CENACOLO
DEI COGITANTI |
Progettto GAIA
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: GAIA impegna docenti, ricercatori e
tirocinanti delle strutture che hanno aderito al progetto. La formazione
professionale dei diversi operatori sotto la guida di personale altamente
qualificato, gli aspetti scientifici perseguiti attraverso l?elaborazione di
specifici protocolli e la valutazione di parametri obiettivi,
Come valorizzare le
Piccole e Medie Imprese. Seminario alla Facoltà di Economia
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ambito della quale opera da tempo
uno staff di collaboratori del docente anche nella direzione di elaborare studi
e ricerche aventi ad oggetto le Politiche dell?Unione Europea a sostegno delle
Imprese e, in particolare, delle PMI. >> Al fine di rafforzare tale
attività, sono in fase di istituzione dei Premi di Laurea, patrocinati e
finanziati da Confartigianato Imprese Perugia,
Siglato un accordo tra
Unicam e il Comune di Montelupone
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: del vicesindaco Giuseppe Ripani e
dei docenti Unicam Federica Ottone e Nicola Pinto, prevede la redazione di un
manuale di buone pratiche da distribuire ai cittadini e alle imprese del centro
storico di Montelupone, finalizzato ad incentivare comportamenti virtuosi e ad
indirizzare le opere di ristrutturazione verso interventi che abbiano una
dichiarata valenza ambientale.
Castro Laurenziano: uno
spazio verde e un centro polifunzionale per l'Università e per il quartiere
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente della Sapienza e uno dei
padri dell?archeologia italiana. La cerimonia avrà inizio alle ore 11.
Interverranno il rettore Luigi Frati, il direttore amministrativo Carlo Musto
D?Amore, il presidente del III Municipio Dario Marcucci. Nel corso della
cerimonia sarà scoperta la targa dedicata a Bianchi Bandinelli.
I disegni ritrovati di
Giovanni De Min raccolti in un volume
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: perfettamente integro firmato
Giovanni De Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana Francesca Bottacin,
docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in stile
neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il ritratto di
Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni canto della
Gerusalemme Liberata.
Lombroso a Torino, cento
anni dopo la teoria del delinquente
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Storia della medicina
all'Università dell'Insubria, affronterà invece le «Presenze del pensiero di
Lombroso nelle dottrine mediche del 900». Nella sessione presieduta da Giusppe
Poli, ex presidente dell'Accademia di medicina, Alessandro Bargoni, che insegna
Storia della medicina a Torino, ricorderà «Cesare Lombroso e l'
VENERDI' 22 Ictus oggi
CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-1...
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente dell'Università di Torino,
associato onorario degli Amici del Museo. Ingresso libero. Info 011/6300611 o
331/660557. Mont Blanc ARCHIVIO DI STATO, PIAZZETTA MOLLINO, ORE 17,30 Lettura
su "L'invention du Mont Blanc dans le Royaume de Sardaigne a la veille de
la Revolution Francaise", introduzione di Pietro Crivellaro.
Morelli e gli antichi echi
delle Alpi ( da "Trentino"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: lei è regista di film etnografici,
e poi è docente in corsi master di varie università italiane e del
Conservatorio di Trento. Cosa sta girando quest'anno? «Attualmente sto
lavorando a tre film. Il primo riguarda il "Circo della memoria" (mia
moglie Alessandra ha scritto un volume sull'argomento, già arrivato alla
seconda ristampa;
Mito e storia delle donne
d'Europa con la sociologa Nira Yuval-Davis
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docente all'Università di East
London, Yuval-Davis lavora sulla relazione tra identità di genere, religiosa ed
etnica e nuove forme di cittadinanza. L'appuntamento è preceduto - dalle ore 9
- da un seminario sulle migrazioni femminili nel continente europeo e il loro
ruolo nell'Europa dall'ultimo dopoguerra a oggi.
La cultura a ogni età
Informatica e inglese ( da "Stampa,
La" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nacque così nel
"Il terrorismo sia
considerato come crimine contro l'umanità"
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e il docente all'Università di
Torino, Edoardo Greppi. «Il terrorismo colpisce vittime, familiari e tutta la
comunità - hanno spiegato -, può essere equiparato a un crimine di guerra
(crimina iuris gentium)», e come tale di competenza del Tribunale
Internazionale Penale, istituito dalle Nazioni Unite, con sede all'Aia.
Manager-docenti in
cattedra gratis all'università ( da "Stampa,
La" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti - dice il preside Aldo
Martelli -. Però non è possibile assumere docenti perchè i concorsi sono
bloccati e il turn over è limitato soltanto al 50 per cento delle cessazioni
che nella nostra università, molto giovane, sono poche». Martelli aveva adombrato
la possibilità di istituire il numero chiuso: «Ma rischia di essere un
deterrente troppo forte e ci spiace mandare via
i disegni ritrovati di
giovanni de min raccolti in un volume
( da "Mattino di Padova, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: perfettamente integro firmato
Giovanni De Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana Francesca Bottacin,
docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in stile
neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il ritratto di
Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni canto della
Gerusalemme Liberata.
chiude il centro dei
bambini down - sonia papuzza ( da "Repubblica,
La" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Adesso alterno il pubblico al
privato: almeno una volta al mese vado all´Imi per fare vedere ai medici i
progressi della bambina. Il centro già adesso funziona a metà con i pochi soldi
che ha, se lo chiuderanno io dove porterò mia figlia per la logopedia? Mi sono
informata all´Ausl: c´è una lista d´attesa di tre anni.
rettorato, segrè tiene
tutti in sospeso "deciderò nelle prossime 36 ore" - ilaria venturi
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università che catalizza energie
positive, mossa dallo sdegno per le cose che non vanno e il coraggio di poterle
cambiare». Il docente ribadisce la sua linea di discontinuità: «E´ finalmente
emersa la mia autonomia da tutto e da tutti». L´appello di Ivano Dionigi è «a
guardare avanti»: «Questa è una nuova stagione che ha bisogno di tutti»
Il cemento simpatico che
cancella i "writers" ( da "Stampa,
La" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: scomporre ed eliminare gli agenti
inquinanti, rendendoli innocui», racconta Salvatore Coluccia, docente di
Chimica e coordinatore del gruppo di ricerche sulle nanotecnologie. Le
sperimentazioni dimostrano che abbatte anche sostanze organiche vegetali,
solventi, di quelli utilizzati nelle officine, e vernici. Basta stenderlo su
una parete.
Professoressa a Kingston
( da "Unita, L'" del
22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ha studiato a Milano, Londra ed
Oxford. Il suo ultimo libro sulla cultura e ideologia della social democrazia
nel dopoguerra è stato pubblicato nel 2007 dalla Manchester University Press.
ILARIA FAVRETTO DOCENTE STORIA EUROPEA CONTEMPORANEA Chi
Aumenta la spesa per la
salute ( da "Sole
24 Ore, Il" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Pubblico & privato. Dati di
Fondazione Farmafactoring Aumenta la spesa per la salute Sara Todaro ROMA
Cresce la spesa sanitaria sostenuta di tasca propria dai cittadini: tra il 2005
e il 2007 è aumentata complessivamente del 15%, ma nelle Regioni con i Piani di
rientro in itinere a subire il contraccolpo sono soprattutto le famiglie meno
abbienti.
Tremonti: la previdenza
solo al momento giusto ( da "Sole
24 Ore, Il" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pubblico sul privato, o il privato
sul pubblico, ma pubblico e privato insieme fusi nell'idea equilibrata
dell'economia sociale di mercato». Poi un bilanciodell'azione anticrisi messa
in campo finora. Si è tentato di mantenere in vita i servizi fondamentali del
welfare, «che sono come l'aria, ti accorgi che sono fondamentali quando mancano
e noi abbiamo cercato di non far mancare
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente universitario, per
rafforzare il concetto di contaminazione. È la pronuncia del suo cognome
(Rashdie o Rushdie? Pare che lui avesse indicato entrambe le dizioni,
rispettivamente a due diversi interlocutori) a suggerirgli una considerazione:
anche i nomi storpiati sono la conseguenza dell'attraversamento di due culture.
A MILANO TERZA EDIZIONE
DEL FESTIVAL DELLA BIODIVERSITÀ: 16 GIORNI DI EVENTI SUI PAESAGGI NATURALI,
SUGLI ECOSISTEMI E SULL'AGRICOLTURA NELLE GRANDI CITTÀ
( da "marketpress.info"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti, studiosi e scienziati
occupano una fetta sostanziale degli appuntamenti del Festival dall´altra non
si è potuto fare a meno di far incontrare i temi della natura al fascino della
letteratura. Seconda novità di quest´anno sono infatti gli appuntamenti con
alcuni importanti autori della collana ?
Accordo obbligato tra
Zidda e Deriu:
Argomenti:
Cultura
Abstract: garantendo i servizi ed i contratti
con docenti, fornitori e cooperative e potrà ricevere i finanziamenti di cui è
destinatario», mentre gli assessori alla Cultura Teresa Pintori per il Comune e
Franca Carroni per la Provincia coadiuveranno il commissario liquidatore e
cureranno i rapporti con la Regione e le Università sarde.
ateneo, 24 lauree in meno
( da "Tirreno, Il" del
22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: opera di razionalizzazione
dell'offerta e di distribuzione oculata dei carichi didattici dei docenti, che
al contempo preserva l'ampia varietà di percorsi di studio offerti dal nostro
ateneo». Si è arrivati a questa scelta dopo che il decreto ministeriale 270
dell'allora ministro Letizia Moratti chiedeva una razionalizzazione dei corsi
di laurea.
alla madonnina arriva la
finanza - donatella francesconi ( da "Tirreno,
Il" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pubblico-privata, Alessandro Volpe
che spiega: «Hanno voluto i contratti di assegnazione dei posti barca e hanno
portato via tutti quelli che erano stati firmati». Volpe prosegue affermando di
«essere abbastanza tranquillo» e di collegare la visita della guardia di
finanza agli esposti presentati dai diportisti con i quali la Viareggio porto
ha un braccio di ferro che dura da mesi
Aumenta la spesa privata
per la salute ( da "Sole
24 Ore, Il (Sanità)" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ma i dolori del pianeta sanità non
finiscono qui: sotto la lente anche il nodo pubblico-privato e l'inquietudine
dei manager del settore, che si scoprono strangolati dalla politica. Ad
analizzare il disagio di questi ultimi è stato il Censis, in una indagine
condotta in collaborazione con la Fiaso tra 51 direttori generali di Asl e
aziende ospedaliere.
cervelli dall'estero? più
sono bravi più le lobby cercano di mandarli via - carlo bartoli
( da "Tirreno, Il" del
22-05-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: in passato hanno prestato alcuni
servigi ad alcuni docenti». Occorrono regole che obblighino a comportamenti più
virtuosi? «Penso che ci debbano essere delle regole base da rispettare, come
quella di impedire ai dottorandi di ricevere un'offerta di lavoro dalla stessa
università, almeno per alcuni anni.
alla scuola sant'anna le
idee per essere più competitivi ( da "Tirreno,
Il" del 22-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: ossia fuga di cervelli e
competizione per i talenti: questo è il titolo dell'undicesimo convegno europeo
della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Nel corso dell'iniziativa, che si terrà
domattina a partire dalle 9,30 nell'aula magna della Scuola Sant'Anna di Pisa,
si cercherà di capire quali siano le politiche per favorire l'immigrazione
altamente qualificata.
I rettori sollecitano
Palazzo Civico "Aiutate gli studenti a trovare casa"
( da "Stampa, La" del
23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: coordinatore dello Iuc e docente
della facoltà di giurisprudenza - dimostra i passi avanti fatti in questi
mesi». L'audizione è servita ai due rettori e a Mattei per ribadire
l'importanza del progetto che punta a fare di Torino una «città della
conoscenza», definizione altisonante che, in buona sostanza, significa
coordinare investimenti e strategie su un settore,
Palazzo Nuovo fa tris
( da "Stampa, La" del
23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: riservate principalmente a docenti
e post-doc in arrivo da fuori Torino) e
Stipendio rettore da 186
mila euro ( da "Trentino"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Tutti dati della Lub: docenti
strapagati Stipendio rettore da 186 mila euro BOLZANO. Gli stipendi di
professori e ricercatori di ruolo costano all'università di Bolzano sette
milioni all'anno. E se si aggiungono anche i compensi dei docenti a contratto (circa
settecento in tutto), la spesa lievita di ulteriori 10,5 milioni.
OSPEDALE DI CORTINA
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 23-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cultura
Abstract: della sperimentazione regionale
sulla gestione mista pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina
d'Ampezzo, il sindaco del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una
lettera a Galan, indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE
PER TRE TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4,
Trieste-Venezia, nel tratto autostradale Latisana-
Lauree a Treviso il posto
è sicuro ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: piuttosto che le lingue o i
processi di internazionalizzazione - spiega Loriana Pelizzon, docente di
Politica Economica che ha coordinato l'incontro - per questo servono
specializzazioni e studio, offerte dall'università». Nonostante la crisi
attuale, per gli studenti che escono da economia non sembra esserci flessione
nell'offerta di lavoro.
VERSO UN PASSATO CUPO
( da "Unita, L'" del
23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ogni dichiarazione, ogni
comunicazione, ogni orizzonte della vita pubblico-privato del nostro paese.
L'Italia si è staccata dal continente democrazia occidentale, per diventare un
sub continentino che va alla deriva verso un passato di vergogna ridicolmente
tragico. È ora che tutta l'opposizione si opponga.
Accademico di Francia con
la passione del '600 ( da "Unita,
L'" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Accademico di Francia con la
passione del '600 Docente al Collège de France, membro dell'Académie française,
Fumaroli è uno dei maggiori storici e interpreti della letteratura e della
civiltà, in particolare francesi, del '600 e del '700. Dal 1986 è docente al
Collège de France; dal 1995 membro dell'Académie française, al posto che fu di
Eugène Ionesco.
il bilancio di profumo e
la sfida del preside - ottavia giustetti
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università pubblica,
ringiovanimento del corpo docente. Parole d´ordine per Firrao: risorse umane,
università pubblica, responsabilità verso i precari, massima concretezza,
opportunità ai giovani, dovere di far sentire la nostra voce, limitare le
costose consulenze esterne, accoglienza per gli studenti.
iPhone obbligatorio
all'universita' ( da "superEva
notizie" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: memorizzare fino al triplo delle
informazioni trasmesse dai docenti in aula. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite
EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle
Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma-->
Pubblicato il 23 maggio 2009 in: Telefonia mobile » Invia tramite EMAIL »
Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni
cesaro: sogno la grande
napoli senza steccati tra centro e periferia - luigi cesaro
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: devono occuparsi della
programmazione e del controllo, mentre il privato deve dedicarsi alla
progettazione, all´esecuzione e alla gestione; il sistema di partenariato
pubblico-privato merita di vivere una nuova stagione di rilancio. Insomma, il
pubblico fa il pubblico, il privato fa il privato: questa è la rivoluzione che
abbiamo in mente di attuare.
una fondazione di privati
rilancia capri - stella cervasio ( da "Repubblica,
La" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: mai finora conseguita ad opera di
privati, e neppure di istituzioni miste pubblico-private, sull´isola. Eppure,
quella di valorizzare Capri da parte dei suoi abitanti è un´intenzione antica.
Basta pensare al Convegno sul paesaggio di inizio secolo promosso da Edwin
Cerio, che fu sindaco, ma soprattutto abitante eccellente di Capri.
Università, dopo il voto è
caccia alle alleanze ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il docente di Economia aziendale
Giovanni Melis. Vengono considerati fuori gioco gli altri due candidati del
primo turno, l'ex preside di Scienze politiche Raffaele Paci e l'economista ex
presidente del Banco di Sardegna Antonio Sassu (81voti), che però congela, giudicandola
«prematura», ogni previsione sul suo conto.
"fine vita",
opinioni a confronto al ducale medici e costituzionalisti
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente dell´Università Cattolica
di Milano, il professor Mauro Ceroni, neurologo, docente dell´Università di
Pavia, ai quali si aggiungerà la testimonianza della dottoressa Silvie Menard,
oncologa. L´approfondimento scientifico del convegno avrà un taglio volutamente
divulgativo pur affrontando i più rilevanti aspetti giuridici e medico
scientifici dell´
fuga dei cervelli
interviene de benedetti ( da "Repubblica,
La" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Pagina IX - Firenze Sant´Anna Fuga
dei cervelli interviene De Benedetti Oggi (ore 9,30) alla Scuola Sant´Anna di
Pisa, il convegno della Fondazione Rodolfo Debenedetti sulla fuga dei cervelli
e sui flussi migratori ai tempi della recessione. Interverrà anche il
presidente della fondazione, Carlo De Benedetti.
come attirare i
"cervelli" ( da "Tirreno,
Il" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Istruzione dell'Università e della
Ricerca Mariastella Gelmini, la discussione prenderà spunto dall'analisi di due
rapporti sui costi e benefici della "fuga di cervelli". Saranno
presentati i risultati di un'indagine esclusiva curata dalla Fondazione Rodolfo
Debenedetti sugli studenti stranieri iscritti a dottorati in Italia.
omaggio al prof madrignani
( da "Tirreno, Il" del
23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente della Scuola Normale
Superiore, di Aldo Maria Morace, dell'Università di Sassari, e dello scrittore
Vincenzo Consolo. La professoressa Elena Salibra leggerà una poesia. Porteranno
i loro saluti Alessandra Pesante, direttrice della Biblioteca universitaria,
Fabiana Angiolini, della Commissione cultura della Regione Toscana,
codice etico, questo
sconosciuto lo ignora il 70% degli studenti - fulvio di giuseppe
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il problema dei codici etici
nell´Università". Una riflessione su un codice, nato per evitare evidenti
distorsioni nei comportamenti soprattutto del corpo docente, che ha offerto
vari spunti ai relatori. «Gli studenti non sanno dell´esistenza del codice - ha
sottolineato il professor Nicola Colaianni - ma non sanno neppure per cosa sia
nato,
barriere e barricate tra
utopie e libertà - stefano bigazzi
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: storia e politica nelle lezioni
magistrali di docenti universitari italiani che insegnano in Europa e Usa
STEFANO BIGAZZI Metaforico e concreto, ultimo baluardo cui affidarsi
all´estrema difesa, attiva e passiva. Il muro. Per impedire l´accesso di forestieri,
stranieri, nemici e idee, queste spesso più pericolose delle persone.
università e aziende hanno
bisogno di cervelli e inventori ( da "Tirreno,
Il" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Pagina 11 - Livorno Università e
aziende hanno bisogno di cervelli e inventori Il convegno che si è tenuto a
Villa Letizia sullo sviluppo della piccola e media impresa «Innovazione,
ricerca e trasferimento tecnologico» il tema dell'incontro organizzato dal
Centro Europe Direct LIVORNO.
se giocare a carte aiuta
il cervello a non invecchiare - alessandra retico
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Università della California,
Irvine. «E dopo decenni ci stanno appena cominciando a insegnare cos´è
importante nei loro geni, nelle loro routine, nelle loro vite». Usare il
cervello conta. «Ma il fattore sociale è cruciale». Le carte, il bridge,
sarebbero una buona sintesi di esercizio cognitivo e insieme di relazione
umana:
in fuga dall'italia anche
i cervelli stranieri - roberto mania
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Economia In fuga dall´Italia anche
i cervelli stranieri Solo il 6% decide di restare dopo aver conseguito il
dottorato Una ricerca della Fondazione Debenedetti. Boeri: immigrazione vista
come minaccia ROBERTO MANIA ROMA - I talenti non ci piacciono. Con quelli
stranieri adottiamo una specie di "respingimento soft": prima li
facciamo arrivare (
Finanza negli studi e a
casa di medici e dirigenti ( da "Corriere
delle Alpi" del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pubblico-privato), siano stati
ricoverati più volte e in maniera ripetuta anche quando non ve ne fosse
effettiva necessità sanitaria. Almeno questa l'ipotesi sulla quale sta
lavorando la magistratura (l'indagine è coordinata dal pubblico ministero
Massimo De Bortoli) e sulla quale continuano i sequestri di documentazione
delle Fiamme gialle bellunesi.
ospedale di cortina
( da "Mattino di Padova, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: della sperimentazione regionale
sulla gestione mista pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina
d'Ampezzo, il sindaco del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una
lettera a Galan, indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE
PER TRE TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4,
Trieste-Venezia, nel tratto autostradale Latisana-
Ecco l'area che ci fa
socievoli Quando gli altri sono una droga
( da "Repubblica.it"
del 23-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: condotto dal Centro Mente Cervello
(CIMeC) dell'Università di Trento, dall'Institut des Sciences Cognitives (CNRS)
di Lione e dall'Università Pompeu Fabra di Barcellona ha dimostrato che non
solo esiste un legame tra lo sviluppo di queste aree e la nostra predisposizione
a stare con gli altri, ma che le modalità di iterazione sociale variano a
seconda della conformazione del cervello,
Rivoluzione
nell'imbottigliamento "Santero vini"conquista il mercato
( da "Stampa, La" del
24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: a alla società pubblico privata
"Psp", che sarà il suo braccio operativo». Alla Santero regna la
convinzione che la qualita' dei prodotti inizi già nel vigneto: vengono
vinificate le uve delle 5 aziende agricole di proprietà della famiglia, ma
anche uve acquistate da oltre trecento viticoltori locali, in totale oltre
Gli omaggi di Arco al suo
benefattore ( da "Trentino"
del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente preso l'Università di
Padova e autrice del libro «Le identità corporee. Quando l'immagine di sè fa
star male», edito da Giunti. VITA SERENA Visita alla mostra sugli olivi Lega
Vita Serena propone per giovedì 28 maggio alle 15 una visita guidata della
dottoressa Fiorenza Tisi alla mostra «Olivi a confronto» allestita presso il
Casinò municipale.
bittante, trasparenza al
potere - ernesto milanesi ( da "Mattino
di Padova, Il" del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Responsabilità dei governi che
hanno vincolato dall'alto il numero minimo di docenti e quello massimo di
studenti. A Padova abbiamo 14 mila matricole con un centinaio di corsi:
significa una media di 150 studenti. Ma non abbiamo un Ateneo virtuoso?
L'autonomia delle Università è cambiata all'epoca della Finanziaria di Ciampi.
fondazioni: c'è chi è
riuscito a trovare i soldi - ferdinando meacci
( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Padova riprendono
domani presso la Facoltà di Farmacia, la Sala delle Edicole in Piazza
Capitaniato e i Dipartimenti di Scienze Statistiche e di Scienze Economiche. Ai
numerosi incontri con gruppi di docenti già svolti o programmati seguiranno le
tre assemblee elettorali previste dal Regolamento di Ateneo e infine le
votazioni con ballottaggio conclusivo il 26 giugno.
qualificare i percorsi
formativi più innovativi - giuseppe zaccaria
( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e un lavoro soddisfacente: una
recente ricerca di tre docenti del nostro ateneo, coordinati da Luigi Fabbris,
segnala a questo proposito che al netto delle caratteristiche individuali, i
laureati dell'area "scienza della vita" ottengono più facilmente un
buon lavoro; seguono quelli delle aree scientifica, sociale e tecnica.
NASCE IL MUSEO MAGRITTE È
stato inaugurato ieri a Bruxelles il Museo Magritte, posto nello h...
( da "Unita, L'" del
24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: nata grazie a un partenariato
pubblico privato, secondo le previsioni ospiterà 700 mila visitatori l'anno.
Capri, no ai turisti «scemi» «I turisti ricchi e scemi non li vogliamo»: così
ieri il sindaco di Anacapri alla presentazione della Fondazione Capri, nata per
promuovere la cultura e il turismo culturale nell'isola.
Anche le Acli mollano
Franceschini ( da "Tempo,
Il" del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Economia politica presso
l'università di Tor Vergata e direttore del portale della Fondazione
www.benecomune.net, terrà una relazioni sulla crisi economica. Relazione in
cui, pur sottolineando le debolezze del nostro sistema Paese, spiegherà che
l'Italia sta reagendo meglio di altri al terremoto che ha investito l'
fuga di cervelli, al s.
anna va meglio - marco barabotti ( da "Tirreno,
Il" del 24-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Pisa Fuga di cervelli, al S. Anna
va meglio La direttrice Carrozza: dai paesi extraeuropei ne viene il 38% in più
Il ministro Gelmini: la migrazione intellettuale va difesa MARCO BARABOTTI
PISA. «Vedo che qui alla Scuola Sant'Anna c'è un ambiente straordinario dal
punto di vista della serenità e della voglia di sapere.
centinaia di persone ad
assistere alla lectio magistralis di bertini
( da "Tirreno, Il" del
24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: alla lectio magistralis di Bertini
Il docente ha parlato del rapporto tra economia aziendale e management
auspicando la loro integrazione PISA. Centinaia di accademici provenienti da
tutta Italia sono stati ospiti della facoltà di Economia dell'ateneo pisano per
assistere alla lectio magistralis del professor Umberto Bertini, considerato un
maestro di strategia e politica aziendale.
cari candidati, quanti
ricercatori assumerete? - roberto d'alimonte
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Pagina I - Firenze Università In 3
anni in pensione il 12,7% dei docenti. Che politica sarà scelta? Cari
candidati, quanti ricercatori assumerete? ROBERTO D´ALIMONTE Tra la fine
dell´attuale anno accademico e quello 2011-2012, l´ università di Firenze
perderà 278 docenti su 2187, il 12,7 % del totale.
troppi ordinari, pochi
ricercatori primo nodo per i candidati-rettore - roberto d'alimonte
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pochi ricercatori primo nodo per i
candidati-rettore Ad Agraria c´è un docente ogni 10 studenti e a Psicologia uno
ogni 75 Il futuro dell´università è nei giovani, quelli che oggi stanno fuori o
ai margini ROBERTO D´ALIMONTE (segue dalla prima di cronaca) E´ razionale che
ad Agraria ci sia un docente ogni 10 studenti mentre a Psicologia ce ne sia uno
ogni 75?
concorso annullato, anzi
no e la professoressa salì in cattedra - franca selvatici
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Questi alcuni dei commenti che
circolano fra i docenti della facoltà di Scienze Politiche dopo che
«Repubblica» ha dato notizia della interrogazione del deputato Pdl Guglielmo
Picchi sulla chiamata a Firenze, il 19 ottobre 2005, della professoressa Anna
Carla Nazzaro quale docente di diritto privato a Scienze Politiche quando
Rogari era preside.
rettorato, segré si ritira
"ma non ho nulla da offrire" - ilaria venturi
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ILARIA VENTURI «ORA lascio il
campo, ma anche una visione di università». E i 414 voti conquistati. Andrea
Segrè rinuncia alla corsa al rettorato con una lettera inviata ieri mattina ai
docenti. Una decisione attesa, dopo che il preside di Agraria aveva
riconfermato il quarto posto al secondo turno delle elezioni del rettore.
"I giovani e lo
sport" se n'è parlato a Sizzano
( da "Stampa, La" del
24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di fisiologia, direttore
scientifico dell'Istituto di Scienza dello Sport del Coni, direttore del
Dipartimento di Biomeccanica, titolare dell' Insegnamento di Valutazione
Funzionale degli Sportivi presso le scuole di specializzazione in medicina
dello sport per medici dell'Università' "La Sapienza" di Roma,
vivaismo mediterraneo,
esperti a confronto ( da "Repubblica,
La" del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: scientifico al quale è annunciata
la partecipazione di docenti universitari come Barbara De Lucia dell´ateneo
barese, Daniela Romano dell´Università di Catania, Alfonso Sciortino di quella
di Palermo. Presenti, fra gli altri, anche il rettore dell´Università di Bari,
Corrado Petrocelli, e Maurizio Lapponi, presidente dell´Associazione nazionale
vivaisti esportatori.
L'Orchestra Sinfonica
celebra Haydn ( da "Corriere
della Sera" del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: presidente dell'Ente dello
spettacolo, direttore scientifico del corso Anicec, docente di Semiotica degli
Audiovisivi alla Lumsa e di Teologia della comunicazione presso la Pontificia
Università Lateranense. Le celebrazioni per il bicentenario della morte di
Haydn, proseguiranno domenica 31 maggio e lunedì primo giugno.
Anoressia, una minaccia
che si muove a passo di danza ( da "Corriere
della Sera" del 24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: le caratteristiche di leggerezza
sono fondamentali spiega Anastasia Sardo, docente di psicologia applicata alla
danza all'Università di Siena ; e la danzatrice, soprattutto nel balletto
classico, deve conformarsi ad un ideale di corpo con canoni precisi se vuole
superare certe difficoltà imposte dalla tecnica. Altro motivo è che il balletto
non fa calare di peso.
pisa - marco barabotti
( da "Tirreno, Il" del
24-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Se è vero che i laureati stranieri
snobbano l'Italia - ne arrivano di più in Turchia - la Scuola S. Anna è in
controtendenza. Lo ha detto la direttrice Maria Chiara Carrozza durante il
convegno europeo "Brain drain and brain gain" sulla fuga dei cervelli
e la competizione per i talenti.
ma gli stranieri studiano
e vanno via ( da "Tirreno,
Il" del 24-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Italia ha una duplice questione di
fuga di cervelli perché, oltre a perdere giovani studenti promettenti, fatica
moltissimo ad attrarre talenti dall'estero», ha affermato in un messaggio
inviato al convegno il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «Penso sia
giunto il momento - ha aggiunto - che anche l'Italia adotti politiche che non
scoraggino l'
morte sicura per 120 corsi
( da "Tirreno, Il" del
24-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: percorsi di studio insieme ad una
carenza di personale docente, ha operato con un salvataggio in extremis: invece
della soppressione (come per i quattro corsi) si è scelta la strada di
agganciare il corso di studio ad un altro con percorsi didattici sinergici. In
questo modo, da due corsi ne è nato uno che aveva - ecco la scappatoia - i
requisiti voluti dal decreto ministeriale 270.
"Che genere di
immaginario, scelte di studio, stereotipi di genere e orientamenti verso
scienza e tecnologia" ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Paolo Zurla (Presidente del Polo
Scientifico-Didattico di Forlì) e i docenti universitari che hanno condotto
l?indagine: la dott.ssa Laura Gobbi, il dott. Nicola De Luigi e la dott.ssa
Nicoletta Santangelo. All?evento seguirà una pubblicazione scientifica sempre
patrocinata dalla Commissione UNESCO. BUR.IT 25.
Il saluto di Mazzarolli
all'Istituto Veneto ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Sono stati eletti soci effettivi
quattro docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi, ordinario di
Astrofisica, Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe Ricceri,
ordinario di Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia Generale.
Sono stati eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini, ordinario di
Idraulica a Trento,
UN RIDIMENSIONAMENTO A FIN
DI BENE ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: quando la classe docente che
decideva aveva alle spalle una formazione ben più compatta e condivideva la
tesi che l'università dovesse rifuggire dalle labili specializzazioni, esili
sul piano dei metodi e di incerto futuro sul piano occupazionale. Tanto più il
mondo del lavoro diventa frammentato e mutevole, tanto più la formazione
universitaria deve attestarsi sui fondamentali:
serrano (idv) nel mirino
svastiche, croci e scritte razziste sui manifesti elettorali a piazzola - paola
pilotto ( da "Mattino
di Padova, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente all'Università di Padova ed
è stato commissario del ministro della salute Livia Turco. A Piazzola è stato
assessore nella giunta Cavinato e proprio durante il suo mandato è stata
istituita la consulta delle comunità straniere che tuttora è un singolare
esempio di partecipazione e integrazione.
il saluto di mazzarolli
all'istituto veneto ( da "Mattino
di Padova, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Sono stati eletti soci effettivi
quattro docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi, ordinario di
Astrofisica, Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe Ricceri,
ordinario di Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia Generale.
Sono stati eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini, ordinario di
Idraulica a Trento,
nessuna nuova tassa anche
se l'aquila muore ( da "Repubblica,
La" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: per gli Uffici giudiziari distrutti
e per le altre istituzioni pubbliche prive delle loro storiche sedi.
Naturalmente la non accettazione degli emendamenti è stata puntualmente
accompagnata da promesse di buona volontà su futuri stanziamenti aggiuntivi se
gli attuali non basteranno (il governo giura che si tratta di 8 miliardi.
un ridimensionamento a fin
di bene ( da "Mattino
di Padova, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: quando la classe docente che
decideva aveva alle spalle una formazione ben più compatta e condivideva la
tesi che l'università dovesse rifuggire dalle labili specializzazioni, esili
sul piano dei metodi e di incerto futuro sul piano occupazionale. Tanto più il
mondo del lavoro diventa frammentato e mutevole, tanto più la formazione
universitaria deve attestarsi sui fondamentali:
liverpool dalla crisi al
rilancio lezione d'inglese per genova - aldo lampani
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: A Liverpool esiste un ente misto
pubblico-privato, la Merseyside Partnership, che si occupa - con poteri - dello
sviluppo economico e turistico del territorio. Questa authority ha lanciato nel
2008 un progetto per il potenziamento delle attuali strutture portuali e dei
relativi collegamenti stradali, ferroviari ed aerei.
interessi particolari? ci
sono ma si può contrastarli - alberto tesi
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: non è possibile contrastarlo finchè
non verrano modificate le regole elettorali e di governo, sottraendo in
particolare la scelta del rettore ai soli interessi rappresentati dai docenti.
L´analisi è interessante ma rischia di essere condotta a conclusioni troppo
rigide, per almeno due motivi. SEGUE A P
Attività a rischio per il
Comitato di valutazione ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: crediti e corpo docente degli
atenei e la futura Agenzia di valutazione rischierebbe di dover iniziare il
lavoro da capo. Al consiglio dei ministri post-elezioni dovrebbe approdare il
regolamento per la valutazione dei titoli dei ricercatori, indispensabile per
il nuovo reclutamento ma latitante ormai da sei mesi.
La felicità trovata nelle
rane ( da "Sole
24 Ore, Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: università qualche "
raccomandazione". L'Università di Roma Sapienza,dove Erspamer ha lavorato
dal 1938 al 1947, e dal 1967 fino alla morte, si appresta a ricordare la storia
e l'attualità delle sue ricerche. Il nome di Erspamer è noto soprattutto per
gli studi sulla serotonina, che per primo identificò come sostanza presente in
particolari cellule della mucosa gastrica (
Come si può scoprire la
vera vocazione dei ragazzi ( da "Corriere
della Sera" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima
Pagina data: 25/05/2009 - pag: 1 Pubblico&Privato di Francesco Alberoni
Come si può scoprire la vera vocazione dei ragazzi E siste una vocazione? E se
esiste è qualcosa che ci indica una professione specifica o è piuttosto una
propensione, un interesse, una attrazione verso un campo di attività?
Da Bologna a Torino, i Tar
salvano i prof dalla pensione ( da "Corriere
della Sera" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Corriere della Sera sezione:
Cronache data: 25/05/2009 - pag: 23 Università Accolti i ricorsi dei docenti
che dovrebbero lasciare a 70 anni. La Consulta deciderà sulla legittimità della
riforma Da Bologna a Torino, i Tar salvano i prof dalla pensione DAL NOSTRO
INVIATO BOLOGNA Baroni con l'elmetto. Aggrappati alla cattedra.
PREMIO FAMIGLIA-LAVORO,
PARTE SECONDA EDIZIONE ( da "marketpress.info"
del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: It e spedirla, entro il prossimo 16
ottobre. I progetti saranno valutati da un team di docenti, consulenti, esperti
del settore. Quelli selezionati verranno premiati nel corso di un evento che si
terrà a dicembre nel Palazzo della Regione. . <<BACK
Il design aiuta i malati
di Alzheimer ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che nel
Università, sforbiciata ai
corsi di laurea ( da "Corriere
delle Alpi" del 25-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cultura
Abstract: se l'università di Torino ha deciso
di far scendere dagli attuali
Formigoni, il cavaliere
bianco del biotech lombardo ( da "Corriere
Economia" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 13 Pubblico e distretti/1 Dopo
Nerviano, previsto l'intervento in Cell Therapeutics. Gradnik: «Non restino per
sempre» Formigoni, il cavaliere bianco del biotech lombardo I centri di ricerca
cercano finanziatori? Arriva la Regione. Con Fondazione Cariplo DI ALESSANDRA
PUATO I l Nerviano Medical Sciences che ha sfiorato la chiusura,
Corsi di laurea: 20% in
meno entro il 2010 ( da "Stampaweb,
La" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la razionalizzazione si è fatta
sentire con corsi già tagliati del 10%, docenti con più anzianità pensionati,
le 11 facoltà regionali in via di accorpamento in 5 scuole, i dipartimenti
dimezzati e i poli decentrati riorganizzati. - FRIULI: ha risposto all?appello
spazzando via 14 corsi a Trieste e programmandone tra il 10 e il 13% in meno a
Udine.
L'enigma DEGLI
ULTRAPICCOLI ( da "Manifesto,
Il" del 25-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: dal Cnr apprendiamo che nel 2007
nel mondo tra fondi pubblici e privati si sono spesi 13 miliardi di dollari per
ricerca e sviluppo delle nanotecnologie. Nel 2008 il mercato dei nanoprodotti
ha toccato i 310 miliardi di dollari. Nel mondo le imprese impegnate nel
settore sono circa 2mila, in Italia sono solo
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Catania Progettto GAIA Il progetto pilota GAIA, elaborato su iniziativa del
Dipartimento di Neuroscienze dellUniversità di Catania
in collaborazione con il CUS Catania, con il Corso di laurea specialistica in
Scienze e tecniche delle Attività motorie preventive e adattative e con la Struttura didattica
aggregata di Psicologia, è stato avviato in questi giorni presso le strutture
del CUS Catania, già punto di riferimento per atleti e studenti. La conferenza
stampa di presentazione si svolgerà oggi, alle ore 10,00 presso il Pala
Arcidiacono, Via S. Sofia 111. Il progetto GAIA si basa su un nuovo approccio
finalizzato al miglioramento della qualità di vita delle persone affette da
malattia di Alzheimer e dei familiari che le accudiscono. I pazienti con
demenza richiedono attenzione e assistenza continue, con notevole impegno e
consumo di energie da parte di chi li circonda. Per queste ragioni, il progetto
pilota GAIA prevede la presa in carico dei malati e lesercizio
motorio unito alla stimolazione cognitiva, grazie ai quali potranno potenziare le loro abilità
residue. E possibile usufruire di un servizio di trasporto domiciliare
messo a disposizione dal CUS allo scopo di venire incontro ai familiari dei
pazienti. GAIA impegna docenti, ricercatori e tirocinanti delle strutture che hanno aderito al
progetto. La formazione professionale dei diversi operatori sotto la guida di
personale altamente qualificato, gli aspetti scientifici perseguiti attraverso
lelaborazione di specifici protocolli e la valutazione di parametri obiettivi,
sono altri traguardi che il progetto si propone di raggiungere. >>
Parteciperanno alla conferenza stampa del progetto GAIA il Direttore del
Dipartimento di Neuroscienze Prof. Mario Zappia, il Presidente del CDLS in
Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattative Prof.
Vincenzo Perciavalle, il Presidente della SDA di Psicologia Prof. Santo Di
Nuovo, il Presidente del CUS Dott. Luca Di Mauro, il Responsabile dellAmbulatorio
di Neuropsicologia e Demenze presso lAzienda Ospadaliero-Universitaria
Policlinico “Gaspare Rodolico” Prof. Francesco Le Pira e la responsabile del
progetto Dott.ssa Tiziana Maci. BUR.IT 22.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Perugia Come valorizzare le Piccole e Medie Imprese. Seminario alla Facoltà di
Economia Nellambito della Prima Settimana Europea delle
PMI – che ha lintento di promuovere limprenditoria e di informare
gli imprenditori riguardo al sostegno a loro disposizione a livello europeo,
nazionale e locale – si terrà oggi, alle ore
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Camerino Siglato un accordo tra Unicam e il Comune di Montelupone per il
risparmio energetico E stata firmata nei giorni scorsi una
convenzione tra lUniversità di Camerino e il Comune di Montelupone per lavvio
di una politica di risparmio energetico e di utilizzo di energie derivanti da
fonti rinnovabili. Il protocollo dintesa, siglato nella sala consiliare del Comune alla
presenza del Rettore Unicam, Fulvio Esposito, del
vicesindaco Giuseppe Ripani e dei docenti Unicam Federica Ottone e Nicola
Pinto, prevede la redazione di un manuale di buone pratiche da distribuire ai
cittadini e alle imprese del centro storico di Montelupone, finalizzato ad
incentivare comportamenti virtuosi e ad indirizzare le opere di
ristrutturazione verso interventi che abbiano una dichiarata valenza
ambientale. LAteneo di Camerino, per lattuazione
dellaccordo, si avvale delle competenze dello spin off PEnSy
(Pro_Energy_Systems srl), una società di ricerca e sviluppo applicati,
destinata alle aziende e agli utenti privati per la consulenza nella
progettazione e
realizzazione di elementi architettonici compiuti o di parti di essi, che
offrano caratteristiche innovative per il risparmio energetico e per linserimento
di sistemi energetici solari (termico e/o fotovoltaico). In particolare PEnSy
ha portato avanti, attraverso
contatti con imprese che già operano per il Comune di Montelupone, un progetto
di scuola materna energeticamente autosufficiente, posta al servizio di unarea
di recente edificazione e per la quale essa costituirebbe un importante
servizio. >> “Devo
complimentarmi con il Comune di Montelupone – ha dichiarato il Rettore Esposito
– perché si sta muovendo da tempo nella giusta direzione. Ho trovato molto
entusiasmo ed una grande attenzione per le questioni legate alle energie
rinnovabili”. BUR.IT 22.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università "La
Sapienza" Castro Laurenziano: uno spazio verde e un centro polifunzionale
per lUniversità e per il quartiere Domani sarà presentato al pubblico
il Centro polifunzionale dellarea del Castro Laurenziano in via Scarpa,
recentemente
recuperato con un intervento curato e finanziato dalla Sapienza. Al suo
interno, sarà inaugurata la sala resa disponibile grazie a un accurato restauro
di un manufatto militare presente sullarea, che sarà dedicata
a Ranuccio Bianchi Bandinelli, docente della Sapienza e uno dei padri dellarcheologia
italiana. La cerimonia avrà inizio alle ore 11. Interverranno il rettore Luigi
Frati, il direttore amministrativo Carlo Musto DAmore, il presidente del
III Municipio Dario Marcucci. Nel corso della cerimonia sarà scoperta la targa
dedicata a Bianchi Bandinelli. Il Centro polifunzionale dellarea
del Castro Laurenziano comprende anche uno spazio esterno completamente
risistemato a verde e aperto al quartiere che sarà disponibile per le
iniziative sociali e
culturali del III Municipio. >> La sala Bianchi Bandinelli sarà
utilizzata per le attività didattiche e scientifiche della Sapienza, nonché per
convegni e seminari promossi dal Municipio, in base ad un accordo tra le due
istituzioni. BUR.IT 22.05.09
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
I disegni ritrovati
di Giovanni De Min raccolti in un volume Li ha scoperti la storica dell'arte
padovana Francesca Bottacin nella soffitta di una nobile famiglia veneta Un
inedito taccuino, perfettamente integro firmato Giovanni De
Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana Francesca Bottacin, docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in
stile neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il
ritratto di Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni
canto della Gerusalemme Liberata. Un volume di grande interesse
scientifico, riproposto in un'elegantissima edizione anastatica con un
innovativo saggio della sua scopritrice. Perché di una vera e propria scoperta
si tratta. Francesca Bottacin ce ne regala la storia: «Alla morte della
capostipite di una nobile famiglia veneta - che preferisce mantenere
l'anonimato - fui convocata dagli eredi alle prese con una serie di scatole e
bauli dimenticati in soffitta. In uno dei bauli trovai questo taccuino che mi
parve molto bello ma a cui non diedi importanza. Poi, proprio a Padova, un bel
giorno visitai la mostra dei Civici Musei «Da Giovanni De Min a Emilio Greco».
C'erano poche ma significative opere del De Min. Mi avvicinai attratta da quei
disegni e riconobbi lo stesso autore del taccuino. Tornai dalla famiglia,
chiesi ed ottenni il privilegio di studiarlo. Mi confrontai con esperti che ne
validarano l'autenticità e iniziai a scrivere il saggio che esce all'interno
della collana «Monografie di Palazzo Albani» dell'istituto di Storia dell'arte
dell'Università di Urbino, edito da Grafica Vadese». Giovanni De Min (Belluno,
1786 - Tarzo, Treviso, 1859) fu una personalità di primo piano nel contesto
della pittura veneta dell'Ottocento, frequentò la scuola di Antonio Canova. Fu
attivo a Milano, Roma, Venezia e a Padova dove intraprese alcuni dei più
importanti partiti decorativi neoclassici: intervenne al Pedrocchi, nei palazzi
Papafava, Treves de' Bonfili, Rusconi Sacerdoti, Revedin, Gaudio, Fasolo. Il
taccuino è un assoluto unicum nella sua produzione. Peccato che una simile
scoperta non sia stata valorizzata da una casa editrice padovana o veneta, si
rammarica Bottacin. La casa editrice di Urbino, invece, riconoscendone il
valore, ne ha realizzato un volume che ha il pregio di farci sentire
"complici" della scoperta. (Barbara Codogno)
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
VENERDI' 22 UN
CONVEGNO DELL'ACCADEMIA DI MEDICINA Lombroso a Torino, cento anni dopo la
teoria del delinquente MARCO BOBBIO Ricordare Cesare Lombroso a cento anni
dalla scomparsa. L'Accademia della medicina di Torino, in collaborazione con
l'Università e la Regione Piemonte, organizza infatti un convegno per
commemorare il celebre studioso: l'appuntamento è per venerdì 22 maggio, dalle
9 alle 17,30, al centro congressi di corso Stati Uniti 23. Padre
dell'Antropologia criminale, psichiatra, pioniere degli studi sulla
criminologia oltre che fondatore della polizia scientifica: Cesare Lombroso è
certamente una delle figure di scienziato italiano più conosciute e controverse
della seconda metà dell'Ottocento. La storia di Lombroso s'intreccia con quella
di Torino a partire dal 1876, quando vince il concorso di professore ordinario
di Medicina Legale e si trasferisce nel capoluogo piemontese. Per lo studioso
la disciplina è in realtà «La medicina legale delle Alienazioni mentali»: nel 1896
occupa infatti la cattedra di Psichiatria mentre nel 1905 - 4 anni prima della
sua scomparsa - viene creata appositamente per lui quella di Antropologia
criminale. Ad un secolo dalla morte, nell'anno della riapertura del museo
Lombroso a Torino, il convegno, ideato da Pierluigi Baima Bollone, vuole
ripercorrere tutti gli aspetti della ricerca lombrosiana e i suoi rapporti con
la città e con alcune figure di spicco. I lavori, dopo il saluto dell'assessore
regionale alla cultura Gianni Oliva, sono divisi in quattro sessioni,
introdotte ognuna da letture di testi lombrosiani, curate da Lorenzo Fontana.
Nella prima parte, presieduta da Nicola Ricciardino, presidente dell'Accademia
di medicina, intervengono Mario Umberto Dianzani, professore emerito di Patologia
generale, con una relazione dal titolo «Lombroso e Bizzozero alla facoltà
medica di Torino»; Paolo Albarello, de La Sapienza, parlerà di «Cesare Lombroso
e Salvatore Ottolenghi»; Giuseppe Armocida, docente di Storia
della medicina all'Università dell'Insubria, affronterà invece le «Presenze del
pensiero di Lombroso nelle dottrine mediche del 900». Nella sessione presieduta
da Giusppe Poli, ex presidente dell'Accademia di medicina, Alessandro Bargoni,
che insegna Storia della medicina a Torino, ricorderà «Cesare Lombroso e l'Accademia
di medicina di Torino»; Giacomo Giacobini, ordinario di Anatomia umana a
Torino, tratterà «La moderna museografia e le "raccolte" di
Lombroso»; Pierluigi Baima Bollone, professore di Medicina legale, chiuderà con
«Biografia e bibliografia lombrosiane». La terza sessione del convegno, sotto
la presidenza di Alberto Angeli, si apre con Pier Maria Furlan, preside della
seconda facoltà di Medicina e chirurgia, che discute di «Lombroso nella
psichiatria della sua epoca»; Roberto Mutani, ordinario di Neurologia,
esaminerà «Cesare Lombroso, sonni e sogni» mentre Filippo Bogetto, professore
di Psichiatria, relaziona su «Misurare il cervello: da Lombroso a oggi».
L'ultima sezione vede Sergio Vinciguerra, preside della facoltà di Giurisprudenza,
cimentarsi con «Lombroso e il dibattito tra scuola classica e scuola positiva
sull'identità del diritto penale». La sintesi del convegno e le conclusioni
sono invece affidate a Pierluigi Baima Bollone, ideatore dell'evento e autore
di «Cesare Lombroso e la scoperta dell'uomo delinquente», edito da Priuli e
Verlucca, in vendita con La Stampa al prezzo di 8,90 euro. Per info sul libro
800/011.959.
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
VENERDI' 22 Ictus
oggi CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-18
Convegno "Festeggiamo i 60 anni della Reumatologia dell'Aou San Giovanni
Battista - Molinette di Torino. Traguardi e progetti", organizzato dal
dottor Enrico Fusaro. Farmacista di reparto CENTRO CONGRESSI DEL LINGOTTO, VIA
NIZZA 280, ORE 9-18 Convegno nazionale "Il farmacista di reparto tra
aspettative e competenze, modelli e risultati", organizzato dalla Farmacia
ospedaliera dell'ospedale Molinette di Torino. I forti INGEGNERIA
DELL'AUTOVEICOLO, LINGOTTO, VIA NIZZA 230, ORE 9 Seminario internazionale
"La virtù dei Forti", incentrato sulle metodologie e le strategie da
adottare per la valorizzazione dei forti militari storici. Escatologia CENTRO
STUDI LUIGI PAREYSON, VIA PO 18, ORE 9,30 Convegno "Le cose ultime.
Momenti e forme dell'escatologia": il tema dell'escatologia verrà
affrontato così come emerge dalle esperienze religiose che sono alla base della
nostra cultura, l'ebraismo biblico e quello ellenistico, il cristianesimo
nascente e la cultura religiosa tardo-antica. Interverranno esperti come Paolo
De Benedetti, Paolo Sacchi, Claudio Gianotto e Aldo Magris. Info 011/6702747 o
www.pareyson.unito.it. Mediazione PIAZZA CARLINA, ORE 14,30-17,30 La Camera di
commercio di Torino propone il "Tram della mediazione": una vettura
del 1932, che attraverserà il centro storico e su cui gli interessati potranno
salire gratuitamente per ricevere informazioni sui servizi di mediazione. Il
tram e partirà ogni ora e mezza. Info conciliazione.consumatori@to.ca
( da "Trentino" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Morelli e gli
antichi echi delle Alpi Ricercatore, docente e anche
regista: oggi gli viene consegnato il premio Cumer Ha creato un archivio con
migliaia di documenti relativi al Trentino, ha fondato Destrani Taraf e Cantori
di Vermèil. Ora lavora a tre film di Sandra Matuella La prima edizione del
premio «Ezio Cumer» è stata assegnata all'etnomusicologo trentino Renato
Morelli. Istituito dall'associazione culturale Coro Città di Ala, in memoria
del maestro del coro Città di Ala scomparso lo scorso anno, il riconoscimento è
destinato a chi si è distinto nel mondo del canto popolare, nella ricerca
musicologica del patrimonio popolare trentino. La premiazione è attesa oggi,
alle 20.30, a palazzo Pizzini ad Ala. Per l'occasione, Morelli ha preparato un
programma speciale: con il Coro Città di Ala, ha selezionato alcuni brani
legati alle sue ricerche più significative. Ogni esecuzione sarà quindi il
pretesto per un suo intervento, di taglio multimediale (musica, film e
videografica). La cerimonia si concluderà con l'esibizione all'organo del
figlio del maestro Cumer. Musicista ed ex giornalista Rai, Morelli è l'autore
delle più importanti ricerche etnomusicologiche sulle minoranze
etnico-linguistiche del Trentino e non solo. E' anche il fondatore dei Destrani
Taraf, il gruppo che ripropone con rigore e creatività la musica della
tradizione orale di Alpi ed Europa dell'Est. «Ho conosciuto Enzo Cumer - dice
Morelli - e ne ho apprezzato le doti non comuni di umanità, musicalità,
curiosità e soprattutto la grande passione per i cori e il canto popolare.
Questo premio è per me un duplice onore. Per un vecchio malinteso, infatti,
l'etnomusicologia è stata vista talvolta come "nemica" dei cori.
Ricevere un riconoscimento da questo "mondo" ha dunque, per il mio
lavoro di ricerca, un significato particolare». Nelle sue "storiche"
ricerche etnomusicologiche, si è posto il problema della conservazione di
materiali rari, preziosi e fragili. «Ho iniziato le prime ricerche sulla musica
popolare trentina nel 1976, assieme a Roberto Leydi e Pietro Sassu. Ho
continuato quest'opera sistematica di documentazione e di registrazione
audio-video della cultura tradizionale, collaborando con Diego Carpitella e
Alan Lomax (entrambi molto "attenti" al film etnografico). Una
"corsa contro il tempo", durata più di 30 anni, mi ha permesso di
costituire un archivio etnomusicologico di rilievo. In particolare, per il
Trentino si tratta di circa 4000 documenti "originali", registrati
"sul campo", spesso legati a modalità rituali e sociali andate nel
frattempo perdute. Sono riuscito a pubblicare solo una parte di questi
documenti e alcuni dei volumi che ne sono nati hanno ottenuto riconoscimenti
(premio Itas e premio Nigra ndr). Molto rimane a tutt'oggi inedito. Per questo
ho proposto all'assessorato provinciale alla cultura la pubblicazione di una
collana di volumi con cd-dvd allegato. Un progetto inteso come una banca dati
sulla musica tradizionale trentina con informazioni circostanziate su
repertori, modalità esecutive e sulla danza tradizionale trentina. La collana è
destinata a gruppi musicali, cori, bande, gruppi folkloristici, scuole civiche
di musica e alle scuole. Il materiale potrebbe essere usato per armonizzazioni,
adattamenti, arrangiamenti, orchestrazioni, in un'ottica di studio e
documentazione, ma anche di trasmissione di questi "saperi". Regioni
come Lombardia e sud Tirolo dispongono già di collane simili. Questo ritardo
del Trentino, questo divario anche con regioni che non dispongono del nostro
statuto speciale di autonomia, appare sempre più anacronistico oltre che sempre
meno "giustificabile"». Oltre alla conservazione, esiste anche un
problema relativo alla "riproposta" di questi materiali legati al
passato. «Un problema centrale, emerso negli ormai innumerevoli episodi di
contaminazione in chiave di world music. Basti pensare ad esempio a quello che
è successo dopo che Frank Zappa ha "scoperto" i tenores di Bitti o
dopo che Peter Gabriel ha "scoperto" l'armeno Gasparian o il
pachistano Nusfrat Ali Khan. Per quanto riguarda il Trentino mi piace ricordare
Cjant Vilotis con Antonella Ruggiero. Una ricerca monumentale sul canto
popolare ladino, promossa a Vienna dal professor Gartner nel 1904 (riscoperta e
riportata alla luce dall'Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn"),
è stata interpretata e riproposta dalla celebre cantante e ne è nato un concerto
memorabile, già disponibile sia in cd e in dvd. La Ruggiero era affiancata per
l'occasione da alcuni gruppi delle Valli ladine, del Trentino e del Friuli,
come MarMar Cuisine, Loris Vescovo, Destrani Taraf». Dopo aver fondato i
Destrani Taraf, lei ha ideato il progetto I cantori di Vermèil. Come procede
questa riproposta di antiche modalità vocali alpine? «L'idea di fondo del
progetto è quella di recuperare alcuni esempi significativi di una polivocalità
(precedente la standardizzazione novecentesca sul modello Sat), un tempo
largamente diffusa nelle Alpi e oggi quasi scomparsa. Recuperare insomma lo
stile polivocale, quello tradizionale alpino di tipo arcaico, con voci
"urlate", su tessitura alta, a squarciagola e senza "segni di
dinamica". Recuperare anche alcuni elementi del repertorio che non vengono
mai eseguiti, come ad esempio il rosario cantato dei boscaioli del Primiero, le
litanie per la Grande Rogazione di Asiago, ecc. Servivano voci
"adeguate", come appunto quelle dei cantori di Vermèil. Il mese
scorso, a Roncegno, nel salone delle feste dell'hotel Raphael, abbiamo
finalmente registrato un cd-dvd che pubblicheremo fra poco». Oltre ad essere
etnomusicologo, lei è regista di film etnografici, e poi è docente in corsi master di varie università
italiane e del Conservatorio di Trento. Cosa sta girando quest'anno?
«Attualmente sto lavorando a tre film. Il primo riguarda il "Circo della
memoria" (mia moglie Alessandra ha scritto un volume sull'argomento, già
arrivato alla seconda ristampa; per i vent'anni di matrimonio mi ha
chiesto il film....). Il secondo è dedicato alla quintessenza del canto
tradizionale arcaico alpino, ovvero quello di Premana, in Val Sassina. Il terzo
lo girerò in Grecia, tra i monasteri del monte Athos, per ricostruire la figura
di Jakob Philipp Fallmerayer, nato nel
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
IL LORO RUOLO
NELL'INTEGRAZIONE Mito e storia delle donne d'Europa con la sociologa Nira
Yuval-Davis SILVIA NUGARA Tra mitologia e storia, le vicende dell'Europa sono
costellate di biografie femminili segnate dal viaggio intrapreso per scelta,
per forza o per bisogno. Mercoledì 27 nell'Aula Magna del Rettorato (via Verdi
8) il Cirsde (Centro Interdipartimentale di Ricerche e Studi delle Donne)
organizza l'appuntamento «Donne attraverso l'Europa». Si tratta della 3ª
edizione di un'iniziativa che accoglie una personalità internazionale per una
riflessione sul contributo delle donne nel processo di integrazione europea.
Ospite di quest'anno la sociologa Nira Yuval-Davis che alle 15 tiene la lezione
magistrale «Donne, migrazione e politiche contemporanee dell'appartenenza in
Europa» (è prevista la traduzione simultanea). Docente
all'Università di East London, Yuval-Davis lavora sulla relazione tra identità
di genere, religiosa ed etnica e nuove forme di cittadinanza. L'appuntamento è
preceduto - dalle ore 9 - da un seminario sulle migrazioni femminili nel
continente europeo e il loro ruolo nell'Europa dall'ultimo dopoguerra a oggi.
Intervengono: Silvia Salvatici, «Da profughe a cittadine? Percorsi del
resettlement nell'Europa del secondo dopoguerra»; Lesile Hernandez Nova,
«Emozioni, linguaggi e memorie collettive nella migrazione femminile dal Perù
in Italia» e Moira Luraschi, «Diaspora somala e trasformazione dei ruoli di
genere come forma di traduzione culturale». Info: 011/670.31.29.
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
I CORSI
DELL'UNIVERSITA' POPOLARE E DI MANAGER La cultura a ogni età Informatica e
inglese UNIVERSITA' POPOLARE DI TORINO Nella prima metà del secolo XIX un
gruppo di persone che avevano come scopo precipuo della loro vita la cultura,
si riunì in un'associazione denominata «Società di Cultura» con sede nella
vecchia Galleria Nazionale dell'antica Via Roma in Torino. I creatori di tale
Società consapevoli che la vita morale dell'individuo richiede particolari
cure, rivolsero la loro attenzione all'istruzione di chi per varie ed ovvie
ragioni non avevano potuto completare o approfondire gli studi. Purtroppo tale
Società si spense per mancanza di aiuti finanziari. Tuttavia alcune persone che
facevano parte della «Società di Cultura» anche se anagraficamente diverse, ma
unite spiritualmente ed intellettualmente, conscie che la cultura deve essere
messa, nella misura possibile, alla portata di tutti coloro che sono desiderosi
di sapere e di apprendere, ritennero necessario fondare «L'Università
Popolare». Appoggiò e favorì l'iniziativa il Rettore Magnifico dell'Università
di Torino il Prof. Angelo Mosso che mise a disposizione per i corsi annuali di
lezioni e conferenze ampi locali nell'edificio di via Po 17. Nacque così nel
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
PROPOSTA«REATO SIA
DI COMPETENZA DEL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PENALE» "Il terrorismo sia
considerato come crimine contro l'umanità" [FIRMA]LUCIANO BORGHESAN Parte
da Torino la proposta che il terrorismo sia considerato «crimine contro
l'umanità» di competenza del Tribunale Internazionale Penale. L'idea era stata
avanzata a Madrid dal Collettivo delle Vittime del Terrorismo dei Paesi Baschi
(Covite, presieduto da Cristina Cuesta), nella commemorazione dei morti per la
strage dell'11 marzo, e ieri - in occasione della Giornata della Memoria -
l'Associazione italiana vittime del terrorismo (Aiviter) l'ha rilanciata con le
delegazioni provenienti da Gran Bretagna, Irlanda del Nord, Olanda, Francia,
Portogallo e Spagna. In questi mesi magistrati e giuristi hanno approfondito la
materia, per l'Italia sono stati impegnati il procuratore capo di Asti Maurizio
Laudi (che negli Anni Settanta condusse le indagini su Br e Prima Linea) e il docente all'Università di Torino, Edoardo Greppi. «Il terrorismo
colpisce vittime, familiari e tutta la comunità - hanno spiegato -, può essere
equiparato a un crimine di guerra (crimina iuris gentium)», e come tale di
competenza del Tribunale Internazionale Penale, istituito dalle Nazioni Unite,
con sede all'Aia. Quest'anno sono iniziati i lavori di revisione dello
statuto in vigore da luglio 2002 (hanno aderito 108 Paesi), e le associazioni
delle vittime chiedono che l'atto terroristico sia inserito come crimine imprescrittibile.
«Quando c'è un attentato tutte le istituzioni si preoccupano di intervenire, ma
dopo?», ha detto Sergey Batsanov, Senior Advisor Unicri, indicando che la
stessa Unicri, organizzazione Onu, studi interventi in favore di vittime e
comunità colpite, anche per fatti non di sangue, come ha spiegato ieri la
professoressa Letizia Bossi dell'Università di Siena relazionando sul «disturbo
post traumatico da stress». Laudi ha aggiunto che la proposta in Italia servirà
anche a «contrastare l'insopportabile bulimia della storia oggi raccontata dai
terroristi, da film e trasmissioni tv che trasformano assassini in eroi, famosi
solo per i loro omicidi». Al proposito, il vicepresidente dell'Associazione
Vittime, Roberto Della Rocca, gambizzato dalle Br a Genova, ha espresso la sua
contrarietà a processi di pacificazione senza aver prima verità e giustizia. A
Palazzo Civico alla cerimonia in ricordo di Maurizio Puddu, fondatore
dell'Aiviter, ora presieduta da Dante Notaristefano, hanno partecipato anche figli
di vittime degli anni di piombo, tra cui Mario Calabresi e Sabina Rossa.
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
FACOLTA'.PER I TAGLI
AL BILANCIO Manager-docenti in cattedra gratis all'università
[FIRMA]BARBARA COTTAVOZ NOVARA Sono novaresi le due facoltà che crescono di
più: Economia e Farmacia. Medicina è bloccata dal numero chiuso ma lo scorso
anno per ogni posto da futuro dottore le aspiranti matricole erano 10. Novara
si conferma la città con più studenti dell'«Avogadro» e con i corsi più
richiesti e ambiti: 4811 iscritti, 19 lauree triennali, 5 magistrali e tre a
ciclo unico. Tra le novità: Economia chiude la sede di Stresa, le modifiche ai
corsi di Biotecnologie e i manager in cattedra gratis. L'anno scorso Farmacia
ha aumentato del 40 per cento i suoi iscritti con ben 275 matricole. Un
risultato da record che, però, paradossalmente sembra non piacere alla legge:
«La norma sui requisiti minimi impone un certo numero di docenti
- dice il preside Aldo Martelli -. Però non è possibile assumere docenti perchè
i concorsi sono bloccati e il turn over è limitato soltanto al 50 per cento
delle cessazioni che nella nostra università, molto
giovane, sono poche». Martelli aveva adombrato la possibilità di istituire il
numero chiuso: «Ma rischia di essere un deterrente troppo forte e ci spiace
mandare via ragazzi che vogliono studiare qui. Quest'anno abbiamo creato
i doppi turni per le lezioni delle matricole». Da Farmacia parte anche un
esperimento per garantire un migliore orientamento dei ragazzi delle superiori.
La facoltà organizza open-day riservati alle scolaresche a luglio e settembre
in modo da coinvolgere i più giovani nella vita universitaria. Il
Provveditorato si incaricherà di inviare una circolare in tutte le superiori
della provincia. Doppi turni nelle lezioni anche per i docenti di Economia, la
facoltà presieduta da Giovanni Frattini. E' in costante crescita: +15 per
cento. L'anno prossimo, però, deve «tagliare» la sede distaccata di Stresa: «Il
ministero non ha più autorizzato le immatricolazioni - ha spiegato il rettore
Paolo Garbarino -. Si concludono solo i corsi del 2° e 3° anno». Ed è tutta novarese
la riforma dei corsi interfacoltà di Biotecnologie. Il corso triennale sarà
proposto in condivisione tra Medicina e Scienze MFN mentre quello specialistico
si sdoppia in Biotecnologie mediche (ora proposto solo da Medicina) e
Biotecnologie farmaceutiche con aspetti economico-gestionali, nuova laurea nata
da Farmacia ed Economia. Anche a Novara saliranno in cattedra docenti
«volontari»: i «tagli» al bilancio hanno costretto a rinunciare ai docenti a
contratto. «Dovendo purtroppo scegliere, abbiamo preferito privilegiare i
servizi agli studenti - commenta il rettore -. Di solito questi insegnanti
svolgono una loro attività come primo lavoro e insegnano nelle materie più
legate alla professione. Ad esempio i manager per Economia. Alcuni "fedeli",
comunque, ci hanno assicurato che continuano per spirito di servizio o per loro
interesse. Noi garantiamo soltanto un rimborso spese per gli spostamenti».
( da "Mattino di Padova, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 47 - Cultura
e Spettacoli I disegni ritrovati di Giovanni De Min raccolti in un volume Li ha
scoperti la storica dell'arte padovana Francesca Bottacin nella soffitta di una
nobile famiglia veneta Un inedito taccuino, perfettamente
integro firmato Giovanni De Min è stato ritrovato dalla studiosa padovana
Francesca Bottacin, docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino. Un gioiello in
stile neoclassico, custodito in collezione privata: nel frontespizio il
ritratto di Torquato Tasso e 51 disegni a inchiostro bruno, più d'uno per ogni
canto della Gerusalemme Liberata. Un volume di grande interesse
scientifico, riproposto in un'elegantissima edizione anastatica con un
innovativo saggio della sua scopritrice. Perché di una vera e propria scoperta
si tratta. Francesca Bottacin ce ne regala la storia: «Alla morte della
capostipite di una nobile famiglia veneta - che preferisce mantenere l'anonimato
- fui convocata dagli eredi alle prese con una serie di scatole e bauli
dimenticati in soffitta. In uno dei bauli trovai questo taccuino che mi parve
molto bello ma a cui non diedi importanza. Poi, proprio a Padova, un bel giorno
visitai la mostra dei Civici Musei «Da Giovanni De Min a Emilio Greco». C'erano
poche ma significative opere del De Min. Mi avvicinai attratta da quei disegni
e riconobbi lo stesso autore del taccuino. Tornai dalla famiglia, chiesi ed
ottenni il privilegio di studiarlo. Mi confrontai con esperti che ne validarano
l'autenticità e iniziai a scrivere il saggio che esce all'interno della collana
«Monografie di Palazzo Albani» dell'istituto di Storia dell'arte
dell'Università di Urbino, edito da Grafica Vadese». Giovanni De Min (Belluno,
1786 - Tarzo, Treviso, 1859) fu una personalità di primo piano nel contesto
della pittura veneta dell'Ottocento, frequentò la scuola di Antonio Canova. Fu
attivo a Milano, Roma, Venezia e a Padova dove intraprese alcuni dei più
importanti partiti decorativi neoclassici: intervenne al Pedrocchi, nei palazzi
Papafava, Treves de' Bonfili, Rusconi Sacerdoti, Revedin, Gaudio, Fasolo. Il
taccuino è un assoluto unicum nella sua produzione. Peccato che una simile
scoperta non sia stata valorizzata da una casa editrice padovana o veneta, si
rammarica Bottacin. La casa editrice di Urbino, invece, riconoscendone il
valore, ne ha realizzato un volume che ha il pregio di farci sentire
"complici" della scoperta. (Barbara Codogno)
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VII - Palermo
La testimonianza Chiude il centro dei bambini down La Regione non finanzia i
100 mila euro per assistere 500 famiglie "Ora chi si occupa di mia
figlia?" I genitori: "Tolgono i fondi all´unica struttura pubblica che funziona Saremo costretti a emigrare a Roma o a
Genova" SONIA PAPUZZA Traslocazione cromosomica. Che cos´è, lo spiega
Rosandra Troìa, madre di una bimba di 3 anni affetta da questa sindrome. è una
malattia che porta i cromosomi del codice genetico a spezzarsi e a invertirsi fra
loro. Se la diagnosi è precoce, le cure assidue e i bambini seguiti, i danni si
recuperano. La figlia di Rosandra ancora non parla e ha problemi motori, per
questo ogni giorno segue diverse terapie di logopedia e pedagogia. «Grazie agli
operatori del Centro - dice Rosandra - abbiamo scoperto subito la malattia di
mia figlia. Se non fosse stato per loro non avrei potuto fare degli esami
complicati a Genova. Adesso alterno il pubblico al privato:
almeno una volta al mese vado all´Imi per fare vedere ai medici i progressi
della bambina. Il centro già adesso funziona a metà con i pochi soldi che ha,
se lo chiuderanno io dove porterò mia figlia per la logopedia? Mi sono
informata all´Ausl: c´è una lista d´attesa di tre anni. Ma fra tre anni
mia figlia andrà alle elementari e deve arrivarci superando tutte le difficoltà
che già ha». so.pa. Cinquecento bambini down a casa, senza più un posto dove
essere seguiti e aiutati a diventare indipendenti perché la Regione non vuole
sborsare centomila euro. Per il mancato rinnovo dei finanziamenti regionali
rischia di chiudere fra pochi giorni il Centro di riferimento regionale
dell´Imi per patologie di alta specializzazione, dove ci si occupa della
diagnosi e della cura della sindrome di down e delle altre patologie cromosomiche
e genetiche. Per questo motivo, ieri, gli operatori sanitari del centro hanno
scritto al presidente della Regione, all´assessore alla Sanità, al rettore e al
Policlinico per comunicare «la sospensione di ogni attività dal giorno 1
giugno, in assenza di rassicurazioni certe e ufficiali da parte degli organi
competenti, in vista della nuova scadenza dei contratti che avverrà il 31
maggio prossimo». Il centro, attivo da anni ma finanziato per la prima volta
nel 2001 con duecentomila euro, ha funzionato fino al 2007 cinque giorni la
settimana, ma con i finanziamenti della tabella H. Quando la somma stanziata si
è ridotta a 108 mila euro il Centro ha dovuto ridurre le prestazioni degli
operatori sanitari a quattro mattine a settimana e le liste d´attesa si sono
allungate fino a tre mesi. Nella finanziaria 2009 il fondo destinato al centro
dell´Imi si è ancora ridotto: 100 mila euro che probabilmente non arriveranno
mai. Dopo otto anni di attività, quindi i medici (con contratto a progetto) e
le famiglie dei bambini in cura presso il centro si ritroveranno orfani
dell´unica struttura in Sicilia che fosse all´altezza del Cepim di Genova o del
centro romano di Giorgio Albertini. E mentre il bilancio regionale prevedeva
fondi per gli amatori del rugby, per le unioni dei giuristi cattolici e per le
bande del paese, i genitori dei bambini down si trovano a dovere affrontare la
paura di trovarsi di nuovo soli. «Gabriele - racconta Raffaele Zarbo, un
genitore - ha 14 anni e da quando è nato è seguito dall´Imi. Immagini cosa
significa per dei genitori rischiare di perdere un grande team che segue tuo
figlio dal punto di vista medico, pedagogico e tutto il resto. Prima venivamo
qui due volte a settimana perché Gabriele faceva logopedia, riabilitazione
motoria, gruppi misti di sostegno psicologico. Adesso va al Convitto nazionale
e va bene, ma abbiamo superato tanti problemi grazie agli operatori del Centro.
I politici parlano di sprechi e di tagli, ma com´è possibile che se la prendano
con una struttura che funziona? Io direi all´assessore di venire a conoscere
mio figlio». Anche Alberto, 17 anni, viene seguito fin dalla nascita dall´Imi:
«Per noi e per tutte le famiglie che vengono anche dalle altre province - dice
la mamma, Antonina Gandolofo, componente del consiglio dell´Associazione
famiglie persone down - è un punto di riferimento. Non ce lo possono togliere,
vorrebbe dire ricominciare i viaggi della speranza verso Genova o Roma, perché
i ragazzi vanno seguiti. Chi ha i soldi lo farà, ma chi non può? Questo è il Sud,
nel senso peggiore». Concetta Agria, mamma di un bimbo di 5 anni con disturbi
cognitivo-comportamentali, è preoccupata dall´eventualità della chiusura: «Se
chiude il centro - dice - tutte le valutazioni che facciamo lì dovremo farle
dai privati e lì hanno costi elevatissimi. è una situazione veramente assurda
che i fondi che servono per i nostri figli vengano impiegati per cose stupide.
Se chiudono il centro, noi saremo costretti a sospendere le cure a Gabriele».
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Bologna
Braga Cantelli Forti Rettorato, Segrè tiene tutti in sospeso "Deciderò
nelle prossime 36 ore" Se si ritira per me cambia molto, ho bisogno di
voti mobili per andare al ballottaggio Io sono la discontinuità, ho pagato la
mia indipendenza anche se rispetto Opus Dei e massoneria ILARIA VENTURI Andrea
SEGRE´ prende tempo: 36 ore per decidere se lasciare o continuare la corsa al
rettorato. Dal tavolo di confronto dei candidati, ieri in un´affollata aula
magna di via Belmeloro, chi si aspettava già il suo addio, dopo che il secondo
turno l´ha riconfermato al quarto posto nella competizione, è rimasto deluso.
«Deciderò sabato, sentirò prima i miei elettori, in modo trasparente», annuncia
il preside di Agraria alla fine del dibattito che ha visto i candidati rimasti
in gara ribadire appelli e posizioni. La situazione in Ateneo rimane bloccata.
Dal confronto pubblico non escono alleanze alla luce del sole, né si sfila
Segrè, almeno per ora. Dario Braga esce scuotendo la testa: «Tavolo inutile,
come immaginavo, ecco perché è saltato la scorsa settimana. Si è dimostrato che
il gioco non c´era». Più Segrè tiene «bloccati» i suoi 414 voti prima del voto
di lunedì più viene danneggiato il docente di chimica,
l´outsider, il candidato al terzo posto. «Se non c´è un elettorato mobile - è
l´analisi di Braga, deciso ad andare avanti - lunedì la situazione rimane
cristallizzata. Se Segrè si ritira per me cambia molto. Ho bisogno di voti
mobili per andare al ballottaggio perché la mia distanza dal secondo, cioè
Giorgio Cantelli Forti, è di soli 60 voti». Il dibattito promosso dallo stesso
Segrè ha attirato più docenti che nei tanti incontri in campagna elettorale
prima del voto. Circa trecento, supporter dei vari candidati, ma anche qualche
indeciso, elettore «libero» da convincere, cani sciolti come i tredici ricercatori
e docenti associati - stanchi di vedere i giovani migliori rimanere fuori
dall´accademia - che ai candidati hanno chiesto impegni su reclutamento e
meritocrazia. A moderare il dibattito è l´anestesista Gerardo Martinelli.
Siedono tra i banchi i candidati che si sono ritirati Roberto Grandi e Giuseppe
Sassatelli, mentre Giancarlo Barbiroli, con i suoi sette voti, non rinuncia,
nemmeno ai suoi dieci minuti di discorso: «Ride bene chi ride ultimo». Applausi
e risate. Segrè è il protagonista, dà il via con i punti del suo programma,
dalla Romagna al bilancio sociale allo sviluppo sostenibile, chiude con il
sogno: «Un´università che catalizza energie positive, mossa dallo sdegno per le cose
che non vanno e il coraggio di poterle cambiare». Il docente ribadisce la
sua linea di discontinuità: «E´ finalmente emersa la mia autonomia da tutto e
da tutti». L´appello di Ivano Dionigi è «a guardare avanti»: «Questa è una
nuova stagione che ha bisogno di tutti». Braga invita a valutare i
candidati «per quello che sono, per la loro storia e il loro progetto: il mio è
quello di una università indipendente, orgogliosa,
nuova». Cantelli attacca: «Io sono la discontinuità». E denuncia: «Dicono che
avrei minacciato a Ingegneria dei ricercatori che non mi hanno votato, questa è
bassa e squallida competizione. Un ricercatore ha scritto di non votarmi perché
dietro c´è la massoneria. Io sono laico, ho pagato per la mia indipendenza,
anche se rispetto la massoneria, l´Opus Dei, i partiti politici, rispetto
tutti».
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
domande a Tendenze
Davide «Atomo» Tinelli artista «Non ci resta che sperare in uno spray
indelebile» La ricerca Lo studio è stato effettuato nei laboratori del centro
per le nanotecnologie dell'Università di Torino Il meccanismo Un composto
attivato dalla luce solare e da quella artificiale decompone gli agenti
inquinanti Il cemento simpatico che cancella i "writers" Scoperto il
materiale in grado di eliminare vernici e smog ANDREA ROSSI TORINO 3 Davide
«Atomo» Tinelli, uno dei writer più noti di Milano, le piace la notizia del
cemento che si autopulisce? «Sì perché almeno smetteranno di dare la caccia ai
ragazzini che fanno le tag, le firme con lo spray sui muri. E non si sentiranno
più le grida manzoniane contro noi writer». Così non si perderanno anche i
lavori più importanti dei writer? «Se devi fare un'opera scegli un bel muro di
periferia. E' una notizia molto positiva, anche se...». Se? «Voglio lanciare
una sfida ai bravi ricercatori: inventino uno spray che non si può cancellare».
\ Provate a immaginare la scena: un writer «attacca» una parete esposta al
sole, scuote la bomboletta e lascia la sua firma. Sul muro però non si vede
niente. Come se la bomboletta non funzionasse. O lo spray fosse trasparente. E
invece no: è il muro che distrugge lo spray, che scompone e demolisce polveri
sottili, smog, residui dei gas di scarico. Il cemento potrebbe diventare il
peggior incubo dei graffitari. E risolvere un bel po' di problemi anche ai
bilanci degli enti pubblici, sgravati dal peso di massicce operazioni di
pulizia ai monumenti. Al Nis, il centro per le nanotecnologie dell'Università
di Torino, ci stanno lavorando, seguendo un progetto per conto di uno dei colossi
del cemento italiano. Hanno anche avviato una sperimentazione con il Comune di
Torino. E ci sono quasi: «Tecnologia e materiali funzionano», spiega Gabriele
Ricchiardi, chimico e segretario dell'istituto. «C'è solo da migliorare
l'efficienza, ancora troppo bassa». Il «cemento simpatico» («fotocatalitico»,
per la scienza) esiste e funziona; bisogna solo perfezionare l'efficacia. Poi
tanti writer rischieranno di trovarsi disoccupati. E altrettanti amministratori
di condominio e inquilini saranno sollevati all'idea di non doversi più svenare
per tinteggiare le facciate dei palazzi. E pensare che è tutto merito del sole.
Il meccanismo è semplice e funziona grazie all'ossido di titanio, un composto
fotoattivo che, assorbendo la luce (anche quella artificiale), e
risucchiandola, decompone gli agenti inquinanti. «Le radiazioni del sole
scatenato l'azione dell'additivo, che attiva l'ossigeno presente nell'aria, lo
trasforma e lo aiuta a pulire, scomporre ed eliminare gli
agenti inquinanti, rendendoli innocui», racconta Salvatore Coluccia, docente di Chimica e coordinatore del gruppo di ricerche sulle
nanotecnologie. Le sperimentazioni dimostrano che abbatte anche sostanze
organiche vegetali, solventi, di quelli utilizzati nelle officine, e vernici.
Basta stenderlo su una parete. «Può essere annegato nel cemento, per le
nuove costruzioni», spiega Coluccia. «Ma funziona anche sugli edifici vecchi:
basta mescolarlo a una sorta di vernice incolore e spalmarla su muri e
facciate, rendendoli, da quel momento, immuni». E c'è addirittura chi pensa di
rimpiazzare l'asfalto - che si deteriora, si sporca, non riesce ad assorbire i
detriti - con il calcestruzzo «simpatico». «Il cemento fotoattivo - dice
Coluccia - può decomporre i residui lasciati dai pneumatici e persino le gomme
da masticare che s'appiccicano». Una mezza rivoluzione. Il costo? «Al momento
viene commercializzato a un prezzo dieci volte superiore al calcestruzzo. Ma si
potrebbe arrivare a renderlo disponibile a un costo di poco superiore al
normale cemento», spiega Ricchiardi. Quando si potrà applicare su vasta scala?
Difficile prevedere, ma test ed esperimenti procedono spediti. E i giganti
dell'edilizia sono pronti a investire. Del resto, materiali e meccanismi sono
naturali, riproducono «lo stesso processo con cui l'aria si autopulisce
lentamente grazie all'ossigeno che contiene», spiega Coluccia. «Elimina le
scorie per purificarsi. Il problema, nelle nostre città, è che le impurità sono
talmente tante e massicce che da sola l'aria non fa in tempo a depurarsi. Anzi,
accumula scorie». Con l'ossido di titanio è un'altra storia: «Le radiazioni
solari sono una sorta di moltiplicatore della rapidità del procedimento. Noi
acceleriamo un processo naturale».
( da "Unita, L'" del
22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Professoressa a
Kingston Ilaria Favretto è professoressa di Storia Europea Contemporanea all'università di Kingston, vicino Londra. Ha
studiato a Milano, Londra ed Oxford. Il suo ultimo libro sulla cultura e
ideologia della social democrazia nel dopoguerra è stato pubblicato nel 2007
dalla Manchester University Press. ILARIA FAVRETTO DOCENTE STORIA EUROPEA
CONTEMPORANEA Chi è
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-05-22 - pag: 37 autore: Pubblico & privato. Dati di Fondazione Farmafactoring Aumenta
la spesa per la salute Sara Todaro ROMA Cresce la spesa sanitaria sostenuta di
tasca propria dai cittadini: tra il 2005 e il 2007 è aumentata complessivamente
del 15%, ma nelle Regioni con i Piani di rientro in itinere a subire il
contraccolpo sono soprattutto le famiglie meno abbienti. La denuncia
arriva dal Rapporto della Fondazione Farmafactoring, realizzato con il
contributo di tre istituti di ricerca – Censis, Cergas- Bocconi e Cer-Nib
–presentato ieri a Roma. I dati sui sacrifici imposti ai cittadini sono emersi
dallo studio presentato da Vincenzo Atella, coordinatore del CerNib
dell'Università di Roma Tor Vergata. «L'incidenza dei costi sanitari sui
bilanci delle famiglie è passata dal 3,5% del 2001 al 4,8% del 2007», ha detto.
E la voce con i rincari maggioriè rappresentata dai farmaci: la spesa out of
pocket è cresciuta del 74% rispetto al 2001. Ma i dolori del pianeta sanità non
finiscono qui: sotto la lente anche il nodo pubblico-privato e l'inquietudine
dei manager del settore, che si scoprono strangolati dalla politica. Ad
analizzare il disagio di questi ultimi è stato il Censis, in una indagine
condotta in collaborazione con la Fiaso tra 51 direttori generali di Asl e
aziende ospedaliere. «Oltre il 63% ritiene di avere una sovranità limitata a
causa della politica», ha spiegato il vicedirettore Carla Collicelli. Valori
che salgono alla quasi totalità nel Sud, mentre scendono al 51,5% nel Nord e al
44% al Centro. Degne di riflessione anche le proposte avanzate dai Dg per
migliorare l'offerta sanitaria: il 66% vorrebbe le "pagelle" per le
strutture, ovvero un confronto trasparente sulle performance dei diversi
provider; l'81% è favorevole alla valorizzazione del privato, meno del 20% vuole
un'offerta solo pubblica. E proprio il nodo
pubblicoprivato è al centro dello studio presentato dal presidente del
Cergas-Bocconi, Elio Borgonovi, che ha analizzato i casi del Lazio e della
Sicilia, entrambe fortemente indebitate e con una presenza consistente di enti
privati. «I entrambi i casi - ha detto- la rete appare debolmente governata e
servono interventi di razionalizzazione e riorganizzazione». è d'accordo il
presidente del Censis, Giuseppe De Rita: «La dimensione della sanità privata va regolata – ha detto – altrimenti il pubblico
rischia di essere confinato a qualche infrastruttura o di implodere e
disarticolarsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-22 - pag: 6 autore: Tremonti: la previdenza
solo al momento giusto Dino Pesole ROMA Superata l'emergenza, si aprirà il
dossier delle riforme, a partire dalle pensioni. Al numero uno della Cisl,
Raffaele Bonanni, che due giorni fa ha chiesto al Governo di uscire dalla
logica dei due tempi (le riforme strutturali vanno fatte ora), il ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti, replica ricordando che «vi è un tempo per
gestire la crisi e uno per le riforme». Quando sarà il tempo «le faremo con le
persone giuste, discutendo con voi». Replica indiretta anche alla richiesta
esplicita sul fronte delle riforme avanzata ieri mattina all'Assemblea annuale
diConfindustria dal presidente Emma Marcegaglia. Tremonti si dice convinto che
le riforme strutturali si debbano fare, ma sitratta di un'operazione lunga e
complessa, «occorre un patto tra generazioni, occorre dire ai giovani a che età
andranno in pensione. Faremo le riforme nel tempo e nel modo giusto». Rivolto
ai delegati del congresso, Tremonti parla senza mezzi termini dei rischi corsi
dall'intero sistema economico mondiale nel settembre- ottobre dello scorso
anno, quando si è sfiorata la catastrofe. «Abbiamo visto molto da vicino il
rischio di un'apocalisse finanziaria con il fallimento delle industrie, delle
banche, la caduta del commercio, l'impatto sulla vita e sul lavoro, che avrebbe
avuto gli effetti di una guerra senza che fosse stata combattuta». La
profondità e l'ampiezza dellacrisi economica globale non consentono di
stabilire se l'emergenza sia o meno passata, anche se il peggio sembra essere
alle nostre spalle. «Mai si è manifestata una crisi così profonda». Ma non è la
fine del mondo «ma la fine di un mondo». Alla fine del tunnel quel che si
prospetta non è «il pubblico sul privato, o il privato sul
pubblico, ma pubblico e privato insieme fusi nell'idea equilibrata
dell'economia sociale di mercato». Poi un bilanciodell'azione anticrisi messa
in campo finora. Si è tentato di mantenere in vita i servizi fondamentali del
welfare, «che sono come l'aria, ti accorgi che sono fondamentali quando mancano
e noi abbiamo cercato di non far mancare l'aria». Al momento ilpotenziamento
delle risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori sociali, attraverso il
ricorso al fondo sociale europeo per le aree sottoutilizzate, dovrebbe essere
sufficiente. Qualora la dote finanziaria dovesse risultare non adeguata, si
comincerà a ragionare su come accrescerla e soprattutto su quali risorse
aggiuntive si possa far conto nelle pieghe del bilancio. «Se non basta non
lasceremo indietro nessuno », assicura Tremonti. Il ministro dell'Economia
rivendica inoltre al Governo il merito di aver posto in sicurezza i conti
pubblici con la manovra triennale da oltre 30 miliardi dell'estate 2008. «Il
nostro dovere lo abbiamo fatto, ora tocca alle banche». In sostanza, dal palco
della Cisl, Tremonti rinnova agli istituti di credito lo stesso invito rivolto
tre giorni fa nel corso del «credit day»: occorre che i tassi di interesse si
allineino rapidamente a quelli europei, e le banche dovranno utilizzare lo
strumento dei cosiddetti «Tremonti bond». Per quel che riguarda le stime
sull'andamento del Pil, il ministro dell'Economia ribadisce che nell'attuale
contesto si tratta di un esercizio complesso, considerato l'elevato margine di
aleatorietà che la situazione mondiale complessiva presenza. Niente altro che
"congetture", osserva. © RIPRODUZIONE RISERVATA AMMORTIZZATORI Il
governo ha stanziato i nuovi fondi, ma se non bastassero ne troveremo altri:
non lasceremo indietro nessuno Le vie del rilancio. Il ministro Tremonti (al
centro) all'assemblea di Confindustria con il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri
(a sinistra) e il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi INFOPHOTO
( da "Corriere della Sera"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Terza Pagina data: 22/05/2009 - pag: 49 Appuntamenti Salman Rushdie a
Venezia. «L'Islam non è un monolite, come non lo è l'Occidente» «Lo scontro di
civiltà non esiste» DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA «Il vecchio non muore, il nuovo
non nasce», diceva Salman Rushdie nel 1999. Definendo quell'epoca in bilico,
l'«interregno». Dieci anni dopo in mezzo, l'11 settembre, le guerre in
Afghanistan, in Iraq, l'Iran integralista, Oriente e Occidente che si misurano
in forze lo scrittore dei Versi satanici, citando Gramsci («il vecchio si
rifiuta di morire»), sostiene ancora che l'interregno non è finito. «Ci vorrà
tempo per uscirne dice . Gran parte dei musulmani non sono ancora entrati
nell'era moderna, il cui avvento viene ostacolato da coloro che guidano la
rivolta contro la storia. Ma lo scontro tra civiltà non esiste». «I conflitti
afferma, con sicurezza sono dentro le civiltà». Sorprendente, ironico e
«battutista» quel che basta per strappare l'applauso, Rushdie tiene la scena al
Teatro Malibran di Venezia, dove, ieri, ha parlato del suo ultimo romanzo (ma
non solo di questo), L'incantatrice di Firenze (Mondadori). Del resto,
l'incontro pubblico avviene nell'ambito della rassegna «Incroci di civiltà»,
organizzata dal Comune di Venezia e dall'Università Ca' Foscari. «E quale luogo
migliore di questo nota lo scrittore è adatto al tema del dibattito? La
contaminazione Occidente/Oriente è un punto di forza della storia di Venezia».
«Io stesso aggiunge sono nato a Bombay, città britannica costruita sul suolo
indiano. Già. Prima che arrivassero gli inglesi, era un villaggio di pescatori.
Il mondo in cui sono cresciuto è l'Est mescolato all'Ovest». Quindi, approfitta
di un aneddoto raccontato da Marino Sinibaldi, che conduce la serata al
Malibran con Shaul Bassi, docente universitario, per rafforzare il concetto di contaminazione. È
la pronuncia del suo cognome (Rashdie o Rushdie? Pare che lui avesse indicato
entrambe le dizioni, rispettivamente a due diversi interlocutori) a suggerirgli
una considerazione: anche i nomi storpiati sono la conseguenza
dell'attraversamento di due culture. Una volta per tutte, Rushdie si
chiama fuori da certe teorie, contestando chi ha tentato («in malafede») di
associarlo a Samuel Huntington. «Alla gente, lo so, non piace la complessità
del mondo spiega . Preferisce le formule semplici. Una di queste è, appunto, lo
scontro di civiltà». «Invece incalza l'Occidente è molte cose, non una sola. Al
proprio interno, le idee nei confronti dell'Islam sono varie. D'altra parte,
neppure i musulmani sono monolitici. Non c'è un universo Islam che si scontra
con l'Occidente. Esiste piuttosto l'Islam radicale che si pone come un nemico
militare contro l'Occidente». Rushdie osserva ancora come questi elementi di
attualità percorrano anche L'incantatrice di Firenze, ambientato nel XVI
secolo, soffermandosi su un artifizio storico/ letterario che si è divertito ad
inventare: «A quell'epoca, è noto, uomini avventurosi come Marco Polo erano
approdati nelle terre d'Oriente. Il contrario non avvenne; comunque, non è dimostrato.
Nel mio romanzo, invece, c'è una viaggiatrice, un''aliena', che si muove in
senso inverso, ed approda a Firenze». Progetti futuri? Racconta che sta
lavorando a due sceneggiature per «tradurre» in film i romanzi I figli della
mezzanotte e Harun e il Mar delle storie. La rassegna «Incroci di civiltà»
continua oggi con altri autori: Zhang Jie, Gish Jen, Etgar Keret, Javier
Marías, Ioanna Karistiani. Salman Rushdie a passeggio con un'amica a Venezia
(Ansa) Marisa Fumagalli
( da "marketpress.info"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Venerdì 22 Maggio
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Provincia di Nuoro
Pagina 5019 nuoro Indirizzi al commissario Accordo obbligato tra Zidda e Deriu:
«Università in salvo» Nuoro. Indirizzi al commissario --> Ci voleva
l'assemblea del Consorzio per la promozione degli studi universitari per
costringere il sindaco Mario Zidda e il presidente della Provincia Roberto
Deriu a parlarsi. Dopo mesi di incomunicabilità (Deriu ha addirittura scritto
una lettera aperta ai giornali per proporre un incontro) e visioni contrapposte
e paralizzanti anche su questioni urgenti, ieri si sono seduti allo stesso
tavolo. Faccia a faccia obbligato, visto che Provincia e Comune sono gli unici
soci di quel Consorzio in via di scioglimento soprattutto per volontà di Deriu
che, puntando su una Fondazione, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Nuoro
la nomina del commissario liquidatore. Sindaco e presidente della Provincia
ieri hanno preso atto della nomina del commissario liquidatore e dato al
commercialista Salvatore Cocco gli indirizzi «affinché garantisca la
prosecuzione di tutte le attività in essere, salvaguardando gli interessi di
tutti i soggetti coinvolti». Parole contenute in una nota congiunta firmata
dagli addetti stampa di Comune e Provincia. «Zidda e Deriu - si legge nel
documento - si sono impegnati ad individuare strade e strumenti che conducano
ad una successione, senza soluzione di continuità (la Fondazione?, n.d.r. ),
delle attività oggi svolte dall'ente. Con tale atto il Consorzio potrà
continuare regolarmente la propria attività, garantendo i
servizi ed i contratti con docenti, fornitori e cooperative e potrà ricevere i
finanziamenti di cui è destinatario», mentre gli assessori alla Cultura Teresa
Pintori per il Comune e Franca Carroni per la Provincia coadiuveranno il
commissario liquidatore e cureranno i rapporti con la Regione e le Università
sarde. Al termine dell'assemblea Mario Zidda e Roberto Deriu hanno
incontrato una delegazione di studenti che frequentano Scienza
dell'amministrazione, rassicurandoli «sul presente e sul futuro dei corsi e
dell'università nuorese». Secondo la nota «vengono
meno i presupposti sui quali il Comune aveva intenzione di presentare ricorso
per la nomina del commissario», ma il sindaco aspetterà a questo proposito la
valutazione del legale del Comune. Il disgelo tra Deriu e Zidda porta una buona
notizia anche per i dipendenti del consorzio per la biblioteca Satta
paralizzata in attesa da tempo di una risposta sulla bozza di nuovo statuto.
«Il sindaco ha proposto e Deriu ha condiviso l'idea - conclude il comunicato -
di convocare a breve una riunione del consorzio preparatoria di una conferenza
di servizi nella quali gli enti delegati potranno mettere le basi per la
revisione dello statuto». ( m. t. )
( da "Tirreno, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 3 - Pisa
Ateneo, 24 lauree in meno L'applicazione del decreto dall'anno 2009-10 PISA. La
cura dimagrante voluta dal ministro Gelmini fa calare di peso del 15 per cento
i corsi di laurea dell'università di Pisa. A
cominciare dal prossimo anno accademico (2009-10) i corsi di studio da 177
diventeranno 153. Ben
( da "Tirreno, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 3 - Viareggio
Alla Madonnina arriva la finanza Le fiamme gialle hanno portato via i contratti
siglati con i diportisti DONATELLA FRANCESCONI VIAREGGIO. Guardia di finanza
negli uffici della Viareggio porto situati all'approdo della Madonnina. Le
fiamme gialle hanno richiesto numerosi documenti, come conferma il presidente
della società pubblico-privata,
Alessandro Volpe che spiega: «Hanno voluto i contratti di assegnazione dei
posti barca e hanno portato via tutti quelli che erano stati firmati». Volpe
prosegue affermando di «essere abbastanza tranquillo» e di collegare la visita
della guardia di finanza agli esposti presentati dai diportisti con i quali la
Viareggio porto ha un braccio di ferro che dura da mesi e che inizia ad
avere strascichi legali. «Credevano che scherzassimo», commentano i diportisti
tra i pontili dell'approdo. Il riferimento è agli esposti presentati nei mesi
scorsi in relazione alle richieste avanzate dalla Viareggio porto e dal suo
amministratore delegato Simone Anichini. Nei quali si formulava anche l'accusa
di «estorsione» nei confronti della Viareggio porto. In riferimento all'obbligo
di firma dei nuovi contratti - hanno spiegato a suo tempo i diportisti nel
motivare l'iniziativa legale - con relativo avviso di «non aver più diritto al
posto barca, se non addirittura all'intimazione di sgomberare l'imbarcazione
rivolto a coloro che, pur avendo pagato le nuove tariffe secondo gli aumenti
concordati con l'amministrazione comunale, non hanno però apposto la firma
sotto il contratto che trasformava tutti da assegnatari del posto barca a
clienti della società presieduta da Alessandro Volpe». Ma la visita della
guardia di finanza non è l'unico "pensiero" per Volpe e Anichini. Per
il 16 giugno è infatti attesa la sentenza del Consiglio di Stato in merito al
ricorso "Teseco-Finedil" sulla gara che ha portato la cordata
"Ferragamo-Consorzio Etruria" ad aggiudicarsi la gara per la parziale
privatizzazione della Viareggio porto. «Sono molto preoccupato - ribadisce
Volpe -. Se si dovesse ricominciare il provvedimento tutto da capo sarebbe
davvero un disastro». Considerato anche il ritardo ormai accumulato sui
progetti che chi ha investito nell'operazione 10 milioni di euro aveva
assicurazione di poter avviare e concludere.
( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura
Indietro 22 maggio
2009 di Sara Todaro (da Il Sole-24 Ore) Cresce la spesa sanitaria sostenuta di
tasca propria dai cittadini: tra il 2005 e il 2007 è aumentata complessivamente
del 15%, ma nelle Regioni con i Piani di rientro in itinere a subire il
contraccolpo sono soprattutto le famiglie meno abbienti. La denuncia arriva dal
Rapporto della Fondazione Farmafactoring, realizzato con il contributo di tre
istituti di ricerca Censis, Cergas- Bocconi e Cer-Nib
presentato ieri a Roma. I dati sui sacrifici imposti ai cittadini sono
emersi dallo studio presentato da Vincenzo Atella, coordinatore del CerNib dell'Università di Roma Tor
Vergata. «L'incidenza dei costi sanitari sui bilanci delle famiglie è passata
dal 3,5% del 2001 al 4,8% del 2007», ha detto. E la voce con i rincari
maggioriè rappresentata dai farmaci: la spesa out of pocket è cresciuta del 74%
rispetto al 2001. Ma i dolori del pianeta sanità non
finiscono qui: sotto la lente anche il nodo pubblico-privato e l'inquietudine
dei manager del settore, che si scoprono strangolati dalla politica. Ad
analizzare il disagio di questi ultimi è stato il Censis, in una indagine
condotta in collaborazione con la Fiaso tra 51 direttori generali di Asl e
aziende ospedaliere. «Oltre il 63% ritiene di avere una sovranità
limitata a causa della politica», ha spiegato il vicedirettore Carla
Collicelli. Valori che salgono alla quasi totalità nel Sud, mentre scendono al
51,5% nel Nord e al 44% al Centro. Degne di riflessione anche le proposte
avanzate dai Dg per migliorare l'offerta sanitaria: il 66% vorrebbe le
"pagelle" per le strutture, ovvero un confronto trasparente sulle
performance dei diversi provider; l'81% è favorevole alla valorizzazione del
privato, meno del 20% vuole un'offerta solo pubblica.
E proprio il nodo pubblicoprivato è al centro dello studio presentato dal
presidente del Cergas-Bocconi, Elio Borgonovi, che ha analizzato i casi del
Lazio e della Sicilia, entrambe fortemente indebitate e con una presenza
consistente di enti privati. «I entrambi i casi - ha detto- la rete appare
debolmente governata e servono interventi di razionalizzazione e
riorganizzazione». È d'accordo il presidente del Censis, Giuseppe De Rita: «La
dimensione della sanità privata va regolata
ha detto altrimenti il pubblico rischia di essere confinato a qualche infrastruttura o di
implodere e disarticolarsi». Indietro
( da "Tirreno, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Pagina 3 - Toscana
Cervelli dall'estero? Più sono bravi più le lobby cercano di mandarli via
INTERVISTA Boeri: leggi assurde sull'immigrazione CARLO BARTOLI PISA. Che
l'Italia non fosse un Paese «acchiappacervelli» lo si
sapeva, ma che il saldo migratorio dei laureati tra la nostra penisola e il
resto del mondo fosse così sconsolante lo si scopre sfogliando le ricerche che
verranno presentate domani al convegno della Fondazione Rodolfo Debenedetti.
Sono 395mila i talenti italiani dispersi per il globo, mentre solo 141mila
quelli che sono approdati nella nostra terra. In fatto di scarsa attrattività
di talenti abbiamo pochi rivali: perfino la Turchia riesce a fare meglio di
noi. A Tito Boeri, direttore scientifico della Fondazione, abbiamo chiesto le
ragioni del fenomeno. L'Italia è sinonimo di ingegno e di creatività, ma chi ha
talento viene qui per fare turismo più che per lavorare. Come mai? «Il nostro
Paese affronta il fenomeno dell'immigrazione senza tenere conto del fatto che
ci sono importanti differenze nei livelli di istruzione tra gli stranieri che
bussano alle nostre porte. Tutti i Paesi avanzati competono per riuscire ad
attrarre i migliori cervelli, mentre noi siamo gli
unici a non fare nulla e i risultati si vedono. C'è un dato che salta agli
occhi: abbiamo pochissimi laureati stranieri che vengono da noi per lavorare.
Un Paese come la Turchia riesce a fare meglio di noi quanto ad attrattività».
L'Italia e la Toscana hanno una tradizione importante nell'istruzione
universitaria di tanti stranieri. Come è possibile una tale contraddizione?
«Abbiamo università che hanno una fama importante a
livello internazionale e molti studenti arrivano attratti da questa
reputazione, ma poi difficilmente rimangono perché facciamo di tutto per
rendere la loro vita impossibile. I requisiti richiesti dalle nostre leggi
sull'immigrazione fanno sì che i dottorandi che rimangono sono costretti a
rinnovare continuamente i permessi di soggiorno, spendendo un mucchio di soldi
e facendo lunghe code. Non possono andare all'estero per seguire studi e
seminari, perché rischiano di non poter tornare in Italia». Questa situazione è
il frutto di un pregiudizio culturale sull'immigrazione o lo specchio di
un'incapacità strutturale a valorizzare i migliori? «Abbiamo ancora delle lobby
che gestiscono università che cercano in ogni modo di
ridurre la competizione. L'arrivo di persone brave e qualificate dall'estero
tende aumentare la concorrenza e può significare per qualcuno veder svalutare
il proprio capitale umano. La nostra università tende
a chiudersi a riccio. Questo atteggiamento potrebbe essere contrastato
attraverso un meccanismo di incentivi che corregga l'attuale sistema. Se si concedesse
i finanziamenti alle università tenendo conto
dell'attività di ricerca che viene svolta, tutto
questo cambierebbe radicalmente. Una cosa è effettuare il reclutamento sapendo
che comunque si continueranno a ricevere i finanziamenti; altra cosa è farlo
sapendo che se non si riesce a garantire un elevato livello di ricerca scientifica e di qualità didattica, si perderanno i
soldi. In questo secondo caso si guarderà volentieri anche all'estero e si
cercherà di far venire gente brava da qualsiasi Paese anche a costo di
penalizzare gli "insiders" che, magari, in
passato hanno prestato alcuni servigi ad alcuni docenti». Occorrono regole che
obblighino a comportamenti più virtuosi? «Penso che ci debbano essere delle
regole base da rispettare, come quella di impedire ai dottorandi di ricevere
un'offerta di lavoro dalla stessa università, almeno
per alcuni anni. Alcune regole sono utili, ma ancor più efficace è
modificare il sistema degli incentivi». Quanto pesa su tutto ciò la qualità del
dibattito sull'immigrazione? «In Italia si tratta questo fenomeno in maniera
del tutto indiscriminata. Si complica la vita a chi viene da noi per studiare e
fare ricerca. Se ci fosse una discussione meno
ideologica e più attenta all'impatto economico e sociale di questi tipi di
flussi, credo che potremmo fare qualche passo in avanti».
( da "Tirreno, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 3 - Toscana
Alla Scuola Sant'Anna le idee per essere più competitivi PISA. «Brain drain and
brain gain», ossia fuga di cervelli e competizione per i talenti: questo è il titolo dell'undicesimo
convegno europeo della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Nel corso
dell'iniziativa, che si terrà domattina a partire dalle 9,30 nell'aula magna
della Scuola Sant'Anna di Pisa, si cercherà di capire quali siano le politiche
per favorire l'immigrazione altamente qualificata. Apriranno i lavori
Carlo De Benedetti, presidente della Fondazione Debenedetti, e Maria Chiara
Carrozza, rettore della Scuola Sant'Anna; successivamente, la discussione
prenderà spunto dall'analisi di due rapporti sui costi della fuga
di cervelli per il sistema Italia. Il programma
completo è disponibile sul sito www.frdb.org dove è possibile scaricare anche
la scheda di iscrizione.
( da "Stampa, La" del
23-05-2009)
Argomenti: Cultura
LA CITTÀ DELLA
CONOSCENZA PELIZZETTI E PROFUMO IN COMUNE I rettori sollecitano Palazzo Civico
"Aiutate gli studenti a trovare casa" [FIRMA]BEPPE MINELLO All'inizio
fu diffidenza manifesta poi arrivò la pace e ora, forse, la collaborazione.
Stefano Rodotà, il presidente della Iuc, International University College of
Turin, scuola di alta specializzazione convenzionata con università
di tutto il mondo e con l'81% degli studenti provenienti dall'estero, ha
scritto ai rettori Pelizzetti e Profumo proponendo loro l'ingresso di
Università e Politecnico nella scuola di piazza Paleocapa che presiede da
inizio anno, da quando è subentrato a Franzo Grande Stevens. Una proposta che
cancella definitivamente i dissidi del passato, quando l'Università di Torino
accolse con grande ostilità l'idea della super-scuola, idea nata tra i velluti
e gli stucchi della Compagnia di San Paolo che, non a caso, è tra i principali
finanziatori. Il particolare della lettera è emerso ieri durante l'audizione
davanti alla Commissione Cultura del Comune presieduta da Luca Cassiani, dei
due rettori e del professor Ugo Mattei, in rappresentanza del professor Rodotà.
«Già solo il fatto di essere stati invitati a questo incontro - commenta
Mattei, coordinatore dello Iuc e docente della
facoltà di giurisprudenza - dimostra i passi avanti fatti in questi mesi».
L'audizione è servita ai due rettori e a Mattei per ribadire l'importanza del
progetto che punta a fare di Torino una «città della conoscenza», definizione
altisonante che, in buona sostanza, significa coordinare investimenti e
strategie su un settore, quello accademico, che già oggi coinvolge in
città e dintorni quasi 120 mila persone tra docenti e tra finanziamenti e
ricadute sul territorio muove circa 2 miliardi di euro che ne fanno il quarto
settore per peso economico dell'area metropolitana. Della «Città della
conoscenza» se ne parla da tempo. Sono stati annunciati protocolli e le due università hanno individuato una sorta di patto preliminare
con l'avvio del centro del design del Poli a Mirafiori e la relizzazione del
progetto Università sull'area Italgas, per limitarci agli aspetti immobiliari.
Ancora più promettenti appaiono gli sviluppi sul fronte dell'insegnamento e
della ricerca. Pelizzetti e Profumo, ieri, hanno ribadito al Consiglio comunale
l'importanza del progetto sottolineando quali potrebbero essere i primi
interventi da parte del Comune. Sul fronte delle residenze universitarie, ad
esempio, sia Pelizetti sia Profumo hanno denunciato la carenza di spazi:
«Pensavamo che i lasciti olimpici avrebbero risolto il problema - ha detto
Pelizzetti - invece le richieste aumentano. Ci sono molti alloggi liberi,
occorrerebbe potenziare gli accordi con i proprietari per avere affitti
compatibili con le risorse degli studenti». Profumo ha rilanciato la sua idea
dell'«adozione»: «Ci sono tanti anziani soli in città che vivono in grandi
alloggi, perché non coinvolgerli chiedendo loro di ospitare uno studente?». Di
entrambe le proposte se ne occuperà l'assessore alla Casa, Tricarico.
( da "Stampa, La" del
23-05-2009)
Argomenti: Cultura
ISTRUZIONE
Retroscena Via libera all'apertura dei cantieri Palazzo Nuovo fa tris Palazzina
Nell'area dell'ex casermone un edificio a 3 piani Quaranta milioni Il costo per
portare a termine i progetti Servizi Parcheggio interrato residenze, negozi e
un asilo ANDREA ROSSI L'Aldo Moro sarà demolita e ricostruita, alla
Cavallerizza l'Aula Magna Non lo ammetteranno mai, ma forse in fondo speravano
che la palazzina Aldo Moro uscisse malconcia - dopo essere stata trasformata in
accampamento per il G8 dell'Università - così da risparmiare sui costi di
demolizione. E invece niente da fare: i ragazzi dell'Onda l'hanno restituita
pulita e immacolata. Il suo destino è comunque segnato: da mesi non si fa più
lezione in quelle quattro aule, e qualche giorno fa è pure arrivato il via
libera al progetto di demolizione e ricostruzione. Ora mancano soltanto un paio
di passaggi, poi le ruspe potranno entrare in azione. E una delle ultime ferite
rimaste nel centro storico potrà finalmente essere sanata. L'Università sta
infatti per far partire due cantieri strategici. Il Senato accademico ha già
dato l'«ok» sia al progetto che prevede l'abbattimento dell'«Aldo Moro» e la
costruzione di un nuovo complesso al posto della palazzina e del parcheggio
adiacente, sia alla riqualificazione di un'ala della Cavallerizza Reale, che
ospiterà la nuova Aula Magna dell'ateneo. «Sono i primi due cantieri che
andranno a delineare il nuovo asse dell'ateneo», spiega Salvatore Coluccia,
vicerettore con delega all'Edilizia. Storia infinita, quella dell'«Aldo Moro» e
dell'area circostante. L'Università aveva comprato il vecchio «casermone»,
l'aveva fatto abbattere e aveva progettato di realizzare un edificio. Il
progetto, però, s'era arenato dopo poco e ci si era accontentati di un
parcheggio a raso, riservato al personale di giorno e aperto a tutti la sera.
Ora, dice Coluccia, quella ferita nel cuore di via Verdi sta per rimarginarsi.
«Il nuovo edificio ricostruisce il fronte di via Verdi e via Sant'Ottavio che
manca da troppo tempo». Il progetto da 13 mila
( da "Trentino" del
23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Tutti
dati della Lub: docenti strapagati Stipendio rettore da 186 mila euro BOLZANO.
Gli stipendi di professori e ricercatori di ruolo costano all'università di Bolzano
sette milioni all'anno. E se si aggiungono anche i compensi dei docenti a
contratto (circa settecento in tutto), la spesa lievita di ulteriori 10,5
milioni. Per
quanto riguarda l'Eurac, basta consultare la rete civica: dal sito della
Provincia risulta che il compenso pagato nel 2008 al direttore Stephan Ortner è
stato di oltre 110 mila euro. Per quanto riguarda invece l'università,
bisogna rifarsi alla risposta all'interrogazione. Risposta che riporta i
compensi annui (lordi) di presidente, rettore, direttore generale e docenti di
ruolo. Eccoli. Al rettore Walter Lorenz, spettano 187.840,63 euro all'anno.
Lorenz è così il dipendente più pagato dell'intera università.
Johanna Vaja, direttore generale dell'ateneo, percepisce uno stipendio lordo di
116.465,35 euro. A Johannes Egger, presidente del consiglio dell'università, 71.101,96 euro lordi.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 23-05-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere
delle Alpi)
Argomenti: Cultura
OSPEDALE DI CORTINA
OSPEDALE DI CORTINA IL SINDACO: QUALE FUTURO? Ad un mese dalla scadenza della sperimentazione regionale sulla gestione mista
pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo, il sindaco
del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una lettera a Galan,
indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE PER TRE
TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4, Trieste-Venezia,
nel tratto autostradale Latisana-Portogruaro, hanno causato ieri mattina
notevoli disagi alla circolazione con code fino a sei chilometri. RAPINA A
CAPRINO VERONESE ARRESTATO PIZZAIOLO Accusato di una rapina messa a segno
nell'ufficio postale di Spiazzi di Caprino veronese, un pizzaiolo di Striano
(Napoli), Giuseppe Serafino di 34 anni è stato arrestato dai carabinieri poche
ore. L'uomo, incensurato, con il volto coperto e armato di una mazza aveva
minacciato l'impiegata delle Poste facendosi consegnare quattromila euro della
cassa oltre altri 50 euro di proprietà della donna. INFRASTRUTTURE DEL PASSANTE
A FINE LUGLIO LE OFFERTE Saranno esaminate a fine luglio le offerte per la
realizzazione di alcune opere complementari al Passante di Mestre nel comune di
Spinea. VIADOTTO CROLLATO IN SICILIA EDIFICATO DALLA RIZZI DI ROVIGO A causare
il cedimento di una parte del viadotto Geremia II, sulla statale
Caltanissetta-Gela, potrebbe essere stato "un movimento franoso
sotterraneo, imprevedibile" legato al maltempo. L'opera, lunga
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Lauree a Treviso il
posto è sicuro Lavoro sicuro per i laureati di Treviso. Chi ha prodotto buoni
risultati nella sede trevigiana dell'università Cà
Foscari avrà sicuramente un futuro nel mondo del lavoro. Lo dicono gli esperti
del servizio placement dell'ente veneziano, approdati a Treviso per una
giornata dedicata all'orientamento. «Ogni azienda dovrà fare prima o poi i
conti con attività come il controllo di gestione, piuttosto
che le lingue o i processi di internazionalizzazione - spiega Loriana Pelizzon,
docente di Politica Economica che ha coordinato l'incontro - per questo
servono specializzazioni e studio, offerte dall'università».
Nonostante la crisi attuale, per gli studenti che escono da economia non sembra
esserci flessione nell'offerta di lavoro. Il processo virtuoso
instaurato all'interno delle aule della Riviera è però messo sotto scacco dalla
recente diatriba nata tra gli atenei presenti a Treviso e Fondazione
Cassamarca. «Qui abbiamo deciso di promuovere il polo
dell'internazionalizzazione dedicato alle imprese - continua Pelizzon - non
crediamo possibile un'interruzione». (e.l.t.)
( da "Unita, L'" del
23-05-2009)
Argomenti: Cultura
VERSO UN PASSATO
CUPO Il dado è tratto. L'ultimo attacco di Berlusconi al parlamento è la sua
dichiarazione di intenti: il governo di un solo uomo con le istituzioni ridotte
a sancire e ratificare le decisioni del sovrano o se preferite del Duce. Il suo
è stato un discorso in perfetto stile mussoliniano come hanno rilevato diversi
commentatori e come ha mirabilmente illustrato il nostro giornale con una
felicissima prima pagina. Un intero paese, il nostro, subordinato ai problemi,
ai deliri e ai furori di un padrone. Nell'opposizione ormai sembrano averlo
capito tutti, ma solo alcuni ne denunciano l'estrema gravità con il pathos che
il momento chiama. È sconcertante constatare che, allo stato delle cose, non
sembra esserci da parte di tutta l'opposizione un progetto unitario e mirato
per contrastare con la massima determinazione la sistematica demolizione della
democrazia messa in atto con deliberato accanimento da un piccolo uomo la cui
forza dipende unicamente dalle debolezze, dai narcisismi e dalle patologie di
chi dovrebbe contrastarlo. Come non capire che la devastazione del governo di
Berlusconi e cortigiani non è questione di destra e sinistra e che sta a monte
della politica per come la si intende abitualmente. Il berlusconismo ha
congelato la politica in un altro tempo, in un altro spazio ed è inutile
illudersi di mettere realmente mano alle vere questioni
socio-politico-culturali della nostra società reale finquando un solo uomo con
il suo potere - fosse anche di estrema sinistra - condiziona ogni gesto, ogni dichiarazione, ogni comunicazione, ogni orizzonte della vita
pubblico-privato del nostro paese. L'Italia si è staccata dal continente
democrazia occidentale, per diventare un sub continentino che va alla deriva
verso un passato di vergogna ridicolmente tragico. È ora che tutta
l'opposizione si opponga. VOCI D'AUTORE Moni Ovadia SCRITTORE
( da "Unita, L'" del
23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Accademico
di Francia con la passione del '600 Docente al Collège de France, membro
dell'Académie française, Fumaroli è uno dei maggiori storici e interpreti della
letteratura e della civiltà, in particolare francesi, del '600 e del '700. Dal
1986 è docente al Collège de France; dal 1995
membro dell'Académie française, al posto che fu di Eugène Ionesco. È visiting Professor e
conferenziere in numerose università dell'Europa e
degli Stati Uniti. Chi è
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Torino
Firrao contro il rettore uscente in campagna elettorale Il bilancio di Profumo
e la sfida del preside OTTAVIA GIUSTETTI Mentre i sindacati incalzano e qualche
nome autorevole tra i docenti pungola il rettore a fare campagna elettorale,
Francesco Profumo e Donato Firrao diffondono tra il personale del Politecnico i
loro programmi per i quattro anni che verranno. Due stili diametralmente
opposti. Il primo scrive in un lungo documento di tredici pagine il bilancio
dei risultati ottenuti e le promesse per i quattro anni futuri, il secondo
concentra in tre fogli colloquiali e diretti i punti salienti sui quali
vorrebbe impegnarsi. Parole d´ordine per Profumo: piano strategico, territorio,
"modello a rete", campus aperto (ne promette un secondo intorno al
Castello del Valentino, d´accordo con la Città di Torino), sfida, ricerca,
servizi, internazionalizzazione, job-placement, governance e riforma dello
Statuto (già annunciato nel programma quattro anni fa e non ancora realizzato),
università pubblica, ringiovanimento del corpo docente. Parole
d´ordine per Firrao: risorse umane, università
pubblica, responsabilità verso i precari, massima concretezza, opportunità ai
giovani, dovere di far sentire la nostra voce, limitare le costose consulenze
esterne, accoglienza per gli studenti. Firrao conclude il suo programma
rivolgendosi direttamente agli studenti, ai docenti, alle strutture, «offro il
mio impegno certo, sincero e concreto per un più corretto equilibrio fra spese
e investimenti per la didattica e la ricerca». I pronostici, a una settimana
dalla quarta e ultima assemblea elettorale (in programma per venerdì prossimo)
non sono cambiati. Ma Donato Firrao potrebbe rivelarsi un avversario più ostico
del previsto. Nel frattempo hanno animato il dibattito elettorale con
contributi e lettere i professori Paolo Valabrega, Dino Coppo, Segio Dequal,
Marco Filippi, Giuseppe Mancini, Attilia Peano, Costanza Roggero, Riccardo
Roscelli, Agata Spaziante, Ferruccio Zorzi.
( da "superEva notizie"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
iPhone obbligatorio
all'universita' L'iPhone affascina molte persone. Il marketing che lo ha
promosso, e che tutt'ora lo sta promuovendo, e' davvero ai massimi livelli. E
proprio grazie a questo passaparola, in tutto il[...] L'iPhone affascina molte
persone. Il marketing che lo ha promosso, e che tutt'ora lo sta promuovendo, e'
davvero ai massimi livelli. E proprio grazie a questo passaparola, in tutto il
mondo vengono create applicazioni e nuovi usi per il telefono della Apple (che,
pare, dovrebbe presentare il nuovo modello a San Francisco alla Wwdc '09, Apple
Worldwide Developers Conference in programma dall'8 al 12 giugno 2009). C'e'
chi lo trasforma in un server web come il ServersMan della compagnia giapponese
Freebit che si scarica dall'AppStore e funziona tramite Wi-Fi e 3G. Ma c'e'
anche chi lo impone come strumento obbligatorio per frequentare determinati
corsi universitari negli Usa. Lo richiede la Scuola di Giornalismo della
Missouri University, sostenendo che rivedere le lezioni (anche un iPod va bene)
quando si vuole e si ha piu' concentrazione, permette di memorizzare fino al
triplo delle informazioni trasmesse dai docenti in aula. PUBBLICITà PUBBLICITà
Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo
Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune
di Roma--> Pubblicato il 23 maggio 2009 in: Telefonia mobile » Invia tramite
EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Napoli
Cesaro: sogno la Grande Napoli senza steccati tra centro e periferia Non credo
sia corretto indicare fin da ora il team di assessori, perché nascerà da una
concertazione LUIGI CESARO ho letto con interesse e particolare attenzione
l´intervento di Giuseppe Ossorio. Un progetto per Napoli nell´accezione di area
metropolitana necessariamente deve assumere la dimensione di una rifondazione.
Il nuovo disegno metropolitano, infatti, deve superare la frattura tra centro e
periferie. Questo è un lavoro che richiede una trasformazione gigantesca. In
soldoni significa porre rimedio a una progettualità miope perché il Prg di
Napoli, approvato da qualche anno, è figlio di una visione chiusa, che con lo
sguardo non travalica la collina di Capodimonte. Il nostro programma parla
chiaro: dare una visione moderna di sviluppo tra centro, periferie e hinterland
napoletano. Noi abbiamo sempre privilegiato nelle nostre politiche riformiste
questo modello progettuale: uno sviluppo policentrico che facesse perno su un
progetto urbano aperto dal centro all´hinterland, alle province contigue. Questa
nostra idea è sempre stata osteggiata da una visione napolicentrica della
sinistra. La cosa più naturale e funzionale per il rilancio di Napoli e delle
sue realtà comunali, invece, è dare alla città un´identità da Grande Napoli che
renda, quindi, il territorio più dinamico e non crei steccati e barriere tra
centro e periferie. è necessario: difendere e valorizzare i centri storici;
procedere alla "rottamazione" dell´edilizia spazzatura costruita
senza sistemi antisismici; riqualificare le periferie. Questa è la strada
maestra. Alla Città metropolitana ci arriveremo, attivando un processo di
ristrutturazione urbana, di decongestione dell´area costiera, lanciando una
strategia integrata di sviluppo. Giorni fa nella prestigiosa sede dell´Acen ho
proposto il mio modello di sviluppo nato da quella politica del fare che
contraddistingue me e la mia squadra. Due i suoi punti base: le istituzioni,
nella realizzazione delle opere, devono occuparsi della
programmazione e del controllo, mentre il privato deve dedicarsi alla
progettazione, all´esecuzione e alla gestione; il sistema di partenariato
pubblico-privato merita di vivere una nuova stagione di rilancio. Insomma, il
pubblico fa il pubblico, il privato fa il privato: questa è la rivoluzione che
abbiamo in mente di attuare. Concludo con una precisazione e una
citazione: non credo che sia corretto indicare ora la squadra di governo,
perché questa nasce da una concertazione operativa e da una collegialità seria
e non da proclami elettorali.
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XI - Napoli
Una fondazione di privati rilancia Capri La dimora dello scandaloso barone sarà
uno dei teatri della rassegna proposta dalla nuova istituzione formata da
imprenditori, albergatori e professionisti Un festival di danza contemporanea,
laboratori con artisti come Sandro Chia e un´ospite d´eccezione: la coreografa
americana Carolyn Carlson STELLA CERVASIO Capri si dà una mossa. è nata la
Fondazione Capri, un nome che per tradizione è già un marchio di qualità.
Proverà, spiegano i suoi ideatori, a dare all´isola motivazioni serie per
valorizzare patrimonio culturale, storia, luoghi, e creare un futuro adeguato
ai suoi più giovani abitanti. Oggi alle 11 nel Teatro Quisisana, con
l´assessore Claudio Velardi, il sindaco di Capri Ciro Lembo e quello di
Anacapri Mario Staiano, sarà presentato il programma della nuova istituzione. A
capo ci sono due albergatori, il presidente Gianfranco Morgano e il
vicepresidente Antonio Cacace. Privati i capifila, privati anche gli altri
promotori, che hanno chiesto una mano alla Regione, ma sostanzialmente
intendono fare da sé. Imprenditori, commercianti, professionisti e altri
operatori del turismo che vogliono «stimolare, valorizzare e formare le
eccellenze intellettuali e artistiche e sostenerle attraverso festival, premi,
borse di studio, soggiorni all´estero affiancando nel loro percorso i giovani
capresi», recita il programma della Fondazione Capri. Valorizzazione sempre
cercata, mai finora conseguita ad opera di privati, e
neppure di istituzioni miste pubblico-private, sull´isola. Eppure, quella di
valorizzare Capri da parte dei suoi abitanti è un´intenzione antica. Basta
pensare al Convegno sul paesaggio di inizio secolo promosso da Edwin Cerio, che
fu sindaco, ma soprattutto abitante eccellente di Capri. Ora, prendendo
spunto forse anche dal Ravello Festival nel suo far capo a una fondazione, i
capresi si organizzano. E nascono i primi quattro progetti. Quello di danza
contemporanea, "Abitare la bellezza", affidato a Gigi Cristoforetti,
critico che ha diretto festival come Gardadanza e TorinoDanza. Dall´11 al 30
luglio nello splendido scenario di Damecuta ci sarà un omaggio a Carolyn
Carlson che interpreterà una sua recente coreografia, "Giotto" e
presenterà "Blue Lady", che danzò nell´83 alla Fenice e ora ripropone
rivisitato da un interprete maschile. La Fondazione Capri ha "preso
casa" anche a Villa Lysis, la dimora dello scandaloso dandy Fersen,
affidata agli imprenditori dal Comune dopo interminabili vicende proprietarie.
Qui dal 19 agosto al 4 ottobre si terrà, con la libreria La Conchiglia, la
mostra di fotografie più completa di Wilhelm van Gloeden con le opere custodite
dall´archivio Alinari/Sole 24 Ore. Tra settembre e ottobre l´artista della
Transavanguardia Sandro Chia incontrerà 200 studenti di Capri, primo di una
serie di artisti che incoraggeranno i ragazzi a realizzare un´opera sul tema
del "viaggio": "Travelogue". Infine, l´isola azzurra si
candida anche a riprendersi il primato nel creare e registrare
"tendenze": il Capri Trendwatching Festival (15, 16, 17 ottobre) si
affermerà come il primo osservatorio di trendwatching internazionale,
l´anteprima di ciò che si afferma negli stili di vita in venti città del mondo,
incubatrici del nuovo che avanza: il festival cercherà di scoprirlo attraverso
lectures, incontri, workshop. Da isola sonnolenta e album di ricordi di mode
trapassate, alla scoperta possibile di nuove avanguardie. è un inizio.
Ricominciare da Capri.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Cronaca di Cagliari
Pagina
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VII - Genova
L´appuntamento "Fine vita", opinioni a confronto al Ducale medici e
costituzionalisti Il tema del "fine vita", di particolare attualità
nel nostro Paese dopo il grande interessamento mediatico suscitato recentemente
da casi umani noti ed emotivamente partecipati dalla società, è oggi al centro
di un convegno organizzato nel salone del Maggior Consiglio di palazzo Ducale.
Relatori dell´incontro che inizierà alle 9,30 la professoressa Lorenza Violini,
costituzionalista, docente dell´Università Cattolica di Milano, il professor Mauro Ceroni,
neurologo, docente dell´Università di Pavia, ai quali si aggiungerà la
testimonianza della dottoressa Silvie Menard, oncologa. L´approfondimento
scientifico del convegno avrà un taglio volutamente divulgativo pur affrontando
i più rilevanti aspetti giuridici e medico scientifici dell´argomento,
oltre che la prospettiva propria del paziente nel rapporto con chi ha cura
della sua persona, della sua salute e della sua vita.
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina
IX - Firenze Sant´Anna Fuga dei cervelli interviene De
Benedetti Oggi (ore 9,30) alla Scuola Sant´Anna di Pisa, il convegno della
Fondazione Rodolfo Debenedetti sulla fuga dei cervelli e sui flussi
migratori ai tempi della recessione. Interverrà anche il presidente della
fondazione, Carlo De Benedetti.
( da "Tirreno, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 4 - Pisa Come
attirare i "cervelli" PISA. La Scuola
Superiore Sant'Anna di Pisa ospita oggi (dalle 9.30, aula magna) l'undicesimo
convegno europeo della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Tra i temi maggiormente
discussi: cosa accadrà ai flussi migratori e alla loro composizione per livello
di istruzione durante la recessione? Quali sono le politiche che favoriscono
l'immigrazione altamente qualificata? è opportuno che l'Italia adotti una
politica selettiva che aiuti ad attrarre "cervelli"?
Cosa bisogna modificare nelle politiche di reclutamento delle università per limitare la "fuga
di cervelli" e far arrivare nuovi talenti
dall'estero? Dopo l'apertura dei lavori da parte di Carlo De Benedetti
(presidente della Fondazione Rodolfo Debenedetti) e di Maria Chiara Carrozza
(rettore della Scuola Superiore Sant'Anna), con un messaggio da parte del
ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Mariastella Gelmini, la discussione prenderà spunto dall'analisi di due
rapporti sui costi e benefici della "fuga di cervelli". Saranno presentati i risultati di un'indagine esclusiva
curata dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti sugli studenti stranieri iscritti a
dottorati in Italia. Al termine è prevista una tavola rotonda su come
"attrarre i cervelli", a cui prenderanno
parte Giovanni Dosi (Scuola Superiore Sant'Anna), Vittorio Grilli (presidente
Istituto Italiano di Tecnologia, Genova), Ugo Montanari (vicedirettore Imt Alti
Studi di Lucca e Università di Pisa), Pietro Reichlin (Luiss Guido Carli, Roma)
e Daniele Terlizzese (direttore Einaudi Institute for Economic and Finance),
con la partecipazione dei direttori di alcune delle più importanti scuole di
dottorato italiane.
( da "Tirreno, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 5 - Pisa
Omaggio al prof Madrignani Docente di letteratura, ha lasciato un'impronta
indelebile in città PISA. è stata una delle figure intellettuali più note in
città, docente universitario, studioso della storia
letteraria e protagonista attivo del dibattito culturale e politico dal
Sessantotto in avanti. Stiamo parlando del professor Carlo Alberto Madrignani.
A un anno dalla sua scomparsa, l'Università e la città di Pisa celebrano con
una mostra e un incontro Carlo A. Madrignani, professore di letteratura
italiana che ha lasciato una impronta profonda non solo in ambito accademico,
ma anche nella vita culturale cittadina. Su iniziativa della facoltà di Lettere
e filosofia, del dipartimento di Studi italianistici e della Biblioteca
universitaria, con la collaborazione di allievi, amici e familiari, è stata
allestita nella sala storica della Biblioteca universitaria la mostra
intitolata "Tra le carte di Carlo A. Madrignani", un viaggio
attraverso la produzione critica di Madrignani. L'esposizione è visitabile su
prenotazione (telefonare al numero 050/913427) fino a lunedì prossimo, quando
l'iniziativa si concluderà con la presentazione dell'ultimo saggio di
Madrignani, "Effetto Sicilia" - il punto di arrivo del suo
quarantennale interesse per la letteratura siciliana - con interventi di
Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà lettere e filosofia, di
Salvatore Silvano Nigro, docente della Scuola Normale Superiore, di Aldo Maria Morace,
dell'Università di Sassari, e dello scrittore Vincenzo Consolo. La
professoressa Elena Salibra leggerà una poesia. Porteranno i loro saluti
Alessandra Pesante, direttrice della Biblioteca universitaria, Fabiana
Angiolini, della Commissione cultura della Regione Toscana, Marco
Filippeschi, sindaco di Pisa, Lucia Tomasi Tongiorgi, prorettore vicario
dell'Università, e Marco Santagata, docente di
Letteratura italiana a Pisa. Carlo A. Madrignani, nato a Sarzana nel 1936, fu
allievo di Luigi Russo, di cui fu l'ultimo assistente nel 1960. Dopo la tesi di
laurea su Francesco Redi, si dedicò allo studio della narrativa italiana e,
all'inizio degli anni Settanta, pubblicò due importanti monografie su Capuana e
De Roberto. I suoi interessi si concentrarono sui narratori dell'Ottocento -
con la riscoperta di opere dimenticate di Verga, Capuana e De Roberto - e negli
anni Novanta studiò le origini del romanzo moderno e la produzione narrativa
del XVIII secolo, in particolare quella del veneziano Pietro Chiari, di cui
pubblicò quello che viene ritenuto il primo romanzo italiano: "La
filosofessa italiana" (1753). Nella sua attività, non sono mancate
esplorazioni di autori contemporanei, come Montale, Dessì, Bufalino, Moresco,
Camilleri, Consolo, Maggiani, Della Mea, Montesano, Calaciura, Calabrò,
Angioni, Riccarelli.
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Bari Il
Senato accademico accorpa dipartimenti e taglia 11 corsi. Le lauree scendono
adesso a 132 Codice etico, questo sconosciuto lo ignora il 70% degli studenti
FULVIO DI GIUSEPPE Quasi il 70% degli studenti non sa che nell´Università di
Bari vige un codice etico, nessuno sa precisamente quali motivi ne abbiano
causato l´approvazione e l´80% è convinto che i professori non trattino in modo
equo gli studenti. A un anno e mezzo dalla sua approvazione, il codice etico
resta uno sconosciuto per gli universitari baresi, come dimostrano i dati di
una ricerca condotta su un campione di oltre 700 studenti e presentata ieri,
durante un convegno dal titolo "La governance nella P. A: il problema dei codici etici nell´Università". Una
riflessione su un codice, nato per evitare evidenti distorsioni nei
comportamenti soprattutto del corpo docente, che ha
offerto vari spunti ai relatori. «Gli studenti non sanno dell´esistenza del
codice - ha sottolineato il professor Nicola Colaianni - ma non sanno neppure
per cosa sia nato, cioè in seguito a molestie sessuali e atti poco
trasparenti per i test a numero chiuso». Tra le principali risposte, inoltre,
emerge un plauso al modello americano ma un deciso no´
a ogni tipo di privatizzazione. Sulle sanzioni previste dal codice, inoltre,
gli studenti appaiono "giustizialisti", preferendo quelle giuridiche
alle sanzioni etiche.
«Dovremmo ritornare al concetto di università non come
azienda che produce beni materiali - ha proseguito Colaianni - ma come realtà
pregna di scienza e cultura». Concetto ripreso anche da Antonio Iannarelli,
presidente dell´autorità garante dei comportamenti. Prosegue poi la "cura
dimagrante" dei corsi di laurea. Per adeguarsi alla riforma universitaria
e contenere la spesa, scenderanno a 132 i corsi di laurea (undici in meno) per
quindici facoltà, con diversi accorpamenti che influenzeranno principalmente la
Facoltà di Medicina, che vedrà un taglio di sette triennali e due
specialistiche. L´offerta formativa resta al vaglio del Senato accademico, che
non è ancora giunto alla votazione, potendo sfruttare la proroga del ministero,
a cui dovrà essere trasmessa la nuova offerta didattica entro il 15 giugno.
Proteste da parte dei rappresentanti degli studenti, che lamentano
l´impossibilità di manifestare il proprio parere sul nuovo piano didattico.
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XIX - Genova
Barriere e barricate tra utopie e libertà Al Ducale otto incontri su quanto al
mondo divide e opprime, sino al rock dei Pink Floyd in The
Wall´ Etica, sessualità, scienza, media, storia e politica nelle lezioni
magistrali di docenti universitari italiani che insegnano in Europa e Usa
STEFANO BIGAZZI Metaforico e concreto, ultimo baluardo cui affidarsi
all´estrema difesa, attiva e passiva. Il muro. Per impedire l´accesso di
forestieri, stranieri, nemici e idee, queste spesso più pericolose delle
persone. O per disorientarle, come accade con il muro frammentario del
Labirinto o nella trappola di Reich. A questo paradigma della repulsione è
dedicato un ciclo in otto lezioni magistrali, The Wall - mutuato
appropriatamente dalla simbologia rock dei Pink Floyd - a Palazzo Ducale.
Offesi da pregiudizi, interessi, poteri forti, pezzi di umanità vedono
frangersi contro un muro, appunto, aspirazioni, culture e ideali: libertà
comunque negate, di cui parlano in otto incontri filosofi, scienziati,
intellettuali. «Il muro non è quello di Berlino, caduto vent´anni fa - spiega
Nicla Vassallo, ordinario di Filosofia Teoretica, ideatrice dell´evento - o
forse è anche quel muro, perché la sua caduta ha alimentato molteplici
speranze, andate in gran parte deluse con il trascorrere del tempo. Non sono
crollati tutti i muri opprimenti e non sono stati innalzati molti muri
indispensabili; si sono anzi moltiplicati i muri della vergogna e quelli di
"gomma"». In The Wall, aggiunge, «si tratta di muri sostanziali,
seppur il più delle volte invisibili, con cui ogni essere umano intelligente si
trova a confrontarsi incessantemente nel corso della propria esistenza,
scontrandosi con essi, o facendosi da essi contenere in forme convenienti e
sconvenienti». Si comincia martedì 26 (Sala del Minor Consiglio, ore 17.45,
ingresso libero, così anche per gli appuntamenti successivi) con l´astrofisica
Sandra Savaglio (Max-Planck Institut, Munchen) ne Il muro della Scienza. Un
percorso sui non facili rapporti tra scienza e poteri, ancor più accidentato
intorno alla domanda fondamentale, se l´uomo sia solo o no nell´universo. Lo
psichiatra Vittorio Lingiardi, ordinario e direttore della Scuola di
specializzazione in Psicologia clinica alla Sapienza, affronta il 3 giugno Il
muro della sessualità. Bello scoglio, altro che, dal peccato originale in
avanti c´è spazio per tutto: qui si dibatte dell´orientamento sessuale e
dell´ordinamento sessuale, sul valico, per fornire un esempio, tra Occidente e
Medio Oriente. Alla sociologa Antonietta Mazzette (università
di Sassari, fondatrice dell´Associazione Mediterranea di Sociologia del
Turismo) tocca l´8 giugno Il muro della Città: qualità della vita, spaesamento,
degrado nei grandi agglomerati urbani. Il muro dell´Etica (22 giugno) con
Gilberto Corbellini (insegna Storia della Medicina e Biotetica alla Sapienza,
co-direttore della rivista Darwin): "la forza apparentemente irriducibile
del richiamo alla natura come orizzonte normativo". Una giungla, con
morali ad hoc (o ad personam, come le leggi, se ci sono). Rosi Braidotti (università di Utrecht) pralerà il 29 giugno de Il muro delle
Identità: «Il soggetto nomade è un mito, un´invenzione politica e mi consente
di riflettere a fondo spaziando attraverso le categorie e i livelli di
esperienza dominanti: di rendere indefiniti i confini senza bruciare i ponti».
Pausa estiva, si riprende il 14 settembre con Remo Bodei, filosofo (Ucla), Il
muro della Memoria: società, civiltà e conflitti. Dalla divisione dell´impero
romano alla Cortina di Ferro. Carlo Freccero (direttore Rai4, docente al Dams Roma Tre) il 21 settembre tratta de Il muro
dei Media: consumi materiali e politici nell´utilizzo dei meccanismi
dell´audience. Infine - 28 settembre, alle 21 - il filosofo e epistemologo
Armando Masserenti su The Wall, il film, dissertazione sull´opera rock che
celebra la costruzione del potere, in una controutopia animata, dal forte
impatto visivo e musicale.
( da "Tirreno, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina
11 - Livorno Università e aziende hanno bisogno di cervelli e inventori Il
convegno che si è tenuto a Villa Letizia sullo sviluppo della piccola e media
impresa «Innovazione, ricerca e
trasferimento tecnologico» il tema dell'incontro organizzato dal Centro Europe
Direct LIVORNO.
Anche Livorno celebra la Prima Settimana Europea per la piccola e media
impresa. Lo ha fatto con un seminario dal titolo "Innovazione, Ricerca e
Trasferimento Tecnologico. La competitività delle imprese e europee",
organizzato dal Centro Europe Direct del Comune a Villa Letizia. Tra i relatori
il professor Paolo Dario della Scuola Superiore Sant'Anna, il professor Andrea
Bonaccorsi dell'Università di Pisa ed alcuni esperti di politiche nazionali per
l'innovazione e di bandi di finanziamenti a sostegno dello sviluppo delle PMI.
Nei saluti introduttivi delle autorità sia il sindaco Cosimi, sia il presidente
della Provincia Giorgio Kutufa, sia il presidente della Camera di Commercio
Roberto Nardi hanno sottolineato l'importanza di poter utilizzare l'ampio
bagaglio di conoscenze presente nell'Ateneo pisano per portare innovazione nel
tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Cosimi ha sottolineato, in
particolare, quanto sia importante riuscire a costruire modelli che possano
facilitare il passaggio di conoscenze dai laboratori universitari verso le
imprese. Un modello che si sta cercando di costruire anche a Livorno per quanto
riguarda la robotica e la logistica in ambito marino. Nell'analisi di Paolo
Dario il percorso da fare è estremamente chiaro. "Non c'è sviluppo senza
conoscenza", afferma il direttore del Polo Sant'Anna Caldera, e gli
innovatori migliori sono quelli che fanno ricerca
proprio dentro le università. Gli inventori più arditi
possono essere trovati solo dentro il terreno fertile delle università.
C'è bisogno insomma di inventori, di persone che sappiano sperimentare
traiettorie sempre più ardite nei vari campi della conoscenza. Detto in altri
termini di "dottori di ricerca". E' la ricerca il campo all'interno del quale possono essere
coltivate le migliori invenzioni, le aziende poi hanno il compito di mettere in
pratica quanto scoperto dentro le stanze di un laboratorio. Per arrivare a
grandi innovazioni occorre darsi un orizzonte di ricerca
molto ampio, quello che Dario chiama il campo della "ricerca
di frontiera". Un campo all'interno del quale anche Livorno comincia a
muovere i primi passi con l'apertura del Centro di Robotica Marina dello
Scoglio della Regina. Il passaggio dal campo della ricerca
all'impresa dura l'attimo di un ponte. Lo definisce così questo passaggio il
prof. Bonaccorsi. Citando un detto arabo, sottolinea che "Il mondo è come
un ponte, attraversatelo ma non abitatevi sopra". I modi del passaggio di
conoscenza dai centri di ricerca alle aziende sono
sostanzialmente due. In alcuni casi alcuni ricercatori
riescono a trasformare il loro know-how in idea imprenditoriale ed in attività
di impresa. In altri casi il mondo della ricerca cede
parte del bagaglio di esperienze sviluppato ad aziende già esistenti. Marco
Bennici
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 45 - Cronaca
Se giocare a carte aiuta il cervello a non invecchiare Ricerca in California
nel club che riunisce mille super-anziani Appassionati di bridge, hanno
un´insolita efficienza cerebrale Secondo questo studio chi passa tre o quattro
ore al giorno a fare partite corre meno rischi di sviluppare forme di demenza
ALESSANDRA RETICO Al tavolo verde a una certa età non si gioca più: si rimanda
la morte. O la demenza, o la solitudine, o lo svuotamento dei ricordi che alla
fine della vita sono anche peggio. Fare una partita a carte allunga
l´esistenza, migliora la memoria, frena la vecchiaia. Il bridge fa venire il
buon umore, un giro di mano si può fare solo con gli amici. Ruth Cummins ha 92
anni, beve una sorsata di energy drink, poi dice: «Qui facciamo sul serio, ci
si sfida a sangue». Georgia Scott di anni ne ha 99: «è quello che ci fa andare
avanti: a carte con gli affetti più cari». Le due signore sono lucide e
arzille, nessuna traccia di demenza senile. Fanno parte del club della supermemoria,
così l´hanno chiamato i ricercatori che indagano su
cosa mantiene fresco il cervello negli ultimi anni di vita. Cummins e Scott
sono ospiti della comunità per anziani di Laguna Woods, sud di Los Angeles, 20
mila abitanti, un ritiro super accessoriato stile Hollywood o villaggio
vacanze. Un centro che è stato ed è ancora oggetto del più ampio studio al
mondo sulla salute e l´efficienza mentale nella senilità: iniziato
dall´Università della Southern California nel 1981 e chiamato il 90+ Study, ha
coinvolto più di 14 mila persone dai 65 anni in su, più di mille dai 90 e
oltre. Pensionati, ma di lusso, ma molto sprint. Fanno molte cose, si
divertono, praticano sport, non disdicono il vino, si amano fosse l´ultima
volta. E giocano. Per allenamento e per dolcezza quotidiana, l´ultima battaglia
campale e sociale prima che tutto diventi buio. «Sono i vecchietti più di
successo al mondo» ha detto al New York Times la neurologa Claudia Kawas, dell´Università della California, Irvine. «E dopo decenni ci stanno
appena cominciando a insegnare cos´è importante nei loro geni, nelle loro
routine, nelle loro vite». Usare il cervello conta. «Ma il fattore sociale è
cruciale». Le carte, il bridge, sarebbero una buona sintesi di esercizio
cognitivo e insieme di relazione umana: gli studi dimostrano che chi
passa tre o quattro ore al giorno a giocarci corre meno rischi di sviluppare
forme di demenza. A Laguna Woods certo non si entra se non si è,
californianamente, in perfetta forma. Gli aspiranti residenti devono essere
autonomi e con le teste funzionati, sia che ne abbiano 65 o 95, di anni.
Iniziano una vita nuova, nuovi amici e anche partner. Fanno sport in uno dei
molti centri fitness, si scelgono un passatempo tra i molti offerti dai 400
club interni. Molto impegnati, eccitati, ragazzini come ai tempi del college.
Con la differenza che il futuro, e pure il passato, a loro non interessa
granché. Vivono il giorno. Quando non se lo ricordano più, il giorno, hanno
paura. Lo sanno bene, e si controllano a vicenda. Distrazione o dimenticanza
che somiglia all´oblio? Si siedono al tavolo verde, e verificano. Il bridge ha
bisogno di una memoria forte, di quattro giocatori, due coppie di partner,
strategie. Seguire le mosse dell´altro. Ricordarsele. Agire di conseguenza. Ogni
carta va registrata, ne va della partita. Del sodalizio. Persino della vita.
«Quando l´altro comincia a sbagliare, ti viene il terrore» ammette Julie Davis,
89 anni. La demenza è tragica, perché quando arriva la capisci. Ti fa
cosciente. Abbandonare il tavolo per molti di loro è dura. Sanno di dover
lasciare altro. E anche gli scienziati lo dicono: diete alimentari o esercizi
fisici non hanno tutto sommato così tanta influenza sulla demenza per gli over
90. Invece stare coinvolti con la testa, con le parole crociate, leggendo, può
ritardare i sintomi. Le connessioni umane sono fondamentali, le chiacchiere
tantissimo: una mente sana se sta da sola si svuota e «più si sta con gli
altri, più ci guadagnano corpo e cervello» spiega la Kawas. Gli amici come supplemento
di memoria. Più di alcuni geni "protettori" del cervello, che
continua a funzionare persino in presenza di sintomi di Alzheimer. Norma
Koskoff, 90enne, lo dice meglio perché lo ha visto a Laguna Woods: «Quelli che
smettono di giocare, dopo poco smettono anche di vivere». Un giro di briscola?
( da "Repubblica, La"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 27 - Economia In fuga dall´Italia anche i cervelli stranieri Solo il 6% decide di restare dopo aver conseguito il
dottorato Una ricerca della Fondazione Debenedetti. Boeri: immigrazione vista come
minaccia ROBERTO MANIA ROMA - I talenti non ci piacciono. Con quelli stranieri
adottiamo una specie di "respingimento soft": prima li facciamo
arrivare (pochi), poi facciamo di tutto perché non restino. Soldi
buttati e cervelli non sfruttati. «Siamo talentuosi
nel rigettare i talenti», dice Tito Boeri, direttore scientifico della
Fondazione Rodolfo Debenedetti, che ha coordinato la prima ricerca
in Italia sui tremila studenti stranieri iscritti a dottorati delle nostre università. Un´indagine sull´università,
certo, ma soprattutto sulla miopia delle politiche in materia di immigrazione.
Perché la vera ragione per cui la stragrande maggioranza dei giovani studiosi
non resta in Italia sta nella legge Bossi-Fini che rende praticamente
impossibile la loro permanenza, costretti e una gi
( da "Corriere delle Alpi"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Finanza negli studi
e a casa di medici e dirigenti Perquisizioni a raffica e nuovi sequestri di
documenti in clinica e nel Lazio CRISTINA CONTENTO CORTINA. Inchiesta
Codivilla: guardia di finanza ancora alla ricerca di documenti. L'altro ieri
gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Belluno hanno eseguito
perquisizioni a raffica a Cortina, in Veneto e nel Lazio. Al setaccio studi di
medici e di amministratori del Codivilla, ma anche abitazioni degli indagati.
Gli uomini del colonnello Mora hanno sequestrato molta documentazione ora al
vaglio. Una decina le perquisizioni effettuate di concerto con la procura di
Belluno che ormai da diverso tempo sta indagando su oltre una decina di
persone. La tranche di inchiesta per la quale giovedì sono state ordinate le
perquisizioni, è quella che ha preso il via con l'ispezione ministeriale di
Alberto Luccone che ha segnalato sia alla corte dei conti, sia alla procura,
più di un'anomalia presunta in merito alle schede di dimissione ospedaliera.
Per un periodo che va dal 2003 al 2006 almeno (poi le indagini hanno riguardato
anche il periodo successivo e tutta la gestione). Le accuse per i tredici
indagati è a vario titolo di truffa e falsificazione delle Sdo (le schede di
dimissioni ospedaliere): falsificazione finalizzata ad ottenere un maggior
rimborso delle prestazioni ospedaliere fornite all'utenza del Codivilla. Le
Fiamme gialle hanno sequestrato molta documentazione sia negli uffici del
Codivilla, in studi di medici e al domicilio delle persone oggetto della verifica:
ora quanto «sigillato» sarà verificato e confrontato a supporto o meno delle
ipotesi di reato conterstate. Come si ricorderà, la questione ruota attorno
alla possibilità che gli utenti del Codivilla, oggi gestito da una società
mista (pubblico-privato), siano stati ricoverati più volte
e in maniera ripetuta anche quando non ve ne fosse effettiva necessità
sanitaria. Almeno questa l'ipotesi sulla quale sta lavorando la magistratura
(l'indagine è coordinata dal pubblico ministero Massimo De Bortoli) e sulla
quale continuano i sequestri di documentazione delle Fiamme gialle bellunesi.
Ricoveri ripetuti sulla base dei quali, sempre secondo la procura, si sarebbero
ottenuti più rimborsi da parte della Regione e degli enti titolati: con danno
alle casse dello Stato. L'ispezione ministeriale condotta da Luccone finì con
una relazione inviata in procura e al ministero. In seguito, nei giorni scorsi
è sorto anche il potenziale conflitto di interessi segnalato per i direttori
generali che si sono succeduti alla guida della Usl.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 10 - Regione
OSPEDALE DI CORTINA OSPEDALE DI CORTINA IL SINDACO: QUALE FUTURO? Ad un mese
dalla scadenza della sperimentazione regionale sulla
gestione mista pubblico-privato dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina
d'Ampezzo, il sindaco del centro ampezzano Andrea Franceschi chiede, in una
lettera a Galan, indicazioni sul futuro della struttura. TRAFFICO SULLA A4 CODE
PER TRE TAMPONAMENTI Tre successivi tamponamenti sull'autostrada A4,
Trieste-Venezia, nel tratto autostradale Latisana-Portogruaro, hanno
causato ieri mattina notevoli disagi alla circolazione con code fino a sei
chilometri. RAPINA A CAPRINO VERONESE ARRESTATO PIZZAIOLO Accusato di una
rapina messa a segno nell'ufficio postale di Spiazzi di Caprino veronese, un
pizzaiolo di Striano (Napoli), Giuseppe Serafino di 34 anni è stato arrestato
dai carabinieri poche ore. L'uomo, incensurato, con il volto coperto e armato
di una mazza aveva minacciato l'impiegata delle Poste facendosi consegnare
quattromila euro della cassa oltre altri 50 euro di proprietà della donna.
INFRASTRUTTURE DEL PASSANTE A FINE LUGLIO LE OFFERTE Saranno esaminate a fine
luglio le offerte per la realizzazione di alcune opere complementari al
Passante di Mestre nel comune di Spinea. VIADOTTO CROLLATO IN SICILIA EDIFICATO
DALLA RIZZI DI ROVIGO A causare il cedimento di una parte del viadotto Geremia
II, sulla statale Caltanissetta-Gela, potrebbe essere stato "un movimento
franoso sotterraneo, imprevedibile" legato al maltempo. L'opera, lunga
( da "Repubblica.it"
del 23-05-2009)
Argomenti: Cervelli
SE SIETE
sentimentali, socievoli, se amate stare con gli altri e fare l'amore con il
vostro partner, non siete solo delle persone che hanno imparato a godersi la
vita ma avete un cervello sviluppato in modo particolare: uno studio inglese
della Cambridge University dimostra infatti che chi ha queste caratteristiche è
dotato di una fascia più spessa di tessuto nella parte esterna del cervello,
appena sopra gli occhi, ed ha più strutturata anche l'area centrale del
cerebro. Si tratta di uno studio che prende in considerazioni le dimensioni, e
non il funzionamento, della nostra materia grigia e dimostra quanto questa si
comporti esattamente come un muscolo, aumentando di volume a secondo
dell'utilizzo che se ne fa. "Non è chiaro - spiega il professor Simon Baron
Cohen, del Centro di ricerca Autismo a Cambridge - se
gli uomini sono nati con queste differenze cerebrali o se le regioni in
questione siano cresciute in risposta alle esperienze personali. Ma questo
studio dimostra che la misura in cui si trova una gratificante socialità è
correlata alle differenze di struttura del cervello, e ci ricorda che per
alcune persone la socialità è un'esigenza fisiologica, proprio come il
cioccolato o la cannabis". Un altro aspetto curioso scoperto dagli
scienziati è la relazione tra lo sviluppo di queste due aree e la
predisposizione a mangiare cioccolata: semplificando, si può dire che chi ama
le tavolette di fondente, il sesso e le serate con gli amici, deve tutto allo
sviluppo di queste due aree della corteccia prefrontale. Gli inglesi chiamano
questa predisposizione "people-person" e la ricerca
in questione, pubblicata sullo European Journal of Neuroscience, è stata
condotta ponendo dei questionari a 41 persone sane e sottoponendole a risonanza
magnetica: da questo test incrociato è risultato che chi ha un carattere più
emotivo e socievole ha anche più materia grigia nelle aree della corteccia
orbitofrontale e del corpo striato. Secondo gli esperti la scoperta potrebbe
facilitare lo studio di disturbi psichiatrici legati alle difficoltà di
interazione sociale, come l'autismo o la schizofrenia. OAS_RICH('Middle'); Non
è comunque la prima volta che lo sviluppo di quest'area del cervello viene
messo in relazione con aspetti della personalità umana. Qualche anno fa una ricerca dello University College London ha dimostrato che i
tassisti, costretti a mettere a dura prova la memoria ogni giorno, hanno la
zona dell'ippocampo più sviluppata della norma. Al di là delle dimensioni,
recentemente sono stati svolti anche degli studi sulle modalità in cui
quest'area cerebrale lavora: uno studio condotto dal Centro
Mente Cervello (CIMeC) dell'Università di Trento, dall'Institut des Sciences
Cognitives (CNRS) di Lione e dall'Università Pompeu Fabra di Barcellona ha
dimostrato che non solo esiste un legame tra lo sviluppo di queste aree e la
nostra predisposizione a stare con gli altri, ma che le modalità di iterazione
sociale variano a seconda della conformazione del cervello, con
sfumature precise da individuo a individuo. Esiste quindi una relazione tra lo
sviluppo di certe aree (corteccia prefrontale mediale, giunzione
temporo-parietale, solco temporale superiore e corteccia cingolata posteriore)
e la predisposizione a mettersi nei panni dell'altro, riuscendo a prevedere
pensieri e azioni e dimostrando quindi una particolare sensibilità nei rapporti
sociali. Entrambe le ricerche avvalorano quella che filosofi e psicologi, senza
il riscontro di studi di laboratorio, avevano definito anni fa "teoria
della mente", fondamentale per pilotare la nostra intelligenza verso la
presa di decisioni efficaci. "Lo studio realizzato dai ricercatori
dell'università di Cambridge è molto interessante -
spiega il neuroeconomista del CIMeC Giorgio Coricelli - e si lega al nostro.
Possedere una massa maggiore di materia grigia non significa essere più
intelligenti ma avere una predisposizione in più rispetto agli altri, sia essa
di tipo strettamente "sentimentale" o anche più specificamente
cognitivo, come nel caso dei tassisti inglesi. Ciò che è certo è che chi ha queste
aree cerebrali più sviluppate è anche più portato a vedere l'altro come simile,
e questa attitudine lo favorità nel tessere rapporti sociali". (23 maggio
2009
( da "Stampa, La" del
24-05-2009)
Argomenti: Cultura
L'AZIENDA DI SANTO
STEFANO BELBO POTENZIA QUALITÀ TECNICA E IMM
( da "Trentino" del
24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Dal monumento al
libro di Turrini Gli omaggi di Arco al suo benefattore ARCO. Nel 1986, il
Comitato cittadino Arco, celebrando il centenario della nascita del conte
ingegner Gianni Caproni (3 luglio 1886), ha rotto il lungo silenzio che aveva
avvolto il nome di un benefattore. L'opuscolo "Un giorno partì da
Arco" fa conoscere ai giovani i suoi interventi di riforestazione e le
iniziative industriali come il calzaturificio, la Sabsa e la Resina. Gli
studenti, che fanno ricerche ed intervistano gli ex dipendenti della fabbrica
Caproni di Prabi sono premiati con un volo in elicottero sulla città dopo che
la Scuola professionale Enaip è intitolata al nostro concittadino. Molto
interesse suscita il raduno dei "capriolo", la motocicletta
vincitrice di competizioni nazionali, che è stata fabbricata ad Arco. Nel
( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Vanta una limpida
carriera accademica che ora ne legittima l'ambizione di diventare magnifico
rettore del Bo Bittante, trasparenza al potere «Troppa immagine di facciata:
serve aria nuova e pulita» Rispondiamo a 60 mila famiglie che pagano le tasse
dei figli Meno burocrazia, più responsabilità e tutto in Internet ERNESTO
MILANESI PADOVA. Fisicamente imponente, quanto pacato nel ragionamento.
Pragmatico e misurato, eppure "autocritico" in dose non omeopatica.
Con un ventaglio di esperienze dirette «sul campo» universitario tali da poter
ambire al vertice assoluto. Giovanni Bittante punta dritto al rettorato. Non ha
bisogno dell'addetto stampa né di sponsor in Comune o con poltrone a palazzo
Chigi. Tant'è che sul suo nome convergono inquilini di «stanze» accademiche a
reciproca tenuta stagna. La dipingono come «il leghista del Bo». Risponde a
verità? Sono... slegato dai giochi di partito. Se mai, apprezzo il bipolarismo:
l'alternanza è la chiave della democrazia. Soprattutto scegliendo tra chi
determina il ricambio. Nessun legame politico? Ho firmato convenzioni con
Amministrazioni pubbliche di ogni colore. Sono tutte a disposizione nel sito
Internet. Come, del resto, il bilancio della nostra facoltà. Professor
Bittante, si guarda già al ballottaggio con i pronostici di apparentamento.
Cosa ne dice? Gli elettori decidono con la loro testa anche al Bo. E le
combinazioni possibili, al primo turno, sono tre. Se dovesse vincere, ha già
pronta la sua squadra? Alcuni nomi. Ma il giorno dopo le elezioni, siamo
un'unica Università. Dunque, non ci sarà posto solo per chi mi sostiene. Di
certo punto ad un sostanziale rinnovamento. E ad una squadra più leggera, senza
invadere la gestione della "macchina". Scusi, ha un modello di
rettore cui si ispira? Certo. Sono stato allievo di Bonsembiante. E da preside
di Veterinaria ho lavorato con lui che era all'ultimo anno da magnifico. Con
Bonsembiante, per altro, coincide l'ultima volta in cui il Bo era unito senza
contrapposizioni personalistiche se non perfino politiche. Ma poi ho
collaborato anche con i rettori Muraro, Marchesini e Milanesi. Anche lei è uno
dei tanti «delusi» dalla filosofia dell'ultimo magnifico? Ho avuto la delega al
personale, che so bene quante rogne comporta. Non sempre sono riuscito ad avere
margini operativi di intervento. Però credo di essermi guadagnato la stima e il
rispetto di chi stava dall'altra parte del tavolo. Con Milanesi c'è stata una
frattura, derivata dall'eccesso di personalismo che ha inciso pesantemente. Io
non preferisco l'appartenenza alle effettive competenze. Qual è il suo giudizio
sull'organizzazione interna all'Ateneo? Negli ultimi anni, abbiamo cambiato 4
direttori amministrativi e una ventina di dirigenti. E' stata destrutturata, di
fatto, l'amministrazione. Invece di avere una "macchina" forte,
autorevole e responsabile nei posti-chiave sono stati messi prorettori o
delegati con compiti di gestione. Insomma, occorre una drastica svolta? Sì,
eccome. Serve un'amministrazione che funzioni, di cui si valutino i risultati.
Serve più problem solving e una sburocratizzazione ad ogni livello. La
compilazione di "carte" è tempo sottratto a didattica, ricerca,
servizi. E alla correttezza formale non sempre corrisponde una sostanziale
trasparenza. Si fa gran parlare di valutazione e auto-valutazione nell'Ateneo.
Servono? Dipende. E mi spiego. C'è una montagna di valutazioni: dipartimenti,
didattica, dottorati, carichi di lavoro, nuovo modello di budget. Sono spesso
presentati in pompa magna i dati medi, ma poi queste valutazioni non sono mai
usate né conosciute. Da un anno è pubblicata la valutazione dei dipartimenti
che però non è accessibile nel sito del Bo. Paradossale? Se non si pubblica,
non si rende trasparente e non si comunica la valutazione come si fa a
sostenere la meritocrazia? E comunque bisogna garantire finalmente la
valutazione ex post di ciò che si è esaminato. Si ha spesso l'impressione di
una facciata virtuale dell'Ateneo. Conferma? Tanta, troppa immagine di pura
facciata. Ma siamo anche il lavoro giorno per giorno di migliaia di persone
impegnate nella cultura, nella società, nel territorio. Ultimamente tutto si
riduce a marketing fra Bo e Storione. La vera Università è fatta di
dipartimenti, corsi di laurea, facoltà, laboratori. In sintesi? Siamo un ente
pubblico. E viviamo perché 60 mila famiglie pagano le tasse universitarie ai
figli e perché i contribuenti aggiungono il resto. La trasparenza è il suo
cavallo di battaglia. Insieme alle porte aperte? Il Bo dev'essere una casa di
vetro. Con le porte spalancate. E il libero accesso ad Internet. Mi pare il
momento di aria pulita e fresca al Bo. Capitolo didattica. C'è chi si concentra
solo sul modello made in Usa. E' davvero la sola strada da seguire? In Europa
la vera base culturale è interdisciplinare. Da preside di Agraria mi sono
convinto che il futuro sia questo. Più faticoso, ma stimolante. Abbiamo sei
corsi interfacoltà, come cooperazione allo sviluppo con Scienze Politiche,
Lettere e Scienze della formazione. E la moltiplicazione dei corsi? Responsabilità dei governi che hanno vincolato dall'alto il
numero minimo di docenti e quello massimo di studenti. A Padova abbiamo 14 mila
matricole con un centinaio di corsi: significa una media di 150 studenti. Ma
non abbiamo un Ateneo virtuoso? L'autonomia delle Università è cambiata
all'epoca della Finanziaria di Ciampi. Tagliò le risorse, dicendo agli
Atenei di scegliere come utilizzarle. Alcuni l'hanno fatto benino, altri
decisamente meno bene. Ma per difendere l'indipendenza bisogna saper rispondere
alla realtà. E meritarsi la fiducia, ricostruendo un rapporto con i cittadini.
Ritorna la questione del merito, professore? La Commissione nazionale sulla
pubblica amministrazione presieduta da Muraro con il "patto" da 550
milioni per l'Università vincolati al merito. E ora la Commissione coordinata
da Favotto che stabilisce due terzi per la ricerca e uno per la didattica. Ma
questo è un lavoro lungo, paziente, lontano dai riflettori dei mass media.
Personalmente, sono perché insieme alla massima trasparenza reale si porti questo
genere di meritocrazia anche dentro il Bo. Queste elezioni si giocano molto sul
nuovo ospedale. Come si schiera? Né favorevole a priori né contrario. Se
davvero il progetto viene avanti rappresenta una grande occasione per l'Ateneo.
Ma decisive sono le relazioni con governo, Regione, Provincia e Comune. Dal
punto di vista dei soldi pare inarrivabile. Tanto più che la voce edilizia al
Bo è, di fatto, vincolata per anni. C'è un problema di costi e di impostazione.
Anche Agripolis in origine era una scommessa, no? Allora Bonsembiante disegnò
un progetto compiuto, pronto a procedere per stralci ad ogni opportunità di
realizzazione. E oggi abbiamo il "polo" di Legnaro, modificato
nell'arco della realizzazione. Sedi e corsi decentrati. Qual è il bilancio? Il
Bo ha dieci sedi e 28 corsi triennali fuori Padova. Per secoli non è mai stata
solo l'Università di Padova e tuttora è internazionale. Quindi, si tratta di
decidere in funzione delle strategie di sviluppo. Non servono repliche di serie
B di ciò che già c'è a Padova. Se mai, novità che si sposano con l'alta
specializzazione. Da preside di Agraria ho chiuso tre corsi; però è avviata
l'esperienza di Castelfranco sulla scia di quanto bene è andata a Conegliano.
Ovvero? Università territoriale di respiro mondiale sull'enologia; ricerca di
caratura internazionale; studenti chiamati a parlare inglese. La Provincia di
Treviso ha investito forte, perché a Conegliano insieme al Bo ci sono
l'istituto superiore del ministero e i laboratori dei Nas. E c'è una laurea magistrale
inter-universitaria con Trento, Verona e Udine. Più il dottorato di ricerca.
Conegliano fu creata ex novo e oggi chiunque può verificarne il valore. Ateneo
e imprese: rischio privatizzazione? Fatto
( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
FONDI PER IL BO
Fondazioni: c'è chi è riuscito a trovare i soldi FERDINANDO MEACCI Gli contri e
i dibattiti per l'elezione del rettore dell'Università di
Padova riprendono domani presso la Facoltà di Farmacia, la Sala delle Edicole
in Piazza Capitaniato e i Dipartimenti di Scienze Statistiche e di Scienze
Economiche. Ai numerosi incontri con gruppi di docenti già svolti o programmati
seguiranno le tre assemblee elettorali previste dal Regolamento di Ateneo e
infine le votazioni con ballottaggio conclusivo il 26 giugno. Le
cronache degli incontri passati hanno riferito alcuni aspetti dei dibattiti e
delle polemiche che ne sono nate. Ma è ancora lecito chiedersi se cronache,
dibattiti e polemiche sono serviti a chiarire piuttosto che a confondere le
idee dei partecipanti specie sulle questioni più complesse. In uno di questi
incontri, per esempio, fu rivolta a un candidato domanda su una questione, la
trasformazione delle università in fondazioni, che
qualche mese fa aveva tormentato gli animi di tutti. La domanda era tanto
imprecisa quanto fu la risposta. L'imprecisione consisteva nella confusione,
presente in entrambi i lati del dibattito che ne nacque, fra l'art. 16 della
legge (finanziaria) 6 agosto 2008, n. 133 intitolato"Facoltà di
trasformazione in fondazioni delle università» e l'art.
59, comma 3, della precedente legge (finanziaria) 23 dicembre 2000, n. 388
seguito dal Regolamento di applicazione emesso con DPR 24 maggio 2001, n. 254.
Per venire a capo di questa confusione, occorre avere chiaro che entrambe le
normative (quella del 2000-2001 e quella del 2008) conferiscono alle università una facoltà (non un obbligo), che questa facoltà
consiste nel dare (o non dare) avvio a istituzioni fondamentalmente diverse a
seconda che si applichi l'una o l'altra normativa, che questa diversità
fondamentale consiste nel fatto che le fondazioni possibili secondo la
normativa 2000-2001 sono soggetti di diritto privato (innanzitutto per la
raccolta fondi e il coordinamento di progetti strategici) costituiti e
controllati dalle università (che dunque restano i
soggetti di diritto pubblico di prima) mentre le fondazioni previste dalla
normativa più recente sono soggetti di diritto privato in cui le università verrebbero trasformate per continuare a fare ciò
che fanno già. E' da questa diversità fondamentale che occorre partire per
capire non solo il velleitarismo della normativa 2008 ma anche il velleitarismo
di chi protesta contro questa stessa normativa dimenticandosi di distinguerla
dall'altra. Che si tratti di due velleitarismi speculari, che accomunano cioè
la normativa più recente alle proteste contro di essa, lo si trova nel fatto
che, mentre nessuna università ha finora esercitato, o
sembra avere l'intenzione di esercitare, la facoltà di «trasformarsi» in
fondazione, una dozzina di università con in testa il
Politecnico di Milano hanno finora esercitato con successo l'altra facoltà,
quella di costituire fondazioni universitarie (il loro elenco è nel sito del
Miur) da esse stesse controllate per lo svolgimento di funzioni sussidiarie a quelle
classiche delle università. Per non dire del fatto
che, mentre si ignoravano le differenze fra le due normative, alcune proteste
contro la normativa 2008 avvenivano in università i
cui organi avevano già varato lo Statuto della propria fondazione secondo la
normativa 2000-2001 ma poi non avevano fatto nulla per costituirla davvero.
Oppure, si deve precisare, avevano fatto molto ma... non erano riusciti a
ottenere nulla. Nulla, si deve intendere, da parte degli enti circostanti senza
la cui collaborazione ha poco senso che le università
costituiscano queste loro fondazioni. Fra le università
afflitte da questa contraddizione c'è, a proposito dei dibattiti sul
finanziamento delle università, l'Università di
Padova. In uno degli ultimi articoli pubblicati sull'argomento da questo
giornale (1 dicembre 2007), una spiegazione veniva tentata nella direzione
dell'esistenza, ora all'interno e ora all'esterno delle università,
di soggetti silenziosamente contro-interessati alla costituzione di fondazioni
universitarie secondo la normativa normativa2000-
( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
UNIVERSITà &
LAVORO Qualificare i percorsi formativi più innovativi GIUSEPPE ZACCARIA La
maggior parte dei laureati dell'Università di Padova riesce a trovare lavoro
nel giro di pochi mesi, segnalano le ricerche condotte al riguardo. E'
importante certo, ma non basta: un ateneo, specie quando vuole mantenere la
qualità che viene unanimemente riconosciuta a quello di Padova, deve occuparsi
e preoccuparsi che si tratti anche e soprattutto di un buon lavoro, adeguato
all'investimento che gli studenti e le loro famiglie sostengono durante gli
anni di corso. Certo, l'università non deve venire
vista come una sorta di ufficio di collocamento, che "trova il posto"
ai ragazzi: suo compito è intervenire prima, qualificando il più possibile il
percorso formativo e integrandolo con gli strumenti più idonei a
"spendere" al meglio il titolo di studio. In questo scenario giocano
peraltro diversi fattori, non tutti esauribili nell'istituzione universitaria.
Ad esempio, è dimostrato che il contesto territoriale (inteso come il sistema
locale in cui vive il neo- laureato) svolge un ruolo molto importante nella
capacità di trovare rapidamente occupazione. E tuttavia esiste anche una
relazione tra l'area di studio scelta e la facilità di ottenere un lavoro, e un lavoro soddisfacente: una recente ricerca di tre docenti del
nostro ateneo, coordinati da Luigi Fabbris, segnala a questo proposito che al
netto delle caratteristiche individuali, i laureati dell'area "scienza
della vita" ottengono più facilmente un buon lavoro; seguono quelli delle
aree scientifica, sociale e tecnica. Ma, in linea generale, è indubbio
che per trovare un buon lavoro è fondamentale avere buone doti personali, ed
avere maturato delle competenze: non solo "tecniche", ma anche di
natura trasversale (ad esempio, capacità decisionali, di lavorare in gruppo, di
pianificare e organizzare il lavoro, eccetera; in questo senso va sottolineato
il ruolo di programmi come "Erasmus" nel favorire, al di là delle
conoscenze specifiche, l'acquisizione di capacità relazionale in un contesto
lontano e diverso rispetto a quello familiare e locale). Per non parlare,
ovviamente, del percorso di studio: tra chi cerca il primo lavoro, risulta
privilegiato chi ha ottenuto un voto di laurea alto, o almeno superiore a 90.
Un aspetto importante, nel problema complessivo, riguarda il ruolo della
famiglia, notevolmente cambiato rispetto a un passato anche recente, come
dimostra un'altra ricerca sempre condotta da docenti padovani. In particolare,
il "capitale relazionale" della famiglia funziona molto meno di un
tempo, nel senso che non è più la famiglia a essere determinante nella ricerca
del lavoro per il figlio: rimane influente nella spinta a una scolarità più
elevata, ma si rivela scarsamente in grado poi di aiutare il ragazzo a
valorizzare questo percorso. D'altra parte, va sottolineato che questa perdita
di forza relativa della famiglia viene fortemente compensata dalla spinta
esercitata dall'ambiente socio-economico in cui i giovani di oggi si trovano
inseriti, in particolare in una realtà come quella del Nordest, con i suoi aspetti
di innovazione e modernizzazione. Si tratta infatti di un contesto che
incentiva a "spendere" un investimento supplementare in capitale
umano, per integrare e migliorare la formazione acquisita in precedenza. Da
rilevare la crescita della tendenza a continuare la formazione anche dopo il
conseguimento della laurea, magari anche rifiutando per il momento offerte di
lavoro ritenute non soddisfacenti. In questo senso, il rifiuto del lavoro va
visto anche e soprattutto come una questione di buon lavoro; e non è detto che
il primo posto che si ottiene sia necessariamente un buon posto. Rinunciare a
un lavoro sicuro ma inadeguato alla propria preparazione e alle proprie
aspirazioni deve dunque essere considerato come una motivazione forte a
migliorare la propria formazione. E' una spinta che va sostenuta ciascuno per
la sua parte, università compresa: gli sportelli
universitari dedicati all'occupazione, il tirocinio e gli albi professionali
sono in tal senso tre strumenti in grado di garantire un lavoro soddisfacente,
valorizzando così al meglio lo sforzo compiuto per conseguire la laurea.
( da "Unita, L'" del
24-05-2009)
Argomenti: Cultura
NASCE IL MUSEO
MAGRITTE È stato inaugurato ieri a Bruxelles il Museo Magritte, posto nello
hotel Altenloh, un edificio annesso al Museo di Belle Arti sulla Place Royale
della capitale belga. La struttura, nata grazie a un
partenariato pubblico privato, secondo le previsioni ospiterà 700 mila
visitatori l'anno. Capri, no ai turisti «scemi» «I turisti ricchi e scemi non
li vogliamo»: così ieri il sindaco di Anacapri alla presentazione della
Fondazione Capri, nata per promuovere la cultura e il turismo culturale
nell'isola. Le prime iniziative in cantiere sono una rassegna di danza
«Abitare la bellezza» (11-30 luglio) e un progetto sull'arte contemporanea,
«Travelogue» (settembre-ottobre). Benigni recidivo (in Usa) Il comico toscano
torna in America con la sua Divina Commedia di Dante Alighieri. Lo ha
annunciato ieri il New York Times in un articolo dove presentava « l'altra
faccia» di Roberto Benigni: quella di lettore e studioso di letteratura. La
tournée dantesca partirà da San Francisco e toccherà le maggiori città degli
Stati Uniti, tra cui New York e Chicago, per sconfinare anche in Canada a
Quebec City.
( da "Tempo, Il" del
24-05-2009)
Argomenti: Cultura
stampa Malessere per
il progressivo spostamente a sinistra dei Democratici. Prende piede la
prospettiva di un grande centro Anche le Acli mollano Franceschini Via ad una
Fondazione, si guarda oltre il Pd. E uno studio rivela: l'Italia è in ripresa
Nasce una nuova Fondazione nell'area culturale che si muove attorno al Pd .
Verrebbe da commentare: sai che novità. Invece stavolta la novità c'è. Eccome.
Infatti domani mattina, al residence di Ripetta a Roma, non nascerà solamente
l'ennesima sigla, ma arriverà un piccolo segnale politico. Le Acli cominciano a
guardare oltre il partito guidato da Dario Franceschini. E a via del Nazareno
suonerà un altro campanello di allarme. Fino ad oggi, infatti, l'organizzazione
guidata da Andrea Olivero è stata più che organica al Pd. Non a caso l'ex
leader dei lavoratori cristiani Luigi Bobba è un deputato democratico. Ma negli
ultimi mesi le cose sono un po' cambiate. La deriva sinistra imboccata a via
del Nazareno non è piaciuta. E soprattutto non è piaciuto il fatto che il malessere
di Enrico Letta («il Pd sembra il Pci») e Francesco Rutelli («Non riesco ad
accettare che il Pd sia sempre definito "la sinistra"»),
interlocutori privilegiati dell'universo aclista, sia stato completamente
ignorato. Così, anche in previsione di una cocente sconfitta alle europee che
potrebbe spostare ulteriormente a sinistra il baricentro del Pd, le Acli hanno
deciso di giocare d'anticipo creando un soggetto autonomo che prenderà il nome
di «Fondazione per il bene comune» e sarà presieduta dal vicepresidente delle
Associazioni cristiane Michele Rizzi. Lo scopo ufficiale è quello di formare
una nuova classe dirigente che si ispiri alla dottrina sociale della Chiesa.
Ma, lontano dai microfoni, c'è chi spiega che l'iniziativa altro non è che un
primo timido passo verso la creazione di quel «grande centro» che riunirà l'Udc
con i moderati cattolici del Pd. E forse non è un caso che anche ieri Pier
Ferdinando Casini abbia gentilmente declinato l'invito di Franceschini a creare
un fronte comune di opposizione a Silvio Berlusconi («è irricevibile da chi con
i referendari rischia di consegnargli definitivamente l'Italia»), comportandosi
più come alternativa che come possibile «terra di conquista» del Pd.
Fantapolitica? Forse. Fatto sta che le Acli fanno poco o niente per nascondere
la distanza che ormai le separa da via del Nazareno. Così padrini del nuovo
soggetto saranno, domattina, il ministro degli Esteri Franco Frattini e il
sindaco di Venezia Massimo Cacciari (una delle voci più critiche nei confronti dell'attuale
Pd). Non solo, ma nel corso della manifestazione Leonardo Becchetti, docente di Economia politica presso l'università di Tor
Vergata e direttore del portale della Fondazione www.benecomune.net, terrà una
relazioni sulla crisi economica. Relazione in cui, pur sottolineando le
debolezze del nostro sistema Paese, spiegherà che l'Italia sta reagendo meglio
di altri al terremoto che ha investito l'economia mondiale. Qualche
esempio? Secondo i dati elaborati dalla Fondazione, se si considera il reddito
disponibile, attualmente gli italiani sono più ricchi degli americani. Non
solo, ma se si guarda il leading indicator dell'Ocse (indice che tiene conto di
una serie di variabili tra cui il ciclo dei prezzi delle materie prime e la
fiducia di consumatori e imprenditori), l'Italia sembra aver imboccato la
strada della ripresa passando dal 95.9 di dicembre al 97.4 di marzo contro il
calo degli Stati Uniti (da
( da "Tirreno, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 2 - Pisa Fuga di cervelli, al S. Anna va meglio La
direttrice Carrozza: dai paesi extraeuropei ne viene il 38% in più Il ministro
Gelmini: la migrazione intellettuale va difesa MARCO BARABOTTI PISA. «Vedo che
qui alla Scuola Sant'Anna c'è un ambiente straordinario dal punto di vista
della serenità e della voglia di sapere. E ascoltando le parole della
direttrice, i risultati sono estremamente incoraggianti». Lo ha detto l'ing.
Carlo De Benedetti, intervenendo all'undicesimo convegno europeo della
fondazione "Rodolfo Debenedetti". La direttrice della Scuola, Maria
Chiara Carrozza, aveva detto in precedenza che il suo istituto ha registrato,
nel 2008, un incremento del 38% dei dottorandi provenienti da paesi
extraeuropei in particolar modo dalla Cina. Sono risultati che confermano una
inversione di tendenza rispetto alla fuga dei cervelli, come invece emerge inequivocabilmente dai dati
illustrati dalla fondazione Debenedetti. «La presenza straniera nel corpo
allievi - ha detto la direttrice del Sant'Anna - del corso
dottorato-perfezionamento in soli tre anni è passata dal 24 per cento nel 2004
al 37 per cento nel 2008. Il Sant'Anna è peraltro una delle eccezioni anche per
quanti sostengono che l'università italiana sia
"provinciale". La capacità di competere, attraendo cervelli,
non si esplica soltanto per i corsi di perfezionamento e dottorato. Basta
pensare ai 400 giovani di origine africana che, negli ultimi anni, sono stati
formati con i corsi tenuti sia in Italia che in Africa nell'ambito delle
attività di "Peace keeping" e per verificare il rispetto dei diritti
umani in situazioni di crisi». Nel suo messaggio fatto pervenire alla
fondazione Debenedetti, il ministro Mariastella Gelmini ha cercato in qualche
modo di dare risposte alle osservazioni avanzate dall'ingegner De Benedetti,
affermando che «l'Italia ha una duplice questione di fuga
di cervelli perché, oltre a perdere giovani studenti
promettenti, fatica moltissimo ad attrarre talenti dall'estero». «è giunto il
momento - ha aggiunto il ministro - che anche l'Italia adotti politiche che non
scoraggino l'immigrazione altamente qualificata; la migrazione intellettuale è
da secoli una forma di fondamentale scambio tra culture e civiltà». Dallo
studio emerge anche che l'87% dei 3.000 dottorandi stranieri in Italia lascia
il nostro Paese una volta terminato il corso; il fatto curioso, però, è che
l'85% ha ricevuto una borsa di studio proprio in Italia. Secondo il campione
dei dottorandi stranieri intervistati, il 63% giudica molto buona la qualità
dell'insegnamento nelle università italiane, ma il 40%
pensa che le opportunità di carriera in Italia siano limitate. Le principali
difficoltà con il sistema universitario italiano sono di tipo burocratico. Il
62% degli studenti non europei ed il 54% di quelli europei, trova infatti molto
difficoltoso interagire con gli uffici degli atenei. In particolare, il 63%
dichiara che i documenti vengono rilasciati in ritardo e la stessa percentuale
si è detta non soddisfatta della competenza e disponibilità dei dipendenti
pubblici italiani. Pisa forte nel settore medico, della biomedicina e della
robotica, ma anche in altre aree disciplinari. «Come Economia, Scienze
Politiche, Giurisprudenza e Agraria - ha detto ancora Maria Chiara Carrozza -,
grazie anche a convenzioni internazionali e che riguardano sia allievi in
uscita che in entrata. Gli atenei coinvolti in questi accordi bilaterali sono
essenzialmente francesi, come l'Università di Strasburgo, Parigi VIII, Lyon e
Louvain, mentre per Agraria con l'università olandese
di Postdam. Si segnala anche la prosecuzione della cooperazione nell'ambito del
PhD Mobility Program, la tra Scuola Sant'Anna e l'Università di Chongqing della
Repubblica Popolare Cinese». ALTRO SERVIZIO a pagina 11
( da "Tirreno, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 5 - Pisa
Centinaia di persone ad assistere alla lectio magistralis
di Bertini Il docente ha parlato del rapporto tra economia aziendale e management
auspicando la loro integrazione PISA. Centinaia di accademici provenienti da
tutta Italia sono stati ospiti della facoltà di Economia dell'ateneo pisano per
assistere alla lectio magistralis del professor Umberto Bertini, considerato un
maestro di strategia e politica aziendale. Il docente
ha tenuto una lectio magistralis sul tema "Economia aziendale e
management", a cui hanno assistito oltre 500 persone, tra le quali
professori da tutte le principali sedi universitarie italiane ed esponenti del
mondo delle aziende. C'erano Vittorio Coda, Pellegrino Capaldo, Giuseppe Bruni,
Gaetano Golinelli, Sergio Terzani, Gennaro Ferrara, Maria Bergamin Barbato,
Flavio Dezzani. Presenti anche i presidenti delle tre associazioni accademiche
italiane di economia aziendale - Aidea, Sisr e Sidrea - e Angelo Riccaboni,
presidente della conferenza dei presidi delle facoltà di Economia e di Scienze
statistiche. «L'autorevolezza scientifica del professor Bertini - si legge in
una nota inviata dalla presidenza della facoltà e diffusa dall'ufficio stampa
dell'ateneo - è comprovata dal fatto che suoi allievi diretti e indiretti sono
professori ordinari in molte università italiane.
Accanto ai nomi più noti dell'ambiente accademico ed economico, alla lectio
magistralis hanno assistito i giovani ricercatori e gli studenti, cui il
professore ha sempre dedicato grande attenzione e che sempre hanno accompagnato
le sue attività e il suo pensiero». Il professor Bertini - insignito dell'Ordine
al Merito della Repubblica Italiana con il grado di Cavaliere di Gran Croce e
dell'Ordine Accademico del Cherubino - ha ricoperto ruoli importanti
nell'Ateneo pisano (è stato preside della facoltà di Economia, consigliere di
amministrazione, ecc.) e nell'Accademia italiana (presidente dell'Accademia
italiana di economia aziendale e della Società italiana di storia della
ragioneria), oltre che una figura di riferimento nel mondo delle aziende. Ha
prestato la propria opera e ricoperto incarichi per il Senato della Repubblica,
la Camera dei Deputati, la Presidenza del Consiglio dei ministri, i Ministeri
dell'Economia e del Commercio Estero. Il rettore Pasquali era presente alla
lectio ed ha espresso il suo compiacimento ed il suo ringraziamento al docente. La lezione è stata preceduta da un'introduzione del
preside di Economia, Massimo Augello, che ha organizzato la cerimonia, e dal
presidente dell'Accademia italiana di economia aziendale Roberto Cafferata. Il
professor Bertini ha spiegato che un'integrazione tra l'economia aziendale e il
management è possibile e, anche se non facile, deve assolutamente realizzarsi.
Ma perché ciò accada - ha affermato - «l'economia aziendale deve diventare un
po' più pragmatica e il management un po' più teorico». Muovendo dai concetti
di "economicità" e "sistematicità", Bertini ha disegnato un
nuovo schema di analisi e ha dato «massimo risalto all'azienda come fenomeno
soggettivo, nella piena consapevolezza che non è possibile studiare i fatti
aziendali senza risalire alle decisioni e al "sistema delle idee",
linfa vitale del sistema umano».
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
I - Firenze Università In 3 anni in pensione il 12,7% dei docenti. Che politica
sarà scelta? Cari candidati, quanti ricercatori assumerete? ROBERTO D´ALIMONTE
Tra la fine dell´attuale anno accademico e quello 2011-2012, l´ università di Firenze
perderà 278 docenti su 2187, il 12,7 % del totale. Sono i pensionamenti stimati sulla
base delle regole vigenti. Il numero potrebbe variare ma di poco. Di per sé non
è una percentuale eccezionale ma con i tempi che corrono, e quelli che
verranno, si tratta della più importante fonte di finanziamento di cui l´università potrà disporre per fare politica del personale
nei prossimi anni. Ma quale politica per quali obiettivi ? In un precedente
articolo pubblicato sulle pagine di questo giornale abbiamo fatto vedere come
la distribuzione dei docenti favorisca nettamente alcune facoltà rispetto ad
altre. Per comodità del lettore riportiamo nella tabella A, colonna d , il
numero di studenti iscritti per docente che è
l´indicatore utilizzato per cogliere uno degli squilibri di cui soffre l´università. SEGUE A P
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IV - Firenze
Troppi ordinari, pochi ricercatori primo nodo per i
candidati-rettore Ad Agraria c´è un docente ogni 10
studenti e a Psicologia uno ogni 75 Il futuro dell´università è nei
giovani, quelli che oggi stanno fuori o ai margini ROBERTO D´ALIMONTE (segue
dalla prima di cronaca) E´ razionale che ad Agraria ci sia un docente ogni 10 studenti mentre a Psicologia ce ne sia uno ogni 75?
Qualcuno dirà che Psicologia è una facoltà nuova e per questo sotto
dimensionata. Ma Giurisprudenza è una facoltà antica e prestigiosa, eppure il
rapporto è di un docente per ogni 50 studenti.
L´anagrafe delle facoltà non spiega la distribuzione squilibrata delle risorse.
Sono altri i fattori che nel tempo hanno prodotto queste distorsioni e in
primis il modello di governo corporativo che ha prevalso nel nostro ateneo negli
ultimi 30 anni e di cui ci siamo occupati nel precedente articolo. Adesso però
i pensionamenti in arrivo aprono una "finestra di opportunità" che
sarà possibile cogliere se l´università riuscirà a
rientrare nei parametri fissati dal ministero quanto a percentuale di spese
complessive destinate al personale. La fatidica "quota 90". Questi
pensionamenti non sono distribuiti in percentuali uguali (Tabella A, colonna c)
e proprio per questo rischiano di aggravare gli squilibri esistenti. Di nuovo spicca
la situazione anomala di Agraria che perderà nel triennio solo il 4,3% del suo
corpo docente contro il 18,8 di Architettura. Questi
dati suggeriscono un primo quesito ai candidati-rettore: con quali criteri
verranno distribuite le risorse che si renderanno disponibili per questa via
nel triennio 2009-2011, oltre che negli anni successivi, ed eventualmente
quelle aggiuntive che potrebbero arrivare per altre vie? Una volta valeva il
principio che ad ogni facoltà fosse restituito ciò che perdeva con le
cessazioni dal servizio. Questo principio è già stato superato ma non è affatto
chiaro quale sarà la politica del personale docente
nei prossimi anni. In che misura e in che tempi i candidati- rettore si
propongono di correggere gli squilibri esistenti tra facoltà? Ma ancora più
importante del punto precedente è quello che riguarda la distribuzione del
personale docente tra i vari ruoli di professore
ordinario, associato e ricercatore. Attualmente la ripartizione è questa:
professori ordinari 35%, professori associati 30%, ricercatori a tempo
indeterminato 35%. Anche questo è uno squilibrio da correggere: troppi ordinari
e troppo pochi ricercatori. Non è detto che la distribuzione ottimale debba
essere a piramide come spesso si sente dire, ma è assolutamente necessario aumentare
in maniera rapida e significativa il numero dei ricercatori. Ma questa politica
ha un costo non solo economico ma anche politico perché, data la scarsità delle
risorse, significa fare delle scelte anche impopolari. Nel prossimo triennio
andranno in pensione 60 ricercatori, 45 professori associati e 173 ordinari.
Che cosa propongono i candidati-rettore? Quale percentuale delle risorse
eventualmente disponibili saranno destinate alla assunzione di nuovi
ricercatori? Inoltre, visto che le risorse disponibili dipendono anche dai
pensionamenti anticipati, che intenzioni hanno rispetto alla norma che consente
il pensionamento dei docenti ordinari a 70 anni anziché 72? Verrà confermata
anche nei prossimi anni quando l´Università di Firenze avrà superato la fase
più acuta della sua crisi finanziaria oppure i rettori cederanno alle pressioni
degli ordinari che non vogliono andare in pensione a 70 anni? Questione tanto
più rilevante dal punto di vista della liberazione di nuove risorse perché il
pensionamento anticipato non riguarda solo gli ordinari ma tutto il personale docente. E` banale ripeterlo: il futuro della università sono i giovani, quelli bravi, quelli che oggi
stanno fuori o ai margini, quelli che fanno fatica a vincere concorsi in cui
spesso il merito non viene premiato, quelli che vanno all´estero perché non
trovano spazio nelle nostre università. Per troppo
tempo sono stati sacrificati a favore di una politica del personale che ha
privilegiato i professori già dentro, gli insiders. Ma si sa i giovani che
stanno fuori non votano. E con questo modello di governo della università i loro interessi non contano. Peccato che i loro
interessi siano anche quelli del Paese. L´autore è docente
nella facoltà di Scienze Politiche di Firenze
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Firenze
Il giudizio Concorso annullato, anzi no e la professoressa salì in cattedra Ma
a Scienze politiche molti stanno con Rogari che la chiamò Uno dei commissari fu
durissimo con lei: "Sovrappone contratti di scambio, onerosi e
corrispettivi... confonde anche comunione di scopo e di godimento... non ha
chiara la nozione di causa" FRANCA SELVATICI «Una non notizia priva di
veri contenuti». «Una trappola politica» nella quale «Repubblica»
sarebbe caduta, per effetto della fame di «scandaletti» che assillerebbe la
stampa locale. Un attacco strumentale all´ex preside di Scienze Politiche e
attuale prorettore Sandro Rogari, candidato alla carica di rettore. Questi alcuni dei commenti che circolano fra i docenti della
facoltà di Scienze Politiche dopo che «Repubblica» ha dato
notizia della interrogazione del deputato Pdl Guglielmo Picchi sulla chiamata a
Firenze, il 19 ottobre 2005, della professoressa Anna Carla Nazzaro quale docente di diritto privato a Scienze Politiche quando Rogari era
preside. A dispetto dei commenti indignati dei colleghi, la carriera
della professoressa Nazzaro alimenta qualche dubbio sulla opportunità della sua
chiamata a Firenze. Laureata con 110 e lode in economia bancaria all´università di Salerno, nel 2000, quando non era ancora
dottore di ricerca, vinse un posto di associato di diritto privato all´università di Bari. Il concorso e la successiva nomina a
professore presso l´università di Lecce sono stati
però annullati dal Tar della Puglia (sentenza 963 del 19 febbraio 2002) e
definitivamente dal Consiglio di Stato (sentenza 116 del 14 gennaio 2003). Tre,
essenzialmente, i motivi di illegittimità rilevati dai giudici amministrativi.
Primo: la dottoressa aveva presentato una monografia che era stata stampata in
una copisteria poche settimane prima del concorso e non poteva essere ritenuta
una «pubblicazione scientifica». Secondo: nonostante
le dichiarazioni contraddittorie dei commissari, non risultava che essa avesse
svolto alcuna attività didattica. Terzo, e più grave: nella prova didattica (cioè
nella lezione) si era attirata i giudizi durissimi di uno dei commissari, la
professoressa Maria Costanza dell´Università di Pavia, secondo la quale la
candidata si era dimostrata all´oscuro di nozioni elementari di diritto:
«Sovrappone contratti di scambio, onerosi e corrispettivi... confonde anche
comunione di scopo e di godimento... non ha chiara la nozione di causa».
Nonostante il deciso pollice verso della professoressa Costanza, la commissione
nel suo complesso la dichiarò idonea, senza però essere pervenuta - secondo i
giudici amministrativi - a «un motivato superamento del giudizio negativo
individualmente espresso». L´annullamento del concorso di Bari non ha bloccato
la carriera universitaria di Anna Carla Nazzaro. Divenuta nel frattempo dottore
di ricerca, ha superato d´un balzo i ruoli di ricercatore e di associato e il
14 agosto 2003 è stata dichiarata idonea in un concorso per professori ordinari
di diritto privato bandito dall´Università dell´Insubria (Varese), che tuttavia
non l´ha chiamata, lasciandola nella lista nazionale degli idonei non
strutturati dalla quale poi ha attinto la facoltà di Scienze Politiche di
Firenze. Dagli atti del concorso di Varese si apprende che mentre uno dei
commissari, Loris Lonardo, afferma correttamente che Anna Carla Nazzaro è
dottore di ricerca, un altro, Marco Comporti, scrive che la candidata «è stata
nominata nel 2001 professore associato di istituzioni di diritto privato nella
facoltà di giurisprudenza dell´Università degli studi di Lecce, dopo aver conseguito
l´idoneità nella procedura di valutazione bandita in data 7/7/00 dalla Facoltà
di economia dell´Università degli Studi di Bari». Neppure un cenno
all´annullamento di quel concorso, divenuto definitivo con la pronuncia del
Consiglio di Stato del 14 gennaio precedente. Come se non ci fosse mai stata.
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IV - Bologna
Rettorato, Segré si ritira "Ma non ho nulla da offrire" Dal preside
nessuna indicazione di voto. Alle urne domani "Nessun accordo: solo
trasparenza e responsabilità, dopo tanto parlare dietro alle quinte" ILARIA VENTURI «ORA lascio il campo, ma anche una visione di università». E i 414 voti conquistati. Andrea Segrè rinuncia alla corsa al
rettorato con una lettera inviata ieri mattina ai docenti. Una decisione
attesa, dopo che il preside di Agraria aveva riconfermato il quarto posto al
secondo turno delle elezioni del rettore. Una posizione che vale molto,
ma che non può portare alla poltrona numero uno dell´Alma Mater. Così, dopo
aver convocato un tavolo di confronto con gli sfidanti e dopo essersi preso altre
36 ore di tempo, l´inventore del Last Minute Market, il progetto contro gli
sprechi, ringrazia e saluta i suoi elettori. Senza dare loro indicazioni di
voto per un altro candidato, senza fare alleanze prima per un incarico o un
posto da prorettore. Ma lasciando in eredità il suo progetto di università legato soprattutto all´idea di sviluppo
sostenibile. «Nessun accordo, nessuna strategia: solo trasparenza e
responsabilità, dopo tanto parlare dietro alle quinte», scrive Segrè. «Su
questa linea ho condotto la mia campagna elettorale: indipendente e per il
rinnovamento, fin dall´inizio. Lo ripeto ora con forza: un´esperienza
entusiasmante, una ricchezza umana e professionale, un patrimonio di conoscenze
da non disperdere». Il professore di economia e politica agraria insiste sulla
sua «visione» di futuro: «Un progetto in cui si è riconosciuto quasi un quinto
del nostro Ateneo e che tanti colleghi mi hanno aiutato a costruire, una rete
cresciuta nel tempo e nelle diverse aree, una cerniera per superare storiche ma
inattuali contrapposizioni, un catalizzatore di persone, saperi, competenze,
istituzioni, anche quelle più distanti e separate. Ne sono orgoglioso». Il
prorettore Roberto Grandi, quando ha rinunciato alla corsa, ha chiesto garanzie
sulla politica di internazionalizzazione. Andrea Segrè chiede al futuro rettore
di tenere conto di uno degli assi cardinali del suo programma: «Le Università
devono svolgere un ruolo chiave nel contribuire a creare e a diffondere una
cultura dello sviluppo sostenibile e responsabile, sia a livello globale sia
locale». Nella lettera Segrè fa riferimento anche alla polemica sul tavolo di
confronto con Dario Braga, che ne era uscito deluso e il più penalizzato dal
temporeggiare del preside di Agraria sulla rinuncia. «Il confronto è stato
partecipato, forse è giunto troppo tardi, probabilmente ha deluso le
aspettative di qualche collega». Ma nessuna strategia, conferma Segrè che
sceglie il sabato prima del voto per uscire dalla scena della corsa al
rettorato. Ma il suo addio, lascia intendere, potrebbe essere solo un
arrivederci. E´ nella «precisazione» con cui conclude la sua lettera. «Non ho
voti da offrire e neppure aspettative particolari. Ho soltanto, ma non è poco,
una rete di colleghi e amici che ha creduto nel mio progetto e, ho la
presunzione di dire, anche in me. Una solida base per il futuro». Per Andrea
Segrè, 48 anni, il preside e candidato più giovane, il futuro in accademia
potrebbe essere una nuova corsa al rettorato tra quattro anni. Chissà. SEGUE A
P
( da "Stampa, La" del
24-05-2009)
Argomenti: Cultura
DIBATTITO "I
giovani e lo sport" se n'è parlato a Sizzano Ha riscosso molto interesse
il dibattito su «I giovani e lo sport», promosso per la serata di venerdì a
Sizzano. «Questa iniziativa - ha introdotto il sindaco, Stefano Vercelloni - è
tesa a sensibilizzare i giovani alla pratica dello sport, coinvolgendo
istituzioni, insegnanti, genitori, affinché lo sport diventi parte integrante
della loro e della nostra vita, in considerazione deI molteplici benefici che
il medesimo regala, sia dal punto di vista formativo che di salute. In un mondo
dove il rispetto e i valori vengono spesso soffocati è giusto sostenere
iniziative che favoriscano il dialogo, l'aggregazione, la sana competizione,
l'attività di gruppo, tutte qualità che ritroviamo nello Sport». Presenti alla
serata tanti ospiti tra cui il presidente del Coni Guglielmo Radice e
l'Associazione Nazionale Atleti Olimpici. «Non poteva mancare - dice ancora
Vercelloni - un personaggio conosciuto in tutto il mondo per le sue gesta
sportive come motonauta e che ha rivestito incarichi di levatura
internazionale, ossia Antonio Dal Monte. Laureato in medicina dello sport, docente di fisiologia, direttore scientifico dell'Istituto di Scienza
dello Sport del Coni, direttore del Dipartimento di Biomeccanica, titolare
dell' Insegnamento di Valutazione Funzionale degli Sportivi presso le scuole di
specializzazione in medicina dello sport per medici dell'Università' "La
Sapienza" di Roma, dell' Università "Sacro Cuore" di Roma
e dell'Università' degli Studi dell'Aquila e potremmo continuare a snocciolare
il suo prestigioso curriculum che tutt'oggi lo vede impegnato in attività di
ricerca scientifica, soprattutto rivolta alla "biomeccanica
dell'atleta". Al suo attivo oltre 400 lavori di ricerca scientifica,
numerosi libri e trattati».
( da "Repubblica, La"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina X - Bari Il
convegno Il 30 maggio a Monopoli la Giornata nazionale tematica dedicata
all´imprenditore Stefano Capitanio Vivaismo mediterraneo, esperti a confronto
Per gli appassionati di vivaismo mediterraneo, l´appuntamento da non perdere è
in programma per sabato prossimo, 30 maggio, all´hotel Il Melograno di
Monopoli. è lì che vedrà la luce la prima Giornata nazionale del vivaismo
mediterraneo, iniziativa organizzata dall´Associazione vivaisti esportatori per
ricordare, ad un anno esatto dalla scomparsa, l´imprenditore Stefano Capitanio.
Al pioniere del vivaismo mediterraneo è fra l´altro intitolato il premio di 3
mila euro che sarà assegnato da una giuria di esperti del settore ad una tesi
di laurea inerente gli aspetti botanici, agronomici, fitosanitari,
paesaggistici, economici e legislativi connessi con la coltivazione delle
piante di tipo mediterraneo. Al centro della "Giornata" un convegno
tecnico-scientifico al quale è annunciata la partecipazione
di docenti universitari come Barbara De Lucia dell´ateneo barese, Daniela
Romano dell´Università di Catania, Alfonso Sciortino di quella di Palermo. Presenti,
fra gli altri, anche il rettore dell´Università di Bari, Corrado Petrocelli, e
Maurizio Lapponi, presidente dell´Associazione nazionale vivaisti esportatori.
Il programma dell´iniziativa, sostenuta anche dalla famiglia Capitanio, prevede
una serie di interventi. La giornata si concluderà con una visita all´orto
botanico Lama degli Ulivi, ultima "creatura" di Stefano Capitanio.
(t. tum.)
( da "Corriere della Sera"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Tempo Libero data: 24/05/2009 - pag: 17 Conciliazione L'Orchestra
Sinfonica celebra Haydn L'Orchestra Sinfonica di Roma, diretta da Francesco La
Vecchia, celebra il bicentenario della morte di Haydn con «Le Ultime Sette
Parole di Cristo» oggi alle ore 17,30 e domani alle 20,30 all'Auditorio di via
della Conciliazione. Il concerto prevede la partecipazione straordinaria, quale
voce recitante, di Monsignor Dario Viganò, presidente
dell'Ente dello spettacolo, direttore scientifico del corso Anicec, docente di Semiotica degli Audiovisivi alla Lumsa e di Teologia della
comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense. Le celebrazioni per
il bicentenario della morte di Haydn, proseguiranno domenica 31 maggio e lunedì
primo giugno.
( da "Corriere della Sera"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Salute data: 24/05/2009 - pag: 47 Disturbi alimentari Indagine dell'università di Torino con 28 scuole di ballo Anoressia, una
minaccia che si muove a passo di danza Colpisce le ballerine da
( da "Tirreno, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina 11 - Toscana
PISA IL CONVEGNO MARCO BARABOTTI PISA. Se è vero che i
laureati stranieri snobbano l'Italia - ne arrivano di più in Turchia - la
Scuola S. Anna è in controtendenza. Lo ha detto la direttrice Maria Chiara
Carrozza durante il convegno europeo "Brain drain and brain gain"
sulla fuga dei cervelli e la competizione per i talenti.
( da "Tirreno, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cervelli
IL TREND Ma gli
stranieri studiano e vanno via PISA. Almeno l'87% dei 3mila dottorandi
stranieri presenti in Italia lascia il nostro Paese una volta terminato il
corso; il fatto curioso, però, è che l'85% di questi ha ricevuto una borsa di
studio proprio in Italia. Sono alcuni dei risultati dello studio sulla capacità
attrattiva dello Stivale presentato ieri alla Scuola Superiore Sant'Anna.
Secondo il campione dei dottorandi stranieri intervistati, il 63% giudica molto
buona la qualità dell'insegnamento nelle università
italiane, ma il 40% pensa che le opportunità di carriera in Italia siano
limitate. Le principali difficoltà incontrate con il sistema universitario
italiano sono di tipo burocratico. Il 62% degli studenti non europei ed il 54%
di quelli europei, trova infatti molto difficoltoso interagire con gli uffici
degli atenei. In particolare, il 63% dichiara che i documenti vengono
rilasciati in ritardo e la stessa percentuale si è detta non soddisfatta della
competenza e disponibilità dei dipendenti pubblici italiani. «L'Italia ha una duplice questione di fuga di cervelli perché, oltre a perdere giovani studenti promettenti, fatica
moltissimo ad attrarre talenti dall'estero», ha affermato in un messaggio
inviato al convegno il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «Penso sia
giunto il momento - ha aggiunto - che anche l'Italia adotti politiche che non
scoraggino l'immigrazione altamente qualificata».
( da "Tirreno, Il"
del 24-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 11 - Toscana
Morte sicura per 120 corsi A Pisa 24 lauree in meno, a Siena saranno
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
cellspacing="0"
height="16"> Università di San Marino “Che genere di immaginario,
scelte di studio, stereotipi di genere e orientamenti verso scienza e
tecnologia” Nellanno scolastico 2007-2008 il Dipartimento
della Formazione dellUniversità di San Marino, in collaborazione con il
Polo
Scientifico-Didattico di Forlì dellUniversità di Bologna,
ha avviato un progetto di ricerca su immaginari giovanili e differenza di
genere, somministrando un questionario a tutti gli studenti sammarinesi in età
compresa fra i 14 e i 19 anni. Oggi, alle ore 16.30, presso la Sala Polivalente di Serravalle – RSM
(via Balducci, 18) si terrà il Convegno di presentazione e discussione dei dati
emersi dallindagine svolta. Il Convegno, dal titolo “Che genere di
immaginario, scelte di studio, stereotipi di genere e orientamenti verso scienza e tecnologia” si
realizza grazie al patrocinio ottenuto dalla Commissione Unesco Sammarinese e
con il finanziamento del programma di partecipazione dellUNESCO
stessa. Si tratta della prima ricerca svolta a San Marino comprendente la quasi totalità dei
giovani, capace quindi di restituire unimmagine
particolarmente veritiera rispetto a quanto essi pensano, desiderano e
progettano per il loro futuro. Durante lincontro verranno presentati i
principali risultati emersi dallindagine svolta, concentrando lattenzione
sulle scelte formative degli studenti sammarinesi in rapporto agli stereotipi
di genere e agli orientamenti nei confronti della scienza e delle nuove
tecnologie. Chi ha curato il Progetto è convinto dellimportanza di svolgere ricerche a carattere
specificatamente scientifico che possano offrire elementi utili a delineare
future linee di intervento in ambito educativo e formativo. I risultati emersi
dai questionari costituiscono un primo passo lungo un percorso che si pone come
obiettivo quello di comprendere ed analizzare più a fondo le mutate esigenze e
i bisogni dei giovani di oggi, di individuare nuove modalità educative e nuovi
processi formativi e di orientamento per le future generazioni. >> Lobiettivo
è quello di assicurare
loro lacquisizione di competenze usufruibili nella società
contemporanea, insieme alla capacità di sviluppare scelte personali e di
progettualità esistenziale nel rispetto di ogni diversità e differenza. Proprio
per queste ragioni al Convegno presenzierà il Segretario di Stato per lIstruzione,
la Cultura, lUniversità e le Politiche Giovanili, Dott. Romeo Morri.
Altri relatori del Convegno saranno il prof. Luigi Guerra (Preside della
facoltà di Scienze della Formazione di Bologna), il prof. Paolo Zurla (Presidente del Polo
Scientifico-Didattico di Forlì) e i docenti universitari che hanno condotto lindagine:
la dott.ssa Laura Gobbi, il dott. Nicola De Luigi e la dott.ssa Nicoletta
Santangelo. Allevento seguirà una pubblicazione scientifica sempre patrocinata dalla
Commissione UNESCO. BUR.IT 25.05.09
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il saluto di
Mazzarolli all'Istituto Veneto «Sei anni di dorato crepuscolo». Gli succede
Danieli, eletti i nuovi soci VENEZIA. E' la straordinarietà della Sala dello
Scrutinio di Palazzo Ducale a regalare maggior solennità all'Adunanza che
chiude l'anno accademico, quest'anno era il 171º, dell'Istituto Veneto di
Scienze, Lettere ed Arti. Il presidente Leopoldo Mazzarolli ha rispettato la
triste consuetudine di iniziare il suo discorso ricordando i soci scomparsi
nell'ultimo anno per poi proseguire annunciando il nuovo presidente, in carica
fino al 2012, il professor Gian Antonio Danieli, ordinario di Biologia
Applicata all'Università di Padova. Mazzarolli ha quindi dato conto delle
attività compiute dall'Istituto, molte e varie, iniziando dallo scalpore per il
premio giornalistico a John Kay, autore di un articolo pubblicato sul Times sul
rapporto tra Venezia e il turismo. Un ringraziamento finale all'Istituto per
avergli donato «sei anni di dorato crepuscolo» e, dopo aver consegnato 53.400
euro di premi per concorsi divisi tra le varie discipline, ha proclamato i
nuovi soci. Sono stati eletti soci effettivi quattro
docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi, ordinario di Astrofisica,
Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe Ricceri, ordinario di
Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia Generale. Sono stati
eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini, ordinario di Idraulica a
Trento, Achille Cesare Pessina, ordinario di Medicina Interna a Padova,
Maria Catia Sorgato, ordinario di Biochimica a Padova, Massimo Raveri,
ordinario di Archeologia a Ca' Foscari e Francesco Vallerani, ordinario di
Geografia a Ca' Foscari. Sono stati eletti soci corrispondenti non residenti:
Massimo Bertolini, ordinario di Geometria a Milano, Romano Lazzeroni, emerito
di Glottologia a Pisa, Adriano Prosperi, ordinario di Storia Moderna alla
Normale di Pisa, Antonio Rapolla, ordinario di Fisica terrestre a Napoli e
Salvatore Settis, ordinario di Storia dell'arte alla Normale di Pisa. Soci
stranieri sono stati eletti: Partha Dasgupta, professore di Economia a
Cambridge e Gerd Muller, docente di Zoologia a Vienna.
(Alessandra Artale)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
UN RIDIMENSIONAMENTO
A FIN DI BENE SEGUE DALLA PRIMA In alcune facoltà umanistiche si arrivo a
quintuplicare i corsi. Si fatica a capire come sia potuto accadere tutto ciò, quando la classe docente che decideva aveva alle
spalle una formazione ben più compatta e condivideva la tesi che l'università dovesse rifuggire dalle labili specializzazioni, esili sul piano
dei metodi e di incerto futuro sul piano occupazionale. Tanto più il mondo del
lavoro diventa frammentato e mutevole, tanto più la formazione universitaria
deve attestarsi sui fondamentali: «insegnare agli studenti a imparare» e
ad essere flessibili su un'area ragionevolmente vasta, per poter rispondere ai
bisogni di oggi e ai diversi bisogni di domani; e semmai le università
sviluppino in termini specialistici e attuali l'area del post laurea e quella
della formazione continua (quest'ultima in attesa ancora oggi di dimensione e
dignità adeguate). Questo era il sentire comune tra i docenti. E allora, come
si spiega il paradosso? A mettere sulla cattiva strada il sistema universitario
fu lo stesso ministero, che obbligò a una professionalizzazione spinta dei
corsi triennali come soluzione al dramma dei numerosi abbandoni degli studenti
prima della laurea. Su quella base si generò un'autentica ubriacatura
collettiva negli Atenei. Nella competizione tra sedi, facoltà e discipline,
quasi tutti pensarono che si dovessero moltiplicare i corsi per attirare più
studenti e aumentare i posti e i finanziamenti. Ed era lecito farlo, perché
ognuno credeva nella bontà del proprio «particulare» - corso o Ateneo che fosse
- e ognuno si sentiva comunque obbligato a partecipare alla corsa comune per
non togliere spazio al segmento di scienza che rappresentava e agli allievi che
guidava. Illusione pagata da una generazione di studenti con titoli «vintage»
già diventati obsoleti, e pagata dagli stessi docenti con un sovraccarico
didattico che non ha giovato né alla qualità dell'insegnamento né allo sviluppo
della ricerca. A un certo punto il ministero, di fronte allo sfacelo, rinsavì e
avviò il rinsavimento forzato degli Atenei. L'opera è stata efficace, a volte
impressionante. Basta citare il caso delle scuole di specializzazione in sanità
nel 2008/9, passate in un anno da
( da "Mattino di Padova, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 15 -
Provincia Serrano (IdV) nel mirino Svastiche, croci e scritte razziste sui
manifesti elettorali a Piazzola Candidato alle provinciali, il docente universitario ha fatto denuncia ai carabinieri. I
coordinatori di lista «Di Pietro domani è a Padova, affronterà la questione»
PAOLA PILOTTO PIAZZOLA. Scritte razziste sui manifesti elettorali del candidato
alle provinciali dell'Italia dei Valori Edgar Serrano. «Vai via sporco negro»,
«negri raus», «non sei italiano, vai a casa tua» e così via. Il tutto
accompagnato da svastiche e croci celtiche disegnate sul volto del candidato di
Villafranca, che nella passata amministrazione era stato anche assessore
comunale alla partecipazione di Piazzola. L'attacco a Serrano si è verificato
un pò ovunque nel paese, dove sono strati strappati quasi tutti i manifesti
elettorali. Soprattutto a Vaccarino e Tremignon, dove le scritte sono state
pesanti e di matrice xenofoba, firmate da Forza Nuova. «Mi ha avvisato una
signora sabato sera - racconta Serrano, che ieri pomeriggio ha presentato
formale denuncia alla caserma dei carabinieri di Piazzola - Mi ha riferito che
a Vaccarino erano comparse frasi ingiuriose nei miei confronti sui tabelloni
elettorali. Verso le 23 sono andato a vedere: tutti i miei manifesti erano
imbrattati di nero, con parole oltraggiose e xenofobe. Ieri ho controllato
tutte le frazioni e mi sono reso conto di essere stato oggetto di un vero raid
razzista: i manifesti erano tutti strappati nel volto quasi a voler cancellare
l'dentità. Non riesco a comprendere un gesto simile, che testimoniano solo ignoranza
e intolleranza. Sono molto amareggiato. Non posso accusare nessuno, ma ritengo
moralmente responsabili tutti quei politici che in questi ultimi mesi non hanno
fatto altro che buttare benzina sul fuoco sulla questione dell'immigrazione.
Chi mi conosce sa che mi sono sempre battuto per l'integrazione da una parte e
per isolare gli immigrati delinquenti dall'altra. E questa è la ricompensa che
ricevo». Di origine venezuelana, Serrano è pedagogista, docente
all'Università di Padova ed è stato commissario del ministro della salute Livia
Turco. A Piazzola è stato assessore nella giunta Cavinato e proprio durante il
suo mandato è stata istituita la consulta delle comunità straniere che tuttora
è un singolare esempio di partecipazione e integrazione. «Non mi
aspettavo un episodio del genere proprio a Piazzola - denuncia Serrano - Sapevo
che ci sono gruppi di giovani poco tolleranti, ma al di là del loro gesto, la
responsabilità è dei politici». «Un fatto grave e preoccupante - commenta il
coordinatore provinciale IdV Giulio Civardi - L'ignoranza non ha proprio
limiti. La mia solidarietà a Edgar, che si è molto prodigato per gli altri e
ora riceve queste minacce assurde. E' avvilente. Oggi ne parleremo al
Pedrocchi, alla presentazione della lista, e sicuramente domani interverrà
anche Di Pietro a Padova».
( da "Mattino di Padova, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 43 - Cultura
e Spettacoli Il saluto di Mazzarolli all'Istituto Veneto «Sei anni di dorato
crepuscolo». Gli succede Danieli, eletti i nuovi soci VENEZIA. E' la
straordinarietà della Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale a regalare maggior
solennità all'Adunanza che chiude l'anno accademico, quest'anno era il 171º,
dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Il presidente Leopoldo
Mazzarolli ha rispettato la triste consuetudine di iniziare il suo discorso
ricordando i soci scomparsi nell'ultimo anno per poi proseguire annunciando il
nuovo presidente, in carica fino al 2012, il professor Gian Antonio Danieli,
ordinario di Biologia Applicata all'Università di Padova. Mazzarolli ha quindi
dato conto delle attività compiute dall'Istituto, molte e varie, iniziando
dallo scalpore per il premio giornalistico a John Kay, autore di un articolo
pubblicato sul Times sul rapporto tra Venezia e il turismo. Un ringraziamento
finale all'Istituto per avergli donato «sei anni di dorato crepuscolo» e, dopo
aver consegnato 53.400 euro di premi per concorsi divisi tra le varie
discipline, ha proclamato i nuovi soci. Sono stati eletti
soci effettivi quattro docenti dell'Università di Padova: Cesare Chiosi,
ordinario di Astrofisica, Luigi Garofalo, ordinario di Diritto Romano, Giuseppe
Ricceri, ordinario di Geotecnica e Stefano Schiaffino ordinario di Patologia
Generale. Sono stati eletti soci corrispondenti residenti: Aronne Armanini,
ordinario di Idraulica a Trento, Achille Cesare Pessina, ordinario di
Medicina Interna a Padova, Maria Catia Sorgato, ordinario di Biochimica a
Padova, Massimo Raveri, ordinario di Archeologia a Ca' Foscari e Francesco
Vallerani, ordinario di Geografia a Ca' Foscari. Sono stati eletti soci
corrispondenti non residenti: Massimo Bertolini, ordinario di Geometria a
Milano, Romano Lazzeroni, emerito di Glottologia a Pisa, Adriano Prosperi,
ordinario di Storia Moderna alla Normale di Pisa, Antonio Rapolla, ordinario di
Fisica terrestre a Napoli e Salvatore Settis, ordinario di Storia dell'arte alla
Normale di Pisa. Soci stranieri sono stati eletti: Partha Dasgupta, professore
di Economia a Cambridge e Gerd Muller, docente di
Zoologia a Vienna. (Alessandra Artale)
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 24 - Commenti
Nessuna nuova tassa anche se L´Aquila muore L´11 maggio titolammo questa
rubrica «Soldi pochi, maledetti e non subito», indicando con allarme le
inadeguate dimensioni degli aiuti ai terremotati dell´Aquila in base al decreto
che stava allora approdando nell´aula di Palazzo Madama. Giovedì scorso il
testo è stato approvato con l´astensione delle opposizioni. Un gesto compiuto
per senso di responsabilità, ha spiegato, a nome del gruppo Pd, il senatore
Legnini, motivato soprattutto dal fatto che il punto rilevato da "Repubblica" e sostenuto con molta insistenza dalle
opposizioni, aveva alla fine ottenuto un pieno accoglimento di principio. Si
tratta del rimborso totale della ricostruzione della prima casa. Una decisione
che potrebbe essere pienamente soddisfacente se fosse stata accompagnata da un
correlato aumento dei fondi stanziati che, invece, non si è avuto. Questa
incerta promessa non bastava, a mio avviso, per concedere l´astensione.
Soprattutto perché essa si è accompagnata dal rifiuto di accogliere i pochi
altri emendamenti dell´opposizione che riguardavano la certezza e la rapidità
degli stanziamenti per far rinascere il centro storico (800 palazzi ed edifici
antichi, diecine di chiese e quant´altro) in mancanza di che L´Aquila si tramuterà
rapidamente in una città morta; un intervento per colmare le voragini
finanziarie degli enti locali che già oggi non sanno come andare avanti e
pagare stipendi e ripristino dei servizi; l´accertamento delle necessità per
l´Università e le scuole, per gli Uffici giudiziari
distrutti e per le altre istituzioni pubbliche prive delle loro storiche sedi.
Naturalmente la non accettazione degli emendamenti è stata puntualmente
accompagnata da promesse di buona volontà su futuri stanziamenti aggiuntivi se gli
attuali non basteranno (il governo giura che si tratta di 8 miliardi...
spalmati fino al 2032, mentre l´opposizione è riuscita ad accertarne come
realmente impegnati solo 5). Non si tratta, peraltro, di immaginarsi una specie
di maligna malafede del governo ma di una questione di fondo che nessuno ha fin
qui sollevato, nemmeno l´opposizione. E, cioè, del fatto che l´opera di
ricostruzione è stata esplicitamente affrontata, sotto l´imperio ideologico
basilare della destra, a cui il centro sinistra non ha il coraggio di
controbattere, riassumibile nello slogan: «Non metteremo le mani nelle tasche
degli italiani». Passa, anche in questo caso, come un assioma di fede, che le
tasse altro non sono che una malversazione dello Stato nei confronti dei
cittadini. Quindi, se i soldi per il terremoto ce ne sono pochi a causa della
crisi finanziaria, essi andavano cercati altrove. Leggendo il decreto si scopre
che la somma maggiore, per 4,5 miliardi, è stata attinta dai fondi destinati al
Mezzogiorno fino al 2013, precedentemente stanziati per fronteggiare la crisi
nel Sud. Dunque, per la prima volta nella storia, viene accollato al
Mezzogiorno il peso maggiore di un´emergenza nazionale. Il federalismo alla
Bossi sarà soddisfatto. Questo spiega, inoltre, perché i terremotati abruzzesi
saranno trattati peggio di quelli colpiti da altri sisma devastanti. Tutto
questo non è frutto della congiuntura finanziaria ma di un decadimento etico,
politico e culturale. Tanto più in un tempo di crisi, e di fronte ad un
dimostrato slancio di solidarietà nazionale, uno Stato serio si sarebbe rivolto
ai cittadini, proponendo un aumento addizionale straordinario dell´Irpef. Uno
sforzo senz´altro possibile se si calcola che per ottenere un miliardo di euro
basterebbe un aumento dello 0,12% dell´aliquota media (oggi del 18% sul reddito
dichiarato). Abbiamo calcolato che per ogni miliardo dato per ricostruire
L´Aquila sarebbero sufficienti 40 euro per contribuente. Moltiplicando il tutto
per il numero di anni occorrenti e per i miliardi necessari sarebbe ancora
possibile dare certezze di rinascita all´Abruzzo e non incidere sui fondi per
il Mezzogiorno. Sempre che il governo non fosse inquinato dal populismo
demagogico e l´opposizione non fosse intorpidita dalla subalternità culturale.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 5 - Attualità
UN RIDIMENSIONAMENTO A FIN DI BENE SEGUE DALLA PRIMA In alcune facoltà
umanistiche si arrivo a quintuplicare i corsi. Si fatica a capire come sia
potuto accadere tutto ciò, quando la classe docente che decideva aveva alle spalle una formazione ben più compatta e
condivideva la tesi che l'università dovesse rifuggire dalle
labili specializzazioni, esili sul piano dei metodi e di incerto futuro sul
piano occupazionale. Tanto più il mondo del lavoro diventa frammentato e
mutevole, tanto più la formazione universitaria deve attestarsi sui
fondamentali: «insegnare agli studenti a imparare» e ad essere
flessibili su un'area ragionevolmente vasta, per poter rispondere ai bisogni di
oggi e ai diversi bisogni di domani; e semmai le università
sviluppino in termini specialistici e attuali l'area del post laurea e quella
della formazione continua (quest'ultima in attesa ancora oggi di dimensione e
dignità adeguate). Questo era il sentire comune tra i docenti. E allora, come
si spiega il paradosso? A mettere sulla cattiva strada il sistema universitario
fu lo stesso ministero, che obbligò a una professionalizzazione spinta dei
corsi triennali come soluzione al dramma dei numerosi abbandoni degli studenti
prima della laurea. Su quella base si generò un'autentica ubriacatura
collettiva negli Atenei. Nella competizione tra sedi, facoltà e discipline,
quasi tutti pensarono che si dovessero moltiplicare i corsi per attirare più
studenti e aumentare i posti e i finanziamenti. Ed era lecito farlo, perché ognuno
credeva nella bontà del proprio «particulare» - corso o Ateneo che fosse - e
ognuno si sentiva comunque obbligato a partecipare alla corsa comune per non
togliere spazio al segmento di scienza che rappresentava e agli allievi che
guidava. Illusione pagata da una generazione di studenti con titoli «vintage»
già diventati obsoleti, e pagata dagli stessi docenti con un sovraccarico
didattico che non ha giovato né alla qualità dell'insegnamento né allo sviluppo
della ricerca. A un certo punto il ministero, di fronte allo sfacelo, rinsavì e
avviò il rinsavimento forzato degli Atenei. L'opera è stata efficace, a volte
impressionante. Basta citare il caso delle scuole di specializzazione in sanità
nel 2008/9, passate in un anno da
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XIII - Genova
Operazione firmata da Romeo e Costa Il premier Le scelte della città hanno
riportato in alto una vecchia rivale della Lanterna Liverpool dalla crisi al
rilancio lezione d´inglese per Genova Un T-Rex sui moli la sfida di T-Link
scatta da Palermo ALDO LAMPANI (segue dalla prima di economia) In buona
sostanza lassù la crisi è stata aggredita nel primario interesse della gente.
Non quasi cullata, come a volte è sembrato da noi. Eppure Liverpool e il suo
porto hanno vissuto battaglie, fino a soli quindici anni fa, che a raccontarle
sembrano uscire da un libro dell´Ottocento. Lo sciopero dei portuali inglesi
del 1989 aveva segnato l´abolizione del Ndls (nacional dock labour scheme) cioè
"il contratto" del lavoro portuale, che modificava l´insieme di diritti
acquisiti da parte dei lavoratori portuali inglesi. Era stato spaccato per
legge quello che era, per fare un semplice esempio, il corrispettivo della
Culmv di Genova. Il risultato? Deregulation spinta per aumentare la
produttività. Licenziamenti forzosi. Diminuzione della manodopera in regola.
Disoccupazione salita fino al 15%, con punte fino al 30%, della popolazione
attiva. Ma il lavoro, in porto, c´era. Ecco allora che a fianco dei pochi
portuali "di ruolo" rimasti, sui moli lavoravano persone pagate
all´ora - tra le quali quelle licenziate ed ormai senza le protezioni custodite
nel vecchio contratto - che si arrabattavano per far fronte ai lavori
straordinari di carico e scarico. Un trionfo di agenzie interinali che
offrivano personale a 4,21 sterline lorde all´ora, circa 10 mila lire del 1989.
Le condizioni? Flessibilità totale di 12 ore con lavoro anche sabato e domenica
e con ore di straordinario obbligatorio. Il risultato, dopo l´abrogazione del
Ndls, fu l´aumento del 40% degli incidenti sul lavoro. Ma i lavoratori di
Liverpool, quelli più anziani e che erano stati mantenuti al lavoro comunque
alle vecchie condizioni del labour scheme, a vedere i giovani strapazzati sulle
banchine, non ci stettero. Nonostante la legge proibisse gli scioperi di
solidarietà, questi portuali decisero di non superare i picchetti innalzati dai
più giovani colleghi che chiedevano il ripristino di una legalità del lavoro
sui moli. Immaginabile il risultato. In 400 furono licenziati. Negli altri
porti europei furono lanciate collette per sostenere i Dockers rimasti senza
lavoro. Ed anche Genova contribuì. A seguire, per il porto britannico furono
anni difficili. La ripresa, dopo il 1995, un poco alla volta ha rilanciato la
città. Al punto che dal 2001 il tasso di sviluppo è cresciuto maggiormente
rispetto al resto del paese, fino a raggiungere il 9,2% contro una media
nazionale del 4,9% Una città portuale che ha saputo rileggersi. E´, come
sempre, questione di organizzazione politica, economica e sociale. A Liverpool esiste un ente misto pubblico-privato, la Merseyside
Partnership, che si occupa - con poteri - dello sviluppo economico e turistico
del territorio. Questa authority ha lanciato nel 2008 un progetto per il
potenziamento delle attuali strutture portuali e dei relativi collegamenti
stradali, ferroviari ed aerei. Una sorta di Singapore europea. E gli
inglesi, si sa, le idee che hanno le portano fino in fondo.
( da "Repubblica, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina I - Firenze
L´università Interessi particolari? Ci sono ma si può
contrastarli ALBERTO TESI Gli interventi di Roberto D´Alimonte e Marta
Rapallini hanno sollevato questioni di notevole importanza per il governo
dell´Università e per il futuro di questa istituzione, che sono ancor più
rilevanti nell´attuale fase di dibattito che precede l´elezione del rettore
dell´ateneo fiorentino. Per questo e per riportare l´attenzione su profili più
consoni a un dibattito serio e composto, ritengo opportuno tornare su alcuni
degli argomenti sollevati. D´Alimonte ha sottolineato come le scelte delle
Università italiane - non solo quella di Firenze - siano fortemente influenzate
dagli interessi «corporativi» delle diverse facoltà, che alleandosi fra loro
incidono sulla scelta del rettore e ne condizionano poi l´azione a loro favore.
Naturalmente questo fenomeno può apparire in forme più o meno marcate, ma certo
è presente e se ne avverte il peso anche in questo momento. Secondo D´Alimonte,
tuttavia, non è possibile contrastarlo finchè non verrano
modificate le regole elettorali e di governo, sottraendo in particolare la
scelta del rettore ai soli interessi rappresentati dai docenti. L´analisi è
interessante ma rischia di essere condotta a conclusioni troppo rigide, per
almeno due motivi. SEGUE A P
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-05-24 - pag: 22 autore: Università.
Organismo in scadenza Attività a rischio per il Comitato di valutazione Gianni
Trovati MILANO Lo slittamento del Ddl di riforma sulla governance universitaria
proietta dopo le elezioni del 6 e 7 giugno anche il varo del regolamento per
l'Agenzia nazionale di valutazione e il decreto per le selezioni dei
ricercatori. Se rettori e senati accademici possono aspettare, e la scadenza
del 10 dicembre per i ricercatori è ormai archeologica, il nuovo rinvio
dell'Anvur rischia di ingolfare l'intero sistema della valutazione. Il 31
maggio, infatti, scade l'attuale Comitato nazionale di valutazione del sistema
universitario, l'organismo guidato dal presidente dell'Istat Luigi Biggeri che
monitora tutti gli indicatori di performance degli atenei italiani e ha
elaborato i «requisiti necessari» che stanno cominciando a imporre tagli ai
corsi «doppioni» o privi di studenti. Se non intervenisse tempestivamente una
proroga, si potrebbe interrompere l'aggiornamento delle banche dati su corsi, crediti e corpo docente degli atenei e la futura
Agenzia di valutazione rischierebbe di dover iniziare il lavoro da capo. Al
consiglio dei ministri post-elezioni dovrebbe approdare il regolamento per la
valutazione dei titoli dei ricercatori, indispensabile per il nuovo
reclutamento ma latitante ormai da sei mesi. Ma il lavoro non è
semplice, e le bozze circolate nei giorni scorsi non soddisfano il mondo della
ricerca. Il regolamento, nello spirito meritocratico del decreto Gelmini di
novembre, nasce per fissare criteri oggettivi nel reclutamento dei nuovi
ricercatori e per evitare che candidati con curriculum scarso ma sponsor
potenti possano avere la meglio sui loro colleghi più titolati. Per centrare
l'obiettivo però, come sottolinea l'Associazione dei precari della ricerca in
una lettera inviata al ministro Gelmini, è indispensabile che la valutazione
abbandoni i «giudizi» in favore di «punteggi numerici», da elaborare in base a
«indicatori di ampio uso internazionale» per pesare il valore di titoli e
pubblicazioni. Nella bozza di regolamento, in effetti, fanno la lorocomparsa
alcuni di questi parametri, dall'impact factor all'indice di Hirsch (si tratta
di tecniche per misurare la frequenza e l'importanza delle citazioni ottenute
da una pubblicazione da parte di riviste internazionali). Ma secondo le
previsioni del decreto questo è solo uno degli elementi, applicabile peraltro
solo in alcuni settori disciplinari, che concorrono alla valutazione. Il
giudizio finale, infatti, dovrà essere anche il frutto dell'analisi su
«originalità», «rilevanza scientifica » e «determinazione analitica» delle
pubblicazioni dei candidati, senza però entrare nei dettagli di come effettuare
la valutazione. I ricercatori, dal canto loro, chiedono di precisare che le
nuove regole si applichino anche ai concorsi banditi a novembre e dicembre, e
che i commissari siano tenuti a valutare tutte le pubblicazioni presentate dai
candidati con un esame che sfoci in un punteggio numerico finale.
gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA NUOVI RICERCATORI Per
il Consiglio dei ministri del dopo elezioni è atteso anche il regolamento sul
«peso» dei titoli
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Il Sole-24 Ore
sezione: SCIENZA E FILOSOFIA data: 2009-05-24 - pag: 37 autore: Vittorio
Erspamer (1909-1999) La felicità trovata nelle rane Scopritore della
serotonina, grande comparatista dei tessuti viventi, eccentrico e geniale:
prima degli esami appendeva l'elenco degli studenti che si erano fatti
raccomandare di Gilberto Corbellini N ato cento anni fa come Rita Levi
Montalcini, di cui fu collega e amico molto stimato, e scomparso dieci anni fa,
il farmacologo Vittorio Erspamer ha calcato per mezzo secolo da protagonista la
scena scientifica internazionale. Proposto 4 volte per il Nobel, ha sempre
tenuto un understatement accademico assai poco italiano, ovvero sopra le righe,
se così si può dire. Basti ricordare che era sua consuetudine appendere sulla porta
della sala dove esaminava gli studenti del corso di farmacologia, l'elenco dei
nomi dei candidati per i quali, eventualmente, egli avesse ricevuto da colleghi
o potenti dell'università qualche " raccomandazione". L'Università di Roma
Sapienza,dove Erspamer ha lavorato dal 1938 al 1947, e dal 1967 fino alla
morte, si appresta a ricordare la storia e l'attualità delle sue ricerche. Il
nome di Erspamer è noto soprattutto per gli studi sulla serotonina, che per
primo identificò come sostanza presente in particolari cellule della mucosa
gastrica (enterocromaffini). Formandosi sotto la guida di Maffo Vialli,
professore di anatomia comparata a Pavia, Erspamer acquisisce competenze
nell'analisi morfologica e chimica dei tessuti viventi e l'interesse per
un'impostazione comparativa e filogenetica della ricerca
sui costituenti biochimici specifici dei diversi tessuti. Nel 1937 Vialli ed
Erspamer chiamano enteramina, una sostanza che rilevano soltanto nelle cellule
"enterocromaffini" della maggior parte delle specie di vertebrati. A
quel punto Erspamer, prima di lasciare Pavia per diventare nel 1938 assistente
di farmacologia a Roma, trascorre un semestre a Berlino, dove apprende i metodi
della ricerca farmacologica, in particolare come
preparare fisiologicamente organi e tessuti per stabilire e misurare gli
effetti delle sostanze farmacologicamente attive. Da quel momento, i
procedimenti di indagine istochimica e farmacologica saranno gli strumenti per
scoprire un nuovo e impensato mondo di relazioni biochimiche tra specie più o
meno evolutivamente distanti tra loro. Mentre lavora all'isolamento
dell'enteramina, di cui rileva gli effetti sulla pressione sanguigna e su
numerosi reattivi biologici, scopre che questa sostanza è presente anche nella
pelle di alcuni anfibi e nelle ghiandole salivari posteriori del polpo comune (
Octopus vulgaris). Per riuscire a isolare e caratterizzare chimicamente
l'enteramina, risultato ottenuto nel 1951 da Erspamer e Biagio Asero, furono
necessari
( da "Corriere della Sera"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Prima Pagina data: 25/05/2009 - pag: 1 Pubblico&Privato
di Francesco Alberoni Come si può scoprire la vera vocazione dei ragazzi E
siste una vocazione? E se esiste è qualcosa che ci indica una professione specifica
o è piuttosto una propensione, un interesse, una attrazione verso un campo di
attività? E
come facciamo a riconoscerla, a trovarla ? Alcuni hanno una vocazione
specifica. Di solito quando c'è una tradizione familiare musicale o artistica o
in una impresa che esiste da diverse generazioni. Ma il più delle volte la
vocazione si presenta come interesse verso un certo campo di attività. A
quindici anni io volevo «studiare l'animo umano». Ma era una aspirazione vaga
che poi ho realizzato cambiando più volte strada e attraverso diverse
professioni: lo psicologo, il sociologo, il professore universitario, lo
scrittore. Sempre in base alle mie esperienze posso inoltre dire che quando uno
ha una forte motivazione finisce sempre per trovare la sua strada. Perché
impara, diventa bravo e sono gli altri che gli fanno proposte, gli chiedono di
svolgere una attività utile. Ma non tutti hanno una vocazione precoce. Molti
ragazzi sono incerti, non si sentono attratti da nulla in particolare, si
disperdono in cento attività superficiali, si fanno trascinare qua e là dagli
amici. Per aiutarli bisogna inserirli in strutture definite, con attività
regolari. Io lo vedo al «Centro Sperimentale di Cinematografia», dove gli
allievi lavorano insieme e ciascuno scopre di avere un particolare talento, di
riuscire bene in quel campo, per cui si appassiona, si specializza, e gli altri
riconoscono la sua bravura. Non facciamo però l'errore di confondere la
capacità con la vocazione. Alcune persone possono essere molto brave in un campo
come la matematica, il disegno, la letteratura o la musica, ma senza avere la
carica di entusiasmo che fa una vera vocazione. Per scoprire la vocazione di un
ragazzo servono i test attitudinali, ma occorre anche una persona saggia, che
stia con lui, che gli parli e scopra quali sono i suoi desideri, le sue
aspirazioni più forti. Infine sono decisivi gli incontri umani, le esperienze
concrete in cui ci rendiamo conto se quella è veramente la nostra strada.
Pensiamo a Michelangelo quando ha potuto frequentare Lorenzo il Magnifico, a
Leonardo quando ha messo piede nella bottega del Verrocchio, a Freud quando ha
incontrato lo psichiatra Charcot. Questi sono esempi famosi, ma, in realtà,
ciascuno di noi può incontrare il suo Verrocchio o il suo Charcot. L'importante
è essere pronti all'incontro. www.corriere.it/alberoni \\ Servono i test
attitudinali ma occorre anche una guida
( da "Corriere della Sera"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Cronache data: 25/05/2009 - pag: 23 Università Accolti i
ricorsi dei docenti che dovrebbero lasciare a 70 anni. La Consulta deciderà
sulla legittimità della riforma Da Bologna a Torino, i Tar salvano i prof dalla
pensione DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA Baroni con l'elmetto. Aggrappati alla
cattedra.
Decisi a non farsi «rottamare ». Un esercito in crescita quello dei professori
universitari over 70, gente dal nome e dall'albo d'oro spesso altisonanti, che
ricorrono e la spuntano di fronte ai Tar di mezza Italia contro la decisione di
molti Senati accademici di avvalersi della facoltà, concessa dalla legge 133
del 2008, di non concedere quella sorta di bonus al pensionamento che finora
aveva consentito agli ordinari di mantenere il posto anche oltre i 70 anni: per
un paio di anni, a volte di più. L'ultima cartolina di una crociata che sta
disseminando di ricorsi l'Italia accademica arriva da Bologna, dalla più antica
università del mondo, l'Alma Mater. Una decina di
professori ha ottenuto dal Tar emiliano-romagnolo la sospensione della delibera
con la quale il Senato accademico aveva stabilito il loro pensionamento a
partire dal primo novembre prossimo. A detta dei giudici amministrativi,
l'Ateneo avrebbe dovuto valutare «le specifiche caratteristiche » dei singoli
docenti, valutando meriti e titoli scientifici. Una lettura che non trova
d'accordo il rettore dell'Alma Mater, Pier Ugo Calzolari (rettore in scadenza,
oggi si vota): «La mia impressione è che la legge dica il contrario. E cioè:
prima si decide se concedere o no la deroga dei 2 anni. E solo nel caso la si
dia, vanno esaminati i profili dei singoli. Ma il nostro Senato ha deciso
all'unanimità di non dare alcun bonus». Il problema è destinato a montare. Tra
i 3 mila docenti dell'Alma Mater, i «pensionandi » sono circa 370 ed è
ipotizzabile che, alla luce della decisione del Tar, saranno in molti a bussare
alla porta dei giudici per garantirsi una «proroga» di stipendio e cattedra.
Sarebbe una botta mortale per i bilanci, già agonizzanti, dell'Ateneo. Dice
Calzolari: «La decisione di non concedere deroghe nasce, oltre che da motivi di
ricambio generazionale (in nessun Paese al mondo i professori vanno in pensione
a 70 anni), da questioni di spesa: a fronte di tagli governativi per 40
milioni, i pensionamenti ci consentono risparmi di 14 milioni per il 2010 e 31
per l'anno successivo ». Che, spalmati sull'intero universo accademico
italiano, equivarrebbe a un contenimento di spesa tra i 600 e gli 800 milioni,
per la gioia di Tremonti. Il guaio è che la sentenza di Bologna è solo l'ultima
di una serie. A Torino, al grido «non ci faremo rottamare», sono stati
ripescati alcuni professori over 70 dal curriculum robusto (l'ingegnere Roberto
Pomè, i giuristi Marino Bin e Sergio Chiarloni, il sociologo Guido Sertorio). A
Bari sono una ventina i docenti che si sono rivolti al Tar. E alla Statale di
Milano aumenta il numero dei ricorsi accolti. L'ultima parola la dirà la Consulta,
alla quale alcuni Tar hanno chiesto un pronunciamento di legittimità
costituzionale. Ma oltre che sui pensionati, l'austerity universitaria utilizza
un'altra leva: il taglio dei corsi di laurea. L'obiettivo è ridurli del 20%
entro il 2010, nella convinzione che molti dei 5.879 corsi esistenti fino a due
anni fa fossero in eccesso rispetto alle esigenze del mercato. E allora,
sforbiciate alla Cattolica di Milano, alla Sapienza di Roma, a Siena, Pisa e
Firenze, a Palermo. Pure a Genova hanno soppresso corsi. Ma non perché fossero
inutili: mancano semplicemente i docenti. Francesco Alberti
( da "marketpress.info"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 25 Maggio
2009 PREMIO FAMIGLIA-LAVORO, PARTE SECONDA EDIZIONE Milano, 25 maggio 2009-
Dopo il successo della prima edizione, il "Premio Famiglia-lavoro" -
il riconoscimento nato per valorizzare quelle imprese che si sono distinte nel
rendere più semplice la vita dei loro dipendenti, garantendo una reale
conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative - diventa una
appuntamento annuale e si apre anche alle pubbliche amministrazioni. La seconda
edizione del Premio, promosso dalla Regione Lombardia in collaborazione con
Altis (Alta Scuola Impresa e Società) dell´Università cattolica di Milano, è
stata presentata il 22 maggio in Regione dal presidente Roberto Formigoni e
dall´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. "Il
tema della conciliazione tra famiglia e lavoro - ha affermato il presidente
Formigoni - è uno dei terreni su cui si giocherà sempre di più la competitività
non solo delle aziende, ma dell´intero sistema Italia. Un aspetto che vede la
Lombardia, primeggiare non solo tra le Regioni italiane ma anche tra quelle
europee, con un tasso di occupazione femminile che nel
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: AFFARI PRIVATI data: 2009-05-25 - pag: 29 autore: Oggetti
«terapeutici». Soluzioni per migliorare la qualità della vita dei pazienti Il
design aiuta i malati di Alzheimer Fabrizio Patti Il design può fare tanto per
migliorare la qualità della vita dei malati di Alzheimer e dei loro familiari.
Come? Progettando oggetti da usare tutti i giorni che siano funzionali, ma non
impersonali ed esteticamente discutibili, come viene considerata la maggior
parte delle strumentazioni mediche oggi utilizzate. Ed è utile anche superare
l'approccio "fai-da-te", che, per esempio, talvolta porta a
utilizzare peri malati prodotti per bambini, con ripercussioni psicologiche
pesanti sui pazienti. Di questo si è parlato al seminario «Design per la salute
», alla "Acamedy market" della Cean di Trofarello (Torino), azienda
specializzata nella progettazione di punti vendita, davanti agli studenti del
Politecnico del capoluogo piemontese. Il design terapeutico – secondo la
ricercatrice Francesca Stabilini, del dipartimento di scienze per
l'architettura dell'Università di Genova – permette di creare prodotti
esteticamente gradevoli, pur mantenendo in pieno la loro funzionalità.
«L'aspetto psicologico non è da sottovalutare – spiega Stabilini – visto che si
convive con la malattia per molti anni.Lo scopo del design in questo contesto è
di rendere più autonomi e sereni i pazienti». Esempio di come il design può
venire in aiuto di chi soffre di Alzheimer è stato il workshop "Design per
la men-te", che nel
( da "Corriere delle Alpi"
del 25-05-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino)
Argomenti: Cultura
Università,
sforbiciata ai corsi di laurea Entro il 2010 diminuiranno del 20%. Gelmini:
basta frammentazione Il ministro: salve le materie, guarderemo agli iscritti
ROMA. Avanti tutta, in ordine sparso, ma con un obiettivo: ridurre del 20%
entro il 2010 i corsi di laurea. Gli atenei italiani (in attesa della riforma
che il ministro Gelmini intende presentare dopo il 6 giugo) proseguono la cura
dimagrante asciugando l'offerta didattica. All'inizio dell'anno accademico
2007-2008 i corsi di primo livello (laurea triennale) e di secondo livello
(laurea specialistica) erano a quota 5.879. «Non penalizzeremo le materie - ha
assicurato più volte il ministro - ma guarderemo il numero degli iscritti
cercando di eliminare la frammentazione». E in questo solco si sono già mossi
molti atenei. Ecco una panoramica regione per regione. TRENTO: due i corsi
tagliati, Scienze storiche a Lettere e Fisica e tecnologie biomediche a
Scienze. è stato disattivato anche il corso biennale di specializzazione a
Giurisprudenza, sostituito da un corso unico quinquennale. LOMBARDIA: i corsi
soppressi sono 11, da Viticoltura ed enologia a Teorie e tecniche della
comunicazione multimediale. A Pavia l'euroateneo ha ridotto i corsi di circa il
10%. PIEMONTE: se l'università di
Torino ha deciso di far scendere dagli attuali
( da "Corriere Economia"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere Economia
sezione: Economia data: 25/05/2009 - pag: 13 Pubblico e
distretti/1 Dopo Nerviano, previsto l'intervento in Cell Therapeutics. Gradnik:
«Non restino per sempre» Formigoni, il cavaliere bianco del biotech lombardo I
centri di ricerca cercano finanziatori? Arriva la Regione. Con Fondazione
Cariplo DI ALESSANDRA PUATO I l Nerviano Medical Sciences che ha sfiorato la
chiusura, la quotata Cell Therapeutics di Bresso finita in cassa
integrazione, la milanese Bioxell che ha tagliato 14 dipendenti su 39. È il
bollettino dell'ultimo mese: tutti centri di ricerca sugli antitumorali. Si
sgonfia il soufflé del biotech lombardo? Si appanna il distretto biotecnologico
assimilato ai «cluster» di Monaco e Cambridge, con 78 imprese sulle 228
nazionali, 2,4 miliardi di giro d'affari su 4,8 complessivi, 137 prodotti
terapeutici in sviluppo e 11.555 addetti, la metà delle biotech di tutta
l'Italia? Interviene il cavaliere bianco pubblico: Roberto Formigoni. La
Regione Lombardia sta giocando da protagonista finanziario la partita italiana
delle biotecnologie: un ruolo diretto, che toglie la palla alla Provincia di
Milano guidata da Filippo Penati e sfrutta quella che Roberto Gradnik,
presidente di Assobiotec (che giovedì 28 terrà l'assemblea a Roma), chiama
«l'assenza dello Stato, il problema attuale del settore» (oltre alla latitanza
del private equity). «La Lombardia è la regione che più sta facendo ed è la
benvenuta, ma non dev'essere un finanziatore permanente avverte Gradnik . Va
avviato il piano Industria 2015 sulle scienze della vita, annunciato dal
precedente governo». Dopo il salvataggio del centro di Nerviano, per
ricapitalizzare il quale il Pirellone (il responsabile della segreteria Mario
Benaglia con il presidente del centro Umberto Rosa) ha convinto Unicredit a
sbloccare fondi per 30 milioni dietro garanzie della proprietà, cioè la
Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione («Ma servono 110-120 milioni»,
dice Rosa), ora è in vista un intervento della Regione anche su Cell
Therapeutics (Cti), 56 dipendenti in cassa integrazione. Il piano per Bresso
«Ci interessa mantenere questo centro dice Gianni Rossoni, vicepresidente della
Regione e assessore al Lavoro . Stiamo avviando iniziative, in accordo con la
presidenza, per trovare investitori privati e qualche fondo». «La Provincia non
ha portato a casa risultati, così si sono rivolti a noi dicono in giunta . Un
intervento finanziario? Dopo Nerviano, tutto è possibile, anche su Bresso».
Nerviano è crollata dopo essere passata agli americani: è l'ex Farmitalia, poi
Pharmacia, finita in pancia a Pfizer, che l'ha poi ceduta alla Congregazione.
Cell Therapeutics, ex Novuspharma, spin-off di La Roche, era la punta positiva
del biotech, finché era guidata dall'italiano Silvano Spinelli. Poi la
proprietà intellettuale è stata trasferita negli Usa. Ora la casa madre Cti,
guidata dall'amministratore delegato James Bianco, vuole chiudere l'ormai «sede
secondaria » italiana. L'unica via d'uscita è nel piano d'acquisto dei
dirigenti, guidato dal direttore generale, Mauro Premi. Ma servono finanziatori
e non si trovano. Ezio Casati, l'assessore della Provincia che seguiva il caso,
segretario metropolitano del Pd, in campagna elettorale, è meno presente.
Arriva la Regione. «Gli americani vogliono uscire entro il 31 agosto, devono
iniziare le attività di bonifica dei locali il 30 giugno dice Rossoni . Abbiamo
chiesto di spostare l'uscita di due mesi. Potremmo farci carico dei costi.
Stiamo ragionando con il fondo Tt Venture, che può essere interessato a entrare
su singoli progetti». Domani, giovedì 28 maggio, la Regione incontrerà
Christina Waters, presidente di Cell Therapeutics Europe: disponibile a
lasciare ai manager gli strumenti e qualche progetto. «Supportiamo l'operazione
dei manager dice . Certo è necessario reperire i fondi. Il quadro economico è
cambiato, ci sono meno disponibilità per le società impegnate in ricerca».
Soluzione Cai Domani, martedì 26, si terrà anche l'assemblea degli azionisti di
Nerviano. Dove la soluzione che si prospetta, dice Rosa, è una nuova società,
che dovrebbe diventare proprietaria al 100% di Nerviano Medical Sciences:
«Aperta a nuovi soci, tipo Cai». Il fatto curioso è che gli interventi della
Regione non coinvolgono Next, il fondo dedicato all'innovazione che fa capo a
Finlombarda, la finanziaria del Pirellone: «L'apripista del private equity
abbinato alla politica pubblica», nota Marco Nicolai,
riconfermato presidente della società di gestione. In compenso, sollecitano la
partecipazione del rivale Tt Venture, della Fondazione Cariplo. Next ha quote
nella Bioxell (in difficoltà) e ha messo in liquidazione, nel 2008, un'altra
partecipata, la milanese Dialectica. Dei 37 milioni di dotazione, ne ha
investiti una ventina. Cure Roberto Formigoni, Regione Lombardia La Presse
Aiuti Umberto Rosa, presidente di Nerviano Medical Sciences, e, a destra, James
Bianco, amministratore delegato Cti Imago Economica
( da "Stampaweb, La"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA In ordine
sparso, ma con un obiettivo: ridurre del 20% entro il 2010 i corsi di laurea.
Gli atenei italiani (in attesa della riforma che il ministro Gelmini intende
presentare dopo il 6 giugno «per toglierla dalle dinamiche della campagna
elettorale») proseguono la cura dimagrante asciugando lofferta
didattica. Lazione di riduzione già avviata dal centrosinistra è stata portata avanti
dal ministro Gelmini nella convinzione che negli ultimi anni cè
stata una proliferazione dei corsi di laurea non sempre motivata da reali
esigenze del mercato del lavoro. Allinizio dellanno accademico
2007-2008 i corsi di
primo livello (laurea triennale) e di secondo livello (laurea specialistica)
erano a quota 5.879. Non penalizzeremo le materie - ha assicurato più volte il
ministro - ma guarderemo il numero degli iscritti cercando di eliminare la
frammentazione. E in questo solco si sono già mossi molti atenei. Ecco una
panoramica regione per regione. - TRENTO: due i corsi tagliati, Scienze
storiche a Lettere e Fisica e tecnologie biomediche a Scienze. è stato
disattivato anche il corso biennale di specializzazione a Giurisprudenza,
sostituito da un corso unico quinquennale. - LOMBARDIA: nessun stravolgimento
nei principali atenei salvo che alla Cattolica: i corsi soppressi sono 11, da
Viticoltura ed enologia a Teorie e tecniche della comunicazione multimediale. A
Pavia leuroateneo ha ridotto i corsi di circa il 10%. - PIEMONTE: se
luniversità di Torino ha deciso di far
scendere dagli attuali
( da "Manifesto, Il"
del 25-05-2009)
Argomenti: Cultura
L'enigma DEGLI
ULTRAPICCOLI «Nano»: una tecnologia in espansione, un brand di moda, talvolta
abusato. 800 i prodotti già in commercio che si fregiano del prefisso, mentre
manca ancora una tossicologia delle nanoparticelle. Allarme per i nanotubi di
carbonio che, secondo un test sui topi, provocano danni simili a quelli
dell'amianto. Il parlamento europeo chiede d'indagare di più sulla sicurezza
dei nanomateriali Manuela Cartosio A Torino il processo Eternit era iniziato da
pochi giorni quando la parola amianto in un lancio della Reuters catturava
l'attenzione. L'agenzia riferiva dell'allarme lanciato dalle Trade Unions
australiane sui rischi delle nanotecnologie: «Le loro conseguenze per la salute
umana potrebbero rivaleggiare con quelle causate dall'amianto. E' necessaria la
massima cautela perché in futuro la strage non si ripeta». Roba da sobbalzare sulla
sedia. Nelle stesse ore, un servizio della Bbc dall'Uganda raccontava come,
grazie alle nanoparticelle di oro contenute nei reagenti, si riescono a
effettuare in tempo reale i test del sangue anti-Hiv nei villaggi più sperduti
e con temperature superiori ai 40 gradi. Ottima notizia. Strattonati tra i pro
e i contro, che cosa dobbiamo pensare delle nanotecnologie? Da una decina
d'anni il prefisso «nano» è entrato nel lessico corrente. Per i non addetti ai
lavori, è un misterico prezzemolo dalle mille promesse: dalle creme che
spianano le rughe ai calzini che non puzzano, dalle vernici che non si
graffiano ai lavelli che si puliscono da soli. Cose piacevoli ma non
essenziali. Le nanotecnologie promettono anche cose serie e vitali: farmaci
antitumorali in grado di colpire solo le cellule malate, membrane capaci di
purificare l'acqua, composti per bonificare terreni inquinati, ritrovati per
rendere più efficienti le energie alternative, ulteriori mirabilia
nell'elettronica. Dal basso della nostra incompetenza, cerchiamo di capire cosa
sono le nanoteconologie e di valutarne rischi e benefici. Il mondo delle
nanotecnologie è quello compreso tra 1 e 100 nanometri. Un nanometro (nm) è un
miliardesimo di metro o, se si preferisce, un millesimo di micron. Un atomo di
idrogeno è circa un decimo di nm, una proteina semplice è grande una decina di
nm, un capello ha un diametro di 80mila nm. Sono nanoprodotti i materiali o i
dispositivi che hanno almeno un componente funzionale di dimensioni inferiori a
100 nm. A scala nanometrica i materiali cambiano le loro proprietà chimiche,
fisiche e biologiche. Le nanoscienze studiano queste diversità. Le
nanotecnolgie intendono sfruttarle. Quanti nanoprodotti sono già in commercio?
Il Woodrow Wilson International Center for Scholars ne ha censiti 803 (per la
gran parte sono antibatterici a base di argento, telai di racchette e manubri
di biciclette rinforzati con nanotubi di carbonio, detergenti e cosmetici con
dentro ossidi di zinco e di titanio, marmitte catalitiche contenenti biossido
di titanio, componenti di cellulari e computer). Da un recente convegno
organizzato tra gli altri dal Cnr apprendiamo che nel 2007
nel mondo tra fondi pubblici e privati si sono spesi 13 miliardi di dollari per
ricerca e sviluppo delle nanotecnologie. Nel 2008 il mercato dei nanoprodotti
ha toccato i 310 miliardi di dollari. Nel mondo le imprese impegnate nel
settore sono circa 2mila, in Italia sono solo