CENACOLO
DEI COGITANTI |
"Ideazioni
architettoniche nel recupero di edifici monumentali"
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: >> è docente nel Master
Universitario di secondo livello “Miglioramento sismico, restauro e
consolidamento del costruito storico e monumentale” dell?Università degli Studi
di Perugia e nei Corsi di aggiornamento professionale per Ingegneri e
Architetti del Centro Studi “
"Gravity: Where do we stand?" ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: condirettore della Graduate School
e docente ordinario alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di
Como - questa Scuola costituisce ormai da anni un punto di riferimento
internazionale collaudato per gli studenti di dottorato delle discipline
relative. Per ogni edizione, inoltre, raccogliamo e pubblichiamo regolarmente
in inglese,
Internazionalizzazione,
nuova sezione sul sito dell'Ateneo
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: mantenendo attivo il flusso di
studenti in mobilità in entrata e uscita e favorendo lo scambio in mobilità di
docenti e ricercatori. In questo senso, la nuova sezione del sito rappresenta
un servizio e un?opportunità in più». La sezione “International Area”
«raccoglie - spiega il delegato del rettore all?internazionalizzazione,
Alessandro Trovarelli –
"European Workshop in Drug Design". Ricerca e sviluppo di nuovi farmaci: esperti da tutto
il mondo all'Ateneo ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente del dipartimento Farmaco
Chimico Tecnologico dell?Ateneo senese e dal suo gruppo di ricerca. Nella
settimana di studio, i partecipanti analizzeranno le tecniche di raccolta, interpretazione
ed utilizzo di dati sperimentali e teorici da affiancare a concetti di chimica
organica e biochimica che possono essere applicati nei processi di drug
discovery.
Notte dei musei
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Archeologia e storia
dell?arte del Vicino Oriente, terrà una lectio magistralis dal titolo I musei e
l?universalità del patrimonio culturale. Il Museo di chimica proporrà
l?iniziativa La favola degli elementi, un notte tra atomi e molecole, con
esperimenti di chimica e fisica in diretta, visite guidate alle collezioni e
uno spazio dedicato a racconti fantastici che hanno
Barack Obama: da outsider
a Presidente, una speranza per il futuro
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: : con queste parole il professor
Maceo Daley, docente presso l?Università del Texas El Paso, storico e studioso
della cultura afro americana e componente di spicco di quella comunità, ha
definito il percorso del neo Presidente degli Stati Uniti d?America, in
occasione del convegno dal titolo "Rendez-vous With Democracy.
"Professori a
contratto ora lavorate gratis"
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: All'Università di Firenze o in
quella di Siena, ad esempio, alle prese con bilanci in rosso profondo. Oppure
all'Università di Messina dove oltre al danno di lavorare gratis i nuovi
docenti devono subire anche la beffa di sapere che c'è chi nel frattempo di
stipendi ne prende addirittura due.
G8, il Rettore chiude 4
giorni Palazzo Nuovo ( da "Stampa,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: dove ci sono autorità e docenti. Il
movimento è diviso in due: da una parte l'ala moderata che si identifica nelle
sigle Cantiere Altro Sviluppo e Torino Sherwood Camp. I ragazzi di Sherwood
hanno organizzato un complesso calendario di iniziative. Tra corso Massimo
D'Azeglio e corso Vittorio Emanuele ci saranno due grossi tendoni e una serie
di gazebo,
A Millesimo s'inizia dalle
materne lo studio e l'amore per la filosofia
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ispettrice ministeriale e docente
dell'Università di Genova Anna Sgherri Costantini, cui hanno partecipato anche
docenti dell'Istituto di Carcare, di Loano, del «Colombo» di Savona, e
monitorate dall'Istituto regionale per la Ricerca educativa, rappresentato da
Graziella Arazzi, e dal Gruppo «Filosofare con i bambini» istituito di recente
a Savona.
VENERDI' 15 MAGGIO SALE
CONVEGNI ORE 10,30 SALA GIALLA - Cesare e l'Egitto. Una conversaz...
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: gli studenti e i docenti
dell'Istituto "Varnelli" di Cingoli (MC). Coordina Andrea Giannasi
ORE 14,30 SPAZIO AUTORI A - Periferie da problema a risorsa. Presentazione del
libro di Maria Immacolata Macioti e Franco Ferrarotti, a cura di Sandro Teti
editore. Con gli autori interv.
VENERDI' 15 No ai tagli
SCUOLA GAMBARO, VIA TALUCCHI 19, ORE 9 Partenza del corteo...
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Universo CIRCOLO DEI LETTORI, VIA
BOGINO 9, ORE 17,30 Incontro "Universo e materia oscura", interviene
Alessandro Bottino, docente ordinario di fisica teorica presso l'Università
degli Studi di Torino ed associato dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Domo senza soldi dalla
Regione, il sindaco protesta ( da "Stampa,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il sindaco domese ricorda anche la
sinergia pubblico-privata che si sarebbe creata per il rinnovamento degli
impianti dietro lo stadio Curotti: la società che attualmente gestisce piscine
e campi da tennis infatti avrebbe cofinanziato il progetto senza oneri per il
Comune.
Le delicate
"Variazioni" del poeta Giorgio Olcese
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di letteratura italiana
all'Università di Genova e profondo conoscitore della poesia ligure. Sarà
presente l'autore. Ingresso libero. Olcese è nato a Genova, dove vive e dove ha
svolto la professione di docente universitario. Ha pubblicato numerose raccolte
di poesia con i Libretti di Mal'Aria (Pisa) di Arrigo Buggiani,
A Pont-St-Martin lingue e
dialetti parlati in Valle ( da "Stampa,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: conversazioni a più voci con Tullio
Telmon, docente di Dialettologia all'Università di Torino. L'incontro sarà
coordinato da Fulvia Dematteis e le letture in patois, francese, ticth,
piemontese, rumeno, saranno accompagnate da brani eseguiti da Enea Berardo alla
ghironda e Matteo Frasca all'organetto.
fra i temi di bookstock il
nostro spazio vitale - luca mercalli
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Relazioni internazionali
all´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, moderati da Romeo Bassoli
dell´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. «Massa. Quanti saremo? e come
saremo?» è il primo dei cinque incontri del ciclo «Quale futuro» organizzato in
Fiera dall´assessorato all´Università,
"Restate insieme o
piango" ( da "Stampa,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Anna Oliverio Ferraris, docente di
Psicologia dello sviluppo all'Università La Sapienza di Roma, spiega che un
bambino sotto i 6 anni «va in agitazione anche a causa di un forte bisticcio
tra i genitori» e che i piccoli sono molto reattivi alle tensioni e ai
distacchi.
il contratto sociale
basato sullo spreco - rodolfo signorino
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Se il malcontento non può più
essere anestetizzato da una spesa pubblica «allegra» e si presenta sulla scena
politica un partito in grado di prospettare un modello di sviluppo economico
alternativo all´esistente, tutto può accadere. L´autore è docente di Economia
politica presso l´Università di Palermo
università, proroga per i
baroni - giuliano foschini ( da "Repubblica,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il rettore dell´Università di Bari,
Corrado Petrocelli, si trova a dover affrontare il primo problema. La questione
riguarda l´età pensionabile dei docenti dell´ateneo: una norma voluta dai
ministri Tremonti e Gelmini permette alle singole università di mandare i
professori ordinari in pensione a 70 anni (gli associati a 67),
Mondo del lavoro
Argomenti:
Cultura
Abstract: ad introdurre il convegno spiegando
che tra gli obiettivi c'è «quello di garantire l'effettività del lavoro». Uno
stimolo raccolto dai giuristi Giuseppe Maria Berruti, Steve Anderman, Valerio
Onida, Pietro Rescigno e Jerome Reichman, che hanno partecipato all'incontro.
Docente Gustavo Ghidini, professore di Diritto Industriale a Roma e Milano
Blangiardo: tendenza
irreversibile Ma la famiglia tradizionale sopravviverà
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Quindi mettiamo una pietra tombale
sulla famiglia tradizionale, marito-moglie-figli? «Tradizionale, appunto. Da
noi la tradizione ha sempre il suo peso. E il suo fascino». Il demografo
Domenico Blangiardo docente e demografo dell'Università Bicocca C.Bar
Erasmus coprirà il
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università internazionale» con
annessi alloggi per docenti e studenti (per circa 150 posti), anche per coloro
che arrivano a Roma per fare il loro «Erasmus », lo scambio di studenti fra le
varie università europee. E per questo potrebbero beneficiare di fondi europei,
oltre ad essere realizzati in project financing: la ricostruzione prevede
alloggi per i giovani e la realizzazione
Il gip scarcera Saggese
Argomenti:
Cultura
Abstract: società mista pubblico-privata)
riscuoteva dai cittadini a titolo di Ici, Tarsu e Tosap. Il debito di Tributi
Italia con l'amministrazione della cittadina balneare è di quasi 5 milioni di
euro. Circostanza che gli avvocati non negano: «Non contestiamo l'esistenza del
debito - sostengono Paola Parise e Gianluca Tognozzi - ma il fatto che ci fosse
mala fede e una volontà appropriativa.
"Restate insieme o
piango" ( da "Stampaweb,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Anna Oliverio Ferraris, docente di
Psicologia dello sviluppo all?Università La Sapienza di Roma, spiega che un
bambino sotto i 6 anni «va in agitazione anche a causa di un forte bisticcio
tra i genitori» e che i piccoli sono molto reattivi alle tensioni e ai
distacchi.
All' Ifoa di Reggio Emilia
i docenti delle 300 Cisco Networking Academy italiane
( da "Sestopotere.com"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: a cui negli ultimi dieci anni ha
aderito anche Ifoa, si rivolge a organizzazioni no-profit, siano esse
Università, istituti superiori, enti pubblici, centri di formazione
professionale. Ad oggi in Italia operano più di 300 Networking Academy che,
aderendo al programma, hanno qualificato oltre 500 docenti e che ogni anno
attivano classi per oltre 10.
Variare l'attività fisica
migliora la nostra vita. Se ne parla a Tuttobenessere
( da "Blogosfere" del
15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Franceschi Claudio (Docente
ordinario di "Immunologia" presso l'Università di Bologna), la
Dott.ssa Paola Ciolli, (Ginecologa e Ricercatrice presso l'Università di Roma
La Sapienza) e Riccardo Signori, giornalista sportivo de "Il Giornale".
In collegamento da Roma interverrà, invece, il Vicedirettore del TG2, Ludovico
Di Meo.
Scuola, i Cobas di nuovo
in piazza ( da "AprileOnline.info"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: private dando più poteri ai capi di
istituto che potranno decidere di assumere e licenziare", nonché la
progressione di carriera dei docenti tra quattro fasce. "Anche
nell'università - ha aggiunto il leader dei Cobas - ci sarà un meccanismo
analogo con strutture private che non hanno obbligo di finanziamento e porterà
ad una lotta spietata tra gli atenei per i finanziamenti pubblici.
Piastrelle ceramiche di
Faenza, ricerca Università: ecco come resistono al graffio
( da "Sestopotere.com"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Piastrelle ceramiche di Faenza,
ricerca Università: ecco come resistono al graffio (15/5/2009 15:00) | (Sesto
Potere) - Faenza - 15 maggio 2009 -Martedì 19 maggio 2009, alle ore 14.30,
presso la sede del corso di laurea in Chimica dei Materiali e Tecnologie
ceramiche (via Granarolo, 64) si terrà un seminario dal titolo “
petrini a bookstock il
rischio energia - luca mercalli ( da "Repubblica,
La" del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente all´Università di Bologna e
competente sostenitore dell´energia solare. L´altra è Carlo Petrini, che dal
suo punto di osservazione mondiale di Terra Madre e Slowfood vigila sulla
salvaguardia del fondamentale rapporto tra umanità e agricoltura, dal quale
dipende la nostra principale fonte di energia: il cibo.
Università, vinto mega
computer ( da "Secolo
XIX, Il" del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di ingegneria del software
all'Università di Genova, e cui partecipano il Dist, dipartimento d'informatica
dell'Università di Genova, il Cnr e diverse aziende hi-tech liguri. Usando
l'hardware e i software Ibm, il team di Giunchiglia realizzerà un sistema noto
come "cloud computing": una nuova tecnologia che,
belle e possibili,
adolescenti di plastica - michela bompani
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la docente dell´Università di
Bologna Rossella Ghigi, autrice di Per piacere. Storia culturale della
chirurgia estetica" (Il Mulino). «Sono entrata in famiglie semplici,
normali - spiega Cristina Cristina Tagliabue - i figli non ambiscono nemmeno più,
o almeno non in tutti i casi, a sfondare nel mondo dello spettacolo.
Il dottore jazz al museo
di Anatomia ( da "Stampa,
La" del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è organizzato da uno dei docenti di
Anatomia, Gian Luigi Panattoni, col Gruppo Jazz, da lui stesso diretto. Si
tratta di una formazione il cui organico è composto di studenti, laureati e
personale universitario, che si dedica al jazz. Formato nel 2006, già l'anno
successivo si è esibito in 14 concerti, anche al fianco, come tutor,
Ora Costigliole potrà
riavere il suo castello ( da "Stampa,
La" del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Lavoreremo per la creazione di una
fondazione pubblico-privata sulla scia delle esperienze torinesi». Infine il
vigile Enrico Cavallero: «Opereremo per il rilancio del turismo e sull'immagine
del castello e anche il parco tornerà a rivivere». Nel frattempo, ma per il
momento è solo un'indiscrezione, pare che il premio Grinzane torni a rivivere,
ma sotto un altro nome.
"Casale deve tornare
capitale del Monferrato" ( da "Stampa,
La" del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: da un consorzio pubblico-privato
che colleghi direttamente Casale a Milano e a Torino». Quindi Casale una sorta
di dormitorio di Milano? «Beh, se si trovasse la città più competitiva per
permanenza e insediamento di aziende, ben venga questa impostazione. Poi, serve
un piano commerciale studiato con i negozianti che argini la grande
distribuzione e incentivi il piccolo commercio»
Tornano al Comune le
chiavi del castello ( da "Stampa,
La" del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Lavoreremo per la creazione di una
fondazione pubblico-privata sulla scia delle esperienze torinesi». Infine il
vigile Enrico Cavallero: «Opereremo per il rilancio del turismo e sull'immagine
del castello e anche il parco tornerà a rivivere». Le condizioni del castello e
il suo futuro sono già stati oggetto nel mese scorso di un sopralluogo da parte
della commissione regionale d'
Sorbona ancora occupata:
anno accademico a rischio ( da "Sole
24 Ore, Il" del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la nuova sfida alle riforme volute
da Nicolas Sarkozy: l'autonomia delle università, la modifica dello statuto dei
ricercatori-docenti e della formazione degli insegnanti. Ieri l'assemblea
generale ha votato per il proseguimento del blocco delle lezioni e degli esami,
che a questo punto arriverà alla sedicesima settimana.
Tanti saluti
( da "Manifesto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: con la scusa delle tariffe alte
fatte da Ferport che secondo un terminalista si traduce in mille euro per un
treno di otto vagoni. Per questo i lavoratori Ferport insistono che sia il
comitato portuale a decidere le tariffe all'interno del porto, se non
addirittura a creare un soggetto misto pubblico-privato che gestisca il servizio
merci.
Trento ospita il
"Festival della Scienza"
( da "Avvenire" del
16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: lo storico Marco Fasol su "La
scienza e i miracoli: il caso della Sindone" e Mario Palmaro, docente universitario
di filosofia del diritto, giornalista e scrittore su "Jacques Testart, e
la vita in vendita. La scienza e i suoi limiti". L'appuntamento è alle 9,
presso l'Istituto Salesiani, via Brigata Acqui.
Tanti saluti DA GENOVA
( da "Manifesto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: con la scusa delle tariffe alte
fatte da Ferport che secondo un terminalista si traduce in mille euro per un
treno di otto vagoni. Per questo i lavoratori Ferport insistono che sia il
comitato portuale a decidere le tariffe all'interno del porto, se non
addirittura a creare un soggetto misto pubblico-privato che gestisca il
servizio merci.
la guerra dichiarata al
nemico migrante - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la cicatrice tutt´altro che
rimarginata della credibilità pubblico-privata del premier. Bisogna trovare un
nemico esterno sul quale concentrare la rabbia della gente ed eccolo pronto,
quel nemico: è il popolo dei barconi. Le guerre servono a indicare un bersaglio
infiammando l´opinione pubblica patriottarda e questa è una guerra.
Nel giorno in cui a Torino
si apre il summit dei rettori ce n'è uno che è finito sott...
( da "Stampa, La" del
17-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nessun pericolo reale incombe sul
docente. Però si è scelto di adottare questa precauzione per evitare il
ripetersi di azioni dimostrative, come il «sequestro» del rettorato di venerdì
scorso, dopo la decisione di Pelizzetti di chiudere Palazzo Nuovo - cuore
dell'ateneo torinese - fino a mercoledì mattina.
Oggi a Torino si apre il
G8 delle Università La polizia: no ad altre azioni dimostrative
( da "Stampa, La" del
17-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nessun pericolo reale incombe sul
docente. Però si è scelto di adottare questa precauzione per evitare il
ripetersi di azioni dimostrative, come il «sequestro» del rettorato di venerdì
scorso, dopo la decisione di Pelizzetti di chiudere Palazzo Nuovo - cuore
dell'ateneo torinese - fino a mercoledì mattina.
Argomenti:
Cervelli
Abstract: ricercatori legati a Telethon.
Domani i funerali all'Argentario «Così Suni fermò la fuga di cervelli» Dulbecco
e la Agnelli: fondamentale il suo aiuto per riportarli in Italia ROMA «Avevamo
un bel rapporto. Ci intendevamo al volo. La sua collaborazione è stata
fondamentale per l'istituto creato con lo scopo di riportare in Italia i
cervelli in fuga»
Chiude a Bresso il Centro
ricerche In 60 senza lavoro ( da "Corriere
della Sera" del 17-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: di poter dar vita a un progetto
innovativo nel panorama italiano creando Ricerca Italia, una società in grado
di diventare l'anello di congiunzione tra la ricerca di base, quella
dell'Università o degli istituti di ricerca pubblici e lo sviluppo farmaceutico
industriale. In sostanza, i lavoratori di Bresso vorrebbero rilevare la
struttura CTE per continuare in proprio l'attività.
La guerra dichiarata al
nemico migrante ( da "Repubblica.it"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la cicatrice tutt'altro che
rimarginata della credibilità pubblico-privata del premier. Bisogna trovare un
nemico esterno sul quale concentrare la rabbia della gente ed eccolo pronto,
quel nemico: è il popolo dei barconi. Le guerre servono a indicare un bersaglio
infiammando l'opinione pubblica patriottarda e questa è una guerra.
Universitari italiani alla
scoperta della Barriera corallina
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Paleontologia del
Dipartimento di Scienze della Terra dell?Università degli studi di Modena e
Reggio Emilia - hanno avuto l?incredibile opportunità di approfondire aspetti
connessi alla geologia, al clima, all?ecologia, osservando la rigogliosa
scogliera corallina attuale e confrontandola con alcune scogliere fossili che
affiorano a ridosso della costa e che risalgono
Concluso il Laboratorio
Didattico Caralitano. All'Università una esperienza unica in Italia
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: iniziativa, curata nell?ambito del
Progetto Qualità “Campus Unica” diretto dal Prof. Vincenzo Solinas, i
professori si sono detti ampiamente soddisfatti, in particolare per l?occasione
di confronto tra i docenti delle diverse aree. BUR.IT 18.05.09
"1949-2009. I 60 anni
della Nato" ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Storia delle relazioni
internazionali. >> I lavori saranno coordinati dall'ambasciatore Silvio
Fagiolo, presidente dell?Irn e docente di Relazioni internazionali alla Luiss e
il prof. PierGiorgio Gabassi, direttore dell?Irn e presidente del corso di
laurea in Scienze internazionali e diplomatiche dell'Università di Trieste.
l'università inferma -
vittorio coletti ( da "Repubblica,
La" del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: basterebbero a provarlo le mail che
circolano in questi giorni sul blog dell´Ateneo genovese, con feroci polemiche
contro i docenti da parte di alcuni tecnici amministrativi). Da allora le
strade dell´amministrazione e quelle della docenza e della ricerca hanno
cominciato a divergere sempre di più, solo raddrizzate e corrette dalla buona
volontà dei singoli (fortunatamente numerosi).
nell'università deve
prevalere l'interesse collettivo - marta rapallini
( da "Repubblica, La"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università di Firenze le tre
facoltà che hanno espresso il rettore negli ultimi 20 anni abbiano un numero di
docenti anche 8 volte più elevato delle altre. Questo dato oggettivo è sintomo
di un´anomalia, ma non credo si possa rispondere a questa anomalia limitandosi
a sostituire le facoltà che godono del favore di avere una classe docente così
numerosa in nome di un riequilibrio
Sergio il canadese e la
Fiat 124 bianca ( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Toronto – : è stata
mia docente di storia della critica, nel 1980 si è spenta nel giro di pochi
mesi». Da allora la concentrazione di Marchionne diventa ancora più
totalizzante: dopo avere ottenuto l'Mba alla University of Windsor nel 1980,
nel 1983 si laurea anche in legge alla Osgoode Hall Law School della York
University.
Elogio delle classi miste
Il gruppo cresce senza invidie ( da "Corriere
della Sera" del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima
Pagina data: 18/05/2009 - pag: 1 Pubblico&Privato di Francesco Alberoni
Elogio delle classi miste Il gruppo cresce senza invidie A lcuni pedagogisti
anglosassoni propongono classi separate. Sostengono che, poiché le ragazze sono
più precoci, la presenza dei maschi rallenta il loro apprendimento.
Tagliato un corso di
laurea su cinque ( da "Corriere
della Sera" del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Si accorpano gli insegnamenti e un
docente insegna a più studenti ». Aggiunge il rettore dell'Università di
Ancona, Marco Pacetti: «Spariranno i corsi e gli insegnamenti che sono nati per
dare visibilità al docente. Ci sono professori che insegnano in quattro-cinque
corsi simili con pochi studenti.
Senza sosta premia gli
studenti ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: i servizi di supporto alla
didattica, l'interazione con i docenti, sia mirati alla creazione di network
sociali, servizi informativi in tempo reale, servizi bibliotecari, fino all'architettura
di un portale informativo mobile di nuova generazione. Tre i premi in palio,
cofinanziati da Vodafone: 10mila;
Test per 110mila matricole
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di linguistica del testo
alla facoltà di sociologia: «Esiste un problema di omogeneità delle
valutazioni: all'interno del nostro ateneo c'èchi propone solo colloqui orali e
chi fa test scritti, con risultati nettamente diversi». Il metro di giudizio
spesso nasconde anche «l'esigenza di attirare studenti per non perdere
iscritti,
Se il mitile riposa
nell'Altare della Patria ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Una situazione che riguarda un po'
tutte le università e le diverse discipline: «Non sanno risolvere le equazioni
di primo grado, manca la facilità nel calcolo, talvolta addirittura le
tabelline sono una difficoltà spiega Alvaro Marucci, docente della facoltà di
agraria dell'Università Tuscia - .
Tagliato un corso di
laurea su cinque ( da "Corriere.it"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Si accorpano gli insegnamenti e un
docente insegna a più studenti». Aggiunge il rettore dell'Università di Ancona,
Marco Pacetti: «Spariranno i corsi e gli insegnamenti che sono nati per dare
visibilità al docente. Ci sono professori che insegnano in quattro-cinque corsi
simili con pochi studenti.
"Paul Scheuermeier.
Contadini del Bolognese (1923-1928)", presentazione del volume a palazzo
Malvezzi ( da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: L'indagine di Scheuermeier si
svolse lungo alcuni punti geografici individuati a priori dai docenti
committenti delle Università di Berna e Zurigo e le località della Provincia di
Bologna prese in esame furono Bologna, Loiano, Minerbio, Savigno e Dozza.
Piattaforme territoriali,
un convegno in Provincia di Piacenza
( da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che coinvolgerà Aldo Bonomi, Enzo
Rullani, docente di economia della conoscenza della Venice International
University - Centro Tedis, Gioacchino Garofoli, docente di politica economica
dell?Università dell'Insubria, Angelo Pichierri, Presidente di IRES Piemonte,
Carlo Trigilia, docente di sociologia economica dell?
Tagli alla scuola:
Province e Comuni dell'E-R mercoledì al Ministero dell'Istruzione
( da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università e della ricerca),
mercoledì 20 maggio, dati alla mano, per chiedere più docenti, più tempo scuola
e risorse finanziarie. Ci saranno gli assessori alla scuola, in fascia azzurra
per le Province e in fascia tricolore per i Comuni. Gli amministratori pubblici
si fanno portavoce delle richieste espresse dagli ordini del giorno della
Conferenza Regione-
Torino: disordini al G8
dell'università ( da "Corriere.it"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ha inviato un messaggio ai
partecipanti al G8 dell'università: «Il mondo dell'accademia, corpo docente e
studenti, è uno dei luoghi principali che contribuisce a sviluppare il senso
della libertà e dove si formano e crescono le prossime generazioni di leader.
In futuro avremo sempre più bisogno di università capaci di confrontarsi tra
loro su scala planetaria,
albergo dei poveri, il
trasloco infinito - michela bompani
( da "Repubblica, La"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: i ragazzi di Scienze Politiche e
Giurisprudenza dovranno prendere appunti e ascoltare i propri docenti nei
cinema e teatri della città, dall´aula di San Salvatore al teatro dei
Cappuccini: «Temo sia inevitabile - conferma Marra - ma sarà davvero l´ultimo
sacrificio, per i ragazzi e per l´università: adesso sull´Albergo abbiamo
davvero concentrato le nostre forze».
"perché rogari chiamò
quella docente?" - franca selvatici
( da "Repubblica, La"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è stata chiamata a insegnare
all´università di Firenze? Perché il 19 ottobre 2005 il professor Sandro
Rogari, docente di storia contemporanea, all´epoca preside di scienze
politiche, oggi prorettore e candidato rettore, ne propose la chiamata diretta
quale professore straordinario di diritto privato?
elezione del rettore,
secondo round - ilaria venturi ( da "Repubblica,
La" del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: I due docenti hanno ringraziato gli
elettori senza dare indicazioni di voto. Ed è soprattutto su questo «pacchetto»
di preferenze - 357 voti - che gli altri candidati si giocano il recupero, il
sorpasso, la fuga in avanti. In gara sono rimasti Giorgio Cantelli Forti, il
candidato più vicino all´ex rettore Roversi Monaco,
Aragno è l'Editore per
l'Europa ( da "Stampa,
La" del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Lettere e Filosofia
dell'Università di Genova, ha visto la presenza di David Bidussa della
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Antonio Ricci, autore televisivo e membro
del Comitato scientifico «Fondo Carlo Levi di Alassio», Giovanni Tesio dell'Università
del Piemonte Orientale e Luca Beltrami,
Retorica per un vertice
vuoto di proposte ( da "Manifesto,
Il" del 19-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: per i cosiddetti «cervelli in fuga»
dall'America Latina e anche da alcuni paesi europei. Che l'università e la
ricerca siano da ritenere chiavi di accesso al rilancio dell'economia non trova
nessun dissenso. Lo testimoniano l'India e la Cina, che oramai dispongono di
centinaia di milioni di fisici, chimici, matematici,
I fondi scommettono
sull'Africa subsahariana ( da "Sole
24 Ore, Il" del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Private equity, fondi sovrani,
partnership pubblico-private. Molteplici forme di un'unica scommessa nei
confronti di pae-si tanto rischiosi, quanto promettenti. Il fondo Adic-Ubs si
concentrerà su investimenti greenfield nei prossimi tre anni, e conta di
portare il plafond a quota 600 milioni.
Un
Argomenti:
Cultura
Abstract: sistema di reclutamento dei
docenti. Il manifesto «per la rifondazione dell'università » è l'ultimo atto
del movimento di contestazione d'Oltralpe. Venticinque settimane di
manifestazioni, professori e studenti a braccetto nelle piazze. In Francia,
dunque. Ma anche in Spagna, contro il «processo di Bologna», cioè
l'armonizzazione a livello europeo dei titoli di studio superiore.
Napolitano ricorda
D'Antona: "Ha pagato con la vita il suo impegno"
( da "Stampaweb, La"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: consulente del Ministero del Lavoro
e docente di diritto del lavoro all'Università degli studi di Roma "La
Sapienza", amministratore delegato dell'Enav, venne freddato dai
terroristi il 20 maggio del
Fermare la fuga dei
cervelli dall'Africa Anzi, farli rientrare con la cooperazione
( da "Avvenire" del
19-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: 2009 UN ASPETTO TROPPO SPESSO
DIMENTICATO Fermare la fuga dei cervelli dall'Africa Anzi, farli rientrare con
la cooperazione GIULIO ALBANESE M ai come di questi tempi occorre essere capaci
di formulare proposte circa il rapporto tra i Paesi meno sviluppati e quelli
oltremodo avanzati nella ricerca scientifica e nelle applicazioni tecnologiche.
Lazzati, passione per la
verità e spirito di servizio ( da "Avvenire"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di storia contemporanea
all'Università Iulm di Milano, Virginio Rognoni, già ministro della Repubblica,
Antonio Pizzinato, presidente lombardo dell'Associazione nazionale partigiani
d'Italia (Anpi), Luciano Caimi presidente del Comitato promotore per il
centenario della nascita di Giuseppe Lazzati,
ERNESTO COMBI
( da "Avvenire" del
19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: i docenti, il personale, i laureati
e gli studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore accompagnano nella
preghiera il ritorno alla casa del Padre del m. rev. do monsignor ERNESTO COMBI
GIÀ DOCENTE DI INTRODUZIONE ALLA TEOLOGIA ricordandone con gratitudine il
generoso impegno didattico e pastorale.
Olga D'Antona: "
Un'eredità viva solo nel mondo accademico"
( da "Articolo21.com"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e docente di Diritto del lavoro.
Dieci anni che l'Italia ha voluto commemorare in vari modi, scegliendo il luogo
dove D'Antona aveva lavorato e insegnato: l'Università della Sapienza. Questa
mattina infatti, proprio alla Sapienza, nel Piazzale intitolato ad un'altra
vittima illustre del terrorismo, Aldo Moro,
Delegazione danese a
Piacenza per studiare la ristorazione scolastica
( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti del Dipartimento di
produzione Vegetale dell'Università degli Studi di Milano, visiterà l'Azienda
Agricola Il Giarone di Podenzano e le mense scolastiche di Piacenza, per
studiare la collaborazione tra il Comune di Piacenza e i produttori biologici
locali organizzati nel Consorzio Biopiace, principale fornitore di prodotti
biologici locali alle refezioni scolastiche locali.
L'evoluzione dei sistemi
viventi secondo Darwin ( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: assieme a Gianluca Bocchi, storico
della scienza e docente dell?Università di Bergamo, di sintetizzare gli
argomenti discussi, per ritrovare un filo unico di ragionamento e proporre
un?idea complessiva di come appare, da più angolazioni, quell?edificio del
sapere scientifico moderno che è la teoria darwiniana dell?
Convegno e firma di un
accordo di collaborazione con l'Associazione nazionale Cerimonialisti degli
Enti pubblici ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Francesco Raneri docente di Teoria
e tecniche del moderno cerimoniale, entrambi, alla facoltà di Scienze politiche
di Catania. Seguiranno la lectio magistralis del dott. Massimo Sgrelli, già
capo del Dipartimento del cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio
dei ministri, la relazione della dott.
Forum della Ricerca e
dell'Innovazione ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente del Dipartimento di
Innovazione Meccanica e Gestionale e Direttore del Master di Project management
e Gestione dell?Innovazione dell?Università di Padova, tenteranno di
rispondere. Infatti se la maggioranza delle persone immagina Internet in modo
compatto, è altrettanto vero che per gli addetti ai lavori questo universo in
rete si ingrandisce ed evolve giorno dopo giorno.
Incontri con la 'IDU
Piselli' e con l'Ordine dei Biologi. Due seminari promossi dagli studenti
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: azienda e di docenti del corso di
laurea in Economia e cultura dell?alimentazione. Il corso di Economia e Cultura
dell?Alimentazione è stato istituito nell' anno accademico 2004/2005 nella
Facoltà di Agraria dell?Università degli Studi di Perugia, con il
coinvolgimento delle facoltà di Lettere e filosofia e di Medicina e chirurgia,
I corsi di laurea
dell'Università di Pisa diminuiranno di circa il 15% dall'anno accademico
2009/2010 ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: anche alla luce della diminuzione
del numero di docenti che si verificherà nei prossimi anni, come conseguenza
dei recenti decreti ministeriali. A ogni facoltà, infatti, è stato chiesto di
presentare il progetto complessivo dei corsi di studio che intende presentare a
regime, insieme alla dimostrazione della loro sostenibilità nel tempo in
termini di docenza”
"An international Community of Legislatures?" ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: >> Docente di Diritto
costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell?Università di Tel Aviv,
insignita di prestigiosi premi per l?impegno civile e la qualità della sua
ricerca, quali il Woman Law Prize dell?Israeli Bar Association, il Rector?
Modelli scientifici comprensibili
a tutti spiegati da Piero Villaggio
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università di Udine con Piero
Villaggio, gemello del noto attore Paolo e docente di Scienza delle costruzioni
all?università di Pisa, che oggi alle 17 nell?aula A nel polo scientifico dei
Rizzi terrà la conferenza “Alcuni modelli esemplari nella storia della
meccanica”
Musica applicata
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di composizione
all?Istituto Peri di Reggio Emilia, prevede che scopo di questo evento sia, più
che dare un concerto, il dare vita ad una scatola sonora. Le fonti di suono
saranno dislocate nello spazio e infranto sarà, in questo modo, il normale
schema di disposizione in campo di esecutori e pubblico,
Province e Comuni dell'E-R
al Ministero dell'Istruzione ( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: (Sesto Potere) - Parma - 19 maggio
2009 - Chiedere più docenti, più tempo scuola e risorse finanziarie. Questo
l?obiettivo della manifestazione dei rappresentanti delle Province e dei Comuni
dell?Emilia-Romagna al Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'università e della
ricerca) in programma domani, mercoledì 20 maggio.
Filosofia dell'ospitalità
Convegno a S.Andrea ( da "Stampa,
La" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Andrea e organizzato dal
Dipartimento di Studi umanistici dell'Università Avogadro e dal Centro Studi
Diaphorá. Ideate e coordinate dal docente di Estetica Livio Bottani e dal
collega Dietrich Harth dell'Università di Heidelberg, le due giornate di studio
saranno suddivise in quattro sezioni: Teoria critica dall'ospitalità,
Ospitalità e alterità, Ospitalità a tavola,
diciotto gli ospedali
accreditati con il 38% dei fondi statali - laura asnaghi
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il problema sono i controlli sulla
qualità dei servizi alla persona" LAURA ASNAGHI L´irresistibile ascesa del
privato nella sanità pubblica. A Milano, città con la più alta concentrazione
di ospedali, il privato si è accaparrato una grossa fetta del business, il 38
per cento, al pubblico resta sì la maggior parte, il 62 per cento, ma il
margine si sta riducendo.
dionigi sorpassa cantelli
forti braga resta terzo incomodo - ilaria venturi
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Dietro il docente di Farmacologia
che raccoglie 624 preferenze. Dario Braga consolida la terza posizione,
aumentando ancora consensi: 567. Infine, Andrea Segrè, di nuovo quarto con 414
voti. La seconda chiamata alle urne in Ateneo per le elezioni del rettore
cambia la "pole", ma rinvia al terzo turno (e al ballottaggio se non
ci saranno alleanze in mezzo)
la palermo di barbàra e
vasta "noi, prigionieri di questa città" - salvatore ferlita
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Barbàra: «Tre docenti per me
rimangono indimenticabili: quello di filosofia, Giovanni Ferreri, che era genio
e sregolatezza. E che voleva che guardassimo le cose coi nostri occhi. Poi
l´insegnante di lettere: Mirella Milana, veramente brava. E infine la Miccichè:
l´incarnazione del rigore assoluto.
Disturbi dell'umorec'è un
nuovo farmaco ( da "Secolo
XIX, Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: farmacologo presso il Dipartimento
di Scienze del Farmaco e docente di Farmacologia e Farmacoterapia nella Facoltà
di Farmacia dell'Università di Sassari, ha scoperto e brevettato un farmaco per
il trattamento dei pazienti con disturbi dell'umore resistenti alle attuali
terapie standard. Uno studio clinico pilota, effettuato in collaborazione con
il dottor Athanasios Koukopoulos,
Gli atenei virtuosi vanno
protetti ( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Est)" del
20-05-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: uscente del gymnasium che fin dal
Bolzano seleziona le
risorse ( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Est)" del
20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ricerca con una quota che può
arrivare fino al 30 per cento. In attesa che le misure provinciali mostrino i
primi effetti, molte imprese private si stanno muovendo per conto proprio. è il
caso dell'Iveco: l'ad dello stabilimento bolzanino, Pietro Borgo, ha assicurato
alla Provincia che l'azienda intende investire 30 milioni nei prossimi anni in
progetti ad alto contributo di innovazione.
Il successo dei Musei del
mare ( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: unica struttura locale a gestione
mista pubblico-privata Il successo dei Musei del mare Allo studio convenzioni
con hotel e ristoranti - Il 30 al via la Commenda di Prè GENOVA Marzia Fontana
Un museo multimediale in un edificio costruito alla fine del XII secolo per
accogliere viandanti e pellegrini, oggi fra i meglio conservati al mondo.
In Calabria crisi
strutturale ( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: si veda articolo a fianco) ed è
curato da Rosanna Nisticò, docente di microeconomia all'Università della
Calabria. Il rapporto di quest'anno, che si riferisce ovviamente all'andamento
in tutto il 2008, conferma che la Calabria non fa eccezione rispetto alle
economie delle altre regioni anche meridionali: «Il quadro congiunturale –
AI LETTORI
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: data: 2009-05-20 - pag: 23 autore:
AI LETTORI q Il numero totale dei docenti dell'Università del Piemonte
Orientale è 604 e non 396 come pubblicato nella tabella "In cattedra"
a pagina 23 del «Sole 24 Ore NordOvest» del 13 maggio. Il totale di 396 si
riferisce ai soli professori di ruolo. l'articolo prosegue in altra pagina
Londra, via lo speaker dei
Comuni Non accadeva da trecento anni
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: u pagina 45 Google scrutina i
dipendenti, teme la fuga dei cervelli Il più grande motore di ricerca su
internet al mondo, Google, ha avviato un programma per «scrutinare» i suoi
20mila dipendenti: lo scopo è capire chi ha le maggior probabilità di
andarsene. L'azienda teme una fuga di cervelli.
SINERGIA PUBBLICO-PRIVATO
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: SINERGIA PUBBLICO-PRIVATO 18 Il
numero totale degli ospedali Al gruppo San Donato fanno capo 18 ospedali, tutti
in Lombardia tranne uno, in Emilia Romagna 3.956 I posti letto Per servire 2,2
milioni di paziente all'anno (dei quali circa 197mila in emergenza) 120 milioni
L'investimento su San Donato è quanto è costato il rinnovo della struttura,
Un investimento dal
ritorno assicurato ( da "Sole
24 Ore, Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti italiani e internazionali,
ma anche i colleghi, che si ritrovano in aula ad approfondire e discutere nuovi
contenuti utili per il proprio lavoro. Summer school anche per manager in
carriera, quindi. Nel 2008 il 63% dei partecipanti alle nostre summer schools
erano professionisti, ciò vuol dire che su 218 partecipanti più di 130 erano
lavoratori che hanno scelto scuole umanistiche
Google usa l'algoritmo per
scovare gli scontenti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: motore di ricerca su internet più
usato al mondo (di fatto un complesso algoritmo matematico) si sono lasciati
ispirare da George Orwell e dalla dilagante mania da "Grande
Fratello". Spaventati dalla possibile fuga di cervelli che alla lunga potrebbe
compromettere la vita stessa dell'azienda, i manager della dotcom californiana
hanno messo in pratica quello che sanno fare meglio:
Un filosofo sotto la
pioggia e l'Università chiusa per lotta
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e che troppo spesso viene trattato
come un'industria da dismettere, anzi, per restare fedeli ai tempi, come una
"bad company". Professore ordinario di filosofia all'Università di
Torino © RIPRODUZIONE RISERVATA IL RACCONTO Come altri docenti per 5 giorni non
sono potuto andare nel mio ufficio ma con un blitz ho recuperato il pc
Un nuovo modello di
sviluppo per una nuova idea di città
( da "Secolo XIX, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: basato sia sulla modernizzazione di
antiche vocazioni, come quella portuale, sia la ricerca di nuove vocazioni come
quella turistica e universitaria. L'idea di città per la quale lavoriamo si
forma intorno ad alcuni capisaldi: la qualità urbana, il verde pubblico, la
mobilità agevole, il turismo moderno, la ricerca e l'innovazione.
I laureati stranieri
snobbano l'Italia Ne arrivano di più in Turchia
( da "Corriere della Sera"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: un gioco di parole sui cervelli in
fuga e cervelli guadagnati) organizzato alla Scuola Superiore «Sant'Anna »
dalla fondazione Rodolfo Debenedetti con la partecipazione, tra gli altri, di
Maria Stella Gelmini. Intitolato «La battaglia dei cervelli: come attrarre i
talenti» e curato da ricercatori di vari paesi (Herbert Brucker della IAB,
Uccisa la sessione di
primavera per avere più soldi ( da "Manifesto,
Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Chiunque non sia laureato o
nuovamente iscritto entro il 31 gennaio sarà semplicemente «un dato perso» per
l'università, e su scala nazionale causerà milioni di euro in meno per gli
atenei. Come evitare di perdere tutti questi soldi? Semplice, per i presidi e i
docenti della Sapienza: facendo sparire dalle rilevazioni i fuori corso, con
uno stratagemma che se attuato sarebbe diabolico.
Complotti giudici-Secolole
fantasie di Scandroglio ( da "Secolo
XIX, Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Francesco Profumo, per aver
anglificato diversi corsi di laurea. A riprova che apolidi, senza radici, da
noi non si nasce. No, si diventa con l'andar del tempo. PAOLOARMAROLI
(paoloarmaroli@tin.it) è docente di Diritto pubblico comparato e di Diritto parlamentare
all'Università di Genova. 20/05/2009
Il giovane Bobbio
divoratore di libri ( da "Stampa,
La" del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docente R. Università. Chirurgo
Primario Ospedale Maggiore» - il giovane Bobbio elencava autori e titoli.
Perché lo faceva? «Volevo lasciare ai posteri un segno della mia capacità di
leggere di tutto» spiegò candidamente a Beniamino Placido, che lo intervistò in
pubblico al Salone del Libro quando si ritrovò il primo elenco.
INCONTRI Norberto Bobbio
Alle 20,30, Alberto Papuzzi riflette sul tema Rileggere la prop...
( da "Stampa, La" del
20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Unione Industriale via Fanti
I laureati stranieri
snobbano l'Italia Ne arrivano di più in Turchia
( da "Corriere.it" del
20-05-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: un gioco di parole sui cervelli in
fuga e cervelli guadagnati) organizzato alla Scuola Superiore «Sant'Anna »
dalla fondazione Rodolfo Debenedetti con la partecipazione, tra gli altri, di
Maria Stella Gelmini. Intitolato «La battaglia dei cervelli: come attrarre i
talenti» e curato da ricercatori di vari paesi (Herbert Brucker della IAB,
Negli atenei l'Onda non
travolge ( da "Avvenire"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: nelle piazze della città svolte
dagli stessi docenti, anch'essi in agitazione contro i tagli. Un movimento nato
nelle Università, ma che sin dall'inizio ha visto la presenza di frange che con
la vita d'ateneo hanno poco a che fare. Già nei momenti caldi della protesta
dal fronte degli studenti contrari alle occupazioni (seppur preoccupati dei
tagli annunciati a livello nazionale)
L'anno caldo
dell'università ( da "AprileOnline.info"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: al ruolo di docenti in altre università.
Questo a fronte di un totale fra ricercatori, associati e ordinari (gli
strutturati) di 61.929 unità. I professori a contratto svolgono, in sostanza,
le stesse mansioni degli strutturati: insegnamento frontale, ricevimento degli
studenti, esami, seminari, e questo per materie fondamentali e spesso
obbligatorie anche nei primi anni di corso.
A Modena il premio Tassoni
(2), conflitti e aspirazioni di pace nei testi vincenti
( da "Sestopotere.com"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ideatrice della manifestazione e
rappresentante dell'associazione Le avanguardie, Adriana Chemello, docente di
Letteratura italiana all'università di Padova, Francesco Muzzioli, docente di
Critica letteraria all'università La Sapienza di Roma, Franco Nasi, docente di
Letteratura italiana contemporanea all'università di Modena e Reggio Emilia.
Una nuova pubblicazione
per Riccardo Bertani ( da "Sestopotere.com"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di materie letterarie,
dell?accademico Francesco Sisinni, contrappuntati da letture della voce
narrante di Ercole Leurini. Infine, Riccardo Bertani intratterrà con i presenti
una conversazione sulla propria opera. La nuova pubblicazione, concepita per
esperti di glottologia, pur nei suoi contenuti “
Mostra fotografica,
"Immigrati brava gente, storie di imprenditori"
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ospitata negli spazi della Facoltà
di Economia dell'Università Roma Tre, è prodotta da etnocom etnomarketing, è
curata da Chiara Solustri e si avvale delle direzione fotografica di Marco
Delogu. In occasione dell?inaugurazione (venerdì 22 maggio, ore 17.30), gli
studenti e docenti di Roma Tre incontreranno gli imprenditori stranieri ai
quali, nella stessa mattinata,
Convegno sulle radici
culturali della violenza alle donne
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università degli studi di Roma “La
Sapienza” affronterà il tema “Le radici antropologiche della violenza sulle
donne”. >> A seguire interverranno tre docenti della facoltà di Lettere e
Filosofia dell?Università degli studi di Modena e Reggio Emilia: la dott.
La guerra delle due Rose
ai tempi della grande crisi ( da "Manifesto,
Il" del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: con la bufala delle partnership
pubblico-privato, che si sono risolte in un massiccio esborso di denaro
pubblico senza mai ottenere in cambio i servizi». «Qui la speculazione ha
costruito case al centro di Leeds che non ottemperano ai parametri di
sicurezza, per cui gli assicuratori rifiutano di assicurarle per più di 20 anni
(i mutui sono trentennali)
Piero Bianucci e la notte
in cui Galileo cambiò l'universo ( da "Stampa,
La" del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: comunicazione ed è anche docente a
contratto all'Università di Torino. La International Astronomical Union gli ha
intitolato il pianetino
A Castagnole Lanze una
lista di "novizi" ( da "Stampa,
La" del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ires Piemonte e docente di Economia
dei beni culturali presso l'Università di Torino. Il gruppo che la affianca, è
di sei donne e sette uomini, con un età media di 38 anni e tutti al primo
impegno in amministrazione: Mouldi Mohamed Akrimi (operaio), Walter Biamino
(docente universitario e imprenditore), Chiara Cavalleris (studentessa e
giornalista free-
Più donne nei consigli
ecco la prima mappa ( da "Sole
24 Ore, Il" del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: In fase di elaborazione la parte
relativa alle docenti universitarie. Quindi, donne ad altissimo livello ce ne
sono, eccome. «Ma le imprese devono uscire dai soliti schemi di cooptazione -
spiega Daniela Bollino, Ad di Key2people che ha collaborato con Maurizia
Iachino alla creazione della lista - .
Amman, dialogo con l'islam
su religione e società civile ( da "Avvenire"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente presso l'Università del
Cairo, Abdul Nasser Abul-Basal, presidente del World islamic science and
education university, e Saoud el Mawla, dell'Università di Beirut. Tauran al
Colloquio nella capitale giordana sull'impegno dei credenti al servizio del
bene comune Il cardinale Jean-Louis Tauran (foto Siciliani)
Sale della comunità,
luoghi d'incontro tra fede e vita
( da "Avvenire" del
21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente all'Università di Sassari,
e come dimostrano le esperienze del Centro San Fedele di Milano e dei «teatri
del sacro» , illustrate da padre Giuseppe Zito e da Fabrizio Fiaschini, docente
all'Università di Pavia. Ieri alla seconda giornata del convegno nazionale per
i 60 anni dell'Acec, gli interventi di Giuliodori,
L'ultimo sondaggio Pdl
vicino al 40% il Pd tra il 25 e il 27
( da "Corriere della Sera"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Per ciò che concerne le
amministrative, appaiono sintomatiche le ultime ricerche pubblicate
(rispettivamente su Il Resto del Carlino e su La Nazione) riguardo alle
consultazioni comunali a Bologna e a Firenze. In entrambi i casi, il candidato
principale del centrosinistra (Delbono e Renzi) viene dato per favorito.
Lauree doppie con Torino e
la Francia ( da "Stampa,
La" del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Come osservano il rettore Paolo
Garbarino e i docenti Andrea Turolla, Giuliana Franceschinis e Alberto Casson,
«entro il 2020 almeno il 20% dei laureati europei dovrà avere nel curriculum un
periodo di studio all'estero». A Tortona e Fossano nuovi sedi per Fisioterapia
e Infermieristica che fanno capo alla facoltà di Medicina di Novara.
Universitari al S.Monte
( da "Stampa, La" del
21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Monte Gli studenti di due
università piemontesi vivranno giorni intensi al Sacro Monte di Varallo. La
prima trasferta in Valsesia sarà oggi per una classe del Politecnico di Torino,
guidata dall'insegnante Jean-Marc Tulliani, docente di scienza e tecnologia dei
materiali del Dipartimento dei materiali e di ingegneria chimica.
cercasi agenzia per
"univercittà" bando pubblico ma a costo zero - antonella romano
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il cui responsabile ha ottenuto un
contratto da docente di Spot pubblicitario Cercasi agenzia per
"Univercittà" bando pubblico ma a costo zero ANTONELLA ROMANO Mentre
è in corso l´esame delle domande dei 60 candidati alla carica di direttore amministrativo,
l´Università cerca un´agenzia che promuova il progetto dell´ateneo denominato
"Univercittà".
la rivoluzione di muscetta
l'italianista contro tutti - salvatore ferlita
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: onore spetta a un numeroso stuolo
di docenti universitari catanesi. «Nel mondo accademico di Catania - si legge
nella lettera intitolata "Quando la Cina era vicina" e indirizzata
alla nipote Amelia - io ero piuttosto isolato, ma mi bastava qualche amico, non
mi curavo di perseguire alleanze, perché non avevo ambizioni di potere né
illusioni di ritornare all´
albergo dei poveri, nuovo
contratto a bona ma il passato non convince il rettore - michela bompani
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università, ma andranno verificate
eventuali irregolarità del passato, che sono peraltro in fase di accertamento.
Anche da parte della Corte dei Conti. L´architetto, che è docente alla Facoltà
di Architettura di Genova e professionista internazionale con studi a Genova,
Milano e Parigi, avrebbe già accettato il perfezionamento del contratto,
testamento biologico la
svizzera batte tutti - valerio gualerzi
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La nuova norma - spiega Olivier
Guillod, docente di diritto privato all´Università di Neuchatel - prevede la
possibilità di lasciare indicazioni sulle cure mediche alle quali si vuole o
non si vuole essere sottoposti in caso di perdita della capacità di intendere e
di volere», compresa l´alimentazione e idratazione artificiale.
Voto Europee, l'ultimo
sondaggio: Pdl vicino al 40%, il Pd tra 25 e 27
( da "Corriere.it" del
21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Per ciò che concerne le
amministrative, appaiono sintomatiche le ultime ricerche pubblicate
(rispettivamente su Il Resto del Carlino e su La Nazione) riguardo alle
consultazioni comunali a Bologna e a Firenze. In entrambi i casi, il candidato
principale del centrosinistra (Delbono e Renzi) viene dato per favorito.
obama e geithner:
l'economia sta guarendo - arturo zampaglione
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che costerà dai 75 ai 100 miliardi,
che vedrà una partnership tra pubblici-privati e che dovrebbe diventare
operativo entro sei settimane. «Sono titoli che congestionano il sistema,
creano incertezza e riducono sia il credito disponibile che l´arrivo di capitali
freschi», ricorda Geithner al Congresso.
Bergonzoni in scena ad
Oxford per raccontare l'Italia della fantasia
( da "Corriere.it" del
21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: incontrando docenti e studenti che
conoscono bene i suoi libri, i motivi che lo hanno portato a Londra sul
palcoscenico di una delle università più prestigiose del mondo. Bergonzoni cosa
ci è andato a fare a Londra? «Proviamo a raccontare che non esiste solo un
certo tipo di comicità o di teatro ma espatriamo anche la surrealtà,
Provincia e Comuni
bolognesi manifestano a Roma contro i "tagli" alla scuola
( da "Sestopotere.com"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università e della Ricerca (Miur),
contro i "tagli" alla scuola e per chiedere che venga colmato il
divario tra docenti assegnati e docenti necessari, che nel solo territorio
provinciale è di 451 unità. Una cinquantina tra sindaci, assessori e consiglieri
delle Province e dei Comuni emiliani hanno raggiunto Roma in prima mattinata,
Essere genitori, incontro
a Vignola (MO) ( da "Sestopotere.com"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Tra gli interventi in programma,
Paolo Silvestri, docente di Scienza delle finanze all'università di Modena,
traccerà un ritratto delle famiglie con bambini; Sergio Manghi, docente di
Sociologia dei processi culturali comunicativi all'università di Parma, approfondirà
il tema della relazione d'aiuto tra i servizi e la famiglia;
Incontro in Provincia di
Piacenza su piattaforme per dare competitività al territorio
( da "Sestopotere.com"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di economia della
conoscenza alla Venice International University Gioacchino Garofoli, docente di
politica economica all?Università dell'Insubria, Angelo Pichierri, Presidente
di IRES Piemonte, Domenico Palmieri, Presidente dell?AIP, Maurizio Torreggiani,
Presidente della CCIAA di Modena, Fabio Terragni,
Testamento biologico,
legge e arte La Svizzera fa i conti con la morte
( da "Repubblica.it"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di diritto privato
all'Università di Neuchatel che ha contribuito alla stesura del testo in
qualità di consulente - prevede la possibilità di lasciare delle indicazioni
sulle cure mediche alle quali si vuole o non si vuole essere sottoposti in caso
di perdita della capacità di intendere e di volere",
L'arte privata di William
Shakespeare e la pirateria salva-cultura
( da "Blogosfere" del
21-05-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Secondo il ricercatore i sonetti erano
dedicati a una persona reale per cui lui provava qualcosa di profondo, un fatto
decisamente privato, ma non solo per il sentimento sottostante. "William
Shakespeare, scriveva per rispondere a un urgenza personale proprio come faceva
Bob Dylan con la sua musica che poi non voleva rendere pubblica.
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Perugia “Ideazioni architettoniche nel recupero di edifici monumentali”
Conferenza di Massimo Mariani Oggi, nellAula 13 della Facoltà
di Ingegneria di Perugia, alle ore 10.30, Massimo Mariani terrà la conferenza
“Ideazioni architettoniche nel recupero di edifici monumentali”. Liniziativa,
organizzata e promossa dal professor Paolo Verducci nellambito delle
attività seminariali dei corsi di Recupero e Conservazione degli Edifici 1 e 2,
sarà l occasione di approfondimento sull'importanza degli strumenti progettuali
nell'ambito del consolidamento di importanti edifici monumentali. Relatore
della conferenza sarà l'ingegnere e architetto Massimo Mariani, libero
professionista ed autore di importanti pubblicazioni scientifiche, tra cui il
“Consolidamento delle strutture lignee con l'acciaio” e il “Trattato sul
consolidamento e restauro degli edifici in muratura”, tomi I e II, Ed. Dei -
Tipografia del Genio Civile. Tra le sue esperienze professionali, Massimo
Mariani, si è occupato di numerose opere di consolidamento e restauro da lui
progettate e dirette su edifici di rilevante interesse storico-artistico in
tutta Italia. Importanti e altrettanto noti sono gli interventi di
consolidamento progettati e diretti nel settore dei dissesti idrogeologici di
città monumentali. >> è docente nel Master
Universitario di secondo livello “Miglioramento sismico, restauro e
consolidamento del costruito storico e monumentale” dellUniversità
degli Studi di Perugia e nei Corsi di aggiornamento professionale per Ingegneri e Architetti del Centro Studi
“Sisto Mastrodicasa”, ed è Accademico di Merito dellAccademia delle Belle Arti “Pietro
Vannucci” di Perugia, oltre che Referente Regionale dellASS.I.R.C.CO
– Associazione Italiana Recupero e Consolidamento Costruzioni e titolare dello Studio per le
Ricerche Applicate in Perugia. BUR.IT 15.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università
dell'Insubria “Gravity: Where do we stand?” Si concluderà oggi a Villa Olmo,
Como, “Gravity: Where do we stand?” l'ottava edizione della Scuola
Internazionale di dottorato di Relatività e Fisica della Gravitazione (Graduate
School in Contemporary relativity and Gravitational physics), patrocinata
dall'Università dell'Insubria e dalla SIGRAV (Società Italiana di Relatività
Generale e Fisica della Gravitazione). Sono cinquanta gli studenti, perlopiù
giovani dottori di ricerca in Fisica, Astronomia e Matematica, provenienti da
Università italiane e di buona parte dellEuropa, ma anche
dallIndia e dalla Russia, giunti lo scorso 11 maggio a Villa Olmo per
approfondire i loro studi nellambito della Cosmologia Fisica, Astrofisica
relativistica,
Relatività generale, Gravità sperimentale e per conoscere le moderne teorie
quantistiche della gravità. «Ogni edizione della Scuola verte su un tema
attuale e di volta in volta differente all'interno dell'area della Fisica della
Gravitazione (buchi neri, onde gravitazionali, cosmologia, astrofisica, gravità
sperimentale, gravità quantistica e stringhe ecc.) – spiega il professor
Vittorio Gorini, condirettore della Graduate School e docente ordinario alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e
Naturali di Como - questa Scuola costituisce ormai da anni un punto di
riferimento internazionale collaudato per gli studenti di dottorato delle
discipline relative. Per ogni edizione, inoltre, raccogliamo e pubblichiamo
regolarmente in inglese, attraverso la IOP (Institute of Physics di
Bristol, UK) o la Springer (Berlino), i volumi contenenti gli atti». >>
Oggi, ultima giornata di lavori, interverrà anche il neoeletto presidente
nazionale della sezione di Fisica Teorica dellIstituto
Nazionale di Fisica Nucleare, professor Guido Martinelli, alle ore 14.00
approfondirà il tema: “Asimmetria materia-antimateria”. BUR.IT 15.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Udine
Internazionalizzazione, nuova sezione sul sito dell'Ateneo Il sito Internet
delluniversità di Udine si fa in quattro. Da oggi una nuova sezione
tutta dedicata allinternazionalizzazione affianca, infatti,
le tre “storiche” aree del sito, dedicate rispettivamente ad Ateneo, Ricerca e
Didattica. La nuova “International
Area” è dedicata sia a studenti e ricercatori di Paesi esteri, interessati a
valutare le opportunità offerte dallateneo friulano nel
campo della didattica e della ricerca, sia agli studenti dellateneo di
Udine interessati alle possibilità di studio e tirocinio in accordo con Università straniere. «Linternazionalizzazione
– dice il rettore, Cristiana Compagno – rappresenta per il nostro Ateneo la
quarta missione, accanto a ricerca, didattica e trasferimento tecnologico».
Limpulso ai processi di internazionalizzazione della didattica e della mobilità di studenti e
ricercatori «è – aggiunge Compagno - unesigenza
imprescindibile per la nostra università, al centro di una Euro Regione
verso la quale e con la quale intendiamo potenziare e strutturare forti
rapporti di partnership». Uno degli obiettivi è proprio quello di «migliorare –
continua Compagno - la capacità di attrarre studenti, dottorandi e giovani
ricercatori, mantenendo attivo il flusso di studenti in mobilità in entrata e
uscita e favorendo lo scambio in mobilità di docenti e ricercatori. In questo
senso, la nuova sezione del sito rappresenta un servizio e unopportunità
in più». La sezione “International Area” «raccoglie - spiega il delegato del
rettore allinternazionalizzazione, Alessandro Trovarelli – informazioni che originariamente
erano presenti in diverse parti del sito ed è stata pensata sia come ulteriore
strumento per far conoscere lAteneo friulano allestero,
spiegando chi siamo e che cosa facciamo, sia per supportare tutti gli interessati con informazioni
utili da un punto di vista informativo e pratico». La nuova sezione è stata
realizzata dal Centro servizi informatici e telematici dellAteneo
con la collaborazione, in particolare, del Centro rapporti internazionali,
dellUfficio
relazioni con il pubblico e delle Ripartizioni didattica e ricerca delluniversità di Udine. Lintera
sezione sarà costantemente aggiornata. I contenuti, in lingua inglese o
italiana e inglese, sono suddivisi in quattro grandi gruppi: ricerca; didattica; mobilità in entrata; mobilità
in uscita. >> Alla voce “ricerca” sono pubblicate informazioni sulle
opportunità di finanziamento per svolgere attività di ricerca presso luniversità di Udine o in collaborazione con
le strutture dellateneo e sullorganizzazione delle attività di ricerca
e i relativi riferimenti e contatti. Alla voce “students enrolling” sono
disponibili per gli studenti stranieri informazioni sullofferta
formativa dellAteneo, sulle pratiche di ammissione e sui servizi vari a
disposizione degli
studenti. La parte relativa alla “mobilità in entrata” è completa delle
informazioni relative a tutti i servizi offerti agli studenti in mobilità.
Infine, la sezione sulla “mobilità in uscita” riguarda le possibilità di studio
e tirocinio allestero nellambito dei vari progetti europei,
quali ad esempio Erasmus, Erasmus Mundus, Leonardo da Vinci, convenzioni
bilaterali, Mae-Crui. BUR.IT 15.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Siena
“European Workshop in Drug Design”. Ricerca e sviluppo di nuovi farmaci:
esperti da tutto il mondo allAteneo Un laboratorio di ricerca
con la partecipazione dei massimi esperti mondiali nella creazione di nuovi
farmaci: è lo European Workshop in Drug Design, che si terrà allUniversità di Siena dal
24 al 30 maggio. Per una settimana, alla Certosa di Pontignano, i 70
partecipanti selezionati incontreranno 20 lecturer fra i maggiori esperti internazionali di tecniche di
modellismo molecolare finalizzate alla scoperta ed alla ottimizzazione di nuovi
principi attivi, con lobiettivo di confrontarsi sui problemi
concreti che si incontrano nei processi di ideazione, scoperta e sviluppo di
farmaci. Si tratta della settima edizione del workshop che si tiene a Siena con cadenza biennale, organizzato dal
professor Maurizio Botta, docente del dipartimento
Farmaco Chimico Tecnologico dellAteneo senese e dal suo gruppo di
ricerca. Nella settimana di studio, i partecipanti analizzeranno le tecniche di
raccolta, interpretazione
ed utilizzo di dati sperimentali e teorici da affiancare a concetti di chimica
organica e biochimica che possono essere applicati nei processi di drug
discovery.Le giornate sono organizzate in sessioni mattutine dedicate alla
descrizione delle più avanzate tecniche, metodologie ed approcci di drug
design, e in sessioni pomeridiane, durante le quali viene ricreato un contesto
simile a quello in cui lavorano oggi le industrie farmaceutiche. I
partecipanti, infatti, suddivisi in gruppi sotto la supervisione e il
coordinamento di uno o più tutor, simuleranno un vero e proprio gruppo di
ricerca con un problema da risolvere. I risultati dellintera
settimana di attività saranno poi presentati da ogni gruppo di lavoro nella
giornata conclusiva dellevento. >> “Il workshop – spiega il professor Botta - oltre
ad attrarre a Siena un grande numero di esperti del settore della chimica
farmaceutica e del modellismo molecolare, permette al nostro Ateneo di fungere
da incubatore per la formazione di giovani ricercatori che disseminano in molte
parti del globo le conoscenze acquisite”. “Inoltre, - prosegue Botta -
incrementa il livello di internazionalizzazione del nostro Ateneo, in
considerazione delle varie collaborazioni che nascono in questa occasione fra
gruppi esteri e ambiti di ricerca locali, oltre a formare ricercatori che in un
contesto locale operano su problematiche connesse al drug design sia in ambito
universitario che in quello delle realtà industriali farmaceutiche senesi e
toscane”. Il programma delle giornate e tutte le informazioni sono disponibili
on line allindirizzo www.unisi.it/EWDD. BUR.IT 15.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università "La
Sapienza" Notte dei musei Il Comune di Roma aderisce per la prima volta
alla Notte europea dei musei, iniziativa nata nel 2005 che ogni anno coinvolge
un numero sempre crescente di cittadini europei. Domani oltre 50 spazi
espositivi della Capitale resteranno aperti gratuitamente fino a notte
inoltrata offrendo un eccezionale cartellone di eventi artistici, mostre
culturali e visite guidate. La Sapienza partecipa alliniziativa
con una lectio magistralis che avrà per tema larcheologia, con eventi organizzati
dal Museo di chimica e dal Museo di mineralogia e con due concerti delle
orchestre di MuSa. Alle ore 22,30 ai Musei Capitolini Paolo Matthiae, docente di
Archeologia e storia dellarte del Vicino Oriente, terrà una lectio magistralis dal titolo
I musei e luniversalità del patrimonio culturale. Il Museo di chimica
proporrà liniziativa La favola degli elementi, un notte tra atomi e
molecole, con esperimenti di chimica e fisica in diretta, visite guidate alle
collezioni e uno
spazio dedicato a racconti fantastici che hanno per protagonisti gli elementi
della tavola periodica. Il Museo di mineralogia offrirà invece un percorso
insolito nel mondo minerale, illustrando con dimostrazioni e preparazioni come
fin dallantichità
donne e uomini abbiano utilizzato sostanze ricavate dalle pietre per migliorare
il proprio aspetto fisico e come i minerali siano ormai ingredienti
fondamentali delle preparazioni cosmetiche. >> Lorchestra
di MuSa Classica e il coro di fisica della Sapienza si esibiranno al Pantheon alle 21; sarà
eseguita la composizione di Franz Joseph Haydn Le ultime sette parole di Cristo
sulla croce, scritta nel 1785. Lorchestra MuSa Jazz, diretta dal
maestro Saverio Cortesi, si esibirà allinterno del Chiostro del Bramante alle 21.00 e alle
22.15 con un repertorio che spazierà dal jazz afro-americano al pop
internazionale. BUR.IT 15.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
LIUC Barack Obama:
da outsider a Presidente, una speranza per il futuro “Lesempio
straordinario di un uomo che da outsider è diventato Presidente degli Stati Uniti dAmerica,
incarnando lottimismo che traspare dallormai celebre Yes, we
can”: con queste parole il professor Maceo Daley, docente presso
lUniversità del Texas El Paso, storico e studioso della cultura
afro americana e componente di spicco di quella comunità, ha definito il percorso del neo
Presidente degli Stati Uniti dAmerica, in occasione del convegno
dal titolo "Rendez-vous With Democracy. Barack Obama and the possible
Dream and Plan", tenutosi oggi alla LIUC e promosso da Università Cattaneo, Dipartimento di
Economia dell Università dellInsubria, Rotary Club
“La Malpensa” e Associazione Amici LIUC. “Tra le componenti che hanno decretato
il successo di Obama – ha detto Daley – la sua natura “birazziale” (ha padre
nero e madre bianca),
che determina come egli abbia tratto in qualche modo il meglio da entrambe le
culture. Inoltre, la sua straordinaria preparazione, con gli studi ad Harvard”.
Daley ha sottolineato come la storia di Obama sia lesempio
di chi ha saputo elevarsi dal gradino più basso della scala sociale a quello più alto, “a tutto
vantaggio della società in cui viviamo, che ha bisogno di uomini come questi
per essere rinnovata”. Tanto più in America, a fronte di un passato fatto di
schiavitù e segregazione, di una storia “in cui spesso il colore della pelle è
stato indice della classe”. Un percorso in ascesa, dunque, costellato secondo
Daley di scelte lungimiranti ed opportune, da quelle più strettamente
professionali a quelle di immagine, con il sapiente accostamento di ufficialità
e leggerezza (già memorabili le immagini del ballo con la moglie dopo la sua
elezione), sempre affiancato, da un team di capaci advisors. “Si sta rivelando
un Presidente estremamente ottimista, anche in un momento di profonda crisi
come questo: ora i suoi sforzi si stanno concentrando nella direzione di
investire in progetti che abbiano una buona prospettiva per il futuro. Inoltre,
ha fiducia nel talento, nel merito, come sistema ed è sempre attento ai
problemi reali della gente”. >> Parlando della recente acquisizione di
Chrysler da parte di Fiat, Daley è convinto che “la grande creatività
imprenditoriale del Lingotto potrà essere determinante per la ripresa e lulteriore
sviluppo dellindustria automobilistica americana”. Al convegno hanno partecipato anche il Rettore della
LIUC Andrea Taroni e il Presidente dellAssociazione Amici LIUC
Enrico Colombo, che hanno ricordato come Obama rappresenti in tutto e per tutto il sogno americano e come il
suo successo derivi dal fatto che è stato capace di schierare lAmerica
del cambiamento, e il Presidente del Rotary Club La Malpensa Andrea Bortoluzzi.
Il professor Gioacchino Garofoli, docente presso lUniversità
dellInsubria di Varese, ha ricordato come la democrazia è “un processo
continuo da rianimare,
un problema di accesso ai diritti fondamentali, di mobilità sociale” e come i
Paesi più avanzati debbano esportare la democrazia in quelli più arretrati.
BUR.IT 15.05.09
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
STIPENDI DA FAME
PERCHE' RESTANO «Molti di noi lavorano a tempo pieno e oggi vengono pagati come
una colf» L'insegnamento fa curriculum e serve per riuscire a ottenere altri
incarichi I rettori alle prese con i tagli: "Chi non accetta può dire
addio ai corsi" "Professori a contratto ora lavorate gratis" Non
appaiono ancora nelle statistiche ufficiali ma sono sempre di più i volontari
in cattedra nelle università italiane. Non parliamo
dei ricercatori mandati a lavorare in nero al posto dei docenti, ma di veri e
propri titolari ufficiali dei corsi. Più si riducono i fondi assegnati alle università più aumenta il plotone di coloro che accettano di
insegnare anche senza vedere un solo euro in cambio. E' uno scambio di favori
tra università e docenti e avviene con i professori a
contratto, i free-lance degli atenei, come tutti i free-lance abituati a vivere
in una giungla dove tutto è possibile. Il mese scorso Lorenzo Massobrio,
preside della facoltà di Lettere dell'Università di Torino ha organizzato una
riunione con i 50 professori a contratto della facoltà. Ha spiegato che la
crisi rende necessario tagliare le spese. E quindi, chi vuole lavorare deve
farlo gratis. I professori di ruolo non possono avere riduzioni di stipendio,
ricercatori e associati nemmeno, e quindi tocca a loro. «Molti mi hanno
comunicato di essere disposti a accogliere la mia richiesta», ha spiegato
Massobrio. Lo stesso accade in molti atenei italiani. All'Università
di Firenze o in quella di Siena, ad esempio, alle prese con bilanci in rosso
profondo. Oppure all'Università di Messina dove oltre al danno di lavorare
gratis i nuovi docenti devono subire anche la beffa di sapere che c'è chi nel
frattempo di stipendi ne prende addirittura due. L'Università, infatti,
ha bandito nelle scorse settimane concorsi per l'assunzione di undici docenti a
contratto, ed era specificato che si trattava di contratti «a titolo gratuito,
in quanto volti all'arricchimento delle competenze professionali degli aspiranti».
Una decisione presa perché docenti di ruolo hanno rinunciato per andare a fare
lezione altrove, ovviamente pagati. La tentazione di trasformare il più
possibile in free-lance i docenti è forte in tutt'Italia e le possibilità di
riuscirci sono ampie perché i potenziali volontari sono più numerosi di quelli
di ruolo. Nel 2007 i professori ordinari erano 19.625 e gli associati 18.733,
molti ma molti di meno dei docenti a contratto che erano 52.051. Ed infatti le università ne approfittano. E' stato il senatore Giuseppe
Valditara del Pdl a effettuare alcuni calcoli da cui risulta che ad usarne
senza troppi scrupoli sono tante: il Politecnico di Torino (18 studenti per
ogni docente a contratto), l'Università dell'Insubria
(15,3), Milano Bicocca (18,7), Pavia (14,6), Verona (18,3), Venezia Iuav
(16,9), Ferrara (11,5), Siena (18,5). Per non parlare delle università
libere dove le percentuali scendono ancora di più. Ad esempio a Bolzano si
arriva a 3,5 studenti per ogni docente a contratto, e
a Milano Unitel siamo sui 3 studenti, a Roma Europea sui 4,3. Ma che qualcosa
non vada negli stipendi percepiti da quest'esercito di volontari lo si capisce
andando oltre queste cifre, e calcolando quanto spendono queste università per i free-lance a contratto rispetto ai docenti
di ruolo. Al Politecnico di Torino, ad esempio, si spende oltre tre volte di
più per i docenti di ruolo che per quelli a contratto visto che si elargiscono
53.845.276 euro per 875 tra docenti di ruolo e associati e ricercatori e
2.623.394 euro per 1341 docenti a contratto. Oppure a Bari, dove per ogni docente di ruolo si spendono 60.417 euro e per i docenti a
contratto 16.618. Come è possibile che accada questo? Basta andare a vedere le
tabelle dei contratti di docenza di un'università come
quella di Genova, facoltà di Giurisprudenza su 105 contratti stipulati per il
2007/08, quasi uno su tre prevedeva 50 euro di compenso lordo annuale. «Tutto
in effetti è deciso da una contrattazione fra il precario, lo sponsor, e il
dipartimento-facoltà, e i regolamenti ministeriali e degli atenei sono solo
gusci vuoti dove si può adattare tutto e il contrario di tutto», spiega
Francesco Cerisoli, presidente dell'Aprit, associazione precari della ricerca
italiani. «In alcune università i corsi a contratto
sono più del 50%, è normale che sia così: ogni anno i fondi si riducono e
quindi ci sono poche alternative se si vuole continuare a mantenere aperti
degli insegnamenti», spiega Luigi Valbonesi, una pluriennale esperienza da
contrattista al Politecnico di Milano. «Anche quando si ha la fortuna come me
di essere pagati siamo gli unici a veder diminuire il nostro stipendio di anno
in anno. In ogni caso un bel giochino è raffrontare quanto viene pagato un
corso a contratto (il che in una qualche misura ne indica il valore che ad esso
viene dato dall'università) con l'impegno in termini
di ore di lavoro per vedere quanto queste siano pagate: i corsi meglio pagati
arrivano al prestigioso livello di essere pagati quanto viene pagata una
collaboratrice domestica». www.lastampa.it/amabile A leggere il curriculum di
Marco Mondini ci si imbatte in una sfilza di pubblicazioni e incarichi in università di prestigio come storico contemporaneo. Gli vai
a parlare e si scopre che vive con un assegno di ricerca della Normale di Pisa
e che per quattro anni ha insegnato gratis all'università
di Padova. E che «solo per caso» non è ancora iniziato il quinto anno di
volontariato: nello statuto dell'università di Padova
è apparsa una norma che prevede l'incompatibilità tra assegnisti e docenti. «Ho
scelto l'assegno ma quando terminerà riprenderò a lavorare a Padova». Gratis?
«Di sicuro, senza un euro». E le conviene? «Certo, si tratta di quello che noi
chiamiamo "mantenere il posto in fila". Bisogna avere un piede sempre
dentro l'università se si vuole sperare di andare
avanti». Avanti, dove? «Esistono alcune regole non scritte in questo mondo. Se
io mi presentassi a un concorso senza avere mantenuto il mio piede dentro, non
avrei alcuna speranza vincerlo. Lo stesso se ci si vuole presentare a delle
selezioni all'estero. Lì non ha alcun peso che io abbia percepito dei soldi
oppure no per il mio insegnamento: conta il titolo». Conta poter scrivere docente sul biglietto da visita? «In università
come Medicina o Giurisprudenza i docenti a contratto sono professionisti che
sanno molto bene di poter chiedere parcelle più alte proprio per il titolo
acquistato anche se lavorando gratis. E nel mio caso non sono un borsista
qualsiasi ma un docente: ci ho guadagnato moltissimo
in contatti, in credibilità. E' uno scambio alla pari: ci guadagno io e ci
guadagna la mia università. Infatti è una pratica
molto diffusa». Come gliel'hanno chiesto? «Il mio professore di riferimento
andava via per un anno sabbatico, il suo insegnamento sarebbe stato soppresso.
Ho chiesto di prenderlo io al suo posto. Mi hanno risposto di sì, a patto che
lo facessi gratis». Non c'erano soldi? «No, perché i soldi che un dipartimento
ha vengono spesi per gli insegnamenti fondamentali. I complementari vengono
affidati alla buona volontà dei docenti. Per me è iniziata così, un corso di 30
ore. Se non avessi tenuto in piedi quel corso l'offerta dell'ateneo si sarebbe
impoverita».\
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Documento Piano
sicurezza per il summit universitario G8, il Rettore chiude 4 giorni Palazzo
Nuovo MASSIMO NUMA Il rettore ha deciso «per ragioni eccezionali» di chiudere
Palazzo Nuovo, da oggi a martedì sera, e in serata gli studenti dell'Onda hanno
indetto in fretta e furia un corteo per protestare contro questa decisione.
Stamane, alle 8, partirà una manifestazione da Palazzo Nuovo a via Po 33, sede
dell'Infopoint dell'Università, dove è prevista un'assemblea indetta
dall'amministrazione dell'Ateneo per comunicare ai lavoratori dell'Università
le disposizioni relative ai giorni di chiusura di Palazzo Nuovo e dei suoi
uffici. Ma non c'è alcun timore particolare, prevenzione e molta cautela sì. La
questura sta lavorando sugli ultimi dettagli dell'ordinanza relativa al G8
University Summit. Ci sarà un grande dispiegamento di forze, non meno di 1000
uomini. Una presenza che sarà comunque discreta, con l'impiego di molti agenti
in borghese, distribuiti nelle aree a rischio incidenti e per tutelare gli
obiettivi sensibili. Secondo logica, i monumenti-simboli, le banche, i palazzi
del governo e delle altre istituzioni. Non esiste quella che può essere
definita la «zona rossa» ma, ovviamente, saranno difese dalle incursioni di
fazioni violente del movimento antagonista, dominato dagli autonomi dei centri
sociali torinesi, le zone e i siti dove si svolgono i lavori e altri
appuntamenti, dove ci sono autorità e docenti. Il movimento
è diviso in due: da una parte l'ala moderata che si identifica nelle sigle
Cantiere Altro Sviluppo e Torino Sherwood Camp. I ragazzi di Sherwood hanno
organizzato un complesso calendario di iniziative. Tra corso Massimo D'Azeglio
e corso Vittorio Emanuele ci saranno due grossi tendoni e una serie di gazebo,
dove si svolgerà il meeting dei contestatori. Il campeggio sarà invece
allestito, a cura del Comune, nei giardini Ginzburg di corso Moncalieri. Si
inaugura oggi e si chiude il 19. Domani forum sull'università
e lo sviluppo, workshop tematici. E anche iniziative più leggere, concerti ai
Murazzi. Infine il corteo, domenica 17. Alla mattina assemblea generale, alle
15 partenza da piazza Vittorio, meta finale il Valentino. Tema, marcia «della
degna rabbia». In arrivo studenti dalla Liguria e dalle altre province del
Piemonte. Potrebbero organizzare una serie di imprevedibili «azioni dirette» su
una serie infinita di obiettivi sensibili. Ad alto rischio invece il programma
della Rete contro il G8. Qui comandano gli autonomi dei centri sociali
torinesi, in particolare Askatasuna e Gabrio, con i collettivi autonomi
universitari. Primo passo dopo il seminario di ieri con un intervento di
Augusto Illuminati, la «notte bianca», a Palazzo Nuovo con un concerto.
Domenica scendono a Torino, per un dibattito, sempre nell'atrio dell'università, i militanti del fronte del No (No Tav, No dal
Molin, No Nucleare, No Discarica). L'indomani, altra giornata a rischio. Ci
sarà un'assemblea con studenti francesi, greci, tedeschi e spagnoli. Il
contro-meeting della Rete rientra nell'orbita Uniriot, cioè l'imbuto in cui
convergono i collettivi autonomi, i più violenti e intolleranti, legati
all'Autonomia. Ci saranno quelli del «Gramigna» di Padova e dei centri sociali
di Verona, Palermo, Cosenza, Napoli, Bologna, Genova, Pisa e Roma. Protetti da
una rete di sicurezza la Fiera del Libro e i siti dove si celebreranno gli
incontri tra docenti e autorità locali e nazionali, ancora top secret. Specie
quello con il ministro Gelmini.
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
RIVOLUZIONARIO
PROGETTO NELL'ISTITUTO COMPRENSIVO A Millesimo s'inizia dalle materne lo studio
e l'amore per la filosofia MILLESIMO Non è mai troppo presto per cominciare a
«filosofare». Potrebbe essere questo uno degli slogan dell'iniziativa promossa
all'Istituto comprensivo di Millesimo, dove si è concluso un corso di
formazione per docenti che, dal prossimo anno scolastico, organizzeranno nelle
loro classi «Laboratori di pensiero» per i bambini a partire dalle materne. Il
corso è stato progettato e organizzato dal professor Giovanni Fazzone che da
quattro anni segue gli studenti delle medie in attività di laboratorio.
Attività supervisionate dall'ispettrice ministeriale e docente dell'Università di Genova Anna Sgherri Costantini, cui hanno
partecipato anche docenti dell'Istituto di Carcare, di Loano, del «Colombo» di
Savona, e monitorate dall'Istituto regionale per la Ricerca educativa,
rappresentato da Graziella Arazzi, e dal Gruppo «Filosofare con i bambini»
istituito di recente a Savona. «La filosofia per bambini e ragazzi -
spiega il professor Fazzone - è un'imprescindibile occasione
didattico-formativa per abituare ad orientarsi nel pensiero, ad argomentare e
contro-argomentare, a scoprire in sè e con l'aiuto degli altri concetti, verità,
teorie, a sviluppare il pensiero critico e a fare esercizi di democrazia. La
filosofia per ragazzi si lega inoltre all'esperienza diretta e contribuisce a
"fare scendere la filosofia nella vita quotidiana, fuori dalle accademie,
dove è materia di studio per pochi addetti", come ci insegna Francesca
Rigotti, docente all'Università di Lugano, che sarà
presente in Val Bormida a settembre».
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
VENERDI' 15 MAGGIO
SALE CONVEGNI ORE 10,30 SALA GIALLA - Cesare e l'Egitto. Una conversazione di
Valerio Massimo Manfredi ORE 10,30 SALA AZZURRA - Norberto Bobbio, le parole di
tutti i giorni. A cento anni dalla nascita a cura di Fiera del libro in coll.
con Giulio Einaudi editore. Interv. Walter Barberis, Bruno Gambarotta, Giovanni
Tesio. Coordina Andrea Bobbio. Letture Ascanio Celestini ORE 10,30 SALA ROSSA -
Lo spazio tricolore. Storie di uomini che hanno visto le stelle, a cura di UTET
e Finmeccanica. Interv. Maurizio Cheli, Pier Francesco Guarguaglini, Dario
Laruffa, Piergiorgio Paterlini, Enrico Saggese ORE 10,30 CAFFÈ LETTERARIO - La
cultura costa. L'ignoranza è gratis, a cura di Fiera del libro e V commissione
cultura Città di Torino. Interv. Fiorenzo Alfieri, Luca Cassiani, Michele
Coppola, Rolando Picchioni. Coordina Alberto Mattioli ORE 12 SALA AZZURRA -
L'intelligenza degli animali. Lectio magistralis di Danilo Mainardi, a cura di
Cairo Editore, Blu Edizioni e Fiera del libro. Interviene Claudia Bordese ORE
12 CAFFÈ LETTERARIO - La Storia al femminile. Incontro con Linda Ferri, Romana
Petri, Cinzia Tani, a cura di Cavallo di Ferro, Edizioni e/o e Mondadori.
Interviene Mario Baudino ORE 13 SALA BLU - Ricette e poesie dell'amore perduto.
Pres. del libro di Egi Volterrani Frattaglie, a cura di BLU Edizioni.
Interviene Khaled Fouad Allam. Letture Giuseppe Cederna ORE 13 CAFFÈ LETTERARIO
- Narrazioni intorno alle collezioni e dialoghi interculturali, a cura di Città
di Torino. Interv. Fiorenzo Alfieri, Iuliana Biciusca, Andrea Bonfiglio, Rita
Catarama, Guido Curto, Gianluca De Serio, Gregory Ivawe, Daniele Jalla, Emma
Rabino Massa, Emanuele Rata, Vincenzo Simone, Michivo Tomita Gonella. ORE 14
SALA ROSSA - 1859-2009. Zanichelli: una storia lunga 150 anni. In occasione
della pubblicazione online del Catalogo storico della Casa Editrice e di
Castelli di Carte di Federico Enriques, edito da Il Mulino, a cura di
Zanichelli e Il Mulino. Con l'autore interv. Ugo Berti, Tullio De Mauro, Paola
Dubini, Ulrico Hoepli, Stefano Salis ORE 14,30 SALA BLU - La cultura religiosa
nell'editoria italiana. A proposito di Giuliano Vigini-Marco Roncalli,
L'editoria religiosa in Italia. Contributi e materiali per una storia, a cura
di Associazione Sant'Anselmo - Progetto culturale CEI, Unione Editori e Librai
Cattolici e Fiera del libro. Interv. Andrea Gianni, Elio Guerriero, Luciano
Pazzaglia, Giuliano Vigini, Annibale Zambarbieri ORE 14,30 CAFFÈ LETTERARIO -
Vivere a Beirut. Incontro con Rashid Daif e Najwa Barakat, a cura di Fiera del
libro. Interviene Isabella Camera d'Afflitto ORE 15 SALA GIALLA - Il caso
Politkovskaja e i Diritti Umani nel mondo, a cura della Fiera del libro.
Interv. Emma Bonino e Pietro Marcenaro. Coordina Francesca Sforza ORE 15 SALA
AZZURRA - Incontro con Vladimir Luxuria. In occ. della present. del suo libro
Le favole non dette, a cura di Bompiani - RCS Libri. Interviene Camilla
Baresani ORE 16 SALA AZZURRA - Raccontare la RAI, cambiare l'informazione, a
cura di Chiarelettere e Marco Tropea editore. Interv. Oliviero Beha e Carlo
Rognoni ORE 16 SALA BLU - Mostre e musei oggi, a cura de L'Indice e Artelibro.
Interv. Enrico Castelnuovo, Marisa Dalai Emiliani, Giovanni Romano, Orietta
Rossi Pinelli. Coordina Michela di Macco. A seguire present. delle iniziative
per la celebrazione del centenario della nascita di Giulio Carlo Argan. ORE 16
CAFFÈ LETTERARIO - Scrivere gli altri. Vite più che vere. Present. del libro di
Silvia Ronchey Il guscio della tartaruga, a cura di Nottetempo. Con l'autrice
interv. Alessandro Barbero e Luciano Canfora. Letture: Patrizia Zappa Mulas ORE
16,30 SALA GIALLA - Il mestiere del poliziotto, Genova e dintorni. Present. dei
volumi di Carlo Bonini, Giacomo Gensini e Simona Mammano, a cura di Giulio
Einaudi editore, Mondadori e Stampa Alternativa. Coordina Marco Neirotti ORE 17
SALA ROSSA - Il corpo del Capo. Come si conquista un paese. Incontro con Marco
Belpoliti e Maria Latella. In occasione della pubblicazione dei loro libri, a
cura di Guanda e Rizzoli-RCS Libri. Con gli autori interviene Emanuele Pirella.
Coordina Cesare Martinetti ORE 17 CAFFÈ LETTERARIO - Vita da cani ovvero
"L'arte di correre sotto la pioggia". Present. del romanzo di Garth
Stein, a cura di Piemme. Con l'autore interviene Alessandra Casella ORE 17,30
SALA AZZURRA - Il ritorno della Califfa e dell'Eros. Incontro con Alberto
Bevilacqua, a cura di Giulio Einaudi editore e Mondadori. Interv. Cesare De
Michelis e Bruno Quaranta ORE 17,30 SALA BLU - Scrittori dal mondo.
"Ultima notte ad Alessandria". Present. del romanzo di André Aciman,
a cura di Fiera del libro e Guanda. Con l'autore interv. Emmanuelle de Villepin
ed Elena Loewenthal. Coordina Wlodek Goldkorn ORE 18 SALA GIALLA -
"Ritorno alla terra". Incontro con Vandana Shiva. In occasione della
pubblicazione del suo libro, a cura di Fazi editore e Fiera del libro. Interv.
Ermanno Olmi e Carlo Petrini. Green Point. Per accedere è necessario ritirare
il biglietto d'ingresso gratuito allo sportello situato all'ingresso del Terzo
Padiglione ORE 18 CAFFÈ LETTERARIO - Il cappotto di Proust. Present. del libro
di Lorenza Foschini, a cura di Portaparole. Con l'autrice interv. Alessandra
Ruffino e Giorgio Treves ORE 18,30 SALA AZZURRA - Viaggio nell'America di
Obama. Incontro con Mario Calabresi. In occasione della pubblicazione del suo
libro «La fortuna non esiste» a cura di Mondadori ORE 18,30 SALA ROSSA -
Anticorpi: il potere delle idee, a cura di Editori Laterza. Interv. Luciano
Canfora, Ezio Mauro, Aldo Schiavone. Introducono e coordinano: Alessandro e
Giuseppe Laterza ORE 18,30 SALA BLU - Simenon mio padre. Incontro con John
Simenon, a cura di Adelphi. Interv. Luca Crovi e Alessandro Perissinotto ORE 19
CAFFÈ LETTERARIO - Un'ora con. Patrick Fogli. In occasione della pubblicazione
del suo romanzo Il tempo infranto a cura di Piemme. Interviene Massimo Carlotto
e Giovanni Pacchiano ORE 19,30 SALA GIALLA - Incontro con Francesco Guccini. In
occasione della pubblicazione del libro Scusi è questo il mulino dei Guccini?
di Silvano Bonaiuti e M. Rosa Prandi, a cura di L'Arcobaleno Editore. Con gli
autori interv. Gualtiero Palmieri e Raffaella Zuccari ORE 19,30 SALA AZZURRA -
Abusi. Present. del romanzo Vento scomposto di Simonetta Agnello Hornby, a cura
di Feltrinelli. Con l'autrice interviene Elena Loewenthal ORE 19,30 SALA BLU -
Testimone di un'epoca. 50 anni di fotografia in Marocco. Present. del libro di
Maraji, fotografo della famiglia reale marocchina, a cura del Centro culturale
Italo-Arabo dar al-Hikma. Interviene l'autore ORE 20 SALA ROSSA - Incontro con
Enrico Letta. In occasione della pubblicazione del suo libro Costruire una
cattedrale, a cura di Mondadori. Interv. Giuseppe Berta, Gianfranco Carbonato,
Elsa Fornero. Coordina Lucia Annunziata. ORE 20 CAFFÈ LETTERARIO - Sócc'mel.
Espressione etrusca che significa stupore e smarrimento. Incontro con Andrea
Mingardi, a cura delle Edizioni Pendragon. Interviene Bruno Gambarotta ORE 21
SALA GIALLA - Sellerio: 40 anni di un editore indipendente, a cura di Sellerio
editore. Interv. Luciano Canfora, Gianrico Carofiglio, Riccardo Chiaberge,
Daria Galateria, Luciano Genta, Alicia Giménez Bartlett, Pietro Grossi, Carlo
Lucarelli, Paolo Mauri, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Troiano. Messaggi
video di Andrea Camilleri e Adriano Sofri. Coordina Gaetano Savatteri. ORE 21
SALA AZZURRA - "La donna che morì dal ridere e altre storie" ovvero I
misteri del Sé. Silvio Orlando legge pagine di V.S. Ramachandran, Jonah Leher e
Oliver Sachs, a cura di Lorenza Accusani per la Fondazione Rosselli e Fiera del
libro ORE 21 SALA ROSSA - "Un amore supremo". I grandi del jazz.
Concerto-reading di Luca Ragagnin in occasione della pubblicazione del suo
libro, a cura di Instar Libri. Con Emanuele Cisi (sax) e Furio Di Castri
(basso) ORE 21 SALA BLU - Il mondo degli altri: gli Inuit. Incontro con Jorn
Riel. In occasione della pubblicazione del suo romanzo Prima di domani, a cura
di Iperborea e Fiera del libro. Con la proiez. dell'omonimo film, tratto dal
libro. Interviene Carlo Grande ORE 21 CAFFÈ LETTERARIO - Allarme minorenni:
violati e violenti. Bullismo e abuso sui minori. In occasione della
pubblicazione del romanzo Il gioko di Matteo Fontana, a cura di Salerno
editrice. Con l'autore Interv. Ernesto Caffo, Marida Lombardo Pijola, Davide
Rondoni. Coordina Roberta Serdoz SPAZI INCONTRI ORE 10,30 SPAZIO AUTORI A -
Siamo solo molecole? Tra scienza e fede, Darwin oggi e domani- A proposito di
Francisco Ayala, Dono di Darwin alla religione, Jaca Book; Valter Danna-Alberto
Piola Scienza e fede: un dialogo?, Effatà, a cura di Cattedra del Dialogo,
Associazione Sant'Anselmo - Progetto culturale CEI, Fondazione CRT e con il
portale Documentazione Interdisciplinare Scienza e Fede. Interv. Ugo Amaldi,
Michele Luzzatto, mons. Luciano Pacomio ORE 10,30 SPAZIO AUTORI B - Parola di
sport. La Carta Etica per lo Sport Piemontese. Letture da Giovanni Arpino di
Darwin Pastorin, Giancarla Tenivella e Fabrizio Turco, a cura di TOP Torino
2006 Olympic Park. Interv. Maurizio Laudi e Pierpaolo Maza ORE 10,30 SALA
ARANCIO - Io giovane. L'Europa che vorrei. Premiazione del Concorso Letterario
per le Scuole Superiori. Interv. Bruna Casorio, Bruno Gambarotta, Paolo
Ferraris, Patrizia Foresto, Catia Lugli, Maurizio Manconi, Giacomo Mosca ORE 11
SALA AVORIO - Raccontare la crisi. In occasione della present. della cinquina
dei finalisti del Premio Biella Letteratura e Industria, a cura del Premio
Biella Letteratura e Industria. Interv. Claudio Bermond, Giuseppe Berta, Marco
Neiretti, Giuseppe Lupo. Coordina Pier Francesco Gasparetto ORE 11 INCUBATORE -
L'artiglio di Leonardo. Present. del libro di Antonio Del Giglio, a cura di
Suntek. Interviene l'autore ORE 11 PIAZZA ITALIA - Comunicare in scienza e
medicina, a cura di Forum Italiano di Europa Donna, Istituto Europeo di
Oncologia (IEO) e Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze.
Interv. MariaGiovanna Gatti Luini, Stefano Michelini, Monica Ramaioli ORE 11,30
SPAZIO AUTORI B - André Héléna (1919-1972), un grande autore noir per la prima
volta tradotto in italiano, a cura di Aisara. Interviene Michele Mari ORE 12
SPAZIO AUTORI A - Il viaggio da io agli altri. Folco Quilici in dialogo con
Giovanni Agnolini. Anteprima del festival "I luoghi delle parole", a cura
di Fondazione Novecento di Chivasso, Fondazione Esperienze di Cultura
Metropolitana di Settimo Torinese e SBAM Nord-Est. Introduce Giorgio Vasta ORE
12 SALA AVORIO - Il gioco dei quattro. Present. del nuovo thriller di Katia
Ferri, a cura di Zonza Editori. Con l'autrice interv. Giacomo Ferrari e
Salvatore Tropea ORE 12 INCUBATORE - Mettiti in proprio - Senza soldi. Present.
del libro di Paolo Trentini, a cura di Errekappa Edizioni. Con l'autore interv.
Alessandro Bassetti e Valter Carasso ORE 12 SALA ARANCIO - Nel segno della
magia. Interv. Mauro Bodini, Nicola Carlone, Martina Corgnati, Annamaria Cossu,
Mario De Filippis, Carlo di Gianbattista, Andrea Flamini, Tommaso Lo Russo,
Benedetta Palmirani, Lorenzo Prioglio ORE 12 PIAZZA ITALIA - Present. dei libri
Sa grutta de sos mortos Musiche e musicisti in Sardegna Narrando Paulo Freire e
Antica madre, a cura di Carlo Delfino editore. Interv. Giovanni Maria Bellu,
Carlo Delfino, Ignazio Macchiarella, Annino Mele, Myriam Quaquero, Nicola
Tanda, Paolo Vittoria ORE 12,30 SPAZIO AUTORI B - Galileo astrologo: mito o
realtà?, a cura di Avverbi Edizioni e CICAP. Interv. Andrea Albini e Piero
Bianucci ORE 13 SALA AVORIO - Il volo di Icaro. Il ruolo del filosofo nella
società multimediale, a cura de Il Prato. Interv. Jacopo Agnesina, Diego
Fusaro, Sossio Giametta, Giuseppe Girgenti, Anacleto Verrecchia ORE 13,30
SPAZIO AUTORI B - Lingue di confine. Dodici poeti cuneesi, a cura di Torino
Poesia. Letture: Irene Avataneo, Remigio Bertolino, Silvia Caratti, Gian Piero
Casagrande, Fabio Donalisio, Nicola Duberti, Pier Mario Giovannone, Antonia
Griseri, Beppe Mariano, Carlo Regis, Claudio Salvagno, Lorenzo Volpe.
Introducono: Tiziano Fratus e Brunella Pelizza ORE 14 SPAZIO AUTORI A - Il
bambino di cioccolato. Un neuropsichiatra infantile racconta. Incontro con
Roberto Grande, a cura di Ponte alle Grazie. Interv. Cesare Castellani, Sabina
Minardi, Marco Neirotti, Margherita Oggero ORE 14 SALA AVORIO - Colui che
fumava le prugne degli dei. Gianluca Morozzi, autore di Colui che gli dei
vogliono distruggere (Guanda) e Luca Ciarabelli, autore de Il bambino che
fumava le prugne (Il Maestrale) a colloquio, a cura dell'Agenzia letteraria
Nabu ORE 14 INCUBATORE - Una labile traccia indelebile. Present. del libro di
Paolo Federici, a cura di 0111 edizioni. Interviene l'autore ORE 14 PIAZZA
ITALIA - Aisha. Sposa del Profeta. L'Islam al femminile. Present. del libro di
Asma Lamrabet, a cura di Edizioni Al Hikma. Interv. Patrizia Khadija Dal Monte
e Angela Lano ORE 14,30 SPAZIO AUTORI B - Piatti reali e trionfi di zucchero.
Carte di casa Bonaccorsi nella Macerata seicentesca a cura di Retecamere.
Interv. Ugo Bellesi e Tommaso Lucchetti ORE 14,30 SALA ARANCIO - Gli archivi
storici delle case editrici. A cura di Regione Piemonte, Università di Torino e
Fondazione Tancredi di Barolo. Interv. Giulia Boringhieri, Aldo Cecconi,
Antonella Pompilio, Micaela Procaccia, Diego Robotti, Silvia Savioli, Pompeo
Vagliani. Coordina Dimitri Brunetti. Introducono: Rosaria Campioni, Walter
Martiny, Eugenio Pintore ORE 15 SPAZIO AUTORI A - Sollazzo chi si diletta di
girare per il mondo (e giunge quindi in Basilicata). Present. del libro di
Edrisio (El Idrisi), a cura del Consiglio regionale della Basilicata.
Interviene Prospero De Franchi ORE 15 SALA AVORIO - Federico Zeri. Dietro
l'immagine. Opere d'arte e fotografia, a cura di Fondazione Federico Zeri in
coll. con Umberto Allemandi & C. Interv. Umberto Allemandi, Alessandra
Mottola Molfino, Mauro Natale ORE 15 INCUBATORE - Un abbraccio un'emozione ecco
l'adozione e Con la mente e il cuore. Riflessioni per un'adozione consapevole.
Present. dei libri di Laura Lucchini Balbo, a cura di Umberto Cuomo Editore.
Interviene l'autrice ORE 15 PIAZZA ITALIA - Rimetti a noi i ns. debiti.
Biografia di un amore. Present. del libro di Enrico Marzetti, a cura de Il
Ciliegio. Interviene l'autore ORE 15,30 SPAZIO AUTORI B- Present. dei libri. La
commessa dagli occhi verdi di Paola Grandi e Movenze di Dora Mauro, a cura di
Genesi editrice. Interv. Giorgio Barberi Squarotti e Sandro Gros-Pietro ORE 16
SPAZIO AUTORI A - La scuola siamo noi. Incontro con Emiliano Sbaraglia, a cura
di Fanucci Editore. Interviene Margherita Oggero ORE 16 SALA AVORIO - Sedie
vuote. Gli anni di piombo dalla parte delle vittime, a cura de Il Margine.
Interv. Alberto Conci, Paolo Grigolli, Natalina Mosna ORE 16 INCUBATORE - Fiabe
non più fiabe. Il mondo adulto le rilegge, se ne appropria, le muta. In
occasione della pubblicazione del libro E morirono tutti felici e contenti
curato da Massimo Avenali , a cura di Neo. Edizioni. Con il curatore interv.
Francesca Andriani, Ivano Bariani, Marco Cassini, Giovanni Di Iacovo, Nicola
Manuppelli, Antonio Pizzola ORE 16 PIAZZA ITALIA - Piccole Storie. Present.
della collana a cura di Edizioni. Creativa e Forum Italiano di Europa Donna.
Interv. gli autori della collana. Introduce: Maria Giovanna Luini ORE 16,30
SPAZIO AUTORI - Italo-Marocchina. Present. del libro di Anna Mahjar-Barducci, a
cura di Edizioni Diabasis. Con l'autrice interv. Vittorio Dan Segre e Giuseppe
Rippa ORE 17 SPAZIO AUTORI A - Henry Dunant. Il fondatore della Croce Rossa, a
cura di Claudiana. Interv. Massimo Barra, Roberto Coaloa, Dante Ferraris,
Franco Giampiccoli ORE 17 SALA AVORIO - Naufragio. Present. del libro di Enrico
Borla ed Ennio Foppiani, a cura di Moretti&Vitali. Con gli autori
interviene Carla Stroppa. Introduce: Enrico Moretti ORE 17 INCUBATORE - Scappa
scappa galantuomo. Present. del libro di Gaetano Parmeggiani, a cura di La
Lepre Edizioni. Interviene l'autore ORE 17 SALA ARANCIO - Libro. Opera d'Arte,
a cura dell'Associazione Artistica Culturale ViviArteViva. Interv. Massimo
Centini, Maurizio Macale, Alessandra Maritano, Danilo Tacchino, Antonio Zappia
ORE 17 PIAZZA ITALIA - I chicchi di Manni, a cura di Manni editori. Interv.
Roberto Barbolini, Maria Rosa Cutrufelli, Antonio Debenedetti, Piero Manni,
Sergio Pent, Antonio Prete, Dario Voltolini. Con la partecipazione di Alfonso
Berardinelli Guido Davico Bonino ORE 17,30 SPAZIO AUTORI B - Scrivo racconti.
Incontro con Gaia Manzini, Letizia Muratori e Giancarlo Pastore, a cura di
Adelphi, Fandango Libri e Instar Libri. Interviene Benedetta Marietti ORE 18
SPAZIO AUTORI A - Le nuove relazioni tra le due sponde dell'Atlantico, a cura
della rivista il Mulino. Interv. Piero Ignazi, Angelo Panebianco, Vittorio
Emanuele Parsi ORE 18 SALA AVORIO - E ti comunico. Present. del libro di Ezio
Margelli, a cura di VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Con
l'autore interv. Giuseppe Cederna, Niccolò Fabi, Ulisse Jacomuzzi, Antonio
Raimondi, Massimo Zortea ORE 18 INCUBATORE - I porti dell'amore. Present.
dell'audiolibro di Alessandro Betti , a cura di Alfaudiobook Audiolibri. Con
l'autore interv. Fabio Bezzi, Veronica Balocco, Luca Vittori ORE 18 PIAZZA
ITALIA - Asinara: il parco nazionale, area marina protetta. Present. del libro
di Carlo Forteleoni e Vittorio Gazale, a cura del Parco Nazionale dell'Asinara.
Con gli autori interviene Carlo Delfino ORE 18,30 SPAZIO AUTORI B - Il caso
Ilva. Viaggio nel territorio più inquinato d'Europa, a cura di Edizioni
Ambiente. Interv. Luigi De Magistris, Antonio Troiano, Carlo Vulpio ORE 19
SPAZIO AUTORI A - La vedova, il Santo e altre storie.Incontro con Gaetano
Cappelli, a cura di Marsilio. Interviene Antonio d'Orrico ORE 19 SALA AVORIO -
Ius Sanguinis. Rabbia, impotenza e speranza nella punta dello stivale. Present.
del romanzo di Paola Bottero, a cura di Città del Sole Edizioni. Con l'autrice
interv. Franco Arcidiaco, Caterina Luciano, Fulvio Mazza ORE 19 INCUBATORE -
Leggere il terremoto. I libri del centenario (Messina 1908-2008), a cura di DAF
- Associazione culturale. Interv. Marco Carroccio, Giuseppe Ministeri, Pompeo
Oliva ORE 19 PIAZZA ITALIA - Present. dei vincitori del Premio Vittorini
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
VENERDI' 15 No ai
tagli SCUOLA GAMBARO, VIA TALUCCHI 19, ORE 9 Partenza del corteo dei genitori
contro i tagli della scuola, arrivo in via Pietro Micca 20, presso la sede del
Miur. Disagio giovanile SALA PASQUALE CAVALIERE, VIA PALAZZO DI CITTA' 14, ORE 9-18
"L'adolescenza come epoca delle passioni tristi", convegno sul
disagio giovanile e le possibili risposte; si parla di istituzioni e
adolescenza e la famiglia conflittuale nella genesi del disagio giovanile.
Ingresso libero, prenotazione gradita. Info 011/3850194 o
gruppoclinico@libero.it. Senza sale MOLINETTE, CORSO BRAMANTE 88, ORE 9-18 Il
Centro per la diagnosi e la terapia dell'ipertensione arteriosa del reparto di
Medicina Interna 4 universitaria dell'ospedale Molinette, di comune accordo con
la Direzione Sanitaria dell'Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni
Battista - Molinette di Torino e la collaborazione della ditta Gemeaz,
promuoverà la Giornata senza sale presso la mensa aziendale, al fine di
sensibilizzare anche i dipendenti del più grande ospedale del Piemonte verso il
problema ipertensione arteriosa e la prevenzione delle complicanze. Israele
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA, CORSO VALDOCCO 4/A, ORE 10 Conferenza
magistrale di Georges Bensoussan, storico contemporaneo e direttore della Revue
d'Histoire de la Shoah: "Israele un nome eterno. Lo Stato d'Israele, il
sionismo e lo sterminio degli Ebrei d'Europa"; presiede Ersilia
Alessandrone Perona, coordina Sarah Kaminski. Ingresso libero. MadameWeb
PALAZZO NUOVO, VIA SANT'OTTAVIO 20, ORE 14,30 Lezione con case-history
"Immagine e nuove tecnologie tra cronaca e riservatezza", interviene
Anna Ciriani alias MadameWeb. Regio dietro le quinte TEATRO REGIO, PIAZZA
CASTELLO 215, ORE 15,30 "Il Regio dietro le quinte - itinerari segreti di
un grande teatro d'Opera", visita guidata al teatro. Ingresso 5 euro. Info
011/8815557. Italia e Thailandia CENTRO CONGRESSI UNIONE INDUSTRIALE, VIA FANTI
17, ORE 15,30 Convegno sullo stretto legame tra Italia e Thailandia: "140
anni di relazioni italo-thailandesi", per svelare il rapporto speciale tra
la Thailandia e Torino: i nostri artisti in Siam, i preziosi testi thai della
Biblioteca Cesmeo. Tram Segnalibro FERMATA VIA BERTOLA ANGOLO VIA SAN TOMMASO,
ORE 16 E 17 Due corse in tram per parlare di libri: alle 16, "La
cupola" di Paolo Riccadonna e "Sillogie (cento storie dei tempi
andati)" di Luciano Coggiola; alle 17, "Alla scoperta di quel Dio che
c'è in te" di Tonios Nagire e "Ri-conoscenza di voto" di Flavia
Giacometti. Info 011/5757371. Counseling SUPERCIBARIUS, VIA DOMODOSSOLA 9, ORE
17-18,30 Seminario esperienziale di counseling energetico, a cura di Arianna
Garrone. Info e prenotazioni 011/7509973. Popoli Inuit MUSEO REGIONALE DI
SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36, ORE 17,45 Nell'ambito delle iniziative sulla
mostra "La scimmia nuda. Storia naturale dell'umanità", CinemAmbiente
e Arnica organizzano conferenze relative al tema della mostra: "Dalla
selce al microchip: i popoli inuit", interviene Gabriella Massa. Ingresso
libero. Info www.mrsntorino.it. Hata yoga CENTRO STUDI OLISTICI BRAHMA VIDYA,
VIA VANDALINO 82/28, ORE 19 Presentazione del corso di Hata yoga, a cura del
Maestro Vincenzo. Ingresso gratuito. Info 011/4119849 o 334/3145040. Fantasmi a
Torino PALAZZO BAROLO, VIA DELLE ORFANE 7, ORE 19,50 Un itinerario alla
scoperta di noti fantasmi. Costo 10 euro. Info e prenotazioni 011/853670 o
www.barburin.com. Ospiti del disonore SALA ANTICO MACELLO DI PO, VIA MATTEO
PESCATORE 7, ORE 20,30 Assemblea pubblica sul tema "Fiere del Libro e
ospiti del disonore: Israele 2008 - Egitto 2009", intervengono Sergio
Cararo e Germano Monti. Reiki CENTRO BUDDHA DELLA MEDICINA, VIA CENISCHIA 13,
ORE 20,30 Autoguarigione attraverso l'energia del Cuore. Presentazione primo
livello e scambi. Info 011/355523 o 011/3241650. Comunicazione CIRCOLO DEI
LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 21 Dibattito dal titolo "La comunicazione fra
informazione e politica", intervengono Mario Rodriguez, esperto di
comunicazione politica, Antonio Sofi, esperto di blog e Stefano Vietina,
giornalista; intervistati da Enrico Sola. SABATO 16 Disagio giovanile SALA
PASQUALE CAVALIERE, VIA PALAZZO DI CITTA' 14, ORE 9-19 "L'adolescenza come
epoca delle passioni tristi", convegno sul disagio giovanile e le
possibili risposte; si parla de "l'adolescenza come epoca delle passioni
tristi", "il nichilismo come ospite inquietante
nell'adolescenza", "il modello della considerazione psicologica come
approccio clinico al disagio adolescenziale", "le terapie di gruppo,
psicodramma ed adolescenti" e "il lavoro in rete nei percorsi riabilitativi
degli adolescenti con disagio". Ingresso libero, prenotazione gradita.
Info 011/3850194 o gruppoclinico@libero.it. Dolore CENTRO INCONTRI REGIONE
PIEMONTE, CORSO STATI UNITI 23, ORE 9-13 Convegno "Insieme nella lotta al
dolore", organizzato dalla FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti
Professioni Affari) - Sezione Torino. Per proposte e commenti sulla lotta al
dolore è da tempo disponibile un blog sul sito Internet
www.fidapatorinoprogetti.org. Il notaio BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO, LUNGO
DORA AGRIGENTO 94, ORE 9-12 Servizio di consulenza gratuita al cittadino a cura
del Consiglio Notarile di Torino, dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo,
in collaborazione con Assessorato al Bilancio e Assessorato alla Cultura della
Città di Torino. Info 011/4420740. Prodotti meccanici SALA FORMAZIONE CERMET,
VIA LIVORNO 60, ORE 9-12,30 E 13,30-17,15 Corso "Attribuzione ed
interpretazione strategica dei requisiti geometrici dei prodotti meccanici in
accordo agli standard GPS". A pagamento, previa iscrizione. Info
011/6700669. Psicologi per i popoli COI, VIA NIZZA 230, ORE 9,30 Incontro dal
titolo "Le bande di adolescenti. Interventi di prevenzione sulla violenza
giovanile". Info 011/4361812. Coppie cristiano-islamiche CENTRO CONSULENZA
FAMILIARE, CORSO MATTEOTTI 11, ORE 9,30 Seminario "Le coppie
cristiano-islamiche: esperienze, riflessioni, interrogativi, con riferimenti al
diritto islamico della famiglia", intervengono Chiara Muttini, Negri don
Augusto e M. Teresa Curino. Info 011/5612261 o info@centro-peirone.it.
Scopriteatro TEATRO CARIGNANO, PIAZZA CARIGNANO, ORE 10, 11, 12, 15, 16 E 17
Per conoscere il nuovo volto del Teatro Carignano, tornato all'antico splendore
dopo un restauro imponente e completato a tempo di record, la Fondazione del
Teatro Stabile di Torino propone un ciclo di visite guidate, aperte a tutti
coloro che sono interessati a scoprire o riscoprire la sala cittadina. Ingresso
3 euro. Info e prenotazioni 011/5176246 o www.teatrostabiletorino.it.
Appuntamenti Mip ASSOCIAZIONE ELUSEI, VIA CADORE 1, ORE 10 Incontro
"Psicoterapia o crescita personale? La conoscenza di sé". Info
347/2993599. Forum Palestina SALA DOPOLAVORO FERROVIARIO, VIA SACCHI 63, ORE 10
Assemblea nazionale di Forum Palestina. Informazione psicologica ASSOCIAZIONE
ELEUSI, LUNGO DORA VOGHERA 138/F, ORE 10-13 Incontro a carattere esperienziale
dal titolo "Psicoterapia o crescita personale", conduce Eleonora
Arduino. Ingresso gratuito. Info e prenotazione 348/8344478. Museo lavandai
PARROCCHIA SAN GRATO, STRADA BERTOLLA 113, ORE 10,30-12,30 Visita guidata al
Museo dei lavandai e alla Borgata Bertolla. L'evento è gratuito, ma è
obbligatoria la prenotazione. Info 011/2424323; 011/2424215 o
ecomuseo6@comune.torino.it. Costruire giocando BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL
VALENTINO, ORE 10,30-12,30 E 15,30-17,30 "Costruire giocando. Storie di
legno", laboratorio in cui con l'aiuto di un familiare e supportati dal
personale del mUseo, i bambini tra i 6 e i 12 anni andranno alla scoperta del
legno e delle sue antiche tecniche di lavorazione. Info 011/4431710. A casa di
Kha MUSEO DELLE ANTICHITA' EGIZIE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 10,30
Percorso pensato per i più piccoli, che in compagnia dei genitori verranno
accompagnati da esperti egittologi alla scoperta della vita quotidiana ai tempi
dei faraoni. Costo 3,50 euro, è consigliata la prenotazione. Info 011/4406903 o
info@museitorino.it. Regio dietro le quinte TEATRO REGIO, PIAZZA CASTELLO 215,
ORE 11 E 15,30 "Il Regio dietro le quinte - itinerari segreti di un grande
teatro d'Opera", visita guidata al teatro. Ingresso 5 euro. Info
011/8815557. Visite guidate MAO, VIA SAN DOMENICO 9-11, ORE 11,30 E 16,30
Servizio di visite guidate, costo 3 euro. Al mattino visita alla galleria
Giappone, al pomeriggio alla galleria Cina. È consigliata la prenotazione. Info
011/4436928. Viaggi d'arte 2009 MUSEO ACCORSI, VIA PO 55, ORE 14 "Un
castello incantato", viaggio alla scoperta del castello Cacherano di
Osasco. Costo da
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Ai progetti del Vco
4,2 milioni Domo senza soldi dalla Regione, il sindaco protesta Stadio, piscine
e campi da tennis comunali domesi non rientrano tra i 16 progetti finanziati
dalla Regione nel Vco. «Una decisione che contestiamo in maniera accesa, non vorrei
che celasse una scelta politica ben precisa» sbotta il sindaco Michele
Marinello. L'accantonamento a Torino del progetto già presentato in passato per
potenziare la zona dello stadio Curotti e gli impianti adiacenti a Marinello
proprio non va giù: «Mi pare impossibile che un progetto come il nostro, che
già in passato aveva ottenuto l'avallo regionale ma per un soffio non era stato
finanziato, si trovi quasi ultimo in una graduatoria che a questo punto mi pare
molto discutibile». Il sindaco domese ricorda anche la
sinergia pubblico-privata che si sarebbe creata per il rinnovamento degli impianti dietro
lo stadio Curotti: la società che attualmente gestisce piscine e campi da
tennis infatti avrebbe cofinanziato il progetto senza oneri per il Comune.
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
SANREMO Le delicate
"Variazioni" del poeta Giorgio Olcese La presentazione domani alle 16
al Museo di Palazzo Borea d'Olmo Nuovo appuntamento al Museo Civico di Palazzo
Borea d'Olmo. Domani, alle 16, verrà presentato il libro di poesie «Variazioni»
di Giorgio L. Olcese (Philobiblon edizioni). Introdurrà Stefano Verdino, docente di letteratura italiana all'Università di Genova e profondo
conoscitore della poesia ligure. Sarà presente l'autore. Ingresso libero.
Olcese è nato a Genova, dove vive e dove ha svolto la professione di docente universitario. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia con i
Libretti di Mal'Aria (Pisa) di Arrigo Buggiani, con D'Anna Editore
(Firenze) e con San Marco dei Giustiniani (Genova). Spiegano gli organizzatori:
«La poesia di Olcese parte dagli eventi minimi della vita quotidiana dai quali
distilla immagini, pensieri, paesaggi dell'anima trasformandoli in chiara e
delicata musica, in una lingua poetica che sa unire al pregio dell'esattezza la
lieve densità di un piumaggio. Il suo mondo poetico è chiuso entro i confini di
una Liguria arcaica e rurale, appena lambita dal mare, ma teso fra la terra e
l'alto cielo, in misure di segni e di forme che richiamano una tradizione
illustre».\
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Festa del libro A
Pont-St-Martin lingue e dialetti parlati in Valle Festa del libro a
Pont-St-Martin. Alle
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IV - Torino
QUALE FUTURO Fra i temi di Bookstock il nostro spazio vitale LUCA MERCALLI In
Piemonte vivono oltre 4,4 milioni di persone. Lo spazio ammonta a poco più di
25mila chilometri quadrati, quindi siamo 174 per chilometro quadrato. Ma visto che
il 43 per cento della regione è territorio montano difficilmente abitabile, la
densità abitativa per la zona di collina e pianura passa a 300 persone al
chilometro quadrato, con punte di 7mila abitanti/km2 per l´area urbana
torinese. In media, ciascuno di noi che abita in pianura e collina dispone
dunque di
( da "Stampa, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
"Restate
insieme o piango" Lamentano mal di pancia o mal di testa. Soffrono
d'insonnia, ma spesso hanno incubi. All'improvviso, non vogliono più andare a
scuola, si isolano. Nei casi più gravi diventano aggressivi. Sono campanelli
d'allarme che devono suonare forte e chiaro per i genitori: potrebbero
significare che i loro figli stanno vivendo sotto stress. Un male che gli
adulti conoscono fin troppo bene e che può colpire i più piccoli, addirittura
prima dei 3 anni. Il dossier del mensile «Geo», che sarà in edicola il prossimo
23 maggio, è dedicato alle sofferenze dei bambini e al loro stato psicologico:
le cause, le conseguenze e i rimedi dello stress infantile. Sindromi diffuse
Una ricerca condotta tra il 2005 e il 2007 su 12 mila allievi delle elementari
dal Cenpis, il Centro di Psicologia Specialistica di Roma, ha messo in evidenza
che la prima causa di stress nei giovanissimi è la paura che i genitori si
separino. Segue a ruota quella di non essere all'altezza di un compito (28%) e,
quindi, di deludere i grandi. E non sono soltanto le liti tra mamma e papà ad
allarmare i bambini, ma anche la loro freddezza, l'indifferenza e la mancanza
di comunicazione tra i genitori. «Spesso - osserva Laura Cosulich, psicologa e
mediatrice familiare del Gea, Centro genitori Ancòra di Milano - se non sanno
che cosa succede, tendono a convincersi che sia colpa loro, se i grandi sono
arrabbiati». Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all'Università La Sapienza di Roma,
spiega che un bambino sotto i 6 anni «va in agitazione anche a causa di un
forte bisticcio tra i genitori» e che i piccoli sono molto reattivi alle
tensioni e ai distacchi. Se lo stress è occasionale e di breve durata,
tutto si risolve. Diverse le conseguenze se la situazione diventa grave e
prolungata. In questo caso possono intervenire problemi di salute fisica.
Quando i figli piccoli vivono costantemente in un clima «ad alta tensione»,
diventano più vulnerabili alle infenzioni. Lo ha dimostrato uno studio
dell'Università di Rochester (Usa), durato un triennio, su 160 bambini tra i 5
e i 10 anni. Ricercatori dell'Università di Linköping (Svezia) hanno seguito
7443 famiglie dal momento della nascita dei figli fino ai 6 anni e hanno visto
che quelli immersi in un ambiente familiare stressante avevano il doppio delle
probabilità di diventare obesi. L'«Helmholtz Center for Environmental Research»
di Lipsia, in Germania, ha poi stabilito un legame fra stress infantile e
allergie. Gli scienziati tedeschi hanno esaminato 3 mila bambini e scoperto
che, in stato di stress, si determina nel loro organismo un aumento di
cortisolo, ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, che li rende più
predisposti all'ansia. Conferma Giovanni Biggio, docente
di neuropsicofarmacologia all'Università di Cagliari: «Il cervello dei bambini
è in crescita ed è plastico nei confronti dell'ambiente: si aggiorna
continuamente». I piccoli devono fare anche i conti con le difficoltà a scuola.
Non soltanto quelle relative allo studio che, se amplificate da genitori con
aspettative ansiogene, possono creare gravi stati di malessere. Tant'è vero che
una ricerca del 2007 dell'Università inglese di Bath ha dimostrato che i
livelli di cortisolo cominciavano ad aumentare nei bambini che sarebbero andati
alle elementari già sei mesi prima dell'inizio della scuola. L'ombra del
bullismo A creare problemi ai nostri piccoli è anche il bullismo. Colpisce
soprattutto tra i 6 e i 10 anni e ha raggiunto, in Italia, livelli
preoccupanti. Secondo il dossier di «Geo», superiamo quelli della Gran Bretagna
e dei Paesi Scandinavi. Vittime del fenomeno il 33% dei bambini delle
elementari e il 17% di quelli delle medie. Come proteggere i cuccioli dalla
sofferenza? Gli esperti fanno notare che una quota accettabile di stress aiuta
a crescere. Ma tutto dipende dall'entità e dalla durata.
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XVII -
Palermo Il contratto sociale basato sullo spreco RODOLFO SIGNORINO N el suo
intervento di ieri ("Il modello sociale dei rifiuti"), Laura Azzolina
nota acutamente come la vicenda della raccolta dei rifiuti si inserisca in una
situazione ben più ampia di degrado, causata da una convergenza di cattive
condotte da parte degli amministratori pubblici e di cattive condotte da parte
di una fetta consistente della società civile. Questa vicenda ci induce a
riflettere sul «modo in cui intendiamo i rapporti fra pubblico e privato, fra
governanti e cittadini». Appunto: in un sistema democratico con libere e
periodiche elezioni, come il nostro, istituzioni pubbliche palesemente
inefficienti non potrebbero persistere senza ampio e diffuso consenso. Quali sono
le basi di questo consenso? Una possibile spiegazione è di carattere economico.
Le inefficienze del pubblico creano rendite per alcuni ben identificabili
soggetti privati. Le rendite altro non sono se non un reddito superiore a
quanto il privato guadagnerebbe se l´amministrazione pubblica fosse efficiente.
Per esempio: se gli ospedali pubblici funzionassero secondo gli standard
internazionali di qualità, un numero inferiore di cittadini si rivolgerebbe
alla sanità privata. Ovviamente, i privati percettori di rendita sono disposti
a impiegare rilevanti risorse per salvaguardare la propria fonte di
extra-reddito e così spesso riescono a bloccare qualunque azione riformatrice.
In tal modo, si genera un ulteriore utilizzo socialmente inefficiente di
risorse economiche. Di converso, le inefficienze pubbliche creano degli
extracosti per i cittadini contribuenti e fruitori dei servizi pubblici. Detto
altrimenti: se l´amministrazione pubblica fosse efficiente si potrebbe ridurre
la pressione fiscale o ottenere servizi migliori a parità di contribuzione.
Perché i cittadini che pagano le tasse ma che non si avvantaggiano delle
rendite da inefficienza non si coalizzano per difendere il proprio portafoglio?
Perché il malcontento non si traduce in azione politica riformatrice? Un ruolo
non indifferente è giocato dall´ampiezza dell´evasione fiscale. La tolleranza
nei confronti dell´evasione fiscale si traduce in un implicito pactum sceleris:
tu cittadino tolleri che io amministrazione sia inefficiente e io, in cambio, ti
garantisco la semi-impunità fiscale ossia non scarico su di te la totalità dei
costi delle mie inefficienze. Ancora una volta il sistema premia quei ben
individuabili soggetti privati che riescono a evadere. Vi è una via di uscita
da questo circolo vizioso che per molti siciliani si traduce in una trappola di
povertà e precariato? Apparentemente no: il sistema regge, si perpetua negli
anni e il consenso elettorale non declina. Forse la situazione cambierebbe in
presenza di uno shock esogeno (esempio, federalismo fiscale non solidarista)
che faccia sentire quello che gli economisti chiamano il vincolo di bilancio
del settore pubblico: se si esclude un ricorso indiscriminato al debito e se si
prosciugano i trasferimenti di denaro da Roma o Bruxelles, l´aumento della
spesa comporta un aumento della pressione fiscale e, conseguentemente, una
riduzione del consenso elettorale: vicenda Tarsu docet. Se
il malcontento non può più essere anestetizzato da una spesa pubblica «allegra»
e si presenta sulla scena politica un partito in grado di prospettare un
modello di sviluppo economico alternativo all´esistente, tutto può accadere.
L´autore è docente di Economia politica presso l´Università di Palermo
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Bari
Università, proroga per i baroni Protestano gli studenti: pagheremo noi le
conseguenze Carriera prolungata ma a spese delle casse baresi Può restare a
insegnare chi ha particolari meriti riconosciuti nella didattica GIULIANO
FOSCHINI Una «norma sbagliata, un enorme favore ai baroni universitari». Il
giorno dopo la sua rielezione plebiscitaria, il rettore
dell´Università di Bari, Corrado Petrocelli, si trova a dover affrontare il
primo problema. La questione riguarda l´età pensionabile dei docenti
dell´ateneo: una norma voluta dai ministri Tremonti e Gelmini permette alle
singole università di mandare i professori ordinari in pensione a 70 anni (gli
associati a 67), oppure di dare loro un´ulteriore proroga di due anni.
In questo caso, però, a pagare è l´Ateneo. Nella maggior parte delle università italiane, a Bologna e alla Statale di Milano
giusto per citare due esempi, si è deciso di non concedere la proroga a
nessuno. A Bari invece, praticamente a tutti. Ieri, infatti, all´attenzione del
Senato Accademico è finito la proposta di regolamento preparata da una
commissione ad hoc nominata nei mesi scorsi dal Rettore. Nel testo si parla
della possibilità della proroga a tutti coloro che abbiano meriti riconosciuti
nell´ambito della didattica e della ricerca. Serve quindi avere pubblicazioni,
coordinato progetti collettivi ma anche «aver stipulato convenzioni con enti
che abbiano dato un apporto significativa di risorse economiche». La scelta
economica sulla proroga non spetterà all´organo centrale, e cioè al Senato
Accademico, ma al Rettore che deciderà su proposta dei singoli dipartimenti.
Gli studenti, o almeno una parte della componente studentesca, sono però andati
su tutte le furie. E promettono per la prossima settimana battaglia sull´argomento.
«Si può parlare di una vera e propria norma salva-baroni» spiega il senatore
accademico Claudio Riccio. «è un segnale sbagliato che si dà a tutti i giovani
che coltivano il sogno di entrare nell´università: in
sostanza si preferisce investire sui vecchi piuttosto che puntare sui giovani».
Come però hanno fatto notare in molti, non si può mandare in pensione il sapere
scientifico. Mandando a casa alcuni grandi vecchi, l´università
di Bari rischierebbe di perdere risorse importantissime nella didattica e nella
ricerca. «Questo non è vero - risponde però Riccio - Come prevede un
regolamento che abbiamo approvato proprio oggi in Senato, i professori anche in
pensione possono continuare a dare il loro contributo alla comunità. Lo possono
fare organizzando seminari, partecipando alle ricerche: devono rinunciare
soltanto agli incarichi direttivi all´interno delle strutture e chiaramente
allo stipendio. Sono sicuro che, quando si parla di didattica e ricerca, non
può essere questione di soldi».
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 15/05/2009 - pag: 23 Dibattito alla Luiss Mondo del
lavoro «Limitare i conflitti» ROMA La proprietà intellettuale, il suo impatto
nel mondo del lavoro, la tutela che «si deve sforzare di limitare il
conflitto», dice Giuliano Amato, due volte presidente del Consiglio, ieri nella
Sala delle Colonne della Luiss (Libera università italiana
degli studi sociali) «Guido Carli». Il tono è lieve, non sembra parlare di un
manuale accademico, invece l'occasione è la presentazione del libro di Gustavo
Ghidini «Profili evolutivi del diritto industriale». È l'autore, professore di
Diritto Industriale all'Università degli Studi di Milano e alla Luiss, ad introdurre il convegno spiegando che tra gli obiettivi c'è
«quello di garantire l'effettività del lavoro». Uno stimolo raccolto dai
giuristi Giuseppe Maria Berruti, Steve Anderman, Valerio Onida, Pietro Rescigno
e Jerome Reichman, che hanno partecipato all'incontro. Docente Gustavo Ghidini,
professore di Diritto Industriale a Roma e Milano
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 15/05/2009 - pag: 7 Il demografo Blangiardo:
tendenza irreversibile Ma la famiglia tradizionale sopravviverà Il 30% delle
donne partorisce fuori dal matrimonio. Stili di vita che cambiano? «Numeri che
disegnano nuovi modelli di società» spiega Domenico Blangiardo, demografo e docente alla Bicocca. Sorpreso? «Più che dalla tendenza dalla
velocità del mutamento». Le cause? «Sociali, innanzitutto. Non è più una
vergogna mettere al mondo un figlio senza avere un marito. Sono gli stessi
genitori della donna a non farne più un problema». Un altro passo verso
l'emancipazione delle donne o il segno di una solitudine esistenziale? «E'
quella che qualcuno ha definito la società liquida. Più problematica di una
volta. E' meglio o peggio? Ci vuole ancora tempo per capirlo. E' come stare in
un cantiere aperto dove gli operai cambiano tutti i giorni». Però indietro non
si torna? «No. Soprattutto nelle metropoli. Quindi mettiamo
una pietra tombale sulla famiglia tradizionale, marito-moglie-figli?
«Tradizionale, appunto. Da noi la tradizione ha sempre il suo peso. E il suo
fascino». Il demografo Domenico Blangiardo docente e
demografo dell'Università Bicocca C.Bar
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Roma data: 15/05/2009 - pag: 2 Recupero Il progetto è il nÚ
9 della Commissione Marzano. L'architetto Marconi: occasione unica Erasmus
coprirà il «buco» di via Giulia Ateneo destinato agli stranieri e alloggi per studenti:
si riqualifica l'area Il progetto si chiama «Via Giulia: il recupero della
bellezza antica», ed è contrassegnato dal numero «9». È l'unico di urbanistica,
riguarda il centro antico della capitale, ed è stato proposto ufficialmente
dalla commissione presieduta da Antonio Marzano al sindaco Gianni Alemanno in
Campidoglio. È un progetto di cui si parla da anni: la chiusura del «buco »
architettonico a metà di via Giulia, di fronte piazza della Moretta, con la
ricostruzione dei due edifici, palazzo Ruggia e palazzo Lais, che furono
demoliti nel 1939. Allora, quando furono abbattuti, lo scopo era quello di fare
una sorta di contraltare alla passeggiata del Pincio verso il Gianicolo,
partendo da piazza Mazzini; nella realtà è rimasto solo un vuoto, che oggi
viene utilizzato dall'Ama come deposito dei propri mezzi. La proposta per la
loro ricostruzione adesso è completa: dovranno diventare una «Università internazionale» con annessi alloggi per docenti e
studenti (per circa 150 posti), anche per coloro che arrivano a Roma per fare
il loro «Erasmus », lo scambio di studenti fra le varie università europee. E per questo potrebbero beneficiare di fondi europei,
oltre ad essere realizzati in project financing: la ricostruzione prevede
alloggi per i giovani e la realizzazione di book shop, di punti internet
al servizio dell' università, ma anche di laboratori
d'artigianato d'arte. In un luogo che si viene a trovare a meno di
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Roma data: 15/05/2009 - pag: 7 Lo scandalo tributi
Decisione a sorpresa: si apre la battaglia legale Il gip scarcera Saggese «Non
può reiterare il reato» Scandalo tributi, il gip di Velletri nel giro di 48 ore
capovolge il verdetto: ieri, in base all'acquisizione di nuovi documenti
prodotti dagli avvocati, il gip Cristiana Macchiusi ha infatti accolto la
richiesta di scarcerazione (respinta martedì) di Giuseppe Saggese, il patron di
Tributi Italia accusato di associazione a delinquere finalizzata al peculato,
che si trovava agli arresti domiciliari in Liguria dallo scorso 30 aprile.
L'inchiesta, partita da Nettuno, entra dunque nella fase dello scontro tra la
procura di Velletri guidata da Giuseppe Patrone e la difesa del manager che de
facto, pur avendo lasciato tutte le cariche in seguito a precedenti guai
giudiziari, gestisce una delle principali società italiane per la riscossione
delle imposte locali. Saggese, che resta indagato, e gli altri 5 amministratori
coinvolti nell'inchiesta sono sospettati «di essersi appropriati delle somme»
che la Nettuno Servizi (società mista pubblico-privata) riscuoteva dai cittadini a titolo di Ici, Tarsu e Tosap. Il
debito di Tributi Italia con l'amministrazione della cittadina balneare è di
quasi 5 milioni di euro. Circostanza che gli avvocati non negano: «Non
contestiamo l'esistenza del debito - sostengono Paola Parise e Gianluca
Tognozzi - ma il fatto che ci fosse mala fede e una volontà appropriativa.
Il nostro cliente non si è appropriato di nulla: la realtà è ci sono stati
ripetuti ritardi nei versamenti al Comune, dovuti alla crisi e ad altri
fattori. Non peculato, quindi, ma grave inadempienza contrattuale ». I legali
aggiungono di aver attivato la procedura di cash pooling, per consentire di far
arrivare le somme versate dai cittadini direttamente al Comune, e di aver
predisposto un piano di risanamento di Tributi Italia per coprire ogni ammanco.
Ed è su queste basi che il gip ha ritenuto che siano venuti meno i rischi di
reiterazione del reato.«E poi - precisano gli avvocati - se è vero che oggi la
società ha problemi di liquidità, non va dimenticato che la stessa vanta
crediti per 170 milioni legati al recupero dell'evasione ». Ici sparita,
insomma, o solo «parcheggiata» su conti correnti privati in attesa di essere
versata? La battaglia legale sul mega business dei tributi è appena agli inizi.
Gli avvocati difensori Paola Parise e Gianluca Tognozzi: «Riconosciuta la buona
fede. È partito il piano di risanamento»
( da "Stampaweb, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA Lamentano mal
di pancia o mal di testa. Soffrono dinsonnia, ma spesso
hanno incubi. Allimprovviso, non vogliono più andare a scuola, si
isolano. Nei casi più gravi diventano aggressivi. Sono campanelli
dallarme che devono suonare forte e chiaro per i genitori: potrebbero significare
che i loro figli stanno vivendo sotto stress. Un male che gli adulti conoscono
fin troppo bene e che può colpire i più piccoli, addirittura prima dei 3 anni.
Il dossier del mensile «Geo», che sarà in edicola il prossimo 23 maggio, è
dedicato alle sofferenze dei bambini e al loro stato psicologico: le cause, le
conseguenze e i rimedi dello stress infantile. Sindromi diffuse Una ricerca
condotta tra il 2005 e il 2007 su 12 mila allievi delle elementari dal Cenpis,
il Centro di Psicologia Specialistica di Roma, ha messo in evidenza che la
prima causa di stress nei giovanissimi è la paura che i genitori si separino.
Segue a ruota quella di non essere allaltezza di un compito
(28%) e, quindi, di deludere i grandi. E non sono soltanto le liti tra mamma e papà ad
allarmare i bambini, ma anche la loro freddezza, lindifferenza
e la mancanza di comunicazione tra i genitori. «Spesso - osserva Laura
Cosulich, psicologa e mediatrice familiare del Gea, Centro genitori Ancòra di
Milano - se non sanno
che cosa succede, tendono a convincersi che sia colpa loro, se i grandi sono
arrabbiati». Anna Oliverio Ferraris, docente di
Psicologia dello sviluppo allUniversità La Sapienza di Roma,
spiega che un bambino sotto i 6 anni «va in agitazione anche a causa di un
forte bisticcio tra i genitori» e che i piccoli sono molto reattivi alle
tensioni e ai distacchi. Se lo stress è occasionale e di breve durata, tutto si risolve. Diverse le
conseguenze se la situazione diventa grave e prolungata. In questo caso possono
intervenire problemi di salute fisica. Quando i figli piccoli vivono
costantemente in un clima «ad alta tensione», diventano più vulnerabili alle
infenzioni. Lo ha dimostrato uno studio dellUniversità di Rochester
(Usa), durato un triennio, su 160 bambini tra i 5 e i 10 anni. Ricercatori
dellUniversità di Linköping (Svezia) hanno seguito 7443 famiglie dal
momento della nascita
dei figli fino ai 6 anni e hanno visto che quelli immersi in un ambiente
familiare stressante avevano il doppio delle probabilità di diventare obesi. L«Helmholtz
Center for Environmental Research» di Lipsia, in Germania, ha poi stabilito un
legame fra stress
infantile e allergie. Gli scienziati tedeschi hanno esaminato 3 mila bambini e
scoperto che, in stato di stress, si determina nel loro organismo un aumento di
cortisolo, ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, che li rende più
predisposti allansia. Conferma Giovanni Biggio, docente di
neuropsicofarmacologia allUniversità di Cagliari: «Il cervello dei
bambini è in crescita ed è plastico nei confronti dellambiente: si
aggiorna continuamente». I piccoli devono fare anche i conti con le difficoltà a scuola. Non soltanto quelle
relative allo studio che, se amplificate da genitori con aspettative ansiogene,
possono creare gravi stati di malessere. Tantè vero che una
ricerca del 2007 dellUniversità inglese di Bath ha dimostrato che i
livelli di cortisolo
cominciavano ad aumentare nei bambini che sarebbero andati alle elementari già
sei mesi prima dellinizio della scuola. Lombra del
bullismo A creare problemi ai nostri piccoli è anche il bullismo. Colpisce
soprattutto tra i 6 e i 10 anni e ha raggiunto, in Italia, livelli preoccupanti. Secondo il
dossier di «Geo», superiamo quelli della Gran Bretagna e dei Paesi Scandinavi.
Vittime del fenomeno il 33% dei bambini delle elementari e il 17% di quelli
delle medie. Come proteggere i cuccioli dalla sofferenza? Gli esperti fanno
notare che una quota accettabile di stress aiuta a crescere. Ma tutto dipende
dallentità e dalla durata.
( da "Sestopotere.com"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
All' Ifoa di Reggio
Emilia i docenti delle 300 Cisco Networking Academy italiane (15/5/2009 10:53)
| (Sesto Potere) - Reggio Emilia - 15 maggio 2009 - Il 19 maggio, presso le
sede Ifoa di Reggio Emilia, si riuniscono i docenti di tutte le oltre 300 Cisco
Networking Academy italiane. In occasione del decimo anniversario di
partecipazione al programma formativo della multinazionale americana Cisco Systems,
Ifoa si propone di offrire un approfondimento didattico dedicato agli scambi
dei dati in rete. Il numero di persone e, soprattutto, di aziende che si
affacciano al networking - ovvero linsieme dei sistemi di
connessione tra i personal computer - continua a crescere vertiginosamente, ma le risorse umane qualificate
per la progettazione, la realizzazione, l'implementazione e la manutenzione di
una rete diventano sempre più esigue. Il problema tocca da vicino le aziende,
che hanno sempre maggiori difficoltà a reperire personale in grado di
rispondere alle problematiche legate alle più recenti tecnologie di networking
e comunicazione elettronica. è proprio per colmare questo divario che Cisco
Systems, leader mondiale del networking per Internet, grazie a unesperienza
pluridecennale, ha elaborato il Cisco Networking Academy Program, un programma
completo di formazione che consente di imparare a operare su reti di piccole e
medie dimensioni. Il programma delle Cisco Networking Academy, a cui negli
ultimi dieci anni ha aderito anche Ifoa, si rivolge a organizzazioni no-profit,
siano esse Università, istituti superiori, enti pubblici, centri di formazione
professionale. Ad oggi in Italia operano più di 300 Networking Academy che,
aderendo al programma, hanno qualificato oltre 500 docenti e che ogni anno
attivano classi per oltre 10.000 studenti. Con lItalian
Instructors Event del 19 maggio Ifoa conferma la propria expertise in ambito
ICT, già testimoniata nei progetti realizzati con numerose scuole superiori, enti di formazione e università di province Emiliano-Romagnole e non solo. La
collaborazione con diversi istituti scolastici si è consolidata in questi anni
attraverso uno scambio permanente di esperienze, che hanno portato a stipulare
accordi quadro per la formazione e qualificazione dei giovani nellarea
ICT e a certificare come Cisco Local Networking Academy numerose scuole tra
cui, ad esempio, lIpsia Lombardini di Reggio Emilia o lItis Fermo
Corni di Modena, dotandole di laboratori telematici qualificati. Questa collaborazione valorizza
lofferta formativa degli istituti superiori e fornisce i mezzi
per preparare gli studenti a divenire forza lavorativa emergente. Cisco Systems
Inc, marchio noto a specialisti e tecnici del settore, è unazienda nata
nel 1984 da un gruppo
di scienziati della Stanford University, con sede a San Josè, California, è la
multinazionale leader al mondo nelle soluzioni di networking per Internet e
delle reti impiegate nelle più svariate aree che vanno dal business alleducazione, dalla pubblica amministrazione
alluso privato da parte dei cittadini. Ifoa si è specializzata nel
mercato dei corsi dedicati allInformation & Communication Technology (ICT), rivolti a
tutti coloro che desiderano formarsi e aggiornarsi nellambito
delle più attuali
tecnologie informatiche e telematiche: basti pensare che sono ben 88 i corsi
Ifoa a catalogo attivati in questo ambito, mentre nel 2008 sono state 78 le
iniziative formative realizzate nel settore ICT (19 finanziate dal Fondo
Sociale Europeo), con un coinvolgimento complessivo di 1.252 partecipanti sul
territorio nazionale, di cui ben
( da "Blogosfere" del
15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Mag 0915 Variare
l'attività fisica migliora la nostra vita. Se ne parla a Tuttobenessere
Pubblicato da Emanuela Zerbinatti alle 11:44 in Segnalazioni, Sport, scienza e
medicina Mantenersi attivi fa bene ad ogni età, ma ogni età ha le sue regole.
Per aiutarci a capire come variare l'attività fisica in funzione del tempo che
passa e trarne i maggiori benefici, la giornalista Daniela Rosati ha posto il
tema de "L'attività fisica nelle diverse età della vita" al centro
della puntata di TUTTO BENESSERE, il talk show di attualità e informazione
sull'universo del benessere e della psicosomatica, in onda domani su RAIUNO a
partire dalle ore 10.40. Con l'aiuto del Dott. Alfio Caronti (Medico dello
Sport e Consulente CONI) e del Prof. Bruno De Michelis (Psicologo Sportivo e
Coordinatore Scientifico di Milan Lab) illustrerà qual è l'attività fisica
giusta per ogni tipo di età. Variare e calibrare gli esercizi fisici produce,
infatti, notevoli benefici e contribuisca a un complessivo stato di benessere.
A tenerci compagnia con altre interessanti notizie dal mondo della medicina e
del benessere, nella puntata domani saranno presenti in studio anche: il Prof.
Benvenuto Cestaro (Nutrizionista), il Dott. Franceschi
Claudio (Docente ordinario di "Immunologia" presso l'Università di
Bologna), la Dott.ssa Paola Ciolli, (Ginecologa e Ricercatrice presso
l'Università di Roma La Sapienza) e Riccardo Signori, giornalista sportivo de
"Il Giornale". In collegamento da Roma interverrà, invece, il
Vicedirettore del TG2, Ludovico Di Meo. Nel corso della puntata Daniela
Rosati darà, inoltre, voce a Graziella Paola Marcon, Presidentessa della Geca
Onlus, "un'associazione per la vita per stare vicino, prendere per mano e
sorreggere i giovani e i loro cuori aritmici", impegnata nella ricerca contro
la Cardiomiopatia.
( da "AprileOnline.info"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cultura
Scuola, i Cobas di
nuovo in piazza Frida Roy, 15 maggio 2009, 12:17 Politica Si sono dati
appuntamento a Roma, sotto la sede del ministero dell'Istruzione in viale
Trastevere, per contestare i provvedimenti attuati dal ministro Gelmini e
quelli in discussione in Parlamento come il disegno di legge Aprea. "I
tagli previsti per il prossimo anno - ha detto il portavoce nazionale del
sindacato di base, Bernocchi - non hanno precedenti nella scuola del
dopoguerra" I Cobas della scuola di nuovo in piazza per protestare contro
i tagli del Governo. Si sono dati appuntamento a Roma, sotto la sede del
ministero dell'Istruzione in viale Trastevere, per contestare i provvedimenti
attuati dal ministro Gelmini e quelli in discussione in Parlamento come il
disegno di legge Aprea. "No ai tagli degli organici", "No alla
distruzione della scuola pubblica" sono i due striscioni che campeggiano
sulla scalinata del Ministero dove il portavoce nazionale del sindacato di
base, Piero Bernocchi, ha illustrato le motivazioni della protesta che si
sposterà a Piazza Navona dove i manifestanti saranno raggiunti dagli studenti
dell'Onda. "In autunno - ha detto Bernocchi - la lotta contro la Riforma
Gelmini è stata forte, ma sono stati ottenuti pochi risultati perché il governo
è stato sordo e, ciò che è più grave, è che l'opposizione è stata inesistente
accettando di fatto tutti i passaggi della Riforma". I Cobas, ha
sottolineato, sono oggi nuovamente in piazza, per la terza volta, per
contestare il taglio di 57 mila posti di lavoro, tra docenti e Ata. "I
tagli previsti per il prossimo anno - ha detto ancora Bernocchi - non hanno
precedenti nella scuola del dopoguerra. I precari verranno espulsi in massa ed
hanno un'età compresa tra i 40 e 55 anni e si ritroveranno fuori dal mondo del
lavoro, per altro in una situazione economica non buona". Sotto accusa
anche la legge Aprea, "ormai in dirittura d'arrivo", che verrà
approvata "entro l'estate" e che, ha spiegato Bernocchi
"trasformerà le scuole in fondazioni private dando più
poteri ai capi di istituto che potranno decidere di assumere e
licenziare", nonché la progressione di carriera dei docenti tra quattro
fasce. "Anche nell'università - ha aggiunto il leader dei Cobas - ci sarà un meccanismo
analogo con strutture private che non hanno obbligo di finanziamento e porterà
ad una lotta spietata tra gli atenei per i finanziamenti pubblici. E
tutto ciò sta avvenendo nel silenzio dei docenti e dei collaboratori che non
sanno realmente quello che sta accadendo". Infine, un ultimo accenno a
quello che Bernocchi ha definito un aspetto "grave e cinico": "I
tagli - ha concluso Bernocchi - riguarderanno anche l'Abruzzo e le zone
terremotate. All'aquila non ci sono più scuole e, non è stata programmata
nessuna struttura ma i tagli agli organici vengono mantenuti".
( da "Sestopotere.com"
del 15-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Piastrelle ceramiche
di Faenza, ricerca Università: ecco come resistono al
graffio (15/5/2009 15:00) | (Sesto Potere) - Faenza - 15 maggio 2009 -Martedì
19 maggio 2009, alle ore 14.30, presso la sede del corso di laurea in Chimica
dei Materiali e Tecnologie ceramiche (via Granarolo, 64) si terrà un seminario
dal titolo “Caratteristiche superficiali delle piastrelle ceramiche e
resistenza allo scratch”. Relatori dellincontro Leonardo
Esposito e Antonella Tucci, dirigenti del Centro Ceramico di Bologna.
Liniziativa è promossa dal corso di laurea faentino in Chimica dei Materiali e Tecnologie
ceramiche dellUniversità di Bologna (da questanno
accademico trasformatosi in corso di laurea in Chimica e Tecnologie per
lAmbiente e per i Materiali – curriculum: Materiali tradizionali e
innovativi), in collaborazione
con il Comune di Faenza, lAgenzia Polo Ceramico Faenza, la Società
Ceramica Italiana e la Banca di Romagna. Nel corso del seminario, lultimo
fra quelli programmati per lanno accademico 2008/2009, si parlerà delle
proprietà delle piastrelle
ceramiche e della loro resistenza al graffio, illustrando anche i dati relativi
a prove di graffio eseguite su superfici ceramiche aventi differenti
caratteristiche.
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XVII - Torino
Petrini a Bookstock Il rischio energia LUCA MERCALLI Perché il Piemonte ha una
solida tradizione industriale? Intraprendenza, qualità del lavoro e tenacia
sono certamente doti subalpine che hanno avuto la loro parte, ma il resto l´ha
fatto la disponibilità di energia. Fino alla metà dell´Ottocento è l´abbondante
legname dei boschi che alimenta l´industria metallurgica e vetraria, mentre la
forza idraulica dei canali nutre fucine e tessiture. In seguito sarà la volta
dell´energia idroelettrica ottenuta dalle acque e dai dislivelli alpini
sfruttati dalle dighe. Ma dal
( da "Secolo XIX, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università, vinto
mega computer il riconoscimento Dopo un concorso internazionale, Ibm ha
assegnato il premio alla facoltà genovese di Ingegneria 16/05/2009 UN
SUPERCOMPUTER virtuale da 120 mila euro, e l'accesso illimitato - e gratis - ai
più innovativi software dell'Ibm. È il premio che, dopo un concorso
internazionale, la multinazionale americana ha assegnato alla facoltà di
Ingegneria dell'Università di Genova. Pianificazione e gestione del traffico,
verifica dei sistemi di segnalazioni stradali e ferroviari, nuove
infrastrutture mediche per archiviare, gestire e visualizzare la radiologia
digitale. Sono alcuni degli obiettivi del gruppo che si è aggiudicato il
premio, guidato da Enrico Giunchiglia, docente di
ingegneria del software all'Università di Genova, e cui partecipano il Dist,
dipartimento d'informatica dell'Università di Genova, il Cnr e diverse aziende
hi-tech liguri. Usando l'hardware e i software Ibm, il team di Giunchiglia
realizzerà un sistema noto come "cloud computing": una nuova
tecnologia che, sfruttando Internet, collega più computer tra loro
raggiungendo potenze elevate, pari a quelle dei grandi server usati
dall'esercito, dalle agenzie spaziali o dalle multinazionali. «A differenza dei
grandi server però, il "cloud computing" - spiega Giunchiglia - è una
struttura leggera, alla quale è possibile collegarsi, via Internet». Non solo.
A differenza degli hardware tradizionali, il "cloud computing" ha una
potenza scalabile, che può essere aumentata o diminuita a seconda delle
necessità del momento. «È una tecnologia in cui crediamo molto», dice Carla
Milani, responsabile delle relazioni con l'Università di Ibm Italia, «e che
rappresenta la nuova frontiera dell'informatica». Ibm è infatti la più convinta
sostenitrice del "cloud computing", seguita a ruota da Google e
Yahoo!. «È un sistema molto agile - spiega Giunchiglia - che può raggiungere
potenze elevatissime e che si presta alle collaborazioni tra realtà diverse:
aziende, centri di ricerca, università». È anche per
sviluppare il "cloud computing" che Ibm investe ogni anno, a livello
mondiale, circa sei miliardi di euro in ricerca. Il premio alla facoltà
d'Ingegneria di Genova s'inserisce in questo contesto. «Il gruppo del professor
Giunchiglia - spiega Milani - si è aggiudicato questo premio dopo una
competizione durissima, dove ha avuto la meglio su università
provenienti da tutto il mondo». In Italia Ibm ha rapporti stabili con diverse università: Roma Tre, Milano Bicocca, Bocconi, Scuola
Sant'Anna di Pisa e altre. Il premio all'Università di Genova segna l'inizio di
una nuova collaborazione.F. Mar. 16/05/2009
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XVII - Genova
La giornalista Il medico Sognano un "ipercorpo" motivato dalla moda e
dalla pubblicità Non si tirano indietro neanche di fronte al bisturi: e
rischiano Belle e possibili, adolescenti di plastica Cresce anche in Liguria
l´esercito di giovani che pretende un nuovo aspetto affidandosi alla chirurgia
estetica MICHELA BOMPANI Adolescenza di plastica, quella dei teen-ager oggi. In
Liguria e a Genova, negli ultimi 5 anni, secondo gli operatori del settore,
sono raddoppiate le richieste di minorenni per sottoporsi a interventi di
chirurgia estetica. «I minorenni cercano di costruirsi un ipercorpo non più per
essere accettati dal gruppo, ma per poter avere più chance in quella
competizione all´ultimo fiato che è diventata la loro vita di ogni giorno»:
Cristina Sivieri Tagliabue, giornalista, ha passato mesi a lavorare su
"storie di plastica". Ha incontrato adolescenti, i genitori, i
findanzatini, ha cercato di capire perché. è nato un libro che ha il tessuto
dell´inchiesta e la forma di un romanzo da "gioventù cannibale":
Appena ho18 anni mi rifaccio. Storie di figli, genitori e plastiche con
post-fazione di Enrico Ghezzi (Bompiani, in libreria dal 20 maggio). Sivieri
Tagliabue sarà oggi a Genova, alle 18.45, nella sala dei Chierici della
Biblioteca Berio, all´incontro Chirurgia estetica: il mito dell´eterna gioventù",
nell´ambito del Festival Mutazioni, organizzato da Teatro Cargo. Con lei, il
chirurgo estetico Francesco Filippi, la giornalista di Radio24 Nicoletta
Carbone, la docente
dell´Università di Bologna Rossella Ghigi, autrice di Per piacere. Storia
culturale della chirurgia estetica" (Il Mulino). «Sono entrata in famiglie
semplici, normali - spiega Cristina Cristina Tagliabue - i figli non ambiscono
nemmeno più, o almeno non in tutti i casi, a sfondare nel mondo dello
spettacolo. Il capriccio e il lusso del chirurgo estetico sta dilagando
perché i giovani hanno imparato che un colloquio di lavoro si passa più
facilmente, a parità di curricula, avendo un aspetto più piacevole». Venti
storie, nel suo libro: cinque catturate in giro per il mondo, le altre in Italia.
Dalla "strada dei chirurghi plastici" affollatissima a Tokyo
all´urgenza sanitaria nella banlieues parigine, dove le ragazze nere si
spalmano su corpo e viso creme "sbiancanti" (illegali in Europa) che
hanno effetti cancerogeni e lesivi della pelle. Le storie italiane sono meno
eclatanti, ma ancor più forti per la loro "normalità": come un
ragazzino di Pavia che ha voluto sottoporsi alla "mentoplastica",
intervento molto invasivo che coinvolge la mandibola. Incurante del dolore, tre
mesi passati a succhiare gli alimenti con una cannuccia, alla fine è
soddisfatto del risultato tanto da lasciare la sua fidanzata: «Ciò che
allibisce è la reazione della ragazza - spiega Cristina Tagliabue - le sembrava
coerente il succedersi dei fatti: prima il suo ragazzo meno bello andava bene
per lei, ora, lei, non era più alla portata di lui. S´investe sul
corpo-capitale, che stabilisce nuove regole del mercato e sociali». A Genova e
in Liguria il raddoppio delle richieste di "plastiche" da parte di
adolescenti è nelle mani del chirurgo, come spiega Pier Luigi Santi, ordinario
di Chirurgia plastica all´Università di Genova: «Se si interviene su corpi
ancora in formazione, non solo il risultato non è permanente, ma si rischia di
creare danni peggiori del presunto esistente confermo che l´interesse delle
adolescenti sta crescendo sugli interventi, ma sta a noi fermare figli e
soprattutto genitori in tempo. Perché molto spesso sono loro che fanno notare
"caratteristiche" ai propri figli come difetti. E poi, occorre sapere
che tutto ha un prezzo: un seno più prosperoso, comporta dolori e cicatrici
permanenti». I chirurghi, però, non sempre sono così scrupolosi: «Ho preso
un´amica minorenne, dal corpo perfetto e prosperosa, l´ho spacciata per mia
sorella, abbiamo visitato 27 chirurghi a Roma e Milano - dice Cristina
Tagliabue - nessuno si è opposto alla richiesta di aumentare il volume del
seno, solo con la mia autorizzazione. Nessuno ci ha rilasciato fattura, nessuno
ha eccepito che quella ragazzina fosse già perfetta così».
( da "Stampa, La" del
16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il dottore jazz al
museo di Anatomia Doppio concerto jazz oggi (ore 18 e ore 21) in una sede
assolutamente inusuale: si tratta della storica aula magna del Museo di
Anatomia Umana «Luigi Rolando» dell'Università. Proprio quella con gli scranni
di legno posti «a parlamento», dove tutti i medici hanno iniziato il loro iter
didattico, con un esame spesso associato a tanto sudore e anche a qualche
lacrima, regno per anni del professor Guido Filogamo, oggi ultranovantenne. Il
jazz vi entra perché stasera, in tutta Europa, si celebra la «Notte dei Musei»,
con varie iniziative tutte col fine di stimolare il pubblico a frequentare i
musei. Il concerto, in collaborazione con l'Associazione Musicale degli
Studenti Universitari del Piemonte, è organizzato da uno
dei docenti di Anatomia, Gian Luigi Panattoni, col Gruppo Jazz, da lui stesso
diretto. Si tratta di una formazione il cui organico è composto di studenti,
laureati e personale universitario, che si dedica al jazz. Formato nel 2006,
già l'anno successivo si è esibito in 14 concerti, anche al fianco, come tutor,
di più navigati musicisti. L'anima è proprio il professore-batterista Panattoni
che, oltre ad essere un grande conoscitore della musica afro-americana, suona
jazz da sempre. Collezionista, possiede moltissimi storici dischi a 78 giri e
in vinile che oggi sono autentiche rarità. La passione ed il piacere di
divulgare e diffondere ciò che si conosce, sono gli ingredienti necessari per
fare un autentico docente: indubbiamente questo e lo
spirito che anima il professor Panattoni quando sale in cattedra. Ma è anche lo
stesso spirito che lo ha spinto, per divulgare la propria passione, a
confezionare recentemente un ciclo di trasmissioni proprio dedicate al jazz su
110 Webradio, emittente dell'ateneo torinese. Della band che si esibisce fa
parte come vocalist anche Elisabetta Panattoni, segno che in famiglia la
passione ha contagiato anche i figli (l'altro, Emanuele, è valente pianista ed
ha suonato proprio nell'ultimo concerto della formazione universitaria). Gli altri
musicisti che si presentano per il live sono: al sassofono Stefano Italiano,
alla tromba Alessandro Muner, al piano Sergio Di Gennaro, alla chitarra
Cristian Zambaia, e al contrabbasso Michele Anelli, oltre, naturalmente, alla
batteria il professor Panattoni. In programma musica per film con una scelta di
brani legati a celebri pellicole cinematografiche e ai volti dei loro
protagonisti. Sono tutti pezzi riarrangiati per l'occasione con sonorità jazz:
spiccano pagine di grandi autori americani, come Henry Mancini, Jule Styne,
Richard Rodgers e Burt Bacharach, ma anche di italiani, come Piero Umiliani,
che trasfusero la loro esperienza e la loro sensibilità di musicisti jazz nelle
composizioni destinate ad accompagnare i più riusciti esempi di «commedia all'italiana».
Visto il numero limitato di posti dell'aula di anatomia la prenotazione è
obbligatoria telefonando allo 011/6707883. L'ingresso è da corso Massimo
d'Azeglio 52.
( da "Stampa, La" del
16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Un perito del
tribunale valuterà se i lavori di restauro siano stati congrui alle spese Ora
Costigliole potrà riavere il suo castello Giuliano Soria ha perso il suo
Castello, quello più amato, nella natia Costigliole d'Asti. L'atto di rinuncia
al comodato da parte del Premio Grinzane è ora nelle mani del sindaco Luigi
Solaro che, essendo un tipo molto preciso e anche cauto, solo dopo la firma ha
commentato soddisfatto: «Non poteva esserci miglior modo per terminare il mio
mandato». Fine del primo atto di un lungo iter iniziato con la bufera
giudiziaria che ha coinvolto l'ex patron, tuttora in carcere per malversazione
e peculato. Nella scrittura privata che riconsegna le
chiavi di una parte del maniero al Comune è scritto: «L'associazione Premio
Grinzane in persona del suo liquidatore dichiara di sciogliersi dal contratto
di comodato (stipulato con l'allora sindaco Boeri nel 1996, ndr) con decorrenza
immediata». Poi un dettagliato elenco del mobilio, compresi gli estintori, sino
alle sedie e ai letti che saranno acquisiti dal Comune, per poco più di 1200
euro. Quasi un affare. Intanto dal punto di vista giudiziario il perito
nominato dal tribunale, su richiesta del Comune, giurerà la prossima settimana.
Stabilirà «se i lavori sono stati fatti bene e se c'è congruità tra quanto è
stato veramente speso e quanto è stato fatto». La perizia servirà anche ad
accertare se nel «cantiere infinito», 11 anni di lavori alimentati da un fiume
di denaro pubblico, c'è stata o meno malversazione di fondi, al centro delle
indagini dei pm Longis e Demontis. Oltrechè di una tranche decisa dalla procura
di Asti. E il futuro? Secondo le stime del progetto Muda (acronimo di Museo
Diffuso Astigiano) servirebbero ancora 1 milione di euro per il parco e circa 5
milioni per completare «il museo del Sud Astigiano». Solaro, sindaco uscente,
si sbilancia sino a un'ombra di ottimismo: «La Regione ci ha assicurato il suo
appoggio. Proprio ieri c'è stato il primo incontro a Torino con il vice Alfredo
Capello per buttare le basi sulle prossime strategie. Speriamo di definire
quanto prima a Costigliole con l'assessore Oliva». Poi la patata bollente passerà
al nuovo sindaco. I tre candidati vanno subito al dunque. Per Giovanni
Borriero, agronomo e attuale capogruppo di minoranza «apriremo appena possibile
le porte del castello e il parco ai costigliolesi che dovranno riappropriarsene
come un tempo. E il Comune dovrà essere parte attiva». L'architetto Guido
Icardi spiega: «Lavoreremo per la creazione di una
fondazione pubblico-privata sulla scia delle esperienze torinesi». Infine il vigile Enrico
Cavallero: «Opereremo per il rilancio del turismo e sull'immagine del castello
e anche il parco tornerà a rivivere». Nel frattempo, ma per il momento è solo
un'indiscrezione, pare che il premio Grinzane torni a rivivere, ma sotto un
altro nome. Il marchio è bruciato e non potrebbe ritrovare la
credibilità perduta. Ma la struttura organizzativa, le idee-guida, gli stessi
ex dipendenti potrebbero essere riassunti da un'altra associazione culturale
che ha già avviato contatti con il liquidatore. Nessuno ha mai messo in
discussione la professionalità degli ex collaboratori di Soria. E sarebbe un
insperato lieto fine per chi, da febbraio è senza lavoro e stipendio.
( da "Stampa, La" del
16-05-2009)
Argomenti: Cultura
LAVORO, AMIANTO,
RIFIUTI Intervista L'architetto Carlo Caire "Casale deve tornare capitale
del Monferrato" Confronto con le aziende condivisione con i medici e
alternative al porta a porta FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO Casale da
riportare al ruolo che le spetta, cioè di capitale del Monferrato e centro di
aggregazione di tutti i Comuni limitrofi. E' questa la molla che ha spinto
l'architetto Carlo Caire, tranquillo professionista casalese, ad aderire alla
lista civica «Nuove Frontiere», nel cui simbolo spiccano due monumenti cult
della città come la Torre civica e la statua della Difesa, a significare
battaglie civiche «fuori dal Palazzo», ma facendo leva su «una popolazione che
va interpellata sulla vita della città in ogni sua forma». Lo ripete di
frequente Caire, rifuggendo l'immagine di «cittadini-contenitori su cui
riversare decisioni prese dall'alto». Quindi, questa la sua convinzione, «se la
maggioranza non fa il suo dovere, bisogna mandarla a casa». Caire sfodera una
grinta già nota a compagni di strada della lista civica, come all'avvocato
Carlo Curti che si è distinto per le battaglie in difesa della seconda Corte
d'Appello a Casale, a Massimo De Bernardi che si batte per la messa in
sicurezza del territorio e per la raccolta rifiuti porta a porta, al colonnello
Giuseppe Grisolia per la sicurezza, ad Alberto Riccio per la richiesta, ancora
inserita nel programma elettorale, per la riesumazione dell'Asl 21. Convinto
della risposta positiva della popolazione, in barba a qualche voltafaccia
registrato, ad esempio, sulla battaglia del porta a porta a Oltreponte,
appassionato di natura «senza essere un ambientalista sfegatato», il candidato
sindaco Caire cosa pensa dei grandi temi che infiammano l'attuale campagna
elettorale, ovvero i temi del lavoro, dell'amianto, della sicurezza e dei
rifiuti? Sul lavoro, che fare per uscire dalla crisi che attanaglia una città
un tempo prettamente industriale e ora con industrie che chiudono e mettono i
lavoratori in cassa integrazione? «Bisogna costituire tavoli di confronto tra
Confindustria, Piccole imprese, Artigianato, per un piano produttivo che esalti
l'incentivazione degli insediamenti produttivi e dove "l'Istituzione"
si confronti da vero partner. Collegato a questo progetto quello di una linea
ferroviaria gestita da un consorzio pubblico-privato che
colleghi direttamente Casale a Milano e a Torino». Quindi Casale una sorta di
dormitorio di Milano? «Beh, se si trovasse la città più competitiva per
permanenza e insediamento di aziende, ben venga questa impostazione. Poi, serve
un piano commerciale studiato con i negozianti che argini la grande
distribuzione e incentivi il piccolo commercio». Per l'amianto ritiene
che in città e sul territorio si sia fatto a sufficienza? «Se con i medici
dell'ospedale Santo Spirito e con i dipendenti dell'ospedale si fosse impostato
un rapporto più corretto e condiviso ci sarebbero persone che darebbero l'anima
per impegnarsi sul tema «cure da malattie d'amianto» e ricerca. Poi bisogna che
la burocrazia per le bonifiche sia semplificata al massimo, per accelerare i
tempi della deamiantizzazione e contrastare gli smaltimenti selvaggi».
Sicurezza: il Comune, come richiesto dalla minoranza, ha appena annunciato
l'avvio di telecamere di controllo in città. Ritiene sia sufficiente per
garantire sicurezza ai cittadini? «Le telecamere vanno bene, ma perché pensare
di ghettizzare la fasce più deboli al Ronzone, dove sorgeranno case convenzionate,
rivolte a questa popolazione e a immigrati? Vogliamo creare dei Bronx? Il
quartiere, completamente bonificato, avrà una forte vocazione turistica: è la
porta della collina e di zone panoramiche di rara bellezza.Perchè non
realizzarvi case per le vacanze? Evitando di ghettizzare gli immigrati verso
cui deve procedere, invece, una politica di vera integrazione?» Rifiuti e
raccolta porta a porta sono temi affrontati da molti candidati. Nella sua lista
è presente lo «zoccolo duro» di Massimo De Bernardi, che sull'argomento è ormai
un esperto. Cosa intende fare Nuove Frontiere? «Molte altre soluzioni possono
essere prese in considerazione, ma bisogna tenere conto degli investimenti già
effettuati e arrivare a introdurre nuovi sistemi gradatamente, per evitare
collassi finanziari, che bloccherebbero l'attività. Da questo punto di vista è
indispensabile vederci chiaro nei conti del consorzio Cosmo».
( da "Stampa, La" del
16-05-2009)
Argomenti: Cultura
COSTIGLIOLE.E' AL
CENTRO DEL CASO SORIA Un cantiere infinito Tornano al Comune le chiavi del
castello Si lavora dal 1998, spesi 3 milioni ma la conclusione è lontana
Rescisso il contratto di comodato col Premio Grinzane [FIRMA]ELISA SCHIFFO
COSTIGLIOLE I costigliolesi riavranno il loro castello. Il sospirato atto di
rinuncia al comodato da parte del Premio Grinzane è già nelle mani del sindaco
Luigi Solaro che, dopo la firma, commenta soddisfatto: «Non poteva esserci
miglior modo per terminare il mio mandato». Si conclude così il primo atto di
un lungo iter iniziato con la bufera giudiziaria che ha coinvolto l'ex patron
Giuliano Soria, in carcere per malversazione. Nella scrittura privata che di fatto riconsegna le chiavi di una parte del
maniero al Comune è scritto: «L'associazione Premio Grinzane in persona del suo
liquidatore dichiara di sciogliersi dal contratto di comodato (stipulato con
l'allora sindaco Boeri nel 1996, ndr) con decorrenza immediata». Poi un
dettagliato elenco del mobilio, dagli estintori fino a sedie e letti che
saranno acquisiti dal Comune per poco più di 1200 euro. Intanto dal punto di
vista giudiziario il perito nominato dal tribunale, su richiesta del Comune,
giurerà la prossima settimana. Stabilirà «se i lavori sono stati fatti bene e
se c'è congruità tra quanto è stato veramente speso e quanto è stato fatto» La
perizia servirà anche ad accertare se nel «cantiere infinito», 11 anni di
lavori alimentati da un fiume di denaro pubblico, c'è stata o meno
malversazione di fondi. E il futuro? Secondo le stime del progetto Muda
(acronimo di Museo Diffuso Astigiano) servirebbero ancora 1 milione di euro per
il parco e circa 5 milioni per completare «il museo del Sud Astigiano». Solaro
è ottimista: «La Regione ci ha assicurato il suo appoggio. Proprio ieri c'è
stato il primo incontro a Torino con il vice Alfredo Capello per buttare le
basi sulle prossime strategie. Speriamo di definire quanto prima a Costigliole
con l'assessore Oliva». Poi la patata bollente passerà al nuovo sindaco. I tre
candidati vanno subito al dunque. Per Giovanni Borriero, agronomo e attuale
capogruppo di minoranza «apriremo appena possibile le porte del castello e il
parco ai costigliolesi che dovranno riappropriarsene come un tempo. E il Comune
dovrà essere parte attiva». L'architetto Guido Icardi spiega: «Lavoreremo per la creazione di una fondazione pubblico-privata sulla scia delle esperienze torinesi». Infine il vigile Enrico
Cavallero: «Opereremo per il rilancio del turismo e sull'immagine del castello
e anche il parco tornerà a rivivere». Le condizioni del castello e il suo
futuro sono già stati oggetto nel mese scorso di un sopralluogo da parte della
commissione regionale d'indagine, presieduta da Luca Caramella (Pdl).
Incuria, escrementi di piccioni, degrado, ma anche interventi di valore già
realizzati come il consolidamento della struttura e gli stucchi delle sale
nobili. Undici anni di lavori (dal 1998 al 2008), 2,8 milioni spesi (3,7 con
Iva) a fronte di contributi pubblici per 8,8 milioni di euro, di cui 5 della
Regione. I conti non tornano. Al perito ( e ai magistrati) e il compito di fare
chiarezza.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-05-16 - pag: 13 autore: Francia. Continua la protesta
contro la riforma Sarkozy Sorbona ancora occupata: anno accademico a rischio
Attilio Geroni PARIGI. Dal nostro corrispondente Gli studenti, perplessi, sotto
la pioggia. E davanti alla Sorbona presidiata. Camionette della Gendarmerie
lungo tutto il perimetro dello storico edificio, ingresso selettivo all'ateneo
dopo i controlli della sicurezza interna. Continua la "resistenza"
nell'epicentro del maggio '68, la nuova sfida alle riforme
volute da Nicolas Sarkozy: l'autonomia delle università, la
modifica dello statuto dei ricercatori-docenti e della formazione degli
insegnanti. Ieri l'assemblea generale ha votato per il proseguimento del blocco
delle lezioni e degli esami, che a questo punto arriverà alla sedicesima
settimana. La Sorbona ha deciso di non piegarsi e di andare
pericolosamente vicino al limite oltre il quale il semestre sarà da buttare,
con una seria ipoteca sull'intero anno accademico. Fuori, un gruppetto di
speranzosi si aspettava una decisione diversa dell'assemblea generale, negli
occhi la delusione e la voglia di tornare a fare lezioni normalmente e non via
internet o sotto i tigli della piazzetta che si affaccia su Boulevard Saint
Michel. Eppure sono studenti vagamente "di sinistra", per loro stessa
ammissione, inizialmente solidali con la lotta dei loro prof ma adesso stufi:
«Mi guardo indietro e vedo solo tempo perso, guardo avanti senza sapere quanto
ancora ne perderò», dice Cédric, 21 anni, al terzo di filosofia: «Non sono
d'accordo con le riforme, ma ormai mi sembra di-ventata una battaglia surreale,
fine a se stessa. Studiare a Parigi è un lusso per me e la mia famiglia in
tempi normali, figuriamoci adesso. Cinquecento euro al mese per un monolocale
di
( da "Manifesto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Tanti saluti DA
GENOVA Sommersa dai debiti, la Tirrenia potrebbe sospendere i viaggi della
tratta dalla Liguria alla Sardegna mettendo così a rischio la continuità
territoriale dell'isola con il continente. In agitazione i dipendenti della
compagnia pubblica mentre i sindacati temono un nuovo
caso Alitalia Assemblee a bordo dei traghetti a Genova come a Civitavecchia o
Napoli: continuano le agitazioni dei dipendenti della Tirrenia, quasi 3 mila in
tutta Italia, che ritardano di un'ora la partenza di tutti i traghetti per
comunicare ai cittadini il rischio di tagli al servizio e al personale, dopo
che il governo ha ufficializzato l'avvio delle procedure di vendita della
società in ottemperanza a leggi comunitarie. All'apice della protesta, quando
si prospettava un taglio alla tratta da Genova alla Sardegna già prima
dell'estate, un marittimo campano si è appeso con una corda al collo al
fumaiolo, efficace raffigurazione di che cosa vuol dire dismettere una compagnia
pubblica che sinora è stata considerata un servizio
essenziale a garanzia della continuità territoriale, vale a dire il
collegamento delle isole con il continente. Dai dati forniti sul suo sito oggi
la Tirrenia con 74 navi fa 100 mila traversate all'anno, percorre 3 milioni di
miglia marine e carica 12 milioni di passeggeri, 2 milioni di auto e fa 6
milioni e 520 mila metri di lineari di veicoli commerciali. Ha poco più di 3
mila dipendenti (
( da "Avvenire" del
16-05-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA 16-05-2009
Trento ospita il "Festival della Scienza" l'evento Organizzato da
"Libertà e persona" propone una visione non separata dalla fede Oggi,
tra gli altri, interviene il saggista Francesco Agnoli DA MILANO S cienza sì, scientismo
no. Potrebbe essere questo lo slogan del Festival della scienza che si è aperto
ieri a Trento, organizzato dall'associazione "Libertà e persona".
Oggi la giornata comincia con un intervento del saggista Francesco Agnoli su
"L'origine della scienza moderna e dell'istituto ospedaliero". Nel
suo intervento un richiamo a Rodney Stark, il più famoso sociologo americano
contemporaneo, che ha osservato come la scienza vera si sia sviluppata solo una
volta, in Europa. E si chiede quali sono le ragioni per cui la Cina, il mondo
islamico, l'India, l'antica Grecia e l'antica Roma avessero un'alchimia molto
avanzata, ma in Europa l'alchimia si evolvette in chimica. Allo stesso modo,
molte società svilupparono elaborati sistemi di astrologia, ma solo in Europa
l'astrologia condusse all'astronomia. Perché l'unica civiltà tecnologica e
scientifica è la nostra? E citando lo storico e sociologo Leo Moulin si trova
la risposta: «la presenza del terriccio, dell'humus della cristianità» .
L'incontro prosegue alle 10 con il sociologo Marco Luscia che parla sul tema
"Quando gli scientisti oltrepassano i limiti: storia dell'eugenetica e
delle aberrazioni sull'uomo in occidente". Per le 11 è previsto Giorgio
Bolondi, professore di matematica all'università di
Bologna su "Marcel Légaut e Alexandre Grothendieck, due matematici alla
ricerca del significato". Segue alle 12 il fisico Paolo Pendenza su
"Scienza e mistero". Dopo un intervallo la manifestazione riprende
con Paolo Tortora, biochimico, dell'università di
Milano Bicocca su "L'origine della vita". Interviene, poi, il medico
Andrea Natale su "Il problema attuale della sterilità cause, e risposte
umane" per concludere con Vincenzo Caputo, biologo evolutivo, dell'università politecnica delle Marche, che parlerà de
"L'evoluzione, tra scienza e ideologia". Ricco anche il pomeriggio di
ieri che ha visto la partecipazione di Umberto Fasol, biologo su "Francis
Collins e le meraviglie del Dna". «Pensare che abbiamo potuto dare una
prima fugace occhiata al nostro manuale di istruzioni, finora noto soltanto a
Dio, mi fa sentire umile. Provo un grande timore reverenziale » . Così Collins,
direttore del Progetto Genoma, nel suo "Il linguaggio di Dio". Ha
partecipato al Festival anche Mario Gargantini, direttore della rivista
scientifica Euresis, curatore delle mostre scientifiche del Meeting di Rimini
con la relazione su "Galileo Galilei e la nascita della scienza
moderna". È intervenuto, inoltre, lo storico Marco
Fasol su "La scienza e i miracoli: il caso della Sindone" e Mario
Palmaro, docente universitario di filosofia del diritto, giornalista e scrittore
su "Jacques Testart, e la vita in vendita. La scienza e i suoi
limiti". L'appuntamento è alle 9, presso l'Istituto Salesiani, via Brigata
Acqui.
( da "Manifesto, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Cultura
Tanti saluti DA
GENOVA Sommersa dai debiti, la Tirrenia potrebbe sospendere i viaggi della
tratta dalla Liguria alla Sardegna mettendo così a rischio la continuità
territoriale dell'isola con il continente. In agitazione i dipendenti della
compagnia pubblica mentre i sindacati temono un nuovo
caso Alitalia Alessandra Fava Assemblee a bordo dei traghetti a Genova come a
Civitavecchia o Napoli: continuano le agitazioni dei dipendenti della Tirrenia,
quasi 3 mila in tutta Italia, che ritardano di un'ora la partenza di tutti i
traghetti per comunicare ai cittadini il rischio di tagli al servizio e al
personale, dopo che il governo ha ufficializzato l'avvio delle procedure di
vendita della società in ottemperanza a leggi comunitarie. All'apice della
protesta, quando si prospettava un taglio alla tratta da Genova alla Sardegna
già prima dell'estate, un marittimo campano si è appeso con una corda al collo
al fumaiolo, efficace raffigurazione di che cosa vuol dire dismettere una
compagnia pubblica che sinora è stata considerata un
servizio essenziale a garanzia della continuità territoriale, vale a dire il
collegamento delle isole con il continente. Dai dati forniti sul suo sito oggi
la Tirrenia con 74 navi fa 100 mila traversate all'anno, percorre 3 milioni di
miglia marine e carica 12 milioni di passeggeri, 2 milioni di auto e fa 6
milioni e 520 mila metri di lineari di veicoli commerciali. Ha poco più di 3
mila dipendenti (
( da "Repubblica, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 23 - Commenti
LA GUERRA DICHIARATA AL NEMICO MIGRANTE (SEGUE DALLA PRIMA P
( da "Stampa, La" del
17-05-2009)
Argomenti: Cultura
Nel giorno in cui a
Torino si apre il summit dei rettori ce n'è uno che è finito sotto protezione.
Ezio Pelizzetti, il Magnifico Rettore dell'Università di Torino, da oggi è
sotto tutela da parte delle forze dell'ordine. Una scorta discreta, morbida,
che dovrebbe accompagnarlo solo nelle uscite pubbliche. «Sull'argomento non
dico nulla», taglia corto Pelizzetti. Nessun pericolo reale
incombe sul docente. Però si è scelto di adottare questa precauzione per evitare il
ripetersi di azioni dimostrative, come il «sequestro» del rettorato di venerdì
scorso, dopo la decisione di Pelizzetti di chiudere Palazzo Nuovo - cuore
dell'ateneo torinese - fino a mercoledì mattina. L'edificio era stato
scelto dall'Onda come quartier generale: sede di dibattiti, forum, concerti ma
soprattutto dormitorio per le centinaia di ragazzi in arrivo dal resto
d'Italia, Francia, Spagna e Grecia. Il pericolo di trasformare il palazzo in
accampamento e le informative giunte dal Viminale hanno spinto il rettore
Pelizzetti a decidere la serrata. Pentito? Neanche per idea: «È stata una
decisione sofferta, chi mi conosce sa che ho sempre difeso il ruolo dell'università come spazio aperto di discussione e confronto.
Più volte ci siamo fatti carico di ospitare il dissenso». Stavolta no: troppi
allarmi, e quei documenti sui gruppi in arrivo da fuori Torino. «Se fosse
successo qualcosa la responsabilità sarebbe stata mia. E io mi sento un po' il
papà di questi ragazzi». Venerdì è stato fatto uscire da una porta secondaria.
«Ho dovuto farlo, per evitare contestazioni. Ma, fosse stato per me, sarei
uscito dalla porta principale come faccio ogni giorno. Il confronto non mi fa
paura: avrei potuto restare a casa, sono andato in ufficio come ogni giorno. Ho
incontrato chi mi contestava. E alla fine gli spazi sono stati concessi». Il
movimento si è trasferito a
( da "Stampa, La" del
17-05-2009)
Argomenti: Cultura
Oggi a Torino si
apre il G8 delle Università La polizia: no ad altre azioni dimostrative Nel
giorno in cui a Torino si apre il summit dei rettori ce n'è uno che è finito
sotto protezione. Ezio Pelizzetti, il Magnifico Rettore dell'Università di
Torino, da oggi è sotto tutela da parte delle forze dell'ordine. Una scorta
discreta, morbida, che dovrebbe accompagnarlo solo nelle uscite pubbliche.
«Sull'argomento non dico nulla», taglia corto Pelizzetti. Nessun
pericolo reale incombe sul docente. Però si è scelto di
adottare questa precauzione per evitare il ripetersi di azioni dimostrative,
come il «sequestro» del rettorato di venerdì scorso, dopo la decisione di Pelizzetti
di chiudere Palazzo Nuovo - cuore dell'ateneo torinese - fino a mercoledì
mattina. L'edificio era stato scelto dall'Onda come quartier generale:
sede di dibattiti, forum, concerti ma soprattutto dormitorio per le centinaia
di ragazzi in arrivo dal resto d'Italia, Francia, Spagna e Grecia. Il pericolo
di trasformare il palazzo in accampamento e le informative giunte dal Viminale
hanno spinto il rettore Pelizzetti a decidere la serrata. Pentito? Neanche per
idea: «È stata una decisione sofferta, chi mi conosce sa che ho sempre difeso
il ruolo dell'università come spazio aperto di
discussione e confronto. Più volte ci siamo fatti carico di ospitare il
dissenso». Stavolta no: troppi allarmi, e quei documenti sui gruppi in arrivo
da fuori Torino. «Se fosse successo qualcosa la responsabilità sarebbe stata
mia. E io mi sento un po' il papà di questi ragazzi». Venerdì è stato fatto
uscire da una porta secondaria. «Ho dovuto farlo, per evitare contestazioni.
Ma, fosse stato per me, sarei uscito dalla porta principale come faccio ogni
giorno. Il confronto non mi fa paura: avrei potuto restare a casa, sono andato
in ufficio come ogni giorno. Ho incontrato chi mi contestava. E alla fine gli
spazi sono stati concessi». Il movimento si è trasferito a
( da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Politica data: 17/05/2009 - pag: 17 I ricordi Il cordoglio dei suoi
«figliocci» ricercatori legati a Telethon. Domani i funerali all'Argentario «Così
Suni fermò la fuga di cervelli» Dulbecco e la Agnelli: fondamentale il suo aiuto per riportarli
in Italia ROMA «Avevamo un bel rapporto. Ci intendevamo al volo. La sua
collaborazione è stata fondamentale per l'istituto creato con lo scopo di
riportare in Italia i cervelli in fuga». affaticata la voce di Renato Dulbecco, al telefono da
La Jolla, in California, dove abita. Ma dedica un pensiero alla «grande donna»
conosciuta più da vicino durante l'esperienza comune nella Fondazione. I
funerali di Susanna Agnelli si terranno domani all'Argentario, al convento dei
frati Passionisti, in forma strettamente privata. Forse verrà seppellita nel
cimitero di Porto Santo Stefano. Non ci sarà camera ardente a Roma. Piangono i
suoi «figliocci». Maria Grazia Roncarolo e Andrea Ballabio, due dei ricercatori di punta di Telethon, direttori scientifici del
Tiget di Milano (terapia genica) e del Tigem di Napoli (genetica e medicina).
Fu lei a convincerli a tornare dagli Stati Uniti. Avevano di fronte una
carriera brillante eppure non resistettero al fascino, al coraggio, alla forza
della Signora. «Da oggi mi sentirò più sola ricaccia indietro i singhiozzi la
Roncarolo, oggi direttore scientifico del San Raffaele . Ma ad Andrea ho detto:
basta lacrime, rimbocchiamoci le maniche per non disperdere la sua eredità. Se
lei ci vedesse così deboli non sarebbe contenta, anzi le darebbe fastidio». Se
Susanna Agnelli non fosse stata al suo fianco sarebbe tornata negli Usa: «Ci ha
sempre protetti, noi che combattevamo la mancanza di trasparenza e di
meritocrazia. Ci ha fatto capire che anche in Italia può esistere una ricerca lontana da interessi e compromessi. Ecco, la signora
ci ha dato la libertà di lavorare secondo le regole. Io non ho avuto né mentori
né baroni alle spalle. Mi bastava una sua parola. Va' avanti, mi spronava, non
ti arrendere». Ballabio ricorda il loro primo incontro, a Roma: «Lavoravo a
Houston, ottimo stipendio, la stima dei superiori. La signora mi chiamò per
offrirmi la direzione dell'istituto Telethon a Napoli. Suonai alla porta. Lei
pensava di trovare il solito scienziato serio e scorbutico. Ci siamo piaciuti a
prima vista ». A vederli insieme, in pizzeria, a Napoli, sembravano due grandi
amici: «Era un capo eccezionale, una donna unica. Una volta al ristorante mi
chieste di farle conoscere la mia compagna. Chiamai Alessandra, che adesso è
mia moglie, e ci raggiunse. Restammo a chiacchierare fino a tardi. Grazie a lei
per la prima volta con Telethon è stato introdotto in Italia il sistema del
peer review: i fondi assegnati in base al valore del progetto. Sta diventando
una regola anche nel pubblico». La ricorda per il suo ruolo fondamentale nella
famiglia Agnelli, Piero Fassino, dirigente Pd: «Tenne tutti uniti dopo la morte
dell'Avvocato». Giorgio La Malfa torna a quando erano parlamentari insieme:
«Donna seria, Suni. Tenace, volitiva». Meritocrazia Maria Grazia Roncarolo: «Ci
ha sempre protetti, noi che combattevamo la mancanza di trasparenza e di
meritocrazia» Margherita De Bac mdebac@corriere.it
( da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Grande Milano data: 17/05/2009 - pag: 10 Cell Therapeutics Chiude a
Bresso il Centro ricerche In 60 senza lavoro L'altro giorno, le lettere di
licenziamento. Da domani, la cassa integrazione. Che sarà per un anno, quasi un
accompagnamento verso la mobilità. È questa la triste realtà per i dipendenti
della Cell Therapeutics Europe, centro d'eccellenza per la ricerca contro il
cancro con sede a Bresso. A decidere la chiusura definitiva, la «casa madre»
che si trova negli Stati Uniti. Già da tempo fuori gioco i 6 dirigenti,
licenziati con preavviso pagato, i lavoratori da domani in cassa integrazione
saranno 48 mentre altri 6 dipendenti non sono ancora stati raggiunti dal
provvedimento in quanto dovranno coordinare le ultime attività. Messa da parte
la speranza che la decisione di chiudere i battenti potesse essere revocata, i
dipendenti della CTE stanno ora sognando di poter dar vita
a un progetto innovativo nel panorama italiano creando Ricerca Italia, una società in grado di diventare l'anello di
congiunzione tra la ricerca di base, quella dell'Università o degli istituti di
ricerca pubblici e lo sviluppo farmaceutico industriale. In sostanza, i
lavoratori di Bresso vorrebbero rilevare la struttura CTE per continuare in
proprio l'attività. E giusto per raggiungere questo affascinante
obbiettivo, hanno lanciato un appello verso enti istituzionali, fondi di
investimento o banche. L'appello ha fin qui portato molta solidarietà umana e
politica da parte delle istituzioni, ma purtroppo ancora nulla di concreto. Al
di là del sostegno del sindaco Zinni e della Provincia, la Regione ha avuto nei
giorni scorsi e ancora avrà in questa settimana contatti e colloqui con i
vertici di CTE. Anche se a questo punto della vicenda il ruolo della stessa
Regione, che pure ha dichiarato di non avere i fondi necessari alla creazione
di Ricerca Italia, pare particolarmente importante
quale garante verso quella banca che si spera possa essere interessata a
investire nella ricerca. C.Lov.
( da "Repubblica.it"
del 17-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il tema dei migranti
domina su tutti gli altri l'attenzione degli italiani e delle istituzioni che
li rappresentano. Se ne occupa il Parlamento, ne legifera il governo con
decreti e voti di fiducia, ne discutono le forze politiche e i
"media". La Chiesa si è mobilitata in forze e il presidente della Repubblica è anche lui intervenuto per condannare tentazioni
di xenofobia e una retorica che si fa un vanto di chiudere la porta in faccia
ad un popolo di disperati che dall'Africa e dall'Oriente tenta di raggiungere
l'Europa, il continente del benessere e della gioia (così lo vedono), dei
lustrini e della vita facile. Insomma Bengodi. Questo tema infiamma la campagna
elettorale in corso ancor più (ed è tutto dire) del conflitto che oppone
Berlusconi a sua moglie e che al di là degli aspetti privati mette in causa la
credibilità del presidente del Consiglio e la sua reticenza di fronte a
questioni delicatissime e tuttora rimaste senza risposta. La discussione sui
barconi affollati di poveretti "senza arte né parte" secondo la
definizione elegante del presidente del Consiglio, investe i problemi della
sicurezza, del lavoro, della guerra tra poveri, della criminalità organizzata,
ma anche l'etica, la solidarietà, la lotta contro le discriminazioni. Insomma
un viluppo di problemi che non è semplice districare ma che incide direttamente
sulla sensibilità e sulle legittime paure degli italiani, una volta tanto
definibili come indigeni di fronte all'ondata di stranieri che si riversa sui
nostri confini marittimi e terrestri. In questo clima, il governo risponde
brutalmente alle critiche dell'Onu, e il ministro La Russa arriva a definire
l'Unhcr un'organizzazione "disumana e criminale". D'altronde la Lega
e la destra hanno fatto di questo tema il cavallo di battaglia della campagna
elettorale di un anno fa, hanno scommesso sulla paura e l'hanno enfatizzata
come più potevano. Dovevano dunque pagare il debito contratto con i loro
elettori alla vigilia di un altro appuntamento con le urne. Di qui il
"respingimento" dei barconi in alto mare, che ha tutte le
caratteristiche di uno spot pubblicitario accolto con soddisfazione da una
vasta platea di italiani intimoriti e incattiviti dall'arrivo dei barbari,
invasori delle nostre terre e della nostra tranquillità. OAS_RICH('Middle');
C'è un punto di equilibrio tra queste due opposte rappresentazioni della
realtà? C'è una soluzione che salvaguardi valori e interessi che sembrano
inconciliabili? * * * Se trionfasse la ragionevolezza sull'emotività non
sarebbe difficile trovare quel punto di equilibrio, ma sono molti gli ostacoli
che vi si frappongono. Il primo ostacolo sta nell'interesse politico della Lega
e del partito che si è dato il nome (quanto mai incongruo) di Popolo della
libertà. Questo interesse mira a mantenere alto il livello di emotività di
un'ampia parte del paese e se possibile ad alzarlo sempre di più. Bisogna
distrarre l'opinione pubblica da altri temi incombenti
e non favorevoli al governo: la crisi economica, la distruzione crescente di
posti di lavoro, la perdita di competitività del sistema-Italia, il terremoto
d'Abruzzo e i disagi che ne derivano e che sono ancora lontani dall'essere
soddisfatti, la cicatrice tutt'altro che rimarginata della
credibilità pubblico-privata del premier. Bisogna trovare un nemico esterno sul quale
concentrare la rabbia della gente ed eccolo pronto, quel nemico: è il popolo
dei barconi. Le guerre servono a indicare un bersaglio infiammando l'opinione pubblica patriottarda e questa è una guerra. A questo serve il
"respingimento", a questo servono le ronde, a questo serve aver
istituito il nuovo reato di immigrazione clandestina. In realtà il 90 per cento
del popolo dei migranti entra in Italia e in Europa dai confini dell'Est
europeo, l'immigrazione dal mare non supera un decimo dei flussi d'ingresso, ma
respingere i barconi con la marina da guerra è molto più teatrale, fa scena,
slega gli istinti xenofobi di chi assiste allo spettacolo dal proprio tinello
guardando la televisione. Si dice: quella gente "senza arte né parte"
è ingaggiata dalla mafia, trasportata dalla mafia, e da essa controllata; viene
da noi per delinquere, ricondurli da dove sono partiti è dunque un nostro
diritto, anzi un dovere verso noi stessi e verso la Comunità europea. Ma manca
la prova che i migranti dei barconi siano collusi con la mafia. Vengono dai
luoghi più disparati, dal Sudan, dall'Eritrea, dall'Etiopia, dalla Nigeria, dal
Maghreb, dall'Africa equatoriale. Hanno attraversato boscaglie, foreste,
deserti. Inseguono un sogno e affrontano la morte e le sevizie per mesi e mesi.
Collusi con la mafia? Trasportati dalla mafia degli scafisti, questo sì. E poi
carne da macello di tutte le violenze. E per finire anche con la nostra. Non è
respingendo i barconi che la nostra sicurezza migliorerà. Non è con le ronde.
Non è con la vessazione e con le denuncie. Bossi ha detto: io parlo con la
gente e la gente vuole questo. è vero, Bossi parla con la gente e trova
consensi. Ma si vorrebbe sapere qual è la gente con la quale parla il leader
della Lega. Certo, l'emotività contro il nemico migrante si estende. è un buon
segno? Non direi. è un "trend" verso il peggio. I leader politici che
avessero il senso della responsabilità dovrebbero scoraggiarlo. Se invece ne
godono, se si fregano le mani e alzano le dita a V come simbolo di vittoria e
come fa il nostro ministro dell'Interno compiono un pessimo servizio verso
l'interesse nazionale. Giorgio Napolitano, quando manifesta preoccupazione per
la retorica sull'immigrazione parla proprio di questa irresponsabilità. Sarà un
caso, ma il Capo dello Stato riscuote fra l'80 e il 90 per cento di consenso
nazionale. Con chi parlano Bossi, Maroni, Calderoli? * * * Quel
"trend" irresponsabile e così irresponsabilmente alimentato lambisce
anche persone insospettabili. Mi hanno molto stupito e preoccupato alcune
recenti dichiarazioni del sindaco di Torino, uno dei leader del Partito
democratico. Ha detto che respingere i barconi non viola il diritto
internazionale ed ha ragione. Ha aggiunto che il "respingimento" è
autorizzato dall'Unione europea e fu adottato nel 1997 da Prodi e D'Alema per
bloccare il flusso migratorio dall'Albania. Ha ragione anche su questo punto ma
con una piccola differenza: in Albania c'erano anche la polizia e i militari
italiani, i centri di raccolta erano sotto il nostro costante controllo e non
sono paragonabili con quanto accade nell'inferno dei centri di raccolta libici.
Ma c'è un punto che più mi incuriosisce nelle parole di Chiamparino. Il sindaco
di Torino propone di concentrare gli sbarchi verso due porti da indicare dell'Italia
meridionale. Sbarchi settimanali, autorizzati a trasportare i migranti regolari
o regolarizzabili. Che cosa significa regolari o regolarizzabili? Vuole dire
quelli chiamati da un datore di lavoro italiano? Quelli non hanno bisogno di
imbarcarsi sui barconi degli scafisti, possono prendere navi di linea e
arrivare dove vogliono. Di chi sta parando Chiamparino? Qualche spiegazione
sarebbe necessaria. Chi è chiamato non è clandestino. Chi è clandestino non è
regolarizzabile e viene respinto in alto mare. Esiste una terza categoria
"chiampariniana"? Ed anche "maroniana" e persino
"berlusconiana" che noi non conosciamo? è una nostra lacuna
informativa. Allora per favore colmatela. Ho letto che Maroni sta per
riproporre il tema delle badanti. Pare ci siano molte badanti clandestine. La
polizia le scoverà e saranno rapidamente rimpatriate. Chiamparino è d'accordo?
Spiegatevi perché le vostre parole e le vostre proposte sono molto confuse. * *
* Da qualche giorno i giornali fanno anche il nome di Piero Fassino tra coloro
che dissentirebbero dal segretario del Pd sul tema dell'immigrazione. Fassino è
persona che dice sì oppure no con grande chiarezza; non ha in mente altro che
l'interesse pubblico e non quelli di partito e di bassa politica. Perciò gli ho
chiesto direttamente quale sia la sua posizione in proposito. Mi ha detto: 1)
il "respingimento" è consentito dall'Unione europea. 2) Fu
sperimentato con successo per stroncare il traffico di persone in provenienza
dall'Albania. 3) L'Albania era sotto controllo della Nato e in particolare
dell'Italia. 4) La situazione con la Libia è completamente diversa. 5) I centri
di raccolta libici dovrebbero esser messi sotto controllo internazionale;
riportare il popolo dei barconi in quei centri significa riconsegnarli ad un
sistema di vessazioni crudeli. 6) Il governo italiano dovrebbe chiedere a
quello libico un diritto di ispezione dei centri e condizionare a quel diritto
l'erogazione delle risorse finanziarie che l'Italia ha promesso alla Libia.
Infine Fassino ha aperto un altro capitolo che a me pare di grande importanza:
qual è la politica del governo italiano verso gli immigrati regolari che da
anni vivono e lavorano nel nostro paese? è una politica di accoglienza e di
integrazione o invece è il suo contrario? * * * Quella politica in realtà è un
altro ostacolo enorme che si frappone al raggiungimento d'un equilibrio
sull'intera questione dell'immigrazione e della sicurezza. Gli immigrati
regolari sono oggi 4 milioni di persone ai quali vanno aggiunti i cittadini europei
provenienti dall'Est (romeni, polacchi, ungheresi eccetera). Le previsioni sui
flussi e sulla demografia ci dicono che tra dieci anni gli immigrati
"regolari" saranno il 10 per cento dei residenti in Italia. Nel 2020
saranno il 15. Più o meno in tutta Europa sarà quello (e anche più) il livello
degli immigrati e figli di immigrati. L'Italia, come già la Francia e la Gran
Bretagna, sarà un paese multietnico, multiculturale, multireligioso. Non è
un'opinione, è un fatto ed esiste già ora. Ha ragione Fassino di porre il
problema: qual è la nostra politica per gestire questo fenomeno? Del resto
anche Fini la pensa allo stesso modo e pone le stesse domande. Il premier ha
già risposto: l'Italia non è un paese multietnico, il governo non vuole che lo
diventi e non lo diventerà. Infatti le leggi in corso di approvazione ed il
modo con le quali sono già preventivamente fin da ora gestite va nella
direzione voluta da Berlusconi, Maroni e naturalmente Bossi. Il risultato sarà
questo: l'estensione della cittadinanza sarà sempre più lenta e contrastata;
l'accoglienza istituzionale incerta e insoddisfacente; i rapporti tra le
comunità di immigrati e i cittadini italiani saranno di diffidenza e non di
integrazione, specie nelle zone di più intensa presenza cioè nel centro nord,
la parte più ricca e produttiva del paese. Questa situazione è quanto di peggio
ci si prepara. Non serve a nulla inseguire su questo terreno leghisti e
berluscones. A questa deriva bisogna opporsi, tutelando la sicurezza, non
soffiando sulla paura, denunciando il mancato rispetto dei diritti civili nei
paesi di provenienza a cominciare dalla Libia. Infine coinvolgendo l'Unione
europea in una politica europea dell'immigrazione. Si può fare, però sembra un
sogno ad occhi aperti. (17 maggio 2009
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Modena
Universitari italiani alla scoperta della Barriera corallina Una quarantina di
studenti universitari per iniziativa del Dipartimento di Scienze della Terra
dellUniversità degli studi di Modena e Reggio Emilia, del CNR di
Bologna e dellUniversità
di Ferrara, ha avuto la singolare avventura di partecipare ad un corso di
Paleontologia marina che si è svolto sulla barriera corallina del Mar Rosso in
Egitto. Ha riscosso un gran successo il primo corso in Italia, rivolto alla
comprensione del
complesso e delicato ecosistema delle scogliere coralline del Mar Rosso, che
alcuni studenti universitari hanno potuto effettuare sul campo. Sono stati una
quarantina i ragazzi che hanno partecipato alla missione “Field Course on Coral
Reef Biogeology”, che si è tenuta nella baia di Abu Dabab sul litorale di Marsa
Alam in Egitto, organizzata dal Dipartimento di Scienze della Terra dellUniversità
degli studi di Modena e Reggio Emilia, dal CNR di Bologna e
dallUniversità di Ferrara. Il corso ha visto il coinvolgimento non solo di studenti
iscritti ai corsi di laurea in Scienze Geologiche ed in Scienze Naturali dellUniversità
degli studi di Modena e Reggio Emilia, ma anche di studenti provenienti da
numerosi atenei italiani e stranieri quali: Ferrara, Padova, Perugia, Chieti, Napoli,
Palermo e dallUniversità di Potsdam in Germania.
Ela prima volta che un gruppo di studenti così eterogeneo, proveniente da
diverse università, ha avuto la possibilità di incontrarsi e
“toccare con mano” molte delle cose e delle conoscenze che vengono loro
impartite a lezione. Le scogliere coralline attuali, principalmente costruite
da invertebrati marini, esacoralli, comparsi già allinizio
del Mesozoico, circa 240 milioni di anni fa, sono, infatti, il risultato di un
lungo processo
evolutivo e di una serie di importanti cambiamenti, soprattutto climatici e
paleogeografici, ben rappresentati nel record geologico e nella documentazione
fossile. E fondamentale, per gli studenti di oggi, futuri geologi di
domani, lo studio di questo
ecosistema e lanalisi della sua risposta ai cambiamenti
ambientali, tra i quali naturalmente la fase di riscaldamento globale che
attualmente sta mettendo a dura prova molte di queste stupende ed affascinanti
strutture a seguito della riduzione del tasso di calcificazione dei coralli. “Gli studenti che
hanno partecipato a questo corso in Mar Rosso – spiega la prof. ssa Francesca
Bosellini, coordinatrice del corso e docente di
Paleontologia del Dipartimento di Scienze della Terra dellUniversità
degli studi di Modena
e Reggio Emilia - hanno avuto lincredibile opportunità di
approfondire aspetti connessi alla geologia, al clima, allecologia,
osservando la rigogliosa scogliera corallina attuale e confrontandola con
alcune scogliere fossili che affiorano a ridosso della costa e che risalgono allultimo
periodo interglaciale (circa 120.000 anni fa), quando il livello marino era più
alto di circa
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Cagliari Concluso il Laboratorio Didattico Caralitano. AllUniversità
una esperienza unica in Italia Tra febbraio e aprile si è svolto nel nostro
ateneo il “Laboratorio Didattico Caralitano”, la prima esperienza di questo
genere in campo nazionale. Coordinato dal prof. Paolo Orefice, delluniversità di Firenze, il corso di formazione
intitolato “Didattica delle competenze. Teorie e pratiche”, è stato strutturato
in 10 moduli, ognuno di due giorni, per una durata complessiva di 60 ore. Circa
una sessantina gli iscritti - in maggior parte ricercatori e professori
universitari, 51 dei quali hanno ricevuto ieri in Rettorato lattestato
finale di partecipazione - che hanno affrontato i temi legati alla valutazione
e alla progettazione della didattica con esperti di diversi atenei italiani. Gli speciali allievi
hanno studiato e sviluppato argomenti e criteri legati alla docimologia, la
scienza che si occupa dellattendibilità e delloggettività dei
sistemi di valutazione scolastica. Insieme a loro anche un piccolo gruppo di
studenti, ammessi
quali uditori ma anche come testimonial in questa esperienza formativa allavanguardia
in campo nazionale, che è servita nel mettere a fuoco lobiettivo primario
della formazione universitaria: non solo trasferimento di cultura ma
soprattutto di “sapere
spendibile”, di conoscenze utili per le esigenze degli studenti di oggi e
lavoratori di domani. Nel riassumere le tappe del Laboratorio e i risultati
raggiunti il prof. Orefice ha anche chiarito il “rapporto molto stretto tra le
metodologie didattiche e quelle della ricerca scientifica” e la necessità di un
“approccio multidisciplinare per la didattica universitaria, che deve seguire
gli indirizzi europei delleccellenza”. >> Delliniziativa, curata
nellambito del Progetto Qualità “Campus Unica” diretto dal Prof. Vincenzo Solinas,
i professori si sono detti ampiamente soddisfatti, in particolare per loccasione
di confronto tra i docenti delle diverse aree. BUR.IT 18.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Trieste "1949-2009. I 60 anni della Nato" Oggi alle ore 10.45 ancora
nell'Aula magna di via Alviano
( da "Repubblica, La"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Genova
L´università inferma VITTORIO COLETTI (segue dalla
prima di cronaca) e aggiungerò che, volendo, l´infelice autonomia dei nostri
atenei potrebbe essere una buona prospettiva da cui guardare col dovuto terrore
il decentramento istituzionale prossimo venturo (federalismo). Perché il nostro
Paese si può dividere, spezzare, chiudere; forse è già avvenuto e non ce ne
siamo neppure accorti. Ma non decentrare, portando in periferia poteri un tempo
centrali e nazionali. La qualità dell´amministrazione scende subito. Il livello
della classe politica, selezionata più in basso, con criteri più clientelari,
pure (per la verità, ora "papi" sta dando una mano a far precipitare
definitivamente anche le selezioni nazionali). Le università
italiane, con la loro triste storia recente, lo provano in modo inconfutabile.
Nell´università l´autonomia ha significato
trasferimento dei poteri di controllo, una volta svolti dal lontano ed esperto
Ministero, all´amministrazione vicina e impreparata, che si è trovata a
malpartito e ha cominciato col difendere se stessa, come sempre fa la
burocrazia quando incontra difficoltà nei suoi compiti istituzionali. Negli
atenei si sono così incrociati, incompresi e confusi due linguaggi opposti,
quello dell´insegnamento e della ricerca, e quello dell´amministrazione. E non
si sono più capiti. Gli uffici sono passati da un ruolo di affiancamento
operativo della docenza a uno di kafkiana sorveglianza burocratica, quando non
di autentica opposizione e di inimicizia vera e propria (basterebbero
a provarlo le mail che circolano in questi giorni sul blog dell´Ateneo
genovese, con feroci polemiche contro i docenti da parte di alcuni tecnici
amministrativi). Da allora le strade dell´amministrazione e quelle della
docenza e della ricerca hanno cominciato a divergere sempre di più, solo
raddrizzate e corrette dalla buona volontà dei singoli (fortunatamente
numerosi). Le colpe sono di entrambi i comparti dell´istituzione
universitaria. Anche quello dei docenti ha usato molto male del potere
delegato; ha interpretato l´autonomia come spazio corporativo, insofferente di
regole, ha moltiplicato i posti e facilitato le carriere dei professori. Alcuni
ne hanno approfittato per farsene una particolare. Si sono specializzati nel
governo degli atenei, hanno fatto e rifanno statuti, organismi, commissioni
(molti di loro, a Genova, sono tornati all´opera col nuovo progetto, incuranti
del fallimento dei precedenti), accettando così che a norme e atti burocratici
venga affidato il compito di far camminare l´università.
Gli atenei sono oggi come un ospedale in cui i medici parlano una lingua
diversa dagli infermieri e dagli impiegati; o viceversa. Per questo, credo, che
il problema principale dell´università sia di
rimettersi sui suoi piedi e ritrovare, insieme con un comune linguaggio, i
propri compiti primari e istituzionali, che sono, per quel che se ne sa,
insegnare e studiare.
( da "Repubblica, La"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina I - Firenze
L´intervento Nell´università deve prevalere
l´interesse collettivo MARTA RAPALLINI E´ ben noto a chi si occupa di sistemi
elettorali che la democrazia sia condizionata dal numero degli aventi diritto
al voto. Le elezioni del rettore all´interno della comunità universitaria, così
come l´elezione di un sindaco in un piccolo Comune, possono essere soggette a
logiche corporative, ovvero a interessi di piccoli gruppi di potere, molto più
di quanto non lo siano le elezioni che coinvolgono corpi elettorali decisamente
più ampi. Qualche giorno fa il professor D´Alimonte su questo giornale si è
occupato anche di questo aspetto della competizione elettorale. Ma quali sono
nel corpo accademico le corporazioni? Giustamente D´Alimonte attribuiva alle
facoltà un ruolo determinante nell´elezione del rettore. Perché le facoltà e
non i dipartimenti o altri organi accademici? Perché è nelle facoltà che si
decidono i reclutamenti. D´Alimonte ha messo in evidenza, ad esempio, come all´università di Firenze le tre facoltà che hanno espresso il rettore negli
ultimi 20 anni abbiano un numero di docenti anche 8 volte più elevato delle
altre. Questo dato oggettivo è sintomo di un´anomalia, ma non credo si possa
rispondere a questa anomalia limitandosi a sostituire le facoltà che godono del
favore di avere una classe docente così numerosa in nome di un
riequilibrio che faccio fatica a comprendere. SEGUE A P
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-05-17 - pag: 5 autore: I primi passi. Studi,
amici e carriera del giovane Marchionne a Toronto Sergio il canadese e la Fiat
124 bianca Paolo Bricco TORONTO. Dal nostro inviato A Sergio Marchionne,
riparare le auto è sempre piaciuto. Con una particolare predilezione per le
Fiat. La 124 bianca, la prima macchina dei 16 anni che avrebbe conservato a
lungo, dava spesso dei problemi. «Me lo ricordo bene –dice Tonino Giallonardo,
presidente della sezione di Toronto dell'Associazione nazionale carabinieri -
andavo a prendere suo padre, Concezio, nella loro casa di allora, in Winter
Green Avenue, e lo trovavo in garage, con la testa dentro al cofano, a
sferragliare nel motore. Tutte le volte, per farlo arrabbiare, gli dicevo:
ancora lì sei? Che fai? E lui mi rispondeva: mi faccio gli affari miei, tu
fatti gli affari tuoi ».L'espressione è più co-lorita, ma il senso resta
quello. L'uomo in pullover, prima di risanare la Fiat e di assumere una
assoluta centralità nel processo di ristrutturazione del mercato mondiale
dell'auto, è stato molto cose: vicepresidente e responsabile della finanza del
Lawson Group, capo operativo di Algroup, numero uno di Sgs. E, dal 1985 al
( da "Corriere della Sera"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Prima Pagina data: 18/05/2009 - pag: 1 Pubblico&Privato
di Francesco Alberoni Elogio delle classi miste Il gruppo cresce senza invidie
A lcuni pedagogisti anglosassoni propongono classi separate. Sostengono che,
poiché le ragazze sono più precoci, la presenza dei maschi rallenta il loro
apprendimento. Inoltre
i maschi, con l'eccitamento erotico, le disturbano e le distraggono. I due
sessi sono molto diversi. Basta guardare al mare i bambini di due anni: le
femminucce sono graziose e seduttive, i maschietti chiassosi e dismetrici.
Diventati grandi, i maschi giocano al pallone e fanno baccano, mentre le
ragazze prendono il sole, leggono e conversano. Tanto i maschi che le femmine
entrano in competizione. Però mentre i maschi, da soli, in poco tempo
costruiscono una gerarchia e una leadership, le femmine non si gerarchizzano e
si frantumano in tanti gruppetti ostili. La classe mista favorisce la
formazione di un gruppo più armonico. Essa riduce anche l'invidia. Questa
infatti scoppia fra persone simili. È perciò più violenta in una classe tutta
di femmine o tutta di maschi. In una classe mista invece i due sessi tendono a
fare bella figura, a piacersi, ad aiutarsi. È vero che le ragazze studiano di
più. Ma hanno un effetto benefico sui maschi che si sentono stimolati a fare
meglio. Inoltre sanno esprimere molto meglio le proprie emozioni, i propri
sentimenti e così mostrano ai loro compagni aspetti della vita che da soli non
coglierebbero. In questo modo li aiutano anche a sviluppare la loro sensibilità
nel campo dell'arte e della letteratura. Ma anche i maschi hanno qualcosa da
insegnare alla femmine. Attraverso la loro razionalità, il loro pensiero
lineare, quando comunicano loro slancio ed entusiasmo, quando sono capaci di
battersi per una meta, per un ideale, oltreché per la loro ragazza. Non
dimentichiamo poi che, se la classe è mista, maschi e femmine vanno a scuola
più volentieri, e insieme si sentono più completi. Una eccessiva vicinanza fra
maschi e femmine comporta un pericolo: che le femmine emulino i maschi in certi
aspetti deteriori. Per esempio quando tornano a casa insieme i ragazzini si
spintonano e urlano oscenità. Ai maschi inoltre piace perdere il controllo, si
ubriacano anche da soli, cercano lo sballo. Le femmine non lo farebbero, però
nelle feste li seguono, bevono per disinibirsi, e si abbrutiscono. Ma il
bilancio è enormemente positivo lo stesso. Separati, forse, gli studenti
ottengono dei punteggi scolastici più elevati. Ma uniti si conoscono, si
arricchiscono, imparano a rispettarsi, a vivere insieme.
www.corriere.it/alberoni \\ Uniti, gli studenti imparano a rispettarsi e a
vivere insieme
( da "Corriere della Sera"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 18/05/2009 - pag: 20 La razionalizzazione Gli atenei
preparano i piani per accedere agli incentivi anti-sprechi della Gelmini
Tagliato un corso di laurea su cinque La Sapienza ne elimina 46, Siena 34. La
mappa da Firenze a Messina ROMA Venti per cento di corsi in meno, in cifre
1.000-1.100 tra lauree triennali e specialistiche. È l'effetto della cura
dimagrante per l'università avviata dalla Moratti e
portata avanti da Mussi. Termine ultimo per perdere peso il 15 giugno. Dopo
quella data, se l'offerta formativa sarà ridondante, ovvero conterrà troppi
corsi privi dei necessari requisiti, a partire dal numero dei prof delle
materie di base, verrà ridimensionata a colpi di forbici dal ministro Gelmini.
Nel senso che l'offerta fuori norma non verrà riconosciuta, non avrà valore
legale. Negli ultimi due mesi i Senati accademici hanno tagliato decine e
decine di corsi di laurea, in qualche caso anche facoltà. «La Sapienza» di Roma
ha cancellato più di tutti. Il mega ateneo, il più grande d'Italia e uno dei
maggiori in Europa, è stato quello che ha tagliato più in profondità: 46 corsi.
A Siena ce ne sono
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE LAVORO E C data: 2009-05-18 - pag: 20
autore: Università/2. In gara progetti sulle moderne tecnologie «Senza sosta»
premia gli studenti Rosanna Mameli Un'opportunità per gli universitari italiani
che hanno nel cassetto un progetto innovativo e creativo per servizi
"mobile": presentarlo al concorso «Senza sosta. L'università
in movimento», lanciato dall'Università di Bologna e Vodafone al fine di
offrire agli studenti condizioni vantaggiose per accedere a Internet e alle
moderne tecnologie di comunicazione. «Con il mobile si mette al centro la
persona: le idee e i progetti in concorso devono andare in questa direzione -
dice Luca Garlaschelli, responsabile del portale di ateneo- , mentre i servizi
oggi disponibili in rete hanno al centro l'amministrazione oppure singoli
strumenti da utilizzare per compiti specifici». Perciò sono chiamati
apartecipare sia progetti finalizzati a migliorare l'orientamento, i servizi di supporto alla didattica, l'interazione con i
docenti, sia mirati alla creazione di network sociali, servizi informativi in
tempo reale, servizi bibliotecari, fino all'architettura di un portale
informativo mobile di nuova generazione. Tre i premi in palio, cofinanziati da
Vodafone: 10mila; 6mila e 4mila euro rispettivamente per i primi tre
classificati. Requisito necessario per competere, singolarmente o in gruppi di
cinque studenti al massimo, è quello di risultare iscritti, alla data del 20
maggio
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-18 - pag: 5 autore: Test per 110mila
matricole Crescono le prove di ingresso non selettive che «pesano» la
preparazione P
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-05-18 - pag: 5 autore: Strafalcioni Se
il «mitile» riposa nell'Altare della Patria A vranno pensato a quello ignoto,
sepolto all'Altare della Patria, gli studenti che davanti al test di conoscenza
della lingua italiana hanno pensato bene di cercare i «mitili» in una caserma,
anziché attaccati alle rocce o, tutt'al più, in un'insalata di mare. Eppure
quasi la metà dei 272 studenti che hanno affrontato i test di orientamento per
sociologia, all'Università di Urbino, non hanno raggiunto la sufficienza. E se
la confusione tra un soldato e una cozza può essere stata solo una distrazione,
sono altri i segnali che preoccupano i docenti: i risultati dei test vengono
definiti allarmanti, con studenti che escono dalle scuole superiori senza saper
distinguere una frase principale da una subordinata. All'orale se la cavano
bene, ma è con le prove scritte che emergono le lacune maggiori e risultati
tanto diversi rispetto ai colloqui. Guardando le prove si vede subito che non
sono così difficili, ma vengono verificate le conoscenze di base: avverbi di
tempo, verbi attivi e passivi o semplicemente il significato delle parole. Ed
ecco che il senso letterale di «epifania» per qualcuno è «fine delle feste»,
mentre «palinsesto» è per i più una parola sconosciuta. Una
situazione che riguarda un po' tutte le università e le
diverse discipline: «Non sanno risolvere le equazioni di primo grado, manca la
facilità nel calcolo, talvolta addirittura le tabelline sono una difficoltà
spiega Alvaro Marucci, docente della facoltà di agraria dell'Università Tuscia - . Non
dipende dalla scuola di provenienza, noi testiamo conoscenze che chiunque
dovrebbe avere». Vanno bene le prove di informatica, buoni i risultati in
inglese, ma quando si tratta di leggere, scrivere e far di conto sembra chei
diplomati italiani abbiano più di un problema. A Cagliari, chi si vuole
iscrivere alla facoltà di lettere deve rispondere a 80 quesiti tra lingua,
letteratura, storia, latino e greco. A provocare i maggiori scivoloni non sono
stati la Scuola poetica sicilianao l'aoristo dei verbi irregolari, ma il
significato di «equanime» o il modo corretto di scrivere «qual è». Ma ciò che
più preoccupai docenti è la scarsa consapevolezza che i ragazzi hanno delle
proprie lacune e che li spinge a non preoccuparsi troppo di colmarle almeno
prima della laurea.
( da "Corriere.it"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Gli atenei preparano
i piani per accedere agli incentivi anti-sprechi della Gelmini Tagliato un
corso di laurea su cinque La Sapienza ne elimina 46, Siena 34. La mappa da
Firenze a Messina ROMA Venti per cento di corsi in meno, in cifre 1.000-1.100
tra lauree triennali e specialistiche. È l'effetto della cura dimagrante per l'università avviata dalla Moratti e portata avanti da Mussi.
Termine ultimo per perdere peso il 15 giugno. Dopo quella data, se l'offerta
formativa sarà ridondante, ovvero conterrà troppi corsi privi dei necessari
requisiti, a partire dal numero dei prof delle materie di base, verrà
ridimensionata a colpi di forbici dal ministro Gelmini. Nel senso che l'offerta
fuori norma non verrà riconosciuta, non avrà valore legale. Negli ultimi due
mesi i Senati accademici hanno tagliato decine e decine di corsi di laurea, in
qualche caso anche facoltà. «La Sapienza» di Roma ha cancellato più di tutti.
Il mega ateneo, il più grande d'Italia e uno dei maggiori in Europa, è stato
quello che ha tagliato più in profondità: 46 corsi. A Siena ce ne sono
( da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
"Paul
Scheuermeier. Contadini del Bolognese (1923-1928)", presentazione del
volume a palazzo Malvezzi (18/5/2009 15:07) | (Sesto Potere) - Bologna - 18
maggio 2009 - Verrà presentato domani pomeriggio a palazzo Malvezzi il volume
"Paul Scheuermeier. Contadini del Bolognese (1923-1928)" a cura di
Claudia Giacometti, Giorgio Pedrocco, Massimo Tozzi Fontana (Bologna, Clueb
2009). La pubblicazione è stata resa possibile dal contributo della Fondazione
Cassa di Risparmio in Bologna. La pubblicazione presenta al pubblico il
materiale prodotto dall'etnolinguista svizzero Paul Scheuermeier, tra il 1923 e
il 1928, nel corso delle indagini svolte nel territorio di Bologna e provincia:
fotografie, i testi del suo diario, questionari, schede e appunti di studio,
prezioso per il suo rigore, che per il territorio erano rimasti ancora inediti.
Dagli interventi dei curatori e dalle fotografie emergono infatti chiaramente
gli anni '20 del Novecento - un'importante epoca di trasformazioni sociali,
politiche ed economiche - con i volti di uomini e donne delle nostre campagne,
gli strumenti, gli attrezzi e le tecniche di un lavoro che richiedevano
l'impegno di tutti, grandi e piccoli, le testimonianze di una vita difficile e
faticosa, sullo sfondo di un paesaggio, che solo in parte si è conservato.
All'incontro, presieduto dall'assessora provinciale alla Cultura,
interverranno, oltre ai curatori, Franco Cazzola Dipartimento di discipline
storiche dell'Università di Bologna, Valerio Gualandi Istituzione Villa
Smeraldi - Museo della Civiltà Contadina, Virginiangelo Marabini Fondazione
Cassa di Risparmio in Bologna. Parteciperanno, insieme ai curatori, i
collaboratori Francesco Fabbri e Silvio Fronzoni direttore dell'Istituzione
Villa Smeraldi. Lo spunto per la pubblicazione è nato - sulla scia di quanto
realizzato da altre Regioni come il Piemonte, il Trentino e la Lombardia -
dall'acquisizione di tutto il materiale originale relativo alla regione
Emilia-Romagna da parte dell'Istituto per i beni artistici, culturali e
naturali (IBACN) dalla Biblioteca dell'Università di Berna, che commissionò a
Paul Scheuermeier tra gli anni '20 e '30 del Novecento un'importante ricerca
sul territorio italiano al fine di costituire l'AIS (Atlante linguistico
italo-svizzero): un progetto di fondamentale importanza per la documentazione
dei dialetti diffusi su tutta l'area della penisola, comprese le aree ticinesi
della Svizzera e l'Istria. L'indagine di Scheuermeier si
svolse lungo alcuni punti geografici individuati a priori dai docenti
committenti delle Università di Berna e Zurigo e le località della Provincia di
Bologna prese in esame furono Bologna, Loiano, Minerbio, Savigno e Dozza.
( da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Piattaforme
territoriali, un convegno in Provincia di Piacenza (18/5/2009 14:51) | (Sesto
Potere) - Piacenza - 18 maggio 2009 - Le piattaforme territoriali sono il tema
dell'incontro che si tiene giovedì 21 maggio, dalle 9 alle 14, nella sala
Consiglio della Provincia, su iniziativa di AIDA, lAssociazione
Italiana delle Agenzie di Sviluppo Locale e Marketing Territoriale. Le
piattaforme territoriali sono sistemi interconnessi che si stanno affermando anche in Italia
come nuovo modello per sostenere lo sviluppo locale e la competitività del
sistema Paese. Lattuale crisi economica globale ha messo in
evidenza, infatti, la centralità dei territori e dei sistemi locali nel contrastare gli effetti
negativi della recessione, sia da un punto di vista produttivo che sociale.
Scopo dell'incontro è approfondire la capacità delle politiche pubbliche di
supportare la creazione di nuove piattaforme territoriali e rafforzare il ruolo
dei “territori” quale elemento di connessione tra sviluppo economico e sviluppo
sociale, tra filiere produttive, attori sociali, decisori politici e autonomie
funzionali. Sarà anche loccasione per analizzare il ruolo attivo
che le agenzie di sviluppo
territoriali e gli altri enti intermedi - quali camere di commercio, parti
sociali, università, centri servizi alle imprese, ecc.
- possono svolgere nel potenziare le relazioni istituzionali ed economiche tra
diversi territori. Collabora alla realizzazione del convegno il sociologo Aldo
Bonomi, Presidente del Consorzio A.A.STER. Liniziava ha anche il supporto della Fondazione delle
Province del Nord-Ovest, che coinvolge anche la nostra Provincia, tra le più
attive al suo interno. Per questo è stata scelta come sede dell'incontro. Il
convegno prevede il confronto fra i maggiori esperti e studiosi dello sviluppo
locale e le testimonianze di rappresentanti di istituzioni ed enti coinvolti in
progetti territoriali innovativi o di successo. Nella prima sessione saranno
approfonditi gli scenari possibili in un dibattito moderato da Renato Galliano,
Direttore Generale di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo e Presidente di
EURADA, che coinvolgerà Aldo Bonomi, Enzo Rullani, docente
di economia della conoscenza della Venice International University - Centro
Tedis, Gioacchino Garofoli, docente di politica economica
dellUniversità dell'Insubria, Angelo Pichierri, Presidente di IRES
Piemonte, Carlo Trigilia,
docente di sociologia economica dellUniversità
di Firenze, e Enrico Ciciotti, docente di economia applicata della locale
Università Cattolica. Nella seconda sessione saranno illustrati alcuni modelli
e esperienze italiane: Domenico Palmieri, Presidente dellAIP
e docente
di economia del Politecnico di Milano, parlerà delle reti di impresa oltre i
distretti, Enrico Borghi, Presidente dellUNCEM, lo farà sulla green economy nell'area alpina,
Maurizio Torreggiani, Presidente della CCIAA di Modena, illustrerà i nuovi
modelli di sviluppo lungo la via Emilia, Fabio Terragni, Presidente di
Pedemontana Lombarda, parlerà di infrastrutture e sviluppo territoriale mentre
il Sindaco di Calvello racconterà il caso di questo territorio in relazione
alle identità plurali. La terza sessione illustrerà il ruolo che possono avere
le agenzie di sviluppo e altri soggetti intermedi nella costruzione di
piattaforme territoriali. Alla tavola rotonda, moderata da Matteo Bolocan,
professore del DIAP- Politecnico di Milano, parteciperanno Elisa Rosso,
Direttore di Torino Internazionale, Alessandro Repetto, Presidente della
Provincia di Genova e della Fondazione delle Province del Nord-Ovest, Raffaele
Bisignani, Dirigente dellUnità Organizzativa Artigianato della
Regione Lombardia e Filiberto Zovico, Amministratore unico di Nordesteuropa.it.
Chiuderanno l'incontro Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna, e
Alessandro Di Loreto,
Capo del Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali della
Presidenza del Consiglio di Ministri.
( da "Sestopotere.com"
del 18-05-2009)
Argomenti: Cultura
Tagli alla scuola:
Province e Comuni dell'E-R mercoledì al Ministero dell'Istruzione (18/5/2009
16:22) | (Sesto Potere) - Bologna - 18 maggio 2009 - Rappresentanti delle
Province e dei Comuni dell'Emilia-Romagna andranno in delegazione al Miur
(Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca),
mercoledì 20 maggio, dati alla mano, per chiedere più docenti, più tempo scuola
e risorse finanziarie. Ci saranno gli assessori alla scuola, in fascia azzurra
per le Province e in fascia tricolore per i Comuni. Gli amministratori pubblici
si fanno portavoce delle richieste espresse dagli ordini del giorno della
Conferenza Regione-Autonomie Locali dell'Emilia-Romagna e della
Conferenza metropolitana dei sindaci della provincia di Bologna, con
particolare riferimento: al divario tra docenti assegnati e docenti necessari
(per la sola provincia di Bologna lo scarto tra tagli e richieste è di 451
docenti); alla mancata risposta alle richieste di tempo-scuola avanzate dalle
famiglie; alla mancata nomina dei docenti per le nuove sezioni della scuola
dell'infanzia (quasi 600 bambini in lista d'attesa solo nella provincia di
Bologna), ai crediti che le scuole vantano nei confronti del Ministero, che in
regione si avvicinano ai 90 milioni di euro e che mettono a serio rischio il
funzionamento delle scuole e il pagamento delle supplenze. La partenza da
Bologna è prevista alle 7,30 circa con arrivo a Roma Termini alle 10,30 per
ritrovarsi alla sede del Ministero intorno alle 11,30.
( da "Corriere.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Le forze dell'ordine
caricano ed effettuano alcuni fermi Torino: disordini al G8 dell'università Gli studenti hanno lanciato fumogeni e uova
contro la polizia schierata al castello del Valentino TORINO - Disordini al G8
dell'università, in corso di svolgimento a Torino. Gli
studenti dell'Onda, circa un centinaio, hanno infatti lanciato fumogeni e uova
contro il cordone di forze dell'ordine schierato a difesa del castello del
Valentino, la sede della facoltà di architettura dove si svolge il vertice. La
polizia ha replicato con una carica che ha respinto i manifestanti fino in
corso Marconi, dove i manifestanti hanno bloccato la strada rovesciando
cassonetti della spazzatura e steso fili tra i semafori in corso D'Azeglio.
Molti negozi hanno abbassato le saracinesche. Gli studenti dell'Onda hanno
esposto uno striscione con la scritta «A Torino c'è Profumo di marcio» che fa
riferimento al rettore del Poliltecnico, Francesco Profumo, tra gli
organizzatori del G8 sull'università. Le forze dell'ordine
hanno fermato tre studenti (un ragazzo e una ragazza greci, senza precedenti
penali e rilasciati poco dopo, e un italiano) per accertamenti e
identificazioni. I compagni hanno dato vita a un corteo per chiedere il loro
immediato rilascio: lasciata la stazione di Porta Nuova, ha proseguito per
piazza Carlo Felice, dove c'è stata un'altra piccola carica delle forze
dell'ordine, via Roma, piazza San Carlo, piazza Castello e via Po, dove ha
raggiunto il Rettorato. Secondo l'Onda nel corso degli scontri due giovani
avrebbero riportato ferite alla testa e alle braccia. Entrambi sono andati
all'ospedale Mauriziano. Anche un agente di polizia è andato in ospedale per
farsi visitare per alcune contusioni. PRECEDENTI - Già venerdì della scorsa
settimana c'erano state proteste a causa della decisione del rettore di
chiudere per tre giorni alcune sedi universitarie. MESSAGGIO DI BERLUSCONI - Il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha inviato un
messaggio ai partecipanti al G8 dell'università: «Il
mondo dell'accademia, corpo docente e studenti, è uno dei luoghi
principali che contribuisce a sviluppare il senso della libertà e dove si
formano e crescono le prossime generazioni di leader. In futuro avremo sempre
più bisogno di università capaci di confrontarsi tra loro su scala planetaria, e di
giovani formatisi e cresciuti in un mondo globale e aperto». stampa |
( da "Repubblica, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina II - Genova
Albergo dei Poveri, il trasloco infinito Lavori conclusi nel 2018, studenti
ancora a lezione in cinema e teatri La nuova biblioteca sarà pronta a luglio.
Era stata inaugurata ufficialmente nel 2005 ma immediatamente chiusa MICHELA
BOMPANI A luglio, la biblioteca. All´inizio dell´anno prossimo, l´aula magna.
Nel 2013 Scienze Politiche. Nel 2018, Giurisprudenza e Lingue. Ecco il (lento)
piano di decollo dell´Albergo dei Poveri, secondo il nuovo documento generale
sull´edilizia che ha completato la speciale commissione, voluta dal rettore
Giacomo Deferrari, per mettere un punto agli sprechi e alle incontenibili
emorragie di denaro dell´intero patrimonio. Il piano è adesso all´esame del
rettore per la redazione definitiva. Per il primo semestre del prossimo anno,
però, gli studenti di Giurisprudenza e Scienze Politiche dovranno tornare
andare a lezione nei cinema e teatri della città, come è successo quest´anno,
operazione costata 150.000 euro in affitti all´ateneo. Dal novembre scorso,
immediatamente dopo l´insediamento di Deferrari in rettorato, la commissione,
presieduta dal professor Francesco Tomasinelli, prorettore per l´edilizia e
universitaria e il patrimonio e docente a Ingegneria,
ha lavorato fittamente. «Abbiamo compiuto sopralluoghi e steso una meticolosa
mappatura dell´esistente - spiega Realino Marra, ordinario di Sociologia del
diritto a Giurisprudenza e membro della commissione - poi siamo entrati nel
vivo del piano, confrontandoci continuamente con il rettore, che aveva già
chiaramente impostato, fin dall´inizio, le linee strategiche del lavoro». A
luglio, sarà finalmente aperta la biblioteca all´Albergo dei Poveri,
( da "Repubblica, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Firenze
Interrogazione al ministro Gelmini del deputato Pdl Guglielmo Picchi
"Perché Rogari chiamò quella docente?"
Idonea nonostante quel concorso annullato nel 2002 da Tar e Consiglio di Stato
FRANCA SELVATICI Perché la dottoressa Anna Carla Nazzaro, «primo caso nella
storia italiana di professore di diritto privato non laureato in giurisprudenza
ma in scienze bancarie», è stata chiamata a insegnare all´università di Firenze? Perché il 19 ottobre 2005 il professor Sandro
Rogari, docente di storia contemporanea, all´epoca preside di scienze politiche,
oggi prorettore e candidato rettore, ne propose la chiamata diretta quale
professore straordinario di diritto privato? Lo chiede al ministro
Gelmini il deputato Guglielmo Picchi, Pdl. Citando «L´Italia dei Baroni» di
Carlucci e Castaldo (Chiarelettere), l´onorevole Picchi ricorda che nel
( da "Repubblica, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VI - Bologna
Elezione del Rettore, secondo round I risultati dello scrutinio in diretta su
bologna.repubblica.it Caccia ai voti dei candidati che hanno rinunciato, ma è
probabile che sarà fumata nera ILARIA VENTURI L´ALMA Mater a una nuova chiamata
alle urne. Oggi si consuma in Ateneo il secondo turno delle elezioni del
rettore. Seggi aperti dalle 8.30 del mattino alle sette di sera e poi lo
scrutinio delle schede che si potrà seguire in diretta sul sito di Repubblica
(www.bologna.repubblica.it), dove è possibile anche commentare i risultati.
L´esito finale è atteso intorno alle undici di sera. Ma difficilmente si avrà
il nome del successore di Calzolari. Le previsioni della vigilia danno quasi
per certa una seconda fumata nera, anche se uscirà in modo più netto chi potrà
aspirare a diventare Magnifico al terzo turno, fissato lunedì 25, o al
ballottaggio (28 maggio). Per vincere, anche questa volta, occorre conquistare
la maggioranza assoluta dei votanti. Sono 2.857 gli elettori, al primo turno
hanno votato in 2.389, oltre l´80%. La corsa nel frattempo ha perso due dei
sette candidati: hanno rinunciato il prorettore Roberto Grandi e l´ex preside
di lettere Giuseppe Sassatelli. I due docenti hanno
ringraziato gli elettori senza dare indicazioni di voto. Ed è soprattutto su
questo «pacchetto» di preferenze - 357 voti - che gli altri candidati si
giocano il recupero, il sorpasso, la fuga in avanti. In gara sono rimasti
Giorgio Cantelli Forti, il candidato più vicino all´ex rettore Roversi Monaco,
preside di Farmacia per due mandati, ora presidente del Polo di Rimini: al
primo turno ha guadagnato il primo posto con 581 preferenze. Il latinista Ivano
Dionigi arriva al secondo turno con 512 voti conquistati al primo e le carte
per una fuga in avanti dopo il ricompattamento di Lettere che ha perso due dei
tre candidati. Dario Braga, il docente di Chimica che
ha sorpreso alla prima votazione arrivando a 494 voti, tenta il sorpasso. Così
come rimane pienamente in gara, e con la voglia di recuperare, il preside di
Agraria Andrea Segrè (390 voti al primo turno) che dichiara: «Potete ancora
decidere quale università volete. La mia candidatura è
libera e autonoma, il programma è trasparente, aperto, concreto». Non rinuncia
alla sua solitaria corsa anche l´ex preside di Economia Giancarlo Barbiroli.
Con i suoi 28 voti, il professore non molla.
( da "Stampa, La" del
19-05-2009)
Argomenti: Cultura
FIERA DEL LIBRO
PRESENTATO IL VOLUME «CARLO LEVI AD ALASSIO: INVENTARIO DELLE CARTE» Aragno è
l'Editore per l'Europa ALASSIO La giuria del premio nazionale «Alassio 100
libri - Un Editore per l'Europa», presieduta da Giuliano Vigini e composta da
Alberto Cadioli, Ernesto Ferrero, Annamaria Gandini e Armando Torno, ha
assegnato all'unanimità l'undicesima edizione del premio all'editore Nino
Aragno. Queste le motivazioni: per aver saputo costruire in dieci anni di
attività un catalogo di alta qualità letteraria ed editoriale; per i grandi
progetti di collaborazione con istituzioni e fondazioni europee di prestigio,
in particolare con il Warburg Institute; per il coraggio di scelte
editorialmente difficili e letterariamente non convenzionali, tese alla riscoperta
di autori e titoli dimenticati; per le opere di studio e documentazione offerte
nel campo dell'erudizione, della filologia e della critica letteraria. La
giuria si è riunita, a Torino, sabato scorso, in occasione della Fiera del
Libro, per designare la casa editrice che il 12 settembre ritirerà il premio ad
Alassio. Il programma di iniziative promosse dall'assessorato alla Cultura al
Lingotto si è chiuso domenica pomeriggio con la presentazione di «Carlo Levi ad
Alassio: inventario delle carte» a cura di Luca Beltrami (Edizioni Città di
Alassio, 2009). L'incontro, coordinato da Alberto Beniscelli, docente di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova, ha visto la
presenza di David Bidussa della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Antonio
Ricci, autore televisivo e membro del Comitato scientifico «Fondo Carlo Levi di
Alassio», Giovanni Tesio dell'Università del Piemonte Orientale e Luca
Beltrami, curatore del libro. Il volume contiene l'inventario del
prezioso fondo di carte appartenute a Carlo Levi, donate alla città di Alassio
da Antonio Ricci e riordinate e catalogate da Luca Beltrami e da Carla
Peragallo sotto la direzione dei professori Beniscelli e Contorbia. Si tratta
di una importante testimonianza dei contatti tra Levi e i maggiori intellettuali
italiani e dell'atmosfera culturale in cui operava. Tale patrimonio, oggi
catalogato e raccolto in un volume, sarà prossimamente a disposizione del
grande pubblico anche on-line.\
( da "Manifesto, Il"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cervelli
TORINO Il summit dei
rettori del G8 Retorica per un vertice vuoto di proposte Benedetto Vecchi La
decisione di far precedere gli incontri del G8 con un Summit dedicato allo
stato dell'arte nella formazione universitaria e della ricerca
scientifica è stata presa in pompa magna lo scorso anno a Sapporo dai
rappresentati dei governi nazionali e dei rettori di molte prestigiose università. Il Summit doveva essere anche il momento per
affinare e armonizzare una governance dei diversi «sistemi della formazione» che
deve avere l'attiva partecipazione non solo degli esponenti politici, ma anche
dei rettori degli otto paesi più industrializzati del mondo e una costante
interlocuzione con il mondo delle imprese. Questo italiano è dunque da
considerare come la «prima» della messa in scena di competenze, proposte di
«modernizzazione» dell'università e della ricerca di base, che ha anche visto ospiti di primo piano,
cioè i rappresentanti di alcuni paesi «emergenti» (Brasile e Cina) e di realtà
nazionali del Mediterraneo, come è infatti accaduto la scorsa settimana a
Palermo. Grandi sponsor di questo Summit sono stati proprio i rettori di quei
«centri di eccellenza» che la retorica neoliberista sull'università
ha indicato come modelli per introdurre una logica mercantile nella formazione.
D'altronde, in Italia la conferenza dei rettori, la Crui, è stata più volte
indicata dai diversi governi che si sono succeduti come la controparte o leva
politica per legittimare riforme della formazione universitaria e la costante
riduzione dei finanziamenti pubblici all'Università. Il ministro Mariastella
Gelmini ha invece scelto un low profile, visto che il centrodestra poco può
mettere in mostra, se non una riforma della scuola all'insegna di una riduzione
ulteriore della percentuale di prodotto interno lordo destinata alla ricerca e all'università. Basso
profilo che, almeno nelle dichiarazione, non appartengono invece ai
rappresentanti di paesi come Stati uniti, Germania e Inghilterra. In una delle
prime dichiarazioni da presidente degli Stati uniti, Barack Obama ha subito
detto che l'impegno della sua amministrazione nei confronti dell'istruzione
seguirà altre strada da quelle battute da George W. Bush. Che tradotto, vuol
dire: aumento dei finanziamenti per la ricerca di base
e «diritto all'accesso» all'istruzione per tutti gli statunitensi. La Germania,
dal canto suo, è l'unico paese europeo che ha provato a rispettare gli impegni
presi dall'Unione europea di valorizzare la formazione e la ricerca
affinché il vecchio continente potesse entrare nel regno della «società della
conoscenza». La Francia di Nicolas Sarkozy invece arriva a Torino con le università in ebollizione perché considerano le proposte del
presidente francese un'ulteriore tappa di una «guerra alla materia grigia»
intrapresa dai governi di Parigi. I rettori inglesi e l'establishment
scientifico hanno invece il problema di riqualificare la propria «offerta
formativa» e i propri laboratori di ricerca, lasciati
alla deriva del mercato durante la controrivoluzione neoliberale e il
neoliberismo temperato del New Labour. Così, se l'Inghilterra poteva vantare
centri di qualità nella mappatura del Genoma e nelle biotecnologie e nel
favorire lo sviluppo di «industrie della creatività», ora le università
e i centri di ricerca inglesi stanno cercando la via
d'uscita dalla loro perdita di prestigio internazionale. Meglio sta sicuramente
la Spagna, che ha investito e molto per far diventare gli atenei spagnoli «poli
di attrazione» per i cosiddetti «cervelli in fuga» dall'America Latina e anche da alcuni paesi europei. Che l'università e la ricerca siano da ritenere chiavi di accesso al rilancio dell'economia
non trova nessun dissenso. Lo testimoniano l'India e la Cina, che oramai
dispongono di centinaia di milioni di fisici, chimici, matematici,
biologi. Settori dell'high-tech che possono determinare innovazione dei
prodotti e del processo produttivo, ma anche sviluppo di settori ritenuti
strategici nel prossimo futuro, come sono le biotecnologie, la ricerca su nuovi materiali e per l'energia. Ed è attorno a
questa convinzione che è maturata l'idea di un Summit sull'università
dei paesi del G8. Certo la crisi economica ha reso l'appuntamento meno
«epocale» rispetto alle intenzioni originarie. Alcuni paesi hanno infatti
dovuto congelare i finanziamenti ulteriori all'università;
altri l'hanno drasticamente ridotti. In tutti i casi siamo ben lontani da
quella soglia minima del 2,5 per cento del prodotto interno lordo ritenuta
indispensabile per avviare il circolo virtuoso tra forza-lavoro qualificata e
innovazione. Dell'ordine del discorso presentato in pompa magna a Sapporo
rimane tuttavia uno degli elementi qualificanti della ricetta neoliberista per
l'università: la sincronizzazione tra formazione, ricerca e mondo delle imprese attraverso il forte afflusso
di capitale privato nelle casse degli atenei. Il sospetto è che il Summit di
Torino sia solo l'occasione per i rettori e i governi nazionali per ripetere
appunto la via mercantile alla formazione e nulla più. Generiche sono infatti
le frasi dedicate appunto al linkage tra università, ricerca e imprese, ritenuto da molti premi Nobel così soffocante
da inibire la ricerca di base. Vaghi accenni sono
invece dedicati alla crisi economica, che quando viene evocata sembra di
leggere gli effetti di uno tsunami. E infatti poco e nulla viene detto su come
invertire la tendenza all'impoverimento della «materia grigia». Cioè che è
venuto il momento di «resettare» il modello neoliberista e pensare che gli
investimenti nel sapere e la sua autonomia dal mercato sono un investimento sul
presente e sul futuro.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO E MERCATI data: 2009-05-19 - pag: 31 autore: I fondi scommettono
sull'Africa subsahariana Da quelli sovrani al private equity, tutti fanno la
corsa sulle infrastrutture Micaela Cappellini Gli ultimi, in ordine di tempo,
sono stati gli sceicchi dell'Abu Dhabi Investment Company (Adic), che con i
suoi asset stimati a 7 miliardi di dollari è uno dei più piccoli fondi
dell'Emirato arabo. Hanno annunciato la chiusura a 250 milioni di dollari del
fondo d'investimento, creato in collaborazione con Ubs Global asset management.
Destinazione: le infrastrutture in Nordafrica. E proprio le strade e gli
impianti per l'energia e l'acqua sono tra gli obiettivi più gettonati dei
fondi. Che in questa prima parte dell'anno hanno mostrato un rinnovato
interesse verso il Continente nero nonostante la crisi, che anche da queste
parti ha colpito. Private equity, fondi sovrani,
partnership pubblico-private. Molteplici forme di un'unica scommessa nei
confronti di pae-si tanto rischiosi, quanto promettenti. Il fondo Adic-Ubs si
concentrerà su investimenti greenfield nei prossimi tre anni, e conta di
portare il plafond a quota 600 milioni.Sempre sul fronte infrastrutture
si starebbe muovendo la banca d'investimenti Fieldstone, che con la compagnia
sudafricana di asset management Prescient Investment lavora alla creazione di
un fondo da 500 milioni di dollari dedicato agli impianti energetici. La
chiusura del fondo è prevista per la metà dell'anno,ma in Ghana è già stata
posta la firma sotto il primo investimento. Si è invece dato come obiettivo
entro giugno il raggiungimento di quota 600 milioni di dollari, ovvero il
raddoppio degli asset, l'Emerging Africa Infrastructure Fund, partnership
pubblico- privata che opera nell'Africa sub-sahariana.
Al lavoro sulle infrastrutture anche Macquarie, che con Abu Dhabi commercial
bank è a metà strada nella raccolta per il fondo da 1 miliardo di dollari
destinato ad Africa settentrionale e Medio Oriente. Il mese scorso il governo
francese ha annunciato di lavorare a un fondo di investimento da 250 milioni di
euro, che sarà accessibile attraverso l'Agence FranÇaise de Développement e che
verrà concesso a progetti che dimostreranno di saper creare nuova occupazione.
Ma il segnale più forte di tutti arriva dalla Cina, che in Africa da qualche
anno dispiega tutta la sua potenza di fuoco: il fondo sovrano China-Africa
Investment, che dal
( da "Corriere della Sera"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 19/05/2009 - pag: 5 Il dibattito Il confronto tra i
rettori. Decleva: la riforma è un bisogno reale. Ballio: sistema scollegato dal
mondo produttivo Un «centro europeo per la ricerca» Le idee per fermare la
crisi degli atenei Dal «manifesto francese» alle proposte di Torino. Ossola: in
Italia risorse inadeguate DAI NOSTRI INVIATI TORINO «È ormai evidente che l'università francese non è più solo in crisi. È prossima
all'agonia». Inizia così il manifesto firmato da oltre 550 professori
d'Oltralpe: dai filosofi Gauchet e Karsenty al giurista Carcassonne, dal
matematico Demailly al sociologo Dubet. «Personalità prestigiose scriveva
sabato, in prima pagina, Le Monde che si dichiarano partigiane di un'autonomia
degli istituti nel rispetto della collegialità e critiche verso la concorrenza
delle grandes ecolés (le élites dell'amministrazione, ndr) », proponendo
l'istituzione di un «servizio propedeutico» per garantire a tutti i
neodiplomati il diritto a proseguire gli studi ma anche una riforma del sistema di reclutamento dei docenti. Il manifesto «per la
rifondazione dell'università » è l'ultimo atto del movimento di contestazione d'Oltralpe.
Venticinque settimane di manifestazioni, professori e studenti a braccetto
nelle piazze. In Francia, dunque. Ma anche in Spagna, contro il «processo di
Bologna», cioè l'armonizzazione a livello europeo dei titoli di studio
superiore. E in Italia, dalle proteste contro i tagli dello scorso
autunno agli scontri di ieri mattina a Torino. Che sta succedendo, dunque, all'università in Italia, in Europa, nel mondo? Di certo, a
sentire Giulio Ballio, c'è che «questo non è il '68. Allora la contestazione
era degli studenti contro i professori; oggi c'è una saldatura. Perché la crisi
che attraversa l'università, a livello europeo, è il
risultato di una miscela esplosiva ». Elenca il rettore del Politecnico di
Milano: «Studenti aumentati esponenzialmente dagli anni '70, docenti e
richiesta di risorse pure. Numeri non sostenuti da sbocchi professionali e
finanziamenti adeguati, in un sistema scollegato dal mondo produttivo». A
Torino, in un Castello del Valentino illuminato dal tramonto, si è appena
conclusa la prima giornata del G8 delle università: 41
rettori e presidenti di ateneo provenienti da tutto il mondo, riuniti per
discutere di economia, etica, ecologia ed energia. E, soprattutto, per
«rivendicare spiega Enrico Decleva, presidente della Crui (la conferenza dei
rettori) il ruolo autonomo e insostituibile del sistema universitario ». Un
ruolo che «torni a essere fattore strategico, come lo è già stato in alcuni
momenti chiave della storia». Là fuori, però, l'Onda preme. Perché anche in
Italia, all'interno dello stesso mondo accademico, si muovono forze critiche
che spingono per una riforma «dal basso». «Le proteste sono il segno che l'università sta cambiando. E oggettivamente la riforma è un
bisogno reale: dall'ultima sono passati trent'anni, e già eravamo in ritardo su
Francia, Spagna ». La crisi, dunque, esiste. «Ed è una crisi di reputazione,
credibilità, autorevolezza», sintetizza il rettore del Politecnico torinese
Francesco Profumo. Pei Gang, presidente della Tong Ji University di Shanghai al
G8 di Torino, trova parole antiche per un concetto attualissimo: «Il nome della
mia università viene da una frase idiomatica cinese, e
significa 'molte persone sulla stessa barca'. Ecco, oggi noi, che veniamo da
ogni angolo del mondo, siamo tutti sulla stessa barca». «Quello che colpisce
concorda Profumo è l'uniformità di linguaggi: in Giappone, 6-7 anni fa hanno
iniziato sperimentazioni analoghe a quelle sorte in Europa». Un fronte comune
contro la crisi, dunque. Dal Collège de France, a Parigi, gli fa eco Carlo
Ossola: anche per lui la «rifondazione» è necessaria, e deve avvenire a livello
comunitario. «Il contesto di un quadro di riferimento europeo è un bene: c'è
una 'generazione Erasmus' che spero possa divenire il fulcro di una
cittadinanza europea condivisa spiega . Questa reciproca permeabilità pone
tuttavia le università europee in collaborazione e
insieme in competizione. A questo dato si deve aggiungere un sistema
comunitario del finanziamento alla ricerca; le risorse destinate dai singoli
Stati alla ricerca sono insufficienti rispetto alla competizione
internazionale. Se non troppo burocratizzata, la ricerca dovrebbe essere
competenza della Comunità ». Risposte globali per un problema comune. A Torino,
ieri, Profumo invitava a «invertire le tendenze del passato, tese alla
stratificazione e alla frammentazione», lanciando la proposta di un «Centro
globale di ricerca virtuale» sullo sviluppo sostenibile. L'Italia, del resto,
avrebbe solo da guadagnarci. Un po' perché, riassume Ossola, «da noi la
situazione è molto più grave. Non sono state destinate risorse neppure
sufficienti a coprire parte dei debiti che stanno strozzando i bilanci degli
atenei». Dagli altri Paesi, poi, potremmo mutuare strutture «come l'agenzia per
la valutazione del sistema universitario ricorda Decleva . La Gran Bretagna ce
l'ha da anni, la Francia è partita, la Spagna pure. Quanto ai tagli, sono
imposti dalla realtà. Il problema è trovare la misura». Marino Regini,
prorettore della Statale di Milano, ragiona a livello comunitario: «Dobbiamo
internazionalizzare di più gli atenei europei e democratizzare l'accesso; siamo
all'ultimo posto Ue per il diritto allo studio». Poi c'è il numero di laureati
con esperienze in altri Paesi Ue: «Il processo di Bologna ricorda Andrea
Cammelli, direttore di AlmaLaurea prevede che siano il 20%, noi siamo al 6».
Gli studenti, appunto. Ieri, al G8 dei rettori, è stato letto il documento
stilato dieci giorni fa, a Palermo, da quello degli studenti. «Bisognerebbe
dare loro maggior peso riconosce Decleva . Questa generazione mi sembra più
impegnata di altre, la loro partecipazione è fondamentale ». Professori e
studenti a braccetto anche in Italia non solo contro i tagli? Chissà. Tutto,
pur di salvare l'università dalla sua agonia. Gabriela
Jacomella Alessandra Mangiarotti
( da "Stampaweb, La"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA «È doveroso
ricordare chi ha pagato con la vita per il suo impegno civile». Il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della cerimonia di
commemorazione del professore Massimo DAntona, a dieci anni
dalla tragica scomparsa, organizzata dallUniversità "La Sapienza" di Roma,
ha inviato al Magnifico Rettore Frati un messaggio in cui, nellesprimere
il rammarico di non potervi partecipare per concomitanti impegni
internazionali, nel dirsi «idealmente presente» sottolinea come «liniziativa è una importante occasione
per rendere onore alla memoria di uno studioso che allattività
di insegnamento universitario ha unito una rigorosa opera di elaborazione
scientifica messa al servizio delle Istituzioni democratiche». «Egli ha pagato
con la vita il suo
generoso impegno civile, il fecondo contributo teso a favorire politiche di
riforma della legislazione del lavoro - scrive Napolitano -. Trasmettere il
ricordo alle giovani generazioni delle tante vittime della cieca e crudele
violenza del terrorismo politico, è un dovere della comunità nazionale per
scongiurare ogni rischio di rimozione e per riaffermare valori di dialogo e di
legalità. Valori che Massimo DAntona ha perseguito sempre con
ammirevole onestà intellettuale e passione civile». Il professor Massimo D'Antona, consulente del Ministero del Lavoro e docente di diritto
del lavoro all'Università degli studi di Roma "La Sapienza",
amministratore delegato dell'Enav, venne freddato dai terroristi il 20 maggio
del
( da "Avvenire" del
19-05-2009)
Argomenti: Cervelli
POLITICA 19-05-2009 UN ASPETTO TROPPO SPESSO DIMENTICATO Fermare la fuga dei cervelli dall'Africa Anzi, farli rientrare con la cooperazione GIULIO
ALBANESE M ai come di questi tempi occorre essere capaci di formulare proposte
circa il rapporto tra i Paesi meno sviluppati e quelli oltremodo avanzati nella
ricerca scientifica e nelle applicazioni tecnologiche. Lo scarto
viene solitamente stigmatizzato in termini pungenti, quasi vi fosse una sorta
di monopolio delle conoscenze umane da parte di alcune civiltà a scapito di
altre, dimenticando però che il successo ha sempre avuto un prezzo. Nell'epoca
coloniale, come anche in quella più recente della globalizzazione, esso si è
spesso manifestato come la risultante di sopraffazioni da parte dei 'più
forti', per ragioni prevalentemente economiche, connesse al controllo delle
materie prime o delle fonti energetiche. A questo proposito, con l'intento
dichiarato d'essere propositivi rispetto alle istanze del 'villaggio globale',
è utile riflettere sul ruolo innovativo che la cooperazione potrebbe rivestire
trattandosi di «un rapporto con il quale più soggetti si uniscono per
assicurarsi il diritto di godere dei servizi prodotti dall'accordo tra essi
stipulato». Questa definizione, rintracciabile in qualsiasi dizionario della
lingua italiana, implica un requisito imprescindibile che indica il superamento
delle tradizionali logiche assistenziali. Si tratta della parità di rapporto
per cui, tra i vari soggetti coinvolti, vi debbono essere interessi comuni o
interdipendenti, all'insegna della reciprocità, in quanto scambio tra le parti.
Parlando ad esempio dell'Africa, viene quasi istintivo immaginare la
progettualità in termini univoci, quasi dovesse essere tutta rivolta sul campo,
'in terra di missione', laddove il moltiplicarsi delle emergenze umanitarie è
sintomatico del malessere d'intere popolazioni. Eppure, questa visione non solo
è riduttiva, ma mortifica l'immagine di un continente che, attraverso la
società civile, vorrebbe decisamente voltare pagina. Che dire, ad esempio,
della diaspora africana nella Vecchia Europa? Si tratta di una straordinaria risorsa
di intelligenza costituita da intellettuali, professionisti e studenti
universitari che potrebbe essere proficuamente messa a disposizione per il
progresso dell'intero continente e del mondo, anche in termini di risorse
finanziarie e di trasformazione del capitale cognitivo in capitale economico.
Gli immigrati che oggi fanno notizia, lo sappiamo bene, sono quelli degli
sbarchi, gli irregolari che sembrano 'invadere' lo Stivale. Quello
dell'immigrazione è invece un fenomeno molto più sfaccettato e poliedrico, come
dimostrano peraltro ricerche e rapporti di Caritas/Migrantes. Ma per invertire
allora la fuga di personale qualificato conosciuta
anche con il nome di brain drain attraverso l'emigrazione da un Paese meno
sviluppato verso quelli più ricchi, potrebbe davvero essere strategico il ruolo
delle politiche di cooperazione allo sviluppo dei Paesi più industrializzati.
Siamo avvezzi ai laconici appelli, lanciati con scadenze stagionali, tre,
quattro volte l'anno, per scongiurare le carestie di sempre: dal Sahel al Corno
d'Africa, o ancor più a meridione, nella regione australe del continente. Gli
aiuti di emergenza dovrebbero, in primo luogo, contribuire a liberare le
popolazioni dalla loro dipendenza, premunendole da future penurie alimentari e
altre pandemie. È per questo che sarebbe auspicabile una maggiore
valorizzazione del ceto intellettuale africano, nella consapevolezza che Nord e
Sud del mondo hanno un destino comune. Tutto questo, ovviamente, ha un costo.
Sostenendo politicamente il 'ritorno' dei cervelli, si
creerebbero però le condizioni per il finanziamento di progetti la cui
direzione verrebbe affidata a elementi giovani e di spicco della diaspora
africana. Una proposta questa che, a pensarci bene, potrebbe indurre nel nostro
Paese maggioranza e opposizione ad andare oltre la solita diatriba parlamentare
sul pacchetto sicurezza.
( da "Avvenire" del
19-05-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA 19-05-2009
il personaggio Lazzati, passione per la verità e spirito di servizio DA MILANO
ANTONIO GIULIANO U n cattolico autentico, un politico saggio, un educatore
appassionato. È questo il ritratto di Giuseppe Lazzati emerso ieri nel
capoluogo lombardo nell'ambito di un convegno promosso dalla Provincia di
Milano presso Palazzo Isimbardi. "Giuseppe Lazzati e la fondazione della
democrazia in Italia" il tema dell'incontro che ha voluto ricordare la
figura di un protagonista del cattolicesimo italiano del Novecento a cento anni
dalla nascita, il 22 giugno del 1909. Al dibattito hanno preso parte tra gli
altri Guido Formigoni, docente di storia contemporanea all'Università Iulm di Milano, Virginio
Rognoni, già ministro della Repubblica, Antonio Pizzinato, presidente lombardo
dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi), Luciano Caimi
presidente del Comitato promotore per il centenario della nascita di Giuseppe
Lazzati, Alberto Mattioli, vice presidente della Provincia di Milano.
Presidente della Gioventù Cattolica ambrosiana negli anni 1934-'43, Lazzati si
laureò in Letteratura cristiana antica presso l'Università Cattolica del Sacro
Cuore, e professò poi questo insegnamento nello stesso ateneo. Ufficiale degli
Alpini, dopo l'8 settembre 1943, per aver rifiutato il giuramento alla
Repubblica Sociale Italiana, fu deportato nei campi di concentramento tedeschi.
«Fu un'esperienza che lo segnò profondamente ha sostenuto lo storico Guido
Formigoni nella quale dimostrò tutte le sue virtù di cristiano fervente. Grande
fu il suo contributo nell'immediato dopoguerra quando lavorò alla nascita della
democrazia: si rese protagonista di un'operazione di mediazione di enorme
portata tra i diversi esponenti dell'Assemblea costituente. Oggi possiamo
definirlo un padre della nostra Repubblica». Se le sue qualità morali non
furono mai messe in dubbio, per il suo progressismo Lazzati fu spesso al centro
di polemiche. Soprattutto per la sua adesione a quella linea politico-culturale
dossettiana. «In realtà ha precisato Formigoni veniva accusato di eccessiva
condiscendenza verso i comunisti già durante gli anni della Costituente. Ma in
un intervento del gennaio 1947 ricordò che "la sensibilità cristiana non
si impone con la forza" e invitava a rileggere la parabola del samaritano:
occorreva farsi prossimo con le miserie umane». Dopo la guerra Lazzati accettò
di essere direttamente coinvolto nell'attività politica con Dossetti e La Pira
e fu parlamentare dal 1948 al 1953. «Ma entrò nell'agone politico quasi a
malincuore ha testimoniato Virginio Rognoni . Lo avevo conosciuto già prima
della guerra e già allora la sua vocazione era quella di formare le nuove
generazioni. Non a caso lasciò la politica e ritornò all'Università Cattolica,
dove divenne rettore nel 1968. Si spese fino alla morte, nel 1986, per educare
i giovani cattolici al senso civile e a un'idea alta della politica di cui
difese sempre la laicità: il credente deve rispettare l'autonomia della
politica, per questo oggi avrebbe fustigato gli atei devoti o i teo-dem. Mio
fratello compagno di prigionia nel lager mi raccontò la sua passione per gli
altri: contro la sciatteria e l'egoismo odierno, bisognerebbe recuperare il suo
slancio caritativo». Luciano Caimi ha riportato una testimonianza per cui
Lazzati durante la sua permanenza nel lager aveva avuto la possibilità di
uscire, ma preferì rimanere a condividere la sorte degli altri reclusi. «La
passione per la verità e il servizio nella carità disse una volta Lazzati sono
la "divisa" del cristiano e a questa divisa ho cercato di ispirarmi
nella piccola vicenda della mia povera vita». Un convegno alla Provincia di
Milano ha ricordato il centenario della nascita del politico e rettore
dell'Università Cattolica. Ufficiale degli alpini, rifiutò la Rsi e fu
deportato in un campo di concentramento Giuseppe Lazzati
( da "Avvenire" del
19-05-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA 19-05-
( da "Articolo21.com"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Olga D'Antona:
" Un'eredità viva solo nel mondo accademico" di Bruna Iacopino Sono
passati dieci anni da quella mattina di maggio, quando le BR freddarono a colpi
di pistola il professor Massimo D'antona, consulente del Ministero del Lavoro,
con l'allora Ministro Bassolino, e docente di Diritto del lavoro. Dieci anni che l'Italia ha voluto
commemorare in vari modi, scegliendo il luogo dove D'Antona aveva lavorato e
insegnato: l'Università della Sapienza. Questa mattina infatti, proprio alla
Sapienza, nel Piazzale intitolato ad un'altra vittima illustre del terrorismo,
Aldo Moro, si è tenuto un convegno alla presenza degli studenti. Erano
presenti il rettore, Luigi Frati, il direttore del Corriere Paolo Mieli,
Giuliano Cazzola, vicepresidente della Commissione lavoro della Camera e naturalemnte
Olga D'Antona. Riusciamo a raggiungerla telefonicamente per strapparle una
breve intervista. Una breve pausa tra il convegno e una serie di serrate
interviste televisive. A 10 anni dalla scomparsa del prof. D'Antona, quale
eredità è stata accolta e quanto invece è rimasto inattuato? La sua eredità
continua sicuramente nel filone intellettuale, ovvero nell'ambito degli studi
accademici. Quello che invece è rimasto completamente inattuato è una seria
riforma nel mondo del lavoro. Negli ultimi tempi non si è fatto altro che
assecondare le esigenze del mercato, la flessibilità per esempio, senza
prestare troppa attenzione invece ai lavoratori e alla precarizzazione a cui li
si stava condannando. Mio marito parlava di lavoro “senza aggettivi”, di lavoro
come un diritto, perchè dietro ogni lavoratore c'era prima di tutto un essere
umano. E come essere umano il lavoratore ha dunque dei diritti: il diritto ad
un lavoro ed una paga dignitosi, alla salute e alla sicurezza, a forme di
tutela, quali per esempio quelle pensionistiche, ad un'adeguata formazione
qualora intenda cambiare attività... Fermiamoci un attimo sulla questione
sicurezza sul lavoro. Come giudica il Testo unico al quale anche recentemente
sono state apportate modifiche abbastanza discutibili. Mi riferisco per esempio
alla “norma salva-manager”? Non c'è nemmeno da discuterne. Alla luce di episodi
anche molto recenti, per esempio la Thyssenkrupp, abbiamo visto come le
responsabilità ci sono e sono pesanti e come tali vanno punite. Rinaldini contestato
dagli operai a Torino. A suo avviso quell'episodio può essere un segnale
d'allarme? Di certo si è trattato di un episodio sgradevole e come tale va
etichettato, ma di sicuro non ha alcun legame con possibili fenomeni
terroristici. I terroristi non vanno di certo in piazza a manifestare. Ritengo
comunque che sia indispensabile, in casi come questi, la più grande solidarietà
al sindacato da parte di tutte le forze politiche. Qualora infatti venisse in
qualche modo minata l'autorevolezza dello stesso, allora si potrebbero creare
falle nella tenuta sociale, con conseguenze pericolose. Questa mattina lei è
stata alla Sapienza di fronte ad una platea di studenti. Cosa vuol dire
ricordare Massimo D'antona di fronte ad un pubblico di giovani? Questa è
un'attività che svolgo con molto impegno da anni. E' importante trasmettere ai
giovani l'importanza del dialogo e il rifiuto di qualsiasi forma di violenza.
( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Delegazione danese a
Piacenza per studiare la ristorazione scolastica (19/5/2009 16:55) | (Sesto
Potere) - Piacenza - 19 maggio 2009 - Mercoledì 20 maggio un gruppo di
amministratori e professori universitari danesi, accompagnati da docenti del Dipartimento di produzione Vegetale dell'Università
degli Studi di Milano, visiterà l'Azienda Agricola Il Giarone di Podenzano e le
mense scolastiche di Piacenza, per studiare la collaborazione tra il Comune di
Piacenza e i produttori biologici locali organizzati nel Consorzio Biopiace,
principale fornitore di prodotti biologici locali alle refezioni scolastiche
locali. Il programma della mattinata prevede alle 9.30 la visita
all'azienda di Podenzano, alle 11.00 al Centro pasti di La Verza e alle 13.00
al refettorio scolastico della scuola Due Giugno, con pranzo in mensa. Alle
12.15, sempre presso la scuola Due Giugno in via Sanzio 15, avrà luogo la
conferenza stampa cui parteciperanno l'assessore al Futuro del Comune di
Piacenza Giovanni Castagnetti, il vicepresidente della Provincia Mario Spezia,
i componenti della delegazione danese, il prof. Spigarolo del Dipartimento di
Produzione Vegetale dell'Università degli Studi di Milano, capofila del
progetto iPOPY in materia di Analisi delle filiere di approvvigionamento e di
certificazione, nonchè alcuni esponenti del Consorzio Biopiace e di Coldiretti,
i responsabili delle Ditte Globalchef e Cir food in qualità di affidatari
dell'appalto dei servizi accessori alla refezione scolastica, e i docenti della
scuola 2 Giugno. Nel corso della conferenza stampa verrà presentato il lavoro
degli alunni della 2 Giugno che, con un progetto sulla filiera alimentare a
ritroso (dalla tavola della mensa, alla produzione primaria) si è aggiudicato
il 2° premio alla manifestazione "Campagna amica", promossa da
Coldiretti.
( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Levoluzione
dei sistemi viventi secondo Darwin (19/5/2009 17:10) | (Sesto Potere) - Ferrara
- 19 maggio 2009 - Un simposio per esaminare, in unottica strettamente
scientifica, le teorie legate al nome di Charles Darwin. Venerdì 22 maggio,
alle 15.30, sarà il
Dipartimento di Biologia dellUniversità di Ferrara (via Borsari
46, sala E1) ad ospitare lincontro dal titolo “Evoluzione dei sistemi
viventi: la sfida della complessità”, organizzato dal museo civico di Storia
Naturale, in collaborazione con lo stesso Dipartimento di Biologia. Lincontro,
a detta dei promotori, si propone come levento più ambizioso sul piano
dellapprofondimento scientifico tra quelli programmati nella nostra città
per celebrare il 200° anniversario della nascita di Darwin e il 150° della pubblicazione dellOrigine
delle specie. A introdurre e fare da moderatore ai lavori sarà il direttore del
museo di Storia Naturale, Fausto Pesarini, secondo il quale “il senso e lo
scopo del simposio sono entrambi riassunti nel titolo. Riconoscendo la molteplicità dei livelli ai
quali agiscono i meccanismi evolutivi, si parlerà infatti di evoluzione dei
sistemi viventi e non più specificamente di evoluzione delle specie, dunque con
un allargamento di prospettiva che dai geni alle popolazioni, alle specie si
estenderà fino alle comunità e agli ecosistemi. E nel far questo – prosegue
Pesarini – si cercherà di capire se qualcosa è cambiato e come, in questi
ultimi anni, nel modo di affrontare i fenomeni evolutivi alla luce di un tema
legante e al tempo stesso dirompente comè quello della
complessità. Tema che si pone infatti come una vera e propria sfida a tutte le
semplificazioni cui siamo costretti a ricorrere nel tentare di interpretare i
fenomeni biologici, talvolta afferrando per così dire il bandolo della matassa, altre volte però
rischiando di finire fuori strada”. Mauro Ceruti, filosofo della scienza dellUniversità
di Bergamo, e massimo teorico italiano della complessità, aprirà i lavori del
simposio con la sua attesa relazione, dopo i saluti dellassessore
comunale alla Cultura Massimo Maisto e del professor Renato Gerdol del
Consiglio di Facoltà di Scienze dellUniversità di Ferrara. Di seguito si
cercherà di capire come emerge il problema della complessità a livello della
costruzione dellindividuo,
a livello del comportamento sociale e quindi al livello del funzionamento dellecosistema,
con gli interventi rispettivamente affidati ad Alessandro Minelli, biologo
dello sviluppo, filogenetista e professore di Zoologia allUniversità di
Padova, ad Augusto
Foà, etologo e professore di Zoologia dellUniversità di Ferrara,
e a Marino Gatto, professore di Ecologia al Politecnico di Milano e già
presidente della Società Italiana di Ecologia. In conclusione, Fausto Pesarini
tenterà, assieme a Gianluca Bocchi, storico della scienza e docente dellUniversità
di Bergamo, di sintetizzare gli argomenti discussi, per ritrovare un filo unico
di ragionamento e proporre unidea complessiva di come appare, da più
angolazioni, quelledificio del sapere scientifico moderno che è la teoria darwiniana
dellevoluzione. Il simposio è rivolto soprattutto a studenti,
ricercatori e docenti universitari, ma è aperto a tutti gli appassionati di
scienze naturali e biologiche.
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Catania Convegno e firma di un accordo di collaborazione con lAssociazione
nazionale Cerimonialisti degli Enti pubblici Si terrà oggi alle 9.30,
nellaula magna della facoltà di Scienze politiche, il convegno “Il
cerimoniale: immagine e comunicazione nella società moderna”. Dopo i saluti del rettore
Antonino Recca e del preside della Facoltà Giuseppe Vecchio, sono previsti gli
interventi del prof. Salvo Di Bella, presidente del corso di laurea in
Comunicazione e relazioni pubbliche di Caltanissetta, della prof.ssa Graziella
Priulla, ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, e del
prof. Francesco Raneri docente di Teoria
e tecniche del moderno cerimoniale, entrambi, alla facoltà di Scienze politiche
di Catania. Seguiranno la lectio magistralis del dott. Massimo Sgrelli, già
capo del Dipartimento del cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio
dei ministri, la relazione della dott.ssa Silvana Genova, capo del
cerimoniale del Presidente della Regione Siciliana e le conclusioni delling.
Cosimo Alessi,
responsabile Unità operativa cerimoniale e relazioni pubbliche dellAssemblea
regionale siciliana. In tale occasione si firmerà un accordo quadro con
lAncep (Associazione nazionale cerimonialisti enti pubblici), con sede a
Venezia, presieduta dalla
dottoressa Tina Alboresi. Il protocollo dintesa, voluto dal
preside della facoltà di Scienze politiche e coordinato dal professore
Francesco Raneri, mira a diffondere e promuovere la cultura del cerimoniale
nelle pubbliche amministrazioni e ad attivare percorsi di alta formazione per gli operatori del
settore. Questa iniziativa rappresenta il primo accordo quadro, in tutta
Italia, con una Università, e che la facoltà di Scienze politiche di Catania è
lunica, a livello accademico, ad attivare un corso sul cerimoniale. >> La
partecipazione a questa iniziativa dà diritto al riconoscimento di 2 crediti
formativi universitari per gli studenti della facoltà di Scienze politiche,
vincolati però alladesione anche altre due giornate: la
conferenza dal titolo “Le rivoluzioni
mediatiche del Secolo Breve e limpatto sulla comunicazione
sociale: dalla stampa a Internet”, che si svolgerà venerdì 22 maggio alle
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Padova
Forum della Ricerca e dellInnovazione Esistono nuovi orizzonti per
Internet e Media?
Questa è la domanda a cui i quattro incontri del Forum della Ricerca e dellInnovazione,
coordinato scientificamente da Moreno Muffatto docente del Dipartimento
di Innovazione Meccanica e Gestionale e Direttore del Master di Project
management e Gestione dellInnovazione dellUniversità di Padova,
tenteranno di rispondere. Infatti se la maggioranza delle persone immagina
Internet in modo compatto, è altrettanto vero che per gli addetti ai lavori
questo universo in rete si ingrandisce ed evolve giorno dopo giorno. Nel 2020, secondo gli esperti, i
cellulari saranno il punto di accesso alla rete primario rispetto al Web,
inoltre le potenzialità del Web 2.0, cioè lutilizzo di una
tecnologia che libera i dati rendendoli condivisbili e indipendenti dalla persona o dal sito di origine,
sono tutte ancora da valutare. E la comunicazione o la televisione? Quali
saranno i nuovi scenari futuri? Venerdì 22 maggio in Aula Nievo del Palazzo del
Bo alle ore 9.15 si terrà il primo incontro dal titolo Internet 2020: il futuro
della rete al quale parteciperanno Joao Da Silva, Direttore responsabile della
Direzione Reti e Comunicazioni Information Society and Media della Commissione
Europea, Roberto Saracco, Telecom Italia, Erik Lumer, Graphvine, e Stefano
Quintarelli, Reeplay.it, coordinati da Claudio Pavoni di Italian Innovaction.
Sempre in Aula Nievo, alle 11.15, il tema della tavola rotonda sarà Internet e
televisione: sinergia e cambiamento che vede la presenza di Piero Gaffuri,
RAINET, Gabriele Elia, Telecom Italia, Giovanni Moglia, Fastweb, e Davide
Bartolucci, Shado, moderati da Gianfranco Gatto di Sky Tv. >> Alle
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Perugia Incontri con la IDU Piselli e con lOrdine dei
Biologi. Due seminari promossi dagli studenti Gli studenti del Corso di Laurea
in Economia e Cultura dellAlimentazione giovedì 21 Maggio 2009 organizzano nella Facoltà di Agraria di
Perugia due seminari per incontrare lOrdine dei Biologi e i
responsabili dellazienda dolciaria I.D.U. Piselli S.r.l.. Il primo
incontro è in programma alle ore 10,30 di giovedì nellAula 1 della
Facoltà sul tema: “Alimentazione
e Nutrizione Umana: quali sbocchi professionali?”. Parteciperanno docenti dei
corsi di laurea in Economia e cultura dellalimentazione e di
Scienze dellalimentazione e della nutrizione umana, insieme ai
rappresentanti dellOrdine nazionale dei Biologi. Il secondo seminario, alle ore 15,30 nellAula
D di Agraria, avrà per tema: “Percorsi di sviluppo dellindustria
dolciaria – il caso studio della I.D.U. Piselli s.r.l.”, con gli interventi di
dirigenti dellazienda e di docenti del corso di laurea in Economia e cultura dellalimentazione.
Il corso di Economia e Cultura dellAlimentazione è stato istituito nell'
anno accademico 2004/2005 nella Facoltà di Agraria dellUniversità degli
Studi di Perugia, con il coinvolgimento delle facoltà di Lettere e filosofia e di Medicina e
chirurgia, per formare studenti che abbiano una conoscenza profonda dei
prodotti alimentari, della loro composizione e qualità, delle tecniche di
produzione e trasformazione “dal campo alla tavola”, dei sistemi di gestione
delle imprese agroalimentari, dei legami storico-culturali con il territorio e
con le tradizioni, delle esigenze nutrizionali e dietetiche, delle modalità di
conservazione delle materie prime e degli alimenti atte a garantire sicurezza e
valore nutritivo ai cibi. Con queste iniziative il Corso di Laurea dà
attuazione allazione degli obiettivi del piano di
miglioramento annuale dellefficacia del sistema di gestione della qualità
dellofferta formativa della Facoltà di Agraria, in particolare al
miglioramento del rapporto
tra gli studenti e il mondo del lavoro. >> Il programma del seminario di
giovedì alle 10,30 su “Alimentazione e Nutrizione Umana: quali sbocchi
professionali?”, prevede gli interventi dei professori Fabio Veronesi,
presidente CdL in Scienze dellalimentazione della nutrizione umana, Rosella
Pampanini, presidente CdL in Economia e cultura dellalimentazione,
Angela Maurizi, docente del corso in Scienze dellalimentazione,
inoltre di Maurizio Podico, segretario del Consiglio dellOrdine nazionale
dei Biologi, e di
Enrico Marchetti, delegato regione Umbria dellOrdine nazionale
dei Biologi. Al seminario delle 15,30 sui “Percorsi di sviluppo
dellindustria dolciaria – il caso studio della I.D.U. Piselli s.r.l.”,
dopo lintroduzione della professoressa Rosella Pampanini, per limpresa
IDU Piselli interverranno la dottoressa Cristina Piselli, responsabile
gestione, organizzazione risorse umane e responsabile commerciale, che
illustrerà la storia dellAzienda IDU Piselli, descrivendone anche le
caratteristiche
tecniche e commerciali, mentre il dottor Eraldo Rossi, responsabile sistema
gestione e qualità e direttore di produzione dello stabilimento di Perugia
parlerà delle caratteristiche di mercato, dellorganizzazione,
della logistica e dei processi produttivi. I due seminari sono rivolti a tutti gli studenti
interessati dellAteneo di Perugia, con lo scopo di far
conoscere le possibilità e gli sbocchi occupazionali. BUR.IT 20.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Pisa I
corsi di laurea dellUniversità di Pisa diminuiranno di circa il
15% dallanno accademico 2009/2010 Il prorettore per la Didattica,
Nicoletta De Francesco ha sintetizzato il percorso seguito dallUniversità
di Pisa per rispondere ai dettami del DM 270/2004. “Il processo di trasformazione dellofferta
didattica dellAteneo pisano – ha detto la professoressa – già iniziato in
parte nellanno accademico attuale, avrà una seconda e più ampia fase di
attuazione nellanno accademico 2009/2010, mentre lofferta riformata
sarà completata per lanno
accademico 2010/2011, soprattutto per quanto riguarda le lauree magistrali. Nel
2009/2010, comunque, la quasi totalità dellofferta di lauree triennali
dellAteneo pisano sarà definita secondo il DM 270. Il Senato Accademico,
in fase di
approvazione dei nuovi corsi, ha valutato la loro sostenibilità in termini di
requisiti necessari di docenza, anche alla luce della diminuzione del numero di
docenti che si verificherà nei prossimi anni, come conseguenza dei recenti
decreti ministeriali. A ogni facoltà, infatti, è stato chiesto di presentare il
progetto complessivo dei corsi di studio che intende presentare a regime,
insieme alla dimostrazione della loro sostenibilità nel tempo in termini di
docenza”. “Il risultato – ha continuato il prorettore - è una diminuzione di
circa il 15% del numero complessivo di corsi di studio, che passeranno dai 177
del 2008/2009 ai 153 del 2009/2010: dei 24 corsi in meno, 4 sono stati
disattivati a causa del numero insufficiente di immatricolati (Scienze del
governo e dellamministrazione, Scienza dei materiali,
Geografia, Lingue e culture del Vicino e Medio Oriente), mentre gli altri sono
stati trasformati nei nuovi corsi di studio, anche mediante accorpamenti. La
riduzione decisa dallAteneo pisano – sottolinea il prorettore - è stata ottenuta cercando di
unificare il più possibile i percorsi didattici mediante il potenziamento delle
sinergie fra competenze disciplinari diverse, con unopera
di razionalizzazione dellofferta e di distribuzione oculata dei carichi didattici dei docenti, che
al contempo preserva lampia varietà di percorsi di studio offerti
dal nostro Ateneo”.
>> “Questo grado di riduzione – conclude la professoressa De Francesco –
è adeguato alla situazione complessiva dellUniversità di Pisa, considerando che i corsi di
studio dellAteneo non erano aumentati in modo eccessivo rispetto ai corsi
del vecchio ordinamento. Confrontando il numero di corsi del vecchio
ordinamento con il numero di lauree triennali e a ciclo unico del nuovo,
vediamo che nel
vecchio ordinamento lUniversità di Pisa aveva 39 corsi di laurea
e 38 diplomi universitari, quindi 77 corsi complessivi, mentre nel nuovo
ordinamento lAteneo aveva 89 fra corsi di laurea triennale e corsi a
ciclo unico. Con la riduzione decisa per il 2009/2010, i corsi di laurea triennale e corsi a
ciclo unico saranno 76: un numero equivalente a quello del vecchio ordinamento
e che, in pratica, rappresenta quasi la metà dei 153 corsi di laurea
complessivi (la riforma del 3+
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Parma
“An international Community of Legislatures?” Venerdì 22 maggio, alle ore 11,
presso la sala di lettura del Dipartimento di Scienze Giuridiche – sezione
Diritto Pubblico dellUniversità di Parma (via Università 12), si terrà la
conferenza “An international Community of Legislatures?”, organizzata dalla
cattedra di Diritto pubblico comparato (I diritti), su iniziativa della
Prof.ssa Lucia Scaffardi. Oggetto di dibattito sarà il concetto di “trapianti
giuridici” tra ordinamenti nazionali, fenomeno ormai consolidato nellarea
geografica dellintegrazione politica ed economica del continente europeo
e in progressivo sviluppo anche nei sistemi extraeuropei. Attraverso
lanalisi dei processi
di “apertura” e di “contaminazione” degli ordinamenti giuridici, si cercherà di
evidenziare se e in quali termini è possibile oggi parlare di circolazione tra
diversi paesi di stessi modelli legislativi o giurisprudenziali. Relatrice sarà
la professoressa Daphne Barak Erez, una delle voci più significative del
costituzionalismo israeliano e comparato. >> Docente di Diritto
costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dellUniversità
di Tel Aviv, insignita di prestigiosi premi per limpegno civile e la qualità della sua ricerca,
quali il Woman Law Prize dellIsraeli Bar Association, il
Rectors Prize for Excellence in Teaching e lo Zeltner Prize
dellUniversità di Tel Aviv, la Prof.ssa Barak-Erez si è occupata da tempo
delle problematiche relative al dialogo tra i diversi Parlamenti, scrivendo numerosi saggi. BUR.IT
20.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Udine
Modelli scientifici comprensibili a tutti spiegati da Piero Villaggio è
possibile parlare di modelli scientifico-matematici con un linguaggio
accessibile a tutti, spiegando con semplicità concetti che sembrerebbero
destinati a una platea di pochi esperti intenditori? è la sfida che si pone lincontro
organizzato dalla Scuola Superiore delluniversità di Udine con Piero Villaggio,
gemello del noto attore Paolo e docente di Scienza
delle costruzioni alluniversità di Pisa, che oggi alle 17 nellaula
A nel polo scientifico dei Rizzi terrà la conferenza “Alcuni modelli esemplari
nella storia della meccanica”. Considerato uno dei maggiori esperti
internazionali di teoria classica dellelasticità, Villaggio illustrerà alcuni
modelli scientifico-matematici di particolare interesse formulati durante la
storia, utilizzando un linguaggio coinvolgente e accattivante. La conferenza,
organizzata nellambito del ciclo “Matematica e dintorni”, è aperta a un pubblico di
studenti e interessati che abbiano compiuto buoni studi secondari. Piero
Villaggio è nato nel
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Modena
Musica applicata La musica applicata come una nuova forma di industria musicale
al centro di un convegno organizzato dalla facoltà di Scienze della
Comunicazione e dellEconomia dellUniversità degli studi di Modena e
Reggio Emilia. Appuntamento con direttori artistici, responsabili di azienda e
compositori di questa “nuova” forma musicale a Reggio Emilia oggi. A chiudere
la giornata un concerto da titolo “Music Box - Scatola Sonora” promosso dallIstituto
Superiore di Studi Musicali Achille Peri. Sarà la musica applicata, intesa come
musica che accompagna e sottolinea qualsiasi prodotto visivo di cinema,
pubblicità e videogiochi, largomento al centro di un convegno promosso
dalla facoltà di
Scienze della Comunicazione e dellEconomia
dellUniversità degli studi di Modena e Reggio Emilia, da OPERA e
dallIstituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri di Reggio Emilia.
Lincontro, dal titolo “La musica applicata: sguardi trasversali”, che si terrà mercoledì 20 maggio
2009 alle ore 14.30 presso lAula Magna Manodori del Complesso
universitario ex caserma Zucchi (viale Allegri, 9 ) a Reggio Emilia, vuole
fornire un quadro sullindustria musicale italiana, creando un momento di
confronto tra
professionisti e formatori sul tema della musica applicata che negli ultimi
anni, con lavvento della tecnologia nella musica, ha visto la nascita di
nuove figure professionali e altrettanti ambiti in cui è possibile mettere a
disposizione la propria competenza musicale. Lappuntamento, che rientra nel ciclo
di seminari dedicato allInnovazione organizzato dal Consorzio Spinner
2013, sarà aperto dallAssessore alla Cultura del Comune di Reggio Emilia
dott. Giovanni Catellani e dalla dott. ssa Rosa Bevilacqua del Consorzio Spinner 2013, che
illustreranno le opportunità del progetto Spinner
( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti: Cultura
Province e Comuni
dell'E-R al Ministero dellIstruzione (19/5/2009 18:03) | (Sesto
Potere) - Parma - 19 maggio 2009 - Chiedere più docenti, più tempo scuola e
risorse finanziarie. Questo lobiettivo della manifestazione dei
rappresentanti delle Province e dei Comuni dellEmilia-Romagna al Miur (Ministero
dell'Istruzione, dell'università e della ricerca) in programma domani, mercoledì 20
maggio. Gli amministratori pubblici si faranno portavoce delle richieste
espresse dagli ordini del giorno della Conferenza Regione-Autonomie Locali dellEmilia-Romagna
e delle diverse Conferenze provinciali di Coordinamento delle Province, con
particolare riferimento: al divario tra docenti assegnati e docenti necessari;
alla mancata risposta alle richieste di tempo-scuola avanzate dalle famiglie; alla mancata
nomina dei docenti per le nuove sezioni della scuola dell'infanzia; ai crediti
che le scuole vantano nei confronti del Ministero, che in regione si avvicinano
ai 90 milioni di euro e che mettono a serio rischio il funzionamento delle
scuole e il pagamento delle supplenze. “Siamo una Provincia che ha investito
molto sulla scuola perché riteniamo che quello allistruzione
e alla formazione sia un diritto di tutti, e che da un sistema scolastico
efficiente passi lo sviluppo civile, sociale ed economico di una comunità - afferma il presidente
della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli -. Per questo saremo a Roma a
fianco della Regione, delle altre Province e dei Comuni del territorio, a
testimonianza dellimpegno che stiamo portando avanti." La
manifestazione inizierà alle
( da "Stampa, La" del
20-05-2009)
Argomenti: Cultura
UNIVERSITA'. TRA
GERMANIA E ITALIA Filosofia dell'ospitalità Convegno a S.Andrea «Ospitalità. Cibo,
accoglienza e ambiente tra filosofia, sociologia e antropologia». Questo il
titolo del convegno internazionale ospitato domani e venerdì alla cripta del S.
Andrea e organizzato dal Dipartimento di Studi umanistici
dell'Università Avogadro e dal Centro Studi Diaphorá. Ideate e coordinate dal docente di Estetica Livio Bottani e dal collega Dietrich Harth
dell'Università di Heidelberg, le due giornate di studio saranno suddivise in
quattro sezioni: Teoria critica dall'ospitalità, Ospitalità e alterità, Ospitalità
a tavola, Il lavoro dell'ospitalità. L'intento del convegno è quello di
riflettere sulle diverse condizioni dell'ospitalità, dalle pratiche e dalle
consuetudini del ricevere al concetto filosofico di «apertura all'altro», con
particolare riferimento alla società italiana e tedesca. Così, in un continuo
rimando tra Italia e Germania, italianisti e germanisti, filosofi, antropologi
e sociologi parleranno di ospitalità intesa come essenza stessa della coscienza
dell'essere umano, ma anche di accoglienza dello straniero, rispetto
dell'ambiente e salvaguardia delle condizioni di vita sul nostro pianeta. A
conclusione del convegno, la mattinata di sabato sarà dedicata alla visita
dell'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo.\
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Milano
Diciotto gli ospedali accreditati con il 38% dei fondi statali Ma i dipendenti
sono senza contratto dal 2006 Il dossier Mezzo miliardo di euro va solo per i
centri cittadini, con personale in gran parte straniero. "Il problema sono i controlli sulla qualità dei servizi alla
persona" LAURA ASNAGHI L´irresistibile ascesa del privato nella sanità pubblica. A Milano, città con la più alta concentrazione di ospedali, il
privato si è accaparrato una grossa fetta del business, il 38 per cento, al
pubblico resta sì la maggior parte, il 62 per cento, ma il margine si sta
riducendo. Tradotto in cifre significa 800 milioni di euro agli enti
pubblici e 500 milioni agli altri. [LE REGOLE] Il settore pubblico ha ancora
una posizione dominante ma il suo primato non è destinato a durare a lungo.
Basti pensare che solo nel 2000 la "torta" della sanità era al 70 per
cento pubblica e al 30 per cento privata.
Il privato avanza, libero da quegli ostacoli burocratici che rendono il sistema
pubblico lento e farraginoso. Niente concorsi per assunzioni o per l´acquisto
di apparecchiature. Per loro valgono le regole di mercato. «E, in più, non si
parla di rinnovo del contratto per la sanità privata
fermo al 2006» ha denunciato Antonio Marchini, della Cgil che ha organizzato un
sit-in di protesta proprio davanti al Policlinico San Donato. «In questo
ospedale - ha precisato - molti infermieri arrivano dai paesi dell´Est e hanno
gli stipendi bloccati da 3 anni». Nella mappa milanese della sanità 10 grandi
ospedali sono pubblici mentre quella privata ne conta
18, tra i quali però figurano anche piccoli centri di riabilitazione. Ma i dati
più significativi riguardano, invece, i posti letto: 6.800 sono nelle Aziende
ospedaliere e
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VII - Bologna
Dionigi sorpassa Cantelli Forti Braga resta terzo incomodo Corsa per il
rettorato, fumata nera. Alle urne lunedì Università al voto Il preside di
Agraria adesso diventa l´ago della bilancia per possibili alleanze Ultima
scheda. Fumata nera, come previsto. L´Ateneo tornerà alle urne lunedì ILARIA
VENTURI DIONIGI sorpassa il rivale Cantelli. E guadagna il primo posto
arrivando a 676 voti. Dietro il docente di
Farmacologia che raccoglie 624 preferenze. Dario Braga consolida la terza
posizione, aumentando ancora consensi: 567. Infine, Andrea Segrè, di nuovo
quarto con 414 voti. La seconda chiamata alle urne in Ateneo per le elezioni
del rettore cambia la "pole", ma rinvia al terzo turno (e al
ballottaggio se non ci saranno alleanze in mezzo) il responso sul
successore di Calzolari. I candidati in testa si "invertono",
aumentano e si staccano dal terzo più di quanto non era avvenuto al primo
turno. Proporzionalmente Dionigi arriva al 29% dei consensi, Cantelli al 26%,
Braga al 24%. Tutti i candidati comunque crescono, a distanza di una settimana
dal primo turno, anche se a fare il pieno (più 165 voti) è Dionigi, forte del
ricompattamento di Lettere, la sua Facoltà. I 357 voti "liberati" dai
due candidati ritirati, Grandi e Sassatelli, si sono trasferiti maggiormente
sul latinista, ma si sono anche divisi sugli altri candidati; in parte forse
pesano anche su quella settantina di docenti mancati all´appello delle urne.
Aumenta di poco, rispetto alle aspettative dichiarate alla vigilia, Cantelli
Forti: più 44 voti; cresce molto Braga (+ 74), di 24 preferenze aumenta Segrè.
La corsa al rettorato si fa più che mai appassionante e complicata. "Bella
competizione", mormorano i docenti che seguono in diretta lo spoglio nella
sala dell´Ottavo centenario. "Miravo a mettere la testa avanti, ci sono
riuscito. Adesso facciamo parlare i numeri ma la strada è lunga", dichiara
a caldo Ivano Dionigi. Il preside di Agraria rilancia immediatamente il tavolo
di confronto tra i candidati. "Sono molto soddisfatto, la rete trasversale
che mi ha votato si è mantenuta, anzi è aumentata e non era facile". Dario
Braga è "abbastanza" contento alla chiusura dei seggi, avvenuta poco
dopo le dieci di sera. "Un più dieci per cento di voti - è la sua analisi
- prelevati dai candidati di area umanistica". Braga rimane pienamente in
corsa. "La mia proposta è in grado di attrarre altri voti sul tavolo, io
vado a tutti i tavoli se vene dato un giorno, un luogo e un´ora ci sarò".
Il riferimento è alla lite con Segrè sul confronto saltato dopo il primo voto.
Cantelli Forti, informato in diretta sullo scrutinio dal figlio Alessandro,
informatico, dichiara: "Molto contento dei risultati, nonostante che si
ribaltino le prime posizioni, ho tenuto. E c´è stata una certa distribuzione.
Non ho fatto né porta a porta né pressioni, mi sembra che il mio programma sia
stato molto convincente, ringrazio tutti. Da domani bisogna cominciare a fare
un confronto dei programmi, valutare la loro credibilità". L´irriducibile
Barbiroli, infine, ha perso il suo pacchettino di 28 voti, si ferma a sette. Lo
spoglio è stato seguito in diretta da molti docenti e studenti nella sala
dell´Ottavo centenario. "Una bella competizione" i commenti. E c´è
già chi guarda avanti: ballottaggio, ballottaggio. Tutto dipenderà ora più che
mai dalle alleanze. In vista della prossima chiamata alle urne lunedì.
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XVIII -
Palermo "In terra consacrata" il giallo della Orlandi "Tempo
materiale" storia di ragazzi deviati LA PALERMO DI BARBàRA E VASTA
"NOI, PRIGIONIERI DI QUESTA CITTà" Intervista ai due scrittori
candidati con i loro romanzi al premio letterario Entrambi provengono dal liceo
Umberto ed entrambi dedicheranno i prossimi libri alla loro terra
"Difficile scrivere d´altro" SALVATORE FERLITA ntrambi recentemente
celebrati (Barbàra è stato definito il Larsson italiano, Vasta se lo contendono
all´estero). E tutti e due andati via a un certo punto da Palermo. Barbàra a
Roma, dove svolge il mestiere di giornalista; Vasta a Torino, dove lavora
nell´editoria e insegna alla scuola Holden. Tutto comincia, dunque, dal liceo
classico? Barbàra: «Fa una certa impressione pensare a queste coincidenze. La
nostra sezione era una sorta di riserva indiana, e dopo di noi c´era la H, ma
solo al biennio. Al primo liceo veniva smembrata come lo stato di Israele. In
questa sezione negletta, ho avuto come compagno pure Marco Amenta. Si diceva a
quei tempi che genio e sregolatezza lo si trovava all´Umberto. Dal Vittorio
Emanuele uscivano invece i futuri alto-burocrati, insomma la nomenclatura di
Palermo». Vasta: «Non bastava che fossimo solo due palermitani nella rosa dei
dodici allo Strega. Ci voleva pure che provenissimo dalla stessa scuola. Io Ugo
me lo ricordo, più avanti rispetto a me di un anno: era il più bravo della
classe e forse dell´Istituto e probabilmente per questo motivo mi stava un po´
antipatico. Io brillavo solo in italiano, per il resto cercavo di sopravvivere.
Sarebbe davvero il colmo se io e lui avessimo frequentato nello stesso posto
pure le elementari e le medie. Sinceramente non so quanto quello che oggi
siamo, quello che ci sta accadendo, lo si deve a noi, e quanto lo dobbiamo ai
nostri professori». Già, i professori? Barbàra: «Tre
docenti per me rimangono indimenticabili: quello di filosofia, Giovanni
Ferreri, che era genio e sregolatezza. E che voleva che guardassimo le cose coi
nostri occhi. Poi l´insegnante di lettere: Mirella Milana, veramente brava. E
infine la Miccichè: l´incarnazione del rigore assoluto. Una formazione
straordinaria davvero la nostra». Vasta: «Ferreri mi piaceva molto, anche se
era piuttosto severo. Una volta i maschi della classe, eravamo in pochi,
decidemmo di andare a scuola con la cravatta. Lui ci vide e ci massacrò,
ridicolizzandoci crudelmente: aveva ragione. Rita Miccichè, docente
di latino e greco, era del tutto sregolata, dal trucco alla dipendenza dalla
nicotina; anche lei bravissima. Sulla professoressa Milana nulla da dire: era
perfetta». Dopo la licenza liceale, c´è stato un ritorno all´Umberto? Barbàra:
«Certo, e mi ha riempito di gioia e insieme di commozione. Mi hanno chiamato
dalla scuola per propormi un corso di scrittura creativa. Non si può immaginare
la gioia di tornare nel posto in cui fino a qualche anno prima eri solo uno dei
tanti allievi. E devo dire che mi diverto più all´Umberto che all´Università,
dove tengo gli stessi corsi. I ragazzi della scuola superiore ti danno più
soddisfazione, ti seguono perché l´hanno voluto loro e di solito non per
racimolare crediti». Vasta: «Dopo vent´anni sono tornato all´Umberto come
insegnante. Ho fatto delle lezioni nell´aula magna, ragionando sulla scrittura.
è stata una sensazione stranissima: già da Torino avevo visitato il sito della
scuola, passando in rassegna le classi, la palestra, i corridoi. Confesso che
quasi mi stavo commuovendo. Quando ho rimesso piede nella scuola, tutto mi è
sembrato più piccolo: i tetti più bassi, i corridoi più stretti. Ho scoperto
che non era un inganno della memoria, ma il frutto di un intervento
strutturale. Come pure ho capito solo dopo vent´anni che per arrivare al liceo
percorrevo una strada tortuosa, sbagliata. Come spesso tortuosa è l´adolescenza».
Da Roma e da Torino, Palermo come si vede? Barbàra: «Con Palermo intrattengo un
rapporto molto complesso. Quando me ne sto lontano dalla città, ne sento il
bisogno. Quando arrivo, già dopo dieci minuti mi incazzo. Palermo è una città
che non si può rinnegare, ti rimane dentro, non puoi non raccontarla: mi sento
condannato a restare palermitano nell´anima. E quando da lontano la osservo, ho
l´impressione che stia perdendo la sua vera identità. Chiudono i negozi
storici, e con essi se ne va parte della memoria. Per me oggi è una città
morente». Vasta: «Con Palermo ho un rapporto assolutamente agonistico. Non
riesco nemmeno a immaginare che con questa città si possa avere un rapporto di
completa conciliazione e complicità. Sento una sorta di impulso da lottatore
verso Palermo, e del resto non riesco a non scriverne. Ci ho vissuto per
venticinque anni, ed è un luogo che prima di tutto avverto con la pancia e che
poi si trasforma in narrazione. Anche se rispetto al passato, alcune asperità
si sono smussate». Ha rappresentato in qualche modo un limite la
"divisa" di scrittore siciliano? Barbàra: «Può capitare che da te, in
quanto scrittore isolano, ci si aspetti un certo linguaggio, certi codici
narrativi. Che so: ti definiscono scrittore sciasciano e allora l´editore ti
dice che il prossimo romanzo deve essere sciasciano; e così ti fottono. Io non
vivo questa situazione come un limite, assolutamente. Io scrivo queste cose
perché sono le uniche cose che so scrivere». Vasta: «Essere un autore siciliano
non è stato fonte di preoccupazione, anzi. Non ho mai subito alcuna
discriminazione, né da me hanno voluto qualcosa di preconfezionato. Il fatto è
che non credo di poter scrivere di altro, se non di Palermo. Almeno per il
momento». Le prossime uscite? Barbàra: «Un legal thriller ambientato a Palermo,
senza che si parli di mafia. Ci riuscirò?». Vasta: «Una sorta di sopralluogo
effettuato a Palermo, articolato in tre giorni, per guardare l´Italia
attraverso la città. Uscirà per Laterza, nella collana Contromano».
( da "Secolo XIX, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Disturbi
dell'umorec'è un nuovo farmaco sassari SASSARI. Il professor Gino Serra, farmacologo presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco e docente di Farmacologia e Farmacoterapia nella Facoltà di Farmacia
dell'Università di Sassari, ha scoperto e brevettato un farmaco per il
trattamento dei pazienti con disturbi dell'umore resistenti alle attuali
terapie standard. Uno studio clinico pilota, effettuato in collaborazione con
il dottor Athanasios Koukopoulos, direttore del Centro Bini di Roma, ha
dimostrato l'efficacia del farmaco nel 75 per cento dei pazienti trattati. Il
lavoro, frutto di una ricerca durata anni sui meccanismi d'azione dei farmaci
antidepressivi e stabilizzanti dell'umore, verrà reso pubblico dai ricercatori
il prossimo mese all'Università di Sassari. 20/05/2009
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Nord-Est sezione:
EST data: 2009-05-20 - pag: 5 autore: Vincenzo Milanesi. Il bilancio di fine
mandato del rettore di Padova, che denuncia i timori per il futuro in vista dei
tagli previsti dal decreto Gelmini «Gli atenei virtuosi vanno protetti» di Katy
Mandurino S e ne va con un bagaglio di soddisfazioni enorme, lasciando un
ateneo virtuoso, a detta di numerose classifiche internazionali; ma anche con
un rammarico: aver vissuto in questi ultimi mesi l'amarezza di vedere l'università italiana «vittima di una campagna mediatica di
de-legittimazione servita solo a giustificare i tagli predisposti dal decreto
Gelmini». è duro Vincenzo Milanesi, 59 anni, rettore uscente
del gymnasium che fin dal
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Nord-Est sezione:
EST data: 2009-05-20 - pag: 11 autore: R&S. Nel piano 2009-2013 bandi di
concorso al posto dei contributi a pioggia Bolzano seleziona le risorse Pronta
la Fondazione di settore: già accantonati 44 milioni Mirco Marchiodi Non più
contributi a pioggia, ma bandi di concorso mirati per sostenere i progetti più
innovativi e con maggiori ricadute sul territorio. è questa la nuova strada che
intende percorrere la Giunta provinciale di Bolzano presentando il piano
pluriennale per la ricerca e l'innovazione. «In questo modo – spiega
l'assessore competente, Barbara Repetto – si riusciranno a prendere in mano le
redini dell'innovazione, e guidare le aziende verso quei settori, quelle
nicchie di mercato e quei campi d'intervento utili a migliorare la
competitività del territorio». Nel piano 2009-2013 sono compresi anche altri
interventi che vanno dalla realizzazione della nuova sede del parco tecnologico
a Bolzano Sud al finanziamento del Tis Innovation Park ( che entro l'anno diventerà
una società controllata interamente dalla Provincia). Bilancio e finanziaria
2009 ( Lp 1 e 2 pubblicate lo scorso 21 aprile sul
Bur) mettono a disposizione fondi cospicui: 94,4 milioni in tutto, con
l'università che lafa da padrona, ma un terzo dei fondi è destinato
specificatamente all'economia. Il piano per l'innovazione individua quattro
assi prioritari: la promozione della compe-titività delle aziende tramite lo
sviluppo di un sistema imprenditoriale e di un tessuto economico più propenso
ad innovare; la promozione, il rafforzamento e il consolidamento delle
conoscenze e delle competenze del capitale umano; la messa in atto di una
governance per l'efficace gestione delle politiche pubbliche relative allo
sviluppo locale e la creazione di un sistema territoriale sempre più integrato
e interconnesso tra pubblica amministrazione, centri
di ricerca e imprese. Come intende procedere la Provincia in concreto, lo
spiega l'assessore all'Economia, Thomas Widmann: «Il programma 2009 contiene
anzitutto un rafforzamento del sostegno agli investimenti. Coni primi bandi
emessi in base alla Lp 14/06 saranno selezionati i progetti da finanziare con
circa 20 milioni, una somma pari allo 0,1% del Pil che dovrebbe aggiungersi
all'attuale quota dello 0,3% utilizzata per la ricerca e sviluppo. I settori
chiave saranno quelli delle tecnologie ambientali, delle tecnologie alpine, del
wellness, dell'alimentazione e dell'ecomobilità ». I 20 milioni sono stati in
parte già smobilitati: all'innovazione saranno destinati 12 milioni (dopo la
prima tranche di 4 mi-lioni, entro un paio di mesi dovrebbe essere pubblicato un nuovo bando), mentre altri 4,5 milioni saranno
assegnati attraverso il bando per la ricerca approvato in queste settimane
dalla Giunta con contributi che dovrebbero essere assegnati già entro giugno.
Grazie alla nomina del Cda – avvenuta a fine aprile – è intanto pronta a
diventare operativa anche la Fondazione per la ricerca e l'innovazione
introdotta sempre con la legge 14 e che avrà il compito di assegnare i
finanziamenti a imprese ed enti di ricerca, utilizzando un'apposita dotazione
di denaro coperta in gran parte con il fondo di rotazione provinciale, ma a cui
potranno partecipare anche i privati. «Ad oggi –afferma Repetto – sono stati
accantonati 44 milioni, a cui si aggiungeranno i rientri dal fondo dei prossimi
anni, in modo da portare il capitale a disposizione della fondazione a 150
milioni ». La rendita del patrimonio sarà impiegata per finanziare progetti di
settore; inoltre la fondazione potrà partecipare anche al capitale sociale di
società che promuovono la ricerca con una quota che può
arrivare fino al 30 per cento. In attesa che le misure provinciali mostrino i
primi effetti, molte imprese private si stanno muovendo per conto proprio. è il
caso dell'Iveco: l'ad dello stabilimento bolzanino, Pietro Borgo, ha assicurato
alla Provincia che l'azienda intende investire 30 milioni nei prossimi anni in
progetti ad alto contributo di innovazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20
milioni Finanziamento. Il programma 2009 prevede di elevare le risorse allo
0,4% del Pil
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Nord-Ovest sezione:
ECONOMIA e IMPRESE Liguria data: 2009-05-20 - pag: 17 autore: Cultura. Bene il
comparto - Boom di visite per il Galata, unica struttura
locale a gestione mista pubblico-privata Il
successo dei Musei del mare Allo studio convenzioni con hotel e ristoranti - Il
30 al via la Commenda di Prè GENOVA Marzia Fontana Un museo multimediale in un
edificio costruito alla fine del XII secolo per accogliere viandanti e
pellegrini, oggi fra i meglio conservati al mondo. Il 30 maggio apre al
pubblico la Commenda di Prè, 600mila euro di investimento che si aggiungono
agli oltre 30 milioni spesi in 30 anni per gli interventi sull'edificio, circa
mille mq di superficie espositiva curata per la parte scientifica da Pierangelo
Campodonico e per la parte artistica da Andrea Liberovici con il suo Teatro del
suono. è l'ultimo atto del Muma, il sistema genovese dei musei del mare e della
navigazione che unisce il Galata Museo del mare, unico esempio in Liguria di
gestione condivisa fra pubblico e un soggetto privato, CostaEdutainment, il
Museo navale di Pegli (6mila visitatori nel 2008), il museo etnografico di
Castello d'Albertis (15mila ingressi) e, appunto, la Commenda. Con il Galata
per il secondo anno di seguito museo più visitato in Liguria. Il 2008 si è chiuso
con oltre 140mila visitatori (a fare da volano la mostra La Merica!, dedicata
al viaggio migratorio verso Ellis Island, che si trasformerà in Museo
dell'emigrazione fra la fine di quest'anno e l'inizio del 2010) di cui 92mila
paganti, il 30% in più del
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Sud sezione:
ECONOMIA CALABRIA data: 2009-05-20 - pag: 17 autore: Congiuntura. Rapporto
degli industriali cosentini sull'andamento nel
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Nord-Ovest sezione:
ISTITUZIONI (con Appuntamenti) data: 2009-05-20 - pag: 23
autore: AI LETTORI q Il numero totale dei docenti dell'Università del Piemonte
Orientale è 604 e non 396 come pubblicato nella tabella "In cattedra"
a pagina 23 del «Sole 24 Ore NordOvest» del 13 maggio. Il totale di 396 si
riferisce ai soli professori di ruolo. l'articolo prosegue in altra pagina
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-05-20 - pag: 1 autore: ... PANORAMA ... Londra, via
lo speaker dei Comuni Non accadeva da trecento anni Il presidente della Camera
dei Comuni paga per lo scandalo dei rimborsi spese nel Regno Unito. Michael
Martin ha annunciato che il 21 giugno lascerà la carica. Erano 300 anni che uno
speaker non era costretto a dimettersi. Il premier Gordon Brown promette:
nessun laburista coinvolto sarà ricandidato; i rimborsi ai deputati saranno
monitorati da un organismo indipendente. u pagina 13 Svolta di Obama: entro il
2016 le auto a basso consumo Barack Obama ha presentato la svolta per l'auto:
entro il 2016, con quattro anni di anticipo rispetto alle indicazioni di George
Bush, le vetture dovranno percorrere, in media,
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-05-20 - pag: 24 autore: SINERGIA PUBBLICO-PRIVATO 18 Il numero totale degli ospedali Al
gruppo San Donato fanno capo 18 ospedali, tutti in Lombardia tranne uno, in
Emilia Romagna 3.956 I posti letto Per servire 2,2 milioni di paziente all'anno
(dei quali circa 197mila in emergenza) 120 milioni L'investimento su San Donato
è quanto è costato il rinnovo della struttura, importo già erogato per
due terzi 12 Le sale operatorie Solo a San Donato, sono le sale attrezzate per
eseguire ogni tipo di operazione
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore sezione:
JOB 24 data: 2009-05-20 - pag: 30 autore: INTERVISTA Roberto Brambilla
coordinatore delle Alte scuole dell'università
Cattolica di Milano Un investimento dal ritorno assicurato «Network,
conoscenza, competenza e metodo sono queste le opportunità che le summer
schools offrono oggi anche ai lavoratori che impegnano una o due settimane
delle loro ferie per imparare, colmare lacune o aggiornarsi », secondo Roberto
Brambilla, coordinatore delle Alte scuole dell'università
Cattolica del Sacro Cuore «la summer schoolè un investimento a breve termine
con un ritorno immediato». Siamo sicuri che sia veramente così? Sì. Chi investe
in conoscenza, acquista un metodo scientifico con cui affrontare i problemi, ma
soprattutto ha un ritorno in termini di rete di rapporti che acquisisce in sole
due settimane e che riguarda non solo i docenti italiani e
internazionali, ma anche i colleghi, che si ritrovano in aula ad approfondire e
discutere nuovi contenuti utili per il proprio lavoro. Summer school anche per
manager in carriera, quindi. Nel 2008 il 63% dei partecipanti alle nostre
summer schools erano professionisti, ciò vuol dire che su 218 partecipanti più
di 130 erano lavoratori che hanno scelto scuole umanistiche ma anche
manageriali e specialistiche. Come quelle Usa o inglesi? Il modello di origine
delle summer schools è anglosassone, ma solo dopo il grande sviluppo nelle università americane sono arrivate anche in Italia. Già 10
anni fa, l'Alta scuola di economia e relazioni internazionali (Aseri), oltre ai
primi corsi sperimentali dell'università di Bologna,
metteva in pratica questo modello. Ma mentre quelle all'estero tendono a fare
focus specifici su parti dei programmi universitari, quelle italiane sono diverse.
Cioè? Non sono punti di alta specializzazione disciplinare, ma nascono
dall'esigenza di proporre al mercato occasioni di approfondimento culturale e
offrire a tutti maggiori competenze. Insomma, un mercato che è in crisi chiede
una continua qualificazione e riqualificazione professionale? Il binomio crisi
economica e formazione è certamente sempre più necessario, ma la summer school
non è un rifugio, non è solo un investimento che il manager fa per
riposizionarsi sul mercato, ma una chance: lo aiuta ad aprire la mente a 360
gradi, a comprendere sia gli aspetti negativi della crisi, che le opportunità.
Quali credits si ottengono? Un professionista non fa una summer schools per
avere un attestato ma per il livello di formazione che riceve. Per questo alcune
aziende pagano questi corsi ai loro dipendenti come aggiornamento
professionale. Ormai sull'onda del long life learning anche in Italia i
professionisti tornano sui banchi di scuola. © RIPRODUZIONE RISERVATA «I
seminari estivi permettono di creare in poco tempo un efficace network di
relazioni» L'esperto. Roberto Brambilla
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-05-20 - pag: 41 autore: Google usa
l'algoritmo per scovare gli scontenti Se temete che la vostra azienda possa
perdere figure preziose e magari vedersele passare alla concorrenza, la soluzione
ce l'ha Google. Gli inventori del motore di ricerca su internet più usato al mondo (di fatto un complesso algoritmo
matematico) si sono lasciati ispirare da George Orwell e dalla dilagante mania
da "Grande Fratello". Spaventati dalla possibile fuga di cervelli che alla lunga potrebbe compromettere la vita stessa
dell'azienda, i manager della dotcom californiana hanno messo in pratica quello
che sanno fare meglio: inventare algoritmi. Solo che invece di surfare
sul web il software messo a punto, su cui vige il massimo riserbo, serve a
schedare tutti i 20mila dipendenti del gruppo. Per sapere cosa? Promozioni,
carriere, cronologia delle retribuzioni: insomma tutto quanto possa servire a
capire chi ha il profilo ideale del dipendente in uscita. Incrociando i dati il
sistema elabora un identikit di chi, fra gli addetti, non si sente
adeguatamente valorizzato, una delle cause principali di abbandono. Finita
sotto pressione da più parti, Google sta vivendo la classica sindrome da
accerchiamento: poche settimane fa le autorità regolamentarie hanno puntato il
dito contro la presenza incrociata di manager nel consiglio di amministrazione
dell'azienda e della concorrente Apple. Oltre alle questioni con i regolatori,
la compagnia di Mountain View deve anche affrontare problemi di più ordinaria
amministrazione: i frequenti tilt del sistema. La settimana scorsa milioni di
utenti in tutto il mondo sono rimasti per tre ore senza poter accedere al sito
e alle loro e-mail. è il terzo blackout da inizio anno. S. Fi. © RIPRODUZIONE
RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-05-20 - pag: 20 autore: UNA GIORNATA DA
CANI Un filosofo sotto la pioggia e l'Università chiusa per «lotta» di Maurizio
Ferraris u Continua da pagina 1 «I l personale tecnico amministrativo –
continuava il messaggio elettronico – presterà la propria attività presso le
altre strutture regolarmente funzionanti dell'ateneo. Per indicazioni a
riguardo il personale dovrà rivolgersi alla Divisione gestione risorse umane –
Palazzo degli Stemmi,via Po 31– quarto piano». Ho pensato che avessero trovato
una bomba (anzi, un arsenale intero, visto che il palazzo sarebbe stato chiuso
per cinque giorni) e ho anche pensato che nel mio ufficio c'era il mio computercon
tutti i miei dati e parecchi lavori in corso. Di solito lo lascio lì, quando
conto di ritornarci la mattina dopo e, confesso, ero convinto che l'università si sarebbe aperta il giorno dopo con la stessa
sicurezza che il giorno dopo sarebbe sorto il sole: prova quanto mai evidente
della fallacia insita nei ragionamenti induttivi. Ho chiamato un taxi seduta
stante, mi sono fatto portare all'università sperando
che ci fosse ancora qualche custode, ma non c'era nessuno. A questo punto ho
rovinato la cena del mio preside, chiedendogli ragione di questo evento che,
nel minimo della vita accademica, aveva una qualche analogia con l'attacco di
Pearl Harbor, giacché il palazzo chiude alle 20, e la comunicazione della
chiusura era partita venti minuti dopo. Mi ha spiegato che c'era il timore di
disordini e di occupazioni nei giorni successivi, in concomitanza con una
iniziativa promossa dal Politecnico con l'infelicissimo nome di "G-8
dell'Università". L'indomani alle sette ero davanti all'università.
Nessuno ha risposto alle mie scampanellate, e alle otto, appena aperto il
rettorato, sono salito e ho parlato con le segretarie del rettore. Queste hanno
chiamato il capo della sicurezza, che mi ha riaccompagnato a Palazzo Nuovo. Mi
ha spiegato che avrebbe fatto il possibile, ma che si assumeva un rischio
altissimo a farmi entrare, perché se oltre a me entrava qualcun altro di non
autorizzato lui si giocava il posto. Ci siamo appostati con altri due addetti
e, quando è parso che il momento propizio fosse venuto, sono entrato
accompagnato da uno di loro, da un'uscita secondaria, passando tra depositi,
caldaie, montacarichi, ho recuperato il computer e sono tornato all'aperto. In
ufficio avevo preso anche un ombrello in più, e l'ho offerto all'addetto
(pioveva a dirotto). Mi sentivo come Piero Maroncelli che offriva la rosa al
chirurgo dello Spielberg, ma lui mi ha sorpreso: «No, grazie, mi prendo l'acqua
in testa,fa più uomo duro». Io, da uomo meno duro, non ho potuto non
considerare quanto surreale fosse questa vicenda, alla cui origine c'è, a mio
parere, lo stato di assedio in cui oggi si sente l'Università, e non da parte
di un qualche studente rivoltoso, ma da parte dell'opinione pubblica. Lunedì
pomeriggio ho visto il Rettore per un incontro alla Fiera del Libro ( dove ho
potuto leggere gli appunti che si trovavano nel computer): mi ha detto che gli
spiaceva quello che è successo a me come a moltissimi altri, professori,
impiegati e studenti, magari partiti all'alba da fuori Torino per trovare l'università chiusa. Capivo la sua preoccupazione (così come
quella del preside) ma c'è qualcosa su cui credo che il rettore, il preside e
tutti i componenti dell'università ( e non parlo solo
di quella che ha subito questa singolare serrata) dovranno convenire. Questa università delle azioni preventive non è quella che ho
conosciuto da studente e nemmeno, per parecchi anni, da professore. Per quanti
sforzi faccia, non riesco a trovare nell'Università la responsabilità di questa
trasformazione di immagine, visto che tutti gli eventi della bassa storia
italiana, dal terrorismo a Tangentopoli, si sono svolti fuori dell'Università e
spesso contro l'Università.è su questa trasformazione che l'opinione pubblica e
la classe politica dovrebbero concentrarsi, se hanno a cuore un bene, quello
dell'Università, che è uno dei più grandi del Paese, e che
troppo spesso viene trattato come un'industria da dismettere, anzi, per restare
fedeli ai tempi, come una "bad company". Professore ordinario di
filosofia all'Università di Torino © RIPRODUZIONE RISERVATA IL RACCONTO Come
altri docenti per 5 giorni non sono potuto andare nel mio ufficio ma con un
blitz ho recuperato il pc
( da "Secolo XIX, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Un nuovo modello di
sviluppo per una nuova idea di città l'intervento n Una nuova idea di città che
si lega ad un nuovo modello di sviluppo, basato sia sulla
modernizzazione di antiche vocazioni, come quella portuale, sia la ricerca di
nuove vocazioni come quella turistica e universitaria. L'idea di città per la
quale lavoriamo si forma intorno ad alcuni capisaldi: la qualità urbana, il
verde pubblico, la mobilità agevole, il turismo moderno, la ricerca e
l'innovazione. L'idea che abbiamo si caratterizza per il superamento
delle divisioni del secolo scorso, tra industria e terziario, tra luoghi del
lavoro e luoghi del tempo libero. La politica ha svolto e svolge un ruolo alto
e difficile in questa storia di governo locale del cambiamento. C'è stato e c'è
ancora un dibattito ideologico sulla superiorità dello sviluppo industriale
rispetto ai modelli di sviluppo basati sul terziario. Il rischio è che si
riduca ad uno scontro tra nostalgici utopisti e realisti rassegnati. La sfida è
quella di prevedere, anche in una città che vuole essere più bella e più
vivibile, spazi moderni e di qualità per gli insediamenti produttivi, che non
saranno più quelli delle fabbriche da migliaia di lavoratori ma quelli di
piccole imprese che occupano ciascuna poche decine di lavoratori. È aspra e
tesa la polemica che riguarda il rapporto tra interesse pubblico e interessi
privati. In una città come Savona la trasformazione urbana o è trainata in
misura significativa dagli investimenti privati o non è, e allora prevale
l'immobilismo ed il degrado. In Italia le risorse che in Francia e in Spagna si
investono per le opere pubbliche servono a pagare gli interessi sul debito pubblico
accumulato nel secolo scorso. Sarà così ancora a lungo, e quindi è necessario
stimolare ingenti investimenti privati. La sfida è garantire la massima
trasparenza dello scambio tra pubblico e privato, e negoziare questo scambio in
modo che le ricadute di interesse pubblico siano congrue, eque rispetto ai
profitti privati. È delicatissimo e molto presente nella coscienza collettiva
il rapporto tra sviluppo e ambiente naturale. La sfida intellettuale e politica
è quella di cercare una compatibilità difficile ma necessaria, perché non c'è
sviluppo senza qualità ambientale, ma non ci sono risorse per riqualificare la
città senza sviluppo economico. Infine è molto discusso il rapporto tra la
città e l'architettura. Una città piccola come Savona è divenuta un laboratorio
urbano dove si cimentano alcuni tra gli architetti - 5+1, Bofill, Botta, Fuksas
- che influenzano l'architettura moderna in Italia e nel mondo. Una corrente di
opinione guarda con diffidenza a questo fenomeno, ritenendo che le "archistar"
svolgano, loro malgrado, un ruolo di passepartout. Un ulteriore motivo di
diffidenza nei loro confronti si attiva quando le proposte progettuali
appaiono, per forme o altezze dei volumi, contraddittorie rispetto al paesaggio
urbano preesistente. Io credo che l'intelligenza dei grandi architetti possa
essere una risorsa a patto che essi non considerino mai Savona come un
laboratorio, ma la rispettino come comunità. È necessario che i grandi
architetti applichino il loro sapere collaborando con gli architetti locali,
calandosi nella nostra comunità, per comprendere i nostri bisogni effettivi e
le nostre ambizioni. In questo modo la loro intelligenza potrà aiutarci a
costruire la nostra identità futura, a conservare il meglio della nostra
tradizione. Questo è lo spirito con il quale noi ci confrontiamo con loro,
rispettando la loro grande professionalità, ma svolgendo fino in fondo il
nostro ruolo di regia e direzione nell'interesse pubblico. federico berruti è
sindaco di Savona gli architetti«Ma i grandi architetti non considerino Savona
come un laboratorio» 20/05/2009
( da "Corriere della Sera"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 20/05/2009 - pag:
( da "Manifesto, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
LA SAPIENZA Uccisa
la sessione di primavera per avere più soldi Andrea Tornago ROMA ROMA Viene
spontaneo riprendere un ritornello, peraltro inelegante, che ha scandito il
moto dell'Onda lo scorso autunno: «Non pagheremo noi la crisi». Questa volta
però la crisi gli studenti la pagheranno, eccome. Mentre a dicembre l'Onda
s'alzava per le strade della capitale, il Senato accademico del più grande
ateneo d'Europa lavorava ossequioso per adeguarsi alle leggi del ministro
Gelmini. Nemmeno un mese dopo il punto più alto dell'Onda, i tre giorni di
assemblea studentesca nazionale alla Sapienza a metà novembre 2008, il Senato
accademico decideva all'unanimità di eliminare la sessione di laurea di
febbraio (S. A. del 16/12/08). Da quest'anno non sarà più possibile laurearsi
nella sessione primaverile. Forse chi è lontano dal mondo universitario non
percepisce l'importanza della novità, ma le conseguenze sono pesantissime. Uno
studente perfetto, diciamo di quelli che non perdono un colpo, si dovrebbe
laureare entro il mese di ottobre del terzo anno. In realtà sono pochi gli
studenti che riescono a finire in autunno, forse proprio perchè la velocità
spesso non coincide con la qualità e lo spessore degli studi. Anzi, quasi
sempre lo studente migliore, più incline ad approfondire e a smarrire le
proprie certezze, si prende qualche mese in più per scrivere una buona tesi.
D'ora in poi chiunque si spingerà oltre dicembre sarà considerato «fuori
corso», con conseguenze inquietanti. Il guaio nasce da un cocktail letale di
due leggi, il decreto ministeriale 270/04 (ministro Mussi) e il decreto legge
180/08 (ministro Gelmini), che insieme vincolano il finanziamento che lo stato
assicura agli atenei a criteri detti «di qualità». In particolare il Dl 180,
all'art. 2 stabilisce tre criteri con cui vincola il Fondo di finanziamento
ordinario (Ffo) a disposizione di tutti gli atenei italiani: «La qualità
dell'offerta formativa e risultati dei processi formativi, la qualità della
ricerca scientifica e la qualità, l'efficacia e l'efficienza delle sedi
didattiche». Il rettore della Sapienza, Luigi Frati, traduce brutalmente il
tutto nel rapporto tra «numero degli studenti che si laureano in corso e numero
dei nuovi immatricolati», rilevato dal ministero al 31 gennaio di ogni anno. Chiunque non sia laureato o nuovamente iscritto entro il 31
gennaio sarà semplicemente «un dato perso» per l'università, e su
scala nazionale causerà milioni di euro in meno per gli atenei. Come evitare di
perdere tutti questi soldi? Semplice, per i presidi e i docenti della Sapienza:
facendo sparire dalle rilevazioni i fuori corso, con uno stratagemma che se
attuato sarebbe diabolico. Si sta pensando di estendere l'istituto del
part-time, che fin'ora ha riguardato solo gli studenti lavoratori, a tutti gli
studenti che non «producono»: chi è troppo lento, in questa inutile corsa,
dovrà laurearsi impiegando il doppio del tempo e pagando il doppio delle tasse,
e anche i dispendiosi fuori corso scompariranno ufficialmente agli occhi del
ministero salvaguardando il Fondo di finanziamento per le università.
Nel più completo silenzio, e nel disinteresse generale, un'intera classe
dirigente accademica ha deciso di consegnare la Sapienza in pasto alle imprese,
di venir meno alla Costituzione, di convertire più rapidamente che mai l'università in una fabbrica che sforna pezzi per il mercato
del lavoro.
( da "Secolo XIX, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Complotti
giudici-Secolole fantasie di Scandroglio dalla prima pagina Prima di andare
avanti nell'esplorazione delle sublimi vette dello Scandrogliopensiero, capace
di toccare abissi fino a ieri raggiunti solo da Thierry Meyssan (l'inventore
della teoria del complotto sull'11 settembre), va sottolineato come il
coordinatore regionale del Pdl non abbia neppure la decenza di assumersi la
responsabilità di quel che dice. Ma, ogni volta, introduca le sue bassezze con
l'espressione «Libero oggi ci dice». Come se quel giornale, noto alle cronache
per aver avuto nel suo staff di direzione uno che faceva anche l'informatore
dei servizi segreti italiani (nome in codice: Betulla), si possa considerare il
campione dell'attendibilità, la vestale della deontologia, l'altare della
credibilità. Dunque, qual è il sospetto che corrode l'endocranica laguna di
Scandroglio? «Guarda caso, il giornalista che è in possesso dei dati che a noi
non danno è giornalista di quel giornale (cioè del Secolo XIX, ndr), eccetera
eccetera eccetera». I «dati che a noi non danno» sono i nomi che compaiono
nelle liste presentate da Angelo Barbero, consigliere regionale e comunale di
Albenga. L'esimio Scandroglio offende la sua stessa intelligenza. Seguendo la
sua (perversa) logica, il «filo rosso» attraversa e lega insieme il vertice
della Procura di Savona, una giornalista del Secolo XIX e un altro collega.
Grazie a questa concatenazione, par di capire, il giornale riesce a ottenere i
«dati che a noi non danno». Non voglio banalizzare l'impianto complottardo
dell'onorevole della Repubblica, ma le cose sono assai più semplici. Mercoledì
13 maggio, di buon mattino, il giornalista del Secolo XIX Paolo Crecchi si
presenta all'Ufficio centrale elettorale e chiede di consultare le liste. Gli
viene concesso (sono un atto pubblico) dopo aver sentito il parere del
presidente Giovanni Zerilli. Non può fotocopiarle, ma scrivere a penna i nomi
su un suo foglio sì. Poi Crecchi contatta i firmatari e scrive l'articolo che
giovedì 14 occupa l'apertura del giornale. Perché il Pdl non riesce ad avere le
liste? Perché le chiede solo venerdì 15, dopo che la Procura ha aperto
un'inchiesta per falso e ha ordinato il sequestro probatorio. È davvero
sgradevole che Scandroglio scambi un normale lavoro giornalistico per
l'espressione di un metodo che non appartiene a questo giornale. È l'abitudine
di farsi strumento di questo o di quello, di partecipare direttamente alla
contesa politica, di essere la sponda consapevole e solerte degli interessi
propagantistici dei potentati politici. Il Secolo XIX non fa giornalismo
militante, cerca (fra molti errori) di fare soltanto del buon giornalismo. Ed è
tanto più sgradevole in quanto il centrodestra ha, nel caso di Savona, molti
buoni motivi per leggere con malizia quello che è successo. Barbero ha commesso
un gigantesco errore autocertificando che tutte le firme provenivano da
Albenga. In realtà, c'erano svariati elenchi che riportavano una lunga serie di
sottoscrizioni provenienti da Andora, Cisano sul Neva e Ceriale. Sarebbe stato
sufficiente che Barbero autocertificasse solo le firme di Albenga, che erano
già in numero adeguato per la presentazione della lista. Anche perché erano
tutte firme vere. Solo, sono state raccolte altrove. Nessuno dei testimoni
ascoltati da Crecchi ha smentito di aver firmato. La volontà dei cittadini di
sostenere la lista Pdl appare genuina. I giudici di Savona di questo non hanno
tenuto conto. E, a nostro parere, hanno sbagliato. In più, questo metodo di
raccolta delle firme crea da sempre problemi e genera da sempre una macchina da
cavilli che può essere strumentalmente usata o da ottusi burocrati o da chi, a
destra o a sinistra, vuole usare questa procedura per mettere in qualche modo
in difficoltà le formazioni politiche. Perfetto. Ma che c'entra il Secolo XIX
in tutto ciò? Lanfranco Vaccari vaccari@ilsecoloxix.it 20/05/2009 PAOLO
ARMAROLI Il primo ministro olandese, Jan Peter Balkenende, la sa lunga.
Intervistato dal Corriere della sera a proposito di immigrazione, che in città
come Amsterdam e Rotterdam arriva al 30 per cento, ha affermato che «la
conoscenza della lingua locale e il rispetto delle leggi sono i primi elementi
unificanti da richiedere a quanti arrivano da fuori. Affinché acquisiscano
un'appartenenza alla nuova comunità nazionale che riduca i rischi di
emarginazione». Per lui il problema numero uno è quello di gente che non sa
l'olandese. Perché, aggiunge, «devi in ogni caso saperti esprimere nella lingua
della comunità nella quale rientri». Altra questione importante, dalla quale
non si può prescindere, è«il rispetto della legge». A questo punto propongo un
gioco di società. Applichiamo le giudiziose ricette del primo ministro olandese
alla nostra comunità nazionale e assieme verifichiamone i risultati. Ora, non
possiamo mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Perciò dobbiamo
ammettere che la lingua italiana è piuttosto malconcia. E, per di più, tra
l'indifferenza generale. Renato Mannheimer, principe dei sondaggisti, dati alla
mano arriva alla conclusione che il nostro è un Paese che comincia a «sentirsi
italiano». Avrà inforcato occhiali colorati e vede le tinte dell'arcobaleno.
Già, perché basta leggere i giornali per farsi un'idea di come è caduto in
basso il nostro lessico. A Torino, per esempio, la Conferenza dei rettori, il
Politecnico torinese e la Commissione italiana per l'Unesco hanno avuto, quando
si dice il genio, una bella pensata. Hanno organizzato niente meno che il
"G8 University Summit 2009". Può anche darsi che questi anglismi siano
giustificati dal fatto che nel capoluogo piemontese si sono dati appuntamento i
presidi dei Paesi del G8 e di altri 42 Stati di tutti e cinque i continenti.
Fatto sta che il rettore dell'Università di Torino, Ezio Pelizzetti, non ci ha
fatto stare sulle spine. E, bontà sua, ha dichiarato: «al summit non ci vado».
Il termine summit sta per incontro al vertice. E ormai lo si usa per ogni
riunione. Anche per quelle di poco conto. Nel qual caso ci si comporta in
maniera ridicola. Come la rana di Esopo che si gonfia allo scopo di apparire un
bue. Il movimento dei contestatori, la cosiddetta Onda anomala, non ha voluto
essere da meno. A causa della serrata dell'Ateneo decisa dal rettore, che
altrimenti sarebbe stato usato come dormitorio, l'Onda si è trasferita in un
altro edificio dell'Università. Ribattezzato, quando si dice la fantasia,
"Block G8 Bilding". Palmiro Togliatti avrebbe esclamato: «Ma quanto
sono cretini». Non basta. Sono arrivati i rinforzi. E cioè le delegazioni, in
italiano debolucce, del "No Tav", "No Dal Molin" e "No
Discarica". Tutti assieme appassionatamente a giocare ai ragazzi della via
Pal. A loro volta i collettivi e i precari della ricerca hanno allestito un
campeggio sulle rive del Po. Cerca e ricerca, hanno trovato il nome adatto. Lo
hanno chiamato "Turin Sherwood Camp". E, tanto per non starsene con
le mani in mano, hanno mandato in scena un G8 alla rovescia. Un workshop -
convegno o seminario, direbbero gli ultimi italiani - sui temi dell'energia,
dell'ambiente e della pace. Passiamo ad altro. L'Eni si fa pubblicità in
maniera singolare. Compra intere pagine di giornale per scrivere: "The eni
award 2009 ideas for a brigter future". Tanto vale vendere l'auto e
comprarsi una fiammante bicicletta. Così, per ritorsione, risparmieremo sulla
benzina. Anche il Parlamento non se la passa meglio. Un lettore di Repubblica,
Eugenio Mariti, segnala due "perle" legislative infilate nel
provvedimento sulla sicurezza. La prima: è previsto che il rilascio del
permesso di soggiorno sia subordinato, da parte dello straniero che lo
richiede, di un test di conoscenza della lingua italiana. Medice cura te ipsum.
Test? In buon italiano si dice "prova". La seconda perla: «Non è
consentito il ricongiungimento dei familiari, quando il familiare di cui si
chiede il ricongiungimento è coniugato con un cittadino straniero regolarmente
soggiornante con altro coniuge nel territorio nazionale». Senza un cialdino il
mal di testa è assicurato. D'altra parte le nostre leggi sono un po' come le
gride manzoniane: violate più della vecchia di Voltaire. Per non essere da meno
- noblesse oblige - FareFuturo e Italianieuropei, le predilette fondazioni di
Gianfranco Fini e di Massimo D'Alema, hanno in programma una bella "Summer
School". Auguri e figli maschi. Per finire in bellezza, una buona notizia.
Il 13 maggio, nella sala delle conferenze della Camera dei deputati, si è
tenuta la prima edizione del Premio "Italiano Zerbino della Lingua
Inglese", organizzato dal Dipartimento
"Centopercentoitaliano.it" dell'Associazione radicale esperanto. E
una giuria all'altezza dell'evento ha scelto il peggior italiano dell'anno. Il
poco ambìto premio è stato assegnato al rettore del Politecnico di Torino, Francesco Profumo, per aver anglificato diversi corsi di laurea.
A riprova che apolidi, senza radici, da noi non si nasce. No, si diventa con
l'andar del tempo. PAOLOARMAROLI (paoloarmaroli@tin.it) è docente di Diritto pubblico comparato e di Diritto parlamentare
all'Università di Genova. 20/05/2009
( da "Stampa, La" del
20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il giovane Bobbio
divoratore di libri [FIRMA]ALBERTO PAPUZZI Quando si dice un lettore onnivoro,
oltre che vorace, ma soprattutto non si può non pensare subito al giovane
Norberto Bobbio: fra il dicembre 1928 e il febbraio 1929, non ancora ventenne,
lesse infatti la bellezza di 55 libri in tre mesi, alla media di oltre un libro
ogni due giorni. E che libri. Grandi classici: Machiavelli e Guicciardini,
Metastasio e Shakespeare, Stendhal, Tolstoi, Flaubert, Maupassant, Oscar Wilde
e Bernard Shaw. Ma anche opere che allora rappresentavano novità contemporanee,
come La signorina Elsa, ambientato a S. Martino di Castrozza, che Schnitzler
diede alle stampe nel 1924. Un po' sorprendente la presenza nell'elenco di
Tifone di Conrad, mentre non mancava la curiosità per la nuova narrativa
italiana, con Il figlio di due madri di Bontempelli. Queste letture, per
piacere e passione, convivevano con una impegnativa saggistica: da Alexis de
Tocqueville, sull'Ancien Régime e su La Révolution, a Benedetto Croce (su Vico)
a Miguel Unamuno (su Don Chisciotte), dal meridionalista Pasquale Villani allo
storico Gioacchino Volpe, per non dire delle annate della Frusta Letteraria di
Giuseppe Baretti. Più incursioni nella poesia: le Liriche di Shelley ma anche
una modernità come il francese Paul Géraldy. Le performance nella lettura del
filosofo che dialogava con Palmiro Togliatti su Politica e cultura saltano
fuori da appunti inediti su tre foglietti del ricettario del padre, ritrovati
dai familiari. Sotto l'intestazione - «Dr. Prof. Comm. Luigi Bobbio. Docente R. Università. Chirurgo Primario Ospedale Maggiore» - il
giovane Bobbio elencava autori e titoli. Perché lo faceva? «Volevo lasciare ai
posteri un segno della mia capacità di leggere di tutto» spiegò candidamente a
Beniamino Placido, che lo intervistò in pubblico al Salone del Libro quando si
ritrovò il primo elenco. Ammise che si trattava di un peccato di vanità.
Confessò anche il vizio della dispersione, tipico del lettore onnivoro e vorace
quale appunto era stato. A domanda di Placido, indicò in Thomas Mann il suo
«scrittore politico» prediletto, invitando a ripensare, nella Montagna incantata,
all'addio a Giovanni Castorp, «onesto Beniamino della vita». Raccontò che si
cimentava con la traduzione dall'inglese dell'Allodola di Shelley, sotto lo
sguardo benevolo dell'amico Cesare Pavese, che aveva studiato al liceo moderno,
chiamato così perché vi si insegnava la lingua albionica al posto del greco.
Manifestò meraviglia per l'interesse a Tocqueville: «Forse fu un consiglio di
Leo Ginzburg». Questi appunti inediti saranno presentati nel corso di quattro
serate che l'«Associazione per via Sacchi», dove Bobbio abitava al numero
( da "Stampa, La" del
20-05-2009)
Argomenti: Cultura
INCONTRI Norberto
Bobbio Alle 20,30, Alberto Papuzzi riflette sul tema «Rileggere la propria
vita. Norberto Bobbio e la sua autobiografia». L'incontro è organizzato, in
occasione del centenario della nascita del filosofo, dall'associazione per Via
Sacchi per ricordare la figura del grande uomo, il suo legame con la città, il
suo rapporto con il quartiere e con la via. Dopolavoro Ferroviario, via Sacchi
63 Ritratti femminili Conferenza (ore 17) di Paola Venturelli, docente Università degli Studi dell'Insubria - Como, sul
tema «Quadri svelati. Gioielli e abiti di dame. Tra Piemonte, Lombardia,
Spagna». Ingresso libero, prenotare: tel. 011/837688 int. 3. Museo Accorsi, via
Po 55 Gli Appuntamenti Stamane alle 10, ci si interroga sul tema «Dalla
malattia mentale si può guarire?» con lo psichiatra Franco La Spina e Gabriele
Beccaria, responsabile di TuttoScienze de La Stampa. Unione
Industriale via Fanti
( da "Corriere.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cervelli
In un rapporto le
cifre sulla competizione per la manodopera altamente qualificata. I laureati
stranieri snobbano l'Italia Ne arrivano di più in Turchia Sono lo 0,7% dei
paesi Ocse. Molti di più i nostri «cervelli» andati
all'estero Xenofoba non per razzismo ma per pigrizia, clientelismo, gelosia
accademica e professionale. Risultato: su 20 milioni di laureati dei paesi Ocse
che arricchiscono i paesi nei quali si sono trasferiti, quelli che hanno
scelto l'Italia sono lo 0,7%. Meno di quanti hanno scelto la Turchia. Un dato
umiliante. Che emerge da un dettagliatissimo rapporto che animerà sabato a Pisa
il convegno «Brain Drain and Brain Gain» (un gioco di
parole sui cervelli in fuga e cervelli guadagnati) organizzato alla Scuola Superiore «Sant'Anna » dalla
fondazione Rodolfo Debenedetti con la partecipazione, tra gli altri, di Maria
Stella Gelmini. Intitolato «La battaglia dei cervelli: come
attrarre i talenti» e curato da ricercatori di
vari paesi (Herbert Brucker della IAB, Simone Bertoli dell'Istituto
Universitario Europeo, Giovanni Facchini della Statale di Milano), Anna Maria
Mayda della Georgetown University e Giovanni Peri della californiana
University of Davis), il rapporto esamina «le conseguenze della competizione
internazionale per la manodopera altamente qualificata dal punto di vista dei
paesi che ricevono i talenti». E i numeri, che sono sì del 2001 (ultimo censimento
disponibile) ma sono inediti perché elaborati in questi mesi, ci fanno arrossire.
Vi si spiega infatti che, a causa dell'«attuale sistema a quote» che «non mira
a selezionare i lavoratori più qualificati», gli stranieri laureati che vivono
da noi «sono il 12% del totale, di cui solo l'1,8% possiede anche una
specializzazione post-laurea». Si tratta della percentuale più bassa tra i
paesi dei quali sono disponibili i dati del censimento. Di più: «Gli stranieri
che arrivano nel nostro Paese sono mediamente più istruiti degli italiani, ma
meno degli immigrati che si dirigono in altri Paesi europei, soprattutto in
quelli che adottano politiche di immigrazione selettive». Qualche esempio? In
Italia ogni cento laureati nazionali ce ne sono 2,3 stranieri contro una media
Ocse di 10,45. Negli Usa ce ne sono 11 abbondanti, in Austria
( da "Avvenire" del
20-05-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA 20-05-2009
Negli atenei l'Onda non travolge DA MILANO ENRICO LENZI L' hanno chiamato Onda,
forse perché come un'ondata spazzasse via i tagli all'università
previsti dalla manovra di agosto 2008 (e confermati dalla Finanziaria 2009) e
le novità introdotte dal ministro Gelmini. È il movimento studentesco che ha
«animato» lo scorso autunno universitario, con occupazioni (in alcuni atenei o
in specifiche facoltà), manifestazioni e lezioni nelle
piazze della città svolte dagli stessi docenti, anch'essi in agitazione contro
i tagli. Un movimento nato nelle Università, ma che sin dall'inizio ha visto la
presenza di frange che con la vita d'ateneo hanno poco a che fare. Già nei
momenti caldi della protesta dal fronte degli studenti contrari alle
occupazioni (seppur preoccupati dei tagli annunciati a livello nazionale)
arrivavano denunce di «infiltrazioni» dei centri sociali e di frange legate a
movimenti estremisti. Un allarme che coinvolse anche l'Università Statale degli
studi di Milano, dove si parlò anche di oc- cupazione dell'ateneo, che in
realtà consisteva nel presidio di un gruppo di aule nell'ingresso laterale
dell'ateneo. L'Onda, quella fatta dagli studenti universitari, dopo la fase
della protesta di piazza, ha cercato di raccogliere i frutti di quella
mobilitazione, in occasione delle elezioni studentesche che ogni due anni
interessano la rappresentanza degli studenti negli organismi d'ateneo (Senato
accademico e Consiglio di Amministrazione) e di facoltà (i Consigli). Non più
di una settimana fa è andata alle urne proprio l'U- niversità Statale di
Milano, che lo scorso autunno fu il cuore della protesta e dove si svolse un
incontro tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e i rettori degli
undici atenei lombardi proprio per lanciare l'allarme sulle conseguenze dei
tagli. Un incontro che fu preceduto da un altro incontro con i rappresentanti
della sinistra degli studenti in Senato accademico, portavoci della protesta.
Le urne hanno confermato i tre seggi di Sinistra Universitaria nel Senato
accademico con il 48% dei voti, che di fatto conferma le posizioni pre-Onda del
2007. Come dire che neppure la grande esposizione mediatica che l'Onda ha avuto
nei mesi scorsi ha fatto sì che all'interno della popolazione universitaria vi
fosse un maggior sostegno elettorale. Insomma, per dirlo con uno slogan: l'Onda
non sfonda. Una situazione, spiegano i responsabili del Coordinamento liste per
il diritto allo studio (di area cattolica), «ripropostasi anche all'Università
di Torino, dove i rapporti di forza sono rimasti invariati » così «come in
molti altri atenei italiani in cui si è votato in questi mesi dopo la
protesta». Forte anche di un sostegno mediatico nei mesi della protesta, il
movimento non incrementa i consensi nelle elezioni studentesche svoltesi negli
atenei italiani
( da "AprileOnline.info"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
L'anno caldo dell'università Giuliano Garavini, 20 maggio 2009, 16:07 La
riflessione/3 Le proteste di questi giorni contro il G8 sull'università
a Torino sono meno forti di quelle esplose nell'autunno-inverno scorso che
hanno dato al movimento degli studenti il nome di "Onda". Non per
questo sono meno benvenute perché riportano l'attenzione su un mondo, quello
universitario, che partecipa appieno della crisi del modello di sviluppo che
sta colpendo l'economia occidentale Il mondo universitario è stato recentemente
oggetto di dure critiche da parte dei teorici della meritocrazia come Roberto
Perotti che, nel suo L'università truccata, ha
teorizzato che rispetto alla sua qualità, l'università
italiana è fin troppo ricca. Questi pensatori bocconiani hanno guardato con una
certa simpatia a tagli che andassero di pari passo con una moralizzazione e una
maggiore produttività del mondo universitario: eliminazione delle dinastie
familiari e baronali, controllo della produttività scientifica, finanziamenti
alle singole università in base alla produttività, in
prospettiva abolizione del valore legale del titolo di studio e conseguente
competizione fra università per i migliori cervelli,
differenziazioni salariali, fino all'obiettivo supremo della privatizzazione
del sistema universitario. Le teorizzazioni di Perotti e di altri come lui, che
pur svelano una serie di dati interessanti sul nepotismo universitario nonché
su fenomeni come gli scatti automatici di carriera indipendentemente da
qualsiasi controllo sul lavoro, hanno il limite che il rimedio prospettato
sembra peggiore dei mali. La privatizzazione dell'università,
in un capitalismo italiano senza capitali, non risolverà certo i mali di una
spesa per studente fra le più basse dell'OCSE, del rapporto tra professori e
studenti più alto d'Europa, della scarsa internazionalizzazione, dei tagli ai
fondi, dell'aumento degli squilibri fra le zone del nostro Paese. Nella suo
confuso turbinio dell'anno scorso l'Onda è sembrata rifiutare il modello
anglosassone dell'università privata, fondato sulle
poche eccellenze in un prato di mediocrità: un modello dal quale lo stesso
Obama ha preso le distanze per il modo in cui costringe gli studenti a doversi
indebitare per tutta la vita con le banche per accedere alle migliori università. Ha rifiutato che gli atenei italiani venissero
messi in competizione l'uno contro l'altro con il risultato di generare regioni
d'Italia di serie A e di serie B. Gli studenti hanno sentito addosso la
pressione proveniente dal tritacarne dell'impresa e del mondo del lavoro per
finanziare maggiormente quei corsi più richiesti dalle imprese, i ritmi
convulsi di esami che valgono a credito, il paradosso di un sistema che
costringe a ritmi accelerati e che non dà alcuna prospettiva in un modo del
lavoro dove si passa dal volontariato, agli stage con rimborso spese, a
stipendi da fame, per poi tornare alla fame con le pensioni risultanti dai
miseri contributi versati. Si è dibattuto in affollate assemblee di criteri
democratici di valutazione per la produzione universitaria, della libertà del
sapere e della ricerca, dell'abolizione degli stage non pagati presso le
aziende già negli anni universitari, del modello di welfare per il futuro. Se
l'università non è di qualità, e la nuova università funziona secondo un meccanismo perverso che ne
scaccia la qualità in favore dei numeri dei laureati, l'istruzione cessa di
essere uno strumento di promozione sociale per divenire un parcheggio e una
semplice ratifica della struttura sociale esistente. Ma l'Onda ha solo sfiorato
il problema che tutta la riforma dell'università del 3
più 2, con il conseguente aumento di corsi di laurea e delle sedi distaccate, è
stata realizzata grazie alla creazione di uno sconfinato mondo di precariato
universitario. Io sono convinto che proprio da questo mondo del precariato
universitario possano venire iniziative in grado di fornire risposte e
scoperchiare le contraddizioni del mondo universitario italiano di oggi. Oggi,
una figura che doveva essere marginale, quella dei professori a contratto, è
divenuta una delle strutture portanti del mondo universitario. Secondo le stime
del MIUR per il 2007 la docenza a contratto incide ormai per il 30-40 per cento
sui corsi di laurea, arrivando a comprendere un esercito di 52.051mila
contrattisti, dei quali solo 2000 sono appartenenti al
ruolo di docenti in altre università. Questo a fronte di un
totale fra ricercatori, associati e ordinari (gli strutturati) di 61.929 unità.
I professori a contratto svolgono, in sostanza, le stesse mansioni degli
strutturati: insegnamento frontale, ricevimento degli studenti, esami,
seminari, e questo per materie fondamentali e spesso obbligatorie anche nei
primi anni di corso. Vengono formalmente valutati dagli studenti per il
loro lavoro, percependo per questa attività compensi compresi fra gli 0 (è
successo anche questo per esempio a "Cesare Alfieri" e "la
Sapienza") e un massimo 2600 euro lordi per un corso di 5 crediti o 5000
per uno di 10, che li impegna per tutto l'anno in almeno 4 sessioni di esami.
Nel 2005 le spese per il personale docente "a
tempo indeterminato" sono state pari a 3.364.305.000 euro, mentre quelle
per il personale docente "a tempo determinato"
sono state di 165.340.000. In altre parole: a fronte del fatto che i docenti a
contratto sono in numero pari all'80 per cento dei docenti strutturati, la
spesa nei loro confronti è pari a circa il 4 per cento di quella prevista per i
colleghi strutturati. La moltiplicazione di questa particolare forma di
precariato universitario è uno dei pilastri sul quale si sono create università, corsi di laurea e sedi senza risorse. E' una
situazione che spinge inevitabilmente allo scadimento della qualità. E come
reazione a ciò si sta già sviluppando una tendenza alla creazione di "poli
di eccellenza", "dottorati di eccellenza", per distinguersi
dalla massa e accedere i modo privilegiato al finanziamento pubblico e privato.
Non tutti questi professori precari hanno eguali interessi, molti aggiungono
quello universitario ad altri lavori, altri hanno accumulato due o tre corsi ed
hanno paura di perdere questa piccola fonte di reddito. D'altra parte se si
riuscisse a organizzare una forma di lotta per una parte importante di questi
professori, e se l'obiettivo non fosse come alla fine degli anni Settanta
quello perdente della assunzioni "ope legis" ma semplicemente quello
di ottenere paghe e diritti simili a quelli di chi fa lo stesso lavoro, ciò
potrebbe mettere l'università di fronte al modo in cui
essa si sta sviluppando, senza investimenti sui suoi giovani, con al creazione
di figure precarie molto subordinate nella gerarchia accademica e quindi
necessariamente imbelli, dando vita a sedi e corsi indegni di un sistema
universitario che si crede avanzato.
( da "Sestopotere.com"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
A Modena il premio
Tassoni (2), conflitti e aspirazioni di pace nei testi vincenti (20/5/2009
15:02) | (Sesto Potere) - Modena - 20 maggio 2009 - Il riconoscimento honoris
causa della 5ª edizione del Premio Tassoni è stato assegnato alla scrittrice
Dacia Maraini, per il suo impegno civile e femminista. E autrice che indaga a
fondo il mondo femminile è anche Maria Rosa Cutrufelli, siciliana, vincitrice
della sezione narrativa con il romanzo "D'amore e d'odio" (edizioni
Frassinelli, Milano), il racconto del '900 attraverso le storie di sette donne
che parte da Nora, crocerossina durante la Grande guerra, e da sua sorella
Elvira, militante socialista nella Torino di Gramsci, per svilupparsi
attraverso le vicende di figlie, nipoti e sorelle. Il sociologo Alberto L'Abate
sarà premiato per il saggio "Per un futuro senza guerre" (edizioni
Liguori, Napoli) nel quale, partendo da esperienze personali, elabora una
teoria sociologica per la pace. L'Abate, docente
all'Università di Firenze, di Sociologia dei conflitti e ricerca per la pace,
sta promuovendo in Italia la creazione dei Corpi civili per la pace. Il premio
per la sezione poesia è stato assegnato al senese Cesare Viviani per la
raccolta "Credere nell'invisibile" (edizioni Einaudi, Torino), poesie
brevi che con una voce affabile e colloquiale propongono temi impegnativi come
i limiti dell'umano, la pulsione all'autenticità, il confronto con l'angoscia
della fine. A decretare il vincitore per la poesia sono stati 15 gruppi di
lettura composti in totale da circa cento persone, per la maggior parte
studenti. I premi per le sezioni narrativa e saggistica (quest'anno il premio
per il teatro non è stato assegnato per la mancanza di un'opera che
soddisfacesse i requisiti richiesti) sono stati invece assegnati da una giuria
tecnica composta da Nadia Cavalera, ideatrice della
manifestazione e rappresentante dell'associazione Le avanguardie, Adriana
Chemello, docente di Letteratura italiana all'università di
Padova, Francesco Muzzioli, docente di Critica letteraria all'università La Sapienza di Roma, Franco Nasi, docente di
Letteratura italiana contemporanea all'università di
Modena e Reggio Emilia.
( da "Sestopotere.com"
del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Una nuova
pubblicazione per Riccardo Bertani (20/5/2009 15:50) | (Sesto Potere) - Reggio
Emilia - 20 maggio 2009 - Sarà presentata sabato 23 maggio alle ore 16 presso lAula
Magna dellUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia lultima
fatica di Riccardo
Bertani, uno dei più originali intellettuali italiani, esperto poliglotta
autodidatta di Campegine capace di maneggiare più di un centinaio di lingue di
tutto il mondo, con una particolare vocazione per quelle centro-asiatiche.
Grazie alla sensibilità del Lions Club “Ludovico Ariosto” di Albinea, con la
collaborazione dei Comuni di Campegine e Gattatico, della Società Dante
Alighieri e della Deputazione di Storia Patria di Reggio Emilia, ha visto
infatti le stampe in questi giorni - sotto il patrocinio della Provincia di
Reggio Emilia - il suo nuovo Dizionario Rutulo-Italiano e assimilazioni con la
lingua Basca. Si tratta di unopera di grande importanza
linguistica e culturale, anche per lesiguità degli studi esistenti su
questa popolazione e sulla sua lingua, legata fino a tempi recentissimi alla tradizione orale. Lincontro
sarà moderato dal presidente della Deputazione Gino Badini e dopo i saluti di
Luisa Casoli, presidente del Lions Club “Ludovico Ariosto” e dei sindaci di
Campegine e Gattatico River
Tagliavini e Rossella Cantoni, ci saranno gli interventi di Clementina Santi, docente di materie letterarie, dellaccademico
Francesco Sisinni, contrappuntati da letture della voce narrante di Ercole
Leurini. Infine, Riccardo Bertani intratterrà con i presenti una conversazione sulla
propria opera. La nuova pubblicazione, concepita per esperti di glottologia,
pur nei suoi contenuti “di nicchia” riveste un interesse che va ben oltre
quello degli addetti ai lavori: Bertani, infatti, è un orgoglio per la cultura
reggiana e presenta alcune caratteristiche intellettuali che ne fanno un caso
unico forse al mondo. E di lui il mondo intellettuale parla come un vero e
proprio fenomeno di genialità. Conosce fra le altre lingue il serbo-croato, il
lituano, il basco, l'etrusco, l'ajno, il samojedo, il persiano, il tunguso. Ha
al suo attivo molte pubblicazioni come un Dizionario italiano-mongolo, i Canti
dei pastori Jukaghiri, le Fiabe lapponi della penisola di Kola, un Glossario
longobardo. Numerosissime sono le sue pubblicazioni a carattere
etno-linguistico apparse su riviste come Il Polo dell'Istituto Geografico
Polare, l'Universo dell'Istituto Geografico Militare, Soyombo dell'Associazione
culturale Italia-Mongolia. Bertani intrattiene rapporti con vari atenei europei,
con l'Accademia Reale di Danimarca e quella di Svezia, ha collaborato
all'Enciclopedia Utet, ha tenuto conferenze, ha elaborato teorie nuove grazie
alle sue geniali comparazioni tra lingue e tradizioni del mondo. Si pensi allipotesi
secondo cui l'etrusco,
insieme al basco, potrebbero essere di origine ibero-caucasiche, o che esiste
una stretta parentela fra l'antico maya e le lingue parlate da alcune
popolazioni siberiane. Eppure lo contraddistingue una modestia ai limiti della
timidezza, oltre allattaccamento alle proprie abitudini. Lui, contadino di via
Rimondella, che già nel 76 fu invitato da Carlo Alberto Mastrelli,
direttore dell'Archivio Glottologico Italiano, a tenere una conferenza sui
popoli paleoasiatici, presso l'Istituto di Lingue orientali dell'Università di Firenze,
continua infatti a scrivere a penna su vecchie agende, lavorando solo la
mattina prestissimo, dalle 3 alle
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università Roma Tre
Mostra fotografica, "Immigrati brava gente, storie di imprenditori"
Inaugurazione domani, ore 17.30 Aula 10 della Facoltà di Economia Federico
Caffè Università Roma Tre - via Silvio DAmico 77 visitabile fino a
venerdì 5 giugno. Immigrati brava gente è un reportage fotografico
sullimprenditoria straniera in Italia, realizzato da Giuliano Matteucci, giovane fotografo romano che ha
girato mezzo mondo per documentare storie di emergenza sociale e povertà e che
invece, in questa occasione, si è confrontato con storie di speranza e
successo. La mostra, ospitata negli spazi della Facoltà di Economia dell'Università
Roma Tre, è prodotta da etnocom etnomarketing, è curata da Chiara Solustri e si
avvale delle direzione fotografica di Marco Delogu. In occasione dellinaugurazione
(venerdì 22 maggio, ore 17.30), gli studenti e docenti di Roma Tre incontreranno gli imprenditori stranieri ai
quali, nella stessa mattinata, saranno stai assegnati i riconoscimenti di “The
Moneygram Award”. Gli imprenditori fotografati da Giuliano Mattuecci sono:
Mario Quintin Jimenez, cubano, maestro di ballo a Roma; Kone Pegaboh Abel,
ivoriano, titolare di una ditta di lavorazione del ferro a Forlì; Suad Omar,
somala, socia della cooperativa La Talea a Torino; Adrian
Nichifor, romeno, socio del primo centro commerciale interamente romeno a Roma;
Nely Tang, filippina, coordinatrice di un asilo nido per italiani e stranieri a Roma; Halyna
Bekysh, ucraina, grossista di prodotti alimentari ucraini a Casoria, Napoli; Xu
Qiu Lin, cinese, detto Giulini, imprenditore dellabbigliamento in
pelle a Prato; Cristina Toma, romena, stilista dalta moda a Milano; Wijesinghe
Ekanayaka Chamila Thushara, cingalese, titolare di unimpresa
di pulizie e giocatore di cricket a Firenze.>> Il progetto: Da etnocom etnomarketing - prima e
unica agenzia di pubblicità e marketing che si rivolge al target degli
stranieri che vivono e lavorano in Italia - nasce Crossworlds, un progetto
culturale che ha come obiettivo quello di costruire una documentazione
artistica sulla presenza degli stranieri in Italia che nulla hanno a che fare
con emergenza e criminalità. Italiani che raccontano gli stranieri, stranieri
che raccontano se stessi, stranieri e italiani che si raccontano insieme. Con
la fotografia, la parola scritta, il cinema, il web e ogni altra forma
espressiva. La mostra Immigrati brava gente è il primo capitolo di Crossworlds. BUR.IT
21.05.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 20-05-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Modena
Convegno sulle radici culturali della violenza alle donne Le radici culturali
della violenza sulle donne al centro di un convegno organizzato dallUniversità
degli studi di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con lUnione Donne Italiane. Appuntamento domani
a Modena in occasione del passaggio della Staffetta dellUDI
che sta attraversando lItalia da sud al nord per sensibilizzare
lopinione pubblica sul tema della violenza di genere. Qual è
lorigine culturale della violenza sulle donne? A questa domanda, che si propone come
momento di riflessione allindomani dellapprovazione della legge
sullo stalking, cercherà di dare risposta un convegno organizzato dalla facoltà
di Lettere e Filosofia dellUniversità degli studi di Modena e Reggio Emilia in
collaborazione lUnione Donne Italiane. Lincontro dal
titolo “Le radici culturali della violenza sulle donne”, che sarà aperto dal
Preside della facoltà di Lettere e Filosofia prof. Claudio Baraldi, si terrà
venerdì 22 maggio 2009 alle
ore 9.00 presso lAula Magna della facoltà di Lettere e
Filosofia (Largo S. Eufemia, 19) a Modena. Il convegno, anticipato dalla
consegna a due studentesse della facoltà di Lettere e Filosofia
dellanfora portata dalle donne partecipanti alla Staffetta dellUDI
che sta attraversando lItalia da sud al nord per sensibilizzare
lopinione pubblica sul tema della violenza di genere, sarà introdotto
dalla dott. ssa Elisa Rossi docente di Sociologia delle Relazioni
Interculturali dellUniversità degli studi di Modena e Reggio Emilia. Lappuntamento
proporrà, poi, gli interventi di esperte antropologhe e sociologhe che
esamineranno i principali aspetti legati a questo fenomeno: la prof. ssa Laura
Piretti dellUDI di Modena presenterà il progetto “La Staffetta di donne contro la violenza sulle
donne”, che lascerà il capoluogo e la provincia modenese il 24 maggio; la prof.
ssa Gioia di Cristofaro Longo dellUniversità degli studi
di Roma “La Sapienza” affronterà il tema “Le radici antropologiche della
violenza sulle donne”.
>> A seguire interverranno tre docenti della facoltà di Lettere e
Filosofia dellUniversità degli studi di Modena e Reggio
Emilia: la dott. ssa Alessandra Gribaldo illustrerà “La violenza simbolica e la
costruzione della vittima”; la dott. ssa Valeria Ribeiro Corossacz spiegherà il “Razzismo e
violenza maschile sulle donne”. Chiuderà il seminario, che sarà seguito da un
momento di dibattito e confronto, la dott. ssa Elisa Rossi che si soffermerà su
“La violenza domestica: questioni di genere e di gestione del conflitto”. “Il
convegno, che è in continuità con uniniziativa analoga
relativa ai significati socio-culturali e alle pratiche di contrasto della
violenza alle donne, promosso sempre dalla facoltà di Lettere e Filosofia il 24
novembre 2008, -
afferma la dott. ssa Elisa Rossi dellUniversità degli studi
di Modena e Reggio Emilia - mostra la crescente attenzione di un gruppo di
giovani ricercatrici e della nostra facoltà verso questo tema, con
lobiettivo di far avanzare la riflessione scientifica, di costruire proficui momenti
di confronto con esperte/i esterne/i e di mantenere e creare rapporti
significativi con tutti i soggetti del territorio interessati e impegnati su
questo fronte”. BUR.IT 21.05.09
( da "Manifesto, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
THE DAY AFTER GRAN
BRETAGNA Il declino industriale e il crollo finanziario visti da Leeds La
guerra delle due Rose ai tempi della grande crisi Viaggio a Chapeltown,
suburbio «diverse» abitato quasi solo da immigrati che sta assistendo al
ritorno della classe media. Un quartiere emblema del presente di Leeds, oggi
città di colletti bianchi e call center, seconda piazza finanziaria dopo
Londra. Titolo che contende a Manchester, in una rivalità che dura da 5 secoli
e che la crisi ha riacceso MARCO D'ERAMO INVIATO A LEEDS (INGHILTERRA) Rosalee
è magra, con gli occhiali, meticcia, 42 anni e un sorriso schivo. Fa le pulizie
part time in un ospedale, 25 ore la settimana a 6,70 sterline lorde (7,4 euro)
l'ora. È dovuta tornare a lavorare perché il marito l'ha lasciata con quattro
figli, la più grande di venti anni. Il più piccolo, otto anni, più scuro della
mamma, ci ha aperto la porta con un bel sorriso, e la piglia in giro, dicendo
che la bambina più grande non è la sorella di vent'anni, ma lei, Rosalee. La
casetta è ingombra, ma nel salottino col divano Ikea c'è uno schermo piatto,
uno stereo, molti cd e dvd di film. La casa, una delle tante unità di due piani
in mattoni rossi e infissi bianchi, a schiera su e giù per le strade collinose,
sorge nella periferia nord-orientale di Leeds, nel suburbio chiamato
Chapeltown, un'area molto diverse, come si dice qui, per intendere che ci abita
quasi solo gente di colore, bengalesi, pakistani, giamaicani, indiani.
Chapeltown è stata scossa da ripetute sommosse razziali una prima volta nel
1976, poi nel 1981, ancora nel 1987: nel 2001 la rivolta si è scatenata a
Harehills, nel quartiere proprio accanto, a est. In età vittoriana Chapeltown
era una delle tre zone più benestanti di Leeds e residenza degli industriali
del tessile e delle miniere. In seguito accolse l'ondata di ebrei orientali,
poi espulsi dagli immigrati di colore. Adesso vi sta tornando la classe media
bianca attirata dai prezzi accessibili: è possibile comprarvi una bella casa
vittoriana a due piani con cinque stanze per 160.000 sterline (180.000 euro),
come ha appena fatto il ricercatore e attivista politico urbano Stuart
Hodkinson che mi guiderà nei meandri del mercato urbanistico di Leeds. A farmi
da Cicerone di Chapeltown, e a portarmi da Rosalee, è invece Garth Frankland,
64 anni, capelli bianchi, atteggiamento a prima vista scontroso e poi
irrefrenabilmente chiacchierino, sorprendentemente malizioso, con un forte
accento dell'Inghilterra centrale. Garth (nome frequente in Galles, meno da
queste parti) è nato in un villaggio di pescatori sulla costa, ha fatto il
marinaio in una baleniera, poi si è diplomato in chimica, ma «mi stavo
rincretinendo». È diventato bibliotecario nella biblioteca pubblica
e si è iscritto al Labour Party diventandone dirigente locale, fino a essere
eletto consigliere comunale di Leeds proprio per l'area di Chapeltown («allora
conoscevo tutti in queste strade»). Ora è in pensione, ma per integrarla fa le
pulizie nello stesso ospedale di Rosalee (per questo si conoscono, da
colleghi), anche se la moglie lavora (in biblioteca) e se la casa (con
giardinetto) è di sua proprietà. Perché fa un lavoro così umile, se non ne ha
bisogno? «Perché ho acquisito gusti costosi. Sono appena stato in vacanza a
Marrakesh, a Istanbul, ho visitato una mia ex girl-friend ad Amsterdam. Fra un
po' andrò in Macedonia, dove c'è un'altra mia ex». «Un vero rubacuori» osservo.
«No, tante donne solo perché tanti anni». Garth non si è mai trovato a suo agio
nel New Labour di Tony Blair e Gordon Brown, e così è uscito. Quando si è
candidato da solo, ha raccolto 1.200 preferenze, dice orgoglioso. Ora fa
campagna per le elezioni europee per il partito «verde socialista», una curiosa
alleanza di dissidenti Labour, vecchi comunisti, ambientalisti radicali,
trozkisti. Per avere una chance, questo partito si è alleato con una lista
anti-europea: «Ma allora state coi fascisti del British National Party? Ci
obiettano. No, noi non siamo anti-europei» mi dice mentre passiamo a salutare
gli altri militanti della sua formazione che stanno caricando volantini
elettorali su un furgone. Proprio accanto ai verdi-socialisti sorge un
imponente tempio sikh con le sue dorate cupole a cipolla che splendono nel sole
pomeridiano. Sulla stessa strada c'è l'accademia giamaicana. È l'uscita dalla scuola
e frotte di bambini sciamano accompagnati dai genitori. Ci fermiamo a parlare
con due taggers, uno bianco e magro, uno più tozzo e scuro, che stanno
decorando un lungo muro che già accoglie grandi immagini di Nelson Mandela e
del Mahatma Gandhi. A quest'ora stanno tutti al lavoro e, quando Garth bussa,
la maggior parte delle porte resta chiusa. Incontriamo un signore che ripara
automobili («E' bravissimo»). In una casa abita un famoso disc-jockey di una
radio locale che per vivere fa lavoro nero. Garth me l'ha presentato Hilary
Wainwright, direttrice di Red Pepper, «il magazine che spezia la politica
(spicing up politics)», che mi ha convinto ad andare a Leeds per vedere come
colpisce la crisi fuori da Londra. Appena uscito dalla stazione ferroviaria, le
tracce della speculazione edilizia e del trentennio Thatcher-Blair si vedono
dappertutto. Un vecchio maestoso ufficio postale è divenuto un immenso bar con
tavolini all'aperto. Sulla piazza c'è una statua di James Watt (1736-1819),
l'inventore scozzese che perfezionò la macchina a vapore (e che dà il nome al
kilowattora): «Questa statua l'ha regalata il mio bisnonno al comune di Leeds»,
dice Hilary Wainwright, prima di un lunch con Garth e un giornalista, Richard
Edwards, del Yorkshire Post, membro attivo del sindacato giornalisti. «Al
nostro quotidiano licenziano, e abbiamo appena concluso uno sciopero di 13
giorni, ma per il resto la crisi non si sente ancora tanto», dice Edwards.
«Dopo il declino industriale, Leeds è una città di colletti bianchi», puntualizza
Garth: «30.000 dipendenti per il comune, 20.000 per le tre università (con più
di 60.000 studenti), 14.000 impiegati dai sei grandi ospedali». E poi ci sono
circa 125.000 dipendenti nel settore finanziario che ne fanno la seconda piazza
del Regno unito, dopo Londra. Leeds ha 7.000 avvocati finanziari. Fiorentissimo
vi è il settore dei call centers. Come mai non hanno subito un massiccio out
sourcing in India come è avvenuto negli Usa? «In fondo, perché qui alla gente
piace sentirsi rispondere nel suo inglese, soprattutto nelle zone con un forte
accento», mi dice Edwards. («Anche a noi negli Usa piacerebbe sentirci
rispondere nel nostro americano, ma le corporations se ne fregano dei nostri
gusti» mi dice un giornalista di Chicago quando gli riferisco la battuta). I
miei interlocutori confrontano tutto con Manchester, l'odiatissima città rivale
a un tiro di schioppo da Leeds: «La rivalità è accesissima. I miei figli non
sono mai voluti andare a Manchester, anche perché le nostre squadre di calcio
fanno schifo, invece le loro (Manchester United e Manchester City)...», dice
Grath. «Manchester è la città più importante della zona del Lancashire, e Leeds
quella dello Yorkshire: cioè la loro rivalità risale alla guerra delle Due
Rose, ha più di cinque secoli, dice Stuart Hodkinsdon, «e oggi le due competono
nei confronti di Londra. Ambedue hanno la sindrome della second city e cercano
di attirare capitali londinesi. Sono tutte e due in competizione per Londra:
per compensare il declino industriale che le sue stesse politiche avevano
contribuito a innescare, la Thatcher decise di decentralizzare
l'amministrazione centrale londinese per scalzare le giunte rosse. Ora la sede
centrale della Bbc è a Manchester e qui a Leeds ci sono vari spezzoni del
ministero della sanità». «Leeds ha rappresentato il paradigma della continuità
Thatcher-Blair: finanziarizzazione e speculazione immobiliare, con la bufala delle partnership pubblico-privato, che si sono
risolte in un massiccio esborso di denaro pubblico senza mai ottenere in cambio
i servizi». «Qui la speculazione ha costruito case al centro di Leeds che non
ottemperano ai parametri di sicurezza, per cui gli assicuratori rifiutano di
assicurarle per più di 20 anni (i mutui sono trentennali), perché poi
cadono a pezzi. Prima del boom edilizio c'era una lista di attesa, per comprare
gli alloggi comunali, di 8.000 richiedenti; oggi, dopo il boom edilizio, c'è
una lista d'attesa di 25.000 richiedenti, un fabbisogno di 30.000 unità, mentre
ci sono 18.500 alloggi vuoti perché troppo cari». «La crisi sta colpendo
soprattutto l'immobiliare», mi dice Edwards. «Proprio vicino alla sede del mio
giornale c'era un progetto di sviluppo chiamato Lumière, di due grattacieli in
vetro e cemento, rispettivamente da 54 piani (
( da "Stampa, La" del
21-05-2009)
Argomenti: Cultura
CONFERENZA Piero
Bianucci e la notte in cui Galileo cambiò l'universo «Galileo e la notte che
cambiò l'universo» è il titolo dell'incontro che avrà per protagonista oggi
pomeriggio a Tortona il giornalista scientifico Piero Bianucci. L'appuntamento
è alle 14,30 nella sala della Fondazione Cr Tortona, in via Puricelli.
L'incontro è rivolto in particolare agli studenti, ma è aperto a tutti. E'
promosso dal liceo Peano in occasione dell'Anno Internazionale dell'Astronomia.
«La vita e l'opera di Galileo - commenta la professoressa Maria Maddalena
Gatti, docente di Matematica e Fisica - forniscono,
senza soluzione di continuità, un esempio mirabile e concreto di ciò che deve
animare lo scienziato: curiosità, originalità nell'investigare partendo da
punti di vista mai esplorati, rigorosità di elaborazione e quindi coraggio
anche irriverente nel proporre soluzioni in antitesi con le dottrine più
radicate. Come non vedere "questo" Galileo nel lavoro degli
scienziati che hanno fatto e fanno grande l'Italia nel mondo?». Piero Bianucci,
torinese, laurea in Filosofia, dal 2006 è collaboratore de «La Stampa» dopo
avervi curato per 25 anni il supplemento «Tuttoscienze», ha scritto una
trentina di libri di astronomia, astronautica, problemi dell'energia, comunicazione ed è anche docente a
contratto all'Università di Torino. La International Astronomical Union gli ha
intitolato il pianetino
( da "Stampa, La" del
21-05-2009)
Argomenti: Cultura
VERSO LE ELEZIONI
/2. ETA' MEDIA 38 ANNI A Castagnole Lanze una lista di "novizi"
«Castagnole Lanze è fermo da troppo tempo; un paese che ha bisogno di energie
fresche e di un'amministrazione consapevole che la partecipazione, la
trasparenza e la competenza sono presupposti essenziali per governare una
comunità». Da queste premesse nasce la lista civica «Castagnole democratica»,
che si è presentata nei giorni scorsi. Candidata sindaco é Paola Borrione, 33
anni, ricercatrice all'Ires Piemonte e docente di Economia dei beni culturali presso l'Università di Torino. Il
gruppo che la affianca, è di sei donne e sette uomini, con un età media di 38
anni e tutti al primo impegno in amministrazione: Mouldi Mohamed Akrimi
(operaio), Walter Biamino (docente universitario e
imprenditore), Chiara Cavalleris (studentessa e giornalista free-lance),
Pietro Cogliandro (pensionato), Fiorenza Caterina Cortese (medico chirurgo),
Maria Teresa Di Firma (casalinga), Luisella Ghione (funzionaria all'Unione di
Comuni), Massimo Giachino (funzionario pubblico), Micaele Giuliano (operaio),
Enrico Griseri (imprenditore; in questi anni è stato portavoce del Comitato
Difesa Valle Tanaro), Chiara Mossino (architetto), Calogero Rizzo (dipendente).
«Fra le priorità - spiega Paola Borrione- un costante il dialogo con i
cittadini; l'effettiva attuazione del tempo pieno scolastico e la creazione di
un assessorato dedicato esclusivamente al settore vitivinicolo». Poi uno
sguardo a ambiente e turismo: «E' necessaria la riqualificazione delle sponde
del Tanaro e un nuovo impulso a turismo e manifestazioni».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE MERCATI IT data: 2009-05-21 - pag: 28 autore:
Governance. Cento manager selezionate Più donne nei consigli ecco la prima
mappa Laura La Posta Poche donne nei consigli d'amministrazione delle imprese,
con conseguente spreco di talenti? La risposta alla denuncia (rilanciata in
Italia dal Sole 24 Ore, si veda il giornale di ieri, e in Gran Bretagna dal
Financial Times) trova tra le aziende la più scontata delle reazioni: «donne
qualificate, nel nostro settore, non se ne trovano». Questo giustificherebbe il
meccanismo della cooptazione al maschile nel 96% dei casi, per le quotate, e
nell'83% dei casi per le Pmi (fonte Università Bocconi). Oltre a rivolgersi a
una società di executive search, da ottobre sarà possibile attingere i nomi
delle cento professioniste più qualificate dalla lista «Ready for board women
», promossa dalla Professional women's association of Milan (Pwa) in
collaborazione con i "cacciatori di teste" di Eric Salmon &
Partners, Heidrick & Struggles, Key2people e Korn/Ferry International. La
lista (vista in anteprima dal Sole 24 Ore) è in fase di elaborazione, «con il
supporto di un comitato scientifico che ne garantisce l'opportuno rigore
metodologico», spiega la promotrice di Pwa Monica Pesce (Valdani Vicari &
associati), con Simona Cuomo ( Università Bocconi) e Rosanna D'Antona (D'Antona
& Partners). Tra le top manager selezionate spiccano Giorgina Gallo,
amministratore delegato dell'Oréal Italia, Monica Mondardini, direttore
generale del Gruppo l'Espresso, Elisabetta Oliveri, ad di Sirti, Francesca
Pasinelli, dg di Dompé Q-rare, Maria Pia Ruffilli, responsabile Oncology di
Pfizer Usa, Giulia Nobili di Diageo, Global business support director business
development di Diageo. Fra le professioniste c'è Leah Dunlop, managing partner
del maxi-studio Lovells e italiana di adozione, uno dei pochi avvocati ad avere
sia il titolo inglese sia quello italiano. Fra le esperte in audit aziendale,
campo in cui le donne sono sempre più gettonate nelle imprese del nostro
Paese,come l'ultima tornata di nomine testimonia, la capofila è Carolyn
Dittmeier, doppia cittadinanza italiana e americana, direttore internal audit
del gruppo Poste italiane e presidente dell'Associazione italiana internal
auditors. Nutrita la pattuglia delle protagoniste del settore della finanza,
come Manuela D'Onofrio, direttore investimenti di Unicredit, Anna Gervasoni,
direttore generale dell'Associazione italiana del private equity e venture
capital (Aifi) e Alessandra Perazzelli, direttore affari internazionali
comunitari di Intesa Sanpaolo. Nella lista c'è anche chi non ti aspetti, ma
evidentemente le cui competenze sono risultate "appetibili", come la
presidente italiana della non profit Amref (African medical and research
foundation) Ilaria Borletti. In fase di elaborazione la
parte relativa alle docenti universitarie. Quindi, donne ad altissimo livello
ce ne sono, eccome. «Ma le imprese devono uscire dai soliti schemi di
cooptazione - spiega Daniela Bollino, Ad di Key2people che ha collaborato con
Maurizia Iachino alla creazione della lista - . E anche le donne devono
imparare a promuoversi meglio, scendendo mentor validi in azienda e fuori,
partecipando a convegni, scrivendo libri, dedicandosi alla vita associativa,
investendo di più sul networking. Bisogna crederci!». LAVORO AL FEMMINILE Nella
lista di Pwa spiccano Giorgina Gallo, Giulia Nobili, Anna Gervasoni, Monica
Mondardini, Maria Pia Ruffilli e Ilaria Borletti
( da "Avvenire" del
21-05-2009)
Argomenti: Cultura
CHIESA 21-05-2009
Amman, dialogo con l'islam su religione e società civile S i è concluso ieri ad
Amman, in Giordania, il primo Colloquio tra il Pontificio Consiglio per il
dialogo interreligioso, guidato dal presidente, il cardinale Jean-Louis Tauran,
e l'Istituto reale per gli studi tra le fedi, guidato dal suo direttore,
l'ambasciatore Hasan Abu Nimah. Durante l'incontro, dedicato al tema «Religione
e società civile», secondo quanto riferito dal comunicato finale diffuso ieri
dalla Sala stampa della Santa Sede, le parti hanno sottolineato che «le
religioni hanno un ruolo specifico da svolgere nella società civile», offrendo
il loro contributo al bene comune, trascendendo «interessi politici e ricerca
del potere». I partecipanti hanno sottolineato in particolare «l'importanza di
educare i giovani ai valori del rispetto reciproco e della cultura del dialogo,
al rifiuto della violenza, in modo da promuovere la pacifica convivenza».
Entrambe le parti hanno poi ribadito «l'importanza della democrazia e dello Stato
di diritto», nel rispetto dei «diritti umani fondamentali, in particolare della
libertà e della giustizia», del riconoscimento delle minoranze etniche, delle
diversità culturali e religiose e dell'uguaglianza tra i cittadini. È stato
quindi sottolineato «il ruolo che le religioni possono svolgere nel rafforzare
la partecipazione e la coesione sociale, dando il loro sostegno specifico per
la costruzione di una società stabile e prospera, sulla base del principio di
sussidiarietà». Il prossimo Colloquio, preceduto da una riunione preparatoria,
il cui tema e le modalità sono da definire, si svolgerà entro due anni a Roma.
Per la Chiesa cattolica hanno tra gli altri preso parte al Colloquio monsignor
Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo
interreligioso, monsignor Francis Assisi Chullikatt, nunzio apostolico in
Giordania e Iraq, monsignor Yasser Ayyash, metropolita greco-cattolico in
Giordania, e monsignor Salim Sayeg, vicario patriarcale latino per la
Giordania. Della delegazione musulmana facevano anche parte Seyed Mohammed Ali
Abtahi, presidente dell'Istituto per il dialogo interreligioso dell'Iran,
Mohammed al-Sharkawi, docente presso l'Università del Cairo, Abdul Nasser Abul-Basal,
presidente del World islamic science and education university, e Saoud el
Mawla, dell'Università di Beirut. Tauran al Colloquio nella capitale giordana
sull'impegno dei credenti al servizio del bene comune Il cardinale Jean-Louis
Tauran (foto Siciliani)
( da "Avvenire" del
21-05-2009)
Argomenti: Cultura
CHIESA 21-05-2009
CHIESA E SOCIETÀ Sale della comunità, luoghi d'incontro tra fede e vita DA ROMA
STEFANIA CAREDDU L' impegno della Chiesa nel settore strategico della
comunicazione si è rafforzato negli anni, raggiungendo traguardi e fissando
ulteriori obiettivi. Senza trascurare le opportunità offerte dalle nuove
tecnologie e senza cedere alla tentazione dell'omologazione, si sono cercati
linguaggi e modalità originali per riproporre l'annuncio cristiano all'uomo
contemporaneo. Anche attraverso le sale della comunità. «Abbiamo percorso un
lungo tratto di strada e raccolto frutti preziosi, riconosciamo le difficoltà,
ma abbiamo le risorse per poterle affrontare» , ha sottolineato monsignor
Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata- Tolentino- Recanati- Cingoli- Treia e
presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni
sociali, aprendo ieri la seconda giornata dei lavori del VI Congresso nazionale
dell'Associazione cattolica esercenti cinema ( Acec), promosso a Roma in
occasione del 60° anniversario di fondazione. Il dovere di comunicare il
Vangelo in un mondo che cambia ha caratterizzato le scelte e gli orientamenti
della Chiesa Italiana. A partire dal Progetto culturale che, ha osservato
monsignor Giuliodori, «a fronte di un certo scetticismo iniziale, ha macinato
riflessioni e iniziative» , fino al Convegno ecclesiale di Verona che «ha
parlato dell'uomo reale» e ha mostrato «una Chiesa che abita il mondo, non
sfugge le fatiche e non si tira indietro» . Passando per alcune tappe
intermedie quali il grande incontro degli operatori della comunicazione
«Parabole mediatiche» ( che avrà la sua seconda edizione nel maggio del 2010),
la mobilitazione dei cattolici sul tema della bioetica e la diffusione nelle
diocesi del Direttorio sulle comunicazioni sociali. «La Chiesa italiana ha
rilevato il vescovo di Macerata- Tolentino- Recanati- Cingoli- Treia non ha
accettato di diventare marginale rispetto alle sfide che si presentavano, ma
nel nostro Paese è stata ed è in grado di portare avanti una missione di ampio
respiro» . «Non è possibile soggiacere ad una mentalità laicista che spinge
verso un esilio pubblico della fede e tantomeno pensare ad un cristianesimo che
si ritira dalla complessità dei linguaggi, degli stili di vita e dalle
situazioni concrete del nostro mondo» , ha detto da parte sua Vittorio Sozzi,
responsabile del Servizio nazionale per il Progetto Culturale della Cei,
ricordando la necessità di «destare curiosità» così come faceva san Paolo,
l'apostolo delle genti. Proprio in quest'ottica, le sale della comunità
assumono un ruolo di fondamentale importanza: «sono ha osservato Sozzi uno
stimolo concreto perché il messaggio della fede cristiana trovi le forme
storiche e culturali per essere trasmesso» . Ma anche «un tentativo di rendere
concreto e popolare, non banale, l'incontro tra fede e vita che è all'origine
dell'ideazione del progetto culturale» . Le mille sale della comunità dislocate
in tutta Italia possono aiutare l'uomo di oggi, spossato e sempre di corsa, «a
ritrovare spazi di autentica libertà in cui tornare a pensare e prima ancora a
sentire» , ha sottolineato don Domenico Pompili, direttore dell'Ufficio
nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, per il quale occorre
«alimentare l'immaginazione» per risvegliare la fede. E questo può avvenire
all'interno di luoghi ospitali ed accoglienti dove, ha concluso don Pompili, «tutti,
protetti da sufficiente discrezione e non assediati da troppo devota
vischiosità, possono dedicarsi a elaborare il loro disagio, la loro fatica o
più semplicemente la loro ricerca» . Con l'aiuto di validi «mediaeducator» , ha
ricordato Filippo Ceretti, docente all'Università di Sassari, e come dimostrano le esperienze del
Centro San Fedele di Milano e dei «teatri del sacro» , illustrate da padre
Giuseppe Zito e da Fabrizio Fiaschini, docente
all'Università di Pavia. Ieri alla seconda giornata del convegno nazionale per
i 60 anni dell'Acec, gli interventi di Giuliodori, Pompili, Sozzi: la
Chiesa vive la complessità dei linguaggi e degli stili odierni Ieri a Roma la
seconda giornata del convegno Acec (Siciliani). Sotto: il vescovo Busti
(Gennari)
( da "Corriere della Sera"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Politica data: 21/05/2009 - pag: 16 Le stime Solo il 36% degli
italiani «interessato» alla campagna elettorale. Democratici favoriti a Firenze
e Bologna L'ultimo sondaggio Pdl vicino al 40% il Pd tra il 25 e il 27 Europee,
avanzano Lega e Di Pietro di RENATO MANNHEIMER L e prossime elezioni europee e
amministrative (che coinvolgono comuni e provincie di grandi importanza) hanno
acquisito, col passare del tempo un significato politico sempre più ampio e di
rilievo. Per molti versi, si tratta di una vera e propria mid-term election,
una sorta di verifica finalmente non basata solo su dati di sondaggio degli
attuali rapporti di forza tra i partiti e della loro popolarità
nell'elettorato. È del tutto evidente che gli esiti delle consultazioni che si
terranno tra poco più di due settimane condizioneranno nettamente in un modo o
nell'altro lo scenario politico dei prossimi mesi. In particolare, sono
destinati ad essere verificati il consenso attuale per il presidente del
Consiglio e il suo partito (messi fortemente in discussione, proprio in questi
giorni, dai casi Letizia e Mills che, tuttavia, non sembrano avere incrinato
granché la popolarità di Berlusconi) e, dall'altro verso, la «tenuta» del Pd,
minato da molteplici fratture e discussioni interne. Nonostante il loro
rilievo, si registra sin qui un interesse relativamente modesto per la prossima
scadenza elettorale, specie quella europea (le ammini-- strative interessano e
coinvolgono infatti localmente gran parte della popolazione). Solo il 36% degli
italiani (vale a dire poco più di un cittadino su tre) dichiara di essere
«molto o abbastanza» interessato alla campagna elettorale. Si tratta peraltro
grossomodo del livello di interesse riscontrato in occasione delle passate
elezioni europee (era pari al 34%), molto meno della partecipazione alla
campagna che ha caratterizzato le consultazioni politiche dell'anno scorso (si
dichiarava interessato il 56%). Appaiono più coinvolti nella campagna i
possessori di titoli di studio più elevati, le persone di età dai 55 ai 65 anni
(la generazione del '68, tradizionalmente più partecipe politicamente), i
residenti al Nord-Est. Sul piano politico, l'interesse per le elezioni risulta
molto maggiore tra gli elettori del centrodestra, un altro segno, forse dello
smarrimento e della disaffezione presenti nella fila del centrosinistra.
L'incognita, a questo punto, sta nella partecipazione al voto. Malgrado l'85%
degli intervistati dichiari di volere andare a votare (ma, tra costoro, il 17%
confessa di non essere proprio certo e dice che lo farà «probabilmente»), è
possibile che una certa quota, all'ultimo momento, rinunci a recarsi alle urne.
Va da sé che l'affluenza potrà avere una rilevanza fondamentale nel formare gli
equilibri di forza tra i diversi partiti. Per questo, occorre leggere con
cautela i dati degli ultimi sondaggi. Infatti, questi strumenti di analisi non
sempre riescono a tenere conto appieno degli effetti del livello di
partecipazione. In ogni caso, le stime pubblicate più
di recente tendono a confermare il successo del Pdl (vicino al 40% anche se,
proprio negli ultimi giorni, sembra aver subito un calo relativo di consensi),
quello della Lega (stimata attorno al 9%) e del-- l'Idv (8-9%). Dall'altro
verso, pare «tenere » anche il Pd, per il quale le ultime rilevazioni
ipotizzano un risultato tra il 25 e il 27%. Per ciò che
concerne le amministrative, appaiono sintomatiche le ultime ricerche pubblicate (rispettivamente su Il Resto del Carlino e su La Nazione)
riguardo alle consultazioni comunali a Bologna e a Firenze. In entrambi i casi,
il candidato principale del centrosinistra (Delbono e Renzi) viene dato per
favorito. Ma, sia a Bologna sia a Firenze, il livello dell'indecisione
dichiarata non permette sino ad oggi di stabilire definitivamente se si andrà o
meno al ballottaggio. Il connotato delle «regioni rosse» è finito da tempo. Il
quadro non appare dunque ancora del tutto privo di incertezze. Peraltro, l'alto
livello di indecisione traspare anche dalle stesse risposte degli intervistati
nei sondaggi. Solo il 55% sostiene, per ciò che riguarda le europee, di volere,
in questa occasione, scegliere nuovamente «il partito che voto di solito».
Appaiono da questo punto di vista più certi i maschi, la solita generazione dai
55 ai 65 anni, gli elettori residenti al centro e, quel che è forse più
significativo, i votanti per il Pdl e la Lega. A questo gruppo si contrappone
quel 42% che si dichiara oggi indeciso tra diversi partiti o, addirittura, «in
alto mare» riguardo alla scelta di voto. Si tratta perlopiù di giovanissimi
(ove si riscontra addirittura più del 60% di indecisi) e di casalinghe. Una
così diffusa incertezza indica che, come sempre accade ma questa volta il
fenomeno sembra ancora più accentuato gli ultimi quindici giorni di campagna elettorale
sono davvero determinanti nel definire il risultato.
( da "Stampa, La" del
21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Qui Alessandria
Lauree «doppie» con Torino e la Francia Le novità riguardano prima di tutto il
corso di laurea in Fisica ad Alessandria, il cui percorso triennale verrà
tagliato. Sarà possibile però, frequentando Matematica, accedere alla laurea
magistrale in «Fisica dei sistemi complessi» e ad «Analisi e gestione
dell'Ambiente», corso interateneo con l'Università di Torino. Altri due
insegnamenti legati ad altre facoltà coinvolgono Université Lumière di Lyon per
Informatica e facoltà di Scienze Mfn e ancora Université de Rennes 1 e Scienze
Politiche. I ragazzi, in sostanza, frequenteranno semestri in Italia e in
Francia e prenderanno una doppia laurea: alcuni studenti stranieri hanno già
discusso la tesi all'Avogadro e il primo laureato italiano lo farà presto in
Francia. Come osservano il rettore Paolo Garbarino e i
docenti Andrea Turolla, Giuliana Franceschinis e Alberto Casson, «entro il 2020
almeno il 20% dei laureati europei dovrà avere nel curriculum un periodo di
studio all'estero». A Tortona e Fossano nuovi sedi per Fisioterapia e
Infermieristica che fanno capo alla facoltà di Medicina di Novara.
( da "Stampa, La" del
21-05-2009)
Argomenti: Cultura
VARALLO. OGGI
ARRIVANO GLI STUDENTI DEL POLITECNICO Universitari al S.Monte
Gli studenti di due università piemontesi vivranno giorni intensi al Sacro Monte di Varallo. La
prima trasferta in Valsesia sarà oggi per una classe del Politecnico di Torino,
guidata dall'insegnante Jean-Marc Tulliani, docente di scienza
e tecnologia dei materiali del Dipartimento dei materiali e di ingegneria
chimica. Per l'occasione la Riserva regionale aprirà loro, in via
eccezionale, il cantiere di restauro della cappella dell'Arrivo dei Magi di
Gaudenzio Ferrari. Dal 5 al 7 giugno sarà invece la volta di un gruppo di
giovani del corso di storia dell'arte moderna dell'università
del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro di Vercelli con la docente
Patrizia Zambrano. «Gli studenti in questo caso faranno una vera full immersion
nell'arte valsesiana - spiegano dalla Riserva -. Faranno capo alla saletta
attrezzata della Casina d'Adda al Sacro Monte, nostri ospiti. Qui saranno
tenute le lezioni incentrate sulla Pinacoteca, sul Sacro Monte, su Varallo con
le sue chiese, e sulla Val Sermenza». Per spiegare al meglio quello che la
Valsesia offre dal punto di vista artistico interverranno alcuni esperti del
settore: Carla Falcone, direttrice della Pinacoteca, che si concentrerà sulle
opere e le collezioni guidando i partecipanti in un piccolo laboratorio di
studio sui disegni, Elena De Filippis, direttore della Riserva, che proporrà le
caratteristiche e i problemi di restauro e conservazione, Donata Minonzio, docente di storia dell'arte del liceo classico d'Adda, che
porterà i ragazzi in Val Sermenza alla scoperta delle principali botteghe dei
pittori «frescanti» attive in Valsesia, e infine Massimo Caldera, funzionario
di zona della Soprintendenza che illustrerà le chiese di Varallo.
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VI - Palermo
In pole position c´è Feedback. Il cui responsabile ha
ottenuto un contratto da docente di Spot pubblicitario Cercasi agenzia per
"Univercittà" bando pubblico ma a costo zero ANTONELLA ROMANO Mentre
è in corso l´esame delle domande dei 60 candidati alla carica di direttore
amministrativo, l´Università cerca un´agenzia che promuova il progetto
dell´ateneo denominato "Univercittà". Il bando scade il 25
maggio. Il progetto è a costo zero, farà ricorso al fund raising, l´agenzia
sarà remunerata con il success fee, con gli utili raccolti con l´organizzazione
di eventi. Un´università più aperta al circuito
cittadino è una delle scommesse del rettore Roberto Lagalla. A prescindere dal
bando, già la società di comunicazione Feedback ha curato a sue spese la
campagna per il 5 per mille ideata dall´ufficio Comunicazione e due eventi in programma
il 23 e il 25 maggio allo Steri: le lectio magistralis di Gianfelice Rocca,
numero due di Confindustria e del presidente Pirelli Marco Tronchetti Provera.
Una coincidenza, in presenza di un bando ancora aperto, che ha destato qualche
perplessità. «La Feedback ha già abbinato il suo nome ad alcune delle
iniziative che rientrano nel piano. Che senso ha?», si chiede Gianni Costanza,
responsabile della società di comunicazione Rc&C e già docente
a contratto di marketing all´università.
L´osservazione è che la Feedback, società che lega il suo nome al Cous Cous
festival di San Vito, all´ultima campagna di Arcidonna ma anche a iniziative
della Regione, col presidente Cuffaro, possa partire avvantaggiata. Il
responsabile della società, Marcello Orlando, ha ottenuto da poco un contratto
esterno per insegnare Spot pubblicitario a Scienza della formazione. «Negli
anni in cui ho insegnato, non ho mai pensato di coinvolgere la mia società
nelle attività dell´ateneo. Coinvolgiamo invece i laureandi», ribatte Costanza.
Lagalla, che di Cuffaro è stato assessore, nega l´esistenza di un rapporto
privilegiato con Feedback. «La loro offerta è priva di oneri economici, si
tratta di un rapporto occasionale, per iniziative da promuovere con
tempestività. Il bando presuppone invece un rapporto organico. Le richieste
saranno esaminate da una commissione». Per la scelta del direttore
amministrativo, il cda è intanto in attesa di una rosa di nomi. In corsa, tra i
nomi di punta, ci sono il professore Sandro Musco, l´ex ad della Gesap Giovanni
Maniscalco, il commercialista Marcello Barbaro, il direttore Amap Dario
Allegra, il dirigente di Confindustria Paolo Rizzuto, il dirigente regionale
Benedetto Mineo, Domenico Zaccone, ad della filiale italiana Sara Lee, il
segretario generale del comune di Ragusa Serafina Buarnè, Germana Mormino, capo
dell´ufficio legale della Provincia.
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XI - Palermo
Sellerio pubblica le lettere del critico letterario che insegnò all´Università
di Catania LA RIVOLUZIONE DI MUSCETTA L´ITALIANISTA CONTRO TUTTI Si scontrò con
le miserie del mondo accademico etneo condividendo i malumori degli studenti
contro i professori incolti ed esosi SALVATORE FERLITA A vellinese di nascita,
Carlo Muscetta, italianista agguerrito e impenitente polemista, lo si può
considerare siciliano d´adozione. Per essere approdato nel 1963, proprio quando
a Palermo si celebravano i fasti della Neoavanguardia, all´Università di
Catania e per avervi impresso una svolta memorabile. Una sorta di rivoluzione
copernicana che mise in subbuglio accademici e gerarchie. Cosa di cui rimane
traccia nel libro appena uscito per i tipi di Sellerio e le amorevoli cure di
Salvatore Silvano Nigro, "L´erranza", volume di memorie in forma di
lettere, che si legge alla stregua di un romanzo autobiografico, per la
brillantezza dello stile di Muscetta e per la materia narrata. Che vibra sotto
i colpi di fioretto dello studioso, sempre pronto a far valere le proprie
convinzioni sulla base di una vis argomentativa sorprendente e spesso
spiazzante. Di cui diede subito prova una volta messo piede nell´ateneo
catanese, cristallizzato e codino. Una sorta di palude degli studi, un pantano
di omertosità dialettale, che registrò l´arrivo di Muscetta come una sorta di
invasione degli alieni. Aveva proprio ragione Cesare Cases quando scrisse che
«non c´è nessuno che non abbia litigato con lui, magari senza saperlo e
continuando ad apprezzarlo e ad amarlo? Muscetta ha lavorato e litigato con
tutti». Tra questi, un posto d´onore spetta a un numeroso
stuolo di docenti universitari catanesi. «Nel mondo accademico di Catania - si
legge nella lettera intitolata "Quando la Cina era vicina" e
indirizzata alla nipote Amelia - io ero piuttosto isolato, ma mi bastava
qualche amico, non mi curavo di perseguire alleanze, perché non avevo ambizioni
di potere né illusioni di ritornare all´università
di Roma? Fui costretto ad accettare, per ovvi motivi economici, un incarico al
Magistero. E questo contribuì a farmi conoscere meglio le miserie del mondo
accademico catanese e a condividere i fondati motivi di avversione degli
studenti, soprattutto contro i più incolti e esosi fra i loro professori». E a
questo punto Muscetta sciorina un elenco di angherie subite dai poveri allievi:
per superare l´esame di latino si doveva esibire una copia di un volume che il
professore annullava con la sua firma, per l´esame di italiano era preliminare
l´acquisto del pacco delle opere del docente,
«l´insigne teorico del famismo Gino Raya». Muscetta lamenta pure l´uso mafioso
del dialetto durante le sedute del consiglio di facoltà: «A un certo punto la
mischia si accendeva e nessuno reggeva più lo sforzo di una lingua che non era
più quella materna: scattava allora la mia ineludibile mozione d´ordine,
Parramu talianu». Sempre dalla parte degli studenti, Muscetta appoggiò il
ricorso alla prassi assembleare, non spaventandosi delle formazioni
estremistiche del potere studentesco. Ma la vera battaglia la fece per
rinnovare i corsi di studio, gli approcci teorici, il canone letterario.
Riservò molte delle sue lezioni agli scrittori siciliani: Verga, Tomasi di
Lampedusa e Sciascia, mentre nel Parnaso Einaudi, dedicato alla poesia italiana
del Settecento, accolse autori dimenticati come i catanesi Carlo Felice Gambino
e Domenico Tempio («Da buon conoscitore della poesia comica e satirica - scrive
Muscetta - ho sempre considerato il riso come un´arma. E in facoltà ero temuto
soprattutto per questo»). Attrezzò inoltre una generazione di ricercatori che
poi avrebbe chiamato a collaborare alla monumentale "Letteratura
italiana" pubblicata da Laterza. Tra questi, proprio Salvatore Silvano
Nigro, al quale è indirizzata la lettera dal titolo "Il primato della
dissimulazione". E nella sua nota introduttiva, Nigro, con scintillante
scrittura, attraversa tutta la mitologia muscettiana, che passa attraverso le
cose dette o bofonchiate da Pavese, Vittorini, oppure scritte da Carlo Levi,
per poi però sottrarre al mito Muscetta e riconsegnarlo alla Storia. Mai
Muscetta fu scolasticamente noioso, come si può del resto sperimentare in uno
dei suoi libelli più vivaci e polemici, "Don Chisciotte in Sicilia",
raccolta di trentadue articoli scritti fra il 1934 e il 1987, i cui contenuti
spaziano lungo i secoli, fra Boccaccio e Sciascia, Foscolo e Vittorini. Il
volume prende il titolo dal primo dei saggi, dedicato a Sciascia, nel quale
Muscetta dà prova di una delle sue impennate d´umore. Allo scrittore siciliano
il critico rimprovera di scoprire, incredulo e disorientato, che qualcosa sta
cambiando, che la mafia non è invincibile, e che la Sicilia non è più quella
realtà immobile e putrida che egli ha sempre descritto. Tesi discutibilissima,
come spesso quelle di Muscetta. Ma la sua opinabilità e la passione per la
contesa hanno sempre rappresentato la sua forza.
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XVII - Genova
Albergo dei Poveri, nuovo contratto a Bona ma il passato non convince il
rettore L´architetto potrà continuare il lavoro, rinunciando a una serie di
richieste e accordando uno sconto sul compenso MICHELA BOMPANI Il giallo sul
contratto del progettista dell´Albergo dei Poveri si svela solo in parte. Le
carte sono in regola, adesso. Fino ad ora: forse. Martedì il consiglio
d´amministrazione dell´università di Genova ha
"perfezionato" l´incarico al progettista, dopo giorni in cui in
rettorato c´era un fitto via vai di avvocati. Al consiglio d´amministrazione,
però, non piacciono i colpi di spugna e così ha approvato all´unanimità
(compreso il rettore Giacomo Deferrari e il direttore amministrativo Rosa
Gatti) un documento in cui sottolinea che il contratto con l´architetto Enrico
D. Bona sia stato votato per il bene dell´università, ma
andranno verificate eventuali irregolarità del passato, che sono peraltro in
fase di accertamento. Anche da parte della Corte dei Conti. L´architetto, che è
docente alla Facoltà di Architettura di Genova e professionista
internazionale con studi a Genova, Milano e Parigi, avrebbe già accettato il
perfezionamento del contratto, frutto di una vera e propria transazione
con i legali consultati dall´università. Bona avrebbe
rinunciato a una serie di richieste e avrebbe anche accordato uno sconto sul
compenso, dall´altra parte l´ateneo genovese si è impegnato a proseguire con
l´incarico. L´alternativa che aveva l´università
sarebbe stata la rescissione del contratto - Bona lavora al progetto
dell´Albergo anche come direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza da
circa sedici anni - ma questo avrebbe gettato il complesso monumentale in una
palude di stop ai lavori che forse non si sarebbe più riusciti a bonificare
(una gara, un nuovo appalto ad altro progettista, tempi lunghi perché il nuovo
incaricato potesse conoscere a fondo, così come lo conosce Bona, il complesso),
così come un raddoppio circa dei costi che l´ateneo avrebbe dovuto sostenere.
Queste sono le ragioni che hanno spinto il consiglio d´amministrazione ad
approvare la regolarizzazione del rapporto con Bona e l´affidamento a lui della
nuova variante, l´ottava, del progetto, del valore di poco meno di un milione e
mezzo di euro, che dovrebbe portare all´agibilità della biblioteca (finita, ma
chiusa da quattro anni) e l´insediamento completo della facoltà di Scienze
Politiche entro il 2013.
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 15 - Esteri
Nuova legge in arrivo. E i vescovi non si oppongono Testamento biologico la
Svizzera batte tutti Il clero elvetico: "Prendiamo atto, è il frutto della
società nella quale viviamo" VALERIO GUALERZI DAL NOSTRO INVIATO BERNA - In
un celebre film Orson Welles sentenziava che secoli di pace avevano fatto degli
svizzeri un popolo incapace di andare oltre l´invenzione dell´orologio a cucù.
Non è vero. «Anni e anni di guerre di religione ci hanno fatto capire che il
dialogo è un valore fondamentale», spiega Alberto Bondolfi, docente
di Teologia a Losanna. L´ultimo esempio arriva dalla approvazione della riforma
del codice civile in materia di diritti del malato con l´introduzione
dell´obbligo per tutti i Cantoni di garantire le «direttive anticipate», quello
che in Italia chiamiamo testamento biologico. Se il contenuto delle modifiche
ci può essere da esempio, il metodo con cui ci si è arrivati è una vera
lezione. «La nuova norma - spiega Olivier Guillod, docente di diritto privato all´Università di Neuchatel - prevede la
possibilità di lasciare indicazioni sulle cure mediche alle quali si vuole o
non si vuole essere sottoposti in caso di perdita della capacità di intendere e
di volere», compresa l´alimentazione e idratazione artificiale. «Si
tratta di indicazioni vincolanti - precisa - alle quali il medico deve
attenersi». «La norma - ricorda invece Bondolfi - prevede la possibilità di
indicare un "rappresentante terapeutico" delle ultime volontà al
quale si può dare carta bianca». Ma ciò che visto da Roma appare straordinario
è la serena concertazione con la quale si è arrivati a riformulare la legge.
Gli svizzeri sono chiamati ad esprimersi via referendum su qualsiasi dettaglio
della vita, ma a nessuno è venuto in mente di convocarne uno per fermare la
riforma. «La Chiesa cattolica - spiega il professor Andrés-Marie Jerumanis,
membro della Commissione bioetica dell´episcopato svizzero - non è voluta
entrare nel merito, prendiamo atto che le "direttive anticipate" sono
il frutto della società nella quale viviamo: faremo sentire la voce profetica
della Chiesa per evitare che questo primo passo ci possa portare alla deriva».
Il tanto deriso orologio a cucù degli svizzeri segna un´ora che in Italia non è
ancora arrivata.
( da "Corriere.it"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
VERSO IL VOTO
Europee, l'ultimo sondaggio : Pdl vicino al 40%, il Pd tra il 25 e il 27
Europee, avanzano Lega e Di Pietro di Renato Mannheimer Le prossime elezioni
europee e amministrative (che coinvolgono comuni e provincie di grandi
importanza) hanno acquisito, col passare del tempo un significato politico
sempre più ampio e di rilievo. Per molti versi, si tratta di una vera e propria
mid-term election, una sorta di verifica finalmente non basata solo su dati di
sondaggio degli attuali rapporti di forza tra i partiti e della loro popolarità
nell'elettorato. È del tutto evidente che gli esiti delle consultazioni che si
terranno tra poco più di due settimane condizioneranno nettamente in un modo o
nell'altro lo scenario politico dei prossimi mesi. In particolare, sono
destinati ad essere verificati il consenso attuale per il presidente del
Consiglio e il suo partito (messi fortemente in discussione, proprio in questi
giorni, dai casi Letizia e Mills che, tuttavia, non sembrano avere incrinato
granché la popolarità di Berlusconi) e, dall'altro verso, la «tenuta» del Pd,
minato da molteplici fratture e discussioni interne. GUARDA IL GRAFICO
Nonostante il loro rilievo, si registra sin qui un interesse relativamente
modesto per la prossima scadenza elettorale, specie quella europea (le
amministrative interessano e coinvolgono infatti localmente gran parte della
popolazione). Solo il 36% degli italiani (vale a dire poco più di un cittadino
su tre) dichiara di essere «molto o abbastanza» interessato alla campagna
elettorale. Si tratta peraltro grossomodo del livello di interesse riscontrato
in occasione delle passate elezioni europee (era pari al 34%), molto meno della
partecipazione alla campagna che ha caratterizzato le consultazioni politiche
dell'anno scorso (si dichiarava interessato il 56%). Appaiono più coinvolti
nella campagna i possessori di titoli di studio più elevati, le persone di età
dai 55 ai 65 anni (la generazione del '68, tradizionalmente più partecipe
politicamente), i residenti al Nord-Est. Sul piano politico, l'interesse per le
elezioni risulta molto maggiore tra gli elettori del centrodestra, un altro
segno, forse dello smarrimento e della disaffezione presenti nella fila del
centrosinistra. L'incognita, a questo punto, sta nella partecipazione al voto.
Malgrado l'85% degli intervistati dichiari di volere andare a votare (ma, tra
costoro, il 17% confessa di non essere proprio certo e dice che lo farà
«probabilmente»), è possibile che una certa quota, all'ultimo momento, rinunci
a recarsi alle urne. Va da sé che l'affluenza potrà avere una rilevanza
fondamentale nel formare gli equilibri di forza tra i diversi partiti. Per
questo, occorre leggere con cautela i dati degli ultimi sondaggi. Infatti,
questi strumenti di analisi non sempre riescono a tenere conto appieno degli
effetti del livello di partecipazione. In ogni caso, le stime pubblicate più di recente tendono a confermare il successo
del Pdl (vicino al 40% anche se, proprio negli ultimi giorni, sembra aver
subito un calo relativo di consensi), quello della Lega (stimata attorno al 9%)
e dell'Idv (8-9%). Dall'altro verso, pare «tenere» anche il Pd, per il quale le
ultime rilevazioni ipotizzano un risultato tra il 25 e il 27%. Per ciò che concerne le amministrative, appaiono sintomatiche le
ultime ricerche pubblicate (rispettivamente su Il Resto del Carlino e su La Nazione)
riguardo alle consultazioni comunali a Bologna e a Firenze. In entrambi i casi,
il candidato principale del centrosinistra (Delbono e Renzi) viene dato per
favorito. Ma, sia a Bologna sia a Firenze, il livello dell'indecisione
dichiarata non permette sino ad oggi di stabilire definitivamente se si andrà o
meno al ballottaggio. Il connotato delle «regioni rosse» è finito da tempo. Il
quadro non appare dunque ancora del tutto privo di incertezze. Peraltro, l'alto
livello di indecisione traspare anche dalle stesse risposte degli intervistati
nei sondaggi. Solo il 55% sostiene, per ciò che riguarda le europee, di volere,
in questa occasione, scegliere nuovamente «il partito che voto di solito».
Appaiono da questo punto di vista più certi i maschi, la solita generazione dai
55 ai 65 anni, gli elettori residenti al centro e, quel che è forse più
significativo, i votanti per il Pdl e la Lega. A questo gruppo si contrappone
quel 42% che si dichiara oggi indeciso tra diversi partiti o, addirittura, «in
alto mare» riguardo alla scelta di voto. Si tratta perlopiù di giovanissimi
(ove si riscontra addirittura più del 60% di indecisi) e di casalinghe. Una
così diffusa incertezza indica che, come sempre accade ma questa volta il
fenomeno sembra ancora più accentuato gli ultimi quindici giorni di campagna
elettorale sono davvero determinanti nel definire il risultato. stampa |
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 28 - Economia
Obama e Geithner: l´economia sta guarendo L´ottimismo di Washington spinge i
mercati. Fed più cauta. Riforma per le credit card ARTURO ZAMPAGLIONE NEW YORK
- «Le ferite del sistema finanziario cominciano a rimarginarsi», assicura il
ministro del Tesoro Tim Geithner, fornendo alla commissione bancaria del Senato
un quadro più rassicurante sulle dinamiche dell´economia americana.
«Constatiamo alcuni progressi e un ritorno alla normalità nei mercati», gli fa
eco Barack Obama, ai margini di una riunione del «comitato della ripresa»
presieduto dall´ex-capo della Federal Reserve Paul Volcker. Questo cauto
ottimismo potrebbe sembrare un ordine di scuderia della Casa Bianca, inteso a
infondere fiducia e a respingere alle aspre critiche dei repubblicani
per l´ingerenza dello stato e l´aumento del deficit pubblico, ma in realtà sono
gli stessi protagonisti del mondo finanziario ad avvalorare il mutamento del
clima. «Il peggio è passato», dice infatti Ken Lewis, chief executive della
Bank of America, reduce da una ricapitalizzazione del gruppo per 13,4 miliardi
di dollari. Anche Wall Street ne sembra convinta: l´indice Dow Jones ha chiuso
con un calo dello 0,63% a 8.421 punti, ma durante la seduta ha toccato +30%
rispetto ai minimi toccati all´inizio di marzo. Nessuno però si illude sui
tempi e le difficoltà del processo di normalizzazione. Proprio ieri sono stati
resi noti i verbali della riunione ai aprile del Fo
( da "Corriere.it"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
L'attore bolognese
sul palcoscenico di una delle università più
prestigiose del mondo Bergonzoni in scena ad Oxford per raccontare l'Italia
della fantasia «Sono a Londra per raccontare quello che tutti credono che non
esista, senza parlare dell'attualità o del presente» LONDRA - Gli si chiede
«how are you» e lui risponde «comme ci, comme ça». Altro che inglese,
Bergonzoni esordisce con un «Good Morning» ma siamo all'ora del tè inoltrata.
Ospite della Oxford University Italian Society, società che unisce tutti
coloro, italiani e non, che studiano la nostra cultura, Alessandro Bergonzoni sarà
di scena giovedì sera al Magdalene college con uno spettacolo versione campus.
Fresco vincitore del premioUbu, il riconoscimento più importante del teatro
italiano, l'attore, il comico, il fantasista, lo scrittore spiega, incontrando docenti e studenti che conoscono bene i suoi libri, i
motivi che lo hanno portato a Londra sul palcoscenico di una delle università più prestigiose del mondo. Bergonzoni cosa ci è andato a fare a
Londra? «Proviamo a raccontare che non esiste solo un certo tipo di comicità o
di teatro ma espatriamo anche la surrealtà, la fantasia e
l'immaginazione di noi italiani. Credo che loro (gli inglesi) si strabuzzeranno
e cioè riusciranno a guardarci in maniera strabica. Sono qui per raccontare
l'Italia che tutti credono che non esista. L'Italia della fantasia. Ci credono
solo dei satirici, dei parodistici, ci fanno solo domande su Berlusconi, ci
chiedono soltanto come si vive con la mafia. Ecco, io invece, credo che si
possa raccontare anche un'altra Italia, quella di chi fa l'artista o lo
scrittore senza parlare dell'attualità o del presente». Ma tu sei un italiano
atipico. Che idea pensi si faranno di noi dopo averti visto e sentito. «Si
faranno l'idea che se gli italiani sono ciò che io dico e ciò che io penso
fanno bene a restare qui. Se pensano che non c'è patria e che non esistono
confini come un doganiere ai confini della realtà, mi vedranno come una piccola
sbarra che si alza e si abbassa come se fosse un passaggio a livello. La
domanda è: quale livello? Quello della fantasia». Bergonzoni chi lo doveva dire
lei in cattedra ad Oxford... «Io sono nell'università
dove è stato scritto "Alice nel paese delle meraviglie" quindi nel
posto più importante del mondo per me perché, ora non so chi l'ha scritto se
Lewis Carroll o Carl Lewis il corridore, è uno dei romanzi più importanti nella
mia vita. Quindi devo dire che gli inglesi se ne intendono molto di cose
impossibili». In che cosa dovremmo somigliare di più agli inglesi e in che cosa
non dovremmo assolutamente somigliare? «Dovremmo somigliare di più agli inglesi
nel concetto europeo, nel concetto di metropoli e nel concetto di "fuori
dai confini". Ci sono delle regioni dell'Europa dove non si vive soltanto
in quella regione ma si vive in una parte del mondo. Questo dovremmo impararlo
noi che siamo troppo italiani. Poi da un altro punto di vista si potrebbe
dimenticare dell'Inghilterra questo grande bisogno di amare le regine. Noi
dovremmo imparare a non amare re e regine. Il nostro re siamo noi stessi, il
nostro interno, la nostra anima». Nino Luca stampa |
( da "Sestopotere.com"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Provincia e Comuni
bolognesi manifestano a Roma contro i "tagli" alla scuola (21/5/2009
15:00) | (Sesto Potere) - Bologna - 21 maggio 2009 - Gli amministratori della
Provincia e dei Comuni bolognesi, assieme ai rappresentanti degli altri Enti locali
emiliano-romagnoli, hanno manifestato oggi al ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), contro i "tagli"
alla scuola e per chiedere che venga colmato il divario tra docenti assegnati e
docenti necessari, che nel solo territorio provinciale è di 451 unità. Una
cinquantina tra sindaci, assessori e consiglieri delle Province e dei Comuni
emiliani hanno raggiunto Roma in prima mattinata, si sono ritrovati
davanti al Ministero dove hanno indossato le fasce tricolori e azzurre, e sono
stati subito ricevuti dal vice capo di gabinetto vicario del Ministro, Sabrina
Bono, dal capo dipartimento, Giuseppe Cosentino, e dal direttore Luciano
Chiappetta. L'assessore all'Istruzione della Provincia di Bologna, che è anche
presidente della Commissione istruzione dell'Unione delle Province (Upi)
dell'Emilia-Romagna ha esposto le richieste espresse dalla Conferenza
Regione-Autonomie Locali e dalla Conferenza metropolitana dei sindaci della
provincia di Bologna, tese ad ottenere più docenti, più tempo scuola e risorse
finanziarie adeguate. L'assessore ha sottolineato in particolare la mancata
risposta alle famiglie sul tempo-scuola, la mancata nomina dei docenti per le
nuove sezioni della scuola dell'infanzia e i crediti che le scuole vantano nei
confronti del Ministero (in regione quasi 90 milioni di euro), che mettono a
rischio il funzionamento degli istituti e il pagamento delle supplenze. Dal
canto loro, dopo avere ricordato che i "tagli" alla scuola, anche in
ordine al personale docente, sono dovuti all'applicazione
della Legge Finanziaria approvata dal Parlamento, e ai conseguenti necessari
contenimenti della spesa, Bono e Cosentino hanno sottolineato come, a causa dei
vincoli del bilancio dello Stato, non sia possibile rivedere le misure
programmate. Gli amministratori hanno però denunciato come l'entità dei
"tagli" - circa 1.600 docenti in meno a livello regionale a fronte di
6 mila alunni in più (3 mila solo per la provincia di Bologna) - non sia
sostenibile da un sistema scolastico che ha il rapporto alunni-classi più alto
d'Italia. Da parte del Ministero è stato assunto l'impegno di verificare le
situazioni di emergenza "sfuggite" a livello nazionale, e di valutare
a livello di Ufficio scolastico regionale eventuali situazioni di particolare difficoltà.
Il vice capo di gabinetto ha poi annunciato l'accordo con il ministro
dell'Economia su un emendamento che consentirà di destinare risorse al
funzionamento ordinario delle scuole, consentendo alle amministrazioni
scolastiche in situazione debitoria di sanare i loro conti economici. La
delegazione di amministratori locali ha poi incontrato a Montecitorio una
rappresentanza dei parlamentari emiliano-romagnoli, che si sono dichiarati a
loro volta impegnati a sostenere le giuste richieste degli Enti locali per la
scuola.
( da "Sestopotere.com"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Essere genitori,
incontro a Vignola (MO) (21/5/2009 14:53) | (Sesto Potere) - Modena - 21 maggio
2009 - Si intitola "Il sostegno alla genitorialità e le buone prassi"
il seminario in programma a Vignola, nella sala dei Contrari della rocca, sabato
23 maggio, dalle 9 alle 12,30. L'incontro è rivolto agli operatori dei servizi
sociali, sanitari, educativi e scolastici ed è promosso dalla Provincia di
Modena in collaborazione con l'Ausl di Modena e i Comuni capofila dei piani di
zona, e con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Vignola. Il
seminario conclude un percorso di riflessione sulla genitorialità, promosso dal
Coordinamento pedagogico provinciale e dal Coordinamento provinciale infanzia e
adolescenza, durante il quale sono stati approfonditi i temi del rapporto tra
famiglia e istituzioni, della presenza di reti di supporto, della gestione
della quotidianità all'interno dei servizi in presenza di bambini e famiglie in
situazione di disagio. Tra gli interventi in programma,
Paolo Silvestri, docente di Scienza delle finanze all'università di
Modena, traccerà un ritratto delle famiglie con bambini; Sergio Manghi, docente di Sociologia dei processi culturali comunicativi all'università di Parma, approfondirà il tema della relazione d'aiuto tra i
servizi e la famiglia; Paola Forghieri Manicardi, psicologa, tratterà
della famiglia come risorsa. Fino a sabato 23 maggio sarà inoltre possibile
visitare la mostra "In continuità" allestita nel Centro famiglie di
Vignola (piazzetta Ivo Soli, 1) racconta appunto i tanti "progetti di
continuità" realizzati dai servizi 0-6 anni nei sette distretti scolastici
modenesi per accompagnare il passaggio dei bambini dal nido alla scuola
d'infanzia e da questa alla scuola primaria. Sempre sabato, alle 18, si
svolgerà un laboratorio per bambini sulla costruzione del
"passaporto" per il passaggio da un grado di scuola a quello
successivo.
( da "Sestopotere.com"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Incontro in
Provincia di Piacenza su piattaforme per dare competitività al territorio
(21/5/2009 14:55) | (Sesto Potere) - Piacenza - 21 maggio 2009 - Le piattaforme
territoriali sono sistemi sovralocali (Agenzie come l'Autorità di Bacino del
Po, Fondazioni, Consulte territoriali) che si stanno diffondendo nel Paese e
che contribuiscono in misura sostanziale a garantirgli competitività, specie in
questa fase di crisi. Vanno perciò sostenute e ne va favorita la costituzione.
Lo si è ribadito oggi, giovedì 21 maggio, nella sede della Provincia, al
convegno “Piattaforme territoriali, la risposta alla crisi dei nostri sistemi
locali” svoltosi su iniziativa di AIDA, l'associazione italiana delle Agenzie
di sviluppo locale e marketing, per esaminare a fondo queste nuove realtà di
governo del territorio, con il contributo di esperti di altissimo profilo. All'iniziativa
ha dato un suo supporto la Fondazione delle Province del Nord Ovest, nella
quale gioca un ruolo di primo piano la nostra Provincia. Il cui presidente,
Gianluigi Boiardi ha aperto i lavori ricordando, soprattutto, il ruolo che il
nostro territorio può svolgere, per la sua particolare collocazione geografica,
come area cerniera non solo tra Lombardia ed Emilia ma anche tra Nord Ovest del
Paese (Piemonte e Liguria) e pianura padano veneta. Un ruolo che potrebbe
consentirgli di avviare, tra l'altro, una collaborazione con il porto di Genova
per realizzare centri di stoccaggio, smistamento e prima lavorazione delle
merci che giungono in quel porto. Del territorio dobbiamo avere una visione che
travalica i confini amministrativi, ha anche sottolineato Boiardi: è la
condizione per renderlo più competitivo e spendere meglio le risorse. Tra i
relatori anche il piacentino Enrico Ciciotti, docente
di economia applicata alla sede locale della Cattolica, che ha fatto
riferimento, tra l'altro, al compito più significativo che le piattaforme
territorialisono chiamate a svolgere, produrre innovazione. Ciciotti si è anche
soffermato sul concetto di competitività (che deve essere sostenibile, non solo
dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico) e sul ruolo della
Provincia, ente a suo parere fondamentale anche e soprattutto per la sua azione
di coordinamento dell'attività dei Comuni. Il convegno si è sviluppato in tre
sessioni ed ha visto il contribuito, oltre ai citati, di relatori del calibro di
Renato Galliano, Direttore Generale di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo,
Aldo Bonomi, Presidente del Consorzio A.A.STER, Enzo Rullani, docente di economia della conoscenza alla Venice
International University Gioacchino Garofoli, docente di
politica economica allUniversità dell'Insubria, Angelo Pichierri,
Presidente di IRES Piemonte, Domenico Palmieri, Presidente dellAIP,
Maurizio Torreggiani, Presidente della CCIAA di Modena, Fabio Terragni,
Presidente di Pedemontana Lombarda, Matteo Bolocan, docente del del
DIAP- Politecnico di Milano, Elisa Rosso, Direttore di Torino Internazionale,
Raffaele Bisignani, della Regione Lombardia, Caterina Brancaleoni, della
Regione Emilia Romagna, Filiberto Zovico, Amministratore unico di
Nordesteuropa.it, e Alessandro Di Loreto, Capo del Dipartimento per lo sviluppo
delle economie territoriali della Presidenza del Consiglio di Ministri.
( da "Repubblica.it"
del 21-05-2009)
Argomenti: Cultura
NEUCHATEL (Svizzera)
- A Neuchatel è una magnifica giornata di primavera. Il sole brilla sul lago,
in lontananza si scorge il profilo maestoso delle Alpi ancora cariche di neve e
una leggera brezza rende l'aria fresca al punto giusto. Eppure anche oggi, come
avviene da circa un mese, oltre cento abitanti di questa piccola cittadina
della Svizzera francofona sceglieranno di sprofondarsi per qualche ora nel più
gelido degli inverni. Non il freddo meteorologico, ma quello della propria
esistenza, andando a visitare la mostra "E se un giorno io muoio". La
rassegna, organizzata dalla fondazione per l'assistenza ai malati terminali
Chrysalide, spiega come rendere accettabile e - se la parola non apparisse
quasi oltraggiosa - come valorizzare le ultime ore di chi sa di avere i giorni
contati. La mostra, con la sua "straordinaria" affluenza malgrado la
sfilza di immagini e messaggi crudeli, è il simbolo di una Svizzera che mai
come in questi giorni vuole fare i conti con la morte. Per arrivare qui da
Milano bastano poche ore di auto, ma per molti altri aspetti la distanza va
misurata in anni luce. In un celebre film Orson Welles elogiava la
conflittualità italiana, premessa del Rinascimento, sentenziando che secoli di
pace avevano fatto degli svizzeri un popolo incapace di andare oltre
l'invenzione dell'orologio a cùcù, ma non è vero. "Anni e anni di guerre
di religione ci hanno fatto capire che il dialogo è un valore fondamentale e
che in pace si vive meglio", spiega Alberto Bondolfi, docente
di Teologia a Losanna. L'ultimo esempio della validità di questo modello arriva
dalla recente approvazione della riforma del codice civile in materia di
diritti del malato con l'introduzione dell'obbligo per tutti i Cantoni (undici
ne erano ancora privi) di garantire le "direttive anticipate", quello
che in Italia chiamiamo testamento biologico. OAS_RICH('Middle'); Se il
contenuto delle modifiche ci può essere da esempio, il metodo con cui ci si è
arrivati è una vera lezione. "La nuova norma - spiega Olivier Guillod, docente di diritto privato all'Università di Neuchatel che ha
contribuito alla stesura del testo in qualità di consulente - prevede la
possibilità di lasciare delle indicazioni sulle cure mediche alle quali si
vuole o non si vuole essere sottoposti in caso di perdita della capacità di
intendere e di volere", compresa la tanto dibattuta alimentazione e
idratazione artificale. "Si tratta di indicazioni vincolanti - precisa -
alle quali il medico, salvo specifici casi di coscienza, deve attenersi".
"La norma - ricorda invece il professor Bondolfi, che ha lavorato alla
riforma da membro di un'apposita commissione di etica - prevede inoltre la
possibilità di indicare un 'rappresentante terapeutico' di queste ultime
volontà al quale si può anche decidere di dare carta bianca". Un bel passo
avanti quindi nell'affermazione del diritto di autodeterminazione
dell'individuo, ma ciò che visto da Roma appare ancora più straordinario è la
serena concertazione con la quale si è arrivati a riformulare la legge. Gli
svizzeri sono chiamati in continuazione ad esprimersi attraverso i referendum
su qualsiasi dettaglio della propria vita, ma a nessuno è venuto in mente di
convocarne uno per fermare la riforma. Tra i chi è particolarmente vigile sul
tema del testamento biologico ci sono da sempre i diversamente abili,
comprensibilimente allarmati dal fatto che simili legislazioni possano
diventare "cavalli di Troia" per qualche nostalgico dell'eugenetica o
più semplicemente per qualcuno interessato ad erigersi a giudice su quale sia
veramente una vita meritevole di essere vissuta. "Siamo comprensibilmente
preoccupati che qualcuno ne possa voler approfittare in futuro, ma siamo
consapevoli che l'introduzione delle 'direttive anticipate' era un passaggio
indispensabile", spiega Ruedi Prerost, portavoce di Proinfirmis, la più
grande associazione elvetica per la tutela dei diritti dei diversamente abili.
"Ora - aggiunge - bisogna portare avanti la battaglia per rendere le
nostre vite davvero uguali a tutte le altre". E neppure i vescovi, così
interventisti nel dibattito italiano, qui in Svizzera hanno avuto da obiettare.
"La Chiesa cattolica - spiega il professor Andrés-Marie Jerumanis, membro
della Commissione di bioetica dell'episcopato svizzero - non è voluta entrare
nel merito, anche se per noi l'alimentazione assistita non rientra tra i
trattamenti assimilabili alle cure. Prendiamo atto che le 'direttive
anticipate' sono il frutto della società nella quale viviamo, per noi si tratta
di far sentire la voce profetica della Chiesa ed evitare che questo primo passo
ci possa portare alla deriva". Un atteggiamento che si estende ormai
persino al tema ancora più spinoso del "suicidio assistito". La
possibilità di aiutare qualcuno a morire è "tollerata" dall'articolo
115 del codice penale svizzero che punisce il reato in maniera simbolica se non
compiuto per "motivazioni egoistiche", ovvero per interessi
pecuniari. Si tratta di un istituto vecchio di circa un secolo che non ha nulla
a che vedere con le malattie incurabili, ma piuttosto con una visione romantica
della necessità di salvare il proprio onore. Ora il governo vuole mettere mano
anche al codice penale per rivedere questo aspetto della morte, evitando che la
"tolleranza" possa alimentare comunque un business nascosto, facendo
moltiplicare i casi limite avvenuti negli ultimi anni. Ma anche in questo caso
a nessuno è venuto in mente di spingere per vietare questa possibilità.
Compresa la Chiesa cattolica, per la quale vale lo stesso ragionamento che per
le "direttive anticipate". "Non sempre - ricorda il professor
Jerumanis - ciò che è legale è etico, ma dobbiamo confrontarci con l'attuale
cultura politica e democratica, dialogando per evitare derive in cui da fatto
'privato' tra due persone legate da sentimenti particolari questa pratica possa
diventare un'opzione sanitaria 'di Stato'. Non pensiamo che fare una battaglia
su questo sia positivo, molto meglio il dialogo". Il tanto deriso orologio
a cùcù degli svizzeri segna un'ora che in Italia non è ancora arrivata. (21
maggio 2009
( da "Blogosfere" del
21-05-2009)
Argomenti: Cultura
Mag