CENACOLO DEI COGITANTI |
Napolitano renderà omaggio
a Biagi ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente interverrà anche il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, giovedì alle ore 12. «L'oggetto
del convegno - spiega Michele Tiraboschi, presidente di Adapt e docente
all'universita degli studi di Modena - risulta particolarmente attuale e, allo
stesso tempo, complesso, per i profili contraddittori che rispecchiano il
livello di sviluppo del diritto del lavoro e delle
Con Galileo Galilei anche
la scienza diventa una pièce ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di fisica alla facoltà di
ingegneria e autore della pièce "La quinta giornata del Dialogo di Galileo
Galilei" che il 20 marzo alle 17 sarà presentata nell'aula magna
dell'Università. L'evento, promosso dalla Facoltà di Ingegneria di Pavia e
dall'Accademia Virgiliana in occasione dell'Anno internazionale dell'Astronomia,
L'autore: oltre alla
fisica un amore per l'alpinismo ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: oltre alla fisica un amore per
l'alpinismo Ledo Stefanini si è laureato in Fisica all'università di Bologna,
seconda laurea in Astronomia nello stesso ateneo. Ha insegnato matematica e
fisica al liceo Scientifico 'Belfiore' dal 1969 al 1994 e, dal 1992, è docente
di fisica della sezione mantovana della facoltà di ingegneria dell'Università
di Pavia.
Difesa dalle piene, è
pronta la ricerca ( da "Corriere
delle Alpi" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Saranno docenti universitari ad
entrare nello specifico degli argomenti, con particolare riferimento alle
ricadute pratiche delle ricerche. Nella parte pomeridiana del convegno,
moderata da Gianni Signor, presidente del comitato scientifico della fondazione
Vajont, dopo il saluto del sindaco Pierluigi De Cesero,
Scuola, scioperiamo contro
i tagli ( da "Trentino"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: eliminare i tagli alle università.
Sono questi alcuni degli obiettivi per i quali la Flc Cgil nazionale ha
proclamato lo sciopero in tutto a Italia del personale docente e non docente
del comparto scuola, università e ricerca per mercoledì 18 marzo. A queste
ragioni in Trentino, provincia autonoma che ha piena titolarità nella gestione
della scuola a carattere statale,
Ingegneria è perfetta
all'ex Manifattura ( da "Trentino"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Firmani infatti è stato docente di
matematica per vent'anni proprio ad ingegneria, a Mesiano. Per far fronte ai
tagli all'Università decisi dal governo, il rettore aveva ipotizzato il
possibile trasferimento nella città della Quercia di una facoltà, liberando
così degli spazi da mettere sul mercato.
Viaggio nei segreti di
casa Cüs per gli studenti del Cfp-Upt
( da "Trentino" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Upt e fiduciaria IIIa Osv e da
Alfredo Iacomella docente tecniche espositive, gli studenti si sono incontrati
con Lorenza Corradini responsabile della didattica del Museo degli Usi e
Costumi della Gente Trentina di San Michele all'Adige e con il collezionista
Giorgio Valentini. Nel corso della mattinata gli studenti, seguiti dalla
dottoressa Corradini,
Scuola, nelle terze dei
professionali si passa da 40 a 36 ore
( da "Provincia Pavese, La"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ci sono però novità in questo
decreto, rispetto al precedente, sui docenti. «Il taglio delle ore veniva fatto
in modo "indolore" per i docenti - spiega Torre - Mentre prima i
docenti che per i tagli si vedevano diminuire le ore venivano adibiti per
progetti della scuola, adesso si parla di tagli nell'organico».
Università e bilancio
sociale Il convegno in aula Foscolo
( da "Provincia Pavese, La"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Interverranno docenti
dell'università di Pavia, ma anche di altri atenei. Ospite, tra gli altri,
Marco Grumo, direttore della divisione enti non profit di Altis, l'Alta scuola
impresa e società) della Cattolica, che parlerà di responsabilità e bilancio
sociale per lo sviluppo delle università nel nuovo contesto.
leghimus in sardu lunedì
16 alle 18, nella sala incontri della libreria messaggerie sarde in piazza ...
( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 338-2839064 Università Terza Età
Martedì 17 alle ore 16,30 nell'aula magna della facoltà di Agraria, in viale
Italia 39, il prof. Lorenzo Campus, docente di Tecnologie lattiero casearie
nella facoltà di Agraria, terrà una lezione su: «I latti minori:
caratteristiche compositive e funzionali nell'alimentazione umana».
Â<Eolico, una scelta
non criticabile ma inadatta al nostro territorioÂ>
( da "Tempo, Il" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente presso l'Università degli
Studi del Molise, di Massimo La Scala, docente universitario presso il
Politecnico di Bari, e di Francesco Rotondo, ricercatore universitario presso
il Politecnico di Bari. La posizione dell'amministrazione comunale jelsese
sulla questione dell'eolico è quella di una netta contrarietà.
Vola dalla finestra di
casamorto il critico Buccheri ( da "Secolo
XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Vincenzo Buccheri era nato il 31
luglio
quando un parco
scientifico? ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ricerca applicata e alle tecnologie
innovative; in particolare vi furono esplicitamente alcune proposte di
realizzare a Pisa un parco scientifico e tecnologico, cioè un'area ove
insediare centri di ricerca pubblici e privati, incubatori di nuova
imprenditorialità per stimolare a far nascere idee innovative ed anche edifici
dove realizzare queste idee una volta sperimentate e rese
studenti diventano
divulgatori scientifici ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: universo della società civile - che
vede in prima fila il mondo della scuola - e l'articolato complesso del sistema
della ricerca. Gli studenti, dopo un lavoro di preparazione a stretto contatto
con docenti di diverse discipline e assistenti di laboratorio, mettono a punto
e fanno conoscere al pubblico esperienze di laboratorio di chimica,
seminari sul novecento
( da "Tirreno, Il" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il corso è aperto a docenti, alunni
dell'ultimo anno della secondaria, studenti universitari. Il primo incontro
domani alle 16 al complesso scolastico "Marchesi", in via Betti. Il
professor Fabrizio Ghilardi (Università di Lecce) introdurrà il tema:
"L'ordine internazionale dopo Versailles".
lezione di archeologia con
rubens d'oriano ( da "Nuova
Sardegna, La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Si parlerà di archeologia e della
straordinaria storia antica di Olbia nella prossima lezione dell'università
Unitre in programma giovedì, alle 17.30 mella sala convegni dell'Expò, in via
Porto Romano. In cattedra un docente d'eccezione: l'archeologogo Rubens
D'Oriano, dirigente della soprintendenza dei Beni archeologici di Sassari e
Nuoro.
Il premiodei dentistia
mairo ( da "Secolo
XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: scientifiche ed un trattato di
chirurgia orale per gli studenti quando era docente all'Università di Genova.
Mairo, 76 anni, ha aperto il suo studio a Savona nel 1964 ed è stato il primo
medico dentista a fare interventi di chirurgia orale in studio in città. Svolge
la sua professione in via Nazario Sauro. «Da allora la tecnologia si è evoluta
a tal punto che, se mi fossi fermato dov'era,
infanzie interrotte
all'altare l'esercito delle spose bambine - vladimiro polchi
( da "Repubblica, La"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Mara Tognetti, docente di politiche
migratorie all´università Milano-Bicocca, conferma che «all´interno delle
comunità più impermeabili al mondo esterno, i matrimoni combinati, in cui è la
sposa a essere di solito minorenne, non sono rari. Spesso le ragazze sono
consenzienti.
in 1700 alla supersfida
della matematica ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Dipartimenti di matematica delle
Università di Pisa e Firenze. A coordinare il progetto sono Rosanna Soroga e
Roberto Toschi, nel pool dei docenti promotori figurano anche Stella Bertone,
Cecilia Imparato, Susanna Rondanina, Gino Tamburini e Rosanna Tinti. Il
progetto non si è limitato a una supersfida a colpi di enigmi matematici:
l'atto finale di marzo è stato l'
CelebrazioniIngresso del
nuovo Vescovo mons ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: dove nella chiesa Ipogea il nuovo
pastore saluterà l'intera comunità (superiori, docenti, seminaristi) e i
giovani. Ore 17,15, i giovani accompagneranno mons. Beschi verso la Cattedrale,
passando per la via centrale di Città Alta. Ore 17,30-17,45 mons. Beschi, al
primo piano della Curia, incontrerà i sacerdoti bergamaschi e bresciani
concelebranti.
saggezza e forza di donne
eccezionali ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e Margherita Pieracci Harwell, già
docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all'University of
Illinois at Chicago (UIC) e quindi professore emerito nella stessa università,
autrice di saggi su Anna Banti, Anna Maria Ortese, Cristina Campo e Simone
Weil, con la famiglia della quale è rimasta lungamente in contatto.
Business dell'acqua c'è
una voce critica ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: introducendo nel settore il
partenariato pubblico-privato ha di fatto avviato la privatizzazione degli
acquedotti. «Chi investe nell'acqua vuole trarre un profitto tramite le
tariffe, mentre i costi dell'acqua devono essere garantiti dalla fiscalità
generale - sottolinea Valli -. E' necessario per questo mettere fine al grande
inganno sulla divisione tra proprietà e gestione.
la grande poesia a udine
con wislawa szymborska ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: moderato dal docente
dell'Università di Udine, Silvano De Fanti, sarà aperto dal saluto del sindaco
Furio Honsell. «È un vero onore per la città di Udine poter ospitare un evento
di questa portata - sottolinea l'assessore alla cultura, Luigi Reitani - e
ancor di più perché, insieme a Bologna, questa sarà l'unica "tappa"
italiana della poetessa polacca»
LA MAREGGIATA che ha
distrutto lo stabilimento Arenella è nulla in confronto...
( da "Nazione, La (La Spezia)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La "PortoVenere servizi
portuali e turistici Srl" è una società pubblico-privata, controllata dal
Comune, che gestisce le principali risorse strategiche del territorio
portovenerese. I porticcioli in primo luogo, ma anche il castello Doria, lo
stabilimento Arenella e sino a pochi mesi fa pure i posteggi a pagamento.
ingegneria, corso
triennale unico ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Si prevedono 12 docenti nel corso
futuro di ingegneria, nella sede via Prasecco». Il corso di laurea non
traslocherà dal campus di Pordenone: triennio unico e specialistica biennale
articolata in ingegneria gestionale-logistica e dell'innovazione, sono
confermati.
relazioni pubbliche on
line sbarca nella grande mela ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 15-03-2009)
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Cultura
Abstract: grazie anche all'impegno profuso da
parte di tutor e docenti, comprensivi nei confronti delle problematiche di chi
lavora». «Mi sono iscritto per migliorare il mio bagaglio culturale - gli fa
eco Corradini, padre di due figli -. Oggi la formazione deve essere costante,
qualsiasi professione richiede aggiornamento ed elasticità.
Servizi pubblici, Boccali
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 15-03-2009)
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Cultura
Abstract: figlio del presidente della
Repubblica e docente di istituzioni di Diritto pubblico all'Università di Roma
Tre. Napolitano ha partecipato al primo seminario organizzato da Wladimiro
Boccali (nella foto), che si è tenuto ieri pomeriggio nella sala Sant'Anna'
della scuola media San Paolo di viale Roma.
PERUGIA TRA I RELATORI
c'era anche Giulio Napolitano, figli...
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 15-03-2009)
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Cultura
Abstract: figlio del presidente della
Repubblica e docente di istituzioni di Diritto pubblico all'Università di Roma
Tre. Napolitano ha partecipato al primo seminario organizzato da Wladimiro
Boccali (nella foto), che si è tenuto ieri pomeriggio nella sala Sant'Anna'
della scuola media San Paolo di viale Roma.
UN FINANZIAMENTO
ministeriale ad hoc per il polo universitario romagnolo: è ...
( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: IN SEGUITO alla nascita della nuova
Università di Milano Bicocca, il ministero sborsa ad esempio ogni anno 25/30
milioni di euro in più di quanto faccia per le sedi universitarie romagnole,
per le quali provvede solo alla copertura dei costi di 50/60 docenti di ruolo
aggiuntivi.
Oldrini: io ci sto, se la
strada è quella tracciata ( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 15-03-2009)
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Cultura
Abstract: del Nord Milano di una supersocietà
pubblico-privata che si compri le ex Falck non è affatto una chimera. «Anche
noi ci avevamo ragionato tempo fa e ultimamente l'abbiamo ripresa in
considerazione. Sono contento che gli imprenditori siano su quest'ordine di
idee», dice. «Ma ci sono due elementi da tenere presenti aggiunge Oldrini : il
primo è che Limitless resta sempre in campo.
Le aree Falck?
Compriamocele noi ( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: azionariato popolare per investire
sul futuro e sul lavoro di SIMONE STIMOLO SESTO SAN GIOVANNI UNA SOCIETÀ a
capitale misto, pubblico e privato, guidata dall'Amministrazione comunale, che
metta insieme imprenditori, istituti di credito, associazioni ed enti
territoriali. E una sottoscrizione pubblica di azioni tra tutti i cittadini. Lo
scopo? Restituire le aree Falck ai sestesi.
Conferenza a Briciole Una
conversazione su <Dino Campana: un poeta affamato di sogno> s...
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di bioetica all'università
degli studi di Torino sarà domani al liceo «Pascoli» (viale della Stazione 49),
dalle ore 15 alle 18, per un seminario di bioetica «Eutanasia e le sfide
dell'autodeterminazione». Concorso fotografico L'associazione «Amici delle Alpi
Apuane» con sede in Montignoso organizza per il terzo anno consecutivo il concorso
fotografico dedicato al territorio
CAMERINO SI TORNA A
PARLARE degli i... ( da "Resto
del Carlino, Il (Fermo)" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: una pagina da dimenticare per
Camerino e la sua università. Il prof Ezio Capizzano, già docente di diritto
commerciale e di agrario europeo alla facoltà di Giurisprudenza, dovrà
comparire domani, ad Ancona, dinanzi alla Corte d'Appello, per rispondere delle
imputazioni di concussione, corruzione, peculato e violenza sessuale.
TANTI GIOVANI COL
PROFESSOR MAURIZIO VIROLI ... ( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente dell'Università di
Princeton come ospite, e con Letizia Dini a condurre l'incontro intitolato
«Fuori i risultati: cittadini si diventa», nell'affollatissimo Baia Flaminia
Resort sono stati anticipati i quattro temi di quello che sarà il prossimo
grande evento organizzato dalla Provincia di Pesaro e Urbino per i giovani:
Tagli contro i precari
( da "Nuova Ferrara, La"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti, le ragioni della
mobilitazione. Siamo convinti che una riforma del sistema universitario sia
necessaria, non deve essere fatta sulla carta e calata dall'alto, ma
coinvolgendo chi all'interno dell'università lavora e studia». Questo è il
primo di una serie di impegni in vista del 4 aprile, data che le organizzazioni
mobilitate a favore dei settori della conoscenza considerano
<Università, fondi
mirati al Polo della Romagna> ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: In seguito alla nascita della nuova
Università di Milano Bicocca, ad esempio, il ministero paga ogni anno dai 25 ai
30 milioni in più di quanto faccia per le sedi universitarie romagnole, per le
quali provvede solo alla copertura dei costi di 50-60 docenti di ruolo
aggiuntivi. Inoltre la decisione dell'Alma Mater si è rivelata una scelta
vincente sotto ogni punto di vista,
ANCHE l'Università di
Bologna concede il ... ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: le incapacità del corpo docente a
rivedere i propri metodi di trasferimento delle conoscenze, le inerzie del
personale tecnico-amministrativo all'aggiornamento tecnologico hanno creato
spesso diffidenza e spaesamento. In proposito, Biagi avvertiva: «Fermo restando
che non potrà mai essere una singola riforma, per quanto ben congegnata,
Il patrocinio
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: le incapacità del corpo docente a
rivedere i propri metodi di trasferimento delle conoscenze, le inerzie del
personale tecnico-amministrativo all'aggiornamento tecnologico hanno creato
spesso diffidenza e spaesamento. In proposito, Biagi avvertiva: «Fermo restando
che non potrà mai essere una singola riforma, per quanto ben congegnata,
COSA propongono i Verdi
che hanno aderito alla coalizione di centro...
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il primo docente dell'ipotetica
Università Verde' potrebbe essere l'ex ministro dell'Ambiente, l'on. Pecoraro
Scanio. Il 20 marzo, alle ore 15,30, alla sede dell'Università di Camerino sul
lungomare Scipioni (info: 320 / 7985877), il parlamentare dei Verdi terrà una
lezione sul tema Il mare: patrimonio da tutelare e risorsa per lo sviluppo
sostenibile»
L'ASSOCIAZIONE
professionale cattolica di docenti dirigenti e formatori (Uci...
( da "Nazione, La (Pisa)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract:
studiano all'Università
della terza età ( da "Resto
del Carlino, Il (Ravenna)" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il corpo docente è formato da
insegnanti in pensione, da giovani neo-laureati di 25-35 anni alla prima
esperienza lavorativa o da esperti di settore, quali avvocati, ingegneri,
medici, etc. La Bosi Maramotti, così chiamata in omaggio alla seconda
presidentessa, cura alcune pubblicazioni fra cui Le Carte del Gufo.
Il corpo docente è formato
da insegnanti in pensione, da giovani neo-laureati di 25-35 anni all...
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 2 Il corpo docente è formato da
insegnanti in pensione, da giovani neo-laureati di 25-35 anni all... Il corpo
docente è formato da insegnanti in pensione, da giovani neo-laureati di 25-35
anni alla prima esperienza lavorativa o da esperti di settore quali avvocati,
ingegneri e medici.
<Umanizzare l'unità
oncologica> ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ordinario di Oncologia medica
all'Università di Modena e Reggio Emilia, tra gli ospiti del convegno di ieri.
«Il criterio che dovrà guidare i tecnici nella costruzione della rete
oncologica - ha ammonito il docente - non deve rispondere a logiche politiche o
clientalari, bensì alle reali necessità dei cittadini».
Un centro di eccellenza
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Tra gli obiettivi del Ceinge c'è
quello di promuovere ed attuare l'interazione tra Istituti Universitari e
Istituti di ricerca pubblici con il mondo produttivo per contribuire,
attraverso ricerca finalizzata, formazione e cooperazione scientifica, allo
sviluppo di know how ed alle sue applicazioni produttive.
<Mamma e moglie
essenziale, nel lavoro vince il maschilismo>
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La professoressa è oggi docente
ordinario di «Metodi e didattiche della attività motorie» alla Parthenope. Da
dove comincia la sua carriera? «Da una borsa di studio vinta al Cnr. Il
direttore del dipartimento era Franco Salvatore al fianco del quale lavoro
ormai da oltre venti anni.
<Liberrima>, spazio
ai saggi e al relax ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: lo scopo sia proprio quello di
creare una sorta di cenacolo dove si incrocino uomini di cultura, docenti,
lettori, che possano stabilire un dialogo sia con il libraio che fra di loro.
La libreria non è un semplice negozio di libri. Se in questo nuovo ambiente c'è
anche la possibilità di sostare, sarà ancora più agevole scambiare opinioni e
confrontarsi ».
Angeli e linee armoniose
nel gioiello medievale riscoperto dall'Università
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: officiata sino al secolo XVI si
gloria del nome di Ludovico Antonio Muratori cui venne concessa in priorato nel
1711 dalla Casa d'Este che ne era divenuta patrona» Ultimo priore di S. Agnese
è stato il nostro illustre Mons. Canonico professor Dante Balboni, cameriere
segreto di Sua Santità, assistente alla Biblioteca Vaticana e Docente di Sacra
Liturgia.
Elezioni: Università e
Comune, voto sovrapposto ( da "Corriere
del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: colui che presenziò come unico
rappresentante dell'Università al contestato convegno di monsignor Rino
Fisichella al Bo); il secondo è Giovanni Bittante, ordinario di Zootecnia
generale e già preside della facoltà di Agraria (che raccoglierà anche i voti
di Paolo Tenti, docente di ingegneria che però si è ritirato dalla corsa).
<La Sapienza in mano
agli estremisti> ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: fine del 2007 e il gennaio 2008 una
sessantina di docenti dell'ateneo ed i collettivi studenteschi protestarono per
settimane contro la visita di Papa Ratzinger in occasione dell'inaugurazione
ufficiale del 705Ë? anniversario della Sapienza. L'onda di rivolta contro la
visita del Pontefice si è poi allargata a docenti, ricercatori e dottorandi di
tutta Italia che hanno raccolto 1.
Se il pittore guarda alla
letteratura ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Segue un'intensa attività di
docente universitario, saggista e, non ultima, di pittore. La tradizione
italiana aiuta. L'arte europea gli soffia dietro gli orecchi. Sia per lavoro
che per diletto, narrativa e poesia riempiono le sue giornate. E nasce proprio
da qui la simbiosi fra pittura e letteratura.
Sono tanti i buoni motivi
per conservare il sorriso ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ricorda Massimo de Sanctis, docente
di parodontologia dell'Università di Siena —. Pazienti con severa malattia
parodontale sono stati sottoposti alla rimozione dei batteri dalla superficie
dei denti: dopo 2 e 6 mesi i soggetti sono stati sottoposti a un controllo di
alcuni parametri infiammatori».
Roboetica
( da "Corriere della Sera"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di diritto internazionale
all'università La Sapienza di Roma e vicepresidente del Comitato nazionale per
la bioetica che sulla roboetica ha creato un gruppo di studio aggiunge: «Non è
irragionevole immaginare che in futuro si arrivi al potenziamento delle
capacità cerebrali dell'uomo, il cosiddetto enhancement,
Pollini meno fastidiosi se
li prendi di punta ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di agopuntura al Master
dell'Università La Sapienza di Roma e direttore dell'Istituto Paracelso per lo
studio delle medicine non convenzionali. «Questa antica tecnica cinese —
chiarisce Liguori — viene utilizzata sia in fase acuta, ovvero quando si
presentano i fastidiosi sintomi della rinite allergica,
Perché si resiste a tutto,
ma non alle <voglie> ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di psicologia della salute
dell'Università di Padova — altri elementi possono favorire i
"desideri" alimentari. Per esempio, il modo in cui impariamo a
rispondere alle emozioni usando il cibo (il cioccolato, o le torte per
rispondere al bisogno di dolcezza) oppure la sensibilità ai messaggi della
moda,
Un uomo e una donna Oggi
alle 16,15 nella sala del consiglio di Quartiere 4, in via delle Torri, ...
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Insieme a Giampaolo Calchi Novati,
docente dell'Università di Pavia, ci saranno Bruno D'Avanzo, direttore del
Centro Orientamento America Latina, e i giornalisti Maurizio Matteuzzi e
Maurizio Chierici. Misurare il progresso Domani alle 14,30 all'Istituto degli
Innocenti, piazza Santissima Annunziata, tavola rotonda sul tema.
i ponti, calcoli e
architettura ( da "Nuova
Venezia, La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: a cura di Sa a Dobricic docente
all'Università di Nova Gorica ed Enzo Siviero docente allo Iuav, che sarà
presentato domani alle 17.30 all'Ateneo Veneto da Franco Pianon, Amerigo
Restucci e Marco Di Giandomenico, è proprio un moderno manuale che supera le
caratteristiche di un trattato, con un disegno generale per comprendere il
ruolo del ponte oggi,
nuova porta nord, il
futuro della città ( da "Nuova
Venezia, La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: fondo che per la prima volta potrà essere
a gestione pubblico-privata. Non saranno solo soci, dunque, ma potranno
intervenire nella grande opera di riqualificazione che ci condurrà alla nuova
porta Nord. E finora il loro interesse sembra essere di un certo rilievo». Il
progetto, dunque, pare abbia ottenuto i consensi dei vari enti interpellati
nella giornata veneziana del sindaco.
E' morto Vincenzo Buccheri
docente universitario a Pavia ( da "Stampa,
La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: morto Vincenzo Buccheri docente
universitario a Pavia E' morto, all'età di 38 anni, Vincenzo Buccheri,
professore associato dell'ateneo di Pavia, docente dei corsi di filmologia,
stilistica e retorica del cinema e storia e critica del cinema. Era nato a
Savona, dove vivono la madre Graziella e la sorella Alessandra (il padre,
Il Suor Orsola mette
l'Orientamento in mostra ( da "Caserta
News" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ai docenti, ai responsabili della
funzione di orientamento e a tutti gli operatori del settore. La mostra sarà
inaugurata al PAN ? Palazzo delle Arti Napoli lunedì 16 Marzo alle ore 11.00 e
resterà aperta sino al 30 Marzo (apertura al pubblico dal lunedì alla domenica
dalle ore 10 alle ore 16, tranne il martedì).
Alba: concerto di musica
da camera dedicato a Mendelssohn ( da "Targatocn.it"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: È stato assistente di Enzo
Restagno, direttore artistico del festival Torino Settembre Musica, al quale
partecipa attivamente nelle vesti di germanista e di musicologo. Dal 2007 è
docente di storia della musica e armonia presso il Civico Istituto Musicale 'Lodovico
Rocca' di Alba.
La pubblicità occulta sta
per diventare legge: il commissario Montalbano ci venderà i tappeti?
( da "Blogosfere" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Mar 0915 La pubblicità occulta sta per
diventare legge: il commissario Montalbano ci venderà i tappeti? Pubblicato da
Riccardo Spiga alle 11:34 in tv e pubblicità Quelli di Striscia la notizia
della ricerca della pubblicità occulta ne hanno fatto una ragione di vita e una
missione, andando a colpire programmi di grande successo (vi ricordate le
accuse al Maresciallo Rocca?
Il piano Gelmini: un Cern
italiano per attrarre cervelli Caprara
( da "Corriere.it" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: Per stimolare il rapporto tra
ricerca pubblica e privata negli ultimi anni sono stati creati i distretti
tecnologici. I risultati, tuttavia, non sono stati gratificanti e in qualche
caso ci si chiede se i fondi siano andati nel posto giusto... «Affronteremo
anche i distretti e taglieremo i progetti che si sono rivelati inadeguati
valutando l'impatto avuto sul territorio.
I dubbi sul computer di
Raffaele, è battaglia ( da "Corriere
Adriatico" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Per lui "crolla uno degli
alibi" del giovane perchè dagli accertamenti emerge "che la notte
dell'omicidio non c' è interazione umana con il computer". Poi, la
studentessa di Seattle in silenzio assiste alla deposizione della sua docente
di italiano all'Università per stranieri.
<Io non voglio guerre e
non le ho cominciate> ( da "Sicilia,
La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Palermo né i suoi
docenti ai quali riconosco una grande personalità e professionalità, non sono
mai entrato nel merito delle loro capacità come insegnanti; non l'ho mai fatto
io né l'ha fatto qualcun altro per vicino a me. Semmai io ho messo in
discussione soltanto i metodi di assunzione dei contrattisti».
Le morti sul lavoro non
sono fatalità ( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Tra i partecipanti anche Fausto
Schiavetto, docente di Storia del Veneto presso l'Università di Padova, secondo
il quale "la situazione della nostra regione dal punto di vista ambientale
è drammatica a causa di uno sviluppo poco sostenibile che ha intaccato anche la
possibilità di vivere".
Conegliano L'America, orgogliosa
del suo lavoro, gli ha appena riconosciuto la cittadinanza...
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: di ricercatore che di docente.
"Lavoro alla Duke University (tra le più prestigiose, ndr), a Durham, nel
Nord Carolina, dove sono professore associato di Scienze dei Materiali e di
Fisica - spiega -. I miei soggiorni in America - aggiunge - sono iniziati
quando, per preparare la tesi per la laurea in fisica, sono andato alla Pennsylvania
State University a fare 6 mesi di ricerca.
Manfrenuzzi: Trattato come
un criminale ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: anch'essa era una società a
capitale misto pubblico-privato, partecipata da Sit e Sesa. Il 14 gennaio 2008,
dopo l'incendio, presentai all'Amministrazione coneglianese una relazione,
protocollata, nella quale evidenziavo una perdita di Econ e l'importanza di
affidarle il servizio di raccolta di Conegliano.
Vicenza Mary Hackstock e
Laura Reynolds hanno 26 e 29 anni. Entrambe pianiste, insegnano come as...
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pratica strumentale in una delle
molte piccole e dinamiche università americane, sono a Vicenza per un
masterclass di tecnica pianistica. Ospiti di tre famiglie vicentine, in Italia
vengono a confrontarsi con il pianismo europeo, seguendo le lezioni dei docenti
del Pedrollo. "Un'esperienza istruttiva- commenta Laura - l'approccio
italiano è molto tecnico, e questo è quello che un po'
La Provincia inaugura
l'Accademia faunistica ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Quindi è stato implementato il
corpo docente, con professionisti ed esperti del settore che garantiranno
costantemente una profonda conoscenza del territorio provinciale e regionale;
un importante ruolo è stato riservato ai docenti universitari, nell'ottica di
un futuro rapporto con l'Università di Udine.
Alassio: Enrico Mentana
superospite nella città del Muretto
( da "Savona news" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 2007 ricopre il ruolo di docente
del Master in giornalismo presso l'Università degli studi di Milano, nella sede
di Sesto San Giovanni. Il 9 febbraio 2009, poco dopo la morte di Eluana
Englaro, ha annunciato le dimissioni dalla carica di direttore editoriale di
Mediaset, dopo il rifiuto da parte della rete di cambiare il palinsesto di
Canale5 per dare spazio al caso Englaro,
LAVORO: GIOVANI AL CENTRO
DEL CONVEGNO IN RICORDO DI MARCO BIAGI
( da "ITnews.it" del
15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: L'appuntamento e' per giovedi' 19,
venerdi' 20 e sabato 21 marzo, presso l'Auditorium della Fondazione Marco Biagi
a Modena. Quest'anno a rendere omaggio alla figura del docente assassinato per
mano delle Brigate Rosse il 19 marzo del 2002 interverra' anche il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano.
ASSUMERE I COMANDATI
CERTAMENTE COMPORTERà UNA SPESA AGGIUNTIVA. MA SOPRATTUTTO TRASFERIR...
( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Pietro Perlingieri - docente di
Diritto civile in numerose Università italiane, consulente della presidenza del
consiglio regionale della Campania e capo del comitato tecnico legislativo
dell'assemblea - non ha dubbi: le norme sul personale «in prestito» vanno
riformate.
MA ANCHE DI REALIZZARE,
ALL'INTERNO DI UNO STESSO CALCOLATORE, LA POSSIBILITà DI COLLEGAME...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: È ovvio che non si può chiedere ai
privati di finanziare la ricerca se questa non dà prospettive di ricadute sul
mercato. Di breve o al più di medio periodo. Un privato non può affidarsi alla
serendipidity. Andrebbe rapidamente in rovina. Perciò è ragionevole che il
finanziamento della ricerca di base sia pubblico.
CLAUDIO SEBASTIANI
PERUGIA. LA NOTTE IN CUI MEREDITH KERCHER VENNE UCCISA SU UNO DEI COMPUTER DI
... ( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 15-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La studentessa di Seattle in
silenzio assiste alla deposizione della sua docente di italiano all'Università
per stranieri. Questa riferisce che il 5 novembre fece fare ai suoi allievi,
come tema, una lettera alla loro madre. In essa la Knox spiegava che in seguito
all'omicidio non aveva più una casa e i suoi vestiti.
( da "Gazzetta di Modena,La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Napolitano renderà omaggio
a Biagi Parteciperà al convegno per ricordare il docente
ucciso dalle Br Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano renderà
omaggio al professor Marco Biagi, il docente
assassinato dalle Brigate Rosse, che sarà ricordato con un convegno internazionale
su "Produttività, investimento nel capitale umano e occupazione
giovanile", organizzato dalla Fondazione Marco Biagi, Università e Adpt
(Associazione per gli studi internazionali comparati sul diritto del lavoro e
le relazioni). L'appuntamento è da giovedì
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Con Galileo Galilei
anche la scienza diventa una pièce IL MOTO TERRESTRE CRISTINA DEL PIANO La
scienza? Ora va a teatro. L'idea è venuta a Ledo Stefanini, docente di fisica
alla facoltà di ingegneria e autore della pièce "La quinta giornata del
Dialogo di Galileo Galilei" che il 20 marzo alle 17 sarà presentata
nell'aula magna dell'Università. L'evento, promosso dalla Facoltà di Ingegneria
di Pavia e dall'Accademia Virgiliana in occasione dell'Anno internazionale
dell'Astronomia, avrà come protagonisti degli "attori" molto
speciali. Interpreti del recital saranno infatti Giuseppe Montecchio, preside
del Liceo Virgilio, Paola Bruschi, preside del Liceo di Suzzara, e il professor
Giancarlo Gobbi-Frattini del Liceo 'Belfiore'. Ce ne parla l'autore. Professor
Stefanini la pièce, per la regia di Claudio Fraccari e con intermezzi musicali
di Erica Barzoni, è dedicata alla scienza. A quale aspetto in particolare?
«Affronteremo un tema specifico ovvero l'immagine popolare di Galileo e in
particolare il problema del moto della Terra. Uno dei personaggi, che riveste il
ruolo che lo scienziato ebbe nel 'Dialogo sui massimi sistemi', metterà in
discussione un'affermazione sulla quale poi ruoterà tutta la rappresentazione».
E cioè? «Che in sostanza dire che la 'Terra è in moto' non ha senso tanto
nell'ambito del paradigma scientifico aristotelico, che in quello newtoniano e
che insegnare a scuola questo concetto è sbagliato sia sul piano scientifico
che pedagogico». E come avverrà sul palco questa provocazione? «Si svilupperà
attraverso la conversazione vivace e divertente fra tre personaggi e avrà come
scopo quello di introdurre il seme del dubbio all'interno delle convinzioni
diffuse e sclerotizzate in materia di cultura scientifica». Come è nata questa
idea? «All'università di Pavia è stato celebrato il
duecentenario della prolusione di Ugo Foscolo dove il poeta fu docente di letteratura. Recentemente, parlando con il
preside della mia facoltà, mi è venuto in mente che Carlo Emilio Gadda scrisse
per la radio la pièce 'Il guerriero, l'amazzone, lo spirito della poesia nel verso
immortale del Foscolo'. Una conversazione a tre voci, come quella di Galileo,
nella quale Gadda ironizzava sull'immagine scolastica del poeta. Diciamo che
nel comporre la pièce mi sono ispirato a questo lavoro scritto negli anni
Sessanta da un ingegnere che è stato anche uno dei massimi della letteratura
italiana del secolo scorso». Nella pièce lei ha voluto fare dunque un
parallelo. Se oggetto degli strali di Gadda era stata l'immagine scolastica del
Foscolo in questo caso nel mirino è la figura pubblica di Galileo...
«Esattamente. Anche questa volta i protagonisti saranno tre: una preside, un
accademico dei lincei e un avvocato. E lo scopo è senza dubbio quello di
demolire l'immagine falsa che viene diffusa dalla scuola. In particolare, come
osservavo prima, dire che la Terra è in moto o la Terra è ferma non ha senso.
Questo perché un'affermazione è vera o falsa, non in assoluto, ma dipende dal
contesto ideologico in cui la si colloca». In altre parole il moto terrestre
non era compatibile nel paradigma di pensiero aristotelico vigente in quel
periodo... «Proprio così. Una delle obiezioni mossa dagli aristotelici era che
se questo movimento fosse esistito la Terra sarebbe andata a velocità pazzesche
e qualche effetto si sarebbe visto. Ad esempio il vento sarebbe stato
insopportabile le case non sarebbero rimaste attaccate al suolo... ma questi
fenomeni non erano stati osservati e quindi per loro la Terra era
necessariamente ferma». E con Newton? «Beh lui costruisce un nuova fisica nella
quale però risulta che il moto terrestre non è osservabile perché la velocità
non ha senso, lo hanno solo le accelerazioni. Quindi sia nel primo caso che nel
secondo questa affermazione è priva di senso». Ma professore, il moto terrestre
viene insegnato a scuola, siamo cresciuti con la convinzione che la Terra gira
intorno al Sole... «Lo so... ma è pura ideologia. Spesso i libri trasmettono
stereotipi. So che potrà sembrare un'affermazione forte ma la scuola italiana a
mio avviso è un sorta di palude dove non circolano né aria né acqua. Una scuola
è viva, come lo è del resto un principio scientifico, quando ci sono due teorie
concorrenti, cioè quando c'è discussione. Ma questo, ribadisco, nella scuola
non c'è perché tutto viene raccontato come verità assoluta anche se non è così.
Il mio desiderio è dunque quello di muovere le acque perché il progresso
scientifico è soprattutto la promozione del dubbio e, l'esercizio di
quest'ultimo, è alla base della stessa conoscenza».
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
L'autore: oltre alla fisica un amore per l'alpinismo Ledo Stefanini si è
laureato in Fisica all'università di Bologna, seconda laurea in Astronomia nello stesso ateneo. Ha
insegnato matematica e fisica al liceo Scientifico 'Belfiore' dal 1969 al 1994
e, dal 1992, è docente di fisica della sezione mantovana della facoltà di ingegneria
dell'Università di Pavia. Autore di un centinaio di pubblicazioni di
fisica su riviste nazionali ed internazionali è membro dell'Accademia Nazionale
Virgiliana. Premio per la didattica dalla Società Italiana di Fisica. è autore
del manuale di laboratorio di fisica per gli insegnanti "La cattedra e il
bancone" pubblicato dall'Associazione per l'insegnamento della Fisica e
autore di un raccolta di contributi critici sulla didattica della fisica
('Fisica dei Tartufi') pubblicato in Internet. La sua passione più importante -
anche più della fisica - è l'alpinismo. Ha aperto alcune vie di roccia, tra cui
la "via dei mantovani" nelle Pale di San Martino, che è diventata una
classica. Ha curato l'articolo di storia dell'alpinismo nelle Pale per la Guida
del C.a.i. delle "Pale di S. Martino, Settore meridionale" di
prossima uscita. Ha svolto ricerche storiche sull'alpinista mantovano Ettore
Zapparoli che sono state raccolte e pubblicate su "Le Dolomiti
Bellunesi". L'ultimo suo lavoro in questo campo, riguardante l'analogia
tra ricerca scientifica e ricerca alpinistica, è stato di recente pubblicato
sull'Annuario del Club Alpino Accademico.
( da "Corriere delle Alpi" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Difesa dalle piene,
è pronta la ricerca Longarone, venerdì convegno di presentazione con la
fondazione Vajont LONGARONE. Verrà presentata con convegno venerdì al centro
culturale di Longarone la ricerca "Modite" sulle ondate di piena
realizzata dalla fondazione Vajont, in collaborazione con il dipartimento Image
dell'università di Padova e il dipartimento di
ingegneria ambientale dell'università di Genova
(DIAM), sostenuto con il contributo della fondazione Cariverona. Il progetto di
ricerca, suddiviso in quattro filoni principali, ha riguardato la messa a punto
di opportuni strumenti modellistici per lo studio della generazione e
propagazione delle piene e del trasporto di sedimenti ad esse associato, che
consentono di valutare l'efficacia di possibili opere di difesa del territorio
interessato dal percorso del fiume Piave. Una ricerca che presenta elementi di
analisi che possono essere trasferiti anche in altre realtà fluviali, in Italia
e all'estero. Le relazioni della mattinata di studi prevista per venerdì
saranno moderate dal professor Stefano Lanzoni, coordinatore del progetto di
ricerca e verranno introdotte dal consigliere di amministrazione della
fondazione Cariverona, Gioachino Bratti. Saranno docenti
universitari ad entrare nello specifico degli argomenti, con particolare
riferimento alle ricadute pratiche delle ricerche. Nella parte pomeridiana del
convegno, moderata da Gianni Signor, presidente del comitato scientifico della
fondazione Vajont, dopo il saluto del sindaco Pierluigi De Cesero, verrà
data attenzione alle esigenze e alle esperienze degli organismi istituzionali
per la difesa del suolo, alla gestione del territorio e delle società di
ingegneria. Si parlerà quindi delle applicazioni pratiche che i modelli
sviluppati possono e devono avere. Interverranno, tra gli altri, Giovanni
Mendoni, dirigente del dipartimento nazionale di protezione civile, Alberto
Luchetta del dipartimento regionale alla sicurezza del territorio, Franco
Alberti e Gaspare Andreella per la Regione. Sarà infine il presidente della
Provincia, Sergio Reolon, dopo il dibattito, a trarre le conclusioni dei lavori
del convegno. Il sindaco e presidente della FOndazione Vajont, De Cesero,
esprime la propria soddisfazione per l'appuntamento perché «costituisce la
conclusione positiva di un percorso impegnativo sul quale la fondazione Vajont
ha dimostrato di saper interpretare al meglio l'azione che la deve caratterizzare,
anche per il futuro, nel perorare, con atti concreti, la memoria delle vittime,
producendo elementi di studio per migliorare la qualità della vita delle
persone».
( da "Trentino" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
LA RIFORMA
CONTESTATA «Scuola, scioperiamo contro i tagli» La Cgil annuncia una forte
protesta anche in Trentino per mercoledì 18 TRENTO. Frenare la precarietà nella
scuola italiana, abolire i provvedimenti "Brunetta", contrastare il
ddl Aprea, eliminare i tagli alle università. Sono
questi alcuni degli obiettivi per i quali la Flc Cgil nazionale ha proclamato
lo sciopero in tutto a Italia del personale docente e non docente del comparto scuola, università e
ricerca per mercoledì 18 marzo. A queste ragioni in Trentino, provincia
autonoma che ha piena titolarità nella gestione della scuola a carattere
statale, se ne aggiungono altre. «A livello locale - spiega Gloria
Bertoldi, segretaria della Flc Cgil del Trentino - protesteremo anche per
ottenere la copertura di tutti i posti in organico e contro la riduzione,
prevista a partire dall'anno scolastico 2009-2010, di 60 cattedre nei tre ordini
della scuola provinciale a carattere statale. Chiederemo inoltre una revisione
del sistema per l'infanzia da
( da "Trentino" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
di Michele Stinghen
«Ingegneria è perfetta all'ex Manifattura» Per l'ex docente
di Mesiano Firmani il futuro è nell'elettronica applicata Il consigliere
provinciale entra da "esperto" nel dibattito sull'ipotesi di
trasferire in città una facoltà dell'ateneo trentino «Questa materia è
richiesta dal tessuto produttivo roveretano» ROVERETO. Portiamo meccatronica a
Rovereto, e facciamo qui la seconda facoltà di ingegneria dell'Ateneo,
privilegiando la ricerca sulle energie rinnovabili. è l'appello del consigliere
provinciale dell'Italia dei Valori Bruno Firmani, che si riallaccia anche a
quanto suggerito dall'assessore all'urbanistica Tomazzoni. Firmani non parla
solo come politico, ma anche da insegnante. Firmani infatti
è stato docente di matematica per vent'anni proprio ad ingegneria, a Mesiano.
Per far fronte ai tagli all'Università decisi dal governo, il rettore aveva
ipotizzato il possibile trasferimento nella città della Quercia di una facoltà,
liberando così degli spazi da mettere sul mercato. Bassi non aveva
tuttavia specificato quale facoltà trasferire. L'assessore Tomazzoni, al
riguardo, ha già affermato di vedere bene a Rovereto una facoltà di ingegneria.
Ora Firmani, anche da "addetto ai lavori", fa la sua proposta. «Il
tessuto industriale di Rovereto e della Vallagarina potrebbe costituire un
presupposto importante per la creazione di una seconda facoltà di ingegneria
dell'Università di Trento. In questa città si potrebbe trasferire il corso di
laurea in meccatronica, attivando così nuovi corsi di laurea legati alle
energie rinnovabili ed al risparmio energetico». La meccatronica, ovvero
l'elettronica applicata alla meccanica non è una novità per Rovereto. Da pochi
anni infatti le Iti di Sant'Ilario hanno aggiunto un nuovo indirizzo, dedicato
proprio a questa disciplina. Per rendere efficiente la facoltà ci vuole una
nuova sede, e non semplicemente un ramo in più di Mesiano: «L'esperimento di
una succursale, fatto in passato, sarebbe destinato nuovamente al fallimento,
poiché per avere un polo universitario ben organizzato e funzionante occorre
dotarlo di una struttura didattica e di ricerca in loco, per evitare il
pendolarismo di studenti ed insegnanti». E così avere una facoltà
ingegneristica a Rovereto aiuterebbe anche a risolvere alcuni problemi di
Mesiano: «Meccatronica a Rovereto contribuirebbe a decongestionare la facoltà
sulla collina di Trento, che comincia ad evidenziare gravi carenze di aule e
parcheggi. Il corso di laurea legato alle fonti energetiche alternative e rinnovabili
- continua Firmani - rappresenterebbe l'ingresso nell'ambito di
specializzazioni molto richieste, importanti e soprattutto con grande futuro.
Creare un know-how trentino in questi ambiti significherebbe aprirsi a
prospettive industriali ed occupazionali assai interessanti, per Rovereto e
tutto il Trentino. Prospettive difficili da implementare, invece, a Mesiano».
( da "Trentino" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Daré. Seguiti da
Giorgio Valentini e Letizia Dalbon Viaggio nei segreti di casa CÜs per gli
studenti del Cfp-Upt DARè. Gli studenti della terza classe "Operatore ai Servizi
di Vendita" del Centro Formazione Professionale Università Popolare
Trentina di Tione si sono recentemente recati in Casa CÜs per avviare lo studio
del progetto esecutivo degli allestimenti museali di Casa CÜs "Luogo della
Memoria della Gente e della Cultura di Montagna". Accompagnati dal
direttore del Cfp-Upt Claudio Nicolussi, da Patrizia Paoli, coordinatrice del
progetto scolastico Cfp-Upt e fiduciaria IIIa Osv e da
Alfredo Iacomella docente tecniche espositive, gli studenti si sono incontrati con Lorenza
Corradini responsabile della didattica del Museo degli Usi e Costumi della
Gente Trentina di San Michele all'Adige e con il collezionista Giorgio
Valentini. Nel corso della mattinata gli studenti, seguiti dalla dottoressa
Corradini, hanno scelto alcuni oggetti di Casa CÜs e, utilizzando le
schede di catalogazione del Museo di San Michele hanno iniziato una
catalogazione approfondita dei singoli oggetti. A descriverne l'utilizzo, la
provenienza e le principali caratteristiche dei singoli oggetti sono
intervenuti sia Giorgio Valentini che ha raccolto e collezionato gli oggetti
presi in considerazione sia la signora Letizia Dalbon, l'anziana signora di
Darè, dirimpettaia di Casa CÜs è stata chiamata in causa per dipanare un dubbio
su un particolare oggetto d'uso femminile. Gli studenti hanno potuto conoscere
molte informazioni degli oggetti che andranno poi a studiare al fine di una
loro futura presentazione a fini espositivi in Casa CÜs. Questo precorso
scolastico consentirà agli allievi del Centro Formazione Professionale
Università Popolare Trentina di Tione di acquisire delle competenze formative
innovative, importanti per il loro futuro scolastico e professionale.
( da "Provincia Pavese, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Scuola, nelle terze
dei professionali si passa da
( da "Provincia Pavese, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Università e
bilancio sociale Il convegno in aula Foscolo PAVIA. Qual è il rapporto tra università e bilancio sociale? Se ne parla in ateneo venerdì
prossimo, alle
( da "Nuova Sardegna, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 25 - Sassari
Leghimus in sardu Lunedì 16 alle 18, nella sala incontri della libreria
Messaggerie sarde in piazza ... Leghimus in sardu Lunedì 16 alle 18, nella sala
incontri della libreria Messaggerie sarde in piazza Castello 11, Antoni Arca
presenterà il volume «Sa pratza de su Diamante», ed. Papiros, traduzione in
sardo di Giagu Ledda del capolavoro di Mercè Rodoreda «La plaÇa del Diamant»,
insieme al traduttore interverrà l'editore Diego Corraine. Partito Democratico
Il circolo PD "Democrazia e Partecipazione" comunica che lunedì 16
alle 18,30, nella la sala conferenze dell'hotel Grazia Deledda in viale Dante,
continuerà la discussione sui risultati delle recenti elezioni regionali e sul
futuro assetto del partito Democratico in Sardegna. All'assemblea parteciperà
il commissario regionale del Partito Democratico, Achille Passoni. Rinvio
teatro Lo spettacolo "Di segno in segno" previsto al Ferroviario
domenica 15 è stato rinviato a data da destinarsi, il prossimo appuntamento con
la rassegna Famiglie a teatro sarà «Pocahontas» domenica 22 marzo alle 18.
Università Sono aperti i termini per la presentazione della domande di
ammissione al Master di II livello in Diritto della Integrazione europea delle
autonomie organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza in collaborazione con la
Facoltà di Corsica "Pascal Paoli". Scadenza domande 16 marzo, info:
www.giuriss.it 079228891 - masterlex@uniss.it Escursione Il Club alpino
italiano organizza per domenica 22 marzo un'escursione intersezionale "La
via dei grandi alberi" nel bosco di Illorai, durata 6 ore, difficoltà E.
Partenza autobus da piazzale Segni alle ore 7,30, appuntamento Nu-Ca ore 8,30
bivio Foresta Burgos Frida, info: 346-3354002 e 328-9022644. Beneficenza
«Unisciti a noi, in un sogno per Il Sogno»: spettacolo di beneficenza con Baz,
Piero Marras, Bertas, Maria Giovanna Cherchi, Doc Sound, G.B. New Dance, Teatro
danza Jana, Coro Mariele Ventre, Compagnia Estemporada, Orchestra scuola media
n. 3, info 20/21 marzo alla Piazzetta tel. 338-2839064
Università Terza Età Martedì 17 alle ore 16,30 nell'aula magna della facoltà di
Agraria, in viale Italia 39, il prof. Lorenzo Campus, docente di
Tecnologie lattiero casearie nella facoltà di Agraria, terrà una lezione su: «I
latti minori: caratteristiche compositive e funzionali nell'alimentazione
umana». Giovedì alle 16,30 nell'aula magna della facoltà di Agraria, la
prof. Eugenia Tognotti, associato di Storia della medicina nella facoltà di
Medicina terrà una lezione su: «Dalle malattie della povertà alle malattie
dell'abbondanza». Rappresentanti Prenderà il via entro marzo, nella sede della
Confcommercio, in corso Pascoli, un intervento formativo abilitante per
l'iscrizione nel ruolo degli agenti e rappresentanti di commercio. Il corso,
riconosciuto dalla Regione Sardegna, è autofinanziato e è rivolto a un massimo
di 20 allievi. Le lezioni si svolgeranno, dal lunedì al venerdì, dalle ore 18,
alle 21, per una durata complessiva di 90 ore. Contattare con urgenza la
segreteria di Performa Confcommercio: tel. 079-2599538/500). Lavoro Il Comune
di Sassari ha richiesto l'avviamento a selezione a tempo determinato per 4
mesi, 30 ore settimanali, di 1 magazziniere, richiesta qualifica specifica e
iscrizione al Centro servizi lavoro, giorno chiamata: 24 marzo, avviso
integrale su www.silsardegna.it e info: 079-2599600. Consulenti del lavoro
Martedì 17 dalle 9 alle 13,30 nel salone di Promocamera, a Predda Niedda, si
svolgerà un incontro di studio dei Consulenti del Lavoro della provincia su:
«Novità Finanziaria 2009». Relatore all'incontro sarà il professor Francesco
Barone, pubblicista del Sole 24 Ore. L'incontro è aperto ai praticanti ed è
valido ai fini della Formazione Continua Obbligatoria. Clown in corsia
L'associazione HappyClown Sassari cerca nuovi volontari. Per informazioni
telefonare al 3898382556 dopo le 19 o scrivere a happyclownsassari@virgilio.it
Aquiloni L'associazione aquilonistica «I colori del vento» informa le scuole di
ogni ordine e grado che sono ripresi i laboratori di costruzione aquiloni per
bambini e ragazzi, il laboratorio inizierà con una lezione teorica sulla storia
dell'aquilone, successivamente la costruzione e infine la prova di volo. Info:
079361597, 3339465525, chiedere di Vito. Itc Dessì Le iscrizioni al corso
serale Progetto Sirio dalla prima classe alla quinta per il conseguimento del
diploma di ragioniere e perito commerciale, scadranno il 31 maggio, rivolgersi
all'Istituto tecnico commerciale "Giuseppe Dessì" in via Monte
Grappa, tel. 079-210248 e 079-210347. Lavoro Pizzeria bar ristorante ricerca 1
pizzaiolo ad Alghero, richiesta esperienza lavorativa, contratto full time a
tempo determinato da maggio a settembre, vitto e alloggio, scadenza domande il
10 aprile, presentare curriculum al Csl di Alghero, via Sardegna, 60 o inviarlo
per fax allo 079-986619 o per mail: cslalghero yahoo.it Info: servizio incontro
domanda/offerta tel. 079-985555 Itc Pitagora L'Istituto tecnico commerciale
paritario "Pitagora" informa tutti coloro che hanno frequentato il
corso "Sardegna speaks english" che possono ritirare gli attestati
nella sede scolastica di via Prunizzedda 49/g. Visto il positivo riscontro
dell'iniziativa regionale, la scuola ha aderito al nuovo bando per la
realizzazione dei nuovi corsi di lingua inglese gratuiti, destinati a persone
di età compresa tra i 18 e i 65 anni residenti o domiciliati in Sardegna, le
iscrizioni sono ancora aperte. Mostra Anna Demuro Roveri espone le sue opere
nella galleria Dada in via Carlo Alberto 2. Castelsardo Il dirigente scoalstico
dell'Istituto comprensivo Eleonora d'Arborea invita il personale docente e Ata, che ha prestato servizio in qualità di
supplente temporaneo, a ritirare, entro il 31 marzo, il modello Cud 2009, nella
segreteria della scuola, dal lunedì al sabato dalle 11 alle 13. Ottavo Circolo
Il dirigente scolastico dell'8º Circolo "Galileo Galilei" invita il
personale docente e Ata, che ha prestato servizio in
qualità di supplente temporaneo nell'anno
( da "Tempo, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
stampa Il sindaco di
Jelsi ha ribadito in un convegno la sua contrarietà «Eolico, una scelta non
criticabile ma inadatta al nostro territorio» JELSI «Eolico: una risorsa per il
territorio» è il titolo del convegno che si è tenutoterrà a Jelsi ieri presso
la sala consiliare. Dopo i saluti delle autorità quali il sindaco Mario
Ferocino, il presidente della III commissione regionale per l'assetto e lo
sviluppo del territorio Adelmo Berardo, il presidente della II commissione
regionale per lo sviluppo economico Rosario De Matteis, il consigliere
regionale Enrico Fanelli ed il consigliere Riccardo Tamburo, si è aperto il dibattito
sull'argomento che molto ha fatto discutere in paese. Moderatore dell'incontro
promosso dalla Regione Molise con il patrocinio dell'associazione
socio-culturale Meridiana è stato Antonio Berardi, presidente della Meridiana.
Primo intervento, quello di Giovanni Iannantuono, direttore dell'Enea Molise. A
lui sono seguiti poi gli interventi di Rodolfo Mariano, sindaco di Campolieto,
di Lucio Brunetti, docente presso l'Università degli Studi del Molise, di Massimo La Scala,
docente universitario presso il Politecnico di Bari, e di Francesco
Rotondo, ricercatore universitario presso il Politecnico di Bari. La posizione
dell'amministrazione comunale jelsese sulla questione dell'eolico è quella di
una netta contrarietà. Il sindaco Mario Ferocino sostiene infatti che lo
sviluppo delle fonti di energia pulita e rinnovabili sia ormai un percorso
ineludibile per la società odierna, ma che l'eolico non sia una fonte
rinnovabile adatta per il territorio jelsese. Non si critica, quindi, la
validità in generale della scelta eolico, ma quella inerente il territorio di
Jelsi, che si ritiene non vocato per tale fonte di energia pulita. Questo
perché ovunque si posizionassero le torri, comporterebbero con le attuali
tecnologie, sconvolgimenti paesaggistici che si ritengono allo stato
insostenibili. M.C.M.
( da "Secolo XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Vola dalla finestra
di casamorto il critico Buccheri tragedia a milano, c'è il sospetto del
suicidio Docente ed esperto di cinema, aveva 38 anni. Abitava in via Paleocapa
Savona. Era un uomo sensibile, intelligente, riservato. All'apparenza schivo ma
in realtà di cuore, legato agli affetti, ai familiari, alle amicizie. Amava il
cinema al punto da averne fatto un mestiere e quasi una missione: era uno dei
critici più talentuosi e stimati del panorama italiano e sul cinema aveva
scritto libri, saggi, recensioni, articoli, oltre che organizzato corsi
universitari e participato a centinaia di rassegne. Proprio di cinema era docente universitario a Milano e Pavia e gli studenti
adoravano il suo modo gentile di rapportarsi e insegnare. Grazie a lui hanno
scoperto e apprezzato la magia dei dettagli dei fratelli Cohen, registi di cui
era tra i massimi esperti, o la genialità di Takeshi Kitano, altro mostro sacro
di cui aveva pubblicato un libro. Era tutto questo Vincenzo Buccheri, 38 anni,
savonese, docente universitario a Milano e Pavia, che
nella notte tra giovedì e venerdì si è tolto la vita volando dalla finestra
dell'appartamento milanese dove viveva da qualche anno con la compagna. È morto
sul colpo, all'alba, per motivi che nessuno potrà mai decifrare ma solo ipotizzare
in quella sensibilità che faceva di lui una persona vivace e profonda ma anche
delicata. «Da qualche tempo non stava tanto bene» hanno sussurrato gli amici
sconvolti. Pare che i familiari lo avessero sentito un po' giù negli ultimi
giorni ma avessero pensato a un momento no passeggero, a un periodo. E invece
chissà cosa gli è passato in testa in quegli istanti di sconforto. L'autorità
giudiziaria milanese ha disposto l'autopsia sul corpo per verificare l'esatta
causa del decesso ma ci sono pochi dubbi sulla volontarietà del gesto estremo.
Le persone che gli volevano bene ora sono a pezzi. La notizia del dramma ha
impiegato poco per arrivare a Savona e abbattersi sugli affetti come un
maremoto. Per l'adorata mamma "Nanù" Pagani, per la sorella Alessandra,
avvocato, per zii e cugini (lo zio è il giudice Vincenzo Ferro andato in
pensione l'anno scorso, il cugino è il pm savonese Giovanni Battista Ferro) e
per tutti gli amici, è stato un colpo tremendo. Il successivo viaggio a Milano
dev'essere stato allucinante tra i silenzi e i singhiozzi. Presto lo strazio e
l'incredulità lasceranno il posto alla malinconia e al sogno di chiudere gli
occhi e scoprire che tutto è tornato a posto come prima, quando
"Vince" rispondeva al telefono e bastava un breve viaggio per
vederlo. Ma non sarà così purtroppo, dovranno abituarsi all'assenza, al
silenzio, al dolore. Quando tornava a Savona era facile incontrarlo per strada,
con la madre, sotto i portici di via Paleocopa dov'era ancora residente, o con
la sorella Alessandra o i vecchi amici del liceo Chiabrera che non ha mai
smesso di frequentare. Non dava nell'occhio, non parlava molto, eppure
comunicava ed era capace di un'amicizia e una vicinanza non comuni. Vincenzo Buccheri era nato il 31 luglio
( da "Tirreno, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
PROPOSTA PER LA
CITTà Quando un parco scientifico? Già da alcuni mesi abbiamo appreso che, tra
i programmi elettorali dei candidati a sindaco della città, vi era l'impegno
forte a dare impulso alla ricerca applicata e alle
tecnologie innovative; in particolare vi furono esplicitamente alcune proposte
di realizzare a Pisa un parco scientifico e tecnologico, cioè un'area ove
insediare centri di ricerca pubblici e privati, incubatori di nuova
imprenditorialità per stimolare a far nascere idee innovative ed anche edifici
dove realizzare queste idee una volta sperimentate e rese applicabili
alle nostre realtà quotidiane. Prendiamo spunto da quanto affermato alcune
settimane fa dal presidente della Repubblica on.
Napolitano, nel viaggio istituzionale compiuto a Napoli il quale, parlando
della crisi economica e dei modi per affrontarla, ha pronunciato queste
testuali parole: «Di avere tra i miei temi prioritari quello della ricerca per
il futuro del paese e dei giovani», per ribadire che Pisa in fatto di ricerca
non è seconda a nessuno. Possiamo prendere ad esempio la recente apertura da
parte della Normale del centro di ricerca "Nest" nell'ex convento di
San Silvestro, ove si sono realizzate le prime scoperte nel campo dei
micro-laser; presso la facoltà di Ingegneria esiste il centro Leaning-Lab
all'interno del quale si svolge una gara nell'inventare almeno una idea al
giorno; il centro di ricerca Enel di Pisa si è specializzato nella
sperimentazione riguardo l'uso dell'idrogeno (il carburante del futuro).
Sembrerebbe pertanto plausibile nella nostra città un connubio tra ricerca e
parchi tecnologici; in realtà ciò non avviene se è vero che la Scuola Superiore
di S. Anna ha aperto i propri centri di ricerca fuori Pisa; prima a Pontedera,
poi a Lucca, a Peccioli ed infine a Livorno. Dunque ci chiediamo perché questo
avviene; manca forse il coraggio nella classe politica pisana per far sorgere a
Pisa un Parco Scientifico e Tecnologico per valorizzare appieno la ricerca
applicata? E se così non fosse, per quale altro motivo non si è dato seguito
alle promesse fatte in tempo elettorale? Facciamo nostre le parole del
presidente Napolitano e le rilanciamo alla classe politica pisana affinché sia
la volta buona per far nascere anche a Pisa un Parco Tecnologico. Franco
Ferraro Amici di Pisa
( da "Tirreno, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Al liceo Buonarroti
Studenti diventano divulgatori scientifici PISA. Prende il via martedì al liceo
Filippo Buonarroti la sesta edizione della "Settimana scientifica",
l'appuntamento che rende protagonisti gli studenti della scuola superiore nelle
vesti di divulgatori scientifici. Nata con l'obiettivo di diffondere una solida
e critica cultura tecnico-scientifica, la Settimana - dicono gli organizzatori
- stimola l'apertura di efficaci canali di comunicazione e di scambio tra l'universo della società civile - che vede in prima fila il mondo
della scuola - e l'articolato complesso del sistema della ricerca. Gli
studenti, dopo un lavoro di preparazione a stretto contatto con docenti di
diverse discipline e assistenti di laboratorio, mettono a punto e fanno
conoscere al pubblico esperienze di laboratorio di chimica, biologia e
fisica, propongono approfondimenti di matematica, allestiscono e presentano
mostre e seminari su temi di carattere scientifico. Il calendario delle
iniziative previste per quest'anno dal liceo Buonarroti è particolarmente
ricco: laboratori didattici di fisica e matematica scandiranno tutto il corso
della settimana insieme a conferenze, mostre e visite ai laboratori stessi.
"Misure stroboscopiche", "I moti armonici", "Il moto
dei pianeti", "I satelliti di Giove" e "Galileo sarebbe
stato d'accordo?": sono gli argomenti trattati durante i laboratori di
fisica; "Teatro matematico", "Macchine matematiche",
"Gli origami", "Gli scacchi che passione..." e "Più
percorsi per un'idea": sono le tematiche discusse nei laboratori di
matematica. A qualificare la Settimana, si aggiunge la presenza del professor
Mario Poli, ordinario di fisica generale alla facoltà di ingegneria di Firenze,
che martedì dalle 11 alle 13 terrà la conferenza riguardo "Le forze
fondamentali della fisica"; l'intervento della professoressa Silvana
Borgognini, antropologa dell'Università di Pisa, che il 19 dalle 11 alle 13
terrà la conferenza su "L'evoluzione dell'uomo"; infine è prevista la
presenza del professor Mauro Mauri, professore associato presso il dipartimento
di psichiatria dell'Università di Pisa, e del professor Paolo Malacarne,
primario di anestesia e rianimazione del Deu, che martedì 24 dalle 11 alle 13
terranno la conferenza dal titolo "Il cervello e la coscienza". Il
liceo sarà aperto per le visite ai laboratori venerdì 20 dalle 9 alle 12.30 e
sabato 21 dalle 15.30 alle 18. Durante tutta la settimana il Buonarroti rimarrà
aperto per i genitori degli studenti e per tutti coloro che sono interessati,
perché la cultura scientifica sia intesa come un bene fruibile da tutti e non
per pochi. Silvia Alonzo
( da "Tirreno, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 7 - Pisa
Seminari sul Novecento PISA. L'Associazione professionale cattolica di docenti,
dirigenti e formatori (Uciim) e la Fondazione Opera "Toniolo"
organizzano una serie di incontri sul tema "Il secolo conteso: il
Novecento nel dibattito storiografico". Saranno affrontatati temi quali
l'ordine internazionale dopo la I e II guerra mondiale, il fascismo, il
comunismo, i rapporti della Chiesa col fascismo, la posizione della Chiesa di
fronte ai problemi della guerra e della pace, durante la II guerra mondiale e
la guerra fredda. Il corso è aperto a docenti, alunni
dell'ultimo anno della secondaria, studenti universitari. Il primo incontro
domani alle 16 al complesso scolastico "Marchesi", in via Betti. Il
professor Fabrizio Ghilardi (Università di Lecce) introdurrà il tema:
"L'ordine internazionale dopo Versailles".
( da "Nuova Sardegna, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 2 - Gallura
Lezione di archeologia con Rubens D'Oriano OLBIA. Si
parlerà di archeologia e della straordinaria storia antica di Olbia nella
prossima lezione dell'università Unitre in programma giovedì, alle 17.30 mella sala convegni
dell'Expò, in via Porto Romano. In cattedra un docente
d'eccezione: l'archeologogo Rubens D'Oriano, dirigente della soprintendenza dei
Beni archeologici di Sassari e Nuoro. Il tema della lezione sarà «Un
calcolatore tipo Antikythera a Olbia: le straordinarie conquiste della scienza
greca». Il ciclo di conferenza dell'università Unitre
programmato per il mese di marzo proseguirà ancora giovedì 26 marzo con
Giovanni Salis che terrà un alezione sul tema «Sardinia experience, storia e
immagini di un'isola straordinaria».
( da "Secolo XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Il premiodei
dentistia mairo salute nÈ STATO il primo medico dentista ad operare in studio a
Savona. Ma non è l'unico motivo per il quale al dottor Filippo Mairo è stato
assegnato il premio regionale dell'Associazione nazionale dentisti italiani,
Giuseppe Sfregola, per "meriti scientifico-culturali" che gli verrà
consegnato il prossimo 3 aprile a Genova al Castello Bruzzo. La motivazione del
comitato scientifico dell'Andi (Associazione nazionale dentisti italiani -
sezione di Genova"è«per il costante impegno di divulgatore della cultura
odontoiatrica e per la fattiva collaborazione nell'organizzazione della cultura
provinciale e regionale». Un'opera di divulgazione basata su ben 30
pubblicazioni scientifiche ed un trattato di chirurgia
orale per gli studenti quando era docente
all'Università di Genova. Mairo, 76 anni, ha aperto il suo studio a Savona nel
1964 ed è stato il primo medico dentista a fare interventi di chirurgia orale
in studio in città. Svolge la sua professione in via Nazario Sauro. «Da allora
la tecnologia si è evoluta a tal punto che, se mi fossi fermato dov'era,
adesso farei tutt'altro - spiega Filippo Mairo -. Sono cambiate profondamente
le tecniche d'implantologia, la chirurgia e la tecnica protesica». «Il premio è
un regalo sul piano psicologico - dice Mairo - per tutto il lavoro svolto fino
ad oggi, ma anche un incentivo continuare». Continuare non solo nell'esercizio
della professione, ma nell'aggiornamento in un mondo come quello medico nel
quale la specializzazione è fondamentale. E Mairo approfitta dell'occasione per
dare un prezioso consiglio a chi vuole intraprendere la professione
odontoiatrica. «Direi ai giovani in primo luogo di valutare bene se si è
portati per questo tipo di specialità tecnico scientifica - conclude Mairo - ma
occorrono anche doti psicologiche. Altro consiglio fondamentale è non fermarsi
a quello che insegna l'università, ma aggiornarsi in
continuazione con convegni, corsi di formazione per apprendere al meglio quei
temi sui quali si è più carenti e sui quali la formazione universitaria non è
stata sufficiente». e. r. 15/03/2009
( da "Repubblica, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 23 - Cronaca
Infanzie interrotte all´altare l´esercito delle spose bambine In Italia
migliaia di piccole straniere costrette a fare le mogli E nei campi Rom
arrivano alcune minorenni "comprate" per i matrimoni VLADIMIRO POLCHI
ROMA - Sidra conosce appena quell´uomo, lo trova gentile. L´amico di papà è
sempre pieno d´attenzioni e regalini. Sidra ignora le vere intenzioni del
padre: lei tredicenne è stata promessa sposa a quell´uomo di 44 anni. Sidra è
pakistana e abita in una piccola città del Veneto. Va a scuola, vive
"all´italiana" e non vuole piegarsi all´autorità paterna. Il suo
destino di "sposa bambina" è però segnato. Poi, un giorno, Sidra
sparisce. Che fine ha fatto? Nessuno lo sa. Forse è stata rapita o magari è
fuggita, lontana dal padre e da quell´uomo che non voleva sposare. Pochi giorni
fa ha fatto notizia l´arresto di undici cittadini bulgari. L´accusa? Farebbero
parte di un´organizzazione criminale, che porta in Italia ragazze minorenni per
venderle come spose a clan di nomadi e poi impiegate in furti e borseggi. Le
minori "costano" 10 mila euro, ma sono consegnate dalle loro famiglie
ai membri dell´organizzazione, in cambio di appena mille euro e la promessa di
un matrimonio. Quella delle "spose bambine" è una vita da diverse:
non possono giocare, uscire con i coetanei, studiare. Sono ragazzine
predestinate. Un´infanzia rubata: le attende un matrimonio combinato dalla
famiglia. Sono tante nel mondo: circa 60 milioni, secondo l´International center
for research on women. Dove vivono? In Niger innanzitutto e poi in Ciad,
Bangladesh, Mali, Guinea, Nepal, Mozambico, Uganda, India ed Etiopia. E in
Italia? Secondo gli esperti, sarebbero qualche migliaio. Da noi, il fenomeno ha
un lato oscuro e illegale e un altro alla luce del sole. In base all´articolo
84 del codice civile, infatti, in Italia i minori non si possono sposare, ma
c´è una deroga: il sedicenne può essere autorizzato dal tribunale per i
minorenni a contrarre matrimonio per gravi motivi. Secondo il Centro nazionale
di documentazione per l´infanzia, il numero di spose minorenni si è fortemente
ridotto negli anni, passando dalle 1.562 del 1993 alle 209 del 2006; in termini
relativi si ha poco più di una sposa minorenne ogni mille matrimoni. All´esiguità
del fenomeno si aggiunge una forte concentrazione territoriale. A farla da
padrone è il Sud Italia: nella sola Campania si contano più della metà delle
spose minorenni (123 nel 2006). Questa è solo la componente legale del
fenomeno, la punta dell´iceberg. Le statistiche non fotografano il sommerso: i
matrimoni non riconosciuti dalla legge, i rapporti opachi che si celano
all´interno di alcune comunità d´immigrati. Quali? Quelle più impermeabili al
mondo esterno: pakistane, indiane, egiziane. E Rom. Nazzareno Guarnieri,
presidente della Federazione Rom e Sinti insieme ricorda il caso di suo
fratello che «si è sposato quando aveva 15 anni, con una ragazza di 14, dopo
una fuitina». Sì, perché tra le comunità nomadi «accadeva spesso che ci si
sposasse molto piccoli. E il caso delle spose bambine era la normalità. Ora
invece è sempre meno frequente, seppure il fenomeno continua a essere presente
nei campi». Paolo Ciani conosce bene la realtà dei campi: è il responsabile dei
servizi Rom e Sinti per la comunità di Sant´Egidio. «Molti Rom - racconta - non
si interessano del riconoscimento legale delle nozze. Ricordo il caso di un
uomo, padre di 11 figli, che durante il censimento romano del 1995 si era
infuriato con i vigili urbani perché lo avevano schedato tra i "conviventi".
Il suo matrimonio infatti non era mai stato registrato». «Nei campi - prosegue
Ciani - si assiste ancora a nozze tra minorenni, soprattutto tra i Rom dell´ex
Jugoslavia. Ma i casi tendono a diminuire. Nella nostra esperienza assistiamo a
due fenomeni negativi: famiglie che cercano per i propri figli spose di 13 o 14
anni nei Paesi d´origine, perché ritenute più virtuose, e la tratta di
minorenni, che vengono fatte sposare e poi impiegate nell´accattonaggio». Ma a
parte «questi casi di devianza criminale», il problema di solito è un altro.
«Si chiama "mancanza dell´adolescenza". E nasce dal terrore del
genitore che figlia quindicenne perda la verginità, così cerca di darla in
sposa al più presto». Un problema avvertito anche all´interno di alcune
comunità di immigrati in Italia. «Il fenomeno delle spose bambine è ben
presente tra le comunità che arrivano dal mondo rurale del Nord Africa -
sostiene Souad Sbai, deputata Pdl e presidente dell´Associazione donne
marocchine d´Italia - e accade spesso che le bambine spariscano dopo le
elementari, portate nei Paesi d´origine per sposarsi. Questo succedeva con
frequenza tra i marocchini, finché una legge del ´95 ha vietato i matrimoni tra
minorenni. Alcune ragazze spariscono o scappano, per esempio in Francia, per
evitare di sposare il vecchio che il padre gli impone. Per queste ragioni è
importante investire sul processo d´integrazione, l´unico antidoto allo
sfruttamento delle donne». Mara Tognetti, docente di politiche migratorie all´università
Milano-Bicocca, conferma che «all´interno delle comunità più impermeabili al
mondo esterno, i matrimoni combinati, in cui è la sposa a essere di solito
minorenne, non sono rari. Spesso le ragazze sono consenzienti. Ma
assistiamo anche a richieste di ricongiungimento familiare che ci lasciano
perplessi». Un esempio? «Uno zio che chiede di ricongiungersi con una nipote
minorenne - risponde la docente - e si scopre invece
che dietro si cela un matrimonio». Come può intervenire lo Stato? «L´unica
possibilità è che la ragazza stessa denunci i suoi "sfruttatori",
padre o marito. Però, è molto raro».
( da "Tirreno, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 7 - Livorno
In 1700 alla supersfida della matematica Al terminal crociere la kermesse dei
numeri per i ragazzi dalle medie alla maturità LIVORNO. Per loro la matematica
non è la bestia nera che turba il sonno dello studente ma, al contrario, quasi
un gioco o perlomeno uno strumento divertente per cercare la soluzione a enigmi
strani, curiosi, bizzarri. E' l'esercito dei ragazzi - dalle medie alle soglie
del diploma di maturità - protagonista della kermesse sotto il segno dei numeri
che fra venerdì e ieri ha affollato il grande salone del terminal crociere.
Davvero un esercito: 1700 gli iscritti provenienti da 19 scuole (più di una
settantina le squadre delle superiori e oltre il doppio quelle delle medie). E'
la "Cacciuccata matematica", una bella iniziativa che ha già qualche
anno di esperienza e perfino un suo sito web: porta le firme di alcuni istituti
superiori cittadini (Cecioni, Enriques, Niccolini-Palli e Buontalenti) e ha il
patrocinio di Regione, Provincia, Comune, Authority, ministero dell'istruzione,
Dipartimenti di matematica delle Università di Pisa e
Firenze. A coordinare il progetto sono Rosanna Soroga e Roberto Toschi, nel
pool dei docenti promotori figurano anche Stella Bertone, Cecilia Imparato,
Susanna Rondanina, Gino Tamburini e Rosanna Tinti. Il progetto non si è
limitato a una supersfida a colpi di enigmi matematici: l'atto finale di marzo
è stato l'approdo di una serie di incontri e "allenamenti
matematici" che tengono banco da settembre. La matematica è il filo conduttore
ma sa farsi anche spettacolo: al teatro Salesiani è andato in scena il
"Math-Ciucco show".
( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
CelebrazioniIngresso
del nuovo Vescovo mons --> Domenica 15 Marzo 2009 AGENDA, pagina 19 e-mail
print CelebrazioniIngresso del nuovo Vescovo mons. Francesco Beschi Ore 13,40,
accompagnato dal vescovo di Brescia mons. Monari, arrivo del nuovo Vescovo sul
sagrato della chiesa parrocchiale di Paratico, dove verrà dato il primo saluto
a mons. Francesco Beschi da parte di mons. Lino Belotti, vescovo emerito di
Bergamo; ore 14,40 arrivo a Seriate, sul sagrato della chiesa del Beato Papa
Giovanni XXIII a Paderno, saluto informale del Vescovo da parte della comunità;
il corteo farà quindi tappa alle 15,10 al monastero delle Clarisse di
Boccaleone in città, con il saluto informale di mons. Beschi. Ore 15,30 il
corteo si avvierà verso Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo, per
l'incontro del Vescovo con le autorità civili. In questa sede saluto da parte
del prefetto Camillo Andreana, del presidente della Provincia Valerio Bettoni e
del sindaco Roberto Bruni. Ore 16,30 il corteo raggiungerà il Seminario
Vescovile, dove nella chiesa Ipogea il nuovo pastore saluterà
l'intera comunità (superiori, docenti, seminaristi) e i giovani. Ore 17,15, i
giovani accompagneranno mons. Beschi verso la Cattedrale, passando per la via
centrale di Città Alta. Ore 17,30-17,45 mons. Beschi, al primo piano della
Curia, incontrerà i sacerdoti bergamaschi e bresciani concelebranti. A
seguire nel salone Giovanni XXIII incontrerà i cardinali e i vescovi
concelebranti. Ore 17,50 partendo dall'episcopio, processione verso la
Cattedrale, con tappa al Battistero nella piazza antistante. Ore 18, solenne
Concelebrazione eucaristica con l'arcivescovo di Milano card. Dionigi
Tettamanzi, mons. Lino Belotti, mons. Ubaldo Nava che leggerà la Bolla papale
di nomina, saluti di mons. Roberto Amadei e consegna del pastorale appartenuto
a Giacomo Maria Radini Tedeschi. L'Eucarestia sarà accompagnata dalla Cappella
vocale e strumentale (con un gruppo di ottoni e uno di archi) del Duomo diretta
da Mario Valsecchi, con don Gilberto Sessantini all'organo in cornu epistolae,
don Ugo Patti a dirigere l'assemblea e Luigi Panzeri all'organo corale. Al
termine avvio ufficiale al ministero pastorale ed episcopale del Vescovo mons.
Beschi nella diocesi di Bergamo. (Sarà possibile seguire l'ingresso in diretta
su Bergamo Tv dalle ore 17 e da Radio E dalle ore 14 e dai due maxischermi
posizionati uno sotto il Palazzo della Ragione e l'altro nella basilica di
Santa Maria Maggiore). Treviglio, il card. Tettamanzi in visita pastorale
Chiusura della visita pastorale al decanato di Treviglio dell'arcivescovo di
Milano, card. Dionigi Tettamanzi. Ore 16, al palazzetto «Zanovello»,
all'interno del centro salesiano «Don Bosco», S. Messa presieduta dal card.
Tettamanzi e concelebrata da tutti i sacerdoti del decanato. Nella stessa
giornata tutte le Messe vespertine delle parrocchie del decanato saranno
sospese. fiereExpo Real Estate & Tourism Fiera di Bergamo, via Lunga,
chiusura del primo salone degli Immobili residenziali e turistici, organizzato
da Ente Fiera Promoberg, dagli agenti e operatori immobiliari di Ascom Fimaa di
Bergamo e Appe Confedelizia Bergamo. È possibile visitare il plastico del nuovo
Parco Minitalia e della nuova Cittadella. Ore 11,30, area convegni padiglione
B, seminario sul tema «Borgo Astori: tecnologie avanzate per il risparmio
energetico» con gli interventi di Giacomo Algisi e Giovanni Manfroi. Orario:
10-19. Ingresso 5 euro, parcheggio 2 euro. IncontriIl libro di Antonio Attorre
Ore 19, al meeting point di piazza Dante, nell'ambito di «Bergamo film meeting»
alla presenza dell'autore, presentazione del libro «Chateau lumiere. Brindisi
ed ebbrezze al cinema» di Antonio Attorre, edito da Slow Food. Palamonti in
rosa In occasione delle iniziative per la Festa delle donne, dalle 10, al
Palamonti di via Pizzo della Presolana, open day «Donne e alpinismo» con istruttori
di arrampicata e della Scuola lombarda di speleologia. Ore 21, la scalatrice
Goretta Traverso Casarotto presenta il suo ultimo libro «La via della montagna:
un cammino possibile», ne parlerà con le «colleghe» e campionesse di
arrampicata su ghiaccio Barbara Zwerger e Angelika Rainer. Alzano Lombardo,
l'uomo e la fede In oratorio, prosegue il percorso per giovani dal titolo
«L'uomo e la fede», ore 18,30, dialogo fra Ivo Lizzola, Silvia Breda e Maurizio
Mangili su «Forza e fragilità». Cenate Sotto, i cristiani in Terra Santa Dopo
la S. Messa delle ore
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 6 - Udine
Saggezza e forza di donne eccezionali Dopo Donna non rieducabile, memorandum
teatrale su Anna Politkovskaja, presentato dalla stagione di Akropolis del
Teatro Club, domani alle 17.45, nella sala della Fondazione Crup in via Manin,
sarà la volta dell'incontro «Dalla saggezza la forza. Figure femminili a
confronto: Etty Hillesum, Edith Stein, Simone Weil», organizzato
dall'Associazione culturale C.O.R.E, in collaborazione con l'Associazione
Servas Nazionale e Regionale. Al centro della conferenza tre eccezionali donne
di origine ebraica, Etty Hillesum (1914-1943), Edith Stein (1891-1942), Simone
Weil (1909-1943), le prime due morte ad Auschwitz, la terza di consunzione, in
un sanatorio inglese. Sono vissute in un tempo in cui la guerra hitleriana e
l'orrore dei campi di sterminio ammorbavano il mondo e a cui esse oggi
sopravvivono con i loro scritti, sempre più diffusamente oggetto di studio e di
riflessione. Ne parleranno due studiose di prestigio internazionale: Laura
Boella, professore straordinario di filosofia morale presso l'Università
Statale di Milano, una delle massime interpreti delle filosofe e letterate del
XX secolo (Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, Etty
Hillesum, Cristina Campo, Ingeborg Bachmann, Marina Scetaeva), e Margherita Pieracci Harwell, già docente di
letteratura italiana moderna e contemporanea all'University of Illinois at
Chicago (UIC) e quindi professore emerito nella stessa università, autrice di saggi su Anna Banti, Anna Maria Ortese, Cristina
Campo e Simone Weil, con la famiglia della quale è rimasta lungamente in
contatto. Attraverso le loro opere, Hillesum, Stein e Weil offrono
testimonianze esemplari di un interrogarsi continuo sul problema del male, in un
mondo che aveva smarrito se stesso, perché contrassegnato dalle ideologie
totalitarie e dalla violenza, in una spirale senza fine. Le tre donne, nei
giorni dell'annientamento cieco e della dissoluzione di persone, di piccole e
grandi cose, di affetti, relazioni e antichi rituali rassicuranti, non solo non
hanno perso se stesse, ma hanno intrapreso un percorso di vita, breve quanto
mai, ma intensissimo, in cui, riaffermando il valore della parola e della
scrittura, hanno rifiutato l'odio e rilanciato la forza dell'amore. L'incontro
intende divulgare e approfondire i percorsi di vita di queste donne che hanno
saputo opporsi, secondo la propria sensibilità e il proprio credo religioso e
politico, al culto della forza, e che, in una ricerca spirituale incessante,
incalzate dal precipitare degli eventi, consapevoli di avere un tempo breve,
hanno riscoperto il valore di sé e dell'altro e si sono uniformate al pensiero
del filosofo Spinoza: «Riguardo alle azioni umane, non piangere,non ridere, non
indignarsi, ma capire».
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
CALCINATO. A Ponte
San Marco un'assemblea del gruppo Spartaco Business dell'acqua c'è una voce
critica I rischi del processo di privatizzazione dell'acqua potabile saranno al
centro domani sera di un'assemblea pubblica
organizzata a Ponte San Marco dal Gruppo libertario Spartaco di Calcinato.
All'incontro ospitato al centro civico in piazza della Preistoria a partire
dalle 20,45, interverrà Fabrizio Valli, referente bresciano del «Forum italiano
dei movimenti per l'acqua». Due gli aspetti affrontati dal forum: si parlerà
dell'importanza di un uso attento e consapevole delle risorse idriche da parte
dei cittadini ma anche del pericolo che il bene primario diventi un business.
In questo contesto, la campagna promossa dal «Forum italiano dei movimenti per
l'acqua» punta a modificare la legge Galli del 1996 che, introducendo
nel settore il partenariato pubblico-privato ha di fatto avviato la
privatizzazione degli acquedotti. «Chi investe nell'acqua vuole trarre un
profitto tramite le tariffe, mentre i costi dell'acqua devono essere garantiti
dalla fiscalità generale - sottolinea Valli -. E' necessario per questo mettere
fine al grande inganno sulla divisione tra proprietà e gestione. Chi
amministra le reti ne diventa a conti fatti proprietario, per questo devono restare
interamente pubbliche».F.MAR.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Il premio Nobel sarà
protagonista il primo aprile nel salone del Parlamento in castello. I suoi
versi saranno letti da Rosaria Lo Russo Debuttò nel 1945 scrivendo "Cerco
le parole" La grande poesia a Udine con Wislawa Szymborska IN POLONIA «La
poesia, ma cos'è mai la poesia? Più d'una risposta incerta è stata già data in
proposito. Ma io non lo so, e mi aggrappo a questo come alla salvezza di un
corrimano». Sono parole raccolte da un'intervista alla più grande poetessa
polacca e a una delle più importanti al mondo, premio Nobel per la letteratura
conferitole nel 1996 «per una poesia - si leggeva nella motivazione - che, con
ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla
luce in frammenti d'umana realtà». Questo straordinario personaggio, Wislawa
Szymborska - amatissima in tutto il mondo e, naturalmente, soprattutto nel suo
paese dove le vendite delle sue raccolte di versi (cosa ovunque rara)
raggiungono i picchi dei romanzi più popolari - sarà presto a Udine in un
incontro che si preannuncia fin d'ora unico e ricco di emozioni. L'annuncio si
inserisce in un insieme di appuntamenti che arricchisce ulteriormente la
primavera culturale a Udine e in regione. Lo straordinario evento (stavolta è
proprio il caso di dirlo) si svolgerà mercoledì primo aprile, alle 18, nel
salone del Parlamento in castello, organizzato dalla Biblioteca civica Joppi e
dall'assessorato comunale alla cultura, in collaborazione con l'Istituto
polacco di cultura a Roma. La serata dedicata alla Szymborska si avvarrà della
partecipazione di una grande interprete di poesia: la traduzione dei versi
dell'autrice polacca verrà letta infatti da Rosaria Lo Russo, poetessa e
attrice. L'incontro, moderato dal docente
dell'Università di Udine, Silvano De Fanti, sarà aperto dal saluto del sindaco
Furio Honsell. «È un vero onore per la città di Udine poter ospitare un evento
di questa portata - sottolinea l'assessore alla cultura, Luigi Reitani - e
ancor di più perché, insieme a Bologna, questa sarà l'unica "tappa"
italiana della poetessa polacca». Wislawa è nata a Bin, nella regione di
Poznan, il 2 luglio
( da "Nazione, La (La Spezia)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
PORTOVENERE / CINQUE
TERRE / RIVIERA pag. 8 LA MAREGGIATA che ha distrutto lo stabilimento Arenella
è nulla in confronto... LA MAREGGIATA che ha distrutto lo stabilimento Arenella
è nulla in confronto con la bufera che si sta abbattendo sulla principale
società partecipata del Comune di Porto Venere. Sotto i riflettori c'è la
"PortoVenere servizi portuali e turistici Srl" e la sua gestione,
"svelata" dal consiglio di amministrazione uscente che prima di
essere dimissionato ha chiuso i conti, si è tolto sassolini dalla scarpe ed ha
aperto la strada ad uno scontro dagli esiti quanto mai incerti. Il primo
effetto è la richiesta, da parte dell'opposizione (Pdl) di una commissione
d'inchiesta sugli ultimi anni di gestione della società controllata dal Comune
per il 51%. La "PortoVenere servizi portuali e
turistici Srl" è una società pubblico-privata,
controllata dal Comune, che gestisce le principali risorse strategiche del
territorio portovenerese. I porticcioli in primo luogo, ma anche il castello
Doria, lo stabilimento Arenella e sino a pochi mesi fa pure i posteggi a
pagamento. L'altra sera c'è stata l'assemblea dei soci (interdetta però,
tra le polemiche, agli assessori ed ai consiglieri comunali) e dopo la
relazione del Cda uscente a qualcuno sono venuti i capelli dritti. Una serata
intensa che ha visto la chiusura del mandato del presidente Monica Furia (nella
foto) e l'ingresso di una nuova triade di consiglieri espressione del socio
pubblico di maggioranza. «Stiamo pagando conti inattesi che ci arrivano dal
2004 _ hanno spiegato Furia, Francesco Cuttica con il supporto di Alessandro
Sbrana e Augusto Bertirotti _ ci sono tasse mai pagate che spuntano fuori,
creditori, cartelle esattoriali non versate e via così. Non siamo stati in
grado di gestire il personale per le pressioni che ci sono arrivate, ci sono
questioni mai chiarite legate ad assegni, ci sono documenti arrivati via posta
e poi spariti, abbiamo dovuto investire mesi per il controllo dei pagamenti a
nostro favore e dei crediti non riscossi, entrambi per i fruitori degli
ormeggi». Insomma un "j'accuse" ben chiaro che, trattandosi di una
società pubblica al 51% e che gestisce beni pubblici,
avrà molte ripercussioni nella politica locale. Alberto Vignali
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 4 - Pordenone
Ingegneria, corso triennale unico Sarà amministrato dall'università
di Udine e coordinato dall'ateneo di Trieste Orientamento di 2 mila matricole
provinciali all'università di Pordenone in massima
sicurezza: tagli sostenibili ai corsi sul Noncello, nel prossimo triennio. I
diplomandi possono stare tranquilli, scegliendo l'offerta nel campus di via
Prasecco. «Corso triennale unico per la facoltà di ingegneria a Pordenone: sarà
amministrato dall'università di Udine e il curriculum
coordinato dall'ateneo di Trieste». Ha confermato la novità in cantiere per
l'anno accademico 2010-2011, Marino Nicolich che dirige il polo didattico dell'università triestina a Pordenone. «Il confronto aperto tra i
rettori di Trieste e Udine, Peroni e Compagno è in corso - ha aggiunto -.
Siglerà, a breve, la collaborazione. Si prevedono 12
docenti nel corso futuro di ingegneria, nella sede via Prasecco». Il corso di
laurea non traslocherà dal campus di Pordenone: triennio unico e specialistica
biennale articolata in ingegneria gestionale-logistica e dell'innovazione, sono
confermati. La razionalizzazione delle risorse degli atenei, in un
periodo di crisi della formazione post-diploma, poteva andare peggio per la
cittadella universitaria di via Prasecco. «Si prevedono, nell'unico corso
triennale del futuro - è la proiezione di Nicolich - circa 400 iscritti». Il
potenziamento del curricolo del mobile e arredo è in corso, sostenuto da 8
aziende-partner del territorio. «Per l'industria locale - ha valutato Nicolich
-, il numero dei nostri laureati è insufficiente a coprire le richieste.
Invitiamo le future matricole a non temere l'iscrizione nel corso di
ingegneria». L'invito è allargato al bacino femminile dei diplomati 2009.
Stereotipi da abbattere, per le immatricolazioni in rosa. «Invito
all'iscrizione le ragazze, perché hanno una straordinaria capacità gestionale
della complessità - ha concluso Nicolich -. La nostra facoltà è un percorso
impegnativo, ma affrontabile. Anche sotto il profilo economico: le tasse di iscrizione
sono calcolate sui parametri di reddito famigliare». (c.b.)
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
La coordinatrice
Raffaella Bombi: «Con il nostro corso di studi l'alta formazione universitaria
può raggiungere tutti» Relazioni pubbliche on line sbarca nella Grande mela
Abita e lavora a New York da due anni, 10 mila chilometri e sei ore di fuso
orario la separano dall'Italia, ma per Marina Valente, originaria di San Donà
di Piave, raggiungere in tempo record il traguardo della laurea in Relazioni
pubbliche è stato ugualmente possibile grazie all'unico corso in modalità
e-learning attivato dall'università di Udine a
Gorizia. La neodottoressa, che ha discusso una tesi sulle metodologie per
comunicare al pubblico femminile, spiega come «ormai i fattori tempo e distanza
non sono più una scusa. Studiare on-line richiede costanza, dedizione e impegno
e il corso goriziano, ben gestito e strutturato, è stato un'opportunità che non
potevo farmi scappare». «Relazioni pubbliche on line (Rpol) - ricorda la
coordinatrice del corso Raffaella Bombi, delegata del rettore per i sistemi
informatici e l'e-learning - si affianca al corso tradizionale frontale, che
quest'anno ha festeggiato dieci anni di attività, e laurea studenti lavoratori
e adulti che seguono i corsi da tutta Italia e dall'estero». L'obiettivo è
«favorire - continua Bombi - il lifelong learning, ovvero l'apprendimento
permanente, con un progetto di qualità in grado di tenere alto il profilo in
termini di contenuti e di spessore culturale». Gli studenti
"virtuali" si presentano di persona nella sede di Gorizia in
occasione degli Incontri didattici e culturali, per sostenere gli esami e per
laurearsi. Tra gli studenti "virtuali" laureati con Valente anche
Silvia Martinelli di Portogruaro, che descrive Rpol come «una bellissima
occasione per tornare sui libri dopo tanti anni, incuriosita dal fatto che
questo corso dà la possibilità a chi lavora di seguire le lezioni dal suo
computer». «La modalità on-line - racconta Roberta Simoni, di Ronchi dei
Legionari, sposata con due figli - mi ha permesso di conciliare i tempi di
lavoro, famiglia e studio». Soddisfatti anche gli studenti-lavoratori Filippo
Carollo di Vicenza e Corrado Corradini di Rovereto. «Ho trovato il corso di
valida formazione culturale e professionale - dice Carollo -, grazie anche all'impegno profuso da parte di tutor e docenti, comprensivi
nei confronti delle problematiche di chi lavora». «Mi sono iscritto per
migliorare il mio bagaglio culturale - gli fa eco Corradini, padre di due figli
-. Oggi la formazione deve essere costante, qualsiasi professione richiede
aggiornamento ed elasticità. Allo studio ho dedicato per anni le mie ore
serali, tanti week-end e una quota delle mie ferie. Il bilancio è più che
positivo grazie ai tutor, ai docenti e ai contatti con gli uffici da cui ho
ottenuto risposte veloci e soddisfacenti».
( da "Nazione, La (Umbria)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
PRIMO PIANO pag. 4
Servizi pubblici, Boccali PERUGIA TRA I RELATORI c'era anche Giulio Napolitano,
figlio del presidente della Repubblica e docente di istituzioni di Diritto pubblico all'Università di Roma Tre.
Napolitano ha partecipato al primo seminario organizzato da Wladimiro Boccali
(nella foto), che si è tenuto ieri pomeriggio nella sala Sant'Anna' della
scuola media San Paolo di viale Roma. Un incontro che ha inaugurato il
ciclo di dibattiti destinati a supportare la candidatura a sindaco dell'attuale
assessore all'urbanistica. IERI POMERIGGIO i relatori si sono confrontati sulle
possibilità di sviluppo dei servizi pubblici alla luce delle nuove esigenze
sociali e dei tagli di budget alle amministrazioni locali. Due le proposte
rilevanti che sono state avanzate: potenziare la verifica sulla qualità dei
servizi erogati (acqua, rifiuti e trasporti) e incrementare la partecipazione
alle scelte da parte dei cittadini, affinché l'amministrazione comunale sappia
meglio interpretare i bisogni della comunità. Il convegno su «Futuro aperto ai
servizi» ha visto tra i relatori i docenti Antonio Bartolini (Diritto
amministrativo), Bruno Bracalente (Statistica economica) e Alessandro
Montebugnoli (Storia del pensiero economico). A concludere i lavori è stato lo
stesso candidato a sindaco del Pd, Wladimiro Boccali.
( da "Nazione, La (Umbria)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
PRIMO PIANO pag. 5
PERUGIA TRA I RELATORI c'era anche Giulio Napolitano, figli... PERUGIA TRA I
RELATORI c'era anche Giulio Napolitano, figlio del
presidente della Repubblica e docente di istituzioni di Diritto
pubblico all'Università di Roma Tre. Napolitano ha partecipato al primo
seminario organizzato da Wladimiro Boccali (nella foto), che si è tenuto ieri
pomeriggio nella sala Sant'Anna' della scuola media San Paolo di viale Roma.
Un incontro che ha inaugurato il ciclo di dibattiti destinati a supportare la
candidatura a sindaco dell'attuale assessore all'urbanistica. IERI POMERIGGIO i
relatori si sono confrontati sulle possibilità di sviluppo dei servizi pubblici
alla luce delle nuove esigenze sociali e dei tagli di budget alle
amministrazioni locali. Due le proposte rilevanti che sono state avanzate:
potenziare la verifica sulla qualità dei servizi erogati (acqua, rifiuti e
trasporti) e incrementare la partecipazione alle scelte da parte dei cittadini,
affinché l'amministrazione comunale sappia meglio interpretare i bisogni della
comunità. Il convegno su «Futuro aperto ai servizi» ha visto tra i relatori i
docenti Antonio Bartolini (Diritto amministrativo), Bruno Bracalente
(Statistica economica) e Alessandro Montebugnoli (Storia del pensiero
economico). A concludere i lavori è stato lo stesso candidato a sindaco del Pd,
Wladimiro Boccali.
( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
CESENA PRIMO PIANO
pag. 2 UN FINANZIAMENTO ministeriale ad hoc per il polo universitario
romagnolo: è ... UN FINANZIAMENTO ministeriale ad hoc per il polo universitario
romagnolo: è l'espressa richiesta avanzata dai vertici dell'Università di
Bologna che ieri mattina, per bocca del rettore Pier Ugo Calzolari, è stata
illustrata nel corso un incontro con parlamentari, sindaci, enti e fondazioni
di Cesena, Forlì, Rimini e Ravenna che si è tenuto presso la facoltà di
Psicologia. Se la creazione del multi-campus universitario romagnolo, oggetto
nel 1997 di un accordo di programma tra ateneo e ministero dell'Istruzione come
alternativa alla creazione di un nuovo ateneo locale, si è rivelata una scelta
vincente sostiene in sostanza l'Alma Mater è giusto che, come accade per gli
atenei di nuova costituzione, venga concesso un finanziamento specifico. IN SEGUITO alla nascita della nuova Università di Milano Bicocca,
il ministero sborsa ad esempio ogni anno 25/30 milioni di euro in più di quanto
faccia per le sedi universitarie romagnole, per le quali provvede solo alla
copertura dei costi di 50/60 docenti di ruolo aggiuntivi. Eppure, rileva
sempre l'Alma Mater, il successo del decentramento romagnolo è innegabile e
riconosciuto. Tant'è che lo stesso ministero, in un suo documento, rilevaba
testualmente: "quello costituito da Bologna è un modello di università a valenza regionale, che può confrontarsi con i
migliori sistemi di università pubbliche regionali
(Università di California, Università dell'Illinois, etc.). È una strada che
potrebbe essere seguita in altri contesti regionali soprattutto se svolta con
analogo rigore sul piano della qualità dell'offerta formativa». IL RETTORE ha
sottolineato poi come alcune facoltà romagnole siano ai vertici, per la qualità
dell'insegnamento, delle classifiche nazionali e si siano dimostrate capaci di
attrarre studenti fuori sede. I campus romagnoli, infatti, non accolgono solo
studenti delle province limitrofe, come si sarebbe potuto attendere da un
piccolo ateneo di recente costituzione, ma presentano verso i giovani italiani
la stessa attrattiva della "casa madre" bolognese, con risultati di
assoluto primato in Italia. IL POLO universitario romagnolo attualmente conta
19.405 studenti, il 23,5% dell'intero ateneo (le matricole sono addirittura il
29,3%). I professori sono 368 (+48% rispetto al 2001), i ricercatori 302 (+119%
rispetto al 2001). In totale i corsi di laurea sono 70 ed otto le facoltà
autonome.
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
SESTO pag. 17
Oldrini: io ci sto, se la strada è quella tracciata LA REAZIONE IL SINDACO DICE
SÌ A UNA SUPERINTESA E CHIAMA ANCHE PROVINCIA E REGIONE SESTO SAN GIOVANNI
SORPRESO? Tutt'altro. Per il sindaco Giorgio Oldrini la proposta degli
imprenditori del Nord Milano di una supersocietà pubblico-privata che si compri le ex Falck non è affatto una chimera. «Anche noi
ci avevamo ragionato tempo fa e ultimamente l'abbiamo ripresa in
considerazione. Sono contento che gli imprenditori siano su quest'ordine di
idee», dice. «Ma ci sono due elementi da tenere presenti aggiunge Oldrini : il
primo è che Limitless resta sempre in campo. Il secondo è che per far
funzionare una simile impresa ci deve essere una guida. Non può esserci una
continua disparità di vedute: insomma, patti chiari e amicizia lunga». Le
amicizie a volte sono pericolose, però. E un'Amministrazione comunale che guidi
una simile iniziativa economica può far alzare più di un sopracciglio. «Io non
sono ideologicamente contrario al fatto che la Pubblica Amministrazione abbia
un ruolo nello sviluppo, se esistono elementi di razionalità e capacità di gestione
ribatte il primo cittadino . Poi, parliamoci chiaro: se il problema è che io, o
noi, vogliamo arricchirci, ci sono le nostre storie personali a dimostrare il
contrario». Tra i soggetti pubblici coinvolti, per Oldrini, non dovrebbe
annoverarsi solo il Comune: «L'accordo di programma sulle aree va fatto con
Provincia e Regione: non potrebbero allora partecipare anche loro?». L'ipotesi
di una città che diventa un'unica società per investire sul proprio futuro è
suggestiva. Il rischio è quello di un dibattito pubblico sempre aperto e
contrastato, perché i progetti firmati Piano non piacciono a tutti. «E ben
venga sottolinea il sindaco ma poi, come ho spesso ribadito, chi governa deve
assumersi le sue responsabilità, garantire che le cose vengano fatte e fatte
bene. Insomma, decidere». S.S.
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
SESTO pag. 17 Le
aree Falck? Compriamocele noi Una società mista e azionariato
popolare per investire sul futuro e sul lavoro di SIMONE STIMOLO SESTO SAN
GIOVANNI UNA SOCIETÀ a capitale misto, pubblico e privato, guidata
dall'Amministrazione comunale, che metta insieme imprenditori, istituti di
credito, associazioni ed enti territoriali. E una sottoscrizione pubblica di azioni tra tutti i cittadini. Lo scopo? Restituire le aree
Falck ai sestesi. La proposta, che scompiglia le carte della lunga
vicenda che da anni tiene bloccate le enormi ex aree industriali, arriva
dall'Associazione Imprenditori Nord Milano. Mentre la cessione dei terreni
dalla holding Risanamento di Luigi Zunino al fondo arabo Limitless (un affare
che sfiora i 500 milioni di euro) stagna e pare destinata a rinviarsi a fine anno,
dal territorio arrivano le contromosse per accelerare la rinascita della città.
«Il nostro intento è quello di rilanciare da subito l'attività imprenditoriale
creando nuovi posti di lavoro», dice Massimo Milos, presidente di Ainm, che
racchiude 250 aziende del territorio nordmilanese. Milos, perché muoversi
adesso, con le trattative con Limitless ancora aperte? «Perché purtroppo si
affaccia nuovamente l'ipotesi di un rinvio. La cessione a fine anno vuol dire
ripartire con i ragionamenti sulle aree dal 2010 e invece Sesto è ferma su
questo problema da troppi anni. La nostra iniziativa non vuole essere in
contrasto con l'offerta di Limitless». Pensate a una possibile coesistenza?
«Oggi, in un circuito internazionale, è più difficile assumersi l'onere di una
simile acquisizione. La nostra società potrebbe acquistare tutte le aree o
anche solo una parte In fondo, si andrebbe comunque incontro a un
frazionamento: lo si può pensare da subito». Un progetto che prevede molte
teste. «Sull'intesa pubblico-privato noi puntiamo da tempo come occasione di
rilancio. Ci sono soggetti, come l'Agenzia sviluppo Milano Metropoli o il Bic
la Fucina, che conoscono bene il territorio. La partecipazione delle banche e
delle imprese, a partire da quelle edili, potrebbero creare, con la
supervisione dell'Amministrazione, il primo zoccolo di questa società. Poi,
l'azionariato popolare. Sono convinto che stando tutti seduti allo stesso
tavolo si eviterebbero le lungaggini burocratiche». In città però non a tutti
piace il progetto di Renzo Piano per le ex Falck. «Ma da lì bisogna partire.
Tuttavia gli strumenti del Pgt offrono la flessibilità necessaria per apportare
dei correttivi senza peraltro allungare ancora i tempi». La velocità è il nodo
principale. «Bisogna considerare l'indotto che seguirebbe a una operazione del
genere. E anche BancaIntesa (principale creditore di Risanamento, ndr)
ricomincerebbe a far cassa». Le possibilità sono concrete? «Ci sono momenti in
cui bisogna aver e il coraggio di prendere delle iniziative. E questo è uno.
Possiamo farcela».
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
AGENDA MASSA /
CARRARA pag. 18 Conferenza a Briciole Una conversazione su «Dino Campana: un
poeta affamato di sogno» s... Conferenza a Briciole Una conversazione su «Dino
Campana: un poeta affamato di sogno» sarà tenuta, oggi pomeriggio alle ore
17.30, da Stella Buratti, docente del liceo
scientifico di Massa. L'appuntamento è al Circolo Briciole in via Cervara 115.
Circolo filatelico I soci del Circolo filatelico e numismatico massese si
riuniranno, questa mattina, alle ore 10, nella sede di via del Patriota 46, per
l'assemblea annuale. Seminario di bioetica Maurizio Mori, docente di
bioetica all'università degli studi di Torino sarà domani al liceo «Pascoli» (viale
della Stazione 49), dalle ore 15 alle 18, per un seminario di bioetica
«Eutanasia e le sfide dell'autodeterminazione». Concorso fotografico
L'associazione «Amici delle Alpi Apuane» con sede in Montignoso organizza per
il terzo anno consecutivo il concorso fotografico dedicato al territorio
delle Alpi Apuane. La scadenza per la presentazione delle foto è il 31 marzo.
Il regolamento è disponibile sul sito dell'associazione
(www.amicidellealpiapuane.it). Per informazioni: 338.1246063 o 347.3060787.
( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
PROVINCIA pag. 13
CAMERINO SI TORNA A PARLARE degli i... CAMERINO SI TORNA A PARLARE degli
incontri «ravvicinati» a luci rosse al palazzo ducale, una
pagina da dimenticare per Camerino e la sua università. Il
prof Ezio Capizzano, già docente di diritto commerciale e di agrario europeo alla facoltà di
Giurisprudenza, dovrà comparire domani, ad Ancona, dinanzi alla Corte
d'Appello, per rispondere delle imputazioni di concussione, corruzione,
peculato e violenza sessuale. «L'ultimo dei baroni in un campus di tulipane»,
come il prof si è definito nel libro autobiografico, vietato ai minori di 14
anni, era stato assolto il 7 giugno 2004 nel processo con rito abbreviato dal
giudice Luigi Tosti. La sentenza era stata appellata dal procuratore della
Repubblica camerte Fernando Adamo, dal Pm Cristina Polenzani e da una
studentessa (tramite l'avvocato Saverio Manfroci), che aveva denunciato il docente per violenza sessuale. Capizzano sarà difeso dagli
avvocati Tiziano Luzi, che lo ha assistito anche in altri processi dai quali è
sempre uscito assolto, e Oreste Dominioni, presidente dell'Unione delle Camere
Penali d'Italia. IL PROCESSO D'APPELLO riguarda anche altre tre ex studentesse
del sud, imputate di corruzione che attualmente hanno 35, 51 e 45 anni, difese
dagli avvocati Giancarlo Di Mattia, Luca Belardinelli e Corrado Zucconi Galli
Fonseca. Secondo l'accusa i rapporti sessuali, ripresi di nascosto dal docente, erano finalizzati ad ottenere vantaggi e
raccomandazioni. Capizzano ha sempre sostenuto che «quegli incontri avvennero
solo tra persone adulte e consenzienti». Aveva anche dato un perché ai filmini:
«E' un bel ricordo da rivivere. Poi se fai l'amore con una studentessa è meglio
stare attenti. Un giorno ti potrebbe ricattare. E invece c'è il filmato, che
mostra non atti di violenza ma di amore vero, con le carezze, le parole e tutto
il resto». Ma non sembra che sia avvenuto così con la studentessa dell'avvocato
Manfroci, ripresa piangente dopo un rapporto orale. Per questo il legale e
l'accusa hanno chiesto che i giudici della Corte d'Appello visionino i filmini
prima di decidere o meno sulla sentenza di assoluzione. La vicenda dei video
hard, girati tra il 1995 e il 2000 dal prof nel suo studio di docente a palazzo ducale, venne fuori perché sottratti e
fatti pervenire ad un carabiniere. Due studenti Nicola e Gianmaria Delfino di
Roma furono accusati di ricettazione e violazione della privacy. Patteggiarono
una pena di sei mesi. Ma alcuni fotogrammi, con immagini molto crude (con il
prof in mutande) finirono su riviste, quotidiani e tv; lo scandalo superò i
confini dell'Europa.
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
PESARO AGENDA pag.
24 TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI <... TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI Col politologo Roberto Viroli, >docente dell'Università di Princeton come ospite, e con Letizia Dini a
condurre l'incontro intitolato «Fuori i risultati: cittadini si diventa»,
nell'affollatissimo Baia Flaminia Resort sono stati anticipati i quattro temi
di quello che sarà il prossimo grande evento organizzato dalla Provincia di
Pesaro e Urbino per i giovani: «Diritti umani», «Legalità», «Ambiente»,
«Sostenibità economica». Image: 20090315/foto/9129.jpg
( da "Nuova Ferrara, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Astensione nazionale
che coinvolge i lavoratori della conoscenza «Tagli contro i precari» La Flc
Cgil ha proclamato lo sciopero Un «no» secco ai tagli previsti dalla legge 133,
che si ripercuotono prima di tutto sui precari, determinandone il licenziamento
in tronco. Ecco il principio che anima lo sciopero nazionale indetto per
mercoledì dalla Flc Cgil e che chiama a raccolta i lavoratori di tutti i
settori della conoscenza: dalla scuola, all'Università, alla ricerca e alla
formazione professionale, alta formazione artistica e musicale (il
conservatorio di Ferrara da 38 mesi ha il contratto scaduto). «Le politiche del
governo Berlusconi - dice la Cgil - nascondono un attacco profondo ai diritti
costituzionali e del lavoro e non si intravede alcun progetto che prefiguuri
l'uscita dalla crisi». La mobilitazione annunciata comunque paga; infatti il
Ministro sembra stia rivedendo almeno informalmente le decisioni assunte,
dichiarando che tutto il personale che lo scorso anno ha avuto un incarico
annuale o fino al 30 giugno, verrà riconfermato per il prossimo anno. Secondo
la proiezione Flc Cgil, ci saranno 71 posti in meno per il personale tecnico
amministrativo: «Ciò significa commenta Fausto Chiarioni Flc Cgil - difficoltà
ad aprire i plessi scolastici». A Ferrara solo il 24% delle famiglie ha chiesto
le 24 ore alla settimana per i figli iscritti alle elementari, mentre le 40 ore
settimanali sono state richieste dal 41,75% dei genitori, le 30 ore dal 40%, e
le 27 ore dal 14% circa. «L'organico di diritto - prosegue Chiarioni - verrà
determinato sulle 27 ore. Spero che il Ministro Gelmini torni sui suoi passi,
visto che le esigenze delle famiglie si sono orientate in maniera diversa».
Mercoledì la mobilitazione inizia alle 11 con un presidio davanti alla
Prefettura e prosegue nel pomeriggio con una serie di appuntamenti presso la
facoltà di giurisprudenza organizzati dal coordinamento istruzione pubblica,
con la collaborazione di Flc Cgil e Rua (rete universitaria attiva) aderente
all'unione nazionale degli universitari. «Ci stiamo rendendo conto - spiega
Giulia Bertelli portavoce di Rua - che esiste uno scollamento troppo grande tra
chi tutela i diritti dei lavoratori e la base sociale. Con queste iniziative
vorremmo spiegare a chi interverrà, genitori, studenti, docenti,
le ragioni della mobilitazione. Siamo convinti che una riforma del sistema
universitario sia necessaria, non deve essere fatta sulla carta e calata
dall'alto, ma coinvolgendo chi all'interno dell'università lavora
e studia». Questo è il primo di una serie di impegni in vista del 4 aprile,
data che le organizzazioni mobilitate a favore dei settori della conoscenza
considerano una tappa per giungere ad una piattaforma più partecipata.
Silvia Siano
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACHE pag. 16
«Università, fondi mirati al Polo della Romagna» Appello per i campus di Forlì,
Cesena, Ravenna e Rimini di ANDREA ZANCHI CESENA IL SUCCESSO del decentramento
dell'Università di Bologna? È racchiuso in un finanziamento ministeriale ad hoc
per il Polo romagnolo. Questa è infatti la richiesta che i vertici dell'Alma
Mater hanno fatto ieri, in occasione di un incontro alla Facoltà di Psicologia
di Cesena, ai parlamentari romagnoli di tutti gli schieramenti politici,
chiamati dal mondo accademico locale a unire le loro forze e le loro competenze
per fare in modo che, in futuro, i soldi utilizzati dai campus di Ravenna,
Forlì, Cesena e Rimini siano una voce a parte e ben definita dei finanziamenti
ministeriali all'Università di Bologna. «NEL '97 Bologna, d'accordo con il
ministero, decise di non dividersi in due distinti atenei ma di adottare la
formula del multi-campus'» ricorda Giorgio Cantelli Forti, presidente del Polo
scientifico-didattico di Rimini, candidato al posto da rettore alle prossime
elezioni di maggio e già preside della Facoltà di Farmacia. «Questa scelta è
stata economicamente un affare per lo Stato, visto che ha avuto costi molto più
bassi rispetto all'eventuale creazione di due strutture didattiche e
amministrative separate». In seguito alla nascita della
nuova Università di Milano Bicocca, ad esempio, il ministero paga ogni anno dai
25 ai 30 milioni in più di quanto faccia per le sedi universitarie romagnole,
per le quali provvede solo alla copertura dei costi di 50-60 docenti di ruolo
aggiuntivi. Inoltre la decisione dell'Alma Mater si è rivelata una scelta
vincente sotto ogni punto di vista, tanto da essere indicata dallo
stesso Miur come «una strada che potrebbe essere seguita in altri contesti
regionali». «Per questo prosegue Cantelli Forti è necessario un finanziamento
specifico per il Polo romagnolo che permetta di dotarci di nuove strutture per
la ricerca e la didattica, nonché di proseguire nel programma di investimenti
e, naturalmente, di assumere altro personale didattico, tecnico e
amministrativo». In concreto i soldi ministeriali continuerebbero ad arrivare
direttamente a Bologna, ma la quota per i quattro campus romagnoli sarebbe una
voce separata nel computo complessivo: «starebbe poi a Bologna specifica
Cantelli Forti girare' i soldi ai singoli campus tenendo conto delle loro
necessità». NECESSITÀ che sono sempre più impellenti, visto che i quattro poli
di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini contano 19.405 studenti (il 23,5% di tutto
l'Ateneo), 368 professori in crescita del 48 per cento rispetto al 2001 e 302
ricercatori (+119% sul 2001) per un totale di settanta corsi di laurea,
realizzati da otto Facoltà autonome' e dal decentramento di corsi di altre
dodici con sede a Bologna.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 9 ANCHE l'Università di Bologna concede il ... ANCHE l'Università di
Bologna concede il patrocinio al Premio Marco Biagi - il Resto del Carlino per
la solidarietà sociale' con un contributo di 3mila euro. Questo l'intervento
del rettore Pier Ugo Calzolari. RILETTO a distanza di anni, il pensiero di
Marco Biagi offre ancora nuove sorprese, forse perché alcune idee appena
abbozzate si sono poi modellate su una attualità particolarmente ricettiva, o
forse perché altre proposte più dirompenti, e a quel tempo assolutamente
inattuali, sono riuscite a incidere sul nostro modo di pensare al futuro
trasformandosi in mete da conquistare. Riferendosi all'autonomia universitaria
e alla riforma dei percorsi universitari, in occasione del convegno
"Università e Orientamento al Lavoro" (Università di Modena, 28
settembre 2001), Marco Biagi scriveva: «Questo cambiamento di prospettiva ha
contribuito ad alimentare un fecondo e rinnovato dialogo tra le ragioni della
innovazione e quelle della tradizione, incrinando per la prima volta in modo
significativo la condizione di sostanziale autoreferenzialità in cui sino ad
oggi ha vissuto il sistema universitario del nostro Paese. Al di là delle
diverse linee di politica di volta in volta proposte, è infatti proprio nel
menzionato mutamento di atteggiamento culturale che è possibile rinvenire non
solo le ragioni profonde, ma anche le conseguenze più immediate della riforma
del sistema italiano di istruzione universitaria. La svolta verso l'autonomia
non solo didattica ma anche finanziaria e statutaria delle Università, in
quanto accompagnata da un sostanziale arretramento dello Stato a favore del
mercato, impone ora di ripensare complessivamente il rapporto con la società
civile, le istituzioni e il tessuto produttivo locale per evitare... che il
rischio dell'autonomia si trasformi nel rischio della senescenza di questa
indispensabile istituzione». Ripensate oggi, sembrano parole profetiche davanti
alle difficoltà interne ed esterne che il sistema universitario e la riforma
dei percorsi hanno incontrato: il primo nel fare dell'autonomia un punto di
forza del suo rinnovamento, la seconda nell'aver perduto l'occasione per una
formazione d'eccellenza capace di dare ai due livelli competenze professionali
e dignità di studio e di ricerca. Il sistema universitario è avanzato a fatica.
Le tradizioni consolidate o più spesso le spinte conservatrici hanno opposto
resistenza alla ricerca del nuovo, le incapacità del corpo docente a rivedere i propri metodi di trasferimento delle conoscenze, le
inerzie del personale tecnico-amministrativo all'aggiornamento tecnologico
hanno creato spesso diffidenza e spaesamento. In proposito, Biagi avvertiva:
«Fermo restando che non potrà mai essere una singola riforma, per quanto ben
congegnata, a incidere sulla qualità complessiva del sistema di
istruzione universitaria, in mancanza di un processo parallelo di
riqualificazione dell'impegno di tutti i soggetti coinvolti». MA SU QUALI
risorse avrebbero potuto contare le università per
rinnovarsi autenticamente se tutti i provvedimenti venivano imposti a
"costo zero"! Purtroppo anche l'ambiente esterno, politica,
istituzioni e mondo del lavoro, non hanno raccolto il messaggio forte che la
riforma lanciava. Dove sono, per usare le parole di Biagi, le strategie per
l'occupazione (cosiddetto processo di Lussemburgo, 1996) che dovevano
consistere nella «definizione, a livello nazionale e locale, di politiche per
la piena occupabilità, e precisamente di politiche volte ad assicurare ai giovani
gli strumenti per essere in grado di fronteggiare le nuove opportunità
occupazionali e i cambiamenti repentini del mondo del lavoro»? E DOVE SONO le
strategie del mondo del lavoro a cui si è rivolta quella riforma, per garantire
l'occupabilità dei laureati di Primo livello in un sistema di imprese che cerca
solo manovalanza o l'inserimento nei settori cosiddetti settori avanzati dei
laureati di secondo livello? Per non parlare dei dottori di ricerca, che nei
curricula devono occultare i titoli per non essere esclusi a priori dalla
selezione? Poche sono le eccezioni e, per fortuna, concentrate nella nostra
Regione, ma non bastano a fermare la crisi della nostra società e ad aprire
nuove opportunità di sviluppo. Un elemento essenziale di questi principi, che
Biagi chiamava pilastri, è la consapevolezza della necessità di interventi
immediati per contrastare la disoccupazione di lungo periodo (Biagi 2001) e che
ancora una volta rischia di abbattersi sull'Università usata come area di
parcheggio anziché come autentico luogo di trasferimento dei saperi per la
crescita della nostra società. Pier Ugo Calzolari
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 8 Il patrocinio L'Alma Mater appoggia il ANCHE l'Università di Bologna
concede il patrocinio al Premio Marco Biagi - il Resto del Carlino per la
solidarietà sociale' con un contributo di 3mila euro. Questo l'intervento del
rettore Pier Ugo Calzolari. RILETTO a distanza di anni, il pensiero di Marco
Biagi offre ancora nuove sorprese, forse perché alcune idee appena abbozzate si
sono poi modellate su una attualità particolarmente ricettiva, o forse perché altre
proposte più dirompenti, e a quel tempo assolutamente inattuali, sono riuscite
a incidere sul nostro modo di pensare al futuro trasformandosi in mete da
conquistare. Riferendosi all'autonomia universitaria e alla riforma dei
percorsi universitari, in occasione del convegno "Università e
Orientamento al Lavoro" (Università di Modena, 28 settembre 2001), Marco
Biagi scriveva: «Questo cambiamento di prospettiva ha contribuito ad alimentare
un fecondo e rinnovato dialogo tra le ragioni della innovazione e quelle della
tradizione, incrinando per la prima volta in modo significativo la condizione
di sostanziale autoreferenzialità in cui sino ad oggi ha vissuto il sistema
universitario del nostro Paese. Al di là delle diverse linee di politica di
volta in volta proposte, è infatti proprio nel menzionato mutamento di
atteggiamento culturale che è possibile rinvenire non solo le ragioni profonde,
ma anche le conseguenze più immediate della riforma del sistema italiano di
istruzione universitaria. La svolta verso l'autonomia non solo didattica ma
anche finanziaria e statutaria delle Università, in quanto accompagnata da un
sostanziale arretramento dello Stato a favore del mercato, impone ora di
ripensare complessivamente il rapporto con la società civile, le istituzioni e
il tessuto produttivo locale per evitare... che il rischio dell'autonomia si
trasformi nel rischio della senescenza di questa indispensabile istituzione».
Ripensate oggi, sembrano parole profetiche davanti alle difficoltà interne ed
esterne che il sistema universitario e la riforma dei percorsi hanno
incontrato: il primo nel fare dell'autonomia un punto di forza del suo
rinnovamento, la seconda nell'aver perduto l'occasione per una formazione
d'eccellenza capace di dare ai due livelli competenze professionali e dignità
di studio e di ricerca. Il sistema universitario è avanzato a fatica. Le
tradizioni consolidate o più spesso le spinte conservatrici hanno opposto
resistenza alla ricerca del nuovo, le incapacità del corpo docente a rivedere i propri metodi di trasferimento delle conoscenze, le
inerzie del personale tecnico-amministrativo all'aggiornamento tecnologico
hanno creato spesso diffidenza e spaesamento. In proposito, Biagi avvertiva:
«Fermo restando che non potrà mai essere una singola riforma, per quanto ben
congegnata, a incidere sulla qualità complessiva del sistema di
istruzione universitaria, in mancanza di un processo parallelo di
riqualificazione dell'impegno di tutti i soggetti coinvolti». MA SU QUALI
risorse avrebbero potuto contare le università per
rinnovarsi autenticamente se tutti i provvedimenti venivano imposti a
"costo zero"! Purtroppo anche l'ambiente esterno, politica,
istituzioni e mondo del lavoro, non hanno raccolto il messaggio forte che la
riforma lanciava. Dove sono, per usare le parole di Biagi, le strategie per
l'occupazione (cosiddetto processo di Lussemburgo, 1996) che dovevano
consistere nella «definizione, a livello nazionale e locale, di politiche per
la piena occupabilità, e precisamente di politiche volte ad assicurare ai
giovani gli strumenti per essere in grado di fronteggiare le nuove opportunità
occupazionali e i cambiamenti repentini del mondo del lavoro»? E DOVE SONO le
strategie del mondo del lavoro a cui si è rivolta quella riforma, per garantire
l'occupabilità dei laureati di Primo livello in un sistema di imprese che cerca
solo manovalanza o l'inserimento nei settori cosiddetti settori avanzati dei
laureati di secondo livello? Per non parlare dei dottori di ricerca, che nei
curricula devono occultare i titoli per non essere esclusi a priori dalla
selezione? Poche sono le eccezioni e, per fortuna, concentrate nella nostra
Regione, ma non bastano a fermare la crisi della nostra società e ad aprire
nuove opportunità di sviluppo. Un elemento essenziale di questi principi, che
Biagi chiamava pilastri, è la consapevolezza della necessità di interventi
immediati per contrastare la disoccupazione di lungo periodo (Biagi 2001) e che
ancora una volta rischia di abbattersi sull'Università usata come area di
parcheggio anziché come autentico luogo di trasferimento dei saperi per la
crescita della nostra società. Pier Ugo Calzolari Image: 20090315/foto/1667.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
SAN BENEDETTO pag. 9
COSA propongono i Verdi che hanno aderito alla coalizione di centro... COSA
propongono i Verdi che hanno aderito alla coalizione di centro sinistra, a
sostegno del candidato presidente della Provincia Picena, Emidio Mandozzi? Il
corso universitario con la laurea in Economia verde'. «E' la ricetta giusta per
la riqualificazione del territorio Piceno dice l'assessore all'Ambiente del
Comune di San Benedetto, Paolo Canducci che deve essere fortemente incentrata
nello sviluppo sostenibile, nella produzione di energia verde. Per questo la
conclusione di Canducci occorrono esperti capaci di dare concretezza alle buone
intenzioni politico amministrative». Di qui, il corso universitario che,
ribadisce l'assessore all'Ambiente, «è certamente il modello vincente della
coalizione che sostiene il candidato presidente Mandozzi». Il
primo docente dell'ipotetica Università Verde' potrebbe essere l'ex ministro
dell'Ambiente, l'on. Pecoraro Scanio. Il 20 marzo, alle ore 15,30, alla sede
dell'Università di Camerino sul lungomare Scipioni (info: 320 / 7985877), il
parlamentare dei Verdi terrà una lezione sul tema Il mare: patrimonio da
tutelare e risorsa per lo sviluppo sostenibile», nel master Gestione
della fascia costiera e delle risorse acquatiche'. L'Unicam avrà come partner
l'Amministrazione comunale che sostiene la Facoltà di Medicina Veterinaria con
contributi interessati: per poter programmare degli stage al Comune.
( da "Nazione, La (Pisa)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
AGENDA PISA pag.
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
RAVENNA PRIMO PIANO
pag. 2 studiano all'Università della terza età dell'arte e attività di ogni
tipo. «Alleniamo la mente e stiamo in compagnia» di ROBERTA BEZZI DI IMPARARE
si sa, non si finisce mai. E se è vero, come sosteneva Socrate che il vero
sapiente è colui che sa di non sapere', non ci sono limiti di età per allargare
i propri orizzonti culturali. Malgrado questi siano tempi di magra per i
portafogli, a Ravenna, si continua a investire nella formazione, come
dimostrato dall'alto numero di iscritti ai corsi dell'Università per la
formazione permanente per adulti Giovanna Bosi Maramotti' e della Libera
Università per Adulti e per la Terza età. La prima è, senza dubbio, la realtà
più consolidata a livello cittadino con i suoi 1.200 soci e 1.450 frequentanti.
«Tutto è iniziato ventiquattro anni fa su iniziativa di un gruppo di lavoratori
dell'edilizia, impegnati nei sindacati dei pensionati. Fra di loro c'era chi
aveva ultimato i cosiddetti corsi 150 ore, conseguendo la licenza media o il
diploma delle superiori, e desiderava proseguire gli studi», ricorda Andrea
Bassi, presidente dal 2006. Chi si iscrive? «Abbiamo tre tipi di utenti -
aggiunge -. Si tratta in gran parte di pensionati provenienti dal mondo
impiegatizio e dalla scuola. C'è però anche una fascia di giovani, soprattutto
per i corsi di lingue o di tipo scientifico, dato che da anni portiamo avanti
un'attività di supporto scolastico per i ragazzi di 16-18 anni. I nostri
laboratori, invece, attirano persone con un livello di istruzione più basso,
soprattutto casalinghe interessate alla pittura, al fai da te,
all'informatica». L'80 per cento dei corsisti è formato da donne, una tendenza
che caratterizza tutte le università per adulti, dato
che gli uomini risultano più impegnati in attività ludico-ricreative. Un terzo
degli iscritti cambia ogni anno e l'età media è di circa cinquant'anni. Per
iniziate si paga una quota associativa annuale di sei euro, dopodiché ciascuno
è libero di iscriversi ai corsi e alle attività culturali (progetti,
conferenze, visite guidate, viaggi) che preferisce da settembre in poi. Il
corso che riscuote maggiore successo è quello di storia dell'arte, proposto da
oltre vent'anni. Il corpo docente è formato
da insegnanti in pensione, da giovani neo-laureati di 25-35 anni alla prima
esperienza lavorativa o da esperti di settore, quali avvocati, ingegneri,
medici, etc. La Bosi Maramotti, così chiamata in omaggio alla seconda
presidentessa, cura alcune pubblicazioni fra cui Le Carte del Gufo.
Anche la Libera Università per Adulti e la Terza Età è nata nel 1984.
«L'obiettivo era soprattutto quello di offrire una valida opportunità di
formazione e aggiornamento ai pensionati - spiega Gregorio Caravita, presidente
della sede di Ravenna -. Da novembre ad aprile proponiamo corsi di cultura
generale, senza obbligo di frequenza, due volte la settimana, il martedì e
giovedì dalle 16 alle
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
RAVENNA PRIMO PIANO
pag. 2 Il corpo docente è formato
da insegnanti in pensione, da giovani neo-laureati di 25-35 anni all... Il
corpo docente è formato da insegnanti in pensione, da giovani neo-laureati di
25-35 anni alla prima esperienza lavorativa o da esperti di settore quali
avvocati, ingegneri e medici. Alcune università,
come la Bosi Maramotti, curano anche delle pubblicazioni
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2009-03-15 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE La donazione Le ha acquistate l'associazione «Angela
Serra» per 20 mila euro «Umanizzare l'unità oncologica» Al «Fazzi» dieci poltrone
speciali per la chemioterapia LECCE — E' la spalla forte dell'oncologia
salentina. Offre sostegno all'Asl, impegnata a costruire un sistema articolato
in grado di dare assistenza ai malati di tumore. L'associazione Angela Serra è
nata per questo. E alimentandosi esclusivamente di oblazioni private, dal 2003
ad oggi, di concreto ha già fatto tanto, e molto ancora vuole dare alla causa.
Dopo avere allestito l'intera reception al piano terra del padiglione
oncologico di Lecce, costata 180 mila euro, entro Pasqua dovrebbe consegnare la
prima delle quattro sale per infusione chemioterapica. Costo, 50 mila euro. La
struttura Il centro, situato nel day hospital oncologico dell'ospedale «Vito
Fazzi» di Lecce, sarà dotato di dieci speciali poltrone. Le postazioni di cura
sono state acquistate da altrettante aziende salentine, ciascuna delle quali ha
sborsato duemila euro, tanto costa una singola postazione. «Ci sosteniamo con
le donazioni di tanti cittadini, soprattutto pazienti che sono guariti o ancora
in cura », racconta Silvio Laterza, coordinatore leccese del sodalizio,
presente anche a Modena e a Salerno. «Ma cio che vogliamo è umanizzare questi
luoghi - precisa Laterza - in modo che la gente non si senta smarrita. Devo
dire grazie alla generosità delle dieci imprese della nostra provincia che
hanno dimostrato tanta sensibilità. Uno sforzo che ci consente di offrire ai
pazienti una sala per le infusioni entro Pasqua. Poi penseremo a completare
l'opera con la creazione delle altre tre sale e di ulteriori trenta posti».
L'incontro Ieri sera, al Grand Hotel Costa Brada di Gallipoli, l'associazione
«Angela Serra» ha incassato l'ingresso nella sua base associativa di cinque
Lions Club salentini. L'incontro, avvenuto alla presenza dei vertici dell'Asl,
è servito anche a fare il punto sullo stato di attuazione della Rete oncologia
salentina. La struttura prevede un dipartimento con una propria direzione. Il
livello ospedaliero si articolerà attorno all'oncologico leccese, struttura di
riferimento provinciale e sede di Unità operativa complessa al pari
dell'ospedale di Casarano. Poi, una serie di Unità semplici in altri presidi
ospedalieri completeranno il quadro. Di fondamentale importanza sono
considerati i gruppi polispecialistici integrati, cui spetterà il compito di
tracciare il percorso clinico del paziente. Secco il richiamo del professor
Massimo Federico, ordinario di Oncologia medica
all'Università di Modena e Reggio Emilia, tra gli ospiti del convegno di ieri.
«Il criterio che dovrà guidare i tecnici nella costruzione della rete
oncologica - ha ammonito il docente - non deve rispondere a
logiche politiche o clientalari, bensì alle reali necessità dei cittadini».
Antonio Della Rocca La scheda Il sodalizio L'associazione «Angela Serra» è nata
alcuni anni fa a Modena, ma ha altre due sedi a Salerno e a Lecce. Prende il
nome di una dottoressa salentina morta di cancro. Il coordinamento generale è
affidato al professor Massimo Federico, ordinario di Oncologia medica
all'Università di Modena e Reggio Emilia L'impegno A Lecce l'associazione ha
costruito l'intera reception del padiglione oncologico presso l'ospedale «Vito
Fazzi» spendendo circa 180 mila euro. Il front office accoglie i pazienti e
fornisce loro una serie di servizi Nuovi servizi per i malati in cura all'oncologico
del «Vito Fazzi» di Lecce
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: CAMPANIA - data: 2009-03-15 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE Il Ceinge Un centro di eccellenza Il Ceinge,
Biotecnologie Avanzate, di Napoli è un centro di ricerca di eccellenza a
livello internazionale. L'istituto di ingegneria genetica è presieduto dal
professore Franco Salvatore ed è un autorevolissimo punto di riferimento per il
mondo scientifico internazionale. Il Ceinge svolge ricerca nel campo delle
biotecnologie avanzate e delle sue applicazioni nel settore della salute, il
trasferimento dei risultati della ricerca al settore produttivo, lo svolgimento
di attività di servizio ad alta tecnologia a supporto della ricerca e la
promozione di attività di formazione on the job nei settori di interesse a vari
livelli di ingresso (tra le quali anche un PhD internazionale in Medicina
Molecolare attraverso la Fondazione Semm). Tra gli
obiettivi del Ceinge c'è quello di promuovere ed attuare l'interazione tra
Istituti Universitari e Istituti di ricerca pubblici con il mondo produttivo
per contribuire, attraverso ricerca finalizzata, formazione e cooperazione
scientifica, allo sviluppo di know how ed alle sue applicazioni produttive.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: CAMPANIA - data: 2009-03-15 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE «Mamma e moglie essenziale, nel lavoro vince il
maschilismo» Da trentadue anni al fianco dello stesso uomo, due figli: «Ho
fatto carriera, ma al primo posto per me c'è la famiglia» Se deve dare una
definizione di se stessa sceglie l'aggettivo «essenziale». Lina (Pasqualina
all'anagrafe) Buono è una signora che nella propria vita ha messo (bene)
insieme molte cose: una famiglia tradizionale, la capacità di fare scelte
difficili per consentire al marito di fare carriera e una propria crescita
professionale che si è sviluppata intorno alla sua grande passione per la
biologia. La professoressa è oggi docente ordinario
di «Metodi e didattiche della attività motorie» alla Parthenope. Da dove
comincia la sua carriera? «Da una borsa di studio vinta al Cnr. Il direttore
del dipartimento era Franco Salvatore al fianco del quale lavoro ormai da oltre
venti anni. Al di là del mio impegno all'università,
infatti, oggi collaboro con il Ceinge e sono membro del consiglio scientifico
di Sdn. Io allora avevo una laurea in Biologia, conseguita a tempo di record, e
una specializzazione in biochimica clinica e microbiologia ». Suo marito di
cosa si occupa? «Vincenzo è ingegnere all'Alenia di Pomigliano. Siamo sposati
da 21 anni ma ci siamo conosciuti al liceo e siamo stati fidanzati 11 anni.
Abbiamo due figli: Ilaria ha 19 anni ed è al secondo anno di Giurisprudenza,
Francesco ne ha 15 e frequenta il secondo liceo scientifico». Quanto la impegna
il suo lavoro? «Arrivo all'università alle 9 e non
stacco prima delle 19. Ma a volte vado avanti fino a mezzanotte ed il sabato e
la domenica pomeriggio mi capita di lavorare da casa». E con i figli come si è
organizzata? «Non ho mai voluto aiuti esterni. Avrei piuttosto rinunciato al
lavoro. Sono stati i miei genitori a sostenermi. Mi hanno dato una grossa mano
e ancora ora sono loro ad essere presenti con i ragazzi. Per questo non mi sono
mai spostata da Boscoreale, dove loro vivono». Guadagna bene? «Fino a meno di
dieci anni fa una sciocchezza, praticamente la borsa di studio. Ora è diverso.
Ma facendo una media fra i primi anni ed oggi.... Il mio precariato è durato
per dieci anni, mi ha spinto una passione vera, autentica, anche se sono stata
pronta a rinunciare a tutto per consentire a mio marito di crescere
professionalmente». Quando? «Quando lo seguii a Tolosa, in Francia. Un
trasferimento funzionale alla sua carriera. Franco Salvatore mi prese da parte
e mi chiese cosa avessi intenzione di fare. ''La moglie'' gli risposi. In
Francia trovai una collaborazione con l'università non
sapendo quanto tempo saremo rimasti lì. E' durata due anni e ho finanche
convinto mia madre e mio padre a trasferirsi da noi per un periodo per Ilaria
che aveva allora 4 anni. Mi venne offerta anche una position all'università. Ma rifiutai. Era nato mio figlio, non volevo
crescesse con estranei, mio marito aveva svolto la sua missione. Così tornai a
casa e ritrovai Franco Salvatore, che mi tese di nuovo la mano. E' stato lui il
fulcro della mia professione, un uomo geniale che sa sempre darti il giusto
input, sempre l'intuizione vincente». Come ha impostato la gestione del
quotidiano con suo marito? «Abbiamo tutto in comune: conti e proprietà. Siamo
in tutto complementari». Dove andate in vacanza? «Cambiamo ogni anno, di fisso
c'è la compagnia di amici che hanno figli coetanei dei nostri. Per i 20 anni di
matrimonio, sempre con Ilaria e Francesco, abbiamo fatto una crociera sul
Nilo». E' sportiva? «Molto. In vacanza faccio jogging ogni mattina, d'inverno
due volte la settimana vado in palestra, a scaricare, e ho trasmesso ai figli
questa impostazione. Il ragazzo gioca a basket, la grande ha fatto danza per
tantissimi anni. E nonostante il lavoro sono sempre stata ad ogni partita, ad
ogni saggio». Crede che le donne e gli uomini abbiano le stesse opportunità di
fare carriera? «Viviamo certamente in una società maschilista, ma il punto vero
è che le donne hanno una scala di valori diversa dagli uomini. Per me la
priorità sono i figli ed il marito. Non ho cercato chance per fare carriera, ma
ho avuto buone opportunità. Però è vero che c'è un solo Magnifico rettore e due
o tre direttori di dipartimento donne. Credo che un po' sia colpa del
maschilismo, un po' per noi non è una priorità raggiungere i posti di comando.
Le mie scelte sono state dettate dall'esigenza di non lasciare a lungo i figli
soli. Ed oggi sento che loro mi amano molto proprio perché hanno capito di
occupare il primo posto nel mio cuore e nella mia vita». Anna Paola Merone
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2009-03-15 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE «Liberrima», spazio ai saggi e al relax Una nuova sala
dove scegliere il libro in poltrona e con sottofondo musicale L'inaugurazione
domani pomeriggio, alle 18, alla presenza del rettore dell'Università del
Salento, Domenico Laforgia, per suggellare la sinergia tra la libreria e
l'Ateneo LECCE — Spazio ai saggi in libreria. Il riferimento è alle opere di
saggistica cui «Liberrima » di Lecce dedica un nuovo spazio che sarà inaugurato
domano, alle 18, dal rettore dell'Università del Salento, Domenico Laforgia.
Questo connubio con l'Ateneo sottolinea l'importanza che un settore come la
saggistica riveste anche per gli studiosi, che potranno così approfondire temi
quali la filosofia, la storia, la fisica, le scienze sociali, l'antropologia,
le scienze naturali. La libreria ridisegna anche il settore dei classici, che
saranno confinanti con i saggi, in modo da offrire un riferimento storico sui
singoli argomenti, seguendo una linea evolutiva culturale. I nuovi argomenti
dunque scorreranno in parallelo con quelli del passato. Non è questo il primo
momento in cui la libreria leccese, che si trova in corso Vittorio Emanuele II,
nel cuore del centro storico barocco, ha scelto di arricchire la propria
offerta e di ampliare i suoi spazi, rispondendo così a specifiche esigenze
espresse dai lettori. Lo scorso anno è stata inaugurata «Liberrima nel
cortile», che ospita una sezione dedicata ai luoghi, al viaggio, alle
tradizioni e alla cultura eno- gastronomica della nostra terra ed è anche
location per presentazioni di libri, cui si abbinano solitamente degustazioni.
E' un modo per conoscere e sperimentare quanto si ritrova nei testi e per
condividerne i contenuti. E anche l'idea regalo del cesto letterario è un
ulteriore proposta che abbina gusti di lettura con quelli del palato. Nel caso
della saggistica, l' ulteriore ampliamento e la nuova definizione della
logistica, per accogliere al meglio la gamma dei saggi, sono stati pensati per
offrire al lettore la possibilità di scelta in tutta tranquillità, in un
ambiente accogliente con divanetti e musica di sottofondo. Il piacere solitario
della lettura può diventare quindi un piacere condiviso, anche in libreria. A
conferma della volontà di rendere questo uno spazio di confronto, in cui
ospitare anche piccoli eventi, la serata inaugurale sarà allietata dalla musica
dal vivo del violinista Francesco Del Prete che eseguirà i brani del cd «Corpi
d'arco ». «Liberrima, quindi – secondo Grazia Manni, amministratore delegato
della omonima casa editrice - , si conferma ancora una volta quale realtà
imprenditoriale attenta alle esigenze del territorio, attraverso anche una
serie di iniziative che coinvolgono lettori, curiosi e appassionati, ad
esempio, di enogastronomia, così come accade con le serate a tema. Ed è ancora
più importante sottolineare come nello specifico, ma in genere per ogni
libreria, lo scopo sia proprio quello di creare una sorta
di cenacolo dove si incrocino uomini di cultura, docenti, lettori, che possano
stabilire un dialogo sia con il libraio che fra di loro. La libreria non è un
semplice negozio di libri. Se in questo nuovo ambiente c'è anche la possibilità
di sostare, sarà ancora più agevole scambiare opinioni e confrontarsi ».
Antonella Lippo La nuova sala di «Liberrima» dedicata ai saggi
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
LA NOSTRA CITTA'
pag. 18 Angeli e linee armoniose nel gioiello medievale riscoperto
dall'Università E' tra le strutture religiose più antiche della città a cura di
GRAZIANO GRUPPIONI SANT' AGNESE è da annoverare tra le più antiche chiese di
Ferrara, ciò lo si deduce da un documento menzionato dal Guarini del 20
dicembre 1159 nel quale, questa chiesa, è citata come sede di una comunità
monastica benedettina fondata intorno all'anno mille. Sorge nell'angolo fra via
delle Scienze e vicolo del Carbone, la si raggiunge facilmente dal centro,
percorrendo via Mazzini e via delle Scienze. Chi parcheggia in pazza Travaglio
o piazzale Kennedy la raggiunge imboccando via delle Scienze da piazza Verdi.
Il Medri la dice fondata dall'Abbazio di Pomposa e ricorda che godette del
privilegio di parrocchia dalle sue origini fino al 1806. Sant'Agnese visse un
periodo molto florido nel Medio Evo, da lei prese il nome una delle porte della
città e la strada che comprendeva le odierne via delle Scienze e via Terranuova
terminante in un punto detto Terraglio di Sant'Agnese. Da antiche carte risulta
che in questo spiazzo vi esisteva una torre che a detta sempre del Medri fu
demolita intorno al 1750. La chiesa subisce un ampliamento nei primi anni del
400 ma nulla ci è dato sapere del convento che alloggiava la comunità
benedettina citata dal Guarini. Nel 1520, riferisce lo Scalabrini, Sant'Agnese
divenne un priorato di potestà dei duchi d'Este e siccome rimase parrocchia le
venne affidato un vicario eletto dai vescovi di Ferrara. Il vicariato fu
istituito per merito di Francesco Maria Canani medico del cardinale Luigi
d'Este, tesoriere della Cattedrale e rettore di questa chiesa nel 1574. VANTO
DELLA CHIESA di Sant'Agnese è l'aver avuto come priore uno degli storici più
importanti d'Italia, un sacerdote virtuoso che onorò il clero: Ludovico Antonio
Muratori. Gli conferì il priorato il duca di Modena nel 1711 e il Muratori vi
rimase fino al 1750 anno di sua morte. Egli si impegnò in opere di restauro e
risanamento inoltre donò alla chiesa, per l'altar maggiore, una pala
raffigurante Santa Agnese dipinta da Gian Paolo Marescotti, un ferrarese
formatosi alla scuola dello Scarsellino che in quel periodo lavorava a Modena
nella bottega di Ludovico Lana. Sul finire del settecento don Pietro Levanti di
famiglia nobile ed agiata, diede inizio alla trasformazione interna della
chiesa su disegno dell'architetto Francesco Azzolini, noto estimatore e geniale
seguace del Vanvitelli, ma a causa della morte del sacerdote l'opera non andò
oltre l'abside. Con l'avvento napoleonico e la drastica riforma del 1806 che
ridusse i luoghi di culto in città, da diciotto a otto, Sant'Agnese fu tra le
chiese soppresse e i suoi fedeli furono inglobati dalla parrocchia di San
Gregorio. Grazie alla congregazione degli artieri e dei mercanti, la chiesa
rimasta senza ufficiatura dopo pochi mesi di inattività riprese ad avere le sue
funzioni. ATTINGENDO dal Medri apprendiamo che nel 1842 ebbe inizio un riatto
di tutta la chiesa e che nel soffitto vi lavorarono Francesco Migliari e
Gaetano Domenichini che dipinsero la Santissima trinità in gloria', nel tondo
centrale; i medaglioni con i quattro evangelisti alle pareti, la Madonna tra
gli angeli e il martirio di Sant'Agnese. Nel 1927 fu affidato al professor
Luigi Guerresi l'incarico di affrescare tutto l'interno della chiesa e il
complesso parve risorgere. Il monumento così come si presenta esternamente lo
si deve al restauro compiuto nel 1936 che ridiede all'edificio le armoniose
linee quattrocentesche e i bei cotti ornamentali del passato. Sant'Agnese ebbe
l'onore di assurgere al rango di chiesa dell'Università, monsignor Ruggero
Bovelli concedette il primo altare a destra, rispetto l'ingresso, sul quale si
erge la statua della Madonna. Ai lati di questo altare settecentesco vennero
collocate due lapidi che ricordavano gli studenti caduti nella guerra
1915-1918. Col trasferimento della sede universitaria da palazzo Paradiso ad
altra sito la chiesa di Sant'Agnese perse il grado di chiesa dell'Università.
Non ci è dato sapere se in antichità la chiesa fosse corredata di opere
artistiche di pregio. Il Barotti e lo Scalabrini accennano a poche e
modestissime tele del sei settecento collocate alle pareti di cui un anonimo
settecentista raffigurante i Santi Ignazio e Francesco Severio, una Madonna del
buon amore del ferrarese Scipione Azzi, 4 ovali in buone cornici dorate con San
Giorgio e Santa Margherita da Cortona, il Sacro cuore e l'Addolorata, tutti di
Gaetano Domenichini. Il Medri nel suo volume Chiese di Ferrara nella cerchia antica'
conclude così il discorso sulla storia della chiesa di Sant'Agnese: sopra la
porta maggiore si vede una tela rotonda di ignoto pittore del XVIII secolo che
rappresenta il buon pastore nell'atto di accogliere la pecorella smarrita. Di
ottimo pregio le due ancone lignee settecentesche restaurate nel
( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PADOVA2A - data: 2009-03-15 num: - pag: 10 categoria:
REDAZIONALE Il decano «Il rischio delle urne congiunte: interazioni e riflessi
reciproci che in realtà andrebbero evitati» Elezioni: Università e Comune, voto
sovrapposto Il professor Berti lancia l'allarme sulla contemporaneità delle due
consultazioni PADOVA – Figuriamoci se potrà mai farsi spaventare, lui che è in
cattedra dal 1965. Però Enrico Berti, che da decano dei professori del Bo sarà
chiamato a convocare le elezioni del Rettore (lo aveva già fatto anche quattro anni
fa quando divenne Magnifico Vincenzo Milanesi), ha l'aria un po' crucciata. «La
questione è spinosa», sussurra il docente. Il
problema? Quest'anno le consultazioni accademiche, che secondo i termini dello
statuto dovranno essere fissate nel mese di giugno, rischiano di sovrapporsi a
quelle amministrative, in programma il 6 e 7 dello stesso mese. «Non è una
questione di poco conto – sottolinea il docente - :
tra le due votazioni potrebbero riscontrarsi interazioni e riflessi reciproci,
che in linea teorica andrebbero evitati. Ma per questo motivo ancora non è
stato possibile stabilire la data giusta per le nostre votazioni ». Sul punto,
in effetti, il nuovo regolamento dell'Università, approvato nel febbraio dello
scorso anno, non lascia molto spazio di manovra. «La convocazione del corpo
elettorale – dice infatti l'articolo 11, del Titolo secondo, Capo primo,
Sezione prima dello Statuto di Ateneo – è effettuata dal Decano almeno quaranta
giorni prima della data stabilita per le votazioni, che devono aver luogo nel
corso del quarto mese antecedente la scadenza del mandato del Rettore in carica
». E siccome il mandato di Milanesi scade il prossimo 30 settembre, secondo i
calcoli del professore non ci si potrà spingere, per la fissazione della data,
prima del 30 maggio (a meno di clamorose deroghe allo statuto). E dunque? «Mi
sento di escludere che la consultazione accademica avvenga nella prima
settimana di giugno: sarebbe troppo a ridosso di quella per il sindaco –
ribadisce Berti - . Ma a questo punto potrei optare per l'ultima settimana del
mese, anche se prima dovrò consultarmi con il rettore in carica e con gli altri
eventuali candidati». E a proposito di questi ultimi: nonostante le voci che
circolano, sul tavolo del Decano non è giunta ancora nessuna candidatura
ufficiale. «Chi vuole presentarsi deve farlo mandandomi per posta una
comunicazione scritta – puntualizza il filosofo - . Anche se per questo c'è
tempo: il limite è quello del quindicesimo giorno antecedente le elezioni ». E
il primo che farà recapitare la missiva al Decano potrebbe essere il professor
Giuseppe Zaccaria, ordinario di Teoria generale del diritto e dal 2002
Prorettore vicario di Milanesi, che domani mattina presenterà ufficialmente la
sua candidatura nel corso di una conferenza stampa. I suoi contendenti non si
sono ancora esposti formalmente, tuttavia sono già noti: il primo è Giorgio
Palù, ordinario di Microbiologia e Preside della facoltà di Medicina (colui che presenziò come unico rappresentante dell'Università al
contestato convegno di monsignor Rino Fisichella al Bo); il secondo è Giovanni
Bittante, ordinario di Zootecnia generale e già preside della facoltà di
Agraria (che raccoglierà anche i voti di Paolo Tenti, docente di
ingegneria che però si è ritirato dalla corsa). Nei prossimi giorni
tutti i canditati usciranno definitivamente allo scoperto e comincerà la corsa.
«Una volta era tutto più semplice – chiude col sorriso il professor Berti,
allievo di Marino Gentile e tra i più grandi studiosi di Aristotele - :
quarant'anni fa ci chiudevamo tutti in un'unica stanza e decidevamo. Certo,
eravamo molti meno, ma forse c'erano anche meno liti ». Giovanni Viafora Il
decano Il professor Enrico Berti, in cattedra dal 1965
( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
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Corriere della Sera
- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-03-15 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE La polemica Il rettore: «La nostra è un'università
tollerante. E poi non esistono solo i moderati» «La Sapienza in mano agli
estremisti» Alemanno attacca e Frati replica: stanno pure in Comune, come
Alzetta Per il sindaco nella Sapienza gli estremisti sono intollerabili. Il
rettore: «L'ateneo è aperto e tollerante» «Nell'università
La Sapienza di Roma, che è la più grande d'Europa, ancora oggi quando devono
andare a parlare il presidente della Camera, Gianfranco Fini, il sindaco di
Roma o persino il Papa, c'è un gruppo di estremisti che si permette di dire che
non possono parlare. è un dato intollerabile». L'affondo del sindaco di Roma,
Gianni Alemanno, è avvenuto ieri nel corso del suo intervento al congresso
provinciale di An dal titolo «La forza di Roma del Popolo delle libertà ». I
vertici dell'ateneo, però, mostrano più tolleranza rispetto al sindaco: «La
Sapienza oggi è un'università totalmente aperta e
tollerante commenta il rettore, Luigi Frati - . Gli intolleranti? Tocca
conviverci, ma del resto gli estremisti sono in tutta la società, sono in
Consiglio comunale, come Andrea Alzetta, che vorrebbe occupare le case al di
fuori di ogni legge, e sono perfino nel Parlamento europeo. L'importante è che
l'università è rappresentata dal rettore, dal Consiglio
di amministrazione e dal Senato accademico, come Roma è rappresentata dal
sindaco e dalla sua giunta. E comunque Fini è venuto qualche settimana fa alla
Sapienza ed ha parlato liberamente... ». Poi il rettore fa due conti: «Su 135
mila studenti e 5 mila tra professori e ricercatori se ci fossero una
cinquantina di intolleranti sarebbero meno dell'1 per cento, un dato che non
deve certo fare gridare allo scandalo». Dopo avere sottolineato di non voler
fare «alcuna polemica con Alemanno», Frati aggiunge: «Non si può pensare che ci
siano solo i moderati: dobbiamo prendere atto del fatto che ci sono ancora
quelli che giocano a fare la rivoluzione, ma per fortuna il muro di Berlino è
caduto parecchio tempo fa e i guardiani della rivoluzione alla Sapienza non esistono».
Tra la fine del 2007 e il gennaio 2008 una sessantina di docenti dell'ateneo ed
i collettivi studenteschi protestarono per settimane contro la visita di Papa
Ratzinger in occasione dell'inaugurazione ufficiale del 705Ë? anniversario
della Sapienza. L'onda di rivolta contro la visita del Pontefice si è poi
allargata a docenti, ricercatori e dottorandi di tutta Italia che hanno
raccolto 1.479 firme a favore della «laicità» e del «diritto al dissenso».
Benedetto XVI, visto il clima ostile, ritenne «opportuno soprassedere
all'evento». Quando viene ricordato a Frati che un anno fa il Papa non andò
alla Sapienza, il magnifico osserva: «Ma all'epoca il rettore non ero mica io e
poi alcuni dei docenti che firmarono quell'appello, penso al direttore del dipartimento
di Fisica, Giancarlo Ruocco, hanno fatto marcia indietro». Ruocco, secondo il
rettore, avrebbe detto di non essere «contrario alla visita del Pontefice, ma
al fatto che fosse prevista una sua lettura magistrale, cosa che sapevano tutti
non era vera». E comunque se prima qualcuno contrario alla visita del Papa
c'era e lo diceva «oggi non lo dice più nessuno - sottolinea Frati - . Oggi
alla Sapienza chiunque può parlare purché rispetti la Costituzione
repubblicana. Per il resto il mondo è bello perché è vario... ». Francesco Di
Frischia
( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Cultura - data: 2009-03-15 num: - pag: 37 categoria:
REDAZIONALE Presenze Milano: una quarantina di lavori di Fabio RodrÍguez Amaya
alla Fondazione Mudima Se il pittore guarda alla letteratura Ma anche ad aspetti
narrativi e architetture di Hopper e Bacon di SEBASTIANO GRASSO H anno
impiegato una decina d'anni i personaggi di Amaya (Fabio RodrÍguez Amaya:
Bogotà, 1950) ad uscire dall'ombra. Adesso, invece, sembra che vogliano uscire
dal quadro. Basta vederne i passaggi, seguirne i mutamenti, captarne le
trasformazioni. Captarne, sì. Perché soprattutto nei dipinti del 2000 e dei
primi anni a seguire, solo sedendosi davanti ad essi e fissandoli per qualche
tempo, era possibile vedere man mano emergere le figure da un bosco policromo,
dove le larghe pennellate erano simili a grandi foglie che avrebbero fatto la
felicità degli espressionisti astratti americani. Ecco una quarantina di
lavori, dal 2000 al 2008, divisi in gruppi omogenei: il passaggio alla Grande
soglia, il sipario strappato, il gioco degli specchi e il viaggio dantesco.
Nell'ultimo triennio, l'immagine sembra essere diventata più evidente. Ma solo
in parte. Totalmente cambiata, invece, la «cornice», la geometria all'interno
della quale adesso viene situato il dipinto. L'impasto del colore ha conservato
la sua consistenza, i suoi grovigli, quel senso del mistero che lo ha sempre
contraddistinto. Ma l'elemento più consistente riguarda il rapporto di Amaya
con la letteratura. Non che prima non ci fosse, solo che era appena accennato,
sotteso, abbozzato. Una volta, l'artista ne scandagliava le occasioni, ne
saggiava le possibilità, tenendo conto, naturalmente, anche della sua vocazione
di scrittore e di studioso soprattutto di autori di lingua spagnola. Il gioco degli
specchi, per esempio, nasce dall'argentino Jorge Luis Borges, cui Amaya ha
dedicato il saggio Per speculum in aenigmate. I suoi cieli notturni, invece, si
rifanno al messicano Octavio Paz. Fiducia nella finestra e Lei, che vibra che
fatica sono tratti da due versi del peruviano César Valleio. Verso la luce è
dedicato a Cecità di José Saramago; Miraggio notturno al cubano Pablo Armando
FernÁndez, Del mais a Uomini di mais di Miguel Angel Asturias; Tritico degli
araldi all'italo-greco Alfredo Antonaros; Tritico dell'esilio all'editore
messicano Jesùs Anaya. Dal 1975, Amaya vive in Italia, dove insegna all'università di Bergamo. Poteva, allora, restare insensibile
al fascino di Dante? Da qui, un ciclo di tre lavori per l'Inferno e un paio di
tavole per il Purgatorio. In Paradiso non vuole andarci: bisogna capirlo.
Lavori dell'ultimo decennio, s'è detto. L'avventura artistica di Amaya comincia
a sedici anni. Il «sacro» fuoco che attraversa le vene di tutti i ragazzi della
sua età fa sì che egli sia tra i fondatori del «Grupo Marasmo» (con relativo
manifesto, naturalmente, ). All'università, sceglie la
facoltà di Arte. A 18 anni, la prima esposizione. Segue un periodo di febbrile
attività: partecipazione a mostre, viaggi, pubblicazioni di cartelle d'arte,
firme di lettere di protesta contro manifestazioni ufficiali, ecc. ecc. Una
volta approdato in Italia, Amaya si specializza in semiologia al Dams di
Bologna. Vive a Milano. Nell'80, è presente nel padiglione della Colombia alla
Biennale di Venezia. Segue un'intensa attività di docente universitario, saggista e, non ultima, di pittore. La tradizione
italiana aiuta. L'arte europea gli soffia dietro gli orecchi. Sia per lavoro
che per diletto, narrativa e poesia riempiono le sue giornate. E nasce proprio
da qui la simbiosi fra pittura e letteratura. Così, d'un tratto, ci si
accorge che per certe prospettive o addirittura per certe strutture
architettoniche, Amaya da un lato guarda a Caravaggio e VelÁzquez ( Narciso);
dall'altro ad Hopper e Bacon (di cui riprende le Crocifissioni, anche se il suo
soggetto è una donna). Ma, cosa piuttosto insolita e curiosa, solo su quanto le
opere di questi quattro artisti hanno di strettamente letterario. FABIO
RODRÍGUEZ AMAYA Milano, Fondazione Mudima, sino al 10 aprile. Tel. 02/29409633
Fabio RodrÍguez Amaya: «Fiducia nella finestra» (2008), esposto alla Mudima di
Milano
( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Salute - data: 2009-03-15 num: - pag: 53 categoria:
REDAZIONALE Igiene orale Gli studi lo confermano: la malattia parodontale è
correlata a molti altri problemi di salute Sono tanti i buoni motivi per
conservare il sorriso è ormai certo che la malattia parodontale, l'infezione
dei tessuti di sostegno dei denti di cui soffrono circa 8 milioni di italiani,
non rovina solo il sorriso. Da tempo si è scoperta la relazione fra la salute
dei denti e quella del cuore e fra malattia parodontale e diabete. Ma avere una
bocca sana aiuta a evitare anche altri disturbi: dalle malattie reumatiche a
quelle renali, fino a problemi ostetrici, in particolare al rischio di
concludere una gravidanza con un parto prima del termine. Un intreccio di
rapporti di cui si è parlato al recente Congresso internazionale della Società
italiana di parodontologia. «La frequenza con cui colpisce i diabetici è tale
che la parodontite è stata definita "la sesta complicanza del diabete —
sottolinea Antonio Carrassi, presidente del corso di laurea in Odontoiatria e
protesi dentale dell'Università di Milano —. In effetti, si stima che per un
diabetico il rischio di ammalarsi di parodontite sia circa tre volte superiore
rispetto alla popolazione normale, fatto che impone all'odontoiatra di seguire
questi pazienti con particolare attenzione». A sua volta, la presenza di una
malattia parodontale in un diabetico sembra influire negativamente sul
controllo della glicemia. Ciò dipenderebbe dal passaggio dalla bocca al sangue
di sostanze coinvolte nell'infiammazione, un meccanismo che sta alla base anche
dei rapporti fra la parodontite e le altre malattie. «L'aumento del carico
infiammatorio globale collabora con altri fattori nell'aumentare la resistenza
dell'organismo all'insulina» precisa Carrassi . Da qui l'idea che curando i
denti si possa migliorare anche il diabete. «Gli studi più recenti indicano che
un controllo della malattia parodontale consente un miglior controllo dei
livelli glicemici e quindi del diabete» aggiunge l'esperto. Anche sul fronte
delle malattie cardiache si sta cercando di verificare gli eventuali effetti
favorevoli del trattamento della parodontite. Una delle osservazioni più
interessanti è relativa alla proteina C reattiva, un marker di infiammazione
considerato anche un indicatore di rischio cardiovascolare, i cui livelli sono
più elevati nei pazienti con malattia parodontale. «Una cura della malattia
parodontale si traduce in una diminuzione di questo marcatore — ricorda Massimo
de Sanctis, docente di parodontologia dell'Università
di Siena —. Pazienti con severa malattia parodontale sono stati sottoposti alla
rimozione dei batteri dalla superficie dei denti: dopo 2 e 6 mesi i soggetti
sono stati sottoposti a un controllo di alcuni parametri infiammatori». La cura
della malattia parodontale aveva permesso di diminuire i valori di proteina C
in misura analoga a quella ottenibile con la somministrazione di una statina,
farmaco usato per ridurre il colesterolo. Altre novità riguardano il parto
pretermine. «In base agli studi sembra probabile una correlazione con la
parodontite» precisa Pierpaolo Cortellini, Past President della Federazione
europea di paradontologia. Va detto però che il rapporto con la malattia
parodontale è emerso in particolare dagli studi condotti nei Paesi poveri, dove
sia i parti pretermine, sia la malattia parodontale sono più frequenti. Franco
Marchetti
( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Salute - data: 2009-03-15 num: - pag: 50 categoria:
REDAZIONALE Roboetica Stimolazioni cerebrali, bioibridi, microchip: quali sono
i limiti? Quarantamila impianti nel mondo, ottocento in Italia. Da quando nel
1993 Alim-Louis Benabid, a Grenoble, dimostrò che minuscoli cateteri incuneati
nella profondità del cervello hanno la meglio sul tremore e i bizzarri
movimenti involontari del Parkinson, la metodica è letteralmente «esplosa».
Buoni risultati, affrancamento dai farmaci, ma anche la comparsa e il ripetersi
di uno strano fenomeno: dopo l'impianto la personalità cambia, talvolta ad un
punto tale da mettere in crisi le relazioni familiari. «Il fenomeno è ben
documentato — informa Gianni Pezzoli, direttore del centro Parkinson degli
istituti clinici di perfezionamento di Milano — . Nel 20-30 per cento dei
malati che si sottopongono alla stimolazione cerebrale profonda (questo il nome
della tecnica, ndr) si manifesta una forma di apatia, un calo di vitalità
generalizzato, e si abbassa il tono della voce, in alcuni casi fino al
bisbiglio. La causa? Forse è la presenza del catetere nel cervello, forse è la
sospensione di farmaci che hanno effetti simili a quelli della cocaina. Non si
sa». Un beneficio importante ottenuto ad un prezzo «esistenziale » alto,
talvolta altissimo (fra queste persone non sono infrequenti i suicidi). Prezzo
da tenere ben presente ora che le applicazioni della metodica si stanno
allargando a macchia d'olio, dall'epilessia alla depressione, dalla cefalea ai
cali di memoria, fino all'ultima, gli attacchi di panico. Lo sottolinea sulla
rivista Nature Jens Clausen, dell'istituto di etica e di storia della medicina
dell'università di Tubinga. Ricordando che questi
«bioibridi » stanno suscitando reazioni inimmaginabili vent'anni fa proprio fra
i potenziali «clienti ». Lo dimostra la crescente resistenza nei confronti dei
sofisticatissimi impianti cocleari, che nel mondo hanno ridato l'udito a più
100.000 persone, da parte di molti sordi. Allineati sulle posizioni della
filosofa Anita Silvers, dell'università della
California a San Francisco, che, disabile a sua volta, condanna la «tirannia
della normalità » in nome della quale tutti i diversi sono inferiori e
infelici. «Fece discutere nel 2002 il caso di due lesbiche americane. Sorde,
per due volte scelsero come donatore di sperma per i bimbi avuti con la
fecondazione in vitro un amico con lo stesso handicap, per maggiore sicurezza
con cinque generazioni di non udenti nell'albero genealogico. Le donne volevano
dimo-strare, fino alla parodia, che la sordità non è una condizione di
inferiorità — racconta Andrea Boggio, esperto di bioetica della Bryant
university di Providence, negli Stati Uniti — . D'altro canto le neuroprotesi
pongono problemi anche sul fronte dell'identità. La funzione che ti fa svolgere
la "macchina" è tua oppure appartiene al biobrido con cui convivi?
Siamo portati a pensare che l'identità umana sia quella dominante, ma...». Luca
Marini, docente di diritto internazionale all'università La Sapienza
di Roma e vicepresidente del Comitato nazionale per la bioetica che sulla
roboetica ha creato un gruppo di studio aggiunge: «Non è irragionevole
immaginare che in futuro si arrivi al potenziamento delle capacità cerebrali
dell'uomo, il cosiddetto enhancement, che unitamente alle nanotecnologie
e alle neuroscienze può gettare le basi per una condizione che alcuni
definiscono "post-umana"». Scenario non così ipotetico: John
Donoghue, neuroscienziato della Brown university, è riuscito a tradurre in realtà
l'idea che si possano compiere azioni con la «forza» del pensiero. Un microchip
impiantato nel cervello rileva impulsi che un processore traduce in comandi per
il cursore del computer: il risultato, già realtà per un piccolo numero di
tetraplegici (il primo caso pubblicato su Nature nel 2006), è la possibilità di
spedire una email o di giocare con un videogame. Tutto il sistema ha un nome
suggestivo, BrainGate, letteralmente «porta» per il cervello. «Questi
dispositivi possono aprire la strada a forme di controllo del tutto nuove che
porranno il problema della "privacy cerebrale" — continua Marini — .
Sono convinto che la robotica debba essere al centro di un dibattito sull'etica
"del nuovo", al di fuori degli schieramenti politici». «La ricerca
comunque deve andare avanti — conclude Piergiorgio Strata, direttore
scientifico del Brain research institute Rita Levi Montalcini di Roma — ; fermo
restando che al primo posto ci deve essere il pieno consenso, il più possibile
"informato", di chi si sottopone a queste sperimentazioni». Franca
Porciani
( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Salute - data: 2009-03-15 num: - pag: 54 categoria:
REDAZIONALE Allergie L'agopuntura sembra potenziare l'effetto delle normali
terapie farmacologiche Pollini meno fastidiosi se li prendi di punta Con la
primavera alle porte, la nutrita schiera degli allergici ai pollini comincia a
preoccuparsi e qualcuno anche a prendere i primi provvedimenti contro gli
starnuti. Un problema che riguarda 32 milioni di persone in tutta Europa e
oltre 3 milioni di italiani con sintomi concomitanti di asma e rinite
allergica. Accanto a chi utilizza immunoterapia, antistaminici, spray nasali e
colliri specifici, c'è anche chi ricorre all' agopuntura. Secondo un recente
studio tedesco, pubblicato sull'American Journal of Epidemiology, circa il 19
per cento delle persone con rinite allergica fa affidamento anche sugli aghi. E
l'agopuntura, aggiunta alle cure farmacologiche tradizionali, sembra
effettivamente migliorare la qualità di vita di chi soffre di allergie ai
pollini. Nello studio tedesco sono stati presi in considerazione 981 pazienti
con raffreddore da fieno, metà dei quali ha utilizzato anche l'agopuntura: i
benefici maggiori, curiosamente, li hanno avuti le donne, mentre sugli uomini
gli aghi non hanno sortito grandi effetti. «Uno degli ambiti di maggiore
utilizzo dell'agopuntura è rappresentato proprio dalle allergie — conferma Aldo
Liguori, docente di agopuntura al Master
dell'Università La Sapienza di Roma e direttore dell'Istituto Paracelso per lo
studio delle medicine non convenzionali. «Questa antica tecnica cinese —
chiarisce Liguori — viene utilizzata sia in fase acuta, ovvero quando si
presentano i fastidiosi sintomi della rinite allergica, sia a scopo preventivo
per ridurre le manifestazioni. Nel primo caso, si fanno in media 8-12 sedute,
le prime ravvicinate (anche tutti i giorni, o un giorno sì e uno no) e poi
settimanalmente. Se l'obiettivo è fare prevenzione, bisogna invece iniziare il
trattamento almeno un mese prima dell'abituale insorgere dei sintomi. I
"punti" sui quali si agisce per contrastare l'allergia possono essere
diversi da persona a persona, in base anche a diagnosi differenziate; comunque,
in genere, si stimola la zona del naso, il dorso delle mano - uno dei punti più
studiati, la cui sollecitazione avrebbe effetti antinfiammatorio e antalgico -
e le zone del torace in corrispondenza del polmone». Ma quali sono i possibili
meccanismi alla base dell'azione benefica dell' agopuntura? «Sembra che gli
aghi agiscano riequilibrando il sistema immunitario e abbiano anche effetti
antisecretori, antinfiammatori e mucolitici — spiega Liguori —. La modulazione
del sistema immunitario spiegherebbe anche perché chi usa regolarmente
l'agopuntura può andare incontro, negli anni, a una riduzione della
sintomatologia complessiva. Va inoltre segnalato che in alcuni casi
l'associazione dell'agopuntura con le classiche cure farmacologiche permette di
ridurre l'uso e il dosaggio dei medicinali». Più scettico sulle potenzialità
dell' agopuntura è, invece, Giorgio Walter Canonica, presidente della Società
mondiale di allergologia (World Allergy Organization) e direttore della Clinica
di malattie dell'apparato respiratorio e allergologia dell'Università di
Genova. «Ad oggi — puntualizza Canonica — mancano studi controllati che dimostrino
in modo inequivocabile l'efficacia dell'agopuntura per la rinite allergica.
Questo non esclude che gli aghi possano offrire qualche beneficio, non fosse
altro per il cosiddetto effetto placebo». «Fortunatamente l'agopuntura non
comporta particolari rischi, — aggiunge, però, Canonica — per cui può essere
usata con relativa tranquillità, a patto però di non sostituirla a cure
farmacologiche di efficacia consolidata. Per controllare la rinite allergica
abbiamo oggi a disposizione diverse opzioni: dagli antistaminici di seconda
generazione all'immunoterapia, che possiamo gestire in modo personalizzato in
base alle caratteristiche e alle esigenze del singolo paziente ». Antonella
Sparvoli Tecnica Si pungono area nasale e mani
( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
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- NAZIONALE - sezione: Salute - data: 2009-03-15 num: - pag: 54 categoria:
REDAZIONALE Alimentazione Spiegati i meccanismi che fanno cedere alle
tentazioni Perché si resiste a tutto, ma non alle «voglie» Il rimedio? Diete
meno punitive e un po' di sport Desiderio irrefrenabile di dolci, o patatine?
Di mezzo c'è ben più che la «gola». E si rischia anche una vera dipendenza
Capita a tutti: all'improvviso si prova un forte desiderio di mangiare un certo
cibo. Una "voglia" diversa dalla fame per la specificità del cibo
desiderato e perché non è collegata ad un bisogno fisiologico. Purtroppo le
voglie riguardano, in genere, alimenti particolarmente gratificanti grazie alla
loro ricchezza di grassi e zuccheri. è quindi evidente che, se le voglie
diventano troppo frequenti, possono portare a squilibri alimentari. Ma come
nasce questo desiderio irrefrenabile per un certo cibo? Alcuni hanno ipotizzato
che l'organismo sia spinto a desiderare certi alimenti per sopperire a carenze.
Secondo uno studio pubblicato da Physiology and Behavior potrebbero essere le
diete eccessivamente restrittive e monotone a scatenarle. Ma le voglie possono
essere favorite anche dall'abitudine a mangiare cibi appaganti (come il
cioccolato) in risposta allo stimolo della fame. E possono essere influenzate
dall'età (diminuiscono con gli anni) e dalle variazioni ormonali: sono più
frequenti nel periodo premestruale e in gravidanza, anche se in questo caso la
diversa sensibilità a sapori e odori potrebbe essere uno dei fattori coinvolti.
Un'altra differenza, rilevata da uno studio su International Journal of Eating
Disorders, riguarda le emozioni che scatenano la voglia di certi cibi: nelle
donne sono più spesso quelle negative, come la noia o la tristezza, mentre
negli uomini sono le emozioni positive, come la contentezza, a stimolare il
desiderio di particolari alimenti. Le donne tendono anche a rispondere con un
giudizio negativo alle loro "voglie", mentre gli uomini si danno più
facilmente il "permesso" di soddisfarle. «Oltre a questo — ricorda
Alessandra Mauri, docente di psicologia della salute
dell'Università di Padova — altri elementi possono favorire i
"desideri" alimentari. Per esempio, il modo in cui impariamo a
rispondere alle emozioni usando il cibo (il cioccolato, o le torte per
rispondere al bisogno di dolcezza) oppure la sensibilità ai messaggi della
moda, che vuole la donna magra e porta a restrizioni che creano esperienze
fallimentari di controllo del corpo e del cibo». Ma il cibo può anche dare una
vera e propria forma di " dipendenza"? Un articolo, appena pubblicato
da The Journal of Nutrition, sembra dare una riposta affermativa: certi
alimenti, particolarmente gradevoli, promuoverebbero comportamenti di ricerca
che assomigliano a quelli caratteristici di altre forme di dipendenza. «Infatti
— conferma Giuseppe Sartori, professore di neuroscienze cognitive
dell'Università di Padova — esiste un sistema di gratificazione cerebrale che
viene attivato ogni volta che mangiamo, o facciamo, qualcosa di piacevole. E
quindi, che si tratti di cibo o di altre sostanze, i meccanismi cerebrali
coinvolti sono più o meno gli stessi». Nell'articolo pubblicato su The Journal
of Nutrition si sottolinea però che non sarebbe solo la gradevolezza del cibo a
poter creare dipendenza, ma anche il "modo" in cui viene consumato:
per esempio, alternando periodi in cui si evita del tutto quel cibo con altri
in cui lo si consuma a ruota libera. Ma allora, si può dire che in situazioni
particolari, la "voglia" rischia di diventare dipendenza? «Tra le due
non c'è una differenza qualitativa, ma quantitativa e i meccanismi che regolano
l'apprendimento ci spiegano come una "voglia", sporadica per
definizione, possa assumere caratteristiche di dipendenza difficile da
contrastare. Tra i molteplici fattori che facilitano questo cambiamento
quantitativo ci sono: la disponibilità e l'accesso agli alimenti o, al
contrario, lo sforzo che viene richiesto per procurarseli e l'attenzione che si
dà alla questione "cibo"». Che cosa fare per riuscire a gestire le "voglie"?
«Innanzitutto — risponde Alessandra Mauri — impariamo a non trattare i nostri
desideri come fossero nemici e proviamo a leggere, dietro alla voglia, il vero
bisogno che il corpo, nostro alleato da sempre, ci comunica. Concediamoci un cioccolatino,
ma cerchiamo anche qualcosa di più adeguato del cibo per soddisfare i nostri
desideri». Ci sono però anche dei piccoli trucchi. Per esempio, fare pasti
equilibrati, non dividere gli alimenti in buoni e cattivi, non restare a
digiuno a lungo, tenere a portata di mano snack salutari e fare esercizio: un
recente studio ci dice che una camminata a passo svelto, di 15 minuti, può
frenare la voglia di cioccolato. Carla Favaro nutrizionista Severità Se una
donna cede al desiderio di un cibo si sente in colpa, mentre gli uomini si
danno più facilmente il permesso di esagerare
( da "Nazione, La (Firenze)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
AGENDA FIRENZE pag.
30 Un uomo e una donna Oggi alle 16,15 nella sala del consiglio di Quartiere
( da "Nuova Venezia, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
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Giorno/Notte I ponti, calcoli e architettura Un manuale ne svela la complessità
e i segreti E' l'unico elemento che mette ordine nel paesaggio di Alessandra
Artale A Venezia con l'apertura del quarto ponte sul Canal Grande si è arrivati
a quota 410: grandi e piccoli, belli e brutti, ma tutti necessari e capaci di
rendere una città assolutamente particolare dal punto di vista urbanistico. E
«De pontibus. Un manuale per la costruzione dei ponti» (Edizioni Il Sole 24
Ore, 35 euro) a cura di Sa a Dobricic docente all'Università di Nova Gorica ed Enzo Siviero docente allo Iuav, che sarà presentato domani alle 17.30 all'Ateneo
Veneto da Franco Pianon, Amerigo Restucci e Marco Di Giandomenico, è proprio un
moderno manuale che supera le caratteristiche di un trattato, con un disegno
generale per comprendere il ruolo del ponte oggi, non solo
nell'architettura ma anche nel paesaggio. Il ponte moderno infatti è una delle
poche opere che non ha mai un senso come elemento a se stante, caratteristica
questa tipica dell'architettura contemporanea dove tutti gli edifici non sono
mai pensati nel contesto. Il ponte invece mette in ordine il paesaggio perché è
contemporaneamente passaggio e luogo e non è più elemento isolato in quanto
acquista un valore ambientale. I tanti studiosi che hanno scritto nel volume,
pensano al ponte a tutto tondo, come scultura, come architettura e come
linguaggio. Non manca neppure una visione semiotica, ossia lo studio del
rapporto tra segno e significato: il ponte può essere un segno unificante, a
volte invece segna una frattura come sopra una dogana dove appare come momento
di crisi perché si passa da uno stato all'altro, altre volte è un segno di
continuità, altre volte ancora è un luogo, come i ponti di Rialto o ponte
Vecchio a Firenze dove i negozi continuano e non ci si accorge neanche di
passare da una parte all'altra della città. Non poteva mancare il nuovo ponte
di Calatrava, dove le parti più importanti sono le «sculture» alla base del
ponte perché per il resto è un filo, non è strallato, ossia sostenuto dall'alto
con dei cavi, e la sua invenzione è stata quella di pensarlo come una mensola.
Cugina, se così si può dire, del ponte è la passerella, che a prima vista
appare simile ma in realtà è profondamente differente. Il ponte appoggia a
terra, perciò ha una statica, un calcolo, una concezione del tener su, la
passerella invece è la continuità della liana, come i ponti tibetani.
( da "Nuova Venezia, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
San Donà. Incontro a
Venezia del sindaco per rilanciare il progetto «Nuova Porta Nord, il futuro
della città» La Zaccariotto cerca di coinvolgere Provincia, istituto della
Pietà e Atvo SAN DONA'. Porta Nord, la Zaccariotto va in Provincia per gettare
le basi del futuro ingresso alla città e la nuova zona fieristica. Il sindaco
Donà si è recato a Venezia per discutere con il presidente della Provincia,
Davide Zoggia, quindi l'istituto della Pietà e i vertici dell'Atvo, azienda
trasporti del Veneto Orientale. Tre soggetti che sono proprietari a vario
titolo di aree in questa zona. Non sarà solo la nuova zona fiera, con
mega-padiglioni espositivi, ma anche stazione dei treni e autobus, zona
residenziale, aree verdi e chi più ne ha più ne metta. «Questa mia visita -
spiega il sindaco - serve per far diventare i vari soggetti coinvolti quali
soggetti compartecipi della operazione immobiliare nella creazione di un fondo che per la prima volta potrà essere a gestione pubblico-privata. Non saranno solo soci, dunque, ma potranno intervenire nella
grande opera di riqualificazione che ci condurrà alla nuova porta Nord. E
finora il loro interesse sembra essere di un certo rilievo». Il progetto,
dunque, pare abbia ottenuto i consensi dei vari enti interpellati nella
giornata veneziana del sindaco. Il vero rilancio della città partirebbe
da qui, anche perché trasferire verso la futura area fieristica tutte le grandi
attività economiche sposterebbe definitivamente il baricentro di San Donà, che
vedrebbe in questa zona il cuore pulsante della futura economia del territorio.
In questo contesto, si annunciano anche importanti cambiamenti. L'Atvo, ad
esempio, dovrà spostare l'autostazione da piazza IV novembre all'area vicina
alla futura stazione dei treni, che sorgerà poco lontano dall'attuale, ma più
verso la zona fieristica. In un'unica zona pertanto avremo stazione dei treni e
quella degli autobus, con l'aggiunta della viabilità di ingresso alla città
dalla direzione Trieste-Portogruaro. Il Comune, inoltre, chiede che la scuola
professionale Inail, provinciale, sia spostata dall'attuale sede di via
Pralungo dove la riqualificazione prevede altri interventi urbanistici e di
viabilità. (Giovanni Cagnassi)
( da "Stampa, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
ERA NATO A
SAVONAAVEVA 38 ANNI E' morto Vincenzo Buccheri docente universitario a Pavia E' morto, all'età di 38 anni, Vincenzo
Buccheri, professore associato dell'ateneo di Pavia, docente dei corsi
di filmologia, stilistica e retorica del cinema e storia e critica del cinema.
Era nato a Savona, dove vivono la madre Graziella e la sorella Alessandra (il
padre, l'architetto Gianluigi Buccheri, è scomparso una decina di anni
fa), e dove tornava durante le festività. La sua carriera universitaria era
iniziata con il dottorato in Linguistica applicata e linguaggi della
comunicazione conseguito presso l'Università Cattolica nel 2001. La nomina a
Pavia era arrivata nel 2004 come ricercatore. Dal 2006 Buccheri era professore
associato. Giornalista pubblicista e critico cinematografico, aveva collaborato
con «Segnocinema», di cui era redattore, ed era tra i fondatori e direttori
della rivista «Brancaleone». Nel 1992 aveva vinto il Premio Adelio Ferrero per
giovani saggisti di cinema. Oltre a diversi saggi sul cinema italiano dagli
anni Trenta a oggi, Buccheri ha pubblicato le monografie «Joel ed Ethan Coen»,
«Takeshi Kitano», «Il film. Dalla sceneggiatura alla distribuzione», «Stile
Cines. Studi sul cinema italiano 1930-1934». Ha realizzato cortometraggi e
documentari, partecipando a due edizionidel Sacher Festival. I funerali si
svolgeranno a Milano nella chiesa di Sant'Ambrogio.
( da "Caserta News" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 15 Marzo
2009 Il Suor Orsola mette l?Orientamento in mostra UNIVERSITà | Napoli
Conoscere, far conoscere, significare, sapersi destinare, trasmettersi: sono
alcuni dei temi di Sapere A(v)venire, una mostra per l'orientamento universitario
promossa dall'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in collaborazione con
il PAN - Centro di Documentazione e rivolta agli alunni delle scuole medie
superiori, agli studenti dei corsi di laurea di base, ai docenti, ai
responsabili della funzione di orientamento e a tutti gli operatori del
settore. La mostra sarà inaugurata al PAN ? Palazzo delle Arti Napoli lunedì 16
Marzo alle ore 11.00 e resterà aperta sino al 30 Marzo (apertura al pubblico
dal lunedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 16, tranne il martedì).
All'inaugurazione saranno presenti Francesco De Sanctis Rettore del Suor Orsola
Benincasa, Nicola Oddati assessore alla cultura del Comune di Napoli, Ornella
De Sanctis responsabile del coordinamento per le attività di Orientamento del
Suor Orsola Benincasa, Marina Vergiani dirigente del centro di documentazione
del Pan e il giovane artista contemporaneo Gianluca Vassallo autore delle opere
in mostra. "E' la prima volta che un Ateneo affida ad un artista
l'interpretazione della propria offerta formativa ? spiega Ornella De Sanctis,
responsabile del coordinamento per le attività di Orientamento del Suor Orsola
Benincasa - e il risultato di questa scelta innovativa è senz'altro molto
suggestivo. Sono nate parole in versi, dense e cariche di senso, divenute poi i
dieci video che costituiscono il corpus del percorso espositivo".
L'iniziativa ben rappresenta, infatti, l'idea del Suor Orsola di costruire, con
il suo coordinamento per le attività di Orientamento di Ateneo e i suoi servizi
di orientamento, una struttura che promuova un orientamento formativo, anche
attraverso la sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi e l'incursione nel
mondo delle arti. Le opere realizzate da Gianluca Vassallo hanno preso spunto
dai corsi di laurea che compongono l'offerta didattica dell'Ateneo ed hanno
realizzato un pre-testo per attivare una vera e propria ricerca sull'universo
giovanile studentesco: una sorta di osservatorio sui giovani, una metodologia
etnografica della ricerca che sappia cogliere la complessità della realtà cui
si rivolge. Al termine delle visite guidate, gli operatori del servizio
orientamento del Suor Orsola, infatti, inviteranno gli studenti ad una breve
riflessione, svolta mediante l'elaborazione di tracce di testi e discussioni di
gruppo sui temi della conoscenza, del sapere, della scelta. I testi, le
immagini e gli audiovisivi che compongono la mostra e i contributi degli
studenti saranno disponibili e visualizzabili sul sito dell'Ateneo,
all'indirizzo www.unisob.na.it/sobgallery, per proseguire il percorso didattico
e di riflessione anche dopo la visita.
( da "Targatocn.it" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Alba: concerto di
musica da camera dedicato a Mendelssohn A parere di Schumann, il compositore
Mendelssohn "potrebbe, con la sua musica, rendere infedele in pochi minuti
la ragazza più innamorata", scrive Nicola Davico, che si esibirà al
pianoforte in duetto con il violino di Andrea Bertino, lunedì 16 marzo, alle
21, nella sala storica del Teatro Sociale di Alba. Di Felix
Mendelssohn-Bartholdy eseguiranno la sonata in fa maggiore e di Fritz Kreisler,
celebre violinista e compositore, la Chanson Louis XIII e Pavane. Sono
trascorsi duecento anni dalla nascita dei Mendelssohn, un autore compresso in
un?epoca che tanti nomi ha consegnato alla storia, ma che molto può ancora
insegnare. Andrea Bertino, diplomato al Conservatorio di Milano nel 1994 sotto
la guida di Ivan Krivenski è stato premiato in diversi concorsi nazionali e
internazionali tra i quali il Premio speciale borsa di studio 'Emma Maria
Ferraris' di Alessandria. Nel 1995 è stato vincitore della selezione intitolata
a Dino Giannini 'Un violino per sognare' di Senigallia con Brodski come
presidente della giuria, maestro con il quale ha proseguito gli studi. Si è
inoltre perfezionato con valenti violinisti quali Vernikov e Veitzner nella
scuola di Portogruaro, Ughi all?Accademia Chigiana, Shikhmurzaewa presso il
Conservatorio di Stato di Mosca. Ha conseguito il diploma al corso triennale di
perfezionamento all?Accademia 'Romano Romanini' di Brescia. Svolge un?intensa
attività concertistica soprattutto in duo con il fratello Alberto, pianista, e
con Gianfranco Pappalardo Fiumara e ha collaborato con diverse formazioni tra
le quali l?Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l?Orchestra 'Antonio
Vivaldi' di Alessandria e l?Orchestra Giovanile di Torino, ricoprendo il ruolo di
primo violino. L?interesse per la musica etnica e la musica contemporanea si
esprime nelle sue collaborazioni con i gruppi Fairy Tales, Fianna e Apostrofo ?
( da "Blogosfere" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Mar
0915 La pubblicità occulta sta per diventare legge: il commissario Montalbano
ci venderà i tappeti? Pubblicato da Riccardo Spiga alle 11:34 in tv e
pubblicità Quelli di Striscia la notizia della ricerca della pubblicità occulta
ne hanno fatto una ragione di vita e una missione, andando a colpire programmi
di grande successo (vi ricordate le accuse al Maresciallo Rocca?) e volti eccellenti della
televisione. Bene, è probabile che in futuro il tg satirico di Antonio Ricci
dovrà trovare altri bersagli su cui indirizzare la propria vis polemica: il
parlamento sta infatti per approvare le norme che permetteranno di introdurre
il cosiddetto product placement nei programmi televisivi, ovvero la possibilità
di inserire al centro della scena (di una fiction, un reality o quant'altro) un
prodotto con il marchio bello in vista, ovviamente dietro compenso. Questo
meccanismo pubblicitario esiste già nel cinema: i film americani sono pieni di
richiami di questo tipo, ma anche quelli italiani più recenti: dal logo
Lufthansa che domina ne "Il mio migliore nemico" di Carlo Verdone al
marchio Telecom in "Notte prima degli esami oggi". Proprio a causa di
un product placement all'interno del film "Caos Calmo" Striscia la
notizia prese di mira Nanni Moretti, lanciando il tormentone dell'imitazione di
Dario Ballantini. L'operazione promozionale era perfettamente legale, ma in
effetti che Moretti giustificasse lo spot nascosto faceva sorridere, vista la
sua tanto sbandierata antipatia nei confronti della réclame: in una scena di
"Aprile", per esempio, se la prendeva apertamente contro i colleghi
che facevano pubblicità. Certo in un mondo di loghi, insegne, etichette e
marche è difficile, volendo rappresentare la realtà, girare delle scene dove
non sia riconoscibile la griffe di un vestito, la casa di un'automobile o la
marca di una bibita. Forse è proprio qualcosa di irrealizzabile: per cui,
nell'impossibilità di proibire e controllare efficacemente, la scelta di
disciplinare l'accesso al product placement sembra una decisione di buon senso.
A patto che non si esageri, perché non vorremmo assistere a scene improbabili
dove più che gli attori delle fiction si inquadrano i prodotti o dove i
concorrenti dei reality si tappezzano i vestiti di loghi pubblicitari, manco
fossero dei piloti di formula uno. Insomma vorremmo evitare di vedere il
commissario Montalbano che, nel bel mezzo di un inseguimento automobilistico,
ci parla della tenuta di strada dell'auto che sta guidando.
( da "Corriere.it" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Nascerà in Italia
sul modello del Cern e rilancerà i nostri scienziati Il ministro Gelmini:
«Grande opera per attirare cervelli stranieri» Il
piano per scegliere le aree di investimento, la riforma degli enti e
l'assunzione di nuovi addetti Ministro Mariastella Gelmini, per alcuni lei ha
dimenticato il mondo della ricerca scientifica che
assieme alla pubblica istruzione e all'Università è il
suo terzo compito.... «Stiamo lavorando e per giugno sarà pronto il piano
nazionale della ricerca in occasione del G8». E che
cosa prevede? «Stabiliamo delle priorità per trasformare la situazione di crisi
in cui ci troviamo in un'opportunità di rilancio. Le risorse non sono certo
ampie ma il settore, grazie anche all'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non ha subito tagli». Quali
sono le priorità scelte? «Innanzitutto è da valorizzare il settore
agroalimentare e ad esso si affiancano l'ambiente e l'energia con le cosiddette
"tecnologie verdi", la biomedicina e lo spazio. In quest'ultimo
abbiamo maturato alcune competenze da difendere ed esistono già sulla Penisola
realtà internazionali importanti, come il centro dell'agenzia spaziale europea
di Frascati impegnato proprio sulla ricerca
ambientale. Dobbiamo, inoltre, ripensare la programmazione della ricerca adesso inesistente. Ogni ente ha il suo piano ma la
loro somma dimostra solo una frammentazione improduttiva. Voglio arrivare ad un
progetto ricerca-Paese in cui si concentrano gli
interessi tenendo conto delle esigenze della realtà industriale dove i giovani
troveranno lavoro». Un'impresa ardua, altre volte tentata senza grandi
risultati. Lei come pensa di materializzare questa ambizione? «Attraverso una
serie di interventi. Ad esempio, dobbiamo realizzare in Italia una grande
infrastruttura di ricerca, come del resto ci chiede
l'Unione. Un centro, per capirci, come il Cern di Ginevra, un modello a cui far
riferimento per diversi motivi». Quali sarebbero? «Prima di tutto perché è un
luogo dove si fa ricerca al top della conoscenza
attraendo i cervelli da altri continenti. Al Cern la
costruzione del nuovo acceleratore Lhc, al quale hanno dato il contributo
centinaia di ricercatori italiani attraverso l'Istituto
nazionale di fisica nucleare, si è rivelata la giusta via per alimentare la ricerca, creare innovazione tecnologica nelle aziende
coinvolte e sviluppare conoscenze applicabili in altri settori della vita
quotidiana. Dagli studi al Cern, oltre all'invenzione del Web è nata anche la
nuova macchina adronica con la quale si curano a Pavia i tumori». Con che
risorse, se non ci sono, può nascere una nuova grande infrastruttura di ricerca? «Recuperando fondi da piccoli progetti poco utili
eliminabili e da mille accordi di programma che rispondono a necessità lontane
dalla scienza. Ma vorrei pure utilizzare a tale scopo i fondi Fas gestiti dalla
Presidenza del Consiglio che magari finiscono in accordi clientelari. Insomma,
eliminando degli sprechi e concentrandoci in una direzione precisa evitando di
moltiplicare inutilmente le iniziative». Ma quali sono per lei i problemi più
gravi della ricerca italiana: i fondi scarsi, il
ridotto numero dei cervelli, le infrastrutture
inadeguate... «Certo, senza soldi è difficile lavorare, ma già nei
finanziamenti attuali esistono margini in cui si possono effettuare degli
interventi e rendere più efficaci le disponibilità. Ma più necessario ancora è
gestire con managerialità. Entro dicembre completeremo il riordino degli enti
di ricerca proprio per arrivare ad una migliore
gestione e valorizzare i buoni cervelli che oggi sono
mortificati e sono numerosi». I cervelli appunto.
Esiste una differenza abissale nel numero con altri Paesi europei. Che cosa
intende fare? «Intanto con il recente decreto abbiamo creato quattromila nuovi
posti per ricercatore che sono slegati dalla
sistemazione dei precari. E non è poco, per cominciare». E i conti con i
precari, come li fa. Lavorare in questa condizione non aiuta certo
l'entusiasmo. E poi è un'esercito ormai? «Infatti, tra università
e ricerca, non sappiamo nemmeno noi quanti siano. Per
questo abbiamo avviato un censimento al fine di avere una fotografia precisa
della realtà sulla quale incidere. Certo è che con la mancata approvazione
della "norma dei 40 anni" si è persa un'importante occasione perché
avrebbe consentito, attraverso dei prepensionamenti, di liberare posti nei
quali inserire appunto i precari. Però bisogna tener presente che non è
possibile stabilizzare tutti, è una proposta demagogica perché non ci sono le
risorse necessarie e poi non sarebbe neanche giusto». Perché non lo sarebbe?
«Anche qui bisogna distinguere. Non tutti sono precari allo stesso modo. Ed è
opportuno valutare qualità e profili tecnici in base agli indirizzi». Un altro
male riconosciuto è la scarsa ricerca privata nel nostro Paese. Non c'è più la Montecatini capace
di sostenere Giulio Natta al Politecnico di Milano che scopre il Moplen e
conquista il Premio Nobel per la chimica, ultimo Nobel nato nella Penisola. Era
il
( da "Corriere Adriatico" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
La notte del delitto
rilevata sul pc del giovane una interazione fino alle ore
( da "Sicilia, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
«Io non voglio
guerre e non le ho cominciate» «Non mi sono mai permesso di criticare l'Università di Palermo né i suoi docenti ai quali riconosco una
grande personalità e professionalità, non sono mai entrato nel merito delle
loro capacità come insegnanti; non l'ho mai fatto io né l'ha fatto qualcun
altro per vicino a me. Semmai io ho messo in discussione soltanto i metodi di
assunzione dei contrattisti». Eugenio D'Orsi sembra aprire al dialogo
verso il rettore Roberto Lagalla dopo la conferenza stampa tenuta da
quest'ultimo a Villa Genuardi, nel corso della quale si é detto disponibile al
dialogo nell'interesse del Polo universitario agrigentino. «Io non voglio
guerre, certe esternazioni non le ho cominciate io - aggiunge il presidente
della Provincia - tuttavia prendo atto finalmente che nel Rettore prevale il
ruolo di educatore, di docente e di uomo di cultura.
Non posso che apprezzare il tono distensivo da lui utilizzato del quale prendo
atto. Posso garantire che troverà nella Provincia un partner che vuole far
crescere l'università. Noi non siamo mai stati restii
ad incontrare chiunque e siamo stati sempre pronti al dialogo. Buttiamoci le
polemiche alle spalle e cerchiamo di costruire una università
credibile, che sia pronta a rispondere all'urlo che proviene dal territorio,
purché però questo processo di crescita possa avvenire su un percorso di grande
qualità, questo é quello che noi vogliamo». Dunque, se non ci saranno altri
strappi si andrà verso un clima di maggiore distensione tra D'Orsi e Lagalla,
dopo le polemiche dei giorni scorsi che erano seguite alla sostituzione del
commissario straordinario del Consorzio universitario agrigentino Bartolomeo
Romano con Michele Giuffrida, dirigente del settore presidenza della stessa
Provincia . Dunque é molto probabile che nei prossimi giorni gli enti che
compongono il consorzio (Provincia, Comune e Camera di commercio) possano
sedersi attorno ad un tavolo e che D'Orsi possa incontrare il rettore Lagalla,
per programmare il futuro dell'università agrigentina.
Salvatore Fucà
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
«Le morti sul lavoro
non sono fatalità» I promotori insistono a opporsi all'archiviazione
dell'inchiesta sui decessi alla Tricom-Pm Domenica 15 Marzo 2009, Bassano La
dignità, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbero essere
diritti garantiti e indiscutibili. A tal proposito il Comitato per la difesa
nei luoghi di lavoro e nel territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa
ha organizzato nel pomeriggio di ieri un corteo per sensibilizzare la
cittadinanza su un tema tanto attuale quanto delicato. La manifestazione voleva
essere un appello alla mobilitazione ed alla solidarietà in riferimento
all'inchiesta sulla morte per malattia di 14 ex-dipendenti della Tricom poi
Galvanica Pm, per la quale la Procura della Repubblica ha chiesto
l'archiviazione. Luciano Orio, presidente del Comitato, chiede più attenzione
da parte della magistratura sulla questione perchè, ha dichiarato, "la
morte sul lavoro non è una fatalità e non è possibile archiviare un caso
sostenuto da referti medici e da perizie che attestano la morte di tumore e di
malattie professionali dei nostri colleghi". Partito alle 16 da piazza
Garibaldi, il corteo ha percorso via Da Ponte, viale delle Fosse, viale dei
Martiri per poi scendere nuovamente nelle piazze dove si è fermato per diversi
minuti, dando voce alle testimonianze di lavoratori e di parenti delle vittime.
I manifestanti hanno anche protestato contro la miopia da parte del mondo
politico riguardo al tema sicurezza perchè, sempre secondo Orio "si vuole
far credere che sia un problema semplicemente di ordine pubblico e contro gli
extracomunitari, ma molto spesso viene tralasciata e non tutelata la vera
sicurezza, quella nei luoghi di lavoro". Oltre al Comitato e a molti cari
delle vittime, erano presenti gli Studenti operai autorganizzati, esponenti dei
"No Dal Molin" e del presidio di San Pietro di Rosà, la Slai Cobas di
Venezia e l'Associazione esposti amianto di Sesto San Giovanni. Tra i partecipanti anche Fausto Schiavetto, docente di Storia del Veneto presso l'Università di Padova, secondo il
quale "la situazione della nostra regione dal punto di vista ambientale è
drammatica a causa di uno sviluppo poco sostenibile che ha intaccato anche la
possibilità di vivere". La manifestazione è terminata dopo circa
due ore in piazzale Cadorna davanti al monumento ai Caduti sul lavoro, dove è
stato posto un mazzo di fiori e quindi è stata data voce a tutti i gruppi
presenti. Visibile la soddisfazione da parte degli organizzatori per la presenza
di oltre duecento persone. Giovanni Marchiori
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Domenica 15 Marzo
2009, Conegliano L'America, orgogliosa del suo lavoro, gli ha appena
riconosciuto la cittadinanza e lo ha premiato, unico italiano, con una borsa di
studio di un milione di dollari per le ricerche che sta conducendo nell'ambito
della fisica. Quasi nessuno lo sa, ma tra i migliori cervelli
italiani "in fuga" negli States c'è anche un
coneglianese: è il professor Stefano Curtarolo che, nonostante abbia acquisito
anche la cittadinanza americana, conserva la residenza in via Marmolada 35,
assieme ai genitori. Curtarolo, diplomatosi allo Scientifico di Conegliano e
laureatosi prima in Elettronica e poi in fisica a Padova, negli Stati Uniti
svolge, ormai da anni, attività sia di ricercatore che di docente. "Lavoro alla Duke
University (tra le più prestigiose, ndr), a Durham, nel Nord Carolina, dove
sono professore associato di Scienze dei Materiali e di Fisica - spiega -. I
miei soggiorni in America - aggiunge - sono iniziati quando, per preparare la
tesi per la laurea in fisica, sono andato alla Pennsylvania State University a
fare 6 mesi di ricerca. Dopo essermi rilaureato sono tornato a Penn State per un
Master in Fisica delle superfici. Poi sono andato al Mit per il dottorato in
scienza dei materiali. Ho concluso il dottorato nell'agosto del 2003 e dopo 2
giorni ho iniziato a lavorare come assistente alla Duke". Lei è uno dei
tanti "cervelli emigrati" per fare ricerca. Perché se n'è andato dall'Italia? «In Usa ci sono
fondi e opportunità per i volenterosi che vogliono fare qualche cosa. In Usa
sognare cose nuove è un pregio. In Italia il cambiamento incute timore e paura.
La società italiana manca di pragmatismo». Come ha trovato lavoro in America?
«Semplicissimo: ci sono dei bandi di concorso pubblicati nelle varie riviste
scientifiche. Si fa domanda e si viene selezionati a seconda delle capacità».
Perché il nostro Paese investe così poco nella ricerca?
«Per motivi culturali e storici. La cultura in italia non paga, quindi non va
pagata». La scuola italiana, università in
particolare, è ritenuta inadeguata. Secondo lei, che si è laureato in Italia e
insegna in America, è vero che il livello in Italia è basso? «Assolutemente no.
L' Università di Padova non è seconda a nessuno nel mondo (quella che ho fatto
io prima della riforma, adesso è un po' peggiorata). A Padova ho studiato nei
corsi universitari ciò che all`estero ho studiato nei corsi specialistici ! Non
è la qualità dell`educazione che manca». Che ricerche sta svolgendo
attualmente? «Mi occupo di termodinamica dei materiali, stabilità di
nano-particelle, algoritmi per lo sviluppo di materiali avanzati,
super-lubricità di superfici quasi cristalline e leghe in titanio». Quando la
rivedremo nel Nordest? «A giugno o luglio sarò a Padova per un corso intensivo
in termodinamica dei materiali in collaborazione con il dipartimento di
chimica». Elisabetta Gavaz
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Manfrenuzzi:
«Trattato come un criminale» L'ex amministratore Econ commenta l'ennesima
tegola piovuta da Conegliano Servizi che lo accusa di truffa: «Non ho rubato
nulla» Domenica 15 Marzo 2009, Conegliano Se Carlo Manfrenuzzi avesse una
capigliatura folta come quella di Barack Obama, probabilmente sarebbe diventata
repentinamente canuta come quella del presidente degli Stati Uniti. Il dissesto
finanziario della Econ ha travolto il suo ex amministratore delegato ed ex
presidente di Conegliano Servizi con l'irruenza di una valanga e ora lui, il
'signore degli agnelli' intesi come capri espiatori, grida più che mai alla
vergogna. «Probabilmente sarò chiamato a rispondere di casi criminali nazionali
irrisolti - afferma sarcastico Manfrenuzzi - Io non ho rubato nulla. Ho una
dignità ed ho fiducia nella magistratura. Sono un uomo moralmente distrutto e
non auguro quello che mi sta succedendo nemmeno al mio peggior nemico». Da
quando è scoppiato lo scandalo Econ, Manfrenuzzi è stato mediaticamente
sovraesposto, volutamente (a detta sua e non solo) da parte di qualcuno al
quale fa comodo che sia lui la mente ed il braccio della vicenda; a volte ha
replicato fornendo la sua versione dei fatti, altre ha preferito il silenzio
considerati i pesanti risvolti penaliche rischia. Ora però dice basta a fare da
capro espiatorio ed è pronto, se il suo avvocato lo riterrà opportuno, a tirare
fuori le sue di carte, le sue verità che potrebbero far tremare più di una
poltrona. «Voglio che la gente si chieda chi è il responsabile politico del
disastro della Econ - afferma - perché io sono stato messo là dalla politica.
Caronna, Cozzolotto, non sapevo nemmeno chi fossero, me li hanno presentati
loro. Vogliamo dire che c'è stato un sindaco che la società l'ha creata e che
c'era un assessore alle Partecipate. Perché non hanno mai affidato il servizio
rifiuti di Conegliano alla Econ? E non mi si dica che non si poteva perché
quando la gestione è stata affidata a Savno, anch'essa era
una società a capitale misto pubblico-privato, partecipata da Sit e Sesa. Il 14
gennaio 2008, dopo l'incendio, presentai all'Amministrazione coneglianese una
relazione, protocollata, nella quale evidenziavo una perdita di Econ e
l'importanza di affidarle il servizio di raccolta di Conegliano. Io mi
assumerò le mie responsabilità di culpa in vigilandum, ma non ho rubato nulla,
ho sempre viaggiato con il mio mezzo e se c'è stato un disguido sui rimborsi è
stato subito sistemato». Elisa Giraud
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 15 Marzo
2009, Vicenza Mary Hackstock e Laura Reynolds hanno 26 e 29 anni. Entrambe
pianiste, insegnano come assistenti alle scuole (collettive) di pianoforte
dell'Università di Tampa, South Florida. Atsuko Suzuki ha 29 anni, si occupa di
musica da camera ed Allan Armstrong, 31 anni,è accompagnatore delle classi di
canto. Da due settimane questi quattro giovani professionisti della musica, che
lo scorso maggio 2008 si sono laureati in pratica
strumentale in una delle molte piccole e dinamiche università
americane, sono a Vicenza per un masterclass di tecnica pianistica. Ospiti di
tre famiglie vicentine, in Italia vengono a confrontarsi con il pianismo
europeo, seguendo le lezioni dei docenti del Pedrollo. "Un'esperienza
istruttiva- commenta Laura - l'approccio italiano è molto tecnico, e questo è
quello che un po' in Usa ci manca". Laura si è diplomata alla Wajne
State University di Detroit, poi è venuta in Italia dove ha studiato al
conservatorio di Trapani. "Essere a Vicenza per un americano è incredibile.
Passeggi, alzi lo sguardo ed hai il teatro Olimpico. Puoi andare in poco tempo
a Venezia, Firenze. Questo ti mette in una condizione psicologica ottimale per
lavorare nel campo dell'arte". I quattro pianisti americani saranno in
scena domani, lunedì 16 marzo, alle 17.30, nella sala dei concerti del
Conservatorio Arrigo Pedrollo. Il loro recital presenterà, oltre ad opere
classiche di autori come Skrjabin, Debussy e Brahms, le opere di David del
Tredici, autore americano oggi poco pi che settantenne,molto amato negli
States.
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
La Provincia
inaugura l'Accademia faunistica Domenica 15 Marzo 2009, La provincia di
Pordenone ha la Nuova Accademia Faunistica, che verrà inaugurata oggi, alle 10,
nella Sala Consiliare dell'Ente Provincia di Pordenone in largo san Giorgio.
L'ex Scuola Faunistica di san Floriano è stata sviluppata e potenziata, ed ha
subìto una profonda trasformazione. «Non si tratta più di un luogo dove si
insegna solo a cacciare - ha spiegato Eligio Grizzo, assessore provinciale alla
Caccia e Pesca - piuttosto di una nuova realtà che si pone l'obiettivo di
educare i cittadini ad una civile gestione della nostra fauna. Il cacciatore
non saccheggia il patrimonio dello stato, bensì valuta, sceglie e seleziona la
sua preda, contribuendo alla giusta gestione dell'equilibrio naturale
faunistico». In primis ne è stata rivista la struttura organizzativa, oggi
basata su personale di ruolo della Provincia, dunque a costante e diretto
servizio del cittadino. Quindi è stato implementato il
corpo docente, con professionisti ed esperti del settore che garantiranno
costantemente una profonda conoscenza del territorio provinciale e regionale;
un importante ruolo è stato riservato ai docenti universitari, nell'ottica di
un futuro rapporto con l'Università di Udine. È stato rivisto e ampliato
il programma didattico, articolato in 7 sezioni tematiche (Ambiente e
territorio, Gestione venatoria, Balistica venatoria, tiro ed arco, Cinofilia,
Gestione Faunistica, Allevamenti e animali domestici, Ludico-culturale) a
contenuto principalmente faunistico-venatorio. L'Accademia si presta poi a
svolgere corsi sull'intero territorio regionale mantenendo come sede principale
l'Istituto di Polcenigo e ampliando la logistica con locali di "Villa
Carinzia" a Pordenone e aprendo al pubblico l'emeroteca dei trofei di via
Dante.
( da "Savona news" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Alassio: Enrico
Mentana superospite nella città del Muretto Enrico Mentana ha accettato
l?invito della Città di Alassio: sarà l?ospite dell?iniziativa ?Parliamo di ?
una proposta culturale per la scuola, per l?aggiornamento, per il dibattito
critico? promossa dall?Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di
Alassio, in collaborazione con il Liceo Don Bosco. Venerdì 3 aprile, alle ore
21.00, nell?Auditorium della Biblioteca ?R. Deaglio?, il giornalista e
conduttore televisivo interverrà sul tema ?Quale protezione per il cittadino
nei confronti delle tempeste mediatiche?? A condurre l?incontro sarà il
giornalista Massimo Boero. Nato a Milano nel 1955, Enrico Mentana ha mosso i
primi passi da giornalista come direttore di "Giovane Sinistra", la
rivista della federazione giovanile socialista in cui ha militato fin dagli
anni del liceo, e di cui è diventato vicesegretario nazionale alla fine degli
anni '70. Nel 1989 è entrato in RAI, approdando alla redazione degli esteri del
Tg1. Ha esordito in video nel 1981 come inviato a Londra in occasione del matrimonio
di Carlo d'Inghilterra e Lady Diana Spencer. Da allora l'ascesa di Mentana è
stata rapidissima. Inviato del Tg1, poi capo dei servizi della testata e quindi
vicedirettore del Tg2. Dopo undici anni di RAI è passato alla Finivest, dove
gli è stata affidata la direzione del telegiornale di Canale
( da "ITnews.it" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Modena, 15 mar.
(Adnkronos/Labitalia) - 'Produttivita', investimento nel capitale umano e
occupazione giovanile'. E' questo il tema scelto per il convegno internazionale
in ricordo di Marco Biagi organizzato, come ogni anno, dalla Fondazione
intitolata al giuslavorista, dall'Universita' degli studi di Modena e Reggio
Emilia e da Adapt, Associazione per gli studi internazionali comparati sul
diritto del lavoro e le relazioni. L'appuntamento e' per
giovedi' 19, venerdi' 20 e sabato 21 marzo, presso l'Auditorium della
Fondazione Marco Biagi a Modena. Quest'anno a rendere omaggio alla figura del docente assassinato per mano delle Brigate Rosse il 19 marzo del 2002
interverra' anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del
15-03-2009)
Argomenti: Cultura
«Assumere i
comandati certamente comporterà una spesa aggiuntiva. Ma soprattutto
trasferirli negli organismi istituzionali significa violare i princìpi
costituzionali». Pietro Perlingieri - docente di Diritto civile in numerose Università italiane, consulente
della presidenza del consiglio regionale della Campania e capo del comitato
tecnico legislativo dell'assemblea - non ha dubbi: le norme sul personale «in
prestito» vanno riformate. Professore, da consulente della Lonardo sarà
stato informato del piano di stabilizzazione dei comandati... «Non mi hanno
presentato nulla. Nel comitato tecnico legislativo diamo solo pareri sulle
leggi, come ad esempio la modifica dello statuto. Sono compiti che spettano
all'ufficio legale della Regione». Ma una volta assunti i comandati costeranno di
più? «In effetti esistono delle voci aggiuntive di cui bisogna tener conto».
Quali? «Il salario accessorio, le voci per alta professionalità. Ma, a mio
avviso, è proprio il concetto di mobilità nel pubblico impiego che andrebbe
rivisto cambiando le leggi». Perché? «La nostra Costituzione è ispirata al
principio del concorso e quindi dell'imparzialità. Le istituzioni, pertanto,
dovrebbero prescindere dalle scelte che un politico fa altrimenti viene meno il
principio della terzietà e dell'imparzialità sancito dall'articolo 97 della
Costituzione». Perché i politici ricorrono sempre più spesso a questa pratica?
«Per due ragioni. Innanzitutto si cerca di avere personale di fiducia, talvolta
parzialmente competente, e poi si punta a favorire questi comandati. Se uno di
loro lavora nel Cilento come impiegato ma vive a Napoli, è evidente che ha un
vantaggio a trasferirsi negli uffici al Centro Direzionale». E poi si dirotta
il personale di fiducia dai gruppi politici alle commissioni. «Purtroppo è un
problema diffuso in tutto il Paese. Alla Corte dei conti e al Consiglio di
Stato buona parte dei dipendenti viene assunto per concorso, però un terzo per
meriti politici. La Costituzione dice una cosa, le norme esecutive un'altra.
Così si crea una sorta di destinazione politica in una funzione ispirata
all'imparzialità. Ciò che mi preoccupa, oltre ai problemi economici, sono
proprio la correttezza delle istituzioni e il funzionamento dei loro
organismi». Come si può intervenire? «Basterebbe decidere che il comando può avvenire
solo per una piccola parte dei dipendenti e che questi lavoratori "in
prestito" devono restare esclusivamente presso i gruppi politici».
Un'utopia? «Purtroppo in Italia c'è tanta buona volontà ma le riforme vere di
cui ci sarebbe bisogno non si fanno. Peraltro sarebbero interventi a costo zero
in grado di migliorare immediatamente l'efficienza degli enti». Colpa della
politica? «Più che altro si toccano gli interessi clientelari, la politica è
una cosa seria, è nobile». ger.aus.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
Ma anche di
realizzare, all'interno di uno stesso calcolatore, la possibilità di
collegamenti che da alcune parole di testo portassero ad altri contenuti di
informazione (hypertesto). L'esigenza da cui partiva Berners-Lee era
sostanzialmente scientifica. La sua idea consentiva un pieno utilizzo della
rete Internet. Già affermata da tempo. E mirava a condividere testi, contenuti
multimediali, software tra ricercatori ciascuno con il proprio computer.
Insomma semplificava la cooperazione tra gli scienziati. Così il 13 marzo 1989
mise giù un progettino. Teorico. Un progettino che ha cambiato il mondo. Ho
letto ieri dei dati su un grande quotidiano. «Mille miliardi di pagine web.
Cento milioni di siti web di cui il 74% commerciali». E, secondo Tim
Berners-Lee siamo ancora agli inizi: «Il web arriverà su tutti i cellulari.
Finirà anche con il ricoprire le pareti delle case. Non avremo più intonaco sui
muri ma schermi connessi su cui navigare usando le mani.». Perché la
rivoluzione del web, che ha trasformato comportamenti commerciali, economici,
sociali e individuali è stata possibile? Intanto una prima osservazione. La
ricerca condotta al Cern è sostanzialmente ricerca di base. Cioè ricerca che
viene intrapresa solo perché «serve alla conoscenza». E che magari non è
immediatamente collegabile ad alcuna «applicazione pratica». Ebbene in quella
temperie è nata l'idea del web. Tutta la società trae benefici dalla crescita
della conoscenza. Quindi anche il mondo della produzione. Ma è un errore
metodologico pensare che la ricerca va sostenuta con la fondamentale
motivazione che i suoi risultati saranno poi rapidamente trasferibili in
tecnologia e produzione. Anche perché ciò non è vero in generale. E non per
questo determinati studi sono inutili. Ripeto quanto detto tante volte. È
errata la distinzione tra ricerca utile e ricerca inutile. Va soltanto distinta
la buona dalla cattiva ricerca. Quanti casi vi sono nella storia di scoperte
fondamentali quanto casuali? Umberto Eco parlerebbe di «serendipity». Termine
inglese. Tradotto in italiano con un cacofonico «serendipidità». Cioè arrivare
ad una scoperta mentre stai cercando di arrivare ad un'altra. Un po' come
accadde a Cristoforo Colombo. È ovvio che non si può
chiedere ai privati di finanziare la ricerca se questa non dà prospettive di
ricadute sul mercato. Di breve o al più di medio periodo. Un privato non può
affidarsi alla serendipidity. Andrebbe rapidamente in rovina. Perciò è
ragionevole che il finanziamento della ricerca di base sia pubblico.
Circoscritto alle possibilità economiche del paese. Controllato. Assegnato
sulla base di rigorose valutazioni. Ex ante. Ed ex post. Mai più a pioggia. Ma
pubblico. E ritorniamo al web. Per alcuni anni fu utilizzato solo dal mondo
scientifico. Finché il 30 aprile 1993 il Cern lo aprì all'uso di tutti. E,
udite udite, fece ciò rinunciando ad ogni diritto d'autore. Questa decisione ha
cambiato il mondo. Essa fu possibile perché il Cern non persegue fini di lucro.
E vive sostanzialmente di finanziamenti pubblici. Un esempio di come il
finanziamento pubblico alla ricerca di base diventa un volano formidabile per
lo sviluppo dell'economia. Oltre che del progresso sociale. Forse proprio in un
momento di così profonda crisi economica investire nella ricerca fondamentale
può aiutare a superare le difficoltà. Guido Trombetti
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 15-03-2009)
Argomenti: Cultura
CLAUDIO SEBASTIANI
Perugia. La notte in cui Meredith Kercher venne uccisa su uno dei computer di
Raffaele Sollecito è stata rilevata interazione umana fino alle 21,10. Poi più
nulla fino alle 5,32 della mattina successiva. A riferirlo sono stati ieri alla
Corte d'assise di Perugia gli investigatori della polizia postale. Deposizioni
tecniche, le loro, che hanno seguito quella di una docente
universitaria con la quale Amanda Knox il giorno prima di essere arrestata fece
un tema nel quale tra l'altro scriveva alla madre: «Ho paura perché sono
confusa». La difesa del giovane pugliese e la parte civile leggono però
l'udienza in modo opposto. Per l'avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori
di Sollecito (che ha sostenuto di essere stato in casa sua mentre l'inglese
veniva uccisa), «emerge sempre di più la forte debolezza degli elementi
investigativi». Il legale evidenzia che non è stato possibile esaminare l'hard
disk di un altro dei pc di Raffaele perché danneggiato probabilmente da uno
choc elettrico come quelli della vittima, della Knox e di Patrick Lumumba.
Secondo la difesa di Sollecito già i dati emersi ieri rendono incompatibile la
sua presenza nella casa di Mez all'ora del delitto. Di parere totalmente
diverso l'avvocato Francesco Maresca, che rappresenta la famiglia della vittima
come parte civile. Per lui «crolla uno degli alibi» del giovane perché dagli
accertamenti emerge «che la notte dell'omicidio non c'è interazione umana con
il computer». In aula gli investigatori ricostruiscono che alle 18,27 del primo
novembre del 2007 venne attivato il programma per la visione del film «Il
favoloso mondo di Amelie», scaricato da internet il 29 ottobre, del quale
propongono alcune scene alla Corte per documentare il lavoro svolto. Gli
esperti della polizia postale spiegano poi di avere individuato una nuova
interazione con il file alle 21,10 ma non possono spiegare di quale operazione
si sia trattato. Poi più nulla fino alle 5,32 della mattina successiva quando
il pc fu utilizzato per ascoltare musica. Sollecito, laureato in informatica,
assiste alle deposizioni fornendo ai suoi legali indicazioni tecniche per le
domande. Cosa sia successo nelle ore cruciali per l'indagine sull'omicidio
Kercher almeno oggi rimane però un mistero. Così come non si chiariscono le
cause per le quali risultano danneggiati gli altri hard disk. Punto sul quale
insiste uno dei difensori della Knox, l'avvocato Carlo Dalla Vedova. La studentessa di Seattle in silenzio assiste alla deposizione
della sua docente di italiano all'Università per stranieri. Questa riferisce che
il 5 novembre fece fare ai suoi allievi, come tema, una lettera alla loro
madre. In essa la Knox spiegava che in seguito all'omicidio non aveva più una
casa e i suoi vestiti. «Sono senza un programma e spesso sento senza
emozioni» aggiunse. «Devo provare di ricostruire la mia vita» si legge ancora
nel tema. E ancora rivolta alla madre, in arrivo a Perugia, «spero che tu puoi
aiutarmi. Forse possiamo fare la spesa per i vestiti nuovi». «Non ho paura
dell'Italia» scrisse ancora Amanda. «Non ho paura - aggiunse - di qualcosa
particolare. Ho paura perché sono confusa».