CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER


Report "Cultura"

·                     Indice delle sezioni

·                     Indice degli articoli

·                     Articoli

Indice delle sezioni

Cultura (75)


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Sciopero virtuale, bavaglio stampa tagli all'università, venerdì magro ( da "EUROPA ON-LINE" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ridotto a briciole il nuovo contratto della scuola (e chi se ne frega se 400 mila docenti e adiuvanti partecipano al referendum della Cgil e dicono no), messi al riparo i boss sia per il passato che per il futuro (vedi divieto di intercettazioni e di pubblicazioni), il governo può ubriacarsi di grandeur a spese degli italiani: prima i miliardi per l?

Primo: pulizia delle strade e concorso d'idee per la Degol ( da "Trentino" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Chieppena realizzato con una società mista pubblico-privata? «Il Comune poteva intervenire senza fare società miste con privati, favorendo un azionariato diffuso tra la popolazione per l'energia elettrica. Purtroppo ci si è lasciati fuggire questa occasione. Per il futuro si potrebbe verificare, ad esempio, la convenienza ad installare un impianto fotovoltaico nelle future scuole medie»

Acqua, bevete quella del rubinetto per aiutare l'ambiente ( da "Villaggio Globale.it" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ultime Notizie I dati di una ricerca pubblicata dalla rivista Environmental Research Letters Acqua, bevete quella del rubinetto per aiutare l'ambiente Ricercatori americani hanno calcolato che quella in bottiglia costa sino a 2.000 volte di più L'acqua in bottiglia arriva a costare sino a 2.

Intervengono Boselli della comunità di Bose, il teologo Sequeri e la laica Bignardi ( da "Cittadino, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Cattolica) e a Roma (Università Gregoriana). Docente della Facoltà teologica dell'Italia Settenrionale, oltre agli argomenti teologici e filosofici legati alla didattica istituzionale, i temi di maggior impegno specialistico sono quelli al confine delle scienze religiose con la psicologia e l'estetica (psicanalisi e religione,

Due incontri formativi per pubblico e genitori, sabato 28 febbraio all'Itis "Volta" e il 7 marzo all' "Einaudi" ( da "Cittadino, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: si è tenuto il secondo incontro per docenti presso l'Istituto Bassi.Sollecitate dalle nostre docenti, che da alcuni anni sono impegnate nelle attività di commissione sulle Pari Opportunità e sull'Orientamento in uscita, abbiamo presenziato anche noi studenti a questi due incontri, anche perché frequentando il liceo di Scienze della Formazione,

Consulenti del lavoro in Università ( da "Giornale di Brescia" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: l corso, iniziato nei giorni scorsi, si articola in 7 incontri curati da docenti universitari. Sia i consulenti del lavoro che gli avvocati hanno aderito numerosi. Per tutte le lezioni è stata riconosciuta la validità ai fini della formazione continua obbligatoria.

Un pacificatore di sette secoli fa ( da "Giornale di Brescia" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ha sottolineato il docente dell'Università di Verona - è il fenomeno dei vescovi-podestà, fra il 1180 e il 1240. Il ruolo politico del vescovo in molte città d'Italia va riesaminato in un quadro più fluido e complesso di quanto non si pensasse fino a qualche decennio fa, quando si poneva l'accento sulla strumentalizzazione messa in atto dai poteri cittadini.

Gli scienziati nei panni di giallisti Celli e Mainardi alla Libreria Lovat ( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Entomologia (un ramo della zoologia) all'Università di Bologna, è conosciuto dal grande pubblico per le sue trasmissioni televisive Rai dedicate al mondo animale. Coltiva da sempre, accanto al suo lavoro di scienziato, l'attività letteraria e il suo ultimo lavoro, edito nel novembre 2008, è la seconda indagine del commissario Angelo Michelucci,

Elena Francesca Ghedini nel Consiglio Superiore per i beni culturali ( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: avvocato e deputato di Forza Italia Niccolò Ghedini, è professore ordinario all'Università di Padova e direttore del Dipartimento di Archeologia. Greco è docente all'Università di Napoli «L'Orientale». Romano è stato professore ordinario di estetica della città nelle facoltà di Architettura delle Università di Venezia e Genova.

presentazione in sala aiace a udine ( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia contemporanea dell'Università di Udine, esporrà le proprie considerazioni sul libro, descrivendone la struttura, inquadrandolo nel contesto storico, indicando al pubblico alcune piste di lettura e dialogando con l'autore. Valerio Marchi, laureato in Giurisprudenza e in Storia presso l'Università di Trieste,

Visite eccellenti nel Museo Golgi ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: interesse della facoltà di Medicina dell'Università di Brescia. Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo di giovani futuri tecnici di laboratorio, accompagnati da Piergiovanni Grigolato (docente di Anatomia patologica) e Maurizio Memo (che insegna Neuroscienze) hanno visitato l'esposizione allestita nei tre piani dell'immobile a fianco della parrocchiale che,

il liceo scientifico volta non è destinato a chiudere ( da "Centro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università" per la preparazione ai test di accesso alle facoltà che lo richiedono». I docenti ricordano che il liceo lavora per l'accoglienza degli alunni provenienti dalle scuole medie ormai da anni in collaborazione con le stesse scuole, e «lavora per l'orientamento all'università in collaborazione con le facoltà degli atenei abruzzesi e con altre università e scuole di eccellenza

cultura di gestione: menzione speciale a pordenonelegge.it ( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: le nuove forme di cooperazione pubblico-privato. Proprio relativamente a quest'ultimo ambito, Federcultura ha deciso di assegnare a Pordenonelegge.it la "Menzione speciale" per la sperimentazione di modalità di gestione innovative. Il riconoscimento è stato conferito ieri nel corso della cerimonia tenutasi nelle sale di Palazzo Madama a Torino.

marco patricelli al mediamuseum ( da "Centro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Tra il 9 e il 12 settembre 1943 l'Italia si disgrega. Marco Patricelli è docente di Storia dell'Europa contemporanea all'università D'Annunzio di Chieti ed è consulente del Tg1 Storia della Rai. Con l'autore interverranno Edoardo Tiboni e Franco Farias.

ateneo, sassatelli "taglia" gli sfidanti - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: inquietudine del corpo elettorale sui tagli all´università. Terreno su cui si giocano queste elezioni. «Io vi mostro che sono diverso e che ho idee chiare, anche impopolari, per trovare soluzioni». Sassatelli punta alla riduzione di almeno 300 docenti e altrettanti amministrativi nei prossimi anni, con il blocco delle assunzioni già imposto dal governo,

La Fondazione Rosselli: con 500 milioni di investimenti l'anno ricavi per 1,6 miliardi ( da "Stampa, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: creata dal solo esistere delle università e di chi le frequenta: le attività commerciali intorno alle sedi, gli affitti per studenti e docenti, beni e servizi consumati da universitari e addetti. Morale: un miliardo e 600 milioni di euro all'anno. Di questi, poco più di un miliardo gravita intorno all'Università - che ha più studenti,

Eluana, il papà accusato di omicidio ( da "Secolo XIX, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università Ca' Foscari di Venezia e Stefano Semplici dell'università Tor Vergata di Roma, doveva restare riservata ma è stata pubblicata sul Foglio di mercoledì. Finora l'hanno firmata ventisei docenti. «Crediamo che sia possibile - scrivono Vigna e Semplici - abbandonare i toni arroventati della polemica cresciuta attorno al corpo di una donna,

L'Orchestra Bruni diretta da Tappero Merlo eseguirà brani di Verdi ( da "Stampa, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: anno scorso docente di Storia del Nord America all'Università di Genova; suo cognato Francesco, ha insegnato all'ateneo di Torino. Anche il pittore si è dedicato agli studenti, e così la passione per l'arte è rimasta un momento privato, con rare mostre. «Non aveva tempo per organizzarle, l'insegnamento lo assorbiva molto,

il nucleare sicuro? si sperimenta a pisa - carlo venturini ( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: rivela il docente - dopo le prime dichiarazioni del ministro Scaiola sono riprese le iscrizioni ai corsi di ingegneria nucleare che oggi è stata ribattezzata Dipartimento di ingegneria meccanica nucleare e della produzione. Così come, con il Governo Berlusconi, sono ripresi i finanziamenti italiani su progetti sul nucleare.

forasassi: serve una nuova generazione di studiosi ( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ma basti sapere che il docente è presidente del consiglio aggregato del corso di laurea in ingegneria nucleare ed è da anni un'autorità riconosciuta nel settore del nucleare all'interno della comunità scientifica, tant'è che è presidente del Cirten, un consorzio interuniversitario che comprende prestigiosi politecnici come quello di Milano,

"Il Primo Rinascimento tra Savona e Albenga" ( da "Stampa, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ne sono relatori docenti universitari che apportano, con i loro studi, le più avanzate conoscenze. Gli incontri sono stati sinora seguiti da un pubblico numeroso e competente. Questo pomeriggio previsto un intervento di Massimo Bartoletti, Soprintendente ai Beni artistici della Liguria, che parlerà sul tema «Primo Rinascimento tra Savona e Albenga»

DeRose e campagna, sabato a tinte jazz ( da "Secolo XIX, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Degno di nota anche il fatto che sia stato invitato a suonare al Village Vanguard e al Birdland, storici locali newyorkesi in cui si sono esibite le leggende del jazz. Docente attualmente di sassofono jazz presso il conservatorio Niccolò Paganini, Michael Campagna nel 2005 ha pubblicato "Passionate nature", il suo primo disco di composizioni originali. Paolo Battifora 28/02/2009

Tre-people: strumenti ibridi che non sono obbligazioni ( da "Borsa e Finanza" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che possono essere sottoscritte tanto dal Tesoro quanto dai privati. Una novità dell'ultima orache ha già suscitato le attenzioni del «retail», anche se sono più gli interrogativi che le certezze. «Si tratta di Tremonti bond misti pubblico/privato», spiega Andrea Resti, professore di economia degli intermediari finanziari all'Università Bocconi di Milano e direttore del Carefin (

Vero e falso come categorie per interpretare il mondo ( da "MF Sicilia" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di semiotica delle arti all'università di Palermo, notava come le procedure di falsificazione messe in luce nel campo della storia dell'arte potessero perfettamente spiegare quel falso documento appena smascherato nel capoluogo siciliano da Matteo Mandalà, anche lui relatore nell'incontro e docente di lingua e letteratura albanese,

La riscoperta delle cattedrali sepolte ( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia dell'arte medievale all'Università del Piemonte orientale, che coordinerà la tavola rotonda di questa mattina. «A me - prosegue -, in collaborazione con i colleghi Adriano Peroni, docente emerito dell'Università di Firenze, e Giovanni Romano, dell'Università di Torino, è stato chiesto di fornire una consulenza sul migliore modo per valorizzare questi reperti.

Invernizzi: un modo per selezionare i consulenti ( da "Italia Oggi" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Per Emanuele Invernizzi, docente di economia e tecnica della comunicazione aziendale presso l'Università Iulm di Milano, la misurazione dei risultati e dell'efficacia di un intervento di relazioni pubbliche è un passaggio necessario. «E' un fenomeno tipico del processo di consolidamento di qualsiasi professione.

Il Venerabil Monastero e chiesa rispettivamente di Santa Rosa di Viterbo è situat... ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: un prezioso documento che ci consente di analizzare in presa diretta «la fotografia - annota Alfio Cortonesi, docente di Storia medievale all'Università della Tuscia - dello stato patrimoniale del monastero agli inizi del XVIII secolo, che fornisce, in aggiunta, ragguagli interessanti circa gli assetti colturali e le pratiche agricole in uso nelle campagne viterbesi del tempo».

la lettera Io, laico gli sono grato Ha dato l'esempio ( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: alla Dalmine nei difficili momenti del passaggio di proprietà dal pubblico al privato) in varie altre occasioni monsignor Amadei. Sempre ho avuto la netta sensazione, anzi, tratto l'idea, di incontrare e ascoltare un uomo dai grandi principi, profondamente consapevole del suo ruolo e della sua funzione ma anche e soprattutto, convinto che il fare valga, molto spesso se non sempre,

Ieri pomeriggio, docente d'eccezione per gli studenti della Facoltà di Scienze della Comun... ( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sabato 28 Febbraio 2009 Chiudi Ieri pomeriggio, docente d'eccezione per gli studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione e per quelli del corso in scrittura comica della Sda (la Scuola di Autori Aicab): Gigi Proietti si è seduto in cattedra al Centro Congressi, in via Salaria 113, davanti a un mare di ragazzi.

ANCONA - Anche nelle Marche possiamo aiutare il Pd ad avvicinare personalità esterne al p... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: i docenti universitari Carlo Carboni (facoltà di Economia e commercio di Ancona) e Francesco Adornato (Università di Macerata). «Il manifatturiero nelle Marche - ha detto Carboni citando il rapporto di Confindustria regionale sul quarto trimestre 2008 - ha chiuso l'anno con una forte decelerazione: -7,2% nelle vendite,

Cittadinanza onoraria per Guatri e Gueli ( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ininterrotta è anche l'attività di docente, che si affianca a quelle di critico e di consulente musicale, con particolare riferimento al patrimonio strumentale e operistico di epoca barocca e del periodo romantico. Domenico Vescia 28/02/2009 nascosto-->

<I VERSI di Dante Alighieri sono armati per aggredire il futuro>. Quest... ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sante Bortolami, docente dell'Università di Padova, ha chiarito il rapporto tra Dante e l'entroterra veneto, attraverso una carrellata dei luoghi e delle gestioni politiche medioevali, sottolineando il particolare legame con Verona e con la corte degli Scaligeri.

L'Ateneo mongolo non è un'università come quelle italiane, per cui Aldo ... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: era stato nominato dal rettore Roberto Sani docente di prima fascia, in quanto professore ordinario di ruolo presso l'Università Zokhiomj di Ulaanbaatar, in Mongolia. Un istituto che in realtà, afferma la sentenza con cui il 9 febbraio scorso il Tribunale amministrativo ha bocciato il ricorso, «non è un'istituzione equiparabile alle università italiane».

salate se la crisi continua> ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del corpo docenti e di alcuni studenti l'anno accademico 2009, l'833esimo per l'Ateneo di Modena e Reggio Emilia. Sulle celebrazioni, però, ha pesato uno spettro davvero inquietante, quello del 2011; «un anno ha detto il rettore Aldo Tomasi che non sarà governabile, se i tagli rimarranno quelli attuali».

Per fronteggiare la crisi l'università di Modena e Reggio ha deciso di sospendere le assun... ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: MODENA PRIMO PIANO pag. 5 Per fronteggiare la crisi l'università di Modena e Reggio ha deciso di sospendere le assun... Per fronteggiare la crisi l'università di Modena e Reggio ha deciso di sospendere le assunzioni di nuovi docenti per i prossimi tre anni

<Fisichella, non sarà un talk show> ( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Lo sostiene Maurizio Lupi, vicino a Comunione e Liberazione, vicepresidente della Camera dei Deputati. Lupi si rivolge ai docenti che contestano l'intervento di monsignor Fisichella sui temi della bioetica all'università di Padova. A PAGINA 8 Viafora

Bioetica, Lupi ai docenti <Ma non è un talk show> ( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pensavo fosse legittimo per le istituzioni politiche ed ecclesiastiche discutere in una Università di questioni così importanti. Sono sorpreso, non è che siamo ad un dibattito televisivo dove ciascuno deve fare il suo show». I docenti firmatari della lettera aperta hanno proprio scritto: “Su temi così importanti si preferisce la ricerca dell'egemonia alla discussione critica.

Convegno al Bo contestato, città divisa ( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Fondazione Marina Minnaja» e ospitato dall'Università di Padova venerdì 6 marzo nella sala dei Giganti, ha diviso la città. Il dibattito si è fatto rovente già a una settimana dal convegno. Da una parte la lettera aperta di alcuni docenti del Bo che contestavano la mancanza di un contradditorio su un tema delicato e attuale come la bioetica.

di DAVIDE MISERENDINO MODENA UN'INAUGURAZIONE che rischi... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: fra cui il sindaco di Reggio Graziano Delrio), del corpo docenti e di alcuni studenti l'anno accademico 2009, l'833esimo per l'Ateneo di Modena e Reggio. Sulle celebrazioni, però, ha pesato uno spettro davvero inquietante, quello del 2011; «un anno ha detto il rettore Aldo Tomasi che non sarà governabile, se i tagli rimarranno quelli attuali».

BISOGNA riconoscerlo: questa volta Tomasi non ha fatto giri di parole.... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Abbiamo fatto ordine in casa': stop alle assunzioni di docenti per i prossimi tre anni e tagli a otto corsi di laurea. E non è escluso che in futuro se ne possano modificare altri». Tasse? «Tasse bloccate, almeno l'anno prossimo. Poi però diventerà davvero difficile pagare gli stipendi con il solo fondo di finanziamento ordinario».

Cercavamo una riflessione in silenzio e senza polemiche ( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università, la Fondazione è a disposizione per raccogliere le istanze di coloro i quali — studenti, docenti e quanti altri — vogliano esprimere il loro pensiero su questi temi. Come organizzatori si voleva evitare un dibattito dai toni «televisivi» con inevitabile contrapposizione spesso gridata tra diverse posizioni inconciliabili e con il pericolo di uno sconfinamento

<L'ho denunciato ma prego per lui> Il prof che accosta Pinocchio e Vangelo ( da "Corriere della Sera" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: filosofo del diritto, docente all'Università europea di Roma. è questo e altro Mario Palmaro. La sua firma chiude un esposto di 13 pagine, uno dei 50 sulla scrivania del procuratore di Udine, Antonio Biancardi. Tra i pochi, però, con alcuni nomi dei volontari che hanno accompagnato Eluana nei suoi ultimi giorni.

CINGOLI E' STATO FISSATO per domani alle 17, nella sala del Circolo cittadino ... ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Dal Medioevo al Rinascimento: il significato dell'immagine», organizzato dall'università della terza età dell'Alto Maceratese in collaborazione con l'assessorato comunale alla Cultura e l'AtC. Terrà le lezioni il professor Giuseppe Capriotti, ricercatore e docente di iconografia e di iconologia nell'università di Macerata.

<L'Einaudi mi isola, vado via> ( da "Corriere della Sera" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia contemporanea all'Università di Tor Vergata, studioso del regime staliniano, autore per Mondadori di Compagni di scuola, saggio sui postcomunisti italiani, firma del Riformista, non nasconde che alla base della sua decisione ci sia un'intervista rilasciata dal direttore editoriale di Einaudi,

L'erosione della tutela ( da "Manifesto, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di archeologia presso l'università di Padova nonché sorella dell'avvocato Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi), Emanuele Greco (professore di archeologia all'Orientale di Napoli e direttore della Scuola archeologica italiana di Atene) e Marco Romano, ordinario di estetica nelle facoltà di architettura di Venezia e Genova.

<Sabato delle idee> sullo spazio scenico Con la mostra sullo <stile incompiuto> O ggi ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del docente di filosofia teoretica Università di Torino Maurizio Ferraris, dell'attrice, regista e scrittrice Vanda Monaco Westerstahl, del docente di Storia, teoria e analisi del film del Suor Orsola, Augusto Sainati, del regista teatrale Francesco Saponaro e di Gianni Tangucci, direttore artistico del Teatro di San Carlo.

Addio Franco La Polla maestro d'America ( da "Giorno, Il (Milano)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Specialista di cinema e letteratura nordamericana, docente universitario presso il DAMS di Bologna, organizzatore di retrospettive per importanti festival (Venezia, Locarno), appassionato conoscitore di jazz, di film musicali, di folk, di fumetti, Franco La Polla è morto ieri mattina all'ospedale di Pavia.

LE ALCHIMIE, usate per gestire negli anni il mondo dell'università, non... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-02-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cultura

Abstract: E allora la sensazione è che la «laurea breve» abbia avuto, da un lato, il sapore di un grande parcheggio per potenziali disoccupati e dall'altro sia apparsa una grande mammella dalla quale attingere per i troppi docenti in esubero. Tutto questo, neanche a dirlo, sulla pelle e sulle illusioni dei giovani.

ben venga il confronto con fisichella ( da "Mattino di Padova, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e i nostri docenti». Ai piani alti del Bo non ci sono dubbi. Tanto che l'ateneo promette di organizzare un convegno-bis sulla bioetica. IL RETTORE. «L'ateneo saluta con grande favore l'apertura di un dialogo sereno all'interno dell'incontro cui parteciperà monsignor Fisichella a Padova, cui possano prendere parte voci anche diverse da quelle del Magistero della Chiesa cattolica,

dalla parte di chi soffre, nel ricordo di marina ( da "Mattino di Padova, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università, la Fondazione è a disposizione per raccogliere le istanze di coloro i quali - studenti, docenti e quanti altri - vogliano esprimere il loro pensiero su questi temi. Come organizzatori si voleva evitare un dibattito dai toni "televisivi" con inevitabile contrapposizione spesso gridata tra diverse posizioni inconciliabili e con il pericolo di uno sconfinamento su temi non

di RENATA ORTOLANI HA SCELTO di usare lo spadone, anzi il machet... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Troppi, per lui, i docenti e troppo il personale tecnico amministrativo. Turn over da stoppare e rivedere, puntando sui precari a contratto. Non cita mai Medicina, caveau di voti. E a precisa domanda, risponde: « Medicina ha il problema dell'assistenza che limita parecchio ricerca e didattica.

La vera trasgressione oggi è la tradizione ( da "Arena, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: aula universitaria da docenti e genitori, e quella «prodotta» dallo storico movimento di ribellione ovvero i giovani d'oggi. «Il '68 è stato caratterizzato da una volontà quella di liberarsi del passato creando una società cioè senza padri, ma il risultato è stato che con la "morte" del padre è morto anche il figlio», spiega Veneziani,

Festa dell'Università della terza età ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Presenterà il presidente Vincenzangela Fenu, interverranno il sindaco Collu, il parroco Tore Ruggiu, l'assessore alla Cultura Pinna, il docente universitario Gianni Murgia, lo studioso Villa Santa e il presidente di Sardegna Solidale Farru e la docente universitaria Mura. (a. co.)

Quiliano:gestione del parco di S.Pietro, approvato in Comune ( da "Savona news" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il piano prevede un modello di gestione misto pubblico privato. Oltre all?area architettonico - culturale il sito, che dovrebbe essere aperto dalla prossima estate, ospiterà anche numerosi e interessanti sentieri escursionistici e aree ludico - ricreative. Nell?ambito dell?area socio - culturale ci sarà anche un edificio per attività di ristorazione,

Malattie rare e ricerca ( da "Blogosfere" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Feb 0928 Malattie rare e ricerca Pubblicato da Silvio De Rossi, Blogosfere staff alle 07:46 in Medicina di Massimilla Manetti Ricci C'è una minoranza silenziosa che difficilmente sale alla ribalta e che, con dignitosa fatica, conduce la sua battaglia quotidiana contro la malattia, quella non nota, che non riceve gli onori della cronaca e neanche i fondi per la ricerca.

<La vera trasgressione oggi è la tradizione> ( da "Arena.it, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: aula universitaria da docenti e genitori, e quella «prodotta» dallo storico movimento di ribellione ovvero i giovani d'oggi. «Il '68 è stato caratterizzato da una volontà quella di liberarsi del passato creando una società cioè senza padri, ma il risultato è stato che con la "morte" del padre è morto anche il figlio», spiega Veneziani,

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Palazzo Vecchio ( da "Sestopotere.com" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti si alterneranno con contributi inediti sull'opera e la figura di Garin. Considerato il più autorevole storico italiano della filosofia e della cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento, tanto da essere paragonato a Jacob Burckardt e Delio Cantimori, Garin insegnò Storia della filosofia nelle Università di Cagliari e Firenze e,

Confindustria Pesaro Urbino: incontri informativi sulle opportunità di studio offerti dalla Luiss ( da "Sestopotere.com" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma. L'incontro, aperto a tutti i Dirigenti scolastici, ai Docenti e soprattutto agli studenti dell'ultimo anno delle migliori scuole medie superiori del territorio, si terrà il giorno mercoledì 18 marzo 2009 dalle ore 11 alle ore 13 presso la sede di Confindustria Pesaro Urbino in Via Cattaneo,

PRESIDENTE NAPOLITANO A CONVEGNO SU EUGENIO GARIN A FIRENZE ( da "Agi" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti si alterneranno con contributi inediti sull'opera e la figura di Garin. Considerato il piu' autorevole storico italiano della filosofia e della cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento, tanto da essere paragonato a Jacob Burckardt e Delio Cantimori, Garin insegno' Storia della filosofia nelle Universita' di Cagliari e Firenze e,

Formazione: tutto pronto per I monit ( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: in termini di creazione di un albo dei docenti e delle aule temporanee) e lo sviluppo di un sistema telematico di invio delle istanze e dei progetti per rispondere agli avvisi ed ai bandi emanati dall' assessorato. Tale ulteriore piattaforma, la cui sperimentazione partirà dal mese di marzo con riferimento ai fondi erogati a valere sulla Legge 236/93,

Turismo: dalla Bit di Milano il rilancio delle mete italiane ( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico-privati per attuare iniziative nel campo del turismo sostenibile e di collaborare con le imprese pubbliche locali attravero il Ceep (che riunisce tali soggetti a livello europeo). Un quadro d'azione per il turismo e più fondi Ue per realizzare a livello locale un pacchetto integrato di interventi per il turismo sostenibile sono le richieste avanzate dalle città del network

Banca del Sud: c'è il decreto ( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Savignano è attualmente docente di materie giuridiche all'Università di Firenze. Non è invece presente come presidente onorario il principe Carlo di Borbone, erede del regno delle due Sicilie. La Banca del Mezzogiorno, come noto, avrà 5 milioni di capitale. "Entro cinque anni dall'inizio dell'operatività della Banca - è scritto nel decreto - tale importo è restituito allo Stato,

Napoli, la città "incompiuta" ( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il sociologo Domenico De Masi, Gennaro Carillo docente di storia delle dottrine politiche all'Università Suor Orsola Benincasa, Maurizio Ferraris docente di filosofia teoretica all'Università di Torino ed Augusto Sainati Docente di Storia, teoria e analisi del film all'Università Suor Orsola Benincasa.

Atenei, ecco i magnifici sette ( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: tenuti da docenti italiani e stranieri di fama internazionale, hanno partecipato circa 500 giovani ricercatori provenienti da università italiane ma anche europee. All'inaugurazione è intervenuto anche Luigi Campiglio, docente di politica economica e prorettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,

Il Sud di ieri e di oggi visto da Mazzetti ( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: vicepresidente della Società geografica italiana e docente della FedericoII ed il Rettore dell' Università degli Studi Orientale di Napoli, Lida Viganoni. Ad aprire gli "scenari del Sud" e a stimolare la conversazione Ermanno Corsi, curatore insieme a Federica Cigala del ciclo di incontri mensili in programmazione già da due anni.

Studenti di successo: Simona Rossi si racconta ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: registro elettronico è stato completamente ideato e realizzato dai docenti Amos Golinelli e Linda Dilavanzo. Quindi basta registri di classe e registro personale del docente: tutte le informazioni viaggiano via Internet. Spiegano i due ideatori: «Il professore entra in classe scrive al computer sia i dati riguardanti la sua attività didattica, con valutazioni e argomenti di studio,

Data la disponibilità di monsignor Fisichella al confronto con i tre docenti che nei gior... ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: «Data la disponibilità di monsignor Fisichella al confronto con i tre docenti che nei giorni scorsi avevano inviato la lettera nella quale criticavano i modi con cui abbiamo organizzato il convengo di venerdì prossimo in Sala dei Giganti a palazzo Liviano, abbiamo deciso di invitare uno di loro sul palco dei relatori.

Molte persone quindi muoiono nella vana attesa di un organo. L'utilizzo delle cellule staminali potr... ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università, la Fondazione è a disposizione per raccogliere le istanze di coloro i quali - studenti, docenti e quanti altri - vogliano esprimere il loro pensiero su questi temi. Come organizzatori si voleva evitare un dibattito dai toni "televisivi" con inevitabile contrapposizione spesso gridata tra diverse posizioni inconciliabili e con il pericolo di uno sconfinamento su temi non

IMMIGRAZIONE, LE DIVERSE SOLUZIONI DELLE CITTÀ D'EUROPA ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di sociologia del territorio e progettazione sociale all'Università di Trieste. Seguirà, giovedì 9 aprile, "Un microcosmo balcanico a Londra" incontro, curato dallo scrittore Alberto Garlini, incentrato sul recente romanzo Missione Londra del bulgaro Alek Popov, che sarà uno dei protagonisti di Pordenonelegge.

GIUSEPPE MIRETTO COMUNE DUE VOLTE MOROSO. E QUESTA VOLTA, PER LE SUE IMPLICITE RICADUTE SOCIALI, ... ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la prima innovativa impresa in provincia pubblico-privata creata per la stabilizzazione non assistenziale degli Lsu. Dopo aver contribuito alla sua fondazione con il compito di gestire la manutenzione di scuole, verde pubblico, segnaletica stradale, non ha onorato un debito di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

MARIAMICHELA FORMISANO LEGGE SULLO STALKING E VIOLENZA DOMESTICA IN PRIMO PIANO A CAS... ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: hanno dato il proprio contributo Aldo Masullo docente di filosofia morale presso l'università di Napoli, Donato Ceglie sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, e Anna Baldry docente di psicologia sociale presso la II università di Napoli. Applauditi anche gli interventi dei rappresentanti Lions Aldo D'Andrea, Mario Romano, così come le testimonianze di Stefania Cantatore,

UN'INIZIATIVA FINALIZZATA A RISCOPRIRE LE RADICI DEL TERRITORIO E A FAR DIVENTARE LA CITTà DI S... ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia Contemporanea della Sun e Giovanni Terracciano, storico del Risorgimento. Si tratta di un progetto ambizioso per la cui realizzazione, partita ufficialmente ieri mattina, il sindaco Giancarlo Giudicianni ha chiesto la collaborazione delle Facoltà, del mondo dell'associazionismo e di tutti i Comuni che appartennero al vasto territorio della Provincia di Terra di

Savona: Mimmo Candito al Circolo degli Inquieti ( da "Savona news" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Mimmo Candito al Circolo degli Inquieti Nella sala mostre della Provincia di Savona oggi alle 16, il Circolo degli Inquieti di Savona, propone un incontro per approfondire il tema ?Cuba: 50 anni con Fiedel?. Mimmo Càndito, inviato speciale de La Stampa e docente di Teoria e Linguaggio giornalistico all?università di Torino, racconterà la sua esperienza di inviato.

XXmiglia: al via 2a edizione di 'Leggere la città medievale' ( da "Sanremo news" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti (di diverso ordine e grado), architetti, una guida turistica professionista, un dirigente scolastico, un ingegnere e molti altri ancora, laureati e non. Si ricorda a questo proposito che la partecipazione ad ogni singola lezione (per la parte seminariale del corso) è libera a chiunque, tuttavia per chi avesse intenzione di seguire con una certa assiduità gli incontri previsti

Lazio/ Premio Federculture a progetto Regione su via ( da "Virgilio Notizie" del 28-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il premio per la cooperazione pubblico-privato e' andato invece alla fondazione RomaEuropa Arte e Cultura, di cui la Regione Lazio è socio fondatore, per l'ideazione di nuove modalita' di finanziamento basate sulla partnership pubblico-privato e sul coinvolgimento del settore no profit.


Articoli

Sciopero virtuale, bavaglio stampa tagli all'università, venerdì magro (sezione: Cultura)

( da "EUROPA ON-LINE" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sciopero virtuale, bavaglio stampa tagli all?università, venerdì magro FEDERICO ORLANDO RISPONDE Cara Europa, la nuova Italia mussoliniana sta nascendo. Ridotta in miseria la ricerca (ma non i rettori alla Frate né la pletora di presidi e prof. per facoltà inutili), ridotto a briciole il nuovo contratto della scuola (e chi se ne frega se 400 mila docenti e adiuvanti partecipano al referendum della Cgil e dicono no), messi al riparo i boss sia per il passato che per il futuro (vedi divieto di intercettazioni e di pubblicazioni), il governo può ubriacarsi di grandeur a spese degli italiani: prima i miliardi per l?Alitalia, ora quelli per le centrali nucleari di dubbia tecnologia, entro quest?anno la prima pietra del ponte sullo Stretto, mentre strade e ferrovie della Calabria vanno a pezzi e la gente muore. Questa è politica o delirio? ALBERTO SCOTTI, NAPOLI Caro Scotti, il paese è vecchio e la destra è autoritaria: perciò nemica della persona, a cui antepone sempre l?organicismo della società e dello stato, sicché il riformismo della destra è sempre un?apparente difesa dell?organismo sociale (vedi diritto di sciopero), mentre è un attacco alla parte libertaria,individualistica della società, per riassorbirla nell?organicità. Non v?è dubbio che lo sciopero vada regolato, lo dice la Costituzione (articoli 39 e 40), e qualche regolamentazione è stata fatta nei servizi pubblici. Ma con poco successo, perché i governi o si compiacciono di affiggere ?gride? sui muri, e tutti ricordiamo gli scioperi selvaggi dell?Alitalia, o sono complici della corporazione scioperante: come nel caso dei tassisti, che in cambio dei loro privilegi fanno gli attivisti fascio-berlusconiani con gli utenti, prostrati dalle attese. Adesso i nostri Bava Beccaris da opera dei pupi vorrebbero lo sciopero virtuale: cioè, tu ti dichiari in sciopero e perdi il compenso della giornata, però a lavorare ci vai lo stesso. I lavoratori ridotti a burattini di quell?opera, anziché essere sempre più cittadini rispettosi di regole serie. La stessa cosa gli Stranamore stanno cercando di fare coi malati terminali o irrecuperabili, costretti a restare appesi a tubi e sondini anche contro la loro volontà: perché la volontà della persona, anzi la persona stessa non esiste per i pluto-socialisti di governo, è niente rispetto al dogma di una gerarchia sempre più contestata da parte dei fedeli e dal fior fiore dell?intellighentia cattolica, come ricordava ieri Europa. L?individuo è nulla, l?organicità del sistema è tutto. Perciò, non solo si impone ai bambini delle elementari un ordinamento antipedagogico, contestato da famiglie e studenti, ma anche il menù quaresimale: almeno nella Roma del fascista Alemanno, come a noi ragazzi dell?età mussoliniana si imponeva il ?precetto pasquale?, tutti in fila per tre dalla scuola alla chiesa, per rafforzare il legame tra regime e Vaticano. Inutile ricordarle che in quel regime anche il diritto di sciopero era stato annullato e i sindacati ridotti a colonne del sistema (camera dei Fasci e delle corporazioni, in luogo della camera dei deputati, aborrito residuo della democrazia). E le opere pubbliche dovevano essere faraoniche, vedi Eur, come oggi il ponte sullo Stretto. Ed era proibito scrivere di cronaca nera sui giornali: e senza neanche il ?piacere? di essere mandati in galera dalla bionda Bergamini, la ?zarina? berlusconiana della Rai che passava le notizie a Mediaset. Questa è la nuova Italia, cioè la vecchia Italia del tutto va bene, compreso il controllo privato della sicurezza con ronde di partito (leghisti, neofascisti): c?è sempre un?iniziativa privata, disposta a snudare la spada a favore del potere organicista. Vedi, per concludere, il caso Baricco, ovvero la nobile richiesta dell?intellettuale torinese ex ?compagno? di por fine degli aiuti pubblici al teatro e devolverli alla tv. Dimenticando che la tv, ancora in bianco e nero, quando dedicava il venerdì alla prosa o alla lirica, non aveva bisogno di togliere risorse all?opera, al teatro, al cinema. Usava il gettito del canone, anziché devolverlo al grande fratello.

Torna all'inizio


Primo: pulizia delle strade e concorso d'idee per la Degol (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

TOMASELLI «Primo: pulizia delle strade e concorso d'idee per la Degol» STRIGNO. Quali sono le sue priorità? «Innanzitutto provvedere alla pulizia delle strade del paese, sistemando la pavimentazione dissestata e provvedendo alla posa di arredo urbano, ma sono interventi che dovranno andare di pari passo con altri». Ad esempio? «Una riflessione generale a livello urbanistico, per sciogliere i vari nodi. L'ex caserma Degol è stata messa in vendita dalla Provincia senza un reale coinvolgimento della cittadina. Pensiamo a una riqualificazione della struttura come centro di riabilitazione, ma è solo un esempio. Si potrebbe fare anche un concorso di idee per il riutilizzo della struttura, fermo restando un cambio di destinazione d'uso a livello di Piano regolatore». Proprio il Prg rappresenta uno snodo fondamentale di questa campagna. «Purtroppo alcuni interventi criticabili come la Casa di riposo all'interno del Parco e la caserma dei Vigili del fuoco all'interno del paese sono già finanziati ed entro quest'anno saranno appaltatati, ormai non si può fare marcia indietro o si perderanno i contributi. Certo andrà pensato un governo del territorio di tipo diverso, programmato e senza interventi singoli slegati dal contesto». E i privati? «Il centro storico si sta spopolando, le attività commerciali chiudono. Con lo strumento delle Norme di Attuazione sarebbe possibile risanare gli edifici del centro permettendo lo sviluppo di edilizia abitativa. L'intervento deve essere ligio alle regole, ma anche conveniente». Per quanto riguarda la Comunità di Valle? «Siamo favorevoli: un'unione tra Strigno, Spera, Samone, Ivano Fracena, Villa Agnedo e Scurelle, ad esempio, sulla falsariga di quanto fatto in val di Ledro, permetterebbe un'economia di scala. Una simile unione permetterebbe di avere anche più forza "contrattuale" nei confronti della Provincia, da cui si aspetta la realizzazione della variante del Tesino, urgente per sgravare il centro dal traffico pesante». Infine, il nodo energia. Cosa pensa dello sfruttamento idroelettrico del torrente Chieppena realizzato con una società mista pubblico-privata? «Il Comune poteva intervenire senza fare società miste con privati, favorendo un azionariato diffuso tra la popolazione per l'energia elettrica. Purtroppo ci si è lasciati fuggire questa occasione. Per il futuro si potrebbe verificare, ad esempio, la convenienza ad installare un impianto fotovoltaico nelle future scuole medie». (l.c.)

Torna all'inizio


Acqua, bevete quella del rubinetto per aiutare l'ambiente (sezione: Cultura)

( da "Villaggio Globale.it" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Ultime Notizie I dati di una ricerca pubblicata dalla rivista Environmental Research Letters Acqua, bevete quella del rubinetto per aiutare l'ambiente Ricercatori americani hanno calcolato che quella in bottiglia costa sino a 2.000 volte di più L'acqua in bottiglia arriva a costare sino a 2.000 volte in più di quella che esce dai rubinetti. A denunciarlo è stato una ricerca pubblicata dalla rivista Environmental Research Letters e condotta da Peter Gleick e Heather Cooley del Pacific Institute di Oakland, in California, Stati Uniti, che ha calcolato che solo negli Stati Uniti nel 2007 sono stati consumati (e quindi inquinato) 54 milioni di barili di petrolio per produrre i 33 miliardi di litri che gli americani hanno bevuto. I ricercatori americani hanno stimato il dispendio energetico totale e delle singole fasi della catena, dalla produzione di bottiglie di plastica ai controlli sull'acqua, dalla etichettatura e riempimento delle bottiglie fino al trasporto e alla vendita. Dai risultati è emerso che le due fasi del processo che costano di più a livello energetico sono la produzione delle bottiglie di plastica e il trasporto. Solo per la produzione delle bottiglie di acqua è stato stimato un consumo di 50 milioni di barili di petrolio l'anno. Nel 2007 sono stati venduti circa 200 miliardi di litri di acqua in bottiglia in tutto il mondo. Solo in America, sono stati bevuti 110 litri per persona, un quantitativo che è aumentato del 70% dal 2001 e che ha superato le vendite di latte e birra in bottiglia. (28 Febbraio 2009)

Torna all'inizio


Intervengono Boselli della comunità di Bose, il teologo Sequeri e la laica Bignardi (sezione: Cultura)

( da "Cittadino, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Al via le meditazioni quaresimali dal 10 marzo nel duomo di Lodi n Un percorso spirituale per giovani e adulti.in cattedrale a Lodi, durante il tempo liturgico della Quaresima.Il primo appuntamento, sempre e c omunque aperto a tutti, sarà martedì 10 marzo alle 21 sul tema "Una fede che si plasma nel Mistero Pasquale". Detterà la meditazione Goffredo Boselli. Il relatore è originario di Casale ed è un monaco della conosciutissima comunità di Bose. La Comunità monastica di Bose è una comunità religiosa formata da monaci di entrambi i sessi, provenienti da chiese cristiane diverse. Sin dalla fondazione, la Comunità di Bose promuove un intenso dialogo ecumenico fra le differenti chiese cristiane. Il fondatore e priore della comunità è Enzo Bianchi. La comunità nasce l'8 dicembre del 1965, giorno in cui si chiude il Concilio Vaticano II, quando Enzo Bianchi decide di iniziare a vivere, solo, in una casa affittata presso le cascine di Bose. I primi confratelli giungono tre anni dopo, e fra essi ci sono anche una donna ed un pastore evangelico.La comunità ha sede dal 1965 a Bose, frazione del comune di Magnano (provincia di Biella).La comunità vive la propria vocazione monastica nel celibato, nella comunione fraterna dei beni, nell'obbedienza al Vangelo.La seconda riflessione sarà martedì 17 marzo.Il tema sarà "Le radici della fede nella storia di una chiesa antica". La meditazione sarà affidata a Pierangelo Sequeri, teologo di fama nazionale ed internazionale, sempre alle ore 21. Sequeri è nato a Milano nel 1944. Figlio d'arte (padre concertista di violino e madre pianista), ha studiato a sua volta violino e composizione. Ordinato sacerdote nel 1968 ha compiuto studi di filosofia e teologia a Milano (Università Cattolica) e a Roma (Università Gregoriana). Docente della Facoltà teologica dell'Italia Settenrionale, oltre agli argomenti teologici e filosofici legati alla didattica istituzionale, i temi di maggior impegno specialistico sono quelli al confine delle scienze religiose con la psicologia e l'estetica (psicanalisi e religione, educazione e società, percezione estetica e conoscenza simbolica).L'ultimo incontro infine martedì 24 marzo sul tema "Una fede che abita il vissuto della gente", terrà la meditazione di Paola Bignardi, già presidente nazionale dell'Azione cattolica e più volte presente con apprezzate relazioni a Lodi, Castiglione d'Adda ed in altri paesi del Lodigiano. L'incontro sarà sempre in cattedrale alla ore 21.G.Bos.

Torna all'inizio


Due incontri formativi per pubblico e genitori, sabato 28 febbraio all'Itis "Volta" e il 7 marzo all' "Einaudi" (sezione: Cultura)

( da "Cittadino, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Donne nella scienza, uomini nel sociale n All'Istituto Maffeo Vegio di Lodi si è inaugurato mercoledì 18 febbraio scorso un corso di formazione per docenti e genitori con l'intento di diffondere una maggiore sensibilizzazione sulla cultura di parità fra uomini e donne nella prospettiva della differenza di genere e per meglio orientare le scelte nel proseguimento degli studi e nel mondo del lavoro degli e delle studenti delle nuove generazioni. Il Vegio è scuola capofila di un progetto finanziato dal Dipartimento della Presidenza dei Ministri "Più donne nella scienza più uomini nel sociale", che quest'anno scolastico vede impegnate diverse scuole superiori della provincia di Lodi in percorsi curricolari il mattino e laboratori pomeridiani sul tema. Oltre al Vegio partecipano gli istituti Bassi, Volta, Einaudi di Lodi e il Pandini di Sant'Angelo Lodigiano e il 26 febbraio, si è tenuto il secondo incontro per docenti presso l'Istituto Bassi.Sollecitate dalle nostre docenti, che da alcuni anni sono impegnate nelle attività di commissione sulle Pari Opportunità e sull'Orientamento in uscita, abbiamo presenziato anche noi studenti a questi due incontri, anche perché frequentando il liceo di Scienze della Formazione, il diventare insegnanti potrebbe essere il nostro futuro professionale.Il primo incontro, a cui hanno presenziato anche il dirigente scolastico del Maffeo Vegio, Salvatore Pignanelli, e il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Lodi Giuseppe Bonelli, è stato introdotto dalle docenti Maria Grazia Borla e Patrizia Camilotto, impegnate in questo progetto che vede come docente referente la professoressa Danila Baldo. La prima interessante relazione è stata svolta da Maura di Mauro, psicopedagogista, che ha trattato il tema del Gender-Gap e delle scelte post diploma attraverso un'analisi accurata e ben commentata di dati statistici relativi alle scelte universitarie operate da ragazzi e ragazze. Con dati aggiornati sulle immatricolazioni delle facoltà del gruppo scientifico, giuridico, economico, umanistico e distinguendo tra corsi di laura triennali, ciclo unico (giurisprudenza, architettura e medicina) e corsi di laurea specialistica, sono emersi risultati interessanti: le ragazze, più studiose, raggiungono valutazione mediamente più alte rispetto ai maschi, si laureano prevalentemente in lettere e nelle facoltà chimico-farmaceutiche, medicina e giurisprudenza, mentre i maschi sono più presenti nelle facoltà tecnico scientifiche, ingegneria, difesa e sicurezza. Il 24% delle femmine si laurea in corso contro il 17% dei maschi.Ma alcuni segnali di cambiamento si stanno registrando in questi ultimi anni: le donne prolungano il loro percorso di studi e si stanno sempre più inserendo in gruppi per tradizione " maschili" al fine di superare lo stereotipo di genere che, come concetto socio- culturale, vorrebbe la ragazza relegata alla sfera della cura educativa, sanitaria e/o assistenziale ed il ragazzo realizzato nel lavoro ben remunerato della carriera professionale tecnico-scientifica. Ci siano dunque, ha detto l'esperta, più donne "Atena", determinate e combattive che si occupino di scienza, tecnologia e ricerca e al contempo più uomini "Demetra", attenti ai valori della famiglia, del privato e dei bisogni sociali. Come seconda relazione Claudia Maiocchi, assistenze sociale, ha chiarito i diversi ambiti in cui anche gli uomini si cimentano nel sociale e non sono mancate le testimonianze di Mattia Maietti e Giacomo Poli, giovani studenti che si preparano ad operare nei servizi sociali. Prezioso infine è stato l'intervento della consigliera di parità Ornella Veglio che, con molta efficacia, ci ha informato sulle diversità di trattamento cui sono ancora vittime le donne nel mondo del lavoro.L'incontro di giovedì 26 febbraio, è stato introdotto dalla docente Daniela Fusari e ha portato i suoi saluti il dirigente del Bassi, Corrado Sancilio. Il primo intervento è stato quello di Elisabetta Giuffra, giovane biologa che ha conseguito il Dottorato di ricerca in genetica molecolare nel 1993 presso l'Università di Torino, e lavora presso il Parco Tecnologico Padano di Lodi. Ha parlato dell'esperienza sua e di Simona Palermo, sua collega ricercatrice, che insieme hanno fondato il Fair, una associazione che tende a promuovere l'avanzamento delle donne nella scienza, dedicandosi al mentoring di giovani scienziate. Elisabetta Giuffra ha sottolineato la criticità dell'età che va dai 25 ai 35 anni, in cui è molto difficile conciliare la ricerca scientifica e la maternità, ancora considerata più una questione privata delle donne che non una scelta importante per tutta la società. Roberta Michelini, poi, insegnante di matematica comandata presso l'Ufficio scolastico provinciale di Lodi, ha ribadito come sia importante superare nella scuola gli stereotipi che vogliono le ragazze più portate a professioni meno impegnative rispetto ai ragazzi, per lasciare loro più tempo per dedicarsi alla famiglia, e questo talvolta tradendo quelle che sono le loro vere capacità e attitudini. Infine il regista Roberto Figazzolo ha mostrato, con dei filmati realizzati con delle classi, come sia possibile, far cogliere il valore delle differenze e delle pari opportunità non in modo teorico e con lezioni frontali, ma utilizando uno strumento creativo e amato dai giovani come il cinema.Gli incontri formativi si replicheranno per i genitori, e tutti coloro che ne fossero interessati, questa mattina, sabato 28 febbraio 2009 presso l'Itis "Volta" e il 7 marzo 2009 presso l'Istituto "Einaudi" dalle 10 alle 13.Ci auguriamo che un orientamento non stereotipato per le nostre scelte future sia condiviso e compreso anche dalle famiglie essendo, i nostri genitori, i primi interlocutori con cui progettiamo il nostro avvenire.Denise Intorcia, Veronica Levantino, Federica Rusmini, Claudia Sordi(classe IV D, Liceo delle Scienze della Formazione, Istituto "Maffeo Vegio")

Torna all'inizio


Consulenti del lavoro in Università (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 28/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia Consulenti del lavoro in Università Un corso in 7 lezioni con la collaborazione della facoltà di Giurisprudenza Sergio Faini presidente dell'ordine BRESCIALa proficua e costante collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza di Brescia, ha permesso anche per il 2009 di organizzare il Corso di aggiornamento per i consulenti del lavoro. Il corso - dice una nota dell'Ordine guidato da Sergio Faini - è finalizzato all'approfondimento a livello dottrinale di questioni di rilevante interesse teorico e pratico per la professione di consulente e mira ad offrire ai partecipanti un quadro aggiornato del dibattito professionale, riguardante le più importanti novità legislative. Quest'anno si aggiunge una novità: il corso è stato accreditato anche dall'Ordine degli avvocati, che ha risposto all'esigenza dei propri iscritti di approfondire le questioni giuslavoristiche. l corso, iniziato nei giorni scorsi, si articola in 7 incontri curati da docenti universitari. Sia i consulenti del lavoro che gli avvocati hanno aderito numerosi. Per tutte le lezioni è stata riconosciuta la validità ai fini della formazione continua obbligatoria.

Torna all'inizio


Un pacificatore di sette secoli fa (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 28/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Un pacificatore di sette secoli fa Il convegno su Berardo Maggi, signore-vescovo che nel 1298 riconciliò guelfi e ghibellini Con Tebaldo Brusato e Ottone Visconti strinse un intreccio di famiglie per reggere Brescia tra Guelfi e Ghibellini nel 1298 sull'arca del vescovo Berardo Maggi in Duomo Vecchio" title="Ghibellini esiliati dalla città, affresco in Broletto, e particolare del «bacio di pace» tra Guelfi e Ghibellini nel 1298 sull'arca del vescovo Berardo Maggi in Duomo Vecchio" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090228/foto/full_brescia_860.jpg',600,474)"> Ghibellini esiliati dalla città, affresco in Broletto, e particolare del «bacio di pace» tra Guelfi e Ghibellini nel 1298 sull'arca del vescovo Berardo Maggi in Duomo Vecchio Una delle figure tra le più rappresentative del medioevo bresciano e ultimo baluardo dell'autonomia cittadina prima dell'avvio delle signorie straniere. Il vescovo Berardo Maggi, di cui ricorre il settimo centenario della morte, fu certamente un personaggio decisivo nella storia della vita politica e religiosa di Brescia, con la sua volontà riformatrice e la coerenza nel perseguire un progetto di pacificazione. Molteplici spunti di carattere culturale e storiografico derivano dall'approccio ad una simile personalità, com'è emerso nella prima giornata del convegno «Berardo Maggi. Un principe della Chiesa al crepuscolo del Medioevo» organizzato dalla Fondazione Civiltà Bresciana, che ha visto alternarsi al tavolo - con la presidenza nella sessione mattutina di Giorgio Chittolini dell'Università di Milano e, al pomeriggio, di Jean-Claude Maire-Vigneur dell'Università Roma Tre e con l'introduzione di Gabriele Archetti dell'Università Cattolica - studiosi di diverse discipline: Gianmaria Varanini, Nicolangelo D'Acunto, Angelo Baronio, Roberto Bellini, Raffaella Citeroni, Simona Gavinelli, Roberto Migliorati. Una potente dinastia Espressione della potente dinastia dei Maggi, tradizionalmente di estrazione guelfa Berardo - ha riferito Archetti - nacque verso gli anni '40 del XIII secolo: «Le prime notizie documentarie lo indicano già in una posizione di rilievo all'interno del Capitolo della Cattedrale nel 1270, accanto al fratello Alberto preposito della chiesa di San Giovanni de foris e vicario del vescovo Martino da Gavardo». Nel 1275 viene eletto vescovo dopo la convocazione dell'assemblea composta dai canonici della Cattedrale, gli abati di obbedienza vescovile, i prepositi delle canoniche cittadine e la metà circa degli arcipreti delle pievi rurali. «Nei primi anni di episcopato - rileva ancora Archetti - il nuovo pastore va affinando quella che è stata definita "l'attitudine a fare sintesi" tra gli interessi della Chiesa locale e della città, una prerogativa che - unita all'appoggio della famiglia, al ruolo episcopale e ad una spiccata capacità di governo degli uomini - si rivelò determinante quando, all'inizio della primavera 1298, si dovette trovare una soluzione positiva alle divisioni che laceravano le fazioni cittadine guelfe e ghibelline». La sintesi istituzionale Lo schema interpretativo basato sulla «sintesi istituzionale tra autorità politica e chiese vescovili» trova un illustre antecedente nell'opera dello storico Giovanni Tabacco, cui si è richiamato Varanini. «Premessa del problema - ha sottolineato il docente dell'Università di Verona - è il fenomeno dei vescovi-podestà, fra il 1180 e il 1240. Il ruolo politico del vescovo in molte città d'Italia va riesaminato in un quadro più fluido e complesso di quanto non si pensasse fino a qualche decennio fa, quando si poneva l'accento sulla strumentalizzazione messa in atto dai poteri cittadini. Oggi si fa prevalere la dimensione città sulla forma di governo, il che fa risaltare il consenso che il signore ottiene intercettando i bisogni collettivi». Berardo Maggi da presule, avvia diverse operazioni: tra le più significative va menzionato il riordino del patrimonio ecclesiastico, che si concretizzò in una serie di inventari. Nelle vesti di signore di Brescia (carica che ricopre dal 1298 al 1308, anno della morte), si trova a gestire alcune questioni assai delicate e insidiose, a cominciare dalla controversia con il Comune cittadino per le decime, riguardo alle quali le magistrature urbane rivendicavano l'esclusiva competenza giurisdizionale, e la vertenza con le comunità degli Umiliati, numerose e potenti in città (aspetto, questo dei rapporti con gli ordini religiosi, indagato da D'Acunto). Nell'ultimo decennio del 13esimo secolo, Berardo si mostra in grado di rispondere positivamente alle esigenze di ordine e di conciliazione di una società cittadina lacerata al suo interno. Due elementi chiave sono costituiti anche dal confronto con Tebaldo Brusato (analizzato da Citeroni), esponente della fazione guelfa che, proprio nel 1298, patrocina il rientro dei fuoriusciti ghibellini e l'indizione di una generale riconciliazione cittadina, e con Ottone Visconti (casato imparentato con la potente famiglia dei Gambara), con cui il bresciano condivide (nonostante la diversa origine del potere: Ottone era investito dal Papa) la tendenza a trasformare la signoria in un tipo di supremazia fondata sui legami familiari e sul sostegno di gruppi che gravitano attorno a tale contesto (argomento dell'intervento di Bellini). Baronio ha posto in luce il fitto intreccio di relazioni tra il Maggi, i meccanismi della macchina comunale e le fazioni cittadine. Maggi va ricordato anche per l'intensa azione pastorale, in molte direzioni, come nella ricostruzione o il restauro di edifici di culto (come nel rinnovamento del Duomo Vecchio), il ripristino della disciplina e del decoro nella osservanza regolare, il potenziamento dei canonici della cattedrale, il favore agli eremitani di Sant'Agostino da lui insediati nella chiesa di San Barnaba. Anita Loriana Ronchi

Torna all'inizio


Gli scienziati nei panni di giallisti Celli e Mainardi alla Libreria Lovat (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Gli scienziati nei panni di «giallisti» Celli e Mainardi alla Libreria Lovat Comune passione per i polizieschi e gli animali «Quando lo scienziato veste i panni di scrittore» non c'è da meravigliarsi se nascono dei romanzi polizieschi che hanno molto a che vedere con gli animali. Esattamente come «Il gatto allo specchio» (Morganti editore) di Giorgio Celli e «L'acchiappacolombi» (Cairo) di Danilo Mainardi. La Libreria Lovat di Villorba oggi alle 18.30 presenta due autentiche celebrità del mondo scientifico che hanno saputo uscire dai laboratori per divulgare, con grande passione e chiarezza, la loro profonda conoscenza del mondo animale. Giorgio Celli, docente di Entomologia (un ramo della zoologia) all'Università di Bologna, è conosciuto dal grande pubblico per le sue trasmissioni televisive Rai dedicate al mondo animale. Coltiva da sempre, accanto al suo lavoro di scienziato, l'attività letteraria e il suo ultimo lavoro, edito nel novembre 2008, è la seconda indagine del commissario Angelo Michelucci, poliziotto bolognese, dopo «II gatto del ristorante cinese». «Il gatto allo specchio» è un giallo a forti tinte scientifiche, e propone una nuova avvincente indagine del commissario che vive appartato dal mondo e si dedica con successo ad antiche tecniche Zen di concentrazione mentale. Il figlio di un illustre scienziato, Leo Santoni, chiede il suo intervento per far luce sulla morte del padre, eminente esperto in biotecnologie. Invece Danilo Mainardi, attualmente professore ordinario di Ecologia comportamentale all'Università Ca' Foscari di Venezia, è presidente onorario della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), dopo esserne stato per molti anni presidente nazionale. Ha partecipato e partecipa tuttora a numerose trasmissioni televisive specialistiche e collabora con molte testate nazionali ed internazionali. E' autore di oltre 200 pubblicazioni, e questa sera parlerà del suo ultimo giallo etologico «L'Acchiappacolombi». Qui un professore di etologia e Federico, il suo migliore allievo, sono coinvolti in una serie di morti inspiegabili: le vittime hanno tutte una passione per i colombi viaggiatori. Tutto inizia da un biglietto anonimo, legato ad una zampetta di un colombo viaggiatore di proprietà di uno studente di etologia. Dato che la polizia brancola nel buio, il professore e Federico cercano tra i colombofili l'assassino. Informazioni: Lovat telefono 0422/92697. (v.m.b.)

Torna all'inizio


Elena Francesca Ghedini nel Consiglio Superiore per i beni culturali (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Elena Francesca Ghedini nel Consiglio Superiore per i beni culturali ROMA. Il Ministro per i Beni e le Attività culturali Sandro Bondi, a seguito delle dimissioni di Cesare De Seta, di Andrea Emiliani e Andreina Ricci dal Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici ha provveduto alla nomina della padovana Elena Francesca Ghedini (foto), di Emanuele Angelo Greco e di Marco Romano. Elena Francesca Ghedini, sorella dell'avvocato e deputato di Forza Italia Niccolò Ghedini, è professore ordinario all'Università di Padova e direttore del Dipartimento di Archeologia. Greco è docente all'Università di Napoli «L'Orientale». Romano è stato professore ordinario di estetica della città nelle facoltà di Architettura delle Università di Venezia e Genova.

Torna all'inizio


presentazione in sala aiace a udine (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 15 - Cultura e spettacoli PRESENTAZIONE IN SALA AIACE A UDINE La presentazione de Il dottor Sachs. Un medico ebreo in Friuli e la sua famiglia tra Otto e Novecento (Udine, Kappa Vu, 2008) è in programma a Udine mercoledì 4 marzo, alle ore 18, in sala Aiace. L'incontro sarà aperto dal dottor Romano Vecchiet, direttore della Biblioteca Civica. Dopo una breve introduzione dell'editrice Alessandra Kersevan, il professor Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea dell'Università di Udine, esporrà le proprie considerazioni sul libro, descrivendone la struttura, inquadrandolo nel contesto storico, indicando al pubblico alcune piste di lettura e dialogando con l'autore. Valerio Marchi, laureato in Giurisprudenza e in Storia presso l'Università di Trieste, insegnante nelle scuole superiori, ha da poco concluso un Dottorato di ricerca nell'ateneo udinese, dove sta per iniziare un periodo di attività come assegnista di ricerca. Oltre che di storia, si occupa di esegesi e di divulgazione biblica (da ciò anche l'interesse per la storia e la cultura del mondo ebraico), di poesia e di filosofia. Nato a Roma nel 1960, vive in Friuli dal 1968. Ha origini giuliane e friulane, fra cui il gesuita Giuseppe Marchi (1795-1860), grande archeologo tolmezzino.

Torna all'inizio


Visite eccellenti nel Museo Golgi (sezione: Cultura)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

CORTENO. Una trasferta di studio della facoltà di Medicina di Brescia Visite eccellenti nel Museo Golgi Il Museo Golgi di Corteno ha suscitato anche l'interesse della facoltà di Medicina dell'Università di Brescia. Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo di giovani futuri tecnici di laboratorio, accompagnati da Piergiovanni Grigolato (docente di Anatomia patologica) e Maurizio Memo (che insegna Neuroscienze) hanno visitato l'esposizione allestita nei tre piani dell'immobile a fianco della parrocchiale che, fino agli anni '70, ospitava il municipio e che conserva strumenti e documenti appartenuti allo scienziato premio Nobel per la medicina nel 1906. In un paio d'ore i due docenti e i ragazzi, grazie alle esaustive spiegazioni fornite dal curatore della collezione, Giovanni Moranda, hanno potuto confrontare le metodiche e i semplici strumenti impiegati alla fine del XIX secolo dall'illustre patologo inventore della cosiddetta «reazione nera» (un rivoluzionario metodo per colorare le cellule nervose e renderle visibili al microscopio), con le attrezzature moderne. L.FEBB.

Torna all'inizio


il liceo scientifico volta non è destinato a chiudere (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

I docenti dell'unica scuola superiore di Francavilla fanno chiarezza sul futuro dell'istituto in vista delle iscrizioni Il liceo scientifico Volta non è destinato a chiudere» FRANCAVILLA. I docenti dell'Istututo scolastico Alessandro Volta (nella foto) informano le famiglie dei ragazzi di Francavilla e dintorni che entro la fine di febbraio devono iscriversi al primo anno delle superiori che «la notizia della possibile chiusura del nostro liceo scientifico-linguistico è del tutto infondata». La polemica esplosa nei mesi scorsi sulla stampa sulla possibilità di separazione delle succursali di Ortona e Guardiagrele dalla sede centrale di Francavilla dell'istituto Volta, ha provocato confusione tra le famiglie che hanno studenti da iscrivere alle superiori, creando una situazione dannosa per il liceo che rischia di vedersi diminuire le iscrizioni. è per questo che i docenti dello scientifico-linguistico vogliono rimarcare che «il liceo di Francavilla è l'unica scuola superiore di questa città e da anni assicura agli alunni un sicuro livello di preparazione; ne fanno fede», ricordano, «i successi nell'accesso agli studi universitari e il costante superamento di test a concorsi di vario genere, nonché il mantenimento da parte degli studenti di ottimi standard di prosecuzione negli stessi studi», affermano i professori. «Il liceo è inoltre presente con attività extracurricolari ormai consolidate, dai vari corsi e certificazioni in lingua straniera (inglese, francese, tedesco, spagnolo) alla Giornata dell'Arte e della creatività, dai laboratori di scienze (biologia e chimica), sempre molto frequentati, al giornale di Istituto "Voci dal Volta", interamente redatto e stampato dagli studenti, dal Cineforum ai corsi per il patentino, nonché al progetto "Obiettivo università" per la preparazione ai test di accesso alle facoltà che lo richiedono». I docenti ricordano che il liceo lavora per l'accoglienza degli alunni provenienti dalle scuole medie ormai da anni in collaborazione con le stesse scuole, e «lavora per l'orientamento all'università in collaborazione con le facoltà degli atenei abruzzesi e con altre università e scuole di eccellenza come la Scuola Normale di Pisa e Iuss di Pavia. Laddove altre cittadine dimostrano attaccamento alle istituzioni scolastiche che assicurano continuità negli studi», fanno osservare concludendo i professori del liceo Volta, «non si vede perché le famiglie di Francavilla debbano rinunciare a conservare e potenziare l'unica scuola superiore della città». Giuseppina Gherardi

Torna all'inizio


cultura di gestione: menzione speciale a pordenonelegge.it (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il riconoscimento conferito ieri a Torino Premio promosso da Federculture Cultura di gestione: menzione speciale a Pordenonelegge.it Pordenonelegge.it, la Festa del libro con gli autori, ha ricevuto una "Menzione speciale" nell'ambito della quinta edizione del premio Cultura di gestione, il concorso indetto da Federculture in collaborazione con il ministero per i Beni e le Attività culturali, la Conferenza delle Regioni, l'Anci, l'Upi, Legautonomie, Legambiente, Cts-Centro turistico studentesco e giovanile e il Comune di Torino. Il premio Cultura di gestione nasce con l'intento di far conoscere le numerose esperienze nell'offerta, valorizzazione e gestione del patrimonio e delle attività culturali che si sono sviluppate partendo dal "basso", a opera di Regioni, Province, Comuni, imprese e associazioni no profit. Lo scopo del premio è quello di identificare, premiare e diffondere i progetti più innovativi nelle politiche dello sviluppo locale, gli interventi di valorizzazione del territorio, di promozione integrata dei beni culturali, le nuove forme di cooperazione pubblico-privato. Proprio relativamente a quest'ultimo ambito, Federcultura ha deciso di assegnare a Pordenonelegge.it la "Menzione speciale" per la sperimentazione di modalità di gestione innovative. Il riconoscimento è stato conferito ieri nel corso della cerimonia tenutasi nelle sale di Palazzo Madama a Torino. Alla premiazione hanno partecipato molti rappresentanti delle istituzioni, dei media e della cultura: il ministro ai Beni Culturali, Sandro Bondi e, tra gli altri, Giovanni Minoli, Alain Elkann, Oliviero Toscani, Marcello Veneziani e Philippe Daverio. Il premio Cultura di gestione è giunto alla quinta edizione. Si tratta di un'iniziativa che negli ultimi anni ha messo in luce i progetti più innovativi nelle politiche di sviluppo locale, gli interventi di promozione integrata dei beni culturali, di valorizzazione del territorio, e attraverso di essi ha disegnato una mappa dell'eccellenza e dell'innovazione nella cultura, nel nostro Paese.

Torna all'inizio


marco patricelli al mediamuseum (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 33 - Cultura e Spettacoli Marco Patricelli al Mediamuseum Questa mattina alle 11, nel Mediamuseum di piazza Alessandrini a Pescara, sarà presentato il libro di Marco Patricelli «Settembre 1943. I giorni della vergogna» edito da Laterza. Nel libro sono raccontate le storie di due fughe, delle loro conseguenze e della vigliaccheria di chi poteva agire diversamente. Le fughe sono quelle del re Vittorio Emanuele III dal porto di Ortona e quella rocambolesca di Benito Mussolini dalla prigione dove era stato rinchiuso, sul Gran Sasso. Tra il 9 e il 12 settembre 1943 l'Italia si disgrega. Marco Patricelli è docente di Storia dell'Europa contemporanea all'università D'Annunzio di Chieti ed è consulente del Tg1 Storia della Rai. Con l'autore interverranno Edoardo Tiboni e Franco Farias.

Torna all'inizio


ateneo, sassatelli "taglia" gli sfidanti - ilaria venturi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XI - Bologna La protesta Presidente Aice contro Comune fa lo sciopero della fame Ateneo, Sassatelli "taglia" gli sfidanti Propone sacrifici, ma per le altre facoltà. "Non sono massone" L´ex preside di Lettere in corsa per il rettorato: niente voti scambio ILARIA VENTURI Uno sciopero della fame per chiedere al consiglio comunale di dare risposta ai problemi delle persone disabili, accompagnato da una protesta quotidiana davanti al Comune. L´iniziativa è di Giovanni Battista Pesce, presidente dell´Aice (associazione italiana contro l´epilessia), che dalla mezzanotte di giovedì ha smesso di alimentarsi. «Chiedo risposta - spiega Pesce - ai bisogni espressi, oltre un anno fa, dall´istruttoria comunale per il superamento dell´handicap». Il presidente di Aice, pretende un´assemblea pubblica che chiuda l´istruttoria e comunichi i risultati ai cittadini, ma anche una «mappa» della disabilità a Bologna. Il vicesindaco Giuseppe Paruolo, ieri ha scritto a Pesce comunicandogli che il 31 marzo l´istruttoria verrà chiusa, ma il presidente dell´Aice chiede impegni più concreti. (ale. co.) TAGLI al personale, ma soprattutto nelle facoltà dei suoi concorrenti. Uno stop alle possibili combine elettorali: si corre per fare il rettore e basta, non per un posto da prorettore in cambio del proprio pacchetto di voti al rush finale. E un inatteso outing accademico: «Non sono massone». In una campagna per il rettorato fiacca e contraddistinta da molto fair play tra i sei candidati in campo, Giuseppe Sassatelli parte lancia in resta. Agita le acque, spariglia le carte, con una conferenza stampa nel suo dipartimento di Archeologia. «Devo dire le cose che vanno fatte per salvare questo Ateneo dalla crisi, non quelle che fanno guadagnare voti», dice. A pochi mesi dalle elezioni, il professore di etruscologia, prima direttore del dipartimento di Archeologia e sino all´anno scorso preside di Lettere, vuole così smarcarsi dall´anonimato del candidato tra i tanti e rispondere all´inquietudine del corpo elettorale sui tagli all´università. Terreno su cui si giocano queste elezioni. «Io vi mostro che sono diverso e che ho idee chiare, anche impopolari, per trovare soluzioni». Sassatelli punta alla riduzione di almeno 300 docenti e altrettanti amministrativi nei prossimi anni, con il blocco delle assunzioni già imposto dal governo, ma soprattutto con il riequilibrio delle cattedre tra aree disciplinari. La chiama «opera di bonifica culturale». Facendo i nomi dei settori dove gli squilibri sono più marcati, «solo a titolo di esempio, per carità, chi pensa male non mi conosce». «Un riequilibrio è necessario, quando ci ho provato a Lettere mi sono preso i miei schiaffetti» confessa il docente. Poi i numeri, che riguardano soprattutto i settori degli sfidanti (il chimico Braga, il latinista Dionigi, il preside di Agraria Segrè): i docenti di Chimica organica sono 62, dice, il triplo di quelli di Scienze delle Costruzione (11) e di Tecnica delle costruzioni (12) insieme o dei docenti di Elettronica (22), il doppio di quelli di Analisi matematica (35); Statistica e Scienza Politica hanno lo stesso numero di docenti (33 e 35) «nonostante il diverso impatto a livello nazionale e internazionale»; i docenti di Economia ed estimo rurale sono il triplo di quelli di Genetica; gli italianisti (30) sono meno dei docenti di greco e latino (32). «Negli ultimi 30 anni c´è stato qualcuno che ha creato questa situazione ora insostenibile». Medicina si salva. «La Facoltà non ha problemi di riequilibrio, il suo problema è che è stretta dalla morsa dell´assistenza». Nel breve periodo Sassatelli propone di tagliare le spese, per un anno. Dove? Prima di tutto nell´assetto organizzativo, in particolare cita l´Azienda agraria, il Cesia, le consulenze esterne, la comunicazione, dove «pare siano previsti 1,5 milioni». «Se poi fosse necessario tagliare la ricerca, per salvare i dottorati si potrebbe per un anno rinunciare ai fondi del 60%, ridurre i progetti strategici e fare un patto di solidarietà tra le aree sui finanziamenti esterni». Poi l´affondo contro il chiacchiericcio accademico che, «mi è stato riferito», lo vuole legato alla Massoneria: «Auspico che non venga dato spazio a pettegolezzi e maldicenze, rivendico la mia assoluta autonomia da partiti, sindacati, gruppi e consorterie. E per essere più chiaro non sono mai stato massone come qualcuno cerca di insinuare». Infine, la proposta di un accordo politico agli sfidanti: «Si corre per fare il rettore, non altro» (come già annunciato da Dionigi quando si è candidato). E quindi: «Intese sui programmi, ma non sugli incarichi». SEGUE A PAGINA V

Torna all'inizio


La Fondazione Rosselli: con 500 milioni di investimenti l'anno ricavi per 1,6 miliardi (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

La Fondazione Rosselli: con 500 milioni di investimenti l'anno ricavi per 1,6 miliardi Forse, in fondo, non è «Sprecopoli». O, almeno, non solo. Non ci sono solo i bilanci chiusi sul filo del rasoio, i finanziamenti ridotti, i soldi gestiti non sempre in modo impeccabile, la ricerca che avanza sulle spalle dei precari, i concorsi della discordia, i baroni che non ne vogliono sapere di andare in pensione. C'è dell'altro. C'è che l'Università costa, ma rende. Il triplo. Se ne sono accorti i ricercatori della Fondazione Rosselli che hanno calcolato la ricchezza che gli atenei torinesi generano sul territorio dell'area metropolitana torinese. Risultati sorprendenti: ogni euro pubblico investito ne produce tre. E l'assessore regionale all'Università Andrea Bairati ha buon gioco a dire che «ricerca e conoscenza si dimostrano uno degli investimenti più redditizi, sia dal punto di vista culturale che economico». Il calcolo è presto fatto. I ricercatori hanno sommato tutte le voci che compongono il colosso-Università: gli addetti e i loro stipendi, i posti di lavoro creati, i soldi immessi nel circuito dai privati, le aziende che si appoggiano agli atenei per le consulenze, quelle che aprono una sede negli incubatori. E, ancora, la ricchezza indiretta, creata dal solo esistere delle università e di chi le frequenta: le attività commerciali intorno alle sedi, gli affitti per studenti e docenti, beni e servizi consumati da universitari e addetti. Morale: un miliardo e 600 milioni di euro all'anno. Di questi, poco più di un miliardo gravita intorno all'Università - che ha più studenti, più docenti e più sedi - e 550 milioni intorno al Politecnico. Per contro, il totale degli investimenti pubblici - statali, regionali, locali, europei - tocca quota 500 milioni l'anno. Facile dedurre che il saldo finale è ampiamente positivo. E strappa un sorriso al rettore dell'Università Ezio Pelizzetti. Negli ultimi tempi più volte ha battuto su questo tasto di fronte a chi criticava le troppe sedi del suo ateneo. «Non dimentichiamo l'apporto all'immagine e all'economia di quartieri e aree su cui insistono gli insediamenti universitari. Le nostre 120 sedi si traducono in motore economico proficuo per il territorio». Stesso discorso per Francesco Profumo, magnifico del Poli: «Questo studio dimostra che l'università paga anziché costare. Ed è un investimento con un costo di base relativamente basso». L'Università è la quarta «industria» dell'area metropolitana dopo auto, edilizia e alimentare. E, aggiunge Profumo, «probabilmente ha una redditività maggiore delle altre tre, se si guarda il rapporto con gli investimenti». Ecco perché anche Bairati sposa il monito lanciato qualche giorno fa dal presidente della Repubblica Napolitano: attenzione a tranciare i fondi per gli atenei. Del resto, negli ultimi tre anni, il Piemonte ha agito in controtendenza rispetto al resto d'Italia. La Regione ha investito oltre 353 milioni di euro, tra poli d'innovazione, assegni di ricerca, accordi e piattaforme. In crescita anche i bandi di ricerca: nel 2006 erano stati finanziati per 30 milioni di euro; l'anno successivo sono passati a 60 milioni per salire a 75 nel 2008. «Abbiamo puntato su energia, bio-tech e aerospazio. Speriamo che questi investimenti non solo sostengano il nostro tessuto produttivo in questo momento di difficoltà ma lo rendano più competitivo alla fine della crisi», spiega Bairati. Logico, con queste premesse, guardare con timore al 2009, un anno di tagli massicci. «La riduzione dei finanziamenti alle università creerà un danno economico a tutto il territorio», analizza Bairati. «La giusta politica è selezionare la qualità, non tagliare in maniera indistinta. Perché la conoscenza è un buon investimento».

Torna all'inizio


Eluana, il papà accusato di omicidio (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Eluana, il papà accusato di omicidio la procura di udine: atto dovuto Con lui i tredici dell'équipe medica. Cei contro i giudici, ma 26 docenti universitari cattolici spaccano il fronte Udine. Il procuratore Antonio Biancardi lo ha definito un atto dovuto, ma intanto Beppino Englaro e altre tredici persone sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio volontario. Vittima Eluana, naturalmente, la giovane donna che ha vissuto in stato vegetativo per diciassette anni e poi è stata accompagnata alla morte dolce dall'equipe medica guidata dal neurologo Amato De Monte. «Me lo aspettavo, sapevo che l'avviso di garanzia doveva arrivare», ha commentato papà Beppino. E Biancardi: «L'iscrizione è avvenuta solo in questi giorni per la necessità di separare le specifiche denunce dai pur numerosissimi esposti, a volte deliranti, privi di rilevanza penale». Tra le accuse più dettagliate quella del comitato Verità e Vita, tredici pagine con nomi e cognomi che vanno dal padre di Eluana ai responsabili della casa di riposo La Quiete di Udine. Non indagato invece il neurologo che ha avuto in cura la donna dal primo momento, Carlo Alberto Defanti: «Mi sembra un'assurdità colossale e un imbarbarimento della situazione», ha detto Defanti, «l'aver aperto un'inchiesta quando c'è stato un provvedimento definitivo della Corte d'Appello». Non è ancora finita, in realtà. Ieri è sceso in campo anche Avvenire, il quotidiano della Cei presieduta dal cardinale di Genova Angelo Bagnasco. Sulla vicenda di Eluana, scrive Avvenire, compreso il macabro dettaglio delle foto scattate durante la sua agonia, assistiamo al «catenaccio più impenetrabile». E quindi: «Mai visto tanta puntualità nell'amministrazione della giustizia, tutto è stato ufficialmente e utilmente degradato come privato. Eppure, per almeno dieci anni tutto era stato volutamente e assolutamente pubblico» Un attacco durissimo, che non mancherà di sollevare ulteriori polemiche per ingerenza della Chiesa negli affari dello Stato: il procuratore generale di Trieste Beniamino Deidda, ora trasferito, aveva tuonato durante i drammatici giorni dell'agonia che l'accompagnamento alla morte dolce di Eluana stava semplicemente rispettando «una sentenza dell'autorità giudiziaria». Del resto: non tutti gli uomini di fede sono drastici come la Cei. Tarcisio Puntel, il parroco di Paluzza che ha celebrato i funerali di Eluana, ha per esempio rimbeccato severamente il cardinale Barraghan, già noto alle cronache per le sue teorie negazioniste sull'Olocausto. «Barraghan ha detto che Beppino è un omicida - si è indignato don Tarcisio - e io dico che apostrofare una persona in questo modo non è da cristiani. La verità va detta fino in fondo, senza mezzi termini, ma nel rispetto reciproco». Ma sul testamento biologico c'è divergenza anche tra i vertici della Chiesa italiana e alcuni professori universitari cattolici, che stanno raccogliendo firme per una lettera indirizzata al cardinale Angelo Bagnasco, nella quale sostengono che in casi eccezionali alimentazione e idratazione possono essere sospesi. La missiva, stilata da Carmelo Vigna dell'università Ca' Foscari di Venezia e Stefano Semplici dell'università Tor Vergata di Roma, doveva restare riservata ma è stata pubblicata sul Foglio di mercoledì. Finora l'hanno firmata ventisei docenti. «Crediamo che sia possibile - scrivono Vigna e Semplici - abbandonare i toni arroventati della polemica cresciuta attorno al corpo di una donna, rinunciare ai vocabolari violenti di chi si ostina a vedere assassini o barbari dove ci sono solo uomini e donne che affrontano la sfida difficile del modo in cui imparare a dire, e accettare, il loro ultimo così sia». Una lezione di umiltà, quella di don Tarcisio e dei professori. «Proprio la Chiesa - si legge ancora nella lettera - difende di fronte all'incalzare della tecnica il primato della logica della cura e dell'accompagnamento. Dunque dell'attenzione a questo individuo, alla sua sofferenza, alla sua libertà nell'affrontarla e sostenerla, finché gli è possibile». Infine, «rifiutiamo l'idea che la richiesta di un approfondimento e la verifica di una divergenza debbano essere risucchiate in una logica partigiana di schieramenti e diventare occasione di inutili protagonismi e lacerazioni». Per adesso, invece, cosìè: neanche dopo morta Eluana trova pace. «Noi», ha spiegato ieri l'avvocato della famiglia Englaro Vittorio Angiolini, «non abbiamo timori particolari e siamo tranquilli. Il procuratore attende ancora i risultati degli esami tossicologici e fa il suo lavoro, ma tecnicamente non c'è alcun imputato e la cosa è da tenere presente». E intanto l'avvocato fiulano Vito Claut è stato condannato dal tribunale di Lecco al pagamento delle spese legali a Beppino Englaro, il papà di Eluana, e al curatore Franca Alessio. Claut aveva intentato causa nei confronti di Beppino chiedendo che fosse revocato come tutore della figlia. Lo scorso 10 febbraio i giudici di Lecco avevano dichiarato il non luogo a procedere perché cessata la materia del contendere, in quando Eluana era morta a Udine il giorno prima, ma si erano riservati in merito al pagamento delle spese legali e ai danni chiesti per "lite temeraria". Finale: l'avvocato friulano dovrà pagare 1500 a Beppino Englaro e altrettanti al curatore per «soccombenza virtuale», in quando non legittimato a proporre il ricorso. Gli avvocati di Beppino hanno già annunciato che chiederanno milioni di danni, a tutti quelli che hanno infangato l'onore degli Englaro, per devolverli a chi ha la sventura di vivere tragedie simili. Paolo Crecchi crecchi@ilsecoloxix.it 28/02/2009

Torna all'inizio


L'Orchestra Bruni diretta da Tappero Merlo eseguirà brani di Verdi (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

IN SCENA L'Orchestra Bruni diretta da Tappero Merlo eseguirà brani di Verdi «Fare cose d'arte è un modo per conoscere questo granello d'universo nel quale ci è dato vivere», ha scritto nei suoi appunti Piero Lerda, il pittore nato a Caraglio, nel 1927, e morto nel 2007, a cui oggi il Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee dell'associazione culturale Marcovaldo dedica una retrospettiva. Centoventi opere, dal 1948 al 2007, raccontano il suo appassionato percorso artistico, nella Sala delle Colonne del Filatoio di Caraglio che ospita la mostra «Piero Lerda dal caos al gioco», allestita da Ivana Mulatero. «E' grazie a lei che si fa questa rassegna - sottolinea Valeria Gennaro Lerda, vedova dell'artista -: ha studiato con precisione l'opera di mio marito e l'ha catalogata, ricostruendo il suo percorso intellettuale. Ha aperto cassetti in cui io, in 48 anni di affiatata vita di coppia, non avevo messo mai le mani». Valeria Gennaro Lerda è stata fino all'anno scorso docente di Storia del Nord America all'Università di Genova; suo cognato Francesco, ha insegnato all'ateneo di Torino. Anche il pittore si è dedicato agli studenti, e così la passione per l'arte è rimasta un momento privato, con rare mostre. «Non aveva tempo per organizzarle, l'insegnamento lo assorbiva molto, ma il suo interesse per l'arte dominava tutti gli altri - riprende Valeria Lerda -. Quando divenne direttore della biblioteca Usis, fece conoscere le avanguardia americane che durante la guerra e per ragioni di regime, da noi erano state ignorate». Aggiunge Francesco Lerda, che è ritornato a vivere a Caraglio: «Mio fratello ed io avevamo una famiglia molto unita: mia madre ha sempre sostenuto i nostri studi. Condividevo con lui l'idea che la creatività fosse un elemento non solo formale, ma sostanziale. Piero l'ha sviluppata in senso pittorico, io sotto l'aspetto scientifico». «Mio marito, quattro anni più giovane di Francesco, non amava i numeri. Diceva che lui se li era presi tutti, ma in cambio, gli aveva lasciato i colori», conclude la signora Valeria che oggi, alle 17, taglierà in nastro con il presidente del Marcovaldo, Fabrizio Pellegrino. La mostra, sostenuta dalla Fondazione Crc, Banca di Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori e dall'assessorato alla Cultura del Comune, con il patrocinio del Consolato Generale Usa, è allestita fino al 26 aprile. Visite al sabato (14,30-19), domenica (10-19). Ingresso 7 euro, 4 ridotto. \

Torna all'inizio


il nucleare sicuro? si sperimenta a pisa - carlo venturini (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 4 - Pisa Il nucleare sicuro? Si sperimenta a Pisa A Tombolo un team di scienziati lavora per le centrali europee CARLO VENTURINI PISA. Immerso nella pineta di Tombolo, c'è il quartier generale dei laboratori dell'Università di Pisa che si occupano di sicurezza delle centrali nucleari. Lì, nel laboratorio Scalbatraio, grazie all'attività coordinata dal professor Giuseppe Forasassi, si testano i fusti per le scorie nucleari di mezzo mondo. E prima del referendum nel 1987, quella porzione di pineta fibrillava di attività per le nostre centrali. Da una torre di caduta alta dieci metri, ancora oggi si lanciano fusti per le scorie nucleari su un bersaglio di cemento armato. Poco più in là, in un capannone, c'è un forno "a carro" dove, dopo dieci ore di riscaldamento, la temperatura arriva a quegli 800 gradi che avvolgono il fusto per circa 30 minuti. Nello stesso capannone c'è un altro macchinario che simula colpi di proiettili e lancio di razzi verso il fusto. Vicino alla torre di caduta, adagiati su una piattaforma, due container di 20 tonnellate, aspettano l'ora del test. In un angolo del piazzale del laboratorio Scalbatraio, c'è poi un pannello che il professor Forasasssi dice essere un componente di refrigerazione dell'involucro delle centrali nucleari di quarta generazione, quelle rispetto a cui Francia e Italia hanno firmato l'accordo pochi giorni fa. Accanto ai test meccanici, ci sono altri aspetti che fanno sì che Pisa sia il crocevia della sicurezza nucleare europea. Innanzitutto, il professor Forasassi è il presidente del consorzio Cirtel che riunisce tutte le università italiane che hanno specifiche competenze nel campo nucleare. Sempre la nostra Università con il professor Forasassi è nel board - cioè ai vertici - dell'Enen (European nuclear engineering network), il più importante organismo europeo, con sede in Francia, di preparazione ed omogeneizzazione del sapere sul nucleare. «I primi quattro studenti che hanno ricevuto il certificato dell'Enen sono usciti dall'ateneo pisano», dice con comprensibile orgoglio Forasassi. «Ma quanto tempo abbiamo perso! Quante risorse! Quanti cervelli della nostra Università sono finiti in Paesi dove il nucleare ha proseguito la sua corsa». «Ho allievi che lavorano negli Usa - continua Forasassi -, in Francia, in Corea, in Argentina. Negli anni d'oro del nucleare in Italia, infatti, si sfornavano 300 ingegneri nucleari all'anno, si arrivò ad avere complessivamente qualcosa come 5mila ingegneri nucleari». Già nel 2007 - rivela il docente - dopo le prime dichiarazioni del ministro Scaiola sono riprese le iscrizioni ai corsi di ingegneria nucleare che oggi è stata ribattezzata Dipartimento di ingegneria meccanica nucleare e della produzione. Così come, con il Governo Berlusconi, sono ripresi i finanziamenti italiani su progetti sul nucleare. «Finora - dice il professore - abbiamo goduto di finanziamenti esteri, comunitari oppure abbiamo firmato contratti con colossi dell'energia». In molti non sanno ad esempio che l'Unione europea commissionò proprio all'Università di Pisa, quale unico soggetto, un compito delicatissimo, quello cioè di analizzare ed aggiornare gli standard di sicurezza di tutti gli impianti nucleari dell'Europa dell'Est, del Caucaso e dell'ex Unione Sovietica. Non stiamo parlando di 20 anni fa, ma del 2004. Come dire che, in termini di sicurezza, l'Università di Pisa insegna e fa scuola nel mondo. Il professor Forasassi dà una stoccata a quanti sostengono che le centrali nucleari che si faranno in Italia sono vecchie. E spiega: «Come fanno a sostenere queste tesi se ancora oggi ce ne sono in costruzione una sola in Finlandia e un'altra in Francia?». Il professor Forasassi ha evidentemente ancora impressa la caccia alle streghe dopo il referendum del 1987. «In questi 22 anni - rilancia Forasassi - con lo stallo del nucleare in Italia, abbiamo bruciato risorse economiche per un ammontare pari a due leggi finanziarie». E lo dice mostrando alle sue spalle un recipiente alto 12 metri e dal volume di 100 mc che serve per riprodurre l'atmosfera interna all'involucro della centrale nucleare in caso di incidente con fuoriuscita dei diversi tipi di gas.

Torna all'inizio


forasassi: serve una nuova generazione di studiosi (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 4 - Pisa Forasassi: «Serve una nuova generazione di studiosi» PISA. Chi è il professor Giuseppe Forasassi? Descrivere il suo curriculum ed elencare la lista di pubblicazioni che ha fatto su riviste scientifiche, è impresa ardua. Ma basti sapere che il docente è presidente del consiglio aggregato del corso di laurea in ingegneria nucleare ed è da anni un'autorità riconosciuta nel settore del nucleare all'interno della comunità scientifica, tant'è che è presidente del Cirten, un consorzio interuniversitario che comprende prestigiosi politecnici come quello di Milano, Torino, Palermo, Padova, e l'Università di Roma La Sapienza. Forasassi è una persona combattiva, ma senza trascendere mai nell'emotività, come quando ci dice: «L'Università di Pisa è pronta a prendere il testimone del nuovo sviluppo dell'energia nucleare in Italia, anche perché in realtà non lo abbiamo mai abbandonato ma solo custodito gelosamente ed aggiornato grazie a rapporti internazionali». Ma sempre Forasassi ammette: «Non abbiamo tantissimo tempo per preparare una nuova generazione di scienziati italiani per il nucleare, ma le notizie che arrivano dal governo, sin dal suo insediamento, hanno già incrementato le fila delle iscrizioni ad ingegneria nucleare». «La nuova energia ha bisogno di capelli giovani e non di capelli bianchi», dice il professore indicando i suoi. C.V.

Torna all'inizio


"Il Primo Rinascimento tra Savona e Albenga" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

ALBENGA INIZIATIVA DELL'ISTITUTO INTERNAZIONALE DI STUDI LIGURI "Il Primo Rinascimento tra Savona e Albenga" Oggi incontro con il Sovrintendente Massimo Bartoletti [FIRMA]ROMANO STRIZIOLI ALBENGA «Storia, arte ed economia nella Liguria del Cinquecento» è il tema a cui si richiamano, direttamente o indirettamente, le sette conferenze storiche organizzate dal 24 gennaio al 14 marzo dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri, presieduto da Cosmo Costa. Sono ormai una tradizione albenganese gli incontri dell'Istituto che si svolgono, nei pomeriggio del sabato (con inizio alle 16,30) presso la sede dello stesso Istituto in palazzo Peloso Cepolla (accanto alla Museo Navale Ingauno). La serie di conferenze, coordinate con competenza e precisione da Josepha Costa Restagno, tendono ad approfondire e ad illuminare periodi storici relativi alle terre di Liguria. Ne sono relatori docenti universitari che apportano, con i loro studi, le più avanzate conoscenze. Gli incontri sono stati sinora seguiti da un pubblico numeroso e competente. Questo pomeriggio previsto un intervento di Massimo Bartoletti, Soprintendente ai Beni artistici della Liguria, che parlerà sul tema «Primo Rinascimento tra Savona e Albenga». Nei precedenti incontri, Giuseppe Felloni, dell'Università di Genova, ha relazionato su «Il secolo d'oro delle finanze genovesi in Europa»; Luca Lo Basso, dell'Università di Genova, ha parlato su "Guerra e commercio nel Mar ligure del XVI secolo; Furio Ciciliot, della Società savonese di Storia Patria, ha tenuto una applaudita conferenza sull'argomento «Navigatori liguri nelle grandi scoperte geografiche»; Valeria Polonio, dell'Università di Genova, ha sviluppato il tema «Contrasti e innovazioni nella chiesa cinquecentesca». Per concludere il ciclo delle sette conferenze mancano ancora gli appuntamenti con Simona Paggi ("Passando un giorno dalla detta butega.": parlano gli argentieri liguri del secolo XVI") e Ennio Poleggi ("Le Strade Nuove di Genova e il sistema dei 'Rolli'"). Al termine delle conferenze si effettueranno visite guidate sui luoghi di cui si è trattato durante il ciclo culturale: per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere all'Istituto (0182-51215).

Torna all'inizio


DeRose e campagna, sabato a tinte jazz (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

DeRose e campagna, sabato a tinte jazz count basie & borgoclub IL PIANO jazz non si coniuga solo al maschile. Se in passato era stato il canto l'unico ambito in cui si era dispiegato il dominio femminile, al giorno d'oggi sempre più sono le artiste che in ambito jazzistico si affermano non solo in virtù della loro ugola ma per il talento nel suonare uno strumento o dirigere un'orchestra. Una considerazione che fa subito a pensare a Carla Bley e Maria Schneider, famose arrangiatrici e conduttrici di big band, o a celebri pianiste come Geri Allen, Patricia Barber, Diane Schuur, Lynne Arriale, Eliane Elias, la nostra Rita Marcotulli e quel fenomeno di vendite che risponde al nome di Diana Krall. Sulla scia di costoro arriva a Genova Dena DeRose (nella foto), pianista-cantante americana che, accompagnata dal contrabbassista Giovanni Sanguineti e dal batterista Alessandro Minetto, si esibirà stasera alle 220 ( prima consumazione a 10 euro) al Count Basie, il locale di vico Tana, a metà di via Balbi. Accostatasi allo strumento secondo un'impostazione classica, Dena DeRose ha virato progressivamente verso il jazz, grazie anche all'ascolto di Count Basie e del suo swingante repertorio. Trasferitasi a New York, fu agli inizi degli anni Novanta che l'artista americana iniziò a tempo pieno una carriera che l'avrebbe portata a suonare con maestri quali Ray Brown, contrabbassista di Oscar Peterson, il trombettista Clark Terry, i sassofonisti Benny Golson e Phil Woods e a esibirsi in importanti festival e sale da concerto. Influenzata da Carmen McRae, Shirley Horn, Geri Allen, Kenny Barron, dotata di un timbro vocale alla Anita O'Day e in possesso di una tecnica pianistica fluente ed elegante, Dena DeRose ha al suo attivo diversi dischi che spaziano dal duo al quartetto. Tra le sue ultime incisioni si segnalano "Live at Jazz Standard - Volume 1 e 2", registrazioni dal vivo in cui la pianista affronta, con il suo trio formato da Martin Wind al contrabbasso e Matt Wilson alla batteria, un repertorio che spazia da Jobim a Monk, dagli standard a "Imagine" di John Lennon, "A night in Claremont", in quartetto, e "The Nearness of Two", che testimonia la performance tenuta il 14 luglio 2006 nell'ambito del festival jazz di Ancona al fianco del trombettista Marvin Stamm, già membro dell'orchestra di Stan Kenton, Woody Herman, Thad Jones e Mel Lewis, nonché partner, in ambito pop, di Barbara Streisand, Paul McCartney e Paul Simon. Stessa serata anche per il concerto in programma al Borgoclub di via Vernazza a San Martino (21.30, ingresso con tessera a 15 euro) dove il protagonista sarà il sassofono di Michael Campagna, supportato dal contrabbasso di Aldo Mella e dalla batteria di Luigi Bonafede, impegnato anche al piano. Nonostante il cognome italianissimo, Michael Campagna è cresciuto in Florida, laureandosi in ambito musicale all'Università di Miami. Notevole la lista dei musicisti con i quali il sassofonista americano ha avuto l'onore di condividere il palco: si va da colleghi di strumento George Garzone e Dave Liebman a Charlie Haden, Ben Riley, Jimmy Heath, Randy Brecker, Maria Schneider e, per citare alcuni artisti italiani, Dado Moroni, Piero Leveratto, Andrea Pozza, Riccardo Fioravanti. Degno di nota anche il fatto che sia stato invitato a suonare al Village Vanguard e al Birdland, storici locali newyorkesi in cui si sono esibite le leggende del jazz. Docente attualmente di sassofono jazz presso il conservatorio Niccolò Paganini, Michael Campagna nel 2005 ha pubblicato "Passionate nature", il suo primo disco di composizioni originali. Paolo Battifora 28/02/2009

Torna all'inizio


Tre-people: strumenti ibridi che non sono obbligazioni (sezione: Cultura)

( da "Borsa e Finanza" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

ATTUALITÀ Tre-people: strumenti ibridi che non sono obbligazioni Spunta a sorpresa una terza tipologia mista. Ma non è chiaro se sarà aperta al retail. Resti (Bocconi) mette in guardia: «Sono prodotti ad alto rischio» di Stefania Pescarmona - 28-02-2009 TREMONTI/2 Li potremmo chiamare «Tremonti people», ossia la terza tipologia di obbligazioni subordinate emesse dalle banche quotate per rafforzare il proprio capitale di vigilanza che possono essere sottoscritte tanto dal Tesoro quanto dai privati. Una novità dell'ultima orache ha già suscitato le attenzioni del «retail», anche se sono più gli interrogativi che le certezze. «Si tratta di Tremonti bond misti pubblico/privato», spiega Andrea Resti, professore di economia degli intermediari finanziari all'Università Bocconi di Milano e direttore del Carefin (Centre for Applied Researce in Finance), che però mette in guardia i lettori dalla rischiosità intrinseca di questi prodotti. «Non è ancora chiaro se questi prodotti potranno giungere fino al mercato retail ma, ammettendo che sia così e anche ipotizzando che non ci siano conflitti di interesse con la rete bancaria che li vende al pubblico - prosegue Resti - i lettori devono sapere che non si tratta di semplici obbligazioni bancarie. Sono invece degli strumenti ibridi, molto rischiosi per i piccoli investitori, adatti invece agli istituzionali, come per esempio i fondi comuni di investimento, oppure le compagnie assicurative, o ancora i fondi sovrani». Stando al decreto varato lo scorso 25 febbraio dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, se le banche scelgono di avvalersi di questa terza tipologia di Tremonti bond, almeno il 30% dell'ammontare complessivo dell'emissione dovrà essere acquistato da soggetti privati, quindi al Tesoro andrà non oltre il 70% restante. Bisogna aggiungere poi che di questo 30% di privati ammessi alla danza dei Tremonti bond, il 20% dovrà essere costituito da soggetti diversi dagli azionisti della banca che, al momento dell'emissione delle obbligazioni, detengono più del 2% del capitale dell'istituto. RISCHI. Ma torniamo ai rischi, «essendo degli strumenti ibridi, inizialmente il tasso è fisso, ma poi la retribuzione è agganciata ai dividendi degli emittenti. La banca - spiega Resti - potrebbe anche decidere di sospendere il pagamento della cedola, o addirittura cancellarla, se i profitti realizzati sono insoddisfacenti. Mentre il valore di rimborso potrebbe essere anche abbattuto dalle perdite delle banche stesse». Ecco spiegato il perché questi strumenti hanno una remunerazione più alta rispetto alle semplici obbligazioni bancarie. «Ma più bassa rispetto alle altre due forme di Tremonti Bond. Gli interessi che verranno corrisposti - prosegue Resti - sono legati infatti al rendimento del Btp a 30 anni, maggiorato di 200 punti percentuali, mentre negli altri due casi, per arrivare a una cedola compresa in un range di 7,5-8,5%, l'incremento è di 300 punti base». Modalità che ha ottenuto così l'ok della Commissione europea per scongiurare l'ipotesi di aiuto di Stato. RISPETTO DELLA CONCORRENZA. C'è poi un'ultima condizione: il rispetto della concorrenza. «L'emissione di bond di terzo tipo si può fare solo se le condizioni sono in linea con quelle del mercato e non sono tali da alterare gli incentivi degli investitori privati», conclude Resti, che in ogni caso non crede che si possa arrivare a uno scontro aperto con la Commissione. Il decreto che attua l'articolo 12 delle norme anticrisi non prevede esplicitamente un limite alla sottoscrizione pubblica dei Tremonti bond. Il premier Berlusconi ha parlato più volte di 10-12 miliardi a disposizione delle banche. Ipotizzando anche che l'intervento dei privati si vada a sommare a quello dello Stato e, non sia soltanto il 30% dell'ammontare complessivo, è difficile pensare che l'emissione dei «Tremonti people» possa creare concorrenza ai titoli dell'area euro. Se per esempio analizziamo solo il mercato domestico, stando ai dati dell'Abi, a gennaio 2009 l'ammontare complessivo delle obbligazioni si è attestato a 733 miliardi, in crescita di 120 miliardi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quindi anche se i «Tremonti people» sono meno onerosi per un istituto bancario rispetto alle altre due tipologie di strumenti «bisogna vedere se ci sarà almeno il 30% di privati disposti a sostenere il rischio comprando questi prodotti ibridi», aggiunge Resti, che non dà per scontato il successo di questa tipologia di Tremonti bond proprio per la rischiosità dello strumento. LE ALTRE TIPOLOGIE. Ci sono poi altre due vie di Tremonti bond che sono più costosi per gli emittenti: la cedola annuale dell'obbligazione è compresa tra il 7,5 e l'8,5% per i primi anni e aumenta con il passare del tempo. La prima tipologia, a lungo termine, prevede un coupon iniziale più basso al 7,5%, ma come contropartita il premio sul prezzo di riscatto aumenta col tempo. Nel secondo caso, la cedola all'8,5% vale per le banche che non intendono superare i 4 anni, ma in questo caso il rimborso avviene alla pari. I costi per le banche emittenti sono «importanti», come ha detto il presidente dell'Abi Corrado Faissola, commentando la firma del decreto, anche se inferiori all'iniziale versione del decreto. «Noi andremo a firmare quanto prima la convenzione generale con il Ministero, da quel momento in poi la parola passerà alle singole banche», ha aggiunto.

Torna all'inizio


Vero e falso come categorie per interpretare il mondo (sezione: Cultura)

( da "MF Sicilia" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

MIFI Sicilia sezione: Sicilia Cultura & Denaro data: 28/02/2009 - pag: 7 autore: di Francesco Mangiapane tre giorni di confronto tra studiosi a palermo Vero e falso come categorie per interpretare il mondo Cosa è il falso, cosa il vero? Al giorno d'oggi si può ancora distinguere, separare ciò che è autentico dalla sua copia? Ha ancora senso un'operazione di tal fatta? Di questo si è discusso a Villa Zito, sede della Fondazione Banco di Sicilia, per la tre giorni del convegno internazionale ''Falso e Falsi? promosso dal dipartimento Danae dell'università di Palermo e dalla facoltà di scienze della formazione. Studiosi, esperti di ambiti disciplinari diversi, dalla filologia all'informatica, dalla semiotica alla storia dell'arte e alla letteratura, si sono ritrovati d'accordo che il vero e il falso valgono come figure retoriche. Ciò di cui si può ?parlare?, pertanto, sono le strategie che, attraverso prove e riprove, autenticazioni e contraffazioni, ci legano, costruiscono la nostra socialità e la muovono. Quello che serve è, così, non tanto decidere sulla verità (ognuno dovrebbe decidere per sé), ma quanto riflettere su quali siano le dinamiche che portano alla costruzione di un effetto di vero: queste dinamiche sono per definizione interdisciplinari, comuni, intersecando inevitabilmente ambiti e situazioni totalmente diverse. A questo proposito, proprio nel corso del convegno, Luisa Scalabroni, docente di semiotica delle arti all'università di Palermo, notava come le procedure di falsificazione messe in luce nel campo della storia dell'arte potessero perfettamente spiegare quel falso documento appena smascherato nel capoluogo siciliano da Matteo Mandalà, anche lui relatore nell'incontro e docente di lingua e letteratura albanese, a fondamento della identità arbëreshë e di rimbalzo di quella albanese. A partire dalla costruzione di racconti autentici, ha, invece, sottolineato lo studioso, si costruiscono gruppi, addirittura popoli, orgogli etnici, bagarre politiche, guerra e pace. Salvo poi prendere atto che tutte le culture, tutte le parti in causa sono, per definizione ''bastarde'', frutto dell'incrocio fondamentale che fonde vero e falso in un garbuglio inestricabile. Può allora benissimo capitare che tre allegri ragazzotti decidano di fare uno scherzo, mettendo alla prova la linea evanescente che separa il vero dal falso, buttando nei fossi di Livorno, tre teste scolpite con il Black&Decker: come sia andata a finire è ormai storia. Allora nella società mediatizzata dei nostri anni come è possibile mantenere ferma la bussola, senza cadere nell'inganno? Ricorda il semiologo Omar Calabrese che l'arte contemporanea ha ripreso con forza il trompe l'oeil come genere espressivo proprio per segnalare l'inganno, la potenza dei meccanismi di costruzione della realtà al giorno d'oggi. Ancora adesso, più che mai, si deve ?Imparare da Las Vegas? che i falsi sono la verità delle nostre metropoli. Un convegno di questo genere serve, allora, nella vita quotidiana: sommersi, come lo si è al giorno d'oggi, dalla retorica mediatica di leader e predicatori in possesso di verità ?oggettive? e inconfutabili, si può sempre, confortati dal buon auspicio degli studiosi in cossesso, conservare il privilegio di alzare lo sguardo, guardare con sufficienza, accennare un sorriso enigmatico e proseguire nelle proprie faccende.

Torna all'inizio


La riscoperta delle cattedrali sepolte (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

La riscoperta delle cattedrali sepolte --> Ecco come rendere visibili al pubblico i resti degli antichi edifici scoperti sotto il Duomo: studiosi a confronto Sabato 28 Febbraio 2009 TERZA, pagina 41 e-mail print Rodolfo il Glabro, monaco dell'abbazia borgognona di Cluny, ricorse a una bellissima immagine per descrivere la costruzione di nuove basiliche, agli inizi dell'XI secolo: «Ogni popolo della cristianità - egli scrisse - faceva a gara per averne una più bella. Pareva che la terra stessa, come scrollandosi e liberandosi della vecchiaia, si rivestisse tutta di un candido manto di chiese». A questa «rete» di chiese cattedrali e abbaziali, che costituisce un tratto essenziale dell'urbanistica e più in generale della cultura europea, si rifanno in un certo senso le due giornate di studio su «La Cattedrale antica di Bergamo. Le nuove scoperte fra tutela e valorizzazione», promosse dalla Parrocchia di Sant'Alessandro Martire in Cattedrale e dal Museo Adriano Bernareggi in collaborazione con la Diocesi, con la Soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia e con le Soprintendenze per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici e per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese. Ieri mattina, nella Sala Alabastro del Centro congressi Giovanni XXIII, i relatori hanno dapprima fatto il punto su ciò che è stato scoperto nel corso dei lavori di scavo e restauro del Duomo, a partire dal 2004, per poi descrivere le esperienze di recupero, valorizzazione e apertura al pubblico dei siti di altre cattedrali ed abbazie italiane ed europee. Che cosa si vorrebbe ottenere, con questo confronto a distanza? «Ciò che si è rinvenuto sotto l'attuale Duomo di Bergamo va al di là delle più ottimistiche aspettative iniziali», spiega il professor Saverio Lomartire, docente di Storia dell'arte medievale all'Università del Piemonte orientale, che coordinerà la tavola rotonda di questa mattina. «A me - prosegue -, in collaborazione con i colleghi Adriano Peroni, docente emerito dell'Università di Firenze, e Giovanni Romano, dell'Università di Torino, è stato chiesto di fornire una consulenza sul migliore modo per valorizzare questi reperti. La nostra opinione è che, progettando un percorso museale sotto l'attuale basilica, non si debba partire da zero: è più ragionevole fare tesoro di altre esperienze, alla ricerca di un sottile equilibrio tra il rigore scientifico nell'allestimento e la necessità di rendere questi ambienti effettivamente fruibili dal pubblico». Ieri, il convegno si è aperto con un indirizzo di saluto del sindaco Roberto Bruni, mentre il vescovo ausiliare emerito di Bergamo Lino Belotti ha spiegato come il vescovo Roberto Amadei abbia sostenuto con forza, a suo tempo, l'idea di una campagna di scavi estesa all'intera area dell'odierno Duomo: nella basilica verrà perciò collocata, come segno tangibile di gratitudine, una lapide con un testo latino che riportiamo in traduzione in questa pagina. Successivamente, introdotti da Adriano Peroni, hanno preso la parola Umberto Spigo, soprintendente per i Beni archeologici della Lombardia, Maria Fortunati (direttore archeologo della stessa Soprintendenza), la dottoressa Emanuela Daffra (che ha studiato in particolare gli affreschi ritrovati nel corso degli scavi) e Giuseppe Napoleone (della Soprintendenza per i Beni architettonici e del paesaggio di Milano), che ha riferito sulle scelte architettoniche adottate nel cantiere. «La scoperta più importante - ha affermato la dottoressa Fortunati - concerne due edifici antichi, una basilica paleocristiana e un'altra romanica, su cui si è stato costruito il Duomo attuale. Abbiamo anche capito che la Basilica di San Vincenzo, sottostante alla moderna Cattedrale di Sant'Alessandro, non era affatto di dimensioni modeste, come si era finora pensato: al contrario, doveva essere maestosa e riccamente decorata». La dottoressa Emanuela Daffra, da parte sua, si è soffermata sulla scoperta forse più suggestiva, il muro di un'iconostasi con affreschi del XIII secolo, raffiguranti i santi Giovanni Battista, Pietro, Bartolomeo, Caterina e Anna con la Vergine e il Bambino, mentre le relazioni del pomeriggio, coordinate da Giovanni Romano, hanno avuto per tema tre esempi di scavi condotti sotto i pavimenti di altrettante cattedrali italiane. Alessandro Bagnoli (della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Siena e Grosseto) ha proiettato alcune immagini degli splendidi affreschi rinvenuti in un locale sottostante il Duomo senese di Santa Maria Assunta. Enrico Cavada (della Soprintendenza per i Beni archeologici del Trentino) ha parlato dei lavori compiuti nel Duomo di Trento per recuperare l'antica Basilica di San Vigilio, che ora costituisce una sezione esterna del locale Museo diocesano e rientra in un più ampio progetto archeologico denominato «Tridentum sotterranea». L'architetto Maurizio Momo, del Politecnico di Torino, a sua volta ha descritto il Museo Diocesano ospitato nella chiesa inferiore del Duomo torinese di San Giovanni Battista. In seguito, i partecipanti al convegno (numerosissimi) hanno anche potuto visitare in anteprima gli scavi (che potrebbero già essere aperti al pubblico nel prossimo autunno). Questa mattina, sempre al Centro congressi Giovanni XXIII, sono previsti, coordinati da Gisella Cantino Wataghin (Università del Piemonte orientale), gli interventi dell'archeologo svizzero Jean Terrier su «La Cattedrale di Ginevra», di Christian Sapin su «L'abbaziale di Saint-German di Auxerre», in Francia, e di Julia Beltrán de Heredia su «La Cattedrale di Barcellona». Seguirà una tavola rotonda su «Prospettive per la valorizzazione della Cattedrale antica di Bergamo alla luce degli esempi italiani e stranieri». Giulio Brotti 28/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Invernizzi: un modo per selezionare i consulenti (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi sezione: Marketing Oggi data: 28/02/2009 - pag: 13 autore: Invernizzi: un modo per selezionare i consulenti «E' un tema importante per la professione, non solo per la congiuntura economica che viviamo. Credo si tratti della crescente rilevanza che i processi di comunicazione hanno assunto nella vita dell'impresa e nella gestione delle decisioni più strategiche». Per Emanuele Invernizzi, docente di economia e tecnica della comunicazione aziendale presso l'Università Iulm di Milano, la misurazione dei risultati e dell'efficacia di un intervento di relazioni pubbliche è un passaggio necessario. «E' un fenomeno tipico del processo di consolidamento di qualsiasi professione. E' venuto il momento anche della comunicazione e delle pr». Già da tempo la pubblicità commerciale si misura con questo tema, a conferma del fatto che sempre più le imprese, tanto grandi quanto medio-piccole, vogliono toccare con mano quali siano stati i ritorni dell'investimento sostenuto. Quali sono gli strumenti più efficaci? «Si va dagli indicatori più semplici come gli output (le uscite sui giornali, ndr), dove quello che premia sono per esempio le dimensioni delle citazioni e degli articoli sulla stampa, fino a quelli più sofisticati degli outgrowth, dove si valuta il contributo che la comunicazione ha avuto nella crescita reputazionale di un'impresa, di una marca e di un prodotto», spiega Invernizzi. In una congiuntura economica non facile come quella che stiamo attraversando, i risultati raggiunti sono il mezzo per una selezione tra le moltissime proposte di consulenza che si affacciano sul mercato. «Spesso esiste una forte distanza tra la necessità di comunicazione di un'impresa e le soluzioni che vengono proposte loro da agenzie e consulenti. La misurazione dei risultati è la punta di un processo inarrestabile di specializzazione e crescita professionale per entrambe le parti. Insomma, una sfida che è bene cogliere».

Torna all'inizio


Il Venerabil Monastero e chiesa rispettivamente di Santa Rosa di Viterbo è situat... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 28 Febbraio 2009 Chiudi di CARLO MARIA PONZI «Il Venerabil Monastero e chiesa rispettivamente di Santa Rosa di Viterbo è situato nella Parrocchia di San Marco e confina, da una parte con le Mura Castellane, che corrispondono verso la strada detta d'Arcione, dalla parte laterale con la Clausura del Venerabil Monastero di SS. Simone e Giuda, dall'altra parte con li Beni del Sig. Adriano e Domenico Gnazza e strada pubblica». Si apre con questa descrizione topografica L'inventario di tutti i beni, mobili, stabili, semoventi, frutti, rendite, ragioni, azioni e pesi di qualsivoglia sorte del Venerabil Monastero di Santa Rosa della città di Viterbo, sotto la Parrocchia di San Marco, fatto il 27 del mese di luglio 1727, che l'associazione culturale "Archeotuscia onlus" ha provveduto a ristampare in anastatica col sostegno di un folto pool di istituzioni pubbliche, istituti di credito e altre associazioni L'inventario: un prezioso documento che ci consente di analizzare in presa diretta «la fotografia - annota Alfio Cortonesi, docente di Storia medievale all'Università della Tuscia - dello stato patrimoniale del monastero agli inizi del XVIII secolo, che fornisce, in aggiunta, ragguagli interessanti circa gli assetti colturali e le pratiche agricole in uso nelle campagne viterbesi del tempo». L'inventario è diviso in quattro sezioni. Nella prima, accanto alla descrizione del monastero in parte sopra citata, c'è l'elenco delle «suppellettili della sagrestia»; nella seconda, vengono raggruppate le entrate e le rendite; nella terza, i beni immobili di natura fondiaria e abitativa dislocati in città o nelle immediate vicinanze; nella quarta, c'è l'elenco le somme di denaro e i quantitativi di prodotti dovuti dal monastero. Ma un'ulteriore particolarità del codice è rappresentata dalle illustrazioni floreali e ornitologiche «eseguite - spiega Simona Rinaldi, docente di Storia delle tecniche artistiche nell'ateneo viterbese - dal canonico Giovanni Antonio Penna che rappresentano un suggestivo esempio di un'arte della tradizione già antica, risalente almeno al XV secolo». Nel volume i contributi anche di Tiziana Parenti Michelini ("Trattatelo sui fiori ritratti nelle tavole dell'inventario") di Noris Angeli ("Giovan Antonio Penna"), di Valentina Berneschi (glossario).

Torna all'inizio


la lettera Io, laico gli sono grato Ha dato l'esempio (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

la lettera Io, laico gli sono grato Ha dato l'esempio --> Sabato 28 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 20 e-mail print Ho conosciuto il vescovo Roberto Amadei nel lontano 1992, pochi mesi dopo essere stato eletto segretario generale della Cgil bergamasca. Andai a trovarlo, accolti e accompagnati da don Gervasoni, assieme ai colleghi di Cisl e Uil, alla vigilia di Natale per porgergli gli auguri e per consegnargli, come normalmente si usa fare in tali occasioni, un piccolo dono (mi pare un libro). Credo fosse la prima volta che un segretario della locale Camera del Lavoro si recava, anche se solo per un atto, semplice e privo di significati particolari, in «missione» in Città Alta. Parlammo quasi solo noi di cose del lavoro. Alla fine, scusandosi del poco sapere, con voce quasi schiva e con fare timido (almeno cosi mi parve) ci disse cose che dimostravano la profonda conoscenza della società bergamasca oltre che la volontà di intervenire, per quanto possibile, per correggerne le storture inique che pure la segnavano. Credo di poter affermare che, pur non facendolo per niente pesare, ci diede una bella lezione. Pur non essendo allora, né essendolo diventato oggi, un assiduo frequentatore degli ambienti ecclesiastici e cattolici (ero e rimango non praticante e profondamente laico) ho avuto modo di incontrare, di parlare e di ascoltare, anche in assemblee di lavoratori (come alla Dalmine nei difficili momenti del passaggio di proprietà dal pubblico al privato) in varie altre occasioni monsignor Amadei. Sempre ho avuto la netta sensazione, anzi, tratto l'idea, di incontrare e ascoltare un uomo dai grandi principi, profondamente consapevole del suo ruolo e della sua funzione ma anche e soprattutto, convinto che il fare valga, molto spesso se non sempre, più della pur importante parola. L'esempio sopra tutto. Credo sia di questo, l'esempio sopra tutto, che l'uomo d'oggi, spesso solo e disorientato per il venir meno di grandi valori, abbia bisogno. Vorrei esprimere apprezzamento per la persona di fede che non si è mai dimenticata d'essere figlio del suo tribolato tempo. Ho sempre pensato, da laico convinto, che la ragione venga un gradino sopra la fede. Penso però anche che uomini come il vescovo Amadei, con il loro lavoro, la loro intelligenza, il loro costante impegno, rendano superabile l'apparente inconciliabilità delle «due fedi». Giovanni Barbieri ex segretario provinciale Cgil 28/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Ieri pomeriggio, docente d'eccezione per gli studenti della Facoltà di Scienze della Comun... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 28 Febbraio 2009 Chiudi Ieri pomeriggio, docente d'eccezione per gli studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione e per quelli del corso in scrittura comica della Sda (la Scuola di Autori Aicab): Gigi Proietti si è seduto in cattedra al Centro Congressi, in via Salaria 113, davanti a un mare di ragazzi. L'appuntamento con l'arte comica di Gigi è stato aperto da Luigi Frati, rettore dell'Università La Sapienza, e da Mario Morcellini, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione della stessa Sapienza. Il primo corso per autori comici organizzato da Aicab, in collaborazione con la Facoltà, ha l'obiettivo di formare i giovani alla professione dell'autore comico e, anche attraverso il contributo di uno dei docenti, Fabio Poggiali, ha fra l'altro puntato su uno studio approfondito degli autori storici e dei loro testi comici per la scena. Davanti all'interessatissima platea, Gigi è stato chiamato a commentare, integrare e sviluppare brevi frasi riguardanti la sua vita e la sua carriera fin qui. Ha così avuto modo di dimostrare quali chiavi del comico si debbano usare per scardinare l'apparente "normalità" di una comunicazione, di una notizia, di un dato, più o meno elaborato. L'attore romano, che l'altroieri al Valle aveva parlato delle condizioni del teatro italiano (in occasione di "Lettera 22", evento dedicato alla critica) si è nuovamente diffuso sull'argomento. Sempre, però, facendo in modo che gli studenti potessero cogliere i meccanismi spontanei e quelli maturati ad arte in fatto di linguaggio e scrittura comica. Maestro di improvvisazione, Gigi è anche un serbatoio inesauribile di sapienze sceniche. Basterebbe ricordare certi momenti del suo gettonatissimo recital Di nuovo buonasera (erede, come i suoi tanti altri show, dello storico A me gli occhi, please) per capire come nessun movimento, espediente o strumento di palcoscenico sia ignoto al "mostro" capitolino. Applausi e consensi a raffica, entusiasmo ed estremo interesse hanno accompagnato la lezione nel suo svolgimento e alle conclusioni. Stamattina Proietti parteciperà, assieme a Lino Banfi, Gabriella Pession e tanti altri rappresentanti dello Spettacolo, al meeting organizzato da Luca Barbareschi al Teatro Argentina in favore dell'associazione da lui fondata per combattere la pedofilia.

Torna all'inizio


ANCONA - Anche nelle Marche possiamo aiutare il Pd ad avvicinare personalità esterne al p... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 28 Febbraio 2009 Chiudi ANCONA - «Anche nelle Marche possiamo aiutare il Pd ad avvicinare personalità esterne al partito con la speranza di tornare a vincere nel Paese». E' racchiuso in queste parole del senatore Paolo De Castro, presidente nazionale di Red, il senso dell'associazione Riformisti e Democratici che nelle Marche, ha ricordato l'on. Oriano Giovanelli, conta già 50 iscritti. Di Red ha parlato ieri allo Sperimentale De Castro, di economia, e non poteva essere altrimenti, i docenti universitari Carlo Carboni (facoltà di Economia e commercio di Ancona) e Francesco Adornato (Università di Macerata). «Il manifatturiero nelle Marche - ha detto Carboni citando il rapporto di Confindustria regionale sul quarto trimestre 2008 - ha chiuso l'anno con una forte decelerazione: -7,2% nelle vendite, -8,6% di occupazione, +75% di cassa integrazione. E le previsioni per il 2009 sono ancora peggiori: tra il 2008 e il 2009 perderemo dai 12.000 ai 18.000 posti di lavoro. La ripresa? Possibile solo se iniziamo a pensare a un cambiamento qualitativo del nostro sistema produttivo e al potenziamento di altri motori economici che affianchino l'industria». Carboni ha ricordato poi gli interventi anticrisi della Regione: 10 milioni per contratti di solidarietà e per le famiglie, fino a 20 per le imprese. «Risorse pari a meno della metà dei salari persi con la crisi - ha concluso - ma l'importante è come vengono utilizzate». Adornato pensa invece a un'economia più plurale («Mettiamo insieme turismo, ambiente, alimentare di qualità») per non soccombere alla crisi. Cl.Gr.

Torna all'inizio


Cittadinanza onoraria per Guatri e Gueli (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Cittadinanza onoraria per Guatri e Gueli --> Sabato 28 Febbraio 2009 VITABERGAM, pagina 34 e-mail print Da oggi Trezzo avrà due cittadini onorari. Nel corso di una seduta del Consiglio comunale, che si svolgerà alle 10 nella sala degli Specchi della Villa comunale, il sindaco Roberto Milanesi conferirà il titolo onorifico a due personalità che, seppure non residenti, hanno dato lustro e prestigio alla città. Si tratta di Luigi Guatri, professore emerito e vicepresidente dell'Università Bocconi di Milano, e di Angelo Gueli, direttore del corpo musicale cittadino parrocchiale. Luigi Guatri, nato a Trezzo nel 1927, è considerato tra i massimi esperti nell'ambito della valutazione d'impresa. Dopo la laurea in Economia e Commercio, conseguita all'Università Bocconi, viene nominato assistente effettivo della Cattedra di ragioneria generale del medesimo ateneo. Presto assume l'incarico di consigliere delegato e, dal 1984 al 1989, ricopre il ruolo di rettore. Dal termine del mandato, Guatri è ininterrottamente vicepresidente dell'ateneo milanese e, dal 2003, è professore emerito per nomina del ministero dell'Università e della ricerca scientifica. Attualmente è direttore della rivista «La valutazione delle aziende» e membro di numerose istituzioni accademiche e finanziarie, nonché di svariati centri di ricerca. In altra direzione, ma con uguale prestigio, si dispiega l'attività di Angelo Gueli. Nato a Bergamo nel 1963, si diploma al conservatorio Gaetano Donizetti in città e consegue la laurea in Musicologia all'Università degli studi di Pavia. Nel 1989 inizia a ricoprire il ruolo di maestro direttore del corpo musicale cittadino parrocchiale di Trezzo che, sotto la sua guida, ottiene consensi e riconoscimenti di grande valore in occasione di concerti ed esibizioni, ma anche nel corso di allestimenti per coro e doppio coro. Attento alla valorizzazione e alla riqualificazione del patrimonio musicale locale, Gueli dà vita a significative iniziative, tra cui l'allestimento, nel 2004, dell'opera «La traviata» alla centrale Taccani di Trezzo e il Concerto Vocalist, nel 2008. Ininterrotta è anche l'attività di docente, che si affianca a quelle di critico e di consulente musicale, con particolare riferimento al patrimonio strumentale e operistico di epoca barocca e del periodo romantico. Domenico Vescia 28/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


<I VERSI di Dante Alighieri sono armati per aggredire il futuro>. Quest... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

ROVIGO CULTURA SPETTACOLI pag. 14 «I VERSI di Dante Alighieri sono armati per aggredire il futuro». Quest... «I VERSI di Dante Alighieri sono armati per aggredire il futuro». Questa la citazione emblematica con cui Carmela Palumbo, direttore generale dell'Usr del Veneto, ha salutato il convegno di studi intitolato «Leggere e insegnare Dante nella scuola del Duemila: Dante poeta europeo». L'evento, che si è tenuto l'altra mattina al Teatro Sociale, è stato organizzato per onorare anche a Rovigo, come in tutte le province del Veneto la memoria di un autore che è la base e la cima della nostra cultura. La manifestazione è stata aperta da Dario Giovanni Quaglio, Dirigente dell'Istituto Celio, e dal sindaco Fausto Merchiori. Sante Bortolami, docente dell'Università di Padova, ha chiarito il rapporto tra Dante e l'entroterra veneto, attraverso una carrellata dei luoghi e delle gestioni politiche medioevali, sottolineando il particolare legame con Verona e con la corte degli Scaligeri. Aldo Maria Costantini, dell'Università di Venezia, ha spiegato come Dante abbia conquistato la leadership nella poesia moderna già dagli anni '30 del 1300 attraverso la totale innovazione della vita culturale fiorentina e con il supporto di amici quali Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Cino da Pistoia. Giuliano Pisani, docente del Liceo Classico Tito Livio di Padova, ha poi fornito un'acuta interpretazione di immagini e simboli presenti nella Cappella degli Scrovegni a Padova

Torna all'inizio


L'Ateneo mongolo non è un'università come quelle italiane, per cui Aldo ... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Sabato 28 Febbraio 2009 Chiudi di ROSALBA EMILIOZZI L'Ateneo mongolo non è un'università come quelle italiane, per cui Aldo Colleoni non poteva beneficiare della legge per il rientro dei cervelli in Italia. Con questa motivazione il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal professore triestino contro il decreto dell'allora ministro Fabio Mussi che aveva invalidato la sua chiamata alla facoltà di Scienze della Formazione dell'università di Macerata. «E' un'ingiustizia dice al telefonino Colleoni ora devo parlare con il mio avvocato, con ogni probabilità faremo appello». Sulla stessa linea il legale, Giovanni Sciacca di Roma. «Il giudici hanno ritenuto che l'università mongola non fosse equiparabile alle istituzioni accademiche italiane dice il legale non è stato tenuto conto delle informazioni del ministero della cultura della Repubblica mongola che ha descritto il sistema universitario mongolo, a nostro avviso assolutamente equiparabile a quello italiano». Ora si sta valutando appello al Consiglio di Stato. La pubblicazione della sentenza è l'ennesima bomba sull'università di Macerata. Colleoni era ricorso contro il provvedimento con cui Mussi l'aveva sospeso dalle funzioni, per poi annullare con un decreto del 3 aprile 2007 l'autorizzazione alla chiamata diretta all'insegnamento di Statistica del turismo e Geografia politica a Scienze della formazione. Il caso fece scalpore, ed è tuttora al centro di un fascicolo penale che sta per approdare al Gup del Tribunale di Macerata. Il 2 novembre 2006 il sessantenne professor Colleoni, era stato nominato dal rettore Roberto Sani docente di prima fascia, in quanto professore ordinario di ruolo presso l'Università Zokhiomj di Ulaanbaatar, in Mongolia. Un istituto che in realtà, afferma la sentenza con cui il 9 febbraio scorso il Tribunale amministrativo ha bocciato il ricorso, «non è un'istituzione equiparabile alle università italiane». Alla base della decisione ci sono le relazioni del Cnr e dell'ambasciata italiana a Pechino. Relazioni che parlano di un centro in cui possono insegnare anche semplici "magister" (laureati con un anno di specializzazione post diploma), mentre le università mongole sono tenute per legge ad assumere docenti con tre anni di specializzazione post laurea. E la legge italiana del 2005 prevede idoneità accademiche corrispondenti a quelle di professore ordinario o associato per richiamare in Italia i cervelli in fuga. C'è anche il fattore tempo nell'analisi dei giudici. Colleoni insegnava a Ulaanbaator solo 45 giorni l'anno, per 60 ore in tutto: il resto del tempo lo trascorreva a Trieste, come docente di Geografia politica presso la facoltà di Scienze politiche. «Era una cattedra a contratto che ho lasciato in favore di quella di Macerata, in quanto la legge non consente di avere due incarichi» spiega Colleoni. E oggi cosa fa? «Scrivo libri inerenti la mia materia» risponde il prof. Sia il ministero sia il Tar hanno condotto accertamenti anche sui rapporti finanziari tra l'Università di Macerata e Colleoni, in relazione al finanziamento per 800 mila euro di una cattedra dell'ateneo, garantito da una convenzione fra l'Università e la società General Trade, la cui prima rata sarebbe stata versata personalmente dal docente. Secondo Colleoni, il decreto del ministro, applicato dall'Università maceratese, presentava difetti di motivazione, di istruttoria e travisava e sviava i fatti. Il Tar però gli ha dato torto. Il 13 maggio di fronte al Gup si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio di Colleoni, del rettore Sani e del preside della Facoltà di Scienze della formazione Michele Corsi per reati di truffa, falso e abuso d'ufficio.

Torna all'inizio


salate se la crisi continua> (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

MODENA PRIMO PIANO pag. 5 salate se la crisi continua» esauriti. Per mantenere aule e laboratori ci servono aiuti» di DAVIDE MISERENDINO UN'INAUGURAZIONE che rischia di trasformarsi in count down'. Ieri si è aperto alla presenza delle autorità e delle istituzioni cittadine, del corpo docenti e di alcuni studenti l'anno accademico 2009, l'833esimo per l'Ateneo di Modena e Reggio Emilia. Sulle celebrazioni, però, ha pesato uno spettro davvero inquietante, quello del 2011; «un anno ha detto il rettore Aldo Tomasi che non sarà governabile, se i tagli rimarranno quelli attuali». Parole nitide, che si sono andate a sommare alle importanti decisioni prese nelle ultime settimane dai vertici dell'Ateneo, dipingendo un quadro globale tutt'altro che incoraggiante: «per ridurre le spese ha spiegato il rettore sono stati accorpati (ma va bene anche dire chiusi) otto corsi di laurea e il turn over è stato bloccato. Non potevamo fare altrimenti». INSOMMA, tagli, tagli e ancora tagli. E per fortuna, potrebbero dire gli studenti, perché se tali non fossero staremmo parlando di tasse. L'università infatti, quando sedeva sulla poltrona del rettorato Gian Carlo Pellacani, si era assunta l'impegno di non aumentare le rette a carico degli studenti (già sostanziose, anche sulla base di confronti con le altre facoltà europee); e questo impegno stando alle parole di Tomasi sarà rispettato anche l'anno prossimo. Ma nel fatidico' 2011, la certezza delle rette congelate potrebbe crollare miseramente, «perché il fondo di finanziamento ordinario spiega il rettore non sarà più sufficiente». E le strade alternative sono poche: «Si dovranno per forza utilizzare fondi derivanti essenzialmente dalle tasse di iscrizione». NATURALMENTE l'inaugurazione di ieri ha rappresentato anche l'occasione per fare mostra delle eccellenze dell'Ateneo geminiano, come l'alto numero di occupati dopo la laurea, o quello degli studenti in corso. Lungi dall'essere menagrami, però, rimangono molto più interessanti le cose che non vanno. Soprattutto in considerazione del fatto che prima che arrivi l'annus horribilis 2011 bisognerà trovare rimedi validi per tornare a fare dei passi avanti. Oltre ai tagli del governo, dunque, vanno registrati altri tasti dolenti. Il primo è quello dell'edilizia: «L'università ha detto Tomasi si trova ora in reali difficoltà economiche e non riesce a mantenere a uno standard adeguato aule e laboratori. Per migliorare c'è bisogno dell'aiuto concreto dell'amministrazione pubblica». Il secondo, invece, è quello relativo all'inefficacia del sistema di valutazione. «Bisogna rendere sempre più trasparente il sistema di reclutamento del personale ha detto il rettore ed è assolutamente necessario inibire l'alleanza perversa che si viene talvolta a creare tra studente e docente: io ti valuto bene, e tu non mi chiedi impegno». Una necessità vera, perché la grande speranza dell'Ateneo modenese fa leva proprio sulle sue indiscusse virtù. E non a caso la cerimonia di ieri si è conclusa con la consegna dei riconoscimenti ai ricercatori e ai giovani laureati più meritevoli. Che sia di buon auspicio? Image: 20090228/foto/7152.jpg

Torna all'inizio


Per fronteggiare la crisi l'università di Modena e Reggio ha deciso di sospendere le assun... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

MODENA PRIMO PIANO pag. 5 Per fronteggiare la crisi l'università di Modena e Reggio ha deciso di sospendere le assun... Per fronteggiare la crisi l'università di Modena e Reggio ha deciso di sospendere le assunzioni di nuovi docenti per i prossimi tre anni

Torna all'inizio


<Fisichella, non sarà un talk show> (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-02-28 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Padova Appello ai docenti di Lupi, il vicepresidente della Camera «Fisichella, non sarà un talk show» PADOVA – «Non mi aspettavo una simile reazione da parte di professori e studenti. Pensavo fosse legittimo per le istituzioni politiche ed ecclesiastiche discutere in una Università di questioni così importanti. Sono sorpreso, non è che siamo ad un dibattito televisivo dove ciascuno deve fare il suo show». Lo sostiene Maurizio Lupi, vicino a Comunione e Liberazione, vicepresidente della Camera dei Deputati. Lupi si rivolge ai docenti che contestano l'intervento di monsignor Fisichella sui temi della bioetica all'università di Padova. A PAGINA 8 Viafora

Torna all'inizio


Bioetica, Lupi ai docenti <Ma non è un talk show> (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2009-02-28 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Bioetica, Lupi ai docenti «Ma non è un talk show» Caso Fisichella, parla il vicepresidente della Camera Il politico del Pdl, militante di Comunione e Liberazione, introdurrà la relazione di venerdì al Liviano sull'etica nei trapianti PADOVA – «E' arrivato vergine al matrimonio?», gli chiese Claudio Sabelli Fioretti in un'intervista del 2004. «Sì», replicò candidamente lui, che all'epoca era conosciuto solo come uno tra «giovani più indaffarati del partito di Berlusconi». Da allora però Maurizio Lupi, 49enne di Baggio (periferia Ovest di Milano), fedelissimo di Comunione e Liberazione, ne ha fatta di strada: dal seggio in parlamento alla vicepresidenza della Camera dei Deputati. Nessuna sorpresa, dunque, se i promotori del contestato convegno di venerdì prossimo al Liviano sull'etica nella medicina dei trapianti, abbiano pensato a lui per introdurre la relazione unica di Monsignor Rino Fisichella. Almeno fino a che non è deflagrata la polemica. Onorevole Lupi, si aspettava una simile reazione da parte di professori e studenti? «Assolutamente no — risponde il vicepresidente della Camera — . Pensavo fosse legittimo per le istituzioni politiche ed ecclesiastiche discutere in una Università di questioni così importanti. Sono sorpreso, non è che siamo ad un dibattito televisivo dove ciascuno deve fare il suo show». I docenti firmatari della lettera aperta hanno proprio scritto: “Su temi così importanti si preferisce la ricerca dell'egemonia alla discussione critica. Una scelta che, in sede universitaria, luogo per eccellenza dell'educazione al pensiero critico, dispiace e sconcerta”. Dunque? «Qui la questione è una: se il seminario fosse stato organizzato direttamente dall'Università, la pluralità di voci sarebbe stata doverosa, oltre che giusta. Qui invece tutto è nato dall'iniziativa di alcuni soggetti. Non è che chiunque faccia una proposta debba poi sentire altre ottocento posizioni: è come se imponessi al Partito Radicale di accogliere in un loro incontro la mia opinione. Sarei prepotente. Il problema della pluralità delle voci non è detto che venga risolto con una pluralità di presenze. Le cose importanti sono due: da un lato la necessità dell'ascolto, cioè la voglia e il desiderio di capire le diverse posizioni. Dall'altra la possibilità che venga concesso a tutti il diritto di esprimersi». A posteriori, tuttavia, ritiene che gli organizzatori avrebbero potuto fare qualcosa di diverso? «Credo di no. A questo punto però hanno fatto bene ad offrire la possibilità di intervenire anche a un' altra voce. D'altronde non c'era il desiderio di creare polemiche, né da parte degli organizzatori, né da parte nostra. Siamo molto contenti che possano esprimersi altre sensibilità». Chi invece ha minacciato di impedire lo svolgerimento del convegno sono stati alcuni contestatori. A loro cosa si sente di dire? «Quello delle frange minoritarie è un grande problema, ma qui siamo su un altro livello. L'Università è il luogo più alto del dialogo e del confronto, a chiunque va data la possibilità di parola. Chi si arroga il diritto di dire chi può intervenire e chi no va contro la tradizione di libertà e di civiltà. Questi studenti dovrebbero chiedersi il motivo per cui vanno a studiare all'Università». Dopo il caso accaduto a La Sapienza, anche questa polemica all'Unversità di Padova dimostra come il rapporto tra Stato e chiesa sia sempre più problematico. Come valuta la questione? «Ci sono molti episodi preoccupanti. Ma voglio concentrarmi sugli aspetti positivi. Come i tanti studenti che dimostrano accoglienza e le molte persone che puntano ai buoni esempi da seguire». Avrà il compito di introdurre la relazione di Monsignor Fisichella. Cosa dirà? «Dirò che è più grande il mistero della vita che la definizione di una legge. E che nel dubbio bisogna mettere dei paletti». Giovanni Viafora Il prelato e il politico Nella foto grande, Monsignor Rino Fisichella, contestato in vista del suo intervento all'Università sul tema dell'etica nella medicina dei trapianti. E nel tondo, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi che introdurrà l'intervento di Fisichella

Torna all'inizio


Convegno al Bo contestato, città divisa (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2009-02-28 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Il «caso», la polemica e il dibattito Convegno al Bo contestato, città divisa PADOVA — La vicenda dell'incontro promosso dalla «Fondazione Marina Minnaja» e ospitato dall'Università di Padova venerdì 6 marzo nella sala dei Giganti, ha diviso la città. Il dibattito si è fatto rovente già a una settimana dal convegno. Da una parte la lettera aperta di alcuni docenti del Bo che contestavano la mancanza di un contradditorio su un tema delicato e attuale come la bioetica. Dall'altra, i promotori dell'incontro che difendevano l'evento e alcuni esponenti del centrodestra, tra cui l'assessore alla Cultura della Provincia di Padova Massimo Giorgetti e l'onorevole Udc Antonio De Poli, che condannavano la presa di posizione dei docenti contro la relazione di Fisichella. E lanciavano un appello affinchè il contestato convegno si svolgesse invece regolarmente come da programma. Nel dibattito sono intervenuti anche il sindaco Flavio Zanonato, sostenendo che non bisogna avere paura delle idee altrui e il rettore dell'Università Vincenzo Milanesi, che ha ribadito come l'Ateneo sia aperto anche a idee diverse. Per ultimo, è intervenuto il diretto interessato, monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontifica Accademia Pro Vita, rilasciando un intervista al « Corriere del Veneto ». «Sono sorpreso della polemica, credevo ci fosse un dibattito — ha sottolineato l'alto prelato — . Non voglio rifuggire dal confronto, anzi, sarebbe lontano dal mio stile, ho sempre cercato il dialogo. E monsignor Fisichella ha anche annunciato: «E' mia intenzione chiamare i professori che hanno espresso critiche e contattare gli organizzatori per vedere se sia possibile affiancare alla mia voce quella di un altro docente».

Torna all'inizio


di DAVIDE MISERENDINO MODENA UN'INAUGURAZIONE che rischi... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

REGGIO pag. 11 di DAVIDE MISERENDINO MODENA UN'INAUGURAZIONE che rischi... di DAVIDE MISERENDINO MODENA UN'INAUGURAZIONE che rischia di trasformarsi in count down'. Ieri si è aperto a Modena alla presenza delle autorità e delle istituzioni (fra cui il sindaco di Reggio Graziano Delrio), del corpo docenti e di alcuni studenti l'anno accademico 2009, l'833esimo per l'Ateneo di Modena e Reggio. Sulle celebrazioni, però, ha pesato uno spettro davvero inquietante, quello del 2011; «un anno ha detto il rettore Aldo Tomasi che non sarà governabile, se i tagli rimarranno quelli attuali». Parole nitide, che si sono andate a sommare alle importanti decisioni prese nelle ultime settimane dai vertici dell'Ateneo, dipingendo un quadro globale tutt'altro che incoraggiante: «per ridurre le spese ha spiegato il rettore sono stati accorpati (ma va bene anche dire chiusi) otto corsi di laurea e il turn over è stato bloccato. Non potevamo fare altrimenti». INSOMMA, tagli, tagli e ancora tagli. E per fortuna, potrebbero dire gli studenti, perché se tali non fossero staremmo parlando di tasse. L'università infatti, quando sedeva sulla poltrona del rettorato Gian Carlo Pellacani, si era assunta l'impegno di non aumentare le rette a carico degli studenti (già sostanziose, anche sulla base di confronti con le altre facoltà europee); e questo impegno stando alle parole di Tomasi sarà rispettato anche l'anno prossimo. Ma nel fatidico' 2011, la certezza delle rette congelate potrebbe crollare miseramente, «perché il fondo di finanziamento ordinario spiega il rettore non sarà più sufficiente». E le strade alternative sono poche: «Si dovranno per forza utilizzare fondi derivanti essenzialmente dalle tasse di iscrizione». NATURALMENTE l'inaugurazione di ieri ha rappresentato anche l'occasione per fare mostra delle eccellenze dell'Ateneo geminiano, come l'alto numero di occupati dopo la laurea, o quello degli studenti in corso. Lungi dall'essere menagrami, però, rimangono molto più interessanti le cose che non vanno. Soprattutto in considerazione del fatto che prima che arrivi l'annus horribilis 2011 bisognerà trovare rimedi validi per tornare a fare dei passi avanti. Oltre ai tagli del governo, dunque, vanno registrati altri tasti dolenti. IL PRIMO è quello dell'edilizia: «L'università ha detto Tomasi si trova ora in reali difficoltà economiche e non riesce a mantenere a uno standard adeguato aule e laboratori. Per migliorare c'è bisogno dell'aiuto concreto dell'amministrazione pubblica». Il secondo, invece, è quello relativo all'inefficacia del sistema di valutazione. «Bisogna rendere sempre più trasparente il sistema di reclutamento del personale ha detto il rettore ed è assolutamente necessario inibire l'alleanza perversa che si viene talvolta a creare tra studente e docente: io ti valuto bene, e tu non mi chiedi impegno». Una necessità vera, perché la grande speranza dell'Ateneo modenese fa leva proprio sulle sue indiscusse virtù. E non a caso la cerimonia di ieri si è conclusa con la consegna dei riconoscimenti ai ricercatori e ai giovani laureati più meritevoli. Che sia di buon auspicio?

Torna all'inizio


BISOGNA riconoscerlo: questa volta Tomasi non ha fatto giri di parole.... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

REGGIO pag. 11 BISOGNA riconoscerlo: questa volta Tomasi non ha fatto giri di parole.... BISOGNA riconoscerlo: questa volta Tomasi non ha fatto giri di parole. Ha preferito parlare di corsi «chiusi» piuttosto che «accorpati» e si è lasciato andare a previsioni certe: «Se i tagli rimarranno indifferenziati la situazione nel 2011 non sarà governabile». Rettore Tomasi, come si può uscire da questa fase difficile? «Bisogna sperare che il governo apporti qualche modifica alla legge, perché se i tagli rimarranno così importanti e non terranno conto del merito degli atenei sarà davvero difficile venirne fuori». Finora che cosa è stato fatto? «Abbiamo fatto ordine in casa': stop alle assunzioni di docenti per i prossimi tre anni e tagli a otto corsi di laurea. E non è escluso che in futuro se ne possano modificare altri». Tasse? «Tasse bloccate, almeno l'anno prossimo. Poi però diventerà davvero difficile pagare gli stipendi con il solo fondo di finanziamento ordinario». Della trasformazione degli atenei in fondazioni non si parla praticamente più. Ma se il 2011 sarà davvero così difficile, non potrebbe essere una soluzione? «Io credo che il problema qui stia alla base. La sfido a trovare dei privati disposti a tirare fuori anche solo cinquanta euro per l'università. Non è così facile con la crisi». Se ci fossero, la sua posizione quale sarebbe? «Beh, io l'ho sempre detto: credo che l'università debba essere statale. Non penso sia possibile trasformare l'Italia negli Stati Uniti in tre anni». Un'altra questione alla quale ha accennato nel corso della sua prolusione è il rapporto con Er.Go, l'agenzia regionale per il diritto allo studio «Sì, ho ricordato che per sopperire all'insufficiente numero di posti letto che mette a disposizione, l'Ateneo ne offre altri trecento agli studenti». Questo vuol dire che Er.Go non fa abbastanza? «Potrebbe fare di più». Davide Miserendino

Torna all'inizio


Cercavamo una riflessione in silenzio e senza polemiche (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: SPETTACOLI - data: 2009-02-28 num: - pag: 21 categoria: REDAZIONALE Bioetica/2 Cercavamo una riflessione in silenzio e senza polemiche di PATRIZIA BURRA M arina è una giovane studentessa del liceo Tito Livio di Padova, affetta da una malattia del fegato incurabile. L'unica speranza è il trapianto, all'estero, in quanto in Italia ancora non si effettua tale intervento. In segno di solidarietà, i suoi compagni di classe raccolgono una generosa colletta. Marina viene sottoposta a un duplice trapianto di fegato ad Omaha nel Nebraska, ma purtroppo l'esito non è quello sperato. In attesa di un altro trapianto ad Innsbruck Marina nel 1986, in quello che doveva essere l'anno della sua maturità classica, muore. A lei, Marina Minnaja, è dedicata la Fondazione, fondata nel 1991 dal professor Remo Naccarato, nata con l'obiettivo di promuovere lo studio e la ricerca nel trapianto di fegato e sensibilizzare la popolazione alle donazioni d'organo. Da allora Padova è diventata centro di eccellenza nella Medicina dei Trapianti ed il Sistema Trapianti del Veneto è uno dei più efficienti in Italia, salvando la vita a migliaia di pazienti. Purtroppo negli ultimi 2 anni si è assistito all'allarmante diminuzione dei trapianti anche per l'aumento delle opposizioni alle donazioni. Molte persone quindi muoiono nella vana attesa di un organo. L'utilizzo delle cellule staminali potrebbe rappresentare un'opzione terapeutica ulteriore rispetto al trapianto. Su questi e altri fondamentali problemi etici è atteso con interesse anche il pronunciamento della Chiesa Cattolica, rappresentata da uno dei suoi massimi esponenti, monsignor Fisichella. Molte le Autorità invitate che potranno esprimere il loro parere. Come nell'incontro in Vaticano lo scorso novembre, in cui il Papa ha affermato che la donazione degli organi è una forma peculiare di testimonianza della carità, in un periodo spesso caratterizzato da egoismo, così da questo incontro potrebbero scaturire elementi in grado di favorire l'incremento delle donazioni. Da oltre un anno la Fondazione sta lavorando alla organizzazione dell'evento, ospitato in questa data ed in questa sede per una serie di fortuite circostanze, in un momento in cui aspra è la contrapposizione tra il mondo laico e cattolico riguardo temi come il testamento biologico. Per favorire lo scambio di opinioni, come da consolidata tradizione nella nostra Università, la Fondazione è a disposizione per raccogliere le istanze di coloro i quali — studenti, docenti e quanti altri — vogliano esprimere il loro pensiero su questi temi. Come organizzatori si voleva evitare un dibattito dai toni «televisivi» con inevitabile contrapposizione spesso gridata tra diverse posizioni inconciliabili e con il pericolo di uno sconfinamento su temi non inerenti l'incontro. Ciò non vuol dire negare la possibilità di un civile contradditorio, ma confrontarci su questi temi nel modo e nelle sedi più opportune dopo accurata, serena e pacata riflessione. In silenzio. Senza strepiti. In memoria e nel ricordo di Marina. presidente Fondazione Onlus Marina Minnaja info@fondazioneminnaja.com

Torna all'inizio


<L'ho denunciato ma prego per lui> Il prof che accosta Pinocchio e Vangelo (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-28 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Palmaro, leader di «Verità e vita» «L'ho denunciato ma prego per lui» Il prof che accosta Pinocchio e Vangelo DAL NOSTRO INVIATO UDINE — Quarant'anni, filosofo del diritto, docente all'Università europea di Roma. è questo e altro Mario Palmaro. La sua firma chiude un esposto di 13 pagine, uno dei 50 sulla scrivania del procuratore di Udine, Antonio Biancardi. Tra i pochi, però, con alcuni nomi dei volontari che hanno accompagnato Eluana nei suoi ultimi giorni. «Abbiamo denunciato per omicidio volontario persone con nomi e cognomi». Studioso di bioetica, componente di comitati per la sperimentazione di farmaci, presiede l'associazione «Verità e vita», «aconfessionale e apartitica» come si legge nel sito Internet: in questa veste Palmaro firma il ricorso contro Beppino Englaro e la squadra che l'ha supportato. Sottolineando come «la nostra non è una battaglia di religione. Il diritto alla vita può essere sostenuto anche in uno Stato laico». In linea con gli obiettivi associativi: «la promozione della difesa della vita umana», «dal concepimento alla morte naturale», in pratica un no secco «all'aborto, alla fecondazione artificiale, all'eutanasia». Senza per forza rientrare nel concetto cattolico della indisponibilità della vita, fa capire il docente: «Se io pensassi di privarmi della mia libertà, per esempio, se volessi diventare schiavo, sarebbe contrario all'ordinamento giuridico. Questo vale anche per la vita che non è disponibile a tal punto da poter chiedere aiuto a un terzo per privarsene». Ma forse dall'autore di libri (non solo questi) come «Il pianeta delle scimmie-manuale di sopravvivenza in un mondo che ha rifiutato Dio», poi «Io speriamo che resto cattolico-nuovo manuale di sopravvivenza contro il laicismo moderno», per non parlare di «Ipotesi su Pinocchio», che accosta brani di Collodi a passi del Vangelo (tutti scritti con Alessandro Gnocchi), apparirebbe singolare una posizione diversa. Non per Palmaro: «Sono cattolico, non me ne vergogno. Su un piano umano posso avere un punto di contatto con Englaro, ma su quello della fede, lui è una persona per la quale pregare. Non tutto, però, è scontato: la storia Eluana ha diviso in maniera trasversale». Non scontato il giudizio sul testamento biologico: «Siamo contrari alla bozza Calabrò. Vero è che esclude qualunque deriva eutanasica, ma ci fa nascere dei dubbi come sul concetto di accanimento terapeutico piuttosto elastico». Conclusione? «In ogni caso, se il paziente è incosciente, le dichiarazioni anticipate non potrebbero essere confermate. Come si fa a essere sicuri che non abbia cambiato idea? Piuttosto è meglio non averle». Gra. Mot.

Torna all'inizio


CINGOLI E' STATO FISSATO per domani alle 17, nella sala del Circolo cittadino ... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

MACERATA PROVINCIA pag. 26 CINGOLI E' STATO FISSATO per domani alle 17, nella sala del Circolo cittadino ... CINGOLI E' STATO FISSATO per domani alle 17, nella sala del Circolo cittadino di Cingoli, l'inizio del corso di Storia dell'arte «Dal Medioevo al Rinascimento: il significato dell'immagine», organizzato dall'università della terza età dell'Alto Maceratese in collaborazione con l'assessorato comunale alla Cultura e l'AtC. Terrà le lezioni il professor Giuseppe Capriotti, ricercatore e docente di iconografia e di iconologia nell'università di Macerata.

Torna all'inizio


<L'Einaudi mi isola, vado via> (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Terza Pagina - data: 2009-02-28 num: - pag: 47 categoria: REDAZIONALE Lo scontro Un'altra vicenda, dopo il caso di Marco Belpoliti, coinvolge lo storico marchio di Torino «L'Einaudi mi isola, vado via» Andrea Romano, editor di saggistica, lascia in polemica con Ernesto Franco di DINO MESSINA A ppena chiuso il caso di Marco Belpoliti, che ha pubblicato da Guanda il saggio Il corpo del Capo, l'Einaudi si trova ad affrontare le improvvise dimissioni del suo brillante editor di storia e attualità, Andrea Romano, arrivato quattro anni fa a Torino con il compito, per usare parole sue, «di integrare la tradizionale saggistica con le discussioni di cui vive l'Italia». Cioè con la responsabilità non facile di svecchiare e vivacizzare il catalogo di una delle più prestigiose case editrici. Che cosa è successo? Romano, docente di Storia contemporanea all'Università di Tor Vergata, studioso del regime staliniano, autore per Mondadori di Compagni di scuola, saggio sui postcomunisti italiani, firma del Riformista, non nasconde che alla base della sua decisione ci sia un'intervista rilasciata dal direttore editoriale di Einaudi, Ernesto Franco, a Paolo Mauri della Repubblica. «Qualcuno — insinuava Mauri nell'articolo pubblicato il 20 febbraio — ha avuto l'impressione che l'Einaudi abbia aperto le porte a saggisti di area teocon: area Foglio, per intenderci. è una sorta di "cavallo di Troia" per infiltrare l'Einaudi da parte della destra che avanza?». Pronta la risposta di Franco: «Non è un disegno editoriale... Quello di cui lei parla è riconducibile all'iniziativa e alla necessaria autonomia di qualche editor, ma niente di più». Tanto è bastato ad Andrea Romano per veder messo in discussione il suo lavoro e incrinato il rapporto di fiducia con la casa editrice. «Non è che io sia un permaloso— dice Romano prima di cominciare una lezione con i suoi studenti —. Ma l'idea che la casa editrice non rivendicasse la saggistica da me scelta, e mi riferisco soprattutto a quella di attualità, non l'ho digerita. Tanto più che io di autori teocon non ne ho mai pubblicati. Nel 2007 ho pubblicato nelle "Vele" un saggio di Luigi Bobba sul post-secolarismo, Il posto dei cattolici. Ma penso che lui si offenderebbe a essere definito teocon ». Anche perché Bobba è deputato del Pd. «Quanto ai redattori del Foglio — continua Romano — è vero, ne ho scelti. Così come nelle mie collane sono finiti editorialisti di altre testate. Ma mai ho pensato di mettere in catalogo saggi scritti dai direttori dei giornali con cui mi è capitato di collaborare: ieri Giulio Anselmi della Stampa, oggi Antonio Polito del Riformista ». Insomma, Romano considera quella frase di Franco «un incidente grave» anche perché va a urtare con il suo «rifiuto del perbenismo politico-culturale»: «Non voglio fare la vittima — dice — né mi considero un Elio Vittorini, ma nemmeno uno che passava da via Biancamano per caso. Ero solo uno dei tanti editor che hanno contribuito al lavoro di una casa editrice che sta sul mercato e in cui, tra l'altro, non ho visto mai censurare nessuno. Tuttavia mi ha dato fastidio il giudizio di tipo politico contenuto nelle parole di Franco». Tra i libri scelti da Romano che qualcuno ha considerato estranei alla tradizionale linea di Einaudi, Cambiare regime di Christian Rocca, corrispondente del Foglio da Washington, e Il passo delle oche del neo-evoliano Alessandro Giuli, molto severo verso An. Ma anche L'università truccata, impietosa analisi delle riforme universitarie condotte anche da ministri di sinistra scritta da Roberto Perotti, e i saggi di due autori che la pensano in maniera opposta: Sessantotto di Paul Berman, che da Einaudi aveva già pubblicato Terrore e liberalismo e Islam e libertà di Tariq Ramadan, considerato da Berman un «cattivo maestro». La lista è lunga e comprende tra gli altri 1977 di Lucia Annunziata e Antisemitismo a sinistra di Gadi Luzzatto Voghera. Ma ci fermiamo qui per ascoltare uno dei controversi autori scelti da Romano, Christian Rocca. «Ho letto l'intervista rilasciata da Franco — dice il corrispondente del Foglio — e mi sono messo a ridere perché sembrava che nella domanda di Mauri si parlasse di me, solo che io non sono né neocon, né teocon. Mi considero uno di sinistra, anche se qualcuno non è d'accordo. Certo, quando nell'estate 2006 sono andato a Torino a parlare con una signora che aveva corretto le bozze del mio libro, ho detto come si fa in questi casi: spero di non averla annoiata. E lei mi ha risposto: annoiata no, però mi è venuta una bile che non può immaginare. Ecco, questa è l'accoglienza che ho ricevuto all'Einaudi, che poi non ha fatto nulla per sostenere il mio libro. Credo che il mandato di Romano fosse chiaro: svecchiare. E quella frase di Franco, più che una gaffe, è un autogol. Non sarà facile rimpiazzare un editor intelligente e anticonformista come Romano». E all'Einaudi che cosa rispondono? Solo un gelido: no comment.

Torna all'inizio


L'erosione della tutela (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

L'erosione della tutela Nel Consiglio superiore dei beni culturali entra la sorella di Ghedini, avvocato di Berlusconi Arianna Di Genova L'effetto terremoto nel Consiglio superiore sta procedendo a ondate successive, con una serie di dimissioni a catena. Gli «scranni» dell'organo consultivo per i beni culturali si stanno progressivamente svuotando. Anche l'economista Walter Santagata ha abbandonato il suo incarico. Se «l'epicentro» del sisma è stato il presidente Salvatore Settis, a lasciare il parlamentino dei beni culturali sono stati anche lo storico dell'arte Andrea Emiliani, Cesare De Seta, Andreina Ricci e Mariella Guercio. E per il 4 marzo, quando il Consiglio tornerà a riunirsi su convocazione di Antonio Paolucci (in odore di dimissioni), si prevede un altro scossone. Il ministro Sandro Bondi però non ha perso di lucidità, anzi. Così come aveva provveduto prontamente a sostituire il presidente Salvatore Settis con Andrea Carandini, ha tirato fuori dalla manica il suo tris d'assi di nomine nuove di zecca (evidentemente pronte da tempo). A beneficiare della posizione saranno Elena Francesca Ghedini (docente di archeologia presso l'università di Padova nonché sorella dell'avvocato Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi), Emanuele Greco (professore di archeologia all'Orientale di Napoli e direttore della Scuola archeologica italiana di Atene) e Marco Romano, ordinario di estetica nelle facoltà di architettura di Venezia e Genova. Al momento, rimangono al loro posto di resistenza, i rappresentanti degli enti territoriali (sono tre), i «sindacalisti» e gli studiosi di nomina universitaria, fra gli altri, Marisa Dalai Emiliani, presidente dell'associazione Bianchi Bandinelli e Giovanni Carbonara, docente di restauro architettonico. Il loro compito è arduo: arginare la disfatta e frenare in qualche modo quegli intellettuali che sono una diretta emanazione politica. Il vero punto scottante che riguarda il Consiglio superiore è che ha perso del tutto la sua autonomia di pensiero e la dialettica con il ministro si è azzerata. Ma la deriva barbarica era già insita nell'ultima riforma voluta dal precedente «timoniere», Francesco Rutelli. Fu lui, come spiega Marisa Dalai Emiliani, a stravolgere la struttura del Consiglio, diminuendo i membri dei comitati di settore da cinque a quattro e cambiandone anche le modalità di elezione (due esperti scelti politicamente e due provenienti dagli ambienti scientifici e universitari; prima, c'era anche un funzionario dei beni culturali). Inoltre, il presidente, un tempo eletto democraticamente dagli altri membri del Consiglio, venne trasformato in una nomina prettamente politica, selezionato secondo i gusti del ministro in carica. «Avevo messo in guardia Rutelli sul pericolo di quella procedura - afferma Dalai Emiliani - Lui mi rassicurò, ma io gli risposi che non era eterno. Ha dato il colpo di grazia, ora si raccolgono i frutti...». Da questa settimana, il Consiglio superiore, una volta espressione di eminenti studiosi che per una sorta di volontariato culturale mettevano al servizio del ministero le loro specifiche competenze per la tutela dei beni, si trasforma in uno scrigno politico, pronto a praticare il «silenzio-assenso». L'archeologa Licia Vlad Borrelli manifesta una grande preoccupazione per il patrimonio e la sua gestione, anche rispetto ai «commissariamenti facili». «Come sta accadendo con la magistratura, siamo di fronte a una lenta erosione dei poteri. I commissariamenti esautorano le figure dei soprintendenti che perdono la loro autonomia di giudizio. Molto grave è anche la divisione tra valorizzazione e tutela. La nuova direzione generale istituita (quella di Mario Resca, ndr.) disgiunge i due termini e se la valorizzazione prevarica la tutela può accadere che i Bronzi di Riace, tanto per fare un esempio, vadano in giro per il mondo. I beni culturali non sono una risorsa economica solo per il presente, devono essere conservati per le generazioni future... Credo che in questo momento, tutti noi esperti del settore dobbiamo essere uniti e fare fronte». Ma il suo collega-archeologo Andrea Carandini, neo-presidente del Consiglio superiore, non tentenna. «Io e Settis abbiamo un punto fermo in comune, che è il rispetto del Codice dei beni culturali, ma anche posizioni diverse sulla gestione del patrimonio che non possono essere scomunicate a priori». La sua prima uscita pubblica, domani, per il settimo incontro nazionale di Archeologia Viva (al Palacongressi di Firenze), sarà l'occasione per un chiarimento riguardo la sua scelta di accettare l'incarico offertogli dal ministro Bondi, dopo le dimissioni del direttore della Scuola Normale di Pisa, Salvatore Settis.

Torna all'inizio


<Sabato delle idee> sullo spazio scenico Con la mostra sullo <stile incompiuto> O ggi (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: 1CULTURA - data: 2009-02-28 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Al Pan Oggi il secondo appuntamento «Sabato delle idee» sullo spazio scenico Con la mostra sullo «stile incompiuto» O ggi alle 10.30 al Pan secondo appuntamento de «Il sabato delle idee» dedicato al tema dello «Spazio scenico» (La città del possibile tra immaginario e realtà). L'iniziativa, promossa dalla Fondazione Sdn per la Ricerca e l'Alta Formazione in Diagnostica nucleare, l'Università Suor Orsola Benincasa e il Palazzo delle Arti Napoli, prosegue nel suo intento di attraversare il dibattito cittadino sui temi di maggiore interesse civile, sociale e culturale per la città di Napoli (sul sito www.ilsabatodelleidee. it c'è anche un forum di discussione). Il dibattito di oggi sarà moderato dal direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco e prevede, dopo i saluti di Francesco De Sanctis, Marco Salvatore e Marina Vergiani, gli interventi di Giorgio Albertazzi, del docente di storia delle dottrine politiche del Suor Orsola Benincasa Gennaro Carillo, del docente di Sociologia del Lavoro a La Sapienza di Roma Domenico De Masi, del direttore del Teatro Stabile di Napoli Andrea De Rosa, del docente di filosofia teoretica Università di Torino Maurizio Ferraris, dell'attrice, regista e scrittrice Vanda Monaco Westerstahl, del docente di Storia, teoria e analisi del film del Suor Orsola, Augusto Sainati, del regista teatrale Francesco Saponaro e di Gianni Tangucci, direttore artistico del Teatro di San Carlo. Verrà inaugurata la mostra di Alterazioni Video sullo «stile incompiuto», che resterà in esposizione al Pan fino al 27 marzo.

Torna all'inizio


Addio Franco La Polla maestro d'America (sezione: Cultura)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

CULTURA & SPETTACOLI pag. 32 Addio Franco La Polla maestro d'America LUTTO LO STUDIOSO MORTO A 65 ANNI di GIOVANNI SERAFINI IL SUO ULTIMO articolo, pubblicato il 28 gennaio su questo giornale, era dedicato alla scomparsa dello scrittore americano John Updike, uno dei tanti intellettuali che aveva incrociato nel corso dei suoi "pellegrinaggi" negli Stati Uniti. Dieci mesi fa aveva commentato con grande commozione la morte del regista Sidney Pollack, di cui era amico personale. Specialista di cinema e letteratura nordamericana, docente universitario presso il DAMS di Bologna, organizzatore di retrospettive per importanti festival (Venezia, Locarno), appassionato conoscitore di jazz, di film musicali, di folk, di fumetti, Franco La Polla è morto ieri mattina all'ospedale di Pavia. Era stato ricoverato pochi giorni fa per un intervento che aveva voluto con tutte le forze, coraggiosamente: un doppio trapianto di cuore e di reni. Aveva già subito, nel 1988, un trapianto di cuore portato a termine con successo dall'équipe del professor Parenzan, degli Ospedali Riuniti di Bergamo. L'intervento (all'epoca la "visibilità" massima in termini di speranza di vita era di 10 anni) gli aveva ridato la forza di continuare a lavorare, insegnare, viaggiare, scrivere secondo il suo ritmo abituale, che era intensissimo. Anche il secondo trapianto, effettuato a Pavia sabato notte dall'équipe dei professori Viganò (cardiologo) e Arabelli (nefrologo), era arrivato a conclusione positiva: purtroppo, nelle ore successive, la situazione clinica generale non ha dato le risposte sperate. FRANCO La Polla era nato a Faenza il 7 ottobre 1943. Aveva frequentato il liceo classico Galvani, quindi si era iscritto alla facoltà di Lettere Moderne a Bologna. Si era laureato nel 1969 con una tesi in letteratura anglo-americana: il relatore era Carlo Izzo, un'autorità in materia, che La Polla adorava. Fra i suoi amici dell'epoca, Francesco Guccini e Lucio Dalla, già noti a livello locale ma ancora lontani dai grandi successi degli anni successivi. Vincitore di una borsa di studio in Irlanda (al Trinity College) nel 1969, ottenne in quello stesso anno un incarico triennale di letteratura inglese per lo IULM di Milano, nella sezione distaccata di Feltre. Incaricato dal 1972 al 1979 presso l'università "Gabriele D'Annunzio" di Pescara, assistente ordinario dal 1974 alla facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, fu nominato professore associato nel 1978. Dal 1985 insegnò letteratura anglo-americana all'università di Macerata, quindi divenne nel 1989 professore ordinario della Facoltà di Lingue a Bologna. Nel 1997, sempre alla Facoltà di Lingue, ottenne l'incarico di titolare di Cultura Nord-Americana. Tre anni dopo passò alla Facoltà di Lettere e Filosofia, quindi al Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna (DAMS), dove insegnò storia del cinema, storia e critica del cinema, storia e metodologia della critica, caratteri del cinema contemporaneo. Direttore di dipartimento fra il 2004 e il 2007, ha continuato l'insegnamento fino a questi ultimi giorni. Aveva un rapporto di affetto con i suoi allievi, di alcuni dei quali ha seguito passo passo l'iter professionale LA QUALITÀ più evidente di Franco La Polla (nella foto Fn) a parte il suo carattere aperto, la sua curiosità per tutto, il senso dell'umorismo, la signorilità, l'eleganza di comportamento e di eloquio era senza dubbio la sua incredibile professionalità. Se si metteva in mente di suonare la chitarra, tanto per fare un esempio, si poteva star certi che in breve tempo l'avrebbe fatto a perfezione (e così avvenne, negli anni della giovinezza). IL CINEMA, e non solo quello americano, fu il suo grande amore. Nulla gli sfuggiva: era in grado di ricordare, partendo da un titolo, non solo il nome del regista e degli interpreti, ma anche quello dell'operatore, del costumista, dello scenografo; e di ognuno di questi poteva dire in quali altri film fossero presenti. Intensissima la produzione di saggi e di libri, divenuti testi indispensabili per chi voglia avvicinarsi alla materia: ricordiamo il monumentale "Sogno e realtà americana nel cinema di Hollywood" (1978), "L'età dell'occhio: il cinema e la cultura americana" (1999), uno studio su "Stanley Donen e Gene Kelly", tre splendidi libri su "Star Trek". Membro per quasi 4 anni della commissione ministeriale per i fondi al cinema italiano, ha organizzato una retrospettiva su "Beat Generation e cinema" per la Mostra del cinema di Venezia nel 1996 e nel 2003 una seconda retrospettiva sui "Rapporti fra jazz e cinema" per il Festival di Locarno.

Torna all'inizio


LE ALCHIMIE, usate per gestire negli anni il mondo dell'università, non... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-02-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Cultura

I COMMENTI pag. 10 LE ALCHIMIE, usate per gestire negli anni il mondo dell'università, non... LE ALCHIMIE, usate per gestire negli anni il mondo dell'università, non sono riuscite a formare laureati in grado di puntare dritto a un posto di lavoro sicuro. Sono servite, semmai, a far perdere spesso la bussola a studenti che si sono visti cambiare il piano di studi a ogni mutamento di maggioranza. Ma fra le tante formule fallimentari, quella del «3+2» penso proprio meriti un posto sul podio. La «laurea breve» è stata una grande illusione confezionata e presentata su un piatto d'argento al mondo giovanile. Si è lasciato intendere che con poco sforzo sarebbe arrivata la laurea e quindi anche un posto di lavoro. La realtà, come per chi si risveglia da un sogno, è stata ben altra e di sicuro molto meno ammiccante, al punto che i giovani laureati solo in minima parte hanno trovato un impiego legato al corso di laurea seguito. E allora la sensazione è che la «laurea breve» abbia avuto, da un lato, il sapore di un grande parcheggio per potenziali disoccupati e dall'altro sia apparsa una grande mammella dalla quale attingere per i troppi docenti in esubero. Tutto questo, neanche a dirlo, sulla pelle e sulle illusioni dei giovani.

Torna all'inizio


ben venga il confronto con fisichella (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il rettore Milanesi esprime soddisfazione per l'apertura al dialogo manifestata dal presidente dell'Accademia Pro Vita «Ben venga il confronto con Fisichella» E il prorettore Zaccaria pensa ad un convegno-bis sulla bioetica «Ben venga il confronto fra monsignor Fisichella e i nostri docenti». Ai piani alti del Bo non ci sono dubbi. Tanto che l'ateneo promette di organizzare un convegno-bis sulla bioetica. IL RETTORE. «L'ateneo saluta con grande favore l'apertura di un dialogo sereno all'interno dell'incontro cui parteciperà monsignor Fisichella a Padova, cui possano prendere parte voci anche diverse da quelle del Magistero della Chiesa cattolica, nello spirito di quell'autentico pluralismo delle posizioni che si colloca con pieno diritto nel solco delle secolari tradizioni di libertà del nostro ateneo». La reazione del professor Vincenzo Milanesi è racchiusa in queste poche righe: «Ho voluto soppesare ogni parola. Parole che ritengo importanti così come significativo è stato il gesto di disponibilità dialogica dimostrato ai nostri docenti da parte dell'alto prelato, che li ha voluti contattare di persona al telefono. Per uno scambio di opinioni e, anche, per invitarli a prendere parte al dibattito sulla bioetica di venerdì prossimo al Liviano». IL PRORETTORE. «Presto, l'università - annuncia Giuseppe Zaccaria - si farà promotrice di una tavola rotonda sulla bioetica. Il convegno del 6 marzo è stato organizzato dalla fondazione Marina Minnaja; l'ateneo lo ospiterà soltanto. Le parole di monsignor Fisichella sono di gran lunga più lungimiranti della volontà espressa dall'organizzatrice, Patrizia Burra, che voleva fosse solo lui a esprimersi su trapianti e staminali». I PROFESSORI. «Dopo la cordiale chiacchierata telefonica scambiata con monsignor Fisichella l'altro giorno, io e i miei colleghi stiamo ora valutando come muoverci per trovare la maniera più idonea per venire incontro alla sua proposta, quella di avere un contraddittorio alla tavola rotonda». A parlare è Corrado Viafora, ordinario di Bioetica che insieme a Stefano Allievi, Umberto Curi, Paolo Zatti e poi, ancora, a Giuseppe Micheli e Paolo Bisol aveva espresso perplessità sulle pagine del mattino per un evento dal «confronto impossibile» in cui l'unico relatore voluto dagli organizzatori era monsignor Fisichella. Ma così, a quanto pare, non sarà proprio: dopo la telefonata chiarificatrice, ora una qualche forma di pluralismo si riuscirà a trovare. Basta soltanto stabilire quale. Le ipotesi sono due: dei contro-relatori oppure una sfilza di interventi dal pubblico di docenti che prenderanno posto in sala. GLI STUDENTI. L'Onda Anomala manifesterà, comunque. Perché al fatidico incontro con il presidente della Pontificia accademia Pro vita (in programma dalle 17 alle 19 nella sala dei Giganti) vogliono prendere parte pure loro. «In maniera assolutamente civile», assicurano. Se così non fosse, faranno sentire la loro voce in qualche altro modo: l'assemblea interfacoltà si ritroverà lunedì al Bo o in piazza Capitaniato, per decidere che fare. Una cosa è sicura: ala «moderata» e ala «radicale» del movimento studentesco condividono gli intenti della protesta e faranno il possibile per trovare un accordo sulla mobilitazione più adeguata al caso. Intanto, Nicola, uno studente dell'Onda iscritto a Scienze della Comunicazione, si dice «ferito e indignato» per l'editoriale di Ferdinando Camon pubblicato dal mattino: «Noi studenti dell'Onda non siamo affatto fascisti e facinorosi, Camon non ci conosce e lo invito alla nostra assemblea». (Morena Trolese)

Torna all'inizio


dalla parte di chi soffre, nel ricordo di marina (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

LETTERA APERTA DI PATRIZIA BURRA Dalla parte di chi soffre, nel ricordo di Marina Nell'intervento che segue, la dottoressa Patrizia Burra, presidente della Fondazione Marina Minnaja per la ricerca e lo studio del trapianto del fegato, spiega le ragioni che hanno spinto a organizzare il convegno del 6 marzo al Liviano con la partecipazione, in qualità di relatore, del presidente della Pontificia Accademica Pro Vita, monsignor Rino Fisichella. di Patrizia Burra (*) Marina? Una studentessa del liceo Tito Livio di Padova, affetta da una malattia del fegato incurabile. L'unica speranza? Il trapianto di fegato, all'estero, in quanto in Italia non si effettua tale intervento. In segno di solidarietà, i suoi compagni di classe raccolgono una generosa colletta. Marina viene sottoposta ad un duplice trapianto di fegato ad Omaha nel Nebraska, ma l'esito non è quello sperato. In attesa di un altro trapianto a Innsbruck, Marina, nel 1986, in quello che doveva essere l'anno della sua maturità classica, muore. A lei, Marina Minnaja (con l'attiva e fattiva partecipazione di giovani compagni di liceo, familiari e docenti) è dedicata la Fondazione, fondata nel 1991 dal professor Remo Naccarato e nata con l'obiettivo di promuovere lo studio e la ricerca nel trapianto di fegato e sensibilizzare la popolazione alle donazioni d'organo. Da allora Padova è diventata centro di eccellenza nella Medicina dei Trapianti e il Sistema Trapianti del Veneto e uno dei più efficienti in Italia, salvando la vita a migliaia di pazienti. Purtroppo negli ultimi due anni si è assistito all'allarmante diminuzione dei trapianti anche per l'aumento delle opposizioni alle donazioni. Molte persone muoiono nella vana attesa di un organo. L'utilizzo delle cellule staminali potrebbe rappresentare un'opzione terapeutica ulteriore rispetto al trapianto. Su questi e altri fondamentali problemi etici, è atteso con interesse anche il pronunciamento della Chiesa Cattolica, qui rappresentata da uno dei suoi massimi esponenti, monsignor Rino Fisichella. Molte le autorità invitate che potranno esprimere il loro parere. Come nell'incontro in Vaticano lo scorso novembre, in cui il Papa ha affermato che la donazione degli organi è una forma peculiare di testimonianza della carità, in un periodo caratterizzato da un egoismo, cosa da questo incontro potrebbero scaturire elementi in grado di favorire l'incremento delle donazioni. Da oltre un anno la Fondazione sta lavorando alla organizzazione dell'evento, ospitato in questa data e in questa sede per una serie di fortuite circostanze, in un momento in cui è aspra la contrapposizione tra il mondo laico e cattolico riguardo temi come il testamento biologico. Per favorire lo scambio di opinioni, come da consolidata tradizione nella nostra Università, la Fondazione è a disposizione per raccogliere le istanze di coloro i quali - studenti, docenti e quanti altri - vogliano esprimere il loro pensiero su questi temi. Come organizzatori si voleva evitare un dibattito dai toni "televisivi" con inevitabile contrapposizione spesso gridata tra diverse posizioni inconciliabili e con il pericolo di uno sconfinamento su temi non inerenti l'incontro. Ciò non vuol dire negare la possibilità di un civile contraddittorio, ma confrontarci su questi temi nel modo e nelle sedi più opportune dopo accurata, serena e pacata riflessione. In silenzio. Senza strepiti. In memoria e nel ricordo di Marina. (*) Presidente della Fondazione onlus Marina Minnaja

Torna all'inizio


di RENATA ORTOLANI HA SCELTO di usare lo spadone, anzi il machet... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

BOLOGNA UNIVERSITA' pag. 15 di RENATA ORTOLANI HA SCELTO di usare lo spadone, anzi il machet... di RENATA ORTOLANI HA SCELTO di usare lo spadone, anzi il machete, Giuseppe Sassatelli, che dichiara di voler dare uno scossone alla fase un po' sonnolenta che la gara per il rettorato sta vivendo. Così l' ex preside di Lettere, fiero di avere, quando era in carica, «investito sui corsi di moda e di comunicazione», spariglia le carte attaccando. Prima di tutto la consuetudine dei candidati di accordarsi durante la gara: «Facciamo invece un patto dice Sassatelli per cui chi corre da rettore si impegna a non ricoprire, se perde, altre cariche importanti, a cominciare da quella di prorettore». Insomma, niente combine in corsa «come è avvenuto in passato». Sassatelli metterebbe questa clausola nello Statuto, ma per ora non può. Seconda bordata: «Vedo i miei competitor fare a gara per mostrarsi per oppositori dell'attuale gestione. Io lo sono stato davvero, e mi sono sempre sentito molto solo. Potevano farsi avanti prima...». Non pago, Sassatelli sgancia bombe in profondità contro «chi dice che sono massone. Non è vero. Non lo sono mai stato, come non ho mai fatto parte di nessuna aggregazione, di nessun partito, Mentre altri candidati omettono o negano addirittura di avere ricoperto cariche istituzionali in qualche formazione politica». DECISO a far saltare i minuetti (o titolare di conteggi che gli suggeriscono la guerra contro quasi tutti?) Giuseppe Sassatelli addita poi gli squilibri che esistono, secondo lui, in alcune aree: quelle scientifiche, umanistiche e nei dintorni di Agraria (quindi nei terreni di coltura dei voti per Braga, Dionigi e Segré ndr) fra il numero dei professori e quello degli allievi. Ecco il primo risparmio che indica come fattibile, insieme ai tagli delle spese per l'Azienda Agraria, l'assetto informatico (Cesia), le consulenze esterne. Troppi, per lui, i docenti e troppo il personale tecnico amministrativo. Turn over da stoppare e rivedere, puntando sui precari a contratto. Non cita mai Medicina, caveau di voti. E a precisa domanda, risponde: « Medicina ha il problema dell'assistenza che limita parecchio ricerca e didattica. Bisogna dare una mano alla facoltà perché possa reggere il rapporto con il Sistema sanitario regionale». Image: 20090228/foto/1489.jpg

Torna all'inizio


La vera trasgressione oggi è la tradizione (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 28 Febbraio 2009 CULTURA Pagina 57 INCONTRI. CONVERSAZIONE DELLO SCRITTORE E FILOSOFO MARCELLO VENEZIANI CON I GIOVANI ALL'UNIVERSITÀ «La vera trasgressione oggi è la tradizione» Il libro «Rovesciare il '68» analizza lo storico movimento: «È stato un virus che ha contagiato l'intera società» «La vera trasgressione, oggi, è la tradizione». A sostenerlo è Marcello Veneziani, filosofo, scrittore e giornalista che ha presentato ieri il suo ultimo libro Rovesciare il '68 (Mondadori, 2008) nel corso di un incontro-dibattito promosso all'ateneo scaligero dall'assessorato alle Politiche giovanili del Comune in collaborazione con la Fondazione Aida. «Free entry»« è infatti il titolo del progetto che fa incontrare sei studenti e sei autori che trattano diverse impegnative tematiche. Il primo appuntamento è stato con Giuseppe Ayala, il magistrato e uomo politico amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e il prossimo incontro sarà con Tony Capuozzo, vicedirettore del Tg5 e conduttore del settimanale «Terra» che il 5 marzo prossimo (alle 21, al teatro Filippini) parlerà di cosa significhi fare l'inviato in luoghi di guerra. Il protagonista di questa «puntata», Marcello Veneziani per l'appunto, ha fatto incontrare due generazioni, quella del Sessantotto, rappresentata nell'aula universitaria da docenti e genitori, e quella «prodotta» dallo storico movimento di ribellione ovvero i giovani d'oggi. «Il '68 è stato caratterizzato da una volontà quella di liberarsi del passato creando una società cioè senza padri, ma il risultato è stato che con la "morte" del padre è morto anche il figlio», spiega Veneziani, «e ci siamo ritrovati così una società che senza tradizione, intesa non nel senso di culto del passato, ma di senso della continuità, non ha più futuro». E aggiunge: «Oggi quindi la vera trasgressione è seguire la tradizione invece di questa cultura dominante del piacere tutto mio e della libertà a tutti i costi. È molto più facile seguire il conformismo invece che andare controtendenza, ci vuole coraggio nel decidere che ci sono piaceri che nascono dal prendersi responsabilità e questa è trasgressione, benedetta trasgressione». Il '68 è ormai lontano e chi «uccideva» i padri, si è poi ritrovato padre e nonno. Ma in che modo gli ex sessantottini hanno affrontato questa responsabilità?, chiedono gli studenti a Veneziani. «L'hanno vissuta male, molto male, l'hanno vissuta da "abusivi"; penso per esempio alla lettera di Capanna al figlio e mi rendo conto che il '68 è stato un virus che ha contagiato tutta la società». Ma Veneziani sottolinea: «Non voglio fare un processo a quella generazione, ma semplicemente una autocritica a questa mentalità nata nel '68 che ha portato la gente a credersi la prima generazione venuta al mondo, pensarsi assolutamente eccezionali, che è poi la vera malattia del Sessantotto. Nessuno infatti è migliore, siamo tutti un anello di una catena». Per Veneziani però il Sessantotto non è stato solo negativo, anche se il bilancio che ne trae è molto critico nei confronti delle conseguenze che il movimento ha portato, l'autore spiega infatti: «Bene o male nel '68 i giovani avevano la passione del cambiamento con intenzioni anche nobili, la mia critica infatti è agli effetti non alle intenzioni». E aggiunge: «Ora però quelle intenzioni non le vedo nelle nuove generazioni e non è nemmeno colpa loro perché vivendo in un deserto di valori e aspirazioni è normale che il loro unico scopo sia avere un nuovo telefonino». E conclude: «La contestazione studentesca attuale contro la riforma Gelmini non è paragonabile a quella del '68, in primo luogo perché allora si contestavano i professori, oggi si dice no ai tagli sfilando con i docenti, che pur dovrebbero essere messi sotto esame per certa impreparazione, per la faziosità ideologica e il sistema di selezione».  

Torna all'inizio


Festa dell'Università della terza età (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Prov Medio Camp Pagina 3026 Festa dell'Università della terza età --> Sanluri Oggi alle 16 all'ex Monte Granatico l'Università della terza età festeggia i 10 anni di attività. Presenterà il presidente Vincenzangela Fenu, interverranno il sindaco Collu, il parroco Tore Ruggiu, l'assessore alla Cultura Pinna, il docente universitario Gianni Murgia, lo studioso Villa Santa e il presidente di Sardegna Solidale Farru e la docente universitaria Mura. (a. co.)

Torna all'inizio


Quiliano:gestione del parco di S.Pietro, approvato in Comune (sezione: Cultura)

( da "Savona news" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Quiliano:gestione del parco di S.Pietro, approvato in Comune Approvato dal Consiglio comunale il progetto di gestione del Parco di San Pietro in Carpignano. Il piano prevede un modello di gestione misto pubblico privato. Oltre all?area architettonico - culturale il sito, che dovrebbe essere aperto dalla prossima estate, ospiterà anche numerosi e interessanti sentieri escursionistici e aree ludico - ricreative. Nell?ambito dell?area socio - culturale ci sarà anche un edificio per attività di ristorazione, bar e e vednita di prodotti tipici, un locale per conferenze e un?arena spettacoli che potrà essere utilizzata dal Comune, così come da gestori privati.

Torna all'inizio


Malattie rare e ricerca (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Feb 0928 Malattie rare e ricerca Pubblicato da Silvio De Rossi, Blogosfere staff alle 07:46 in Medicina di Massimilla Manetti Ricci C'è una minoranza silenziosa che difficilmente sale alla ribalta e che, con dignitosa fatica, conduce la sua battaglia quotidiana contro la malattia, quella non nota, che non riceve gli onori della cronaca e neanche i fondi per la ricerca. E' quella dei malati di malattie rare che, come ha scritto Michela, mamma di un'adolescente affetta da atassia di Friedrich, hanno avuto il torto di ammalarsi di una patologia strana. Fino al 25 febbraio 2009, presso l'Istituto Superiore di Sanità si è svolta la Quinta conferenza internazionale su malattie rare e farmaci orfani. Continua a leggere su Il Serpente di Galeno.

Torna all'inizio


<La vera trasgressione oggi è la tradizione> (sezione: Cultura)

( da "Arena.it, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

«La vera trasgressione oggi è la tradizione» INCONTRI. CONVERSAZIONE DELLO SCRITTORE E FILOSOFO MARCELLO VENEZIANI CON I GIOVANI ALL'UNIVERSITÀ Il libro «Rovesciare il '68» analizza lo storico movimento: «È stato un virus che ha contagiato l'intera società» 28/02/2009 rss e-mail print Marcello Veneziani durante l'incontro di ieri pomeriggio in università FOTO BRENZONI «La vera trasgressione, oggi, è la tradizione». A sostenerlo è Marcello Veneziani, filosofo, scrittore e giornalista che ha presentato ieri il suo ultimo libro Rovesciare il '68 (Mondadori, 2008) nel corso di un incontro-dibattito promosso all'ateneo scaligero dall'assessorato alle Politiche giovanili del Comune in collaborazione con la Fondazione Aida. «Free entry»« è infatti il titolo del progetto che fa incontrare sei studenti e sei autori che trattano diverse impegnative tematiche. Il primo appuntamento è stato con Giuseppe Ayala, il magistrato e uomo politico amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e il prossimo incontro sarà con Tony Capuozzo, vicedirettore del Tg5 e conduttore del settimanale «Terra» che il 5 marzo prossimo (alle 21, al teatro Filippini) parlerà di cosa significhi fare l'inviato in luoghi di guerra. Il protagonista di questa «puntata», Marcello Veneziani per l'appunto, ha fatto incontrare due generazioni, quella del Sessantotto, rappresentata nell'aula universitaria da docenti e genitori, e quella «prodotta» dallo storico movimento di ribellione ovvero i giovani d'oggi. «Il '68 è stato caratterizzato da una volontà quella di liberarsi del passato creando una società cioè senza padri, ma il risultato è stato che con la "morte" del padre è morto anche il figlio», spiega Veneziani, «e ci siamo ritrovati così una società che senza tradizione, intesa non nel senso di culto del passato, ma di senso della continuità, non ha più futuro». E aggiunge: «Oggi quindi la vera trasgressione è seguire la tradizione invece di questa cultura dominante del piacere tutto mio e della libertà a tutti i costi. È molto più facile seguire il conformismo invece che andare controtendenza, ci vuole coraggio nel decidere che ci sono piaceri che nascono dal prendersi responsabilità e questa è trasgressione, benedetta trasgressione». Il '68 è ormai lontano e chi «uccideva» i padri, si è poi ritrovato padre e nonno. Ma in che modo gli ex sessantottini hanno affrontato questa responsabilità?, chiedono gli studenti a Veneziani. «L'hanno vissuta male, molto male, l'hanno vissuta da "abusivi"; penso per esempio alla lettera di Capanna al figlio e mi rendo conto che il '68 è stato un virus che ha contagiato tutta la società». Ma Veneziani sottolinea: «Non voglio fare un processo a quella generazione, ma semplicemente una autocritica a questa mentalità nata nel '68 che ha portato la gente a credersi la prima generazione venuta al mondo, pensarsi assolutamente eccezionali, che è poi la vera malattia del Sessantotto. Nessuno infatti è migliore, siamo tutti un anello di una catena». Per Veneziani però il Sessantotto non è stato solo negativo, anche se il bilancio che ne trae è molto critico nei confronti delle conseguenze che il movimento ha portato, l'autore spiega infatti: «Bene o male nel '68 i giovani avevano la passione del cambiamento con intenzioni anche nobili, la mia critica infatti è agli effetti non alle intenzioni». E aggiunge: «Ora però quelle intenzioni non le vedo nelle nuove generazioni e non è nemmeno colpa loro perché vivendo in un deserto di valori e aspirazioni è normale che il loro unico scopo sia avere un nuovo telefonino». E conclude: «La contestazione studentesca attuale contro la riforma Gelmini non è paragonabile a quella del '68, in primo luogo perché allora si contestavano i professori, oggi si dice no ai tagli sfilando con i docenti, che pur dovrebbero essere messi sotto esame per certa impreparazione, per la faziosità ideologica e il sistema di selezione». Giorgia Cozzolino Giorgia Cozzolino

Torna all'inizio


Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Palazzo Vecchio (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Palazzo Vecchio (28/2/2009 12:33) | (Sesto Potere) - Firenze - 28 febbraio 2009 - Si aprirà alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il convegno "Eugenio Garin. Dal Rinascimento all'Illuminismo", promosso da Scuola Normale Superiore di Pisa, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e Comune di Firenze. Tre giornate di studio che si apriranno in Palazzo Vecchio e proseguiranno a Palazzo Strozzi, da venerdì 6 a domenica 8 marzo, per ripercorrere i contributi fondamentali alla storia del pensiero e della cultura di uno dei più importanti storici e filosofi italiani, Eugenio Garin. Napolitano presiederà all'apertura dei lavori, venerdì 6 marzo alle 10 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, con i saluti del sindaco di Firenze Leonardo Domenici, del direttore della Normale Salvatore Settis, del presidente dell'Istituto Michele Ciliberto; a seguire gli interventi di Cesare Vasoli, Adriano Prosperi, Paolo Rossi. Nel pomeriggio e nelle giornate successive a Palazzo Strozzi, sede dell'Istituto di Studi sul Rinascimento, studiosi, storici, docenti si alterneranno con contributi inediti sull'opera e la figura di Garin. Considerato il più autorevole storico italiano della filosofia e della cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento, tanto da essere paragonato a Jacob Burckardt e Delio Cantimori, Garin insegnò Storia della filosofia nelle Università di Cagliari e Firenze e, a partire dal 1974, Storia del pensiero del Rinascimento alla Normale di Pisa, di cui è stato professore emerito fino alla scomparsa nel 2004. Le opere che Garin dedicò all'Umanesimo e al Rinascimento rappresentano dei capisaldi della storiografia. Impossibile ripercorrerne l'intera produzione dedicata a questo periodo storico: tra le opere fondamentali: Giovanni Pico della Mirandola (1937), L'umanesimo italiano (1952), Medioevo e rinascimento (1954), La cultura del rinascimento (1967). Garin diresse inoltre la rivista "Rinascimento" e fino alla morte è stato direttore del "Giornale critico della filosofia italiana". Il convegno su Garin si avvale del patrocino dell'Accademia Nazionale dei Lincei, della Fondazione Franceschini, del Giornale critico della filosofia italiana, dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza, dell'Istituto italiano di studi filosofici, di Leggere per non dimenticare, della Società Filosofica Italiana, della Società Italiana di Storia della Filosofia.

Torna all'inizio


Confindustria Pesaro Urbino: incontri informativi sulle opportunità di studio offerti dalla Luiss (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Confindustria Pesaro Urbino: incontri informativi sulle opportunità di studio offerti dalla Luiss (28/2/2009 09:59) | (Sesto Potere) - Pesaro - 28 febbraio 2009 -Confindustria Pesaro Urbino ha la possibilità anche quest'anno di organizzare degli incontri informativi sulle opportunità di studio e degli sbocchi professionali offerti dalla Luiss Guido Carli, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma. L'incontro, aperto a tutti i Dirigenti scolastici, ai Docenti e soprattutto agli studenti dell'ultimo anno delle migliori scuole medie superiori del territorio, si terrà il giorno mercoledì 18 marzo 2009 dalle ore 11 alle ore 13 presso la sede di Confindustria Pesaro Urbino in Via Cattaneo, 34 - 61100 Pesaro. Il programma prevede il saluto da parte del Presidente di Confindustria Pesaro Urbino, Dott. Andrea Ugolini, che porterà tra l'altro la sua testimonianza di imprenditore per illustrare agli studenti le caratteristiche del mercato del lavoro locale e i profili professionali più richiesti e ritenuti più funzionali dalle imprese del territorio. A seguire la presentazione, da parte di un docente della LUISS, dell'offerta formativa delle tre Facoltà dell'Ateneo: Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche. Completerà l'incontro, l'illustrazione da parte di uno studente dell'Ateneo stesso, dei servizi e delle opportunità offerte agli studenti fuori sede, oltre che delle opportunità di inserimento post-laurea nel mondo del lavoro. Anche quest'anno, per agevolare gli studenti fuori sede, sarà possibile sostenere la prova di ammissione alla Luiss prima della maturità. La prova, infatti, si terrà il 6 aprile 2009 non solo a Roma ma contemporaneamente in numerose altre città ed anche a Pesaro presso il Liceo Scientifico Marconi. Obiettivo della Luiss è poter attrarre i migliori talenti su tutto il territorio nazionale, valorizzando l'eccellenza di un modello che, per la qualità della didattica, l'ambiente studentesco e il forte collegamento con il mondo del lavoro, è diretto a formare con "cultura d'impresa" e vocazione internazionale la futura classe dirigente del Paese.

Torna all'inizio


PRESIDENTE NAPOLITANO A CONVEGNO SU EUGENIO GARIN A FIRENZE (sezione: Cultura)

( da "Agi" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

PRESIDENTE NAPOLITANO A CONVEGNO SU EUGENIO GARIN A FIRENZE (AGI) - Firenze, 28 feb. - Si aprira' alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il convegno "Eugenio Garin. Dal Rinascimento all'Illuminismo", promosso da Scuola Normale Superiore di Pisa, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e Comune di Firenze. Tre giornate di studio che si apriranno in Palazzo Vecchio e proseguiranno a Palazzo Strozzi, da venerdi' 6 a domenica 8 marzo, per ripercorrere i contributi fondamentali alla storia del pensiero e della cultura di uno dei piu' importanti storici e filosofi italiani, Eugenio Garin. Napolitano presiedera' all'apertura dei lavori, venerdi' 6 marzo alle 10 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, con i saluti del sindaco di Firenze Leonardo Domenici, del direttore della Normale Salvatore Settis, del presidente dell'Istituto Michele Ciliberto; a seguire gli interventi di Cesare Vasoli, Adriano Prosperi, Paolo Rossi. Nel pomeriggio e nelle giornate successive a Palazzo Strozzi, sede dell'Istituto di Studi sul Rinascimento, studiosi, storici, docenti si alterneranno con contributi inediti sull'opera e la figura di Garin. Considerato il piu' autorevole storico italiano della filosofia e della cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento, tanto da essere paragonato a Jacob Burckardt e Delio Cantimori, Garin insegno' Storia della filosofia nelle Universita' di Cagliari e Firenze e, a partire dal 1974, Storia del pensiero del Rinascimento alla Normale di Pisa, di cui e' stato professore emerito fino alla scomparsa nel 2004. Le opere che Garin dedico' all'Umanesimo e al Rinascimento rappresentano dei capisaldi della storiografia. Impossibile ripercorrerne l'intera produzione dedicata a questo periodo storico: tra le opere fondamentali: Giovanni Pico della Mirandola (1937), L'umanesimo italiano (1952), Medioevo e rinascimento (1954), La cultura del rinascimento (1967). Garin diresse inoltre la rivista "Rinascimento" e fino alla morte e' stato direttore del "Giornale critico della filosofia italiana". Il convegno su Garin si avvale del patrocino dell'Accademia Nazionale dei Lincei, della Fondazione Franceschini, del Giornale critico della filosofia italiana, dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza, dell'Istituto italiano di studi filosofici, di Leggere per non dimenticare, della Societa' Filosofica Italiana, della Societa' Italiana di Storia della Filosofia.

Torna all'inizio


Formazione: tutto pronto per I monit (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Soldi & imprese incentivi.4 Formazione: tutto pronto per I monit In sperimentazione il monitoraggio per le misure del Fondo sociale europeo Semaforo verde alla sperimentazione del sistema di monitoraggio fisico e finanziario della Regione Campania. All'indirizzowww.monitoraggioagc17.regione.campania.it si avvia la piattaforma informatica per il controllo fisico e finanziario delle attività formative finanziate dall'assessorato regionale alla Formazione. Il nuovo impianto informatico rappresenta il naturale stadio evolutivo del processo di adeguamento del sistema di formazione professionale della Regione, avviato alcuni anni fa con implementazione delle procedure di accreditamento degli organismi di formazione. Un procedura, questa, che focalizzandosi sulla logistica e sulle caratteristiche economico-strutturali degli enti ha contribuito ad effettuare una prima scrematura premiando i soggetti qualitativamente più affidabili in funzione dell'adeguatezza e della sicurezza degli ambienti. Imma Belmare Oggi il sistema di accreditamento, che ha rappresentato il primo elemento di rottura nel contesto della formazione, è affiancato da un sistema di monitoraggio, che promette di avere un impatto ancora più rilevante sulle dinamiche di crescita della qualità delle attività formative. Il sistema consente un'osservazione di carattere gestionale andando a controllare in modo preventivo i processi formativi e tutte le risorse fisiche e finanziarie, necessarie a dar vita alle attività. Il nuovo impianto permette, inoltre, di verificare la soddisfazione degli allievi e di analizzare l'impatto a una distanza di sei, dodici e diciotto mesi della conclusione degli interventi formativi. Infine, la piattaforma di monitoraggio introduce un approccio premiante verso gli enti di formazione di qualità, andando ad assegnare un rating sulla base degli esiti dei controlli effettuati, rating che nel medio termine costituirà uno dei parametri fondamentali rispetto a cui sarà differenziata la possibilità di accesso alle risorse pubbliche bandite dall'assessorato alla Formazione. Il progetto è stato realizzato dalle società Elea Spa e Iniziativa Cube con il supporto dei tecnici di Its Spa, nell'ambito di un appalto che prevede, oltre alla realizzazione del sistema di monitoraggio, l'aggiornamento del sistema di accreditamento regionale (in termini di creazione di un albo dei docenti e delle aule temporanee) e lo sviluppo di un sistema telematico di invio delle istanze e dei progetti per rispondere agli avvisi ed ai bandi emanati dall' assessorato. Tale ulteriore piattaforma, la cui sperimentazione partirà dal mese di marzo con riferimento ai fondi erogati a valere sulla Legge 236/93, è curato da Pni Scarl, capofila del Rti, vincitore della apposita procedura ad evidenza pubblica. L'adozione complessiva dei tre sistemi costituirà per l'amministrazione regionale campana un passo in avanti nell'area del controllo delle attività di formazione professionale, area cruciale in un momento di crisi, ponendo la stessa all'avanguardia su scala nazionale nell'implementazione dell'accordo siglato a marzo 2008 tra i ministeri del Lavoro, della Pubblica Istruzione, dell' Università e Ricerca, le Regioni e le Province di Trento e Bolzano e relativo alla definizione degli standard minimi del nuovo sistema di accreditamento delle strutture formative per la qualità dei servizi. La sperimentazione del sistema interesserà un cluster ristretto relativo ai "Patti Formativi Locali" (rispetto a cui saranno monitorati circa settanta interventi e 32 enti di formazione), alla iniziativa "Scuole Aperte" (relativamente a 200 progetti) e alla iniziativa "Pas - Percorsi alternativi sperimentali" (cento progetti). Tale prova consentirà di testare la nuova piattaforma sia in termini di controllo delle attività formative, sia di quelle delle attività di servizio collaterali alle stesse (azioni di sistema). In tal modo, l'assessorato alla Formazione disporrà di uno strumento specifico che si andrà a interfacciare con il futuro sistema di monitoraggio unico del Fse evitando le problematiche di controllo specifico che si sono registrate nel corso della programmazione 2000 2006 con il sistema di monitoraggio unico utilizzato "I-monit". del 28-02-2009 num.

Torna all'inizio


Turismo: dalla Bit di Milano il rilancio delle mete italiane (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Soldi & imprese Turismo: dalla Bit di Milano il rilancio delle mete italiane Promozione del partenariato pubblico-privato, migliore specializzazione degli operatori turistici e rilancio delle destinazioni turistiche europee sui mercati internazionali : queste le priorità della prima Rete europea delle città per il turismo sostenibile, costituita a Bruxelles dalla Fondazione Anci Ideali alla vigilia dell'apertura della Bit di Milano e presentata in Parlamento europeo. Venticinque città da quattordici paesi formano il network che si propone di diventare interlocutore privilegiato di Commissione e Parlamento europeo per la realizzazione di strategie innovative in materia di turismo sostenibile, che favoriscano la collaborazione fra città, imprese e università per la promozione dei territori. Questo approccio è stato rilanciato anche dalla Commissione europea, presente all'incontro, che ha annunciato il coinvolgimento della nuova Rete nei network europei già esistenti, inserendo le città nel gruppo di stakeholders che partecipano ai gruppi di lavoro su innovazione e sostenibilità. Reggio Calabria, Cremona, Salsomaggiore Terme, Termoli e Viareggio sono alcune delle città italiane che fanno parte della Rete che si propone di sviluppare partenariati pubblico-privati per attuare iniziative nel campo del turismo sostenibile e di collaborare con le imprese pubbliche locali attravero il Ceep (che riunisce tali soggetti a livello europeo). Un quadro d'azione per il turismo e più fondi Ue per realizzare a livello locale un pacchetto integrato di interventi per il turismo sostenibile sono le richieste avanzate dalle città del network alla Commissione europea. del 28-02-2009 num.

Torna all'inizio


Banca del Sud: c'è il decreto (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

borsa & mercati credito Banca del Sud: c'è il decreto Sergio Governale Riparte l'iter per la creazione della Banca del Mezzogiorno. Ieri il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha annunciato di aver firmato il decreto nel corso del secondo congresso del Movimento per l'Autonomia a Roma. Il presidente del comitato promotore è il palermitano Gerlando Genuardi, già vice presidente della Banca Europea per gli Investimenti. Ad affiancarlo, assieme al braccio destro di Tremonti Marco Milanese, deputato e docente di Diritto tributario, ci dovrebbe essere Aristide Savignano, ex vice presidente del Banco di Napoli negli anni '80, nell'epoca immediatamente precedente alla gestione di Federico Ventriglia. Nato a Gesualdo, in provincia di Avellino, 76 anni, Savignano è attualmente docente di materie giuridiche all'Università di Firenze. Non è invece presente come presidente onorario il principe Carlo di Borbone, erede del regno delle due Sicilie. La Banca del Mezzogiorno, come noto, avrà 5 milioni di capitale. "Entro cinque anni dall'inizio dell'operatività della Banca - è scritto nel decreto - tale importo è restituito allo Stato, il quale cede alla Banca stessa tutte le azioni ad esso intestate ad eccezione di una". Tremonti rilancia così il progetto attuando quanto previsto dall'articolo "6-ter" del decreto-manovra approvato lo scorso agosto, che prevede "al fine di assicurare la presenza nelle regioni meridionali d'Italia di un istituto bancario in grado di sostenere lo sviluppo economico e di favorirne la crescita "l'istituzione della società per azioni Banca del Mezzogiorno". Il decreto stabilisce che il ministro, nel rispetto delle disposizione del testo unico bancario, avrebbe dovuto emanare un decreto entro sei mesi dall'approvazione, seguendo alcune caratteristiche. Lo statuto dovrà prevedere che la banca abbia necessariamente sede in una regione meridionale e che la composizione dell'azionariato sia in maggioranza privato e aperto all'azionariato popolare diffuso. Dovrà essere riconosciuta la funzione di soci fondatori allo Stato, alle Regioni, alle Province, ai Comuni, alle Camere di commercio e agli altri enti e organismi pubblici, aventi sede nelle regioni meridionali, che conferiscono una quota di capitale sociale. Il decreto indica anche le modalità per provvedere, attraverso trasparenti offerte pubbliche, all'acquisizione di marchi e di denominazioni, entro i limiti delle necessità operative della banca, di rami di azienda già appartenuti ai banchi meridionali e insulari; i criteri di accesso della banca ai fondi e ai finanziamenti internazionali, con particolare riferimento alle risorse prestate da organismi sopranazionali per lo sviluppo delle aree geografiche sottoutilizzate. del 28-02-2009 num.

Torna all'inizio


Napoli, la città "incompiuta" (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura società Napoli, la città "incompiuta" La galleria delle opere mai finite e delle occasioni perdute Oggi, alle 10.30, l'appuntamento con il "Il Sabato delle Idee" è dedicato al tema dello "Spazio scenico. La città del possibile tra immaginario e realtà". Visto che squadra che vince non si cambia, la formula è la stessa anche per questo secondo appuntamento. Sei incontri nell'ambito dell'ultimo sabato del mese e, per l'occasione, l'inaugurazione di una mostra di un artista emergente. Questa volta tocca alle "Alterazioni Video" che resteranno esposti presso la sede del Pan per tutto il mese di marzo. Uno spazio cui possono partecipare tutti i liberi cittadini sia attraverso le conferenze che collegandosi al sito www. ilsabatodelleidee.it. Tania Sabatino Una città che "può" cambiare, ma per farlo ha bisogno di rimboccarsi le maniche e creare scenari reali di un cambiamento possibile, senza "arenarsi" sterilmente nelle sue brutture. L'idea di fondo, secondo il racconto degli stessi organizzatori, è quella di mettere a disposizione uno spazio aperto di discussione, dove vengano trattati temi legati al degrado ma anche al possibile rilancio della città e della sua immagine. Per l'incontro di oggi, dopo il saluto introduttivo di Francesco De Sanctis, rettore dell'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, Marco Salvatore presidente della Fondazione Sdn e Marina Vergiani dirigente e curatore capo del centro di documentazione del Pan, prenderanno parte all'incontro moderato da Marco Demarco, direttore del Corriere del Mezzogiorno, Giorgio Albertazzi, l'attore e regista, Andrea De Rosa, il direttore del Teatro Stabile di Napoli, Gianni Tangucci, il direttore artistico del Teatro San Carlo, Francesco Saponaro, il regista teatrale, Vanda Monaco Westerstahl, l'attrice, regista e scrittrice, il sociologo Domenico De Masi, Gennaro Carillo docente di storia delle dottrine politiche all'Università Suor Orsola Benincasa, Maurizio Ferraris docente di filosofia teoretica all'Università di Torino ed Augusto Sainati Docente di Storia, teoria e analisi del film all'Università Suor Orsola Benincasa. "Quando con Francesco De Sanctis abbiamo pensato a quest'iniziativa - commenta Marco Salvatore presidente della Fondazione Sdn - di sicuro non ci aspettavamo risposte ma intendevano questi incontri come un luogo per riaprire un dibattito cittadino in modo diverso da quanto si è fatto fino ad oggi a Napoli. E invece già dal primo appuntamento, anche qualche piccola idea concreta è iniziata ad arrivare". Non a caso le Alterazioni Video, il gruppo di artisti protagonisti della mostra "L'Incompiuto Campano", che porta alla ribalta tutte le opere incompiute del capoluogo partenopeo e dintorni, instaurando al contempo un interessante parallelo con la situazione siciliana, promuovono anche un workshop a latere, invitando gli studiosi ad un'indagine sul territorio, allo scopo di individuare le criticità urbanistiche ed antropologiche esistenti nell'area di Napoli. "L'intenzione sottolineano gli artisti - è quella di effettuare una ricognizione tra le opere incompiute pubbliche della città e dei dintorni, allo scopo di produrne una documentazione, individuare e analizzare gli elementi dello stile e verificare la possibilità di una mappa dello stile incompiuto campano". Una delle idee, illustrate da Mimmo Jodice, uno dei maggiori fotografi italiani, è quella di "aprirsi verso l'esterno e attrarre stranieri piuttosto che usare la crisi come una scusa per chiudersi". L'idea lanciata è quella di invitare fotografi da tutto il mondo ed usare le loro foto di Napoli come un modo per riaffermare l'immagine esterna della città, oppure attirare ricercatori" Un'altra idea, partita da Aldo Pinchera, direttore del Dipartimento di Endocrinologia presso l'Università di Pisa, è quella di "fare ponti", costituiti da individui che fanno la spola tra le diverse città italiane o meccanismi strutturati di collaborazione tra iniziative napoletane ed iniziative di altre città. Napoli "Caput mundi", e nucleo di eccellenze, quindi, ma non solo di sabato, come fanno notare alcuni partecipanti perché "le eccellenze di Napoli, se ci sono, non esprimono tutto quello che possono dire perché sono isolate e non si fidano l'una della altra. Una singola persona o una singola istituzione eccellenti possono avere risultati buoni nel loro campo anche a Napoli. Ma risultati straordinari si ottengono solo con il lavoro ordinario e collaborativo di molti". Un sabato, dunque, dove sia davvero possibile "mettere in circolo le idee" per ascoltare e dialogare con gente selezionata allo scopo di portare punti di vista differenti (filosofi, scienziati, artisti, e napoletani e non). "La speranza continuano i partecipanti - è che tra questi mondi differenti e che spesso operano nella reciproca indifferenza si possa creare una rete sociale, discutendo durante ed alla fine degli interventi e che gli incontri siano un'occasione in cui le eccellenze napoletane si possano conoscere, riconoscere a vicenda, aprirsi e progettare tante piccole o grandi iniziative concrete che creino un tessuto sociale". Tornando alla leadership forte, i politici che abbiamo sono quelli che abbiamo eletto e che, nel bene e nel male, ci meritiamo. Prima ci vuole una città con un capitale sociale (inteso come forza delle relazioni e della fiducia interpersonali) decente e poi verranno anche politici decenti. Napoli tra realtà ed immaginazione. E la rassegna continua con gli incontri dedicati a Napoli-spazio letterario, Napoli-spazio urbanistico, Napoli-spazio del nomos e Napoli-spazio del tempo che si svolgeranno in maniera alternata nelle sedi della Fondazione Sdn, dell'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa e del Pan-Palazzo delle Arti di Napoli. Tra i tanti relatori di prestigio nazionale ed internazionale che interverranno nei prossimi incontri vi saranno, tra gli altri, il Cardinale Crescenzio Sepe, il sociologio Zygmunt Bauman, gli scrittori Erri De Luca, Gennaro Matino, Raffaele La Capria e Domenico Starnone, il guru del Mit Thomas Negroponte ed ancora esponenti della cultura italiana, magistrati, politologi e giornalisti. In ogni occasione di incontro sarà inaugurata una nuova mostra di uno dei migliori artisti emergenti contemporanei che resterà in esposizione per tutto il mese successivo nella sede dell'incontro di presentazione. Negli incontri successivi, poi, saranno presentate le mostre di Christian Leperino (28 Marzo-17 Aprile al Suor Orsola Benincasa), Roberto Paci Dalò (18 Aprile-29 Maggio al Pan), Melita Rotondo (30 Maggio-26 Giugno al Suor Orsola Benincasa) e Iabo (27 Giugno-18 Luglio alla Fondazione Sdn) . del 28-02-2009 num.

Torna all'inizio


Atenei, ecco i magnifici sette (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura alta formazione Atenei, ecco i magnifici sette Nova Universitas, un consorzio ispirato ai principi di sussidarietà Si è svolta nell'Aula Magna dell'Università di Macerata, alla presenza dell'onorevole Valentina Aprea, presidente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, l'inaugurazione delle attività formative 2009 della Scuola per l'alta formazione Nova Universitas, il consorzio per l'alta formazione di cui fa parte l'Ateneo maceratese insieme a quelli di Milano Bicocca, Federico II di Napoli, Luiss Guido Carli di Roma, Udine, di Catania e alla Seconda Università di Napoli. Un saluto è giunto anche dal Ministro Mariastella Gelmini, che, in una nota indirizzata al presidente del Consorzio, Carlo Lauro, ha sottolineato come "Il Consorzio per l'Alta Formazione Nova Universitas sia l'esempio che l'Università italiana ha ampi spazi per produrre esperienze di qualità". Pierluigi Romanello "L'inaugurazione dell'anno accademico è l'occasione ha sottolineato del rettore dell'Università di Macerata Roberto Sani per ribadire la nostra soddisfazione per il cammino compiuto dal Consorzio nel corso del suo primo periodo di vita: poco più di un triennio, durante il quale Nova Universitas ha contribuito a diffondere una certa idea dell'Università e della formazione, nella quale la trasmissione di saperi e di competenze di alto profilo non è mai stata disgiunta da una forte attenzione per le persone e per il ruolo che l'alta cultura è chiamata ad esercitare in un contesto culturale e politico delicato e complesso come quello attuale". L'altro merito della Nova Universitas, sottolineato da Sani, risiede nel "patto di collaborazione e di volontà progettuale che lega i sette Atenei consorziati e che si configura come un vigoroso segnale rivolto alla politica, all'economia, al mondo culturale del nostro Paese ". Il Consorzio, come ha ricordato durante la cerimonia il suo presidente Carlo Lauro, è stato costituito il 23 settembre 2005. Il 2 marzo 2006 è stato inaugurato a Napoli il primo anno accademico alla presenza del Premio Nobel Carlo Rubbia e il 12 aprile 2006 è stato ottenuto il riconoscimento del Ministero dell'Istruzione e dell'Università. Il Consorzio si avvale del supporto di direzione, logistico e organizzativo della Fondazione Ceur, Centro europeo università e ricerca. "Il Consorzio ha spiegato Lauro ispirato ai principi di sussidiarietà e solidarietà, mira a promuovere l'investimento in capitale umano come elemento fondante lo sviluppo culturale, sociale ed economico dei popoli e a soddisfare la domanda di innovazione proveniente dalla società civile, dal mercato, dalle istituzioni, dal mondo della formazione". Le attività della Scuola per l'alta formazione, che comprendono lezioni magistrali, seminari, summer school e scuole di ricerca residenziali, sono rivolte a dottorandi, specializzandi e dottori di ricerca e giovani ricercatori con l'obiettivo di formare i nuovi protagonisti della ricerca e dell'insegnamento universitario. Basilari sono l'alleanza virtuosa con il mondo dell'impresa, "per superare quel gap che ancora esiste in Italia tra ricerca e sistema produttivo", come ha sottolineato il presidente, l'interdisciplinarietà, l'innovatività e l'internazionalizzazione. Ai corsi di Nova Universitas, tenuti da docenti italiani e stranieri di fama internazionale, hanno partecipato circa 500 giovani ricercatori provenienti da università italiane ma anche europee. All'inaugurazione è intervenuto anche Luigi Campiglio, docente di politica economica e prorettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha tenuto una relazione su un tema di stringente attualità, "Crisi economica e nuove disuguaglianze". "Le questione centrali ha detto, tra l'altro - sono oggi due: la prima è quella della rapidità dell'effetto di propagazione degli impulsi recessivi che provengono agli Stati Uniti, la più grande economia mondiale, a tutti gli altri paesi. La seconda questione riguarda l'impatto più accentuato della globalizzazione sul mercato del lavoro meno qualificato e quindi sul tenore di vita delle loro famiglie: il che, in assenza di meccanismi politici o sociali di riequilibrio nella distribuzione nel reddito, si può tradurre in un aumento della disuguaglianza". Al termine ha preso la parola l'onorevole Valentina Aprea, che ha affrontato il tema dell'offerta formativa di qualità. "Riteniamo ha riassunto l'onorevole al termine del suo intervento - di doverci impegnare a partire da queste azioni: una revisione dei percorsi formativi per assicurare una sempre miglior circolarità tra dimensione tecnica, scientifica e umanistico-etica di qualsiasi corso di studi; una cultura della accountability degli atenei verso gli studenti e verso l'esterno; la messa a punto delle norme per la libera trasformazione delle università in fondazioni, non costringendo tutte le università a mantenere un'unica e uniforme veste istituzionale; il merito come criterio costante di scelta e un incremento della quota di finanziamento pubblico attribuibile in base a schemi incentivanti e riequilibranti; un sistema di diritto allo studio governato ad un livello più vicino all'utenza; una politica di incentivazione dell'educazione tecnico-scientifica; l'abolizione del valore legale dei titoli di studio". "Questo Ateneo ha ribadito, al termine, il rettore Roberto Sani come gli altri atenei italiani e come quelli di questo consorzio, si attende un segnale forte. L'Università italiana vuole che siano introdotti sistemi di valutazione rigorosi. Ma dateci anche le risorse, la possibilità per confrontarci davvero con il sistema internazionale. Citando Don Lorenzo Milani, non c'è niente di peggio che fare parti uguali tra parti diseguali". Le attività previste Tra le attività previste per il 2009 dalla Nova Universitas si possono già segnalare le seguenti: Le opere fondative della letteratura italiana (Sergio Cristaldi, Catania); Valutazione delle performance in sanità (Carlo Lauro e Maria Triassi, Napoli); Metodologia della ricerca nelle scienze della formazione (Michele Corsi e Edoardo Bressan, Macerata); Nuove sfide per il mercato dell'energia: efficienza, sicurezza dell'approvvigionamento e protezione dell'ambiente (Paola Garrone, Milano); Modelli causali (Carlo Lauro, e Giorgio Vittadini, Milano); Ricerca e trasferimento tecnologico alle imprese (Carmine Gambardella, Napoli). del 28-02-2009 num.

Torna all'inizio


Il Sud di ieri e di oggi visto da Mazzetti (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura librinredazione Il Sud di ieri e di oggi visto da Mazzetti Pierluigi Romanello Com'è cambiato il Sud d'Italia? Com'è cambiata Napoli?Dopo cinquant'anni di studi, interventi, impiego di risorse finanziarie, è ancora giustificato parlare di "questione meridionale"? E quali sono i nuovi aspetti della più che secolare questione? Se ne parla mercoledì 4 marzo alle ore 18 nella sala del Denaro di piazza dei Martiri. Spunto del dibattito la presentazione del saggio di Ernesto Mazzetti "Scenari del Sud" di ieri e di oggi per il terzo appuntamento del nuovo anno di Librinredazione, format televisivo e salotto culturale del gruppo editoriale. All'incontro partecipano l'autore ospite. Ernesto Mazzetti, giornalista e geografo, vicepresidente della Società geografica italiana e docente della FedericoII ed il Rettore dell' Università degli Studi Orientale di Napoli, Lida Viganoni. Ad aprire gli "scenari del Sud" e a stimolare la conversazione Ermanno Corsi, curatore insieme a Federica Cigala del ciclo di incontri mensili in programmazione già da due anni. Il saggio (Guida editori)di Mazzetti, con la prefazione di Dionisia Russo Krauss, si articola in una ragionata raccolta di scritti ( venti i prescelti tra quelli apparsi su riviste come "Nord e Sud", il "Bollettino ella Società geografica italiana, "La rivista del Porto di Napoli", o in volumi di più autori e atti di convegni) pubblicati negli anni dall'autore e, riproposti oggi in una chiave di grande attualità. I contributi dell'autore, che ricoprono un'arco temporale dal 1962 al 2007, saranno l'occasione durante l' appuntamento di Librinredazione previsto mercoledì prossimo, di approfondire insieme agli ospiti del format la storia recente del Mezzogiorno e della sua più importante metropoli. L'incontro, in onda su canale 878 piattaforma sky di Denaro tv e visitabile sulla piattaforma web, è aperto al pubblico interessato. Librincontri Oggi Sabato alla libreria Loffredo, presentazione del libro Dove sta Zazà di Mimmo Liguoro: Ne parlano con l'autore Antonella Cilento, Pietro Gargano e Salvatore Palomba. Letture di Annie Pempinello. Coordina Pasquale Esposito. Mercoledì 18 marzo, presso la Libreria Bibli a Trastevere, a partire dalle 18 "Il Salar dello Uyuni. Diario di un viaggio in Bolivia. Un libro a cura del Sosv-Solidarietà Italiana nel mondo. Foto di Eduardo Osorio e di Angelita Piatti. Giovedì 19 marzo alla Saletta Rossa della Libreria Guida, presentazione del libro Chameleons di Armando De Stefano. Presentano Silvio Perrella e Generoso Picone. del 28-02-2009 num.

Torna all'inizio


Studenti di successo: Simona Rossi si racconta (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Studenti di successo: Simona Rossi si racconta Lavora in alcune università americane Sabato 28 Febbraio 2009, Un diploma conseguito dieci anni fa all'Itas «Einaudi» di Badia Polesine, poi la laurea in ingegneria e da qui il lavoro presso diverse università americane nell'ambito dell'ingegneria medica dove si occupa di analisi di dati e di gestione di grandi database per ricerche sul cancro: Simona Rossi stamattina, dalle 10.45 alle 12, sarà nell'istituto badiese per raccontare agli studenti come si fa ad arrivare così in alto. Ne parlerà con i ragazzi delle terze, quarte e quinte programmatori e con quelli delle quinte indirizzo Ambiente e Salute. Per Simona Rossi sarà anche l'occasione per toccare con mano i progressi del suo ex istituto a partire dal registro elettronico che entrato in uso da quest'anno scolastico per tutte le classi dopo un anno di sperimentazione su poche classi. Per l'istituto badiese quella del registro elettronico «è una realtà importantissima per la nostra scuola, prima in questo settore, ma anche per il nostro territorio, date anche alcune recenti comunicazioni dei Ministri Gelmini e Brunetta». Il registro elettronico è stato completamente ideato e realizzato dai docenti Amos Golinelli e Linda Dilavanzo. Quindi basta registri di classe e registro personale del docente: tutte le informazioni viaggiano via Internet. Spiegano i due ideatori: «Il professore entra in classe scrive al computer sia i dati riguardanti la sua attività didattica, con valutazioni e argomenti di studio, sia i dati relativi agli alunni, quali assenze e giustificazioni. Le informazioni memorizzate a scuola possono essere lette in tempo reale dai genitori e dagli studenti che, dotati di user-id e password, si connettono al registro elettronico». Aggiunge la preside Maria Grazia Faganello: «La nostra scuola, con quattro indirizzi di studio, 24 classi, tre sedi (deu a Badia e l'Itc »Conti" di Lendinara), è la prima che, nella Regione Veneto, ha adottato il registro elettronico in modo così completo e ciò anche grazie al progetto Un computer per classe", finanziato in buona parte con i fondi Cariparo. I riscontri della sperimentazion sono stati positivi a tutti i livelli: qualche mugugno tra gli studenti c´è stato inizialmente perchè non ci sarebbero più stati segreti con i genitori". L'iniziativa è molto articolata e può essere avviata in un paio d'ore di formazione. Continuano gli ideatori: «Il registro elettronico è predisposto anche per inviare sms alle famiglie degli studenti, ma per ora la funzione non è stata attivata. L´accesso è sempre protetto da password che vengono cambiate periodicamente». Paolo Aguzzoni

Torna all'inizio


Data la disponibilità di monsignor Fisichella al confronto con i tre docenti che nei gior... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 28 Febbraio 2009, «Data la disponibilità di monsignor Fisichella al confronto con i tre docenti che nei giorni scorsi avevano inviato la lettera nella quale criticavano i modi con cui abbiamo organizzato il convengo di venerdì prossimo in Sala dei Giganti a palazzo Liviano, abbiamo deciso di invitare uno di loro sul palco dei relatori. Se vorranno, avranno la possibilità di esprimere la loro opinione in un intervento prima della lezione del Presidente della Pontificia Accademia Pro Vita». Patrizia Burra, presidente della Fondazione Marina Minnaja, e organizzatrice del convegno "Etica nella medicina dei trapianti e delle cellule staminali", come aveva anticipato già giovedì, conferma l'"apertura" ai docenti universitari Stefano Allievi, Umberto Curi e Paolo Zatti che avevano contestato la presenza, senza contraddittorio, di monsignor Rino Fisichella in un incontro sulla bioetica che avesse come palcoscenico un'aula dell'Ateneo. Una relazione della durata di un quarto d'ora tenuta da uno dei tre accademici, in rappresentanza degli altri, è quindi la proposta formulata da Patrizia Burra. Invito che nel pomeriggio di ieri i professori hanno però gentilmente declinato annunciando a loro volta un altro convegno, il 23 aprile, dal titolo "Questioni di fine vita". In questo caso il dibattito sarà aperto e avverrà alla presenza di studiosi, esperti, e medici. «Un appuntamento al quale ci piacerebbe molto - spiega il professor Umberto Curi - potesse partecipare anche monsignor Fisichella, visto che ha ribadito più volte la sua disponibilità al confronto». Il convegno che dovrebbe svolgersi al San Gaetano, sarà organizzato dal professor Curi, direttore del centro interdipartimentale di Storia della scienza, e dai responsabili del master in Bioetica, Paolo Zatti e Corrado Viafora. «Per quanto invece riguarda l'appuntamento di venerdì prossimo - continua Umberto Curi - ringraziamo gli organizzatori, ma non accettiamo la loro proposta di sederci al tavolo dei relatori. Anche perché non era certo questo lo scopo della nostra lettera. Non ambivamo a strappare un invito, volevamo solo sollevare una questione di metodo. E tra l'altro vedo anche tecnicamente difficile contenere un intervento in quindici minuti". «Noi eravamo e siamo interessati ad un confronto libero - termina il docente - come avverrà nel nostro convegno che stiamo organizzando già da alcuni mesi. Ritengo comunque che la fondazione Minnaja fosse libera di invitare chi volesse. La nostra presa di posizione è derivata dal fatto che ci preoccupava il modo in cui era stata organizzata all'interno dell'università un'iniziativa politico-culturale schierata». M.B.

Torna all'inizio


Molte persone quindi muoiono nella vana attesa di un organo. L'utilizzo delle cellule staminali potr... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 28 Febbraio 2009, Molte persone quindi muoiono nella vana attesa di un organo. L'utilizzo delle cellule staminali potrebbe rappresentare un'opzione terapeutica ulteriore rispetto al trapianto. Su questi e altri fondamentali problemi etici è atteso con interesse anche il pronunciamento della Chiesa Cattolica, qui rappresentata da uno dei suoi massimi esponenti, Monsignor Fisichella. Molte le Autorità invitate che potranno esprimere il loro parere. Come nell'incontro in Vaticano lo scorso novembre, in cui il Papa ha affermato che la donazione degli organi è una forma peculiare di testimonianza della carità, in un periodo spesso caratterizzato da egoismo, così da questo incontro potrebbero scaturire elementi in grado di favorire l'incremento delle donazioni. Da oltre un anno la Fondazione sta lavorando alla organizzazione dell'evento, ospitato in questa data ed in questa sede per una serie di fortuite circostanze, in un momento in cui aspra è la contrapposizione tra il mondo laico e cattolico riguardo temi come il testamento biologico. Per favorire lo scambio di opinioni, come da consolidata tradizione nella nostra Università, la Fondazione è a disposizione per raccogliere le istanze di coloro i quali - studenti, docenti e quanti altri - vogliano esprimere il loro pensiero su questi temi. Come organizzatori si voleva evitare un dibattito dai toni "televisivi" con inevitabile contrapposizione spesso gridata tra diverse posizioni inconciliabili e con il pericolo di uno sconfinamento su temi non inerenti l'incontro. Ciò non vuol dire negare la possibilità di un civile contradditorio, ma confrontarci su questi temi nel modo e nelle sedi più opportune dopo accurata, serena e pacata riflessione. In silenzio. Senza strepiti. In memoria e nel ricordo di Marina. Patrizia Burra * Presidente Fondazione ONLUS Marina Minnaja

Torna all'inizio


IMMIGRAZIONE, LE DIVERSE SOLUZIONI DELLE CITTÀ D'EUROPA (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

IMMIGRAZIONE, LE DIVERSE SOLUZIONI DELLE CITTÀ D'EUROPA Sabato 28 Febbraio 2009, Da mercoledì prossimo fino a maggio studiosi di geopolitica, scrittori e giornalisti parleranno della vita nelle città europee, che si confrontano, ognuna con diversi strumenti, atteggiamenti e modalità di approccio, alla sfida dell'integrazione degli immigrati. Da Berlino, alle capitali dell'est, a Londra: città multietniche, emblematiche della complessa integrazione in corso, a volte riuscita, a volte un po' meno. "Europa identità multiple" è il titolo conduttore scelto, infatti, per la 27. serie di incontri di cultura storico politica, che l'Irse organizza nel centro culturale "Casa A. Zanussi" di via Concordia. La foto di uno spezzone colorato del Muro di Berlino è stata scelta come logo dell'iniziativa, insieme ad una frase di Barack Obama nel discorso dell'estate scorsa, a Berlino, quando si rivolse al mondo avvertendo che «Il pericolo più grande di tutti è quello di permettere che nuovi muri ci dividano, muri che dividano nativi di uno stato e immigrati, cristiani, musulmani ed ebrei». L'apertura del corso sarà affidata mercoledì, alle 17.30, al tema "Integrazione, nuovi confini, nuovi muri: quale ruolo geopolitico dell'Europa?". Relatrice: Luiza Bilasiewicz, docente di geografia politica alla Royal Holloway London Univerisity, studiosa di origine polacca, formatasi in Europa e negli Stati Uniti, il cui percorso e ambito di ricerca è quasi specchio del tema affidatole. Un secondo appuntamento, mercoledì 11 marzo, sarà intitolato "Appunti da Belfast, Berlino, Mitrovica, Sarajevo: dalle città divise uno sguardo sull'Europa", con Gian Matteo Apuzzo, docente di sociologia del territorio e progettazione sociale all'Università di Trieste. Seguirà, giovedì 9 aprile, "Un microcosmo balcanico a Londra" incontro, curato dallo scrittore Alberto Garlini, incentrato sul recente romanzo Missione Londra del bulgaro Alek Popov, che sarà uno dei protagonisti di Pordenonelegge.it 2009. Mercoledì 15 aprile si parlerà di "Migrazioni e ibridazioni nel farsi dell'Europa", tema affidato alla giornalista e scrittrice di origine somala, Igiaba Scego, autrice del romanzo "Oltre Babilonia". Lunedì 22 aprile, un altro libro "A Est: Belgrado, Bucarest, Sofia, Tirana, Varsavia, il volto della nuova Europea", di Flavia Capitani e Emilio Coen, guiderà alla scoperta della vitalità di cinque capitali post comuniste a vent'anni dalla caduta del muro. In maggio si parlerà ancora di Londra, attraverso il recente libro di Marco Niada, corrispondente del Sole24ore "La nuova Londra, capitale del XXI secolo". A fine maggio è previsto, inoltre, il seminario informativo "Votare per l'Europa", per arrivare alle elezioni europee di giugno con una maggiore consapevolezza.

Torna all'inizio


GIUSEPPE MIRETTO COMUNE DUE VOLTE MOROSO. E QUESTA VOLTA, PER LE SUE IMPLICITE RICADUTE SOCIALI, ... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

GIUSEPPE MIRETTO Comune due volte moroso. E questa volta, per le sue implicite ricadute sociali, è la più dolorosa delle morosità possibili. Il Comune di Maddaloni abbandona, finanziariamente, i suoi ex-Lsu. E soprattutto, abbandona definitivamente «Terra di Lavoro», la prima innovativa impresa in provincia pubblico-privata creata per la stabilizzazione non assistenziale degli Lsu. Dopo aver contribuito alla sua fondazione con il compito di gestire la manutenzione di scuole, verde pubblico, segnaletica stradale, non ha onorato un debito di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Disatteso soprattutto il piano di rientro dell'esposizione debitoria. Subito, Maddaloni avrebbe versato 400 mila euro. E in cambio dell'alleggerimento degli interessi avrebbe estinto il debito mediante 30 rate da 80 mila euro cadauna. Tutto inutile. Sono maturate le condizioni per una legittima azione di rivalsa, magari mediante decreti ingiuntivi da parte di «Terra di Lavoro» e dell'ente provincia attuale proprietario unico dell'impresa. In ossequio all'imbarazzo, in comune, nessuno commenta l'ennesima omissione. Rosario Cardillo (Prc), invece, divulga dati allarmanti: «Il danno è doppio perché, attualmente, Maddaloni è dovuta ricorrere ad un bando di gara per l'affidamento a privati dei servizi storicamente svolti da Terra di Lavoro». Il risultato sarebbe quello di innescare, nel settore dei lavori pubblici comunali, un costante precariato e un vorticoso turn-over di gestori dei servizi. «Mentre - aggiunge Cardillo - la società della Provincia garantiva una stabilità occupazionale e professionale all'avanguardia». "Terra di Lavoro", rilanciata in grande stile, è oggi un vero global service per la manutenzione di tutti i plessi scolastici provinciali e non solo. Sul versante maddalonese, più che le ragioni dell'investimento su professionalità e occupazione garantita hanno potuto le difficoltà di bilancio. Sarà investito un milione di euro per la manutenzione del verde pubblico e delle scuole. Il pericolo è la frammentazione della commessa tra più gestori. «Il rischio - conclude Cardillo - è che non esisterà più nessuna continuità occupazionale per i lavoratori».

Torna all'inizio


MARIAMICHELA FORMISANO LEGGE SULLO STALKING E VIOLENZA DOMESTICA IN PRIMO PIANO A CAS... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

MARIAMICHELA FORMISANO Legge sullo «stalking» e violenza domestica in primo piano a Caserta, grazie al convegno promosso dai Lions del Distretto 108Ya che ieri ha affollato la sala conferenze di Confindustria. «Illustrare la nuova legge rientra nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza alle donne che ci impegna da anni - ha commentato Maria Cristina Di Giacomo, delegata distrettuale Lions per le Pari Opportunità e organizzatrice dell'incontro - E, in una società avvelenata quotidianamente da aggressività e da episodi allarmanti di violenze alle donne, le numerose iniziative messe in campo dai Lions del Distretto 108Ya, guidato dal governatore Alfonso Caterino, sono d'obbligo». Ai lavori, coordinati da Pasquale Riccio, presidente della I Circoscrizione, hanno dato il proprio contributo Aldo Masullo docente di filosofia morale presso l'università di Napoli, Donato Ceglie sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, e Anna Baldry docente di psicologia sociale presso la II università di Napoli. Applauditi anche gli interventi dei rappresentanti Lions Aldo D'Andrea, Mario Romano, così come le testimonianze di Stefania Cantatore, portavoce dell'«Unione Donne Italiane» e di Clorinda Boccia Burattino, dirigente campana «Azzurro Donna». «La mia esperienza di donna e di farmacista, spesso a contatto con donne in cerca di medicamenti contro le percosse - spiega Di Giacomo - mi motivano a promuovere questi incontri, perché constato quanto sia ancora diffusa la soggezione delle donne, atteggiamento che le spinge perfino a giustificare le umiliazioni subite». Sensibile alla causa, Alfonso Caterino spiega: «Grazie all'accordo siglato due anni fa con le 12 province di nostra competenza, oggi le donne che collaborano con gli enti pubblici sono in aumento. Ma è tra le mura domestiche che la dignità delle donne è ancora troppo spesso ignorata. E ad ignorarla, spesso, sono le donne stesse».

Torna all'inizio


UN'INIZIATIVA FINALIZZATA A RISCOPRIRE LE RADICI DEL TERRITORIO E A FAR DIVENTARE LA CITTà DI S... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Un'iniziativa finalizzata a riscoprire le radici del territorio e a far diventare la città di Santa Maria Capua Vetere «l'epicentro della memoria risorgimentale di Terra di Lavoro». Così è stato presentato ieri mattina il progetto di realizzazione del museo che sarà ospitato all'interno di Palazzo Teti Maffuccini. E non poteva essere individuato uno scenario più adeguato visto che l'edificio di via Roberto D'Angiò, scelto dall'amministrazione comunale come simbolo della storia di Santa Maria Capua Vetere, fu parte importante della vicenda risorgimentale provinciale. Una targa, posta all'esterno dell'immensa e splendida struttura entrata a far parte del patrimonio immobiliare dell'Ente nel 1998, ricorda infatti che proprio lì sostò Giuseppe Garibaldi per la battaglia del Volturno e che l'immobile stesso fu utilizzato come sede per la firma della resa di Capua. Il Palazzo fu costruito nel 1839 dall'avvocato Filippo Teti del Foro di Santa Maria Capua Vetere che voleva farne la sua residenza personale. Posto nelle immediate vicinanze dell'Anfiteatro Campano, del Mitreo e del museo archeologico, per la sua strategica ubicazione l'edificio diventerà, una volta riqualificato, un palazzo della cultura che ospiterà al primo piano un museo dedicato al Risorgimento. Il progetto è stato presentato ieri mattina nel Teatro Garibaldi e illustrato dagli interventi dei relatori Lorenzo Chieffi e Rosanna Cioffi, presidi rispettivamente delle Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere e Filosofia della Seconda Università degli Studi di Napoli, il direttore della biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma, nonché segretario del Comitato nazionale per la celebrazione del bicentenario della nascita di Garibaldi, Lauro Rossi, Paolo De Marco, docente di Storia Contemporanea della Sun e Giovanni Terracciano, storico del Risorgimento. Si tratta di un progetto ambizioso per la cui realizzazione, partita ufficialmente ieri mattina, il sindaco Giancarlo Giudicianni ha chiesto la collaborazione delle Facoltà, del mondo dell'associazionismo e di tutti i Comuni che appartennero al vasto territorio della Provincia di Terra di Lavoro, con l'obiettivo di ricordare insieme una storia comune e ancora, per molti aspetti, sconosciuta. Il Museo, attrezzato con le più moderne tecnologie telematiche, sarà ultimato nel 2011. cri.mo.

Torna all'inizio


Savona: Mimmo Candito al Circolo degli Inquieti (sezione: Cultura)

( da "Savona news" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Savona: Mimmo Candito al Circolo degli Inquieti Nella sala mostre della Provincia di Savona oggi alle 16, il Circolo degli Inquieti di Savona, propone un incontro per approfondire il tema ?Cuba: 50 anni con Fiedel?. Mimmo Càndito, inviato speciale de La Stampa e docente di Teoria e Linguaggio giornalistico all?università di Torino, racconterà la sua esperienza di inviato.

Torna all'inizio


XXmiglia: al via 2a edizione di 'Leggere la città medievale' (sezione: Cultura)

( da "Sanremo news" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

XXmiglia: al via 2a edizione di 'Leggere la città medievale' Lunedì 2 marzo, presso l?Auditorium del Liceo Scientifico-Classico 'Angelico Aprosio' di Ventimiglia, prenderà avvio la seconda edizione del corso 'Leggere la città medievale. Introduzione all?archeologia del Costruito', sotto l?egida dell?Assessorato alla Cultura del Comune di Ventimiglia, dell?Accademia di Cultura Intemelia e dello stesso liceo ventimigliese. La lezione iniziale, come da programma, prevede l?intervento del prof. Carlo Varaldo, titolare della cattedra di 'Archeologia Medievale' presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell?Università di Genova, nonché direttore scientifico dell?Ist. di Studi Liguri. Una conferenza molto attesa la sua, visto il grande interesse da lui suscitato tra i partecipanti al corso dello scorso anno, nell?allora suo intervento d?apertura. Il titolo è 'Problemi e aspetti della casa basso medievale in Liguria'. La lezione del prof. Varaldo, alla quale è stato invitato a presenziare anche il Sindaco di Ventimiglia, sarà preceduta da un saluto della dott.ssa Paola Bottini - in rappresentanza della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria (ente patrocinatore dell?iniziativa, come anche la 'Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo' della Regione Liguria) e da un breve intervento introduttivo del prof. Palmero, che, unitamente al prof. Philippe Pergola, dirige l?edizione 2009 del corso. "Se già si è detto e scritto come rispetto allo scorso anno - si legge nel comunicato - sia aumentato considerevolmente il numero delle lezioni, e così anche la quantità e la qualità delle collaborazioni e dei patrocini in partnership, possiamo aggiungere un?ulteriore nota positiva a proposito delle iscrizioni. Cominciamo dagli studenti iscritti che sono 26: di cui 19 liceali (16 del Classico e 3 dello Scientifico) e 7 universitari. L?annunciato numero chiuso, il cui tetto massimo era di 20, è stato abbondantemente superato. La direzione del corso tuttavia ha deciso di ammetterli tutti e 26: sia per venire incontro alle loro esigenze di approfondimento culturale, sia in considerazione del fatto che normalmente in attività di questo genere si ha un 'calo fisiologico' del 10?20% (anche perché si avvicina la fase finale dell?anno scolastico o accademico). Numerose sono state anche le iscrizioni tra gli auditori e tra essi si segnala la presenza di alcuni docenti (di diverso ordine e grado), architetti, una guida turistica professionista, un dirigente scolastico, un ingegnere e molti altri ancora, laureati e non. Si ricorda a questo proposito che la partecipazione ad ogni singola lezione (per la parte seminariale del corso) è libera a chiunque, tuttavia per chi avesse intenzione di seguire con una certa assiduità gli incontri previsti si consiglia di registrarsi come auditore (l?iscrizione è gratuita). Ciò permetterà agli organizzatori non solo di poter trarre un bilancio di quella che sarà la partecipazione complessiva da parte dei non studenti, bensì per poter tenere informati quegli stessi intorno ad iniziative analoghe o ad attività di ricerca (anche di scavo archeologico) di prossima realizzazione".

Torna all'inizio


Lazio/ Premio Federculture a progetto Regione su via (sezione: Cultura)

( da "Virgilio Notizie" del 28-02-2009)

Argomenti: Cultura

Roma, 28 feb. (Apcom) - Il Premio Cultura di Gestione Federculture è andato al progetto "La via Francigena nel Lazio" voluto dall'assessorato alla Cultura della Regione. Il progetto è "il disegno materiale di un percorso dello spirito" e definisce il percorso della antica strada dei pellegrini diretti a Roma, dai confini della Toscana con l'antica dogana di Proceno attraverso la Tuscia fino alla Capitale. Il progetto riguarda sia il ripristino della percorribilità, sia la messa in sicurezza dello storico cammino, con iniziative di promozione e di valorizzazione del territorio. Particolare caratteristica del progetto regionale è rappresentata dal suo sviluppo integrato in relazione alle attività turistiche (bandi per l'impresa turistica) e a quelle ambientali (ospitalità nelle aree naturalistiche e di pregio ambientale). Giunta alla sua quinta edizione l'iniziativa di Federculture premia le migliori esperienze nell'offerta, nella valorizzazione e nella gestione della cultura e del territorio. La premiazione è avvenuta durante la V Conferenza Nazionale degli Assessori alla cultura e al turismo e si è svolta a Palazzo Madama."Ricevere questo premio da Federculture un'associazione all'avanguardia nell'esame delle buone pratiche nel campo della cultura - ha detto l'assessore regionale alla cultura Giulia Rodano - è motivo di grande soddisfazione perche premia un anno di un lavoro complesso, che ha coinvolto oltre all'assessorato alla Cultura anche quelli al Turismo e all'Ambiente anche i Comuni ed il territorio ed è l'esempio concreto di come si può lavorare in sinergia nell'amministrazione per far diventare storia e cultura fondamentali fattori di sviluppo e crescita". Fino ad oggi la Regione ha investito nel progetto 3 milioni di euro destinati ai Comuni del tratto da Proceno a Roma per la messa in sicurezza e la realizzazione di interventi per rendere percorribile il tracciato. Già partite due tranche che hanno permesso il ripristino del percorso da Proceno a Montefiascone e da Montefiascone a Viterbo. Col prossimo intervento verrà completata la messa in sicurezza del tracciato. La Regione ha inoltre già previsto due interventi per adibire a strutture ricettive la Ex Colonia di Bolsena, che verrà adibita ad Ecoalbergo e Villa Saverini a Sutri, mentre ammonta a 2 milioni di euro il bando per favorire attività turistiche e di ospitalità alberghiera lungo il tracciato. I fondi per la promozione tra 2008 e 2009 ammontano a 600.000 euro. Sono destinati allo sviluppo di attività promozionali, culturali ed enogastroniche per la valorizzazione del territorio attraversato dalla via Francigena, e a breve partirà il nuovo bando. Intanto prosegue il piano di recupero e valorizzazione degli itinerari di fede prosegue e si amplia con interventi per la cosiddetta Francigena del Sud, che da Roma prosegue sia nel percorso lungo l'antica Appia, sia nella variante pedemontana lungo la Prenestina. Il premio per la cooperazione pubblico-privato e' andato invece alla fondazione RomaEuropa Arte e Cultura, di cui la Regione Lazio è socio fondatore, per l'ideazione di nuove modalita' di finanziamento basate sulla partnership pubblico-privato e sul coinvolgimento del settore no profit. I premiati sono stati selezionati tra ben 150 progetti che hanno risposto al Bando Federculture.

Torna all'inizio