Berrettoni, arrivino gli auguri della famiglia, dei parenti e degli amici. Messa in suffragio Oggi pomeriggio, alle 16.30, monsignor Eugenio Binini, vescovo diocesano, celebrerà una messa solenne presso la Cappella del cimitero di Turano in suffragio di tutti i defunti del cimitero. Conversazione «In te mi affido quanto creatura può affidarsi in questo mondo. Interessi e sentimenti nel matrimonio ottocentesco»: è questo il titolo della conversazione che Mirella Scardozzi, docente di storia moderna all'università di Pisa, terrà domani, alle ore 17.30, al circolo Briciole (via Cervara, 115). Le donne di Elisa Gli «Amici del Museo Ugo Guidi - Onlus» e il ministero dei Beni artistici e Culturali presentano la mostra della scultrice Elisa Corsini, «Le donne di Elisa». L'inaugurazione è fissata per oggi pomeriggio alle ore 16.

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al sant'alessandro (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

al sant'alessandro --> Sabato 07 Marzo 2009 CRONACA, pagina 19 e-mail print Relatori d'eccezione ieri a Bergamo per l'incontro su «Le recenti novità del giudizio avanti la Corte di Cassazione» organizzato dall'Associazione provinciale forense (Anp), con il patrocinio dell'Ordine degli avvocati, e svoltosi all'auditorium del collegio Sant'Alessandro (nella foto Bedolis il tavolo con relatori e organizzatori). A tracciare un quadro della nuova disciplina che norma il terzo grado di giudizio c'erano il primo presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone, che ha svolto la relazione introduttiva, e Romano Vaccarella, ex giudice della Corte costituzionale e ordinario di Diritto civile all'Università La Sapienza di Roma, che ha sviluppato il tema del controllo preventivo dei ricorsi e del vaglio di ammissibilità. Ha concluso i lavori Mariacarla Giorgetti, docente di Diritto civile e di diritto fallimentare all'Università di Bergamo, che ha parlato della prassi applicativa della Cassazione sui quesiti di diritto e sulla loro possibile soppressione. 07/03/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE

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Beauty, fitness, cucina per l'open day domani al Grand Hotel (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Beauty, fitness, cucina per l'open day domani al Grand Hotel --> Sabato 07 Marzo 2009 VITABERGAM, pagina 28 e-mail print Open day - riservato alle donne degli uffici business delle aziende clienti - domani al «Grand Hotel del Parco», quattro stelle di Stezzano. Un invito per una giornata all'insegna di relax, fitness, bellezza, intrattenimento, ristorazione e formazione. A disposizione i personal trainer della palestra «I clubs San Marco», che affiancheranno gli invitati (circa 150) nell'utilizzo delle attrezzature della palestra dell'hotel; nella beauty hall lo staff del centro estetico «Fior di donna» sarà a disposizione per massaggi, «Charmebeauty & co» per ricostruzione unghie ed exstensions ciglia, mentre nella sala coiffeur lo staff di Ettore parrucchiere si occuperà di piega e trucco personalizzato. In programma anche una lezione di difesa personale, con l'istruttore Juri Ambrosioni; in cucina, le docenti Manila Foresti Sancinelli e Irina Cigolini, della scuola «Arte del cucinare», spiegheranno i segreti dei «Primi piatti in giallo» e «Dolce e salato»; nel corso della giornata, anche una lezione di decoro floreale con il titolare dei negozi «I giardini di Giava», che insegnerà ad arricchire la tavola. Per quanto riguarda la formazione, nelle sale del centro congressi dell'hotel sarà a disposizione un pool di esperti. Tra gli incontri, in programma una conversazione con Eugenio Gandolfi, docente di chirurgia plastica all'Università di Siena; poi un seminario con Luigi Frigerio, direttore di Ostetricia e ginecologia ai Riuniti di Bergamo, sul tema «Prevenzione e cura dei tumori femminili: il vaccino»; quindi altre esperte di temi femminili (Serena Paris, Giusy Carolei e Lucia Viola), mentre Luca Panseri, psichiatra e psicoterapeuta, terrà un incontro intitolato «Il viaggio verso sé». A disposizione, anche il baby club. Il tutto posto in risalto dalla buona cucina del ristorante dell'hotel che, infatti, resterà aperto tutto il giorno dal breakfast alla cena. «La direzione del Grand Hotel del Parco - spiega il direttore marketing Paola Rovelli - vuole offrire questa giornata per far conoscere il prestigio, l'accoglienza e la professionalità che riceveranno gli ospiti indirizzati in questa struttura dalle aziende orobiche». 07/03/2009 nascosto-->

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Il riavvio. (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-03-07 - pag: 3 autore: Il riavvio. Pronti a ripartire la progettazione e l'appalto con il general contractor guidato da Impregilo Tra Scilla e Cariddi via più incerta per i privati ROMA La sfida è ripetere il miracolo che Silvio Berlusconi, Pietro Lunardi e Pietro Ciucci compirono in meno di tre anni, fra la data di approvazione del progetto preliminare al Cipe, il 1Úagosto 2003, e la firma del contratto di appalto con il general contractor guidato da Impregilo, nel marzo 2006. In quell'arco di tempo fu trasformato un progetto che dormiva da più di 20 anni in una macchina da guerra senza precedenti per un'opera tanto impegnativa. In trenta mesi fu rivoluzionata l'architettura del rapporto concessorio fra ministero e Stretto di Messina, superando i veti europei e rendendo più limpida l'architettura; fu approvato il piano finanziario, con un contributo statale effettivo del 40% e un primo contributo di 1,4 miliardi; fu messo a punto il progetto preliminare avanzato, fu inserito il Ponte fra i progetti Ten finanziatidall'Europa; fu fatta la gara internazionale per l'appalto e furono aggiudicati i contratti per il general contractor, ma anche quelli per il project management (vinto da Parsons) e per il monitoraggio ambientale (vinto da un consorzio guidato da Fenice Spa). La macchina da guerra fu spenta da Romano Prodi, che, incalzato da Verdi e comunisti, a fine 2006 definanziò l'opera. L'ala estrema del centro-sinistra non l'ebbe mai vinta, però, sull'allora ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che, per non pagare penali, si rifiutò di cancellare l'appalto con Impregilo e di chiudere la società Stretto di Messina, mantenendo il filo che oggi consente all'opera di rimettersi in moto più velocemente. Il vero capolavoro di quella stagione 2003- 2006 fu il piano finanziario. Una sfida centrata sul rapporto del 40% allo Stato e del 60% ai privati. Si può obiettare che al punto di non ritorno di un'adesione dei privati al business non si arrivò mai; non si seppe mai, quindi, cosa pensassero i possibili investitori privati di quelle stime di traffico che da molti versanti venivano considerate esagerate e che tenevano insieme l'intera costruzione. Certo, però, è che i paletti "pubblici" piantati allora erano solidi: il contributo cash ereditato da Fintecna per 1,4 miliardi era effettivo e fu trasformato in aumento di capitale, costringendo all'aumento gli altri soci pubblici (Anas e Fs); il capitale di rischio era perfettamente bilanciato, con 2,5 miliardi su un costo totale di 6 miliardi; l'istituto del subentro e l'allungamento del periodo concessorio da 30 a 60 anni furono la trovata che consentì di sbloccare il progetto; il canone imposto alle Fs per il passaggio dei treni garantì un ricavo minimo nel tempo. Il contributo di 1,3 miliardi assegnato ieri dal Cipe non sembra portare su quella stessa strada. Anzitutto, almeno stando alla società Stretto di Messina, dovrebbe assumere la forma del contributo a fondo perduto per il finanziamento della ripresa delle attività. Non si trasformerebbe, quindi, in un aumento di capitale.L'impressione, che andrà ovviamente verificata alla prova dei fatti, è che la Stretto di Messina stavolta resterà un veicolo leggero. Attrarre capitali privati, nell'attuale situazione di crisi del credito, è un'impresa quasi impossibile. Non è da escludere, allora, che l'opera frontiera della partnership pubblico-privato possa trasformarsi in un'opera pubblica molto più tradizionale, legata, di anno in anno, agli stanziamenti messi a disposizione dalla legge finanziaria. Non c'è ancora alcuna decisione in questo senso. Ma partire con i cantieri a fine 2010 e chiuderli nel 2016, come è programmato dal Governo e dalla concessionaria, richiede decisioni rapide anche sul piano finanziario. Se i privati non ci sono, si potrà ottenere molto dalla Bei, dalla commissione Ue, magari dalla Cassa depositi e prestiti, ma alla fine il conto resterà allo Stato. Questo rende la partita attuale del Ponte più difficile di quella di cinque anni fa. Il vantaggio per chi vuole accelerare sta, invece, ovviamente, nel fatto che già esiste un progetto, un general contractor ed è chiaro chi deve fare cosa. A che costo, andrà certamente ricontrattato. G. Sa. FONDO PERDUTO La difficoltà maggiore sarà ricostruire il piano finanziario L'ipotesi di un'opera più tradizionale, a finanziamento interamente pubblico

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A SCUOLA DI RISPARMIO (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-03-07 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE GLI INVESTIMENTI E LA CRISI A SCUOLA DI RISPARMIO di SERGIO NOTO U na teoria economica, che di questi tempi molti hanno dimenticato, insegna che non si deve scherzare con i tassi di interesse. Giocare a tira e molla secondo i nostri comodi con il denaro può essere pericoloso, perché non si tocca solo la quantità di moneta circolante ma si fanno danni irreversibili «alla struttura del capitale », si creano opportunità ingiustificate, si finanziano attività «tossiche». Questo invece è quanto sta accadendo per una serie di necessità della politica e della finanza pubblica assecondate dalla Bce, con tassi di interesse tenuti artificialmente bassi, molto più bassi del reale costo del denaro, frutto del rapporto tra domanda (altissima) e offerta (scarsissima). Però i soldi facili non determinano solo spese superflue, incancreniscono il tessuto economico, perché appena i tassi salgono gli investimenti a basso profitto sono spazzati dal mercato e aggiungono problemi a problemi. Morale: in tempi di crisi bisognerebbe massimizzare la redditività degli investimenti e non spendere i soldi solo perché, di riffa o di raffa, specialmente nelle mani dei soggetti pubblici, ancora restano delle disponibilità. Facile a dirsi, un po' più complicato da mettersi in pratica. Difatti, proprio di questi giorni la Regione Veneto ha varato un piano di finanziamento straordinario di opere pubbliche finalizzato al recupero urbanistico delle città. Non grandi cifre, poco meno di 13 milioni, destinati a collaborazioni pubblico-privato, che consentiranno la realizzazione di opere edilizie in quasi tutti i capoluoghi della regione. Una decisione tutto sommato giustificata e forse anche ragionevole, nel senso di una diversificazione della spesa pubblica, di un sostegno al settore dell'edilizia. Ma frutto di una politica da tempi di vacche grasse e un segnale per capire quello che dovrà essere fatto in futuro e ciò che sarà meglio evitare. Qualora la crisi economica, come è presumibile, dovesse durare ancora qualche anno, dopo i consumatori, le banche e le imprese sarà la volta degli enti pubblici a patirne gli effetti in termini di minori possibilità di spesa. E a quel punto sarà indispensabile evitare spese che non siano altamente remunerative, che siano solo la classica boccata d'aria per qualche settore in crisi e che non possano ripercuotersi in termini di aumento delle possibilità economiche generali. Ha un bel dire la dottoressa Anna Maria Tarantola, neo vicedirettore generale della Banca d'Italia, che la cultura economica nel nostro paese è molto scarsa. Basta vedere la nostra classe dirigente, non solo quella che si occupa di politica, ma anche quella che si occupa di economia e finanza, con i risultati che abbiamo davanti agli occhi. Tutti convinti che i risparmi si ottengano con i licenziamenti, che i profitti si facciano con i giochetti di prestigio. Pochi che sappiano veramente cosa sia un investimento produttivo. Il capitale umano, la formazione, la ricerca, questo è ciò che rende il denaro un investimento. Queste sono le direttrici in cui in tempo di crisi le istituzioni pubbliche dovranno riorientare le loro spese. Non l'edilizia.

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Bo blindato, Fisichella parla <I cattolici non sono afoni> (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2009-03-07 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Bo blindato, Fisichella parla «I cattolici non sono afoni» Il vescovo: la vita umana non è mai pura materia manipolabile La critica del sociologo Allievi: un'iniziativa soltanto politica Centinaia di agenti schierati intorno all'Università, polemica tra Galan e Zanonato sulla sicurezza PADOVA — Centinaia di agenti in tenuta antisommossa, piazza del Municipio presidiata da blindati della polizia e da barriere metalliche, le vie di accesso all'università sorvegliate da uomini in borghese. Alle 17 di ieri lo scenario che ha accolto l'atteso intervento di monsignor Rino Fisichella al Bo, al convegno sull'etica nella medicina dei trapianti organizzato dalla Fondazione «Marina Minnaja», era da guerriglia urbana. Ma sulla strada - senza gli studenti dell'Onda, che si sono subito ritirati pacificamente dentro il Liviano in assemblea - a regnare è stato solo lo sconcerto: quello della gente che passava per caso, e quello di chi invece, senza invito, non è riuscito ad assistere alla lectio magistralis del presidente della Pontificia Accademia Pro Vita, che per circa mezz'ora ha letto un testo che ha toccato molti punti, ma che dei trapianti in pratica non ha quasi mai parlato. Nelle 14 pagine della lezione dell'alto prelato, infatti, la parola «trapianti» è stata citata solo quattro volte (tutte in una pagina e mezzo), mentre alle «cellule staminali», tema cruciale nel dibattito scientifico, non si è fatto neanche un breve cenno. Monsignor Fisichella invece si è soffermato sui temi di più stretta attualità. Da un lato il rapporto tra istituzioni politiche e religiose: «La libertà degli Stati nel legiferare in materia di bioetica non può corrispondere alla pretesa che su questi argomenti i cattolici siano afoni», ha detto il rettore della Pontificia Università Lateranense. Dall'altro la difesa della vita tout court: «Quando si parla di vita umana non si è mai in presenza di pura materia manipolabile », ha ribadito l'esponente vaticano, che prima di cominciare la lezione aveva detto «di sentirsi dispiaciuto per aver creato un disagio, ma di credere che alla fine sia stato meglio esserci ». Ad applaudire il presidente della «Pro Vita» si sono uniti ai 150 presenti nell'Aula E del Bo, anche i 200 della Ederle e i 140 della Nievo, in collegamento audio-video: tra di loro esponenti del clero, uomini politici (Antonio De Poli, Paola Goisis, Domenico Menorello, Iles Braghetto) e studenti dell'associazione Rosmini. Oltre naturalmente alle autorità, scientifiche e politiche, che hanno aperto l'incontro con un saluto: da Giorgio Palù, preside di Medicina e unico rappresentante dell'Ateneo, ad Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale dei trapianti. Da Giancarlo Galan, governatore del Veneto, a Flavio Zanonato, sindaco di Padova. Per questi ultimi, tra l'altro, il convegno al Bo si è trasformato nell'ennesima occasione per un polemico tiro incrociato. Così Galan: «Padova blindata? Ormai ci stiamo abituando. Questa sta diventando la città del degrado e dell'insicurezza». Replica di Zanonato: «Se c'erano tanti poliziotti è perché si è voluto evitare il peggio. Evidentemente ce n'era bisogno». Ma in sala, ad assistere alla relazione di monsignor Fisichella, introdotto da una breve prolusione del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (che ha voluto «esprimere solidarietà alla città e all'Ateneo per l'immagine negativa trasmessa a livello nazionale »), c'erano anche due dei tre docenti firmatari della lettera aperta che due settimane fa sollevò il caso. Umberto Curi, che ha abbandonato l'aula poco prima che parlasse il prelato, e Stefano Allievi, che invece ha atteso la fine del convegno per commentare: «Visto che sostanzialmente non si è parlato di trapianti è emersa la vera identità dell'iniziativa – ha detto il sociologo - , che è parsa solo di natura politica e lontana dalle logiche che hanno a che vedere con il dibattito scientifico». Giovanni Viafora Martino Galliolo Lectio magistralis Monsignor Rino Fisichella durante la relazione al Bo, nel convegno dedicato al tema dell'etica nella medicina dei trapianti (Fotoservizio Gobbi/Bergamaschi)

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J'accuse del rettore su Youtube: <La città ci ha lasciati soli> (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - VENEZIA - sezione: VENEZIAMESTRE - data: 2009-03-07 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE Ca' Foscari Inaugurazione all'insegna della sobrietà: solo in rete J'accuse del rettore su Youtube: «La città ci ha lasciati soli» VENEZIA – L'ermellino in tempi di crisi poteva sembrare sfacciato. Meglio Youtube. Nessun cerimoniale, niente inviti, soldi risparmiati. Pier Francesco Ghetti, rettore dell'Università di Ca' Foscari, ha scelto la via telematica per inaugurare l'anno accademico dell'ateneo, l'ultimo per lui. Nella crisi, del resto, le università ci sono dentro fino al collo: quella economica che taglia i finanziamenti esterni e quella «etica» che tiene banco da mesi su tutti i media. Insomma, per un sacco di buoni motivi, non era questo il momento migliore per fare le cose in pompa magna. Il rettore, quindi, finisce in rete. Con un discorso dal sapore di riscatto che snocciola numeri e dati («Queste operazioni di disinformazione non aiutano le università se i dati vengono letti in modo negativo») Ghetti ha salutato così il nuovo anno e tratto un bilancio del suo mandato: «In altri Paesi la crisi economica viene affrontata potenziando la ricerca e la formazione – ha detto - in Italia invece l'ultima finanziaria ha tagliato i fondi per le università del 18 per cento in due anni. Ca' Foscari chiuderà il 2009 con i conti in ordine, tuttavia il prossimo anno i tagli indiscriminati non consentiranno di risolvere i nodi accademici. Eppure il nostro ateneo è ai primi posti della classifica del Civr, l'unico organo esterno di valutazione della ricerca, le iscrizioni sono aumentate, abbiamo messo a posto le sedi. E' bene ricordare, però, che l'università non è una azienda manifatturiera». Il 141Ë? anno accademico di Ca' Foscari in effetti parte in salita, con le spese del personale da ridurre, i tagli dei finanziamenti privati, i costi delle strutture, il Polo Scientifico di via Torino da portare a termine. Tuttavia l'ateneo, tiene a ribadire il rettore, non se l'è cavata affatto male in questi anni razionalizzando i corsi di laurea, aumentando la popolazione studentesca, lavorando sull'internazionalizzazione, sviluppando i servizi telematici. Il «marchio » Venezia dà una mano, ma il brand da solo non basta: «La città di per sé è indubbiamente attrattiva - ha aggiunto Ghetti – ma non può bastare per far funzionare le cose. Quanto alle istituzioni, non possiamo certo dire di aver sentito il calore della loro presenza. Eppure l'università porta in città un valore aggiunto ». A ribadire il ruolo centrale dell'istruzione è intervenuto, ieri in via virtuale, anche lo scrittore Tiziano Scarpa che ha sottolineato come «il sapere non è un quiz, e nemmeno soltanto un'esperienza pedagogica ma un percorso che permette di conoscere se stessi e di fare le proprie scelte». Il terzo intervento telematico è stato quello del neo presidente del Consiglio degli Studenti, Luca Morigi, che vede nell'università il luogo dove «soddisfare il proprio bisogno di conoscenza non come mero cliente». Resta il fatto, però, che anche Ca' Foscari è chiamata a risolvere alcuni nodi decisivi, che con l'ultima pesante finanziaria sono venuti tutti al pettine. Il primo di questi è il capitolo personale con i pensionamenti in vista e la necessità di introdurre nuove leve: «Il nostro corpo docente è piuttosto anziano – ha concluso il rettore – molti saranno i professori che andranno in pensione, e se questo da una parte può aiutare a recuperare risorse, dall'altro potrebbe mettere in difficoltà i corsi di laurea più affaticati. Se aggiungiamo che ci sono anche docenti che scelgono di andare in pensionamento volontario, le cose si complicano». Si affaccia così il rischio di dover tagliare l'offerta formativa. Paola Vescovi Congedo Ultima inaugurazione per il rettore Ghetti

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Letteratura e medicina, teorie a confronto tra Dante e Cecco (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

ASCOLI pag. 5 Letteratura e medicina, teorie a confronto tra Dante e Cecco STUDI MEDIEVALI LUNEDI' NUOVO SEMINARIO «LE TEORIE della generazione fra letteratura e medicina»: questo il tema del convegno organizzato per lunedì prossimo alla Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani, con inizio alle ore 16. L'appuntamento rientra nel ciclo di incontri seminariali «Lecturae Francisci-Lecturae Dantis, all'eterno dal tempo. Dante e Cecco: conoscenza e scienza tra immagine e parola». All'incontro, in cui verrà affrontato il tema della generazione come argomento medico-naturalistico, assimilato nel Medioevo latino, fino a configurarsi come una vera scienza della vita', interverrà la docente di Storia della filosofia medievale dell'Università di Urbino, Romana Vico Martorelli. All'iniziativa, inoltre, sarà presente anche il regista e attore teatrale Stefano Artissunch, che leggerà alcuni brani scelti dalla Divina Commedia' e da L'acerba'. Il ciclo di incontri seminariali rientra nell'ambito dell'attività di formazione permanente' che l'Istituto Superiore di Studi Medievali «Cecco d'Ascoli» propone annualmente. L'attuale ciclo, inoltre, è stato ideato, oltre che con il coordinamento scientifico dell'Università di Macerata, anche in collaborazione con il Liceo Classico «Stabili» e il Liceo Scientifico «Orsini» di Ascoli, con il profondo convincimento che, pur nella frammentazione odierna, sia possibile rispondere alle tematiche speculative che l'oggi sollecita. Il corso è articolato in otto lezioni di due ore ciascuna e rientra nel Piano provinciale di aggiornamento per docenti, dirigenti scolastici e personale Ata delle scuole elementari, medie inferiori e superiori per tutte le aree disciplinari. La partecipazione agli incontri, inoltre, è importante anche per quanto riguarda gli alunni delle scuole medie superiori, i quali potranno usufruire dell'attestato di frequenza valevole per il conseguimento del credito formativo. Matteo Porfiri

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Musica per Dotoli alla Sorbona (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: 1CULTURA - data: 2009-03-07 num: - pag: 19 categoria: BREVI Musica per Dotoli alla Sorbona Una «Lecture musicale» alla Sorbona: è l'ennesimo omaggio parigino all'opera di Giovanni Dotoli, docente all'università di Bari e acclamato poeta (in francese) Oltralpe. L'appuntamento è per mercoledì prossimo 11 marzo alle 21 nella sala «Milne Edwards» dell'Università Parigi IV, la storica Sorbona della capitale francese. Insieme alle poesie di Dotoli saranno messe in musica da Eric Guilleton (accompagnato da René Irra) le liriche di Matthias Vincenot, una delle più significative voci della giovane poesia francese.

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NUMANA LA CITTÀ si rifà il look. E'... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

OSIMO pag. 10 NUMANA LA CITTÀ si rifà il look. E'... NUMANA LA CITTÀ si rifà il look. E' ormai vicino all'approvazione il piano di fattibilità per i lavori di riqualificazione del lungomare, presentato nei giorni scorsi dallo studio legale Santini di Civitanova alla Giunta e al sindaco Bilò, il quale si è detto «molto soddisfatto» del lavoro svolto in questi mesi. Un progetto innovativo «il primo nel suo genere per quanto riguarda le Marche» come specificato dall'avvocato Susanna Santini, a cui ha preso parte anche un noto studio di architettura romano. Il metaprogetto, le tavole e lo studio di fattibilità sono finiti sul tavolo della Giunta numanese nel corso dell'ultima riunione, lasciando tutti a bocca aperta. Difatti l'obiettivo è ambizioso: una «rigenerazione» urbanistica che valorizzi gli aspetti culturali di quel tratto di Riviera e abbia riscontri importanti non solo a livello turistico ma anche sociale, per la comunità che vi abita. Qualcosa di molto lontano quindi da una semplice ristrutturazione urbanistica sullo schema di superati Piani attuativi. Nello specifico sarà il lungomare ad acquisire nuova identità così da essere vissuto in tutte le stagioni. Come? Con un nuovo percorso pedonale-ciclabile una «passeggiata pubblica» dalla periferia nord di Marcelli fino al porto, attrezzata con punti di sosta e svago, terrazze-belvedere sul mare, attività ricreative e commerciali. Nel periodo estivo il percorso carrabile sarà deviato dietro la falesia «Rupe Sermosi», nascosto e attutito. Tra le attività che coinvolgono privati sono previsti inoltre alberghi, spa, wellness center, centro commerciale e multisala di sicuro richiamo turistico. Nuovi parcheggi (anche interrati) integrati con il paesaggio naturalistico saranno collegati con scale e rampe verso il lungomare. Restyling previsto anche negli stabilimenti, con terrazzamenti supplementari che si estendono fino alla spiaggia e ampliamenti per consentirne l'utilizzo invernale per convegni e feste private ad esempio. Il porto vedrà potenziati i collegamenti con il centro storico e sarà realizzato un ascensore panoramico, previo consolidamento della Rupe. Oltre al lungomare, questa visione innovativa di Numana prevede una fascia di territorio nell'entroterra, dietro la falesia, da destinare a nuova vita, su cui dislocare negozi o impianti sportivi. «Un sistema aperto, estremamente versatile che segue gli stessi obiettivi del Piano del Parco e quelli di riqualificazione» ha sottolineato Susanna Santini. Il tutto prevedendo criteri di costruzione bioedilizia nella fase di realizzazione. Il costo? «E' stimato in 50 milioni di euro, di cui 35 per le opere private. Il lavoro ovviamente può essere fatto per stralci, seguendo fasi diverse» ha concluso. L'ipotesi di sviluppo si avvarrà di un partenariato pubblico-privato attuato attraverso un project financing preceduto da un bando. Ilaria Traditi

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dal nostro inviato FIRENZE - E' un vero e proprio pressing. Lunedì della sc... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 07 Marzo 2009 Chiudi PAOLO CACACEdal nostro inviato FIRENZE - E' un vero e proprio pressing. Lunedì della scorsa settimana a Perugia, ieri all'istituto fiorentino delle Scienze umane. Giorgio Napolitano non perde occasione per rinnovare i suoi sferzanti appelli perché si investa di più nella ricerca e nell'alta formazione a livello universitario, ben consapevole che su questo terreno si gioca una partita decisiva per le prospettive di sviluppo o di declino del Paese. E se davanti ai docenti dell'ateneo perugino, il capo dello Stato aveva detto un forte e vigoroso "no" alle decisioni di bilancio ancorate alla logica dei "tagli indiscriminati" esortando ad un ripensamento, qui a Firenze ha fatto - per così dire - un passo avanti sottolineando come - pur trovandoci in una situazione di crisi economico-finanziaria "molto difficile" - è ora di passare dalle parole ai fatti. "E' inutile ripetercelo e purtroppo ce lo ripetiamo e se lo ripetono tutti - osserva Napolitano - facendo omaggio a fior di labbra a questa necessità fondamentale d'investire nella ricerca e nell'alta formazione, tranne poi non trarne le conseguenze". Beninteso, il capo dello Stato non vuole travalicare i suoi limiti né ignora che qualche suo intervento può suscitare critiche d'invasione di campo. Ma ritiene che la posta in gioco sia troppo alta per tacere. Spiega: "Io cerco d'intervenire sui temi dell'università, della ricerca e dell'alta formazione con ipotetico successo, talvolta suscitando qualche addebito di fuoriuscita dei limiti delle mie competenze". E precisa: "Non ho alcuna competenza o potere sulle politiche della scuola e dell'università, ma ritengo doveroso raccogliere quella che mi sembra un'istanza fondamentale di modernizzazione e di rinnovamento del Paese". Dunque: un'esortazione istituzionale. Naturalmente nel presupposto che ciascuno faccia la sua parte. Quindi se il suo appello "a destinare attenzione, impegno e risorse a questo campo fondamentale dello Stato e della società" sembra principalmente indirizzato al governo in carica, non mancano i richiami a quanti vivono e operano nel mondo universitario perché correggano "distorsioni" e "ritardi" attraverso una sorta di "auto-riforma". Sostiene Napolitano: "Non voglio entrare in discorsi complicati, ma sono convinto che questo sia un campo in cui occorre un ripensamento critico ed uno sforzo di rinnovamento e di riforma". E soggiunge: "La parola riforma è forse ultra-abusata e logorata dall'uso solo apparente, ma credo che effettivamente nel momento in cui si reagisce a giudizi liquidatori, a sentenze indiscriminate o a valutazioni un pò sommarie e sprezzanti del sistema universitario del suo complesso, bisogna avere la capacità di individuare distorsioni, punti deboli o motivi di grave ritardo del sistema ad operare per rinnovarlo". Sullo sfondo c'è l'esigenza di un Paese in affanno, che deve recuperare competitività e non perdere ma al contrario difendere e incoraggiare i suoi talenti migliori. Esigenza che, in qualche modo, si è saldata con un altro significativo appuntamento fiorentino di Napolitano: la partecipazione ad un convegno per il centenario della nascita di Eugenio Garin, uno dei maggiori studiosi dell'umanesimo e del Rinascimento.

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di CRISTINA DEGLIESPOSTI LAVORI già partiti per l'ampliamento della ... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

IMOLA pag. 2 di CRISTINA DEGLIESPOSTI LAVORI già partiti per l'ampliamento della ... di CRISTINA DEGLIESPOSTI LAVORI già partiti per l'ampliamento della camera morturia all'ospedale vecchio che, a giugno, dovrebbero restituire tre nuove stanze dove dare l'ultimo saluto ai propri cari. L'attuale camera era stata più volte al centro di polemiche e lamentele da parte dei parenti dei defunti perché ritenuta inidonea: troppo angusta e soprattutto limitante sotto l'aspetto privacy e riservatezza in un momento di dolore come il lutto. Ma crea non pochi disagi anche alla viabilità all'incrocio tra i viali Amendola e D'Agostino. L'AUSL, già l'anno scorso, si era pubblicamente impegnata a migliorare le condizioni del commiato. Lo stesso fecero i Comuni. Il tutto nell'attesa che si trovino le risorse necessarie per realizzare da zero una nuova struttura che sostituisca la camera dell'ospedale vecchio. Così è stato deciso di mettere mano ai locali ex ced ed ex Avis, ristrutturandoli e collegandoli all'attuale camera morturia come ampliamento. Il tutto per un costo di circa 80mila euro che verrà diviso in due: metà a carico dell'Ausl e metà a carico dei nove Comuni del circondario che usufruiscono del servizio. Un servizio che costa complessivamente 151mila euro totali alle amministrazioni nel 2009 e 161mila nel 2010, suddivisi in quote a seconda del nunmero di abitanti per Comune. L'unico non incluso nella convenzione e che quindi non parteciperà alle spese di ampliamento è Medicina che ha una propria camera mortuaria. SI TRATTA comunque solo di una soluzione tampone, perché il progetto è di costruire una nuova camera mortuaria. Nel Psc sono state individuate due aree papabili ad ospitare la nuova struttura: una nelle adiacenze dell'ospedale nuovo e l'altra vicino al cimitero del Piratello. Ma sui tempi di realizzazione cala una nebbia fitta. Il piano triennale delle opere del Comune ha previsto l'opera nel 2011, ma tutto è legato al reperimento delle risorse. La strada più percorribile pare essere quella del project financing, ovvero una compartecipazione mista pubblico-privato tra il Comune e un soggetto interessato a investire in questo tipo d'opera.

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Aristofane, una risata per seppellire il potere (sezione: Cultura)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

VETRINA pag. 26 Aristofane, una risata per seppellire il potere IL COMICO NELLA STORIA IN STATALE LEZIONE-SHOW CON SARTI E CAPRA MILANO «IL COMICO nell'antichità» è il tema dell'incontro che lunedì vedrà in «cattedra» l'attore e regista Renato Sarti e il professor Andrea Capra, docente di Civiltà Greca all'Università Statale di Milano, con letture di Domenico Pugliares e Rossana Mola. L'incontro, organizzato dal Teatro della Cooperativa, in collaborazione con la rivista «Stratagemmi-Prospettive teatrali», sarà un viaggio nel teatro comico classico: un genere capace di momenti di sarcastica coscienza civica, di ispirazione lirica, ma anche di un umorismo triviale, al limite del volgare più spinto. In primo piano la comicità di Aristofane, che considera la risata non mera espressione di divertimento ma strumento di conoscenza e di rovesciamento del reale e, proprio per questo, profonda affermazione di libertà. A Renato Sarti è affidata una riflessione sul ruolo del comico all'interno del sistema teatrale italiano. Lunedì alle 18.30, Università degli Studi di Milano, via Festa del Perdono. Aula 113.

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I Focolarini e il finanziamento contestato (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

I Focolarini e il finanziamento contestato I n un intervento inviato dal mio amico e collega Renzo Gubert e pubblicato sull'Adige di giovedì scorso vengono prese le distanze dalla nota decisione dell'amministrazione provinciale e di quella comunale di sostenere l'iniziativa dell'Università di Loppiano. Una università cattolica che, non godendo del finanziamento pubblico, deve assolutamente cercare fondi per potersi mantenere. Se l'elargizione di fondi ad un'iniziativa a fondamento religioso continua a destare sospetti anche nei cattolici più tradizionali, vuol dire che questa urta dei sentimenti diffusi e profondamente radicati. L'idea che un'iniziativa di tipo culturale possa ricevere fondi non dal gesto aristocratico di un mecenate privato, ma dalla scelta di un'amministrazione pubblica, in un periodo di ristrettezze economiche, è pertanto alla base delle prese di distanza anche dei cattolici più entusiasti. Quando poi, questo contributo cade in un'area off shore, situata all'esterno dei perimetri geografici provinciali ed è a beneficio di un'istituzione frutto di un gruppo coeso (i focolarini), più che di un'area dalla quale tutti possono entrare e uscire - quale avrebbe potuto essere, ad esempio e con pari importo, la costruzione dell'ennesimo centro polivalente o di un palazzetto dello sport - le perplessità crescono. È abbastanza facile vedere in queste reazioni, un riflesso di tipo morale, che - al di là delle accuse di tipo politico - chiama in causa il parametro dell'utilità. È utile dare soldi ad una università, quando questi non ricadranno dentro il perimetro della società locale, cioè non verranno reinvestiti in iniziative delle quali potrebbero beneficiare le aziende, gli artigiani ed i professionisti della provincia? Non è forse denaro perso? L'assenza di un chiaro riferimento utilitario, autorizza anche le persone più miti a chiedersi a cosa ed a chi un tale finanziamento sia veramente utile. In un'epoca dominata dalla conflittualità politica strutturale, gli esiti di quest'ultima domanda sono abbastanza scontati e finiscono per entrare nel palazzo mediatico dei sospetti e dei veleni, autorizzando le ipotesi più spericolate. Eppure è abbastanza chiaro quanto questo discorso sia limitato. Per almeno due ordini di ragioni. La prima è di ordine formale: perché un finanziamento dovrebbe essere utile solo quando genera una spirale virtuosa sull'economia locale? Non ci sono forse anche altre emergenze sociali e culturali? Non c'è forse - ahimè, fuori e dentro i perimetri della provincia - un degrado sociale e morale che macina il nulla? Non c'è forse, dietro il vuoto di una televisione market oriented, una sostanziale stupidità congenita, che dileggia ogni sforzo verso una costruzione del sé ed una maturazione autentica dei soggetti? Non siamo forse dinanzi ad un degrado che macina alcolismo e depressione, cultura dello sballo e lutti del sabato sera, bullismo e scarso rispetto degli altri? Non siamo forse dinanzi ad un sovrano disprezzo nei confronti di tutto ciò che non produce immediato ricavo? Dalle arti (si pensi al teatro) alle lettere (si pensi a tutti gli studi non immediatamente suscettibili di attirare fondi e imprenditori) alla costruzione interiore del proprio sé (si pensi all'intero universo associativo ed al volontariato culturale)? Non c'è forse una società buona che resta ai margini e che fa quello che può, con le collette domenicali e le liberalità private, e che sia altrettanto urgente sostenere in questi tempi oscuri, quanto lo deve essere il mercato locale dei fornitori di beni e servizi, di fatto vero beneficiario finale di tutti i finanziamenti? A mio avviso sì. E lo dico con la consapevolezza sociologica di quanto i valori pesino nello sviluppo di un territorio. Ed è in questa direzione che ritengo che la scelta di contribuire a finanziare il progetto dell'università di Loppiano da parte dell'amministrazione provinciale, costituisca un segnale di speranza. Ma c'è anche una ragione di ordine sostanziale. Perché una simile iniziativa non dovrebbe essere utile per la società trentina? Qualora questa università esprimesse forme di accoglienza e di apertura per tutti quei giovani che, dalla vita, vorrebbero qualcosa di più che alti livelli di benessere, che non si rassegnano a pensare solamente nei termini strumentali del «cosa ci guadagno», che aspirano a guardarsi dentro, il suo riflesso sui valori dei trentini e quindi sulla qualità della società trentina sarebbe più che evidente. Non mi meraviglierei se una università, cattolica e profondamente impregnata dal carisma di una personalità come quella di Chiara Lubich, una volta ricevuto denaro pubblico - così come riceve l'apporto di tanti altri contribuiti dati dal lavoro volontario - pubblicamente lo restituisca, attraverso tanti gesti di accoglienza gratuita, di borse di studio, di biblioteche, di corsi, di stage aperti, moltiplicando questa spirale virtuosa, alla quale l'amministrazione provinciale e quella comunale hanno dato avvio. Esistono investimenti che hanno ricadute sul piano etico e morale. In periodi come questo non credo affatto che siano secondari. Né meno urgenti. Salvatore Abbruzzese È docente di Sociologia della Religione all'Università di Trento I l dibattito, ospitato dall'Adige, sul finanziamento della Provincia di Trento di 400.000 euro (a cui si aggiungono i 50.000 del Comune) all'istituto universitario di Loppiano in Toscana, non riguarda assolutamente il Movimento dei Focolarini, la loro opera esemplare nella Chiesa e nella società, la validità dell'iniziativa voluta con forza dalla trentina Chiara Lubich. Come non riguarda assolutamente la legittimità di finanziare o meno un'università privata (che sia cattolica, o luterana, o ortodossa). Ci mancherebbe! È solo negli Stati etici e nelle culture stataliste, che si finanzia solo quello che decide lo Stato. Nelle democrazie liberali e nelle società aperte, tutto il sistema della cultura e della formazione è misto, espressione dello Stato ma anche nella società civile che si organizza, e chiede allo Stato di riconoscere la validità e l'utilità sociale del loro operare, e quindi di poter beneficiare di parte delle imposte raccolte dai cittadini per finanziare tali opere. Ma nel caso specifico, nulla di questo è in discussione. L'oggetto del dibattito si è indirizzato piuttosto a capire che c'azzecca la Provincia autonoma di Trento con l'istituto in Toscana. A che titolo interviene? Secondo quali criteri di scelta? La domanda che il cittadino si pone è questa. Perché finanziare l'istituto di Loppiano e non l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che annovera fra i suoi più prestigiosi rettori il valsuganotto Ezio Franceschini (peraltro dimenticato e ignorato dalla sua terra)? Perché non sostenere economicamente la Biblioteca vaticana, che è stata insignita della presenza fra i suoi bibliotecari più importanti di Alcide De Gasperi, a cui il Trentino ha dato i natali e che grande lustro ha riversato sulla sua terra e sull'Europa? Perché non finanziare «Russia Cristiana», la lungimirante fondazione ideata più di mezzo secolo fa da padre Romano Scalfi, illustre giudicariese, che ad 85 anni compiuti la sta ancora portando avanti con ammirazione internazionale? Se la Provincia di Trento dovesse rispondere a tutte le richieste di soldi di enti e fondazioni importanti di tutt'Italia e tutto il mondo, probabilmente si ridurrebbe ad un bancomat che elargisce fondi a pioggia (a volte l'impressione c'è, specie per la Regione). E difatti, non credo esista in Provincia un ufficio dove la Luiss piuttosto che l'Università Bocconi di Milano, depositano la loro richiesta di finanziamento. Come non c'è neppure una legge e un regolamento che stabilisca i criteri con cui tali finanziamenti dovrebbero venire assegnati. Perché così funziona una Pubblica amministrazione. Altrimenti, in assenza di tutto questo, l'impressione che se ne ricava è che sia stata un'iniziativa improvvisata, estemporanea, capitata in un momento infelice per le sorti dell'economia trentina e mondiale, ma soprattutto poco difendibile per l'assenza dei presupposti sopraccitati. Purtroppo in questo pasticcetto sono finiti indirettamente e involontariamente i Focolarini, dei quali non si può dire nulla che del bene. Perché ne fanno tanto a tanti. p.giovanetti@ladige.it 07/03/2009

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Un clic. E la pianta si difende (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Scienza - data: 2009-03-07 num: - pag: 29 categoria: REDAZIONALE Scoperte Usa: i vegetali usano anche strategie di maggiore crescita per raccogliere più luce Un clic. E la pianta si difende Un sensore nelle foglie scatena gli ormoni anti-insetto Lottare contro i vicini che sottraggono la luce o combattere i nemici che si nutrono dei vegetali facendo diventare disgustose le foglie? Ridurre i pori (gli stomi) che regolano gli scambi gassosi tra le piante e l'atmosfera, per difendersi dagli inquinanti, o aumentarne il numero per avere frutti più grandi? Gli scienziati indagando nei processi molecolari delle piante aprono ora nuove prospettive. Al Salk Institute for Biological Studies in California hanno scoperto che le piante sono spesso poste di fronte a un dilemma. Visto che il pacchetto energetico di cui dispongono va ben amministrato, hanno di fronte due prospettive se vengono minacciate. E poiché le minacce principali per le piante sono da un lato la sottrazione della luce da parte delle concorrenti che crescono nelle immediate vicinanze e dall'altro l'aggressione subita dagli insetti che di esse si nutrono, devono in qualche modo scegliere come impiegare l'energia. Quindi ecco il dilemma: se la pianta investe nella competizione per la luce riduce le difese dagli insetti, se invece investe nelle difese riduce la competizione con i vicini. Ebbene, è stato scoperto che lo stesso sensore presente nelle foglie che percepisce il calo della luce dovuto all'ombra generata dalle alte piante è anche quello che riduce la risposta a un ormone, l'acido jasmonico, che predispone lo schieramento di difese chimiche rendendo le foglie inappetibili agli erbivori. Se invece la luce scarseggia il sensore è come un interruttore che stimola la produzione di un ormone, l'auxina, che fa crescere di più la pianta in modo che riesca a guadagnare posizioni per essere meglio illuminata. La scoperta ha un esatto riscontro: larve e insetti che si nutrono di mais, sorgo, altre graminacee, cotone, ma non disdegnano fagioli, patate e altre specie, crescono a una velocità due volte superiore sulla pianta da laboratorio Arabidopsis thaliana, se questa è coltivata in condizioni di affollamento. Una volta scoperto il meccanismo gli scienziati ritengono di poter intervenire su di esso per incrementare le difese naturali nelle colture intensive dei prodotti alimentari. Per quanto riguarda invece gli stomi presenti sulla superficie delle foglie, il loro numero varia in funzione delle condizioni ambientali. Ora gli scienziati hanno scoperto il meccanismo che sta all'origine della loro formazione e che apre la possibilità di modularne il numero nella foglia. Potrebbe per esempio voler dire «costruire » piante geneticamente modificate che vivono meglio, e quindi sono più produttive, in un mondo più caldo e probabilmente più arido e più inquinato. O viceversa che resistono a temperature inferiori rispetto a quelle loro abituali. Il gruppo di ricercatori dell'Università californiana di Stanford ha individuato in una proteina di Arabidopsis thaliana un'unità strutturale con 10 siti che possono modificare le risposte ai segnali ambientali in base ai quali viene prodotto un dato numero di stomi. « Ci sono circostanze in cui varrebbe la pena intervenire su questo automatismo, disconnettendo i segnali provenienti dall'ambiente — dice Dominique Bergmann, biologa-coautrice della ricerca pubblicata dalla rivista Nature — cercando un compromesso tra piante che hanno troppi e troppo pochi stomi». In Arizona il cotone con un minor numero di stomi resiste meglio all'aridità. E l'ulivo al gelo. Meno stomi significa anche opporsi agli stress deleteri dovuti all'ozono che colpisce soprattutto d'estate gli alberi delle città e le colture in aree quali la Pianura Padana ricche di gas di scarico. In altri casi invece i vantaggi si ottengono aumentando il numero degli stomi: in Turchia si è visto che più stomi avevano le foglie, più le albicocche erano grandi e pesanti. Massimo Spampani

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Innovazione, Italia cenerentola (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2009-03-07 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Immobilità Insieme con la Spagna, il nostro Paese è il meno dinamico del Vecchio Continente. Meglio di noi Grecia e Cipro Sviluppo Le nazioni nordiche, con Germania, Svizzera e Inghilterra mantengono le performance migliori nonostante la crisi Innovazione, Italia cenerentola Ricercatori, brevetti, creatività, investimenti: siamo nella fascia bassa della classifica europea S tabili nella negatività, potremmo definire le notizie poco confortanti che emergono dall'annuale rapporto EIS (European Innovation Scoreboard 2008) riguardanti il mondo italiano dell'innovazione. Il documento preparato dal Maastricht Economic and Social Research and Training Centre on Innovation and Technology (UNU-Merit) è frutto di un'elaborazione di numerose indagini condotte nelle varie nazioni (anche dal nostro Consiglio Nazionale delle Ricerche) ed è uno strumento di lavoro dell'Unione Europea perché fotografa la realtà, le capacità e le tendenze dei Paesi membri più Croazia, Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera, facendo un confronto con Stati Uniti e Giappone. Prendendo 29 indicatori che riguardano dai ricercatori impiegati, ai brevetti generati, agli scambi fra ricerca pubblica e privata, agli investimenti, alle società coinvolte e valutando pure, ad esempio, gli effetti economici generati e le aziende che hanno introdotto innovazioni, si è compilata una classifica che misura nel contempo le variazioni rispetto al passato. Ma per la prima volta si è inoltre tenuto conto della creatività interna alle industrie rivelatasi talvolta efficace nel produrre innovazione da risultati già ottenuti e acquisiti in passato. La classifica divide le nazioni in quattro gruppi: Innovation leaders, Innovation followers, Moderate Innovators e Catching-up countries. Noi ci troviamo al ventiduesimo posto su 32, sull'ultimo gradino dei «moderati», alle spalle della Grecia e ben al di sotto della media europea. Dietro di noi c'è solo il gruppetto degli «inseguitori» guidato da Malta. Tra i moderati, che è bene ricordare comprendono Cipro, Estonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Spagna, Portogallo, Grecia e Italia, i compilatori del rapporto segnalano il particolare trend a migliorare di Cipro e l'immobilità di Italia e Spagna. Per il nostro Paese si sottolinea qualche segno di tenue miglioramento rispetto al passato nel supporto finanziario e in qualche limitato effetto economico ma contemporaneamente si evidenzia la forte debolezza nella risorse umane, negli investimenti delle aziende e nei collegamenti tra ricerca e attività imprenditoriale. Non bastano, insomma, per produrre cambiamenti gli aumenti negli ultimi cinque anni dei laureati (più 8,8 per cento), dei dottorati (più 22,7 per cento) oppure l'accesso alla banda larga da parte delle industrie (più 18,6 per cento). «Le performance degli investimenti industriali non sono migliorati — si nota — e quelle degli effetti economici dell'innovazione sono peggiorati ». A livello europeo, se i campioni in classifica restano più o meno sempre gli stessi (Danimarca, Finlandia, Germania, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna), complessivamente c'è un progresso nei cervelli impiegati, negli investimenti del venture capital e nell'utilizzo della banda larga, testimone concreto di un'attività in crescita. Restano sempre, anche se tende a ridursi lievemente, le differenze negative (il gap) rispetto agli Stati Uniti e al Giappone. Ed è bene ricordare in proposito che tra il sostegno finanziario straordinario garantito dal presidente Obama per risollevare l'economia americana ci sono forti investimenti dedicati alla ricerca. «La radiografia del rapporto è impietosa ma reale — dice Roberto Cingolani direttore dell'Istituto Italiano di Tecnologia — ed è la conseguenza di una situazione culturale ricerca-impresa che negli ultimi vent'anni si è chiusa su se stessa. Persino la Grecia rivela un trend positivo mentre il nostro si mostra saldamente negativo. Ci immaginiamo avanzati solo perché l'Italia ha il più alto numero di cellulari ma dimentichiamo che, nonostante il numero elevato, abbiamo il loro più basso utilizzo internazionale per la trasmissione di informazioni utili: in altri paesi si impiega come un vero terminale mentre noi ci limitiamo all'uso per la chiacchera. I problemi — aggiunge Cingolani — sono quelli noti e mai affrontati e risolti. A parte le infrastrutture e la finanza carenti, non esistono standard europei di selezione della ricerca e di valutazione dei risultati, sono protagonisti troppi organismi e una burocrazia paralizzante e ciò non crea le condizioni di responsabilità che un ricercatore deve avere. Tutto da noi è intoccabile. Le sacche di eccellenza presenti qua è la come alcune piccole aziende, ad esempio Ferrari e Ducati, non essendoci una valutazione precisa su che cosa si vuol fare e dove si intende andare, le sacche non si estendono. Infine, si scoraggia il vivaio, per dirla in termini sportivi, cioè si fa di tutto per allontanare i giovani dal fare ricerca mentre si dovrebbe cominciare ad educarli a questa visione a partire già dai sei anni». «Uno dei nostri mali più gravi è la scarsità degli investimenti d'impresa — nota Luigi Paganetto, presidente dell'Enea — e gli unici settori in cui si continua a manifestare un risultato è dove esiste, come per le macchine utensili, una tradizione anche nei consumi. Nelle biotecnologie, nelle nanotecnologie o nelle tecnologie energetiche manca innovazione anche perché non c'è il trascinamento da parte di piccole e medie aziende. In Italia non c'è tradizione nei settori nuovi che oggi governano il cambiamento, ma per crearla bisogna individuare delle applicazioni da immettere nei processi produttivi. Da queste poi arriveranno altri e continui stimoli all'innovazione. Nella Penisola non esiste una struttura industriale in grado di generare innovazione indipendentemente dai risultati applicativi e c'è inoltre una bassa capacità di interagire con enti e università». Giovanni Caprara

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La realtà in ventinove indicatori (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2009-03-07 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE La graduatoria La realtà in ventinove indicatori L'Italia si trova al ventiduesimo posto della classifica europea per capacità di innovazione. Nella graduatoria che tiene conto anche dei Paesi che non fanno parte della Ue, resta al ventiduesimo posto: una posizione nettamente al di sotto della media europea. A determinare la classifica intervengono 29 indicatori tra cui i ricercatori impiegati, i brevetti generati, gli scambi tra ricerca pubblica e privata, gli investimenti e gli effetti economici positivi prodotti dalle aziende che hanno introdotto sistemi innovativi. Per la prima volta si considera anche il valore «creativo».

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<Si può vincere con la scienza e la tecnologia> (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)

Argomenti: Cervelli

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2009-03-07 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Luciano Maiani (CNR) «Si può vincere con la scienza e la tecnologia» Luciano Maiani è un illustre scienziato nella fisica delle particelle con grande esperienza di gestione della ricerca essendo stato anche direttore generale del Cern di Ginevra, il laboratorio europeo dove si indaga la natura della materia. Ora governa il CNR, il maggior ente di ricerca italiano. Su che cosa deve puntare la ricerca italiana per emergere dai guai in cui si trova? «Occorre progettualità scegliendo alcuni grandi programmi capaci di rilanciare la scienza e la tecnologia nel nostro Paese. E questo può nascere soltanto dall'incontro tra il Governo, con una politica bipartisan, e il mondo scientifico. Altrimenti è meglio fare come la signora Margaret Thatcher in Gran Bretagna che negli anni Settanta rase al suolo l'università e la ricerca. E gli scienziati inglesi, in fuga, si ritrovavano nel mondo, Stati Uniti in particolare. Ma poi si è ricostruito e oggi le loro università sono invidiabili. Io sono favorevole al cambiamento purché vinca». Un esempio di grande programma che cambia le cose? «Al Cern di Ginevra i paesi sostenitori hanno approvato la costruzione di una macchina acceleratrice, l'Lhc, più potente di tutte quelle esistenti nei continenti per andare oltre le frontiere attuali della conoscenza fisica. Adesso è pronta e il risultato è che a Ginevra vengono a lavorare dagli americani ai giapponesi, centinaia di scienziati da altri Paesi extraeuropei. Questo è la dimostrazione di un grande programma capace di attrarre cervelli invece che farli fuggire». E per l'Italia che cosa bisognerebbe scegliere? «Ci sono tre settori dai quali comincerei per avviare importanti prog etti e sono l'energia, le biotecnologie e l'agroalimentare. Ma non bisogna fare come è accaduto in passato con il supercalcolo. Ci si era impegnati nella costruzione del supercalcolatore APE e poi non si è riusciti a venderlo perché non si è predisposta alcuna azione di sostegno. Di conseguenza si è impedito pure lo sviluppo di una tecnologia e di una conoscenza importante per la ricerca di base ma anche per l'innovazione industriale, perché oggi sono uno strumento essenziale per concepire prodotti». Negli anni Settanta il Cnr aveva varato i progetti finalizzati per sviluppare ricerca orientata alle industrie. I risultati non furono clamorosi proprio per la difficoltà di collaborazione tra un ente pubblico e le aziende private.... «Adesso bisognerebbe rilanciarli, evitando appunto i problemi del passato. Avevano tanti difetti, è vero, però in un certo modo sono serviti perché quel poco che abbiamo ora non esisterebbe nemmeno se non ci fossero stati». Qualcosa di simile stanno tentando di fare i distretti tecnologici che si costituiscono in varie regioni italiane e in campi diversi? «Sono stati in effetti una buona idea per unire impresa e università. Ma stanno nascendo e mi chiedo: i soldi che si stanziano vanno sempre nel posto giusto?» Risorse finanziarie e cervelli non sono un problema? «Per le risorse si è fatto ricorso alla detassazione delle imprese al fine di stimolarle e agevolarle, ma non mi pare che funzioni tanto bene. Quando si avviano delle nuove imprese fondate sui risultati della ricerca bisognerebbe sostenerle per alcuni anni per garantire loro un futuro. Per i cervelli il CNR aveva 4 mila ricercatori nel 2001 e ne ha persi 600. Ora abbiamo risorse per riconquistarli nel giro di almeno tre anni. Ma certo non bastano: questa è solo la rimonta di un declino. Poi, più in generale, la ricerca deve battere la viscosità, le contrattazioni infinite che paralizzano le iniziative, gli sprechi nonostante i pochi fondi e riconoscere soprattutto i meriti. Se non si abbattono questi ostacoli il futuro rimarrà incerto». G.Cap. Luciano Maiani, è a capo del CNR, il maggior ente di ricerca italiano

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<Migliorano i processi produttivi ma si sta trascurando la ricerca> (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2009-03-07 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE L'esperto Renato Ugo, presidente dell'Agenzia per le nuove tecnologie «Migliorano i processi produttivi ma si sta trascurando la ricerca» Renato Ugo è il presidente dell'Associazione italiana di ricerca industriale e da un tre mesi è anche alla guida della neonata Agenzia per la diffusione delle nuove tecnologie per l'innovazione. Il rapporto è particolarmente negativo proprio sul fronte dell'innovazione industriale. Che cosa fare? «Purtroppo nelle aziende di solito si migliorano i processi ma non si lavora nella ricerca innovativa: ormai l'investimento privato è ridotto tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento del prodotto interno lordo. Le grandi industrie sono scomparse. Anche di recente i Pirelli Lab, Cisco e Motorola hanno abbandonato l' Italia». Ci sarà una via d'uscita per risollevarci? «Bisogna puntare alla fabbricazione di prodotti di alta qualità, immettere dei miglioramenti che facciano barriera, come era accaduto nella moda, anche se oggi è in crisi. E' necessario, insomma, investire in una ricerca che generi prodotti di alta gamma superiori agli altri nel mercato internazionale». E dove, in quali settori? «A cominciare dal tessile all'arredamento... In che modo? «Attraverso lo sviluppo di tecnologie trasversali applicabili in vari settori? Ad esempio? «Come il chip intelligente nei pneumatici Pirelli che li rende superiori, oppure il ricorso alle nanotecnologie per la produzione del cemento: già i tedeschi lo fanno. Inoltre, è opportuno guardare al turismo che utilizza tecniche primitive». Quali mali sono da curare? «Innanzitutto quello della ricerca pubblica dove si tende sempre a sognare il Nobel senza mai raggiungerlo. Bisogna scendere dalle fantasie ed essere più pragmatici». Oltre i sogni? «Negli ultimi cinque anni i rapporti tra università e industria sono aumentati, ma troppo poco. L'Università deve attrezzarsi con uffici per il trasferimento tecnologico analogamente a quanto accade nelle università tedesche o al politecnico di Zurigo». E il CNR? «Se ci fosse minore presenza sindacale le cose migliorerebbero. Il Cnr ha talvolta ottimi scienziati ma la carriera si può fare solo legata all'anzianità e non per i meriti conquistati come dovrebbe essere nella ricerca. Ed è così che i giovani rimangono bloccati». E nelle industrie? «Non si deve guardare alla finanza ma ai prodotti. Finmeccanica è cresciuta in questi anni a livello internazionale perché ha investito molto in ricerca e sviluppo. Ma non è un caso: il suo presidente Pier Francesco Guarguaglini ha origini da ricercatore e quindi ne capisce l'importanza. Pure Fiat ha maturato buona tecnologia e c'è anche qualche azienda più piccola, come Brembo, che è un esempio da seguire» E lo Stato? «Deve investire di più nei settori strategici, come le biotecnologie o le autostrade elettroniche, garantendo però sostegno e continuità nel tempo. Non basta l'avvio delle iniziative; altrimenti sono uno spreco». G.Cap. Renato Ugo, presidente dell'Associazione italiana di ricerca industriale, guida la neonata Agenzia per la diffusione delle nuove tecnologie per l'innovazione

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SAPERI (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

SAPERI IL CONVEGNO Con il titolo bilingue «Gendering the Academy» e «Un altro genere di università» si è svolto giovedì e ieri alla Provincia di Roma e all'Università Roma Tre un incontro fra studiose europee sulle esperienze italiane, istituzionalizzate e non, degli studi cosiddetti «di genere» nati dalla critica femminista dei saperi costituiti. L'incontro era organizzato da Paola Bono, docente al Dams di Roma Tre, con la rivista «European Journal of Women's Studies». LE PRATICHE Svariate le esperienze messe a confronto: la Scuola estiva della differenza nata nel 2001, su iniziativa di Marisa Forcina, dalla collaborazione fra l'università del Salento, Roma Tre e il monastero delle Benedettine di Lecce; il Laboratorio di studi femministi Annarita Simeone, nato nel 200 presso «La Sapienza» di Roma; la comunità filosofica femmile Diotima, fondata nel 1984 presso l'Università di Verona; la Società italiana delle storiche, nata nel 1989; la Società italiana delle letterate, fondata nel 1996; il Dottorato di ricerca in studi di genere istituito nel 2001 presso la Federico II di Napoli. Sotto analisi anche il progetto di un Osservatorio interuniversitario sugli studi di genere fra i tre atenei romani e i loro comitati per le pari opportunità. LE RELATRICI Francesca Cantù, Cecilia D'Elia, Gail Lewis, Paola Bono, Ginevra Conti Odorisio, Fiorella Perrone, Serena Sapegno, Chiara Zamboni, Rossana De Longis, Bia Sarasini, Rita Svandrlik, Kathy Davis, Barbara Einhorn, Maria Rosaria Stabili, Marisa Occhionero, Elisabetta Strickland, Francesca Brezzi, Fabrizia Somma, Laura Guidi, Mary Evans, Ann Phoenix.

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il motore del friuli (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

L'UNIVERSITÀ IL MOTORE DEL FRIULI di GIANFRANCO D'ARONCO Lunedì prossimo avrà luogo l'apertura ufficiale dell'anno accademico all'Università di Udine. È l'occasione buona per tornare su un problema fondamentale per il Friuli. Così, a costo di diventare noiosi, sarà bene ripetere. E, per cominciare, ricordare il motivo che è alla base della legge istitutiva della Università di Udine, votata nel 1977: «Contribuire al progresso civile, sociale e alla rinascita del Friuli e a divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originali della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli». I termini sono espliciti, i compiti sono precisi. Si tratta di una università ancorata a una specifica realtà territoriale, che va riscoperta e valorizzata. Il compito non è quello di una qualsiasi altra università. Da trent'anni e più, come bene è stato scritto di recente, essa costituisce il motore principale dello sviluppo culturale, sociale ed economico dell'intero Friuli. Il ministero stesso ha inserito la nostra università tra quelle che hanno raggiunto la eccellenza; alcune sue facoltà sono tra le prime in Italia. È cresciuta quantitativamente e qualitativamente. Tutt'altro che chiusa in un "hortus" provinciale, è ora entrata a far parte della Università euromediterranea, aderendo all'Emuni, un consorzio che ha lo scopo di estendere le forme di cooperazione tra gli atenei dell'Euroregione. Pure recentissima la nascita del primo Centro interdipartimentale di ricerca sul welfare, al servizio del territorio nell'ambito delle politiche sociali. Tutto questo nonostante la «continua e progressiva sottrazione di risorse finanziarie» da parte dello Stato, come ha denunciato il rettore magnifico Cristiana Compagno. Infatti, la nostra è tra le 15 università italiane che sono sottofinanziate in base a vecchi parametri, mentre 65 sono sovrafinanziate (nuovi parametri sono stati stabiliti, ma dal 2004 sono rimasti chiusi in qualche armadio blindato). In altre parole, di fronte al finanziamento spettante di 89,33 milioni, nel 2008 se ne sono avuti 76,15, con un sottofinanziamento di 13,18 milioni. Con 17 mila iscritti, Udine è finanziata come se ne avesse 9 mila. Non è che si pianga solo da noi. Roberto Pierotti, cattedratico alla Columbia University e alla Bocconi, ha pubblicato or ora un libro, L'università truccata, in cui illustra «lo stato comatoso della università italiana». Scendendo nel particolare concreto ed esemplificando, l'autorevole sociologo Sabino Acquaviva ha scritto che «la costituzione di poli universitari clientelari in cui si accatastano parenti e amici, si dilata scendendo verso il Mezzogiorno». Per carità di patria lasciamo perdere i particolari: c'è solo l'imbarazzo della scelta. Si arriverà a porre rimedio a questo stato di cose? Non certo con il sistema tanto caro al Gattopardo, che è quello di cambiare tutto perché tutto rimanga come prima. Lo stesso presidente Giorgio Napolitano si è scomodato l'altro giorno a Perugia, suggerendo al governo di evitare tagli indiscriminati, che punirebbero le università virtuose. Di fronte alla stretta (si ammoniva una volta: bisogna fare economia!), Udine ha ridotto le spese al massimo. Prima cosa: cederà immobili poco utilizzati, ridurrà i concorsi, frenerà le supplenze, razionalizzerà le lauree magistrali. Ultima notizia: collocherà in pensione anticipata i docenti che hanno superato i 70 anni, e i tecnici amministrativi aventi 40 anni di servizio, con il risparmio per il 2010-12 di 2,2 milioni di euro: sarà così possibile l'ingresso di nuove energie. Per dare un esempio niente affatto simbolico, erano stati spenti gli impianti nel periodo natalizio. Timidi rimedi romani: la legge Gelmini, ultimamente approvata, stabilisce che il 7 per cento del finanziamento ordinario vada alle università meritevoli per didattica e ricerca. Poco o niente: tanto più che il 93 per cento rimanente andrà distribuito secondo il vecchio superato sistema. Ai rimedi romani si aggiungono i rimedi triestini. L'assessore regionale competente Alessia Rosolen ha scoperto l'altro giorno la Scuola superiore della Università udinese che funziona da 5 anni («una realtà che non conosco», ha dichiarato). Bene. Certo conosce altre cose. Non so se ha già deciso prima che la giunta decida, quando parla di normalizzare il sistema universitario del Friuli Venezia Giulia nella visione di una «centralità culturale», di una «centralità al sistema universitario», di un «soggetto unico», di un «sistema unico regionale», di una «messa in rete degli atenei regionali», con l'aggiunta di una grande «piattaforma» comprendente centri para-universitari e affini. Dietro queste espressioni pudiche c'è la chiara intenzione di triestinizzare quanto più possibile, e magari tutto. Se si volesse veramente razionalizzare, cioè economizzare in base alla efficienza e agli iscritti, su 18 corsi di laurea Trieste ne perderebbe 14 e Udine 4. Lo ha dichiarato Maurizio Franz, consigliere regionale della maggioranza: ma non so se la Rosolen abbia battuto ciglio. Il motto più acconcio per questa politica giuliana sarebbe: "Quello che è tuo è mio, quello che è mio è mio ". La invasione nel contado si è confermata anche nell'avere creato succursali della università adriaca a Gorizia e a Pordenone, in area friulana, creando dei doppioni. Mi viene in mente il protagonista di una storiella popolare, che aveva gettato il berretto in Paradiso, sedendovi sopra e rimanendo così - diceva - sul suo. Altra scoperta nel nome della centralità, anzi (diciamo la parola giusta) dell'accentramento, perseguito da quando è nata la regione. Costituire una fondazione unica sarebbe il mezzo migliore per mettere in rete, anzi per far cadere nella rete l'università udinese. Tranquilli (parola di assessore): un'unica fondazione non sostituirebbe le due università, «ma verrebbe ad affiancarsi a esse in funzione di supporto». Non si tratterebbe di un "accorpamento" (voce dal sen fuggita altra volta), ma di «unità di energie». Abbiamo capito. Non basta il fatto che la Regione tenga già i cordoni della borsa, e possa sovvenzionare a piacer suo nella direzione che vuole e quando vuole. Occorre anche una fondazione unica. Pure in questo caso, Trieste sovrafinanziata riceverebbe di più, e Udine sottofinanziata di meno. Bene ha fatto la nuova presidenza della Fondazione Crup a prendere un primo contatto con l'università friulana: meglio gli interventi diretti anziché affidarsi ai calderoni, dove si sa cosa si mette, ma non si sa cosa ne esce. La realtà friulana è bella e varia, ed è quella che è stata siglata con il Patto del 28 ottobre tra il nostro ateneo e le rappresentanze del territorio. L'elenco è lungo, ma vale la pena rileggerlo. Erano presenti la Provincia, l'Arcivescovado, la Camera di Commercio, la Società filologica, il Comitato per l'autonomia, il Consorzio universitario, le Piccole e medie industrie, la Coldiretti, la Confagricoltura, la Confartigianato, la Confcooperative, la Legacoop, la Cgil udinese, la Uil di Gorizia e Udine, le Acli, la Banca di Cividale, l'Ente Friuli nel mondo. I finanziamenti, è precisato nel patto, dovranno rispettare identità e autonomia dei singoli atenei. «Chiacchiere e tabacchiere di legno al monte di pietà non si accettano», si leggeva una volta a Napoli. Noi friulani non abbiamo più un ministro, ma neanche un sottosegretario: debbono essere stanziati oltre Timavo, nel nome della unità regionale, oltre che di una gente unica. Le rappresentanze politiche e istituzionali vadano ora a Roma insieme con i parlamentari che abbiamo, a battere i pugni: l'unico linguaggio che il Bel Paese capisca. A meno che non preferiscano, anziché l'autonomia, l'eutanasia.

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Non di sola accademia (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Non di sola accademia «Gender studies» e laboratori della cultura femminista sul confine fra università e pratica politica La lingua non mente e la traduzione neppure, anche quando tradisce più che tradurre. Fra l'inglese «Gendering the Academy» e l'italiano «Un altro genere di università», titolo bilingue di un incontro europeo sull'esperienza italiana dei gender studies svoltosi all'università Roma Tre, c'è uno slittamento - voluto, in questo caso - non solo semantico ma anche politico. Lo slittamento restituisce un'antica differenza strategica che ha tenuto gran parte della cultura femminista italiana a distanza critica dalla strada dell'accademizzazione imboccata più decisamente, fin dagli anni Ottanta, in altri paesi europei e negli Stati uniti: per dirla in breve, un conto è ricavare una corsia preferenziale per i gender studies all'interno dell'accademia («gendering the academy»), un altro conto è modificare l'accademia a partire dai laboratori femministi cresciuti dentro e fuori di essa, puntando a costruire «un altro genere di università». La differenza è antica, e attraversa dall'interno lo stesso femminismo italiano: risale sempre agli anni Ottanta - lo ricorda Paola Bono aprendo il convegno - il dibattito sull'opportunità di istituzionalizzare o no, fino a che punto e con quali modalità, il sapere critico radicato nel femminismo. Tornare ad affrontare oggi questa materia significa però solo in parte ripercorrere gli stessi conflitti e le stesse linee di demarcazione, fra le italiane e fra le italiane e «le altre»: in quasi trent'anni, molti ingredienti sono cambiati, facendo giustizia sia delle posizioni più acriticamente filo-istituzionali sia di quelle più ingenuamente anti-istituzionali. Pur nella distinzione delle pratiche, sono comuni a molti dei laboratori italiani una posizione «di frontiera», come la definisce Francesca Brezzi, dentro-fuori l'accademia; la salvaguardia della radice politica dell'elaborazione culturale femminista; il rapporto accorto, geloso dell'indipendenza ma aperto alla collaborazione, con la governance universitaria e con quella delle istituzioni territoriali, statali e europee; e non ultimo, l'agio e la legittimazione guadagnati anche dentro l'accademia grazie a pratiche inventate fuori (Serena Sapegno). Restano tuttavia alcune differenze di prospettiva. C'è chi tutt'ora vede in una più marcata istituzionalizzazione dei gender studies una garanzia contro la discriminazione delle carriere femminili e per la facilitazione dell'accesso alla ricerca delle giovani laureate (Ginevra Conti Odorisio). E c'è di converso chi l'unica garanzia la vede in un rilancio continuo del desiderio femminile di sapere e di politica, in quella passione che produce «il miracolo di un evento discontinuo» che da decenni non cessa di prodursi (Chiara Zamboni). C'è chi la cultura femminista la vorrebbe più organica allo spettro disciplinare dei saperi costituiti, e chi rivendica che si tratta di un sapere critico per sua natura non solo interdisciplinare ma «indisciplinato», che tale è bene che resti (ancora Francesca Brezzi). C'è chi pensa al rapporto con le giovani generazioni nei termini più tradizionali di una trasmissione dall'alto al basso, e chi lo concepisce nei termini più rischiosi di una genealogia che si costruisce dal basso, secondo i desideri emergenti e non secondo le tradizioni solidificate, neanche quelle femministe. Senonché entrambe queste prospettive si trovano di fronte ai cambiamenti di contesto e di pratica intervenuti nel corso di un trentennio, in Italia e altrove. Il confronto internazionale, a questo proposito, si rivela come al solito assai istruttivo. La prospettiva dell'istituzionalizzazione, ad esempio, presenta il conto dei suoi limiti proprio nei paesi che l'hanno maggiormente sperimentata. Barbara Einhorn, dell'università del Sussex, accenna ad esempio alla deriva di spoliticizzazione che sottosta agli slittamenti progressivi dai women studies ai gender studies, più sgraditi perché troppo marcati dall'origine femminista i primi, più tollerati perché più sganciabili da quell'origine i secondi. E Kathy Davis, dell'università di Utrecht, denuncia come l'istituzionalizzazione dei gender studies comporti alla lunga una costrizione del sapere femminile negli steccati disciplinari, e un'accettazione dei criteri di efficienza, produttività e managerialità che negli ultimi decenni hanno colonizzato tutte le università occidentali quanto e più di quella italiana. Proprio dai percorsi più istituzionalizzati viene dunque una domanda di ripoliticizzazione del discorso «culturale» femminista. E curiosamente ma non troppo, la stessa domanda viene proprio da molte di quelle giovani che al femminismo si sono accostate, anche in Italia, attraverso i gender studies o i corsi tenuti da docenti femministe nelle università. Se è forte infatti fra alcune giovani la richiesta di politiche per l'accesso alla ricerca, per l'allargamento dei ruoli di ricerca e di insegnamento, è altrettanto forte in altre l'esigenza di riscoprire la matrice politica del femminismo delle origini, in una fase storica che domanda una nuova aggregazione su nuovi bisogni politici. Il dibattito sullo stato degli studi delle donne non può prescindere infatti, come sempre, dal confronto sullo stato della parola «femminismo» nel discorso pubblico, nei diversi contesti nazionali. Né dall'analisi dello stato del mercato del lavoro, e delle nuove linee per un verso di protagonismo, per l'altro di discriminazione che attraversano il mondo femminile secondo modalità diverse da una generazione all'altra. Né, infine, può prescindere dai problemi relativi allo scambio fra fra donne (e uomini) di provenienza etnica e culturale diversa, problemi che pervadono oggi il vecchio continente e lo lacerano più di quanto non sia già avvenuto nei decenni passati nel nuovo. Se il problema resta per tutte, per dirlo con Fabrizia Giuliani, quello di godere del «grande capitale simbolico costituito dalla produzione femminista internazionale senza essere condannate all'irrilevanza» o a una posizione di eterne «late comers», si tratta in primo luogo di acquisire fino in fondo la consapevolezza che quel capitale è davvero grande, e non è minacciato ai pur ritornanti tentativi di ridurlo all'irrilevanza. E viceversa, di non pretendere, per tutelarlo e conservarlo, di metterlo al riparo dai conflitti sociali, politici, culturali che inevitabilmente e fortunatamente lo attraversano, lo sfidano, lo mettono alla prova.

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Sostenibilità ambientale e autosufficienza energetica. La Provincia di Rieti guarda a K... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 07 Marzo 2009 Chiudi di ILARIA STRINATI Sostenibilità ambientale e autosufficienza energetica. La Provincia di Rieti guarda a Kyoto e stringe un patto di ferro con l'Università La Sapienza di Roma per promuovere e incentivare l'utilizzo di fonti rinnovabili: eolica, solare, geotermica, biomasse, idraulica e così via. Nella convenzione siglata con il Critevat - Centro di ricerca per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente attivo da novembre scorso presso la facoltà di Ingegneria della Sabina Universitas - e che di fatto dà avvio al progetto ribattezzato "Ri-Nova", sono disponibili 230mila euro per Comuni e piccole imprese interessati ad avviare percorsi per lo sviluppo delle energie alternative. «Ma il budget può essere ampliato qualora ci fosse un numero di richieste superiore alle aspettative - ha puntualizzato il presidente della Provincia, Fabio Melilli - perché, almeno in questo settore, non abbiamo difficoltà a reperire risorse». Si partirà subito, con la prima delle tre tranche previste indirizzata ai Comuni e ad un massimo di 60 piccole e microimprese del territorio reatino che avranno a disposizione squadre di esperti composte da docenti della Sapienza (25) e laureati in Ingegneria (15) con la possibilità di un potenziamento dei team attraverso il ricorso a stage formativi. «Per l'Università si tratta di un passo importante - ha sottolineato il professor Carlo Cecere, presidente del consiglio d'Area di Ingegneria per il polo sabino - perché la convenzione rappresenta un'opportunità di specializzazione e di crescita culturale per il territorio, senza sottovalutare le ricadute in termini di formazione e orientamento al lavoro per i nostri laureati». Un collaborazione concreta, in un contesto di piena crisi economica, con l'amministrazione provinciale che, un po' come sta accadendo oltreoceano, si rivolge al settore dell'ambiente e dell'energia come unico volano di sviluppo ancora possibile e ultima frontiera per creare nuovi spazi di occupazione lavorativa. "Ri-Nova", però, come aggiunto da Melilli e Cecere, è anche l'occasione per censire gli sprechi energetici che si verificano in enti pubblici e privati e inaugurare un percorso che dagli impianti di fonti rinnovabili muova poi in direzione di un'estensione del ricorso alla bioedilizia. A municipi e privati non resta che farsi avanti e rispondere all'avviso che sarà pubblicato lunedì sul sito www.provincia.rieti.it, mentre in collaborazione con il Kyoto Club, sarà attivato da aprile il portale www.rietienergia.it.

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Scuola, allarme tagli: <Cancellati oltre 500 posti> (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA PISA pag. 8 Scuola, allarme tagli: «Cancellati oltre 500 posti» LA POLEMICA LA CGIL: «ECCO DOVE COLPIRA' LA SCURE A PISA E PROVINCIA». SCIOPERO IL 18 «UN TAGLIO di 150 docenti, 280 collaboratori scolastici e 48 assistenti amministrativi nel prossimo triennio. Ecco i risultati che si avranno con l'applicazione dei due regolamenti attuativi dell'art.64 della legge 133/2008 relativi alla riorganizzazione della rete scolastica e alla revisione degli ordinamenti del primo ciclo». E' questa la denuncia che parte dalla Flc Cgil, attraverso Daniela Fabbrini segretario generale e Gabriella Bresci (Flc-Cgil). Il grido d'allarme è scattato dopo l'approvazione da parte del consiglio dei Ministri dei due regolamenti. «Se si tiene conto prosegue Bresci che dal primo settembre 2009 la riduzione del personale Ata non dovrà essere inferiore del 30% di quella prevista, il prossimo settembre nella nostra provincia si prevede una riduzione di ben 238 posti di lavoro». E non è finita. «A questo si aggiunge dice Fabbrini il grave stato finanziario delle scuole: mancano i fondi per pagare i supplenti. Sulla scuola si deve investire non tagliare. Le famiglie che hanno chiesto modelli orari più consistenti (30-40 ore scuola primaria) rendendo un flop il maestro unico. Visto che il numero di docenti nelle classi prime della primaria è assegnato su base di 27 ore settimanali, le famiglie avranno garantito il tempo pieno?». La Cgil Flc ha indetto per il 18 marzo uno sciopero di scuola Università e ricerca con una manifestazione regionale a Firenze.

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edgar reitz a udine (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 15 - Cultura e spettacoli EDGAR REITZ A UDINE UDINE. Conto alla rovescia per l'edizione 2009 del "FilmForum", quest'anno in cartellone a Udine, Gorizia e Gradisca dal 24 marzo al 2 aprile, come sempre promosso dall'Università degli Studi di Udine per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima. A scandire la manifestazione saranno dieci giorni densi di proiezioni, incontri, workshop, nuove pubblicazioni, studi e premi di scrittura sul cinema e sulla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media, dai Fratelli Lumière a Internet, al cinema per telefono cellulare. E naturalmente ogni sera si rinnoverà l'appuntamento con le proiezioni del FilmForum. Fra i protagonisti eccellenti spicca il grande cineasta tedesco Edgar Reitz, che nella serata di mercoledì 25 sarà a Udine, ospite del Cinema Visionario.

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<Contro-ronde degli universitari No a razzismo e xenofobia> (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

MODENA PRIMO PIANO pag. 5 «Contro-ronde degli universitari No a razzismo e xenofobia» Tre docenti di Lettere in campo «per sensibilizzare la città» «PRESTO partiranno le contro - ronde degli universitari» E' l'iniziativa provocatoria promossa da alcuni professori della facoltà di Lettere e Filosofia di Modena, «per sensibilizzare la città rispetto alle ultime decisioni prese in fatto di sicurezza e immigrazione». Si tratta di «cortei silenziosi» che sfileranno lungo le vie cittadine la sera, quando farà buio; la loro presenza, rimarcata dagli slogan degli striscioni, testimonierà il fermo no' della facoltà di via Sant'Eufemia alle «leggi razziste e xenofobe». LA BASE teorica di queste contro - ronde, infatti, è un manifesto redatto da alcuni docenti di Lettere (Augusto Carli, Antonello La Vergata e Andrea Panaccione) che pochi giorni fa è stato approvato dal Consiglio di facoltà. Si tratta di un documento che vuole denunciare «il verificarsi di numerosi e gravi episodi di razzismo e di xenofobia nel nostro paese e la frequenza di reazioni minimizzatrici e giustificazionistiche anche a livello istituzionale». Un obiettivo perseguito tramite le rivendicazione di alcuni fondamentali principi come quelli contenuti nella carta di Roma «codice etico contro la xenofobia e il razzismo», e «tramite conferenze, lezioni a tema e appunto cortei silenziosi per sensibilizzare il cittadino», aggiunge il professor Carli. RIMANE però da capire chi animerà questi cortei. I professori, infatti, hanno iniziato a dialogare con alcuni collettivi studenteschi, protagonisti dell'attivismo universitario degli ultimi mesi, ma non si è ancora arrivati a un accordo ufficiale. «Il nostro collettivo spiega Diego Brigidi, portavoce di LettereinMovimento discuterà questa proposta la prossima settimana; fino a quel momento non possiamo confermare la nostra partecipazione all'iniziativa». Ciò nonostante l'attuazione del progetto non dovrebbe trovare troppi ostacoli lungo la strada, dal momento che il collettivo degli studenti di lettere non ha mai mancato di criticare le posizioni «razziste» dell'attuale governo. A DIFENDERE le ronde quelle originali e, oggi, riconosciute dalla legge c'è però il consigliere della Lega Nord e candidato sindaco per il carroccio Mauro Manfredini. «Non accetto spiega che si strumentalizzi ancora questo tema. Nessuno di noi chiede delle ronde di partito. Noi pensiamo piuttosto ad associazioni di volontariato che si organizzino per la tutela della sicurezza, e a una banca dati che raccolga tutte le persone interessate a svolgere questo importante compito, regolamentando un fenomeno che, tra l'altro, esiste già. Quindi basta far passare queste ronde come pericolose». Sul coinvolgimento dell'università Manfredini non ha dubbi: «Sicuramente si tratta di persone di sinistra. Qui non si tratta di razzismo o non razzismo; il punto è che noi, a Modena, non abbiamo bisogno di nullafacenti». Davide Miserendino

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ca' foscari, inaugurazione solo online (sezione: Cultura)

( da "Nuova Venezia, La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Nessuna cerimonia per la prima volta in una storia lunga 141 anni Ca' Foscari, inaugurazione solo online Ghetti: «Segnale forte sulla crisi dell'università». Risparmiati 15 mila euro Matricole in aumento fondi in picchiata «E poi ci vengono a parlare di Harvard» Tra protesta e innovazione è stato inaugurato da Pierfrancesco Ghetti, al suo ultimo anno da rettore, l'anno accademico dell'università Cà Foscari di Venezia. Per la prima volta dopo 141 anni di storia non si è svolta la classica cerimonia ufficiale, ma il discorso del rettore è stato inserito in formato video nel portale dell'Università e su YouTube. Online anche gli interventi dello scrittore Tiziano Scarpa e del rappresentante del consiglio degli studenti Luca Morigi. Nel frattempo Cà Foscari continua a correre e anche per quest'anno segna un incremento sia delle matricole per le lauree di primo livello del 12,3% a 4217 studenti, sia per i corsi di laurea di secondo livello, con un aumento del 3,9%, a 1449 studenti. «In questa situazione di vera e propria incertezza del futuro delle università che dal prossimo anno accademico si vedranno ridurre drasticamente i fondi, abbiamo pensato che bisognava dare un segnale molto forte, altrove le inaugurazioni si sono fatte, ma rispetto agli altri anni si è tutti più tristi e preoccupati» spiega Ghetti. Gli studenti totali sono poco più di 18 mila, sono stati razionalizzati i costi con una riduzione tra lauree triennali e specialistiche del 20%. Per quanto riguarda la ricerca il 70% delle risorse proviene dall'esterno. Cà Foscari è tra quelle Università che ha tutti i conti in regola con un bilancio di 162 milioni di euro, «ma con i tagli trasversali, per il prossimo anno far quadrare il bilancio sarà una vera e propria impresa, perché il taglio è pari al 18% del nostro bilancio» evidenzia il rettore. Nel tracciare un quadro sul suo mandato, Ghetti sottolinea le migliorie fatte in questi anni a Cà Foscari e dell'aumento delle valutazioni da parte degli studenti sulle strutture: le biblioteche per esempio dall'anno accademico 2006-2007 al 2007 - 2008 hanno avuto un indice di gradimento schizzato da un voto di 6,8 a oltre il 7 e mezzo. Quello che calerà, secondo le stime di Cà Foscari invece è il Fondo di Finanziamento Ordinario: dai sette milioni e mezzo del 2009 ai sei milioni che verranno versati nel 2011. «Ribadisco che per uscire da questa crisi bisogna puntare sulla ricerca specializzata, cosa che in Italia non sta accadendo. Ci chiedono come mai gli atenei italiani non sono nelle graduatorie delle prime 150 università italiane, a questo rispondo solo dicendo che Harvard ha un bilancio pari a quello complessivo delle università italiane», spiega rammaricato il Rettore. La rinuncia all'inaugurazione porta anche un suo vantaggio economico: l'università che per altro si è vista tagliare del 50% le spese di rappresentanza, ha risparmiato così tra i 10 e i 15 mila euro, che di questi tempi non vanno certamente buttati via. Il futuro rettore dovrà risolvere ancora nodi non sciolti: «Il corpo docente a Cà Foscari ha un'età media molto alta, c'è bisogno di innovazione e di svecchiamento per dare chance ai giovani docenti». Tra i segnali non positivi, il rettore ha segnalato che c'è il rischio che più di qualche docente decida di andare in pensionamento anticipato, preoccupato per la situazione di crisi attuale, per l'università questo sarebbe un bel problema. Il sogno del rettore finito il mandato? «Vorrei allenare il Venezia», dice scherzando, eludendo così la domanda di un suo possibile coinvolgimento politico per le prossime comunali.

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tutela per il lavoro autonomo (sezione: Cultura)

( da "Nuova Venezia, La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

All'ateneo ciclo di incontri con gli Ordini professionali organizzati dalla Lega «Tutela per il lavoro autonomo» In vista un riordino della materia, servizi e garanzie Il lavoro autonomo è il «cuore» del sistema economico veneto. Ma i lavoratori autonomi, a cominciare da coloro che svolgono professioni intellettuali, spesso non sono per nulla tutelati. Nel tentativo di trovare una strada per dar vita a uno Statuto regionale del lavoro autonomo il gruppo consiliare della Lega in Consiglio regionale ha avviato una iniziativa piuttosto singolare. In collaborazione con l'Università di Ca' Foscari ha convocato i rappresentanti degli ordini professionali per avviare una istruttoria preliminare. Ieri pomeriggio primo incontro alla sala club di Ca' Foscari. Con il prorettore di Ca' Foscari Adalberto Perulli, avvocato e docente di diritto del lavoro, il capogruppo della Lega a palazzo Ferro Fini Giampaolo Bottacin. Al centro del seminario la posizione del lavoratore precario. Una geografia complessa e variegata, che ha qualche tratto in comune. Come ad esempio la necessità di prendere atto delle trasformazioni sociali che hanno messo il lavoratore autonomo spesso al centro del mondo prooduttivo. Ecco allora i periti agrari, ma anche i veterinari, i farmacisti, i consulenti del lavoro, gli architetti, gli avvocati. E infine i giornalisti. Professione dove proprio tra i lavoratori autonomi e non dipendenti (professionali e collaboratori) ci sono le categorie deboli e senza diritti. Un esercito di «professionisti» spesso non iscritti all'albo, in alcuni casi sfruttati e malpagati, poco sindacalizzati e con scarso potere contrattuale. Ecco allora le proposte che gli eesperti di Ca' Foscari provano a mettere sul tavolo. Il tema della formazione lavoro, di competenza regionale. Una leva su cui contare per la formazione, l'ingresso nel mondo del lavoro e la riquailificazione delle competenze dei lavoratori autonomi, con la possibilità di ricorrere anche a finanziamenti comunitari. E poi le iniziative di autoimprenditorialità con agevolazioni finanziarie, contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato. Infine la consulenza e i servizi, le forme di sostegno al reddito per le fasi di crisi e di «non lavoro». «Una base di lavoro», spiega il prorettore Adalberto Perulli, «che andrà ora confrontata con tutte le categorie professionali per giungere a individuare proposte innovative a livello regionale». Proposte di legge sulla regolazione del lavoro autonomo che puntano, secondo Bottacin, «a valorizzare questo settore, vero serbatoio per il sistema produttivo veneto». (a.v.)

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Rifiuti, Belletti riconfermato presidente Cosrab (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

POLITICA.FUMATA BIANCA DALL'ASSEMBLEA DEI SINDACI Rifiuti, Belletti riconfermato presidente Cosrab [FIRMA]MAURIZIO ALFISI BIELLA Nel nome dei supremi interessi dei cittadini biellesi che stanno rischiando di pagare a caro prezzo le divisioni politiche che lacerano il Biellese, Silvio Belletti è stato riconfermato, ieri pomeriggio, con un voto plebiscitario, presidente di Cosrab, l'autorità d'ambito per i rifiuti. Che l'assemblea dei sindaci, convocata a Città Studi, su richiesta del maggior azionista, il Comune di Biella, fosse decisa a gettare le basi per risolvere una partita complessa dai possibili pesanti risvolti lo si è capito fin dalle prime battute quando il sindaco di Sordevolo, Riccardo Lunardon, ricordando che i sindaci devono essere «prima amministratori e poi politici» ha proposto la riconferma, magari a tempo, di Belletti, dandogli però precisi obiettivi da raggiungere in tempi brevi e affiancandogli per le trattative l'appoggio di tre sindaci. Un intervento-assist per il sindaco di Biella Vittorio Barazzotto subito impegnato a ricomporre un fronte unitario dei sindaci per affrontare la partita-rifiuti: «un problema che dopo la crisi tessile è in questo momento l'altra urgenza per il territorio». La questione, come si diceva, è molto complessa per gli intrecci societari e di rapporti tra Cosrab, Asrab (la società di trattamento e stoccaggio dei rifiuti mista pubblico privata oggi interamente controllata dal gruppo A2A) e Seab la spa pubblica per la raccolta e lo smaltimento. Al centro c'è una partita da oltre 7 milioni di euro che Asrab dovrebbe riconoscere a Cosrab per una vecchia questione legata al primo appalto del Polo tecnologico e a un successivo cambio in corsa delle tariffe. Asrab, invece, sarebbe disposto a trattare sulla base di 2 milioni di euro. Il tutto però complicato dal fatto che, dopo la sentenza del tar, la discarica può ospitare soltanto rifiuti del bacino biellese ma è troppo piccola per coprire la spese di gestione dell'impianto con il rischio concreto di un pesante aumento delle tariffe. Sito di stoccaggio poi che si sta rapidamente esaurendo(entro fine anno sarà saturo). Belletti ad un certo punto ha preso la parola per confermare che era disponibile ad un nuovo mandato per il tempo che l'assemblea riteneva di conferirgli e a cercare di portare a casa un accordo con Asrab: la questione è diventata più concreta dopo la presentazione di una proposta scritta da parte di Cavaglià spa (la società che oggi gestice il polo tecnologico). In sostanza chiede ai sindaci i terreni per l'ampliamento della discarica portandola a un volume di 1 milione e 200 mila metri cubi di cui 400 mila riservati fino al 20016 allo stoccaggio dei rifiuti biellesi. In cambio offre «la stabilizzazione del corrispettivo dovuto ad Asrab (i costi di smaltimento più il 10%)». Proposta che contemplando un apliamento della discarica, non trova d'accordo il Comune di Cavaglià che sostiene che l'esaurimento del sito è un falso problema: basterebbe far rispettare gli accordi e restituire alle altre province i loro rifiuti che hanno sottratto spazio a quelli del Biellese. Posizione che è costata a Cavaglià il posto nel nuovo cda: i sindaci hanno eletto Pier Carlo Gugliotta, Chiara Caucino, Carla Prina Cerai, Valerio Stefanuzzi, Guido Dellarovere e Gaspare La Barbera.

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Ministero della Salute: <Prima di consumarlo deve essere bollito> (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

n. 57 del 2009-03-07 pagina 7 Ministero della Salute: «Prima di consumarlo deve essere bollito» di Redazione «Il latte crudo è un alimento integro e vivo che contiene elementi nutrizionali fondamentali per l'alimentazione umana a tutte le età», dichiara Giorgio Calabrese, docente di Nutrizione Umana presso l'Università di Torino e consulente del Ministero della Salute, concetto già sottolineato anche dal convegno «Latte: la cruda verità. Il latte crudo, i suoi vantaggi, i suoi pericoli», organizzato a fine gennaio da Slow Food Italia e dall'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Dal 10 dicembre il ministero ha emesso un' ordinanza che introduce l'obbligo di riportare sugli appositi distributori la dicitura da consumarsi solo dopo bollitura, al fine di distruggere ogni sorta di microrganismo patogeno. Roberta Lodi, biologa e responsabile della sede del Cnr di Milano - Ispa (Istituto di Scienze delle produzioni animali) appare però scettica riguardo alla disposizione ministeriale. Le statistiche dimostrerebbero, infatti, secondo l' esperta, che non ci sono state variazioni nella casistica di Seu (Sindrome emolitico-uremica), una malattia molto rara causata da tossinfezioni di Escherichia Coli, da quando si sono diffusi in Italia erogatori di latte crudo. Secondo la biologa in realtà «la bollitura peggiora il prodotto, per persone immunodepresse o bimbi al di sotto dei tre anni è bene ed è sufficiente scaldare il latte a 70 gradi. Il consumatore deve essere istruito, non confuso». Il trattamento con il calore, la cosiddetta pastorizzazione, andrebbe ad indebolire il valore nutrizionale del latte, distruggendo almeno il 10% delle vitamine B1, B6 e B12 e il 25% della vitamina C contenute nel latte crudo. Inoltre, inciderebbe negativamente sulla capacità del corpo di assorbire l'acido folico (o vitamina B9), particolarmente importante per il sistema nervoso e la circolazione del sangue e per il normale sviluppo embrionale. Per la biologa la risposta migliore è garantire la massima sicurezza ovunque. «L'esperienza lombarda - spiega la Lodi- ha permesso di costruire le regole per una gestione sanitaria del latte crudo: l'allevatore garantisce che la sua stalla è sana, grazie anche agli strumenti per ridurre il rischio di proliferazione di elementi patogeni forniti da veterinari e tecnici del latte; il consumatore, infine, conserva correttamente il prodotto prelevato dall'erogatore» © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Monsignor Fisichella, lezione in stato d'assedio (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

n. 57 del 2009-03-07 pagina 16 Monsignor Fisichella, lezione in stato d'assedio di Andrea Tornielli nostro inviato a Padova Il caso Sapienza non si è ripetuto e un'aula blindatissima nello storico Palazzo del Bo, sede del rettorato dell'università di Padova, il vescovo Rino Fischella ha potuto tenere la sua lectio magistralis su «Etica e ricerca scientifica», nell'ambito del convegno promosso dalla fondazione «Marina Minnaia» che da anni aiuta i pazienti in attesa di trapianto di fegato e i loro familiari. Solo una cinquantina gli studenti contestatori, tenuti ben distanti dall'aula, dopo che l'intera area era stata transennata e circondata da uno stuolo di agenti in tenuta antisommossa. La presenza del vescovo, presidente della Pontificia accademia per la vita, invitato dalle autorità accademiche, era stata contestata nei giorni scorsi dai no global, dal movimento studentesco «l'Onda» e da alcuni docenti di sinistra, che avevano protestato per la mancanza di contraddittorio, definendo «politica» l'iniziativa che cade a poche settimane dalle elezioni universitarie. Quando il monsignore ha però fatto sapere che avrebbe ascoltato volentieri un intervento opposto al suo, i contestatori hanno detto che non avrebbero partecipato. Così, ieri pomeriggio, a una platea selezionata e controllata, Fisichella ha potuto tenere il suo discorso, affiancato dal vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e preceduto da ben otto interventi di saluto: vista la polemica montante e il rischio che a Padova si ripetesse quanto avvenuto nel gennaio 2008 all'Università La Sapienza di Roma con la mancata partecipazione di Benedetto XVI, sono intervenuti in favore della libertà di espressione anche il presidente della Regione Giancarlo Galan e il sindaco Flavio Zanonato. All'inizio della lectio, Fisichella ha abbandonato il testo scritto e si è detto dispiaciuto per «il disagio arrecato alla città»: «Mi sono chiesto se fosse giusto creare una situazione di conflitto, ma non essere presente sarebbe stato peggio». Poi ha dato una lezione di laicità ai suoi interlocutori più critici: «Mi domando come si fa a giudicare il contenuto di un intervento prima che questo sia stato fatto. Le critiche sono legittime, ma dopo aver ascoltato». Il vescovo ha quindi aggiunto: «Non è detto che un sacerdote non possa pensare laicamente. Io nell'università ci abito, e anche se porto il colletto uso la ragione». Fisichella ha smentito l'idea che la Chiesa sia contro il progresso scientifico: «Siamo stati nel passato, lo siamo tuttora e lo saremo nel futuro fautori e propugnatori della scienza». Sui trapianti, ha chiesto attenzione nell'accertamento della morte del paziente perché «in un ambito come questo non può esserci il minimo sospetto di arbitrio e dove la certezza ancora non fosse raggiunta deve prevalere il principio di precauzione». Infine, con accenno implicito al dibattito sul testamento biologico, ha spiegato che «invocare il principio di autodeterminazione non può essere esteso in modo assoluto» ma questo deve per la Chiesa «restare limitato al diritto di non vedersi imporre terapie sproporzionate e coercitive». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Luigi Gedda, <genio> del laicato italiano (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

CHIESA 07-03-2009 Luigi Gedda, «genio» del laicato italiano A Roma due giorni di confronto e studio sullo storico leader di Azione cattolica DA ROMA MARCO IASEVOLI È arrivato il momento di «sottrarre la figura di Luigi Gedda dal furore di polemiche estemporanee e riconsegnarla al rigore dello studio storiografico». Così il presidente dell'Azione cattolica Franco Miano ha introdotto ieri il seminario di studi sul genetista e storico leader del movimento cattolico del '900, che dal 1934 al 1959 fu leader pressoché ininterrotto della più antica associazione ecclesiale (prima come presidente dei giovani, poi degli adulti e infine come presidente generale). «Si tratta ha spiegato Miano di uno dei personaggi più significativi del laicato italiano, ma le cui posizioni sono ancora oggi oggetto di strumentalizzazioni e letture idelogiche». E in effetti, le posizioni di Gedda, spesso contrapposte a quelle di altre voci autorevoli come Giuseppe Lazzati o Giorgio La Pira, piuttosto che essere ben analizzate sono spesso inserite in dispute su diversi modi di intendere l'impegno dei credenti laici nella Chiesa. Quali le letture più consolidate? Quelle che vedono Gedda dotato di uno spiccato «genio» organizzativo, che lo ha spinto a fondare molteplici opere, e capace di parlare al cuore delle folle, interprete perfetto delle indicazioni vaticane ed espressione della necessità di impegnarsi pubblicamente contro il pericolo comunista. Di contro visioni di Azione cattolica e di Chiesa meno massive, che insistevano sulla necessità del dialogo e della mediazione e sulla maggiore valorizzazione della persona. I contributi degli studiosi che hanno avuto accesso all'archivio Gedda, custodito dall'istituto di studi storici Paolo VI, non negano i caratteri di fondo di queste divergenze, ma mettono in evidenza una realtà molto più sfaccettata. «Le biografie di Gedda e Lazzati spiega ad esempio Marta Margotti, docente presso l'università di Torino per lunghi tratti possono essere lette in parallelo». Le differenze, spiega la studiosa, si alimentano anche in virtù di differenti contesti geografici (Lazzati veniva dalla tradizione ambrosiana) e diversi percorsi spirituali. Il rapporto con l'altro personaggio da molti considerato in antitesi a Gedda, Giorgio La Pira, è invece tracciato dallo storico dell'università della Tuscia Marco Paolino: il famoso sindaco di Firenze, ad esempio, coltivava con il partito comunista una strategia del dialogo. Partito comunista che, a sua volta, era seriamente impensierito dalla macchina organizzativa messa in piedi da Gedda. Interessante l'idea offerta dalla giovane ricercatrice della Columbia University Giuliana Chamedes della «crisi di civiltà» che Gedda aveva maturato proprio negli anni del fascismo e della seconda Guerra mondiale. «Importante fu il suo viaggio in Spagna del '34, in cui capì il 'pericolo rosso', e dal quale nacque anche la scelta di avvicinare maggiormente l'Ac ai lavoratori». Tentativi che si dovevano scontrare anche con le ostilità del regime all'Ac, ma che pure segnalavano in Gedda il desiderio di impegnare l'associazione nella «difesa della civiltà cristiana». Infine, il ruolo essenziale del genetista (Gedda fu medico di fama) nella Chiesa di Pio XII: «Fu un leader perfettamente in sintonia con la visione di Chiesa del pontefice, che ha l'arduo compito di risollevare la civiltà». Ed è forte l'ammirazione di Gedda per una Chiesa che, sono parole sue, «non insegue l'aggiornamento». I lavori proseguono oggi sviluppando altri filoni importanti: il confronto con Carlo Carretto, l'esperienza dei comitati civici e i legami con la Dc, i rapporti del genetista con l'Ac del dopo-Concilio, quella di Vittorio Bachelet e della «scelta religiosa». Roma: un momento del convegno (foto Christian Gennari)

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<Ma non chiedeteci il silenzio> (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA 07-03-2009 «Ma non chiedeteci il silenzio» Fisichella a Padova: i cattolici non sono afoni, non c'è nessuna invasione di campo. È l'ora di uno sforzo comune DA PADOVA FRANCESCO DAL MAS S ulla difesa e la promozione della vita, dal concepimento alla conclusione naturale, non si può pretendere che i cattolici siano «afoni» . E questa non può essere nemmeno la pretesa degli Stati quando legiferano in materia di bioetica. È stato molto chiaro, nel sottolinearlo, monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia accademia pro vita, intervenendo con una lectio magistralis ad un convegno all'Università di Padova sul tema «Etica nella medicina dei trapianti e delle cellule staminali». Doveva accoglierlo una città blindata, attraversata da chissà quali proteste degli studenti (in realtà solo poche decine, soprattutto dei centri sociali) e anche di professori. Fisichella e l'onorevole del Pdl Maurizio Lupi, che con lui si è confrontato, hanno invece discusso in tranquillità. E il prelato ha subito tenuto a mettere in chiaro che «davanti alla promozione e difesa della vita umana non esiste forma di ingerenza alcuna nei confronti degli Stati né ragioni di op- portunità politica che potrebbero essere avanzati per esprimere o meno un giudizio in proposito» . Era molto atteso il suo intervento, a Padova. Qualche docente gli aveva anche lanciato precise sfide sul rapporto tra la Chiesa e la scienza, la bioetica in particolare. Monsignor Fisichella ha subito chiarito che quando si prende posizione sulla valenza etica di alcuni risultati sperimentali che toccano la persona «non si intende intervenire nell'ambito peculiare della medicina, solo richiamare gli interessati alla responsabilità etica e sociale del loro operato ». Stiano tranquilli, dunque, i laici. «Nessuna invasione di campo» da parte della Chiesa, solo il richiamo «che quanto è oggetto di più scienze non può diventare esclusivo campo d'azione di una sola, che si arroga il diritto di dire l'ultima parola». Per la difesa e la promozione della vita, in ogni caso, «è necessario ad avviso di Fisichella che si crei una cultura favorevole alla sua accoglienza in ogni espressione che ne viene manifestata. È necessario per questo l'apporto condiviso di quanti, credenti o non credenti, ritengono che questo sia il momento favorevole per approdare ad uno sforzo comune in favore della vita personale». Ed ecco una riflessione del prelato sulla stretta attualità. «Se in alcuni momenti, comunque, diventa urgente giungere anche ad una difesa umana per paradossale che possa sembrare, significa che questa è in serio pericolo». E quanto al discusso principio di autodeterminazione, ripetutamente sollevato in queste settimane, Fisichella ha ribadito che «non può essere esteso in modo assoluto » ma deve restare limitato «al diritto di non vedersi imporre terapie sproporzionate e coercitive». Su questi temi, ha ribadito il prelato, «nessuno potrà mai chiederci di rimanere in silenzio, non lo potremo ascoltare né obbedirgli. Ne andrebbe della nostra presenza nel mondo che permane come eco di una parola di cui siamo portatori e responsabili: quella del figlio di Dio mediante il quale il Creatore ha dato vita agli spazi infiniti dell'universo e alla nostra personale esistenza». Al convegno è intervenuto anche il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, mentre Lupi si è augurato, a margine dei lavori che il confronto in Parlamento sul fine vita «sia serio e senza pregiudizi».

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I docenti di religione e il disagio giovanile (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

CHIESA 07-03-2009 I docenti di religione e il disagio giovanile BISCEGLIE. Elaborare possibili piste sul piano dell'innovazione educativodidattica valorizzando il contributo dell'insegnamento della religione cattolica (Irc) e degli insegnanti di religione (Idr) alla prevenzione del disagio in età scolare. Questo l'intento del seminario di due giorni aperto ieri a Bisceglie, nel Barese, promosso dal Servizio nazionale per l'Irc della Cei in collaborazione con l'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università e il Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei. Grazie all'apporto scientifico della Facoltà teologica pugliese e dell'Università di Bari, una quarantina di insegnanti, che hanno affrontato i fenomeni di disagio e di devianza minorile, riflettono su questioni delicate che in Italia hanno subìto un incremento preoccupante. «Il numero dei ragazzi denunciati penalmente è più che raddoppiato e si sono ampliate numericamente nelle scuole manifestazioni inedite e prodromiche alla devianza conclamata come bullismo e atti di violenza ha spiegato don Vincenzo Annicchiarico, responsabile del Servizio per l'Irc della Cei : teppismo per noia e malessere del benessere. Sono dunque problemi nuovi e complessi di emergenza educativa che interpellano le istituzioni formative in ordine alla progettazione di interventi da svolgere nella direzione della prevenzione e del recupero». La scuola non può rispondere da sola ad una questione di tale delicatezza educativa, ma occorre coinvolgere più agenti di socializzazione. «Il ruolo degli Idr nelle fasi di individuazione e prevenzione/recupero può essere tutt'altro che secondario ha aggiunge Annicchiarico . Essi, nei propri percorsi di formazione in servizio, danno già spazio alla dimensione formativa della relazione docente-studente e tengono sempre vigile l'attenzione sui temi fondamentali dell'educazione. Qui gli Idr potranno avere l'opportunità di confrontare la propria esperienza con le prospettive aperte dall'attuale ricerca in campo psico-pedagogico, socio-relazionale e antropo-teologico, intervenendo sia in plenaria che all'interno dei laboratori. Il tutto finalizzato alla corretta conoscenza del fenomeno e all'elaborazione di possibili piste di lavoro, come specifico contributo dell'Irc, alla prevenzione del disagio e alla costruzione di possibili alleanze educative». Vincenzo Grienti Ieri a Bisceglie, il via alla due giorni di studio sul tema. Annicchiarico (Cei): puntare su prevenzione e recupero

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<Chi ama lo studio, ama la vita> (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

CHIESA 07-03-2009 IL VANGELO A SCUOLA Nel testo diffuso a Roma e in altre trenta città di tutta Italia, l'importanza di declinare in modo corretto il rapporto tra fede e scienza e il dovere di valorizzare il proprio impegno universitario «Chi ama lo studio, ama la vita» Sul valore della cultura il manifesto Fuci presentato ieri Col presidente della Federazione Bordello, Stenco, Anselmi, Alici e Salmann al lancio delle linee guida degli universitari cattolici DA ROMA MIMMO MUOLO « A miamo studiare, perché amiamo vivere». Una dichiarazione d'amore in piena regola, quella contenuta nel Manifesto della Fuci, presentato ieri a Roma e in altre 30 città di tutta Italia, insieme con la I Settimana dell'Università, che ha preso il via nell'Aula 'Newman' della Pontificia Università Urbaniana. Amore per l'approfondimento culturale, innanzitutto, «al di là delle derive utilitaristiche» che oggi purtroppo lo connotano. Amore per l'Università in quanto tale, per cercare di salvarla da quella sorta di «spezzatino di insegnamenti e crediti senza organicità». E naturalmente amore per il rapporto tra scienza e fede, se è vero, come afferma il documento stilato dalla Federazione degli Universitari Cattolici italiani, che tra i due termini non vi sia alcuna contraddizione. «Da credenti si legge, infatti, nel Manifesto per l'Università siamo convinti che l'autentica vita del pensiero (la quale conduce a cercare la verità di se stessi e incoraggia a distruggere idoli e pregiudizi) non è molto distante da quel tratto tipico dell'esistenza cristiana che chiamiamo fede. Ecco perché si deve favorire, promuovere ed incentivare la vita dell'Università. Ecco perché si può e si deve amare studiare». La lettura del testo ha aperto l'incontro svoltosi all'Università Urbaniana e al quale hanno preso parte monsignor Bruno Stenco, direttore dell'Ufficio nazionale Cei per l'educazione la scuola e l'università, don Nicolò Anselmi, responsabile della pastorale giovanile italiana, Luigi Alici, docente di Filosofia morale all'Università di Macerata ed Elmar Salmann, che insegna teologia dogmatica alla Gregoriana. Moderati dal presidente nazionale della Fuci, Emanuele Bordello, i relatori hanno incentrato la propria riflessione proprio sul binomio amare studiare. Un binomio che monsignor Stenco, ad esempio, ha declinato sul versante del rapporto tra fede e cultura. «Il dialogo tra la Chiesa e l'Università ha detto il direttore dell'Ufficio Cei per la pastorale universitaria è in effetti una simbiosi, che nasce dallo stesso dinamismo della fede cristiana, tesa alla ricerca della verità». Del resto, ha aggiunto il sacerdote, «l'esercizio dello studio, in quanto impegna al massimo le capacità dei giovani, si correla al dinamismo di maturazione della fede. Credere e studiare hanno molto in comune». Perciò don Stenco ha invitato gli studenti a non diventare solo delle «macchinette mangia-crediti». Mentre Luigi Alici ha messo in guardia dalla frammentazione. «Quella dell'Università ha detto lo studioso di filosofia è una crisi di fini, non di mezzi. Attività didattica spezzettata, ricerca ispirata solo a criteri di apparenza. Anni di dibattiti senza riforme, cui stanno seguendo in questo periodo riforme senza dibattito fanno vivere agli atenei italiani una fase di progettualità difficile e di contabilità invadente». Ecco perché, secondo Alici, «nella comunità ecclesiale dobbiamo lavorare per ridare al mondo universitario le motivazioni di fondo e agli studenti, in particolare, il gusto di porsi le grandi domande, cioè le domande di senso». Anche la pastorale giovanile può aiutare in questo senso. «L'amore per lo studio ha sottolineato don Nicolò Anselmi ha anche una dimensione sociale, perché nessuno studia solo per se stesso, ma per prepararsi a svolgere un servizio. Così lo studio diventa scoperta della propria vocazione e mette in comunicazione con il mondo degli adulti». Cosa di cui c'è grande bisogno. E non solo a livello universitario.

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Fiscalità di sviluppo e credito di imposta: le ricette per il Sud (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Campania la crisi economica Fiscalità di sviluppo e credito di imposta: le ricette per il Sud Fiscalità di compensazione per le imprese del Sud e credito d'imposta. Sono alcune delle ricette per combattere la crisi nel Mezzogiorno che sono emerse durante il convegno che si è tenuto ieri presso la Camera di Commercio di Napoli, in occasione della presentazione del volume "Mezzogiorno a tradimento. Il Nord, il Sud e la politica che non c'è", di Gianfranco Viesti. Secondo il presidente della delegazione italiana del gruppo del Pse al parlamento europeo, Gianni Pittella, "occorre rilanciare la recente proposta di D'Alema che prevede una fiscalità compensativa per le imprese del Mezzogiorno, perchè costituisce un ottimo punto da cui ripartire". Per l'assessore regionale al Bilancio, Mariano D'Antonio, invece, puntare sul credito d'imposta e sulla realizzazione di una migliore rete di infrastrutture" è la soluzione ottimale alla crisi". danila liguori La "questione meridionale" è più attuale che mai. Ne hanno discusso ieri i relatori intervenuti al convegno che si è tenuto alla Camera di Commercio di Napoli, in occasione della presentazione del volume ""Mezzogiorno a tradimento. Il Nord, il Sud e la politica che non c'è", a cura di Gianfranco Viesti. Le ricette per uscire dalla crisi sono diverse tra di loro. C'è quella caldeggiata dal presidente della delegazione italiana del gruppo Pse al Parlamento europeo Gianni Pittella, che sostiene sia fondamentale "rilanciare la recente proposta di Massimo D'Alema, che prevede una fiscalità compensativa per le imprese del Mezzogiorno. CLASSE?DIRIGENTE Bisogna inoltre spiega ancora Pittella creare una classe dirigente che sia all'altezza del proprio compito, e ripartire cercando di inquadrare il Sud in una logica più mediterranea dal punto di vista energetico, logistico e culturale". Inoltre "siamo vittime conclude Pittella di un'opera di boicottaggio della politica nazionale nei confronti del Sud". Non la pensa così l'assessore regionale al Bilancio Mariano D'Antonio, secondo il quale "non ci sono congiure ai danni del Mezzogiorno, ma solo una classe politica meridionale a cui imputare le colpe, che devono essere divise anche con gli imprenditori e le banche". INFRASTRUTTURE Occorre invece "puntare al credito d'imposta e alla realizzazione di una migliore rete di infrastrutture, che costituiscono la soluzione più ottimale alla crisi . Il nostro più grande fallimento continua ancora D'Antonio è, quindi, di tipo politico-istituzionale, collegato con una bassa qualità della spesa dei Fondi europei, e una grave mancanza di progettazione da parte delle Regioni". A vedere nella "lotta politica e culturale una strategia per il Sud" è il presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa Andrea Geremicca, secondo il quale bisogna "riflettere seriamente sul rapporto tra la questione meridionale e la responsabilità politica, non abbassando la guardia in un momento di crisi così evidente". Per l'economista Massimo Lo Cicero, è tempo di "sorvolare sui classici interrogativi che riguardano il Mezzogiorno, come ad esempio se siano giusti o meno gli incentivi alle Pmi, o se il meridionalismo guardi o meno al di là dei propri confini", ma occorre invece "attuare una importante scelta politica, magari ripartendo da veri partiti politici, assenti negli ultimi vent'anni, e guardare alla questione della responsabilità del Mezzogiorno, che è stato negli ultimi anni anche vittima di scelte politiche sbagliate". responsabilità politica Parla di responsabilità politica anche l'ex deputato e padre della sinistra Alfredo Reichlin, che sottolinea come "sia importante ammettere la responsabilità politica riguardo la situazione attuale del Sud, soprattutto in relazione dell'evidente cambiamento che c'è stato nel rapporto tra Stato e mercato, che non si può sottovalutare". Secondo Franco Cassano, docente di Sociologia della conoscenza presso l'Università di Bari, "la questione meridionale deve essere affrontate da più punti di vista, innanzitutto partendo dagli errori che sono stati fatti, come quello di non aver fatto arrivare al Sud alcune risorse aggiuntive, poi affrontando sicuramente il problema della classe dirigente, troppo spesso inadeguata". Conclude l'incontro l'autore del volume, Gianfranco Viesti, affermando che tra i più grandi mali che attanagliano il Sud e che non ci consentono di uscire dalla crisi, c'è la perdita della ricerca di standard di qualità per i cittadini da parte degli attori politici". del 07-03-2009 num.

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Campobasso: I Sanniti popolo di navigatori Presentato il volume di Mauriello e De Benedittis (sezione: Cultura)

( da "Sannio Online, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Campobasso: I Sanniti popolo di navigatori Presentato il volume di Mauriello e De Benedittis Pubblicato il 07-03-2009 eventi d?autore: Sanniti popolo di navigatori? Così sembrerebbe?almeno in parte. A porre la questione da una nuova ed interessante prospettiva un libro presentato giovedì scorso presso il Palazzo del Governo per la rassegna Eventi d?Autore. Il volume, presentato dal prof. Mauriello e dal prof. De Benedittis, che ne ha curato l?edizione, dal titolo ?Il porto romano sul Biferno? è il risultato di una serie di scavi compiuti a Campomarino dai giovani allievi dell?università degli Studi del Molise. In questo senso si coglie la portata innovativa di questo libro, frutto della collaborazione tra studenti e docenti. Altro elemento fortemente innovativo è la contestualizzazione del problema archeologico affrontato negli scavi. ?Il valore di questo testo- ha sottolineato Mauriello- sta nello studio del contesto, secondo un approccio moderno degli studi archeologici. Da questo tipo di analisi è emersa un?altra faccia della regione, che svolgeva un ruolo fondamentale nei collegamenti con l?altra sponda dell?Adriatico?. In realtà i risultati degli scavi illustrati nel libro sono soltanto il preludio ad una attività di ricerca ben più approfondita per accertare e consolidare le preziose intuizioni del prof. De Benedittis. A questo scopo il prof. Mauriello ha chiesto al presente Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Sandro Arco un impegno della regione alla creazione di un progetto condiviso che possa essere fonte di occupazione per gli studenti della Facoltà di Archeologia e Turismo. Il prof. DE Benedittis ha poi illustrato il significato dei ritrovamenti nel sito di Campomarino.Le anfore rinvenute, appartenenti ad un periodo che va dal IV e il VI sec. d. C. documentano una fase tarda della storia molisana della quale non vi erano ancora alcuna testimonianza. Gli oggetti provengono dalla Tunisia, dalla Tripolitania, dalla Palestina e dall?Asia Minore. Questo fa dedurre la presenza, del tutto ignorata sino ad ora, di un insediamento bizantino sulla costa molisana. La necropoli rinvenuta, comprendente oltre 18 tombe in uno spazio assai limitato, fa pensare ad un insediamento ad alta densità demografica. Ad opinione del prof. De Benedittis, le recenti scoperte di Campomarino ribaltano le notizie delle fonti classiche che parlano della costa adriatica come di una zona priva di porti. In effetti il popolo sannita è sempre stato descritto come un popolo dedito alla pastorizia e povero. Gli scavi effettuati nell?entroterra molisano hanno portato alla luce reperti di origine greca, dobbiamo dedurre, quindi che qualcuno li abbia introdotti via mare. In effetti, quando le fonti parlano di navi e di marinai di origine sannita non possiamo non concludere che questo popolo avesse anche delle navi e che queste fossero attraccate ad un porto. Questo porto, secondo gli studi del prof. De Benedittis, è localizzabile alla foce del Biferno. Attraverso questo porto giungevano in terra sannita le merci provenienti dalle regioni mediterranee. Resta ora da augurarsi che l?Università trovi nelle Istituzioni un partner valido per continuare le ricerche.

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ABRUZZO/FORMAZIONE: CHIODI, SI RINNOVA IL CAMPUS ESTIVO A (sezione: Cultura)

( da "Virgilio Notizie" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

(ASCA) - L'Aquila, 7 mar - ''La Regione considera questa iniziativa un piccolo, grande, gioiello. E' l'incontro di due eccellenze: Princeton, che tutti conosciamo, ed i Laboratori del Gran Sasso che forse, per tanto tempo, non hanno ricevuto la giusta considerazione da parte della comunita' locale piu' che del mondo scientifico. Noi, nei limiti delle ristrettezze di bilancio, intendiamo valorizzare al massimo questa nostra realta', sia per l'alto spessore didattico, sia per la forza di sensibilizzazione dei giovani verso materie scientifiche, il futuro di tutte le societa'''. E' con questa premessa che il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha presentato, stamane all'Aquila, la sesta edizione della ''Scuola estiva di fisica Gran Sasso-Princeton'', progetto di alta formazione ideato dal Laboratorio nazionale di fisica nucleare del Gran Sasso e dall'Universita' di Princeton, nel New Jersey (USA), col patrocinio della Regione. L'iniziativa, illustrata negli aspetti tecnici dal direttore dell'Infn, Eugenio Coccia, che tanto successo ha ricorso negli anni passati, prevede corsi da tenersi nel prestigioso ateneo di Princeton, dal 18 luglio all'8 agosto 2009. Qui, 20 studenti delle scuole superiori abruzzesi, attualmente iscritti al quarto e quinto anno, e realmente interessati alle discipline fisiche e scientifiche, avranno l'opportunita' di seguire lezioni di fisica, astrofisica ed inglese con i migliori insegnanti del mondo. Quest'anno, la partecipazione ai corsi e' stata allargata a 10 studenti del South Dakota, dove si pensa di realizzare un laboratorio scientifico simile a quello del Gran Sasso, che saranno ospiti una settimana in Abruzzo, prima di partire per Princeton. I giovani interessati, che avranno presentato domanda, sosterranno una prova scritta di ammissione il prossimo 6 aprile. Princeton e' una citta' universitaria ad un'ora di treno da New York e Philadelphia. Il prestigio del campus si deve alla qualita' dei suoi docenti, tra i quali si annoverano molti premi Nobel. Lo stesso Albert Einstein visse e lavoro' a Princeton per ben trent'anni. Tra le attrazioni storiche di Princeton, il campo di battaglia dove il generale Washington sconfisse gli Inglesi durante la rivoluzione Americana. Di questa ed altre attrattive potranno godere gli studenti italiani che avranno pomeriggi e fine settimana liberi per recarsi in visita a Washington, New York e Philadephia. Il progetto formativo oltre al contributo della Regione di 50 mila euro (''speriamo di poter fare di piu' in futuro'' ha auspicato il presidente Chiodi), si avvale della sponsorizzazione dell'Universita' dell'Aquila, della Carispaq, della Micron e di Cetemps.

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Raid razzista contro italo-etiope <Picchiato da due teste rasate> (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

È figlio di un noto docente dell'università orientale Napoli, studente italo-etiope denuncia aggressione. «Nessuno è intervenuto» Marco Beyenne, 22 anni, è stato aggredito e picchiato da due uomini con la testa rasata in una piazza affollata NAPOLI - Aggressione a sfondo razzista a Napoli. L'ha denunciata Marco Beyenne, uno studente italo-etiope di 22 anni di Capaccio (Salerno), iscritto alla facoltà di Scienze Politiche dell'università Orientale di Napoli. È figlio di un noto docente universitario in pensione, Yakob Beyenne, tuttora legato all'ateneo da un contratto di collaborazione per la cattedra di filologia etiopica. «NESSUNO È INTERVENUTO» - «Le ferite al volto fanno molto meno male di quelle che ho dentro» ha detto il ragazzo, aggredito nella notte tra giovedì e venerdì nel centro di Napoli da due giovani che, al grido di «negro di m...», lo hanno ripetutamente colpito al volto con una cintura. L'aggressione è avvenuta davanti a una trentina di persone che, secondo lo studente, si sono limitati ad assistere alla scena. «Ero in compagnia di un amico, anche lui studente - spiega Marco Bayenne -. Stavamo facendo una passeggiata in piazza del Gesù e volevamo andare a bere qualcosa in un locale molto frequentato dagli studenti, specie il giovedì notte. All'uscita dal locale, due persone si sono avvicinate e mi hanno chiesto cosa volessi. Non ho avuto neppure il tempo di rispondere, che uno dei due, con il capo rasato, ha tirato fuori una cintura e ha cominciato a colpirmi al volto con una ferocia inaudita, mentre gridava frasi del tipo 'negro di m...»'. Molti i giovani presenti nella piazza che hanno assistito alla scena. «Non uno dei presenti ha alzato un dito - prosegue Marco -. Nessuno ha avuto il coraggio di intervenire, nonostante l'aggressione sia durata un paio di minuti. Solo il mio amico ha tentato di difendermi, prendendosi la sua dose di calci e pugni». Alla fine Beyenne è riuscito a divincolarsi, rifugiandosi in una rosticceria. «Sanguinavo dal viso, così il titolare del locale mi ha dato dei fazzolettini di carta per ripulirmi». Poi l'arrivo in ospedale, dove lo studente è stato medicato e dimesso. «Quando siamo andati al commissariato di polizia di via San Biagio, gli agenti stentavano a crederci - racconta la vittima -, uno di loro mi ha detto che a Napoli non si era mai verificata un'aggressione a sfondo razziale. Erano tutti molto dispiaciuti». «CLIMA DI INTOLLERANZA» - «Sono di nuovo a Capaccio - aggiunge il giovane italo-etiope -, sono tornato a casa per ritrovare la serenità smarrita. Ma da lunedì sarò ancora una volta tra i banchi dell'università, come sempre. Spero che sia il primo e l'ultimo episodio di razzismo in una città tanto bella e tollerante come Napoli, anche se da qualche mese respiro un'aria che non mi piace, un'aria di insofferenza che può essere molto pericolosa». «Mio marito è in Italia dall'inizio degli anni Sessanta - dice Paola Raeli, moglie di Yaqob Beyenne -. È un uomo stimato e amato da tutti e in tutto questo tempo non è mai accaduto niente né a lui né a mio figlio, ma ora ho paura. Quello che è accaduto giovedì notte è il sintomo che qualcosa nel nostro paese sta cambiando. C'è un clima di intolleranza». stampa |

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ABUSI SUI MINORI, UN UNIVERSO FATTA DA UNA SERIE DI REALTà DIVERSE L'UNA DALL'ALTRA, ... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Abusi sui minori, un universo fatta da una serie di realtà diverse l'una dall'altra, tutte però accomunate da un cupo tratto d'unione: la crudele perdita dell'infanzia. Predatori dell'infanzia, un vulcano sommerso che ogni giorno erutta orrori e che vede la sua punta più alta nella pedofilia. Scenario, purtroppo, privilegiato, la famiglia. Territorio di caccia, fenomeno in continua evoluzione, la rete: il report di Telefono Azzurro relativo agli ultimi dieci anni di attività investigativa svolta dalla polizia postale e delle comunicazioni traccia numeri allarmanti. Come preoccupante è l'altra faccia, quella della pedopornografia che vede vittime destinate i bambini scomparsi, circa mille solo quest'anno, di cui la maggior parte stranieri. Di questo e di altro si parlerà oggi nel corso del convegno «Abusi sui minori: tutela penale e civile. L'avvocato dei minori» (Baia hotel, dalle 9 alle 19), organizzato dalla sezione salernitana dell'Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia, presieduta dall'avvocatessa matrimonialista Maria Teresa de Scianni. Che pone l'attenzione anche su un altro versante, quello delle forme di abuso subdolo (la violenza involontaria sui comportamenti dei minori sia in famiglia che nella scuola) che limita la crescita equilibrata del bambino. Alla giornata di studio (al termine sarà rilasciato un attestato e sei crediti fromativi) partecipano, oltre la di Scianni, lo psichiatra Alessandro Melucci, la magistrata Simonetta Matone, la docente Gabriella Autorino Stanzione, il procuratore della Repubblica Francesco Verdoliva, il presidente nazionale dell'Osservatorio sul diritto di famiglia Gianfranco Dosi. Conclude il ministro per le Pari opportunità, nonchè garante dell'infanzia Mara Carfagna.

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Razzismo: studente Italo - Etiope di Capaccio aggredito a Napoli (sezione: Cultura)

( da "Salerno notizie" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Razzismo: studente Italo - Etiope di Capaccio aggredito a Napoli Sei un ?negro di m?? e poi calci e pugni. E? accaduto la scorsa notte a Napoli. Vittima uno studente 22enne italo-etiope di Capaccio, Marco Beyenne, iscritto alla facoltà di Scienze Politiche dell?Università ?L?Orientale? a Napoli. Il giovane, il cui papà è un noto docente universitario in pensione ma legato ancora all'Università partenopea, ha riferito di essere stato aggredito da due persone a colpi di cintura intorno alle due di notte all'uscita da un locale per universitari. Colpito ripetutamente al volto, anche con una cintura è riuscito a mettersi in salvo rifugiandosi all'interno di una rosticceria. Dopo essere stato medicato all'ospedale Ascalesi, il giovane si è recato al commissariato di polizia per denunciare questa aggressione a sfondo razzista. 07/03/2009

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SI CHIAMA FOXP3 ED è UNA MOLECOLA LA CUI PRESENZA NELLE CELLULE DEL TUMORE AL SENO è CORRE... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Si chiama FOXP3 ed è una molecola la cui presenza nelle cellule del tumore al seno è correlata allo sviluppo di metastasi. È stata scoperta da un gruppo di ricercatori italiani grazie alla collaborazione tra l'Unità operativa bersagli molecolari dell'Istituto tumori di Milano (Int), diretta da Elda Tagliabue e il gruppo che fa capo ad Andrea Balsari, docente di Immunologia all'Università statale. Lo studio è stato finanziato dall'Airc e sarà utile per personalizzare sempre più le terapie. L'analisi del tessuto neoplastico ottenuto da più di 300 pazienti ha evidenziato come la presenza di FOXP3 nelle cellule tumorali mammarie si associ significativamente col rischio di sviluppare metastasi, quindi con una condizione di maggiore aggressività della malattia.

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NON HO TEMPO PER L'IMPEGNO POLITICO, QUINDI è MIA FERMA INTENZIONE DI NON CANDIDARMI... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

«Non ho tempo per l'impegno politico, quindi è mia ferma intenzione di non candidarmi nè alla Provincia nè alle Europee». Pasquale Stanzione, docente universitario, chiarisce che non intende partecipare alla corsa di primavera. «Sono in ottimi rapporti con Ciriaco De Mita, ne ammiro la lucida capacità di riflessione, ma se me lo chiedesse non mi candiderei. Lui ha fatto delle scelte determinate anche da quanto gli è accaduto personalmente, rimane intatta la freschezza del suo pensiero». Stanzione mantiene tra l'altro l'incarico di presidente del garanti regionali del partito democratico. «La mia formazione politica le mie radici cattoliche mi impediscono una diversa collocazione politica». Prende tempo rispetto invece alla corsa alla poltrona di rettore dell'Ateneo salernitano: «Il rettore Pasquino è in carica fino al 31 ottobre 2009, quindi è prematuro dirlo». Ha ancora impegni nel consiglio di presidenza del consiglio superiore della magistratura, è presidente dei giuristi cattolici e ha molto lavoro da docente. «Ma sono tuttavia, con il clima generale che c'è, in un certo senso preoccupato. Come cittadino credo che a Salerno e provincia abbiamo bisogno che la competizione avvenga tra uomini di altro profilo. In un momento di crisi, con un Meridione già vessato, bisogna avere una una linea coerente di pensiero sullo sviluppo». Per Stanzione «si esce dalla crisi facendo al meglio il proprio lavoro: gli intellettuali e gli studenti, gli operai e gli uomini delle istituzioni. Per questo è necessario avere una classe politica di livello. Mi aspetterei meno risse e più sacrificio». E il cattolico Stanzione, i liberi e forti che invocava Sturzo, li vede? «Io per la verità non vedo la necessità di un partito confessionale. Dopo Ruini la Chiesa ha capito che non c'era più un vincolo di appartenenza per la militanza dei cattolici, che sono ormai dappertutto. Probabilmente nessuno se ne accaparrerà il monopolio». Ma intanto il Pd logora i suoi di uomini, come dice Franceschini... «È una crisi: altrimenti non cambiava il segretario.È una crisi altrimenti si riusciva a mettere insieme le due anime, quella socialista riformista e quella cattolica popolare; un compito che auguro a Franceschini di riuscire a portare a termine. Ma la crisi del Pd è un prezzo che paga anche il Pdl: così non ha un'opposizione credibile». Da cattolico impegnato Stanzione lavora ad un convegno sui temi della bioetica, dal 13 all'università e poi alla Camera di commercio di Salerno: «Lascerei le questioni della bioetica alla sfera personale di ognuno, difficile normare un campo come questo». Intanto domani arriva a Salerno Ciriaco De Mita, in mattinata nella sede di via Volpe; il leader del partito in Campania dovrebbe indicare probabilmente il nome del candidato Udc alla Provincia. g.c.

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La nostra protesta sarà lunedì al Bo (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

«La nostra protesta sarà lunedì al Bo» Dopo un'assemblea al Liviano, il Collettivo rinvia la contestazione all'apertura dell'anno accademico Sabato 7 Marzo 2009, "Venerdì 6 marzo Padova non vivrà una giornata normale". Lo avevano detto e ripetuto più volte gli studenti universitari dell'"Onda", quelli dei Collettivi e più oltranzisti, annunciando nei giorni scorsi la contestazione a monsignor Rino Fisichella relatore unico al convegno su "Etica nella medicina dei trapianti e delle cellule staminali" che si sarebbe dovuto svolgere in Sala dei Giganti e che poi è invece stato dirottato per motivi di sicurezza in aula Nievo al Bo. E gli studenti avevano ragione. Perché ieri Padova non ha vissuto una giornata normale, ma un pomeriggio straordinariamente anomalo. Con il listòn, e le piazze blindate, e palazzo del Bo chiuso quasi come fosse un fortino del west in attesa dell'attacco indiano. Che invece questa volta non si è materializzato. Ed è questa forse la notizia. La contestazione dell'"Onda" a monsignor Fisichella ha fatto arrivare solo i riflussi lontani di una bassa marea arginata comunque da caschi, scudi e blindati di quasi cento tra carabinieri e celerini in tenuta anti-sommossa. Gli universitari, una cinquantina circa, si sono ritrovati in piazza dei Signori poco dopo le 16. Hanno appeso uno striscione sulla cancellata della Gran Guardia. "Laicità Libertà Autodeterminazione". Tre parole per motivare la protesta ad un convegno per loro illegittimo. Poi si sono allungati quasi a tentare un incontro ravvicinato con le forze dell'ordine, ma è stata solo una finta, perché sono immediatamente tornati sui loro passi. «Noi abbiamo liberato il Liviano - ha scandito con il megafono in mano Sebastian Kohlscheen, studente di Scienze politiche - loro invece hanno occupato il Bo». Alle 16.15 sulla piazza compaiono anche Stefano Allievi, Umberto Curi e Paolo Zatti, i tre docenti universitari che in una lettera aperta avevano criticato l'opportunità, il metodo e la posizione dell'ateneo nell'organizzazione del convegno. «Sono allibito per quanto sta accadendo oggi - ha esordito Umberto Curi - C'è una militarizzazione assurda e completamente sproporzionata. E comunque quello che si sta tenendo al Bo non è un incontro scientifico, ma un appuntamento politico». Ancora più duro il commento del professor Allievi: «Una cosa incredibile. È una blindatura della città a senso unico. Non mi aspettavo una risposta del genere nei confronti di una presa di posizione civile». Alle 16.45 l'"Onda" lascia il "presidio" di piazza dei Signori e si dirige in piazza Capitaniato dove improvvisa un'assemblea straordinaria all'interno di palazzo Liviano. Dal piccolo balcone che si affaccia sopra l'atrio della facoltà di Lettere viene calato uno striscione "L'Università è laica. Amen". All'interno gli "ondisti" preparano la contestazione all'inaugurazione dell'anno accademico che si svolgerà lunedì al Bo. L'appuntamento è per le 9, un'ora prima dell'inizio della cerimonia ufficiale, sempre in piazza Capitaniato. Poi gli universitari escono, aprono un banchetto, e brindano alla giornata "anomala" con uno spritz auto-organizzato. Matteo Bernardini

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Conservatorio aperto al mondo con le lauree di Maria e Lee (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Conservatorio aperto al mondo con le lauree di Maria e Lee Sabato 7 Marzo 2009, Il conservatorio «Francesco Venezze» di Rovigo ha conosciuto ieri mattina una delle pagine più significative della sua storia. Per la prima volta la celebre istituzione musicale ha celebrato la laurea di due ragazze provenienti da stati extracomunutari. Per la precisione da Messico e Corea del Sud, Paesi così diversi e così lontani ma che alla fine si sono uniti sotto un'unica grande bandiera, quella della musica e dell'amicizia nata proprio qui in Polesine, tra Maria De Lourdes Carrillo e Lee Sun Hee. «Siamo tra i primi conservatori in Italia per numero di progetti in atto con le università stranieri - ha affermato con viva soddisfazione il presidente Ilario Bellinazzi - Abbiamo in essere delle squisite collaborazioni, specie con l'Accademia dei Concordi». Il direttore Luca Paccagnella ha ricordato come il futuro di questa importante università della musica sia solo nei giovani e ha sottolineato come il fatto di averne da ogni parte del mondo sia un grande riconoscimento di stima per il Venezze. «Dal mio arrivo, datato 2004, ad oggi assieme al gruppo di docenti abbiamo portato avanti un processo di internazionalizzazione della struttura. Al momento sono in corso ben 17 progetti Erasmus con le più importanti università europee. Questo significa che la nostra scuola è stimata e conosciuta a livello continentale». In totale il conservatorio rodigino conta ben ottocento studenti, che se sommati ai seicento studenti del conservatorio di Adria, fanno sì che in Polesine vi siano qualcosa come 1.400 giovani impegnati nella conoscenza profonda della musica. Un vero record per il nostro territorio, paragonabile solo a realtà ben più grosse come quelle di Milano e Roma. «Di fatto Rovigo e Adria si pongono al terzo posto in ambito italiano - prosegue Paccagnella - In Veneto vi sono sette conservatori e di questi due sono nella nostra provincia. Grazie al Consorzio dei Conservatori, quello rodigino e quello adriese possono contare su numeri davvero importanti». Per l'anno accademico 2008-2009 sono presenti studenti provenienti da Albania, Argentina, Cina, Colombia, Corea del Sud, Francia, Giappone, Italia, Lettonia, Messico, Nuova Zelanda, Polonia, Taiwan. Il Venezze si caratterizza anche per gli scambi culturali e in quattro anni si sono avuti 65 laureati. Il sindaco Fausto Merchiori ha evidenziato come la città debba essere grata al Venezze per essere una realtà di alto livello qualitativo, in grado di far apprezzare il nostro territorio e la nostra comunità. «In questo conservatorio si fa cultura in maniera moderna. Ricordo che presto verrà inaugurato il nuovo auditorium». Infine spazio alle festeggiate: la messicana Carrillo classe 1977, di Città del Messico, laureatasi con 108 in canto teatrale con l'insegnante Vitalba Mosca; la coreana Sun Hee, classe 1973 di Seul laureatasi con 110 e lode in accompagnamento al pianoforte con il docente Paolo Ballarin. Marco Scarazzatti

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Versi pronti ad aggredire il futuro (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Versi pronti ad aggredire il futuro Sabato 7 Marzo 2009, "I versi di Dante Alighieri sono armati per aggredire il futuro". Questa la citazione emblematica con cui Carmela Palumbo, direttore generale dell'Usr del Veneto, ha salutato con orgoglio il convegno di studi intitolato "Leggere e insegnare Dante della scuola del Duemila: Dante poeta europeo". L'evento, che si è tenuto nel Teatro Sociale, è stato organizzato per onorare anche a Rovigo la memoria di un autore che è contemporaneamente la base e la cima della nostra cultura. La manifestazione, che si è svolta dinanzi a un attento pubblico di studenti polesani delle scuole superiori, è stata aperta da Dario Giovanni Quaglio, dirigente del Liceo Celio, e dal primo cittadino Fausto Merchiori. Hanno sostenuto la necessità di rivitalizzare gli studi scolastici danteschi, come aveva auspicato l'ex ministro dell'istruzione Fioroni. Sante Bortolami, docente dell'Università di Padova, ha chiarito il rapporto tra Dante e la Marca, cioè con l'entroterra veneto, attraverso una carrellata dei luoghi e delle gestioni politiche medioevali, sottolineando il particolare legame con Verona e con la corte degli Scaligeri. Aldo Maria Costantini, dell'Università di Venezia, ha spiegato come Dante abbia conquistato la leadership nella poesia moderna già dagli anni '30 del 1300 attraverso la totale innovazione della vita culturale fiorentina e con il supporto di amici quali Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Cino da Pistoia. Giuliano Pisani, docente del liceo classico Tito Livio di Padova, ha poi fornito un'acuta interpretazione di immagini e simboli presenti nella Cappella degli Scrovegni a Padova, smentendo la collaborazione tra i due artisti ipotizzata da molti e raffigurata nel 1865 dal pittore Leopoldo Toniolo. Gli interventi, alternati a letture realizzate da studenti del Celio e sezioni musicali curate da Andrea Guerra, sono stati coordinati da Natalia Periotto. In chiusura Gianna Miola ha sottolineato l'attualità di Dante, il cui operato è sempre stato improntato a onestà, amore per cultura, liberalità e giustizia. «È fondamentale - ha aggiunto - valorizzare attraverso lo studio di Dante i giovani animati dal desiderio di conoscere il passato per interpretare il presente, dalla volontà di formarsi un personale senso critico, di scoprire i perché della ragione e i perché della fede. Solo da questa fonte si potranno trarre i più alti esempi di come dare risposte, come meravigliarsi e come costruire un pensiero ricco in modo essenziale» Sofia Teresa Bisi

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Trieste Di sicuro non è successo spesso - anzi è forse la prima volta - che un pianofo... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 7 Marzo 2009, Trieste Di sicuro non è successo spesso - anzi è forse la prima volta - che un pianoforte e un sassofono mettano piede nell'Aula Magna dell'Università di Trieste. Ma quella di mercoledì scorso era una giornata speciale. Dopo una mattinata dedicata al conferimento della laurea Honoris Causa in Scienze politiche e internazionali a Otto Pfersmann, insigne giurista austriaco, la Facoltà di Scienze Politiche ha voluto celebrare i settant'anni di fondazione nell'Ateneo giuliano di un corso di studi dedicato appunto alle scienze politiche. Si trattava anche di dare avvio all'accordo di collaborazione di recente siglato tra Università e Conservatorio "Tartini". Ecco, così, spiegata la presenza dei due strumenti, ma soprattutto di chi li suonava. La scelta è caduta su un binomio da anni sulla breccia della scena jazzistica e attualmente impegnato sul versante didattico al "Tartini": il pianista friulano Glauco Venier e il sassofonista e clarinettista austriaco Klaus Gesing. Entrambi vantano un curriculum denso di affermazioni e collaborazioni prestigiose, da Enrico Rava a Kenny Wheeler, da Lee Konitz a Norma Winstone. Proprio con quest'ultima Venier e Gesing hanno di recente siglato l'album "Distances", tra le nomination ai Grammy Award 2009. Di fronte a un pubblico nutrito e caloroso di docenti, studenti e appassionati Venier e Gesing hanno dato vita a una lezione-concerto informale e coinvolgente, in cui hanno proposto brani di autori come Wheeler e Coltrane, improvvisazioni e composizioni proprie, due delle quali su temi popolari gradesi e resiani: piccoli, grandi gioielli fatti di intesa, sapienza tecnica, inventiva, cura e ricerca sonora. Tanti applausi e un bis dedicato a un Peter Gabriel d'annata. Luigi Pellizzoni

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Conto alla rovescia per l'edizione 2009 del FilmForum, quest'anno in cartellone a ... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 7 Marzo 2009, Conto alla rovescia per l'edizione 2009 del FilmForum, quest'anno in cartellone a Udine, Gorizia e Gradisca d'Isonzo dal 24 marzo al 2 aprile, come sempre promosso dall'Università degli Studi di Udine per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima. A scandire la manifestazione saranno dieci giorni densi di proiezioni, incontri, workshop, nuove pubblicazioni, studi e premi di scrittura sul cinema e sulla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media, dai Fratelli Lumière a Internet, al cinema per telefono cellulare. E naturalmente ogni sera si rinnoverà l'appuntamento con le proiezioni del FilmForum, che al pubblico offrirà due cicli di pellicole-evento e performance legate al rapporto fra cinema e nuovi media, fra cinema e arti visive contemporanee. Fra i protagonisti eccellenti del FilmForum spicca certamente il grande cineasta tedesco Edgar Reitz, che nella serata di mercoledì 25 marzo sarà a Udine, ospite del Cinema Visionario, per illustrare e raccontare al pubblico due opere esemplari degli esordi, "Yucatan" e "Geschwindigkeit Kino Eins". Classe 1932, celebre per l'acclamata serie di Heimat e autorevole protagonista del "nuovo cinema tedesco", Edgar Reitz ha stretto una preziosa collaborazione con il Laboratorio di restauro cinematografico "La camera ottica" del Dams di Gorizia dell'Università di Udine, incaricato di restaurare una sua storica e importantissima installazione di expaded cinema del 1965, "Variavision." Invitato in regione dall'Associazione Amidei per attribuirgli il Premio all'Opera d'Autore durante il Premio Amidei 2007, ha stretto subito una relazione d'affinità con il Laboratorio di restauro del Film e del Video "La Camera Ottica" del Dams dell'ateneo udinese. Relazione improntata sulla comune tensione a riportare nel presente opere e situazioni eccezionali e sperimentali del cinema e dell'audiovisivo del Novecento. Così, tra l'estate 2007 dell'Amidei e la primavera 2008 della Scuola, Reitz e l'Università di Udine concepiscono la possibilità del recupero di "Variavision", la sua 'epica' installazione di 16 schermi, 16 proiezioni 16mm a loop, un dispositivo sonoro con diffusione a terra, dai proiettori e dalle pareti. Variavision, con colonna sonora concepita ad hoc, prodotta da Insel film. Concepita e progettata da Edgar Reitz con la collaborazione ai testi di Alexander Kluge, era stata installata in un gigantesco hangar dal 25 luglio al 3 ottobre 1965, nell'ambito dell'Esposizione internazionale del trasporto, nella sezione della Deutsche Bahn (le ferrovie tedesche). Per Edgar Reitz, fino a quel momento autore di corti sperimentali di grande qualità e intensità e ricercatore alla Seminale Scuola di Ulm, "Variavision" rappresenta un ambiziosissimo progetto di ricerca e sperimentazione, girato prevalentemente in Germania, con puntate in tutta Europa, sulla trasformazione dello statuto delle immagini, sul futuro della visione, in una sentenza, sul futuro del cinema. Proprio l'ospitalità, in occasione di FilmForum 2008, del direttore della Haus der Kunst di Monaco, Chris Dercon, produttore e sostenitore di importanti opere multimediali e installazioni di cineasti, e il suo successivo incontro a Monaco con Edgar Reitz, coordinato dal Laboratorio Dams di Gorizia e dal FilmForum, ha portato all'avviamento formale del progetto di restauro di Variavision, affidando al Laboratorio del Dams il restauro dei materiali originali, il coordinamento scientifico, la cura scientifica dell'intera operazione e la realizzazione degli apparati informativi e documentativi dell'intero processo di restauro e ricostituzione, attraverso making off e interviste.

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L'idea è senz'altro "risparmiosa" e controcorrente: niente toghe con l'ermellino... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 7 Marzo 2009, L'idea è senz'altro "risparmiosa" e controcorrente: niente toghe con l'ermellino, niente grandi discorsi e tantomeno "parterre" di rilievo e ospiti illustri. Questa volta Ca' Foscari si affida totalmente a "YouTube". L'apertura del 141. anno accademico dell'ateneo veneziana sarà - ed è già in realtà - proclamata via Internet: basterà digitare su www.unive.it per ascoltare gli interventi del rettore Pier Francesco Ghetti, dello scrittore Tiziano Scarpa e del presidente del Consiglio degli studenti, Luca Morigi. In tutto una mezz'oretta bell'e buona e tanti saluti all'ufficialità e alla tradizione ("Anche un po' lagnosetta..." ha detto il rettore). Un'iniziativa, prima nel suo genere in Italia, e che pone così Ca' Foscari all'avanguardia, anche dal punto di vista finanziario. In tempi di vacche magre, e con ulteriori ristrettezze economiche per gli anni futuri, Ca' Foscari "risparmia" in questo modo tra i 10 e i 15 mila euro. Che a ben guardare è comunque un bel gruzzoletto. Così, ieri mattina, a Ca' Foscari è toccato proprio al rettore Ghetti illustrare non solo questa iniziativa, ma soprattutto fare il punto sullo stato di salute dell'università veneziana anche in previsione del futuro cambio al vertice del Rettorato dopo una "legislatura" durata due anni. «Al di là di questa novità - ha sottolineato il rettore - Ca' Foscari è sostanzialmente un ateneo virtuoso con un bilancio di 162 milioni di euro che ci consente di guardare con attenzione, ma non con preoccupazione al futuro, Certo è che i tagli annunciati non tanto per il 2009, ma per gli anni successivi destano in noi più di qualche timore. Passeremo infatti dai 70 milioni di finanziamento quest'anno ai 65 del 2010 fino a toccare i 61 milioni nel 2011. É evidente che ci si dovrà interrogare sul futuro per calibrare la programmazione nei prossimi anni». E anche se all'orizzonte non mancheranno problemi, anche di personale, con un «interesse» particolare alla volontà di finire in quiescenza di molti docenti per raggiunti limiti d'età, Ghetti ha preferito elencare i buoni risultati della didattica, ma anche dell'aumento nel numero degli studenti. «La popolazione studentesca - ha detto - è cresciuta negli ultimi tre anni fino a superare le 18 mila unità, soprattutto matricole delle lauree triennali e per quelle specialistiche. Tutto il contrario della tendenza nazionale che rileva un calo del 3 per cento. Ca' Foscari attira molti giovani anche dal resto del Veneto». In questo quadro comunque Ca' Foscari ha riprogettato la propria offerta educativa con 23 lauree triennali, e 32 quelle specialistiche con corsi nuovi come "Economics and Management"e "Relazioni internazionali". E vanno bene anche i numeri sui laureati: i "triennalisti" cafoscarini si laureano prima della media nazionale e sulla "sponda" del lavoro, grazie al Career Day, più di 100 studenti hanno trovato un inserimento in un'azienda. A tutto questo vanno aggiunti i servizi innovativi (esami telematici, pagamenti e rimborsi on line, inserimento in rete di materiali didattici, modulistica, dialogo on line con i docenti). «Oltre a tutto questo - ha concluso Ghetti - siamo un ente vivo che opera e lavora per Venezia non solo con un'offerta culturale, ma anche per la sua rivitalizzazione sociale vedi le residenze per studenti in programma o quelle già esistenti». C'è un unico rammarico per il rettore uscente: il rapporto con le istituzioni. «Sul marchio dell'università veneziana - ha chiarito - non c'è nulla da dire, ma mi sarebbe piaciuto che Comune e Regione fosse state più vicine all'università». L'ultima battuta Ghetti l'ha riservata a se stesso alla domanda sul suo futuro dopo il Rettorato: «Mah - ha tagliato corto - visto il passato da calciatore, potrei andare ad allenare il Venezia...». Come dire: bocce ferme e poi si vedrà. Paolo Navarro Dina

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Il centro di Padova militarizzato per la lezione del monsignore (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Il centro di Padova militarizzato per la lezione del monsignore Imponente servizio di sicurezza per l'intervento di Fisichella all'università Sabato 7 Marzo 2009, Segue dalla prima pagina Il prete in questione è rettore di un'università, ma è evidentemente un particolare secondario per gli universitari del Collettivo di Scienze politiche e per quelli dell'"Onda anomala" i quali avevano preannunciato fieri propositi: «Non sarà una giornata normale». Invece, complici il loro ridotto numero e uno spiegamento di polizia e carabinieri degno di un assedio, è stata normalissima. Un paio di slogan, e poi ritirata verso le aule della facoltà di Lettere e (soprattutto) verso i bar degli spritz. Sul campo sono rimasti i generali, i docenti che hanno innescato la polemica come Umberto Curi, Stefano Allievi e Paolo Zatti. Allibito il primo: «C'è una militarizzazione assurda e sproporzionata». Incredulo il secondo: «È una blindatura della città a senso unico, non mi aspettavo una risposta del genere nei confronti di una presa di posizione civile». La presa di posizione civile consisteva in una lettera aperta con la quale i docenti contestavano il diritto di monsignor Fisichella a parlare in una sede universitaria «senza contraddittorio». C'è stato, ad onor del vero, chi ha ipotizzato che i docenti in questione durante i loro studi siano stati assenti alle lezioni nelle quali veniva insegnato Voltaire («Farò di tutto perchè chi non la pensa come me possa sempre esprimere la sua opinione»); ma una volta escluso che si tratti di oppositori dell'Illuminismo, resta il dubbio che non si siano resi conto di ciò che andavano sostenendo. Idee più chiare le aveva un giovane studente che con altri dibatteva fuori dal caffè Pedrocchi in una specie di Hyde park corner alla padovana: «Ma quando mai una lezione universitaria, di qualunque professore, termina con un contraddittorio?». Restano perciò gli effetti dell'improvvida sortita dei docenti. La città blindata (inutilmente), la figura peregrina di un'università che ha rischiato di copiare la Sapienza e quel famoso rifiuto di far parlare il Papa, una pubblicità al convegno che nessuna operazione di marketing sarebbe stata in grado di regalare, e la rabbia palese del sindaco Flavio Zanonato che a pochi mesi dalle elezioni si trova per l'ennesima volta a dover prendere le distanze da centri sociali e dintorni che pure hanno rappresentanza in qualche assessore della sua giunta. «Abbiamo tra i piedi alcuni personaggi che pensano di imporre la loro volontà - sbuffa il sindaco - ma in questa città tutti possono parlare e a maggior ragione un rettore. C'è stata solo una sceneggiata, le persone che volevano impedirgli di parlare sono poche e isolate, non rappresentano la città: è un evento mediatico costruito da atteggiamenti violenti». Ma al presidente della Regione Giancarlo Galan non pare vero di tuffarsi in campagna elettorale, e affonda la lama: «Ci siamo abituati a considerare normale che Padova sia blindata, è diventata una città invivibile. Sta andando male, ma non dobbiamo farci l'abitudine». In realtà un ruolo nella vicenda l'ha giocato anche un'altra elezione, quella del prossimo rettore per la quale è in corsa il preside di Medicina Giorgio Palù che è stato tra i protagonisti dell'evento: nelle intenzioni l'ostracismo alla lectio magistralis di Fisichella doveva anche essere un siluro alla sua candidatura e un siluro anche all'attuale rettore Vincenzo Milanesi (il quale peraltro ieri ha preferito essere «trattenuto da altri impegni istituzionali»). Peccato che il conto l'abbiano pagato i padovani. La lectio di Fisichella non è stata però vana, soprattutto per ciò che il presidente della Pontificia accademia pro vita ha detto prima di iniziare: una lezione di laicità. «Sono dispiaciuto se la mia venuta qui ha creato disagio alla città, e mi sono anche chiesto se fosse giusto creare una situazione di conflitto peraltro da me non voluta. Ma non essere presente sarebbe stato peggio. Perché c'è un interrogativo che ci si deve porre: come si fa a giudicare il contenuto di un intervento senza che questo venga fatto? Le critiche possono venire, ma dopo. E soprattutto, non è detto che un sacerdote non possa pensare laicamente; la laicità è un modo di pensare. Io sono uno studioso, nell'università ci abito. Ho tenuto per vent'anni la cattedra che fu del cardinale Bellarmino (teologo sostenitore di Galileo Galilei, ndr), e lo spirito di dialogo e amicizia con la scienza l'ho acquisito dalla mia famiglia prima ancora che nelle aule accademiche. E ne vado fiero. Da me ci sarà sempre una parola a favore della scienza, quando è tale: io non sono un corpo estraneo all'università. Il fatto che porto un colletto bianco non significa che non possa ragionare laicamente: si può mettere da parte la fede e cercare con la ragione. Noi teologi lo facciamo perfino quando esaminiamo i Vangeli, perché mettiamo la fede tra parentesi». Fine della lezione. Ma quanti l'avranno capita? Ario Gervasutti

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Barzellette e ironia: l'Università "raddoppia" (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Barzellette e ironia: l'Università "raddoppia" Sabato 7 Marzo 2009, SUSEGANA - Indovinelli e barzellette: formula vincente all'Università di Susegana. Hanno trascorso un piacevole pomeriggio gli iscritti all'Università che hanno festeggiato in modo insolito il periodo carnevalesco. Poichè il calendario delle attività prevede un tempo dedicato alla comicità, a conclusione di una lezione sulla salute, alcuni dei presenti si sono proposti come maestri di indovinelli e barzellette creando un clima di allegria che ben si è intonato con una gara di degustazione di frittelle e galani. È questa la indovinata formula del comitato promotore delle attività che si ispira al principio del benessere e della socialità contando sulla collaborazione degli iscritti e sulla valorizzazione delle risorse locali nella ricerca dei docenti che presentano gli argomenti delle lezioni; ciascuna delle quali prevede un tempo di circa due ore e dar modo ai presenti, più che raddoppiati in due anni, di partecipare adeguatamente. L'Università di Susegana vuole conformarsi al significato originario della parola scuola per affermare il valore della scuola come luogo ove non vengono solo impartite nozioni, ma come ambiente di interazione culturale. Quindi le lezioni previste per questo semestre, riguardano argomenti a carattere giuridico, storico, sanitario, sociale, etico, economico, naturalistico. Una formula che sta ottenendo il successo anche delle attività di laboratorio che contano la costante presenza di numerose iscritte, le quali trascorrono il lunedì pomeriggio creando sofisticati prodotti con filo e lana. Il venerdì pomeriggio invece viene dedicato al disegno e alla pittura.

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Venezia, nell'isola spuntano i resti di una "donna vampiro" (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Venezia, nell'isola spuntano i resti di una "donna vampiro" Al Lazzaretto Nuovo scoperto uno scheletro con un mattone tra i denti Sabato 7 Marzo 2009, (Segue dalla prima pagina) È stato ritrovato con un mattone in bocca come fosse stata "impalata" (il termine si usa anche in questo caso) per impedire ogni movimento alle mandibole. Il corpo ritrovato ha permesso così agli studiosi di ipotizzare che, stante le usanze indotte dalla superstizione medioevale (il periodo dovrebbe essere compreso fra '400 e '500), potesse trattarsi di una cosiddetta "donna vampiro". A fare la scoperta Matteo Borrini, docente del dipartimento di Scienze antiche dell'Università di Firenze, esperto di archeologia forense e antropologia fisica, che dalla fine dal 2006 ha condotto una serie di scavi e approfondimenti con un pool di ricercatori tra i quali la sezione veneziana dei Gruppi archeologici d'Italia e altre organizzazioni di settore («Non sarebbe male che ora ci arrivassero anche un po' di fondi per continuare»). Proprio in questi giorni, dopo aver illustrato la sua ricerca nel maggio scorso in un convegno di settore a Firenze, Borrini ha presentato il suo studio a Denver, negli Stati Uniti, durante i lavori dell'American Academy of Forensic Sciences. «L'idea che questa donna fosse una vampira - spiega Borrini - è probabilmente dovuta alle fasi di decomposizione del cadavere che, all'occhio dei becchini del tempo che riempivano le fosse comuni dei morti appestati, continuava ad avere una propria fattezza umana. La decomposizione provoca nella salma una serie di trasformazioni: i gas contenuti in corpo gonfiano l'addome; la pressione di essi, assieme all'effetto della macerazione delle carni e degli organi interni, provocano delle emorragie che, di conseguenza, comportano delle fuoriuscite di sangue dal naso e dalla bocca». «Ed è a questo punto - osserva il ricercatore - che nasce e si sostanzia la "leggenda". Questa donna, con ogni probabilità, risultava non decomposta nella tremenda fase dell'inumazione dei cadaveri degli appestati, tanto che nei seppellitori deve essersi venuta a creare la consapevolezza che, proprio il suo gonfiore, fosse dovuto al fatto che "bevesse" e si nutrisse del sangue degli altri morti. Ed ecco quindi che a poco a poco si è venuta a creare la figura dei "non morti" ovvero dei vampiri che, dopo essersi nutriti del sangue altrui, sarebbero potuti uscire fuori dalla tomba e contagiare con la peste altre persone». E quindi il mattone in bocca doveva servire per mettere a freno psicosi collettive che avrebbero potuto traumatizzare ancor di più la gente già condannata o terrorizzata dalla peste. «Per questo - aggiunge Matteo Borrini - gli addetti alla sepoltura degli appestati inserivano un mattone nella bocca di questi morti "sospetti", in modo che non potessero più riaprirla». Ma quello che interessa al docente fiorentino non è solo l'aspetto scientifico, quanto quello antropologico. «Nell'Europa del XVII secolo - spiega il ricercatore - era diffusa la credenza che ci fosse uno stretto rapporto tra epidemie e vampiri, e in particolare tra pestilenza e un tipo di vampiro, il "nachzehrer" ovvero il masticatore di sudario, o divoratore della notte, "apparso" per la prima volta in Polonia attorno al Trecento. In sostanza si credeva che la salma, avvolta nel sudario, fosse in realtà ancora vivente, perchè "masticava" le parti del tessuto usato per la sepoltura in corrispondenza della bocca, per poter così succhiare il sangue altrui. É evidente che tutto ciò era dovuto invece esclusivamente agli acidi sprigionati dalla decomposizione». Paolo Navarro Dina

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Daymix: news, blog, video e immagini con una sola ricerca (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Mar 09 7 Daymix: news, blog, video e immagini con una sola ricerca Pubblicato da Alessio Pellegrini alle 13:29 in Tool, web 2.0 Daymix , una delle ultime soluzioni proposte per la ricerca nel web. Se l'obiettivo di molte di queste soluzioni (come AllMyFaves o Joongel ), è di assicurare all'utente risultati di ricerca veramente significativi, Daymix prova a farlo in maniera originale. Daymix aggrega diversi servizi, tra cui un motore di ricerca , piuttosto interessante. La pagina che mostra i risultati di ricerca è infatti ben strutturata, con risultati provenienti da diverse fonti: blog, news, Google, Wikipedia, Flickr, Youtube, Delicious e... Twitter! Tutto in una sola pagina, che mantiene comunque un aspetto ordinato! Ebbene, forse è proprio questo il valore aggiunto di Daymix: in una sola pagina abbiamo una chiara visione d'insieme della parola ricercata e grazie a servizi come Twitter abbiamo anche il "polso" della situazione. E poi, se vogliamo, possiamo visualizzare più risultati di un solo servizio (nella stessa pagina) oppure vedere solo quei risultati (saremo quindi indirizzati, ad esempio, nelle pagine di Twitter. Non male davvero Daymix!

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ANTRODOCO: AMICIZIA E COLLABORAZIONE CON L'ALBANIA (sezione: Cultura)

( da "Sabina Oggi Online" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Scritto da redazione sabato 07 marzo 2009 Una delegazione italiana in Albania ricambia la visita dello scorso anno All?insegna dei rapporti di amicizia e collaborazione che legano Antrodoco e la Provincia di Rieti all?Albania, dal 20 al 25 febbraio scorso, una delegazione italiana è stata invitata in Albania dalla Presidenza della Repubblica. Antrodoco ha avuto il privilegio di ospitare, per trent?anni, il maestro albanese Lin Delija, artista cui è stato intitolato il Museo della Città nato nel 2002. Ma Antrodoco ha accolto anche altri insigni protagonisti della cultura albanese come il basso lirico Luke KaÇaj e Padre Zeff Pllumi. Il 18 ottobre dello scorso anno è stata promossa la manifestazione “Antrodoco, Terra d?Amicizia tra l?Italia e Albania:Lin Delija, Luke KaÇaj, Zeff Pllumi”, ed è stata ricevuta una delegazione composta dal Capo Commissione Politiche Estere del Parlamento Albanese e Deputato di Lexhe On. PreÇ Zogaj, dal Parlamentare Spartak Ngjela, dal Presidente del Comitato Olimpico Albanese Salvador KaÇaj, dal Sindaco del Comune di Kolsh Lexhe Andi Marku. Lo scorso febbraio, Fabio Melilli, Presidente della Provincia di Rieti, Maurizio Faina, Sindaco del Comune di Antrodoco, Armando Nicoletti, Assessore alla Cultura del Comune di Antrodoco, Antonelli Muzi, Direttore del Museo della Città “Lin Delija”, Paolo Anthony Fleming, Consigliere Comunale del Comunale di Antrodoco, Pasquale Chiuppi, fotografo del Comune di Antrodoco e Ardian Ndreca, docente di filosofia alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, sono stati accolti dal Presidente della Repubblica Albanese, Bamir Topi. In quella occasione è stato donato alla Presidenza della Repubblica un dipinto di Lin Delija dalla collezione personale di Armando Nicoletti a testimonianza della reciproca amicizia che lega l?Italia con l?Albania nel segno della cultura e dell?arte. Numerosi gli incontri politici e culturali che sono avvenuti nel corso della visita in Albania. Importanti i progetti di collaborazione tra i nostri due Paesi, per i quali stiamo già lavorando congiuntamente, sin da ora. Per dare conto dell?esperienza vissuta e dei progetti futuri è stata convocata per venerdì 13 marzo, alle ore 10.30, presso la sede della Presidenza della Provincia di Rieti, una conferenza stampa.

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Dal PD la sfida alla Gelimini perchè mantenga gli impegni (sezione: Cultura)

( da "Varesenews" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Varese - Il senatore Rusconi, capogruppo del PD in commissione scuola, ha incontrato genitori, docenti e studenti di Varese per un confronto sul futuro dell'istruzione Dal PD la sfida alla Gelimini perchè mantenga gli impegni Erano tanti, circa centinaio, seduti in una sala del Collegio De Filippi ad ascoltare il senatore del PD Antonio Rusconi che parlava del futuro della scuola. Dalle 15 fino alle 19 per tentare di capire cosa sarà della Riforma Gelmini, delle trenta ore nelle primarie, dell'abolizione delle compresenze, del modello futuro di scuola in un periodo di vacche magre. A testimoniare i problemi di oggi e le difficoltà di domani c'erano il direttore della paritaria Manfredini Giulio Cova, quello dell'istituto di Malnate, nonchè presidente dell'associazione ASVA Lucio Valli, e la vicepreside del liceo linguistico Manzoni Luisa Oprandi. Lo scenario che ne è emerso non è confortante: la crisi economica e la politica dei tagli colpisce tutto il settore dell'istruzione, pubblico e privato, riducendo gli strumenti per realizzare un'istruzione di qualità che non lasci indietro nessuno. Il Senatore, pur ammettendo la scarsa attenzione del PD sul problema scuola nell'ultima campagna elettorale, ha spiegato le difficoltà nel fare opposizione in un processo di riforma che è avvenuto con decreti legge, che hanno saltato, quindi, ogni forma di confronto e di dialogo democratico. Dalle denunce si è passati alla fase propositiva. La volontà è quella del coinvolgimento consapevole di genitori, studenti, docenti, per raccogliere firme che richiamino il Ministro Gelmini al rispetto degli impegni presi con le famiglie ( il modulo delle trenta ore settimanali delle primarie sembra a rischio pur avendo ottenuto la maggio parte delle preferenze ). La volontà è quella di un riscatto che sia innanzitutto politico, che vada a salvaguardare ciò che si può ancora recuperare ma che, soprattutto, non perda di vista i due obiettivi futuri, quello delle superiori e dell'università, su cui il confronto è ancora aperto. Sabato 7 Marzo 2009 A.T.

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Inaugurato l'833esimo Anno Accademico dell'Università di Modena e Reggio , intervento Rettore Aldo Tomasi (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Inaugurato l'833esimo Anno Accademico dell'Università di Modena e Reggio , intervento Rettore Aldo Tomasi (7/3/2009 19:06) | (Sesto Potere) - Modena - 7 marzo 2009 -Cerimonia di inagurazione per l'Ateneo di Modena e Reggio che alla Fondazione Marco Biagi ha celebrato l'apertura delle attività didattiche per l'Anno Accademico 2008/2009, l'833esimo della sua plurisecolare storia, con un impegnato intervento del Rettore prof. Aldo Tomasi, del Pro Rettore prof. Sergio Paba sulla internazionalizzazione e del prof. Giuseppe Torelli, che ha tenuto la lctio magistralis. Per il Rettore prof. Aldo Tomasi la drammaticità della situazione finanziaria deve stimolare la ricerca del merito e della qualità ed ha aggiunto: "La qualità dei nostri laureati è bassa? Piuttosto che tagliare la sussistenza, il Governo, così come le Amministrazioni locali e le Università stesse, mettano a punto sistemi di valutazione oggettiva che premino le Università virtuose e puniscano quelle peggiori. Il Ministro Gelmini ha dichiarato: “finanziamenti a fronte di riforme”. L?Università di Modena e Reggio Emilia è pronta a scoprire le carte sul piano della riforma, ma vuole anche vedere le carte del Governo sui finanziamenti. In un momento di recessione acuta come questo, occorre scommettere sul proprio futuro, investendo bene. Il sistema Universitario italiano è governato da centinaia (migliaia) di leggi che ne determinano e segnano tutti i singoli atti, ma pochi sono i Decreti che vanno a valutare efficacia ed efficienza. Spesso, i nostri legislatori si preoccupano di tutto quanto concerne la “procedura” e la correttezza della stessa, quasi mai dei risultati. Su questo punto mi sento di chiedere fortemente a chi ha la responsabilità di governo del Paese, di togliere lacci formali semplicemente abolendo regolamenti, leggi e leggine, istituendo nel contempo una seria ed oggettiva valutazione. Introducendo un sistema premiale e incentivante. Non si tratta di premiare reali o presunte “eccellenze” (parola assai abusata), ma di far crescere il livello medio della qualità. La cultura della valutazione e della valorizzazione dovrà diventare uno degli elementi caratterizzanti della vita universitaria, secondo criteri condivisi. Ricordo comunque che la meritocrazia è possibile solo se sono garantite a tutti la stesse opportunità, prescindendo dal genere, dalle scelte politico-culturali, dai legami familiari e dall?appartenenza a gruppi accademici. Una politica nazionale per l?Università è necessaria. Solo in questo modo sarà possibile affrontare i tagli già decisi. Faccio un esempio: si può dire chiaramente che 60.000 docenti a tempo indeterminato sono troppi per il sistema Universitario italiano, purché questo venga accompagnato dalla possibilità di “investire” in docenti, anche a tempo determinato, con contratti “ad hoc”, con stipendi adeguati e competitivi. Anche il vituperato sistema concorsuale italiano può trovare soluzione nell?affermarsi di un sana politica Nazionale, caratterizzata da premi, incentivi, non solo, ma anche da punizioni. Non ho mai udito di docenti non confermati alla fine del triennio di straordinariato. A parole, la nostra legislazione sembrerebbe sfidare antichi tabù sindacali, quali quello di potere licenziare un docente (che ha vinto un concorso) se alla fine del triennio non risulta confermato da una commissione nazionale; nei fatti un giudizio negativo non si è (quasi) mai visto. Solo affermando la meritocrazia e la trasparenza l?Università italiana potrà salvarsi".

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Montevecchia: serata per parlare delle donne (sezione: Cultura)

( da "Merateonline.it" del 07-03-2009)

Argomenti: Cultura

Cronaca >> Cronaca dal territorio 7 / 3 / 2009 Montevecchia: serata per parlare delle donne Lo scorso 5 marzo presso il ristorante CarlambrÖeus di Montevecchia si è svolta una serata conviviale con la grafologa Evi Crotti. Ad organizzarla il Soroptimist e l`Inner wheel club Merate-Vimercate Brianza. Un momento molto appagante sia dal punto di vista culturale che dell`aggregazione che ha permesso di approfondire il tema delle donne che hanno segnato la storia. Evi Crotti è scrittrice, giornalista, psicopedagogista, analista e terapeuta dell`età evolutiva e fondatrice e tuttora direttrice della prima Scuola morettiana di Grafologia a Milano. Consulente per la formazione del personale docente, dalla scuola dell`infanzia alle superiori, si occupa di orientamento e della valutazione dei disagi della crescita attraverso i test del disegno e della scrittura. Docente di seminari formativi su "Comunicazione Istituzionale" presso la scuola superiore del Ministero degli interni, segue anche la formazione degli studenti della Scuola per Dirigenti d`azienda (SdA) presso l`Università Bocconi di Milano. Collabora come consulente tecnico con giudici e avvocati per la compilazione di perizie grafotecniche, e con la Guardia di Finanza per la formazione dei selettori. Tiene lezioni sulla materia grafologica presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica -- facoltà di Medicina dell`Università statale di Milano. è autrice di numerosi saggi inerenti lo studio psicologico dell`età evolutiva. INTERNATIONAL INNER WHEEL CLUB MERATE -- VIMERCATE BRIANZA PHF L`International Inner Wheel è nato ufficialmente nel 1924 a Manchester in Inghilterra, con la fondazione di un club costituito da mogli di rotariani ed è una grande organizzazione femminile con club estesi in tutto il mondo. Il Club di Merate Vimercate Brianza PHF è stato fondato il 14 Settembre 1992 nel rispetto delle seguenti finalità: · Promuovere la vera amicizia · Incoraggiare gli ideali di servizio individuale · Promuovere la comprensione internazionale SOROPTIMIST CLUB di MERATE Il Soroptimist International, fondato nel 1921, è un Club Service Internazionale Femminile Interprofessionale, a carattere apolitico e aconfessionale. Il Club di Merate è stato fondato il 4 Dicembre 2004 e si è impegnato ufficialmente e formalmente a perseguire le seguenti finalità: · Osservare principi di elevata moralità nella propria attività lavorativa, professionale e di vita in generale. · Promuovere i diritti dell`uomo e in particolare favorire l`affermazione della donna. · Promuovere e diffondere lo spirito di amicizia e la solidarietà tra le soroptimiste di tutti i Paesi. · Mantenere vivo lo spirito di servizio e la comprensione verso l`altro. · Contribuire all`intesa internazionale e all`amicizia universale. Articoli Correlati: (c)www.merateonline.it Il primo giornale digitale della provincia di Lecco Scritto il 7/3/2009 alle 18.40

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