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Report "Cultura"   23-26 luglio 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Una Facoltà a misura di studente e che punta in alto: Scienze politiche ( da "Stampa, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: accesso al rapporto coi docenti e col personale tecnico-amministrativo, utilizzo immediato delle strutture informatiche e di ricerca, biblioteca, laboratori e così via) con la qualità di livello nazionale e internazionale dell'insegnamento e dei servizi». Secondo l'ultima «Guida alla scelta dell'Università» curata dal Censis,

Governo approva il Mercantour Opera prioritaria, ma senza fondi ( da "Stampa, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del Governo Italiano è fondamentale considerando i tempi delle grandi opere pubbliche. Sarebbe utile trovare una forma di finanziamento pubblico-privata per la progettazione: la Sitraci, con i dovuti aggiornamenti, può rappresentare un punto di ripartenza». La società Sitraci (nata 50 anni fa per realizzare il traforo del Ciriegia) sta definendo la fusione nella Geac (ad autunno),

Novità alla facoltà di Scienze politiche ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Carlos III di Madrid. Si è inoltre concluso un accordo-quadro con l?Università di Yamanashi (Giappone), sempre per favorire la mobilità degli studenti e del corpo docente. Un?altra importante novità per la Facoltà sarà l?istituzione di un maggior numero di corsi erogati in orario serale (v.

Matematica: per la prima volta doppia laurea Trieste-Lubiana ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Trieste e di collaborazione con le Istituzioni vicine al nostro territorio, e prevede anche uno scambio di docenti fra i due Atenei. All?aspetto didattico si affianca l?aspetto scientifico, con l?organizzazione di un seminario permanente di Matematica da tenersi in ciascuna Università.

Bando per i concorsi di ammissione a Medicina. Iscrizioni aperte anche per i corsi di Economia ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: opportunità di sperimentare con docenti e tutor e con stage, in un “laboratorio” di eccezione qual è il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, le conoscenze acquisite in aula. Per proseguire e specializzare al meglio la preparazione, la sede di Roma propone due corsi di laurea magistrale in Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari (

Laurea magistrale interuniversitaria internazionale in "European Youth Studies" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il riconoscimento ricevuto testimonia il proficuo lavoro che il comitato promotore ha svolto e la capacità dei docenti dell?Ateneo salernitano di contribuire in modo profondamente qualificato ai percorsi di alta formazione a livello europeo e internazionale. >> Per ulteriori informazioni: rauty@unisa.it; merico@unisa.it BUR.IT 23.07.09

In edicola e in libreria "Aeolo", la rivista di cultura realizzata dagli studenti ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente e critico di letteratura; David Donnini, studioso della figura storica di Cristo e dei punti controversi presenti nei Vangeli. Al prezzo di 4,80 € il lettore può assicurarsi un tascabile denso in tutte le sue 104 pagine. >> Per informazioni sul dove trovarlo o abbonamenti a prezzi vantaggiosissimi,

Il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione Iraniano all'Ateneo ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: tecnologie e di ricerche in campo universitario che coinvolga non solo i nostri studenti ma anche i docenti delle due Università”. Così Seyed Mohammad Hosseini sottosegretario al Ministero dell?Istruzione Iraniano ha esordito incontrando il prof. Stefano Grego, responsabile dell?Ufficio Affari Internazionali dell?Università della Tuscia e il prof.

Per il Nevegal i privati nella Nis ( da "Corriere delle Alpi" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Una società mista pubblico-privato in cui far entrare, appunto, soci privati per promuovere sulla montagna un nuovo sviluppo e nuova ricettività». Facile controbattere che una buona stagione invernale non fa "primavera" e che quindi, visto l'andamento nivologico complessivo, più di un dubbio c'è sul rilancio pubblico-privato.

Nuova formula di gestione per il palaghiaccio di Alleghe ( da "Corriere delle Alpi" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ma quali sono le idee dei nuovi amministratori pubblici alleghesi? «Penso per esempio ad una società mista pubblico-privata», dice il sindaco, «ma da qui alla fine dell'anno avremo modo di pensarci e di programmare il futuro». Se soluzioni definitive ancora non ci sono, risultano però chiari gli obiettivi che l'amministrazione comunale vuole perseguire.

il poli taglia i compensi ai professori penalizzati i precari e i docenti esterni - ottavia giustetti ( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Poli taglia i compensi ai professori penalizzati i precari e i docenti esterni OTTAVIA GIUSTETTI Calano i compensi per la didattica anche al Politecnico dopo i pesanti tagli del Ministero ai fondi di funzionamento ordinario: meno 25 per cento su tutte le ore aggiuntive di insegnamento, i corsi che i docenti interni tengono in più, rispetto a quelli cui sono obbligati per contratto,

"non firmo atti poco trasparenti" l'accusa del direttore dimissionario - antonella romano ( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti e tesisti. E da un mese sulla scrivania del direttore giacevano montagne di mandati di pagamento fermi per varie spese, da quelle fatte nelle librerie a quelle per le fotocopisterie, dalle consulenze all´uscita dal consorzio Ciber, che ha decretato la fine degli abbonamenti alle più note riviste scientifiche.

esborsi record per le consulenze in un anno 5,5 milioni di euro ( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: l´università che vanta corsi di informatica oltre che uno stuolo di studenti e docenti di ingegneria, ha affidato incarichi da 6 mila euro e poi di 8 mila euro sempre alla stessa persona. Sono stati dati contratti esterni a esperti nel settore demoscopico da 12 mila euro l´anno con un intero dipartimento di statistici.

parentopoli e assunzioni ecco i buchi neri dell'ateneo - antonio fraschilla ( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: classifica del Censis sulle migliori università italiane. Una dispersione di fondi che ha bruciato negli ultimi cinque anni tutti i 177 milioni del fondo di riserva, tra consulenze, contenziosi, promozioni interne, assunzioni di parenti di docenti e amministrativi, con un buco di bilancio 2008 che si aggira intorno ai 50 milioni di euro e che adesso è quasi impossibile pareggiare:

"paghiamo la mancanza di attività internazionali" - claudia brunetto ( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La risorsa vera dell´università sono i docenti e gli studenti». Quali erano, invece, i punti di forza dell´Università di Palermo quando lei ha iniziato? «Subito dopo la guerra il sistema universitario godeva di un´unità nazionale. Già negli anni Settanta però si è verificata una scissione tra il Nord e il Sud.

siena, ateneo pronto a vendere i gioielli - gaia rau ( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per i docenti giunti al massimo dell´anzianità contributiva. E quella di mobilità «volontaria» per un numero ancora da stimare di dipendenti tecnico amministrativi. E´ la lunga lista di sacrifici che l´università di Siena si impegna a compiere, e che è contenuta nel nuovo piano di risanamento approvato dal cda di ateneo lo scorso 13 luglio per soddisfare le richieste di banca Mps,

Dalla Pontiac alla Rocca Summer Jamboree veste anni '50 ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: frutto della ricerca del collezionista Angelo Di Liberto, direttore artistico del Festival e grafico di professione. «Ogni anno vado alla ricerca di pubblicità d'epoca, essendo un collezionista spiega Di Liberto e qualche mese fa sono incappato in questo bellissimo volto femminile usato per pubblicizzare una vettura di una nota marca americana»

Professoressa di Matematica annega ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Stimata docente presso la facoltà di Matematica dell'Università di Bologna, attualmente coordinava il corso di Algebra lineare e Geometria' per gli studenti di Astronomia e il corso di Critica dei Principii'. Laureata in Matematica presso l'Università di Roma nel 1966 con 110/110 e lode, nel corso della sua brillante carriera,

All'Università Bocconi un convegno a settembre ( da "Unita, L'" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: iniziativa si svolgerà alla fine del prossimo mese di settebre presso l'Università Bocconi, con l'intervento di Mario Sarcinelli, a lungo stretto collaboratore di Baffi, e di altri docenti e studiosi. Si tratta di un appuntamento significativo nell'Università di Baffi che ha sempre avuto una particolare sensibilità e attenzione verso la ricerca e lo studio.

Servono 30 miliardi per la sicurezza ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: previa verifica di convenienza economica, progetti di partenariato pubblico-privato (project financing-leasing-società miste ecc.)». Al massimo, per alleggerire il peso economico immediato il Welfare ricorda che già oggi si potrebbero utilizzare 1,5 miliardi dei fondi ancora da spendere, finalizzandoli alla sicurezza delle strutture.

nuovo liceo per piccoli geni: è l'internazionale ( da "Tirreno, Il" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ex provveditore agli studi di Pisa e oggi docente di storia e filosofia nella scuola. «La creazione di un nuovo indirizzo - spiega Gori - in tempi di autonomia è abbastanza veloce, più che in una scuola pubblica dove è necessario il placet di Provincia, Regione e Stato per la creazione degli organici.

Ospedali&Terremoti: servono 30 miliardi per la sicurezza ( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: previa verifica di convenienza economica, progetti di partenariato pubblico-privato (project financing-leasing-società miste ecc.)». Al massimo, per alleggerire il peso economico immediato il Welfare ricorda che già oggi si potrebbero utilizzare 1,5 miliardi dei fondi ancora da spendere, finalizzandoli alla sicurezza delle strutture.

Scimpanzé africani a rischio AIDS ( da "Scienze.it, Le" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ha commentato Beatrice Hahn, docente di medicina presso la Università dell'Alabama a Birmingham, che ha guidato la ricerca. "In realtà è vero anche che gli scimpanzé sono geneticamente molto simili a gli esseri umani e che la possibilità di andare incontro ha una patologia simile all'Aids è in un certo senso plausibile.

AIFA: il direttore generale Guido Rasi istituisce il Tavolo per "terapie oculari" ( da "SaluteEuropa.it" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docente Dipartimento Neuroscienze e Tecnologie Biomediche Facoltà di Medicina, Università di Milano Bicocca. Il Prof. Antonio ROMANO, Direttore della Clinica oculistica della Facoltà di Medicina della Seconda Università di Napoli. Il Dott. Pasquale TROIANO, Dirigente Medico presso la Clinica Oculistica della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico,

Città: Piano mobilità, oggi nuovo vertice a Palazzo Mosti ( da "Sannio Online, Il" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Stamattina alle 11 i due documenti saranno illustrati nei loro dettagli dai docenti dell?Università del Sannio che ne hanno curato l?elaborazione... Nuovo appuntamento a Palazzo Mosti con il piano traffico e parcheggio. Stamattina alle 11 i due documenti saranno illustrati nei loro dettagli dai docenti dell?Università del Sannio che ne hanno curato l?

naccio ( da "Sicilia, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti dei centri linguistici provenienti dalle università di Trieste, Torino, Venezia, Firenze, Bologna, Siena, Roma, Perugia, Napoli, Cosenza, Bari, Sassari, Calabria, Marche, Palermo, Catania e Messina. Nelle 7 sessioni previste dall'intenso programma, di cui 3 plenarie e quattro parallele, sono state affrontate varie tematiche relative alla didattica plurilingue e alle politiche

Manzonioltre la criticad'accademia ( da "Sicilia, La" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia contemporanea all'università di Catania), autore di una schiera di saggi in materia storica oltre che opinionista militante. Il suo metodo non è quello di imbalsamare la narrazione del passato, ma di scandagliarne le profondità e riconoscerne gli agganci con il nostro proprio modo di considerare le persone e le cose.

Menardi (PdL): "Un futuro per il tunnel del Mercantour" ( da "Targatocn.it" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: attivando un progetto di finanza pubblico-privata che metta insieme Regione, Provincia, Comuni, istituti di credito locali e mondo economico. A tale riguardo, una realtà come la Sitraci, con i dovuti aggiornamenti, può rappresentare un punto di ri-partenza fondamentale?. Sulle modalità del progetto, il sen.

Confcooperative Modena regala l'impianto fotovoltaico a 12 imprese aderenti ( da "Sestopotere.com" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Power, infine, trasferirà questo modello in Senio Energia, la società mista pubblico-privata che ha sede a Casola Valsenio (Ravenna) che opera al servizio di alcuni enti locali e alla quale Power – conclude Golinelli - partecipa come socio privato di riferimento».

Nasce la Fondazione "Centro europeo di Nanomedicina" promossa da Formigoni ( da "Sestopotere.com" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: importanza dell'integrazione tra ricerca privata, svolta in azienda, e ricerca accademica, realizzata negli atenei e nei centri pubblici. L'assessore Buscemi, commentando la nascita della Fondazione, ha infine ricordato che la Lombardia può vantare "molti primati" nel campo della ricerca, cui ora se ne aggiunge uno ulteriore.

Università: workshop Scienze della Comunicazione ( da "Sardegna oggi" del 23-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: obiettivo è quello di far conoscere i docenti, gli insegnamenti, le esperienze di chi già ci studia e tutto quello che può interessare un giovane neo diplomato ma anche chi lavora o i semplici curiosi. Un corso on-line che fornisce gli studenti di video lezioni, appunti, dispense, tutor a disposizione su chat, forum e via email, è certamente innovativo soprattutto per la realtà sarda.

ISTITUTO S.MICHELE ( da "Trentino" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: accompagnato dai docenti Johann Seckler e Fulvio Mattivi. Dal 1996 ad oggi sono 180 gli studenti che hanno conseguito il diploma grazie a questa collaborazione. IMPRESE Sono 41 le società senza collegio sindacale Quasi 9 mila imprese italiane pur essendo tenute per legge alla nomina del collegio sindacale ne risultano prive.

Vetrine spaccate e atti vandalici Soave: "Presto altre telecamere" ( da "Stampa, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il tribunale di Saluzzo e i cittadini, con i quali potremmo ipotizzare azioni pubblico-private». Parole che non solo significano la possibilità di finanziamenti privati e comunali per l'acquisto di nuova strumentazione di sorveglianza, ma aprono le porte alla figura del vigile di quartiere o, addirittura, alle cosiddette «ronde».

Ma ai genitori va bene così L'articolo di Luca Ricolfi La scuola ha smesso... ( da "Stampa, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: tagliano i fondi alle scuole, diminuiscono il numero di docenti, di bidelli, accorpano più scuole con un dirigente che deve essere un amministratore e procacciatore di soldi e non ha tempo per occuparsi della didattica, dei docenti dei ragazzi, aumentano il numero degli alunni per classe (stranieri, handicap, ripetenti);

Fondazione Cassamarca, la scure sui teatri ( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il Bo ha sondato il presidente di Fondazione Cassamarca, nel contenzioso fra Università e Ca' Spineda per il pagamento degli stipendi dei docenti. Stando ai bene informati, chiedeva un gesto di apertura, come un acconto sulla somma milionaria arretrata che il Bo reclama...niente da fare De Poli sarebbe stato irremovibile.

La facoltà di Scienze Economiche e Aziendali presente i nuovi corsi di laurea ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La presentazione è rivolta anche agli studenti appena diplomati, e a quanti, studenti e docenti, siano interessati a conoscere l?offerta e l?organizzazione della Facoltà. >> Interverrà il preside della Facoltà, il prof. Massimo Squillante. BUR.IT 24.07.09

Donne, politica e istituzioni. Iscrizioni prorogate al 20 agosto ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: iniziativa è Laura Leonardi, docente di Sociologia presso la facoltà fiorentina di Scienze politiche: le lezioni, in programma tra settembre e novembre, distribuite su 24 incontri fissati il venerdì pomeriggio e il sabato mattina, affronteranno i temi al punto di vista storico e politico, giuridico e sociale;

The 14th International Conference on X-ray Absorption Fine Structure ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente Unicam del Dipartimento di Fisica e promotore dell?iniziativa – testimoniamo l?attrattività di Camerino come sede universitaria e il prestigio internazionale del gruppo organizzatore del convegno, la cui attività di ricerca, svolta con prestigiose collaborazioni in istituzioni di eccellenza europee e statunitensi,

Stage in Cassazione per gli specializzandi LUM ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sarà costituita una commissione di docenti della LUM integrata da un consigliere della Corte di Cassazione. Durante lo stage presso la Corte Suprema, gli specializzandi ammessi coadiuveranno i magistrati relatori, quelli addetti all?esame preliminare dei ricorsi ed al Massimario, nelle ricerche di legislazione, dottrinali e giurisprudenziali,

Server facoltà di Economia Marco Biagi ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 18/docenti/ monitorestaereo.asp ; la biblioteca di Economia http://biblioeco.unimo.it/home /home.aspx. Per accedere, comunque, alle lauree triennali ed al test di ingresso si può consultare il bando sul sito www.unimore.it > immatricolazioni ed iscrizioni a.

Università digitale Brunetta e di Orio firmano un'intesa ( da "Tempo, Il" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: intesa per il progetto «Università digitale». L'accordo rientra nelle iniziative messe a punto per fare in modo che entro il 2012 tutte le università italiane dispongano di servizi avanzati per studenti, docenti e personale amministrativo, a partire da una completa copertura Wi-Fi e disponibilità di servizio Voip in tutte le sedi.

Scienze della comunicazione: corso on line ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ormai impiega circa cinquanta persone tra docenti e tutor e coinvolge più di trecento iscritti, ma ancora sfugge all'attenzione dei più, perché si svolge quasi interamente non tra i banchi del Magistero ma on line, sul sito internet www.com.unica.it. IL CONVEGNO Proprio per questo, cioè per far uscire la laurea in comunicazione da un certo anonimato,

università, i docenti tra dubbi e paure - antonella romano ( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Palermo Università, i docenti tra dubbi e paure I prof si interrogano sull´addio del direttore. E c´è chi invoca un commissario ANTONELLA ROMANO UN´ISTITUZIONE che mette in fuga i manager esterni, che si siedono su una poltrona che ormai scotta. Da quando non è stato più confermato l´ex direttore amministrativo Mario Giannone,

pisa, in 204 insegneranno gratis ( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pagina XIII - Firenze Le parole Ieri una trentina di docenti a contratto hanno protestato davanti a Lettere Pisa, in 204 insegneranno gratis "Sono contratti della vergogna ma li accettiamo per non perdere contatti" L´UNIVERSITà di Pisa arruola i volontari della cattedra, quelli che insegneranno gratis.

piazzetta cuccia provincia di arcore lo dice il codice ( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La fusione tra la filiale del gruppo privato e quella della Caisse des Dépots, voluta fortemente dall´Eliseo, darà vita a un gruppo paritario pubblico/privato: avrà un fatturato di 8,3 miliardi di euro e 130 mila dipendenti. Gli azionisti minoritari della Transdev saranno liquidati: la Ratp, l´azienda del metrò parigino, riceverà degli assets per il suo 25,

così tra dieci anni diventerà artificiale - luigi bignami ( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: ha annunciato alla TedConference2009, che si sta tenendo in questi giorni all´Università di Oxford, in Gran Bretagna, che entro dieci anni si potrà costruire un cervello del tutto simile a quello dell´uomo. «Alla TedConference del 2019 - ha detto il ricercatore - manderemo un ologramma dei nostri cervelli per parlare tra noi».

Bravo, indiano, prof alla Bocconi Il fermato alla frontiera ( da "Corriere della Sera" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: Nel corso dei quali la Bocconi non è stata con le mani in mano: «Grazie al decreto legge uscito a gennaio 2008, docenti e ricercatori stranieri ora possono ottenere un permesso che copra tutta la durata del contratto. Ma l'ente che li assume deve iscriversi a un albo istituzionale, per poi avviare la procedura. Ebbene, l'albo è comparso sul sito del Ministero dopo 9 mesi.

Microtelecamere e minirobot Arriva la nanomedicina ( da "Corriere della Sera" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: E' questo l'obiettivo del Centro europeo di nanomedicina, nato grazie all'impulso della Regione che ha già investito 4 milioni. E che ha trovato la collaborazione di nove centri di ricerca pubblici e privati tra cui l'Istituto europeo di oncologia, guidato dal professor Umberto Veronesi ( nella foto ). A PAGINA

ateneo, diciamo basta a docenti sottopagati e privi di tutele ( da "Tirreno, Il" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: diciamo basta a docenti sottopagati e privi di tutele di Cristina Passetti L'università italiana esprime nella docenza in appalto una delle sue anomalie più eclatanti. Dal 1998, anno in cui la legge Berlinguer istituì i contratti di diritto privato con "studiosi od esperti di comprovata qualificazione professionale",

"Tra un decennio il cervello artificiale" ( da "Repubblica.it" del 24-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: ha annunciato alla TedConference2009, che si sta tenendo in questi giorni all'Università di Oxford, in Gran Bretagna, che entro dieci anni si potrà costruire un cervello del tutto simile a quello dell'uomo. "Alla TedConference del 2019 - ha detto il ricercatore - manderemo un ologramma dei nostri cervelli per parlare tra noi".

Giovani, università e futuro ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: indispensabile che si formino tecnici che sappiano fare da trait d'union tra mondo della ricerca pubblica e imprese. Finora queste due entità sono vissute in splendido isolamento: i professori, i ricercatori, i dottorandi nelle aule e nei laboratori, i proprietari i manager, i lavoratori nelle aziende. A volte era troppo costoso o difficile instaurare dei legami tra questi due mondi.

Il gip: ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Farmacologia alla facoltà di Medicina e direttore del Dipartimento stesso, indagato di falsità materiale e ideologica, tentato abuso d'ufficio in concorso e tentata concussione per un presunto concorso pilotato. Il «no» alla richiesta del pubblico ministero che lo aveva iscritto nel registro degli indagati dopo la denuncia presentata da due dei candidati al concorso finito

Fiorenzuola (Pc): medicina di gruppo, cartelle cliniche informatizzate al letto del paziente ( da "Sestopotere.com" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: due medici della medicina di gruppo hanno conseguito il diploma di Alta Formazione in e-Health (tecniche di comunicazione e informatica per la sanità) all?Università degli Studi di Bologna. Infine, il dottor Mauro Bonomini, coordinatore di Rose Selvatiche, insegna come docente in questo stesso corso.

Un neurone del nostro cervello per ogni grande star del cinema ( da "Tempo, Il" del 24-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: grandi divi sono «assunti» con il «posto fisso» nel nostro cervello. Il gruppo di studiosi coordinati da Quian Quiroga è dell'Università britannica di Leicester, i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology. Alla scoperta hanno collaborato un gruppo di esperti dell'Ateneo di Los Angeles.

Università, più fondi alle migliori ( da "RomagnaOggi.it" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Seguono Bologna con 5 milioni e Padova con 4. Molti gli atenei del Centro-Sud promossi: Roma "Tor Vergata", l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche,

Trento è l'università più virtuosa, bene i Politecnici di Torino e Milano ( da "Stampaweb, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma ?Tor Vergatà, l?Università di Chieti e Pescara, l?Università della Calabria, l?

Seminari di editoria Ars in Fabula, Mace ( da "superEva notizie" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Macerata, è stata una delle principali esperte italiane di illustrazione per l'infanzia e di storia dell'arte: la prof.ssa Paola Pallottino, già docente di storia dell'arte contemporanea all'Università di Macerata. Nella seconda settimana il viaggio nell'illustrazione e nell'editoria per l'infanzia è continuato con Walter Fochesato,

La base San Marco e il primato spaziale italiano ( da "Rinascita Online" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Dopo la guerra, è docente alla facoltà di ingegneria dell?Università di Roma, per primo in Italia esegue esperimenti di propulsione spaziale. La prima volta arrivò la Polizia di Stato: si temeva, data l?esplosione, un attentato dinamitardo. Era solo stata il suo primo esperimento, fallito.

Morgantina, ora è un libroil 50 anniversario degli scavi ( da "Sicilia, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come docente ed è stato ottenuto grazie alla Facoltà di Lettere dell'Università di Catania". "Sono soddisfatta - ha concluso Ina Copia (attualmente assessore comunale alla Cultura con l'amministrazione Gangi) - di avere avuto la possibilità di consegnare alla stampa gli atti di quell'importante convegno che vogliono manifestare la riconoscenza,

Emergenza idrica in cittàModica. ( da "Sicilia, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Il suo è uno dei tipici "cervelli in fuga". Ma chissà che un giorno Rossana Occhipinti da Scicli, giovanissimo talento della ricerca mondiale non decida di tornare nella propria terra per investire su un modello sul quale tutta la comunità scientifica ha già messo gli occhi.

Una summer school in Diritto costituzionale ( da "Sicilia, La" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e dei docenti Wladyslaw Czaplinski (Accademia delle Scienze di Polonia) e Pasquale Policastro (Università di Szczecin). La summer school, che proseguirà fino a mercoledì 29 luglio, intende proporre un'importante occasione di confronto, a livello accademico, sulle problematiche del diritto costituzionale e comparato di maggiore attualità negli ordinamenti italiano e russo,

"Pacchetto Università": soldi in più solo a Università migliori, Anvur, taglio corsi inutili ( da "Sestopotere.com" del 24-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Hanno ottenuto meno finanziamenti invece 27 Università che non hanno gli standard qualitativi previsti. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma “

Corsi per 250 universitari ( da "Corriere delle Alpi" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: anno Belluno ospita i corsi universitari estivi dell'università di Padova: sono circa 250 gli studenti che quest'estate sono impegnati nelle lezioni tenute dai docenti sul territorio della provincia. I corsi, organizzati dalla Fondazione Angelini e dal Comune nel quadro delle iniziative della Fondazione per l'università e l'alta cultura della provincia di Belluno,

L'alta formazione entra in Seminario con una convenzione ( da "Corriere delle Alpi" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: I docenti sono diciannove, di cui sette laici: molti professori arrivano dalla Pontificia università Gregoriana. Per tre di loro, proprio grazie al finanziamento della Fondazione, sarà avviata la qualificazione di docente stabile. Sullo sfondo il chiostro.

In testa c'è Trento, ultima Macerata ( da "Corriere delle Alpi" del 25-07-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cultura

Abstract: numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia,

In testa c'è Trento, ultima Macerata ( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia,

Pd, scoppia il caso Marino: ( da "Secolo XIX, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ateneo accetta le dimissioni del parlamentare genovese, allora docente presso la Scuola di Medicina di Pittsburgh, imponendogli anche la restituzione di tutti i benefit, nonché la rinuncia a ogni buonuscita. Marino dovette lasciare anche la direzione dell'Ismett, istituto di Palermo specializzato in trapianti, collegato all'università americana.

struttura giovane e dinamica premiata per i bilanci sani ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 800 iscritti e 300 docenti riceverà un milione di euro in più. A giocare in favore di questa università, sicuramente le piccole dimensioni, che rendono più facile l´equilibrio tra alta qualità della didattica e bilanci sani. Un vantaggio rispetto agli atenei più grandi.

la riorganizzazione interna ha migliorato la didattica ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 52% che corrisponde a un aumento del Fondo di finanziamento ordinario di ben 4,8 milioni di euro. Fra le caratteristiche che hanno consentito questo risultato per l´ateneo che conta 35.500 iscritti e 1.690 docenti, l´organizzazione della didattica su cui hanno puntato negli ultimi anni e una struttura interna migliorata.

nuovi finanziamenti grazie ad accordi ue e convenzioni locali ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: con un aumento dei finanziamenti del 10,69% è l´Università degli studi di Trento. 15.500 studenti, 550 docenti, l´ateneo trentino vede ricompensato il suo forte impulso per i progetti europei, particolarmente importanti nelle valutazioni ministeriali, e le tante convenzione con la provincia autonoma.

il quadro di un'italia spezzata in due ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il 20% dal numero di ricercatori e docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca valutati positivamente; e il 30% dalla capacità di intercettare fondi Ue. Il 20% del voto sulla qualità della didattica viene invece, rispettivamente, dalla capacità di trovare lavoro dei laureati entro tre anni;

tagli dolorosi per la cenerentola della classifica ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Con i suoi 12.100 iscritti e i 290 docenti, l´Università è stata penalizzata per una didattica e una ricerca poco virtuose, ma per le ragioni precise di questo risultato sarà necessario aspettare i dati relativi alla classifica previsti per lunedì.

"il nostro successo? contatti in europa e bravi docenti" - salvo intravaia ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: rettore dell´università di Trento, che secondo il ministero dell´Università è la più virtuosa d´Italia. Come avete raggiunto questo traguardo? «Non si improvvisa, ci vogliono bravi docenti e personale tecnico e amministrativo all´altezza. E occorre puntare sulla qualità che occorre mettere al centro della propria azione.

la stangata sui conti rischia di aggravare problemi atavici ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 5 milioni di euro, seconda per tagli in termini assoluti solo alla Sapienza. Per questa università problemi simili a quelli dell´altro ateneo siciliano a cui si aggiungono problemi atavici per quanto riguarda la gestione dei bilanci. Per i 63.100 studenti e i 2.090 docenti si prospetto un anno fatto di tagli.

dieci anni di vita ma la ricerca non va a bersaglio ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: bilancio sarebbe potuto essere peggiore senza il limite massimo fissato in questa misura, l´Università degli Studi di Foggia. Con 10.700 studenti e 340 docenti, per lei i milioni di euro in meno saranno 1,1. A giocare contro l´ateneo pugliese, la sua giovane età. Nato appena dieci anni fa, nel 1999, è stato penalizzato da valutazioni che in alcuni casi si basano su dati del 2000.

Quando Ciampi si indignò per lui ( da "Tempo, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Peggio: di mettere in fuga i cervelli migliori. Il caso di Ignazio Marino insomma non passò inosservato sette anni fa. Esplose forte e chiaro soprattutto sui media anche perché fu lo stesso chirurgo a «politicizzarlo» dal primo giorno. Nessun cenno a rimborsi gonfiati, alle contestazioni che provenivano dagli Stati Uniti.

sapienza e roma tre, tagli ai fondi - chiara righetti ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dal numero di docenti coinvolti nei progetti alla capacità di attrarre fondi europei); per un terzo in base alla didattica (dal numero di studenti in regola con gli esami ai dati sul lavoro dopo la laurea). Risultato? Successo dei campus minori; finanziamenti tagliati invece ai due atenei più grandi e prestigiosi della capitale.

volterrana alla casa bianca ( da "Tirreno, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Dal 2002 vive e lavora in California dove studia gli effetti dell'abuso di droghe sul cervello Volterrana alla Casa Bianca La ricercatrice Marisa Roberto premiata dal presidente Obama VOLTERRA. Marisa Roberto è un "cervello in fuga". Ha lasciato non solo Volterra ma anche l'Italia e da qualche anno è una ricercatrice in California, presso lo Scripps Research Institute.

qualità e conti, l'università trova un tesoretto - nadia campini ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università di Genova ammonta a 3016 dipendenti, di questi i docenti sono 1634 di cui 515 ordinari e 489 associati, i ricercatori 593, ai quali si affiancano 5 dirigenti, e 1377 tecnici amministrativi, di questi 85 sono addetti alle biblioteche, 706 all´area amministrativa, 83 all´area servizi, 436 all´area tecnico-scientifica ed elaborazione dati,

attenti agli atenei con troppi esami - vittorio coletti ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: riforma Berlinguer e del corporativismo dei docenti. Ma attenzione! I professori universitari sono abili nei trucchetti e in molti casi la riduzione del numero degli esami sarà solo apparente, perché un insegnamento può essere suddiviso in moduli tenuti da più docenti, che, magari, se li contendono in una patetica e formale gara tra poveri frustrati alla caccia di 20 ore di cattedra.

prof contestato va in pensione ma in cattedra resta la moglie - giuliano foschini ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è che mentre altri docenti hanno rivisto il loro metodo che secondo noi era troppo vessatorio nei confronti degli studenti, per l´esame di Fisiologia questo non è successo». Anzi, è accaduto altro. Il professor Gallucci è praticamente in pensione e di fatto ha smesso di interrogare: davanti a lui si presentano soltanto gli studenti che hanno seguito le sue lezioni,

in testa c'è trento, ultima macerata ( da "Tirreno, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia,

"ma il suo primato non è contestabile" - roma ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia della scienza all´Università di Milano ed editoralista del mensile Le Scienze, il primato di Galileo Galilei nel contributo alla moderna astronomia non è in discussione. Come stanno le cose? «E´ vero che Harriot guarda la luna e la disegna nell´estate del 1609, mentre Galileo lo farà qualche mese dopo.

pagelle da rivedere - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente e della capacità delle università di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. Nel secondo caso, la qualità della didattica è stata valutata in base "alla percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dal conseguimento della laurea,

Fondi in base al merito Il ministro merita fiducia ( da "Riformista, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: dei docenti e dei ricercatori, dalla promozione del senso di un'identità condivisa. Questi fattori, è sempre l'esperienza internazionale a mostrarlo, sono cruciali in particolare quando, come probabilmente deve accadere anche da noi, le università devono reperire una parte dei fondi di cui hanno bisogno attraverso le rette pagate dagli studenti e le donazioni dei privati.

( da "Riformista, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Lo ripeto: l'importante è avere iniziato una riforma dell'Università, poi potremo apportare tutti i miglioramenti possibili. Importantissimo è attrarre docenti e ricercatori europei. Il centrodestra esulta sostenendo che in questo modo saranno finalmente abbattuti gli ormai noti baronati universitari.

Scoperto un villaggio antico ( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: equipe di docenti e studenti dell'università e il loro entusiasmo che ha permesso questa nuova importante scoperta, poi Sandro De Maria del dipartimento di archeologia ha ricordato in premessa gli undici anni di collaborazione feconda e virtuosa tra università, Comune e Soprintendenza archeologica, quindi ha riassunto le varie fasi di scavo effettuate nell'

Appellata la sentenza favorevole alle coop Il processo si trascinerà per altri anni ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: nella convenzione pubblico-privata stipulata nell'87. Ma il tribunale ha respinto le motivazioni del Comune e l'ha condannato a risarcire le spese. La vicenda coinvolge una decina di cooperative e almeno duemila residenti e riguarda le opere di urbanizzazione realizzate sulla base di una convenzione e che, in seguito, i tecnici comunali segnalarono difformi rispetto al progetto.

Nasce l'agenzia di valutazione degli atenei che si occuperà presto di Urbino ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: IN CORSO IL CAMBIO DI «STATUS» DA PRIVATA A PUBBLICA IL GOVERNO ha dato il via libera alla nuova Agenzia (Anvur) che valuterà la qualità degli atenei e della ricerca. L'Anvur deciderà su fondi da distribuire agli atenei migliori e dovrà valutare il bilancio dell'Ateneo di Urbino, sulla base di quanto stabilito dal decreto di statalizzazione.

Atenei, più soldi ai migliori E tagli alle cattedre inutili ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: presenza di corsi affidati a propri docenti di ruolo, la regolarità degli esami. I verdetti di qualità spetteranno alla nuova Agenzia di valutazione Anvur, che unifica e sostituisce Cnvsu e Civr, i due comitati preesistenti. L'Anvur esaminerà anche elementi come strutture, finanziamenti esterni, lo scambio di ricercatori, la qualità della ricerca e ogni anno redigerà un rapporto.

Più soldi ai virtuosi ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per esempio le pubblicazioni dei docenti. E' stato preso in considerazione l'anno 2003, perchè da allora non era più stata fatta una valutazione della ricerca. Se si fosse tenuto conto degli ultimi due anni i risultati sarebbero stati ben più positivi. Nel 2003, però, l'ateneo ha operato bene, quindi, abbiamo ricevuto finanziamenti in più,

Epidemia a nord-est Quei genitori e figli uniti con i farmaci Un'inchiesta della Finanza rivela un giro di sostanze dopanti utilizzate dai minorenni con il consenso delle loro fami ( da "Unita, L'" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: a cui docenti e operatori della facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona hanno per altro fatto l'abitudine, monitorando periodicamente quello stesso territorio del Nordest fotografato in modo impietoso dall'inchiesta "Via col Doping", tramite la quale la Guardia di Finanza di Padova è giunta nei giorni scorsi a provvedimenti-

Senza docenti corsi da chiudere ( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ogni struttura avrà a propria disposizione un pacchetto di ore di insegnamento in base al numero dei docenti di ruolo che potrà mettere in campo. All'interno di questo tetto, le università potranno organizzare gli insegnamenti in modo autonomo, ma la presenza di docenti a contratto o assegnisti e dottorandi non potrà contribuire a moltiplicare l'offerta formativa.

Si sbloccano i concorsi congelati dalla riforma ( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: chiudendo i cancelli delle commissioni ai docenti inattivi, cioè quelli che non possono vantare pubblicazioni scientifiche nell'ultimo triennio. L'anagrafe dei docenti, chiamata a registrare l'attività dei professori, non è però ancora partita. L'ultimo tassello approvato ieri è la nuova griglia di valutazione delle pubblicazioni di chi partecipa ai nuovi concorsi per i ricercatori.

Marino e caso Ismett Nulla da nascondere ( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: E invece adesso ricevevo pressioni dagli ambienti dell'università e della politica. Il mio metodo di lavoro non piaceva più. A quel punto volevo tornare a vivere e lavorare in un modo sereno». Al suo abbandono, in Italia si parlò di 'fuga di cervelli, di pressioni politiche, di aria irrespirabile.

Mussi: Piccoli espedienti utili per coprire i tagli ( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: In una trasmissione televisiva venni quasi insultato da Renato Brunetta, modesto docente universitario come risulta dai ranking delle agenzie di valutazione mondiali. Ma l'Anvur fu pensato dal nostro governo, guardando ad altre esperienze molto consolidate in Europa, come un organismo estremamente importante perché terzo, imparziale.

Più virtuosi che sapienti ( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente e della capacità delle università di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. La qualità della didattica è stata valutata invece dal Cnvsu in base «alla percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dal conseguimento della laurea,

La classifica degli atenei I primi sei sono al Nord ( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università statali non poteva non provocare polemiche. Per quanto riguarda la qualità della didattica si è tenuto conto dei tempi necessari ad un laureato per trovare lavoro (20%), dell'utilizzo nei corsi di docenti di ruolo (20%), degli iscritti al secondo anno con almeno due terzi degli esami del primo anno (40%) e della possibilità concessa agli studenti di valutare la qualità

Pochi laureati e scarsi investimenti Rapporto sull'Italia ultima in Europa ( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Economia aziendale a Verona e responsabile del gruppo di ricerca sull'università dell'Ambrosetti . È giusto intervenire per definire una migliore allocazione delle risorse, tanto più in un quadro nel quale i fondi a disposizione sono purtroppo oggettivamente pochi, come mostrano i dati sulla spesa pubblica per l'

( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: È il paesaggio italiano per Massimo Quaini, il docente dell'Università di Genova che ha coordinato il Rapporto annuale della Società Geografica. «Lo stato pietoso del nostro Paese dal punto di vista paesaggistico è lo specchio fedele della selva di leggi e provvedimenti che, invece di fare chiarezza, hanno incentivato la cementificazione.

Festa per l'unità d'Italia L'esecutivo in campo ( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di storia contemporanea all'Università di Palermo, che teme la richiesta del Comitato di fare di Torino la «sede unica delle iniziative». «Sarebbe la spia di un'insuperata concezione nordista del processo unitario e della stessa italianità», che condannerebbe «ancora una volta il Sud ad una condizione periferica e di marginalità»

Obama chiede scusa al poliziotto bianco ( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: al sergente della polizia di Cambridge James Crowley che arrestò il celebre docente nero della Università di Harvard, Henry Louis Gates, nella sua casa, per offesa e resistenza a pubblico ufficiale, un arresto che il presidente definì «una stupidaggine ». Dopo avergli parlato al telefono per cinque minuti, Obama è entrato in sala stampa alla Casa Bianca, tra la sorpresa dei media,

Vigne: ( da "Corriere del Veneto" del 25-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: 5 Il presidente regionale dei Giovani industriali Vigne: «La fuga di cervelli? Può essere una risorsa» VENEZIA - La «fuga di cervelli», fenomeno in crescita. Specie in Veneto, dove l'alta ricerca universitaria non manca. Ora, però, l'emigrazione intellettuale potrebbe addirittura diventare la carta vincente per rilanciare l'economia.

Il a Politecnico e Bicocca I rettori: Milano aiuti queste eccellenze ( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Milano deve continuare ad investire sull'università e sui giovani. «Siamo tra le realtà che spendono meno in personale: 1.200 docenti per 36mila studenti. Il parametro che ci penalizza di più nelle classifiche è proprio il rapporto docentistudenti. E questo rapporto, di un docente ogni 30 studenti (in Europa la media è di 1 a 20) vuol dire fare più fatica.

Università, superata quota mille iscritti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Mi sono avvalso della collaborazione dei docenti, degli studenti, degli assessori comunale e provinciale alla cultura per individuare gli interventi rivolti a valorizzare sempre più il patrimonio del Consorzio - ha detto Salvatore Cocco nella conferenza stampa - stiamo ipotizzando l'attivazione di una summer school e di master di perfezionamento,

rc: ritirare i bandi ( da "Tirreno, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Rifondazione Comunista ha partecipato al presidio indetto dall'assemblea dei ricercatori e docenti precari dell'Università, mentre il consiglio di facoltà di Lettere «era impegnato a designare in tutta fretta i bandi della vergogna» e a ribadire i 25 posti di insegnamento a titolo gratuito, andati deserti grazie alla campagna degli stessi precari "Io gratis non lavoro".

Marino e caso Ismett ( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: E invece adesso ricevevo pressioni dagli ambienti dell'università e della politica. Il mio metodo di lavoro non piaceva più. A quel punto volevo tornare a vivere e lavorare in un modo sereno». Al suo abbandono, in Italia si parlò di 'fuga di cervelli, di pressioni politiche, di aria irrespirabile.

Mussi: ( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: In una trasmissione televisiva venni quasi insultato da Renato Brunetta, modesto docente universitario come risulta dai ranking delle agenzie di valutazione mondiali. Ma l'Anvur fu pensato dal nostro governo, guardando ad altre esperienze molto consolidate in Europa, come un organismo estremamente importante perché terzo, imparziale.

Cambiano i criteri: Università bocciata. ( da "Corriere dell'Umbria" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dato dal numero di ricercatori e di docenti presenti in progetti italiani considerati positivamente, mentre il 50 lo si ricava valutando con parametri internazionali. Ma per quanto concerne la didattica lascia perplessi quel 40 per cento del punteggio assegnato in base alla capacità degli studenti di iscriversi al secondo anno dopo aver superato i due terzi degli esami del primo.

, per la 1^ volta in Italia IX European Mars Society Convention ( da "Sestopotere.com" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Professore di Progettazione e Costruzione di Macchine presso il Politecnico di Torino; Stefano Dibei, Docente del Centro Interdipartimentale Studi e Attività Spaziale (CISAS) dell?Università di Padova; Eugenio Sorrentino, giornalista scientifico ed aerospaziale; Richard Heidmann, presidente di Mars Society France.

( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia,

Punite le grandi università dell'Isola ( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ieri a Palermo, durante l'"Health Day", docenti universitari, specialisti e ricercatori hanno guidato il vasto pubblico presente all'hotel Villa Igiea Hilton, dentro un percorso di consapevolezza dei comportamenti e degli stili di vita più sani per la prevenzione delle malattie oncologiche.

Con cresce il livello culturale e la professionalità dei giovani ( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il docente per l'ateneo di Catania. Al di là dell'offerta formativa è da sottolineare il fatto che sul piano delle infrastrutture il vertice dell'Università, guidato dal presidente Cataldo Salerno, si sta muovendo per migliorare la situazione della logistica ed offrire agli studenti della Kore delle residenze universitarie che siano adeguate alle necessità degli stessi studenti.

Programmazionedell'per dare una svolta ( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A questi soggetti pubblici si affiancano i soggetti privati per definire il partenariato pubblico privato del Psl che si candida al superamento della prima fase. Ai soci privati "storici" che sono Cna, Cia, Confindustria Enna, Confcommercio, Confcooperative, Lega Cooperative, Legambiente, si aggiungono altre organizzazioni di categoria come la Coldiretti,

Presi dopo colpo in banca ( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: vede coinvolte associazioni e consorzi operanti sul territorio attraverso la procedura del partenariato pubblico-privato. L'ente rivierasco ha stipulato un protocollo d'intesa con le seguenti associazioni civiche: Centro Studi Aci Trezza, l'associazione pescatori di Aci Trezza, l'associazione culturale-sportiva «Deo Iuvante» e il Consorzio operatori turistici Riviera dei Ciclopi.

Bergamo, per la 1^ volta in Italia IX European Mars Society Convention ( da "Sestopotere.com" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Professore di Progettazione e Costruzione di Macchine presso il Politecnico di Torino; Stefano Dibei, Docente del Centro Interdipartimentale Studi e Attività Spaziale (CISAS) dell?Università di Padova; Eugenio Sorrentino, giornalista scientifico ed aerospaziale; Richard Heidmann, presidente di Mars Society France.

Premio internazionale per ricercatrice dell'Università di Modena Reggio ( da "Sestopotere.com" del 25-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ssa Nicoletta Brunello, docente in Farmacologia presso la facoltà di Farmacia dell?Ateneo modenese reggiano, sarà svolta in collaborazione con il dott. Carmine Pariante, Direttore del Dipartimento “Stress, Psychiatry and Immunology” nell?Istituto di Psichiatria del King?

"Il nostro Ateneo promosso per merito grazie ai ricercatori" ( da "Stampa, La" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Abbiamo docenti giovani che, oltre a insegnare, lavorano molto sulla ricerca scientifica. E questo criterio ha influito anche per le Università che hanno ottenuto risultati negativi». Un trend positivo per l'Ateneo tripolare confermato anche da un'altra graduatoria, stilata dal Comitato per la valutazione del sistema universitario e dall'

Cantiere musicale multietnico in Conservatorio ( da "Tribuna di Treviso, La" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ostrava ed Helsinki sono giunti nel Veneto una ventina di giovani musicisti che, in stretto contatto con gli studenti ed i docenti dei conservatori di Castelfranco e Rovigo e dell'Università di Padova, firmeranno il primo grande progetto Eramus sul fronte musicale, il primo approvato dal ministero e che mette a soggetto l'elaborazione di un'opera inedita e contemporanea.

Onore al merito. ( da "Tempo, Il" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: L'utilizzo nei corsi di docenti di ruolo, secondo i «requisiti minimi» stabiliti nelle miniriforme degli anni scorsi: e ci mancherebbe pure che, dopo l'infornata di professori e ricercatori nei concorsi omnibus degli anni precedenti, si ricorresse all'apporto oltre misura di incaricati esterni.

L'infinitamente piccoloporta il mondo a Genova ( da "Secolo XIX, Il" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 2009 Carmelina Ruggiero è docente di Complementi di informatica medica presso la facoltà di Ingegneria a Genova. Di che cosa si occupa il laboratorio che lei dirige? «Il Medinfo del Dist si occupa di nanobiotecnologie, ingegneria cellulare e tissutale, genomica e proteomica e di applicazioni informatiche per la medicina, la biologia e l'ambiente»

ateneo di palermo da rinnovare ma questi tagli sono ingiusti - roberto lagalla ( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti e ricercatori, bravi e motivati (e non sono pochi), che operano nelle nostre università; è un altro capitolo dell´antica e ingiusta storia di sofferenza delle genti meridionali; è un deludente arretramento della funzione di promozione culturale e di educazione alla legalità che gli atenei meridionali svolgono in territori con grave disagio sociale e ad alta densità mafiosa.

una scelta non neutrale - guido trombetti ( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Guardate la produzione scientifica dei nostri docenti. Basta usare Google Scholar. Confrontatela con i docenti dello stesso settore di atenei "premiati" e fate le vostre considerazioni. Ciò avviene perché in qualunque sistema di valutazione non vi sono sentenze assolute. Ogni valutazione segue un punto di vista.

la classifica è fasulla - massimo villone ( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: qualche docente si impegni nello studio privato assai più che nella struttura, perché l´etichetta universitaria paga. Accade che residui di potere baronale facciano proliferare insegnamenti e corsi di laurea del tutto inutili. Accade che microatenei di periferia asfittici e incapaci di fornire un servizio di qualità nascano dalla collusione tra ceto accademico e ceto politico locale,

"roma si sbaglia, abbiamo tagliato" - laura montanari gaia rau ( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dipendeva dal fatto che alcuni docenti distaccati presso altri enti di ricerca (Cnr per esempio) figuravano in carico all´ateneo. Un errore corretto. Lo stesso ministero il 17 giugno aveva inviato la lettera in cui confermava Firenze sotto la soglia di legge. Il prorettore al bilancio Leonardo Casini prende tempo: «Per adesso abbiamo una classifica pubblicata da alcuni quotidiani,

ricerca, sviluppo e innovazione dalla regione arrivano oltre 14 milioni ( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Oltre che dall´estero, i progetti potranno pervenire da ricercatori con posizioni a tempo indeterminato, e determinato, in strutture pubbliche/private «qualificate a svolgere attività di ricerca, e/o assistenza» nel campo della sanità. Scadenza bando: 21 settembre 2009.

per i dottorandi 204 contratti, ma a titolo gratuito ( da "Tirreno, Il" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: In tutto oltre 300 contratti di collaborazione coordinata e continuativa destinanti in larga parte a docenti precari. Nelle facoltà di Lettere e Scienze sono stati chiusi il giorno 20 i primi bandi con insegnamenti a titolo gratuito. E il consiglio di facoltà di Lettere (che si è riunito il 23) ha già approvato la selezione eseguita dalle varie commissioni.

OFFAGNA LA XXII edizione delle Feste medioevali di Offagna si &... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: nata a Rio de Janeiro, in Italia da venti anni, docente di storia della Medicina e di simbologia delle piante all'' Università della Tuscia; Associazione marchigiana astrofili, associazione culturale che riunisce persone che hanno in comune la passione per l'astronomia e la curiosità di conoscere i fenomeni celesti.

i cervelloni alla maratona del sapere ( da "Tirreno, Il" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Una settimana di lezioni e incontri in cinque località italiane (tra queste anche San Miniato) con docenti illustri. L'obiettivo di queste «maratone» del sapere è indirizzare al meglio questi veri e propri talenti dell'intelligenza. C'è chi, come Marianna Nardi (Empoli), cita a memoria passi del De amicitia di Cicerone per spiegare la sua passione per la filologia classica.

Per rabbia e per amore (Io che amo solo ( da "superEva notizie" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: THE NEAPOLITAN POPULAR SONG" Paolo Cimmino Paolo Cimmino è Docente per la Cattedra di Strumenti a Percussione presso il Conservatorio di Musica di Salerno. Insegna Tamburi a Cornice e Percussioni Indiane presso l' UM (Università della Musica) di Roma. Insegna " Elementi di Musica Etnica " presso Musicateneo dell'Università degli Studi di Salerno.

- "E' possibile un ricorso al Tar". ( da "Corriere dell'Umbria" del 26-07-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Professori, ricercatori, assegnisti, personale non docente. L?Università è anche questo?. Gli studenti hanno protestato per il recente aumento delle tasse. ?Capisco. Ma era inevitabile aumentarle. Siamo quasi al collasso. Lo sa che da oltre cento borse di dottorato siamo scesi a trentatré fra tutte le facoltà?


Articoli

Una Facoltà a misura di studente e che punta in alto: Scienze politiche (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

ALL'AVOGADRO DI ALESSANDRIA Una Facoltà a misura di studente e che punta in alto: Scienze politiche La Facoltà di Scienze politiche dell'Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro è una struttura didattica e di ricerca culturale dinamica, giovane e «misura di studente», aperta al rapporto con l'Europa e con la vita internazionale, ma radicata nella società, nell'economia, nella storia e nella cultura del territorio in cui vive. Ma perché iscriversi a Scienze politiche ad Alessandria? «Perché - spiegano all'Ateneo - concentra i vantaggi del piccolo numero e del decentramento (rapidità e certezza nell'accesso al rapporto coi docenti e col personale tecnico-amministrativo, utilizzo immediato delle strutture informatiche e di ricerca, biblioteca, laboratori e così via) con la qualità di livello nazionale e internazionale dell'insegnamento e dei servizi». Secondo l'ultima «Guida alla scelta dell'Università» curata dal Censis, «la nostra Facoltà è la quarta in assoluto nella classifica delle Facoltà di Scienze politiche e la prima in Italia per la produttività nella ricerca e nella didattica, con un punteggio di 110. Offriamo un Laboratorio informatico (Lisp), un Laboratorio di economia sperimentale (Al.Ex) e un Laboratorio informatico per la Patente europea con moltissime postazioni dotate di attrezzature modernissime». La Biblioteca Norberto Bobbio, inoltre, è dotata di collegamenti on line ed è fra le più fornite in Europa come accesso a banche dati di pubblicazioni, articoli e documenti. La nuova offerta formativa e didattica. Per l'anno accademico 2009-2010 la Facoltà di Scienze politiche ha confermato un'offerta formativa completamente rinnovata e ampliata, in coerenza con le indicazioni ministeriali. Tale offerta è maggiormente in grado di rispondere alle richieste provenienti dal territorio, dalla società alessandrina e del Piemonte Sud-orientale, che da tempo chiedono di qualificare anche in funzione complementare agli sbocchi lavorativi, amministrativi e socioeconomici la formazione universitaria. È stato possibile ottenere tale risultato con l'applicazione della normativa sui corsi di laurea interclasse, che permettono allo studente di scegliere il titolo finale di laurea nel quale laurearsi tra due classi di laurea disponibili, naturalmente dopo aver frequentato per almeno un anno un curriculum con esso coerente.

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Governo approva il Mercantour Opera prioritaria, ma senza fondi (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

SENATO.SEGNALAZIONE DI MENARDI Governo approva il Mercantour Opera prioritaria, ma senza fondi Un'autostrada da Cuneo a Nizza, passando per la valle Stura. Ancora il traforo del Mercantour: è previsto nel Dpef (il documento di programmazione economica e finanziaria) per gli anni 2010-2013, approvato dal Consiglio dei ministri. L'annuncia il senatore cuneese Giuseppe Menardi, che è anche vicepresidente della Commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama: «E' stato confermato il collegamento autostradale tra Cuneese e Francia. Viene considerata opera strategica, che potrebbe essere inclusa nella prossima Legge obiettivo. Non sono previsti finanziamenti per il momento, ma questa conferma del Governo Italiano è fondamentale considerando i tempi delle grandi opere pubbliche. Sarebbe utile trovare una forma di finanziamento pubblico-privata per la progettazione: la Sitraci, con i dovuti aggiornamenti, può rappresentare un punto di ripartenza». La società Sitraci (nata 50 anni fa per realizzare il traforo del Ciriegia) sta definendo la fusione nella Geac (ad autunno), dopo la delibera del Consiglio provinciale. Nell'ultimo decennio si è trasformata in un'agenzia per progettare infrastrutture, anche con finanziamenti pubblici. Oggi è al 76% in mano di privati (società autostradali come Garboli, Torino-Milano, traforo del Frejus, società come Ferrero e Michelin, banche, fondazione Crc) oltre alle Province di Asti, Alessandria, Torino e Cuneo (azionista al 14%). Tiepide per ora le reazioni d'Oltralpe. José Balarello, senatore onorario francese e vicepresidente della Provincia delle Alpi Marittime: «Per adesso di Mercantour non si parla più. Si deve finanziare il raddoppio del tunnel del Tenda e molti soldi sono stati investiti per realizzare l'alta velocità Marsiglia-Tolone-Nizza».

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Novità alla facoltà di Scienze politiche (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università della Valle d'Aosta Novità alla facoltà di Scienze politiche Presso la sede dell’Università in Strada Cappuccini 2 A, la Facoltà di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali ha presentato le novità per l’anno accademico 2009/2010. Per quanto concerne il corpo docente, la novità più rilevante è l’arrivo del giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo Vladimiro Zagrebelsky che nel secondo semestre terrà un corso per gli studenti del terzo anno dal titolo “La tutela dei diritti fondamentali innanzi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo”. Il giudice Zagrebelsky si aggiunge gli attuali docenti del corso di laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell'Ateneo valdostano tra cui il Professor Guido Neppi Modona, Presidente Emerito della Corte Costituzionale che terrà il Seminario “Giustizia penale interna ed internazionale”, il Professor Luciano Violante, presidente emerito della Camera dei Deputati che impartirà il corso “Governare la Repubblica: l’evoluzione dei rapporti e dei conflitti tra poteri politici centrali, giustizia e regioni”, S. E. il Professor Luigi Vittorio Ferraris, Ambasciatore d’Italia che terrà il corso “Relazioni internazionali I”. Vladimiro Zagrebelsky, di origine russa, si è laureato in giurisprudenza all'Università di Torino nel 1963. Nel 1965 è entrato in Magistratura. è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1981 al 1985 e dal 1994 al 1998. è stato presidente della commissione istituita per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario al nuovo codice di procedura penale (1989). Dal 1998 al 2001 è stato il responsabile dell'Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, scelto da Giovanni Maria Flick. è stato inoltre Presidente della Commissione delle Nazioni Unite per la prevenzione della criminalità. Il 25 aprile 2001 è stato eletto giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa dove svolge attualmente le sue funzioni. >> La vocazione internazionalistica della Facoltà, che si connota, in modo assolutamente originale in Italia, per l’attenzione ai temi della cultura e della politica francofona nelle relazioni internazionali, è testimoniata non solo dalla presenza nel corpo docente di colleghi di lingua francese titolari di corso (come i Proff. M. Guillou e T. Phan-Labays), ma anche dai numerosi studiosi francofoni o personalità di chiara fama, sempre espressione del mondo francofono che saranno chiamati ad intervenire nell’ambito di attività integrative della didattica (Prof. Tremaud), o di supporto alla stessa Infine, l’istituzione della Chaire Senghor ha permesso alla Facoltà di entrare in un réseau di 12 Università selezionate nel mondo e, dunque, di ampliare ulteriormente i propri contatti con il mondo francofono. A completamento ed integrazione dell’attività didattica frontale, sono inoltre previste esperienze attive “sul campo”, nella forma di periodi di stage all’estero presso uffici diplomatici e/o di organizzazioni internazionali. Hanno già dato luogo a scambi di studenti o a stage gli accordi conclusi con l’Organisation Internationale pour la Francophonie (OIF) di Parigi, con l’Inframond di Lione e, nell’ambito degli accordi Erasmus, con l'Institut d'Etudes Politiques (IEP) di Grenoble e l’Università Carlos III di Madrid. Si è inoltre concluso un accordo-quadro con l’Università di Yamanashi (Giappone), sempre per favorire la mobilità degli studenti e del corpo docente. Un’altra importante novità per la Facoltà sarà l’istituzione di un maggior numero di corsi erogati in orario serale (v. tabella) che saranno disponibili anche per gli studenti del terzo anno. L’iniziativa, in accordo con le politiche dell’Ateneo, è volta a favorire la partecipazione alla vita universitaria e la preparazione degli studenti lavoratori. BUR.IT 23.07.09

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Matematica: per la prima volta doppia laurea Trieste-Lubiana (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Trieste Matematica: per la prima volta doppia laurea Trieste-Lubiana è stato firmato nei giorni scorsi dai rettori delle Università di Trieste e Lubiana, Francesco Peroni e Andreja Kocjancic, un accordo di collaborazione per il rilascio di una doppia laurea in Matematica. L’accordo prevede che ogni anno un numero massimo di cinque studenti iscritti a ciascuna delle due Università, frequentino le lezioni del terzo anno del corso di laurea in Matematica, e sostengano i relativi esami, nell’Università partner. è previsto anche il pieno riconoscimento da parte dell’Università ospite degli esami svolti dallo studente nei primi due anni di corso. Successivamente gli studenti partecipanti al programma conseguiranno la laurea in entrambe le Università, previa discussione di una dissertazione, preparata sotto la supervisione di due professori, uno per ciascuna Università. Per essere ammessi al programma, gli studenti interessati devono presentare domanda durante il loro secondo anno di studio. Le domande sono vagliate da una commissione paritetica Trieste-Lubiana, che stila la graduatoria entro il mese di aprile. Le lezioni, che gli studenti partecipanti al programma sono tenuti a frequentare, si svolgono nelle normali lingue curriculari, cioè italiano a Trieste e sloveno a Lubiana. Quindi il programma si presenta particolarmente attraente per gli studenti dei due Paesi appartenenti alle rispettive minoranze linguistiche, che avranno così l’opportunità di conseguire due titoli di laurea, validi a tutti gli effetti. >> Ma anche per gli studenti italiani che non parlano la lingua slovena l’accordo può essere interessante, come un valido mezzo per imparare la lingua e venire a conoscenza della realtà e della cultura della Slovenia. Per facilitare la loro partecipazione, sono previsti corsi estivi di sloveno. Questo accordo di collaborazione didattica, che si affianca ad un progetto Erasmus già consolidato, persegue la linea di internazionalizzazione dell’Università di Trieste e di collaborazione con le Istituzioni vicine al nostro territorio, e prevede anche uno scambio di docenti fra i due Atenei. All’aspetto didattico si affianca l’aspetto scientifico, con l’organizzazione di un seminario permanente di Matematica da tenersi in ciascuna Università. BUR.IT 23.07.09

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Bando per i concorsi di ammissione a Medicina. Iscrizioni aperte anche per i corsi di Economia (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Univ. Cattolica di Roma Bando per i concorsi di ammissione a Medicina. Iscrizioni aperte anche per i corsi di Economia Medicina e Odontoiatria, ma anche Biotecnologie, tutte le lauree delle Professioni sanitarie, Scienze cosmetologiche, l’area Economico manageriale e sanitaria e, novità per la sede di Roma, il corso di laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (interfacoltà con la Facoltà di Scienze della Formazione della Cattolica di Milano). è questa, in sintesi, la ricca e articolata proposta dei corsi di laurea triennale, magistrale/specialistica e magistrale a ciclo unico offerti dalla sede di Roma dell’Università Cattolica per l’anno accademico 2009-2010. è ormai tempo di pre-iscrizioni e di iscrizioni. Infatti è stato pubblicato il bando per i concorsi di ammissione a tutti i corsi di laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia, mentre sono aperte le iscrizioni ai corsi di laurea della Facoltà di Economia della Cattolica attivati a Roma, alcuni interfacoltà con Medicina. Più in dettaglio, la Facoltà di Medicina e Chirurgia offre i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia (233 posti disponibili) e in Odontoiatria e protesi dentaria (18 posti disponibili); i corsi di laurea triennale che coprono l’intera gamma delle Professioni sanitarie, attivati non solo nella sede centrale di Largo Francesco Vito 1, ma anche nei poli formativi collegati presenti sempre a Roma e nel Lazio, ma anche in Piemonte, Lombardia, Alto Adige, Basilicata e Molise; il corso di laurea specialistica in Scienze infermieristiche e ostetriche (attivato a Roma e a Torino); i corsi di laurea in Biotecnologie sanitarie (triennale) e Biotecnologie mediche (magistrale), il corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie cosmetologiche e il corso di laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. A questi si aggiungono i corsi di laurea dell’area economico–sanitaria, nati dall’esperienza di collaborazione organica e sistematica tra la Facoltà di Medicina e Chirurgia e la Facoltà di Economia della sede di Milano, che hanno realizzato un polo di eccellenza nella ricerca e nella formazione nell’ambito dell’economia e del management delle aziende e dei servizi sanitari. I corsi di laurea triennale in Economia e Gestione delle Imprese, delle Aziende e dei Servizi Sanitari, con due percorsi, uno di tipo manageriale e l’altro di impronta sanitaria, consentono di svolgere attività professionale nel campo del management relativo ai servizi sanitari. >> A integrazione della formazione professionale, gli studenti hanno l’opportunità di sperimentare con docenti e tutor e con stage, in un “laboratorio” di eccezione qual è il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, le conoscenze acquisite in aula. Per proseguire e specializzare al meglio la preparazione, la sede di Roma propone due corsi di laurea magistrale in Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari (interfacoltà Medicina – Economia) e in Management per l’impresa.Il bando per i concorsi di ammissione (per titoli ed esami) ai diversi corsi di laurea delle Facoltà di Medicina e per l’iscrizione ai corsi della Facoltà di Economia sono disponibili presso i Servizi didattici e accademici della sede universitaria (Largo F. Vito 1) e consultabili/scaricabili dal sito internet www.rm.unicatt.it/ammissioni. Le domande di pre-iscrizione a tutti i corsi di laurea della Facoltà di Medicina dovranno essere presentate entro il 24 agosto 2009. Per i corsi di laurea della Facoltà di Medicina sono tre le prove in calendario: il test psicoattitudinale (60 domande a risposta multipla di logica, ragionamento verbale e numerico, attenzione e precisione), il test di cultura scientifica (40 domande a risposta multipla di biologia, chimica, fisica), il test di cultura generale e di religione cattolica (40 domande a risposta multipla su attualità, informatica, inglese, storia, religione, cultura umanistica). Il voto di maturità e i risultati delle tre prove danno origine a quattro graduatorie distinte, espresse in ranghi. La graduatoria finale per l’ammissione ai corsi di laurea è ottenuta combinando le singole graduatorie in base all’ordine crescente della somma dei ranghi assegnati a ciascun candidato. BUR.IT 23.07.09

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Laurea magistrale interuniversitaria internazionale in "European Youth Studies" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Salerno Laurea magistrale interuniversitaria internazionale in “European Youth Studies” L’Agenzia per l’Educazione, gli Audiovisivi e la Cultura della Commissione Europea ha ritenuto meritevole di co-finanziamento il progetto di istituzione di una laurea magistrale interuniversitaria internazionale in “European Youth Studies”. Il progetto, che mira a formare esperti con competenze nei campi delle politiche, dell’intervento sociale e della ricerca sulla condizione giovanile, coinvolge 11 università europee, tra le quali quella di Innsbruck, con funzioni di coordinamento (Professoressa Lynne Chsholm), e l’Università di Salerno, con la partecipazione del prof. Raffaele Rauty e del dr. Maurizio Merico del Dipartimento di Sociologia e Scienza della Politica. Il riconoscimento ricevuto testimonia il proficuo lavoro che il comitato promotore ha svolto e la capacità dei docenti dell’Ateneo salernitano di contribuire in modo profondamente qualificato ai percorsi di alta formazione a livello europeo e internazionale. >> Per ulteriori informazioni: rauty@unisa.it; merico@unisa.it BUR.IT 23.07.09

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In edicola e in libreria "Aeolo", la rivista di cultura realizzata dagli studenti (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Pisa In edicola e in libreria “Aeolo”, la rivista di cultura realizzata dagli studenti E’ da pochi giorni in vendita nelle edicole e nelle librerie. Si chiama “Aeolo” , una nuova rivista culturale fondata da Enrico Santus nell’aprile 2008 e realizzata dal lavoro di un gruppo di studenti universitari. Dopo due numeri monografici – rispettivamente dedicati ai temi “il Vento” e “la Finestra” – esce il primo numero con l’editore Felici, dedicato al tema “la Periferia”. In questo primo compleanno del progetto, “Aeolo” ha dato spazio a immagini e fotografie di altissima qualità nonché a personalità di spicco nazionale e internazionale come Boris Pahor, autore triestino attualmente candidato al Nobel per la Letteratura; Stefano Brugnolo, docente e critico di letteratura; David Donnini, studioso della figura storica di Cristo e dei punti controversi presenti nei Vangeli. Al prezzo di 4,80 € il lettore può assicurarsi un tascabile denso in tutte le sue 104 pagine. >> Per informazioni sul dove trovarlo o abbonamenti a prezzi vantaggiosissimi, visitare il sito www.aeolo.it o iscriversi al gruppo “Aeolo” su Facebook. BUR.IT 23.07.09

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Il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione Iraniano all'Ateneo (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università della Tuscia Il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Iraniano all'Ateneo “Auspichiamo un intenso scambio culturale, di conoscenze, tecnologie e di ricerche in campo universitario che coinvolga non solo i nostri studenti ma anche i docenti delle due Università”. Così Seyed Mohammad Hosseini sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Iraniano ha esordito incontrando il prof. Stefano Grego, responsabile dell’Ufficio Affari Internazionali dell’Università della Tuscia e il prof. Eddo Rugini preside della Facoltà di Agraria. Hosseini, che era accompagnato da una delegazione di docenti universitari dell’Iran, è anche il Magnifico Rettore dell’Università di Payam Noor con sede a Teheran. Questo Ateneo ha 800.000 studenti, più di 500 sedi distaccate ed una anche in Italia, a Mantova. “Ha corsi completi in varie discipline, ha detto Hosseini, ed ogni anno i ricercatori sono obbligati a trascorrere 6 mesi all’estero per aggiornamenti scientifici finanziati dal Governo Iraniano. Con l’Università della Tuscia vogliamo intrattenere, ha detto, un rapporto molto stretto scambiando docenti e studenti. Per questi ultimi si arriverà ad una laurea universitaria riconosciuta sia in Italia sia in Iran”. “Il prossimo 20 luglio, ha detto il professor Stefano Grego, il senato accademico dell’Ateneo viterbese, esaminerà una bozza generale di convenzione con università non italiane per l’ottenimento di doppi diplomi. Se sarà approvata, come è auspicabile, si darà il via alla collaborazione anche con l’Università di Payam Noor. L’accordo che abbiamo avviato non è solo con la Facoltà di Agraria ma con tutte le altre dell’Università della Tuscia”. >> “E’ un momento di importante crescita sia per l’Ateneo viterbese, ha sottolineato il preside di Agraria Eddo Rugini, sia per l’Università di Payam Noor che porterà a Viterbo gli iraniani ed in quel paese studenti e docenti viterbesi. E’ anche un rafforzamento dello scambio scientifico in atto con l’Iran dal momento che tanti “borsisti” di Teheran sono venuti e vengono a Viterbo. Alcuni hanno completato il corso proprio all’Università della Tuscia conseguendo la Laurea Magistrale”. La collaborazione tra le Università della Tuscia e di Payam Noor, prevede anche la realizzazione di progetti comuni che coinvolgeranno ricercatori dei due Paesi. BUR.IT 23.07.09

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Per il Nevegal i privati nella Nis (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

«Per il Nevegal i privati nella Nis» De Barba: «Puntare sull'estate e nuovi alberghi» BELLUNO. A proposito della Nis, la società comunale che gestisce gli impianti sportivi e il Nevegal, il sindaco Prade aveva parlato di «cancro», di un pozzo senza fondo che divora soldi pubblici, non escludendone una trasformazione. L'amministratore unico della Nis Walter De Barba rilancia, precisando e non entrando nelle polemiche politiche, nel confronto tra maggioranza e opposizione. E parla di «metamorfosi», più che di rivoluzione. «Penso sia ormai necessario - afferma - che ci debba essere una società, la Nis, che gestisce solo gli impianti del Nevegal. Una società mista pubblico-privato in cui far entrare, appunto, soci privati per promuovere sulla montagna un nuovo sviluppo e nuova ricettività». Facile controbattere che una buona stagione invernale non fa "primavera" e che quindi, visto l'andamento nivologico complessivo, più di un dubbio c'è sul rilancio pubblico-privato. «Vero. E, infatti, senza tralasciare l'inverno, è necessario puntare sull'estate offrendo tutto quello che questa stagione può dare, dalle passeggiate alla possibilità di svolgere sport i più diversi, a tanto altro. Certo, la base rimane la ricettività, in primis gli alberghi. Bisogna farne». L'amministratore unico riflette poi sulla gestione degli impianti sportivi comunali. «Per quelli - afferma - è auspicabile una società pubblica ad hoc. Mi lasci dire un'altra cosa». Prego. «Stiamo facendo molto e la direzione intrapresa è quella giusta. Basti pensare all'opera di recupero crediti nei confronti delle società sportive che hanno usufruito degli impianti. Su un totale di oltre 300 mila euro dovuti alla Nis si è riusciti a riscuoterne 120 mila, e proseguiremo, anche se ci sono stati scontri molto duri con le società». Un ringraziamento particolare dell'amministratore unico va ai dipendenti, 15 fissi che arrivano a 35-40 in inverno per la gestione degli impianti del Nevegal. «Stanno facendo un ottimo lavoro - sottolinea De Barba - Li voglio pubblicamente tranquillizzare sul loro futuro e ricordare anche che, in vista della prssima stagione invernale, sono già 700 gli abbonamenti sottoscritti, un ottimo risultato».

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Nuova formula di gestione per il palaghiaccio di Alleghe (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

La giunta Pianezze studia il rilancio della struttura Nuova formula di gestione per il palaghiaccio di Alleghe Il sindaco: «Contratto rinnovato fino a fine anno con la squadra di hockey, poi ipotizziamo la creazione di una società pubblico-privato» ALLEGHE. Per lo stadio del ghiaccio l'amministrazione comunale pensa a una nuova forma di gestione. Il sindaco Gloria Pianezze lo aveva annunciato in campagna elettorale: «Vogliamo aumentare la fruibilità e garantire un'ulteriore valorizzazione dello stadio del ghiaccio nei periodi in cui la pista non è utilizzata con concerti, mostre, fiere, esposizioni». Per farlo è però necessario rivedere le modalità della gestione che oggi è nelle mani dell'Hockey Club Alleghe e vi rimarrà fino al 31 dicembre. «Nella riunione di giunta dello scorso 6 luglio - spiega il sindaco Pianezze - abbiamo prolungato fino alla conclusione dell'anno il contratto con l'associazione sportiva alle medesime condizioni». «Intanto», aggiunte Pianezze, «avremo il tempo di valutare nuove possibili soluzioni». Ma quali sono le idee dei nuovi amministratori pubblici alleghesi? «Penso per esempio ad una società mista pubblico-privata», dice il sindaco, «ma da qui alla fine dell'anno avremo modo di pensarci e di programmare il futuro». Se soluzioni definitive ancora non ci sono, risultano però chiari gli obiettivi che l'amministrazione comunale vuole perseguire. «I problemi che abbiamo di fronte», dice Pianezze, «sono quelli relativi ai costi e allo sfruttamento dello stadio. L'hockey pensa giustamente alla sua attività, agli allenamenti, alle gare. Noi però vogliamo qualcosa in più, vogliamo che lo stadio venga utilizzato maggiormente con eventi che possono anche esulare dalla dimensione sportiva, penso a concerti, mostre, fiere». L'hockey però non sarà messo ai margini, anzi. Il sindaco ha già pensato a un tavolo a tre: Comune, hockey e pattinaggio artistico. «Insieme», dice il primo cittadino, «valuteremo il da farsi, tenendo conto delle esigenze di tutti». Quelle del Comune sono anzitutto economiche. I costi di gestione sono altissimi e, se non si riuscirà a pareggiare il bilancio (come d'altronde il sindaco ha già messo in preventivo), si vuole cercare almeno di ridurre la voce "uscite". Nel corso della medesima giunta l'amministrazione ha inoltre provveduto a mandare avanti le pratiche relative alle terre di uso civico. Un lavoro già avviato dalla precedente maggioranza che ora si vuole riuscire a concludere. «Per quanto riguarda Alleghe è tutto ok», spiega Gloria Pianezze, «rimangono invece dei terreni da sistemare a Masarè e a Caprile. Si tratta di operazioni tecniche che stanno comunque procedendo abbastanza speditamente».

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il poli taglia i compensi ai professori penalizzati i precari e i docenti esterni - ottavia giustetti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XI - Torino Profumo: intatta l´offerta formativa. Dalla Compagnia San Paolo 11 milioni per l´internazionalizzazione Il Poli taglia i compensi ai professori penalizzati i precari e i docenti esterni OTTAVIA GIUSTETTI Calano i compensi per la didattica anche al Politecnico dopo i pesanti tagli del Ministero ai fondi di funzionamento ordinario: meno 25 per cento su tutte le ore aggiuntive di insegnamento, i corsi che i docenti interni tengono in più, rispetto a quelli cui sono obbligati per contratto, e che per molti giovani rappresentano una importante fonte di reddito oltre allo stipendio o alla borsa di studio. Anche ai docenti esterni, quelli che hanno una professione fuori dall´ateneo, saranno ridotti allo stesso modo i compensi. In pratica di quattro ore di didattica in aula, una non verrà più pagata. «Mi sembra che si tratti di una soluzione ragionevole visto l´andamento dei finanziamenti da parte del governo - spiega il rettore Francesco Profumo - inizialmente si era ipotizzato di tagliare la didattica complementare del doppio, cioè del 50 per cento. Riusciremo a mantenere comunque intatta per quest´anno l´offerta formativa». La notizia è arrivata in Senato accademico martedì scorso dopo che il Consiglio di amministrazione del Politecnico aveva già deliberato. E nonostante le molte proteste, perché il taglio dei compensi andrà a toccare soprattutto le categorie con gli stipendi più bassi - ricercatori non confermati, assegnisti e dottorandi - non è stato possibile in alcun modo rivedere la decisione. Inizia così un serio lavoro di riorganizzazione di tutti i corsi per mantenere l´offerta formativa con minori risorse. Ieri, intanto, il rettore ha firmato un accordo con la Compagnia di San Paolo che per i prossimi tre anni si impegna a finanziare con 11 milioni di euro, il sostegno alla mobilità internazionale di studenti e docenti, borse di studio ai giovani stranieri, parte del corso automotive e del campus italo-cinese realizzato a Shanghai, con la collaborazione dei Politecnici di Torino e Milano e la Tongij University. Due i grandi filoni di intervento: il primo punta all´internazionalizzazione, il secondo all´evoluzione del modello organizzativo dell´ateneo. Saranno quindi potenziate le iniziative che tendono ad attirare studenti, dottorandi, ricercatori stranieri e visiting professor. Particolare attenzione sarà anche rivolta all´Alta Scuola Politecnica che permette ogni anno a 150 giovani studenti meritevoli di Torino e Milano di affiancare alla formazione tecnica competenze manageriali ed esperienze di contatto diretto con le aziende. Infine, è ora ufficiale l´incarico al nuovo direttore amministrativo, dopo che Marco Tomasi ha preso servizio a Roma alla direzione generale del Miur. Si chiama Enrico Periti e prenderà servizio in autunno. è un altro "giovanissimo" in ateneo (ha 45 anni) e proviene dall´Università di Ferrara.

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"non firmo atti poco trasparenti" l'accusa del direttore dimissionario - antonella romano (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina II - Palermo "Non firmo atti poco trasparenti" L´accusa del direttore dimissionario La lettera di Cappelletti. Lagalla: "Basta manager esterni" Università nel caos Il rettore: "La prima volta poteva essere un caso la seconda rivela un vizio" ANTONELLA ROMANO Nell´addio di Gabriele Cappelletti, il direttore amministrativo dell´università che si è dimesso dall´incarico dopo appena 40 giorni, ci sono gravissime accuse contro la pressione delle lobby universitarie: «Mi hanno lasciato solo, mi hanno ripetutamente sollecitato a firmare atti anche di ingente peso gestionale, senza conoscerne i presupposti e anche in contrasto con la valutazione degli organi di controllo». Un ambiente che l´ha accolto in maniera ostile, uno scenario da fronteggiare tra spinte e interessi diversi. Per questo Cappelletti, che ha invocato perfino dei poteri straordinari per poter sbrogliare la matassa dei conti, ha fatto un passo indietro e ha firmato la lettera di dimissioni da un incarico che vale 200 mila euro all´anno. Prima di lui era toccato a Vincenzo Petrigni anche lui dimessosi da direttore amministrativo dopo appena un mese. Roberto Lagalla ieri ha confermato l´esistenza di un clima ambientale complesso per un professionista «piombato» dall´esterno a guidare la realtà di una «macchina» come l´università di Palermo. «è la seconda volta che accade - ha detto Lagalla - La prima volta poteva essere un caso, la seconda rivela un vizio». La solitudine di un manager che forse aveva sottovalutato la complessità dell´incarico. «Si è ritrovato da solo anche a svolgere adempimenti che risalivano a mesi pregressi», aggiunge Lagalla, che per superare l´impasse, fallita l´esperienza dei manager esterni, pensa a una soluzione-ponte interna. Tra i nomi in pole position, quello di Enrico La Venuta, dirigente degli affari generali o quello di Rino Schilleci, dirigente ad interim alla divisione economico finanziaria. Dopo il pensionamento di Rosario Scalici, dirigente del dipartimento finanziario, che con l´ex direttore amministrativo Mario Giannone aveva firmato i bilanci oggi all´esame della Price Waterhouse, il ruolo di facente funzioni è stato assunto da Schilleci. Con la vacatio in atto, Cappelletti ha avvertito l´ostruzionismo degli uffici amministrativi: «Non è senza significato il disagio al quale mi ha costretto la difficoltà di ricostruzione della realtà delle cose - scrive nella lettera - che ho potuto compiere in modo frammentario, senza adeguati supporti di collaborazione». Poi anche lo stress di un lavoro a pieno ritmo. Senza un soldo in cassa per le spese ordinarie, con una valanga di decreti di spesa da firmare fermi sulla scrivania Cappelletti, ha avvertito uno «scoramento», come lo definisce Lagalla che ieri, assieme a tutti i direttori di dipartimento da lui riuniti, lo ha invitato a restare. «Il coordinamento dei dipartimenti è pronto a supportarlo - dice Daria Coppa, presidente della commissione bilancio - Le difficoltà di integrazione sono dovute a un´istituzione complessa da gestire». Una delle ultime stangate, firmate il 9 luglio dal direttore amministrativo Gabriele Cappelletti, è stata lo stop, dal primo gennaio 2010, agli abbonamenti online per i periodici e le riviste internazionali. Taglio che non è piaciuto a ricercatori, docenti e tesisti. E da un mese sulla scrivania del direttore giacevano montagne di mandati di pagamento fermi per varie spese, da quelle fatte nelle librerie a quelle per le fotocopisterie, dalle consulenze all´uscita dal consorzio Ciber, che ha decretato la fine degli abbonamenti alle più note riviste scientifiche.

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esborsi record per le consulenze in un anno 5,5 milioni di euro (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina II - Palermo Il dimissionario è partito il piano di contenimento che prevede tagli per 20 milioni e 8 milioni dalla vendita degli immobili Esborsi record per le consulenze in un anno 5,5 milioni di euro Incarichi per studiare il protocollo Sip e la bed orchestration Dalla segretaria alle ricerche demoscopiche così si assegnano le collaborazioni adesso l´università cercherà di recuperare almeno un milione e 400 mila euro, rinunciando a un terzo degli appartamenti presi in affitto all´esterno per uffici e facoltà. E da settembre metterà in vendita le sue proprietà immobiliari, valutate dall´agenzia del Territorio per 8 milioni di euro. La «cura dimagrante» intrapresa dal rettore Lagalla, per un totale di 20 milioni di euro, sta toccando tutti i settori. La necessità è quella di portare a buon fine un piano di contenimento delle spese necessario per non sforare la previsione 2009 di un disavanzo da 30 milioni di euro, anche se ancora l´università non conosce il consuntivo del 2008. Ma nei conti in rosso dell´università, appesantiti quest´anno dagli aumenti degli stipendi di tutto il personale e dai costi dell´edilizia, continua ancora nel 2009 a gravare la spese per le consulenze. Una spesa che è salita nel corso degli ultimi anni: nel 2004 è stata di 4,9 milioni di euro, nel 2005 di 5,2 e negli ultimi anni si è assestata a quota 5,5 milioni. Soldi spesi come? Con incarichi affidati a centinaia di professionisti, interni ed esterni. Il centro di orientamento e tutorato ha erogato nel 2008 tre contratti alla stessa persona per 26 mila euro per un incarico di «segretaria amministrativa». Sempre per compiti di segreteria la facoltà di Architettura ha firmato due contratti nel 2007 da 6 mila e 15 mila euro. Un ruolo che forse avrebbero potuto ricoprire i 2 mila amministrativi interni. Anche per l´aggiornamento del sito web, università che vanta corsi di informatica oltre che uno stuolo di studenti e docenti di ingegneria, ha affidato incarichi da 6 mila euro e poi di 8 mila euro sempre alla stessa persona. Sono stati dati contratti esterni a esperti nel settore demoscopico da 12 mila euro l´anno con un intero dipartimento di statistici. Nel malloppo delle consulenze dei primi tre mesi del 2009, sono segnati, in trenta pagine, gli incarichi di cui hanno beneficiato soprattutto Ingegneria, Scienze matematiche fisiche e chimiche e Biologia. A Ingegneria distribuiti incarichi più tecnici i da 8 mila euro per studiare l´estensione del protocollo Sip o la test bed orchestration, e decine di consulenze tra i 400 e gli 800 euro per "la predisposizione delle esercitazioni agli insegnamenti impartiti dalla facoltà di Ingegneria". A Biologia, sempre nel 2009, tanti gli incarichi per importi da 300 a 960 euro per il "supporto tecnico" ai vari laboratori. Le ultime consulenze risalgono a fine marzo, per il dipartimento "Senfinizo": si tratta di quattro incarichi, due da 2 mila e due da 3 mila euro, per controlli di produttività «per il prelievo di campioni di pelo per la ricostruzione del pedigree in aziende di caprini di razza Girgentana». In complesso c´è però stato un taglio di spese di circa 20 milioni di euro. «Se nel consuntivo 2008 dovesse emergere un saldo negativo, sarà spalmato nei prossimi vent´anni», afferma Lagalla, che ha già invitato tutti i docenti a stringere i denti per i prossimi anni. Al via già c´è tra l´altro la temutissima riduzione degli 80 dipartimenti, che scenderanno in due anni a circa cinquanta. Saranno tagliati tutti quelli con meno di 25 unità. «Il rettore non si scoraggia e andrà avanti. L´ateneo - dice Lagalla - è sano e i conti li stiamo risanando. Gli stipendi vengono erogati regolarmente e non è vero che i revisori dei conti hanno bloccato la spesa corrente». Anche la rassegna UniverCittà procede a «costo zero», grazie alla collaborazione dello sponsor Snai e al fund raising delle imprese di spettacolo che partecipano. «Abbiamo solo utilizzato risorse per gli allestimenti dei palchi nei siti aperti al pubblico, ma ne valeva la pena». E la rassegna Le vie dei Tesori sarà riproposte per i prossimi tre anni grazie a un accordo con la Provincia. a. r.

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parentopoli e assunzioni ecco i buchi neri dell'ateneo - antonio fraschilla (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina III - Palermo Gli impiegati I contenziosi Parentopoli e assunzioni ecco i buchi neri dell´Ateneo Lo Steri spende in eventi, il Censis boccia la didattica Gli amministrativi sono 2 mila e 500, ma non c´è nessuno che possa fare il portiere Il costo delle cause civili: 5 milioni da pagare per gli espropri dei terreni ANTONIO FRASCHILLA (segue dalla prima di cronaca) Risultato? Dal 2006 l´Università di Palermo esternalizza il portierato al costo di 1,6 milioni di euro. C´è anche questo nella dispersione in mille rivoli di una spesa sempre cresciuta di anno in anno. Una dispersione fatta di corsi di laurea aperti a decine, che però non hanno alzato la qualità dell´ateneo palermitano, sempre inchiodato agli ultimi posti della classifica del Censis sulle migliori università italiane. Una dispersione di fondi che ha bruciato negli ultimi cinque anni tutti i 177 milioni del fondo di riserva, tra consulenze, contenziosi, promozioni interne, assunzioni di parenti di docenti e amministrativi, con un buco di bilancio 2008 che si aggira intorno ai 50 milioni di euro e che adesso è quasi impossibile pareggiare: tanto che ben due direttori amministrativi hanno gettato la spugna in poche settimane. Di certo c´è che se i conti non tornano più, non è solo colpa degli stanziamenti dello Stato rimasti fermi alla soglia di 240 milioni di euro all´anno. L´ateneo in questi anni non ha mai ridotto la spesa. Sono cresciuti i costi degli stipendi per docenti (89 milioni), ricercatori (33,4 milioni) e personale tecnico (52 milioni di euro), anche per le assunzioni fatte negli anni. Ben 130 concorsi dal 2007 al 2009 sono stati banditi per ricercatori, associati e ordinati. E poco importa se in gran parte i concorsi erano a candidato unico, e se a volte i vincitori hanno poi infoltito quell´esercito di 230 docenti «per diritto ereditario» che hanno fatto scoppiare il caso della «parentopoli» dell´ateneo palermitano. Di «parentopoli» si è parlato anche negli uffici, con 200 tecnici amministrativi assunti tra il 2005 e il 2008, a volte familiari di alti dirigenti e comunque entrati negli uffici sempre in qualifiche elevate. Se a questo si aggiungono le promozioni e le progressioni di carriera fatte nel corso degli ultimi anni, il risultato è che oggi il 70 per cento dei 2.500 amministrativi si trova in qualifiche elevate: così per il servizio di portierato l´Università è stata costretta a fare gare esterne al costo di 1,6 milioni di euro. Mentre nei bilanci d´ateneo si registrava un deficit strutturale di circa 30 milioni di euro all´anno, è continuata inoltre la proliferazione di corsi di laurea con l´avvio di decine di contratti di docenza a tempo. Nel 2008 i corsi di laurea avevano raggiunto la cifra record di 186 (poi ridotti a 165), molti frequentati da poche decine di studenti. Qualche esempio? La laurea specialistica in «georisorse, ambiente e applicazioni archeometriche», che aveva appena 12 iscritti. Un boom di corsi di laurea che non ha migliorato la qualità dell´offerta formativa: il Censis, nell´ultima classifica degli atenei italiani, mette la facoltà palermitana di Agraria all´ultimo posto, al penultimo piazza quella di Lettere e al terzultimo Scienze della formazione e Ingegneria. Medicina è tra le ultime dieci d´Italia. Non è un caso, quindi, che da opere d´ingegno e brevetti l´ateneo palermitano incassi appena 70 mila euro all´anno, cioè nulla. A pesare nei conti di bilancio sono poi i tanti contenziosi che hanno visto l´Università uscire perdente dalle aule dei tribunali civili di mezza Sicilia: 5 milioni di euro è costato il contenzioso per gli espropri dei terreni in viale delle Scienze sui quali è stato costruito il padiglione "Gregotti", altri 320 mila euro, invece, l´ateneo li ha pagati all´ex direttore amministrativo Giacomo Minuti, che ha vinto una battaglia legale iniziata all´indomani della revoca del suo incarico da parte dell´ex rettore Giuseppe Silvestri. E se da un lato 50 milioni di euro sono stati spesi per investimenti edilizi che adesso torneranno come patrimonio dell´Università, dall´altro lato nonostante il deficit strutturale tra entrate e uscite, un fiume di denaro è stato speso per iniziative di ogni tipo: come i 250 mila euro per la convenzione annuale con l´Amat per un bus navetta all´interno della cittadella, o gli altri 280 mila euro per l´asilo nido aziendale, per non parlare dei 100 mila euro per la manifestazione Univercittà.

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"paghiamo la mancanza di attività internazionali" - claudia brunetto (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina III - Palermo Leonardo Urbani, professore emerito: pochi rapporti con gli istituti europei "Paghiamo la mancanza di attività internazionali" "Ma quando i laureati vanno a lavorare all´estero dimostrano buone qualità" CLAUDIA BRUNETTO Come studente ha vissuto l´università negli anni del secondo dopoguerra. E agli inizi degli anni Settanta iniziava già la sua carriera come professore ordinario di urbanistica alla facoltà di Architettura dell´Università di Palermo. Leonardo Urbani, classe 1929, oggi professore emerito in pensione da cinque anni, guarda con occhio critico, ma in fondo ottimista, alla situazione in cui si trova dell´Università di Palermo. Leonardo Urbani, cosa pensa delle recenti statistiche del Censis che stimano la qualità della ricerca e della didattica dell´Ateneo di Palermo in discesa libera? «Da questo punto di vista paghiamo certamente la mancanza di attività internazionali, ossia del rapporto costante e produttivo con gli altri istituti europei. Ma se pensiamo che i laureati che vanno fuori dalla Sicilia sono competitivi sul mercato del lavoro, vuol dire che la formazione che l´Ateneo offre è ancora valida. La risorsa vera dell´università sono i docenti e gli studenti». Quali erano, invece, i punti di forza dell´Università di Palermo quando lei ha iniziato? «Subito dopo la guerra il sistema universitario godeva di un´unità nazionale. Già negli anni Settanta però si è verificata una scissione tra il Nord e il Sud. Quel sistema universitario unitario si è gradualmente sfaldato. Iniziavamo a perdere qualcosa in termini di ricchezze economiche, di pubblicazioni e anche di posti di lavoro. In altre parole si è andato perdendo il coordinamento dei saperi e della cultura che ha ceduto il posto a quello del mercato». Quale potrebbe essere la formula per salvare l´università dalla crisi economica? «Prima di tutto bisogna avere il coraggio di ammettere che siamo in crisi. E che viviamo sotto la guida di una geografia finanziaria che domina il rapporto fra le economie reali e le risorse reali. Questo ha creato uno sradicamento territoriale dell´economia che ha danneggiato l´università che deve puntare invece su un rapporto costante con le reali realtà produttive del territorio».

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siena, ateneo pronto a vendere i gioielli - gaia rau (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Firenze Siena, ateneo pronto a vendere i gioielli Per avere il credito di 160 milioni da Mps. Prepensionamenti e mobilità volontaria Tra gli immobili, Le Scotte, la certosa di Pontignano, palazzo Bandini Piccolomini GAIA RAU La vendita dell´ospedale delle Scotte o, se questa non dovesse andare in porto, la cessione di palazzo Bandini Piccolomini, del collegio di Santa Chiara, della certosa di Pontignano e di due palestre. L´istituzione di garanzie reali sugli edifici del rettorato, di via Mattioli e di piazza San Francesco. La rescissione di numerosi contratti di affitto. La riduzione progressiva del budget destinato a supplenze e ricerca. L´ipotesi di prepensionamento per i docenti giunti al massimo dell´anzianità contributiva. E quella di mobilità «volontaria» per un numero ancora da stimare di dipendenti tecnico amministrativi. E´ la lunga lista di sacrifici che l´università di Siena si impegna a compiere, e che è contenuta nel nuovo piano di risanamento approvato dal cda di ateneo lo scorso 13 luglio per soddisfare le richieste di banca Mps, con cui l´ateneo è in trattativa per ottenere l´apertura di una linea di credito per 160 milioni di euro. Una somma che consentirebbe, insieme alla cessione delle Scotte, di estinguere i debiti pregressi dell´università e di proseguire la normale attività accademica fino al 2014, quando è previsto il totale riequilibrio tra entrate e uscite. Sul successo della trattativa con Mps, il rettore Silvano Focardi si dice «certo di una risposta definitiva in brevissimo tempo»: «L´università, con l´adozione del piano da parte dei suoi organi collegiali, ha fatto a questo punto il massimo sforzo. Ulteriori sacrifici per didattica e ricerca sono impossibili». A colpire, è l´elenco degli edifici a rischio alienazione nel caso in cui la vendita delle Scotte non andasse a buon fine: il centro congressi a Pontignano, fiore all´occhiello dell´università, ma anche il centralissimo palazzo Bandini-Piccolomini, sede del centro di calcolo e delle segreterie «che comunque - spiega Focardi - stiamo per spostare presso le singole facoltà»: «E´ un piano di riserva, molto doloroso da mettere in pratica - ammette il rettore - ma continuiamo a confidare nella vendita dell´ospedale». Quanto all´ipotesi mobilità per tecnici e amministrativi, Focardi ripete di «non aver mai parlato di numeri», smentendo i sindacati che avevano denunciato l´esistenza di 400 lavoratori a rischio: «L´ipotesi studiata in cda - spiega - consiste nel fare una ricognizione dei posti vacanti presso gli enti pubblici a Siena e provincia, verificare la disponibilità di tali enti a ricevere i nostri dipendenti, e in tal caso verificare la disponibilità di questi ultimi a mettersi in mobilità volontaria: niente sarà deciso arbitrariamente».

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Dalla Pontiac alla Rocca Summer Jamboree veste anni '50 (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

PRIMO PIANO VACANZE pag. 2 Dalla Pontiac alla Rocca Summer Jamboree veste anni '50 SENIGALLIA UNA CARTOLINA patinata e anticata, direttamente dagli anni '50, che fonde con le donne e i motori dell'epoca lo scenario della Rocca roveresca di Senigallia: questo l'immaginario evocato dal manifesto 2009 del Summer Jamboree, il Festival che trasformerà Senigallia nella «capitale» del rock and roll. L'immagine scelta quest'anno dal Festival Internazionale di musica e cultura dell'America anni '40 e '50 mette in primo piano l'eleganza anni '50, incarnata in un bellissimo volto femminile che si affaccia da una Pontiac cabrio. Un invito a salire a bordo della città della baldoria e del sogno di mezzo secolo, in direzione degli anni dell'arte, della creativtà e della grande rimonta italiana verso il miracolo economico. Anche quest'anno il manifesto 2009 della X edizione del Festival, in programma dal 14 al 23 agosto prossimo, è un oggetto unico, d'epoca, frutto della ricerca del collezionista Angelo Di Liberto, direttore artistico del Festival e grafico di professione. «Ogni anno vado alla ricerca di pubblicità d'epoca, essendo un collezionista spiega Di Liberto e qualche mese fa sono incappato in questo bellissimo volto femminile usato per pubblicizzare una vettura di una nota marca americana». Tutti i manifesti del Festival, nato dieci anni fa per gioco e proseguito per sfida e per passione, sono il risultato di un'efficace miscela comunicativa che intreccia vecchie pubblicità, elementi d'epoca (soprattutto legati alle auto e ai motori) e elementi del contesto del Summer Jamboree. Sullo sfondo della sofisticata bellezza femminile svetta il profilo della Rocca roveresca, uno degli spazi più rappresentativi della città e più ospitali del Festival, che disegna il suo profilo in un limpido cielo azzurro. Il risultato è un'immagine retrò, un oggetto da collezione che racconta lo stile e l'atmosfera che, anno dopo anno, il Festival è riuscito a ricostruire. Sarà proprio il prato della Rocca ad ospitare il Rockin'Village con mercatini, Diner e pista da ballo per danze e musica dal vivo. Con questa edizione il Summer Jamboree festeggia i 10 anni, grande occasione per la quale Senigallia ospiterà un concerto in esclusiva mondiale, nella notte del 21 agosto, al Foro Annonario. Dieci leggende del rock and roll anni '50 si ritroveranno insieme nello stesso palco per brindare al Festival, divenuto ormai la «hottest rockin' holiday on earth». Image: 20090723/foto/358.jpg

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Professoressa di Matematica annega (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

BOLOGNA PRIMO PIANO pag. 4 Professoressa di Matematica annega Rita Capodaglio, 66 anni, è morta nelle acque di Torre Squillace, a Marina LA TRAGEDIA AVEVA raggiunto il Salento per trascorrere alcuni giorni di ferie al mare in compagnia del marito. Ieri mattina la sua vacanza si è trasformata in tragedia in uno degli angoli più suggestivi della costa pugliese. Rita Capodaglio, 66 anni, docente universitaria bolognese, è deceduta a pochi metri dalla riva nelle acque di Torre Squillace (nella foto), Marina di Nardò, sul versante jonico della provincia di Lecce. ALL'ORIGINE dell'annegamento, verificatosi poco dopo le 11.30 di ieri mattina, potrebbe esserci un improvviso malore che ha colpito la docente dopo essere entrata in acqua. A dare l'allarme sono stati alcuni bagnanti che si sono accorti della donna in difficoltà: è stata riportata a riva ma a nulla è valso il tentativo dei medici del 118 di rianimare la turista. Sul posto sono intervenuti per gli accertamenti i carabinieri della stazione di Porto Cesareo. CONSULTANDO le pagine web dell'Alma Mater, dove Rita Capodaglio era professore associato confermato, emerge il profilo di una studiosa dal curriculum scientifico ricco e prestigioso. Stimata docente presso la facoltà di Matematica dell'Università di Bologna, attualmente coordinava il corso di Algebra lineare e Geometria' per gli studenti di Astronomia e il corso di Critica dei Principii'. Laureata in Matematica presso l'Università di Roma nel 1966 con 110/110 e lode, nel corso della sua brillante carriera, la Capodaglio, tra il 1976 e il 1980 è stata più volte incaricata di tenere lezioni per i corsi di perfezionamento in Istituzioni di Matematiche' e in Matematiche elementari da un punto di vista superiore'. IN QUALITÀ di professore associato, si legge sempre nella sezione del sito web dell'Università di Bologna, Rita Capodaglio ha tenuto vari corsi per gli studenti di Matematica, Chimica e Astronomia. Varie anche le pubblicazioni scientifiche e didattiche pubblicate dalla docente sin dal 1976. La donna era sposata con un altro professore dell'ateneo bolognese, Jacopo Di Cocco, docente di statistica economica e aveva due figlie, Ilaria e Fiammetta.

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All'Università Bocconi un convegno a settembre (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

All'Università Bocconi un convegno a settembre Una giornata di studio e di ricordo dedicata a Paolo Baffi. Così l'Università Bocconi di Milano vuole ricordare il governatore della Banca d'Italia, e suo ex studente, in occasione del ventesimo anniversario della sua scomparsa. L'iniziativa si svolgerà alla fine del prossimo mese di settebre presso l'Università Bocconi, con l'intervento di Mario Sarcinelli, a lungo stretto collaboratore di Baffi, e di altri docenti e studiosi. Si tratta di un appuntamento significativo nell'Università di Baffi che ha sempre avuto una particolare sensibilità e attenzione verso la ricerca e lo studio. Presso la Bocconi è attivo da anni il «Centro Paolo Baffi sulle banche centrali e sulla regolamentazione finanziaria», diretto da Donato Masciandaro. L'iniziativa

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Servono 30 miliardi per la sicurezza (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-07-23 - pag: 18 autore: L'analisi del ministero del Welfare: almeno 3,5 miliardi per gli interventi più urgenti Servono 30 miliardi per la sicurezza Paolo Del Bufalo Roberto Turno ROMA Servono 30 miliardi per mettere a norma e in sicurezza tutti gli ospedali italiani. E per gli interventi urgenti nelle strutture costruite nelle zone a elevato rischio sismico occorrono almeno 3,5 miliardi. Sono calcoli solo apparentemente fatti "a spanne", ma forse anche per difetto. A lanciare l'allarme ospedali è ancora una volta il ministero del Welfare, che sempre al Senato, nel ciclo di audizioni sui rischi dei terremoti sul patrimonio edilizio sanitario della commissione d'inchiesta presieduta da Ignazio Marino (Pd), ha presentato un rapporto «sintetico» che mette nudo la fragilità e, talvolta,l'estrema pericolosità dei nostri ospedali. Il ministero del Welfare fa i conti dopo il sisma in Abruzzo sui fondi necessari a evitare che i terremoti lascino il segno sulle strutture sanitarie, impedendogli di assicurare la continuità delle cure anche in caso di calamità naturali. A scandire l'urgenza degli interventi è del resto la vetustà delle strutture ospedaliere: il 35% sono sorte prima del 1940 e spesso nell'Ottocento, con edifici prevalentemente in muratura; il 49% sono state costruite tra il 1940 e il 1990, costruiti in cemento armato, ma senza per questo garantire la totale sicurezza a tutte le scosse telluriche, specialmente e di alta magnitudo; soltanto il 9% sono stati realizzati dal 1991 in cemento armato che dovrebbero garantire la massima sicurezza anti sismica. Dovrebbero, appunto, perché il condizionale è d'obbligo, se solo si pensa al San Salvatore de L'Aquila. A trovarli, i fondi necessari per mettere in sicurezza gli ospedali. Considerato anche che la sfida è di non sprecarli, come avvento storicamente nel nostro Paese col parziale fallimento del piano di edilizia sanitaria ormai di 21 anni fa, nel 1988 quando ministro era Carlo Donat Cattin. Anche per questo, secondo il Welfare, le risorse per riqualificare i piccoli ospedali rischiano di trasformarsi in una spesa inutile. Quasi tutti sono tra i più “vecchi”e tecnologicamente ar-retrati, mentre i fondi dovrebbero essere destinati a «nuovi presidi sostitutivi di maggiori dimensioni, che rispettino tutte le norme di sicurezza (comprese quelle antisismiche e di tutela dei lavoratori) con minori costi, una migliore gestione delle risorse umane, dotazioni tecnologiche, approvvigionamenti di energia e beni materiali». Non dovrà però essere lo Stato a finanziare l'operazione di restyling ospedaliero. Per questo il rapporto segnala come sia «indispensabile che una parte significativa sia sostenuta dalle Regioni e dalle capacità di autofinanziamento delle aziende sanitarie ospedaliere ed enti anche attraverso, previa verifica di convenienza economica, progetti di partenariato pubblico-privato (project financing-leasing-società miste ecc.)». Al massimo, per alleggerire il peso economico immediato il Welfare ricorda che già oggi si potrebbero utilizzare 1,5 miliardi dei fondi ancora da spendere, finalizzandoli alla sicurezza delle strutture. I calcoli del ministero si basano sull'attualizzazione di un'analisi del 2002, quando furono approvate le nuove norme sulla sicurezza. Allora i miliardi necessari erano 26 e il ragionamento fu fatto per “posti letto”: servivano per sostituire integralmente il 20% (47.860) dei posti letto pubblici esistenti “a elevato degrado” e rivederne radicalmente il 30% (71.790) “con carenze strutturali”, confermandone cioè solo il 50% (119.650), da «mantenere in efficienza »perché “normalmente adeguati”. Oltre agli ospedali poi la stima prendeva in esame sul territorio residenze sanitarie, strutture per disabi, distretti, poliambulatori e così via. Un calcolo valido per il passato. Oggi invece si dovrebbero ridurre in due anni ( 2009-2010) almeno il 10% degli attuali posti letto (circa 26mila), con costi di costruzione intanto lievitati del 25%: 30 miliardi, appunto, per rendere la rete dei ricoveri efficiente e sicura. E antisismica. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE RISORSE Per finanziarie i lavori indispensabile il ruolo delle Regioni e la capacità di autofinanziamento delle aziende ospedaliere

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nuovo liceo per piccoli geni: è l'internazionale (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Il corso, che verrà attivato all'istituto paritario Santa Caterina, sarà caratterizzato dallo studio delle lingue straniere Nuovo liceo per piccoli geni: è l'internazionale Il titolo è spendibile in tutta Europa e dà accesso a università e istituzioni comunitarie di Candida Virgone PISA. Un titolo di eccellenza e spendibile in tutto il Vecchio Continente, un diploma insomma con cui si ha accesso a tutte le università della Comunità europea e alle istituzioni comunitarie. è quello del liceo classico internazionale, che la scuola paritaria Santa Caterina - da anni presente su Pisa nel settore della media superiore con il ciclo del liceo scientifico - intende istituire a partire dall'anno scolastico 2010-2011 e per il quale ci sarebbe già, in largo anticipo, una decina di richieste. L'annuncio è dato dal preside della scuola confessionale, Romano Gori, artefice di una realtà cittadina socialmente e scolasticamente fondamentale come quella dell'alberghiero Matteotti ed ex provveditore agli studi a Livorno. I licei classici internazionali, scuole abbastanza impegnative ma di grande opportunità per ragazzi particolarmente dotati, sono solo sedici in tutta la penisola. A spiegare di cosa si tratta sono Romano Gori e Rocco Lista, ex provveditore agli studi di Pisa e oggi docente di storia e filosofia nella scuola. «La creazione di un nuovo indirizzo - spiega Gori - in tempi di autonomia è abbastanza veloce, più che in una scuola pubblica dove è necessario il placet di Provincia, Regione e Stato per la creazione degli organici. Il nostro progetto parte dalla volontà di offrire soprattutto a ragazzi particolarmente dotati un'occasione di qualità. Accanto al liceo scientifico vorremmo proporre anche un indirizzo classico, ma di tipo internazionale. Rivolto ad allievi di eccellenza, chiederà anche particolari condizioni di merito all'accettazione».». Cos'è un liceo classico internazionale? Meno conosciuto, ma estremamente impegnativo e di grande prestigio, questo indirizzo comporta lo studio delle stesse materie del classico con in più un aumento di ore su alcune materie scientifiche e una grande attenzione alle lingue. Dunque propone, al ginnasio e al liceo, italiano, latino, greco, storia, geografia, matematica, fisica, scienze, disegno e storia dell'arte, educazione fisica e religione, più lo studio di due lingue, una di base ed una seconda, comunitaria. «Noi - spiega Lista - avremmo scelto le due lingue più parlate del mondo: come prima l'inglese, come seconda lo spagnolo. La prerogativa dell'internazionale resta lo studio di alcune materie in lingua. In genere si opta per la storia in inglese e la geografia in tedesco: noi avremmo pensato alla storia in spagnolo e alla matematica, o un'altra materia, si vedrà, in inglese». «Lo scientifico - aggiunge Lista - proseguirà come al solito. Le scuole private in ambienti provinciali si portano dietro anche immeritatamente una fama di refugium peccatorum che non risponde alla realtà. Questo scientifico si avvale di professionalità valide in tutti i suoi ordini, come dimostrano i risultati di quest'anno: tutti promossi alla maturità scientifica, anche con due cento, e tutti promossi in terza media, con due 10 e un 10 e lode. Alcuni respinti in prima e quarta liceo, le classi tipiche di sbarramento». «La nostra utenza - conclude Gori - è composta per lo più da interni che provengono dalle nostre elementari e le nostre medie. Il 40% che affluisce da altre scuole, in genere, trovando un ambiente che considera come persone e non come numero, che spinge alla motivazione ed è basato sul metodo dell'incoraggiamento, consegue buoni risultati. La percentuale che anche qui non trova motivazione è la stessa delle altre scuole».

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Ospedali&Terremoti: servono 30 miliardi per la sicurezza (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Indietro 23 luglio 2009 Ospedali&Terremoti: servono 30 miliardi per la sicurezza di Paolo Del Bufalo, Roberto Turno (da Il Sole-24 Ore) Servono 30 miliardi per mettere a norma e in sicurezza tutti gli ospedali italiani. E per gli interventi urgenti nelle strutture costruite nelle zone a elevato rischio sismico occorrono almeno 3,5 miliardi. Sono calcoli solo apparentemente fatti "a spanne", ma forse anche per difetto. A lanciare l'allarme ospedali è ancora una volta il ministero del Welfare, che sempre al Senato, nel ciclo di audizioni sui rischi dei terremoti sul patrimonio edilizio sanitario della commissione d'inchiesta presieduta da Ignazio Marino (Pd), ha presentato un rapporto «sintetico» che mette nudo la fragilità e, talvolta,l'estrema pericolosità dei nostri ospedali. Il ministero del Welfare fa i conti dopo il sisma in Abruzzo sui fondi necessari a evitare che i terremoti lascino il segno sulle strutture sanitarie, impedendogli di assicurare la continuità delle cure anche in caso di calamità naturali. A scandire l'urgenza degli interventi è del resto la vetustà delle strutture ospedaliere: il 35% sono sorte prima del 1940 e spesso nell'Ottocento, con edifici prevalentemente in muratura; il 49% sono state costruite tra il 1940 e il 1990, costruiti in cemento armato, ma senza per questo garantire la totale sicurezza a tutte le scosse telluriche, specialmente e di alta magnitudo; soltanto il 9% sono stati realizzati dal 1991 in cemento armato che dovrebbero garantire la massima sicurezza anti sismica. Dovrebbero, appunto, perché il condizionale è d'obbligo, se solo si pensa al San Salvatore de L'Aquila. A trovarli, i fondi necessari per mettere in sicurezza gli ospedali. Considerato anche che la sfida è di non sprecarli, come avvento storicamente nel nostro Paese col parziale fallimento del piano di edilizia sanitaria ormai di 21 anni fa, nel 1988 quando ministro era Carlo Donat Cattin. Anche per questo, secondo il Welfare, le risorse per riqualificare i piccoli ospedali rischiano di trasformarsi in una spesa inutile. Quasi tutti sono tra i più "vecchi"e tecnologicamente ar-retrati, mentre i fondi dovrebbero essere destinati a «nuovi presidi sostitutivi di maggiori dimensioni, che rispettino tutte le norme di sicurezza (comprese quelle antisismiche e di tutela dei lavoratori) con minori costi, una migliore gestione delle risorse umane, dotazioni tecnologiche, approvvigionamenti di energia e beni materiali». Non dovrà però essere lo Stato a finanziare l'operazione di restyling ospedaliero. Per questo il rapporto segnala come sia «indispensabile che una parte significativa sia sostenuta dalle Regioni e dalle capacità di autofinanziamento delle aziende sanitarie ospedaliere ed enti anche attraverso, previa verifica di convenienza economica, progetti di partenariato pubblico-privato (project financing-leasing-società miste ecc.)». Al massimo, per alleggerire il peso economico immediato il Welfare ricorda che già oggi si potrebbero utilizzare 1,5 miliardi dei fondi ancora da spendere, finalizzandoli alla sicurezza delle strutture. I calcoli del ministero si basano sull'attualizzazione di un'analisi del 2002, quando furono approvate le nuove norme sulla sicurezza. Allora i miliardi necessari erano 26 e il ragionamento fu fatto per "posti letto": servivano per sostituire integralmente il 20% (47.860) dei posti letto pubblici esistenti "a elevato degrado" e rivederne radicalmente il 30% (71.790) "con carenze strutturali", confermandone cioè solo il 50% (119.650), da «mantenere in efficienza »perché "normalmente adeguati". Oltre agli ospedali poi la stima prendeva in esame sul territorio residenze sanitarie, strutture per disabi, distretti, poliambulatori e così via. Un calcolo valido per il passato. Oggi invece si dovrebbero ridurre in due anni ( 2009-2010) almeno il 10% degli attuali posti letto (circa 26mila), con costi di costruzione intanto lievitati del 25%: 30 miliardi, appunto, per rendere la rete dei ricoveri efficiente e sicura. E antisismica. Indietro

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Scimpanzé africani a rischio AIDS (sezione: Cultura)

( da "Scienze.it, Le" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Biologia Un problema sanitario inatteso Scimpanzé africani a rischio AIDS Ritenuto finora non patogenetico per queste scimmie, il SIV causa invece un forte aumento della mortalità fra gli esemplari selvatici del Gombe National Park che ne sono portatori Gli scimpanzé selvatici possono andare incontro a una forma di AIDS simile a quella degli esseri umani e morire di conseguenza: è questo il risultato della ricerca di un gruppo internazionale di ricercatori che firmano in proposito un articolo sulla rivista "Nature". Il SIV (simian immunodeficiency retrovirus), che è per il 40 per cento omologo all' HIV-1, è endemico in molte popolazioni di scimmie africane, che però ne sono solitamente portatrici sane. Altre specie di scimmie, e in particolare i macachi, se vengono inoculate con il virus sviluppano una patoligia molto simile all'Aids. "Finora si pensava che l'infezione da SIV non fosse patogenica negli scimpanzé ma dobbiamo purtroppo constatare il contrario”, ha commentato Beatrice Hahn, docente di medicina presso la Università dell'Alabama a Birmingham, che ha guidato la ricerca. "In realtà è vero anche che gli scimpanzé sono geneticamente molto simili a gli esseri umani e che la possibilità di andare incontro ha una patologia simile all'Aids è in un certo senso plausibile." Nel corso dello studio sono stati analizzati gli animali che vivono nel Gombe National Park, sulle rive del lago Tanganika, in Tanzania, che fanno parte della comunità di scimpanzé studiata per più di 50 anni dalla primatologa Jane Goodall e dai suoi colleghi. I ricercatori del Lincoln Park Zoo e dell'Università dell'Illinois, in collaborazione con il Jane Goodall Institute (JGI) e i Tanzania National Park (TANAPA), stanno infatti portando avanti un programma di monitoraggio della salute degli scimpanzé che comprende anche un'accurata analisi post-mortem per stabilire le cause dell'eventuale decesso. Si è così riscontrato tra gli individui affetti da SIV un tasso di mortalità da 10 a 16 volte maggiore rispetto ai soggetti sani, constatando come le femmine infette siano significativamente meno prolifiche e come la loro prole abbia comunque una probabilità di sopravvivenza inferiore. Come nel caso degli essere umani, inoltre, l'infezione da SIV determina una forte diminuzione delle cellule del sistema immunitario CD4+. Ma sono soprattutto le analisi istologiche hanno colpito gli studiosi. "In particolare i campioni bioptici di alcuni esemplari mostravano una distruzione del tessuto linfatico molto avanzata, tale da renderli molto simili a quelli di un paziente morto di AIDS”, ha commentato Karen Terio, che ha partecipato alla ricerca. Sebbene lo studio fosse limitato soltanto agli scimpanzé di Gombe, è noto agli studiosi che l'infezione da SIV è diffusa in due sottospecie che vivono tra il Camerun e la Tanzania. Per questo, il risultato della ricerca desta preoccupazione per la protezione della salute di questi animali. "Il prossimo passo - ha concluso la Terio - sarà quello di comprendere se questo problema sia specifico della zona di Gombe ò se vi sia il rischio di una diffusione in altre regioni, una circostanza, questa, che avrebbe profonde implicazioni per la conservazione delle popolazioni di scimpanzé. (fc) *** Sei già iscritto alla nostra newsletter? Puoi richiedere sul tuo computer il nostro "notiziario a domicilio", il servizio gratuito di informazione e aggiornamento scientifico personalizzato, semplicemente iscrivendoti a questo link (23 luglio 2009) AGGIUNGI UN COMMENTO

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AIFA: il direttore generale Guido Rasi istituisce il Tavolo per "terapie oculari" (sezione: Cultura)

( da "SaluteEuropa.it" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

23/07/2009 AIFA: il direttore generale Guido Rasi istituisce il Tavolo per "terapie oculari" Il Direttore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco Guido Rasi al fine di creare una continuità tra il mondo della oftalmologia e l'attività regolatoria tanto a livello italiano quanto internazionale ha istituito il Tavolo per le "Terapie oculari. Il Gruppo di esperti, anche in considerazione della complessità che le problematiche legate alla terapia farmacologia stanno sempre più assumendo, soprattutto in presenza di polipatologie, lavoreranno in qualità di "Advisory Board" della Commissione Tecnico Scientifica dell'Aifa e del Registro Farmaci Oftalmici sottoposti a Monitoraggio. In particolare i componenti del Tavolo affronteranno le seguenti tematiche: Appropriatezza prescrittiva per quanto riguarda le specialità medicinali nell'area oftalmologia; shift di trattamento per pazienti affetti da patologie oculari; trattamento bilaterale per le terapie oculari con farmaci antiangiogenetici; trattamenti per pazienti con acuità visiva inferiore ai limiti previsti dalle schede tecniche dei farmaci in commercio; usi speciali (off-label) dei farmaci oftalmici disponibili; altre problematiche connesse con l'utilizzo di farmaci per le terapie oculari. Il Gruppo di Lavoro per le "Terapie oculari" è così composto: In qualità di coordinatore del Tavolo: Il Prof. Giovanni STAURENGHI, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Cliniche "Luigi Sacco", Cattedra di Clinica Oculistica, Ospedale Luigi Sacco Milano. In qualità di componenti: Il Prof. Francesco BANDELLO, Professore Ordinario Malattie dell'apparato visivo e Direttore Scuola specializzazione in oftalmologia- Università degli Studi di Udine. Il Dott. Francesco BOSCIA, Dipartimento di Oftalmologia e Otorinolaringoiatria Università degli Studi di Bari. Il Dott. Giuseppe LO GIUDICE, Oftalmologo Centro Oculistico "San Paolo" presso Ospedale San Antonio, Padova. Il Prof. Stefano MIGLIOR, Docente Dipartimento Neuroscienze e Tecnologie Biomediche Facoltà di Medicina, Università di Milano Bicocca. Il Prof. Antonio ROMANO, Direttore della Clinica oculistica della Facoltà di Medicina della Seconda Università di Napoli. Il Dott. Pasquale TROIANO, Dirigente Medico presso la Clinica Oculistica della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano.

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Città: Piano mobilità, oggi nuovo vertice a Palazzo Mosti (sezione: Cultura)

( da "Sannio Online, Il" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Città: Piano mobilità, oggi nuovo vertice a Palazzo Mosti Pubblicato il 23-07-2009 Nuovo appuntamento a Palazzo Mosti con il piano traffico e parcheggio. Stamattina alle 11 i due documenti saranno illustrati nei loro dettagli dai docenti dell’Università del Sannio che ne hanno curato l’elaborazione... Nuovo appuntamento a Palazzo Mosti con il piano traffico e parcheggio. Stamattina alle 11 i due documenti saranno illustrati nei loro dettagli dai docenti dell’Università del Sannio che ne hanno curato l’elaborazione: il professore Francesco Saverio Capaldo per il piano parcheggi e il professore Mariano Gallo, aiutato dall’ingegnere Dalila Beatrice, per il piano traffico. Ad ascoltare e commentare la nuova relazione ci sarà il primo cittadino, Fausto Pepe; l’assessore alla Mobilità, Giuseppe De Lorenzo; i dirigenti dei settori chiamati in causa e l’assessore all’Urbanistica, Angelo Miceli. L’incontro consentirà di dare l’ok per traghettare il piano della mobilità cittadina verso l’iter burocratico preliminare alla sua definitiva approvazione. I due documenti, prima di diventare operativi, dovranno, infatti, passare al vaglio della Giunta, delle Commissioni e del Consiglio. Il tutto intervallato da un periodo non più breve di 30 giorni nel corso del quale i documenti saranno sottoposti all’attenzione dei cittadini per eventuali osservazioni che poi approderanno insieme ai due piani in Consiglio comunale per la tappa finale. Tutti passaggi che rendono le ipotesi formulate fino ad ora ancora passibili di eventuali aggiustamenti. Piano parcheggi Il piano parcheggi allo stato attuale prevede una rimodulazione della sosta in tutto il perimetro urbano tale da ricavare 5mila nuovi posti auto da individuare attraverso due diverse strade. “Una è quella di adibire nuove aree a parcheggio. Si tratta di quegli spazi che fanno parte delle aree di perequazione del Puc. L’altra è la rimodulazione dei parcheggi già esistenti lungo le arterie cittadini. In pratica questi saranno estesi anche verso le aree attualmente inutilizzate. Si incentiverà il parcheggio su distanze più lunghe attraverso un sistema coordinato di strisce blu, ovviamente corredate dai necessari stalli liberi. Le zone più vicine ai centri di interesse rientreranno nella fascia A e saranno saranno contraddistinte da un parcheggio a pagamento più salato (1,5 euro l’ora). Quelli della fascia B, vale a dire entro i 300 metri dalla meta, prevedono una sosta a 75 centesimi di euro l’ora. In fine quelli di fascia C più distanti (oltre i 300 metri) che daranno la possibilità di sostare tutta la giornata con soli 1,50 euro. Nel solo Centro cittadino, per sopperire alle esigenze di tutti i visitatori, saranno individuati 1.800 nuovi posti auto. Vale a dire 1.800 stalli in più rispetto a quelli già esistenti. Al rione Ferrovia di nuovi stalli ne sorgeranno 1.500. Nella zona Mellusi altri 1.100, mentre al rione Libertà 500. Piano Traffico Il piano traffico così com’è attualmente punta su alcune importanti direttive: la sistemazione dei semafori, che da sola riuscirà a ridurre di un quarto l’attesa degli automobilisti, accorciando notevolmente i tempi di percorrenza; la lotta alla sosta selvaggia; rimodulazione della mobilità in alcune strade attualmente particolarmente congestionate e in alcune zone di interesse storico artistico da tutelare rispetto all’eccessivo traffico. Diverse le novità. Anzitutto l’istituzione di una corsia preferenziale per le ambulanze in via Paga per l’accesso in entrambi i sensi di marcia a i mezzi diretti al pronto soccorso del ‘Fatebenefratelli’. Nel centro non ci saranno grandi novità, rispetto a quelle già annunciate. Unico neo sarà l’impossibilità di dare il via alla zona pedonale dinanzi al Duomo, almeno fino a quando sarà operativo il cantiere di Piazza Duomo. Nella zona si otterranno comunque ottimi risultati con l’inversione di alcuni dei sensi di marcia all’incrocio sul ponte Vanvitelli e soprattutto con la regolazione dei semafori. Nel piano redatto dal professore Capaldo c’è anche l’invito all’Amministrazione ad istituire nuovi impianti semaforici. Uno all’incrocio tra via Avellola e via delle Puglie e l’altro tra via Intorcia e via Pacevecchia. C’è anche l’istituzione del senso unico a via dei Mulini e l’aumento, nella zona del centro, delle corsie riservate agli autobus. Tra le inversioni dei sensi di marcia è poi da evidenziare quella di via XXIV Maggio, necessaria per agevolare gli automobilisti che da via del Sole intendono raggiungere piazza Risorgimento senza intasare i viali Mellusi e Atlantici.

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naccio (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

«La Regione investa sui giovani» naccio @@Esortato il miglioramento delle competenze delle lingue straniere per gli studenti universitari Si è svolto alla «Kore» di Enna il VI convegno nazionale dell'Aiclu, Associazione centri linguistici universitari. Il convegno nazionale dell'Aiclu, ospitato dal Centro linguistico di Kore (Clik) e organizzato con cadenza biennale, ha affrontato quest'anno la tematica dell'identità e della dignità delle lingue del mondo alla luce degli effetti del processo di globalizzazione, che ha accentuato l'importanza di alcune lingue e implicato connotazioni negative per l'identità e la dignità di altre senza esclusione delle lingue considerate maggiori, come l'inglese e lo spagnolo. Alle tre giornate del convegno nazionale hanno partecipato numerosi direttori, esperti e docenti dei centri linguistici provenienti dalle università di Trieste, Torino, Venezia, Firenze, Bologna, Siena, Roma, Perugia, Napoli, Cosenza, Bari, Sassari, Calabria, Marche, Palermo, Catania e Messina. Nelle 7 sessioni previste dall'intenso programma, di cui 3 plenarie e quattro parallele, sono state affrontate varie tematiche relative alla didattica plurilingue e alle politiche linguistiche europee, all'uso della metodologia «Clil» in ambiente universitario, alla varietà linguistica dell'inglese, alla politica linguistica dei Centri linguistici di Ateneo nel rispetto della dignità e dell'identità di tutte lingue, alla politica e alla didattica dell'italiano come lingua seconda in contesto europeo e extraeuropeo fino alle applicazioni didattiche della traduzione, del doppiaggio e dell'uso dei sottotitoli come mediazione tra lingue e culture. In apertura del convegno, dopo i saluti delle autorità accademiche, è intervenuto l'on. Fabio Granata, componente della commissione Cultura della Camera dei deputati che ha sottolineato come la diversità culturale debba essere intesa come «comune patrimonio dell'umanità vivente e in trasformazione costante» necessaria allo sviluppo dell'uomo e che per tali ragioni qualsiasi identità culturale va tutelata. Tre sono stati i Keynote speakers che hanno caratterizzato le sessioni plenarie, dal giovedì al sabato mattina: Jim Ferguson, irlandese, chief exective dell'Advisory council for english language schools, che ha evidenziato la diffusione irrefrenabile e travolgente dell'inglese nel mondo ma anche le misure che gli Stati adottano per tutelare la propria lingua nazionale ed evitare di indebolirla (vedi il caso dell'irlandese); Christopher Nickenig, direttore del Centro Linguistico della Libera Università di Bolzano, ha presentato il Memorandum di Wulkow sui Centri Linguistici nelle istituzioni di istruzione superiore in Europa e Michele Cometa, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Palermo che ha centrato il suo contributo sull'importanza della traduzione come strumento per la creazione di identità multiple ed interculturali. In particolare, il Memorandum di Wulkow, documento redatto da un gruppo di direttori di 27 Centri linguistici di tredici paesi europei , riunitisi a Brandeburgo nel febbraio 2009, definisce il ruolo strategico dei Centri Linguistici nel processo di internazionalizzazione delle università in Europa e sottolinea come i centri linguistici siano organizzazioni elettivamente deputate a fornire agli studenti quegli strumenti linguistici e interculturali necessari per la promozione del multilinguismo e di una politica dell'inclusione e coesione sociale. La riflessione programmatica di Nickenig ha sottolineato l'identità e la dignità dei centri linguistici universitari e della loro funzione in un mondo accademico assai contraddittorio che se da un lato rivendica costantemente l'importanza delle lingue per l'internazionalizzazione dall'altro taglia i fondi proprio all'insegnamento delle lingue. Le sessioni parallele hanno visto un continuo susseguirsi di ricchi contributi scientifici sull'uso delle tecnologie e di moodle per l'insegnamento delle lingue: sia il Centro linguistico di Arezzo, della Kore di Enna, del Cilta di Bologna, del Cla di Trieste hanno presentato i propri lavori in questo settore sempre più in espansione e diffuso illustrandone difficoltà e aspetti qualitativi dell'uso e dell'implementazione del cooperative learning, project work, voice chatting, blogging, posting on forums, nei contesti tradizionali di insegnamento dove le risorse sono limitate a fronte di una crescente motivazione da parte degli studenti verso l'apprendimento della lingua inglese grazie all'opportunità fornita dagli strumenti tecnologici. Sulla didattica dell'italiano hanno presentato contributi il Cla delle università delle Marche e degli stranieri di Siena rilevando l'importanza del ruolo del docente di lingua italiana che deve impegnarsi nella creazione di un approccio andragogico per instaurare quel «contatto psicologico» tra adulti che assumono nel processo di insegnamento-apprendimento, le funzioni complementari di insegnante-facilitatore e di allievo autonomo. Sull'uso della metodologia Clil (Content language integrated learning) le università di Trieste e di Torino hanno messo in evidenza l'esigenza di creare situazioni e ambienti che valorizzino e favoriscano il bilinguismo/multilinguismo dove l'obiettivo non si arresta al solo sviluppo di competenze comunicative, ma include anche quelle concettuali che devono essere espresse in una lingua diversa da quella materna. Interessante è apparso il contributo dei docenti della Facoltà di scienze politiche dell'università catanese sul fenomeno dello Spanglish (spagnolo+inglese) in America, nato in parte dall'incontro tra due culture diverse, quella anglossasone e quella ispanica, a causa dei flussi migratori verso gli Stati Uniti d'America, di popolazioni del centro e del Sudamerica. Nella sessione ispanistica ed in quella dedicata alla traduzione sono stati presentati lavori sull'identità del catalano (università di Roma), sulla diversità culturale della Spagna contemporanea, sulla traduzione della fraseologia spagnola in italiano come mediazione di lingue e culture (università di Enna), sulle varietà linguistiche dello spagnolo in America (Centro linguistico della Kore) sulle traduzioni dei fumetti di Asterix in Italia e nel Regno Unito, sulle difficoltà legate alla traduzione di elementi culturali nei sottotitoli e nel doppiaggio (università di Palermo). Infine, il Clam dell'università di Messina ha presentato un workshop sul self-assessment, coordinato dal direttore del Centro messinese, prof. Giovanni Bonanno.

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Manzonioltre la criticad'accademia (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

«I manichini di Renzo» saggio di Tino Vittorio Manzoni oltre la critica d'accademia Sergio Sciacca Confessiamolo pure: a chi non è venuta la tentazione di dichiarare "cretino" un autore come il Manzoni causa di infiniti tormenti sui banchi di scuola? E allora ecco un libro che giustifica le tentazioni di allora, dichiarando a chiare lettere le insufficienze di don Lisander e le ingenuità del suo ro-manzone che non è una vera storia e non è un gran romanzo per le innumerevoli approssimazioni caratteriali che rivela nei personaggi e che probabilmente sono da attribuire allo stato d'animo del suo autore che non si riprese mai dalle fobie giovanili e dalle reazioni maschiliste al cubo con cui le rintuzzò. Un libro che intriga fin dalla dedica rivolta alla figlia Giulia "liceale e antimanzoniana": il libro che avresti voluto come companion quando non sapevi come guizzare via dalla critica ben temperata di Natalino Sapegno. Qui ogni frase nasconde una sorpresa e slarga l'orizzonte verso una selva bibliografica spaziante dai classici ai moderni. Si tratta della più recente pubblicazione di Tino Vittorio (docente di Storia contemporanea all'università di Catania), autore di una schiera di saggi in materia storica oltre che opinionista militante. Il suo metodo non è quello di imbalsamare la narrazione del passato, ma di scandagliarne le profondità e riconoscerne gli agganci con il nostro proprio modo di considerare le persone e le cose. Il saggio (130 pagine con una bibliografia aggiornatissima e multiforme) si intitola «I manichini di Renzo: Manzoni storiografo» (appena pubblicato dalle edizioni Selene di Milano) e aggredisce validamente le "minchionerie" di don Rodrigo e quelle del suo Autore (con altro etimo, ma con identico concetto) con cui si conclude il libro si conclude beffardamente, alla Rabelais. I manichini del titolo sono quelle che noi oggi chiamiamo "manette", dunque le trappole, le sciarade intellettuali, le scorciatoie storiche di quella gran maschera della storia che è il romanzo. Una tesi che è meritevole della massima considerazione da parte di un lettore non ingenuo (dunque adattissimo per i nostri studenti liceali, forse un po' meno per i loro togati docenti): quella che chiamiamo storia spesso è una narrazione fittizia: anzi decisamente è fiction; come già avvertiva il Mazzucchelli annotando gli anacronismi della monaca di Monza. I personaggi veri della narrazione sono obliquamente disposti come manifestamente appare dai fraintendimenti faziosi sul don Gonzalo governatore milanese, fatto passare per un politicante furbastro come magari saranno molti suoi successori odierni, ma che pure di cose di rilievo ne realizzò durante il mandato, cosa che gli attuali governatori non sempre riescono a fare. E' la stessa concezione della storia ad essere ribaltata: Marx rappresentò la dittatura (del proletariato o del capitalismo) secondo una concezione romanzesca del confronto sociale: con il tremendo Barbablù da una parte e gli impavidi eroi liberatori dall'altra parte, sempre in attesa di quel sole dell'avvenire che è tramontato nel 1989 senza avere avuto neanche il tempo di sorgere pienamente. Leggi e ti appassioni. Hai voglia di opporre le tue argomentazioni a quelle lucidissime del saggista. Prendi appunti perché per seguire il rasoio affilato della diatriba hai bisogno di riscontri che non hai in pronto nel continuo rimbalzo dal III Reich all'Adelchi, ai grandi e minimi esegeti dei fatti umani. E' un libro stimolante, rivolto a persone pensanti in proprio e stanche di ripetere i luoghi comuni della critica accademica. Fate un esperimento per convincervene: estraete a caso una massima alla Rochefoucauld e vedrete che andrebbe benissimo come tema per il prossimo esame di maturità, per saggiare le capacità di libera costruzione del pensiero dei nostri diciottenni, che avrebbero tanta voglia di parlare se le griglie e le consegne didattiche non sconsigliassero loro di esercitarla.

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Menardi (PdL): "Un futuro per il tunnel del Mercantour" (sezione: Cultura)

( da "Targatocn.it" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Menardi (PdL): "Un futuro per il tunnel del Mercantour" L’idea è sul tavolo da decenni. Per realizzarla sono stati condotti studi e creata quasi ad hoc una società (ovvero la Società per la Realizzazione dei Trafori Stradali e Autostradali delle Alpi Marittime). Dopo anni di stallo per l’autostrada tra Cuneo e la Francia ed il tunnel del Mercantour si profilano sviluppi. Lo annuncia il senatore cuneese Giuseppe Menardi, vicepresidente della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni di Palazzo Madama, dopo che l’opera è stata inserita nel Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) per gli anni 2010-2013, predisposto da Tremonti e approvato dal Consiglio dei ministri con il parere favorevole di Bankitalia e dell’Europa. “E’ di estrema importanza per il Piemonte e in particolare per la provincia di Cuneo che nel documento strategico del governo sia contemplato il nuovo collegamento - ha detto Menardi -. Questo significa, oltretutto, che esiste un concreto interesse della Francia per la realizzazione dell’opera. Si tratta ora di mettere in piedi la cordata dei finanziatori: personalmente, ritengo che sarebbe interessante riprendere la progettualità dei nostri padri, attivando un progetto di finanza pubblico-privata che metta insieme Regione, Provincia, Comuni, istituti di credito locali e mondo economico. A tale riguardo, una realtà come la Sitraci, con i dovuti aggiornamenti, può rappresentare un punto di ri-partenza fondamentale”. Sulle modalità del progetto, il sen. Menardi si è già fatto promotore di alcune iniziative che hanno riscosso interessi anche Oltralpe. “Stabilita l’altezza del tunnel da realizzare in Valle Stura diventa interessante valutare l’ipotesi di un doppio snodo in parte francese. Oltre al collegamento diretto con l’area nizzarda, bisogna pensare a una diramazione verso Sisteron, dove arriva l’autostrada per Aix-en-Provence da cui si procede per il Midi e la Spagna, liberando così la Costa Azzurra da un carico di traffico vicino ai limiti di saturazione”. I numeri lo confermano. Il traffico Italia-Francia già nel 2005 era di 45 mila veicoli al giorno, di cui oltre 9 mezzi pesanti. Alla sola frontiera di Ventimiglia transitano circa 25 mila veicoli (5 mila i Tir). La previsione contenuta nel Libro bianco sui trasporti della Comunità europea è di un aumento del numero dei passaggi del 50 per cento nel 2010. L’attuale A8, la autostrada del mare, sul versante francese è ormai satura soprattutto in prossimità della conurbazione nizzarda, così com’è ormai insufficiente ed intasata l’Autostrada dei fiori in tutta la tratta dal confine di Ventimiglia fino a valle del nodo di Genova. “La necessità di trovare una alternativa al passaggio dei mezzi e delle persone attraverso la barriera alpina - sottolinea Menardi - è un imperativo improcrastinabile a oltre quarant’anni dalle prime iniziative progettuali di un collegamento veloce tra Cuneo e Nizza, ma soprattutto alla luce della crescente domanda di mobilità e all’interno del quadro di programmazione europea delle grandi reti di comunicazione di cui il Corridoio 5 è uno dei principali assi”. tg

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Confcooperative Modena regala l'impianto fotovoltaico a 12 imprese aderenti (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Confcooperative Modena regala l’impianto fotovoltaico a 12 imprese aderenti (23/7/2009 19:04) | (Sesto Potere) - Modena - 23 luglio 2009 - Entro la fine dell'anno Confcooperative Modena installerà gratuitamente impianti fotovoltaici presso una dozzina di cooperative aderenti. Oltre a non pagare nulla, le cooperative interessate avranno in regalo il 25 per cento dell'energia prodotta, mentre il restante 75 per cento potrà essere acquistato dalle stesse cooperative a prezzo inferiori a quelli di mercato, oppure sarà immesso in rete. Lo prevede il progetto denominato “Il sole illumina la cooperazione”, ideato da Confcooperative Modena per favorire lo sviluppo della tecnologia fotovoltaica presso le cooperative aderenti. «Si tratta di un servizio innovativo che pone la nostra organizzazione all'avanguardia nei servizi erogati agli associati – afferma il presidente di Confcooperative Modena, Gaetano De Vinco – La nostra è una strategia basata su un sistema energetico sostenibile sia dal punto vista ambientale che economico. Le risorse investite sono interamente private: il pubblico non ci mette un euro, a parte i vantaggi del conto energia, che valgono per tutti i produttori di fonti alternative». Il progetto è stato ideato dalla cooperativa Power di Modena, aderente a Confcooperative, ed è sostenuto da Emilbanca e dalla stessa Confcooperative Modena. Esso offre la possibilità di realizzare gratuitamente un impianto fotovoltaico presso gli stabilimenti delle cooperative. Tali impianti, della potenza massima di 20 kwp, saranno installati e gestiti da Power. «Emilbanca e Power investono complessivamente 1,2 milioni di euro – spiega Cristian Golinelli, direttore di Confcooperative Modena e presidente della cooperativa Power - Prevediamo l'installazione di dieci-dodici impianti entro la fine del 2009. Attualmente sono in corso i sopralluoghi tecnici di fattibilità per individuare le cooperative idonee». Oltre all'impianto gratuito, il vantaggio per le cooperative è calcolato in 6 mila kwh l'anno, che oggi valgono circa mille euro. Un'ulteriore risparmio (stimato in altri mille euro) è rappresentato dalla differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo scontato del 75 per cento dell'energia prodotta dall'impianto. Inoltre il valore dell'eventuale surplus di produzione sarà suddiviso tra Power e cooperativa. «Abbiamo già ricevuto richieste per vendere il know-how di questo progetto ad altre realtà associative. Power, infine, trasferirà questo modello in Senio Energia, la società mista pubblico-privata che ha sede a Casola Valsenio (Ravenna) che opera al servizio di alcuni enti locali e alla quale Power – conclude Golinelli - partecipa come socio privato di riferimento».

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Nasce la Fondazione "Centro europeo di Nanomedicina" promossa da Formigoni (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

Nasce la Fondazione "Centro europeo di Nanomedicina" promossa da Formigoni (23/7/2009 19:50) | (Sesto Potere) - Milano - 23 luglio 2009 - Realizzare un Centro di ricerca scientifica di eccellenza, di livello internazionale, nell'ambito della nanomedicina, in grado di dare risposte concrete alle crescenti richieste di strumenti diagnostici e terapeutici efficaci, non invasivi e personalizzati, in particolare per la cura delle malattie tumorali, cardiovascolari e neurologiche. E' questo lo scopo con cui nasce la Fondazione "Centro europeo di Nanomedicina", promossa e fortemente voluta dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in collaborazione con 9 centri di ricerca pubblici e privati presenti sul territorio, e per la quale sono previsti finanziamenti pari a 4,5 milioni di euro in tre anni (a partire dal 2009), nel Programma Attuativo Regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate (PAR-FAS). "Si tratta - ha detto oggi Formigoni presentando alla stampa la Fondazione insieme all'assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi e ai 9 soci - di una iniziativa di straordinaria importanza nel campo della ricerca, parte integrante della politica de Regione Lombardia in questo campo. L'obiettivo è quello di creare il più grande hub europeo nel settore della nanomedicina e di competere a livello mondiale in questo settore estremamente promettente". "E' anche una iniziativa - ha proseguito Formigoni - lombarda al 100% e allo stesso tempo in grado di attirare cervelli dal mondo e di far lavorare insieme ricercatori italiani e stranieri". Tra questi, Formigoni ha ricordato Mauro Ferrari (considerato il padre del nanotech che ha collaborato con il Comitato promotore della Fondazione) e Francesco Stellacci (oggi al MIT di Boston, reclutato dal Besta). La nascita della Fondazione, il cui primo presidente sarà il prof. Adriano De Maio, fa seguito ad un Protocollo d'intesa, sottoscritto il 21 marzo del 2007 dallo stesso Formigoni, con i nove "soci fondatori": - Fondazione IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) - Fondazione IRCCS "Ospedale Maggiore policlinico Mangiagalli e Regina Elena" - Istituto Europeo di Oncologia" (IEO) - Fondazione "Scuola Europea di Medicina Molecolare" (SEMM) - STMicroelectronics S.r.l. - Genextra S.p.A. - Politecnico di Milano - Università degli Studi di Milano - Università degli Studi di Pavia Oltre ai fondatori ha già chiesto formalmente di aderire alla Fondazione anche l'Istituto Neurologico Besta mentre altri importanti centri, tra cui l'Istituto Nazionale Tumori di Milano e l'Istituto Italiano di Tecnologie di Genova, hanno già manifestato interesse in questa direzione. "Si tratta dunque - ha sottolineato De Maio - di un'alleanza di sistema tra prestigiosi soggetti operanti nell'ambito della ricerca, della cura, dell'alta formazione e dell'industria, che si impegnano a mettere a disposizione le specifiche conoscenze integrandole con un approccio interdisciplinare in un progetto comune, con l'obiettivo di realizzare soluzioni innovative nell'ambito della nanomedicina a livello di formazione, ricerca di base e ricerca clinica". "La nanomedicina - ha spiegato Umberto Veronesi, sottolineando la lungimiranza che ha portato a far nascere la Fondazione - è senz'altro il futuro e dobbiamo constatare l'inevitabilità del suo sviluppo nelle pratiche cliniche". Come ha sottolineato Marco Foiani, che ha coordinato i lavori del Comitato promotore della Fondazione, il Centro agirà su tre fronti: formazione, ricerca e applicazioni tecnologiche. Mentre il pro-rettore dell'Università di Pavia, Cesare Balduini, ha ricordato il lungo e proficuo lavoro - di oltre due anni - che ha condotto all'appuntamento di oggi e la positiva "eterogeneità dei soggetti che aderiscono alla Fondazione", sul fronte delle industrie, Andrea Cuomo, vicepresidente e direttore per l'Europa di STMicroelectronics ha parlato dello sviluppo delle nanotecnologie come di una "rivoluzione paragonabile a quella dell'industria tessile del '700 o dell'industria elettronica della seconda metà del '900". Dal canto suo, Paolo Fundarò, chief financial officer di Genextra, ha invece rimarcato l'importanza dell'integrazione tra ricerca privata, svolta in azienda, e ricerca accademica, realizzata negli atenei e nei centri pubblici. L'assessore Buscemi, commentando la nascita della Fondazione, ha infine ricordato che la Lombardia può vantare "molti primati" nel campo della ricerca, cui ora se ne aggiunge uno ulteriore. LA FONDAZIONE - La Fondazione opererà attraverso i suoi organi (Comitato dei Garanti, Presidente e Giunta di Presidenza, Direttori scientifici e Comitato scientifico) realizzando, promuovendo e sostenendo attività di ricerca, attraverso la stipula di convenzioni con enti pubblici e privati o la partecipazione ad altre associazioni, fondazioni, enti e istituzioni con obiettivi simili. Inoltre potrà promuovere e organizzare seminari, corsi di formazione, manifestazioni, convegni, incontri, oltre che gestire direttamente o indirettamente spazi e laboratori, istituire premi e borse di studio, ecc. Grazie alla complementarietà e alla condivisione di competenze tra i soggetti fondatori, il nuovo Centro promuoverà e svolgerà programmi interdisciplinari di ricerca scientifica con lo scopo di sviluppare tecnologie e approcci altamente innovativi nell'ambito della nanomedicina. L'obiettivo finale atteso è di ottenere un impatto positivo sulla salute delle persone e in generale sulla qualità della vita, facendo emergere ulteriormente le potenzialità del sistema sanitario lombardo, già fortemente orientato alla ricerca, all'innovazione e alle nuove tecnologie. Si tratta di un'iniziativa di grande rilievo: "il 'Centro europeo di Nanomedicina' - ha sottolineato De Maio - si pone infatti nel panorama scientifico nazionale ed internazionale tra i pochi istituti di ricerca realmente multi e interdisciplinari, in grado di integrare saperi tra loro tradizionalmente distinti come la medicina, la biologia, la fisica, la chimica, l'informatica e l'ingegneria, confermando la Lombardia all'avanguardia nella ricerca in campo biomedico e biotecnologico". Il nuovo Centro può contare inoltre sulla consulenza di importanti personalità scientifiche che ne garantiscono anche una risonanza internazionale. Con queste premesse, il Centro ha elevata probabilità di essere qualificato come uno dei più rilevanti poli di ricerca sul tema a livello mondiale e prevedibilmente genererà nuove attività industriali ad alta tecnologia, oltre ad attrarre ricercatori e professionisti. NANOMEDICINA - La nanomedicina è un settore di estremo interesse, da cui ci si aspetta un radicale mutamento in campo di diagnosi e cura nel prossimo futuro, su cui esistono competenze di base, scientifiche, tecnologiche e industriali all'interno della nostra regione. E' basata sull'applicazione delle nanotecnologie alle discipline mediche, in particolare per gli esami diagnostici e la somministrazione di farmaci. Con la nascita del Centro Europeo di Nanomedicina, potranno quindi essere sviluppate soluzioni avanzate per la diagnostica precoce e lo screening di massa per patologie tumorali e cardiovascolari, basate su analisi proteomiche, genomiche e metaboliche e per il rilascio controllato spaziale e temporale di terapie personalizzate. La lotta ad alcune patologie, come il cancro, dovrà prevedere che sia possibile identificare dei precursori patologici in esami radiologici o minimamente invasivi, quali delle semplici analisi del sangue o della saliva, nel corso di check-up di routine, disponibili per tutti. Da questi sarà possibile determinare interventi personalizzati, ove necessari, che permettano di fare regredire le lesioni a forme benigne, o di eliminarle del tutto. Nel peggiore dei casi, lesioni maligne saranno contenute, in modo da poterne eliminare l'impatto sulla qualità e la durata della vita. Questo paradigma sarà tradotto in progressi paralleli in altri settori della medicina. Per introdurre una nanomedicina personalizzata, un ruolo determinante dovrà essere svolto da scienze e discipline diverse nello sviluppo di SMART THERAPEUTICS. In questo quadro la nanotecnologia svolge un ruolo essenziale nell'identificazione di firme molecolari ("profili" che facciano prevedere l'efficacia terapeutica), e nello sviluppo di agenti curativi e di prevenzione mirati e personalizzati (i cosiddetti "nanovectors"). La progettazione e realizzazione dei nanovettori, dei nanoagenti di contrasto molecolari, la loro somministrazione, e lo studio della loro efficacia richiedono modelli matematici e informatici di nuova generazione. Per sviluppare questo fronte di expertise multipla è indispensabile il riferimento alla biologia molecolare, ed in particolare alle sue componenti che studiano gli acidi nucleici (DNA e RNA) e le proteine da queste espresse: i settori cioè della genomica e proteomica. Insieme a queste, nella visione della nuova medicina personalizzata, sono di importanza fondamentale ed hanno un ruolo di irrinunciabile centralità la microelettronica e la micromeccanica.

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Università: workshop Scienze della Comunicazione (sezione: Cultura)

( da "Sardegna oggi" del 23-07-2009)

Argomenti: Cultura

giovedì, 23 luglio 2009 Università: workshop Scienze della Comunicazione Una Università davvero diffusa in tutta la Sardegna, con corsi on-line e video disponibili sul sito internet, insieme a dispense e tanto altro materiale. Il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'università di Cagliari, dopo solo tre anni di vita, rinnova il proprio rapporto con gli studenti e si apre sempre di più a tutti quei ragazzi che non possono spostarsi dai propri paesi ma vogliono comunque assicurarsi un futuro. Mercoledì 29 luglio si presenterà a tutti in un convegno all'ExMa di Cagliari. -->CAGLIARI – Non sempre chi vuole studiare all'università ha la possibilità di spostarsi dal proprio paese per raggiungere i grandi centri, oppure ha troppi impegni di lavoro e non riesce a seguire le lezioni. Tra gli iscritti al corso di laurea on-line in Scienze della Comunicazione di Cagliari si trovano tutte queste persone, giovani che non possono trasferirsi nel capoluogo, 40/50enni che lavorano e non hanno sempre modo di andare in facoltà, insieme anche a tanti ragazzi e ragazze normali che sperano di entrare nel complicato ma ricco di soddisfazioni mondo della comunicazione. Le iscrizioni scadono il 24 agosto, e anche se le tasse non sono proprio alla portata di tutti (2 mila euro all'anno), arrivano sempre numerose richieste. Per presentarsi e rispondere a tutte le domande che si vorranno porre, mercoledì 29 luglio il corso di laurea on-line organizzerà il convegno “Com.unica senza frontiere”, a partire dalle 19 nei saloni dell'ExMa di Cagliari. L'obiettivo è quello di far conoscere i docenti, gli insegnamenti, le esperienze di chi già ci studia e tutto quello che può interessare un giovane neo diplomato ma anche chi lavora o i semplici curiosi. Un corso on-line che fornisce gli studenti di video lezioni, appunti, dispense, tutor a disposizione su chat, forum e via email, è certamente innovativo soprattutto per la realtà sarda. L'esperimento è nato tre anni fa grazie al progetto UniSofia, un modello di università aperta basato sull'apprendimento attraverso internet e la multimedialità. Il corso di laurea in Scienza della Comunicazione è nato proprio con questo spirito e con l'obbiettivo di raggiungere davvero tutti. “UniSofia voleva creare una comunità di studenti – ha detto Silvano Tagliagambe, responsabile del progetto – che fosse coinvolta e partecipasse attivamente”. Scienze della Comunicazione esiste a Cagliari ormai da tre anni, e tra novembre e dicembre l'Isola dovrebbe vedere i suoi primi laureati on-line. Certo la cerimonia si svolgerà “in presenza” come dicono i docenti del corso, ovvero dal vivo, così come gli esami e tre o quattro incontri per ogni lezione. Per il resto gli studenti hanno la possibilità di collegarsi direttamente a internet e seguire le lezioni on-line, interagendo con gli insegnanti (anche loro a volte in collegamento da altre città), oppure vederle quando vogliono direttamente dal sito del corso. Le lezioni vanno dai Linguaggi del cinema alla Filosofia della mente e intelligenza artificiale fino alla Semantica del web, per terminare con un tirocinio. Questo, però, da fare rigorosamente sul campo. --> Fabio Pireddu

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ISTITUTO S.MICHELE (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

ISTITUTO S.MICHELE ISTITUTO S.MICHELE Un lavoro sicuro per gli enologi L'88% di coloro che studiano viticoltura ed enologia trovano lavoro entro tre mesi dal conseguimento del diploma. E in Italia un enologo su cinque, tra quelli diplomati nel periodo 1997-2008, proviene dal corso di laurea attivato nell'ambito del consorzio inter-universitario che comprende l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, le università di Udine, Trento e Geisenheim, in Germania. Lo dicono due recenti indagini dell'Università di Udine e dell'Istituto Agrario di San Michele presentate a Geisenheim, nell'ambito della cerimonia di consegna del premio Karl Bayer. Il riconoscimento premia le migliori tesi ed è stato attribuito quest'anno a due studenti altoatesini: Ivan Campei di Varna, seguito dai professori Doris Rauhut e Agostino Cavazza, e Joachim Wolf di Celmes (Merano), accompagnato dai docenti Johann Seckler e Fulvio Mattivi. Dal 1996 ad oggi sono 180 gli studenti che hanno conseguito il diploma grazie a questa collaborazione. IMPRESE Sono 41 le società senza collegio sindacale Quasi 9 mila imprese italiane pur essendo tenute per legge alla nomina del collegio sindacale ne risultano prive. Lo rileva un'indagine del Cesdoc (Centro Studi dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Venezia) su dati Cerved. Secondo lo studio, in Italia sono per la precisione 8.977, tra spa (3.409) e srl (5.568), le società senza collegio sindacale sebbene abbiano l'obbligo di munirsene. Quanto al Nordest, in Veneto ce ne sono 865 (298 spa e 567 srl), in Friuli Venezia Giulia 219 (130 spa e 89 srl) ed in Trentino Alto Adige 41 (13 spa e 28 srl). CONCAST Il presidente eletto è Zucal, non Furlan Nell'edizione di ieri il titolo sul servizio relativo alla riunione del cda di Concast Trentingrana segnalava l'elezione di Furlan alla carica di presidente. In realtà l'eletto è Ivo Zucal, come del resto si riportava correttamente nel testo. Ce ne scusiamo con l'interessato e con i lettori.

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Vetrine spaccate e atti vandalici Soave: "Presto altre telecamere" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

SAVIGLIANO. DIBATTITO IN CONSIGLIO Vetrine spaccate e atti vandalici Soave: "Presto altre telecamere" Per contrastare l'impennata di microcriminalità e vandalismo dei giorni scorsi a Savigliano (episodi di bullismo, risse nel centro storico, fioriere distrutte e vetrine spaccate), il neo sindaco Sergio Soave non esclude la possibilità di installare nuove telecamere, soluzione adottata già dalla passata amministrazione nonostante qualche malumore della stessa maggioranza. Attriti che avevano fatto pericolosamente «traballare» la giunta Comina. «Questa decisione - spiega Soave - dev'essere presa congiuntamente con le forze dell'ordine, il tribunale di Saluzzo e i cittadini, con i quali potremmo ipotizzare azioni pubblico-private». Parole che non solo significano la possibilità di finanziamenti privati e comunali per l'acquisto di nuova strumentazione di sorveglianza, ma aprono le porte alla figura del vigile di quartiere o, addirittura, alle cosiddette «ronde». «Se si renderà necessario, - aggiunge il sindaco - valuteremo le indicazioni presenti nel decreto sicurezza». Una presa di posizione chiara: nessuna contrarietà ideologica a servizi di sorveglianza spontanei e civili, sebbene il primo cittadino sia convinto che il lavoro svolto dai vigli urbani e dalle forze dell'ordine sia «più che sufficiente» alla realtà saviglianese. La situazione più difficile, stando alle diverse interrogazioni presentate dalla Lega in Consiglio comunale, riguarda il quartiere periferico della Mellonera, dove alcuni vandali hanno più volte rovinato proprietà private e pubbliche e disturbato la quiete notturna con schiamazzi e battibecchi. «Il servizio di vigilanza viene svolto due volte a settimana - aggiunge ancora Soave -. Inoltre, per i residenti che lo richiedono, c'è la possibilità di controllare seminterrati e i garage sotterranei, ritrovi abituali per malviventi». Altra zona a rischio sicurezza, oltre alla centrale via Torino e alle vicinanze del monumento di piazza Santarosa, sono i parcheggi nell'area dell'ex Sacoop, vicino all'ingresso del nuovo Pronto soccorso, dove è già in funzione una telecamera. Altre tre sono installate in piazza del Popolo, piazza Santarosa e piazza Sperino; una quinta in un altro punto «strategico» della città. \

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Ma ai genitori va bene così L'articolo di Luca Ricolfi La scuola ha smesso... (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Ma ai genitori va bene così L'articolo di Luca Ricolfi «La scuola ha smesso di insegnare», lancia un grido di allarme. Nella impossibilità di educare tutti alla complessità del sapere, che richiede fatica da parte degli studenti e degli insegnanti, investimento di denaro e qualità dell'istruzione, fino ad ora ci si è accontentati di garantire il successo scolastico generalizzato. Tutto ciò senza un sussulto di indignazione né delle famiglie degli studenti, che vedono i loro figli conquistare senza fatica e sacrifici un diploma difficilmente spendibile, né degli insegnanti, di solito acquiescenti ai modelli di istruzione costruiti a tavolino dall'alto degli apparati burocratici e arroccati nei loro mugugni, né della nostra classe politica litigiosa ma compatta nel perpetuare sé stessa e poco sensibile, nei fatti, al futuro della gioventù che sbanda a povere mete. LORENZO CATANIA Tifo per i ragazzi: mai rifiutarli Ho letto l'articolo firmato dal dr. Umberto Veronesi «Ma io boccio la scuola che boccia». Vorrei ringraziarlo di cuore per le belle e veritiere parole che ha scritto. Anche io tifo per i ragazzi: vanno aiutati, guidati, consigliati ma non rifiutati. È l'errore più grande e ne pagheremo le conseguenze tutti insieme. MARGHERITA CASASSA Promozione sociale bye bye L'idea che «per i più deboli, una scuola che fa sul serio è una delle poche chance di promozione sociale», mi vede perfettamente d'accordo. Ma più che sugli echi di un lontano '68, avrei preferito che ci fosse una riflessione sui più recenti accadimenti. Mi sono laureato una quindicina di anni fa in Ingegneria, in un periodo in cui affrontare questa facoltà era una scelta non banale, la selezione era alta e per laurearsi in tempi brevi e con un buon voto occorreva impegno e talento. Alla fine di questo percorso, la selezione «naturale» che veniva operata consentiva ai «sopravvissuti» di trovare un buon impiego, e questo senza essere «figlio di ricchi, potenti o ben introdotti». Oggi, dopo le riforme Berlinguer e Moratti, col quadruplicarsi delle percentuali dei laureati, con le votazioni quasi tutte attorno al 100 e lode (voto medio 108.7) tutto questo non è più vero, e in tempi di recessione, anche per i novelli ingegneri, la massima aspettativa è quella di un lavoro precario. Spero che si possa tornare ai criteri pre-riforma, che la serietà e una certa selezione basata sul merito siano ripristinate, ma per far questo bisogna sgombrare il campo dalle discussioni sui grembiulini, il 5 in condotta e gli echi del '68. Una riforma universitaria che porta tutti al traguardo, col massimo dei voti e nel minimo tempo, migliora le statistiche dell'Italia nei confronti del resto d'Europa, ma mal si coniuga con l'idea di una promozione sociale legata allo studio. PAOLO MAZZA DAL FORUM SCUOLA SU WWW.LASTAMPA.IT Vi presento i miei studenti Io insegno Matematica, mi impegno al massimo e ho allievi di tre tipologie: - impegnati:fanno esercizi in più per avere voti alti - medi: fanno il minimo per il 6 o 7 - scarsi: per mancanza di capacità o scarso impegno. Come ai miei tempi: ho 58 anni e ho fatto l'università dal '71 al '75, era rigidissima ma la ricordo come il periodo clou della mia vita GIULIA DELFINO DAL FORUM SCUOLA SU WWW.LASTAMPA.IT Laudatores temporis acti La figura di colui che esalta il passato contro la decadenza del presente è sempre esistita e così gli studenti dell'oggi sono sempre peggiori di quelli di ieri. È vero che oggi gli studenti padroneggiano per lo più una disciplina per volta e che spesso si appiccicano nozioni che dopo due giorni sono dimenticate, ma è anche vero che ci sono studenti straordinari per acutezza di ingegno e capacità critiche. Ma guai se fossero uguali a quelli di 20-30 anni fa, così come io, studentessa di 20-25 anni fa non ero uguale a mia madre che a 13 anni traduceva il De bello gallico o l'Eneide! Basta col piagnisteo degli alunni ignoranti; preferisco parlare degli alunni viziati, ma se lo sono la colpa è di chi li ha viziati, cioè noi genitori. VALERIA MEILI DAL FORUM SCUOLA SU WWW.LASTAMPA.IT Tutti contro gli insegnanti L'analisi di Ricolfi mette in evidenza, tanto per cambiare, che molte delle responsabilità dell'ignoranza dei giovani di oggi sono degli insegnanti. Guardiamo avanti: quali speranze abbiamo noi italiani per il futuro della scuola se le finanziarie, da tanti anni a questa parte, tagliano i fondi alle scuole, diminuiscono il numero di docenti, di bidelli, accorpano più scuole con un dirigente che deve essere un amministratore e procacciatore di soldi e non ha tempo per occuparsi della didattica, dei docenti dei ragazzi, aumentano il numero degli alunni per classe (stranieri, handicap, ripetenti); se invece le finanziarie prevedono solo di costruire case, di far ripartire l'economia, quella dei prodotti di consumo, non di cultura. Diamo pure addosso agli insegnanti, tanto di solito non si ribellano, ma quelli che ancora hanno voglia di fare, non possono essere crocefissi tutti i giorni da chiunque. Se non li trattiamo con rispetto come potranno serenamente svolgere il loro compito? Insegnare oggi richiederebbe anche più considerazione rispetto al passato. INSEGNANTE AMAREGGIATO DAL FORUM SCUOLA SU WWW.LASTAMPA.IT Consumatori non menti autonome Il '68 è stata una ribellione allo stato di cose esistenti che produsse la consapevolezza che la persona subalterna poteva diventare classe dirigente. Questo nella istruzione ma ancora di più nei luoghi di lavoro e nelle fabbriche con le lotte dell'autunno caldo. Quelle conquiste reali - normative e retributive - assieme ai sogni di liberazione, sono stati sconfitti dal potere. Altra cosa è parlare dell'istruzione dei tempi odierni; il potere non ha interesse di attrezzare i cervelli per pensare autonomamente. Oggi è sufficiente addomesticare cervelli ad essere copaci di utilizzare le merci ed essere tutti dei consumatori in questa era nella quale il mercato è il sovrano assoluto. Un'altra constatazione: Oggi i giovani studenti e lavoratori non sono felici come quelli del '68 e dintorni. RENZO MAZZETTI DAL FORUM SCUOLA SU WWW.LASTAMPA.IT

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Fondazione Cassamarca, la scure sui teatri (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Fondazione Cassamarca, la scure sui teatri Sforbiciata pure sulla programmazione, nuovo assetto societario La scure di De Poli sui Teatri non è leggera. Anzi. Nel giorno in cui Fondazione Cassamarca presenta la nuova stagione in tempi di magra (servizio a pagina 43) si scopre che la Teatri spa di Gagliardi, può contare su 2,5 milioni, e non sui 4 di un tempo. Una sforbiciata che sfiora il 40%, e rende l'idea di come siano esangui le casse di Ca' Spineda, essiccate dai tagli dei dividendi di Unicredit e sempre in attesa della linfa delle vendite, ancora non perfezionate, di parte del patrimonio immobiliare (Sociale, le Voci, terreni). E più in generale esprime bene lo stallo di Fondazione e della sua programmazione. Stabili. Confermata anche la cessione del teatro Da Ponte di Vittorio. Ribadito invece l'impegno per sostenere l'attività del Careni di Pieve di Soligo, che non è di proprietà della fondazione ma della parrocchia. Riassetto societario. Intanto Ca' Spineda riorganizza l'intera galassia e le controllate di Fondazione: Civibus sparisce, assorbita per fusione da Appiani, società che gestisce le complesse operazioni immobiliari della cittadella delle istituzioni. Alla testa della strumentale c'è Piero Semenzato, ingegnere fedelissimo di Dino De Poli. Vittorino Pavan, amministratore della Appiani, si occuperà della Carlo Alberto, nuova nata fra le strumentali, incaricata di seguire la cessione della Questura una volta ultimato il trasferimento di Polizia e Polstrada all'Appiani. Ateneo, De Poli tira dritto. Il Bo ha sondato il presidente di Fondazione Cassamarca, nel contenzioso fra Università e Ca' Spineda per il pagamento degli stipendi dei docenti. Stando ai bene informati, chiedeva un gesto di apertura, come un acconto sulla somma milionaria arretrata che il Bo reclama...niente da fare De Poli sarebbe stato irremovibile. E a questo punto la partita si sposta all'autunno, con l'insediamento dei nuovi rettori.

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La facoltà di Scienze Economiche e Aziendali presente i nuovi corsi di laurea (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università del Sannio La facoltà di Scienze Economiche e Aziendali presente i nuovi corsi di laurea La Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi del Sannio indice una conferenza stampa per la presentazione dei nuovi corsi di laurea per l’anno accademico 2009/2010, con l’obiettivo di fornire un’informazione chiara e dettagliata dell’offerta formativa, anche alla luce delle novità introdotte dal D.M. 270/04. L’incontro si terrà il giorno 29 luglio 2009 alle ore 10:00 nell’Aula Ciardiello della SEA. La presentazione è rivolta anche agli studenti appena diplomati, e a quanti, studenti e docenti, siano interessati a conoscere l’offerta e l’organizzazione della Facoltà. >> Interverrà il preside della Facoltà, il prof. Massimo Squillante. BUR.IT 24.07.09

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Donne, politica e istituzioni. Iscrizioni prorogate al 20 agosto (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Firenze Donne, politica e istituzioni. Iscrizioni prorogate al 20 agosto Sono prorogate fino al 20 agosto le iscrizioni al corso di formazione multidisciplinare “Donne, politica e istituzioni” dedicato alla promozione della cultura di genere e delle pari opportunità, organizzato dal Comitato Pari Opportunità (CPO) dell’Università di Firenze. Il corso – finanziato dall’ateneo e dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – è gratuito e mette a disposizione 80 posti (il 40% riservato a studenti e personale tecnico amministrativo dell’ateneo); per l’accesso è richiesto il diploma di scuola media superiore. Il referente scientifico dell’iniziativa è Laura Leonardi, docente di Sociologia presso la facoltà fiorentina di Scienze politiche: le lezioni, in programma tra settembre e novembre, distribuite su 24 incontri fissati il venerdì pomeriggio e il sabato mattina, affronteranno i temi al punto di vista storico e politico, giuridico e sociale; la parte teorica sarà integrata da una serie di laboratori pratici sulla realizzazione di politiche di pari opportunità. è prevista una valutazione finale e il rilascio di un attestato di partecipazione per coloro che avranno frequentato almeno l’80% delle lezioni; per gli studenti universitari è possibile il riconoscimento di 6 crediti formativi. >> Le domande di ammissione debbono essere presentate secondo le modalità contenute nel bando pubblicato sul sito del Comitato Pari Opportunità http://www.unifi.it/CMpro-v-p-3741.html Per altre informazioni: donne.politica@unifi.it BUR.IT 24.07.09

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The 14th International Conference on X-ray Absorption Fine Structure (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Camerino The 14th International Conference on X-ray Absorption Fine Structure Dal 26 al 31 luglio prossimi l’Università di Camerino ospiterà la 14° conferenza internazionale sul tema “X-ray Absorption Fine Structure (Struttura Fine degli spettri di assorbimento di raggi X)”. L’iniziativa è promossa dal gruppo XAS dell’Ateneo di Camerino che da circa venti anni opera sotto la guida del Prof. Andrea Di Cicco, attualmente presidente della società internazionale IXAS (con oltre 600 aderenti in tutto il mondo). Nel corso del congresso sarà trattato un tema ampiamente interdisciplinare che coinvolge tutti gli aspetti teorici e applicativi di una tecnica di studio della materia a livello atomico basata sull’assorbimento di raggi X e utilizzata diffusamente da fisici, chimici, biologi, cristallografi e mineralogi, scienziati dei materiali, esperti di beni culturali e di tutela dell’ambiente per comprendere la struttura atomica a corto raggio di sistemi disordinati utili per applicazioni e per studi fondamentali di sistemi biologici, di farmaci, di minerali e di catalizzatori per applicazioni di produzione di energia. Gli esperimenti si svolgono prevalentemente presso centri di radiazione di sincrotrone internazionale, nei quali sono state costruite strutture dedicate per l’utilizzo dei raggi X e vengono preparati e analizzati presso i laboratori di molte Università e Centri di ricerca. Nell’ambito dell’incontro, simposi specifici riguarderanno gli sviluppi teorici, la complementarietà con le tecniche di diffrazione, le tecniche risolte in tempo per cinetiche chimico-fisiche e i materiali per l'energia e vedranno coinvolti più di 500 scienziati, di cui oltre l’80% stranieri provenienti da Giappone, Stati Uniti d’America e vari Paesi europei, per discutere tutti i più recenti avanzamenti nel campo. Tra i relatori figurano alcuni studiosi di fama internazionale come K. Hodgson, D. D. Sarma, K. Baberschke, R. Falcone, Y. Iwasawa, J. Rehr, E. Stern e molti altri che compongono un programma scientifico con oltre 200 contributi orali e 400 posters. >> “L’alto valore scientifico dei relatori e il grandissimo successo delle iscrizioni, ben oltre le previsioni per tale conferenza – sottolinea il prof. Andrea Di Cicco, docente Unicam del Dipartimento di Fisica e promotore dell’iniziativa – testimoniamo l’attrattività di Camerino come sede universitaria e il prestigio internazionale del gruppo organizzatore del convegno, la cui attività di ricerca, svolta con prestigiose collaborazioni in istituzioni di eccellenza europee e statunitensi, è testimoniata da centinaia di lavori scientifici e si inserisce nella più generale attività del corso di laurea in Fisica di Unicam che ha un’ampia risonanza internazionale”. A partire dall’anno accademico 2009/10 la laurea Magistrale in Fisica di Unicam, tenuta completamente in lingua inglese già da tre anni, offrirà un opportunità in più. E’ stato, infatti, stipulato un accordo con il Politecnico di Danzica, con il quale il gruppo XAS ha intrattenuto una proficua collaborazione di ricerca per dieci anni, che prevede l'avvio di un corso di Laurea magistrale (Dual Master) in Fisica Applicata, che rilascerà un doppio titolo valido non solo in Italia, ma anche in Polonia. L’accordo rafforzerà il carattere internazionale del Corso di Laurea Magistrale in Fisica, che, in virtù dell'utilizzo della lingua inglese, negli ultimi anni ha attirato una percentuale significativa di studenti stranieri, provenienti principalmente dall'Asia. BUR.IT 24.07.09

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Stage in Cassazione per gli specializzandi LUM (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

LUM Stage in Cassazione per gli specializzandi LUM Il Primo Presidente della Corte di Cassazione, S.E. Vincenzo Carbone, ha sottoscritto in questi giorni con la scuola delle Professioni Legali dell’Università LUM di Casamassima, una convenzione per stage formativi presso presso la Corte Suprema di Cassazione a Roma. La Convenzione che disciplina lo stage costituisce il primo esempio in Italia di attività formativa svolta dagli allievi di una Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali presso la Corte Suprema. Per selezionare gli specializzandi al tirocinio, che avrà la durata di 4-8 settimane, sarà costituita una commissione di docenti della LUM integrata da un consigliere della Corte di Cassazione. Durante lo stage presso la Corte Suprema, gli specializzandi ammessi coadiuveranno i magistrati relatori, quelli addetti all’esame preliminare dei ricorsi ed al Massimario, nelle ricerche di legislazione, dottrinali e giurisprudenziali, mediante l’utilizzo di uno o più software specializzati, su argomenti indicati dai medesimi magistrati e discutendone i risultati con loro al fine di un celere funzionamento del servizio giustizia. In nessun caso gli specializzandi poteranno partecipare ai momenti decisionali. >> La sensibilità dimostrata da S.E. Vincenzo Carbone al Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Prof. Roberto Martino ed al Direttore della Scuola, Prof. Antonio Barone, rappresenta la dimostrazione più concreta di come il mondo della Giustizia, nella sua espressione più alta, sia pronto a collaborare con il sistema universitario per la formazione dei futuri operatori delle professioni legali. BUR.IT 24.07.09

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Server facoltà di Economia Marco Biagi (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Modena Server facoltà di Economia Marco Biagi Il server web della facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, a causa di problemi tecnici, non funzionerà per i prossimi dieci giorni. Il servizio dovrebbe essere riattivato entro il 31 luglio 2009. Si informano tutti gli utenti della facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che, a causa di alcune interruzioni di corrente, il server web della facoltà non sarà fruibile per i prossimi dieci giorni. I siti regolarmente accessibili sono i seguenti: Esse3 http://www.esse3.casa.unimore.it /Start.do; il servizio di posta elettronica http://posta.unimore.it/; Dolly Economia http://dolly.economia.unimore.it/ ; il monitor est della facoltà http://155.185.254.18/docenti/ monitorestaereo.asp ; la biblioteca di Economia http://biblioeco.unimo.it/home /home.aspx. Per accedere, comunque, alle lauree triennali ed al test di ingresso si può consultare il bando sul sito www.unimore.it > immatricolazioni ed iscrizioni a.a 2009/2010 > corsi a numero programmato- bandi ammissione. Mentre per allenarsi al test di ingresso consultare il sito: www.cisiaonline.it dove sono disponibili i fac-simili delle prove. Per accedere, invece, alle lauree magistrali consultare gli avvisi per ciascun corso collegandosi al sito www.unimore.it > bandi e concorsi > studenti e laureati > avvisi e comunicazioni > facoltà di Economia Marco Biagi. >> Per informazioni sulla compilazione delle domanda di valutazione collegarsi a www.unimore.it > immatricolazioni e iscrizioni > Consulta la Guida alla domanda di valutazione iniziale per corsi di laurea magistrale (formato pdf). Per informazioni e chiarimenti rivolgersi alla segreteria di presidenza della facoltà di Economia Marco Biagi (viale Berengario, 51) a Modena, mail: info.economia@unimore.it BUR.IT 24.07.09

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Università digitale Brunetta e di Orio firmano un'intesa (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Ateneo dell'Aquila Università digitale Brunetta e di Orio firmano un'intesa PESCARA Wi-fi all'università dell'Aquila. Il ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, e il rettore dell'ateneo aquilano, Ferdinando di Orio, hanno firmato ieri a Palazzo Vidoni un protocollo d'intesa per il progetto «Università digitale». L'accordo rientra nelle iniziative messe a punto per fare in modo che entro il 2012 tutte le università italiane dispongano di servizi avanzati per studenti, docenti e personale amministrativo, a partire da una completa copertura Wi-Fi e disponibilità di servizio Voip in tutte le sedi. Il progetto è già stato attivato con le Università Tor Vergata, La Sapienza e Roma Tre. L'accordo con l'Università dell'Aquila prevede il raggiungimento degli obiettivi entro giugno 2010: completare e potenziare la copertura Internet dell'intera area dell'Ateneo, con particolare attenzione alle aree dedicate alla didattica e agli studenti, anche attraverso l'adozione di tecnologie wireless di nuova generazione; estendere la copertura Internet alle aree residenziali degli studenti e alle scuole del territorio; introdurre la tecnologia VoIP, sia per telefonia fissa che mobile, a favore del personale amministrativo, del personale docente e degli studenti. Il progetto «rappresenta un passo importante - rileva una nota ministeriale - per l'Università de l'Aquila affinchè possa rapidamente riprendere le proprie attività e divenire attore per il rilancio del territorio puntando sull'innovazione».

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Scienze della comunicazione: corso on line (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Cronaca di Cagliari Pagina 1017 Università. Nato all'interno di Scienze della formazione, ha 300 studenti. A dicembre le prime lauree Scienze della comunicazione: corso on line Università.. Nato all'interno di Scienze della formazione, ha 300 studenti. A dicembre le prime lauree --> Forse non tutti sanno che anche a Cagliari, da tre anni, nell'ambito della facoltà di Scienze della formazione, esiste la laurea triennale in Scienze della comunicazione. Un corso che, nato nell'ambito del progetto europeo Unisofia, ormai impiega circa cinquanta persone tra docenti e tutor e coinvolge più di trecento iscritti, ma ancora sfugge all'attenzione dei più, perché si svolge quasi interamente non tra i banchi del Magistero ma on line, sul sito internet www.com.unica.it. IL CONVEGNO Proprio per questo, cioè per far uscire la laurea in comunicazione da un certo anonimato, oltre che per ragionare sul rapporto tra educazione e nuove tecnologie, il presidente del corso on line, Elisabetta Gola, e il manager didattico Valentina Favrin hanno deciso di organizzare per mercoledì prossimo, dalle 19 all'Exmà, il convegno dal titolo “Com.unica senza frontiere”. Un'occasione che non vuol essere una noiosa tavola rotonda per addetti ai lavori, ma una serata evento - messa su in collaborazione con Unitelsardegna (il consorzio per l'università telematica nell'Isola) e con il patrocinio dell'assessorato comunale alla Cultura - in cui tutti, soprattutto i più giovani, possano trovare qualcosa di curioso o stimolante. IL PROGRAMMA Tra interventi autorevoli (come quello del filosofo della scienza Silvano Tagliagambe, direttore scientifico di Unisofia), laboratori pratici, proiezioni di cortometraggi e perfino un finale in stile discoteca, nel piazzale all'aperto, fino alla mezzanotte. Più che un seminario, una festa, insomma, «per tentare di far aprire sempre di più l'Università al territorio», spiega Elisabetta Gola, «e per catturare l'interesse intorno a Scienze della comunicazione, che nel 2009/10, per la prima volta, camminerà sulle sue gambe, senza la cornice del progetto Unisofia». LEZIONI ON LINE Con le lezioni on line, l'aiuto dei tutor, qualche seminario dal vivo e gli esami, da tenere rigorosamente di persona. Con alcuni limiti, legati al costo della tecnologia, del capitale umano (2 mila euro di tasse d'iscrizione all'anno, senza distinzione di reddito) e della connessione veloce (l'adsl non arriva dappertutto), ma «con la sicurezza di un'ottima base di partenza, rappresentata da un basso numero di abbandoni, circa il 32% contro una media nazionale del 58%, e da un alto numero di studenti laureabili, il 46% contro il 31% nazionale». Dati che dimostrano, come sottolinea Silvano Tagliagambe, «che quello di Scienze della comunicazione on line si è rivelato un esperimento di successo, una cerniera tra studio e mondo del lavoro, come certifica anche l'alto numero dei frequentanti lavoratori». Quanto agli sbocchi, bisognerà aspettare dicembre, per la prima infornata di laureati. Il vero banco di prova per il futuro della facoltà. LORENZO MANUNZA

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università, i docenti tra dubbi e paure - antonella romano (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IV - Palermo Università, i docenti tra dubbi e paure I prof si interrogano sull´addio del direttore. E c´è chi invoca un commissario ANTONELLA ROMANO UN´ISTITUZIONE che mette in fuga i manager esterni, che si siedono su una poltrona che ormai scotta. Da quando non è stato più confermato l´ex direttore amministrativo Mario Giannone, e l´incarico è stato affidato con un bando pubblico, è iniziata la fuga. Perché? Cosa hanno trovato Petrigni e Cappelletti? Faide tra lobby, pressioni corporative, spese senza copertura, conti ingiustificabili? Cosa ha spinto i due al clamoroso gesto, all´abbandono della stanza dei bottoni, prima vicinissima agli uffici del rettore, ora retrocessa al piano di sotto per fare posto al pro rettore Ennio Cardona? Se lo chiedono in tanti. «Il rettore Lagalla ieri ci ha detto che la verità forse è che negli ultimi anni ci siamo comportati come se fossimo ricchi e non lo eravamo. Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. Bisogna tutti rimboccarsi le maniche - afferma l´ex preside di Biologia Francesco Maria Raimondo, uno dei due sfidanti di Lagalla nella corsa a rettore. «Evidentemente Cappelletti - aggiunge Raimondo - che veniva da una situazione ordinata come l´Ismett, ha trovato una realtà difficile da governare: qui ogni facoltà è un Ismett e ogni dipartimento è qualcosa di più. La burocrazia d´ateneo l´ha sentito come un elemento estraneo. Un ruolo da svolgere, il suo, in un momento in cui vengono meno le risorse e dove sono pressanti le ricerche di soluzioni finanziarie e le attese di chi aspetta stipendi e promozioni. è chiaro che ci sono state pressioni di gruppi e di sindacati, che disarmerebbero chiunque, non solo un esterno». C´è chi non crede che Gabriele Cappelletti si sia dimesso solo per uno «scoramento occasionale». Giovanni Fiandaca, ordinario di Diritto penale, non condivide la diagnosi del rettore e sciorina la sua: «è malato l´ateneo, è ingovernabile l´istituzione. Lascia molto pensare che due esterni, di fronte alla condizione attuale dell´ateneo palermitano, decidano di non potersi assumere una responsabilità, e di non poter dirigere l´università dal punto di vista amministrativo. Vuol dire che da noi regnano regole e criteri inaccettabili agli occhi del mondo esterno. C´è stato un eccesso di logiche autoreferenziali, interessi egoistici corporativi di cui siamo responsabili un po´ tutti». I rimedi? Il ricambio dei vertici, secondo Fiandaca. «Vincoli normativi e resistenze sindacali permettendo, servirebbe un´operazione radicale, una sorta di sostanziale commissariamento». Per il preside di Giurisprudenza Giuseppe Verde, altro sfidante di Lagalla, Cappelletti e Petrigni non hanno resistito alla sfida: «La complessità strutturale del sistema universitario è evidente e fa acqua da tutte le parti. Di certo hanno trovato un appesantimento gestionale legato ai costi sempre crescenti del personale, che gravano sull´università, e ad alcune recenti sentenze che hanno comportato nuovi oneri». «Penso - aggiunge Verde - che il direttore abbia lavorato vicino al rettore, credo che Lagalla conoscerà i motivi della loro rinuncia e ci farà conoscere in Senato la sua interpretazione. Speriamo che si possa risolvere tutto in positivo». Intanto aumentano gli appelli per convincere Cappelletti a restare. Glielo chiedono, informa il rettore, anche presidi, Senato, delegati del rettore, segretari di dipartimento.

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pisa, in 204 insegneranno gratis (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XIII - Firenze Le parole Ieri una trentina di docenti a contratto hanno protestato davanti a Lettere Pisa, in 204 insegneranno gratis "Sono contratti della vergogna ma li accettiamo per non perdere contatti" L´UNIVERSITà di Pisa arruola i volontari della cattedra, quelli che insegneranno gratis. Non sono un´eccezione perché succede anche in altre università, Firenze compresa. Nell´ateneo pisano però su 264 contratti di insegnamento già assegnati, 204 viaggeranno a euro zero. «Ma il numero è destinato a crescere» denunciano al coordinamento precari dove parlano di «contratti della vergogna». Ieri in una trentina, per lo più docenti a contratto (co.co.co) hanno protestato davanti alla facoltà di Lettere e filosofia dove venivano assegnati i posti. In questa facoltà su 92 insegnamenti dati a esterni 74 sono gratuiti, a Scienze 71 su 83, a Lingue 3 su 4, a Farmacia 16 su 22, ad Agraria 8 su 11, a Economia 32 su 52. Ma perché si accetta di lavorare un anno o sei mesi gratis? «Perché in questo modo si spera di non perdere i contatti con l´università e di restare in corsa per un posto che verrà» spiega un precario. A Pisa è stata avviata anche una raccolta firme per chi rifiuta di insegnare gratis (120 per ora le adesioni). L´università, secondo quanto spiega Giuseppe Marcocci del coordinamento precari, sta avendo le prime difficoltà, a Lettere per esempio sono ancora una ventina i corsi che devono essere coperti perché i bandi sono andati a vuoto. A Pisa i precari hanno organizzato due anni fa la prima anagrafe per conoscere come e dove venivano impiegati all´interno dell´ateneo dal momento che dai vertici dell´università non venivano forniti numeri al riguardo. Adesso chiedono di trovare nelle voci del bilancio i soldi per pagare i docenti per evitare cadute nell´offerta formativa. La protesta ha un titolo: «Io gratis non insegno». (l.mont.)

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piazzetta cuccia provincia di arcore lo dice il codice (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 25 - Economia Piazzetta Cuccia provincia di Arcore lo dice il Codice La Svizzera e la Finlandia hanno siglato una nuova Convenzione di doppia imposizione fiscale, e si avviano a uscire dalla lista grigia dei paradisi fiscali redatta dall´Ocse MILANO - Fininvest stringe ancora di più il suo legame con Mediobanca. La quota del 2,06% controllata dalla cassaforte di Silvio Berlusconi nel salotto buono che veglia su Rcs, Telecom e Generali è stata trasferita nel bilancio 2008 alla voce "imprese collegate". Quelle su cui, codice civile alla mano, «si esercita influenza notevole». Il Biscione nei suoi documenti conferma: la partecipazione è stata spostata perché ha «finalità strategica» e perché Fininvest e Mediolanum «si posizionano come secondi azionisti assoluti del gruppo bancario» con il loro 5,44%. Come dire che Piazzetta Cuccia, ormai, è in provincia di Arcore. Forse però c´è anche un´altra spiegazione. Se la quota fosse rimasta alla voce "altre imprese", via Paleocapa avrebbe dovuto contabilizzare a bilancio i 155 milioni di minusvalenze accumulate lo scorso dicembre per staccare il biglietto d´ingresso in Mediobanca. Dimezzando così gli utili e i dividendi di casa Berlusconi. Ettore Livini [Alleanza francese] PARIGI - Veolia Transport e Transdev daranno vita fra pochi mesi al leader mondiale dei trasporti urbani. La fusione tra la filiale del gruppo privato e quella della Caisse des Dépots, voluta fortemente dall´Eliseo, darà vita a un gruppo paritario pubblico/privato: avrà un fatturato di 8,3 miliardi di euro e 130 mila dipendenti. Gli azionisti minoritari della Transdev saranno liquidati: la Ratp, l´azienda del metrò parigino, riceverà degli assets per il suo 25,6%, mentre presto saranno avviate le trattative con Intesa Sanpaolo, che possiede il 4,8%. In Italia, la Transdev lavora a Genova, Torino, Savona e Belluno. L´accordo fra i due lascia fuori l´azienda ferroviaria francese (Sncf), che sperava di unire la sua filiale di trasporti urbani con Transdev per costruire un polo pubblico. L´Eliseo ha però preferito la soluzione pubblico/privato. Giampiero Martinotti

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così tra dieci anni diventerà artificiale - luigi bignami (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 37 - Cronaca Il progetto Blue Brain pronto nel 2019: l´annuncio al TedConference di Oxford. "Parleremo con gli ologrammi" Il modello servirà anche per capire come si manifestano le malattie neurologiche e sperimentare nuovi farmaci Così tra dieci anni diventerà artificiale Finora ricostruita al computer una piccola "fetta" della corteccia cerebrale del ratto LUIGI BIGNAMI Il cervello umano è sicuramente uno dei fenomeni più complessi e misteriosi dell´universo. Basta un numero per comprenderlo: il cervello possiede circa 100 miliardi di neuroni che si parlano tra loro. Blue Brain è un progetto (a cui lavorano 35 scienziati) che si propone di ricostruire questa complicata macchina. Il suo direttore, Henry Markram, ha annunciato alla TedConference2009, che si sta tenendo in questi giorni all´Università di Oxford, in Gran Bretagna, che entro dieci anni si potrà costruire un cervello del tutto simile a quello dell´uomo. «Alla TedConference del 2019 - ha detto il ricercatore - manderemo un ologramma dei nostri cervelli per parlare tra noi». La strategia che si sta seguendo per raggiungere il risultato finale è l´ingegneria "inversa": di solito, infatti, un ingegnere prima lavora a un progetto poi lo concretizza. Al Blue Brain invece dall´opera realizzata, il cervello appunto, si tenta di risalire al progetto. Al momento si è già riusciti a ricostruire al computer una piccola porzione di corteccia cerebrale di un ratto, alta un millimetro e mezzo e larga mezzo millimetro, che contiene circa diecimila neuroni e 10 milioni di sinapsi, che sono i collegamenti tra i diversi neuroni. Per arrivare a questo primo risultato si è partiti da una sottile porzione del cervello di un roditore, che è stata mantenuta in "vita" immergendola durante gli esperimenti in una sostanza nutritiva. La "fetta cerebrale" è stata sottoposta all´accurata indagine di un apparecchio che ha permesso di misurare gli scambi chimici ed elettrici tra i neuroni, oltre a determinare la posizione di ciascuno di essi. I dati, poi, sono stati immessi in un computer dove ingegneri informatici hanno ricostruito con estrema pazienza quanto osservato e rilevato nella piccola porzione di corteccia cerebrale. Le complessità del lavoro è enorme. Infatti in una colonna neocorticale (si tratta di "colonne" di neuroni che dalla parte più superficiale del cervello arrivano fino alla materia grigia, nel suo cuore) sono stati individuati oltre 240 tipi diversi di neuroni, ciascuno dei quali può comunicare con migliaia di altri neuroni. Capire come ciascuno di essi parla con l´altro, quali tipi di segnali chimici o elettrici inviano e come reagiscono al richiamo gli altri neuroni è un´impresa ciclopica. Per ricostruire questa porzione di cervello, intanto, si è dovuto far ricorso a uno dei più potenti computer al mondo, il Blue Gene dell´Ibm, un supercomputer capace di 22,8 migliaia di miliardi di operazioni al secondo. Ma qual è l´obiettivo di questa ricerca? Spiega Markram: «Il nostro intento è arrivare a costruire una struttura in grado di lavorare come un cervello umano e anche animale». E aggiunge: «Ma non costruiremo solo un modello, bensì un sistema che sia in grado di prendere informazioni diagnostiche dai pazienti con problemi psichiatrici su cui lavorare in modo personalizzato». Secondo il ricercatore, dunque, il progetto sarà utile non solo per capire come funziona il cervello, ma anche per comprendere come si manifestano le malattie neurologiche a livello individuale. In tal modo, sempre secondo Markram, sarà possibile progettare farmaci costruiti per ogni singolo paziente. Lo scopo finale del lavoro, dunque, è ricostruire un´intera corteccia cerebrale, ossia lo strato superiore del cervello dove vengono elaborate tutte le informazioni cognitive, così da poter sperimentare nuovi farmaci attraverso simulazioni senza dover usare animali o addirittura i pazienti stessi. Il cervello artificiale, inoltre, potrà essere usato per indagare i meccanismi della memoria e dell´apprendimento. Sottolinea Markram: «Ci sono due miliardi di persone sul pianeta che soffrono di disordini mentali a vari livelli. Una volta terminato, Blue Brain potrà essere la loro soluzione».

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Bravo, indiano, prof alla Bocconi Il fermato alla frontiera (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 24/07/2009 - pag: 22 La storia Il ricercatore aveva accettato di fare un anno di esperienza a Stanford, poi non è più riuscito a rientrare in Italia. E alla fine ha scelto Sydney Bravo, indiano, prof alla Bocconi Il «cervello» fermato alla frontiera Vikas senza permesso di soggiorno. Uno su 5 aspetta un anno per averlo MILANO Vikas Kumar ha 32 anni compiuti da poco, una laurea in Economia e un master a Dehli, un PhD (l'equivalente di un nostro dottorato) a St. Louis. E ha, o meglio aveva, un contratto in Bocconi. Un posto che in moltissimi sognano e a cui Vikas ha rinunciato, dopo 4 anni di più che onorato servizio nelle aule dell'università milanese. Tra l'entusiasmo degli esordi e la disillusione dell'addio, i mesi di attesa per un permesso di soggiorno che non arriva mai. A raccontare la storia di Vikas è Lorenzo Peccati, prorettore per le risorse umane della Bocconi. «Kumar è arrivato da noi quasi 5 anni fa, con un ruolo di assistant professor (ricercatore a tempo determinato). L'avevamo scelto sul Job Market, un appuntamento annuale dove i migliori «cervelli » vengono selezionati a livello internazionale; gli abbiamo offerto un contratto di 6 anni, tra i benefit c'era la possibilità di un anno sabbatico, mantenendo stipendio e fondi di ricerca, da trascorrere in qualunque ateneo del mondo». È l'estate 2008: Kumar, che ha già rinnovato una volta il permesso di soggiorno (da 2 anni, allora il massimo per un contratto di quel tipo), decide di sfruttare l'occasione. «E siccome è bravo, viene accettato a Stanford. Sarebbe dovuto rientrare alla fine di quest'estate». Ma il visto, nel frattempo, è scaduto. Da molti mesi. Nel corso dei quali la Bocconi non è stata con le mani in mano: «Grazie al decreto legge uscito a gennaio 2008, docenti e ricercatori stranieri ora possono ottenere un permesso che copra tutta la durata del contratto. Ma l'ente che li assume deve iscriversi a un albo istituzionale, per poi avviare la procedura. Ebbene, l'albo è comparso sul sito del Ministero dopo 9 mesi. E fino ad oggi non sono risultati disponibili i moduli necessari». Morale (mesta) della favola: «Vikas chiedeva notizie, e noi non potevamo far altro che rispondergli: ci stiamo lavorando... Penso che a un certo punto abbia fatto due più due. Poco tempo fa è arrivata una lettera molto gentile, con cui rende noto di avere accettato l'offerta dell'università di Sydney». Una storia tra le tante, almeno stando all'indagine che la Fondazione Rodolfo DeBenedetti ha dedicato agli studenti stranieri di dottorato in Italia. Ce ne sono tremila, e il 77% viene da Paesi extraeuropei. Arrivano richiamati dalla «buona reputazione della ricerca» in Italia (43%), dalla disponibilità di una borsa di studio (il 54% dei non-Ue). E lottano, ogni giorno, con la nostra burocrazia: per il permesso di soggiorno, uno studente su 5 aspetta più di un anno. E per avere un appuntamento in questura il 77% deve attendere oltre un mese. Con relative difficoltà nel viaggiare che siano conferenze all'estero o vacanze in famiglia per uno su 4. E costi non indifferenti: tra i 50 e i 200 euro, così dichiara il 68% degli intervistati. «Sono in Italia dal 2006 e ho già fatto due rinnovi», conferma Mark Dincecco, ricercatore all'Imt di Lucca, coetaneo di Vikas e californiano. «Per chi ha il passaporto americano la situazione è meno grave, ma la sensazione di insicurezza c'è lo stesso. A ottobre 2007, per il primo rinnovo, ho aspettato quasi 10 mesi: il nuovo permesso è arrivato a luglio, e in settembre era già scaduto. In questura la risposta era, invariabilmente, 'a Roma è tutto bloccato'. Chissà che significa... ». A settembre, l'indagine della Fondazione sarà presentata in Bocconi, «a un convegno cui interverrà anche il ministro Gelmini anticipa l'economista Tito Boeri , con una sessione su brain drain e brain gain ». Fuga e attrazione di cervelli. «Perché non solo ne arrivano pochi, ma quei pochi facciamo anche fatica a trattenerli. E ogni studente è un investimento importante: un dottorando costa, in media, 200-250 mila euro all'anno». Peccati conferma: «Bisogna pagare i docenti che vanno al Job Market, poi si invitano qui a spese nostre i candidati, e per chi viene preso c'è, di base, uno stipendio superiore a quello di ingresso di un associato». Anche per questo la Bocconi, insieme ad Assolombarda, ha deciso di sedersi a un tavolo con Comune, Questura, Prefettura, per lavorare a uno snellimento delle procedure. «La legge c'è: vogliamo solo poterla usare». Sul sito della Bocconi, alla pagina personale di Vikas, è indicata la sua «area di interesse scientifico»: strategie di internazionalizzazione. Non occorre andare a cercarlo in Australia per capire che, tra tutte le tattiche possibili, quella seguita finora dal-- l'Italia è decisamente sbagliata. Gabriela Jacomella L'attesa Il 77 per cento degli studenti extraeuropei impiega oltre un mese per avere solo un appuntamento in Questura

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Microtelecamere e minirobot Arriva la nanomedicina (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: PRIMA PAGINA data: 24/07/2009 - pag: 1 Nasce il Centro europeo Microtelecamere e minirobot Arriva la nanomedicina di CARLO BARONI Un polo di ricerca scientifica d'eccellenza. Per fare di Milano la «Houston d'Europa» e attirare cervelli da tutto il mondo, ha spiegato il presidente della Regione Formigoni. E' questo l'obiettivo del Centro europeo di nanomedicina, nato grazie all'impulso della Regione che ha già investito 4 milioni. E che ha trovato la collaborazione di nove centri di ricerca pubblici e privati tra cui l'Istituto europeo di oncologia, guidato dal professor Umberto Veronesi ( nella foto ). A PAGINA 3

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ateneo, diciamo basta a docenti sottopagati e privi di tutele (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 6 - Pisa Ateneo, diciamo basta a docenti sottopagati e privi di tutele di Cristina Passetti L'università italiana esprime nella docenza in appalto una delle sue anomalie più eclatanti. Dal 1998, anno in cui la legge Berlinguer istituì i contratti di diritto privato con "studiosi od esperti di comprovata qualificazione professionale", ad oggi il fenomeno è diventato patologico. Nel 2007, a fronte di 61.929 ricercatori e docenti strutturati di tutte le fasce, i docenti a contratto in Italia sono stati 52.051 secondo il Miur. E se tra questi ultimi si possono trovare alcuni sparuti professionisti con ulteriori impieghi all'esterno dell'ateneo, la quasi totalità dei contrattisti non sono altro che precari che da molti anni, in modo continuativo e, soprattutto, a tempo pieno, danno il proprio decisivo contributo all'attività di ricerca e didattica delle strutture universitarie. Privi di tutele previdenziali ed assistenziali, quasi sempre senza rappresentanti negli organi accademici, i professori "in appalto" sono retribuiti "nei limiti degli stanziamenti di bilancio": la retribuzione, per un carico di lavoro uguale a quello di un professore strutturato, si aggira normalmente intorno ai 400-500 euro annui, cioè un salario inferiore circa del 99%. Noi esprimiamo grande preoccupazione per i recenti tagli previsti al Ffo. Per questo motivo, infatti, sempre più facoltà si stanno allineando al decreto ministeriale dell'8 luglio 2008, proponendo centinaia di contratti di docenza a titolo gratuito. Proprio per questi motivi, che delineano una situazione difficilissima, ancora più gravi appaiono le ripercussioni subite da alcuni docenti precari, impegnati da molti anni nella rivendicazione dei diritti essenziali, che dopo anni di contratti si sono visti costretti a rinunciare alle docenze, vedendosi cancellare, di fatto, la possibilità di concorrere a posti di docenza a contratto, che fino a quest'anno erano stati affidati loro per meriti e professionalità e non certo per esibire l'ennesima mostrina. Noi riteniamo quindi che sia prioritario sbloccare il reclutamento ordinario e quello straordinario dei ricercatori. è oggi più che mai necessario investire maggiori fondi sul reclutamento dei ricercatori ed è giunto infine il momento di stabilire un quadro normativo nazionale che definisca livelli minimi retributivi adeguati per la docenza a contratto e un quadro certo di diritti e tutele. (Coordinamento precari Università Flc-Cgil)

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"Tra un decennio il cervello artificiale" (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 24-07-2009)

Argomenti: Cervelli

IL CERVELLO umano è sicuramente uno dei fenomeni più complessi e misteriosi dell'universo. Basta un numero per comprenderlo: il cervello possiede circa 100 miliardi di neuroni che si parlano tra loro. Blue Brain è un progetto (a cui lavorano 35 scienziati) che si propone di ricostruire questa complicata macchina. Il suo direttore, Henry Markram, ha annunciato alla TedConference2009, che si sta tenendo in questi giorni all'Università di Oxford, in Gran Bretagna, che entro dieci anni si potrà costruire un cervello del tutto simile a quello dell'uomo. "Alla TedConference del 2019 - ha detto il ricercatore - manderemo un ologramma dei nostri cervelli per parlare tra noi". La strategia che si sta seguendo per raggiungere il risultato finale è l'ingegneria "inversa": di solito, infatti, un ingegnere prima lavora a un progetto poi lo concretizza. Al Blue Brain invece dall'opera realizzata, il cervello appunto, si tenta di risalire al progetto. Al momento si è già riusciti a ricostruire al computer una piccola porzione di corteccia cerebrale di un ratto, alta un millimetro e mezzo e larga mezzo millimetro, che contiene circa diecimila neuroni e 10 milioni di sinapsi, che sono i collegamenti tra i diversi neuroni. Per arrivare a questo primo risultato si è partiti da una sottile porzione del cervello di un roditore, che è stata mantenuta in "vita" immergendola durante gli esperimenti in una sostanza nutritiva. La "fetta cerebrale" è stata sottoposta all'accurata indagine di un apparecchio che ha permesso di misurare gli scambi chimici ed elettrici tra i neuroni, oltre a determinare la posizione di ciascuno di essi. I dati, poi, sono stati immessi in un computer dove ingegneri informatici hanno ricostruito con estrema pazienza quanto osservato e rilevato nella piccola porzione di corteccia cerebrale. OAS_RICH('Middle'); Le complessità del lavoro è enorme. Infatti in una colonna neocorticale (si tratta di "colonne" di neuroni che dalla parte più superficiale del cervello arrivano fino alla materia grigia, nel suo cuore) sono stati individuati oltre 240 tipi diversi di neuroni, ciascuno dei quali può comunicare con migliaia di altri neuroni. Capire come ciascuno di essi parla con l'altro, quali tipi di segnali chimici o elettrici inviano e come reagiscono al richiamo gli altri neuroni è un'impresa ciclopica. Per ricostruire questa porzione di cervello, intanto, si è dovuto far ricorso a uno dei più potenti computer al mondo, il Blue Gene dell'Ibm, un supercomputer capace di 22,8 migliaia di miliardi di operazioni al secondo. Ma qual è l'obiettivo di questa ricerca? Spiega Markram: "Il nostro intento è arrivare a costruire una struttura in grado di lavorare come un cervello umano e anche animale". E aggiunge: "Ma non costruiremo solo un modello, bensì un sistema che sia in grado di prendere informazioni diagnostiche dai pazienti con problemi psichiatrici su cui lavorare in modo personalizzato". Secondo il ricercatore, dunque, il progetto sarà utile non solo per capire come funziona il cervello, ma anche per comprendere come si manifestano le malattie neurologiche a livello individuale. In tal modo, sempre secondo Markram, sarà possibile progettare farmaci costruiti per ogni singolo paziente. Lo scopo finale del lavoro, dunque, è ricostruire un'intera corteccia cerebrale, ossia lo strato superiore del cervello dove vengono elaborate tutte le informazioni cognitive, così da poter sperimentare nuovi farmaci attraverso simulazioni senza dover usare animali o addirittura i pazienti stessi. Il cervello artificiale, inoltre, potrà essere usato per indagare i meccanismi della memoria e dell'apprendimento. Sottolinea Markram: "Ci sono due miliardi di persone sul pianeta che soffrono di disordini mentali a vari livelli. Una volta terminato, Blue Brain potrà essere la loro soluzione". (24 luglio 2009

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Giovani, università e futuro (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

ROVIGO AGENDA pag. 19 Giovani, università e futuro L'INTERVENTO SVILUPPO, LA RICETTA DELL'ONOREVOLE BELLOTTI L'ONOREVOLE Luca Bellotti, deputato veneto del Popolo della Libertà, è intervenuto ieri all'Hotel Bernini Bristol a Roma all'incontro voluto dai giovani industriali del Veneto, importante occasione di confronto tra l'impresa più dinamica e il mondo della politica, dichiarando tutta la sua disponibilità a sostenere le proposte avanzate in tale sede e suggerendone delle nuove: «Sono felice di aver avuto l'opportunità di incontrare i giovani industriali e di ascoltare le loro istanze. Ho cercato soprattutto di dimostrare che vivo con interesse e partecipazione il loro impegno e per questo vorrei parlare con loro, facendo tesoro delle loro proposte e avanzandone delle mie. Recepisco anzitutto con favore l'iniziativa per la creazione di un "Polo" universitario tecnico-scientifico veneto. L'economia del futuro e anche la stessa civiltà si baseranno sulla capacità di sfruttare le conoscenze tecniche e il sapere in genere. L'idea perciò, che va incontro anche a mie passate proposte che ebbi modo di avanzare nella mia provincia, Rovigo, va nella direzione di creare una compenetrazione sempre più intensa tra impresa e università. Riguardo a questo però vanno fatte un paio di osservazioni. L'università italiana non è all'anno zero. Ci sono proposte nei cassetti dei laboratori e dei centri di ricerca che non possono essere portati avanti o recepiti nel concreto. Progetti, studi, lavori che rimangono lettera morta. Il primo compito di un tale Polo dovrebbe essere di andare a riscoprire quelle carte e cercare di utilizzarle per portarle nel mondo del lavoro. Penso alle tante piccole imprese che con 5 o 10 operai non possono permettersi di stipendiare una persona che si occupi di ricerca. Vi sono però studi che, invece di restare lettera morta, potrebbero aiutare queste piccolissime aziende a supplire nella loro carenza di know how. Se l'imprenditoria vuole aiutare se stessa può cominciare a trovare nuovi stimoli dove già ci sono. E' inoltre indispensabile che si formino tecnici che sappiano fare da trait d'union tra mondo della ricerca pubblica e imprese. Finora queste due entità sono vissute in splendido isolamento: i professori, i ricercatori, i dottorandi nelle aule e nei laboratori, i proprietari i manager, i lavoratori nelle aziende. A volte era troppo costoso o difficile instaurare dei legami tra questi due mondi. Dove non riesce il singolo tuttavia è bene che riesca il gruppo a meno che non vogliamo continuare a vederci scippare i migliori cervelli dall'estero e, d'altra parte, a confinare le nostre imprese nei settori tradizionali a basso contenuto tecnologico, condannandole ad un rachitismo permanente». Image: 20090724/foto/10341.jpg

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Il gip: (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

BOLOGNA PRIMO PIANO pag. 4 Il gip: «Gandolfi resta in cattedra» FARMACOLOGIA E' STATA rigettata la richiesta di interdizione dai pubblici uffici formulata dal pm Antonello Gustapane nei confronti del professor Ottavio Gandolfi (nella foto), docente di Farmacologia alla facoltà di Medicina e direttore del Dipartimento stesso, indagato di falsità materiale e ideologica, tentato abuso d'ufficio in concorso e tentata concussione per un presunto concorso pilotato. Il «no» alla richiesta del pubblico ministero che lo aveva iscritto nel registro degli indagati dopo la denuncia presentata da due dei candidati al concorso finito sotto accusa' è arrivato dopo un lungo interrogatorio dal giudice per le indagini preliminari Alberto Gamberini. «Ho esplicitamente sottolineato davanti al giudice ha spiegato il professor Gandolfi di aver già chiesto al Rettore, nel caso si dovesse rifare l'orale di quel concorso, di esonerarmi dalla commissione esaminatrice. Sarebbe quantomeno imbarazzante trovarmi a dover dare un giudizio sui candidati che hanno presentato denuncia contro di me. E questo deve aver convinto il gip della mia buona fede». «Mi sento tranquillo aveva d'altra parte il professore appena appreso il suo coinvolgimento nell'inchiesta che lo vede indagato in prima persona come presidente della Commissione, insieme agli altri due membri e alla candidata designata dagli stessi vincitrice del concorso per un posto da ricercatore , ma allo stesso tempo ferito perché ho sempre creduto che l'Università abbia come prima missione quella di educare alla conoscenza. Tutta questa sporcizia invece non può che far male ai giovani». Emanuela Naldi

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Fiorenzuola (Pc): medicina di gruppo, cartelle cliniche informatizzate al letto del paziente (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Fiorenzuola (Pc): medicina di gruppo, cartelle cliniche informatizzate al letto del paziente (24/7/2009 10:48) | (Sesto Potere) - Piacenza - 24 luglio 2009 - La medicina di gruppo Rose Selvatiche di Fiorenzuola, che ha i propri studi all´interno dei locali della Fondazione Verani-Lucca, in occasione del conferimento dell´incarico sperimentale di diagnosi e cura per gli ospiti della Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) ha predisposto, per offrire un migliore servizio ai pazienti, la copertura in rete di tutta la struttura. La rete, protetta da adeguati firewall e antivirus, comprende sei ambulatori medici, un ambulatorio infermieristico, tre postazioni di segreteria, quattro postazioni fisse nei nuclei dell´Rsa e della Casa protetta. A questa rete fissa si è aggiunta la copertura in rete wireless senza fili di tutte le stanze degli ospiti, con la fornitura ai medici che li seguono di piccoli, ma efficienti computer (eeePC), collegati alle cartelle cliniche informatizzate, in modo da consentire le visite al letto con la consultazione diretta delle cartelle personali degli ospiti. è collegata alla rete anche la struttura residenziale per pazienti gravi di via San Rocco e si stanno effettuando gli ultimi adempimenti per collegare anche la residenza per disabili sita nel palazzo Lucca, mentre è allo studio il collegamento in rete protetta remota anche degli alloggi con servizi, sempre della Fondazione Verani-Lucca. Nell´ambito della sperimentazione del collegamento con il Pronto soccorso, che prevede l´invio su richiesta di un estratto delle informazioni più importanti sul paziente in condizioni di bisogno (Patient summary), è già da ora disponibile il collegamento in rete della sede della continuità assistenziale (guardia medica). Una struttura così articolata e ad alta tecnologia permetterà un notevole miglioramento nella qualità dei servizi erogati, mettendo a disposizioni dei sanitari le notizie indispensabili per la cura del paziente in tempo reale e nel luogo esatto dove servono I computer e le stampanti dei vari nuclei del Verani sono stati donati dalle famiglie Bonomini, Concari, Franchi e Senti, in memoria di loro familiari che sono state ricoverati in Rsa. Le infermiere dell’istituto hanno seguito corsi di informatica interni, organizzati dal Centro studi e formazione del Verani; altri corsi saranno attivati per il personale dopo l’estate. La biblioteca del Centro Studi ha parecchi volumi di informatica e informatica medica ed è a disposizione del personale del Verani e dei medici della medicina di gruppo. Inoltre, due medici della medicina di gruppo hanno conseguito il diploma di Alta Formazione in e-Health (tecniche di comunicazione e informatica per la sanità) all’Università degli Studi di Bologna. Infine, il dottor Mauro Bonomini, coordinatore di Rose Selvatiche, insegna come docente in questo stesso corso.

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Un neurone del nostro cervello per ogni grande star del cinema (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 24-07-2009)

Argomenti: Cervelli

stampa La Ricerca Un neurone del nostro cervello per ogni grande star del cinema La scoperta fatta da un pool anglo-americano che ha usato l'immagine della Monroe. I personaggi famosi hanno un posto fisso all'interno della memoria per questo è possibile riconoscerli anche solo da una caricatura. Marilyn Monroe, Cameron Diaz, Scarlett Johansson, Kirsten Dunst, ma anche Diego Armando Maradona e i personaggi dei film: ognuno ha un «posto fisso» all'interno del nostro cervello e ogni volta che vediamo o udiamo qualcosa che ci ricorda quella star si «accende» sempre lo stesso neurone. Una scoperta estremamente interessante che dimostra, tra l'altro, l'eccezionale capacità di astrazione del cervello umano. «I risultati della nostra ricerca dimostrano che singoli neuroni possono codificare concetti in modo molto astratto anche se richiamati con diverse modalità sensoriali - ha spiegato Quian Quiroga, professore britannico che ha coordinato lo studio - L'elaborazione di informazione sonora o visiva segue percorsi neurali completamente diversi ma poi converge in un unico neurone nell'ippocampo». Il cervello appare capace di astrarre un concetto a partire da stimoli di varia entità: anche se l'immagine del personaggio è caricaturale o fortemente ritoccata, il neurone «dedicato», che è nel centro della memoria, l'ippocampo, lo riconosce e si accende richiamando l'immagine astratta del personaggio. Insomma le star non hanno un «contratto a termine». A patto che siano veri, grandi divi sono «assunti» con il «posto fisso» nel nostro cervello. Il gruppo di studiosi coordinati da Quian Quiroga è dell'Università britannica di Leicester, i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology. Alla scoperta hanno collaborato un gruppo di esperti dell'Ateneo di Los Angeles. Gli scienziati hanno monitorato il cervello di sette persone alle quali, per motivi medici, erano stati impiantati degli elettrodi in profondità. I neurologi hanno mostrato loro foto di Marilyn, di Maradona, di Oprah Winfrey, conduttrice televisiva statunitense, ma anche di Luke Skywalker, il personaggio di Guerre Stellari, e ancora di Cameron Diaz e di varie altre attrici. Hanno anche fatto loro ascoltare delle registrazioni con il nome o altre informazioni sui personaggi. Il risultato? A Marilyn Monroe, qualunque sia lo stimolo (fotografico, sonoro, scritto) è legata l'attivazione di un neurone, sempre lo stesso. ugualmente, altri neuroni si accendono per gli altri personaggi. Insomma nell'ippocampo, con un neurone per ciascuno sono «immagazzinate» le star di cinema, tv e sport.

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Università, più fondi alle migliori (sezione: Cultura)

( da "RomagnaOggi.it" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

24 luglio 2009 - 12.39 (Ultima Modifica: 24 luglio 2009) ROMA - Il Ministero dell'Istruzione e dell'Università ha stilato la classifica degli atenei che hanno i maggior standard qualitativi. Sul gradino più alto del podio ci è salita l'Università di Trento, seguita dai Politecnici di Milano e di Torino. Promossa anche Bologna. Il Ministro Mariastella Gelmini, per la prima volta in Italia, ha distribuito a questi atenei una parte dei fondi destinati alle Università sulla base di nuovi criteri di valutazione della qualità. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato assegnato in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare i due terzi di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, un terzo in base alla qualità della didattica. In questo modo Trento ottiene 6 milioni in più per esser riuscito a intercettare meglio degli altri, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei. I politecnici di Milano (8 milioni) e Torino, invece, hanno conseguito risultati importanti su didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Seguono Bologna con 5 milioni e Padova con 4. Molti gli atenei del Centro-Sud promossi: Roma "Tor Vergata", l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento A Foggia viene tolto un milione di euro, a Macerata meno 1,13 milioni. L'erogazione dei finanziamenti del 7% alle Università di Trieste, Firenze e Siena è stata sospesa in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Dal 29 luglio i dati e le valutazioni saranno pubblicate sul sito del Ministero.

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Trento è l'università più virtuosa, bene i Politecnici di Torino e Milano (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

ROMA L’Università di Trento, i politecnici di Milano e di Torino sono fra le Università migliori in Italia. Così comincia la classifica degli atenei più virtuosi secondo una prima analisi fatta dal ministero delluniversità e della ricerca scientifica sulla base di nuovi criteri di valutazione approvati oggi dal Consiglio dei ministri. Trento, ad esempio, pur essendo un piccolo Ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei. I politecnici di Milano e Torino hanno conseguito risultati importanti su didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma ’Tor Vergatà, l’Università di Chieti e Pescara, l’Università della Calabria, l’Università Politecnica delle Marche, l’Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l’Università del Sannio di Benevento. Agli ultimi posti Macerata, Foggia, Palermo e Messina. Grazie a queste valutazioni Trento ottiene 6 milioni di euro in più, il politecnico di Milano 8. Ma è andata bene anche ad altri atenei: Bologna ottiene 5 milioni di euro in più, Padova 4. Molte anche le università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», luniversità di Chieti e Pescara, luniversità della Calabria, luniversità politecnica delle Marche, l’ateneo della Tuscia, il politecnico di Bari e l’università del Sannio di Benevento. Meno finanziamenti, invece, sono destinati ad altre 27 università che non hanno raggiunto gli standard qualitativi previsti. A Foggia viene tolto 1 milione di euro, a Macerata 1,13 milioni. Mentre per Trieste, Firenze e Siena l’erogazione della quota di fondi vincolata alla qualità (pari al 7% del totale) è stata sospesa in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. I criteri adottati per la valutazione hanno fatto riferimento, per la qualità della ricerca, a parametri internazionali, al numero di ricercatori e docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente, alla capacità di intercettare finanziamenti europei. Per la qualità della didattica, si è tenuto conto della percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dalla laurea, ai corsi svolti con propri insegnanti e non docenti esterni, al numero di esami svolti dagli studenti, alla soddisfazione degli studenti.

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Seminari di editoria Ars in Fabula, Mace (sezione: Cultura)

( da "superEva notizie" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

Seminari di editoria Ars in Fabula, Macerata Fino al 6 agosto continuano con successo i seminari di editoria Ars in Fabula. Ad inaugurare i seminari d'editoria, che si tengono presso il Polo Bibliotecario Centrale dell'Università di Macerata, è stata una delle principali esperte italiane di illustrazione per l'infanzia e di storia dell'arte: la prof.ssa Paola Pallottino, già docente di storia dell'arte contemporanea all'Università di Macerata. Nella seconda settimana il viaggio nell'illustrazione e nell'editoria per l'infanzia è continuato con Walter Fochesato, studioso di letteratura per l'infanzia e di storia dell'illustrazione, da anni coordinatore redazionale del mensile "Andersen. Il mondo dell'infanzia", docente di storia delle tradizioni popolari all'Università di Genova, autore di saggi, volumi sulla letteratura per ragazzi oltre che curatore di mostre. L'autore per ragazzi Luigi dal Cin, prolifico scrittore di libri di successo, ha narrato la storia della "penna bambina" in riferimento al suo percorso artistico. Arianna Papini editor Fatatrac, illustratrice e scrittrice nell'incontro del 16 luglio ha trattato del rapporto artista-editore; Marzia Corraini responsabile Edizioni Corraini, nella serata del 20 luglio, ha sottolineato l'importanza del progetto libro, dall'ideazione alla stampa, con occhio attento alla cura di tutti i dettagli. I prossimi appuntamenti saranno con Leonardo Di Bugno (30 luglio) editor Giunti Scuola e con Gek Tessaro (6 agosto) scrittore ed illustratore di libri per l'infanzia. Ma non solo seminari d'editoria, Ars in Fabula propone anche Incipit d'autore che, dopo l'inaugurazione con il Maestro Roberto Innocenti, proseguono all'Accademia di Belle Arti di Macerata. Sono eventi aperti al pubblico in apertura dei corsi d'illustrazione (Aula Magna Svoboda, a partire dalle ore 9, ogni settimana fino al 3 agosto). Lunedì 20 luglio l'"Incipit d'autore" ha avuto protagonisti tre noti illustratori: Mauro Evangelista, Maurizio Quarello, Alessandro Sanna che, attraverso una "narrazione illustrata" hanno raccontato il proprio, interessante, percorso artistico. Prossimi incontri: Lunedì 27 luglio Incipit d'autore con Pablo Auladell, Annalaura Cantone, Mara Cerri. Lunedì 3 agosto: Javier Zabala, Carll Cneut, Eva Montanari. Per informazioni: Fabbrica delle favole Largo Affede 5 - 62100 Macerata Tel./Fax 0733 231740 - Mob. 388 6560203 fabbricadellefavole@tiscali.it www.fabbricadellefavole.com PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 24 luglio 2009 in: Eventi nelle Marche » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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La base San Marco e il primato spaziale italiano (sezione: Cultura)

( da "Rinascita Online" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

La base San Marco e il primato spaziale italiano Venerdi 24 Luglio 2009 – 10:13 – Raffaele Panico Berlusconi sostiene che lui non fa parte di un popolo di santi... e che un certo “disfattismo” sulle cose di casa nostra, sia in economia, che sul giusto posto dell’Italia nel mondo, è presente soprattutto negli scritti e nelle parole dei commentatori dei media. Come pure nelle idee “degli intellettuali al caviale” italiani che si dichiarano di “sinistra”. E ciò è una realtà. Come è noto il metro di misura dell’italiano medio continua essere l’ “Albertone” nazionale ovvero quell’ “homo italicus” meschino e opportunista incarnato da Alberto Sordi e al quale a Roma, tra Palazzo Chigi, Montecitorio e il Quirinale, è stata addirittura dedicata una Galleria (che era lì dai tempi dell’Italia monarchica e che era originariamente dedicata alle gesta dell’imperatore Marco Aurelio impresse nei bassorilievi della “Colonna” che, oltre alla Galleria, dava anche il nome all’intero rione urbano). Almeno due generazioni, di sessantenni e di quarantenni, sono cresciute con quello stereotipo di italiano codardo, arraffone, che si arrangia sempre, debole con i forti e “forte” con i deboli, che tradisce il suo popolo in guerra, che è un borghese piccolo piccolo e che mangia spaghetti e vuole imitare i padroni americani: un italiano dell’8 settembre: sempre pronto a darsela a gambe. Italiani rimasti all’oscuro di pagine importanti di storia patria. Anche recenti. Un esempio? Il “Progetto San Marco” dell’astronautica italiana. Correva l’anno 1964, il 15 dicembre, da un poligono spaziale americano parte un razzo, il vettore Scout, che mette in orbita il primo satellite italiano il “San Marco 1”. Con quel lancio l’Italia è il terzo Paese al mondo dopo l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, a lanciare in orbita un satellite attorno alla Terra. Il padre del progetto, il von Braun italiano, è l’ingegner Luigi Broglio. Ma gli italiani, grazie a Broglio, veneto di Venezia-Mestre, andranno oltre, tanto che si faranno una base tutta italiana, dove? Al largo delle coste del Kenya, vicino alla linea dell’Equatore. Perché lì? Perché quella è la migliore posizione per il lancio di satelliti. E la base si chiamerà poligono di lancio spaziale “San Marco”, e “Santa Rita”, due isolette di ferro al largo di Malindi, circondate di antenne per inseguire i razzi dopo il lancio. All’equatore terrestre la posizione è strategica per i lanci spaziali e questa idea è nata da una sua intuizione. Il Poligono italiano è stato installato nel 1964, siamo a soli tre anni dal lancio del primo uomo nel cosmo, il sovietico Gagarin. Alcuni pezzi sono assemblati (qui sì che c’è tutta la grande arte italiana dell’arrangiarsi) da materiali dismessi, forniti sia dalla Nasa, altri dall’Aeronautica Militare Italiana, il tutto su due vecchi piloni dell’Agip. I razzi Scout, Broglio se li è fatti dare in omaggio dagli Stati Uniti. Dopo la guerra, è docente alla facoltà di ingegneria dell’Università di Roma, per primo in Italia esegue esperimenti di propulsione spaziale. La prima volta arrivò la Polizia di Stato: si temeva, data l’esplosione, un attentato dinamitardo. Era solo stata il suo primo esperimento, fallito. Provocò l’esplosione del motore e il che causò il crollo del tetto del capannone-laboratorio dove operava. L’avventura spaziale italiana prosegue tuttavia e con successo nei decenni, ed è stato un vero peccato che il suo progetto del 1977, di realizzare un razzo vettore Scout potenziato, con parti tutte italiane non ebbe seguito. Broglio voleva un razzo tutto italiano capace di lanciare satelliti di 800 kg circa da piazzare in orbite equatoriali con costi minimi. Tale progetto ebbe varie vicissitudini. Il salto di qualità della base San Marco sarebbe stato farla diventare base europea, ma Broglio temeva le sacche dell’eurocrazia. Questo suo dissenso urtava così il vertice-sauro dell’Agenzia Spaziale Italiana che decise di ridimensionare il progetto originario San Marco, e Broglio, nel 1993, si dimise dal Consiglio di amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il gruppo di studiosi capeggiati da Broglio ha il primato mondiale di non aver sbagliato un lancio di satellite (in tutto 11) o di un razzo sonda in 25 anni di storia. Sei sono stati i satelliti scientifici San Marco lanciati dal 1964 e il 1988; e 4 i satelliti astronomici americani lanciati fra il 1970 e il 1975, e un satellite scientifico inglese lanciato nel 1974. La “discordia italiana” ha reso inattiva la base San Marco, l’ultimo lancio è avvenuto 1988 con il satellite San Marco-5. Ora funziona come base di controllo e di ricezione dei dati inviati dai satelliti, e anche per la telemetria dei vettori Ariane lanciati dalla base di Kuru dell’Agenzia spaziale europea. Broglio è stato considerato in von Braun italiano perché l’Aeronautica Militare americana si è affidata solo a lui per le sue alte competenze e per progetti riservati. La base San Marco - di proprietà delluniversità “La Sapienza” e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana - è oggi così diventata il Centro spaziale Luigi Broglio e, più che un importante centro spaziale italiano al di fuori del territorio nazionale, trascurato dai responsabili politici della ricerca scientifica nazionale, sembra un reperto museale con limitate funzioni operative: appunto il tracciamento di numerosi satelliti di varie agenzie (dalla NASA, all’ESA all’Agenzia Spaziale Cinese). Il centro è composto da due segmenti, ossia il segmento terrestre, nella provincia di Malindi, rappresentato dal centro per la raccolta dei dati, ed il segmento marino, composto dalle piattaforme di lancio oceaniche. Oggi un quasi analoga funzione della base San Marco è stata ereditata, come si è detto, dalla base missilistica di Kuru che si estende per 650 kmq in Guyana francese. Dove, in un ambiente naturale preservato, partono i frequenti lanci spaziali inviati dai missili Ariane 5, di fabbricazione francese, ma con componenti nella struttura e nei carburanti fabbricati da ogni parte d’Europa. L’Esa, l’Agenzia spaziale europea, questi lanci li effettua per mandare in orbita differenti tipi di satelliti: per le telecomunicazioni, per la sicurezza dei territori, per lo studio della consistenza della crosta terrestre. La Guyana è stata scelta in quanto, dopo i primi incerti lanci del vettore Ariane, qui non si è mai fallito un lancio e, trovandosi vicino all’equatore, presenta le stesse caratteristiche di sicurezza che gli italiani per primi avevano intuito insediando la base di lancio equatoriale San Marco al largo delle coste del Kenia. Comunque anche qui l’Italia è presente (un esempio: il satellite Vega è finanziato dall’80% dal governo italiano), ci sono molti giovani ingegneri italiani che programmano il lancio dei missili, assicurando una grande esperienza dal punto di vista della programmazione e del controllo spaziale.

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Morgantina, ora è un libroil 50 anniversario degli scavi (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

aidone Morgantina, ora è un libro il 50º anniversario degli scavi Aidone. Sono stati pubblicati gli atti del convegno del 50° anniversario dell'inizio degli scavi a Morgantina, evento culturale che fu festeggiato nel 2005. E' infatti diventato un libro, da poco pubblicato, dal titolo "Morgantina 50 anni dall'inizio delle ricerche sistematiche". A darne notizia è l'ins. Ina Copia, che, nel 2005 ricopriva la carica di assessore alla Pi con l'amministrazione Curìa. "L'iniziativa - spiega Ina Copia - è partita proprio dalla Ricorrenza del 50° anniversario di Morgantina nel 2005. Proprio in quell'occasione, l'assessorato comunale alla Pi da me retto ha voluto dedicare una Giornata di studio per richiamare l'attenzione e conoscere alcuni risultati delle indagini scientifiche condotte a Morgantina e alcuni dati inediti". Dell'organizzazione scientifica, in particolare, si occupò il prof. Giuseppe Guzzetta dell'Università di Catania. La Copia tiene a far sapere che la richiesta di finanziamento è partita quando non era più assessore comunale dell'amministrazione Curìa.. "Il finanziamento - precisa - che ha permesso questa pubblicazione, è stato richiesto, all'Assessorato regionale alla Pi, come docente ed è stato ottenuto grazie alla Facoltà di Lettere dell'Università di Catania". "Sono soddisfatta - ha concluso Ina Copia (attualmente assessore comunale alla Cultura con l'amministrazione Gangi) - di avere avuto la possibilità di consegnare alla stampa gli atti di quell'importante convegno che vogliono manifestare la riconoscenza, la gratitudine della cittadinanza agli uomini di scienza che si sono interessati del nostro sito restituendo al nostro patrimonio un importante periodo storico". Angela Rita Palermo

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Emergenza idrica in cittàModica. (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cervelli

Emergenza idrica in cittàModica. L'assessore Cerruto ha assicurato in Consiglio la rapida risoluzione della complicata vicenda Scicli. Un genio matematico che s'impegna per migliorare la qualità della vita dell'uomo. Il suo è uno dei tipici "cervelli in fuga". Ma chissà che un giorno Rossana Occhipinti da Scicli, giovanissimo talento della ricerca mondiale non decida di tornare nella propria terra per investire su un modello sul quale tutta la comunità scientifica ha già messo gli occhi. La Occhipinti, laureata in Matematica all'Università Catania, ha infatti deciso di accettare immediatamente la sfida: valigia pronta per gli Stati Uniti, dove ha conseguito dottorato di ricerca in Matematica Applicata presso la "Case Western Reserve University" di Cleveland. E per la giovanissima ricercatrice durante la 37ª Isott (Conferenza Internazionale sul trasporto di ossigeno ai tessuti, Rossana Occhipinti ha ricevuto il "The Melvin H. Knisely Award", prestigioso riconoscimento per giovani ricercatori che si sono particolarmente distinti nella ricerca del trasporto di ossigeno e metaboliti mediante l'uso di modelli matematici. "L'unicità del lavoro di Rossana Occhipinti - ha spiegato nel corso della cerimonia di premiazione Michelle Puchowicz, docente di Cleveland - consiste nell'integrazione di matematica e fisiologia. Questo non è un compito facile ed è stato raramente preso in considerazione. Il suo impegno, il suo interesse e la sua determinazione a voler indagare un campo come quello della fisiologia del cervello è unico in quanto non è facile mettere insieme due campi cosi diversi: fisiologia del cervello e modelli matematici. Rossana ha completato questo lavoro con onore ed ha ricevuto il consenso di chi da anni lavora in questo campo". Ma. B.

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Una summer school in Diritto costituzionale (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

giurisprudenza Una summer school in Diritto costituzionale Si è aperta mercoledì pomeriggio nell'aula magna della facoltà di Giurisprudenza, a Villa Cerami, la Scuola estiva internazionale sulle Problematiche di Diritto costituzionale tra l'Italia e la Federazione Russa, promossa dalla stessa facoltà, nell'ambito dei progetti di cooperazione universitaria internazionale cofinanziati dal Miur, in collaborazione con le Università di Mosca e Szczecin (Polonia) e con il centro di alta formazione in Diritto costituzionale Econet. Alla cerimonia inaugurale, oltre ad alcune autorità cittadine, sono intervenuti il pro-rettore dell'Ateneo, prof.ssa Maria Luisa Carnazza, il preside Vincenzo Di Cataldo, e il prof. Emilio Castorina, ordinario di Diritto costituzionale e componente del comitato scientifico di Econet. La prima sessione dei lavori ha visto la partecipazione, oltre che dello stesso prof. Castorina, che ha introdotto l'iniziativa della summer school, del past-preside della facoltà prof. Luigi Arcidiacono, presidente del comitato scientifico di Econet, e dei docenti Wladyslaw Czaplinski (Accademia delle Scienze di Polonia) e Pasquale Policastro (Università di Szczecin). La summer school, che proseguirà fino a mercoledì 29 luglio, intende proporre un'importante occasione di confronto, a livello accademico, sulle problematiche del diritto costituzionale e comparato di maggiore attualità negli ordinamenti italiano e russo, attraverso un percorso finalizzato, innanzitutto, a fornire ai 20 partecipanti adeguati strumenti di conoscenza dei processi istituzionali dell'Italia e della Federazione Russa. In particolare, il tema oggetto del primo modulo (un secondo si terrà in ottobre all'Università di Mosca) è quello dell'interdipendenza e della libertà sostanziale nel mondo post-capitalista. I vari aspetti della questione saranno affrontati, nel corso delle giornate, anche dai docenti Oleg Barabanov, Tatiana Zonova, Jacques Meylan, Boguslaw Banaszak, Teresa Freixes, Olga Potemkina, Michele Carducci, Yuri Leybo, Kenji Urata, David L. Roach, Vadim Voinikov, Anatoly Gusev, Yuri Chernyshov, Salvatore Sica, Paola Bilancia, Stelio Mangiameli, Waldemar Tarczynski, Mark Entin, Franco Pizzetti, Andrzej Dziega. Il corso prevede lezioni frontali, tenute da docenti ed esperti internazionali integralmente in lingua inglese, alternate con attività seminariali e workshop, sia nella sede catanese che, ad ottobre, nella sede dell'Ateneo di Mosca. L'obiettivo è anche quello di offrire, attraverso la modalità della scuola estiva, un'opportunità di riflessione e formazione fornendo un nuovo impulso alla cooperazione sovranazionale intergovernativa.

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"Pacchetto Università": soldi in più solo a Università migliori, Anvur, taglio corsi inutili (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 24-07-2009)

Argomenti: Cultura

"Pacchetto Università": soldi in più solo a Università migliori, Anvur, taglio corsi inutili (24/7/2009 19:42) | (Sesto Potere) - Roma - 24 luglio 2009 - Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura il Regolamento sulla struttura e il funzionamento dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur). La nuova Agenzia valuterà la qualità degli Atenei e degli Enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle Università ed agli Enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori. Il Regolamento approvato oggi rende l’Anvur più autonoma rispetto a quanto previsto nella precedente legislatura. Il Presidente e il Comitato di selezione che individuerà i membri del Consiglio direttivo saranno nominati infatti dal Presidente della Repubblica e non più dal Governo. La nuova Agenzia sostituisce e unifica i due comitati di valutazione attualmente esistenti: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca). Cosa valuta l’Anvur L’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica sulla base di standard qualitativi di livello internazionale, anche con riferimento ai livelli d’apprendimento degli studenti e del loro inserimento nel mondo del lavoro; Le strutture delle università e degli enti di ricerca, i corsi di studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione; La qualità e i risultati dei progetti ricerca; L’acquisizione di finanziamenti esterni, l’attivazione di rapporti di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati; Valuta attraverso criteri internazionali la qualità e i risultati della ricerca. Si userà dunque il sistema peer review, cioè la valutazione anonima di illustri accademici internazionali. Altri compiti dell’Anvur Elabora e propone al Ministro i requisiti quantitativi e qualitativi per l’istituzione di nuove università o di sedi distaccate, per l’attivazione di tutti i corsi di studio universitari, dei dottorati di ricerca, dei master universitari e delle scuole di specializzazione; Valuta i risultati degli accordi di programma ed il loro contributo al miglioramento della qualità complessiva del sistema universitario e della ricerca; Valuta l’efficienza e l’efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione delle attività didattiche, di ricerca e di innovazione. Ogni anno l’Anvur redigerà un rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca che sarà presentato al Ministro e trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) e al Parlamento. Composizione dell’Anvur L’Agenzia sarà composta dal Presidente, da un Consiglio direttivo e dal Collegio dei revisori dei conti. Tutti resteranno in carica per 4 anni e non potranno essere nuovamente nominati. Il Consiglio direttivo determinerà le attività dell’Agenzia, i criteri e i metodi di valutazione. I suoi componenti saranno nominati dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro che sceglierà i membri da un elenco definito da un comitato di selezione. Questo comitato sarà composto da cinque membri designati rispettivamente dal Ministro, dal Segretario Generale dell’OCSE, dal Presidente dell’Accademia dei Lincei, dell’European Research Council e dal Consiglio Nazionale degli Studenti. Ripartizione FFO e fondo premiale 7%: più soldi a Università virtuose Per la prima volta in Italia il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha assegnato una parte dei fondi destinati alle Università sulla base di nuovi criteri di valutazione della qualità. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato infatti distribuito in base alla qualità della Ricerca e della didattica degli Atenei. In particolare i 2/3 di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, 1/3 in base alla qualità della didattica. Prende il via, dunque, con questo provvedimento firmato oggi dal ministro Mariastella Gelmini, il nuovo sistema di valutazione delle Università italiane, grazie al quale saranno premiati gli Atenei più virtuosi sulla base di criteri riconosciuti e valutati positivamente anche dalla CRUI. Da una prima analisi della situazione emerge che l’Università di Trento, i Politecnici di Milano e di Torino sono tra le Università migliori in base ai nuovi parametri. Trento, ad esempio, pur essendo un piccolo Ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei. I politecnici di Milano e Torino hanno conseguito risultati importanti su didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Hanno ottenuto meno finanziamenti invece 27 Università che non hanno gli standard qualitativi previsti. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma “Tor Vergata”, l’Università di Chieti e Pescara, l’Università della Calabria, l’Università Politecnica delle Marche, l’Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l’Università del Sannio di Benevento. In particolare Trento ottiene 6 milioni in più, il politecnico di Milano 8, Bologna 5, Padova 4. A Foggia invece viene tolto 1 milione di euro, a Macerata meno 1,13 milioni. Dal 29 luglio i dati e le valutazioni saranno pubblicate sul sito del Ministero. L’erogazione dei finanziamenti del 7% alle Università di Trieste, Firenze e Siena è stata sospesa in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Ecco, di seguito, i parametri con i quali sono state valutate le Università: in base alla qualità della ricerca si è tenuto conto: per il 50% delle valutazioni dell’agenzia Civr sulla qualità della ricerca in base a parametri internazionali; per il 20% del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente; per il 30% della capacità delle Università di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. In base alla qualità della didattica si è tenuto conto: per il 20% della percentuale dei laureati che trovano lavoro a 3 anni dal conseguimento della laurea; per il 20% delle Università che tengono corsi con i propri insegnanti di ruolo e che limitano il ricorso a contratti e docenti esterni. In questo modo si vuole limitare la pratica non virtuosa della proliferarazione di corsi ed insegnamenti non necessari e affidati a personale non di ruolo; per il 40% della quantità degli studenti che si iscrivono al secondo avendo fatto almeno i 2/3 degli esami del primo anno. Questo per premiare le Università che curano la didattica e in generale gli atenei che limitano la dispersione; per il 20% delle Università che danno la possibilità agli studenti di valutare attraverso un questionario la qualità della didattica e la soddisfazione per i corsi di laurea frequentati. Taglio dei corsi inutili Il ministro Mariastella Gelmini ha inviato alle Università una nota illustrativa in cui sono contenute una serie di misure per eliminare i corsi di laurea non necessari. In questi anni, infatti, si è assistito ad una proliferazione di insegnamenti che non rispondono alle reali richieste del mercato del lavoro. Negli ultimi mesi sono già stati tagliati il 20% dei corsi inutili e con questo provvedimento sarà possibile ridurli ulteriormente (es. I corsi di specializzazione di medicina sono stati ridotti da 1600 a 1200. Ridotti anche i settori disciplinari). In particolare, con questo provvedimento sarà avviata una più coerente razionalizzazione dei corsi di laurea, attraverso: una definizione di più elevati requisiti di docenza per attivare i corsi di studio, al fine di ridurne la proliferazione; disattivazione obbligatoria dei corsi di studio con basso numero di studenti; limitazione alla proliferazione degli insegnamenti, attraverso l’individuazione del carico massimo di docenza che ciascun Ateneo è complessivamente in grado di erogare; limitazione alla frammentazione degli insegnamenti attraverso definizione del numero minimo di crediti (6) per esame; eliminazione degli ostacoli di natura organizzativa e formale alla mobilità degli studenti, determinati da una eccessiva eterogeneità dei regolamenti didattici degli Atenei; potenziamento dell'efficacia valutazione interna, prevedendo una composizione dei Nuclei di valutazione d’Ateneo a maggioranza esterna; limitazione del numero di crediti extrauniversitari che ogni Ateneo può riconoscere.

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Corsi per 250 universitari (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corsi per 250 universitari Sono organizzati in provincia dalla Fondazione Angelini BELLUNO. Anche quest'anno Belluno ospita i corsi universitari estivi dell'università di Padova: sono circa 250 gli studenti che quest'estate sono impegnati nelle lezioni tenute dai docenti sul territorio della provincia. I corsi, organizzati dalla Fondazione Angelini e dal Comune nel quadro delle iniziative della Fondazione per l'università e l'alta cultura della provincia di Belluno, si stanno svolgendo al Segato per quanto riguarda i diversi dipartimenti della facoltà di ingegneria. Gli studenti di archeologia sono stati impegnati in uno scavo-scuola nel sito di "Castel de Pedena" a San Gregorio nelle Alpi; per le geoscienze la scelta è caduta su Falcade e l'Alpago è stato luogo di escursioni per il master organizzato dal dipartimento di fisica. Anche a Forno arriveranno a fine agosto studenti ingegneri per un corso di fitodepurazione. «Questi corsi», spiega Ester Cason della Fondazione Angelini, «avvengono da 12 anni in collaborazione con l'università di Padova per permettere agli studenti di recuperare degli esami non svolti nelle sessioni normali dell'anno accademico. Questa è un'opportunità molto importante perché fa conoscere Belluno e anche le sue problematiche». «Il Comune», precisa Marco Da Rin Zanco, assessore alle politiche giovanili, «interviene a sostegno di queste iniziative. Noi, come città, esportiamo giovani che vanno ad arricchirsi in altre parti d'Italia e d'Europa e poi è un problema tornare ad essere attrattivi per coloro che hanno completato gli studi. Almeno in estate, con questi corsi, riusciamo ad attirare dei giovani per fare dell'alta formazione. La sfida per il futuro è la possibilità di ampliare questa offerta». I sei corsi di ingegneria all'Itis hanno riscosso l'apprezzamento di alunni e professori. «L'ambiente è molto favorevole allo studio», sottolinea Paolo Sartori, docente che ha appena finito il corso di Fisica 2, «e ogni anno il 90% degli studenti supera l'esame scritto. I corsi funzionano bene e anche gli studenti hanno dato un giudizio positivo della città e dell'organizzazione». Per chi è studente lavoratore i corsi estivi sono un'opportunità preziosa, come spiega uno studente di ingegneria aerospaziale: «Per chi come me lavora, queste lezioni hanno una grande rilevanza e sarebbe opportuno che aumentasse l'offerta. C'è una buona possibilità di scambio tra studenti e anche con i professori c'è un contatto più immediato». Belluno si conferma luogo ideale per lo svolgimento di attività di alto livello e anche più conveniente di Bressanone: estivi: strutture convenzionate per gli studenti sono la "Casa per ferie al Centro" e l'istituto salesiano Agosti.

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L'alta formazione entra in Seminario con una convenzione (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

L'alta formazione entra in Seminario con una convenzione Il potenziamento dell'offerta ha comportato anche l'ammodernamento della struttura con nuove aule Non esistono soltanto i corsi universitari tradizionali, la summer school o i master di alta formazione. Per questo la Fondazione Università ha stipulato un accordo con l'Issr, l'istituto superiore di scienze religiose attivato nel marzo del 2005 al seminario di Belluno. «Per mantenere vivo il territorio dobbiamo puntare anche sull'alta cultura», ha affermato il presidente della Fondazione Adriano Rasi Caldogno, che nella città di Belluno vorrebbe "attrarre nuove iniziative". La convenzione. A siglare la collaborazione tra Fondazione Università e Issr c'è la convenzione sottoscritta ieri da Rasi Caldogno e don Francesco Silvestri, direttore dell'istituto e docente. Quattro articoli stringati, con i quali la Fondazione si impegna a versare un contributo di settemila euro per il sostegno dei corsi, in particolare della "stabilizzazione" di alcuni docenti. Il presupposto è semplice: dare la possibilità anche ai bellunesi di "introdursi al sapere teologico", come ha rimarcato il vescovo della diocesi di Belluno-Feltre Giuseppe Andrich. «C'è urgenza di riconoscere questo tipo di sapere», ha aggiunto Andrich. La somma sarà "una tantum". Nella convenzione non si parla di misure pluriennali, anzi si specifica che il patto ha una durata limitata all'anno scolastico 2008-2009. I numeri. Attualmente all'istituto bellunese sono iscritti settantanove allievi, ventisette al primo anno, quindici al secondo, sedici al terzo. Il trend è crescente e fa ben sperare anche in una realtà piccola come quella bellunese. Ad aiutare è il nuovo ordinamento di studi. L'istituto bellunese è in collegamento con la Facoltà teologica del Triveneto di Padova e sta attraversando una fase particolarmente delicata: entro il 2010 si dovrà arrivare - in termini di offerta e standard - alla certificazione europea. Solo così il titolo di studio ecclesiastico potrà essere riconosciuto anche sul piano civilistico. Il piano di studi adottato recentemente ricalca quelli nazionali. I corsi hanno una durata annuale di 300 ore per una frequenza che si estende per 31 settimane. Le sessioni di esame previste sono cinque, di cui due straordinarie in dicembre e aprile. I docenti sono diciannove, di cui sette laici: molti professori arrivano dalla Pontificia università Gregoriana. Per tre di loro, proprio grazie al finanziamento della Fondazione, sarà avviata la qualificazione di docente stabile. Sullo sfondo il chiostro. Il nuovo ordinamento e il potenziamento dell'offerta formativa hanno comportato un ammodernamento dei locali del seminario gregoriano, dove si è trovata una nuova sistemazione per la segreteria, la direzione e le aule. In questi ultimi mesi si sono anche potenziate le strutture informatiche e la formazione per i docenti. Ma l'attività dell'Issr non si è limitata soltanto all'organizzazione del corso in teologia: nell'ultimo anno scolastico l'istituto ha organizzato un ciclo di incontri che ha toccato anche Feltre e che ha visto la partecipazione di altri enti e associazioni. Tra questi, l'incontro pubblico dedicato al rapporto tra la Chiesa e l'economia: un excursus sulla dottrina sociale della Chiesa, da Giovanni Paolo II a papa Benedetto XVI. «Dobbiamo creare opportunità», ha affermato ieri il vescovo Andrich. Intanto, dal prossimo anno scolastico l'attività dell'istituto toccherà anche Feltre, dove saranno organizzate le settimane estive per il diploma in scienze religiose. Una sorta di summer school dello spirito.

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In testa c'è Trento, ultima Macerata (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 25-07-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino)

Argomenti: Cultura

In testa c'è Trento, ultima Macerata Tra i migliori anche i Politecnici di Milano e Torino ROMA. L'Università di Trento e i politecnici di Milano e di Torino sono fra le Università migliori in Italia. Così comincia la classifica degli atenei più virtuosi sulla base di nuovi criteri di valutazione approvati oggi dal Consiglio dei ministri. Trento, ad esempio, pur essendo un piccolo ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei e incasserà quest'anno il 10,69% di finanziamenti in più, 6 milioni extra. Subito dopo si sono piazzati i Politecnici di Milano e di Torino che se se la sono cavata egregiamente su più fronti: didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento. Un altro drappello di atenei ha invece ottenuto meno finanziamenti perchè al di sotto degli standard qualitativi previsti. A guidare gli «inadempienti» è l'ateneo di Brescia e tra quelli che dovranno rimboccarsi le maniche ci sono anche due atenei della Capitale come La Sapienza e Roma Tre e le università napoletane (Parthenope, prima e seconda università, Orientale). In fondo alla classifica si piazzano, a pari demerito (-3% di finanziamenti ricevuti in base ai nuovi criteri), Messina, Palermo, Foggia e Macerata. L'erogazione dei finanziamenti alle Università di Trieste, Firenze e Siena è, invece, stata sospesa dal ministero in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Rispetto alle risorse premiali, oltre a Trento che ottiene 6 milioni di euro in più, il Politecnico di Milano ne avrà 8, Bologna 5, Padova 4. A Foggia invece viene tolto un milione, a Macerata meno 1,13 milioni. I criteri adottati per la valutazione hanno fatto riferimento, per la qualità della ricerca, a parametri internazionali, al numero di ricercatori e docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente, alla capacità di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. Per la qualità della didattica, si è tenuto conto della percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dalla laurea, ai corsi svolti con propri insegnanti e non docenti esterni, al numero di esami svolti dagli studenti, alla soddisfazione degli studenti. Ma i rettori «bocciati» sono già sul piede di guerra. Quello di Roma Tre, Guido Fabiani, ritiene che il meccanismo messo in atto «non sia adeguato». Quello di Foggia, Giuliano Volpe, lamenta che «così ci mettono in crisi completa». Smentisce poi che l'università di Trieste «abbia i conti in rosso» il rettore Francesco Peroni e per quello di Firenze, Augusto Marinelli, la valutazione è «errata». Fuori dal coro il rettore di Siena Silvano Focardi per il quale il ministero ha agito «correttamente». (m.v.)

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In testa c'è Trento, ultima Macerata (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

In testa c'è Trento, ultima Macerata Nella "top 27" anche i Politecnici di Milano e Torino ROMA. L'Università di Trento e i politecnici di Milano e di Torino sono fra le Università migliori in Italia. Così comincia la classifica degli atenei più virtuosi sulla base di nuovi criteri di valutazione approvati oggi dal Consiglio dei ministri. Trento, ad esempio, pur essendo un piccolo ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei e incasserà quest'anno il 10,69% di finanziamenti in più, 6 milioni extra. Subito dopo si sono piazzati i Politecnici di Milano e di Torino che se se la sono cavata egregiamente su più fronti: didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento. Un altro drappello di atenei ha invece ottenuto meno finanziamenti perchè al di sotto degli standard qualitativi previsti. A guidare gli «inadempienti» è l'ateneo di Brescia e tra quelli che dovranno rimboccarsi le maniche ci sono anche due atenei della Capitale come La Sapienza e Roma Tre e le università napoletane (Parthenope, prima e seconda università, Orientale). In fondo alla classifica si piazzano, a pari demerito (-3% di finanziamenti ricevuti in base ai nuovi criteri), Messina, Palermo, Foggia e Macerata. L'erogazione dei finanziamenti alle Università di Trieste, Firenze e Siena è, invece, stata sospesa dal ministero in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Rispetto alle risorse premiali, oltre a Trento che ottiene 6 milioni di euro in più, il Politecnico di Milano ne avrà 8, Bologna 5, Padova 4. A Foggia invece viene tolto un milione, a Macerata meno 1,13 milioni. I criteri adottati per la valutazione hanno fatto riferimento, per la qualità della ricerca, a parametri internazionali, al numero di ricercatori e docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente, alla capacità di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. Per la qualità della didattica, si è tenuto conto della percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dalla laurea, ai corsi svolti con propri insegnanti e non docenti esterni, al numero di esami svolti dagli studenti, alla soddisfazione degli studenti. Ma i rettori «bocciati» sono già sul piede di guerra. Quello di Roma Tre, Guido Fabiani, ritiene che il meccanismo messo in atto «non sia adeguato». Quello di Foggia, Giuliano Volpe, lamenta che «così ci mettono in crisi completa». Smentisce poi che l'università di Trieste «abbia i conti in rosso» il rettore Francesco Peroni e per quello di Firenze, Augusto Marinelli, la valutazione è «errata». Fuori dal coro il rettore di Siena Silvano Focardi per il quale il ministero ha agito «correttamente». (m.v.)

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Pd, scoppia il caso Marino: (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pd, scoppia il caso Marino:«Truccò note spese» accusa del foglio, ma IL CANDIDATO replica: «nulla da nascondere» Il quotidiano: «L'università di Pittsburgh lo allontanò per irregolarità». Il parlamentare: «Polemiche create ad arte» 25/07/2009 ROMA. Bersani presenta la sua mozione, ma nel Pd scoppia il caso Marino. Per un partito in perenne ebollizione, ieri l'ennesima grana è arrivata da un articolo de Il Foglio. Secondo il quotidiano, nel 2002 il professore e chirurgo Ignazio Marino, uno dei quattro candidati alla segreteria dei Democratici, venne allontanato dall'università di Pittsburgh perché reo di aver presentato note spese truccate. In particolare, avrebbe chiesto doppi rimborsi per le stesse spese, e presentato «dozzine di duplicati di ricevute» con note scritte di suo pugno. Accuse contenute in una lettera, pubblicata dal giornale, in cui l'ateneo accetta le dimissioni del parlamentare genovese, allora docente presso la Scuola di Medicina di Pittsburgh, imponendogli anche la restituzione di tutti i benefit, nonché la rinuncia a ogni buonuscita. Marino dovette lasciare anche la direzione dell'Ismett, istituto di Palermo specializzato in trapianti, collegato all'università americana. Ma il parlamentare smentisce la ricostruzione del Foglio. «Non ho nulla da nascondere, queste sono polemiche create ad arte» replica Marino, che precisa: «Il giornale non spiega che fui io stesso a segnalare alcune imprecisioni sui rimborsi spese, e che quella lettera è una normale corrispondenza di fine lavoro, a cui ne seguì una di rettifica del mio avvocato. Nel sistema statunitense, inoltre, è una consuetudine la restituzione dei privilegi connessi all'incarico». Quanto alle dimissioni dall'Ismett, Marino sostiene: «Le oppressive e continue richieste di favoritismi rendevano impossibile la conduzione del Centro secondo criteri di trasparenza e merito. Constatato che non c'erano più le condizioni per fare il mio lavoro, tornai a fare il chirurgo negli Stati Uniti». Al parlamentare sono arrivati dal Pd diversi attestati di solidarietà, tra cui quello di un suo rivale per la segreteria, Pierluigi Bersani: «Ho grandissimo rispetto e stima per Marino». Ieri l'ex ministro dell'Industria era a Roma, dove ha presentato il suo programma per il congresso di ottobre. «Quello del Pd è un grandissimo progetto e indietro non si torna, basta correggere un po' di cose» ha spiegato Bersani, per poi promettere di «voler evitare polemiche particolari». Ma ieri ha ugualmente distribuito frecciate e repliche. A Walter Veltroni, che lo aveva accusato di non volersi assumere responsabilità per gli insuccessi elettorali del Pd, ha risposto così: «Io c'ero, nessuno si tira fuori, e infatti ho sempre usato il plurale: dobbiamo, vogliamo. Bisogna cambiare rotta, ma il senso resta valido». Un concetto evocato anche dal logo della sua campagna, «Un senso a questa storia». Frase presa da «Un senso», brano di quel Vasco Rossi che Bersani cita spesso come suo cantante preferito, e che ieri ha fatto da colonna sonora alle parole dell'aspirante segretario. Franceschini gli imputa di volere un centro-sinistra con il trattino, frutto di un'ammucchiata elettorale. Ma Bersani ribadisce: «Vocazione maggioritaria non vuol dire aspettare di avere il 51% per essere un'alternativa al centrodestra, ma avere un progetto per tutto il centrosinistra e sentire la responsabilità di costruire delle alleanze». Come a dire che per battere Berlusconi gli accordi elettorali sono indispensabili. «L'importante è partire da punti comuni», sostiene Bersani, ovvero «legge elettorale, conflitto di interessi e informazione, temi cui dobbiamo ragionare con tutti quelli che sono preoccupati dalla deriva populistica della destra. Io però rimango a favore del bipolarismo, non voglio il bipartitismo». L'ex ministro invoca poi cambiamenti per le primarie: «Sono uno strumento valido, ma vanno corrette, perché non vorrei che un naziskin si candidasse...». Un altro motivo di contrasto con Franceschini, ieri a Sarzana (La Spezia) per la festa nazionale del Pd. Ad attenderlo c'era il suo alleato Sergio Cofferati, europarlamentare candidatosi come segretario regionale in Liguria. Scelta analoga a quella della neo-deputata europea Debora Serracchiani, in corsa per la segreteria del Friuli Venezia Giulia. Bersani non ha gradito: «Ci sono fior di europarlamentari che mi sostengono e che potrebbero essere utili, ma non li coinvolgerò perché radicare un partito non è una cosa che si può fare nel week end». Infine, una chiusura ecumenica: «Questo congresso non deve essere contro qualcuno. Saremo più uniti se ognuno dice la sua per capire come dare basi solide al partito». Ad accomunare i diversi schieramenti nel Pd , per ora, è la voglia di allearsi con l'Udc. «Dobbiamo fare un accordo per le Regionali del 2010 in tutta Italia» invoca Enrico Letta, alleato di Bersani. Concorde Piero Fassino, schieratosi con Franceschini: «Costruire un'alleanza con l'Udc è possibile». LUCA DE CAROLIS 25/07/2009

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struttura giovane e dinamica premiata per i bilanci sani (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 2 - Cronaca Bergamo Struttura giovane e dinamica premiata per i bilanci sani Quarto classificato con il +2,82% un piccolo e giovane ateneo, Bergamo. Sviluppatosi a partire dagli anni ´60, l´ateneo lombardo con i suoi 13.800 iscritti e 300 docenti riceverà un milione di euro in più. A giocare in favore di questa università, sicuramente le piccole dimensioni, che rendono più facile l´equilibrio tra alta qualità della didattica e bilanci sani. Un vantaggio rispetto agli atenei più grandi.

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la riorganizzazione interna ha migliorato la didattica (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 2 - Cronaca Genova La riorganizzazione interna ha migliorato la didattica Chiude il quintetto degli atenei più virtuosi l´Università degli studi di Genova. Un +2,52% che corrisponde a un aumento del Fondo di finanziamento ordinario di ben 4,8 milioni di euro. Fra le caratteristiche che hanno consentito questo risultato per l´ateneo che conta 35.500 iscritti e 1.690 docenti, l´organizzazione della didattica su cui hanno puntato negli ultimi anni e una struttura interna migliorata.

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nuovi finanziamenti grazie ad accordi ue e convenzioni locali (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 2 - Cronaca Trento Nuovi finanziamenti grazie ad accordi Ue e convenzioni locali Al primo posto della classifica, con un aumento dei finanziamenti del 10,69% è l´Università degli studi di Trento. 15.500 studenti, 550 docenti, l´ateneo trentino vede ricompensato il suo forte impulso per i progetti europei, particolarmente importanti nelle valutazioni ministeriali, e le tante convenzione con la provincia autonoma. Le buone performance porteranno nelle casse di questa università 6 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno.

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il quadro di un'italia spezzata in due (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 2 - Cronaca il quadro di un´Italia spezzata in due Il dossier E nella divisione dei fondi statali Un´Italia universitaria divisa in due con le eccellenze al nord e le ultime della classe al sud. Una fotografia piuttosto netta quella scattata dai tecnici del ministero nella classifica degli atenei virtuosi. Per la prima volta il ministero dell´Istruzione ha infatti assegnato il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, 525 milioni di euro, in base alla qualità della ricerca e della didattica. Prima in assoluto Trento con un +10,69 per cento, seguita dai politecnici di Torino e Milano. In coda l´Università di Macerata che insieme a Messina, Palermo e Foggia riceve il massimo dei tagli previsti -3%. Le classifiche si basano per i 2/3 sulla qualità della ricerca e per il terzo restante dal livello della didattica. Per quanto riguarda la ricerca il 50% del punteggio è dato dalle valutazioni del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (Civr); il 20% dal numero di ricercatori e docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca valutati positivamente; e il 30% dalla capacità di intercettare fondi Ue. Il 20% del voto sulla qualità della didattica viene invece, rispettivamente, dalla capacità di trovare lavoro dei laureati entro tre anni; dalle università che utilizzano per le lezioni personale di ruolo; e dalla possibilità data agli studenti di valutare la qualità degli insegnamenti. Il restante 40% è infine dato dal numero di studenti che superano i 2/3 degli esami del primo anno prima di iscriversi al secondo. (a cura di Roberto Anselmi)

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tagli dolorosi per la cenerentola della classifica (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Cronaca Macerata Tagli dolorosi per la Cenerentola della classifica Chiude la classifica l´università di Macerata. Contrazione ferma al 3%, i milioni in meno saranno 1,1. Una riduzione che, anche per l´ateneo marchigiano, avrebbe potuto essere ben più sostanziosa se le valutazioni non fossero state calmierate. Con i suoi 12.100 iscritti e i 290 docenti, l´Università è stata penalizzata per una didattica e una ricerca poco virtuose, ma per le ragioni precise di questo risultato sarà necessario aspettare i dati relativi alla classifica previsti per lunedì.

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"il nostro successo? contatti in europa e bravi docenti" - salvo intravaia (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Cronaca I giovani Davide Bassi, rettore dell´ateneo di Trento "Il nostro successo? Contatti in Europa e bravi docenti" Abbiamo puntato su ricercatori e dottorati. ne abbiamo 500, di cui il 30 per cento di altre nazioni SALVO INTRAVAIA TRENTO - «Lavorare premia: in Italia è una eccezione ma questa volta è successo». è questo il primo commento di Davide Bassi, rettore dell´università di Trento, che secondo il ministero dell´Università è la più virtuosa d´Italia. Come avete raggiunto questo traguardo? «Non si improvvisa, ci vogliono bravi docenti e personale tecnico e amministrativo all´altezza. E occorre puntare sulla qualità che occorre mettere al centro della propria azione. Occorre mettere in campo interventi di lungo periodo: è da dieci anni che partecipiamo alle gare per intercettare finanziamenti europei per la ricerca. Insomma: meno manfrine locali e più sostanza». E gli altri punti forti dell´ateneo? «Abbiamo puntato molto sulla ricerca, con laboratori di buon livello, e sui dottorati. Ne abbiamo oltre 500, di cui il 30 per cento stranieri. Questo vuol dire che i giovani degli altri paesi vengono volentieri da noi». Qual è il ruolo del rettore? «Anche in questo ruolo non si improvvisa. Prima di essere eletto coordinavo un network di università europee: occorre uscire dalle parrocchiette locali e confrontarsi con gli altri atenei europei. Ma bisogna esser capaci di fare scelte e dire tanti no». Per il 2009, l´università di Trento avrà circa 6 milioni in più dello scorso anno. Come li utilizzerete? «Questa cifra ci consentirà di attenuare i tagli terribili imposti da Tremonti lo scorso luglio. Ma non basta, abbiamo appena votato ulteriori tagli per 10 milioni di euro. Non sarà quindi un anno facile».

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la stangata sui conti rischia di aggravare problemi atavici (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Cronaca Palermo La stangata sui conti rischia di aggravare problemi atavici Male anche l´Università di Palermo con un -3 per cento che si traduce in una vera e propria stangata sui conti dell´ateneo: -7,5 milioni di euro, seconda per tagli in termini assoluti solo alla Sapienza. Per questa università problemi simili a quelli dell´altro ateneo siciliano a cui si aggiungono problemi atavici per quanto riguarda la gestione dei bilanci. Per i 63.100 studenti e i 2.090 docenti si prospetto un anno fatto di tagli.

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dieci anni di vita ma la ricerca non va a bersaglio (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Cronaca Foggia Dieci anni di vita ma la ricerca non va a bersaglio A -3 per cento, ma il bilancio sarebbe potuto essere peggiore senza il limite massimo fissato in questa misura, l´Università degli Studi di Foggia. Con 10.700 studenti e 340 docenti, per lei i milioni di euro in meno saranno 1,1. A giocare contro l´ateneo pugliese, la sua giovane età. Nato appena dieci anni fa, nel 1999, è stato penalizzato da valutazioni che in alcuni casi si basano su dati del 2000.

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Quando Ciampi si indignò per lui (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cervelli

stampa Quando Ciampi si indignò per lui ReazioneL'allora Capo dello Stato implorò perché il chirurgo restasse. In campo tutta la sinistra Gridò allo scandalo. Alla vergogna nazionale. Il caso finì su tutte le prime pagine. L'opposizione, allora come oggi di sinistra, ne fece immediatamente un caso politico e attaccò il governo reo di non fare nulla. Peggio: di mettere in fuga i cervelli migliori. Il caso di Ignazio Marino insomma non passò inosservato sette anni fa. Esplose forte e chiaro soprattutto sui media anche perché fu lo stesso chirurgo a «politicizzarlo» dal primo giorno. Nessun cenno a rimborsi gonfiati, alle contestazioni che provenivano dagli Stati Uniti. Tutt'altro. A settembre del 2002 si dimette e diffonde la lettera con cui dà l'addio: «Da alcuni mesi - scriveva nella missiva inviata al Consiglio d'amministrazione dell'Ismett ed ai vertici dell'Upmc - importanti ragioni di carattere personale non mi consentono di continuare a garantire quella totale dedizione al progetto che il ruolo direttivo richiede». «Assumo questa decisione - si leggeva ancora nella lettera - dopo aver a lungo considerato la situazione, consapevole ed orgoglioso di aver contribuito alla realizzazione ed al successo di questo importante progetto in sanità». Il tre gennaio Marino annuncia che sta facendo le valigie: «Non tornerò a lavorare in Italia. Almeno sino a che prevarrà la cultura del privilegio personale, sino a quando si creeranno ostacoli a chi sa far bene invece di cercare di far meglio, che poi è l'interesse del malato». Poi passa alle accuse e parla di «problemi tecnici nel raggiungere gli standard di sicurezza di affidabilità delle attrezzature». Poi ricorda che per assumere esperti informatici ha mandato «lettere ai docenti delle facoltà siciliane perché mi segnalassero gli allievi migliori, come si fa negli Stati Uniti. Ho inviato trenta lettere e mi sono arrivate tre risposte, ma di pura cortesia, senza alcun nome». Secondo il fondatore dell'Ismett «in Italia nella sanità prevale la voglia di coltivare il proprio orticello: si creano reparti per fare un primario, si parcellizzano tutte le responsabilità in modo che tutti comandino ma nessuno sia realmente responsabile, si lottizzano i posti letto». Marino sostiene invece che il modello americano funziona «per l'esclusività del rapporto di lavoro: ogni medico di università o ospedale americano non può svolgere attività privata e per questo riceve compensi adeguati. E per la multidisciplinarità». Parole che colpirono l'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che intervenne subito da Napoli dove si trovava: «Mi è veramente dispiaciuto - disse il Capo dello Stato - apprendere di questa decisione del professor Marino, secondo quanto quanto riferiscono i giornali. Mi auguro che si creino le condizioni per un suo ripensamento». Ciampi ricordò di aver conosciuto personalmente il professor Marino in Sicilia mentre era impegnato proprio al centro trapianti di Palermo e di averlo incoraggiato. «Mi auguro - aggiunse - che si apra una prospettiva che gli permetta di rimanere in Italia, di continuare a dare il suo apporto al centro trapianti di Palermo che è una grande realtà ed è nato col progetto di farlo diventare il più grande del Mediterraneo». Sulle motivazioni, «burocratiche o di finanziamenti alla base della decisione del chirurgo» Ciampi precisò di non avere elementi. Ma ricordò che in Italia c'era e c'è un problema di finanziamento della Ricerca che riguarda gli aiuti pubblici ma anche gli investimenti privati. Subito si fece sentire Rosi Bindi: «Ci auguriamo che l'appello del presidente Ciampi venga accolto. L'appello non è diretto tanto a Marino, quanto ai governi comunale, regionale e nazionale di centrodestra. Con i governi di centrosinistra i cervelli sono tornati, con quelli di centrodestra sono andati via». Altrettanto fragore accompagnò Marino alla scaletta dell'aereo per gli States in quei primi giorni di gennaio. Il 10 il chirurgo era di nuovo in Italia, ad Aviano per un convegno. E puntualizzò: «Sicuramente il mio caso è stato montato come un caso personale, ma non ha alcun significato come tale». E ringraziò Ciampi. Dopo due anni e mezzo il professor Ignazio era già pronto a tornare in Italia. Destinazione: il Senato della Repubblica. F. d. O.

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sapienza e roma tre, tagli ai fondi - chiara righetti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IX - Roma Sapienza e Roma Tre, tagli ai fondi Solo Tor Vergata e lo Iusm superano "l´esame Gelmini" CHIARA RIGHETTI Promosse Tor Vergata e lo Iusm, bocciate Sapienza e Roma Tre. A dare le pagelle è il ministero dell´Università e della ricerca scientifica, che per la prima volta assegna i fondi agli atenei in base a valutazioni di merito. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario è stato ripartito per due terzi in base al livello della ricerca (dal numero di docenti coinvolti nei progetti alla capacità di attrarre fondi europei); per un terzo in base alla didattica (dal numero di studenti in regola con gli esami ai dati sul lavoro dopo la laurea). Risultato? Successo dei campus minori; finanziamenti tagliati invece ai due atenei più grandi e prestigiosi della capitale. Il record negativo va alla Sapienza: la prima università romana si piazza 42esima in Italia e otterrà 12 milioni in meno (-2,11%). «Giusto applicare un criterio meritocratico, ma i parametri sono inadeguati», commenta il rettore Luigi Frati. Sulla stessa linea Guido Fabiani, rettore di Roma Tre, che pure subirà un taglio dello 0,79%: «Premesso che sono convinto della necessità di instaurare un corretto meccanismo di valutazione, quello attuale non rispecchia le performance. E tiene in scarsa considerazione chi, come noi, destina agli stipendi molto meno del 90% dei fondi». Secondo Fabiani, premiare università vicine a quella soglia, che usano solo il 10% delle risorse per il funzionamento e i servizi agli studenti, significa «sollecitare una politica di scarso rigore nell´uso delle risorse». In testa alla classifica romana l´università di Scienze motorie, lo Iusm del Foro Italico (+2,35%). Buon risultato anche per Tor Vergata, 17esima nella graduatoria nazionale con un +1,28% alla voce finanziamenti. Soddisfatto il rettore Renato Lauro: «Dopo mesi di duro lavoro, il riconoscimento è arrivato. I nostri punti forti sono ricerca e internazionalizzazione. Altri indicatori richiedono tempi più lunghi: alloggi, mense, laboratori non si fanno dall´oggi al domani. Però è un segnale positivo: in Italia troppe cose non vanno proprio perché manca una valutazione "post hoc". è giusto verificare che risultati si ottengono con i fondi statali, ancor più nei confronti delle università, che hanno la responsabilità di formare i professionisti di domani».

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volterrana alla casa bianca (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cervelli

Dal 2002 vive e lavora in California dove studia gli effetti dell'abuso di droghe sul cervello Volterrana alla Casa Bianca La ricercatrice Marisa Roberto premiata dal presidente Obama VOLTERRA. Marisa Roberto è un "cervello in fuga". Ha lasciato non solo Volterra ma anche l'Italia e da qualche anno è una ricercatrice in California, presso lo Scripps Research Institute. Un'esperienza che l'ha portata a essere una dei cento ricercatori che riceverà in autunno dal presidente Usa Barack Obama il "Premio presidenziale alle giovani carriere". Il premio, che il più alto onore da parte del governo americano ai giovani professionisti nelle prime fasi della loro carriera, consiste in fondi ricerca per una durata massima di cinque anni. La Roberto è professore associato e studia gli effetti dell'abuso di droghe sul cervello. Ha conseguito la laurea e il dottorato a Pisa e dal 2002 fa parte della schiera di ricercatori italiani che hanno trovato la loro occasione negli Stati Uniti. «è sicuramente un motivo di orgoglio e di soddisfazione» afferma Marisa Roberto (nella foto), raggiunta in viaggio. Il riconoscimento sarà consegnato in autunno in una fastosa cerimonia alla Casa Bianca. «Questi straordinari giovani scienziati e ingegneri rappresentano il meglio del nostro paese - ha detto il presidente Obama - Con il loro talento, creatività e dedizione, sono sicuro che porteranno nei diversi settori a nuove scoperte». La ricercatrice, nonostante il lavoro e la passione per la ricerca l'abbiano portata oltreoceano, non manca di tornare ogni estate a Volterra dove vivono i suoi genitori. Una terra a cui è molto legata e che nelle pause dal microscopio ricostruisce con tela e pennelli.

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qualità e conti, l'università trova un tesoretto - nadia campini (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina III - Genova Qualità e conti, l´università trova un tesoretto Quinti in Italia per ricerca e oculatezza delle spese: da Roma 4,5 milioni in più I finanziamenti ordinari per il 2009, che ammontano a 193 milioni, cresceranno del 2,52 per cento NADIA CAMPINI L´UNIVERSITA´ di Genova si è piazzata al quinto posto nella classifica italiana degli atenei virtuosi e per questo sarà premiata dal governo con un aumento di circa 4,5 milioni di euro sul fondo di finanziamento ordinario assegnato dal ministero. La novità è contenuta nel pacchetto università varato ieri dal consiglio dei ministri su proposta del ministro dell´Istruzione, Maria Stella Gelmini, e arriva come una gradita sorpresa a Genova, dove in queste settimane si sta lavorando alla riforma dello statuto proposta dal rettore Giacomo De Ferrari. è la prima volta che vengono introdotti criteri di merito nella distribuzione delle risorse, il fondo complessivo ammonta a livello nazionale a 525 milioni di euro e di questi il 7% è stato distribuito in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare, i due terzi di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, un terzo in base alla qualità della didattica. Nella classifica nazionale Genova si è piazzata al quinto posto dopo Trento, il Politecnico di Torino, quello di Milano e Bergamo e in base a questo posizione il fondo di finanziamento ordinario, che nel bilancio preventivo per il 2009 è calcolato in 193 milioni di euro, è destinato ad aumentare del 2,52%, pari a circa 4,5 milioni di euro in più, un aumento insperato e inatteso, che sarà utilizzato prevedibilmente parte per la ricerca di ateneo, parte per andare ad incrementare i fondi di facoltà e dipartimenti che sono stati più penalizzati dai tagli delle risorse. Peraltro uno degli elementi che hanno inciso positivamente nella classifica è la percentuale di utilizzo del fondo per il pagamento degli stipendi, che già ora è all´84%. Nel bilancio preventivo 2009 ci sono infatti alla voce spese 220 milioni di euro per il pagamento del personale, a fronte di 19 milioni di euro per la ricerca e 32 milioni di euro per la formazione. Ad oggi il personale dell´università di Genova ammonta a 3016 dipendenti, di questi i docenti sono 1634 di cui 515 ordinari e 489 associati, i ricercatori 593, ai quali si affiancano 5 dirigenti, e 1377 tecnici amministrativi, di questi 85 sono addetti alle biblioteche, 706 all´area amministrativa, 83 all´area servizi, 436 all´area tecnico-scientifica ed elaborazione dati, 67 all´area socio-sanitaria. Gli studenti iscritti all´anno accademico 2008-2009 sono invece 36.728, di questi 6617 sono le matricole, nel 2008 si sono laureati 5700 universitari, di cui 2363 maschi e 3387 femmine.

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attenti agli atenei con troppi esami - vittorio coletti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina III - Genova ATTENTI AGLI ATENEI CON TROPPI ESAMI VITTORIO COLETTI (segue dalla prima di cronaca) La prima cosa da fare, perciò, è iscriversi, quando ci sono (a Genova li trovi a Giurisprudenza, Medicina, Architettura, Ingegneria), a corsi a ciclo unico, dove non c´è tesina triennale e c´è un progetto formativo unitario. Un´altra ragione del ritardo è che il nevrotico riformismo berlingueriano, smanioso di americanismi e di saperi pratici a buon mercato, ha imposto di acquisire crediti attraverso stages, lavori in aziende, attività sul campo ecc. In teoria molto bello. In realtà, per i più, avvilente perdita di tempo. Gli studenti spesso vanno a fare i commessi o poco altro, ma lo debbono fare per giorni e a volte mesi per conseguire in questa attività i numerosi crediti previsti. Ma c´è un´altra ancora più importante ragione del ritardo nelle lauree. La moltiplicazione e frammentazione degli esami (si può arrivare a oltre 40 in tre anni!). Per la verità, dal prossimo anno quasi tutti i corsi di laurea adotteranno un sistema semplificato che dovrebbe ridurre almeno in parte l´assurda proliferazione di esami (da pochi crediti), il più tragico combinato disposto della riforma Berlinguer e del corporativismo dei docenti. Ma attenzione! I professori universitari sono abili nei trucchetti e in molti casi la riduzione del numero degli esami sarà solo apparente, perché un insegnamento può essere suddiviso in moduli tenuti da più docenti, che, magari, se li contendono in una patetica e formale gara tra poveri frustrati alla caccia di 20 ore di cattedra. Succede anche questo, purtroppo. Nell´università ci sono professori alla disperata ricerca di un modulo di insegnamento da poche ore, che si prendono e gestiscono come una esclusiva riserva didattica. In questo modo, poiché un insegnamento è smembrato in moduli, anche un esame è moltiplicato per il numero dei moduli. La nuova norma, per funzionare, avrebbe dovuto ridurre il numero dei corsi e quindi dei docenti titolari di corso e perciò degli esami, ovvero, fornire degli insegnamenti in cui c´è un solo professore o, al massimo, un professore è il responsabile dell´esame e altri, eventualmente, collaborano con lui. Invece si assegnano moduli (cioè frazioni) di un insegnamento come fossero corsi autonomi e interi, e spesso i docenti di moduli diversi di uno stesso insegnamento si ignorano a vicenda. Per lo studente è come se quell´esame fosse composto di due o tre o quattro esami diversi. Di qui, ritardi e, come se non bastasse, ancora quella formazione frammentata e non meditata che è il vero disastro dell´università riformata.

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prof contestato va in pensione ma in cattedra resta la moglie - giuliano foschini (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Bari Prof contestato va in pensione ma in cattedra resta la moglie GIULIANO FOSCHINI Più dell´80 per cento dei bocciati a ogni appello. L´accetta che passa da marito a moglie, e viceversa. E gli studenti che si lamentano: «Nonostante la nostra prima denuncia di più di un anno fa - spiega Fabio Sirsi, rappresentante di Farmacia per New Team - la situazione non è cambiata per nulla. Se non che a bocciare c´è anche un altro componente del nucleo familiare». Il caso è l´esame di Fisiologia alla facoltà di Farmacia all´Università di Bari, uno dei più difficili e per questo lasciato spesso come ultimo nel piano di studi da parte degli studenti. Da sempre il terrore dei ragazzi è il professor Enrico Gallucci, titolare del corso e della cattedra, severissimo agli esami. «Spesso anche troppo - commenta Sirsi - Tanto che nello scorso anno accademico sollevammo il problema dell´elevatissimo numero di bocciature in alcuni esami, facendo nomi e cognomi dei professori e scatenando un finimondo». In quell´elenco c´era chiaramente anche l´esame di Fisiologia. «Il problema - continua il rappresentante della componente studentesca - è che mentre altri docenti hanno rivisto il loro metodo che secondo noi era troppo vessatorio nei confronti degli studenti, per l´esame di Fisiologia questo non è successo». Anzi, è accaduto altro. Il professor Gallucci è praticamente in pensione e di fatto ha smesso di interrogare: davanti a lui si presentano soltanto gli studenti che hanno seguito le sue lezioni, i frequentanti. Ma, raccontano i ragazzi, è cambiato molto poco. Al suo posto c´è infatti Silvia Micelli, docente associato nel dipartimento Farmaco Biologico, ma soprattutto moglie di Gallucci. E´ lei, oggi, a sostenere la maggior parte degli esami. Ed è sempre lei a bocciare. Con le stesse percentuali.

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in testa c'è trento, ultima macerata (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 5 - Attualità In testa c'è Trento, ultima Macerata Tra i migliori anche i Politecnici di Milano e Torino ROMA. L'Università di Trento e i politecnici di Milano e di Torino sono fra le Università migliori in Italia. Così comincia la classifica degli atenei più virtuosi sulla base di nuovi criteri di valutazione approvati oggi dal Consiglio dei ministri. Trento, ad esempio, pur essendo un piccolo ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei e incasserà quest'anno il 10,69% di finanziamenti in più, 6 milioni extra. Subito dopo si sono piazzati i Politecnici di Milano e di Torino che se se la sono cavata egregiamente su più fronti: didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento. Un altro drappello di atenei ha invece ottenuto meno finanziamenti perchè al di sotto degli standard qualitativi previsti. A guidare gli «inadempienti» è l'ateneo di Brescia e tra quelli che dovranno rimboccarsi le maniche ci sono anche due atenei della Capitale come La Sapienza e Roma Tre e le università napoletane (Parthenope, prima e seconda università, Orientale). In fondo alla classifica si piazzano, a pari demerito (-3% di finanziamenti ricevuti in base ai nuovi criteri), Messina, Palermo, Foggia e Macerata. L'erogazione dei finanziamenti alle Università di Trieste, Firenze e Siena è, invece, stata sospesa dal ministero in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Rispetto alle risorse premiali, oltre a Trento che ottiene 6 milioni di euro in più, il Politecnico di Milano ne avrà 8, Bologna 5, Padova 4. A Foggia invece viene tolto un milione, a Macerata meno 1,13 milioni. I criteri adottati per la valutazione hanno fatto riferimento, per la qualità della ricerca, a parametri internazionali, al numero di ricercatori e docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente, alla capacità di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. Per la qualità della didattica, si è tenuto conto della percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dalla laurea, ai corsi svolti con propri insegnanti e non docenti esterni, al numero di esami svolti dagli studenti, alla soddisfazione degli studenti. Ma i rettori «bocciati» sono già sul piede di guerra. Quello di Roma Tre, Guido Fabiani, ritiene che il meccanismo messo in atto «non sia adeguato». Quello di Foggia, Giuliano Volpe, lamenta che «così ci mettono in crisi completa». Smentisce poi che l'università di Trieste «abbia i conti in rosso» il rettore Francesco Peroni e per quello di Firenze, Augusto Marinelli, la valutazione è «errata». Fuori dal coro il rettore di Siena Silvano Focardi per il quale il ministero ha agito «correttamente». (m.v.)

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"ma il suo primato non è contestabile" - roma (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 33 - Esteri L´intervista Enrico Bellone, storico della scienza "Ma il suo primato non è contestabile" ROMA «Qualcosa di vero dietro le rivendicazioni inglesi c´è, ma tra le due figure non c´è confronto». Per Enrico Bellone, docente di Storia della scienza all´Università di Milano ed editoralista del mensile Le Scienze, il primato di Galileo Galilei nel contributo alla moderna astronomia non è in discussione. Come stanno le cose? «E´ vero che Harriot guarda la luna e la disegna nell´estate del 1609, mentre Galileo lo farà qualche mese dopo. Lo sappiamo perché i suoi disegni, a differenza di quelli di Harriot, sono talmente accurati che è stato possibile ricostruire esattamente le date in cui quel particolare paesaggio era visibile da Padova. Ma, soprattutto, Galileo diversamente dal collega inglese, ha capito subito la portata delle sue osservazioni e si è precipitato a scrivere il Sidereus Nuncius, un´opera fondamentale che ha cambiato per sempre la nostra percezione dell´universo. Un lavoro portato avanti pur sapendo che lo avrebbe esposto a grossi rischi». Gli inglesi insinuano che Galileo fosse interessato ai soldi, mentre Harriot, benestante, lavorava per amore della scienza. «E´ vero che Galileo aveva bisogno di soldi. Infatti mentre Harriot osservava la luna lui stava cercando di vendere il suo cannocchiale, ma quando capì l´uso scientifico che ne poteva fare l´ha puntato sulla luna e questo è un suo ulteriore merito. Anche Darwin era ricco, ma le cose sono andate diversamente...». (v. g.)

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pagelle da rivedere - (segue dalla prima pagina) (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 27 - Commenti PAGELLE DA RIVEDERE (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Altre sei università (Roma-La Sapienza, il Politecnico di Milano, gli atenei di Padova, Pisa e Firenze e l´università Federico II di Napoli) erano tra le prime 400. Si tratta senza dubbio di una inequivocabile bocciatura, resa nota per giunta proprio mentre la Gelmini (era il mese di febbraio) si apprestava a mettere a punto la strategia dei tagli agli "sprechi". Il ministero ha compilato pagelle e dato voti. In palio ci sono i soldi: più a chi ha passato l´esame dei requisiti decisi dal ministero, meno agli altri. Tra i requisiti ovvero gli incentivi ci sono vari fattori, tra i quali la capacità degli atenei di usufruire delle risorse europee e nazionali per la ricerca o di aver sfornato più laureati. Ma due criteri di giudizio su tutti spiccano: la qualità della ricerca e la qualità della didattica. Nel primo caso pare si sia tenuto conto delle valutazioni della conferenza dei rettori sulla qualità della ricerca in base a parametri internazionali, del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente e della capacità delle università di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. Nel secondo caso, la qualità della didattica è stata valutata in base "alla percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dal conseguimento della laurea, alla capacità degli atenei di limitare il ricorso a contratti e docenti esterni evitando il proliferare di corsi ed insegnamenti non necessari e affidati a personale non di ruolo". Per dare una valutazione complessiva di questa distribuzione proporzionale delle risorse pubbliche agli atenei pubblici occorrerà tempo. Un altro tema che occorrerebbe poter valutare è chi seleziona i "giudici" che stilano pagelle e come i criteri vengono applicati. Ho avuto modo di partecipare a una commissione di valutazione di un ateneo americano e posso dire che si tratta di un lavoro complesso che ha portato via un intero anno accademico. La ministra ha messo in piedi la sua pagella in pochissimo tempo benché con molta propaganda. è sperabile che i suoi tagli e le sue pagelle abbiano considerato il fatto che nell´Unione Europea, l´Italia si colloca alle ultime posizioni per numero di giovani laureati; che molte delle nostre biblioteche universitarie versano in condizioni pietose; che molti atenei sono costretti ad accorpare dipartimenti con l´esito prevedibile che mentre il ministero risparmia, gli studenti e la ricerca ci perdono. La logica da "economia domestica" che ha caratterizzato fin dall´inizio questo ministero rende obbligata la diffidenza nei confronti di strategie punitive che sembra tendano a fare dell´accademia italiana quello che è stato fatto con le Ferrovie dello Stato: l´Alta Velocità come specchio per le allodole per far dimenticare o non far vedere in quali condizioni disastrate e disastrose versa la maggioranza dei treni, con grandissimi disagi per la stragrande maggioranza degli italiani.

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Fondi in base al merito Il ministro merita fiducia (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Fondi in base al merito Il ministro merita fiducia Dopo mesi nel corso dei quali il Governo Berlusconi è apparso incapace di avviare le tante riforme che sarebbero necessarie per restituire competitività al nostro Paese, ecco un segnale incoraggiante. Può sembrare un dettaglio, ma l'annuncio da parte del ministro Mariastella Gelmini di un sistema di distribuzione di una quota dei fondi destinati alle università che tiene conto dei risultati ottenuti è un passo importante nella giusta direzione. Si rompe in questo modo con una tradizione che ha abituato gli atenei a fare la propria programmazione senza prendere in considerazione la possibilità di essere chiamati a rispondere di scelte poco oculate, e si sancisce invece il principio che il merito paga. In concreto, il nuovo sistema funziona in questo modo. Sulla base di una graduatoria stilata da un organismo di valutazione - che nei progetti del ministro dovrebbe diventare una struttura che opera in autonomia dalla politica, i cui membri vengono nominati con un decreto del presidente della Repubblica - si ripartiscono i fondi disponibili tenendo conto di una serie di parametri che misurano la qualità delle università. Si tiene conto del tipo di servizio offerto agli studenti, del modo in cui è organizzata la didattica, del successo nella ricerca. Chi supera in modo positivo il vaglio degli esperti riceve i fondi, chi invece si trova in difetto subisce un taglio. In questo modo, si introdurrebbe finalmente un primo meccanismo di regolazione che dovrebbe - insieme con gli altri che riguardano i concorsi e la governance - garantire una competizione virtuosa tra gli atenei pubblici italiani, sulla scia di quel che avviene già da tempo in altri Paesi. Ovviamente, come accade sempre quando si devono riformare istituzioni complesse come sono le università, il diavolo si nasconde nei dettagli, e quindi ci vuole del tempo per capire se i cambiamenti annunciati sono sufficienti a ottenere l'effetto desiderato. Tuttavia, almeno sulla carta, si tratta di un'iniziativa da giudicare in modo positivo. Da segnalare è in particolare l'intenzione di impiegare standard di valutazione trasparenti, come i successi ottenuti dai progetti di ricerca promossi dalle università e la capacità che esse hanno di attirare fondi provenienti dall'estero. In questo modo si mettono a disposizione degli organismi di governo degli atenei le informazioni rilevanti per compiere le proprie scelte in modo oculato, destinando le risorse disponibili dove hanno maggiori probabilità di ottenere l'effetto desiderato. Certo, molto rimane ancora da fare per portare le nostre università al livello di quelle di altri Paesi europei. Un passaggio cruciale è l'annunciata riforma del sistema di reclutamento. La speranza è che nel varare questo provvedimento il ministro resista non solo alle pressioni corporative, ma anche ai furori ideologici di certi opinionisti che scrivono della riforma dell'università come se fosse la ristrutturazione di una fabbrica di pneumatici. L'esperienza delle grandi università americane e inglesi mostra che il successo di un ateneo non dipende soltanto dai sistemi di valutazione, ma anche dallo spirito di corpo, dalla motivazione - economica e morale - dei docenti e dei ricercatori, dalla promozione del senso di un'identità condivisa. Questi fattori, è sempre l'esperienza internazionale a mostrarlo, sono cruciali in particolare quando, come probabilmente deve accadere anche da noi, le università devono reperire una parte dei fondi di cui hanno bisogno attraverso le rette pagate dagli studenti e le donazioni dei privati. Da questo punto di vista, l'autonomia coniugata alla responsabilità rimane la politica migliore. In conclusione, ci permettiamo di dare un suggerimento al ministro. Nei giorni scorsi uno studioso indiano si è visto costretto a rinunciare al proprio incarico presso un'università italiana per via delle difficoltà incontrate nell'ottenere il permesso di soggiorno. Non è compito di un ministro intervenire sui casi individuali, ma certamente rientra tra le sue competenze sollevare il problema perché il Governo prenda le misure necessarie per fare in modo che il nostro Paese sia accogliente e disponibile nei confronti dei talenti che vengono dall'estero. Non è solo la fuga dei cervelli a essere un sintomo del nostro declino. di Mario Ricciardi 25/07/2009

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(sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

«Università, bene la riforma ma deve essere migliorata» Intervista. Parla Marco Santanbrogio, professore di Filosofia politica a Parma. È soddisfatto dei nuovi provvedimenti varati da ministero dell'Istruzione. «Almeno è un inizio, non me l'aspettavo». Rettorato dell´Università di Roma La Sapienza di Alessandro Da Rold La sua Università di Parma non compare tra le quelle virtuose. («E un po' mi dispiace» dice). È diversi posti indietro rispetto al Politecnico di Milano e a quello di Torino. Non solo. Non ha mai risparmiato critiche al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini soprattutto nei mesi passati durante il periodo caldo per gli atenei italiani. Critiche non le ha mai risparmiate neppure a Francesco Giavazzi, professore tra i più liberali della Bocconi. Eppure Marco Santanbrogio, professore di Filosofia Politica è rimasto «piacevolmente colpito» dai nuovi provvedimenti varati da ministero dell'Istruzione. «Almeno è un inizio, devo ammettere che non me lo sarei aspettato dal ministro Gelmini». Cosa le piace di più di questa riforma che introduce il criterio di virtuosità degli atenei? Il mio è un giudizio più che positivo. La cosa più importante è che i cittadini possano essere informati pubblicamente su quali università siano le migliori e quali meno. Ma non si rischia così di creare un eccessivo campanilismo? Il rettore Guido Ballio del Politecnico di Milano si è dichiarato soddisfatto, mentre Fabiani di Roma Tre sostiene ci siano degli errori nei criteri di valutazione. Non sto dicendo che i criteri siano perfetti. L'importante è che siano resi pubblici. Poi avremo tutto il tempo di discuterne, per aprire nuovi dibattiti. Si potranno valutare gli aspetti didattici, di ricerca e qualsiasi altra cosa. E poi siamo appena agli inizi. La nostra è una prima valutazione su quello che sarà introdotto da quest'anno. Lo ripeto: l'importante è avere iniziato una riforma dell'Università, poi potremo apportare tutti i miglioramenti possibili. Importantissimo è attrarre docenti e ricercatori europei. Il centrodestra esulta sostenendo che in questo modo saranno finalmente abbattuti gli ormai noti baronati universitari. In realtà non si abbatte nulla di tutto questo. Si è cominciato a fare qualcosa. Il sistema accademico è un sistema fin troppo complesso, che ha bisogno di diversi interventi in altrettanti settori. Se i costi non saranno proibitivi, credo che la prossima mossa del ministero dovrebbe essere quella di introdurre un sistema di pagamento delle rette universitarie differente dall'attuale. Penso al modello inglese. Oltre a questo sono moltissimi gli interventi che devono ancora essere fatti. Poi le Università dovrebbero introdurre modalità di accesso più stringenti, per attrarre gli studenti migliori. Investire di più nei pensionati universitari. Così gli studenti potrebbero farsi un'idea chiara su cosa scegliere. La riforma Gelmini sembra andare proprio in quella direzione. Per l'appunto. Una volta passava l'idea che tutte le Università andavano bene. Erano tutte uguali, tutte con ottime competenze. Ora non è così. Gli studenti possono verificarlo pubblicamente. Questo è il principale significato introdotto dalla riforma Gelmini. Ora ci sono le Università buone e quelle meno buone. A questo punto gli atenei dovranno mettersi in moto. Quali sono le prospettive? È chiaro che non dovranno migliorarsi solo per reperire i fondi, ma dovranno attrezzarsi per attrarre gli studenti migliori. Lì ci sarà il vero cambio di passo. Ed è questo il risultato più importante. 25/07/2009

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Scoperto un villaggio antico (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

FORLI' PROVINCIA pag. 11 Scoperto un villaggio antico Negli scavi trovati reperti dalla Preistoria all'età romana ARCHEOLOGIA Un'immagine degli scavi (foto Sabatini) di OSCAR BANDINI UN NUOVO insediamento urbano simile a Mevaniola è quello scoperto negli scavi nell'area del podere Saetta Pantano nel territorio di Galeata? E' quello che sembra emergere, con le cautele tipiche degli studiosi, dai ritrovamenti degli studenti del Dipartimento di archeologia dell'università di Bologna nell'area del Palazzo di Teoderico a monte della strada del Pantano. L'altra sera c'era il pubblico delle grandi occasioni e la presentazione della nuova campagna di scavi ha catturato l'attenzione dei tanti presenti complice lo scenario di via Zannetti e del Palazzo del Podestà che, per l'occasione, aveva riaperto i battenti. Il sindaco Elisa Deo che ha coordinato i lavori ha voluto ringraziare tutta l'equipe di docenti e studenti dell'università e il loro entusiasmo che ha permesso questa nuova importante scoperta, poi Sandro De Maria del dipartimento di archeologia ha ricordato in premessa gli undici anni di collaborazione feconda e virtuosa tra università, Comune e Soprintendenza archeologica, quindi ha riassunto le varie fasi di scavo effettuate nell'area del podere Saetta: dal 1942 con i primi scavi alla villa di Teoderico effettuati dagli archeologici tedeschi, quelli effettuati dall'università a partire dal 1998 su edifici risalenti al V VI secolo compreso un impianto termale e, infine, i nuovi ritrovamenti che ci restituiscono un insediamento romano già esistente prima del palazzo attribuito al re goto. Ma è stato il responsabile del cantiere Riccardo Villicic a illustrare le fasi dello scavo: «In un fazzoletto di terra si sovrappongono 1500 anni di vita, da un villaggio di capanne protostorico agli edifici romani, a quelli di età teodericiana per arrivare alla fase protofeudale delle pievi, delle chiese e dei conventi». E COSÌ gli studenti con badile, piccone, zappa e carriole hanno ritrovato delle formelle, un capitello, scarichi di materiale come ceramiche, monete, mortaio, vasetti, una struttura di età romana, la sepoltura a cappuccina di un bambino, un sacco di fave, un piccolo gladio e una moneta risalenta all'imperatore Gallieno. Al neo assessore alla cultura, Paolo Poponessi, le conclusioni nelle quali ha delineato un percorso a partire dalla valorizzazione del palazzo del Podestà per ospitare un centro di studi archeologici, l'apertura degli scavi del Pantano alla fruizione pubblica a partire dal giugno 2010 attraverso la salvaguardia prima e la valorizzazione poi degli scavi per dare corpo a un itinerario che porti i visitatori da Pianetto Mevaniola all'abbazia di S. Ellero fino all'area della villa di Teodorico con ricadute turistich per tutto l'alto Bidente. Image: 20090725/foto/4835.jpg

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Appellata la sentenza favorevole alle coop Il processo si trascinerà per altri anni (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

CIVITANOVA pag. 25 Appellata la sentenza favorevole alle coop Il processo si trascinerà per altri anni ZONA PEEP DI FONTESPINA CIVITANOVA LA CAUSA in corso da dodici anni tra i residenti di via Vasco de Gama e il Comune minaccia di durare ancora a lungo. Palazzo Sforza assistito dai legali Ranieri Felici di Cingoli e Corrado Gioacchini di Ancona farà infatti appello alla sentenza con cui il tribunale di Macerata il mese scorso ha dato ragione alle cooperative edilizie della zona Peep di Fontespina nella controversia per stabilire a chi toccassero i costi di sistemazione del comparto. Nel 1997 fu la giunta a intentare causa alle cooperative per obbligarle a realizzare a loro spese i lavori previsti nella convenzione pubblico-privata stipulata nell'87. Ma il tribunale ha respinto le motivazioni del Comune e l'ha condannato a risarcire le spese. La vicenda coinvolge una decina di cooperative e almeno duemila residenti e riguarda le opere di urbanizzazione realizzate sulla base di una convenzione e che, in seguito, i tecnici comunali segnalarono difformi rispetto al progetto. Di qui la causa intentata dal Comune che, battuto in tribunale, ora continuerà la battaglia davanti alla Corte di Appello di Ancona.

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Nasce l'agenzia di valutazione degli atenei che si occuperà presto di Urbino (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

URBINO pag. 22 Nasce l'agenzia di valutazione degli atenei che si occuperà presto di Urbino UNIVERSITA' ANCORA NON RIENTRIAMO NELLA CLASSIFICA PERCHE' E' IN CORSO IL CAMBIO DI «STATUS» DA PRIVATA A PUBBLICA IL GOVERNO ha dato il via libera alla nuova Agenzia (Anvur) che valuterà la qualità degli atenei e della ricerca. L'Anvur deciderà su fondi da distribuire agli atenei migliori e dovrà valutare il bilancio dell'Ateneo di Urbino, sulla base di quanto stabilito dal decreto di statalizzazione. Sulla base di quanto afferma il decreto, se l'Anvur darà parere positivo, l'Ateneo si considererà risanato. Altrimenti si corre il rischio di "regionalizzazione", prospettiva che sarebbe come una vera sciagura per la città, ma che appare comunque sventabile visto che i conti urbinati sarebbero in ordine. La nuova Agenzia valuterà la qualità degli atenei e degli enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle Università ed agli Enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori. Il Regolamento approvato ieri rende l'Anvur più autonoma rispetto a quanto previsto nella precedente legislatura. Il Presidente e il Comitato di selezione che individuerà i membri del Consiglio direttivo saranno nominati infatti dal Presidente della Repubblica e non più dal Governo. La nuova Agenzia sostituisce e unifica i due comitati di valutazione attualmente esistenti: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca). Nella classifica pubblicata ieri sugli atenei, Urbino non appariva, al pari de L'Aquila, per la particolare condizione dei due atenei: il terremoto a L'Aquila e la statalizzazione a Urbino. INCIDENTE. Due operai sono stati ricoverati ieri all'ospedale di Urbino dopo esser caduti da un'impalcatura. L'altezza da cui sono precipitati era di 2 metri circa. Entrambi hanno prognosi di 40 giorni. L'infortunio è accaduto ieri mattina a Montegrimano terme. Coinvolti un 35enne e un 65enne entrambi riminesi che stavano ristrutturando un immobile. Sul posto, oltre al 118, anche i carabinieri del luogo e della compagnia.

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Atenei, più soldi ai migliori E tagli alle cattedre inutili (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

PRIMO PIANO pag. 2 Atenei, più soldi ai migliori E tagli alle cattedre inutili Svolta della Gelmini. Trento e Milano prime della classe di CLAUDIA MARIN ROMA PIÙ FONDI agli atenei di qualità e sblocco dei concorsi, da effettuare però con nuove regole. La svolta firmata Mariastella Gelmini, all'insegna della meritocrazia, si legge nel testo di un provvedimento firmato ieri dalla titolare del dicastero di viale Trastevere e contenuto nel pacchetto Università approvato dal Consiglio dei ministri: «Per la prima volta in Italia recita il documento il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca ha assegnato una parte dei fondi destinati alle università sulla base di nuovi criteri di valutazione della qualità. Il 7% del fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato infatti distribuito in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare, i due terzi di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, un terzo in base alla qualità della didattica». E in futuro l'impostazione sarà potenziata: l'obiettivo, spiega il ministro, è «arrivare al 25-30%» come quota del fondo da distribuire alle università da dieci e lode: «Questo è un primo passo significativo commenta ma il miglioramento va conseguito con forza». E MENTRE la Gelmini precisa che «non c'è alcun intento punitivo, ma la volontà di spronare tutti a dare il meglio, non accontentandoci di un sistema universitario con luci e ombre», da una prima ricognizione secondo i nuovi parametri emerge che tali ombre oscurano soprattutto il CentroSud. L'università di Trento, i Politecnici di Milano e Torino risultano tra gli atenei migliori mentre, tra le 27 le università che ottengono minori finanziamenti, troviamo anche due atenei della Capitale (Roma Tre e Sapienza). Soddisfatto, ovviamente, il rettore di Trento, Davide Bassi. «E' il risultato di dieci anni di lavoro stategicamente impostato, pur in un piccolo ateneo, sulla dimensione europea». Tra i parametri presi in considerazione, la capacità d'intercettare finanziamenti europei per la ricerca, la percentuale di laureati impiegati a tre anni dalla laurea, la presenza di corsi affidati a propri docenti di ruolo, la regolarità degli esami. I verdetti di qualità spetteranno alla nuova Agenzia di valutazione Anvur, che unifica e sostituisce Cnvsu e Civr, i due comitati preesistenti. L'Anvur esaminerà anche elementi come strutture, finanziamenti esterni, lo scambio di ricercatori, la qualità della ricerca e ogni anno redigerà un rapporto. INTANTO si spazzano via i corsi inutili o marginali. Il ministro Gelmini ha inviato alle università una nota in questo senso. Una prima scrematura è già avvenuta (i corsi di specializzazione in medicina ad esempio sono passati da 1600 a 1200). Infine, via libera a 1.800 concorsi banditi nel 2008 e poi bloccati dalle norme del decreto ministeriale 180 che impongono trasparenza nella formazione delle commissioni. La valutazione di aspiranti professori e ricercatori avverrà secondo parametri riconosciuti a livello internazionale. I rettori di due tra le università «premiate», Pier Ugo Calzolari di Bologna e Aldo Tomasi dell'ateneo di Modena e Reggio Emilia, criticano però il sistema, che distribuisce risorse sulla base delle prestazioni migliori, ma che alla fine eroga finanziamenti comunque sotto un livello standard: «Serve un riequilibrio ha dichiarato Calzolari ma so che il ministro sta lavorando per questo».

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Più soldi ai virtuosi (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

REGGIO pag. 13 Più soldi ai virtuosi Premiata dal ministero la nostra Università RETTORE Il professor Aldo Tomasi: «Si dice che il ministro Tremonti sarebbe disponibile a ridurre i tagli per le università a 200 milioni di euro, 500 in meno rispetto alla previsione di di 700 milioni di euro annunciati. Però non sappiamo né quando, né come tutto ciò avverrà». di MARIAGIUSEPPINA BO L'ATENEO di Modena e Reggio è stato premiato come virtuoso del ministero dell'Università e della Ricerca: l'anno prossimo riceverà fondi in una percentuale dell'1,05% in più di finanziamento ordinario rispetto lo scorso anno. L'università di Modena e Reggio è al ventesimo posto nella classifica delle 54 università più virtuose d'Italia diffusa dal Miur (il ministero), e si colloca al terzo posto in Emilia Romagna dietro, nell'ordine, a Bologna e a Ferrara e prima di Parma, che è al trentunesimo posto. In base a questa valutazione, secondo parametri definiti al Miur, le università riceveranno più o meno fondi rispetto lo scorso anno accademico. L'ateneo di Modena e Reggio si colloca in una fascia mediana ma è uno dei fortunati che riceverà più soldi: infatti, dalla ventottesima posizione in poi, secondo la classifica del Miur, le università riceveranno meno finanziamenti in percentuale rispetto a quelli ricevuti lo scorso anno e fra queste c'è Parma con un meno 0,91%. «SONO appena stato a Roma per capire quale sarebbe stato il nostro futuro - ha spiegato ieri il magnifico rettore dell'Università di Modena e Reggio, il professor Aldo Tomasi - E direi che è andata bene. C'è stata questa distribuzione di fondi per le università considerate più virtuose. Riceveremo l'1,05% in più, rispetto allo scorso anno, del fondo di finanziamento ordinario. Questa quota ci è derivata dalla ripartizione del 7% del totale di questo finanziamento, che è stato distribuito rispetto al merito. I parametri con cui sono state stabilite queste ripartizioni sono del tutto nuovi e complessi. E' stata valutata la ricerca e la didattica. Ma, rispetto a quest'ultima è stato dato moltissimo peso alla ricerca intesa come prodotti della stessa, per esempio le pubblicazioni dei docenti. E' stato preso in considerazione l'anno 2003, perchè da allora non era più stata fatta una valutazione della ricerca. Se si fosse tenuto conto degli ultimi due anni i risultati sarebbero stati ben più positivi. Nel 2003, però, l'ateneo ha operato bene, quindi, abbiamo ricevuto finanziamenti in più, riservati alle università virtuose». Ma quanti soldi arriveranno in più all'ateneo di Modena e Reggio? «La spesa ordinaria - ha risposto il rettore - ora ammonta a 93,7 milioni di euro, per il prossimo anno dovrebbero arrivarci intorno al milione di euro in più. Noi speriamo di mantenere tutti i corsi che abbiamo. Ci siamo già mesi in contatto con l'ateneo di Parma per per un coordinamento e per avere dei corsi complementari». «SIAMO molto soddisfatti- dice il professor Luigi Grasselli, prorettore per il polo reggiano dell'università - dalle graduatorie nazionali già stilate dai giornali e dal Censis siamo ai vertici sia come ateneo, sia per Scienze della Formazione. Ora è arrivata l'approvazione del ministero. Speriamo questo sia da parte ministeriale il primo passo verso il riconoscimento pieno di ciò che facciamo». Image: 20090725/foto/9472.jpg

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Epidemia a nord-est Quei genitori e figli uniti con i farmaci Un'inchiesta della Finanza rivela un giro di sostanze dopanti utilizzate dai minorenni con il consenso delle loro fami (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Epidemia a nord-est Quei genitori e figli uniti con i farmaci Un'inchiesta della Finanza rivela un giro di sostanze dopanti utilizzate dai minorenni con il consenso delle loro famiglie Ricerca nelle scuole di Verona: 38 su 100 disposti a doparsi STEFANO FERRIO Scuole superiori di Verona e provincia, classi terze e quarte delle superiori, campione di 969 soggetti: 13 ragazzi su 100 decisamente favorevoli all'uso del doping - con percentuale che sale al 38 quando si tratta di chi pratica discipline sportive - più 16 su 100 accomunati da atteggiamenti ambigui. Abisso sul cui fondale fluttua un 28% di totali ignoranti in materia, potenzialmente pronti ad assumere anabolizzanti come si trattasse di zollette di zucchero. Numeri come macigni, questi relativi a una fresca ricerca sul campo. Cifre funeste, a cui docenti e operatori della facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona hanno per altro fatto l'abitudine, monitorando periodicamente quello stesso territorio del Nordest fotografato in modo impietoso dall'inchiesta "Via col Doping", tramite la quale la Guardia di Finanza di Padova è giunta nei giorni scorsi a provvedimenti-choc. Resi, se possibile, ancora più traumatici, dal coinvolgimento di un imprecisabile numero di minorenni. Nei fascicoli giudiziari, oltre all'arresto del trentunenne Aleksander Nikacevic, ex ct della nazionale serba di ciclismo, spiccano le trenta denunce a piede libero, comprese quelle da cui sono stati raggiunti i ciclisti professionisti Davide Rebellin ed Emanuele Sella, in compagnia di cinque medici e tre direttori sportivi. Quanto è finora affiorato dalle indagini delle Fiamme Gialle dà corpo nel modo più eclatante alle analisi coordinate dai professori Guido Fumagalli e Roberto Leone, docenti di farmacologia dell'Università di Verona, i quali fondano i propri allarmi anche sull'attendibilità di tesi di laurea svolte dai loro studenti attingendo dati da palestre, piscine e società sportive del più vario genere. Secondo la ricostruzione della Finanza, attorno a Nikacevic - in ipotesi d'accusa fornitore abituale del famigerato MirCera, ambitissima sostanza proibita di ultima generazione - sarebbe ruotato un imponente traffico di insulina, epo e medicinali utilizzati per truccare le carte in vista di possibili controlli. Un volume di affari così sostenuto da dare luogo a decine di perquisizioni, suddivise fra le province di Padova, Vicenza, Treviso e Verona. Atti giudiziari che riportano l'attenzione su un Nordest dove, per quanto riguarda il doping, è lecito parlare di un'autentica «epidemia». Soprattutto dopo che le Fiamme Gialle hanno scoperchiato il velo sulla medesima realtà affiorata dalle ricerche dell'ateneo di Verona. L'impatto è con una società in cui conta esclusivamente vincere, e a qualsiasi costo. Comandamento a cui si adegua l'intera famiglia, come dimostrato dall'ormai famoso video diffuso dagli investigatori di Padova per mostrare come, ripresa da una telecamera nascosta, una ragazzina di 15 anni viene accompagnata dal papà nello studio medico per essere sottoposta a una trasfusione con cui aumentare il rendimento agonistico in vista di una competizione. Gara nella fattispecie di nuoto, ma senza per questo dare adito a una riabilitazione del ciclismo, perché ciclistica è, tanto per fare un esempio, la società padovana il cui direttore sportivo faceva periodiche provviste di anabolizzanti per i suoi atleti grazie ai «buoni uffici» dello zio, medico di base. Come che vive in Veneto sa molto bene, siamo al cospetto di un'autentica piramide del dolo sportivo. Se al vertice si trovano i tredicenni sciaguratamente pompati per vincere una qualsiasi «garetta» domenicale di esordienti, la base è formata dai loro genitori. Padri che sono spesso cicloamatori come «Furia», nome in codice assegnato dalle Fiamme Gialle al pentito dalle cui confessioni è nato il ciclone "Via col doping". Il dossier

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Senza docenti corsi da chiudere (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-07-25 - pag: 23 autore: Il nuovo tentativo. I parametri per cancellare i titoli «inutili» Senza docenti corsi da chiudere Nell'accelerazione di fine luglio sulla gestione universitaria arrivano anche i nuovi parametri che inaspriscono la lotta contro i «corsi inutili», cioè le lauree proposte dalle università più per moltiplicare le cattedre che per rispondere a una domanda reale degli studenti. Per assicurare maggiore efficacia ai paletti contro l'offerta in eccesso,il ministero dell'Università ha scritto un nuovo regolamento con i requisiti necessari che tutti i corsi dovranno rispettare per essere attivati a partire dall'anno accademico 2010/2011. In pratica, ogni struttura avrà a propria disposizione un pacchetto di ore di insegnamento in base al numero dei docenti di ruolo che potrà mettere in campo. All'interno di questo tetto, le università potranno organizzare gli insegnamenti in modo autonomo, ma la presenza di docenti a contratto o assegnisti e dottorandi non potrà contribuire a moltiplicare l'offerta formativa. Il regolamento scrive un nuovo capitolo nel braccio di ferro a colpi di regole e contromisure elusive che, con la prima versione dei «requisiti necessari», aveva già portato a una riduzione del 20% nel panorama dei corsi di laurea (si veda anche il Sole 24 Ore dell'8 giugno).Alcune università avevano già trovato il modo per aggirare i vincoli ministeriali, riunendo formalmente sotto un unico titolo due o più vecchi corsi di laurea che nei fatti continuavano però a essere separati grazie allo stratagemma dei curricula. In questo modo il nuovo corso "unificato" si divide subito, imponendo fin dall'inizio agli studenti la scelta del curriculum (i vecchi "indirizzi") e mantenendo inalterata la vecchia struttura. Per evitare sorprese il regolamento entra nei dettagli e ribadisce anche la disattivazione obbligatoria dei corsi con poche matricole e il numero minimo di crediti per esame. Cresce anche il ruolo dei nuclei di valutazione, che dovranno essere composti in maggioranza da esterni all'ateneo. G.Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si sbloccano i concorsi congelati dalla riforma (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-07-25 - pag: 23 autore: Il reclutamento Si sbloccano i concorsi «congelati» dalla riforma Si rimette in moto la macchina dei concorsi per ricercatori e professori. Anche chi aspira a un posto (o a una promozione) nei ruoli degli atenei trova novità interessanti nel pacchetto di misure varate ieri dal ministero dell'Università. Ottenuto il via libera da Consiglio di Stato e Avvocatura dello Stato, il ministro dell'Università Mariastella Gelmini ha sbloccato le procedure per tenere i 1.800 concorsi (in gran parte per ordinari e associati) banditi nel 2008 e bloccati dalle norme anti-combine varate a novembre. Per tagliare le gambe agli accordi preventivi che decretano i vincitori prima che si tengano i concorsi, il Dl 180/08 ha istituito il doppio meccanismo di elezione e sorteggio dei commissari: primai docenti di ogni disciplina eleggono una lista di possibili "giudici", tra i quali poi vengono sorteggiati i due o quattro membri destinati ad accompagnare il commissario interno in ogni concorso. In alcuni dei 450 settori scientifico- disciplinari in cui è frammentata l'accademia italiana, però, non è semplice trovare il numero minimo di docenti per comporre liste e commissioni, e questa difficoltà aveva inceppato il sistema. Ora però l'Avvocatura dello Stato ha dato il via libera al ministero per far partire tutti i concorsi possibili, che sono molti anche grazie al ricorso ai settori «affini». Il decreto Gelmini aveva previsto anche un esame di qualità per gli aspiranti valutatori, chiudendo i cancelli delle commissioni ai docenti inattivi, cioè quelli che non possono vantare pubblicazioni scientifiche nell'ultimo triennio. L'anagrafe dei docenti, chiamata a registrare l'attività dei professori, non è però ancora partita. L'ultimo tassello approvato ieri è la nuova griglia di valutazione delle pubblicazioni di chi partecipa ai nuovi concorsi per i ricercatori. A differenza delle prime bozze, la nuova versione del decreto impone di valutare separatamente ogni titolo scientifico, evitando i giudizi generici sul complesso della produzione prestando il fianco a un maggiore arbitrio dei commissari. Per ancorare i giudizi a criteri scientifici, il decreto impone in ambito scientifico il ricorso ai parametri internazionali che misurano l'importanza delle pubblicazioni. G. Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Marino e caso Ismett Nulla da nascondere (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cervelli

SINISTRATI Il giornale di Giuliano Ferrara accusa il candidato chirurgo di aver fatturato due volte un rimborso spese sul lavoro. Lui respinge i veleni: «Fui io stesso ad accorgermi di alcune imprecisioni e a comunicarle». Dal Pd silenzio assordante. Solo l'amico-avversario Pierluigi, che presenta il programma, gli conferma la sua stima Marino e caso Ismett «Nulla da nascondere» Il Foglio: fu allontanato dall'università di Pittsburgh Prof amareggiato, contro di me bufale create a arte Daniela Preziosi ROMA ROMA Prima, all'alba - i chirurghi si svegliano di buon mattino - alla lettura dei giornali, la sorpresa. Poi l'amarezza. Poi la rabbia, e la reazione: chiama il Foglio, chiede di poter fare una ricostruzione corretta della vicenda raccontata sulla prima e sulla seconda pagina di quel giornale. Per tutto il resto del giorno riceve le telefonate, dettaglia, tranquillizza, spiega. E ai giornalisti, uno a uno, nel suo ufficio del senato. «Mi aspettavo di specificare meglio le mie idee sull'eolico, sulla geotermia, le proposte per la sicurezza, quelle sul contratto unico di lavoro, il salario minimo garantito». E invece deve spiegare una storia tirata fuori da Giuliano Ferrara. È una missiva datata 6 settembre 2002 proveniente dal centro medico dell'università di Pittsbourgh (Usa), per conto del quale dal 1997 e fin lì ha diretto l'Ismett di Palermo, il centro mediterraneo per i trapianti, un'eccellenza assoluta. È - così appare alla lettura - una lettera di licenziamento. Contiene varie contestazioni, fra cui la richiesta di restituzione di 8mila dollari per doppia fatturazione. «Fango su di noi, facciamo paura», dicono dal suo staff. «Si tratta di una lettera intermedia in una trattativa». Il professore respinge la ricostruzione del Foglio, si sottopone alle domande con pazienza e con semplicità. Come, va detto, pochi politici suoi colleghi farebbero. «Era in corso una negoziazione con l'università. Quando la ricevetti chiamai i miei avvocati, la stesura finale fu ben diversa, di ben altro tenore. Io avevo già dato le dimissioni, avevo voglia di andare via da Palermo. E infatti avevo già firmato la lettera di intenti per dirigere il centro trapianti della Thomas Jefferson University di Filadelfia, che è l'università che ha dato più chirurghi al paese, una struttura molto prestigiosa. Ero stanco, non reggevo più. Da quando nel 2001 era arrivato alla presidenza della regione Salvatore Cuffaro sentivo che l'aria intorno era cambiata. C'era una diffusa ostilità nei miei confronti ». Marino è un chirurgo di prestigio internazionale. Per questo non è la storia degli 8mila dollari a infastidirlo. «Ero stato io stesso a segnalare qualche irregolarità nei rimborsi. Qualcuno pensa che mi volevo intascare 8mila dollari? Per favore. La spesa corrente del centro era di 20 milioni di euro l'anno. Ho fatto 100 trapianti, la metà di fegato gli altri di rene, ho fatto il primo trapianto in Italia su un soggetto sieropositivo, i primi trapianti da donatore vivente nella Sicilia. Le difficoltà e le pressioni erano altre: ho gestito una gara d'appalto di 100 miliardi per la costruzione dell'ospedale, poi fui avvertito dalla prefettura che la ditta che l'aveva vinta non aveva il certificato antimafia. La lettera diceva «di fatto controllata dalla criminalità organizzata». Dovetti invalidarla. La ditta mi denunciò per il danno patrimoniale. Tutto archiviato, ma non so come sono riuscito a resistere. All'inizio lavoravo bene, ho assunto personalmente i primi 70 dipendenti. E invece adesso ricevevo pressioni dagli ambienti dell'università e della politica. Il mio metodo di lavoro non piaceva più. A quel punto volevo tornare a vivere e lavorare in un modo sereno». Al suo abbandono, in Italia si parlò di 'fuga di cervelli, di pressioni politiche, di aria irrespirabile. «Per questo me ne andai. Mi fa piacere spiegarlo bene adesso». Appunto, la vicenda degli 8mila dollari non lo scalfisce, spiega che non ha intascato niente e basta. A farlo arrabbiare è una cosa che ha a che vedere con la psicologia ma anche le ambizioni professionali di un chirurgo del suo livello. Il titolo «come Marino fu allontanato». «Allontanato? Ero già pronto per Filadelfia. Guardi, io ogni giorno ricevo proposte di lavoro. Opportunità. L'ultima eccola qua sulla scrivania, è arrivata il 22 luglio 2009, per andare in un centro del Nord Carolina. In quella primavera 2002 cominciai a considerare seriamente le proposte che ricevevo. Feci un colloquio a Harvard. Poi decisi per il Jefferson. Lavoro clinico, scientifico e didattico». Per licenziarsi («licenziarmi io», scandisce) dall'Ismett, qualche schermaglia con l'azienda madre di Pittsbourgh, poi gli avvocati perfezionano l'accordo. «Alla fine ci fu anche una conferenza stampa in cui mi ringraziavano dei tre anni di lavoro svolto, sta tutto sii giornali». Insomma, la vicenda, per come è stata ricostruita, dice, è un veleno. Nel Pd pochissimi hanno commentato. Pierluigi Bersani gli ha riconfermato la sua stima, l'ex candidato Mario Adinolfi lo stesso. È prevalso il silenzio, a nessuno della razza dei politici sarebbe stato riservato questo trattamento. Solo a Marino, l'oggetto misterioso, quello che chiede gli incensurati in parlamento, impari di che pasta è fatta la politica. «Questa storia è stata tirata fuori e ricostruita ad arte per sporcare la mia immagine. Forse a qualcuno non va di parlare delle mie proposte da candidato segretario. Ma non voglio pensarci. Questo paese va così, per questo nel 2002 me ne sono andato. Per questo poi sono tornato. E alla fine per le stesse ragioni che mi hanno portato oggi a candidarmi a guidare il Pd: non adeguarsi mai, ma portare in Italia regole, merito, responsabilità, trasparenza. Vado avanti».

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Mussi: Piccoli espedienti utili per coprire i tagli (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

EX MINISTRO MIUR «La vera riforma in corso è lo stop ai finanziamenti» Mussi: «Piccoli espedienti utili per coprire i tagli» Eleonora Martini Gongola Fabio Mussi, ministro dell'Università e della Ricerca nel 2006, durante il governo Prodi, ora che la sua creatura, allora tanto criticata dal centrodestra, l'Agenzia per la valutazione del sistema universitario, diventa ora fiore all'occhiello dei suoi vecchi detrattori. Stesso progetto, «solo peggiorato un po'». Per il resto, il "pacchetto università" presentato ieri dal Consiglio dei ministri «è fuffa». «Un'improvvisazione», un «diversivo» per nascondere «l'unica sostanza: i tagli definitivi e generalizzati a tutto il sistema universitario e della ricerca». Quanto assomiglia alla sua idea di riforma dell'università il decreto ministeriale presentato ieri dal governo? La vera e unica riforma in corso è il taglio dei finanziamenti pubblici. Ho sempre considerato necessaria una strategia della qualità per riformare l'università italiana, ma è possibile solo a risorse crescenti. Questo è un punto che la destra non capisce ma purtroppo nemmeno parti importanti del centrosinistra l'hanno mai capito. L'Italia è in coda ai paesi Ocse non solo per i salari degli operai ma anche per il finanziamento dell'università e della ricerca in rapporto al Pil: siamo l'unico con un trend di riduzione. E nella classifica continuiamo a scendere. Due anni fa gli investimenti sull'istruzione accademica e sulla ricerca si fermavano allo 0,85% del Pil, ora credo che siamo scesi sotto lo 0,8% mentre la media degli altri paesi europei è 1,2%. Una percentuale che sale per gli altri paesi Ocse: negli Usa tocca addirittura il 2,6% del Pil, di cui metà sono finanziamenti pubblici, che per gli Stati uniti è una cifra sbalorditiva. Con il sottofinanziamento non c'è alcuna strategia che tenga, non c'è competizione, vengono esaltati i furbi e mortificati i migliori. Nel 2010 con i tagli di Tremonti l'università avrà perso un miliardo di euro, su sette miliardi di trasferimento pubblico. Questa è la politica del governo, questa è la sostanza. Il resto, in queste condizioni, è fuffa. Dunque, un diversivo estivo per coprire i tagli? Piccoli espedienti. Questa non è la necessaria politica dell'efficienza, della qualità, impossibile da praticare senza risorse sufficienti. Ma l'Anvur, l'Agenzia di valutazione che adesso Gelmini tira fuori dal cilindro, è una sua creatura. Non è contento? Certo, sono soddisfatto di aver portato a compimento il mio progetto anche se credo sia stato peggiorato in alcuni punti. Soddisfatto soprattutto perché quando arrivò questo nuovo governo venni subito attaccato dai ministri Brunetta e Gelmini proprio per l'Anvur. Mi accusarono di aver voluto un "carrozzone burocratico". In una trasmissione televisiva venni quasi insultato da Renato Brunetta, modesto docente universitario come risulta dai ranking delle agenzie di valutazione mondiali. Ma l'Anvur fu pensato dal nostro governo, guardando ad altre esperienze molto consolidate in Europa, come un organismo estremamente importante perché terzo, imparziale. Indipendente sia dai soggetti valutati che dal governo che distribuisce i fondi. La valutazione non può essere politica, mai. L'agenzia però è uno strumento che tornerà utile quando a Palazzo Chigi ci sarà di nuovo un governo serio. Ridurre corsi inutili, premiare i migliori, sono buoni propositi, no? I corsi sovrabbondanti sono già stati tagliati del 20% grazie ad un mio provvedimento che però realizzava l'obiettivo alzando gli standard richiesti. Premiare i migliori? Se mancano i soldi non premi nulla, devi solo distribuire la fame. Secondo alcuni rettori questi criteri di valutazione non tengono conto del contesto socio-economico e finiscono così per penalizzare le università del Sud. Nel mio provvedimento avevo tenuto conto di questo fattore che fu oggetto di un rapporto epistolare con Tommaso Padoa Schioppa. Le tasse di un ateneo di Torino non sono le stesse che a Catania, quindi l'università nelle zone di maggiore sviluppo economico è di per sé più ricca. Un governo che non valuta il contesto socio economico è di burattini. Oppure di leghisti. Eppure esistono eccellenze anche al sud. Assolutamente sì. Se l'università è pessima non può certo essere valutata con criteri socio-economici. L'ateneo di Messina, per esempio, va assolutamente riformato. E possibilmente cacciando via chi non merita di rimanere. Ma il problema oggi in Italia è la penuria di risorse, non le risorse sprecate. Io stesso dovetti minacciare più volte le dimissioni per difendere il minimo vitale. Anche perché l'obiettivo deve essere innalzare il livello di tutto il sistema italiano e non solo premiare le eccellenze. Questo vuole apparire come il governo della meritocrazia e del virtuosismo... Il merito va premiato ma noi non viviamo in una meritocrazia: viviamo in una democrazia. Nella nostra società devono trovare accoglienza tutti, anche i meno meritevoli, i meno capaci. Cosa pensa della classifica degli atenei presentata dalla ministra? È un'improvvisazione: se non c'è ancora l'agenzia preposta chi l'ha stilata questa classifica? Il Civr e il Cisvu, no? Assolutamente no, sono organismi che non fanno valutazioni. Certamente non si estrae un ranking di quel tipo dal rapporto del Civr. Temo invece che sia frutto dell'arbitrio del ministero. Ed è assai poco credibile che possano essere stati valutati come migliori atenei italiani alcuni che risultano ai primi posti della classifica. Un esempio? Chieti mi suona strano. Non dimentichiamoci che il rettore, Franco Cuccurullo era presidente del Civr. Foto: UN'IMMAGINE DI FABIO MUSSI QUANDO ERA MINISTRO DELL'ISTRUZIONE DURANTE IL GOVERNO PRODI /FOTO AUGUSTO CASASOLI

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Più virtuosi che sapienti (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Più virtuosi che sapienti Il ministro Gelmini concede più soldi agli atenei con i conti in regola e premia il nord a svantaggio del meridione. I rettori rimasti fuori: «Metodo inadeguato, Italia divisa in due» Stefano Milani In piena sessione estiva d'esami gli atenei italiani passano sotto la cattedra di Mariastella Gelmini che dà i voti con la penna rossa ripartendo i (pochi) finanziamenti ai più virtuosi. Quelli, cioè che secondo il ministro dell'Istruzione e dell'Università, con l'avallo della Crui, hanno i maggiori standard qualitativi. «Non c'è alcun intento punitivo», mette le mani avanti l'inquilina di viale Trastevere «ma solo la volontà di spronare tutti a dare il meglio, a non accontentarci di un sistema universitario che ha luci e ombre». Ora però, con questa nuova ripartizione manichea - che sembra preferire più l'aspetto economico che quello didattico - chi è nell'ombra è destinato a restarci a lungo, visto che dallo Stato non percepirà un euro per riaccendere la luce. Chi invece già produce avrà un aiuto a produrre di più. Comunque briciole da prendere dal 7% del Fondo di finanziamento ordinario, circa 525 milioni di euro. Per l'occasione la nuova Agenzia per la valutazione del sistema universitario (Anvur) valuterà la qualità di atenei ed enti di ricerca e il suo giudizio sarà determinante per distribuire una parte del Ffo a chi raggiungerà i risultati migliori. Ma non è tutto, ieri la Gelmini ha approvato anche altri tre importanti provvedimenti del cosiddetto «pacchetto università»: il taglio dei corsi inutili, i criteri di valutazione per concorsi da ricercatore e la direttiva per il varo dei concorsi 2008. Ma vediamo tutto nel dettaglio. Criteri di valutazione Non è semplice capire il metodo seguito dal ministero per stilare la classifica dei buoni e dei cattivi. Due agli aspetti per assegnare le risorse: qualità della ricerca e della didattica. Nel primo caso si è tenuto conto delle valutazioni del Civr in base a parametri internazionali, del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente e della capacità delle università di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. La qualità della didattica è stata valutata invece dal Cnvsu in base «alla percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dal conseguimento della laurea, alla capacità degli atenei di limitare il ricorso a contratti e docenti esterni evitando il proliferare di corsi ed insegnamenti non necessari e affidati a personale non di ruolo». Oltre alla quantità di studenti che si iscrivono al secondo avendo fatto almeno i due terzi degli esami del primo anno e alla possibilità data agli studenti «di valutare attraverso un questionario la qualità della didattica e la soddisfazione per i corsi di laurea frequentati». Promossi e bocciati Sono gli atenei del nord a sorridere e battere cassa, alla faccia delle sedi meridionali che, a parte qualche eccezione, rimangono relegate in fondo alla graduatoria. Svetta Trento (che ottiene 6 milioni di euro in più), perché pur essendo un piccolo ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei. Seguono i politecnici di Milano e Torino che hanno brillato in particolare su didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Diversi anche gli atenei del centro-sud sopra l'asticella ministeriale (Roma Tor Vergata, l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento), ma la maggiorparte (24 su 27) non superano l'esame. E ci sono anche vittime illustri, come i due atenei della Capitale (La Sapienza e Roma Tre) e le università napoletane (Parthenope, prima e seconda università, Orientale). Maglia nera, a pari demerito (-3% di finanziamenti ricevuti in base ai nuovi criteri), Messina, Palermo, Foggia e Macerata. L'erogazione dei finanziamenti del 7% alle Università di Trieste, Firenze e Siena è, invece, stata sospesa in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Regole nuove per i concorsi Il Dm 180, legge 1/09 prevedeva l'introduzione di nuovi criteri di valutazione nei concorsi da ricercatore: questi criteri sono ora contenuti in uno dei decreti ministeriale presentato ieri dal ministro Gelmini. In particolare nel decreto ministeriale si segnala come indicazione che ogni titolo scientifico «sia valutato separatamente e specificamente, per evitare giudizi sommari e approssimativi». Si dovrebbero, in questo modo, ridurre i margini di arbitrio delle commissioni. Ancora, sono stati sbloccati i 1800 concorsi e date nuove regole per il reclutamento. Viene inoltre richiesto, per i settori scientifici, il ricorso a valutazioni di indici oggettivi e a sistemi di valutazione internazionali, (il Peer review). «In questo modo, si dovrebbero ridurre i margini di arbitrio delle commissioni». Per quanto riguarda il reclutamento dei professori universitari, le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accade ora, da quattro professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da un solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Sforbiciata ai «corsi inutili» Forbici in mano la Gelmini ha inviato alle Università una nota in cui sono contenute una serie di misure per eliminare i corsi di laurea «inutili» quelli, ad esempio, con pochi studenti. Già uno su cinque è saltato (i corsi di specializzazione di medicina, ad esempio, sono passati da 1600 a 1200) e altri, promettono dal ministero, salteranno presto. «Il nostro Paese - ha detto - ha il dovere di sostenere i sacrifici che fanno le famiglie per mantenere i figli all'Università. Servono più residenze, più campus, prestiti d'onore e borse di studio». Giusto, tutte cose lodevoli che un ministro degno di questo nome dovrebbe non solo sempre annunciare, ma qualche volta anche realizzare. Stefano Milani In piena sessione estiva d'esami gli atenei italiani passano sotto la cattedra di Mariastella Gelmini che dà i voti con la penna rossa ripartendo i (pochi) finanziamenti ai più virtuosi. Quelli, cioè che secondo il ministro dell'Istruzione e dell'Università, con l'avallo della Crui, hanno i maggiori standard qualitativi. «Non c'è alcun intento punitivo», mette le mani avanti l'inquilina di viale Trastevere «ma solo la volontà di spronare tutti a dare il meglio, a non accontentarci di un sistema universitario che ha luci e ombre». Ora però, con questa nuova ripartizione manichea - che sembra preferire più l'aspetto economico che quello didattico - chi è nell'ombra è destinato a restarci a lungo, visto che dallo Stato non percepirà un euro per riaccendere la luce. Chi invece già produce avrà un aiuto a produrre di più. Comunque briciole da prendere dal 7% del Fondo di finanziamento ordinario, circa 525 milioni di euro. Per l'occasione la nuova Agenzia per la valutazione del sistema universitario (Anvur) valuterà la qualità di atenei ed enti di ricerca e il suo giudizio sarà determinante per distribuire una parte del Ffo a chi raggiungerà i risultati migliori. Ma non è tutto, ieri la Gelmini ha approvato anche altri tre importanti provvedimenti del cosiddetto «pacchetto università»: il taglio dei corsi inutili, i criteri di valutazione per concorsi da ricercatore e la direttiva per il varo dei concorsi 2008. Ma vediamo tutto nel dettaglio. Criteri di valutazione Non è semplice capire il metodo seguito dal ministero per stilare la classifica dei buoni e dei cattivi. Due agli aspetti per assegnare le risorse: qualità della ricerca e della didattica. Nel primo caso si è tenuto conto delle valutazioni del Civr in base a parametri internazionali, del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente e della capacità delle università di intercettare finanziamenti europei per la ricerca. La qualità della didattica è stata valutata invece dal Cnvsu in base «alla percentuale dei laureati che trovano lavoro a tre anni dal conseguimento della laurea, alla capacità degli atenei di limitare il ricorso a contratti e docenti esterni evitando il proliferare di corsi ed insegnamenti non necessari e affidati a personale non di ruolo». Oltre alla quantità di studenti che si iscrivono al secondo avendo fatto almeno i due terzi degli esami del primo anno e alla possibilità data agli studenti «di valutare attraverso un questionario la qualità della didattica e la soddisfazione per i corsi di laurea frequentati». Promossi e bocciati Sono gli atenei del nord a sorridere e battere cassa, alla faccia delle sedi meridionali che, a parte qualche eccezione, rimangono relegate in fondo alla graduatoria. Svetta Trento (che ottiene 6 milioni di euro in più), perché pur essendo un piccolo ateneo, è riuscito meglio di ogni altro a intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei. Seguono i politecnici di Milano e Torino che hanno brillato in particolare su didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Diversi anche gli atenei del centro-sud sopra l'asticella ministeriale (Roma Tor Vergata, l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento), ma la maggiorparte (24 su 27) non superano l'esame. E ci sono anche vittime illustri, come i due atenei della Capitale (La Sapienza e Roma Tre) e le università napoletane (Parthenope, prima e seconda università, Orientale). Maglia nera, a pari demerito (-3% di finanziamenti ricevuti in base ai nuovi criteri), Messina, Palermo, Foggia e Macerata. L'erogazione dei finanziamenti del 7% alle Università di Trieste, Firenze e Siena è, invece, stata sospesa in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Regole nuove per i concorsi Il Dm 180, legge 1/09 prevedeva l'introduzione di nuovi criteri di valutazione nei concorsi da ricercatore: questi criteri sono ora contenuti in uno dei decreti ministeriale presentato ieri dal ministro Gelmini. In particolare nel decreto ministeriale si segnala come indicazione che ogni titolo scientifico «sia valutato separatamente e specificamente, per evitare giudizi sommari e approssimativi». Si dovrebbero, in questo modo, ridurre i margini di arbitrio delle commissioni. Ancora, sono stati sbloccati i 1800 concorsi e date nuove regole per il reclutamento. Viene inoltre richiesto, per i settori scientifici, il ricorso a valutazioni di indici oggettivi e a sistemi di valutazione internazionali, (il Peer review). «In questo modo, si dovrebbero ridurre i margini di arbitrio delle commissioni». Per quanto riguarda il reclutamento dei professori universitari, le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accade ora, da quattro professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da un solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Sforbiciata ai «corsi inutili» Forbici in mano la Gelmini ha inviato alle Università una nota in cui sono contenute una serie di misure per eliminare i corsi di laurea «inutili» quelli, ad esempio, con pochi studenti. Già uno su cinque è saltato (i corsi di specializzazione di medicina, ad esempio, sono passati da 1600 a 1200) e altri, promettono dal ministero, salteranno presto. «Il nostro Paese - ha detto - ha il dovere di sostenere i sacrifici che fanno le famiglie per mantenere i figli all'Università. Servono più residenze, più campus, prestiti d'onore e borse di studio». Giusto, tutte cose lodevoli che un ministro degno di questo nome dovrebbe non solo sempre annunciare, ma qualche volta anche realizzare. I MILIONI DI EURO Che entreranno il prossimo anno nelle casse dell'università di Trento che si è classificata al primo posto nella graduatoria stilata ieri dal ministero dell'Istruzione ATENEI CENTRO-SUD ULTIMI E dunque non riceveranno i fondi ministeriali. Tra questi anche università illustri come La Sapienza di Roma e l'Orientale di Napoli. Al nord sono solo 3 quelli bocciati Foto: UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA /FOTO PASQUALE MODICA-AGF SOTTO, LA MINISTRA GELMINI /FOTO TAM TAM

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La classifica degli atenei I primi sei sono al Nord (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 25/07/2009 - pag: 2 La classifica degli atenei I primi sei sono al Nord La Gelmini: più risorse ai virtuosi. Polemica sui criteri ROMA Al primo posto l'università di Trento. Al 54Ú l'università di Macerata. E' una graduatoria ufficiale costruita sui risultati. Dopo due tentativi andati a vuoto prima di Mariastella Gelmini ci avevano provato Letizia Moratti e Fabio Mussi parte la valutazione. Nei prossimi mesi 27 atenei virtuosi riceveranno più fondi, altri 27 che non hanno raggiunto gli standard previsti anche se superaffollati subiranno dei tagli. Dopo tanto parlare di merito, si fa sul serio. D'ora in avanti, se non vogliono restare a secco di finanziamenti, le università dovranno preoccuparsi di raggiungere certi standard. Come accade nel resto del mondo. I criteri Incentivi e sanzioni sono l'effetto di un recente decreto messo a punto dalla direzione università del ministero. Vengono indicati i criteri di ripartizione, sulla base dei risultati, del 7 per cento (525 milioni di euro) del fondo di finanziamento ordinario degli atenei. I 2/3 di questo fondo verranno assegnati in base alla qualità della ricerca, 1/3 per la qualità della didattica. Tra un anno o forse più dipenderà dai tempi di attuazione sarà la nuova Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) a decidere chi merita incentivi e chi no. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato in prima lettura il regolamento. L'Anvur peserà l'efficacia della didattica sulla base di standard internazionali (compito svolto finora dal Cnsvu) e la qualità dei risultati della ricerca (finora se ne è occupato il Civre). Il regolamento Gelmini la rende più autonoma: il presidente verrà indicato dal Capo dello Stato e non dal governo. I migliori Secondo il ranking elaborato dal ministero si tratta di un prototipo che dovrà essere via via perfezionato l'Università di Trento (più 6 milioni di euro), i Politecnici Torino e di di Milano sono le università migliori. Le prime sei sono tutte al Nord. Ben tre gli Atenei lombardi nella top ten. Subito dietro il Politecnico c'è infatti l'Università di Bergamo mentre al quinto posto figura l'università Milano- Bicocca. Ma non sono mancati buoni piazzamenti di atenei del Centro-Sud: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento. Nessun premio, per ora, alle Università di Trieste, Firenze e Siena in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso. Quest'anno verrà distribuito il 7 per cento del Fondo di finanziamento ordinario in base alla qualità della ricerca e della didattica. Ma il criterio storico, il numero degli iscritti, è destinato a pesare sempre meno. In futuro la qualità dei risultati arriverà a pesare fino al 25-30 per cento del finanziamento statale. Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini: «questo è un primo passo significativo, ma il miglioramento va conseguito con forza ». «Non c'è un intento punitivo ha aggiunto , ma la volontà di spronare tutti a dare il meglio». Dal 29 luglio i dati e le valutazioni saranno pubblicati sul sito del ministero. Le polemiche La prima graduatoria ufficiale delle nostre università statali non poteva non provocare polemiche. Per quanto riguarda la qualità della didattica si è tenuto conto dei tempi necessari ad un laureato per trovare lavoro (20%), dell'utilizzo nei corsi di docenti di ruolo (20%), degli iscritti al secondo anno con almeno due terzi degli esami del primo anno (40%) e della possibilità concessa agli studenti di valutare la qualità dei corsi( 20%). Criteri condivisibili. Ma che uso è stato fatto dei dati? Se lo chiede il rettore dell'università di Palermo, Roberto Lagalla: «mi repelle concettualmente pensare che, sia pure con rare eccezioni afferma Lagalla , l'Italia sia popolata a Nord di Roma da intelligenze baciate da Dio e a Sud della capitale da poveri accattoni della cultura e della ricerca, approssimativi e male in arnese». «Il modello applicato afferma il rettore di Roma Tre, Guido Fabiani tiene in conto marginale di atenei come il nostro che hanno destinato al monte stipendi ben al di sotto del 90% del loro Ffo. Questo è un parametro che è stato spesso assunto dai ministeri dell'Economia e dell'Università come indicatore positivo nell'uso delle risorse». La classifica, replicano dall'università di Macerata, ultima in classifica, «terrebbe conto dei risultati della ricerca scientifica con un peso pari a due terzi (contro un terzo per la didattica) rendendo quindi scontato che atenei sociogiuridici-umanistici come Macerata escano sconfitti rispetto a grandi Politecnici». Giulio Benedetti

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Pochi laureati e scarsi investimenti Rapporto sull'Italia ultima in Europa (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 25/07/2009 - pag: 2 La ricerca Le cifre dell'Ambrosetti Pochi laureati e scarsi investimenti Rapporto sull'Italia ultima in Europa ROMA Italia fanalino di coda in Europa per la spesa pubblica e privata per l'università; ultima come numero di laureati nella fascia di popolazione in età compresa fra i 25 e i 64 anni; a metà classifica per quanto riguarda il «citation impact », cioè il numero di citazioni sui giornali delle pubblicazioni scientifiche, cioè una sorta di indicatore del valore delle ricerche. Sono questi alcuni dei dati, elaborati da vari enti e organismi italiani e internazionali, sui quali The European House Ambrosetti, il gruppo di ricerca che ogni anno promuove il Forum di Cernobbio, sta lavorando per fotografare lo stato di salute del sistema universitario del Paese. «Purtroppo il sistema sconta una serie di ritardi, ma le iniziative messe in atto dal ministro Gelmini possono aiutare a risolvere alcuni dei problemi commenta Andrea Beretta Zanoni, docente di Economia aziendale a Verona e responsabile del gruppo di ricerca sull'università dell'Ambrosetti . È giusto intervenire per definire una migliore allocazione delle risorse, tanto più in un quadro nel quale i fondi a disposizione sono purtroppo oggettivamente pochi, come mostrano i dati sulla spesa pubblica per l'università negli altri Paesi. Ma premiare gli atenei virtuosi è sicuramente il primo passo per rendere più competitivo il sistema». La dispersione delle risorse, secondo il professor Beretta Zanoni, è un problema concreto: «Spesso si dice che ci sono troppo università o troppe cattedre. In termini assoluti non è vero. Però è vero che alcuni insegnamenti e alcune università non hanno mercato e quindi la loro presenza non è giustificata ». I dati sulla spesa per l'istruzione sembrano in effetti impietosi: in Europa si va dall'1% del Pil della Repubblica Ceca all'1,7% di Danimarca e Finlandia, la media dei Paesi Ocse è all'1,3%. L'Italia, insieme alla Slovacchia, indossa però la maglia nera: spende appena lo 0,9%. E la

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(sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 25/07/2009 - pag: 11 Il geografo Massimo Quaini «Pianura padana peggiore degli ecomostri» «Disordinato, frutto di una pianificazione confusa, e tutelato solo in parte secondo schemi superati ». È il paesaggio italiano per Massimo Quaini, il docente dell'Università di Genova che ha coordinato il Rapporto annuale della Società Geografica. «Lo stato pietoso del nostro Paese dal punto di vista paesaggistico è lo specchio fedele della selva di leggi e provvedimenti che, invece di fare chiarezza, hanno incentivato la cementificazione. E il piano casa di cui si è discusso qualche tempo fa e che presto potrebbe tornare d'attualità non farà altro che peggiorare la situazione. Ci sarebbe bisogno di ben altri interventi». Ad esempio? «Il nostro lavoro ci ha portato ad analizzare il territorio partendo dalla prospettiva dell'Italia rurale, aspetto di assoluta importanza, eppure sistematicamente mortificato a vantaggio di logiche di sviluppo economico spietate o di modelli di tutela limitati ai centri storici. Quel che ci vorrebbe, invece, è un'intensa campagna di manutenzione del territorio, un serio e metodico restauro del paesaggio agricolo». Pensa che sia necessario conservare l'integrità della campagna italiana? «Non si può fare a meno di sottolineare che spazi strettamente naturali non esistono più. La mano dell'uomo arriva ovunque, anche nelle riserve, nei parchi, persino nel cuore delle foreste. E allora perché ignorare una fetta così importante del paesaggio come le nostre campagne? È una parte del nostro Paese purtroppo sottovalutata, ma che invece ha un valore incommensurabile. Vuole un esempio? I turisti stranieri che sempre più spesso vengono nella mia Liguria investono sulla fascia collinare comprando vecchie fattorie ridotte quasi in macerie, snobbando la costa dove i prezzi sono arrivati alle stelle». Ma la struttura normativa e burocratica del nostro Paese ci consente interventi di questi tipo? «In effetti le competenze in materia paesaggistica rappresentano un altro tasto dolente, perché sono decisamente mal distribuite dal centro agli enti locali. Comuni, Province, Regioni e poi il ruolo cruciale delle soprintendenza spesso si sovrappongono nella loro attività di controllo e prevenzione. Se non si lavora in maniera coordinata, si corre il rischio di autorizzare scempi e devastazioni urbanistiche». Si riferisce agli ecomostri? «Quelli sono solo la punta dell'iceberg. Mi preoccupano più fenomeni di ampia portata, rispetto ai quali non c'è la possibilità di intervenire. Mi riferisco, ad esempio, alla pianura padana trasformata in un'unica grande area metropolitana, come la chiamano gli urbanisti. Un confuso modello insediativo dove quartieri suburbani e periurbani si mescolano, dando vita alla perfetta negazione del paesaggio rurale». Pensa che la sensibilità degli enti locali rispetto al paesaggio stia mutando? «Recentemente lo ha ribadito anche Giulia Maria Crespi proprio al Corriere , dando l'allarme sui Comuni che per far cassa sono disposti a tutto e cercano di compensare con gli oneri di urbanizzazione le minori entrate che provengono dallo Stato. In altre circostanze si accettano supinamente le aggressioni al territorio di criminalità e cattiva amministrazione, come accaduto in Campania o in alcune zone del Lazio, con l'avvelenamento sistematico del paesaggio». A. Cas. Docente Massimo Quaini, geografo dell'Università di Genova e curatore del Rapporto \\ I quartieri di diverse città si mescolano dando vita alla perfetta negazione del paesaggio rurale

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Festa per l'unità d'Italia L'esecutivo in campo (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Politica data: 25/07/2009 - pag: 15 Celebrazioni Il nodo al centro del prossimo consiglio dei ministri Festa per l'unità d'Italia L'esecutivo in campo «Tema importante» Dal Pdl critiche agli stop leghisti ROMA «Bisogna fare una profonda riflessione sulle iniziative per la celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia» ha detto ieri in Consiglio dei ministri il responsabile dei Beni culturali Sandro Bondi. «È una cosa importante », ha ribadito ottenendo che il tema sia discusso nel prossimo Consiglio. Il premier Berlusconi si è detto assolutamente d'accordo perché «l'intera vicenda non si deve trascurare». Si trasferisce così nelle sedi politiche il dibattito sull'anniversario del 2011 dell'unità nazionale, dopo l'editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere del 20 luglio che aveva criticato il «vuoto di idee», sia a destra sia a sinistra, e dopo l'amarezza dell'ex capo di Stato Carlo Azeglio Ciampi, che presiede il Comitato dei garanti per le celebrazioni e che, sempre sul Corriere , si è detto pronto a lasciare: «Non faccio da alibi ». Bondi, sul Corriere di ieri gli ha chiesto di non lasciare e ha assicurato che il governo vuole affidare proprio al Comitato progetti «che condivideremo e sosterremo». Il vero nodo politico sembra giocarlo la Lega. Sul Riformista il politologo vicino a Gianfranco Fini, Alessandro Campi, ha detto che «la verità è che la Lega e il leghismo ormai hanno vinto la loro scommessa disgregante». E quasi come in un ideale dialogo a distanza, su Libero lo studioso dell'autonomismo padanoalpino Gilberto Oneto, ha scritto che «Il modo migliore per festeggiare l'unità d'Italia è disfarla». E che «non si farebbe fatica a trovare i finanziamenti: ci sono 28 milioni di padani che proverebbero piacere a pagare una tassa ad hoc. Sarebbe l'ultima, davvero ». Nord e Sud sono anche i temi affrontati in una lettera aperta a Galli della Loggia di Giuseppe Carlo Marino, docente di storia contemporanea all'Università di Palermo, che teme la richiesta del Comitato di fare di Torino la «sede unica delle iniziative». «Sarebbe la spia di un'insuperata concezione nordista del processo unitario e della stessa italianità», che condannerebbe «ancora una volta il Sud ad una condizione periferica e di marginalità». Bene allora Torino «però in condominio con Napoli e Palermo». A Galli della Loggia replicano anche Nicola Rossi e Giovanni Vecchi, professori all'Università di Roma Tor Vergata e Gianni Toniolo, docente alla Luiss. «I progetti, a volerli vedere ci sono. Citiamo, per ragioni di spazio, un unico esempio, quello nel quale siamo coinvolti», ovvero una ricerca che ripercorre «il primo secolo e mezzo della storia italiana attraverso le condizioni di vita della popolazione », progetto per il quale i professori hanno chiesto al governo un «co-finanziamento di modeste proporzioni» senza ricevere risposta. «Porteremo ugualmente a termine la nostra ricerca», concludono. Che fine ha fatto il grande progetto dal titolo «Le Radici della Nazione», si chiede Giuseppe Talamo, presidente del-- l'Istituto di storia del Risorgimento, che «in grandi mostre (dal 2004 al 2011) avrebbe dovuto affrontare i problemi dell'unificazione del Paese». Le mostre si sono interrotte nel 2008, «mentre avrebbero dovuto confluire nella grande mostra del 2011». Al ministro Bondi, poi, è arrivata una precisazione dagli uffici dell'ex capo di Stato Ciampi. «Competenze e attribuzioni», è scritto, sono espressamente stabilite da una legge del 2007 e sono solo di «verifica e monitoraggio del programma e delle iniziative legate alle celebrazioni dell'Unità nazionale ». Mariolina Iossa Capo dello Stato Giorgio Napolitano, 84 anni, 11Ú Presidente della Repubblica: ha da poco ricevuto il Comitato dei garanti per le celebrazioni del 150Ú anniversario dell'Unità nazionale e ha sollecitato la definizione in tempi brevi di un programma: «Si prendano decisioni con urgenza» Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, 88 anni, ex Capo dello Stato. Presiede il Comitato dei garanti per le celebrazioni per l'Unità d'Italia. L'organismo è composto da altri 30 membri tra cui Giovanni Conso, Gustavo Zagrebelsky, Piero Craveri ed Ernesto Galli della Loggia I professori Rossi, Vecchi e Toniolo: chiesto un finanziamento per una ricerca sui primi 150 anni del Paese

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Obama chiede scusa al poliziotto bianco (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Esteri data: 25/07/2009 - pag: 17 Il caso Dopo l'arresto del professore nero di Harvard Obama chiede scusa al poliziotto bianco «Usate parole infelici» Dopo aver definito gli agenti «stupidi» WASHINGTON In un gesto senza precedenti, Obama ha di fatto chiesto scusa al sergente della polizia di Cambridge James Crowley che arrestò il celebre docente nero della Università di Harvard, Henry Louis Gates, nella sua casa, per offesa e resistenza a pubblico ufficiale, un arresto che il presidente definì «una stupidaggine ». Dopo avergli parlato al telefono per cinque minuti, Obama è entrato in sala stampa alla Casa Bianca, tra la sorpresa dei media, e ha espresso il proprio rammarico per il commento, su cui erano esplose polemiche razziali che avevano spaccato in due l'America. «La nostra conversazione ha confermato la mia sensazione che sia un poliziotto eccezionale e un uomo per bene, glielo ho detto», ha riferito il presidente. «Io posso avere contribuito alle polemiche con parole che, per sfortuna, hanno dato l'impressione che sparlassi di lui e della polizia di Cambridge. Avrei dovuto calibrarle in modo diverso». Ma continuo a pensare, ha aggiunto Obama, «che ci sia stata una reazione sproporzionata da entrambe le parti, anche di Gates » . Giorni fa, la notizia che Crowley, accorso alla casa di Gates ad Harvard su errata segnalazione di un furto di una vicina, aveva tradotto Gates in carcere, aveva riaperto le ferite razziali dell'America. Gates era stato rilasciato, ma aveva minacciato il ricorso in tribunale, protestando di avere dimostrato al sergente d'essere il proprietario della casa e di essere stato arrestato perché nero. Commentando l'incidente, Obama, che annovera Gates tra i suoi amici, vi aveva riscontrato un indizio che il razzismo in America non è stato ancora completamente sconfitto. Su questo punto, il presidente ieri non ha fatto marcia indietro: «Le polemiche sono un segno che, a causa della nostra storia e del nostro passato, la questione razziale è ancora aperta», ha rilevato. «Fatti del genere, che coinvolgono un poliziotto sensibile a essa, provano che le relazioni con le minoranze possono essere difficili. Bisogna che abbassiamo la voce e parliamo di come migliorarle » . Obama si è presentato in sala stampa in diretta alle tv che, passata la sorpresa, hanno incominciato a trasmettere le sue dichiarazioni a tutta l'America, dopo che la polizia di Cambridge e quelle di altre città, agenti neri compresi, lo avevano sollecitato a scusarsi con Crowley. Il suo gesto ha entusiasmato la maggioranza della gente, che ha chiamato la Casa Bianca e i media per congratularsi. «Io penso ha proseguito Obama che il sergente e Gates siano due brave persone che sono cadute in un equivoco, e non sono riuscite a chiudere l'incidente come avrei voluto. La mia scelta di parole è stata sfortunata», ha ripetuto, «ma dobbiamo tirarci tutti indietro. Qualcuno dice che non dovevo intervenire in una vicenda locale, ma essa è indicativa di un problema più vasto che intendo risolvere ». E con un sorriso: «Crowley ha proposto che beviamo una birra tutti assieme, lui Gates e io. Lo faremo». Quindi la stoccata finale ai media: «Mi ha anche chiesto di cacciarvi dal suo giardino. Ho risposto che non riesco a cacciarvi dal mio. Ha ribattuto che il mio è molto più grande del suo». Ennio Caretto IL COMMENTO di Pierluigi Battista nelle Idee & Opinioni Contrito Il presidente Barack Obama durante la conferenza stampa di ieri alla Casa Bianca Al telefono Il presidente ha parlato al telefono al poliziotto per cinque minuti, un gesto senza precedenti Birra insieme «Ha proposto che beviamo una birra tutti assieme, lui Gates e io. Lo faremo»

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Vigne: (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 25-07-2009)

Argomenti: Cervelli

Corriere del Veneto sezione: PRIMOPIANO data: 25/07/2009 - pag: 5 Il presidente regionale dei Giovani industriali Vigne: «La fuga di cervelli? Può essere una risorsa» VENEZIA - La «fuga di cervelli», fenomeno in crescita. Specie in Veneto, dove l'alta ricerca universitaria non manca. Ora, però, l'emigrazione intellettuale potrebbe addirittura diventare la carta vincente per rilanciare l'economia. Parola degli imprenditori. Aumentare (e non scoraggiare) la mobilità degli studenti tra gli atenei e i centri informatici più d'avanguardia nel mondo. Così da condividere progetti e analisi. Questa la posizione controcorrente di Gianluca Vigne, presidente dei Giovani industriali del Veneto: «La fuga di cervelli non è di per sé negativa - spiega - . L'esodo delle menti non è un fatto svantaggioso se si accompagna a un bilancio positivo tra emigrazione e immigrazione. Esso non va arginato, ma pensato e affrontato in modo diverso rispetto a quanto fatto fino ad ora». Una visione in controtendenza quella espressa ieri dal presidente Vigne. Supportata, però, da recenti studi che dimostrano come la fuga di cervelli, a lungo andare, conduca a collaborazioni di rilievo internazionale: «Siamo sulla buona strada - ribadisce il leader regionale dei Giovani imprenditori - . La via da intraprendere è infatti costituita da due ramificazioni parallele: agevolare la mobilità dei giovani italiani verso i Paesi più innovativi del mondo e, allo stesso tempo, predisporre infrastrutture tecnologiche e intellettuali per accogliere il maggior numero di studenti stranieri nelle nostre sedi universitarie». Specialmente in questa fase del Terzo millennio, «dato che gli equilibri economici si stanno spostando dal polo atlantico a quello pacifico - sostiene Vigne - e si assiste a un significativo progresso delle università asiatiche». Martino Galliolo Controcorrente Gianluca Vigne è titolare di Areatecnica Srl, ditta di tecnologie antincendio

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Il a Politecnico e Bicocca I rettori: Milano aiuti queste eccellenze (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 25/07/2009 - pag: 50 Studi Gli atenei della città nei primi posti della classifica del ministero. «La sfida? Diminuire gli sprechi» Il «premio» a Politecnico e Bicocca I rettori: Milano aiuti queste eccellenze Ballio: riconosciuto il nostro lavoro. Fontanesi: giusto dare più risorse a chi sa usarle Al terzo posto il Politecnico, al sesto la Bicocca: gli atenei milanesi si piazzano in testa alla hit parade nazionale delle università 'virtuose'. E portano a casa una quota extra di finanziamenti proporzionale alla pagella ottenuta: più 4,14% sul budget per la storica istituzione di Città Studi, più 2,51% per l'ateneo che ha appena undici anni di vita. Soddisfatti i rettori che, però, tengono i piedi per terra: Milano deve continuare ad investire sull'università e sui giovani. «Siamo tra le realtà che spendono meno in personale: 1.200 docenti per 36mila studenti. Il parametro che ci penalizza di più nelle classifiche è proprio il rapporto docentistudenti. E questo rapporto, di un docente ogni 30 studenti (in Europa la media è di 1 a 20) vuol dire fare più fatica. Non posso che condividere una politica che premia il lavoro delle persone», dice Giulio Ballio, rettore del Politecnico di Milano dal 2002. Gli fa eco Marcello Fontanesi, che dal 1999 dirige l'ateneo sorto nell'ex area industriale: «Il buon risultato non elimina le preoccupazioni per il futuro. Per mantenere questi standard di efficienza c'è un lavoro enorme da fare. Siamo una università giovane che ha bisogno di consolidarsi, che ha 30mila studenti e 934 docenti. Ma per competere dobbiamo fare ricerca e arruolare i giovani in gamba che con l'aria che tira, cercano altre strade piuttosto che fermarsi in università». Nel lungo elenco (54 atenei) il Politecnico segue le università di Trento e il Politecnico di Torino. La classifica è stata diffusa ieri dal ministero dell'Università e della Ricerca scientifica ed è contenuto nel «pacchetto università» approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro Mariastella Gelmini. Il provvedimento prevede che il 7% del Fondo di finanziamento ordinario (cioè 525 milioni di euro) venga distribuito in base alla qualità della ricerca (i due terzi), quindi dei risultati raggiunti, e della didattica delle università. Il tutto mentre prosegue la razionalizzazione dei corsi di laurea con un taglio di quelli inutili. «La buona pagella premia un lavoro enorme fatto in questi anni - aggiunge Ballio -. Non conosco ancora l'ammontare del 'premio'. Ma confermo che la nostra strategia è stata investire nelle attrezzature scientifiche e nei servizi agli studenti, più che assumere personale ». Il Politecnico ha anche un alto numero di studenti stranieri: 2.500 provenienti da 100 Paesi. E' corretto dare maggiori risorse «a chi dimostra di saperle usare», spiega Fontanesi. «Gli sprechi vanno ridotti e occorre concentrarsi sull'efficienza. Ma queste pagelle non vanno vissute come premio o punizione, piuttosto come un modo per guardarsi allo specchio e capire a che punto si è». Alla Bicocca, ci si misura su risultati oggettivi: un'indagine del 2008 dice che il tempo medio d'attesa per inserirsi nel mondo del lavoro dei neolaureati oscilla fra i 3 e i 5 mesi. «Li seguiamo nel tempo, per capire come evolve la loro carriera - conclude il magnifico rettore -. Abbiamo raggiunto diverse punte di eccellenza, nelle biotecnologie ma anche nella sociologia ». Paola D'Amico pdamico@corriere.it Costi del personale Si è cercato di investire nelle attrezzature e nei servizi agli studenti, più che assumere personale Pagelle Due università milanesi si piazzano ai primi posti nell'elenco nazionale degli atenei «virtuosi» tracciato dal ministero dell'Università e della Ricerca e portano a casa fondi extra: Politecnico e Bicocca sono rispettivamente in terza e sesta posizione

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Università, superata quota mille iscritti (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Provincia di Nuoro Pagina 5039 Il commissario Salvatore Cocco ha annunciato le iniziative per il rilancio dell'attività dell'ente Università, superata quota mille iscritti Il commissario Salvatore Cocco ha annunciato le iniziative per il rilancio dell'attività dell'ente --> Nessun ridimensionamento per i corsi universitari barbaricini. Anzi. Nel futuro dell'ex Consorzio universitario nuorese ci sarà il potenziamento dell'esistente e l'attivazione di nuovi percorsi accademici, ritagliati sull'identità del territorio. A fare il punto della situazione è Salvatore Cocco, commissario liquidatore dell'ente, che il parere favorevole della commissione provinciale alla cultura ha già incanalato verso la trasformazione in fondazione partecipata. La prima novità è che quest'anno i posti di scienze infermieristiche da 30 passeranno a 60, mentre nella prossima sessione di novembre verranno proclamati i primi dottori. Gli iscritti nei corsi gemmati dall'Ateneo di Sassari sono 400, mentre quelli iscritti in facoltà gemmate dall'Ateneo cagliaritano sono 635, per un totale di 1035 iscritti al mese di novembre dello scorso anno in gran parte provenienti da Goceano, Ogliastra, Oristanese e persino dal Sulcis. In dieci anni, sotto le varie vesti assunte dall'ente, hanno conseguito un titolo accademico circa cinquecento giovani. «Mi sono avvalso della collaborazione dei docenti, degli studenti, degli assessori comunale e provinciale alla cultura per individuare gli interventi rivolti a valorizzare sempre più il patrimonio del Consorzio - ha detto Salvatore Cocco nella conferenza stampa - stiamo ipotizzando l'attivazione di una summer school e di master di perfezionamento, ma in futuro si potrebbero attivare corsi indipendenti dagli atenei dell'isola». Dopo un anno di assenza verrà reinserita la figura del tutor, «Ne verranno selezionati 4 o 5 - ha precisato l'assessore provinciale all'università Franca Carroni - per ridimensionare il numero degli abbandoni e accelerare il percorso di coloro che procedono lentamente». Verrà inoltre assunto un ricercatore con un contratto triennale, mentre la Provincia ha appena pubblicato un bando per assegnare borse di studio da mille euro ai ragazzi che scelgono di iscriversi in uno dei corsi universitari barbaricini. E' in fase di consegna anche l'ex convento delle Carmelitane che dovrà ospitare la biblioteca e altri uffici. Nessuna notizia invece si ha sulla creazione del campus universitario di viale Sardegna. M.B.D.G.

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rc: ritirare i bandi (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

APPELLO A LETTERE Rc: ritirare i bandi PISA. Rifondazione Comunista ha partecipato al presidio indetto dall'assemblea dei ricercatori e docenti precari dell'Università, mentre il consiglio di facoltà di Lettere «era impegnato a designare in tutta fretta i bandi della vergogna» e a ribadire i 25 posti di insegnamento a titolo gratuito, andati deserti grazie alla campagna degli stessi precari "Io gratis non lavoro". «Ci auguriamo che siano ritirati, altrimenti andremo per vie legali».

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Marino e caso Ismett (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cervelli

SINISTRATI - Il Foglio: fu allontanato dall'università di Pittsburgh Prof amareggiato, contro di me bufale create a arte Marino e caso Ismett «Nulla da nascondere» Il giornale di Giuliano Ferrara accusa il candidato chirurgo di aver fatturato due volte un rimborso spese sul lavoro. Lui respinge i veleni: «Fui io stesso ad accorgermi di alcune imprecisioni e a comunicarle». Dal Pd silenzio assordante. Solo l'amico-avversario Pierluigi, che presenta il programma, gli conferma la sua stima Daniela Preziosi ROMA Prima, all'alba - i chirurghi si svegliano di buon mattino - alla lettura dei giornali, la sorpresa. Poi l'amarezza. Poi la rabbia, e la reazione: chiama il Foglio, chiede di poter fare una ricostruzione corretta della vicenda raccontata sulla prima e sulla seconda pagina di quel giornale. Per tutto il resto del giorno riceve le telefonate, dettaglia, tranquillizza, spiega. E ai giornalisti, uno a uno, nel suo ufficio del senato. «Mi aspettavo di specificare meglio le mie idee sull'eolico, sulla geotermia, le proposte per la sicurezza, quelle sul contratto unico di lavoro, il salario minimo garantito». E invece deve spiegare una storia tirata fuori da Giuliano Ferrara. È una missiva datata 6 settembre 2002 proveniente dal centro medico dell'università di Pittsbourgh (Usa), per conto del quale dal 1997 e fin lì ha diretto l'Ismett di Palermo, il centro mediterraneo per i trapianti, un'eccellenza assoluta. È - così appare alla lettura - una lettera di licenziamento. Contiene varie contestazioni, fra cui la richiesta di restituzione di 8mila dollari per doppia fatturazione. «Fango su di noi, facciamo paura», dicono dal suo staff. «Si tratta di una lettera intermedia in una trattativa». Il professore respinge la ricostruzione del Foglio, si sottopone alle domande con pazienza e con semplicità. Come, va detto, pochi politici suoi colleghi farebbero. «Era in corso una negoziazione con l'università. Quando la ricevetti chiamai i miei avvocati, la stesura finale fu ben diversa, di ben altro tenore. Io avevo già dato le dimissioni, avevo voglia di andare via da Palermo. E infatti avevo già firmato la lettera di intenti per dirigere il centro trapianti della Thomas Jefferson University di Filadelfia, che è l'università che ha dato più chirurghi al paese, una struttura molto prestigiosa. Ero stanco, non reggevo più. Da quando nel 2001 era arrivato alla presidenza della regione Salvatore Cuffaro sentivo che l'aria intorno era cambiata. C'era una diffusa ostilità nei miei confronti ». Marino è un chirurgo di prestigio internazionale. Per questo non è la storia degli 8mila dollari a infastidirlo. «Ero stato io stesso a segnalare qualche irregolarità nei rimborsi. Qualcuno pensa che mi volevo intascare 8mila dollari? Per favore. La spesa corrente del centro era di 20 milioni di euro l'anno. Ho fatto 100 trapianti, la metà di fegato gli altri di rene, ho fatto il primo trapianto in Italia su un soggetto sieropositivo, i primi trapianti da donatore vivente nella Sicilia. Le difficoltà e le pressioni erano altre: ho gestito una gara d'appalto di 100 miliardi per la costruzione dell'ospedale, poi fui avvertito dalla prefettura che la ditta che l'aveva vinta non aveva il certificato antimafia. La lettera diceva «di fatto controllata dalla criminalità organizzata». Dovetti invalidarla. La ditta mi denunciò per il danno patrimoniale. Tutto archiviato, ma non so come sono riuscito a resistere. All'inizio lavoravo bene, ho assunto personalmente i primi 70 dipendenti. E invece adesso ricevevo pressioni dagli ambienti dell'università e della politica. Il mio metodo di lavoro non piaceva più. A quel punto volevo tornare a vivere e lavorare in un modo sereno». Al suo abbandono, in Italia si parlò di 'fuga di cervelli, di pressioni politiche, di aria irrespirabile. «Per questo me ne andai. Mi fa piacere spiegarlo bene adesso». Appunto, la vicenda degli 8mila dollari non lo scalfisce, spiega che non ha intascato niente e basta. A farlo arrabbiare è una cosa che ha a che vedere con la psicologia ma anche le ambizioni professionali di un chirurgo del suo livello. Il titolo «come Marino fu allontanato». «Allontanato? Ero già pronto per Filadelfia. Guardi, io ogni giorno ricevo proposte di lavoro. Opportunità. L'ultima eccola qua sulla scrivania, è arrivata il 22 luglio 2009, per andare in un centro del Nord Carolina. In quella primavera 2002 cominciai a considerare seriamente le proposte che ricevevo. Feci un colloquio a Harvard. Poi decisi per il Jefferson. Lavoro clinico, scientifico e didattico». Per licenziarsi («licenziarmi io», scandisce) dall'Ismett, qualche schermaglia con l'azienda madre di Pittsbourgh, poi gli avvocati perfezionano l'accordo. «Alla fine ci fu anche una conferenza stampa in cui mi ringraziavano dei tre anni di lavoro svolto, sta tutto sii giornali». Insomma, la vicenda, per come è stata ricostruita, dice, è un veleno. Nel Pd pochissimi hanno commentato. Pierluigi Bersani gli ha riconfermato la sua stima, l'ex candidato Mario Adinolfi lo stesso. È prevalso il silenzio, a nessuno della razza dei politici sarebbe stato riservato questo trattamento. Solo a Marino, l'oggetto misterioso, quello che chiede gli incensurati in parlamento, impari di che pasta è fatta la politica. «Questa storia è stata tirata fuori e ricostruita ad arte per sporcare la mia immagine. Forse a qualcuno non va di parlare delle mie proposte da candidato segretario. Ma non voglio pensarci. Questo paese va così, per questo nel 2002 me ne sono andato. Per questo poi sono tornato. E alla fine per le stesse ragioni che mi hanno portato oggi a candidarmi a guidare il Pd: non adeguarsi mai, ma portare in Italia regole, merito, responsabilità, trasparenza. Vado avanti».

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Mussi: (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

EX MINISTRO MIUR - «La vera riforma in corso è lo stop ai finanziamenti» Mussi: «Piccoli espedienti utili per coprire i tagli» Eleonora Martini Gongola Fabio Mussi, ministro dell'Università e della Ricerca nel 2006, durante il governo Prodi, ora che la sua creatura, allora tanto criticata dal centrodestra, l'Agenzia per la valutazione del sistema universitario, diventa ora fiore all'occhiello dei suoi vecchi detrattori. Stesso progetto, «solo peggiorato un po'». Per il resto, il "pacchetto università" presentato ieri dal Consiglio dei ministri «è fuffa». «Un'improvvisazione», un «diversivo» per nascondere «l'unica sostanza: i tagli definitivi e generalizzati a tutto il sistema universitario e della ricerca». Quanto assomiglia alla sua idea di riforma dell'università il decreto ministeriale presentato ieri dal governo? La vera e unica riforma in corso è il taglio dei finanziamenti pubblici. Ho sempre considerato necessaria una strategia della qualità per riformare l'università italiana, ma è possibile solo a risorse crescenti. Questo è un punto che la destra non capisce ma purtroppo nemmeno parti importanti del centrosinistra l'hanno mai capito. L'Italia è in coda ai paesi Ocse non solo per i salari degli operai ma anche per il finanziamento dell'università e della ricerca in rapporto al Pil: siamo l'unico con un trend di riduzione. E nella classifica continuiamo a scendere. Due anni fa gli investimenti sull'istruzione accademica e sulla ricerca si fermavano allo 0,85% del Pil, ora credo che siamo scesi sotto lo 0,8% mentre la media degli altri paesi europei è 1,2%. Una percentuale che sale per gli altri paesi Ocse: negli Usa tocca addirittura il 2,6% del Pil, di cui metà sono finanziamenti pubblici, che per gli Stati uniti è una cifra sbalorditiva. Con il sottofinanziamento non c'è alcuna strategia che tenga, non c'è competizione, vengono esaltati i furbi e mortificati i migliori. Nel 2010 con i tagli di Tremonti l'università avrà perso un miliardo di euro, su sette miliardi di trasferimento pubblico. Questa è la politica del governo, questa è la sostanza. Il resto, in queste condizioni, è fuffa. Dunque, un diversivo estivo per coprire i tagli? Piccoli espedienti. Questa non è la necessaria politica dell'efficienza, della qualità, impossibile da praticare senza risorse sufficienti. Ma l'Anvur, l'Agenzia di valutazione che adesso Gelmini tira fuori dal cilindro, è una sua creatura. Non è contento? Certo, sono soddisfatto di aver portato a compimento il mio progetto anche se credo sia stato peggiorato in alcuni punti. Soddisfatto soprattutto perché quando arrivò questo nuovo governo venni subito attaccato dai ministri Brunetta e Gelmini proprio per l'Anvur. Mi accusarono di aver voluto un "carrozzone burocratico". In una trasmissione televisiva venni quasi insultato da Renato Brunetta, modesto docente universitario come risulta dai ranking delle agenzie di valutazione mondiali. Ma l'Anvur fu pensato dal nostro governo, guardando ad altre esperienze molto consolidate in Europa, come un organismo estremamente importante perché terzo, imparziale. Indipendente sia dai soggetti valutati che dal governo che distribuisce i fondi. La valutazione non può essere politica, mai. L'agenzia però è uno strumento che tornerà utile quando a Palazzo Chigi ci sarà di nuovo un governo serio. Ridurre corsi inutili, premiare i migliori, sono buoni propositi, no? I corsi sovrabbondanti sono già stati tagliati del 20% grazie ad un mio provvedimento che però realizzava l'obiettivo alzando gli standard richiesti. Premiare i migliori? Se mancano i soldi non premi nulla, devi solo distribuire la fame. Secondo alcuni rettori questi criteri di valutazione non tengono conto del contesto socio-economico e finiscono così per penalizzare le università del Sud. Nel mio provvedimento avevo tenuto conto di questo fattore che fu oggetto di un rapporto epistolare con Tommaso Padoa Schioppa. Le tasse di un ateneo di Torino non sono le stesse che a Catania, quindi l'università nelle zone di maggiore sviluppo economico è di per sé più ricca. Un governo che non valuta il contesto socio economico è di burattini. Oppure di leghisti. Eppure esistono eccellenze anche al sud. Assolutamente sì. Se l'università è pessima non può certo essere valutata con criteri socio-economici. L'ateneo di Messina, per esempio, va assolutamente riformato. E possibilmente cacciando via chi non merita di rimanere. Ma il problema oggi in Italia è la penuria di risorse, non le risorse sprecate. Io stesso dovetti minacciare più volte le dimissioni per difendere il minimo vitale. Anche perché l'obiettivo deve essere innalzare il livello di tutto il sistema italiano e non solo premiare le eccellenze. Questo vuole apparire come il governo della meritocrazia e del virtuosismo... Il merito va premiato ma noi non viviamo in una meritocrazia: viviamo in una democrazia. Nella nostra società devono trovare accoglienza tutti, anche i meno meritevoli, i meno capaci. Cosa pensa della classifica degli atenei presentata dalla ministra? È un'improvvisazione: se non c'è ancora l'agenzia preposta chi l'ha stilata questa classifica? Il Civr e il Cisvu, no? Assolutamente no, sono organismi che non fanno valutazioni. Certamente non si estrae un ranking di quel tipo dal rapporto del Civr. Temo invece che sia frutto dell'arbitrio del ministero. Ed è assai poco credibile che possano essere stati valutati come migliori atenei italiani alcuni che risultano ai primi posti della classifica. Un esempio? Chieti mi suona strano. Non dimentichiamoci che il rettore, Franco Cuccurullo era presidente del Civr.

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Cambiano i criteri: Università bocciata. (sezione: Cultura)

( da "Corriere dell'Umbria" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Cambiano i criteri: Università bocciata. Il ministero modifica la valutazione e si passa dalla virtù al segno meno. Ronconi (Udc): “Governo patrigno”. Perplesso il rettore Bistoni. L’economista Nadotti: meno fondi ma di poco. PERUGIA25.07.2009 indietro Francesco Bistoni Il rettore con la presidente Lorenzetti Dai conti in ordine promossi da una graduatoria ministeriale di pochi mesi fa, al segno meno della virtù ora negata. Cambiano i parametri di valutazione applicati dal ministero, il Miur, e voilà la retrocessione. Il Corriere online riporta ieri le promosse e bocciate tra le Università italiane. Quelle, per intenderci, che per la prima volta accederanno all’atteso 7 per cento del Fondo ordinario di finanziamento in base agli standard, buoni o meno buoni, riconosciuti dall’agenzia di valutazione. L’ateneo di Perugia viene piazzato al 28° posto (secondo tra i bocciati dopo Brescia): tout court retrocesso con un meno 0,56 dal parterre dei bravi. “Che debbo dire? - commenta il rettore Francesco Bistoni - mi cadono le braccia. Conta poco avere bilanci in equilibrio, essere senza debiti, mantenersi stabilmente sotto il 90 per cento del fondo per le spese di personale. E conta poco pure avere 9 facoltà su 11 tra le prime 10 migliori italiane, come ha indicato da poco il Censis. Il fatto è che alcuni parametri introdotti dal ministero favoriscono i politecnici e i piccoli atenei”. E Perugia, si sa, non è né piccola né specialistica. C’è poi una singolare stranezza, segnala il rettore. “Questa graduatoria esce il giorno dopo la riunione della Conferenza dei rettori, ieri (cioè giovedì, ndr) a Roma. C’ero anche io: nessuno sapeva niente”. Ma in soldoni ora cosa accadrà a Palazzo Murena? Il rettore è sibillino: “Resteremo a galla e io mi comprerò una Ford”. Un fatto è certo: pesa per il 30 per cento nella valutazione della ricerca la capacità di intercettare finanziamenti europei. Il 20 è dato dal numero di ricercatori e di docenti presenti in progetti italiani considerati positivamente, mentre il 50 lo si ricava valutando con parametri internazionali. Ma per quanto concerne la didattica lascia perplessi quel 40 per cento del punteggio assegnato in base alla capacità degli studenti di iscriversi al secondo anno dopo aver superato i due terzi degli esami del primo. E’ davvero un premio alle università che curano la didattica? “A me sembra una medaglia agli atenei di manica larga” commenta il magnifico. Cosa accadrà nel “borsellino” di Palazzo Murena lo riferisce Loris Nadotti, economista, delegato del rettore per il bilancio. Concorda sull’adagio andreottiano: a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca. A suo giudizio la bocciatura non sposterà di molto la quota dei fondi che dovrebbero rientrare con il famoso “7” dei virtuosi. Il bilancio di previsione per il 2009 ha tagliato in modo netto, come imponeva Roma, le spese generali. Dall’energia ai materiali ai telefoni, sino ai dirigenti a contratto (su 4 andati via, solo un rimpiazzo) e altre importanti voci. Dieci milioni, il 7 per cento. S’è preventivato un rientro “virtuoso” del 3,5 su quanto sforbiciato. Non di più. Come dire, prudenti e indovini. Nonostante la bocciatura arriverà qualcosa in più. Calcoli precisi, difficile farli. “Il fatto è - spiega il professor Nadotti - che questi parametri ci penalizzano. Bisognerà lavorare di più per attrarre fondi dal mondo esterno per la ricerca. Non semplice per una Università generalista come la nostra. Laddove è possibile, lo si fa già. Penso al dinamismo di Ingegneria. Per altre facoltà, le umanistiche, è più dura. E poi il nostro tessuto produttivo è quello che è. Ma su qualità della ricerca, secondo parametri internazionali e non, Perugia regge il confronto. Un segno meno viene, inoltre, dal ricorso a docenti a contratto presenti, in particolare, nelle sedi distaccate. Questo ci penalizza. E poi resto perplesso sul dato che riguarda studenti ed esami. Somari ma virtuosi”. Si deve battere forse la strada del 18 politico? A Perugia non piace. Sarà l’afa, ma tace per ora il mondo umbro della politica. Fa eccezione il consigliere provinciale dell’Udc Maurizio Ronconi. Che parla di “governo patrigno verso l’Umbria”; e s’indigna per “la trazione leghista che continua a danneggiare la nostra regione. Se i parlamentari umbri del centrodestra continuano ad indugiare nel silenzio, i danni rischiano di essere irrecuperabili” Donatella Murtas

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, per la 1^ volta in Italia IX European Mars Society Convention (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

, per la 1^ volta in Italia IX European Mars Society Convention (25/7/2009 12:28) | (Sesto Potere) - Bergamo - 25 luglio 2009 - Si terrà per la prima volta in Italia – al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo, dal 15 al 17 ottobre 2009 – la IX European Mars Society Convention, l’annuale conferenza europea della Mars Society. La Mars Society è un'organizzazione no profit internazionale nata nel 1998 all’Università di Boulder, in Colorado. Ideata e creata da Robert Zubrin, ex ingegnere della NASA, studioso di fama internazionale e ideatore dell’ambizioso progetto Mars Direct, secondo cui è possibile andare su Marte nel giro di pochi anni a costi ridotti sfruttando le tecnologie attuali, la Mars Society si pone come strumento di divulgazione scientifica e di promozione della conoscenza di Marte soprattutto in un ottica di esplorazione e insediamento del Pianeta Rosso. I soci, più di seimila in tutto il mondo, raccolgono fondi privati e pubblici per finanziare la ricerca in nome della causa marziana; ne sono un esempio le stazioni di ricerca Mars Desert nel deserto dello Utah e la Mars Arctic Research Station (MARS) nell'Isola di Devon, in Canada, che supportano ricerche esobiologiche in ambienti che presentano notevoli analogie con quello marziano. Il progetto MARS è passato ora ufficialmente alla revisione dagli scienziati del Center for Mars Exploration della NASA. Il modulo MARS fornisce alloggio per 6 scienziati e contiene un laboratorio completo per supportare ricerche esobiologiche e altre investigazioni geologiche. Numerose sono le delegazioni presenti in diversi paesi in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all’Europa, dal Sudafrica alla Cina. Dal 2006 esiste anche la delegazione della Mars Society Italiana. La IX European Mars Society Convention farà il punto sull’attuale situazione degli studi scientifici riguardanti il pianeta Marte ed in particolar modo sull’avanzamento del programma di esplorazione del Pianeta Rosso. La convention si svolgerà in tre giornate e vedrà la partecipazione di numerosi autorità del panorama scientifico internazionale, rappresentanti di diverse aziende legate al mondo della ricerca aerospaziale e delegati delle diverse compagini della Mars Society. Tra gli speaker: Robert Zubrin, presidente e leader della Mars Society; Giovanni Bignami, astrofisico e divulgatore scientifico, ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana; Luciano Miccichè di Thales Alenia Space; Gennaro Russo, Responsabile dei Programmi Spaziali del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA); Giancarlo Genta, Professore di Progettazione e Costruzione di Macchine presso il Politecnico di Torino; Stefano Dibei, Docente del Centro Interdipartimentale Studi e Attività Spaziale (CISAS) dell’Università di Padova; Eugenio Sorrentino, giornalista scientifico ed aerospaziale; Richard Heidmann, presidente di Mars Society France.

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(sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

«Colpiscono i nostri atenei utilizzando carte truccate» Trento. Piccola e morigerata. L'università di Trento si è aggiudicata la palma dell'ateneo più virtuoso incassando quest'anno il 10,69% di finanziamenti in più, 6 milioni extra, grazie alla sua capacità di intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei. «Non posso che essere entusiasta e devo dire che una volta tanto lavorare paga. È frutto di dieci anni di lavoro stategicamente impostato sulla dimensione europea. È questo infatti il parametro di svolta rispetto agli altri». È così che il rettore dell'Università di Trento, Davide Bassi, spiega il primato nella classifica degli atenei più virtuosi. «Se si va a Bruxelles in Commissione europea, Trento la conoscono - ha spiegato il rettore - perché siamo un'università molto attiva nell'accedere ai fondi europei sia per la ricerca che per la didattica, anche se ai fini di questa graduatoria è stata valutata solo la ricerca». Sul fatto che le dimensioni ridotte dell'ateneo favoriscano simili primati, il rettore specifica: «Essere piccoli paga, se si ha il coraggio di dire molti no e pochi sì, perché tra i problemi del sistema italiano, che sono tanti, il primo è non sapere fare scelte. Invece scegliere significa decidere in quali ambiti scientifici investire, andarsi a prendere i docenti all'estero». Nella categoria «virtuosi» si piazzano anche altre 27 università protagoniste di buone performance. Subito dopo Trento si sono piazzati i Politecnici di Milano e di Torino che se se la sono cavata egregiamente su più fronti: didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma «Tor Vergata», l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento.

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Punite le grandi università dell'Isola (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Punite le grandi università dell'Isola Palermo. "Fra un paio di mesi partirà in Sicilia un ambizioso piano per la prevenzione oncologica che ci permetterà di effettuare, entro i prossimi tre anni, gli screening del colon retto, della mammella e del collo dell'utero a tutti i cittadini che sono a rischio". L'annuncio lo ha fatto l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, durante la quinta edizione dell'"Health Day", ciclo di eventi sulla cultura della prevenzione e cura del cancro che si è svolto ieri all'hotel Villa Igiea Hilton di Palermo. "Utilizzeremo i 12 milioni di euro specificamente destinati dal ministero nel 2007 - ha aggiunto Russo - per la prevenzione oncologica e che rischiavamo di perdere perché non era mai stato presentato alcun progetto". La settimana scorsa, a Roma i tecnici del ministero hanno valutato positivamente la bozza del progetto dell'assessorato alla Sanità, che sarà esitata fra pochi giorni. "Con questi fondi e con l'integrazione, per la prima volta, tra le strutture pubbliche e private - ha sottolineato Russo - potremo dare una forte accelerazione all'opera di prevenzione oncologica". Ieri a Palermo, durante l'"Health Day", docenti universitari, specialisti e ricercatori hanno guidato il vasto pubblico presente all'hotel Villa Igiea Hilton, dentro un percorso di consapevolezza dei comportamenti e degli stili di vita più sani per la prevenzione delle malattie oncologiche. Lotta al tabagismo, promozione di una corretta alimentazione, attività fisica, protezione da cancerogeni ambientali e professionali: basterebbero questi piccoli interventi preventivi per ridurre fino al 50% l'incidenza dei principali tipi di cancro. Nel corso dell'incontro, moderato dal giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone, hanno dato il loro contributo in termini di sensibilizzazione, fra gli altri, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit Group; Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia; Ivan Lo Bello e Roberto Bertola, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Banco di Sicilia. "Unicredit - ha detto Profumo - si occupa di salute perché è un tema importante per le nostre persone e per i nostri clienti, essendo un gruppo con 170 mila colleghi, 500 mila se teniamo in conto pure le famiglie. La prevenzione è fondamentale così come il reinserimento quando ci sono degli eventi che colpiscono la nostra salute". Sempre ieri è stato presentato il progetto "Arte donata", che ha l'obiettivo di raccogliere i fondi, attraverso una molteplicità di iniziative, per l'allestimento di un bunker di radioterapia per il dipartimento di oncologia dell'ospedale M. Paternò Arezzo di Ragusa, diretto da Carmelo Iacono. "L'allestimento di un nuovo bunker di radioterapia - ha detto il professor Iacono - consentirà di poter utilizzare due acceleratori lineari di ultima generazione già acquisiti dal dipartimento dell'ospedale di Ragusa. Ciò permetterà di poter fornire una più efficace assistenza ai malati oncologici". Iacono ha anche ricordato alcuni dati sull'operatività del dipartimento di oncologia che dirige: 9.000 prestazioni annue in day hospital, 1.100 ricoveri e una media di 1.300 pazienti seguiti dal reparto. D. D.

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Con cresce il livello culturale e la professionalità dei giovani (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Con «Kore» cresce il livello culturale e la professionalità dei giovani L'incremento culturale, dell'offerta formativa e del numero degli studenti dell'Università Kore costituiscono sicuramente un segnale confortante della crescita della più importante industria della provincia ennese, che è appunto l'Università Kore, quarto polo universitario siciliano. Le tante iniziative, legate alla sua crescita, ne fanno un punto di riferimento non solo per la formazione ma anche per la crescita economica del territorio, in quanto queste iniziative incidono in maniera concreta nello sviluppo delle imprese e nella realtà imprenditoriale del territorio. Quest'anno la Kore presenta un'offerta formativa di primo piano con l'arricchimento di alcune facoltà che potrebbe essere interessante per i giovani, in quanto affrontano strade nuove ed inusitate per le università siciliane. All'interno della facoltà di Giurisprudenza è venuta fuori una facoltà a ciclo triennale che riguarda le Scienze della difesa e della Sicurezza; così come all'interno della Facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche , nasce una laurea magistrale di durata biennale che riguarda la Psicologia dell'intervento clinico e la Psicologia Criminologia. Inoltre da sottolineare che, dietro la spinta del Rettore dell'Università Kore, Salvo Andò, il Comitato regionale delle Università Siciliane, tenuto anche conto della disponibilità di Polimoda a investire in Sicilia, propone la costituzione di un Dams regionale che sia come una struttura a rete che promuova offerte innovative in settori come quello della moda. A monte c'è da mettere i contatti che il rettore Andò ha avuto con diversi stilisti. I quattro rettori potrebbero prevedere un anno accademico con andamento generale presso le quattro sedi universitarie e poi dal secondo anno in poi un indirizzo diverso presso le quattro sedi. E' stato proposto di inserire anche l'indirizzo Design. I lavori preparatori sono stati affidati al professor Liborio Termine per l'ateneo di Enna, il professor Dario Tomaselli per l'ateneo di Messina, il professor Renato Tomasino per l'ateneo di Palermo, da designare il docente per l'ateneo di Catania. Al di là dell'offerta formativa è da sottolineare il fatto che sul piano delle infrastrutture il vertice dell'Università, guidato dal presidente Cataldo Salerno, si sta muovendo per migliorare la situazione della logistica ed offrire agli studenti della Kore delle residenze universitarie che siano adeguate alle necessità degli stessi studenti. Tra qualche mese dovrebbe essere inaugurata la residenza universitaria, venuta fuori dalla ristrutturazione e adeguamento dell'ex scuola media "Nino Savarese", che si trova a Enna alta, nella zona di via Mulino a Vento. La costruzione con la "piramide" sarà sicuramente una struttura importante per gli studenti universitari della Kore, in quanto avranno la possibilità di essere ospitati in una struttura che fornirà loro ogni strumento necessario per studiare al meglio, esistono le necessarie condizioni di permanenza in città e anche favorire l'integrazione sociale e culturale degli studenti nella vita cittadina. Intanto l'intervento effettuato, rispetto alla vecchia struttura, ha avuto un incremento di superficie, quasi del doppio, tanto è vero che si passerà dai 4.721 metri quadrati agli 8.247,90 metri quadrati. L'edificio destinato alla residenza avrà una superficie coperta complessiva di circa 1194 metri quadrati, i posti letto saranno 92, che si aggiungono ai 128 che si trovano nella struttura realizzata proprio davanti la sede del rettorato. Sono diverse le aree funzionali, a cominciare dalla residenza vera e propria, quindi un'area dei servizi culturali e didattici; un'area dei servizi ricreativi , servizi di supporto; servizi gestionali e amministrativi, parcheggio auto e servizi tecnologici. Tutte le camere saranno doppie con una superficie a 18 metri quadrati; dei 92 posti letto, 16 sono riservati agli studenti con disabilità fisica ed in questo caso la superficie aumenta del 10 per cento, per avere maggiore mobilità. Schematicamente la struttura è nelle condizioni di avere 46 camere doppie, due soggiorni; 4 aule studio; una sala di riunione e lettura; 2 biblioteche, un auditorium di circa 650 metri quadrati; una sala video, due sale musica, tre sale Internet; una sala giochi; una sala fitness, una bar-caffetteria. Tra i servizi di supporto vi sono una lavanderia, un parcheggio auto-moto, una mensa di circa 500 metri quadrati. Ovviamente l'obiettivo del Consiglio di amministrazione della Kore è quello di far riprendere il cammino al progetto del Campus Universitario, la cui allocazione è prevista nei pressi della struttura che ospita la facoltà di Ingegneria Ambientale. Il Campus Universitario ha già un progetto quasi definitivo e aveva un finanziamento di 87 milioni di euro da parte dell'Inail, poi una serie di difficoltà burocratiche e la mancanza di fondi ha rinviato la definitiva approvazione del progetto da parte della direzione generale dell'Inail, ma da poco il cammino burocratico è ripreso ed è probabile che entro la fine del mese di ottobre possano arrivare notizie confortanti circa l'approvazione del progetto ed il mantenimento del finanziamento. Realizzare una struttura logistica come il Campus universitario significherebbe per la Kore di Enna essere all'avanguardia nell'ospitalità degli studenti e nell'offerta di servizi adeguati agli stessi. Flavio Guzzone

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Programmazionedell'per dare una svolta (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Programmazione dell'«Asse leader» per dare una svolta Nuova programmazione per il Gal Rocca di Cerere per il Leader 2007/2013, dopo che lo scorso 29 giugno si è tenuta, alla presenza del presidente della Provincia regionale di Enna, Pippo Monaco, l'assemblea della Società consortile. La riunione è stata l'occasione, oltre che per approvare il bilancio e il lusinghiero report delle attività svolte, anche per avviare la nuova candidatura all'Asse IV Leader del Piano sviluppo rurale (Psr) 2007-2013. Diverse le novità per questa nuova programmazione ed è stato accolto l'invito, formulato dal presidente della Provincia, di lavorare affinché il territorio provinciale riesca a esprimere un'unica candidatura, organizzata attorno all'esperienza, continua e pluriennale, maturata dalla società Rocca di Cerere. Un bagaglio di iniziative che Rocca di Cerere ha accumulato in tanti anni di attività e che servono da volàno per l'economia del territorio ennese. L'assemblea ha accolto questo invito che nasce da un'attenta analisi del bando pubblicato. La Regione siciliana, infatti, in uno sforzo di programmazione, ha raggruppato i territori dei comuni rurali siciliani in Nuclei di aggregazione territoriale (Nat), che vogliono rappresentare aree omogenee di riferimento entro le quali dovrebbero essere individuati i territori dei Gal (Gruppi di azione locale). Il Nat, denominato "Ennese", racchiude 16 dei 20 comuni che compongono la provincia di Enna. Il Gal Rocca di Cerere, ha avviato contatti ed organizzato incontri, invitando i Comuni non ancora soci del Gal ad aderire al partenariato che definirà il nuovo territorio di applicazione del Piano di sviluppo locale Asse IV Leader. I comuni già soci del Gal sono Aidone, Assoro, Calascibetta, Enna, Leonforte, Nissoria, Piazza Armerina, Villarosa, i quali hanno riconfermato l'adesione al Gal Rocca di Cerere, mentre i Comuni "nuovi" che hanno aderito al Nat sono Agira, Cerami, Gagliano, Regalbuto, Troina, Cerami, a questi comuni vanno aggiunti il comune di Pietraperzia e il Comune di Santa Caterina di Villarmosa (in provincia di Caltanissetta, che pur non ricompresi nel Nat ennese avevano già da tempo avanzata richiesta di divenire soci del Gal Rocca di Cerere. A questi soggetti pubblici si affiancano i soggetti privati per definire il partenariato pubblico privato del Psl che si candida al superamento della prima fase. Ai soci privati "storici" che sono Cna, Cia, Confindustria Enna, Confcommercio, Confcooperative, Lega Cooperative, Legambiente, si aggiungono altre organizzazioni di categoria come la Coldiretti, associazioni che operano nel terzo settore e per le pari opportunità. F. g.

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Presi dopo colpo in banca (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Misterbianco. Rapinano 14 mila e 700 euro: arrestati da Cc e polizia Presi dopo colpo in banca L'amministrazione comunale di Aci Castello ha avviato una procedura volta alla promozione e alla riqualificazione del territorio attraverso la partecipazione a un bando regionale promosso dall'assessorato ai Lavori pubblici. Il sindaco castellese, Filippo Drago, proprio ieri ha dato notizia dell'approvazione da parte della Giunta municipale di una delibera per la partecipazione all'invito pubblico, avanzando l'istanza di interventi di completamento per la riqualificazione del lungomare dei Ciclopi ad Aci Trezza per un costo complessivo di un milione e 300mila euro. Il progetto prevede dei lavori funzionali alla valorizzazione dell'ambiente urbano e della qualità sociale di Aci Trezza, considerata la presenza sostanziale di fattori di criticità. L'opera non incide sul bilancio dell'ente castellese, considerato che le somme provengono da fondi statali e comunitari, e vede coinvolte associazioni e consorzi operanti sul territorio attraverso la procedura del partenariato pubblico-privato. L'ente rivierasco ha stipulato un protocollo d'intesa con le seguenti associazioni civiche: Centro Studi Aci Trezza, l'associazione pescatori di Aci Trezza, l'associazione culturale-sportiva «Deo Iuvante» e il Consorzio operatori turistici Riviera dei Ciclopi. «Il secondo tratto del lungomare dei Ciclopi - afferma il sindaco Drago - appena sarà riqualificato sarà un bel vedere per i nostri cittadini, ma anche per i turisti che scelgono Acitrezza per ammirare il magnifico scenario dei Faraglioni e dell'isola Lachea». Beppe Castro

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Bergamo, per la 1^ volta in Italia IX European Mars Society Convention (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Bergamo, per la 1^ volta in Italia IX European Mars Society Convention (25/7/2009 12:28) | (Sesto Potere) - Bergamo - 25 luglio 2009 - Si terrà per la prima volta in Italia – al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo, dal 15 al 17 ottobre 2009 – la IX European Mars Society Convention, l’annuale conferenza europea della Mars Society. La Mars Society è un'organizzazione no profit internazionale nata nel 1998 all’Università di Boulder, in Colorado. Ideata e creata da Robert Zubrin, ex ingegnere della NASA, studioso di fama internazionale e ideatore dell’ambizioso progetto Mars Direct, secondo cui è possibile andare su Marte nel giro di pochi anni a costi ridotti sfruttando le tecnologie attuali, la Mars Society si pone come strumento di divulgazione scientifica e di promozione della conoscenza di Marte soprattutto in un ottica di esplorazione e insediamento del Pianeta Rosso. I soci, più di seimila in tutto il mondo, raccolgono fondi privati e pubblici per finanziare la ricerca in nome della causa marziana; ne sono un esempio le stazioni di ricerca Mars Desert nel deserto dello Utah e la Mars Arctic Research Station (MARS) nell'Isola di Devon, in Canada, che supportano ricerche esobiologiche in ambienti che presentano notevoli analogie con quello marziano. Il progetto MARS è passato ora ufficialmente alla revisione dagli scienziati del Center for Mars Exploration della NASA. Il modulo MARS fornisce alloggio per 6 scienziati e contiene un laboratorio completo per supportare ricerche esobiologiche e altre investigazioni geologiche. Numerose sono le delegazioni presenti in diversi paesi in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all’Europa, dal Sudafrica alla Cina. Dal 2006 esiste anche la delegazione della Mars Society Italiana. La IX European Mars Society Convention farà il punto sull’attuale situazione degli studi scientifici riguardanti il pianeta Marte ed in particolar modo sull’avanzamento del programma di esplorazione del Pianeta Rosso. La convention si svolgerà in tre giornate e vedrà la partecipazione di numerosi autorità del panorama scientifico internazionale, rappresentanti di diverse aziende legate al mondo della ricerca aerospaziale e delegati delle diverse compagini della Mars Society. Tra gli speaker: Robert Zubrin, presidente e leader della Mars Society; Giovanni Bignami, astrofisico e divulgatore scientifico, ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana; Luciano Miccichè di Thales Alenia Space; Gennaro Russo, Responsabile dei Programmi Spaziali del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA); Giancarlo Genta, Professore di Progettazione e Costruzione di Macchine presso il Politecnico di Torino; Stefano Dibei, Docente del Centro Interdipartimentale Studi e Attività Spaziale (CISAS) dell’Università di Padova; Eugenio Sorrentino, giornalista scientifico ed aerospaziale; Richard Heidmann, presidente di Mars Society France.

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Premio internazionale per ricercatrice dell'Università di Modena Reggio (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 25-07-2009)

Argomenti: Cultura

Premio internazionale per ricercatrice dell'Università di Modena Reggio (25/7/2009 20:08) | (Sesto Potere) - Reggio - 25 luglio 2009 - Un’altra giovane ricercatrice dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si aggiudica un prestigioso riconoscimento internazionale, incassando l’ambita borsa di studio bandita dall’European College of Neuropsychopharmacology ECNP- Società Europea di Neuropsicofarmacologia. Si tratta della dott.ssa Silvia Alboni, trentaquattrenne modenese, assegnista di ricerca presso la sezione di Farmacologia del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha vinto il premio “ECNP Research Grant for Young Scientists” con un progetto di ricerca dal titolo “Role of the Inteleukin (IL) 18 in the development of psychopathological symptoms during INF-α treatment” ovvero, “Il ruolo della Interleukina (IL)18 nello sviluppo di sintomi psicopatologici durante il trattamento con interferone INF-α” . Il premio, che consiste in un fondo di 50.000 euro, mira a garantire la formazione dei giovani ricercatori che si occupano di neuropsicofarmacologia e promuovere progetti di ricerca da svolgere in laboratori dell’Unione Europea. La ricerca della dott. ssa Silvia Alboni, coordinata dalla prof.ssa Nicoletta Brunello, docente in Farmacologia presso la facoltà di Farmacia dell’Ateneo modenese reggiano, sarà svolta in collaborazione con il dott. Carmine Pariante, Direttore del Dipartimento “Stress, Psychiatry and Immunology” nell’Istituto di Psichiatria del King’s College di Londra. “La dottoressa Alboni – commenta la prof.ssa Nicoletta Brunello dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - collabora da più di 10 anni con il nostro Laboratorio di Neurofarmacologia Molecolare e sin dall’inizio ho potuto apprezzarne diverse qualità, prima fra tutte la passione per il lavoro e la capacità di interagire in maniera produttiva con altri ricercatori. Queste caratteristiche sono state evidenziate anche da esperienze condotte prima a Parigi, presso il all’Ecole Normale Supérieure e, poi, a San Diego presso il dello Scripps Research Institute, dove Silvia ha dimostrato la propria abilità di ricercatore in ambienti notoriamente molto competitivi. La Società Europea di Neuropsicofarmacologia (ECNP) finanzia ogni anno due-tre progetti di ricerca presentati da giovani ricercatori europei”. Tra tutte le proposte ricevute quest’anno quella della dott.ssa Alboni è stata giudicata la migliore da una commissione presieduta dal Prof. Hokfelf. Il finanziamento ricevuto dall’ECNP permetterà alla dott.ssa Alboni di sviluppare la propria ricerca in collaborazione con il Psychiatry Institute del King’s College di Londra sul ruolo dell’interleukina 18 nello sviluppo di sintomi psicopatologici in pazienti trattati con interferone. “Il premio ricevuto dall’ECNP rappresenta per me una meravigliosa opportunità per continuare a fare il lavoro che amo – afferma la dott.ssa Silvia Alboni - e collaborare con un gruppo altamente preparato quale quello diretto dal dott. Pariante al King’s College di Londra. Il progetto da noi realizzato rappresenta un punto di scambio tra ricerca preclinica e clinica per investigare il ruolo di Interleukina (IL)18 nella neurobiologia dei disturbi psichiatrici. Credo che la collaborazione tra ricercatori sia parte integrante di questo lavoro, perché permette di aprire la mente, esplorare nuovi punti di vista e gettare le basi per future collaborazioni.”

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"Il nostro Ateneo promosso per merito grazie ai ricercatori" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

UNIVERSITÀ. PARLA IL RETTORE "Il nostro Ateneo promosso per merito grazie ai ricercatori" Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini fa l'appello degli Atenei più virtuosi e il Piemonte Orientale risponde presente. Con il provvedimento firmato dal ministro, per la prima volta in Italia i finanziamenti verranno distribuiti in base ad un criterio di qualità dell'offerta formativa, della ricerca e dell'efficienza delle sedi didattiche. E tra i ventisette Atenei promossi si inserisce l'Università del Piemonte Orientale «Avogadro» con un incremento di fondi dello 0,79%, a disposizione per il prossimo anno accademico. «È sicuramente un dato molto positivo e siamo orgogliosi e soddisfatti - commenta il rettore Paolo Garbarino -. Non è un aumento di risorse elevatissimo ma comunque importante, soprattutto perché figlio di un criterio che si basa sulla qualità. Bisogna comunque premettere che sono dati ancora da controllare e da verificare, valutando anche i criteri utilizzati. Per ora ci basiamo sulle parole del ministro. Ma già solo essere paragonati a realtà come Pisa e Verona è un ottimo risultato». Proprio i criteri alla base della classifica stilata dal Ministero rappresentano la novità più interessante: «Negli anni scorsi in queste graduatorie la didattica contava più della ricerca. Adesso invece il peso di quest'ultima è aumentato molto - conferma Garbarino -. È questa la chiave di lettura della nostra buona posizione in classifica: la ricerca infatti ricopre un ruolo chiave per il nostro Ateneo. Abbiamo docenti giovani che, oltre a insegnare, lavorano molto sulla ricerca scientifica. E questo criterio ha influito anche per le Università che hanno ottenuto risultati negativi». Un trend positivo per l'Ateneo tripolare confermato anche da un'altra graduatoria, stilata dal Comitato per la valutazione del sistema universitario e dall'Istat, incentrata su qualità e occupazione che vede il Piemonte Orientale all'ottavo posto: «Sono tutti ottimi risultati che ci devono spronare per fare sempre meglio», conferma il rettore.\

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Cantiere musicale multietnico in Conservatorio (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Cantiere musicale multietnico in Conservatorio L'Erasmus Summer School vara un'opera futurista intermediale Studenti da tutta Europa all'Accademico con Quirino Principe e Filippo Faes Castelfranco è un cantiere musicale multietnico europeo con l'Erasmus Summer School of new music, al centro delle più avanzate realtà musicali d'Europa. Il Conservatorio Agostino Steffani dal 20 e fino al 29 luglio è abitato di compositori, esecutori informatici giunti da sei università musicali europee. Il loro lavoro porterà alla esecuzione dell'opera intermediale «L'incendiario elettrico», che verrà rappresentata mercoledì 29 luglio al Teatro Accademico con la partecipazione straordinaria di Quirino Principe ed un ensemble strumentale diretto da Filippo Faes. Da Groningen, Cracovia, Ljubljana, Ostrava ed Helsinki sono giunti nel Veneto una ventina di giovani musicisti che, in stretto contatto con gli studenti ed i docenti dei conservatori di Castelfranco e Rovigo e dell'Università di Padova, firmeranno il primo grande progetto Eramus sul fronte musicale, il primo approvato dal ministero e che mette a soggetto l'elaborazione di un'opera inedita e contemporanea. Il progetto diventerà anche un Dvd. «La vera specificità del progetto- spiega il concertatore Filippo Faes, docente dei corsi accademici di musica da camera- è data dal fatto che non esiste quasi mai un tempo di produzione giusto per assemblare studio e composizione. Questo cantiere musicale, invece, mette a stretto contatto autori ed esecutori in uno scambio bellissimo e molto vivificante». Nel chiostro dei Serviti si percepisce la fibrillazione dei giovani interpreti nell'assemblaggio di questo prodotto complesso, che sarà formato dai pezzi composti dai diversi autori europei, legati alla parola (i testi futuristi declamati da Principe) e miscelati alle immagini (contributi visivi, installazioni e le azioni di un mimo). Il prodotto finale sarà il grande cartellone del 29 luglio, che vedrà Castelfranco proscenio di un originale tributo al movimento futurista dell'Erasmus Summer School of New Music. Saranno allestite nelle vie del centro storico piattaforme sonore (i cosiddetti Intonarumori Russoliani), posizionati lungo un percorso delimitato che guiderà il pubblico dal Chiostro del Conservatorio fino all'Accademico, dove si terrà la rappresentazione dell'«Incendiario Elettrico» con Quirino Principe (voce recitante) e l'ensemble ESSNewM.

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Onore al merito. (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Onore al merito. Della ministra Gelmini, innanzitutto. Che ai criteri di merito nella scuola italiana ha sempre tenacemente e coerentemente creduto. E che adesso prova a introdurli nel Moloch del sistema universitario. Operazione ardua e temeraria, quanto altre mai, che se solo riuscisse in minima parte, evocherebbe il prodigio di un miracolo. Onore al merito delle università «meritevoli». La cui classifica è stata resa nota dall'apposita commissione ministeriale che distingue, con un punteggio algebrico, quelle positive da quelle negative. Sia pure nella consapevolezza che una riforma in senso meritocratico dell'università non è cosa da potersi risolvere in pochi giorni o pochi mesi, non possiamo tuttavia non rilevare che i criteri elaborati per assegnare giudizi premiali o punitivi ai diversi atenei avrebbero bisogno di una revisione profonda o di una messa a punto più accurata. Sta di fatto che questa prima graduatoria ministeriale - sulla base della quale saranno proporzionalmente distribuiti i (pochi) fondi pubblici a disposizione del sistema pubblico di istruzione universitaria - suscita non poche perplessità alla luce di semplici riscontri di esperienza e buon senso. E non a caso solleva polemiche e proteste da parte dei rettori delle università «bocciate», magari dettate da risentimenti corporativi e localistici, ma non tutti ingiustificate. Prendiamo gli indicatori di «qualità della didattica», in astratto ineccepibili, in pratica ambigui e fuorvianti. Il tempo necessario a un laureato per trovare lavoro: tiene conto dei tanti piccoli centri nati per esaudire le esigenze degli studenti-lavoratori che un'occupazione ce l'hanno già? L'utilizzo nei corsi di docenti di ruolo, secondo i «requisiti minimi» stabiliti nelle miniriforme degli anni scorsi: e ci mancherebbe pure che, dopo l'infornata di professori e ricercatori nei concorsi omnibus degli anni precedenti, si ricorresse all'apporto oltre misura di incaricati esterni. La produttività negli studi calcolata sul numero degli esami dati dagli studenti al secondo anno: non può essere facilmente riconvertita in un indicatore di lassismo anziché di selettività nella valutazione dei candidati, secondo una politica diffusa e dissennata di demagogia accademica, che serve pure a ottenere giudizi lusinghieri nelle schede di valutazione degli studenti? C'è poi la ricerca, tradizionalmente la Cenerentola dell'università italiana. Qui i criteri adottati sembrano meno arbitrari, si prestano meglio a rilevazioni tecniche, in questo senso «oggettivi»: come, ad esempio, il «quotation index» (l'indice di citazioni nelle riviste internazionali) o i progetti finanziati con fondi europei o del Ministero stesso. Così fan tutti: i paesi più evoluti. Ma proprio questo è il punto. Non si possono importare automaticamente meccanismi altrove sperimentati da tempo, senza gli adeguamenti necessari a evitare crisi di rigetto in un contesto culturale come il nostro: nel quale è ancora forte la distinzione fra ricerca teorica e ricerca applicata. Eppur si muove, l'importante è che qualcosa si muova: e questi provvedimenti vanno nella direzione giusta. Ma perché ci sia un vero salto di qualità, occorre aderire al principio che anche nel mondo della scuola, e in particolare dell'università, debbano essere introdotti gradi significativi di competizione. La meritocrazia senza mercato non ha senso. Le università migliori le scelgono gli studenti nel proprio interesse: e per questo sono disposte a pagare quanto serve.

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L'infinitamente piccoloporta il mondo a Genova (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

L'infinitamente piccoloporta il mondo a Genova allo studio il farmaco intelligente: colpisce la malattia solo dove serve Per la prima volta in Italia, il convegno degli scienziati Ieee di nanotecnologia carmelina ruggiero università di genova 26/07/2009 Toshio Fukuda è impegnato in ricerche su sistemi robotici intelligenti, auto-organizzanti, biorobotici, biologia sintetica. Di che cosa si occupa il laboratorio di nanotecnologie che lei dirige in Giappone? «Fabbrichiamo dispositivi su scala nanometrica come, ad esempio, sensori e attuatori per eseguire manipolazione nanorobotica e sistemi nanorobotici per gli aspetti di nanomeccatronica» Come interagite con l'industria giapponese? «Le industrie locali richiedono lo sviluppo di dispositivi a livello nanometrico. Abbiamo quindi bisogno di collabora- zione da entrambe le parti». Chi vi finanzia? «Il governo giapponese». 26/07/2009 Carmelina Ruggiero è docente di Complementi di informatica medica presso la facoltà di Ingegneria a Genova. Di che cosa si occupa il laboratorio che lei dirige? «Il Medinfo del Dist si occupa di nanobiotecnologie, ingegneria cellulare e tissutale, genomica e proteomica e di applicazioni informatiche per la medicina, la biologia e l'ambiente». Che tipo di rapporti avete con l'industria? «Intendiamo intensificarli sia a livello locale e italiano, sia a livello internazionale. Abbiamo inoltre intenzione di ampliare i settori applicativi, con particolare riferimento allo stoccaggio dell'idrogeno per applicazioni all'energia non inquinante e alla purificazione dell'acqua». Chi vi finanzia? «Principalmente l'Unione europea, in piccola parte il governo italiano e le amministrazioni locali». 26/07/2009 Stephen Goodnick è esperto di nanoelettronica e docente all'Arizona State University. Di che cosa si occupa l'Istituto di nanoelettronica da lei diretto? «Conduciamo ricerche interdisciplinari a largo raggio su materiali, dispositivi, circuiti e architetture che porteranno a progressi rivoluzionari nel campo dell'elettronica e dell'energia. Lo scopo è di influire sulla tecnologia futura in relazione all'elettronica a potenza ultra-bassa e a velocità ultra-alta, sulla conversione dell'energia e sull'elettronica ibrida biomolecolare». Il progetto del momento? «Stiamo diventando parte della rete di Infrastruttura nazionale americana di nanotecnologia, dove forniremo servizi di nanofabbricazione per dispositivi biomolecolari avanzati. Aumenteremo il coinvolgimento nelle applicazioni della nanotecnologia per la generazione e lo stoccaggio dell'energia rinnovabile. Collaborate con l'industria? «Molto. Tra le nostre collaborazioni si sono attività dirette su ricerche finanziate da singole aziende oppure da consorzi di industrie in aree o su argomenti specifici, ma anche attività di promozione di trasferimento tecnologico per la creazione di nuove imprese». Chi vi finanzia? «Attualmente abbiamo oltre 10 milioni di dollari di fondi esterni da fonti federali e industriali. Abbiamo inoltre fondi dallo Stato dell'Arizona per un milione di dollari nel periodo 2008-2009». 26/07/2009

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ateneo di palermo da rinnovare ma questi tagli sono ingiusti - roberto lagalla (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XV - Palermo ATENEO DI PALERMO DA RINNOVARE MA QUESTI TAGLI SONO INGIUSTI ROBERTO LAGALLA l a recente vicenda delle dimissioni del direttore amministrativo dell´Ateneo, Gabriele Cappelletti, ha indotto questo giornale nei giorni appena trascorsi a dare giusto risalto alla notizia e a presentare dati e informazioni che, a mio giudizio, avrebbero meritato un più compiuto approfondimento. Non amo cedere alle polemiche ma, piuttosto, mi sforzo di argomentare pacatamente e di operare con concretezza per indurre l´autoriforma del sistema, affermando le ragioni dell´innovazione e della modernità. L´Ateneo - che pur in una contingenza oltremodo difficile e complessa sta dimostrando sostanziale coesione e convinta adesione al processo di rinnovamento, a cominciare dalle rappresentanze studentesche - ha operato, in questi mesi, scelte e strategie orientate a ridurre i corsi di laurea e i contratti esterni di insegnamento, ad anticipare il pensionamento dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, a fissare nuove regole per dottorati e assegni di ricerca, a contenere significativamente i costi di gestione, a valorizzare il merito degli studenti mediante premialità ai più capaci, a intensificare il rapporto culturale e sociale con il territorio, ad affermare i valori della legalità e della trasparenza amministrativa. è inevitabile che così intensi momenti di trasformazione determinino turbolenze di percorso, striscianti e minoritarie resistenze, momenti di individuale smarrimento. è auspicabile quindi che altrettanto interesse susciti la delirante decisione di attribuire il 7 per cento del fondo di finanziamento ordinario delle università, già ampiamente sottodimensionato rispetto ai reali fabbisogni formativi del Paese, secondo criteri di valutazione che penalizzano pregiudizialmente le università del Sud. L´Ateneo di Palermo, che sta producendo uno sforzo drammatico per il risanamento del bilancio e il miglioramento dei servizi, si vedrà detrarre il 3 per cento della sua assegnazione ordinaria sulla base di una valutazione della ricerca risalente al lontano 2003, della sua capacità di attrarre finanziamenti esterni, del livello occupazionale dei suoi laureati dopo il conseguimento del titolo. è di tutta evidenza che fissare criteri così intuitivamente favorevoli alle regioni del Centro-Nord abbia determinato un generale arretramento degli atenei meridionali: Palermo, Catania e Messina perdono complessivamente oltre 15 milioni di euro mentre il triangolo industriale Milano-Torino-Genova ne guadagna, in un solo colpo, più di 25. L´intero Centro-Sud - comprensivo di atenei di grandi città come Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria - trasferisce al Centro-Nord risorse superiori a 55 milioni di euro. Mi rifiuto di aderire al lombrosiano concetto di differenti attitudini genetiche tra Nord e Sud e, nell´esaminare la vicenda, preferisco appellarmi alla esigenza, ormai indifferibile ed ineludibile, di sollecitare sinergie e alleanze - accademiche, politiche, istituzionali, sociali e mediatiche - per affermare le ragioni di una rivendicazione che non vuole essere né malinconicamente meridionalista né utilitaristicamente corporativa. Si vuole semplicemente, ma con forza, affermare che siamo di fronte a una giusta intuizione (la valutazione del sistema universitario) e a una pessima e iniqua applicazione dello stesso sano principio. Il risultato che ne deriva è un mortificante schiaffo dato in piena faccia ai giovani siciliani e meridionali; è un´umiliante delusione per i docenti e ricercatori, bravi e motivati (e non sono pochi), che operano nelle nostre università; è un altro capitolo dell´antica e ingiusta storia di sofferenza delle genti meridionali; è un deludente arretramento della funzione di promozione culturale e di educazione alla legalità che gli atenei meridionali svolgono in territori con grave disagio sociale e ad alta densità mafiosa. è doveroso, in queste circostanze che pregiudicano il futuro dei nostri figli e delle nostre comunità, chiedere a tutti una forte ed esplicita solidarietà, una convinta e diffusa assunzione di responsabilità, una incisiva azione di pianificazione dello sviluppo locale, una costruttiva e motivata protesta che certamente non mancherà da parte dei rettori degli atenei meridionali. Voglio confidare che la stampa e gli organi di informazione, attraverso un dibattito che mi auguro collegiale, possano sostenere le ragioni dell´alta formazione e della ricerca dell´Italia del Sud. L´autore è rettore dell´Università di Palermo

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una scelta non neutrale - guido trombetti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XVI - Napoli UNA SCELTA NON NEUTRALE GUIDO TROMBETTI I segni meno e quelli più indicano soltanto che spettano un po´ di risorse in meno o in più rispetto all´anno scorso. Teoricamente l´ultimo della tabella potrebbe essere il migliore ateneo d´Italia, ma retrocedere sui finanziamenti perché fino a ieri ha ricevuto troppo. Troppo rispetto a un modello di ripartizione. è questo il punto centrale. Andate ad Harvard e chiedete se conoscono La Sapienza, che ha il segno meno, o l´Università di pincopallo che ha il segno più. Non scherziamo. Non confondiamo le idee. Lo dico specialmente ai giovani. Le classifiche della qualità sono altre. Chiunque può leggerle in rete. Fatelo, per favore. La classifica di Shangai, di Taiwan, webometrics, academic ranking of world universities. Estrapolate le università italiane e mettetele in fila. Certamente gli indicatori e i metodi scelti producono oscillazioni. In una sei il quinto, in un´altra il settimo. Sicuramente la correlazione con la classifica ministeriale è molto bassa. Guardate la produzione scientifica dei nostri docenti. Basta usare Google Scholar. Confrontatela con i docenti dello stesso settore di atenei "premiati" e fate le vostre considerazioni. Ciò avviene perché in qualunque sistema di valutazione non vi sono sentenze assolute. Ogni valutazione segue un punto di vista. Ha come riferimento un modello di università. Sui parametri utilizzati dal ministero molto si discute. Certamente la scelta non è mai neutrale. E i risultati dicono in modo incontrovertibile che quelli scelti privilegiano alcune aree scientifiche e alcune aree geografiche. Il lettore può facilmente dedurre quale sia il modello. Partendo dalla coda. Dalla tabella con i più e i meno. Troverà tra i primi atenei i politecnici. I grandi atenei generalisti stanno in una zona medio-bassa. Perché hanno Facoltà che non prediligono le tipologie di ricerca valutate dal ministero. Gli atenei del Nord stanno molto meglio degli atenei del Sud. Perché vivono in un contesto economico che favorisce l´occupazione dei laureati e i rapporti con le imprese. Insomma l´ateneo-modello è un ateneo a vocazione tecnica. Che intercetta ingenti fondi di ricerca. Perché ha buoni collegamenti internazionali. E perché si trova in una regione più ricca. Nel cuore dell´Europa. Se un ateneo è generalista e si trova nel Centro-Sud è necessariamente fuori modello. Quindi viene penalizzato. Per carità scelta politica assolutamente legittima. Ma scelta politica. Mi piacerebbe conoscere complessivamente quanto le istituzioni pubbliche e le fondazioni bancarie erogano ai vari atenei per sostenerne lo sviluppo. Qui da noi c´è soltanto la Regione. Il resto briciole. Ho la sensazione che il modello di riequilibrio (perché di questo si tratta) potrebbe chiamarsi "piove sul bagnato". E tuttavia non bisogna tornare indietro. Il ministero deve assumere un ruolo guida nel rendere l´università italiana più competitiva in Europa e nel mondo. Ma rispettando la storia e la vocazione degli atenei italiani. Tenendo conto dei fattori di contesto. Rendendo noti a priori a tutti gli indicatori. Differenziando i criteri, laddove è necessario. Perché la valutazione non avvenga confrontando le solite mele con le solite pere. Insomma, ex malo bonum. Se c´è la volontà. P. S. Adesso è stata varata l´Anvur, l´Agenzia di valutazione nazionale. Buona notizia. Purché sia veramente terza.

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la classifica è fasulla - massimo villone (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XVI - Napoli LA CLASSIFICA è FASULLA MASSIMO VILLONE P ensiamo forse che i settecentomila figli del Sud - in buona parte laureati - che hanno fatto la valigia per il Nord negli ultimi anni fossero attratti dalle bellezze paesaggistiche? E come si può adottare come criterio la capacità di attrarre fondi europei, quando quei fondi in larga misura nascono finalizzati verso alcuni settori piuttosto che altri? Dunque, è falsa l´affermazione che la classifica disegna una mappa di atenei meritevoli, che vanno premiati. Bastava leggere i criteri per sapere chi avrebbe vinto e chi avrebbe perso. Ha ragione chi dice che l´effetto reale dell´operazione è spostare verso il Nord una quota di risorse già di per sé insufficienti. E che manca una qualsiasi politica per l´università, pur essendo cruciale averne una per la competitività del sistema-paese. Per non dire poi della rinuncia a vedere nell´università un volano di sviluppo per le aree deboli del paese. Intendiamoci. L´università soffre di molti mali. Accade che qualche annuario di Facoltà sembri un albero genealogico, perché figli e nipoti seguono le orme dei padri tanto da insegnare le stesse materie e vincere gli stessi concorsi. Accade che qualche docente si impegni nello studio privato assai più che nella struttura, perché l´etichetta universitaria paga. Accade che residui di potere baronale facciano proliferare insegnamenti e corsi di laurea del tutto inutili. Accade che microatenei di periferia asfittici e incapaci di fornire un servizio di qualità nascano dalla collusione tra ceto accademico e ceto politico locale, in cerca di lustro personale e piccola clientela. Come infine accade che uno studente ritenga sufficienti un paio di settimane di studio per materie complesse e professionalmente qualificanti. E che magari in qualche ateneo per la Gelmini di alta classifica riesca anche a prendere l´esame. è questa l´università che il paese non può permettersi. L´università in cui il ceto accademico ha male gestito l´autonomia negli anni delle vacche grasse. L´ultima e maldestra iniziativa della Gelmini può essere l´occasione per interrogarsi a fondo e senza ipocrisia sugli errori fatti e su quel che serve anzitutto al paese, per avanzare proposte con credibilità e autorevolezza. Non ci si può limitare a contestare ai governi, di oggi e di ieri, di capire poco o nulla di università, come pure è certamente vero. E smettano le realtà antiche e prestigiose, come Roma e Napoli, di auto-glorificarsi in ragione del passato, per chiedersi piuttosto come contribuire per il futuro alla innovazione e alla costruzione di una università all´altezza dei tempi. Diversamente, andiamocene tutti a Trento, capoclassifica per la Gelmini. Sapendo che là i migliori servizi vengono anche dal ricco contributo della Provincia autonoma. E che quel contributo è reso possibile dal regime finanziario di assoluto privilegio che lo Stato italiano riconosce al Trentino Alto Adige. Quindi, il primato in classifica di Trento lo abbiamo già pagato noi tutti, cittadini italiani. Nel dopo Gelmini, lo pagheremo due volte. Felice terra, quella di Trento. SEGUE A PAGINA VI

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"roma si sbaglia, abbiamo tagliato" - laura montanari gaia rau (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Firenze "Roma si sbaglia, abbiamo tagliato" Atenei, fondi congelati a Firenze e Siena: "Ci deve essere un errore" Dubbi e polemiche sui conteggi del ministero: "Con tutti i sacrifici che abbiamo fatto" LAURA MONTANARI GAIA RAU Dubbi e polemiche sui conteggi. Il giorno dopo le pagelle distribuite dal ministero alle università crescono i mugugni e gli scontenti. Dei tre atenei toscani, uno solo al momento risulta nel girone Gelmini dei «virtuosi»: l´ateneo Pisa che pure è sestultimo in graduatoria. Firenze e Siena invece sono «sospese» in attesa di una verifica sui conti. Un brutto colpo e non soltanto economico. Per l´università senese guidata dal rettore Silvano Focardi il risanamento è qualcosa certo di avviato, ma che si declina ancora al futuro: le spese del personale rispetto al fondo di finanziamento ordinario sono intorno al 94% contro la soglia di legge del 90. «Andrò a Roma la prossima settimana, voglio incontrarmi col ministro - dice Focardi - vorrei sapere comunque com´è posizionata l´università di Siena nella ricerca dal momento che noi rastrelliamo molti fondi anche a livello internazionale». Fiducioso il rettore Augusto Marinelli convinto si tratti di un errore di viale Trastevere e che presto l´ateneo di piazza San Marco riceverà la quota parte dei finanziamenti, circa 19 milioni di euro (3 in più rispetto all´anno prima). La scomparsa di Firenze dall´elenco ha comunque gelato molti sorrisi: in piazza San Marco avevano appena riossigenato i polmoni con il nuovo conteggio che dal 90,12% vedeva scendere all´89,96 la spesa del personale entrando così a pieno diritto nella classifica dei premiati. La correzione verso il basso, aveva spiegato lo stesso Marinelli, dipendeva dal fatto che alcuni docenti distaccati presso altri enti di ricerca (Cnr per esempio) figuravano in carico all´ateneo. Un errore corretto. Lo stesso ministero il 17 giugno aveva inviato la lettera in cui confermava Firenze sotto la soglia di legge. Il prorettore al bilancio Leonardo Casini prende tempo: «Per adesso abbiamo una classifica pubblicata da alcuni quotidiani, ma nessuna comunicazione ufficiale da parte del ministero da cui, tra l´altro abbiamo ricevuto soltanto rassicurazioni». E´ presto, dunque, per allarmarsi: «Ho fiducia, sono convinto che ci sia stato un errore. Un po´ come è accaduto all´inizio dell´anno, quando secondo un primo calcolo ministeriale sembrava che il nostro ateneo non rientrasse nella soglia del 90 per cento del Fondo di finanziamento ordinario per le spese relative al personale. Abbiamo chiesto un riconteggio, e alla fine ci è stata data ragione». La fiducia di cui parla Casini nasce anche dalla constatazione di tutti i sacrifici fatti per rimettere in pari i conti: «Abbiamo cercato di tagliare al massimo le spese, in particolare quelle relative al personale. Già dal ´97 abbiamo bloccato le assunzioni, e non abbiamo più indetto concorsi: le stabilizzazioni sono state pochissime, abbiamo preso soltanto ricercatori cofinanziati. E quest´anno abbiamo adottato tutte le misure per agevolare l´uscita dei docenti più anziani», elenca. «Ci preoccupano certo i tagli previsti per il 2010. Ma per il 2009 la situazione finanziaria dell´ateneo è a posto». Preoccupato per la situazione generale anche il futuro rettore Alberto Tesi: «Questi fondi distribuiti dal ministero non sono aggiuntivi, ma il 7% del fondo di finanziamento ordinario che è stato erogato secondo altri criteri». Cioè prendendo in considerazione ricerca, didattica e conti. «Sorpresa» nel leggere la classifica in cui Firenze è assente, la preside della facoltà di Lettere, Franca Pecchioli: «Non sono in città, ho letto la notizia stamani sul giornale. L´unica cosa che posso dire è che spero si tratti di un errore, come è già avvenuto in passato. Anche perché - spiega - da parte di tutte le componenti dell´ateneo è stato fatto un grosso sforzo per rimettere in pari i conti».

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ricerca, sviluppo e innovazione dalla regione arrivano oltre 14 milioni (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Firenze Il finanziamento Ricerca, sviluppo e innovazione dalla Regione arrivano oltre 14 milioni Quattordici milioni e 450mila euro, dalla Regione, per la promozione della ricerca, dello sviluppo e dell´innovazione in materia di sanità. Il finanziamento fa parte dei fondi strutturali europei 2007-2013. Tra gli obiettivi del progetto: valorizzazione «delle eccellenze della ricerca» presenti sul territorio; promozione dello sviluppo di ricerche per la produzione di risultati brevettabili; incremento dell´attrazione di idee innovative da parte di ricercatori «anche esteri», ma disponibili a realizzare i loro progetti in strutture toscane. Oltre che dall´estero, i progetti potranno pervenire da ricercatori con posizioni a tempo indeterminato, e determinato, in strutture pubbliche/private «qualificate a svolgere attività di ricerca, e/o assistenza» nel campo della sanità. Scadenza bando: 21 settembre 2009.

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per i dottorandi 204 contratti, ma a titolo gratuito (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Università. Su 264 bandi a Pisa Per i dottorandi 204 contratti, ma a titolo gratuito PISA. Sono 264 i contratti di insegnamento messi a bando dall'Università di Pisa in vista del prossimo anno accademico 2009-2010. Di questi 204 sono a titolo gratuito. L'ateneo pisano può realizzare questa manovra prevista dal decreto Gelmini il quale accorda la possibilità di affidare incarichi di insegnamento a remunerazione zero. E l'ateneo giustifica la propria scelta con le sofferenze di bilancio causate dai tagli della finanziaria. Ecco i bandi per facoltà: Lettere e Filosofia, 92 contratti di cui 74 gratuiti; Scienze, 83 contratti di cui 71 gratuiti; Lingue e Letterature Straniere, 4 contratti di cui 3 gratuiti; Farmacia, 22 contratti di cui 16 gratuiti; Agraria, 11 contratti di cui 8 gratuiti; Economia, 52 contratti di cui 32 gratuiti. Ad essi va aggiunto il corso di laurea in Scienze del Turismo, con sede a Lucca, che presenta un quadro opposto (65 contratti di cui 4 gratuiti), dovuto al suo carattere interuniversitario e ai finanziamenti ricevuti da un'apposita fondazione. In tutto oltre 300 contratti di collaborazione coordinata e continuativa destinanti in larga parte a docenti precari. Nelle facoltà di Lettere e Scienze sono stati chiusi il giorno 20 i primi bandi con insegnamenti a titolo gratuito. E il consiglio di facoltà di Lettere (che si è riunito il 23) ha già approvato la selezione eseguita dalle varie commissioni. Ed emerge, secondo il Coordinamento dei precari della didattica e della ricerca di Pisa, che 26 bandi a titolo gratuito su 74 sono andati deserti.

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OFFAGNA LA XXII edizione delle Feste medioevali di Offagna si &... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

FALCONARA-OSIMO pag. 9 OFFAGNA LA XXII edizione delle Feste medioevali di Offagna si &... OFFAGNA LA XXII edizione delle Feste medioevali di Offagna si è conclusa. Ieri l'ultima giornata, con la spettacolare chiusura che ha visto la Torre quattrocentesca illuminarsi nel buio della notte grazie ai fuochi artificiali a cura di Fonti Pirotecnica di Riccione. Una "Pioggia di stelle" anticipata da cerimonia d'investitura dei nuovi Cavalieri della Crescia:, Andrea Agostini, artista di Falconara, autore di quadri e opere grafiche; Marie Noelle Urech, nata a Rio de Janeiro, in Italia da venti anni, docente di storia della Medicina e di simbologia delle piante all'' Università della Tuscia; Associazione marchigiana astrofili, associazione culturale che riunisce persone che hanno in comune la passione per l'astronomia e la curiosità di conoscere i fenomeni celesti. Onorificenze che ogni anno vengono assegnate, su designazione dell'Accademia della Crescia di Offagna, ad associazioni e personalità del mondo della cultura, del volontariato, dell' imprenditoria, delle professioni, che, essendosi distinte per il loro impegno a servizio della comunità e nella loro attività, vengono indicate come moderni cavalieri, e che questa sera saranno consegnate dal Gran Maestro di Cavalieri Serenella Moroder. A chiusura delle feste, un bilancio su come sono andate da parte del presidente della Pro loco di Offagna, Emilio Buccolini: «Nel complesso è stata una buona edizione. Un po' di crisi si è sentita, registrando, ogni sera, un leggero calo in fatto di presenze di visitatori rispetto allo scorso anno. Comunque, visto il particolare momento economico che si sta attraversando, pensavamo che l'affluenza sarebbe stata ancora minore. Invece, ad oggi, sabato 25 luglio, siamo sui 25mila visitatori, una quota che dopo la spettacolare serata conclusiva sicuramente varcherà la soglia delle 30mila presenze. Dunque, un bilancio positivo, con il tempo che, dal punto di vista meteorologico, ha retto, con delle belle giornate, come non accadeva da tempo. Unico neo, la diatriba nata per l'assegnazione del Palio».

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i cervelloni alla maratona del sapere (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 2 - Toscana I cervelloni alla maratona del sapere Fisica quantistica e filologia: il campus dei superselezionati PISA. Sognano un mestiere che dia soddisfazione più che soldi i genietti toscani selezionati dalla Normale di Pisa per i propri corsi di orientamento. Una quarantina di ragazzi in tutto, media di voto altissima, letture impegnate, con idee però incerte sul futuro. Proprio per questo la Normale, ormai da 30 anni, ogni estate sottopone le giovani promesse del Paese a un vero proprio tour de force. Una settimana di lezioni e incontri in cinque località italiane (tra queste anche San Miniato) con docenti illustri. L'obiettivo di queste «maratone» del sapere è indirizzare al meglio questi veri e propri talenti dell'intelligenza. C'è chi, come Marianna Nardi (Empoli), cita a memoria passi del De amicitia di Cicerone per spiegare la sua passione per la filologia classica. Chi, come Jessika Zhang, di Prato ma originaria di Shanghai, è ancora indecisa tra la facoltà di matematica e fisica per l'università. In questo momento i corsi si sono spostati sulle montagne della Sila, in Calabria, a Torre Camigliati, e sono sei i toscani presenti, su una pattuglia di 90 ragazzi provenienti da tutta Italia. Qui gli studenti stanno assistendo a lezioni di astrofisica, storia dell'arte, economia, diritto e di molte altre discipline. Servirà loro per comprendere cosa fare da grandi? «Se ero convinta al 70% - dice ancora Marianna - dopo la lezione a cui ho assistito di Glenn Most (filologo classico docente della Normale, ndr), adesso lo sono all'90%». Leonardo Paoli, di Viareggio, da anni vive Bruxelles dove frequenta la scuola europea. «Io ho le idee chiare perché nella scuola che frequento a Bruxelles ci sono percorsi di orientamento fin dal primo anno di liceo. Io voglio fare fisica quantistica, e voglio farla alla Normale». La Normale ha selezionato i ragazzi questo inverno, chiedendo alle scuole superiori di tutta Italia di segnalare gli studenti più meritevoli della quarta superiore. Sono stati oltre duemila i nominativi inviati. Tra questi, la Normale ne ha scelti 450. Per i ragazzi "esclusi" dalle settimane di orientamento c'è la possibilità per la prima volta, grazie a Telecom Italia che collabora all'iniziativa, di assistere a un campione di lezioni da casa, via web. Scopo? Scoprire la disciplina che potrebbe diventare la propria passione. (r.f.)

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Per rabbia e per amore (Io che amo solo (sezione: Cultura)

( da "superEva notizie" del 26-07-2009)

Argomenti: Cultura

Per rabbia e per amore (Io che amo solo te) Mercoledì 29 luglio Adria Mortari e il Sonora Network Ensemble a "Un'Estate al MADRE" Mercoledì 29 luglio 2009, dalle 21.30, sul palco del Museo d'Arte Contemporanea Donna Regina (via Luigi Settembrini n. 79 80139, Napoli), nell'ambito della rassegna "Un'Estate al MADRE", prosegue la felice teoria di splendide interpreti femminili: Scatola Sonora Musicisti Associati infatti, presenta Adria Mortari & Sonora Network Ensemble in "Per Rabbia e per Amore (Io che amo solo te)". Adria Mortari, accompagnata dal Sonora Network Ensemble (Francesco D'Errico pianoforte e keyboards; Leonardo Massa violoncello; Paolo Cimmino percussioni), sempre perfettamente in bilico tra teatro e musica, ancora una volta, per questa sua performance al Madre, propone una scelta intelligente, di coraggio, ricercata, forse non per tutti di facile ascolto, ma di sicuro di gran qualità. E non è un caso che l'attrice-cantante, già diretta da registi del calibro di Castri, Trionfo, Martone, De Simone e Berio, anche quest'anno, il secondo per lei nella rassegna "Un'Estate al Madre", nell'appuntamento voluto e prodotto da SCATOLA SONORA MUSICISTI ASSOCIATI, non è un caso si diceva che alterni pezzi recitati, un florilegio di versi di Gaspara Stampa e François Villon, ad alcune tra le più belle canzoni di Sergio Endrigo. Dunque, nell'esibizione della Mortari, ancora una volta saranno felicemente in simbiosi il recitato e il cantato, entrambi strumenti scelti dall'artista per raccontare, col suo lessico creativo, un variegato pentagramma di umane emozioni, di sentimenti comuni, come la rabbia, l'amore, l'odio, declinati, urlati, cantati con rime scritte tra 400 e 500 e canzoni-poesie del 900. Adria Mortari, in questo show, chiama a raccolta tutta la sua ricca e diversificata esperienza artistica, il girovagare per i vari continenti e tra i differenti repertori musicali, passando dalla lirica, al teatro più classico sino a quello avanguardistico, dalla tradizione folk italiana e non solo, dalla canzone di protesta sino alla musica contemporanea. Numerosi anni di lavoro, ricerca e sperimentazione, mettendosi in gioco, rischiando, ma sempre ricevendo preziosi riconoscimenti da parte di pubblico e critica, cosa che di certo accadrà anche per l'esibizione del 29 luglio al Madre. Ingresso al live 10,00 Euro Info e prenotazioni: 081/19313016 Ufficio Stampa Scatola Sonora Musicisti Associati: Victoriano Papa cell.: 333/2824262 e-mail: victorianopapa@alice.it - Sergio Endrigo fu uno dei più noti cantautori italiani che, pur non essendo collegato a nessuna "scuola", fu spesso accostato agli autori di quella genovese. Nacque a Pola in Istria. Il padre, scalpellino, ma artista per vocazione, fu noto scultore a Pola e anche buon tenore autodidatta (cantò anche a Milano al "Dal Verme"). In Italia, dopo che Pola divenne iugoslava, si industriò facendo molti lavori diversi. A Venezia cantava le canzoni americane nei night. Cominciò a comporre le canzoni che avrebbe cantato quando fu ingaggiato da Ricordi nel '60. Nel '62 pubblicò la ancora oggi famosa "Io che amo solo te", che vendette subito 650.000 copie. Endrigo partecipò molte volte al Festival di Sanremo, vincendo primi e secondi premi nel '68, '69, '70, '73. Cantò in molti paesi nel mondo, con una predilezione per il Brasile. Collaborò con artisti importantissimi, come Vinicius de Moraes, Toquinho, Giuseppe Ungaretti, il paroliere Sergio Bardotti. Continuò a pubblicare dischi di successo ma poi gradualmente abbandonò il palcoscenico. Ritornò sulla ribalta nel 2000 fino alla sua morte nel 2005. Gaspara Stampa nacque a Padova nel 1523 in una famiglia di commercianti illuminati, a partire dal padre amante della musica e della poesia che fece apprendere ai figli. Alla sua morte, la madre Cecilia si trasferì a Venezia con i tre figli ancora piccoli. Insolitamente colta nella letteratura e nella musica, Gaspara fu portata dalla forte carica della sua personalità a vivere in modo libero. Bellissima, riconosciuta ottima cantatrice e poetessa, le saranno dedicate numerose opere letterarie. I romantici videro in lei una novella Saffo, anche per la sua breve vita vissuta in maniera intensamente passionale. L'amore per il conte Collaltino di Collalto, che durò circa tre anni (1548-1551) e si concluse con l'abbandono della poetessa che a causa di ciò attraversò una profonda crisi religiosa, fu fonte di intensa ispirazione. A Collaltino è dedicata la maggior parte delle rime di Gaspara che, concepite secondo il modello petrarchesco, costituiscono una delle più interessanti raccolte liriche del Cinquecento. Morì giovane nel 1554. François Villon (vero nome François de Montcorbier) nacque a Parigi nel 1431. Poeta francese dalla vita spericolata, in gioventù assassino durante una rissa, ladro e vagabondo, visse per lungo tempo come un bandito, emarginato e ricercato. Per quattro volte arrestato per episodi di malavita, fino a essere condannato a morte, fu sempre rilasciato, poi nuovamente catturato e imprigionato. In carcere scrisse le sue opere maggiori. Per il valore dei suoi versi e principalmente per il suo capolavoro poetico, i poemi raccolti nei "Testamenti" è ritenuto uno dei precursori della corrente letteraria dei maudits, i poeti maledetti. Le uniche fonti contemporanee di cui si dispone circa la sua vita, oltre alle sue opere, sono sei documenti amministrativi relativi ai processi cui fu sottoposto, l'ultimo dei quali datato 1463. È necessario, nell'analizzare la complessa figura di questo poeta, separare i fatti stabiliti con una certa attendibilità dalla leggenda Villon', alimentata dall'autore medesimo attraverso la sua produzione letteraria. La sua opera più conosciuta è "La ballata degli impiccati". Adria Mortari Diplomatasi attrice presso il "Piccolo Teatro di Milano", ha partecipato poi ad alcune sue produzioni anche come cantante. È stata interprete (sempre nella doppia veste di cantante-attrice) sotto la guida di numerosi registi (Massimo Castri, Aldo Trionfo, Klaus Michael Gruber, Mario Martone, etc.) di musiche di F.Carpi, K.Weill, M.Theodorakis, A.Annecchino, S.Liberovici, T.Schipa jr, P.Scialò. Per un lungo periodo si è occupata di musica etnica collaborando con il gruppo "Canzoniere Internazionale" come cantante e ricercatrice in vari Paesi dell'Europa e partecipando a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive. Chiamata ad interpretare da Luciano Berio i suoi "Folk Songs", sotto la sua stessa direzione ha partecipato a Festival nazionali ed internazionali, cantando al Mozarteum di Salisburgo, al Festival Internacional Cervantino de Guanajuato (Messico), al Teatro alla Scala di Milano, al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro Comunale di Firenze, all'Auditorium di Napoli per la stagione sinfonica della RAI, al Ravenna Festival e in alcuni altri teatri italiani. Dopo l'incontro con Roberto De Simone, è stata fra gli interpreti di tutte le maggiori composizioni del Maestro (La Gatta Cenerentola ,Carmina Vivianea, Stabat Mater, Requiem in memoria di P. P. Pasolini , Mistero e Processo di Giovanna d'Arco, Lauda intorno allo Stabat, Populorum Progressio) interpretando in ciascuna opera brani scritti appositamente per lei. Interprete di musica moderna e contemporanea, propone in concerto composizioni di Poulenc, Ravel, Satie, Stravinsky, Weill, Eisler, Berio, Petrassi, De Simone, Henze, Theodorakis. Tra le più recenti esibizioni, quella del maggio 2003 all' Auditorium di Roma (orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia diretta da Michele Campanella) nella Cantata profana per voce e orchestra Le Bal Masqué. Nella veste di autrice-regista realizza su commessa della Fondazione Festival Pucciniano nel novembre 2003 a Parigi lo spettacolo dedicato a Puccini "canto d'anime" di cui è anche protagonista con A. Cifrone, S. Secco, F. Gagliardi al Teatro degli Champs-Élysées nella Rassegna "Les Italiens" diretta da Maurizio Scaparro. Sempre in veste di autrice-interprete, nell'aprile 2004 è al Teatro "Carlo Gesualdo" di Avellino per il concerto-spettacolo "L'ultimo principe" Suggestioni sulla vita e la musica di Carlo Gesualdo da Venosa con Roberto Herlitzka voce recitante. Come protagonista in spettacoli di Teatro Musica contemporaneo si annoverano: "Veglia "(Oratorio per soli, coro e orchestra da camera - libretto di Giuseppe Conte, musica di Pasquale Scialò, regia di Mario Martone, realizzazione scenico-scultorea di Mimmo Paladino - allestimento "Città Spettacolo di Benevento", 1992); "Popolorum Progressio" (Cantata drammatica per soli, coro, voce recitante e complesso strumentale - testo tratto dalla enciclica Populorum Progressio' - musica di Roberto De Simone - Teatro Mercadante, Napoli 1994 Cattedrale di S.Nicola, Bari 2000); "Stabat Mater " (Sacra rappresentazione su testi di Jacopone da Todi, musica di Roberto De Simone con Irene Papas, Eurovisione Premio Italia - Teatro di San Carlo, Napoli 1996); "Quodlibet" (Azione scenico-musicale per coro, soli, gruppo da camera e live elettronico - testi di autori vari, musiche di Henryk Gòrecki, Arvo Pärt, Pasquale Scialò, Olivier Messiaen - Sala del Lazzaretto dell'Ospedale della Pace, Napoli 1996); "Piedigrotta Lunaire " (Concerto-Azione per soli, gruppi strumentali e coro - musiche di Francis Poulenc, Federico Odling, Ernst Toch, Pasquale Scialò - Sala del Lazzaretto dell'Ospedale della Pace, Napoli 1997); "Lamento di una Monaca" (Azione scenica per mezzosoprano, attori, coro e orchestra - testo di R.M.Rilke - musica di Pasquale Scialò - Claustro della Cittadella di Suor Orsola Benincasa, Napoli 1997); "Lauda Intorno allo Stabat" (Cantata per voci recitanti, mezzosoprano, tenore, coro e orchestra da camera di Roberto De Simone Sala G.Verdi del Conservatorio, Milano 1998); "I Pittagorici" (dramma in un atto solo su testo di Vincenzo Monti musica di Giovanni Paisiello Riduzione drammaturgica di A.Mortari - Teatro Apollo, Crotone 2000; "Parole cantate" (spettacolo-concerto con musiche di K.Weill H.Eisler testi di B.Brecht, regia di Alessio Pizzech, Livorno 2000); "Canto Mediterraneo"(spettacolo-concerto su musiche di M.Theodorakis, progetto drammaturgico di A.Mortari con Michele Placido voce recitante, Teatro Apollo, Crotone 2001); "La liberazione di Penelope e il canto di Ulisse" (spettacolo-concerto su musiche di B.Britten, progetto drammaturgico di A.Mortari, Teatro Apollo, Crotone 2002); "Vizi musicali e virtù teatrali del Signor B. Brecht" (spettacolo-concerto su musiche di K.Weill, progetto drammaturgico di A.Mortari, con Franco Di Francescantonio - Leuciana Festival, Caserta 2003); "Canto d'anime" (spettacolo-concerto su musiche di G.Puccini, scritto e diretto da A.Mortari con A.Cifrone, S.Secco, F.Gagliardi - Teatro degli Champs Elysees, Parigi 2003); "L'ultimo principe" (spettacolo-concerto multimediale sulla vita e la musica di Carlo Gesualdo scritto e realizzato da Adria Mortari con R.Herlitzka Teatro Carlo Gesualdo, Avellino 2004]; "Commedia Ridicolosa" [pastiche dalla Commedia dell'Arte, con testi di A.Mortari e rivisitazioni Pergolesiane e musiche originali di Antonello Paliotti. Regia di A.Mortari - Festival delle Ville Vesuviane e Festival Il Sorriso del Vulcano, Ercolano 2005]; "A la manière de il Quartetto Cetra" Festival delle Ville Vesuviane e Festival Il Sorriso del Vulcano, Ercolano 2006]; "Ombra d'emozioni Gioco di canzoni" Concerto-Spettacolo su poemi di J.Hernandez e M.Fernandez, musiche di A.Piazzolla e C.Gardel Rassegna UN'ESTATE AL MADRE, Museo d'arte contemporanea MADRE, Napoli 2008] Discografia Niccolò 1999 "Le chant masqué" musiche di E. Satie e F.Poulenc. Niccolò 2001 In collaborazione con Casa Ricoedi e l'Istituto Nazionale Tostiano di Ortona (Allegato alla Collana antologica a cura di Riccardo Allorto e Francesca Seller "CANTI POPOLARI E POPOLARESCHI nelle trascrizioni dell'Ottocento" RICORDI 2001) "THE NEAPOLITAN POPULAR SONG" Paolo Cimmino Paolo Cimmino è Docente per la Cattedra di Strumenti a Percussione presso il Conservatorio di Musica di Salerno. Insegna Tamburi a Cornice e Percussioni Indiane presso l' UM (Università della Musica) di Roma. Insegna " Elementi di Musica Etnica " presso Musicateneo dell'Università degli Studi di Salerno. Ha lavorato per dodici stagioni come Percussionista dell'Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli. Oltre alla formazione e agli studi di musica classica ha intrapreso e approfondito lo studio della musica " extracolta ", delle tradizioni popolari ed etnica, con Maestri del calibro di F. Konate, L. Conte, H. Laudin, R. Bhatt, S. Sunderasan, P. Chattarje T. Sankaran, G. Suresh. Ha lavorato con numerosi artisti e gruppi italiani tra cui Lucio Dalla ,Tony Esposito, Carlo Faiello, Marco Zurzolo, Tamburi del Vesuvio, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Marco Sannini, Rosario Jermano. Paolo è impegnato in diverse formazioni quali il Trio Shadows ( piano , cello, percussioni), Jingles & Frames (duo di percussioni e voce ), Clay Drum India ( duo di percussioni, con il m. Gatham suresh ), Percussion Drumming ( sestetto di percussioni di world music ). Ha, inoltre, la fortuna di collaborare con grandi artisti di diverse tradizioni e formazione Ganesh Kumar, Glen Velez, Lory Cotler, Gatham Sureh. Dal 2004 Paolo ha fondato, con altri musicisti e amici, la European Frame Drums Association con sede a Barcellona, dove si tiene l' E F D M, meeting annuale sui tamburi a cornice; www.framedrumseurope.org Nel 2006, Paolo ha pubblicato, per la casa editrice Note di Merito, "A new way of Playing Tamburello ", metodo didattico per tamburello. E' Endorsers per la Meinl Percussion. Leonardo Massa Inizia a Napoli lo studio del violoncello con il M Altobelli, e si diploma e perfeziona con maestri di fama internazionale come, M.Flaxsman, K.Haenkel, M.Centurione. Dal 1992 al 1997 segue corsi di musica da camera con K.Bogino, P.Vernikov, A.Pay. Si è perfezionato nella prassi esecutiva antica con Gaetano Nasillo e su strumenti a pizzico con Federico Marincola. Vincitore di concorsi nazionali ed internazionali collabora con vari ensemble (Daedalus, Europa Galante), partecipando a festival in Itali a e all'estero (Canada, U.S.A., Svizzera), e collaborando con istituzioni quali Teatro di San Carlo di Napoli , ed il Lirico di Palermo. Componente del complesso Media Aetas del M Roberto De Simone, ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI, Radio Europa, Rai International. Ha registrato per BMG Ricordi, Opus 111, Amadeus, Felmay, Konsequenz, Vigiesse. Francesco D'Errico Pianista compositore, si è laureato a Napoli, sua città natale, in filosofia. Tra i suoi maestri di musica ricordiamo Franco D'Andrea, Mike Longo, Steve Khun, Enrico Renna ed Antonio De Rosa. Jazzisticamente si é formato presso i Seminari Internazionali di Siena. Ha studiato in oltre in Francia ed a New York. D'Errico tiene concerti in numerosi jazz festivals in Italia ed all'estero (ricordiamo: Jazz in it, Pomigliano Jazz, Prishtina jazz festival) e clubs (ricordiamo: Otto jazz club Napoli, Le Caveau Losanna, Tonic New York, Project Issue Room New York), ha scritto musiche per il cinema il teatro e per la danza. Tra il 1990 ed il 2006 ha prodotto dieci album come leader: Lunaria; Tartana; Le Mille e una Notte; Riflessi e Ideati; Av. Of the Americas ,Napoletana, Specchio per le Nubi e Cappuccettorosso, Slow food music 5, Slow food music 4. Tra le altre sue collaborazioni artistiche ricordiamo quelle con: Eddie Gomez, Bob Moses, David A. Gross, Mark Ribot, Don Moye, Hartmut Geerken, Jim Pugliese, Markus Stockausen, Norma Winstone, Adonis, Ares Tavolazzi, Fabbrizio Sferra, Bruno Tommaso, Claudio Lugo, Marco Sannini, Dissonanzen, Daniele Sepe, Paolo Innarella , Carlo Lomanto, Antonio Onorato, Salvatore Tranchini , Marco De Tilla, Daniele Esposito, Mario De Paola e Enzo Nini . All'attività artistica D'Errico affianca con passione quella didattica. Ha insegnato presso il conservatorio di Foggia nei corsi sperimentali di musicoterapia. Collabora come direttore artistico e docente con l'ISMEZ (Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale del Mezzogiorno). Attualmente insegna Jazz presso il Conservatorio di musica "Carlo Gesualdo" di Potenza ed insegna presso l'ISFOM di Napoli (scuola di formazione per musicoterapisti). Alcuni suoi scritti sono apparsi su riviste specializzate tra le quali: Analisi Musicale (Ricordi Editore), Konsequenz (Liguori Editore) e JazzIt (Luciano Vanni Editore). In seno alla facoltà di filosofia di Fisciano (Sa) ha preso parte al convegno su Leibniz nel 2004 con una relazione su Leibniz e la musica poi pubblicata negli atti del convegno. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 26 luglio 2009 in: Prima del concerto » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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- "E' possibile un ricorso al Tar". (sezione: Cultura)

( da "Corriere dell'Umbria" del 26-07-2009)

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- “E’ possibile un ricorso al Tar”. Il preside di Giurisprudenza Mauro Bove sulla “retrocessione” dell’ateneo decisa dal ministero. Invito a tutte le forze del territorio per fare quadrato intorno all’Università. PERUGIA26.07.2009 indietro Mauro Bove Il preside di Giurisprudenza interviene sul declassamento dell’Ateneo ritenuto non più “virtuoso” “Valutare in base al merito è principio corretto. Nessuno può affermare il contrario. Però bisogna smetterla di sbandierare come oggettivi criteri su cui molto c’è da dire e che sono applicati in modo opinabile. A mio parere ci sono gli estremi per ragionare su un ricorso al Tar”. Il preside di Giurisprudenza Mauro Bove è irritato. E non lo nasconde. Non gli va giù la bocciatura dell’Università di Perugia retrocessa dal ministero nel pattuglione degli atenei da pollice verso, quando sino a pochi mesi fa era, sempre dal Miur, collocata tra le accademie virtuose. Bocciatura ingiusta, dice. E così la cornetta del telefono s’infiamma mentre il professore, ordinario di diritto processuale civile, fa le pulci a quei parametri nuovi. O almeno a quello che si sa di loro. Privilegiano politecnici e università specialistiche, commenta. Critica peraltro già mossa dal rettore Francesco Bistoni e dall’economista Loris Nadotti, delegato per il bilancio. Allora preside, ci faccia capire: in base a quali elementi parla di un possibile ricorso al tribunale amministrativo? “Non è chiaro, anzi direi che è piuttosto misterioso, il passaggio dai criteri applicati dal ministero, dai suoi comitati di valutazione, ai numeri finali. Secondo quale coerenza? Non si sa. La congruità di quei parametri andrebbe verificata, come anche la loro applicazione in concreto. Quali critiche muove in sostanza? “Trovo che privilegino i settori scientifici della ricerca. Quindi i politecnici. La loro ricerca ha come platea il mondo. E’ il presupposto di scelta ad essere sbagliato: si tiene in considerazione ciò che serve di più al mercato. E’ eticamente sbagliato. Allora diciamo la verità, come invita Papa Benedetto XVI nella sua Caritas in Veritate. Servono un’economia e un mondo etico. Io dico che quei parametri di valutazione non tengono conto del contesto produttivo e sociale in cui viviamo. Noi come altre Università. Non siamo nella ricca Padova, nella ricca Trento. Qui il sostegno che viene dal territorio è diverso; ovvio che i giovani laureati facciano più fatica a trovare lavoro in tempi brevi. Eppure, questi sono i criteri di valutazione. Poi la didattica... lì scivoliamo nell’assurdo e pure nell’offensivo”. Dica pure. “Come si fa a sostenere che noi docenti non sappiamo insegnare se i ragazzi non superano il giusto numero di esami nei tempi prescritti? Nei politecnici si seleziona in entrata, non c’è dispersione. Ma se devo prendere tutti è inevitabile incappare in difficoltà, in rallentamenti. O si vuole il 18 politico? Il professore che promuove tutti per non avere grane? Io sono per una università pubblica aperta, con corsi accessibili. Oppure dobbiamo diventare tutti di élite? Con test d’ingresso, tante tasse... E poi luniversità è per i giovani ma anche per chi ha più anni e ama lo studio, il sapere. Ho un amico avvocato che si è laureato in filosofia per puro diletto”. Tornando al nostro ateneo, quale situazione dopo il taglio di dieci milioni al bilancio di previsione? “Siamo una bella Università, ma siamo anche all’ultimo buco della cinghia. Abbiamo tagliato il tagliabile. Faccio un esempio spicciolo. Il cortile della facoltà, a Giurisprudenza, lo puliamo da noi. Grazie alla buona volontà di alcune meritevoli persone. Non ho soldi per comprare i libri della biblioteca. Insomma, la canna del gas. Ma ci sono tanti che lavorano con passione. Professori, ricercatori, assegnisti, personale non docente. L’Università è anche questo”. Gli studenti hanno protestato per il recente aumento delle tasse. “Capisco. Ma era inevitabile aumentarle. Siamo quasi al collasso. Lo sa che da oltre cento borse di dottorato siamo scesi a trentatré fra tutte le facoltà?”. Come vede il futuro, preside? “Di sicuro non roseo. L’Università di Perugia è un bene dell’intera regione. Allora è necessario che tutte le forze istituzionali, sociali ed economiche si stringano intorno a noi per fare quadrato, e venirne fuori insieme” Donatella Murtas

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