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Report "Cultura"   5-4-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

I valenzani vendono le quote dell'Aristor che cumula debiti ( da "Stampa, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: già assicurato che alla nuova società pubblico-privata andrà la concessione per 9 anni delle mense scolastiche e case di riposo. I privati vorranno certo riportare il bilancio all'utile, ci sono timori che questo vada a scapito della qualità e dei posti di lavoro: si chiede che nel capitolato della gara vengano previsti «paletti» per garantire occupazione e qualità degli alimenti.

Docente universitario rubava abiti all'Outlet ( da "Stampa, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: SORPRESO DAI CARABINIERI Docente universitario rubava abiti all'Outlet Era visibilmente imbarazzato di fronte ai carabinieri che lo arrestavano, il docente universitario sorpreso a rubare capi di abbigliamento all'Outlet. L'altro giorno Eugenio Franco Musso, 62 anni originario di Casale, professore di Scienze politiche all'Università di Pavia,

Alla Montecatini industria ad alta tecnologia ( da "Trentino" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Cioè laboratori di ricerca pubblica e privata che lavorino in stretto contatto con il mondo imprenditoriale». Il rettore Bassi ha fatto aleggiare in sala il "fantasma" dell'Irst di Trento guidato da Stringa negli anni Ottanta, improntato sull'intelligenza artificiale, che non ebbe grande fortuna.

Il comitato Bovi punta sui minialloggi ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il Comitato o un organismo pubblico-privato. Il candidato sindaco del Pd Dimitri Melli ha precisato che il paese ha l'esigenza dei mini-appartamenti per anziani autosufficienti e ha sostenuto che se sarà sindaco il Comune sarà a fianco dell'organismo proponente. Massimo Messora ha detto che a differenza del progetto arredi pro Rsa,

( da "Libertà" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docenti e tagli, sarà "guerra" col ministero» Tribi (Provincia): situazione di grande difficoltà Più studenti a settembre rispetto all'anno scolastico in corso ma meno docenti. Quasi 600 in più sui banchi (dalle elementari alle superiori) da settembre, ma quanti saranno i docenti in cattedra al momento ancora non si sa,

crisi, un'opportunità per cambiare ( da "Centro, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Un dibattito su questo argomento s'impone tra i vari attori della regione, politici, operatori economici ed intellettuali, per non trovarsi spiazzati ed in ritardo rispetto agli eventi: la crisi può essere l'occasione per ricercare opportunità altrimenti non considerate. * Docente Università Lum J.Monnet, Bari

accoltella l'inquilino moroso e si dà alla fuga ( da "Repubblica, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: appartamento che ora è ricercato. Il ventenne è stato portato all´ospedale Cervello: operato nel reparto di Chirurgia d´urgenza, sarebbe fuori pericolo, dopo un momento in cui si era temuto il peggio. La lite tra il proprietario e lui sarebbe sorta per il pagamento dell´affitto: il primo in un momento di fortissima ira per i soldi che mancavano,

Contenziosi legali tra medici e pazienti, per gli esperti: ( da "Libertà" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Diritto Privato dell'Università Cattolica di Piacenza. Dall'intervento di Farolfi è emersa una situazione che vede da un lato il paziente sempre meno incline ad accettare i limiti del progresso scientifico e delle terapie adottate, e dall'altro una sistema giuridico retto da un insieme di regole molto stringenti verso il ruolo del medico.

attività antisindacale i giudici contro battel ( da "Nuova Venezia, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: modalità di attribuzione degli incarichi aggiuntivi ai docenti». A metà aprile il primo confronto tra direttore e Unams per la ciò che riguarda l'attività dell'istituto. Continua a sussistere un'atmosfera tesa nel Conservatorio tra il direttore e il corpo docente, oltre ai sindacati, dopo che nei mesi scorsi si è dimesso anche il presidente del Consiglio di amministrazione dell'

L'ateneo piange Maccabruni archeologa internazionale ( da "Provincia Pavese, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La docente pavese diresse gli scavi di Lomello. Domani i funerali L'ateneo piange Maccabruni archeologa internazionale PAVIA. Saranno domani alle 10 nella chiesa del Carmine i funerali di Claudia Maccabruni, archeologa, studiosa, professore associato di Archeologia classica dell'ateneo pavese.

Lingue e dialetti europei, Pavia li salverà ( da "Provincia Pavese, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Oxford. Gli altri docenti arrivano dalle Università di Friburgo, Brema e Torino. «Tremila e più anni di documenti linguistici fanno dell'Europa - spiega Paolo Ramat, responsabile della sezione di Scienze umane dello Iuss e direttore del Letiss - un osservatorio privilegiato sulle lingue e i loro cambiamenti.

livorni: la mia pescara vista dall'america - giuliano di tanna ( da "Centro, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La mia Pescara vista dall'America» Lo scrittore e docente a Madison racconta la riviera, San Giuseppe e il suo liceo «Ricordo i travocchi con le reti ancora in mare e gli amici delle sfide a pallone» GIULIANO DI TANNA «Quando penso a Pescara, da qui, penso a tre cose. Penso al molo nord, ai travocchi che ancora buttavano le reti in acqua.

Rieti Due scommessa di Emili ( da "Tempo, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: compromesso pubblico-privato. Perché è bene che si ricordi che l'ex zuccherificio, l'ex Montecatini ecc. non sono immobili del Municipio ma di privati e quindi difficilmente la mano pubblica potrà imporre un progetto in «casa di altri». Risultanze e proposte, comunque, sono ora in via di perfezionamento e presto approderanno in Consiglio Comunale per ratificare la cosiddetta Rieti Due.

Una speranza per i cerebrolesi ( da "Arena, L'" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di pedagogia speciale all'università di Verona ha spiegato il rapporto che intercorre tra genitori e figli disabili definendolo un percorso che va dal lutto alla rinascita. Sono intervenuti altri specialisti come Massimo Guerriero, docente di statistica e metodologia applicata, sempre dell'ateneo veronese che ha parlato della ricerca su questo metodo.

Sei serate per scoprire i vincitori del Totola ( da "Arena, L'" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente al Dams di Bologna, critico e regista, Lina Corsini, moglie di Giorgio Totola, Mario Paolucci dell'Associazione nuovo sipario di Bolzano, Mario Guidorizzi, critico cinematografico e docente di storia del cinema all'università di Verona e da Nicola Pasqualicchio, docente di storia del teatro sempre all'università di Verona.

San Zeno, visita virtuale come in un videogame ( da "Arena, L'" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la docente di Economia all'Università di Verona, Marta Ugolini, e quella di Storia dell'arte moderna, Loredana Olivato, l'architetto Boris Rodegher, Annamaria Ruina e Rosalba Granuzzo del Gruppo missionario San Zeno. «Sono convinto che iniziare a Verona sia un ottimo modo per inaugurare la nuova edizione.

( da "Secolo XIX, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e la legge 163 sulle opere pubbliche lo prevede, è quella di un partenariato pubblico-privato. Noi abbiamo lavorato in questo senso». Dopo 50 anni di chiacchiere, il progetto Palasport potrebbe essere qualcosa di più concreto. Non conferma né smentisce chi dovrebbe farlo, l'assessore allo Sport Bruno Pastorino.

Stamattina Boncinelli e Giorello ( da "Adige, L'" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sul palco ci saranno Claudio Bartocci, docente di Fisica matematica, Università di Genova; Vittorio Bo, direttore del Festival della Scienza di Genova; Edoardo Boncinelli, direttore del Laboratorio di Biologia molecolare dello sviluppo, Ospedale San Raffaele di Milano; Elio Cadelo, giornalista;

Campagna per diffusione cultura donazione organi ( da "Caserta News" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Vincenzo Sica, Docente di Ptologia Clinica, Facoltà di Medicina e Chirurgia 2^ Università di Napoli; Dott. Alberto Bottino, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. La proclamazione dei vincitori del concorso correlato, con le Scuole Superiori del territorio, Liceo "M.

Risorsa idrica, partecipazione a incontro pubblico ( da "Caserta News" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico privo di rilevanza economica, e in quanto tale gestibile con affidamento ad azienda speciale. Nel suo breve saluto la moderatrice Anna Giordano, presidente del CoAsCa, ha ricordato ai presenti come l'impegno speso dall'associazionismo casertano a difesa dell'acqua pubblica abbia conquistato già nel passato importanti risultati come una discussione nel consiglio comunale

Anzalone: "Accolta mia richiesta riduzione stipendi" ( da "Caserta News" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: a un uso più misurato e serio del denaro pubblico. Come pure senza fortuna fu la mia battaglia contro il proliferare di società pubblico-private, di cui il senatore Gino Nicolais ne fece deliberare ben 11. Come si spiega tutto ciò? In realtà il ceto partitocratico, specie di ascendenza democristiana e craxiana, ma purtroppo rinviante anche ai democratici di sinistra,

Continuano le polemiche sulla Multiservizi di Frosinone. Alle preoccupazioni per un futuro che appar... ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Mentre la società a gestione pubblica rischia di fallire, il principale suo azionista (il comune, ndr) preferisce affidare il controllo dei parcheggi pubblici ai privati, togliendo di fatto la competenza ai lavoratori della Multiservizi». Così il Comitato di Lotta per il Lavoro guidato da Paolo Iafrate accusa l'amministrazione Marini di non adottare la strategia giusta.

NEL Palazzo Stiozzi Ridolfi di Certaldo Alto si è inaugurata ieri pomeriggio... ( da "Nazione, La (Empoli)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Tono illustratore: visioni di Dante, Boccaccio e altri autori", a cura di Fond'Arte Tono Zancanaro di Padova e Comune di Certaldo. Inaugurerà la rassegna la prolusione di Chiara Costa, docente dell'Università di Padova. La mostra, con ingresso libero, rimarrà aperta fino al 14 giugno con orario 9.30 - 13.30 e 14.30 - 19.00

Continuano le polemiche sulla Multiservizi di Frosinone. Alle preoccupazioni per un futuro c... ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblica rischia di fallire, il principale suo azionista (il comune, ndr) preferisce affidare il controllo dei parcheggi pubblici ai privati, togliendo di fatto la competenza ai lavoratori della Multiservizi». Così il Comitato di Lotta per il Lavoro guidato da Paolo Iafrate accusa l'amministrazione Marini di non adottare la strategia giusta in riferimento alla decisione di affidare,

Parliamo un po' anche dei bonus dei nostri politici il liberista ( da "Riformista, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il populismo sulle remunerazioni private può aprire la strada a una nuova denuncia delle assurde dimensioni delle paghe pubbliche. È una spirale in cui le questioni di merito hanno una parte modesta. Altrimenti la dicotomia pubblico-privato, roba di tutti-roba di alcuni, chiuderebbe la questione.

IL CORPO ELETTORALE di Medicina, 312 persone, è stato convocato domani alle ... ( da "Nazione, La (Siena)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: altra università, rispetto e trasparenza delle regole di cui il preside deve essere garante, grande risalto ad una comunicazione efficace, istituendo addirittura un ufficio stampa coordinato da un docente. E i rapporti con l'Azienda ospedaliera? Serve per Renieri un'azione propositiva non solo per stendere i percorsi diagnostico-

Casa Amica, un aiuto fatto di 234 alloggi ( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il disagio abitativo Sinergia pubblico-privata. Dal 16 aprile sarà fondazione Domenica 05 Aprile 2009 CRONACA, pagina 17 e-mail print Giovedì 16 aprile l'associazione «Casa Amica», con atto notarile, si trasforma in Fondazione. Non cambiano le finalità statutarie, ovvero favorire l'accesso a un'abitazione dignitosa a cittadini italiani e a immigrati che per motivi socioeconomici,

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: eurodeputato Gianni Pittella, il docente e membro del Senato accademico "Emuni" Giuseppe Giliberti, il docente Massimiliano Cricco, il presidente del Consiglio provinciale dei giovani eletti Federico Scaramucci, il direttore dell'ufficio Socrates e relazioni internazionali Fabrizio Maci e l'ex eurodeputato Francesco Baldarelli.

di PAOLO GUIDOTTI : per evitare questo rischio, con ... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Così Franco Pasquini, presidente del consorzio pubblico-privato "In Mugello", costituito per valorizzare le produzioni tipiche locali, critica duramente il comune di Barberino. Prima con amara ironia: "Apprendiamo con gioia che il Comune di Barberino ha dato il via all'apertura di un McDonald's.

Al convegno di Smilab ( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: istituto scolastico «Turoldo» di Zogno, hanno preso parte un centinaio di studenti, docenti dell'Università di Bergamo e del Politecnico di Milano. «È l'occasione per instaurare rapporti con le aziende del territorio - ha spiegato Riccardo Riva della Facoltà di ingegneria -. Università e imprese devono fare squadra in tema di ricerca».

L'Ordine dei medici aspetta le nuove leve ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: incomincia dall'Università. Con proposte di nuovi corsi per laureandi e borse di studio per i ricercatori. «La nostra Università è una grande e inimmaginabile risorsa di cervelli, ma mancano i fondi per permettere a questi giovani di proseguire nella loro opera di ricerca - osserva Tiberio D'Aloia, presidente dell'Ordine,

OGGI non è più un problema di "elargire" contributi. Quella &... ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: privati (concessione da parte del comune del terreno per diversi anni); 6. L'attivazione di collaborazioni pubblico-privato per favorire l'attività sportiva con particolare riguardo alle categorie deboli: giovani, anziani, etc; 7. La revisione delle modalità con cui vengono assegnati in gestione gli impianti sportivi favorendo quelle associazioni e società che hanno investito e investono

BOLOGNA DEVE RIDEFINIRE LA SUA IDENTITA' ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: o è innovazione perché l'università è piena di giovani, la meccanica è avanzata e il commercio è il prototipo di qualunque servizio? Bisogna decidere: prima che la città diventi solo luogo di transito, anche tra le sue periferie. * docente all'Accademia di Belle Arti e responsabile del Design Center Bologna

( da "Nazione, La (Pisa)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: intervengono Andrea Bonaccorsi (docente di Economia e Gestione d'impresa all'Università di Pisa), Gianfranco Francese (segretario provinciale Cgil), Biagio Longo (Lobim srl spin off dell'Università di Pisa), Carlo Palomba (società Navale Pisa srl), Massimo Rota (Rota Costruzioni snc) e Andrea Zavanella (responsabile Ict della Cna).

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il dipartimento di Italianistica dell'Università - una quarantina tra docenti e ricercatori a vario titolo - li ricorda come se quell'infanzia in Lombardia (la professoressa è nata a Milano, con un nonno di Crevalcore e una mamma di Cadegliano, provincia di Varese, lo stesso paese, a due passi dalla Svizzera, dell'inventore del Festival dei Due Mondi,

Anna, la passione per l'arte e un sogno segreto: aprire una galleria tutta sua ( da "Giorno, Il (Milano)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Quando si è trattato di scegliere l'Università ho pensato che Beni Culturali sarebbe stato inutile, già frequentavo l'ambiente. Qualcosa in più mi sarebbe venuto da Economia, e ho scelto il Cleacc, dove ho incontrato Angela Vettese, docente di Arte Contemporanea con cui ho fatto la tesi».

INAUGURATO ieri mattina dal sindaco di Fiesole Incatasciato il sott... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: proprio sotto il Girone Alto dove sono in costruzione una quarantina di villette e un parcheggio pubblico per 90 posti auto da parte di Edilmoderna. La costruzione nasce dall'accordo pubblico-privato. Il vecchio sotto attraversamento sarà riservato solo all'uso pedonale. L'intervento ha portato anche alla realizzazione di una nuova fermata dei bus.

Gli esperti hanno spiegato la storia e la vita in laguna ( da "Nuova Ferrara, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Anche da parte dei docenti, unanime è stato il riconoscimento della buona riuscita dell'evento culturale. Molto soddisfatto Francesco Luciani, assessore alla cultura, mentre infiniti ringraziamenti ai tanti giovani studenti universitari del prof. Gelichi, volontariamente presenti e attivi disinteressati al convegno.

L'Ordine dei medici aspetta le nuove leve ( da "Corriere del Veneto" del 05-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: incomincia dall'Università. Con proposte di nuovi corsi per laureandi e borse di studio per i ricercatori. «La nostra Università è una grande e inimmaginabile risorsa di cervelli, ma mancano i fondi per permettere a questi giovani di proseguire nella loro opera di ricerca - osserva Tiberio D'Aloia, presidente dell'Ordine,

Legge abdica, la regina è Scienze della formazione ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: con un corpo docente di 330 tra professori e ricercatori. Una situazione ormai insostenibile, come più volte denunciato dal preside Laneve, che perlomeno esulata per quella che definisce «la ripresa della facoltà », dopo i risultati negativi dello scorso settembre, quando il numero dei partecipanti ai test d'ingresso non raggiunse quello dei posti messi a concorso.

Chili in meno, anni in più I rischi della dieta rapida ( da "Corriere della Sera" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Enrico Arcelli, dietologo, docente di Scienze motorie all'Università di Milano, non ha mai fatto segreto del suo favore per la Zona, un tipo di alimentazione basato su una distribuzione dei nutrienti riproposta a ogni pasto nell'arco della giornata (40% carboidrati, 30% proteine e 30% grassi).

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: lavorerò sulla risoluzione dei problemi anche con docenti, rappresentanti delle professioni e dei vari aspetti dell'assistenza». IL VECCHIO PIANO Attaccato nelle sue parti fondanti da alcuni ricorsi, il Piano sanitario era stato parzialmente annullato da una sentenza del tribunale amministrativo della Sardegna, un anno fa.

Sempre più leccesi sui pullman ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: risultati raggiunti confermano la bontà del mix pubblico-privato - ha sottolineato nella conferenza stampa di ieri il senatore salentino - . Il miglioramento e il potenziamento dei servizi offerti sono la logica conseguenza del rapporto di collaborazione con il Comune. Inoltre, l'utile aziendale conseguito rappresenta un risultato lusinghiero, in un momento particolarmente critico per l'

Abbazia di Cerrate al Fai, riapre il tempio bizantino ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubbliche del Sud. Questo gesto della Provincia è dunque, un atto di consapevolezza della necessità di collaborazione pubblico-privato nella gestione dell'immenso patrimonio culturale. Antonella Lippo La valorizzazione Il monumento diventerà una tappa obbligata dei percorsi inediti del turismo culturale La storia L'abbazia risale agli inizi del XII secolo e ha avuto varie traversie,

Armeni: adesso l'obiettivo è conquistare l'università ( da "Corriere della Sera" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: interno la concezione dell'università». Cambiare come? «Uno dei punti fondamentali del nostro programma è rendere più meritocratiche e trasparenti le regole di selezioni. Non solo per gli studenti, ma anche per i docenti ». Avete uno slogan? «Liberiamo l'università, costruiamo l'università del futuro, difendi il tuo diritto al merito».

L'ultima tendenza: cuocere a fuoco basso, anzi spento ( da "Corriere della Sera" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di fisica della materia all'Università di Parma. Per cucinare col calore 'dolce' servono forni e strumenti particolari che gli chef hanno nelle loro cucine, ma che noi nelle nostre non ci sogniamo neanche. Almeno per ora. La forza propulsiva delle idee degli chef è, infatti, talmente dirompente nel campo della gastronomia che è probabile che la cottura a base temperature

Passione tra Dio e uomo ( da "Giornale.it, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia del teatro antico all'Università Cattolica di Brescia e ora direttrice, insieme con Claudio Bernardi, di «Crocifixus»: fino al 21 aprile una cinquantina di eventi (tra debutti e repliche), dislocati in ventidue diversi comuni della zona camuna, richiamano un nutrito pubblico, interessato ad accostarsi in maniera originale e intensa al teatro sacro.

il friuli vg al vinitaly lancia la campagna del "bere moderato" ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Udine. Università attiva nel progetto di sensibilizzazione all'uso moderato e consapevole del vino di qualità attraverso il suo laboratorio di ricerca e pratica pubblicitaria rappresentato a Verona dal docente Giovanni Lunghi. Per il Consorzio Cof la campagna contro il «binge drinking» (binge - baldoria) vuole «

la scalata degli "under 30" ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Padova. «Le statistiche - hanno sottolineato i due docenti di organizzazione aziendale e promotori del workshop Paolo Gubitta, 40 anni, dell'Università di Padova, e Daniel Pittino, 35 anni, dell'ateneo friulano - ci dicono che tra il 2002 e il 2008 il numero di under 30 al comando delle imprese è sceso del 7,

il volontariato "chiama" i ragazzi ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di psicologia di comunità alla Università "La Sapienza" di Roma. I progetti. Si chiamano "Volontariamente", "Adottiamoci", "Prove tecniche di volontariato", "Giovani volontari promotori di benessere". Sono solo alcuni dei progetti realizzati in Friuli Venezia Giulia negli ultimi anni con protagonisti i ragazzi,

( da "Avvenire" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come ha osservato Vittorio Emanuele Parsi, docente all'Università Cattolica di Milano. «Il rischio - ha spiegato il professore - è che quando l'economia ricomincerà a correre il divario tra nord e sud del Mediterraneo diventi ancora più pesante; già adesso, peraltro, le due sponde del Mediterraneo non sono così vicine».

PARCO DEI FOSSILI: L'AMBIENTE SOSTENIBILE DEL FUTURO ( da "LeccePrima.it" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: , Francesco Bruni, presidente Consorzio dei Comuni ?Terra dei due Mari, Stefania Mandurino, Commissario Azienda di Promozione Turistica di Lecce, Giuseppe Piccioli Resta, docente dell?Università del Salento e Giovanni Pellegrino, presidente della Provincia di Lecce.

Pergola sogna un futuro termale ( da "Corriere Adriatico" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Federici, docente di idrologia medica e chimica idrologica, sottolineò l'importanza del binomio turismo-curismo. Il potenziamento di questo binomio - scrisse nel suo intervento - può significare la rinascita economica con l'affluenza di curandi e turisti ed il cespite che ne deriva.

La Facoltà di Scienze Statistiche di Padova compie i suoi primi quarant'anni e per celebra... ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è stato docente di Macroeconomia proprio alla Facoltà di Scienze Statistiche del nostro ateneo. «La proposta di conferire questo speciale riconoscimento al governatore Draghi - spiega il preside di Scienze Statistiche, Gianpiero Dalla Zuanna - è dovuta anche al fatto che ha insegnato nelle nostra aule.

Arzene La sentenza della Corte dei Conti di Trieste era scontata. Mi meraviglio di come la... ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ogni mio commento in merito al fallimento della società pubblico-privata "Iniziativa Arzene spa", incaricata di rilanciare il sito dell'ex caserma dell'Esercito "Tagliamento", sembrava frutto di un pensiero fantastico». Commenta così, il sindaco Luciano Scodellaro, la sentenza della Corte dei Conti di Trieste: i giudici hanno condannato parte della "vecchia" amministrazione,

Caserme dismesse, non sempre conviene ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: uso pubblico, edilizia agevolata, edilizia privata, oppure la soluzione mista pubblico-privato. «Tra le tematiche da approfondire vi è, ad esempio, quella legata alle procedure, soprattutto in caso di approccio misto- ha spiegato Paviotti- ad esempio, utilizzando lo strumento del project financing, una delle possibilità più probabili per quel che riguarda il caso cervignanese»

Corsi doppione, la pulizia è iniziata ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cultura

Abstract: per numero di iscritti e di docenti. Dopodichè, interveniamo modificando l'offerta, interrompendo o disattivando alcuni corsi, ovvero fondendoli in un unico corso che grazie alla flessibilità consente più percorsi didattici. È accaduto per la facoltà di Economia con le lauree triennali: senza perdere iscritti abbiamo razionalizzato in un unico corso 3 diversi corsi precedenti»

Un'università neutralista potrà anche istruire, ma non educa . A marcare l... ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: "Certo, tale principio d'interpretazione del reale deve vivere nella persona e esprimersi nella comunicazione tra docente e discente, ma esso raggiunge la massima fecondità se viene espresso nell'incessante e reciproca testimonianza che deve circolare tra il corpo docente e gli studenti". Alvise Sperandio

San Marco, intervenga il governo ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: affinchè sui legami tra enti pubblici e aziende private per la pubblicità in piazza San Marco vi sia la massima trasparenza. «Quanto scritto ieri da Il Gazzettino - dice Zuin - merita una risposta. Si tratta di interrogativi legittimi fondati soprattutto sul fatto che sembra che la parte pubblica si sia completamente "spogliata" della gestione delle sponsorizzazioni per i restauri dell'

Parata dei carabinieri tra applausi e simpatia ( da "Sicilia, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università di Enna ha illustrato i possibili tipi di intervento sulla base dei modelli elaborati dalle analisi. A concludere il dibattito è stato il docente di architettura dell'università di Firenze, Gennaro Tampone, consulente del Comune con l'incarico di valutare il restauro in corso e proporre eventuali soluzioni alternative,

Per potenziare la formazioneConsorzio Archimede. ( da "Sicilia, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: al centro del Mediterraneo, per avviare un dialogo proficuo in materia di tutela dei beni e scambi d'informazioni ed energie. L'ipotesi è di promuovere gemellaggi tra studenti e docenti, oltre a una summer school su esempio di quanto accade con altre realtà accademiche di tutto il mondo». Isabella di bartolo

Festival del Diritto, incontro sul programma partecipato ( da "Sestopotere.com" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per promuovere la partecipazione del territorio piacentino al Festival del Diritto, nell'ambito di un programma specifico da affiancare a quello principale della 2° edizione, che si svolgerà dal 24 al 27 settembre sul tema "Pubblico/Privato". Alla serata saranno presenti gli assessori Anna Maria Fellegara e Paolo Dosi.

Rischi diete: chili in meno, anni in più ( da "Corriere.it" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Enrico Arcelli, dietologo, docente di Scienze motorie all'Università di Milano, non ha mai fatto segreto del suo favore per la Zona, un tipo di alimentazione basato su una distribuzione dei nutrienti riproposta a ogni pasto nell'arco della giornata (40% carboidrati, 30% proteine e 30% grassi).

SORRENTO. QUESTA SERA, ALLE ORE 20, LA CHIESA DEI SERVI DI MARIA OSPITA UN CONCERTO DEL CORO J... ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti, studenti e personale amministrativo del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita dell'università di Napoli. Nel corso degli ultimi anni la corale si è esibita in venti concerti tra i quali quello di beneficenza per la Caritas diocesana di Napoli tenutosi nella sala «Sisto V» della basilica di San Lorenzo Maggiore ed un altro organizzato nella splendida cornice di

TREMONTI BOND, PIANO CASA, STRATEGIE DI MARKETING: SE NE PARLERà NELLA TAVOLA ROTONDA SU ... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 05-04-2009) + 5 altre fonti
Argomenti: Cultura

Abstract: Si confronteranno docenti universitari ed esperti tra i quali Paolo Longobardi, presidente nazionale Unimpresa, Giuseppe Granata, docente di marketing e comunicazione all'università di Cassino, Vincenzo Palumbo, docente di Economia internazionale alla Federico II, Carmine Ruggiero, docente di Diritto bancario presso lo stesso ateneo e Ciro Oliviero,

Sacro e bellezza nell'Etiopia cristiana ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente all?Università Statale di Milano e presidente del Comitato scientifico (catalogo Terra Ferma) - ha un forte impatto suggestivo in quanto i rari reperti originali esposti (numerosi dipinti dai colori accesi, croci, rotoli magici, codici miniati, tabot) sono inseriti in un percorso animato da interventi multimediali con filmati,

Forlimpopoli , convegno nazionale per celebrare il primo centenario della morte di Emilio Rosetti ( da "Sestopotere.com" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università degli Studi di Bologna, Polo di Forlì. L?iniziativa ha il riconoscimento dell?Ufficio Scolastico Provinciale Forlì -Cesena (Ministero dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca) come attività formativa valida per i docenti degli Istituti Scolastici della Provincia di Forlì –

Sostegno a domicilio dell'anziano: un convegno al Centro Santa Maria ai Servi ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 05-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Analisi delle politiche pubbliche all?Università “Cà Foscari” di Venezia. Programma Ore 8,30 Iscrizione Ore 9,00 Presentazione del Seminario: Vincenzo Bernazzoli - Presidente della Provincia Ore 9,15 La Provincia a sostegno della domiciliarità Tiziana Mozzoni - Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e Sanitarie Ore 9,


Articoli

I valenzani vendono le quote dell'Aristor che cumula debiti (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

MENSE. SCENDONO DAL 30 AL 5 PER CENTO I valenzani vendono le quote dell'Aristor che cumula debiti [FIRMA]FRANCO MARCHIARO VALENZA Aristor srl, azienda partecipata dei Comuni di Alessandria (70%) e Valenza (30%), chiude il bilancio 2008 in rosso per oltre un milione di euro e i valenzani decidono di cedere il 25% delle loro quote. Ad acquisirle sarà il Comune alessandrino e l'operazione è stata inserita nell'ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di domani. Poiché il deficit dovrà essere ripianato con la nuova ripartizione l'onere maggiore sarà per gli alessandrini, che avranno il 95% del capitale, mentre il 5% resterà ai valenzani. Dubbi sull'operazione, difesa dall'assessore Luciano Vandone (Bilancio), avanzano alcuni consiglieri di opposizione. «Intendiamo bandire una gara per cedere ai privati l'80% di Aristor - dice l'assessore - con il 95% delle quote opereremo da soli abbreviando e semplificando l'operazione. A cessione conclusa a noi resterà il 15% della nuova Aristor, ai valenzani il 5%». L' assessore assicura che c'è molto interesse da parte di importanti imprese del settore ad acquisire il controllo di Aristor anche per la potenzialità del moderno centro di cottura, ultimato con un costo di 2,5 milioni nell'autunno 2004. Ha potenzialità di oltre 8 mila pasti al giorno, attualmente ne produce 5500 per mense scolastiche e di case di riposo di Alessandria e Valenza. Aristor svolge inoltre attività di catering. Sino a metà 2006 le mense erano gestita dall'Aspal: è ancora proprietaria del famoso centro di cottura che sarà trasferito ad Aristor proprio perché tanto interessa per i privati. Allora la gestione mense pareggiava i conti, con qualche utile. A metà 2006 venne deciso lo «spezzatino» delle attività Aspal, nacque Aristor e iniziarono le perdite. «Nel 2007 erano 550 mila euro - dice l'assessore -, raddoppiati a fine 2008. Questo perché, malgrado l'aumento dei costi, non sono stati ritoccati i prezzi dei pasti e c'è stato un aumento di personale». I Comuni di Alessandria e Valenza hanno già assicurato che alla nuova società pubblico-privata andrà la concessione per 9 anni delle mense scolastiche e case di riposo. I privati vorranno certo riportare il bilancio all'utile, ci sono timori che questo vada a scapito della qualità e dei posti di lavoro: si chiede che nel capitolato della gara vengano previsti «paletti» per garantire occupazione e qualità degli alimenti.

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Docente universitario rubava abiti all'Outlet (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

ARRESTATO. SORPRESO DAI CARABINIERI Docente universitario rubava abiti all'Outlet Era visibilmente imbarazzato di fronte ai carabinieri che lo arrestavano, il docente universitario sorpreso a rubare capi di abbigliamento all'Outlet. L'altro giorno Eugenio Franco Musso, 62 anni originario di Casale, professore di Scienze politiche all'Università di Pavia, è finito nei guai per non aver resistito alla tentazione di sottrarre capi di abbigliamento firmati in alcuni negozi dell'outlet, per un valore di circa 600 euro. Nella refurtiva, nascosta in una borsa, c'erano anche un paio di scarpe e una borsetta da donna, oltre ad alcuni capi maschili. Addosso nascondeva aveva un paio di forbici e un tronchesino che utilizzava per staccare le placchette antitaccheggio apposte sui capi. Le sue mosse erano però state seguite dalle telecamere del circuito interno che avevano messo in allarme gli uomini della vigilanza che a loro volta avevano avvertito i carabinieri. Seguito nel posteggio, dove stava per depositare il bottino all'interno della sua auto, l'uomo è stato fermato dai carabinieri che hanno così riscontrato la flagranza di reato. Franco Musso sarà probabilmente giudicato questa mattina con il rito della direttissima, mentre la merce sottratta è già stata restituita ai proprietari.

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Alla Montecatini industria ad alta tecnologia (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Alla Montecatini industria ad alta tecnologia Olivi: «Sì, all'ex Manifattura Tabacchi ricerca e imprese per prodotti innovativi» Al festival città impresa Dellai non si fa vedere Farinati: «Ora avanti assieme e in tempi brevi» Bassi: «Sacco, nuovo Irst» PAOLO PIFFER ROVERETO. Al Festival delle città impresa è il giorno della presentazione di Tecnopolis, il progetto dell'associazione "Rovereto 2020" che prevede di fare dell'ex Manifattura Tabacchi un polo tecnologico in cui ricerca e aziende vadano a braccetto. Non certo la facoltà di Ingegneria di Trento come richiesto dalla presidente di Confindustria Ilaria Vescovi e osteggiato dal rettore dell'università Bassi. E la Provincia, con l'assessore Olivi, ha detto sì. All'ex Montecatini, invece, industria ad alta tecnologia «Adesso - afferma l'assessore - la politica farà la sua sintesi». Ma la sorpresa, la prima della mattinata svoltasi al Mart, è l'assenza del presidente Dellai. «Spiace non sia qui. Comunque lo sapevo, mi aveva avvisato», commenta il sindaco Valduga. La seconda sorpresa arriva da Olivi che a proposito del futuro dell'ex stabilimento Alumetal-Montecatini - un altro dei nodi del futuro sviluppo roveretano e per il quale nel corso degli anni si sono fatte mille ipotesi di riutilizzo dopo la chiusura nel 1983 - afferma chiaramente: «Non è proprio il caso di pensare ad un polo del gusto e del tempo libero (come ipotizzato mesi fa dall'ex presidente dell'A22 Grisenti, ndr). L'area va occupata da una nuova industria ad alto contenuto innovativo e tecnologico». E l'assessore comunale Paolo Farinati approva: «Quello è un luogo che sarà prezioso per lo sviluppo di tutta la Vallagarina. Sono convinto che lì ci debba andare una nuova industria». Possibilità già avanzata recentemente dal sindaco di Mori Gurlini. Idea ben diversa da quella dell'industriale Mario Marangoni che non più di qualche mese fa aveva intravisto uno scenario incardinato sul termoreattore. Sulla Tecnopolis all'ex Manifattura Tabacchi interviene l'assessore Farinati precisando: «Saremo attori, come Comune, di questo progetto insieme alla Provincia, al mondo delle imprese e all'università. E credo in tempi non molto lunghi. Tutti insieme». In precedenza, Olivi aveva ribadito di non essere «appassionato al trasloco di Ingegneria all'ex Manifattura. Semmai, forse, qualche suo settore. Piuttosto, un polo della conoscenza che alimenti le imprese. Cioè laboratori di ricerca pubblica e privata che lavorino in stretto contatto con il mondo imprenditoriale». Il rettore Bassi ha fatto aleggiare in sala il "fantasma" dell'Irst di Trento guidato da Stringa negli anni Ottanta, improntato sull'intelligenza artificiale, che non ebbe grande fortuna. «Allora - ha detto - i tempi non erano maturi. Ma è un discorso da riaffrontare. Per l'ex Manifattura bisogna creare una struttura mista che occupi i dottorati di ricerca in stretto collegamento con le imprese. Sarà possibile se lo sguardo andrà oltre il Trentino e l'orizzonte sarà quello del nordest e del Tirolo ma anche se le imprese saranno disponibili ad un continuo aggiornamento per una reale innovazione dei prodotti. In tal caso l'università farà la sua parte». L'industriale Mario Marangoni sottolinea l'importanza della sinergia tra ricerca scientifica e applicata. «Allora sì si potrà realizzare un centro di eccellenza che abbia un occhio di riguardo al settore delle energie alternative. In questo modo Tecnopolis potrà riservare tante opportunità».

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Il comitato Bovi punta sui minialloggi (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

PEGOGNAGA Il comitato Bovi punta sui minialloggi Terminata la Rsa, lancia una nuova iniziativa per gli anziani PEGOGNAGA. Molta gente in sala civica alla pubblica assemblea indetta dal Comitato Bovi sul tema: 'Dopo la Rsa, una nuova sfida del Comitato Bovi, casa protetta per anziani autosufficienti e mini-appartamenti presso l'Rsa'. In apertura di serata il presidente Enos Gandolfi ha ricordato il percorso effettuato dal Comitato negli ultimi 9 anni per raccogliere fondi a favore della struttura. «Dopo aver raggiunto l'obiettivo di arredare la struttura socio-assistenziale - ha detto Gandolfi - sono maturate dovute riflessioni in merito al fatto di chiudere i battenti, o continuare la mobilitazione su altri bisogni della comunità, in particolare la realizzazione di mini-appartamenti in fregio alla Rsa per anziani autosufficienti. Abbiamo pensato di fare l'assemblea prima della prossima consultazione amministrativa per poter eventualmente coinvolgere i futuri amministratori. Per concretizzare questa idea c'è la necessità di coinvolgere la gente e un gruppo di persone di buona volontà e disponibili all'impegno volontario. I possibili passaggi del percorso - ha concluso Gandolfi - possono essere l'acquisizione dell'area vicina alla Rsa per poter usufruire dei servizi della struttura sanitaria; la progettazione di una decina di mini-alloggi di 45 mq su un'area di 1500 o 2000 mq; la costruzione del complesso edilizio e la gestione del progetto». Il parroco emerito di Pegognaga don Dante Lasagna, sostenitore dell'idea dei mini-appartamenti, ha proposto che il Comitato e la comunità si mobilitino subito per acquistare l'area utile e limitrofa alla Rsa, esigenza rimarcata anche da Daria Soresina. Anna Messori ha invece sottolineato che in questa fase servono il confronto e le idee da mettere in campo; va quindi definito il proponente dell'iniziativa che potrebbe essere il Comune, il Comitato o un organismo pubblico-privato. Il candidato sindaco del Pd Dimitri Melli ha precisato che il paese ha l'esigenza dei mini-appartamenti per anziani autosufficienti e ha sostenuto che se sarà sindaco il Comune sarà a fianco dell'organismo proponente. Massimo Messora ha detto che a differenza del progetto arredi pro Rsa, questo piano richiede un notevole impegno finanziario, mentre il sindaco Carra ha fatto presente che la questione va approfondita, diffusa fra la gente e gestita da un gruppo operativo. L'assessore Alberto Montani ha affermato che con questo progetto innovativo si chiude l'anello dei servizi sociali del Comune, ma occorre fare un'indagine fra la popolazione per verificare la reale utenza. Vittorio Negrelli

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(sezione: Cultura)

( da "Libertà" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

«Docenti e tagli, sarà "guerra" col ministero» Tribi (Provincia): situazione di grande difficoltà Più studenti a settembre rispetto all'anno scolastico in corso ma meno docenti. Quasi 600 in più sui banchi (dalle elementari alle superiori) da settembre, ma quanti saranno i docenti in cattedra al momento ancora non si sa, dopo che la circolare ministeriale sugli organici di venerdì sera ha confermato le più nere previsioni sui tagli. E' intanto fissata per domani mattina la Conferenza scolastica provinciale, l'organo di programmazione delle politiche formative del territorio dove sono rappresentate le scuole di ogni ordine e grado, i centri di formazione, le università, i comuni e l'amministrazione scolastica, conferenza presieduta dall'assessore provinciale alla scuola Fernando Tribi. Tribi, anticipando la discussione di domani, non nasconde che «le indiscrezioni, frutto delle prime proiezioni, sono di grande preoccupazione». A fronte di un aumento significativo degli studenti (circa 400 bambini in lista d'attesa per la scuola dell'infanzia), 334 alunni in più alle scuole superiori (saranno 10.896 contro i 10.562 di quest'anno), 130 alle medie (7.114 contro 6.984), oltre 112 alla primaria (11.396 contro 11.284) e di una fortissima richiesta di estensione del tempo scuola (completamenti orari per i più piccoli, nuovo tempo pieno nella primaria, diversificazione di indirizzi e sperimentazioni nelle superiori), i tagli del personale docente si preannunciano infatti di forte entità: «Nell'Emilia Romagna, nero su bianco - sostiene Tribi - il decreto della Gelmini prevede già quasi 2mila posti in meno di insegnanti, cui si aggiungeranno i tagli sul personale ausiliario, tecnico e amministrativo». E' probabile che già nella conferenza di domani i problemi vengano evidenziati anche nella forma più analitica: le liste d'attesa nella scuola dell'infanzia, l'aumento delle pluriclassi nelle piccole scuole sia primarie che medie, la non attivazione della prima classe all'istituto superiore di Bobbio, che avrebbe patito un drastico calo di iscritti, sono solo alcune delle criticità che il sistema territoriale si troverà a dover affrontare. «Sto lavorando ad esaminare, incrociandoli, i dati delle iscrizioni e le norme sugli organici e la situazione che si prospetta è di grande difficoltà - dichiara l'assessore provinciale -. I provvedimenti adottati dal ministro Gelmini venerdì non solo non corrispondono alle legittime aspettative delle famiglie e del territorio, ma minano profondamente la qualità della scuola pubblica e ne compromettono sforzi ed obiettivi. Con il sistema formativo piacentino iniziamo lunedì (domani, ndr.) una discussione che credo, inevitabilmente, si tradurrà in una vertenza con il Ministero per ottenere le risorse professionali adeguate ai bisogni di istruzione espressi dal territorio: è assurdo che di fronte ad un continuo aumento di studenti e di tempo-scuola la risposta sia quella di tagliare il personale scolastico. I contenuti della discussione della conferenza saranno poi portati da me in sede regionale dove mercoledì prossimo sono stati convocati tutti gli assessori alla scuola delle province emiliano-romagnole». Simona Segalini 05/04/2009

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crisi, un'opportunità per cambiare (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

di Mario Damiani * Crisi, un'opportunità per cambiare Può essere la crisi economica un'occasione da cogliere per facilitare processi di cambiamento e non limitarsi semplicemente a superarla, più o meno bene? La speranza è che sia possibile ed auspicabile. L'incubo è il succedersi di fasi di instabilità e che la crisi degradi più pesantemente nel versante sociale, aggiungendo ingiustizie sociali a diseguaglianze economiche. Nel versante della speranza, il primo obiettivo da perseguire è il recupero di un livello minimale di fiducia da parte dei cittadini. Fiducia nelle capacità dei centri di responsabilità, ai vari livelli, di trasmettere al mercato ed ai cittadini volontà concreta, credibilità delle misure necessarie e dell'efficacia e tempestività delle attività conseguenti. Occorre quindi agire sul primo indicatore che si cerca di valutare, quando ancora nel buio pesto si intravede un languido e lontano biancore: quello del pessimismo, desunto dal groupthink, ovvero dal pensiero collettivo, inteso come meccanismo di diffusione delle ondate di ottimismo o pessimismo che segue alle buone o cattive notizie. In Abruzzo e in Italia, ma lo stesso vale anche per l'Europa, lo spettro della crisi sociale induce ad apprezzare innanzi tutto gli interventi diretti a favorire la tenuta della coesione sociale e quindi a darne maggiore evidenza mediatica (ammortizzatori sociali ed altre misure di sostegno dei redditi delle fasce più deboli). Su questo versante si attende dalla Regione Abruzzo, che al momento appare una comparsa secondaria, qualche segnale di sintonia ed accompagnamento delle misure nazionali. E una domanda è al riguardo doverosa. E' coniugabile lo stato comatoso, sotto il profilo del bilancio, della sanità abruzzese con misure che possano sostenere l'occupazione che si perde in altri settori, dirottando a tale comparto risorse più razionali e sostituendo il costo, economicamente improduttivo, degli ammortizzatori con quello del riassetto dei servizi sanitari a costi sostenibili? Il bilancio regionale non accredita alcun ottimismo; anzi, l'assorbimento di 2,2 miliardi di euro delle spese sanitarie rispetto alle entrate totali di 2,8 è sintomatico di una situazione ingessata, priva di margini di manovra e quindi frustrante. Il secondo, ma contestuale, ordine di misure di sostegno riguarda l'assetto produttivo e quindi delle imprese, con priorità delle risorse per quelle medio piccole (ed in Abruzzo anche le micro), in termini tanto di immediata spendibilità di quelle statali, che di impegno a livello di Regione. Il sistema creditizio va ovviamente stimolato, con il coinvolgimento rapido di quello dei confidi (almeno i maggiori, in attesa del riordino), per garantire subito la sopravvivenza delle imprese, sane economicamente ma sofferenti per gli squilibri finanziari. Non si tratta però di generico auspicio e di mera incitazione a far presto. Alcune iniziative delle banche possono essere sollecitate in modo mirato, sotto forma di convenzioni per alcune tipologie di operazioni semplici ma che preoccupano i piccoli imprenditori. Nella politica fiscale l'Abruzzo sconta, inoltre, gli effetti del dissesto sanitario e dei conti regionali, sotto forma di maggiorazioni dell'Irap e delle addizionali sulle imposte sui redditi che ne riducono l'attrattività alle imprese esterne. La Regione deve recuperare quindi nel tempo politiche economiche di ampio respiro, adatte a rendere vantaggiosi gli investimenti nel territorio per le imprese nazionali e straniere. Si dovrà anche verificare quale sarà l'impatto del federalismo fiscale sui conti della Regione e dei Comuni e su quali iniziative si intende fare affidamento per volgere eventuali effetti positivi a vantaggio della comunità abruzzese, puntando sulla efficienza del sistema. Un dibattito su questo argomento s'impone tra i vari attori della regione, politici, operatori economici ed intellettuali, per non trovarsi spiazzati ed in ritardo rispetto agli eventi: la crisi può essere l'occasione per ricercare opportunità altrimenti non considerate. * Docente Università Lum J.Monnet, Bari

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accoltella l'inquilino moroso e si dà alla fuga (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina VIII - Palermo L´aggressione in via Cortile Genova. Lite a colpi di mattarello tra due famiglie di commercianti alla Zisa: sette denunciati Accoltella l´inquilino moroso e si dà alla fuga Una lite in un appartamento di una traversa di via di Principe di Palagonia, e alla fine un accoltellato alla gola e un ricercato dalla polizia. è successo ieri attorno alle 12,40 in via Cortile Genova: una volante ha trovato nella casa un palermitano di 20 anni accoltellato alla gola pochi minuti prima. Il ragazzo viveva tra quelle mura in affitto, e a ferirlo sarebbe stato il proprietario dell´appartamento che ora è ricercato. Il ventenne è stato portato all´ospedale Cervello: operato nel reparto di Chirurgia d´urgenza, sarebbe fuori pericolo, dopo un momento in cui si era temuto il peggio. La lite tra il proprietario e lui sarebbe sorta per il pagamento dell´affitto: il primo in un momento di fortissima ira per i soldi che mancavano, lo avrebbe ferito per poi scappare. Ora uno è in un letto d´ospedale e l´altro è ricercato. Una lite, stavolta tra due famiglie, ha portato alla denuncia di sette persone ancora da parte della polizia. Quando gli agenti sono arrivati in via D´Aquino, alla Zisa, si sono trovati davanti le due famiglie che si colpivano con mattarello e bastoni. Quando hanno visto i poliziotti, tutti hanno deposto le armi, e due persone erano ferite e sanguinanti al volto. A far scoppiare la discussione erano stati dei vecchi dissapori tra le due famiglie che gestivano dei locali vicini tra loro: un padre e un figlio contestavano agli esponenti dell´altra famiglia la presenza di «giovani scalmanati» fino a tarda notte lungo un tratto di strada comune ai due negozi. Una presenza dovuta all´apertura fino a tardi dell´altro esercizio commerciale. E venerdì, dopo l´ennesima discussione, la violenta reazione dei gestori dell´attività presa di mira dalle contestazioni - un coppia con due figli - , che avrebbero aggredito padre e figlio, in soccorso dei quali è arrivato anche il titolare di un terzo negozio. I sette sono stati tutti denunciati per rissa aggravata.

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Contenziosi legali tra medici e pazienti, per gli esperti: (sezione: Cultura)

( da "Libertà" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Contenziosi legali tra medici e pazienti, per gli esperti: «Meglio le conciliazioni» Recentemente uno dei temi più dibattuti in campo giuridico è quello della responsabilità medica. Negli ultimi anni un numero sempre crescente di medici e strutture sanitarie sono stati citati in giudizio al fine di rispondere a danni causati al paziente. A tal proposito si è tenuto nella mattinata di ieri all'Università Cattolica del Sacro Cuore il secondo modulo del seminario intitolato "La responsabilità del medico e della struttura sanitaria tra tutela del paziente e del professionista". L'incontro fa parte del ciclo di formazione professionale forense 2009 organizzato dal Consigli dell'Ordine degli avvocati Piacenza e di Lodi, in collaborazione con l'Università Cattolica. Al seminario sono intervenuti Alessandro Farolfi, giudice del tribunale di Modena, Fabio Buzzi, direttore del dipartimento di Medicina legale e Sanità pubblica "Antonio Fornari" dell'Università di Pavia, e Antonio Albanese, docente di Diritto Privato dell'Università Cattolica di Piacenza. Dall'intervento di Farolfi è emersa una situazione che vede da un lato il paziente sempre meno incline ad accettare i limiti del progresso scientifico e delle terapie adottate, e dall'altro una sistema giuridico retto da un insieme di regole molto stringenti verso il ruolo del medico. Una possibile soluzione a questo trend è arrivata da Buzzi che ha sollecitato i numerosi professionisti presenti al seminario ad adottare soluzioni alternative ai contenziosi giudiziari, da attuarsi mediante procedure conciliative tra medico e paziente. L'incontro è stato concluso dall'intervento di Albanese che ha parlato della responsabilità medica e della struttura sanitaria nel campo del diritto privato. Davide Fantini 05/04/2009

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attività antisindacale i giudici contro battel (sezione: Cultura)

( da "Nuova Venezia, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

CONSERVATORIO Attività antisindacale I giudici contro Battel Il direttore del Conservatorio «Benedetto Marcello» Giovanni Umberto Battel censurato per attività sindacale. Lo rende noto, l'Unams, il sindacato Unione artisti che aveva presentato al Giudice del Lavoro del Tribunale di Venezia un ricorso contro il maestro Battel, perché, a giudizio dell'organizzazione sindacale, negli ultimi cinque anni il direttore l'avrebbe esclusa da informazioni e trattative su questioni nevralgiche per la vita del Conservatorio. Ora il Giudice del lavoro Margherita Bortolaso con la sua sentenza avrebbe sanzionato Battel, riconoscendo le ragioni dell'Unams, ordinando a direttore e presidente del Conservatorio di ripristinare le consultazioni sindacali. Nello specifico della sentenza - rende noto l'Unams - si legge che «risultano violati l'obbligo di preventiva informazione e di negoziazione sui compensi per l'attività didattica nonché sui criteri di utilizzazione del fondo d'istituto, cge l'obbligo di negoziazione sulle modalità di attribuzione degli incarichi aggiuntivi ai docenti». A metà aprile il primo confronto tra direttore e Unams per la ciò che riguarda l'attività dell'istituto. Continua a sussistere un'atmosfera tesa nel Conservatorio tra il direttore e il corpo docente, oltre ai sindacati, dopo che nei mesi scorsi si è dimesso anche il presidente del Consiglio di amministrazione dell'istituzione Antonio Paruzzolo. Il ministro della Pubblica Istruzione e Università Maria Stella Gelmini ha quindi nominato un commissario per sostituirlo e cercare di riportare un po' di serenità all'interno del «Benedetto Marcello». Il commissario si è recentemente insediato, ed è l'avvocato Stefano Vinti, del Foro di Roma che ha rivestito numerose volte il ruolo di arbitro o di presidente di collegi arbitrali in appalti pubblici.

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L'ateneo piange Maccabruni archeologa internazionale (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

La docente pavese diresse gli scavi di Lomello. Domani i funerali L'ateneo piange Maccabruni archeologa internazionale PAVIA. Saranno domani alle 10 nella chiesa del Carmine i funerali di Claudia Maccabruni, archeologa, studiosa, professore associato di Archeologia classica dell'ateneo pavese. La docente, che a fine maggio avrebbe compiuto sessant'anni, si è spenta dopo una lunga malattia, che però non le aveva tolto la voglia di insegnare e restare al fianco dei suoi studenti, fino a poche settimane fa. «Claudia Maccabruni era una delle maggiori specialiste di vetri antichi in Italia - spiega Maurizio Harari, professore associato del dipartimento di Scienze dell'antichità -. Era però anche molto interessata al tema della tarda antichità: il passagio dall'antico romano al tardo medioevale. E Pavia, la sua città, era un luogo privilegiato per vedere come in una città medioevale si sono conservati reperti romani». La professoressa Maccabruni aveva anche diretto lo scavo archeologico di Lomello, con una collaborazione con studiosi inglesi. Era anche questa una sua particolarità: era legata al suo territorio, ma era anche proiettata all'estero. Era infatti impegnata in uno scavo in Libia di cui era promotrice Enrica Fiandra, per lo studio dei materiali ritrovati nel tempio Flavio di Leptis Magna. «Stava preparando uno studio sui vetri raccolti nel museo di Tripoli - spiega Clelia Mora, collega e amica - Avevamo anche stabilito una collaborazione per una nostra ricerca in Turchia, per cui ci aveva mandato alcuni suoi giovani collaboratori». Claudia Maccabruni era anche la responsabile del museo dell'archeologia dell'università, chiuso da tempo e per cui lei si stava battendo. «Era una donna di grande classe, aveva sempre un atteggiamento elegante», ricorda Harari. (ma.br.)

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Lingue e dialetti europei, Pavia li salverà (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Lingue e dialetti europei, Pavia li salverà Lo Iuss organizza un ciclo di studi su un tema affascinante PAVIA. Lo Iuss sarà per cinque giorni la capitale degli studi sulle lingue e i dialetti d'Europa. Da domani a venerdì 10 è in programma la prima edizione della Scuola internazionale di primavera organizzata dal Letiss (Centro di ricerca in lingue d'Europa: tipologia, storia e sociolinguistica). A tenere i corsi nella sede Iuss in lungoticino Sforza, frequentati da venti giovani ricercatori, saranno quattro specialisti di assoluto livello mondiale tra cui spicca Suzanne Romaine dell'Università di Oxford. Gli altri docenti arrivano dalle Università di Friburgo, Brema e Torino. «Tremila e più anni di documenti linguistici fanno dell'Europa - spiega Paolo Ramat, responsabile della sezione di Scienze umane dello Iuss e direttore del Letiss - un osservatorio privilegiato sulle lingue e i loro cambiamenti. Il gran numero di scambi economici e culturali ha determinato anche una serie di convergenze linguistiche che hanno portato fra l'altro alla formazione del cosiddetto Europeo Medio Standard: le maggiori lingue europee, se confrontate con altre lingue come il cinese, il giapponese o le lingue amerindiane mostrano un'"aria di famiglia" le cui origini, basate su greco e latino, si possono far risalire all'epoca di Carlo Magno. Molti studiosi temono che fra non molto tempo gli europei tenderanno a parlare un'unica lingua, l'inglese, o almeno varianti di un idioma tendenzialmente comune. Ma andrà davvero così? O non avverrà per l'inglese ciò che si è già verificato col latino, cioè una divisione in molteplici varietà?» «Le lingue ufficiali parlate nell'Unione Europea - continua Ramat - sono 23, ma quelle in uso sono molte di più, dell'ordine di qualche centinaio. Alcune sono parlate da poche persone e rischiano di scomparire; sarebbe un danno irreparabile per la civiltà europea. Dobbiamo preoccuparci per il futuro di lingue o dialetti di minoranze, come il 'grico' della Calabria e del Salento o il serbolusaziano della Germania orientale».

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livorni: la mia pescara vista dall'america - giuliano di tanna (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 27 - Cronaca Livorni: «La mia Pescara vista dall'America» Lo scrittore e docente a Madison racconta la riviera, San Giuseppe e il suo liceo «Ricordo i travocchi con le reti ancora in mare e gli amici delle sfide a pallone» GIULIANO DI TANNA «Quando penso a Pescara, da qui, penso a tre cose. Penso al molo nord, ai travocchi che ancora buttavano le reti in acqua. Penso agli anni del liceo. Penso al quartiere di San Giuseppe in cui sono nato e cresciuto». L'altrove da cui Ernesto Livorni pensa a Pescara, la sua città, è un posto immerso nella neve per cinque mesi all'anno. Si chiama Madison e si trova nel Wisconsin, uno di quegli Stati grandi e massicci nel cuore dell'America. In America, Livorni, ha passato metà dei 50 anni che ha compiuto la settimana scorsa. Dapprima come giovane laureato in Lettere, poi, come insegnante: a Yale, in una delle otto esclusivissime università della cosiddetta Ivy League, che, sulla Costa orientale, da un secolo, forniscono agli Stati Uniti presidenti e classe dirigente politica ed economica; e, infine, a Madison dove, da nove anni, è professore ordinario e dove vive con la moglie italo-irlandese-americana, Monica Lee, e i loro tre figli: Isabella Maria di 15 anni, Elena Lucia di 14 e Stefano Alberto di 10. A Pescara nella casa di famiglia vive ancora la madre Maria di 72 anni. I due fratelli minori, Graziano, 47 anni, e Riccardo, 42, vivono ad Alanno e Ortona. Il papà, macchinista delle ferrovie, non c'è più dal 1982. *** Poeta, tre anni fa ha vinto il Premio Penne con una sua raccolta di versi, e saggista di successo, Livorni parla di Pescara come del posto dell'anima, il luogo a cui tornare con il pensiero come a una fonte continuamente rinnovata di forza spirituale e immaginazione. Il narratore proustiano, osservando, da adulto, le fonti della Vivonne mitizzate nel ricordo infantile, è corroso dal disincanto nel trovarle simili a una banale pozza di acqua. La Pescara-Vivonne di Livorni conserva, invece, intatte le sue doti mitopoietiche. «Uno dei pezzi della mia città che porto sempre con me», racconta Livorni, «è quel tratto della riviera che arriva al Molo nord dove, negli anni del liceo, mi allenavo per il mezzofondo. C'era ancora il marciapiede con le piastrelline rosse. Poi c'è il lungofiume, che percorrevo perché era più comodo arrivare così in centro venendo da casa mia. Arrivato alla Madonnina, trovavi la spiaggia libera che mi sembrava molto più ampia di quella di oggi. E, d'estate, molto più affollata». «Quando penso alla mia riviera la ricordo immersa nei mesi di scuola, quando sembrava che fosse solo mia. A marzo si ricominciava a giocare sulla spiaggia. Poi da giugno, finita la scuola, arrivava l'estate interminabile. Per un paio di anni, le mie estati sono state le estati al Miramare. Oggi, quando torno a Pescara, non passo mai lì davanti. I ricordi punzecchiano, perciò è meglio non stuzzicarli. Sono i ricordi legati a un gruppo di amici che adesso non c'è più». *** «Quando ero ragazzo e pensavo all'America, pensavo all'America dei film e a quella di una certa musica e di una certa letteratura. Come molti che erano giovani negli anni Settanta, non avevo grande simpatia per il ruolo politico giocato dall'America nel mondo. C'era la musica: il rock e il jazz. E lì avevo due guide: Vito Rossi, un amico di comitiva, per il rock; e per il jazz, Andrea Schiavone, con cui ho fatto tutte le scuole, dal primo anno di asilo all'ultimo di liceo. E poi c'era la letteratura che ci arrivava, a volte, mediata da autori italiani come Pavese e la Pivano che, per esempio, mi hanno portato a leggere Whitman, l'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e gli scrittori della Beat Generation». Elementari alla San Giovanni Bosco, in via del Circuito. Medie alla Carducci poco distante. E poi il liceo classico D'Annunzio, dal 1973 al 1978. Il liceo, per Livorni, come per molti ex ragazzi della sua generazione, l'ultima dei baby-boomers, è una sorta di stella morta di cui si continui a percepire la luce. Dopo il ginnasio speso fra due sezioni diverse, i tre anni del liceo. «La mia era la sezione E: dura, con professori come Scurti per latino e Prosperi per scienze, la Parruti per italiano e Di Silvestre per matematica e fisica. I compagni di classe più stretti: Enzo Fimiani, lo storico che ora è direttore della Biblioteca provinciale, Manuela Vizioli che fa la psicologa, Pasqualino Di Giacomo, pediatra. Poi c'erano gli amici della comitiva. Giocavamo a pallone a Montesilvano in un campetto vicino a casa di Erminio Papa. Erano sfide continue fra due squadre, sempre le stesse: una capitanata da Augusto Dodi, la Dodese, e l'altra da Federico Di Giovanni, la Digiovannese. Sette contro sette. Di divise neanche a parlarne. E poi, una domenica sì e una no, allo stadio Adriatico a fare il tifo per il Pescara. Erano gli anni della prima promozione in Serie A». *** L'America entra per caso nella vita di Ernesto Livorni, il 7 dicembre 1982, Il giorno della laurea in Lettere moderne all'università di Urbino con una tesi «Cesare Pavese traduttore del Moby Dick». «Il mio controrelatore, un professore inglese, Alistair Hamilton, mi incoraggiò a fare domanda per una borsa di studio di dottorato a Cambridge od Oxford in Inghilterra. Ma i termini erano scaduti il mese prima e avrei dovuto aspettare un anno. Così feci domanda per una borsa di studio dell'Exchange student program. Mi presero e, con questa borsa, andai alla Rutgers University nel New Jersey. Era la primavera del 1984». La Rutgers è solo il primo gradino di una scala accademica percorsa con successo in 25 anni. Poi vengono l'università del Connecticut dove Livorni consegue il Ph.d, il dottorato, in letteratura comparata; e l'università statale del Michigan a East Lansing vicino a Detroit. Nel 1988 gli si aprono le porte dorate dell'Ivy League con l'assunzione all'università di Yale dove resta fino al 2000, dapprima come assistant professor e poi come associate professor. Nel 1991 sposa Monica Lee che aveva conosciuto all'università del Connecticut. Da 9 anni il viaggio americano dell'ex studente del liceo D'Annunzio si è fermato a Madison dove oggi è full professor (ordinario si direbbe in Italia) di storia della letteratura italiana moderna e contemporanea e di letteratura comparata. «Con i miei figli», racconta Livorni, «parlo in Italiano da quando erano in fasce. Non riuscivo a fare le moine, a cantare le filastrocche in Inglese, così usavo l'Italiano. In casa la regola non dichiarata è che io parlo Italiano. E loro? Fino a 9 anni, la mia primogenita mi rispondeva in inglese. Ma mi parlano sempre più spesso in Italiano da quando, sei anni fa, siamo andati, per la prima volta, a Sesto Fiorentino, dove tengo dei corsi, e loro sono stati, per sei mesi, nella scuola italiana». «La mattina, a Madison, mi alzo, preparo il caffè italiano, poi su Internet leggo i titoli di Repubblica e sfoglio, dalla prima all'ultima pagina, il Centro. E questa, vi assicuro, non è una paraculata. Nel fine settimana mi sento al telefono con i miei famigliari e, a volte, per email con alcuni amici in Italia: Enzo Fimiani, Manuela Vizioli, Mila Marcone che insegna musica alla Carducci». *** «Torno ogni anno a Pescara d'estate. Mia moglie dice che io non posso vivere senza la nostalgia. Quando sono a Madison vorrei essere a Pescara e penso ai miei luoghi. Quando sono a Pescara quei luoghi mi sollecitano a visitarli con la memoria proprio perché ci sono tanti anni di lontananza e di frattura. Mentre chi continua a vivere a Pescara si abitua ai cambiamenti. Per me, quei luoghi restano congelati nel ricordo così come erano allora, quando ero ragazzo. Io li attraverso ma sempre proiettando sul presente il ricordo di ciò che erano un tempo. Penso, per esempio, al campetto che si trovava fra l'ospedale civile e la clinica Pierangeli, dove giocavo da ragazzo, e all'altro campetto sulla salita dei Colli. Oggi, al loro posto, ci sono palazzine e, fra la Pierangeli e il vecchio ospedale civile, c'è il nuovo ospedale. Un altro luogo è la ferrovia che costeggia via Ferrari. Negli anni del liceo passavo di lì, non per corso Vittorio, per arrivare in corso Umberto. Scavalcavo il muretto e tagliavo attraverso i binari all'altezza di via del Circuito. Oggi di quel passaggio è rimasto solo un ponticello». «Il mio sogno è quello di andare in pensione e tornare a Pescara. Scherzando, ma non troppo, dico spesso a mia moglie che voglio essere sepolto a Pescara o a San Valentino dove sono le tombe dei miei famigliari. Lei dice che lo farà volentieri ma che, nel frattempo, è meglio che pensi a campare (ride). Sono passati 25 anni da quando me ne sono andato in America e temo che ne passeranno altri 20 prima di poter tornare a Pescara. Dove vorrei tornare? A casa mia: quartiere San Giuseppe, via Matese 15, dove sono nato e cresciuto».

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Rieti Due scommessa di Emili (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Rieti Due scommessa di Emili Recupero La Commissione comunale ha ultimato il lavoro sulle aree ex industriali Paolo Di Lorenzo La Commissione speciale per il recupero delle aree ex industriali in fondo al viale Maraini ha terminato il suo lavoro e lo ha presentato, ieri mattina, in conferenza stampa in Comune. Mesi di duro lavoro «bipartizan» per arrivare ad un giusto compromesso pubblico-privato. Perché è bene che si ricordi che l'ex zuccherificio, l'ex Montecatini ecc. non sono immobili del Municipio ma di privati e quindi difficilmente la mano pubblica potrà imporre un progetto in «casa di altri». Risultanze e proposte, comunque, sono ora in via di perfezionamento e presto approderanno in Consiglio Comunale per ratificare la cosiddetta Rieti Due. La Commissione, fortemente voluta dal sindaco Emili per metter fine ad una situazione di degrado e di abbandono in cui versano da troppi anni queste aree, è stata confezionata in maniera popolare, accogliendo consiglieri del centrodestra e del centrosinistra. La presidenza è del capo di Rieti Viva, già sindaco Pci di Rieti, Paolo Tigli. Ci sono poi Antonio Emili, Massimo Petrongari, Alessandro Persi e Ivano Paggi. «Tutte le risultanze arriveranno presto in consiglio comunale – ha commentato il sindaco Emili – perché democraticamente è la città intera che deve partecipare a questo tipo di risanamento, di recupero e di destinazione. Non si dimentichi mai, tuttavia, che stiamo parlando di terreni di proprietà di privati e quindi bisogna muoversi con molto rispetto». L'area, tuttavia, è molto vasta. «Grande quanto l'attuale centro storico del capoluogo sabino – ha detto Tigli - E così, in fondo a viale Maraini, potrebbe sorgere la cosiddetta Rieti Due con auditorium, centri commerciali, nuovi alberghi, ristoranti, tribunale, ente-fiera ed edilizia di pregio. Di sicuro serve un progetto ampio, largamente condiviso». E in effetti di consigli utili in Commissione ne sono arrivati parecchi: dalla Camera di Commercio alla Cgil, Cisl e Uil, il Consiglio dei Giovani, le circoscrizioni, cittadini comuni. «Si sta per portare a termine un'operazione storica per lo sviluppo della nostra città – ha osservato l'assessore all'Urbanistica, Marzio Leoncini – combineremo al meglio le esigenze di Rieti con le volontà dei proprietari. Un complesso articolato in campus universitario, sala-concerti, palafiera, campi da basket, bar, ristoranti, centro fitness, edilizia di pregio ed alloggi per studenti universitari. La grande opera dovrebbe sorgere al più presto ma è necessario il conforto del consiglio comunale».

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Una speranza per i cerebrolesi (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 05 Aprile 2009 CRONACA Pagina 21 PRESENTAZIONE. L'incontro in sala Marani promosso dall'Arc Una speranza per i cerebrolesi Il metodo elaborato da Mario Castagnini si basa su esercizi che si possono fare in casa Saltare, correre, giocare, atteggiamenti scontati ma non per tutti i bambini. Ce ne sono alcuni che hanno bisogno di un valido aiuto. Questa è una delle frasi che accompagnano il volantino di presentazione dell'incontro promosso dall'Arc (Associazione recupero cerebrolesi) che si è tenuto in sala Marani. L'associazione nata per volere di alcuni genitori ha uno scopo importante: prevenire i disturbi neuro e psico motorio facendo conoscere la giusta riabilitazione e proponendo così il recupero delle funzioni. Il programma è elaborato dal medico Mario Castagnini, neurologo e riabilitatore e consiste nel fare svolgere al bambino una serie di esercizi mirati a stimolare l'attività neuro e psicomotoria della prima infanzia in una successione particolare. Per essere efficace gli esercizi indicati vanno fatti per 20 minuti quattro volte al giorno dai genitori. Ma per poter estendere e far conoscere a tutti questo metodo occorre una valutazione scientifica alla terapia proposta da Castagnini che è medico e sacerdote e per tanti anni ha lavorato in Africa aiutando e salvando tantissimi bambini. A questo scopo l'Arc lavora con l'istituto di ricerca scientifica del San Camillo e la speranza è poter far sì che tanti genitori possano rivolgersi ad una struttura ospedaliera individuata dalla Regione. Il metodo Castagnini non costa, si lega al recupero dell'attività motoria e dei sensi del bambino a partire dai primissimi mesi. La sua convinzione è che entro il primo anno (ma moltissimi sono i casi che hanno visto recuperi insperati in bambini anche più grandi) si possano acquisire e rimettere in moto tutte quelle funzioni che sono state danneggiate. L'incontro ha visto trattare diversi temi a partire dall'attuale approccio alla riabilitazione delle paralisi cerebrali infantili che in troppi casi viene fatto dopo il primo anno di vita se non più in là. Angelo Lascioli, docente di pedagogia speciale all'università di Verona ha spiegato il rapporto che intercorre tra genitori e figli disabili definendolo un percorso che va dal lutto alla rinascita. Sono intervenuti altri specialisti come Massimo Guerriero, docente di statistica e metodologia applicata, sempre dell'ateneo veronese che ha parlato della ricerca su questo metodo. Insomma la via di uscita per rendere felici e dare un futuro autonomo ai bambini c'è, basta applicarlo. Per questo è stato redatto un libro dal titolo "Prevenire i disturbi dell'apprendimento del bambino-proposta di programma di diagnosi e terapia precoce per i disturbi dello sviluppo. Presentazione di una ricerca statistica sulla sua efficacia". L'introduzione è di Matteo Faberi, dottore in scienze dell'educazione e psicologia dell'educazione, che fu uno dei pazienti del dottore Castagnini. A dieci anni non camminava ancora, ora è un laureato pieno di vita e voglia di fare al punto che è anche il vicepresidente dell'associazione. Nel testo si mettono in evidenza i dati raccolti dalle 200 famiglie dell'associazione. Il risultato della ricerca dimostra le differenze tra quanti hanno iniziato il metodo Castagnini entro i primi tre mesi di vita del bambino e quanti dopo. In conclusione la possibilità di recupero è altissima. L'Arc ha sede in via Monte San Zeno a Verona, telefono 045.8008796. Il sito internet è: www.aerreci.org  

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Sei serate per scoprire i vincitori del Totola (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 05 Aprile 2009 SPETTACOLI Pagina 59 CAMPLOY Sei serate per scoprire i vincitori del «Totola» Un appuntamento importante quello di questo anno per il Premio Giorgio Totola che festeggia la sua decima edizione. Un festival di livello nazionale dedicato al teatro contemporaneo, istituito in ricordo dell'attore e regista veronese scomparso nel 1987. La rassegna, che si aprirà sabato 18 alle 21 al Teatro Camploy, per concludersi il 23 maggio, gode del patrocinio del ministero dei Beni culturali, della Regione Veneto e dell'Associazione nazionale critici di teatro. Sei serate con la partecipazione di altrettante compagnie amatoriali italiane, con opere che puntano maggiormente sull'originalità del testo. Attesissimo anche l'appuntamento fuori programma presentato dalla compagnia Giorgio Totola che propone lo spettacolo In viaggio verso il sole, una rappresentazione tratta dal testo di Farid Ad-Din Attar e di Jean Claude Carrière, adattato e diretto da Carla Totola, che racconta il percorso spirituale dell'anima, un viaggio simbolicamente espresso nel volo degli uccelli verso il mistero del divino. La giuria è presieduta da Giuseppe Liotta, docente al Dams di Bologna, critico e regista, Lina Corsini, moglie di Giorgio Totola, Mario Paolucci dell'Associazione nuovo sipario di Bolzano, Mario Guidorizzi, critico cinematografico e docente di storia del cinema all'università di Verona e da Nicola Pasqualicchio, docente di storia del teatro sempre all'università di Verona.E.A.  

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San Zeno, visita virtuale come in un videogame (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 05 Aprile 2009 CRONACA Pagina 22 PROMOZIONE TURISTICA. Inaugurata ieri la nuova edizione de «La Provincia da scoprire» San Zeno, visita virtuale come in un videogame Progetto pilota, joystick e immagini tridimensionali. Per la prima volta la rassegna parte dalla città Taglio del nastro, ieri pomeriggio in piazza San Zeno, della nuova edizione de «La Provincia da scoprire» con i saluti del sindaco Flavio Tosi, del presidente della Provincia, Elio Mosele, e del vicepresidente Antonio Pastorello. Aperto ieri, anche oggi il villaggio del turismo con i 21 uffici Iat (Informazione e accoglienza turistica) della provincia veronese sarà a disposizione dei visitatori, poi ci sono il villaggio del bambino con i giochi, animazioni e magia per i più piccoli, l'esposizione e la vendita dei prodotti tipici veronesi. Si potrà assistere alla sfilata e al concerto del corpo bandistico Monsignor Aldrighetti di Soave e all'esibizione di musici e sbandieratori in costume medievale, con una rappresentanza delle maschere del Carnevale veronese. Le novità assolute di questa tappa sono la partenza dalla città, mentre di solito si arrivava a Verona solo per l'ultima tappa; il progetto pilota finanziato dalla Regione, «Multimedialità del Turismo», realizzato dall'architetto Boris Rodegher e dall'Università di Verona sull'esempio dei videogame per una visita virtuale tridimensionale e interattiva della basilica di San Zeno, grazie a un maxischermo davanti alla basilica e al joystick a disposizione dei visitatori; l'ultima novità della manifestazione riguarda le tre opzioni per le visite guidate, con la Basilica di San Zeno e il suo chiostro, la chiesa paleocristiana di San Procolo e l'edilizia militare a San Zeno lungo le antiche mura veneziane. Le visite a San Zeno sono in collaborazione con l'associazione Chiese vive a 2 euro a persona, devoluti al gruppo missionario San Zeno. Le prenotazioni possono essere fatte durante i giorni della manifestazione. Questa prima tappa de «La Provincia da scoprire» è stata presentata ai Palazzi Scaligeri dal vicepresidente e assessore al Turismo, Antonio Pastorello, con il consigliere provinciale di zona, Marco Luciani, il presidente della prima circoscrizione, Matteo Gelmetti, la docente di Economia all'Università di Verona, Marta Ugolini, e quella di Storia dell'arte moderna, Loredana Olivato, l'architetto Boris Rodegher, Annamaria Ruina e Rosalba Granuzzo del Gruppo missionario San Zeno. «Sono convinto che iniziare a Verona sia un ottimo modo per inaugurare la nuova edizione. San Zeno merita di essere riscoperto dai cittadini e conosciuto dai turisti. Il ricavato delle due giornate andrà in solidarietà per chi ne ha veramente bisogno», spiega Pastorello. «Ho proposto di modificare il programma per dare visibilità a una delle basiliche romaniche più belle del mondo e in questi due giorni sarà eccezionalmente aperta anche la chiesa di San Procolo», aggiunge Marco Luciani. Chiude Matteo Gelmetti: «Come amministratori dobbiamo puntare sulle nostre eccellenze e San Zeno è una di queste. Ci auguriamo che la basilica diventi un fiore all'occhiello del turismo scaligero, quindi, ben vengano iniziative che promuovono simili bellezze del nostro territorio».[FIRMA]  

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(sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

«Un nuovo palasportin centro a Genova» la sfida I finanziatori del progetto da 6 milioni di euro sono i presidenti di tre delle principali realtà genovesi di basket e volley 05/04/2009 UN NUOVO PALAZZETTO dello sport in un'area centrale della città, da realizzare con finanziamenti privati su un'area di proprietà pubblica. Centro di tutto il basket e la pallavolo, sport della quale il nuovo impianto potrebbe diventare una sorta di tempio, con l'obiettivo ambizioso di ospitare nel 2014 i mondiali maschili di questo sport. L'idea, stando ai proponenti, sarebbe già sui tavoli del Comune di Genova, che si sarebbe dichiarato disponibile a cercare l'area sulla quale avviare il singolare project financing (anche se l'assessore allo Sport Bruno Pastorino preferisce non commentare, pur non smentendo la notizia). I finanziatori del progetto, del costo di almeno 6 milioni di euro, sono i presidenti di tre delle principali realtà genovesi degli sport minori, l'Amatori Cella Volley, Igo Carige ed Effe 2000. A parlare è Gianfranco Molisani, presidente di Serteco, importante holding che da anni ha firmato molte realizzazioni in tutta la città e non solo, ad esempio recuperando quasi tutto ciò che si poteva recuperarein Darsena, ex area portuale recentemente urbanizzata. L'oggetto del desiderio è quel palazzetto dello sport che pallavolo e basket attendono da più di cinquant'anni. Una vera e propria "bomba", che Molisani, sponsor della formazione femminile leader del volley ligure, ha regalato al pubblico del convegno "La Pallavolo e le città metropolitane", organizzato ieri da Federvolley Liguria e Gs Amatori 82 nell'ambito dell'edizione 2009 dei Giochi di Maggio, storica kermesse di volley giovanile organizzata da Gian Luigi Ivaldi. La crisi degli sponsor, la poca attenzione delle istituzioni, la difficoltà a fare sistema nei grandi centri, le lacune del mondo della scuola. Per questi motivi solo una manciata di capoluoghi di regione sono presenti nella mappa della pallavolo nazionale di A1 e A2, maschile e femminile. «A Genova, in particolare, la causa di questa assenza è proprio la mancanza di una struttura adeguata», hanno sottolineato Carlo Nicali e Anna Del Vigo, rispettivamente presidente del Coni Genova e della Fipav Liguria. Conferma Dario Lantero, dirigente di quell'Igo Carige che la A2 l'ha anche raggiunta in passato per poi doverla giocare in deroga al PalaCus per assenza di strutture adeguate. Poca attenzione delle amministrazioni ma forse anche incapacità del mondo sportivo di fare sistema e premere sugli enti competenti. Tutte considerazioni che Molisani ieri ha squarciato. «Pensare che il Comune costruisca il palasport è assurdo -dice - Ormai cercano sponsor anche per ripristinare un'aiuola. Non ci sono risorse. Punto e basta. La strada giusta, e la legge 163 sulle opere pubbliche lo prevede, è quella di un partenariato pubblico-privato. Noi abbiamo lavorato in questo senso». Dopo 50 anni di chiacchiere, il progetto Palasport potrebbe essere qualcosa di più concreto. Non conferma né smentisce chi dovrebbe farlo, l'assessore allo Sport Bruno Pastorino. Molisani dice che a breve, sull'area scelta, si saprà. Il nuovo palazzetto avrà 2.500 posti, e dovrà prevedere una struttura ricettiva per le squadre in trasferta. m. co. - d. gri. 05/04/2009

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Stamattina Boncinelli e Giorello (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Stamattina Boncinelli e Giorello Ultimo appuntamento di grande rilievo, questa mattina per il Festival: alle ore10 alla sala conferenze del Mart si parla infatti di bioetica, filosofia della scienza e tecnologie nel dibattito «Uomo e natura. L'armonia possibile» che vede relatori di calibro nazionale confrontarsi a partire dal libro «Idea di natura, 13 scienziati a confronto», edito da Marsilio Editori. Sul palco ci saranno Claudio Bartocci, docente di Fisica matematica, Università di Genova; Vittorio Bo, direttore del Festival della Scienza di Genova; Edoardo Boncinelli, direttore del Laboratorio di Biologia molecolare dello sviluppo, Ospedale San Raffaele di Milano; Elio Cadelo, giornalista; Giulio Giorello, filosofo e docente dell'Università Statale di Milano. Il dibattito sarà moderato da Mario Tozzi, geologo e ricercatore del CNR. 05/04/2009

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Campagna per diffusione cultura donazione organi (sezione: Cultura)

( da "Caserta News" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 5 Aprile 2009 Campagna per diffusione cultura donazione organi SALUTE | Brusciano Questa mattina al San Nicola Park Hotel di Marigliano è stato svolto il convegno sulla "Donazione del Cordone Ombelicale" promosso dall'International Association of Lions Club in Italia, distretto 108 YA, governatore Avv. Alfonso Caterino, con il Lions Club Castello di Cisterna Vesuvio Nord, presidente Gianfranco Buonocore. A moderare l'incontro dal titolo "Dal Cordone Ombelicale una Speranza di Vita non gettarlo… Donalo" è stato il giornalista Ermanno Corsi, con i programmati relatori: Gianfranco Buonocore, Presidente Lions Club Castello di Cisterna; Tiziana Romano, Presidente Leo Club Castello di Cisterna; Angelo Antonio Romano Sindaco di Brusciano; Aniello Rega, Sindaco di Castello di Cisterna; Vincenzo Iasevoli, Delegato del Governatore per la bioetica; Antonio Marte, Presidente VI Circoscrizione Lions. L'introduzione ai temi del service è stata fatta dal dott. Franklin Picker, Direttore ASL NA 4 ed ecco gli interventi a seguire: Prof. Vincenzo Sica, Docente di Ptologia Clinica, Facoltà di Medicina e Chirurgia 2^ Università di Napoli; Dott. Alberto Bottino, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. La proclamazione dei vincitori del concorso correlato, con le Scuole Superiori del territorio, Liceo "M. Serao", Liceo V. Imbriani", Liceo "S. Cantone" di Pomigliano d'Arco; Liceo "C, Colombo", I.T.C. "Rossi Doria" di Marigliano; Liceo "G. Alberini" e Liceo "G. Carducci" di Nola, è stata curata dai professori Michele Papa e Giulio Tarro. I lavori sono stati chiusi dall'avvocato Vittorio Del Vecchio, Vice Governatore Distrettuale 108 YA. Il Comune di Brusciano, che ha patrocinato insieme al Comune di Castello di Cisterna la nobile iniziativa, ha ulteriormente sostenuto, con un apposito manifesto, affisso per le strade di Brusciano, la campagna informativa per diffondere la cultura della donazione degli organi. Il Vicesindaco ed Assessore all'Igiene e Sanità del Comune di Brusciano, dott. Vincenzo Cerciello, presente all'iniziativa, ha sottolineato "la necessità di sensibilizzare le future mamme a donare il cordone ombelicale. Un gesto che non costa niente, che non determina alcun rischio né per la mamma né per il bambino, ma che dà una concreta speranza di guarigione a tanti pazienti affetti da gravi patologie non altrimenti curabili. Come Amministrazione comunale -ha proseguito il Vicesindaco Cerciello- siamo attivamente impegnati nella promozione e nella diffusione della cultura della donazione degli organi. E colgo l'occasione per rivolgere un grato e commosso pensiero, in ricordo di una nostra compianta e giovane concittadina, Palmira Terracciano, ed esprimere ai suoi genitori, Elisa e Luigi Terracciano, la vicinanza, l'affetto e l'apprezzamento di tutta la Cittadinanza per il gesto di grande umanità, altruismo e solidarietà da essi compiuto. L'autorizzazione all'espianto degli organi dell'adorata figlia ha infatti restituito, ben sette nostri connazionali, ai loro cari ed alla vita".

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Risorsa idrica, partecipazione a incontro pubblico (sezione: Cultura)

( da "Caserta News" del 05-04-2009)

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Domenica 5 Aprile 2009 Risorsa idrica, partecipazione a incontro pubblico AMBIENTE | Caserta Grande partecipazione e interesse ha avuto l'incontro pubblico organizzato presso il Circolo Nazionale di Piazza Dante a Caserta il 3 aprile scorso dal Comitato Acqua Pubblica e il Coordinamento Associazioni Casertane sull'art. 23 bis della legge n. 133 del 2008 e la privatizzazione della risorsa idrica, relatori i professori Carlo Iannello, docente di Diritto dell'ambiente SUN e Sergio Marotta, docente di Sociologia del Diritto Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa Napoli. L'iniziativa ha visto l'adesione di ARCI, WWF, Legambiente, Italia Nostra, Lipu Caserta, Banca Etica, Comitato Caserta Città di Pace, Casa Rut-Suore Orsoline, Padri Sacramentini, AIMC, Centro Pastorale Giovanile, Agesci Caserta, FUCI, I.S.S.R. "San Pietro"Caserta, Azione Cattolica Caserta, Caritas Caserta, Ass. Art. 11-Promotori di Pace ed è servita a presentare la seguente decisiva mobilitazione in atto nella città capoluogo di contrasto alle strategie di privatizzazione del bene comune acqua: la petizione presentata, a norma dell'art. 32 dello Statuto Comunale, all'Amministrazione comunale per una modifica dello Statuto comunale che riconosca il servizio idrico un servizio pubblico privo di rilevanza economica, e in quanto tale gestibile con affidamento ad azienda speciale. Nel suo breve saluto la moderatrice Anna Giordano, presidente del CoAsCa, ha ricordato ai presenti come l'impegno speso dall'associazionismo casertano a difesa dell'acqua pubblica abbia conquistato già nel passato importanti risultati come una discussione nel consiglio comunale con la precedente amministrazione che portò a una delibera di riconoscimento dell'acqua bene comune a gestione pubblica. Mena Moretta del Comitato Acqua Pubblica ha introdotto le successive relazioni dei docenti intervenuti sottolineando l'urgenza di diffondere una seria riflessione sul tema del controllo dell'acqua e della gestione della sua qualità sottraendola alla rapina sistematica e decennale dei poteri forti a livello internazionale, nazionale e locale. L'analisi operata dai relatori dell'ordinamento giuridico italiano dell'ultimo decennio in tema di gestione dei servizi pubblici, dalla famigerata legge Bassanini del 1997 all'art.113 del D.Lgs. n. 267 del 2000 all'art. 35 della finanziaria 2001, ha costituito una più che interessante e puntuale ricognizione storica di quel processo pervasivo, ininterrotto e ancora in atto nel nostro paese di destrutturazione e smantellamento del governo dei beni comuni degli enti locali di contro a una sempre più consolidata presenza e relativo decisionismo dei privati nella suddetta gestione (senza aver ottenuto – come denuncia il Forum dei movimenti dell'acqua- gli esiti propagandati di miglioramento del servizio o gli investimenti necessari ma semplicemente aumento selvaggio delle tariffe). Dato che la legge Galli del 1994 consentiva ancora, in via ipotetica, il mantenimento della gestione dei servizi da parte dei Comuni, i governi che si sono succeduti alla guida del Paese hanno utilizzato ogni grimaldello per scongiurare del tutto questa possibilità discrezionale da parte degli enti locali. In primo luogo spingendoli a trasformare le aziende municipalizzate in società per azioni (Spa) e in secondo luogo mettendo dei vincoli ai cosiddetti "affidamenti diretti" a queste ultime. Gli ex-servizi pubblici sono stati battezzati dal silenzioso tsunami mercantilistico servizi "industriali", quindi pagati in toto degli utenti. Si tratta di norme, di palese incostituzionalità, che stanno dando il colpo di grazia alla gestione pubblica del servizio idrico e non solo, stravolgendo la filosofia dell'erogazione di servizi in Italia negli ultimi 100 anni, da quello idrico ai trasporti pubblici, alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, all'erogazione di energia elettrica e di gas, in contrasto con la Costituzione italiana e con il modello di Stato sociale di diritto radicato nei Paesi dell'Unione Europea. All'incontro hanno partecipato diversi rappresentanti e aderenti delle associazioni che hanno sottoscritto la petizione inoltrata e comuni cittadini. Il sindaco di Letino Antonio Orsi ha portato la sua testimonianza di primo cittadino di un piccolo ma virtuoso comune del Matesino impegnato da tempo nella battaglia per l'acqua pubblica. Ha preso parte alla manifestazione il direttore dell'Istituto Salesiano di Caserta don Eugenio Fizzotti.

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Anzalone: "Accolta mia richiesta riduzione stipendi" (sezione: Cultura)

( da "Caserta News" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 5 Aprile 2009 Anzalone: "Accolta mia richiesta riduzione stipendi" POLITICA | Avellino Dichiarazione del Consigliere regionale Luigi Anzalone, Vicepresidente della Commissione anticamorra: "Il Presidente Bassolino accoglie, dopo sei anni, la mia proposta di riduzione dell'indennità di Consiglieri e assessori. Meglio tardi che mai!". "Apprendo con convinto, anzi entusiastico favore la notizia della deliberazione della Giunta regionale, che rinvia innanzitutto alla lodevole e giusta iniziativa del Presidente on. Antonio Bassolino, di proporre una quanto mai significativa riduzione delle indennità dei Consiglieri e degli Assessori regionali. Attendo, ovviamente, di leggere la deliberazione in questione per dare un giudizio più circostanziato e di merito. Detto questo, mi sia consentito innanzitutto di aggiungere che la decisione dell'on. Antonio Bassolino di improntare le retribuzioni dei vertici istituzionali della Regione a criteri di sobrietà e di misura non fa che accogliere, purtroppo con circa sei anni di ritardo, una mia proposta in merito, per la cui realizzazione ho profuso parte non indifferente del mio impegno politico, dimostrando comunque di saperla concretamente onorare e attuare per mio conto, una volta constatata l'altrui indifferenza, se non più o meno aperta ostilità. Comunque, meglio tardi che mai! Per chiarire di che si tratta, mi sia consentito di ricordare che, non più tardi di qualche settimana fa, ho presentato un Progetto di legge per la riduzione del 20 % al lordo delle indennità dei Consiglieri, Assessori e Presidenti del Consiglio e della Giunta regionale, per destinare la relativa cifra a una borsa di studio annuale per studenti delle Università campane che conseguano il titolo di laurea con 110 e lode/110. Ma una siffatta storia, da me strettamente correlata alla ben più importante questione della moralità della spesa pubblica e della sua finalizzazione a obiettivi produttivi e di autentica socialità, non comincia certo ora. Fin dall'autunno del 2003, di fronte a quella che mi appariva l'esorbitanza degli stipendi dei due Presidenti, dei Consiglieri e degli Assessori regionali, nella qualità, da un anno e mezzo, di Assessore al bilancio, oltre che al demanio e ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo, proposi al Presidente Bassolino di procedere ad una loro significativa riduzione. Bassolino mi disse di non scordare che già ero considerato un assessore scomodo di cui si chiedeva, specie da parte di forze centriste, la rimozione e che, di conseguenza, una proposta del genere, su cui pure lui era d'accordo, avrebbe provocato un pandemonio. Successivamente, e siamo al 2004, di fronte al costante vertiginoso aumento, delle spese del bilancio del Consiglio regionale (basti dire che per l'alta professionalità, che in Regione non esiste, ad alcuni supeprotetti si corrisponde annualmente più di un miliardo e mezzo di vecchie lire), richiamai, anche questa senza fortuna, a un uso più misurato e serio del denaro pubblico. Come pure senza fortuna fu la mia battaglia contro il proliferare di società pubblico-private, di cui il senatore Gino Nicolais ne fece deliberare ben 11. Come si spiega tutto ciò? In realtà il ceto partitocratico, specie di ascendenza democristiana e craxiana, ma purtroppo rinviante anche ai democratici di sinistra, dimentichi ormai della lezione berlingueriana sulla diversità morale dei comunisti, che è la prima qualità che li rende tali, di fatto teneva le mani legate al Presidente Bassolino. Mi fu impossibile, incredibile a dirsi, persino limitare ai compiti d'istituto l'uso delle autovetture di rappresentanza da parte degli Assessori. Anzi, una mia circolare in merito mi costò un vero e proprio «processo staliniano» in una seduta di Giunta, in cui, assente il Presidente, le attuali deputate Armato e Incostante, cui tennero bordone soprattutto Nicolais e Di Lello mi aggredirono con inaudita violenza. Penoso finale della storia: per calmare le acque, anche per non crearsi un altro fronte di contestazione, mentre la parte più moderata e arretrata della maggioranza lo contestava, Bassolino fu costretto nientemeno che ad emettere una circolare che equiparava l'Assessore regionale a un Ministro della Repubblica, almeno per quel che riguarda l'uso (e l'abuso) delle autovetture. Caparbiamente, non mi arresi e cercai di fare passare la norma per cui, come era già stato fatto nella Regione Toscana, il cui Pil è il doppio di quello della Campania, gli Assessori per i viaggi fuori regione dovessero servirsi del trasporto ferroviario, con rimborso del biglietto di seconda classe. Rimasi isolato e persi anche quella volta. Presentatomi alle elezioni regionali del 2005 nella circoscrizione di Avellino e facendo la campagna elettorale con i miei soldi - privo com'ero, meritatamente, dei mezzi lussuosi e dispendiosi di cui disponeva la maggiore parte dei candidati - mi impegnai con gli elettori a battermi, oltre che per altri qualificanti obiettivi sociali di sviluppo, per la moralizzazione della spesa regionale. Ma la mia battaglia, anche in Consiglio, risultò perdente. Per la verità, a fronte di una certa sensibilità del centrodestra, il centrosinistra, in primo luogo i gruppi della Margherita e dei DS, eressero un vero e proprio quanto vergognoso «Muro di Berlino» anche contro la possibilità che lo stipendio dei consiglieri regionali non aumentasse parallelamente a quello di magistrati e parlamentari nazionali. Si arrivò persino, da parte del Consiglio, nel luglio del 2007 a votare all'unanimità l'aumento dello stipendio e la corresponsione di 20.000 euro di arretrati al lordo in venti secondi, profittando della mia assenza in aula. Questa rapida quanto avvilente cronistoria fa comprendere perché io possa dire di essere felice che, sia pure con tanto ritardo, Antonio Bassolino abbia cominciato a segnare una vera e propria svolta morale in Regione, fidando nel valore dei suoi principi etici e politici e ponendosi finalmente in coerenza con la sua storia di dirigente comunista di grande prestigio e di Sindaco del Rinascimento di Napoli. Per parte mia, ingiuriato e sbeffeggiato da diversi consiglieri quando mi decurtai lo stipendio e ridotto nella più solitaria delle solitudini anzi nel più totale isolamento, so di aver fatto sempre fino in fondo il mio dovere. E non solo in materia di stipendi. Per dirne una, se oggi, la Regione resiste di fronte al tentativo del governo di centrodestra di commissariare la sanità campana, lo si deve anche al fatto che il Presidente Bassolino ha inserito nel nuovo piano ospedaliero la mia proposta di dimezzare il numero delle ASL, portandolo da 13 a 7.

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Continuano le polemiche sulla Multiservizi di Frosinone. Alle preoccupazioni per un futuro che appar... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 05 Aprile 2009 Chiudi Continuano le polemiche sulla Multiservizi di Frosinone. Alle preoccupazioni per un futuro che appare sempre più incerto (visto che gli enti locali non sembrano avere le risorse economiche giuste per garantire il proseguimento di questa società) si aggiungono alcune scelte strategiche che, secondo i lavoratori, vanno nella direzione esattamente opposta per salvaguardare i posti di lavoro: «Mentre la società a gestione pubblica rischia di fallire, il principale suo azionista (il comune, ndr) preferisce affidare il controllo dei parcheggi pubblici ai privati, togliendo di fatto la competenza ai lavoratori della Multiservizi». Così il Comitato di Lotta per il Lavoro guidato da Paolo Iafrate accusa l'amministrazione Marini di non adottare la strategia giusta. RUSSO A PAG. 35

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NEL Palazzo Stiozzi Ridolfi di Certaldo Alto si è inaugurata ieri pomeriggio... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

EM AGENDA pag. 10 NEL Palazzo Stiozzi Ridolfi di Certaldo Alto si è inaugurata ieri pomeriggio... NEL Palazzo Stiozzi Ridolfi di Certaldo Alto si è inaugurata ieri pomeriggio, la mostra "Tono illustratore: visioni di Dante, Boccaccio e altri autori", a cura di Fond'Arte Tono Zancanaro di Padova e Comune di Certaldo. Inaugurerà la rassegna la prolusione di Chiara Costa, docente dell'Università di Padova. La mostra, con ingresso libero, rimarrà aperta fino al 14 giugno con orario 9.30 - 13.30 e 14.30 - 19.00

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Continuano le polemiche sulla Multiservizi di Frosinone. Alle preoccupazioni per un futuro c... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 05 Aprile 2009 Chiudi di GIANPAOLO RUSSO Continuano le polemiche sulla Multiservizi di Frosinone. Alle preoccupazioni per un futuro che appare sempre più incerto (visto che gli enti locali non sembrano avere le risorse economiche giuste per garantire il proseguimento di questa società) si aggiungono alcune scelte strategiche che, secondo i lavoratori, vanno nella direzione esattamente opposta per salvaguardare i posti di lavoro: «Mentre la società a gestione pubblica rischia di fallire, il principale suo azionista (il comune, ndr) preferisce affidare il controllo dei parcheggi pubblici ai privati, togliendo di fatto la competenza ai lavoratori della Multiservizi». Così il Comitato di Lotta per il Lavoro guidato da Paolo Iafrate accusa l'amministrazione Marini di non adottare la strategia giusta in riferimento alla decisione di affidare, nell'ambito del project financing del Multipiano di viale Mazzini, alla Frosinone Servizi e Mobilità la gestione della metà dei posti auto cittadini a pagamento. «Tanto per dimostrare come l'ente si muove - dichiara il rappresentante dei 226 lavoratori della Multiservizi - il comune ha sciolto le riserve sulle aree di parcheggio da assegnare al gruppo imprenditoriale: 638 posti macchina, oltre al multipiano, con diminuzione netta di tantissimi posti, per di più nelle zone importanti (piazza VI dicembre e via Aldo Moro), per il servizio della società Multiservizi. Il comune insomma vende la stessa coperta a più concorrenti: gli uni con appalto trentennale con i guadagni al privato, con tanti posti e centrali. Alla Multiservizi, i cui introiti vanno all'ente, toglie posti e li assegna nelle zone lontane...». Una scelta che il Comitato non accetta: «Si denota - conclude la nota - ancora una volta che la soluzione prevista non passa solamente per un apporto economico, seppur oneroso, ma soprattutto per le scelte politiche delle amministrazioni che invece di favorire il lavoro e i servizi, hanno un occhio di riguardo per note aziende dei Berlusconi locali». E' in corso comunque una trattativa tra Comune e società Frosinone Servizi e Mobilità per trasferire alcuni ausiliari del traffico oggi dipendenti della Multiservizi al servizio dei privati. Attualmente come ausiliari del traffico ce ne sono 17 ma tale trasferimento riguarderebbe appena 4 lsu. Sul fronte multipiano sono state disegnate di blu le seguenti strade con i relativi posti auto a pagamento: 38 strisce blu in via De Gasperi, 75 in piazza Tre Martiri di Toscana, 161 ascensore inclinato, 128 in via Moro, 6 su via Po, 31 in via Isonzo, 53 in piazza VI Dicembre, 63 a piazzale De Matthaeis, 5 via Landolfi, 44 piazza Martiri di Valle Rotonda, 22 via Cicerone, 12 viale Roma. La settimana prossima le parti si incontreranno per definire gli ultimi atti burocratici tra cui la cessione di superficie dell'area multipiano ai privati. Dopodiché resta solo l'inaugurazione del Multipiano e della sosta a pagamento in città.

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Parliamo un po' anche dei bonus dei nostri politici il liberista (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Parliamo un po' anche dei bonus dei nostri politici il liberista Le super-retribuzioni dei commissari europei fanno discutere, altro che manager, e quelli sono soldi pubblici. È facile fare i sobri con le buste paga degli altri. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Ovunque nel mondo, la politica ha dichiarato guerra a bonus e stipendi d'oro. Da manager virtuosi e capaci, ci si aspetta ora un po' di quaresima, un fioretto, un esercizio di sobrietà e di stile. Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo hanno abbattuto del 50% i loro compensi del 2008 (il che, per la verità, lascia in tasca a entrambi oltre tre milioni di euro). L'addio ai bonus è costato a Joseph Ackerman, discusso deus ex machina di Deutsche Bank, diciotto milioni (18 milioni) di stipendio nell'ultimo anno fiscale. Insomma, i tempi cambiano: anche se, oggettivamente, nessuno di questi signori farà fatica ad arrivare alla quarta settimana. Ci sono super-retribuzioni nel privato, ma ci sono super-retribuzioni del pubblico. Ad occuparsene è stato di recente il think tank Open Europe: ciascuno degli attuali commissari europei, lasciando la carica, incasserà circa un milione di euro. Certo, ci sono eccezioni: la novellina Baronessa Ashton, che ha preso il posto di Peter Mandelson appena un anno fa, avrà una pensione di appena dodicimila euro l'anno (cui per i primi tre, però, si somma una sorta di buonuscita del valore di circa 120 mila euro annuali). Al contrario, una "veterana" come Margot Wallstrom porterà a casa oltre due milioni di euro in benefici di diverso tipo, una volta abbandonata la Commissione. Nei cinque anni di servizio, un commissario europeo guadagna più o meno un milione duecento mila euro. Il salario annuale di Jose Manuel Barroso (un po' più di 300 mila euro) è l'equivalente di quello di Obama. Quisquilie? Mica tanto. Sulla stampa belga e francese, il rapporto di Open Europe ha suscitato discrete polemiche. La commissaria danese Mariann Fischer-Boel, beata innocenza, s'è vantata di «meritarsi tutti i milioni». Il quotidiano Malta Today ha notato come il commissario alla pesca e agli affari marittimi Joe Borg sarà «il pensionato più pagato» di tutta l'isola. Il commissario belga Louis Michel prima ha negato la veridicità dei dati (fonte, la Commissione europea stessa), poi ha spiegato che sì, il suo è un «paracadute» ma non un «paracadute dorato»: sapete, ci si sveglia alle cinque tutte le mattine e si deve viaggiare molto. Commissario, l'importante è che resista la salute. Per carità, nel Paese della "casta" queste polemiche ci sembrano robetta, abituati come siamo a discutere di quanto mensilmente s'intasca la classe politica. Ma attenzione. Se i tempi cambiano, cambiano per tutti. Negli anni scorsi, i politici si sono difesi dall'accusa di appropriare per sé troppe risorse, usando il mercato come alibi. Il fatto che le aziende private pagassero così tanto i loro manager, serviva per giustificare mensilità certo non paragonabili, ma non magre, seppure naturalmente soggette a uno scrutinio pubblico. Super-stipendi e super-bonus sono poi frutto di decisioni, giuste o sbagliate, degli azionisti di una certa impresa o di una certa banca. Ci sono problemi di governance, per cui molto spesso i consigli di amministrazione ratificano decisioni che vanno in realtà contro gli interessi dei padroni. C'è autoreferenzialità di questi organi, e una sorta di naturale contiguità con il management che rende frequenti e pericolosi i conflitti d'interessi. Detto questo, è denaro privato. E come gli altri spendono o dissipano i loro quattrini è questione che non ci riguarda e non ci deve riguardare. Se si parla di denaro pubblico, è diverso. La decisione di porre un tetto agli stipendi dei manager le cui aziende sono state salvate dallo Stato è controversa: imprese in grande difficoltà hanno bisogno di essere timonate con mano particolarmente sicura. Calmierare le remunerazioni può rendere più difficile trovare professionalità adeguate. Nel contempo, però, come azionista lo Stato ha diritto di dire la sua. E se l'effetto di una politica di questo tipo può essere controproducente, se ne comprendono comunque le intenzioni. I quattrini dei contribuenti non vanno sprecati. Lo stesso vale quando si parla non di un'impresa salvata dallo Stato ma dello Stato stesso. Lo stipendio di un parlamentare, o di un ministro, o di un commissario europeo, deve essere tale per cui svolgere tale servizio non sia economicamente masochistico in modo eccessivo, per talenti che nel mondo del business potrebbero fruttare ben di più? Sta bene. Però se la politica gioca a minare la legittimità di quei guadagni, poi non può pretendere a sua volta accondiscendenza. Il gioco a incastro dei pregiudizi e delle opinioni comuni, in una società, è più complicato di quanto si creda. Il populismo sulle remunerazioni private può aprire la strada a una nuova denuncia delle assurde dimensioni delle paghe pubbliche. È una spirale in cui le questioni di merito hanno una parte modesta. Altrimenti la dicotomia pubblico-privato, roba di tutti-roba di alcuni, chiuderebbe la questione. Contano piuttosto le impressioni, e le impressioni si legano. Se i manager vengono pagati troppo, è difficile che i deputati vengano pagati troppo poco. I moralizzatori dovrebbero dare l'esempio. Se no, è troppo facile fare i sobri con lo stipendio degli altri. di Alberto Mingardi 05/04/2009

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IL CORPO ELETTORALE di Medicina, 312 persone, è stato convocato domani alle ... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Siena)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

PRIMO PIANO pag. 3 IL CORPO ELETTORALE di Medicina, 312 persone, è stato convocato domani alle ... IL CORPO ELETTORALE di Medicina, 312 persone, è stato convocato domani alle 17 per «consentire un confronto di opinioni e di proposte preliminare alla presentazione delle candidature alla carica di preside». L'unica candida donna, Alessandra Renieri, «prof» di Genetica medica (nella foto), ha inviato ai colleghi (e alla stampa) il suo programma. Dove assicura di fare più fatti che parole, scrive che «la garanzia maggiore di applicazione dello stesso è poter essere un preside libero da qualsiasi condizionamento ma aperto al contributo di tutti». L'idea è di modernizzare e rendere competitiva la facoltà valorizzando le singole professionalità ma «spostando la competizione dall'interno (tra docenti e dipartimenti) all'esterno, facendo squadra per affrontare la competizione con altri Atenei e Aziende, distribuendo gli incentivi proporzionalmente a chi più ha contribuito in termini di risultati per farli arrivare». Sì alla valorizzazione delle attività cliniche di eccellenza e a una didattica che non sia seconda a nessun'altra università, rispetto e trasparenza delle regole di cui il preside deve essere garante, grande risalto ad una comunicazione efficace, istituendo addirittura un ufficio stampa coordinato da un docente. E i rapporti con l'Azienda ospedaliera? Serve per Renieri un'azione propositiva non solo per stendere i percorsi diagnostico-assistenziali o per il Pao, ma la facoltà deve sostenere i processi che dimostrino nei fatti il valore aggiunto della collaborazione degli universitari con il direttore generale nella conduzione della sanità. Assicura sinergia con i reparti ospedalieri e che la sua porta sarà sempre aperta. Per tutti. La.Valde.

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Casa Amica, un aiuto fatto di 234 alloggi (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Casa Amica, un aiuto fatto di 234 alloggi --> L'associazione dal '93 in campo contro il disagio abitativo Sinergia pubblico-privata. Dal 16 aprile sarà fondazione Domenica 05 Aprile 2009 CRONACA, pagina 17 e-mail print Giovedì 16 aprile l'associazione «Casa Amica», con atto notarile, si trasforma in Fondazione. Non cambiano le finalità statutarie, ovvero favorire l'accesso a un'abitazione dignitosa a cittadini italiani e a immigrati che per motivi socioeconomici, familiari, psicofisici, si trovano in situazione di bisogno e disagio. Un passo importante per un'associazione costituita nel 1993, evoluta e rafforzata nel corso degli anni, diventando per molte realtà istituzionali un punto di riferimento per fronteggiare il problema casa. Abbiamo sentito Massimo Monzani, Presidente di Casa Amica. L'associazione Casa Amica diventa fondazione. Quali le motivazioni? «Sostanzialmente il cambiamento avviene perché la parte patrimoniale da gestire, che ammonta a 11 milioni di euro lordi di immobili (4 milioni di euro netti), è diventata di assoluto rilievo. Quindi occorreva un contesto giuridico idoneo, come la costituzione di una fondazione che ci valorizzasse come uno strumento per una concreta politica della casa». New entry importanti nel novero dei soci fondatori? «Abbiamo la Diocesi di Bergamo con un conferimento di un milione di euro. Poi la Fondazione Banca Popolare di Bergamo e le Banche di Credito Cooperativo con un apporto di 100.000 euro ciascuno». Tra i vecchi soci fondatori dell'associazione chi rimane nella fondazione? «Il Comune di Bergamo con un contributo di 100 mila euro e otto unità immobiliari del valore totale di circa 900 mila euro. Qualifica di fondatori, con versamento di 100 mila euro, anche per Confindustria, Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Mia (Congregazione Misericordia Maggiore), Comune di Osio Sotto (la quota è sotto forma di appartamenti, ndr) e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. La Provincia conferma il versamento di 100 mila euro, mentre sta valutando la cessione di alcuni appartamenti. A loro si affianca poi tutta la cordata dei soci partecipanti». Quale differenza passa tra Casa Amica e l'Aler? «L'Aler è un'istituzione di diritto pubblico. Casa Amica, invece, è di diritto privato». Tutto qua? «Noi di Casa Amica siamo molto più rapidi nell'assegnare, realizzare e acquisire un immobile. Inoltre tendiamo, a differenza dell'Aler, a preferire la capillarità della nostra presenza sul territorio piuttosto di costruire un intero blocco condominiale». Fate anche formazione agli inquilini? «Abbiamo dei dipendenti specializzati per questo compito. Educhiamo, soprattutto a chi appartiene a una cultura diversa dalla nostra, all'uso corretto di un immobile specialmente se inserito in un contesto di regole come può essere un condominio». Quanti dipendenti avete? «Sette più il direttore, don Gianni Chiesa. Dal 1993 Casa Amica è cresciuta». Ci dà un po' di numeri? «Gestiamo 234 alloggi dei quali 122 di proprietà (di cui 13 in patto di futura vendita e 2 in affitto riscatto), 21 alloggi appartengono al Comune di Nembro, 9 al Comune di Bergamo, 7 alla Provincia, 5 alla Cassa Rurale di Treviglio, 4 case sono di proprietà dell'Aler, 2 del Comune di Terno d'Isola e infine 64 alloggi di proprietà di privati». Dalla sola gestione di case alla costruzione di case di proprietà. Da dove comincia il doppio binario di Casa Amica? «Da Telgate nel 1999, quando abbiamo acquistato uno stabile da ristrutturare soggetto a un'ordinanza comunale di sgombero dovuta a motivi di sicurezza. Con l'aiuto della parrocchia, che aveva trovato un alloggio temporaneo a quelle famiglie, in poco meno di due anni, attraverso il sostegno della legge Turco-Napolitano, abbiamo permesso a quelle persone di ritornare in tutta tranquillità in quelle case». Un caso dall'eco nazionale? «Sì. Anche l'Università Bocconi mi ha invitato per una conferenza su quanto accaduto». Chi abita negli alloggi di Casa Amica? «Prevalentemente famiglie di giovani lavoratori dipendenti (operai e operaie), una quota di single in alloggi collettivi (dalle 3 alle 5 persone in media) eredità dello svuotamento delle caserme della città imposto a metà degli anni '90. Con l'esperienza guida di Casa Colori a Longuelo (sei appartamenti, ndr) abbiamo iniziato ad accogliere donne sole con minori a carico». Più italiani o più immigrati? «Circa l'80% sono stranieri, il restante 20% sono cittadini italiani». Percentuali che hanno sollevato nei vostri confronti le proteste della Lega Nord. «Il Carroccio ha sbagliato indirizzo. Non è Casa Amica che decide chi inserire nelle case bensì coloro, enti pubblici e privati, che ci conferiscono gli appartamenti in gestione oppure i fondi per costruire nuove case». Quindi se un leghista elargisse un fondo per residenze da adibire a bergamaschi in difficoltà? «Ovviamente ne garantirei l'uso esclusivamente per loro». Il costo medio di un vostro canone di affitto? «Molto più bassi rispetto alla media del mercato. Non dobbiamo ricavare margini di lucro, ma garantirci un equilibrio finanziario. Diciamo, quindi, un buon 30% in meno di canone mensile». E se un inquilino vi chiede di diventare proprietario della casa nel quale risiede in affitto? «Non possiamo che accettare. Vuole dire che il disagio economico nel quale versava è terminato e possiede la forza di riscattare una casa di proprietà». Progetti in atto? «Sette nuovi appartamenti a Boltiere». Altro? «L'elaborazione di un progetto di edilizia sociale nel Comune di Bergamo con Confcooperative, Lega delle Cooperative e le Acli. Si tratta un strumento operativo a disposizione per essere concretizzato». Il Piano Casa del governo Berlusconi vi riguarda? «Occorre attendere la Regione che ha la delega attuativa del decreto». Bruno Silini 05/04/2009 nascosto-->

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(sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

URBINO E MONTEFELTRO pag. 21 «L'ATTENZIONE verso le nuove generazioni ha sempre scandi... «L'ATTENZIONE verso le nuove generazioni ha sempre scandito l'agenda della nostra azione di governo. I giovani sono una risorsa strategica per il futuro della società e dell'Unione europea». E' quanto ha evidenziato nell'aula magna del nuovo Magistero dell'Università di Urbino il presidente Palmiro Ucchielli, nel corso della conferenza «1979-2009. Il Parlamento europeo. Trent'anni dopo le prime elezioni», tenutasi nell'ambito della simulazione dell'Europarlamento organizzata dagli studenti della facoltà di Scienze politiche. Hanno preso parte all'affollata e originale iniziativa anche il rettore dell'ateneo Giovanni Bogliolo, il preside della facoltà di Scienze politiche Marco Cangiotti, il sindaco di Urbino Franco Corbucci, l'eurodeputato Gianni Pittella, il docente e membro del Senato accademico "Emuni" Giuseppe Giliberti, il docente Massimiliano Cricco, il presidente del Consiglio provinciale dei giovani eletti Federico Scaramucci, il direttore dell'ufficio Socrates e relazioni internazionali Fabrizio Maci e l'ex eurodeputato Francesco Baldarelli.

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di PAOLO GUIDOTTI : per evitare questo rischio, con ... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

MUGELLO pag. 20 di PAOLO GUIDOTTI «COMPRA E FUGGI»: per evitare questo rischio, con ... di PAOLO GUIDOTTI «COMPRA E FUGGI»: per evitare questo rischio, con oltre 3 milioni di visitatori l'anno che arrivano al grande outlet di Barberino ma che il Mugello neppure lo sfiorano, prima dell'apertura, tre anni fa, il comune di Barberino si fece destinare uno spazio gratuito che doveva servire da "show-room", da vetrina per le bellezze e i prodotti tipici mugellani. Ma né il Comune né la Comunità Montana, nonostante tanto parlare di promozione turistica, sono mai riusciti ad utilizzare questi locali all'interno dell'outlet. Con grande sconcerto in primo luogo dei produttori. E ora la notizia della prossima apertura di un McDonald's nei pressi dell'outlet ha ulteriormente aumentato la delusione. Così Franco Pasquini, presidente del consorzio pubblico-privato "In Mugello", costituito per valorizzare le produzioni tipiche locali, critica duramente il comune di Barberino. Prima con amara ironia: "Apprendiamo con gioia che il Comune di Barberino ha dato il via all'apertura di un McDonald's. Finalmente dopo tanti tentativi un'azienda legata al territorio, con le patatine biologiche del Mugello, con la carne e l'insalata di Borgo e il supermac con formaggio della Faggiola o del Forteto, e con gli hamburger biologici delle fattorie di S. Piero o Firenzuola, e il ketch-up prodotto con pomodoro di Vicchio". Poi, lasciata l'ironia, Pasquini attacca: "Sono ormai tre anni che abbiamo chiesto di far risaltare all'interno dell'outlet e del comune di Barberino le tipicità del nostro territorio, anche semplicemente, per promuovere il marrone, offrendo caldarroste una domenica di novembre. Ma il Comune di Barberino dice di non poter consentire né degustazioni né vendita di prodotti tipici perché in quella area non è previsto, e forse, lo prevederanno con la nuova variante". Non dappertutto è così: "Abbiamo fatto visita dice Pasquini- all'Outlet Val di Chiana dove appena entrati c'è la ristorazione, gestita dal consorzio agrario di Siena che vende le tipicità, olio, vino, di tutta la provincia".

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Al convegno di Smilab (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Al convegno di Smilab --> Domenica 05 Aprile 2009 ECONOMIA, pagina 33 e-mail print Le nanotecnologie come possibile occasione di sviluppo e di rilancio della Valle Brembana: è il messaggio che è emerso dal «Nanoday 2009», convegno interdisciplinare dedicato al mondo delle tecnologie promosso da Smilab (il nuovo centro di ricerca dello Smigroup di San Giovanni Bianco), durante il quale è infatti emersa un'indicazione in questa direzione per il possibile futuro anche della valle. «L'obiettivo della giornata è stato quello di informare aziende della provincia, studenti e ricercatori internazionali sui nuovi traguardi della nanotecnologia - ha spiegato Fabio Chiesa del gruppo Smi che ha coordinato l'evento -. Un convegno che arricchisce il territorio vallare. È la scienza del futuro e noi vogliamo stare la passo coi tempi». All'appuntamento promosso in collaborazione con l'istituto scolastico «Turoldo» di Zogno, hanno preso parte un centinaio di studenti, docenti dell'Università di Bergamo e del Politecnico di Milano. «È l'occasione per instaurare rapporti con le aziende del territorio - ha spiegato Riccardo Riva della Facoltà di ingegneria -. Università e imprese devono fare squadra in tema di ricerca». «Lo scambio di informazioni che si ha in queste occasioni è fondamentale per la formazione, le imprese e la ricerca» ha quindi aggiunto Marco Peloi ricercatore dello «Science Park» di Trieste. Durante l'incontro è stata espressa la volontà, da parte del centro Smilab, di coinvolgere nuove realtà aziendali non solo italiane, per fare ricerca. «Vogliamo incrementare la ricerca che attualmente facciamo nei laboratori - ha quindi concluso Fabio Chiesa -, gli spazi idonei fra pochi mesi saranno pronti, dobbiamo fare squadra per essere competitivi». Il convegno, che si è svolto al Casinò di San Pellegrino Terme, è il primo di una serie promossa da Smilab: il prossimo è in programma a fine maggio, all'ostello dei Tasso a Camerata Cornello, e sarà dedicato alle problematiche, anche burocratiche, per il passaggio delle merci nei confini doganali. Massimo Pesenti 05/04/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE

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L'Ordine dei medici aspetta le nuove leve (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cervelli

CRONACA 05-04-2009 UNIVERSITA' ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE DI CHIRURGHI E ODONTOIATRI L'Ordine dei medici aspetta le nuove leve Il presidente D'Aloia: «Più fondi per aiutare i giovani ricercatori» Stella Ricchini II Può già contare su oltre 3.500 iscritti ma la voglia di nuove e, soprattutto, giovani «entrate» è più forte che mai. L'ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia guarda, infatti, alle nuove leve delle medicina come possibili «ventate d'aria fresca» in grado di portare i soci verso nuovi traguardi. E, per farlo, incomincia dall'Università. Con proposte di nuovi corsi per laureandi e borse di studio per i ricercatori. «La nostra Università è una grande e inimmaginabile risorsa di cervelli, ma mancano i fondi per permettere a questi giovani di proseguire nella loro opera di ricerca - osserva Tiberio D'Aloia, presidente dell'Ordine, durante l'assemblea ordinaria annuale -. Dobbiamo fare in modo che questi cervelli siano messi in condizione di continuare il loro lavoro, cercando, insieme all'Uni - versità, quell'appoggio nel mondo finanziario necessario per garantire borse di studio». I giovani medici-ricercatori devono restare a Parma e affiancare chi da anni ha intrapreso il cammino della ricerca. «Abbiamo anche firmato un accordo con l'Università per l'attivazione, forse dal nuovo Anno accademico, di corsi, tenuti da medici di Medicina generale, per gli studenti del quinto o sesto anno: vicini alla laurea». Queste lezioni rappresenterebbero una sorta di tirocinio formativo per i futuri dottori. E sempre per i neomedici, o per gli studenti, l'Ordine ha pensato di istituire una serata alla settimana dedicata ai loro problemi. Purtroppo, però, poche giovani leve hanno deciso di unirsi all'Ordine: «Quest'anno abbiamo avuto solo quattro nuove entrate tra i giovani dottori anche se due sono entrati a far parte del Consiglio». Eppure, secondo il presidente, questi ingressi potrebbero favorire anche una nuova visione del rapporto medico-medico. «I medici devono incominciare a capire che la collaborazione tra colleghi è molto importante - spiega D'Aloia -. Quell'io, che da tempo contraddistingue chi esercita la nostra professione, non ci deve più essere: bisogna invece fare squadra». Anche la partecipazione alle attività dell'Ordine, scarsa nella nostra provincia ma in linea con i dati nazionali, per il presidente è fondamentale. «Intendiamo fare in modo di essere maggiormente presi in considerazione dagli Organismi presenti in città». D'Aloia ha, infatti, voluto accennare, in questo modo, all'accordo stipulato tra Comune e sette strutture sanitarie private cittadine, che ha «spiazzato » l'Ordine, e all'attesa di una risposta di parere da parte dell'Ufficio legale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi ed odontoiatri. «Dopo l'arrivo della riposta ufficiale speriamo, comunque, che il Comune intenda collaborare ». Medici Assemblea per l'ordine dei medici e degli odontoiatri.

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OGGI non è più un problema di "elargire" contributi. Quella &... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

FERRARA CRONACA pag. 7 OGGI non è più un problema di "elargire" contributi. Quella &... OGGI non è più un problema di "elargire" contributi. Quella è una stagione finita, le risorse sono poche e lo saranno sempre meno. La questione è: dedicare la necessaria attenzione ad un complesso di attività che danno tanto alla società e che, se dovessero andare in crisi profonda, provocherebbero una voragine sociale. Questa attenzione non deve venire meno ma anzi va aumentata. Numerose sono le occasioni e le opportunità. Sicuramente le prossime elezioni amministrative dovranno dare delle indicazioni a questo riguardo. Crediamo che i partiti, sia nei programmi che nella scelta dei rappresentanti, debbano dare un segnale importante in questa direzione come contributo per mantenere quella coesione sociale che ha sempre contraddistinto la nostra comunità locale. Come Coni vorremmo dare un contributo concreto ai programmi elettorali dei candidati e indichiamo nei seguenti punti le nostre proposte: 1. L'adozione, compatibilmente con le peculiarità socio economiche del nostro territorio, delle linee guida dettate dalla Commissione Europea, descritte e tracciate dal primo "Libro Bianco sullo Sport"; 2. La razionalizzazione delle varie manifestazioni sportive finanziate e co-finanziate dalle Amministrazioni pubbliche; 3. Un intervento concreto di manutenzione dell'impiantistica provinciale e comunale pubblica (che potrebbe rientrare in quell'attività che favorisce l'edilizia); 4. Programmazione quinquennale per l'edilizia sportiva scolastica con priorità ai plessi di una certa consistenza, senza impianto sportivo; 5. Programmare la costruzione di grandi impianti solo con la partecipazione dei privati (concessione da parte del comune del terreno per diversi anni); 6. L'attivazione di collaborazioni pubblico-privato per favorire l'attività sportiva con particolare riguardo alle categorie deboli: giovani, anziani, etc; 7. La revisione delle modalità con cui vengono assegnati in gestione gli impianti sportivi favorendo quelle associazioni e società che hanno investito e investono nello sport giovanile, e che hanno dimostrato affidabilità e serietà nell'operare all'interno della comunità locale; 8. Ricostituzione del settembre sportivo su scala provinciale solo per l'attività giovanile; 9. Il blocco delle tariffe soprattutto per le attività giovanili agonistiche e per quelle indirizzate alle categorie più deboli; 10. Promuovere e incentivare l'attività motoria nella scuola primaria. Il progetto partito proprio da Ferrara ha dimostrato, tramite la ricerca del Centro Studi Biomedici applicati allo sport dell'Università di Ferrara, che la popolazione giovanile inserita nel progetto, ha dati locali in controtendenza rispetto a quelli nazionali e internazionali riguardanti la sedentarietà e l'obesità, altra vera e propria piaga sociale; 11. Creare spazi attrezzati accessibili a tutti per la pratica sportiva amatoriale. Il contesto urbano di Ferrara con le sue Mura ed il Parco Urbano è una risorsa invidiabile che ha ancora grandi margini di potenziamento sfruttabili con iniziative in grado di coinvolgere una grandissima parte della cittadinanza, di ogni fascia d'età, che spesso ha anche difficoltà ad accedere ai servizi a pagamento; 12. Istituire la conferenza annuale dello sport per discutere lo stato dello Sport a tutti i livelli nel comune di Ferrara per evidenziare eventuali criticità emerse durante l'anno nel sistema Sportivo ferrarese. Luciana Pareschi

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BOLOGNA DEVE RIDEFINIRE LA SUA IDENTITA' (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

IN BREVE pag. 15 BOLOGNA DEVE RIDEFINIRE LA SUA IDENTITA' L'INTERVENTO CON QUALE identità si presenta Bologna? Tema tutt'altro che astratto: per dire, cosa racconterà di sè all'Expo Shanghai 2010, dove è stata invitata con Milano e Venezia come esempio del tema della manifestazione Better city, better life'? Banale dirlo, solo nelle radici culturali possono essere individuati i valori che una città (ma anche un'impresa) può esprimere. E allora: Bologna capitale della conoscenza (l'Università millenaria), del commercio e del servizio (Fiera, Centergross), della manifattura (meccanica, packaging). Città rossa' ma eccellente negli sport a stelle e strisce (basket, baseball, football); capitale negli anni Ottanta della cultura giovanile; esplosa negli anni Novanta nei comuni della cintura. E via dicendo. Bel bouquet. Solo che poi bisogna decidere, quali valori comunicare e come. Perché l'incertezza danneggia tutti, dal cittadino alle realtà commerciali. SENZA contare che lo scenario delle città è mutato; ne danno prova una serie di azioni strategiche generate da alcune capitali europee sulla propria identità, in primis visuale. Amsterdam, per esempio: il nuovo marchio della città (una tripla XXX derivata dal blasone araldico, che sembra però ironizzare sui quartieri a luci rosse) ha comportato la creazione di un sistema segnaletico coerente per tutte le funzioni pubbliche (dal porto alla raccolta rifiuti). Berlino ha abbandonato l'antico orso per un simbolo più significativo della sua storia recente: la porta di Brandeburgo. E Bristol, che prima di disegnare un'offerta al visitatore (turistico o commerciale), ha ridisegnato il rapporto con il cittadino, a suon di colori identitari, mappe stradali innovative, segnaletiche in tono con l'atmosfera della città. PER FARE questo, ci vuole però una scelta politica: una decisione, un'interpretazione, una strategia. Bologna è tradizione, con la sua università antica, la sua meccanica, le sue botteghe; o è innovazione perché l'università è piena di giovani, la meccanica è avanzata e il commercio è il prototipo di qualunque servizio? Bisogna decidere: prima che la città diventi solo luogo di transito, anche tra le sue periferie. * docente all'Accademia di Belle Arti e responsabile del Design Center Bologna

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(sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

AGENDA PISA pag. 12 «PISA e la crisi: strategie comuni per uscirne Dibattito aperto tra i... «PISA e la crisi: strategie comuni per uscirne Dibattito aperto tra impresa e politica». E' il tema del dibattito pubblico organizzato dal Pd di Pisa per martedì 7 aprile alle 21 all'auditorium Gagliardi della Navicelli Spa (via della Darsena 3), un argom,ento quanto mai attuale alla luce della difficilissima congiuntura economica per le imprese locali. Ecco il programma: saluti di Giandomenico Caridi (presidente Navicelli spa), coordina Nicola Landucci (segretario comunale del Pd di Pisa), introduce Marco Magnarosa (responsabile provinciale Economia del Pd), intervengono Andrea Bonaccorsi (docente di Economia e Gestione d'impresa all'Università di Pisa), Gianfranco Francese (segretario provinciale Cgil), Biagio Longo (Lobim srl spin off dell'Università di Pisa), Carlo Palomba (società Navale Pisa srl), Massimo Rota (Rota Costruzioni snc) e Andrea Zavanella (responsabile Ict della Cna). Conclusioni del sindaco di Pisa Marco Filippeschi e del presidente della Provincia Andrea Pieroni.

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(sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

IL PERSONAGGIO pag. 10 «DA BAMBINA ero una guerriera, giocavo a pallone con i maschi, schettinavo, ... «DA BAMBINA ero una guerriera, giocavo a pallone con i maschi, schettinavo, e alla sera mi ritrovavo regolarmente con i vestiti mezzo strappati. La mia è stata un'infanzia scatenata. Ma non mi facevo mai male, cercavo sempre di essere io a darle». I primi passi, Niva Lorenzini li muove così, e adesso che dirige (essendo subentrata a novembre a Gian Mario Anselmi) il dipartimento di Italianistica dell'Università - una quarantina tra docenti e ricercatori a vario titolo - li ricorda come se quell'infanzia in Lombardia (la professoressa è nata a Milano, con un nonno di Crevalcore e una mamma di Cadegliano, provincia di Varese, lo stesso paese, a due passi dalla Svizzera, dell'inventore del Festival dei Due Mondi, Giancarlo Menotti) se la ritrovasse addosso intatta, nello spirito, ora che si occupa di D'Annunzio e Sanguineti e della gestione di un istituto tra i più robusti e prestigiosi del nostro ateneo. «Perché ho scelto subito, fin da bambina, la letteratura? La poesia mi affascinava, vorrei dire che mi sconvolgeva con il suo fascino, mi piaceva leggerla, ma anche dirla ad alta voce, a 15 anni conoscevo alla perfezione il Canto notturno di un pastore errante' di Leopardi. Poi, al liceo, a Bologna, sono venuti i primi due incontri importanti, due professori, Festi di filosofia e Marastoni, un romagnolo che aveva conosciuto la Resistenza, di italiano». E dopo chi venne? «Luciano Anceschi, a Lettere. Insegnava Estetica, e fu lui a guidare, con la sua rivista il verri', le avanguardie della seconda metà del '900. Venni conquistata, come tanti altri, dal rispetto con cui trattava gli studenti. Finita la lezione passava con noi in un'altra aula, e lì continuava la lezione. O, forse, era proprio quella, fuori orario o fuori schema, la sua lezione vera. Così, nel '69 mi laureai con lui, l'argomento della tesi era la poetica dell'ironia. Niente di più anceschiano». Voleva fare l'insegnante? «Ho insegnato qualche anno al liceo, poi mi iscrissi al Dams che era stato aperto nel 1971. Lì potei ascoltare le lezioni di Luigi Squarzina, di Nanni Loy, di Alfredo Giuliani, tutti grandi intellettuali che, senza il Dams, non sarebbero mai entrati in un'università. Al Dams incontrai un altro dei miei maestri nel campo della teoria della letteratura Guido Guglielmi. E grazie a lui entrai in contatto con Ezio Raimondi - con la vastità del suo sapere e della sua umanità -, che non avevo potuto avere come insegnante di italiano a Lettere». Un bel gruppetto di levatrici', Anceschi, Guido Guglielmi, Raimondi... «Quando uscì sul verri' la mia prima recensione, dedicata a un libretto di versi di Giuliani, tornai a casa camminando letteralmente sollevata da terra. Ancora adesso, quando devo fare una ricerca, o scrivere un saggio, mi sento uno studente». Gli studenti sono rispettati? «C'è la burocratizzazione dell'università a dominare, a farsi rispettare, il moltiplicarsi delle riunioni su tutto, sul più piccolo microproblema. Vorrei mostrarle la quantità di obblighi del genere contenuti nel mio computer perché se ne rendesse conto. Non ci sono sbocchi professionali, all'università, per i giovani. Ci si sforza di dare loro una formazione di qualità, che sia anche più funzionale alla realtà circostante, e poi vien da chiedersi: a che cosa li sto preparando? E' possibile tenere dei ricercatori bloccati senza prospettive fino ai 40 anni? Se continua così, fra un anno rischiamo la chiusura. Io i miei alunni migliori li invito spesso ad andarsene all'estero, ad addottorarsi a New York o da altre parti». La città aiuta o no? «Ho sempre amato Bologna, sia quando ho vissuto alla Bolognina, con il suo calore, sia in un una zona più esclusiva qual è via Siepelunga. Ho avuto come compagni di scuola Guccini, Sandro Toni, il regista Alessandro Cane. L'ho sempre trovata una città collaborativa. Adesso, a dire la verità, non mi pare più così attraente. E' una città a compartimenti stagni, ogni volta ti imbatti in un pezzo separato dagli altri, è complicato far saltar fuori il quadro intero». Volevo dire se la città aiuta o no rispetto alla condizione degli studenti... «No di certo se ci riferiamo agli alloggi e agli spazi per loro. Se penso, anche in fatto di trasporti, al Trinity Collete di Dublino dove ho tenuto dei corsi, la differenza è abissale. La qualità didattica della nostra università è molto alta. Ma oggi, con il costo della vita, la crisi e tutto il resto, i servizi agli studenti assumono un ruolo sempre più prevalente nell'efficienza degli atenei. Quello che ho osservato per Dublino vale anche per Lione, per Grenoble, mentre Bologna resta indietro». Ma gli studenti, per parte loro, si applicano, si impegnano? «Essere giovani è difficile, quasi stavo per dire brutto, in questo momento. Per come la vedo io - tenendo anche conto che le ragazze e i ragazzi che mi seguono più da vicino sono mossi principalmente dalla passione per un tipo di studio che non si segue certo per sete di affermazione pratica - è una generazione aperta, pronta a captare un po' di tutto, assorbendolo su internet e inserendolo in un atteggiamento dove si dà gran valore all'amicizia. Se però non li portiamo a un inserimento nella società, alla realizzazione dei loro obiettivi, finiamo per farne una generazione di scettici, di fatalisti, che si sentono degli sconfitti. E questa è una responsabilità gravissima da parte degli adulti e della scuola». La doppia, imminente elezione del nuovo sindaco e del nuovo rettore sarebbe l'occasione per andare a capo nella faccenda e discutere insieme di un modello di ateneo e di uno di città (ma non sarebbero la stessa cosa?). La professoressa Lorenzini, naturalmente, non ne parla. Vi sono anche esimi colleghi di Lettere in lizza per Palazzo Poggi...

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Anna, la passione per l'arte e un sogno segreto: aprire una galleria tutta sua (sezione: Cultura)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

LA SIGNORA DELLA DOMENICA pag. 17 Anna, la passione per l'arte e un sogno segreto: aprire una galleria tutta sua Vive a New York e lavora alla «Luhring Augustine» di LUISELLA SEVESO MILANO ANNA È PARTITA bene. Nata a New York, papà italiano (banche e finanza), mamma scandinava (giornalista tv), quando aveva 4 anni è tornata con la famiglia a Milano e qui ha frequentato la scuola inglese e l'Università (Bocconi, of course). Dopo la laurea al Cleacc, (Economia per le arti) è tornata a New York dove oggi, a 25 anni, abita in un appartamento in Union Square (come dire nell'ombelico del mondo) e lavora in una prestigiosa galleria d'arte, la «Luhring Augustine» nel quartiere più cool, Chelsea. È partita bene e non ne ha sbagliata una la bionda Anna Gavazzi, una grazia accattivante e spontanea che la allontana mille miglia dallo stereotipo della giovane «tosta» che è arrivata in alto in fretta. Nella sua poca vita tutto si è incastrato a meraviglia: passioni, opportunità, incontri, una serie di eventi fortunati che lei ha saputo assecondare, con intelligenza. Da quando hai capito che il mondo dell'arte era il tuo? «A quindici anni, e devo ringraziare il secondo marito di mia nonna Emilietta, Alighiero De' Micheli. Era un collezionista d'arte: alla sua morte ha lasciato i suoi quadri (130 capolavori del '700, ndr.) al Fai che li ha esposti a Villa Necchi. Con lui avevo lunghe conversazioni sulla pittura, così anni dopo il Fai mi ha chiamato spesso per fare da guida alle visite di privati alla collezione che conoscevo bene. Un lavoro che ho fatto anche a Villa Panza, sempre per il Fai, questa volta per la bellissima raccolta di Arte Contemporanea di Giuseppe Panza. Quando si è trattato di scegliere l'Università ho pensato che Beni Culturali sarebbe stato inutile, già frequentavo l'ambiente. Qualcosa in più mi sarebbe venuto da Economia, e ho scelto il Cleacc, dove ho incontrato Angela Vettese, docente di Arte Contemporanea con cui ho fatto la tesi». Lei ti ha fatto amare il contemporaneo? «Per il vero mi è sempre piaciuto molto. Già durante l'università ho iniziato a lavorare in una galleria, «Le case d'arte», e poi ho curato la collezione di opere della Deutsche Bank. Ma New York era un richiamo importante: la formazione Usa è indispensabile per chi si vuole occupare di Arte Contemporanea perché dagli anni '50 c'è una politica di sostegno e sponsorizzazione per gli artisti, perché l'arte è anche un business importante. Così sono partita, e ho trovato lavoro prima nella casa d'aste «Phillips De Pury» e un anno fa sono passata alla «Luhring Augustine» dove oggi seguo anche artisti italiani, Michelangelo Pistoletto e Luisa Lambri tra gli altri. Mi occupo di "arte povera", insomma, che sta avendo un gran successo negli Usa». Come vive la crisi il mercato dell'arte americano? «C'è una stasi generale, ma per i collezionisti ci sono buone occasioni perché possono comprare al 20/30% in meno gli artisti più quotati e possono investire a buon prezzo sui giovanissimi. Al momento si vendono opere sotto i 30.000 euro o sopra i 150.000. Ristagna la fascia intermedia, ma nell'insieme è un fatto positivo, ripulirà il mercato». Vedi qualcuno di particolarmente interessante? «Tra un paio di settimane si apre la mostra "Junger than Jesus" dedicata agli artisti che hanno meno di 33 anni. Tra questi mi piace Josh Smith, un newyorkese astrattista che richiama un po' l'espressionismo». Chi ti ha aiutato ad arrivare? «Prima di tutto mia madre. Lei mi ha insegnato spirito di iniziativa e volontà. Poi dico grazie a Michela Moro, giornalista esperta d'arte che mi ha molto consigliato, e ad Angela Vettese». Che vita fai a New York? «Vivo sola, non ho un fidanzato ma una piccola "famiglia" di 5 amici. Esco tutte le sere, c'è sempre un'inaugurazione da qualche parte e ogni volta si incontra qualcuno. C'è grande energia, New York è una città frenetica;quello che è difficile è fare amicizie vere, ma nell'insieme è molto stimolante, competitiva in positivo. Qui ci si pesta i piedi, invece». Qual è il tuo progetto? «Imparare tutto quello che posso e aprire una galleria, qualcosa di innovativo, o lavorare in un museo qui in Europa, però. L'America per me è una scuola, ma siccome mi vedo con una famiglia, in futuro, preferisco l'educazione in Europa che è molto più approfondita rispetto a quella Usa. E poi voglio imparare il cinese, credo sarà molto importante. Però mi piace anche l'idea di insegnare Arte Contemporanea. Chissà».

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INAUGURATO ieri mattina dal sindaco di Fiesole Incatasciato il sott... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

BAGNO A RIPOLI / FIESOLE / IMPRUNETA pag. 18 INAUGURATO ieri mattina dal sindaco di Fiesole Incatasciato il sott... INAUGURATO ieri mattina dal sindaco di Fiesole Incatasciato il sottopasso ferroviario tra via Aretina e via di San Jacopo, proprio sotto il Girone Alto dove sono in costruzione una quarantina di villette e un parcheggio pubblico per 90 posti auto da parte di Edilmoderna. La costruzione nasce dall'accordo pubblico-privato. Il vecchio sotto attraversamento sarà riservato solo all'uso pedonale. L'intervento ha portato anche alla realizzazione di una nuova fermata dei bus. In questa maniera le nuove case hanno già assicurato fin d'ora una serie di servizi e coollegamenti.

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Gli esperti hanno spiegato la storia e la vita in laguna (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ferrara, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Gli esperti hanno spiegato la storia e la vita in laguna COMACCHIO Successo del seminario COMACCHIO. Per la prima volta, Comacchio s'interroga per conoscere se stessa. Lo ha fatto, nelle tre giornate di studio del 27, 28, 29 marzo scorsi nell'ambito di un seminario internazionale sul tema: "Da un mare all'altro. Luoghi di scambio nell'Alto Medioevo europeo e mediterraneo", promosso dal Comune di Comacchio e dall'università Cà Foscari di Venezia. Uno straordinario evento culturale, ottimamente organizzato e condotto dagli addetti all'assessorato alla cultura, frequentato da numerosissime persone, tra le quali moltissimi giovani, richiamati da illustri relatori provenienti dal mondo internazionale universitario: Pensylvania, Lille, Venezia, Warsavia, Amsterdam, Oslo, Francoforte, Nottingham, Padova, Oxford, Florida, Princeton, Lecce, Sheffield, Bologna, Malta, Roma, Harvard. La sala polivalente "San Pietro" è stata all'altezza del compito. Abituati ad immergerci nella scoperta dell'emporio etrusco di Spina, con la scoperta di immensi tesori provenienti dalle tombe esistenti nelle terre bonificate, ci siamo, invece, calati questa volta al centro vitale della nostra storia, scorrendo le varie fasi della vita e delle iniziative della comunità locale fin dal primo uso del ferro, vetro, ceramica, sale e loro manufatti su strutture preferibilmente in legno, ma anche in muratura, in palizzate, utilizzazione di strutture per la navigazione a distanza con squeri e punti di alaggio, oltre, naturalmente, a significative testimonianze di edifici religiosi ed abitazioni del clero e del vescovo. Nel caso specifico, proprio nei giorni scorsi all'interno di una mostra dal titolo "L'isola del vescovo", sono stati esposti, nell'edificio settecentesco dell'Ospedale degli Infermi, le varie fasi con relativi reperti archeologici degli scavi del 2008 diretti dal professor Sauro Gelichi, dell'Università Cà Foscari di Venezia, ideatore e promotore del seminario di cui abbiamo fatto cenno. Anche a detta di molti presenti, è mancato soltanto l'essenziale contributo prettamente storico, come collegamento tra i due momenti trattati, da parte del concittadino, prestigioso storico, monsignor Antonio Samaritani sulla scia degli studi delle scuole ferraresi, bolognesi, ravvenati. Comunque sia, il Comune di Comacchio ha reso un significativo servizio alla storia, all'archeologia, alla conoscenza di tutto il percorso della comunità lungo i secoli. Un servizio che trasferisce, però, a tutti i cittadini del territorio di sentirsi orgogliosi delle proprie origini e delle testimonianze del passato, da non concepire come blasoni perduti e soltanto capaci di assicurare "una interminabile quotidianità", ma piuttosto per cogliere gli impulsi necessari per darsi una forte scossa volta, finalmente, a proiettarsi verso grandi orizzonti mobilitando, con costante impegno, tutti i giovani desiderosi di assicurare al proprio territorio e alla comunità la prova della loro nuova volontà di darsi nuove e più sicure prospettive. Tutti i partecipanti al convegno hanno espresso lusinghieri apprezzamenti. I forti auspici e i messaggi del sindaco Cristina Cicognani, in apertura dei lavori, davvero meritano considerazione e solidale impegno. L'unico consigliere sempre presente ai lavori, Iginio Ferroni, ha ritenuto il seminario «importante», di grande spessore culturale, storico, archeologico. Una cosa bella. «Mi rammarico - ha continuato Ferroni - che la popolazione, i consiglieri, gli assessori non abbiano preso parte all'iniziativa». Anche da parte dei docenti, unanime è stato il riconoscimento della buona riuscita dell'evento culturale. Molto soddisfatto Francesco Luciani, assessore alla cultura, mentre infiniti ringraziamenti ai tanti giovani studenti universitari del prof. Gelichi, volontariamente presenti e attivi disinteressati al convegno. Arnaldo Felletti

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L'Ordine dei medici aspetta le nuove leve (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 05-04-2009)

Argomenti: Cervelli

CRONACA 05-04-2009 UNIVERSITA' ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE DI CHIRURGHI E ODONTOIATRI L'Ordine dei medici aspetta le nuove leve Il presidente D'Aloia: «Più fondi per aiutare i giovani ricercatori» Stella Ricchini II Può già contare su oltre 3.500 iscritti ma la voglia di nuove e, soprattutto, giovani «entrate» è più forte che mai. L'ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia guarda, infatti, alle nuove leve delle medicina come possibili «ventate d'aria fresca» in grado di portare i soci verso nuovi traguardi. E, per farlo, incomincia dall'Università. Con proposte di nuovi corsi per laureandi e borse di studio per i ricercatori. «La nostra Università è una grande e inimmaginabile risorsa di cervelli, ma mancano i fondi per permettere a questi giovani di proseguire nella loro opera di ricerca - osserva Tiberio D'Aloia, presidente dell'Ordine, durante l'assemblea ordinaria annuale -. Dobbiamo fare in modo che questi cervelli siano messi in condizione di continuare il loro lavoro, cercando, insieme all'Uni - versità, quell'appoggio nel mondo finanziario necessario per garantire borse di studio». I giovani medici-ricercatori devono restare a Parma e affiancare chi da anni ha intrapreso il cammino della ricerca. «Abbiamo anche firmato un accordo con l'Università per l'attivazione, forse dal nuovo Anno accademico, di corsi, tenuti da medici di Medicina generale, per gli studenti del quinto o sesto anno: vicini alla laurea». Queste lezioni rappresenterebbero una sorta di tirocinio formativo per i futuri dottori. E sempre per i neomedici, o per gli studenti, l'Ordine ha pensato di istituire una serata alla settimana dedicata ai loro problemi. Purtroppo, però, poche giovani leve hanno deciso di unirsi all'Ordine: «Quest'anno abbiamo avuto solo quattro nuove entrate tra i giovani dottori anche se due sono entrati a far parte del Consiglio». Eppure, secondo il presidente, questi ingressi potrebbero favorire anche una nuova visione del rapporto medico-medico. «I medici devono incominciare a capire che la collaborazione tra colleghi è molto importante - spiega D'Aloia -. Quell'io, che da tempo contraddistingue chi esercita la nostra professione, non ci deve più essere: bisogna invece fare squadra». Anche la partecipazione alle attività dell'Ordine, scarsa nella nostra provincia ma in linea con i dati nazionali, per il presidente è fondamentale. «Intendiamo fare in modo di essere maggiormente presi in considerazione dagli Organismi presenti in città». D'Aloia ha, infatti, voluto accennare, in questo modo, all'accordo stipulato tra Comune e sette strutture sanitarie private cittadine, che ha «spiazzato » l'Ordine, e all'attesa di una risposta di parere da parte dell'Ufficio legale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi ed odontoiatri. «Dopo l'arrivo della riposta ufficiale speriamo, comunque, che il Comune intenda collaborare ». Medici Assemblea per l'ordine dei medici e degli odontoiatri. Salvo per uso personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.

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Legge abdica, la regina è Scienze della formazione (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno sezione: BARI data: 05/04/2009 - pag: 7 Iscrizioni La facoltà di Aldo Moro nel 2007-2008 ha 46 studenti in meno Legge abdica, la regina è Scienze della formazione Per la prima volta Giurisprudenza è stata superata Una manciata di studenti, apparentemente, ma in realtà un dato significativo in raffronto con i numeri degli anni precedenti BARI Scienze della formazione è la prima facoltà dell'Università di Bari, la più popolosa per numero di iscritti e strappa il primato a Giurisprudenza, storicamente la più gettonata dell'Ateneo. Parallelamente, quest'ultima conferma la tendenza al ribasso degli aspiranti avvocati, che negli ultimi dieci anni non ha smesso di calare. Ma procediamo con ordine. A dare conferma dell'avvenuto sorpasso è la presidenza di Scienze della formazione, dopo un testa a testa durato due anni accademici: il 2007/2008 si è concluso con 9.375 studenti, tra iscritti e immatricolati, mentre e Giurisprudenza ne conta 9.329, rispettivamente prima e seconda, per numerosità, tra le quindici facoltà dell'Università di Bari. Una manciata di studenti, apparentemente, ma in realtà un dato significativo non solo per il passaggio di testimone, ma anche in raffronto con i numeri degli anni precedenti. Nel 2006/2007, infatti, il rapporto tra le due facoltà era ribaltato a favore di Giurisprudenza (9.704 iscritti contro 9.432) e l'anno prima gli aspiranti avvocati erano addirittura 12.074 a fronte dei 9.584 tra educatori, formatori e insegnanti di scuola primaria. Tutta la documentazione statistica storica è pubblicata on line sul portale dell'ateneo, a cura del Centro servizi informatici, che annualmente trasmette i risultati delle proprie rilevazioni alla banca dati del ministero dell'Università. Scienze della formazione, sostanzialmente, conserva il suo trend (stabilizzato intorno ai novemila studenti), mentre la facoltà legale tocca il suo minimo storico dal 2000 (anno a cui risalgono gli ultimi dati pubblicati sul sito istituzionale). In quell'anno accademico Giurisprudenza registrava quasi 16mila presenze, tra immatricolati e iscritti agli anni successivi, numeri via via calati, anche se si deve tener conto, a partire dal 2006/2007, del consistente esodo di studenti verso la seconda facoltà legale, con sede a Taranto, alla quale in quell'anno erano iscritti 1.800 studenti. Quest'anno accademico, caratterizzato dall'introduzione della procedura di invio on line delle domande di iscrizione e immatricolazione, l'ultima rilevazione effettuata dall'Ateneo a febbraio, restituisce la ripresa del testa a testa tra le due facoltà, con 8.503 pratiche registrate dalla segreteria di Giurisprudenza e 8.138 per Scienze della formazione. «E dobbiamo ancora registrare 425 domande di iscrizione - assicura il preside Cosimo Laneve». Le cifre dell'anno accademico in corso, in ogni caso, non possono essere considerate come definitive, perché bisogna tener conto che i fuori corso, per esempio, non devono osservare termini perentori per presentare domanda di iscrizione (pagando la penale per il ritardo). Per questo motivo, in questo periodo, è possibile fare un bilancio sicuro della popolazione studentesca basandosi sui dati dell'anno precedente, oramai consolidati e lo stesso discorso vale per l'anno in corso, in prospettiva dei dati certi che si avranno in apertura del 2009/2010. Scienze della formazione, attualmente, divide gli spazi destinati alla didattica tra i plessi di piazza Umberto (palazzo Ateneo), la sede delle ex poste (dove sorgerà lo student center) e una palazzina in via Quintino Sella, con un corpo docente di 330 tra professori e ricercatori. Una situazione ormai insostenibile, come più volte denunciato dal preside Laneve, che perlomeno esulata per quella che definisce «la ripresa della facoltà », dopo i risultati negativi dello scorso settembre, quando il numero dei partecipanti ai test d'ingresso non raggiunse quello dei posti messi a concorso. «E' la conferma della fiducia che gli studenti ripongono nei corsi di studi offerti dalla facoltà - conclude Laneve - con la sua ampia offerta didattica. Pensate al corso di Scienze della formazione primaria, che abilita alla professione di insegnante nelle scuole materne ed elementari, una carta sicura da giocare sul mercato del lavoro ». Luca Barile Studenti davanti alla segreteria della facoltà di Giurisprudenza

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Chili in meno, anni in più I rischi della dieta rapida (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 05/04/2009 - pag: 25 La ricerca L'Università di Cleveland: effetto invecchiamento negli over 40 Chili in meno, anni in più I rischi della dieta rapida Per dimostrare il legame tra peso ed età percepita, gli studiosi hanno analizzato l'indice di massa corporea di 200 coppie di gemelli ROMA Magro è bello? Non è sempre così, secondo un gruppo di ricercatori dell'Università di Cleveland. Che hanno dimostrato un effetto collaterale certo delle diete. Fanno invecchiare. In particolare le donne che perdono quasi cinque chili di peso, l'equivalente di una taglia abbondante, acquistano snellezza, ma anche anni. Quattro, per la precisione. Ed è più facile che questo avvenga dopo i 40, quando la giovinezza sfiorisce e diventa sempre più difficile contrastare l'assedio delle rughe. La scoperta del legame tra peso ed età percepita è stata resa possibile grazie all'analisi dell'indice di massa corporea di 200 coppie di gemelli, seguiti per due anni. Le quarantenni con un indice superiore di 4 punti rispetto alle gemelle sono risultate in apparenza più giovani. Le gemelle più magre dimostravano invece 4 anni di più rispetto al loro reale stato anagrafico. Nell'articolo pubblicato sulla rivista Plastic and Reconstructive Journal gli autori rilevano che il fenomeno è dovuto al fatto che il dimagrimento interessa tutto il corpo, quindi anche la parte più esposta e delicata, il viso. Ma l'età percepita non dipende solo dal peso. I soggetti divorziati sembravano più anziani rispetto a quelli sposati o ai single. «L'invecchiamento dipende per il 20% dalla predisposizione genetica e per il resto dagli stili di vita», ricorda Gloria Marchetti, specialista in Scienza dell'alimentazione all'Università di Tor Vergata, impegnata nel campo della medicina estetica. E fra gli stili di vita errati vanno annoverate anche le diete scorrette. «Un regime ipocalorico può avere effetti sgraditi sul piano estetico se è mal bilanciato, non tiene conto della necessità di alcuni nutrienti e soprattutto è veloce», insiste la ricercatrice che precisa quanto poi non si possa generalizzare, usare una stessa misura. Esiste infatti una risposta individuale. Il consiglio è di non avere fretta nel cercare soddisfazioni sulla bilancia, specie se la rincorsa alla linea avviene tra i 40 e i 50, o dopo. La pelle in questa fase comincia a essere abbandonata in modo visibile dal sostegno del collagene, guance e profilo accusano un cedimento fisiologico. «Con la dieta si rischia di denutrire la muscolatura. Per controbilanciare bisognerebbe introdurre alte quantità di frutta e verdura, che funzionano come antiossidanti, capaci di contrastare l'invecchiamento dei tessuti», dice ancora la Marchetti. Fondamentale poi è non dimenticarsi di assumere le giuste porzioni di carboidrati e proteine. Insomma no ai regimi alimentari iperproteici o alla rinuncia completa di cibi proteici. Enrico Arcelli, dietologo, docente di Scienze motorie all'Università di Milano, non ha mai fatto segreto del suo favore per la Zona, un tipo di alimentazione basato su una distribuzione dei nutrienti riproposta a ogni pasto nell'arco della giornata (40% carboidrati, 30% proteine e 30% grassi). «Quando certe sostanze vengono a mancare spiega ad esempio pane e pasta, l'organismo soffre e decide di sopperire a quella carenza utilizzando le proteine che a loro volta vengono sottratte ai muscoli e alla pelle. Il risultato è la perdita dell'elasticità. E poi entro certi limiti il grasso è necessario». Secondo Arcelli non bisognerebbe dimagrire più di mezzo chilo a settimana se si conduce una vita sedentaria, non oltre un chilo a settimana se si pratica un'attività sportiva costante. Il segreto per mantenersi in forma e non mostrare più anni di quanti ne abbiamo è avere pazienza. Margherita De Bac

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(sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Cronaca Regionale Pagina 107 «Stiamo riscrivendo il Piano sanitario» L'assessore Antonello Liori: subito interventi sulla psichiatria --> L'assessore Antonello Liori: subito interventi sulla psichiatria L'assessore pensa al nuovo Piano sanitario ma progetta immediati interventi sulla psichiatria pubblica. L'assessore ci pensava da tempo, ieri nella sua Barbagia la comunicazione ufficiale: «Il Piano sanitario è da rifare». Sintesi di quasi cinque anni di dura opposizione alla linea dell'assessore Dirindin, espressa in questa uscita di Antonello Liori: «Dobbiamo cambiare, d'altronde il Piano elaborato dalla precedente maggioranza era in naturale scadenza». Liori è stato chiaro sui primi passi di questa profonda riforma della sanità regionale: «Subito, un intervento importante sulla psichiatria, dobbiamo assolutamente procedere con urgenza, ci sono stati in questi anni troppi episodi spiacevoli nell'approccio con i pazienti. È arrivato il momento di dare serenità agli operatori e certezza della cura ai pazienti». Episodi spiacevoli, un'accusa indiretta ma pesante, legata al «rapporto fra medici e malati, in un settore, quello della psichiatria, dove l'approccio richiede una maggiore delicatezza e un'attenzione particolare». A NUORO Liori, nel corso di un convegno di studio sull'artrite reumatodide, ha disegnato la sua linea d'azione, senza mancare di intervenire sull'oggetto del forum e sui possibili rimedi ai disagi per chi soffre di questa patologia: «La difficoltà delle cure è evidente, sia per le liste d'attesa che deve sopportare chi si rivolge a una struttura pubblica ma soprattutto, nei vari campi della patologia reumatica, per il reperimento delle medicine più efficaci». Per Liori sono stati compiuti dei «delitti ai danni dei pazienti», quando si è deciso sostanzialmente di impedire l'acquisto “facile” dei farmaci biologici: «In questo campo, sono i più efficaci, ma costano troppo. A mio avviso, i pazienti sardi devono poter accedere a questo sistema di cura, certamente con un controllo sulla spesa». Secondo l'assessore, «si può risparmiare su tutto, ma non su questo: è troppo elevato il rapporto fra cura ed effetti per poter dire di no a questo tipo di farmaci». Sul Piano sanitario, Liori ha dichiarato: «Era in scadenza, saremmo dovuti intervenire in ogni caso, ma ci sono comunque delle urgenze da risolvere quanto prima». La psichiatria, appunto: «Episodi, ripetuti e decisamente poco edificanti, ora è arrivato il momento di cambiare sistema». COSA FARE «Occorre un profondo riordino in tutta l'Isola», ha detto Liori, ex coordinatore di An in provincia di Cagliari, rieletto alle ultime regionali con un importante risultato personale e uscito subito dal Consiglio per uno sbarco, scontato, nell'esecutivo guidato da Ugo Cappellacci. Liori ha messo in piedi una sorta di comitato di crisi: «Dopo essermi consultato con il direttore dell'Asl 8, la più importante su questo terreno per la presenza di una clinica, della struttura universitaria e del centro di Is Mirrionis, ho contattato personalità di alto livello, da Nereide Rudas a Giancarlo Nivoli, i rappresentanti dei Sert - perché da loro si registrano spesso pazienti dalla doppia diagnosi - poi psicologi, medici che opreano quotidianamente sul campom, perfino parenti di malati». Con «l'apporto di tutti loro - ha detto Liori - voglio arrivare alla costituzione di un comitato ristretto che mi aiuti a cambiare lo scenario quanto prima». I tempi: «Conto di affrontare e chiudere questo primo passaggio entro qualche mese», ha detto l'assessore alla Sanità, «lavorerò sulla risoluzione dei problemi anche con docenti, rappresentanti delle professioni e dei vari aspetti dell'assistenza». IL VECCHIO PIANO Attaccato nelle sue parti fondanti da alcuni ricorsi, il Piano sanitario era stato parzialmente annullato da una sentenza del tribunale amministrativo della Sardegna, un anno fa. Il Tar salvò solo la parte dedicata alle malattie tipiche dell'Isola, cassando invece le basi del Piano strategico. Il compito della Giunta regionale, per seguire la sentenza del Tar, è quello di riprendere il procedimento e deliberare nuovamente il Piano nella parte annullata. I giudici di piazza del Carmine avevano cancellato il Piano sanitario prediposto dall'assessore Nerina Dirindin perché ai colleghi dell'esecutivo, l'assessore aveva presentato una proposta di Piano diversa da quella che era stata poi presentata agli organi coinvolti nel procedimento. L'ITER DEL NUOVO Secondo la legge regionale 10 del 2006, l'assessore regionale della Sanità predispone la proposta di Piano sanitario dopo avere sentito diversi organi, tra i quali le Università di Cagliari e Sassari, la Conferenza permamente per la programmazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria (con i rappresentanti delle case di cura private), gli ordini e collegi professionali. La sua proposta passa poi all'approvazione della Giunta e successivamente deve superare l'esame del Consiglio regionale. Sarà l'Aula ad approvare il Piano sanitario. ENRICO PILIA

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Sempre più leccesi sui pullman (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno sezione: LECCE data: 05/04/2009 - pag: 6 Sempre più leccesi sui pullman «Segnale positivo per la filovia» Il sindaco Paolo Perrone: «E' importante che il servizio bus funzioni» Cosimo Gallo, presidente della Sgm: «Lascio un'azienda in salute» Un milione e mezzo di persone ha utilizzato il mezzo pubblico nel 2008, l'8% in più rispetto all'anno precedente LECCE Passeggeri in aumento, utile netto in crescita, parco autobus in continua espansione. Nel bilancio di fine mandato in qualità di presidente della Sgm, Cosimo Gallo lascia un'azienda dal trend decisamente positivo. I risultati dell'ultimo anno di lavoro sono stati illustrati ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. I dati in possesso dell'azienda parlano per il 2008 di un incremento di viaggiatori pari all' 8% rispetto all'anno precedente (109.311 in più). In totale, sono stati 1.521.000 i passeggeri che lo scorso anno si sono serviti dei mezzi di trasporto pubblici. La crescita dei viaggiatori ha indotto l'azienda anche a incrementare il parco autobus. Si è infatti passati dai 32 mezzi del 2007 ai 36 che circolano attualmente in città. Interessante anche l'andamento dei principali indicatori economici. Nella proposta di bilancio che sarà sottoposta al vaglio dell'assemblea, si registra un utile di esercizio di 767 mila euro, con un incremento di circa duecentomila euro, rispetto al 2007. Da non trascurare, poi, gli sforzi compiuti per migliorare alcuni servizi, in particolare quello della sosta. Nel gennaio del 2008 è stato infatti approvato il progetto di informatizzazione delle procedure di pagamento della sosta e di verbalizzazione. Un sistema innovativo, che prevede per gli automobilisti la possibilità di pagare attraverso il cellulare e per gli ausiliari il sistema di verbalizzazione attraverso i palmari. Il nuovo servizio dovrebbe essere attivato nel mese di giugno. Cosimo Gallo, dunque, lascia un'azienda in salute. «I risultati raggiunti confermano la bontà del mix pubblico-privato - ha sottolineato nella conferenza stampa di ieri il senatore salentino - . Il miglioramento e il potenziamento dei servizi offerti sono la logica conseguenza del rapporto di collaborazione con il Comune. Inoltre, l'utile aziendale conseguito rappresenta un risultato lusinghiero, in un momento particolarmente critico per l'economia della nazione. I dati sull'aumento dei passeggeri sono inoltre di buon auspicio anche per l'avvio del filobus, che a breve impegnerà la società in una nuova sfida per il miglioramento del traffico e dei servizi resi alla cittadinanza». Sull'efficienza del nuovo sistema di trasporto si è soffermato anche il sindaco, Paolo Perrone. «Il filobus è una grande opportunità, ma comporta anche una responsabilità non da poco - sottolinea il primo cittadino - . Da anni questo progetto è nel mirino di critiche e polemiche, per questo non si può sbagliare e bisogna creare i presupposti perché il servizio funzioni, con la frequenza delle corse e la puntualità delle fermate. Bisogna pagare qualcosa sul piano estetico, è vero. Il filobus, però, è forse l'unica soluzione per limitare l'inquinamento provocato dal traffico, in una città delicata e particolare come Lecce, che deve tener conto anche del suo patrimonio storico ed artistico». Marco Errico Il senatore «I risultati raggiunti confermano la bontà del mix pubblico-privato nell'assetto societario» Il primo cittadino «Il filobus è una grande opportunità, ma comporta anche una responsabilità non da poco»

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Abbazia di Cerrate al Fai, riapre il tempio bizantino (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno sezione: LECCE data: 05/04/2009 - pag: 9 Abbazia di Cerrate al Fai, riapre il tempio bizantino Annuncio ufficiale da parte della Provincia di Lecce: l'ente contribuirà alla gestione con 35mila euro l'anno Chiuso da moltissimi anni, è stato ceduto in tempo record. Il 31 marzo la richiesta del Fondo, il giorno seguente la decisione LECCE L'Abbazia di Cerrate, monumento del Salento bizantino potrà tornare al suo antico splendore e diventare tappa obbligata per percorsi inediti di turismo culturale. Tutto ciò grazie a un accordo fra la Provincia di Lecce e il Fai, cui il bene è stato affidato, per la tutela e la valorizzazione. Ieri mattina, a Palazzo Adorno, la comunicazione ufficiale alla stampa del passaggio ( nella foto in alto) La proposta L'amministrazione provinciale ha accolto in tempi rapidissimi la proposta, giunta il 31 marzo scorso, da parte del presidente nazionale del Fai, Giulia Mozzoni Crespi. Il presidente, Giovanni Pellegrino, ha immediatamente sottoposto la richiesta alla giunta (riunitasi l'1 aprile) che ha deliberato a favore. Pellegrino ha espresso grande soddisfazione per aver potuto affidare alla cura del Fondo Ambiente Italiano un bene che, in tutti questi anni, è stato poco fruibile per i cittadini e che in questo modo potrà anche entrare nel circuito di meraviglie d'Italia, restaurate dalla prestigiosa associazione. «Quando ho ricevuto questa proposta - ha dichiarato Pellegrino - essendo convinto del fatto che il pubblico e il privato sociale debbano collaborare, a maggior ragione per il fatto che si è trattato del Fai, ho fatto non uno, ma due passi indietro. La linea della Provincia, che pure in tutti questi anni è stata spesso interventista, è stata quella di fare solo attività di livello medio- alto e la collaborazione con il Fai ne è una prova». Gli altri beni Nella stessa giornata di ieri, in effetti, l'amministrazione provinciale ha mostrato altri suoi gioielli recuperati, quali la sede storica della biblioteca «Nicola Bernardini», e il presidente ha voluto tracciare un bilancio rispetto alle iniziative culturali sinora svolte, quasi a chiusura del suo mandato. «La scelta del Fai - ha continuato - è importante per il nostro territorio proprio perché in tutti questi anni si è prestata attenzione alle origini, alla storia messapica, a quella romana e poi soprattutto al barocco, ma il periodo bizantino, che pure ha prodotto molte testiomianze, fra cui questa e l'abbazia di Casole, sembra essere stato risucchiato in un buco nero». Perfetta sincronia, dunque, fra l'operato del presidente a Lecce del Fai, l'avvocato Giorgio Aguglia, e l'intento, espresso anche dall'assessore alla Cultura, Aurelio Gianfreda, di rivalutare il Salento bizantino, rimasto finora in ombra. L'abbazia era passata alla Provincia nel 1965, che aveva comunque portato avanti un intervento di restauro e manutenzione, ma il complesso necessita di un più rigoroso recupero. La storia Dal 1967 l'Abbazia ospita il Museo delle tradizioni popo-- lari, che all'epoca risultò essere, così come ricordato dal dirigente del settore cultura, Antonio Cassiano, il secondo in Italia. Ora, l'amministrazione continuerà a contribuire con 35 mila euro all'anno (la stessa somma sinora destinata all'abbazia), ma il tutto, il restauro globale, la tutela e promozione del bene, saranno affidati, per 30 anni, alla sapiente cura del Fai. L'abbazia, che risale agli inizi del XII secolo e che ha avuto varie traversie, diventando anche una masseria privata, è fra i pochi beni del Sud che appartengono all'associazione. Una riflessione in tal senso è stata suggerita dallo stesso Aguglia, che ha fatto notare come solo altri due beni (ad Agrigento e a Tivoli) siano stati destinati al Fai dalle amministrazioni pubbliche del Sud. Questo gesto della Provincia è dunque, un atto di consapevolezza della necessità di collaborazione pubblico-privato nella gestione dell'immenso patrimonio culturale. Antonella Lippo La valorizzazione Il monumento diventerà una tappa obbligata dei percorsi inediti del turismo culturale La storia L'abbazia risale agli inizi del XII secolo e ha avuto varie traversie, diventando anche masseria privata L'abbazia di Santa Maria in Cerrate

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Armeni: adesso l'obiettivo è conquistare l'università (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 05-04-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 05/04/2009 - pag: 5 Il leader di Azione Universitaria Armeni: adesso l'obiettivo è conquistare l'università «È il momento di prenderci l'università». Carlo Armeni, 23 anni, leader di Azione Universitaria (An), senatore accademico in Statale, iscritto a Scienze politiche, non ha dubbi. Confortato dagli sguardi del ministro Gelmini, dice: «Vinceremo la battaglia alle elezioni accademiche di maggio. Questa volta corriamo tutti insieme». Tutti chi? «Noi di azione universitaria e i giovani di Forza Italia. Uniti nelle lista della libertà - università in movimento. Abbiamo creato il Pdl anche in ateneo, seguendo l'esempio del presidente Berlusconi». Come siete arrivati a questa decisione? «Era la soluzione più logica. Certo, non obbligatoria, ma parlando con la base abbiamo capito che la nostra nuova casa casa è il Pdl. La convention di Roma lo ha dimo-- strato: Non avrebbe avuto senso correre separati». Dove si vota? «In Statale il 13 e 14 maggio, in Cattolica il 13. Per la Bocconi la data è ancora da definire. Solo per i consigli di facoltà in Cattolica ci presentiamo ancora con liste separate ». Candidati? «Io mi ripresento per il Senato accademico. Ma i nostri candidati sono in tutto 150, di cui 70 in Statale, dove siamo presenti in sette facoltà ». Obiettivo? «Siamo una forza in crescita. Per noi la rappresentanza studentesca è un mezzo fondamentale, un megafono in più per cercare di cambiare dall'interno la concezione dell'università». Cambiare come? «Uno dei punti fondamentali del nostro programma è rendere più meritocratiche e trasparenti le regole di selezioni. Non solo per gli studenti, ma anche per i docenti ». Avete uno slogan? «Liberiamo l'università, costruiamo l'università del futuro, difendi il tuo diritto al merito». Avete risolto il problema di convivenza con la sinistra radicale? «In Statale nuove regole sono state stabilite. Da allora non è successo più niente, ma nemmeno ci sono state occasioni di scontro. Vedremo cosa succederà dopo Pasqua ». Carlo Armeni 23 anni, leader di Azione Universitaria A. Sac.

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L'ultima tendenza: cuocere a fuoco basso, anzi spento (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 05-04-2009)

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Corriere della Sera sezione: Salute data: 05/04/2009 - pag: 51 In cucina Dopo i menu «molecolari» un nuova proposta degli chef L'ultima tendenza: cuocere a fuoco basso, anzi spento A tavola vantaggi per il gusto. Ma non per l'igiene Pesce cotto in una lavastoviglie e carne in un forno spento. Il sapore ci guadagna. Vale la pena provare? Ci credereste se, mentre gustate un tenerissimo trancio di salmone, vi dicessero che è stato cotto non in forno, ma nella lavapiatti? A suggerire la possibilità di usare in modo così inconsueto questo elettrodomestico è stata la 'rivoluzione' nelle tecniche di cottura proposta da alcuni grandi chef nell'ambito della recente manifestazione gastronomica Madrid Fusion. Dopo gli entusiasmi di molti anni fa per la nouvelle cuisine, dopo il più recente mito dei cibi crudi, oggi le cucine di alcuni ristoratori che fanno tendenza sono consacrate alla cottura a basse temperature. In pratica, i guru della ristorazione hanno scoperto, cuocendo carni e pesci a 54-70 gradi, invece che ai 100-200 delle cotture classiche, che gli alimenti diventano così teneri che si possono mangiare col cucchiaino. «Questo tipo di cottura intenerisce le carni in modo incredibile, perché le protegge dalla coagulazione troppo spinta delle proteine, provocata in genere dalle alte temperature e trasforma il tessuto connettivo in gelatina che si scioglie in bocca» spiega Davide Cassi, esperto di cucina molecolare, docente di fisica della materia all'Università di Parma. Per cucinare col calore 'dolce' servono forni e strumenti particolari che gli chef hanno nelle loro cucine, ma che noi nelle nostre non ci sogniamo neanche. Almeno per ora. La forza propulsiva delle idee degli chef è, infatti, talmente dirompente nel campo della gastronomia che è probabile che la cottura a base temperature si diffonda anche fra i comuni mortali. Non per niente i produttori stanno già studiando apparecchiature e strumenti adatti per le cucine di casa. Intanto, però, per provare a cuocere a basse temperature, bisogna arrangiarsi. Ecco perché alcuni esperti hanno suggerito di usare la lavapiatti (pulita, raccomandano, e senza detersivo, a scanso di equivoci) come fosse un pentolone che può cuocere il pesce a bassa temperatura: l'acqua di lavaggio raggiunge, infatti, al massimo i 70 gradi. E propongono un'altra soluzione per il pollo. In questo caso basta davvero un normale pentolone: immergete il pollo in acqua bollente (quindi a 100 gradi), - spiegano - fate riprendere l'ebollizione per 3 minuti, poi spegnete il gas e lasciate il volatile nel brodo (a fuoco spento) per qualche ora mentre la temperatura, a mano a mano, si raffredda. Ma queste cotture a fuoco basso, a quanto pare così entusiasmanti per il palato, sono una buona idea anche per la salute? Ci potremmo fidare a mettere in tavola carni e pesci cotti in questo modo anche per i bambini e gli anziani? Carlo Cantoni, docente di ispezione degli alimenti di origine animale alla facoltà di veterinaria di Milano, storce il naso. «Le temperature elevate usate normalmente in cottura hanno il pregio di distruggere tutti i microbi eventualmente presenti negli alimenti crudi. Le basse temperature, invece, a questo proposito, sono meno sicure e vanno gestite con molta consapevolezza. In pratica, se il calore misurato con un termometro nel centro del pezzo di carne in cottura raggiunge almeno i 70 gradi per diversi minuti, si può stare tranquilli: i germi pericolosi vengono tutti uccisi. Ma se le temperature sono più basse, le spore di germi patogeni possono sopravvivere, svilupparsi e provocare intossicazioni alimentari». Per prevenire possibili rischi, Cantoni suggerisce pertanto a chi vuole assaggiare le carni cotte a basse temperature, di mangiarle subito appena pronte, un po' come si fa con le carni crude. Andrea Ghiselli ricercatore dell'Inran (Istituto nazionale ricerca alimenti nutrizione) è a sua volta poco convinto che le carni cotte in questo modo siano particolarmente nutrienti. «Effettivamente le proteine delle carni iniziano a coagulare a 40 gradi, perciò vengono meno denaturate se le temperature applicate non superano i 70, ma valore nutritivo e digeribilità cambiano di poco rispetto alle cotture tradizionali». «In conclusione, dice Cantoni riguardo alle temperature di cottura da applicare in casa, consiglierei di seguire, non tanto le innovazioni degli chef, quanto le istruzioni per l'uso fornite per i propri utensili e elettrodomestici dai produttori di forni e cucine, che di certo non fanno correre rischi soprattutto a bambini e anziani». Basse temperature Sotto i 70 gradi non viene garantita la scomparsa di eventuali germi dannosi Roberta Salvadori

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Passione tra Dio e uomo (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 05-04-2009)

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n. 82 del 2009-04-05 pagina 12 Passione tra Dio e uomo di Redazione È in corso in Valle Camonica la XII edizione di «Crucifixus Festival» maggiore rassegna italiana dedicata alle arti e alle tradizioni del sacro C'è stato un tempo in cui il teatro non era uno svago, ma parte essenziale della vita della comunità, capace, con le sue rappresentazioni, di scandirne i ritmi e aggregarne le anime. Oggi questo accade ancora in un lembo di terra lombarda che dal lago d'Iseo, da Bergamo e da Brescia, sale su verso la Val Camonica. Perché è lì che, da dodici anni a questa parte, si celebra, a ridosso della Pasqua, «Crucifixus-Festival di Primavera», la più importante rassegna italiana dedicata a teatro, arti, musica e tradizioni del sacro (programma completo su www.crocifixus.com). Ideatrice della manifestazione è Carla Bino, docente di Storia del teatro antico all'Università Cattolica di Brescia e ora direttrice, insieme con Claudio Bernardi, di «Crocifixus»: fino al 21 aprile una cinquantina di eventi (tra debutti e repliche), dislocati in ventidue diversi comuni della zona camuna, richiamano un nutrito pubblico, interessato ad accostarsi in maniera originale e intensa al teatro sacro. «Siamo un festival passionista, fortemente legato alla Pasqua, che da sempre è una festa aggregante della tradizione cristiana, a differenza del Natale che di solito si vive nell'intimità della propria famiglia», spiega Carla Bino. Con un interesse sempre crescente del pubblico, che ha «costretto» gli organizzatori a moltiplicare gli eventi in cartellone, il festival non si limita alla messa in scena di sacre rappresentazioni nelle pur belle chiese cinquecentesche affrescate dal Romanino in Val Camonica. Spazi moderni, capannoni industriali e fabbriche dimesse sono luoghi d'elezione per un teatro sperimentale e d'avanguardia che, spiega Carla Bino, «è ri-presentazione, non rappresentazione mimetica». Riprendendo la tradizione medievale, i temi sacri sono riletti per renderli vivi e attuali e, un po' come accade nel teatro di narrazione e nella drammaturgia civile, confluiscono in suggestivi spettacoli concepiti per spazi particolari, spesso molto ampi. Attento a valorizzare il patrimonio storico e artistico del territorio sebino-camuno, «Crocifixus» segue anche in questa edizione tre filoni: la «Passione di Dio», con spettacoli di carattere sacro; la «Passione dell'uomo» con spettacoli che narrano passioni più laiche e quotidiane; infine le «Tradizioni del Sacro», sezione speciale che raccoglie tutte le realtà di pietà popolare che si sviluppano sul territorio e che è gelosa custode delle tradizioni sacre delle valli. Capita così di assistere a spettacoli-lezioni come quella di Roberto Borghi e Matteo Giudici sulle «Passioni di Lorenzo Lotto» e sulla sua magnifica arte o, come questa sera, alla rivisitazione di un brano evangelico: Diego Parassole ne «Il lenzuolo. La Passione secondo Marco» (testo di Carlo Bernardi, regia di Marco Rampoldi) racconta di un ragazzino che assiste alla cattura di Gesù (ad Iseo, nella pieve di Sant'Andrea Apostolo). Talvolta è un libro a offrire lo spunto per la messa in scena come in «Canto della terra cieca», ispirato a «Foibe rosse» di Frediano Sessi, in cui i giovani studenti del laboratorio di teatro dell'Università Cattolica di Brescia raccontano le ultime ore di vita di Norma Cossetto, stuprata e infoibata dai titini, gettata ancora viva in una fossa a soli vent'anni e diventata simbolo delle violenze dei militanti di Tito contro la popolazione italiana (domani, nella sala comunale del comune di Demo). C'è poi la Passione, tutta laica, di Fabrizio De André, di cui David Riondino teatralizza, riadattata per banda, due voci e coro, l'intensa «Buona Novella» (lunedì 13 aprile) nel suggestivo spazio di un capannone dell'industria Forge Monchieri di Cividate Camuno. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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il friuli vg al vinitaly lancia la campagna del "bere moderato" (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Consorzio Colli Orientali: è dedicata ai giovani e alla valorizzazione del prodotto «Produzione importante come la moda» Su Internet, nei cd e sulle magliette: stop al consumo-sballo Il Friuli Vg al Vinitaly lancia la campagna del "bere moderato" LA PROMOZIONE L'esperto VERONA. «E' sbagliato criminalizzare il consumo di vino in Paesi come l'Italia e la Francia». «L'importante è l'uso consapevole, maturo». I messaggi escono dal Padiglione 6 del Vinitaly, lo spazio occupato dal Friuli Venezia Giulia, regione sempre più protagonista di questa edizione della fiera veronese che, in 3 giorni ha visto la presenza di 90 mila operatori. «Il rapporto vino e salute dev'essere approfondito», ha premesso Ian D'Agata professore di enologia all'Università di New Messico, medico e autore di importanti guide. D'Agata, in occasione della conferenza stampa organizzata, ieri, dal Consorzio vini Colli Orientali del Friuli per presentare la campagna «Stop binge drinking» ha aggiunto: «Credo sia assolutamente sbagliato criminalizzare il vino in paesi come l'Italia e la Francia dove la produzione di qualità è importate quanto, per fare un esempio, l'alta moda. Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio - ha concluso il professore statunitense che vanta, con orgoglio, origini friulane -: criminalizzare il consumo del vino e con esso i produttori di vino di qualità non è giusto perché nella cultura del mangiare italiano il vino è una componente fondamentale, ben accettato anche nella famosa dieta mediterranea». L'intervento di D'Agata ha aperto la conferenza stampa condotta da Pierluigi Comelli, presidente del Consorzio vini Cof. Comelli ha voluto presentare ufficialmente la campagna di comunicazione sul consumo consapevole del vino di qualità attuata attraverso ala partnership con «Wine in Moderation»; campagna promossa dal comitato europeo delle imprese vitivinicole (Ceev), dal Comitato degli agricoltori e delle cooperative europee (Copa e Cogeca) e dalla Confederazione europea dei viticoltori indipendenti (Cevi). Assieme a Comelli anche Paolo Castelletti (segretario generale dell'Unione italiana vini) e Mauro Pascolini che hanno portato al Vinitaly i saluti di Cristiana Compagno, rettore dell'Università di Udine. Università attiva nel progetto di sensibilizzazione all'uso moderato e consapevole del vino di qualità attraverso il suo laboratorio di ricerca e pratica pubblicitaria rappresentato a Verona dal docente Giovanni Lunghi. Per il Consorzio Cof la campagna contro il «binge drinking» (binge - baldoria) vuole «valorizzare un modello di consumo caratterizzato dalla moderazione, in linea con il modello mediterraneo, difendendo la reputazione del vino di qualità e soprattutto testimoniando l'impegno dei produttori nel promuovere la responsabilità tra i giovani, scegliendo modalità di comunicazione e di linguaggi in sintonia con i modelli culturali delle nuove generazioni». La canpagna mira, dunque, a "fermare" il bere per sballare: il primo messaggio parte da internet dal sito www.stopbingedrinking.eu. Seguiranno, poi, grazie alla collaborazione del Centro solidarietà giovani di Udine, un arricchimento del sito e realizzerà delle iniziative per promuovere l'iniziativa fra i giovani: dai cd alle magliette. Cristina Burcheri

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la scalata degli "under 30" (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Pordenone La scalata degli "under 30" Analizzate in un convegno le storie di successo dei giovani imprenditori Festival città d'impresa Storie di straordinario successo. Sono quelle di chi è partito dal nulla, senza capitali né imprese familiari già consolidate alle spalle, dotato "solo" di istinto, spirito d'iniziativa, disponibilità al rischio e soprattutto di qualche ottima idea. A portare sotto i riflettori casi esemplari di giovani imprenditori che sono riusciti a costruire la propria fortuna partendo da zero è ancora una volta il Festival delle città d'Impresa che ha ospitato l'evento dal titolo esplicativo: "Eravamo dei Pinco Pallino. Siamo diventati Impresa. Storie di imprenditorialità under 30", a cura della Facoltà di Economia dell'Università di Padova. «Le statistiche - hanno sottolineato i due docenti di organizzazione aziendale e promotori del workshop Paolo Gubitta, 40 anni, dell'Università di Padova, e Daniel Pittino, 35 anni, dell'ateneo friulano - ci dicono che tra il 2002 e il 2008 il numero di under 30 al comando delle imprese è sceso del 7,6 per cento, mentre è cresciuto in modo considerevole quello degli over 70 (+25,6 per cento). Come dire che il "rischio della gerontocrazia" non investe solo la politica, il sindacato e le amministrazioni pubbliche, ma tocca anche le imprese private. A parole tutti sono a favore del ricambio della classe dirigente. Nei fatti, il sistema sembra un po' bloccato». Quasi "controcorrente" sono dunque le storie di giovani imprenditori di successo: dei padovani Alessandro Bozzoli, che a 28 anni fonda Audes Group e inventa il settore dell'abbigliamento sportswear di lusso personalizzato; Luca Ometto, che a 25 anni fonda con alcuni amici Webster per diventare la Amazon italiana; Paolo De Nadai e Francesco Fusetti, che non ancora ventenni fondano Scuolazoo, il primo portale di videosharing dedicato al mondo della scuola. «Da un decennio - spiegano ancora Gubitta e Pittino - facciamo studi su questo settore. Ci siamo convinti che studiare in profondità il fenomeno imprenditoriale possa favorire l'innovazione del sistema economico». (l.v.)

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il volontariato "chiama" i ragazzi (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Una tavola rotonda sui progetti nel settore Il volontariato "chiama" i ragazzi Coinvolte le scuole e le associazioni LO SPUNTO Ieri in Regione Una tavola rotonda tra associazioni di volontariato, istituzioni e soprattutto insegnanti e ragazzi delle scuole per discutere, confrontarsi e progettare un percorso comune che punti sui giovani come valore aggiunto al volontariato del futuro. Questo lo spirito con cui si è svolto, nell'arco dell'intera giornata di ieri a Pordenone, il primo convegno regionale "Adolescenti e volontariato". Il convegno era promosso da Cittadinanzattiva, per la quale è intervenuto il commissario regionale, Elio Rosati, e dal Movimento di volontariato italiano, rappresentato dal presidente Franco Bagnarol. L'iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la presidenza del consiglio regionale e il Centro servizi volontariato regionale. Tra i relatori il posto d'onore è stato della professoressa Donata Francescano, docente di psicologia di comunità alla Università "La Sapienza" di Roma. I progetti. Si chiamano "Volontariamente", "Adottiamoci", "Prove tecniche di volontariato", "Giovani volontari promotori di benessere". Sono solo alcuni dei progetti realizzati in Friuli Venezia Giulia negli ultimi anni con protagonisti i ragazzi, le scuole e le associazioni di volontariato e che ieri nel corso del convegno sono stati presentati e discussi come progetti pilota. Quattro i laboratori, diversi tra loro per approccio e soggetti coinvolti, realizzati rispettivamente a San Daniele e a Codroipo, a Tolmezzo, a Trieste e Gorizia e, infine, a Pordenone. Quest'ultimo, in particolare, coinvolge il Centro di ascolto, Cittadinanzattiva e le associazioni Scarabeo e Pentanuoto. Il minimo comune denominatore sono gli attori protagonisti: gli studenti delle scuole. Un importante contributo ai lavori del convegno è stato inoltre portato dall'attività di formazione rivolta ai giovani e svolta dalla Protezione civile all'interno delle scuole. I politici. Pieno il sostegno all'iniziativa da parte delle istituzioni rappresentate in sala. Dopo il plauso portato agli ideatori da parte dell'assessore comunale alla cultura, Gianantonio Collaoni, è toccato al presidente della Provincia, Luca Ciriani, osservare come «i giovani non sono sempre un elemento problematico, ma soprattutto una risorsa che va formata, guidata e valorizzata anche in aiuto alla solidarietà e al volontariato». Il primo convegno inteprovinciale sul tema è stato, inoltre, accolto da Edouard Ballaman, presidente del consiglio regionale al quale fa riferimento l'ufficio del tutore dei minori del Friuli Venezia Giulia, con la sfida del modello. «Ho avuto modo di conoscere alcuni di questi progetti e non posso che congratularmi con voi - ha detto Ballaman -. Ma quello che mi piace sottolineare è anche un certo cambio di filosofia, in particolar modo nelle pubblicazioni del tutore. Prima - ha spiegato - erano pensate per gli adulti, per coloro che si occupano di giovani. Oggi sono rivolte direttamente ai ragazzi». Per questo la tavola rotonda di ieri, oltre a servire come trampolino di lancio per gli operatori per sviluppare un progetto globale a livello regionale di formazione di giovani volontari, sarà anche tenuta in seria considerazione all'interno del servizio di tutore regionale dei minori. Milena Bidinost

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(sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA 05-04-2009 «Superata la crisi, aumenterà il divario tra Nord e Sud» DA VENEZIA FRANCESCO DAL MAS S uperata la crisi, il Mediterraneo rischia di essere più largo e più profondo. Ecco perché il Movimento cristiano dei lavoratori, riunitosi a Venezia per riflettere su questo tema, cercando piste per un nuovo dialogo sociale e una nuova cooperazione, ha ribadito - e con insistenza - che vanno invece lanciati nuovi ponti. Con saggezza, naturalmente. «Il tema dell'immigrazione, centrale per il futuro del Mediterraneo, va affrontato con maggiore apertura e tolleranza, ma - ha specificato il presidente di Mcl, Carlo Costalli - l'ospitalità dev'essere intelligente e non ideologica e le regole devono esser fatte rispettare», ha proseguito Costalli. E magari privilegiando la sicurezza come presupposto per una cooperazione ancora più intensa, tra una sponda e l'altra del Mediterraneo, come ha osservato Vittorio Emanuele Parsi, docente all'Università Cattolica di Milano. «Il rischio - ha spiegato il professore - è che quando l'economia ricomincerà a correre il divario tra nord e sud del Mediterraneo diventi ancora più pesante; già adesso, peraltro, le due sponde del Mediterraneo non sono così vicine». E se l'Europa ed il sud Mediterraneo «sono dei vicini che non vogliono diventare una cosa sola», si propone come indispensabile una «nuova partnership - su questo Parsi ha concordato con Sarkozy - perché la vicinanza va gestita affinché rimanga tale e non diventi una lontananza». La crisi sta colpendo doppiamente gli immigrati, ma Parsi ritiene che molti di loro non rientrino, per cui bisogna trovare il modo di evitare che finiscano nella clandestinità. In ogni caso, il problema è soprattutto di prospettiva. «Fra 50 anni l'Africa subsahariana sarà la più grande riserva di manodopera del mondo, a fronte di una totale assenza di opportunità di lavoro. Questi milioni di persone, giovani e disperate, si riverseranno in massa in Europa. Di qui l'interesse, sia nostro che dei Paesi arabi e di quelli africani, a far sviluppare l'Africa». Nel contempo, è necessario, secondo Parsi, ridare peso alla cittadinanza per gli immigrati che già ci sono, convincendoli a rispettare per davvero le leggi. Magari facendo leva sulla cooperazione che rende più facile trovare l'elemento comune, trovare regole condivise. Un problema che Sarajevo, in Bosnia Erzegovina, vive quotidianamente, come al convegno di Mcl ha testimoniato padre Franjo Topic, dell'Università di Sarajevo e presidente dell'associazione Napredak, che da anni prova - riuscendoci - a collegare politica e perdono, quindi a promuovere la riconciliazione. Seppur a piccoli passi, nella quotidianità della vita. «I cristiani dovrebbero essere messaggeri e portatori di speranza - ha insistito Topic - e non solo in senso astratto, ma soprattutto di speranza reale, di speranza calata in modo concreto sul territorio». L'allarme del professor Parsi al convegno di Mcl Costalli: più apertura e tolleranza sul tema dell'immigrazione

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PARCO DEI FOSSILI: L'AMBIENTE SOSTENIBILE DEL FUTURO (sezione: Cultura)

( da "LeccePrima.it" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Lungo la strada Statale Aradeo-Cutrofiano, presso l'incrocio per Sogliano Cavour, nasce il “Parco dei Fossili", una cava dismessa alla fine degli anni 70 e riaperta nel 1999, che rappresenta un raro esempio, in Italia e in Europa, di recupero a fini scientifici. I fossili presenti negli strati argillosi dell'area in esame appartengono al Pleistocene inferiore (Prima Glaciazione), quando la maggior parte dell'attuale Salento era sommerso dalle acque marine e sono essenzialmente costituiti da abbondantissimi resti di numerosi gruppi animali (celenterati, molluschi, briozoi, artropodi, vertebrati) e vegetali (alghe calcaree). I differenti strati geologici leggibili nella cava Lustrelle (nome originario dell'area) sono tutti di origine marina, ad eccezione di quello più superficiale, costituito da terreno agricolo e da humus. Essi sono sovrapposti pressoché orizzontalmente, con i più recenti in superficie e quelli di più antica formazione più in basso. Altre specie ricoprono una notevole importanza scientifica, poiché segnalano, con la loro presenza, scomparse condizioni climatiche, come il bivalve Arctica islandica, il gasteropode Aporrhais uttingeriana e tante altre. Per questi motivi l'area era già nota negli ambienti scientifici nazionali ed internazionali ma, dal 2008, ha assunto nuova e ancora maggiore valenza per la scoperta, effettuata dal responsabile scientifico del sito, Giuseppe Piccioli Resta, di una specie nuova per la scienza, il mollusco poliplacoforo Leptochiton serenae. Cava Lustrelle comprende sia i terreni a quota di campagna che un'ampia area posta a circa 18 metri sotto il piano stradale, per una superficie complessiva di circa 12 ettari; il parco è stato piantumato con circa 8.000 alberi di specie varie. Ampio spazio è stato lasciato al reimpianto spontaneo della flora salentina, mentre alcune pareti d'argilla sono a vista per permettere l'identificazione della successione stratigrafica e lo studio dei fossili. La riqualificazione e la valorizzazione del Parco dei fossili rientra nell’ambito dell’Intervento 4.1.2 “L’educazione ambientale nel Parco della natura” del Piano di Sviluppo Locale “Parco Rurale della Terra dei due Mari” del GAL Capo S. Maria di Leuca, cofinanziato dal Programma Operativo Leader Plus e dal Comune di Cutrofiano.Con questo progetto, il GAL si è posto l’obiettivo di valorizzare un sito a cielo aperto, con una superficie di circa dodici ettari, dove sono esposti vari strati geologici, di origine marina, alcuni dei quali molto ricchi di fossili. Un luogo molto conosciuto negli ambienti scientifici sia italiani sia esteri, grazie all'abbondanza e allo stato di conservazione dei reperti. Tutto ciò rientra negli interventi ai quali sono interessati i 17 Comuni dell’area Leader Plus: Acquarica del Capo, Cutrofiano, Giuggianello, Giurdignano, Minervino di Lecce, Otranto, Poggiardo, Ruffano, Salve, Sanarica, San Cassiano, S. Cesarea Terme, Specchia, Supersano, Tricase, Ugento e Uggiano La Chiesa, componenti del Consorzio dei Comuni “Terra dei due mari”, il quale ha individuato i beni del patrimonio architettonico-culturale ed ambientale, oggetto del cofinanziamento. L’inaugurazione del “Parco dei fossili” è prevista martedì 7 aprile, alle ore 10, a Cutrofiano, presso Contrada Lustrelle, sulla strada statale Aradeo-Cutrofiano. Alla cerimonia interverranno: Aldo Tarantini, Sindaco di Cutrofiano, Antonio Lia, Presidente GAL “Capo Santa Maria di Leuca”, Francesco Bruni, presidente Consorzio dei Comuni “Terra dei due Mari, Stefania Mandurino, Commissario Azienda di Promozione Turistica di Lecce, Giuseppe Piccioli Resta, docente dell’Università del Salento e Giovanni Pellegrino, presidente della Provincia di Lecce.

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Pergola sogna un futuro termale (sezione: Cultura)

( da "Corriere Adriatico" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pergola sogna un futuro termale Domani escursione delle Università di Urbino e Camerino alle acque sulfuree Pergola La Valcesano sogna un futuro termale. Come altri centri della provincia e della regione. Non a caso l'ex sindaco Giordano Borri ha affermato più volte: "La mia amministrazione è contraria alla cava del Bifolco anche perché punta sul progetto delle terme. Due situazioni opposte". Domani è in programma un importante appuntamento nella zona della sorgente sulfurea di Bellisio Solfare: un'escursione scientifica delle Università di Urbino e Camerino finalizzata ad eseguire valutazioni geologiche e idrogeologiche nel territorio circostante la sorgente e l'area del Monte Romano. L'escursione partirà dai pozzi che alimentano l'acquedotto di Pergola ed è direttamente collegata al progetto dello sfruttamento termale delle acque sulfuree che è entrato nella fase decisiva dopo che è stato presentato all'amministrazione provinciale e dopo che la sperimentazione chimica effettuata nell'università di Pavia ha dato ottimi risultati dal punto di vista delle prove cliniche e farmacologiche sulle capacità curative dell'acqua. A 35 anni dalla proposta iniziale il progetto ha buone possibilità di essere realizzato. Risale infatti a un libro scritto nel 1974 la prima proposta di realizzare un centro termale a Pergola. Il libro si intitola Le acque salutari della Valle del Cesano ed era stato realizzato a cura dell'amministrazione comunale di quegli anni. Il sindaco era Aldo Bucarelli. L'origine della ricerca - scriveva Bucarelli - è dovuta alla sagacia e alla competenza di un nostro concittadino, il dottor Giuseppe Fulvi, che ha avuto modo di visitare e studiare in tutte le sue parti questa zona a lui così familiare, specie la località di Bellisio, dopo che il piccolo lago creato oltre un secolo fa per le esigenze degli impianti minerari era rimasto prosciugato per la distruzione della diga a causa delle mine tedesche. Fu così che egli potè avvertire l'affioramento della sorgente che col fiume aveva alimentato il lago. Un più esteso esame portò il dottor Fulvi a valutare le altre acque del comprensorio pergolese e ne derivò lo studio, sviluppato sotto la direzione del suo maestro, professor Piercarlo Federici, e presentato come tesi di specializzazione, che costituisce una parte del presente lavoro. Federici, docente di idrologia medica e chimica idrologica, sottolineò l'importanza del binomio turismo-curismo. Il potenziamento di questo binomio - scrisse nel suo intervento - può significare la rinascita economica con l'affluenza di curandi e turisti ed il cespite che ne deriva. Nel contempo l'aspetto igienico-sanitario appare in tutta la sua importanza ed il suo significato: la possibilità che assieme ai curandi provenienti da altre zone, gli assistiti della Provincia e della Regione possano attuare, poco lontano da casa, i trattamenti curativi. E' importante notare come il termalismo, attuato vicino ai propri interessi affettivi ed economici, possa più facilmente espletarsi per cicli sufficientemente lunghi, ottenendo risultati concreti e duraturi. Così con il rifiorire dell'economia locale si avrà anche la possibilità di attuare una bonifica sanitaria con un miglioramento generale delle condizioni fisiche dell'intera collettività. GIUSEPPE MILITO,

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La Facoltà di Scienze Statistiche di Padova compie i suoi primi quarant'anni e per celebra... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 5 Aprile 2009, La Facoltà di Scienze Statistiche di Padova compie i suoi primi quarant'anni e per celebrare l'importante anniversario ha deciso di farsi, e di condividere anche con il resto della città, un regalo particolare: la presenza del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che in dicembre sarà a Padova per ricevere la laurea magistrale honoris causa proprio in Scienze Statistiche. La proposta della Facoltà, la cui sede è in via Cesare Battisti, è stata approvata e ratificata dal Senato accademico nella riunione del 2 marzo. E quello del governatore della Banca d'Italia sarà un ritorno alla riscoperta di vecchi ricordi. Alla fine degli anni Settanta infatti Mario Draghi, nato a Roma il 3 settembre 1947, è stato docente di Macroeconomia proprio alla Facoltà di Scienze Statistiche del nostro ateneo. «La proposta di conferire questo speciale riconoscimento al governatore Draghi - spiega il preside di Scienze Statistiche, Gianpiero Dalla Zuanna - è dovuta anche al fatto che ha insegnato nelle nostra aule. Alcuni colleghi infatti hanno continuato a mantenere un rapporto stretto con il professor Draghi, che oltre ad essere un grande studioso, ha contribuito alla crescita non solo del nostro Paese, ma anche del nostro ateneo». «Inoltre - termina il preside - la Banca d'Italia rappresenta uno dei più grandi enti produttori di dati. È diventata famosa e importante per esempio la sua indagine sui redditi delle famiglie. Conferire quindi la laurea honoris causa a Mario Draghi è anche voler dare un riconoscimento all'istituzione che lui rappresenta». L'Università si prepara ad accogliere dunque Draghi con tutti gli onori. M.B.

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Arzene La sentenza della Corte dei Conti di Trieste era scontata. Mi meraviglio di come la... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 5 Aprile 2009, Arzene «La sentenza della Corte dei Conti di Trieste era scontata. Mi meraviglio di come la gente in paese sia rimasta stupita del fatto che la precedente amministrazione sia stata condannata a pagare, come danno all'Erario, 26mila 77 euro. Spero che adesso la comunità sia sia convinta di questo fatto, perché ancora quattro anni fa, quando la vicenda non era ben chiara, ogni mio commento in merito al fallimento della società pubblico-privata "Iniziativa Arzene spa", incaricata di rilanciare il sito dell'ex caserma dell'Esercito "Tagliamento", sembrava frutto di un pensiero fantastico». Commenta così, il sindaco Luciano Scodellaro, la sentenza della Corte dei Conti di Trieste: i giudici hanno condannato parte della "vecchia" amministrazione, più l'ex segretario comunale e il consulente tecnico. «Da quello che sono riuscito ad apprendere dai giornali - aggiunge Scodellaro - mi sembra però che Riservato e compagni siano stati condannati per colpa grave, per aver cioè arrecato danno all'Erario. Mi dispiace perché questi sono fatti che rovinano il buon nome di una cittadina tranquilla come Arzene e soprattutto perché sono convinto del fatto che la maggior parte degli ex amministratori ora condannati, quella volta abbiano agito in buona fede. Sono sicuro comunque che la vicenda comporterà ulteriori riscontri negativi per loro». Intanto sulla vicenda è voluto intervenire Alessandro Prosdocimi, unico rappresentante della parte privata della società fallita. Che si scaglia contro l'aamministrazione comunale: «Questa amministrazione ha provocato un fallimento e ha determinato una causa civile presso il tribunale di Pordenone di prossima conclusione. Ha causato inoltre l'esborso diretto di 55mila 880 euro e il conseguente mancato incasso dell'affitto della caserma, ceduto all'allora "Iniziativa Arzene spa", individuata in un totale di 376mila 560 euro». E l'ex sindaco Riservato? «Sulla sentenza non so ancora nulla: ho appreso la notizia ieri dalla stampa. Non accetto questo tipo di decisione che, a quindici giorni dalla chiusura delle liste elettorali, rischia di creare qualche problema. Ed è per questo che ricorrerò in Appello, soprattutto perché ci sono diversi punti che non mi convincono e per i quali desidererei chiarire la mia posizione nelle sedi opportune. Scodellaro ha sicuramente molte responsabilità: per farci pagare quei 26mila euro, ha fatto spendere ai cittadini, in legali, una cifra come 70mila euro. Non so quale sia stato il guadagno: l'ennesima dimostrazione che questo Comune non riesce a vivere senza avvalersi dei contenziosi». Alberto Comisso

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Caserme dismesse, non sempre conviene (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Caserme dismesse, non sempre conviene Emergono in un convegno le difficoltà di gestione degli ex beni militari per i piccoli comuni Domenica 5 Aprile 2009, Bassa Friulana Caserme dismesse, opportunità o problema? E' questa la domanda che si stanno ponendo molti sindaci del territorio, alle prese con le prime fasi della gestione diretta degli immobili consegnati dallo Stato alla Regione e, successivamente, agli enti locali. Aree che appartenevano al demanio militare, solitamente di grande ampiezza, sono ora a disposizione delle amministrazioni comunali, che si trovano tuttavia a doversi confrontare sia con le potenzialità che con le problematiche legate agli interventi da mettere in campo. Sono questi alcuni dei temi affrontati ieri mattina nel corso di un incontro a Cormons, al quale ha partecipato in veste di relatore anche il primo cittadino cervignanese Pietro Paviotti. Il rischio concreto è che numerosi immobili ceduti dallo Stato restino inutilizzate per le difficoltà di intervento, soprattutto nei Comuni più piccoli. Anche per le realtà più grandi, come Cervignano, non mancano gli interrogativi: pur potendo contare su una buona situazione di partenza -una caserma grande ma in pieno centro, perfettamente integrabile col resto della città- restano ancora da definire con chiarezza le modalità di intervento e soprattutto di investimento. Le opzioni a disposizione degli esecutivi comunali non mancano: uso pubblico, edilizia agevolata, edilizia privata, oppure la soluzione mista pubblico-privato. «Tra le tematiche da approfondire vi è, ad esempio, quella legata alle procedure, soprattutto in caso di approccio misto- ha spiegato Paviotti- ad esempio, utilizzando lo strumento del project financing, una delle possibilità più probabili per quel che riguarda il caso cervignanese». Prima di pensare a questo, tuttavia, in vari Comuni sarà necessario capire quali sono le effettive potenzialità dei siti dismessi: «le caserme sono un'opportunità, ma possono diventare un grosso problema. Ci sono Comuni che si ritrovano con aree enormi ma situate in luoghi di scarso interesse, oppure strutture con l'eternit da smaltire con costi di smaltimento e recupero molto alti» ha aggiunto il sindaco cervignanese, fautore di un maggior collegamento tra i Comuni che si trovano di fronte a queste difficoltà. Per questo motivo, sarà proprio Cervignano ad ospitare, il prossimo 15 aprile alle 11 al teatro Pasolini, un convegno dal titolo "Friuli Venezia Giulia un paese di primule e caserme": moderato dal direttore di Carta Est Nord Gianni Belloni, vedrà la partecipazione dell'assessore regionale alle autonomie locali Federica Seganti, del rappresentante del Laboratorio regionale di educazione ambientale Sergio Sichenze e del direttore del Dipartimento progettazione architettonica dell'università Iuav di Venezia Renato Bocchi. Nel corso dell'incontro, Paviotti presenterà un protocollo d'intesa dei Comuni per la riconversione militare in Friuli Venezia Giulia: un documento che intende formalizzare una più stretta collaborazione tra gli enti locali che si trovano ad affrontare i problemi legati alle caserme, promuovendo lo scambio di informazioni e i contatti tra i soggetti. Verrà inoltre proiettato un video reportage realizzato da "Cinemazero-le voci dell'inchiesta- e LaREA dedicato proprio al tema delle caserme dismesse in regione. Simone Bearzot

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Corsi doppione, la pulizia è iniziata (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-04-2009)
Pubblicato anche in: (Gazzettino, Il (Udine))

Argomenti: Cultura

Corsi doppione, la pulizia è iniziata L'Ateneo di Udine ne ha tagliati sette, Trieste per l'anno 2009/10 punta a 16 Domenica 5 Aprile 2009, Troppi corsi rispetto le iscrizioni. Non perchè quest'ultime siano in calo, piuttosto per il fatto che negli ultimi dieci anni la "liberalizzazione" concessa agli atenei dal ministero dell'Università, istruzione e ricerca ha fatto sì che si assistesse a una progressiva moltiplicazione dei corsi, non sempre proficua: quando Udine attivò la laurea in Giurisprudenza, poco dopo - casualità? - Trieste promosse quella in Scienze dei Beni culturali. Il risultato è stato che in tutta Italia si sono sviluppati corsi a volte sterili o dai costi eccessivi rispetto ai risultati ottenuti. Tanto che ora il mondo accademico sta correndo ai ripari. Accade anche per l'Università di Udine e per la sorella maggiore di Trieste. A spiegare cosa sta accadendo in Friuli è Fabio Vendruscolo, delegato del rettore Cristiana Compagno per l'Innovazione e Razionalizzazione dell'offerta didattica. «Per effetto del decreto ministeriale 270 del 2004, applicato solo l'anno con l'anno in corso, l'Università di Udine sta procedendo a una riduzione del numero di corsi che proseguirà nel 2009/10 (raggiungendo una percentuale complessiva sui due anni del 13%) e nell'anno successivo - spiega Vendruscolo - Stiamo verificando la congruenza corsi, per numero di iscritti e di docenti. Dopodichè, interveniamo modificando l'offerta, interrompendo o disattivando alcuni corsi, ovvero fondendoli in un unico corso che grazie alla flessibilità consente più percorsi didattici. È accaduto per la facoltà di Economia con le lauree triennali: senza perdere iscritti abbiamo razionalizzato in un unico corso 3 diversi corsi precedenti». Anche Trieste procede sulla stessa strada, tanto che nel prossimo anno accademico saranno soppressi o accorpati ben tredici corsi di laurea. Si tratta di un percorso, quello dei due atenei, che procede spesso parallelo, anche se non mancano i momenti di confronto. «In primo luogo guardiamo a casa nostra - prosegue il responsabile della razionalizzazione didattica dell'ateneo friulano - poi, ci confrontiamo nel Comitato regionale di coordinamento, per verificare l'opportunità dei corsi. Possono esserci livelli e settori dove il doppione fra Udine e Trieste ci sta bene e rappresenta un potenziamento dell'offerta didattica in Friuli Venezia Giulia - aggiunge Vendruscolo - i corsi con un alto numero di iscritti rivelano una forte domanda dal territorio ed è quindi logico che anche le proposte siano distribuite. In altri casi, invece, si procede attraverso la razionalizzazione in corso». Lorenzo Marchiori

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Un'università neutralista potrà anche istruire, ma non educa . A marcare l... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 5 Aprile 2009, «Un'università neutralista potrà anche istruire, ma non educa». A marcare la non scontata differenza tra una trasmissione dei saperi e la formazione della persona è stato, ieri, il Patriarca Angelo Scola nel dies accademicus della Scuola superiore internazionale di Scienze della Formazione dei salesiani all'istituto San Marco alla Gazzera. Tenendo una lectio magistralis sul tema "Paideia e università", il cardinale ha spiegato che educare significa introdurre tutta la persona alla realtà totale partendo però da un punto di vista unitario. "Una dichiarata ed equivoca scelta di neutralità con il pretesto di non ledere il diritto di nessuno ambisce a formare i giovani senza proporre esplicitamente un'ipotesi sintetica d'interpretazione della realtà e finendo per togliere ogni validità al concetto di valore", ha detto. Nel suo argomentare, Scola, al solito, è ricorso a numerose citazioni: Montale, Wojtyla, Bonhoffer, von Balthasar, Blondel, don Bosco e Newman del quale, in particolare, ha rammentato il "non c'è vero allargamento dello spirito se non quando vi è la possibilità di considerare una molteplicità di oggetti da un punto di vista e come un tutto". Così ha tracciato quello che è l'obiettivo dell'educazione nel senso autentico: "Se è il reale ad offrirsi al soggetto come un evento, il compito dell'educatore è d'introdurre l'educando ad un'esperienza integrale della realtà che lo guidi a decifrarne il significato esponendosi in un rapporto eminentemente dialogico". Nel passaggio successivo Scola ha spiegato come l'università debba fare ciò. "Perché sia pedagogicamente appropriata e non venga meno alla sua propria vocazione, essa dev'essere luogo di ricerca e verifica di un'ipotesi veritativa ultima e perciò di reale educazione, altrimenti rischia di possedere soltanto un'utilità strumentale conducendo piuttosto a un addestramento" ha spiegato. Si ritorna, così, a quel punto di vista unitario di Newman che naturalmente per i credenti è Gesù Cristo. "Certo, tale principio d'interpretazione del reale deve vivere nella persona e esprimersi nella comunicazione tra docente e discente, ma esso raggiunge la massima fecondità se viene espresso nell'incessante e reciproca testimonianza che deve circolare tra il corpo docente e gli studenti". Alvise Sperandio

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San Marco, intervenga il governo (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

«San Marco, intervenga il governo» «La parte pubblica pare si sia spogliata della gestione delle sponsorizzazioni» Domenica 5 Aprile 2009, «In attesa che lo facciano sindaco e soprintendenza, si deve muovere il governo». Michele Zuin, consigliere comunale del Pdl, scriverà ai ministri Bondi e Matteoli affinchè sui legami tra enti pubblici e aziende private per la pubblicità in piazza San Marco vi sia la massima trasparenza. «Quanto scritto ieri da Il Gazzettino - dice Zuin - merita una risposta. Si tratta di interrogativi legittimi fondati soprattutto sul fatto che sembra che la parte pubblica si sia completamente "spogliata" della gestione delle sponsorizzazioni per i restauri dell'area marciana, con la conseguenza assai più grave che non si capisce più chi fa cosa, in quanto tempo, con quanti soldi, se i soldi preventivati basteranno, ma soprattutto chi è che controlla questa massa di denaro privato in entrata (sponsorizzazioni) e in uscita (liquidazione dei lavori) per restaurare beni pubblici. E di più, aggiungo, in caso di contestazioni o problemi sui lavori, come vengono risolte queste questioni? Cause tra privati?». «Penso - aggiunge Zuin - che più di qualcuno si sia fatto queste domande e forse abbia preferito un basso profilo nel momento in cui il sindaco e la soprintendente ci hanno detto, in più occasioni, che in sostanza soldi non ce n'erano e: o si utilizzavano i privati con le sponsorizzazioni o i restauri non si facevano». Secondo Zuin non si è guardati alla luna, ma al dito che la indica. In sostanza, afferma, «ci si è limitati a protestare per la pubblicità un po' troppo aggressiva e vistosa, sul fatto che diventava difficile fare una fotografia ai nostri monumenti senza immortalare anche una griffe famosa o il nuovo modello di un'automobile, ma purtroppo il problema non sta qui. Il fatto è che questo modo di operare attraverso le sponsorizzazioni è partito in sordina e ora sta assumendo livelli molto elevati». Nessuna critica al coinvolgimento dei privati per i restauri, spiega il consigliere comunale del Pdl, «ma si sente il bisogno di fissare dei paletti e di fare un po' di ordine. Forse la stessa legislazione nazionale è stata presa in contropiede. Tutto gira intorno a convenzioni pubblico-privato, mi risulta, e poi accordi e contratti tra privati». E visto che in questo settore di soldi ne girano tanti, Zuin fa un appello a tutta la città («non è un tema da maggioranza e opposizione», afferma), chiede di affrontare il problema in dibattiti pubblici e a livello locale ,investendo il consiglio comunale e le sue commissioni, ma anche a livello nazionale. «Io mi impegno - conclude - a scrivere una lettera ai ministri Bondi e Matteoli, per le rispettive competenze sull'argomento, ma vorrei lo facesse anche il sindaco e magari la soprintendente. In sostanza: non mettiamo la testa sotto la sabbia affrontiamo questi interrogativi e queste tematiche prima che la cosa ci "scoppi" in mano. Il sindaco, nel suo ruolo di primo cittadino, si impegni a spiegare alla città come funzionano le cose, perché anche questo vuol dire "amministrare una città". Bisogna far capire, come mi auguro, che il "pubblico" è parte di questa partita ed è una parte attiva. Io non ho mai demonizzato il privato, anzi, ben vengano tutte le possibili soluzioni di coinvolgimento, ma sono anche un amministratore pubblico e i nostri cittadini pretendono chiarezza».

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Parata dei carabinieri tra applausi e simpatia (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

regalbuto Parata dei carabinieri tra applausi e simpatia Nicosia. Un dibattito approfondito che ha guardato a 360 gradi sulle tecniche di restauro conservativo applicabili al soffitto dipinto della cattedrale e a porre in rilievo l'unicità storica, artistica e antropologica delle pitture tardo quattrocentesche che lo ricoprono interamente. La giornata di studi è stata promossa dal circolo Legambiente Nicosia. "Abbiamo voluto proporre un dibattito approfondito sul soffitto ligneo - spiega lo storico Nino Contino - per dare un contributo scientifico all'intervento che si sta effettuando. Lo scopo è allargare il dibattito sulle tecniche di restauro e documentare le strategie che possono essere impiegate per salvaguardare un bene che ha valore sopranazionale". La giornata di studio ha trattato gli aspetti storici, artistici e costruttivi e affrontato le diverse metodologie di intervento con le relazioni di docenti universitari, storici ricercatori. A moderare il dibattito il giornalista di "Repubblica", Pietro Longo. Sono intervenuti con l'architetto Pietro Copani, docente del laboratorio di restauro della facoltà di Architettura di Catania, Marco Nobile, ordinario di storia dell'architettura e la ricercatrice Emanuela Garofano, entrambi dell'università di Palermo, la ricercatrice della facoltà di architettura di Firenze Francesca Funis. Ad esporre le attuali filosofie conservative nel restauro dei monumenti, la ricercatrice di restauro dell'università di Palermo, Renata Prescia. L'ordinario di scienza delle costruzioni della facoltà di architettura di Palermo, Teotista Panzeca ha trattato le valutazioni sulla stabilità del tetto ligneo. Filippo Cucco dell'università di Enna ha illustrato i possibili tipi di intervento sulla base dei modelli elaborati dalle analisi. A concludere il dibattito è stato il docente di architettura dell'università di Firenze, Gennaro Tampone, consulente del Comune con l'incarico di valutare il restauro in corso e proporre eventuali soluzioni alternative, che non condivide la tecnica utilizzata dall'impresa aggiudicataria del restauro, prevista dal progetto e sostenuta dalla soprintendenza di Enna e che ha criticato la mancanza di analisi a supporto. G. M.

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Per potenziare la formazioneConsorzio Archimede. (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Per potenziare la formazioneConsorzio Archimede. Sottoscritto un protocollo d'intesa con l'Iccrom per la tutela dei beni culturali Un gemellaggio nel segno della tutela dei beni materiali e immateriali è stato avviato con la firma di un protocollo d'intesa tra l'università etnea e l'Iccrom (Centro internazionale per la conservazione e tutela del patrimonio culturale). La cerimonia si è svolta nell'aula magna di palazzo Bellassai, sede accademica di via Vittorio Veneto, alla presenza del presidente del consorzio Archimede, Salvo Baio, del direttore Luca Cannata, e del direttore generale dell'Iccrom Mounir Bouchenaki, il quale ha poi tenuto una lezione agli studenti del master post-laurea in Economia dei beni culturali, nell'ambito del progetto di collaborazione, che da due anni si svolge a Siracusa Presenti all'incontro il presidente della Scuola Superiore di Catania, Giacomo Pignataro, e Romilda Rizzo, coordinatore del master, oltre agli assessori all'Università di Comune e Provincia, Giuseppe Munafò e Roberto Meloni. L'Iccrom è un'organizzazione intergovernativa creata dall'Unesco nel 1956 e istituita a Roma nel 1959, che si occupa della conservazione del patrimonio culturale in tutto il mondo. Oltre 100 gli Stati che aderiscono all'Iccrom il cui obiettivo è migliorare la qualità della conservazione così come di diffondere la consapevolezza dell'importanza di preservare il patrimonio culturale. «Il protocollo d'intesa - ha commentato Salvo Baio - apre scenari importanti in termini di collaborazione e scambi culturali e scientifici sui temi della conservazione e restauro del patrimonio culturale con il nostro insediamento universitario». Prosegue così il percorso intrapreso dal consorzio Archimede che mira a potenziare la formazione didattica post-laurea e la ricerca. «Siracusa e la Sicilia - ha detto Mounir Bouchenaki - è la sede ideale, al centro del Mediterraneo, per avviare un dialogo proficuo in materia di tutela dei beni e scambi d'informazioni ed energie. L'ipotesi è di promuovere gemellaggi tra studenti e docenti, oltre a una summer school su esempio di quanto accade con altre realtà accademiche di tutto il mondo». Isabella di bartolo

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Festival del Diritto, incontro sul programma partecipato (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Festival del Diritto, incontro sul programma partecipato (5/4/2009 18:02) | (Sesto Potere) - Piacenza - 5 aprile 2009 - Martedì 7 aprile, alle 21, all'auditorium S. Ilario in via Garibaldi 17, avrà luogo un incontro aperto alla cittadinanza, per promuovere la partecipazione del territorio piacentino al Festival del Diritto, nell'ambito di un programma specifico da affiancare a quello principale della 2° edizione, che si svolgerà dal 24 al 27 settembre sul tema "Pubblico/Privato". Alla serata saranno presenti gli assessori Anna Maria Fellegara e Paolo Dosi.

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Rischi diete: chili in meno, anni in più (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

La ricerca L'Università di Cleveland: effetto invecchiamento negli over 40 Chili in meno, anni in più I rischi della dieta rapida Per dimostrare il legame tra peso ed età percepita, gli studiosi hanno analizzato l'indice di massa corporea di 200 coppie di gemelli ROMA Magro è bello? Non è sempre così, secondo un gruppo di ricercatori dell'Università di Cleveland. Che hanno dimostrato un effetto collaterale certo delle diete. Fanno invecchiare. In particolare le donne che perdono quasi cinque chili di peso, l'equivalente di una taglia abbondante, acquistano snellezza, ma anche anni. Quattro, per la precisione. Ed è più facile che questo avvenga dopo i 40, quando la giovinezza sfiorisce e diventa sempre più difficile contrastare l'assedio delle rughe. La scoperta del legame tra peso ed età percepita è stata resa possibile grazie all'analisi dell'indice di massa corporea di 200 coppie di gemelli, seguiti per due anni. Le quarantenni con un indice superiore di 4 punti rispetto alle gemelle sono risultate in apparenza più giovani. Le gemelle più magre dimostravano invece 4 anni di più rispetto al loro reale stato anagrafico. Nell'articolo pubblicato sulla rivista Plastic and Reconstructive Journal gli autori rilevano che il fenomeno è dovuto al fatto che il dimagrimento interessa tutto il corpo, quindi anche la parte più esposta e delicata, il viso. Ma l'età percepita non dipende solo dal peso. I soggetti divorziati sembravano più anziani rispetto a quelli sposati o ai single. «L'invecchiamento dipende per il 20% dalla predisposizione genetica e per il resto dagli stili di vita», ricorda Gloria Marchetti, specialista in Scienza dell'alimentazione all'Università di Tor Vergata, impegnata nel campo della medicina estetica. E fra gli stili di vita errati vanno annoverate anche le diete scorrette. «Un regime ipocalorico può avere effetti sgraditi sul piano estetico se è mal bilanciato, non tiene conto della necessità di alcuni nutrienti e soprattutto è veloce», insiste la ricercatrice che precisa quanto poi non si possa generalizzare, usare una stessa misura. Esiste infatti una risposta individuale. Il consiglio è di non avere fretta nel cercare soddisfazioni sulla bilancia, specie se la rincorsa alla linea avviene tra i 40 e i 50, o dopo. La pelle in questa fase comincia a essere abbandonata in modo visibile dal sostegno del collagene, guance e profilo accusano un cedimento fisiologico. «Con la dieta si rischia di denutrire la muscolatura. Per controbilanciare bisognerebbe introdurre alte quantità di frutta e verdura, che funzionano come antiossidanti, capaci di contrastare l'invecchiamento dei tessuti», dice ancora la Marchetti. Fondamentale poi è non dimenticarsi di assumere le giuste porzioni di carboidrati e proteine. Insomma no ai regimi alimentari iperproteici o alla rinuncia completa di cibi proteici. Enrico Arcelli, dietologo, docente di Scienze motorie all'Università di Milano, non ha mai fatto segreto del suo favore per la Zona, un tipo di alimentazione basato su una distribuzione dei nutrienti riproposta a ogni pasto nell'arco della giornata (40% carboidrati, 30% proteine e 30% grassi). «Quando certe sostanze vengono a mancare spiega ad esempio pane e pasta, l'organismo soffre e decide di sopperire a quella carenza utilizzando le proteine che a loro volta vengono sottratte ai muscoli e alla pelle. Il risultato è la perdita dell'elasticità. E poi entro certi limiti il grasso è necessario». Secondo Arcelli non bisognerebbe dimagrire più di mezzo chilo a settimana se si conduce una vita sedentaria, non oltre un chilo a settimana se si pratica un'attività sportiva costante. Il segreto per mantenersi in forma e non mostrare più anni di quanti ne abbiamo è avere pazienza. Margherita De Bac stampa |

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SORRENTO. QUESTA SERA, ALLE ORE 20, LA CHIESA DEI SERVI DI MARIA OSPITA UN CONCERTO DEL CORO J... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Sorrento. Questa sera, alle ore 20, la chiesa dei Servi di Maria ospita un concerto del coro «Joseph Grima» dell'università Federico II di Napoli. Il programma prevede l'esecuzione di brani della tradizione pasquale, dai canti gregoriani fino a musiche di Mozart e Vivaldi, passando per le composizioni di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Arcadelt, Bruckner ed Elgar. L'evento è stato organizzato dall'Arciconfraternita di San Catello e della Morte di Sorrento. Il coro «Joseph Grima», formatosi nel 2006, è composto da 35 elementi divisi tra docenti, studenti e personale amministrativo del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita dell'università di Napoli. Nel corso degli ultimi anni la corale si è esibita in venti concerti tra i quali quello di beneficenza per la Caritas diocesana di Napoli tenutosi nella sala «Sisto V» della basilica di San Lorenzo Maggiore ed un altro organizzato nella splendida cornice di Villa Campolieto dalla Provincia di Napoli. La direzione del coro è affidata al maestro Luigi Grima, il quale ha già diretto, tra gli altri, la Nuova Orchestra Scarlatti e l'Orchestra del conservatorio di San Pietro a Macella. L'organista che accompagna l'esibizione è Stefano Innamorati. ma.d'e.

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TREMONTI BOND, PIANO CASA, STRATEGIE DI MARKETING: SE NE PARLERà NELLA TAVOLA ROTONDA SU ... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 05-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale)) (Mattino, Il (Caserta)) (Mattino, Il (Salerno)) (Mattino, Il (Circondario Nord)) (Mattino, Il (Circondario Sud2))

Argomenti: Cultura

Tremonti bond, piano casa, strategie di marketing: se ne parlerà nella tavola rotonda su «Ripartire dalle pmi, opportunità per il rilancio dell'economia» organizzata da Unimpresa per martedì prossimo 7 aprile, alle ore 11, presso la Camera di Commercio di Napoli. Si confronteranno docenti universitari ed esperti tra i quali Paolo Longobardi, presidente nazionale Unimpresa, Giuseppe Granata, docente di marketing e comunicazione all'università di Cassino, Vincenzo Palumbo, docente di Economia internazionale alla Federico II, Carmine Ruggiero, docente di Diritto bancario presso lo stesso ateneo e Ciro Oliviero, segretario nazionale Unimpresa edilizia. Nell'occasione saranno presentati il programma e l'organigramma del Centro studi e ricerche di Unimpresa che si propone di dare un contributo «per una sempre maggiore e migliore conoscenza dell'esperienza imprenditoriale».

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Sacro e bellezza nell'Etiopia cristiana (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Sacro e bellezza nell'Etiopia cristiana Il critico d'arte Pier Paolo Mendogni recensisce per la pagina culturale della Gazzetta la mostra «Sacro e bellezza nell’Etiopia cristiana», allestita a Venezia a Cà Foscari (fino al 10 maggio). Fascino e mistero - scrive Mendogni - hanno sempre circondato il mitico regno della Regina di Saba, l’Etiopia nella sua accezione più vasta comprendente anche l’Eritrea come era vista in Occidente nei secoli tra il XII e il XVI quando sono iniziati i contatti relazionali con Venezia in primo piano. Ed è lei, la bellissima «Makeda», recatasi in visita al re Salomone, che dà il titolo alla mostra con la frase «Nigra sum sed formosa» (Sono bruna ma bella), come lei si è definita nel Cantico dei cantici scritto da Salomone. La rassegna - curata da Giuseppe Barbieri, Mario Di Salvo e dal parmigiano Gianfranco Fiaccadori, docente all’Università Statale di Milano e presidente del Comitato scientifico (catalogo Terra Ferma) - ha un forte impatto suggestivo in quanto i rari reperti originali esposti (numerosi dipinti dai colori accesi, croci, rotoli magici, codici miniati, tabot) sono inseriti in un percorso animato da interventi multimediali con filmati, sequenze fotografiche, musiche e una sorprendente guida multimediale interattiva.

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Forlimpopoli , convegno nazionale per celebrare il primo centenario della morte di Emilio Rosetti (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Forlimpopoli , convegno nazionale per celebrare il primo centenario della morte di Emilio Rosetti (5/4/2009 19:02) | (Sesto Potere) - Forlimpopoli - 5 aprile 2009 -Un convegno di grande portata a Forlimpopoli per celebrare il primo centenario della morte di Emilio Rosetti, uno dei più grandi ingegneri e studiosi italiani dell’Ottocento, nato a Forlimpopoli, istitutore della futura Facoltà di Ingegneria di Buenos Aires ed uno dei principali promotori dello sviluppo infrastrutturale e scientifico dell’Argentina, ideatore della Ferrovia transandina che unisce il Cile all’Argentina. Il convegno “Il tempo di Rosetti. (Italia e Argentina nell’Ottocento)”, in programma a Forlimpopoli venerdì 17 e sabato 18 aprile 2009, sarà anche l’occasione per presentare la nuova edizione de “La Romagna. Geografia e storia” di Emilio Rosetti, il primo volume scientifico in cui la Romagna è definita nei suoi confini geografici e culturali, la cui prima edizione risale al 1894. La Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti” ed il Comune di Forlimpopoli hanno voluto stampare una nuova edizione de “La Romagna Geografia e storia” (l’ultima del 1995 era ormai esaurita) nella quale si evidenziano anche gli esiti delle ultime ricerche che ne collocano opere e statura in un contesto storico-culturale estremamente ampio sia a livello nazionale che internazionale. Per presentare questa nuova edizione è stato così organizzato un convegno a cui parteciperanno autorità e studiosi. Venerdì 17 aprile, alle 10, al Convento della Madonna del Popolo, presso l’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore di Forlimpopoli, si terrà un incontro formativo dal titolo “Ieri e oggi, racconti di viaggio lungo tracce di civiltà e di scienza”, rivolto in particolare alle Scuole Superiori. Dopo la proiezione del documentario “Oltre la Patagonia, viaggio in capo al mondo”, di Piero e Alberto Angela, verrà raccontata la scoperta del Sud-America attraverso resoconti, appunti e cronache raccolti nella seconda metà dell’Ottocento da Emilio Rosetti, con lo sguardo curioso e indagatore di un uomo del suo tempo. Sabato 18 aprile il convegno prosegue per l’intero arco della giornata, dalle 10 alle 17. Nel corso della mattinata ci si soffermerà sulla fondamentale opera di Rosetti dedicata alla Romagna, con una presentazione dettagliata del contesto storico e culturale del tempo. Nel pomeriggio si rifletterà sul rapporto tra Italia e Argentina, terra di migrazioni, e sull’assetto storico, politico, e architettonico delle due nazioni nell’Ottocento. Al convegno interverranno numerosi studiosi ed esperti provenienti da diverse Università italiane. Al termine del convegno, nella Rocca Albornoziana, Sala del Consiglio, il Comune di Forlimpopoli conferirà la cittadinanza onoraria a Cristina Ravaglia, Ministro Plenipotenziario, di origini romagnole: nata a Cesena nel 1952 da madre forlimpopolese. Dopo gli studi universitari a Roma, dal 1978 ad oggi ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi diplomatici presso il Ministero degli Affari Esteri e presso Ambasciate e Consolati all’estero. Un appuntamento importante, quello di Forlimpopoli, per continuare la serie di iniziative organizzate nel 2008 dalla Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti” a cento anni dalla morte del celebre studioso, iniziate con la commemorazione al Cimitero Monumentale di Milano, dove è sepolto Rosetti nel Mausoleo Rosetti-Moneta, alla presenza dell’ On.le Carlo Tognoli – già Sindaco di Milano- e di Vittorio Sgarbi, allora Assessore alla Cultura di Milano. Il Convegno ha ricevuto il Patrocinio della Regione Emilia – Romagna, dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali dell’Emilia –Romagna, della Provincia Forlì-Cesena, Assessorato alla Cultura, della Provincia di Ravenna, della Provincia di Rimini e anche dell’Università degli Studi di Bologna, Polo di Forlì. L’iniziativa ha il riconoscimento dell’Ufficio Scolastico Provinciale Forlì -Cesena (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) come attività formativa valida per i docenti degli Istituti Scolastici della Provincia di Forlì –Cesena. E’ attesa la presenza dell’Ambasciata Argentina. La Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti”, divenuta nazionale nel 1997, promuove e intende valorizzare l’opera varia e complessa del geografo, matematico e ingegnere Emilio Rosetti. Sotto la guida del Presidente ing. Luciano Ravaglia, esperto conoscitore dell’Argentina, avendovi operato per gli studi preliminari al trattato speciale con l’Italia ed allo spostamento della capitale per incarico del Ministero degli Affari Esteri – la Fondazione ha ripreso con più ampio respiro ogni ricerca sull’attività di Emilio Rosetti in Italia e all’estero, acquisendo e approfondendo ogni possibile conoscenza, riprendendo tutti i contatti con la seconda patria del Rosetti. Per informazioni: tel. 0543.742018, www.fondazionerosetti.it .

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Sostegno a domicilio dell'anziano: un convegno al Centro Santa Maria ai Servi (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 05-04-2009)

Argomenti: Cultura

Sostegno a domicilio dell'anziano: un convegno al Centro Santa Maria ai Servi Lunedì 6 aprile a partire dalle 9 il Centro Santa Maria ai Servi – Fondazione Don Gnocchi (P.le dei Servi, 3) ospiterà il seminario “Le sfide della domiciliarità: come i servizi sociali e sanitari possono accompagnare la famiglia e i caregivers nel compito di cura”, un confronto sulle problematiche e sulle prospettive dei servizi sul tema del sostegno a domicilio dell’anziano e della sua famiglia. L’iniziativa, organizzata dalla Provincia e dall’Ausl di Parma, si colloca a due anni circa dall’istituzione da parte della Regione del Fondo per la non autosufficienza, che ha determinato una svolta significativa nell’assistenza domiciliare cambiando l’impostazione generale e l’approccio agli interventi di sostegno al mantenimento al domicilio degli anziani. Si mira al superamento della logica legata alla sola “prestazione” a favore di una presa in carico complessiva della persona e della famiglia incentrata sulla personalizzazione, integrazione e articolazione degli interventi. A livello provinciale la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria ha promosso il progetto “Assistenza Domiciliare” considerandolo prioritario per la realizzazione nel territorio provinciale di una domiciliarità integrata e rispondente appunto non più a una logica prestazionale ma a percorsi individualizzati di vita e di cura della persona. Il progetto si sta sviluppando tramite un itinerario di lavoro che ha coinvolto i singoli distretti nelle loro componenti tecniche, con gli operatori sia sociali che sanitari, attraverso specifici incontri di approfondimento sullo stato dell’arte dell’assistenza domiciliare, le criticità e le ipotesi di miglioramento dell’assistenza; ad oggi sono stati realizzati una decina di incontri, con il coinvolgimento e la partecipazione di circa 80 operatori. Il seminario costituisce un'occasione di riflessione, con la presenza di esperti del settore e con il coinvolgimento-confronto anche di altre esperienze del territorio regionale, e rappresenta un ulteriore momento di approfondimento nella serie di iniziative avviate a livello provinciale. L’appuntamento sarà aperto alle 9 dal presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli e sarà chiuso intorno alle 13 dal direttore generale dell’Ausl di Parma Massimo Fabi. Tra gli interventi previsti anche quelli dell’assessore provinciale alle Politiche sociali Tiziana Mozzoni, di Romano Superchi, responsabile del Coordinamento prestazioni sociali e sanitarie dell’Ausl, e di Sergio Pasquinelli, docente di Analisi delle politiche pubbliche all’Università “Cà Foscari” di Venezia. Programma Ore 8,30 Iscrizione Ore 9,00 Presentazione del Seminario: Vincenzo Bernazzoli - Presidente della Provincia Ore 9,15 La Provincia a sostegno della domiciliarità Tiziana Mozzoni - Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e Sanitarie Ore 9,30 Il tema della domiciliarità e dei diritti Romano Superchi - Responsabile Coordinamento Prestazioni Sociali e Sanitarie Ausl Ore 9,45 Il sostegno alla domiciliarità problemi e prospettive Sergio Pasquinelli - Docente Analisi Politiche Pubbliche Università “Cà Foscari” di Venezia Ore 10,15 Il percorso provinciale “Assistenza Domiciliare” Lucio Belloi - Consulente Amministrazione Provinciale Ore 10,35 Gestire la domiciliarità a livello distrettuale: esperienze significative - Accoglienza temporanea Piera Papani Responsabile SAA Distretto Sud Est - Sviluppo SAD e integrazione socio-sanitaria Daniela Egoritti Responsabile SAA Distretto di Fidenza - SAD e altre forme di sostegno alla domiciliarità in montagna Stefania Baratta Responsabile SAA Distretto Valli Taro e Ceno - Dimissioni protette per il rientro a domicilio Angela Gambara Responsabile del governo clinico-assistenziale Lungodegenza San Secondo Parmense - Assistenza domiciliare e sistema di accreditamento a Parma: riflessioni e prospettive Lucia Bonetti Responsabile SOA Comune di Parma Ore 11,35 Le assistenti familiari nella rete dei servizi Mila Artioli Unione Comuni Modenesi - Area Nord Ore 12,00 Dibattito Ore 13,00 Conclusioni :

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