CENACOLO
DEI COGITANTI |
Spariscono le Facoltà
arrivano cinque Scuole ( da "Stampa,
La" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: potrà avere una consistenza da 200
e fino a 500 docenti. I Dipartimenti, a loro, volta, saranno in pratica
dimezzati, passando dai 50 attuali a 22, massimo 26 e, orientativamente,
avranno da
LIBRI Porta Palazzo
Presentazione (ore 18) del libro Il mondo in una piazza. Diario di u...
( da "Stampa, La" del
05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Sociologia della
Comunicazione all'Università di Torino. La Torre di Abele, via Pietro Micca 22
Ricordi d'infanzia Cristina Vernizzi, in dialogo con l'autore Marcello Cossu,
presenta (ore 18) il libro «L'immagine e l'immaginario. Disegni, emozioni,
ricordi di un bambino di cinquant'anni fa».
Politecnico inaugura
l'anno accademico ( da "Stampa,
La" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: saranno presenti l'assessore
regionale all'Università Andrea Bairati, il presidente della Provincia Raffaele
Costa, il sindaco Stefano Viglione, Giorgetto Giugiaro, presidente di
Italdesign e i docenti Rocco Curto e Donato Firrao. Saranno consegnate anche le
borse di studio offerte dalle aziende monregalesi.
La Scienza in diretta Il
professor Grassi al Palli di Casale Nell'aula magna del L...
( da "Stampa, La" del
05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: venerdì 8 alle 17,30 nell'aula
magna il professor Pietro Antonio Grassi, docente di Relatività e Gravitazione
all'Università Avogadro e ricercatore in numerosi centri internazionali, terrà
una relazione sul tema «Dall'Astronomia alla Cosmologia, come le osservazioni
del cielo hanno portato alla moderna cosmologia».
voto in ateneo cinque
liste 700 candidati ( da "Repubblica,
La" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: quattro per il comitato
universitario per lo sport, un numero variabile tra nove e tredici componenti
per i consigli di facoltà e un numero variabile secondo il numero degli
iscritti e non superiore al 25 per cento del numero dei docenti, di ruolo e
non, di rappresentanti per i consigli dei corsi di studio. (o.giu.)
vecchio policlinico,
ateneo in rivolta - giuseppe del bello
( da "Repubblica, La"
del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: intesa che mira a definire
stabilmente il rapporto fra Regione e Università». Poi promette: «Qualsiasi
ipotesi di razionalizzazione sarà frutto di un percorso condiviso con il mondo
accademico». Tra le prime reazioni, quella del capogruppo Pdl Enzo Rivellini
parla di «una reazione dura dei docenti che hanno fatto catenaccio.
l'eredità di garbaccio -
claudio quintano ( da "Repubblica,
La" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e nella sua Ischia ove fu anche
assessore al Turismo e docente all´alberghiero. Garbaccio fece parte di un
gruppetto di dirigenti «che compresero che vi erano possibilità di sviluppo
oltre il sogno della ciminiera accanto a ogni campanile, o dei faraonici
petrolchimici fortemente voluto dai talebani dell´industria in ritardo di
sviluppo», attivando la formazione turistica con l´
Il Sistema Sanitario in
controluce. ( da "Corriere
della Sera" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docente - Facoltà di Economia,
Università di Roma Tor Vergata Il sistema di offerta pubblico e privato
nell'ambito dei Piani di Rientro Elio Borgonovi, Presidente - Cergas,
Università Bocconi Processi decisionali e gestione dei servizi in una sanità
regionalizzata Carla Collicelli, Vice Direttore Generale - Censis Ore 13.
università, la rivoluzione
deferrari - michela bompani ( da "Repubblica,
La" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Siamo sicuri che il mandato del
vertice dell´Università debba essere uno solo?». Avrà sedici membri il senato
accademico, dimezzato rispetto a oggi: elaborerà le strategie dell´università.
Oltre al rettore, ci saranno due docenti per ogni scuola, due rappresentanti
del personale tecnico amministrativo e tre-quattro studenti.
Cultura, patto
Triennale-Iulm
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ma sarà una rivoluzione anche per
noi attacca Rampello perché dovremmo affrontare il compito etico di
trasformarci in docenti ». Tutti coloro che lavorano alla Triennale. Dal
curatore al commesso della libreria. «Perché continua Rampello la Triennale
accoglierà al completo gli studenti che diventano parte dell'istituzione
stessa, partecipando fattivamente alle sue attività».
Le tasse comunali? In
tasca all'esattore ( da "Corriere
della Sera" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: o con cui collabora in società
miste pubblico-privato) i molti milioni di euro incassati da cittadini e
operatori commerciali per Ici, Tarsu (rifiuti), Tosap (suolo pubblico) e
affissioni pubblicitarie. Un business enorme. Tenendo presente che tra le città
per cui lavora la famiglia Saggese ci sono capoluoghi come Bologna, Bari,
Caserta,
- (segue dalla prima
pagina) elena dusi ( da "Repubblica,
La" del 05-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: scritto sulle colonne di Nature da
un gruppo di ricercatori delle università di Houston, Stanford, Texas e
Alberta: «Nonostante l´enorme valore scientifico della ricerca fatta, le nuove
tecnologie hanno solo un impatto marginale per la cura delle malattie nella
popolazione». Sgrana gli occhi Watson, a chi gli chiede un bilancio della
scienza che è stata sua compagna per più di 60 anni:
Watson: usiamo il Dna per
migliorare la specie ( da "Repubblica.it"
del 05-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: il responso è scritto sulle colonne
di Nature da un gruppo di ricercatori delle università di Houston, Stanford,
Texas e Alberta: "Nonostante l'enorme valore scientifico della ricerca
fatta, le nuove tecnologie hanno solo un impatto marginale per la cura delle
malattie nella popolazione". OAS_RICH('Middle');
"Vogliamo studiare
qui Ridateci le nostre Scuole"
( da "Stampa, La" del
06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e il professor Eugenio Torre,
docente di Psichiatria: «Ero partito con quattro specializzandi, adesso ne ho
due e temo che l'anno prossimo chiudano la Scuola. E' sbagliato il concetto di
base: non è vero che pochi posti siano disservizio visto che non prendiamo un
euro di più per questo insegnamento.
Reolon si affida a Pira
per il nuovo istant book ( da "Corriere
delle Alpi" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Francesco Pira, è un sociologo e
giornalista, docente di comunicazione e relazioni pubbliche presso l'Università
di Udine. Svolge ricerche nell'ambito della sociologia dei processi culturali e
comunicativi. Francesco Pira è inoltre consigliere nazionale dell'Associazione
italiana della comunicazione pubblica.
Lo strano caso del prof
Caccioppoli ( da "Stampa,
La" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: lo fotografano come docente, a
Ingegneria, difficile e severo; ne ricordano l'antifascismo, che si affidava
all'ironia e alla provocazione. Sono gli episodi del gallo al guinzaglio in via
Caracciolo (in risposta a un regime che voleva evitare che gli uomini
portassero i cani a passeggio) e della «Marsigliese» intonata in un locale
pubblico.
"Dobbiamo attirare
studenti dall'estero" ( da "Stampa,
La" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Per un'università con
caratteristiche importanti (Ingegneria meccanica, Elettronica, Civile per la
Gestione delle Acque, Architettura, 141 docenti, 835 studenti con 137 nuove
immatricolazioni) il presidente della Provincia Raffaele Costa ha definito «vitale»
la collaborazione del Poli con le aziende.
Convegno della Cisl sullo
stress da cattedra ( da "Stampa,
La" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Tutti sintomi che caratterizzano i
docenti che maggiormente soffrono il disagio della professione. Coordinati da
Claudio Vicari, docente alla Scuola di specializzazione per insegnanti
dell'università di Torino, i partecipanti lavoreranno in piccoli gruppi per
capire quali proposte adottare per migliorare le condizioni di lavoro.
corsa a dodici per
amministrare l'università - antonella romano
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che si fa interprete del malumore
in crescita del personale non docente contro i sacrifici richiesti a tecnici e
amministrativi. Come se non bastasse, è esplosa ieri la protesta dei docenti di
tutti i dipartimenti, rimasti per quasi un giorno con i cellulari di servizio
muti. Il black-out dei telefonini di ricercatori e prof è stato causato da un
disguido della Wind,
master e convegno in
cattolica per imparare la moda buona - luca de vito
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Secondo Emanuela Mora, docente di
Sociologia dei prodotti culturali, «il convegno sarà l´occasione per porsi un
interrogativo fondamentale. La linea di sviluppo della moda europea è in
direzione della sostenibilità oppure no? Dobbiamo capire se siamo pronti ad
assumere l´eticità come un valore aggiunto.
IL PRIVATO UCCIDE LA
POLITICA ( da "Stampa,
La" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e tanti giovani che correvano
trafelati e proclamavano che il privato era pubblico e il pubblico privato.
Berlusconi fiutò quel vento, ci costruì sopra un suo distorto immaginario
televisivo, e cominciò la politica come i monarchi descritti da Goethe:
mettendo in scena vistosamente la propria famiglia, il proprio giaciglio,
perfino il proprio personale mausoleo.
l'alma mater sceglie il
futuro in sette per la carica di magnifico - ilaria venturi
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: oggi conta sui 200 endorsement di
docenti e ricercatori. In un ambiente dove di regola non ci si espone, è un
fatto. «Non ho amicizie, né esperienze politiche che mi rendono condizionabile,
so parlare ai giovani», il suo punto di forza. O di debolezza in un´università
dove relazioni ed esperienza contano e dove gli elettori hanno un età media tra
i 55 e i 60 anni.
ateneo telematico, due
prof baresi indagati - giuliano foschini
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università telematica di Benevento
legata a doppio filo con un gruppo di docenti baresi. Non a caso sono stati
coinvolti, a vario titolo, anche l´ex rettore dell´Ateneo campano, il
costituzionalista Aldo Loiodice e il professore di Diritto ecclesiastico
barese, Gaetano Dammacco, componente del consiglio di amministrazione dell´
un "tesoretto"
off shore da 550 miliardi ma al fisco potrebbero arrivarne solo due - walter
galbiati ( da "Repubblica,
La" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: custoditi nelle sedi offshore delle
banche», spiega il docente. Questa tecnica dovrebbe essere ampliata dai conti
correnti alle altre categorie di reddito, come le plusvalenze su azioni e i
dividendi. Le norme per combattere l´evasione del resto già ci sono e
l´inasprimento delle regole non servirebbe a molto.
Al via i corsi estivi
della Cattolica ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: i partecipanti lavoreranno con
Bobette Buster, tra le più note docenti di sceneggiatura e consulenti di
sviluppo americane. Il corso in economia agro-alimentare "Quality
differentiated markets in the food system" organizzato dalla Smea sarà invece
a cura di Richard Sexton, professore dell'università di California, Davis
(Usa).
In ateneo garanti
indipendenti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: accesso ai ruoli docenti, che si
apriranno però in base alle scelte delle singole università. Ogni ateneo avrà a
disposizione due canali: la scelta dall'esterno (con concorso o per chiara
fama) e la promozione degli interni, che oggi copre la grande maggioranza delle
nomine e con le nuove regole non potrà superare un limite prestabilito (
Non c'è futuro senza
sostenibilità ( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: settore in Italia Ad e ricercatrice
Catia Bastioli Laureata con lode in chimica pura all'Università di Perugia,
dopo avere frequentato la Sda Bocconi, entra in Montedison nel
Bando da tre milioni per
progetti nell'Ict ( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il bando è aperto alle proposte
presentate da ricercatori, docenti, dipendenti diCentri di Ricerca e Università
della Campania. Ma anche ad idee avanzate da "indipendenti" che
abbiano un'esperienza almeno quinquennale in imprese a elevato impatto
tecnologico e da aziende che vogliono scommettere sull'Ict.
Ripartire dall'innovazione
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Economia industriale presso
l'Università di Parma. Questa è la sfida del futuro. Le cronache raccontano di
crescenti difficoltà... I cluster della meccatronica e della meccanica
avanzata, che hanno fatto dell'innovazione una leva competitiva, e dei beni di
consumo finali, dove èforte la presenza di imprese che hanno investito sul
marchio,
ARTICOLO2
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: inserimento nel sistema regionale
della ricerca e delle imprese. ARTICOLO3 Rete regionale della ricerca 1. La
Regione favorisce la cooperazione fra i soggetti operanti in Toscana
nell'ambito dell'alta formazione,della ricerca pubblica e privata, della diffusione
e del trasferimento dei risultati della ricerca stessa,mediante l'istituzionedi
un coordinamento denominato "
PREAMBOLO Visto
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: c) favorire lo sviluppo della
ricerca privata, anche in forma consortileelasuaintegrazione con
laricercapubblica; d) favorirelaqualificazioneelamolteplicitàdelleesperienze,
nelrispettodeidirittideilavoratori,dellerisorseumane,
qualisoggettiattividelladiffusioneedeltrasferimentodella conoscenza;
La (dis)parità del tempo
libero Lui ha 83 minuti in più ( da "Corriere
della Sera" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: scherza amaro Maria Cristina
Bombelli, docente di Organizzazione del lavoro all'Università Bicocca di Milano
e autrice del saggio Alice in business land. Diventare leader rimanendo donne.
Un titolo, un problema: «L'organizzazione del lavoro in Italia sembra fatta
apposta per non lasciare spazio alla famiglia ».
Rettori, parte la corsa La
prima sfida è a Pavia ( da "Corriere
della Sera" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di ingegneria elettronica,
e Dario Velo, economista, che già quattro anni fa si era presentato ottenendo
417 voti contro i 549 del vincitore. Ma se a Pavia il nuovo corso è già
iniziato, a Brescia bisognerà aspettare il 2010 per vedere (forse) il tramonto
del rettorato di Augusto Preti, 67 anni,
Atenei di Francia in
rivolta Studenti e prof contro Sarko
( da "Corriere della Sera"
del 06-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: presidente del movimento «Salviamo
la ricerca»: «La storia degli esami a rischio è un ricatto per screditare la
protesta. È il ministro che deve accettare di ridiscutere una riforma che
minaccia posti di lavoro, autonomia e qualità della ricerca pubblica. È tutto
il mondo accademico che si sente colpito».
Perché senza l'arte non si
vive ( da "Stampaweb,
La" del 06-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: scavo nei corpi umani e artistici
del passato ed esplorazione del cervello vivente si potranno arricchire
fruttuosamente l'un l'altra. Chi è Cappelletto Filosofo della scienza RUOLO: E?
RICERCATRICE DI ESTETICA ALL?UNIVERSITA? DIMILANO RICERCHE: TEORIA DEL?IMM
In Valsessera nasce
l'Università del pane ( da "Stampa,
La" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università del pane «Con Città
Studi prepareremo i docenti che andranno a insegnare in tutta Italia» MATTEO
PRIA Ancora al palo il Centro previsto a Coggiola: «Le istituzioni ci dicano se
sono interessate» BIELLA La federazione italiana panificatori sceglie la
Valsessera come capitale del pane con una manifestazione di quattro giorni e
con un progetto per realizzare la prima scuola
Centro di ricerca
informatica ( da "Stampa,
La" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ogni due settimane per due giorni un
docente del Politecnico sarà a Domodossola per stare accanto agli studenti, che
saranno seguiti anche da due figure fornite dalle due aziende private. Dopo il
centro sulle nanotecnologie quindi un nuovo corso improntato sulla ricerca,
così come avava già anticipato nPera dopo l'ultimo consiglio direttivo di Ars.
"Insegnare oggi
stanca di più e provoca stress da rigetto"
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ben sintetizzate nelle conclusioni
di Claudio Vicari, docente che si occupa della formazione degli insegnanti
all'Università di Torino: formare, sulla questione, sia gli insegnanti che i
dirigenti scolastici; coinvolgere gli ispettori chiedendo di avere maggiore
attenzione al problema; porre un limite al precariato;
Dichiarazione dei redditi
Tutte le novità dell'Agenzia delle Entrate
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti». Relativamente alla
detrazione Irpef del 19 per cento a favore dei docenti per le spese sostenute
nel 2008 per l'autoaggiornamento e per la formazione (prevista dall'art. 1 co.
207 della L. 24.12.2007 n. 244) la circolare dell'Agenzia delle Entrate ha
chiarito che: danno diritto alla detrazione le spese relative a beni e servizi
che favoriscono lo sviluppo della professionalità
L'Università discute gli
scenari dell'integrazione ( da "Stampa,
La" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Storia delle relazioni
internazionali all'Università di Torino e direttore del Centro studi sul
federalismo di Moncalieri. Il seminario, aperto al pubblico, vuole essere un
momento di riflessione sui problemi e le prospettive del processo di integrazione
comunitaria e sulle capacità dell'Unione europea di porsi come soggetto
politico sulla scena mondiale.
Il ruolo del Marchesato
durante il Rinascimento ( da "Stampa,
La" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Storia moderna
all'Università di Genova e gli autori dei singoli contributi: Riccardo Musso
(Soprintendenza archivistica per la Liguria), Cinzia Cremonini (Università
Sacro Cuore, Milano), Mario Rizzo (Università di Pavia), Paolo Calcagno (Università
di Verona), Luca Lo Basso (Università di Genova),
Imperia, al Polo
universitario in scena il "Processo a Gesù"
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Accanto ai docenti è previsto l'intervento
di un esperto di cinema e teatro: Diego Schiavo [FIRMA]DIEGO MARRESE IMPERIA
Domani nell'Aula Magna del Polo Universitario Imperiese si svolgerà
l'incontro-dibattito dal titolo «Processi in scena: il processo di Gesù»
organizzato dai docenti di Istituzioni di diritto romano e Storia del diritto
romano,
l'università secondo
ranieri "bene lo statuto ora il politecnico" - michela bompani
( da "Repubblica, La"
del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: assemblaggio degli interessi delle
categorie di docenti. Ecco perché qualcuno rema contro, ad esempio alcuni
presidi. Finalmente, invece, parte a Genova l´università dell´autonomia»:
Andrea Ranieri, assessore alla Cultura del Comune di Genova e membro del consiglio
d´amministrazione dell´ateneo entra a piedi giunti nella riforma della
"governance",
centinaia di prof senza
stipendio - laura montanari ( da "Repubblica,
La" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Firenze L´università ormai si fonda
sul volontariato: duecento cattedre ad Architettura, una cinquantina a Lettere
e così via Centinaia di prof senza stipendio Ateneo, sono i docenti a
contratto: terranno i corsi ma non avranno un euro LAURA MONTANARI Centinaia di
cattedre, e quindi di corsi, senza stipendio per i prof.
quei prof venivano pagati
3 l'ora da settembre dovranno insegnare gratis
( da "Repubblica, La"
del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ma chi sono i docenti a contratto
dell´università? Una volta erano figure professionali che andavano
dall´informatico, al bibliotecario, al giornalista, allo stilista che
l´università non aveva al proprio interno. Oggi una quota importante di questi
corsi sono affidati a giovani (e meno giovani) precari che li accettano pur di
restare all´
L'università.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Altri quattro docenti hanno firmato
un assegno per diventare proprietari di un camper.Una comunità solidale che
grazie a Facebook e alla tecnologia wireless comunica costantemente sulle
iniziative da intraprendere per vigilare sulla ricostruzione. Di comitati
spontanei di cittadini ne nascono un paio al giorno.
Il Paese chiede tolleranza
zero ( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: se funzionerà la collaborazione
pubblico-privato, metteremo a regime un sistema brillante e funzionante.
Nessuno può dire se il trend di crescita avrà una stabilizzazione o no. Quanto
alle misure alternative, la sinistra mi ha più volte proposte la
depenalizzazione di una serie di reati minori e io ho detto di no, perché il
bisogno di sicurezza del paese merita risposte opposte:
Pirelli Eco in Portogallo
con i filtri antismog ( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Si tratta di soluzioni sviluppate
grazie alle sinergie tra i ricercatori di Pirelli Eco Technology e i Pirelli
Labs, il centro di ricerca avanzata del gruppo. La società, inoltre, si avvale
della collaborazione di enti di ricerca pubblici e privati internazionali e di
alcuni tra i maggiori produttori di motori europei per la realizzazione di test
sugli autoveicoli.
Ecco l'hobbit: non pigmeo,
ma nuova specie umana ( da "Corriere
della Sera" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: due ricerche pubblicate sulla
rivista scientifica Nature hanno sostenuto la tesi per cui lo «hobbit» non
sarebbe un moderno pigmeo, ma addirittura una nuova specie umana. Secondo il
team che aveva ritrovato i resti nella grotta di Liang Bua, e che aveva coniato
il nome di Homo floresiensis, si sarebbe trattato di una mutazione naturale (
Gelmini, investire sui
giovani come fa Berlusconi ( da "Stampaweb,
La" del 07-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: In particolare sulla mobilità dei
docenti il ministro ha sottolineato: «Vogliamo che siano riconosciute le
esperienze svolte all?estero. Spesso i professori italiani conseguono attestati
importanti in università straniere ma tutto questo non è spendibile all?interno
del nostro Paese.
Morgan all'Università
( da "Stampa, La" del
08-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Perché in entrambi i processi -
spiega la docente, Valeria Minucciani - sono fondamentali movimento e
interpretazione». Il corso in museologia parte infatti dalla considerazione che
«parlare di architettura è sempre parlare d'altro» e ormai da alcuni anni affronta
il concetto di opera d'arte attraverso un dialogo tra le diverse discipline.
Le storie della scienza
incrociano i giovani ( da "Stampa,
La" del 08-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: ma sempre a confronto con giovani
ricercatori, per ricordare a tutti che in Italia la fuga dei cervelli è un
problema da risolvere subito, se vogliamo uscire dalla crisi. L'Onu ha
proclamato il 2009 «Anno Internazionale dell'Astronomia» per celebrare il gesto
con cui 400 anni fa Galileo puntò al cielo il suo telescopio.
I primi anni di vita del
bambino Incontro con Bernard Golse
( da "Stampa, La" del
08-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Bernard Golse è pediatra,
neuropsichiatra infantile e psicanalista, responsabile del servizio di Npi
dell'Ospedale Necker, Docente di psicologia dell'infanzia e dell'adolescenza
presso l'università R. Descart, Paris V, autore del libro «Essere Bebé», Ed.
Cortina. Info 011/741.28.40.
giurisprudenza, esami
comprati - irene de arcangelis ( da "Repubblica,
La" del 08-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente nel mercato degli esami.
Ieri le sette perquisizioni hanno già dato le prime conferme. In pratica, in
seguito alle denunce di alcuni studenti - e una volta chiesta e ottenuta la
collaborazione dell´università all´indagine - la Digos ha studiato le camicie
d´esame scoprendo che a quelle regolamentari ne veniva aggiunta una in bianco
con gli esami fasulli e la firma falsificata
bioingegnere, robotico,
umanista. ricordo di un grande intellettuale - enrico pedemonte
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente affascinante, che rifiutò
una cattedra al Mit per Genova ENRICO PEDEMONTE (segue dalla prima di cronaca)
Molti sono convinti che se l´Iit, l´Istituto italiano della tecnologia, è nato
a Genova centrando la propria strategia attorno alla robotica umanoide, lo si
deve in larga misura ai semi che Tagliasco gettò nel corso della sua vita in
questo settore fino a trasformarlo
edilizia, l'università ha
perso decine di milioni - laura montanari
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Basterebbe fermarsi a queste parole
del professor Romano Del Nord, docente di Architettura, per otto anni
prorettore all´edilizia per capire che qualcosa non ha funzionato. Cosa il
prorettore lo ha scritto in un libro bianco dal titolo: «La politica edilizia
dell´ateneo fiorentino. Criticità operative e risvolti sociali», Pontecorboli
editore.
emiliano: "società
mista per salvare il kursaal"
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il Comune o la fondazione
Petruzzelli per evitare che il Kursaal muoia»: così il sindaco all´indomani
della decisione del giudice secondo cui l´11 va demolita la scala antincendio,
all´indice dopo una lite condominiale. Emiliano avverte: «Bisogna muoversi con
il sostegno del ministero dei Beni culturali». L´idea? Creare una società mista
pubblico-privato. LELLO PARISE A P
il nuovo ruolo della
famiglia agnelli - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: né si può contare su capitali
privati freschi. Dunque, Marchionne sta facendo di necessità virtù: non si vede
alternativa a questo originale modello di kombinat azionario pubblico-privato -
industrial-sindacale. Il banco di prova sarà perciò la gestione di un così
variopinto spettro di interessi non coincidenti.
Camici bianchi e cavalli
da corsa La carriera di Arianna ( da "Corriere
della Sera" del 08-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: cambia di Massimo Sideri Camici
bianchi e cavalli da corsa La carriera di Arianna Poteva essere un caso ormai
classico di fuga di cervelli. «So che all'estero avrei molte più possibilità di
carriera grazie al mio lavoro sulle cellule staminali e le terapie rigenerative
per i cavalli». Ma Arianna Barbara Lovati (foto), nata a Milano nel '76 e
veterinaria dal
"La volatilità dei
mercati finanziari. Come prevederla e come gestirne il rischio".
( da "Corriere della Sera"
del 09-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Facoltà di Economia Università di
Bologna Ferruccio De Bortoli - Direttore de Il Corriere della Sera Renzo Costi
- Docente di Diritto Commerciale Università di Bologna Carlo Salvatori -
Amministratore Delegato Unipol Gruppo Finanziario Stefano Zamagni - Docente di
Economia Politica Università di Bologna Università di Bologna - Aula Magna A
Via Belmeloro, 14 14 maggio 2009 ore 17.
saraceno va in pensione:
"ma riparto da berlino" - vera schiavazzi
( da "Repubblica, La"
del 09-05-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: docente ordinario all´Università di
Torino nel 1990). E, difatti, il suo pensionamento non coincide col ritiro a
vita privata ma, al contrario, con un nuovo inizio professionale: a Berlino,
dove è professore di ricerca al Wissenschaftszentrum fÜr Sozialforschung,
Saraceno conduce una delle più vaste ricerche mai realizzate in Europa sui
mutamenti generazionali e demografici che stanno
Università, crisi
d'impresa e concordati ( da "Corriere
della Sera" del 09-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Un lavoro articolato e approfondito
che ha coinvolto tutte le figure professionali imperniate sul tema: la raccolta
dei dati è stata coordinata da esperti magistrati e docenti di Economia
aziendale. (S. D. S.) Dibattito Giuseppe Santoni, prorettore dell'università di
Tor Vergata, ha partecipato al dibattito di ieri
"Non può limitarsi a
invocare la pace Deluderà la gente"
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docente di studi islamici alle
università di Friburgo e Ginevra, ricercatore a Oxford, uno dei 100 maggiori
intellettuali viventi secondo la rivista Time e certamente tra i più discussi,
Ramadan è noto soprattutto come nipote di Hasan al-Banna, il fondatore dei
Fratelli musulmani, il movimento islamico radicale egiziano.
Se parlerà solo di pace
senza affrontare il nodo politico che strangola il Medio Oriente, il Pa...
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docente di studi islamici alle
università di Friburgo e Ginevra, ricercatore a Oxford, uno dei 100 maggiori
intellettuali viventi secondo la rivista Time e certamente tra i più discussi,
Ramadan è noto soprattutto come nipote di Hasan al-Banna, il fondatore dei
Fratelli musulmani, il movimento islamico radicale egiziano.
Si rievoca la figura del
filosofo Trinchero ( da "Stampa,
La" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: stato docente ordinario alla
facoltà di Lettere e, successivamente, alla facoltà di Scienze della
Formazione. E' stato autore di diversi testi sui più grandi filosofi del
Novecento, pubblicati da Einaudi. Tra i suoi lavori più conosciuti, la
traduzione di opere di Ludwig Wittgenstein («Osservazioni sopra i fondamenti
della matematica»
La corte di Elisabetta I
rivive con l'Alberghiero ( da "Stampa,
La" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il menu, proposto dopo studi svolti
durante l'anno scolastico, sarà a base di carne, verdure, salmone, pudding alla
viola. Molte pietanze saranno servite con birra a cui seguiranno una serie di
vini. Docenti e allievi riceveranno gli ospiti in rigorosi abiti ispirati alla
corte di Elisabetta I.
conservatorio italia
precari per passione - giuseppe videtti
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: La fuga dei cervelli è
mortificante. Per risolvere il problema occupazionale dobbiamo preparare
artisti, ma anche manager, liutai, storici? insomma tutto ciò che serve
nell´ambito musicale», dice, seduta nella stanza sontuosa ma austera e poco
illuminata che le è stata assegnata.
Europee, richiamo del
Colle: basta liti ( da "Corriere
della Sera" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: festa dell'Europa» di Obama che
seleziona personale via internet, della fuga dei cervelli, della meritocrazia
che in «questo Paese manca». Risponde il presidente: «In Italia tutti devono
essere messi alla pari e fuori dal ciclo infernale delle raccomandazioni, delle
clientele, delle implorazioni, di cui ci dobbiamo liberare».
le azalee per aiutare la
ricerca aprono i laboratori ai giovani - ilaria carra
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: la fuga dei cervelli, e farli
tornare qui da noi occorre garantire loro un mercato favorevole. Ogni anno
facciamo un bando e assicuriamo due start up, anche grazie ai finanziamenti di
Intesa San Paolo: progetti di ricerca che equivalgono anche a uno stipendio,
per 5 anni, in genere come capi laboratorio».
l'elezione del rettore è
un gioco corporativo - roberto d'alimonte
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Sulla carta sono i docenti
universitari (con una limitata partecipazione di personale amministrativo e di
studenti) ad eleggere il rettore ma in realtà sono le facoltà a pesare
veramente. Dato l´attuale modello di governo dell´università le facoltà
agiscono - anzi si può dire che "devono" agire - come corporazioni.
ateneo, la logica
corporativa del voto - roberto d'alimonte
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Stando così le cose non ci si può
poi meravigliare dei casi scandalosi di nepotismo ma soprattutto del fatto -
ancor più scandaloso - che nessuna università italiana compaia nell´elenco
delle prime 200 università del mondo. Con questa governance non si possono
costruire grandi università ma solo università mediocri. L´autore è docente
nella facoltà di Scienze Politiche di Firenze
docenti a contratto
architettura perde 14 posti ( da "Repubblica,
La" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ma vengono ancora retribuiti perché
dispongono di finanziamenti aggiuntivi messi a disposizione dal Circondario di
Empoli». Nel 2007 all´università di Firemze, a fronte di 2.271 docenti
strutturati, c´erano 1.544 docenti a contratto (molti dei quali già pagati
pochissimo) e 1.900 fra ricercatori e assegnisti precari.
Riscossioni facili, ecco
tutti gli indagati ( da "Corriere
della Sera" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: società mista pubblico-privata per
la riscossione dei tributi locali) quanto dovuto a titolo di Ici. Per il
versamento d'ora in poi andrà usato il conto corrente dell'amministrazione.
Scandalo «riscossioni facili»: gli effetti dell'arresto del patron di Tributi
Italia (società concessionaria in centinaia di comuni della penisola),
Energy drink proibiti a
chi ha la pressione alta ( da "Corriere
della Sera" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ricercatori dell'Henry Ford
Hospital di Detroit, autori di una ricerca pubblicata sulla rivista Annals of
Pharmacotherapy. «Bere due lattine di un energy drink genera un aumento dei
valori pressori e un incremento della frequenza del battito cardiaco spiega
James Kalus, a capo del team che ha effettuato la ricerca condizioni che non
creano conseguenze rischiose in individui sani
Tre miliardi per le
cittadelle ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: urbanistico prova a ripartire al
traino delle tre cittadelle a finanziamento misto pubblico/privato. La prima,
quella della salute, sarà presieduta da Luigi Roth, ormai in scadenza dalla
Fondazione Fiera. Sarà lui a sviluppare il nuovo polo sanitario pubblico che
sorgerà nell'area dell'ospedale Sacco a Bovisa e raggrupperà anche le nuove
sedi dell'Istituto dei tumori e del Besta.
Il fai-da-te vola sul Web
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: gli annunci più completi guadagnano
in automatico le prime posizioni e, a parità di data di pubblicazione, vengono
visualizzati dagli utenti online nelle prime posizioni nell'elenco degli
annunci diciascuna pagina web di ricerca. «Altri errori proprio da non fare in
fatto di contenuti – aggiunge Roberto Tucci, Business development manager di
Kijiji.
Eire si internazionalizza
tra finanza e social housing ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: In programma costruzione di
infrastrutture, collaborazioni pubblico-privato, sviluppo del territorio
pubblico, miglioramento della ricettività turistica. Sviluppo delle città (con
uno spazio dedicato all'Expo 2015) eco-sostenibilità e social housing sono altri
fronti caldie per questo oggetto di eventi istituzionali, a partire dai
convegni.
Il Tar reintegra altri tre
"baroni" ( da "Stampa,
La" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nel giro di due mesi l'Università
di Torino si è già vista costretta a reintegrare sei docenti che hanno fatto
ricorso al Tar per poter rimanere in servizio. Prima Sergio Chiarloni e Marino
Bin, docenti a Giurisprudenza e il sociologo Guido Sertorio, professore a
Economia;
Api, boccata d'ossigeno
Ora moratoria sugli insetticidi ( da "Stampa,
La" del 10-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è un progetto biennale di ricerca,
Apenet nel quale il Ministero dell'Agricoltura ha investito 2,7 milioni di
euro. Deve dare risultati, perché non possiamo più aspettare e la ricerca
pubblica è l'unica ad avere la libertà necessaria per dire la verità. Usiamo
soldi e tempo per dare risposte, coinvolgendo apicoltori, tecnici, università.
Costituzione, esperienza
di libertà ( da "Corriere
delle Alpi" del 11-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docenti universitari hanno parlato
di diritti e doveri nella «Carta» BELLUNO. L'Itis Segato ha ospitato una
conferenza sulla costituzione e sui diritti e doveri del cittadino: Giorgio
Orsoni dell'università di Venezia e Rodolfo Bettiol, ordinario a Padova, si
sono rivolti alle classi quinte dell'istituto e a ragazzi provenienti da altre
scuole.
Indipendenti senza abusi
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Così ricostruita la figura degli amministratori
indipendenti, la domanda «altrimenti che cosa ci stanno a fare?», assume una
prospettiva de iure condendo, giustamente obliterata da una sentenza che doveva
analizzare i fatti alla luce del diritto vigente. * Docente di Diritto penale
commerciale-Università di Brescia © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI APPUNTAMENTI
PRINCIPALI GLI EVENTI ISTITUZIONALI
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 11-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Dar voce ai cittadini: i risultati
delle ricerche sull'opinione dei cittadini (15,00- 18,00). Sviluppo della
qualitàe dell'efficacia del sistema formativo in ambito pubblico (15,00-
18,00). Martedì 12 maggio Giornalismo partecipativoe nuovi media: come cambia
il modo di fare inchiesta (10,00- 13,00).
Fazio, viceministro del
Welfare in attesa che torni il ministero
( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)"
del 11-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Universitá e della Ricerca,
Ministero della Salute), regionali (Lombardia) e di enti pubblici e privati in
Italia (CNR, Universitá di Milano, Lega Italiana per la lotta contro i tumori,
CONI, ecc.) e all'estero. Ha pubblicato oltre 365 pubblicazioni sulle principali
riviste internazionali di area medico-biologica, tra cui Science,
( da "Stampa, La" del
05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il caso L'Ateneo di
Genova applica subito la riforma Gelmini MIRIANA REBAUDO Spariscono le Facoltà
arrivano cinque Scuole GENOVA La «rivoluzione» che si propone il rettore
dell'Università di Genova Giacomo Deferrari con il suo progetto di riforma
della governance andrà a toccare anche i Poli di Imperia e Savona, e non poteva
essere altrimenti. «Saranno riorganizzati in modo tale da affiancare alle
attività didattiche anche quelle della ricerca» ha annunciato il rettore ieri
nel corso della presentazione dell'intero progetto nel corso di quelli che sono
stati definiti gli Stati generali dell'Ateneo. «A questi Poli, sul fronte della
gestione, sarà garantita un'adeguata autonomia operativa» ha poi aggiunto,
suggerendo per loro la costituzione in Dipartimenti atipici e, novità
importante, anche le sedi decentrate avranno finalmente una «voce» propria
negli organi di governo dell'Università: i rappresentanti dei Poli saranno
infatti membri della Consulta di Ateneo e parteciperanno, pur se senza diritto
di voto, alle riunioni dei consigli delle Scuole di pertinenza. E' una riforma
a tutto tondo quella che Deferrari ha illustrato ieri in un Teatro della
Gioventù, a Genova, affollatissimo (in platea anche i precari e gli studenti).
«Voglio un Ateneo più snello e agile, così da accelerare ogni interventi e dove
didattica e ricerca siano riunite sotto un unico tetto» ha premesso il rettore.
Oggi, infatti,sono divise con la didattica competenza delle facoltà e la
ricerca dei Dipartimenti. In questa Università più «leggera» e «veloce» le
Facoltà (undici quelle oggi presenti nell'ateneo genovese) lasceranno posto
alle Scuole, cinque secondo l'ipotesi attuale: Economico-Giuridico-Politica:
Medico-Farmaceutica; Scientifica; Tecnologia ed Umanistica. Loro compito sarà
quello di esaminare e coordinare le linee programmatiche presentate dai
Dipartimenti e sottoporle agli organi di governo. Una funzione di «cerniera»
che prevede però anche rapporti tra varie Scuole. Ogni Scuola, diretta da un
preside, coadiuvato da un vice e da un consiglio ristretto, potrà avere una consistenza da 200 e fino a 500 docenti. I
Dipartimenti, a loro, volta, saranno in pratica dimezzati, passando dai 50
attuali a 22, massimo 26 e, orientativamente, avranno da
( da "Stampa, La" del
05-05-2009)
Argomenti: Cultura
LIBRI Porta Palazzo
Presentazione (ore 18) del libro «Il mondo in una piazza. Diario di un anno tra
55 etnie» di Fiorenzo Oliva. Con l'autore interviene Christopher Cepernich, docente di Sociologia della
Comunicazione all'Università di Torino. La Torre di Abele, via Pietro Micca 22
Ricordi d'infanzia Cristina Vernizzi, in dialogo con l'autore Marcello Cossu,
presenta (ore 18) il libro «L'immagine e l'immaginario. Disegni, emozioni,
ricordi di un bambino di cinquant'anni fa». Centro Pannunzio, via Maria
Vittoria 35H Poesie Alle 18, presentazione de «Il Mondo che non Vedo», la più
ampia raccolta mai pubblicata in Italia di poesie ortonime di Fernando Pessoa.
Assieme ai curatori, Piero Ceccucci e Orietta Abbati, intervengono Fernando
Martinho e Giancarlo Depretis. Biblioteca Civica Italo Calvino, Lungo Dora
Agrigento 94 Giacomo Soffiantino Presentazione (ore 16) del volume «Giacomo
Soffiantino, Antologia visiva» di Giovanna Barbero, e del cd «Germogli di luce»
con musiche di Federico Gozzelino. Circolo dei Lettori via Bogino 9 INCONTRI I
Martedì Salute Tommaso Lubrano, dirigente medico S.C. di Chirurgia Oncologica,
Molinette, parla (ore 10) de «L'ernia inguinale». Unione Industriale via Fanti
17 Studiare turismo Dalle 8,30 alle 12,30 convegno «Turismo: un lavoro sicuro?»
dedicato alle scuole superiori specializzate in turismo sulle nuove occasioni
di impiego offerte dall'industria dei viaggi. Organizza l'Istituto Boselli.
Sermig via piazza Borgo Dora 61 Lingua Madre Presentazione (ore 18) del
reportage fotografico di Alberto Ceoloni «Una tragedia silenziosa: i profughi
georgiani dell'Abkhazia». Dopo l'aperitivo armeno (ore 19,30), reading-concerto
(ore 21) con Fakhraddin Gafarov e Karim Guarkan, testimoni della musica
popolare. Collabora la Rete Italiana di Cultura Popolare. Circolo dei Lettori
via Bogino 9 Istruzione artistica Alle 17, «Impara l'arte e non metterla da
parte», dibattito sul futuro dell'istruzione artistica nell'era Gelmini,
promosso dai licei artistici e istituti d'arte del Piemonte. Interventi di
Diego Novelli, Chiara Acciarini, Gianna Pentenero, presidi, docenti,
sindacalisti. Itis Avogadro corso San Maurizio 8 Genitori & figli Domenico
Chiesa, insegnante del Centro Iniziativa Democratica Insegnanti (Cidi),
interviene alle 21 sul tema «Costruire orizzonti di senso per diventare grandi.
Le responsabilità sociali della scuola». Fabbrica delle «e», corso Trapani 91/b
I martedìSera «Le tante cose possibili per migliorare l'ambiente» (ore 21,15)
con Carlo Degiacomi, direttore del Museo A come Ambiente, e Luca Mercalli
(Società Meteorologica Italiana). Unione Industriale via Fanti 17 Club Giallo e
Nero Guglielmo Gulotta, avvocato e docente di
Psicologia giuridica all'Università di Torino, spiega (ore 18) «Le trame
mentali nel delitto e il loro difficile disvelamento». Fnac, via Roma 56 Anno
dell'Astronomia Conferenza di Walter Ferreri «Dal telescopio di Galileo ai
supertelescopi del 2050», ore 19. Parco Astronomico di Pino Torinese, via
Osservatorio Pensieri in piazza Per «Pubbliche riflessioni su forme, figure e
trasfigurazioni della vita in comune», alle 17 incontro con Nerio Nesi e
Luciano Gallino su «A. Olivetti: una economia e una politica comunitarie».
Castello di Miradolo, S. Secondo di Pinerolo CONVEGNI Berlino Domani alle 9,30
aprono i lavori del convegno «Berlino e i linguaggi della riunificazione».
Circolo dei Lettori via Bogino 9 SPETTACOLI Arte Transitiva Da oggi a sabato
(ore 21) vanno in scena «Atti belli. La riscoperta» della compagnia torinese Il
Barrito degli Angeli e «Jumu'ha, shabbat é dominica» del gruppo francese Le
pont volant - La robe à l'envers. Ingresso 7 euro, 5 ridotti. Officine Caos
piazza Montale 18 MOSTRE LocalDesignShop Nel bookshop viene presentata, ore
18,30, la linea di sedute, tavole e lampade «Primitive». I pezzi unici sono
esposti (e in vendita) sino al 18. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via
Modane 16 Adriana Giorda E' aperta fino al 19 la mostra dedicata alla pittrice
che, negli Anni 70, fu la prima donna ad esporre al Circolo degli Artisti e che
vi tenne una seconda personale nel 2002. Orari: 16-19,30; sabato 10-12,30 -
16-19,30; domenica 10-13. Circolo degli Artisti via Bogino 9 VARIE Fiori e
aromi Alle 17,30 incontro con Edoardo Santoro, curatore del giardino del Borgo
Medievale, su «Iris botanici e rifiorenti», percorso lungo le aiuole alla
scoperta di iris «storici» e nuove specie. Info: tel. 011/4431714. Borgo
Medievale, Parco del Valentino Percorso teatrale Nuovo appuntamento con i
percorsi teatrali di C.A.S.T. per celebrare la collezione di Leone Fontana
donata alla Città: alle ore 17; 18,30 e alle 21. Ingresso e visita guidata
costano 3 euro. Info: tel. 011/4429911 Palazzo Madama, piazza Castello A cura
di Elena Del Santo giornonotte@lastampa.it
( da "Stampa, La" del
05-05-2009)
Argomenti: Cultura
MONDOVI'. STAMANE Politecnico
inaugura l'anno accademico Sarà il rettore del Politecnico Francesco Profumo a
presiedere stamani la cerimonia d'inaugurazione dell'Anno Accademico 2008-2009
della sede di Mondovì. Lo farà in un momento particolare per l'Università
decentrata del «Poli», nata nel 1990, che attende da tempo l'avvio di un
«necessario» rilancio, ma sempre confortata da numeri importanti per le Facoltà
di Ingegneria e Architettura. Dopo un periodo di calo, le iscrizioni ora si
sono chiuse a 835 studenti, in linea con il trend dell'ultimi biennio, sebbene
quest'anno ci siano due corsi in meno rispetto al passato. Circa il 20 per
cento degli studenti abita a Mondovì. Circa 40 sono ospiti dell'istituto
Casati; una cinquantina i residenti negli alloggi universitari del quartiere
Breo. Il sindaco Stefano Viglione sottolinea da tempo l'attenzione
dell'Amministrazione comunale verso il Poli «sperando in un consolidamento vero
sul territorio». «Non ci sono elementi - precisa - che facciano pensare a una
volontà di disimpegno dell'Università nella sede cittadina». Il futuro, per
Mondovì, dovrebbe essere rappresentanto da tempo dal settore agroalimentare, ma
solo la nuova convenzione, ormai prossima, con gli enti (soprattutto Comune e
Fondazione Crc) stabilirà il vero avvenire del «Poli». La cerimonia, dalle 10,
si svolgerà nell'ex chiesa di Santo Stefano a Breo, in via Sant'Agostino 24.
Oltre a Profumo e a Massimo Sorli, responsabile della sede monregalese, saranno presenti l'assessore regionale all'Università Andrea
Bairati, il presidente della Provincia Raffaele Costa, il sindaco Stefano
Viglione, Giorgetto Giugiaro, presidente di Italdesign e i docenti Rocco Curto
e Donato Firrao. Saranno consegnate anche le borse di studio offerte dalle
aziende monregalesi. \
( da "Stampa, La" del
05-05-2009)
Argomenti: Cultura
La Scienza in
diretta Il professor Grassi al Palli di Casale Nell'aula magna del Liceo
Scientifico di Casale, per il ciclo di conferenze sotto il titolo «La Scienza
in Diretta al Liceo Scientifico», venerdì 8 alle 17,30
nell'aula magna il professor Pietro Antonio Grassi, docente di Relatività e Gravitazione all'Università Avogadro e
ricercatore in numerosi centri internazionali, terrà una relazione sul tema
«Dall'Astronomia alla Cosmologia, come le osservazioni del cielo hanno portato
alla moderna cosmologia».
( da "Repubblica, La"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Torino
Le elezioni Alle urne domani e giovedì Voto in ateneo cinque liste 700
candidati Sono circa settecento le candidature presentate in vista delle
elezioni dei nuovi rappresentanti degli studenti dell´Università di Torino in
programma per domani e giovedì. Cinque le liste per gli organi centrali:
Studenti indipendenti, Udu, Obiettivo Studenti, Fuan e Arcadia. Potranno votare
tutti gli studenti iscritti all´ateneo torinese compresi nelle liste
elettorali, che siano in regola con il pagamento della prima rata. I seggi
allestiti nelle facoltà saranno 41. Si potrà votare dalle 8.30 alle 19 di
mercoledì e dalle 8.30 alle 14 di giovedì. Saranno eletti otto rappresentanti
per il senato Accademico, tre per il consiglio di amministrazione dell´Università,
due per il consiglio di amministrazione dell´Ente regionale per il diritto allo
studio universitario del Piemonte, quattro per il comitato
universitario per lo sport, un numero variabile tra nove e tredici componenti
per i consigli di facoltà e un numero variabile secondo il numero degli
iscritti e non superiore al 25 per cento del numero dei docenti, di ruolo e
non, di rappresentanti per i consigli dei corsi di studio. (o.giu.)
( da "Repubblica, La"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina III - Napoli
Vecchio Policlinico, ateneo in rivolta Seduta straordinaria del consiglio di
facoltà: "No alla chiusura" Vertice interlocutorio in Regione. Le
decisioni rinviate ai prossimi giorni GIUSEPPE DEL BELLO L´Ateneo in rivolta
costringe alla tregua armata l´assessore. Il summit di ieri a Santa Lucia tra
il titolare della Sanità regionale Mario Santangelo, il preside del Vecchio
Policlinico Giovanni Delrio e il rettore della Seconda università
Franco Rossi, si è risolto in una fumata bianca. In un incontro interlocutorio
che prelude solo a successive riunioni. Le prime già fissate per dopodomani e
venerdì. Questo significa che, per ora, la delocalizzazione dei padiglioni di
piazza Miraglia, è un´ipotesi in parcheggio, non ancora tramontata, ma con
Santangelo costretto a prendere atto della compattezza degli universitari a cui
l´idea di trasferirsi dal centro storico in tre ospedali della "Collina
della sanità" (Camaldoli e Colli Aminei) non va giù. La posizione degli
accademici è in un documento, scritto dopo la seduta straordinaria di facoltà
indetta dallo stesso Delrio. Il lungo verbale parte dalla "preoccupazione
e rammarico" per "la possibile imminente chiusura delle strutture
assistenziali", puntualizza che "l´attività clinica è indispensabile
alla didattica e alla ricerca dei suoi numerosi corsi di laurea",
"respinge in maniera irrevocabile un´ipotesi che determinerebbe
l´interruzione delle attività istituzionali" e bolla come
"inaccettabile la metodologia utilizzata, che ha generato disinformazione
e sconcerto tra docenti, studenti e pazienti". A questo punto il documento
sciorina le cifre della facoltà, per poi approdare al "fermo invito alle
autorità regionali a collaborare con l´ateneo per la soluzione del mai risolto
problema del suo assetto strutturale e a garantire le risorse indispensabili
per una funzionale attività assistenziale". Ma per trovare una soluzione
c´è bisogno dell´accordo tra le parti, quindi, concludono i docenti, "la
facoltà è disponibile a partecipare ad un concreto tavolo di confronto".
L´assessore perde il primo round a favore di rettore e preside, e opta per la
mediazione: «L´incontro ha rappresentato una buona partenza in vista del futuro
protocollo d´intesa che mira a definire stabilmente il
rapporto fra Regione e Università». Poi promette: «Qualsiasi ipotesi di
razionalizzazione sarà frutto di un percorso condiviso con il mondo
accademico». Tra le prime reazioni, quella del capogruppo Pdl Enzo Rivellini
parla di «una reazione dura dei docenti che hanno fatto catenaccio.
Questo allunga i tempi, mentre Santangelo si avvia a fare magra figura: dopo
essere entrato a gamba tesa senza preventivo accordo, ieri è finito in un cul
de sac, impreparato di fronte al duro documento. E, come al solito, anche
questa storia finirà a tarallucci e vino». Dai sindacati, posizioni diverse.
Per Franco Verde, responsabile dell´Anaao provinciale «l´affiancamento
Stato-Regione sui conti della sanità impone scelte forti. Il Vecchio
Policlinico è la spia di una condizione diffusa in tutto il sistema sanitario
regionale. L´opzione dell´assessore di delocalizzare temporaneamente la
struttura incontra resistenze che denotano come il particolare abbia il
sopravvento sugli interessi generali. Ma Santangelo vada avanti con fermezza e
senza mediazioni. E questo anche per liberare piazza Miraglia, consentendo,
come previsto dal piano regolatore, la riqualificazione del centro storico».
Giuseppe Galano, segretario dell´Aaroi (anestesisti), non ha dubbi: «Non si può
perdere un patrimonio storico e un polo didattico. E comunque, va bene un´altra
sede, purché sia certa».
( da "Repubblica, La"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VIII - Napoli
L´EREDITà DI GARBACCIO CLAUDIO QUINTANO N ell´ambito delle attività svolte
nell´Università Parthenope, Franco Garbaccio è andato sviluppando il concetto
di "Turismo siamo tutti", un modo di ragionare sul turismo in maniera
pragmatica sì, ma in un contesto di buon approccio scientifico. Egli, spentosi
qualche giorno fa nella sua Ischia, ha lasciato al mondo della programmazione
pubblica meridionale e all´Università un esempio e un´eredità preziosa. Ha
prodotto tra l´altro opere contraddistinte da interrogativi su questioni di
comune condivisione, agitando il dubbio cartesiano di cui è intrisa la scienza.
Ha senso chiedersi, perciò, cosa si intende per turismo e come esso si misura.
Un tema tanto ampio non può essere compresso in un settore, difficile a essere
delimitato. Infatti, la sovrapposizione tra turismo e "mobilità",
finisce per considerare turisti tutte le persone che si spostano. Sono stato
coautore con lui di tre monografie, due di esse raccolta di scritti apparse su
un quotidiano economico (Il Denaro), sperimentandone un´impostazione nuova
della didattica e mi è stato di aiuto nel realizzare molti convegni nazionali e
internazionali e tra questi ricordo la Settimana europea del turismo nel 1996.
Piemontese di nascita, giovanissimo fu in cerca di lavoro stagionale in
Svizzera ove fu anche manager alberghiero e poi in alcune catene italiane e nella sua Ischia ove fu anche assessore al Turismo e docente all´alberghiero. Garbaccio fece
parte di un gruppetto di dirigenti «che compresero che vi erano possibilità di
sviluppo oltre il sogno della ciminiera accanto a ogni campanile, o dei
faraonici petrolchimici fortemente voluto dai talebani dell´industria in ritardo
di sviluppo», attivando la formazione turistica con l´Intervento
Straordinario. A questo fine Garbaccio lavorò con un pezzo della dirigenza
storica del Sud: con Tagliamonte che identificò "l´ormone della
crescita" del Sud nell´ingrediente "fattore umano"; con Marongiu
e Zoppi, presidente e direttore del Formez che sul finire degli anni Sessanta
avviarono attività di formazione per quadri dirigenti e imprenditoriali anche
del turismo. Collaborò con Novacco, presidente dello Iasm, che garantì anche l´assistenza
tecnica, i "servizi reali" assieme alla formazione. Quando nel 1991
l´Ateneo concepì le scuole dirette a fini speciali, Garbaccio portò avanti il
progetto del turismo e intorno a lui ruotò il complesso universo del turismo
con una forte interazione col territorio.
( da "Corriere della Sera"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 05/05/2009 - pag: 33 Roma, 21 maggio 2009 - Residenza
di Ripetta, Via di Ripetta 231 Il Sistema Sanitario in controluce. Rapporto
2009 Fondazione Farmafactoring presenta il Rapporto 2009 sul Sistema Sanitario
in controluce, realizzato in collaborazione con Censis, Cergas-Bocconi e
Cer-Nib. Programma convegno Ore 9.45 Apertura dei lavori Tavola rotonda Marco
Rabuffi, Presidente - Fondazione Farmafactoring Pubblico e privato nella sanità
italiana Giuseppe De Rita, Presidente - Censis Contenimento della spesa pubblica
e effetti sulle famiglie Moderatore: Antonio Iantosca Direttore Generale -
Fondazione Farmafactoring Massimo Russo, Assessore alla Sanità Regione Sicilia
Renato Botti, Direttore Generale - Area Sanitaria, Fondazione Centro San
Raffaele del Monte Tabor Angelo Lino del Favero, Direttore Generale - ULSS 7
Veneto e Consulente del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche
Sociali Giovanni Monchiero, Presidente - Fiaso Vincenzo Atella, Docente - Facoltà di Economia, Università di Roma Tor Vergata Il
sistema di offerta pubblico e privato nell'ambito dei Piani di Rientro Elio
Borgonovi, Presidente - Cergas, Università Bocconi Processi decisionali e
gestione dei servizi in una sanità regionalizzata Carla Collicelli, Vice
Direttore Generale - Censis Ore 13.00 Conclusioni Fondazione
Farmafactoring Via Domenichino 5 - 20149 Milano Tel. 02.49905204 Via Bertoloni,
1/E int. F - 00197 Roma Tel. 06.8091391 - fax 06.80913941
info@fondazionefarmafactoring.it Per motivi organizzativi è indispensabile
comunicare la partecipazione entro il 15 maggio
( da "Repubblica, La"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina II - Genova
Università, la rivoluzione Deferrari In un teatro strapieno il rettore racconta
la sua riforma. Nasce il "modello Genova" Un Consiglio degli studenti
con 40 membri e la Consulta di ateneo per gli sponsor MICHELA BOMPANI Sarà una
piramide a tre gradoni, la nuova Università di Genova. All´apice il rettore
(con Senato accademico, quasi dimezzato, e Consiglio d´amministrazione
completamente ridisegnato), un livello più sotto le cinque Scuole, in cui
saranno raggruppate le "vecchie facoltà", ancora più giù i Dipartimenti,
pure dimezzati di numero. Per la prima volta nella storia dell´ateneo genovese,
ieri il rettore Giacomo Deferrari ha invitato tutti i dipendenti al teatro
della Gioventù e ha presentato la sua riforma (che procederà parallelamente al
disegno di legge Gelmini sull´Università, atteso per questa settimana). «è un
fatto eccezionale in Italia», sancisce Enrico Decleva, presidente della
Conferenza dei rettori che con il preside di Scienze politiche dell´Università
di Bologna, Giliberto Capano, affianca Deferrari sul palco. Presidi,
professori, ricercatori, tecnici amministrativi, studenti: hanno invaso la
platea in seicento, ieri mattina, occupando tutti i posti, e poi i corridoi, le
gradinate. I precari della ricerca hanno appeso, ma subito tolto, uno
striscione e hanno letto le proprie rivendicazioni. Il rettore cammina per il
palco, tiene il microfono, gestisce le diapositive che s´avvicendano sul
megaschermo, si ferma sull´immagine di una bussola: così sarà il consiglio
d´amministrazione, indicherà la rotta all´intero ateneo, determinando ogni
scelta strategica. Non ci saranno gli sponsor, e neppure più i rappresentanti
delle istituzioni: dentro 4-6 manager esperti in gestione, nominati dal
rettore, che sarà in consiglio con due rappresentanti dei docenti, un tecnico
amministrativo, due rappresentanti degli studenti. E il Cda designerà un altro
grande protagonista della nuova università: il
direttore generale, indicato ancora dal rettore e che, nella nuova piramide,
affianca il vertice dell´ateneo. Decleva, che dice di condividere tutta
l´architettura della riforma che già chiama "modello Genova", solleva
alcune perplessità: «Chi decide i membri esterni del consiglio? Il rettore: ha
forse troppo potere? Siamo sicuri che il mandato del
vertice dell´Università debba essere uno solo?». Avrà sedici membri il senato
accademico, dimezzato rispetto a oggi: elaborerà le strategie dell´università. Oltre al rettore, ci saranno
due docenti per ogni scuola, due rappresentanti del personale tecnico
amministrativo e tre-quattro studenti. Nasceranno poi due nuove
strutture: il "consiglio degli studenti", con 40 rappresentanti, e la
"consulta di ateneo", dove sederanno gli sponsor e i rappresentanti
degli enti locali. I tempi della riforma? A giugno ci sarà il primo passaggio
in senato e consiglio, a dicembre le delibere definitive. Il progetto è già
online, sul sito dell´Università: il dibattito è aperto.
( da "Corriere della Sera"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 05/05/2009 - pag: 5 Accordo Nasce la laurea in
arti, patrimoni, mercati. «Studenti parte dell'istituzione: voce alla metropoli
del fare» Cultura, patto Triennale-Iulm «Il museo diventa università»
Puglisi e Rampello: rivoluzione e opportunità. Bondi: da qui parte la riforma
Un seminario tra gli «oggetti sonori» di Fabio Novembre. Una lectio magistralis
tra i disegni di Alessandro Mendini. Un esame sotto i progetti avveniristici di
Frank Gehry. La Triennale si trasforma in università.
In collaborazione (anzi, in consorzio) con lo Iulm, organizzerà un nuovo corso
di laurea magistrale in Arti, patrimoni e mercati. I cinquanta studenti
(specializzandi) che potranno iscriversi a partire dal 2009-2010 passeranno il
primo anno allo Iulm e il secondo interamente in Triennale per toccare con mano
come si organizza una mostra, come si può allestire, come fare la
comunicazione, come reperire i fondi necessari. Un vecchio pallino di Rampello
che lo ha esplicitato chiaramente nel suo Manifesto della cultura: mettere in
rappresentazione il fare. E quale migliore rappresentazione del fare è
trasformare la Triennale in un «laboratorio» dove il fare si tramanda e si
attualizza? «Una rivoluzione» la definiscono il presidente della Triennale e il
rettore dello Iulm, Giovanni Puglisi. Che potrebbe allargarsi ad altre università e ad altre istituzioni culturali. È l'auspicio
del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, che ha «benedetto » il patto tra
Iulm e Triennale. «È un'iniziativa spontanea di Iulm e Triennale. Noi seguiamo
con molto interesse questo progetto e speriamo che possa essere preso a modello
da altre istituzioni culturali e da altre università.
Non solo a Milano, ma in tutta Italia». Gli scenari che si aprono sono
suggestivi. Basta dare sfogo alla fantasia. L'Università degli Studi di Firenze
e gli Uffizi. La Biennale con l'Università di Venezia. La ricchezza dei musei
vaticani e le grandi università cattoliche. Bondi vede
in quest'operazione anche un'opportunità per la riforma del ministero che
«dovrebbe essere approvata dal Parlamento entro un mese» e che prevede la
riqualificazione e la rivalutazione di tutto il sistema museale italiano. «C'è
uno stretto rapporto ha detto Bondi fra la valorizzazione e la tutela dei beni
culturali e artistici. Non si può fare valorizzazione senza tutela e
viceversa». «E noi stiamo andando proprio in questa direzione replica Rampello
creando i manager necessari a questa riqualificazione del sistema museale».
«Non vogliamo formare solo delle vestali dell'arte attacca Puglisi ma un
laboratorio che metta insieme arte e cultura, patrimonio e mercato, conoscenza
e turismo». Insomma, una giusta via di mezzo, tra la sacralità della cultura
propugnata dai puristi e la trasformazione dell'arte in solo mercato. «Ma sarà una rivoluzione anche per noi attacca Rampello perché
dovremmo affrontare il compito etico di trasformarci in docenti ». Tutti coloro
che lavorano alla Triennale. Dal curatore al commesso della libreria. «Perché
continua Rampello la Triennale accoglierà al completo gli studenti che
diventano parte dell'istituzione stessa, partecipando fattivamente alle sue
attività». Vuol dire che gli specializzandi dovranno capire anche che
cosa significa gestire la caffetteria di un'istituzione come la Triennale e
quindi si daranno da fare dietro al bancone con caffè e aperitivi. La
specializzazione è legata al corso di storia dell'arte e come sottolineato dal
rettore dello Iulm riguarderà soltanto 50 studenti. «È necessaria una selezione
maggiore conclude Puglisi . Ci sarà un test e il numero sarà chiuso. Ma i costi
d'iscrizione resteranno gli stessi». L'intesa Davide Rampello, Sandro Bondi e
Giovanni Puglisi Maurizio Giannattasio
( da "Corriere della Sera"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Roma data: 05/05/2009 - pag:
( da "Repubblica, La"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 36 - Cronaca
A dieci anni dall´annuncio del sequenziamento del genoma umano, i supercomputer
macinano dati ma la ricerca sembra fermarsi. Il Nobel
James Dewey Watson, scopritore della doppia elica del Dna, però è ottimista:
"Abbiamo allungato di parecchio la vita e migliorato la sua qualità. Le
cure arriveranno" "Presto ognuno di noi potrà avere il profilo
completo del suo genoma per mille dollari" A breve la genetica ci farà
conoscere l´essenza del cancro, potremo agire con efficacia (SEGUE DALLA PRIMA
P
( da "Repubblica.it"
del 05-05-2009)
Argomenti: Cervelli
In una macchia di
luci e di ombre James Watson intravide la forma del codice della vita. Era il
1953 e oggi, a 81 anni, l'uomo che scoprì la doppia elica del Dna insieme a
Francis Crick continua ad aguzzare lo sguardo per leggere tra le luci e le
ombre della ricerca genetica. Forse i risultati
promessi tardano ad arrivare. La cura per molte malattie stenta a rendersi
disponibile. Ma negli occhi azzurri limpidi e sempre un po' sgranati di Watson
una convinzione resta uguale: "Scienza è sinonimo di attesa e noi non
dobbiamo preoccuparci: la strada è quella giusta. Dalla genetica avremo ancora
nuovi eroi e notizie bomba. La cosa più entusiasmante che oggi a un uomo sia
concessa è leggere il proprio Dna. Nel codice genetico c'è l'essenza di noi
esseri umani, le nostre istruzioni per l'uso. Se dovessi scegliere tra
viaggiare nello spazio e conoscere il mio genoma, non esiterei un
istante". A dieci anni dal primo annuncio del sequenziamento del genoma
umano, immensa è la potenza di fuoco spesa nella scienza del Dna. Nonostante
questo, si ha la sensazione che le promesse di nuove cure per le malattie
causate da un difetto dei geni (una stima per difetto parla di 5mila, fra cui
tumori, fibrosi cistica, còrea di Huntington, anemia falciforme) siano state
mantenute solo a metà. Era infatti il 26 giugno 2000 quando un entusiasta Bill
Clinton salutò i primi risultati del Progetto genoma umano: "Oggi
festeggiamo un evento storico. La lettura del Dna apre nuove strade per
prevenire, diagnosticare e curare le malattie". Quasi dieci anni dopo, il responso è scritto sulle colonne di Nature da un gruppo di ricercatori delle università di Houston, Stanford, Texas e
Alberta: "Nonostante l'enorme valore scientifico della ricerca fatta, le nuove tecnologie hanno
solo un impatto marginale per la cura delle malattie nella popolazione".
OAS_RICH('Middle'); Sgrana gli occhi Watson, a chi gli chiede un
bilancio della scienza che è stata sua compagna per più di 60 anni: "Siamo
riusciti ad allungare la vita umana tanto, e a migliorarne enormemente la
qualità. Come possiamo essere insoddisfatti?". Il freno all'entusiasmo,
nella comunità scientifica, nasce dalla consapevolezza che la stele di Rosetta
del linguaggio della vita sia più complessa del previsto. All'inondazione di
dati sfornati dai computer la nostra comprensione non ha sempre saputo far
argine. E la sequenza fluviale di lettere A, T, C e G che si alternano nel Dna
di ciascun vivente può dare l'impressione che il libro della vita sia piuttosto
un labirinto. "Siamo molto più complessi di quanto prevedessimo",
ammette Watson, che è in Italia per annunciare la sua partecipazione alla
quinta conferenza mondiale "Il futuro della scienza", dedicata
quest'anno alla "rivoluzione del Dna". L'appuntamento con il convegno
organizzato dalle fondazioni Giorgio Cini, Silvio Tronchetti Provera e Umberto
Veronesi, che si occupa ogni anno di un tema scientifico che ha particolari
riflessi sulla società, è fissato a Venezia tra il 20 e il 22 settembre.
"L'idea che a un gene corrisponda la produzione di una singola proteina -
spiega Watson - è superata. I frammenti di Dna operano in combinazione fra
loro, e queste reti non sono facili da ricostruire. Ma i costi dei computer
usati per il sequenziamento stanno crollando. Presto ognuno di noi potrà avere
il profilo completo del genoma per mille dollari. A quel punto la scienza non
sarà più avara di notizie bomba". Saranno i tumori, secondo il premio
Nobel del 1962, il primo campo della medicina a beneficiare della rivoluzione
tecnologica che sta abbattendo i costi della genetica. "È grazie agli
studi sul Dna che già oggi conosciamo le cause del cancro a livello molecolare.
Nei prossimi dieci anni le diagnosi basate sulla genetica ci faranno penetrare
fino in fondo nell'essenza del cancro, dandoci terapie più efficaci. Nel nostro
obiettivo ci sono cellule dalla natura così particolare come le
staminali". Maria Ines Colnaghi, direttrice dell'Associazione italiana per
la ricerca sul cancro che collaborerà alla conferenza
di Venezia con un simposio su tumori e genetica, fa il punto sui benefici
concreti della ricerca sul Dna nella cura del cancro.
"Già oggi sappiamo individuare le persone con particolari geni che hanno
una predisposizione alta ad ammalarsi di cancro. I tumori ereditari coprono
circa il 10% del totale dei casi. Controlli costanti, prevenzione a base di
farmaci e diagnosi precoce permettono di tenerli a bada. E a ogni paziente
negli istituti oncologici italiani viene fornita una diagnosi molecolare per
individuare la cura migliore". Nonostante i primi risultati concreti
nell'affrontare i tumori, il campo dove le attese sono più grandi - quello
dell'oncologia - è anche quello dove il labirinto del genoma fa girare di più
la testa ai ricercatori. Non uno ma circa una decina
di geni danneggiati sono alla base della malattia. E questi frammenti di Dna,
smentendo gli ottimisti, si sono rivelati molto variabili tra un caso di
malattia e l'altro. Invece di avere un'alterazione frequente in una decina di
geni, molte forme di cancro mostrano alterazioni rare sparse in centinaia di
frammenti diversi del Dna. La rete dei rimandi fra un gene e l'altro è ancora
troppo complessa per essere maneggiata e sta avvolgendo le speranze di trovare
nuove cure in un bozzolo da cui uscire è difficile. Per ricostruire questo puzzle
con troppi pezzi, si fa ricorso oggi alla potenza delle macchine: sequenziando
migliaia di cellule tumorali alla volta si spera con la forza dei numeri di
trovare la chiave che accomuna le varie forme di cancro. Ma i costi sono alti,
e una serie di articoli sul New England Journal of Medicine un mese fa ha
accusato questo approccio di essere tutto muscoli e poco cervello.
"L'informazione che se ne ricava - ha scritto il genetista della Duke
University David Goldstein - è di scarsa o nulla utilità dal punto di vista
clinico". Serve un colpo di reni, concorda Watson. "La scienza è
perseveranza, ma ha anche bisogno di eroi. L'ultimo è stato Jonas Salk,
inventore del vaccino della polio. Oggi i ricercatori
sono troppo legati alle industrie farmaceutiche, ma credo lo stesso che un
nuovo eroe spunterà". Troppo importanti sono i benefici che la genetica
può offrire alla nostra specie. "Non dobbiamo avere paura di entrare
nell'ignoto - dice uno Watson che non è nuovo alle polemiche e non ha mai fatto
mistero del suo favore per l'eugenetica - e se aggiungere tre o quattro geni al
Dna servirà a renderci più sani e intelligenti, dobbiamo farlo. L'ingegneria
genetica migliorerà gli animali e le piante che ci nutrono. La specie umana è
sopravvissuta perché si è continuamente evoluta. Dobbiamo usare gli strumenti a
nostra disposizione, non fermarci qui". L'uomo che oltre 50 anni fa scrutò
il codice della vita, è anche stato il primo nel
( da "Stampa, La" del
06-05-2009)
Argomenti: Cultura
il caso La protesta
di allievi e medici specializzandi "Vogliamo studiare qui Ridateci le
nostre Scuole" BARBARA COTTAVOZ NOVARA Garbarino auscultaci», «Basta
discorsi vogliamo ricorsi»: striscioni in mano e stetoscopio al collo gli
studenti e gli specializzandi ieri mattina hanno manifestato nei viali
dell'ospedale contro il taglio voluto dal Governo di sei Scuole di Medicina,
che sono state «federate» con l'Università di Torino. Oggi alle
( da "Corriere delle Alpi"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Un libro dedicato al
candidato del centrosinistra Reolon si affida a Pira per il nuovo istant book
BELLUNO. «L'autonomia per noi non è una richiesta di privilegi. é semplicemente
una condizione essenziale». Sergio Reolon risponde così a una delle domande di
Francesco Pira, lo studioso di comunicazione che ha realizzato un Instant Book
riportando le sue conversazioni con il presidente della Provincia di Belluno.
«La nostra è una Provincia complessa», prosegue Reolon, «con realtà molto
diverse fra loro. La parte alta non è uguale alla Val Belluno e, per fare un
altro esempio, Lamon e Sovramonte non sono uguali al resto del Feltrino. In
questo contesto l'autonomia rappresenta la possibilità di esaltare le
differenze. Le uniche tre realtà dell'arco alpino del versante italiano nelle
quali le montagna non si spopola, anzi aumenta e i giovani non se ne vanno,
sono la Valle d'Aosta, Trento e Bolzano». Il libro, lavorato a tempo di record
nella prima metà di aprile, è pubblicato e pronto per la distribuzione con il
titolo "Io, la politica e le mie Dolomiti". Dal testo emerge un
Sergio Reolon in parte inedito. Fiero delle proprie radici bellunesi, convinto
sull'autonomia per la Provincia, senza negare il suo privato. L'autore, Francesco Pira, è un sociologo e giornalista, docente di comunicazione e relazioni
pubbliche presso l'Università di Udine. Svolge ricerche nell'ambito della
sociologia dei processi culturali e comunicativi. Francesco Pira è inoltre
consigliere nazionale dell'Associazione italiana della comunicazione pubblica.
Opinionista di quotidiani e riviste, autore di una dozzina di pubblicazioni
scientifiche, presenterà al prossimo salone del libro di Torino il suo ultimo
lavoro "Giochi e videogiochi", scritto con il pediatra Vincenzo
Marrali. «Sapevo che ci saremmo incontrati, presto o tardi», racconta Pira, «e
così è stato».
( da "Stampa, La" del
06-05-2009)
Argomenti: Cultura
MATEMATICA Lo strano
caso del prof Caccioppoli ANGELO GUERRAGGIO UNIVERSITA' DI MILANO Renato
Caccioppoli moriva suicida 50 anni fa, l'8 maggio
( da "Stampa, La" del
06-05-2009)
Argomenti: Cultura
MONDOVI'.CERIMONIA
DEL POLITECNICO Ieri il rettore ha inaugurato il nuovo anno accademico
"Dobbiamo attirare studenti dall'estero" [FIRMA]GIANNI SCARPACE
MONDOVI' Un «futuro sotto condizione», ma con maggiori elementi di ottimismo
rispetto allo scorso anno. Secondo il rettore Francesco Profumo, che ieri ha
inaugurato l'anno accademico 2008/2009, la sede decentrata del Politecnico di
Mondovì ha «un'offerta formativa eccellente». Allo stesso tempo il Poli di
Torino potrà mantenere il suo impegno nella sede decentrata solo se si
verificheranno tre condizioni: offerta formativa sostenibile in termini di
risorse finanziarie, attrazione di studenti fuori dalla Provincia e dall'estero
e creazione di un polo integrato di ricerca, trasferimento tecnologico e
servizi a cui partecipano tutti gli attori del sistema istituzionale ed
economico. Risposta di Massimo Sorli, responsabile della sede monregalese che
ha compiuto 19 anni, il quale ha parlato di un «momento di disagio superato»:
«E' già stato avviato un tavolo di lavoro, sollecitato dalla Fondazione Crc,
con l'obiettivo di sviluppare agroalimentare, ambiente e paesaggio, entro metà
giugno tutto sarà definito meglio». Ancora Profumo: «Vuol dire che ci sono le
premesse per confermare le buone capacità della sede di Mondovì, ma molto
dipenderà dal lavoro che svolgeremo insieme nei prossimi mesi». Il futuro del
Poli di Mondovì sta in queste affermazioni fatte ieri, nell'ex chiesa di Santo
Stefano, di fronte a una platea attenta, composta anche dai 39 studenti che
hanno ricevuto le borse di studio da imprese ed enti della città e del
circondario. Affermazioni che hanno fatto dire al sindaco di Mondovì Stefano
Viglione di nutrire un «cauto ottimismo perché una possibilità di rilancio
possa diventare una cosa vera». Lo scorso anno il primo cittadino non aveva
nascosto le preoccupazioni sul futuro dell'università
di Mondovì, dopo aver speso 18 milioni di euro in 20 anni per il Poli. «Non
posso dire - ha aggiunto - che siano sparite del tutto le ombre, ma oggi
registro un'attività intensa per l'individuazione di una precisa mission che
faccia fare il vero salto di qualità. Entro fine mese proporrò la Cittadella, a
Piazza, come ulteriore sede per la ricerca». Per un'università con caratteristiche
importanti (Ingegneria meccanica, Elettronica, Civile per la Gestione delle
Acque, Architettura, 141 docenti, 835 studenti con 137 nuove immatricolazioni)
il presidente della Provincia Raffaele Costa ha definito «vitale» la
collaborazione del Poli con le aziende. Dopo le relazioni di Luca
Bazzano, studente del Senato Accademico, e dei docenti Donato Firrao e Rocco
Curto, (il designer Giorgetto Giugiaro non era presente per motivi di lavoro),
l'assessore regionale Andrea Bairati ha concluso gli interventi: «I 500 milioni
di euro spesi dal pubblico in Piemonte per l'università
rendono circa 2 miliardi sul territorio: soldi ben gestiti. A Mondovì attendiamo
il salto di qualità in cambio di imprese trovate dalla Regione pronte a
collaborare». Ezio Falco, presidente Fondazione Crc: «Sono d'accordo, c'è un
cauto ottimismo. Si lavora bene, abbiamo messo a disposizione il nostro Centro
Studi».
( da "Stampa, La" del
06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Insegnare stanca?
Convegno della Cisl sullo stress da cattedra «Insegnare stanca?» è la domanda a
cui cercherà di dare risposta il seminario promosso dalla Cisl-Scuola, in
programma oggi dalle 14,30 all'istituto Cobianchi di Verbania. I lavori
verteranno su tre motivi di disagio relativi alla professione di docente. Innanzitutto si parlerà della condizione di
precario, su cui interverrà Giuseppe Rago, docente di
diritto e da 23 anni supplente annuale sempre riconfermato nell'incarico. La
psicologa Grazia Ciardo farà poi una fotografia di come gli studenti vedono i
propri insegnanti, presentando tre tipologie ricorrenti in cui i professori
dovrebbero riconoscersi. Infine Luca Signorelli, psicologo, docente
dell'istituto Cobianchi, affronterà il tema del «burn-out», ossia lo stress,
l'affaticamento e la mancanza di stimoli. Tutti sintomi che
caratterizzano i docenti che maggiormente soffrono il disagio della
professione. Coordinati da Claudio Vicari, docente alla Scuola di specializzazione per insegnanti dell'università di Torino, i partecipanti
lavoreranno in piccoli gruppi per capire quali proposte adottare per migliorare
le condizioni di lavoro.
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VIII -
Palermo Corsa a dodici per amministrare l´università
Direttore, scaduto il termine per le domande. La scorsa volta furono quaranta
Per gli studenti arriva la possibilità della domanda di laurea on line
ANTONELLA ROMANO UN posto che scotta. Lo dimostra il numero di domande
arrivate, circa una dozzina, contro le 41 della volta scorsa. è scaduto ieri il
termine del bando per il posto di direttore amministrativo dell´ateneo di
Palermo, dopo le dimissioni (il 2 aprile scorso) di Vincenzo Petrigni, rimasto
in sella per appena un mese. Petrigni, nominato per risanare il
"buco" di 30 milioni di euro del bilancio, da dimissionario ha accettato
di proseguire nell´incarico fino alla nomina del suo successore. Ma si è
scontrato sino a pochi giorni fa con il muro eretto dal personale tecnico e
amministrativo, a proposito della modifica dell´erogazione dei buoni pasto, una
delle misure di contenimento del "piano di rientro". Un provvedimento
firmato da Petrigni il 28 aprile. «Non si capisce a che titolo, visto che si è
dimesso da tempo», sostiene Franco Fantaci, della Flc-Cgil, che si fa interprete del malumore in crescita del personale non docente contro i sacrifici richiesti a
tecnici e amministrativi. Come se non bastasse, è esplosa ieri la protesta dei
docenti di tutti i dipartimenti, rimasti per quasi un giorno con i cellulari di
servizio muti. Il black-out dei telefonini di ricercatori e prof è stato causato
da un disguido della Wind, che ha disdetto per 20 ore il contratto
telefonico con l´università di Palermo, lamentando
un´insolvenza per una partita di fatture da 50 mila euro, inviate al
Policlinico ma mai pagate. Un "giallo" poi risolto: per sbaglio le
fatture di Wind erano state spedite a Ingegneria, che le ha rimandate al
mittente. Una tensione dietro l´altra, mentre l´ateneo vive l´incubo dei conti
che non tornano. In un clima tanto delicato, con assemblee sindacali già
annunciate, a partire da oggi una commissione valuterà l´ammissibilità delle
candidature da sottoporre al cda e, dopo lo screening, alla scelta finale col
rettore. Questa volta è stato chiaro un punto: i candidati dovevano avere alle
spalle un´esperienza di direzione amministrativa. Anche per questo in tanti
hanno rinunciato. In corsa ci sarebbero così in gara alcuni direttori
amministrativi di atenei italiani, qualche aspirante che riprova come Dario
Allegra, presidente Amg, e tra le new entry potrebbe esserci Benedetto Mineo, già
dirigente generale della Regione. «Il nuovo direttore amministrativo sarà
scelto sotto il profilo della competenza - dice Lagalla - No, non c´è stato
nessun errore nella scelta di Petrigni. La valutazione si è basata su un
curriculum impeccabile. E questo periodo assieme ci ha consentito di avviare
una analisi conoscitiva dell´ateneo e la riorganizzazione degli uffici. Mi
rincresce che abbia deciso di lasciare l´incarico. Con i sindacati, sulle
scelte per il personale, sarà avviata una negoziazione decentrata». Novità per
gli studenti: dopo l´iscrizione e lo statino elettronico, da questa estate sarà
possibile inviare on line anche la domanda di laurea.
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XVI - Milano
Cattolica Materiali che non inquinano, lavorazioni che non sfruttano: è Ethical
Fashion Lab Master e convegno in Cattolica per imparare la moda buona
"L´approccio sostenibile è anche una strategia vincente sul mercato,
contro l´invasione dei prodotti low cost" LUCA DE VITO Sempre più
consumatori (circa il 40 per cento degli uomini e il 50 per cento delle donne)
sono attenti alle caratteristiche etiche degli abiti che indossano. Il boom dei
consumi etici influenza anche la moda tanto che, giunti al momento di
acquistare nuovi capi d´abbigliamento, non si richiede più soltanto eleganza e
raffinatezza, ma anche rispetto dell´ambiente e dei diritti dei lavoratori che
li producono. Secondo il Centro per lo studio della moda e della produzione culturale
(Modacult) dell´Università Cattolica - che domani e dopodomani dedicherà una
convegno internazionale al tema - quello della moda critica è un fenomeno
socio-economico in forte espansione tanto da rappresentare un vero e proprio
mercato e da individuare un profilo di consumatore ben definito: donne, dai 25
ai 50 anni, cittadine del nord-est, con titoli di studio elevati e redditi
medio alti, insegnanti, impiegate, libere professioniste. Esigenti di conoscere
le filiere, i materiali e i processi produttivi che stanno dietro alla
produzione del loro guardaroba. La due giorni proposta dalla Cattolica, dal
titolo "Ethical Fashion/Moda Critica" (Aula Magna, Università
Cattolica, Largo Gemelli 1) affronterà il tema attraverso cinque approfondimenti
specifici: la sostenibilità ambientale, la moda e la globalizzazione, il
marketing dell´etica, la comunicazione della moda etica e la moda dell´usato. Secondo Emanuela Mora, docente di Sociologia dei prodotti culturali, «il convegno sarà
l´occasione per porsi un interrogativo fondamentale. La linea di sviluppo della
moda europea è in direzione della sostenibilità oppure no? Dobbiamo capire se
siamo pronti ad assumere l´eticità come un valore aggiunto. Andare in
questa direzione sarebbe importante anche per un altro motivo: sarebbe
un´alternativa valida ai mercati emergenti. O noi riusciamo a far apprezzare
l´etica oppure probabilmente finiremo in secondo piano sull´orizzonte globale».
Su questo piano l´Italia è uno dei paesi più indietro in ambito europeo: «Il settore
della moda italiana è stato uno degli ultimi del manifatturiero ad interessarsi
a questi argomenti - continua la Mora - Sul consumo critico e sulla moda
critica in Europa ci sono state parecchie inizative, la nostra è la prima in
Italia». Nell´ambito del convegno, verrà inoltre presentanto l´Ethical Fashion
CommunicationLab, un progetto di comunicazione realizzato dagli studenti del
master in Comunicazione per le Industrie Culturali in collaborazione con
l´associazione culturale esterni e Gentucca Bini, direttrice creativa della
maison Romeo Gigli. Questo progetto, intende simulare l´organizzazione di un
autentico evento di moda sostenibile studiato in tutti i suoi aspetti: quello
del marketing (fund raising e rapporti con gli sponsor); quello della comunicazione
(divulgazione di informazioni relative all´evento e rapporto con i media); e
quello della produzione (ideazione del format dell´evento e organizzazione
della parte logistica). SEGUE A P
( da "Stampa, La" del
06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Barbara Spinelli IL
PRIVATO UCCIDE LA POLITICA CONTINUA A P
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VIII -
Bologna L´Alma Mater sceglie il futuro in sette per la carica di Magnifico
Martedì il primo turno. Sarà come alle primarie Cantelli e Dionigi i favoriti.
Grandi e Braga puntano al podio per poi ribaltare l´esito ILARIA VENTURI SETTE
giorni al voto per la successione di Calzolari in Ateneo: si apre una nuova
fase, in gioco c´è il prestigio e il potere, la guida di un´istituzione con un
bilancio da 800 milioni. La bacchetta di Muti saluterà Calzolari la sera prima.
Martedì mattina urne aperte. Ma difficilmente uscirà il nuovo rettore dell´Alma
Mater. Sono sette i pretendenti alla poltrona della più antica università. Troppi perché uno solo possa superare la soglia
delle oltre mille preferenze necessarie per vincere al primo turno. Servirà, la
prima chiamata al seggio per 2.857 accademici, a stabilire i rapporti di forza.
L´asticella da superare è almeno a 500 voti, dicono i bookmaker. Conquistare il
podio è l´obiettivo. Per correre e vincere al secondo o terzo turno. E´ il
clima che si respira ora, tra indiscrezioni e dichiarazioni. Alla terza fumata
nera, la partita si chiuderà al ballottaggio, ma nemmeno Calzolari nel 2000 ci
arrivò. L´attuale rettore, dopo quindici anni di regno roversiano, conquistò
503 voti al primo turno, poi 639, infine, dopo un accordo con i candidati Tega,
Pupillo (che diventarono prorettori) e Flamigni, la vittoria: 1.095 voti.
Cantelli Forti, l´avversario, partito da 447 voti, si fermò a 724. Ci riprova
il docente di Farmacologia, che al primo tentativo si
dimise da assessore alla sanità di Guazzaloca per palazzo Poggi: stessa area,
legata a Roversi Monaco, i voti di Cielle, si dice. Potrà contare sullo stesso
numero di voti del 2000? In testa è dato Ivano Dionigi, deciso a correre da
solo. «Il mio unico patto è con gli elettori, il resto è indegno dell´accademia
che voglio e che amo», ribadisce quando il clima di veleni si fa più forte con
l´avvicinarsi del voto. Molta esperienza negli organi accademici, autonomia e
trasversalità, consigliere comunale del centro sinistra sino al 2004, Dionigi è
il fondatore del Centro studi La permanenza del classico promotore del dialogo
tra sapere umanistico e scientifico. Almeno al terzo posto punta Roberto
Grandi, il prorettore agli esteri appoggiato da Calzolari. «Ho fatto l´assessore
alla cultura (giunta Vitali), ho le competenze e l´autorevolezza per fare il
rettore in autonomia», il suo biglietto da visita. Potrebbe erodere voti, se
ben piazzato, a Sassatelli a Lettere e a Segrè. Il preside di Agraria proprio
ieri ha dichiarato: «Credo di essere tra i primi tre, mi sento molto avanti».
Nella sua corsa guarda a vista soprattutto il chimico Braga. Area Pd, sostenuto
da un gruppo di professori legato ai temi delle povertà, il docente
è stato definito altro «pupillo» di Calzolari. Parla il linguaggio nuovo dello
sviluppo sostenibile e le tante presentazioni del Last Minute Market, il suo
progetto contro lo spreco, e i passaggi in tv lo hanno reso molto visibile
fuori dall´accademia. Dario Braga è altro aspirante al podio al primo turno: partito
per primo, più di un anno e mezzo fa, da outsider, oggi
conta sui 200 endorsement di docenti e ricercatori. In un ambiente dove di
regola non ci si espone, è un fatto. «Non ho amicizie, né esperienze politiche
che mi rendono condizionabile, so parlare ai giovani», il suo punto di forza. O
di debolezza in un´università dove relazioni ed esperienza contano e dove gli elettori hanno
un età media tra i 55 e i 60 anni. Conta di uscire bene al primo turno
Giuseppe Sassatelli, il candidato più affine a Cantelli su programma e
opposizione a Calzolari. Contenderà voti a Lettere e in Romagna, cercherà di
sfondare nelle altre Facoltà. Per portare consensi a chi? «A me stesso, nessuna
combine». Infine l´ex preside di Economia Giancarlo Barbiroli, candidato di
bandiera. Convergenze sui programmi, è l´ultimo appello di Segrè, Braga e
Sassatelli. Ciascuno sui propri. C´è voglia di «un rettore con un mandato
forte». Si vedrà. Dietro l´angolo, l´assenteismo. E la dispersione dei voti. Il
partito delle seconde scelte farà da ago della bilancia. SEGUE A P
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Bari
Ateneo telematico, due prof baresi indagati Truffa e falso per i corsi a
Benevento: acquisiti tutti i documenti Gli accertamenti avviati con una segnalazione
dell´ex deputata Alba Sasso GIULIANO FOSCHINI Associazione a delinquere
finalizzata alla truffa e al falso. E´ questa l´accusa che la procura di Bari
muove a una decina di persone ai vertici della Giustino Fortunato, l´università telematica di Benevento
legata a doppio filo con un gruppo di docenti baresi. Non a caso sono stati
coinvolti, a vario titolo, anche l´ex rettore dell´Ateneo campano, il
costituzionalista Aldo Loiodice e il professore di Diritto ecclesiastico
barese, Gaetano Dammacco, componente del consiglio di amministrazione dell´università privata campana. Nei giorni scorsi gli uomini del
nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, su ordine del sostituto
procuratore del tribunale di Bari, Francesca Pirrelli, sono stati negli uffici
dell´Ateneo di Benevento dove hanno sequestrato carte, delibere e computer,
compreso quello di Marianna Colarusso, la figlia di uno dei fondatori dell´università, anche lei indagata. L´indagine della procura di
Bari è nata proprio da una vicenda che la riguardava direttamente. La Colarusso
era risultata infatti vincitrice di un dottorato di ricerca con relativa borsa
di studio in "Diritti umani, globalizzazione e libertà fondamentali",
bandito dall´università di Bari ma finanziato
dall´Ateneo telematico. La Colarusso è però una delle socie fondatrici della
Efiro, la onlus che ha promosso l´università campana.
E alla famiglia Colarusso fa capo anche la Eraclito srl che all´ateneo
"Giustino Fortunato" fornisce le tecnologie per le lezioni a
distanza. A sollevare il caso era stata con un´interrogazione parlamentare il
deputato dei Ds, Alba Sasso. Ma l´allora sottosegretario Luciano Modica aveva
risposto sostenendo che fosse tutto in regola. «L´assegnazione delle tre borse
di studio - aveva detto - è avvenuta, come prevede la normativa vigente, in
base alla graduatoria di merito dei candidati formulata dalla commissione
giudicatrice, senza alcuna discrezionalità da parte delle università
consorziate né tantomeno di soggetti esterni ad esse. Non è quindi possibile
affermare che la dottoressa Colarusso - aveva aggiunto - ha usufruito proprio
della borsa di studio messa a disposizione dall´università
telematica "Giustino Fortunato"». La tesi evidentemente non ha
convinto la Procura di Bari e la Guardia di Finanza che hanno continuato a
indagare e ora ipotizzano qualcosa di più grosso rispetto a un semplice
concorso pilotato.
( da "Repubblica, La"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 10 - Economia
Dove sono i capitali italiani all´estero e come funzionerebbe l´eventuale
rimpatrio se si farà un nuovo "scudo" Un "tesoretto" off
shore da 550 miliardi ma al Fisco potrebbero arrivarne solo due Nel 2003 il
governo riuscì a far rientrare fondi per circa 80 miliardi, ora l´obiettivo è
della metà WALTER GALBIATI MILANO - Un tesoro stimato in 550 miliardi, che gli
italiani hanno stipato per la maggior parte in Svizzera (circa 270 miliardi) e
per il resto tra Lussemburgo, Montecarlo e qualche remoto paradiso fiscale.
L´invito a farli rientrare era già arrivato nel 2003, quando l´allora ministro
delle Finanze, Giulio Tremonti, varò lo scudo fiscale. Tornarono all´ovile
circa 80 miliardi e con una aliquota del 2,5 per cento, il Fisco recuperò più o
meno due miliardi di euro. Ora l´augurio è che ne rientrino la metà, 40
miliardi, ma che l´aliquota venga raddoppiata al 5 per cento. Il risultato
quindi non dovrebbe cambiare e sarebbero altri due miliardi di gettito
recuperati senza grande sforzo per le casse dello Stato. L´inasprimento nei
confronti dei paradisi fiscali punta a colpire chi ha deciso di nascondere le
proprie ricchezze all´estero. Una lotta, che secondo il professore di diritto
tributario internazionale comparato presso l´Università Cattolica del Sacro
Cuore di Piacenza, Guglielmo Maisto, dovrebbe essere portata avanti aprendo un
tavolo di concertazione con i Paesi offshore. «Come sancito dalla direttiva sul
Risparmio, o vi è uno scambio di informazione o viene applicata una ritenuta
sugli interessi maturati sui depositi in conto corrente, custoditi
nelle sedi offshore delle banche», spiega il docente. Questa tecnica dovrebbe essere ampliata dai conti correnti alle
altre categorie di reddito, come le plusvalenze su azioni e i dividendi. Le
norme per combattere l´evasione del resto già ci sono e l´inasprimento delle
regole non servirebbe a molto. L´Italia ha già una sua black list e già
il contribuente ha l´onere di provare che i capitali all´estero non sono frutto
di evasione. Semmai, deve essere migliorata la collaborazione tra chi esporta i
capitali e chi li riceve. Senza un´azione concertata, è difficile sconfiggere
il fenomeno.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: JOB 24 data: 2009-05-06 - pag: 31 autore: Formazione. Tutte le lezioni
da maggio a settembre Al via i corsi estivi della Cattolica Competenze e
mobilità. Sono queste le parole chiave che l'università
Cattolica del Sacro Cuore mette a disposizione di studenti universitari,
neolaureati e giovani professionisti italiani e non, attraverso l'offerta
formativa delle summer school. Che da maggio a settembre propongono quindici
corsi, di cui cinque in lingua inglese, perlopiù promossi dalle sei Alte Scuole
dell'Ateneo. Si va dal programma di studi su Dante Alighieri, organizzato a
Ravenna dalla facoltà di Lettere e filosofia, ai corsi di lingua e cultura
italiana per stranieri a Orvieto della facoltà di Scienze linguistiche e del Selda,
dall'analisi delle relazioni internazionali ai diritti umani dell'Aseri, dai
nuovi format per la broadband tv dell'Almed al marketing del no-profit
dell'Altis e alla pedagogia dell'ambiente dell'Asa. Per tutta l'estate, nelle
rispettive sedi, da Milano a Ravenna, da Cremona a Venezia, passando per
Fiuggi, Orvieto, Valpagherae Valgrisenche, sarà possibile seguire workshop e
seminari su temi e discipline spesso trascurati nel corso dell'anno,per un
aggiornamento professionale e culturale, che dia anche la possibilità di
confrontarsi con esperti di fama internazionale. Le summer
school,infatti,durano una o due settimane e coinvolgono docenti sia della
Cattolica sia provenienti da altri Paesi. Come nel caso della scuola estiva
"Decision Processes", organizzata dall'Asag dal 30 giugno al 3
luglio, che ospita alcuni tra i massimi studiosi dei processi decisionali. Tra
questi Keith Markman del Dipartimento di psicologia dell'università
dell'Ohio, MatthiasSutter del Dipartimento di finanza pubblica dell'ateneo di Innsbruck
e Drazen Prelec dello Sloan School- Massachusetts Institute of Technology. E
ancora, nel corso "Sviluppo progetti per il cinema internazionale",
promosso dall'Almed a Fiuggi dal 12 al 18 luglio, i
partecipanti lavoreranno con Bobette Buster, tra le più note docenti di
sceneggiatura e consulenti di sviluppo americane. Il corso in economia
agro-alimentare "Quality differentiated markets in the food system"
organizzato dalla Smea sarà invece a cura di Richard Sexton, professore dell'università di California, Davis (Usa).
Una finestra aperta sul mondo, quindi, che le summer school offrono ogni anno
per un costo che va da un minimo di
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-05-06 - pag: 33 autore: Università. Il Ddl
di riforma andrà al Consiglio dei ministri la prossima settimana In ateneo
«garanti» indipendenti Gianni Trovati ROMA Prima arriverà il nuovo sistema di
governo, pensato per alleggerire le strutture e definire meglio i compiti di
rettori e cda, e poi si affaccerà la riforma del reclutamento dei professori e
dei ricercatori. Il calendario della riforma universitaria messo a punto dal
ministero dopo l'antipasto sui concorsi e tetti di spesa varato con il decreto
di novembre sta assumendo una forma definitiva. Un testo del Ddl è stato
diramato l'altroieri da Palazzo Chigi ai ministeri in vista dell'approdo in
consiglio dei ministri, che dovrebbe avvenire la prossima settimana per avere
il tempo di definire al meglio tutti gli aspetti della proposta. Il disegno
complessivo, però, sembra delineato, e affida a una legge ordinaria la riforma
della governance e a una delega il riordino delle procedure per portare in
cattedra i ricercatori e i professori di domani. L'attuazione del primo
capitolo passa dalla revisione degli statuti, che andrà completata entro sei
mesi dall'entrata in vigore della legge e dovrà puntare dritta alla
semplificazione delle strutture e al rafforzamento nei controlli indipendenti.
Il Ddl non si limita a fissare i principi, ma indica nel dettaglio gli elementi
del restyling a cui sottoporre gli statuti. La durata in carica dei rettori non
potrà superare i due mandati quadriennali ( o un mandato unico da sette anni),
e un forte alleggerimento investirà i senati accademici e soprattutto i
consigli di amministrazione: negli atenei più grandi, i primi non potranno
superare i 35 membri mentre il tetto per i cda andrà fissato a 11 membri.
Numeri proporzionalmente più bassi si incontreranno nelle università
medie e piccole. Una volta pubblicati i nuovi sta-tuti in Gazzetta, gli atenei
avranno 30 giorni di tempo per avviare il rinnovo dei vertici. Per garantire
indipendenza di scelte al consiglio di amministrazione, che sarà chiamato a
dirigere la programmazione strategica, finanziaria e contabile degli atenei, è
previsto un mandato quadriennale non rinnovabile e una rigida griglia di regole
per la composizione: il 40% dei consiglieri dovrà avere il patentino da «esterno»,
che si ottiene se nei tre anni precedenti alla designazione non si è stati nei
ruoli dell'università, che restano preclusi
all'«esterno» anche nel triennio successivo alla fine del mandato. Anche i
consiglieri interni, con l'eccezione del rettore e del senato accademico, non
potranno ricoprire cariche accademiche, e nemmeno avere incarichi politici o
amministrativi in altre istituzioni. Nel nome dell'efficienza, i nuovi statuti
dovrebbero poi porre un freno deciso alla moltiplicazione dei dipartimenti, che
non potranno esistere se conteranno meno di 30 tra professori e ricercatori (40
nelle università più grandi). Drastici accorpamenti in
vista anche per i 350 settori disciplinari, che entro sei mesi dall'entrata in
vigore della legge dovranno "ospitare" almeno 50 professori ordinari
o straordinari. Sul versante del reclutamento, i tempi sono più lunghi (la
delega avrà una durata annuale) ma l'impianto è quello previsto nelle
anticipazioni delle scorse settimane (si veda da ultimo Il Sole 24 Ore del 27
aprile). Un'abilitazione nazionale, da rinnovare ogni quattro anni, permetterà
l'accesso ai ruoli docenti, che si apriranno però in base
alle scelte delle singole università. Ogni ateneo avrà a disposizione due canali: la scelta
dall'esterno (con concorso o per chiara fama) e la promozione degli interni,
che oggi copre la grande maggioranza delle nomine e con le nuove regole non
potrà superare un limite prestabilito ( si pensa al 50%). Per combattere
la progressiva marginalizzazione dei ricercatori, poi, si prevede
un'intensificazione dei concorsi nazionali, che per il primo gradino dei ruoli
docenti dovrebbero scattare tre volte l'anno (per associati e ordinari saranno
invece annuali). Un'ultima novità importante riguarda l'impegno chiesto ai
professori: per meritare il «trattamento economico» i docenti dovranno
documentare un impegno di almeno 1.512 ore all'anno, di cui fanno parte le 350
ore di didattica già fissate dalle norme attuali.
gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA RISCRITTA LA GOVERNANCE
Per i rettori il limite di due mandati quadriennali, si sfoltiscono senati e
cda e si fissa in 1.512 ore annuali l'impegno dei docenti
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Nord-Ovest sezione:
LINTERVISTA data: 2009-05-06 - pag: 7 autore: Catia Bastioli. L'ad di Novamont
spiega come la crisi possa essere un'occasione di cambiamento per la chimica
nazionale e di sviluppo delle sinergie sul territorio «Non c'è futuro senza sostenibilità»
di Emiliano Sgambato E cosostenibilità, ricerca, economia di sistema e forte
legame con il territorio. Secondo Catia Bastioli, 52 anni, ad di Novamont, gli
elementi che hanno portato al successo l'azienda novarese leader nella
biochimica sono gli stessi che potrebbero costituire una nuova strada per
uscire con successo dalla crisi. C'è il rischio che la congiuntura negativa
allontani i consumatori e gli ammini-stratori, attenti solo a spendere meno, da
atteggiamenti compatibili con lo sviluppo sostenibile? La possibilità c'è,ma
per far capire che si tratta di un atteggiamento sbagliato occorre un imponente
sforzo di informazione per favorire un cambiamento culturale, che comunque è
già in atto tra cittadini, decisori pubblici, imprenditori. Il cittadino pensa
di risparmiare comprando qualcosa che costa meno, in realtà compromette il suo
futuro:anche l'acquisto di prodotti ecologicamente impattanti che distruggono
l'ambiente in un altro angolo del mondo,alla fine comporta la perdita di posti
di lavoro sul proprio territorio. Per spiegarlo non bastano semplici slogan,
tuttavia bisogna smetterla di pensare che la "signora Maria" non
possa capire, vediamo nell'esperienza di tutti i giorni che la gente crede ad
esempio con forza nella raccolta differenziata. Quali effetti sta avendo la
crisi sul vostro business? Nel 2008 abbiamo fatto segnare una crescita
significativa: il fatturato è aumentato del 24% a 62 milioni, e abbiamo assunto
25 nuovi dipendenti.Dall'inizio del
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Sud sezione:
CAMPANIA data: 2009-05-06 - pag: 8 autore: Innovazione. Domande entro il 15
giugno Bando da tre milioni per progetti nell'Ict SALERNO Tre milioni per
favorire la nascita di imprese innovative che operino nel comparto
dell'Information communication technology (Ict). è la dotazione finanziaria su
cui può contare il bando pubblico proposto nell'ambito del progetto Techframe
allo scopo di selezionare, in Campania, le più interessanti idee
imprenditoriali orientate a sfruttare le tecnologie informatiche e delle
telecomunicazioni per la produzione di beni e servizi a elevato contenuto
conoscitivo. Le domande di ammissione al bando potranno essere presentate fino
al 15 giugno. Techframe è un progetto promosso e sviluppato dal Parco
Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania e dal
Centro Regionale dell'Ict, in collaborazione con le Università di Salerno e del
Sannio. Gli aspiranti imprenditori che avranno formulato le più valide proposte
di business, selezionati tra gli aderenti al bando, saranno invitati a
partecipare a una prima fase di attività, di un anno, che prevede interventi di
assistenza alla redazione degli studi di fattibilità tecnica, economica e
finanziaria delle idee di impresa. Successivamente sarà emanato un nuovo bando,
riservato a piccole imprese costituite da meno di tre anni, che potranno
beneficiare sia di un sostegno finanziario, sia dell'accompagnamento per
l'organizzazione e l'avvio di nuovi business. Il bando è
aperto alle proposte presentate da ricercatori, docenti, dipendenti diCentri di
Ricerca e Università della Campania. Ma anche ad idee avanzate da
"indipendenti" che abbiano un'esperienza almeno quinquennale in
imprese a elevato impatto tecnologico e da aziende che vogliono scommettere
sull'Ict. «Con questa iniziativa – afferma Remo Russo, amministratore
delegato del parco tecnologico di Salerno l'innovazione tecnologica
d'eccellenza può diventare una preziosa occasione per uscire dalla crisi,
rendere più competitive le imprese locali e creare occupazione di qualità».
Mar. Mo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Centro-Nord sezione:
IN PRIMO PIANO data: 2009-05-06 - pag: 5 autore: INTERVISTA Franco Mosconi
Università di Parma «Ripartire dall'innovazione» «In tempi di incertezza
occorre ripartire dai fondamentali sviluppando ciò che ha portato alla nascita
e al successo dei distretti industriali: la presenza di manodopera qualificata,
di imprese specializzate che provvedono alla fornitura di beni intermedi e di
un flusso di conoscenze diffuse e condivise». Guarda con un certo ottimismo al
futuro Franco Mosconi, 47 anni, docente di Economia industriale presso l'Università di Parma. Questa è
la sfida del futuro. Le cronache raccontano di crescenti difficoltà... I
cluster della meccatronica e della meccanica avanzata, che hanno fatto
dell'innovazione una leva competitiva, e dei beni di consumo finali, dove
èforte la presenza di imprese che hanno investito sul marchio, stanno
tenendo e potrebbero continuare a farlo, pur in questo 2009 di crisi. Proprio
perché si sono attrezzati, investendo sulle reti distributive e in R&S. Che
fine farà la subfornitura? Stando alle ultime previsioni Fmi, nel 2009 il Pil
mondiale calerà dell' 1,3% e il commercio mondiale dell'11 per cento. Ecco
perché questa crisi va dritto al cuore del nostro sistema produttivo: le
regioni del Centro-Nord "valgono" un quarto dell'export italiano. In
questo contesto, una certa selezione è da mettere in conto. E quali politiche
industriali serviranno? Innanzitutto, è positivo che si sia riscoperto lo
strumento dei Confidi: in questi mesi, Regioni, Cdc ed enti locali hanno dato
loro nuove dotazioni. Ma occorre anche uno sforzo comune di pubblico e privato
negli investimenti su ricerca, tecnologia e capitale umano. In che maniera
dovrebbe svilupparsi questa partnership? è dalle nostre Università che possiamo
cominciare a dare il buon esempio, mutuando dall'Ue il principio delle
"cooperazioni rafforzate": master, scuole di dottorato e incubatori
di nuove imprese sono cose insieme da sviluppare su base regionale. Ma occorre
agire: è possibile che, secondo l'ultima indagine Censis, le regioni dell'area
primeggino nelle graduatorie dei territori produttivi e dell'accoglienza, ma
nella classifica dei 25 luoghi dell'eccellenza nell'innovazione piazzino un
solo luogo della conoscenza, la Scuola Normale di Pisa? © RIPRODUZIONE
RISERVATA LA CHIAVE «Importante insistere nell'investire su capitale umano e
tecnologia» Propositivo. Franco Mosconi, economista all'Ateneo di Parma
CONTRASTO
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Centro-Nord sezione:
COCCOBILL data: 2009-05-06 - pag: 23 autore: ARTICOLO2 Oggetto 1. La presente
legge: a) definisce gli strumenti di programmazione e coordinamento degli
interventi regionali per lo sviluppo in Toscana dell'attività dell'alta
formazione e di ricerca in ambito scientifico, tecnologico, umanistico,
economico e giuridico in armonia con gli indirizzi della programmazione
regionale, nazionaleed europea coerentemente con accordi ed iniziative a
carattere interregionale, favorendo l'interazione fra i diversi ambiti
disciplinari del sapere e della conoscenza; b) individua le forme di
interazione tra i soggetti che operano nell'ambito della ricerca e
dell'innovazione di cui all'articolo 3, gli enti locali, le imprese pubbliche e
private, favorendo la convergenza delle azioni e degli investimenti pubblici e
privati; c) definisce le azioni per la diffusione e trasferimento di competenze
scientifiche e tecnologiche dal sistema della ricerca a quello dei soggetti di
cui all'articolo 3, per la loro valorizzazione edapplicazione per
l'innovazionedei processi organizzativi, di produzione, di distribuzione e dei
servizi nonché per la valorizzazione delle risorse umane, promuovendone e
sostenendone la qualificazione e l'inserimento nel sistema
regionale della ricerca e delle imprese. ARTICOLO3 Rete regionale della ricerca
1. La Regione favorisce la cooperazione fra i soggetti operanti in Toscana
nell'ambito dell'alta formazione,della ricerca pubblica e privata,
della diffusione e del trasferimento dei risultati della ricerca
stessa,mediante l'istituzionedi un coordinamento denominato "rete
regionale della ricerca"; la rete opera nel rispetto delle specifiche
autonomie dei soggetti ad essa aderenti e della loro cooperazione con la
comunità scientifica internazionale, con particolare riferimento allo spazio
europeo della ricercadi cuialla comunicazione della Commissioneeuropea COM (
2000) 6, del 18 gennaio 2000. Le attività relative al coordinamento sono svolte
dalla struttura della Giunta regionale competente per materia. 2. Oltre alla
Regione, possono aderire alla rete regionale della ricerca: a) gli enti locali;
b) le università e le scuole superiori di alta formazione; c) gli enti di
ricerca ed i soggetti pubblici e privati che svolgo-no attività di ricerca; d)
i parchi scientifici e tecnologici e gli altri soggetti che operano nel campo
della diffusione e del trasferimento della conoscenza e dei risultati della
ricerca; e) le imprese pubbliche e privateche svolgono osono destinatarie di
attività di ricerca. 3. La Regione, in coerenza con gli orientamenti
dell'Unione europea in materia di ricerca, e gli indirizzi del pianonazionale
della ricerca, favorisce la partecipazione dei soggetti di cui al comma 2 alla
programmazione regionale. ARTICOLO4 Conferenza regionale per la ricerca e
l'innovazione 1. è istituita la Conferenza regionale per la ricerca e
l'innovazione di seguito denominata "Conferenza" quale organismo di
consultazione della Giunta regionale. 2. Alla Conferenza compete: a) formulare
proposte e osservazioni per la elaborazione degli strumenti di programmazione
di cui agli articoli 6 e 7; b) collaborare per le attività di ricerca svolte
dall'Osservatorio regionale della ricerca e dell'innovazione, di cui
all'articolo 9. 3. La Conferenza è composta da: a) il presidente della Giunta
regionale, o l'assessore delegato; b) il presidente del Consiglio delle
autonomie locali; c) il presidente di Unioncamere Toscana o un suo delegato; d)
i rettori delle università della Toscana ed i direttori delle scuole superiori
di alta formazione; e) i presidenti delle aree di ricerca toscane del Consiglio
nazionale delle ricerche (Cnr); f) cinque rappresentanti dei soggetti di cui
all'articolo 3, comma 2, lettere c) e d), individuati con provvedimento della
Giunta regionale; g) il direttore generale competente in materia di politiche
per la ricerca; h) cinque rappresentanti delle associazioni datoriali e dei
lavoratori delle imprese di cui all'articolo 3, comma 2, lettera e),
individuati dalla Giunta regionale, con proprio provvedimento, fra le
organizzazioni più rappresentative a livello regionale. 4. Alla Conferenza
partecipano gli assessori regionali ed i direttori generali competenti per
materia, in relazione agli affari trattati. 5. La Conferenza è nominata con le
procedure di cui alla legge regionale 8 febbraio 2008, n. 5 (Norme in materia
di nomine e designazioni edi rinnovo degli organi amministrativi di
competenzadella Regione), ed opera con lemodalità previstenel regolamento
interno di funzionamento, approvato dalla stessa. 6. La Conferenzarimane in
carica per la durata dellalegislatura. 7. Ai componenti della Conferenza non
viene corrisposta alcuna indennità di presenza o di carica. ARTICOLO5 Comitato
esecutivo 1. Organo esecutivo della Conferenza di cui all'articolo 4, è il
Comitato esecutivo. 2. Il Comitato esecutivo è composto da sette membri, di cui
uno in rappresentanza di ciascuno dei soggetti indicati nell'articolo 4, comma
3, lettere a), d), e), f), g), un rappresentante delle associazioni dei
lavoratori più rappresentative e due rappresentanti delle associazioni
datoriali, rappresentative di diversi settori produttivi; il Comitato esecutivo
è costituito ed opera con le procedure e con le modalità previste nel
regolamento di funzionamento di cui all'articolo 4, comma 5. 3. Il Comitato
esecutivo formulale proposte per le determinazioni di competenza della
Conferenza regionale per la ricerca e l'innovazione, che le sottopone alla
Giunta regionale. 4. Ai componenti del Comitato esecutivo non vienecorrisposta
alcuna indennità di presenza o di carica. ARTICOLO6 Indirizzi per la
programmazione e il coordinamento in materia di ricerca e innovazione 1. Il
programma regionale di sviluppo (Prs), coerentemente agli orientamenti
comunitari in materia di ricerca e agli indi SVILUPPO
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Centro-Nord sezione:
COCCOBILL data: 2009-05-06 - pag: 24 autore: PREAMBOLO Visto l'articolo 117,
terzo comma, della Costituzione della Re-pubblica
italiana; Visto l'articolo 4, comma 1,lettera n),dello Statuto della Regione
Toscana; Considerato quanto segue: 1.
LaRegioneToscanahacompetenzalegislativaconcorrente in materia di ricerca
scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settoriproduttivi,
che esercita nel rispetto della legislazione statale e dell'autonomia
universitaria e delleistituzionidialtacultura; 2. La Regione per favorirela
capacitàattrattivadellestrutture didattiche e di ricerca all'interno dello
spazio europeo della ricerca di cuialla comunicazione della Commissione europea
COM(2000)6,del18 gennaio2000,sipropone di promuovere la qualificazione del
sistema universitario e dell'alta formazione, la valorizzazione delle risorse
umane e l'attivazione di rapporti con le istituzioni universitarie con la
partecipazione delle autonomie locali; 3. Al fine di rafforzare l'integrazione
dei soggetti operanti in Toscana nell'ambito dell'alta formazione,della ricerca
pubblica eprivata,delladiffusioneedeltrasferimentodeirisultati
dellaricerca,nelrispettodellespecificheautonomie,sirende necessaria
l'istituzionedi un coordinamento denominato "rete
regionaledellaricerca"; 4. Al tempo stessosiritienedi rendere stabilela
reteregionale della ricerca e di consentire la partecipazione dei suoi membri
alleproceduredella programmazione regionalemediante l'istituzione di un
organismo di consultazione della
GiuntaregionalequalelaConferenzaregionaleperlaricerca e l'innovazione; 5. Al
fine di poter disporre di unabasedi conoscenza qualificata in materia di
ricerca ed innovazione, la Regione affida all'Istituto regionale per la
programmazione economica della Toscana (Irpet)il compito dieffettuarestudi ed
analisiin materia, tramiteunastrutturaorganizzativadenominataOsservatorio
regionale della ricerca e dell'innovazione; 6. Per rafforzare la coerenza e
l'integrazione delle politiche regionaliin materiadiricerca ed innovazione,che
attualmente sisviluppano in un contestocaratterizzatodallapluralitàdi
pianieprogrammisettoriali,siritieneopportunounattodi indirizzo delConsiglio
regionale,su proposta dellaGiunta regionale, che definiscail complesso degli
obiettivistrategici da perseguire e le linee di intervento prioritarie, con
l'indicazione del relativo quadro finanziario; 7. Poiché l'adozione dell'atto
di indirizzo in materia di ricerca ed innovazione è contestuale
all'approvazione del programma
regionaledisviluppo(Prs),sirendenecessariodifferire alla IX legislatura
regionale l'efficacia delle disposizioni della
leggerelativeataleattodiindirizzo; Siapprova lapresentelegge. ARTICOLO1
Finalità 1. La Regione Toscana,nell'esercizio della proprie funzioni in materia
di ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione di cui all'articolo
117, terzo comma, della Costituzione, nel rispetto dell'autonomia delle
istituzioni di alta formazione edi
ricercaoperantisulsuoterritorio,intende,conla presentelegge: a) favorire la
diffusione e il progresso della conoscenza e della ricerca fondamentale con
riferimentoagli ambiti diparticolare eccellenza e specificità strettamente
connessi con programmi fondamentali perlosvilupporegionale; b) promuovere la
ricerca industriale e losviluppo sperimentale
ediltrasferimentodeirisultatidellaricercaperlosviluppo
sostenibileelacompetitivitàdelsistemaproduttivoregionale, per la qualificazione
e valorizzazione delle competenze umane e l'incremento dell'occupazione, per il
contenimento e la qualificazione dei consumi energetici e delle risorse
naturali, per ilmiglioramento dellostatodisalutedeicittadini,per la
salvaguardia dell'ambiente e la valorizzazione dei beni cul-turali, per
l'efficienza dei sistemi della mobilità e del trasporto multimodale ed il
migliore utilizzo delleinfrastrutture,garan-tendo pari opportunitàdigenere; c) favorire lo sviluppo della ricerca privata, anche in forma consortileelasuaintegrazione con laricercapubblica; d)
favorirelaqualificazioneelamolteplicitàdelleesperienze,
nelrispettodeidirittideilavoratori,dellerisorseumane,
qualisoggettiattividelladiffusioneedeltrasferimentodella conoscenza; e)
integrare le politiche in materia diricerca,innovazione,trasferimento
tecnologico e alta formazione, in sinergia con isoggetti
pubblicieprivatioperantinelterritorioregionale; f) promuovere e sostenere
l'interazione, la cooperazione e i processidi aggregazione tra i
soggettioperanti in Toscana nella ricerca,nella diffusione e
neltrasferimentodella conoscenza edeirisultatidellaricerca; g)
diffonderelaconoscenzadellaricercaneiconfrontidella
collettivitàancheattraversoappositeazionidicomunicazione istituzionale.
Pubblichiamo la legge regionale n. 20/2009 recante "Disposizioni in
materia di ricerca e innovazione". Il testo normativo è stato approvato
dal Consiglio regionale della Toscana nella seduta consiliare del 21 aprile
2009. La legge, che è composta da 14 articoli, viene pubblicata
sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana in uscita oggi Dalla Conferenza
regionale pareri sulle politiche per l'innovazione
( da "Corriere della Sera"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 06/05/2009 - pag: 25 Coppie Le donne troppo impegnate
nei lavori di casa. «Ma i giovani stanno cambiando» La (dis)parità del tempo
libero Lui ha 83 minuti in più Rapporto Ocse: l'Italia è il Paese dove il divario
è maggiore MILANO Lui legge il giornale, lei intanto prepara la cena. Dopo
l'ufficio lui beve una birra con gli amici, lei affretta il passo perché la
lavanderia chiude alle sette e mezza. La domenica c'è la partita in tv, e meno
male che i bimbi sono al parco con la mamma. Scene di vita quotidiana e di
iniqua distribuzione di un bene preziosissimo: il tempo libero. In Italia più
iniqua che mai, visto che gli uomini ne hanno 83 minuti in più al giorno
rispetto alle donne. Più dei maschi messicani (80 minu-- ti), dei polacchi (62)
o degli spagnoli (33). Più di tutti i loro colleghi dei 19 Paesi passati sotto
la lente d'ingrandimento dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico. Le donne sorridono solo in Nuova Zelanda (dove sono in vantaggio di
2 minuti), in Svezia (+6) e in Norvegia (+16). Lo studio dell'Ocse dice anche
che noi italiani non siamo dormiglioni e passiamo tanto tempo a tavola
riuscendo a non ingrassare troppo. Magra consolazione per chi poi deve rifare i
letti e sparecchiare mentre la sua dolce metà si dedica tranquillamente agli
affari suoi. Il tempo libero come luogo privilegiato per osservare una società
e la disparità tra i sessi. Lo sa benissimo Domenico De Masi, docente di Sociologia del Lavoro alla Sapienza di Roma che
al tema ha dedicato un saggio, Ozio creativo: «Quell'ora e venti che solo noi
uomini possiamo goderci è qualcosa di cui vergognarsi. Questo gap ha ragioni
culturali: il maschio latino soffre la famiglia e odia la casa, le considera
secondarie e accessorie, solo il lavoro è vissuto come l'ambito
dell'espressione e della realizzazione di se stessi ». E non è un caso che
l'Italia si sia conquistata una simile maglia nera: «Siamo usciti tardi dalla
ruralità rispetto ad altri Paesi e la visione cattolica ha perpetrato
l'immagine della donna come regina del focolare. Sono certo che nella Germania
calvinista le cose vadano assai diversamente ». L'Ocse conferma: tra i tedeschi
la clessidra del tempo libero segna soltanto cinque minuti di privilegio in più
per gli uomini. «Siamo nella stessa situazione degli anni Cinquanta, solo che
allora le donne lavoravano esclusivamente in casa», commenta Lidia Ravera.
Altro che tempo per svagarsi, afferma la scrittrice, oggi ogni lavoratrice deve
farsi in tre: «Solo gli uomini possono permettersi il lusso di essere
monomaniacali dedicandosi alla carriera. Le donne lavorano prima per uno
stipendio, poi per la famiglia e, alla fine, i minuti e le energie che restano
li devono spendere per mantenersi belle. Un impegno imprescindibile: essere
carine è un obbligo sociale. E se a 19 anni si fa piuttosto in fretta, dopo la
trentina i tempi cominciano ad allungarsi...». Ma la coppia che lavora non
dovrebbe fondarsi sul mutuo soccorso? «Gli uomini, al massimo, portano fuori il
pattume», scherza amaro Maria Cristina Bombelli, docente di Organizzazione del lavoro
all'Università Bicocca di Milano e autrice del saggio Alice in business land.
Diventare leader rimanendo donne. Un titolo, un problema: «L'organizzazione del
lavoro in Italia sembra fatta apposta per non lasciare spazio alla famiglia ».
E visto che la famiglia pesa quasi tutta sulle spalle delle donne, il risultato
è che, quando non sono addirittura costrette a lasciare il lavoro, il tempo
libero resta un miraggio. E quelle che riescono a ritagliarsene un po', lo
usano in modo diverso dai loro colleghi? «Assolutamente sì dice Bombelli . I
maschi preferiscono stare con gli amici, il calcio, la palestra. Le donne, e le
statistiche lo confermano, hanno un approccio più colto: leggono, vanno al
cinema, frequentano il teatro». Ultimo tentativo di difesa: ma non sarà che gli
uomini hanno più bisogno di evasione? «Macché, questa è solo una bugia di
comodo che ci raccontiamo, guarda un po', proprio noi uomini», dice lo
psichiatra Giacomo Dacquino, autore del saggio Sesso soldi e sentimenti. No, la
natura non c'entra: la colpa è delle «madri latine» che «trattano i figli
maschi come dei sultani: loro poi, una volta sposati, finiscono con il
considerare le mogli completamente al loro servizio». Non tutto è perduto,
però: «Secondo la mia esperienza di terapeuta di coppia questo maschilismo è
imperante nelle coppie dai 35 anni in su, mentre i più giovani dimostrano di
avere un atteggiamento diverso: il primo che arriva a casa mette su la pasta,
svuota la lavatrice, va a prendere il bimbo dalla nonna». Le nuove generazioni
sembrano insomma averlo capito: dividersi stress, oneri e tempo libero
possibilmente in parti uguali è il miglior modo di amarsi per davvero. Tempo
Una fetta in più Illustrazione di Alberto Ruggieri (Corbis) Fabio Cutri
( da "Corriere della Sera"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Lombardia data: 06/05/2009 - pag: 10 Università Con il cambio degli
statuti, entro il 2012 dovrebbero variare i vertici degli atenei Rettori, parte
la corsa La prima sfida è a Pavia Maloberti e Velo contro Stella. Preti in
carica a Brescia da 26 anni DAL NOSTRO INVIATO PAVIA Parte dal Ticino la corsa
che, entro tre anni, dovrebbe portare a rinnovare i vertici delle università lombarde spazzando ciò che rimane di rettorati
immutati da decenni. In realtà qui, dove nel 2005 il professor Roberto Schmid
aveva raggiunto il record di 17 anni ininterrotti alla guida di uno dei più
prestigiosi e antichi atenei d'Europa (9 facoltà, 103 corsi di laurea, 24 mila
iscritti, 16 collegi universitari), il rinnovamento è già iniziato quattro anni
fa con l'insediamento del fisico Angiolino Stella che, puntando sulla ricerca
come motore di sviluppo, ha fatto salire l'Alma Ticinensis Universitas ai primi
posti delle classifiche italiane. Lo statuto negli anni scorsi è cambiato e ora
il rettore «può essere rieletto consecutivamente solo una volta». Ieri alle 14,
scaduto il termine per presentare le candidature, oltre a Stella hanno deciso
di correre Franco Maloberti, docente di ingegneria elettronica, e Dario Velo, economista, che già
quattro anni fa si era presentato ottenendo 417 voti contro i 549 del vincitore.
Ma se a Pavia il nuovo corso è già iniziato, a Brescia bisognerà aspettare il
2010 per vedere (forse) il tramonto del rettorato di Augusto Preti, 67 anni,
professore di biochimica in carica dal 1983, quando in Italia governava ancora
Amintore Fanfani. I limiti al mandato sono infatti fissati dagli statuti che
ogni ateneo adotta liberamente e che negli ultimi anni sono stati spesso
cambiati per garantire il necessario ricambio. Ma a Brescia è rimasta immutata
la regola secondo la quale «il rettore in carica che ha già svolto due mandati
consecutivi può essere rieletto solo con maggioranza assoluta per il terzo
mandato e con la maggioranza di due terzi per i mandati successivi ». L'ultima
volta, nel 2006, Preti è stato rieletto con 306 voti su 392. Di sicuro si avvia
al termine il 31 ottobre
( da "Corriere della Sera"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 06/05/2009 - pag: 15 Il nuovo '68 Nel mirino la riforma
del sistema educativo voluta dall'Eliseo Atenei di Francia in rivolta Studenti
e prof contro Sarko Bloccate 51 università. Lezioni nei bar e all'aperto DAL NOSTRO
CORRISPONDENTE PARIGI Una volta era un mito. Della cultura e della rivoluzione
studentesca, continuamente rievocato all'indomani di ogni nuova scintilla. Oggi
è soprattutto un simbolo: della decadenza in cui stanno precipitando molte
università del Paese e di una rivoluzione conservatrice che dagli atenei agli
ospedali, dalla burocrazia alle fabbriche sta mettendo i bastoni fra le ruote
ai propositi riformatori di Sarkozy. Parliamo della Sorbona, dove le domande
d'iscrizione sono cadute del 25% rispetto all'anno scorso. Ma potremmo parlare
di Tolone, paralizzata e al centro di una poco edificante inchiesta per
traffico di diplomi a vantaggio di laureandi cinesi. O di molte altre
università, da Tolosa a Nancy, da Bordeaux a Lille: occupate o paralizzate da
settimane, costrette a rinviare le sessioni d'esame e, in alcuni casi, a
mettere in discussione la validità dell'anno accademico. Secondo il
coordinamento nazionale degli studenti, 51 atenei sono parzialmente o
totalmente bloccati da scioperi del personale o assemblee permanenti. La
contestazione assume di volta in volta forme pittoresche o dure. La «ronda» di
notte, davanti al municipio di Parigi, ha passato il traguardo delle mille ore
e la sera del primo maggio si è spinta a una breve irruzione nell'edificio.
Davanti al ministero dell'Educazione superiore c'è stato un lancio di scarpe,
una riproposizione del famoso gesto di un giornalista iracheno contro Bush. Si
tengono lezioni all'aperto, sui marciapiedi, in bar, stazioni e treni, per
sensibilizzare l'opinione pubblica sulla giustezza
della lotta. Membri del governo e illustri accademici hanno lanciato l'allarme
sul rischio del semestre bianco. Hélene Carrère d'Encausse, segretario
dell'Acadèmie française, parla di «disastro per la reputazione dell'università
francese all'estero. Molti studenti stranieri non vorranno iscriversi alle
nostre università». Il segretario generale dell'Eliseo, Claude Gueant, denuncia
l'azione di minoranze radicali e il fatto che la maggioranza degli studenti sia
tenuta in ostaggio. In effetti, genitori e studenti cominciano a preoccuparsi
per l'eventuale perdita dell'anno. Ma, al di là dell'effettivo consenso, la
protesta conferma un malessere profondo, al punto che per la prima volta si
trovano dalla stessa parte della barricata studenti, ricercatori e professori e
sul banco dell'accusa il progetto riformatore di tutto il sistema educativo
lanciato dal presidente Sarkozy subito dopo la sua elezione, nell'estate del
( da "Stampaweb, La"
del 06-05-2009)
Argomenti: Cervelli
UNIVERSITA
DI MILANO Che cosa succede quando guardiamo la Gioconda, il Cavaliere azzurro,
un «mobile» rosso? Come è possibile che Leonardo, Kandinsky, Calder abbiano
immaginato queste opere, le abbiano dipinte e create per noi? Molte sono le risposte che scienziati e
filosofi hanno dato nei secoli a queste domande, avanzando ipotesi divergenti,
convinti come erano che la libertà dell'immaginazione e la materialità organica
dell'occhio fossero antitetiche l'una all'altra. Oggi qualcosa sta cambiando
grazie alla collaborazione di filosofia e neuroscienze. Il prefisso «neuro»
scandisce molto del sapere contemporaneo e, se si deve riscontrare una
«tendenza neuro» fatta anche di ingenuità interpretative, di pigrizia critica,
perfino di un certo magismo scientista, va detto però che questa offre la
possibilità di ricomporre la frattura tra scienze della natura e dello spirito
con soluzioni proficue per la conoscenza. Alcune sono proposte dalla
neuroestetica, un recente ambito di studi per indagare i correlati
neurofisiologici di chi «produce» e «fruisce» un'opera d'arte, in particolare
visiva. Due sono le linee-guida principali della neuroestetica. La prima indaga
le preferenze percettive che ordinano il mondo visivo, assunto come un fenomeno
autosufficiente, per il quale un quadro e un panorama sono meri fatti ottici,
cose da vedere tra loro equivalenti. La seconda si rivolge invece allo scambio
tra chi osserva e il mondo osservato. E uno scambio rispetto
al quale l'arte detiene una posizione privilegiata: ci fa vedere di più e, vedendo di più,
vediamo cose nuove. La visione, qui, è creativa, unisce suoni a colori, figure
a parole, mostra la metaforicità del reale e la capacità che il corpo sensibile
ha di plasmare il mondo. Colore e movimento La prima linea è inaugurata nel
1994 dal neuroscienziato inglese Semir Zeki, che scrive con l'artista visivo
Mathew Lamb l'articolo «The neurology of kinetic art». Vi delinea un «manifesto
dei fatti fisiologici» e spiega l'organizzazione modulare del cervello visivo,
per la quale colore, forma, movimento, direzione e, forse, profondità dei corpi
sono processati distintamente e in sequenza da diverse aree cerebrali. In
particolare, l'area V5 del cervello visivo processa il movimento: Calder
avrebbe creato i suoi «mobiles» per la nostra V5!? Gli artisti figurativi
sarebbero infatti neurologi inconsapevoli, che stimolano il nostro cervello
visivo con le loro opere. Zeki svilupperà tale posizione in «La visione
dall'interno», aprendo a una specializzazione della neuroestetica che chiamerei
neurocritica d'arte, condotta esclusivamente da neurologi che considerano
maldestramente l'opera alla stregua di un sintomo organico. La neuroestetica
inaugurata da Zeki propone dunque un progetto teorico a base neurobiologica, il
cui medium è l'arte e prelude così a una concezione iperestesiologica dell'arte
stessa: arte=estetica. L'«estetico» diventa un attributo cerebrale. Molti sono
però gli studiosi che prestano la dovuta attenzione allo statuto artistico del
prodotto figurativo, tanto che la stessa storia dell'arte si vale delle
scoperte neuroscientifiche per indagare, ad esempio, le risposte emotive
all'immagine, in una prospettiva di ricerca ormai
ventennale inaugurata negli Usa da David Freedberg. La seconda linea di sviluppo
della neuroestetica è portata avanti dal neuroscienziato indiano Vilayanur S.
Ramachandran. Assume l'arte come un enigma da risolvere e rinviene 10 «leggi
dell'esperienza artistica», tra cui l'iperbole e la metafora, che possiamo
leggere come un avanzamento delle leggi percettive della teoria della Gestalt,
da interpretare però in senso evolutivo: l'arte allena alla vita, aiutando a
generare simulazioni interne e immagini mentali, come se ci si esercitasse
nella parte che stiamo osservando sulla tela, stupendoci con figure inconsuete
che ci soddisfano più di quanto non faccia la realtà. Potremmo intendere
l'approccio di Ramachandran come una teoria estetica della reazione fruitiva.
Lo stato delle emozioni Certo, se la neuroestetica volesse «spiegare» che cosa
è l'esperienza estetica, l'impresa sarebbe meramente riduzionistica e
mancherebbe l'obiettivo. Tuttavia, l'indagine dei correlati neurofisiologici
delle emozioni e degli stati cerebrali che accompagnano la creazione e la
fruizione di un'opera può aiutare a considerare l'identità dell'uomo come
plastica e metaforica, facendo comprendere che immaginiamo con il corpo e che
le opere sono espressione di pensieri incorporati. A questo proposito si può,
forse, prevedere che da simili studi guadagneranno di importanza l'antropologia
filosofica e l'archeologia: scavo nei corpi umani e artistici del passato ed
esplorazione del cervello vivente si potranno arricchire fruttuosamente l'un
l'altra. Chi è Cappelletto Filosofo della scienza RUOLO: E
RICERCATRICE DI ESTETICA
ALLUNIVERSITA DIMILANO RICERCHE: TEORIA DELIMM
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti: Cultura
LA FEDERAZIONE il
caso La nuova sfida della scuola per formatori ARTE BIANCA In Valsessera nasce
l'Università del pane «Con Città Studi prepareremo i
docenti che andranno a insegnare in tutta Italia» MATTEO PRIA Ancora al palo il
Centro previsto a Coggiola: «Le istituzioni ci dicano se sono interessate»
BIELLA La federazione italiana panificatori sceglie la Valsessera come capitale
del pane con una manifestazione di quattro giorni e con un progetto per
realizzare la prima scuola di formatori per panificatori sul territorio
italiano. Già pronto il programma della manifestazione le «Cinque stagioni del
pane», che si terrà nella struttura costruita dalla Comunità Montana Valsessera
per ospitare il futuro centro di Arte Bianca. «Non si tratterà però di
un'inaugurazione del centro - sottolinea Luca Piantanida, presidente dell'Arte
Bianca -, semplicemente abbiamo chiesto ospitalità». Si parte sabato 30 maggio
e si andrà avanti fino al 2 giugno con un convegno nazionale dal titolo «Quale
futuro per la panificazione italiana, prospettive e programmi», a cura del
gruppo nazionale Giovani panificatori che conta circa 900 iscritti.
Panificatori, pizzaioli, gelatai, pasticceri arriveranno da tutta Italia per svelare
il segreto dell'arte bianca. L'altra grande novità è la realizzazione di una
scuola per formatori sull'arte bianca. «Abbiamo concordato con Città Studi una
nuova sinergia che ci permette di portare a termine l'obiettivo di creare la
scuola di formatori - ha spiegato durante la conferenza Luca Piantanida -. A
questo punto abbiamo tutte le carte in regola per proporre il nostro progetto
unico nel suo genere in Italia». Il prossimo passo sarà capire come intendono
muoversi le amministrazioni pubbliche: per il momento tutto è in sospeso dato
che sul comodato gratuito concesso dall'ente montano è stato presentato un
ricorso al presidente della Repubblica. «Mettiamo a disposizione un progetto
serio per il Biellese, le istituzioni ci dicano se sono interessate o meno - ha
sottolineato il presidente della federazione panificatori Luca Vecchiato -. Da
una prima stima abbiamo già 85 pre-iscrizioni per questa scuola e questo vuole
dire lavoro per tutti». Il presidente poi illustra il disegno della
federazione: «Il progetto nazionale prevede la presenza di dieci punti di
formazione in tutta Italia e nelle nostre intenzioni nel Biellese dovrebbe
sorgere il centro formativo di chi andrà a operare negli altri centri formativi
che si apriranno in tutta la Penisola. La sinergia con Città Studi ci
permetterà in tempi brevi di iniziare a lavorare e ottenere risultati». Ma
perchè è stata scelta proprio la Valsessera come capitale dell'arte bianca?
«Perchè è presente un'associazione che lavora in modo serio e che ha ottenuto
riconoscimenti in tutta Italia - risponde il presidente della federazione
panificatori Luca Vecchiato -. E' un obiettivo che ci siamo prefissi il 28
gennaio del 2000, con una lettera inviata alle amministrazioni del territorio.
Adesso ci sono tutti i presupposti per partire».
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti: Cultura
DOMODOSSOLA. NASCE
IL «CRID» «Ars.Uni.Vco» avvia un nuovo corso per formare figure di alta
professionalità Centro di ricerca informatica [FIRMA]ALESSANDRO COBIANCHI
DOMODOSSOLA Formare delle figure professionali qualificate che possano lavorare
sul territorio. Questo lo scopo del «Crid», il centro di ricerca informatica
che sarà attivato a Domodossola nelle aule di Ars.Uni.Vco del Collegio Rosmini.
Una scelta che va nella direzione futura di Ars.Uni, quella di aprire corsi o
master di alta qualità in Provincia. «Puntare sull'eccellenza è la scelta verso
la quale siamo orientati - ha spiegato il presidente di Ars.Uni.Vco- Tiziano
Pera - i 10 studenti laureandi nel corso di ingegneria informatica ed
elettronica potranno così seguire un tirocinio affiancati da persone
qualificate». Politecnico di Torino, Camera di Commercio, ma anche due
importanti realtà imprenditoriali locali come Altea ed Emisfera, hanno firmato
con l'ente di gestione presieduto da Pera un protocollo d'intesa che porterà
avanti il «Crid» nei prossimi due anni. Ogni due settimane
per due giorni un docente
del Politecnico sarà a Domodossola per stare accanto agli studenti, che saranno
seguiti anche da due figure fornite dalle due aziende private. Dopo il centro
sulle nanotecnologie quindi un nuovo corso improntato sulla ricerca, così come
avava già anticipato nPera dopo l'ultimo consiglio direttivo di Ars.Uni.
Il futuro è stato quindi scelto, si andrà in questa direzione per il sviluppare
eccellenza locale: «Stiamo lavorando anche per far partire a Stresa un centro
di ricerca sul turismo, oltre all'Ecm, che si occuperà della ricerca in campo
medico» ha sottolineato Tiziano Pera. Soddisfazione è stata espressa dal
presidente della Provincia Paolo Ravaioli e dall'assessore domese alla Cultura
Luca Albini. «Ricerca ed innovazione sono il futuro del nostro territorio - ha
commentato Ravaioli, rcordnado come l'università fosse
partita come sperimentazione con dei fondi olimpici di Torino 2006 - ma oggi
possiamo dire che sono stati raggiunti importanti risultati». Di opportunità
per le aziende del territorio di trovare nel Vco persone preparate e
qualificate, e della possibilità che grazie al nuovo centro di ricerca possano
nascere nuove forme imprenditoriali, ha invece parlato Maurizio Morisio,
responsabile della ricerca per il Politecnico di Torino. «Abbiamo aderito con
entusiasmo - ha sottolineato il docente - crediamo che
questo centro di ricerca potrà anche far avvicinare più studenti alla facoltà
in futuro». Per Maurizio Colombo, direttore della Camera di Commercio: «Le
aziende locali, che hanno bisogno di rinnovarsi, potranno trovare l'input
giusto in questi studenti».
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti: Cultura
ANALISI E
TESTIMONIANZE il caso Il disagio arriva anche sulla cattedra "Insegnare
oggi stanca di più e provoca stress da rigetto" «Non mi lamento della paga
ma vorrei che la collettività riconoscesse il nostro lavoro» FILIPPO RUBERTA'
VERBANIA Insegnare stanca?». La risposta è «sì» e, non c'è dubbio, i professori
lo sapevano già. Ma il convegno che si è tenuto ieri all'Iti Cobianchi di
Verbania, promosso dalla Cisl-Scuola, su «Il disagio degli insegnanti», voleva
andare oltre la denuncia delle sofferenze e fare delle proposte di lavoro per
migliorare questa condizione. Il confronto ha portato ad un elenco di cose che
si possono fare subito, ben sintetizzate nelle conclusioni
di Claudio Vicari, docente
che si occupa della formazione degli insegnanti all'Università di Torino:
formare, sulla questione, sia gli insegnanti che i dirigenti scolastici;
coinvolgere gli ispettori chiedendo di avere maggiore attenzione al problema;
porre un limite al precariato; aprire sportelli d'ascolto; istituire
periodi di distacco dall'insegnamento. Ma quali sono i mali che più affliggono
gli insegnanti oggi? Orietta Montrezza segretaria provinciale della Cisl-Scuola
ha definito il docente un «allacciatore di fili
spezzati»: «Perchè - ha spiegato - cambia alunni, classi e spesso scuole, e
così ogni anno deve ricominciare. Deve confrontarsi con i cambiamenti rapidi
dei giovani, dei loro genitori, ma anche delle tecnologie e del quadro
normativo. E' sempre chiamato in causa e poi ha l'impressione di non fare
abbastanza». La psicologa Grazia Ciardo ha sottolineato che le famiglie «hanno
tolto qualcosa al ruolo perché i genitori sono diventati gli avvocati dei
figli». E così dire «suo figlio è un incapace» scatena il pregiudizio: «Ma cosa
vuole quello che non fa mai niente e ha tre mesi di vacanza all'anno?». Tutto
ciò in una situazione in cui gli studenti, secondo una ricerca condotta al
Cobianchi nel 2006, mettono al primo posto, tra i loro modelli, le star di
spettacolo e sport e all'ultimo i professori. Una considerazione quasi uguale a
zero che porta Maria Grazia Piasentin insegnante di lingue a dire: «Lo stress
maggiore è la scarsa considerazione sociale. Io non mi lamento dello stipendio
anche se è poco, ma vorrei che la gente riconoscesse il nostro lavoro che è
faticoso, difficile». Così la collega Benedetta De Vito, che trova però qualche
motivo consolatorio:«Mi sono accorta che seminiamo anche quando non ce ne
rendiamo conto. Ho visto che gli studenti, anche quelli difficili, ci
rivalutano col tempo». Affaticamento fisco ed emotivo, atteggiamento distaccato
e apatico, frustrazione e perdita di controllo dei propri impulsi: sono questi
i sintomi che caratterizzano il «burnout», sindrome che vede gli insegnanti tra
i più colpiti insieme ai medici, di cui ha parlato lo psicologo Luca Signorelli.
Ma peggio sta chi nella scuola è precario da anni. Come Giuseppe Rago, docente di Diritto al Cobianchi, che ha al suo attivo ben 23
anni e ogni anno ricomincia con 220 studenti e borse di compiti da correggere.
Dice Gino Carissimi che insegna Filosofia al Liceo Cavalieri: «Ci chiedono di
fare di tutto, storia educazione stradale, educazione sessuale, educazione
civica e così c'è molta approssimazione». Chiara Caretti, docente
di Diritto al Cobianchi, è disabile e si muove in carrozzina, è 15 anni che
gira per la Provincia: «Ogni anno ad agosto mi viene la 'morte nel cuore'
perchè ho sempre paura di finire lontana da casa e per me è una sofferenza non
indifferente».
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti: Cultura
NORME E TRIBUTI
Dichiarazione dei redditi Tutte le novità dell'Agenzia delle Entrate Giorni da
dichiarazione dei redditi. Anche quest'anno ci sono novità interessanti.
Vediamo come e secondo quali normative. Con la circolare dell'Agenzia delle
Entrate del 21 aprile scorso n.18, sono stati forniti chiarimenti in merito
alla corretta compilazione del modello 730/2009 e, conseguentemente, del
modello unico 2009. Il tema in esame sono le «Spese per l'autoaggiornamento e
la formazione sostenute dai docenti». Relativamente alla
detrazione Irpef del 19 per cento a favore dei docenti per le spese sostenute
nel 2008 per l'autoaggiornamento e per la formazione (prevista dall'art. 1 co.
207 della L. 24.12.2007 n. 244) la circolare dell'Agenzia delle Entrate ha
chiarito che: danno diritto alla detrazione le spese relative a beni e servizi
che favoriscono lo sviluppo della professionalità del docente,
quali libri, riviste, software didattici, corsi di aggiornamento e seminari; le
spese sostenute devono essere documentate con fattura o ricevuta fiscale dalle
quali risulti la tipologia del servizio o del bene acquistato; la riferibilità
alla professione svolta degli stessi beni e servizi, nonché la qualità di docente di ruolo o di docente con
incarico annuale, devono essere oggetto di dichiarazione da parte del
contribuente. Spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari
"fuori sede". La circolare ha anche chiarito che la detrazione Irpef
del 19 per cento delle spese per canoni di locazione sostenute da studenti
universitari fuori sede non può essere estesa ai contratti di locazione di
unità immobiliari situate all'estero. La norma, infatti, facendo riferimento ai
contratti di locazione stipulati ai sensi della L. 431/98 e ad altri contratti
abitativi stipulati con soggetti individuati dall'ordinamento nazionale,
esclude dall'agevolazione i contratti stipulati in base a normative proprie di
altri ordinamenti. La stessa circolare conferma che (ai fini della deduzione e
della detrazione delle spese sanitarie relative all'acquisto di medicinali)
effettuate a decorrere dall'1.1.2008 è necessario che le stesse siano
certificate da fattura o scontrino fiscale contenente: la specificazione della
natura, qualità e quantità dei beni; l'indicazione del codice fiscale del
destinatario. I documenti privi di tali caratteristiche non saranno considerati
validi. L'articolo 15 (co. 1 lett. e) del Tuir disciplina la detrazione Irpef
del 19 per cento in relazione alle spese per la frequenza di corsi di
istruzione secondaria e universitaria. Per gli istituti o università
privati e stranieri, la detrazione spetta in misura non superiore a quella
stabilita in relazione alle tasse e ai contributi degli istituti statali
italiani. La circolare dell'Agenzia delle Entrate (21.4.2009 n. 18) ha
confermato che la misura massima delle tasse stabilita dall'università
pubblica di riferimento, in relazione al corso frequentato dallo studente,
costituisce il limite entro il quale è possibile calcolare la detrazione. Nei
casi infine in cui il contribuente, in sede di dichiarazione dei redditi,
intenda dedurre i contributi e i premi (diversi dal tfr) versati dal medesimo e
dal datore di lavoro alle forme pensionistiche complementari, lo stesso
contribuente deve annotare sul documento di spesa che la stessa non è già stata
dedotta dal reddito di lavoro dipendente, ad opera del datore di lavoro
sostituto d'imposta. L'annotazione deve essere sottoscritta dal contribuente.
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il seminario
L'Università discute gli scenari dell'integrazione In occasione delle
celebrazioni per la Festa dell'Europa, sabato alle 10,50 nella sede di Strada
Cappuccini ad Aosta, la facoltà di Scienze politiche e delle Relazioni
internazionali dell'Università della Valle d'Aosta organizza il seminario
«Besoin d'Europe? Gli scenari dell'integrazione europea nel nuovo millennio».
Interverrà Umberto Morelli, docente di Storia delle relazioni internazionali all'Università di
Torino e direttore del Centro studi sul federalismo di Moncalieri. Il
seminario, aperto al pubblico, vuole essere un momento di riflessione sui
problemi e le prospettive del processo di integrazione comunitaria e sulle
capacità dell'Unione europea di porsi come soggetto politico sulla scena
mondiale.\
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti: Cultura
FINALE LIGURE
PUBBLICATI GLI ATTI DEL CONVEGNO In Sala Gallesio Il ruolo del Marchesato
durante il Rinascimento Domani alle 17,30 la presentazione a pubblico e
studiosi FINALE LIGURE Saranno presentati domani in Sala Gallesio (ore 17,30)
gli atti del convegno «Finale fra le potenze di antico regime. Il ruolo del
Marchesato sulla scena internazionale (secoli XVI-XVIII)», che si è tenuto lo
scorso ottobre nel Complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo. Dal
convegno, organizzato con il patrocinio del Comune e del Dipartimento di storia
moderna e contemporanea dell'Università di Genova, è scaturito un volume,
curato da Paolo Calcagno, che è stato pubblicato dalla Società savonese di
storia patria con il contributo della fondazione De Mari. «A poco più di sei
mesi dal convegno, grazie all'impegno degli autori e a quello degli amici della
Società di storia patria, è già pronto il volume degli atti. - dice Paolo
Calcagno - Si tratta di contributi originali, basati su approfondite ricerche
d'archivio. Con questa iniziativa abbiamo voluto dare uno spazio adeguato a un
piccolo Stato che mantenne la sua indipendenza per tutto il corso del Medioevo,
e che in seguito ricoprì un ruolo molto importante all'interno del sistema
imperiale spagnolo, diventando oggetto di contesa tra le potenze di antico
regime». Prosegue: «Proprio per questo abbiamo promosso studi che collocassero
la vicenda storica del Marchesato nel suo giusto contesto internazionale, e che
affrontassero l'argomento locale per sviluppare riflessioni di carattere più
generale. Il libro svaria fra Cinquecento e Settecento, e tocca temi di
indubbia centralità della storia finalese: la figura di Alfonso II Del
Carretto, la questione degli alloggiamenti militari, il progetto spagnolo per
la costruzione del porto, le vicende dei corsari del Finale, l'evoluzione del
notabilato locale». Saranno presenti Giovanni Assereto, docente di Storia moderna all'Università di Genova e gli autori dei
singoli contributi: Riccardo Musso (Soprintendenza archivistica per la
Liguria), Cinzia Cremonini (Università Sacro Cuore, Milano), Mario Rizzo
(Università di Pavia), Paolo Calcagno (Università di Verona), Luca Lo Basso
(Università di Genova), Andrea Lercari (Istituto internazionale di studi
liguri) e Marco Leale (Società savonese di storia patria).\
( da "Stampa, La" del
07-05-2009)
Argomenti: Cultura
CULTURA
L'INCONTRO-DIBATTITO DOMANI ALLE 11 NELL'AULA MAGNA Imperia, al Polo
universitario in scena il "Processo a Gesù" Accanto
ai docenti è previsto l'intervento di un esperto di cinema e teatro: Diego
Schiavo [FIRMA]DIEGO MARRESE IMPERIA Domani nell'Aula Magna del Polo
Universitario Imperiese si svolgerà l'incontro-dibattito dal titolo «Processi
in scena: il processo di Gesù» organizzato dai docenti di Istituzioni di
diritto romano e Storia del diritto romano, Gloria Viarengo e Marco Melluso.
L'obiettivo è capire dal punto di vista della giurisprudenza e non solo lo
svolgimento delle procedure processuali di allora, con raffronti con quelle
attuali. L'appuntamento è alle 11: la mattinata sarà caratterizzata dalle
relazioni di alcuni tra i massimi esperti di processo penale romano e del
processo di Gesù. Ad aprire l'incontro sarà Bernardo Santalucia dell'Università
di Firenze. Parlerà del processo penale in provincia all'inizio del I secolo
d.C. per introdurre dal punto di vista della giurisprudenza questo importante
fatto a cavallo tra storia e religione A seguire è previsto l'intervento di
James Caimi dell'università di Genova. Si focalizzerà
su Gesù davanti al Sinedrio. A lui spetterà il compito di introdurre il
problema delle fonti attraverso le quali conosciamo le vicende processuali che
hanno coinvolto Gesù. A chiudere gli interventi della mattinata Massimo
Miglietta dell'università di Trento che si occuperà
dell'accertamento svolto dal funzionario romano (il prefetto di Giudea) durante
la fase processuale. Nel pomeriggio (ore 14,30) è previsto l'intervento di un
esperto di cinema e teatro, Diego Schiavo, regista e sound designer. Illustrerà
con alcuni esempi scenici e cinematografici il tema «Il processo a Gesù nel
teatro e nel cinema». A concludere l'appuntamento di oggi, incontro di storia,
giurisprudenza e religione, sarà la proiezione del film tv «Processo a Gesù»,
diretto da Gianfranco Bettetini e realizzato nel 1968. La pellicola è tratta
dall'opera omonima di Diego Fabbri.
( da "Repubblica, La"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina III - Genova
L´intervista L´Università secondo Ranieri "Bene lo Statuto ora il
Politecnico" MICHELA BOMPANI «Non si può pensare che i tacchini siano
felici di partecipare al pranzo di Natale: il nuovo statuto dell´ateneo di
Genova segna la fine dei corsi di laurea, assemblaggio
degli interessi delle categorie di docenti. Ecco perché qualcuno rema contro,
ad esempio alcuni presidi. Finalmente, invece, parte a Genova l´università dell´autonomia»: Andrea
Ranieri, assessore alla Cultura del Comune di Genova e membro del consiglio
d´amministrazione dell´ateneo entra a piedi giunti nella riforma della
"governance", firmata dal rettore Giacomo Deferrari. Rilancia
con forza il progetto del Politecnico del mare, mette in discussione le sedi
decentrate dell´università, invoca un legame stretto
con il territorio e mette in guardia su un punto, ancora da chiarire, della
riforma: «Le "scuole", in cui confluiranno le facoltà, saranno dei
blocchi rigidi, oppure, come spero, diventeranno i luoghi in cui esercitare e
"spingere" l´autonomia?». Una bozza di statuto è stata presentata a
tutto il mondo accademico, lunedì scorso, dal rettore Deferrari: si tratta di
"un´opera aperta", cui professori, ricercatori, tecnici, studenti
sono stati invitati a dare un contributo (il testo è sul sito dell´Università:
www.unige.it). SEGUE A P
( da "Repubblica, La"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina I - Firenze L´università ormai si fonda sul volontariato: duecento cattedre ad
Architettura, una cinquantina a Lettere e così via Centinaia di prof senza
stipendio Ateneo, sono i docenti a contratto: terranno i corsi ma non avranno
un euro LAURA MONTANARI Centinaia di cattedre, e quindi di corsi, senza
stipendio per i prof. Da autunno nessun docente
a contratto sarà pagato dall´università di Firenze: ad
Architettura saranno oltre 200 i «volontari» della didattica, una cinquantina a
Lettere,
( da "Repubblica, La"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina II - Firenze
Quei prof venivano pagati 3 l´ora da settembre dovranno insegnare gratis I
docenti a contratto senza stipendio: faranno centinaia di corsi (segue dalla
prima di cronaca) Gli studenti li chiamano «professori» e a vederli in aula o a
fare gli esami, in effetti non si capisce la differenza fra un docente a contratto e un ordinario, associato o ricercatore.
Bisogna guardare i compensi per accorgersene, i primi di solito vengono pagati
poco, dall´autunno niente. Sono i «volontari» della didattica, militanti di un
esercito della salvezza per l´ateneo a corto di risorse. «Questo è un problema
che è in fase di risoluzione - spiega il preside di Architettura Raimondo
Innocenti - quando la riforma 270 sarà a regime diminuiranno drasticamente. Già
oggi nella nostra facoltà non ci sono insegnamenti fondamentali assegnati agli
esterni quanto piuttosto laboratori o corsi di pochi crediti didattici». Non è
dello stesso parere Ilaria Agostini, da diversi anni docente
a contratto proprio di Architettura: «Dalla presidenza della facoltà ci sono
arrivati i bandi per gli insegnamenti da affidare agli esterni e sono ben 230.
Il problema - prosegue - è che siamo davanti a centinaia di corsi universitari
affidati a prof non strutturati dell´ateneo e privi dei diritti fondamentali
dei lavoratori tra i quali, non ultima, la retribuzione in relazione al lavoro
svolto (non è peregrino ricordare l´articolo 36 della Costituzione) e senza poi
contare le ferie non retribuite, la previdenza, la maternità...». Ma chi sono i docenti a contratto dell´università? Una volta erano figure professionali che andavano
dall´informatico, al bibliotecario, al giornalista, allo stilista che l´università non aveva al proprio interno.
Oggi una quota importante di questi corsi sono affidati a giovani (e meno
giovani) precari che li accettano pur di restare all´interno dell´università nella speranza si riaprano i bandi per il
reclutamento delle cattedre. Intanto lo scontento e la protesta di questi
precari cresce: «Noi del Collettivo Dica 133 - spiega Lorenzo De Sio -
invitiamo a rifiutare di fare lezioni senza essere pagati. I dati del ministero
del 2007 dicevano che a Firenze a fronte di 2.271 docenti strutturati c´erano
1.544 docenti a contratto e 1900 fra ricercatori, assegnisti di ricerca e altre
forme di precariato. Sono dati che devono far riflettere su come viene mandata
avanti l´università». Che il precariato accademico sia
un problema sentito dentro l´accademia è innegabile, non a caso figura fra i
temi discussi negli incontri della campagna elettorale per il nuovo rettore.
«Reclutare docenti dall´esterno senza poter loro dare un euro è difficile -
ammette la preside di Scienze della Formazione, facoltà che attiverà 30
insegnamenti e 15 laboratori a costo zero - per esempio prima si offrivano
docenti esterni da varie parti della Toscana o dall´Italia, oggi si offrono
persone che sono residenti in città e questo ci preoccupa per la qualità della
docenza». Franca Pecchioli, preside di Lettere spiega comunque che le lezioni
affidate agli esterni sono in netta diminuzione grazie alla riduzione dei corsi
di laurea. (l.m.)
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-05-07 - pag: 15 autore: L'università. Giusi Pitari, da responsabile dell'orientamento
ha convinto molti ragazzi a studiare in città «Io, prorettore in camper»
Mariano Maugeri G iusi Pitari, prorettore dell'università
dell'Aquila, nelle tendopoli proprio non ci voleva andare. Dopo una fuga a Roma
durata una settimana, lei e il figlio Riccardo,21 anni, hanno deciso di
rientrare all'Aquila in camper. Sedicimila euro in contanti e con Riccardo alla
guida si sono inerpicati su per i tornanti che da Popoli conducono al capoluogo
abruzzese. «Un'esperienza quasi più drammatica del terremoto »,scherza il
prorettore,ordinario di Chimica biologica al corso di laurea in Biotecnologia.
I campi dove si sono raccolti i camper, le tendopoli su quattro ruote, erano
già tutti occupati. Giusi e Riccardo, insieme a quattro camperisti amici, si
sono piazzati sul ciglio della strada antistante la casa del fratello di Giusi,
riparato sulla costa abruzzese. Una prolunga per l'energia elettrica e docce
gelate all'alba perché molte case ritenute agibili non dispongono ancora del gas.
I quattrocamperisti e i loro familiari sono diventati una comunità: sotto due
gazebo le cucine elettriche, due tavoli e un paio di panche per ricominciare a
vivere. Racconta il prorettore: «Il problema è la notte, nel camper si gela.
L'Aquila è una città freddissima, ma teniamo duro in attesa del primo tepore
primaverile ». Ogni mattina Giusi si presenta nella sede provvisoria
dell'ateneo a Coppito come se abitasse ancora nell'appartamento nel cuore della
città. Tra i suoi studenti a Biotecnologie c'era Nicola Bianchi,«un ragazzo un
po' timido, educatissimo, con un sorriso indimenticabile ».Al primo anno
c'erano 400 iscritti, ma Nicola se lo ricordano tutti. Il padre ha chiesto alla
professoressa i compiti dello scritto di chimica sostenuto da figlio. Una grafia
minuta e rigorosa, una sfilza di lettere e diconcetti di una prova d'esame sono
le uniche tracce dell'esistenza di questo ragazzo. La Pitari ha la delega per
l'orientamento e nei suoi giri nelle scuole superiori del Lazio, del Molise e
della Puglia ha convinto decine di giovani a scegliere l'ateneo abruzzese.
Ventisettemila studenti, di cui la metà fuorisede «trattati come invasori »,
dice la prof. Gli abitanti dell'Aquila hanno firmato esposti su esposti contro
la movida del giovedì sera, la serata degli universitari, un'interminabile
spola tra un pub e l'altro, l'unico passatempo concesso ai giovani. Inesistenti
le iniziative pensate per intrattenere i ragazzi dell'università,
la prima fonte di reddito degli aquilani. Riccardo, il figlio di Giusi, studia
nella sua nuova casa mobile. è iscritto al secondo anno di ingegneria. Il
silenzio è uno dei pochi vantaggi di chi ha scelto di non sostare nei campi. Altri quattro docenti hanno firmato un assegno per diventare
proprietari di un camper.Una comunità solidale che grazie a Facebook e alla
tecnologia wireless comunica costantemente sulle iniziative da intraprendere
per vigilare sulla ricostruzione. Di comitati spontanei di cittadini ne nascono
un paio al giorno. La rete facilita i contatti, le riflessioni, il
passaggio di notizie. In questi giorni si sta costituendo un comitato dei
comitati che faccia la sintesi di tutte le proposte. Il tema dominate è quello
dei risarcimenti: «Se gli umbri hanno avuto il 100% dei rimborsi per le case
danneggiate, perché per gli abruzzesi si è scelta una strada diversa?».E poi la
questione delle questioni, sulla quale il prorettore non ha dubbi: «Io a casa
mia, malgrado sia stata dichiarata agibile, non ci torno. Se è vero che
l'Aquila è una zona in cui possono verificarsi eventi sismici fino al settimo
grado della scala Richter, qualcuno deve assumersi la responsabilità di dirmi
che il mio appartamento al 5 piano può sopportare una scossa della stessa
intensità ». © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-05-07 - pag: 16 autore: INTERVISTA
Angelino Alfano Ministro della Giustizia «Il Paese chiede tolleranza zero»
Fiducia su sicurezza e intercettazioni per rispettare gli impegni con gli
elettori Donatella Stasio ROMA La doppia fiducia su sicurezza e
intercettazioni? «Nessuna forzatura, nessun malumore nel-la maggioranza, solo
l'esigenza di approvare prima della tornata elettorale i due provvedimenti e
dimostrare che il Governo ha rispettato gli impegni ».Dario Franceschini parla
di ritorno alle leggi razziali? «La risposta l'hanno già data i cittadini alle
elezioni, ma se al Pd va bene continuare a perde-re consensi sulla sicurezza,
sostenendo che noi cavalchiamo questo tema, contenti loro, contenti noi...».
Gli Stati Uniti di Obama abbandonano la politica della tol-leranza zero,
costruiscono meno carceri e puntano sulle misure alternative? «Noi
interpretiamo il nostro tempo nel nostro Paese, e i segni dei tempi ci chiedono
una politica della sicurezza di straordinaria durezza, come per la mafia, che
non può trovare un argine nella mancanza di posti letto nelle carceri».
Angelino Alfano, 38 anni, è appena rientrato al ministero della Giustizia dopo
l'ultimo vertice di maggioranza sulla sicurezza. Ad aspettarlo ci sono alcuni
imprenditori siciliani, tra cui Ivan Lo Bello e Antonello Montante (
rispettivamente presidente e responsabile sicurezza di Confindustria
Sicilia)con cui "festeggia"l'epilogo sulla norma antiracket, e poi il
Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, felice che il Governo gli abbia
restituito i poteri che la versione originaria del Ddl gli aveva sottratto. Due
delle poche norme non contestate del contestatissimo provvedimento su cui il
Governo, ieri mattina, ha deciso di porre la fiducia. Signor ministro,
l'opposizione considera la fiducia un colpo di mano per superare divisioni e
malumori interni alla maggioranza, una forzatura istituzionale. Nessuna
forzatura. I Ddl sicurezza e intercettazioni vanno approvati rapidamente, prima
della pausa elettorale, visto che hanno avuto un lungo e approfondito iter
parlamentare. E poi, con la fiducia il Governo mette in gioco se stesso. Il
nostro è un richiamo a scelte che risalgono all'inizio della legislatura per
dimostrare di aver onorato gli impegni con gli elettori sul fronte della
sicurezza, del contrasto alla mafia e ai clandestini. La sinistra non ha
fondate ragioni per recriminare. Il ministro Maroni non ha fatto che ripetere
che la fiducia doveva essere la garanzia contro "mal di pancia" e
"imboscate" della maggioranza. Insomma, lo dice lui che non c'è
compattezza. Ribadisco che la scelta della fiducia, in tutti e due i casi,
nasce solo dall'esigenza di chiudere rapidamente. Sulla sicurezza, la
maggioranza è compatta. Che su singoli aspetti ci sia stato qualche distinguo è
fisiologico. La fiducia deliberata fin d'ora sulle intercettazioni sa di
contropartita alla Lega per la fiducia sulla sicurezza. Nessuna contropartita.
Il testo sulle intercettazioni nasce da un accordo definito mesi fa, su cui c'è
stato un lavoro lungo e approfondito. Su quel Ddl, però, vi sono piovute
addosso critiche da ogni parte: costituzionalisti, Csm, Anm. Nato per tutelare
la privacy di terzi estranei alle indagini, è diventato una mannaia sulle
indagini e sul diritto di cronaca. Tant'è che An e Lega in più di un'occasione
hanno storto il naso. Ci sono stati fior di costituzionalisti epronunciamenti
dell'Authority della privacy che testimoniano quanto sia stata invasa la
privacy e quanto sia indispensabile chiarire che le intercettazioni devono
essere "assolutamente indispensabili", come recita il nostro
traditissimo Codice. Chi critica il Ddl non dice che è scandaloso che le
intercettazioni costino meno di 4 euro in una Procura e il quintuplo inun'altra
e che nessuno è mai stato condannato per una fuga di notizie. La verità è che
la legge è sistematicamente violata e soloil Parlamento può dire come va
applicata, senza più alibi. Per farlo, è necessario dare una spallata a due
pilastri della democrazia, come il controllo della magistratura e quello
dell'informazione? Abbiamo trovato un punto di equilibrio assolutamente
accettabile sia sulle intercettazioni (che scatteranno in presenza di
"evidenti" e non di "gravi" indizi di colpevolezza) sia
sulla libertà di cronaca (non più oscurata fino alla fine delle indagini).
Ovviamente, non contempliamo la libertà di pubblicare
atti irrilevanti e di dileggiare terzi del tutto estranei alle indagini.
Torniamo al Ddl sicurezza. è nato di 20 articoli ed ora ne conta 66, molti dei
quali, secondo l'opposizione, sono incostituzionali. Anche Fini vi ha dovuto
richiamare al rispetto della Costituzione sui presidi-spie. Infatti siamo
prontamente intervenuti con un emendamento, perché abbiamo riconosciuto, Maroni
per primo,che le osservazioni del presidente della Camera erano pertinenti. Sì,
ma nel complesso, la parte sui clandestini è di una durezza che fa impallidire
la Bossi-Fini. Gli immigrati sono trattati alla stregua di criminali, di
non-persone. L'Italia è uno Stato sovrano e appartiene a una libera Europa che
ha regole precise per l'accesso nel territorio dei paesi membri. Chi viola
queste regole come si chiama? Clandestino... Chiamiamolo come si vuole, ma
arrivare violando le regole è una prima offesa al paese in cui si entra. Le ricadute
del reato di clandestinità sulla salute, la famiglia, la casa, l'istruzione
fanno dire a Franceschini che c'è un ritorno alle leggi razziali. La migliore
risposta l'hanno data gli italiani alle elezioni e poi i romani quando hanno
bocciato la politica della sinistra proprio sulla sicurezza. Se al Pd va bene
perdere su questo tema continuando a dire che noi lo cavalchiamo, contenti
loro, contenti noi... Il Pdl è un partito garantista,ma ha messo in testa il
tema della sicurezza, declinandolo come contrasto sia ai clandestini che alla
mafia. La norma antiracket, l'inasprimento del 41 bis e delle misure
patrimoniali di prevenzione contro i mafiosi non sono garantiste, ma il frutto
di una scelta precisa: sulla sicurezza abbiamo deciso di imboccare una via di
straordinaria durezza. Lo stesso con gli immigrati: pretendiamo il rispetto, da
parte di tutti,delle leggi sull'ingresso nel nostro paese e possiamo accogliere
chi viene da paesi extracomunitari se vuole lavorare ed è fornito di permesso.
La tolleranza zero porta al cronico sovraffollamento delle nostre prigioni. Il
piano carceri prevede, al costo di 1,5 miliardi di euro, che di qui a qualche
anno ci saranno 17.129 posti in più, tanti quanti sono, già oggi, i detenuti in
esubero rispetto ai posti regolamentari. Meglio nuove carceri o una nuova
legislazione penale, più aperta a misure alternative? Non è la nostra linea.
Siamo contrari a indulti e amnistie e le nostre politiche su sicurezza e
criminalità non possono trovare un argine nella carenza di posti nelle carceri.
Perciò costruiremo nuove strutture. Puntiamo a creare dei circuiti
differenziati, in base alla pericolosità dei detenuti, per farli vivere in
condizioni migliori. E se funzionerà la collaborazione
pubblico-privato, metteremo a regime un sistema brillante e funzionante.
Nessuno può dire se il trend di crescita avrà una stabilizzazione o no. Quanto
alle misure alternative, la sinistra mi ha più volte proposte la
depenalizzazione di una serie di reati minori e io ho detto di no, perché il
bisogno di sicurezza del paese merita risposte opposte: una politica
criminale severa e rigida, che tuteli le vittime e che infligga una pena ai
colpevoli mettendoli in condizione di lavorare per rifarsi una vita onesta dopo
il carcere. Le statistiche, però, dicono che il carcere produce una recidiva
del 70%: il triplo di quella registrata tra chi sconta la pena in misura
alternativa. Le statistiche dicono anche che la recidiva è più alta tra chi non
svolge attività rieducativa in carcere e più bassa per chi si costruisce
un'altra vita, lavorando in carcere. Persino negli Usa stanno abbandonando la
politica della tolleranza zero e della costruzione di nuove carceri: le misure
alternative costano meno e producono più sicurezza. Oggi gli Usa non sono più
il nostro modello? Noi interpretiamo il nostro tempo nel nostro paese e i
segnali che abbiamo ci impongono una determinata politica. Perchè il Governo
non prevede un impegno finanziario altrettanto straordinario per l'efficienza
della giustizia? Sulle carceri contiamo molto sull'intervento dei
privati.Quanto alla giustizia, dopo questo primo anno di riforme legislative,
ci sarà un forte impegno sull'organizzazione e sull'efficienza. Martedì, a
Roma, si è svolta la Giornata nazionale della giustizia.Anm, Cgil, Confindustria,
avvocati hanno denunciato la grave crisi di funzionalità della giustizia e
propongono un confronto con il Governo. Accetterà? Sì, ma se il confronto avrà
ad oggetto: "dateci più soldi", ci facciano sapere prima dove li
prendiamo; e se avrà ad oggetto i presunti tagli, ci raccontino le magnifiche
sorti della giustizia italiana prima dei tagli. Spero in proposte più
originali. Giorni fa, a chi gli chiedeva di che cosa avesse assolutamente
bisogno, il Procuratore Grasso ha risposto: della benzina per le auto
dell'ufficio. Lo rassicuro. Le auto non resteranno ferme. © RIPRODUZIONE
RISERVATA «Crepe nella maggioranza sul rispetto dei diritti? No, stiamo
attuando scelte decise a inizio legislatura» «Niente amnistie, puntiamo a
costruire nuove carceri. Se ai Democratici va bene perdere ancora consensi...»
«Nessuna forzatura». Il ministro Angelino Alfano difende la linea dura sulla
giustizia CONTRASTO
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-05-07 - pag: 24 autore: Ambiente.
Accordo per la sperimentazione sui mezzi dei servizi pubblici Pirelli Eco in
Portogallo con i filtri antismog L'azienda punta ad ottenere l'omologazione
anche dalla Cina MILANO Filtri antismog Pirelli per il Portogallo. è stato
firmato ieri a Lisbona un accordo tra l'amministratore delegato di Pirelli Eco
Technology, Bruno Tronchetti Provera, e il ministero dell'Ambiente e dei
Trasporti portoghesi per la sperimentazione dei "retrofit", gli
speciali filtri per gli automezzi diesel che abbattono le polveri sottili: «Si
tratta del primo passo –spiega Tronchetti Provera – con l'obiettivo di arrivare
nel giro di alcuni mesi all'omologazione del sistema in modo da poterlo poi
commercializzare». Dopo essere sbarcato in vari Paesi Ue, il gruppo Pirelli
scende quindi in campo anche per com-battere l'inquinamento a Lisbona e Oporto,
forte di due brevetti. I filtri sviluppati da Pirelli Eco Technology sono in
grado di abbattere il 90% delle emissioni di particolato e di oltre il 95%
delle emissioni delle micropolveri dei motori diesel. L'accordo siglato ieri
prevede l'installazione di sistemi filtranti Pirelli sui mezzi pesanti (autobus
e camion)in dotazione all'azienda di trasporto pubblico locale. In effetti il
tema della «qualità dell'aria – osserva l'amministratore delegato di Pirelli
Eco Technology – riguarda ormai tutte le principali città del mondo,
caratterizzate da un notevole traffico. Stiamo riscontrando, in Italia così
come in Europa e in altri Paesi del mondo, una crescente attenzione da parte
delle amministrazioni pubbliche verso provvedimenti e tecnologie in grado di
ridurre le emissioni nocive. Siamo contenti che anche il Portogallo abbia
deciso di sperimentare la nostra soluzione ». In tutto il mondo si segue la
medesima strategia: il presidente americano Barack Obama ha stanziato 300
milioni di dollari per stimolare l'utilizzo dei retrofit. E anche la Regione
Lombardia ha già deliberato dieci milioni di euro destinati a coprire il 50%
della spesa per installare i nuovi sistemi sui camion. Nel frattempo uno schema
analogo sta andando in porto in Cina. Nel senso che l'azienda italiana aveva
già offerto la sperimentazione dei filtri antiparticolato durante le Olimpiadi
e adesso è in dirittura d'arrivo l'omologazione: per finalizzare la pratica
mancano solo alcuni timbri e bolli. Un passaggio che aprirà a Pirelli un
mercato potenziale di 145mila pezzi nella sola Pechino. «Siamo già presenti in
Cina –spiega Tronchetti Provera – con un ufficio di rappresentanza e un
rivenditore. Adesso stiamo pensando a potenziarci con nuovi investimenti. I
filtri base, prodotti in Romania, verranno assemblati con la marmitta e il
sistema digitale di controllo del retrofit in Cina che diventerà la nostra base
per l'intero Far-East». Nel 2001 Pirelli Eco Technology prevede ricavi per
oltre 200 milioni di euro, con un ebit superiore al 20 per cento. In tre anni il
fatturato da attività ecologiche dovrebbe salire dall'attuale 20 al 40%, grazie
anche al contributo degli pneumatici. L'azienda è la società del gruppo
milanese attiva nel settore delle tecnologie per il controllo delle emissioni
inquinanti. Pirelli Eco Technology opera sui mercati europei attraverso due
principali prodotti per la riduzione delle emissioni dei veicoli diesel: un
combustibile a basso impatto ambientale (Gecamtm, il Gasolio Biancotm) e i
sistemi filtranti antiparticolato (Feelpuretm). Si tratta
di soluzioni sviluppate grazie alle sinergie tra i ricercatori di Pirelli Eco
Technology e i Pirelli Labs, il centro di ricerca avanzata del gruppo. La
società, inoltre, si avvale della collaborazione di enti di ricerca pubblici e
privati internazionali e di alcuni tra i maggiori produttori di motori europei
per la realizzazione di test sugli autoveicoli. F. V. © RIPRODUZIONE
RISERVATA
( da "Corriere della Sera"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 07/05/2009 - pag: 31 Su «Nature» Ecco l'hobbit: non
pigmeo, ma nuova specie umana MILANO Non poteva correre, ma era in grado di
camminare eretto. Non una scimmia, quindi, ma un ominide. Che si è evoluto,
però, «prima che la selezione per la corsa di resistenza entrasse in gioco
nell'evoluzione della razza umana». Il mistero dello «hobbit indonesiano»
potrebbe essere vicino alla sua soluzione: a 5 anni dal rinvenimento degli
scheletri sull'isola di Flores (sotto, uno dei teschi), due
ricerche pubblicate sulla
rivista scientifica Nature hanno sostenuto la tesi per cui lo «hobbit» non
sarebbe un moderno pigmeo, ma addirittura una nuova specie umana. Secondo il
team che aveva ritrovato i resti nella grotta di Liang Bua, e che aveva coniato
il nome di Homo floresiensis, si sarebbe trattato di una mutazione naturale («nanismo
insulare») avvenuta su un gruppo di Homo erectus. Le nuove ricerche, invece,
hanno analizzato il piede dello «hobbit», riscontrandovi al tempo stesso
caratteristiche umane (pollice allineato con le altre dita, giunture capaci di
«allungarsi» per sostenere tutto il peso del corpo) ed estremamente primitive
(il piede è molto più lungo, in proporzione, del suo equivalente umano, ed è
piatto, come nelle grandi scimmie, rendendo impossibile la corsa). Da qui
l'ipotesi che l'Homo floresiensis non sia il prodotto di un'involuzione
dell'Homo erectus, bensì un tipo di ominide dotato di cervello inusualmente
piccolo, la cui linea evolutiva si sarebbe staccata in un momento precedente da
quella che poi avrebbe originato l'Erectus e il Sapiens.
( da "Stampaweb, La"
del 07-05-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA «Serve un
investimento vero nei giovani». Così il ministro della Pubblica istruzione,
Maria Stella Gelmini, a margine di una tavola rotonda sulluniversità e la ricerca allaccademia
nazionale dei lincei a Roma. Per il ministro non cè una politica della
ricerca e occorre «dare spazio ai molti talenti. Il presidente Berlusconi - ha
sottolineato - ha voluto investire per esempio nella politica giovani sconosciuti come la sottoscritta. Mi
piacerebbe, quindi, che anche allinterno del mondo della
ricerca e delluniversità ci fosse un vero ricambio generazionale. Abbiamo
professori che vanno in pensione molto tardi e tantissimi ragazzi che non
riescono a entrare nelle università. Quello che
Berlusconi ha fatto in politica facciamolo nella università
e nella ricerca». In particolare sulla mobilità dei docenti il ministro ha
sottolineato: «Vogliamo che siano riconosciute le esperienze svolte allestero.
Spesso i professori
italiani conseguono attestati importanti in università
straniere ma tutto questo non è spendibile allinterno del
nostro Paese. Ci vuole mobilità allinterno ma anche a livello
internazionale». Nel Ddl vi è anche un punto che riguarda il ruolo dei rettori e il ministro Gelmini ha
voluto ringraziare il presidente della Conferenza dei rettori che «si sta
dimostrando veramente riformista e sta agevolando un confronto non facile con
il mondo delluniversità». Secondo il ministro «ripensare
alla governance delluniversità significa ripensare il ruolo del
rettore. Penso si debba andare fino in fondo sullautonomia. Oggi -
ha continuato - si parla molto di autonomia allinterno delluniversità ma lautonomia è
sganciata dalla responsabilità e dalla assunzione di scelte precise. Noi abbiamo invece bisogno di
rettori che abbiano pieni poteri e che siano valutati in base ai risultati
raggiunti». Il ministro ha poi concluso ribadendo la volontà del Governo di
coinvolgere nello studio del Ddl tutti gli attori delluniversità, soprattutto gli studenti, perchè
«da questa riforma deve emergere che luniversità serve soprattutto a loro».
( da "Stampa, La" del
08-05-2009)
Argomenti: Cultura
IL CANTANTE SPIEGA
LE ANALOGIE TRA IL COMPORRE E L'ARREDARE Morgan all'Università MARCO BOBBIO
Dall'accademia di X-Factor al Politecnico di Torino. Marco Castoldi, in arte
Morgan, dopo aver concluso la sua esperienza come insegnante di cantanti in
erba nel reality show di Rai2 si cimenta in una lezione agli studenti del corso
di «Museologia e allestimento» della facoltà di Architettura. L'appuntamento,
realizzato assieme all'associazione culturale «Convergenze creative», è per
venerdì 8 maggio, alle 12, nell'aula R3 di via Boggio 59. Morgan tiene un
intervento dal titolo «Da Bach a Munari, citazione (ec)citazione» tratteggiando
un percorso che va dal celebre compositore tedesco per arrivare a uno dei più
importanti designer italiani del Novecento. L'idea è di mettere in parallelo e
far emergere le analogie tra la composizione in note e i modi di allestire un
ambiente: «Perché in entrambi i processi - spiega la docente, Valeria Minucciani - sono
fondamentali movimento e interpretazione». Il corso in museologia parte infatti
dalla considerazione che «parlare di architettura è sempre parlare d'altro» e
ormai da alcuni anni affronta il concetto di opera d'arte attraverso un dialogo
tra le diverse discipline. Così, negli scorsi anni, sono stati invitati
a tenere lezioni Ezio Bosso, compositore contemporaneo e autore di colonne
sonore, Igor Piovano e Kathryn Bradney, direttori della compagnia Bejart ballet
di Losanna, e il cantautore Cristiano Godano, dei Marlene Kuntz. Morgan, 37
anni, oltre a essere uno dei più importanti cantautori italiani contemporanei
prima con il gruppo «Bluevertigo» e poi come solista, rappresenta l'immagine
dell'artista versatile e fuori dagli schemi: pronto a partecipare a programmi
televisivi di grande successo, ma anche produttore discografico e autore di
libri di poesie.
( da "Stampa, La" del
08-05-2009)
Argomenti: Cervelli
CINQUE INCONTRI CON
PROTAGONISTI AFFERMATI E RICERCATORI Le storie della scienza incrociano i
giovani PIERO BIANUCCI Alla Fiera del Libro 2009 le strade della scienza
s'incrociano nella piazza del Bookstock Village. Sul palco, a dialogare con
migliaia di ragazzi, si alterneranno astronomi che scrutano i confini
dell'universo, fisici che indagano l'infinitamente piccolo, astronauti
impegnati nello sviluppo di aerei avveniristici, biologi che con le cellule
staminali costruiscono organi di ricambio, scienziati e filosofi attratti dal
fascino della creatività: cinque incontri che avranno come protagonisti
scienziati affermati, ma sempre a confronto con giovani ricercatori, per ricordare a tutti che in
Italia la fuga dei cervelli è un problema da risolvere
subito, se vogliamo uscire dalla crisi. L'Onu ha proclamato il 2009 «Anno
Internazionale dell'Astronomia» per celebrare il gesto con cui 400 anni fa
Galileo puntò al cielo il suo telescopio. Il primo appuntamento, - «L'Io
davanti allo spettacolo dell'Universo», 14 maggio - sarà con il presidente
dell'Istituto nazionale di astrofisica Tommaso Maccacaro e con l'astronauta
Umberto Guidoni. Primo europeo ospite della Space Station, Guidoni ha appena pubblicato
da Laterza «Dallo Sputnik allo Shuttle». Dall'immenso all'ultramicroscopico il
15 maggio con «Il grande gioco della fisica tra particella di Dio e fine del
mondo». I fisici Angelo Maggiora (Infn), Mauro Anselmino (Università di Torino)
e Pietro Fré (addetto scientifico dell'Italia in Russia) porteranno le ultime
notizie sulla ricerca nel mondo sub-nucleare e
racconteranno l'avventura del nuovo gigantesco acceleratore di particelle LHC
al Cern di Ginevra. A poche settimane dalle Olimpiadi dell'Aria ospitate a
Torino, nell'incontro «L'Io mette le ali» del 16 maggio l'astronauta Maurizio
Cheli presenterà il suo prototipo di aereo all'idrogeno e gli aerei senza
pilota in via di sviluppo per usi civili, affiancato da Marco Galloni,
direttore dell'Archivio scientifico dell'Università di Torino. «Biologia di
domani: l'Io nel Dna» vedrà il 17 maggio un confronto sulla genomica e sulle
cellule staminali con Aldo Fasolo (Università di Torino) e Laura Calzà
(Università di Bologna). L'ultimo appuntamento, «Cose mai viste in arte,
scienza e tecnologia», il 18 maggio indagherà su un tema trasversale: la
creatività. Sarà un dialogo tra il filosofo Maurizio Ferraris, il Rettore
dell'Università di Torino Ezio Pelizzetti e Vittorio Marchis, direttore del
Museo Archivio del Politecnico. Nell'insieme, quasi un anticipo di Esof
( da "Stampa, La" del
08-05-2009)
Argomenti: Cultura
SABATO 9 MAGGIO I
primi anni di vita del bambino Incontro con Bernard Golse Il noto pediatra e
neuropsichiatra infantile Bernard Golse presenterà le sue ultime riflessioni
nell'incontro dal titolo «Dal corpo al pensiero: i primi anni di vita» che si
svolgerà sabato 9 maggio, presso l'Auditorium dell'Educatorio della
Provvidenza, via Govone
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Napoli
Giurisprudenza, esami comprati Sette perquisizioni, 40 studenti e tre impiegati
indagati Controlli della Digos alla Federico II, trovate camicie con prove e
firme falsificate IRENE DE ARCANGELIS IL RECORD a una giovane di trent´anni. Aspirante
avvocato ma con numerosi anni di fuori corso alle spalle. E undici esami tutti
falsi. Mai sostenuti. Comprati grazie a uscieri compiacenti in servizio alla
facoltà di Giurisprudenza della Federico II. Un esame di Diritto commerciale:
prezzo tra i duemila e i tremila euro ma con voto medio basso. Il trenta faceva
lievitare la cifra. Così per Diritto civile e Procedura civile, Diritto penale
ed Economia politica. Avvocati del futuro con i codici intonsi. Finché parte
l´indagine, perché qualche studente secchione scopre l´inganno e denuncia
tutto. La Digos del vice questore Antonio Sbordone si mette al lavoro
nell´inchiesta seguita dal pm Giancarlo Novelli e ieri arriva il primo - e solo
il primo - giro di boa. La polizia piomba in casa di sette persone: quattro
studenti e tre impiegati della Federico II. Tutti indagati per corruzione e
falso. Si tratta delle posizioni più pesanti, ma in realtà sotto inchiesta per
ora sono almeno quaranta studenti ed alcuni laureati. Che rischiano la revoca
del diploma così come gli studenti ancora iscritti avranno la revoca dei falsi
esami sostenuti. è solo l´inizio. Si lavorerà su altri esami, si cercherà un
eventuale coinvolgimento del corpo docente nel mercato degli esami. Ieri le sette perquisizioni hanno già
dato le prime conferme. In pratica, in seguito alle denunce di alcuni studenti
- e una volta chiesta e ottenuta la collaborazione dell´università all´indagine - la Digos ha
studiato le camicie d´esame scoprendo che a quelle regolamentari ne veniva
aggiunta una in bianco con gli esami fasulli e la firma falsificata del docente. In quattro casi i titolari di cattedra hanno
disconosciuto quelle firme, in due casi i professori avevano a disposizione
nell´agenda personale una sorta di archivio sugli studenti che avevano effettivamente
sostenuto il loro esame. Da quegli elenchi mancano proprio gli indagati. E
quegli studenti avevano tutti denunciato lo smarrimento del libretto. Così la
perquisizione aveva per cominciare lo scopo di rintracciare i libretti smarriti
(che però non sono stati trovati) ma anche tracce informatiche e telefoniche
dei contatti tra gli impiegati amministrativi dell´università
e gli studenti. Elementi che sono stati effettivamente trovati. Fino ad ora si
parla di indagati per la falsificazione avvenuta tra il 2007 e il 2008. Ma
l´indagine sta andando a ritroso e ora si lavora al 2006, mentre la polizia è
certa che ci sia stato più di un falsificatore di firme all´interno della
facoltà. Ma non è tutto. Se fino a questo momento i riscontri incrociati hanno
puntato i fari dell´indagine su quattro materie d´esame, il caso della
trentenne con undici esami fasulli conduce a un evitabile ampliamento
dell´indagine. Mentre non è stato possibile ricostruire un esatto tariffario
dell´esame comprato.
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XV - Genova
Bioingegnere, robotico, umanista. Ricordo di un grande intellettuale Ultima
scommessa scientifica: la coscienza artificiale. Sulle prime la comunità
scientifica lo snobbò. Ma oggi... Un anno fa la scomparsa dello scienziato,
studioso appassionato e docente affascinante,
che rifiutò una cattedra al Mit per Genova ENRICO PEDEMONTE (segue dalla prima
di cronaca) Molti sono convinti che se l´Iit, l´Istituto italiano della
tecnologia, è nato a Genova centrando la propria strategia attorno alla
robotica umanoide, lo si deve in larga misura ai semi che Tagliasco gettò nel
corso della sua vita in questo settore fino a trasformarlo in un punto
di eccellenza internazionale. Tagliasco aveva una concezione nobile dell´università, che viveva come un luogo di libertà intellettuale
e di servizio per la collettività. Aveva studiato al Mit di Boston alla fine
degli anni Sessanta ma quando gli fu offerto un posto da professore rifiutò e
scelse di tornare. Scherzando, era solito dire che aveva preferito l´accademia
italiana perché qui non avrebbe rischiato di finire crudelmente la carriera in
un´università di periferia, come talvolta accade negli
Stati Uniti ai professori anziani non più al culmine della produttività
scientifica. Era un gioco. Scelse Genova perché aveva una visione umanistica
della cultura e pensava al suo ruolo di accademico in senso globale. Aveva un
amore quasi religioso per la tecnologia, ma la viveva sempre nella sua
dimensione di cambiamento della società e si sarebbe forse sentito oppresso
nelle gabbie dorate delle università americane,
eccellenti nel loro superspecialismo ma separate dal territorio. Al contrario,
Vincenzo coltivava il suo rapporto con la realtà locale come fosse la sua
famiglia. Era orgoglioso di essere nel consiglio di amministrazione dell´Istituto
Chiossone, a cui forniva la sua consulenza nella visione artificiale per
sviluppare la ricerca a favore dei non vedenti. Era uno studioso profondo della
società ligure e negli anni Ottanta si mise a studiare demografia per capire le
ragioni del calo delle nascite che nella regione raggiungeva livelli record.
Quando fu nominato, su indicazione del sindaco Beppe Pericu, nel consiglio di
indirizzo della Fondazione Carige, si presentò indossando una vecchia camicia
trasandata, con il collo visibilmente consunto, quasi a voler esibire le
proprie origini umili per rimarcare che, in quella sede frequentata dai bei
nomi della città, lui era comunque il rappresentante dei più deboli. Quando
scrisse il suo "Dizionario degli esseri umani fantastici e artificiali"
(che divenne un successo degli Oscar Mondadori) propose una geniale
catalogazione che collegava le marionette del Settecento ai computer biologici
del futuro (passando per i bambini nati da fecondazione artificiale). E in
quell´occasione creò un ponte tra la tecnologia di cui era esperto, la
fantascienza di cui era appassionato e la creazione di un´umanità che
lentamente si robotizza senza saperlo. Negli ultimi anni aveva deciso di aprire
un altro fronte, quello della coscienza artificiale, elaborando una teoria
innovativa sulla mente e sul cervello. All´inizio fu snobbato dalla comunità
scientifica, attaccato dai filosofi, isolato dai bioingegneri. Adesso le
riviste del settore parlano delle sue ipotesi e la rivista Sistemi Intelligenti
ha pubblicato un numero monografico su questo tema con due suoi interventi. Non
si può non ricordare che Tagliasco era soprattutto un educatore che in aula
polarizzava l´attenzione degli studenti e considerava la trasmissione del
sapere come il punto più alto della sua missione. E siccome era un istrione in
grado di avvincere qualunque platea, la facoltà gli chiedeva, ogni anno, di
andare in giro per i licei a convincere i giovani a iscriversi a Ingegneria,
quasi a voler colorare la professione dell´ingegnere, spesso considerata grigia
e pedante, dei mille colori della personalità del professor Tagliasco. Il suo
ufficio sembrava la stanza dell´inventore, un gran bazar di manufatti di ogni
tipo. Accanto a migliaia di libri e pile di documenti spuntavano computer di
tutte le generazioni, vecchie valvole, pompe di bicicletta, rotoli di nastro
adesivo. Il suo tavolo era ingombro di mille strumenti per riparare qualunque
cosa, dalla sua vespa a un paio di scarpe rotte. C´erano vecchie colle,
martelli, cacciaviti, nastri adesivi, fili elettrici che convivevano in
un´allegra confusione con brogliacci di appunti presi con la sua calligrafia
precisa e vecchi ritagli di giornale. Le sue mani, in grado di produrre saggi
raffinati, articoli di ricerca e poesie, erano callose e ricordavano il vecchio
atleta di lotta greco romana che era stato da giovane. Per chi lo conosceva, la
sua intelligenza era come una droga di cui era difficile fare a meno. Poi, un
anno fa, ha deciso di andarsene, nonostante la stima e l´amore da cui era
circondato. Nonostante la sua famiglia meravigliosa. Con una scelta
incomprensibile e misteriosa. Ma come diceva Ludwig Wittgenstein, "di ciò
di cui non si può parlare, è meglio tacere".
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Firenze
Edilizia, l´università ha perso decine di milioni Il
prorettore: "Il programma è stato realizzato solo al 50 per cento" Le
occasioni sfumate vanno dalla caserma Vannini alla biblioteca umanistica di
piazza Brunelleschi LAURA MONTANARI La lentezza costa, e costa cara alle casse
dell´università. «Il programma edilizio dell´ateneo
che doveva concludersi nel 2010 è stato realizzato soltanto al 50 per cento.
Era un investimento da 400 miliardi di vecchie lire, oggi circa 200 milioni di
euro». Invece è dimezzato. Basterebbe fermarsi a queste
parole del professor Romano Del Nord, docente di Architettura, per otto anni prorettore all´edilizia per
capire che qualcosa non ha funzionato. Cosa il prorettore lo ha scritto in un
libro bianco dal titolo: «La politica edilizia dell´ateneo fiorentino.
Criticità operative e risvolti sociali», Pontecorboli editore. «Non
voglio puntare l´indice contro nessuno, ma l´università
ha perso qualche decina di milioni di euro e si è anche vista bloccare mutui».
E questo è accaduto perché, spiega il prorettore, nel realizzare i vari
progetti con l´amministrazione di turno (Comune, Provincia, Regione, demanio
etc...) ci sono state lungaggini, ripensamenti, pratiche che galleggiavano da
un ufficio all´altro anche se avevano avuto l´approvazione politica o che
venivano seppellite per mesi e riemergevano magari nei momenti sbagliati quando
l´ateneo già non poteva più spendere come prima per questioni di bilancio. La
galleria delle occasioni perdute è lunga: che ne è della caserma Vannini che
doveva diventare il luogo di ritrovo per 35 università
americane e centri di eccellenza presenti in città a cominciare dal Sum? «Il
demanio ha sospeso tutto per la questione dell´inchiesta di Castello» dice Del
Nord. E della biblioteca umanistica di Brunelleschi primo passo nel ridisegnare
la piazza con un parcheggio sotterraneo che poteva servire al teatro della
Pergola e anche a Santa Maria Nuova? «Era un´operazione da 50 milioni di euro,
è diventata un sogno interrotto perché tutto si è arenato nella non decisione
sul parcheggio sotterraneo». Le procedure lumaca hanno arenato il trasferimento
di Ingegneria da Santa Marta (non è cambiata la destinazione d´uso
dell´edificio da vendere) al polo di Sesto, le incertezze delle amministrazioni
sui valori degli immobili il trasferimento di Agraria dalle Cascine a Sesto. Su
Sesto poi va detto che se verrà privilegiata la pista dell´aeroporto parallela
all´autostrada l´ateneo non potrà costruire le «vasche di laminazione»
indispensabili per pensare nel polo l´insediamento di altre facoltà. «Anche via
Laura è un´occasione perduta per ridisegnare unitariamente un pezzo di centro
storico mentre i musei scientifici che potevano andare in una caserma di Costa
San Giorgio - prosegue il prorettore - si trovano ancora dispersi nella città e
dal demanio non ci è mai arrivato un sì». Malgrado gli ostacoli diversi
progetti sono in porto come il polo di via Laura che entrerà in funzione a
settembre. Prof, l´università che responsabilità si
prende? «Solo di aver messo troppo poco personale per portare a termine un piano
edilizio davvero importante».
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina III - Bari La
proposta Il sindaco pensa a un intervento del Comune o della Fondazione
Emiliano: "Società mista per salvare il Kursaal" «Potrebbe
intervenire il Comune o la fondazione Petruzzelli per
evitare che il Kursaal muoia»: così il sindaco all´indomani della decisione del
giudice secondo cui l´11 va demolita la scala antincendio, all´indice dopo una
lite condominiale. Emiliano avverte: «Bisogna muoversi con il sostegno del
ministero dei Beni culturali». L´idea? Creare una società mista
pubblico-privato. LELLO PARISE A P
( da "Repubblica, La"
del 08-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 9 - Economia
IL NUOVO RUOLO DELLA FAMIGLIA AGNELLI (SEGUE DALLA PRIMA P
( da "Corriere della Sera"
del 08-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Lavoro data: 08/05/2009 - pag: 43 Il lavoro che cambia
di Massimo Sideri Camici bianchi e cavalli da corsa La carriera di Arianna
Poteva essere un caso ormai classico di fuga di cervelli.
«So che all'estero avrei molte più possibilità di carriera grazie al mio lavoro
sulle cellule staminali e le terapie rigenerative per i cavalli». Ma Arianna
Barbara Lovati (foto), nata a Milano nel '76 e veterinaria dal
( da "Corriere della Sera"
del 09-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 09/05/2009 - pag: 31 "La volatilità dei mercati
finanziari. Come prevederla e come gestirne il rischio". Convegno
organizzato da Unipol Gruppo Finanziario e Alma Mater Studiorum - Università di
Bologna con la partecipazione di: ROBERT ENGLE Premio Nobel per l'Economia
2003. Intervengono: Pierluigi Stefanini - Presidente Unipol Gruppo Finanziario
Gianluca Fiorentini - Preside della Facoltà di Economia
Università di Bologna Ferruccio De Bortoli - Direttore de Il Corriere della
Sera Renzo Costi - Docente di Diritto Commerciale Università di Bologna Carlo
Salvatori - Amministratore Delegato Unipol Gruppo Finanziario Stefano Zamagni -
Docente di Economia Politica Università di Bologna Università di Bologna - Aula
Magna A Via Belmeloro, 14 14 maggio 2009 ore 17.30 Per confermare la
partecipazione è necessario telefonare al numero 02/25514550 o inviare mail a
segreteria@mover.it
( da "Repubblica, La"
del 09-05-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Pagina XVII - Torino
Saraceno va in pensione: "Ma riparto da Berlino" Sono stata
consulente del ministro Turco, però oggi mi sento lontana dalla politica Mi
piace la cucina, so persino fare il pane. E per mio nipote sono "la nonna
con la cartella" Il 26 maggio la docente
"specialista" di temi femminili terrà l´ultima lezione prima della
sua più grande ricerca VERA SCHIAVAZZI Il titolo della
sua lezione d´addio racconta benissimo chi è, di che cosa si occupa e come la
pensa Chiara Saraceno: "Bisogni e responsabilità di cura. Non solo una
questione di genere". Perché Saraceno, che il prossimo 26 maggio (alle 17
nell´aula magna del Rettorato) verrà ringraziata e salutata dal Rettore Ezio
Pelizzetti, è stata tra i primi, forse la prima studiosa italiana, a
raccontarci come e perché cambiare pannolini, fare la spesa, attaccare la
lavatrice o accudire un malato non siano semplicemente una questione di
gentilezza o di fairplay familiare, ma la questione che ancora limita
l´ingresso delle donne nel lavoro e le loro carriere e che impedisce alla
società italiana di crescere in modo più efficiente e più giusto. Non ci sono
solo storie di pentole e ferri da stiro, naturalmente e per importanti che essi
siano, negli studi della sociologa, milanese d´origine e torinese di adozione
(è entrata come docente ordinario
all´Università di Torino nel 1990). E, difatti, il suo pensionamento non
coincide col ritiro a vita privata ma, al contrario, con un nuovo inizio
professionale: a Berlino, dove è professore di ricerca al Wissenschaftszentrum fÜr Sozialforschung, Saraceno conduce
una delle più vaste ricerche mai realizzate in Europa sui mutamenti generazionali
e demografici che stanno cambiando, e spesso mettendo in crisi, i vecchi
sistemi di welfare, le strutture sociali e familiari. A 66 anni, magra,
occhialuta e poco incline alla mondanità, la sociologa più famosa d´Italia ha
consolidato una fama di antipatica di successo. Lei ammette: «Probabilmente non
sono una persona facile, non lo sono stata né come madre né come moglie, e
neppure come docente. Ma poiché non sono i maestri a
scegliersi gli allievi, ma il contrario, mi ha commosso moltissimo, lo scorso
Natale, la decisione di un gruppo di persone di età diverse che si sono
autodefinite mie "allieve" di organizzare per me una festa al
ristorante con tanto di libro dei ricordi zeppo di foto e parole celebri
».
Per il suo per ora unico nipotino di cinque anni, figlio di una delle due
gemelle avute col marito, il politologo Gian Enrico Rusconi, lei è «la nonna
con la cartella», allusione alla borsa stracolma di carte con la quale si è sempre presentata a
prenderlo all´asilo. Prima però, e accanto a una carriera accademica che l´ha
portata tra l´altro a dirigere il Cirsde (il centro interdisciplinare che si
occupa di studi e ricerche sulle donne) e a produrre decine di libri, è stata
presidente della commissione di indagine voluta dall´allora ministro Livia
Turco sull´esclusione sociale. «Avevo già fatto parte di una prima commissione
sulla povertà voluta dal governo Craxi, e all´improvviso mi ero accorta che in
quella sede, dove tutti avevano partiti e protettori, io ero stata chiamata a
rappresentare il femminismo - racconta - Così, ho cominciato a studiare quei
temi quasi per caso, diventandone un´esperta: è stato sempre in questo modo,
del resto, che nella mia vita sono iniziate le cose più importanti,
dall´incontro con mio marito nei primi movimenti studenteschi alla chiamata a
Trento di Francesco Alberoni fino a quella come consulente del ministero di
Livia Turco. Né l´uno né l´altra erano miei amici in senso stretto». Vicina
alla sinistra e un tempo all´ex Pci, Saraceno non ha mai avuto tessere di
partito e, dopo la stagione torinese che portò Valentino Castellani sulla
poltrona di sindaco grazie anche all´impegno della "società civile",
si sente piuttosto lontana dalla politica di oggi. «Il mio trasferimento a
Berlino - scherza - è la fuga di un cervello alquanto
maturo
Sono felice di questo incarico perché mi ha consentito un
distacco netto, se fossi rimasta a Torino mi sarei sentita una pensionata "interiore" anche
continuando a lavorare. All´Università ho cercato di dare tutto ciò che potevo,
ma a un certo punto è giusto lasciare andare le cose per consentire così che
altri crescano e dicano la loro». Giura, nonostante la magrezza, di amare il cibo
e la buona cucina: «So fare perfino il pane. Ma la mia prima ribellione
femminista è stata rifiutarmi di imparare a cucire, e ora un po´ mi dispiace.
Eravamo sei fratelli, figli di un dirigente d´industria che si era fatto da sé,
mentre mia madre, pur molto colta, non aveva potuto laurearsi. Erano
conservatori, ma non ci fu mai dubbio che tutti avremmo studiato, perché era la
cosa più bella che una persona potesse fare. Di questo conservo un´enorme
gratitudine. E spero, in altro modo, di aver trasmesso alle mie figlie la
stessa, inesauribile curiosità».
( da "Corriere della Sera"
del 09-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Tempo Libero data: 09/05/2009 - pag: 15 Dibattito e libro Università,
crisi d'impresa e concordati È stato presentato ieri nella Sala Vivaldi
dell'Aldrovandi Palace il volume «Concordato Preventivo, Concordato
Fallimentare e Accordi di Ristrutturazione dei Debiti», curato da Massimo
Ferro, Aldo Ruggiero e Alfonso Di Carlo (Giappichelli Editore). Sul tavolo dei
relatori: Luigi Mandolesi, vice presidente dell'Ordine dei Commercialisti di
Roma, Vincenzo Proto, presidente della I Sezione civile della Corte di
Cassazione, Giuseppe Santoni, Prorettore dell'università
di Tor Vergata e Giovanni Lo Cascio, procuratore generale onorario della
Cassazione. Il volume costituisce una tappa del progetto di ricerca e studio
avviato da Tor Vergata, Consorzio Uniprof e Osservatorio sulle crisi di
impresa: si tratta della prima ricerca statistico-giudiziaria sulle procedure
concorsuali, riformate tra 2005 e 2008. Un lavoro
articolato e approfondito che ha coinvolto tutte le figure professionali
imperniate sul tema: la raccolta dei dati è stata coordinata da esperti
magistrati e docenti di Economia aziendale. (S. D. S.) Dibattito Giuseppe
Santoni, prorettore dell'università di Tor Vergata, ha partecipato al dibattito di ieri
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti: Cultura
"Non può
limitarsi a invocare la pace Deluderà la gente" Se parlerà solo di pace
senza affrontare il nodo politico che strangola il Medio Oriente, il Papa avrà
perso una grande occasione». Tariq Ramadan schizza da un areoporto all'altro,
Londra, Lisbona, Parigi. Il 16 maggio sarà al Salone del Libro di Torino per
presentare il suo ultimo saggio, La riforma radicale (Rizzoli). Attraverso il
Blackberry ha seguito le parole di riconciliazione pronunciate da Benedetto XVI
nella moschea di Amman: ora comincia la parte più difficile del viaggio
pontificio. «La gente aspetta di sentire qualcosa di politico sul conflitto
israelo-palestinese» osserva il filosofo. Docente di studi
islamici alle università di
Friburgo e Ginevra, ricercatore a Oxford, uno dei 100 maggiori intellettuali
viventi secondo la rivista Time e certamente tra i più discussi, Ramadan è noto
soprattutto come nipote di Hasan al-Banna, il fondatore dei Fratelli musulmani,
il movimento islamico radicale egiziano. Il Pontefice si è presentato in
Medio Oriente come «pellegrino di pace». Perché crede che non sia sufficiente?
«Accetto il messaggio di riconciliazione, quello che sostiene ufficialmente il
viaggio. Il Papa deve spiegare agli ebrei che non c'è antisemitismo nel mondo
cristiano e ai musulmani si è già rivolto con profondo rispetto. Ma non può
trattarsi solo di questo. Dopo l'offensiva israeliana a Gaza, l'affermazione
elettorale della destra di Netanyahu e Liberman, il blocco sistematico delle
città palestinesi, tutti si aspettano che dica qualcosa in più, un discorso
politico. Auspicare la pace non basta. Ormai il conflitto israelo-palestinese
appare qual è, una guerra politica e non religiosa. Dal capo della Chiesa
cattolica mi aspetto un richiamo alla morale, all'etica, alla responsabilità
dei leader israeliani e al rispetto dei palestinesi. Non so se lo farà. Ma se
tacesse sarebbe molto grave perché il suo silenzio verrebbe interpretato come
un appoggio alla politica israeliana». Nonostante i primi passi di Papa
Ratzinger in Giordania appaiano una riparazione rispetto al famoso discorso di
Ratisbona, quello che infiammò la piazza musulmana, diversi gruppi radicali
islamici non sono ancora soddisfatti. Cos'altro dovrebbe fare? «Negare
l'evidenza è sciocco e infantile. Il Papa ha fatto retromarcia dal discorso di
Ratisbona immediatamente dopo averlo pronunciato. E negli ultimi tre anni l'ha
ripetuto continuamente, è andato in Turchia, ha ospitato giornate di dialogo
interreligioso a Roma a cui anche io ho partecipato, l'ho sentito ribadire
mille volte l'apertura verso le altre fedi in generale e l'Islam in
particolare». Eppure il Medio Oriente sembra rimpiangere il suo predecessore.
«Giovanni Paolo II aveva un approccio e un impegno diverso. Prendete le parole
di Benedetto XVI in Giordania: dialogo, reciprocità, diritti delle minoranze,
eguaglianza. Il nuovo Papa non si muove esattamente sulla traccia del
predecessore che parlava invece di etica, compassione, valori comuni. Ratzinger
è un teologo saldo sulle sue posizioni, si preoccupa del futuro del
cattolicesimo in Europa minacciato dal laicismo e dalla crescita dell'Islam. Difende
i valori cristiani tornando ai fondamentali e insiste sulla reciprocità non sul
fare le cose insieme». La situazione dei cristiani nei Paesi musulmani non è
esattamente invidiabile: a Betlemme, dove all'inizio del 900 erano la quasi
totalità della popolazione sono ridotti al 12%. Non crede che il Vaticano abbia
qualche motivo di preoccupazione? «Non dobbiamo demonizzare né ideologizzare.
Nessuno nega la discriminazione dei cristiani in alcuni Paesi islamici, ma in
altri, specialmente nel nord Africa, la situazione è migliorata negli ultimi
tempi. Ne scrivo da anni. Ma come musulmano occidentale ho una posizione
critica e costruttiva: la difficoltà delle minoranze in alcune regioni non può
diventare la scusa per prendersela con noi, minoranza in Europa. Quasi che per
compensare i guai delle chiese in Arabia Saudita si debbano chiudere le moschee
a Roma. Per quanto riguarda i cristiani palestinesi poi, hanno moltissimi
problemi anche con lo Stato ebraico, dove la discriminazione delle altre fedi è
la regola». Vede un ruolo per il Papa nel processo di pace israelo-palestinese?
«Si. Ma, a causa delle polemiche sulla sua gioventù sotto la Germania nazista,
deve prima chiarire la posizione della Chiesa verso gli ebrei. Non si tratta
solo di scusarsi ma di concedere un'apertura. Questo gli permetterà di assumere
il ruolo politico per chiedere a Israele responsabilità morale e ai leader
mondiali l'impegno per la realizzazione di due Stati. Il viaggio di questi
giorni può andare nella giusta direzione ma anche in quella opposta. Se
Benedetto XVI parlarà solo di pace la gente resterà delusa: deve assolutamente
dire qualcosa sulla situazione politica». www.lastampa.it/paci
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Se parlerà solo di
pace senza affrontare il nodo politico che strangola il Medio Oriente, il Papa
avrà perso una grande occasione». Tariq Ramadan schizza da un areoporto
all'altro, Londra, Lisbona, Parigi. Il 16 maggio sarà al Salone del Libro di
Torino per presentare il suo ultimo saggio, La riforma radicale (Rizzoli).
Attraverso il Blackberry ha seguito le parole di riconciliazione pronunciate da
Benedetto XVI nella moschea di Amman: ora comincia la parte più difficile del
viaggio pontificio. «La gente aspetta di sentire qualcosa di politico sul
conflitto israelo-palestinese» osserva il filosofo. Docente
di studi islamici alle università di Friburgo e Ginevra, ricercatore a Oxford, uno dei 100
maggiori intellettuali viventi secondo la rivista Time e certamente tra i più
discussi, Ramadan è noto soprattutto come nipote di Hasan al-Banna, il
fondatore dei Fratelli musulmani, il movimento islamico radicale egiziano.
Il Pontefice si è presentato in Medio Oriente come «pellegrino di pace». Perché
crede che non sia sufficiente? «Accetto il messaggio di riconciliazione, quello
che sostiene ufficialmente il viaggio. Il Papa deve spiegare agli ebrei che non
c'è antisemitismo nel mondo cristiano e ai musulmani si è già rivolto con
profondo rispetto. Ma non può trattarsi solo di questo. Dopo l'offensiva
israeliana a Gaza, l'affermazione elettorale della destra di Netanyahu e
Liberman, il blocco sistematico delle città palestinesi, tutti si aspettano che
dica qualcosa in più, un discorso politico. Auspicare la pace non basta. Ormai
il conflitto israelo-palestinese appare qual è, una guerra politica e non
religiosa. Dal capo della Chiesa cattolica mi aspetto un richiamo alla morale,
all'etica, alla responsabilità dei leader israeliani e al rispetto dei
palestinesi. Non so se lo farà. Ma se tacesse sarebbe molto grave perché il suo
silenzio verrebbe interpretato come un appoggio alla politica israeliana».
Nonostante i primi passi di Papa Ratzinger in Giordania appaiano una
riparazione rispetto al famoso discorso di Ratisbona, quello che infiammò la
piazza musulmana, diversi gruppi radicali islamici non sono ancora soddisfatti.
Cos'altro dovrebbe fare? «Negare l'evidenza è sciocco e infantile. Il Papa ha
fatto retromarcia dal discorso di Ratisbona immediatamente dopo averlo pronunciato.
E negli ultimi tre anni l'ha ripetuto continuamente, è andato in Turchia, ha
ospitato giornate di dialogo interreligioso a Roma a cui anche io ho
partecipato, l'ho sentito ribadire mille volte l'apertura verso le altre fedi
in generale e l'Islam in particolare». Eppure il Medio Oriente sembra
rimpiangere il suo predecessore. «Giovanni Paolo II aveva un approccio e un
impegno diverso. Prendete le parole di Benedetto XVI in Giordania: dialogo,
reciprocità, diritti delle minoranze, eguaglianza. Il nuovo Papa non si muove
esattamente sulla traccia del predecessore che parlava invece di etica,
compassione, valori comuni. Ratzinger è un teologo saldo sulle sue posizioni,
si preoccupa del futuro del cattolicesimo in Europa minacciato dal laicismo e
dalla crescita dell'Islam. Difende i valori cristiani tornando ai fondamentali
e insiste sulla reciprocità non sul fare le cose insieme». La situazione dei
cristiani nei Paesi musulmani non è esattamente invidiabile: a Betlemme, dove
all'inizio del 900 erano la quasi totalità della popolazione sono ridotti al
12%. Non crede che il Vaticano abbia qualche motivo di preoccupazione? «Non
dobbiamo demonizzare né ideologizzare. Nessuno nega la discriminazione dei
cristiani in alcuni Paesi islamici, ma in altri, specialmente nel nord Africa,
la situazione è migliorata negli ultimi tempi. Ne scrivo da anni. Ma come
musulmano occidentale ho una posizione critica e costruttiva: la difficoltà
delle minoranze in alcune regioni non può diventare la scusa per prendersela
con noi, minoranza in Europa. Quasi che per compensare i guai delle chiese in
Arabia Saudita si debbano chiudere le moschee a Roma. Per quanto riguarda i
cristiani palestinesi poi, hanno moltissimi problemi anche con lo Stato
ebraico, dove la discriminazione delle altre fedi è la regola». Vede un ruolo
per il Papa nel processo di pace israelo-palestinese? «Si. Ma, a causa delle
polemiche sulla sua gioventù sotto la Germania nazista, deve prima chiarire la
posizione della Chiesa verso gli ebrei. Non si tratta solo di scusarsi ma di
concedere un'apertura. Questo gli permetterà di assumere il ruolo politico per
chiedere a Israele responsabilità morale e ai leader mondiali l'impegno per la
realizzazione di due Stati. Il viaggio di questi giorni può andare nella giusta
direzione ma anche in quella opposta. Se Benedetto XVI parlarà solo di pace la
gente resterà delusa: deve assolutamente dire qualcosa sulla situazione
politica». www.lastampa.it/paci
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Conferenza. Si
rievoca la figura del filosofo Trinchero Domani alle
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti: Cultura
VARALLO. BANCHETTO
STORICO La corte di Elisabetta I rivive con l'Alberghiero Giovedì e venerdì
Varallo si proietterà alla corte di Elisabetta I di Inghilterra. Per due serate
l'istituto alberghiero «Pastore» proporrà per circa 200 persone (le prenotazioni
si sono esaurite nell'arco di pochissimi giorni) un banchetto storico che ogni
anno cambia ambientazione. E quest'anno i locali della scuola varallese si
trasformeranno per riportare i presenti nell'epoca elisabettiana. Nulla sarà
lasciato al caso. Sia giovedì sia venerdì il programma sarà lo stesso. In
entrambi i casi alle 18,30 si potrà assistere (e in questo caso le porte si
apriranno a tutti gli interessati, anche chi non si è prenotato alla cena) a
una relazione e a un dibattito, nella sala conferenze dell'istituto, proprio
sul tema della corte di Elisabetta I d'Inghilterra. A illustrare l'argomento
sarà Mariangela Mosca, prof. associato di letteratura inglese nella facoltà di
Lingue e letterature straniere dell'Università di Torino. Alle 19,30, nel salone
d'onore, ci sarà un'esposizione storica con musica inglese del Cinquecento.
Alle 20 nel «salone elisabettiano» (allestito con tavoli rettangolari come si
usava a quei tempi in cui i tavoli rotondi erano considerati troppo
democratici) si svolgerà il banchetto storico. Il menu,
proposto dopo studi svolti durante l'anno scolastico, sarà a base di carne,
verdure, salmone, pudding alla viola. Molte pietanze saranno servite con birra
a cui seguiranno una serie di vini. Docenti e allievi riceveranno gli ospiti in
rigorosi abiti ispirati alla corte di Elisabetta I.
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 36 -
Spettacoli Conservatorio Italia precari per passione Nati per accogliere orfani
e trovatelli, divenuti fucine di talenti e simbolo dell´eccellenza del nostro
Paese, le scuole dove si insegna l´arte più difficile sono in crisi. Tagli in
Finanziaria e mancanza di investimenti rischiano di disperdere un patrimonio
unico. Viaggio tra i ragazzi che sognano di vivere del loro studio senza essere
costretti a emigrare I panini più richiesti in caffetteria: il Mozart con
cotoletta, il Wagner con wÜrstel e crauti, il Beethoven con salmone GIUSEPPE
VIDETTI milano, napoli, ROMA l a ragazza con l´arpa ondeggia, i capelli sciolti
sulle spalle, un abitino di seta nero che le scivola sul corpo magro. Nel
salone dell´hotel, fra marmi e tappeti, composizioni floreali e lampadari di
cristallo, i clienti brindano, amoreggiano, parlano d´affari, divorano
pasticcini col tè delle cinque. Lei dice: «Non scriva il mio nome, sono
studentessa al conservatorio, lo faccio per sbarcare il lunario, prima o poi avrò
un posto in orchestra». Poi entra nei bagni della hall per riapparire
irriconoscibile in jeans, giubbotto e basco, pronta per la lezione serale. Uno
dei 38.591 iscritti (1.309 sono stranieri) nei conservatori. In Italia ce ne
sono cinquantaquattro più venti istituti musicali, con 7.357 insegnanti e circa
4.500 diplomati all´anno. Ora, con la Finanziaria che prevede tagli delle
risorse fino al quaranta per cento, le prestigiose scuole di musica devono
affrontare sacrifici e, inevitabilmente, ritoccare le quote d´iscrizione. Il
Conservatorio Verdi di Milano, fresco dei festeggiamenti per il bicentenario
(millecinquecento iscritti, il venti per cento stranieri, duecentocinquanta
insegnanti), ha solo sei impiegati e un numero insufficiente di bidelli. «è il
personale previsto dalla legge del 1930, quando gli allievi erano duecento e i
maestri trentacinque», protesta Bruno Zanolini, mezzo secolo trascorso tra
queste mura, prima allievo, poi docente, infine direttore. «Si fa un gran
parlare dell´arte, ma di fatto i primi tagli colpiscono sempre noi», aggiunge.
«Quando arrivai io - ero bambino - eravamo in pochi. Oggi abbiamo ventiquattro
classi di pianoforte e uno stuolo di studenti meno motivati, frenati dalla
mancanza di opportunità. Non c´è il sacro fuoco di una volta, eppure chi
s´iscrive non demorde. Si dice che il conservatorio sia una fabbrica di
disoccupati. La verità è che il mondo del lavoro assorbe meno professionalità,
ma non siamo allo sbando. Nulla è mai facile quando si ha a che fare col
talento, la fortuna e una sfrenata competitività». Francesco Saverio Borrelli,
ex magistrato, è stato nominato nel marzo 2007 presidente del Verdi di Milano
su proposta del Consiglio accademico. Nella bacheca fuori dal suo ufficio, un
ritaglio di giornale strilla: «Busserò di porta in porta per raccogliere
fondi». «Ho una grande passione per la musica, ma di gestione non so nulla»,
ammette Borrelli, diploma in pianoforte nel 1952 al Cherubini di Firenze,
stesso anno della laurea in giurisprudenza. «Io sono qui affinché il prestigio
del Verdi rimanga alto», aggiunge. «Quando sono arrivato ho subito precisato
che non sono un finanziere e non ho agganci politici, ma mi hanno voluto lo
stesso. Ed eccomi qua a fare i conti con i tagli e le magre risorse. Per natura
non sono pessimista, ma bisognerebbe intervenire drasticamente. La riforma del
( da "Corriere della Sera"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 10/05/2009 - pag: 2 La campagna Europee, richiamo
del Colle: basta liti ROMA «I giovani non solo devono andare a votare, ma
devono dire a tutti di farlo, e chiedere ai politici di dire chiaramente
cos'hanno in mente per l'Europa e per l'Italia in Europa. Il mio augurio è che
non sia una campagna elettorale immiserita dalle polemiche interne». Piazza del
Campidoglio, tardo pomeriggio: il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, risponde così alle domande di quattro ragazzi. Laura, Francesco,
Marcella e Sara gli chiedono di fronte a una piazza gremita di persone per la «festa dell'Europa» di Obama che seleziona personale via internet,
della fuga dei cervelli, della meritocrazia che in
«questo Paese manca». Risponde il presidente: «In Italia tutti devono essere
messi alla pari e fuori dal ciclo infernale delle raccomandazioni, delle
clientele, delle implorazioni, di cui ci dobbiamo liberare». Sulla fuga dei cervelli: «L'Europa è
anche un'opportunità per formarsi, pensate all'Erasmus. Il tema della
formazione è fondamentale: non si arrivi alla conclusione che studiare non
serve a niente». Tra gli altri, dal palco, interviene anche il ministro per le
Politiche europee, Andrea Ronchi ( foto): «Fa tristezza vedere spesso gli
europei essere chiamati a votare e non andare alle urne per l'Europa: perché
l'Europa non si è fatta capire e non è stata vicina, anche con le sue classi
politiche, ai cittadini. Io stesso non ho risparmiato critiche a questa Europa,
perché certe volte non mi piace». Alessandro Capponi
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina XIII - Milano
I risultati I progetti Le azalee per aiutare la ricerca
aprono i laboratori ai giovani Siamo sulla strada giusta nella lotta ai tumori
femminili e ai mielomi multipli finora senza cura "Oltre il 20 % cento
delle donazioni va a programmi destinati alle nuove leve di scienziati"
ILARIA CARRA «La creatività dei giovani nel campo della ricerca
non manca. è un continuo affacciarsi di nuovi saperi: ma per nutrire questi cervelli serve impegno civile per garantire la continuità
dei finanziamenti». Nella giornata dell´Azalea della ricerca,
in occasione della Festa della mamma, a sottolineare il ruolo chiave delle
nuove generazioni nella lotta contro i tumori scende in campo Maria Ines Colnaghi,
per 35 anni biologa al dipartimento di ricerca
dell´Istituto dei tumori di via Venezian e oggi direttore scientifico
dell´Airc, l´associazione italiana impegnata nella ricerca
sul cancro. Giovani e futuro della ricerca. Qual è lo
stato dell´arte? «è fondamentale un innesto ciclico di nuove leve, preparate e
creative. Sappiamo come sia difficile assicurare il turn over in questo campo,
ma nella ricerca i nuovi cervelli
sono una boccata d´ossigeno irrinunciabile. Per questo serve impegno civile: è
straordinario come i cittadini possano far crescere la scienza». Qual è il
vostro impegno per i giovani? «Oltre il 20 per cento dei finanziamenti dei
cittadini da sette anni li impieghiamo in programmi speciali per aiutarli. Un
brain gain, cioè l´attrazione di talenti intellettuali, con borse di studio per
formare oncologi in Italia e all´estero. Ma per invertire il brain drain, la fuga dei cervelli, e farli tornare qui da noi
occorre garantire loro un mercato favorevole. Ogni anno facciamo un bando e
assicuriamo due start up, anche grazie ai finanziamenti di Intesa San Paolo:
progetti di ricerca che
equivalgono anche a uno stipendio, per 5 anni, in genere come capi
laboratorio». Quali sono i progetti in corso? «Uno allo Ieo di Veronesi,
vinto da Francesca Ciccarelli, sulla genomica evolutiva del cancro. L´altro al
Gaslini di Genova, portato avanti da Irma Airoldi, sulla scoperta di nuovi
legami tra tumori e linfociti B». Qual è il valore aggiunto dei giovani? «Oltre
a un forte spirito, hanno la tecnologia già nel loro dna, un vantaggio non da
poco: oggi è tutto informatizzato e le apparecchiature sono molto complesse.
Come un tempo con il microscopio si faceva tutto, oggi le nuove leve hanno la
stessa dimestichezza con l´informatica». Com´è cambiata la ricerca
negli anni? «Le tecnologie hanno creato i mezzi per una diagnosi precoce e
hanno cambiato il concetto di cura dei tumori. Prima si puntava ad aggredire il
cancro, un po´ per disperazione perché se ne sapeva pochissimo. Ma il paziente
ne usciva stressato. Poi s´è cominciato a intervenire in modo mirato, il minimo
indispensabile e con il farmaco corretto. Più che dirsi guariti, è
indispensabile trovare la cura giusta per vivere bene». Oggi a che punto siamo?
«I passi in avanti sono notevoli. Prendiamo il mieloma multiplo: cinque anni fa
non dava scampo, oggi si cura. Ma dobbiamo andare avanti. Capisco che oggi la
crisi faccia paura, e ci siano delle urgenze. Ma sulla salute non si può
tagliare: è un bene che interessa e tocca tutti quanti da vicino». E
acquistando un´azalea, oggi si dà il proprio contributo. «Da 25 anni l´Azalea
della ricerca ci permette di fare progressi nella
lotta contro i tumori femminili: 3mila piazze, 20mila volontari e 700mila
piantine, con l´obiettivo di raccogliere nove milioni da destinare a progetti.
A Milano in qualsiasi quartiere c´è un banchetto. I milanesi non si sono mai
tirati indietro, anche oggi sono certa non saranno da meno».
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina I - Firenze
Le idee L´elezione del rettore è un gioco corporativo ROBERTO D´ALIMONTE A
giugno si voterà per la scelta dei leader delle due istituzioni pubbliche più
importanti della città: il comune e l´università. Per
l´elezione del sindaco sono previsti due turni, per l´elezione del rettore ne
sono previsti tre. A parte questa differenza il meccanismo è molto simile: al
primo turno per il sindaco e ai primi due turni per il rettore occorre la
maggioranza assoluta per essere eletti, al secondo turno per il sindaco e al
terzo per il rettore scatta il ballottaggio tra i due candidati più votati.
Perché la differenza tra due e tre turni? E´ presto detto: l´elezione del
sindaco è una elezione di tipo democratico, quella del rettore è di tipo
corporativo. Sulla carta sono i docenti universitari (con
una limitata partecipazione di personale amministrativo e di studenti) ad
eleggere il rettore ma in realtà sono le facoltà a pesare veramente. Dato
l´attuale modello di governo dell´università le facoltà agiscono - anzi si può dire che "devono"
agire - come corporazioni. I calcoli sull´esito del voto si fanno sulle
facoltà come se fossero queste a votare e non i singoli docenti. Le facoltà
agiscono come corporazioni perché devono difendere i loro interessi. Quindi
l´elezione del rettore è un gioco (in senso tecnico e non ludico) in cui quello
che conta per ciascuna facoltà è entrare nella coalizione vincente. SEGUE A P
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Firenze
Ateneo, la logica corporativa del voto Se non si cambiano regole e meccanismi
di selezione, poca differenza tra un rettore e l´altro La facoltà di Agraria è
quella, con Medicina, che ha giocato "meglio" negli anni ROBERTO
D´ALIMONTE (segue dalla prima di cronaca) Solo in questo modo si è certi di
poter contare sul mantenimento dello status quo che favorisce certe facoltà
rispetto ad altre o su una favorevole distribuzione delle risorse, soprattutto
posti di docente e di ricercatore. Le 12 facoltà della
università di Firenze non sono tutte uguali. Alcune
sono più "uguali" di altre. Il punto si può cogliere in diversi modi.
Intanto guardando al numero dei docenti di ciascuna facoltà sul totale dei
docenti. Ma un dato più interessante è il rapporto tra numero di studenti
iscritti e numero di docenti. E´ questo dato che abbiamo utilizzato per
dividere le facoltà in tre categorie, serie A, B e C. Le prime sono quelle con
un valore dell´indice intorno a 10 studenti per docente.
Le seconde sono quelle in cui l´indice sta tra 21 e 34, le terze - le più
svantaggiate - sono quelle in cui il numero di studenti per docente
va dagli 80 di Scienze della formazione ai 40 di Economia. Questi due dati -
numero dei docenti per facoltà e rapporto tra studenti iscritti e docenti -
sono sufficienti a spiegare perché l´elezione del rettore è un gioco
corporativo. Le facoltà che hanno di più vogliono tenersi il di più, quelle che
hanno di meno vogliono entrare in una coalizione vincente che le consenta di
ottenere di più. In questo "gioco" non c´è spazio per i singoli
docenti. Anzi, il singolo docente che volesse fare di
testa sua votando per il candidato che ritiene migliore, danneggerebbe la sua
facoltà. In tutto ciò i presidi - quelli "bravi" - svolgono una
funzione cruciale: devono tenere unita la facoltà in modo che voti come un
blocco e devono cercare di negoziare accordi utili per entrare nella coalizione
vincente. Tra tutte le facoltà Agraria è quella che - come si vede dai dati -
nel corso degli anni ha giocato le sue carte nel modo più efficace. Negli
ultimi 30 anni l´università di Firenze ha avuto tre
rettori. Due sono ex-presidi di Agraria e hanno retto l´università
per 21 anni! Il terzo veniva da Scienze (altra facoltà di seria A). Agraria,
grazie alla abilità dei suoi presidi, è sempre riuscita a entrare nella
coalizione vincente, anzi è riuscita ad essere il perno di ogni coalizione
vincente, alleandosi stabilmente con Medicina (altra facoltà privilegiata) che
con il suo peso (450 docenti, il 20 % del totale) ha sempre condizionato e
continuerà a condizionare l´elezione di qualunque rettore puntando al
mantenimento della sua quota privilegiata di risorse. Il sistema elettorale a
tre turni è un elemento essenziale di questo meccanismo perché è perfettamente
funzionale alla logica che lo sottende. Il primo turno è una sorta di primaria
che serve a verificare il peso di ciascun candidato (a giugno saranno cinque).
Dopo il primo turno si faranno gli accordi decisivi. E´ in questa fase che si
perfeziona la costruzione della coalizione vincente. Il secondo turno serve a
verificare la tenuta degli accordi, cioè il rispetto dei patti. Se "il
gioco" è stato ben condotto, il terzo turno diventa una formalità. Questo
è quanto avviene in situazioni di conflitto, come l´attuale, dovuto alla crisi
dell´università e alla scarsità delle risorse. In
situazioni "normali" invece, l´apoteosi del sistema è la formazione
di una grande coalizione o meglio di nessuna coalizione. La logica corporativa
soffre la competizione e preferisce di gran lunga la collusione in cui tutti
gli interessi siano rappresentati proporzionalmente e consensualmente al peso che
hanno. Con queste regole le cose all´università di
Firenze - ma lo stesso vale per tutte le università
italiane - non cambieranno mai. Le risorse continueranno ad essere gestite non
in chiave di interesse generale ma secondo una logica puramente corporativa.
Non si può progettare un futuro diverso con queste regole per il semplice
motivo che non possono emergere all´interno di questo sistema candidati-rettore
veramente innovatori. E se anche emergessero non potrebbero venire eletti. E
così sarà anche il prossimo giugno. Per spezzare questa logica non basta
cambiare il sistema di voto con cui si sceglie il rettore. Occorre invece
intaccare il principio per cui il rettore e il consiglio di amministrazione che
è l´organo principale di gestione dell´università
vengono eletti dai docenti. L´università non
"appartiene" ai docenti che ne fanno parte e non deve essere
governata esclusivamente da loro. L´Università appartiene al Paese e poi alla
città e alla regione in cui opera. Fino a quando non verranno modificate la
composizione e il meccanismo di selezione degli organi di governo - cioè la
governance - l´università rimarrà prigioniera di
quella logica corporativa che è l´antitesi della logica del merito e
dell´innovazione cui l´università prima e più di
qualunque altra istituzione dovrebbe ispirarsi. Stando così
le cose non ci si può poi meravigliare dei casi scandalosi di nepotismo ma
soprattutto del fatto - ancor più scandaloso - che nessuna università italiana compaia nell´elenco
delle prime 200 università
del mondo. Con questa governance non si possono costruire grandi università ma solo università mediocri. L´autore è docente nella facoltà di Scienze
Politiche di Firenze
( da "Repubblica, La"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Firenze
Il preside: molti professori hanno già la cattedra in altre facoltà Docenti a
contratto Architettura perde 14 posti I posti di insegnamento a contratto
stanno diminuendo e parte di essi, comunque, continuano a essere retribuiti.
Dopo la denuncia di «Repubblica», che ha ricordato come il consiglio di
amministrazione dell´Ateneo fiorentino abbia azzerato, per ragioni di bilancio,
la voce «Docenza a contratto», e come centinaia di insegnanti siano stati
trasformati dall´autunno scorso in «volontari della didattica» non retribuiti,
il preside di Architettura Raimondo Innocenti precisa che, per effetto della
riduzione dei corsi di studio, nella sua facoltà il numero dei corsi affidati
per contratto diminuisce dai 238 dell´anno accademico attuale ai 224 previsti
per il prossimo, ed è destinato a ridursi ancora nell´anno accademico
2010-2011. «Occorre inoltre tener conto - prosegue il preside di Architettura -
che un numero rilevante dei "posti a contratto" viene affidato a
professori di altre facoltà dell´Università di Firenze... Questi professori
percepiscono uno stipendio e i corsi che tengono alla facoltà di Architettura
fanno parte dei loro obblighi istituzionali». «Infine - precisa il professor
Innocenti - in alcuni casi, per esempio nei due corsi di studio che si svolgono
a Empoli (Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio e
Pianificazione e progettazione della città e del territorio), i corsi a
contratto non sono gratis, ma vengono ancora retribuiti
perché dispongono di finanziamenti aggiuntivi messi a disposizione dal
Circondario di Empoli». Nel 2007 all´università di Firemze, a fronte di 2.271 docenti strutturati, c´erano 1.544
docenti a contratto (molti dei quali già pagati pochissimo) e 1.900 fra
ricercatori e assegnisti precari.
( da "Corriere della Sera"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Roma data: 10/05/2009 - pag: 2 Imposte locali Dopo
l'arresto del patron di «Tributi Italia», anche Pomezia rescinde il contratto
Riscossioni facili, ecco tutti gli indagati Sotto inchiesta per associazione a
delinquere l'a.d. della «Nettuno Servizi» I manifesti stampati e diffusi a
Pomezia usano un termine perentorio: i cittadini sono «diffidati» dal pagare
all'A. Ser (società mista pubblico-privata per la riscossione dei tributi
locali) quanto dovuto a titolo di Ici. Per il versamento d'ora in poi andrà
usato il conto corrente dell'amministrazione. Scandalo «riscossioni facili»:
gli effetti dell'arresto del patron di Tributi Italia (società concessionaria
in centinaia di comuni della penisola), Giuseppe Saggese, in relazione
al «buco» di 4 milioni di euro nella gestione delle imposte a Nettuno, non si
fermano. Dopo gli avvisi di garanzia a 16 ex consiglieri comunali di Aprilia
(sotto inchiesta per il rinnovo della convenzione con la stessa A.Ser, il cui
socio privato era anche qui Tributi Italia), nei giorni scorsi la bufera si è
spostata a Pomezia: il Comune ha infatti deciso la rescissione unilaterale del
contratto con l'A.Ser e ora sta riorganizzando i propri uffici per tornare alla
gestione diretta di Ici e Tarsu (rifiuti urbani). Semplice problema burocratico?
Macché. La vicenda partita da Nettuno, denunciata con vigore fin dal suo
insediamento dal sindaco Alessio Chiavetta («è uno scandalo di proporzioni
enormi»), e sui cui ha indagato per mesi la Procura di Velletri, ha
implicazioni concrete per i moltissimi cittadini che negli anni scorsi si sono
visti recapitare cartelle «pazze» di pagamento. «Io nel 1999 per il mio
appartamento versavo una tassa sui rifiuti di 70 mila lire l'anno, mentre negli
ultimi tempi sono arrivato a pagare 280 euro. Aumenti di 9, 10 volte tanto: uno
schifo. Conosco gente invitata a saldare imposte per periodi precedenti, non
dovute, che quasi veniva alle mani con gli impiegati. É stata scoperchiata una
pentola nauseabonda: dove sono finiti tutti questi soldi?», sbotta un
professionista residente a Nettuno da 40 anni, che chiede di mantenere
l'anonimato. E proprio da Nettuno, ieri, è arrivata un'altra notizia: oltre al
patron della Tributi Italia Saggese (che dal 30 aprile è agli arresti
domiciliari nella sua abitazione di Rapallo), la Procura ha infatti messo sotto
inchiesta vecchi e nuovi amministratori della Nettuno Servizi, la società mista
in cui è entrata Tributi Italia, i cui conti correnti (una decina) sono stati
tutti sequestrati. Gli indagati per associazione a delinquere finalizzata al
peculato per ora sono 5 e il nome più in vista è quello di Gianfranco Froio (50
anni, nato a Tortoreto, provincia di Teramo), a.d. di Nettuno Servizi dal 10
luglio 2008, che all'indomani dell'arresto di Saggese aveva contestato la
delibera con cui il Comune ha rescisso la convenzione, ipotizzando anche il
ricorso a «rimedi giudiziali». Sono indagati per lo stesso reato pure i
precedenti amministratori (Vito Paolo Marti, 60 anni, Luca Petrucci, di 37, e
Paolo Monaco Minniti, di 37) e un quinto manager di Massa, il
settantaquattrenne Mario Ortori. Inchiesta a un punto cruciale, dunque. Si
preannuncia una durissima battaglia legale. E nelle prossime ore, entro
martedì, il gip di Velletri si pronuncerà sulla richiesta di revoca degli
arresti domiciliari al presunto «dominus» dello scandalo. Fabrizio Peronaci
( da "Corriere della Sera"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Salute data: 10/05/2009 - pag: 59 Bevande Energy drink proibiti a chi
ha la pressione alta Gli individui affetti da ipertensione o da altri disturbi
cardiaci dovrebbero tenersi alla larga dagli 'energy drink' spesso amati anche
dagli sportivi. Il monito arriva dai ricercatori dell'Henry
Ford Hospital di Detroit, autori di una ricerca pubblicata sulla rivista Annals of Pharmacotherapy. «Bere due lattine di
un energy drink genera un aumento dei valori pressori e un incremento della
frequenza del battito cardiaco spiega James Kalus, a capo del team che ha
effettuato la ricerca condizioni che non creano conseguenze rischiose in
individui sani ma che possono, invece, essere pericolose per chi ha
qualche problema cardiocircolatorio o soffre di pressione alta». Gli autori
hanno preso in esame un gruppo di soggetti sani, tra i 20 e i 39 anni, che non
aveva consumato altre bevande a base di caffeina nei due giorni precedenti la
rilevazione. I risultati evidenziavano, già al primo giorno di assunzione, un
aumento della frequenza cardiaca del 7,8%, aumento che arrivava all'11% dopo
sette giorni di regolare consumo. Anche la pressione arteriosa subiva
un'impennata, innalzandosi del 7%. Le cause? «Queste bibite contengono
caffeina, taurina, zuccheri, vitamine e altri integratori nutrizionali - dicono
gli esperti sostanze con effetti tonici e stimolanti che possono sovraeccitare
un cuore non in perfetta forma e interferire con eventuali terapie in atto».
M.B.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-05-09 - pag: 18 autore: INCHIESTA Le
sfide di Milano I cantieri riaprono con i grandi progetti urbanistici per la
giustizia e la salute Tre miliardi per le «cittadelle» Tribunale e carcere sono
destinati a Rogoredo ma spunta l'ipotesi San Siro Marco Alfieri Tre miliardi di
investimenti per nuove funzioni di servizio pubblico nella Milano dell'Expo, e
un possibile trasferimento in zona San Siro per il futuro polo della Giustizia.
Incartati, causa sboom del mattone, gli sviluppi immobiliari delle zuniniane
Santa Giulia e Sesto San Giovanni (ex aree Falck), il business urbanistico prova a ripartire al traino delle tre cittadelle a
finanziamento misto pubblico/privato. La prima, quella della salute, sarà presieduta
da Luigi Roth, ormai in scadenza dalla Fondazione Fiera. Sarà lui a sviluppare
il nuovo polo sanitario pubblico che sorgerà nell'area dell'ospedale Sacco a
Bovisa e raggrupperà anche le nuove sedi dell'Istituto dei tumori e del Besta.
I tre ospedali, insieme alla Regione, costituiranno un consorzio per realizzare
l'opera entro il 2015 con un investimento di 520 milioni. Il Pirellone agirà
anche da stazione appaltante impegnandosi a finanziare l'opera con 228,7
milioni, mentre 40 sono a carico dello Stato, e i rimanenti del concessionario
o provenienti da fondazioni. Persa un po' di presa sulla Fiera, dove Formigoni
ha dovuto condividere nomine e potere con il berlusconismo egemone e le mire
del Carroccio, il Pirellone si rifà rilanciando la propria vocazione sanitaria.
Poi c'è il Cerba di Umberto Veronesi, il centro europeo di ricerca biomedica
avanzata (oncologia, cardiologia, neurologia e radioterapia) che sorgerà in
fondo a viale Ripamonti sui terreni di Salvatore Ligresti, vicino all'Istituto
europeo di oncologia (Ieo). L'accordo di programma prevede un investimento di
quasi 1,3 milioni (pronto in due step nel 2013 e nel 2018) finanziato con i
capitali privati di un pool di banche e dei soci Cerba, una specie di
Mediobanca sanitaria che spazia da Rcs a Pirelli, da Unicredit a Fondiaria Sai,
da Telecom a Generali passando per Intesa San Paolo. La terza cittadella è
invece quella della giustizia, con il nuovo tribunale e il nuovo carcere di
Milano (i lavori termineranno nel 2015), che porterà alla chiusura del vecchio
carcere di San Vittore e del glorioso tribunale, ormai fatiscente, di corso di
Porta Vittoria, e dovrebbe sorgere in periferia sud est del capoluogo lombardo,
nell'area RogoredoPorto di mare, vicino a Santa Giulia. Costo stimato dell'opera:
1,2 miliardi «da sostenersi finanziandosi con la valorizzazione delle vecchie
strutture», come ha spiegato il ministro Angelino Alfano. Dovrebbe, però.
Perché la firma dell'accordo di programma, previsto per giugno 2009, resta in
alto mare. Nei giorni scorsi, nona caso, alcune indiscrezioni hanno accreditato
l'idea che la cittadella potesse spostarsi, nel 2015, sulle aree Expo. Più
concreto, invece, sembra il progetto di cittadella della giustizia, firmato da
Giovanna Fossa del Politecnico di Milano, sulle aree San Siro. Il quartiere
ippico vicino allo stadio (il galoppatoio, lo stadio del trotto, le due piste
di allenamento Maura e Trenno e le scuderie), infatti, dopo la conquista
dell'Expo è al centro di numerosi appetiti immobiliari. Si tratta di uno spazio
verde di oltre un milione di mq che da piazzale Lotto si salda con il parco di
Trenno, in asse con le aree dove sorgerà il sito espositivo (sui terreni dei
Cabassi e di Fondazione fiera), il nuovo ospedale Sacco, Bovisa, Cascina
Merlata e Farini. L'idea del Comune è di rivitalizzare l'intera zona, facendo
dello stadio un punto di aggregazione non solo la domenica: zona verde con
negozi, servizi, alberghi, uffici e appartamenti, trasferendo fuori città il
quartiere ippico. A San Siro resterebbe solo il galoppo, considerato strategico
da Snai, proprietaria delle aree, comprate nel '95 da Montedison insieme
all'ippodromo di San Siro per 160 miliardi di lire. D'altronde il mondo
dell'ippica non sta più in piedi sulle scommesse, ormai orientate ad altri settori.
Così nel maggio 2008 la società Varo di Roberto Losito ( ex presidente di
Euromilano), riceve da Snai il mandato di advisor nella promozione e
trasformazione delle aree e un'opzione a comprare i terreni (scadenza 2013) e a
lavorare su un masterplan di riqualificazione del quartiere ippico, che il
developer farà attraverso la nascita di San Siro holding, un veicolo che ha
appena deliberato un aumento di capitale di 50 milioni (25 già versati). Il
punto però è che trasformare un'area del genere risulta difficile in una
congiuntura così recessiva. In più la soluzione è boicottata da pezzi di Pdl e
Lega. Mentre il candidato alla Provincia di Milano, Guido Podestà, ha chiesto
che qualsiasi scelta venga rinviata a dopo il voto. Di qui l'idea di Losito/
Fossa di un mix funzionale che mescoli residenziale e commerciale e Cittadella
della giustizia. Trasferire il polo giudiziario sull'area Maura avrebbe alcuni
indubbi vantaggi: una localizzazione vicina al centro in asse con il quadrante
nord ovest su cui si addensano le principali funzioni strategiche cittadine.
Inoltre l'area della pista Maura offre la stessa superficie per carcere e
tribunale di Porto di mare ma in un contesto con molto più verde. Vicino a
Rogoredo, invece, c'èil depuratore di Nosedo con terreni irrigui, odori,
zanzare e nebbia. Il nuovo progetto è già stato presentato agli avvocati, non
troppo entusiasti di lasciare il centro per la periferia. A confermarlo è il
presidente dell'ordine di Milano, Paolo Giuggioli. «Come bellezza del luogo -
ammette - San Siro è meglio di Porto di mare, anche se la scelta non dipende da
noi». Nel frattempo gli avvocati lo hanno notificato alla Commissione di
manutenzione che sovraintende alla gestione del tribunale e ha l'ultima parola
sul trasferimento. E il Comune? L'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli non
chiude. «La Commissione spiega - ha individuato l'area di Rogoredo. Se poi
qualcuno cambiasse idea dimostrando un mag-gior interesse pubblico, siamo
disponibili ad ascoltarlo. Ma, ripeto, per ora la collocazione non cambia». Una
collocazione sponsorizzata da Intesa San Paolo, esposta per 600 milioni con la
Risanamento di Luigi Zunino, dunque interessata a valorizzare le aree vicine a
San Giulia. Mentre per San Siro spinge il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia:
solo se Snai fa cassa, riuscirà a rilanciare un settore ippico in panne. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA IL PIANO EMERGENTE Il quartiere ippico (vicino allo
stadio) è al centro di una grande partita immobiliare Snai e il Comune puntano
a rivitalizzare la zona
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: CASA E CASE data: 2009-05-09 - pag: 49 autore: Il mercato immobiliare.
Boom dei siti con inserzioni private gratuite Il fai-da-te vola sul Web
Proprietari e acquirenti saltano gli intermediari P
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO IMMOBILIARE data: 2009-05-09 - pag: 48 autore: Appuntamenti. A
Rho Fiera Milano dal 9 al 12 giugno Eire si internazionalizza tra finanza e
social housing Madela Canepa Riaccendere il motore in panne. E ripartire con
nuova benzina: logiche e regole diverse, trasparenza e responsabilità. Questa è
l'immagine alla quale si sono ispirati gli organizzatori della quinta edizione
di Eire (Expo Italia Real Estate), la manifestazione che si terrà a
Fieramilano, dal 9 al 12 giugno. Cercando di aiutare i convenuti a "
guardare oltre",l'appuntamento proporrà momenti di riflessione critica,
come il convegno inaugurale «Real finance e real estate ». Ma anche operazioni
di valorizzazione come quella progettata per il fronte retail, di cui sono previsti
consistenti sviluppi nelle prossime edizioni. «La crisi non è passeggera ed è
necessario prenderne atto – commenta Antonio Intiglietta, presidente di Ge.fi.,
la società che organizza la manifestazione e che conta di consolidare i
risultati 2008: 394 espositori, 20mila visitatori –. Ma è altrettanto
fondamentale cogliere l'opportunità che offre: introdurre nuovi criteri sui
quali basare la ripresa del settore e lo sviluppo del futuro ». Una chiamata
alle armi, insomma, che vuole coinvolgere tutta la comunità di riferimento:
«Sviluppando il territorio – continua Intiglietta – e stimolando un indotto
vastissimo, il real estate è in grado di muovere l'economia. Questa
consapevolezza deve essere la nostra forza». Importanti assist di questa
partita, continua il presidente di Ge.fi, saranno forniti dai Paesi che, a
dispetto dei tempi, registrano un Pil in crescita. Come la Turchia, che in
fiera presenterà progetti di qualità per lo sviluppo di città turche, di luoghi
turistici, di shopping mall e social housing. E il Brasile che esporrà le
moltissime iniziative residenziali, civili e commerciali, programmate in vista
dei Mondiali del 2004 e dell'Expo 2020: «è la definitiva occasione per
sprovincializzarci – dice –, non solo attraendo investimenti, ma anche esportando
i nostri modelli di sviluppo». Presenze importanti anche da Russia (escludendo
Mosca dove la bolla speculativa ha lasciato vere e proprie macerie sul campo),
Slovenia, Albania, Ungheria, Grecia, Montenegro, Nepal, Capo Verde e Panama. La
Grecia, in particolare, porterà a Eire i dettagli del massiccio piano di
rilancio del real estate. In programma costruzione di
infrastrutture, collaborazioni pubblico-privato, sviluppo del territorio
pubblico, miglioramento della ricettività turistica. Sviluppo delle città (con
uno spazio dedicato all'Expo 2015) eco-sostenibilità e social housing sono
altri fronti caldie per questo oggetto di eventi istituzionali, a partire dai
convegni. è il caso di «Rottamare le città per costruire il bello»,
durante il quale si discuterà di patrimonio territoriale e immobiliare come
strumento di riqualificazione. Tra gli altri, il ministro della Difesa Ignazio
La Russa parlerà delle opportunità offerte dal Demanio militare con
l'alienazione di alcune caserme, mentre il caso San Pietroburgo sarà oggetto
dell'intervento di Yulia Kiseleva, presidente del Comitato per la
pianificazione e l'architettura urbana della città russa. Eire affronta poi il
lato sociale del tema immobiliare con il convegno «Social Housing: dalle parole
ai fatti. Esperienze italiane ed europee a confronto per evidenziare i modelli
più interessanti, capaci di rispondere al problema della casa». © RIPRODUZIONE
RISERVATA CONSOLIDAMENTO La crisi non è passata ma la manifestazione riesce
anche quest'anno a confermare i risultati ottenuti l'anno scorso Guardare oltre
la crisi. L'obiettivo della manifestazione che l'anno scorso ( nella foto) ha
ospitato 20mila visitatori IMAGOECONOMICA
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti: Cultura
il caso La
controversia sui docenti fuori ruolo LA MOTIVAZIONE Il Tar reintegra altri tre
"baroni" Avrebbero lasciato l'Università a novembre ANDREA ROSSI I professori
avevano ottenuto il bonus di 3 anni prima della nuova legge Il problema è che
adesso la situazione rischia di farsi seria. Altro che esodo dei baroni; lo
spettro è quello di un ritorno in grande stile di tutti i professori collocati
fuori ruolo e che avrebbero dovuto essere mandati a casa all'inizio del
prossimo anno accademico. Nel giro di due mesi l'Università
di Torino si è già vista costretta a reintegrare sei docenti che hanno fatto
ricorso al Tar per poter rimanere in servizio. Prima Sergio Chiarloni e Marino
Bin, docenti a Giurisprudenza e il sociologo Guido Sertorio, professore a
Economia; l'altro ieri la prima sezione del Tar (presidente Franco
Bianchi, primo referendario Ivo Correale, referendario Alfonso Graziano) ha
dato ragione ad altri tre docenti: Giorgio Cerruti di Castiglione e Valeria
Ramacciotti, entrambi professori di Letteratura francese a Lingue, e Giorgio
Pellicelli, ordinario Economia e gestione delle imprese a Economia. Motivo del
ricorso dei tre, tutti assistiti dall'avvocato Carlo Emanuele Gallo, è il
contestatissimo istituto del «fuori ruolo». L'Università di Torino ha deciso di
congedare dal primo novembre di quest'anno tutti i docenti che avevano ottenuto
i tre anni di proroga nel 2008, con due anni d'anticipo rispetto ai termini di
legge. E molti hanno fatto ricorso, chiedendo l'annullamento del provvedimento
e sollevando una questione generale di legittimità costituzionale. Il Tar ha
dato loro ragione su entrambi i fronti. «L'Università ha applicato la
disciplina vigente a decorrere dal 1 gennaio 2009, senza tener conto del fatto
che il provvedimento di collocamento fuori ruolo è stato assunto prima di tale
data», scrivono i giudici. L'ateneo di via Po non potrà quindi «disfarsi» di
quei docenti. La legge, secondo la sentenza, potrebbe anche presentare profili
di illegittimità costituzionale; la questione è stata sollevata di fronte alla
Consulta. Un bel problema per l'Università. Non solo: anche al Politecnico il
professor Roberto Pomè, mesi fa, ha fatto ricorso e l'ha vinto. «La tendenza a
ridurre l'età pensionabile dei docenti non è sbagliata - spiega il vicerettore
dell'Università Salvatore Coluccia - Quel che non è condivisibile è l'abitudine
che si va affermando da parte del legislatore di cambiare le regole in corso
d'opera. Gli atenei non fanno che applicare le leggi». Piuttosto, dice
Coluccia, il problema andrebbe risolto in altro modo: «Incentivare i docenti
alla pensione ma permettere loro di continuare a lavorare. Puntare su una
figura, quella del professore emerito, che oggi è puramente simbolica, e invece
dovrebbe essere resa operativa».
( da "Stampa, La" del
10-05-2009)
Argomenti: Cultura
Sostiene Slow Food
Api, boccata d'ossigeno Ora moratoria sugli insetticidi CINZIA SCAFFIDI
Immaginate un malato grave: fermo, debolissimo. Non si trova cura, le diagnosi
si sovrappongono, pare spacciato. Poi si dà ascolto a uno dei pareri, gli si
mette una flebo con una medicina, e finalmente lui apre per un attimo gli
occhi, sorride. Tutto lì. Ma già vi si allarga il cuore. Cosa fareste a quel
punto? Stacchereste la flebo e lo dichiarereste guarito? Succede con le api. Morivano,
e muoiono, a ritmi spaventosi. Nel 2008, dopo due anni di disastro, il
Ministero della Salute ha vietato per un anno l'uso di neonicotinoidi, sostanze
insetticide, nella concia delle sementi. C'è stato un flebile segnale positivo.
Gli alveari continuano ad essere vulnerabili, molto più che in passato, alle
malattie, ma nelle zone del mais non c'è stata la devastante moria degli scorsi
anni. Muoiono, certo, ad ogni trattamento chimico dei campi, e queste prime
giornate di sole ci hanno fatto assistere a momenti tragici: gli apicoltori
aprono gli alveari, si rallegrano di avere famiglie di api più in salute
dell'anno scorso; gli agricoltori partono con i trattamenti perché sole
significa possibilità che i trattamenti non vengano dilavati dalle precipitazioni.
Le api escono, tornano a casa la sera e l'indomani gli apicoltori le trovano
morte negli alveari. Se succedesse con le vacche al pascolo capiremmo subito,
ma sono le api le sentinelle del nostro ecosistema e le sentinelle, in guerra,
sono le prime vittime. Ma anche quelle che salvano la pelle agli altri. Grazie
al decreto del 2008 non muoiono in corrispondenza delle semine del mais, ma la
situazione è ancora gravissima, e il continuo calo di produzione del miele lo
testimonia. Il malato ha solo sorriso, esausto. C'è un
progetto biennale di ricerca, Apenet nel quale il Ministero dell'Agricoltura ha
investito 2,7 milioni di euro. Deve dare risultati, perché non possiamo più
aspettare e la ricerca pubblica è l'unica ad avere la libertà necessaria per dire la verità.
Usiamo soldi e tempo per dare risposte, coinvolgendo apicoltori, tecnici,
università. Ma intanto, a settembre, il Ministero della Salute rinnovi
il decreto, perché l'unico cenno di miglioramento c'è stato dopo quel
provvedimento. Mentre i ricercatori cercano risposte, nessuno può essere
autorizzato a ricominciare ad avvelenare il malato.
( da "Corriere delle Alpi"
del 11-05-2009)
Argomenti: Cultura
Costituzione,
esperienza di libertà All'Iti Segato la conferenza organizzata dal Rotary Club
«I giovani devono partecipare alle funzioni pubbliche» Docenti
universitari hanno parlato di diritti e doveri nella «Carta» BELLUNO. L'Itis
Segato ha ospitato una conferenza sulla costituzione e sui diritti e doveri del
cittadino: Giorgio Orsoni dell'università di Venezia e Rodolfo Bettiol, ordinario a Padova, si sono
rivolti alle classi quinte dell'istituto e a ragazzi provenienti da altre
scuole. Soddisfatto il preside Gerardo Cavaliero, che ha organizzato
l'incontro promosso dal Rotary Club: «E' molto importante - ha precisato -
parlare di un testo che ha oltre 50 anni, ma che è ancora attuale». L'avvocato
Orsoni si è detto «felice di parlare ad una platea di giovani per trasmettere
loro gli ideali della nostra vita sociale. L'esperienza della libertà - ha
sottolineato - è al fondo del nostro colloquio. Bisogna sapere cosa significa
costituzione: non è solo un pezzo di carta, ma un insieme di principi che
regolano la vita della comunità. Non sono solo norme: c'è anche una
costituzione materiale, accresciuta dal sentire di tutti noi che concorriamo
alla vita della comunità». I relatori hanno ripercorso nell'incontro la storia
della nascita della costituzione, «che - ha spiegato Orsoni - è entrata in
vigore nel 1948. Prima c'era lo statuto albertino, che era stato dato dal
sovrano ai sudditi, che non erano ancora dei cittadini. La costituzione
repubblicana è invece voluta dalla comunità, da dei cittadini titolari di una
libertà che non è solo passiva. La libertà dei cittadini permette la
partecipazione al potere e il cittadino è protagonista della vita dello stato,
diventa l'attore». è seguita una rassegna delle caratteristiche sostanziali
della costituzione e un esame dei caratteri della carta stessa: «La nostra
costituzione - ha continuato Orsoni - si fonda sul principio dell'autonomia e
del decentramento. Nel '48 uscivamo da un momento di autoritarismo, in quanto
il regime fascista aveva una struttura accentrata. L'articolo 2 dice che il
cittadino è visto non solo come atomo, ma anche come membro delle formazioni
sociali a cui dà vita. Il pluralismo e l'autonomia sono dunque due
caratteristiche fondamentali». La seconda parte della conferenza ha affrontato
in particolare il rapporto fra diritti e doveri: «Le costituzioni
dell'Ottocento - ha spiegato l'avvocato Bettiol - erano sostanzialmente delle
carte dei diritti. Il riconoscimento di diritti comporta anche il
riconoscimento di doveri e il rapporto tra diritti e doveri è conflittuale e
difficile». L'incontro si è concluso con l'invito di Giorgio Orsoni a «non
sentirsi estranei all'esercizio delle funzioni pubbliche in quanto la cultura
della libertà deve essere alimentata giorno per giorno in un rapporto critico
nei confronti del potere, con una partecipazione anche diretta. Questo è il
grande insegnamento della nostra costituzione». Valentina Pachner
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-05-10 - pag: 23 autore: Ammessa l'assenza
di una specifica posizione di garanzia «Indipendenti» senza abusi Giacomo
Lunghini La sentenza ha assolto, perché il fatto non costituisce reato, tre
consiglieri non esecutivi di Parmalat finanziaria, il collegio ha quindi
ritenuto insussistente il dolo. Quanto all'elemento oggettivo del reato,
nessuna difesa ha contestato le «manipolazioni che Tanzi & company hanno
costantemente messo in atto». La sentenza assolutoria è interessante per due
profili: la motivazione sul punto del (mancato) accertamento del dolo e, sul
piano strettamente normativo, in relazione alla figura degli "
amministratori indipendenti". Sul dolo, il Tribunale contesta in modo
deciso la rilevanza degli elementi «poco più che suggestivi», qualificati come
«segnali d'allarme»dalla Procura e utilizzati in chiave accusatoria. Secondo i
Pm la situazione di decozione di Parmalat, e le falsificazioni funzionali ad
impedire l'emersione di questa, era di un'evidenza così palmare da manifestarsi
attraverso gli atti sottoposti agli amministratori deleganti: l'appiattimento
di questi sulle posizioni degli esecutivi implicava una cieca adesione al-le
malefatte in fieri. Il merito della sentenza è aver rinunciato a scorciatorie
probatorie che portano a oggettivare quello che è un dato psicologco effettivo:
il dolo. Il fatto che gli amministratori non esecutivi sono «regolarmente delle
"comparse" nei consigli di amministrazione di grandi gruppi», non deve
portare a ritenere che tale loro atteggiamento comporti necessariamente
l'accettazione acritica del peggio come del meglio, e quindi il dolo eventuale
sostenuto dall'accusa. Il Tribunale non si è accontantato di affermare che «non
potevano non sapere»: ha guardato ai fatti, alle posizioni dei singoli e ha
ritenuto insussistente unaconcreta rappresentazione e volizione. Sul piano del
quadro complessivo la sentenza utilizza come prova a discarico il fatto che né
Consob - la quale pur con poteri ispettivi e una struttura ben più potenti non
ha mai obiettato nulla in relazione ai fatti oggetto di imputazione né Bondi-
il quale ha provveduto ha pagare un bond il 12 dicembre 2003- si erano accorti
di nul-la, ritenere che invece tali imputati lo sapessero diventa un'illazione
discutibile. Il secondo punto respinge la tesi in forza della quale, anche
concedendo una certa equivocità dei segnali di allarme, la responsabilità dei
tre amministratori discenderebbe da una volontaria omissione del proprio
obbligo di agire informati. Obbligo di agire informati che ad avviso
MARTEDìSULSOLE24ORE La rubrica Fisco e Costituzione dell'accusa si riempirebbe
di particolari contenuti in capo agli amministratori indipendenti, e cioè
proprio di uno specifico obbligo di vigilanza sulla tempestività e correttezza
della comunicazione price sensitive. Sul punto il tribunale, oltre a respingere
l'accusa che i tre in concreto non fossero realmente indipendenti alla luce
della normativa vigente (e quindi il sol fatto di avere accettato di ricoprire tale
ruolo segnalasse l'abdicazione ai compiti sopra descritti), contesta che tale
tipologia di amministratori abbia una posizione di garanzia (cioé un
particolare obbligo di impedire eventi pregiudizievoli, obbligo dal quale può
quindi dipendere un'autonoma responsabilità per omesso impedimento dell'evento)
diversa da quella degli altri amministratori. La motivazione afferma che la
posizione di garanzia «è costituita dal combinato disposto di cui agli artt.
2381 e 2392 del codice civile e fa riferimento unicamente agli amministratori
deleganti, senza alcuna distinzione tra indipendenti e non ». L'indipendenza
vale quindi so-lo ai fini dell'eleggibilità, non della definizione dei doveri e
dei poteri, e ciò vale sia oggi (nonostante le modifiche legislative) che al
momento dei fatti del processo. Così ricostruita la figura
degli amministratori indipendenti, la domanda «altrimenti che cosa ci stanno a
fare?», assume una prospettiva de iure condendo, giustamente obliterata da una
sentenza che doveva analizzare i fatti alla luce del diritto vigente. * Docente
di Diritto penale commerciale-Università di Brescia © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 11-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: SYSTEM data: 2009-05-11 - pag: 13 autore: GLI APPUNTAMENTI
PRINCIPALI GLI EVENTI ISTITUZIONALI Convegno inaugurale. «Pa un anno dopo: facciamo
il punto» (11/5/2009 ore 11,30- 13,00) Il ministro Renato Brunetta dà conto ai
cittadini e ai lavoratori pubblici di un anno di lavoro. Convegno conclusivo di
Forum Pa 2009 «Entriamo nel merito» La Pa riparte dalla valutazione(14/5/2009
ore 15,00- 18,30) Interviene, tra gli altri, il ministro Mara Carfagna. Il
futuro dell'Europa e le elezioni europee (in collaborazione con il Dipartimento
politiche comunitarie)(12/5/2009 ore 10,00- 13,00) Interviene il ministro
Andrea Ronchi LE AZIONI DI RIFORMA DELLA PA Lunedì 11 maggio Costruire la nuova
dirigenza pubblica per l'innovazione negli Enti
Locali: il progetto di accreditamento dei Direttori generali- (in
collaborazione con Andigel)- (10,00- 13,00) Pa e customer focus. Convention
delle amministrazioni pubbliche impegnate a migliorare la qualità dei
servizi(14,30- 18,00). Apre Renato Brunetta, ministro per la Pa e l'innovazione
Pubblico e privato insieme per uscire dalla crisi con l'innovazione (ore 15,00-
18,00). Con Renato Brunetta, ministro per la Pa e l'innovazione Pubblica
amministrazione aperta? Diritto di accessoe trasparenza dal 1990 ad oggi (in
collaborazione con SSPA)(15,00- 18,00). Dar voce ai
cittadini: i risultati delle ricerche sull'opinione dei cittadini (15,00-
18,00). Sviluppo della qualitàe dell'efficacia del sistema formativo in ambito
pubblico (15,00- 18,00). Martedì 12 maggio Giornalismo partecipativoe nuovi
media: come cambia il modo di fare inchiesta (10,00- 13,00). Conversando
di ... corruzione. (15,00- 18,00). Misura Pa primi risultati dei "cento
indicatori" ( 15,00- 18,00). Mercoledì 13 maggio Una nuova politica per le
pari opportunità nel pubblico impiego (in collaborazione con
futuro@alfemminile) ( 10,00- 13,00). I contesti di applicazione ei prevedibili
effetti del decreto delegato sul pubblico impiego (10,00- 13,00). Class action
nella Pa (10,00- 13,00). Semplificazione amministrativa, riduzione degli oneri
e dei tempi: risultati e prospettive di un anno di lavoro (15,00- 18,00).
L'etica del lavoro pubblico e il riconoscimento del merito(in collaborazione
con Italiaetica) (15,00- 18,00). La riforma della dirigenza nella legge delega
e nei decreti delegati: un momento di confronto aperto (15,00- 18,00). Rapporto
annuale sulla formazione nella pubblica
amministrazione 2008- SSPA (15,00- 18,00). Giovedì 14 maggio* Il nuovo modello
contrattuale del pubblico impiego (in memoria di Ubaldo Poti)(10,00- 13,00).
Linea amica: come cambia il frontoffice della Pa (10,00- 13,00) Con Renato
Brunetta, ministro per la Pa e l'innovazione Consultazione onlinee
partecipazione ai processi decisionali (10,00- 13,00). La formazione per lo
sviluppo locale. Il programma Empowerment (in collaborazione con SSPa)(15,00-
18,00). La progettazione dei siti internet degli enti pubblici. Case history:
il sito del ministero dell'Interno (a cura de Il Sole 24 Ore) (15,00- 18,00).
Pa DIGITALE Lunedì 11 maggio Mai più carta per una Pa efficiente e trasparente
(15,00- 18,00). Martedì 12 maggio L'innovazione tecnologica cambia la scuola
(10,00- 13,00) è stato invitato il ministro Mariastella Gelmini. e-gov 2012: il
piano "impresa in un giorno" e il portale imprese (10,00- 13,00).
e-gov 2012: la condivisione della conoscenza per la trasformazione del
territorio- (in collaborazione con CNIPa e Regione Puglia) (10,00- 13,00). Il
futuro della rete: larga bandae accesso alla rete come diritto universale
(10,00- 13,00). Amministrare 2.0: una Pa che ascolta i cittadini(in
collaborazione con Artea) (15,00- 18,00). Attuazione e sviluppo del SPC:
profili normativi e amministrativi del rapporto pubblico-privato (15,00-
18,00). Mercoledì 13 maggio Barcamp Innovatori Pa (10,00- 18,00). e-gov
2012:l'innovazione tecnologica per Beni culturali (10,00- 13,00). è stato
invitato il ministro Sandro Bondi Verso un "cruscotto del cittadino":
dalla circolarità anagrafica al fascicolo del cittadino (10,00- 13,00).
Strategie e azioni per l'e-gov nazionale delle Regioni (15,00- 18,00). Le
azioni degli Enti locali contro il digital divide per l'accesso alla rete
(15,00- 18,00). Giovedì 14 maggio Le strategie per la diffusione di soluzioni
open source nella Pa (10,00- 13,00). e-gov 2012: gestione documentale,
dematerializzazione e posta elettronica certificata (10,00- 13,00). e-gov 2012:
il piano per la giustizia digitale (10,00- 13,00). è stato invitato il ministro
Angelino Alfano Il piano per l'editoria digitale (10,00- 11,30). Il progetto
ICT4university (11,30- 13,00). CITTà E TERRITORIO Martedì 12 maggio Federalismo
fiscalee federalismo istituzionale: quale impatto sulle amministrazioni
pubbliche? (10,00- 13,00) Intervengono il sottosegretario Aldo Brancher e il
ministro Raffaele Fitto Adriatico e Mar Nero: due euroregioni protagoniste in
Europa (10,00- 13,00) Interviene il ministro Raffaele Fitto Riprendiamoci le
nostre risorseLe Pa del Mezzogiorno e le associazioni di volontariato per il
riuso sociale dei beni sequestrati alla criminalità organizzata (10,00- 13,00).
Il sostegno alle imprese nella gestione della crisi (in collaborazione con il
Dip. impresa e internazionalizzazione del MISE)(15,00- 18,00). La mediazione
comunitaria. Come funziona il lobbying istituzionale dell'Italia sull'Europa
(15,30- 18,00). Il governo del territorio e della fiscalità legata ai beni
immobiliari: azioni di sistema ed esperienze in atto (15,00- 18,00). Le
attività di monitoraggio degli investimenti pubblici. Regionia confronto
(15,00- 18,00). Mercoledì 13 maggio Il governo del territorio fra legge di
principi e politiche pubbliche (in collaborazione con INU)(10,00- 13,00).
RIN.GIOVANI.MENTI- Per una nuova Pa nel Mezzogiorno (15,00- 18,00). Migliorare
le politiche di Ricerca e Innovazione per le
RegioniContenuti e processi di policy (in collaborazione con il Dip. per lo
sviluppo e la coesione del MISE)(15,00- 18,00). Giovedì 14 maggio Terzo forum
nazionale sui patrimoni immobiliari urbani territoriali pubblici (9,30- 17,30).
LAVORO E WELFARE Lunedì 11 maggio Programma nazionale di protezione dei minori
stranieri non accompagnati (10,00- 12,00). Martedì 12 maggio L'impegno della Pa
per l'inclusione delle categorie deboli attraverso tecnologie innovative (in
collaborazione con ASPHI) - (15,00- 18,00). Mercoledì 13 maggio Uniamo le
forze: le risposte degli Enti locali alle famiglie e alle imprese colpite dalla
crisi (15,00- 18,00). Giovedì 14 maggio I servizi per il lavoro nella gestione
della crisi (10,00- 13,00). SANITà Lunedì 11 maggio e-healt and web 2.0
applications (15,00- 18,00). Martedì 12 maggio Guadagnare Salute: Premio alle
migliori pratiche di prevenzione (15,00- 18,00). Mercoledì 13 maggio Il piano
di e-gov in sanità (10,00- 13,00). Un confronto tra esperienze innovative
nell'ambito dei sistemi regionali di formazione in sanità (in collaborazione
con FORMAS)(10,00- 13,00). La governance del sistema del welfare (15,00-
18,00). Interviene il ministro per il Lavoro, la salute e le politiche sociali
Maurizio Sacconi Giovedì 14 maggio Linee di Indirizzo per l'Assistenza
Psicologica. (in collaborazione con Sipsote FederSanità ANCI Piemonte) (10,00-
13,00). SICUREZZA Martedì 12 maggio La sicurezza urbanae territoriale: un
obiettivo di sistema(in partnership con Techfor) (10,00- 13,00). Interviene il
ministro dell'Interno Roberto Maroni Incontro con i comuni del Lazio: progetti
per la sicurezza integrata 2009 (in collaborazione con la regione Lazio,
Assesorato alla sicurezza) (10,00- 14,00). Mercoledì 13 maggio L'Ambiente è
COSA NOSTRATavola Rotonda su reati ambientali e abusivismo nel Lazio (10,00-
13,00). Giovedì 14 maggio Tecnologia Industriale per l'HOMELAND SECURITY (in
collaborazione con TECHFOR)(10,00- 13,00). ENERGIA E AMBIENTE Lunedì 11 maggio
Il G8 Ambiente di Siracusa: risultati e prospettive in un nuovo quadro delle
regole(segue Premio SFIDE sui temi delle azioni per lo sviluppo centrate sulle
politiche energetiche) (14,30- 19,00). Interviene il ministro dell'Ambiente,
Stefania Prestigiacomo Martedì 12 maggio Politiche energetichee ambientali come
motore di sviluppo: istruzioni per l'uso ( 15,00- 18,00). Mercoledì 13 maggio
Quale politica dell'energia per uscire dalla crisi? (10,00- 13,00). Interviene
il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola Mobilità automobilisticae
qualità dell'aria (15,30- 18,00). ECONOMIA Lunedì 11 maggio Finanza e
investimenti degli Enti locali tra manovre anticrisi e patto di stabilità
(15,00- 18,00). Il codice degli appalti a regime: il nuovo ruolo dei tecnici
nell'iter realizzativo delle opere pubbliche (a cura de Il Sole 24 Ore)(15,00-
18,00). Giovedì 14 maggio Banche e Pa: una partnership che cresce (in
collaborazione con ABI)(10,00- 13,00). Le interviste di Stefano Rolando (in
collaborazione con Almaviva) Martedì 12 maggio Profondo nord, profondo sud. Le
città italiane al centro della dinamica pubblica.
Genovae Palermo- Intervista a Marta Vincenzi e a Diego Cammarata(12,00- 13,30).
Mercoledì 13 maggio " Libertà e privacy, in Italia oggia Franco Pizzetti
(12,00- 13,30). Marco Pannella"- Intervistaa Marco Pannella (15,00-
17,00). Giovedì 14 maggio L'Europa e Barack ObamaIntervista a Gianni De
Michelis (12,00- 13,00). Politica e funzionari.L'etica della responsabilità
Intervista a Linda Lanzillotta(10,00- 11,30) Le novità a confronto alla Fiera
di Roma
( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)"
del 11-05-2009)
Argomenti: Cultura
Indietro 8 maggio
2009 Fazio, viceministro del Welfare in attesa che torni il ministero Ferruccio
Fazio è stato nominato dal Consiglio dei ministri di oggi viceministro del
Lavoro, Salute e Politiche Sociali. E dal Cdm è stato approvato anche un
disegno di legge che istituisce di nuovo il ministero della Salute con due
sottosegretari. Il provvedimento seguirà una corsia prefetrenziale in
Parlamento. Nato a Garessio (CN) il 7 agosto 1944, Fazio è sposato con
Margherita Colnaghi, e ha due figli, Alessandro 20 anni e Arianna 18 anni.
Laureato in Medicina e chirurgia nell'universitá di Pisa nel 1968, due anni più
tardi si è specializzato in Medicina nucleare e nel