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Report "Cultura" 22-25 maggio 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Progettto GAIA ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: GAIA impegna docenti, ricercatori e tirocinanti delle strutture che hanno aderito al progetto. La formazione professionale dei diversi operatori sotto la guida di personale altamente qualificato, gli aspetti scientifici perseguiti attraverso l?elaborazione di specifici protocolli e la valutazione di parametri obiettivi,

Come valorizzare le Piccole e Medie Imprese. Seminario alla Facoltà di Economia ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ambito della quale opera da tempo uno staff di collaboratori del docente anche nella direzione di elaborare studi e ricerche aventi ad oggetto le Politiche dell?Unione Europea a sostegno delle Imprese e, in particolare, delle PMI. >> Al fine di rafforzare tale attività, sono in fase di istituzione dei Premi di Laurea, patrocinati e finanziati da Confartigianato Imprese Perugia,

Siglato un accordo tra Unicam e il Comune di Montelupone ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del vicesindaco Giuseppe Ripani e dei docenti Unicam Federica Ottone e Nicola Pinto, prevede la redazione di un manuale di buone pratiche da distribuire ai cittadini e alle imprese del centro storico di Montelupone, finalizzato ad incentivare comportamenti virtuosi e ad indirizzare le opere di ristrutturazione verso interventi che abbiano una dichiarata valenza ambientale.

Castro Laurenziano: uno spazio verde e un centro polifunzionale per l'Università e per il quartiere ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente della Sapienza e uno dei padri dell?archeologia italiana. La cerimonia avrà inizio alle ore 11. Interverranno il rettore Luigi Frati, il direttore amministrativo Carlo Musto D?Amore, il presidente del III Municipio Dario Marcucci. Nel corso della cerimonia sarà scoperta la targa dedicata a Bianchi Bandinelli.

I disegni ritrovati di Giovanni De Min raccolti in un volume ( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: perfettamente integro firmato Giovanni De Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana Francesca Bottacin, docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in stile neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il ritratto di Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni canto della Gerusalemme Liberata.

Lombroso a Torino, cento anni dopo la teoria del delinquente ( da "Stampa, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia della medicina all'Università dell'Insubria, affronterà invece le «Presenze del pensiero di Lombroso nelle dottrine mediche del 900». Nella sessione presieduta da Giusppe Poli, ex presidente dell'Accademia di medicina, Alessandro Bargoni, che insegna Storia della medicina a Torino, ricorderà «Cesare Lombroso e l'

VENERDI' 22 Ictus oggi CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-1... ( da "Stampa, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente dell'Università di Torino, associato onorario degli Amici del Museo. Ingresso libero. Info 011/6300611 o 331/660557. Mont Blanc ARCHIVIO DI STATO, PIAZZETTA MOLLINO, ORE 17,30 Lettura su "L'invention du Mont Blanc dans le Royaume de Sardaigne a la veille de la Revolution Francaise", introduzione di Pietro Crivellaro.

Morelli e gli antichi echi delle Alpi ( da "Trentino" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: lei è regista di film etnografici, e poi è docente in corsi master di varie università italiane e del Conservatorio di Trento. Cosa sta girando quest'anno? «Attualmente sto lavorando a tre film. Il primo riguarda il "Circo della memoria" (mia moglie Alessandra ha scritto un volume sull'argomento, già arrivato alla seconda ristampa;

Mito e storia delle donne d'Europa con la sociologa Nira Yuval-Davis ( da "Stampa, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docente all'Università di East London, Yuval-Davis lavora sulla relazione tra identità di genere, religiosa ed etnica e nuove forme di cittadinanza. L'appuntamento è preceduto - dalle ore 9 - da un seminario sulle migrazioni femminili nel continente europeo e il loro ruolo nell'Europa dall'ultimo dopoguerra a oggi.

La cultura a ogni età Informatica e inglese ( da "Stampa, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nacque così nel 1900 a Torino la prima Università Popolare i cui fondatori furono: il Senatore a vita Prof. Pio Foà, il Prof. Herlitzka, il Rag. Donato Bachi. L'Università svolse felicemente il suo compito con illustri docenti fino al 1930 quando il governo fascista decretò di trasformarla in «Istituto di cultura fascista».

"Il terrorismo sia considerato come crimine contro l'umanità" ( da "Stampa, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e il docente all'Università di Torino, Edoardo Greppi. «Il terrorismo colpisce vittime, familiari e tutta la comunità - hanno spiegato -, può essere equiparato a un crimine di guerra (crimina iuris gentium)», e come tale di competenza del Tribunale Internazionale Penale, istituito dalle Nazioni Unite, con sede all'Aia.

Manager-docenti in cattedra gratis all'università ( da "Stampa, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti - dice il preside Aldo Martelli -. Però non è possibile assumere docenti perchè i concorsi sono bloccati e il turn over è limitato soltanto al 50 per cento delle cessazioni che nella nostra università, molto giovane, sono poche». Martelli aveva adombrato la possibilità di istituire il numero chiuso: «Ma rischia di essere un deterrente troppo forte e ci spiace mandare via

i disegni ritrovati di giovanni de min raccolti in un volume ( da "Mattino di Padova, Il" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: perfettamente integro firmato Giovanni De Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana Francesca Bottacin, docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in stile neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il ritratto di Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni canto della Gerusalemme Liberata.

chiude il centro dei bambini down - sonia papuzza ( da "Repubblica, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Adesso alterno il pubblico al privato: almeno una volta al mese vado all´Imi per fare vedere ai medici i progressi della bambina. Il centro già adesso funziona a metà con i pochi soldi che ha, se lo chiuderanno io dove porterò mia figlia per la logopedia? Mi sono informata all´Ausl: c´è una lista d´attesa di tre anni.

rettorato, segrè tiene tutti in sospeso "deciderò nelle prossime 36 ore" - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università che catalizza energie positive, mossa dallo sdegno per le cose che non vanno e il coraggio di poterle cambiare». Il docente ribadisce la sua linea di discontinuità: «E´ finalmente emersa la mia autonomia da tutto e da tutti». L´appello di Ivano Dionigi è «a guardare avanti»: «Questa è una nuova stagione che ha bisogno di tutti»

Il cemento simpatico che cancella i "writers" ( da "Stampa, La" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: scomporre ed eliminare gli agenti inquinanti, rendendoli innocui», racconta Salvatore Coluccia, docente di Chimica e coordinatore del gruppo di ricerche sulle nanotecnologie. Le sperimentazioni dimostrano che abbatte anche sostanze organiche vegetali, solventi, di quelli utilizzati nelle officine, e vernici. Basta stenderlo su una parete.

Professoressa a Kingston ( da "Unita, L'" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ha studiato a Milano, Londra ed Oxford. Il suo ultimo libro sulla cultura e ideologia della social democrazia nel dopoguerra è stato pubblicato nel 2007 dalla Manchester University Press. ILARIA FAVRETTO DOCENTE STORIA EUROPEA CONTEMPORANEA Chi

Aumenta la spesa per la salute ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pubblico & privato. Dati di Fondazione Farmafactoring Aumenta la spesa per la salute Sara Todaro ROMA Cresce la spesa sanitaria sostenuta di tasca propria dai cittadini: tra il 2005 e il 2007 è aumentata complessivamente del 15%, ma nelle Regioni con i Piani di rientro in itinere a subire il contraccolpo sono soprattutto le famiglie meno abbienti.

Tremonti: la previdenza solo al momento giusto ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico sul privato, o il privato sul pubblico, ma pubblico e privato insieme fusi nell'idea equilibrata dell'economia sociale di mercato». Poi un bilanciodell'azione anticrisi messa in campo finora. Si è tentato di mantenere in vita i servizi fondamentali del welfare, «che sono come l'aria, ti accorgi che sono fondamentali quando mancano e noi abbiamo cercato di non far mancare

( da "Corriere della Sera" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente universitario, per rafforzare il concetto di contaminazione. È la pronuncia del suo cognome (Rashdie o Rushdie? Pare che lui avesse indicato entrambe le dizioni, rispettivamente a due diversi interlocutori) a suggerirgli una considerazione: anche i nomi storpiati sono la conseguenza dell'attraversamento di due culture.

A MILANO TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA BIODIVERSITÀ: 16 GIORNI DI EVENTI SUI PAESAGGI NATURALI, SUGLI ECOSISTEMI E SULL'AGRICOLTURA NELLE GRANDI CITTÀ ( da "marketpress.info" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti, studiosi e scienziati occupano una fetta sostanziale degli appuntamenti del Festival dall´altra non si è potuto fare a meno di far incontrare i temi della natura al fascino della letteratura. Seconda novità di quest´anno sono infatti gli appuntamenti con alcuni importanti autori della collana ?

Accordo obbligato tra Zidda e Deriu: ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: garantendo i servizi ed i contratti con docenti, fornitori e cooperative e potrà ricevere i finanziamenti di cui è destinatario», mentre gli assessori alla Cultura Teresa Pintori per il Comune e Franca Carroni per la Provincia coadiuveranno il commissario liquidatore e cureranno i rapporti con la Regione e le Università sarde.

ateneo, 24 lauree in meno ( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: opera di razionalizzazione dell'offerta e di distribuzione oculata dei carichi didattici dei docenti, che al contempo preserva l'ampia varietà di percorsi di studio offerti dal nostro ateneo». Si è arrivati a questa scelta dopo che il decreto ministeriale 270 dell'allora ministro Letizia Moratti chiedeva una razionalizzazione dei corsi di laurea.

alla madonnina arriva la finanza - donatella francesconi ( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico-privata, Alessandro Volpe che spiega: «Hanno voluto i contratti di assegnazione dei posti barca e hanno portato via tutti quelli che erano stati firmati». Volpe prosegue affermando di «essere abbastanza tranquillo» e di collegare la visita della guardia di finanza agli esposti presentati dai diportisti con i quali la Viareggio porto ha un braccio di ferro che dura da mesi

Aumenta la spesa privata per la salute ( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ma i dolori del pianeta sanità non finiscono qui: sotto la lente anche il nodo pubblico-privato e l'inquietudine dei manager del settore, che si scoprono strangolati dalla politica. Ad analizzare il disagio di questi ultimi è stato il Censis, in una indagine condotta in collaborazione con la Fiaso tra 51 direttori generali di Asl e aziende ospedaliere.

cervelli dall'estero? più sono bravi più le lobby cercano di mandarli via - carlo bartoli ( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: in passato hanno prestato alcuni servigi ad alcuni docenti». Occorrono regole che obblighino a comportamenti più virtuosi? «Penso che ci debbano essere delle regole base da rispettare, come quella di impedire ai dottorandi di ricevere un'offerta di lavoro dalla stessa università, almeno per alcuni anni.

alla scuola sant'anna le idee per essere più competitivi ( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: ossia fuga di cervelli e competizione per i talenti: questo è il titolo dell'undicesimo convegno europeo della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Nel corso dell'iniziativa, che si terrà domattina a partire dalle 9,30 nell'aula magna della Scuola Sant'Anna di Pisa, si cercherà di capire quali siano le politiche per favorire l'immigrazione altamente qualificata.

I rettori sollecitano Palazzo Civico "Aiutate gli studenti a trovare casa" ( da "Stampa, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: coordinatore dello Iuc e docente della facoltà di giurisprudenza - dimostra i passi avanti fatti in questi mesi». L'audizione è servita ai due rettori e a Mattei per ribadire l'importanza del progetto che punta a fare di Torino una «città della conoscenza», definizione altisonante che, in buona sostanza, significa coordinare investimenti e strategie su un settore,

Palazzo Nuovo fa tris ( da "Stampa, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: riservate principalmente a docenti e post-doc in arrivo da fuori Torino) e 700 metri quadri di asilo nido per i figli di studenti, docenti, dipendenti e non solo. Potrebbe anche essere la sede della nuova Scuola superiore dell'Università, che sta per essere varata. «Questo è il primo passo della riqualificazione dell'asse principale del Campus urbano dell'

Stipendio rettore da 186 mila euro ( da "Trentino" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Tutti dati della Lub: docenti strapagati Stipendio rettore da 186 mila euro BOLZANO. Gli stipendi di professori e ricercatori di ruolo costano all'università di Bolzano sette milioni all'anno. E se si aggiungono anche i compensi dei docenti a contratto (circa settecento in tutto), la spesa lievita di ulteriori 10,5 milioni.

OSPEDALE DI CORTINA ( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cultura

Abstract: della sperimentazione regionale sulla gestione mista pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo, il sindaco del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una lettera a Galan, indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE PER TRE TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4, Trieste-Venezia, nel tratto autostradale Latisana-

Lauree a Treviso il posto è sicuro ( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: piuttosto che le lingue o i processi di internazionalizzazione - spiega Loriana Pelizzon, docente di Politica Economica che ha coordinato l'incontro - per questo servono specializzazioni e studio, offerte dall'università». Nonostante la crisi attuale, per gli studenti che escono da economia non sembra esserci flessione nell'offerta di lavoro.

VERSO UN PASSATO CUPO ( da "Unita, L'" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ogni dichiarazione, ogni comunicazione, ogni orizzonte della vita pubblico-privato del nostro paese. L'Italia si è staccata dal continente democrazia occidentale, per diventare un sub continentino che va alla deriva verso un passato di vergogna ridicolmente tragico. È ora che tutta l'opposizione si opponga.

Accademico di Francia con la passione del '600 ( da "Unita, L'" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Accademico di Francia con la passione del '600 Docente al Collège de France, membro dell'Académie française, Fumaroli è uno dei maggiori storici e interpreti della letteratura e della civiltà, in particolare francesi, del '600 e del '700. Dal 1986 è docente al Collège de France; dal 1995 membro dell'Académie française, al posto che fu di Eugène Ionesco.

il bilancio di profumo e la sfida del preside - ottavia giustetti ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università pubblica, ringiovanimento del corpo docente. Parole d´ordine per Firrao: risorse umane, università pubblica, responsabilità verso i precari, massima concretezza, opportunità ai giovani, dovere di far sentire la nostra voce, limitare le costose consulenze esterne, accoglienza per gli studenti.

iPhone obbligatorio all'universita' ( da "superEva notizie" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: memorizzare fino al triplo delle informazioni trasmesse dai docenti in aula. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 23 maggio 2009 in: Telefonia mobile » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

cesaro: sogno la grande napoli senza steccati tra centro e periferia - luigi cesaro ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: devono occuparsi della programmazione e del controllo, mentre il privato deve dedicarsi alla progettazione, all´esecuzione e alla gestione; il sistema di partenariato pubblico-privato merita di vivere una nuova stagione di rilancio. Insomma, il pubblico fa il pubblico, il privato fa il privato: questa è la rivoluzione che abbiamo in mente di attuare.

una fondazione di privati rilancia capri - stella cervasio ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: mai finora conseguita ad opera di privati, e neppure di istituzioni miste pubblico-private, sull´isola. Eppure, quella di valorizzare Capri da parte dei suoi abitanti è un´intenzione antica. Basta pensare al Convegno sul paesaggio di inizio secolo promosso da Edwin Cerio, che fu sindaco, ma soprattutto abitante eccellente di Capri.

Università, dopo il voto è caccia alle alleanze ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il docente di Economia aziendale Giovanni Melis. Vengono considerati fuori gioco gli altri due candidati del primo turno, l'ex preside di Scienze politiche Raffaele Paci e l'economista ex presidente del Banco di Sardegna Antonio Sassu (81voti), che però congela, giudicandola «prematura», ogni previsione sul suo conto.

"fine vita", opinioni a confronto al ducale medici e costituzionalisti ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente dell´Università Cattolica di Milano, il professor Mauro Ceroni, neurologo, docente dell´Università di Pavia, ai quali si aggiungerà la testimonianza della dottoressa Silvie Menard, oncologa. L´approfondimento scientifico del convegno avrà un taglio volutamente divulgativo pur affrontando i più rilevanti aspetti giuridici e medico scientifici dell´

fuga dei cervelli interviene de benedetti ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Pagina IX - Firenze Sant´Anna Fuga dei cervelli interviene De Benedetti Oggi (ore 9,30) alla Scuola Sant´Anna di Pisa, il convegno della Fondazione Rodolfo Debenedetti sulla fuga dei cervelli e sui flussi migratori ai tempi della recessione. Interverrà anche il presidente della fondazione, Carlo De Benedetti.

come attirare i "cervelli" ( da "Tirreno, Il" del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Istruzione dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, la discussione prenderà spunto dall'analisi di due rapporti sui costi e benefici della "fuga di cervelli". Saranno presentati i risultati di un'indagine esclusiva curata dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti sugli studenti stranieri iscritti a dottorati in Italia.

omaggio al prof madrignani ( da "Tirreno, Il" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente della Scuola Normale Superiore, di Aldo Maria Morace, dell'Università di Sassari, e dello scrittore Vincenzo Consolo. La professoressa Elena Salibra leggerà una poesia. Porteranno i loro saluti Alessandra Pesante, direttrice della Biblioteca universitaria, Fabiana Angiolini, della Commissione cultura della Regione Toscana,

codice etico, questo sconosciuto lo ignora il 70% degli studenti - fulvio di giuseppe ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il problema dei codici etici nell´Università". Una riflessione su un codice, nato per evitare evidenti distorsioni nei comportamenti soprattutto del corpo docente, che ha offerto vari spunti ai relatori. «Gli studenti non sanno dell´esistenza del codice - ha sottolineato il professor Nicola Colaianni - ma non sanno neppure per cosa sia nato,

barriere e barricate tra utopie e libertà - stefano bigazzi ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: storia e politica nelle lezioni magistrali di docenti universitari italiani che insegnano in Europa e Usa STEFANO BIGAZZI Metaforico e concreto, ultimo baluardo cui affidarsi all´estrema difesa, attiva e passiva. Il muro. Per impedire l´accesso di forestieri, stranieri, nemici e idee, queste spesso più pericolose delle persone.

università e aziende hanno bisogno di cervelli e inventori ( da "Tirreno, Il" del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Pagina 11 - Livorno Università e aziende hanno bisogno di cervelli e inventori Il convegno che si è tenuto a Villa Letizia sullo sviluppo della piccola e media impresa «Innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico» il tema dell'incontro organizzato dal Centro Europe Direct LIVORNO.

se giocare a carte aiuta il cervello a non invecchiare - alessandra retico ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Università della California, Irvine. «E dopo decenni ci stanno appena cominciando a insegnare cos´è importante nei loro geni, nelle loro routine, nelle loro vite». Usare il cervello conta. «Ma il fattore sociale è cruciale». Le carte, il bridge, sarebbero una buona sintesi di esercizio cognitivo e insieme di relazione umana:

in fuga dall'italia anche i cervelli stranieri - roberto mania ( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Economia In fuga dall´Italia anche i cervelli stranieri Solo il 6% decide di restare dopo aver conseguito il dottorato Una ricerca della Fondazione Debenedetti. Boeri: immigrazione vista come minaccia ROBERTO MANIA ROMA - I talenti non ci piacciono. Con quelli stranieri adottiamo una specie di "respingimento soft": prima li facciamo arrivare (

Finanza negli studi e a casa di medici e dirigenti ( da "Corriere delle Alpi" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico-privato), siano stati ricoverati più volte e in maniera ripetuta anche quando non ve ne fosse effettiva necessità sanitaria. Almeno questa l'ipotesi sulla quale sta lavorando la magistratura (l'indagine è coordinata dal pubblico ministero Massimo De Bortoli) e sulla quale continuano i sequestri di documentazione delle Fiamme gialle bellunesi.

ospedale di cortina ( da "Mattino di Padova, Il" del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: della sperimentazione regionale sulla gestione mista pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo, il sindaco del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una lettera a Galan, indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE PER TRE TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4, Trieste-Venezia, nel tratto autostradale Latisana-

Ecco l'area che ci fa socievoli Quando gli altri sono una droga ( da "Repubblica.it" del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: condotto dal Centro Mente Cervello (CIMeC) dell'Università di Trento, dall'Institut des Sciences Cognitives (CNRS) di Lione e dall'Università Pompeu Fabra di Barcellona ha dimostrato che non solo esiste un legame tra lo sviluppo di queste aree e la nostra predisposizione a stare con gli altri, ma che le modalità di iterazione sociale variano a seconda della conformazione del cervello,

Rivoluzione nell'imbottigliamento "Santero vini"conquista il mercato ( da "Stampa, La" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: a alla società pubblico privata "Psp", che sarà il suo braccio operativo». Alla Santero regna la convinzione che la qualita' dei prodotti inizi già nel vigneto: vengono vinificate le uve delle 5 aziende agricole di proprietà della famiglia, ma anche uve acquistate da oltre trecento viticoltori locali, in totale oltre 500 ettari di moscato,

Gli omaggi di Arco al suo benefattore ( da "Trentino" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente preso l'Università di Padova e autrice del libro «Le identità corporee. Quando l'immagine di sè fa star male», edito da Giunti. VITA SERENA Visita alla mostra sugli olivi Lega Vita Serena propone per giovedì 28 maggio alle 15 una visita guidata della dottoressa Fiorenza Tisi alla mostra «Olivi a confronto» allestita presso il Casinò municipale.

bittante, trasparenza al potere - ernesto milanesi ( da "Mattino di Padova, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Responsabilità dei governi che hanno vincolato dall'alto il numero minimo di docenti e quello massimo di studenti. A Padova abbiamo 14 mila matricole con un centinaio di corsi: significa una media di 150 studenti. Ma non abbiamo un Ateneo virtuoso? L'autonomia delle Università è cambiata all'epoca della Finanziaria di Ciampi.

fondazioni: c'è chi è riuscito a trovare i soldi - ferdinando meacci ( da "Mattino di Padova, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Padova riprendono domani presso la Facoltà di Farmacia, la Sala delle Edicole in Piazza Capitaniato e i Dipartimenti di Scienze Statistiche e di Scienze Economiche. Ai numerosi incontri con gruppi di docenti già svolti o programmati seguiranno le tre assemblee elettorali previste dal Regolamento di Ateneo e infine le votazioni con ballottaggio conclusivo il 26 giugno.

qualificare i percorsi formativi più innovativi - giuseppe zaccaria ( da "Mattino di Padova, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e un lavoro soddisfacente: una recente ricerca di tre docenti del nostro ateneo, coordinati da Luigi Fabbris, segnala a questo proposito che al netto delle caratteristiche individuali, i laureati dell'area "scienza della vita" ottengono più facilmente un buon lavoro; seguono quelli delle aree scientifica, sociale e tecnica.

NASCE IL MUSEO MAGRITTE È stato inaugurato ieri a Bruxelles il Museo Magritte, posto nello h... ( da "Unita, L'" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: nata grazie a un partenariato pubblico privato, secondo le previsioni ospiterà 700 mila visitatori l'anno. Capri, no ai turisti «scemi» «I turisti ricchi e scemi non li vogliamo»: così ieri il sindaco di Anacapri alla presentazione della Fondazione Capri, nata per promuovere la cultura e il turismo culturale nell'isola.

Anche le Acli mollano Franceschini ( da "Tempo, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Economia politica presso l'università di Tor Vergata e direttore del portale della Fondazione www.benecomune.net, terrà una relazioni sulla crisi economica. Relazione in cui, pur sottolineando le debolezze del nostro sistema Paese, spiegherà che l'Italia sta reagendo meglio di altri al terremoto che ha investito l'

fuga di cervelli, al s. anna va meglio - marco barabotti ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Pisa Fuga di cervelli, al S. Anna va meglio La direttrice Carrozza: dai paesi extraeuropei ne viene il 38% in più Il ministro Gelmini: la migrazione intellettuale va difesa MARCO BARABOTTI PISA. «Vedo che qui alla Scuola Sant'Anna c'è un ambiente straordinario dal punto di vista della serenità e della voglia di sapere.

centinaia di persone ad assistere alla lectio magistralis di bertini ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: alla lectio magistralis di Bertini Il docente ha parlato del rapporto tra economia aziendale e management auspicando la loro integrazione PISA. Centinaia di accademici provenienti da tutta Italia sono stati ospiti della facoltà di Economia dell'ateneo pisano per assistere alla lectio magistralis del professor Umberto Bertini, considerato un maestro di strategia e politica aziendale.

cari candidati, quanti ricercatori assumerete? - roberto d'alimonte ( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pagina I - Firenze Università In 3 anni in pensione il 12,7% dei docenti. Che politica sarà scelta? Cari candidati, quanti ricercatori assumerete? ROBERTO D´ALIMONTE Tra la fine dell´attuale anno accademico e quello 2011-2012, l´ università di Firenze perderà 278 docenti su 2187, il 12,7 % del totale.

troppi ordinari, pochi ricercatori primo nodo per i candidati-rettore - roberto d'alimonte ( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pochi ricercatori primo nodo per i candidati-rettore Ad Agraria c´è un docente ogni 10 studenti e a Psicologia uno ogni 75 Il futuro dell´università è nei giovani, quelli che oggi stanno fuori o ai margini ROBERTO D´ALIMONTE (segue dalla prima di cronaca) E´ razionale che ad Agraria ci sia un docente ogni 10 studenti mentre a Psicologia ce ne sia uno ogni 75?

concorso annullato, anzi no e la professoressa salì in cattedra - franca selvatici ( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Questi alcuni dei commenti che circolano fra i docenti della facoltà di Scienze Politiche dopo che «Repubblica» ha dato notizia della interrogazione del deputato Pdl Guglielmo Picchi sulla chiamata a Firenze, il 19 ottobre 2005, della professoressa Anna Carla Nazzaro quale docente di diritto privato a Scienze Politiche quando Rogari era preside.

rettorato, segré si ritira "ma non ho nulla da offrire" - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ILARIA VENTURI «ORA lascio il campo, ma anche una visione di università». E i 414 voti conquistati. Andrea Segrè rinuncia alla corsa al rettorato con una lettera inviata ieri mattina ai docenti. Una decisione attesa, dopo che il preside di Agraria aveva riconfermato il quarto posto al secondo turno delle elezioni del rettore.

"I giovani e lo sport" se n'è parlato a Sizzano ( da "Stampa, La" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di fisiologia, direttore scientifico dell'Istituto di Scienza dello Sport del Coni, direttore del Dipartimento di Biomeccanica, titolare dell' Insegnamento di Valutazione Funzionale degli Sportivi presso le scuole di specializzazione in medicina dello sport per medici dell'Università' "La Sapienza" di Roma,

vivaismo mediterraneo, esperti a confronto ( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: scientifico al quale è annunciata la partecipazione di docenti universitari come Barbara De Lucia dell´ateneo barese, Daniela Romano dell´Università di Catania, Alfonso Sciortino di quella di Palermo. Presenti, fra gli altri, anche il rettore dell´Università di Bari, Corrado Petrocelli, e Maurizio Lapponi, presidente dell´Associazione nazionale vivaisti esportatori.

L'Orchestra Sinfonica celebra Haydn ( da "Corriere della Sera" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: presidente dell'Ente dello spettacolo, direttore scientifico del corso Anicec, docente di Semiotica degli Audiovisivi alla Lumsa e di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense. Le celebrazioni per il bicentenario della morte di Haydn, proseguiranno domenica 31 maggio e lunedì primo giugno.

Anoressia, una minaccia che si muove a passo di danza ( da "Corriere della Sera" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: le caratteristiche di leggerezza sono fondamentali spiega Anastasia Sardo, docente di psicologia applicata alla danza all'Università di Siena ; e la danzatrice, soprattutto nel balletto classico, deve conformarsi ad un ideale di corpo con canoni precisi se vuole superare certe difficoltà imposte dalla tecnica. Altro motivo è che il balletto non fa calare di peso.

pisa - marco barabotti ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Se è vero che i laureati stranieri snobbano l'Italia - ne arrivano di più in Turchia - la Scuola S. Anna è in controtendenza. Lo ha detto la direttrice Maria Chiara Carrozza durante il convegno europeo "Brain drain and brain gain" sulla fuga dei cervelli e la competizione per i talenti.

ma gli stranieri studiano e vanno via ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Italia ha una duplice questione di fuga di cervelli perché, oltre a perdere giovani studenti promettenti, fatica moltissimo ad attrarre talenti dall'estero», ha affermato in un messaggio inviato al convegno il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «Penso sia giunto il momento - ha aggiunto - che anche l'Italia adotti politiche che non scoraggino l'

morte sicura per 120 corsi ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: percorsi di studio insieme ad una carenza di personale docente, ha operato con un salvataggio in extremis: invece della soppressione (come per i quattro corsi) si è scelta la strada di agganciare il corso di studio ad un altro con percorsi didattici sinergici. In questo modo, da due corsi ne è nato uno che aveva - ecco la scappatoia - i requisiti voluti dal decreto ministeriale 270.

"Che genere di immaginario, scelte di studio, stereotipi di genere e orientamenti verso scienza e tecnologia" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Paolo Zurla (Presidente del Polo Scientifico-Didattico di Forlì) e i docenti universitari che hanno condotto l?indagine: la dott.ssa Laura Gobbi, il dott. Nicola De Luigi e la dott.ssa Nicoletta Santangelo. All?evento seguirà una pubblicazione scientifica sempre patrocinata dalla Commissione UNESCO. BUR.IT 25.

Il saluto di Mazzarolli all'Istituto Veneto ( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sono stati eletti soci effettivi quattro docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi, ordinario di Astrofisica, Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe Ricceri, ordinario di Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia Generale. Sono stati eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini, ordinario di Idraulica a Trento,

UN RIDIMENSIONAMENTO A FIN DI BENE ( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: quando la classe docente che decideva aveva alle spalle una formazione ben più compatta e condivideva la tesi che l'università dovesse rifuggire dalle labili specializzazioni, esili sul piano dei metodi e di incerto futuro sul piano occupazionale. Tanto più il mondo del lavoro diventa frammentato e mutevole, tanto più la formazione universitaria deve attestarsi sui fondamentali:

serrano (idv) nel mirino svastiche, croci e scritte razziste sui manifesti elettorali a piazzola - paola pilotto ( da "Mattino di Padova, Il" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente all'Università di Padova ed è stato commissario del ministro della salute Livia Turco. A Piazzola è stato assessore nella giunta Cavinato e proprio durante il suo mandato è stata istituita la consulta delle comunità straniere che tuttora è un singolare esempio di partecipazione e integrazione.

il saluto di mazzarolli all'istituto veneto ( da "Mattino di Padova, Il" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sono stati eletti soci effettivi quattro docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi, ordinario di Astrofisica, Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe Ricceri, ordinario di Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia Generale. Sono stati eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini, ordinario di Idraulica a Trento,

nessuna nuova tassa anche se l'aquila muore ( da "Repubblica, La" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per gli Uffici giudiziari distrutti e per le altre istituzioni pubbliche prive delle loro storiche sedi. Naturalmente la non accettazione degli emendamenti è stata puntualmente accompagnata da promesse di buona volontà su futuri stanziamenti aggiuntivi se gli attuali non basteranno (il governo giura che si tratta di 8 miliardi.

un ridimensionamento a fin di bene ( da "Mattino di Padova, Il" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: quando la classe docente che decideva aveva alle spalle una formazione ben più compatta e condivideva la tesi che l'università dovesse rifuggire dalle labili specializzazioni, esili sul piano dei metodi e di incerto futuro sul piano occupazionale. Tanto più il mondo del lavoro diventa frammentato e mutevole, tanto più la formazione universitaria deve attestarsi sui fondamentali:

liverpool dalla crisi al rilancio lezione d'inglese per genova - aldo lampani ( da "Repubblica, La" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A Liverpool esiste un ente misto pubblico-privato, la Merseyside Partnership, che si occupa - con poteri - dello sviluppo economico e turistico del territorio. Questa authority ha lanciato nel 2008 un progetto per il potenziamento delle attuali strutture portuali e dei relativi collegamenti stradali, ferroviari ed aerei.

interessi particolari? ci sono ma si può contrastarli - alberto tesi ( da "Repubblica, La" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: non è possibile contrastarlo finchè non verrano modificate le regole elettorali e di governo, sottraendo in particolare la scelta del rettore ai soli interessi rappresentati dai docenti. L´analisi è interessante ma rischia di essere condotta a conclusioni troppo rigide, per almeno due motivi. SEGUE A PAGINA III

Attività a rischio per il Comitato di valutazione ( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: crediti e corpo docente degli atenei e la futura Agenzia di valutazione rischierebbe di dover iniziare il lavoro da capo. Al consiglio dei ministri post-elezioni dovrebbe approdare il regolamento per la valutazione dei titoli dei ricercatori, indispensabile per il nuovo reclutamento ma latitante ormai da sei mesi.

La felicità trovata nelle rane ( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: università qualche " raccomandazione". L'Università di Roma Sapienza,dove Erspamer ha lavorato dal 1938 al 1947, e dal 1967 fino alla morte, si appresta a ricordare la storia e l'attualità delle sue ricerche. Il nome di Erspamer è noto soprattutto per gli studi sulla serotonina, che per primo identificò come sostanza presente in particolari cellule della mucosa gastrica (

Come si può scoprire la vera vocazione dei ragazzi ( da "Corriere della Sera" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 25/05/2009 - pag: 1 Pubblico&Privato di Francesco Alberoni Come si può scoprire la vera vocazione dei ragazzi E siste una vocazione? E se esiste è qualcosa che ci indica una professione specifica o è piuttosto una propensione, un interesse, una attrazione verso un campo di attività?

Da Bologna a Torino, i Tar salvano i prof dalla pensione ( da "Corriere della Sera" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Corriere della Sera sezione: Cronache data: 25/05/2009 - pag: 23 Università Accolti i ricorsi dei docenti che dovrebbero lasciare a 70 anni. La Consulta deciderà sulla legittimità della riforma Da Bologna a Torino, i Tar salvano i prof dalla pensione DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA Baroni con l'elmetto. Aggrappati alla cattedra.

PREMIO FAMIGLIA-LAVORO, PARTE SECONDA EDIZIONE ( da "marketpress.info" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: It e spedirla, entro il prossimo 16 ottobre. I progetti saranno valutati da un team di docenti, consulenti, esperti del settore. Quelli selezionati verranno premiati nel corso di un evento che si terrà a dicembre nel Palazzo della Regione. . <<BACK

Il design aiuta i malati di Alzheimer ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che nel 2007 ha coinvolto docenti e studenti dell'ateneo genovese e sette aziende, ognuna delle quali ha lavorato per migliorare uno specifico aspetto della vita quotidiana dei pazienti. Un letto di un malato di Alzheimer è dotato di spondine per evitare incidenti notturni, ma queste non devono essere necessariamente identiche a quelle degli ospedali.

Università, sforbiciata ai corsi di laurea ( da "Corriere delle Alpi" del 25-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cultura

Abstract: se l'università di Torino ha deciso di far scendere dagli attuali 191 a 177 i corsi, resta sostanzialmente invariata l'offerta del Politecnico. LIGURIA: la razionalizzazione si è fatta sentire con corsi già tagliati del 10%, docenti con più anzianità pensionati, le 11 facoltà regionali in via di accorpamento in 5 scuole,

Formigoni, il cavaliere bianco del biotech lombardo ( da "Corriere Economia" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 13 Pubblico e distretti/1 Dopo Nerviano, previsto l'intervento in Cell Therapeutics. Gradnik: «Non restino per sempre» Formigoni, il cavaliere bianco del biotech lombardo I centri di ricerca cercano finanziatori? Arriva la Regione. Con Fondazione Cariplo DI ALESSANDRA PUATO I l Nerviano Medical Sciences che ha sfiorato la chiusura,

Corsi di laurea: 20% in meno entro il 2010 ( da "Stampaweb, La" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la razionalizzazione si è fatta sentire con corsi già tagliati del 10%, docenti con più anzianità pensionati, le 11 facoltà regionali in via di accorpamento in 5 scuole, i dipartimenti dimezzati e i poli decentrati riorganizzati. - FRIULI: ha risposto all?appello spazzando via 14 corsi a Trieste e programmandone tra il 10 e il 13% in meno a Udine.

L'enigma DEGLI ULTRAPICCOLI ( da "Manifesto, Il" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dal Cnr apprendiamo che nel 2007 nel mondo tra fondi pubblici e privati si sono spesi 13 miliardi di dollari per ricerca e sviluppo delle nanotecnologie. Nel 2008 il mercato dei nanoprodotti ha toccato i 310 miliardi di dollari. Nel mondo le imprese impegnate nel settore sono circa 2mila, in Italia sono solo 65 a cui vanno aggiunti oltre un centinaio di centri pubblici di ricerca.


Articoli

Progettto GAIA (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Catania Progettto GAIA Il progetto pilota GAIA, elaborato su iniziativa del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Catania in collaborazione con il CUS Catania, con il Corso di laurea specialistica in Scienze e tecniche delle Attività motorie preventive e adattative e con la Struttura didattica aggregata di Psicologia, è stato avviato in questi giorni presso le strutture del CUS Catania, già punto di riferimento per atleti e studenti. La conferenza stampa di presentazione si svolgerà oggi, alle ore 10,00 presso il Pala Arcidiacono, Via S. Sofia 111. Il progetto GAIA si basa su un nuovo approccio finalizzato al miglioramento della qualità di vita delle persone affette da malattia di Alzheimer e dei familiari che le accudiscono. I pazienti con demenza richiedono attenzione e assistenza continue, con notevole impegno e consumo di energie da parte di chi li circonda. Per queste ragioni, il progetto pilota GAIA prevede la presa in carico dei malati e l’esercizio motorio unito alla stimolazione cognitiva, grazie ai quali potranno potenziare le loro abilità residue. E’ possibile usufruire di un servizio di trasporto domiciliare messo a disposizione dal CUS allo scopo di venire incontro ai familiari dei pazienti. GAIA impegna docenti, ricercatori e tirocinanti delle strutture che hanno aderito al progetto. La formazione professionale dei diversi operatori sotto la guida di personale altamente qualificato, gli aspetti scientifici perseguiti attraverso l’elaborazione di specifici protocolli e la valutazione di parametri obiettivi, sono altri traguardi che il progetto si propone di raggiungere. >> Parteciperanno alla conferenza stampa del progetto GAIA il Direttore del Dipartimento di Neuroscienze Prof. Mario Zappia, il Presidente del CDLS in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattative Prof. Vincenzo Perciavalle, il Presidente della SDA di Psicologia Prof. Santo Di Nuovo, il Presidente del CUS Dott. Luca Di Mauro, il Responsabile dell’Ambulatorio di Neuropsicologia e Demenze presso l’Azienda Ospadaliero-Universitaria Policlinico “Gaspare Rodolico” Prof. Francesco Le Pira e la responsabile del progetto Dott.ssa Tiziana Maci. BUR.IT 22.05.09

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Come valorizzare le Piccole e Medie Imprese. Seminario alla Facoltà di Economia (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Perugia Come valorizzare le Piccole e Medie Imprese. Seminario alla Facoltà di Economia Nell’ambito della Prima Settimana Europea delle PMI – che ha l’intento di promuovere l’imprenditoria e di informare gli imprenditori riguardo al sostegno a loro disposizione a livello europeo, nazionale e locale – si terrà oggi, alle ore 9 a Perugia, nell’Aula 1 della Facoltà di Economia, il Seminario “Smal Business Act" e programma quadro per la competitività e l'innovazione 2007-2013 dell'Unione Europea. L’incontro ha l’obiettivo di illustrare i contenuti dello Small Business Act pubblicato dalla Commissione Europea il 25 giugno 2008. Tale importante documento è basato su orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare sia a livello europeo sia degli Stati membri allo scopo di valorizzare le PMI europee e le loro potenzialità di crescita sostenibile nel lungo periodo e di creazione di occupazione. L’Università degli Studi di Perugia e la Confartigianato Imprese Perugia, a partire dalla stipula di una Convezione Quadro nel 2007, si sono poste l’obiettivo di rendere concreto ed efficace il sostegno al processo di innovazione delle Piccole e Medie Imprese che operano nella provincia di Perugia. L’intesa prevede iniziative di collaborazione, progetti e programmi nei settori della ricerca, della formazione, dell’aggiornamento scientifico e, in particolare, lo sviluppo di ricerche congiunte con le imprese in campo tecnico e gestionale, prevalentemente nell’ambito di alcuni settori (meccanica, tessile, ceramica, legno, grafica e agroalimentare) così come la formazione e la specializzazione di laureandi e neo-laureati in materie e discipline attinenti l’attività e la gestione delle PMI. In particolare, le suddette iniziative sono rese operative per il tramite della Cattedra di Economia dell’Unione Europea della Facoltà di Economia di Perugia, titolare è il prof. Tommaso Sediari, nell’ambito della quale opera da tempo uno staff di collaboratori del docente anche nella direzione di elaborare studi e ricerche aventi ad oggetto le Politiche dell’Unione Europea a sostegno delle Imprese e, in particolare, delle PMI. >> Al fine di rafforzare tale attività, sono in fase di istituzione dei Premi di Laurea, patrocinati e finanziati da Confartigianato Imprese Perugia, a favore di laureandi e laureande che scelgono di approfondire queste tematiche. Il seminario di domani, venerdì - realizzato in collaborazione e con il contributo concreto dell’Associazione universitaria “Idee in Movimento” - si pone l’obiettivo di illustrare i contenuti dello Small Business Act pubblicato dalla Commissione Europea il 25 giugno 2008 e recentemente recepito in Italia dal Ministero dello Sviluppo Economico. BUR.IT 22.05.09

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Siglato un accordo tra Unicam e il Comune di Montelupone (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Camerino Siglato un accordo tra Unicam e il Comune di Montelupone per il risparmio energetico E’ stata firmata nei giorni scorsi una convenzione tra l’Università di Camerino e il Comune di Montelupone per l’avvio di una politica di risparmio energetico e di utilizzo di energie derivanti da fonti rinnovabili. Il protocollo d’intesa, siglato nella sala consiliare del Comune alla presenza del Rettore Unicam, Fulvio Esposito, del vicesindaco Giuseppe Ripani e dei docenti Unicam Federica Ottone e Nicola Pinto, prevede la redazione di un manuale di buone pratiche da distribuire ai cittadini e alle imprese del centro storico di Montelupone, finalizzato ad incentivare comportamenti virtuosi e ad indirizzare le opere di ristrutturazione verso interventi che abbiano una dichiarata valenza ambientale. L’Ateneo di Camerino, per l’attuazione dell’accordo, si avvale delle competenze dello spin off PEnSy (Pro_Energy_Systems srl), una società di ricerca e sviluppo applicati, destinata alle aziende e agli utenti privati per la consulenza nella progettazione e realizzazione di elementi architettonici compiuti o di parti di essi, che offrano caratteristiche innovative per il risparmio energetico e per l’inserimento di sistemi energetici solari (termico e/o fotovoltaico). In particolare PEnSy ha portato avanti, attraverso contatti con imprese che già operano per il Comune di Montelupone, un progetto di scuola materna energeticamente autosufficiente, posta al servizio di un’area di recente edificazione e per la quale essa costituirebbe un importante servizio. >> “Devo complimentarmi con il Comune di Montelupone – ha dichiarato il Rettore Esposito – perché si sta muovendo da tempo nella giusta direzione. Ho trovato molto entusiasmo ed una grande attenzione per le questioni legate alle energie rinnovabili”. BUR.IT 22.05.09

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Castro Laurenziano: uno spazio verde e un centro polifunzionale per l'Università e per il quartiere (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Università "La Sapienza" Castro Laurenziano: uno spazio verde e un centro polifunzionale per l’Università e per il quartiere Domani sarà presentato al pubblico il Centro polifunzionale dell’area del Castro Laurenziano in via Scarpa, recentemente recuperato con un intervento curato e finanziato dalla Sapienza. Al suo interno, sarà inaugurata la sala resa disponibile grazie a un accurato restauro di un manufatto militare presente sull’area, che sarà dedicata a Ranuccio Bianchi Bandinelli, docente della Sapienza e uno dei padri dell’archeologia italiana. La cerimonia avrà inizio alle ore 11. Interverranno il rettore Luigi Frati, il direttore amministrativo Carlo Musto D’Amore, il presidente del III Municipio Dario Marcucci. Nel corso della cerimonia sarà scoperta la targa dedicata a Bianchi Bandinelli. Il Centro polifunzionale dell’area del Castro Laurenziano comprende anche uno spazio esterno completamente risistemato a verde e aperto al quartiere che sarà disponibile per le iniziative sociali e culturali del III Municipio. >> La sala Bianchi Bandinelli sarà utilizzata per le attività didattiche e scientifiche della Sapienza, nonché per convegni e seminari promossi dal Municipio, in base ad un accordo tra le due istituzioni. BUR.IT 22.05.09

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I disegni ritrovati di Giovanni De Min raccolti in un volume (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

I disegni ritrovati di Giovanni De Min raccolti in un volume Li ha scoperti la storica dell'arte padovana Francesca Bottacin nella soffitta di una nobile famiglia veneta Un inedito taccuino, perfettamente integro firmato Giovanni De Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana Francesca Bottacin, docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in stile neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il ritratto di Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni canto della Gerusalemme Liberata. Un volume di grande interesse scientifico, riproposto in un'elegantissima edizione anastatica con un innovativo saggio della sua scopritrice. Perché di una vera e propria scoperta si tratta. Francesca Bottacin ce ne regala la storia: «Alla morte della capostipite di una nobile famiglia veneta - che preferisce mantenere l'anonimato - fui convocata dagli eredi alle prese con una serie di scatole e bauli dimenticati in soffitta. In uno dei bauli trovai questo taccuino che mi parve molto bello ma a cui non diedi importanza. Poi, proprio a Padova, un bel giorno visitai la mostra dei Civici Musei «Da Giovanni De Min a Emilio Greco». C'erano poche ma significative opere del De Min. Mi avvicinai attratta da quei disegni e riconobbi lo stesso autore del taccuino. Tornai dalla famiglia, chiesi ed ottenni il privilegio di studiarlo. Mi confrontai con esperti che ne validarano l'autenticità e iniziai a scrivere il saggio che esce all'interno della collana «Monografie di Palazzo Albani» dell'istituto di Storia dell'arte dell'Università di Urbino, edito da Grafica Vadese». Giovanni De Min (Belluno, 1786 - Tarzo, Treviso, 1859) fu una personalità di primo piano nel contesto della pittura veneta dell'Ottocento, frequentò la scuola di Antonio Canova. Fu attivo a Milano, Roma, Venezia e a Padova dove intraprese alcuni dei più importanti partiti decorativi neoclassici: intervenne al Pedrocchi, nei palazzi Papafava, Treves de' Bonfili, Rusconi Sacerdoti, Revedin, Gaudio, Fasolo. Il taccuino è un assoluto unicum nella sua produzione. Peccato che una simile scoperta non sia stata valorizzata da una casa editrice padovana o veneta, si rammarica Bottacin. La casa editrice di Urbino, invece, riconoscendone il valore, ne ha realizzato un volume che ha il pregio di farci sentire "complici" della scoperta. (Barbara Codogno)

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Lombroso a Torino, cento anni dopo la teoria del delinquente (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

VENERDI' 22 UN CONVEGNO DELL'ACCADEMIA DI MEDICINA Lombroso a Torino, cento anni dopo la teoria del delinquente MARCO BOBBIO Ricordare Cesare Lombroso a cento anni dalla scomparsa. L'Accademia della medicina di Torino, in collaborazione con l'Università e la Regione Piemonte, organizza infatti un convegno per commemorare il celebre studioso: l'appuntamento è per venerdì 22 maggio, dalle 9 alle 17,30, al centro congressi di corso Stati Uniti 23. Padre dell'Antropologia criminale, psichiatra, pioniere degli studi sulla criminologia oltre che fondatore della polizia scientifica: Cesare Lombroso è certamente una delle figure di scienziato italiano più conosciute e controverse della seconda metà dell'Ottocento. La storia di Lombroso s'intreccia con quella di Torino a partire dal 1876, quando vince il concorso di professore ordinario di Medicina Legale e si trasferisce nel capoluogo piemontese. Per lo studioso la disciplina è in realtà «La medicina legale delle Alienazioni mentali»: nel 1896 occupa infatti la cattedra di Psichiatria mentre nel 1905 - 4 anni prima della sua scomparsa - viene creata appositamente per lui quella di Antropologia criminale. Ad un secolo dalla morte, nell'anno della riapertura del museo Lombroso a Torino, il convegno, ideato da Pierluigi Baima Bollone, vuole ripercorrere tutti gli aspetti della ricerca lombrosiana e i suoi rapporti con la città e con alcune figure di spicco. I lavori, dopo il saluto dell'assessore regionale alla cultura Gianni Oliva, sono divisi in quattro sessioni, introdotte ognuna da letture di testi lombrosiani, curate da Lorenzo Fontana. Nella prima parte, presieduta da Nicola Ricciardino, presidente dell'Accademia di medicina, intervengono Mario Umberto Dianzani, professore emerito di Patologia generale, con una relazione dal titolo «Lombroso e Bizzozero alla facoltà medica di Torino»; Paolo Albarello, de La Sapienza, parlerà di «Cesare Lombroso e Salvatore Ottolenghi»; Giuseppe Armocida, docente di Storia della medicina all'Università dell'Insubria, affronterà invece le «Presenze del pensiero di Lombroso nelle dottrine mediche del 900». Nella sessione presieduta da Giusppe Poli, ex presidente dell'Accademia di medicina, Alessandro Bargoni, che insegna Storia della medicina a Torino, ricorderà «Cesare Lombroso e l'Accademia di medicina di Torino»; Giacomo Giacobini, ordinario di Anatomia umana a Torino, tratterà «La moderna museografia e le "raccolte" di Lombroso»; Pierluigi Baima Bollone, professore di Medicina legale, chiuderà con «Biografia e bibliografia lombrosiane». La terza sessione del convegno, sotto la presidenza di Alberto Angeli, si apre con Pier Maria Furlan, preside della seconda facoltà di Medicina e chirurgia, che discute di «Lombroso nella psichiatria della sua epoca»; Roberto Mutani, ordinario di Neurologia, esaminerà «Cesare Lombroso, sonni e sogni» mentre Filippo Bogetto, professore di Psichiatria, relaziona su «Misurare il cervello: da Lombroso a oggi». L'ultima sezione vede Sergio Vinciguerra, preside della facoltà di Giurisprudenza, cimentarsi con «Lombroso e il dibattito tra scuola classica e scuola positiva sull'identità del diritto penale». La sintesi del convegno e le conclusioni sono invece affidate a Pierluigi Baima Bollone, ideatore dell'evento e autore di «Cesare Lombroso e la scoperta dell'uomo delinquente», edito da Priuli e Verlucca, in vendita con La Stampa al prezzo di 8,90 euro. Per info sul libro 800/011.959.

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VENERDI' 22 Ictus oggi CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-1... (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

VENERDI' 22 Ictus oggi CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-18 Convegno "Festeggiamo i 60 anni della Reumatologia dell'Aou San Giovanni Battista - Molinette di Torino. Traguardi e progetti", organizzato dal dottor Enrico Fusaro. Farmacista di reparto CENTRO CONGRESSI DEL LINGOTTO, VIA NIZZA 280, ORE 9-18 Convegno nazionale "Il farmacista di reparto tra aspettative e competenze, modelli e risultati", organizzato dalla Farmacia ospedaliera dell'ospedale Molinette di Torino. I forti INGEGNERIA DELL'AUTOVEICOLO, LINGOTTO, VIA NIZZA 230, ORE 9 Seminario internazionale "La virtù dei Forti", incentrato sulle metodologie e le strategie da adottare per la valorizzazione dei forti militari storici. Escatologia CENTRO STUDI LUIGI PAREYSON, VIA PO 18, ORE 9,30 Convegno "Le cose ultime. Momenti e forme dell'escatologia": il tema dell'escatologia verrà affrontato così come emerge dalle esperienze religiose che sono alla base della nostra cultura, l'ebraismo biblico e quello ellenistico, il cristianesimo nascente e la cultura religiosa tardo-antica. Interverranno esperti come Paolo De Benedetti, Paolo Sacchi, Claudio Gianotto e Aldo Magris. Info 011/6702747 o www.pareyson.unito.it. Mediazione PIAZZA CARLINA, ORE 14,30-17,30 La Camera di commercio di Torino propone il "Tram della mediazione": una vettura del 1932, che attraverserà il centro storico e su cui gli interessati potranno salire gratuitamente per ricevere informazioni sui servizi di mediazione. Il tram e partirà ogni ora e mezza. Info conciliazione.consumatori@to.camcom.it o 011/5716963. Africa contemporanea CENTRO PIEMONTESE DI STUDI AFRICANI, VIA VANCHIGLIA 4/E, ORE 15,30 Luca Jourdan interviene su "Congo, la prima guerra mondiale africana", introduce Fabio Armao. Info 011/4365006 o www.csapiemonte.it. Regio dietro le quinte TEATRO REGIO, PIAZZA CASTELLO 215, ORE 15,30 "Il Regio dietro le quinte - itinerari segreti di un grande teatro d'Opera", visita guidata al teatro. Ingresso 5 euro. Info 011/8815557. Bambole UNITRE, CORSO FRANCIA 27, ORE 16 Inaugurazione della mostra di bambole eseguita dalle allieve del corso "Impariamo a costruire una bambola". La mostra resterà aperta sino al 27 maggio, con orario: 9,30-12 e 15-18. Info 011/4342450 o http://torino.unitre.net. Conoscere la natura LICEO SALESIANO VALSALICE, VIALE THOVEZ 37, ORE 17,30 Conferenza "La biodiversità del mare: una risorsa in pericolo?", interviene Camillo Vellano, docente dell'Università di Torino, associato onorario degli Amici del Museo. Ingresso libero. Info 011/6300611 o 331/660557. Mont Blanc ARCHIVIO DI STATO, PIAZZETTA MOLLINO, ORE 17,30 Lettura su "L'invention du Mont Blanc dans le Royaume de Sardaigne a la veille de la Revolution Francaise", introduzione di Pietro Crivellaro. Organizza il Centre Culturel Français de Turin. Felicità BIBLIOTECA CIVICA DIETRICH BONHOEFFER, CORSO CORSICA 55, ORE 17,30 A conclusione del percorso su filosofia greca e felicità un ciclo di incontri a carattere etico e concreto: scegliere e costruire la felicità. Info 011/4435990. Gatto di strada CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Presentazione del libro "Il compito di un gatto di strada", di e con Margherita Oggero, intervengono Mia Peluso e Giovanni Tesio. Appuntamenti Mip ASSOCIAZIONE ELEUSI, CORSO CADORE 1, ORE 18,30 Incontro "La potenza della musicoterapia nella crescita personale". Info 335/8259364. Diritti umani CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18,30 Incontro con il noto teologo spagnolo José Maria Castillo, in occasione della pubblicazione del libro "La Chiesa e i diritti umani", introduce Franco Barbero. Centro della testa BARLUME, VIA REGGIO 4/M, ORE 18,30 Inaugurazione di "Viaggio al centro della testa. Storia di un giovane torinese". Info 011/2876652. Fantasmi a Torino PALAZZO BAROLO, VIA DELLE ORFANE 7, ORE 19,50 Un itinerario alla scoperta di noti fantasmi. Costo 10 euro. Info e prenotazioni 011/853670 o www.barburin.com. Notte all'Egizio MUSEO DELLE ANTICHITA' EGIZIE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 20,10 Un egittologo esperto nella didattica museale per l'infanzia accompagna, dopo il tramonto, bambini e genitori in un affascinante viaggio nel tempo alla scoperta dei segreti più nascosti delle mummie conservate al Museo. Partenze scaglionate alle 20,10; 20,30; 20,50; 21,10; 21,30 e 21,50. Costo 5 euro. Prenotazione obbligatoria. Info 011/4406903 o info@museitorino.it. Karma CIRCOSCRIZIONE SANTA RITA, CORSO ORBASSANO 192/A, ORE 20,30 Conferenza pubblica "La legge del Karma", per conosce le Legge che governa i destini dell'Umanità. Info 348/4127082. Adolescenza CENTRO DI PSICOLOGIA E DI PSICOTERAPIA, CORSO MEDITERRANEO 70, ORE 20,30 Serata di formazione gratuita per docenti e genitori sul tema dell'adolescenza e in particolare sulle implicazioni psicologiche della valutazione di genitori e insegnanti. Iscrizione on line all'indirizzo http://www.psicologiatorino.it/index.php?option=com_content&task=view&id=47&Itemid=28. Info 338/8222716. Arte e psicologia GAM, CORSO GALILEO FERRARIS 30, ORE 20,45 Conferenza "Mi sono innamorato di una statua. Il perturbante nell'arte", interviene Graziella Magherini, presiede Claudio Grasso, intervengono Michele Avigliano, Paolo Berruti e Anna Piantanida. Ingresso gratuito. Obama UNIONE CULTURALE FRANCO ANTONICELLI, VIA BATTISTI 4/B, ORE 21 "Gli Usa di Obama: una vera svolta?", la discussione prende spunto dal recente volume di Stefano Rizzo, "La svolta americana. Cronache dalla fine del bushismo". Intervengono Stefano Rizzo, Giovanni Borgognone, Francesco Tuccari Presenta Manfredo Montagnana. Info 011/5621776 o www.unioneculturale.org. Medicina tibetana ASSOCIAZIONE NUOVEVIE, VIA VESPUCCI 6/G, ORE 21 "Medicina tibetana" il dottor Dawa Tzering farà una presentazione di cosa è la medicina tibetana e come può aiutarci. Nel corso della serata presenterà anche i corsi che terrà il prossimo anno presso l'associazione Nuovevie. Info nuovevie@associazionenuovevie.org o 011/5684191. Festival di batteria CENTRO CULTURALE PRINCIPESSA ISABELLA, VIA VEROLENGO 212, ORE 21 Per il quinto anno consecutivo appuntamento col Festival della Scuola di Alessia Mattalia, la più nota batterista donna d'Europa. Quest'anno, oltre alle consuete esibizioni dal vivo degli allievi e dell'ensemble percussionistico della scuola, un ospite d'eccezione: Alfredo Ponissi. Info e prenotazioni 011/4435507. Oltre Stura MUSEO DEI LAVANDAI, STRADA BERTOLLA 113, ORE 21 Conferenza dal titolo "L'Oltre Stura - Abbadia , Villaretto, Falchera , Bertolla - negli anni del percorso di unificazione dell' Italia", a cura dell'associazione Officina della Memoria. Ingresso gratuito. Info www.comune.torino.it/circ6. Gigi Meroni CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 L'Associazione culturale Pubblico-08 presenta "Le voci del tempo", con Mao, Marco Peroni e Mario Congiu "So much younger than today. Un viaggio nell'Italia di Gigi Meroni". Guerra in casa SEDE FAI, CORSO PALERMO 46, ORE 21 Assemblea "La guerra in casa. Dall'Afganistan a Torino. L'occupazione e il controllo militare del territorio". Info 338/6594361. Speleologia CAI-UGET, GALLERIA SUBALPINA, ORE 21 Serata di presentazione dello stage di speleologia "Esplorare il buio", che avrà luogo dal 30 maggio al 2 giugno. SABATO 23 Ictus oggi CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-18 Convegno "Festeggiamo i 60 anni della Reumatologia dell'Aou San Giovanni Battista - Molinette di Torino. Traguardi e progetti", organizzato dal dottor Enrico Fusaro. Diogene CORSO REGINA MARGHERITA ANGOLO VIA XX SETTEMBRE, ORE 10 "Antiche pietre, recente laterizio. L'area del Duomo e delle Porte Palatine "vestita di nuovo". Restauri e discutibili innesti nel tessuto della città più antica. Les Halles torinesi nel segno di Fuksas. La Dora che è e che fu", accompagna l'architetto Clara Palmas. Adesione libera e gratuita. Info www.italianostra.to.it. Mediazione PIAZZA CARLINA, ORE 10-17,30 La Camera di commercio di Torino propone il "Tram della mediazione": una vettura del 1932, che attraverserà il centro storico e su cui gli interessati potranno salire gratuitamente per ricevere informazioni sui servizi di mediazione. Il tram e partirà ogni ora e mezza. Info conciliazione.consumatori@to.camcom.it o 011/5716963. Counseling ASSOCIAZIONE OM SHANTI, CORSO DANTE 43, ORE 10-18 Consulenza individuale gratuita dedicata a tutte le persone che stanno vivendo una crisi per problemi relazionali legati al lavoro, alla vita di coppia e familiare ed in generale a tutte quelle problematiche relazionali che non si riescono a superare. Prenotazione necessaria. Info 011/6505542 o info@om-shanti.it. Il notaio BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 10-13 Servizio di consulenza gratuita al cittadino a cura del Consiglio Notarile di Torino, dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo, in collaborazione con Assessorato al Bilancio e Assessorato alla Cultura della Città di Torino. Info 011/4431262. Scopriteatro TEATRO CARIGNANO, PIAZZA CARIGNANO, ORE 10, 11, 12, 15, 16 E 17 Per conoscere il nuovo volto del Teatro Carignano, tornato all'antico splendore dopo un restauro imponente e completato a tempo di record, la Fondazione del Teatro Stabile di Torino propone un ciclo di visite guidate, aperte a tutti coloro che sono interessati a scoprire o riscoprire la sala cittadina. Ingresso 3 euro. Info e prenotazioni 011/5176246 o www.teatrostabiletorino.it. Incontri ScienzAttiva COMPLESSO IL FORTINO, STRADA DEL FORTINO 20, ORE 10-18 Incontro "Le quattro chiavi del piacere", giornata introduttiva di avvicinamento alle tecniche, ai metodi e ai contenuti dei corsi successivi. Info 347/3878228 o info@psicologiadelpiacere.it. Manifattura tabacchi EUT 6, VIA SAN GAETANO DA THIENE 6, ORE 10-12 Visita guidata "Manifattura tabacchi e Borgo Regio Parco", a cura dell'associazione Officina della Memoria. Evento gratuito, con prenotazione obbligatoria. Info 011/2424323 o www.comune.torino.it/circ6. A casa di Kha MUSEO DELLE ANTICHITA' EGIZIE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 10,30 Percorso pensato per i più piccoli, che in compagnia dei genitori verranno accompagnati da esperti egittologi alla scoperta della vita quotidiana ai tempi dei faraoni. Costo 3,50 euro, è consigliata la prenotazione. Info 011/4406903 o info@museitorino.it. Costruire giocando BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE 10,30 E 15,30 "Costruire giocando. Mani e materia: portami con te", sarà proposta la realizzazione, con varie stoffe e materiali, di una borsa da pellegrino, uno dei simboli tipici del viandante che percorreva le strade medievali (bambini da 6 a 12 anni). Info 011/4431710. Visite guidate MAO, VIA SAN DOMENICO 9-11, ORE 11,30 E 16,30 Servizio di visite guidate, costo 3 euro. Al mattino visita alla galleria Himalaya, al pomeriggio alla galleria Asia Meridionale. È consigliata la prenotazione. Info 011/4436928. Area gioco LARGO MONTE TABOR, ORE 12 Inaugurazione dell'area gioco: aperitivo e intervento del gruppo storico "La lavandera ed ij Lavandé d'Bertula". La talpa Caterina PIACCA CARDUCCI, ORE 14,30-19 Il cantiere della stazione della metropolitana Carducci sarà aperto al pubblico. Un'occasione in cui tutti potranno valutare lo stato di avanzamento dei lavori e vedere la talpa Caterina appena giunta in stazione. La visita alla stazione Carducci verrà allietata da musica e degustazioni. L'evento è realizzato da Gtt grazie alla collaborazione della Città di Torino, delle Circoscrizioni 8 e 9 e delle Associazioni Commercianti di via Nizza. Letture archeologiche CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 15 Vallon. Una villa romana nel territorio della capitale degli Helveti, con Clara Agustoni, modera Sandro Caranzano, interviene Chiara Defilippis. Fisarmoniche FOLK BAR, STRADA CUORGNÈ 74, ORE 15 Esposizione di fisarmoniche "Teknofisa Vercelli" ed esibizioni musicali live. Info 011/2621698. Medico e cittadini POLIAMBULATORIO GRUPPO LARC, CORSO VENEZIA 10, ORE 15,30 Conferenza del ciclo incontri del medico con i cittadini: "Prevenzione senologica per la donna: quando è opportuno preoccuparsene?", interviene Renato Bocchini. Ingresso libero. Info 011/2486216 o www.larc.it. Intorno alla mostra PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 15,30-18,30 "Arte bimbo", atelier concepito con l'intento di far vivere il Museo come uno spazio divertente ed emozionante dove è possibile scoprire i grandi capolavori dell'arte attraverso il gioco. La merendina è gentilmente offerta dalla Centrale del Latte di Torino. Info e prenotazioni 011/5711820. Incontriamoci BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 16 Appuntamenti periodici proposti dal Tavolo ex Ceat: la Festa dei vicini, con proposte per grandi e piccini. Info 011/4431262. Pomeriggio multietnico SCUOLA SECONDARIA UMBERTO SABA, VIA LORENZINI 4, ORE 16 Happening multietnico organizzato dalla scuola, in collaborazione con la Circoscrizione 5 e la Provincia di Torino: durante l'incontro, animato da giovani e adulti di oltre 16 nazionalità con spettacoli di video-poesia, musica e danze, si potrà visitare una mostra di costumi tradizionali e assaggiare cibi delle tradizioni culinarie delle diverse nazionalità. Info 011/4435547. Depressione OFFICINA DELLA MENTE, CORSO MONCALIERI 389, ORE 16 Conferenza gratuita "L'altra depressione, dalla patologia alla dipendenza", approcci e cure per una patologia sempre più presente nelle nostre vite. Info e prenotazione obbligatoria 347/2666402 o info@officinadellamente.net. Incontri Lut CENTRO STUDI TEOSOFICI, VIA ISONZO 33, ORE 17 "Plotino e la metafisica della luce", conferenza a cura di Leonardo Sola. Teosofia SOCIETÀ TEOSOFICA ITALIANA, VIA PINELLI 78/A, ORE 17 Riunione con tema "I Miti: la discesa agl'Inferi", a cura di Enzo Pisciuneri. Svizzera CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 CarLa Agustoni parlerà di "Vallon (Svizzera): una villa romana nel territorio degli antichi Elvezi", per il ciclo delle conferenze mensili dell'Associazione Amici del Museo di Antichità di Torino. Info 338/4621470. Intorno alla mostra PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 18,30 Visite fisse per singoli. La visita non richiede prenotazione, massimo 25 persone. Info 011/5711820. Torino d'autore CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 19,15 Un percorso nella Torino Letteraria che termina a Palazzo Graneri della Roccia con letture, musiche a cura del Teatro della Caduta. Info e prenotazioni 011/535181 o resguide@turismotorino.org. Fantasmi a Torino PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 19,15 Un itinerario alla scoperta di noti fantasmi. Costo 10 euro. Info e prenotazioni 011/853670 o www.barburin.com. Monginevro Mon Amour VIA MONGINEVRO TRA CORSO TRAPANI E PIAZZA SABOTINO, ORE 19,30-24 Sotto un'ampia tensostruttura coperta, fruibile anche in caso di pioggia, Festa da Bal con Sina dansoira, nell'ambito di "Saperi e Sapori del Territorio", con musica, cena e danze. Info e prenotazioni info@ilrunch.biz o 333/1712682. DOMENICA 24 Festa dello Sport PARCO ITALIA 61, ZONA PALAVELA, ORE 8,30-18 La Circoscrizione 9 invita tutti i cittadini a partecipare alla "Festa dello Sport 2009", organizzata dall'Associazione Kappadue con la collaborazione delle associazioni e realtà sportive del territorio. Gare podistiche all'interno del parco di 4 e 10 Km, dimostrazione di scuola calcio, torneo dimostrativo di tennis, dimostrazione attività di basket e volley, un torneo dilettantistico di bocce, esibizioni di capoeira, tai chi chuan, combattimento celtico, roller, lotta greco romana e libera, tiro con l'arco e danza sportiva. Info 011/4435938. DrovettiPedalaTorino SCUOLA DROVETTI, VIA BARDONECCHIA 34, ORE 8,30 Pensando ai gravi danni subiti dal comparto scolastico abruzzese, insegnanti ed alunni della Scuola Media Drovetti hanno pensato di organizzare una pedalata per le vie della città, al seguito della gara podistica "CorriTorino". Quota minima di partecipazione 2 euro per i ragazzi e di 10 euro per gli adulti. Info 011/7496274. Intorno alla mostra PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 9,30-19,30 Gli Ateliers del Faraone: mostra didattica, frutto della creatività dei piccoli artisti delle scuole che hanno partecipato agli ateliers della Sezione Didattica della Fondazione. Info 011/5711820. Incontri ScienzAttiva COMPLESSO IL FORTINO, STRADA DEL FORTINO 20, ORE 10-18 Incontro "Gli ostacoli al piacere: blocchi corporei e limite di vitalità", si individuano le modalità che corporeamente impediscono fluidità, benessere e piacere e si praticano esercizi che mirano a sciogliere tensioni croniche e ad aumentare il livello di vitalità. Info 347/3878228 o info@psicologiadelpiacere.it. Meditazione universale CENTRO DELL'UOMO - ONLUS, VIA SERVAIS 92 INT. 149, ORE 10,30 Il contatto con la Luce e l'Armonia Celestiali: la più elevata forma di meditazione, alla base delle maggiori filosofie e religioni mondiali, un'esperienza pratica alla portata di tutti. Info 335/6876189. Porte aperte Smat IMPIANTO POTABILIZZAZIONE, CORSO UNITA' D'ITALIA 235/3, ORE 14-18,30 Possibilità di visitare l'impianto di potabilizzazione del fiume Po. I visitatori nel percorso guidato saranno condotti anche all'interno del nuovo Centro Ricerche presso il quale sono stati realizzati progetti quali l'"acqua spaziale" e i "sommelier dell'acqua" e vengono elaborati sistemi e tecnologie di trattamento per la potabilizzazione e la depurazione delle acque e per il monitoraggio qualitativo delle risorse idriche. Info 011/4645033. Appuntamenti mip ASSOCIAZIONE ELEUSI, CORSO CADORE 1, ORE 15 Incontro "Psicologia ed emozioni: promuoviamo il benessere". Info 349/7130735. Giochiamo con Bes MUSEO DELLE ANTICHITA' EGIZIE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 15 Laboratorio "Giochiamo con Bes", dedicato alle famiglie: itinerario tematico seguito da un'attività di laboratorio, ciascuno della durata di un'ora. Costo 6 euro + biglietto del Museo. Durante il laboratorio verrà fornito un foglio di rame a testa, con il quale verrà creato un amuleto con la tecnica dello sbalzo. I manufatti realizzati saranno lasciati in dono ai partecipanti. Prenotazioni allo 011/4406903 o a info@museitorino.it. Premio Sergio Nicola ECOMUSEO URBANO 6° CIRCOSCRIZIONE, VIA SAN GAETANO DA THIENE 6, ORE 15,30 Consegna del "Premio Sergio Nicola", con uno spettacolo di intrattenimento per tutti gli intervenuti. Le opere partecipanti alla premiazione rimarranno esposte presso l'Ecomuseo fino al 4 giugno. Info 334/2034206, dalma.ferrino@alice.it o www.premiosergionicola.it. Famiglie PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 15,30 "Aria di festa": feste di compleanno, feste di carnevale, matrimoni, come venivano organizzate quando a Torino si viaggiava in carrozza?. Info 011/4429911. Giardino di lettura MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN, STRADA CASTELLO DI MIRAFIORI 148/7, ORE 16 Attività per bambini dai 6 ai 10 anni. Info 011/4429847. Sipario 0-12 CENTRO CULTURALE PRINCIPESSA ISABELLA, VIA VEROLENGO 212, ORE 16 Animazione teatral-musicale liberamente ispirata a "Contro tutte le bandiere!" di Sebastiano Ruiz Mignone, per bambini e famiglie. Info e prenotazioni 011/4435507. Arte orientale MAO, VIA SAN DOMENICO 9-11, ORE 16 Servizio di visite guidate, costo 3 euro: visita a tutte le collezioni. È consigliata la prenotazione. Info 011/4436928. Visita guidata PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 16 "Diciotto secoli d'arte", visita al Palazzo ad ai capolavori delle collezioni. Info 011/4429911. Feste barocche PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 17 Visita guidata alle Feste Barocche. Costo 3 euro. Info e prenotazioni 011/4429911. LUNEDI' 25 Atmosfere esplosive CEIPIEMONTE, CORSO REGIO PARCO 27, ORE 9-13 E 14-17,15 Seminario "Direttiva 94/9/Ce Atex Atmospheres Explosive", i principali adempimenti previsti per l'utilizzo di apparecchi e sistemi di protezione in atmosfere potenzialmente esplosive. A pagamento, previa iscrizione. Info 011/6700619. Moda senza età TEATRO ALFIERI, PIAZZA SOLFERINO 2, ORE 15 Il corso "L'Estetica in ogni Età" dell'Unitre organizza una sfilata di moda femminile e maschile; in programma siparietti di cabaret; coordina Anna Maria Righini. Info 011/4342450 o http://torino.unitre.net. Espanol BIBLIOTECA CIVICA CESARE PAVESE, VIA CANDIOLO 79, ORE 17-19 Lettrici e lettori si incontrano in biblioteca per conversare in spagnolo. Info 011/4437080. Europee SERMIG, PIAZZA BORGO DORA 61, ORE 17 I cittadini europei del Piemonte incontrano i candidati della circoscrizione nord-ovest al Parlamento europeo. Info mfe_to@bussola.it. Terrorismo globalizzato CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 17 Centro Unesco di Torino presenta "I pomeriggi dell'archivio tesi - Edizione 2009": presentazione della tesi "Il terrorismo nel mondo globalizzato: un'analisi economica", a cura della dott.ssa Nathalie Herrera, intervengono Mario Deaglio e Maria Paola Azzario. Incontri del lunedì ASSOCIAZIONE LUCA AUROBINDO CAPOSIO, VIA BIANZE' 28/A, ORE 17,30-19,30 Corso di psicosintesi tenuto da Rina Oddone, Marco Balbi e Giuliano Caposio: "L'arte della memoria III". Un secolo di sport BIBLIOTECA CIVICA A. PASSERIN D'ENTRÈVES, VIA G. RENI 102, ORE 17,30 "E continuano a chiamarlo calcio", di Gigi Garanzini, storie e personaggi di un gioco geneticamente modificato. Info 011/4435290. Music BodyFitness BODY & SOUL, VIA VEZZOLANO 12, ORE 17,30 Music BodyFitness, è la danza del corpo libero, un'occasione per liberare le proprie tensioni muscolari ed ansie nervose, per smaltire malessere e chili di troppo. Presentazione del corso, su prenotazione. Info 346/1503736. Apertura gratuita CENTRO DELLA NORMA, VIA ASSISI 6, ORE 18-19 Centro aperto gratuitamente per il "Progetto di sostegno, aiuto e di salvaguardia del benessere di ciascuno". Ingresso gratuito. Crisi CENTRO CONGRESSI TORINO INCONTRA, VIA NINO COSTA 8, ORE 18 La Compagnia delle Opere del Piemonte in collaborazione con la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino e grazie al contributo di Credito Piemontese, organizza il convegno "Affrontare la crisi, rilanciare l'impresa". Info e iscrizioni segreteria.soci@cdopiemonte.it o 011/5611737. Donne e Università RETTORATO UNIVERSITA', VIA PO 17, ORE 18 Inaugurazione della mostra "La donna e l'Università", un viaggio alla scoperta del mondo femminile. La mostra sarà visitabile fino al 19 giugno, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17. Cavour CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 18 Umberto Morelli e Luisa Cavallo terranno la quinta conferenza del ciclo "Cavour prepara il Piemonte al 1859", sul tema "Cavour per un'Italia laica in un'Europa unita", introduzione di Francesco Spiga. Info www.centropannunzio.it. Colloqui del lunedì CENTRO STUDI PIEMONTESI, VIA OTTAVIO REVEL 15, ORE 18 Daniele Bolognini, Gistavo Mola di Nomaglio e Chiara Povero presentano il libro "Memorie della Venerabile Madre Maria del Beato Amedeo Vercellone, Clarissa Cappuccina del Monastero di Nostra Signora del Suffragio di Torino". Info 011/537486 o www.studipiemontesi.it. Macchine invisibili CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Presentazione del libro "Le macchine invisibili", di e con Piero Bianucci, interviene Angelo Raffaele Meo. De André CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Presentazione del libro "Come una specie di sorriso", un romanzo dedicato a Fabrizio De André, di e con Brunella Lottero, intervengono Luigina Dagostino e Mariella Fabbris. Appuntamenti Mip SEDES SAPIENTIAE, VIA BIDONE 31, ORE 18,30 Incontro "Verso la nascita di una nuova mente: gravidanza e periodo prenatale". Info 338/8169170. Pilates walk PARCO DELLA COLLETTA, ORE 18,45 Pilates walk è un programma di Slim Pilates, ma in movimento, prevede esercizi del Pilates classico prevalentemente in piedi o seduti, con camminata ritmica ed energy walking. Incontro dimostrativo. Info 346/2412183. Concerto di Primavera TEATRO COLLEGIO SAN GIUSEPPE, VIA ANDREA DORIA 18, ORE 20,15 "ChanSong", concerto di Primavera organizzato dalla Socrem di Torino. Ingresso gratuito previ prenotazione dei posti. Info 011/5812370. Lettura scenica CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 "Ombre in blu" di e con Andrea Paschetta, introduce Marco Molinari, letture di Gisella Bein, regia a cura di Assemblea Teatro. MARTEDI' 26 Circolazione prodotti CENTRO CONGRESSI TORINO INCONTRA, VIA NINO COSTA 8, ORE 9-13 Seminario "Libera circolazione dei prodotti nell'UE - Il nuovo quadro normativo comunitario per le imprese". La partecipazione è gratuita, previa iscrizione tramite il sito http://www.promopoint.to.camcom.it/iniziative. Info 011/5716340. Marocco - Italia CENTRO CONGRESSI TORINO INCONTRA, VIA NINO COSTA 8, ORE 9,30-16 La Camera di commercio di Torino , con Intesa Sanpaolo e Promos Milano, organizza un evento/incontro per le aziende piemontesi, in occasione della visita a Torino di una delegazione guidata dal Ministro per l'Industria del Marocco. Info 011/5716363 o desk.estero@to.camcom.it. Se non sai non sei BIBLIOTECA CIVICA CESARE PAVESE, VIA CANDIOLO 79, ORE 15 Progetto a sostegno della formazione permanente degli adulti, con laboratori di informatica per la terza età a cura di Spi-Cgil e Auser. Info 011/6062203. Visita guidata ARCHIVIO DI STATO, VIA PIAVE 14, ORE 16 Adei Wizo propone la visita guidata alla nuova sezione dell'Archivio di Stato, con la guida di Isa Ricci. Il notaio BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 16,45-19,45 Servizio di consulenza gratuita al cittadino a cura del Consiglio Notarile di Torino, dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo, in collaborazione con Assessorato al Bilancio e Assessorato alla Cultura della Città di Torino. Info 011/4420740. 1848 BIBLIOTECA CIVICA VILLA AMORETTI, CORSO ORBASSANO 200, ORE 17,30 "Il 1848: seminario sul Risorgimento", a cura dI Panis. Info 011/4439604. Marthe Moumié CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 17,30 In occasione delle iniziative a sostegno della Staffetta di Donne contro la violenza sulle Donne "Un dovere davanti alla storia": in onore di Marthe Moumié, proiezione del documentario "Morte a Ginevra - L'avvelenamento di Fèlix Moumié" e lettura di alcuni brani dal libro "Victime du colonialisme francais. Mon mari Félix Moumié", intervengono Aurora Tesio, Laura Onofri, Ignace Audifac e Patrizia Donadello. Fiori e aromi BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE 17,30 Workshop "Fiori e aromi al giardino medievale", lezione a cura di Edoardo Santoro: giardino aromatico, giardino ornamentale. Info 011/4431714. Polli CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Presentazione del libro "Polli per sempre", di e con Bruno Gambarotta, interviene Paola Mastrocola. Impressionismo CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 18 Claudia De Feo, Paola Guarini (docenti di Storia dell'Arte), Franco Mazzilli (docente di Filosofia) e Attilio Piovano (musicologo e critico musicale) parleranno sul tema "Pittura, musica e filosofia dell'Impressionismo", introdurrà Franco Mazzilli. Info www.centropannunzio.it. Cafè Torino CIRCOLO DELLA STAMPA, CORSO STATI UNITI 27, ORE 18 Convegno "Torino: Eurogeneration lives here. Giovani stimoli per il Vecchio Continente", si parlerà di Europa, ma anche di come questa si intreccia, oramai sempre più spesso, con il Piemonte e il suo capoluogo di provincia, e giovani relatori racconteranno le loro storie di successo, o semplicemente il loro modo di intendere la società paneuropea. Info http://torino.cafebabel.com. Conferenze Esprimersi SEDE UNITRE, CORSO FRANCIA 27, ORE 21 Incontro "I disturbi della memoria: quando preoccuparsi", interviene Daniela Leotta, coordina Patrizia Donà. Ingresso libero. Info 011/4343700. Serata Dravelli CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 Simonetta Benozzo, Gianni Carretta Pontone, Michele Di Mauro, Luciana Littizzetto, Riccardo Lombardo, Germana Pasquero, Beppe Tosco e Andrea Zalone in "Serata Dravelli", durante la quale verrà presentato "La soavissima discordia dell'amore", di e con Stefania Bertola. Etica della formazione SEDE UCID, VIA DEI MILLE 22, ORE 21 Incontro "Etica della formazione: G8 e nuovo scenario del lavoro", interviene Francesco Profumo. Info 011/8122083. MERCOLEDI' 27 Obesità CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-13 Congresso "Il Progetto obesità Piemonte / Medici di Medicina Generale Asl TO1. Un modello di integrazione tra Specialisti e Mmg", sulla base del Piano regionale Sorveglianza e Prevenzione obesità, organizzato dalla dottoressa Augusta Palmo e dalla Rete delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica (SDNC) della Regione Piemonte. Codice contratti COLLEGIO SAN GIUSEPPE, VIA SAN FRANCESCO DA PAOLA 23, ORE 9 Seminario "Codice contratti. Criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anomale". Al termine del seminario sarà rilasciato a tutti i partecipanti un attestato di frequenza. Info www.csa-torino.it. Traffico di perfezionamento CEIPIEMONTE, CORSO REGIO PARCO 27, ORE 9-13 Ciclo di incontri "Problematiche fiscali e doganali negli scambi con l'estero". A pagamento, previa iscrizione. Info 011/6700619. Non solo libri PUNTO PRESTITO GABRIELE D'ANNUNZIO, VIA SACCARELLI 18, ORE 9,30 Incontri di lettura e attività creative per adulti. Info 011/4439350. Gli Appuntamenti CENTRO CONGRESSI UNIONE INDUSTRIALE, VI FANTI 17, ORE 10 Appuntamento dedicato agli "Animali parlanti: ultime frontiere della narrativa?", durante l'incontro i due relatori presenteranno i loro ultimi libri: Margherita Oggero "Il compito di un gatto di strada" e Bruno Gambarotta "Polli per sempre". Assinform 2009 LINGOTTO FIERE, VIA NIZZA 294, ORE 10 Presentazione del rapporto Assinform 2009, la più autorevole indagine annuale sull'Ict, giunta alla sua 40° edizione. Intervengono Ennio Lucarelli, Luigi Mastrobuono, Renato Bellavita, Carlo Bonomi e Giancarlo Capitani. Info www.assinform.it. Visite guidate MAO, VIA SAN DOMENICO 9-11, ORE 16,30 Servizio di visite guidate, costo 3 euro. Visita alla galleria Giappone. È consigliata la prenotazione. Info 011/4436928. See you BIBLIOTECA CIVICA CESARE PAVESE, VIA CANDIOLO 79, ORE 17-19 "See you @ your library", lettrici e lettori si incontrano in biblioteca per conversare in inglese. Info 011/4437080. Contatore POLITECNICO, CORSO DUCA DEGLI ABRUZZI 24, ORE 17 "Autopsia di un contatore di energia elettrica", lezione-spettacolo di Vittorio Marchis, con musiche di Giorgio Li Calzi. Info www.vittoriomarchis.it. Croce Rossa CONVITTO UMBERTO I, VIA BLIGNY 1/BIS, ORE 17 Per il ciclo "Parliamo di Risorgimento: 1849 -1859 il decennio di preparazione", lo storico Paolo Edoardo Fiora tiene la conferenza "1859 - 2009. La Croce Rossa: origini e attività". Ingresso libero. Info 011/9310236. Relazione gemellare SCUOLA DELL'INFANZIA, CORSO BENEDETTO CROCE 21, ORE 17,30-19,30 Gruppo di discussione "La relazione educativa e la relazione gemellare", rivolto a genitori o altri familiari di bambini gemelli, condotti da Patrizia Tescaro. Info 011/4426349. Sexaginta EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO TRENTO 13, ORE 17,30 Presentazione del libro "Sexaginta. I sessant'anni: gioventù o vecchiaia ?", interviene l'autrice Giuliana Cordero, letture a cura di Carlo Enrici, coordina Francesco Rosso. Mercoledì dell'Accademia CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 17,30 "Le molte anime della linguistica", interviene Gaetano Berruto, a cura dell'Accademia delle Scienze di Torino. Info 011/5620047. Matilde Serao CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H, ORE 18 Per il ciclo "Storia del giornalismo italiano del '900", Mara Pegnaieff parlerà di "Matilde Serao giornalista". Info www.centropannunzio.it. Dal Nilo al Po CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 "I musei raccontano altri mondi. Dalle rive del Nilo alle sponde del Po", interviene Renato Grilletto. In Inglese BIBLIOTECA CIVICA A. PASSERIN D'ENTRÈVES, VIA G. RENI 102, ORE 18,15 Incontri in lingua inglese, condotti da Antonella Del Torchio. Info 011/4435290. Pilates walk PARCO DELLA COLLETTA, ORE 18,45 Pilates walk è un programma di Slim Pilates, ma in movimento, prevede esercizi del Pilates classico prevalentemente in piedi o seduti, con camminata ritmica ed energy walking. Incontro dimostrativo. Info 346/2412183. Sapori d'Egitto MUSEO DELLE ANTICHITA' EGIZIE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 20,30 E 21,30 È un percorso serale in museo a porte chiuse che verte sull'alimentazione nell'Antico Egitto. In compagnia di un'egittologa, si incontrano tutti i reperti inerenti al tema. Al termine del percorso, nello Statuario, il Mastro Birraio del Birrificio Torino offre una degustazione di birra egizia, ispirata a quella dei faraoni e accompagnata da assaggi a tema. Prenotazioni allo 011/4406903 o a info@museitorino.it. Music BodyFitness BODY & SOUL, VIA VEZZOLANO 12, ORE 20,30 Music BodyFitness, è la danza del corpo libero, un'occasione per liberare le proprie tensioni muscolari ed ansie nervose, per smaltire malessere e chili di troppo. Presentazione del corso, su prenotazione. Info 346/1503736. Progetto Salute 2009 OSPEDALE SAN GIOVANNI, VIA CAVOUR 31, ORE 20,45 Ciclo "Ecologia materiale e spirituale", incontro "In che modo la comprensione spirituale orienta la nostra vita", interviene Ermis Segatti. Info 011/9874917 o 328/2171027. Apertura gratuita CENTRO DELLA NORMA, VIA ASSISI 6, ORE 21 Appuntamento con gli artisti del laboratorio "La teoria presupposta più importante: il segreto dei segreti verrà svelato a pochi", con Ernesto Rinaldi. Ingresso gratuito. Ipnosi CENTRO STUDI OLISTICI BRAHMA VIDYA, VIA VANDALINO 82/28, ORE 21 Conferenza "Le progressioni ipnotiche" conduce il Dott. Stefano Bovero. Ingresso gratuito. Info 011/4119849 o 334/3145040. Angolo dell'avventura SERMIG, VIA BORGO DORA 61, ORE 21,30 Proiezione de "Il viaggio fantastico", relaziona il Centro Studi di Torino. Info www.angolodellavventuraroma.com/regioni/piemonte/piemonte.htm. GIOVEDI' 28 Ascoltare BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO DORA AGRIGENTO 94, ORE 10-13 Una cultura dell'ascolto. La presenza psicologica a scuola", convegno organizzato in collaborazione con la Circoscrizione 7 sui risultati dell'attività degli sportelli di ascolto svolta nelle scuole secondarie di primo e secondo grado della Circoscrizione. Info 011/4420740. Diaframma SPAZIO AGILE, VIA MADAMA CRISTINA 27, ORE 13-14 Incontro ad ingresso libero e gratuito condotto dall'Ostetrica Paola Lussoglio, per saperne di più sul diaframma contraccettivo, di nuovo in distribuzione in Italia insieme alle creme contraccettive. Info 329/4087849 o www.paolalussoglio.it. Teatro degli abitanti CASCINA MARCHESA, CORSO VERCELLI 141, ORE 14,30 PresentazIone del Centro a cura del Coordinamento di Teatrocomunità; proIezIone del video "Di Ciro il Modernista e di altre avventure" prima parte; performance teatrale e intervallo con merenda. Si riprende alle 16,30 con una tavola rotonda tra le Associazioni che si occupano di progetti territoriali introduce la coordinatrice della 4 commissione della Circoscrizione 6; alle 18 proIezIone del video "Di Ciro il Modernista e di altre avventure" seconda parte, e "Gli abitanti si raccontano.". Dopo l'aperitivo, alle 19,30 musica e danze organizzate dal gruppo di musicisti del progetto "Voci del Mediterraneo". Info 011/4367463 o info@teatrocomunita.it. Africa contemporanea CENTRO PIEMONTESE DI STUDI AFRICANI, VIA VANCHIGLIA 4/E, ORE 15,30 André Mary interviene su "L'indigenizzazione dei pentecostalismi africani", introduce Roberto Beneduce. Info 011/4365006 o www.csapiemonte.it. Invecchiare bene CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE, CORSO STATI UNITI 23, ORE 15,30 L'Università della Terza Età organizza l'Incontro su "Come invecchiare bene facendo del movimento", intervengono Flavia Cavalero, Biagio Ingignoli, Marco Pianotti, Angiolamaria Notario Ferrero, coordina Gian Franco Billotti. Info 011/4342450 o http://torino.unitre.net. Vibrazioni meccaniche ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA, STRADA DELLE CACCE 91, ORE 16 Mauro Zucca e Paolo Emilio Roccato terranno il seminario dal titolo "Materiali magnetostrittivi per il controllo delle vibrazioni meccaniche". Arte contemporanea BIBLIOTECA CIVICA VILLA AMORETTI, CORSO ORBASSANO 200, ORE 17,30 Leggere l'arte contemporanea, in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea, incontri condotti da Alessia Giorda: Body Art. Info 011/4438604. Civiltà darwiniana MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36, ORE 17,45 Nell'ambito delle iniziative sulla mostra "La scimmia nuda. Storia naturale dell'umanità", Simone Pollo tiene la conferenza "Civiltà darwiniana. Perché l'etica non può (e soprattutto non deve) fare a meno di Darwin". Ingresso libero. Info www.mrsntorino.it. Medicina antroposofica SUPERCIBARIUS, VIA DOMODOSSOLA 9, ORE 18 Conferenza sulla medicina antroposofica, a cura del Dott. Corrado Bertotto. Info e prenotazioni 011/7509973. Lavoro al cinema CIRCOSCRIZIONE 5, VIA STRADELLA 192/D, ORE 18 Per "Lavoro al cinema alla Cinque", incontro "La svolta dell'ottobre 1980", con proiezione di "Fiat Autunno '80", di Pier Milanese e Pietro Perotti, e "Signorina Fiat", di Giovanna Boursier; intervengono Pietro Perotti e Mariangela Rosolen. Feste a Torino CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Con Clelia Arnaldi e Franca Varallo, ciclo di conferenze in occasione di Feste Barocche; a cura di Palazzo Madama e del Centre Culturel Français de Turin. Ora d'arte PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 18 Appuntamento settimanale per scoprire un'opera di Palazzo Madama raccontata da chi è a quotidiano contatto con le collezioni: "Foglie, fiori e animali di terracotta: l'architettura prende vita", interviene Carlotta Margarone, storica dell'arte. Costo 3 euro. Info e prenotazioni 011/4429911. Tommaso d'Aquino SALA CONFERENZE, VIA ARNALDO DA BRESCIA 22, ORE 18,15 "Possibilità e limiti dell'educazione. Il problema educativo in Tommaso d'Acquino": l'educatore al servizio dell'educando, interviene Raffaele Rizzello. Info 011/3133162. Arte contemporanea FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO, VIA MODANE 16, ORE 18,30 Per il ciclo "Dialoghi sull'arte contemporanea" si parla di pittura: Francesco Bonami incontra lo stilista Antonio Marras; interviene l'artista Glenn Brown. Info 011/3797600 o www.fondsrr.org. Intorno alla mostra PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20, ORE 18,30 Conversazioni d'Egitto "L'Aton. Aspetti della religiosità ai tempi di Akhenaton", a cura di Enrico Ferraris. Tagliandi numerati distribuiti in biglietteria a partire dalle 17. Info 011/5711820. Streghe a Torino CHIESA SAN DOMENICO, VIA SAN DOMENICO, ORE 18,45 Un itinerario tra Inquisizione, roghi, tribunali e forche. Costo 10 euro. Info e prenotazioni 011/853670 o www.barburin.com. Risonanza magnetica POLIAMBULATORIO GRUPPO LARC, CORSO VENEZIA 10, ORE 19,30 Conferenza rivolta ai medici: "Nuove prospettive in risonanza magnetica". Info 011/2486216 o www.larc.it. Poesia orale CASCINA ROCCAFRANCA, VIA RUBINO 45, ORE 20,30 Primo campionato di Poesia Orale, girone di qualificazione: i poeti si sfideranno a suon di versi, e potranno scegliere se recitarle o declamarle usando costumi di scena, o accompagnandosi con uno strumento. Sarà il pubblico a decretare i 2 finalisti che accederanno alle fasi finali in programma a Bologna nel mese di luglio. Iscrizioni aperte; info 340/3479570 o postapoeti@libero.it. Ingresso gratuito. Cena per single AMBHARABAR, VIA BORGODORA 10, ORE 20,45 Cena con musica soft per conoscere nuove persone; dopo cena con musiche e balli. Info e prenotazioni 333/1511703. Leggere le montagne CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 Letture spettacolo condotte dai giornalisti specializzati e scrittori Enrico Camanni, Linda Cottino, Roberto Mantovani, ognuno dei quali presenterà al pubblico una montagna simbolo (Cervino, K2, Tre Cime di Lavaredo), attraverso una personale chiave di lettura. Capire la pittura CENTRO CONGRESSI UNIONE INDUSTRIALE, VI FANTI 17, ORE 21,15 L'esperto Simone Baiocco parlerà di "Verso il Manierismo tra Asti e Casale: da Gandolfino da Roreto a Pietro Grammorseo". Sarà fatto omaggio ai partecipanti del volume illustrato sulle opere affrontate. MOSTRE Montagne della frutta MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, PIAZZALE MONTE DEI CAPPUCCINI 7 La mostra "Le montagne della frutta. Etichette 1900-1960" presenta una selezione di centosessanta etichette di cassette per la frutta a tema montano, selezionate tra le duecentocinquanta conservate tra le molte collezioni del Centro Documentazione del Museo Nazionale della Montagna di Torino: un'angolazione inedita da cui osservare il mondo dell'alta quota. La mostra è visitabile fino all'8 novembre, con orario 9-19, dal martedì alla domenica. Info 011/6604104 o www.museomontagna.org. Prova a volare OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI, CORSO CASTELFIDARDO 18 La mostra "Prova a volare. La simulazione di volo dai primi aeroplani all'esplorazione spaziale" è visitabile dal 1° maggio al 14 giugno, con orario 10-19, ingresso a 5 euro, ridotto a 3 euro. Info 011/710049. Vallette CENTRO COMMERCIALE VALLETTE-VERBENE, VIA DELLE VERBENE 11 La mostra "Tutta un'altra storia... La storia del quartiere Vallette attraverso le sue immagini" sarà aperta fino al 16 giugno, con oraio: martedì-venerdì 8,30-13 e 15,30-19,30; sabato 8-19,30. Visite guidate sulla storia del quartiere domenica 24 alle 10 e domenica 7 giugno alle 17. Info 011/4431612. Donna e Università BIBLIOTECA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA, VIA PO 17 La mostra evento "La donna e l'Università. Un viaggio alla scoperta del mondo femminile: inserimento nel contesto sociale, donne riformatrici, donne all'università, il rapporto tra gli studenti", è visitabile dal 26 maggio al 19 giugno, con orario 9-17. Info www.amiciunito.it o 011/6604284. I Piffetti MUSEO ACCORSI, VIA PO 55 Prorogata fino al 14 giugno la mostra "I Piffetti della camera delle meraviglie", due mobili inediti del "primo ebanista del Re" provenienti dalla donazione Laura Volpi Ottolini. Orario da martedì a domenica, ore 10-13 e 14-18,30; lunedì chiuso. Info 011/837688 int. 3. Serenant et Illuminant PALAZZO BAROLO, VIA CORTE D'APPELLO 22 È stata prorogata fino al 2 giugno la mostra "Serenant et Illuminant. I grandi libri illustrati per l'infanzia della SEI (1908 - 2008)", a cura di Pompeo Vagliani. Orari lunedì - venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e domenica dalle 15,30 alle 18,30. Ingresso libero. Info 011/3716661. Tutte le mostre MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36 La mostra "La scimmia nuda. Storia naturale dell'umanità" è aperta fino al 10 gennaio; fino al 31 maggio si può visitare l'esposizione di quadri di Marco Ramasso "Le poetiche della natura"; "Cosa sono le nuvole?", fotografie di Mario Lanzardo sono visibili fino al 31 maggio. Inoltre si possono visitare le mostre permanenti "Museo storico di zoologia", "Arca" e "Mineralia 2". Orario 10-19 tutti i giorni, chiuso il martedì. Info 011/4326354 o www.mrsntorino.it. Thyssenkrupp CIRCOSCRIZIONE 5, VIA STRADELLA 192 La mostra fotografica sulla tragedia ThyssenKrupp "Chi muore al lavoro" è visitabile fino al 31 maggio, dal lunedì al venerdì, con orario continuato dalle ore 10,30 alle 17,30. Ingresso gratuito. Info 011/4435507. Evoluzione dell'auto MUSEO NAZIONALE DELL'AUTOMOBILE, CORSO MASSIMO D'AZEGLIO 15 La mostra "L'evoluzione dell'automobile", un nuovo appuntamento dedicato alla storia dell'automobile, sarà visitabile fino al 27 settembre, con orario, dal martedì alla domenica 10-18. Info 011/6599872. Esposizioni 2009 TURINGARDEN, STRADA DEL MAINERO 64 Fino al 6 giugno "Selezione di rose antiche e moderne per amatori e collezionisti". Info www.turingarden.it o vietti@turingarden.it. Chapeau ISTITUTO D'ARTE PASSONI, VIA DELLA ROCCA 7 L'esposizione "Chapeau! I cappelli di Popy Moreni. Paris" è apprezzabile fino al 30 settembre, col seguente orario: lunedì e martedì, 9-16; mercoledì - venerdì, 9-13; sabato 9-12. Info 011/8177377. Feste barocche PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO La mostra "Feste barocche. Cerimonie e spettacoli alla corte dei Savoia tra Cinque e Settecento", sarà visitabile fino al 5 luglio, con orario: martedì-sabato 10-18, domenica 10-20, chiuso lunedì. Info 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it e www.fondazionetorinomusei.it. Costituzione MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA, CORSO VALDOCCO 4/A La mostra "I giovani e la Costituzione. Disegni, laboratori, performance e videoinstallazioni" sarà visitabile fino al 21 giugno, con orario martedì - domenica, ore 10-18; giovedì 14-22; lunedì chiuso. Info www.museodiffusotorino.it. Scatole di latta BIBLIOTECA DELLA REGIONE PIEMONTE, VIA CONFIENZA 14 La mostra "Immagini di Torino e del Piemonte attraverso le scatole di latta" ospita circa 100 scatole di biscottifici, fabbriche di cioccolato e torrone, pasticcerie torinesi e piemontesi, realizzate tra i primi del '900 e gli anni Trenta e appartenenti alla preziosa, e più vasta, collezione raccolta nel corso degli anni dalla signora Silvie Mola di Nomaglio. La mostra è visitabile fino al 29 maggio, dal lunedì al venerdì ore 9-13 e 14-16. Info 011/5757371. Akhenaton PALAZZO BRICHERASIO, VIA LAGRANGE 20 Fino al 14 giugno sarà visitabile la mostra "Akhenaton. Faraone del sole". Info 011/5711888 o www.palazzobricherasio.it. VARIE Estate alla Lido PISCINA LIDO, VIA VILLA GLORI 21 Per il periodo estivo la piscina sarà aperta col seguente orario: dal 23 maggio al 31 luglio, dal lunedì al sabato 13-19; domenica e festivi 10-19; da sabato 1° agosto a domenica 13 settembre, lunedì e martedì 13-19, da mercoledì a domenica 10-19. Info 011/4435830. Geometri in biblioteca BIBLIOTECHE CIVICHE, WWW.TORINOFACILE.IT/SERVIZI I geometri sono a disposizione per offrire consulenza gratuita ai cittadini, fino al 30 giugno, grazie all'iniziativa del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia. I geometri saranno a disposizione su appuntamento nelle biblioteche civiche Villa Amoretti (corso Orbassano, 200 - 011/4438604), Cesare Pavese (via Candiolo, 79 - 011/443.7080), Primo Levi(via Leoncavallo, 17 011- 443.1262), Italo Calvino (Lungo Dora Agrigento, 94 - 011/442.07.40), Luigi Carluccio (via Monte Ortigara, 95 - 011/442.8790) e Dietrich Bonhoeffer(corso Corsica, 55 - 011/443.59.90). Visite guidate ASLTO, CORSO SVIZZERA 164, TEL. 011/4393821 Visite guidate alle strutture sanitarie in occasione della Giornata dei Servizi Pubblici Locali; calendario: il 28 maggio visita al Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Ospedale Amedeo di Savoia, ore 9-13; al Reparto Dialisi dell'Ospedale S. Giovanni Bosco, ore 10-12 e 14,30-16,30 e al Reparto di Ortopedia e proiezione del filmato sulle nuove tecniche operatorie, dell'Ospedale Maria Vittoria, ore 14,30-15,30. Le visite sono guidate e a numero chiuso su prenotazione. Info 011/4393843.

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Morelli e gli antichi echi delle Alpi (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Morelli e gli antichi echi delle Alpi Ricercatore, docente e anche regista: oggi gli viene consegnato il premio Cumer Ha creato un archivio con migliaia di documenti relativi al Trentino, ha fondato Destrani Taraf e Cantori di Vermèil. Ora lavora a tre film di Sandra Matuella La prima edizione del premio «Ezio Cumer» è stata assegnata all'etnomusicologo trentino Renato Morelli. Istituito dall'associazione culturale Coro Città di Ala, in memoria del maestro del coro Città di Ala scomparso lo scorso anno, il riconoscimento è destinato a chi si è distinto nel mondo del canto popolare, nella ricerca musicologica del patrimonio popolare trentino. La premiazione è attesa oggi, alle 20.30, a palazzo Pizzini ad Ala. Per l'occasione, Morelli ha preparato un programma speciale: con il Coro Città di Ala, ha selezionato alcuni brani legati alle sue ricerche più significative. Ogni esecuzione sarà quindi il pretesto per un suo intervento, di taglio multimediale (musica, film e videografica). La cerimonia si concluderà con l'esibizione all'organo del figlio del maestro Cumer. Musicista ed ex giornalista Rai, Morelli è l'autore delle più importanti ricerche etnomusicologiche sulle minoranze etnico-linguistiche del Trentino e non solo. E' anche il fondatore dei Destrani Taraf, il gruppo che ripropone con rigore e creatività la musica della tradizione orale di Alpi ed Europa dell'Est. «Ho conosciuto Enzo Cumer - dice Morelli - e ne ho apprezzato le doti non comuni di umanità, musicalità, curiosità e soprattutto la grande passione per i cori e il canto popolare. Questo premio è per me un duplice onore. Per un vecchio malinteso, infatti, l'etnomusicologia è stata vista talvolta come "nemica" dei cori. Ricevere un riconoscimento da questo "mondo" ha dunque, per il mio lavoro di ricerca, un significato particolare». Nelle sue "storiche" ricerche etnomusicologiche, si è posto il problema della conservazione di materiali rari, preziosi e fragili. «Ho iniziato le prime ricerche sulla musica popolare trentina nel 1976, assieme a Roberto Leydi e Pietro Sassu. Ho continuato quest'opera sistematica di documentazione e di registrazione audio-video della cultura tradizionale, collaborando con Diego Carpitella e Alan Lomax (entrambi molto "attenti" al film etnografico). Una "corsa contro il tempo", durata più di 30 anni, mi ha permesso di costituire un archivio etnomusicologico di rilievo. In particolare, per il Trentino si tratta di circa 4000 documenti "originali", registrati "sul campo", spesso legati a modalità rituali e sociali andate nel frattempo perdute. Sono riuscito a pubblicare solo una parte di questi documenti e alcuni dei volumi che ne sono nati hanno ottenuto riconoscimenti (premio Itas e premio Nigra ndr). Molto rimane a tutt'oggi inedito. Per questo ho proposto all'assessorato provinciale alla cultura la pubblicazione di una collana di volumi con cd-dvd allegato. Un progetto inteso come una banca dati sulla musica tradizionale trentina con informazioni circostanziate su repertori, modalità esecutive e sulla danza tradizionale trentina. La collana è destinata a gruppi musicali, cori, bande, gruppi folkloristici, scuole civiche di musica e alle scuole. Il materiale potrebbe essere usato per armonizzazioni, adattamenti, arrangiamenti, orchestrazioni, in un'ottica di studio e documentazione, ma anche di trasmissione di questi "saperi". Regioni come Lombardia e sud Tirolo dispongono già di collane simili. Questo ritardo del Trentino, questo divario anche con regioni che non dispongono del nostro statuto speciale di autonomia, appare sempre più anacronistico oltre che sempre meno "giustificabile"». Oltre alla conservazione, esiste anche un problema relativo alla "riproposta" di questi materiali legati al passato. «Un problema centrale, emerso negli ormai innumerevoli episodi di contaminazione in chiave di world music. Basti pensare ad esempio a quello che è successo dopo che Frank Zappa ha "scoperto" i tenores di Bitti o dopo che Peter Gabriel ha "scoperto" l'armeno Gasparian o il pachistano Nusfrat Ali Khan. Per quanto riguarda il Trentino mi piace ricordare Cjant Vilotis con Antonella Ruggiero. Una ricerca monumentale sul canto popolare ladino, promossa a Vienna dal professor Gartner nel 1904 (riscoperta e riportata alla luce dall'Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn"), è stata interpretata e riproposta dalla celebre cantante e ne è nato un concerto memorabile, già disponibile sia in cd e in dvd. La Ruggiero era affiancata per l'occasione da alcuni gruppi delle Valli ladine, del Trentino e del Friuli, come MarMar Cuisine, Loris Vescovo, Destrani Taraf». Dopo aver fondato i Destrani Taraf, lei ha ideato il progetto I cantori di Vermèil. Come procede questa riproposta di antiche modalità vocali alpine? «L'idea di fondo del progetto è quella di recuperare alcuni esempi significativi di una polivocalità (precedente la standardizzazione novecentesca sul modello Sat), un tempo largamente diffusa nelle Alpi e oggi quasi scomparsa. Recuperare insomma lo stile polivocale, quello tradizionale alpino di tipo arcaico, con voci "urlate", su tessitura alta, a squarciagola e senza "segni di dinamica". Recuperare anche alcuni elementi del repertorio che non vengono mai eseguiti, come ad esempio il rosario cantato dei boscaioli del Primiero, le litanie per la Grande Rogazione di Asiago, ecc. Servivano voci "adeguate", come appunto quelle dei cantori di Vermèil. Il mese scorso, a Roncegno, nel salone delle feste dell'hotel Raphael, abbiamo finalmente registrato un cd-dvd che pubblicheremo fra poco». Oltre ad essere etnomusicologo, lei è regista di film etnografici, e poi è docente in corsi master di varie università italiane e del Conservatorio di Trento. Cosa sta girando quest'anno? «Attualmente sto lavorando a tre film. Il primo riguarda il "Circo della memoria" (mia moglie Alessandra ha scritto un volume sull'argomento, già arrivato alla seconda ristampa; per i vent'anni di matrimonio mi ha chiesto il film....). Il secondo è dedicato alla quintessenza del canto tradizionale arcaico alpino, ovvero quello di Premana, in Val Sassina. Il terzo lo girerò in Grecia, tra i monasteri del monte Athos, per ricostruire la figura di Jakob Philipp Fallmerayer, nato nel 1790 in un maso sopra Bressanone, già scrivano di Andreas Hofer, divenuto un celebre orientalista, autore di un importante volume sul Monte Athos, che solo adesso, a quasi 200 anni di distanza, verrà tradotto in greco».

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Mito e storia delle donne d'Europa con la sociologa Nira Yuval-Davis (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

IL LORO RUOLO NELL'INTEGRAZIONE Mito e storia delle donne d'Europa con la sociologa Nira Yuval-Davis SILVIA NUGARA Tra mitologia e storia, le vicende dell'Europa sono costellate di biografie femminili segnate dal viaggio intrapreso per scelta, per forza o per bisogno. Mercoledì 27 nell'Aula Magna del Rettorato (via Verdi 8) il Cirsde (Centro Interdipartimentale di Ricerche e Studi delle Donne) organizza l'appuntamento «Donne attraverso l'Europa». Si tratta della 3ª edizione di un'iniziativa che accoglie una personalità internazionale per una riflessione sul contributo delle donne nel processo di integrazione europea. Ospite di quest'anno la sociologa Nira Yuval-Davis che alle 15 tiene la lezione magistrale «Donne, migrazione e politiche contemporanee dell'appartenenza in Europa» (è prevista la traduzione simultanea). Docente all'Università di East London, Yuval-Davis lavora sulla relazione tra identità di genere, religiosa ed etnica e nuove forme di cittadinanza. L'appuntamento è preceduto - dalle ore 9 - da un seminario sulle migrazioni femminili nel continente europeo e il loro ruolo nell'Europa dall'ultimo dopoguerra a oggi. Intervengono: Silvia Salvatici, «Da profughe a cittadine? Percorsi del resettlement nell'Europa del secondo dopoguerra»; Lesile Hernandez Nova, «Emozioni, linguaggi e memorie collettive nella migrazione femminile dal Perù in Italia» e Moira Luraschi, «Diaspora somala e trasformazione dei ruoli di genere come forma di traduzione culturale». Info: 011/670.31.29.

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La cultura a ogni età Informatica e inglese (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

I CORSI DELL'UNIVERSITA' POPOLARE E DI MANAGER La cultura a ogni età Informatica e inglese UNIVERSITA' POPOLARE DI TORINO Nella prima metà del secolo XIX un gruppo di persone che avevano come scopo precipuo della loro vita la cultura, si riunì in un'associazione denominata «Società di Cultura» con sede nella vecchia Galleria Nazionale dell'antica Via Roma in Torino. I creatori di tale Società consapevoli che la vita morale dell'individuo richiede particolari cure, rivolsero la loro attenzione all'istruzione di chi per varie ed ovvie ragioni non avevano potuto completare o approfondire gli studi. Purtroppo tale Società si spense per mancanza di aiuti finanziari. Tuttavia alcune persone che facevano parte della «Società di Cultura» anche se anagraficamente diverse, ma unite spiritualmente ed intellettualmente, conscie che la cultura deve essere messa, nella misura possibile, alla portata di tutti coloro che sono desiderosi di sapere e di apprendere, ritennero necessario fondare «L'Università Popolare». Appoggiò e favorì l'iniziativa il Rettore Magnifico dell'Università di Torino il Prof. Angelo Mosso che mise a disposizione per i corsi annuali di lezioni e conferenze ampi locali nell'edificio di via Po 17. Nacque così nel 1900 a Torino la prima Università Popolare i cui fondatori furono: il Senatore a vita Prof. Pio Foà, il Prof. Herlitzka, il Rag. Donato Bachi. L'Università svolse felicemente il suo compito con illustri docenti fino al 1930 quando il governo fascista decretò di trasformarla in «Istituto di cultura fascista». I fondatori ritenendo giusto che la loro Istituzione conservasse il suo carattere apolitico e apartitico non accettarono di diventare strumento di un'ideologia distruggitrice di ogni libertà di pensiero e preferirono sospendere ogni attività. Solo dopo il secondo conflitto mondiale nel 1946 alcuni amici dell'Istituzione ricordando bene l'opera svolta dall'Università Popolare si rivolsero al Rag. Donato Bachi, che era stato tesoriere segretario, unico superstite dei tre fondatori. Questi, anche se in età avanzata, dotato di tenace volontà di propositi e di straordinaria capacità organizzativa, accettò l'incarico di riaprire l'Università Popolare di Torino, appoggiato dal Rettore Magnifico dell'Università Statale Prof. Mario Allara, nominato Presidente onorario dell'Università Popolare. Dal Rettore Magnifico furono concessi i locali in via Carlo Alberto 10, sede della facoltà di Matematica e Scienze naturali: ancora oggi la nostra sede è rimasta in tali locali. Il 14 aprile 2006 l'Associazione Università Popolare di Torino si è trasformata in Fondazione Università Popolare di Torino Onlus. Attualmente i corsi sono 100 seguiti da 89 Docenti, gli iscritti superano le 4.000 unità. Essendo questa Associazione prima e Fondazione poi, no profit, l'eventuale rimanenza attiva, viene, per Statuto, devoluta in beneficenza. MANAGER Manager Srl organizza a Torino corsi gratuiti di informatica, webmaster, webdesigner, webmarketing, flash, lingue straniere (inglese) e contabilità riservati a maggiorenni disoccupati, studenti, cassaintegrati stranieri e lavoratori part-time. Al giorno d'oggi, si sa, il prefetto uso del computer, la conoscenza di una lingua straniera, sono indispensabili nel variegato mondo del lavoro. Due voci, nel vostro curriculum, da riempire a tutti i costi per essere presi in considerazione a un colloquio di lavoro. Se non sapete a chi rivolgervi, perché non sapete da dove e da chi partire, meglio affidarsi a Manager Srl. 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Nel corso professionale di webmaster si apprenderanno le nozioni fondamentali del linguaggio di markatura HTML, CSS e l'utilizzo del software Dreamweaver, Photoshop. Nel corso professionale di Web Designer si apprenderanno le nozioni fondamentali per realizzare grafica professionale per la pubblicazione di siti internet interagendo con i software Macromedia e Adobe. Nel corso di webmarketing si apprenderanno nell'ambito del web le attività di ottimizzazione, posizionamento e marketing dei motori di ricerca. I corsi di inglese sono di 2 livelli Base: è previsto un corso rivolto a tutti coloro che si accingono per la prima volta allo studio della lingua inglese. La formazione verterà principalmente sulle basi grammaticali della lingua e sul lessico. Il livello intermedio verterà principalmente sulla grammatica avanzata e conversazione, ascolto e comprensione di testi e letture e traduzioni di testi Il corso di contabilità Generale ha lo scopo di fornire conoscenze teoriche e informative ma soprattutto pratiche sulle problematiche fiscali e amministrative concernenti la tenuta di una contabilità di un'impresa, mediante l'utilizzo di strumenti informatici, quali i software gestionali. I corsi hanno la durata che varia le 40 e le 168 ore. Al termine dei corsi ad ogni allievo verrà rilasciato un attestato di frequenza. Manager s.r.l è in via Pinasca 5 a Torino. Info 011/5691522 - 011/4344509 oppure info@managersrl.com.

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"Il terrorismo sia considerato come crimine contro l'umanità" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

PROPOSTA«REATO SIA DI COMPETENZA DEL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PENALE» "Il terrorismo sia considerato come crimine contro l'umanità" [FIRMA]LUCIANO BORGHESAN Parte da Torino la proposta che il terrorismo sia considerato «crimine contro l'umanità» di competenza del Tribunale Internazionale Penale. L'idea era stata avanzata a Madrid dal Collettivo delle Vittime del Terrorismo dei Paesi Baschi (Covite, presieduto da Cristina Cuesta), nella commemorazione dei morti per la strage dell'11 marzo, e ieri - in occasione della Giornata della Memoria - l'Associazione italiana vittime del terrorismo (Aiviter) l'ha rilanciata con le delegazioni provenienti da Gran Bretagna, Irlanda del Nord, Olanda, Francia, Portogallo e Spagna. In questi mesi magistrati e giuristi hanno approfondito la materia, per l'Italia sono stati impegnati il procuratore capo di Asti Maurizio Laudi (che negli Anni Settanta condusse le indagini su Br e Prima Linea) e il docente all'Università di Torino, Edoardo Greppi. «Il terrorismo colpisce vittime, familiari e tutta la comunità - hanno spiegato -, può essere equiparato a un crimine di guerra (crimina iuris gentium)», e come tale di competenza del Tribunale Internazionale Penale, istituito dalle Nazioni Unite, con sede all'Aia. Quest'anno sono iniziati i lavori di revisione dello statuto in vigore da luglio 2002 (hanno aderito 108 Paesi), e le associazioni delle vittime chiedono che l'atto terroristico sia inserito come crimine imprescrittibile. «Quando c'è un attentato tutte le istituzioni si preoccupano di intervenire, ma dopo?», ha detto Sergey Batsanov, Senior Advisor Unicri, indicando che la stessa Unicri, organizzazione Onu, studi interventi in favore di vittime e comunità colpite, anche per fatti non di sangue, come ha spiegato ieri la professoressa Letizia Bossi dell'Università di Siena relazionando sul «disturbo post traumatico da stress». Laudi ha aggiunto che la proposta in Italia servirà anche a «contrastare l'insopportabile bulimia della storia oggi raccontata dai terroristi, da film e trasmissioni tv che trasformano assassini in eroi, famosi solo per i loro omicidi». Al proposito, il vicepresidente dell'Associazione Vittime, Roberto Della Rocca, gambizzato dalle Br a Genova, ha espresso la sua contrarietà a processi di pacificazione senza aver prima verità e giustizia. A Palazzo Civico alla cerimonia in ricordo di Maurizio Puddu, fondatore dell'Aiviter, ora presieduta da Dante Notaristefano, hanno partecipato anche figli di vittime degli anni di piombo, tra cui Mario Calabresi e Sabina Rossa.

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Manager-docenti in cattedra gratis all'università (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

FACOLTA'.PER I TAGLI AL BILANCIO Manager-docenti in cattedra gratis all'università [FIRMA]BARBARA COTTAVOZ NOVARA Sono novaresi le due facoltà che crescono di più: Economia e Farmacia. Medicina è bloccata dal numero chiuso ma lo scorso anno per ogni posto da futuro dottore le aspiranti matricole erano 10. Novara si conferma la città con più studenti dell'«Avogadro» e con i corsi più richiesti e ambiti: 4811 iscritti, 19 lauree triennali, 5 magistrali e tre a ciclo unico. Tra le novità: Economia chiude la sede di Stresa, le modifiche ai corsi di Biotecnologie e i manager in cattedra gratis. L'anno scorso Farmacia ha aumentato del 40 per cento i suoi iscritti con ben 275 matricole. Un risultato da record che, però, paradossalmente sembra non piacere alla legge: «La norma sui requisiti minimi impone un certo numero di docenti - dice il preside Aldo Martelli -. Però non è possibile assumere docenti perchè i concorsi sono bloccati e il turn over è limitato soltanto al 50 per cento delle cessazioni che nella nostra università, molto giovane, sono poche». Martelli aveva adombrato la possibilità di istituire il numero chiuso: «Ma rischia di essere un deterrente troppo forte e ci spiace mandare via ragazzi che vogliono studiare qui. Quest'anno abbiamo creato i doppi turni per le lezioni delle matricole». Da Farmacia parte anche un esperimento per garantire un migliore orientamento dei ragazzi delle superiori. La facoltà organizza open-day riservati alle scolaresche a luglio e settembre in modo da coinvolgere i più giovani nella vita universitaria. Il Provveditorato si incaricherà di inviare una circolare in tutte le superiori della provincia. Doppi turni nelle lezioni anche per i docenti di Economia, la facoltà presieduta da Giovanni Frattini. E' in costante crescita: +15 per cento. L'anno prossimo, però, deve «tagliare» la sede distaccata di Stresa: «Il ministero non ha più autorizzato le immatricolazioni - ha spiegato il rettore Paolo Garbarino -. Si concludono solo i corsi del 2° e 3° anno». Ed è tutta novarese la riforma dei corsi interfacoltà di Biotecnologie. Il corso triennale sarà proposto in condivisione tra Medicina e Scienze MFN mentre quello specialistico si sdoppia in Biotecnologie mediche (ora proposto solo da Medicina) e Biotecnologie farmaceutiche con aspetti economico-gestionali, nuova laurea nata da Farmacia ed Economia. Anche a Novara saliranno in cattedra docenti «volontari»: i «tagli» al bilancio hanno costretto a rinunciare ai docenti a contratto. «Dovendo purtroppo scegliere, abbiamo preferito privilegiare i servizi agli studenti - commenta il rettore -. Di solito questi insegnanti svolgono una loro attività come primo lavoro e insegnano nelle materie più legate alla professione. Ad esempio i manager per Economia. Alcuni "fedeli", comunque, ci hanno assicurato che continuano per spirito di servizio o per loro interesse. Noi garantiamo soltanto un rimborso spese per gli spostamenti».

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i disegni ritrovati di giovanni de min raccolti in un volume (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 47 - Cultura e Spettacoli I disegni ritrovati di Giovanni De Min raccolti in un volume Li ha scoperti la storica dell'arte padovana Francesca Bottacin nella soffitta di una nobile famiglia veneta Un inedito taccuino, perfettamente integro firmato Giovanni De Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana Francesca Bottacin, docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in stile neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il ritratto di Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni canto della Gerusalemme Liberata. Un volume di grande interesse scientifico, riproposto in un'elegantissima edizione anastatica con un innovativo saggio della sua scopritrice. Perché di una vera e propria scoperta si tratta. Francesca Bottacin ce ne regala la storia: «Alla morte della capostipite di una nobile famiglia veneta - che preferisce mantenere l'anonimato - fui convocata dagli eredi alle prese con una serie di scatole e bauli dimenticati in soffitta. In uno dei bauli trovai questo taccuino che mi parve molto bello ma a cui non diedi importanza. Poi, proprio a Padova, un bel giorno visitai la mostra dei Civici Musei «Da Giovanni De Min a Emilio Greco». C'erano poche ma significative opere del De Min. Mi avvicinai attratta da quei disegni e riconobbi lo stesso autore del taccuino. Tornai dalla famiglia, chiesi ed ottenni il privilegio di studiarlo. Mi confrontai con esperti che ne validarano l'autenticità e iniziai a scrivere il saggio che esce all'interno della collana «Monografie di Palazzo Albani» dell'istituto di Storia dell'arte dell'Università di Urbino, edito da Grafica Vadese». Giovanni De Min (Belluno, 1786 - Tarzo, Treviso, 1859) fu una personalità di primo piano nel contesto della pittura veneta dell'Ottocento, frequentò la scuola di Antonio Canova. Fu attivo a Milano, Roma, Venezia e a Padova dove intraprese alcuni dei più importanti partiti decorativi neoclassici: intervenne al Pedrocchi, nei palazzi Papafava, Treves de' Bonfili, Rusconi Sacerdoti, Revedin, Gaudio, Fasolo. Il taccuino è un assoluto unicum nella sua produzione. Peccato che una simile scoperta non sia stata valorizzata da una casa editrice padovana o veneta, si rammarica Bottacin. La casa editrice di Urbino, invece, riconoscendone il valore, ne ha realizzato un volume che ha il pregio di farci sentire "complici" della scoperta. (Barbara Codogno)

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chiude il centro dei bambini down - sonia papuzza (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Palermo La testimonianza Chiude il centro dei bambini down La Regione non finanzia i 100 mila euro per assistere 500 famiglie "Ora chi si occupa di mia figlia?" I genitori: "Tolgono i fondi all´unica struttura pubblica che funziona Saremo costretti a emigrare a Roma o a Genova" SONIA PAPUZZA Traslocazione cromosomica. Che cos´è, lo spiega Rosandra Troìa, madre di una bimba di 3 anni affetta da questa sindrome. è una malattia che porta i cromosomi del codice genetico a spezzarsi e a invertirsi fra loro. Se la diagnosi è precoce, le cure assidue e i bambini seguiti, i danni si recuperano. La figlia di Rosandra ancora non parla e ha problemi motori, per questo ogni giorno segue diverse terapie di logopedia e pedagogia. «Grazie agli operatori del Centro - dice Rosandra - abbiamo scoperto subito la malattia di mia figlia. Se non fosse stato per loro non avrei potuto fare degli esami complicati a Genova. Adesso alterno il pubblico al privato: almeno una volta al mese vado all´Imi per fare vedere ai medici i progressi della bambina. Il centro già adesso funziona a metà con i pochi soldi che ha, se lo chiuderanno io dove porterò mia figlia per la logopedia? Mi sono informata all´Ausl: c´è una lista d´attesa di tre anni. Ma fra tre anni mia figlia andrà alle elementari e deve arrivarci superando tutte le difficoltà che già ha». so.pa. Cinquecento bambini down a casa, senza più un posto dove essere seguiti e aiutati a diventare indipendenti perché la Regione non vuole sborsare centomila euro. Per il mancato rinnovo dei finanziamenti regionali rischia di chiudere fra pochi giorni il Centro di riferimento regionale dell´Imi per patologie di alta specializzazione, dove ci si occupa della diagnosi e della cura della sindrome di down e delle altre patologie cromosomiche e genetiche. Per questo motivo, ieri, gli operatori sanitari del centro hanno scritto al presidente della Regione, all´assessore alla Sanità, al rettore e al Policlinico per comunicare «la sospensione di ogni attività dal giorno 1 giugno, in assenza di rassicurazioni certe e ufficiali da parte degli organi competenti, in vista della nuova scadenza dei contratti che avverrà il 31 maggio prossimo». Il centro, attivo da anni ma finanziato per la prima volta nel 2001 con duecentomila euro, ha funzionato fino al 2007 cinque giorni la settimana, ma con i finanziamenti della tabella H. Quando la somma stanziata si è ridotta a 108 mila euro il Centro ha dovuto ridurre le prestazioni degli operatori sanitari a quattro mattine a settimana e le liste d´attesa si sono allungate fino a tre mesi. Nella finanziaria 2009 il fondo destinato al centro dell´Imi si è ancora ridotto: 100 mila euro che probabilmente non arriveranno mai. Dopo otto anni di attività, quindi i medici (con contratto a progetto) e le famiglie dei bambini in cura presso il centro si ritroveranno orfani dell´unica struttura in Sicilia che fosse all´altezza del Cepim di Genova o del centro romano di Giorgio Albertini. E mentre il bilancio regionale prevedeva fondi per gli amatori del rugby, per le unioni dei giuristi cattolici e per le bande del paese, i genitori dei bambini down si trovano a dovere affrontare la paura di trovarsi di nuovo soli. «Gabriele - racconta Raffaele Zarbo, un genitore - ha 14 anni e da quando è nato è seguito dall´Imi. Immagini cosa significa per dei genitori rischiare di perdere un grande team che segue tuo figlio dal punto di vista medico, pedagogico e tutto il resto. Prima venivamo qui due volte a settimana perché Gabriele faceva logopedia, riabilitazione motoria, gruppi misti di sostegno psicologico. Adesso va al Convitto nazionale e va bene, ma abbiamo superato tanti problemi grazie agli operatori del Centro. I politici parlano di sprechi e di tagli, ma com´è possibile che se la prendano con una struttura che funziona? Io direi all´assessore di venire a conoscere mio figlio». Anche Alberto, 17 anni, viene seguito fin dalla nascita dall´Imi: «Per noi e per tutte le famiglie che vengono anche dalle altre province - dice la mamma, Antonina Gandolofo, componente del consiglio dell´Associazione famiglie persone down - è un punto di riferimento. Non ce lo possono togliere, vorrebbe dire ricominciare i viaggi della speranza verso Genova o Roma, perché i ragazzi vanno seguiti. Chi ha i soldi lo farà, ma chi non può? Questo è il Sud, nel senso peggiore». Concetta Agria, mamma di un bimbo di 5 anni con disturbi cognitivo-comportamentali, è preoccupata dall´eventualità della chiusura: «Se chiude il centro - dice - tutte le valutazioni che facciamo lì dovremo farle dai privati e lì hanno costi elevatissimi. è una situazione veramente assurda che i fondi che servono per i nostri figli vengano impiegati per cose stupide. Se chiudono il centro, noi saremo costretti a sospendere le cure a Gabriele».

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rettorato, segrè tiene tutti in sospeso "deciderò nelle prossime 36 ore" - ilaria venturi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IX - Bologna Braga Cantelli Forti Rettorato, Segrè tiene tutti in sospeso "Deciderò nelle prossime 36 ore" Se si ritira per me cambia molto, ho bisogno di voti mobili per andare al ballottaggio Io sono la discontinuità, ho pagato la mia indipendenza anche se rispetto Opus Dei e massoneria ILARIA VENTURI Andrea SEGRE´ prende tempo: 36 ore per decidere se lasciare o continuare la corsa al rettorato. Dal tavolo di confronto dei candidati, ieri in un´affollata aula magna di via Belmeloro, chi si aspettava già il suo addio, dopo che il secondo turno l´ha riconfermato al quarto posto nella competizione, è rimasto deluso. «Deciderò sabato, sentirò prima i miei elettori, in modo trasparente», annuncia il preside di Agraria alla fine del dibattito che ha visto i candidati rimasti in gara ribadire appelli e posizioni. La situazione in Ateneo rimane bloccata. Dal confronto pubblico non escono alleanze alla luce del sole, né si sfila Segrè, almeno per ora. Dario Braga esce scuotendo la testa: «Tavolo inutile, come immaginavo, ecco perché è saltato la scorsa settimana. Si è dimostrato che il gioco non c´era». Più Segrè tiene «bloccati» i suoi 414 voti prima del voto di lunedì più viene danneggiato il docente di chimica, l´outsider, il candidato al terzo posto. «Se non c´è un elettorato mobile - è l´analisi di Braga, deciso ad andare avanti - lunedì la situazione rimane cristallizzata. Se Segrè si ritira per me cambia molto. Ho bisogno di voti mobili per andare al ballottaggio perché la mia distanza dal secondo, cioè Giorgio Cantelli Forti, è di soli 60 voti». Il dibattito promosso dallo stesso Segrè ha attirato più docenti che nei tanti incontri in campagna elettorale prima del voto. Circa trecento, supporter dei vari candidati, ma anche qualche indeciso, elettore «libero» da convincere, cani sciolti come i tredici ricercatori e docenti associati - stanchi di vedere i giovani migliori rimanere fuori dall´accademia - che ai candidati hanno chiesto impegni su reclutamento e meritocrazia. A moderare il dibattito è l´anestesista Gerardo Martinelli. Siedono tra i banchi i candidati che si sono ritirati Roberto Grandi e Giuseppe Sassatelli, mentre Giancarlo Barbiroli, con i suoi sette voti, non rinuncia, nemmeno ai suoi dieci minuti di discorso: «Ride bene chi ride ultimo». Applausi e risate. Segrè è il protagonista, dà il via con i punti del suo programma, dalla Romagna al bilancio sociale allo sviluppo sostenibile, chiude con il sogno: «Un´università che catalizza energie positive, mossa dallo sdegno per le cose che non vanno e il coraggio di poterle cambiare». Il docente ribadisce la sua linea di discontinuità: «E´ finalmente emersa la mia autonomia da tutto e da tutti». L´appello di Ivano Dionigi è «a guardare avanti»: «Questa è una nuova stagione che ha bisogno di tutti». Braga invita a valutare i candidati «per quello che sono, per la loro storia e il loro progetto: il mio è quello di una università indipendente, orgogliosa, nuova». Cantelli attacca: «Io sono la discontinuità». E denuncia: «Dicono che avrei minacciato a Ingegneria dei ricercatori che non mi hanno votato, questa è bassa e squallida competizione. Un ricercatore ha scritto di non votarmi perché dietro c´è la massoneria. Io sono laico, ho pagato per la mia indipendenza, anche se rispetto la massoneria, l´Opus Dei, i partiti politici, rispetto tutti».

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Il cemento simpatico che cancella i "writers" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

domande a Tendenze Davide «Atomo» Tinelli artista «Non ci resta che sperare in uno spray indelebile» La ricerca Lo studio è stato effettuato nei laboratori del centro per le nanotecnologie dell'Università di Torino Il meccanismo Un composto attivato dalla luce solare e da quella artificiale decompone gli agenti inquinanti Il cemento simpatico che cancella i "writers" Scoperto il materiale in grado di eliminare vernici e smog ANDREA ROSSI TORINO 3 Davide «Atomo» Tinelli, uno dei writer più noti di Milano, le piace la notizia del cemento che si autopulisce? «Sì perché almeno smetteranno di dare la caccia ai ragazzini che fanno le tag, le firme con lo spray sui muri. E non si sentiranno più le grida manzoniane contro noi writer». Così non si perderanno anche i lavori più importanti dei writer? «Se devi fare un'opera scegli un bel muro di periferia. E' una notizia molto positiva, anche se...». Se? «Voglio lanciare una sfida ai bravi ricercatori: inventino uno spray che non si può cancellare». \ Provate a immaginare la scena: un writer «attacca» una parete esposta al sole, scuote la bomboletta e lascia la sua firma. Sul muro però non si vede niente. Come se la bomboletta non funzionasse. O lo spray fosse trasparente. E invece no: è il muro che distrugge lo spray, che scompone e demolisce polveri sottili, smog, residui dei gas di scarico. Il cemento potrebbe diventare il peggior incubo dei graffitari. E risolvere un bel po' di problemi anche ai bilanci degli enti pubblici, sgravati dal peso di massicce operazioni di pulizia ai monumenti. Al Nis, il centro per le nanotecnologie dell'Università di Torino, ci stanno lavorando, seguendo un progetto per conto di uno dei colossi del cemento italiano. Hanno anche avviato una sperimentazione con il Comune di Torino. E ci sono quasi: «Tecnologia e materiali funzionano», spiega Gabriele Ricchiardi, chimico e segretario dell'istituto. «C'è solo da migliorare l'efficienza, ancora troppo bassa». Il «cemento simpatico» («fotocatalitico», per la scienza) esiste e funziona; bisogna solo perfezionare l'efficacia. Poi tanti writer rischieranno di trovarsi disoccupati. E altrettanti amministratori di condominio e inquilini saranno sollevati all'idea di non doversi più svenare per tinteggiare le facciate dei palazzi. E pensare che è tutto merito del sole. Il meccanismo è semplice e funziona grazie all'ossido di titanio, un composto fotoattivo che, assorbendo la luce (anche quella artificiale), e risucchiandola, decompone gli agenti inquinanti. «Le radiazioni del sole scatenato l'azione dell'additivo, che attiva l'ossigeno presente nell'aria, lo trasforma e lo aiuta a pulire, scomporre ed eliminare gli agenti inquinanti, rendendoli innocui», racconta Salvatore Coluccia, docente di Chimica e coordinatore del gruppo di ricerche sulle nanotecnologie. Le sperimentazioni dimostrano che abbatte anche sostanze organiche vegetali, solventi, di quelli utilizzati nelle officine, e vernici. Basta stenderlo su una parete. «Può essere annegato nel cemento, per le nuove costruzioni», spiega Coluccia. «Ma funziona anche sugli edifici vecchi: basta mescolarlo a una sorta di vernice incolore e spalmarla su muri e facciate, rendendoli, da quel momento, immuni». E c'è addirittura chi pensa di rimpiazzare l'asfalto - che si deteriora, si sporca, non riesce ad assorbire i detriti - con il calcestruzzo «simpatico». «Il cemento fotoattivo - dice Coluccia - può decomporre i residui lasciati dai pneumatici e persino le gomme da masticare che s'appiccicano». Una mezza rivoluzione. Il costo? «Al momento viene commercializzato a un prezzo dieci volte superiore al calcestruzzo. Ma si potrebbe arrivare a renderlo disponibile a un costo di poco superiore al normale cemento», spiega Ricchiardi. Quando si potrà applicare su vasta scala? Difficile prevedere, ma test ed esperimenti procedono spediti. E i giganti dell'edilizia sono pronti a investire. Del resto, materiali e meccanismi sono naturali, riproducono «lo stesso processo con cui l'aria si autopulisce lentamente grazie all'ossigeno che contiene», spiega Coluccia. «Elimina le scorie per purificarsi. Il problema, nelle nostre città, è che le impurità sono talmente tante e massicce che da sola l'aria non fa in tempo a depurarsi. Anzi, accumula scorie». Con l'ossido di titanio è un'altra storia: «Le radiazioni solari sono una sorta di moltiplicatore della rapidità del procedimento. Noi acceleriamo un processo naturale».

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Professoressa a Kingston (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Professoressa a Kingston Ilaria Favretto è professoressa di Storia Europea Contemporanea all'università di Kingston, vicino Londra. Ha studiato a Milano, Londra ed Oxford. Il suo ultimo libro sulla cultura e ideologia della social democrazia nel dopoguerra è stato pubblicato nel 2007 dalla Manchester University Press. ILARIA FAVRETTO DOCENTE STORIA EUROPEA CONTEMPORANEA Chi è

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Aumenta la spesa per la salute (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-05-22 - pag: 37 autore: Pubblico & privato. Dati di Fondazione Farmafactoring Aumenta la spesa per la salute Sara Todaro ROMA Cresce la spesa sanitaria sostenuta di tasca propria dai cittadini: tra il 2005 e il 2007 è aumentata complessivamente del 15%, ma nelle Regioni con i Piani di rientro in itinere a subire il contraccolpo sono soprattutto le famiglie meno abbienti. La denuncia arriva dal Rapporto della Fondazione Farmafactoring, realizzato con il contributo di tre istituti di ricerca – Censis, Cergas- Bocconi e Cer-Nib –presentato ieri a Roma. I dati sui sacrifici imposti ai cittadini sono emersi dallo studio presentato da Vincenzo Atella, coordinatore del CerNib dell'Università di Roma Tor Vergata. «L'incidenza dei costi sanitari sui bilanci delle famiglie è passata dal 3,5% del 2001 al 4,8% del 2007», ha detto. E la voce con i rincari maggioriè rappresentata dai farmaci: la spesa out of pocket è cresciuta del 74% rispetto al 2001. Ma i dolori del pianeta sanità non finiscono qui: sotto la lente anche il nodo pubblico-privato e l'inquietudine dei manager del settore, che si scoprono strangolati dalla politica. Ad analizzare il disagio di questi ultimi è stato il Censis, in una indagine condotta in collaborazione con la Fiaso tra 51 direttori generali di Asl e aziende ospedaliere. «Oltre il 63% ritiene di avere una sovranità limitata a causa della politica», ha spiegato il vicedirettore Carla Collicelli. Valori che salgono alla quasi totalità nel Sud, mentre scendono al 51,5% nel Nord e al 44% al Centro. Degne di riflessione anche le proposte avanzate dai Dg per migliorare l'offerta sanitaria: il 66% vorrebbe le "pagelle" per le strutture, ovvero un confronto trasparente sulle performance dei diversi provider; l'81% è favorevole alla valorizzazione del privato, meno del 20% vuole un'offerta solo pubblica. E proprio il nodo pubblicoprivato è al centro dello studio presentato dal presidente del Cergas-Bocconi, Elio Borgonovi, che ha analizzato i casi del Lazio e della Sicilia, entrambe fortemente indebitate e con una presenza consistente di enti privati. «I entrambi i casi - ha detto- la rete appare debolmente governata e servono interventi di razionalizzazione e riorganizzazione». è d'accordo il presidente del Censis, Giuseppe De Rita: «La dimensione della sanità privata va regolata – ha detto – altrimenti il pubblico rischia di essere confinato a qualche infrastruttura o di implodere e disarticolarsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Tremonti: la previdenza solo al momento giusto (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-22 - pag: 6 autore: Tremonti: la previdenza solo al momento giusto Dino Pesole ROMA Superata l'emergenza, si aprirà il dossier delle riforme, a partire dalle pensioni. Al numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, che due giorni fa ha chiesto al Governo di uscire dalla logica dei due tempi (le riforme strutturali vanno fatte ora), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, replica ricordando che «vi è un tempo per gestire la crisi e uno per le riforme». Quando sarà il tempo «le faremo con le persone giuste, discutendo con voi». Replica indiretta anche alla richiesta esplicita sul fronte delle riforme avanzata ieri mattina all'Assemblea annuale diConfindustria dal presidente Emma Marcegaglia. Tremonti si dice convinto che le riforme strutturali si debbano fare, ma sitratta di un'operazione lunga e complessa, «occorre un patto tra generazioni, occorre dire ai giovani a che età andranno in pensione. Faremo le riforme nel tempo e nel modo giusto». Rivolto ai delegati del congresso, Tremonti parla senza mezzi termini dei rischi corsi dall'intero sistema economico mondiale nel settembre- ottobre dello scorso anno, quando si è sfiorata la catastrofe. «Abbiamo visto molto da vicino il rischio di un'apocalisse finanziaria con il fallimento delle industrie, delle banche, la caduta del commercio, l'impatto sulla vita e sul lavoro, che avrebbe avuto gli effetti di una guerra senza che fosse stata combattuta». La profondità e l'ampiezza dellacrisi economica globale non consentono di stabilire se l'emergenza sia o meno passata, anche se il peggio sembra essere alle nostre spalle. «Mai si è manifestata una crisi così profonda». Ma non è la fine del mondo «ma la fine di un mondo». Alla fine del tunnel quel che si prospetta non è «il pubblico sul privato, o il privato sul pubblico, ma pubblico e privato insieme fusi nell'idea equilibrata dell'economia sociale di mercato». Poi un bilanciodell'azione anticrisi messa in campo finora. Si è tentato di mantenere in vita i servizi fondamentali del welfare, «che sono come l'aria, ti accorgi che sono fondamentali quando mancano e noi abbiamo cercato di non far mancare l'aria». Al momento ilpotenziamento delle risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori sociali, attraverso il ricorso al fondo sociale europeo per le aree sottoutilizzate, dovrebbe essere sufficiente. Qualora la dote finanziaria dovesse risultare non adeguata, si comincerà a ragionare su come accrescerla e soprattutto su quali risorse aggiuntive si possa far conto nelle pieghe del bilancio. «Se non basta non lasceremo indietro nessuno », assicura Tremonti. Il ministro dell'Economia rivendica inoltre al Governo il merito di aver posto in sicurezza i conti pubblici con la manovra triennale da oltre 30 miliardi dell'estate 2008. «Il nostro dovere lo abbiamo fatto, ora tocca alle banche». In sostanza, dal palco della Cisl, Tremonti rinnova agli istituti di credito lo stesso invito rivolto tre giorni fa nel corso del «credit day»: occorre che i tassi di interesse si allineino rapidamente a quelli europei, e le banche dovranno utilizzare lo strumento dei cosiddetti «Tremonti bond». Per quel che riguarda le stime sull'andamento del Pil, il ministro dell'Economia ribadisce che nell'attuale contesto si tratta di un esercizio complesso, considerato l'elevato margine di aleatorietà che la situazione mondiale complessiva presenza. Niente altro che "congetture", osserva. © RIPRODUZIONE RISERVATA AMMORTIZZATORI Il governo ha stanziato i nuovi fondi, ma se non bastassero ne troveremo altri: non lasceremo indietro nessuno Le vie del rilancio. Il ministro Tremonti (al centro) all'assemblea di Confindustria con il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri (a sinistra) e il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi INFOPHOTO

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(sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Terza Pagina data: 22/05/2009 - pag: 49 Appuntamenti Salman Rushdie a Venezia. «L'Islam non è un monolite, come non lo è l'Occidente» «Lo scontro di civiltà non esiste» DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA «Il vecchio non muore, il nuovo non nasce», diceva Salman Rushdie nel 1999. Definendo quell'epoca in bilico, l'«interregno». Dieci anni dopo in mezzo, l'11 settembre, le guerre in Afghanistan, in Iraq, l'Iran integralista, Oriente e Occidente che si misurano in forze lo scrittore dei Versi satanici, citando Gramsci («il vecchio si rifiuta di morire»), sostiene ancora che l'interregno non è finito. «Ci vorrà tempo per uscirne dice . Gran parte dei musulmani non sono ancora entrati nell'era moderna, il cui avvento viene ostacolato da coloro che guidano la rivolta contro la storia. Ma lo scontro tra civiltà non esiste». «I conflitti afferma, con sicurezza sono dentro le civiltà». Sorprendente, ironico e «battutista» quel che basta per strappare l'applauso, Rushdie tiene la scena al Teatro Malibran di Venezia, dove, ieri, ha parlato del suo ultimo romanzo (ma non solo di questo), L'incantatrice di Firenze (Mondadori). Del resto, l'incontro pubblico avviene nell'ambito della rassegna «Incroci di civiltà», organizzata dal Comune di Venezia e dall'Università Ca' Foscari. «E quale luogo migliore di questo nota lo scrittore è adatto al tema del dibattito? La contaminazione Occidente/Oriente è un punto di forza della storia di Venezia». «Io stesso aggiunge sono nato a Bombay, città britannica costruita sul suolo indiano. Già. Prima che arrivassero gli inglesi, era un villaggio di pescatori. Il mondo in cui sono cresciuto è l'Est mescolato all'Ovest». Quindi, approfitta di un aneddoto raccontato da Marino Sinibaldi, che conduce la serata al Malibran con Shaul Bassi, docente universitario, per rafforzare il concetto di contaminazione. È la pronuncia del suo cognome (Rashdie o Rushdie? Pare che lui avesse indicato entrambe le dizioni, rispettivamente a due diversi interlocutori) a suggerirgli una considerazione: anche i nomi storpiati sono la conseguenza dell'attraversamento di due culture. Una volta per tutte, Rushdie si chiama fuori da certe teorie, contestando chi ha tentato («in malafede») di associarlo a Samuel Huntington. «Alla gente, lo so, non piace la complessità del mondo spiega . Preferisce le formule semplici. Una di queste è, appunto, lo scontro di civiltà». «Invece incalza l'Occidente è molte cose, non una sola. Al proprio interno, le idee nei confronti dell'Islam sono varie. D'altra parte, neppure i musulmani sono monolitici. Non c'è un universo Islam che si scontra con l'Occidente. Esiste piuttosto l'Islam radicale che si pone come un nemico militare contro l'Occidente». Rushdie osserva ancora come questi elementi di attualità percorrano anche L'incantatrice di Firenze, ambientato nel XVI secolo, soffermandosi su un artifizio storico/ letterario che si è divertito ad inventare: «A quell'epoca, è noto, uomini avventurosi come Marco Polo erano approdati nelle terre d'Oriente. Il contrario non avvenne; comunque, non è dimostrato. Nel mio romanzo, invece, c'è una viaggiatrice, un''aliena', che si muove in senso inverso, ed approda a Firenze». Progetti futuri? Racconta che sta lavorando a due sceneggiature per «tradurre» in film i romanzi I figli della mezzanotte e Harun e il Mar delle storie. La rassegna «Incroci di civiltà» continua oggi con altri autori: Zhang Jie, Gish Jen, Etgar Keret, Javier Marías, Ioanna Karistiani. Salman Rushdie a passeggio con un'amica a Venezia (Ansa) Marisa Fumagalli

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A MILANO TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA BIODIVERSITÀ: 16 GIORNI DI EVENTI SUI PAESAGGI NATURALI, SUGLI ECOSISTEMI E SULL'AGRICOLTURA NELLE GRANDI CITTÀ (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Venerdì 22 Maggio 2009 A MILANO TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA BIODIVERSITÀ: 16 GIORNI DI EVENTI SUI PAESAGGI NATURALI, SUGLI ECOSISTEMI E SULL´AGRICOLTURA NELLE GRANDI CITTÀ Ritorna per due settimane il Festival della Biodiversità, il più grande appuntamento culturale, artistico e ludico sulle tematiche della biodiversità in Italia. Giunto alla sua terza edizione il Festival, che dal 23 maggio sino al 7 giugno, in concomitanza con la Giornata europea dei Parchi (24 maggio) e la Giornata mondiale dell´Ambiente (5 giugno), presenterà una lunga serie di appuntamenti aventi come unico filo conduttore la salvaguardia della natura, è organizzato e promosso dal Parco Nord Milano in collaborazione con la Regione Lombardia, la Provincia di Milano, i Comuni di Milano, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino e Sesto San Giovanni, oltre ad altri enti e associazioni. Patrimonio universale frutto di tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione, la biodiversità, che rischia ora di essere impoverita, deve essere salvaguardata per garantire la nostra vita e quella delle generazioni future. “La terza edizione del Festival della Biodiversità - dichiara Ignazio Ravasi, Presidente del Parco Nord Milano - è un’importante occasione per continuare il lavoro di sensibilizzazione attorno alla drammatica perdita di specie vegetali e di avifauna che sta impoverendo la nostra pianura, la nostra Italia e tutto il pianeta. Questa iniziativa costituisce altresì un momento di coinvolgimento dei cittadini affinché lo sforzo di promozione della protezione, cura e valorizzazione del patrimonio vegetale e naturalistico si combini con l’attenzione ai bisogni sociali, ricreativi e di educazione ambientale delle persone”. Cavalcando l´onda del successo della scorsa edizione, il Festival si propone di promuovere la conoscenza dello sviluppo sostenibile, della natura e della salvaguardia ambientale coinvolgendo non soli gli addetti ai lavori. Intende rivolgersi ad un pubblico sempre più vasto. Iniziative ludiche e scientifiche si intrecciano così per 16 giorni, rivolgendosi ad esperti, studiosi, imprenditori e agricoltori, ma non solo, parlando ai giovani, ai bambini e alle famiglie, attraverso manifestazioni e momenti di varia tipologia, utilizzando un linguaggio in grado di trovare la giusta alchimia tra divertimento e scienza. Manifestazioni ed eventi rivolti a tutti e per tutti i gusti, conferenze e incontri con esperti e scienziati, rassegne teatrali e cinematografiche, visite guidate naturalistiche, mostre fotografiche e didattiche, giochi e laboratori creativi di grande impatto emotivo, assaggi e degustazioni, il fitto calendario ricco e articolato del Festival offre più di 100 eventi dislocati in diverse sedi. Dall’immensa area verde del Parco Nord Milano, con i suoi 620 ettari frequentata ogni anno da 2 milioni e mezzo di persone, all’Università degli Studi di Milano Bicocca. Dai Giardini di Porta Venezia al Parco Grugnotorto, per passare dallo Spazio Oberdan, da Piazza Duomo, dal Museo di Storia Naturale, dalla Villa Ghirlanda di Cinisello Balsamo, al Boscoincittà di Milano. E ritorna anche la simpatica mascotte della manifestazione. Il rospo, simbolo del Festival, è l’animale che più degli altri percepisce ogni cambiamento ambientale, divenendo un buon indicatore dello stato di salute dell’ambiente. La sua immagine, oltre ad essere amata dai più piccoli, sintetizza in modo immediato il significato stesso della rassegna. La mondializzazione è la principale novità di questa terza edizione. Non solo dunque si parla di biodiversità a partire dalle nostre pratiche comuni, dalle nostre città e dal nostro territorio, ma si cerca di porre l´attenzione sulla globalità del concetto di salvaguardia ambientale. In particolare in alcune aree dell´Africa sub-sahariana salvaguardare la biodiversità significa offrire un futuro alle nuove generazioni che rischiano di abbandonare queste terre a causa del costante processo di desertificazione. Fiore all´occhiello del Festival è il workshop Africa che ha l´intento di dare visibilità a progetti di cooperazione internazionale a favore delle terre e delle popolazioni in Kenia, Tanzania e Burkina Faso. L´ingegnere Venanzio Vallerani, inventore dell´omonimo Sistema Vallerani, spiegherà di persona il suo innovativo metodo di coltivazione che sta riforestando un´area di 650 ettari in Burkinabé. Se da una parte gli incontri con esperti, docenti, studiosi e scienziati occupano una fetta sostanziale degli appuntamenti del Festival dall´altra non si è potuto fare a meno di far incontrare i temi della natura al fascino della letteratura. Seconda novità di quest´anno sono infatti gli appuntamenti con alcuni importanti autori della collana “Oltre i giardini” della casa editrice torinese Bollati Boringhieri. L´accademia del Bagolaro, chiamata così per l´enorme albero sotto il quale ogni domenica pomeriggio si terrà una presentazione di libri, ospita autori del calibro di Ruth Ammann, architetto e psicoterapeuta di fama internazionale, e Gilles Clement, noto paesaggista. Promotore della manifestazione il Parco Nord Milano rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti per ciò che concerne l´integrazione tra urbanizzazione e natura. La cornice adatta per riscoprire un´oasi nella città, un luogo dove si potrà partecipare a laboratori e giochi, ma anche assistere a suggestivi spettacoli teatrali e passeggiate all´alba e al tramonto alla scoperta di un mondo silenzioso e nascosto. La giornata di apertura del Festival si terrà proprio qui: a dare il benvenuto ai visitatori sarà il meraviglioso Giardino eolico di Alejandro Guzzetti, un´installazione sonora allestita all´interno della Cascina Centro Parco fatta di zucche che roteano nell´aria, di semi che tintinnano, di pietre e conchiglie che suonano al passaggio del vento. In accompagnamento si esibirà la Celtic Harp Orchestra, una formazione orchestrale composta in prevalenza da arpe irlandesi, bretoni e italiane. Gli incontri a carattere scientifico saranno presentati all’Università degli Studi di Milano Bicocca e al Museo di Storia Naturale, mentre le rassegne teatrali e cinematografiche a tema, le mostre fotografiche e altri eventi e laboratori, verranno proposti via via in sedi differenti dai Giardini di Porta Venezia, al Parco Grugnotorto, per passare dalla Villa Ghirlanda di Cinisello Balsamo, al parco di Villa Mylius a Sesto San Giovanni, al Boscoincittà e ancora in tanti altri luoghi della provincia milanese. Chiuderà, come tutti gli anni, domenica 7 giugno per la gioia dei più piccoli il Labirinto del mais, il gigantesco dedalo a forma di civetta disegnato in un campo di mais di 25. 000 mq, gioco entusiasmate per perdersi e ritrovarsi. Un’occasione, dunque, da non perdere per stare a contatto con la natura, apprezzarne suoni, colori, odori e sensazioni, partecipando a manifestazioni divertenti ed interessanti. Un’occasione per proporre una riflessione profonda. Www. 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Accordo obbligato tra Zidda e Deriu: (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Provincia di Nuoro Pagina 5019 nuoro Indirizzi al commissario Accordo obbligato tra Zidda e Deriu: «Università in salvo» Nuoro. Indirizzi al commissario --> Ci voleva l'assemblea del Consorzio per la promozione degli studi universitari per costringere il sindaco Mario Zidda e il presidente della Provincia Roberto Deriu a parlarsi. Dopo mesi di incomunicabilità (Deriu ha addirittura scritto una lettera aperta ai giornali per proporre un incontro) e visioni contrapposte e paralizzanti anche su questioni urgenti, ieri si sono seduti allo stesso tavolo. Faccia a faccia obbligato, visto che Provincia e Comune sono gli unici soci di quel Consorzio in via di scioglimento soprattutto per volontà di Deriu che, puntando su una Fondazione, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Nuoro la nomina del commissario liquidatore. Sindaco e presidente della Provincia ieri hanno preso atto della nomina del commissario liquidatore e dato al commercialista Salvatore Cocco gli indirizzi «affinché garantisca la prosecuzione di tutte le attività in essere, salvaguardando gli interessi di tutti i soggetti coinvolti». Parole contenute in una nota congiunta firmata dagli addetti stampa di Comune e Provincia. «Zidda e Deriu - si legge nel documento - si sono impegnati ad individuare strade e strumenti che conducano ad una successione, senza soluzione di continuità (la Fondazione?, n.d.r. ), delle attività oggi svolte dall'ente. Con tale atto il Consorzio potrà continuare regolarmente la propria attività, garantendo i servizi ed i contratti con docenti, fornitori e cooperative e potrà ricevere i finanziamenti di cui è destinatario», mentre gli assessori alla Cultura Teresa Pintori per il Comune e Franca Carroni per la Provincia coadiuveranno il commissario liquidatore e cureranno i rapporti con la Regione e le Università sarde. Al termine dell'assemblea Mario Zidda e Roberto Deriu hanno incontrato una delegazione di studenti che frequentano Scienza dell'amministrazione, rassicurandoli «sul presente e sul futuro dei corsi e dell'università nuorese». Secondo la nota «vengono meno i presupposti sui quali il Comune aveva intenzione di presentare ricorso per la nomina del commissario», ma il sindaco aspetterà a questo proposito la valutazione del legale del Comune. Il disgelo tra Deriu e Zidda porta una buona notizia anche per i dipendenti del consorzio per la biblioteca Satta paralizzata in attesa da tempo di una risposta sulla bozza di nuovo statuto. «Il sindaco ha proposto e Deriu ha condiviso l'idea - conclude il comunicato - di convocare a breve una riunione del consorzio preparatoria di una conferenza di servizi nella quali gli enti delegati potranno mettere le basi per la revisione dello statuto». ( m. t. )

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ateneo, 24 lauree in meno (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Pisa Ateneo, 24 lauree in meno L'applicazione del decreto dall'anno 2009-10 PISA. La cura dimagrante voluta dal ministro Gelmini fa calare di peso del 15 per cento i corsi di laurea dell'università di Pisa. A cominciare dal prossimo anno accademico (2009-10) i corsi di studio da 177 diventeranno 153. Ben 24 in meno di cui quattro spariranno, mentre gli altri venti saranno in gran parte accorpati con altri corsi. I quattro corsi disattivati a causa del numero insufficiente di immatricolati sono Scienze del governo e dell'amministrazione, Scienza dei materiali, Geografia e Lingue e culture del Vicino e Medio Oriente. Gli altri venti sono sparsi nelle altre facoltà e gli studenti iscritti termineranno regolarmente il loro percorso formativo. «La riduzione - sottolinea Nicoletta De Francesco, prorettore alla didattica - è stata ottenuta cercando di unificare il più possibile i percorsi didattici mediante il potenziamento delle sinergie fra competenze disciplinari diverse, con un'opera di razionalizzazione dell'offerta e di distribuzione oculata dei carichi didattici dei docenti, che al contempo preserva l'ampia varietà di percorsi di studio offerti dal nostro ateneo». Si è arrivati a questa scelta dopo che il decreto ministeriale 270 dell'allora ministro Letizia Moratti chiedeva una razionalizzazione dei corsi di laurea. Una proliferazione dovuta alla normativa 509 del 1999 dei ministri di allora Zecchino e Berlinguer. La riforma del 3+2 aveva portato alla duplicazione dei vecchi corsi di laurea in corsi di primo e secondo livello. Di fatto, con la riduzione del 15% dei corsi si ritorna ai santi vecchi tanto è vero che «confrontando il numero di corsi del vecchio ordinamento con il numero di lauree triennali e a ciclo unico del nuovo - spiega ancora Nicoletta De Francesco - vediamo che nel vecchio ordinamento l'università aveva 39 corsi di laurea e 38 diplomi universitari, quindi 77 corsi complessivi, mentre nel nuovo ordinamento l'ateneo aveva 89 fra corsi di laurea triennale e corsi a ciclo unico. Con la riduzione decisa per il 2009/2010, i corsi di laurea triennale e corsi a ciclo unico saranno 76: un numero equivalente a quello del vecchio ordinamento e che, in pratica, rappresenta quasi la metà dei 153 corsi di laurea complessivi». I requisiti secondo cui sono stati tagliati i corsi sono diversi: dal numero minimo di docenti ad un numero minimo di matricole che può variare da 10 a 50 oltre ad una chiarezza degli obbiettivi da raggiungere. «Il processo di trasformazione dell'offerta didattica dell'ateneo pisano - ha detto De Francesco - già iniziato in parte nell'anno accademico attuale, avrà una seconda e più ampia fase di attuazione nell'anno accademico 2009/2010, mentre l'offerta riformata sarà completata per l'anno accademico 2010/2011, soprattutto per quanto riguarda le lauree magistrali. Nel 2009/2010, comunque, la quasi totalità dell'offerta di lauree triennali dell'ateneo pisano sarà definita secondo il dm 270. Il Senato accademico, in fase di approvazione dei nuovi corsi, ha valutato la loro sostenibilità in termini di requisiti necessari di docenza, anche alla luce della diminuzione del numero di docenti che si verificherà nei prossimi anni, come conseguenza dei recenti decreti ministeriali. A ogni facoltà, infatti, è stato chiesto di presentare il progetto complessivo dei corsi di studio che intende presentare a regime, insieme alla dimostrazione della loro sostenibilità nel tempo in termini di docenza». G.P.

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alla madonnina arriva la finanza - donatella francesconi (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Viareggio Alla Madonnina arriva la finanza Le fiamme gialle hanno portato via i contratti siglati con i diportisti DONATELLA FRANCESCONI VIAREGGIO. Guardia di finanza negli uffici della Viareggio porto situati all'approdo della Madonnina. Le fiamme gialle hanno richiesto numerosi documenti, come conferma il presidente della società pubblico-privata, Alessandro Volpe che spiega: «Hanno voluto i contratti di assegnazione dei posti barca e hanno portato via tutti quelli che erano stati firmati». Volpe prosegue affermando di «essere abbastanza tranquillo» e di collegare la visita della guardia di finanza agli esposti presentati dai diportisti con i quali la Viareggio porto ha un braccio di ferro che dura da mesi e che inizia ad avere strascichi legali. «Credevano che scherzassimo», commentano i diportisti tra i pontili dell'approdo. Il riferimento è agli esposti presentati nei mesi scorsi in relazione alle richieste avanzate dalla Viareggio porto e dal suo amministratore delegato Simone Anichini. Nei quali si formulava anche l'accusa di «estorsione» nei confronti della Viareggio porto. In riferimento all'obbligo di firma dei nuovi contratti - hanno spiegato a suo tempo i diportisti nel motivare l'iniziativa legale - con relativo avviso di «non aver più diritto al posto barca, se non addirittura all'intimazione di sgomberare l'imbarcazione rivolto a coloro che, pur avendo pagato le nuove tariffe secondo gli aumenti concordati con l'amministrazione comunale, non hanno però apposto la firma sotto il contratto che trasformava tutti da assegnatari del posto barca a clienti della società presieduta da Alessandro Volpe». Ma la visita della guardia di finanza non è l'unico "pensiero" per Volpe e Anichini. Per il 16 giugno è infatti attesa la sentenza del Consiglio di Stato in merito al ricorso "Teseco-Finedil" sulla gara che ha portato la cordata "Ferragamo-Consorzio Etruria" ad aggiudicarsi la gara per la parziale privatizzazione della Viareggio porto. «Sono molto preoccupato - ribadisce Volpe -. Se si dovesse ricominciare il provvedimento tutto da capo sarebbe davvero un disastro». Considerato anche il ritardo ormai accumulato sui progetti che chi ha investito nell'operazione 10 milioni di euro aveva assicurazione di poter avviare e concludere.

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Aumenta la spesa privata per la salute (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura

Indietro 22 maggio 2009 di Sara Todaro (da Il Sole-24 Ore) Cresce la spesa sanitaria sostenuta di tasca propria dai cittadini: tra il 2005 e il 2007 è aumentata complessivamente del 15%, ma nelle Regioni con i Piani di rientro in itinere a subire il contraccolpo sono soprattutto le famiglie meno abbienti. La denuncia arriva dal Rapporto della Fondazione Farmafactoring, realizzato con il contributo di tre istituti di ricerca – Censis, Cergas- Bocconi e Cer-Nib –presentato ieri a Roma. I dati sui sacrifici imposti ai cittadini sono emersi dallo studio presentato da Vincenzo Atella, coordinatore del CerNib dell'Università di Roma Tor Vergata. «L'incidenza dei costi sanitari sui bilanci delle famiglie è passata dal 3,5% del 2001 al 4,8% del 2007», ha detto. E la voce con i rincari maggioriè rappresentata dai farmaci: la spesa out of pocket è cresciuta del 74% rispetto al 2001. Ma i dolori del pianeta sanità non finiscono qui: sotto la lente anche il nodo pubblico-privato e l'inquietudine dei manager del settore, che si scoprono strangolati dalla politica. Ad analizzare il disagio di questi ultimi è stato il Censis, in una indagine condotta in collaborazione con la Fiaso tra 51 direttori generali di Asl e aziende ospedaliere. «Oltre il 63% ritiene di avere una sovranità limitata a causa della politica», ha spiegato il vicedirettore Carla Collicelli. Valori che salgono alla quasi totalità nel Sud, mentre scendono al 51,5% nel Nord e al 44% al Centro. Degne di riflessione anche le proposte avanzate dai Dg per migliorare l'offerta sanitaria: il 66% vorrebbe le "pagelle" per le strutture, ovvero un confronto trasparente sulle performance dei diversi provider; l'81% è favorevole alla valorizzazione del privato, meno del 20% vuole un'offerta solo pubblica. E proprio il nodo pubblicoprivato è al centro dello studio presentato dal presidente del Cergas-Bocconi, Elio Borgonovi, che ha analizzato i casi del Lazio e della Sicilia, entrambe fortemente indebitate e con una presenza consistente di enti privati. «I entrambi i casi - ha detto- la rete appare debolmente governata e servono interventi di razionalizzazione e riorganizzazione». È d'accordo il presidente del Censis, Giuseppe De Rita: «La dimensione della sanità privata va regolata – ha detto – altrimenti il pubblico rischia di essere confinato a qualche infrastruttura o di implodere e disarticolarsi». Indietro

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cervelli dall'estero? più sono bravi più le lobby cercano di mandarli via - carlo bartoli (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Pagina 3 - Toscana Cervelli dall'estero? Più sono bravi più le lobby cercano di mandarli via INTERVISTA Boeri: leggi assurde sull'immigrazione CARLO BARTOLI PISA. Che l'Italia non fosse un Paese «acchiappacervelli» lo si sapeva, ma che il saldo migratorio dei laureati tra la nostra penisola e il resto del mondo fosse così sconsolante lo si scopre sfogliando le ricerche che verranno presentate domani al convegno della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Sono 395mila i talenti italiani dispersi per il globo, mentre solo 141mila quelli che sono approdati nella nostra terra. In fatto di scarsa attrattività di talenti abbiamo pochi rivali: perfino la Turchia riesce a fare meglio di noi. A Tito Boeri, direttore scientifico della Fondazione, abbiamo chiesto le ragioni del fenomeno. L'Italia è sinonimo di ingegno e di creatività, ma chi ha talento viene qui per fare turismo più che per lavorare. Come mai? «Il nostro Paese affronta il fenomeno dell'immigrazione senza tenere conto del fatto che ci sono importanti differenze nei livelli di istruzione tra gli stranieri che bussano alle nostre porte. Tutti i Paesi avanzati competono per riuscire ad attrarre i migliori cervelli, mentre noi siamo gli unici a non fare nulla e i risultati si vedono. C'è un dato che salta agli occhi: abbiamo pochissimi laureati stranieri che vengono da noi per lavorare. Un Paese come la Turchia riesce a fare meglio di noi quanto ad attrattività». L'Italia e la Toscana hanno una tradizione importante nell'istruzione universitaria di tanti stranieri. Come è possibile una tale contraddizione? «Abbiamo università che hanno una fama importante a livello internazionale e molti studenti arrivano attratti da questa reputazione, ma poi difficilmente rimangono perché facciamo di tutto per rendere la loro vita impossibile. I requisiti richiesti dalle nostre leggi sull'immigrazione fanno sì che i dottorandi che rimangono sono costretti a rinnovare continuamente i permessi di soggiorno, spendendo un mucchio di soldi e facendo lunghe code. Non possono andare all'estero per seguire studi e seminari, perché rischiano di non poter tornare in Italia». Questa situazione è il frutto di un pregiudizio culturale sull'immigrazione o lo specchio di un'incapacità strutturale a valorizzare i migliori? «Abbiamo ancora delle lobby che gestiscono università che cercano in ogni modo di ridurre la competizione. L'arrivo di persone brave e qualificate dall'estero tende aumentare la concorrenza e può significare per qualcuno veder svalutare il proprio capitale umano. La nostra università tende a chiudersi a riccio. Questo atteggiamento potrebbe essere contrastato attraverso un meccanismo di incentivi che corregga l'attuale sistema. Se si concedesse i finanziamenti alle università tenendo conto dell'attività di ricerca che viene svolta, tutto questo cambierebbe radicalmente. Una cosa è effettuare il reclutamento sapendo che comunque si continueranno a ricevere i finanziamenti; altra cosa è farlo sapendo che se non si riesce a garantire un elevato livello di ricerca scientifica e di qualità didattica, si perderanno i soldi. In questo secondo caso si guarderà volentieri anche all'estero e si cercherà di far venire gente brava da qualsiasi Paese anche a costo di penalizzare gli "insiders" che, magari, in passato hanno prestato alcuni servigi ad alcuni docenti». Occorrono regole che obblighino a comportamenti più virtuosi? «Penso che ci debbano essere delle regole base da rispettare, come quella di impedire ai dottorandi di ricevere un'offerta di lavoro dalla stessa università, almeno per alcuni anni. Alcune regole sono utili, ma ancor più efficace è modificare il sistema degli incentivi». Quanto pesa su tutto ciò la qualità del dibattito sull'immigrazione? «In Italia si tratta questo fenomeno in maniera del tutto indiscriminata. Si complica la vita a chi viene da noi per studiare e fare ricerca. Se ci fosse una discussione meno ideologica e più attenta all'impatto economico e sociale di questi tipi di flussi, credo che potremmo fare qualche passo in avanti».

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alla scuola sant'anna le idee per essere più competitivi (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 22-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 3 - Toscana Alla Scuola Sant'Anna le idee per essere più competitivi PISA. «Brain drain and brain gain», ossia fuga di cervelli e competizione per i talenti: questo è il titolo dell'undicesimo convegno europeo della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Nel corso dell'iniziativa, che si terrà domattina a partire dalle 9,30 nell'aula magna della Scuola Sant'Anna di Pisa, si cercherà di capire quali siano le politiche per favorire l'immigrazione altamente qualificata. Apriranno i lavori Carlo De Benedetti, presidente della Fondazione Debenedetti, e Maria Chiara Carrozza, rettore della Scuola Sant'Anna; successivamente, la discussione prenderà spunto dall'analisi di due rapporti sui costi della fuga di cervelli per il sistema Italia. Il programma completo è disponibile sul sito www.frdb.org dove è possibile scaricare anche la scheda di iscrizione.

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I rettori sollecitano Palazzo Civico "Aiutate gli studenti a trovare casa" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

LA CITTÀ DELLA CONOSCENZA PELIZZETTI E PROFUMO IN COMUNE I rettori sollecitano Palazzo Civico "Aiutate gli studenti a trovare casa" [FIRMA]BEPPE MINELLO All'inizio fu diffidenza manifesta poi arrivò la pace e ora, forse, la collaborazione. Stefano Rodotà, il presidente della Iuc, International University College of Turin, scuola di alta specializzazione convenzionata con università di tutto il mondo e con l'81% degli studenti provenienti dall'estero, ha scritto ai rettori Pelizzetti e Profumo proponendo loro l'ingresso di Università e Politecnico nella scuola di piazza Paleocapa che presiede da inizio anno, da quando è subentrato a Franzo Grande Stevens. Una proposta che cancella definitivamente i dissidi del passato, quando l'Università di Torino accolse con grande ostilità l'idea della super-scuola, idea nata tra i velluti e gli stucchi della Compagnia di San Paolo che, non a caso, è tra i principali finanziatori. Il particolare della lettera è emerso ieri durante l'audizione davanti alla Commissione Cultura del Comune presieduta da Luca Cassiani, dei due rettori e del professor Ugo Mattei, in rappresentanza del professor Rodotà. «Già solo il fatto di essere stati invitati a questo incontro - commenta Mattei, coordinatore dello Iuc e docente della facoltà di giurisprudenza - dimostra i passi avanti fatti in questi mesi». L'audizione è servita ai due rettori e a Mattei per ribadire l'importanza del progetto che punta a fare di Torino una «città della conoscenza», definizione altisonante che, in buona sostanza, significa coordinare investimenti e strategie su un settore, quello accademico, che già oggi coinvolge in città e dintorni quasi 120 mila persone tra docenti e tra finanziamenti e ricadute sul territorio muove circa 2 miliardi di euro che ne fanno il quarto settore per peso economico dell'area metropolitana. Della «Città della conoscenza» se ne parla da tempo. Sono stati annunciati protocolli e le due università hanno individuato una sorta di patto preliminare con l'avvio del centro del design del Poli a Mirafiori e la relizzazione del progetto Università sull'area Italgas, per limitarci agli aspetti immobiliari. Ancora più promettenti appaiono gli sviluppi sul fronte dell'insegnamento e della ricerca. Pelizzetti e Profumo, ieri, hanno ribadito al Consiglio comunale l'importanza del progetto sottolineando quali potrebbero essere i primi interventi da parte del Comune. Sul fronte delle residenze universitarie, ad esempio, sia Pelizetti sia Profumo hanno denunciato la carenza di spazi: «Pensavamo che i lasciti olimpici avrebbero risolto il problema - ha detto Pelizzetti - invece le richieste aumentano. Ci sono molti alloggi liberi, occorrerebbe potenziare gli accordi con i proprietari per avere affitti compatibili con le risorse degli studenti». Profumo ha rilanciato la sua idea dell'«adozione»: «Ci sono tanti anziani soli in città che vivono in grandi alloggi, perché non coinvolgerli chiedendo loro di ospitare uno studente?». Di entrambe le proposte se ne occuperà l'assessore alla Casa, Tricarico.

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Palazzo Nuovo fa tris (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

ISTRUZIONE Retroscena Via libera all'apertura dei cantieri Palazzo Nuovo fa tris Palazzina Nell'area dell'ex casermone un edificio a 3 piani Quaranta milioni Il costo per portare a termine i progetti Servizi Parcheggio interrato residenze, negozi e un asilo ANDREA ROSSI L'Aldo Moro sarà demolita e ricostruita, alla Cavallerizza l'Aula Magna Non lo ammetteranno mai, ma forse in fondo speravano che la palazzina Aldo Moro uscisse malconcia - dopo essere stata trasformata in accampamento per il G8 dell'Università - così da risparmiare sui costi di demolizione. E invece niente da fare: i ragazzi dell'Onda l'hanno restituita pulita e immacolata. Il suo destino è comunque segnato: da mesi non si fa più lezione in quelle quattro aule, e qualche giorno fa è pure arrivato il via libera al progetto di demolizione e ricostruzione. Ora mancano soltanto un paio di passaggi, poi le ruspe potranno entrare in azione. E una delle ultime ferite rimaste nel centro storico potrà finalmente essere sanata. L'Università sta infatti per far partire due cantieri strategici. Il Senato accademico ha già dato l'«ok» sia al progetto che prevede l'abbattimento dell'«Aldo Moro» e la costruzione di un nuovo complesso al posto della palazzina e del parcheggio adiacente, sia alla riqualificazione di un'ala della Cavallerizza Reale, che ospiterà la nuova Aula Magna dell'ateneo. «Sono i primi due cantieri che andranno a delineare il nuovo asse dell'ateneo», spiega Salvatore Coluccia, vicerettore con delega all'Edilizia. Storia infinita, quella dell'«Aldo Moro» e dell'area circostante. L'Università aveva comprato il vecchio «casermone», l'aveva fatto abbattere e aveva progettato di realizzare un edificio. Il progetto, però, s'era arenato dopo poco e ci si era accontentati di un parcheggio a raso, riservato al personale di giorno e aperto a tutti la sera. Ora, dice Coluccia, quella ferita nel cuore di via Verdi sta per rimarginarsi. «Il nuovo edificio ricostruisce il fronte di via Verdi e via Sant'Ottavio che manca da troppo tempo». Il progetto da 13 mila 500 metri quadrati e 35 milioni di euro (di cui 7 sborsati dall'ateneo di via Po) è in project financing con l'impresa Rosso Costruzioni. Sorgerà un edificio di tre piani, con mille metri quadri di galleria commerciale coperta, gestititi all'inizio dal promotore (Rosso), che ospiteranno librerie e altri negozi coerenti con le attività dell'ateneo. Sopra al parcheggio - che risparmierà e tutelerà il bastione seicentesco delle antiche mura di Torino - sarà realizzata una piazza aperta con un ristorante universitario, bar, sale studio, servizi per i disabili, 3 mila e 200 metri quadri di residenze (riservate principalmente a docenti e post-doc in arrivo da fuori Torino) e 700 metri quadri di asilo nido per i figli di studenti, docenti, dipendenti e non solo. Potrebbe anche essere la sede della nuova Scuola superiore dell'Università, che sta per essere varata. «Questo è il primo passo della riqualificazione dell'asse principale del Campus urbano dell'Università - spiega Coluccia -: dalla Cavallerizza a Palazzo Nuovo, dal nuovo Aldo Moro fin verso l'area ex Italgas». Se l'Aldo Moro è il primo fronte, il secondo versante è proprio la Cavallerizza. L'Università ricaverà un'Aula magna di 450 posti nel maneggio Chiablese. L'intervento costerà 5 milioni di euro, e si spera di chiudere il cantiere entro i festeggiamenti per 150 anni dell'Unità d'Italia, nel 2011. «Anche questo è un passaggio importante, strategico e storico», dice il vicerettore. «Realizza un sogno che il nostro ateneo cova fin dagli anni Cinquanta».

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Stipendio rettore da 186 mila euro (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Tutti dati della Lub: docenti strapagati Stipendio rettore da 186 mila euro BOLZANO. Gli stipendi di professori e ricercatori di ruolo costano all'università di Bolzano sette milioni all'anno. E se si aggiungono anche i compensi dei docenti a contratto (circa settecento in tutto), la spesa lievita di ulteriori 10,5 milioni. Per quanto riguarda l'Eurac, basta consultare la rete civica: dal sito della Provincia risulta che il compenso pagato nel 2008 al direttore Stephan Ortner è stato di oltre 110 mila euro. Per quanto riguarda invece l'università, bisogna rifarsi alla risposta all'interrogazione. Risposta che riporta i compensi annui (lordi) di presidente, rettore, direttore generale e docenti di ruolo. Eccoli. Al rettore Walter Lorenz, spettano 187.840,63 euro all'anno. Lorenz è così il dipendente più pagato dell'intera università. Johanna Vaja, direttore generale dell'ateneo, percepisce uno stipendio lordo di 116.465,35 euro. A Johannes Egger, presidente del consiglio dell'università, 71.101,96 euro lordi.

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OSPEDALE DI CORTINA (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-05-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi)

Argomenti: Cultura

OSPEDALE DI CORTINA OSPEDALE DI CORTINA IL SINDACO: QUALE FUTURO? Ad un mese dalla scadenza della sperimentazione regionale sulla gestione mista pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo, il sindaco del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una lettera a Galan, indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE PER TRE TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4, Trieste-Venezia, nel tratto autostradale Latisana-Portogruaro, hanno causato ieri mattina notevoli disagi alla circolazione con code fino a sei chilometri. RAPINA A CAPRINO VERONESE ARRESTATO PIZZAIOLO Accusato di una rapina messa a segno nell'ufficio postale di Spiazzi di Caprino veronese, un pizzaiolo di Striano (Napoli), Giuseppe Serafino di 34 anni è stato arrestato dai carabinieri poche ore. L'uomo, incensurato, con il volto coperto e armato di una mazza aveva minacciato l'impiegata delle Poste facendosi consegnare quattromila euro della cassa oltre altri 50 euro di proprietà della donna. INFRASTRUTTURE DEL PASSANTE A FINE LUGLIO LE OFFERTE Saranno esaminate a fine luglio le offerte per la realizzazione di alcune opere complementari al Passante di Mestre nel comune di Spinea. VIADOTTO CROLLATO IN SICILIA EDIFICATO DALLA RIZZI DI ROVIGO A causare il cedimento di una parte del viadotto Geremia II, sulla statale Caltanissetta-Gela, potrebbe essere stato "un movimento franoso sotterraneo, imprevedibile" legato al maltempo. L'opera, lunga 1.487 metri, è stata progettata dallo Studio Corona di Torino; i lavori sono dell'impresa Rizzi SpA di Rovigo.

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Lauree a Treviso il posto è sicuro (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Lauree a Treviso il posto è sicuro Lavoro sicuro per i laureati di Treviso. Chi ha prodotto buoni risultati nella sede trevigiana dell'università Cà Foscari avrà sicuramente un futuro nel mondo del lavoro. Lo dicono gli esperti del servizio placement dell'ente veneziano, approdati a Treviso per una giornata dedicata all'orientamento. «Ogni azienda dovrà fare prima o poi i conti con attività come il controllo di gestione, piuttosto che le lingue o i processi di internazionalizzazione - spiega Loriana Pelizzon, docente di Politica Economica che ha coordinato l'incontro - per questo servono specializzazioni e studio, offerte dall'università». Nonostante la crisi attuale, per gli studenti che escono da economia non sembra esserci flessione nell'offerta di lavoro. Il processo virtuoso instaurato all'interno delle aule della Riviera è però messo sotto scacco dalla recente diatriba nata tra gli atenei presenti a Treviso e Fondazione Cassamarca. «Qui abbiamo deciso di promuovere il polo dell'internazionalizzazione dedicato alle imprese - continua Pelizzon - non crediamo possibile un'interruzione». (e.l.t.)

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VERSO UN PASSATO CUPO (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

VERSO UN PASSATO CUPO Il dado è tratto. L'ultimo attacco di Berlusconi al parlamento è la sua dichiarazione di intenti: il governo di un solo uomo con le istituzioni ridotte a sancire e ratificare le decisioni del sovrano o se preferite del Duce. Il suo è stato un discorso in perfetto stile mussoliniano come hanno rilevato diversi commentatori e come ha mirabilmente illustrato il nostro giornale con una felicissima prima pagina. Un intero paese, il nostro, subordinato ai problemi, ai deliri e ai furori di un padrone. Nell'opposizione ormai sembrano averlo capito tutti, ma solo alcuni ne denunciano l'estrema gravità con il pathos che il momento chiama. È sconcertante constatare che, allo stato delle cose, non sembra esserci da parte di tutta l'opposizione un progetto unitario e mirato per contrastare con la massima determinazione la sistematica demolizione della democrazia messa in atto con deliberato accanimento da un piccolo uomo la cui forza dipende unicamente dalle debolezze, dai narcisismi e dalle patologie di chi dovrebbe contrastarlo. Come non capire che la devastazione del governo di Berlusconi e cortigiani non è questione di destra e sinistra e che sta a monte della politica per come la si intende abitualmente. Il berlusconismo ha congelato la politica in un altro tempo, in un altro spazio ed è inutile illudersi di mettere realmente mano alle vere questioni socio-politico-culturali della nostra società reale finquando un solo uomo con il suo potere - fosse anche di estrema sinistra - condiziona ogni gesto, ogni dichiarazione, ogni comunicazione, ogni orizzonte della vita pubblico-privato del nostro paese. L'Italia si è staccata dal continente democrazia occidentale, per diventare un sub continentino che va alla deriva verso un passato di vergogna ridicolmente tragico. È ora che tutta l'opposizione si opponga. VOCI D'AUTORE Moni Ovadia SCRITTORE

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Accademico di Francia con la passione del '600 (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Accademico di Francia con la passione del '600 Docente al Collège de France, membro dell'Académie française, Fumaroli è uno dei maggiori storici e interpreti della letteratura e della civiltà, in particolare francesi, del '600 e del '700. Dal 1986 è docente al Collège de France; dal 1995 membro dell'Académie française, al posto che fu di Eugène Ionesco. È visiting Professor e conferenziere in numerose università dell'Europa e degli Stati Uniti. Chi è

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il bilancio di profumo e la sfida del preside - ottavia giustetti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Torino Firrao contro il rettore uscente in campagna elettorale Il bilancio di Profumo e la sfida del preside OTTAVIA GIUSTETTI Mentre i sindacati incalzano e qualche nome autorevole tra i docenti pungola il rettore a fare campagna elettorale, Francesco Profumo e Donato Firrao diffondono tra il personale del Politecnico i loro programmi per i quattro anni che verranno. Due stili diametralmente opposti. Il primo scrive in un lungo documento di tredici pagine il bilancio dei risultati ottenuti e le promesse per i quattro anni futuri, il secondo concentra in tre fogli colloquiali e diretti i punti salienti sui quali vorrebbe impegnarsi. Parole d´ordine per Profumo: piano strategico, territorio, "modello a rete", campus aperto (ne promette un secondo intorno al Castello del Valentino, d´accordo con la Città di Torino), sfida, ricerca, servizi, internazionalizzazione, job-placement, governance e riforma dello Statuto (già annunciato nel programma quattro anni fa e non ancora realizzato), università pubblica, ringiovanimento del corpo docente. Parole d´ordine per Firrao: risorse umane, università pubblica, responsabilità verso i precari, massima concretezza, opportunità ai giovani, dovere di far sentire la nostra voce, limitare le costose consulenze esterne, accoglienza per gli studenti. Firrao conclude il suo programma rivolgendosi direttamente agli studenti, ai docenti, alle strutture, «offro il mio impegno certo, sincero e concreto per un più corretto equilibrio fra spese e investimenti per la didattica e la ricerca». I pronostici, a una settimana dalla quarta e ultima assemblea elettorale (in programma per venerdì prossimo) non sono cambiati. Ma Donato Firrao potrebbe rivelarsi un avversario più ostico del previsto. Nel frattempo hanno animato il dibattito elettorale con contributi e lettere i professori Paolo Valabrega, Dino Coppo, Segio Dequal, Marco Filippi, Giuseppe Mancini, Attilia Peano, Costanza Roggero, Riccardo Roscelli, Agata Spaziante, Ferruccio Zorzi.

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iPhone obbligatorio all'universita' (sezione: Cultura)

( da "superEva notizie" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

iPhone obbligatorio all'universita' L'iPhone affascina molte persone. Il marketing che lo ha promosso, e che tutt'ora lo sta promuovendo, e' davvero ai massimi livelli. E proprio grazie a questo passaparola, in tutto il[...] L'iPhone affascina molte persone. Il marketing che lo ha promosso, e che tutt'ora lo sta promuovendo, e' davvero ai massimi livelli. E proprio grazie a questo passaparola, in tutto il mondo vengono create applicazioni e nuovi usi per il telefono della Apple (che, pare, dovrebbe presentare il nuovo modello a San Francisco alla Wwdc '09, Apple Worldwide Developers Conference in programma dall'8 al 12 giugno 2009). C'e' chi lo trasforma in un server web come il ServersMan della compagnia giapponese Freebit che si scarica dall'AppStore e funziona tramite Wi-Fi e 3G. Ma c'e' anche chi lo impone come strumento obbligatorio per frequentare determinati corsi universitari negli Usa. Lo richiede la Scuola di Giornalismo della Missouri University, sostenendo che rivedere le lezioni (anche un iPod va bene) quando si vuole e si ha piu' concentrazione, permette di memorizzare fino al triplo delle informazioni trasmesse dai docenti in aula. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 23 maggio 2009 in: Telefonia mobile » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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cesaro: sogno la grande napoli senza steccati tra centro e periferia - luigi cesaro (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Napoli Cesaro: sogno la Grande Napoli senza steccati tra centro e periferia Non credo sia corretto indicare fin da ora il team di assessori, perché nascerà da una concertazione LUIGI CESARO ho letto con interesse e particolare attenzione l´intervento di Giuseppe Ossorio. Un progetto per Napoli nell´accezione di area metropolitana necessariamente deve assumere la dimensione di una rifondazione. Il nuovo disegno metropolitano, infatti, deve superare la frattura tra centro e periferie. Questo è un lavoro che richiede una trasformazione gigantesca. In soldoni significa porre rimedio a una progettualità miope perché il Prg di Napoli, approvato da qualche anno, è figlio di una visione chiusa, che con lo sguardo non travalica la collina di Capodimonte. Il nostro programma parla chiaro: dare una visione moderna di sviluppo tra centro, periferie e hinterland napoletano. Noi abbiamo sempre privilegiato nelle nostre politiche riformiste questo modello progettuale: uno sviluppo policentrico che facesse perno su un progetto urbano aperto dal centro all´hinterland, alle province contigue. Questa nostra idea è sempre stata osteggiata da una visione napolicentrica della sinistra. La cosa più naturale e funzionale per il rilancio di Napoli e delle sue realtà comunali, invece, è dare alla città un´identità da Grande Napoli che renda, quindi, il territorio più dinamico e non crei steccati e barriere tra centro e periferie. è necessario: difendere e valorizzare i centri storici; procedere alla "rottamazione" dell´edilizia spazzatura costruita senza sistemi antisismici; riqualificare le periferie. Questa è la strada maestra. Alla Città metropolitana ci arriveremo, attivando un processo di ristrutturazione urbana, di decongestione dell´area costiera, lanciando una strategia integrata di sviluppo. Giorni fa nella prestigiosa sede dell´Acen ho proposto il mio modello di sviluppo nato da quella politica del fare che contraddistingue me e la mia squadra. Due i suoi punti base: le istituzioni, nella realizzazione delle opere, devono occuparsi della programmazione e del controllo, mentre il privato deve dedicarsi alla progettazione, all´esecuzione e alla gestione; il sistema di partenariato pubblico-privato merita di vivere una nuova stagione di rilancio. Insomma, il pubblico fa il pubblico, il privato fa il privato: questa è la rivoluzione che abbiamo in mente di attuare. Concludo con una precisazione e una citazione: non credo che sia corretto indicare ora la squadra di governo, perché questa nasce da una concertazione operativa e da una collegialità seria e non da proclami elettorali.

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una fondazione di privati rilancia capri - stella cervasio (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XI - Napoli Una fondazione di privati rilancia Capri La dimora dello scandaloso barone sarà uno dei teatri della rassegna proposta dalla nuova istituzione formata da imprenditori, albergatori e professionisti Un festival di danza contemporanea, laboratori con artisti come Sandro Chia e un´ospite d´eccezione: la coreografa americana Carolyn Carlson STELLA CERVASIO Capri si dà una mossa. è nata la Fondazione Capri, un nome che per tradizione è già un marchio di qualità. Proverà, spiegano i suoi ideatori, a dare all´isola motivazioni serie per valorizzare patrimonio culturale, storia, luoghi, e creare un futuro adeguato ai suoi più giovani abitanti. Oggi alle 11 nel Teatro Quisisana, con l´assessore Claudio Velardi, il sindaco di Capri Ciro Lembo e quello di Anacapri Mario Staiano, sarà presentato il programma della nuova istituzione. A capo ci sono due albergatori, il presidente Gianfranco Morgano e il vicepresidente Antonio Cacace. Privati i capifila, privati anche gli altri promotori, che hanno chiesto una mano alla Regione, ma sostanzialmente intendono fare da sé. Imprenditori, commercianti, professionisti e altri operatori del turismo che vogliono «stimolare, valorizzare e formare le eccellenze intellettuali e artistiche e sostenerle attraverso festival, premi, borse di studio, soggiorni all´estero affiancando nel loro percorso i giovani capresi», recita il programma della Fondazione Capri. Valorizzazione sempre cercata, mai finora conseguita ad opera di privati, e neppure di istituzioni miste pubblico-private, sull´isola. Eppure, quella di valorizzare Capri da parte dei suoi abitanti è un´intenzione antica. Basta pensare al Convegno sul paesaggio di inizio secolo promosso da Edwin Cerio, che fu sindaco, ma soprattutto abitante eccellente di Capri. Ora, prendendo spunto forse anche dal Ravello Festival nel suo far capo a una fondazione, i capresi si organizzano. E nascono i primi quattro progetti. Quello di danza contemporanea, "Abitare la bellezza", affidato a Gigi Cristoforetti, critico che ha diretto festival come Gardadanza e TorinoDanza. Dall´11 al 30 luglio nello splendido scenario di Damecuta ci sarà un omaggio a Carolyn Carlson che interpreterà una sua recente coreografia, "Giotto" e presenterà "Blue Lady", che danzò nell´83 alla Fenice e ora ripropone rivisitato da un interprete maschile. La Fondazione Capri ha "preso casa" anche a Villa Lysis, la dimora dello scandaloso dandy Fersen, affidata agli imprenditori dal Comune dopo interminabili vicende proprietarie. Qui dal 19 agosto al 4 ottobre si terrà, con la libreria La Conchiglia, la mostra di fotografie più completa di Wilhelm van Gloeden con le opere custodite dall´archivio Alinari/Sole 24 Ore. Tra settembre e ottobre l´artista della Transavanguardia Sandro Chia incontrerà 200 studenti di Capri, primo di una serie di artisti che incoraggeranno i ragazzi a realizzare un´opera sul tema del "viaggio": "Travelogue". Infine, l´isola azzurra si candida anche a riprendersi il primato nel creare e registrare "tendenze": il Capri Trendwatching Festival (15, 16, 17 ottobre) si affermerà come il primo osservatorio di trendwatching internazionale, l´anteprima di ciò che si afferma negli stili di vita in venti città del mondo, incubatrici del nuovo che avanza: il festival cercherà di scoprirlo attraverso lectures, incontri, workshop. Da isola sonnolenta e album di ricordi di mode trapassate, alla scoperta possibile di nuove avanguardie. è un inizio. Ricominciare da Capri.

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Università, dopo il voto è caccia alle alleanze (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Cronaca di Cagliari Pagina 1021 In vista del prossimo turno elettorale partono le manovre nel polo economico-giuridico e di Medicina Università, dopo il voto è caccia alle alleanze In vista del prossimo turno elettorale partono le manovre nel polo economico-giuridico e di Medicina Per il nuovo rettore potrebbero essere decisivi i 240 consensi di Paci --> Per il nuovo rettore potrebbero essere decisivi i 240 consensi di Paci Gli scenari possibili all'indomani delle votazioni per eleggere il rettore dell'Ateneo di Cagliari. Il primo test elettorale del dopo-Mistretta riesce a scompigliare le carte, mandando all'aria i piani di una parte dell'elettorato, costretto a rivedere i suoi calcoli. Il verdetto dell'urna, che in questa prima manche ha assegnato la vittoria alla farmacologa Maria Del Zompo, unica donna candidata-rettore, è la sorpresa di questa competizione elettorale molto seguita (ha votato l'87% dei 1510 elettori) e che segnerà la svolta nell'Ateneo cagliaritano, dopo i 18 anni dell'invincibile Pasquale Mistretta. PROSPETTIVE E all'indomani del voto l'Università si interroga sui possibili scenari che potrebbero affacciarsi all'orizzonte della seconda tornata elettorale, il 4 giugno. Non è ancora ufficiale ma è probabile che al prossimo turno corrano in tre, i tre più votati, due candidati di Medicina (oltre alla Del Zompo, l'anatomopatologo Gavino Faa) e uno del polo economico-giuridico, il docente di Economia aziendale Giovanni Melis. Vengono considerati fuori gioco gli altri due candidati del primo turno, l'ex preside di Scienze politiche Raffaele Paci e l'economista ex presidente del Banco di Sardegna Antonio Sassu (81voti), che però congela, giudicandola «prematura», ogni previsione sul suo conto. Più deciso a gettare la spugna sembra Paci che la prossima settimana farà conoscere le sue condizioni, molto attese anche perché la sua uscita di scena vale ben 240 voti. La partita è apertissima e si accettano scommesse: su chi saranno dirottati i voti di Paci e Sassu? Resteranno all'interno delle loro facoltà oppure prenderanno il volo verso l'altra sponda? Il polo economico-giuridico può ancora farcela con i 587 voti dei suoi tre candidati o si arrenderà alla forza indiscutibile di Medicina che complessivamente si assicura 690 consensi? E ancora: chi dei due medici, alla fine, si tirerà indietro? IL VOTO Il day-after delle votazioni è stato un giorno di analisi per il popolo universitario: docenti, studenti e personale tecnico e amministrativo si sono riuniti, ognuno per proprio conto, per dare una prima lettura ai dati, già convalidati dalla commissione elettorale e ora in attesa del sigillo dell'ufficialità del decano Giovanni Duni. Interessante la distribuzione dei voti tra i quattro seggi. Risulta che la Del Zompo è la più votata in ben tre sedi, alla Cittadella di Monserrato (146 preferenze contro le 134 di Faa e le 52 di Melis), in Ingegneria (104 consensi contro i 101 di Faa e gli 89 di Melis) e alla Clinica Aresu-Lingue e Letteratura straniera (78 voti contro i 71 di Faa e i 38 di Melis). L'ex preside di Medicina riesce a guadagnarsi il secondo posto nella classifica generale dell'urna, rastrellando i 341 suffragi prevalentemente da Monserrato e Ingegneria. Melis, d'altro canto, batte tutti all'Orto botanico con 87 preferenze, seguito da Paci (62) - che però riesce a fare meglio in piazza D'Armi con 84 votanti - e Sassu (41) che in questa sede ottiene il miglior risultato. I SINDACATI «La novità è la Del Zompo - osserva Pino Calledda della Cgil - è chiaro che su di lei sono convogliati molti voti sia degli studenti che dei tecnici e amministrativi dell'Ateneo: segno che la gente ha apprezzato la candidatura femminile, la prima volta che accade. Ancora una volta la facoltà di Medicina dimostra di sapere incanalare il voto dei propri elettori, ora tutto dipende dalle scelte che farà il polo economico-giuridico e dalle sue capacità di mettere d'accordo il proprio bacino elettorale. Ritengo comunque che la differenza la faranno gli studenti e il personale: sono un blocco di 300 voti, gente che andrà a votare perché vive in città, a differenza di molti docenti che, essendo di fuori, potrebbero disertare le prossime urne». Anche la Cisl dà la sua lettura del voto: «Ci sono due medici in campo - sottolinea Tomaso Demontis - la sfida diventerà interessante se i voti del polo economico-politico-giuridico si uniranno. Gli elettori non hanno apprezzato tre candidature, quindi questo è il momento per trovare un accordo su un unico candidato. Ma la partita è apertissima». Anche Ivana Locci, della Uil, dice che «starò a vedere cosa succede: il polo si compatta o ciascun candidato deciderà per sé, dando il sostegno a uno dei due medici? È certo che non ci hanno azzeccato: davano Faa per vincente e invece dall'urna spunta, seppure con un minimo scarto di voti, la Del Zompo a cui le previsioni attribuivano un terzo posto. Vediamo cosa faranno Paci e Sassu ma credo che il polo abbia ancora una speranza e che non se la lasci sfuggire». I CANDIDATI Raffaele Paci era uno dei papabili: eppure si è classificato al penultimo posto con 240 consensi. «Un risultato inferiore rispetto a quello atteso - è il suo commento - ne prendo atto e nei prossimi giorni comunicherò le mie decisioni e condizioni». I bene informati ipotizzano un accordo tra il docente di Scienze politiche (pro-rettore?) e la Del Zompo. Non sarebbe casuale, dicono, l'incontro di ieri a Cagliari tra i loro due “portavoce”, Francesco Pigliaru e Michela Morelli. Dunque le manovre potrebbero essere già in corso. La delusione di Paci traspare dalle sue parole, nonostante ci tenga a sottolineare la democraticità del voto. «Nell'Università non ci sono schieramenti di aree e tra poli: il voto è trasversale e libero, ognuno pensa con la sua testa. Io ho fatto una campagna elettorale molto chiara e rigorosa, forzando la mia analisi senza concessioni. Forse questo atteggiamento ha spaventato l'Ateneo». Tutto dunque può accadere. A sentire Melis, che con le sue 266 preferenze è il più votato del polo di viale Fra Ignazio, «ci ha penalizzato la divisione: dovremmo metterci tutti insieme, perché questo ci chiedono gli elettori». Sarà interessante anche conoscere le mosse di Sassu sui suoi 81 voti, non sono tantissimi ma possono diventare decisivi in vista di una futura alleanza. «Prendo atto del risultato, inaspettato pur in una campagna elettorale corretta», dice l'economista di Scienze politiche, che corregge chi dà per scontata la sua esclusione alla prossima tornata. Il testa a testa è ora fra Del Zompo e Faa. L'una non parla dell'altro ma si sarebbero congratulati a vicenda con una telefonata. «È andata bene, si intravede una sorta di pareggio, ora inizia la vera campagna elettorale», dice Faa. E anche la Del Zompo è già al lavoro, perché «ho voglia di confrontarmi e questo risultato è un viatico beneaugurante. C'è un consenso diffuso sia a livello di poli che sul programma e sulla voglia di cambiare». Dal canto loro, gli studenti non si sbilanciano ancora: ma anche loro, prima del 4 giugno, dovranno dare qualche indicazione di voto ai 194 grandi elettori che li rappresentano. CARLA RAGGIO

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"fine vita", opinioni a confronto al ducale medici e costituzionalisti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Genova L´appuntamento "Fine vita", opinioni a confronto al Ducale medici e costituzionalisti Il tema del "fine vita", di particolare attualità nel nostro Paese dopo il grande interessamento mediatico suscitato recentemente da casi umani noti ed emotivamente partecipati dalla società, è oggi al centro di un convegno organizzato nel salone del Maggior Consiglio di palazzo Ducale. Relatori dell´incontro che inizierà alle 9,30 la professoressa Lorenza Violini, costituzionalista, docente dell´Università Cattolica di Milano, il professor Mauro Ceroni, neurologo, docente dell´Università di Pavia, ai quali si aggiungerà la testimonianza della dottoressa Silvie Menard, oncologa. L´approfondimento scientifico del convegno avrà un taglio volutamente divulgativo pur affrontando i più rilevanti aspetti giuridici e medico scientifici dell´argomento, oltre che la prospettiva propria del paziente nel rapporto con chi ha cura della sua persona, della sua salute e della sua vita.

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fuga dei cervelli interviene de benedetti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina IX - Firenze Sant´Anna Fuga dei cervelli interviene De Benedetti Oggi (ore 9,30) alla Scuola Sant´Anna di Pisa, il convegno della Fondazione Rodolfo Debenedetti sulla fuga dei cervelli e sui flussi migratori ai tempi della recessione. Interverrà anche il presidente della fondazione, Carlo De Benedetti.

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come attirare i "cervelli" (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 23-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 4 - Pisa Come attirare i "cervelli" PISA. La Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ospita oggi (dalle 9.30, aula magna) l'undicesimo convegno europeo della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Tra i temi maggiormente discussi: cosa accadrà ai flussi migratori e alla loro composizione per livello di istruzione durante la recessione? Quali sono le politiche che favoriscono l'immigrazione altamente qualificata? è opportuno che l'Italia adotti una politica selettiva che aiuti ad attrarre "cervelli"? Cosa bisogna modificare nelle politiche di reclutamento delle università per limitare la "fuga di cervelli" e far arrivare nuovi talenti dall'estero? Dopo l'apertura dei lavori da parte di Carlo De Benedetti (presidente della Fondazione Rodolfo Debenedetti) e di Maria Chiara Carrozza (rettore della Scuola Superiore Sant'Anna), con un messaggio da parte del ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, la discussione prenderà spunto dall'analisi di due rapporti sui costi e benefici della "fuga di cervelli". Saranno presentati i risultati di un'indagine esclusiva curata dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti sugli studenti stranieri iscritti a dottorati in Italia. Al termine è prevista una tavola rotonda su come "attrarre i cervelli", a cui prenderanno parte Giovanni Dosi (Scuola Superiore Sant'Anna), Vittorio Grilli (presidente Istituto Italiano di Tecnologia, Genova), Ugo Montanari (vicedirettore Imt Alti Studi di Lucca e Università di Pisa), Pietro Reichlin (Luiss Guido Carli, Roma) e Daniele Terlizzese (direttore Einaudi Institute for Economic and Finance), con la partecipazione dei direttori di alcune delle più importanti scuole di dottorato italiane.

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omaggio al prof madrignani (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 5 - Pisa Omaggio al prof Madrignani Docente di letteratura, ha lasciato un'impronta indelebile in città PISA. è stata una delle figure intellettuali più note in città, docente universitario, studioso della storia letteraria e protagonista attivo del dibattito culturale e politico dal Sessantotto in avanti. Stiamo parlando del professor Carlo Alberto Madrignani. A un anno dalla sua scomparsa, l'Università e la città di Pisa celebrano con una mostra e un incontro Carlo A. Madrignani, professore di letteratura italiana che ha lasciato una impronta profonda non solo in ambito accademico, ma anche nella vita culturale cittadina. Su iniziativa della facoltà di Lettere e filosofia, del dipartimento di Studi italianistici e della Biblioteca universitaria, con la collaborazione di allievi, amici e familiari, è stata allestita nella sala storica della Biblioteca universitaria la mostra intitolata "Tra le carte di Carlo A. Madrignani", un viaggio attraverso la produzione critica di Madrignani. L'esposizione è visitabile su prenotazione (telefonare al numero 050/913427) fino a lunedì prossimo, quando l'iniziativa si concluderà con la presentazione dell'ultimo saggio di Madrignani, "Effetto Sicilia" - il punto di arrivo del suo quarantennale interesse per la letteratura siciliana - con interventi di Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà lettere e filosofia, di Salvatore Silvano Nigro, docente della Scuola Normale Superiore, di Aldo Maria Morace, dell'Università di Sassari, e dello scrittore Vincenzo Consolo. La professoressa Elena Salibra leggerà una poesia. Porteranno i loro saluti Alessandra Pesante, direttrice della Biblioteca universitaria, Fabiana Angiolini, della Commissione cultura della Regione Toscana, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Lucia Tomasi Tongiorgi, prorettore vicario dell'Università, e Marco Santagata, docente di Letteratura italiana a Pisa. Carlo A. Madrignani, nato a Sarzana nel 1936, fu allievo di Luigi Russo, di cui fu l'ultimo assistente nel 1960. Dopo la tesi di laurea su Francesco Redi, si dedicò allo studio della narrativa italiana e, all'inizio degli anni Settanta, pubblicò due importanti monografie su Capuana e De Roberto. I suoi interessi si concentrarono sui narratori dell'Ottocento - con la riscoperta di opere dimenticate di Verga, Capuana e De Roberto - e negli anni Novanta studiò le origini del romanzo moderno e la produzione narrativa del XVIII secolo, in particolare quella del veneziano Pietro Chiari, di cui pubblicò quello che viene ritenuto il primo romanzo italiano: "La filosofessa italiana" (1753). Nella sua attività, non sono mancate esplorazioni di autori contemporanei, come Montale, Dessì, Bufalino, Moresco, Camilleri, Consolo, Maggiani, Della Mea, Montesano, Calaciura, Calabrò, Angioni, Riccarelli.

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codice etico, questo sconosciuto lo ignora il 70% degli studenti - fulvio di giuseppe (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IX - Bari Il Senato accademico accorpa dipartimenti e taglia 11 corsi. Le lauree scendono adesso a 132 Codice etico, questo sconosciuto lo ignora il 70% degli studenti FULVIO DI GIUSEPPE Quasi il 70% degli studenti non sa che nell´Università di Bari vige un codice etico, nessuno sa precisamente quali motivi ne abbiano causato l´approvazione e l´80% è convinto che i professori non trattino in modo equo gli studenti. A un anno e mezzo dalla sua approvazione, il codice etico resta uno sconosciuto per gli universitari baresi, come dimostrano i dati di una ricerca condotta su un campione di oltre 700 studenti e presentata ieri, durante un convegno dal titolo "La governance nella P. A: il problema dei codici etici nell´Università". Una riflessione su un codice, nato per evitare evidenti distorsioni nei comportamenti soprattutto del corpo docente, che ha offerto vari spunti ai relatori. «Gli studenti non sanno dell´esistenza del codice - ha sottolineato il professor Nicola Colaianni - ma non sanno neppure per cosa sia nato, cioè in seguito a molestie sessuali e atti poco trasparenti per i test a numero chiuso». Tra le principali risposte, inoltre, emerge un plauso al modello americano ma un deciso ‘no´ a ogni tipo di privatizzazione. Sulle sanzioni previste dal codice, inoltre, gli studenti appaiono "giustizialisti", preferendo quelle giuridiche alle sanzioni etiche. «Dovremmo ritornare al concetto di università non come azienda che produce beni materiali - ha proseguito Colaianni - ma come realtà pregna di scienza e cultura». Concetto ripreso anche da Antonio Iannarelli, presidente dell´autorità garante dei comportamenti. Prosegue poi la "cura dimagrante" dei corsi di laurea. Per adeguarsi alla riforma universitaria e contenere la spesa, scenderanno a 132 i corsi di laurea (undici in meno) per quindici facoltà, con diversi accorpamenti che influenzeranno principalmente la Facoltà di Medicina, che vedrà un taglio di sette triennali e due specialistiche. L´offerta formativa resta al vaglio del Senato accademico, che non è ancora giunto alla votazione, potendo sfruttare la proroga del ministero, a cui dovrà essere trasmessa la nuova offerta didattica entro il 15 giugno. Proteste da parte dei rappresentanti degli studenti, che lamentano l´impossibilità di manifestare il proprio parere sul nuovo piano didattico.

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barriere e barricate tra utopie e libertà - stefano bigazzi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XIX - Genova Barriere e barricate tra utopie e libertà Al Ducale otto incontri su quanto al mondo divide e opprime, sino al rock dei Pink Floyd in ‘The Wall´ Etica, sessualità, scienza, media, storia e politica nelle lezioni magistrali di docenti universitari italiani che insegnano in Europa e Usa STEFANO BIGAZZI Metaforico e concreto, ultimo baluardo cui affidarsi all´estrema difesa, attiva e passiva. Il muro. Per impedire l´accesso di forestieri, stranieri, nemici e idee, queste spesso più pericolose delle persone. O per disorientarle, come accade con il muro frammentario del Labirinto o nella trappola di Reich. A questo paradigma della repulsione è dedicato un ciclo in otto lezioni magistrali, The Wall - mutuato appropriatamente dalla simbologia rock dei Pink Floyd - a Palazzo Ducale. Offesi da pregiudizi, interessi, poteri forti, pezzi di umanità vedono frangersi contro un muro, appunto, aspirazioni, culture e ideali: libertà comunque negate, di cui parlano in otto incontri filosofi, scienziati, intellettuali. «Il muro non è quello di Berlino, caduto vent´anni fa - spiega Nicla Vassallo, ordinario di Filosofia Teoretica, ideatrice dell´evento - o forse è anche quel muro, perché la sua caduta ha alimentato molteplici speranze, andate in gran parte deluse con il trascorrere del tempo. Non sono crollati tutti i muri opprimenti e non sono stati innalzati molti muri indispensabili; si sono anzi moltiplicati i muri della vergogna e quelli di "gomma"». In The Wall, aggiunge, «si tratta di muri sostanziali, seppur il più delle volte invisibili, con cui ogni essere umano intelligente si trova a confrontarsi incessantemente nel corso della propria esistenza, scontrandosi con essi, o facendosi da essi contenere in forme convenienti e sconvenienti». Si comincia martedì 26 (Sala del Minor Consiglio, ore 17.45, ingresso libero, così anche per gli appuntamenti successivi) con l´astrofisica Sandra Savaglio (Max-Planck Institut, Munchen) ne Il muro della Scienza. Un percorso sui non facili rapporti tra scienza e poteri, ancor più accidentato intorno alla domanda fondamentale, se l´uomo sia solo o no nell´universo. Lo psichiatra Vittorio Lingiardi, ordinario e direttore della Scuola di specializzazione in Psicologia clinica alla Sapienza, affronta il 3 giugno Il muro della sessualità. Bello scoglio, altro che, dal peccato originale in avanti c´è spazio per tutto: qui si dibatte dell´orientamento sessuale e dell´ordinamento sessuale, sul valico, per fornire un esempio, tra Occidente e Medio Oriente. Alla sociologa Antonietta Mazzette (università di Sassari, fondatrice dell´Associazione Mediterranea di Sociologia del Turismo) tocca l´8 giugno Il muro della Città: qualità della vita, spaesamento, degrado nei grandi agglomerati urbani. Il muro dell´Etica (22 giugno) con Gilberto Corbellini (insegna Storia della Medicina e Biotetica alla Sapienza, co-direttore della rivista Darwin): "la forza apparentemente irriducibile del richiamo alla natura come orizzonte normativo". Una giungla, con morali ad hoc (o ad personam, come le leggi, se ci sono). Rosi Braidotti (università di Utrecht) pralerà il 29 giugno de Il muro delle Identità: «Il soggetto nomade è un mito, un´invenzione politica e mi consente di riflettere a fondo spaziando attraverso le categorie e i livelli di esperienza dominanti: di rendere indefiniti i confini senza bruciare i ponti». Pausa estiva, si riprende il 14 settembre con Remo Bodei, filosofo (Ucla), Il muro della Memoria: società, civiltà e conflitti. Dalla divisione dell´impero romano alla Cortina di Ferro. Carlo Freccero (direttore Rai4, docente al Dams Roma Tre) il 21 settembre tratta de Il muro dei Media: consumi materiali e politici nell´utilizzo dei meccanismi dell´audience. Infine - 28 settembre, alle 21 - il filosofo e epistemologo Armando Masserenti su The Wall, il film, dissertazione sull´opera rock che celebra la costruzione del potere, in una controutopia animata, dal forte impatto visivo e musicale.

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università e aziende hanno bisogno di cervelli e inventori (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 23-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 11 - Livorno Università e aziende hanno bisogno di cervelli e inventori Il convegno che si è tenuto a Villa Letizia sullo sviluppo della piccola e media impresa «Innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico» il tema dell'incontro organizzato dal Centro Europe Direct LIVORNO. Anche Livorno celebra la Prima Settimana Europea per la piccola e media impresa. Lo ha fatto con un seminario dal titolo "Innovazione, Ricerca e Trasferimento Tecnologico. La competitività delle imprese e europee", organizzato dal Centro Europe Direct del Comune a Villa Letizia. Tra i relatori il professor Paolo Dario della Scuola Superiore Sant'Anna, il professor Andrea Bonaccorsi dell'Università di Pisa ed alcuni esperti di politiche nazionali per l'innovazione e di bandi di finanziamenti a sostegno dello sviluppo delle PMI. Nei saluti introduttivi delle autorità sia il sindaco Cosimi, sia il presidente della Provincia Giorgio Kutufa, sia il presidente della Camera di Commercio Roberto Nardi hanno sottolineato l'importanza di poter utilizzare l'ampio bagaglio di conoscenze presente nell'Ateneo pisano per portare innovazione nel tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Cosimi ha sottolineato, in particolare, quanto sia importante riuscire a costruire modelli che possano facilitare il passaggio di conoscenze dai laboratori universitari verso le imprese. Un modello che si sta cercando di costruire anche a Livorno per quanto riguarda la robotica e la logistica in ambito marino. Nell'analisi di Paolo Dario il percorso da fare è estremamente chiaro. "Non c'è sviluppo senza conoscenza", afferma il direttore del Polo Sant'Anna Caldera, e gli innovatori migliori sono quelli che fanno ricerca proprio dentro le università. Gli inventori più arditi possono essere trovati solo dentro il terreno fertile delle università. C'è bisogno insomma di inventori, di persone che sappiano sperimentare traiettorie sempre più ardite nei vari campi della conoscenza. Detto in altri termini di "dottori di ricerca". E' la ricerca il campo all'interno del quale possono essere coltivate le migliori invenzioni, le aziende poi hanno il compito di mettere in pratica quanto scoperto dentro le stanze di un laboratorio. Per arrivare a grandi innovazioni occorre darsi un orizzonte di ricerca molto ampio, quello che Dario chiama il campo della "ricerca di frontiera". Un campo all'interno del quale anche Livorno comincia a muovere i primi passi con l'apertura del Centro di Robotica Marina dello Scoglio della Regina. Il passaggio dal campo della ricerca all'impresa dura l'attimo di un ponte. Lo definisce così questo passaggio il prof. Bonaccorsi. Citando un detto arabo, sottolinea che "Il mondo è come un ponte, attraversatelo ma non abitatevi sopra". I modi del passaggio di conoscenza dai centri di ricerca alle aziende sono sostanzialmente due. In alcuni casi alcuni ricercatori riescono a trasformare il loro know-how in idea imprenditoriale ed in attività di impresa. In altri casi il mondo della ricerca cede parte del bagaglio di esperienze sviluppato ad aziende già esistenti. Marco Bennici

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se giocare a carte aiuta il cervello a non invecchiare - alessandra retico (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 45 - Cronaca Se giocare a carte aiuta il cervello a non invecchiare Ricerca in California nel club che riunisce mille super-anziani Appassionati di bridge, hanno un´insolita efficienza cerebrale Secondo questo studio chi passa tre o quattro ore al giorno a fare partite corre meno rischi di sviluppare forme di demenza ALESSANDRA RETICO Al tavolo verde a una certa età non si gioca più: si rimanda la morte. O la demenza, o la solitudine, o lo svuotamento dei ricordi che alla fine della vita sono anche peggio. Fare una partita a carte allunga l´esistenza, migliora la memoria, frena la vecchiaia. Il bridge fa venire il buon umore, un giro di mano si può fare solo con gli amici. Ruth Cummins ha 92 anni, beve una sorsata di energy drink, poi dice: «Qui facciamo sul serio, ci si sfida a sangue». Georgia Scott di anni ne ha 99: «è quello che ci fa andare avanti: a carte con gli affetti più cari». Le due signore sono lucide e arzille, nessuna traccia di demenza senile. Fanno parte del club della supermemoria, così l´hanno chiamato i ricercatori che indagano su cosa mantiene fresco il cervello negli ultimi anni di vita. Cummins e Scott sono ospiti della comunità per anziani di Laguna Woods, sud di Los Angeles, 20 mila abitanti, un ritiro super accessoriato stile Hollywood o villaggio vacanze. Un centro che è stato ed è ancora oggetto del più ampio studio al mondo sulla salute e l´efficienza mentale nella senilità: iniziato dall´Università della Southern California nel 1981 e chiamato il 90+ Study, ha coinvolto più di 14 mila persone dai 65 anni in su, più di mille dai 90 e oltre. Pensionati, ma di lusso, ma molto sprint. Fanno molte cose, si divertono, praticano sport, non disdicono il vino, si amano fosse l´ultima volta. E giocano. Per allenamento e per dolcezza quotidiana, l´ultima battaglia campale e sociale prima che tutto diventi buio. «Sono i vecchietti più di successo al mondo» ha detto al New York Times la neurologa Claudia Kawas, dell´Università della California, Irvine. «E dopo decenni ci stanno appena cominciando a insegnare cos´è importante nei loro geni, nelle loro routine, nelle loro vite». Usare il cervello conta. «Ma il fattore sociale è cruciale». Le carte, il bridge, sarebbero una buona sintesi di esercizio cognitivo e insieme di relazione umana: gli studi dimostrano che chi passa tre o quattro ore al giorno a giocarci corre meno rischi di sviluppare forme di demenza. A Laguna Woods certo non si entra se non si è, californianamente, in perfetta forma. Gli aspiranti residenti devono essere autonomi e con le teste funzionati, sia che ne abbiano 65 o 95, di anni. Iniziano una vita nuova, nuovi amici e anche partner. Fanno sport in uno dei molti centri fitness, si scelgono un passatempo tra i molti offerti dai 400 club interni. Molto impegnati, eccitati, ragazzini come ai tempi del college. Con la differenza che il futuro, e pure il passato, a loro non interessa granché. Vivono il giorno. Quando non se lo ricordano più, il giorno, hanno paura. Lo sanno bene, e si controllano a vicenda. Distrazione o dimenticanza che somiglia all´oblio? Si siedono al tavolo verde, e verificano. Il bridge ha bisogno di una memoria forte, di quattro giocatori, due coppie di partner, strategie. Seguire le mosse dell´altro. Ricordarsele. Agire di conseguenza. Ogni carta va registrata, ne va della partita. Del sodalizio. Persino della vita. «Quando l´altro comincia a sbagliare, ti viene il terrore» ammette Julie Davis, 89 anni. La demenza è tragica, perché quando arriva la capisci. Ti fa cosciente. Abbandonare il tavolo per molti di loro è dura. Sanno di dover lasciare altro. E anche gli scienziati lo dicono: diete alimentari o esercizi fisici non hanno tutto sommato così tanta influenza sulla demenza per gli over 90. Invece stare coinvolti con la testa, con le parole crociate, leggendo, può ritardare i sintomi. Le connessioni umane sono fondamentali, le chiacchiere tantissimo: una mente sana se sta da sola si svuota e «più si sta con gli altri, più ci guadagnano corpo e cervello» spiega la Kawas. Gli amici come supplemento di memoria. Più di alcuni geni "protettori" del cervello, che continua a funzionare persino in presenza di sintomi di Alzheimer. Norma Koskoff, 90enne, lo dice meglio perché lo ha visto a Laguna Woods: «Quelli che smettono di giocare, dopo poco smettono anche di vivere». Un giro di briscola?

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in fuga dall'italia anche i cervelli stranieri - roberto mania (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 27 - Economia In fuga dall´Italia anche i cervelli stranieri Solo il 6% decide di restare dopo aver conseguito il dottorato Una ricerca della Fondazione Debenedetti. Boeri: immigrazione vista come minaccia ROBERTO MANIA ROMA - I talenti non ci piacciono. Con quelli stranieri adottiamo una specie di "respingimento soft": prima li facciamo arrivare (pochi), poi facciamo di tutto perché non restino. Soldi buttati e cervelli non sfruttati. «Siamo talentuosi nel rigettare i talenti», dice Tito Boeri, direttore scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti, che ha coordinato la prima ricerca in Italia sui tremila studenti stranieri iscritti a dottorati delle nostre università. Un´indagine sull´università, certo, ma soprattutto sulla miopia delle politiche in materia di immigrazione. Perché la vera ragione per cui la stragrande maggioranza dei giovani studiosi non resta in Italia sta nella legge Bossi-Fini che rende praticamente impossibile la loro permanenza, costretti e una gimcana continua nei meandri della burocrazia inefficiente per poter "strappare" il necessario permesso di soggiorno. «La filosofia della legge - spiega Boeri - è che l´immigrazione sia sempre una minaccia». Anche quella qualificata. E così solo il 6 per cento dei dottorati stranieri, dopo aver ricevuto nell´85 per cento dei casi una borsa di studio per un quadriennio, proverà a restare in Italia. Invece, se ne andrà altrove il 40 per cento. Al quale va aggiunto una parte di quel 54 per cento che dichiara di non aver ancora scelto. Risorse sprecate, dunque, poiché si calcola che ogni ricercatore costi alla comunità intorno ai 40-50 mila euro l´anno. E spreco di talenti: anziché tenerci uno studioso di qualità, che può contribuire ad innalzare il livello scientifico, preferiamo abbandonarlo. Un competitor in meno anche per le nostre baronie chiuse nelle cittadelle universitarie. Tant´è. Eppure i giovani studiosi arrivano in Italia speranzosi. Circa la metà (il 55 per cento tra coloro che arrivano da un paese non europeo e il 48 tra tutti gli studenti) sceglie l´Italia per la disponibilità di una borsa di studio. Il 41 per cento lo fa per la buona reputazione della ricerca nel nostro paese. Ed è molto interessante notare che ben il 73 per cento di studenti di dottorato è iscritto a una facoltà scientifica. Il 31 per cento a ingegneria. Il 77 per cento arriva da paesi non europei; il 33 per cento dall´Asia, Cina e India. L´età media è di 29 anni; le donne sono il 44 per cento del totale. I giovani studiosi cercano le lezioni in inglese: il 61 per cento dichiara che la maggior parte dei corsi seguiti sono nella lingua di Shakespeare. Percentuale che sale al 67 per gli studenti non europei. Poi arrivano le note dolenti. Non dalla struttura universitaria, ma dal contesto: la burocrazia, i vincoli della legge sull´immigrazione, l´inadeguatezza delle informazioni agli uffici pubblici. Ottenere il permesso di soggiorno costa (il 67 per cento degli studenti ha pagato dai 50 ai 200 euro), richiede una perdita di tempo (per il 28 per cento degli intervistati arriva dopo un anno di attesa). Complicato uscire per seguire seminari e conferenze all´estero e poi rientrare in Italia. Ma si può studiare così nel mondo globalizzato? Meglio cambiare paese. Negli Usa, per esempio, dove ha studiato un terzo degli attuali Capi di Stato.

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Finanza negli studi e a casa di medici e dirigenti (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Finanza negli studi e a casa di medici e dirigenti Perquisizioni a raffica e nuovi sequestri di documenti in clinica e nel Lazio CRISTINA CONTENTO CORTINA. Inchiesta Codivilla: guardia di finanza ancora alla ricerca di documenti. L'altro ieri gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Belluno hanno eseguito perquisizioni a raffica a Cortina, in Veneto e nel Lazio. Al setaccio studi di medici e di amministratori del Codivilla, ma anche abitazioni degli indagati. Gli uomini del colonnello Mora hanno sequestrato molta documentazione ora al vaglio. Una decina le perquisizioni effettuate di concerto con la procura di Belluno che ormai da diverso tempo sta indagando su oltre una decina di persone. La tranche di inchiesta per la quale giovedì sono state ordinate le perquisizioni, è quella che ha preso il via con l'ispezione ministeriale di Alberto Luccone che ha segnalato sia alla corte dei conti, sia alla procura, più di un'anomalia presunta in merito alle schede di dimissione ospedaliera. Per un periodo che va dal 2003 al 2006 almeno (poi le indagini hanno riguardato anche il periodo successivo e tutta la gestione). Le accuse per i tredici indagati è a vario titolo di truffa e falsificazione delle Sdo (le schede di dimissioni ospedaliere): falsificazione finalizzata ad ottenere un maggior rimborso delle prestazioni ospedaliere fornite all'utenza del Codivilla. Le Fiamme gialle hanno sequestrato molta documentazione sia negli uffici del Codivilla, in studi di medici e al domicilio delle persone oggetto della verifica: ora quanto «sigillato» sarà verificato e confrontato a supporto o meno delle ipotesi di reato conterstate. Come si ricorderà, la questione ruota attorno alla possibilità che gli utenti del Codivilla, oggi gestito da una società mista (pubblico-privato), siano stati ricoverati più volte e in maniera ripetuta anche quando non ve ne fosse effettiva necessità sanitaria. Almeno questa l'ipotesi sulla quale sta lavorando la magistratura (l'indagine è coordinata dal pubblico ministero Massimo De Bortoli) e sulla quale continuano i sequestri di documentazione delle Fiamme gialle bellunesi. Ricoveri ripetuti sulla base dei quali, sempre secondo la procura, si sarebbero ottenuti più rimborsi da parte della Regione e degli enti titolati: con danno alle casse dello Stato. L'ispezione ministeriale condotta da Luccone finì con una relazione inviata in procura e al ministero. In seguito, nei giorni scorsi è sorto anche il potenziale conflitto di interessi segnalato per i direttori generali che si sono succeduti alla guida della Usl.

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ospedale di cortina (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 23-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 10 - Regione OSPEDALE DI CORTINA OSPEDALE DI CORTINA IL SINDACO: QUALE FUTURO? Ad un mese dalla scadenza della sperimentazione regionale sulla gestione mista pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo, il sindaco del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una lettera a Galan, indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE PER TRE TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4, Trieste-Venezia, nel tratto autostradale Latisana-Portogruaro, hanno causato ieri mattina notevoli disagi alla circolazione con code fino a sei chilometri. RAPINA A CAPRINO VERONESE ARRESTATO PIZZAIOLO Accusato di una rapina messa a segno nell'ufficio postale di Spiazzi di Caprino veronese, un pizzaiolo di Striano (Napoli), Giuseppe Serafino di 34 anni è stato arrestato dai carabinieri poche ore. L'uomo, incensurato, con il volto coperto e armato di una mazza aveva minacciato l'impiegata delle Poste facendosi consegnare quattromila euro della cassa oltre altri 50 euro di proprietà della donna. INFRASTRUTTURE DEL PASSANTE A FINE LUGLIO LE OFFERTE Saranno esaminate a fine luglio le offerte per la realizzazione di alcune opere complementari al Passante di Mestre nel comune di Spinea. VIADOTTO CROLLATO IN SICILIA EDIFICATO DALLA RIZZI DI ROVIGO A causare il cedimento di una parte del viadotto Geremia II, sulla statale Caltanissetta-Gela, potrebbe essere stato "un movimento franoso sotterraneo, imprevedibile" legato al maltempo. L'opera, lunga 1.487 metri, è stata progettata dallo Studio Corona di Torino; i lavori sono dell'impresa Rizzi SpA di Rovigo.

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Ecco l'area che ci fa socievoli Quando gli altri sono una droga (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 23-05-2009)

Argomenti: Cervelli

SE SIETE sentimentali, socievoli, se amate stare con gli altri e fare l'amore con il vostro partner, non siete solo delle persone che hanno imparato a godersi la vita ma avete un cervello sviluppato in modo particolare: uno studio inglese della Cambridge University dimostra infatti che chi ha queste caratteristiche è dotato di una fascia più spessa di tessuto nella parte esterna del cervello, appena sopra gli occhi, ed ha più strutturata anche l'area centrale del cerebro. Si tratta di uno studio che prende in considerazioni le dimensioni, e non il funzionamento, della nostra materia grigia e dimostra quanto questa si comporti esattamente come un muscolo, aumentando di volume a secondo dell'utilizzo che se ne fa. "Non è chiaro - spiega il professor Simon Baron Cohen, del Centro di ricerca Autismo a Cambridge - se gli uomini sono nati con queste differenze cerebrali o se le regioni in questione siano cresciute in risposta alle esperienze personali. Ma questo studio dimostra che la misura in cui si trova una gratificante socialità è correlata alle differenze di struttura del cervello, e ci ricorda che per alcune persone la socialità è un'esigenza fisiologica, proprio come il cioccolato o la cannabis". Un altro aspetto curioso scoperto dagli scienziati è la relazione tra lo sviluppo di queste due aree e la predisposizione a mangiare cioccolata: semplificando, si può dire che chi ama le tavolette di fondente, il sesso e le serate con gli amici, deve tutto allo sviluppo di queste due aree della corteccia prefrontale. Gli inglesi chiamano questa predisposizione "people-person" e la ricerca in questione, pubblicata sullo European Journal of Neuroscience, è stata condotta ponendo dei questionari a 41 persone sane e sottoponendole a risonanza magnetica: da questo test incrociato è risultato che chi ha un carattere più emotivo e socievole ha anche più materia grigia nelle aree della corteccia orbitofrontale e del corpo striato. Secondo gli esperti la scoperta potrebbe facilitare lo studio di disturbi psichiatrici legati alle difficoltà di interazione sociale, come l'autismo o la schizofrenia. OAS_RICH('Middle'); Non è comunque la prima volta che lo sviluppo di quest'area del cervello viene messo in relazione con aspetti della personalità umana. Qualche anno fa una ricerca dello University College London ha dimostrato che i tassisti, costretti a mettere a dura prova la memoria ogni giorno, hanno la zona dell'ippocampo più sviluppata della norma. Al di là delle dimensioni, recentemente sono stati svolti anche degli studi sulle modalità in cui quest'area cerebrale lavora: uno studio condotto dal Centro Mente Cervello (CIMeC) dell'Università di Trento, dall'Institut des Sciences Cognitives (CNRS) di Lione e dall'Università Pompeu Fabra di Barcellona ha dimostrato che non solo esiste un legame tra lo sviluppo di queste aree e la nostra predisposizione a stare con gli altri, ma che le modalità di iterazione sociale variano a seconda della conformazione del cervello, con sfumature precise da individuo a individuo. Esiste quindi una relazione tra lo sviluppo di certe aree (corteccia prefrontale mediale, giunzione temporo-parietale, solco temporale superiore e corteccia cingolata posteriore) e la predisposizione a mettersi nei panni dell'altro, riuscendo a prevedere pensieri e azioni e dimostrando quindi una particolare sensibilità nei rapporti sociali. Entrambe le ricerche avvalorano quella che filosofi e psicologi, senza il riscontro di studi di laboratorio, avevano definito anni fa "teoria della mente", fondamentale per pilotare la nostra intelligenza verso la presa di decisioni efficaci. "Lo studio realizzato dai ricercatori dell'università di Cambridge è molto interessante - spiega il neuroeconomista del CIMeC Giorgio Coricelli - e si lega al nostro. Possedere una massa maggiore di materia grigia non significa essere più intelligenti ma avere una predisposizione in più rispetto agli altri, sia essa di tipo strettamente "sentimentale" o anche più specificamente cognitivo, come nel caso dei tassisti inglesi. Ciò che è certo è che chi ha queste aree cerebrali più sviluppate è anche più portato a vedere l'altro come simile, e questa attitudine lo favorità nel tessere rapporti sociali". (23 maggio 2009

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Rivoluzione nell'imbottigliamento "Santero vini"conquista il mercato (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

L'AZIENDA DI SANTO STEFANO BELBO POTENZIA QUALITÀ TECNICA E IMMAGINE DELLA PRODUZIONE Rivoluzione nell'imbottigliamento "Santero vini"conquista il mercato Oltre cento invitati, fra fornitori enomeccanici e titolari di cantine e produttori di uve della Valle Belbo, sono intervenuti per l'inaugurazione delle due nuove linee di imbottigliamento dell'azienda vinicola «Santero» di Santo Stefano. «Una vera rivoluzione che ci consente di potenziare la qualità tecnica e di immagine della nostra produzione di Asti, Moscato d'Asti, Brachetto d'Acqui e altri vini piemontesi» spiega il presidente Gianfranco Santero. In sostanza abbiamo più flessibilità: una delle due linee riesce ad imbottigliare 12 mila unità l'ora, l'altra 8 mila, sia che si tratti di «monodose» che di «magnum». L'azienda vinicola Santero affonda le sue radici nell'immediato dopoguerra. In quel periodo, caratterizzato da una forte volontà di ripresa, i fratelli Leopoldo, Renzo, Aldo e Adelio Santero, proseguendo sulla strada iniziata dal padre Pietro, consolidavano il loro spirito imprenditoriale. Nel 1956 la cantina viene attrezzata per la produzione degli spumanti e dei vini classici piemontesi. L'avventura continua: si migliorano le strutture, si allarga la clientela, si aprono nuovi mercati, si varcano i confini nazionali sempre con la massima attenzione alle esigenze di mercato. Nel 1977 entra in funzione il modernissimo stabilimento, attuale sede della societa', su un'area di oltre 18 mila metri quadrati, localizzato nelle vicinanze della casa natale dello scrittore Cesare Pavese. «Con l'iniziativa "Porte aperte alla Santero" - aggiunge il presidente - in sostanza volevamo dare un riconoscimento al settore enomeccanico locale. Infatti i più importanti fornitori di macchinari hanno potuto illustrare ai titolari delle principali industrie vitivinicole della Valle Belbo le caratteristiche dei loro prodotti di punta. Dopo l'incontro abbiamo organizzato l'aperitivo e il catering allestito dai titolari dell'agriturismo San Bovo di Cossano. Il momento di festa è stato ancora più sentito grazie alla scenografia di quadri e sculture che ci hanno messo a disposizione i responsabili del Cepam, il museo casa natale di Cesare Pavese». Fra le tante le autorità all'evento, c'erano i candidati alla presidenza della Provincia Gianna Gancia e Mino Taricco; Luigino Icardi (candidato consigliere); Roberto Marmo (ex presidente della Provincia di Asti) e il sindaco di Santo Stefano Giuseppe Artuffo. «E' significativo come in momenti di crisi un industriale investa sul lavoro con energia ed entusiasmo - commenta Artuffo -. Proprio organizzando momenti di confronto con rappresentanti del settore vitivinicolo e politici il volano dell'economia può ripartire con slancio e vigore. Il mercato del vino locale, anche se non ha subìto grande flessione, ha buone prospettive di sviluppo grazie alle iniziative del distretto industriale "Santo Stefano-Canelli" a alla società pubblico privata "Psp", che sarà il suo braccio operativo». Alla Santero regna la convinzione che la qualita' dei prodotti inizi già nel vigneto: vengono vinificate le uve delle 5 aziende agricole di proprietà della famiglia, ma anche uve acquistate da oltre trecento viticoltori locali, in totale oltre 500 ettari di moscato, brachetto e altri vitigni piemontesi. Visitando la cantina di vinificazione si è colpiti dalla sua maestosità e dalla tecnologia. La capacità di stoccaggio è di 120 mila ettolitri complessivi dei quali 70 mila termo-condizionati. Particolarmente attrezzato il laboratorio di analisi e ricerche in grado di assicurare un costante e rigoroso controllo qualitativo su tutti i prodotti e tutti i processi di vinificazione, sia dei mosti che dei vini, utilizzando le più' avanzate soluzioni tecnologiche. Conclude il presidente: «La capacita' produttiva della cantina sfiora i 18 milioni di bottiglie annue grazie soprattutto ad una consolidata presenza sui principali mercati esteri. Negli anni la nostra ditta si è rafforzata sul mercato nazionale, europeo e mondiale, raggiungendo un significativo traguardo che la pone tra le aziende leader del settore degli spumanti piemontesi. Particolarmente significative sono le nostre vendite in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Russia, Stati Uniti, Messico e Nuova Zelanda».

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Gli omaggi di Arco al suo benefattore (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Dal monumento al libro di Turrini Gli omaggi di Arco al suo benefattore ARCO. Nel 1986, il Comitato cittadino Arco, celebrando il centenario della nascita del conte ingegner Gianni Caproni (3 luglio 1886), ha rotto il lungo silenzio che aveva avvolto il nome di un benefattore. L'opuscolo "Un giorno partì da Arco" fa conoscere ai giovani i suoi interventi di riforestazione e le iniziative industriali come il calzaturificio, la Sabsa e la Resina. Gli studenti, che fanno ricerche ed intervistano gli ex dipendenti della fabbrica Caproni di Prabi sono premiati con un volo in elicottero sulla città dopo che la Scuola professionale Enaip è intitolata al nostro concittadino. Molto interesse suscita il raduno dei "capriolo", la motocicletta vincitrice di competizioni nazionali, che è stata fabbricata ad Arco. Nel 1987, a conclusione delle manifestazioni si inaugura il monumento a Caproni. Il tentativo di realizzare a Massone un padiglione che conservi alcuni aerei storici, che la famiglia Caproni vuole donare, non si concretizza perché la Provincia desidera onorare Caproni con un Museo a Trento: La prima pietra è posta nel 1989. Il Museo Caproni sorto all'aeroporto di Mattarello richiama ogni anno migliaia di visitatori e storici di tutto il mondo. Nel 2007, per ricordare i 50 della morte di Caproni avvenuta a Roma, il Comune di Arco, la Cassa Rurale Alto Garda e l'associazione Il Sommolago allestiscono una mostra e pubblicano il volume di Romano Turrini "Gianni Caproni: il bene per il bene". La sezione dell'aeronautica riunisce a congresso dei Generali e dei Piloti delle "Frecce tricolori". Questo susseguirsi di manifestazioni e la realizzazione di un sentiero naturistico nel Bosco Caproni concludono le celebrazioni ufficiali con un francobollo italiano e con annulli filatelici. BREVI ARCO Una città a misura di bambino Oggi Arco diventa la Città dei bambini. Dalle 14 nelle piazze del centro storico e presso il climbing stadium e Villa Althamer a Prabi giochi, laboratori, danze popolari, parco avventura e letture di fiabe. Info: 347 - 4002248, 349 - 4562096. VAL DI LEDRO Festa della fioritura a Dromaè La Pro Loco ledrense propone per oggi la Festa della fioritura a Dromaè (Mezzolago). Alle 12 pranzo con "polenta cocia, peverà, braciole, salamele e tanta allegria» immersi nei prati di narcisi e peonie con stupenda vista de lago di Ledro. PALAZZO PANNI Incontro con Elena Faccio Il secondo e ultimo incontro con giovani autrici di Arco, promosso dall'assessorato alla cultura di Arco con Il Sommolago e il circolo La Palma, si terrà mercoledì 27 maggio alle 20.30 a Palazzo Panni. Protagonista sarà Elena Faccio, ricercatrice e psicoterapeuta, docente preso l'Università di Padova e autrice del libro «Le identità corporee. Quando l'immagine di sè fa star male», edito da Giunti. VITA SERENA Visita alla mostra sugli olivi Lega Vita Serena propone per giovedì 28 maggio alle 15 una visita guidata della dottoressa Fiorenza Tisi alla mostra «Olivi a confronto» allestita presso il Casinò municipale. L'invito è aperto a tutti. Info: 0464 - 518868. SERATA Testimonianze sulla storia di Dro Mercoledì prossimo alle 20,30 il Servizio cultura Dro e Drena organizza al Centro culturale una serata-viaggio nella memoria di Dro. Varranno presentate letture tratte dalle testimonianze di Alice Angeli, Ines Tavernini, Alma Vivaldelli, Rina Sartorelli e Abdessattar Chargui.

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bittante, trasparenza al potere - ernesto milanesi (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Vanta una limpida carriera accademica che ora ne legittima l'ambizione di diventare magnifico rettore del Bo Bittante, trasparenza al potere «Troppa immagine di facciata: serve aria nuova e pulita» Rispondiamo a 60 mila famiglie che pagano le tasse dei figli Meno burocrazia, più responsabilità e tutto in Internet ERNESTO MILANESI PADOVA. Fisicamente imponente, quanto pacato nel ragionamento. Pragmatico e misurato, eppure "autocritico" in dose non omeopatica. Con un ventaglio di esperienze dirette «sul campo» universitario tali da poter ambire al vertice assoluto. Giovanni Bittante punta dritto al rettorato. Non ha bisogno dell'addetto stampa né di sponsor in Comune o con poltrone a palazzo Chigi. Tant'è che sul suo nome convergono inquilini di «stanze» accademiche a reciproca tenuta stagna. La dipingono come «il leghista del Bo». Risponde a verità? Sono... slegato dai giochi di partito. Se mai, apprezzo il bipolarismo: l'alternanza è la chiave della democrazia. Soprattutto scegliendo tra chi determina il ricambio. Nessun legame politico? Ho firmato convenzioni con Amministrazioni pubbliche di ogni colore. Sono tutte a disposizione nel sito Internet. Come, del resto, il bilancio della nostra facoltà. Professor Bittante, si guarda già al ballottaggio con i pronostici di apparentamento. Cosa ne dice? Gli elettori decidono con la loro testa anche al Bo. E le combinazioni possibili, al primo turno, sono tre. Se dovesse vincere, ha già pronta la sua squadra? Alcuni nomi. Ma il giorno dopo le elezioni, siamo un'unica Università. Dunque, non ci sarà posto solo per chi mi sostiene. Di certo punto ad un sostanziale rinnovamento. E ad una squadra più leggera, senza invadere la gestione della "macchina". Scusi, ha un modello di rettore cui si ispira? Certo. Sono stato allievo di Bonsembiante. E da preside di Veterinaria ho lavorato con lui che era all'ultimo anno da magnifico. Con Bonsembiante, per altro, coincide l'ultima volta in cui il Bo era unito senza contrapposizioni personalistiche se non perfino politiche. Ma poi ho collaborato anche con i rettori Muraro, Marchesini e Milanesi. Anche lei è uno dei tanti «delusi» dalla filosofia dell'ultimo magnifico? Ho avuto la delega al personale, che so bene quante rogne comporta. Non sempre sono riuscito ad avere margini operativi di intervento. Però credo di essermi guadagnato la stima e il rispetto di chi stava dall'altra parte del tavolo. Con Milanesi c'è stata una frattura, derivata dall'eccesso di personalismo che ha inciso pesantemente. Io non preferisco l'appartenenza alle effettive competenze. Qual è il suo giudizio sull'organizzazione interna all'Ateneo? Negli ultimi anni, abbiamo cambiato 4 direttori amministrativi e una ventina di dirigenti. E' stata destrutturata, di fatto, l'amministrazione. Invece di avere una "macchina" forte, autorevole e responsabile nei posti-chiave sono stati messi prorettori o delegati con compiti di gestione. Insomma, occorre una drastica svolta? Sì, eccome. Serve un'amministrazione che funzioni, di cui si valutino i risultati. Serve più problem solving e una sburocratizzazione ad ogni livello. La compilazione di "carte" è tempo sottratto a didattica, ricerca, servizi. E alla correttezza formale non sempre corrisponde una sostanziale trasparenza. Si fa gran parlare di valutazione e auto-valutazione nell'Ateneo. Servono? Dipende. E mi spiego. C'è una montagna di valutazioni: dipartimenti, didattica, dottorati, carichi di lavoro, nuovo modello di budget. Sono spesso presentati in pompa magna i dati medi, ma poi queste valutazioni non sono mai usate né conosciute. Da un anno è pubblicata la valutazione dei dipartimenti che però non è accessibile nel sito del Bo. Paradossale? Se non si pubblica, non si rende trasparente e non si comunica la valutazione come si fa a sostenere la meritocrazia? E comunque bisogna garantire finalmente la valutazione ex post di ciò che si è esaminato. Si ha spesso l'impressione di una facciata virtuale dell'Ateneo. Conferma? Tanta, troppa immagine di pura facciata. Ma siamo anche il lavoro giorno per giorno di migliaia di persone impegnate nella cultura, nella società, nel territorio. Ultimamente tutto si riduce a marketing fra Bo e Storione. La vera Università è fatta di dipartimenti, corsi di laurea, facoltà, laboratori. In sintesi? Siamo un ente pubblico. E viviamo perché 60 mila famiglie pagano le tasse universitarie ai figli e perché i contribuenti aggiungono il resto. La trasparenza è il suo cavallo di battaglia. Insieme alle porte aperte? Il Bo dev'essere una casa di vetro. Con le porte spalancate. E il libero accesso ad Internet. Mi pare il momento di aria pulita e fresca al Bo. Capitolo didattica. C'è chi si concentra solo sul modello made in Usa. E' davvero la sola strada da seguire? In Europa la vera base culturale è interdisciplinare. Da preside di Agraria mi sono convinto che il futuro sia questo. Più faticoso, ma stimolante. Abbiamo sei corsi interfacoltà, come cooperazione allo sviluppo con Scienze Politiche, Lettere e Scienze della formazione. E la moltiplicazione dei corsi? Responsabilità dei governi che hanno vincolato dall'alto il numero minimo di docenti e quello massimo di studenti. A Padova abbiamo 14 mila matricole con un centinaio di corsi: significa una media di 150 studenti. Ma non abbiamo un Ateneo virtuoso? L'autonomia delle Università è cambiata all'epoca della Finanziaria di Ciampi. Tagliò le risorse, dicendo agli Atenei di scegliere come utilizzarle. Alcuni l'hanno fatto benino, altri decisamente meno bene. Ma per difendere l'indipendenza bisogna saper rispondere alla realtà. E meritarsi la fiducia, ricostruendo un rapporto con i cittadini. Ritorna la questione del merito, professore? La Commissione nazionale sulla pubblica amministrazione presieduta da Muraro con il "patto" da 550 milioni per l'Università vincolati al merito. E ora la Commissione coordinata da Favotto che stabilisce due terzi per la ricerca e uno per la didattica. Ma questo è un lavoro lungo, paziente, lontano dai riflettori dei mass media. Personalmente, sono perché insieme alla massima trasparenza reale si porti questo genere di meritocrazia anche dentro il Bo. Queste elezioni si giocano molto sul nuovo ospedale. Come si schiera? Né favorevole a priori né contrario. Se davvero il progetto viene avanti rappresenta una grande occasione per l'Ateneo. Ma decisive sono le relazioni con governo, Regione, Provincia e Comune. Dal punto di vista dei soldi pare inarrivabile. Tanto più che la voce edilizia al Bo è, di fatto, vincolata per anni. C'è un problema di costi e di impostazione. Anche Agripolis in origine era una scommessa, no? Allora Bonsembiante disegnò un progetto compiuto, pronto a procedere per stralci ad ogni opportunità di realizzazione. E oggi abbiamo il "polo" di Legnaro, modificato nell'arco della realizzazione. Sedi e corsi decentrati. Qual è il bilancio? Il Bo ha dieci sedi e 28 corsi triennali fuori Padova. Per secoli non è mai stata solo l'Università di Padova e tuttora è internazionale. Quindi, si tratta di decidere in funzione delle strategie di sviluppo. Non servono repliche di serie B di ciò che già c'è a Padova. Se mai, novità che si sposano con l'alta specializzazione. Da preside di Agraria ho chiuso tre corsi; però è avviata l'esperienza di Castelfranco sulla scia di quanto bene è andata a Conegliano. Ovvero? Università territoriale di respiro mondiale sull'enologia; ricerca di caratura internazionale; studenti chiamati a parlare inglese. La Provincia di Treviso ha investito forte, perché a Conegliano insieme al Bo ci sono l'istituto superiore del ministero e i laboratori dei Nas. E c'è una laurea magistrale inter-universitaria con Trento, Verona e Udine. Più il dottorato di ricerca. Conegliano fu creata ex novo e oggi chiunque può verificarne il valore. Ateneo e imprese: rischio privatizzazione? Fatto 100 l'investimento italiano in ricerca, la Lombardia è a 250 e il Piemonte a 400. In Veneto siamo a 65 perché qui operano piccole e medie imprese. Sono un limite rispetto ai finanziamenti delle grandi aziende, ma anche un'opportunità perché hanno bisogno dell'Università sul fronte della ricerca. Gli strumenti ci sono: le norme regionali sui distretti che favoriscono il co-finanziamento, le borse di dottorato a tema vincolato. Il vero punto è rendere il Bo un grande laboratorio accessibile al territorio. Insomma, avere un Ateneo vivo che precorre la società.

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fondazioni: c'è chi è riuscito a trovare i soldi - ferdinando meacci (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

FONDI PER IL BO Fondazioni: c'è chi è riuscito a trovare i soldi FERDINANDO MEACCI Gli contri e i dibattiti per l'elezione del rettore dell'Università di Padova riprendono domani presso la Facoltà di Farmacia, la Sala delle Edicole in Piazza Capitaniato e i Dipartimenti di Scienze Statistiche e di Scienze Economiche. Ai numerosi incontri con gruppi di docenti già svolti o programmati seguiranno le tre assemblee elettorali previste dal Regolamento di Ateneo e infine le votazioni con ballottaggio conclusivo il 26 giugno. Le cronache degli incontri passati hanno riferito alcuni aspetti dei dibattiti e delle polemiche che ne sono nate. Ma è ancora lecito chiedersi se cronache, dibattiti e polemiche sono serviti a chiarire piuttosto che a confondere le idee dei partecipanti specie sulle questioni più complesse. In uno di questi incontri, per esempio, fu rivolta a un candidato domanda su una questione, la trasformazione delle università in fondazioni, che qualche mese fa aveva tormentato gli animi di tutti. La domanda era tanto imprecisa quanto fu la risposta. L'imprecisione consisteva nella confusione, presente in entrambi i lati del dibattito che ne nacque, fra l'art. 16 della legge (finanziaria) 6 agosto 2008, n. 133 intitolato"Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università» e l'art. 59, comma 3, della precedente legge (finanziaria) 23 dicembre 2000, n. 388 seguito dal Regolamento di applicazione emesso con DPR 24 maggio 2001, n. 254. Per venire a capo di questa confusione, occorre avere chiaro che entrambe le normative (quella del 2000-2001 e quella del 2008) conferiscono alle università una facoltà (non un obbligo), che questa facoltà consiste nel dare (o non dare) avvio a istituzioni fondamentalmente diverse a seconda che si applichi l'una o l'altra normativa, che questa diversità fondamentale consiste nel fatto che le fondazioni possibili secondo la normativa 2000-2001 sono soggetti di diritto privato (innanzitutto per la raccolta fondi e il coordinamento di progetti strategici) costituiti e controllati dalle università (che dunque restano i soggetti di diritto pubblico di prima) mentre le fondazioni previste dalla normativa più recente sono soggetti di diritto privato in cui le università verrebbero trasformate per continuare a fare ciò che fanno già. E' da questa diversità fondamentale che occorre partire per capire non solo il velleitarismo della normativa 2008 ma anche il velleitarismo di chi protesta contro questa stessa normativa dimenticandosi di distinguerla dall'altra. Che si tratti di due velleitarismi speculari, che accomunano cioè la normativa più recente alle proteste contro di essa, lo si trova nel fatto che, mentre nessuna università ha finora esercitato, o sembra avere l'intenzione di esercitare, la facoltà di «trasformarsi» in fondazione, una dozzina di università con in testa il Politecnico di Milano hanno finora esercitato con successo l'altra facoltà, quella di costituire fondazioni universitarie (il loro elenco è nel sito del Miur) da esse stesse controllate per lo svolgimento di funzioni sussidiarie a quelle classiche delle università. Per non dire del fatto che, mentre si ignoravano le differenze fra le due normative, alcune proteste contro la normativa 2008 avvenivano in università i cui organi avevano già varato lo Statuto della propria fondazione secondo la normativa 2000-2001 ma poi non avevano fatto nulla per costituirla davvero. Oppure, si deve precisare, avevano fatto molto ma... non erano riusciti a ottenere nulla. Nulla, si deve intendere, da parte degli enti circostanti senza la cui collaborazione ha poco senso che le università costituiscano queste loro fondazioni. Fra le università afflitte da questa contraddizione c'è, a proposito dei dibattiti sul finanziamento delle università, l'Università di Padova. In uno degli ultimi articoli pubblicati sull'argomento da questo giornale (1 dicembre 2007), una spiegazione veniva tentata nella direzione dell'esistenza, ora all'interno e ora all'esterno delle università, di soggetti silenziosamente contro-interessati alla costituzione di fondazioni universitarie secondo la normativa normativa2000-2001. L'ipotesi che fra i soggetti contro-interessati siano proprio le banche o fondazioni bancarie locali che già contribuiscono a finanziare attività o progetti delle università rende meno grave il loro contro-interessamento. Ma resta la domanda: perché mai il Politecnico di Milano è riuscito a ottenere dai più qualificati enti o soggetti residenti in Lombardia o altrove (fra cui la banca Intesa SanPaolo) ciò che l'Università di Padova non riesce a ottenere in Veneto?

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qualificare i percorsi formativi più innovativi - giuseppe zaccaria (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

UNIVERSITà & LAVORO Qualificare i percorsi formativi più innovativi GIUSEPPE ZACCARIA La maggior parte dei laureati dell'Università di Padova riesce a trovare lavoro nel giro di pochi mesi, segnalano le ricerche condotte al riguardo. E' importante certo, ma non basta: un ateneo, specie quando vuole mantenere la qualità che viene unanimemente riconosciuta a quello di Padova, deve occuparsi e preoccuparsi che si tratti anche e soprattutto di un buon lavoro, adeguato all'investimento che gli studenti e le loro famiglie sostengono durante gli anni di corso. Certo, l'università non deve venire vista come una sorta di ufficio di collocamento, che "trova il posto" ai ragazzi: suo compito è intervenire prima, qualificando il più possibile il percorso formativo e integrandolo con gli strumenti più idonei a "spendere" al meglio il titolo di studio. In questo scenario giocano peraltro diversi fattori, non tutti esauribili nell'istituzione universitaria. Ad esempio, è dimostrato che il contesto territoriale (inteso come il sistema locale in cui vive il neo- laureato) svolge un ruolo molto importante nella capacità di trovare rapidamente occupazione. E tuttavia esiste anche una relazione tra l'area di studio scelta e la facilità di ottenere un lavoro, e un lavoro soddisfacente: una recente ricerca di tre docenti del nostro ateneo, coordinati da Luigi Fabbris, segnala a questo proposito che al netto delle caratteristiche individuali, i laureati dell'area "scienza della vita" ottengono più facilmente un buon lavoro; seguono quelli delle aree scientifica, sociale e tecnica. Ma, in linea generale, è indubbio che per trovare un buon lavoro è fondamentale avere buone doti personali, ed avere maturato delle competenze: non solo "tecniche", ma anche di natura trasversale (ad esempio, capacità decisionali, di lavorare in gruppo, di pianificare e organizzare il lavoro, eccetera; in questo senso va sottolineato il ruolo di programmi come "Erasmus" nel favorire, al di là delle conoscenze specifiche, l'acquisizione di capacità relazionale in un contesto lontano e diverso rispetto a quello familiare e locale). Per non parlare, ovviamente, del percorso di studio: tra chi cerca il primo lavoro, risulta privilegiato chi ha ottenuto un voto di laurea alto, o almeno superiore a 90. Un aspetto importante, nel problema complessivo, riguarda il ruolo della famiglia, notevolmente cambiato rispetto a un passato anche recente, come dimostra un'altra ricerca sempre condotta da docenti padovani. In particolare, il "capitale relazionale" della famiglia funziona molto meno di un tempo, nel senso che non è più la famiglia a essere determinante nella ricerca del lavoro per il figlio: rimane influente nella spinta a una scolarità più elevata, ma si rivela scarsamente in grado poi di aiutare il ragazzo a valorizzare questo percorso. D'altra parte, va sottolineato che questa perdita di forza relativa della famiglia viene fortemente compensata dalla spinta esercitata dall'ambiente socio-economico in cui i giovani di oggi si trovano inseriti, in particolare in una realtà come quella del Nordest, con i suoi aspetti di innovazione e modernizzazione. Si tratta infatti di un contesto che incentiva a "spendere" un investimento supplementare in capitale umano, per integrare e migliorare la formazione acquisita in precedenza. Da rilevare la crescita della tendenza a continuare la formazione anche dopo il conseguimento della laurea, magari anche rifiutando per il momento offerte di lavoro ritenute non soddisfacenti. In questo senso, il rifiuto del lavoro va visto anche e soprattutto come una questione di buon lavoro; e non è detto che il primo posto che si ottiene sia necessariamente un buon posto. Rinunciare a un lavoro sicuro ma inadeguato alla propria preparazione e alle proprie aspirazioni deve dunque essere considerato come una motivazione forte a migliorare la propria formazione. E' una spinta che va sostenuta ciascuno per la sua parte, università compresa: gli sportelli universitari dedicati all'occupazione, il tirocinio e gli albi professionali sono in tal senso tre strumenti in grado di garantire un lavoro soddisfacente, valorizzando così al meglio lo sforzo compiuto per conseguire la laurea.

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NASCE IL MUSEO MAGRITTE È stato inaugurato ieri a Bruxelles il Museo Magritte, posto nello h... (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

NASCE IL MUSEO MAGRITTE È stato inaugurato ieri a Bruxelles il Museo Magritte, posto nello hotel Altenloh, un edificio annesso al Museo di Belle Arti sulla Place Royale della capitale belga. La struttura, nata grazie a un partenariato pubblico privato, secondo le previsioni ospiterà 700 mila visitatori l'anno. Capri, no ai turisti «scemi» «I turisti ricchi e scemi non li vogliamo»: così ieri il sindaco di Anacapri alla presentazione della Fondazione Capri, nata per promuovere la cultura e il turismo culturale nell'isola. Le prime iniziative in cantiere sono una rassegna di danza «Abitare la bellezza» (11-30 luglio) e un progetto sull'arte contemporanea, «Travelogue» (settembre-ottobre). Benigni recidivo (in Usa) Il comico toscano torna in America con la sua Divina Commedia di Dante Alighieri. Lo ha annunciato ieri il New York Times in un articolo dove presentava « l'altra faccia» di Roberto Benigni: quella di lettore e studioso di letteratura. La tournée dantesca partirà da San Francisco e toccherà le maggiori città degli Stati Uniti, tra cui New York e Chicago, per sconfinare anche in Canada a Quebec City.

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Anche le Acli mollano Franceschini (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Malessere per il progressivo spostamente a sinistra dei Democratici. Prende piede la prospettiva di un grande centro Anche le Acli mollano Franceschini Via ad una Fondazione, si guarda oltre il Pd. E uno studio rivela: l'Italia è in ripresa Nasce una nuova Fondazione nell'area culturale che si muove attorno al Pd . Verrebbe da commentare: sai che novità. Invece stavolta la novità c'è. Eccome. Infatti domani mattina, al residence di Ripetta a Roma, non nascerà solamente l'ennesima sigla, ma arriverà un piccolo segnale politico. Le Acli cominciano a guardare oltre il partito guidato da Dario Franceschini. E a via del Nazareno suonerà un altro campanello di allarme. Fino ad oggi, infatti, l'organizzazione guidata da Andrea Olivero è stata più che organica al Pd. Non a caso l'ex leader dei lavoratori cristiani Luigi Bobba è un deputato democratico. Ma negli ultimi mesi le cose sono un po' cambiate. La deriva sinistra imboccata a via del Nazareno non è piaciuta. E soprattutto non è piaciuto il fatto che il malessere di Enrico Letta («il Pd sembra il Pci») e Francesco Rutelli («Non riesco ad accettare che il Pd sia sempre definito "la sinistra"»), interlocutori privilegiati dell'universo aclista, sia stato completamente ignorato. Così, anche in previsione di una cocente sconfitta alle europee che potrebbe spostare ulteriormente a sinistra il baricentro del Pd, le Acli hanno deciso di giocare d'anticipo creando un soggetto autonomo che prenderà il nome di «Fondazione per il bene comune» e sarà presieduta dal vicepresidente delle Associazioni cristiane Michele Rizzi. Lo scopo ufficiale è quello di formare una nuova classe dirigente che si ispiri alla dottrina sociale della Chiesa. Ma, lontano dai microfoni, c'è chi spiega che l'iniziativa altro non è che un primo timido passo verso la creazione di quel «grande centro» che riunirà l'Udc con i moderati cattolici del Pd. E forse non è un caso che anche ieri Pier Ferdinando Casini abbia gentilmente declinato l'invito di Franceschini a creare un fronte comune di opposizione a Silvio Berlusconi («è irricevibile da chi con i referendari rischia di consegnargli definitivamente l'Italia»), comportandosi più come alternativa che come possibile «terra di conquista» del Pd. Fantapolitica? Forse. Fatto sta che le Acli fanno poco o niente per nascondere la distanza che ormai le separa da via del Nazareno. Così padrini del nuovo soggetto saranno, domattina, il ministro degli Esteri Franco Frattini e il sindaco di Venezia Massimo Cacciari (una delle voci più critiche nei confronti dell'attuale Pd). Non solo, ma nel corso della manifestazione Leonardo Becchetti, docente di Economia politica presso l'università di Tor Vergata e direttore del portale della Fondazione www.benecomune.net, terrà una relazioni sulla crisi economica. Relazione in cui, pur sottolineando le debolezze del nostro sistema Paese, spiegherà che l'Italia sta reagendo meglio di altri al terremoto che ha investito l'economia mondiale. Qualche esempio? Secondo i dati elaborati dalla Fondazione, se si considera il reddito disponibile, attualmente gli italiani sono più ricchi degli americani. Non solo, ma se si guarda il leading indicator dell'Ocse (indice che tiene conto di una serie di variabili tra cui il ciclo dei prezzi delle materie prime e la fiducia di consumatori e imprenditori), l'Italia sembra aver imboccato la strada della ripresa passando dal 95.9 di dicembre al 97.4 di marzo contro il calo degli Stati Uniti (da 92.6 a 89.9). E siccome normalmente questo indicatore riesce a predire ciò che accadrà nei prossimi 4-8 mesi, il dato è tutt'altro che insignificante. Insomma mentre il Pd guarda ad Obama le Acli cominciano a guardare altrove.

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fuga di cervelli, al s. anna va meglio - marco barabotti (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 2 - Pisa Fuga di cervelli, al S. Anna va meglio La direttrice Carrozza: dai paesi extraeuropei ne viene il 38% in più Il ministro Gelmini: la migrazione intellettuale va difesa MARCO BARABOTTI PISA. «Vedo che qui alla Scuola Sant'Anna c'è un ambiente straordinario dal punto di vista della serenità e della voglia di sapere. E ascoltando le parole della direttrice, i risultati sono estremamente incoraggianti». Lo ha detto l'ing. Carlo De Benedetti, intervenendo all'undicesimo convegno europeo della fondazione "Rodolfo Debenedetti". La direttrice della Scuola, Maria Chiara Carrozza, aveva detto in precedenza che il suo istituto ha registrato, nel 2008, un incremento del 38% dei dottorandi provenienti da paesi extraeuropei in particolar modo dalla Cina. Sono risultati che confermano una inversione di tendenza rispetto alla fuga dei cervelli, come invece emerge inequivocabilmente dai dati illustrati dalla fondazione Debenedetti. «La presenza straniera nel corpo allievi - ha detto la direttrice del Sant'Anna - del corso dottorato-perfezionamento in soli tre anni è passata dal 24 per cento nel 2004 al 37 per cento nel 2008. Il Sant'Anna è peraltro una delle eccezioni anche per quanti sostengono che l'università italiana sia "provinciale". La capacità di competere, attraendo cervelli, non si esplica soltanto per i corsi di perfezionamento e dottorato. Basta pensare ai 400 giovani di origine africana che, negli ultimi anni, sono stati formati con i corsi tenuti sia in Italia che in Africa nell'ambito delle attività di "Peace keeping" e per verificare il rispetto dei diritti umani in situazioni di crisi». Nel suo messaggio fatto pervenire alla fondazione Debenedetti, il ministro Mariastella Gelmini ha cercato in qualche modo di dare risposte alle osservazioni avanzate dall'ingegner De Benedetti, affermando che «l'Italia ha una duplice questione di fuga di cervelli perché, oltre a perdere giovani studenti promettenti, fatica moltissimo ad attrarre talenti dall'estero». «è giunto il momento - ha aggiunto il ministro - che anche l'Italia adotti politiche che non scoraggino l'immigrazione altamente qualificata; la migrazione intellettuale è da secoli una forma di fondamentale scambio tra culture e civiltà». Dallo studio emerge anche che l'87% dei 3.000 dottorandi stranieri in Italia lascia il nostro Paese una volta terminato il corso; il fatto curioso, però, è che l'85% ha ricevuto una borsa di studio proprio in Italia. Secondo il campione dei dottorandi stranieri intervistati, il 63% giudica molto buona la qualità dell'insegnamento nelle università italiane, ma il 40% pensa che le opportunità di carriera in Italia siano limitate. Le principali difficoltà con il sistema universitario italiano sono di tipo burocratico. Il 62% degli studenti non europei ed il 54% di quelli europei, trova infatti molto difficoltoso interagire con gli uffici degli atenei. In particolare, il 63% dichiara che i documenti vengono rilasciati in ritardo e la stessa percentuale si è detta non soddisfatta della competenza e disponibilità dei dipendenti pubblici italiani. Pisa forte nel settore medico, della biomedicina e della robotica, ma anche in altre aree disciplinari. «Come Economia, Scienze Politiche, Giurisprudenza e Agraria - ha detto ancora Maria Chiara Carrozza -, grazie anche a convenzioni internazionali e che riguardano sia allievi in uscita che in entrata. Gli atenei coinvolti in questi accordi bilaterali sono essenzialmente francesi, come l'Università di Strasburgo, Parigi VIII, Lyon e Louvain, mentre per Agraria con l'università olandese di Postdam. Si segnala anche la prosecuzione della cooperazione nell'ambito del PhD Mobility Program, la tra Scuola Sant'Anna e l'Università di Chongqing della Repubblica Popolare Cinese». ALTRO SERVIZIO a pagina 11

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centinaia di persone ad assistere alla lectio magistralis di bertini (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 5 - Pisa Centinaia di persone ad assistere alla lectio magistralis di Bertini Il docente ha parlato del rapporto tra economia aziendale e management auspicando la loro integrazione PISA. Centinaia di accademici provenienti da tutta Italia sono stati ospiti della facoltà di Economia dell'ateneo pisano per assistere alla lectio magistralis del professor Umberto Bertini, considerato un maestro di strategia e politica aziendale. Il docente ha tenuto una lectio magistralis sul tema "Economia aziendale e management", a cui hanno assistito oltre 500 persone, tra le quali professori da tutte le principali sedi universitarie italiane ed esponenti del mondo delle aziende. C'erano Vittorio Coda, Pellegrino Capaldo, Giuseppe Bruni, Gaetano Golinelli, Sergio Terzani, Gennaro Ferrara, Maria Bergamin Barbato, Flavio Dezzani. Presenti anche i presidenti delle tre associazioni accademiche italiane di economia aziendale - Aidea, Sisr e Sidrea - e Angelo Riccaboni, presidente della conferenza dei presidi delle facoltà di Economia e di Scienze statistiche. «L'autorevolezza scientifica del professor Bertini - si legge in una nota inviata dalla presidenza della facoltà e diffusa dall'ufficio stampa dell'ateneo - è comprovata dal fatto che suoi allievi diretti e indiretti sono professori ordinari in molte università italiane. Accanto ai nomi più noti dell'ambiente accademico ed economico, alla lectio magistralis hanno assistito i giovani ricercatori e gli studenti, cui il professore ha sempre dedicato grande attenzione e che sempre hanno accompagnato le sue attività e il suo pensiero». Il professor Bertini - insignito dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana con il grado di Cavaliere di Gran Croce e dell'Ordine Accademico del Cherubino - ha ricoperto ruoli importanti nell'Ateneo pisano (è stato preside della facoltà di Economia, consigliere di amministrazione, ecc.) e nell'Accademia italiana (presidente dell'Accademia italiana di economia aziendale e della Società italiana di storia della ragioneria), oltre che una figura di riferimento nel mondo delle aziende. Ha prestato la propria opera e ricoperto incarichi per il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, la Presidenza del Consiglio dei ministri, i Ministeri dell'Economia e del Commercio Estero. Il rettore Pasquali era presente alla lectio ed ha espresso il suo compiacimento ed il suo ringraziamento al docente. La lezione è stata preceduta da un'introduzione del preside di Economia, Massimo Augello, che ha organizzato la cerimonia, e dal presidente dell'Accademia italiana di economia aziendale Roberto Cafferata. Il professor Bertini ha spiegato che un'integrazione tra l'economia aziendale e il management è possibile e, anche se non facile, deve assolutamente realizzarsi. Ma perché ciò accada - ha affermato - «l'economia aziendale deve diventare un po' più pragmatica e il management un po' più teorico». Muovendo dai concetti di "economicità" e "sistematicità", Bertini ha disegnato un nuovo schema di analisi e ha dato «massimo risalto all'azienda come fenomeno soggettivo, nella piena consapevolezza che non è possibile studiare i fatti aziendali senza risalire alle decisioni e al "sistema delle idee", linfa vitale del sistema umano».

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cari candidati, quanti ricercatori assumerete? - roberto d'alimonte (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina I - Firenze Università In 3 anni in pensione il 12,7% dei docenti. Che politica sarà scelta? Cari candidati, quanti ricercatori assumerete? ROBERTO D´ALIMONTE Tra la fine dell´attuale anno accademico e quello 2011-2012, l´ università di Firenze perderà 278 docenti su 2187, il 12,7 % del totale. Sono i pensionamenti stimati sulla base delle regole vigenti. Il numero potrebbe variare ma di poco. Di per sé non è una percentuale eccezionale ma con i tempi che corrono, e quelli che verranno, si tratta della più importante fonte di finanziamento di cui l´università potrà disporre per fare politica del personale nei prossimi anni. Ma quale politica per quali obiettivi ? In un precedente articolo pubblicato sulle pagine di questo giornale abbiamo fatto vedere come la distribuzione dei docenti favorisca nettamente alcune facoltà rispetto ad altre. Per comodità del lettore riportiamo nella tabella A, colonna d , il numero di studenti iscritti per docente che è l´indicatore utilizzato per cogliere uno degli squilibri di cui soffre l´università. SEGUE A PAGINA IV

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troppi ordinari, pochi ricercatori primo nodo per i candidati-rettore - roberto d'alimonte (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IV - Firenze Troppi ordinari, pochi ricercatori primo nodo per i candidati-rettore Ad Agraria c´è un docente ogni 10 studenti e a Psicologia uno ogni 75 Il futuro dell´università è nei giovani, quelli che oggi stanno fuori o ai margini ROBERTO D´ALIMONTE (segue dalla prima di cronaca) E´ razionale che ad Agraria ci sia un docente ogni 10 studenti mentre a Psicologia ce ne sia uno ogni 75? Qualcuno dirà che Psicologia è una facoltà nuova e per questo sotto dimensionata. Ma Giurisprudenza è una facoltà antica e prestigiosa, eppure il rapporto è di un docente per ogni 50 studenti. L´anagrafe delle facoltà non spiega la distribuzione squilibrata delle risorse. Sono altri i fattori che nel tempo hanno prodotto queste distorsioni e in primis il modello di governo corporativo che ha prevalso nel nostro ateneo negli ultimi 30 anni e di cui ci siamo occupati nel precedente articolo. Adesso però i pensionamenti in arrivo aprono una "finestra di opportunità" che sarà possibile cogliere se l´università riuscirà a rientrare nei parametri fissati dal ministero quanto a percentuale di spese complessive destinate al personale. La fatidica "quota 90". Questi pensionamenti non sono distribuiti in percentuali uguali (Tabella A, colonna c) e proprio per questo rischiano di aggravare gli squilibri esistenti. Di nuovo spicca la situazione anomala di Agraria che perderà nel triennio solo il 4,3% del suo corpo docente contro il 18,8 di Architettura. Questi dati suggeriscono un primo quesito ai candidati-rettore: con quali criteri verranno distribuite le risorse che si renderanno disponibili per questa via nel triennio 2009-2011, oltre che negli anni successivi, ed eventualmente quelle aggiuntive che potrebbero arrivare per altre vie? Una volta valeva il principio che ad ogni facoltà fosse restituito ciò che perdeva con le cessazioni dal servizio. Questo principio è già stato superato ma non è affatto chiaro quale sarà la politica del personale docente nei prossimi anni. In che misura e in che tempi i candidati- rettore si propongono di correggere gli squilibri esistenti tra facoltà? Ma ancora più importante del punto precedente è quello che riguarda la distribuzione del personale docente tra i vari ruoli di professore ordinario, associato e ricercatore. Attualmente la ripartizione è questa: professori ordinari 35%, professori associati 30%, ricercatori a tempo indeterminato 35%. Anche questo è uno squilibrio da correggere: troppi ordinari e troppo pochi ricercatori. Non è detto che la distribuzione ottimale debba essere a piramide come spesso si sente dire, ma è assolutamente necessario aumentare in maniera rapida e significativa il numero dei ricercatori. Ma questa politica ha un costo non solo economico ma anche politico perché, data la scarsità delle risorse, significa fare delle scelte anche impopolari. Nel prossimo triennio andranno in pensione 60 ricercatori, 45 professori associati e 173 ordinari. Che cosa propongono i candidati-rettore? Quale percentuale delle risorse eventualmente disponibili saranno destinate alla assunzione di nuovi ricercatori? Inoltre, visto che le risorse disponibili dipendono anche dai pensionamenti anticipati, che intenzioni hanno rispetto alla norma che consente il pensionamento dei docenti ordinari a 70 anni anziché 72? Verrà confermata anche nei prossimi anni quando l´Università di Firenze avrà superato la fase più acuta della sua crisi finanziaria oppure i rettori cederanno alle pressioni degli ordinari che non vogliono andare in pensione a 70 anni? Questione tanto più rilevante dal punto di vista della liberazione di nuove risorse perché il pensionamento anticipato non riguarda solo gli ordinari ma tutto il personale docente. E` banale ripeterlo: il futuro della università sono i giovani, quelli bravi, quelli che oggi stanno fuori o ai margini, quelli che fanno fatica a vincere concorsi in cui spesso il merito non viene premiato, quelli che vanno all´estero perché non trovano spazio nelle nostre università. Per troppo tempo sono stati sacrificati a favore di una politica del personale che ha privilegiato i professori già dentro, gli insiders. Ma si sa i giovani che stanno fuori non votano. E con questo modello di governo della università i loro interessi non contano. Peccato che i loro interessi siano anche quelli del Paese. L´autore è docente nella facoltà di Scienze Politiche di Firenze

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concorso annullato, anzi no e la professoressa salì in cattedra - franca selvatici (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Firenze Il giudizio Concorso annullato, anzi no e la professoressa salì in cattedra Ma a Scienze politiche molti stanno con Rogari che la chiamò Uno dei commissari fu durissimo con lei: "Sovrappone contratti di scambio, onerosi e corrispettivi... confonde anche comunione di scopo e di godimento... non ha chiara la nozione di causa" FRANCA SELVATICI «Una non notizia priva di veri contenuti». «Una trappola politica» nella quale «Repubblica» sarebbe caduta, per effetto della fame di «scandaletti» che assillerebbe la stampa locale. Un attacco strumentale all´ex preside di Scienze Politiche e attuale prorettore Sandro Rogari, candidato alla carica di rettore. Questi alcuni dei commenti che circolano fra i docenti della facoltà di Scienze Politiche dopo che «Repubblica» ha dato notizia della interrogazione del deputato Pdl Guglielmo Picchi sulla chiamata a Firenze, il 19 ottobre 2005, della professoressa Anna Carla Nazzaro quale docente di diritto privato a Scienze Politiche quando Rogari era preside. A dispetto dei commenti indignati dei colleghi, la carriera della professoressa Nazzaro alimenta qualche dubbio sulla opportunità della sua chiamata a Firenze. Laureata con 110 e lode in economia bancaria all´università di Salerno, nel 2000, quando non era ancora dottore di ricerca, vinse un posto di associato di diritto privato all´università di Bari. Il concorso e la successiva nomina a professore presso l´università di Lecce sono stati però annullati dal Tar della Puglia (sentenza 963 del 19 febbraio 2002) e definitivamente dal Consiglio di Stato (sentenza 116 del 14 gennaio 2003). Tre, essenzialmente, i motivi di illegittimità rilevati dai giudici amministrativi. Primo: la dottoressa aveva presentato una monografia che era stata stampata in una copisteria poche settimane prima del concorso e non poteva essere ritenuta una «pubblicazione scientifica». Secondo: nonostante le dichiarazioni contraddittorie dei commissari, non risultava che essa avesse svolto alcuna attività didattica. Terzo, e più grave: nella prova didattica (cioè nella lezione) si era attirata i giudizi durissimi di uno dei commissari, la professoressa Maria Costanza dell´Università di Pavia, secondo la quale la candidata si era dimostrata all´oscuro di nozioni elementari di diritto: «Sovrappone contratti di scambio, onerosi e corrispettivi... confonde anche comunione di scopo e di godimento... non ha chiara la nozione di causa». Nonostante il deciso pollice verso della professoressa Costanza, la commissione nel suo complesso la dichiarò idonea, senza però essere pervenuta - secondo i giudici amministrativi - a «un motivato superamento del giudizio negativo individualmente espresso». L´annullamento del concorso di Bari non ha bloccato la carriera universitaria di Anna Carla Nazzaro. Divenuta nel frattempo dottore di ricerca, ha superato d´un balzo i ruoli di ricercatore e di associato e il 14 agosto 2003 è stata dichiarata idonea in un concorso per professori ordinari di diritto privato bandito dall´Università dell´Insubria (Varese), che tuttavia non l´ha chiamata, lasciandola nella lista nazionale degli idonei non strutturati dalla quale poi ha attinto la facoltà di Scienze Politiche di Firenze. Dagli atti del concorso di Varese si apprende che mentre uno dei commissari, Loris Lonardo, afferma correttamente che Anna Carla Nazzaro è dottore di ricerca, un altro, Marco Comporti, scrive che la candidata «è stata nominata nel 2001 professore associato di istituzioni di diritto privato nella facoltà di giurisprudenza dell´Università degli studi di Lecce, dopo aver conseguito l´idoneità nella procedura di valutazione bandita in data 7/7/00 dalla Facoltà di economia dell´Università degli Studi di Bari». Neppure un cenno all´annullamento di quel concorso, divenuto definitivo con la pronuncia del Consiglio di Stato del 14 gennaio precedente. Come se non ci fosse mai stata.

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rettorato, segré si ritira "ma non ho nulla da offrire" - ilaria venturi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IV - Bologna Rettorato, Segré si ritira "Ma non ho nulla da offrire" Dal preside nessuna indicazione di voto. Alle urne domani "Nessun accordo: solo trasparenza e responsabilità, dopo tanto parlare dietro alle quinte" ILARIA VENTURI «ORA lascio il campo, ma anche una visione di università». E i 414 voti conquistati. Andrea Segrè rinuncia alla corsa al rettorato con una lettera inviata ieri mattina ai docenti. Una decisione attesa, dopo che il preside di Agraria aveva riconfermato il quarto posto al secondo turno delle elezioni del rettore. Una posizione che vale molto, ma che non può portare alla poltrona numero uno dell´Alma Mater. Così, dopo aver convocato un tavolo di confronto con gli sfidanti e dopo essersi preso altre 36 ore di tempo, l´inventore del Last Minute Market, il progetto contro gli sprechi, ringrazia e saluta i suoi elettori. Senza dare loro indicazioni di voto per un altro candidato, senza fare alleanze prima per un incarico o un posto da prorettore. Ma lasciando in eredità il suo progetto di università legato soprattutto all´idea di sviluppo sostenibile. «Nessun accordo, nessuna strategia: solo trasparenza e responsabilità, dopo tanto parlare dietro alle quinte», scrive Segrè. «Su questa linea ho condotto la mia campagna elettorale: indipendente e per il rinnovamento, fin dall´inizio. Lo ripeto ora con forza: un´esperienza entusiasmante, una ricchezza umana e professionale, un patrimonio di conoscenze da non disperdere». Il professore di economia e politica agraria insiste sulla sua «visione» di futuro: «Un progetto in cui si è riconosciuto quasi un quinto del nostro Ateneo e che tanti colleghi mi hanno aiutato a costruire, una rete cresciuta nel tempo e nelle diverse aree, una cerniera per superare storiche ma inattuali contrapposizioni, un catalizzatore di persone, saperi, competenze, istituzioni, anche quelle più distanti e separate. Ne sono orgoglioso». Il prorettore Roberto Grandi, quando ha rinunciato alla corsa, ha chiesto garanzie sulla politica di internazionalizzazione. Andrea Segrè chiede al futuro rettore di tenere conto di uno degli assi cardinali del suo programma: «Le Università devono svolgere un ruolo chiave nel contribuire a creare e a diffondere una cultura dello sviluppo sostenibile e responsabile, sia a livello globale sia locale». Nella lettera Segrè fa riferimento anche alla polemica sul tavolo di confronto con Dario Braga, che ne era uscito deluso e il più penalizzato dal temporeggiare del preside di Agraria sulla rinuncia. «Il confronto è stato partecipato, forse è giunto troppo tardi, probabilmente ha deluso le aspettative di qualche collega». Ma nessuna strategia, conferma Segrè che sceglie il sabato prima del voto per uscire dalla scena della corsa al rettorato. Ma il suo addio, lascia intendere, potrebbe essere solo un arrivederci. E´ nella «precisazione» con cui conclude la sua lettera. «Non ho voti da offrire e neppure aspettative particolari. Ho soltanto, ma non è poco, una rete di colleghi e amici che ha creduto nel mio progetto e, ho la presunzione di dire, anche in me. Una solida base per il futuro». Per Andrea Segrè, 48 anni, il preside e candidato più giovane, il futuro in accademia potrebbe essere una nuova corsa al rettorato tra quattro anni. Chissà. SEGUE A PAGINA V

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"I giovani e lo sport" se n'è parlato a Sizzano (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

DIBATTITO "I giovani e lo sport" se n'è parlato a Sizzano Ha riscosso molto interesse il dibattito su «I giovani e lo sport», promosso per la serata di venerdì a Sizzano. «Questa iniziativa - ha introdotto il sindaco, Stefano Vercelloni - è tesa a sensibilizzare i giovani alla pratica dello sport, coinvolgendo istituzioni, insegnanti, genitori, affinché lo sport diventi parte integrante della loro e della nostra vita, in considerazione deI molteplici benefici che il medesimo regala, sia dal punto di vista formativo che di salute. In un mondo dove il rispetto e i valori vengono spesso soffocati è giusto sostenere iniziative che favoriscano il dialogo, l'aggregazione, la sana competizione, l'attività di gruppo, tutte qualità che ritroviamo nello Sport». Presenti alla serata tanti ospiti tra cui il presidente del Coni Guglielmo Radice e l'Associazione Nazionale Atleti Olimpici. «Non poteva mancare - dice ancora Vercelloni - un personaggio conosciuto in tutto il mondo per le sue gesta sportive come motonauta e che ha rivestito incarichi di levatura internazionale, ossia Antonio Dal Monte. Laureato in medicina dello sport, docente di fisiologia, direttore scientifico dell'Istituto di Scienza dello Sport del Coni, direttore del Dipartimento di Biomeccanica, titolare dell' Insegnamento di Valutazione Funzionale degli Sportivi presso le scuole di specializzazione in medicina dello sport per medici dell'Università' "La Sapienza" di Roma, dell' Università "Sacro Cuore" di Roma e dell'Università' degli Studi dell'Aquila e potremmo continuare a snocciolare il suo prestigioso curriculum che tutt'oggi lo vede impegnato in attività di ricerca scientifica, soprattutto rivolta alla "biomeccanica dell'atleta". Al suo attivo oltre 400 lavori di ricerca scientifica, numerosi libri e trattati».

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vivaismo mediterraneo, esperti a confronto (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina X - Bari Il convegno Il 30 maggio a Monopoli la Giornata nazionale tematica dedicata all´imprenditore Stefano Capitanio Vivaismo mediterraneo, esperti a confronto Per gli appassionati di vivaismo mediterraneo, l´appuntamento da non perdere è in programma per sabato prossimo, 30 maggio, all´hotel Il Melograno di Monopoli. è lì che vedrà la luce la prima Giornata nazionale del vivaismo mediterraneo, iniziativa organizzata dall´Associazione vivaisti esportatori per ricordare, ad un anno esatto dalla scomparsa, l´imprenditore Stefano Capitanio. Al pioniere del vivaismo mediterraneo è fra l´altro intitolato il premio di 3 mila euro che sarà assegnato da una giuria di esperti del settore ad una tesi di laurea inerente gli aspetti botanici, agronomici, fitosanitari, paesaggistici, economici e legislativi connessi con la coltivazione delle piante di tipo mediterraneo. Al centro della "Giornata" un convegno tecnico-scientifico al quale è annunciata la partecipazione di docenti universitari come Barbara De Lucia dell´ateneo barese, Daniela Romano dell´Università di Catania, Alfonso Sciortino di quella di Palermo. Presenti, fra gli altri, anche il rettore dell´Università di Bari, Corrado Petrocelli, e Maurizio Lapponi, presidente dell´Associazione nazionale vivaisti esportatori. Il programma dell´iniziativa, sostenuta anche dalla famiglia Capitanio, prevede una serie di interventi. La giornata si concluderà con una visita all´orto botanico Lama degli Ulivi, ultima "creatura" di Stefano Capitanio. (t. tum.)

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L'Orchestra Sinfonica celebra Haydn (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 24/05/2009 - pag: 17 Conciliazione L'Orchestra Sinfonica celebra Haydn L'Orchestra Sinfonica di Roma, diretta da Francesco La Vecchia, celebra il bicentenario della morte di Haydn con «Le Ultime Sette Parole di Cristo» oggi alle ore 17,30 e domani alle 20,30 all'Auditorio di via della Conciliazione. Il concerto prevede la partecipazione straordinaria, quale voce recitante, di Monsignor Dario Viganò, presidente dell'Ente dello spettacolo, direttore scientifico del corso Anicec, docente di Semiotica degli Audiovisivi alla Lumsa e di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense. Le celebrazioni per il bicentenario della morte di Haydn, proseguiranno domenica 31 maggio e lunedì primo giugno.

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Anoressia, una minaccia che si muove a passo di danza (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Salute data: 24/05/2009 - pag: 47 Disturbi alimentari Indagine dell'università di Torino con 28 scuole di ballo Anoressia, una minaccia che si muove a passo di danza Colpisce le ballerine da 3 a 6 volte più delle altre ragazze «La danza sospirava Martha Graham, 'madre' del balletto moderno è una canzone del corpo di gioia e di dolore». Talvolta questo dolore diventa una malattia dai nomi terribili: anoressia, bulimia. Sul palco delle attività sportive capaci di generare disturbi del comportamento alimentare, la danza si è guadagnata un posto di prima fila con 50 studi scientifici pubblicati a livello internazionale. «Tra le danzatrici dice Secondo Fassino, direttore del Centro per i disturbi del comportamento alimentare all'ospedale Le Molinette di Torino il rischio di sviluppare anoressia aumenta di 3-6 volte rispetto alla popolazione generale, mentre la bulimia si riscontra più frequentemente in un range che varia dal 2 al 12 per cento circa. Inoltre, essersi dedicate alla danza nell'infanzia e nell'adolescenza aumenta il rischio di andare incontro a bulimia anche dopo la fine dell'attività». Per cercare di intercettare in tempo questi disturbi, gli specialisti del Centro hanno stretto un'alleanza con 28 scuole piemontesi di danza aderenti all'Unione italiana sport per tutti (Uisp) e con l'associazione Prevenzione anoressia Torino (Pr.a.To). Il progetto, già partito, coinvolge una cinquantina di insegnanti e un migliaio di allieve che sono state intervistate per capire se esistono problematiche alimentari e disagio psicologico. Sulla base dei risultati dei questionari, tutti in forma anonima, si discuterà poi con gli insegnanti su come intervenire a livello formativo. Per le ballerine, la percezione e l'immagine del corpo sono molto importanti; per questo sono tra i soggetti più a rischio. «Nella danza, le caratteristiche di leggerezza sono fondamentali spiega Anastasia Sardo, docente di psicologia applicata alla danza all'Università di Siena ; e la danzatrice, soprattutto nel balletto classico, deve conformarsi ad un ideale di corpo con canoni precisi se vuole superare certe difficoltà imposte dalla tecnica. Altro motivo è che il balletto non fa calare di peso. I ballerini classici devono essere naturalmente magri e il loro peso ideale è stimato intorno al 75 per cento del peso corporeo dato come normale per quella fascia d'età e quell'altezza». Quando suona il campanello d'allarme? Per le giovani ballerine, il segno oggettivo di un disturbo alimentare in agguato è l'assenza del ciclo mestruale per tre mesi. Esistono fattori di rischio psicologico individuali, ma molti addetti ai lavori puntano il dito contro l'ambiente delle scuole di danza. Anche quelle di alto livello. «Le insegnanti dicono di tutto racconta Claudia Ravaldi, psichiatra dell'università di Firenze . Spesso il messaggio di non mangiare non è verbale, ma passa comunque. In alcuni casi, poi, si chiede espressamente alle ballerine di prendere diuretici prima degli spettacoli». Della stessa opinione Fabiola De Clerq, fondatrice dell'associazione Aba, al cui numero verde (800-165616) arrivano ogni giorno 800 richieste di aiuto per anoressia, bulimia e disturbi alimentari. «Dobbiamo contrastare questa cultura dell'istigazione alla morte». Respinge le accuse Frederic Olivieri, direttore dell'Accademia di danza della Scala di Milano: «Le nostre 200 allieve e allievi dagli 11 ai 18 anni devono mangiare di tutto un po'; su questo insisto molto. Abbiamo un occhio di riguardo anche al loro supporto psicologico: una parola sbagliata può fare da detonatore di disturbi che comunque non ritengo legati allo sport». Invita alla prudenza e non generalizzare, Carlo Bagutti, medico sportivo che da dieci anni sottopone a screening i giovani danzatori non professionisti che partecipano al «Prix de Lausanne », un concorso internazionale molto rinomato. «Il ballerino anoressico è un po' un cliché sottolinea . I ballerini e le ballerine verificano regolarmente il loro peso corporeo e imparano a sottoporsi a un controllo alimentare». Ruggiero Corcella

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pisa - marco barabotti (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 11 - Toscana PISA IL CONVEGNO MARCO BARABOTTI PISA. Se è vero che i laureati stranieri snobbano l'Italia - ne arrivano di più in Turchia - la Scuola S. Anna è in controtendenza. Lo ha detto la direttrice Maria Chiara Carrozza durante il convegno europeo "Brain drain and brain gain" sulla fuga dei cervelli e la competizione per i talenti.

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ma gli stranieri studiano e vanno via (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cervelli

IL TREND Ma gli stranieri studiano e vanno via PISA. Almeno l'87% dei 3mila dottorandi stranieri presenti in Italia lascia il nostro Paese una volta terminato il corso; il fatto curioso, però, è che l'85% di questi ha ricevuto una borsa di studio proprio in Italia. Sono alcuni dei risultati dello studio sulla capacità attrattiva dello Stivale presentato ieri alla Scuola Superiore Sant'Anna. Secondo il campione dei dottorandi stranieri intervistati, il 63% giudica molto buona la qualità dell'insegnamento nelle università italiane, ma il 40% pensa che le opportunità di carriera in Italia siano limitate. Le principali difficoltà incontrate con il sistema universitario italiano sono di tipo burocratico. Il 62% degli studenti non europei ed il 54% di quelli europei, trova infatti molto difficoltoso interagire con gli uffici degli atenei. In particolare, il 63% dichiara che i documenti vengono rilasciati in ritardo e la stessa percentuale si è detta non soddisfatta della competenza e disponibilità dei dipendenti pubblici italiani. «L'Italia ha una duplice questione di fuga di cervelli perché, oltre a perdere giovani studenti promettenti, fatica moltissimo ad attrarre talenti dall'estero», ha affermato in un messaggio inviato al convegno il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «Penso sia giunto il momento - ha aggiunto - che anche l'Italia adotti politiche che non scoraggino l'immigrazione altamente qualificata».

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morte sicura per 120 corsi (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 11 - Toscana Morte sicura per 120 corsi A Pisa 24 lauree in meno, a Siena saranno 34 A Firenze, dove i grandi tagli sono iniziati due anni fa, sarà una strage: via 65 percorsi formativi Un vero e proprio ritorno all'antico sembra rappresentare il radicale piano di riorganizzazione dell'offerta didattica che interesserà dal settembre prossimo gli atenei di Pisa, Siena e Firenze: via gran parte dei nuovi corsi di laurea proliferati nel corso degli ultimi dieci anni, spazio invece a una rinnovata predominanza per i classici percorsi di studio precedenti alla legge 509/99, così come stabilito invece nel decreto ministeriale 270 del 2004. Se nel caso dell'ateneo pisano scopriamo che dal prossimo anno accademico i corsi di laurea passeranno da 177 a 153, cio perdendone ben 24, a Siena ne saranno disattivati 34 unità, anche se il poco invidiabile record va invece all'ateneo fiorentino. Mannaia nel capoluogo. Rispetto ai 216 corsi di laurea attivi fino al settembre 2007 (l'Università di Firenze ha già iniziato con l'anno accademico in corso a sforbiciare il numero dei percorsi formativi), i corsi che sopravviveranno al prossimo rientro universitario, saranno 151. Un pesante taglio, come non si era mai visto prima, volto alla razionalizzazione delle spese dell'ateneo del capoluogo toscano: per strada, si perderanno corsi di laurea dal calibro di Tecnologie del legno ad Agraria, Progettazione della moda ad Architettura, Media e Giornalismo a Scienze politiche; e ancora, Informazione scientifica sul farmaco, Tecniche erboristiche e Tossicologia dell'ambiente a Farmacia; Ingegneria dei trasporti, elettrica e industriale alla facoltà di Ingegneria. Attenzione però, tendono a sottolineare della sede centrale dell'Università di Firenze: «Il corso di laurea disattivato, nella pressoché totalità dei casi, diventa un curriculum all'interno del corso di laurea a lui più limitrofo. Una scelta voluta appositamente per andare incontro alle esigenze degli studenti che potranno così d'ora in avanti cambiare curriculum in corso d'opera». L'elenco completo dei corsi azzerati è visibile sul sito internet dell'ateneo, www.unifi.it. Siena, tanti accorpamenti. Spostandosi a Siena, qua il piano di riordino visibile anch'esso su www.unisi.it, prevede invece l'accorpamento dei precedenti corsi di laurea: alla facoltà di economia "Richard M. Goodwin" ad esempio, i vecchi percorsi formativi di "Economia ambientale" e "Scienze economiche" sono destinati, dal prossimo settembre, a fondersi nel nuovo corso triennale di "Economia"; rimanendo nella stessa facoltà, ma spostandoci invece sul fronte delle lauree magistrali, le vecchie "Economia e management" e "Governo e controllo aziendale" confluiranno assieme in un'unica laurea specialistica denominata "Management e Governance". Lo stesso dicasi per la riorganizzazione dei corsi di laurea delle altre facoltà di Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Scienze politiche, Medicina, Scienze matematiche, fisiche e naturali. Pisa volta pagina. Anche a Pisa si volta pagina. Una sorta di selezione della specie darwiniana applicata all'università. I corsi con pochi iscritti (e pochi soldi) vengono soppressi. Se ne dichiara la fine attraverso l'applicazone del decreto ministeriale 270 del 2004 successivo alla legge 509 del 1999 voluta da Berlinguer e Zecchino. L'ipertrofia dei corsi (3+2) voluta dai ministri del centro-sinistra ha trovato la centrifuga del decreto di Letizia Moratti da cui l'offerta didattica dell'ateneo pisano ne è uscita ridimensionata del 15%. Una percentuale, comunque, inferiore a quella nazionale situata oltre il 20%. Entrando nel particolare, scopriamo che dal prossimo anno accademico (2009-10) i corsi di laurea dell'università di Pisa da 177 diventeranno 153. Ben 24 in meno di cui quattro spariranno, mentre gli altri venti saranno in gran parte accorpati con altri corsi. I quattro corsi disattivati a causa dei pochi immatricolati sono Scienze del governo e dell'amministrazione, Scienza dei materiali, Geografia e Lingue e culture del Vicino e Medio Oriente. Gli altri venti sono sparsi nelle altre facoltà. L'ateneo, dove ha potuto, ha mantenuto l'offerta didattica. Là dove l'applicazione del decreto metteva in ginocchio percorsi di studio insieme ad una carenza di personale docente, ha operato con un salvataggio in extremis: invece della soppressione (come per i quattro corsi) si è scelta la strada di agganciare il corso di studio ad un altro con percorsi didattici sinergici. In questo modo, da due corsi ne è nato uno che aveva - ecco la scappatoia - i requisiti voluti dal decreto ministeriale 270. Il risultato finale per l'ateneo pisano è soddisfacente in quanto «confrontando il numero di corsi del vecchio ordinamento con il numero di lauree triennali e a ciclo unico del nuovo - spiega Nicoletta De Francesco, prorettore alla didattica - vediamo che nel vecchio ordinamento l'università aveva 39 corsi di laurea e 38 diplomi universitari, quindi 77 corsi complessivi, mentre nel nuovo ordinamento l'ateneo aveva 89 fra corsi di laurea triennale e corsi a ciclo unico. Con la riduzione decisa per il 2009/2010, i corsi di laurea triennale e corsi a ciclo unico saranno 76: un numero equivalente a quello del vecchio ordinamento e che, in pratica, rappresenta quasi la metà dei 153 corsi di laurea complessivi». Giovanni Parlato Gabriele Firmani

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"Che genere di immaginario, scelte di studio, stereotipi di genere e orientamenti verso scienza e tecnologia" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

cellspacing="0" height="16"> Università di San Marino “Che genere di immaginario, scelte di studio, stereotipi di genere e orientamenti verso scienza e tecnologia” Nell’anno scolastico 2007-2008 il Dipartimento della Formazione dell’Università di San Marino, in collaborazione con il Polo Scientifico-Didattico di Forlì dell’Università di Bologna, ha avviato un progetto di ricerca su immaginari giovanili e differenza di genere, somministrando un questionario a tutti gli studenti sammarinesi in età compresa fra i 14 e i 19 anni. Oggi, alle ore 16.30, presso la Sala Polivalente di Serravalle – RSM (via Balducci, 18) si terrà il Convegno di presentazione e discussione dei dati emersi dall’indagine svolta. Il Convegno, dal titolo “Che genere di immaginario, scelte di studio, stereotipi di genere e orientamenti verso scienza e tecnologia” si realizza grazie al patrocinio ottenuto dalla Commissione Unesco Sammarinese e con il finanziamento del programma di partecipazione dell’UNESCO stessa. Si tratta della prima ricerca svolta a San Marino comprendente la quasi totalità dei giovani, capace quindi di restituire un’immagine particolarmente veritiera rispetto a quanto essi pensano, desiderano e progettano per il loro futuro. Durante l’incontro verranno presentati i principali risultati emersi dall’indagine svolta, concentrando l’attenzione sulle scelte formative degli studenti sammarinesi in rapporto agli stereotipi di genere e agli orientamenti nei confronti della scienza e delle nuove tecnologie. Chi ha curato il Progetto è convinto dell’importanza di svolgere ricerche a carattere specificatamente scientifico che possano offrire elementi utili a delineare future linee di intervento in ambito educativo e formativo. I risultati emersi dai questionari costituiscono un primo passo lungo un percorso che si pone come obiettivo quello di comprendere ed analizzare più a fondo le mutate esigenze e i bisogni dei giovani di oggi, di individuare nuove modalità educative e nuovi processi formativi e di orientamento per le future generazioni. >> L’obiettivo è quello di assicurare loro l’acquisizione di competenze usufruibili nella società contemporanea, insieme alla capacità di sviluppare scelte personali e di progettualità esistenziale nel rispetto di ogni diversità e differenza. Proprio per queste ragioni al Convegno presenzierà il Segretario di Stato per l’Istruzione, la Cultura, l’Università e le Politiche Giovanili, Dott. Romeo Morri. Altri relatori del Convegno saranno il prof. Luigi Guerra (Preside della facoltà di Scienze della Formazione di Bologna), il prof. Paolo Zurla (Presidente del Polo Scientifico-Didattico di Forlì) e i docenti universitari che hanno condotto l’indagine: la dott.ssa Laura Gobbi, il dott. Nicola De Luigi e la dott.ssa Nicoletta Santangelo. All’evento seguirà una pubblicazione scientifica sempre patrocinata dalla Commissione UNESCO. BUR.IT 25.05.09

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Il saluto di Mazzarolli all'Istituto Veneto (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Il saluto di Mazzarolli all'Istituto Veneto «Sei anni di dorato crepuscolo». Gli succede Danieli, eletti i nuovi soci VENEZIA. E' la straordinarietà della Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale a regalare maggior solennità all'Adunanza che chiude l'anno accademico, quest'anno era il 171º, dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Il presidente Leopoldo Mazzarolli ha rispettato la triste consuetudine di iniziare il suo discorso ricordando i soci scomparsi nell'ultimo anno per poi proseguire annunciando il nuovo presidente, in carica fino al 2012, il professor Gian Antonio Danieli, ordinario di Biologia Applicata all'Università di Padova. Mazzarolli ha quindi dato conto delle attività compiute dall'Istituto, molte e varie, iniziando dallo scalpore per il premio giornalistico a John Kay, autore di un articolo pubblicato sul Times sul rapporto tra Venezia e il turismo. Un ringraziamento finale all'Istituto per avergli donato «sei anni di dorato crepuscolo» e, dopo aver consegnato 53.400 euro di premi per concorsi divisi tra le varie discipline, ha proclamato i nuovi soci. Sono stati eletti soci effettivi quattro docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi, ordinario di Astrofisica, Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe Ricceri, ordinario di Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia Generale. Sono stati eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini, ordinario di Idraulica a Trento, Achille Cesare Pessina, ordinario di Medicina Interna a Padova, Maria Catia Sorgato, ordinario di Biochimica a Padova, Massimo Raveri, ordinario di Archeologia a Ca' Foscari e Francesco Vallerani, ordinario di Geografia a Ca' Foscari. Sono stati eletti soci corrispondenti non residenti: Massimo Bertolini, ordinario di Geometria a Milano, Romano Lazzeroni, emerito di Glottologia a Pisa, Adriano Prosperi, ordinario di Storia Moderna alla Normale di Pisa, Antonio Rapolla, ordinario di Fisica terrestre a Napoli e Salvatore Settis, ordinario di Storia dell'arte alla Normale di Pisa. Soci stranieri sono stati eletti: Partha Dasgupta, professore di Economia a Cambridge e Gerd Muller, docente di Zoologia a Vienna. (Alessandra Artale)

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UN RIDIMENSIONAMENTO A FIN DI BENE (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

UN RIDIMENSIONAMENTO A FIN DI BENE SEGUE DALLA PRIMA In alcune facoltà umanistiche si arrivo a quintuplicare i corsi. Si fatica a capire come sia potuto accadere tutto ciò, quando la classe docente che decideva aveva alle spalle una formazione ben più compatta e condivideva la tesi che l'università dovesse rifuggire dalle labili specializzazioni, esili sul piano dei metodi e di incerto futuro sul piano occupazionale. Tanto più il mondo del lavoro diventa frammentato e mutevole, tanto più la formazione universitaria deve attestarsi sui fondamentali: «insegnare agli studenti a imparare» e ad essere flessibili su un'area ragionevolmente vasta, per poter rispondere ai bisogni di oggi e ai diversi bisogni di domani; e semmai le università sviluppino in termini specialistici e attuali l'area del post laurea e quella della formazione continua (quest'ultima in attesa ancora oggi di dimensione e dignità adeguate). Questo era il sentire comune tra i docenti. E allora, come si spiega il paradosso? A mettere sulla cattiva strada il sistema universitario fu lo stesso ministero, che obbligò a una professionalizzazione spinta dei corsi triennali come soluzione al dramma dei numerosi abbandoni degli studenti prima della laurea. Su quella base si generò un'autentica ubriacatura collettiva negli Atenei. Nella competizione tra sedi, facoltà e discipline, quasi tutti pensarono che si dovessero moltiplicare i corsi per attirare più studenti e aumentare i posti e i finanziamenti. Ed era lecito farlo, perché ognuno credeva nella bontà del proprio «particulare» - corso o Ateneo che fosse - e ognuno si sentiva comunque obbligato a partecipare alla corsa comune per non togliere spazio al segmento di scienza che rappresentava e agli allievi che guidava. Illusione pagata da una generazione di studenti con titoli «vintage» già diventati obsoleti, e pagata dagli stessi docenti con un sovraccarico didattico che non ha giovato né alla qualità dell'insegnamento né allo sviluppo della ricerca. A un certo punto il ministero, di fronte allo sfacelo, rinsavì e avviò il rinsavimento forzato degli Atenei. L'opera è stata efficace, a volte impressionante. Basta citare il caso delle scuole di specializzazione in sanità nel 2008/9, passate in un anno da 1.600 a 1.150, con una diminuzione dunque di 450 scuole. E va dato atto che essa si è svolta senza offendere i presupposti dell'autonomia universitaria. Si sono soltanto resi progressivamente più severi i requisiti per l'attivazione dei corsi - più docenti incardinati e più studenti immatricolati - e si sono ridotti, con opportuni accorpamenti, gli insegnamenti necessari nel singolo corso di laurea. Ci si avvia quindi a un nuovo anno accademico, opportunamente dimagriti nel corpo e rafforzati nello spirito: pronti a quelle lotte che occorrerà fare per ridare impulso alla ricerca e alla formazione superiore, oggi ancora più necessarie di ieri per la crescita civile ed economica del Paese; e che tuttavia richiedono anche da parte delle Università un severo esame di coscienza. Gilberto Muraro

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serrano (idv) nel mirino svastiche, croci e scritte razziste sui manifesti elettorali a piazzola - paola pilotto (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 15 - Provincia Serrano (IdV) nel mirino Svastiche, croci e scritte razziste sui manifesti elettorali a Piazzola Candidato alle provinciali, il docente universitario ha fatto denuncia ai carabinieri. I coordinatori di lista «Di Pietro domani è a Padova, affronterà la questione» PAOLA PILOTTO PIAZZOLA. Scritte razziste sui manifesti elettorali del candidato alle provinciali dell'Italia dei Valori Edgar Serrano. «Vai via sporco negro», «negri raus», «non sei italiano, vai a casa tua» e così via. Il tutto accompagnato da svastiche e croci celtiche disegnate sul volto del candidato di Villafranca, che nella passata amministrazione era stato anche assessore comunale alla partecipazione di Piazzola. L'attacco a Serrano si è verificato un pò ovunque nel paese, dove sono strati strappati quasi tutti i manifesti elettorali. Soprattutto a Vaccarino e Tremignon, dove le scritte sono state pesanti e di matrice xenofoba, firmate da Forza Nuova. «Mi ha avvisato una signora sabato sera - racconta Serrano, che ieri pomeriggio ha presentato formale denuncia alla caserma dei carabinieri di Piazzola - Mi ha riferito che a Vaccarino erano comparse frasi ingiuriose nei miei confronti sui tabelloni elettorali. Verso le 23 sono andato a vedere: tutti i miei manifesti erano imbrattati di nero, con parole oltraggiose e xenofobe. Ieri ho controllato tutte le frazioni e mi sono reso conto di essere stato oggetto di un vero raid razzista: i manifesti erano tutti strappati nel volto quasi a voler cancellare l'dentità. Non riesco a comprendere un gesto simile, che testimoniano solo ignoranza e intolleranza. Sono molto amareggiato. Non posso accusare nessuno, ma ritengo moralmente responsabili tutti quei politici che in questi ultimi mesi non hanno fatto altro che buttare benzina sul fuoco sulla questione dell'immigrazione. Chi mi conosce sa che mi sono sempre battuto per l'integrazione da una parte e per isolare gli immigrati delinquenti dall'altra. E questa è la ricompensa che ricevo». Di origine venezuelana, Serrano è pedagogista, docente all'Università di Padova ed è stato commissario del ministro della salute Livia Turco. A Piazzola è stato assessore nella giunta Cavinato e proprio durante il suo mandato è stata istituita la consulta delle comunità straniere che tuttora è un singolare esempio di partecipazione e integrazione. «Non mi aspettavo un episodio del genere proprio a Piazzola - denuncia Serrano - Sapevo che ci sono gruppi di giovani poco tolleranti, ma al di là del loro gesto, la responsabilità è dei politici». «Un fatto grave e preoccupante - commenta il coordinatore provinciale IdV Giulio Civardi - L'ignoranza non ha proprio limiti. La mia solidarietà a Edgar, che si è molto prodigato per gli altri e ora riceve queste minacce assurde. E' avvilente. Oggi ne parleremo al Pedrocchi, alla presentazione della lista, e sicuramente domani interverrà anche Di Pietro a Padova».

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il saluto di mazzarolli all'istituto veneto (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 43 - Cultura e Spettacoli Il saluto di Mazzarolli all'Istituto Veneto «Sei anni di dorato crepuscolo». Gli succede Danieli, eletti i nuovi soci VENEZIA. E' la straordinarietà della Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale a regalare maggior solennità all'Adunanza che chiude l'anno accademico, quest'anno era il 171º, dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Il presidente Leopoldo Mazzarolli ha rispettato la triste consuetudine di iniziare il suo discorso ricordando i soci scomparsi nell'ultimo anno per poi proseguire annunciando il nuovo presidente, in carica fino al 2012, il professor Gian Antonio Danieli, ordinario di Biologia Applicata all'Università di Padova. Mazzarolli ha quindi dato conto delle attività compiute dall'Istituto, molte e varie, iniziando dallo scalpore per il premio giornalistico a John Kay, autore di un articolo pubblicato sul Times sul rapporto tra Venezia e il turismo. Un ringraziamento finale all'Istituto per avergli donato «sei anni di dorato crepuscolo» e, dopo aver consegnato 53.400 euro di premi per concorsi divisi tra le varie discipline, ha proclamato i nuovi soci. Sono stati eletti soci effettivi quattro docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi, ordinario di Astrofisica, Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe Ricceri, ordinario di Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia Generale. Sono stati eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini, ordinario di Idraulica a Trento, Achille Cesare Pessina, ordinario di Medicina Interna a Padova, Maria Catia Sorgato, ordinario di Biochimica a Padova, Massimo Raveri, ordinario di Archeologia a Ca' Foscari e Francesco Vallerani, ordinario di Geografia a Ca' Foscari. Sono stati eletti soci corrispondenti non residenti: Massimo Bertolini, ordinario di Geometria a Milano, Romano Lazzeroni, emerito di Glottologia a Pisa, Adriano Prosperi, ordinario di Storia Moderna alla Normale di Pisa, Antonio Rapolla, ordinario di Fisica terrestre a Napoli e Salvatore Settis, ordinario di Storia dell'arte alla Normale di Pisa. Soci stranieri sono stati eletti: Partha Dasgupta, professore di Economia a Cambridge e Gerd Muller, docente di Zoologia a Vienna. (Alessandra Artale)

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nessuna nuova tassa anche se l'aquila muore (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 24 - Commenti Nessuna nuova tassa anche se L´Aquila muore L´11 maggio titolammo questa rubrica «Soldi pochi, maledetti e non subito», indicando con allarme le inadeguate dimensioni degli aiuti ai terremotati dell´Aquila in base al decreto che stava allora approdando nell´aula di Palazzo Madama. Giovedì scorso il testo è stato approvato con l´astensione delle opposizioni. Un gesto compiuto per senso di responsabilità, ha spiegato, a nome del gruppo Pd, il senatore Legnini, motivato soprattutto dal fatto che il punto rilevato da "Repubblica" e sostenuto con molta insistenza dalle opposizioni, aveva alla fine ottenuto un pieno accoglimento di principio. Si tratta del rimborso totale della ricostruzione della prima casa. Una decisione che potrebbe essere pienamente soddisfacente se fosse stata accompagnata da un correlato aumento dei fondi stanziati che, invece, non si è avuto. Questa incerta promessa non bastava, a mio avviso, per concedere l´astensione. Soprattutto perché essa si è accompagnata dal rifiuto di accogliere i pochi altri emendamenti dell´opposizione che riguardavano la certezza e la rapidità degli stanziamenti per far rinascere il centro storico (800 palazzi ed edifici antichi, diecine di chiese e quant´altro) in mancanza di che L´Aquila si tramuterà rapidamente in una città morta; un intervento per colmare le voragini finanziarie degli enti locali che già oggi non sanno come andare avanti e pagare stipendi e ripristino dei servizi; l´accertamento delle necessità per l´Università e le scuole, per gli Uffici giudiziari distrutti e per le altre istituzioni pubbliche prive delle loro storiche sedi. Naturalmente la non accettazione degli emendamenti è stata puntualmente accompagnata da promesse di buona volontà su futuri stanziamenti aggiuntivi se gli attuali non basteranno (il governo giura che si tratta di 8 miliardi... spalmati fino al 2032, mentre l´opposizione è riuscita ad accertarne come realmente impegnati solo 5). Non si tratta, peraltro, di immaginarsi una specie di maligna malafede del governo ma di una questione di fondo che nessuno ha fin qui sollevato, nemmeno l´opposizione. E, cioè, del fatto che l´opera di ricostruzione è stata esplicitamente affrontata, sotto l´imperio ideologico basilare della destra, a cui il centro sinistra non ha il coraggio di controbattere, riassumibile nello slogan: «Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani». Passa, anche in questo caso, come un assioma di fede, che le tasse altro non sono che una malversazione dello Stato nei confronti dei cittadini. Quindi, se i soldi per il terremoto ce ne sono pochi a causa della crisi finanziaria, essi andavano cercati altrove. Leggendo il decreto si scopre che la somma maggiore, per 4,5 miliardi, è stata attinta dai fondi destinati al Mezzogiorno fino al 2013, precedentemente stanziati per fronteggiare la crisi nel Sud. Dunque, per la prima volta nella storia, viene accollato al Mezzogiorno il peso maggiore di un´emergenza nazionale. Il federalismo alla Bossi sarà soddisfatto. Questo spiega, inoltre, perché i terremotati abruzzesi saranno trattati peggio di quelli colpiti da altri sisma devastanti. Tutto questo non è frutto della congiuntura finanziaria ma di un decadimento etico, politico e culturale. Tanto più in un tempo di crisi, e di fronte ad un dimostrato slancio di solidarietà nazionale, uno Stato serio si sarebbe rivolto ai cittadini, proponendo un aumento addizionale straordinario dell´Irpef. Uno sforzo senz´altro possibile se si calcola che per ottenere un miliardo di euro basterebbe un aumento dello 0,12% dell´aliquota media (oggi del 18% sul reddito dichiarato). Abbiamo calcolato che per ogni miliardo dato per ricostruire L´Aquila sarebbero sufficienti 40 euro per contribuente. Moltiplicando il tutto per il numero di anni occorrenti e per i miliardi necessari sarebbe ancora possibile dare certezze di rinascita all´Abruzzo e non incidere sui fondi per il Mezzogiorno. Sempre che il governo non fosse inquinato dal populismo demagogico e l´opposizione non fosse intorpidita dalla subalternità culturale.

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un ridimensionamento a fin di bene (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 5 - Attualità UN RIDIMENSIONAMENTO A FIN DI BENE SEGUE DALLA PRIMA In alcune facoltà umanistiche si arrivo a quintuplicare i corsi. Si fatica a capire come sia potuto accadere tutto ciò, quando la classe docente che decideva aveva alle spalle una formazione ben più compatta e condivideva la tesi che l'università dovesse rifuggire dalle labili specializzazioni, esili sul piano dei metodi e di incerto futuro sul piano occupazionale. Tanto più il mondo del lavoro diventa frammentato e mutevole, tanto più la formazione universitaria deve attestarsi sui fondamentali: «insegnare agli studenti a imparare» e ad essere flessibili su un'area ragionevolmente vasta, per poter rispondere ai bisogni di oggi e ai diversi bisogni di domani; e semmai le università sviluppino in termini specialistici e attuali l'area del post laurea e quella della formazione continua (quest'ultima in attesa ancora oggi di dimensione e dignità adeguate). Questo era il sentire comune tra i docenti. E allora, come si spiega il paradosso? A mettere sulla cattiva strada il sistema universitario fu lo stesso ministero, che obbligò a una professionalizzazione spinta dei corsi triennali come soluzione al dramma dei numerosi abbandoni degli studenti prima della laurea. Su quella base si generò un'autentica ubriacatura collettiva negli Atenei. Nella competizione tra sedi, facoltà e discipline, quasi tutti pensarono che si dovessero moltiplicare i corsi per attirare più studenti e aumentare i posti e i finanziamenti. Ed era lecito farlo, perché ognuno credeva nella bontà del proprio «particulare» - corso o Ateneo che fosse - e ognuno si sentiva comunque obbligato a partecipare alla corsa comune per non togliere spazio al segmento di scienza che rappresentava e agli allievi che guidava. Illusione pagata da una generazione di studenti con titoli «vintage» già diventati obsoleti, e pagata dagli stessi docenti con un sovraccarico didattico che non ha giovato né alla qualità dell'insegnamento né allo sviluppo della ricerca. A un certo punto il ministero, di fronte allo sfacelo, rinsavì e avviò il rinsavimento forzato degli Atenei. L'opera è stata efficace, a volte impressionante. Basta citare il caso delle scuole di specializzazione in sanità nel 2008/9, passate in un anno da 1.600 a 1.150, con una diminuzione dunque di 450 scuole. E va dato atto che essa si è svolta senza offendere i presupposti dell'autonomia universitaria. Si sono soltanto resi progressivamente più severi i requisiti per l'attivazione dei corsi - più docenti incardinati e più studenti immatricolati - e si sono ridotti, con opportuni accorpamenti, gli insegnamenti necessari nel singolo corso di laurea. Ci si avvia quindi a un nuovo anno accademico, opportunamente dimagriti nel corpo e rafforzati nello spirito: pronti a quelle lotte che occorrerà fare per ridare impulso alla ricerca e alla formazione superiore, oggi ancora più necessarie di ieri per la crescita civile ed economica del Paese; e che tuttavia richiedono anche da parte delle Università un severo esame di coscienza. Gilberto Muraro

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liverpool dalla crisi al rilancio lezione d'inglese per genova - aldo lampani (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XIII - Genova Operazione firmata da Romeo e Costa Il premier Le scelte della città hanno riportato in alto una vecchia rivale della Lanterna Liverpool dalla crisi al rilancio lezione d´inglese per Genova Un T-Rex sui moli la sfida di T-Link scatta da Palermo ALDO LAMPANI (segue dalla prima di economia) In buona sostanza lassù la crisi è stata aggredita nel primario interesse della gente. Non quasi cullata, come a volte è sembrato da noi. Eppure Liverpool e il suo porto hanno vissuto battaglie, fino a soli quindici anni fa, che a raccontarle sembrano uscire da un libro dell´Ottocento. Lo sciopero dei portuali inglesi del 1989 aveva segnato l´abolizione del Ndls (nacional dock labour scheme) cioè "il contratto" del lavoro portuale, che modificava l´insieme di diritti acquisiti da parte dei lavoratori portuali inglesi. Era stato spaccato per legge quello che era, per fare un semplice esempio, il corrispettivo della Culmv di Genova. Il risultato? Deregulation spinta per aumentare la produttività. Licenziamenti forzosi. Diminuzione della manodopera in regola. Disoccupazione salita fino al 15%, con punte fino al 30%, della popolazione attiva. Ma il lavoro, in porto, c´era. Ecco allora che a fianco dei pochi portuali "di ruolo" rimasti, sui moli lavoravano persone pagate all´ora - tra le quali quelle licenziate ed ormai senza le protezioni custodite nel vecchio contratto - che si arrabattavano per far fronte ai lavori straordinari di carico e scarico. Un trionfo di agenzie interinali che offrivano personale a 4,21 sterline lorde all´ora, circa 10 mila lire del 1989. Le condizioni? Flessibilità totale di 12 ore con lavoro anche sabato e domenica e con ore di straordinario obbligatorio. Il risultato, dopo l´abrogazione del Ndls, fu l´aumento del 40% degli incidenti sul lavoro. Ma i lavoratori di Liverpool, quelli più anziani e che erano stati mantenuti al lavoro comunque alle vecchie condizioni del labour scheme, a vedere i giovani strapazzati sulle banchine, non ci stettero. Nonostante la legge proibisse gli scioperi di solidarietà, questi portuali decisero di non superare i picchetti innalzati dai più giovani colleghi che chiedevano il ripristino di una legalità del lavoro sui moli. Immaginabile il risultato. In 400 furono licenziati. Negli altri porti europei furono lanciate collette per sostenere i Dockers rimasti senza lavoro. Ed anche Genova contribuì. A seguire, per il porto britannico furono anni difficili. La ripresa, dopo il 1995, un poco alla volta ha rilanciato la città. Al punto che dal 2001 il tasso di sviluppo è cresciuto maggiormente rispetto al resto del paese, fino a raggiungere il 9,2% contro una media nazionale del 4,9% Una città portuale che ha saputo rileggersi. E´, come sempre, questione di organizzazione politica, economica e sociale. A Liverpool esiste un ente misto pubblico-privato, la Merseyside Partnership, che si occupa - con poteri - dello sviluppo economico e turistico del territorio. Questa authority ha lanciato nel 2008 un progetto per il potenziamento delle attuali strutture portuali e dei relativi collegamenti stradali, ferroviari ed aerei. Una sorta di Singapore europea. E gli inglesi, si sa, le idee che hanno le portano fino in fondo.

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interessi particolari? ci sono ma si può contrastarli - alberto tesi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina I - Firenze L´università Interessi particolari? Ci sono ma si può contrastarli ALBERTO TESI Gli interventi di Roberto D´Alimonte e Marta Rapallini hanno sollevato questioni di notevole importanza per il governo dell´Università e per il futuro di questa istituzione, che sono ancor più rilevanti nell´attuale fase di dibattito che precede l´elezione del rettore dell´ateneo fiorentino. Per questo e per riportare l´attenzione su profili più consoni a un dibattito serio e composto, ritengo opportuno tornare su alcuni degli argomenti sollevati. D´Alimonte ha sottolineato come le scelte delle Università italiane - non solo quella di Firenze - siano fortemente influenzate dagli interessi «corporativi» delle diverse facoltà, che alleandosi fra loro incidono sulla scelta del rettore e ne condizionano poi l´azione a loro favore. Naturalmente questo fenomeno può apparire in forme più o meno marcate, ma certo è presente e se ne avverte il peso anche in questo momento. Secondo D´Alimonte, tuttavia, non è possibile contrastarlo finchè non verrano modificate le regole elettorali e di governo, sottraendo in particolare la scelta del rettore ai soli interessi rappresentati dai docenti. L´analisi è interessante ma rischia di essere condotta a conclusioni troppo rigide, per almeno due motivi. SEGUE A PAGINA III

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Attività a rischio per il Comitato di valutazione (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-05-24 - pag: 22 autore: Università. Organismo in scadenza Attività a rischio per il Comitato di valutazione Gianni Trovati MILANO Lo slittamento del Ddl di riforma sulla governance universitaria proietta dopo le elezioni del 6 e 7 giugno anche il varo del regolamento per l'Agenzia nazionale di valutazione e il decreto per le selezioni dei ricercatori. Se rettori e senati accademici possono aspettare, e la scadenza del 10 dicembre per i ricercatori è ormai archeologica, il nuovo rinvio dell'Anvur rischia di ingolfare l'intero sistema della valutazione. Il 31 maggio, infatti, scade l'attuale Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario, l'organismo guidato dal presidente dell'Istat Luigi Biggeri che monitora tutti gli indicatori di performance degli atenei italiani e ha elaborato i «requisiti necessari» che stanno cominciando a imporre tagli ai corsi «doppioni» o privi di studenti. Se non intervenisse tempestivamente una proroga, si potrebbe interrompere l'aggiornamento delle banche dati su corsi, crediti e corpo docente degli atenei e la futura Agenzia di valutazione rischierebbe di dover iniziare il lavoro da capo. Al consiglio dei ministri post-elezioni dovrebbe approdare il regolamento per la valutazione dei titoli dei ricercatori, indispensabile per il nuovo reclutamento ma latitante ormai da sei mesi. Ma il lavoro non è semplice, e le bozze circolate nei giorni scorsi non soddisfano il mondo della ricerca. Il regolamento, nello spirito meritocratico del decreto Gelmini di novembre, nasce per fissare criteri oggettivi nel reclutamento dei nuovi ricercatori e per evitare che candidati con curriculum scarso ma sponsor potenti possano avere la meglio sui loro colleghi più titolati. Per centrare l'obiettivo però, come sottolinea l'Associazione dei precari della ricerca in una lettera inviata al ministro Gelmini, è indispensabile che la valutazione abbandoni i «giudizi» in favore di «punteggi numerici», da elaborare in base a «indicatori di ampio uso internazionale» per pesare il valore di titoli e pubblicazioni. Nella bozza di regolamento, in effetti, fanno la lorocomparsa alcuni di questi parametri, dall'impact factor all'indice di Hirsch (si tratta di tecniche per misurare la frequenza e l'importanza delle citazioni ottenute da una pubblicazione da parte di riviste internazionali). Ma secondo le previsioni del decreto questo è solo uno degli elementi, applicabile peraltro solo in alcuni settori disciplinari, che concorrono alla valutazione. Il giudizio finale, infatti, dovrà essere anche il frutto dell'analisi su «originalità», «rilevanza scientifica » e «determinazione analitica» delle pubblicazioni dei candidati, senza però entrare nei dettagli di come effettuare la valutazione. I ricercatori, dal canto loro, chiedono di precisare che le nuove regole si applichino anche ai concorsi banditi a novembre e dicembre, e che i commissari siano tenuti a valutare tutte le pubblicazioni presentate dai candidati con un esame che sfoci in un punteggio numerico finale. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA NUOVI RICERCATORI Per il Consiglio dei ministri del dopo elezioni è atteso anche il regolamento sul «peso» dei titoli

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La felicità trovata nelle rane (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-05-2009)

Argomenti: Cervelli

Il Sole-24 Ore sezione: SCIENZA E FILOSOFIA data: 2009-05-24 - pag: 37 autore: Vittorio Erspamer (1909-1999) La felicità trovata nelle rane Scopritore della serotonina, grande comparatista dei tessuti viventi, eccentrico e geniale: prima degli esami appendeva l'elenco degli studenti che si erano fatti raccomandare di Gilberto Corbellini N ato cento anni fa come Rita Levi Montalcini, di cui fu collega e amico molto stimato, e scomparso dieci anni fa, il farmacologo Vittorio Erspamer ha calcato per mezzo secolo da protagonista la scena scientifica internazionale. Proposto 4 volte per il Nobel, ha sempre tenuto un understatement accademico assai poco italiano, ovvero sopra le righe, se così si può dire. Basti ricordare che era sua consuetudine appendere sulla porta della sala dove esaminava gli studenti del corso di farmacologia, l'elenco dei nomi dei candidati per i quali, eventualmente, egli avesse ricevuto da colleghi o potenti dell'università qualche " raccomandazione". L'Università di Roma Sapienza,dove Erspamer ha lavorato dal 1938 al 1947, e dal 1967 fino alla morte, si appresta a ricordare la storia e l'attualità delle sue ricerche. Il nome di Erspamer è noto soprattutto per gli studi sulla serotonina, che per primo identificò come sostanza presente in particolari cellule della mucosa gastrica (enterocromaffini). Formandosi sotto la guida di Maffo Vialli, professore di anatomia comparata a Pavia, Erspamer acquisisce competenze nell'analisi morfologica e chimica dei tessuti viventi e l'interesse per un'impostazione comparativa e filogenetica della ricerca sui costituenti biochimici specifici dei diversi tessuti. Nel 1937 Vialli ed Erspamer chiamano enteramina, una sostanza che rilevano soltanto nelle cellule "enterocromaffini" della maggior parte delle specie di vertebrati. A quel punto Erspamer, prima di lasciare Pavia per diventare nel 1938 assistente di farmacologia a Roma, trascorre un semestre a Berlino, dove apprende i metodi della ricerca farmacologica, in particolare come preparare fisiologicamente organi e tessuti per stabilire e misurare gli effetti delle sostanze farmacologicamente attive. Da quel momento, i procedimenti di indagine istochimica e farmacologica saranno gli strumenti per scoprire un nuovo e impensato mondo di relazioni biochimiche tra specie più o meno evolutivamente distanti tra loro. Mentre lavora all'isolamento dell'enteramina, di cui rileva gli effetti sulla pressione sanguigna e su numerosi reattivi biologici, scopre che questa sostanza è presente anche nella pelle di alcuni anfibi e nelle ghiandole salivari posteriori del polpo comune ( Octopus vulgaris). Per riuscire a isolare e caratterizzare chimicamente l'enteramina, risultato ottenuto nel 1951 da Erspamer e Biagio Asero, furono necessari 30 kg di tessuti di ghiandole di polpo (prelevati da 30mila polpi) e oltre mille pelli dell'anfibio Discoglossus pictus. In questa ricerca furono aiutati da un'industria farmaceutica italiana del tempo, Farmitalia. Erspamer e Asero possono solo stabilire che l'enteramina è chimicamente identica alla serotonina o 5-idrossitriptamina (5-HT) isolata e caratterizzata negli Stati Uniti tra il 1948 e il 1951 dal siero bovino, seguendo le tracce di una sostanza vasocostrittrice presente nel siero e associata alle piastrine. Qualche anno dopo la serotonina sarà isolata anche nel cervello, e da quel momento diventerà uno dei neurotrasmettitori più conosciuti anche al largo pubblico, dato il suo coinvolgimento nel controllo del tono dell'umore. Rimane il fatto che, come dimostrò Erspamer il sistema enterocromaffine è il luogo di sintesi e deposito della serotonina. Quasi il 95% si trova nel tratto gastro-intestinale. Erspamer definiva la serotonina «la mia primogenita». Infatti, partito alla ricerca della serotonina in diverse specie animali evolutivamente più antiche, e soprattutto nella pelle degli anfibi, comincia a scoprireuna dopo l'altra più di cento sostanze farmacologicamente attive; che, insieme ai suoi collaboratori, isola, e di cui delucida la struttura chimica e studia l'attività biologica. Nel 1979-80 scopre una nuova famiglia di peptidi dotati di effetti oppiodi, isolando dalla pelle di rane brasiliane la demorfina e la deltorfina, rispettivamente 18 e 39 volte più potenti della morfina. La distribuzione dei peptidi che via via scopre, lo porta a introdurre il concetto di triangolo peptidico cervello-intestinopelle, per cui i peptidi che si trovano nella pelle degli anfibi si trovano in forme simili, e a volte del tutto identiche anche nell'intestino e nel cervello dei mammiferi. Si tratta dell'ennesima dimostrazione che la selezione naturale lavora come un bricoleur. Infatti, Erspamer ha stabilito che la pelle e il tessuto nervoso, che hanno la stessa origine embrionale dal foglietto ectodermico, nel corso dell'evoluzione hanno utilizzato per scopi differenti le stesse molecole. Le cui origini risalgono ancora più lontano nel tempo, cioè all'evoluzione degli invertebrati. Nel frattempo Erspamer diventa uno dei massimi esperti mondiali di biologia degli anfibi, di cui ha collezionato e studiato 500 specie, orientandosi nell'esplorazione di questo universo con una bussola biogeografia e filogenetica tarata sul contenuto cutaneo di peptidi e amine, che gli consente di stabilire o ipotizzare correlazioni evolutive tra specie diverse di anfibi, già studiati o da studiare, distribuiti in differenti habitat geografici. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 Sapienza Universitàdi Roma- Sezione di storia della medicina e Fondazione Sigma Tau. «Dall'istochimica alla neurofarmacologia. Ricordo di Vittorio Erspamer (1909-1999)», 27 maggio 2009. Ore 9,30, Sezione di storia della medicina, viale dell'Università 34/a, Roma. Altri due convegni dedicati a Erspamer si terranno l'8 e il 13 giugno sempre alla Sapienza: http://Uwww.uniroma1.it/eventi/default.php. Ricercatore anfibio. Vittorio Erspamer (1909-1999) nel suo laboratorio negli anni '90

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Come si può scoprire la vera vocazione dei ragazzi (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 25/05/2009 - pag: 1 Pubblico&Privato di Francesco Alberoni Come si può scoprire la vera vocazione dei ragazzi E siste una vocazione? E se esiste è qualcosa che ci indica una professione specifica o è piuttosto una propensione, un interesse, una attrazione verso un campo di attività? E come facciamo a riconoscerla, a trovarla ? Alcuni hanno una vocazione specifica. Di solito quando c'è una tradizione familiare musicale o artistica o in una impresa che esiste da diverse generazioni. Ma il più delle volte la vocazione si presenta come interesse verso un certo campo di attività. A quindici anni io volevo «studiare l'animo umano». Ma era una aspirazione vaga che poi ho realizzato cambiando più volte strada e attraverso diverse professioni: lo psicologo, il sociologo, il professore universitario, lo scrittore. Sempre in base alle mie esperienze posso inoltre dire che quando uno ha una forte motivazione finisce sempre per trovare la sua strada. Perché impara, diventa bravo e sono gli altri che gli fanno proposte, gli chiedono di svolgere una attività utile. Ma non tutti hanno una vocazione precoce. Molti ragazzi sono incerti, non si sentono attratti da nulla in particolare, si disperdono in cento attività superficiali, si fanno trascinare qua e là dagli amici. Per aiutarli bisogna inserirli in strutture definite, con attività regolari. Io lo vedo al «Centro Sperimentale di Cinematografia», dove gli allievi lavorano insieme e ciascuno scopre di avere un particolare talento, di riuscire bene in quel campo, per cui si appassiona, si specializza, e gli altri riconoscono la sua bravura. Non facciamo però l'errore di confondere la capacità con la vocazione. Alcune persone possono essere molto brave in un campo come la matematica, il disegno, la letteratura o la musica, ma senza avere la carica di entusiasmo che fa una vera vocazione. Per scoprire la vocazione di un ragazzo servono i test attitudinali, ma occorre anche una persona saggia, che stia con lui, che gli parli e scopra quali sono i suoi desideri, le sue aspirazioni più forti. Infine sono decisivi gli incontri umani, le esperienze concrete in cui ci rendiamo conto se quella è veramente la nostra strada. Pensiamo a Michelangelo quando ha potuto frequentare Lorenzo il Magnifico, a Leonardo quando ha messo piede nella bottega del Verrocchio, a Freud quando ha incontrato lo psichiatra Charcot. Questi sono esempi famosi, ma, in realtà, ciascuno di noi può incontrare il suo Verrocchio o il suo Charcot. L'importante è essere pronti all'incontro. www.corriere.it/alberoni \\ Servono i test attitudinali ma occorre anche una guida

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Da Bologna a Torino, i Tar salvano i prof dalla pensione (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 25/05/2009 - pag: 23 Università Accolti i ricorsi dei docenti che dovrebbero lasciare a 70 anni. La Consulta deciderà sulla legittimità della riforma Da Bologna a Torino, i Tar salvano i prof dalla pensione DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA Baroni con l'elmetto. Aggrappati alla cattedra. Decisi a non farsi «rottamare ». Un esercito in crescita quello dei professori universitari over 70, gente dal nome e dall'albo d'oro spesso altisonanti, che ricorrono e la spuntano di fronte ai Tar di mezza Italia contro la decisione di molti Senati accademici di avvalersi della facoltà, concessa dalla legge 133 del 2008, di non concedere quella sorta di bonus al pensionamento che finora aveva consentito agli ordinari di mantenere il posto anche oltre i 70 anni: per un paio di anni, a volte di più. L'ultima cartolina di una crociata che sta disseminando di ricorsi l'Italia accademica arriva da Bologna, dalla più antica università del mondo, l'Alma Mater. Una decina di professori ha ottenuto dal Tar emiliano-romagnolo la sospensione della delibera con la quale il Senato accademico aveva stabilito il loro pensionamento a partire dal primo novembre prossimo. A detta dei giudici amministrativi, l'Ateneo avrebbe dovuto valutare «le specifiche caratteristiche » dei singoli docenti, valutando meriti e titoli scientifici. Una lettura che non trova d'accordo il rettore dell'Alma Mater, Pier Ugo Calzolari (rettore in scadenza, oggi si vota): «La mia impressione è che la legge dica il contrario. E cioè: prima si decide se concedere o no la deroga dei 2 anni. E solo nel caso la si dia, vanno esaminati i profili dei singoli. Ma il nostro Senato ha deciso all'unanimità di non dare alcun bonus». Il problema è destinato a montare. Tra i 3 mila docenti dell'Alma Mater, i «pensionandi » sono circa 370 ed è ipotizzabile che, alla luce della decisione del Tar, saranno in molti a bussare alla porta dei giudici per garantirsi una «proroga» di stipendio e cattedra. Sarebbe una botta mortale per i bilanci, già agonizzanti, dell'Ateneo. Dice Calzolari: «La decisione di non concedere deroghe nasce, oltre che da motivi di ricambio generazionale (in nessun Paese al mondo i professori vanno in pensione a 70 anni), da questioni di spesa: a fronte di tagli governativi per 40 milioni, i pensionamenti ci consentono risparmi di 14 milioni per il 2010 e 31 per l'anno successivo ». Che, spalmati sull'intero universo accademico italiano, equivarrebbe a un contenimento di spesa tra i 600 e gli 800 milioni, per la gioia di Tremonti. Il guaio è che la sentenza di Bologna è solo l'ultima di una serie. A Torino, al grido «non ci faremo rottamare», sono stati ripescati alcuni professori over 70 dal curriculum robusto (l'ingegnere Roberto Pomè, i giuristi Marino Bin e Sergio Chiarloni, il sociologo Guido Sertorio). A Bari sono una ventina i docenti che si sono rivolti al Tar. E alla Statale di Milano aumenta il numero dei ricorsi accolti. L'ultima parola la dirà la Consulta, alla quale alcuni Tar hanno chiesto un pronunciamento di legittimità costituzionale. Ma oltre che sui pensionati, l'austerity universitaria utilizza un'altra leva: il taglio dei corsi di laurea. L'obiettivo è ridurli del 20% entro il 2010, nella convinzione che molti dei 5.879 corsi esistenti fino a due anni fa fossero in eccesso rispetto alle esigenze del mercato. E allora, sforbiciate alla Cattolica di Milano, alla Sapienza di Roma, a Siena, Pisa e Firenze, a Palermo. Pure a Genova hanno soppresso corsi. Ma non perché fossero inutili: mancano semplicemente i docenti. Francesco Alberti

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PREMIO FAMIGLIA-LAVORO, PARTE SECONDA EDIZIONE (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 25 Maggio 2009 PREMIO FAMIGLIA-LAVORO, PARTE SECONDA EDIZIONE Milano, 25 maggio 2009- Dopo il successo della prima edizione, il "Premio Famiglia-lavoro" - il riconoscimento nato per valorizzare quelle imprese che si sono distinte nel rendere più semplice la vita dei loro dipendenti, garantendo una reale conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative - diventa una appuntamento annuale e si apre anche alle pubbliche amministrazioni. La seconda edizione del Premio, promosso dalla Regione Lombardia in collaborazione con Altis (Alta Scuola Impresa e Società) dell´Università cattolica di Milano, è stata presentata il 22 maggio in Regione dal presidente Roberto Formigoni e dall´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. "Il tema della conciliazione tra famiglia e lavoro - ha affermato il presidente Formigoni - è uno dei terreni su cui si giocherà sempre di più la competitività non solo delle aziende, ma dell´intero sistema Italia. Un aspetto che vede la Lombardia, primeggiare non solo tra le Regioni italiane ma anche tra quelle europee, con un tasso di occupazione femminile che nel 2007 ha raggiunto circa il 57%, percentuale che si avvicina molto a quella indicata dalla strategia di Lisbona. E si sa che dove è alto il tasso di occupazione femminile è alto anche il Pil prodotto. Inoltre poter conciliare vita familiare e vita lavorativa permette alle donne di scegliere liberamente di essere madri e lavoratrici senza essere ostacolate nella realizzazione dei propri desideri". "I cambiamenti che stanno avvenendo nella nostra società - ha affermato l´assessore Boscagli - quali ad esempio l´invecchiamento della popolazione, la scarsa natalità, la crisi della coesione sociale richiedono, e richiederanno sempre di più per essere risolti, la collaborazione di tutti i soggetti sociali, anche delle imprese. Del resto in Lombardia le imprese hanno una grande storia di intervento nel sociale. E recentemente molte sono state le iniziative messe in campo dalle imprese per affrontare questi problemi, ad esempio la realizzazione degli asili aziendali. Sarebbe interessante allargare il campo anche ad altri servizi, quali i centri diurni per anziani. Sarebbe veramente auspicabile una collaborazione tra pubblico e privato anche in questo campo. Noi siamo molto interessati a ciò". "La conciliazione famiglia/lavoro - commenta Mario Molteni, direttore di Altis - è uno strumento fondamentale per la lotta alla povertà visto che le famiglie più in difficoltà sono quelle in cui uno solo dei membri lavora. Inoltre riteniamo che avere collaboratori sereni faccia bene alle imprese e alla società e non ultimo perché sostiene il tasso di natalità della nostra gente". Alla presentazione di questa mattina è intervenuto anche Frank Cinque dell´Altis che ha tracciato con il prof. Bradley Googins dell´Università di Boston (uno dei maggiori esperti mondiali in questo settore) un panorama dei casi più significativi di conciliazione tra famiglia e lavoro a livello mondiale, sottolineando come le aziende, che hanno messo in campo queste politiche, sono state anche quelle che hanno saputo attrarre il personale più capace professionalmente e quelle in cui si è molto ridotto il tasso di assenteismo. Le imprese e le pubbliche amministrazioni che vogliono partecipare alla seconda edizione del "Premio Famiglia - Lavoro" possono scaricare tutte le informazioni, la documentazione, la scheda di presentazione del progetto e il questionario dal sito www. Premiofamiglialavoro. Regione. Lombardia. It e spedirla, entro il prossimo 16 ottobre. I progetti saranno valutati da un team di docenti, consulenti, esperti del settore. Quelli selezionati verranno premiati nel corso di un evento che si terrà a dicembre nel Palazzo della Regione. . <<BACK

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Il design aiuta i malati di Alzheimer (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: AFFARI PRIVATI data: 2009-05-25 - pag: 29 autore: Oggetti «terapeutici». Soluzioni per migliorare la qualità della vita dei pazienti Il design aiuta i malati di Alzheimer Fabrizio Patti Il design può fare tanto per migliorare la qualità della vita dei malati di Alzheimer e dei loro familiari. Come? Progettando oggetti da usare tutti i giorni che siano funzionali, ma non impersonali ed esteticamente discutibili, come viene considerata la maggior parte delle strumentazioni mediche oggi utilizzate. Ed è utile anche superare l'approccio "fai-da-te", che, per esempio, talvolta porta a utilizzare peri malati prodotti per bambini, con ripercussioni psicologiche pesanti sui pazienti. Di questo si è parlato al seminario «Design per la salute », alla "Acamedy market" della Cean di Trofarello (Torino), azienda specializzata nella progettazione di punti vendita, davanti agli studenti del Politecnico del capoluogo piemontese. Il design terapeutico – secondo la ricercatrice Francesca Stabilini, del dipartimento di scienze per l'architettura dell'Università di Genova – permette di creare prodotti esteticamente gradevoli, pur mantenendo in pieno la loro funzionalità. «L'aspetto psicologico non è da sottovalutare – spiega Stabilini – visto che si convive con la malattia per molti anni.Lo scopo del design in questo contesto è di rendere più autonomi e sereni i pazienti». Esempio di come il design può venire in aiuto di chi soffre di Alzheimer è stato il workshop "Design per la men-te", che nel 2007 ha coinvolto docenti e studenti dell'ateneo genovese e sette aziende, ognuna delle quali ha lavorato per migliorare uno specifico aspetto della vita quotidiana dei pazienti. Un letto di un malato di Alzheimer è dotato di spondine per evitare incidenti notturni, ma queste non devono essere necessariamente identiche a quelle degli ospedali. Possono invece essere sostituite da una protezione che ricorda dei fili d'erba, oppure da bande spezzate o da materassi gonfiabili. Così, almeno, ha interpretato il tema del "riposare" l'azienda Generali arredamenti, attraverso i suoi progetti. In tovagliette e piatti colorati si sono concretizzati invece alcuni dei contributi della Melform-Monetti alla voce "mangiare".Una scelta tutt'altro che vezzosa, perché – da una ricerca condotta dall'Università di Genova con l'azienda Boero – è emerso che i colori stimolano l'appetito e consentono di riconoscere più facilmente le portate. Sul tema "camminare", invece, la Gerflor ha creato dei mattoncini da applicare sopra il pavimento, per fare orientare meglio il paziente, mentre la Festa, sviluppando l'argomento "sorreggere", ha lavorato sia sull'estetica dei corrimano sia sull'attrezzatura per i bagni. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CRITERIO ADOTTATO Si punta a creare prodotti gradevoli dal punto di vista estetico senza togliere nulla alla funzionalità

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Università, sforbiciata ai corsi di laurea (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 25-05-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino)

Argomenti: Cultura

Università, sforbiciata ai corsi di laurea Entro il 2010 diminuiranno del 20%. Gelmini: basta frammentazione Il ministro: salve le materie, guarderemo agli iscritti ROMA. Avanti tutta, in ordine sparso, ma con un obiettivo: ridurre del 20% entro il 2010 i corsi di laurea. Gli atenei italiani (in attesa della riforma che il ministro Gelmini intende presentare dopo il 6 giugo) proseguono la cura dimagrante asciugando l'offerta didattica. All'inizio dell'anno accademico 2007-2008 i corsi di primo livello (laurea triennale) e di secondo livello (laurea specialistica) erano a quota 5.879. «Non penalizzeremo le materie - ha assicurato più volte il ministro - ma guarderemo il numero degli iscritti cercando di eliminare la frammentazione». E in questo solco si sono già mossi molti atenei. Ecco una panoramica regione per regione. TRENTO: due i corsi tagliati, Scienze storiche a Lettere e Fisica e tecnologie biomediche a Scienze. è stato disattivato anche il corso biennale di specializzazione a Giurisprudenza, sostituito da un corso unico quinquennale. LOMBARDIA: i corsi soppressi sono 11, da Viticoltura ed enologia a Teorie e tecniche della comunicazione multimediale. A Pavia l'euroateneo ha ridotto i corsi di circa il 10%. PIEMONTE: se l'università di Torino ha deciso di far scendere dagli attuali 191 a 177 i corsi, resta sostanzialmente invariata l'offerta del Politecnico. LIGURIA: la razionalizzazione si è fatta sentire con corsi già tagliati del 10%, docenti con più anzianità pensionati, le 11 facoltà regionali in via di accorpamento in 5 scuole, i dipartimenti dimezzati e i poli decentrati riorganizzati. FRIULI: ha risposto all'appello spazzando via 14 corsi a Trieste e programmandone tra il 10 e il 13% in meno a Udine. TOSCANA: 34 corsi in meno a Siena, 24 a Pisa e 13 a Firenze. ROMA: alla Sapienza sono 46 i corsi eliminati per il prossimo anno accademico e rappresentano il 12,3% rispetto ai 373 esistenti. A Tor Vergata, a lettere, saranno invece accorpati circa otto corsi e uno o due saranno quelli tagliati a Roma Tre. PUGLIA: a Bari i corsi sono passati da 159 del 2006-2007 a 131 del 2090-2010, a Lecce ne sono stati accorpati una decina mentre a Foggia ne sono stati soppressi due. PALERMO: taglio ai corsi di laurea del 21,20% prevedendo un tetto minimo di iscritti per avviare le lezioni. L'ateneo di Messina ha deciso di sacrificare la facoltà di scienze statistiche. In parecchie università più che tagliati i corsi sono stati compattati. Così è accaduto alla Politecnica delle Marche con il risultato di una decina di corsi in meno nelle cinque facoltà. A Camerino sono stati invece soppressi 12 corsi e uno a Macerata. L'università di Bologna eliminerà due corsi nel prossimo anno accademico: il primo è quello per operatore giuridico informatico che aveva solo 36 immatricolati, il secondo quello in archivistica (13 iscritti). Nell'ateneo Federico II di Napoli è stato soppresso un corso nella facoltà di scienze politiche e quattro sono in via di trasformazione mentre l'università del Sannio rinuncia a scienze ambientali. Ma non tutte le università hanno messo mano alla propria didattica: nelle università calabresi tutto resta più o meno come è (alla Mediterranea di Reggio si conteranno 25 corsi invece di 27 con una razionalizzazione che ha riguardato due specialistiche della sede decentrata in Lamezia Terme). Bocce ferme anche negli atenei veneti (soltanto a Padova scompare la laurea magistrale in musicologia), a Bolzano (che già risponde ai requisiti minimi richiesti dal ministero) e nell'università della Valle d'Aosta dove sono previsti minimi cambiamenti soltanto per l'accesso. Tutto fermo per ora anche in Sardegna.

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Formigoni, il cavaliere bianco del biotech lombardo (sezione: Cultura)

( da "Corriere Economia" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere Economia sezione: Economia data: 25/05/2009 - pag: 13 Pubblico e distretti/1 Dopo Nerviano, previsto l'intervento in Cell Therapeutics. Gradnik: «Non restino per sempre» Formigoni, il cavaliere bianco del biotech lombardo I centri di ricerca cercano finanziatori? Arriva la Regione. Con Fondazione Cariplo DI ALESSANDRA PUATO I l Nerviano Medical Sciences che ha sfiorato la chiusura, la quotata Cell Therapeutics di Bresso finita in cassa integrazione, la milanese Bioxell che ha tagliato 14 dipendenti su 39. È il bollettino dell'ultimo mese: tutti centri di ricerca sugli antitumorali. Si sgonfia il soufflé del biotech lombardo? Si appanna il distretto biotecnologico assimilato ai «cluster» di Monaco e Cambridge, con 78 imprese sulle 228 nazionali, 2,4 miliardi di giro d'affari su 4,8 complessivi, 137 prodotti terapeutici in sviluppo e 11.555 addetti, la metà delle biotech di tutta l'Italia? Interviene il cavaliere bianco pubblico: Roberto Formigoni. La Regione Lombardia sta giocando da protagonista finanziario la partita italiana delle biotecnologie: un ruolo diretto, che toglie la palla alla Provincia di Milano guidata da Filippo Penati e sfrutta quella che Roberto Gradnik, presidente di Assobiotec (che giovedì 28 terrà l'assemblea a Roma), chiama «l'assenza dello Stato, il problema attuale del settore» (oltre alla latitanza del private equity). «La Lombardia è la regione che più sta facendo ed è la benvenuta, ma non dev'essere un finanziatore permanente avverte Gradnik . Va avviato il piano Industria 2015 sulle scienze della vita, annunciato dal precedente governo». Dopo il salvataggio del centro di Nerviano, per ricapitalizzare il quale il Pirellone (il responsabile della segreteria Mario Benaglia con il presidente del centro Umberto Rosa) ha convinto Unicredit a sbloccare fondi per 30 milioni dietro garanzie della proprietà, cioè la Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione («Ma servono 110-120 milioni», dice Rosa), ora è in vista un intervento della Regione anche su Cell Therapeutics (Cti), 56 dipendenti in cassa integrazione. Il piano per Bresso «Ci interessa mantenere questo centro dice Gianni Rossoni, vicepresidente della Regione e assessore al Lavoro . Stiamo avviando iniziative, in accordo con la presidenza, per trovare investitori privati e qualche fondo». «La Provincia non ha portato a casa risultati, così si sono rivolti a noi dicono in giunta . Un intervento finanziario? Dopo Nerviano, tutto è possibile, anche su Bresso». Nerviano è crollata dopo essere passata agli americani: è l'ex Farmitalia, poi Pharmacia, finita in pancia a Pfizer, che l'ha poi ceduta alla Congregazione. Cell Therapeutics, ex Novuspharma, spin-off di La Roche, era la punta positiva del biotech, finché era guidata dall'italiano Silvano Spinelli. Poi la proprietà intellettuale è stata trasferita negli Usa. Ora la casa madre Cti, guidata dall'amministratore delegato James Bianco, vuole chiudere l'ormai «sede secondaria » italiana. L'unica via d'uscita è nel piano d'acquisto dei dirigenti, guidato dal direttore generale, Mauro Premi. Ma servono finanziatori e non si trovano. Ezio Casati, l'assessore della Provincia che seguiva il caso, segretario metropolitano del Pd, in campagna elettorale, è meno presente. Arriva la Regione. «Gli americani vogliono uscire entro il 31 agosto, devono iniziare le attività di bonifica dei locali il 30 giugno dice Rossoni . Abbiamo chiesto di spostare l'uscita di due mesi. Potremmo farci carico dei costi. Stiamo ragionando con il fondo Tt Venture, che può essere interessato a entrare su singoli progetti». Domani, giovedì 28 maggio, la Regione incontrerà Christina Waters, presidente di Cell Therapeutics Europe: disponibile a lasciare ai manager gli strumenti e qualche progetto. «Supportiamo l'operazione dei manager dice . Certo è necessario reperire i fondi. Il quadro economico è cambiato, ci sono meno disponibilità per le società impegnate in ricerca». Soluzione Cai Domani, martedì 26, si terrà anche l'assemblea degli azionisti di Nerviano. Dove la soluzione che si prospetta, dice Rosa, è una nuova società, che dovrebbe diventare proprietaria al 100% di Nerviano Medical Sciences: «Aperta a nuovi soci, tipo Cai». Il fatto curioso è che gli interventi della Regione non coinvolgono Next, il fondo dedicato all'innovazione che fa capo a Finlombarda, la finanziaria del Pirellone: «L'apripista del private equity abbinato alla politica pubblica», nota Marco Nicolai, riconfermato presidente della società di gestione. In compenso, sollecitano la partecipazione del rivale Tt Venture, della Fondazione Cariplo. Next ha quote nella Bioxell (in difficoltà) e ha messo in liquidazione, nel 2008, un'altra partecipata, la milanese Dialectica. Dei 37 milioni di dotazione, ne ha investiti una ventina. Cure Roberto Formigoni, Regione Lombardia La Presse Aiuti Umberto Rosa, presidente di Nerviano Medical Sciences, e, a destra, James Bianco, amministratore delegato Cti Imago Economica

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Corsi di laurea: 20% in meno entro il 2010 (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

ROMA In ordine sparso, ma con un obiettivo: ridurre del 20% entro il 2010 i corsi di laurea. Gli atenei italiani (in attesa della riforma che il ministro Gelmini intende presentare dopo il 6 giugno «per toglierla dalle dinamiche della campagna elettorale») proseguono la cura dimagrante asciugando l’offerta didattica. L’azione di riduzione già avviata dal centrosinistra è stata portata avanti dal ministro Gelmini nella convinzione che negli ultimi anni c’è stata una proliferazione dei corsi di laurea non sempre motivata da reali esigenze del mercato del lavoro. All’inizio dell’anno accademico 2007-2008 i corsi di primo livello (laurea triennale) e di secondo livello (laurea specialistica) erano a quota 5.879. Non penalizzeremo le materie - ha assicurato più volte il ministro - ma guarderemo il numero degli iscritti cercando di eliminare la frammentazione. E in questo solco si sono già mossi molti atenei. Ecco una panoramica regione per regione. - TRENTO: due i corsi tagliati, Scienze storiche a Lettere e Fisica e tecnologie biomediche a Scienze. è stato disattivato anche il corso biennale di specializzazione a Giurisprudenza, sostituito da un corso unico quinquennale. - LOMBARDIA: nessun stravolgimento nei principali atenei salvo che alla Cattolica: i corsi soppressi sono 11, da Viticoltura ed enologia a Teorie e tecniche della comunicazione multimediale. A Pavia l’euroateneo ha ridotto i corsi di circa il 10%. - PIEMONTE: se l’università di Torino ha deciso di far scendere dagli attuali 191 a 177 i corsi (a subire i tagli maggiori sono Scienze che passa da 37 a 27 corsi e Agraria, da 13 a 8), resta sostanzialmente invariata l’offerta del Politecnico. - LIGURIA: la razionalizzazione si è fatta sentire con corsi già tagliati del 10%, docenti con più anzianità pensionati, le 11 facoltà regionali in via di accorpamento in 5 scuole, i dipartimenti dimezzati e i poli decentrati riorganizzati. - FRIULI: ha risposto all’appello spazzando via 14 corsi a Trieste e programmandone tra il 10 e il 13% in meno a Udine. - TOSCANA: previsti interventi consistenti: 34 corsi in meno a Siena, 24 a Pisa e 13 a Firenze (dove si prevede una riduzione del numero dei corsi del 30% nel 2009-2010). - ROMA: alla Sapienza sono 46 i corsi eliminati per il prossimo anno accademico e rappresentano il 12,3% rispetto ai 373 esistenti. A Tor Vergata, a lettere, saranno invece accorpati circa otto corsi e uno o due saranno quelli tagliati a Roma Tre. - PUGLIA: il ventaglio dell’offerta si è ristretto. A Bari i corsi sono passati da 159 del 2006-2007 a 131 del 2090-2010, a Lecce ne sono stati accorpati una decina mentre a Foggia ne sono stati soppressi due. - PALERMO: le indicazioni di viale Trastevere si sono tradotte in un taglio ai corsi di laurea del 21,20% prevedendo un tetto minimo di iscritti per avviare le lezioni. Complessivamente i corsi di laurea erano 184 nel 2007-2008 e oggi si riducono a 145. Rimanendo in Sicilia, l’ateneo di Messina ha deciso di sacrificare la facoltà di scienze statistiche: la facoltà aveva in tutto solo 33 iscritti per tutti i corsi di laurea. In parecchie università più che tagliati i corsi sono stati compattati. Così è accaduto alla Politecnica delle Marche con il risultato di una decina di corsi in meno nelle cinque facoltà. A Camerino sono stati invece soppressi 12 corsi e uno a Macerata. Luniversità di Bologna eliminerà due corsi nel prossimo anno accademico: il primo è quello per operatore giuridico informatico che aveva solo 36 immatricolati, il secondo quello in archivistica (13 iscritti). Nell’ateneo Federico II di Napoli è stato soppresso un corso nella facoltà di scienze politiche e quattro sono in via di trasformazione mentre luniversità del Sannio rinuncia a scienze ambientali. Ma non tutte le università hanno messo mano alla propria didattica: nelle università calabresi tutto resta più o meno come è (alla Mediterranea di Reggio si conteranno 25 corsi invece di 27 con una razionalizzazione che ha riguardato due specialistiche della sede decentrata in Lamezia Terme). Bocce ferme anche negli atenei veneti (soltanto a Padova scompare la laurea magistrale in musicologia), a Bolzano (che già risponde ai requisiti minimi richiesti dal ministero) e nelluniversità della Valle d’Aosta dove sono previsti minimi cambiamenti soltanto per l’accesso. Tutto fermo per ora anche in Sardegna.

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L'enigma DEGLI ULTRAPICCOLI (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 25-05-2009)

Argomenti: Cultura

L'enigma DEGLI ULTRAPICCOLI «Nano»: una tecnologia in espansione, un brand di moda, talvolta abusato. 800 i prodotti già in commercio che si fregiano del prefisso, mentre manca ancora una tossicologia delle nanoparticelle. Allarme per i nanotubi di carbonio che, secondo un test sui topi, provocano danni simili a quelli dell'amianto. Il parlamento europeo chiede d'indagare di più sulla sicurezza dei nanomateriali Manuela Cartosio A Torino il processo Eternit era iniziato da pochi giorni quando la parola amianto in un lancio della Reuters catturava l'attenzione. L'agenzia riferiva dell'allarme lanciato dalle Trade Unions australiane sui rischi delle nanotecnologie: «Le loro conseguenze per la salute umana potrebbero rivaleggiare con quelle causate dall'amianto. E' necessaria la massima cautela perché in futuro la strage non si ripeta». Roba da sobbalzare sulla sedia. Nelle stesse ore, un servizio della Bbc dall'Uganda raccontava come, grazie alle nanoparticelle di oro contenute nei reagenti, si riescono a effettuare in tempo reale i test del sangue anti-Hiv nei villaggi più sperduti e con temperature superiori ai 40 gradi. Ottima notizia. Strattonati tra i pro e i contro, che cosa dobbiamo pensare delle nanotecnologie? Da una decina d'anni il prefisso «nano» è entrato nel lessico corrente. Per i non addetti ai lavori, è un misterico prezzemolo dalle mille promesse: dalle creme che spianano le rughe ai calzini che non puzzano, dalle vernici che non si graffiano ai lavelli che si puliscono da soli. Cose piacevoli ma non essenziali. Le nanotecnologie promettono anche cose serie e vitali: farmaci antitumorali in grado di colpire solo le cellule malate, membrane capaci di purificare l'acqua, composti per bonificare terreni inquinati, ritrovati per rendere più efficienti le energie alternative, ulteriori mirabilia nell'elettronica. Dal basso della nostra incompetenza, cerchiamo di capire cosa sono le nanoteconologie e di valutarne rischi e benefici. Il mondo delle nanotecnologie è quello compreso tra 1 e 100 nanometri. Un nanometro (nm) è un miliardesimo di metro o, se si preferisce, un millesimo di micron. Un atomo di idrogeno è circa un decimo di nm, una proteina semplice è grande una decina di nm, un capello ha un diametro di 80mila nm. Sono nanoprodotti i materiali o i dispositivi che hanno almeno un componente funzionale di dimensioni inferiori a 100 nm. A scala nanometrica i materiali cambiano le loro proprietà chimiche, fisiche e biologiche. Le nanoscienze studiano queste diversità. Le nanotecnolgie intendono sfruttarle. Quanti nanoprodotti sono già in commercio? Il Woodrow Wilson International Center for Scholars ne ha censiti 803 (per la gran parte sono antibatterici a base di argento, telai di racchette e manubri di biciclette rinforzati con nanotubi di carbonio, detergenti e cosmetici con dentro ossidi di zinco e di titanio, marmitte catalitiche contenenti biossido di titanio, componenti di cellulari e computer). Da un recente convegno organizzato tra gli altri dal Cnr apprendiamo che nel 2007 nel mondo tra fondi pubblici e privati si sono spesi 13 miliardi di dollari per ricerca e sviluppo delle nanotecnologie. Nel 2008 il mercato dei nanoprodotti ha toccato i 310 miliardi di dollari. Nel mondo le imprese impegnate nel settore sono circa 2mila, in Italia sono solo 65 a cui vanno aggiunti oltre un centinaio di centri pubblici di ricerca. Nel quadriennio 2005-2009 l’Unione europea ha destinato alle nanotecnologie 3,5 miliardi di euro. Un po’ in ritardo, il Parlamento europeo si è accorto che di quella somma la quota impiegata per indagare sulla sicurezza dei nanomateriali è «decisamente insufficiente». Il 24 aprile ha approvato quasi all’unanimità una risoluzione che sollecita maggiori investimenti sulla sicurezza. I parlamentari lamentano «una mancanza di chiarezza e di informazioni» sull’utilizzo dei nanomateriali, ricordano che per alcuni di essi sono stati segnalati «pericoli specifici per la salute», chiedono alla Commissione Ue di compilare e di rendere pubblico entro il 2011 un inventario dei nanomateriali presenti sul mercato europeo. Poiché il Reach, la direttiva europea sulle sostanze chimiche, non dice nulla sui nanomateriali, la risoluzione invita a disciplinarli secondo i principi della «precauzione», della «responsabilità del fabbricante» e del «chi inquina paga». Negli Stati Uniti, che detengono due terzi dei brevetti nanotech, solo il 2,5% (secondo alcuni solo l’1%) dei fondi destinati dall’amministrazione Bush alle nanotecnologie è stato impiegato per valutarne i rischi. Lo scorso febbraio la Camera ha votato una legge che chiede più informazioni e più trasparenza sui danni che alcuni nanomateriali potrebbero arrecare all’uomo e all’ambiente (entro l’anno il Senato Usa dovrebbe fare altrettanto). All’Austria non dispiacerebbe una moratoria sulle nanotecnologie. Il Canada, al momento, è l'unico paese che obbliga le aziende che producono o importano più di un chilo di nanomateriali all'anno a fornire tutte le informazioni disponibili su di essi. (Una bella contraddizione: il Canada continua a essere un grande produttore di amianto ed è il capofila dei paesi che rifiutano di metterlo al bando.) Veniamo ai rischi. Quelli più citati si appuntano sui nanotubi di carbonio, ultra microscopici cilindri di grafite. I più lunghi hanno forma e struttura simile alle fibre dell'amianto. Test sui topi realizzati al Woodrow Wilson International Center dimostrano che provocano nei polmoni dei topi alterazioni simili a quelle causate dall'amianto. Pur non essendoci ancora la prova che provocano anche il mesotelioma (il tumore maligno della pleura e del peritoneo), c'è questo test di laboratorio dietro l'allarme lanciato dal sindacato australiano, che torna su tutti i siti, compreso quello della svizzera Suva, l'equivalente del nostro Inail, ma «partecipato» dalle aziende, che per decenni ha coperto le malefatte dell'Eternit. A cosa vanno incontro i lavoratori che potrebbero inalare o ingerire nanotubi di carbonio producendo oggetti che li contengono? «Al momento non lo sappiamo», ammette il professor Paolo Milani, direttore del Centro interdisciplinare materiali e interfacce nanostrutturati dell'Università di Milano, «giusto, quindi, usare massima cautela». Non lo sappiamo perché non esiste ancora una tossicologia adeguata per valutare gli effetti biologici di alcune nanoparticelle. La tossicologia adeguata manca, «non perché scienziati e ricercatori sono cattivi, ma perché è difficile, va costruita caso per caso». La difficoltà deriva dal fatto che a livello nano la forma è particolarmente importante, crea nel corpo umano risposte biologiche diverse da quelle provocate dalle stesse sostanze a livello macro e micro. Ciò è contemporaneamente un vantaggio e un'incognita. Grazie alla forma, i nanovettori di farmaci antitumorali «ingannano» le barriere biologiche e riescono a colpire solo le cellule malate. A causa della forma, non sappiamo quali rischi correranno i lavoratori che produrranno questi farmaci del futuro. O che già ora stanno producendo oggetti che incorporano nanotubi di carbonio. Per non scoprirlo a babbo morto occorre molta ricerca pubblica e, nel frattempo, molta attenzione sia nella fase di lavorazione (filtri, circuiti chiusi) che dello smaltimento. «Gridare al lupo è sbagliato», dice il professor Milani. Altrettanto sbagliato sostenere che le nanotecnologie «risolveranno tutti i nostri problemi». Fatto questo preambolo, il professore invita a fare «un po' di pulizia». Molti prodotti spacciati per nano, non lo sono. (Per converso, molte cose sono «naturalmente» nano e non ci facciamo caso. Ogni combustione produce nanoparticelle, a ogni tirata di sigaretta ne inaliamo e ne emettiamo una certa dose). «E' un brand di moda, sventolato dalle aziende per vendere di più e dai centri di ricerca per ottenere fondi». I prodotti in commercio effettivamente nano sono pochi, pochissimi quelli di largo consumo. «Le nanoparticelle sono molto instabili, tendono a reagire con ciò che hanno attorno. Per questo è molto difficile stare sotto la soglia dei 100 nm». Questo fatto e le fabulazioni del marketing hanno allungato abusivamente la lista dei nanoprodotti. Mentre gli Ogm si fa di tutto per nasconderli, le nanocose sono state esibite, persino in versione taroccata. Fin qui sono state percepite dal consumatore come cosine carine e sostanzialmente innocue. Ci sono i primi segnali d'inversione di tendenza. «Contiene molecole d'argento», strilla lo spot di un deodorante maschile, evitando d'usare il prefisso «nano». Anche altri prodotti per l'igiene e la cura del corpo hanno lasciato cadere il «nano». Probabilmente i persuasori occulti sensibili nel registrare le oscillazioni del senso comune hanno percepito che il «nano» sta smettendo d'essere magico e comincia a essere inquietante. Di certo, le aziende iniziano a cautelarsi in vista di eventuali normative che obblighino a dichiarare sulle etichette cosa c'è di nano nei loro prodotti. L'argento (le cui proprietà antibatteriche erano note già agli antichi egizi) offre lo spunto per analizzare un altro versante problematico delle nanotecnologie, quello dell'accumulo e dello smaltimento. Nel 2006 la Samsung ha messo in commercio negli Usa la lavatrice «SilverCare» che, rilasciando ioni di argento, pulisce e disinfetta la biancheria in acqua fredda. Vero o falso che sia, le nanoparticelle d'argento finiscono nelle acque di scarico, negli impianti di depurazione e nella catena alimentare dei pesci. Ne è nato un contenzioso con l'Environment Protection Agency. Secondo un dossier di Legambiente sulle nanotecnologie, la «SilverCare» è ancora in commercio; secondo il professor Milani, è stata ritirata, «una decisione più che opportuna». L'opacità regna sovrana anche nel settore dei nanofoods. Gli Amici della terra tedeschi hanno censito un centinanio di alimenti che contengono nanoparticelle: additivi per esaltarne gli aromi e l'aspetto oppure per incrementare l'azione antibatterica del packaging e allungare così la durata dei cibi. Pure su questa lista il nostro professore è scettico. «Le multinazionali degli alimenti stanno investendo parecchio su involucri e contenitori. Per ora i costi sono proibitivi, inciderebbero troppo sulla spesa al supermarket. Questo ci lascia il tempo per fare ricerca sulla sicurezza del nanopackaging». Ricerca indipendente: «mica possiamo fidarci solo di Nestlè o di Danone». A marzo, su richiesta della Commissione Ue, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha rilasciato un parere sui nanofoods che finisce diritto in un vicolo cieco. Da una parte, afferma che è necessario «un approccio caso per caso»; dall'altra, sostiene che le attuali limitazioni dei dati e l'assenza di metodologie di test convalidati potrebbero rendere molto difficile la valutazione del singolo nanoprodotto, «assoggettandola a un livello elevato di incertezza». Succo della lezioncina impartitaci dal professor Milani: «Gli scienziati non sono oracoli. A loro vanno fatte solo le domande a cui sanno rispondere». P.s. In Italia abbiamo Berlusconi. Un «nano malefico» basta e avanza.

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