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Report "Cultura"   21-22 aprile 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Il Poli miglior ateneo d'Italia ( da "Stampa, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dei loro docenti e ricercatori) in termini di produzione di ricerca e infine la capacità di influenzare l'opinione pubblica attraverso i mezzi di comunicazione. Lo studio conferma gli antichi mali dell'università italiana, come la scarsa capacità di attirare studenti stranieri: con i suoi 8 studenti stranieri per 10mila abitanti,

Frazione secca dei rifiuti a Villafalletto e Roccavione ( da "Stampa, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: società pubblico-privata tra Pirelli e Acsr) di Roccavione, per diventare combustibile da rifiuti (cdr): lo ha deciso l'Ato, l'autorità d'ambito che coordina i consorzi rifiuti della «Granda». Fino allo scorso anno, Acem inviava la parte secca alla Lomellina Energia di Parona (Pavia), dove un incendio bloccò l'inceneritore il 13 ottobre.

"Europa sbagli Bisognava tenersi lontani" ( da "Stampa, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: NATO A GERUSALEMME IL 9 MAGGIO 1939 PROFESSIONE GIORNALISTA DOCENTE DI LETTERATURA ALL'UNIVERSITÀ BEN GURION DI GERUSALEMME VITA POLITICA LABURISTA E DA DECENNI SOSTENITORE DELLA SOLUZIONE DUE POPOLI DUE STATI PER ARRIVARE ALLA PACE IN PALESTINA LIBRI «SOUMCHI», «LA SCATOLA NERA», «LO STESSO MARE», «UNA STORIA D'AMORE E DI TENEBRA», «NON DIRE NOTTE», «LA VITA FA RIMA CON LA MORTE»

Keplero e le sue leggi ( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti universitari, ricercatori, la presidenza a Margherita Hack, astrofisica di fama internazionale e prima di lei c'erano stati Rubbia e Veronesi. Da notare che questo premio ha la stessa meccanica del Campiello, l'ultima parola spetta alla giuria popolare ((le quarte classi di istituti medi superiori di tutte le province d'

cultura in lutto ( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pagina 35 - Cultura e Spettacoli CULTURA IN LUTTO Si è spenta l'altro ieri a 77 anni. Docente all' Università di Cagliari, consigliere regionale del Pd, tra i fondatori di Progetto Sardegna

romanzi e politica la preziosa lezione di giovanna cerina ( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e docente della facoltà di Lettere dell'Università di Cagliari. Da tempo malata, Giovanna Cerina ha affrontato la malattia con il coraggio e con la serenità con cui si disponeva sempre di fronte alle cose del mondo. Giovanna Cerina è stata una studiosa di letteratura tra le migliori che la Sardegna abbia mai avuto e un'insegnante come nelle nostre università,

il rigore e la passione - giulio angioni ( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: alla Cagliari sua patria adottiva e residenza di lavoro come studiosa e docente di letteratura all'Università, dove è stata un'insegnante di clamorosa popolarità presso gli studenti e i colleghi ricercatori e docenti avuti durante quarant'anni di attività. Il suo insegnamento più duraturo e caratterizzante è stato quello di semiotica del testo.

Approvata la riqualificazione dell'ex Manifattura Tabacchi ( da "Libertà" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per accordi pubblico-privato in grado di liberare una, almeno, delle quattro aree private sopracitate, così da destinarla a verde pubblico in via definitiva. Se perciò il terreno di via Cella-via Campesio è di proprietà della Conad che ci avrebbe volentieri realizzato un suo supermarket, ecco che la variante commerciale ha previsto che una struttura di vendita di 1.

Politecnico, aule aperte ai terremotati ( da "Libertà" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La sede piacentina del Politecnico di Milano è pronta ad ospitare gli studenti di ingegneria dell'Università dell'Aquila in attesa che le strutture dell'ateneo abruzzese, distrutte dal terremoto, possano essere ripristinate. Ad annunciarlo è il professor Michele Monno, docente di tecnologia e sistemi di lavorazione, responsabile del corso di studi di Ingegneria Meccanica.

quel bisogno di ottimismo - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: iniziativa pubblico-privata (in verità un pasticcio di cavallo e allodole, con un´allodola messa dal settore privato per ciascun cavallo di Stato) ritiene di essersi avviato sulla strada giusta. La fragilità della situazione rende certo possibili incidenti di percorso e la politica intrapresa dall´amministrazione non è priva di pecche.

Testamento biologico: incontro con 200 studenti ( da "Libertà" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di introduzione alla teologia dell'Università Cattolica di Piacenza, del medico Claudio Tagliaferri, primario di rianimazione e anestesia dell'ospedale di Piacenza e del professor Luciano Eusebi che è ordinario di diritto penale della facoltà di giurisprudenza dell'Università Cattolica di Piacenza.

hack: l'universo è un mistero vecchio 13,7 miliardi di anni ( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente del Marinelli e socio fondatore dell'Aif. L'astrofisica si è soffermata soprattutto sui punti oscuri, sul fatto cioè che non si conosca ancora di che materia ed energia è fatto l'universo. Ha poi detto di preferire la teoria della biogenesi sulla formazione della vita (la luce ultravioletta sarebbe la levatrice),

il rettore chiede il 5 per mille irpef e il governo versi 860 mila euro - morena trolese ( da "Mattino di Padova, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università de L'Aquila così danneggiata - continua il rettore - chiediamo di ottenere anche quest'anno la fiducia dei padovani. Le borse di studio per i dottorandi di ricerca sono funzionali non solo al processo di auto-riproduzione della classe docente ma servono a dotare società e pubblica amministrazione di veri professionisti».

di OLIVIA POSANI ROMA SARÀ MERITO della cura Brunetta, ... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: le assenze per malattia dei docenti sono diminuite rispetto allo stesso mese del 2008 del 13,3% e del 27,1% quelle di bidelli, segretari, tecnici. Insomma del personale Ata. E se si tiene conto dei giorni lavorativi effettivi (le vacanze pasquali lo scorso anno sono arrivate proprio in marzo) le percentuali salgono rispettivamente a 30% e a 29,

E Cacciari forma la nuova classe dirigente ( da "Giorno, Il (Milano)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: IL 13 MAGGIO OPEN DAY nelle nuove aule dell'università. Gli studenti dei licei e i loro genitori avranno l'opportunità di incontrare il Rettore, il preside di facoltà Michele Di Francesco e i docenti. La sinergia tra gli insegnamenti delle tre facoltà dello stesso ateneo assicura un'offerma formativa più che unica.

keplero e le sue leggi ( da "Nuova Venezia, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti universitari, ricercatori, la presidenza a Margherita Hack, astrofisica di fama internazionale e prima di lei c'erano stati Rubbia e Veronesi. Da notare che questo premio ha la stessa meccanica del Campiello, l'ultima parola spetta alla giuria popolare ((le quarte classi di istituti medi superiori di tutte le province d'

libro sui frati minori in fvg ( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia medievale all'Università di Udine e vicepresidente dell'Istituto di storia sociale e religiosa di Gorizia. Si tratta di un'opera nata contestualmente alle celebrazioni nel 2009 dell'ottavo centenario della fondazione dell'Ordine, e che mira a ripercorrere gli otto secoli del francescanesimo Minoritico friulano,

ercolessi sull'unione federale e il destino dell'europa ( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: nella biblioteca di palazzo Alvarez, in via Diaz 5, sede goriziana dell'Università di Udine. All'incontro in parola interverranno Claudio Cressati e Ugo Ferruta, rispettivamente docente della cattedra Jean Monnet in "Governo e politiche dell'Unione europea" dell'ateneo di Udine e segretario regionale del Movimento federalista europeo.

ateneo, guerra sulle specializzazioni - giuliano foschini ( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti GIULIANO FOSCHINI Un taglio del 15 per cento all´incirca, come nel resto d´Italia. E l´accorpamento di una serie di scuole con altre università italiane, Foggia soprattutto, ma anche Ancona o Chieti. L´università di Bari ha pubblicato il nuovo bando per le scuole di specializzazione delle facoltà mediche e si è dovuta così adeguare al decreto sui tagli voluto dal ministro

Ericsson apripista, al viail parco hi-tech degli Erzelli ( da "Secolo XIX, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: investimento pubblico nella ricerca è in linea con i paesi europei, siamo indietro sul versante dei privati, nelle prime cinquanta imprese al mondo che investono nel settore compaiono solo Finmeccanica e Fiat». Il ministro ha sottolineato l'importanza «di puntare su innovazione e ricerca sulla produzione in una regione importante ma piccola e in una città in difficoltà»

arte, economia e persino la fede: le nostre - marco cattaneo. ( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Il cervello non spiega chi siamo, un pamphlet da poco pubblicato da "il Mulino" e i cui autori, Carlo Legrenzi e Paolo Umiltà, sono rispettivamente professore di psicologia cognitiva all´Università di Venezia e professore di neuropsicologia all´Università di Padova.

A rischio già prima del sisma ( da "Manifesto, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: era lo sapeva una società mista pubblico-privata che si occupava di protezione civile, la Collabora Engineering, divenuta Abruzzo Engineering nel 2006. I rapporti - ancora oggi disponibili - elencano tutti quegli edifici pubblici della regione Abruzzo ritenuti strategici, sia per l'alta frequentazione del pubblico che per l'importanza.

( da "Giorno, Il (Varese)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Un evento al quale hanno partecipato docenti dell'ateneo varesino, dell'università Cattolica del Sacro Cuore e degli Studi del Piemonte Orientale. Maroni ha rappresentato una voce critica non tanto verso l'integrazione che, ha detto il numero uno del Viminale, «si fa sul territorio e non a Roma», ma piuttosto sull'accoglienza indiscriminata di persone,

Stella: Sono anni duri, ma non siamo in crisi ( da "Provincia Pavese, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nei giorni scorsi c'è stata un'assemblea di docenti e personale in aula Foscolo. Qualcuno ha detto che lei si ripresenta, ma che non ha un programma. E' vero? «Il programma ce l'ho e intendo illustrarlo in tutte le facoltà. A cominciare da Medicina. Poi, il 13 maggio, il decano ha convocato la conferenza plenaria.

Gli studenti delle superiori universitari per un giorno ( da "Provincia Pavese, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e così anche i docenti che terranno delle lezioni-tipo. Gli incontri sono divisi per facoltà, l'appuntamento è sempre alle 8.30 ma nelle diversi sedi. Nel cortile dei caduti, nela palazzo centrale dell'università, si incontreranno gli interessati ai corsi di Lettere, Comunicazione, Giurisprudenza, Scienze politiche,

Il Piano casa viene illustrato ai cittadini e ai portatori di interesse alle ore 18 nell'Aud... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Provincia e privati. La quota parte del Comune ammonterà a 250 mila euro. Il Piano casa, già approvato del Consiglio, prevede la vendita e conseguente riqualificazione, con accordi pubblico-privato, del poliambulatorio dell'Asur di via Romagna, l'area ex Peep di via Manara, la casetta del parco di via Saffi, l'ex Liceo Scientifico di via Leopardi,

URBINO - Cna, esperti delle maggiori università italiane e statunitensi a confronto sulle strad... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: esperti e docenti marchigiani e statunitensi. La conferenza internazionale affronterà il tema del finanziamento delle Piccole e Medie imprese: uno strumento per superare la crisi economica.Una crisi che colpisce anche le Marche dove sempre più imprese sono in affanno e cresce il "credit crunch", il credito cioè si ridimensiona,

Cure palliative, vogliamo una legge ( da "Nuova Ferrara, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Un tour per capire le terapie per contrastare il dolore e i rapporti tra pubblico e privato nella sanità «Cure palliative, vogliamo una legge» La parlamentare Livia Turco in visita ieri alla struttura gestita dall'Ado «Anche se non è certo un momento facile per noi, continuiamo il nostro impegno come se fossimo ancora alla maggioranza.

Dalla Bei fondi ai trasporti polacchi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ungheria per la costruzione di centri di ricerca e sviluppo nel settore farmaceutico, che dovrebbero essere localizzati a Debrecen. Partnership pubblico-privata per le autostrade della Slovacchia. Nelle vicinanze di Zlate Moravce, in Slovacchia, è stata avviata la costruzione di infrastrutture stradali finanziate con investimenti privati: oltre 51 km della superstrada R1,

Un ponte per l'Abruzzo Stamattina dalle 9 alle 12,30 lo spazio Polaresco di Bergamo ospita una riunione straordinaria degli studenti delle superiori dal tema ( da "Eco di Bergamo, L'>" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ifts organizzati in gruppi di almeno tre componenti e guidati da un docente tutor. Sono previste tre sezioni del concorso: prodotti, servizi, design. Le aree tematiche sono energia e ambiente, beni culturali e territorio, salute e sicurezza. Il premio Unioncamere mette in palio per gli studenti cinque borse-premio per ognuna delle tre sezioni (7 mila euro per il primo classificato,

L'Onda minaccia di occupare l'ateneo ( da "Nuova Ferrara, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Oggi una serata da accampati in rettorato con scrittori, docenti e musica fino a tardi. Venerdì, il secondo round degli incontri con l'Università per ottenere uno spazio. Ma per gli studenti dell'Onda bolognese sarà il D-Day: «O il 24 arriva una proposta, o faremo di nuovo un'azione dal basso», espressione soft che lascia intendere una nuova occupazione.

Infermieri e terapisti la sanità al Campus ( da "Stampa, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: supportata dalla possibilità di rapportarsi direttamente ai docenti-medici e di seguirli in reparto per attingere dall'esperienza diretta. Ecco, più nel dettaglio, i corsi di specializzazione presenti al polo savonese. Laurea triennale in Infermieristica. Il titolo di studio richiesto per gli aspiranti infermieri è il diploma di scuola superiore e, per accedere al corso,

La fede nella parola Giovanna Cerina, intellettuale generosa ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Giovanna ha iniziato la sua carriera di docente nella scuola secondaria, palestra insostituibile per tanti di noi di impegno e di ininterrotto contatto col mondo giovanile. Ottenuto un incarico di insegnamento nella Facoltà dell'allora Magistero della nostra Università per i meriti acquisiti nel campo degli studi letterari, e presto entrata nei ruoli a tempo pieno,

High Tech, università e giardini: il futuro di Genova comincia qui ( da "Giornale.it, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Bottino Un miliardo di investimenti privati, soldi pubblici e tanta ricerca Gelmini e Scajola: «La crisi si vince così». E Marta è a Bruxelles (...) hanno garantito il sostegno economico - ancora da quantificare nell'importo finale - del governo all'iniziativa. Che prevede entro il 2011 la realizzazione di un primo settore dove si insedierà Ericsson Telecomunicazioni con mille addetti:

rivive il codice 29 della biblioteca del seminario di padova ( da "Nuova Venezia, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: codice venne realizzato per il medico senese Alessandro Sermoneta che fu docente all'Università di Padova dal 1479 al 1484. «Il codice - spiega don Riccardo Battocchio, direttore della Biblioteca del Seminario - fa parte di una raccolta di manoscritti e incunabuli appartenente al nobiluomo padovano Alfonso Alvarotti che venne acquistata nel 1720, dopo la sua morte, dalla Biblioteca».

Preveggente ma incompiuto il disegno federalista di Miglio ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: primi tra tutti Lorenzo Ornaghi, rettore dell'università Cattolica di Milano, e Massimo Cacciari, sindaco di Venezia. Insieme a loro Ettore Adalberto Albertoni, docente alla "Statale" di Milano ed ex presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Luca Antonini e Mario Bertolissi, costituzionalisti dell'università di Padova.

rita levi montalcini ( da "Stile.it" del 21-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: cervello in fuga? ante litteram, sebbene per ragioni diverse da quelle che spingono oggi migliaia di giovani italiani ad esercitare altrove il proprio talento, che appena possibile tornava alle patrie scienze. Come negli anni ?60, quando, sull?

Sulla collina degli Erzelli nasce il parco tecnologico ( da "Stampa, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblici: 85 del governo e il resto dalla Regione Liguria. L'investimento complessivo previsto è di circa un miliardo di euro in dieci anni di realizzazione. «Occorrono maggiori investimenti da parte dei privati nel settore della ricerca» ha commentato il ministro Scajola, sottolineando come l'Italia sia sostanzialmente in linea con gli altri Paesi europei solo per quanto riguarda

Gli studenti del Romita in attesa di certezze ( da "Nuovo Molise web" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti, studenti e genitori del Romita, da un lato, Provincia, Regione, Ufficio scolastico ed Enea, dall'altro. Sul tavolo della trattativa lo stato di sicurezza del liceo scientifico Romita; dalla riapertura delle scuole dopo le festività pasquali, infatti, molti studenti non sono voluti rientrare in classe perch‚

A Palazzo del Monferrato ultima sessione del Master per Manager del Sistema Turismo ( da "inalessandria.it" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Come nelle altre sessioni, un docente dell?Università degli Studi del Piemonte Orientale svilupperà per gli iscritti al corso gli argomenti nella giornata propedeutica e poi stimolerà le loro osservazioni nella giornata di giovedì durante un follow up di approfondendo casi di studio.

Al Circolo 'il Timone' di Casale si parla di kinesiologia e nutrizione solistica ( da "inalessandria.it" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Già Docente del corso di Kinesiologia c/o il ? Master in Medicine Naturali? dell?Università di Roma ?Tor Vergata?. Già Docente del corso teorico-pratico ?Kinesiologia come integrazione terapeutica? dell?A.M.C.O. c/o Università di Roma ?Tor Vergata?

Deepblue presenta trendfood' all'Università di Pollenzo ( da "PubblicitàItalia.it" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Saranno presenti Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food, Pierluigi Basso, docente di Semiotica della Cultura e delle pratiche di consumo, Federica Setti (nella foto), Research Director di Aegis Media Expert, Antonello D'Elia e Maurizio Nasi, Communication strategist di deepblue.

Nuovi hotel e offerta diversificata: così il turismo cresce ( da "Quotidiano.it, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nazareno Di Chiara della Camera di commercio di Fermo e Giancarlo Dall'Ara, docente di marketing turistico presso l'Università di Perugia. I lavori sono stati coordinati dall'assessore al turismo del comune di Porto Sant'Elpidio Milena Sebastiani, mentre le conclusioni sono state affidate a Vittoriano Solazzi, assessore al turismo della Regione Marche.

San Severo, il candidato sindaco Sderlenga incontra i cittadini in un incontro pubblico ( da "Grecale, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Seguirà la relazione della professoressa Flaminia Ventura, docente presso l?Università di Perugia. Le conclusioni saranno affidate alla senatrice Adriana Poli Bortone, presidente del movimento IoSud e già ministro dell?Agricoltura. Modererà la serata Antonella Caruso, giornalista del Corriere del Mezzogiorno.

Università di Modena: gli studenti di Ingegneria di Modena in festa ( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ateneo ed anche ai docenti, che ha l?obiettivo di promuovere la socializzazione tra i giovani e la condivisione degli spazi, di quegli spazi nei quali vi trascorrono gran parte della loro giornata di studio. La manifestazione, che ha il sostegno della facoltà, si svolgerà mercoledì 22 aprile 2009 a partire dalle ore 16.

Confindustria Veneto alla Campiello Europa 2009 ( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Letterati composta da Carolin Fischer docente universitaria di Letteratura Italiana, Maike Albath giornalista e critica letteraria, Hans Kollhoff Presidente della Internationale Bauakademie di Berlin e Birgit SchÖnau, corrispondente del settimanale tedesco Die Zeit, e il Comitato Tecnico formato Helmut Pfeiffer, Direttore dell'Istituto di Romanistica dell'Università Humboldt di Berlino,

Infanzia in vendita, la Cina e il mercato dei bimbi dimenticati ( da "Stampaweb, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: , spiega Pi Yujin, docente alla facoltà di legge e scienze politiche dell?Università della Cina: i media locali ne hanno ricavato stime molto differenti, ma anche quelle che tendono al ribasso sono impressionanti - si parla di almeno 20mila bambini scomparsi all?

Per impare parole nuove serve la memoria lampo ( da "Stampaweb, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Psicobiologia dell?Università di Milano-Bicocca e coordinatore della ricerca, «anche la dinamica di tale apprendimento: l?acquisizione di nuove parole sembra comunque un fenomeno prevalente dell?emisfero sinistro. La particolare predisposizione di tale emisfero ad imparare nuovi vocaboli è probabilmente un altro segno della sua dominanza per il linguaggio»

ASSICURAZIONI. Paolo Garonna, nuovo Direttore Generale dell'Ania ( da "HelpConsumatori" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come docente di Economia Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Luiss di Roma e docente di Economia Applicata alla Facoltà di Statistica dell'Università di Padova. E' stato Direttore Generale Istat, partecipando ai negoziati che hanno portato alla creazione dell'Unione Monetaria Europea.

Giornata mondiale del libroda oggi a giorno 29 al Centro Zo ( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università - afferma mons. Gristina - che sono splendide realtà le quali non devono essere isolate". "Forse - afferma il prof Ignazio Vecchio, neurologo e docente di bioetica - sarà questa la vera trasgressione: combattere il relativismo che alla fine porta all'annullamento delle coscienze, alla disgregazione delle mete culturali non solo cristiane ma anche della società civile"

Tutto il paese piangeun suo figlio illustre ( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università di Ferrara. Ottiene la specializzazione in clinica delle malattie nervose e mentali. E' primario all'ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, e docente all'università di Milano. E' autore di tante pubblicazioni scientifiche su alcolismo, metabolismo e tossicità da etanolo,

su Madre Teresacon raccolta fondi per l'India ( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ssa Mirella Librizzi già docente di Filosofia delle Religioni presso l'Università di Catania, autrice del volume "L'Icona, immagine e messaggio metafisico". Nella spiritualità orientale le icone servono ad elevare l'anima verso il trascendente e hanno una triplice dimensione: quella della conoscenza scientifica, della visione teologica e del valore artistico.

Quartiere Orologio, si risanaPalazzolo. ( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente del corso di Sicurezza degli impianti industriali del dipartimento di Ingegneria industriale e meccanica dell'Università di Catania. Nella presentazione dei lavori di tesi il professor Compagno ha dichiarato che «nello scenario energetico nazionale non può mancare l'approfondimento alla tecnologia dei rigassificatori che per la semplicità di processo e per l'

A Siracusa il G8 Ambiente - Il retroscena del negoziato: la partita si gioca sulle tecnologie - L'intesa possibile ( da "e-gazette" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: partecipanti invieranno al Vertice della Maddalena ad aumentare gli investimenti pubblici nella ricerca, di incrementare attività di sviluppo e dimostrazione di tecnologie pulite e di includere nei piani di stimolo economici di ciascun Paese interventi ?verdi?. L?altro messaggio potrebbe riguardare la creazione di un Business Forum sulle tecnologie a basse emissioni di carbonio.

Cultura e Spettacoli: La conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della Cultura ( da "Sannio Online, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti, si è discusso dell?area disciplinare introdotta con la legge n. 169/2008 denominata proprio ?Cittadinanza e Costituzione? per far conoscere la Carta Fondamentale, i principi normativi e valoriali sanciti. Il dibattito, moderato da Antonella Tartaglia Polcini (dopo gli interventi di saluto del rettore Filippo Bencardino,

Quel "movimento" che scuole gli Atenei ( da "Famiglia Cristiana" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il concordato prevede per i docenti il nullaosta ecclesiastico. È un limite? «No, c?è qualcosa di simile in tutte le università cattoliche europee, è tipico delle università cosiddette "di tendenza". Ma questo non ha impedito, a cominciare da padre Gemelli, di nominare, per la loro competenza, anche docenti laicissimi».

Alice che visse tre volte ( da "Famiglia Cristiana" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente all?Università di Venezia. Poi una proposta: quella di tenere un concerto dentro la chiesa di San Marco, a Milano. «Ho scelto un repertorio adatto, dei bravi musicisti, e abbiamo registrato il tutto, ma quando l?abbiamo risentito, ci siano resi conto che, forse, valeva la pena farlo diventare un disco» Nasce così Lungo la strada live che,

L'Aquila, le imprese che resistono ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università, che è oggi la più grande industria della città: mille 300 dipendenti tra docenti e personale amministrativo e, soprattutto, 27 mila studenti. Erano diventati la linfa, dopo il tramonto delle partecipazioni statali, della vita economica.

Mister Mahindra è lui l'uomo nuovo dell'hitech indiano IL PERSONAGGIO ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: e pilotare il passaggio di proprietà in tempi così rapidi da prevenire quella fuga di cervelli e di clienti che avrebbe ucciso la Satyam. I segnali iniziali erano preoccupanti. Uno dei principali clienti di Satyam, il gruppo di telecom australiano Telstra, aveva già deciso di cancellare ogni rapporto con l'azienda colpevole di falso in bilancio.

"Progettare il futuro" il manifesto di Carlotta ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente, imprenditrice (nel 1999 ha acquisito Danese, azienda che negli anni 60/70 ha contribuito a scrivere la storia del design italiano) ma soprattutto protagonista lucida e intelligente della progettualità contemporanea, è convinta che «viviamo un momento storico che impone scelte forti e in controtendenza: ripartire dalla cultura del progetto,

Ascoli: presentata la Carta Ittica Provinciale ( da "gomarche.it" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Tale strumento - ha aggiunto il docente - è previsto dalla normativa statale e regionale, ed entro la fine dell'estate, sarà redatta la Carta ittica regionale che è il risultato del coordinamento delle varie carte ittiche provinciali e servirà a definire le regolamentazioni e tutti altri interventi in materia di risorse ittiche".

Più di 25 milioni di euro investiti da Comune di Reggio e Acer per la riqualificazione dei quartieri Stranieri ( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 400 alloggi di edilizia residenziale sociale (Ers) nei prossimi 15 anni, mentre piani di edilizia integrata pubblico-privato, che partiranno in settembre, renderanno disponibili altri 414 alloggi nei prossimi cinque anni destinati a ?residenziale sociale? e all? affitto privato a canone calmierato.

Francesco Buia. Congedo dall'architettura ( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pittore e docente presso l?Istituto d?Arte “Paolo Toschi” e il critico d?arte Marco Vallora. Francesco Buia, nato a Parma nel 1980, vive e lavora a Collecchio e frequenta l?atelier di Roberto Peroncini dal 2000. Ha esposto i suoi primi lavori durante gli studi condotti presso la facoltà di Architettura dell?

Il 23 aprile in programma l' open day del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Informatiche di Cesena ( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ambito degli Open Day i docenti presenteranno i Corsi di Laurea Triennale e Magistrale, illustrando i programmi, gli obiettivi formativi e i possibili sbocchi professionali. Docenti e rappresentanti degli studenti saranno a disposizione degli intervenuti per rispondere alle loro domande.

Hanno un grande appeal ma c'è il rischio di finanziare un fenomeno già molto diffuso: la fuga dei cervelli. Attenti ai master: l'eccellenza da sola non vive ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Hanno un grande appeal ma c'è il rischio di finanziare un fenomeno già molto diffuso: la fuga dei cervelli. Attenti ai master: l'eccellenza da sola non vive

"Non lasciate Asti senza l'università" ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: ha invitato tre docenti e responsabili di corsi presenti ad Asti o in altre sedi decentrate piemontesi, a confrontarsi su quale strada sia meglio imboccare: Alberto Cassone, Enrico Ercole e Vincenzo Gerbi. Serve davvero un'università ad Asti? Ercole: «A questa domanda, si può rispondere in un solo modo: che alternative ci sono?

"Orientare i corsi verso l'enogastronomia" ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: «Sarebbe un corso unico in Piemonte e in Italia - aggiunge il docente - L'obiettivo è attirare ad Asti gli studenti torinesi e italiani interessati a questo tipo di studi». La proposta però si compone anche di un «vincolo», rappresentato dalla necessità di avere dei ricercatori e dei docenti nella sede decentrata.

FRANCO CAVAGNINO CLAUDIA CANEGALLO E' utile avere una sede universitaria in una picco... ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: ha invitato tre docenti e responsabili di corsi presenti ad Asti o in altre sedi decentrate piemontesi, a confrontarsi su quale strada sia meglio imboccare: Alberto Cassone, Enrico Ercole e Vincenzo Gerbi. Serve davvero un'università ad Asti? Ercole: «A questa domanda, si può rispondere in un solo modo: che alternative ci sono?

A casa di Stefania ( da "Nuova Ecologia.it, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: contenuto di carbonio a programmi di finanziamenti internazionali pubblico-privato'', altrimenti ''ogni ipotesi di riduzione di emissioni rischia di essere vanificata''. Le rinnovabili centrali nel dibattito ma anche il nucleare. E sull'atomo: ''E' una polemica tutta italiana. La gran parte dei paesi del G8 produce una parte della propria energia elettrica con le centrali nucleari,

"European Day" Italio-Sloveno ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università di Nova Gorica e da Claudio Cressati dell?università di Udine. Sono previsti numerosi interventi di docenti e studenti che approfondiranno le tematiche legate alla mobilità internazionale e ai processi di interazione culturale in Europa.

"Armonia all'Università Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: entrambi docenti all'Università del Mozarteum di Salisburgo. Lo scopo della sua fondazione è stato quello di riunire alcuni tra i migliori ex studenti del Mozarteum per raggiungere un elevato livello artistico e, al tempo stesso, avere un'orchestra di spessore internazionale e di grande personalità.

"Conferenza internazionale sul turismo" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Messina, prof. Francesco Tomasello, il Vice rettore dell?Università di Economia di Bucarest (Romania) prof. Dumitru Miron. il Preside della Facoltà di Economia di Messina, prof. Luigi Ferlazzo Natoli, il docente della Facoltà di Commercio di Bucarest (Romania) prof.

Due studenti di Ingegneria vincono la I edizione dello SMAward ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Pavia. Il gruppo, nato e cresciuto all'interno del Dipartimento di Meccanica strutturale della Facoltà di Ingegneria di Pavia, collabora con aziende e istituti di ricerca, italiani e non, occupandosi della modellazione e dell'applicazione di materiali innovativi in ambito ingegneristico e biomedicale.

Seminari di Filosofia del Diritto ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Gianfrancesco Zanetti docente di Filosofia del Diritto dell?Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed introdotto dal prof. Marco Gestri, docente di Diritto dell?Unione Europea all?Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. >> Giuseppe Palmisano è professore ordinario di Diritto internazionale presso l?

"Cittadinanza e Costituzione" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: può essere affidato ai docenti di lettere ma necessità di una specifica professionalità”. >> è seguito l?intervento di Paolo Ciocia, supervisore della Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all?Insegnamento. “Per molti anni – ha dichiarato - si è parlato di istruzione, formazione, ma si è tralasciato la fondamentale funzione educatrice della scuola.

Supercalifragilistichespiralidoso: l'apprendimento delle parole nuove è una questione di "RAM" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: apprendimento dei nuovi vocaboli - spiega Eraldo Paulesu, docente di Psicobiologia presso la facoltà di Psicologia dell?Università di Milano-Bicocca e coordinatore della ricerca – ma anche la dinamica di tale apprendimento: l?acquisizione di nuove parole sembra comunque un fenomeno prevalente dell?

Nuovo sviluppo dalla crisi? Se ne parla oggi alla Cisl ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: a cui parteciperà Carlo Borzaga, docente di economia presso l'Università di Trento. L'incontro è aperto a tutti e ad ingresso libero. «La nostra Chiesa mantovana - spiega don Paolo Gibelli, vicario episcopale per il dialogo con il territorio - si sente partecipe della attuale situazione di crisi economica».

Gli ingegneri pavesi fanno il pieno ( da "Provincia Pavese, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente della facoltà di Ingegneria. Si tratta di un gruppo che fa capo al dipartimento di Meccanica strutturale, collabora con aziende, istituti di ricerca anche internazionali. «Ci occupiamo di simulazioni al computer di problemi di meccanica - spiega il docente - E poi di materiali avanzati, per simularne i comportamenti»

università, zidda rilancia in piena crisi politica - nino bandinu ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti a Sassari Università, Zidda rilancia in piena crisi politica Due lettere aperte ai candidati al rettorato «Il nostro ateneo ha dignità e storia specifica» NINO BANDINU NUORO. In piena crisi politica, mentre c'è chi si dimette in segno di protesta sull'Università in agonia, il sindaco Zidda rilancia.

agorà in festa per i vent'anni ( da "Nuova Venezia, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente del liceo classico Corner e anche di molti corsi dell'Agorà. «E' un traguardo importante - spiega il presidente dell'associazione Giorgio Berton - per due decenni abbiamo promosso attività culturali per tutti, favorendo il superamento di ogni forma di emarginazione e il rafforzamento dei tradizionali valori della libera e democratica convivenza,

paolo garonna dal bo alla guida dell'ania ( da "Mattino di Padova, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come docente di Economia politica alla facoltà di Scienze Politiche della Luiss di Roma e docente di Economia applicata alla facoltà di Statistica dell'Universita' di Padova. E' stato direttore generale dell'Istat, partecipando ai negoziati che hanno portato alla creazione dell'Unione Monetaria Europea.

quinto circolo si terrà stasera alle ore 17 nella sede del quinto circolo didattico l'ultimo ... ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: comunica che i colloqui con i docenti avranno luogo oggi dalle ore 15,30 alle 18 per le classi prime e seconde e giovedì 23 dalle ore 15,30 alle ore 19 per le classi terze, quarte e quinte. Alberghiero I colloqui con le famiglie sono fissati per oggi dalle 17 alle 19 per le prime e le seconde, giovedì 23, stesso orario, per le terze,

il processo a galileo visto dai cattolici ( da "Mattino di Padova, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il libro verrà presentato giovedì prossimo 23 aprile alle 17 al Collegio Vescovile Barbarigo di Padova (via Rogati 17, ingresso per le auto da via Seminario 7). Interverranno l'autore, il prof. William Shea, titolare della Cattedra Galileiana presso l'Università degli studi di Padova e il prof. Piero Benvenuti, docente di Astrofisica delle alte energie dell'Università di Padova.

medicina, la giostra dei professori per ora si salva solo robecchi - ottavia giustetti ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università non li vuole Per lui quattro voti di scarto, ma il Senato accademico potrebbe bocciare la sua richiesta OTTAVIA GIUSTETTI (segue dalla prima di cronaca) Ma i docenti di Medicina che accompagneranno la sua candidatura in Senato saranno, secondo le indiscrezioni, «padrini» molto tiepidi e non spingeranno affatto per l´

terremoti, un'ipotesi di polizza a copertura ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: altri Stati europei questa soluzione è già stata adottata e la Pubblica amministrazione beneficia anche del know how delle compagnie nella gestione dei sinistri catastrofali. Una soluzione questa non priva di potenziali difetti. Il costo di questa copertura condivisa tra pubblico e privato ricadrebbe infatti su tutta la collettività che se ne dovrebbe inevitabilmente fare carico.

Polo meccanico Fresia a Cengio ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: se Bonino aveva un'idea migliore perchè non l'ha messa in pratica in tutti gli anni in cui era al governo del paese?». Ricapitalizzazione cengio sviluppo Per Billia «un atto necessario quello di ricapitalizzare la società pubblico-privata per il rilancio delle aree ex Acna, e che diventa indispensabile ora che la bonifica è conclusa».

università, tre dubbi sul nuovo statuto - margherita rubino ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Queste commissioni non sono rappresentative delle facoltà, per le quali mille e passa docenti avevano eletto dei presidi. Piacciano o no, i presidi collegano alla base, mentre i docenti indicati sono, appunto, docenti indicati. 2) Spariscono le aree e i dipartimenti, nascono ventidue Scuole. Chi disfa e rifà? Sempre i dieci "docenti indicati"?

darwin, celebrazioni per il bicentenario ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Domani sera alle 19 nella Sala Biblioteca Catalana dell'associazione presieduta da Pino Tilloca nel centro storico si prosegue con la conferenza-dibattito "La vera storia di Adamo ed Eva", a cura di Paolo Francalacci, docente di Genetica dell'Università di Sassari. (m.c.)

l'ateneo pensiona i cervelloni ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Firenze Venerdì il consiglio di amministrazione dell´università decide la sorte di docenti famosi nel mondo accademico L´ateneo pensiona i cervelloni Romagnani, Pacini, Schettino nella lista, corsa alle eccezioni L´elenco delle cattedre pensionabili, i docenti arrivati alla soglia dei 70 anni, sta per approdare in consiglio di amministrazione nell´università di Firenze.

università, gli over 70 in pensione - laura montanari ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti che in altri tempi avrebbero potuto prolungare ancora di due anni la loro permanenza in cattedra e che invece adesso si vedono sulla soglia, pronti al congedo. L´università fiorentina ha urgenza di sistemare i conti e ridurre le spese del personale per rientrare nei parametri chiesti dal ministero,

studio sul radon "prevede il sisma" ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Lo rivela uno studio dell´università di Pisa e, in particolare, di Giorgio Curzio, docente al dipartimento di ingegneria meccanica, nucleare e della produzione, che ha guidato la sua équipe di ricercatori in una serie di esperimenti in Lunigiana e Garfagnana, due aree a rischio sismico della Toscana.

"gensini, la mia sensibilità si ribella" - concetta bianca ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Non di questo ha bisogno l´ateneo per risollevarsi. Non è questo il modello di università in cui credo e sono sicura che molti degli stessi docenti di Medicina desiderano un rettore che restituisca credibilità all´Università di Firenze. L´autrice è ordinario di Letteratura umanistica

salvaguardia dell'ambiente e qualità dei prodotti: "lezione" all'unitrè ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università della terza età) di Gorizia per venerdì prossimo, 24 aprile, con inizio alle 11 al Centro sociale Polivalente di via Baiamonti. Il tema, che sarà sviluppato per l'occasione dall'ingegner Mauro Vezil, docente universitario ed esperto in audit sui sistemi di gestione qualità, è "Garanzie al consumatore: le certificazioni ambientali e di prodotto;

zero tasse per gli studenti terremotati ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ateno ha stanziato centomila euro per gli aiuti SOLIDARIETA´ agli studenti e ai docenti abruzzesi colpiti dal terremoto. Ieri mattina il consiglio di amministrazione ha deciso di destinare all´università dell´Aquila una somma di centomila euro. La cifra sarà versata nel fondo «Università emergenza terremoto» costituito dalla Conferenza dei rettori.

microcredito modello yunus l'ateneo studia la banca dei poveri - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la docente che ha portato Yunus a Bologna, dove ha ricevuto la laurea ad honorem, unica italiana invitata alla cerimonia per il Nobel l´anno scorso a Stoccolma in rappresentanza dell´Ateneo. La professoressa Brunori è fondatrice dell´Osservatorio internazionale per la Microfinanza, presieduto dallo stesso Yunus,

Nessun contratto per chi aveva chiesto di rimanere ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: nel suo «tour» per le facoltà era stato chiaro: «I docenti che chiederanno di restare in servizio altri due anni, se la loro domanda sarà respinta, non potranno accedere alla possibilità di ottenere un contratto da 20 mila euro all'anno per restare in Università a insegnare per qualche anno ancora».

"Più Europa per tutti gli studenti" e contatti con le scuole di altri Paesi ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: i già noti «Erasmus» e «Leonardo da Vinci» per l'Università e il progetto «Grundtvig» riservato all'educazione degli adulti. In particolare il «Comenius» mira a migliorare la qualità ed accrescere il volume della mobilità di allievi e docenti degli istituti superiori oltre all'apprendimento delle lingue straniere.

farmaci, affitti e bonus docenti il fisco scioglie i dubbi sul 730 ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Agenzia delle Entrate per rispondere alle domande dei Caaf Farmaci, affitti e bonus docenti il fisco scioglie i dubbi sul 730 La detrazione per le università private equiparata a quella degli istituti pubblici ROMA - I bonus per l´autoaggiornamento dei docenti, ma anche le novità per i scontrini dei farmaci da scontare dall´Irpef.

"Brocche e Vasi del Futurismo" ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La differenza di quanto produce il pubblico dal privato è palese. Il Festival della Maiolica, per restare in argomento, si svolge assieme ai Comuni delle Albisole, Savona e Genova e con altri enti pubblici: leggendo il programma si deduce un ammasso di eventi che si accavallano uno con l'altro, senza il minimo coordinamento.

ROMA - L'obiettivo è comune: far ripartire le infrastrutture. Subito. E se i conce... ( da "Messaggero, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che un buon punto di partenza possa essere quello di cominciare a ragionare in termini associativi partendo da due realtà, quella autostradale e quella aeroportuale che presentano problematiche comuni, a partire dalla stabilità normativa, base per la ricerca dei capitali, il project financing e il partenariato pubblico-privato».

Scatta l'Infoday in Ateneo: debuttano le simulazioni dei test d'ingresso ( da "Giorno, Il (Lodi)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università e della facoltà. È per oggi l'appuntamento con l'Infoday, la giornata di orientamento e informazione per i giovani che si stanno diplomando. Per tutta la giornata docenti e tutor offriranno momenti di lezione, presentazioni, testimonianze in cui sarà possibile capire le caratteristiche di ogni facoltà e le numerosissime possibilità di studio,

è il libro scritto dall'onorevol... ( da "Nazione, La (Pisa)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: interverranno l'onorevole Livia Turco, il professor Ugo D'Ascoli, docente di sociologia economica all'Università di Ancona, il professor Riccardo Di Donato, docente di letteratura greca all'università di Pisa. Previsti anche interventi di Athos Bigongiali ed Ezio Menzione. A concludere sarà il sindaco di Marco Filippeschi.

Sorpresa, la crisi fa male a sinistra ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: incentra anche l'analisi di Riccardo Bellofiore, docente di Economia monetaria e Storia del pensiero economico presso l'Università di Bergamo e negli scorsi anni economista di riferimento di Fausto Bertinotti. «Chiaramente la sinistra è in difficoltà. Sia quella che si rifà al social-liberismo sia quella cosiddetta radicale.

Sconti autocertificati ai docenti ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: accezione comune favoriscono lo sviluppo della professionalità del docente, quali libri, riviste, software didattici, corsi di aggiornamento e seminari. La riferibilità alla professione svolta dei beni e dei servizi acquistatie la qualità di docente di ruolo o di docente con incarico annuale devono essere oggetto di dichiarazione da parte del contribuente.

Fmi: credito più difficile ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: opposizione nell'opinione pubblica a nuove infusioni di denaro pubblico nelle banche. Il dirigente dell'Fmi ha elogiato il piano Geithner per la cessione dei titoli tossici a fondi pubblico-privati, ma non ha voluto commentare il controverso stress test per le banche americane prima che ne siano noti i risultati ufficiali.

All'ecologia servono capitali ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: alternativi alla deforestazione in una partnership pubblico-privato ». Murray Phillipson illustra come esempio un'operazione condotta da Canopy Capital, una finanziaria privata di cui è consigliere, che ha chiuso da poco un accordo con la Guyana. Canopy ha ottenuto i diritti per creare valore per "servizi ambientali" impliciti nei 371mila ettari di una foresta tropicale chiamata Iwokrama.

G-8 sul clima, alla prova l'effetto Obama ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il nostro obiettivo è quello di collegare queste tecnologie a programmi di finanziamento internazionali pubblico- privati. è importante che al crescente fabbisogno di nuova energia si possa rispondere dotando i Paesi in via di sviluppo di tecnologie che consentono di ridurre le emissioni, per evitare che ogni ipotesi di riduzione delle emissioni rischi di essere vanificata».

Nei piani anti-crisi 400 miliardi verdi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Oggi la ricercasviluppo di parte pubblica sull'energia è ferma a 11 miliardi di dollari annui, circa la metà (in termini reali) rispetto a 25 anni fa. E, anche se il settore privato marcia a sei volte tanto, l'obbiettivo di ricerca pubblica – sull'esempio europeo –

Ancona un po' come Stoccolma, auto bandite dal centro e parcheggi in periferia. E meglio di ... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docente di Maroeconomia all'Università Politecnica delle Marche, Gallegati cita ciò che recita, a proposito di Ancona, la "Lonely place", la guida turistica più diffusa nel mondo: "Difficilmente in questa città vi fermerete, visto che ci sono solo un paio di chiese".

l'Educazione e la società a Lilliput non solo giochi ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di psicologia dell'educazione, facoltà di Scienze della Formazione, dell'Università di Bergamo - producendo competenze in tempi sempre più rapidi. La scuola reprime sempre di più le emozioni a favore di una formazione ipercognitiva». Da qui l'invito di Fornasa perché si crei una «ecologia dello sviluppo umano»,

Asili, avanti c'è posto. O quasi. Corsa degli ultimi giorni per le iscrizioni al n... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: grazie al sistema integrato pubblico-privato, attualmente sono circa 6500 i posti nei servizi pubblici e privati autorizzati, rispetto ai 23mila bambini umbri di età 0-3 anni, con una percentuale di copertura del 28 per cento. A partire dall'approvazione della legge regionale del 2005, dicono in Regione «le politiche locali hanno visto il tema dell'

( da "Nazione, La (Firenze)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: iniziative mirate per studenti e docenti delle università straniere di LETIZIA CINI UNIVERSITÀ americane, prestigiose istituzioni come l'Iue, il Polimoda, il Kunst', Villa Romana, l'Istituto Francese, Palazzo Spinelli, il Saci: i direttori e presidi di 59 soggetti fra istituti di cultura e università straniere con sede permanente a Firenze,

Un network spinge la ricerca ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: investimento per ricerca, sviluppo e innovazione pari al 3% del Pil entro il 2010 (di cui due terzi a carico del settore privato): la Toscana con il suo 1,2% (70% ancora a carico della parte pubblica) è quindi distante dal risultato. In questo contesto la Regione punta a ridurre questo gap e ha deciso di creare una vera rete tra i centri di ricerca per favorire il trasferimento tecnologico.

Le Regioni puntano a riqualificare i territori ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è stato costituito un tavolo pubblico-privato per la costituzione di un fondo immobiliare etico. «Per quanto riguarda il Piano nazionale – afferma Gianluca Carrabs, assessore all'Edilizia pubblica – siamo pronti ad approvare la nostra proposta in Giunta anche lunedì prossimo, se il Governo approverà il testo in settimana.

Bologna in prima fila per la ricerca ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ma lo stesso non si può dire per presenza di docenti e ricercatori stranieri, attratti da atenei meglio finanziati. L'Università è salita anche alla ribalta per un documento del Nucleo di valutazione che parlava di 36, fra docenti e ricercatori, "fannulloni". Quella è stata una lettura poco decorosa di dati positivi.

La crisi ad Est pesa su Udine ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente dell'ateneo friulano che esporrà il quadro macroeconomico internazionale, Marco Giansoldati, dell'Università di Venezia, che entrerà nel dettaglio della situazione economica dei Paesi dell'Est, e Stefano Miani, docente dell'Università di Udine e segretario dell'Ossfi, il quale tratterà il tema degli effetti della crisi finanziaria di quell'

900mila Visitatori. ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è la previsione fatta su base annua, di cui 110mila dal Triveneto e altrettanti stranieri 14mila Metri quadrati. Costituiscono la superficie del futuro Acquario, che occupera in tutto tre edifici 7 milioni Fondi camerali. La Cdc sosterrà il progetto. Altre risorse saranno invece di fonte pubblico-privata

Tagli alle scuole di specializzazione ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: con modalità indicate dal consiglio formato dai docenti delle istituzioni accorpate – ipotizza Massimo Bazzocchi, preside della facoltà di medicina di Udine – La parte teorica potrebbe invece svolgersi tutta nell'ateneo capofila, ma anche questo dipende dalla convenzione che sarà siglata tra facoltà federate.

Auditorium nel tufo dei Sassi di Matera ( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: per creare una vera e propria metodologia per opporsi alla fuga dei cervelli». Il recupero di Casa Cava rientra in un più ampio progetto, finanziato con fondi Fas (l'investimento totale è di 4,3 milioni), con il quale si ristruttureranno immobili per le attività culturali. Tra i Comuni interessati ci sono Rionero in Vulture e Tito, in provincia di Potenza, e Pisticci (Matera).

Camillo Golgi a Villa Nobel ( da "Provincia Pavese, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia della Medicina e Presidente del Sistema Museale di Ateneo), che ha curato l'evento insieme con Alberto Calligaro (preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Pavia e Direttore del Museo per la Storia dell'Università) - presenta temi che hanno avuto un grande sviluppo nella biomedicina contemporanea,

IL PROCESSO A GALILEO VISTO DAI CATTOLICI ( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il libro verrà presentato giovedì prossimo 23 aprile alle 17 al Collegio Vescovile Barbarigo di Padova (via Rogati 17, ingresso per le auto da via Seminario 7). Interverranno l'autore, il prof. William Shea, titolare della Cattedra Galileiana presso l'Università degli studi di Padova e il prof. Piero Benvenuti, docente di Astrofisica delle alte energie dell'Università di Padova.

una conferenza sul poeta ungaretti ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: UNIVERSITÀ POPOLARE Una conferenza sul poeta Ungaretti Domani, alle 18.15, alla Fondazione Crup di via Manin (nella foto), Daniela Baroncini, docente all'ateneo di Bologna, terrà una conferenza su Giuseppe Ungaretti nell'ambito del ciclo, promosso dallUniversità Popolare di Udine, dedicato alla letteratura dell'Italia unita.

Laboratorio per imprese emergenti ( da "Piccolo di Alessandria, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Politiche economiche dell'Università dell'Insubria di Varese) e Angelo Pichierri (presidente dell'Ires - Istituto ricerche economico sociali - del Piemonte). Sempre dagli esperti sono venute parole di apprezzamento per le iniziative di "welfare locale" (in particolare quelle della Provincia relative all'anticipazione della cassa integrazione e l'

Lecco: gli istituti scolastici vantano crediti per 5 mil. di euro verso il Miur. Rampello: `` ( da "Merateonline.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il credito vantato dagli istituti scolastici della provincia di Lecco nei confronti del Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca). Si tratta di residui attivi relativi a finanziamenti ministeriali per supplenze che i docenti attendono ancora di vedere saldato. ?Dalla tabella si può leggere che le istituzioni scolastiche in provincia di Lecco vantano un residuo attivo di 5.

Il Rigoletto/ Cercasi imprenditori disperatamente ( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Friedrich Schiller di jena; docente alla Durharn University; direttore dell'Institute for Development Strategies all'Indiana University; dell'Istituto di Economia internazionale di Kiel. ~ stato direttore del Centro di West European Studies all'Indiana University e del Wissenschaftszentrum ffir Sozialforschung di Berlino.

Università Politecnica delle Marche, sviluppo e richiamo per il territorio ( da "Quotidiano.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: annuncia il docente di statistica Francesco Maria Chelli - farà sentire il proprio peso soprattutto sulle famiglie cosiddette più deboli della popolazione che vanno maggiormente tutelate anche attraverso iniziative come questa. E parlando di fasce deboli - prosegue - non si poteva non inserire nel programma dei nostri seminari il tema dell'

Settimana della Cultura scientifica e tecnologica, a Faenza dibattito sul nucleare ( da "Sestopotere.com" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente dell?Università La Sapienza di Roma. La conferenza, promossa dal circolo Lamone di Legambiente, rientra nel calendario degli eventi faentini per la XIX^ edizione della “Settimana della Cultura scientifica e tecnologica”. Mattioli illustrerà i rischi della tecnologia nucleare, proponendo inoltre scenari energetici alternativi.

Ritratti (3): Rita Levi-Montalcini ( da "Blogosfere" del 22-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Oggi si direbbe: è un simbolo della fuga dei cervelli, di come in Italia i tempi non siano mai cambiati. In realtà è un simbolo di come il mondo scientifico dovrebbe funzionare sempre: uno scambio continuo di informazioni, anche con collaborazioni con gruppi di ricerca scientifici anche lontani tra loro.

Sanremo: oggi apre l'esposizione dedicata all'arch. Golgi ( da "Sanremo news" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Paolo Mazzarello (docente di Storia della Medicina e presidente del Sistema Mussale d?Ateneo - Università di Pavia) e Alberto Calligaro (Preside della Facoltà di Medicina e Direttore Museo per la Storia dell? Università di Pavia); il regista Marco Kuveiller. Gli eventi sono realizzati con il contributo di: Comune di Sanremo,

Politica energetica, la Sardegna e le scelte possibili ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: all'Exmà di Cagliari il docente Mauro Salis parlerà del periodo barocco in Sardegna attraverso la chiesa di San Michele in Stampace. CHI È DON GIOVANNI Oggi alle 17, nella sala settecentesca della Biblioteca universitaria in via Università 32 a Cagliari conferenza di Paolo Gallarati, docente all'Università di Torino, su ?

Ahmadinejad e il fallimento della conferenza contro il razzismo ( da "Panorama.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docente di Scienze Politiche all'Università di Bar Ilan, fondatore del Programma di Soluzione dei Conflitti, direttore esecutivo di Monitor, una delle più importanti Ong del paese, Steinberg si è recato in Svizzera per seguire, per conto della sua organizzazione, i lavori di Durban 2, la contestata Conferenza sul razzismo,

Riparte il ciclone Gelmini. L'intervista">Dopo l'università tocca alla ricerca Riparte il ciclone Gelmini. L'intervista ( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: doveroso intitolarle questo progetto per il rientro dei cervelli dall'estero. Anche perché la stessa Montalcini ha studiato a lungo fuori d'Italia e poi è rientrata. In questo momento di crisi vogliamo far tornare trenta ricercatori con trenta contratti triennali". Un abbozzo del modello americano, dove chi ha un'idea la sottopone all'ente governativo e può trovare i finanziamenti.

Sanremo: settimana della cultura, i prossimi appuntamenti ( da "Sanremo news" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Luca Tosin, docente-riceratore presso l?Università di Siena, esperto di libri antichi e autore di numerose pubblicazioni. Partendo da esemplari presenti nella Biblioteca Rambaldi di Coldirodi, il dott. Tosin illustrerà l?affascinante percorso che dall?attività artistica degli amanuensi approda all?

Elementare, 156 docenti di ruolorischiano di restare senza una sede ( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 156 docenti di ruolo rischiano di restare senza una sede "Job Orienta 2009" è il salone dedicato al mondo della scuola, all'orientamento, alla formazione e agli strumenti di politiche attive del lavoro. La conferenza stampa di presentazione si terrà oggi al centro direzionale della Provincia alle 9,30.

un seminario a Serradifalco ( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: È docente presso le Università di Parma, di Padova e di Bologna. Il seminario era rivolto ai sindaci, agli assessori ai Servizi sociali ed ai dirigenti dello stesso settore di tutti i Comuni della provincia di Caltanissetta. L'incontro intendeva non soltanto presentare informazioni aggiornate sul fenomeno delle dipendenze patologiche oggi,

Forum su bioetica e biodiversità euromediterraneee concorso su innovazione dei servizi ( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ripartire tra i primi tre progetti selezionati da una commissione formata da docenti di diverse discipline (comunicazione, marketing, ingegneria e informatica) ed esperti tecnici-amministrativi dell'Università di Bologna. La data di scadenza entro cui inviare le idee è il 20 maggio 2009. Informazioni di dettaglio e il regolamento sono contenuti nelle stese pagine internet del concorso.

Architettura, un corso negli Usascadono i termini per il Social Science ( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Architettura dove il docente sarà disponibile il mercoledì. Il modulo d'iscrizione compilato in ogni campo deve essere presentato in busta chiusa alla segreteria di presidenza entro mercoledì 13 maggio. Si ricorda a tutti gli studenti che intendono partecipare al 3° seminario internazionale di studio, che occorre la conoscenza della lingua inglese e una buona valutazione didattica;

Liguria: la Regione alla scoperta degli archivi scolastici ( da "Savona news" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: tra il corpo docente e gli studenti. E? la prima volta, ha ricordato l?assessore alla Cultura Fabio Morchio, che viene avviata una ricognizione estesa a tutti gli istituti scolastici liguri (250 all?inizio del progetto, qualcuno in meno oggi, dopo gli accorpamenti), considerando i materiali degli archivi storici scolastici come un bene culturale.

''I record vengono dalla Terra', nel piacentino due eventi sull'importanza del Cibo sano ( da "Sestopotere.com" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: istruttori e docenti di sport, è ribadire l'insostituibile ruolo che l'agricoltura ha anche in ambito sportivo: un atleta, per raggiungere le migliori prestazioni, ha bisogno, in primo luogo, di alimenti che gli forniscano le necessarie energie; poiché ogni alimento ha origine dalla terra, occorre rivalutare tutto il sistema agroalimentare,

Forlimpopoli , s' è chiuso con successo il convegno nazionale su Emilio Rosetti, in Argentina è più famoso di Maradona ( da "Sestopotere.com" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docente di Storia contemporanea- Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, Loris Zanatta Docente di storia e istituzioni dell?America latina – Università di Bologna, Elio Garzillo, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, Luciano Ravaglia Presidente della Fondazione “

Università di Catanzaro, test rubati: l'Ateneo ha chiesto di costituirsi parte civile ( da "Giornale di Calabria, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e ad alcuni docenti dell?Università. Il collegio presieduto dal giudice Antonio Saraco (a latere Emanuela Folino ed Emma Sonni), però, si è riservato di decidere se ammettere la costituzione in giudizio dell?Ateneo (rappresentato dall?avvocato Ermelinda Biasuz), rinviando poi il processo al 16 settembre prossimo.


Articoli

Il Poli miglior ateneo d'Italia (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

IL RAPPORTOPRESENTATO DALL'ASSOCIAZIONE «VISION» ALLA CAMERA Il Poli miglior ateneo d'Italia La classifica è stata compilata da «Vision», un think tank composto da giovani ricercatori italiani che operano nel settore dei media, delle amministrazioni pubbliche europee, delle università e delle società di consulenza. L'hanno presentata ieri durante un convegno su università, mercato globale e innovazione alla Camera dei deputati. E, per quanto graduatorie di questo genere siano spesso discusse (e certe volte pure contestate), stavolta avrà fatto felice ben più di una persona. «Vision», infatti, nel suo rapporto annuale sugli atenei d'Italia, piazza al primo posto il Politecnico di Torino. Segue il Politecnico di Milano. Poi, tra le prime dieci, la Bocconi, la Luiss, e le università statali di Milano, Bologna e Pisa. Infine tre atenei di nicchia: le università per stranieri di Siena e Perugia e il Campus Bio-Medico di Roma. Una bella soddisfazione per l'ateneo di corso Duca degli Abruzzi anche perché - spiega lo staff dell'associazione - per costruire la classifica si è tenuto conto di diversi fattori, molti dei quali spesso sono poco considerati come elementi di valutazione degli atenei: la percentuale di studenti stranieri sul totale degli iscritti e degli studenti italiani fuori sede, il numero di studenti che hanno conseguito il diploma di maturità con il massimo della votazione, la stima dell'impatto dei diversi atenei (dei loro docenti e ricercatori) in termini di produzione di ricerca e infine la capacità di influenzare l'opinione pubblica attraverso i mezzi di comunicazione. Lo studio conferma gli antichi mali dell'università italiana, come la scarsa capacità di attirare studenti stranieri: con i suoi 8 studenti stranieri per 10mila abitanti, l'Italia è il fanalino di coda d'Europa. Negli ultimi due anni, però, il loro numero in arrivo dall'estero è cresciuto del 20 per cento. A crescere, però, secondo «Vision», sono soltanto pochi atenei di «eccellenza», come il Politecnico di Torino e la Bocconi che staccano nettamente tutti gli altri. «Credo sia il risultato della politica di questi anni - commenta soddisfatto il rettore Francesco Profumo - compresa un'offerta didattica con il 40 per cento dei corsi in inglese. Anche queste scelte hanno contribuito a fare del Politecnico un'università di ricerca, con particolare attenzione alla qualità degli studenti in ingresso e della ricerca, ma anche una forte integrazione con il sistema territoriale, le imprese e degli enti locali».\

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Frazione secca dei rifiuti a Villafalletto e Roccavione (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

MAGLIANO ALPI. ACEM Frazione secca dei rifiuti a Villafalletto e Roccavione Della frazione secco-leggera derivante dai rifiuti che Acem tratta nella discarica di Magliano Alpi, 10 mila tonnellate andranno all'EcoDeco di Villafalletto, il resto (altre 2 mila) all'impianto Idea Granda (società pubblico-privata tra Pirelli e Acsr) di Roccavione, per diventare combustibile da rifiuti (cdr): lo ha deciso l'Ato, l'autorità d'ambito che coordina i consorzi rifiuti della «Granda». Fino allo scorso anno, Acem inviava la parte secca alla Lomellina Energia di Parona (Pavia), dove un incendio bloccò l'inceneritore il 13 ottobre. «Da allora il nostro materiale è stato portato a Villafalletto, ora l'operazione continua perché è stato sottoscritto un accordo», dice Beppe Ballauri, presidente dell'Azienda consortile ecologia monregalese. «Il conferimento all'Ecodeco e a IdeaGranda proseguirà per tutto il 2009 per la trasformazione in cdr da smaltire alla Buzzi di Robilante - conferma Paolo Risso, presidente Ato -. E' una prima integrazione degli impianti cuneesi, stiamo valutando come coordinarne organicamente il lavoro negli anni successivi». «Lo chiediamo da tempo per valorizzare la frazione secco-leggera sul territorio, anziché cederla fuori», dice Luciano Fantino, dirigente del settore Ambiente della Provincia.

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"Europa sbagli Bisognava tenersi lontani" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Amos Oz Intervista/1 Tzvetan Todorov Amos Oz "Europa sbagli Bisognava tenersi lontani" ELENA LOEWENTHAL CRITICO BULGARO FRANCESE SCRITTORE ISRAELIANO NATO A GERUSALEMME IL 9 MAGGIO 1939 PROFESSIONE GIORNALISTA DOCENTE DI LETTERATURA ALL'UNIVERSITÀ BEN GURION DI GERUSALEMME VITA POLITICA LABURISTA E DA DECENNI SOSTENITORE DELLA SOLUZIONE DUE POPOLI DUE STATI PER ARRIVARE ALLA PACE IN PALESTINA LIBRI «SOUMCHI», «LA SCATOLA NERA», «LO STESSO MARE», «UNA STORIA D'AMORE E DI TENEBRA», «NON DIRE NOTTE», «LA VITA FA RIMA CON LA MORTE»NATO A SOFIA NEL 1939 SI E' TRASFERITO NEL 1963 A PARIGI PROFESSIONE CRITICO LETTERARIO DI SCUOLA STRUTTURALISTA, STUDIOSO DEI FORMALISTI E' FILOSOSO DEL LINGUAGGIO E SEMIOLOGO VITA POLITICA HA SCRITTO SAGGI SULLE VITTIME DEI LAGER NAZISTI E DEI GULAG LIBRI «LA LETTERATURA FANTASTICA», «UNA FRAGILE FELICITÀ», «LA PAURA DEI BARBARI. OLTRE LO SCONTRO DELLE CIVILTÀ»Mentre a Ginevra si apre la discutibile e contestata conferenza Onu sul razzismo, in Israele cade lo Yom ha-Shoah. Il giorno della memoria qui è tutt'altra cosa che quell'esuberanza mediatica con cui siamo ormai abituati a ricordare, in Europa. È piuttosto, un giorno dal silenzio invadente, tremendo - interrotto soltanto dall'interminabile minuto di sirena che ferma tutto il paese. Anche Amos Oz quest'oggi sembra preda di un'afasia avara in cui le parole portano un peso tutto diverso da quello che hanno di solito. Stenta quasi a parlare, e la distanza geografica che separa l'Europa da Arad, la cittadina nel deserto dove lo scrittore vive, pare quasi insormontabile. Quest'oggi, insomma, Amos Oz invoca a chiare lettere il silenzio, con ogni sua parola. Lo chiama come unica alternativa politica, ma prima ancora in quanto scelta morale, di fronte a ciò che sta avvenendo a Ginevra. E modera attentamente le proprie parole... «Non ho sentito direttamente le frasi con cui il Papa ha salutato il (sedicente) vertice sul razzismo, quasi a titolo di benedizione. Non mi pare opportuno esprimermi in proposito, sulla base soltanto di un sentito dire». Come interpreta l'onore della precedenza che è stata riservata ad Ahmadinejad sul palco di Ginevra, quasi ad aprire i lavori del summit? «La penso così: Ahmadinejad nega la Shoah, l'ha negata in passato e lo fa ancora oggi, per la semplice ragione che ne vuole un'altra. La auspica e va in quella direzione». La frase è lapidaria, e ha un valore aggiunto di pregnanza, quest'oggi in cui cade in Israele il giorno della memoria. Nelle parole di Amos Oz si avverte il senso profondo, quasi inesprimibile della parola ebraica per dire lo sterminio nazista. Shoah significa infatti «catastrofe», un cataclisma umano capace di sovvertire tutto. E che cosa ne dice dell'Europa, in questo frangente? Quell'Europa unita che non è stata in grado di formulare una posizione comune? Come vede, da Israele, questa posizione così instabile, con alcuni paesi che hanno deciso di non andare a Ginevra e altri di partecipare? «Penso che nessuno avrebbe dovuto partecipare a questa conferenza, con questi presupposti. Non bisognerebbe essere lì, adesso. È profondamente sbagliato. Chi ha deciso di partecipare è spinto da un'intenzione non buona. È sbagliato esserci, ripeto. È stato giusto, per chi l'ha fatto, tenersi lontani da quei propositi e quei toni». Non si tratta dunque, per Amos Oz, di «boicottare» la conferenza. Il suo rifiuto è più profondo e sofferto di qualsivoglia strategia politica: invoca un silenzio che non è comoda assenza, bensì una ferma presa di posizione, di fronte al peso delle parole che a Ginevra sono state ancora una volta ripetute.

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Keplero e le sue leggi (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Premio Galileo Keplero e le sue leggi Presentato a Padova il secondo libro finalista Keplero. Una biografia scientifica: il libro è uno dei cinque usciti dalla selezione della giuria scientifica del premio letterario Galileo, un filtro fitto, docenti universitari, ricercatori, la presidenza a Margherita Hack, astrofisica di fama internazionale e prima di lei c'erano stati Rubbia e Veronesi. Da notare che questo premio ha la stessa meccanica del Campiello, l'ultima parola spetta alla giuria popolare ((le quarte classi di istituti medi superiori di tutte le province d'Italia, qualcosa come tremila studenti). Ieri al Centro Culturale Altinate Anna Maria Lombardi ha parlato del suo libro su Keplero. Era affiancata da Enrico Cappellaro, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Padova e da Arcangelo di Donato, architetto, scrittore, appassionato di musica. Cappellaro è un astronomo: «A Keplero - dice - mi accomuna la passione per la scienza e anche il nome perché gli americani Cappellaro lo pronunciano Keplero». La battuta fa simpatia. Keplero insegnava teologia a Graz in un istituto superiore privato, aula fredda e buia, molto austera, molto tedesca, pochi allievi, noia mortale. Una fortuna, perché questo ci regala uno scienziato che all'inizio del diciassettesimo secolo, combinando teorie del suo tempo, contaminazioni astrologiche e musicali con l'osservazione scientifica, incide principi fondamentali che pongono le basi per una nuova prospettiva dell'Universo. Keplero determina tre leggi che si continuano a studiare sui manuali di astronomia come un capitolo di storia della Scienza. Prima di tutto mette il sole al centro e poi lo fodera nella rete delle orbite dei 6 pianeti allora conosciuti. Nel sistema di Keplero le orbite sono ellittiche, la velocità non è costante ma varia. E' la geometria che tiene in piedi il piccolo universo del tempo. Tutto ciò, secondo Keplero, costruisce un'armonia universale a cui l'uomo partecipa e in questa partecipazione è segnato il destino di ciascuno. Come si vede, matematica, musica, astronomia, astrologia si mescolano e si contaminano. In questo crogiolo delle meraviglie, però, Keplero martella alcune verità scientifiche fondamentali: la centralità del sole, le orbite ellittiche, il variare delle distanze e delle velocità. (Aldo Comello)

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cultura in lutto (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 35 - Cultura e Spettacoli CULTURA IN LUTTO Si è spenta l'altro ieri a 77 anni. Docente all' Università di Cagliari, consigliere regionale del Pd, tra i fondatori di Progetto Sardegna

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romanzi e politica la preziosa lezione di giovanna cerina (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 35 - Cultura e Spettacoli Romanzi e politica la preziosa lezione di Giovanna Cerina CAGLIARI. Giovanna Cerina è morta l'altro ieri notte. Aveva 77 anni. E' stata consigliere regionale del Partito democratico nella scorsa legislatura - dopo essere stata tra i soci fondatori di Progetto Sardegna - e docente della facoltà di Lettere dell'Università di Cagliari. Da tempo malata, Giovanna Cerina ha affrontato la malattia con il coraggio e con la serenità con cui si disponeva sempre di fronte alle cose del mondo. Giovanna Cerina è stata una studiosa di letteratura tra le migliori che la Sardegna abbia mai avuto e un'insegnante come nelle nostre università, ormai, ne son rimasti pochi: il suo rapporto con gli studenti era un rapporto vero, fondato non sulla trasmissione di un sapere freddo o puramente strumentale, ma sulla condivisione della passione per per la verità e del piacere dell'intelligenza. Perciò i suoi allievi l'amavano. E per tanti è stata, nel corso dei decenni, una maestra. La passione per la verità e il piacere dell'intelligenza l'avevano spinta, negli ultimi anni, sulle sponde della politica, ma sempre con il distacco, l'ironia sottile, di chi sa - come scriveva Luigi Pintor alla fine della vita - che la politica può essere, spesso è, il «luogo del delitto». Il luogo in cui le migliori intenzioni sono annulate dal gioco triste del potere.

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il rigore e la passione - giulio angioni (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 35 - Cultura e Spettacoli Il rigore e la passione Amata dai suoi studenti sempre coraggiosa e generosa La disponibilità disinteressata al servizio, al colloquio GIULIO ANGIONI Giovanna Cerina è stata fino all'ultimo una signora della cultura nei vari sensi odierni di un termine complicato: a cominciare dalla sua disponibilità disinteressata al servizio, al colloquio, all'animazione, al confronto, dappertutto in Sardegna e non solo nelle sue molte patrie isolane, dalla Nuoro natale all'Ogliastra d'origine, alla Cagliari sua patria adottiva e residenza di lavoro come studiosa e docente di letteratura all'Università, dove è stata un'insegnante di clamorosa popolarità presso gli studenti e i colleghi ricercatori e docenti avuti durante quarant'anni di attività. Il suo insegnamento più duraturo e caratterizzante è stato quello di semiotica del testo. E i testi su cui Giovanna Cerina ha più lavorato sono quelli degli scrittori sardi, specie dei grandi del Novecento, con l'impegno massimo sui nuoresi, Grazia Deledda e Salvatore Satta, ma anche su tutti gli altri suoi concittadini, da Maria Giacobbe a Marcello Fois, con un'attenzione costante a tutto ciò che si è man mano prodotto letterariamente in Sardegna nel secondo Novecento e in questo inizio di millennio, dei quali è difficile che abbia mancato di recensire o di presentare almeno un libro, fino agli ultimi odierni e più giovani. Ciò porta a ricordare un altro aspetto importante e noto della sua attività, che ne ha fatto una presenza ricercata, da molti considerata immancabile, in un'infinità di accadimenti culturali, non solo letterari e artistici, veramente in tutta l'isola e non solo. Giovanna è stata, almeno tra gli intellettuali sardi, una dei massimi, stimata e ascoltata animatrice, anticipatrice e divulgatrice specie della produzione letteraria sarda, dove molti autori l'hanno avuta come madrina, ma anche italiana e oltre, con i suoi interessi specialistici per Pirandello e per Calvino, per esempio. Svolgeva queste attività pubbliche con un garbo spontaneo e una disponibilità unica. Anche per questo la rimpiangeremo in molti che l'abbiamo apprezzata in simili occasioni dove spesso dava il meglio. Ma ci resta intera e disponibile la sua opera di studiosa nelle sue sempre chiare, utili e in molti casi imprescindibili pubblicazioni, come quelle su Grazia Deledda e Salvatore Satta, sulla fiaba, sul racconto breve, dove rende al massimo la sua capacità di movimento interdisciplinare. Uno dei suoi più recenti atti di coraggio e generosità è stato l'impegno e il lavoro nel movimento politico-culturale di Progetto Sardegna, a fianco di Renato Soru, e quindi nel Consiglio Regionale, dove ha lavorato con la sua solita generosità, mentre si sapeva già compromessa nella salute più che nell'età, adoperandosi soprattutto nell'ambito della cultura, come quando si è occupata della legge regionale per le attività cinematografiche. La malizia dei tempi le ha riservato da ultimo la delusione di una sconfitta elettorale per lei inaspettata e immeritata, perché considerava la stagione politica, civile e culturale che l'ha vista impegnata in prima linea come ampiamente e positivamente innovativa per la nostra isola. Ma appunto per questo considerava una fortuna dei suoi ultimi anni quella di esserne stata parte importante. In questo Giovanna è stata una compagna di molti di noi, che anche per questo le siamo affettuosamente grati.

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Approvata la riqualificazione dell'ex Manifattura Tabacchi (sezione: Cultura)

( da "Libertà" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Approvata la riqualificazione dell'ex Manifattura Tabacchi Area da produttiva a residenziale-commerciale. In cambio il Comune acquisisce i lotti verdi di via Cella, via Perosi, via Sanzio e l'ex Bolzoni Si è conclusa con i complimenti del sindaco Reggi all'assessore al territorio Francesco Cacciatore la seduta ieri del consiglio comunale che ha dato il via libera all'accordo di programma tra il Comune e i proprietari di una serie di aree urbane che finiranno acquisite al patrimonio di verde pubblico in cambio di diritti edificatori che ai privati vengono riconosciuti altrove. I complimenti per avere risposto con efficacia, a giudizio del sindaco, agli attacchi portati da una minoranza peraltro non troppo granitica. Al centrosinistra che ha votato compatto la pratica si è frontalmente contrapposto il no di tre del Pdl - Marco Tassi, Carlo Mazzoni e Filiberto Putzu - mentre per scelte più benevole hanno optato (non partecipazione al voto) Carlo Mazza (gruppo misto) e Luigi Salice (Pdl) e soprattutto (astenuti) Gianni D'Amo (Piacenzacomune) e i due di Piacenza Libera, Antonio Levoni e Gianluca Ceccarelli. Tutta la discussione ha ruotato attorno alla domanda se sia sufficiente l'interesse pubblico contenuto nell'accordo urbanistico (di cui ieri è stato votato il primo passo, ossia la perimetrazione degli ambiti territoriali da assoggettare a riqualificazione urbana) che in cambio di cinque aree verdi portate nella disponibilità dell'ente locale consente l'edificazione residenziale, con una quota di commerciale, nell'ambito del progetto di riqualificazione del comparto dell'ex manifattura tabacchi all'Infrangibile. Da un lato ci sono quattro aree private da anni inutilizzate che in totale misurano quasi 30mila metri quadrati. Sono dei campi dove la proprietà, che da Prg può vantare diritti edificatori, si è vista bloccare i propositi immobiliari dalla contrarietà del Comune che ne giudica strategico il mantenimento a verde. Si tratta delle aree tra via Cella e via Campesio, tra via Raffalda e via Cella, tra via Perosi e via Zandonai, tra via Sanzio e via da Vinci. Dall'altro lato c'è l'ex manifattura tabacchi, tra via Montebello, via Raffalda e via XXIV Maggio, di cui è comproprietaria la Fintecna, società del ministero del Tesoro che nel 2002 l'ha rilevata dallo Stato. Sono 58mila metri quadrati, quasi 30mila dei quali occupati da capannoni. Nel Prg figurano come area produttiva, una classificazione che in Comune giudicano stridente con la vocazione residenziale che nel tempo l'Infrangibile ha assunto. Ecco perché già la maxi-variante commerciale approvata nell'ottobre 2007 aveva delineato una soluzione che, poggiando su una variante urbanistica che svincoli la quota di costruito dell'ex manifattura dalla classificazione produttiva, consentisse di utilizzare quel comparto come "stanza di compensazione" per accordi pubblico-privato in grado di liberare una, almeno, delle quattro aree private sopracitate, così da destinarla a verde pubblico in via definitiva. Se perciò il terreno di via Cella-via Campesio è di proprietà della Conad che ci avrebbe volentieri realizzato un suo supermarket, ecco che la variante commerciale ha previsto che una struttura di vendita di 1.500 metri quadrati (alimentari) possa insediarsi nell'ex manifattura a condizione che la Conad ceda al Comune l'area via Cella-via Campesio. E un meccanismo analogo scatta per l'area, sempre della Conad, tra via Cella e via Raffalda, stavolta però utilizzando come contraltare non il lotto di via Montebello, bensì l'ex fonderia Mazzoni in strada Agazzana (Besurica), dove il supermercato (alimentare) di 1.500 metri già previsto viene ampliato a 2.500 metri. In gioco c'è anche un'altra area che pure il Comune acquisisce, sono i 12mila metri quadrati dell'ex Bolzoni, accanto alla manifattura nel versante di viale XXIV Maggio. Di doppio tenore le critiche del centrodestra (v. articolo sopra): c'è chi ha mosso eccezioni procedurali e chi invece ha messo radicalmente in discussione la presenza di un interesse pubblico che giustifichi l'operazione. Ma «dovevamo forse procedere per espropri anziché cercare accordi con i proprietari delle aree cercando una composizione degli interessi che portasse al miglior risultato per il Comune su una partita che si trascina da anni con tanto di contenziosi legali aperti?». Questa la domanda che Cacciatore ha provocatoriamente rivolto al centrodestra osservando come la soluzione adottata non possa fare a meno di un consenso dei privati inevitabilmente misurato sul grado di soddisfazione dei loro interessi e ricordando nel contempo gli alti costi che la strada degli espropri avrebbe richiesto alle casse comunali. «Quelle risorse, già a suo tempo accantonate, potremo invece usarle per attrezzare le aree verdi facendole diventare dei piccoli parchi a servizio della città», ha detto l'assessore. Quanto alle preoccupazioni per l'espansione della superficie commerciale avanzate da Tassi e D'Amo, Cacciatore ha fatto presente che la Conad, a seguito delle nuove disponibilità aperte dall'accordo, chiuderà gli attuali market in via Cella e a barriera Torino. Gustavo Roccella gustavo.roccella@liberta.it 21/04/2009

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Politecnico, aule aperte ai terremotati (sezione: Cultura)

( da "Libertà" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Politecnico, aule aperte ai terremotati Il professor Monno: «Disponibili ad ospitare temporaneamente i futuri ingegneri» La sede piacentina del Politecnico di Milano è pronta ad ospitare gli studenti di ingegneria dell'Università dell'Aquila in attesa che le strutture dell'ateneo abruzzese, distrutte dal terremoto, possano essere ripristinate. Ad annunciarlo è il professor Michele Monno, docente di tecnologia e sistemi di lavorazione, responsabile del corso di studi di Ingegneria Meccanica. Barese d'origine, piacentino ormai d'adozione, ieri mattina era il presidente della commissione davanti alla quale sei neo ingegneri hanno discusso la tesi di laurea. «Mentre noi oggi siamo qui - ci tiene a ricordare Monno -, a L'Aquila, sotto una tenda, si sta tenendo la prima sessione di laurea dopo il sisma». Rivela che proprio in mattinata dall'Abruzzo ha ricevuto una telefonata. «Era un ragazzo, Antonio, che si è salvato dal crollo della Casa dello Studente - racconta -. Ci ha chiesto di poter finire l'università da noi, per non perdere tempo. Sta preparando degli esami e verrebbe in settembre. Ma ci sono anche quelli che in questo momento non possono seguire le lezioni perché le strutture dell'università sono danneggiate». Il professore - da studente partì per l'Irpinia per aiutare i terremotati - auspica un'azione collettiva. «Le università dell'Emilia o della Lombardia potrebbero ospitare allievi dell'Università di l'Aquila, sui corsi di laurea propri, valutate le rispondenze sui piani formativi, per evitare che i ragazzi perdano il semestre». Un'iniziativa temporanea per il periodo necessario alla ricostruzione di un'università che deve ritornare a vivere. In attesa di un'azione corale la sede piacentina del Politecnico di Milano apre le porte ai futuri ingegneri colpiti dal sisma in Abruzzo. «Le nostre aule sono occupate per metà - osserva Monno -, se si aggiungono altri studenti per noi va bene. Poi ci sarebbe un problema di alloggio: in questo senso a Piacenza c'è comunque un sistema di accoglienza, quello dei collegi; magari potrebbero esserci anche privati disposti ad accogliere studenti terremotati per qualche tempo». Federico Frighi 21/04/2009

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quel bisogno di ottimismo - (segue dalla prima pagina) (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 25 - Commenti QUEL BISOGNO DI OTTIMISMO (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Vi è qualche dato che conforta questa diagnosi: non tanto quelli che danno conto del passato e che saranno ancora negativi, quanto gli indici anticipatori di domanda e consumi, che mostrano qualche miglioramento; e quelli che cercano di misurare la congiuntura in tempo reale, come eurocoin, elaborato da Banca d´Italia e dal Centre for Economic Policy Research. Vi è anche qualche valida ragione sottesa a questo miglioramento di prospettiva e di aspettative. Una ragione tecnica consiste nel fatto che l´investimento in scorte non può cadere indefinitamente, poiché le scorte hanno zero come limite inferiore. Soprattutto, si intravede una più importante ragione economica: la spinta all´ingiù che la crisi finanziaria esercitava sulla situazione economica pare essersi arrestata. I mostri evocati ancora poco tempo fa dal ministro dell´Economia nella sua parabola del videogioco - fallimenti a catena provocati dai derivati del credito come i credit default swaps, e collasso delle carte di credito - sono rimasti nelle loro tane, anche perché non avevano il potenziale esplosivo delle obbligazioni strutturate del credito. Da qualche tempo non si sono verificati episodi traumatici che abbiano colpito importanti istituzioni finanziarie. Il flusso del credito ha ripreso un po´ di vigore. La differenza fra il costo della raccolta, in parte sussidiato dalle banche centrali, e gli interessi lucrati sui prestiti alimenta i profitti delle banche. I mercati vanno a caccia di buone notizie, quando prima cercavano solo notizie cattive, trovando perfino stimolo in operazioni cosmetiche, come quelle sul valore degli attivi fatte con qualche modifica dei principi contabili. Si tratta solo di una tregua o di qualcosa di più? Certo, con perdite di credito previste dal Fondo Monetario Internazionale in 4mila miliardi di dollari, con una perdurante incertezza sulla situazione patrimoniale di grandi banche americane, ancora traballanti e bisognose di sostegno pubblico, siamo ancora remoti da una situazione di normalità finanziaria. L´amministrazione americana, con la sua indagine capillare per valutare i fabbisogni di capitale degli istituti bancari in situazioni di stress e con un complicato piano di ripulitura dei bilanci affidato a un´iniziativa pubblico-privata (in verità un pasticcio di cavallo e allodole, con un´allodola messa dal settore privato per ciascun cavallo di Stato) ritiene di essersi avviato sulla strada giusta. La fragilità della situazione rende certo possibili incidenti di percorso e la politica intrapresa dall´amministrazione non è priva di pecche. E tuttavia mal si comprendono il programmatico pessimismo e l´animosa ostilità di un gruppo agguerrito di eminenti economisti americani contro i tentativi dell´amministrazione: le principali banche sono a loro avviso in situazione di irreversibile decozione; devono perciò essere nazionalizzate con esproprio degli azionisti e dei creditori non garantiti (essenzialmente gli obbligazionisti), e non salvate con i soldi dei contribuenti. Queste analisi mancano di cifre precise e di valutazioni che tengano presenti i costi sistemici che una serie di dichiarazioni di insolvenza potrebbe provocare. Viene fatto di pensare che la mancata previsione della crisi iniziata nel 2007 incoraggi oggi un´indulgenza al catastrofismo - tanto per mettersi al sicuro. Per bene che vada, comunque, la fine di una recessione non segnala necessariamente, e meno che mai segnala oggi, l´inizio di una ripresa. Non siamo in una V, per usare il linguaggio dei congiunturalisti; siamo piuttosto in una U, con un tratto al suo fondo che può essere molto lungo e anche molto accidentato. Anche percorso quel tratto, ci troveremo di fronte al problema della rimozione di tutti i detriti che le misure di alleviamento della crisi hanno fatto accumulare negli ultimi due anni. Le esalazioni dei titoli tossici sono state contrastate coprendo le terre con una straordinaria massa di mezzi monetari: inerti per ora, potrebbero divenire il combustibile per una prossima crisi.

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Testamento biologico: incontro con 200 studenti (sezione: Cultura)

( da "Libertà" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Testamento biologico: incontro con 200 studenti Borgonovo - Sono stati oltre 200 gli studenti che ieri mattina a Borgonovo si sono dati appuntamento all'interno dell'aula magna dell'Istituto superiore Volta in occasione della conferenza organizzata dal plesso borgonovese sulle problematiche di fine vita e sul testamento biologico. All'incontro hanno partecipato docenti e studenti sia di Borgonovo che anche dei plessi scolastici superiori di Castelsangiovanni, che hanno preso parte attiva al confronto che ha riunito allo stesso tavolo diversi punti di vita su di una tematica quanto mai attuale e quanto mai delicata come quella che riguarda la fine della vita. Al tavolo dei relatori gli organizzatori del Volta di Borgonovo hanno chiamato tre esperti d'eccezione. Si trattava di don Luigi Bavagnoli, docente di introduzione alla teologia dell'Università Cattolica di Piacenza, del medico Claudio Tagliaferri, primario di rianimazione e anestesia dell'ospedale di Piacenza e del professor Luciano Eusebi che è ordinario di diritto penale della facoltà di giurisprudenza dell'Università Cattolica di Piacenza. Al medico primario il compito di fare chiarezza circa la terminologia tecnica che riguarda questo delicato ambito e che oggi è sempre più abusata. Il medico ha tentato di spiegare ai ragazzi con parole semplici il significato di parole quali vita vegetativa, alimentazione forzata, coma ecc.. che recenti fatti di cronaca come quello di Eluana Englaro hanno portato nel linguaggio comune. Al professor Eusebi il compito invece di toccare diversi temi tra cui uno molto delicato come quello del diritto dell'individuo all'autodeterminazione che, a detta del docente, non è solo da intendere come un diritto assoluto del singolo. Tale diritto va infatti visto in un'ottica più ampia di rapporto tra paziente e medico che non va inteso, in questi particolari casi, solo come interlocutore verso la morte. A don Bavagnoli il compito di chiudere la tavola rotonda con un richiamo ai temi di una medicina più etica. Tra i temi posti dai relatori anche quello di una maggiore attenzione che oggi lo Stato dovrebbe avere nei confronti dell'assistenza verso questi particolari malati. «Una conferenza - commentano i docenti organizzatori del Volta di Borgonovo - che dimostra quanto la scuola non sia avulsa dalla società, ma anzi sappia essere un luogo dove gli studenti possono trovare un'opportunità di formazione delle coscienze e dibattere su temi particolarmente sentiti». mar. mil. 21/04/2009

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hack: l'universo è un mistero vecchio 13,7 miliardi di anni (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

L'astrofisica ieri a Udine tra gli studenti del Malignani, poi ospite del Visionario Hack: l'universo è un mistero vecchio 13,7 miliardi di anni di MICHELE MELONI TESSITORI UDINE. Solo «osservazioni e interpretazioni ricavate dalla sperimentazione in laboratorio», niente «illazioni ipotetiche». Aderente alla sua missione di vita e di studio, l'astrofisica Margherita Hack ha tenuto sempre altissimo il livello di attenzione e di insegnamento, ieri a Udine nel corso della conferenza nell'aula magna dell'istituto Malignani, colma di studenti e insegnanti desiderosi di sapere di piú sulle grandi questioni dalla formazione dell'universo alla vita sui pianeti. Ospite delle scuole e dell'Associazione per l'insegnamento della fisica, la scienziata ha parlato di certezze raggiunte dalla ricerca e di tanti punti ancora oscuri. «L'universo data 13 miliardi 600 o 700 milioni di anni - ha spiegato - con un margine di errore ormai ridotto al nulla di 100 milioni». Un universo che si sviluppa su un piano euclideo ed è a tre dimensioni. Conosciamo soltanto il 5 per cento della materia e dell'energia che lo compongono. Il resto è buio fitto. Introdotta dal professor Lorenzo Marcolini, presidente dell'Aif di Udine, che l'ha invitata ad aprire il congresso nazionale degli insegnanti, in programma in ottobre a Mantova, la scienziata ha fornito chiarimenti sui grandi interrogativi. Ha ridimensionato il luogo comune della grande esplosione che originerebbe il tutto: «In realtà — ha detto - il fenomeno è quello di uno spazio che si sta espandendo». La scienza è in grado di compiere una sorta di viaggio a ritroso e di datare l'età dell'universo con un errore oggi ridotto a 100 milioni di anni. Ma 13,7 miliardi di anni sono un'età o un inizio? «Non sappiamo se prima c'era il nulla o se l'inizio dell'espansione è solo un cambiamento di condizioni». Di certo l'idea del Big Bang non è piaciuta a molti scienziati «forse perché si avvicinava al Fiat lux»; cosí c'è chi ha teorizzato il modello stazionario in cui si equilibrano energie e materia. La Hack ha quindi ricostruito le tappe di un secolo di ricerca su prove osservative e si è soffermata sul concetto di «radiazione fossile dell'universo primordiale», sull'aiuto determinante dei satelliti che hanno consentito di «scoprire le disuniformità tra regioni piú o meno calde e dense». «Oggi - ha spiegato - si è riusciti a ricostruire l'origine dell'universo fino ai 400 mila anni, a quando, cioè, la zuppa di particelle elementari, neutroni, neutrini e Quark cominciò a espandersi». Il ragionamento è poi proseguito sull'onda delle tante domande poste da studenti e insegnanti, incoraggiati dall'ingegner Rodolfo Malacrea, preside vicario e del professor Francesco De Stefano, docente del Marinelli e socio fondatore dell'Aif. L'astrofisica si è soffermata soprattutto sui punti oscuri, sul fatto cioè che non si conosca ancora di che materia ed energia è fatto l'universo. Ha poi detto di preferire la teoria della biogenesi sulla formazione della vita (la luce ultravioletta sarebbe la levatrice), poi, difronte all'incalzare di domande le piú varie e, alcune, impossibili, con un tocco d'ironia si è disimpegnata ricordando che «l'universo è infinito e cosí, via, si risolve tutto». Ma prima di lasciare l'aula magna per recarsi a un incontro al Visionario, la scienziata ha anche ricordato i suoi trascorsi da studente, appassionata di astrofisica «per caso», l'affermazione al concorso come assistente di ruolo per cui «allora si faceva meno precariato di oggi» e in margine alla conferenza si è detta fiduciosa che «cosí come si va avanti non durerà in eterno, se no si finisce peggio che nel Terzo mondo».

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il rettore chiede il 5 per mille irpef e il governo versi 860 mila euro - morena trolese (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 17 - Cronaca Il rettore chiede il 5 per mille Irpef «E il governo versi 860 mila euro» Vincenzo Milanesi ha criticato Brunetta: aspettiamo ancora gli arretrati 2007-8 somme destinate dai contribuenti al Bo MORENA TROLESE Non solo ci mette la faccia, chiedendo ai cittadini di destinare il 5 per mille dell'Irpef al Bo con tanto di codice fiscale dell'Università appeso al collo, ma bacchetta pure l'Agenzia delle Entrate e il supervisore ministero dell'Economia, con una faccina sconsolata da «cliente insoddisfatto», facendo il verso agli emoticon della campagna sulla «customer satisfaction» promossa dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Perché le già magre casse dell'Ateneo di Padova attendono ansiosamente che gli 860.000 euro previsti dai 14.000 modelli 730 e 740 compilati nel 2007 e 2008 da altrettanti contribuenti, vengano finalmente elargiti. Così, il rettore Vincenzo Milanesi ha deciso di farsi provocatoriamente sponsor della Patavina Universitas. «Evviva l'efficienza del nostro sistema di governo. Dall'alto della loro severità - attacca il Magnifico, armato di un'ironia pungente mirata, senza troppi sottintesi, ad personam - i vertici del ministero della Pubblica amministrazione hanno proprio poco da bacchettare agli enti pubblici». Come dire: che le tre teste del cane Cerbero annusino guardinghe all'interno della loro stessa tana, prima di cercare fameliche chi azzannare al di fuori. Lo sfogo di Milanesi, filosofo dai toni generalmente pacati e uomo arcinoto per il suo aplomb, ha preso inaspettatamente forma ieri: nell'elegante sala della Nave del Bo, il rettore ha volontariamente indossato i panni da «uomo sandwich». Altro che bocconcino succulento da addentare, però: il Magnifico ha tirato fuori i denti. E morde, altroché se morde Milanesi. Lo fa, a suo dire, in nome della ricerca. «Con i 430 mila euro raccolti nel 2006 - spiega - abbiamo finanziato una decina di borse di studio, sostenendo l'alta formazione di giovani meritevoli». «Ma le 7 mila preferenze racimolate nel 2007 e le altre 7 mila dell'anno successivo devono ancora materializzarsi in denaro. E siamo nel 2009». Una lunga attesa, che sta per diventare quasi agognata. Annuiscono il direttore amministrativo Giuseppe Barbieri e il prorettore Giuseppe Zaccaria, in corsa per il rettorato 2009-2013. Il messaggio che trapela è un corale «vorrei, ma non posso». O meglio, un «vorrei, ma come faccio?». «La nostra intenzione è sostenere la ricerca in tutti i campi del sapere, non solo nella bio-medicina o nella tecnologia d'avanguardia» precisa Milanesi. «Perciò, pur consapevoli che la tragedia del sisma in Abruzzo sia di prioritaria importanza e riconfermando la massima disponibilità del nostro Ateneo ad aiutare gli studenti dell'Università de L'Aquila così danneggiata - continua il rettore - chiediamo di ottenere anche quest'anno la fiducia dei padovani. Le borse di studio per i dottorandi di ricerca sono funzionali non solo al processo di auto-riproduzione della classe docente ma servono a dotare società e pubblica amministrazione di veri professionisti».

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di OLIVIA POSANI ROMA SARÀ MERITO della cura Brunetta, ... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

PRIMO PIANO pag. 4 di OLIVIA POSANI ROMA SARÀ MERITO della cura Brunetta, ... di OLIVIA POSANI ROMA SARÀ MERITO della cura Brunetta, sarà che i bacilli quest'anno si sono mostrati più clementi del solito, certo è che in cattedra sono diminuite le assenze. Dopo i dati elaborati dalla Funzione pubblica, la conferma arriva da Mariastella Gelmini: anche nel mese di marzo, come era successo a gennaio e febbraio, le assenze per malattia dei docenti sono diminuite rispetto allo stesso mese del 2008 del 13,3% e del 27,1% quelle di bidelli, segretari, tecnici. Insomma del personale Ata. E se si tiene conto dei giorni lavorativi effettivi (le vacanze pasquali lo scorso anno sono arrivate proprio in marzo) le percentuali salgono rispettivamente a 30% e a 29,9%. Le assenze per malattia superiori ai dieci giorni sono risultate invece in calo del 7,4% per quanto riguarda gli insegnanti e del 9,5% per quanto riguarda il personale Ata. «Risultati molto positivi», sottolinea il ministro dell'Istruzione. Ovviamente stiamo parlando di medie: scorporando i dati si scopre che la riduzione più marcata nelle assenze è stata nel Nord-Est per quanto riguarda gli insegnanti (-16,3%) e nel Sud (-28,8%) per quanto riguarda ausiliari, tecnici e amministrativi. IL PRIMATO di «assenteisti» pentiti non spetta però ai docenti ma ai ministeriali. Nel dicastero delle Infrastrutture le assenza per malattia sono diminuite del -41,9%. Seguono Agricoltura (-31,3%), Esteri (-28,9%) e Sviluppo Economico (-28,8%). A impressionare è però quanto accade nelle amministrazioni locali. Se le minori assenze dei dipendenti regionali oscillano tra il 41,6% del Veneto e il 68,4% della Liguria, a livello provinciale si registrano vette del -69,3% ( Massa Carrara), -66,0% (Lecco) e -63,3% (Avellino). La palma d'oro va comunque alla Asl di Foggia: i suoi dipendenti colpiti da malattia sono diminuiti in un anno del 72,5%. Anche all'ospedale civico di Ascoli non si scherza: -70,4%. Comunque, in base ai dati elaborati dalla Funzione pubblica, risulta che le assenze per malattia nella pubblica amministrazione a marzo sono diminuite complessivamente del 35,9%. La percentuale riguarda 4.294 amministrazioni (non sono comprese scuola, università e pubblica sicurezza), quelle che hanno deciso di mettere sul loro sito Internet i numeri relativi a presenze e assenze. A FORTIFICARE la salute dei dipendenti pubblici ha forse contribuito la circolare firmata dal ministro Renato Brunetta lo scorso 17 luglio. Il documento chiarisce che chi non va a lavorare riceverà una retribuzione ridotta. In sostanza perderà la parte accessoria dello stipendio (i buoni pasto, per fare un esempio). «La decurtazione spiega la circolare si applica a ogni evento di malattia, a prescindere dalla durata». E la amministrazioni dovranno inoltrare obbligatoriamente la richiesta di visita fiscale anche nel caso di assenza per un solo giorno. Si scopre però che col passare del tempo il fenomeno si attenua: a settembre le assenze sono diminuite del 44,6%, a ottobre del 43,1%, a novembre del 41,4%, a dicembre del 37%, a gennaio del 41,6%, a febbraio del 39,8 e a marzo, appunto, del 35,9%. Malattie a parte, Brunetta all'inizio dell'anno ha calcolato che nella pubblica amministrazione il tasso di assenteismo è diminuito ormai stabilmente del 45% . Il che vuol dire che ogni giorno ci sono 100 mila persone in più nei posti di lavoro: «Un aumento della produttività dei dipendenti pubblici può voler dire almeno un punto di Pil all'anno», circa 15 miliardi di euro. Solo nella scuola la riduzione del fenomeno ha comportato per lo Stato un risparmio nelle spese per le supplenze pari a 250 milioni.

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E Cacciari forma la nuova classe dirigente (sezione: Cultura)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA MILANO pag. 9 E Cacciari forma la nuova classe dirigente UNIVERSITÀ FILOSOFIA DEL SAN RAFFAELE A MILANO MILANO IL SOGNO DI DON VERZÈ, unire corpo, anima e mente in un solo polo culturale, si concretizza pienamente. Dal prossimo anno accademico infatti la facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute che finora aveva sede nel prestigioso palazzo Arese-Borromeo di Cesano Maderno, si trasferisce a Milano nella sede centrale di via Olgeggina. Si comincia col triennio, e nello stesso tempo si avvia il processo che trasformerà la sede di Cesano Maderno in un centro di alta formazione diretto da Massimo Cacciari. Il filosofo sindaco di Venezia, docente di Estetica nella facoltà di Don Verzè, dirigerà infatti un centro di alti studi dedicato a far crescere, non solo dal punto di vista filosofico ma anche economico e politico, dirigenti pubblici e uomini d'impresa illuminati. Un bel sogno anche questo, rinnovare la classe dirigente italiana. Ci hanno provato in tanti. Forse questa è la volta buona. Intanto si rinforza l'anima umanistica del polo scientifico di via Olgettina, già sede di Medicina e Chirurgia, Psicologia e Scienze della Comunicazione. Corpo, mente e anima appunto. Nel nome di una maggiore integrazione tra filosofi e scienziati che, dice il magnifico rettore don Luigi M.Verzè, «è necessaria per alimentare correttamente l'intelletto e la psiche dei nostri giovani». IL 13 MAGGIO OPEN DAY nelle nuove aule dell'università. Gli studenti dei licei e i loro genitori avranno l'opportunità di incontrare il Rettore, il preside di facoltà Michele Di Francesco e i docenti. La sinergia tra gli insegnamenti delle tre facoltà dello stesso ateneo assicura un'offerma formativa più che unica. Alla luce del concetto che il sacerdote-imprenditore porta avanti da molti anni: «Prima l'uomo, poi il professionista» dice don Verzè. «La motivazione umanistica è infatti il motore per comprendere non solo cosa è l'uomo ma anche chi è l'uomo nella sua interezza, ovvero corpo, intelletto e spirito». Ro.Mi.

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keplero e le sue leggi (sezione: Cultura)

( da "Nuova Venezia, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Premio Galileo Keplero e le sue leggi Presentato a Padova il secondo libro finalista Keplero. Una biografia scientifica: il libro è uno dei cinque usciti dalla selezione della giuria scientifica del premio letterario Galileo, un filtro fitto, docenti universitari, ricercatori, la presidenza a Margherita Hack, astrofisica di fama internazionale e prima di lei c'erano stati Rubbia e Veronesi. Da notare che questo premio ha la stessa meccanica del Campiello, l'ultima parola spetta alla giuria popolare ((le quarte classi di istituti medi superiori di tutte le province d'Italia, qualcosa come tremila studenti). Ieri al Centro Culturale Altinate Anna Maria Lombardi ha parlato del suo libro su Keplero. Era affiancata da Enrico Cappellaro, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Padova e da Arcangelo di Donato, architetto, scrittore, appassionato di musica. Cappellaro è un astronomo: «A Keplero - dice - mi accomuna la passione per la scienza e anche il nome perché gli americani Cappellaro lo pronunciano Keplero». La battuta fa simpatia. Keplero insegnava teologia a Graz in un istituto superiore privato, aula fredda e buia, molto austera, molto tedesca, pochi allievi, noia mortale. Una fortuna, perché questo ci regala uno scienziato che all'inizio del diciassettesimo secolo, combinando teorie del suo tempo, contaminazioni astrologiche e musicali con l'osservazione scientifica, incide principi fondamentali che pongono le basi per una nuova prospettiva dell'Universo. Keplero determina tre leggi che si continuano a studiare sui manuali di astronomia come un capitolo di storia della Scienza. Prima di tutto mette il sole al centro e poi lo fodera nella rete delle orbite dei 6 pianeti allora conosciuti. Nel sistema di Keplero le orbite sono ellittiche, la velocità non è costante ma varia. E' la geometria che tiene in piedi il piccolo universo del tempo. Tutto ciò, secondo Keplero, costruisce un'armonia universale a cui l'uomo partecipa e in questa partecipazione è segnato il destino di ciascuno. Come si vede, matematica, musica, astronomia, astrologia si mescolano e si contaminano. In questo crogiolo delle meraviglie, però, Keplero martella alcune verità scientifiche fondamentali: la centralità del sole, le orbite ellittiche, il variare delle distanze e delle velocità. (Aldo Comello)

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libro sui frati minori in fvg (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 2 - Gorizia Libro sui frati minori in Fvg Curato da Tilatti, sarà presentato alla Fondazione Carigo "Frati minori in Friuli. Otto secoli di presenze, relazioni, proposte" è l'ultimo volume curato da Andrea Tilatti, docente di Storia medievale all'Università di Udine e vicepresidente dell'Istituto di storia sociale e religiosa di Gorizia. Si tratta di un'opera nata contestualmente alle celebrazioni nel 2009 dell'ottavo centenario della fondazione dell'Ordine, e che mira a ripercorrere gli otto secoli del francescanesimo Minoritico friulano, a partire dagli inizi del XIII fino al Concilio Vaticano II, comprensivo anche delle presenze clariane (II Ordine) e del Terzo Ordine, soprattutto Regolare. L'ambito geografico preso in considerazione è quello delle attuali diocesi di Concordia-Pordenone (compreso Portogruaro), Udine e Gorizia. Il volume raccoglie i contributi di Andrea Tilatti, Maria Teresa Dolso, Giovanna Paolin, Claudio Lorenzini, Liliana Ferrari e Filiberto Agostani. Si chiude con i "ritratti" curati da Silvio Ceccon di Basilio Brollo da Gemona, Bernardino Dal Vago da Portogruaro, Fedele Giorgio Maddalena da Fanna, frati minori friulani, famosi nel campo dell'evangelizzazione, della cultura, e del governo dell'Ordine. L'Issr presenterà questa pubblicazione giovedì alle 18 nella sala Della Torre della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia. Interverranno i docenti universitari Giuseppe Trebbi, Giovanna Paolin, Liliana Ferrari e Andrea Tilatti. Sarà invece Luigi Zannini, programmista-regista della Rai Fvg, a moderare il dibattito. Dopo la presentazione del volume nell'ottobre scorso a Cividale, l'Issr ha ritenuto opportuno proporlo anche in ambito goriziano, soprattutto per ragionare, alla luce dei recenti studi e ricerche, sul legame tra i frati minori e il territorio patriarcale prima e diocesano poi dal XIII secolo all'età contemporanea. E questa presenza dell'Ordine sembra essere già documentata agli inizi del Trecento da alcuni lasciti testamentari che permettono di ipotizzare l'esistenza di un "locus" (una casa? una chiesa?) dei Minori a Gorizia. La presentazione si svolgerà a partire dalle 18 nella sala Della Torre della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, che ha concesso l'uso gratuito della sala.

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ercolessi sull'unione federale e il destino dell'europa (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 6 - Gorizia Ercolessi sull'unione federale e il destino dell'Europa Si intitola "L'Europa verso il suicidio? Senza Unione federale il destino degli europei è segnato" (Edizioni Dedalo, 2009) il volume di Giulio Ercolessi che sarà presentato domani, con inizio alle 16, nella biblioteca di palazzo Alvarez, in via Diaz 5, sede goriziana dell'Università di Udine. All'incontro in parola interverranno Claudio Cressati e Ugo Ferruta, rispettivamente docente della cattedra Jean Monnet in "Governo e politiche dell'Unione europea" dell'ateneo di Udine e segretario regionale del Movimento federalista europeo. Per l'occasione sarà presente l'autore.

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ateneo, guerra sulle specializzazioni - giuliano foschini (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Bari Ateneo, guerra sulle specializzazioni Tagli a Medicina. Ed è rivolta sulle consulenze nelle scuole sanitarie Molti insegnamenti vengono affidati a professionisti esterni e non ai docenti GIULIANO FOSCHINI Un taglio del 15 per cento all´incirca, come nel resto d´Italia. E l´accorpamento di una serie di scuole con altre università italiane, Foggia soprattutto, ma anche Ancona o Chieti. L´università di Bari ha pubblicato il nuovo bando per le scuole di specializzazione delle facoltà mediche e si è dovuta così adeguare al decreto sui tagli voluto dal ministro Mariastella Gelmini. Il governo ha deciso infatti che le scuole con meno iscritti debbano essere ridotte e accorpate. Così è accaduto a Bari, creando però non pochi problemi. Da una parte ci sono i disagi degli studenti, che hanno meno posti a disposizione e qualche problema di spostamento in più. Dall´altro c´è invece una guerra nel corpo docenti: con gli accorpamenti, in molti dovranno rinunciare all´incarico di direttore della scuola. L´università di Bari, per esempio, non è capofila nelle scuole di specializzazione di Genetica medica e Medicina dello sport (il concorso si terrà a Chieti) e in Microbiologia e virologia (Federico II di Napoli). Ma rispetto allo scorso anno è stata istituita la scuola in medicina d´urgenza. Le prove si terranno i primi giorni di giugno e si partirà subito dopo l´estate. Quello delle scuole di specializzazione non è però l´unico problema che sta affrontando la facoltà di Medicina. Come ha infatti analizzato puntualmente il preside, Antonio Quaranta (nella foto) in una sua relazione di bilancio del triennio, «la facoltà si è trovata di fronte a un numero spropositato di corsi di laurea». Tanto che l´anno prossimo, rispetto al 2006, ce ne saranno addirittura 23 in meno. «Questo surplus ha creato - spiega sempre il preside - una vera e propria deregulation, con procedure non regolamentate per esempio per l´affidamento di incarichi di insegnamento a docenti non universitari». Da una ricognizione effettuata, in tutti i corsi di laurea che si tengono nelle sedi periferiche il numero di docenti universitari è inferiore al limite minimo del 50 per cento previsto dalla legge. «Questo dato abnorme - dice Quaranta - è risultato conseguente alla scarsa disponibilità alla mobilità dei docenti della facoltà per l´effettivo impegno didattico, di ricerca e di assistenziale». Per risolvere il problema, il consiglio di Medicina da un lato ha assicurato l´attivazione di corsi inter ateneo. Dall´altro ha deciso di non attivare nell´anno scolastico 2009-2010 altri 5 corsi nelle sedi periferiche di Taranto, Tricase, Matera, Brindisi e Castellana.

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Ericsson apripista, al viail parco hi-tech degli Erzelli (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Ericsson apripista, al viail parco hi-tech degli Erzelli firmato il protocollo d'intesa Scajola: «Investimenti in ricerca, in Italia manca l'impegno dei privati» Genova. Il parco tecnologico sulla collina genovese degli Erzelli può partire. Ieri i ministri delle Attività produttive Claudio Scajola e della Ricerca, Maria Stella Gelmini e Cesare Avenia, amministratore delegato di Ericsson, hanno firmato nella sede della Prefettura il protocollo d'intesa per la nascita del centro di ricerca e sviluppo della società di telecomunicazioni che con i suoi mille addetti farà da apripista e spina dorsale al progetto nato sei anni fa. Atmosfera particolare quella che si respirava ieri a Palazzo Spinola, dove i ministri e gli amministratori locali - su sponde politiche opposte - hanno sottolineato lo spirito di collaborazione che ha portato alla nascita di una iniziativa, per dirla con Avenia, «che farà parlare tutto il Paese e che ci vedrà nella nostra nuova torre sviluppare l'internet del futuro». L'importante, è stato l'avviso ai naviganti, «è che i tempi siano rispettati». Carlo Castellano, presidente di Genova High Tech, ha assicurato che sarà così, prefigurando scenari all'altezza dell'investimento complessivo di un miliardo di euro: «Tra due anni sarà pronto il primo blocco di edifici, abbiamo già 70 manifestazioni di interesse, contiamo di portare a Genova aziende internazionali oggi non presenti». Di fronte ai parlamentari liguri e ai rappresentanti del modo dell'economia genovese, Scajola ha parlato di «presenze che testimoniano come non si parli di un progetto ligure ma del primo parco tecnologico italiano che si va a costruire», aggiungendo che «l'investimento pubblico nella ricerca è in linea con i paesi europei, siamo indietro sul versante dei privati, nelle prime cinquanta imprese al mondo che investono nel settore compaiono solo Finmeccanica e Fiat». Il ministro ha sottolineato l'importanza «di puntare su innovazione e ricerca sulla produzione in una regione importante ma piccola e in una città in difficoltà». Auspicio finale: «Speriamo nell'intervento di altre imprese medie e piccole». Per Maria Stella Gelmini «questo progetto consente di praticare la ricerca nel concreto, così si fa crescere la competitività delle imprese e quindi del Sistema Paese, sarà una leva per lo sviluppo ma anche per attrarre investimenti dall'estero». Il parco tecnologico genovese, secondo il ministro, risponde alle priorità individuate dal governo: «Meglio finanziare qualche iniziativa in meno e concentrarci su poche definite e condivise, la presenza di realtà pubbliche e private danno vita in questo caso a un esempio da declinare in altri contesti, occorre orientare gli investimenti». Ieri, dopo l'illustrazione del progetto da parte di Pino Rasero, presidente di Leonardo Technology, il prefetto Annamaria Cancellieri ha dato il la alla serie di interventi porgendo il microfono all'assessore comunale Mario Margini, il quale non ha nascosto le inquietudini che serpeggiavano in città nel momento dell'acquisizione di una parte della Marconi ad opera di Ericsson: «Temevamo un'operazione di mercato sul marchio e stop, non è stato così e dobbiamo riconoscerlo, avremo un polo d'eccellenza». Inevitabili i sussurri sull'assenza del sindaco Marta Vincenzi, impegnata a Bruxelles in un convegno sulle regioni europee. «Con due ministri a siglare un accordo che cambierà il volto della città sul versante dell'hi-tech ciò stupisce, e pazienza se il progetto non porta la sua firma», il commento ricorrente. Dal presidente della Provincia, Alessandro Repetto, è arrivato l'annuncio che nel prossimo autunno aprirà i battenti a Cornigliano, nell'ex sede della direzione Ilva, l'istituto tecnico superiore per tecnologie del made in Italy. «Ogni euro investito nella ricerca ha un ritorno di quattro, è fondamentale questa sinergia tra cultura industriale e alta tecnologia». Dal presidente della Regione, Claudio Burlando, è arrivato l'invito al governo «di sfruttare la peculiarità degli Erzelli, con aiuti alle imprese che vogliono scommettere sull'operazione». Dopo aver ricordato «il ruolo di Carige e Bei sul fronte dei finanziamenti», il governatore ha chiuso spendendo parole di speranza: «Il rilancio turistico e ambientale c'è stato, speriamo nella ripresa del porto». Castellano, dal canto suo, a riflettori spenti sospirava: «Sei anni fa sembrava un'impresa impossibile, e invece eccoci qua». Eugenio Agosti agosti@ilsecoloxix.it 21/04/2009 AZIONARIO 21/04/2009

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arte, economia e persino la fede: le nostre - marco cattaneo. (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 36 - Cultura Arte, economia e persino la fede: Le nostre C´è chi ha sostenuto che con le scansioni cerebrali si possano leggere le scelte di voto MARCO CATTANEO. Proprio nel momento del loro massimo splendore, gli studi sul cervello attraversano una fase turbolenta. E per di più � chi l´avrebbe mai detto � per colpa del loro strumento più prezioso: le moderne tecniche di visualizzazione dell´attività cerebrale, a cominciare dalla risonanza magnetica funzionale (fMRI, per gli addetti ai lavori). Che minaccia di polverizzare, ammesso che non l´abbia già fatto, il vasto territorio delle neuroscienze in una miriade di discipline dai nomi più o meno esotici, in cui il prefisso neuro - si giustappone a rami vecchi e maturi della conoscenza: dalla neuroeconomia alla neuroestetica, dalla neuroetica alla neuroteologia. Su queste nuove (o seminuove) discipline è uscita almeno una dozzina di libri solo negli ultimi dodici mesi, senza contare convegni, congressi e nuove società scientifiche. è una nomenclatura che esercita un´attrazione fatale sul grande pubblico, ma che sta scatenando un aspro scontro in seno alla comunità scientifica. Perché lascia intendere, senza andare troppo per il sottile, che le funzioni superiori del cervello possano essere inscatolate in moduli rigidamente separati: qui l´area del senso estetico, lì quella delle decisioni economiche; un po´ più in là il modulo di Dio, ovvero i centri cerebrali della spiritualità, accanto a quelli della morale. E spedisce in soffitta la mente per concentrarsi sulle "azioni" � vere o presunte � del cervello, certificate da belle immagini in bianco e nero con vistose macchie colorate che raffigurano, o almeno così si lascia intendere, le aree attive quando svolgiamo un determinato compito. Così lo studio dei complessi rapporti tra mente e cervello, da sempre poggiato su precari equilibri, sembra quasi essere travolto da una nuova frenologia, l´idea pericolosa elaborata da Franz Joseph Gall sul finire del Settecento, che pretendeva di identificare le funzioni mentali con precise aree cerebrali e, peggio, di stabilire quali fossero le funzioni più sviluppate di un individuo osservando la conformazione esterna della scatola cranica. Pensava, cioè, che quanto più un´area era sviluppata, tanto più era efficiente la funzione a cui assolveva. Certo, gli studi sulla mente non stanno tornando all´antico con tanta leggerezza, tuttavia è questo il pericolo adombrato in Neuro-mania. Il cervello non spiega chi siamo, un pamphlet da poco pubblicato da "il Mulino" e i cui autori, Carlo Legrenzi e Paolo Umiltà, sono rispettivamente professore di psicologia cognitiva all´Università di Venezia e professore di neuropsicologia all´Università di Padova. Ma in verità lo scontro sulle neuro-discipline � e soprattutto sulla capacità delle scansioni cerebrali di "leggere" la mente � era già esploso verso la fine del 2007 negli Stati Uniti, quando il "New York Times" pubblicava un articolo dal titolo This is your brain on politics. Vi si descriveva un esperimento condotto da Marco Ia-coboni e colleghi, dell´Università della California a Los Angeles, su un campione di venti elettori statunitensi incerti nella scelta di voto alle primarie per le presidenziali dello scorso anno. La ricerca sosteneva di poter individuare le preferenze degli elettori, grazie alla scansione del cervello con la fMRI, osservando le aree cerebrali che più si attivavano alla vista delle immagini dei candidati. Nel giro di ventiquattr´ore il quotidiano fu investito dalle proteste di altri eminenti studiosi, che contestavano con veemenza l´idea che si potesse determinare la preferenza di voto di qualcuno da una "macchia di attivazione" di questa o di quell´altra area cerebrale. (A posteriori va riconosciuta ai critici qualche ragione: la ricerca sosteneva, tra le altre cose, che Barack Obama non riusciva a entusiasmare gli elettori americani�). Per capire il motivo di tanta ostilità, però, occorre fare un passo indietro. La risonanza magnetica funzionale offre preziose indicazioni sullo stato di attività del cervello. Ma non lo misura direttamente. Misura invece le variazioni del flusso sanguigno: quanto più il flusso è intenso, tanto più una certa area è attiva. Però queste variazioni hanno un ritardo di circa cinque secondi rispetto all´elaborazione del pensiero. E, peggio che andar di notte, il cervello è soggetto a un´incessante attività spontanea che non sappiamo spiegare. In realtà, le immagini in bianco e nero del cervello con qualche chiazza colorata che immancabilmente corredano gli studi di "neuroqualcosa" rappresentano solo minime differenze di attività in un magma di scariche neuronali cui la scienza non è in grado, almeno oggi, di dare un´interpretazione univoca. Sollevato da autorità mondiali del calibro di Chris Frith, Patricia Churchland, Elizabeth Phelps e Russell Poldrack, e raccolto dal libro di Legrenzi e Umiltà, il dibattito sulla reale portata delle scansioni cerebrali e sull´interazione mente-cervello coinvolge inevitabilmente uno dei più controversi concetti della filosofia della mente: il libero arbitrio. Perché, alle estreme conseguenze, accettare che la scarica di una manciata di neuroni � tra i cento miliardi di cellule nervose del nostro cervello � sia responsabile di ogni nostra decisione significa forse anche limitare drasticamente la possibilità di scegliere, se il cervello, o meglio una sua minuscola porzione, lo ha già fatto al posto nostro. E questo è un prezzo che nemmeno il più convinto dei deterministi sarebbe disposto a pagare.

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A rischio già prima del sisma (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

TERREMOTO A rischio già prima del sisma 1 La casa dello studente aveva «criticità strutturali» e la regione prevedeva un intervento di 1,4 milioni. Mai avvenuto. Idem per l'ospedale San Salvatore. La protezione civile regionale, parzialmente privatizzata, aveva segnalato come pericolosi 70 edifici. E l'Abruzzo engineering ripulisce il suo sito Andrea Palladino Andrea Palladino Era una sorta di roulette russa la sicurezza degli edifici pubblici a L'Aquila. In tanti sapevano che buona parte di quegli edifici definiti strategici potevano venire giù in un soffio, senza però muovere un solo dito per fermare la strage prima delle 3.32 del sei aprile. Forse speravano nel caso, o non credevano che quello sciame sismico preludesse ad un evento più grave, giocando d'azzardo. Il caso più eclatante è la casa dello studente, dove hanno perso la vita otto persone. Un palazzo con «criticità strutturali», recita il database del Sistema informativo gestione edifici e opere strategiche della Regione Abruzzo, che stimava un intervento di consolidamento di 1,4 milioni di euro. Soldi che avrebbero salvato un bel po' di vite, mai spesi e forse neanche stanziati. Chi sapeva, dunque? Sicuramente gli uffici regionali, visto che tutti i dati sui rischi degli edifici pubblici sono depositati sui loro server e visto che l'indagine era stata svolta su incarico della protezione civile della Regione Abruzzo. In teoria sapeva anche il proprietario dell'immobile, che era sempre la regione, ma risulta difficile individuare l'assessorato competente oggi. La paura di vedersi addossare questa colpa è palpabile. E, infine, che il rischio c'era lo sapeva una società mista pubblico-privata che si occupava di protezione civile, la Collabora Engineering, divenuta Abruzzo Engineering nel 2006. I rapporti - ancora oggi disponibili - elencano tutti quegli edifici pubblici della regione Abruzzo ritenuti strategici, sia per l'alta frequentazione del pubblico che per l'importanza. Come l'ospedale San Salvatore, o come l'edificio della sala operativa della protezione civile, all'interno della prefettura, di cui venivano segnalate le criticità strutturali delle opere in muratura. Una lunga lista, con quasi settanta edifici a rischio che erano stati analizzati e segnalati. Luca D'Innocenzo, presidente dell'Adsu, gestore della casa dello studente, oggi rimane sbalordito: «Io non ho mai visto questo rapporto, nessuno lo ha mai mandato a noi». Forse sarebbe bastato non insabbiare le verifiche fatte sulla struttura per lanciare in tempo l'allarme. «È folle che ci sia un edificio così sensibile - continua D'Innocenzo - con problemi strutturali senza che il proprietario dica nulla». Edificio strategico era anche - e forse soprattutto - l'ospedale San Salvatore, che poco dopo il sisma è stato evacuato. Oggi è sostanzialmente inservibile, con buona parte dei blocchi da rottamare. Anche in questo caso il rischio era annunciato. Su 27 edifici verificati dai tecnici, 20 avevano problemi strutturali sul cemento armato. Nero su bianco, e anche in questo caso le istituzioni competenti sapevano. E si sarebbe potuto evitare in tempo il disastro anche in questo caso. Il costo per l'adeguamento strutturale del blocco 10, ad esempio - dove al primo piano ci sono oggi le sale operatorie inutilizzabili - era di un milione di euro. E qui saranno molte le domande che gli inquirenti dovranno prima o poi fare a qualcuno. Chiedere, ad esempio, perché le società che hanno ristrutturato il piano terra del nucleo 10 - sotto il blocco operatorio - non hanno tenuto conto della relazione della Collabora Engineering, che avevano previsto che in caso di sisma l'edificio non avrebbe probabilmente tenuto. La relazione degli edifici a rischio è l'ultima tappa di una vicenda complicata e in buona parte ancora da scoprire, che riguarda prima di tutto la protezione civile nella regione Abruzzo. Collabora Engineering, e la sua prosecuzione Abruzzo Engineering, erano società che gestivano i rischi ambientali e del territorio. Società miste, con la partecipazione di Finmeccanica, della regione e della provincia, che quando vennero presentate erano considerate un fiore all'occhiello. Il primo amministratore delegato dell'Abruzzo Engineering era un uomo di fiducia di Del Turco, il socialista Lamberto Quarta, poi arrestato lo scorso anno per la tangentopoli sanitaria abruzzese. Una società ritenuta importante nello scenario regionale, tanto che dopo la bufera degli arresti una delle prime preoccupazioni dell'ex governatore dell'Abruzzo fu proprio per quella sua creatura. Un mese dopo l'arresto di Quarta, la guida della società mista fu affidata a Raffaele Marola, espressione dell'impresa privata aquilana, ex alto dirigente della Sanofi Aventis, che ha uno stabilimento ad una decina di chilometri dalla città. Doveva essere una ripartenza il passaggio di consegne, ma fu l'antitrust a bloccare una seconda volta la società. Catricalà aprì una procedura sulla scelta del socio privato, ipotizzando un mancato rispetto delle regole di mercato. Poi ad ottobre è arrivata la decisione dell'Authority sulla concorrenza, che ha ritenuto regolare la procedura. Gli ultimi mesi della società consulente sulla sicurezza ambientale e sulla protezione civile sono sostanzialmente di stasi. La nuova giunta Chiodi non aveva probabilmente ancora deciso cosa fare di quella struttura che aveva assorbito tantissimi tecnici, molti dei quali precari. Difficile oggi sapere di più. La sede, paradossalmente, risulta inagibile, i telefoni saltati e il sito svuotato dei contenuti. La home page offre come unica informazione una laconica lettera dell'amministratore delegato Marola, che si augura che tutti i dipendenti siano sani e salvi. Eliminate dopo il terremoto le notizie, la rassegna stampa, i contatti telefonici, tutto. La relazione non riguarda, però, solo L'Aquila e le città colpite dal terremoto dei sei aprile. I problemi strutturali sono stati segnalati anche per molti edifici strategici delle altre province e comuni, lontani dall'epicentro. Lo sciame sismico continua e la preoccupazione si sta spostando di città in città, seguendo l'epicentro. Francesco Stoppa, ordinario di vulcanologia e direttore del dipartimento Scienze della terra dell'università D'Annunzio, è andato ieri dai magistrati. Vorrebbe evitare la tragedia dell'Aquila nella sua città: «Alcuni edifici dell'Ater (l'azienda di edilizia residenziale) - ha spiegato - hanno fornito una risposta sismica anomalamente negativa». Ovvero, se il terremoto dovesse avere un epicentro da quelle parti ci potrebbe essere un concreto rischio di crollo. Questa volta sarà difficile dire di non sapere, di non aver ricevuto in tempo i rapporti sui rischi. E considerando che alcune stime parlano di 80.000 edifici in pericolo in Italia, molti dei quali nel centro-sud, più che una new town servirà una nuova politica. Prima del prossimo terremoto.

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(sezione: Cultura)

( da "Giorno, Il (Varese)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

VARESOTTO LUGANESE pag. 8 «Diritti per le minoranze ma tutti rispettino le regole» Roberto Maroni ospite a un convegno all'università di ELEONORA MANTICA VARESE «SONO D'ACCORDO sul fatto di tutelare i diritti delle minoranze. Ben venga chi arriva in Italia per lavorare, ma il rispetto delle regole di convivenza è un dovere di tutti». Si può riassumere così il pensiero del ministro dell'Interno Roberto Maroni che ieri mattina, all'università dell'Insubria, è stato l'ospite d'eccezione di un incontro organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza sull'Islam. L'occasione è stata la presentazione del libro «Islam in Europa/Islam in Italia tra diritto e società» a cura del professor Alessandro Ferrari, insegnante di Diritto ecclesiastico e canonico in ateneo. Un evento al quale hanno partecipato docenti dell'ateneo varesino, dell'università Cattolica del Sacro Cuore e degli Studi del Piemonte Orientale. Maroni ha rappresentato una voce critica non tanto verso l'integrazione che, ha detto il numero uno del Viminale, «si fa sul territorio e non a Roma», ma piuttosto sull'accoglienza indiscriminata di persone, alcune delle quali non sono disposte a riconoscere i nostri valori condivisi. UN LUNGO intervento durante il quale il ministro leghista ha toccato diversi argomenti legati al mondo islamico ricordando come la questione dell'Islam sia complessa e non vada affrontata con «soluzioni semplicistiche» anche perché, ha affermato, «L'Italia, in particolare la Lombardia, è una delle principali centrali di reclutamento degli jihadisti». Un intervento, quello del ministro varesino, dove non è mancata una dura critica nei confronti dell'Unione Europea. «Su temi come quelli dell'immigrazione, dell'integrazione e della libertà religiosa - ha detto Bruxelles non si esprime. Quello che deve fare è invece dettare regole comuni, dare direttive agli Stati su come comportarsi». Durante la sua relazione Maroni ha affrontato anche la questione della libertà religiosa. «In Italia ha precisato il ministro abbiamo due moschee riconosciute e un centinaio di altri luoghi che possiamo definire centri islamici dove si fa di tutto e dove, il più delle volte, non c'è nemmeno il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Per questo motivo i sindaci hanno il dovere di intervenire». Il ministro Maroni ha poi parlato dei rapporti con le comunità islamiche, considerati molto complicati. «Per noi è molto difficile ha precisato - comunicare con questi centri, in quanto non esiste una vera e propria figura con cui discutere». Infine ha ribadito l'importanza di insistere sui processi di integrazione «per isolare criminali e terroristi». Per favorire il processo Maroni ha invitato a guardare all'esempio della Germania, dove «c'è una norma che impone agli immigrati di imparare» la lingua al momento della regolarizzazione. «Per questo motivo ha concluso - bisogna distinguere l'immigrazione legale da quella illegale, che va tenuta sotto controllo proprio come sta facendo il Governo». Image: 20090421/foto/1819.jpg

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Stella: Sono anni duri, ma non siamo in crisi (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

di Carlo E. Gariboldi Stella: «Sono anni duri, ma non siamo in crisi» «A Pavia matricole in crescita costante. Gli studenti stranieri sono quasi mille» «La massoneria? Io sono stato votato senza l'aiuto dei grandi elettori» PAVIA. Quando, il 20 maggio prossimo, si apriranno le urne per l'elezione del magnifico rettore che governerà l'Università di Pavia nei prossimi quattro anni, c'è la concreta possibilità che i 1400 elettori trovino un solo nome nella scheda, quella di Angiolino Stella, 71 anni, professore di Fisica e rettore in carica. E' una situazione anomala. Molti pensano che nessuno, in questo momento, abbia la forza - e il coraggio - di sobbarcarsi una simile responsabilità. Nelle aule dell'ateneo si parla solo di tagli, di possibili prepensionamenti e di risparmi. E l'impopolarità non piace a nessuno. Altri, quelli a cui Angiolino Stella proprio non piace, sanno che in questo momento è troppo forte. Lo ritengono inscalzabile. Lui, il candidato ha un'altra teoria. «I tempi di attuazione delle decisioni oggi sono lunghi. Penso quindi che un solo mandato non basti per impostare e realizzare le grandi strategie». La ricandidatura è quindi una scelta obbligata? «Anch'io mi sono chiesto: che faccio? Non candidarmi avrebbe significato lasciare a metà il lavoro fin qui svolto». Resta il fatto che in un momento così difficile non sono molti i professori che accetterebbero il rischio dell'impopolarità. «Le sfide o si accettano o ci si fa da parte. Io ho deciso di non ritirarmi». Lei non rischia niente, dopo l'eventuale secondo mandato, ha la pensione. «Certo, finito il secondo mandato sarò in pensione». Due mandati, lei dice, sono necessari per ultimare i progetti, ma è stato giusto porre il divieto a un terzo? «E' stato giusto, anche se c'è stato chi ha modificato lo statuto per restare più a lungo». Nei giorni scorsi c'è stata un'assemblea di docenti e personale in aula Foscolo. Qualcuno ha detto che lei si ripresenta, ma che non ha un programma. E' vero? «Il programma ce l'ho e intendo illustrarlo in tutte le facoltà. A cominciare da Medicina. Poi, il 13 maggio, il decano ha convocato la conferenza plenaria. Hanno detto che siamo in crisi, ma le matricole sono in crescita netta». Veniamo ai problemi dell'università, a cominciare da quelli finanziari. Come affrontarli? «Nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico ho presentato i primi grandi contributi dei privati. E' un buon inizio, in un quadro di aumento di questo tipo di contributi. Si tenga presente che si tratta di impegni su progetti di ricerca dell'ateneo. La Fondazione Arvedi nel campo dei beni culturali, Valvitalia nel settore dell'alta tecnologia e Mazzocchi (Editoriale Domus) per una cattedra a scienze politiche». Sì, ma questi contributi coprono appena l'uno per cento del bilancio dell'ateneo. «No, coprono di più, ma quello che è più importante è il quadro generale. Partendo dal successo della campagna del cinque per mille. Considerando il rapporto tra il numero delle donazioni e quello degli studenti, Pavia è decisamente la prima università nella classifica. Va considerato anche il consenso che sta ottenendo l'associazione degli ex alunni». Avete chiesto agli ex alunni di dare un contributo all'ateneo, ma sta dando risultati? «Mi ha fatto piacere registrare che tra i primissimi iscritti ci sia il nome di Mario Sarcinelli, presidente della Banca nazionale del Lavoro, ed ex direttore generale del Tesoro, oltre a quello di Beppe Severgini e molti altri. Diciamo che quello che abbiamo intrapreso è un percorso che ci porta a vedere come modello quello di Harvard negli Stati Uniti». Resta il problema che i finanziamenti pubblici sono sempre più scarsi. «All'interno della Conferenza dei rettori sto insistendo perché il fondo di finanziamento ordinario premi di più la qualità». A proposito di qualità. Anni fa in questa università insegnavano professori del calibro di Segre e Maria Corti a lettere, di Colombo e Scaramozzino a Scienze politiche, Schlesinger e De Nova a legge, solo per citarne alcuni. Oggi non si vedono più tanti luminari in giro. «Quelle che lei cita sono state grandi figure per il nostro ateneo, ma a 30-40 anni non avevano quella notorità che in seguito hanno avuto. Oggi vedo tanti giovani colleghi, tanti ricercatori bravissimi con un grande futuro. Quando parlo di qualità penso a parametri precisi, che fanno sì che siamo ai vertici delle classifiche nazionali e internazionali delle migliori università». Nel mondo Pavia è tra le migliori 500, non proprio le prime... «Bisogna considerare che nel mondo sono 10mila le università, quindi siamo nel 5% delle migliori. Poi va detto che i parametri usati sono molto favorevoli agli atenei di lingua anglofona. Parametri importanti sono il numero di professori e studenti stranieri. Noi, con i fondi che abbiamo, non possiamo permetterci decine di docenti stranieri». E gli studenti quanti sono? «Sono molti. Quasi mille ormai, più del quattro per cento degli iscritti, con tassi di crescita del 14 e 16 per cento negli ultimi due anni e, credo, che andremo anche meglio». Perché? «Il prossimo anno attiveremo quattro corsi di laurea interamente in lingua inglese nelle facoltà di Economia, Scienze, Ingegneria e Medicina». Nel documento sottoscritto dai «giovani» professori sostengono che ci sono pochi accordi bilaterali. E' vero? «Gli scambi bilaterali attivi sono quattrocento. Non pochi. Ci sono alcuni aspetti che questi giovani professori non conoscono». Dicono anche che l'università è autoreferenziale, che bisogna introdurre più componenti esterni negli organismi dell'ateneo. Cosa risponde? «Prima del mio mandato non c'è mai stato un delegato del rettore ai rapporti con gli enti territoriali. Abbiamo rapporti stretti con Comune, Provincia e Camera di commercio, Unione industriali e gli ordini professionali. Ma bisogna ricordare l'impulso dato ai cosiddetti spin-off, 11 società che crescono a fianco dell'università e hanno una missione nell'alta tecnologia. Tra l'altro hanno reso possibile la registrazione di 35 brevetti. Tutti questi aspetti, comunque, andranno ripresi quando il ministero pubblicherà i decreti sulla riorganizzazione della governance». Il polo tecnologico è un progetto ormai morto? «No, il polo va recuperato. Noi dell'ateneo abbiamo sempre fatto la nostra parte e continueremo a farla, costituendo un incubatore nel quale entreranno tutte le attività, a partire dagli spin-off. Ma va ricordato che, grazie alla nostra attività, a Pavia si è insediata nell'ex area Necchi una società americana come la Marvell, e la St Microelectronics collabora con docenti e ricercatori della facoltà di Ingegneria». Si farà il campus di medicina? «Sicuramente. Ho chiesto gli studi di fattibilità. Ci sono due opzioni: o sarà dentro al San Matteo, ossia nei vecchi padiglioni delle cliniche una volta dismessi, oppure all'esterno, nella zona della nuova mensa. In ogni caso è una delle nostre priorità». Il San Matteo pare intenzionato a fare un po' di cassa, con i padiglioni. «E' vero, ma recentemente sembra essere più disponibile nei nostro confronti». Parliamo dei rapporti con il Mondino, di cui lei è presidente. Si dice che possa essere ceduto. Cosa c'è di vero? «Sono voci messe in giro da qualcuno interessato ad assorbirlo. Il Mondino, invece, va avanti. Anzi abbiamo in progetto la realizzazione di un pronto soccorso neurologico». Questo è un progetto dello scorso anno, però... «L'ho detto, ci vuole tempo per realizzare i progetti. Ma questo sarà inaugurato a maggio, tra pochi giorni. E' un progetto molto importante, tra l'altro libererà spazi al Mondino per la ricerca». Palazzo Vistarino è di proprietà dell'università da decenni. Ma non si è ancora visto nulla. Si dice che negli scantinati ci siano mobili e arredi comprati e che sono ormai da buttare via. «Io guardo al presente e al futuro, non al passato. Il bando sarà pronto a giorni, poi partiranno i lavori, grazie all'intervento della Fondazione Alma Mater Ticinensis, nata con i contributi della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Anche l'Edisu interverrà finanziariamente. Nasceranno spazi per convegni e 48 camere per docenti e ricercatori». Torniamo alle votazioni, quanto conta l'appoggio dei grandi elettori? «Nel mio caso non sono serviti». Non ha avuto l'appoggio della massoneria? «Io sono ritenuto una persona equilibrata. Non sono nella massoneria». C'è però chi dice che per ottenere l'appoggio di un grande elettore, ossia il professor Scevola, lei avrebbe scritto al San Matteo chiedendo di assorbire la chirurgia plastica, oggi alla Maugeri. In questo modo ne beneficerebbe la professoressa Angela Faga, responsabile della clinica e moglie, appunto, di Scevola. «No, io ho scritto perché credo che la chirurgia plastica debba andare al San Matteo e penso che la professoressa Faga abbia le capacità per ricoprire quel ruolo». I professori più anziani che hanno organizzato l'assemblea della scorsa settimana chiedono di discutere dei problemi sollevati e di gestire insieme l'ateneo. «L'apertura programmatica ci sarà certamente. Mi consulterò con tutti, prima della conferenza finale». Sembra di capire che chiedano anche posti... «Dico che dopo le votazioni ci vorrà del tempo per gli assetti finali. I nomi non ci saranno né 24 ore, né dopo qualche giorno. Dovrò fare uno studio approfondito».

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Gli studenti delle superiori universitari per un giorno (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

DOMANI L'INFO DAY Gli studenti delle superiori universitari per un giorno PAVIA. Ci saranno almeno mille studenti delle superiori in giro per l'università domani mattina. Arriveranno da Pavia e dintorni, ma anche da Lucca, Catania, Ragusa, Trapani, Aosta, Como, Piacenza, Milano, Catanzaro. Tutti a Pavia per l'Info Day, la giornata dedicata all'orientamento, organizzata dal Cor, in collaborazione con l'ufficio scolastico provinciale. E' un modo per avere informazioni, ma soprattutto per sedersi per un giorno nelle aule dell'ateneo e verificare in prima persona quella potrebbe essere la scelta per il futuro. Questo perché i ragazzi delle superiori avranno a disposizione studenti universitari che faranno loro da tutor e che racconteranno le loro esperienze, e così anche i docenti che terranno delle lezioni-tipo. Gli incontri sono divisi per facoltà, l'appuntamento è sempre alle 8.30 ma nelle diversi sedi. Nel cortile dei caduti, nela palazzo centrale dell'università, si incontreranno gli interessati ai corsi di Lettere, Comunicazione, Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia e Scienze natuali. Al polo didattico di Ingegneria in via Ferrata c'è l'appuntamento per Ingegneria, Matematica, Geologia e Scienze biologiche. Al Palazzetto del Cus in Bassi si incontreranno invece i ragazzi interessati ai corsi di Medicina, Professioni sanitarie, Farmacia, Chimica, Fisica, Biotecnologie e Scienze motorie. L'Info Day si svolgerà anche a Cremona per la facoltà di Musicocologia e Lettere a Palazzo Raimondi, alle 9.45. In tutte le sedi sarà l'occasione per visitare laboratori, aule, biblioteche. I ragazzi potranno capire come funziona il sistema universitario, potranno fare domande anche direttamente agli studenti universitari. Nel pomeriggio ci sarà anche la visita ai collegi, per avere un'idea dell. Il punto di incontro è alle 14.30 nel palazzo centrale dell'ateneo. E alle 15, nell'aula Magna dello Iuss, in viale Lungo Ticino Sforza ci sarà la conferenza Welfare State e sicurezza socuale all'inizio del XXI secolo con Laura Pennacchi, Giorgio Lunghini e Salvatore Veca. Per tutte le altre informazioni si può consultare il sito del Centro orientamento, il Cor, all'indirizzo: cor.unipv.it. (ma.br.)

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Il Piano casa viene illustrato ai cittadini e ai portatori di interesse alle ore 18 nell'Aud... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Martedì 21 Aprile 2009 Chiudi di FRANCO CAMELI Il Piano casa viene illustrato ai cittadini e ai portatori di interesse alle ore 18 nell'Auditorium della Biblioteca Comunale. Spetta al sindaco Giovanni Gaspari e ai tecnici dell'Ufficio di piano fare il punto della situazione e tracciare le linee del programma, che in questo momento si sta concentrando sul Progetto di recupero urbano per la riqualificazione di edifici pubblici e privati che si trovano nella zona ex Mattatoio di via Manara e del Paese Alto. Nell'area interessata sono situati i manufatti di proprietà comunale dell'ex Mattatoio, il capannone un tempo utilizzato degli operai del settore Lavori pubblici, la casa parcheggio e il plesso della scuola Castello. Con quest'iniziativa viene avviata la fase 2 del Piano casa, che contempla l'alienazione di immobili pubblici, con l'intento di riqualificare i comparti cittadini e realizzare nuove residenze, una parte delle quali destinate all'edilizia convenzionata. Il progetto Albula Centro-via Manara viene attuato in collaborazione con l'Erap, prevede 43 alloggi convenzionati e richiede investimenti pubblici e privati di 5 milioni e 624 mila euro. Erap e Comune parteciperanno al bando regionale da 7 milioni di euro, denominato Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, che scadrà il 15 giugno. Se la proposta dell'Amministrazione verrà ammessa in graduatoria dovrebbe essere finanziata per un importo di 1 milione e 670 mila euro. Secondo il carteggio dell'Ufficio di piano i restanti 3 milioni e 540 mila euro saranno erogato da Erap, Provincia e privati. La quota parte del Comune ammonterà a 250 mila euro. Il Piano casa, già approvato del Consiglio, prevede la vendita e conseguente riqualificazione, con accordi pubblico-privato, del poliambulatorio dell'Asur di via Romagna, l'area ex Peep di via Manara, la casetta del parco di via Saffi, l'ex Liceo Scientifico di via Leopardi, Villa Rambelli, il mercatino comunale di viale De Gasperi, area ex Peep di via Abruzzi, area ex Peep di via Voltattorni, area ex Fornace Cerboni e, appunto, Albula Centro-via Manara. Sono previste modifiche all'attuale destinazione sul Prg di alcuni immobili privati, al fine di rendere attuabile tutto il programma. I privati interessati potranno, quindi, aumentare le volumetrie cedendo al Comune superfici per la realizzazione delle opere di urbanizzazione e per l'edilizia sociale. Informazioni sui confini esatti della zona Albula Centro-via Manara e sul programma in generale sono disponibili nella sezione avvisi pubblici del sito www.comunesbt.it, si possono avere chiarimenti scrivendo alla e-mail urbanisticaomunesbt.it.

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URBINO - Cna, esperti delle maggiori università italiane e statunitensi a confronto sulle strad... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Martedì 21 Aprile 2009 Chiudi URBINO - Cna, esperti delle maggiori università italiane e statunitensi a confronto sulle strade da seguire per restituire i necessari flussi di credito all'economia e dare impulso a una nuova fase di sviluppo delle piccole e medie imprese nelle Marche ma anche in Europa e negli Usa. Un appuntamento che si terrà a Urbino oggi e domani alla Facoltà di Economia. Ci saranno il governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, il segretario nazionale Unioncamere Tripoli, il segretario generale Cna Silvestrini, il di rettore Bpa Goffi, esperti e docenti marchigiani e statunitensi. La conferenza internazionale affronterà il tema del finanziamento delle Piccole e Medie imprese: uno strumento per superare la crisi economica.Una crisi che colpisce anche le Marche dove sempre più imprese sono in affanno e cresce il "credit crunch", il credito cioè si ridimensiona, e per le micro e piccole imprese è sempre più difficile accedere a finanziamenti. Una criticità che, secondo indagini svolte dalla Cna, viene indicata dall'8,9% delle imprese marchigiane. Mentre da un lato la situazione liquidità si fa più critica, dall'altro le imprese vedono aumentare i problemi: tempi lunghi per le istruttorie, aumenti negli spread praticati dalle banche, richieste di maggiori garanzie, diminuzione della quota di finanziamento ricevuto rispetto all'importo richiesto. In questa situazione sempre più decisivo risulta il ruolo svolto dai Consorzi Fidi che nel 2008 hanno erogato oltre 6,3 miliardi di euro di finanziamenti garantiti a 735.619 imprese artigiane e Pmi. Ai Confidi si rivolge un imprenditore su due.

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Cure palliative, vogliamo una legge (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ferrara, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Un tour per capire le terapie per contrastare il dolore e i rapporti tra pubblico e privato nella sanità «Cure palliative, vogliamo una legge» La parlamentare Livia Turco in visita ieri alla struttura gestita dall'Ado «Anche se non è certo un momento facile per noi, continuiamo il nostro impegno come se fossimo ancora alla maggioranza. Per questo dopo un lungo periodo di gestazione siamo decisamente intenzionati a promuovere una legge per regolamentare l'approccio alle cure palliative». Sono queste le parole della parlamentare Livia Turco in visita ieri pomeriggio all'hospice dell'Ado di via Veneziani, una delle tappe del suo viaggio nelle realtà solidali dell'Italia. «L'intento è quello di incontrare le persone coinvolte in questo impegno, ascoltare suggerimenti e proposte per mettere poi per iscritto, il livello essenziale delle terapie del dolore, unitamente al riconoscimento dei vari ruoli di professionalità che interagiscono». Portare quindi a termine il progetto di legge è ora per Livia Turco estremamente necessario anche se si rende conto che indispensabili sono gli stanziamenti economici adeguati perché queste cure non si effettuano solamente presso gli hospice ma in grande percentuale anche a domicilio. Con la filantropia che caratterizza questo governo che ha preventivato 7 miliardi di tagli alla sanità per il 2010-2011 e altri 600 milioni per le politiche sociali, la cultura dell'uguaglianza proposta dal Pd deve affrontare un percorso problematico. L'Emilia Romagna per Livia Turco è comunque un esempio da imitare e dal quale imparare, perché dimostra che il volontariato non è una sostituzione delle istituzioni, ma collabora con esse. Alcuni suggerimenti per rendere il rapporto pubblico-privato sempre più efficente li ha avanzati il professor Lelli, che ha chiesto ad esempio un riconoscimento non solo per la categoria di specialisti ma di tutte quelle figure che gravitano intorno al paziente e ai suoi famigliari, prima fra tutte il medico di base. A questo proposito Tagliani, presente all'incontro come il direttore Usl Foglietta e tanti altri operatori, ha sottolineato inoltre la difficoltà di reperire medici specialisti.

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Dalla Bei fondi ai trasporti polacchi (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-04-21 - pag: 28 autore: FINANZIAMENTI & APPALTI Dalla Bei fondi ai trasporti polacchi La Banca europea per gli investimenti (Bei) conta di raddoppiare fino a 5-6 miliardi di euro gli investimenti in Polonia per il 2009. Lo ha annunciato il vicepresidente, Marta Gajecka, spiegando che si tratta di progetti legati alle infrastrutture stradali, alle ferrovie, all'energia e all'ambiente, oltre che a interventi a favore delle piccole e medie aziende. Nel 2008 i crediti accordati dalla Banca per progetti realizzati in Polonia hanno raggiunto i 2,84 miliardi di euro. Dal 1990 - anno in cui la Bei ha avviato i propri investimenti nel Paese - la cifra destinata a Varsavia ha superato i 18,3 miliardi. Prestito alla Cina per interventi contro l'effetto serra. Sempre la Bei, ha annunciato un plafond di 220 milioni di euro destinato a tre operazioni che contribuiranno ad attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici in Cina. I progetti riguardano la costruzione di quattro parchi di turbine eoliche, il finanziamento di 2 programmi di rimboschimento e l'installazione e la gestione di sistemi di riduzione delle emissioni e di miglioramento dell'efficienza energetica di un'acciaieria esistente. Tutti i progetti mirano all'iscrizione al Meccanismo per uno sviluppo pulito per permettere lo scambio di crediti di carbonio. All'Ungheria 110 milioni di euro per il geotermico. La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta valutando la possibilità di assegnare un prestito alla compagnia ungherese Pannergy che copra la metà di un maxiprogetto per la produzione di energia geotermica da 220 milioni di euro. La Bei ha allo studio anche un altro prestito all'Ungheria per la costruzione di centri di ricerca e sviluppo nel settore farmaceutico, che dovrebbero essere localizzati a Debrecen. Partnership pubblico-privata per le autostrade della Slovacchia. Nelle vicinanze di Zlate Moravce, in Slovacchia, è stata avviata la costruzione di infrastrutture stradali finanziate con investimenti privati: oltre 51 km della superstrada R1, del valore di 1,5 miliardi di euro, verranno realizzati dal gruppo formato dalla società francese Vinci Concessions con l'olandese Abn Amro Highway. Ma i piani di Bratislava sono più ampi: il Governo intende infatti far costruire circa 150 km di autostrade e superstrade grazie ai progetti di partenariato pubblico privato). Il prossimo contratto a essere firmato sarà quello per i nuovi 75 chilometri dell'autostrada D1. Dalla Bers due strumenti di credito per i Balcani. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha stanziato 110 milioni di euro attraverso il lancio di due nuovi strumenti per il finanziamentodelle imprese nei Balcani occidentali, destinati a progetti in materia di efficienza energetica e di energia rinnovabile. Metà dei fondi serviranno al finanziamento diretto di società private, metà forniranno crediti agli operatori attraverso il settore bancario. IN UNGHERIA La stessa Banca europea investirà 110 milioni di euro in un maxiprogetto per la produzione di energia geotermica

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Un ponte per l'Abruzzo Stamattina dalle 9 alle 12,30 lo spazio Polaresco di Bergamo ospita una riunione straordinaria degli studenti delle superiori dal tema (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'>" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Un ponte per l'Abruzzo Stamattina dalle 9 alle 12,30 lo spazio Polaresco di Bergamo ospita una riunione straordinaria degli studenti delle superiori dal tema «Un ponte con l'Abruzzo», convocata dall'Ufficio scolastico (ex Provveditorato) per la messa a punto di proposte di solidarietà dalle scuole bergamasche in favore dei ragazzi delle scuole abruzzesi, a seguito del terremoto e delle sue drammatiche conseguenze --> Martedì 21 Aprile 2009 SPECIALI, pagina 51 e-mail print Un ponte per l'Abruzzo Stamattina dalle 9 alle 12,30 lo spazio Polaresco di Bergamo ospita una riunione straordinaria degli studenti delle superiori dal tema «Un ponte con l'Abruzzo», convocata dall'Ufficio scolastico (ex Provveditorato) per la messa a punto di proposte di solidarietà dalle scuole bergamasche in favore dei ragazzi delle scuole abruzzesi, a seguito del terremoto e delle sue drammatiche conseguenze. Seriate, tra etica e ambiente Domani alle 20,45 all'Istituto superiore «Majorana» di Seriate (via Partigiani 1) si parla di pedagogia ed etica nell'educazione ambientale, con illustri relatori. In primo piano il progetto «Una rete per il Serio-Adesso tocca a noi: viviamo in semplicità e sobrietà» cofinanziato dalla Regione Lombardia e patrocinato dall'Unesco. Tutti i dettagli del progetto, che coinvolge diverse scuole, sul sito www.salvaguardiadelcreatobg.it. Ragazzi, c'è la Fiera del libro In occasione della Fiera del libro, a Bergamo (sul Sentierone) dal 24 aprile al 3 maggio, Li.ber.-Associazione Librai Bergamaschi, con diverse realtà, propone alle scuole visite guidate agli stand della Fiera, lezioni e attività laboratoriali per gli alunni delle classi quarte e quinte della primaria e per gli studenti della scuola media. Titolo del progetto: «Come nasce un libro». Il tutto si svolgerà alla tensostruttura al Quadriportico. Previsti due turni, al mattino: ore 10-10,45 e ore 11-11,45, ognuno per non più di due classi. Nessun costo per le scuole. L'iniziativa, patrocinata dall'Ufficio scolastico di Bergamo (ex Provveditorato), si colloca in concomitanza con la Giornata mondiale del Libro (23 aprile). Per informazioni: tel. 035/274.292 e alfredo.perico@artigianibg.com. I bisogni educativi speciali L'Istituto superiore «Pesenti» di Bergamo il 28 aprile organizza il seminario «Gli alunni portatori di bisogni educativi speciali». Un appuntamento per dirigenti scolastici e insegnanti, in programma dalle 9.15 alle 12.30 nell'aula magna dell'istituto (via Ozanam 27, tel. 035/319416), con relatore Dario Janes dell'Università di Bolzano. Un concorso di Unioncamere C'è tempo fino al 30 aprile per iscriversi al Premio Unioncamere «Scuola, Creatività e Innovazione» giunto alla 5ª edizione, dedicato agli studenti delle scuole superiori e dei corsi Ifts organizzati in gruppi di almeno tre componenti e guidati da un docente tutor. Sono previste tre sezioni del concorso: prodotti, servizi, design. Le aree tematiche sono energia e ambiente, beni culturali e territorio, salute e sicurezza. Il premio Unioncamere mette in palio per gli studenti cinque borse-premio per ognuna delle tre sezioni (7 mila euro per il primo classificato, 2 mila per ciascuno dei successivi quattro), per gli Istituti scolastici di appartenenza dei vincitori un premio di 500 euro per l'acquisto di supporti didattici e per i docenti tutor un compenso per l'attività di assistenza. Le iscrizioni entro il 30 aprile, il progetto preliminare dovrà essere presentato entro il 12 giugno, il progetto finale entro il 31 gennaio 2010. Per ulteriori informazioni, Bergamo Formazione - Azienda speciale della Camera di Commercio di Bergamo (telefono 035/3888011, mail: adobati@bg.camcom.it). Giulia, un logo per il Piedibus Giulia Tomasoni, alunna di 7 anni della classe 2ª dell'Istituto comprensivo di Martinengo, ha vinto il concorso «Disegna un logo per il Millepiedibus» indetto dall'ufficio scuola del Comune. Il disegno vincitore si presenta come un rebus formato dal numero mille, composto da un'asta di bandiera con la scritta start seguito da tre zeri che formano il corpo di un millepiedi. Sotto, le impronte formano la scritta piedibus. «De Amicis», l'Avis fa scuola Verrà riproposto nel 2010 e allargato a tutte le scuole di Bergamo, il concorso «Il dono del sangue», indetto dal direttivo Avis della Celadina. L'annuncio durante le premiazioni della 2ª edizione, rivolta alle classi dell'Istituto comprensivo «De Amicis». Il primo premio è andato alle classi quinte con il cartellone «Il sangue» realizzato da Giulia Comi, Nicole Gamba, Marco Scorta e Simone Galbusera. 21/04/2009 nascosto-->

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L'Onda minaccia di occupare l'ateneo (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ferrara, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Bologna, gli studenti vogliono spazi L'Onda minaccia di occupare l'ateneo BOLOGNA. Oggi una serata da accampati in rettorato con scrittori, docenti e musica fino a tardi. Venerdì, il secondo round degli incontri con l'Università per ottenere uno spazio. Ma per gli studenti dell'Onda bolognese sarà il D-Day: «O il 24 arriva una proposta, o faremo di nuovo un'azione dal basso», espressione soft che lascia intendere una nuova occupazione. L'aut aut degli studenti, reduci dallo sgombero di Bartleby, stabile dell'Università in via Capo di Lucca a Bologna (il 6 aprile) occupato dal movimento a fine marzo, è rivolto in particolare alla prorettrice agli studenti Paola Monari. E' stata lei finora l'interlocutore del movimento, presente anche nell'ultimo incontro di giovedì scorso che però, secondo l'Onda, non ha portato né promesse né proposte. «Ci è stato detto: Stiamo sondando il terreno per trovare uno spazio - ha raccontato Andrea, del movimento - ma purché non adibito a iniziative pubbliche». Proprio questa clausola è quella che non va giù all'Onda: «Questo significa non riconoscere il valore politico della nostra attività», ha sentenziato Andrea. Nessun commento su questo, dalla Monari. Gli studenti, che continuano a chiedere il dissequestro dello stabile («con i sigilli non possono usarlo nemmeno i proprietari») hanno riferito inoltre di aver chiesto, con raccomandata, l'accesso ai documenti sull'inagibilità dello stabile.

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Infermieri e terapisti la sanità al Campus (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Infermieri e terapisti la sanità al Campus [FIRMA]CRISTINA BENENATI SAVONA Infermieristica, formazione avanzata in Terapia dello sport, master in riabilitazione dei disordini muscoloscheletrici: è il tridente su cui si basa l'offerta didattica di Medicina presso il Campus universitario di Legino. L'abbandono dei corsi di laurea hanno lasciato il segno ma si lavora per riportare a Savona i corsi del quinto e sesto anno della Laurea in Medicina e Chirurgia, sospesi per l'anno accademico in corso. Sia in occasione degli "Open Days 2009" che nei diversi eventi in cui si è presentata l'offerta formativa della sede universitaria di via Magliotto, è stata sempre alta l'attenzione degli studenti verso la professione medica e i laureandi che negli anni scorsi hanno avuto la possibilità di studiare a Savona hanno più volte ribadito l'ottima qualità del corso, supportata dalla possibilità di rapportarsi direttamente ai docenti-medici e di seguirli in reparto per attingere dall'esperienza diretta. Ecco, più nel dettaglio, i corsi di specializzazione presenti al polo savonese. Laurea triennale in Infermieristica. Il titolo di studio richiesto per gli aspiranti infermieri è il diploma di scuola superiore e, per accedere al corso, è necessario partecipare al relativo concorso di ammissione (maggiori informazioni sui siti www.medicina.unige.it e www.miur.it). Le prove di selezione, che di norma si svolgono entro la prima decade di settembre, verificano le conoscenze di matematica, fisica, chimica e biologia degli aspiranti infermieri. Al termine del corso, i neo-operatori delle professioni sanitarie dell'area delle scienze infermieristiche svolgeranno con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva di persone in età evolutiva, adulta e geriatrica. Tra gli obiettivi formativi generali l'analisi dei problemi di salute di una comunità e le relative risposte dei servizi sanitari e socio-assistenziali, la comprensione dei fenomeni biologici e dei principali meccanismi di funzionamento degli organi ed apparati, i fondamenti di fisiopatologia nonché l'apprendimento e l'applicazione dei principi culturali di base della professione presso strutture sanitarie e assistenziali accreditate. Il bando per l'ammissione è disponibile a partire dal mese di luglio sul sito web dell'Ateneo di Genova. Master riabilitazione. La figura del fisioterapista riveste un ruolo sempre più importante all'interno di una struttura sanitaria, vista anche l'incidenza delle patologie di tipo funzionale del rachide e degli arti. (colpiscono circa l'80% della popolazione). La struttura del Master, la qualità dei contenuti e l'impegno richiesto ai partecipanti è stato mutuato da quello dei "Master of Science in Physical Therapy" inglesi e belgi, che hanno da tempo attivato una collaborazione con l'Università di Genova. Ne scaturisce, a fine corso, il riconoscimento del Gruppo Italiano di Terapia Manuale. La durata del Master, con frequenza obbligatoria, è di 60 giorni, ognuno dei quali costituito da nove ore di lezioni teorico-pratiche, integrate da attività culturali integrative (le documentazioni, i requisiti e le scadenze sono reperibili sul sito www.medicina.unige.it). Terapia dello sport. I destinatari del corso sono esclusivamente fisioterapisti, tranne che per alcune sessioni "a porte aperte". La durata del corso, con frequenza obbligatoria, è di 19 giorni di aula, solitamente da marzo a dicembre, e di un periodo di stage presso società e federazioni sportive, italiane o straniere. Tra gli obiettivi del corso la valutazione e la riabilitazione del trauma sportivo acuto o cronico, la collaborazione e la valutazione dei rischi dell'atleta insieme ad altre figure professionali per il miglioramento delle qualità prestative, la promozione di corretti stili di vita negli sportivi e la lotta al doping. Il corso è realizzato in collaborazione con la Società di Promozione degli Enti Savonesi per l'Università e le figure che ne emergono vengono inserite nelle diverse équipe mediche che si occupano della salute degli atleti, sia per quanto riguarda aspetti terapeutici che preventivi. Seppure in forte ritardo rispetto agli standard formativi internazionali, anche i corsi presenti a Savona stanno inserendo nel mondo del lavoro professionisti seri e preparati.

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La fede nella parola Giovanna Cerina, intellettuale generosa (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura Pagina 337 il lutto Addio alla docente nuorese La fede nella parola Giovanna Cerina, intellettuale generosa Il lutto. Addio alla docente nuorese --> Si è spenta domenica notte a Cagliari Giovanna Cerina, docente di Semiotica e finissima studiosa di letteratura, già consigliere regionale del Pd nella scorsa legislatura. La ricorda il suo collega Sandro Maxia, decano degli studiosi di letteratura italiana contemporanea. Ogliastrina di nascita ma nuorese di elezione e di profondi legami affettivi, Giovanna ha lottato a lungo contro la grave malattia che l'ha sottratta ai suoi e a tutti noi, che per lunghi anni (ma ora, nel ricordo, volati via in un attimo) abbiamo condiviso con lei l'insegnamento universitario e gli studi letterari che ne sono stati il nutrimento. Allieva di quel grande maestro che è stato Giuseppe Petronio, Giovanna ha iniziato la sua carriera di docente nella scuola secondaria, palestra insostituibile per tanti di noi di impegno e di ininterrotto contatto col mondo giovanile. Ottenuto un incarico di insegnamento nella Facoltà dell'allora Magistero della nostra Università per i meriti acquisiti nel campo degli studi letterari, e presto entrata nei ruoli a tempo pieno, portò nel nuovo impegno una già allora solida dottrina, nutrita di un'insolita capacità di scendere direttamente nel cuore di quei classici della nostra letteratura, antichi e moderni, che di volta in volta proponeva agli studenti, ma anche (e i giovani lo sentivano e corrispondevano al suo afflato) uno slancio pedagogico, una fiducia nella trasmissibilità della conoscenza, che era fiducia nella parola, lei che era come abitata da un demone espressivo che teneva legati gli astanti senza minimamente trasformarli in passivi ascoltatori. Il rapporto di Giovanna coi colleghi non era facile, perché lei lo sostanziava della stessa intransigenza che applicava a se stessa; ma nessuno di noi, che io sappia, ha potuto lamentare una sua trascuratezza, una sua sbrigativa sbadataggine. Infine, cessato il periodo di servizio nell'Università, non è venuta meno la sua incoercibile tendenza a spendersi generosamente, anzi si è accentuata, trasferendosi nell'impegno politico come rappresentante del popolo sardo nel Consiglio Regionale. Certamente non si è risparmiata, come forse le già precarie condizioni della sua salute avrebbero consigliato. Ma risparmiarsi, tirare i remi in barca, non era nel suo carattere fiero. A queste povere parole, dettatemi dall'amicizia di una vita, voglio aggiungere poche altre note sul suo contributo agli studi letterari, che Giovanna arricchiva con un forte interesse antropologico, attestato dai suoi lavori di grande interesse sulla fiaba, popolare e d'autore. Innovative analisi della novellistica di Pirandello, dell'opera di Italo Calvino, di Federigo Tozzi, i saggi e le monografie da lei dedicati allo studio della metodologia letteraria, si accompagnano agli studi su Grazia Deledda, della quale Giovanna Cerina è certamente tra i migliori interpreti, e su altri scrittori sardi, e in primo luogo di quel Salvatore Satta che nel Giorno del giudizio ha innalzato Nuoro a luogo dello spirito, non diversamente dalla Trieste di Svevo o alla Dublino di Joyce. In questo lavoro di scavo la studiosa si è ispirata ad una prospettiva storiografica che mira a ridiscutere il rapporto tra centri e periferie, "secondo un orientamento - ha scritto nella premessa al volume Deledda e altri narratori, pubblicato dalla CUEC nel 1992 - che tende a ridefinire la fisionomia culturale dell'isola fuori dagli schemi folkloristici e dai complessi di subalternità politico-culturale". Addio Giovanna, lasci nella nostra vita un vuoto non destinato a colmarsi. SANDRO MAXIA

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High Tech, università e giardini: il futuro di Genova comincia qui (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

n. 95 del 2009-04-21 pagina 4 High Tech, università e giardini: il futuro di Genova comincia qui di Monica Bottino Un miliardo di investimenti privati, soldi pubblici e tanta ricerca Gelmini e Scajola: «La crisi si vince così». E Marta è a Bruxelles (...) hanno garantito il sostegno economico - ancora da quantificare nell'importo finale - del governo all'iniziativa. Che prevede entro il 2011 la realizzazione di un primo settore dove si insedierà Ericsson Telecomunicazioni con mille addetti: i cantieri sono cominciati una decina di giorni fa. Lì si trasferiranno subito dopo anche la facoltà di Ingegneria e i laboratori del Cnr. L'obiettivo è quello di creare le condizioni affinché arrivino anche molte altre aziende e si crei sinergia tra l'università e il mondo imprenditoriale. Il promotore dell'iniziativa, che vedrà un investimento complessivo da parte di privati di un miliardo di euro in dieci anni, è «Leonardo Technology», fondata nell'ottobre del 2005 e azionista di maggioranza di «Genova High Tech» con il 67 per cento circa di capitale. Le altre azioni di GHT sono in proporzioni diverse di una cinquantina di imprenditori del settore che insieme a Carlo Castellano, presidente di GHT, hanno creduto nell'iniziativa. I soci di Leonardo Tecnology sono Prometeo srl del Gruppo Rasero, la Nuova Erzelli srl (partecipata al 40 per cento da Banca Carige, al 32 da Prometeo e al 28 per cento dalla Talea spa), Intesa San Paolo e una sua società partecipata, Euromilano Spa. Inoltre la Banca europea degli investimenti ha manifestato interesse al progetto e sta valutando un finanziamento consistente che verrebbe veicolato attraverso la Carige. Il parco di 446mila metri quadrati, ne avrà 200 di area verde aperta al pubblico, la facoltà di Ingegneria ne occuperà 90mila, le aziende high tech 208mila, mentre residenze, servizi e spazi commerciali ne avranno 113mila. È previsto che a regime nell'area lavorino diecimila persone, e vivano mille famiglie oltre alla popolazione studentesca, circa 5mila ragazzi. «Qui nasce una prospettiva sulla ricerca di cui il Paese ha bisogno», ha detto Scajola, ricordando come «l'Italia è indietro nei finanziamenti per la ricerca soprattutto per quanto riguarda gli investimenti privati». Ma qui si volta pagina. Il presidente della Regione Claudio Burlando ha ricordato come «in Liguria ci sono solo due aree dove il governo può aiutare la grandissima impresa e una è Erzelli, quindi ben vengano gli aiuti alle imprese che vogliono scommetterci». La speranza è che in breve tempo Genova possa fare da catalizzatore per le imprese high tech anche straniere che vengano ad investire nel capoluogo ligure. «Realizzare la ricerca e praticarla in concreto è la miglior misura anticrisi che il governo possa mettere in campo», ha detto il ministro Gelmini annunciando che il progetto genovese sarà parte del programma nazionale di ricerca che il governo sta portando avanti con Confindustria. Il ministro, arrivato in ritardo, di corsa, è entrata da una porta laterale e non ha incontrato il gruppetto di manifestanti che l'attendevano fuori da Palazzo Spinola. Ieri, alla firma del protocollo d'intesa, in prefettura a Genova c'era tutta la Genova istituzionale: oltre alla padrona di casa, il prefetto Anna Maria Cancellieri, anche il presidente della Provincia Alessandro Repetto, il magnifico Rettore Giacomo Deferrari, la preside di Ingegneria Paola Girdinio, il senatore Sandro Biasotti e Giorgio Bornacin del Pdl e molti altri. Unica assente la sindaco Vincenzi, che ha inviato in rappresentanza l'assessore Mario Margini, visto che, proprio in un giorno così importante per Genova, aveva un impegno a Bruxelles. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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rivive il codice 29 della biblioteca del seminario di padova (sezione: Cultura)

( da "Nuova Venezia, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Restauri Rivive il «codice 29» della Biblioteca del Seminario di Padova Viene presentato oggi alle 10.30 a Palazzo Buzzaccarini di Padova il restauro del codice 29 della Biblioteca del Seminario vescovile e il relativo Quaderno di restauro (Carte scoperte, a cura di Leonardo Granata, Edizioni Nova Charta). Il restauro fa parte del progetto «Salviamo un codice» - patrocinato dal ministero per i Beni Culturali - di Alumina. Pagine miniate, rivista del gruppo Nova Charta. Quest'anno, tra i 1200 codici conservati nella Biblioteca del Seminario vescovile di Padova è stato individuato il codice 29, manoscritto cartaceo di 91 fogli, copiato e decorato in ambiente toscano nel corso del terzo quarto del XV secolo. Il codice venne realizzato per il medico senese Alessandro Sermoneta che fu docente all'Università di Padova dal 1479 al 1484. «Il codice - spiega don Riccardo Battocchio, direttore della Biblioteca del Seminario - fa parte di una raccolta di manoscritti e incunabuli appartenente al nobiluomo padovano Alfonso Alvarotti che venne acquistata nel 1720, dopo la sua morte, dalla Biblioteca». Il manoscritto contiene diversi scritti. Innanzitutto il volgarizzamento di un testo celebre come le Eroidi di Ovidio, lettere immaginarie d'amore o di dolore di eroine ai loro innamorati. Ma il codice 29 contiene anche il volgarizzamento della pseudo-oviadiana Pulce e soprattutto la Sfera del toscano Goro Dati, una descrizione del mondo allora conosciuto arricchita da illustrazioni di diverso formato - da quelle a tutta pagina ad altre di piccole dimensioni - in cui sono rappresentati la sfera terrestre, alcune città e il mare Mediterraneo. Prima del restauro il codice 29 versava «in una pessima condizione», dice il professor Carlo Federici dell'Università Ca' Foscari di Venezia, «in particolare per quanto riguarda le carte dell'ultimo fascicolo». Era diventato impossibile aprire le pagine senza perderne dei frammenti, vi erano macchie di diversa natura e le parti dipinte con il colore verde, per effetto della composizione chimica della tinta, presentavano significative corrosioni. Questo prestigioso intervento di restauro, compiuto dallo Studio Res di Melania Zanetti, rientra in un contesto di attività per valorizzare il patrimonio della Biblioteca del Seminario. Il 28 aprile alle 17 al Museo Diocesano verrà presentato il Catalogo moderno degli incunaboli della Biblioteca e nei giorni 29 e 30, dalle 18 alle 19, si potranno visitare gli ambienti antichi della Biblioteca e l'esposizione di alcuni incunaboli previa prenotazione al numero 049.2950811. (g.ta.)

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Preveggente ma incompiuto il disegno federalista di Miglio (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

VENEZIA. Un convegno del Consiglio regionale ha ricordato il giurista, presenti il rettore della Cattolica e Cacciari Finozzi: «Aveva capito che la ricetta federale era l'unica per dare vita alle nostre imprese e alle istituzioni» 21/04/2009 rss e-mail print Gianfranco Miglio VENEZIA Una lezione da ricordare, anche se ancora inattuata. Questa l'eredità del politologo e giurista lombardo Gianfranco Miglio, il gran teorico del federalismo in Italia, messa a fuoco dal convegno promosso dal Consiglio regionale del Veneto a palazzo Ducale a otto anni dalla sua scomparsa. «Non un anniversario - ha chiarito il presidente del Consiglio veneto, Marino Finozzi - ma un lascito oggi più che mai attuale, nei giorni in cui sta prendendo definitivamente corpo la riforma federalista dello Stato, con la legge approvata in prima lettura dalle Camere». A ripercorrere l'itinerario del pensiero di Miglio, le sue preveggenti anticipazioni e, al tempo stesso, le sue disillusioni, sono stati giuristi e costituzionalisti, alcuni dei quali suoi collaboratori o allievi, primi tra tutti Lorenzo Ornaghi, rettore dell'università Cattolica di Milano, e Massimo Cacciari, sindaco di Venezia. Insieme a loro Ettore Adalberto Albertoni, docente alla "Statale" di Milano ed ex presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Luca Antonini e Mario Bertolissi, costituzionalisti dell'università di Padova. Per Finozzi l'idea "rivoluzionaria" e anticipatrice di Miglio sta nell'aver prospettato, sin dagli anni Ottanta, «il concetto di popolo che deve pretendere che le istituzioni funzionino per rafforzare lo sviluppo del territorio, le piccole imprese, i valori della famiglia e dell'identità locale». «La possibilità di dare una base politica a questa società e a questa economia è federalismo - ha spiegato Finozzi - che supera il centralismo di uno Stato atrofizzato, invaso dalle clientele. La capacità di Miglio di analizzare insieme istituzioni e territori mette in luce due aspetti molto importanti: istituzioni efficienti per i territori economicamente vivaci, autonomie e federalismo forte per alleggerire lo Stato». Quello inseguito da Miglio - ha aggiunto Finozzi - è un federalismo forte, «fatto di leggi semplici, responsabilità di decisione uniche, centri di spesa collegati a centri di prelievo». «Non c'è più una politica che decide e un popolo che partecipa, ma il dialogo costante tra politica e popolo che porta ad un allargamento della democrazia e a una sua più forte legittimazione». Per Massimo Cacciari la grandezza dello studioso lombardo sta innanzitutto nella sua capacità di aver tentato una "igiene linguistica" sul termine "federalismo" e di averlo collocato in una prospettiva di superamento dello Stato moderno. «Il federalismo di Miglio è una visione profetica - ha detto il sindaco-filosofo - che supera la forma dello Stato-Nazione. Già negli anni Ottanta egli intravedeva il compimento dello Stato, portato a esaurimento dal duplice fenomeno della secolarizzazione e della globalizzazione, e individuava nell'articolazione federalista la speranza per una nuova forma politica, oltre lo Stato». Per Cacciari l'impianto filosofico che sorregge il pensiero federalista di Miglio porta in sé anche la sua contraddizione: «Pur nascendo da una esigenza filosofica - ha spiegato - nel concreto l'assetto federale prospettato da Miglio è di natura pattizia, un prodotto di scambio. Certo Miglio non pensava a un negoziato tra Stato e le 18 Regioni attuali, perché con 18 Regioni non si potrà fare mai nessun federalismo, ma immaginava poche macroregioni, il riassetto del Parlamento con l'istituzione del Senato federale e il rafforzamento del governo».

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rita levi montalcini (sezione: Cultura)

( da "Stile.it" del 21-04-2009)

Argomenti: Cervelli

Continuano le celebrazioni romane per i 100 anni di Rita Levi Montalcini, il volto italiano della ricerca internazionale. Di compleanni così se ne festeggia uno ogni secolo, non solo per il traguardo anagrafico, ma anche perché, a volerne ripercorrere le tappe umane e professionali non basterebbero altri 100 anni. È quel che succede quando, individuato l’obiettivo di una vita, lo si persegue dedicandogli instancabilmente ogni fibra del proprio essere, con tenacia e sacrificio, dimenticandosi anche di se stessi. Persino quando i riconoscimenti, sull’esile e granitica Rita Levi Montalcini ne sono piovuti a centinaia, rischierebbero d’offuscare, col loro portato d’orgoglio individuale, la vista di una missione che va ben oltre un premio Nobel. Per questo motivo a Stoccolma, il 10 dicembre del 1986, una quasi ottuagenaria Montalcini, accoglieva senza sfoggio d’entusiasmo il massimo riconoscimento che coronava la scoperta a cui da decenni dedicava il suo lume superiore. Una verità infinitesimale, scovata tra i neuroni negli anni ’50: il fattore di crescita, NGF (Nerve Growth Factor), che oggi costituisce la speranza reale contro le malattie neurodegenerative. E pensare che alla ricerca pura’ Rita Levi si era lanciata proprio nel periodo in cui, sfuggendo alle leggi razziali che l’avevano colpita dal ’38, lasciava l’apprendistato ospedaliero per riparare in Belgio insieme al suo mentore Giuseppe Levi. Non era certo la prima volta che Rita, nata a Torino il 23 aprile 1909 da una famiglia laica dell’alta borghesia ebrea, trasformava la difficoltà in uno stimolo all’affermazione delle proprie attitudini. Suo padre, l’ingegnere Adamo Levi, nutriva per lei e per la sua gemella aspirazioni tradizionaliste di moglie e madre che entrambe avrebbero sacrificato sull’altare della conoscenza e dell’arte. Così, mentre Paola si affermava come stimata pittrice, Rita si laureava in Medicina per aiutare i poveri e i sofferenti. Con l’invasione tedesca del Belgio nel 1940 Rita Levi Montalcini fa ritorno a Torino e allestisce nella sua stanza il minuscolo laboratorio in cui comincia a studiare gli embrioni di pollo. Dopo una parentesi partigiana fiorentina in cui collabora con i compagni per la falsificazione di documenti, è la volta di Saint Louis, dove per 20 anni continua gli studi neurologici giungendo all’epocale scoperta. Un ‘cervello in fuga’ ante litteram, sebbene per ragioni diverse da quelle che spingono oggi migliaia di giovani italiani ad esercitare altrove il proprio talento, che appena possibile tornava alle patrie scienze. Come negli anni ’60, quando, sull’onda di un nuovo positivismo, riapprodava in Italia per dare il suo prezioso contributo alla ricerca. Gli studi continuano, con l’equipe dell’IBC trainata dall’entusiasmo vitale di Rita che, nonostante l’età ormai avanzata, non conosce sosta. Si moltiplicano i risultati, nel ’71 s’individua la struttura primaria del NGF e nell’83, grazie alle sue ricerche, gli Usa festeggiano la sintesi della molecola anche nell’uomo, mentre si accumulano i progetti umanitari (come la Fondazione Onlus “Rita Levi Montalicini” per le donne africane) estesi ai popoli più sfortunati del pianeta. “Un’età ideale per le scoperte”, commenta oggi i suoi primi 100 anni con la solita leggerezza testimone di un cervello ben lontano dalla “pensione”. Lo dimostra l’attività incessante che, tra innumerevoli cariche istituzionali (come presidente, docente e superesperto dei più prestigiosi centri di ricerca italiani), illustri pubblicazioni e lauree honoris causa delle più prestigiose università internazionali, continua a nutrire un umanesimo privo di retorica. Mentre la poltrona di Senatore a vita (ricevuta nel 2001) è solo l’aspetto più visibile del suo volto pubblico. Di un ruolo che, nonostante i tentativi di politici abbietti di ridimensionarne l’apporto morale, scientifico e culturale, scatena levate di scudi a difesa del suo indiscutibile valore e della ricerca di cui è simbolo mondiale. Buon compleanno, dunque, alla donna, scienziata, professoressa che, dopo il maestoso concerto in suo onore, tenutosi il 18 aprile al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, continua i meritati festeggiamenti. Rita Levi Montalcini concluderà con un discorso, sia il convegno sull’NGF del 21 aprile presso l’EBRI (ingresso e partecipazione liberi), che l’incontro in Campidoglio del 22 intitolato “The Brain in Health and Disease”.

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Sulla collina degli Erzelli nasce il parco tecnologico (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

GENOVA IERI LA FIRMA DEL PROTOCOLLO CON I MINISTRI SCAJOLA E GELMINI Sulla collina degli Erzelli nasce il parco tecnologico A Cornigliano arriveranno Ingegneria e aziende [FIRMA]ALESSANDRA PIERACCI GENOVA 2Sarà uno dei distretti più importanti del mondo: è il Parco scientifico e tecnologico «Leonardo», che avrà sede sulla collina degli Erzelli: qui nascerà il Centro di ricerca e sviluppo Ericsson per apparati di telecomunicazioni, prima iniziativa delle imprese high-tech. E mentre l'Ateneo genovese ha deciso definitivamente il trasferimento della facoltà di Ingegneria nella cittadella tecnologica (manca solo il sì del consiglio di amministrazione), ieri il via ufficiale alla nascita di Leonardo è stato sancito dal protocollo di intesa firmato in prefettura dai ministri Claudio Scajola e Mariastella Gelmini, con Cesare Avenia, amministratore delegato Ericsson Telecomunicazioni. Centoquaranta milioni i finanziamenti pubblici: 85 del governo e il resto dalla Regione Liguria. L'investimento complessivo previsto è di circa un miliardo di euro in dieci anni di realizzazione. «Occorrono maggiori investimenti da parte dei privati nel settore della ricerca» ha commentato il ministro Scajola, sottolineando come l'Italia sia sostanzialmente in linea con gli altri Paesi europei solo per quanto riguarda gli investimenti pubblici. «Nella classifica mondiale delle prime 50 imprese per investimenti in ricerca e sviluppo figurano solo Finmeccanica e Fiat per l'Italia, e in fondo alla graduatoria». Il progetto Erzelli «è un esempio di collaborazione tra pubblico e privato». La superficie totale del Parco è di 446.000, di cui 90 mila per l'Università e il Cnr, 208 mila per aziende high tech, 113 mila per residenze e attività commerciali. L'iniziativa è promossa da Leonardo Technology che controlla al 67% Genova High Tech, la quale realizzerà l'operazione. Dieci anni il tempo previsto per la realizzazione. «Qui si fa quadrato intorno ad un progetto molto forte di rilancio della ricerca, peraltro trovando al suo interno la sede della facoltà di ingegneria. Si tratta di un modello da declinare anche in altre realtà, che aiuta a trovare occupazione per molti ricercatori e che vede anche una partecipazione del privato oltre a quella del settore pubblico» il commento del ministro Gelmini. «Al governo - ha detto il presidente della Regione, Claudio Burlando - chiediamo di sostenere con Ericsson anche le altre imprese che investiranno per i loro insediamenti nel parco».

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Gli studenti del Romita in attesa di certezze (sezione: Cultura)

( da "Nuovo Molise web" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Dalla provincia 21/04/2009 11:50 Gli studenti del Romita in attesa di certezze Le lezioni potrebbero svolgersi all'Università per permettere la messa in sicurezza dell'edificio Tante domande chiare e sintetiche alle quali, per•, sono corrisposte risposte evasive e per niente esaurienti. E' questo il quadro che Š emerso ieri dall'incontro, svoltosi in un'affollatissima aula consiliare di palazzo Magno, al quale hanno partecipato preside, docenti, studenti e genitori del Romita, da un lato, Provincia, Regione, Ufficio scolastico ed Enea, dall'altro. Sul tavolo della trattativa lo stato di sicurezza del liceo scientifico Romita; dalla riapertura delle scuole dopo le festività pasquali, infatti, molti studenti non sono voluti rientrare in classe perch‚ ritengono l'istituto non sicuro, anche e soprattutto a seguito del terremoto dell'Abruzzo. Nel corso dell'incontro sono emersi punti di vista e posizioni diverse anche se, alla fine, non si Š trovata una soluzione comune. GLI STUDENTI . Questa la posizione dei moltissimi studenti del Romita presenti ieri in Provincia. Più volte rappresentanti d'istituto e altri alunni hanno posto la domanda in modo chiaro e secco, senza tuttavia avere risposte. Cos come non hanno avuto una risposta sull'esistenza, o meno, di un certificato di agibilit… che documenti la sicurezza della loro scuola. I PROFESSORI E LA PRESIDE D'accordo con le richieste degli studenti, anche i docenti e la preside Anna Gloria Carlini, anche se da parte loro sono state sollevate critiche all'operato, a volte contraddittorio, delle istituzioni. . Alcuni docenti, invece, hanno posto l'accento sulle altalenanti posizioni delle istituzioni: >. . L'ENEA Paolo Clemente e Alessandro Martelli, tecnici Enea presenti all'incontro, hanno precisato gli interventi in programma per la messa a norma dell'edificio a partire dalla fine di maggio. Hanno in particolare voluto precisare che secondo la normativa l'adeguamento sismico della scuola deve partire da giugno 2009, cioè cinque anni dopo l'ultimo intervento (realizzato appunto nel 2004). Non si è svolto invece, l'annunciato sopralluogo tecnico al Romita:

. LA REGIONE Una doppia promessa da parte dell'assessore regionale Luigi Velardi: l'impegno a trovare una soluzione insieme al rettore Cannata che avrebbe partecipato alla Giunta regionale in programma ieri sera; l'impegno a mettere a disposizione della Provincia tre milioni di euro per l'intervento definitivo di messa a norma del Romita. Punto, quest'ultimo, che ha per• creato qualche polemica con il presidente D'Ascanio sull'effettiva disponibilità del finanziamento e sul suo inserimento nel budget di 22 milioni di euro, frutto di un Accordo di programma tra Regione e Provincia ma non ancora stanziati. LA PROVINCIA La Provincia è l'ente competente in materia di edilizia scolastica; una posizione delicata quella che ha dovuto assumere il presidente D'Ascanio anche a seguito delle dimissioni - proprio nei giorni caldi della protesta - dell'assessore al ramo Fratipietro. D'Ascanio ha prospettato diverse soluzioni e ha promesso una risoluzione del problema in tempi rapidi, precisando che l'eventuale chiusura del Romita - che tra l'altro competerebbe al sindaco - deve avere un preciso fondamento giuridico e non pu• essere decisa arbitrariamente. LE SOLUZIONI Nessuna risposta chiara alle richieste degli studenti, anche se sono state prospettate alcune soluzioni. Inizialmente si era palesata l'ipotesi di trasferire alcune classi al Pilla e alla D'Ovidio, anche se una soluzione migliore sembra quella di utilizzare le aule dell'Università per ospitare le classi del Romita. Soluzione, quest'ultima, che deve essere vagliata insieme al rettore Cannata. Tutto ancora da definire, dunque; al momento non vi Š niente di concreto. Se non che i ragazzi, anche oggi, non sanno se possono stare sicuri nella loro scuola e per questo, con tutta probabilità , salteranno un'altra giornata di lezioni. Daniela Di Cecco

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A Palazzo del Monferrato ultima sessione del Master per Manager del Sistema Turismo (sezione: Cultura)

( da "inalessandria.it" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

(0) 21 Aprile 2009 A Palazzo del Monferrato ultima sessione del Master per Manager del Sistema Turismo Martedi, mercoledi e giovedì si svolgerà a Palazzo del Monferrato l’ultima sessione del Master per Manager del Sistema Turismo, progetto finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e realizzato dalla Società Palazzo del Monferrato intandem con First, associazione temporanea di scopo, finalizzata a creare un “sistema-formazione” e costinuita nell’ottobre del 2007, cui aderiscono le agenzie turistiche Happy Tour, e New Jet, l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A.Avogadro” e LaST spin off accademico del Dipartimento di Ricerca Sociale dell’Università stessa (nonostante la presenza accademica il Master non ha valore accademico) e la casa editrice Percorsi portatrice di esperienze nel campo della comunicazione. Il tema di questa quarta e ultima sessione del Master (iniziato in gennaio e che ha avuto oltre una trentina di iscritti) sarà: “Fare Turismo - Opportunità e strumenti”. Come nelle altre sessioni, un docente dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale svilupperà per gli iscritti al corso gli argomenti nella giornata propedeutica e poi stimolerà le loro osservazioni nella giornata di giovedì durante un follow up di approfondendo casi di studio. La giornata centrale, invece, mercoledì 22 è dedicata al seminario, aperto al pubblico. L’intervento della mattina sarà tenuto da Paola Casagrande, dirigente della Regione Piemonte , responsabile del progetto : Piemonte sei a casa (Cultura, Turismo e Sport) che parlerà della legislazione regionale in materia di turismo e promozione del territorio, con particolare riferimento alle opportunità previste da bandi e finanziamenti pubblici. Nel pomeriggio è previsto l’intervento di Roberto Gentile, amministratore delegato di Frigerio Viaggi Network (con esperienze in Alpitour, Club Mediterranée e Viaggi del Ventaglio) nonchè consulente di management e formatore presso Università e Istituti di formazione, il quale farà un quadro dell’evoluzione e innovazione nel settore turistico, partendo dai casi concreti relativi alla disintermediazione e agli store di viaggi. L’intervento si concluderà con una riflessione sui possibili sviluppi della partnership pubblico-privato (ATL - adv) nel settore dell’in-coming e della promozione del territorio in genere. Leggi i

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Al Circolo 'il Timone' di Casale si parla di kinesiologia e nutrizione solistica (sezione: Cultura)

( da "inalessandria.it" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

(0) 21 Aprile 2009 Al Circolo ‘il Timone’ di Casale si parla di kinesiologia e nutrizione solistica Ancora un appuntamento di sicuro interesse questa sera, martedì 22 aprile alle ore 21 presso il Circolo “il Timone” di Casale Monferrato, nei locali di Vicolo San Bernardino (via Saffi), dove si parlerà di “Kinesiologia e Nutrizione Olistica come scelta di benessere”. Relatore della serata Giorgio Silvestri - docente di Kinesiologia presso la scuola di Naturopatia “Ieso Academy” di Napoli patrocinata dal “Master in Medicine Naturali” dell’Università Roma “Tor Vergata” – che si confronterà con il Consigliere Provinciale Nicola Sirchia. “Un tema di sicuro interesse e dalla forte spinta innovativa” – commenta Primo Borgia, Presidente del Circolo, che introdurrà la serata – “con un relatore davvero prestigioso, che saprà guidare il pubblico in questa disciplina”. Fra gli argomenti che verranno trattati: - Breve storia della Kinesiologia - Cenni di Fisica Quantica, Cenni di Logica dei Sistemi Aperti, Cenni sull’interazione dei sistemi aperti, Cenni di Biocibernetica; - Cenni sulle differenze dei metodi Kinesiologici; - La Kinesiologia Integrata; - Cenni sui sistemi di flusso - Presentazione del metodo Nutrimentum. Breve profilo del Relatore Giorgio Silvestri Ha conseguito il diploma di Naturopata, di Operatore Shiatsu, di Esperto in Psicosomatica,, e attestati di formazione in: Kinesiologia Integrata, Kinesiologia Omeosinergetica, Omeopatia Costituzionale, Omotossicologia, Omeosinergia, Medicina Tradizionale Cinese,Utilizzo di Bioenergia secondo le tecniche del Dott. Nader Butto, Competenze erboristiche, Medicina Mediterranea, Ayurvedica, Alimentazione naturale. È docente di Kinesiologia presso la scuola di Naturopatia “Ieso Academy” di Napoli patrocinata dal “Master in Medicine Naturali” Uni. Roma “Tor Vergata”. È docente di Kinesiologia in corsi E.C.M.,e non, per medici, farmacisti, psicoterapeuti, biologi ed altre figure professionali in ambito sanitarioe naturopatico. È consulente scientifico e didattico di varie aziende fitoterapiche e farmaceutiche naturali. Svolge attività di formazione e motivazione al raggiungimento di obbiettivi “fattibili” di singoli o di gruppi aziendali. Ha studio privato di Naturopatia in Bologna e Cagliari ed è consulente presso studi professionali e centri olistici in Casale Monferrato, Novara, Milano, Roma e Napoli. Già Docente del corso di Kinesiologia c/o il “ Master in Medicine Naturali” dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Già Docente del corso teorico-pratico “Kinesiologia come integrazione terapeutica” dell’A.M.C.O. c/o Università di Roma “Tor Vergata”. GALLERIA FOTOGRAFICA Leggi i

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Deepblue presenta trendfood' all'Università di Pollenzo (sezione: Cultura)

( da "PubblicitàItalia.it" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

21/04/2009 Deepblue presenta trendfood' all'Università di Pollenzo La società di consulenza strategica e di communication planning del Gruppo Aegis Media Italia terrà oggi una lezione sulle tendenze nel mondo del food all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Deepblue, la società di consulenza strategica e di communication planning del Gruppo Aegis Media Italia, terrà oggi una lezione sulle tendenze nel mondo del food all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Nel corso dell'intervento saranno illustrati i risultati della ricerca trendfood 09/10. Scenari e tendenze nelle culture del cibo, dell'alimentazione e del gusto'. Saranno presenti Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food, Pierluigi Basso, docente di Semiotica della Cultura e delle pratiche di consumo, Federica Setti (nella foto), Research Director di Aegis Media Expert, Antonello D'Elia e Maurizio Nasi, Communication strategist di deepblue.

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Nuovi hotel e offerta diversificata: così il turismo cresce (sezione: Cultura)

( da "Quotidiano.it, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Nuovi hotel e offerta diversificata: così il turismo cresce Porto Sant'Elpidio | Apprezzato l'incontro organizzato dal comune di P.S.Elpidio sul turismo, con il prof. Giancarlo Dall'Ara ed ospiti di Regione, Provincia e Camera di commercio: in discussione metodi, strategie e prospettive di crescita del settore a P.S.Elpidio e dintorni Un momento del convegno sul turismo organizzato sabato a Porto Sant'Elpidio Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Il turismo come risorsa per rilanciare l'economia locale e per promuovere il nostro territorio. E' questo, in sintesi, il tema centrale del convegno svoltosi sabato mattina a Villa Baruchello. "Opportunità e progetti per lo sviluppo del turismo", questo il titolo dell'incontro, è stata un'occasione di confronto e di dialogo sia per i cittadini che per gli operatori del settore che hanno seguito il dibattito con grande partecipazione. La mattinata si è aperta con il saluto del sindaco Mario Andrenacci. A seguire, gli interventi dell'assessore provinciale al turismo Avelio Marini, Nazareno Di Chiara della Camera di commercio di Fermo e Giancarlo Dall'Ara, docente di marketing turistico presso l'Università di Perugia. I lavori sono stati coordinati dall'assessore al turismo del comune di Porto Sant'Elpidio Milena Sebastiani, mentre le conclusioni sono state affidate a Vittoriano Solazzi, assessore al turismo della Regione Marche. "E' stato un convegno davvero molto importante - ha spiegato Milena Sebastiani- sia per la qualità che per lo spessore dei relatori. L'obiettivo che volevamo raggiungere era dare un contributo allo sviluppo del nostro turismo, che ha bisogno di crescere, e penso che ci siamo riusciti. Dagli interventi infatti sono emersi spunti importanti e nuovi, non si è trattato di un'autocelebrazione. Sono davvero contenta di aver ideato insieme all'assessore regionale Solazzi questo momento di confronto, che sicuramente non risolverà tutte le problematiche legate al settore, ma senza ombra di dubbio contribuirà a portare una ventata di ottimismo e di professionalità". Il sindaco Mario Andrenacci invece ha ribadito la necessità di investire sulle strutture già presenti sul territorio. "E' importante investire per riqualificare le strutture esistenti perché quando l'offerta è qualificata anche l'amministrazione comunale è vicina agli operatori del settore. Spesso si dice che nella nostra città mancano gli alberghi. In realtà, si sottovaluta il fatto che è difficile trovare qualcuno in grado di avere la disponibilità finanziaria per investire. Avremo comunque un nuovo albergo nella nostra zona industriale e abbiamo ricevuto alcune proposte per realizzare strutture ricettive. Questi sono tutti segnali estremamente positivi. Accanto ai buoni propositi però deve anche esserci la concretezza del poter fare, ed è per questo che è importante veicolare gli eventi che riguardano il nostro territorio. Un esempio è dato dal Teatro per ragazzi. Per quest'anno l'obiettivo è quello di creare pacchetti per le famiglie, che assicurino la loro presenza in città durante la settimana del Festival. Infine, penso che sia ormai arrivato il momento di risolvere questioni annose come la darsena e puntare alla riqualificazione di punti importanti e strategici della nostra città. Per quanto riguarda invece i collegamenti, bisogna assolutamente pensare ad un sistema territorio dove Porto Sant'Elpidio svolga un ruolo centrale". L'assessore regionale Vittoriano Solazzi e lo studioso Giancarlo Dall'Ara hanno invece sottolineato la necessità di promuovere il turismo diversificando l'offerta. Al termine del convegno, ai presenti è stata offerta una degustazione di pesce tipico dell'Adriatico servito dai ragazzi dell'Istituto alberghiero. 20/04/2009

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San Severo, il candidato sindaco Sderlenga incontra i cittadini in un incontro pubblico (sezione: Cultura)

( da "Grecale, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

martedì 21 aprile 2009 13:10 Si discuterà di “Agricoltura e agroindustria: proposte concrete per l’economia di San Severo” San Severo - “Agricoltura e agroindustria: proposte concrete per l’economia di San Severo”. Questo il tema dell’incontro organizzato dal comitato ‘Sderlenga sindaco' in programma giovedì 23 aprile con inizio alle 18,30, presso la sala Fanelli di piazzale Cappuccini. Dopo i saluti affidati a Massimo Digennaro, coordinatore comunale del movimento IoSud, introdurrà Francesco Sderlenga, candidato sindaco ed esperto di problematiche agricole. Seguirà la relazione della professoressa Flaminia Ventura, docente presso l’Università di Perugia. Le conclusioni saranno affidate alla senatrice Adriana Poli Bortone, presidente del movimento IoSud e già ministro dell’Agricoltura. Modererà la serata Antonella Caruso, giornalista del Corriere del Mezzogiorno.(Il Grecale - Red/sv01)

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Università di Modena: gli studenti di Ingegneria di Modena in festa (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Modena: gli studenti di Ingegneria di Modena in festa (21/4/2009 11:35) | (Sesto Potere) - Modena - 21 aprile 2009 - Ingegneria di Modena in festa. Gli studenti della facoltà di Ingegneria di Modena organizzano la prima edizione di una kermesse aperta a tutti gli studenti dell’Ateneo ed anche ai docenti, che ha l’obiettivo di promuovere la socializzazione tra i giovani e la condivisione degli spazi, di quegli spazi nei quali vi trascorrono gran parte della loro giornata di studio. La manifestazione, che ha il sostegno della facoltà, si svolgerà mercoledì 22 aprile 2009 a partire dalle ore 16.00 e proseguirà fino a sera, ospitando tantissime coinvolgenti iniziative, per animare, anche oltre l’orario delle lezioni, questa parte della cittadella universitaria tra via Campi e via Vignolese. Il via ufficiale si avrà col primo fischio del torneo di calcetto a 5 che anticiperà fin dalla mattina il programma della giornata e che vede la partecipazione di ben 32 squadre maschili e 4 femminili, e con l’organizzazione di un torneo di videogame, a cui sarà possibile iscriversi il giorno stesso, di Pro Evolution Soccer 2009 (Play Station e X-Box), con 2 proiettori e sfide due contro due. Nel pomeriggio avrà il via il concerto live di gruppi di studenti che sarà trasmesso in diretta dalla radio di Ateneo “Rumore” (www.romoreweb.it): otto le band che si avvicenderanno sul palco, allestito nel cortile, che proporranno un repertorio di musica italiana, rock, punk e metal.. Non mancherà la zona ristoro che consentirà ai partecipanti di non allontanarsi per un solo minuto dal luogo della manifestazione. Parallelamente alle attività di carattere ludico negli spazi del cortile saranno allestiti stand espositivi gestiti dai ragazzi di Ingegneria Senza Frontiere, dalle rappresentanze degli studenti, dal team dei tecnici in erba di Formula Student, dal neonato Gruppo Podisti di Ingegneria che ha partecipato senza demeritare anche alla recente mini-maratona di San Geminiano e di ASAM - Associazione Studenti Africani di Modena. Alcuni uffici dell’Ateneo hanno a loro volta predisposto corner espositivi per far conoscere e diffondere tra gli studenti i servizi e le opportunità che offre l’Ateneo ai suoi iscritti. Sarà presente l’Ufficio Rapporti Internazionali, l’Ufficio Stage, l’Ufficio Coordinamento Didattico, la Biblioteca B.U.S.T., l’ Ufficio Spinner e We Take Off.

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Confindustria Veneto alla Campiello Europa 2009 (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Confindustria Veneto alla Campiello Europa 2009 (21/4/2009 11:05) | (Sesto Potere) - Verona - 21 aprile 2009 - Il prossimo 23 aprile a Berlino, nella prestigiosa sede dell’Ambasciata d’Italia, si terrà la Cerimonia di Premiazione della seconda edizione de il Campiello Germania. La Germania è la quarta tappa del Premio Campiello Europa, riconoscimento rivolto a romanzi contemporanei pubblicati in Italia e tradotti nella lingua dei Paesi europei ospiti, istituito dalla Fondazione Il Campiello nel 2005 con l’obiettivo di estendere anche oltre i confini nazionali la promozione della letteratura italiana. Vincitore di questa edizione è lo scrittore Claudio Magris con il romanzo “Alla cieca” pubblicato in Germania nel 2007 da Carl Hanser Verlag con il titolo “Blindlings” con la traduzione di Ragni Maria Gschwend (uscito in Italia nel 2005 con Garzanti). Il romanzo è stato votato all’unanimità dalla Giuria dei Letterati, presieduta quest’anno da Klaus Dieter Lehmann, Presidente del Goethe Institut. Questa edizione è stata organizzata in stretta collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino diretto dal professore Angelo Bolaffi e resa possibile grazie alla disponibilità e all’interesse dell’Ambasciatore d’Italia a Berlino, Antonio Puri Purini. “Il Campiello Europa è un progetto con un obiettivo ambizioso: contribuire alla diffusione della letteratura italiana in Europa - commenta Andrea Tomat, Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto -. La partecipazione e il coinvolgimento di personalità e di esponenti qualificati del mondo istituzionale e culturale tedesco ha reso significativa e di alto livello anche questa seconda edizione del Campiello Germania. Questo riconoscimento è significativo per noi imprenditori veneti perché oltre a promuovere la cultura italiana all’estero, contribuisce a far conoscere la realtà economica della nostra regione, fatta di aziende innovative e di qualità che lavorano ed esportano i loro prodotti in tutto il mondo. Il Veneto ha consolidato con la Germania uno stretto legame di scambi economici e culturali. Per dare ulteriore significato alla Cerimonia – prosegue Andrea Tomat – abbiamo voluto la partecipazione dei più autorevoli ambasciatori della nostra tradizione musicale veneta, i Solisti Veneti diretti dal maestro Claudio Scimone, che per l’occasione eseguiranno musiche di Vivaldi, Giuliano, Marcello, Paganini, Chopin, Rossini”. Parteciperà alla Cerimonia anche Benedetta Cibrario, vincitrice dell’ultima edizione del Premio Campiello letteratura. Numerosi gli ospiti e gli esponenti delle istituzioni, della cultura e dell’imprenditoria italiane e tedesche, attesi per l’occasione. “Il Campiello Europa fa parte di un percorso di crescita che il nostro Premio ha maturato in questi ultimi anni – aggiunge Alessandra Pivato, Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello – . Il Premio è nato con la volontà di contribuire alla promozione della narrativa italiana all’Estero. Una sfida di lungo periodo che può essere vinta solo con la creazione e lo sviluppo di una forte rete di collaborazioni. Questo premio ha grandi potenzialità e rappresenta un importante strumento di scambio culturale. Oltre all’autore diamo visibilità anche al traduttore e alla casa editrice per sottolineare il loro contributo, fondamentale al successo di un libro oltre confine”. Alla Cerimonia sarà presente la Giuria dei Letterati composta da Carolin Fischer docente universitaria di Letteratura Italiana, Maike Albath giornalista e critica letteraria, Hans Kollhoff Presidente della Internationale Bauakademie di Berlin e Birgit SchÖnau, corrispondente del settimanale tedesco Die Zeit, e il Comitato Tecnico formato Helmut Pfeiffer, Direttore dell'Istituto di Romanistica dell'Università Humboldt di Berlino, Cornelia Klettke, Direttrice dell'Istituto di Romanistica dell'Università di Potsdam e da Klaus W. Hempfer, Direttore dell'Istituto di Romanistica della Frei e UniversitÄt di Berlino. I Vincitori delle passate edizioni del Campiello Europa sono: 2006, Campiello Germania, Niccolò Ammaniti con il romanzo “Io non ho paura”; 2007, Campiello Spagna, Ugo Riccarelli con “Il dolore perfetto”, 2008, Campiello Francia, Vitaliano Trevisan, con “I quindicimila passi”.

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Infanzia in vendita, la Cina e il mercato dei bimbi dimenticati (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Nella foto, Le Le abbraccia la mamma, occhi vispi e sorriso biricchino: ha tre anni ed è la gioia di Peng Gaofeng e di sua moglie Xiong Yini. Una gioia durata per un tempo troppo breve: quella foto è l’ultima cosa che resta di Le Le, da quando è scomparso nel nulla in una mattina di marzo di un anno fa, rapito da un uomo senza volto nella piazza di fronte a casa. Quella di Le Le è solo una delle migliaia di storie di piccoli cinesi, che spariscono ogni anno per finire sul disumano mercato nero dei bambini: venduti per pochi dollari - spesso non più di 50 o 70 - alle organizzazioni che si occupano di “smistarli”, ne costano migliaia a chi li compra per trasformarli in piccoli schiavi o per coronare il sogno di avere un figlio maschio. In un paese in cui la linea di discendenza familiare è esclusivamente maschile e le politiche di controllo familiare impongono ad ogni coppia di avere un solo figlio, i genitori più tradizionalisti cui nasce una figlia femmina cercano di assicurarsi la discendenza comprando il bambino che non possono avere: sono infatti prevalentemente i maschietti ad essere vittime dei rapimenti. Mediamente più robusti, sono anche i più ricercati da chi commercia manodopera a bassissimo costo: due anni fa, la Cina è stata coinvolta in una serie di scandali, per le centinaia di casi di bambini e adulti avviati al lavoro nelle fabbriche di mattoni nelle province centro-occidentali dello Shanxi e dell’Henan. I giovanissimi schiavi - molti dei quali avevano meno di 8 anni - arrivavano proprio dal mercato nero interno. Di statistiche ufficiali non si parla, rileva Msnbc, che ha condotto l’inchiesta: la polizia non tiene traccia del numero di denunce. L’unico modo per avere una stima delle dimensioni del mercato è dedurle dal numero di bambini che hanno la fortuna di essere riportati alle loro famiglie. “Nel 2006, sono stati ritrovati 1500 bambini”, spiega Pi Yujin, docente alla facoltà di legge e scienze politiche dell’Università della Cina: i media locali ne hanno ricavato stime molto differenti, ma anche quelle che tendono al ribasso sono impressionanti - si parla di almeno 20mila bambini scomparsi all’anno. Il fenomeno ha assunto dimensioni tali da spingere i genitori a raccogliersi in associazioni per tentare di sensibilizzare il governo sulla necessità di intervenire tempestivamente: a settembre dello scorso anno, meno di un mese dopo la fine dei Giochi olimpici, decine di famiglie si sono radunate a Pechino, davanti al “Nido”, lo stadio simbolo della Cina olimpica, per chiedere aiuto nella ricerca dei propri figli. “Il nostro governo ha saputo fare una cosa enorme come un’Olimpiade, ma perché non riesce a trovare questi bambini?”, scandivano i manifestanti, che si sentono dimenticati dalle autorità. Il ministero della sicurezza pubblica ha annunciato una campagna di mobilitazione contro il traffico di esseri umani, invitando anche i genitori a vigilare sui figli con la massima attenzione, e sostiene di voler cominciare a colpire non solo i trafficanti, ma anche gli acquirenti. Iniziative lodevoli ma ancora poco incisive, sostengono i Gaofeng, che intendono comunque continuare le ricerche, anche da soli: mamma Xiong Yini non si perdona il rapimento del piccolo Le Le e vuole riaverlo con sè a costo di battere la Cina palmo a palmo. “La più grande responsabilità di un genitore è di vigilare sul proprio bambino, ma io ho fallito”, si strugge Xiong Yini, “Non sono stata capace di occuparmi di mio figlio”. + Finestra sull'America, di Maurizio Molinari commenti (0) scrivi

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Per impare parole nuove serve la memoria lampo (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

MILANO L’alleata numero uno per fissare nella mente parole nuove? è la Ram, la memoria “volatile” del cervello umano, simile a quella del computer. è in questa sede che si nasconde il dispositivo che controlla l’apprendimento dei nuovi vocaboli. A dimostrarlo è uno studio del dipartimento di Psicologia delluniversità Milano Bicocca, in pubblicazione sulla rivista NeuroImage, che modifica in parte le convinzioni accumulate dagli scienziati fino ad oggi. Teorie basate sull’osservazione del paziente “HM”, Henry Gustav Molaison, che per un errore neurochirurgico non riusciva più ad accumulare nuovi ricordi, inclusi nuovi vocaboli. Oggi i ricercatori dell’ateneo milanese chiariscono come in questo “processo di archiviazione” siano coinvolte non solo le aree associate alla memoria a lungo termine, ma anche quelle tipicamente legate alla memoria verbale a breve termine. Una scoperta che potrebbe migliorare la diagnosi di dislessie e disfasie evolutive nei bambini, permettendo di distinguere fra i ritardi del linguaggio con una base neurologica e le manifestazioni di disagio prive invece di queste basi. Nella corteccia cerebrale questo dispositivo per l’apprendimento dei vocaboli, spiegano i ricercatori in una nota, è associato al funzionamento della memoria a breve termine, che comprende un insieme di aree localizzate intorno alla scissura di Silvio. Tra queste aree vi è anche la famosa area di Broca, dal nome dello scopritore, area che gioca un ruolo di fondamentale importanza nel controllo delle funzioni linguistiche negli esseri umani. La nuova ricerca, che nel titolo richiama la parola inventata nel film “Mary Poppino” (Supercalifragilistichespiralidoso), mette in luce l’importanza della Ram sia per i bambini che per gli adulti alle prese con nuove parole. Lo studio si basa su una serie di esperimenti, frutto della collaborazione fra gli studiosi del dipartimento di Psicologia, del dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche delluniversità di Milano-Bicocca, del Cnr di Roma e Milano, e delluniversità Vita-Salute del San Raffaele di Milano. Dodici persone sono state sottoposte a test di attivazione con la tecnica Pet (tomografia ad emissione di positroni), per evidenziare le aree cerebrali implicate nell’apprendimento delle nuove parole. I volontari dovevano apprendere alcuni neologismi, in associazione a parole reali: le “coppie” nate da questo match casuale contribuivano a dare una sorta di ritmo della memoria: chirurgo-ponole, barile-ghevorta, reclamo-gitolla. Lo studio ha previsto anche un compito di controllo durante il quale i volontari hanno appreso più semplicemente coppie di parole esistenti. Le immagini raccolte attraverso la scansione cerebrale, dopo una serie di analisi statistiche, hanno permesso di evidenziare quali fossero le aree maggiormente attivate durante l’acquisizione di nuovi vocaboli. E, spiega Eraldo Paulesu, docente di Psicobiologia dell’Università di Milano-Bicocca e coordinatore della ricerca, «anche la dinamica di tale apprendimento: l’acquisizione di nuove parole sembra comunque un fenomeno prevalente dell’emisfero sinistro. La particolare predisposizione di tale emisfero ad imparare nuovi vocaboli è probabilmente un altro segno della sua dominanza per il linguaggio».

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ASSICURAZIONI. Paolo Garonna, nuovo Direttore Generale dell'Ania (sezione: Cultura)

( da "HelpConsumatori" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

News ASSICURAZIONI. Paolo Garonna, nuovo Direttore Generale dell'Ania 21/04/2009 - 13:06 Paolo Garonna è il nuovo Direttore Generale dell'Ania. Lo ha nominato oggi il Comitato Esecutivo dell'Associazione. Il Professore Garonna, che entrerà nella sua nuova funzione solo a giugno, è attualmente Vice Segretario Esecutivo delle Nazioni Unite, Commissione Economica per l'Europa, ruolo che ricopre dal 2005. In precedenza Garonna è stato Chief Economist di Confindustria. Ha ricoperto vari incarichi nell'ambito accademico, come docente di Economia Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Luiss di Roma e docente di Economia Applicata alla Facoltà di Statistica dell'Università di Padova. E' stato Direttore Generale Istat, partecipando ai negoziati che hanno portato alla creazione dell'Unione Monetaria Europea. E' autore di numerose pubblicazioni di economia politica internazionale. Sempre nella seduta odierna, il Comitato Esecutivo ha deliberato, in relazione al terremoto che ha colpito la provincia dell'Aquila, che le compagnie di assicurazione italiane, tramite l'Associazione, accoglieranno l'appello lanciato giovedì scorso attraverso il TG1 da suor Mirella, responsabile della casa famiglia e scuola materna di San Gregorio, seriamente danneggiata: le compagnie di assicurazione provvederanno a finanziare la ricostruzione della struttura e dei suoi interni in cui erano alloggiati 30 bambini orfani della provincia dell'Aquila oltre ad altri 32 bambini che seguivano le attività didattiche della scuola materna parificata. 2009 - redattore: VC

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Giornata mondiale del libroda oggi a giorno 29 al Centro Zo (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Scripta volant Giornata mondiale del libro da oggi a giorno 29 al Centro Zo Una visita al «Polo Tattile» Diversi anni addietro, la scrittrice Helen Keller che ha commosso il mondo con la sua vicenda umana immortalata e divulgata tramite la rappresentazione teatrale "Anna dei miracoli" poi diventata un film, aveva definito i Lions "i cavalieri della vista"per l'impegno nei confronti dei non vedenti poi divenuto permanente. Nessun club Lions dimentica infatti questa tematica. Il club Catania Riviera dello Ionio ha visitato il Polo Tattile Multimediale, uno spazio dove adulti e bambini, ciechi e vedenti possono conoscersi e imparare insieme ad. aprire gli occhi. Realizzato in un palazzo del Settecento questo innovativo museo, quasi unico in Italia, comprende un giardino sensoriale, un museo tattile, un no see cafè e uno show room con libri braille, giocattoli e quanto di meglio la tecnologia offre ai disabili della vista. Particolarmente toccante e gradita dagli intervenuti l'esperienza del Bar al Buio: un mondo sconosciuto di sensazioni tattili ed odori nel quale quasi precipita il vedente che vi si affaccia. "E' stata una esperienza indimenticabile che porteremo per sempre nei nostri cuori, un'occasione di riflessione che ci ha permesso di riconsiderare la scala dei valori e delle priorità della vita", ha commentato il presidente del club dott. Ottavio D'Agostino. Chiesa e Università: il dialogo pastorale E' sorto come fulcro dell'impegno cristiano nella città l'ufficio diocesano per la pastorale universitaria. Il suo direttore, padre Salvatore Farì, ha coordinato un incontro presso l'Arcidiocesi fra l'arcivescovo mons.Salvatore Gristina ed esponenti del mondo universitario: un vero e proprio meeting costitutivo per la consulta diocesana per la pastorale universitaria, con folta partecipazione. Mons. Farì ha illustrato come l'Università di Catania, in particolare nella figura del rettore, prof. Antonino Recca (che ha indicato come delegato per la pastorale il prof. Francesco Rizzo) si sia mostrata particolarmente sensibile al dialogo e alla collaborazione. Mons. Gristina tiene particolarmente a questo progetto per una "rete della formazione" che vede la persona umana come centro gravitazionale di interesse cristiano e culturale insieme. "Ci sono molte esperienze gravitanti insieme all'università - afferma mons. Gristina - che sono splendide realtà le quali non devono essere isolate". "Forse - afferma il prof Ignazio Vecchio, neurologo e docente di bioetica - sarà questa la vera trasgressione: combattere il relativismo che alla fine porta all'annullamento delle coscienze, alla disgregazione delle mete culturali non solo cristiane ma anche della società civile". Salute e sicurezza nel posto di lavoro La tutela della salute e sicurezza nel posto di lavoro non dipende esclusivamente dal rispetto delle norme tecniche e procedurali, ma necessita soprattutto del contributo fondamentale di tutti i lavoratori, veri attori della propria sicurezza. Su questi temi si è svolto alla libreria Tertulia un interessante centrato sulla presentazione dei libri "Introduzione alla psicologia del lavoro" e "Decidere di valutare" di Federico Ricci e "La Pasta Madre" di Renata Borgato. La presentazione, realizzata in collaborazione con Naichè Servizi per l'impresa, è stata coordinata da Monica Cicci. Sono intervenuti Ernesto Ramistella, medico competente e componente del direttivo nazionale della Società italiana di medicina del lavoro e igiene industriale (SIMLII) e Antonio Leonardi, dirigente dell'AUSL3 di Catania e presidente della Associazione nazionale ingegneria per la sicurezza (ANIS). L'occasione è stata molto interessante per il pubblico presente e per gli esperti del settore. Tra le conclusioni: la necessità di costruire, tutti insieme, un nuovo e più moderno modello sociale, fondato su regole condivise, a configurare quella "cultura della sicurezza" da tutti auspicata nei vari settori di vita e di lavoro.

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Tutto il paese piangeun suo figlio illustre (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

calamonaci Tutto il paese piange un suo figlio illustre Calamonaci. Scompare uno degli ultimi cittadini illustri di Calamonaci, da diversi decenni in Lombardia dove è stato medico, docente universitario, autore di pubblicazioni scientifiche, collaboratore dello zio con la casa farmaceutica e gestore del parco-giardino Sigurtà. Stiamo parlando di Enzo Inga Sigurtà (nella foto), nato a Calamonaci il 10 dicembre del 1927 e venuto meno nei giorni scorsi per un infarto. Enzo Sigurtà lascia lasciato Calamonaci da giovane. Nel 1956 si laurea in medicina e chirurgia all'università di Ferrara. Ottiene la specializzazione in clinica delle malattie nervose e mentali. E' primario all'ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, e docente all'università di Milano. E' autore di tante pubblicazioni scientifiche su alcolismo, metabolismo e tossicità da etanolo, colore. Pittoricamente ha realizzato le copertine dei suoi libri. Per decenni ha collaborato con lo zio Carlo Sigurtà, scomparso nel 1983, prima per la gestione della loro casa farmaceutica, passata nei decenni scorsi alla Carlo Erba e poi alla Bayer, e poi per la gestione del meraviglioso e variegato parco naturale a Valeggio sul Mincio dove, reso uno dei più suggestivi complessi ecologici al mondo per la presenza di una fattoria didattica, è stato visitato dai più illustri ospiti della terra (re, principi, capi di governo, personalità scientifiche). Enzo minio

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su Madre Teresacon raccolta fondi per l'India (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

serradifalco «Musical» su Madre Teresa con raccolta fondi per l'India Mussomeli. Un corso di iconografia bizantina r.m.) Corso teorico-pratico di iconografia bizantina a Mussomeli. L'originale corso è organizzato da Siciliantica, associazione per la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali ed ambientali presieduta da Rita La Monica. Il corso si compone di una parte teorica sulla conoscenza dell'Icona e di una parte pratica per la sua realizzazione da parte degli iscritti. Tra gli argomenti che saranno trattati: teoria generale dell'Icona, teologia dell'Icona, teoria sui materiali, realizzazione dell'Icona: incisione, doratura, campitura, grafia, lumeggiature, iscrizione. Ed ancora: benedizione dell'Icona secondo il rito bizantino (le tavole dipinte e benedette alla fine del ciclo di lezioni teorico-pratiche resteranno di proprietà dei corsisti). Il corso che si terrà dal 14 al 17 maggio, presso l'Istituto Bambino Gesù, Collegio di Maria, Via Principe di Scalea a Mussomeli, sarà tenuto dalla prof.ssa Mirella Librizzi già docente di Filosofia delle Religioni presso l'Università di Catania, autrice del volume "L'Icona, immagine e messaggio metafisico". Nella spiritualità orientale le icone servono ad elevare l'anima verso il trascendente e hanno una triplice dimensione: quella della conoscenza scientifica, della visione teologica e del valore artistico. Le icone non sono, tuttavia, solo immagini di perfezione ma rappresentano anche mezzi attraverso cui gli strumenti della salvezza - Cristo, la Madre di Dio e i Santi - si rendono presenti. Per informazioni ci si può rivolgere all'avv. Rita La Monica, cellulare 339 5949184, ritalamonica@libero.it, ing. Giuseppe Canalella, cell. 380 4668693, giuseppecanalella@hotmail.it, dr. Francesco Noto, cell. 349 7290350, fsnoto@libero.it San Cataldo. Oggi si riunisce la commissione edilizia a.c.) Continua l'attività della commissione edilizia comunale per l'esame delle pratiche relative a concessioni edilizie per la realizzazione di nuovi fabbricati, per le sanatorie edilizie, nonchè per la ristrutturazione e l'ampliamento di immobili. Con tale attività, la commissione edilizia viene incontro alle esigenze dei richiedenti e favorisce l'occupazione delle maestranze sia del settore dell'edilizia che dell'artigianato e del commercio che, in questo periodo di congiuntura, si trovano a combattere contro la crisi. La commissione - presieduta dal dirigente della ripartizione tecnica ed urbanistica, ing. Paolo Iannello, e composta dal comandante dei Vigili del Fuoco, dell'ufficiale sanitario, dell'arch. Fabio Cortese, dell'avv. Angela Tirrito, dell'ing. Giuseppe Sberna, dell'arch. Angelo Piampiano, del geologo Salvatore Scarantino, del geom. Salvatore Alessi, del geom. Rosario Lombardo per la parte riguardante lo sportello unico delle attività produttive e del segretario Alfredo Danieli - ha esitato favorevolmente le pratiche presentate da: Giuseppina Carletta per l'ampliamento in sopraelevazione di un fabbricato esistente, sito in contrada Bigini, su progetto dell'ing. Giampiero Modaffari; Raimondo Pignatone per la ristrutturazione e fusione dei fabbricati siti tra il cortile di via Caltanissetta e piazza Marconi, su progetto dell'ing. Giampiero Modaffari; Lorenzo Carletta per la lottizzazione convenzionata dell'area ricadente in ZTO C6, sita in contrada Giganna - Raffo, su progetto dell'ing. Marco Sardo. Oggi la commissione edilizia comunale esaminerà i progetti delle ditte Giuseppe Giammusso - Maria Rita Saetta e Maria Jessica Callari; Calogero Palermo - Giuliana Giannadrea; Michele Galletti e Salvatrice Forestiere e della ditta San Francesco srl per la realizzazione di due capannoni ad uso commerciale nel piano di lottizzazione di contrada Decano, su progetto dell'ing. Davide Francesco Iannello.

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Quartiere Orologio, si risanaPalazzolo. (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Quartiere Orologio, si risanaPalazzolo. E' stato aggiudicato l'incarico per la progettazione della riqualificazione urbana Melilli. In vista del referendum sul rigassificatore, in calendario per domenica prossima, si sono tenuti due convegni. Uno è stato organizzato dal comitato «No rigassificatore» e l'altro dall'amministrazione comunale. Nel corso del primo convegno tutti gli interventi dei relatori sono stati unanimi: nulla contro il rigassificatore, ma è il sito a preoccupare per possibili incidenti che comporterebbero un effetto domino. La questione sicurezza, al centro della discussione del comitato «No rigassificatore» è stata ripresa nell'incontro organizzato dall'amministrazione comunale. A questo incontro hanno preso parte due giovani ingegneri, Maria Morello e Santina Magnano, entrambe nate e residenti a Melilli, appena laureate all'Università di Catania, che hanno svolto la loro tesi proprio sul tema della sicurezza del rigassificatore. In particolare l'argomento della tesi di laurea delle due neo-ingegneri è stata «La sicurezza degli impianti di rigassificazione». L'obiettivo della tesi è consistito nella verifica dei rischi legati all'installazione di un impianto di rigassificazione di tipo «on-shore», in un sito già industrializzato, e nella valutazione dettagliata del progetto preliminare, alla luce delle moderne tecniche di analisi di rischio industriale. In particolare nelle tesi sono stati analizzati criticamente non solo gli scenari di rischio dettati dall'applicazione dei metodi di valutazione dell'ingegneria della sicurezza ma anche quelli connessi con la percezione comune dei cittadini. Le conclusioni degli studi hanno ribadito la sicurezza della tecnologia di rigassificazione e l'inconsistenza sia di possibili effetti domino sia di impatti ambientali. Conclusioni che sono state proposte all'assemblea, alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Melilli, Pippo Sorbello, ed il suo vice, Nuccio Scollo, in maniera chiara e concisa. Gli studi di tesi degli ingegneri Magnano e Morello sono stati diretti dal professor Lucio Compagno, docente del corso di Sicurezza degli impianti industriali del dipartimento di Ingegneria industriale e meccanica dell'Università di Catania. Nella presentazione dei lavori di tesi il professor Compagno ha dichiarato che «nello scenario energetico nazionale non può mancare l'approfondimento alla tecnologia dei rigassificatori che per la semplicità di processo e per l'impiego delle migliori tecnologie attualmente disponibili sono ormai impianti sicuri». Paolo Mangiafico

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A Siracusa il G8 Ambiente - Il retroscena del negoziato: la partita si gioca sulle tecnologie - L'intesa possibile (sezione: Cultura)

( da "e-gazette" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

A Siracusa il G8 Ambiente - Il retroscena del negoziato: la partita si gioca sulle tecnologie - L’intesa possibile Prime anticipazioni sul documento finale: tra le idee in divenire, creare un business forum sulle tecnologie e sugli accordi tra Paesi e sistema delle imprese per ridurre nell’economia il contenuto di carbonio. Si cerca un’intesa per portare gli Usa più vicini a un accordo possibile al summit climatico di dicembre a Copenaghen. Coinvolgere Cina, India e altri Paesi in accordi mondiali di settore, per esempio sugli standard tecnologici condivisi. Esempio pratico: l’accordo tra Italia e Tunisia per produrre in Africa Settentrionale energia da fonti rinnovabili (come il fotovoltaico) e importarla in Europa tramite un colossale elettrodotto sottomarino nel Canale di Sicilia: un progetto che fa gola anche a Francia e Germania. Siracusa, 21 aprile – Le tecnologie per l’ambiente e in particolare per “de-carbonizzare” l’economia mondiale e difendere il clima sono al centro a Siracusa del G8 Ambiente in programma a Siracusa dal 22 al 24 aprile. Vi partecipano i ministri dell’Ambiente del Gruppo G8 e di altri 12 paesi ( Australia, Brasile, Canada, Repubblica Ceca, Cina, Corea, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Svezia, SudAfrica, Usa), e i rappresentanti della Commissione Europea, dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, delle agenzia delle Nazioni Unite Unep e Unido, della Banca Mondiale, e dell’Ocse. Immediatamente dopo Siracusa, i rappresentanti degli stessi paesi si ritroveranno a Washington, per la riunione del Major Economies Forum convocato dal presidente Obama. I due meeting hanno in agenda lo stesso tema: i cambiamenti climatici. A Siracusa la presidenza italiana del G8, sulla base dei risultati di una riunione preparatoria che si è tenuta a Trieste all’inizio del mese e dei rapporti predisposti dall’Agenzia internazionale dell’energia e dalla Banca Mondiale, intende favorire una ampia convergenza sull’urgenza di iniziative comuni tra i paesi maggiormente sviluppati e le economie emergenti (a cominciare da Cina e Brasile) per la diffusione a livello globale di tecnologie energetiche a basso contenuto di carbonio. Queste iniziative potrebbero coinvolgere gruppi di tecnologie critiche per la riduzione delle emissioni (efficienza energetica nei consumi finali, trasporti, fonti rinnovabili) sulla base di impegni sottoscritti dai Paesi, essere sostenute da un meccanismo di finanziamento pubblico-privato con una partecipazione prevalente delle economie maggiormente sviluppate, avere tempi di realizzazione differenziata in relazione al livello di crescita economica dei paesi come avvenne per le produzioni chimiche regolamentate dal Protocollo di Montréal per la protezione della fascia di ozono. A Siracusa non saranno invece discusse le questioni aperte sul negoziato internazionale, legate prevalentemente alla decisione degli USA di assumere impegni vincolanti di riduzione delle emissioni nella misura di almeno il 25% rispetto al 1990, ed alla disponibilità delle economie maggiormente sviluppate a finanziare i programmi per la riduzione delle emissioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo. Diversi i punti in discussione nel negoziato. Il Congresso e il Senato degli Stati Uniti sono molto cauti nell’assumere un impegno vincolante a livello internazionale che potrebbe mettere a rischio l’economia e la sicurezza energetica degli Usa. E senza un impegno degli Stati Uniti, la Cina e le altre grandi economie emergenti non sono disponibili a prendere in considerazione alcuna ipotesi di impegni vincolanti. Inoltre le economie maggiormente sviluppate, a cominciare dall’Unione Europea, hanno manifestato grande prudenza verso l’ipotesi di fondi internazionali per i cambiamenti climatici, se anche le più importanti economie emergenti non faranno la loro parte, come ha rilevato Ecofin. Sembrano promettenti le prospettive di accordi “settoriali” (anche su scale mondiale), con la partecipazione della Cina e delle altre economie emergenti, finalizzati alla introduzione di tecnologie e standard per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nei settori industriali più importanti. Così come incontrano ampio consenso le ipotesi di partenariati tra economie sviluppate ed economie emergenti per favorire lo sviluppo sostenibile dei paesi più poveri, a partire dall’Africa, attraverso specifiche iniziative di cooperazione tecnologica internazionale finalizzate ad esempio alla produzione sostenibile di biocombustibili, all’uso efficace delle biomasse, alla produzione distribuita di elettricità da fonti rinnovabili. Il G8 Ambiente di Siracusa potrebbe rappresentare una tappa intermedia per consolidare “dal basso” iniziative concrete e condivise, e per dare tempo agli Stati Uniti di definire la dimensione del loro impegno in vista di un accordo complessivo che sostituisca il Protocollo di Kyoto dopo il 2012. Anticipazioni: che cosa conterrà l’accordo finale - Con ogni probabilità, l’accordo finale del G8 Ambiente di Siracusa sarà basato su un documento con cinque punti centrali. L’introduzione dovrebbe contenere l’elenco dei Paesi e delle Organizzazioni partecipanti alla riunione di Siracusa, e l’elenco dei temi affrontati. Potrebbe esserci un paragrafo dedicato alle tecnologie a basso contenuto di carbonio, tema di una delle sessioni del meeting, che potrebbe prendere spunto dal Forum di Trieste di marzo, con particolare riferimento alle prospettive delle partnership internazionali pubblico-privato e ai possibili meccanismi di finanziamento della diffusione delle nuove tecnologie. Potrebbe essere preparato anche un passaggio in cui i ministri dell’Ambiente dei Paesi partecipanti invieranno al Vertice della Maddalena ad aumentare gli investimenti pubblici nella ricerca, di incrementare attività di sviluppo e dimostrazione di tecnologie pulite e di includere nei piani di stimolo economici di ciascun Paese interventi “verdi”. L’altro messaggio potrebbe riguardare la creazione di un Business Forum sulle tecnologie a basse emissioni di carbonio. Inoltre il documento finale potrebbe contenere un paragrafo sulle azioni necessarie ad affrontare il cambiamento climatico. Non si dirà che esiste una formula unica per combattere il cambiamento climatico, perché le esperienze in corso dimostrano che i diversi approcci possono dare risultati positivi e tra loro sinergici. Sarà inoltre sottolineata l’importanza di raggiungere comunque un accordo internazionale a Copenaghen, per assicurare un quadro di riferimento condiviso a livello globale per la protezione del clima. Dalla teoria alla pratica: l’elettrodotto tunisino per l’energia verde - Un esempio pratico della partnership ambientale e tecnologica di cui si parla a Siracusa è l’accordo raggiunto tra il direttore generale del Ministero dell’Ambiente italiano Corrado Clini e il Ministro dell’Energia della Tunisia Afif Chelbi: il progetto comune per la realizzazione di una piattaforma tecnologica per la diffusione delle fonti rinnovabili in Tunisia e nell’Africa del Nord, attraverso il cavo d’interconnessione elettrica Tunisia-Sicilia, che collegherà il continente africano alla rete elettrica europea. La realizzazione del cavo da parte della società italiana Terna consentirà alle imprese energetiche italiane ed europee di produrre a costi ridotti elettricità da fonti rinnovabili nell’Africa del Nord, rispettando una delle condizioni contenute nelle nuove direttive europee del “pacchetto clima-energia” approvato nel dicembre 2008: alle imprese della Ue che produrranno elettricità da fonti rinnovabili nei paesi terzi potranno essere riconosciuti gli stessi incentivi applicati alle produzioni in territorio nazionale solo se l’elettricità generata verrà trasferita nella rete europea. Nello stesso tempo, lo sviluppo delle fonti rinnovabili nei paesi della sponda sud del Mediterraneo, oltre a rispondere alla domanda locale di energia, potrà favorire la creazione di imprese miste per la produzione di tecnologie innovative nei settori del “solare a concentrazione”, del fotovoltaico, dell’energia eolica, dell’impiego delle biomasse e dei biocombustibili. In particolare, l’interconnessione darà un ulteriore impulso ai programmi già avviati dal 2003 in Tunisia, attraverso il Medrec, Centro Mediterraneo per le Energie Rinnovabili, istituito dal Ministero dell’Ambiente italiano e dai Ministeri dell’Energia e dell’Ambiente della Tunisia, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep): il Medrecè l’infrastruttura già disponibile per creare una piattaforma tecnologica regionale e una “testa di ponte” delle energie pulite dell’Africa verso l’Europa. L’importanza e l’interesse per l’iniziativa italo-tunisina è testimoniato dalla disponibilità della Francia, della Germania, della Banca Mondiale e della Banca Europea degli Investimenti, che hanno proposto di sviluppare progetti comuni con l’Italia e la Tunisia attraverso Merdec, nell’ambito dell’iniziativa europea “Mediterranean Solar Plan”, anche nella prospettiva di rafforzare l’interconnessione Tunisia-Sicilia con ulteriori cavi paralleli al primo. A questo proposito Corrado Clini ha ricordato che un’altra infrastruttura di riferimento per il “Mediterranean Solar Plan” è l’interconnessione Montenegro-Italia, attraverso la quale potrà essere trasferita nella rete europea l’elettricità prodotta dalle fonti rinnovabili nei paesi dell’Europa sud orientale, dove il Ministero dell’Ambiente ha promosso negli ultimi anni decine di progetti nell’ambito di programmi di cooperazione ambientale bilaterale. Anche in questo caso il cavo Montenegro-Italia può essere l’apripista di altre interconnessioni “regionali” a partire da quella già prevista Albania-Italia. Gli eventi collaterali - A cornice degli incontri politici, Siracusa ospiterà  alcuni eventi collaterali patrocinati dal Ministero dell'Ambiente realizzati grazie a sponsorizzazioni private o offerti da istituzioni pubbliche. Dal 19 al 26 aprile nelle strade dell'Isola di Ortigia e in alcune caratteristiche location cittadine verranno esposte spettacolari opere di artisti di fama internazionale. Questo evento-mostra vuole ridisegnare in termini culturali l'inevitabile e naturale relazione tra uomo e natura. Attraverso arte, poesia, creatività  e musica alcuni dei più grandi artisti "del riciclo" affrontano il tema dell'emergenza ambientale nel quadro dell'iniziativa REstART (REsponsability, REspect the Planet, REcycled). Lo scultore J. Steward Johson Jr esporrà  a Siracusa, nella centralissima Piazza Duomo, uno dei suoi lavori più difficili e maestosi: il gigante di alluminio dal titolo "The Awakening", scelto per l'Intenational Sculture Conference Exhibition e da allora perennemente esposta a Washington, e per l'occasione realizzato a Siracusa con materiali riciclati. HA Schult, primo artista europeo ad affrontare con le sue opere d'arte il tema degli squilibri ecologici, sarà  presente a Siracusa con i famosi trash people¸ figure ad altezza d'uomo realizzate con la compressione di materiali di scarto industriali e di consumo urbano. L'installazione costituita da 1000 elementi aggiunge alla forza della singola scultura l'imponenza della moltitudine. I trash people saranno esposti nella suggestiva location del piazzale della Fonte Aretusa, sul porto grande di Siracusa. Il Cracking Art Group (Renzo Nucara, Carlo Rizzetti, Marco Veronese, Alex Angi, Kicco e William Sweetlowe) sono degli artisti che hanno fatto del cracking la loro forma d'arte. Cracking è il processo che trasforma il petrolio in virgin nafta, la base principale della plastica. E nell'arte cracking significa trasformare il naturale in artificiale: utilizzando la plastica riciclata come materia prima, gli artisti fanno prendere vita ad animali colorati e decisamente fuori scala, che "invadono" i luoghi più vari. A Siracusa verranno esposte nel centro storico di Ortigia delle Tartarughe realizzate in materiale riciclato, che rappresentano il simbolo del G8 italiano. Erika Calesini è un'artista che fa rivivere gli oggetti inanimati. Aiutata dal padre, che le ha trasmesso la nobile arte della lavorazione del ferro battuto, è riuscita a coniugare con destrezza la vena creativa e la maestria artigianale, ridando vita a oggetti dimenticati e destinati a morte sicura. A Siracusa Erika Calesini esporrà  le sue opere d'arte realizzate con vecchie biciclette che saranno collocate sul lungomare di ponente. Sheila McKinnon è una fotografa canadese che vive da molti anni in Italia. Ha viaggiato per il mondo con varie organizzazioni umanitarie, lavorando per UNICEF, FAO, Sant'Egidio, Africare, AIDOS e ha pubblicato numerosi libri fotografici. In occasione della mostra REstArt, Sheila McKinnon ha realizzato la serie inedita di fotografie "Donne e Ambiente" che verranno esposte a Santa Lucia alla Badia a Ortigia. Una galleria di immagini emozionanti, scatti dai colori saturi, vividi e potenti che raccontano la fatica e la bellezza delle donne dei paesi in via di sviluppo. Il catalogo di REstArt sarà  edito a cura di Christian Maretti Editore. Oltre all'iniziativa REstART, Siracusa ospiterà  nei giorni del G8 Ambiente in alcune suggestive località  altre iniziative artistiche e culturali. La Piazza del Duomo di Siracusa si trasformerà  nei giorni del G8 Ambiente in una grande sala di proiezione all'aperto: grazie a un potente videoproiettore si potranno ammirare sulle facciate esterne della Cattedrale oltre 100 opere d'arte che hanno partecipato quest'anno al prestigioso Premio Terna per l'arte contemporanea. Un grande museo a cielo aperto. In questo modo, anche semplicemente attraverso visualizzazioni virtuali, chiunque potrà  ammirare in piazza opere d'arte contemporanea normalmente chiuse nei musei. In occasione delle celebrazioni per il "Giorno della Terra - Earth Day", che coincide con la giornata di apertura dei lavori del G8 Ambiente, il 21 aprile si terrà  a Siracusa l'anteprima nazionale del nuovo film della Walt Disney Nature "Earth - La nostra terra": un viaggio straordinario dal Polo Nord al Polo Sud per celebrare la bellezza del nostro Pianeta ma anche le fragilità  e l'equilibrio delicato dell'ambiente in cui viviamo e che ha come voce narrante il conduttore Paolo Bonolis. Nella meravigliosa cornice della settecentesca Biblioteca Alagoniana, in piazza Duomo nel cuore dell'Isola di Ortigia, si terrà  la mostra "Imago Mundi - La concezione dell'universo nella storia umana". Una mostra per vedere il mondo dall'alto e rendersi conto che la Terra, seppure malandata, è ancora rotonda. Un viaggio in due dimensioni: nello spazio, tra antiche carte, libri, strumenti scientifici e nel tempo dalle prime rappresentazioni di epoca greca alle foto scattate oggi dai satelliti. Un percorso affascinante e virtuoso tra arte e scienza. Presso l'Istituto Nazionale del Dramma Antico verranno esposti per la prima volta i documenti dell'atto di nascita dell'Istituto stesso, nato ai primi del novecento con l'obiettivo di ridare vita al dramma antico restituendolo al suo "spazio naturale": il Teatro Greco di Siracusa. Dal 21 al 24 aprile la Galleria Civica Montevergini ospita la mostra "Pensare Futuro - 10 anni di imballaggi eco-sostenibili" a cura del Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi). La mostra coinvolge ed introduce i visitatori al tema del ciclo di vita degli imballaggi, della prevenzione nella produzione dei rifiuti e nella promozione del recupero e del riciclo, attraverso un filmato e una rassegna di oltre 50 soluzioni di packaging a ridotto impatto ambientale, nei quali viene dato particolare rilievo alle azioni che le aziende hanno attuato per migliorare le varie fasi del ciclo di vita dell'imballaggio. Infine, a conclusione del G8 Ambiente, il 24 aprile alle ore 16 all'Ippodromo del Mediterraneo di Siracusa si terrà  l'esibizione del Carosello Storico dei Carabinieri a Cavallo. Il Carosello è un alternarsi fluido e ritmico di figure complesse e non prive di un certo rischio, eseguite con grande abilità  e perizia, degna di quella tradizione della cavalleria italiana della quale i carabinieri del Reggimento e, più estesamente, l'Arma intera sono fedeli e rigorosi custodi. Tutti i dettagli all'indirizzo www.g8ambiente.it E-GAZETTE - 21/04/2009 e-gazette.it -->

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Cultura e Spettacoli: La conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della Cultura (sezione: Cultura)

( da "Sannio Online, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura e Spettacoli: La conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della Cultura Pubblicato il 21-04-2009 La settimana della Cultura Scientifica e della Creatività Studentesca”, giunta all’undicesima edizione, vede con sempre maggiore intensità il mondo della scuola del Sannio prodursi in tante iniziative per esprimere e far conoscere le proprie potenzialità e energie creative... La settimana della Cultura Scientifica e della Creatività Studentesca”, giunta all’undicesima edizione, vede con sempre maggiore intensità il mondo della scuola del Sannio prodursi in tante iniziative per esprimere e far conoscere le proprie potenzialità e energie creative. Inaugurazione ufficiale, ieri all’auditorium Sant’Agostino, col convegno “Cittadinanza e Costituzione”, organizzato dal Dipartimento di Studi Giuridici, Politici e Sociali “Persona, Mercato, Istituzioni” (Pemeis) dell’Università degli Studi del Sannio, diretto da Antonella Tartaglia Polcini. Mario Pedicini, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento ha espresso soddisfazione per la crescita della Settimana della Cultura, consolidatasi sempre più negli anni. Rassegna dedicata quest’anno alla Scuola, alla sua storia, al suo presente, per raccontare funzione, ruolo, peso della Scuola nello sviluppo e nell’ammodernamento del Paese. Col convegno di ieri in un auditorium affollato di studenti, cittadini, docenti, si è discusso dell’area disciplinare introdotta con la legge n. 169/2008 denominata proprio “Cittadinanza e Costituzione” per far conoscere la Carta Fondamentale, i principi normativi e valoriali sanciti. Il dibattito, moderato da Antonella Tartaglia Polcini (dopo gli interventi di saluto del rettore Filippo Bencardino, di Ramona Iuliano, presidente della consulta studentesca, del sottosegretario Pasquale Viespoli, del presidente della Provincia Aniello Cimitile) ha visto relazionare: Rocco Carbone, presidente del Tribunale di Benevento; Mario Pedicini, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento; Paolo Ciocia, supervisore della Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all’Insegnamento; Pietro Perlingieri, preside della Facoltà di Economia. Un dibattito con il quale dare inizio - ha detto Antonella Tartaglia Polcini – in senso pieno alla sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, per attingere a significato e ruolo che la persona umana svolge nel suo percorso all’interno della società perché la Costituzione vive nella cittadinanza, nella partecipazione alla vita sociale, democratica, politica del Paese. Il presidente Rocco Carbone ha sottolineato la positività della introduzione dell’insegnamento Costituzione e Cittadinanza affinché i giovani studino Costituzione e principi fondamentali, le regole basilari del sistema, posizioni di diritto e di dovere di ogni cittadino. Il principio democratico, la separazione dei poteri, il valore di istituzioni come la Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale, Consiglio Superiore della Magistratura. Principi e temi che tutti devono conoscere per una partecipazione sociale, civile e politica autentica. Carbone ha sottolineato che un cittadino consapevole e corretto va formato fin dalla giovane età. Mario Pedicini ha concordato sull’importanza dell’introduzione della nuova area disciplinare, che richiederà l’impegno di tutti i docenti e uno sforzo di apertura alle energie culturali e intellettuali presenti sul territorio. Per avere quell’apertura mentale necessaria a capire temi giuridici, valoriali, culturali che consentano di capire il mondo d’oggi, confrontarsi con altre realtà del globo, guardare il futuro con ottimismo. Paolo Ciocia ha sottolineato che il nuovo insegnamento sottopone una stimolante sfida che deve far capire la centralità della cultura, del conoscere la complessità della realtà sociale, civile, politica che deve essere sostanziata secondo il disegno costituzionale dal valore fondante della centralità della persona umana, per contestualizzare il processo formativo a quello della costruzione comunitaria. Una sfida che il mondo della scuola italiana è capace di raccogliere, come dimostrano le attività sperimentali effettuate. Nel suo intervento conclusivo, Pietro Perlingieri ha osservato come sia fondamentale in un’epoca così complessa come l’odierna conoscere e custodire i valori e i principi della Costituzione, risultato dello sforzo di fusione nella mediazione di diversi apporti culturali, realizzato nel secondo dopoguerra con l’Assemblea Costituente dalla classe dirigente più nobile che abbia mai avuto il nostro Paese. Capace di lavorare per il futuro; superando statalismo, nazionalismo, dirigismo, corporativismo del precedente regime e d’essere straordinariamente preveggente con intuizioni ancora attuali. I Principi Fondamentali e la prima parte della Costituzione, “Diritti e doveri dei cittadini”, sono di straordinaria attualità e rendono la Carta Fondamentale tra le più avanzate al mondo. La seconda parte, “Ordinamento della Repubblica”, è invece suscettibile di interventi di riforma che tengano conto dei cambiamenti avvenuti nei decenni. Al riguardo Perlingieri ha avanzato diversi rilievi, ne ricordiamo alcuni. Dicendo del principio della divisione dei poteri ha detto che occorre considerare che anche l’informazione è oggi un potere che necessità di regole e controlli al punto da pensare all’istituzione di un consiglio superiore dell’informazione. Riflettendo sul principio di legalità ha rilevato come tanti atti normativi, quali direttive e regolamenti delle Autorità di Garanzia, siano esclusi dal controllo di legittimità costituzionale della Corte Costituzionale creando così una grave incongruenza. Discorrendo di autonomia della magistratura ha detto della contraddizione derivante dalla previsione dell’autonomia per la magistratura amministrativa. Perlingieri ha invitato tutti a conoscere la Costituzione e i suoi principi. Conoscenza carente purtroppo anche tra le persone “colte” e che spiega quell’assenza di senso civico diffuso nel nostro Paese, per cui non è considerato esecrabile, come dovrebbe, l’evadere i doveri di solidarietà contributiva. Da qui la necessità dell’impegno di tutti per avere “comportamenti coerenti con la Legalità Costituzionale in tutti i suoi contenuti” per una crescita civile e sociale del Paese. Presentata, sempre ieri, anche alla Rocca dei Rettori la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica. Presenti il Sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli, il presidente della Provincia, Aniello Cimitile, e il Provveditore agli studi, Mario Pedicini, nonché docenti e studenti degli Istituti superiori che espongono propri lavori nelle sale che si affacciano nella Corte della Rocca.

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Quel "movimento" che scuole gli Atenei (sezione: Cultura)

( da "Famiglia Cristiana" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

di Elisa Chiari UNIVERSITÀ IL 26 APRILE LA "GIORNATA" DELLA CATTOLICA: PARLA IL RETTORE LORENZO ORNAGHI QUEL MOVIMENTO CHE SCUOTE GLI ATENEI «Si agita in tutta Europa un sistema che si è trasformato in struttura di massa e si sente ormai inadeguato ai suoi compiti specifici». Quel che resta dell’onda lambisce anche il portone dell’Unversità Cattolica di Milano. Cartelloni di qua e di là: chi difende la Legge 40 e chi protesta per la scansione degli appelli di Economia. Segni di fermento, per niente circoscritti. «La parola giusta», spiega Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a pochi giorni dalla "Giornata universitaria" che si celebra il 26 aprile, «è "movimento": si muove – in tutta Europa – un sistema che sente di non essere più perfettamente in grado di assolvere alle sue funzioni specifiche. Luniversità da struttura medievale, evolutasi a formare le classi dirigenti, da qualche decennio è diventata di massa: continua a fare ricerca e formazione, ma i numeri sono molto cambiati. Su questo passaggio in Italia si è innestata di recente la rapida applicazione della riforma del "tre più due" (ora "tre e due"), con alcuni risultati positivi e inevitabili difficoltà, nel tentativo di armonizzare sistemi universitari europei che uniformi non sono». Che cosa significa in questo contesto, essere oggi università cattolica? «Nell’ambito del processo di riforma significa non restare periferici, in quanto non statali in un sistema a maggioranza statale. E, in quanto cattolici, conservare la storia, non per difenderla, ma per farne un impiego saggio e guardare al futuro. A differenza di molte università cattoliche europee, la nostra non è nata per impulso di una diocesi, ma ha raccolto l’aspirazione dei cattolici italiani ad avere una loro università. Corrispondere a questa aspirazione è ancora oggi il nostro compito». Il concordato prevede per i docenti il nullaosta ecclesiastico. È un limite? «No, c’è qualcosa di simile in tutte le università cattoliche europee, è tipico delle università cosiddette "di tendenza". Ma questo non ha impedito, a cominciare da padre Gemelli, di nominare, per la loro competenza, anche docenti laicissimi». A proposito di Agostino Gemelli, ricordarlo con un convegno storico significa prendere le distanze dalle controversie nate attorno alla sua figura? «Esattamente, significa ricollocarlo, non solo come fondatore dell’Università, nel contesto della Chiesa di allora e degli accidenti storici che, operando, ha attraversato: a 50 anni dalla morte si comincia a prendere la giusta distanza». Come spiegare a un aspirante studente la specificità della Cattolica? «Con un’espressione cara a padre Gemelli: "l’andare al cuore della realtà", non per modellarla a nostra misura, ma per conoscerla e semmai modificarla. E "attenzione alla persona": per questo preferisco parlare di educazione anziché di formazione». Tutti gli atenei fanno a gara ad accaparrarsi studenti, per ragioni economiche. Concorda con chi dice che sarebbe concorrenza vera solo togliendo valore legale al titolo di studio? «Non credo che quel valore in sé, presente o assente, sia la soluzione dei malanni delluniversità. Il non averlo porterebbe a una competizione anglosassone dove le università di prestigio accolgono solo l’8 per cento di chi fa domanda. Ma credo che la concorrenza non vada limitata al numero degli iscritti, ma debba contemplare la qualità della ricerca. E su quel fronte l’università italiana non mi pare male in arnese come dicono». C’è pericolo di confondere la quantità con la qualità? «La moltiplicazione dei corsi di laurea non è stata positiva, si rischia di scardinare le facoltà disorientando gli studenti e complicando la comunicazione interna, ma qualcosa si sta correggendo». Luniversità pubblica patisce i tagli e la crisi. E voi? «Anche. I finanziamenti straordinari alle università non statali risentono della stessa crisi. È vero che abbiamo quote di iscrizione più alte delle statali ma facciamo del nostro meglio per offrire servizi, per non pesare troppo sulle famiglie e facilitare l’accesso a chi ha redditi bassi anche attraverso numerose borse di studio». È vero che i test di ingresso rivelano matricole sempre meno preparate? «Premetto che noi abbiamo il cosiddetto numero chiuso solo nei pochi casi previsti dal ministero: la nostra linea è aprire. Di certo, le nozioni geografiche, storiche e filosofiche dei diplomati di oggi possono sembrare inferiori a quelle dei loro coetanei dei miei tempi, ma il compito di un ateneo, diventato più aperto, non è solo certificare una preparazione ma anche completarla. Si tratta di trovare la strada per il miglior raccordo possibile tra la scuola secondaria e luniversità, intesa come corso di studi cui gli studenti aspirano. Poi, anche per sopperire a quel che viene meno in termini di approfondimento, abbiamo creato le "alte scuole" post-laurea».

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Alice che visse tre volte (sezione: Cultura)

( da "Famiglia Cristiana" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

di Gigi Vesigna foto Olycom MUSICA IL NUOVO CD DELLA CANTANTE FORLIVESE ALICE CHE VISSE TRE VOLTE Gli esordi a Castrocaro nel 1971, quindi la vittoria a Sanremo nel 1981 con Per Elisa. E ora, dopo cinque anni di silenzio, il grande ritorno. La "Carlina" è seduta di fronte a me in un bar storico della vecchia Milano. Sorseggia un tè al limone e con classe si accanisce su uno squisito budino di riso. La donna che visse tre volte è tornata! Sembrava essersi dispersa nel limbo dove finiscono i dimenticati dello spettacolo, i cosiddetti "soggetti smarriti". Erano almeno cinque anni che se ne erano perse le tracce ma eccola di nuovo tra noi: la donna che visse tre volte, una in più della indimenticabile "assassina" Kim Novak, eroina nera di Hitchcock in La donna che visse due volte. Carla Bissi, in arte Alice, la "Carlina" che ho conosciuto quasi adolescente e quindi non riesco a chiamare diversamente, ha vissuto per la prima volta come "ragassola" nata a Forlì il 26 settembre 1954 e diventata famosa per aver vinto il concorso Voci nuove di Castrocaro nel 1971. A quei tempi la gara – una X Factor ante litteram – dava a chi la vinceva il diritto di partecipare al Festival di Sanremo. Alice (Carla Bissi) al suo primo Festival di Sanremo nel 1972. A Castrocaro quella svettante sedicenne dai lunghi capelli castani e dal bel viso sottile, si era presentata con Tanta voglia di lei, la cover di un grande successo dei Pooh, e pochi mesi dopo era sul piccolo palcoscenico del Festival. Gianni Ravera, che organizzava sia Castrocaro che Sanremo, aveva sentenziato: «Sarà la nuova Cinquetti», e le aveva affidato una canzone melodica di Memo Remigi intitolata Il mio cuore se ne va. La "Carlina" fu eliminata, ma non se la prese, anzi si riscattò subito andando a vincere con La festa mia, scritta da Franco Califano, la Gondola d’argento a Venezia. Comincia così la seconda, breve vita. Un produttore, Giancarlo Lucariello, le impone il nobile nome di Alice Visconti. Un paio di dischi, poco da raccontare e per strada Alice perde il cognome, ma non il carattere, e con Lucariello è subito scontro frontale. «La ragazza aveva un carattere indipendente e voleva fare di testa sua». Ma fu proprio quella personalità a farla notare ai critici più intransigenti. Proprio in quel periodo, infatti, la "Carlina" incontra Angelo Carrara, che da tempo collabora con Franco Battiato, passa alla Emi, erede della gloriosa "Voce del padrone", incide un paio di dischi e se ne va a Sanremo con un pezzo scritto con Franco Battiato e Giusto Pio che si intitola Per Elisa, un titolo che richiama la famosa sonata di Ludwig van Beethoven. Sul palcoscenico le star arrivano paludate in abiti firmati, lei in calzoni alla zuava e foulard. E vince, davanti a Loretta Goggi e Dario Baldan Bembo. Nell’edizione del 1981, vinta con la canzone Per Elisa. Non era una storia d’amore A proposito, pochi o nessuno s’era reso conto che quel pezzo diceva molto di più di quanto si cogliesse al primo ascolto. Sembrava una storia d’amore e invece si trattativa di droga. E la droga era proprio "Elisa". Ripassiamo qualche verso: «Per Elisa vuoi vedere che perderai anche me, per Elisa non sai più distinguere che giorno è, e poi non è neanche bella», ma si poteva anche confonderla come una rivale in amore... E dopo quella metamorfosi? «È cominciata una vita piena, viaggi, tournée in mezzo mondo, tanti dischi venduti, più all’estero che in Italia. Un premio Tenco, un fugace e inutile ritorno a Sanremo nel 2000 per accontentare la casa discografica. E poi...». E poi la "Carlina" sembra uscire di scena. Pur non lasciando l’appartamento di Milano a Porta Romana, s’è trasferita in campagna, vicino a Udine, in una grande casa che da venticinque anni divide con Francesco Messina, docente all’Università di Venezia. Poi una proposta: quella di tenere un concerto dentro la chiesa di San Marco, a Milano. «Ho scelto un repertorio adatto, dei bravi musicisti, e abbiamo registrato il tutto, ma quando l’abbiamo risentito, ci siano resi conto che, forse, valeva la pena farlo diventare un disco» Nasce così Lungo la strada live che, come spiega lei: «Oltre a essere il mio primo live esprime il desiderio di fermare e condividere uno dei momenti musicali più intensi, in quella che sento essere l’età della maturità anche professionale» Alice "Carlina", la donna che visse tre volte. Con questo disco si propone per una sfida: autoproduce con le sue forze questo nuovo incontro con la musica, quella che si deve ascoltare e che la radio trasmette a malincuore perché richiede attenzione e rispetto.

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L'Aquila, le imprese che resistono (sezione: Cultura)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

COPERTINA pag. 1 L’Aquila, le imprese che resistono MARCO PANARA L’Aquila Nella città delle serrande abbassate e delle persiane chiuse, non sarà l’industria a rimanere sepolta sotto le macerie del terremoto. I primo tir, carico di vernici in polvere, è partito mercoledì mattina dai capannoni della Inver, nella zona industriale di Bazzano, pochi chilometri a est dell’Aquila. In quelli di fronte della Otefal, alcune linee di produzione di laminati di alluminio verniciato sono già attive mentre la fonderia e il reparto verniciatura lavoreranno a pieno ritmo da oggi. Dall’altra parte della città, nell’area industriale di Pila, negli stabilimenti farmaceutici della Dompè e della Menarini, squadre di operai con i caschetti gialli sono all’opera per abbattere pareti incrinate e consolidare solai pericolanti, a lavorare si ricomincerà, se tutto va bene, il 2 maggio e a pieno ritmo il 7. Ancora a Pila gli uomini della Technolab stanno rimettendo in piedi le parti danneggiate per poter ricominciare a lavorare questa settimana. In alcuni stabilimenti i danni sono maggiori e ci vorranno un mese o due per riportarli alla piena attività. L’Aquila non è più il polo industriale di una volta ma le fabbriche hanno subito danni relativi e in poco tempo sono in grado di rimettersi in moto. Ma non basteranno a riportare la vita, perché il dramma non è lì. Il dramma è nel cuore della città che oggi è fermo e vuoto e che sarà faticoso, lungo e difficile far ripartire. Ha una bella storia questo capoluogo costruito in mezzo alle montagne lungo la via degli Abbruzzi, che nel medioevo collegava il nord d’Italia a Napoli. A quei tempi le pianure costiere erano paludi e Boccaccio e Petrarca per andare da Firenze a Napoli passavano per L’Aquila. L’economia era agricoltura e pastorizia, ma a fare bella la città sono stati i commerci, di lana e zafferano, con Firenze, Genova, Venezia, il nord Europa. I ricchi mercanti costruirono i palazzi e le chiese di quel centro storico che oggi è un cumulo di macerie. E’ andata benissimo fino al ‘600, poi una lenta decadenza fino all’unità d’Italia, poi il declino finché, nel ventennio, un gerarca visionario, Adelchi Serena, non inventa il mito della ‘Grande Aquila’ e lancia lo sviluppo culturale e sportivo della città abbarbicata sulle pendici del Gran Sasso. L’industria arriva quando sulle strutture della Banca d’Italia, che aveva spostato a L’Aquila alcune sue attività durante la Seconda Guerra Mondiale, si insedia la Marconi, un gigante dell’elettromeccanica e delle telecomunicazioni. Poi saranno le partecipazioni statali a prendere il testimone con uno stabilimento dell’Italtel che arriverà ad occupare oltre 5 mila operai, al quale si aggiungerà un impianto della Siemens. Era nato il polo elettronico dell’Aquila, che ha tenuto in piedi la città fino agli anni ’90. Su quelle ceneri è rinato qualcosa, il gruppo Compel, con 400 dipendenti divisi in quattro società una delle quali è Technolab (che ne occupa 160, per il 70 per cento laureati). «Facciamo ricerca e sviluppo per committenti come Alcatel Lucent, Nokia, Siemens dice il direttore Bruno Guardiani ci occupiamo di telecomunicazioni su fibra ottica, sistemi wireless e ponti radio. Se, come spero, ripartiremo già in settimana, dovremmo riuscire a rispettare i tempi di consegna previsti dai contratti». Sempre nel settore elettronico ci sono Thales Alenia Space e Selex della Finmeccanica e altre aziende di più piccole dimensioni, ma dai 67 mila occupati dei tempi del polo elettronico oggi non si arriva a mille. Il nuovo, relativamente, è l’industria farmaceutica, con gli stabilimenti della SanofiAventis a Scoppito, 380 dipendenti, della Menarini (100 dipendenti) e della Dompè Pha.r.ma che occupa 250 persone, 60 delle quali impegnate nella ricerca. «Abbiamo avuto il sopralluogo degli ingegneri inviati dalla Protezione Civile il 10 aprile, Venerdì Santo, e abbiamo subito avviato i lavori dice il presidente Gaetano Clavenna secondo una prima valutazione abbiamo subito danni per 15 milioni di euro». La visita alle stanze devastate è impressionante, quanto ha ballato la terra lo dimostrano le carte uscite dai cassetti, gli scaffali contorti, le pareti staccate dai solai. «Qui a L’Aquila produciamo 22 milioni di confezioni l’anno, e la ricerca è specializzata nella parte biotecnologica sugli antitumorali e in quella chimica sulle malattie rare». Dompè Fha.r.ma conta di riavviare le produzioni dai primi di maggio ma il suo problema, come quello di gran parte delle imprese, sono i dipendenti, che sono sparsi tra le tendopoli e la costa abruzzese. «Li abbiamo contattai tutti, incontrati, stiamo studiando il modo di organizzare nel modo migliore e non escludiamo la creazione di strutture provvisorie qui, nei terreni intorno allo stabilimento». E’ la soluzione che ha già adottato Sanofi Aventis, che tre giorni dopo il tragico 6 aprile aveva già installato sui prati davanti alla fabbrica tende in grado di ospitare 160 persone. Sia la Sanofi che la Dompè hanno creato un fondo di solidarietà per finanziare le esigenze più immediate dei dipendenti. Alla Otefal, che produce coils di alluminio verniciato, con 250 dipendenti diretti e 50 indiretti è andata meglio. I danni sono stati molto limitati e già giovedì scorso alcune linee di produzione erano state riavviate mentre da oggi dovrebbero entrare in funzione anche i settori che hanno bisogno di metano, la cui fornitura è stata ripristinata venerdì. «Tutti e 5 i capannoni hanno retto. L’8 aprile, due giorni dopo il sisma, abbiamo avuto la visita degli ingegneri e il 9 il certificato di agibilità, abbiamo verificato la funzionalità delle macchine e siamo ripartiti. Una parte dei dipendenti, quelli che faranno il turno di notte nella fonderia, li ospitiamo qui» dice Rodolfo Ciani, direttore di Otefal Group, anche lui sfollato e alloggiato dentro la stabilimento. Quello che conforta è che almeno gli affari non vanno male. La Otefal fattura 200 milioni l’anno, per due terzi all’estero, e nel primo trimestre del 2009 ha replicato, nonostante la crisi, gli stessi numeri del primo trimestre del 2008. Anzi, alla Otefal investiranno ancora: «Abbiamo in programma una seconda linea di colata e una seconda linea di verniciatura per saturare la capacità dell’impianto di laminazione». La prima impressione qui è che l’industria manifatturiera, che conta il 18 per cento circa del pil della provincia, non arretrerà. Soffrirà come già soffriva prima del 6 aprile per la crisi, qualcuno per le difficoltà specifiche di settore, ma non sarà la terra che ha tremato a segnare il suo destino. E la ragione non è legata all’entità dei danni ma al fatto che chi ha un mercato esterno alla città seguirà i ritmi dettati dall’economia globale e dagli andamenti dei singoli settori, ma non risentirà in modo particolare del coma nel quale la città è sprofondata. C’è stata anche una scelta. Protezione Civile e Comune hanno dato la priorità alle industrie e alle strutture meno danneggiate, per favorire una ripresa della normalità dove possibile e nei limiti del possibile. Accadde così anche in Friuli nel 1976, la scelta condivisa fu di far ripartire il prima possibile le attività produttive, far tornare la gente a lavorare, aiutarla a ritrovare i ritmi della quotidianità. In Friuli ha funzionato, anche se lì era già in atto un vivace sviluppo industriale che poi la ricostruzione accelerò, mentre a L’Aquila un po’ di industria c’è ma da anni non è di sviluppo che si parla ma di lenta perdita di posizioni. La scommessa vera però è un’altra, far rivivere l’economia di una città, di un capoluogo di provincia e di regione, sede di una grande università, che 21 secondi hanno trasformato in un fantasma. I tre quarti del prodotto lordo, forse anche un po’ di più, vengono infatti dai servizi, che sono la vita quotidiana, i negozi, i parrucchieri, le panetterie, gli uffici, gli studi professionali, le scuole, i bar e i ristoranti. La vita della città è il grosso del suo pil, e quella vita si è interrotta. A L’Aquila non c’è più l’offerta, perché negozi, uffici, studi, bar e alberghi sono chiusi, e non c’è la domanda, perché gli abitanti non ci sono, vivono nelle tendopoli e negli alberghi a cento chilometri di distanza. «Nel comune de L’Aquila ci sono 1800 attività commerciali, 800 delle quali nel centro storico dice il direttore della Confcommercio della città Celso Ciani vuoti, sbarrati, crollati. Con le merci dentro». L’Aquila ha una grande concentrazione di uffici pubblici e di attività professionali e, soprattutto, ha una università con 27 mila 500 studenti, 13 mila dei quali fuori sede. L’economia della città la fa tutto ciò, la fanno gli studenti che pagano gli affitti, comprano libri e cibo, vanno la sera al pub. La fanno i professori e i dipendenti pubblici che vivono e consumano. Ora tutto questo si è fermato, semplicemente non c’è. E’ una situazione inedita, un città sospesa, che aveva una vita, ora non ce l’ha e la deve ricostruire. Ma come? «Stiamo pensando a soluzioni provvisorie dice Ciani come attrezzare un mercato all’aperto con strutture temporanee per i commercianti finché non potranno riaprire i loro negozi. Potremmo utilizzare dei cannoni rimasti vuoti nelle zone industriali per stoccare le merci che ora sono abbandonate nei negozi inagibili, in qualche capannone si potrebbero organizzare dei ‘temporary store’. Fare insomma tutto ciò che è possibile per mantenere in piedi almeno una parte delle attività che altrimenti rischiano di scomparire». Questo è il problema dell’offerta. Resta quello della domanda. Il commercio, i servizi, hanno bisogno di clienti, e una città sfollata non ne offre. Il timore più grande è che potrebbe non offrirne più, o almeno non abbastanza, anche quando l’emergenza sarà finita e la ricostruzione avviata. Gli occhi di tutti sono volti verso l’università, che è oggi la più grande industria della città: mille 300 dipendenti tra docenti e personale amministrativo e, soprattutto, 27 mila studenti. Erano diventati la linfa, dopo il tramonto delle partecipazioni statali, della vita economica. In cinque anni gli studenti erano passati da 17 mila a 27 mila, e sono loro la sfida più difficile: psicologica convincere i 13 mila fuori sede a tornare e logistica. «Luniversità ha compensato con il suo sviluppo la deindustrializzazione del territorio dice il rettore Ferdinando Di Orio abbiamo creato nuove facoltà, come quella di biotecnologie, migliorato la ricerca e la didattica. Ora la sfida è enorme, il 30 per cento delle strutture è crollato, il 40 per cento ha bisogno di interventi importanti e solo il 30 per cento è agibile. Stiamo cercando altre locazioni, prevedendo strutture provvisorie, abbiamo già fatto la settimana scorse le prime lezioni e andremo avanti con lezioni, esami e lauree, ma dobbiamo pensare al dopo, progettare un nuovo campus». Il direttore amministrativo Filippo Del Vecchio trasforma in numeri il peso delluniversità: un bilancio di 180 milioni di euro, 100 per le spese correnti e 80 in conto capitale. Il bilancio dell’impatto sociale è ancora più sostanzioso, con tutto l’indotto che ruota intorno alla vita dell’università e degli studenti si arriva a 350400 milioni di euro. Che non sarà facile replicare. La prova arriverà al momento delle iscrizioni per il prossimo anno accademico (e per quelli successivi) e non c’è da farsi illusioni. La scommessa allora è la ricostruzione, che non vuol dire solo rimettere in piedi i palazzi e le chiese. Il primo problema è come farla, il secondo è il progetto, come dare nuova vita alla città. «Non ci chiudiamo nel provincialismo dice Giuseppe D’Amico, direttore di Confindustria Abruzzo coinvolgiamo le migliori intelligenze dell’Italia e del mondo; non disperdiamo i fondi in mille rivoli ma circoscriviamo bene l’area colpita; concentriamo la responsabilità in un pool politico tecnico di alto livello. E poi creiamo le premesse per un nuovo sviluppo facendo, per un certo periodo di tempo, dell’area colpita dal sisma una zona franca, con incentivi economici e fiscali per chi vuol venire qui ad investire». La ricostruzione dell’Aquila sarà il termometro del livello del paese. I tempi, i modi, la qualità e gli obiettivi, concentrati in un posto solo, ci diranno a che punto siamo. Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi

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Mister Mahindra è lui l'uomo nuovo dell'hitech indiano IL PERSONAGGIO (sezione: Cultura)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cervelli

COPERTINA pag. 1 Mister Mahindra è lui l’uomo nuovo dell’hitech indiano IL PERSONAGGIO FEDERICO RAMPINI L'India d'ora in avanti non sarà più "identificata" all'estero solo con Tata, Infosys e Mittal. Un nuovo colosso emerge vincitore dal più grave scandalo finanziario nazionale. L'affaire Satyam, un falso in bilancio da un miliardo di dollari che ha scosso la Borsa di Mumbai, si è risolto "in casa", con l'acquisizione della controversa azienda di servizi informatici da parte di un concorrente locale. E' il gruppo Mahindra a fare un boccone della Satyam, balzando così al sesto posto tra i conglomerati indiani. L'operazione è avvenuta in tempi rapidi, quasi un blitz, chiudendo chirurgicamente la controversia che si era creata tre mesi prima. Era il 7 gennaio scorso quando Ramalinda Raju, presidente e fondatore della Satyam Computer Services di Bangalore, aveva fatto l'annunciochoc: nei bilanci del gruppo c'era un ammanco di un miliardo di dollari, frutto di anni di falsificazioni dei libri contabili. Una macchia grave per l'industriasimbolo del miracolo economico indiano: software e assistenza informatica sono i business che hanno attirato le più importanti delocalizzazioni dall'Occidente verso l'India, trasformando le due città di Bangalore e Hyderabad nelle nuove Silicon Valley asiatiche. Lo scandalo Satyam non era esclusivamente indigeno, in realtà, visto che i bilanci del gruppo informatico erano stati regolarmente certificati dalla multinazionale americana dei revisori Price Waterhouse Coopers (PwC). L'affaire fu battezzata subito la "Enron indiana": come per la bancarotta della texana Enron (dicembre 2001) anche il crollo del gruppo Satyam, quotato a Mumbai ma ugualmente negli Stati Uniti, ha rivelato falle tremende in tutti i sistemi di controllo e di vigilanza. Per aggiungere un tocco di estro alla beffa bisogna ricordare che i fratelli Raju, i cofondatori della Satyam Computer Services, scelsero per l'azienda un nome che nell'antico sanscrito significa "verità". Con quel nome hanno costruito un colosso del software al quale le più grandi multinazionali del mondo hanno dato in outsourcing la gestione dei propri servizi informatici: tra i clienti della Satyam figurano Nestlé, Unilever, Sony, General Electric, Nissan, Caterpillar, Cisco, General Motors. Perfino la Banca Mondiale si è avvalsa dei suoi servizi. Le autorità indiane hanno reagito velocemente per tamponare i danni alla reputazione della grande industria e della Borsa di Mumbai: il 9 gennaio la polizia arrestava i fratelli Raju, e il giorno stesso la società veniva messa in liquidazione giudiziaria. Il 24 gennaio finivano in carcere anche i dirigenti locali del revisore dei conti PwC. L'amministratore fallimentare metteva in vendita le attività del gruppo il 27 gennaio, scegliendo la Goldman Sachs come banca consulente. E il 13 aprile il gruppo rivale Mahindra emergeva come il grande favorito nella corsa all'acquisizione di Satyam. La saga si chiude rapidamente, l'etsablishment capitalistico indiano fa quadrato per riparare al più presto la sua immagine internazionale. Tech Mahindra Ltd ha battuto sul filo del traguardo un concorrente straniero di stazza, W.L. Ross & Co., la società americana di privateequity guidata da Wilbur Ross. In gara c'era anche un altro concorrente indiano, il gruppo di costruzioni edili Larsen & Toubro. L'offerta di Mahindra è risultata vincente, ironia della sorte, con una valutazione che coincide quasi esattamente con il "buco" del falso in bilancio: il valore complessivo di Satyam è stato fissato a 1,1 miliardi di dollari. Tech Mahindra, filiale informatica del Mahindra Group, non ha raggiunto in Occidente la stessa celebrità di Tata Consultancy Services né quella di Infosys. Tuttavia la sua casa madre è un protagonista importante nel paesaggio industriale indiano. Come Tata, si tratta di un conglomerato dai molteplici mestieri industriali e finanziari. Sotto il marchio Mahindra vengono prodotti i più diffusi trattori agricoli che lavorano i campi nelle vaste aree rurali del paese; nonché una gamma di jeep e fuoristrada molto popolari. E il suo capitale vede la partecipazione di un importante socio estero, la British Telecom, che controlla il 30% del capitale di Mahindra. "Satyam e Tech Mahindra hanno due profili industriali perfettamente complementari", ha dichiarato il ceo della società acquirente, Vinet Nayyar. In effetti le due imprese hanno specializzazioni diverse: la Tech Mahindra offre i suoi servizi informatici soprattutto alle aziende di tlc, mentre Satyam ha i suoi clienti più importanti nel mondo delle assicurazioni, dell'industria automobilistica e del software. Anche la geografia li rende complementari: Mahindra realizza il 75% del suo fatturato con clienti europei, Satyam lavora per il 70% con gli Stati Uniti. Dopo il blitz vittorioso sulla Satyam, Mahindra diventa una nuova potenza globale nell'outsourcing di servizi informatici, un settore che ha creato 2 milioni di posti di lavoro direttamente negli ultimi anni, e genera un indotto che vale altri 6 milioni di dipendenti. La produzione di software, la manutenzione e l'assistenza informatica a distanza, sono stati i pionieri indiani nelle delocalizzazioni. Il software indiano si è rapidamente innalzato a livelli di eccellenza globali, con aziende modernissime e "campus" di ricercatori modellati sugli esempi della California. L'importanza di questo settore spiega l'energica e veloce reazione delle autorità di fronte al casoSatyam, che rischiava di infliggere danni d'immagine irreparabili a tutto il settore. Tra i commissari speciali che hanno gestito l'interregno da gennaio fino alla vendita, il governo aveva nominato dei manager di grande prestigio: Kiran Karnik, ex presidente dell'associazione confindustriale del settore informatico, Deepak Parekh, presidente della più importante banca di credito immobiliare, e C. Achutan, già membro dell'autorità di vigilanza sulla Borsa. Il loro mandato era chiaro: trovare un acquirente solido, dalla reputazione inattaccabile, e pilotare il passaggio di proprietà in tempi così rapidi da prevenire quella fuga di cervelli e di clienti che avrebbe ucciso la Satyam. I segnali iniziali erano preoccupanti. Uno dei principali clienti di Satyam, il gruppo di telecom australiano Telstra, aveva già deciso di cancellare ogni rapporto con l'azienda colpevole di falso in bilancio. L'addio di Telstra faceva venir meno 30 milioni di dollari di fatturato annuo. A quel punto i rappresentanti del governo incaricati della liquidazione hanno puntato tutto su due clienti americani di prestigio, Cisco e General Electric, convincendoli a non stracciare i contratti con Satyam. Il passo successivo è stato la selezione di un acquirente che avesse già per conto suo delle ottime credenziali internazionali nell'outsourcing informatico. Perciò sono stati scartati rapidamente altri candidati indiani come lo Spice Group (della famiglia Modi) esterni al settore. Alla fine erano rimasti in lizza solo in tre, e Mahindra ha vinto in modo trasparente: nell'asta competitiva ha offerto il prezzo più alto, superiore del 23% rispetto all'ultima quotazione di Satyam in Borsa. Adesso però inizia la parte più dolorosa dell'operazione. La nuova proprietà dovrà incidere con il bisturi, sapendo che la salute reale della Satyam è ben diversa da quello che il suo ex presidente Ramalinga Raju faceva apparire nei conti truccati. Il fatturato di 2,6 miliardi di dollari è un'illusione. Raju, per dare l'impressione che la crescita del suo gruppo fosse reale, aveva continuato ad assumere anche quando gli affari andavano male. La recessione globale ha fatto scendere l'utilizzo delle capacità produttive al 60%, contro una media dell'80% tra i concorrenti. Sui 48.000 dipendenti della exSatyam, il nuovo management targato Mahindra dovrà licenziarne probabilmente un decimo. Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi

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"Progettare il futuro" il manifesto di Carlotta (sezione: Cultura)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

MODA E DESIGN pag. 37 "Progettare il futuro" il manifesto di Carlotta MARCELLA GABBIANO Dopo il manifesto della "buona luce" e quello dello "buon design" che hanno messo nero su bianco i criteri che devono guidare il nuovo modo di produrre oggetti di illuminazione e arredamento nel pieno rispetto dell’ambiente e di chi lo abita, Carlotta de Bevilacqua firma il manifesto con la griglia dei valori per progettare il futuro. Architetto, designer, docente, imprenditrice (nel 1999 ha acquisito Danese, azienda che negli anni 60/70 ha contribuito a scrivere la storia del design italiano) ma soprattutto protagonista lucida e intelligente della progettualità contemporanea, è convinta che «viviamo un momento storico che impone scelte forti e in controtendenza: ripartire dalla cultura del progetto, riconoscendola come il vero valore che ci renderà capaci di creare un’economia della conoscenza indispensabile per dare risposte concrete al bisogno di qualità». Un percorso virtuoso e «possibile con il quale superare la crisi attuale. Crisi che ha investito anche la sfera del progetto, dal design all’architettura». Come tristemente dimostra la vicenda Expo 2015 di Milano. E allora «servono nuovi paradigmi e criteri differenti rispetto al passato», dice Carlotta de Bevilacqua che incalza: «E’ un discorso retorico? Sì. Tutti ne parlano? Sì. Qualcuno fa qualcosa? No». Abituata per carattere a "fare" ha dato vita alla Factory, nome di warholiana memoria che, come quella creata dal poliedrico artista della Pop Art, è «un luogo delle idee aperto a tutti. Dove i tanti saperi diversi si incontrano e dialogano con l’obiettivo di rifondare una nuova cultura del progetto». La sede è in via Canova 34 a Milano, in una palazzina degli anni Venti che in questa stagione è ricoperta di glicini e edere. «Qui dentro — racconta Carlotta de Bevilacqua — c’è la mia vita. Il mio studio. Da qui è iniziato il rilancio della Danese. Qui vengono i miei studenti (è docente alla facoltà di design del Politecnico di Milano, n. d. r.) portando il loro contributo di idee nuove, giovani. Una contaminazione tra le loro esperienze progettuali e quelle dei tanti designer e architetti che arrivano qui da tutto il mondo». Il nucleo "storico" della Factory, oltre la de Bevilacqua stessa, è rappresentato da tre diverse realtà: Obr (Open building research, fondato nel 2000 da Paolo Brescia e Tommaso Principi) che lavora «nella convinzione che la qualità dell’abitare contemporaneo sia strettamente connessa alla simbiosi architetturaambiente»; Buro Happold, società di consulenze ingegneristiche in diversi ambiti che vanno dalla pianificazione territoriale alla progettazione di edifici e infrastrutture; e Paolo Inghilleri, professore ordinario di psicologia sociale e direttore del dipartimento di geografia e scienze umane dell’ambiente alla facoltà di lettere e filosofia dell’università degli studi di Milano. Insomma, competenze e specificità diverse che lavorano insieme abbattendo gli steccati della progettualità intesa alla vecchia maniera. Perché non basta dire facciamo un bel grattacielo lì, che è bello e migliora la skyline della città. Il progetto, quello vero, deve tener conto di molte componenti. Una filosofia che Carlotta de Bevilacqua chiama environmental innovation, «dove per environment si intende non solo l’ambiente naturale ma anche quello sociale, morale e civile: una unità globale, integrata e sinergica di istanze diverse che hanno al loro centro l’uomo, visto come fulcro di un habitat permeato di qualità». E quale occasione migliore del Salone del mobile e Euroluce (che dal 22 al 27 aprile trasformeranno Milano nella capitale del design) per presentare il "manifesto" della nuova progettualità? Nessuna. Così nella sede sarà allestita "Canova 34: The Wall", una serie di "muri" sui quali insieme ai dodici punti del manifesto, i protagonisti della Factory scriveranno le loro esperienze e i loro saperi». In parallelo con l’esposizione dei pezzi forti del catalogo Danese nei padiglioni della Fiera, nella showroom del marchio saranno presentate le nuove collezioni light e space design tra cui il nuovo sistema di tavoli, sedute e lampade firmati da Ross Lovegrove. Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi

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Ascoli: presentata la Carta Ittica Provinciale (sezione: Cultura)

( da "gomarche.it" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

navigazione: Home > Attualità > Ascoli: presentata la Carta Ittica Provinciale Martedì 21 Aprile 2009 18:36 Ascoli: presentata la Carta Ittica Provinciale Per la gestione del cospicuo patrimonio biologico ed ambientale dei corsi acqua del territorio arriva la "Carta Ittica provinciale" Il documento è stato presentato oggi pomeriggio, nel corso di un convegno svoltosi alla Cartiera Papale di Ascoli Piceno. ASCOLI PICENO - Per la gestione del cospicuo patrimonio biologico ed ambientale dei corsi acqua del territorio arriva la "Carta Ittica provinciale". Il documento è stato presentato oggi pomeriggio, nel corso di un convegno svoltosi alla Cartiera Papale di Ascoli Piceno, a cui hanno preso parte l'assessore all'Ambiente Manuela Marchetti, la dirigente del Servizio Risorse Naturali dell'Ente Loredana Borraccini e il gruppo di accademici e tecnici dell'Università degli Studi di Camerino che ha lavorato all'importante progetto, oltre ad una nutrita rappresentanza di associazioni di pesca sportiva, ricreativa e associazioni ambientalistiche. Ha aperto le relazioni scientifiche il prof. Paolo Melotti che si è soffermato sull'iter tecnico- scientifico degli studi e campionamenti delle acque del territorio, quindi si sono succeduti gli interventi degli suoi collaboratori: Andrea Dees che ha illustrato la situazione dei popolamenti ittici presenti nelle nostre acque, Alessandra Roncarati che ha approfondito gli aspetti della gestione della pesca sportiva ed infine Alberto Felici che ha delineato lo stretto rapporto tra Università e territorio. "Con la Carta ittica - ha sottolineato l'assessore Marchetti - siamo in grado di stabilire lo stato dei nostri fiumi che, in gran parte, godono di buona salute testimoniata dalla presenza confortante di specie autoctone. Nel contempo disponiamo ora di uno strumento fondamentale per programmare interventi mirati". "La Carta ittica rappresenta un importante strumento di classificazione - ha dichiarato il prof. Paolo Melotti - per una pianificazione equilibrata e sostenibile della pesca sportiva e dilettantistica nonché per la ricognizione scientifica e tutela dell'ambiente. Tale strumento - ha aggiunto il docente - è previsto dalla normativa statale e regionale, ed entro la fine dell'estate, sarà redatta la Carta ittica regionale che è il risultato del coordinamento delle varie carte ittiche provinciali e servirà a definire le regolamentazioni e tutti altri interventi in materia di risorse ittiche". "La Provincia di Ascoli Piceno - ha affermato la dirigente Borraccini è la seconda realtà provinciale delle Marche a dotarsi della carta ittica, dopo Ancona. Uno strumento dinamico, utile per la gestione dei ripopolamenti ittici, il monitoraggio dei fenomeni antropici e la manutenzione del territorio".

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Più di 25 milioni di euro investiti da Comune di Reggio e Acer per la riqualificazione dei quartieri Stranieri (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Più di 25 milioni di euro investiti da Comune di Reggio e Acer per la riqualificazione dei quartieri Stranieri (21/4/2009 17:39) | (Sesto Potere) - Reggio Emilia - 21 aprile 2009 - La ventennale riqualificazione del quartiere Stranieri è giunta al termine. La realizzazione dell’ultimo stralcio dei lavori è stata presentata oggi dal sindaco Graziano Delrio, dall’assessore ai Lavori pubblici e Progetto casa Carla Colzi e dal presidente di Acer Marco Corradi. Sarà la festa organizzata per sabato 16 maggio a incorniciare la consegna degli ultimi 40 alloggi Erp riqualificati nel quartiere. “L’intervento ha reso questo storico quartiere più vivibile e accessibile – ha detto il sindaco Graziano Delrio – si è trattato di un’azione necessaria per i nostri concittadini, dopo vent’anni lo Stranieri riacquista la sua vivibilità”. “Tutti gli alloggi sono dotati del sistema di contabilizzazione individuale gestito in telecontrollo – ha spiegato il presidente di Acer Marco Corradi – questa soluzione è un esempio di risparmio energetico e ci permette di controllare i consumi interagendo poi con gli inquilini a riguardo”. L’operazione di riqualificazione complessiva del quartiere Stranieri ha permesso di passare dai 369 alloggi totali disponibili prima dell’intervento, ai 414 alloggi totali attuali, dei quali 222 pubblici e 192 privati. Negli ultimi 4 anni sono stati investiti 15 milioni e 104 mila euro per alloggi e opere urbane come spazi verdi, ciclopedonale, rifacimento e messa in sicurezza della viabilità. Inoltre sono 216 gli alloggi realizzati nel quartiere Foscato, dei quali 178 nuovi e 38 ristrutturati, 166 alloggi Erp e 50 a locazione permanente, per un investimento totale di 6 milioni e 434 mila euro. Sono 141 gli alloggi di nuova costruzione realizzati nell’intervento di riqualificazione del quartiere Mascagni, con 89 alloggi Erp, 10 a locazione permanente e 42 per studenti, per un costo totale di 3 milioni e 700 mila euro. Il Comune di Reggio Emilia e Acer hanno dunque investito 25 milioni e 238 mila euro per la riqualificazione totale dei tre quartieri Stranieri, Mascagni e Foscato, da sommare ai 6 milioni di euro di manutenzioni straordinarie. A questi investimenti e interventi si aggiungono quelli programmati e attuati dal Comune di Reggio per un altro quartiere storico di edilizia popolare, il Compagnoni-Fenulli. La riqualificazione di questo quartiere, spiega l’assessore a Progetto Casa e Lavori pubblici, Carla Colzi, si articola in varie fasi: il primo stralcio, con il diradamento urbanistico - demolizione di due edifici (32 alloggi) e realizzazione di una piazza a servizio del quartiere; opere di urbanizzazione primaria al servizio degli edifici residenziali, riqualificazione del verde pubblico e dell’arredo urbano; demolizione e ricostruzione di 6 edifici. Sono previsti 104 alloggi nuovi: terminati 4 edifici con 56 alloggi Erp e 16 in locazione permanente per un totale di 72 alloggi pubblici. Il costo dell’intervento: 10.359.655 euro. L’attuazione degli stralci dal secondo al quarto prevede un investimento di 17.614.219 euro. Nell’aprile prossimo sarà pubblicato il bando di gara per l’assegnazione dei lavori che inizieranno nell’autunno prossimo. Ad oggi, ha spiegato l’assessore Colzi, sono 2.640 gli alloggi pubblici destinati dal Comune all’affitto. Su 56 edifici è stata realizzata un’opera di manutenzione che ha impegnato il Comune con 6 milioni di euro, con un indubbio beneficio per la qualità dell’abitare e il patrimonio immobiliare stesso. “Le nostre politiche – ha aggiunto l’assessore Colzi – hanno riguardato in questi anni sia il ripristino del patrimonio pubblico esistente (200 alloggi recuperati), sia la riqualificazione ex novo di quartieri storici come il Compagnoni, sia nuove realizzazioni in quartieri diversi. A tale proposito ricordo gli alloggi realizzati da privati per la locazione a termine convenzionata tramite l’attuazione dell’indice aggiuntivo dello 0,05 al metro quadrato, 100 su 117 già affittati”. Riguardo alle previsioni per i prossimi anni, il nuovo Piano strutturale comunale prevede altri 2.400 alloggi di edilizia residenziale sociale (Ers) nei prossimi 15 anni, mentre piani di edilizia integrata pubblico-privato, che partiranno in settembre, renderanno disponibili altri 414 alloggi nei prossimi cinque anni destinati a ‘residenziale sociale’ e all’ affitto privato a canone calmierato.

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Francesco Buia. Congedo dall'architettura (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Francesco Buia. Congedo dall’architettura (21/4/2009 17:25) | (Sesto Potere) - Parma - 21 aprile 2009 - Nell’ambito della rassegna “Arte a palazzo Giordani”, domani mercoledì 22 aprile alle 17,30 a Palazzo Giordani (Viale Martiri della Libertà, 15) si inaugura la mostra “Francesco Buia. Congedo dall’architettura”. All’inaugurazione interverranno all’assessore provinciale alle Politiche Scolastiche Gabriele Ferrari, Roberto Peroncini, pittore e docente presso l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi” e il critico d’arte Marco Vallora. Francesco Buia, nato a Parma nel 1980, vive e lavora a Collecchio e frequenta l’atelier di Roberto Peroncini dal 2000. Ha esposto i suoi primi lavori durante gli studi condotti presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Parma. In questa mostra presenta molti dei suoi lavori più recenti affiancati ad alcuni realizzati proprio agli inizi. Buia propone solo alcuni dipinti piuttosto grandi, perché preferisce lavorare su una dimensione più piccola, infatti i suoi quadri sono di misure ridotte, così come le sue sculture ed i suoi ritratti che sanno cogliere ciò che più identifica i soggetti che ritrae. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi critici a cura di Roberto Peroncini e Marco Vallora. Inserita nella rassegna “Arte a Palazzo Giordani” la mostra, rimarrà aperta fino al 3 aprile nei seguenti orari: dalle 8 alle 19 e venerdì dalle 8 alle 17.

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Il 23 aprile in programma l' open day del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Informatiche di Cesena (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 21-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il 23 aprile in programma l’ open day del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Informatiche di Cesena (21/4/2009 18:41) | (Sesto Potere) - Cesena - 21 aprile 2009 - Per gli studenti degli ultimi anni delle superiori o delle lauree triennali che volessero conoscere meglio Scienze e Tecnologie Informatiche, il Corso di Laurea organizza un Open Day il 23 aprile 2009 alle ore 10.30 oppure al pomeriggio alle 15.30, presso la propria sede di via Sacchi 3 a Cesena. Nellambito degli Open Day i docenti presenteranno i Corsi di Laurea Triennale e Magistrale, illustrando i programmi, gli obiettivi formativi e i possibili sbocchi professionali. Docenti e rappresentanti degli studenti saranno a disposizione degli intervenuti per rispondere alle loro domande. La presentazione sarà seguita da una visita guidata alla sede del Corso di Laurea. Il prossimo Anno Accademico il Corso di Laurea festeggerà il suo 20° anniversario. Infatti, il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Informatiche nacque nel lontano 1989, con la denominazione Scienze dell'Informazione, e fu il primo corso del polo romagnolo dell'Università di Bologna. Negli ultimi 20 anni, il Corso di Studio ha sviluppato un'offerta formativa completa e specializzata. Alcuni esempi tra i settori di eccellenza sono i sistemi informativi e le tecnologie web, i sistemi di elaborazione delle immagini e di visione artificiale, le soluzioni informatiche per l’impresa. Il Corso di Laurea sta preparando i festeggiamenti per il suo 20° anniversario, previsti alla fine di settembre, all’apertura dell’Anno Accademico. Il corso aprirà i suoi laboratori di ricerca e proporrà dei seminari e dei dibattiti pubblici sui temi dell’informatica, che coinvolgeranno docenti, ex-studenti ed esperti del settore. Inoltre, sono previsti spettacoli e altre attività ricreative.

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Hanno un grande appeal ma c'è il rischio di finanziare un fenomeno già molto diffuso: la fuga dei cervelli. Attenti ai master: l'eccellenza da sola non vive (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cervelli

Hanno un grande appeal ma c'è il rischio di finanziare un fenomeno già molto diffuso: la fuga dei cervelli. Attenti ai master: l'eccellenza da sola non vive

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"Non lasciate Asti senza l'università" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

"Non lasciate Asti senza l'università" FRANCO CAVAGNINO CLAUDIA CANEGALLO E' utile avere una sede universitaria in una piccola città? Che tipo di università serve per stimolare la crescita economica e sociale di un territorio? Il dibattito è aperto da tempo: a ottobre 2006, l'allora assessore regionale Andrea Bairati aveva sorpreso i vertici di Astiss, annunciando che era ora di dire basta ai corsi «doppione»: Asti avrebbe dovuto trovare una sua vocazione nell'enomeccanica. Da allora ci sono state tante discussioni, ma poche decisioni concrete. Fino a quando il ministero, per razionalizzare le spese, ha introdotto requisiti minimi nel numero di docenti per corso di laurea, imponendo alle Facoltà di tagliare molti corsi. Ad Astiss, i primi ad essere sacrificati sono stati i corsi del Piemonte orientale: Consulente del lavoro, Gestione dei beni territoriali, Educatore professionale e una specialistica in Servizi sociali. Oggi tocca ad Economia, che a ottobre 2009 non immatricolerà nuovi studenti. Il dibattito è stato ripreso anche dal sindaco Galvagno e dalla presidente della Provincia Maria Teresa Armosino che hanno espresso «perplessità» sull'impianto dei corsi e proposto alternative. «La Stampa» ha invitato tre docenti e responsabili di corsi presenti ad Asti o in altre sedi decentrate piemontesi, a confrontarsi su quale strada sia meglio imboccare: Alberto Cassone, Enrico Ercole e Vincenzo Gerbi. Serve davvero un'università ad Asti? Ercole: «A questa domanda, si può rispondere in un solo modo: che alternative ci sono? Non è pensabile non investire in cultura, se non si tratta dell'università, dovrà esserci qualcos'altro di analogo». Gerbi: «La scelta di non avere una sede universitaria è sbagliata. Più giusto chiedersi che tipo di corsi fare e come connotarla. Qualsiasi strada, che si tratti di corsi "unici" o di corsi "doppione", ma che rispondono ad esigenze del territorio, andrà bene, purchè la si porti avanti con coerenza». Cassone: «Un'università, per il solo fatto di esistere, genera un ritorno economico che è molto superiore all'investimento. Nelle sedi decentrate, poi, l'impatto è molto più forte che nelle grandi città, anche se gli effetti si fanno sentire nel tempo». C'è chi pensa che gli studenti astigiani potrebbero agevolmente studiare a Torino o Milano, ottenendo vantaggi superiori, per il solo fatto di "uscire" dal piccolo orizzonte della provincia. Cassone: «Nelle sedi decentrate la maggior parte degli studenti arriva da famiglie dove nessuno dei due genitori ha un titolo di studio universitario: si tratta di famiglie che con grande difficoltà avrebbero mandato i figli a studiare in un'altra città. La presenza di una sede universitaria vicina consente a quei ragazzi di operare una svolta epocale, cambiando il "mestiere" e il ceto sociale al quale la famiglia era legata per tradizione». Ercole: «Potremmo chiederci come sarebbe Asti se i maggiorenti di fine '800 non avessero deciso di fondare il liceo classico "Alfieri", che ha formato l'intera classe dirigente astigiana. Oggi quel compito è dell'università. Senza l'università che sarà di Asti fra 20 anni?». Stabilito che di una sede universitaria non si possa fare a meno, conviene concentrarsi su master di eccellenza o è immaginabile un indirizzo specialistico, un "comune denominatore" per tutti i corsi astigiani? Gerbi: «Una filiera comune per i corsi astigiani è possibile. Occorrerà un po' di tempo per ragionare e architettare corsi che abbiano un senso, ma sicuramente è una strada percorribile. Attenzione però, Asti deve fare ciò che è capace: l'eccellenza qui non è nella cultura enologica, ma nel saper coltivare la vigna aggrappati a una collina. Oggi, poi, per fare vera "eccellenza", è fondamentale mettersi in rete: si dovrà collaborare con altre realtà a noi vicine, non ultimo l'Istituto sperimentale per l'Enologia». Ercole: «L'eccellenza da sola non vive: non si inventa una Princeton nel deserto. Anche la proposta delle borse di studio, fatta dal sindaco, ha un grosso "appeal", ma c'è il rischio di finanziare un fenomeno già fin troppo radicato, che è la fuga dei cervelli». Cassone: «Ci sono corsi che hanno un mercato locale e non possono che essere corsi "fotocopia": mi riferisco a quello per infermieri, in Servizi sociali o all'ormai scomparso Consulente del lavoro. I laureati di queste discipline sono immediatamente assorbiti dalle esigenze del territorio, ogni città forma i suoi infermieri o i suoi tecnici». Adesso si parla di portare ricercatori e docenti ad Asti. Può essere una scelta vincente? Gerbi: «Sicuramente sì, a patto che si offrano a chi arriva da fuori, compresi gli studenti, strutture di accoglienza. Alloggi e mense in primo luogo, che consentano di fermarsi e di non essere solo dei semplici pendolari. Se avessero da dormire, senza l'assillo di prendere il treno, persino gli studenti torinesi si fermerebbero. Ma in questo senso Asti non ha fatto nulla». Cassone: «Portare ricercatori e docenti è una scelta obbligata, visti i vincoli imposti dal ministero. A suo tempo, dal Piemonte orientale, proponemmo ad Astiss un accordo del genere, ma non fu accettato, e i nostri corsi sono stati tagliati. Oggi è Torino a trovarsi in questa situazione». Ercole: «La scelta di mettere docenti e ricercatori dipenderà da quanto gli amministratori saranno disposti a spendere, ma sicuramente è una scelta che a lungo termine paga. Se poi si riusciranno ad offrire ragioni sufficienti, è possibile che alcuni di questi docenti si trasferiscano ad Asti, diventando parte del tessuto sociale della città, come sta lentamente avvenendo nelle sedi del Piemonte orientale». Si è molto parlato di enomeccanica come uno dei possibili sbocchi per la sede astigiana. Gerbi «Nessun ingegnere si iscriverebbe mai ad enomeccanica, vale di più fare un master per un ingenere meccanico insieme ad un enologo. Esistono forse ingegneri delle cantine? No. Per questo ci sono molte cantine fatte male, ma perchè non si è parlato con gli enologi al momento di progettarle». Ercole «Non mi pare ci sia bisogno di un corso per fare enomeccanica. Asti è sempre stato un centro di servizi per il contado, magari pensare a servizi per la persona, piuttosto che, per esempio, a tecnologie della comunicazione». E il legame tra vino e università? Gerbi. «Noi non possiamo non essere città del vino, è questa l'eccellenza, ma per fare in campo enologico è tardi, perché abbiamo buttato via risorse in altro. Si può però fare rete, inventando qualcosa, per non lavorare tutti alle stesse cose: se tu fai il tappo, io faccio l'etichetta, l'altro la bottiglia». Per concludere, università sì, ma che sia appetibile e pronta ad accogliere. E' così? Cassone ed Ercole: «I giovani sono sempre di meno. Nell'Astigiano il 26% della popolazione è oltre i 65 anni. In futuro si farà molta fatica a far crescere il numero degli studenti e bisognerà andarli a cercare anche fuori sede. Offrire corsi unici, ma spendibili, è l'unica strada».

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"Orientare i corsi verso l'enogastronomia" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

"Orientare i corsi verso l'enogastronomia" «Dare ad Asti un indirizzo di riferimento che la renda unica nel panorama dell'offerta universitaria piemontese». E' questo l'incarico affidato dal magnifico rettore dell'università di Torino, Ezio Pelizzetti, a Roberto Cavallo Perin, ordinario di Diritto amministrativo a Scienze politiche, da qualche mese delegato alla gestione delle sedi periferiche dell'Ateneo torinese. Con lui si incontreranno, fra una decina di giorni, i vertici di Astiss, per iniziare ad impostare una eventuale futura convenzione. «Non vogliamo imporre nulla alle amministrazioni locali - premette Cavallo Perin - Le regole dei requisiti minimi, però, ci costringono a fare delle scelte sui corsi da tenere aperti. La nostra è una proposta, sulla quale si può discutere». La scelta su Asti prevede un orientamento comune a tutti i corsi presenti: una sorta di «comune denominatore», individuato dal rettore nella filiera enogastronomica. «Chiedermo a tutti i responsabili dei corsi presenti ad Asti - precisa Cavallo Perin - di ridisegnare il piano formativo, prevedendo un anno e mezzo finale di corsi orientati all'Enogastronomia, che si tratti del corso di Economia o di quello di Scienze motorie o Infermieristica». Detto in altre parole, la connotazione dei corsi astigiani dovrebbe andare dalla «gestione di un'azienda agricola e vitivinicola», a un corso di Infermieristica improntato alle «corrette regole dell'alimentazione». «Mi risulta che un lavoro in tal senso sia già stato avviato anche dall'ospedale di Asti - sottolinea Cavallo Perin - La filiera corta realizzata con la mensa dell'Asl è un esempio calzante di quello che intendiamo per orientamento enogastronomico nei corsi di scienze infermieristiche o scienze motorie». La proposta sull'indirizzo dei corsi, nel caso di Tecnologie alimentari ed Economia si spinge ad immaginare un percorso di studi comune: una sorta di laurea «interfacoltà», che dia al futuro laureato una conoscenza completa di come si conduce un'azienda agricola, con competenze di Agraria e di gestione aziendale. «Sarebbe un corso unico in Piemonte e in Italia - aggiunge il docente - L'obiettivo è attirare ad Asti gli studenti torinesi e italiani interessati a questo tipo di studi». La proposta però si compone anche di un «vincolo», rappresentato dalla necessità di avere dei ricercatori e dei docenti nella sede decentrata. «E' un'esperienza che abbiamo già realizzato - spiega Cavallo Perin - A Biella, dove sono presenti 3 corsi di laurea, vi sono 10 ricercatori, ciascuno dei quali costerà agli enti locali 50 mila euro all'anno per dieci anni; a Cuneo una trentina, per un totale di 9 corsi, esclusa Medicina». All'impegno degli enti locali biellese e cuneese, si aggiunge quello dell'Ateneo di Torino, che ha portato 9 docenti a Biella e 21 a Cuneo, con un impegno di spesa almeno pari a quello degli enti locali. Le sedi così ridisegnate hanno però uno sguardo verso il futuro, anche in chiave di ricerca. «Una volta trovato l'accordo per la docenza - conclude l'incaricato del rettore - l'assessore regionale Bairati ha messo una quota di fondi per la ricerca: a Cuneo sono arrivati 1,5 milioni di euro all'anno, per i prossimi tre anni». \

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FRANCO CAVAGNINO CLAUDIA CANEGALLO E' utile avere una sede universitaria in una picco... (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

FRANCO CAVAGNINO CLAUDIA CANEGALLO E' utile avere una sede universitaria in una piccola città? Che tipo di università serve per stimolare la crescita economica e sociale di un territorio? Il dibattito è aperto da tempo: a ottobre 2006, l'allora assessore regionale Andrea Bairati aveva sorpreso i vertici di Astiss, annunciando che era ora di dire basta ai corsi «doppione»: Asti avrebbe dovuto trovare una sua vocazione nell'enomeccanica. Da allora ci sono state tante discussioni, ma poche decisioni concrete. Fino a quando il ministero, per razionalizzare le spese, ha introdotto requisiti minimi nel numero di docenti per corso di laurea, imponendo alle Facoltà di tagliare molti corsi. Ad Astiss, i primi ad essere sacrificati sono stati i corsi del Piemonte orientale: Consulente del lavoro, Gestione dei beni territoriali, Educatore professionale e una specialistica in Servizi sociali. Oggi tocca ad Economia, che a ottobre 2009 non immatricolerà nuovi studenti. Il dibattito è stato ripreso anche dal sindaco Galvagno e dalla presidente della Provincia Maria Teresa Armosino che hanno espresso «perplessità» sull'impianto dei corsi e proposto alternative. «La Stampa» ha invitato tre docenti e responsabili di corsi presenti ad Asti o in altre sedi decentrate piemontesi, a confrontarsi su quale strada sia meglio imboccare: Alberto Cassone, Enrico Ercole e Vincenzo Gerbi. Serve davvero un'università ad Asti? Ercole: «A questa domanda, si può rispondere in un solo modo: che alternative ci sono? Non è pensabile non investire in cultura, se non si tratta dell'università, dovrà esserci qualcos'altro di analogo». Gerbi: «La scelta di non avere una sede universitaria è sbagliata. Più giusto chiedersi che tipo di corsi fare e come connotarla. Qualsiasi strada, che si tratti di corsi "unici" o di corsi "doppione", ma che rispondono ad esigenze del territorio, andrà bene, purchè la si porti avanti con coerenza». Cassone: «Un'università, per il solo fatto di esistere, genera un ritorno economico che è molto superiore all'investimento. Nelle sedi decentrate, poi, l'impatto è molto più forte che nelle grandi città, anche se gli effetti si fanno sentire nel tempo». C'è chi pensa che gli studenti astigiani potrebbero agevolmente studiare a Torino o Milano, ottenendo vantaggi superiori, per il solo fatto di "uscire" dal piccolo orizzonte della provincia. Cassone: «Nelle sedi decentrate la maggior parte degli studenti arriva da famiglie dove nessuno dei due genitori ha un titolo di studio universitario: si tratta di famiglie che con grande difficoltà avrebbero mandato i figli a studiare in un'altra città. La presenza di una sede universitaria vicina consente a quei ragazzi di operare una svolta epocale, cambiando il "mestiere" e il ceto sociale al quale la famiglia era legata per tradizione». Ercole: «Potremmo chiederci come sarebbe Asti se i maggiorenti di fine '800 non avessero deciso di fondare il liceo classico "Alfieri", che ha formato l'intera classe dirigente astigiana. Oggi quel compito è dell'università. Senza l'università che sarà di Asti fra 20 anni?». Stabilito che di una sede universitaria non si possa fare a meno, conviene concentrarsi su master di eccellenza o è immaginabile un indirizzo specialistico, un "comune denominatore" per tutti i corsi astigiani? Gerbi: «Una filiera comune per i corsi astigiani è possibile. Occorrerà un po' di tempo per ragionare e architettare corsi che abbiano un senso, ma sicuramente è una strada percorribile. Attenzione però, Asti deve fare ciò che è capace: l'eccellenza qui non è nella cultura enologica, ma nel saper coltivare la vigna aggrappati a una collina. Oggi, poi, per fare vera "eccellenza", è fondamentale mettersi in rete: si dovrà collaborare con altre realtà a noi vicine, non ultimo l'Istituto sperimentale per l'Enologia». Ercole: «L'eccellenza da sola non vive: non si inventa una Princeton nel deserto. Anche la proposta delle borse di studio, fatta dal sindaco, ha un grosso "appeal", ma c'è il rischio di finanziare un fenomeno già fin troppo radicato, che è la fuga dei cervelli». Cassone: «Ci sono corsi che hanno un mercato locale e non possono che essere corsi "fotocopia": mi riferisco a quello per infermieri, in Servizi sociali o all'ormai scomparso Consulente del lavoro. I laureati di queste discipline sono immediatamente assorbiti dalle esigenze del territorio, ogni città forma i suoi infermieri o i suoi tecnici». Adesso si parla di portare ricercatori e docenti ad Asti. Può essere una scelta vincente? Gerbi: «Sicuramente sì, a patto che si offrano a chi arriva da fuori, compresi gli studenti, strutture di accoglienza. Alloggi e mense in primo luogo, che consentano di fermarsi e di non essere solo dei semplici pendolari. Se avessero da dormire, senza l'assillo di prendere il treno, persino gli studenti torinesi si fermerebbero. Ma in questo senso Asti non ha fatto nulla». Cassone: «Portare ricercatori e docenti è una scelta obbligata, visti i vincoli imposti dal ministero. A suo tempo, dal Piemonte orientale, proponemmo ad Astiss un accordo del genere, ma non fu accettato, e i nostri corsi sono stati tagliati. Oggi è Torino a trovarsi in questa situazione». Ercole: «La scelta di mettere docenti e ricercatori dipenderà da quanto gli amministratori saranno disposti a spendere, ma sicuramente è una scelta che a lungo termine paga. Se poi si riusciranno ad offrire ragioni sufficienti, è possibile che alcuni di questi docenti si trasferiscano ad Asti, diventando parte del tessuto sociale della città, come sta lentamente avvenendo nelle sedi del Piemonte orientale». Si è molto parlato di enomeccanica come uno dei possibili sbocchi per la sede astigiana. Gerbi «Nessun ingegnere si iscriverebbe mai ad enomeccanica, vale di più fare un master per un ingenere meccanico insieme ad un enologo. Esistono forse ingegneri delle cantine? No. Per questo ci sono molte cantine fatte male, ma perchè non si è parlato con gli enologi al momento di progettarle». Ercole «Non mi pare ci sia bisogno di un corso per fare enomeccanica. Asti è sempre stato un centro di servizi per il contado, magari pensare a servizi per la persona, piuttosto che, per esempio, a tecnologie della comunicazione». E il legame tra vino e università? Gerbi. «Noi non possiamo non essere città del vino, è questa l'eccellenza, ma per fare in campo enologico è tardi, perché abbiamo buttato via risorse in altro. Si può però fare rete, inventando qualcosa, per non lavorare tutti alle stesse cose: se tu fai il tappo, io faccio l'etichetta, l'altro la bottiglia». Per concludere, università sì, ma che sia appetibile e pronta ad accogliere. E' così? Cassone ed Ercole: «I giovani sono sempre di meno. Nell'Astigiano il 26% della popolazione è oltre i 65 anni. In futuro si farà molta fatica a far crescere il numero degli studenti e bisognerà andarli a cercare anche fuori sede. Offrire corsi unici, ma spendibili, è l'unica strada».

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A casa di Stefania (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ecologia.it, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

A casa di Stefania Parte il G8 Ambiente a Siracusa, città del ministro Stefania Prestigiacomo. Che per l'occasione annuncia una inattesa sintonia Italia-Usa sulla green economy anti-crisi Si parte: da oggi al 24 il ministro Stefania Prestigiacomo ospita nella sua città il G8 Ambiente. E per l'occasione annuncia una inattesa sintonia Italia-Usa sulla ''green economy anti-crisi'' che metta sul tavolo dei capi di Stato già al G8 della Maddalena ''proposte concrete'' a partire da ''piani di finanziamento certi'' nel campo delle tecnologie pulite. E per aziende e cittadini bonus e incentivi ''tutti in chiave ambientale'', dal piano casa che premia la bioedilizia alle ristrutturazioni per il risparmio energetico. Sede del vertice dei ministri dell'Ambiente del G8 il Castello Maniace, simbolo della città siciliana. Con gli Stati Uniti sui temi dell'ambiente c'è una ''nuova sintonia, una visione comune - ha detto all'Ansa il ministro Prestigiacomo - che associa difesa dell'ambiente e sviluppo, che privilegia gli incentivi rispetto alle sanzioni, tanto cari a settori dell'eco-ideologismo europeo''. Sintonia con gli Usa di Barack Obama ''che contiamo di implementare a Siracusa - ha proseguito il ministro - dove sarà presente l'amministratore dell'Epa (l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente del governo americano) Lisa P. Jackson''. Lavori che vedono in primo piano anche il forum su energia e clima chiesto da Obama e accolto dal premier Silvio Berlusconi, parallelo al vertice del G8 di luglio alla Maddalena: ''All'indomani del G8 di Siracusa - ha detto Prestigiacomo - andrò negli Usa per il primo incontro preparatorio del forum che si svolgerà in parallelo al vertice della Maddalena. E da Siracusa partiranno gli input che saranno elaborati in vista del Mef''. In particolare l'obiettivo è ''collegare le tecnologie a basso contenuto di carbonio a programmi di finanziamenti internazionali pubblico-privato'', altrimenti ''ogni ipotesi di riduzione di emissioni rischia di essere vanificata''. Le rinnovabili centrali nel dibattito ma anche il nucleare. E sull'atomo: ''E' una polemica tutta italiana. La gran parte dei paesi del G8 produce una parte della propria energia elettrica con le centrali nucleari, che comunque sono ad emissioni zero'', ha detto il ministro dell'Ambiente. Per il capitolo clima la posizione italiana ''è quella assunta dall'Europa che ha lanciato un segnale forte adottando il pacchetto clima energia, il cosiddetto 20-20-20. Ma è evidente che la partita si gioca sugli impegni che saranno disposti ad assumere i grandi emettitori di CO2, Usa, Cina e India che dagli impegni di riduzione di Kyoto sono rimasti fuori''. Per quanto riguarda il nostro Paese: ''Abbiamo privilegiato - ha ricordato Prestigiacomo - il ricambio delle auto inquinanti con quelle ecologiche. Abbiamo confermato e semplificato il bonus fiscale del 55% per le ristrutturazioni edilizie in chiave di risparmio energetico. Nel piano casa concordato con le Regioni si privilegia e premia la bioedilizia''. Da qui il lavoro al G8 Ambiente di Siracusa ''per dare ai capi di Stato proposte concrete per promuovere e finanziare lo sviluppo di un'economia mondiale a basso contenuto di carbonio''. Ma si punterà anche ''a fissare un percorso nuovo che parta da Siracusa per la tutela della biodiversità, intesa anche come risorsa attorno alla quale si può costruire anche crescita economica''. Insomma è tutto pronto? ''Sulla logistica e l'organizzazione sostanzialmente sì". Ora comincia la parte più delicata e importante, quella politica''. E le manifestazioni annunciate? ''Quelle ormai fanno quasi parte del 'rito' dei G8. Confido comunque che la protesta, anche aspra, sara' civile e pacifica''. 22 aprile 2009 - TAG: Siracusa | G8 | Prestigiacomo |

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"European Day" Italio-Sloveno (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Udine “European Day” Italio-Sloveno Il ruolo e il contributo della mobilità studentesca al dialogo interculturale e ai processi di integrazione nell’Unione europea sono i temi del primo “European Day”, l’incontro transfrontaliero Italia-Slovenia organizzato congiuntamente dalluniversità di Udine, dalluniversità di Nova Gorica e da Emuni, luniversità euro-mediterranea con sede a Portorose. Intitolata “La mobilità studentesca come valore aggiunto alle relazioni interculturali nell’Unione europea”, l’iniziativa si terrà venerdì 24 aprile a partire dalle 9 nella School for Environmental Sciences in via della Croce 3 a Gorizia. Apriranno i lavori il ministro per gli sloveni all’estero Boštjan }ekš e il rettore dell’ateneo di Udine Cristiana Compagno. Il convegno, in lingua inglese, sarà coordinato da Joseph Mifsud di Emuni, da Mladen Franko delluniversità di Nova Gorica e da Claudio Cressati delluniversità di Udine. Sono previsti numerosi interventi di docenti e studenti che approfondiranno le tematiche legate alla mobilità internazionale e ai processi di interazione culturale in Europa. Ettore Deodato, funzionario della Direzione generale Istruzione e cultura della Commissione europea e responsabile delle reti tematiche Erasmus, parlerà di “Historical and cultural roots of the students mobility in Europe”. Seguiranno gli interventi di: Claudio Cressati, titolare della cattedra Jean Monnet delluniversità di Udine, su “Master of Arts in Euroculture: an interdisciplinary and inter-university project for an European knowledge-based society”; Mirjam Milhar i -Hladnik, delluniversità di Nova Gorica, su “Joint Master in migration and intercultural relations: experiences and added value”; Joseph Mifsud, presidente di Emuni, su “Emuni as an instrument of cross-border cooperation”. >> Massimo Gaudina, della Direzione generale Comunicazione della Commissione europea, illustrerà “How to promote the European Union”; Léonce Bekemans, titolare della cattedra Jean Monnet delluniversità di Padova, parlerà di “Culture and intercultural dialogue in the european integration process: the Jean Monnet programme for promoting intercultural dialogue”. Interverranno infine gli studenti Erasmus Ivana Kacafura e Paulina Gegniewicz delluniversità di Nova Gorica, Jennifer Margaret Reed e Katarzyna Simonides delluniversità di Udine. BUR.IT 22.04.09

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"Armonia all'Università Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Siena "Armonia all'Università Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart" Alcune tra le più belle musiche di Mozart saranno nel programma del concerto che l'Università di Siena e l'Associazione Quattroquarti, in collaborazione con l'Istituto superiore di studi musicali "Rinaldo Franci", hanno organizzato in favore delle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto. L'appuntamento è per stasera, alle ore 21, nell'aula Magna del Rettorato. Nel corso della serata, a ingresso libero, verrà effettuata una raccolta di fondi che saranno interamente devoluti per la ricostruzione. A esibirsi nel concerto a cui è stato dato il titolo "Armonia all'Università", saranno i musicisti dell'Amadeus Kammerorchester di Salisburgo, con l'orchestra e alcuni allievi dell'Istituto "Rinaldo Franci", diretti da Simone Fontanelli, che eseguiranno l'aria di Pamina "Ach, ich fÜhl's", dal Flauto magico (Marta di Cosmo, soprano), il concerto K 313 in Sol maggiore per flauto e orchestra, I tempo (Francesca Menchini, flauto), il concerto K 271 in Mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra "Jeunehomme", I tempo (Francesca La Morgia, pianoforte), il concerto K 314 in Do maggiore per Oboe e Orchestra II e III tempo (Gaetano Schipani, oboe). La Amadeus Kammerorchester Salzburg è un'orchestra da camera professionale fondata nel 2004 da Simone Fontanelli e Paul Roczek, entrambi docenti all'Università del Mozarteum di Salisburgo. Lo scopo della sua fondazione è stato quello di riunire alcuni tra i migliori ex studenti del Mozarteum per raggiungere un elevato livello artistico e, al tempo stesso, avere un'orchestra di spessore internazionale e di grande personalità. I suoi componenti provengono da circa dodici diversi Paesi e quattro continenti, sono stati vincitori di diversi concorsi internazionali, collaborano con le più prestigiose orchestre europee e svolgono attività cameristica ospiti dei più prestigiosi Festival internazionali.>> L'Orchestra Rinaldo Franci - Città di Siena, composta prevalentemente dai docenti e dai migliori allievi dell'Istituto, rappresenta il più importante strumento formativo per i giovani musicisti, che dà loro l'opportunità di acquisire pratica ed esperienza orchestrale per arrivare a incarichi rilevanti in istituzioni musicali nazionali e internazionali. L'Orchestra Rinaldo Franci - Città di Siena ha collaborato con direttori e solisti di chiara fama, alcuni dei quali anche docenti ed ex allievi dell'Istituto, come Hector Moreno, Luciano Acocella, Luca Provenzani, Anastasia Tomaszewska Schepis, Patrizia Ciofi e Laura Polverelli. Il concerto di mercoledì fa parte di una serie di iniziative di solidarietà messe in atto dall'Università di Siena in favore delle popolazioni recentemente colpite dal terremoto, tra cui l'esonero dal pagamento della seconda rata delle tasse per gli studenti provenienti dalla provincia dell'Aquila, la raccolta di quote dallo stipendio per la ricostruzione della Casa dello studente, la raccolta di generi di prima necessità coordinata dall'ufficio accoglienza disabili, la partecipazione alla raccolta di fondi promossa dalla Conferenza dei rettori. In occasione dell'organizzazione del concerto, il rettore Silvano Focardi ha rivolto di nuovo alla comunità dell'Ateneo un invito alla partecipazione "Vi invito a partecipare numerosi ­ ha scritto in un messaggio al personale e agli studenti - per dare ancora una volta un segno di generosità e di solidarietà nei confronti di quanti sono stati così duramente colpiti dal terremoto. Ringrazio quanti, attraverso le iniziative promosse dall'Ateneo, hanno già donato parte del proprio stipendio e generi di prima necessità per le popolazioni abruzzesi". La partecipazione al concerto è aperta a tutta la cittadinanza. BUR.IT 22.04.09

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"Conferenza internazionale sul turismo" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Messina “Conferenza internazionale sul turismo” Si svolgerà presso l’Università di Messina, da oggi al 25 aprile 2009, una “Conferenza internazionale sul turismo”, alla quale il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano ha fatto pervenire un suo messaggio di congratulazioni. Oggi, nell’Aula Magna dell’Ateneo, con inizio alle ore 9, porgeranno i saluti il Rettore dell’Università di Messina, prof. Francesco Tomasello, il Vice rettore dell’Università di Economia di Bucarest (Romania) prof. Dumitru Miron. il Preside della Facoltà di Economia di Messina, prof. Luigi Ferlazzo Natoli, il docente della Facoltà di Commercio di Bucarest (Romania) prof. Rodica Pamfilie, il Presidente della Provincia Regionale di Messina, On. Nanni Ricevuto, il Sindaco di Messina, On. Giuseppe Buzzanca, il prof. Antonino Cuspilici, dirigente della Regione Sicilia. Parteciperanno inoltre il Preside della Facoltà di Economia di Messina, prof. Luigi Ferlazzo Natoli, il docente della Facoltà di Commercio di Bucarest (Romania) prof. Rodica Pamfilie, il Presidente della Provincia Regionale di Messina, On. Nanni Ricevuto, il Sindaco di Messina, On. Giuseppe Buzzanca, il prof. Antonino Cuspilici, dirigente della Regione Sicilia. Nel pomeriggio (ore 14 -17,30) presso la Facoltà di Economia (Aula Magna) si svolgeranno due sessioni di lavoro parallele, con interventi di docenti della Facoltà di Economia di Messina, proff.ri Augusto D’Amico, Grazia Calabrò, Irina Virginia Dragulanescu; dell’Università di Roma “La Sapienza”, prof. Giulio Querini,; dell’Università di Bucarest, prof. Gabriela Stanciulescu e prof. Mariana Dragusin. >> Giovedì 23 aprile, presso la Chiesa SS,Pietro e Paolo di Casalvecchio Siculo, con il coordinamento del prof. Gianfilippo Villari, i lavori riprenderanno con gli interventi dei proff.ri Dumitru Miron, Gabriela Tigu e Alexandra Chis (Università di Bucarest) e del prof. Pasquale Novak (Università di Messina). Nei giorni 23, 24 e 25 aprile i convegnisti effettueranno visite presso il parco della Valle d’Agrò, la Valle dei Templi di Agrigento e le Gole dell’Alcantara. BUR.IT 22.04.09

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Due studenti di Ingegneria vincono la I edizione dello SMAward (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Pavia Due studenti di Ingegneria vincono la I edizione dello SMAward Con due progetti innovativi, Giuseppe Balduzzi e Umberto Bargiggia, studenti di Ingegneria dell’Università di Pavia, si sono aggiudicati il secondo e terzo premio del I SMAward (Shape Memory Award), concorso indetto dall'a SAES Getters (http://www.saesgetters.com/smaward/ ) per premiare idee innovative nel settore dei materiali avanzati e in particolare delle leghe a memoria di forma. All’Ateneo Pavese sono dunque andati due dei tre premi messi in palio dallo Shape Memory Award, competizione aperta alle facoltà tecniche delle università italiane e prima in assoluto tesa a incentivare la ricerca in un campo ormai considerato l’avanguardia dei materiali avanzati. Giuseppe Balduzzi si è aggiudicato il II premio, di 25.000 euro, con il progetto "Tecnologia per uno sbrinamento efficiente e l'ottimizzazione aerodinamica degli evaporatori frigoriferi", uno studio che punta allo sviluppo di tecnologie in grado di aumentare l'efficienza delle macchine frigorifere e di ridurne quindi l'impatto ambientale. A Umberto Bargiggia è andato invece il terzo premio, di 15.000 euro, per il progetto "Distensore chirurgico SMA": si tratta dello sviluppo di uno strumento per la diagnosi e la terapia che permetta al chirurgo di intervenire con maggiore efficacia, migliorando anche il comfort del paziente durante e dopo l'operazione. I vincitori delle borse di studio afferiscono entrambi al Computational Mechanics and Advanced Materials Group, diretto dal prof. Auricchio, docente presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Pavia. Il gruppo, nato e cresciuto all'interno del Dipartimento di Meccanica strutturale della Facoltà di Ingegneria di Pavia, collabora con aziende e istituti di ricerca, italiani e non, occupandosi della modellazione e dell'applicazione di materiali innovativi in ambito ingegneristico e biomedicale. I vincitori avranno la possibilità, per un anno - dal 4 maggio 2009 al 3 maggio 2010 - di collaborare con i laboratori di SAES Getters (oltre 3.000 m2 nello stabilimento di Lainate, alle porte di Milano) per sviluppare le loro idee, portandole fino all'applicazione commerciale presso i laboratori di ricerca di SAES Getters. Ma cosa sono le SMA? Le leghe a memoria di forma (Shape Memory Alloys, SMA) sono composti intermetallici caratterizzati da una trasformazione martensitica termoelastica reversibile, cioè in grado di deformarsi macroscopicamente se riscaldate, generando elevate forze di attuazione. Questa caratteristica conferisce al materiale proprietà funzionali del tutto particolari, e i dispositivi, realizzati con le leghe SMA, vengono classificati come “dispositivi intelligenti”. Il fenomeno della memoria di forma fu osservato per la prima volta nel 1951. >> Oggi quelle utilizzate maggiormente sono formate da Nickel e Titanio. La caratteristica ancor più interessante di queste leghe e che i manufatti derivati in forma di fili o lamine, per esempio, mostrano un’elevata potenza specifica che consente lo sviluppo di attuatori estremamente miniaturizzati e facilmente integrabili. Per esempio, con un filo SMA di 0.5 mm di diametro è possibile muovere 6 Kg in totale silenzio. Tali materiali vengono oggi utilizzati per lo più nel settore biomedicale in cui si sfruttano le loro caratteristiche di superelasticità e la biocompatibilità. In particolare si sviluppano stent per le arterie, fili ortodontici, cambre per le ossa, cateteri e sonde attive per microchirurgia. Il disegno strategico di SAES Getters prevede lo sviluppo di nuove aree di business ad alta potenzialità nel settore delle SMA. Negli ultimi anni si sta sviluppando un elevato know-how su questa tecnologia ed in particolare SAES Getters punta le proprie attività di Ricerca e Sviluppo nell’ambito di questa tecnologia non solo sulle applicazioni biomedicali ma, anche sull’utilizzo di tali materiali in attuatori meccanici che vedono la propria naturale collocazione in svariati campi industriali come l’automotive e i mezzi di trasporto in genere, l’elettronica di consumo, la domotica, la componentistica per elettrodomestici, la robotica, le macchine utensili e il tessile. BUR.IT 22.04.09

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Seminari di Filosofia del Diritto (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Modena Seminari di Filosofia del Diritto Penultimo appuntamento dei Seminari di Teoria del diritto e Filosofia pratica organizzato presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dedicato ad approfondimenti sulla “schiavitù”. Nel corso dell’incontro saranno considerati le connessioni tra le migrazioni e fenomeni quali la tratta degli schiavi e il traffico di esseri umani in epoca globale. Appuntamento domani a Modena. La “schiavitù” è una forma di oppressione tanto antica ed estesa, quanto diffusa e – a volte – subdola. Ora è al centro di una serie di riflessioni condotte nell’ambito del XIII ciclo del Seminario di Teoria del diritto e Filosofia pratica, promosso dagli insegnamenti di Filosofia del diritto, Sociologia del diritto e Teoria dell’argomentazione normativa, tenuti dal prof. Francesco Belvisi e dal prof. Gianfrancesco Zanetti presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Il filo conduttore degli incontri riguarda, appunto, l’approfondimento delle forme della schiavitù nel corso della storia fino all’epoca contemporanea, come attesta il titolo del ciclo “La schiavitù: da degli antichi e dei moderni a fenomeno contemporaneo”. Al quinto appuntamento, che si terrà domani alle ore 11.00 presso l’Aula B del Dipartimento di Scienze Giuridiche (via San Geminiano, 3) a Modena, il prof. Giuseppe Palmisano dell’Università di Camerino interverrà su “Fenomeni migratori, traffico di esseri umani e tratta degli schiavi: un approccio internazionalistico”. “Dopo le indagini su pensiero normativo ed etica applicata, su società multiculturale e integrazione, nonché, in anni più recenti, su differenza razziale e forme di discriminazione, quest’anno – spiega il prof. Gianfrancesco Zanetti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia -, insieme al dottor Thomas Casadei che si occupa del coordinamento scientifico-organizzativo dell’iniziativa, abbiamo deciso di affrontare, in una chiave teorico-giuridica ma anche storico-concettuale, la questione della schiavitù e le sue trasformazioni nel corso della storia e nell’epoca contemporanea. Quello della schiavitù è un tema drammatico ai nostri giorni sul quale solo saltuariamente ci si sofferma e, assai di rado, in sede accademica attraverso gli strumenti dell’analisi filosofico-giuridica. Con questo ciclo intendiamo aprire un percorso di riflessione rigorosa su un tema che non può essere oscurato”. L’incontro sarà presieduto dal prof. Gianfrancesco Zanetti docente di Filosofia del Diritto dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed introdotto dal prof. Marco Gestri, docente di Diritto dell’Unione Europea all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. >> Giuseppe Palmisano è professore ordinario di Diritto internazionale presso l’Università di Camerino, dove insegna anche Diritto dell'Unione europea, e di cui è stato Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Politiche. Tra le sue pubblicazioni: Nazioni Unite e autodeterminazione interna: il principio alla luce degli strumenti rilevanti dell'ONU, Milano, Giuffré, 1997; Il ricorso per carenza nel diritto comunitario: la fase precontenziosa, Napoli, Editoriale Scientifica, 2003; Smuggling via mare e responsabilità internazionale degli Stati, in U. Leanza (a cura di), Le migrazioni. Una sfida per il diritto internazionale, comunitario e interno (IX Congresso della Società Italiana di Diritto Internazionale), Napoli, Editoriale Scientifica, 2005; Il contrasto al traffico di migranti: nel diritto internazionale, comunitario e interno, Milano, Giuffrè, 2008 (a cura di). è Direttore didattico del Master di 2° livello in “Giurisdizioni internazionali”, organizzato dall'Università di Roma “Tor Vergata”, dall'Università di Camerino e dalla SIOI (Società italiana per l'organizzazione internazionale). Responsabile dell’insegnamento di Diritto e Organizzazione internazionale presso il Corso superiore in Relazioni internazionali, organizzato a Roma dalla SIOI. è membro del Comitato scientifico della Rivista “Diritto pubblico comparato ed europeo”. Tra i suoi interessi di ricerca ci sono il traffico illecito di essere umani “via mare” e la responsabilità internazionale degli stati, nonché gli strumenti giuridici internazionali di contrasto al contrabbando di migranti. BUR.IT 22.04.09

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"Cittadinanza e Costituzione" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università del Sannio “Cittadinanza e Costituzione” Una conversazione sul tema “Cittadinanza e Costituzione” ha aperto stamani l’undicesima edizione della Settimana della Cultura Scientifica e della Creatività Studentesca, organizzata dall’Ufficio scolastico provinciale di Benevento. Nell’Auditorium Sant’Agostino dell’Università degli Studi del Sannio, gremito di studenti, si sono confrontate autorità del mondo della scuola e delle istituzioni. L’evento è stato organizzato nell’ambito della Scuola di dottorato internazionale “Persona, Mercato e Istituzioni” dell’Ateneo sannita. Il rettore dell’Ateneo sannita, Filippo Bencardino, ha aperto l’incontro. “è fondamentale - ha dichiarato - la funzione della scuola e delluniversità. Entrambe devono educare alla cittadinanza e formare la completa personalità dello studente. In un mondo di squilibri e di diritti ancora non garantiti, occorre che i giovani capiscano che i propri diritti terminano laddove finisce la libertà altrui”. A seguire, l’intervento del presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, che con entusiasmo ha sottolineato la stabilità di questa iniziativa: “Una delle sfide più forti del nostro Paese - ha dichiarato - è riuscire a fare un salto in avanti nell’esercizio della creatività e della cultura scientifica”. Successivamente, ha preso la parola il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli. “Il capitale più importante di cui disponiamo – ha affermato - è rappresentato dai talenti, dalle menti dei giovani. Investire sulle risorse umane può rimettere in moto la nostra società. Per questa ragione è importante l’introduzione nella scuola di un nuovo insegnamento in “cittadinanza e costituzione” (previsto dal decreto legge Gelmini 137\08) perché riapre la possibilità di costruire nella scuola i diritti alla cittadinanza”. La professoressa Antonella Tartaglia Polcini, direttore del Dipartimento Pe.Me.Is. dell’Università del Sannio, ha moderato la seconda parte dell’incontro. In particolare, nel suo intervento ha sottolineato come la Costituzione viva nella cittadinanza, intesa come partecipazione attiva alla vita sociale del Paese. Ha posto l’accento su una importante norma costituzionale, l’art. 118 che invita lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni a favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. La professoressa Tartaglia Polcini ha sottolineato quanto è necessario conoscere il contesto in cui si opera per potere, come cittadini, realizzare importanti obiettivi nella società. Tra i relatori anche il presidente del Tribunale di Benevento, Rocco Carbone, che ha messo in risalto l’importanza di formare un cittadino consapevole e corretto sin dalla tenera età . “è fondamentale – ha detto - che i giovani studenti, anche cittadini, prendano confidenza con le regole basilari del nostro sistema. Non possono, infatti, ignorare i principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione: l’uguaglianza, senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; il diritto al lavoro, l’indipendenza dello Stato dalla Chiesa; la tutela della ricerca scientifica e del progresso, il diritto fondamentale di manifestare il proprio pensiero con la parola. Allo stesso modo vanno conosciuti i propri doveri”. Il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento, Mario Pedicini, dopo i saluti di apertura, si è soffermato sul tema della conversazione. “Cittadinanza e costituzione – ha dichiarato - non fanno parte di una specifica disciplina. Dovrebbero rappresentare, invece, la sfera da cui tutte le materie attingono. Tale insegnamento – ha continuato - non può essere affidato ai docenti di lettere ma necessità di una specifica professionalità”. >> è seguito l’intervento di Paolo Ciocia, supervisore della Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all’Insegnamento. “Per molti anni – ha dichiarato - si è parlato di istruzione, formazione, ma si è tralasciato la fondamentale funzione educatrice della scuola. L’istruzione, intesa come conoscenze e capacità operative, è di fondamentale importanza, ma non esaurisce il compito principale di formare un uomo e un cittadino. Sono stati molti i tentativi di riportare l’educazione civica nella scuola, e il decreto dell’ottobre 2008, è il frutto di una grande evoluzione. La cittadinanza non è un mero dato formale, ma un’occasione di dialogo, uno stimolo verso la partecipazione. Al professore Pietro Perlingieri, preside della Facoltà di Economia dell’Università del Sannio, sono state affidate le conclusioni della giornata. “Nell’epoca complessa in cui viviamo è sempre più forte l’esigenza di non perdere la nostra identità. Il trattato di Lisbona ha chiaramente stabilito la necessità di difendere l’identità nazionale in ogni Paese. Dobbiamo capire che la nostra identità culturale nazionale deve essere perseguita attraverso l’attuazione della Carta costituzionale. La nostra costituzione rappresenta, infatti, una rivoluzione contro il regime precedente, il superamento della concezione statalista verso uno stato aperto. è una delle migliori e più avanzate d’Europa. è stata scritta quando tutti i diritti erano stati calpestati, e ha affermato l’inviolabilità dei diritti umani. La prima parte della Costituzione – ha proseguito - è di un’attualità struggente, che ha bisogno di essere vissuta, non cambiata. La seconda parte, invece, va ampiamente rivista perché possa essere più efficiente. Dall’entrata in vigore della Costituzione ad oggi sono stati fatti grandi salti di democraticità economica e politica, ma tutto ciò che è scritto, la cosiddetta rivoluzione promessa di cui parlava Calamandrei, non è ancora stata attuata e dipende solo da noi”. BUR.IT 22.04.09

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Supercalifragilistichespiralidoso: l'apprendimento delle parole nuove è una questione di "RAM" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Bicocca Milano Supercalifragilistichespiralidoso: l’apprendimento delle parole nuove è una questione di “RAM” Nella corteccia cerebrale esiste un dispositivo per l’apprendimento dei vocaboli associato al funzionamento della memoria a breve termine (l’equivalente umano della RAM dei computer), che comprende un insieme di aree localizzate intorno alla scissura di Silvio. Tra queste aree vi è anche la famosa area di Broca, dal nome dello scopritore, area che gioca un ruolo di fondamentale importanza nel controllo delle funzioni linguistiche negli esseri umani. Per anni si è ritenuto che l’apprendimento di nuovi vocaboli dipendesse dalla memoria a lungo termine, una convinzione basata sulle osservazioni fatte nel paziente Henry Gustav Molaison, più famoso agli addetti ai lavori come il “paziente HM”: HM, vittima di un errore neurochirurgico non riusciva più ad accumulare nuovi ricordi, incluse nuove parole. Successivi studi su pazienti e la nuova ricerca condotta dagli scienziati del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, di prossima pubblicazione sulla rivista NeuroImage (Paulesu, E., et al., Supercalifragilisticexpialidocious: How the brain learns words never heard before, NeuroImage (2009), doi:10.1016/ j.neuroimage.2008.12.043), mettono in luce l’importanza che riveste anche la memoria a breve termine nel processo di apprendimento di nuovi vocaboli sia nei bambini sia negli adulti. Tra “reclamo” e “gitolla” il ritmo della memoria è il f rutto della collaborazione fra gli studiosi del dipartimento di Psicologia, del dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche dell’Università di Milano-Bicocca, del CNR di Roma e Milano, e dell’ Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, la ricerca ha interessato 12 soggetti sani dal punto di vista cognitivo che sono stati sottoposti a esperimenti di attivazione con la tecnica PET (tomografia ad emissione di positroni), per evidenziare le aree cerebrali implicate nell’apprendimento delle nuove parole. I neologismi sono stati selezionati in modo tale da non essere facilmente associabili a parole italiane, tanto quanto la traduzione di una parola italiana in inglese produce associazioni totalmente arbitrarie dal punto di vista del suono delle parole (es. finestra-window; piazza-square; ecc.). I volontari dovevano, quindi, apprendere le nuove parole in associazione a parole reali: le “coppie” nate da questo match casuale, con le quali i volontari si sono misurati, danno luogo a suoni suggestivi; una sorta di ritmo della memoria: chirurgo-ponole, barile-ghevorta, reclamo-gitolla. Lo studio ha previsto anche un compito di controllo durante il quale i volontari hanno appreso più semplicemente coppie di parole esistenti (es: giardino-tiranno; pietra-gabbiano; abisso-confetto). >> Preparato il materiale sperimentale, i volontari sono stati sottoposti ad una scansione cerebrale attraverso la PET, ossia una tecnica che produce immagini tridimensionali contenenti informazioni circa il flusso cerebrale delle diverse aree del cervello. La scansione è stata condotta durante il processo di apprendimento. Le immagini così raccolte, dopo una serie di analisi statistiche, hanno permesso di evidenziare quali fossero le aree maggiormente attivate durante l’acquisizione di nuovi vocaboli. «La nostra ricerca ci ha permesso non solo di identificare le aree cerebrali implicate nell’apprendimento dei nuovi vocaboli - spiega Eraldo Paulesu, docente di Psicobiologia presso la facoltà di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca e coordinatore della ricerca – ma anche la dinamica di tale apprendimento: l’acquisizione di nuove parole sembra comunque un fenomeno prevalente dell’emisfero sinistro. La particolare predisposizione di tale emisfero ad imparare nuovi vocaboli è probabilmente un altro segno della sua dominanza per il linguaggio». Le ricadute cliniche attese dai ricercatori coordinati dal professor Paulesu riguardano principalmente il miglioramento diagnostico di tipici disturbi del linguaggio come le disfasie e le dislessie evolutive che interessano i bambini, utilizzando tecniche non invasive, come, ad esempio, la risonanza magnetica funzionale. La conoscenza delle aree cerebrali sedi del dispositivo di apprendimento del vocabolario, potrà contribuire allo sviluppo di strumenti diagnostici per identificare ritardi del linguaggio con una base neurologica distinguendoli da manifestazioni di disagio prive di basi neurologiche. In futuro, una più precisa e rapida diagnosi di tali disturbi potrà consentire di iniziare precocemente e specificamente gli interventi di logopedia. BUR.IT 22.04.09

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Nuovo sviluppo dalla crisi? Se ne parla oggi alla Cisl (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Nuovo sviluppo dalla crisi? Se ne parla oggi alla Cisl La crisi può diventare un'opportunità di crescita e di sviluppo. Da questa idea nasce la proposta di un ciclo di incontri di approfondimento e di formazione, dal titolo 'Tracce di crescita e di sviluppo in tempo di crisi', promossi dalla Diocesi-Consulta per la pastorale sociale e del lavoro e dalla Caritas, in collaborazione con altri enti del territorio, legati o vicini al mondo cattolico: Acli, Cisl, Coldiretti Mantova, Confcoop, Ucid. Il secondo appuntamento in programma sarà oggi dalle 20.45 nella sede Cisl di via Torelli 10. Un approfondimento su 'L'economia sociale in tempo di crisi', a cui parteciperà Carlo Borzaga, docente di economia presso l'Università di Trento. L'incontro è aperto a tutti e ad ingresso libero. «La nostra Chiesa mantovana - spiega don Paolo Gibelli, vicario episcopale per il dialogo con il territorio - si sente partecipe della attuale situazione di crisi economica». Terzo, ed ultimo, appuntamento il 29 in seminario con una tavola rotonda su 'La crisi come opportunità'. Informazioni: 0376 4327556; 0376 263674.

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Gli ingegneri pavesi fanno il pieno (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Progetti per un nuovo sistema di sbrinamento e un dispositivo chirurgico. Hanno vinto quarantamila euro Gli ingegneri pavesi fanno il pieno Ottengono secondo e terzo posto a un concorso nazionale di idee innovative Il loro lavoro potrà diventare reale Al centro i nuovi materiali definiti «intelligenti» PAVIA. Vanno alla facoltà di Ingegneria di Pavia due premi su tre del Shape Memory Award. Un premio organizzato dalla SaesGetters, azienda del milanese che lavora nel settore dei materiali avanzati, per dare spazio alle idee innovative dei giovani. Ed è così che Giuseppe Balduzzi si è aggiudicato il secondo posto e un premio da 25mila euro per aver progettato un nuovo sistema per sbrinare macchinari frigoriferi. E Umberto Bargiggia il terzo posto (15mila euro) per un dispositivo medico da usare in chirurgia. Ora per un anno potranno lavorare ai loro progetti in azienda. La competizione era aperta a tutte le facoltà tecniche degli atenei italiani. E Pavia ha occupato due gradini del podio. Per i due vincitori è un sogno che diventa realtà: potranno sviluppare una propria idea e passare da quello che è un progetto a un prodotto da mettere in commercio. Non solo, lavoreranno proprio nel settore per cui hanno studiato, nei laboratori di un 'azienda con sede a Lainate che ha uno stabilimento di oltre 3mila metri quadrati. E avranno anche una certa stabilità economica, che consentirà di dedicarsi alla ricerca nel proprio settore con qualche pensiero in meno. Entrambi gli studenti fanno parte del gruppo di «meccanica computazionale e dei materiali avanzati» coordinato da Ferdinando Auricchio, docente della facoltà di Ingegneria. Si tratta di un gruppo che fa capo al dipartimento di Meccanica strutturale, collabora con aziende, istituti di ricerca anche internazionali. «Ci occupiamo di simulazioni al computer di problemi di meccanica - spiega il docente - E poi di materiali avanzati, per simularne i comportamenti». Il settore è quello della «modellazione e dell'applicazione di materiali innovativi in ambito ingegneristico e biomedicale». I due premiati hanno studiato a Pavia e fanno entrambi parte del gruppo di ricerca del professor Auricchio. Giuseppe Balduzzi, 25 anni, ha lavorato a una tecnologia per sbrinare i macchinari frigoriferi e i condizionatori in modo diverso dai sistemi tradizionali. «E' un sistema con cui si può ottenere un risparmio economico, energertico e che può avere un minor impatto ambientale», spiega lo studente che si è laureato ad aprile e ora ha un contratto di ricerca in università. Umberto Bargiggia, 26 anni, si è laureato a febbraio e anche lui si è fermato in università per lavorare alla sua idea. Ha progettato uno strumento per la diagnosi e la terapia che permette al chirurgo di intervenire con maggior efficacia. Per il premio sono stati scelti i progetti in grado di essere trasformati in prodotti da mettere in commercio. E a questo lavoreranno i due studenti. Perché Bargiggia e Balduzzi avranno la possibilità, per più di un anno, di collaborare con i laboratori della SaesGetters di Milano per sviluppare le loro idee. Ma cosa sono le «leghe a memoria di forma» che danno il nome al premio? Sono composti intermetallici in grado di deformarsi se riscaldati. Vengono chiamati «dispositivi intelligenti». Le due leghe più usate sono il nickel e il titanio: quando si progettano manufatti in fili o lamine questi possono essere miniaturizati e hanno una potenza elevata. (ma.br.)

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università, zidda rilancia in piena crisi politica - nino bandinu (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Risposte ai recenti interventi di Attilio Mastino e Pietro Luciano, docenti a Sassari Università, Zidda rilancia in piena crisi politica Due lettere aperte ai candidati al rettorato «Il nostro ateneo ha dignità e storia specifica» NINO BANDINU NUORO. In piena crisi politica, mentre c'è chi si dimette in segno di protesta sull'Università in agonia, il sindaco Zidda rilancia. E scrive due lettere ai due "candidati" al rettorato di Sassari, per sostenere la validità dell'ateneo nuorese e il fatto che i locali e il campus stanno per essere definiti. Il messaggio insomma è questo: Nuoro fa la sua parte, le università sarde facciano la loro. Il sindaco Mario Zidda, in vista della prossima nomina del rettore dell'università di Sassari, venerdì scorso ha scritto ai due candidati (il prorettore Attilio Mastino e il professor Pietro Luciano) per ribadire l'importanza e le peculiarità dell'università nuorese e gli sforzi compiuti dalla amministrazione in questi anni per dotarla di nuove strutture. «Sorta come risposta alle situazioni di crisi del territorio evidenziante dalla commissione Medici e istituita con Legge regionale - scrive Zidda nella sua lettera al professor Luciano - l'Università di Nuoro ha caratteristiche, storia, rapporti con l'economia del territorio e prospettive di sviluppo, che la pongono in condizioni, oggettivamente e qualitativamente differenti, rispetto ad altre esperienze più recenti. Grazie a un impegno profuso con costanza negli ultimi dieci anni dalla amministrazione comunale - prosegue il primo cittadino - stanno arrivando a compimento delle opere strutturali che daranno all'università nuorese gli spazi adeguati alla propria attività presente e futura, qualsiasi essa sia. Secondo il sindaco sarebbe infatti in «via di completamento» l'intervento di ristrutturazione dell'ex convento delle Carmelitane - quasi 2000 metri quadri per la cui realizzazione sono stati spesi circa tre milioni di euro - che accoglierà la segreteria studenti, uffici dell'Ersu, aule e uffici. E molto presto - grazie all'accordo con il ministero della Difesa, l'Ufficio del Demanio e l'Esercito italiano - inizieranno i primi interventi nella caserma Loy per trasformarla in un moderno ed efficiente campus universitario: un progetto che complessivamente vedrà una spesa di oltre venti milioni di euro, somma che solo grazie all'impegno di questa amministrazione non è stata destinata ad altre iniziative da realizzarsi al dì fuori di Nuoro. La città capoluogo inoltre potrà disporre di un centro di geografia ambientale all'avanguardia, da realizzare nell'ex Colonia Solotti, sul monte Ortobene, a pochi metri dalla futura sede della Scuola forestale regionale. Ad Attilio Mastino, riferendosi alle strutture, il sindaco risponde: «Tutto questo è in linea con quanto la nostra amministrazione ha sempre fatto, cercando di lavorare con determinazione perché l'Università a Nuoro diventi una certezza e un motivo di crescita e sviluppo sociale della nostra comunità, dove però anche le università sarde assumano determinazioni coerenti con le comuni volontà e lo facciano in una prospettiva temporale e dimensionale non soggette a continui mutamenti». Una critica indiretta alle variazioni di proposte fatte in corso d'opera? Può anche darsi. Le due lettere scritte dal primo cittadino comunque si concludono con l'assicurazione di una collaborazione tra Università e Comune di Nuoro, con l'obbiettivo prioritario di salvaguardare e potenziare l'Università nuorese in piena crisi.

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agorà in festa per i vent'anni (sezione: Cultura)

( da "Nuova Venezia, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

MIRANO Agorà in festa per i vent'anni MIRANO. Compie vent'anni l'associazione culturale miranese «Agorà». I soci fondatori che nel 1988 diedero vita all'associazione, dopo una brevissima esperienza come sezione staccata dell'Università della terza età di Mestre, saranno festeggiati oggi pomeriggio, in un incontro che si terrà alle 16 nella sala conferenze della barchessa di villa Errera. A tenere la relazione ufficiale su «Il volontariato sociale» sarà la professoressa Renata Cibin, docente del liceo classico Corner e anche di molti corsi dell'Agorà. «E' un traguardo importante - spiega il presidente dell'associazione Giorgio Berton - per due decenni abbiamo promosso attività culturali per tutti, favorendo il superamento di ogni forma di emarginazione e il rafforzamento dei tradizionali valori della libera e democratica convivenza, della solidarietà sociale e umana». Attualmente l'Agorà conta oltre 160 iscritti. Prosegue nella sua attività culturale, organizzando corsi a cadenza bisettimanale tenuti da docenti qualificati che gratuitamente conducono le lezioni: medici, architetti, artisti, sacerdoti, psicologi, astrofili e professionisti nei più svariati campi. Inoltre l'associazione organizza gite culturali nelle più belle città del Veneto e d'Italia. L'incontro di oggi pomeriggio sarà anche l'occasione per incontrare i primi fondatori dell'associazione. (f.d.g.)

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paolo garonna dal bo alla guida dell'ania (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

NOMINE Paolo Garonna dal Bo alla guida dell'Ania Paolo Garonna (foto) è il uovo direttore generale dell'Ania. Lo rende noto l'associazione delle compagnie assicuratrici precisando che la nomina è stata deliberata ieri dal Comitato esecutivo e sarà effettiva da giugno. Garonna, che sostituisce Giampaolo Galli passato alla direzione generale di Confindustria, è attualmente vice segretario esecutivo delle Nazioni Unite, Commissione economica per l'Europa, ruolo che ricopre dal 2005. In precedenza è stato chief economist del Centro studi di Confindustria. Ha ricoperto vari incarichi nell'ambito accademico, come docente di Economia politica alla facoltà di Scienze Politiche della Luiss di Roma e docente di Economia applicata alla facoltà di Statistica dell'Universita' di Padova. E' stato direttore generale dell'Istat, partecipando ai negoziati che hanno portato alla creazione dell'Unione Monetaria Europea. E' autore di numerose pubblicazioni.

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quinto circolo si terrà stasera alle ore 17 nella sede del quinto circolo didattico l'ultimo ... (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 28 - Sassari Quinto Circolo Si terrà stasera alle ore 17 nella sede del Quinto circolo didattico l'ultimo ... Quinto Circolo Si terrà stasera alle ore 17 nella sede del Quinto circolo didattico l'ultimo incontro del progetto genitori con l'insegnante grafologa Valeria Poldiallai che parlerà della scrittura nella prima infanzia.L'incontro è aperto e funzionerà il servizio di accoglienza per i bambini. Istituto Geometri Il dirigente dell'Istituto tecnico per geometri "G.M.Devilla" comunica che i colloqui con i docenti avranno luogo oggi dalle ore 15,30 alle 18 per le classi prime e seconde e giovedì 23 dalle ore 15,30 alle ore 19 per le classi terze, quarte e quinte. Alberghiero I colloqui con le famiglie sono fissati per oggi dalle 17 alle 19 per le prime e le seconde, giovedì 23, stesso orario, per le terze, quarte e quinte. Amici del Lamarmora Oggi alle 17 nell'aula magna dell'Itc Lamarmora, il prof Aldo Sari, docente di Storia dell'arte moderna nella facoltà di Lettere, terrà una conferenza su: «Le arti figurative in Sardegna in Età catalana dal XIV al XVI secolo». Società filosofica italiana La Sfi (società filosofica italiana) organizza una conferenza su: "Merleau-Ponty: l'intersoggettività oltre la metafisica", tenuta dal professor Nicola Comerci, oggi dalle 18 alle 20 nel Museo etnografico Bande in via Muroni 44. Prefazione di Antonello Nasone, coordina la presidente Sfi Rossella Mascolo, seguirà un dibattito con l'autore Nicola Comerci. Fai Novecento e oltre Giovedì 23 aprile alle ore 17 nella sala conferenze della Camera di commercio primo appuntamento con "Novecento e Oltre" ciclo di incontri che si propone di avvicinare il pubblico all'arte contemporanea attraverso cinque conversazioni incentrate su aspetti del panorama artistico. L'iniziativa è del FAI in collaborazione con la la Scuola di dottorato in Scienze dei sistemi culturali dell'Università di Sassari, relatore: Francesco Bonami, direttore artistico di Pitti Immagine Discovery di Firenze che parlerà di: "Il valore dell'arte o l'arte del valore". Pro no ismentigare L'associazione "Pro no ismentigare", invita gli amanti della lingua e cultura sarda a partecipare all'incontro con il segretario del Premio Ozieri, Antonio Canalis, che si terrà venerdì 24 aprile, alle ore 17, nell'Itc "G. Dessì" in via Montegrappa 2. Lavoro Un'azienda di commercio mobili cerca 1 commesso, data di scadenza 26 aprile, sede di lavoro: Sassari, requisiti: diploma o laurea, conoscenze informatiche nella progettazione e disegno d'arredo; esperienza nel settore commercio mobili; iscrizione nelle liste dei disoccupati da oltre 24 mesi contratto a tempo indeterminato presentare o trasmettere curriculum, al Centro servizi lavoro, via Bottego, entro il 26 aprile specificando il riferimento "commesso settore mobili" email: domandaofferta.s@silsardegna.it Un centro estetico cerca 1 estetista, data di scadenza: 26 aprile, sede di lavoro: Sassari; requisiti: diploma o corso di formazione professionale di estetista; esperienza nel settore contratto a tempo determinato mesi 4/5 circa; presentare o trasmettere curriculum al Centro servizi lavoro, via Bottego, entro il 26 aprile specificando il riferimento "estetista" email: domandaofferta.s@silsardegna.it Concerto per i terremotati Sabato 25 alle ore 19,30 nell'Auditorium di Mater Ecclesiae concerto di musiche di Amadeus Mozart, suoneranno: Alberto Cesaraccio, Antonio Puglia, Fortunato Casu, Alessandro Puggioni, Giole Lumbau e Fabio De Leonardis. Gita Domenica 26 gita culturale e naturalistica a Bitti e Orune con visite ai siti archelogici di Su Tempiesu e villaggio nuragico di Su Romanzesu, info: 347-4540708. Concerto Ellipsis Giovedì 23 al Teatro Civico alle ore 21, l'Associazione Ellipsis proporrà, nell'ambito de «I concerti di Primavera», una formazione di altissimo livello artistico: il Trio Nova, Vernizzi, Costa con Opera Concerto, dedicato alla musica operistica italiana. Associazione Alzheimer Giovedì 30 aprile alle ore 17 convocazione assemblea dei soci al Centro di ascolto di San Camillo per approvazione bilancio 2008. Club Alpino Italiano Per domenica 26 aprile escursione a Tiscali: da Scala'e Surtana e ritorno. Durata 6/7 ore. Difficoltà E. Ritrovo soci piazzale Segni alle ore 7 e all'ingresso di Dorgali ore 9,15 circa. Prenotazione obbligatoria entro mercoledì pomeriggio al 328 9022644-346 3354002. Unione ciechi Lunedì 27 aprile all'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti in via Quarto 3 alle ore 17,30 Antonio Farris, ordinario di Microbiologia alla facoltà di Agraria terrà incontro aperto a tutti sulla cultura e le proprietà del pane. Geometri Si invita il personale supplente (docente e Ata) che ha percepito compensi nell'anno 2008 al ritiro del modello Cud all'Istituto Tecnico per Geometri "G.M.Devilla" - via Donizetti. Colloqui Scientifico 1 Il dirigente del Liceo scientifico "Giovanni Spano" comunica le date dei colloqui con i genitori, la circolare è anche sul sito: www.liceospano.org Lunedì 4 maggio dalle 16 alle 17,30 le classi prime A-B-C-D-E-F; dalle 17,30 alle 19 le prime G-H-I. Martedì 5 maggio dalle 16 alle 17,30 le seconde A-B-C-D-E-F e dalle 17,30 alle 19 le seconde G-H-I-L-M. Mercoledì 6 maggio dalle 15 alle 16,30 tutte le terze; dalle 16,30 alle 18 tutte le quarte; dalle 18 alle 19,30 tutte le quinte. Birdland Alla scuola di musica Birdland sono aperte le iscrizioni per i corsi d'orientamento musicale per basso, batteria, canto moderno, chitarra, fisarmonica, pianoforte, sax, tromba, tastiere, violino indirizzo blues, rock, pop, jazz, metal. Gli interessati alle lezioni gratuite attitudinali possono rivolgersi alla segreteria in via Pasubio 8 dal lunedì al venerdì 17,30-20. Telefono 079/298686, 320/8111019. Enologia Ozieri E' in fase di organizzazione la "VIIIª Rassegna Enogastronomica Città di Ozieri", la consolidata e annuale kermesse enologica che riunisce la quasi totalità dei produttori vitivinicoli locali e provinciali. I vini ammessi in gara (prodotti con terreno proprio) sono i bianchi, i rosati, i rossi e i vini da dessert della vendemmia 2008, anche quest'anno ci sarà una categoria a parte in cui verranno ammessi i vini prodotti con uve alloctone. Per info: 349 1756987, 348 8181681. Cisl scuola è stato pubblicato il bando di concorso per titoli per il personale Ata (24 mesi). Le domande di inserimento e aggiornamento scadono il 14 maggio, maggiori informazioni alla Cisl scuola in via IV Novembre. Risata Il Club della Risata invita nuovi amici in un percorso esperienziale sul valore terapeutico della risata, del gioco creativo e della comunicazione non verbale, ispirato al metodo del medico indiano Kataria. info: 328 2088354. Scuola dell'infanzia Gulliver 2000. Sono aperte le iscrizioni per l'anno scolastico 2009/2010 alla sezione sperimentale Primavera che prevede un progetto didattico dedicato ai bambini dai 18 mesi compiuti entro settembre 2009, ai 36 mesi. Sezione a numero chiuso max 20 bimbi. I genitori interessati possono telefonare alla scuola regolarmente autorizzata, che ha sede a Li Punti, ai numeri 079-397394, 348-8894713, per iscrizioni o appuntamento per colloquio. Gita culturale Sono aperte le iscrizioni alla gita di due giorni in Barbagia e dintorni. partenza il 25 aprile in pullman, visite a Orosei, grotte di Ispinigoli, Orgosolo. Info 349 8720751, 328 6441151. Mostra di beneficenza Nel centro missionario del Pime in via Solari, in collaborazione con l'associazione Madre Mediterranea, mostra di dipinti di Rita Maurandi per aiutare i bimbi poveri del Terzo mondo e aiutare una scuola in Bangladesh. Apertura fino a domenica 26 aprile: dalle 10,30 alle 13,30 (festivi) e dalle 16 alle 20,30 (tutti i giorni). Combriccola dell'arte La compagnia teatrale "La Combriccola dell'arte", cerca urgentemente aspiranti attori e attrici per commedie in vernacolo sassarese, età 20/50 anni, per rappresentazioni teatrali, info: 338-5443530 (Alba) Teatro al Canopoleno Giovedì 23 aprile andrà in scena presso l'aula magna del Liceo Canopoleno di Sassari (via Luna e Sole 44, ore 19) «Angelica» di Leo Ferrero. Info www.bottecilindro.it. Gite La Uisp di Sassari informa che, fino al 24 aprile, sono aperte le iscrizioni alle gite di Barcellona e Parigi. Per ulteriori informazioni: 079/2825033 o rivolgersi sede via Zanfarino 8. Università Terza Età Giovedì 23 alle ore 16,30, nell'aula magna della facoltà di Agraria, viale Italia 39, Francesco Angioni, ordinario di Diritto Penale di Giurisprudenza terrà una lezione su: «Orientamenti sul testamento biologico». Acli Al Caf Acli di via Roma 130 e nella sede di Li Punti in via Era 56 è possibile prenotare il servizio di assistenza per i modelli 730, Unico, Ici 2009, rivolgersi direttamente in sede o telefonare a 079/2829212 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 18. Viaggio a Lourdes Dal 2 al 6 maggio viaggio a Lourdes con volo Alghero-Girona, info dopo le 17 al 347-3738506. Libri di testo Sono in pagamento gli ulteriori fondi accreditati dalla Regione per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per l'anno scolastico 2007/2008. I beneficiari possono recarsi per la riscossione presso qualsiasi sportello del Banco di Sardegna, muniti di un valido documento di riconoscimento. Bonus energia Gli uffici del Caaf Tfdc in via Torres 7 sono a disposizione per la compilazione e presentazione gratuita della pratica Bonus energia, telefonare allo 079 273199. Dottori agronomi L'assemblea ordinaria degli iscritti all'albo dei dottori agronomi e forestali è convocata per giovedì 23 aprile alle 17 nella sede dell'ordine in viale Umberto 90. All'ordine del giorno l'approvazione dei bilanci consuntivo 2008 e preventivo 2009. Agricoltura AgriProject Sardegna organizza incontri gratuiti divulgativi rivolti ad agricoltori e allevatori, al fine di illustrare le misure del PSR Piano di Sviluppo Rurale concernenti l'ammodernamento delle aziende agricole, primo insediamento e finanziamenti comunitari in agricoltura, info: 329.9667721, 328.7253532, 349.7831545 e e-mail: agriprojectsardegna@tiscali.it Pellegrinaggio Sono in corso le iscrizioni ai pellegrinaggi a Cascia del 10 maggio, a Lourdes del 12 maggio e a Medjugorie del 22 giugno. I pellegrini saranno accompagnati da una guida spirituale e da una guida laica che coordineranno i gruppi negli itinerari di preghiera. Per informazioni 3479737741 e 079 2006070. Ersu L'Ersu informa gli studenti che è già possibile pagare la tassa regionale presso tutte le Agenzie del Banco di Sardegna, il pagamento della tassa dovrà avvenire entro il 30 aprile. Olimpiadi di quartiere Sono iniziate le iscrizioni alla XXVI edizione delle olimpiadi di quartiere nell'Oratorio centro giovanile Salesiano, che scadono il 10 maggio. I Giochi si celebreranno dal 6 al 27 giugno, info: 079-252510. Torres Tennis Il 30 aprile alle 19 si terrà nei locali della Torres Tennis «Bozzo» l'assemblea dei soci con all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio 2009. Geografia Venerdì 1º maggio escursione a Sant'Antonio di Gallura con visita al Liscia, alle chiese campestri di San Giacomo e San Costantino, al Palatu Mannu (lo stazzo più singolare della Gallura), partenza ore 8,15 dall'emiciclo Garibaldi, tel. 079-2826119 e 079-980957. Dichiarazione dei redditi Il Caaf Cisl informa che chi volesse avvalersi dell'assistenza nella compilazione dei modelli 730, Bonus energia, Isee, Red, può prenotarsi telefonando ai seguenti numeri: 079271188-079280466- 079270420 Sede Sassari, 079975506 Sede Alghero, 079515265 Sede Porto Torres, 079786440 Ozieri. Disabili Fino al 4 maggio sono in pubblicazione al Centro servizi per il lavoro della Provincia le graduatorie dei disabili e delle categorie protette al 31 dicembre 2008. I ricorsi possono essere presentati entro le 12 del 4 maggio al responsabile del procedimento. Visite alla Nuova Proseguono le visite delle scolaresche alla redazione della Nuova Sardegna, a Predda Niedda. Per gli appuntamenti telefonare tutti i mercoledì dalle 9,30 alle 12 allo 079 222403 o 222400 e chiedere di Bruno Lubino. Testimoni Cerco testimoni dell'incidente avvenuto il 14 aprile alle 21,10 a Predda Niedda strada 22 tra un'auto e una moto Honda 600, tel. 340 6439076.

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il processo a galileo visto dai cattolici (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il libro IL PROCESSO A GALILEO VISTO DAI CATTOLICI Nel 1609, a Padova, Galileo Galilei alza per la prima volta al cielo il suo cannocchiale: nasce l'Astronomia moderna. Nel 1633 con la solenne messa al bando delle sue teorie si conclude a Roma il Processo a Galileo. Nel 1979 Giovanni Paolo II, sul solco del Concilio Vaticano II, manifestò il desiderio che teologi e storici riesaminassero a fondo il "caso Galileo". Incomprensioni, falsi storici, supposizioni: quale fu il vero rapporto tra la Chiesa e Galileo Galilei? Perché Papa Wojtyla ne recupera la figura a quasi quattro secoli di distanza? Questo libro ripercorre la storia del processo e della condanna di Galileo Galilei, e i lavori della Commissione di Studio diretta, nella fase finale, dal cardinale Paul Poupard e chiusa solennemente in Vaticano nel 1992. A partire dalla documentazione degli Archivi Segreti Vaticani viene ricostruita la traiettoria della Commissione e ne vengono esaminati criticamente i frutti. Si offre così un materiale inedito che permette l'adeguata valutazione del ruolo del Vaticano nel complesso caso Galileo, apportando nuova luce sulla sua secolare storia. Tutto questo è contenuto nel volume Galileo e il Vaticano di Mariano Artigas e Melchor Sanchez de Toca (con la prefazione di Monsignor Gianfranco Ravasi) Il libro verrà presentato giovedì prossimo 23 aprile alle 17 al Collegio Vescovile Barbarigo di Padova (via Rogati 17, ingresso per le auto da via Seminario 7). Interverranno l'autore, il prof. William Shea, titolare della Cattedra Galileiana presso l'Università degli studi di Padova e il prof. Piero Benvenuti, docente di Astrofisica delle alte energie dell'Università di Padova.

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medicina, la giostra dei professori per ora si salva solo robecchi - ottavia giustetti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IX - Torino Medicina, la giostra dei professori per ora si salva solo Robecchi Ultrasettantenni verso la pensione, l´Università non li vuole Per lui quattro voti di scarto, ma il Senato accademico potrebbe bocciare la sua richiesta OTTAVIA GIUSTETTI (segue dalla prima di cronaca) Ma i docenti di Medicina che accompagneranno la sua candidatura in Senato saranno, secondo le indiscrezioni, «padrini» molto tiepidi e non spingeranno affatto per l´approvazione - se non addirittura il contrario - proprio per le modalità con cui questa votazione ha ribaltato totalmente i pronostici. è stata infatti bocciata senza possibilità di ripescaggio la richiesta di Mario Pippione, di Lorenzo Massobrio e, soprattutto, di Valerio Gai, che fino a ieri mattina, a detta della maggior parte dei colleghi docenti, sarebbe stato l´unico, semmai, a meritare il prolungamento dell´incarico. Il criterio che era stato introdotto dall´università per valutare la richiesta dei professori era appunto quello dell´«infungibilità». Preso a prestito dalla terminologia giuridica, sta ad indicare l´impossibilità di sostituire in breve tempo il docente. Va da sé che nulla è «infungibile» nel caso di Antonio Robecchi, che dirige una delle otto chirurgie delle Molinette e che, se pure a capo del dipartimento universitario, non brilla certo per numero e qualità di pubblicazioni scientifiche. Per non dimenticare il fatto che, quando lo scorso anno fu rimosso dall´incarico di capo dipartimento delle chirurgie, lo stesso dipartimento aveva 17 milioni di euro di deficit. è stata una votazione che ha seguito solamente la logica degli umori e dei malumori e dei poteri forti ancora mai sconfitti all´interno della facoltà. E che ha lasciato irrimediabilmente scoperta la direzione della specialità di medicina d´urgenza che rischia o di tornare nelle mani di un primario ospedaliero (medicina a Torino perderebbe la scuola) oppure di passare in fretta e furia sotto un candidato «improvvisato» che sembra possa essere Giuseppe Montrucchio, succeduto da poco al professor Giorgio Emanuelli. C´è chi dice anche che dietro a questo colpo di mano ci sia la regia di docenti interessati da anni a un parziale smembramento della medicina d´urgenza, in favore della rianimazione, nell´ambito di un dibattito a livello nazionale secondo il quale a dirigere il pronto soccorso debbano essere esperti rianimatori. Il fatto certo è che dei quattro candidati a restare ancora per due anni, gli unici due che forse meritavano una chance erano Lorenzo Massobrio, ginecologo a capo del dipartimento del Sant´Anna, e appunto Valerio Gai, direttore del dipartimento delle Molinette. Entrambi si sono presentati di fronte ai colleghi per la votazione con una lettera del proprio direttore generale che li definiva «infungibili», ma a nulla è valso neppure questo. «Se la legge dice che 70 anni è l´età giusta per andare in pensione, ritengo che non ci sia alcuna ragione per prolungare gli incarichi - dice Giuseppe Galanzino, direttore generale delle Molinette - quando però il professor Gai mi ha chiesto se gli confermavo la fiducia, l´ho fatto, visto che il suo contratto con l´ospedale scade nel 2011».

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terremoti, un'ipotesi di polizza a copertura (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 20 - Udine Terremoti, un'ipotesi di polizza a copertura Assicurazioni di MARCO FEDERELLA Sul terremoto in Abruzzo si è detto e scritto moltissimo. Molto si è fatto per porre rimedio immediato all'emergenza. Moltissimo c'è ancora da fare e si farà per la ricostruzione e per il definitivo ritorno alla normalità. Ma come spesso accade nei momenti in cui si manifestano simili tragiche catastrofi l'opinione pubblica viene fortemente sensibilizzata alla riflessione sulle loro conseguenze, sulle eventuali responsabilità e sui potenziali rimedi. Una delle considerazioni che si è fatta di recente è stata quella legata a un'eventuale possibile copertura assicurativa dei danni procurati dai terremoti. I fenomeni sismici, al di là delle recenti polemiche sulla loro prevedibilità, si caratterizzano per l'incertezza quanto a intensità, tempistica e loro conseguenze oltre che per la difficoltà nell'individuare l'esatta localizzazione geografica in cui si verificheranno i fenomeni. Tutto quanto sfugga a una precisa descrizione statistica e quantificazione finanziaria (quanto più esatta possibile) è normalmente escluso dalla possibilità di essere oggetto di assicurazione. Si tratta infatti di elementi tecnici imprescindibili affinché da parte delle compagnie possa essere allestita una tariffa coerente e volta alla quantificazione di premi congrui in relazione ai rischi coperti. Ed è proprio questo il motivo per cui ora sono pochissime le coperture relative ai rischi del terremoto, solitamente destinate alle aziende, le cui dimensioni e i cui volumi in termini di premi corrisposti giustifichino la concessione di simili garanzie. Superfluo sottolineare come per i privati risulti pressoché impossibile assicurarsi contro questi rischi. Da più parti e a più riprese si è ipotizzata un'assicurazione obbligatoria a copertura degli immobili in caso di fenomeni sismici con la condivisione della copertura tra settore privato (compagnie) e settore pubblico. In termini pratici questa ipotesi condurrebbe alla ripartizione dell'onere conseguente al manifestarsi dei fenomeni sismici oltre che all'alleggerimento dei bilanci pubblici, gravati oggi integralmente dei costi conseguenti e successivi ai terremoti. In altri Stati europei questa soluzione è già stata adottata e la Pubblica amministrazione beneficia anche del know how delle compagnie nella gestione dei sinistri catastrofali. Una soluzione questa non priva di potenziali difetti. Il costo di questa copertura condivisa tra pubblico e privato ricadrebbe infatti su tutta la collettività che se ne dovrebbe inevitabilmente fare carico. Ma se è vero che le risorse pubbliche sono di tutti, sgravarle ripartendo l'onere sui cittadini in modo uniforme, graduale e costante consentirebbe forti risparmi per i bilanci pubblici e indubbi benefici di carattere generale. Il ristoro dei danni potrebbe così essere effettivo e integrale e la tempistica oggettivamente più breve di quanto non accada oggi in simili circostanze. Si parte da un assunto che consiste nella triplice ripartizione dei costi della catastrofe in parte a carico dei cittadini (una forma di franchigia sui primi euro di danno, al fine di sgravare il sistema pubblico-privato dai costi dei piccoli sinistri), in parte a carico delle compagnie di assicurazioni (per l'eccedenza di danno rispetto alla franchigia fino a massimali predeterminati che consentano una definizione del massimo danno probabile e dunque della loro massima esposizione) e in parte a carico del sistema pubblico per l'eccedenza rispetto ai massimali sottoscritti dalle compagnie (nel caso di catastrofi di particolare gravità). Se è vero che la frequenza dei disastri sismici è prevista in aumento (come anche l'entità del loro impatto economico), il sistema attuale (che vede lo Stato come unico garante) denota una certa fragilità, inefficienza e carenza quanto a sostenibilità finanziaria, al di là dell'inefficacia insita nei lunghi tempi di risarcimento ai terremotati. Al momento la proposta non ha avuto l'appoggio politico necessario e indispensabile a tradurre in fatti concreti la progettazione teorica esposta che, se ha trovato attuazione in altri Paesi europei avanzati e moderni come la Francia, la Spagna, la Germania e il Regno Unito, non si vede perché non possa concretizzarsi anche in Italia. Inoltre l'obbligatorietà della copertura condurrebbe decisamente verso la prevenzione: migliori caratteristiche costruttive porterebbero all'abbassamento del premio, con tutto l'interesse da parte dell'assicurato a che il suo immobile rispetti le norme vigenti e dunque un effetto complessivo sull'intero patrimonio immobiliare italiano, nell'ipotesi, per ora abbastanza lontana, dell'obbligatorietà della copertura assicurativa contro i fenomeni sismici.

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Polo meccanico Fresia a Cengio (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

CONSIGLIO COMUNALE OPINIONI CONTRASTANTI TRA IL SIDNACO BILLIA E IL CAPOGRUPPO DI MINORANZA BARLOCCO Polo meccanico Fresia a Cengio CENGIO Consiglio comunale al calor bianco l'altra sera, a Cengio. Ecco i vari punti di disaccordo tra minoranza e maggioranza. Polo meccanico Un'operazione che, partendo dal trasferimento delle Fresia dalla sede millesimese di via Trento e Trieste alla località Pertite, sul confine tra Cengio e Millesimo, si traduce nello sfruttamento industriale di un sito di 65 mila mq. Si prevede poi la realizzazione di ulteriori 14 mila mq di superficie coperta a disposizione per nuovi insediamenti. Per Giuseppe Barlocco, capogruppo di minoranza, «non siamo contrari all'operazione se si limitasse al trasferimento della Fresia e ai nuovi insediamenti. Siamo contrari alla realizzazione di una centrale a biomasse, contemplata all'interno dell'accordo quadro, e non solo perchè riteniamo che per un simile impianto l'ubicazione migliore sia quella delle aree ex Acna anche da un punto di vista del teleriscaldamento». Un altro motivo di perplessità, come sottolinea l'onorevole Guido Bonino, «è considerare il prolificare di questi impianti che si vorrebbe realizzare in Val Bormida: a Ferrania, alla Pertite, a Calizzano, a Massimino... Alla fine la lerga da bruciarei non basterà e allora si rischia la conversione di tali impianti in inceneritori. Che allora lo si dica senza ipocrisie». Replica il sindaco Ezio Billia: «Quella della centrale a biomasse è un'ipotesi ventilata nell'accordo quadro ma per la quale non vi sono ancora nè fondi nè dati certi e mi pare che quella della minoranza sia una polemica strumentale». Variante alla strada provinciale Per la minoranza si poteva fare meglio. Ancora Giuseppe Barlocco: «Avevamo proposto uno spostamento del tracciato verso il fiume, in modo da evitare unA volta per tutte la zona a rischio frane». Replica Billia: «Un'ampia porzione dell'area servizi rimarrà a disposizione e verrà realizzato un parcheggio per mezzi pesanti e un'area verde. E poi, se Bonino aveva un'idea migliore perchè non l'ha messa in pratica in tutti gli anni in cui era al governo del paese?». Ricapitalizzazione cengio sviluppo Per Billia «un atto necessario quello di ricapitalizzare la società pubblico-privata per il rilancio delle aree ex Acna, e che diventa indispensabile ora che la bonifica è conclusa».

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università, tre dubbi sul nuovo statuto - margherita rubino (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VI - Genova UNIVERSITà, TRE DUBBI SUL NUOVO STATUTO MARGHERITA RUBINO (segue dalla prima di cronaca) Ecco alcune delle novità radicali, con accanto i dubbi relativi: 1) Spariscono le Facoltà, nascono cinque grandi Poli. Chi decide le aggregazioni? Su quale base e con quale logica? Ci sono due commissioni, una lavora al progetto e una allo statuto. Queste commissioni non sono rappresentative delle facoltà, per le quali mille e passa docenti avevano eletto dei presidi. Piacciano o no, i presidi collegano alla base, mentre i docenti indicati sono, appunto, docenti indicati. 2) Spariscono le aree e i dipartimenti, nascono ventidue Scuole. Chi disfa e rifà? Sempre i dieci "docenti indicati"? Per ora, la "base" di cui sopra apprende tutto dalla stampa. Né si può sperare che la presentazione del 4 maggio sia davvero un débat public. è previsto che ognuno di noi possa apportare modifiche quando leggerà lo schema on line. è realistico? Si consideri che il nuovo progetto nasce all´insegna della trasparenza. E che pare, sì, progetto strameditato, ma a tavolino. 3) Norme transitorie di statuto vorrebbero un mandato di sei anni per il Rettore. Qui davvero sarebbe democratica e necessaria una consultazione plenaria. Votare qualcuno per quattro anni non equivale a votarlo per sei. Non rinnovare il Rettore dopo quattro anni oggi si può, ed equivale nei fatti a un impeachment. Che necessità c´è di mutare il 4 + 4 oggi in vigore? Toccare lo statuto su questo punto è grave. In ogni caso, le norme transitorie sono valide a decorrere dal mandato successivo. Sarebbe scorretto e giuridicamente poco sostenibile modificare norme che riguardano se stessi. Soprattutto, getterebbe ombre pesanti sull´intera operazione.

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darwin, celebrazioni per il bicentenario (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 30 - Sassari Darwin, celebrazioni per il bicentenario ALGHERO. Il mondo intero commemora Charles Darwin in occasione del bicentenario della nascita, che s'accompagna ai 150 anni dalla pubblicazione del suo manuale "L'origine della specie". Così anche alcune associazioni culturali non potevano non rendere omaggio al padre della teoria dell'evoluzione. A Darwin e all'indiscusso valore del suo straordinario contributo scientifico sono dedicati eventi e iniziative del programma proposto dall'Obra Cultural, insieme alla Società Umanitaria dal titolo emblematico: "La creaciÓ no és acabada" (La creazione non è finita). L'iniziativa ha preso l'avvio lunedì con la presentazione del libro "Nuvole e sciacquoni", di Giulio Conte, e si concluderà il 15 maggio. Nel calendario di incontri sono previste tante serate a tema con scrittori, docenti universitari e documentaristi.Sarà possibile anche assistere a proiezioni, che hanno sempre come tema Darwin, l'uomo, l'ambiente, l'evoluzione e l'evoluzionismo. Domani sera alle 19 nella Sala Biblioteca Catalana dell'associazione presieduta da Pino Tilloca nel centro storico si prosegue con la conferenza-dibattito "La vera storia di Adamo ed Eva", a cura di Paolo Francalacci, docente di Genetica dell'Università di Sassari. (m.c.)

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l'ateneo pensiona i cervelloni (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina I - Firenze Venerdì il consiglio di amministrazione dell´università decide la sorte di docenti famosi nel mondo accademico L´ateneo pensiona i cervelloni Romagnani, Pacini, Schettino nella lista, corsa alle eccezioni L´elenco delle cattedre pensionabili, i docenti arrivati alla soglia dei 70 anni, sta per approdare in consiglio di amministrazione nell´università di Firenze. Oltre una ventina i nomi nella lista, fra questi scienziati celebri come l´immunologo Sergio Romagnani, l´astronomo ex direttore dell´Osservatorio di Arcetri Franco Pacini, il preside della facoltà di Farmacia Sergio Pinzauti, quello di Scienze Emilio Castellucci, il chimico Vincenzo Schettino e diversi altri. Qualcuno, si vocifera, verrà «salvato», ma la rosa è ristrettissima e la deroga scatterà valutando un incrocio di tre parametri: la valutazione delle ricerche realizzata dal Civr (l´ente stabilito dal ministero) e i fondi che ciascun docente ha rastrellato per l´ateneo dai fondi Prin (ministeriali) e da quelli internazionali o di altri enti. MONTANARI A PAGINA V

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università, gli over 70 in pensione - laura montanari (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Firenze Università, gli over 70 in pensione Tra i nomi eccellenti Romagnani, Pacini e Pinzauti. C´è chi resiste Una scelta obbligata per far quadrare i conti. La decisione finale al Senato accademico LAURA MONTANARI Sta per scattare l´ora X, per le cattedre over 70. Nomi celebri della ricerca e della docenza saranno costretti a lasciare. La questione approderà venerdì nel consiglio di amministrazione dell´ateneo fiorentino e poi, nelle settimane successive, in senato accademico. E´ un passaggio delicato e dagli esiti tutt´altro che scontati. Fra le cattedre in lista per la pensione ci sono ordinari di lungo corso come l´immunologo Sergio Romagnani, l´astronomo ex direttore dell´Osservatorio di Arcetri Franco Pacini, il preside della facoltà di Farmacia Sergio Pinzauti, quello di Scienze Emilio Castellucci, l´ex preside della stessa facoltà Malesani e diversi altri. Tutti sulla soglia dei 70 anni, docenti che in altri tempi avrebbero potuto prolungare ancora di due anni la loro permanenza in cattedra e che invece adesso si vedono sulla soglia, pronti al congedo. L´università fiorentina ha urgenza di sistemare i conti e ridurre le spese del personale per rientrare nei parametri chiesti dal ministero, così il governo dell´ateneo sarà chiamato a scelte tutt´altro che facili. I pensionamenti fra gli ordinari dovrebbero essere più di una ventina, ma è già partita la corsa per le eccezioni. La griglia è molto stretta, si vocifera che al massimo dall´elenco potrebbero salvarsi due o tre cattedre, secondo altre fonti una soltanto. Chi? I giochi sono apertissimi anche se qualcuno accredita Sergio Romagnani come il favorito assieme ai due presidi di facoltà arrivati a metà mandato. «Non ne so niente» risponde secco lo stesso immunologo che, come Pacini e altri colleghi ha inviato alla commissione di ateneo i parametri richiesti per poter valutare una eventuale deroga: valutazione del Civr sulle sue ricerche, fondi rastrellati nei progetti Prin (sono quelli del ministero) e altri «guadagnati» partecipando a ricerche europee o con fondi di diversa provenienza. «Queste criteri non mi convincono per niente - spiega Pacini - è assurdo mettere a confronto i fondi utilizzati per ricerche di matematica con quelli per la medicina, i costi sono molto diversi. E poi noi ad Arcetri abbiamo formato grandi ricercatori, uno adesso lavora all´Osservatorio cileno e sta costruendo le macchine del più importante progetto astronomico del mondo: conta questo?». Pacini dice che «l´ateneo fiorentino rischia di diventare un ateneo di serie B non perché parte il docente x o y, ma perché basa le sue scelte su valutazioni prevalentemente economiche. La ragioneria da sola non aiuta nelle grandi scelte e la mattina passo spesso davanti al villino Ronchi restaurato dall´università e poi da anni abbandonato...». Nell´elenco dei pensionabili anche il chimico Vincenzo Schettino: «Non voglio regali, mi devono giudicare per la ricerca e la didattica, per quello che ho dato a questa università». Ieri intanto il prorettore Sandro Rogari ha consegnato il suo programma per le elezioni a rettore (www.sandrorogari.it).

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studio sul radon "prevede il sisma" (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Firenze Pisa Il Biancone Studio sul radon "Prevede il sisma" Un campanello contro gli intrusi Il radon permette di prevedere gli eventi sismici. Lo rivela uno studio dell´università di Pisa e, in particolare, di Giorgio Curzio, docente al dipartimento di ingegneria meccanica, nucleare e della produzione, che ha guidato la sua équipe di ricercatori in una serie di esperimenti in Lunigiana e Garfagnana, due aree a rischio sismico della Toscana. Ne dà notizia il Giornale dell´ateneo pisano. Secondo questa ricerca, la fuoriuscita dalle rocce del radon, un gas nobile naturalmente radioattivo, può essere un segnale premonitore di un evento sismico e per questo i ricercatori pisani hanno messo a punto un progetto di fattibilità per misurare la concentrazione di radon nelle acque profonde della Lunigiana e della Garfagnana. Il Biancone di piazza Signoria «sorvegliato speciale». Da ieri è attivo un sistema all´avanguardia di video sorveglianza della statua costato oltre 200 mila euro e che permetterà, spera Palazzo Vecchio, di evitare altri episodi di danneggiamenti. Una telecamera a 45 metri d´altezza e due più basse ad alta velocità puntano sulla statua: appena un "intruso" si affaccia dentro la recinzione suona un campanello che avverte il corpo di guardia dei vigili (2 o 3) dentro Palazzo Vecchio, dotato anche di un altoparlante. Se i movimenti dell´intruso sono bruschi si accende pure un faro. Una tecnologia (studiata dall´Università di Siena), dice l´assessore Cioni, da esportare anche ad altri monumenti. (e.f.)

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"gensini, la mia sensibilità si ribella" - concetta bianca (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Firenze Dopo l´intervista del preside di Medicina a Repubblica, una prof contesta le sue idee sul nepotismo "Gensini, la mia sensibilità si ribella" Il caso del concorso di Economia agraria bandito da Medicina e vinto dal figlio del rettore CONCETTA BIANCA Ho letto con molto interesse l´intervista rilasciata dal professor Gensini l´11 aprile 2009. Credo che possano essere utili anche ai non addetti ai lavori alcune precisazioni. Alla domanda di Repubblica («Perché Medicina ha bandito un concorso di Economia Agraria, vinto poi dal figlio del rettore Augusto Marinelli?»), Gensini ha risposto: «Perché la prevenzione è fondamentale per la medicina, e un ruolo essenziale lo ha la alimentazione, che si gestisce attraverso la produzione di alimenti adatti a prevenire determinate malattie». Devo però osservare che l´offerta formativa della facoltà non ha saputo sfruttare a pieno le competenze del professor Nicola Marinelli, il quale, con apprezzabile spirito di servizio, nel 2008-2009, come risulta dal sito, ha insegnato a Medicina diversi corsi (Politica economica, Organizzazione aziendale, Economia politica, Economia aziendale) che non appartengono al suo settore scientifico disciplinare di riferimento, mentre ne ha impartito uno solo del suo settore, Economia ed estimo rurale (Agr/01). L´affermazione di Gensini sulla necessità di un posto di economia agraria a Medicina (di fatto una utilizzazione molto limitata, 5 Cfu, cioè crediti formativi) va contestualizzata: sarebbe stato facile per il Corso di Scienze della nutrizione umana, di fronte ad un organico di ateneo del settore Agr/01, composto nel 2001 da 20 docenti (tra ordinari, associati e ricercatori) e oggi da 23 docenti, ottenere l´affidamento per un solo corso da parte di un docente di Agr/01 di altra facoltà. A tutti piacerebbe poter bandire nella propria facoltà posti per attivare un solo corso di 5 Cfu; va rilevato però che in alcune facoltà che pure risultano attrattive per prestigio e numero di iscritti, vengono fatte addirittura tacere discipline considerate fondamentali. Quanto poi al blocco del turn-over (Gensini afferma: «Provvedimenti che ci creano grandi problemi»), va ricordato che tutte le facoltà risultano penalizzate e anzi, conti alla mano, è stato proprio l´organico di Medicina ad aver fatto un grande balzo in avanti negli ultimi anni, come è stato evidenziato dai grafici presentati al recente incontro organizzato il 3 aprile 2009 dall´Uspur e dal Cnu, due sindacati dei docenti. In ogni caso dispiace comunque leggere affermazioni quali quella pronunciata da Gensini, che nasce sicuramente dalla sua esperienza, ma nei confronti della quale la mia sensibilità riesce ancora a ribellarsi: «Poi capita - afferma Gensini - che i figli dei macellai facciano i macellai e quelli dei medici i medici». Gensini, inoltre, con tono rassicurante, ha raccontato per la seconda volta la storia della figlia che da piccola parlava di piastrine con la maestra, accreditando come scelta genetico/culturale quello che molti giornali e libri contestano all´ateneo fiorentino, cioè il nepotismo, che di fatto, anche per chi non vuole vedere e riconoscere le cose, ha contribuito a screditare l´ateneo. Spero che l´ateneo fiorentino non voglia seguire l´esempio romano della Sapienza, dove un rettore continua ad essere preside; non vorrei che per la terza volta Gensini raccontasse senza pudore della figlia e delle piastrine. Non di questo ha bisogno l´ateneo per risollevarsi. Non è questo il modello di università in cui credo e sono sicura che molti degli stessi docenti di Medicina desiderano un rettore che restituisca credibilità all´Università di Firenze. L´autrice è ordinario di Letteratura umanistica

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salvaguardia dell'ambiente e qualità dei prodotti: "lezione" all'unitrè (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 5 - Gorizia Salvaguardia dell'ambiente e qualità dei prodotti: "lezione" all'Unitrè Si preannuncia di estrema attualità e interesse anche la terza lezione del corso denominato "La consapevolezza ambientale" e organizzato dall'Unitre (Università della terza età) di Gorizia per venerdì prossimo, 24 aprile, con inizio alle 11 al Centro sociale Polivalente di via Baiamonti. Il tema, che sarà sviluppato per l'occasione dall'ingegner Mauro Vezil, docente universitario ed esperto in audit sui sistemi di gestione qualità, è "Garanzie al consumatore: le certificazioni ambientali e di prodotto; come coniugare la salvaguardia dell'ambiente con la qualità dei prodotti; la certificazione di filiera dei prodotti alimentari e quella dei prodotti legnosi provenienti da foreste gestite in modo sostenibile". Protagonista dell'incontro è dunque il consumatore: o meglio, il ruolo passivo che ognuno di noi è costretto a sostenere nel mercato dei prodotti alimentari, in particolare per quanto riguarda i costi derivanti dai numerosi passaggi della filiera. Ma pur chiuso nella fitta rete di meccanismi spesso di difficilissima lettura, il consumatore ha una decisiva carta da giocare a proprio favore: può scegliere. E quando i suoi criteri si arricchiscono coi concetti di qualità, tipicità, ambiente ed etica, il suo impatto con la filiera si capovolge: diventa soggetto attivo e determinante, capace di condizionare le scelte dei produttori. È in grado cioè di indurre le aziende ad operare con modalità rispettose dell'ambiente, dandone conto attraverso i loro prodotti, dei quali inoltre dovrà essere garantita la qualità, e per quelli agroalimentari anche la tipicità.

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zero tasse per gli studenti terremotati (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina X - Bologna Solidarietà Zero tasse per gli studenti terremotati Il Cda dell´Ateno ha stanziato centomila euro per gli aiuti SOLIDARIETA´ agli studenti e ai docenti abruzzesi colpiti dal terremoto. Ieri mattina il consiglio di amministrazione ha deciso di destinare all´università dell´Aquila una somma di centomila euro. La cifra sarà versata nel fondo «Università emergenza terremoto» costituito dalla Conferenza dei rettori. La scelta era già stata approvata lunedì scorso dalla giunta di Ateneo che in un messaggio ha espresso «profondo cordoglio e ampia solidarietà» a tutti i cittadini della Regione Abruzzo, in particolare ai 27mila studenti universitari e al rettore dell´ateneo dell´Aquila. Inoltre i consiglieri di amministrazione hanno deciso l´esonero delle tasse per gli studenti abruzzesi iscritti all´Alma Mater che provengono dalle zone colpite dal terremoto e le cui case sono state danneggiate. Gli studenti abruzzesi della provincia dell´Aquila che studiano a Bologna sono 209, già tutti contattati dall´Ateneo. L´esonero coinvolgerà gli studenti colpiti dal sisma. «Gli interessati al provvedimento saranno circa un centinaio» prevede il prorettore agli studenti Paola Monari. Nei prossimi gironi altri provvedimenti potranno essere messi in campo. «L´esonero dalle tasse è il provvedimento minimo nei confronti degli studenti colpiti dal terremoto, ma siamo pronti a concedere ulteriori agevolazioni per i casi più gravi». (il. ve.)

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microcredito modello yunus l'ateneo studia la banca dei poveri - ilaria venturi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XI - Bologna Microcredito modello Yunus l´ateneo studia la banca dei poveri Sinergia tra Alma mater, Grameen Trust, Unicredit e Fondazione Unidea. Coordina il progetto la professoressa Brunori ILARIA VENTURI UNA banca dei poveri in terra emiliana, tra Bologna e Modena, promossa dall´Ateneo. Modello Yunus, il banchiere del Bangladesh premio Nobel per la Pace. Nel 2007 la sua Grameen Bank, letteralmente banca del villaggio, è sbarcata a New York. «Le vostre banche lavorano per il mondo intero, ma queste rifiutano di lavorare per quanti vivono all´ombra dei vostri grattacieli. Negli Stati Uniti ci sono milioni di persone che non possono aprire un conto. Siamo qui per dimostrarvi che è possibile», aveva detto Yunus. Ora tocca all´Italia. Quest´autunno, grazie a una partnership tra l´università di Bologna con Grameen Trust e con Unicredit e Fondazione Unidea, nascerà un istituto di credito specializzato in micro finanza. Il primo in Europa, dopo un´esperienza in Turchia. Lo studio di fattibilità è stato affidato all´Alma Mater. «Siamo noi che abbiamo messo in moto tutto. Lo studio è stato realizzato per conoscere lo stato del fenomeno povertà nel nostro territorio, per individuare i bisogni e le risorse umane disponibili e l´esito è incoraggiante», spiega Luisa Brunori, la docente che ha portato Yunus a Bologna, dove ha ricevuto la laurea ad honorem, unica italiana invitata alla cerimonia per il Nobel l´anno scorso a Stoccolma in rappresentanza dell´Ateneo. La professoressa Brunori è fondatrice dell´Osservatorio internazionale per la Microfinanza, presieduto dallo stesso Yunus, che opera all´interno del Centro interdipartimentale per la ricerca e l´intervento sui gruppi e che ha siglato l´accordo. La Grameen Italia in una regione ricca, anche se ora colpita dalla crisi? «Nei paesi avanzati queste esperienze di credito servono a combattere l´esclusione sociale e a rispondere ai bisogni di povertà relativa, quella povertà che ti fa vivere, ma vivere male e che ti mette ai margini della società» spiega la docente. Il nuovo istituto metterà in pratica un sistema di microcredito basato sulla crescita delle persone e lo sviluppo democratico della comunità. «E´ il legame sociale, la relazione di reciproca responsabilità che conta», aggiunge Luisa Brunori. E che fa la differenza da altri modelli di microcredito. «Qui non c´è la garanzia di nessuno, se non l´impegno a partecipare a un gruppo di solidarietà: questo è cruciale. Ed è questo a determinare il suo successo: a New York in un anno sono stati fatti 550 prestiti». SEGUE A PAGINA V

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Nessun contratto per chi aveva chiesto di rimanere (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

LA BEFFA Nessun contratto per chi aveva chiesto di rimanere Il rettore Ezio Pelizzetti, nel suo «tour» per le facoltà era stato chiaro: «I docenti che chiederanno di restare in servizio altri due anni, se la loro domanda sarà respinta, non potranno accedere alla possibilità di ottenere un contratto da 20 mila euro all'anno per restare in Università a insegnare per qualche anno ancora». Questa soluzione - una sorta di borsa per i docenti - era stata ideata dal rettore per alleggerire gli organici dai docenti settantenni senza però privarsi del loro apporto, anzi, lasciando loro la possibilità di restare in ateneo con una sorta di contratto di collaborazione con un importo molto inferiore al costo di un docente ordinario (circa 150 mila euro l'anno).

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"Più Europa per tutti gli studenti" e contatti con le scuole di altri Paesi (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

CONVEGNO. DEDICATO AI PROFESSORI E AI RAGAZZI "Più Europa per tutti gli studenti" e contatti con le scuole di altri Paesi Più Europa nella scuola, più scuola in Europa. Questo lo slogan che la Provincia di Vercelli, in collaborazione con la Regione Piemonte, ha voluto lanciare nel convegno tenutosi all'Istituto tecnico «Cavour» di corso Italia. Un messaggio chiaro e diretto ai più giovani che, nel loro percorso formativo, dovranno confrontarsi sempre di più con la realtà europea, così come anche gli insegnanti e l'organizzazione scolastica. Il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Antonio Catania, con la collaborazione tecnica di Sara Pagliai, ha presentato il «Programma Llp» per l'apprendimento permanente, istituito per volontà del Parlamento europeo con l'obiettivo di promuovere scambi, progetti di cooperazione e mobilità tra i sistemi di istruzione e formazione dei Paesi membri. Il programma Llp si compone di vari livelli in base all'età dei partecipanti: «Comenius» per l'istruzione scolastica, i già noti «Erasmus» e «Leonardo da Vinci» per l'Università e il progetto «Grundtvig» riservato all'educazione degli adulti. In particolare il «Comenius» mira a migliorare la qualità ed accrescere il volume della mobilità di allievi e docenti degli istituti superiori oltre all'apprendimento delle lingue straniere. Per informazioni www.programmallp.it.\

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farmaci, affitti e bonus docenti il fisco scioglie i dubbi sul 730 (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 27 - Economia Circolare dell´Agenzia delle Entrate per rispondere alle domande dei Caaf Farmaci, affitti e bonus docenti il fisco scioglie i dubbi sul 730 La detrazione per le università private equiparata a quella degli istituti pubblici ROMA - I bonus per l´autoaggiornamento dei docenti, ma anche le novità per i scontrini dei farmaci da scontare dall´Irpef. E poi: gli sconti per gli affitti degli studenti universitari e le modalità per le detrazioni dei figli degli stranieri residenti in Italia. Arrivano dall´Agenzia delle Entrate gli ultimi chiarimenti per la compilazione del modello 730 del 2009, che tradizionalmente viene elaborata per rispondere ai dubbi sollevati dai Caf, i centri di assistenza fiscale. FARMACI E SCONTRINI. Escono completamente di scena gli scontrini relativi all´acquisto di farmaci non pienamente "parlanti" e quindi con la voce per ogni prodotto farmaceutico acquistato. Viene esclusa la possibilità di utilizzare l´autocertificazione per quelli privi di codice fiscale. Gli scontrini emessi a partire dal 1 gennaio 2008, dunque, sono considerati validi ai fini della detrazione solo se completi di tutte le caratteristiche richieste (natura, qualità, quantità dei medicinali e codice fiscale). UNIVERSITà. Per usufruire dello sconto l´alloggio deve essere in Italia. Lo sconto - pari al 19% su un importo massimo di 2.633 euro - riconosciuto agli universitari iscritti presso un ateneo situato in un Comune distante almeno 100 chilometri da quello di residenza o in una provincia diversa - si applica infatti a patto che l´alloggio si trovi in Italia. Le spese per la frequenza di istituti o università private danno diritto alla detrazione entro i limiti stabiliti per le tasse e i contributi versati a istituti statali. BONUS DOCENTI. Gli insegnanti che intendono beneficiare della detrazione, pari al 19% con tetto di spesa a 500 euro, devono dichiarare sia lo status di docente sia i beni e i servizi acquistati. PREVIDENZA. In presenza di contributi e premi versati dal lavoratore e dal datore di lavoro alle forme pensionistiche complementari il contribuente che vuole dedurre lo stesso tipo di onere escluso dal sostituto dal sostituto d´imposta e risultante dal Cud deve indicare e sottoscrivere sul documento di spesa la circostanza che l´importo non è stato escluso dal reddito di lavoro dipendente.

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"Brocche e Vasi del Futurismo" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

LA POLEMICA "Brocche e Vasi del Futurismo" Scaramuzzino: «Comuni mal coordinati» [FIRMA]SILVANO GODANI La coincidenza della Settimana della Cultura con la IV Edizione del Festival Internazionale della Maiolica dedicato alla celebrazione del Centenario del Futurismo, produce appuntamenti quotidiani con la velocità futurista di «un automobile ruggente». Domani, infatti, solo ad Albisola Superiore, si inaugurerà con premiazione dei vincitori la Mostra-Concorso «Brocche e Vasi del Futurismo» nella splendida Sala Fabbri della Fondazione Mosaico Liguria in via Casarino 153 (lungo il Sansobbia, accanto alla rinnovata Fabbrica Piral) alle 18,30, mentre alla sera alle 21 il pubblico potrà scegliere tra la presentazione del libro di Simona Poggi «La vita letteraria ad Albisola nel secondo dopoguerra» presso la Civica Biblioteca «Manlio Trucco», e un concerto d'organo del maestro Antonio Delfino su musiche dal '500 al '700 nella Cappella di Villa Gavotti, grazie alla collaborazione fra Maria Elisa Gavotti e la Sezione Savonese di Italia Nostra. E la Mostra-Concorso «Brocche e Vasi del Futurismo», con la partecipazione di artigiani, artisti e studenti, è l'emblema di una volontà di riscatto. Ben 141 gli artisti e artigiani partecipant, cinque Primi Premi e un consistente numero di Menzioni indicano la voglia di rilancio culturale e occupazionale. Con risultati significativi se si guarda ai vincitori: nel settore botteghe artigiane «Vaso mio bel» di Maria Gaggero riprende con perizia il gioco «parolibero», la forza cromatica e l'ispirazione «meccanica» dei vasi futuristi e «Ogiva pacifista» di Francesco Guarino disinnesca ironicamente il bellicismo del movimento rifunzionalizzando la forma di un proiettile; fra gli artisti «Procreazione assistita» di Ylli Plaka gioca con la forma perfetta dell'uovo applicandogli futuristicamente un'elica e un bullone. Infine, ex-aequo, Elena Greco (Accademia Ligustica Belle Arti) e Valentina Cosulich con Cristina Gangale (Liceo P. Klee) di Genova tramite una brocca spanciata «Senza titolo» e una intricata «Natura viva» multicolore senza smalti forse alludono a un'ideale ancora incompiuta «Ricostruzione dell'Universo» nel segno di una «primitiva costruttività plastica» dell'ambito quotidiano. Mondo lavorativo privato e pubblico: la netta differenza è stata sottolineata ieri da Carmelo Scaramuzzino presidente della Fondazione Mosaico Liguria-Onlus, patron della fabbrica Piral e della Filanda Golf di Albisola Superiore. La presa di posizione dell'industriale è emersa ieri mattina, ai margini della conferenza svoltasi nella sala Agenore Fabbri dove si presentava il concorso «Vasi e brocche del Futurismo», facente parte del «Festival internazionale della Maiolica». Scaramuzzino ha espresso il suo pensiero alla presenza dei sindaci delle due Albisole, Stefano Parodi (Marina) e Lionello Parodi (Superiore). «La differenza di quanto produce il pubblico dal privato è palese. Il Festival della Maiolica, per restare in argomento, si svolge assieme ai Comuni delle Albisole, Savona e Genova e con altri enti pubblici: leggendo il programma si deduce un ammasso di eventi che si accavallano uno con l'altro, senza il minimo coordinamento. Personalmente ho dovuto avvertire telefonicamente i vari uffici comunali per stabilire contatti tra loro. Il catalogo, peraltro, non dà lustro all'evento che diviene elitario e non popolare perché manca di un marketing di valore». Scaramuzzino ha concluso con il futuro della Fondazione Mosaico Liguria. «Andremo avanti finché ci saranno risorse e prospettive». \

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ROMA - L'obiettivo è comune: far ripartire le infrastrutture. Subito. E se i conce... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Mercoledì 22 Aprile 2009 Chiudi di UMBERTO MANCINI ROMA - L'obiettivo è comune: far ripartire le infrastrutture. Subito. E se i concessionari dell'Aiscat, guidati da Fabrizio Palenzona, sono pronti a mettere sul piatto oltre 4,5 miliardi nei prossimi 12 mesi, il ministro Matteoli li esorta ad arrivare a 11 in un tempo più dilatato ma comunque circoscritto. «Perché - dice all'assemblea annuale - solo così il Pil può crescere dello 0,9% e si possono creare 140 mila nuovi posti di lavoro». Ossigeno in una fase difficile per l'economia. Fissato il traguardo, il ministro conferma che dal primo maggio le tariffe autostradali verranno sbloccate dopo la moratoria. E questo nonostante qualche intoppo - fa capire Palenzona - messo in campo dalla burocrazia ministeriale. Di certo l'era Di Pietro è ormai alle spalle, un periodo «in cui sono stati creati danni gravissimi» al settore. «Anni persi - spiega ancora il presidente dell'Aiscat - in polemiche e diatribe, anni in cui si è cercato di devastare e demonizzare le concessionarie, bloccando i lavori e gli investimenti». Dà quindi atto al governo Berlusconi di aver messo fine alla «strategia del dispetto», dando un quadro certo di regole, rimettendo in moto il Paese e gli investimenti. Un plauso convinto. Così come è fermo l'impegno dei concessionari autostradali a fare la propria parte contro la crisi. E ad aiutare il governo nello sforzo per il rilancio. Matteoli non può che essere soddisfatto della risposta dei concessionari e sottolineare che il futuro passa attraverso il riassetto dei ruoli del ministero e dell'Anas, la «rilettura del modello concessorio» e l'individuazione delle strade da mettere a pedaggio una volta adeguate, «come la Salerno-Reggio Calabria». Certamente lo sviluppo passa per una fattiva collaborazione tra imprese ed esecutivo. E non per la conflittualità costante dei tempi dell'esecutivo Prodi-Di Pietro. Una sintonia che il ministro rimarca più volte, incassando l'applauso della platea. Anche per Palenzona bisogna chiarire in via definitiva il ruolo dell'Anas, risolvendo il conflitto controllore-controllato. E tagliando i tempi delle decisioni: «è assurdo aspettare 800 giorni per l'approvazione di un progetto». Pure qui nel mirino è la burocrazia che non è al passo con i tempi. Come è da evitare il «federalismo regionale infrastrutturale pasticcione», ispirato dal modello veneto, con le Regioni che diventano concessionarie. Palenzona, riconfermato alla presidenza per 3 anni, auspica quindi una federazione dei concessionari di infrastrutture. Una riconferma quindi per disegnare un nuovo futuro per le concessioni e l'intero settore. Anche alla luce del lavoro proficuo svolto in un momento estremamente complesso. «Riteniamo - conclude Palenzona - che un buon punto di partenza possa essere quello di cominciare a ragionare in termini associativi partendo da due realtà, quella autostradale e quella aeroportuale che presentano problematiche comuni, a partire dalla stabilità normativa, base per la ricerca dei capitali, il project financing e il partenariato pubblico-privato».

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Scatta l'Infoday in Ateneo: debuttano le simulazioni dei test d'ingresso (sezione: Cultura)

( da "Giorno, Il (Lodi)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

VETRINA pag. 9 Scatta l'Infoday in Ateneo: debuttano le simulazioni dei test d'ingresso UNIVERSITÀ OGGI LA VISITA AL CAMPUS CON 15 COLLEGI, LEZIONI APERTE E INFORMAZIONI PER CHI SI DEVE DIPLOMARE PAVIA INFORMAZIONI sui corsi di laurea, lezioni, visita ai laboratori e ai collegi, una giornata a disposizione degli studenti delle superiori alle prese con la scelta dell'università e della facoltà. È per oggi l'appuntamento con l'Infoday, la giornata di orientamento e informazione per i giovani che si stanno diplomando. Per tutta la giornata docenti e tutor offriranno momenti di lezione, presentazioni, testimonianze in cui sarà possibile capire le caratteristiche di ogni facoltà e le numerosissime possibilità di studio, di ricerca e di sbocchi professionali. Ma l'iniziativa è anche un'occasione per conoscere Pavia città campus, con una rete di 15 collegi e migliaia di possibilità di residenza. Novità di quest'anno, poi, è la possibilità di provare i test d'accesso. PER INGEGNERIA ci sarà una prova di valutazione sulle conoscenze per affrontare i corsi, a eccezione di ingegneria edile-architettura. Il test è gratuito e, in caso di esito positivo, sarà ritenuto valido per l'immatricolazione. Per Economia nel pomeriggio si potrà simulare il test, che da quest'anno sarà introdotto nuovamente al fine valutare le conoscenze di base dei ragazzi. M.M.

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è il libro scritto dall'onorevol... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

AGENDA PISA pag. 8 «IL SINDACO rompe la catena» è il libro scritto dall'onorevol... «IL SINDACO rompe la catena» è il libro scritto dall'onorevole Luigi Bulleri per ricordare gli avvenimenti pisani dal '68 al 1980. Anni cruciali quelli per Pisa che Bulleri, arrivato in città dopo essere stato fra i protagonisti dalle lotte contadine della zona di Volterra, ha poi vissuto in prima persona, da un osservatorio essenziale quale è la poltrona di primo cittadino di Pisa, dove è rimasto per sette anni. Nel libro si ripercorre quella significativa e intensa stagione politica che lo ha poi portato ad occupare un seggio in Parlamento e, oggi, a occuparsi a livello nazionale delle associazioni di volontariato. Un libro, e dito da Pacini, che colma un vuoto della storiografia pisana di quegli anni densi di eventi che sarà presentato domani pomeriggio alle ore 17 nella ex stazione Leopolda. Coordinati dal giornalista Giuseppe Meucci che ha scritto la prefazione del libro, interverranno l'onorevole Livia Turco, il professor Ugo D'Ascoli, docente di sociologia economica all'Università di Ancona, il professor Riccardo Di Donato, docente di letteratura greca all'università di Pisa. Previsti anche interventi di Athos Bigongiali ed Ezio Menzione. A concludere sarà il sindaco di Marco Filippeschi.

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Sorpresa, la crisi fa male a sinistra (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-22 - pag: 15 autore: Sorpresa, la crisi fa male a sinistra Destre populiste e liberal-conservatori hanno sviluppato forti parole d'ordine di Barbara Fiammeri ed Emilia Patta S vezia, Francia, Germania, Regno Unito. E naturalmente Italia. Che la sinistra e le sinistre siano in difficoltà in Europa è un dato di fatto. La parola chiave sembra essere redistribuzione:quando s'inceppa il meccanismo della crescita, la redistribuzione in senso più equo delle risorse non è più possibile. E le risposte della sinistra di fronte alla crisi non catturano la fiducia degli elettori, che premiano i liberalconservatori e piuttosto guardano alle destre populiste. L'analisi dell'editorialista del Financial Times John Lloyd, pubblicata ieri dal Sole 24 Ore, dipinge uno scenario cupo per la sinistra europea, che sia al governo (come in Gran Bretagna) o all'opposizione ( come in Svezia o in Italia). Splendida e isolata eccezione la Spagna di José Luis RodrÍguez Zapatero, anche se Lloyd fa notare che anche lì, con una disoccupazione al 14%, potrebbe cambiare il vento: il mese scorso i socialisti sono stati costretti a cedere la Galizia. «I socialisti di Zapatero sono stati i più pronti a mettere al centro le tematiche dei diritti civili e a cercare aggregazione su questo, che è un tema nazionale e non economico », ragiona Andrea Romano, docente di Storia contemporanea a Tor Vergata e ora firma del quotidiano «il Riformista». Che invita a riflettere sull'inedito modello australiano: il laburista Kevin Michael Rudd, che alla fine del 2007 ha vinto le elezioni attingendo a piene mani ai temi ecologici. «Rudd è personaggio di grandissimo interesse di cui in Europa si parla poco – dice Romano –.Nella sua visione i temi ecologici sono rinnovati nell'ottica di una crescita coniugata con il miglioramento dell'ambiente: non contro l'economia ma per l'economia. Un tema non a caso ripreso da Barack Obama e interessante anche dal punto di vista strettamente economico perché prevede nuovi investimenti». Diritti civili e ambientalismo come temi post-economici su cui potrebbe puntare la sinistra riformista, dunque. Ma senza mai perdere di vista il binomio crescita-redistribuzione con occhio alla giustizia sociale. Ossia i motivi per cui la sinistra è tale. Il problema è che le attuali classi dirigenti della sinistra riformista europea, al timone durante la crescita degli anni 90 con la missione fondamentale di redistribuire, sono in difficoltà ora che non c'è da redistribuire. «Ma guai a tornare ai vecchi schemi degli anni 70 e alle parole d'ordine dell'intervento statale e del controllo statale dell'economia: quell'orizzonte è cambiato per sempre – fa notare ancora Romano –. Anche perché su questo terreno si è ormai scavalcati a destra. Visto dall'Italia è ancora più evidente: basta ascoltare il Tremonti anticapitalista, vien da dire con una battuta, che parla di crisi del mercatismo e del capitalismo finanziario». Insomma la sinistra riformista, nel nostro caso il Partito democratico, non deve rincorrere Tremonti sul suo stesso terreno. In generale perde la sinistra che usa la crisi per dire "avete visto il mercato non funziona, noi lo dicevamo". In questo senso la crisi della sinistra radicale è per Romano ancora più grave, con l'eccezione della Francia «dove si deve tenere in conto il retaggio nazionale e particolare del giacobinismo». Più banalmente perde chi è pessimista, vince chi punta sull'ottimismo. «E in questo Silvio Berlusconi è un maestro». Attorno alla parola chiave della redistribuzione s'incentra anche l'analisi di Riccardo Bellofiore, docente di Economia monetaria e Storia del pensiero economico presso l'Università di Bergamo e negli scorsi anni economista di riferimento di Fausto Bertinotti. «Chiaramente la sinistra è in difficoltà. Sia quella che si rifà al social-liberismo sia quella cosiddetta radicale. Il social-liberismo ha accettato senza discuterla l'idea liberista che l'ampliamento del mercato produce ricchezza, ha insistito più dei liberisti veri e propri sulla liberalizzazione del mercato dei beni e servizi e si è concentrato nella difesa di una redistribuzione della ricchezza meno diseguale. Da parte sua, la sinistra radicale ha abbandonato l'idea d'un cambiamento profondo del capitalismo per impuntarsi sulla "radicalizzazione" degli aspetti redistributivi ». Insomma, la sinistra social-liberista ha sbagliato nell'immaginare che la produzione di ricchezza fosse stabile e che ci fosse solo il problema di come redistribuirla. Mentre la sinistra radicale ha sbagliato nell'abbandonare l'analisi e la critica di quello che un tempo si chiamava il meccanismo della produzione capitalista, ossia il modo in cui la ricchezza viene prodotta. Con l'effetto che il ritorno dello Stato come spesa pubblica diretta per fronteggiare la crisi, lungi dall'essere un tema fatto fiorire dal dibattito a sinistra, è stato imposto dai fatti e gestito in gran parte da Governi di centro-destra. Il paradosso dentro il paradosso – fa notare Bellofiore con un occhio alle vicende dell'ultimo Prodi – è che «quando ci sono state esperienze di governo di centro-sinistra le richieste redistributive non sono state portate avanti per problemi di finanza pubblica "difficile" ereditata dalle precedenti gestioni di centro-destra». Inchiodati dunque al rigore del bilancio pubblico, quando pochi mesi dopo «l'aumento del disavanzo come politica per far ripartire l'economia è praticato in tutto il mondo ». Una sinistra che vuole tornare protagonista per Bellofiore deve mettere o rimettere al centro tre aspetti:il tema dell'intervento dello Stato su banche e finanza; il tema del come si produce e dunque della programmazione; il tema del lavoro e della sua crescita in termini di qualità e quantità. Insomma, il capitalismo come libero mercato non sta in piedi da solo: ripartire dai liberal-socialisti di Ernesto Rossi – dice Bellofiore con un sorriso – basterebbe. Ma la crisi della sinistra diventa una sfida anche per la destra, passata dal liberismo sfrenato degli anni 80 di cui sono stati protagonisti Ronald Reagan e Margaret Thatcher per arrivare alle posizioni conservatrici moderate di leader come Nicolas Sarkozy o David Cameron, che hanno sostituito il culto dell'individualismo e del mercato con il principio della responsabilità finalizzata a tutelare l'interesse non del singolo ma della comunità. «Oggi in difficoltà non è solo la sinistra ma anche la destra liberista. Le ragioni sono in parte le stesse –conferma Alessandro Campi, politologo e direttore della fondazione Farefuturo guidata dal presidente della Camera Gianfranco Fini – perché entrambe non hanno saputo capire e quindi offrire risposte adeguate alla fase storica che stiamo vivendo». Quelle "paure" più volte richiamate da Lloyd sono state sottovalutate: «La sinistra ha visto franare davanti a sé il pilastro della crescita inarrestabile su cui aveva poggiato il sistema della socialdemocrazia, così come la crisi finanziaria ha evidenziato tutti i limiti di un mercato senza regole di cui la destra liberista si era fatta portavoce: la gente, i cittadini hanno visto minacciati il posto di lavoro, la pensione, le proprie case, la sicurezza della loro famiglia e l'unica risposta l'ha offerta la nuova destra conservatrice sicuritaria ». Anche Silvio Berlusconi se n'è accorto. Quei riferimenti continui alla rivoluzione thatcheriana non trovano oggi più spazio nei suoi discorsi. «Forza Italia - sottolinea ancora Campi - è nata come espressione di quella destra liberista di cui Berlusconi era l'emblema,ma la trasformazione intervenuta nell'ultimo decennio ha imposto una profonda rivisitazione. Giulio Tremonti è stato il primo a capirlo e anche Berlusconi ha modificato il suo atteggiamento». Oggi si parla molto più di equità sociale («nessuno sarà lasciato indietro», ha detto nelle scorse settimane il presidente del Consiglio italiano), di comunità, di regole. è evidente, secondo Campi, che Berlusconi ha fatto proprie argomentazioni che erano assai più presenti in Alleanza nazionale o nella Lega«modificando l'originario orizzonte politico ». Adesso però la destra ha di fronte a sé un passaggio delicato «perché deve dimostrare di saper governare la paura senza volerla cavalcare o, peggio, alimentandola ». Campi fa esplicito riferimento alle posizioni del Carroccio sugli immigrati e la sicurezza: «è chiaro che la Lega punta ad alzare il tiro per raccogliere consenso elettorale, ma questo è un problema che il Pdl deve affrontare e risolvere per evitare pericolose involuzioni populiste e demagogiche». Insomma, attenzione ai rischi del populismo, come sottolineato dallo stesso Lloyd alla fine della sua analisi: l'avanzata dell'estrema destra in Europa potrebbe concretizzarsi «di punto in bianco, come un'inondazione improvvisa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sconti autocertificati ai docenti (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-22 - pag: 35 autore: Documenti Le risposte per il modello 730/2009 Sconti autocertificati ai docenti Pubblichiamo la circolare n. 18/E del 21 aprile 2009, diramata dall'agenzia delle Entratee contenente «Risposte a quesiti relativi alla dichiarazione 730/2009 formulati dalla Consulta dei Caf». Con la presente circolare si forniscono risposte ai quesiti posti dalla Consulta dei Caf in relazione alla compilazione del modello 730/2009. 1. Documentazione per la richiesta della detrazione per altri familiari a carico residenti all'estero Nelle istruzioni del modello 730 si precisa che: «Le detrazioni per coniuge e figli a carico spettano anche se questi non convivono con il contribuente e non risiedono in Italia ». «Per poter fruire delle detrazioni per altri familiari a carico è necessario altresì che questi convivano con il contribuente oppure ricevano da lui assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell'Autorità giudiziaria. » Si chiede se sia possibile, per un contribuente, residente in Italia, che invia con periodicità somme ( assegni alimentari per il sostentamento) a propri familiari rientranti nell'articolo 433 del Codice civile anche se residenti all'estero, usufruire della detrazione per altri familiari a carico, autocertificando il non superamento del limite di euro 2.840,51, documentando l'invio di somme e indicando nella dichiarazione dei redditi il Codice fiscale. La circolare n. 95/E del 12 maggio 2000, punto 3.1.3., chiarisce che il contribuente, per poter fruire della detrazione per altro familiare fiscalmente a carico, nell'ipotesi di corresponsione di assegno alimentare non risultante da un provvedimento dell'Autorità giudiziaria, deve produrre idonea autocertificazione. La medesima circolare precisa che, «in caso di richiesta degli uffici il contribuente può avvalersi di qualsiasi idoneo mezzo di prova, quale ad esempio l'intestazione delle utenze,o del contratto di affitto dell'immobile, la documentazione bancaria, o altro mezzo». Nell'ipotesi prospettata, la documentazione può essere costituita dalla documentazione bancaria o del diverso operatore finanziario, attestante il trasferimento degli assegni. Si ricorda che i soggetti extracomunitari fiscalmente residenti in Italia possono richiedere le detrazioni per carichi di famiglia secondo le modalità previste dall'articolo 1, commi 1325 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007). In particolare, i cittadini extracomunitari che richiedono, sia attraverso il sostituto d'imposta sia mediante la dichiarazione dei redditi, le detrazioni per carichi di famiglia di cui all'articolo 12 del Tuir,possono attestare lo status di familiare a carico mediante la seguente documentazione: • documentazione originale prodotta dall'autorità consolare del Paese d'origine, con traduzione in lingua italiana e asseverazione da parte del prefetto competente per territorio; • documentazione con apposizione dell'Apostille, per i soggetti che provengono dai Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell'Aja del 5 ottobre 1961. L'Apostille, da apporsi su documenti a valere fuori dello Stato in cui sono stati formati, costituisce una specifica annotazione sull'originale della documentazione, rilasciata dalla competente autorità identificata dalla legge di ratifica della Convenzione; • documentazione validamente formata dal Paese d'origine e tradotta in italiano ai sensi della normativa ivi vigente, asseverata comeconforme all'originale dal consolato italiano del Paese d'origine. Per quanto riguarda la dichiarazione che il familiare possiede un reddito non superiore al limite previsto, si fa presente che la circolare n. 34/E del 2008, punto 3.1, ha chiarito che con la richiesta rivolta al sostituto di fruire delle detrazioni o «con la sottoscrizione della dichiarazione, il contribuente attesta implicitamente, sotto la sua responsabilità, che il familiare possiede un reddito, riferito all'intero anno, non superiore a euro 2.840,51». La medesima attestazione deve intendersi resa anche in caso di richiesta delle detrazioni in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, mediante modello 730 ovvero Unico persone fisiche. In sede di controllo –analogamente a quanto previsto con riferimento ai soggetti non residenti fiscalmente nel territorio dello Stato italiano che richiedono, per gli anni dal 2007 al 2010, le detrazioni per carichi di famiglia ai sensi dell'articolo 1, comma 1324, della legge n. 296 del 2006, modificato dall'articolo 6, comma 4-quater, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2– l'amministrazione finanziaria può richiedere l'esibizione della certificazione proveniente dall'autorità fiscale del paese di residenza prevista dal regolamento approvato con decreto del ministero dell'Economia e delle finanze n. 149 del 2 agosto 2007. 2. Indicazione della residenza Si chiede di inserire nelle istruzioni, in merito alla residenza, la facoltà per il Caf (anche ai fini del controllo ex articolo36-bis e 36-ter del Dpr n. 600 del 1973) di richiedere il dato per poter rintracciare il contribuente avendo il dato aggiornato anno per anno. La residenza anagrafica deve essere indicata nel modello 730/2009 solo se il contribuente ha variato la propria residenza nel periodo dal 1Úgennaio2008alladatadipresentazione della dichiarazione stessa. La residenza si considera cambiata anche nel caso di variazione dell'indirizzo nell'ambito dello stesso Comune. Si segnala che al paragrafo 1.8 «Presentazione al Caf o al professionista abilitato» delle istruzioni alla compilazione del modello 730/2009, è stato previsto che il Caf può richiedere al momento della presentazionedella dichiarazione che gli vengano comunicati i dati relativi alla residenza anagrafica del dichiarante. Tali dati, se richiesti, devono essere forniti in un documento distinto dalla dichiarazione e non nella sezione "residenza anagrafica" presente nel frontespizio del modello 730.Gli stessi devono essere inseriti nel file della dichiarazione da trasmettere solo se il contribuente ha variato la propria residenza nel periodo dal 1Úgennaio 2008 alla data di presentazione della dichiarazione stessa. 3. Documentazione per la richiesta della detrazione per l'autoaggiornamento e per la formazione dei docenti Con riferimento alla detrazione per l'autoaggiornamento e per la formazione dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado anche non di ruolo con incarico annuale, tenuto conto che il Caf non è in grado di sapere se una determinata spesa è finalizzata all'autoaggiornamento o alla formazione, si chiede se è possibile attribuire la detrazione previa autocertificazione del contribuente che oltre a indicare lo status di docente dichiarerà la finalità dell'acquisto. L'articolo 1,comma 207,della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ha previsto che, per l'anno 2008, i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, possono detrarre dall'imposta sul reddito delle persone fisiche, fino a capienza dell'imposta lorda,un importo pari al 19 per cento delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico, per l'autoaggiornamento e la formazione. La detrazione spetta fino a un importo massimo di spesa di 500 euro. La norma non definisce il significato di autoaggiornamento e formazione. Al riguardo, si ritiene che diano diritto alla detrazione le spese relative a beni e servizi che secondo l'accezione comune favoriscono lo sviluppo della professionalità del docente, quali libri, riviste, software didattici, corsi di aggiornamento e seminari. La riferibilità alla professione svolta dei beni e dei servizi acquistatie la qualità di docente di ruolo o di docente con incarico annuale devono essere oggetto di dichiarazione da parte del contribuente. Le spese sostenute devono essere documentate con fattura o ricevuta fiscale dalle quali risulti la tipologia del servizio o del bene acquistato. 4. Scontrini acquisto farmaci Nella prossima dichiarazione dei redditi si ripresenterà la problematica legata al contenuto degli scontrini comprovanti l'acquisto dei farmaci. La norma prevede che per gli scontriniemessidal1Úgennaio2008 è obbligatoria l'indicazione della natura, qualità e quantità del bene acquistato nonché del Codice fiscale del destinatario. Purtroppo le farmacie pur adeguando il contenuto degli scontrini emessi dal 2008 relativamente alla natura, qualità e quantità del bene, non hanno indicato il Codice fiscale del contribuente se lo stesso non lo richiedeva al momento dell'acquisto. Le motivazioni della mancanza del dato in molti casi non dipendevano dalla volontà del contribuente ma dal fatto che questi o non era in possesso della tessera sanitaria o non era correttamente informato del nuovo adempimento così come la norma prevede. Si chiede, pertanto, se il contribuente possa utilizzare l'autocertificazione per dichiarare che quegli scontrini, che comunque contengono natura, qualità e quantità del bene, si riferiscono a spese sostenute per sée per i suoi familiari a carico. L'articolo 1, comma 28, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), ha modificato gli articoli 10, comma 1, lettera b), e 15, comma 1, lettera c), del Tu-ir, disponendo che, per la deduzione e per la detrazione delle spese sanitarie relative all'acquisto di medicinali,è necessario che le stesse siano certificate da fattura o scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l'indicazione del Codice fiscale del destinatario. Secondo quanto disposto dal comma 29 dell'articolo 1 della stessa legge finanziaria per il 2007, le suddettemodifichedovevanoavereeffet-to dal 1Úluglio 2007, consentendo, tuttavia, fino al 31 dicembre 2007, la possibilità di riportare a mano sullo scontrino il Codice fiscale del destinatario. In considerazione delle difficoltà di adeguamento segnalate dagli operatori del settore,l'amministrazione finanziaria, con comunicato stampa del 28 giugno 2007,ha informato che, per il periodo intercorrente dal 1Úluglio 2007 al 31 dicembre 2007, l'attestazione della natura, qualità e quantità dei farmaci venduti poteva avvenire anche tramite un documento rilasciato dal farmacista contestualmente allo scontrino. L'articolo 39,comma 3,del decretolegge1 Úottobre 2007, n. 159, haprevisto che «per certificare la spesa sanitaria relativa all'acquisto di medicinali effettuata a decorrere dal 1Úgennaio 2008, utile al fine della deduzione o della detrazione di cui agli articoli 10 e 15 del Tuir, di cui al Dpr 22 dicembre 1986, n. 917, non è più utilizzabile l'allegazione allo scontrino fiscale della documentazione contestualmente rilasciata dal farmacista specificante la natura, qualità e quantità dei medicinali venduti ». Pertanto,perlespesesanitarierela-tiveall'acquistodimedicinalieffet-tuate a decorrere dal 1Ú gennaio 2008, si conferma chenonpotran-noessereconsiderativalidiidocu-mentiprividellecaratteristichein-dividuate dagli articoli 10, comma 1, lettera b), e 15, comma 1, lettera c), del Tuir, così come modificati dalla legge n. 296 del 2006. 5. Spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede Da quest'anno è possibile usufruire della detrazione d'imposta anche per spese relative a «canoni relativi a contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto dello studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative»& Con questa nuova formulazione dell'articolo15, comma 1, lettera i-sexies, che non rende vincolante la detrazione alla stipula di contratti ai sensi delle legge 431 del 1998, si chiede se sia possibile usufruire della detrazione anche se tali spese sono state sostenute all'estero.

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Fmi: credito più difficile (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-04-22 - pag: 3 autore: Fmi: credito più difficile Rischio stretta fino al 4% e perdite fino a 4.100 miliardi di dollari entro il 2010 Alessandro Merli WASHINGTON. Dal nostro inviato Il Fondo monetario ha confermato ieri le stime circolate nelle scorse settimane secondo cui le banche e le altre istituzioni finanziarie, come assicurazioni e fondi, possono andare incontro entro il 2010, a causa della crisi globale, a perdite per 4.100 miliardi di dollari e ha reso noto una simulazione secondo cui le pressioni per ridurre la leva finanziaria delle banche potrebbero portare a una contrazione del credito negli Usa e in Europa pari al 4%. La risposta "senza precedenti" delle autorità, ha detto il capo della divisione mercati finanziari del Fondo, José Vinals, comincia a mostrare i primi segni di miglioramento nel ricreare la fiducia, ma ha bisogno di ulteriori e "coraggiosi" interventi e la normalizzazione completa potrebbe richiedere anni. Il rapporto sulla stabilità finanziaria globale pubblicato ieri dall'Fmi rivela inoltre che l'area più a rischio fra i Paesi emergenti è l'Europa centrale e orientale, con ripercussioni sulle banche occidentali, fra le quali sono in prima linea le italiane Intesa e UniCredito. Vinals ha sostenuto tuttavia che, grazie agli interventi di sostegno dell'Unione europea e dello stesso Fmi negli ultimi mesi, la situazione di questi Paesi è migliorata e le pressioni sui loro sistemi bancari si sono allentate. Le stime sulle perdite complessive del sistema finanziario, sulle quali il Fondo ammette che l'incertezza è elevatissima, sono nettamente aumentate rispetto alla prima valutazione di poco meno di mille miliardi di dollari avanzata un anno fa e che riguardava solo gli Stati Uniti. Oggi le perdite potenziali negli Usa, secondo l'Fmi,sono salite a 2.700 miliardi (a gennaio il Fondo stimava 2.200 miliardi), cui si devono aggiungere 1.200 miliardi per le istituzioni finanziarie europee e poco meno di 150 miliardi per il Giappone. Due terzi del totale sono attribuibili alle banche e riguardano non solo i cosiddetti titoli tossici, ma anche la caduta nel valore dei prestiti a causa del deterioramento della situazione economica. Le banche hanno già svalutato mille miliardi di dollari del proprio attivo, ma, mentre le banche americane hanno già provveduto per circa la metà delle perdite attese, quelle europee sono state finora più lente nel riconoscere il peggioramento della qualità dell'attivo,avendo svalutato solo il 17% circa. L'Fmi afferma che,se le perdite fossero interamente riconosciute, il sistema si ritroverebbe insolvente. Per questo ha bisogno di nuovi capitali, oltre ai 900 miliardi di dollari già raccolti, per metà da fonti pubbliche. Per ritornare al livello pre-crisi le banche dovrebbero raccogliere entro l'anno prossimo 875 miliardi di dollari, di cui 275 per gli istituti americani e 375 per quelli dell'area euro. Il Fondo ammette che, se la prima opzione è quella di raccogliere capitali privati, è possibile però che si debba ricorrere nuovamente a fondi pubblici. Non esclude che i Governi possano esercitare l'opzione di convertire le azioni privilegiate in capitale ordinario, come è allo studio negli Usa. Anche la nazionalizzazione delle banche non è più un tabù per il Fondo, se necessaria, in un numero limitato di casi, a riportare il patrimonio di una banca a livelli sufficienti a farle riguadagnare la fiducia dei mercati e a patto che sia temporanea e con una chiara strategia di uscita. Le autorità devono continuare a muoversi su tre fronti: la fornitura di liquidità, la pulizia dei bilanci bancari dalle attività tossiche e la ricapitalizzazione degli istituti in grado di stare in piedi, con la chiusura "rapida" in modo ordinato di quelle insolventi. «Il rischio maggiore ha detto Vinals – è politico, se cioè sufficienti risorse pubbliche possano essere mobilitate nel breve termine e allocate in modo efficiente per arrestare la spirale negativa fra economia reale e settore finanziario ». Dibattito particolarmente vivace in queste settimane negli Usa, dove cresce l'opposizione nell'opinione pubblica a nuove infusioni di denaro pubblico nelle banche. Il dirigente dell'Fmi ha elogiato il piano Geithner per la cessione dei titoli tossici a fondi pubblico-privati, ma non ha voluto commentare il controverso stress test per le banche americane prima che ne siano noti i risultati ufficiali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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All'ecologia servono capitali (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-04-22 - pag: 12 autore: L'esperienza dei fondi d'investimento Canopy e Terra Global All'ecologia servono capitali WASHINGTON. Dal nostro inviato Hylton Murray Phillipson, uno dei più vicini consiglieri del Principe Carlo d'Inghilterra nella fondazione per le "Rainforest", stima che già oggi su 400 miliardi di tonnellate di anidride carbonica "conservate" dalle foreste tropicali a livello mondiale si potrebbe generare un giro d'affari di 32 miliardi di dollari. Basterebbe usare solo il 2% della massa totale di gas catturati dalle foreste tropicali, per non inflazionare un mercato che ha numerosi attori anche in altri settori (ad esempio, nei sequestri sotterranei artificiali). Il calcolo del potenziale del mercato è semplice: quel 2% corrisponde a 8 miliardi di tonnellate l'anno. A un prezzo che può oscillare fra i quattro e i sei dollari per acquistare i diritti, si raggiunge facilmente un mercato valutabile fra i 30 e i 50 miliardi di dollari all'anno a seconda del prezzo. «L'aspetto più importante - dichiara al Sole 24 Ore Murray Phillipson - è che gran parte di questo danaro affluirà ai Governi per progetti alternativi alla deforestazione in una partnership pubblico-privato ». Murray Phillipson illustra come esempio un'operazione condotta da Canopy Capital, una finanziaria privata di cui è consigliere, che ha chiuso da poco un accordo con la Guyana. Canopy ha ottenuto i diritti per creare valore per "servizi ambientali" impliciti nei 371mila ettari di una foresta tropicale chiamata Iwokrama. In cambio Canopy contribuirà annualmente a una parte del progetto di ricerca di 1,2 milioni di dollari nella foresta. Se il progetto "foreste tropicali" decollerà al summit di Copenhagen, Canopy potrà vendere i diritti e restituirà l'80% dei profitti alla popolazione nelle foreste della Guyana: «è da 20 anni che sento parlare della deforestazione, eppure non si è fatto nul-la, perché? Perché la filantropia è troppo piccola, non ci sono soldi. Francamente, ci vuole il profitto, anche per migliorare la vita delle popolazioni indigene » dice ancora Phillipson. Leslie Durschinger è invece amministratore delegato di Terra Global Capital,un'altra finanziaria dedicata allo sfruttamento del potenziale anti-inquinante delle foreste tropicali. Ha lanciato un fondo che si propone di raccogliere 150 milioni di dollari. La missione di Terra Capital include la ricerca su foreste tropicali in 35 Paesi. «Il nostro ruolo è anche quello di provvedere le misurazioni analitiche: quanta anidride carbonica è sequestrata in certe foreste? Quanto si risparmia evitando la deforestazione o incoraggiando la riforestazione o l'agroforestazione? Chi farà i processi di verifica? I risultati vanno catalogati, registrati in una documentazione dei diritti. Stiamo formando le basi insomma », spiega la Durschinger. Oggi, continua, il mercato è molto frammentato, per questo occorre creare parametri validi per tutti. E concorda con Murray Phillips: «Introdurre disincentivi per i privati, come la totale nazionalizzazione dei progetti, sarebbe un errore gravissimo. Si scoraggeranno molte organizzazioni non governative, che sono oggi il vero motore delprocesso per la stabilizzazione delle foreste tropicali». M. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL POTENZIALE ECONOMICO Valorizzare una quota pari al 2% dell'inquinamento catturato dalle aree verdi può generare un mercato tra 30 e 50 miliardi di dollari

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G-8 sul clima, alla prova l'effetto Obama (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-04-22 - pag: 13 autore: G-8 sul clima, alla prova l'effetto Obama Insieme agli otto Grandi anche altri 12 Paesi - La Cina pronta a impegnarsi sul taglio dei gas-serra Marco Magrini SIRACUSA. Dal nostro inviato Tappa a Siracusa, sulla strada per Copenhagen. I ministri dell'ambiente del G-8 – sotto la presidenza della siracusana Stefania Prestigiacomo – si riuniscono per tre giorni nell'incantevole porto della Magna Grecia, una delle ultime soste della diplomazia climatica prima del summit di Copenhagen, il prossimo dicembre. Ovvero quello che Sir Nicholas Stern, economista, consulente di Gordon Brown sui cambiamenti climatici, nonché cavaliere della regina Elisabetta, ha definito «il più cruciale vertice internazionale dalla fine della Seconda guerra mondiale». è cruciale perché è l'ultima occasione per concordare sul regime internazionale delle emissioni- serra dal 2013 in poi, quando il Protocollo di Kyoto arriverà alla naturale scadenza. è cruciale, a detta degli scienziati (e di qualche capo di Governo), per raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020,condizione necessaria –ancorché non sufficiente – per evitare che l'aumento della temperatura media globale non superi la pericolosa soglia dei due gradi. Edè cruciale perché le Nazioni Unite restano, da copione, disunite. Ecco perché il Governo italiano ha pensato bene di allargare gli orizzonti del vertice in terra di Sicilia. Gli otto Grandi non coincidono più con gli otto maggiori inquinatori del mondo. Certo, Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna Giappone e Russia sono quelli che da più tempo sputano ingenti quantità di anidride carbonica nell'atmosfera. E il principio delle «comuni ma differenziate responsabilità » – concordato dalle Nazioni Unite nel 1992, al Summit della Terra di Rio –li schiera tutti in prima fila. Ma oggi la Cina (pur in assenza di dati ufficiali) avrebbe già superato le emissioni statunitensi. E l'India, anch'essa esclusa da qualsiasi obbligo sotto il Protocollo di Kyoto, si sta esercitando a fare altrettanto. Questo G-8 dell'ambiente dunque, assomiglia tanto a un G-20: partecipano anche Cina, India, Australia, Indonesia, Brasile, Messico, Egitto, Corea del Sud e Sudafrica. E tre altri Paesi europei: la Repubblica Ceca (presidente Ue di turno), la Svezia (presidente nel secondo semestre) e la Danimarca (che ospiterà il vertice di Copenhagen). «La riunione di Siracusa darà proposte concrete per promuovere e finanziare lo sviluppo di un'economia mondiale a basso contenuto di carbonio», ha detto il ministro Prestigiacomo. «Il nostro obiettivo è quello di collegare queste tecnologie a programmi di finanziamento internazionali pubblico- privati. è importante che al crescente fabbisogno di nuova energia si possa rispondere dotando i Paesi in via di sviluppo di tecnologie che consentono di ridurre le emissioni, per evitare che ogni ipotesi di riduzione delle emissioni rischi di essere vanificata». Il ruolo di Lisa Jackson A Siracusa, gli 8+12 non discuteranno dei temi più scottanti di Copenhagen (quali impegni prendere nella riduzione delle emissioni? Come ridistribuirli fra vecchi e nuovi inquinato-ri?), quanto dei passi più concreti da fare in vista dell'approdo in Danimarca. I lavori preparatori sono stati realizzati a Trieste, dove gli stessi Venti s'erano già riuniti a inizio mese. «C'è da esaminare quali tecnologie adottare, fra quelle già disponibili », spiega Corrado Clini, direttore generale all'Ambiente e grande animatore del meeting di Trieste. «Poi bisogna decidere in quali settori intervenire prima. E quali opzioni adottare per finanziare il loro sviluppo e la loro diffusione nel mondo». Nel suo insieme, si tratta di un negoziato tanto cruciale quanto – a giudicare dal vuoto degli ultimi vertici Onu – apparentemente impossibile. Fortuna vuole che, negli ultimi tempi, lo scenario sia cambiato. Barack Obama ha cambiato di 180 gradi la posizione americana. Non a caso, la delegazione a Siracusa sarà guidata da Lisa Jackson, l'amministratrice di quell'Epa che proprio tre giorni fa ha sentenziato che il cambiamento climatico mette a rischio la salute e la sicurezza degli americani. Intanto a Pechino, proprio in questi giorni, Su Wei e Hu Angang – due funzionari della diplomazia climatica cinese – hanno detto pubblicamente che la Repubblica Popolare è pronta ad assumere impegni stringenti per la riduzione delle emissioni. Il vertice che si apre stamani a Siracusa, pur senza promettere risultati trionfali, potrebbe diventare una pietra miliare, verso il possibile, storico (e cruciale) successo di dicembre. Ma il viaggio della diplomazia non si ferma. La tappa successiva è già fissata per lunedì prossimo, a Washington, dove Obama ha convocato i ministri dell'Ambiente per quello che lui chiama il Major economies meeting.Copenhagen,sarà ancora un po' più vicina. m.magrini@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA IMAGOECONOMICA Stefania Prestigiacomo IL MINISTRO ITALIANO «Le tecnologie richiedono programmi di finanziamento pubblico-privato per i Pvs: altrimenti sarà vanificata la riduzione delle emissioni»

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Nei piani anti-crisi 400 miliardi verdi (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

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Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-04-22 - pag: 13 autore: Ecco le quattro priorità che Banca Mondiale e Aiea propongono ai ministri Nei piani anti-crisi 400 miliardi verdi Giuseppe Caravita MILANO «Ironicamente – sostiene la Banca Mondiale – la crisi finanziaria può rivelarsi un'opportunità d'oro per muovere verso una traiettoria di crescita a basso contenuto di carbonio ».Sul tavolo del G-8 (anzi G-20) che si apre oggi a Siracusa i ministri dell'ambiente troveranno due corposi documenti. Uno sulle tecnologie a basso contenuto carbonico, stilato dall'Aie (l'Agenzia internazionale per l'energia). E l'altro, dalla stessa Banca Mondiale, sulle misure politiche e finanziarie necessarie ad avviare la decarbonizzazione su scala globale, Paesi in via di sviluppo inclusi. Un messaggio di fondo però, accomuna i due dossier. Tra stimoli fiscali varati in decine di Paesi, quasi 400 miliardi di dollari di interventi "verdi" potrebbero essere messi in campo giàl'anno prossimo per avviare la rivoluzione energetica e la traiettoria verso la sostenibilità climatica. L'alternativa può essere molto pericolosa. L'attuale crisi, stima l'Aie,sta drasticamente riducendo tutti gli investimenti( e non solo nelle rinnovabili) con il rischio che si passi da un credit crunch a un energy crunch, una volta in moto la ripresa. Tempo di agire, quindi, e non solo per stabilizzare a non più di due gradi l'aumento delle temperature terrestri al 2050 (ovvero emissioni di CO2 dimezzate a quella data sui livelli attuali), ma anche per assicurare l'equilibrio energetico- dicel'Aie- «quando la ripresa della domanda di petrolio riaccenderà i timori sulla sicurezza degli approvvigionamenti ». Come? Realisticamente, e con quattro mosse: e l'efficienza energetica degli edifici e dei sistemi (il 36% di potenziale di riduzione delle emissioni, per l'Iea).E il G-8 di Siracusa dovrebbe al proposito far nascere l'Ipeec (International partnership for energy efficiency cooperation) e l'Sbn (Sustainable building network), organismi globali di stimolo mirato; r la spinta sulle rinnovabili ( 21% di potenziale anti-emissioni), che dovranno passare dal 18 al 50% della potenza elettrica istallata al 2050. Un ritmo di crescita accelerato innanzitutto sulle tecnologie più mature (eolico a 56 gigawatt ogni anno) e poi sull'idroelettrico, solare a concentrazione, biomasse e fotovoltaico. Con un criterio, però. Fissare un prezzo internazionale credibile del carbonio in modo da accelerare il più possibile la fuoriuscita delle tecnologie alternative (in particolare per il solare) dal limbo dei mercati artificialmente sostenuti dai sussidi pubblici. Anche perché, secondo la World Bank, il 90% dei consumi energetici (e delle emissioni) dei prossimi vent'anni verrà dai Pvs, che spesso non possono permettersi generose tariffe nazionali incentivate; t la diffusione del Ccs ( carbon capture and storage), ovvero il seppellimento della CO2 prodotta dalle centrali a combustibili fossili (carbone e gas) in strati geologici profondi o persino (in parte) come nutrimento delle alghe e in forma di biochar ( carbone vegetale) come fertilizzante agricolo. Al 2020 almeno venti grandi centrali Ccs dimostrative. E poi,prevede l'Aie,bisognerà correre al ritmo annuo di almeno 70 impianti fino al 2050 se si vorranno ridurre i gas serra di un altro 19%. Questa è una delle priorità del G-8 indicata anche dal ministro Prestigiacomo. u infine, i nuovi combustibili. In primis il nucleare. Almeno 32 nuove centrali da un gigawatt all'anno da qui al 2050.E poi conversione, il più possibile da carbone a gas naturale. Quindi, quando matureranno, biofuel di seconda generazione, non in concorrenza con il ciboi, ma da cellulosa e alghe marine. Molte tecnologie, ovviamente, non sono mature. Oggi la ricercasviluppo di parte pubblica sull'energia è ferma a 11 miliardi di dollari annui, circa la metà (in termini reali) rispetto a 25 anni fa. E, anche se il settore privato marcia a sei volte tanto, l'obbiettivo di ricerca pubblica – sull'esempio europeo – deve comunque raddoppiare al 2012, e poi ancora al 2020. E coinvolgere i Paesi in via di sviluppo. La quale, infine, propone due azioni chiave. Estendere i singoli progetti di decarbonizzazione (Cdm) finanziati dai Paesi ricchi in quelli poveri a veri e propri piani strategici, dallo sviluppo di nuovi settori (biofuel avanzati, geotermia e così via) fino a progetti urbanistici a impatto zero. Ovvio, con risorse accresciute, per esempio rafforzando il nuovo Clean Technology Fund o la Carbon Partnership della Banca Mondiale stessa. g.caravita@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA SEPPELLIRE LA CO2 Ogni centrale fossile entro il 2050 dovrà essere in grado di immagazzinare il carbonio nel sottosuolo

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Ancona un po' come Stoccolma, auto bandite dal centro e parcheggi in periferia. E meglio di ... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 22-04-2009)

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Mercoledì 22 Aprile 2009 Chiudi di GIAMPAOLO MILZI Ancona un po' come Stoccolma, auto bandite dal centro e parcheggi in periferia. E meglio di Stoccolma, perché città turistica, grazie a un porto decongestionato dai tir, biglietto da visita coi suoi tesori storico-archiettonici di tutto il bello che c'è da visitare. E' l'Ancona che vorrebbe il prof. Mauro Gallegati, candidato a sindaco per la lista civica "Ancona cinque stelle - Beppe Grillo". Docente di Maroeconomia all'Università Politecnica delle Marche, Gallegati cita ciò che recita, a proposito di Ancona, la "Lonely place", la guida turistica più diffusa nel mondo: "Difficilmente in questa città vi fermerete, visto che ci sono solo un paio di chiese". «E' il colmo, ma anche l'esempio di un luogo comune da sfatare - spiega Gallegati, curatore del blog di Grillo - Al porto, purtroppo è vero, i passeggeri delle navi si fermano solo un paio d'ore. Ma può essere la molla per il turismo. Realizzando subito il waterfront, organizzando visite guidate per i turisti, magari affidandole agli studenti universitari». E i tir dell'indotto imbarchi-sbarchi? «Carichiamoli sui treni già nello scalo, e inviamoli all'interporto di Jesi». Ancona città «viva e vivace» anche per gli anconetani: «Rivalorizziamo i contenitori architettonici e i monumenti. Apriamo fino alle 23 al pubblico la facoltà di Villarey e la Bibioteca comunale, realizziamo un belvedere al Cardeto, una passeggiata a mare per rivitalizzare il Passetto». In totale controtendenza, rispetto agli altri candidati, si pone Gallegati sul tema traffico & parcheggi: «No a nuovi parcheggi in centro. Unica eccezione, sotto lo stadio Dorico, ma riservato ai residenti. Gli studi internazionali hanno dimostrato che più posti sosta ci sono in centro più i cittadini sono spinti ad usare l'auto. Due ingegneri nostri consulenti stanno studiando come incentivare l'uso del maxi-parcheggio scambiatore al PalaRossini e identificando una zona fuori Torrette dove realizzarne un altro». «Gli anconetani e non devono poter venire in centro usando un bus gratuito, pronto ad aspettarli in queste grandi aree di sosta periferiche», conclude.

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l'Educazione e la società a Lilliput non solo giochi (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-04-2009)

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l'Educazione e la società a Lilliput non solo giochi --> Mercoledì 22 Aprile 2009 CRONACA, pagina 16 e-mail print Non solo gioco e intrattenimento, ma anche occasione di riflessione e pratica educativa. Lilliput, il salone per l'infanzia attualmente in corso alla Fiera Nuova, conferma il suo impegno a voler essere un punto di incontro tra tutti coloro che operano nel settore educativo. La manifestazione infatti si è aperta ieri con il convegno «Cittadini nel mondo. L'educazione dei bambini nella società globale». Al centro della riflessione dei relatori i processi educativi da promuovere nella società globale per consentire fin dall'infanzia l'esercizio della cittadinanza attiva, ma anche temi più ampi sul cosa significhi essere bambini oggi, sul ruolo della scuola alla luce della riforma Gelmini e sull'indifferenza diffusa generata dal neoliberismo imperante. «Noi chiediamo ai bambini di non fare i bambini - ha sottolineato Walter Fornasa, docente di psicologia dell'educazione, facoltà di Scienze della Formazione, dell'Università di Bergamo - producendo competenze in tempi sempre più rapidi. La scuola reprime sempre di più le emozioni a favore di una formazione ipercognitiva». Da qui l'invito di Fornasa perché si crei una «ecologia dello sviluppo umano», anche se il cambiamento di pensiero che questo comporta non è cosa né facile né immediata. Al convegno, aperto dal preside della facoltà di Scienze della Formazione Ivo Lizzola, sono intervenuti Fulvio Cesare Manara dell'Università di Bergamo, Cinzia Mion dell'Associazione nazionale dirigenti scolastici e il pedagogista Stefano Vitale. In stretta attinenza con il tema del convegno durante la fiera, nel padiglione C, verranno proposti sette laboratori, collegati dal filo rosso del gioco, rivolti ai bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni. I laboratori, come del resto tutta la Fiera, sono aperti al pubblico sabato e domenica dalle 9.30 alle 20. Ingresso bambini gratis, adulti 7 euro. T. S. 22/04/2009 nascosto-->

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Asili, avanti c'è posto. O quasi. Corsa degli ultimi giorni per le iscrizioni al n... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 22-04-2009)

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Mercoledì 22 Aprile 2009 Chiudi di SELENIO CANESTRELLI Asili, avanti c'è posto. O quasi. Corsa degli ultimi giorni per le iscrizioni al nuovo anno, con già tante richieste arrivate negli uffici comunali. Un trend in crescita rispetto all'anno scorso, che rischia ancora una volta di innescare il problema delle liste di attesa. Molti bambini, infatti, rimarranno fuori dall'elenco degli ammessi ai nidi comunali e convenzionati. L'anno passato erano 300 i bimbi in attesa della chiamata e in tutto oltre 700 le domande da parte delle famiglie. Ora il rischio è che il copione si ripeta, con l'aggiunta di altri nomi che andranno ad infoltire le liste. Intanto, la scadenza massima per fare richiesta è il 30 aprile: tutti i documenti dovranno essere presentati entro tale data, anche le certificazioni del reddito che permettono sgravi e sconti sulle rette mensili. E proprio su questo punto che ci sarà la massima attenzione da parte dell'amministrazione comunale, che "adotterà procedure di controllo sulla veridicità delle dichiarazioni rese all'atto di presentazione della domanda di iscrizione. Analoga verifica sarà fatta sulle dichiarazioni sostitutive uniche rese per l'accesso alle prestazioni agevolate". Quindi, attenzione, a dichiarare la reale situazione famigliare, a pena sanzioni e penalità. Ma l'incubo liste di attesa rimane, nonostante lo sforzo a reperire nuovi spazi e allargare la forbice delle disponibilità: dagli ultimi dati si scopre che in tutta la regione, infatti, grazie al sistema integrato pubblico-privato, attualmente sono circa 6500 i posti nei servizi pubblici e privati autorizzati, rispetto ai 23mila bambini umbri di età 0-3 anni, con una percentuale di copertura del 28 per cento. A partire dall'approvazione della legge regionale del 2005, dicono in Regione «le politiche locali hanno visto il tema dell'infanzia al centro di molti interventi e finanziamenti. Alla fine del 2008, con il piano straordinario per l'ampliamento dei servizi sono stati finanziati circa 1000 nuovi posti nei nidi pubblici e privati con un movimento di risorse nazionali e regionali complessivamente pari a oltre 3 milioni di euro. In questi giorni, inoltre, è in fase conclusiva l'istruttoria delle domande di aiuto diretto alle famiglie per l'abbattimento dei costi delle rette per la frequenza ai nidi dell'anno scolastico 2008-2009 che ha visto la presentazione di circa 2mila domande da tutta l'Umbria». A Perugia le rette possono raggiungere picchi dai 331 fino ai 473 euro, ma anche quote a partire da 35 euro in poi, in base al reddito e alla fascia oraria prescelta Se da una parte il problema delle attese rimane, durante l'anno c'è chi trova spazio: «E'una lista di attesa che solitamente durante l'anno si riduce notevolmente - dicono agli uffici comunali - ma tutto dipende dalle rinunce e non dall'offerta. I posti che si libereranno a seguito delle rinunce sono assegnati a quei bambini in lista di attesa seguendo l'ordine di graduatoria». Nel dettaglio, i posti che si liberano a causa delle rinunce vengono assegnati in ordine di graduatoria ai bambini in lista d'attesa. La seconda assegnazione viene pubblicata entro la prima settimana di luglio. Successivamente a questa data e fino al 30 aprile, le assegnazioni a fronte di eventuali rinunce, sono effettuate attingendo dalla lista d'attesa e fino ad esaurimento della graduatoria. Qualora, a graduatoria esaurita, si verifichi una disponibilità di posti, vengono esaminate le domande pervenute oltre i termini stabiliti. «Gli inserimenti dei bambini avvengono solitamente a partire dai primi giorni di settembre e continuano durante l'anno fino al completamento della capienza massima delle strutture». Ma ecco alcune cifre del fenomeno "nidi". Secondo uno studio di Cittadinanzattiva riguardo agli asili nido comunali in Umbria si scopre che il 32% dei bimbi che vogliono accedere ad un asilo pubblico rimane fuori e mandare il proprio figlio all'asilo nido comunale costa mediamente 255 euro al mese, una spesa comunque inferiore alla media nazionale, di 290 euro. Nella nostra regione, secondo la banca dati del ministero dell'Interno sulla fiscalità locale, nel 2006 c'erano 75 asili nido comunali per 2.499 posti disponibili. Il maggior numero di asili era presente in provincia di Perugia (63, con 2.152 posti disponibili), mentre la provincia di Terni ne contava 12 (con 347 posti disponibili). Considerando solo le due città, il numero di asili nido dal 2002 al 2005 è aumentato del 50%, con relativo incremento dei numero dei posti disponibili del 24%, (da 861 a 1.067).

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(sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 22-04-2009)

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CRONACA FIRENZE pag. 10 «Apriamo al mondo che abbiamo in casa» Palazzo Strozzi, iniziative mirate per studenti e docenti delle università straniere di LETIZIA CINI UNIVERSITÀ americane, prestigiose istituzioni come l'Iue, il Polimoda, il Kunst', Villa Romana, l'Istituto Francese, Palazzo Spinelli, il Saci: i direttori e presidi di 59 soggetti fra istituti di cultura e università straniere con sede permanente a Firenze, dopodomani varcheranno il portone di Palazzo Strozzi per uscirne Honorary Members' dell'Apps. Ovvero, l'Associazione Partners di Palazzo Strozzi, presieduta da Leonardo Ferragamo, che fra le finalità «supporta la Fondazione nella ricerca e nel coinvolgimento, in Italia e all'estero, di quelle aziende che, sotto l'egida del mecenatismo più puro vogliano promuovere l'arte e la cultura per il bene di Firenze e di coloro che la amano». Come nasce questa idea degli Honorary Members', presidente? «Dalla voglia di allargare le alleanze e i confini della città, ben oltre l'Italia: in realtà ho deciso di clonare', con le opportune modifiche, un'ispirazione che mi era venuta in Altagamma (pool di aziende italiane che si muovono nella fascia alta del mercato di cui sono presidente, ma è l'ultimo anno), che ha dato ottimi risultati». Quando è partito il progetto? «Alla fine del gennaio scorso abbiamo incontrato quasi trenta università e istituti di cultura internazionali con sede permanente a Firenze, per un coinvolgimento dei docenti in qualità di Honorary Members' dell'Associazione e degli studenti come destinatari finali di una serie di esclusivi benefits progettati in collaborazione con James Bradburne e la Fondazione. Alla fine hanno aderito qualcosa come 59 realtà». Obiettivo? «Far sentire, da un lato, queste figure di insegnanti che svolgono un lavoro basato sulla passione, sulla generosità e sulla crescita di talenti, parte integrante di un nuovo progetto per la cultura fiorentina. Dall'altro, tutti gli studenti al centro di una Piazza' non solo virtuale che li accolga, con tante attenzioni, e faccia dimenticare loro di essere in un luogo diverso da quello di origine. E' un'iniziativa cui tengo molto» Un modo nuovo di creare collaborazione, questo invito dell'Associazione Partners Palazzo Strozzi... «Certo. Con questa iniziativa desideriamo gratificare il quotidiano impegno di tutti coloro che, in qualità di personalità di rilievo della cultura contemporanea fiorentina e internazionale, contribuiscono a promuovere nel mondo l'immagine di questa splendida città insieme al nuovo corso di Palazzo Strozzi. E abbiamo ritenuto che iniziare proprio con gli Atenei stranieri, i docenti e i loro studenti, fosse quasi un dovere». Cosa accadrà venerdì? «Gli Honorary Members' potranno prendere coscienza ulteriore dello spessore e della qualità del progetto stesso e potranno ancora di più sentirsi vicini a me ed a tutti coloro che credono nella nostra città e nell'assoluta esigenza del fare'». Aspettative? «Vorrei che il 2009 fosse un anno di realizzazioni, di evidenze, di concretezza. Potremo tutti dare qualcosa di più a Firenze e alla sua cultura. Un po' di fiducia nel futuro e la certezza di compiere quotidianamente il proprio dovere sono già dei punti di partenza importanti». A proposito di cultura, è in programma anche una visita riservata alla mostra su Galileo... «Sì, un'esposizione magnifica realizzata grazie a uno studioso del calibro di Paolo Galluzzi, che sarà la guida d'eccezione. Una rassegna di grande respiro, proposta dalla Fondazione, che durerà sino alla fine di agosto e che spero possa, come merita, rinnovare i successi del passato». Nella pratica cosa vorrà dire essere Honorary Members' dell'Apps? «Tra le tante cose, sarà presentato il progetto di una web newsletter sulla vita' a Firenze destinata a creare una community internazionale di docenti degli atenei stranieri. La newsletter andrà soprattutto a beneficio degli studenti che vivono nella nostra città e che ci hanno vissuto in passato, fornendo loro contenuti di diverse tipologie. Inoltre benefici pratici come sconti su biglietti, cataloghi e museum shop. I direttori avranno anche la possibilità di organizzare visite guidate per i propri gruppi e incontri dedicati e potranno partecipare a conferenze e incontri esclusivi della Fondazione Palazzo Strozzi e della Strozzina».

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Un network spinge la ricerca (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 22-04-2009)

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Centro-Nord sezione: ECO-IMP. Toscana data: 2009-04-22 - pag: 9 autore: Innovazione. La Regione crea Tecnorete per collegare i 30 centri tecnologici Un network spinge la ricerca Gli investimenti delle Pmi ancora lontani dagli obiettivi Ue FIRENZE Jacopo Chiostri Gli investimenti in ricerca e innovazione in Toscana sono lontani dagli obiettivi indicati dall'Unione europea. Il Consiglio d'Europa ha fissato come traguardo per i paesi membri un investimento per ricerca, sviluppo e innovazione pari al 3% del Pil entro il 2010 (di cui due terzi a carico del settore privato): la Toscana con il suo 1,2% (70% ancora a carico della parte pubblica) è quindi distante dal risultato. In questo contesto la Regione punta a ridurre questo gap e ha deciso di creare una vera rete tra i centri di ricerca per favorire il trasferimento tecnologico. Il progetto, denominato Tecnorete, è stato sottoscritto nei giorni scorsi coinvolgendo anche gli enti locali (Province e Comuni). Sono una trentina i centri di trasferimento tecnologico pubblici e privati e gli incubatori tecnologici interessati al momento. Il tutto dovrà andare a regime entro il 30 gennaio 2010: Tecnorete svolgerà intanto una ricognizione sull'esistente. Per gli stanziamenti sono previste forme di cofinanziamento da parte dei sottoscrittori del Protocollo d'intesa per la costituzione della rete ed entra in gioco il Por Creo Fesr 2007-2013 (in ballo per gli interventi sull'innovazione ci sono circa 60 milioni). Intanto ci sono già delle scadenze imminenti: a fine aprile si chiudono i termini per la presentazione di domande di finanziamento a favore dei Centri di servizi alle imprese che dovrebbero consentire di elaborare studi di fattibilità per dare corpo a forme di cooperazione in campo innovativo, ed entro l'estate dovrebbero uscire i bandi per finanziare i poli di innovazione, di cui gli attori della Tecnorete saranno "gli animatori" in stretto rapporto con le imprese. Gli obiettivi assegnati a Tecnorete sono molteplici e prevedono la razionalizzazione del sistema regionale dell'innovazione e del trasferimento tecnologico; il potenziamento delle infrastrutture regionali dell'innovazione; la promozione di reti e network tra enti pubblici e centri di competenza, tra cui i Centri di servizi alle imprese di natura pubblica (promossi da Province, Comuni, Camere di commercio ed Università) o mista pubblicoprivato. «Vogliamo garantire alle imprese che fanno ricerca in Toscana una maggiore qualità dei servizi, razionalizzando il sistema dell'innovazione e del trasferimento tecnologico», ha detto Ambrogio Brenna, assessore all'innovazione della Regione Toscana. Apprezzamento per l'iniziativa regionale viene, per la Confindustria toscana, dal presidente regionale del Terziario avanzato, Enrico Bocci. «Quello del trasferimento di tecnologia e innovazione al sistema imprese - dice Bocci- è un problema che conosciamo bene, e la sua riuscita è una condizione essenziale per rilanciare la competitività, quindi ben venga questo progetto che definisce la cornice entro cui lavorare e rappresenta un'importante assunzione di responsabilità ». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le Regioni puntano a riqualificare i territori (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 22-04-2009)

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Centro-Nord sezione: IN PRIMO PIANO Piano casa data: 2009-04-22 - pag: 2 autore: Le Regioni puntano a riqualificare i territori Governatori pronti alle riforme anche prima dei 90 giorni PAGINE A CURA DI Andrea Lanzarini Le Regioni del CentroNord allo sprint per emanare anche prima della scadenza dei 90 giorni prevista dall'accordo siglato con il Governo, le norme per attuare il Piano casa targato Palazzo Chigi. Un provvedimento che – solo per la possibilità di ampliare fino al 20% la volumetria di villette mono e bifamiliari – potrebbe interessare circa 1,5 milioni di abitazioni dell'area. Se solo il 10% dei proprietari delle quattro regioni decidessero di ampliare al massimo possibile il volume delle case si potrebbe ipotizzare per le imprese edili un business da 9,3 miliardi secondo stime del Cresme basatesu un costo dei lavori quantificato in 1.200 euro al metro quadrato. Quindi, 93 miliardi se i lavori avvenissero nel 100% dei casi. «L'impegno politico con il Governo è chiaro: entro 90 giorni –dice l'assessore emiliano- romagnolo alla Programmazione e sviluppo territoriale, Gian Carlo Muzzarelli –dovremo modificare i nostri strumenti, in applicazione dell'accordo. Il Governo deve predisporre il decreto di semplificazione delle norme nazionali e fare un vero Piano casa, indicando con chiarezza le risorse a disposizione. Il nostro impegno, mentre abbiamo avviato l'adeguamento della legge 20/2000 in commissione consiliare, sarà di inserire in questa modifica normativa le nuove regole». Le linee guida che Viale Aldo Moro si è data si ispirano ai principi della qualità architettonica, del rispetto del territorio e dell'ambiente, legando ampliamenti e nuove realizzazioni per la riqualificazione dei tessuti urbani all'utilizzo di fonti rinnovabili e impianti sostenibili. Auspicato, invece, un forte intervento statale per l'edilizia residenziale sociale: in Emilia-Romagna sono 30mila le famiglie in attesa di un alloggio pubblico. «è la risposta a questa emergenza – conclude Muzzarelli - il vero Piano casa che il Governo deve predisporre. In questo mandato abbiamo investito 200 milioni, recuperando per l'affitto circa 2mila abitazioni e avvieremo presto i cantieri per realizzare 3mila nuovi alloggi. A giorni pubblicheremo inoltre le graduatorie dei contratti di quartiere 3,con cui abbiamo ricavato ulteriori spazi per l'edilizia sociale». Arriverà ben prima della scadenza stabilita la norma toscana. «Abbiamo iniziato a lavorare sul patto con gli enti locali – dice l'assessore all'Urbanistica, Riccardo Conti – già dal 14 aprile, con l'obiettivo di portare in Consiglio la legge assieme al Piano paesaggistico, verso metà maggio». In Toscana da anni ci sono già possibilità di fare ampliamenti e forme di semplificazione, come la Dia: nel 2008, nonostante la stasi del settore, ne sono state presentate 50mila. «La legge – prosegue Conti –avrà una funzione anticongiunturale, ma dovrà anche garantire il pieno rispetto delle norme contro il lavoro nero, puntare all'edilizia sostenibile e antisismica e non derogare ai principi della pianificazione urbanistica regionale e locale. Ad esempio, dovrà consentire interventi solo su edifici regolarmente accatastati e non permettere cambi di destinazione d'uso nelle aree rurali». Contemporaneamente, la Toscana adotterà un piano sull'edilizia sociale, per il quale entro l'estate saranno investiti 250 milioni. Un progetto che culla anche la Regione Marche, che entro l'estate punta ad approvare una nuova legge sull'edilizia sociale che renda disponibili – con nuove realizzazioni o l'acquisto di alloggi inutilizzati – 3mila alloggi entro il 2010 e 10mila in tre anni. A tal fine, è stato costituito un tavolo pubblico-privato per la costituzione di un fondo immobiliare etico. «Per quanto riguarda il Piano nazionale – afferma Gianluca Carrabs, assessore all'Edilizia pubblica – siamo pronti ad approvare la nostra proposta in Giunta anche lunedì prossimo, se il Governo approverà il testo in settimana. Tra le idee emerse, c'è quella di porre un forte accento sui controlli da parte di enti terzi, in particolare sul conseguimento degli obiettivi energetici: l'autocertificazione non basta. Stiamo anche valutando la possibilità di ampliare edifici rurali e artigianali, sempre nel rispetto delle regole». Ai blocchi di partenza anche la legge umbra: «Abbiamo cominciato a discuterne – dice Maria Rita Lorenzetti, presidente della Giunta e coordinatrice della Conferenza delle Regioni sulle politiche per la casa – prima di Pasqua, dopo la prima intesa con il Governo. Una bozza dell'articolato c'è già; aspettiamo solo il testo definitivo del Governo per recepire gli ultimi aspetti sulle norme antisismiche e a favore del risparmio energetico che, peraltro, abbiamo caldeggiato. Comunque, anche noi vareremo il provvedimento in tempi rapidi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bologna in prima fila per la ricerca (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 22-04-2009)

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Centro-Nord sezione: INTERVISTA Rettore univ. Bolo data: 2009-04-22 - pag: 5 autore: Pier Ugo Calzolari. A pochi giorni dalla fine del mandato, il rettore dell'Ateneo parla dei risultati raggiunti e delle future sfide per chi guiderà l'Alma Mater «Bologna in prima fila per la ricerca» di Andrea Biondi «L ascio un'Università che ha un piano strategico; che si è dotata di un codice etico; che sta completando un'analisi approfondita della sua didattica. Ma soprattutto lascio un'eccellenza sul fronte della ricerca ». Il 12 maggio si terranno le elezioni e dopo nove anni da rettore, per Pier Ugo Calzolari, 71 anni, è arrivato il momento di dire addio a quell'università di Bologna in cui lui, originario di Granarolo, si è laureato a 24 anni, iniziando poi a insegnare nel 1969. Durante il suo mandato non sono mancate le difficoltà per l'Ateneo – lo scandalo "concorsopoli" come in altre università; l'inchiesta su un concorso nel dipartimento di Farmacologia; il calo delle matricole e dei fuori sede in una città «cara» e in cui gli studenti «percepiscono un senso di insicurezza » – ma Calzolari rivendica i sui risultati e, in particolare, quelli di una sua personale scommessa:l'aver potenziato l'" Area per la ricerca" (Aric) con una squadra, capitanata dal manager francese Bruno Quarta, creata per captare fondi europei e supportare al meglio ricercatori e dipartimenti sul fronte amministrativo. Quali risultati avete raggiunto? Riguardo ai soli fondi Ue del Settimo programma quadro abbiamo ottenuto 21,2 milioni, con una media annua che per noi è più del doppio rispetto ai 5,5 milioni del programma precedente. Peraltro il 46% dei progetti presentati nel 2008 non sono ancora stati valutati. Potrebbero così arrivare altri fondi fino a 8 milioni. Insomma sul fronte dei fondi Ue per la ricerca è stato fatto il salto di qualità? Sicuramente sì. Da anni era intuibile che si stesse andando verso l'esaurimento dei fondi nazionali e che fosse necessario attrezzarci per "aggredire" quelli competitivi Ue. Oggi possiamo parlare di 74 progetti finanziati dall'Unione europea dal 2007, che salgono a 82 se consideriamo anche i fondi di "Industria 2015" e quelli regionali. In alcuni programmi abbiamo una percentuale di successo del 30%, contro una media europea del 10. Quanto vi è costata l'operazione? L'investimento è stato di 700mila euro, in due anni. Ora in questa squadra lavorano una ventina di persone cui si aggiungono anche tre borse di studio in collaborazione con Unindustria, a dimostrazione che gli Industriali vedono proprio nell'Università il luogo per sviluppare al meglio la ricerca. A questi risultati fa però da contraltare un calo delle nuove iscrizioni (-5,5% fra lauree triennali e cicli unici) che tocca il 25% per le matricole fuori sede... Pesa certamente l'aumento degli atenei sul territorio. Le famiglie spesso preferiscono fare riferimento a realtà più piccole e territorialmente vicine, visto anche l'alto costo della vita per gli studenti a Bologna. Lei in passato ha usato l'espressione "studenti scorticati". Cosa si può fare per evitare questo? C'è innanzitutto la questione affitti. Per quanto ci riguarda, siamo partiti nel 2005 con un programma per mille nuovi posti alloggio a prezzi calmierati. E così, per esempio, abbiamo acquisito con 4,3 milioni di fondi nostri uno stabile in zona Fiera; c'è poi un progetto in corso per circa 300 posti in uno studentato nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo che ci è stata data dal Comune in uso gratuito per 99 anni. Sul caro-vita avete discusso con le associazioni del commercio? In passato tentammo, ma poi ci siamo accorti che non ci sono molti margini. Comunque è una strada che il nuovo rettore dovrà ripercorrere. Ma oltre al costo della vita ci sono anche altri problemi. Quali sono? Gli studenti percepiscono un senso di insicurezza. Da un'indagine in via di pubblicazione emerge chiaramente che avvertono la città come poco sicura. Che cosa apprezzano invece? Piace la città per la sua tradizione e le sue caratteristiche culturali. Cosa dovrà fare il prossimo sindaco di Bologna? Servono luoghi d'incontro per gli studenti, spazi dedicati ad attività culturali gestite in proprio. Il pericolo è di vederli finire in mani radicali ed estremiste, ma è un rischio da correre. In un'intervista su questo giornale il suo predecessore Fabio Roversi Monaco, riferendosi all'Ateneo, ha parlato di apparato burocratico ipertrofico e finanziamenti in abbondanza... (Calzolari ride). Sono considerazioni assolutamente disinformate. Basti dire che il rapporto fra tecnici-amministrativi e docenti è di 1,2 nella media europea, mentre noi siamo allo 0,8. E sui finanziamenti abbondanti? Cito solo questo dato: rispetto agli standard ministeriali Bologna è sottofinanziata per circa 30 milioni l'anno con riferimento alle risorse del Fondo ordinario per le Università (Ffo). Certo è che nella classifica del Times sui migliori 200 atenei del mondo, Bologna, che è l'unica italiana, in un anno è scesa dal 173Ú al 192Úposto... E potrebbe anche uscire da quella classifica. Il problema sono le risorse. Sull'internazionalizzazione ad esempio: Bologna è prima in Europa per scambio di studenti con l'estero, ma lo stesso non si può dire per presenza di docenti e ricercatori stranieri, attratti da atenei meglio finanziati. L'Università è salita anche alla ribalta per un documento del Nucleo di valutazione che parlava di 36, fra docenti e ricercatori, "fannulloni". Quella è stata una lettura poco decorosa di dati positivi. Da successivi controlli si è visto che solo 23, su 3.100 fra docenti e ricercatori, nell'ultimo anno non hanno fatto attività di ricerca. Stiamo verificando, ma forse il risultato doveva essere: "Caspita: guarda che trasparenza all'Università!". a.biondi@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA Il profilo Pier Ugo Calzolari Nato a Granarolo in provincia di Bologna l'11 marzo del 1938, si laurea in Ingegneria elettronica nel 1962. Nel 1969 consegue la libera docenza diventando ordinario dieci anni dopo. è rettore dell'Ateneo di Bologna dal 2000. Rieletto nel 2005, è stato presidente del Consiglio scientifico dell'Istituto Maspec del Cnr di Parma Assalto ai fondi Ue Nel 2004 è stato creato il nuovo team specializzato nei fondi europei. Al timone dell'operazione il manager Bruno Quarta, nuovo capo dell'Aric (Area per la ricerca). Obiettivo: captare il più possibile fondi competitivi europeie supportare dal punto di vista amministrativo ricercatori e dipartimenti Il nodo da sciogliere Gli studenti si trovano a vivere in una città cara e che avvertono come poco sicura

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La crisi ad Est pesa su Udine (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Nord-Est sezione: EST data: 2009-04-22 - pag: 13 autore: Internazionalizzazione. Dalla Cdc focus sulla difficoltà dell'area La crisi ad Est pesa su Udine La crisi globale si è abbattuta con l'energia di uno tsunami sull'Est Europa, sconvolgendo economie la cui fragilità era stata solo in parte mascherata da crescite del Pil su percentuali più elevate rispetto all'Occidente. Un'economia drogata, si è detto, da grandi iniezioni di liquidità e da una propensione all'indebitamento di cui i cittadini stanno pagando in prima persona le conseguenze ora che il deprezzamento delle loro divise nazionali sta gonfiando le rate di mutui contratti spesso in valuta estera. In un mondo sempre più interdipendente, le difficoltà delle economie dell'Est rischiano di riverberarsi negativamente anche sul Friuli-Venezia Giulia, per cui quei Paesi sono partners commerciali importanti ma anche destinazioni finali di molte operazioni d'internazionalizzazione e partnership. Se ne discuterà domani a Udine nel corso della tavola rotonda organizzata dalla Camera di commercio friulana e dalla Fondazione Crup, intitolata "La crisi economica e finanziariadei Paesi dell'Europa Orientale: le ricadute sul sistema economico italiano", programmata dalle ore 10 nella sala della Fondazione Crup, in via Manin 15. Fra i relatori, Patrizia Tiberi, docente dell'ateneo friulano che esporrà il quadro macroeconomico internazionale, Marco Giansoldati, dell'Università di Venezia, che entrerà nel dettaglio della situazione economica dei Paesi dell'Est, e Stefano Miani, docente dell'Università di Udine e segretario dell'Ossfi, il quale tratterà il tema degli effetti della crisi finanziaria di quell'area sulle imprese regionali. Daniele Bordina, della Direzione rete estera e Sviluppo di Intesa SanPaolo Spa, analizzerà infine i rapporti del sistema creditizio locale con quegli Stati. Secondo il presidente camerale Giovanni Da Pozzo, che introdurrà il convegno, «l'importanza dell'economia dei Paesi dell'Europa Orientale per il nostro territorio è evidenziata dai numeri. Basti pensare che nel 2008 verso sei Paesi dell'area come Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Slovenia, Crozia e Ungheria abbiamo venduto prodotti per 1,8 miliardi, il 15% dell'export regionale. Rapporti importanti, estesi anche alle collaborazioni economiche realizzate attraverso processi di delocalizzazione e joint ventures. Il loro momento di difficoltà può ripercuotersi – chiarisce Da Pozzo – anche sugli interessi e il rating delle banche italiane». M. Piz. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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900mila Visitatori. (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Nord-Est sezione: EST data: 2009-04-22 - pag: 14 autore: 900mila Visitatori. è la previsione fatta su base annua, di cui 110mila dal Triveneto e altrettanti stranieri 14mila Metri quadrati. Costituiscono la superficie del futuro Acquario, che occupera in tutto tre edifici 7 milioni Fondi camerali. La Cdc sosterrà il progetto. Altre risorse saranno invece di fonte pubblico-privata

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Tagli alle scuole di specializzazione (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Nord-Est sezione: EST data: 2009-04-22 - pag: 23 autore: Sanità. Il Miur riduce le sedi predisposte con una penalizzazione maggiore per il Friuli-Venezia Giulia Tagli alle scuole di specializzazione Ma i futuri medici sono d'accordo: «Così si eliminano sprechi e cattedre inutili» A CURA DI Valeria Zanetti Rivoluzione a Nord-Est nell'organizzazione delle scuole di specializzazione di area medica per l'anno accademico 2008-2009. A farne le spese soprattutto le facoltà di medicina del Friuli-Venezia Giulia. Il bando pubblicato dal Miur (ministero Università e ricerca) prevede che nove scuole "emigrino" fuori regione, federandosi con quelle di altri atenei tra le quali viene identificata una capofila. Accade dunque che per specializzarsi in chirurgia maxillo- facciale, in gastroenterologia, in malattie infettive, reumatologia e urologia i medici friulani dovranno iscriversi a Verona, per farmacologia medica a Modena, per patologia clinica, genetica medica, chirurgia toracica a Padova. Restano invece in regione, ma vengono accorpate altre sette scuole di specializzazione. La reazione al taglio drastico subìto in Triveneto soprattutto dagli atenei del Friuli-VG non si è fatta attendere. I rettori Cristiana Compagno e Francesco Peroni delle università di Udine e Trieste hanno chiesto l'intervento del governatore della Regione, Renzo Tondo, e dell'assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, per convincere il ministro Gelmini a ritirare il provvedimento o correggerlo. Anche un gruppo di parlamentari regionali d'opposizione ha presentato un'interpellanza contro il bando, colpevole di usare il bisturi in modo pesante proprio sulle scuole mediche friulane,«che –sottolinea Secondo Guaschino, preside della Facoltà di medicina di Trieste – fanno capo ad atenei virtuosi nella gestione della spesa ». Restano tuttavia scarse le possibilità concrete di intervento sul provvedimento già pubblicato. Mancano i tempi tecnici: entro metà maggio gli aspiranti specializzandi dovranno presentare la domanda per essere ammessi all'esame, il 9,10,11 giugno sono già fissate le date delle prove; il 30 è previsto l'ingresso in specialità dei vincitori. «è stato promesso un tavolo tecnico con quattro rappresentanti del Miur, altrettanti delle università e delle regioni per valutare le modalità adottate nella riorganizzazione delle scuole.L'obiettivo di razionalizzare la rete formativa post laurea è chiaro; la metodologia non è nota», insiste Guaschino, che punta a un dialogo per modificare la situazione dal prossimo anno accademico. Intanto non si sa cosa succederà nei prossimi mesi. «Il percorso formativo si snoderà su tutte le sedi federate, con modalità indicate dal consiglio formato dai docenti delle istituzioni accorpate – ipotizza Massimo Bazzocchi, preside della facoltà di medicina di Udine – La parte teorica potrebbe invece svolgersi tutta nell'ateneo capofila, ma anche questo dipende dalla convenzione che sarà siglata tra facoltà federate. Le tasse andranno probabilmente al capofila che poi, eventualmente, valuterà come ridistribuire le entrate con le altre scuole. Ci sono dubbi su chi pagherà l'assicurazione sugli spostamenti di docenti e discenti. Non esiste alcun regolamento scritto; i punti interrogativi sono numerosissimi, il rischio è che un provvedimento confezionato per eliminare sprechi produca un aumento della spesa». In questo contesto anche la sanità regionale pagherebbe un conto salato «in termini di graduale perdita di specialisti in aree importanti. Ovvio che i nostri medici si orienteranno più facilmente a frequentare le specialità che restano in regione, per evitare lunghe trasferte e costi elevati di alloggio in altre città, talvolta anche fuori dal Triveneto», conclude Bazzocchi. Soddisfatti invece gli specializzandi: «Abbiamo fortemente chiesto il riordino attuato e le federazioni di scuole tra atenei – commenta Domenico Montemurro, segretario nazionale e provinciale padovano di Federspecializzandi – Così si eliminano e cattedreinutili e si consente ai medici di completare la preparazione in più sedi, spesso specializzate in diversi settori. Temiamo tuttavia il blocco della riforma da parte di alcuni atenei italiani che minacciano di ricorrere al Tar. Il provvedimentopotrebbe comportare addirittura un congelamento del bando per i prossimi esami ». © RIPRODUZIONE RISERVATA Udine. Massimo Bazzocchi, preside facoltà di Medicina Trieste. Secondo Guaschino, preside facoltà di Medicina

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Auditorium nel tufo dei Sassi di Matera (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cervelli

Sud sezione: BASILICATA data: 2009-04-22 - pag: 14 autore: Recuperi. Pronto un milione di euro Auditorium nel tufo dei Sassi di Matera MATERA In vista anche della candidatura a Capitale europea della cultura per il 2019, prosegue il lavoro per l'ulteriore recupero dei Sassi. L'antico rione di Matera, patrimonio dell'Unesco, avrà un finanziamento della Regione Basilicata di 900mila euro. I primi 600mila euro sono destinati al progetto culturale Casa Cava, per realizzare un centro per produzioni musicali e concerti in 12 mesi nel Sasso Barisano, con un'ampia sala a forma di cono alta circa 18 metri e un'acustica particolare. In questo sito, scavato nel tufo e nella roccia, durante i primi interventi di riqualificazione è stato possibile scoprire un collegamento con piazzetta San Pietro Barisano e via Santa Cesarea. «Il Comune – dice Michele Plati, assessore alle Politiche sociali – ha intenzione di moltiplicare gli spazi per i giovani, che da fruitori di cultura devono diventarne produttori. Per il futuro,l'obiettivo è investire sulla creatività giovanile, sulle attività e i programmi culturali, per creare una vera e propria metodologia per opporsi alla fuga dei cervelli». Il recupero di Casa Cava rientra in un più ampio progetto, finanziato con fondi Fas (l'investimento totale è di 4,3 milioni), con il quale si ristruttureranno immobili per le attività culturali. Tra i Comuni interessati ci sono Rionero in Vulture e Tito, in provincia di Potenza, e Pisticci (Matera). L'altra parte dei fondi regionali destinati a Matera, 300mila euro, verrà utilizzata per la messa in sicurezza di via Calata Ridola, nel Sasso Caveoso, a poca distanza dal punto panoramico di Piazzetta Pascoli. L'ufficio Sassi del Comune, nell'ambito degli interventi di protezione civile, ha predisposto un piano per rimediare alle infiltrazioni di acqua piovana, che hanno portato nelle scorse settimane ad una serie di crolli, ad uno smottamento del piano stradale e allo sgombero di un'abitazione. Infine, 100mila euro sono stati stanziati dal ministero dei Beni culturali per la creazione di una banca dati dei beni patrimoniali dei Sassi. L'informatizzazione servirà ad individuare il patrimonio demaniale ed agevolare le pratiche amministrative. Ge.Gri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Camillo Golgi a Villa Nobel (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

SANREMO Camillo Golgi a Villa Nobel SANREMO. Una mostra per ricordare il "nostro" Golgi, quel Camillo che si spense nel 1926 nella sua adottiva Pavia, la stessa dove insegnò a lungo Istologia e Patologia. A celebrare il primo premio Nobel italiano per la medicina ci pensa la provincia di Imperia, con la preziosa collaborazione del Sistema Museale dell'Università di Pavia. "Golgi architetto del cervello" apre i battenti oggi (inaugurazione ore 11, e fino al 30 maggio) a Villa Nobel di Sanremo e si concentra sull'opera del grande scienziato e sui riflessi che ebbe nei confronti dell'evoluzione della medicina. «La mostra - racconta Paolo Mazzarello (docente di Storia della Medicina e Presidente del Sistema Museale di Ateneo), che ha curato l'evento insieme con Alberto Calligaro (preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Pavia e Direttore del Museo per la Storia dell'Università) - presenta temi che hanno avuto un grande sviluppo nella biomedicina contemporanea, e presero origine con le ricerche di Golgi negli anni di attività a Pavia presso il nostro l'Istituto di Patologia Generale: dalle origini delle neuroscienze alla biologia strutturale della cellule dalle ricerche sulla malaria fino alle prime fasi di sviluppo dell'infettivologia». GOLGI, architetto del Cervello", fino al 30 maggio, Villa Nobel, Sanremo. Orario: da martedì a giovedì dalle 10 alle 12.30, venerdì e sabato dalel 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

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IL PROCESSO A GALILEO VISTO DAI CATTOLICI (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il libro IL PROCESSO A GALILEO VISTO DAI CATTOLICI Nel 1609, a Padova, Galileo Galilei alza per la prima volta al cielo il suo cannocchiale: nasce l'Astronomia moderna. Nel 1633 con la solenne messa al bando delle sue teorie si conclude a Roma il Processo a Galileo. Nel 1979 Giovanni Paolo II, sul solco del Concilio Vaticano II, manifestò il desiderio che teologi e storici riesaminassero a fondo il "caso Galileo". Incomprensioni, falsi storici, supposizioni: quale fu il vero rapporto tra la Chiesa e Galileo Galilei? Perché Papa Wojtyla ne recupera la figura a quasi quattro secoli di distanza? Questo libro ripercorre la storia del processo e della condanna di Galileo Galilei, e i lavori della Commissione di Studio diretta, nella fase finale, dal cardinale Paul Poupard e chiusa solennemente in Vaticano nel 1992. A partire dalla documentazione degli Archivi Segreti Vaticani viene ricostruita la traiettoria della Commissione e ne vengono esaminati criticamente i frutti. Si offre così un materiale inedito che permette l'adeguata valutazione del ruolo del Vaticano nel complesso caso Galileo, apportando nuova luce sulla sua secolare storia. Tutto questo è contenuto nel volume Galileo e il Vaticano di Mariano Artigas e Melchor Sanchez de Toca (con la prefazione di Monsignor Gianfranco Ravasi) Il libro verrà presentato giovedì prossimo 23 aprile alle 17 al Collegio Vescovile Barbarigo di Padova (via Rogati 17, ingresso per le auto da via Seminario 7). Interverranno l'autore, il prof. William Shea, titolare della Cattedra Galileiana presso l'Università degli studi di Padova e il prof. Piero Benvenuti, docente di Astrofisica delle alte energie dell'Università di Padova.

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una conferenza sul poeta ungaretti (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

DOMANI PER L'UNIVERSITÀ POPOLARE Una conferenza sul poeta Ungaretti Domani, alle 18.15, alla Fondazione Crup di via Manin (nella foto), Daniela Baroncini, docente all'ateneo di Bologna, terrà una conferenza su Giuseppe Ungaretti nell'ambito del ciclo, promosso dallUniversità Popolare di Udine, dedicato alla letteratura dell'Italia unita. Ingresso libero.

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Laboratorio per imprese emergenti (sezione: Cultura)

( da "Piccolo di Alessandria, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Articolo di Economia e finanza Laboratorio per imprese emergenti Alessandria - 22/04/2009 La "conoscenza" significa sviluppo. L'innovazione (di Atenei e centri di ricerca avanzata) e le eccellenze imprenditoriali possono costituire il cuore di un futuro "Laboratorio dell'impresa emergente" con ampie e articolate capacità anticicliche e in grado di affrontare le difficoltà del mercato. Alessandria ha le carte in regola, anche grazie a un "nocciolo" di welfare locale già delineato con gli interventi recenti della Provincia, delle parti sociali e della banca Cassa di Risparmio di Alessandria. La valutazione è di Francesco Estrafallaces (responsabile dell'Area di Sviluppo locale della Fondazione Censis - Centro Studi Investimenti Sociali, istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964), fra i relatori agli Stati Generali dello sviluppo economico promossi dalla Provincia di Alessandria e che si sono svolti lunedì a Palazzo Monferrato (in via San Lorenzo 21 ad Alessandria) sotto la direzione del presidente della Provincia, Paolo Filippi, e di Maria Rita Rossa, assessore alle Attività economiche. «Le elite locali - ha aggiunto Estrafallaces - possono mettere in atto un modello di governance in grado di avviare interventi rapidi ed efficaci per esempio sulle infrastrutture e sulla loro manutenzione in grado di innescare positive ricadute economiche». I relatori e gli interventi Ottenere risposte certe e insindacabili era impossibile, ma le prime relazioni hanno contribuito realmente a tracciare percorsi e quadri di azione e intervento rispetto alle politiche di area vasta che competono a un ente come la Provincia e a delineare ruoli precisi per tutte le parti sociali (un po' meno è avvenuto per gli interventi successivi, alcuni incisivi altri invece dai toni vagamente dilettantistici). Il senso del ruolo - attivo e di stimolo - dell'Università è arrivato per primo da Francesco Profumo, Rettore del Politecnico alessandrino che ha citato alcuni dati salienti di una ricerca della Fondazione Rosselli sul peso economico del sistema universitario piemontese: è la terza industria del territorio dopo auto ed edilizia; ogni euro investito dal settore pubblico sugli Atenei vale 4 euro di ritorno; ogni studente investe mediamente circa 10.000 euro sul territorio dove studia (ad Alessandria sono circa 3.500 gli studenti fra "Avogadro", con tre Facoltà, e la sede locale del Politecnico). La ricerca e l'innovazione e la stretta connessione fra Università e sistema delle imprese è stata al centro dell'intervento di Andrea Bairati, assessore regionale all'Università, Ricerca, Innovazione. Che scommette apertamente sulla valenza strategica della ricerca avanzata, dalle biotecnologie ai biocarburanti. «La provincia di Alessandria ha nel Dna una forte capacità trainante» dice Francesco Estrafallaces che ha fornito gli spunti di confronto e analisi maggiormente stimolanti insieme a Gioacchino Garofoli (docente di Politiche economiche dell'Università dell'Insubria di Varese) e Angelo Pichierri (presidente dell'Ires - Istituto ricerche economico sociali - del Piemonte). Sempre dagli esperti sono venute parole di apprezzamento per le iniziative di "welfare locale" (in particolare quelle della Provincia relative all'anticipazione della cassa integrazione e l'accordo fra industriali, sindacati e banca Cassa di Risparmio per il sostegno al reddito e al microcredito). «Le azioni di welfare locale e gli interventi sul sistema infrastrutturale e la sua manutenzione - ha rilevato Estrafallaces - sono in grado di stimolare lo sviluppo, così come una corretta governance del mercato del lavoro che oggi, di fatto, è delegata alle agenzie private mentre l'ente che ha la delega per legge, che esercita in mezzo a molte difficoltà, è la Provincia». Oltre al mercato del lavoro, anche l'innovazione «deve essere gestita in primo luogo a livello locale» perché «il sistema pubblico - ha rimarcato Gioacchino Garofoli - può aiutare a individuare i mercati se si sviluppano azioni mirate sui fronti del lavoro, dell'innovazione e del sostegno alla internazionalizzazione con azioni mirate tese ad analizzare, prima, e a presidiare, poi, i mercati emergenti». Al centro dell'analisi degli esperti è stato l'intero sistema locale «che deve essere integrato e comprendere le reti materiali e immateriali, superando le logiche settoriali». In altre parole, andare oltre "i campanili" e guardare a un'area vasta che va oltrepassa i confini provinciali. Un ennesimo forte richiamo. Quanto sarà effettivamente ascoltato?

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Lecco: gli istituti scolastici vantano crediti per 5 mil. di euro verso il Miur. Rampello: `` (sezione: Cultura)

( da "Merateonline.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Scuola >> Scuola 22 / 4 / 2009 Lecco: gli istituti scolastici vantano crediti per 5 mil. di euro verso il Miur. Rampello: ``Ormai siamo al tracollo`` Mario Rampello Ammonta a oltre 5 milioni di euro il credito vantato dagli istituti scolastici della provincia di Lecco nei confronti del Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca). Si tratta di residui attivi relativi a finanziamenti ministeriali per supplenze che i docenti attendono ancora di vedere saldato. “Dalla tabella si può leggere che le istituzioni scolastiche in provincia di Lecco vantano un residuo attivo di 5.160.556,94 €. Si tratta di dati largamente incompleti perchè riguardano solamente la voce "supplenze" ha commentato amareggiato il segretario della Cisl scuola Mario Rampello “Mancano i dati relativi alle "commissioni esami di stato", "spese funzionamento", ecc. e pertanto le stesse OO.SS hanno già chiesto, con una nuova lettera unitaria di completarli”. La CISL scuola di Lecco, nella serata pubblica del 22 gennaio 2009 sul problema dei mancati finanziamenti alle scuole per il pagamento dei supplenti, si era assunta l’impegno di sollecitare la segreteria Regionale CISL per promuovere iniziativa indirizzate alla soluzione del problema. Dall`inizio dell`anno scolastico, gli istituti erano stati costretti ad onorare gli impegni di spesa utilizzando le risorse a disposizione e ora sono al tracollo. “Il perdurare di questa situazione, sta creando nei bilanci delle scuole "progressivi squilibri di natura contabile". A due mesi dalla chiusura delle scuole mancano i finanziamenti necessari per pagare supplenti e sono a rischio i pagamenti dei commissari per gli esami di Stato. Il Ministro Gelmini provveda a ripianare i debiti del MIUR mettendo le scuole in condizione di garantire la giusta retribuzione e nei tempi giusti a chi ha lavorato, la possibilità di nominare i supplenti (molte scuole non chiamano più i supplenti non potendoli pagare) e il normale funzionamento delle scuole senza costringerle a chiedere alla famiglie finanziamenti e contributi al funzionamento e alle attività non dovuti” ha concluso Rampello.   In allegato la tabella con il dettaglio dei crediti delle scuole. (clicca qui) Articoli Correlati: (c)www.merateonline.it Il primo giornale digitale della provincia di Lecco Scritto il 22/4/2009 alle 09.03

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Il Rigoletto/ Cercasi imprenditori disperatamente (sezione: Cultura)

( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Rigoletto di Angelo de' Cherubini Il Rigoletto/ "La società imprenditoriale", la proposta dell'economista David B. Audretsch per aggiornare l'agenda politica nell'era della globalizzazione Mercoledí 22.04.2009 10:55 Il tempo di un'economia stabile e prevedibile è finito. La globalizzazione e le nuove tecnologie hanno innescato cambiamenti irreversibili con cui abbiamo il dovere di confrontarci. Nell'economia globale, dove fabbriche e posti di lavoro possono essere spostati rapidamente verso economie emergenti, il vantaggio competitivo delle imprese e delle nazioni si fonda sulla capacità di innovare. Avere idee, tuttavia, non è sufficiente. Bisogna avere imprenditori che le rendano realtà. L'imprenditorialità è oggi la vera risposta alla globalizzazione. In "La società imprenditoriale", David Audretsch propone un punto di vista originale sulle trasformazioni economiche di questi anni e su come aggiornare l'agenda politica. Università, start-up, piccole imprese e comunità sono al centro di una riflessione che punta a fornire una chiave di lettura positiva ai cambiamenti del nostro tempo. L'autore David B. Audretsch è direttore del Max Planck Institute of Economics a Jena, Germania. t professore onorario all'Università Friedrich Schiller di jena; docente alla Durharn University; direttore dell'Institute for Development Strategies all'Indiana University; dell'Istituto di Economia internazionale di Kiel. ~ stato direttore del Centro di West European Studies all'Indiana University e del Wissenschaftszentrum ffir Sozialforschung di Berlino. Ha prestato la sua consulenza presso la Banca mondiale, il Dipartimento di Stato americano, la United States Federal Trade Commission e l'International Trade Commission, la Commissione dell'Unione europea e il Parlamento europeo. t membro di numerosi istituti di ricerca sulla politica internazionale. La società imprenditoriale di David B. Audretsch Ed. Marsilio 260 pagg, 20,00 euro Come lettura del weekend Affaritaliani.it ha scelto la Prefazione Clicca qui per le precedenti puntate del "Il Rigoletto" tags: rigoletto imprenditoriale book

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Università Politecnica delle Marche, sviluppo e richiamo per il territorio (sezione: Cultura)

( da "Quotidiano.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università Politecnica delle Marche, sviluppo e richiamo per il territorio San Benedetto del Tronto | La Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” insieme al Dipartimento di Economia annuncia un ciclo di seminari rivolti dal titolo “Benessere, povertà e Territorio”. L’ateneo, in continua espansione, mira alla diffusione di una solida cultura socioeconomica. di Stefania Serino da sx: Il rettore Prof. Marco Pacetti insieme al Prof. Francesco Maria Chelli La Facoltà di Economia "Giorgio Fuà" dell'Università Politecnica delle Marche con sede a San Benedetto del Tronto annuncia il ciclo di seminari dal titolo "Benessere, Povertà e Territorio tra cambiamenti recenti e sfide future" finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Si tratta di 6 appuntamenti, il primo partirà il 29 aprilerivolti alla cittadinanza verso cui l'Università Politecnica delle Marche intende aprirsi oltre alla ordinaria formazione accademica dei propri iscritti, per mettere a disposizione della comunità gli strumenti di ricerca utili a comprendere aspetti dell'attuale crisi economica insieme ad altri temi di stretta attualità e suggerirne eventuali politiche di supporto. "La crisi che stiamo affrontando - annuncia il docente di statistica Francesco Maria Chelli - farà sentire il proprio peso soprattutto sulle famiglie cosiddette più deboli della popolazione che vanno maggiormente tutelate anche attraverso iniziative come questa. E parlando di fasce deboli - prosegue - non si poteva non inserire nel programma dei nostri seminari il tema dell'immigrazione strettamente legato a quello del federalismo fiscale che farà sentire le proprie ripercussioni sul nostro territorio. Gli Enti locali e provinciali sono alla continua ricerca di risorse per autofinanziare politiche che favoriscano l'integrazione, basti pensare a quanti giovani immigrati sono ospitati ad Ancona come in altre realtà locali tra cui spicca Grottammare che a costi notevoli ospitano un gran numero di ragazzi extracomunitari. In ultimo non da ultimo - ricorda Chelli - il tema relativo alla statistica, tra mito e menzogna recita il titolo del seminario, per sollecitare i nostri interlocutori a farne tesoro senza idealizzarla". E la rosa dei relatori prevista per il ciclo di seminari lascia preludere il tenore alto dei prossimi incontri come sottolinea ancora Chelli: "la lista dei relatori è rimasta identica a quella proposta nella fase preliminare a dimostrazione dell'apprezzamento riscosso da tale iniziativa da parte dei soggetti coinvolti e della natura dei rapporti che l'Università ha saputo tessere nel territorio". Un'idea confermata altresì dal Rettore Marco Pacetti: "non abbiamo avuto alcun timore di proporre alla cittadinanza temi che affligono allo stato attuale tante famiglie poiché crediamo che esistano strumenti per comprendere fino in fondo il nostro tempo suggerendo al contempo delle politiche socio economiche efficaci per superare questa fase di crisi. In sostanza il nostro obiettivo è quello di diffondere nella comunità l'idea di una politica socio economica fondata sul rigore scientifico, oltre a quello di formare specialisti in materia. La nostra Università intende mettere delle radici nella comunità in cui essa è ubicata, oltre all'accademica formazione dei nostri studenti". La Facoltà di Economia lancia dunque un segnale forte di apertura al territorio accanto ad una crescita continua del numero di iscritti, ad oggi si contano 173 matricole: "ciò dimostra semplicemente che il successo di un Ateneo non è legato al vecchio o al nuovo - aggiunge il Rettore - oppure alla grande città piuttosto che al piccolo centro, bensì a criteri di scelta seri e rigorosi che sappiano riconoscere le condizioni essenziali per un efficace dislocamento, senza nascondersi dietro simboli. Purtroppo gran parte dei media criticano le scelte legate al dislocamento senza considerare gli insuccessi delle sedi principali di alcuni atenei italiani di cui non parla mai nessuno. Il nostro iter che ci ha resi pionieri in questo campo - conclude - ha premiato l'intuizione di aver saputo cogliere le specificità del territorio ed insiediarci solo laddove la comunità nel suo complesso ci desiderava a tal punto di impiegare risorse, a tutto questo và aggiunta la professionalità ed il rigore del metodo che ci contraddistingue da sempre". 21/04/2009

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Settimana della Cultura scientifica e tecnologica, a Faenza dibattito sul nucleare (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Settimana della Cultura scientifica e tecnologica, a Faenza dibattito sul nucleare (22/4/2009 11:31) | (Sesto Potere) - Faenza - 22 aprile 2009 - “Il nucleare: un futuro già vecchio. I motivi di un No” è il titolo della conferenza in programma giovedì 23 aprile 2009, alle ore 21.00, a Faenza, presso l’auditorium di S.Umiltà (via Pascoli, 38). Interverrà Gianni Mattioli, docente dell’Università La Sapienza di Roma. La conferenza, promossa dal circolo Lamone di Legambiente, rientra nel calendario degli eventi faentini per la XIX^ edizione della “Settimana della Cultura scientifica e tecnologica”. Mattioli illustrerà i rischi della tecnologia nucleare, proponendo inoltre scenari energetici alternativi. Gianni Mattioli è docente di Fisica presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Ha effettuato ricerca in Fisica delle particelle, Meccanica quantistica, Moti quasi-periodici. Si è occupato, inoltre, di energia e dell’impatto ambientale delle fonti energetiche e, più recentemente, della tematica della “sostenibilità”. Ha pubblicato articoli su diverse riviste scientifiche ed è coautore di alcuni libri sulle questioni energetiche e sui problemi della sostenibilità. Dal 1987 al 2001 è stato deputato; nella penultima legislatura ha fatto parte dei governi dell’Ulivo prima come sottosegretario ai Lavori pubblici, poi come ministro delle Politiche comunitarie. E’ membro del comitato scientifico di Legambiente.

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Ritratti (3): Rita Levi-Montalcini (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 22-04-2009)

Argomenti: Cervelli

Apr 0922 Ritratti (3): Rita Levi-Montalcini Pubblicato da Gianluigi Filippelli alle 09:33 in Biografie E' una delle scienziate italiane più note ed apprezzate anche all'estero e proprio oggi, 22 aprile 2009, in un anno eccezionale per la scienza, compie 100 anni! Auguri alla nostra signora della scienza, vincitrice nel 1986 del Nobel per la medicina insieme al biochimico statunitense Stanley Cohen. Questa la motivazione del prestigioso premio: La scoperta del NGF all'inizio degli anni Cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo. Rita Levi-Montalcini, laureatasi nel 1936 in medicina e chirurgia a Torino, studia presso Giuseppe Levi, per poi trasferirsi in Belgio nel 1938 a causa delle leggi razziste del regime fascista: qui resterà fino all'invasione nazista presso l'Università di Bruxelles. Tornata in Italia, a Torino, allestisce un piccolo laboratorio tra le colline intorno ad Asti, dove insieme al suo maestro Giuseppe Levi inizia i suoi studi sul sistema nervoso dei vertebrati, facendo esperimenti sui polli. Oggi si direbbe: è un simbolo della fuga dei cervelli, di come in Italia i tempi non siano mai cambiati. In realtà è un simbolo di come il mondo scientifico dovrebbe funzionare sempre: uno scambio continuo di informazioni, anche con collaborazioni con gruppi di ricerca scientifici anche lontani tra loro. Infatti dal 1947 al 1977 lavora presso il Dipartimento di Zoologia dell'Università Washington in Missouri: è qui che svolgerà le ricerche che le frutteranno il Nobel nel 1986. Quel primo viaggio del 1947 lo compirà, su nave, insieme all'altro Premio Nobel Renato Dulbecco, suo amico e anch'egli allievo di Giuseppe Levi. Fu proprio la vicinanza di Dulbecco, che insieme all'altro Nobel della scuola torinese di Levi, Luria, era a Bloomington, e il fruttuoso e reciproco sambio di idee tra i due ricercatori che consentì loro di portare avanti con successo le loro idee, anche così lontani da casa. Questo suo essere lontana dall'Italia, comunque, non le impedisce, però, di collaborare con il CNR, che dirige dal 1961 fino al 1969. Il suo genio indiscusso, la sua brillantezza intellettuale, la rendono ancora oggi un simbolo per la scienza in generale, non solo per quella italiana. Il suo carismo, comunque, va ben oltre il ristretto ambito scientifico: oltre ad essere stata nominata nell'agosto del 2001 senatrice a vita (ruolo che, quando può, ha sempre ricoperto con grande partecipazione, spesso schierandosi anche nettamente, ma sempre a favore della scienza), è anche membro di alcune delle più prestigiose accademie scientifiche, iniziando dalla nostrana Accademia dei Lincei, senza scordare la National Academy of Sciences negli Stati Uniti, o la Royal Society britannica. E' un esempio per ognuno di noi, scienziato e non: a tal proposito vorrei segnalare questa piccola curiosità. Nel 2007 la Lega Nord, quasi contemporaneamente con le affermazioni di Storace sulla scienziata, propose un emendamento alla finanziaria per eliminare gli stanziamenti in favore della fondazione EBRI un centro di ricerca sul cervello. La senatrice, presentatasi in aula al momento della votazione dell'emendamento, così ha dichiarato per motivare la sua non partecipazione al voto: Signor Presidente, io non voterò, ma ringrazio molto quanti si rendono conto dell'attività svolta dall'istituto EBRI per la scienza italiana. Sono veramente molto grata a tutti coloro che si rendono conto di quanto stiamo facendo per la scienza, che mai è stata così utilmente portata avanti. Grazie infinite. Una lezione di stile a tutti i politici, che comunque hanno respinto l'emendamento a larga maggioranza (173 contro, 75 a favore, 57 astenuti). Buon compleanno, professoressa!

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Sanremo: oggi apre l'esposizione dedicata all'arch. Golgi (sezione: Cultura)

( da "Sanremo news" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Sanremo: oggi apre l'esposizione dedicata all'arch. Golgi E’ prevista per oggi presso Villa Nobel, nell'ambito della ‘Settimana della Cultura’, l'apertura ufficiale dello spazio espositivo Golgi, architetto del cervello che la Provincia di Imperia ha realizzato in collaborazione con il Sistema Museale dell'Università degli Studi di Pavia. La mostra che prende il via da oggi proseguirà fino al 30 maggio il tutto per celebrare anche il primo premio nobel italiano per la medicina Camillo Golgi. L’esposizione ha inizio alle ore 11. Verrà proiettata l'anteprima della Docufiction: La finestra al microscopio. Dialogo impossibile con Camillo Golgi per la regia di Marco Kuveiller (la proiezione verrà ripetuta alle ore 17). Si tratta del primo documentario sulla figura di Golgi, realizzato nei luoghi legati alla sua vita e alle sue scoperte come il Pio luogo degli Incurabili di Abbiategrasso e l'istituto di Patologia Generale dell'Università di Pavia. (La mostra sarà in italiano e inglese ndr) Gli eventi sono realizzati con il contributo di: Comune di Sanremo, Regione Liguria, Banca Carige e con il patrocinio del Ministero dell'Università e della Ricerca. La mostra presenta temi che hanno avuto un grande sviluppo nella biomedicina contemporanea, che presero origine con le ricerche di Golgi negli anni di attività a Pavia presso l'Istituto di Patologia Generale dell'Università: le origini delle neuroscienze, la biologia strutturale della cellula, le ricerche sulla malaria e le prime fasi di sviluppo dell’infettivologia. Le scoperte dello scienziato in questi campi rappresentano dei capisaldi delle scienze mediche, tanto che ancora oggi portano il suo nome: l'apparato di Golgi, componente fondamentale della cellula; il ciclo di Golgi, che descrive lo sviluppo nel sangue del microrganismo che provoca la malaria; la reazione nera - o metodo di Golgi - tecnica istologica ideata dallo scienziato che permise di osservare la fine struttura del sistema nervoso centrale, presupposto indispensabile per i successivi sviluppi delle neuroscienze. I visitatori incontreranno documenti (come i telegrammi di felicitazioni di Giosuè Carducci e Giolitti o i primi disegni dei neuroni) e oggetti legati alla vita e all’attività scientifica di Camillo Golgi e potranno immergersi in uno dei periodi più entusiasmanti della medicina italiana. All’apertura parteciperanno: il presidente della Provincia Gianni Giuliano; i curatori della mostra, Paolo Mazzarello (docente di Storia della Medicina e presidente del Sistema Mussale d’Ateneo - Università di Pavia) e Alberto Calligaro (Preside della Facoltà di Medicina e Direttore Museo per la Storia dell’ Università di Pavia); il regista Marco Kuveiller. Gli eventi sono realizzati con il contributo di: Comune di Sanremo, Regione Liguria, Banca Carige e con il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca. Villa Nobel – corso Cavallotti 116 - Sanremo - Anteprima - proiezione della docufiction La finestra al microscopio – Un dialogo impossibile con Camillo Golgi - 22 Aprile 2009 - ore 11 e 17 Regia di Marco Kuveiller - Durata 55". Questi gli orari: da martedì a giovedì dalle 10 alle 12.30( - venerdì e sabato 10,00 – 12.30 e 15 -18

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Politica energetica, la Sardegna e le scelte possibili (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura Pagina 337 Appuntamenti Conferenza oggi all'Ersu Politica energetica, la Sardegna e le scelte possibili Appuntamenti. Conferenza oggi all'Ersu --> Oggi alle 17,30 nella sala Cosseddu (Casa dello studente di via Trentino a Cagliari) conferenza su “Scenari energetici e nuove energie per la Sardegna”: è possibile decidere in democrazia la propria politica energetica? Interverranno i ricercatori Bruno D'Aguanno, Marco Cogoni e Andrea Mameli del CRS4 e Michele Saba del Dipartimento di Fisica, Università di Cagliari. MOSTRA DEL LIBRO Oggi, seconda giornata della Mostra del libro di Macomer, alle 11 dibattito “L'etica dell'insegnante e Le sfide della bioetica globale” con Giuseppe Deiana, Gianni Marilotti e Eliano Cau. Alle 18 incontro con la scrittrice Lidia Ravera; intervengono Stefano Tassinari e Bepi Vigna. PARAMENTI RESTAURATI Oggi alle 11, nelle sale della Pinacoteca nazionale di Cagliari, alla Cittadella dei Musei, conferenza su “Il restauro di alcuni paramenti sacri del Duomo di Ales”. BAROCCO IN SARDEGNA Oggi alle 16,30 (ingresso gratuito) all'Exmà di Cagliari il docente Mauro Salis parlerà del periodo barocco in Sardegna attraverso la chiesa di San Michele in Stampace. CHI È DON GIOVANNI Oggi alle 17, nella sala settecentesca della Biblioteca universitaria in via Università 32 a Cagliari conferenza di Paolo Gallarati, docente all'Università di Torino, su “Chi è il Don Giovanni di Mozart”. MARIA IN LETTERATURA “Maria nella letteratura d'Italia” (Libreria Editrice Vaticana) di Neria De Giovanni sarà presentato a Cagliari oggi alle 17 nell'ex Liceo artistico in piazzetta Dettori. La cantante folk Franca Pinna interpreterà un'Ave Maria in sardo. LA TRAPPOLA Oggi alle 18,30, nell'Auditorium della Biblioteca Satta, a Nuoro, presentazione del libro di Carmelo Abbate “La trappola - Come banche e finanza mettono le mani sui nostri soldi (e come non farsi fregare dalla crisi)”. PAROLE DI VETRO Oggi alle 18,30, all'Umanitaria in viale Trieste 118 a Cagliari, verrà presentato il libro “Parole di vetro” di Gino Melchiorre (Cuec). Con l'autore il docente Silvano Tagliagambe e i giornalisti Mauro Manunza e Roberto Paracchini. LIBRO DI OLLA Oggi (ore 18,30, in via Temo 30 ad Elmas) presentazione del saggio, edito dalla Cuec, “Dai Lumière a Sonetàula” del critico cinematografico Gianni Olla. Presentato da Paolo De Angelis e Giuseppe Pilleri, l'incontro prevede anche la proiezione dei documentari “Un giorno in Barbagia” e “Pastori ad Orgosolo” di Vittorio De Seta. (g.ca.) LIBRO DI OLITA Oggi alle 19 al Manàmanà, in piazzetta Savoia a Cagliari, l'avvocato Carlo Dore presenta “La borsa del colonnello” (Cuec editore), primo romanzo del giornalista Ottavio Olita. FESTA DEL LIBRO Quarta giornata della Festa del libro a Sassari. Oggi pomeriggio gli alunni di San Donato parteciperanno alla “Caccia al tesoro” nelle vie del centro storico di Sassari. Si parte alle 16 in piazza Santa Caterina e si arriva in piazza Tola. In Biblioteca comunale, alle 18, spettacolo dell'attore-clown Jully, alias Massimiliano Maiucchi. LA SARDEGNA AL BIVIO “La Sardegna al bivio” di Costantino Cossu pubblicato da Edizioni dell'Asino verrà presentato domani alle 17,30 nella Sala della Società Operai di Mutuo Soccorso Cagliari Interverranno Goffredo Fofi, Andrea Massidda, Antonietta Mazzette, Gianni Olla, Francesco Pigliaru, Sandro Roggio, Giorgio Todde. Sarà presente l'autore.

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Ahmadinejad e il fallimento della conferenza contro il razzismo (sezione: Cultura)

( da "Panorama.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

- Mondo - http://blog.panorama.it/mondo - Ahmadinejad e il fallimento della conferenza contro il razzismo Posted By michele.zurleni On 21/4/2009 @ 9:17 In Headlines | 1 Comment [1] Era dentro quell'enorme sala, teatro di una delle più clamorose proteste nelle storia delle Conferenze delle Nazioni Unite. Ha sentito il clima di tensione crescente, ha osservato i tre manifestanti, truccati da clown e con parrucche multicolori, gridare più volte "razzista" al presidente iraniano; ha guardato con soddisfazione le delegazioni dei paesi dell'Unione Europea, lasciato il salone del Centro Congressi di Ginevra, dopo l'attacco di Mahmoud Ahmadinejad al governo di Israele. [2] Gerald Steinberg - uno dei più importanti analisti israeliani - è stato testimone oculare del discorso e della contestazione contro il Numero Uno del regime iraniano. Docente di Scienze Politiche all'Università di Bar Ilan, fondatore del Programma di Soluzione dei Conflitti, direttore esecutivo di Monitor, una delle più importanti Ong del paese, Steinberg si è recato in Svizzera per seguire, per conto della sua organizzazione, i lavori di Durban 2, la contestata Conferenza sul razzismo, boicottata da Israele, Stati Uniti, Italia e Gremania. In questa conversazione, l'editorialista del Jerusalem Post racconta le sue sensazioni e i suoi sentimenti quando seguiva il discorso di Ahmadinejad. E si lancia in un lapidario giudizio sull'assise delle Nazioni Unite: secondo lui, è fallita. "Nel salone, la tensione era già alta prima che lui iniziasse a parlare" racconta Gerald Steinberg "Noi ci chiedevamo se avesse seguito il suo prevedibile copione di attacchi contro Israele oppure avrebbe cambiato tono. Io ho scommesso che avrebbe detto ciò che poi ha detto. Così, quando l'ho sentito, ho pensato: almeno il mondo si renderà conto di quanto pericoloso sia quest'uomo, che tra un po' potrebbe avere l'atomica". Il docente di Gerusalemme ha seguito dalla platea, lo "show" del presidente iraniano. E quando ha visto i componenti delle delegazioni Ue l[3] asciare la sala, in fila, uno dietro l'altro, ha tirato un sospiro di sollievo. "Sì, sono stato molto contento. Alcuni paesi europei, come l'Italia, avevano capito prima cosa sarebbe successo a Ginevra. E non hanno partecipato. Credo che adesso anche gli altri si rendano conto di quanto sia stata strumentalizzata la Conferenza". La performance di Ahmadinejad, secondo l'analista israeliano, ha confermato che Durban "è fallita", come le defezioni della vigilia, i boicottaggi di Washington, Berlino, Roma e Gerusalemme avevano fatto già intuire. "Credo che nessuno adesso possa dire che possa esserci una legittimità delle decisioni che verranno prese in Svizzera, dopo un discorso come quello del presidente iraniano". Per Steinberg, sotto accusa c'è l'intero processo iniziato a Durban nel 2001, quando nella città sudafricana si tenne il primo round della conferenza, al termine del quale venne approvato un documento finale (dietro pressione dei paesi arabi mediorientali) che equiparava - di fatto - il sionismo al razzismo. L'appuntamento svizzero, nato, secondo gli israeliani, sotto quella stella, si sarebbe potuto rivelare - nonostante la depurazione dalle espressioni più forti contro Israele contenute nella bozza ginevrina - una sorta di palcoscenico su cui si sarebbe rappresentato un canovaccio dalle venature antisemite. "Questo è un comune sentire. Non c'è israeliano o ebreo che non lo pensi - dice ancora Gerald Steinberg - Il discorso di Ahmadinejad non farà altro che aumentare la preoccupazione per la politica regionale dell'Iran. Una prova viene dalla numerose telefonate che mi sono arrivate subito dopo il discorso. Il governo di Benjamin Netanyahu sarà ancora più determinato nel tentativo di bloccare gli Ayatollah". I motivi per cui il presidente iraniano ha voluto fare l'incendiario sono ben chiari al docente dell'Università di Bar Ilan. "È in campagna elettorale, cerca di mantenere il suo potere, e vuole proporre l'Iran come una potenza regionale." Politica interna e equilibri internazionali. Il razzismo e i diritti civili passano in secondo se non in terzo piano. Per questo, ripete Steinberg, [4] Durban "è fallita, prima ancora di cominciare. E a seppellirla è stato Mahmoud Ahmadinejad". LEGGI ANCHE: [5] Ahmadinejad definisce Israele "governo razzista" e l'Ue abbandona la sala Il videoservizio

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Riparte il ciclone Gelmini. L'intervista">Dopo l'università tocca alla ricerca Riparte il ciclone Gelmini. L'intervista (sezione: Cultura)

( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)

Argomenti: Cervelli

Dopo l'università tocca alla ricerca. Riparte il ciclone Gelmini. L'intervista di Affari Mercoledí 22.04.2009 12:24 Dopo la scuola e l'università il ciclone Gelmini "travolge" anche la Ricerca. Affari Italiani ha intervistato in esclusiva il Ministro dell'Università, Mariastella Gelmini Di Angelo Maria Perrino Perché l'intestazione alla Montalcini? "Perché è un esempio di abnegazione e di passione per la ricerca.Un esempio per tutti i giovani. Riesce a coniugare una grande umanità con l'attenzione alla scienza. Era dunque doveroso intitolarle questo progetto per il rientro dei cervelli dall'estero. Anche perché la stessa Montalcini ha studiato a lungo fuori d'Italia e poi è rientrata. In questo momento di crisi vogliamo far tornare trenta ricercatori con trenta contratti triennali". Un abbozzo del modello americano, dove chi ha un'idea la sottopone all'ente governativo e può trovare i finanziamenti... "Esattamente, sul modello americano. Lì molto diffuso. Qui i finanziamenti dal 2001 erano stati ridotti, noi li abbiamo portati da 3 a 6 milioni". Qual è il problema della ricerca italiana? "La fuga all'estero dei talenti e la frammentazione". Come state ovviando? "Lanceremo un grande programma nazionale per la ricerca. Un forte coordinamento, una grande razionalizzazione, per gestire insieme, in modo sinergico, finanziamenti italiani e internazionali, pubblici e privati". pagina successiva >>

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Sanremo: settimana della cultura, i prossimi appuntamenti (sezione: Cultura)

( da "Sanremo news" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Sanremo: settimana della cultura, i prossimi appuntamenti Si avvia verso la fine la rassegna nazionale della 'Settimana della Cultura'. Moltissimi gli eventi organizzati dai comuni dal 18 aprile e che proseguiranno fino al 26 aprile, ultimo giorno dell'evento. Questi i prossimi appuntamenti presso il Museo Civico di Sanremo: giovedì 23 aprile, ore 16, Museo di Villa Luca di Coldirodi: incontro dal titolo La parola e l’immagine: l’apparato decorativo fra libro manoscritto e libro a stampa”. Organizzato dal Club Unesco di Sanremo in occasione della giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, l’appuntamento riguarda la decorazione artistica nel libro antico. Relatore, dott. Luca Tosin, docente-riceratore presso l’Università di Siena, esperto di libri antichi e autore di numerose pubblicazioni. Partendo da esemplari presenti nella Biblioteca Rambaldi di Coldirodi, il dott. Tosin illustrerà l’affascinante percorso che dall’attività artistica degli amanuensi approda all’incisione e alla sua riproduzione nei primi libri a stampa. venerdì 24 aprile, ore 17, Museo Civico Palazzo Borea d’Olmo: conferenza dal titolo “Villa Mercede: intima corrispondenza di un organismo architettonico sanremese tra Ottocento e Novecento” organizzata dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri, sezione di Sanremo. Relatori, arch. Francesca Buccafurri e la restauratrice dott.ssa Paola Giliberti che illustreranno il progetto preliminare relativo al restauro di Villa Mercede. Villa Mercede venne costruita, insieme alla contigua chiesa, agli inizi del 1900 per il proprietario Giovanni Parodi. La villa è un edificio complesso che ha conservato, nonostante i vari interventi subiti negli anni, un apparato decorativo molto ricco, caratterizzato dalla successione di più fasi ravvicinate nel tempo, tutte egualmente significative dal punto di vista della vita dell’organismo architettonico.

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Elementare, 156 docenti di ruolorischiano di restare senza una sede (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

scuola Elementare, 156 docenti di ruolo rischiano di restare senza una sede "Job Orienta 2009" è il salone dedicato al mondo della scuola, all'orientamento, alla formazione e agli strumenti di politiche attive del lavoro. La conferenza stampa di presentazione si terrà oggi al centro direzionale della Provincia alle 9,30. Saranno presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia Giuseppe Castiglione, l'assessore alle Politiche del lavoro Francesco Ciancitto e il rettore dell'Università Antonino Recca. La Provincia insieme all'Università, per il tramite del Centro orientamento e formazione, dell'Ufficio scolastico provinciale e dell'Ufficio provinciale del lavoro, organizzano alle Ciminiere, dal 7 al 9 maggio prossimi, un appuntamento con studenti delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, studenti universitari, giovani laureandi e laureati, giovani in cerca di lavoro, insegnanti ed operatori del mondo dell'istruzione e della formazione professionale, dirigenti del mondo della scuola e della formazione, educatori, famiglie, responsabili ed operatori di enti ed istituzioni, operatori economici, imprenditori e dirigenti, responsabili delle risorse umane di realtà pubbliche e private, operatori del mercato del lavoro.

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un seminario a Serradifalco (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

«Droga, enti locali e territorio» un seminario a Serradifalco Serradifalco. Si è svolto lunedì pomeriggio presso l'Eremo "Don Limone" a Serradifalco, il seminario su «Droga, Enti Locali e Territorio». L'evento, che nasce su iniziativa dell'associazione nissena, è stato condotto dal prof. Umberto Nizzoli che, in veste di consulente specialista, collabora da diversi anni con il programma terapeutico per il recupero dalla tossicodipendenza delle associazioni Casa Famiglia Rosetta, Terra Promessa e L'Oasi. Psicologo clinico e psicoterapeuta, il prof. Nizzoli è presidente del CentroHumana scs, direttore della Rivista scientifica "Personalità/Dipendenze", Consulente scientifico del GruppoCeis, già direttore del programma Salute mentale e Dipendenze patologiche, Servizio per i disturbi del comportamento alimentare, Gruppo prevenzione e cura dell'abuso ai minori dell'Azienda sanitaria locale di Reggio Emilia. È docente presso le Università di Parma, di Padova e di Bologna. Il seminario era rivolto ai sindaci, agli assessori ai Servizi sociali ed ai dirigenti dello stesso settore di tutti i Comuni della provincia di Caltanissetta. L'incontro intendeva non soltanto presentare informazioni aggiornate sul fenomeno delle dipendenze patologiche oggi, nel nostro Paese, ma anche offrire strumenti di lettura del consumo di sostanze che siano utili a ripensare il ruolo e la funzione delle istituzioni e di tutte le agenzie educative nel territorio e nella società. Il confronto con gli amministratori locali era mirato all'informazione su nuovi modelli e strategie per la prevenzione, il supporto individuale e familiare, il recupero e il reinserimento sociale di persone a rischio o che si trovano già in situazione di dipendenza. Esso è stato anche una importante occasione per elaborare idee e per condividere programmi che possano vedere le diverse amministrazioni locali mettersi in rete e collaborare attorno ad un progetto, perché in questo campo è necessaria la costituzione di un fronte comune nella lotta alla droga.

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Forum su bioetica e biodiversità euromediterraneee concorso su innovazione dei servizi (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Forum su bioetica e biodiversità euromediterranee e concorso su innovazione dei servizi «mobile» Nel Bollettino d'Ateneo on line, all'indirizzo www.bda.unict.it, è pubblicata la "call for papers" riguardante la prima edizione del Emuni ReS (Emuni Research Souk), una conferenza internazionale sul tema "Unità e Diversità delle Identità euro-mediterranee" che si terrà il 9 giugno prossimo in contemporanea in numerose istituzioni culturali e accademiche con sede in 14 paesi appartenenti al bacino del Mediterraneo su iniziativa dell'Emuni University, il network euromediterraneo di università e istituti per l'alta formazione che ha sede in Slovenia e a cui aderisce anche l'Università di Catania. Proprio l'Ateneo catanese ha partecipato al bando promosso dall'Emuni con una proposta sul tema "Bioetica e Biodiversità nell'Area Euro-Mediterranea", divenendo così sede di un forum nel quale gli studenti di tutti i livelli potranno presentare e discutere lavori di ricerca inerenti tale argomento. Per essere coinvolti nell'iniziativa, i candidati dovranno presentare, attraverso una apposita procedura on line (www.emuni.si/en/strani/302), contributi originali di 1500/2000 parole, in inglese o francese, entro e non oltre il 4 maggio 2009. Tali documenti dovranno essere redatti secondo le linee guida e la struttura indicata nello stesso sito internet. La partecipazione è gratuita ed i candidati riceveranno un attestato rilasciato direttamente dall'Emuni University. I due migliori contributi, selezionati da un'apposita commissione entro il 13 maggio, saranno presentati e premiati durante la conferenza internazionale del 9 giugno (Aula magna della Scuola Superiore dell'Università di Catania) e saranno pubblicati sull'International Journal of Euro-Mediterranean Studies ed altre importanti riviste. Nella sezione "Comunicazioni dal rettore" del Bollettino d'Ateneo, è disponibile l'avviso riguardante il concorso a premi sui servizi "mobile" universitari denominato "Senza Sosta. L'Università in movimento", aperto agli studenti di tutta Italia e promosso dall'Ateneo bolognese e dalla Vodafone. L'iniziativa intende offrire agli studenti di tutte le università italiane l'occasione di presentare idee innovative e creative sui servizi "mobile" universitari, riportando - al tempo stesso - all'attenzione del Paese, il ruolo fondamentale delle università come motori di innovazione, cultura e sapere. Al concorso possono partecipare gli studenti iscritti a una laurea, laurea specialistica, magistrale ed equiparate, a un master, a una scuola di specializzazione o a un dottorato di ricerca. Per farlo è sufficiente registrarsi al sito internet del concorso e inviare la propria idea compilando il form web apposito. Il montepremi è di 20.000 euro da ripartire tra i primi tre progetti selezionati da una commissione formata da docenti di diverse discipline (comunicazione, marketing, ingegneria e informatica) ed esperti tecnici-amministrativi dell'Università di Bologna. La data di scadenza entro cui inviare le idee è il 20 maggio 2009. Informazioni di dettaglio e il regolamento sono contenuti nelle stese pagine internet del concorso.

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Architettura, un corso negli Usascadono i termini per il Social Science (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Architettura, un corso negli Usa scadono i termini per il Social Science Si sono aperte le iscrizioni al terzo seminario di studio internazionale promosso da «College of Architecture, Art + Design», «Social Science Research Center» e Mississippi State University in collaborazione con l'Università di Catania che si svolgerà negli Stati Uniti nel mese di ottobre. L'iniziativa si rivolge questa volta a tutti gli studenti del 3° anno del corso di laurea triennale in Architettura e agli studenti del 4° e 5° anno del corso di laurea quinquennale, ai dottori e agli studiosi che intendono implementare la conoscenza delle scienze dell'architettura e delle società. Per informazioni e per l'iscrizione al seminario internazionale si può inviare un'e-mail al prof. Giorgio Carlo Cappello (g.cappello@unict.it) con in allegato il file word del modulo d'iscrizione compilato (scaricabile dal sito della Facoltà www.unict.it/farch), oppure ci si può rivolgere alla segreteria di presidenza della facoltà di Architettura dove il docente sarà disponibile il mercoledì. Il modulo d'iscrizione compilato in ogni campo deve essere presentato in busta chiusa alla segreteria di presidenza entro mercoledì 13 maggio. Si ricorda a tutti gli studenti che intendono partecipare al 3° seminario internazionale di studio, che occorre la conoscenza della lingua inglese e una buona valutazione didattica; saranno riconosciuti altri titoli aggiuntivi che dimostrino conoscenze ed esperienze valutabili ai fini della selezione. La partecipazione al seminario internazionale dà diritto al riconoscimento dell'esperienza come tirocinio esterno (60 ore), all'acquisizione di 3 Cfu per esperienze all'estero, e può inoltre rappresentare titolo utile per una valutazione d'eccellenza in sede di laurea. Scadranno invece oggi i termini per iscriversi al nono seminario internazionale "Social science research center" che si terrà all'Università del Mississippi. Gli studenti della facoltà di Scienze della formazione interessati all'iniziativa possono ritirare il modulo di adesione, rivolgendosi al dott. Giorgio Cappello presso il dipartimento di Processi formativi. In alternativa ci si può iscrivere inviando una mail a g.cappello@unict.it, allegando il file del modulo d'iscrizione compilato in ogni sua parte (il modulo è scaricabile dal sito della facoltà www.fmag.unict.it).

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Liguria: la Regione alla scoperta degli archivi scolastici (sezione: Cultura)

( da "Savona news" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Liguria: la Regione alla scoperta degli archivi scolastici Archivi scolastici fonti di storia locale e nazionale, memoria collettiva di insegnanti e studenti e del territorio. La Regione Liguria, nella Settimana della Cultura, ne ha avviato la riscoperta. La pagina di un quaderno a righe della scuola elementare è la locandina della giornata di studi che si è svolta nella sede di piazza De Ferrari per presentare il primo progetto di censimento degli archivi scolastici liguri insieme con la Soprintendenza Archivistica per la Liguria, la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Genova, in collaborazione con l’Archivio ligure della Scrittura Popolare. E’ stata sottolineata l’importanza di questo patrimonio, scarsamente conosciuto e l’obiettivo di arrivare a informazioni puntuali sulla documentazione esistente sparsa da qualche secolo nelle scuole del territorio. Atti amministrativi, documenti sull’attività didattica e da materiali diversi. L’archivio scolastico è infatti il luogo dove si sedimentano la memoria, le relazioni tra la scuola e la società, tra il corpo docente e gli studenti. E’ la prima volta, ha ricordato l’assessore alla Cultura Fabio Morchio, che viene avviata una ricognizione estesa a tutti gli istituti scolastici liguri (250 all’inizio del progetto, qualcuno in meno oggi, dopo gli accorpamenti), considerando i materiali degli archivi storici scolastici come un bene culturale. L’intervento, come ha illustrato Francesca Imperiale della Soprintendenza Archivistica della Liguria, responsabile del progetto, svolge una funzione vitale, in grado di raccordare aspetti di conoscenza e salvaguardia, pur tenendo conto delle criticità, e delle difficoltà economiche e di organico della la scuola. Degli archivi considerati come archivi per lo studio delle culture scolastiche, educative, didattiche, pedagogiche, e della loro memoria storica come base di un’identità comunitaria. ha parlato Ambrogio Delfino dell’Ufficio Scolastico regionale. Delfino ha citato trasmissione televisiva ”Quelli che il calcio’, che all’epoca della conduzione di Fabio Fazio, aveva individuato nei documenti nell’archivio scolastico (la pagella, il giudizio dell’insegnante) un filone di memoria interessante a uso di spettacolo. Davide Montino della Facoltà di Scienze della Formazione ha definito l’archivio scolastico quasi un museo del vissuto collettivo, anche quando tratta di materiali “minori”, considerati freddi documenti burocratici. Leonardo Sciascia- è stato ricordato- con un passato di maestro, fu il primo a segnalare l’importanza del registro scolastico come occasione di memoria e di commento in uno dei racconti di ‘Le parrocchie di Regalpietra’. Dalle note di insegnanti e maestre sui registri scolastici tra Otto e Novecento emergono tante storie minori, dirette e testimoniali che riflettono le condizioni di vita piccoli centri isolati dell’entroterra, di centri industriali, che raccontano storie personali come il viaggio, la casa, gli affetti, l’angoscia dei bombardamenti. La ricognizione sugli archivi, coordinata da Iolanda Bovani e Antonella Frassinelli, consentirà, entro il 2010, di conoscere la consistenza quantitativa e il contenuto dei fondi archivistici conservati nei singoli istituti liguri. Le risultanze del progetto saranno immediatamente fruibili tramite le banche dati nazionali archivistiche.

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''I record vengono dalla Terra', nel piacentino due eventi sull'importanza del Cibo sano (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

''I record vengono dalla Terra', nel piacentino due eventi sull'importanza del Cibo sano (22/4/2009 17:28) | (Sesto Potere) - Piacenza - 22 aprile 2009 - Bayer Italia e Provincia di Piacenza organizzano, in collaborazione con l'Istituto Tecnico Agrario Statale (I.T.A.S.) Raineri di Piacenza e con la Sezione piacentina del C.O.N.I., due eventi di livello nazionale che hanno lo scopo di consolidare il rapporto tra una corretta alimentazione e l'attività sportiva. I due eventi, entrambi in programma nella giornata di lunedì 27 aprile, sono: il convegno dal titolo “I record vengono anche dalla terra: i prodotti italiani protagonisti in una sana alimentazione sportiva”, che si svolgerà nella mattinata di lunedì 27 aprile presso la sede dell'I.T.A.S. Raineri, a Piacenza, e un incontro conviviale, in programma nella serata di lunedì al Castello di S. Pietro in Cerro. I due eventi sono strettamente legati al Torneo Internazionale Under 18 di tennis che si svolge da inizio maggio a Salsomaggiore. La manifestazione, giunta quest'anno alla sua 26° edizione, è tra le più importanti al mondo nel suo genere ed ha tra i suoi convinti sostenitori sia Bayer Italia, azienda che considera lo Sport e i Giovani destinatari privilegiati della sua attività di comunicazione, sia la Provincia di Piacenza. I due eventi sono stati presentati oggi in conferenza stampa nella sede della Provincia dal presidente dell'Amministrazione provinciale Gianluigi Boiardi, dagli assessori provinciali all'Agricoltura, Mario Spezia, e allo Sport, Paola Gazzolo, da Paola Sidoti, responsabile della comunicazione di Bayer CropScience, dal dirigente del Centro scolastico agroalimentare Mauro Sangermani e dal presidente della Sezione piacentina del CONI Stefano Teragni. Presente all'incontro anche Luigi Cenci, del Comitato promotore del Torneo di tennis di Salsomaggiore. Scopo della cena di S. Pietro in Cerro, ha spiegato Mario Spezia, è far incontrare i rappresentanti del Torneo (che vede la partecipazione di 400 ragazzi e ragazze di 40 nazioni di tutto il mondo) con il territorio e la cucina piacentina (per cui grande presentazione dei salumi DOP, del Grana Padano, dei vini DOC e dei piatti tipici della cucina presentati dagli allievi della locale Scuola Alberghiera). La cena inizierà alle 20,30 e vedrà la presenza della campionessa Raffaella Reggi. Scopo del convegno, aperto a tutta la cittadinanza ma rivolto, in particolare, a ragazzi, loro famiglie, istruttori e docenti di sport, è ribadire l'insostituibile ruolo che l'agricoltura ha anche in ambito sportivo: un atleta, per raggiungere le migliori prestazioni, ha bisogno, in primo luogo, di alimenti che gli forniscano le necessarie energie; poiché ogni alimento ha origine dalla terra, occorre rivalutare tutto il sistema agroalimentare, fatto di lavoro, studio, innovazione, ingegno e che ci garantisce le risorse per sopravvivere. Scopo non secondario del convegno, inoltre, è contribuire a promuovere tra chi pratica lo Sport, e soprattutto tra i giovani, un'etica che si regga sui principi dell'onestà, della correttezza, del rispetto dell'avversario, della tutela della salute e del rifiuto dell'uso di sostanze dopanti. Il convegno inizierà alle 10,30 con i saluti di Gianluigi Boiardi, di Mauro Sangermani e di Stefano Teragni. Previsti, a seguire, gli interventi di Paola Sidoti, di Antonio Ubaldi, dell'Università di Parma (la Piramide alimentare), di Piero Cravedi, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (“La sicurezza alimentare comincia in campo”), di Gianfranco Beltrami, Presidente dell'Associazione dei Medici sportivi di Piacenza (“La sicurezza alimentare continua in campo”), di Alessandro Bossalini, Campione piacentino di Scherma di livello internazionale (una testimonianza sull'alimentazione di un atleta professionista), e di Aldo Ferrero, dell'Università di Torino (“Coltura&Cultura, per conoscere i valori dell'agricoltura italiana”). Coordinerà l'incontro il giornalista Paolo Viana. Nel suo intervento di oggi in conferenza stampa, Gianluigi Boiardi ha messo soprattutto in rilievo lo stretto rapporto tra agricoltura e cultura di un territorio. La nostra cultura agroalimentare è di livello altissimo, la Provincia è impegnata a promuoverla e a far conoscere i nostri prodotti agroalimentari, che sono sani e che sono in grado di fornire a chiunque, anche agli sportivi, le risorse necessarie a svolgere al meglio la propria attività: consumare prodotti sani e sicuri, come sono quelli piacentini, è una forma di doping ammessa ed intelligente. Da Paola Sidoti, soprattutto la sottolineatura dell'impegno del suo Gruppo a promuovere una sana alimentazione, anche attraverso lo studio e l'approfondimento della conoscenza dei prodotti alimentari del nostro Paese (in questo senso muove una collana di volumi che Bayer sta producendo). Mauro sangermani ha soprattutto posto in rilievo la realtà del Centro scolastico da lui diretto, che accoglie la fliera completa dell'istruzione agraria superiore e che da anni è impegnato nella promozione dell'educazione alimentare tra i ragazzi. Sul contributo che il convegno può dare a ridurre due tra i problemi maggiori che travagliano i nostri bambini, l'obesità e la sedentarietà, si è soffermato Stefano Teragni. Utile in questo senso sarà la testimonianza di Alessandrto Bossalini. Teragni ha anche rimarcato la concreta collaborazione tra CONI e Provincia, in questi anni, per promuovere l'attività sportiva nella nostra comunità, soprattutto tra i giovani. Da Luigi Cenci, un richiamo ai contenuti di un torneo che è oggi una tra le manifestazioni più significative, a livello mondiale, nel suo genere. Conclidendo, Paola Gazzolo ha richiamato l'impegno pluriennale della Provincia nel favorire la diffusione della pratica sportiva tra i cittadini, in particolare tra i giovani, a prescindere da condizionamenti fisici o di altro genere. E' questa una azione che rientra in un più vasto impegno teso a migliorare la qualità della vita della comunità di competenza. Non poteva perciò mancare il sostegno dell'Amministrazione provinciale a due iniziative che si collocano in questo spirito e perseguono gli obiettivi indicati.

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Forlimpopoli , s' è chiuso con successo il convegno nazionale su Emilio Rosetti, in Argentina è più famoso di Maradona (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 22-04-2009)

Argomenti: Cultura

Forlimpopoli , s' è chiuso con successo il convegno nazionale su Emilio Rosetti, in Argentina è più famoso di Maradona (22/4/2009 18:03) | (Sesto Potere) - Forlimpopoli - 22 aprile 2009 - In Argentina è più famoso di Maradona. Ma le sue origini sono forlimpopolesi. E proprio per ricordare e valorizzare la figura e l’attività di questo studioso ed ingegnere italiano, uno dei più importanti dell’Ottocento, è stato organizzato, il convegno “Il tempo di Rosetti. (Italia e Argentina nell’Ottocento)”. Un evento che rientra nell’ambito delle iniziative organizzate nel 2008 dalla Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti” a cento anni dalla morte del celebre studioso, iniziate con la commemorazione al Cimitero Monumentale di Milano, dove è sepolto Rosetti nel Mausoleo Rosetti-Moneta. Dopo la prima giornata durante la quale è stato proiettato il documentario “Oltre la Patagonia, viaggio in capo al mondo”, di Piero e Alberto Angela, il convegno è proseguito sabato 18 aprile con la presentazione da parte di Stefano Pivato - Preside Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’ Università degli Studi di Urbino - della nuova edizione di “La Romagna Geografia e storia” , il primo volume scientifico in cui la Romagna è definita nei suoi confini geografici e culturali, la cui prima edizione risale al 1894. La Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti” ed il Comune di Forlimpopoli hanno voluto stampare una nuova edizione de “La Romagna Geografia e storia” (l’ultima del 1995 era ormai esaurita) nella quale si evidenziano anche gli esiti delle ultime ricerche che ne collocano opere e statura in un contesto storico-culturale estremamente ampio sia a livello nazionale che internazionale. Sull’argomento è intervenuto anche Stefano Pezzoli, dell’ Istituto per i Beni Ambientali e Architettonici della Regione Emilia-Romagna con la relazione “La Romagna di Emilio Rosetti e l’inventario regionale dei centri storici”. Tra le autorità presenti: Silvia Bartolini, Presidente della Consulta Emiliano-Romagnoli nel mondo della Regione Emilia-Romagna, Maurizio Castagnoli, Vicepresidente della Provincia di Forlì-Cesena, Paolo Zoffoli Sindaco di Forlimpopoli, Paolo Zurla Presidente Polo Scientifico- Didattico di Forlì – Alma Mater Studiorum, Università di Bologna. Nel pomeriggio si è invece riflettuto sul rapporto tra Italia e Argentina, terra di migrazioni, e sull’assetto storico, politico, e architettonico delle due nazioni nell’Ottocento con gli interventi di Zeffiro Ciuffoletti, Docente di Storia contemporanea- Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, Loris Zanatta Docente di storia e istituzioni dell’America latina – Università di Bologna, Elio Garzillo, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, Luciano Ravaglia Presidente della Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti” che ha coordinato i lavori. Al termine del convegno, nella Rocca Albornoziana, Sala del Consiglio, il Comune di Forlimpopoli ha conferito la cittadinanza onoraria a Cristina Ravaglia, Ministro Plenipotenziario, di origini romagnole: nata a Cesena nel 1952 da madre forlimpopolese. Dopo gli studi universitari a Roma, dal 1978 ad oggi ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi diplomatici presso il Ministero degli Affari Esteri e presso Ambasciate e Consolati all’estero. La Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti” La Fondazione “Italia - Argentina. Emilio Rosetti”, divenuta nazionale nel 1997, promuove e intende valorizzare l’opera varia e complessa del geografo, matematico e ingegnere Emilio Rosetti. Sotto la guida del Presidente ing. Luciano Ravaglia, esperto conoscitore dell’Argentina, avendovi operato per gli studi preliminari al trattato speciale con l’Italia ed allo spostamento della capitale per incarico del Ministero degli Affari Esteri – la Fondazione ha ripreso con più ampio respiro ogni ricerca sull’attività di Emilio Rosetti in Italia e all’estero, acquisendo e approfondendo ogni possibile conoscenza, riprendendo tutti i contatti con la seconda patria del Rosetti.

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Università di Catanzaro, test rubati: l'Ateneo ha chiesto di costituirsi parte civile (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 22-04-2009)

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Università di Catanzaro, test rubati: l’Ateneo ha chiesto di costituirsi parte civile CATANZARO. L’Università di Catanzaro ha chiesto di costituirsi parte civile, ieri, nella prima udienza del giudizio immediato a carico di Antonio Cuteri, assistente tecnico dell’Ateneo addetto alle aule di Medicina, imputato nell’inchiesta sulla presunta manomissione dei plichi contenenti i test per l’ammissione a facoltà a numero chiuso. Un’inchiesta nel cui prosieguo sono rimasti coinvolti anche al rettore Francesco Saverio Costanzo, e ad alcuni docenti dell’Università. Il collegio presieduto dal giudice Antonio Saraco (a latere Emanuela Folino ed Emma Sonni), però, si è riservato di decidere se ammettere la costituzione in giudizio dell’Ateneo (rappresentato dall’avvocato Ermelinda Biasuz), rinviando poi il processo al 16 settembre prossimo. In questo filone dell’inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dai pm Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, Cuteri (difeso dall’avvocato Saverio Loiero) risponde di furto aggravato, assieme a Valter Mancuso, impiegato come addetto alla manutenzione delle aule, per il quale pure era stato chiesto il giudizio immediato ma che, attraverso il suo avvocato Giuseppe Fonte, ha chiesto l’abbreviato che si celebrerà il 28 aprile davanti al gup Antonio Rizzuti. Gli imputati, entrambi 40enni di Catanzaro, finirono in manette nel settembre scorso in esecuzione di un’ordinanza cautelare firmata dal gip Abigail Mellace, che portò in carcere Mancuso ed ai domiciliari Cuteri, mentre altri indagati vennero iscritti nell’apposito registro delle notizie di reato - tra cui una guardia che avrebbe favorito l’accesso dei ladri al luogo dove erano custoditi i plichi. Secondo le ipotesi d’accusa sarebbero stati loro due a rubare i plichi contenenti i test per l’ammissione nell’anno accademico 2007/2008 ai corsi a numero chiuso di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria dell’Ateneo calabrese, che sarebbero stati comunicati prima delle prove a candidati da agevolare, svoltesi il 4, 5 e 6 settembre 2007. Furono proprio il rettore dell’Università, Francesco Saverio Costanzo, oggi indagato, ed il preside di Medicina, Giovanbattista De Sarro, ad accorgersi della manomissione dei plichi, e denunciarono l’accaduto alla Procura, cosa che portò all’annullamento delle prove scritte eseguite ed alla loro ripetizione. I carabinieri, intanto, acquisirono il materiale utile a smascherare i responsabili. Gli investigatori seguirono a ritroso il percorso delle buste sigillate contenenti i test, che, partite dall’istituto Cineca di Bologna, arrivarono a Catanzaro. Verificata la correttezza delle procedure in Emilia Romagna, si puntò quindi l’attenzione su quanto accaduto in Calabria; i plichi, consegnati dall’Ateneo Magna Graecia e sottoposti a sequestro, furono inviati al Ris di Messina. Attraverso un’impronta digitale i carabinieri sono riusciti ad individuare Mancuso che, a sua volta, ha coinvolto Cuteri. (22-04-09)

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