CENACOLO DEI COGITANTI |
Report "Giustizia" 12-3-2009
Indice degli articoli
Su
Abu Omar segreto di Stato violato a metà ( da "Stampa, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
È questo in sostanza il risultato della decisione presa ieri dai giudici della
Corte Costituzionale che hanno accolto parzialmente i ricorsi presentati a suo
tempo dalla presidenza del Consiglio (sia Prodi che Berlusconi) nel conflitto
di attribuzione con i magistrati milanesi sulla violazione del segreto di Stato
nell'ambito dell'inchiesta sul sequestro dell'ex imam Abu Omar.
"Io,
giudice di pace ho perso il lavoro per due sentenze" ( da "Stampa,
La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Ha spedito lettere, cadute nel vuoto, al Consiglio giudiziario e poi su fino al
Csm. Senza dimenticare la Regione. Ha parlato con gli ultimi due presidenti.
«Il 14 ottobre ho incontrato Rollandin: mi ha parlato per due, forse tre minuti
poi m'ha messo alla porta come un appestato. Ma io non mollo».
Giustizia
e Libertà sbarca su internet ( da "Gazzetta di Mantova, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
insigne costituzionalista dell'Università di Torino e già presidente della
Corte Costituzionale. Un documento forte, sottoscritto da intellettuali di
spicco aderenti al movimento come Giovanni Sartori, Umberto Eco e Claudio
Magris, in cui il professore ha denunciato la presenza di "segni
inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico,
Il
tribunale imperiese ha una nuova guida: Gianfranco Boccalatte ( da
"Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
IL PRESIDENTE NOMINATO IERI DAL CSM Il tribunale imperiese ha una nuova guida:
Gianfranco Boccalatte E' Gianfranco Boccalatte, 67 anni, il nuovo presidente
del tribunale di Imperia. Lo ha eletto dopo una seduta fiume iniziata ieri
mattina e protrattasi fino al pomeriggio, il plenum del Csm.
LUIGI
DE MAGISTRIS ( da "EUROPA ON-LINE" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
azioni disciplinari del Csm, trasferimenti e quant?altro ? ha lasciato il
segno. I più maliziosi diranno che il suo è già un annuncio per quanto tardivo
? ?aveva già deciso prima? ?, che sì, nega di voler fare il verso a Di Pietro
ma ne ripercorre le orme mettendo a frutto la notorietà acquisita sul campo
delle sue inchieste giudiziarie.
Abu
Omar, <sconfitta> per i magistrati ( da "Corriere.it" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
segreto Sentenza della Corte Costituzionale: c'è stata violazione del segreto
di Stato da parte dei magistrati di Milano ROMA - Sul caso Abu Omar, l'ex imam
di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del
segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e
rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (
Un
emendamento della Lega scatena le proteste: <Se non denunciamo rischiamo la
multa> ( da "Cittadino, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte
costituzionale». «Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati
con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza -
riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della
giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio.
Responso
della Consulta ( da "Cittadino, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Caso Abu Omar, «segreto di Stato violato dai pm» roma La Corte costituzionale
ha dichiarato «inammissibile il ricorso proposto dal procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Milano nei confronti del presidente del
Consiglio dei ministri» sul caso di Abu Omar, l'ex imam rapito nel
Caso
Abu Omar, i giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in
parte accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex
capo del Sismi Poll ( da "Giornale di Brescia" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in parte
accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex capo del
Sismi Pollari L'ex capo del Sismi, Pollari, col presidente Cossiga ROMA Il
processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26
agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà
avanti.
Abu
Omar, fu violazione Sul caso Abu Omar c'è stata violazione del segreto di... ( da
"Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte Costituzionale avrebbe così accolto i ricorsi presentati dai governi
Prodi e Berlusconi. Il "pirata" è donna Il pirata della strada viene
pensato solitamente al maschile ma secondo l'Osservatorio il centauro-Asaps
aumentano le donne-pirata.
Andremo
fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale .
E... ( da "Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale». E'
questa la "minaccia" delle sigle sindacali dei medici nel caso in cui
passi il ddl sulla sicurezza, ora all'esame della Camera. Secondo i sindacati,
l'abrogazione del divieto di denuncia dei clandestini all'autorità giudiziaria
determinerebbe per i medici una scelta tra il codice deontologico e la legge,
I
medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di
giustizia europea contro ... ( da "Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
I medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di
giustizia europea contro il ddl sulla sicurezza che, dicono, li obbligherebbe a
denunciare i clandestini alla polizia.
E'
Antonio Pizzi, il nuovo procuratore generale di Bari. Lo ha nominato ieri il
plenum del Cons... ( da "Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Lo ha nominato ieri il plenum del Consiglio superiore della magistratura (Csm).
Pizzi è stato preferito all'avvocato generale Francesco Saverio Nunziante e
succede a Emilio Marzano, il procuratore barese conosciuto negli ultimi tempi
per aver seguito di persona i due anni di indagini sulla scomparsa dei
fratellini di Gravina.
minoranza
tedesca in fvg: il pdl vuole una legge di tutela ( da "Messaggero Veneto,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
i quali hanno ricordato il fatto che proprio in questi giorni la Corte
Costituzionale dovrebbe dare il proprio parere sulla legge di tutela della
lingua friulana. «Si va a colmare un vuoto - dice Baritussio - in condizioni di
parità con le altre minoranze, anche quelle di lingua tedesca presenti in
Valcanale e nelle località di Timau, e nel comune di Sauris».
le
spallate alla costituzione - stefano rodotà ( da "Repubblica, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale, di cui si accentuano
le responsabilità e la politicità. E si dimentica che proprio la cultura
costituzionale segna la politica e la civiltà di un paese. Distogliamo per un
momento lo sguardo dalle nostre lacrimevoli vicende, e rivolgiamolo agli Stati
Uniti.
spissu
chiede di parlare con il procuratore ( da "Nuova Sardegna, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
una questione già affrontata anni fa dalla Corte Costituzionale dopo una
richiesta di chiarimenti trasmessa dalla Corte dei Conti ai vertici
dell'assemblea regionale. Quella volta i giudici della Consulta diedero ragione
alla presidenza del consiglio regionale: nessuna possibilità di sindacare l'uso
dei fondi.
giuristi
perplessi sui termini di scadenza e c'è chi propone l'avvio di una class action
( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
la Corte costituzionale, sulla base della distinzione tra privatizzazione
formale e privatizzazione sostanziale, e dunque con riferimento al suindicato
principio, ha riconosciuto la legittimità del controllo della Corte dei conti
degli enti pubblici trasformati in società per azioni a capitale totalmente
pubblico».
Abu
Omar, la Consulta: segreto di Stato violato ( da "Arena, L'" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte costituzionale ha in tal senso accolto in parte i ricorsi presentati
dai governi Prodi e Berlusconi e ha dichiarato inammissibile il
contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano, respingendo anche quello
presentato dal giudice del tribunale Magi, titolare del processo.
Clandestini,
medici in rivolta: Troppi rischi ( da "Arena, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino
«alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la
linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd,
Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl) in quanto i
medici di enti pubblici o convenzionati sarebbero «obbligati» alla denuncia.
violenze
sessuali sul nipotino: assolto ( da "Nuova Sardegna, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
al quale inizialmente ha preso parte come difensore Giuseppe Frigo, che ha
rinunciato dopo la nomina a giudice nella Corte Costituzionale - ha poi
ribaltato la situazione: confermate le accuse per il pm Allieri, insufficienti
le prove per il tribunale presieduto da Francesco Sette. Per ora la vicenda si
chiude qui. (m.l)
Caso
Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato ( da
"Bresciaoggi(Abbonati)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo
Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi.
Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in
almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento
(e senza gli omissis poi apposti dal Sismi)
"sentenze
di necessità" contro logica e vero diritto ( da "Tirreno, Il"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Dico questo perché la Corte costituzionale, con le ordinanze n. 41 del 2008, e
n. 266 del 7 luglio
Abu
Omar, i magistrati violarono il segreto di Stato ( da "Adige, L'" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato
inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del
giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.
piromane
preso dalla polizia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Un cinquantenne che si era messo ad appiccare il fuoco alla sterpaglia, con un
accendino, prima nel parco Basaglia, poi in altri punti della città è stato
acciuffato dalla Polizia su segnalazione di alcuni residenti della zona nord.
E' un goriziano seguito dal Csm.
Castagnole
e Farra out San Gaetano verso la finale ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Coppa Veneto seconda categoria, semifinali gara di ritorno Ambrosiana-Virtus
CSM Farra 2-1, passano i padovani. Coppa Provincia di Treviso, semifinali fase
di andata: Follinese-CSM Resana 1-2; San Gaetano-Suseganese 4-1. Recuperi terza
categoria: Milan Guarda-Pederobba verrà disputata mercoledì prossimo. (l.p.)
medici
e clandestini toscana contro il governo ( da "Repubblica, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
se necessario porteremo il caso alla Corte Costituzionale». Anche gli Ordini
dei medici si sono schierati contro l´emendamento. «Siamo in pieno accordo con
la posizione della nostra federazione nazionale - spiega il presidente
dell´Ordine fiorentino Antonio Panti - che ha previsto sanzioni per i colleghi
che dovessero denunciare i clandestini».
le
maggioranze invisibili ( da "Centro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
equilibrio fra i poteri previsti dalla Costituzione, in primis il Presidente
della Repubblica e la Corte Costituzionale, dovrebbero ben tenere presenti
queste cifre. Le maggioranze politiche hanno le loro ragioni legittime, ma
anche la maggioranza dei cittadini-elettori ha le sue. * Insegnante di storia e
filosofia liceo classico Atessa
Abu
Omar, i pm hanno violato il segreto di Stato ( da "Unita, L'" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
della procura di Milano dinanzi alla Corte Costituzionale. Secondo Pace la
pronuncia della Consulta non deve essere considerata a sfavore dei magistrati
che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell'ex capo del Sismi Nicolò
Pollari e degli altri 34 imputati: «La Corte - ha osservato Pace - ha annullato
l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti:
Medici
in rivolta: no al decreto che obbliga a denunciare gli stranieri ( da
"Unita, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Fasmed, Uil fpl) che minacciano di ricorre alla corte di Giustizia europea e
alla corte Costituzionale se, la Camera (che ha iniziato martedì l'esame del
Ddl sicurezza) confermerà la abolizione del divieto. Secondo i medici
l'iniziativa della Lega al Senato obbligherà - se confermata - «a denunciare».
il
csm nomina antonio pizzi procuratore generale ( da "Repubblica, La"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Bari Giustizia Il Csm nomina Antonio Pizzi procuratore generale Antonio Pizzi,
67 anni, è il nuovo procuratore generale presso la Corte d´appello di Bari. Lo
ha nominato ieri mattina il plenum del Consiglio superiore della magistratura,
a maggioranza. Il magistrato, che fino a ieri ha ricoperto l´incarico di
procuratore capo a Monza,
Abu
Omar, pm sconfessati ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei
poteri, mentre ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di
Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale
il processo è in corso.
I
medici: obbligati alla denuncia ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la
linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd,
Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto
ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione
del reato di clandestinità e dell'
raccomandò
gli amici ai giudici ( da "Centro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Raccomandò gli amici ai giudici» Il Csm censura il procuratore capo di Avezzano
Barbieri L'INCHIESTA Ma le segnalazioni non ebbero esito AVEZZANO. Raccomandava
i suoi amici alle toghe che dovevano processarli. Per questo il Consiglio
superiore della magistratura (Csm) ha sanzionato il procuratore capo di
Avezzano Vincenzo Barbieri.
azienda
ospedaliera e università una mission da declinare ( da "Mattino di Padova,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
riaffermata addirittura dalla sentenza della Corte Costituzionale che l'amico
Adriano riconosce senza incertezze. E', quindi, proprio per garantire al
massimo l'obiettivo del raggiungimento di quella che dovrebbe essere una
migliore e più forte integrazione, che è necessario superare la vecchia
impostazione che vede troppo spesso giustapposte e non propriamente integrate
le tre funzioni.
Piano-casa
via a 200 milioni per l'edilizia residenziale pubblica ( da "Tempo,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
L'accordo prevede inoltre un monitoraggio dello stato dei lavori, come ha
spiegato ieri il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto durante
il question time, mentre le Regioni si sono impegnate a ritirare i ricorsi in
materia presentati alla Corte Costituzionale.
<I
pm violarono il segreto> ( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
stampa La decisioneLa Corte Costituzionale sulla vicenda dell'ex imam «I pm
violarono il segreto» Caso Abu Omar, sono stati accolti i ricorsi del governo
Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio
2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di
Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'
Denuncia
degli immigrati, no dei medici ( da "Alto Adige" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la
linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd,
Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto
ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione
del reato di clandestinità e dell'
Impiegati
in arrivo per il Tribunale ( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
venne ricevuta dal segretario generale del Csm, Carlo Visconti, ricevendo ampie
rassicurazione sull'impegno del Consiglio superiore della magistratura ad
intervenire per garantire al capoluogo pontino un numero di giudici idoneo a
far fronte alle esigenze. Gli avvocati, disperati davanti a una situazione in
cui si fa fatica a consentire agli utenti di ottenere giustizia,
la
consulta sul caso abu omar "la procura violò il segreto di stato" -
oriana liso ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ma la decisione della Corte costituzionale mette sul suo futuro un´ipoteca che
si potrà sciogliere solo mercoledì prossimo, quando si tornerà in aula. Ieri
sera i giudici della Consulta, chiamati a decidere di cinque ricorsi sul
conflitto tra il Governo e i magistrati milanesi che hanno indagato sul
presunto sequestro dell´imam egiziano da parte di agenti di Cia e Sismi,
"vietato
registrare i figli dei clandestini" - mario reggio ( da "Repubblica,
La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
I medici hanno annunciato che useranno tutti gli strumenti legali, «fino alla
Corte di giustizia europea passando per la Corte costituzionale». E´ questa la
posizione di tutti i sindacati medici. Massimo Cozza, segretario dei medici Cgil
dichiara: «I 120 mila medici che rispetteranno la deontologia e la Costituzione
diventeranno loro stessi clandestini».
per
gli autonomi ( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
286 della Corte Costituzionale e circolari Inps del 22 ottobre 1987, n. 246 e
del 28 dicembre 1989, n. 277). REVERSIBILITà/2 Questi i redditi sotto la lente
Nel mese scorso una mia sorella è rimasta vedova. Suo marito era titolare di
pensione di vecchiaia Inps.
Puntiamo
a vendere un milione di alloggi ( da "Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
loro volta ritireranno i ricorsi presentati davanti alla Corte Costituzionale.
Manca ormai solo il via libera dei Comuni, finalmente ricevuti stamane da
Berlusconi nella persona di Domenici, sindaco di Firenze e presidente
dell'Anci: si battono perché venga allentato il patto interno di stabilità, in
pratica vogliono poter spendere 16 miliardi di risparmi delle loro
amministrazioni,
"Obbligati
a denunciare i clandestini: ci ribelliamo" ( da "Stampa, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
E promettendo di ricorrere, se necessario, alla Corte di giustizia europea e
alla Corte Costituzionale. «Non siamo spie, non siamo fannulloni, non siamo
macellai. Siamo medici»: firmano così il loro manifesto. «Prima l'offesa di
essere macellai - scrivono - o nella migliore delle ipotesi, fannulloni.
Una
sentenza politica Nel nome degli Usa ( da "Manifesto, Il" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
udienza a porte chiuse della Corte costituzionale sul caso Abu Omar si è
conclusa con una sentenza a dir poco sorprendente. La Corte avrebbe stabilito
che i magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo
del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone - fra i quali 26 agenti della Cia -
sono responsabili di violazione del segreto di ufficio.
Così
anche la Cia fa le ronde in Italia ( da "Manifesto, Il" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte costituzionale non ci stupisce affatto? Che pretendere un atto di
giustizia nei confronti della Cia e dei servizi segreti italiani non rientra
tra le prerogative di verità politica che questo paese può permettersi? Posso
scrivere, senza timore di smentita, che l'uso di un presunto segreto di stato
per colpire i giudici di Milano e mandare impuniti gli autori di un sequestro
Abu
Omar resta segreto ( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ma solo in parte», dice la Corte costituzionale chiamata a valutare il
rapimento dell'imam di Milano. Restano valide quasi tutte le prove raccolte dai
pm, ma rimane anche la lettera di Berlusconi che impone il silenzio agli
agenti. Si torna in aula tra dieci giorni Sara Menafra ROMA Una vittoria di
Pirro.
I
medici: <Non siamo spie> ( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
sindacati dei medici sono pronti a ricorrere giuridicamente alla Corte
Costituzionale e alla Corte di Giustizia Europea. Il rischio - secondo questa
fetta di medici italiani - è che la proposta del Carroccio - che elimina il
principio di non segnalazione degli immigrati clandestini da parte del servizio
sanitario - possa nel lungo periodo produrre effetti inversi a quelli voluti.
La
stanza in più in ogni casa e cinquemila alloggi nuovi ( da "Riformista,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato
inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del
giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.
Obbligo
di denuncia dei clandestini Medici in rivolta ( da "Eco di Bergamo,
L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
mail print RomaSono disposti a ricorrere alla Corte costituzionale e persino
alla Corte di giustizia europea. I sindacati dei medici non hanno intenzione di
cedere sull'emendamento al disegno di legge sulla sicurezza che, sono convinti,
li obbligherebbe a denunciare i clandestini. Ad annunciarlo è Carlo Lusenti,
segretario nazionale dell'Anaao Assomed,
La
Corte costituzionale ( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte costituzionale --> Giovedì 12 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail
print Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati
(di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar (nella
foto) andrà avanti.
<Vi
racconto lo scandalo Genchi> ( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 utenze fisse e
mobili del Csm. Ogni cittadino italiano può ben comprendere la delicatezza
della disponibilità di queste informazioni». «C'è da chiedersi se nelle
istituzioni competenti vi sia adeguata consapevolezza della necessità di
ordinare la tempestiva e certa distruzione dei dati sensibili».
di
MARCO CUSUMANO I campeggi di Fondi e altre strutture turistiche del Sud Pontino
finiscono ... ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
giudiziario fino a coinvolgere il Csm a tutela dell'indipendenza dei
magistrati. Per l'Holiday Village si organizzarono anche manifestazioni davanti
al Tribunale e alla Procura fino al dissequestro della struttura. Il nuovo
"sprint" nell'inchiesta di Mancini potrebbe ora portare a clamorosi
sviluppi, senza escludere la possibilità di ulteriori sequestri,
saremo
obbligati a denunciare i clandestini ( da "Tirreno, Il" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la
linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd,
Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto
ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione
del reato di clandestinità e dell'
ROMA
- La sezione disciplinare del Csm ha sanzionato con la censura l'attuale
Procuratore della... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi ROMA - La sezione disciplinare del Csm ha
sanzionato con la censura l'attuale Procuratore della Repubblica di Avezzano,
Vincenzo Barbieri. Era accusato di ricorrere al «sistema delle segnalazioni e
delle raccomandazioni» per «amici e conoscenti» coinvolti in procedimenti
giudiziari penali o parti in processi civili;
La
Francia ritorna dopo 43 anni nel comando militare della Nato ( da "Sole 24
Ore, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
la Corte costituzionale, dando di fatto ragione a Romano Prodi e Silvio
Berlusconi. u pagina 15 Lefebvriani, il Papa accusa: nella Chiesa ci si divora
«Nella Chiesa ci si morde e ci si divora. I cattolici mi hanno attaccato ».
Così Benedetto XVI scrive in una lettera ai vescovi dopo la crisi che si è aperta
in Vaticano per la revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani.
Pizzi
nuovo procuratore generale ( da "Corriere del Mezzogiorno" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
BARI - data: 2009-03-12 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Nomina del Csm
Pizzi nuovo procuratore generale Ha indagato su vicende connesse al dissesto
del Banco Ambrosiano e in tempi più recenti sulle Bestie di Satana Antonio
Pizzi, procuratore a Monza, e che oggi è stato nominato dal Csm procuratore
generale di Bari.
Abu
Omar, segreto di Stato violato dai magistrati milanesi ( da "Sole 24 Ore,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte costituzionale, insomma, ha dato ragione solo in parte ai Governi
Prodi e Berlusconi, annullando parzialmente la richiesta di rinvio a giudizio,
il relativo decreto emesso dal Giudice dell'udienza preliminare, nonché
l'ordinanza con cui il Tribunale, il 14 maggio
MILANO
Potrebbe finire qui il processo per il rapimento di Abu Omar. Perché la
procura... ( da "Messaggero, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte costituzionale ha, infatti, accolto i ricorsi presentati dai governi
Prodi e Berlusconi, ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto sollevato
dalla stessa procura milanese, respingendo anche quello presentato dal giudice
del tribunale Oscar Magi, titolare del procedimento.
MONDOLFO
- Il Parlamento blocca la "rivolta" dell'acqua e con una nuova legge
dribbla... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
acqua e con una nuova legge dribbla la sentenza della Corte Costituzionale sui
rimborsi previsti per i non allacciati al depuratore. In sostanza la nuova
legge approvata dal Parlamento, prevede, per i non allacciati al depuratore,
l'obbligo che vengano loro ugualmente addebitati i costi di depurazione,
qualora l'impianto sia in fase di costruzione o semplicemente di progettazione.
Sindacati
dei medici contro la denuncia dei clandestini ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
siamo disposti a ricorrere alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia
europea ». La levata di scudi del pianeta sanitario è dunque netta, all'insegna
dello slogan «Non siamo spie, siamo medici». «Se la norma diventa legge –
precisano i dottori – avremo l'obbligo e non già la mera possibilità, come
invece annunciato da chi sostiene l'
ROMA
- Le posizioni ormai erano chiare ed era chiaro soprattutto che non si
sarebbero sposta... ( da "Messaggero, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
costringendo la Corte Costituzionale a intervenire. Sentendo scorrere ore
decisive non solo l'opposizione si era particolarmente mobilitata, ieri, nella
speranza di alimentare qualche dubbio dell'ultimora. La Fnsi, Articolo
<Expo,
no alla commissione antimafia> La Moratti si schiera con il prefetto ( da
"Corriere della Sera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Poi cita una sentenza della Corte costituzionale che riguarda una legge della
Regione Marche in materia di sicurezza che dichiara «l'illegittimità delle
norme che prevedevano l'istituzione di organi della Regione, con compiti di
sicurezza, per di più con la partecipazione di organi dello Stato».
<Abu
Omar: segreto di Stato violato dai pm> ( da "Corriere della Sera"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
di DINO MARTIRANO categoria: REDAZIONALE L'ex imam LA CONSULTA «Abu Omar:
segreto di Stato violato dai pm» ROMA — La Corte costituzionale: nelle indagini
sul rapimento di Abu Omar da parte della Cia (febbraio 2003), la magistratura
ha violato il segreto di Stato, così come hanno sostenuto Prodi e Berlusconi. A
PAGINA 21
Pizzi
lascia il Tribunale di Monza ( da "Giorno, Il (Brianza)" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La commissione incarichi direttivi del Csm aveva proposto al Plenum tre nomi:
tra questi ad ottenere la maggioranza dei voti era stato proprio Antonio Pizzi,
mentre erano in lizza anche Saverio Nunziante e il procuratore aggiunto della
Direzione nazionale antimafia Emilio Ledonne.
<Abu
Omar, violato il segreto di Stato> ( da "Corriere della Sera" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte costituzionale ha dunque accolto in parte i ricorsi presentati in
epoche diverse dalla presidenza del Consiglio dichiarando invece inammissibile
il contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano. Respinto, infine, anche
il contro- ricorso del giudice Oscar Magi, davanti al quale è in corso il
processo a carico del generale Niccolò Pollari (
Spataro:
riconosciuta la nostra correttezza ( da "Corriere della Sera" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
della Corte costituzionale è evidente come siano risultate prive di fondamento
le accuse del governo su supposte intercettazioni illegali o nostre pressioni
su imputati e indagati». Il governo ha avuto ragione su alcuni punti. «Sì, ma
solo su quello relativo all'utilizzo di alcuni documenti sequestrati in via
Nazionale a Roma sui quali nessuno ci aveva opposto il segreto di Stato.
La
scure non seduce i parlamentari ( da "Nuova Ferrara, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
eliminazione dei conflitti Stato-Regioni che hanno intasato la Corte
costituzionale - è la replica di Balboni - In definitiva, sono pronto a
sostenere la raccolta di firme per dimezzare la rappresentanza parlamentare, se
è collegata ad un serio progetto di riforma parlamentare che elimini appunto il
bicameralismo perfetto.
Immigrati,
medici in rivolta <Non faremo i delatori> ( da "Giorno, Il
(Milano)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale», è la linea
delle sigle sindacali dei medici. Per il presidente degli Ordini dei medici,
Amedeo Bianco, è una situazione «che rischia di farci percepire come delatori».
Ma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato che non c'è nessun
obbligo di denuncia.
Abu
Omar, il segreto fu violato ( da "Tribuna di Treviso, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal governo Prodi
contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il decreto di rinvio a
giudizio degli imputati. La Consulta ha dichiarato che «non spettava alle
autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di
rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio»
terzo,
domani assemblea sulle bollette del tubone ( da "Messaggero Veneto,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte Costituzionale, che, lo scorso 10 ottobre, ha dichiarato l'illegittimità
della legge 36 del 1994, relativa alle disposizioni in materia di risorse
idriche. Durante l'incontro, che si terrà alle 20.30, nella sala Arci,
all'interno del bar Muretto a San Martino di Terzo, verranno anche fornite ai
cittadini presenti utili informazioni in merito alle modalità per procedere con
Caracatita
permiselor auto: a picat "tentaculul Covasna" ( da "Romania
Libera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
500 de permise suspectate ca ar fi fost eliberate fraudulos, in vederea
anularii lor in baza unei ordonante a Guvernului. Din aceeasi categorie: 11
arestati si o intrebare ramasa fara raspuns: unde sunt armele furate?CSM tine
cu Adrian Nastase in meciul contra judecatorilorPenitenciarele si tribunalele,
victime ale atacurilor informatice Voteaza
'Purgar
Rai mi saziò' ( da "Articolo21.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ha le idee chiare e si appresta a molte riconferme, Corte Costituzionale
permettendo: si attende infatti la decisione sul ricorso riguardante il caso
del consigliere Petroni (rimosso e poi rimesso), che potrebbe mettere in
discussione la stessa Gasparri. Per quanto riguarda il centrosinistra la
situazione pare, come tradizione, più incerta.
Abu
Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusco. Violato il segreto di
Stato ( da "AmericaOggi Online" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di
aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar,
avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions"
(sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al
di fuori di procedure
Abu
Omar/ Spataro: Riconosciuta correttezza pm, processo ( da "Virgilio Notizie"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
commentando la decisione della Corte Costituzionale, secondo la quale nelle
indagini sul rapimento di Abu Omar la magistratura ha violato il segreto di
Stato. "Bisognerà attendere di leggere la sentenza, ma dal comunicato
della Consulta è evidente come siano risultate prive di fondamento le accuse
del governo su supposte intercettazioni illegali o nostre pressioni su imputati
e indagati"
Trieste
, la Camera di commercio al Cruise Shipping Miami-SeaTrade ( da
"Sestopotere.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Azienda speciale ARIES della Camera di Commercio di Trieste sarà presente con
imprese regionali al "CSM- Cruise Shipping Miami-SeaTrade". Anche
quest'anno cinque imprese locali parteciperanno al principale appuntamento
fieristico mondiale dedicato alle crociere e al mondo della produzione navale e
nautica, in programma dal 16 al 19 marzo 2009.
Ddl
sicurezza, i medici sul piede di guerra "La legge obbliga a denunciare i
clandestini" ( da "Quotidiano.net" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte di giustizia europea passando per la Corte
costituzionale’’</p>" /> Leggi il giornale Nome utente: Password:
Prova GRATUITA Politica TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop
al bullismo Cronaca Politica Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo
Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta IL
PROVVEDIMENTO CONTESTATO Ddl sicurezza,
Roma,
Tribunale dei minori: Cavalli presidente ( da "Denaro, Il" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La sua nomina è stata decisa a larghissima maggioranza dal plenum del Csm. A
suo favore hanno votato laici di entrambi gli schieramenti e tutti i togati, ad
eccezione di quelli del movimento per la Giustizia, che sostenevano la
candidata di minoranza, Isabella Foschini, reggente a Roma. Cavallo ha una
lunghissima esperienza in materia di giustizia minorile.
<Caso
Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato> ( da "Giornale di
Vicenza.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo
Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi.
Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in
almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento
(e senza gli omissis poi apposti dal Sismi)
Piano
casa, in arrivo 5 mila alloggi popolari ( da "Tempo, Il" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ricorsi in materia presentati alla Corte Costituzionale. «Sono pienamente soddisfatto
dell'accordo raggiunto - aveva commentato la scorsa settimana il ministro per i
Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, rendendo noto il piano - che impegna
consistenti risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che
colpisce molte famiglie che versano in condizioni di bisogno.
La
Consulta: i magistrati violarono il segreto su Abu Omar ( da
"Avvenire" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La ha stabilito la Corte Costituzionale accogliendo i ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi, nella vicenda del rapimento dell'ex imam della
moschea di viale Jenner, a Milano. Per questa vicenda sono stati rinviati a
giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26
agenti Cia).
12/03/2009
12:33 TERRORISMO: GASPARRI E CICCHITTO, CONSULTA HA BOCCIATO PM MILANO SU CASO
ABU OMAR ( da "ITnews.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
La sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda connessa ad Abu Omar
sancisce che alcuni pm di Milano hanno violato il segreto di Stato. E'
sconcertante che il dottor Spadaro ed altri magistrati si proclamino vincitori
dopo una sconfitta e manifestino l'intenzione di procedere nelle loro
iniziative che hanno gia' arrecato significativi danni alla sicurezza del
Paese"
I
medici in rivolta: "Obbligati a fare le spie", denunciando i
clandestini ( da "Panorama.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte di giustizia europea passando per la [2] Corte costituzionale". È
questa la posizione delle diverse sigle sindacali dei medici ([3] Anaao
assomed, [4] Cimo asmd, [5] Aaroi, [6] Fp cgil medici, Fvm, [7] Federazione
cisl medici, [8] Fassid, [9] Fesmed, Federazione medici uil fpl), nel caso in
cui dovesse passare la norma,
<Front-office
Atoaperto sempre> ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
mozione del Pdl sarà discussa in Consiglio comunale Sottile 49 Il plenum del
Csm ha nominato all'unanimità, due dei cinque procuratori aggiunti mancanti:
sono Michelangelo Patanè e Marisa Scavo, che prendono i posti di Vincenzo
D'Agata e Ugo Rossi, il primo procuratore capo a Catania, il secondo a
Siracusa. Per gli altri tre posti di "aggiunto" a Catania ci sono
quattro candidature,
"Abu
Omar, violato il segreto di Stato" ( da "Corriere Adriatico" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di
aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar,
avvenuto nel 2003 nell'ambito di una extraordinary renditions (sequestri di
sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di
procedure
<Violato
dai pmil segreto di Statosu Abu Omar> ( da "Sicilia, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata
violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno
indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi e altre 34 persone. La Corte
Costituzionale ha accolto così (anche se solo in parte) i ricorsi presentati
dai governi Prodi e Berlusconi. 10
Medici
compatti: <Denunciare i clandestini è incostituzionale> ( da
"Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la
linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd,
Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto
ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione
del reato di clandestinità e dell'
CSM a
avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea ( da "Romania
Libera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
: CSM a avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea Generalul Dan
Voinea, procuror-sef adjunct al Sectiei Parchetelor Militare Rl online Joi, 12
Martie 2009 Sectia pentru procurori a CSM a decis, joi, revocarea din functia
de procuror-sef adjunct al Sectiei Parchetelor Militare a lui Dan Voinea,
SILVIA
BAROCCI ROMA. IL PROCESSO ALL'EX CAPO DEL SISMI NICOLò POLLARI E AD ALTRI 34
IMP... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver
violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto
nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti
terroristi a opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure
LA
VICENDA ABU OMAR INIZIA NEL FEBBRAIO 2003 QUANDO SCOMPARE DA MILANO, HASSAN
MUSTAFA OSAMA NASR, (... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Abu Omar viene liberato a inizio 2007 mentre in Italia viene rinviato a
giudizio il generale Nicolò Pollari assieme ad altri funzionari. Nell'aprile la
Corte Costituzionale dichiara ammissibile, il ricorso del governo Prodi contro
la procura di Milano e nel giugno 2008 arriva anche il ricorso del governo
Berlusconi.
ROMA.
IL DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA PREOCCUPA SERIAMENTE I MEDICI: IN TESTA ...
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla
Corte di giustizia Ue, passando per la Corte costituzionale». Questa la linea
delle diverse sigle sindacali dei medici (dall'Anaao assomed al Cimo, e così
via), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione, al quale i sindacati
si oppongono, riguarda l'approvazione di un emendamento della Lega nord,
Abu
Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusconi. Violato il segreto
di Stato ( da "AmericaOggi Online" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di
aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar,
avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions"
(sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al
di fuori di procedure
Abu
Omar, la Consulta conferma la violazione del segreto di Stato ( da
"Panorama.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, 'rea' di aver
violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto
nel 2003 nell'ambito di una '[4] extraordinary renditions' (sequestri di
sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di
Piano
per fronteggiare le emergenze idriche ( da "Gazzettino, Il
(Pordenone)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Mentre il consigliere Sante Valvasori ha voluto sottolineare gli effetti della
sentenza della Corte costituzionale 335 del 10 ottobre 2008, con la quale è
stato chiarito che nessun canone riferito al servizio di depurazione può essere
addebitato all'utente nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti
centralizzati di depurazione o questi siano inattivi.
I
sindacati bocciano la proposta del Governo ( da "Gazzettino, Il" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte
costituzionale». «Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati
con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza -
riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della
giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio.
Roma
Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui
26 age... ( da "Gazzettino, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, 'rea' di aver
violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto
nel 2003 nell'ambito di una 'extraordinary renditions' (sequestri di sospetti
terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure
Resana
ko a Bessica è raggiunta dal Riese ( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Bessica-CSM Resana 1-0, Spineda-Città di Asolo 0-1, S. Floriano-Fossalunga 5-0,
SP-Montello 2-2, Godigese-Riese Vallà 1-2, S. Gaetano-Treville 1-0, Milan
Guarda-Virtus CSM Farra 3-0. Classifica: CSM Resana, Vallà 40, Montello 38, S.
Floriano 37, Godigese, SP 35, Spineda 31, Virtus Csm Farra 25, Bessica 22, San
Gaetano 17,
Conferme
al vertice ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Gottardo-CSM Resana 1-2, Bessica-Giov. Ezzelina np, Città di Asolo-Loria 0-1,
Idea Sport-Riese Vallà 2-4, Godigese-Maser 1-
VEDI
ABU OMAR (QUANT'è BRUTTO) SPATARO CONTRATTACCA: "RILIEVI MARGINALI, IL
PROCESSO VA AVANTI" - intercettazioni e interrogatori, che il governo
voleva veder cancellati, restano ( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
il presidente dei costituzionalisti italiani che, in questo conflitto davanti
alla Corte, ha rappresentato le ragioni della procura di Milano. E che,
ufficialmente, dichiarerà poi: «Abbiamo vinto». Con Pace il bilancio non è mediato
dalle cautele che il procuratore aggiunto userà necessariamente per tutta la
serata con la stampa.
FINI
SU SILVIO: NESSUNO SCONTRO, SOLO SENSIBILITÀ DIVERSE BONDI RESUSCITA IL
CONSIGLIO NAZIONALE DEL DESIGN (GUZZETTI PRESIDENTE) - MARTINA, LA LUXURIA DEL
CENTRODESTRA BRUNETT ( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
a proposito "della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha
accolto ben quattro ricorsi per conflitto d'attribuzioni presentati due dal
Governo Prodi, con l'accordo dell'allora opposizione, e due del Governo
Berlusconi, con l'opposizione invece del centrosinistra, e dei commenti che ne
sono seguiti".
Bio-testamento,
primo traguardo pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Io spero sempre che prima intervenga la Corte Costituzionale perche' li' e' il
cuore della partita, la tenuta del patto costituzionale". E poi, osserva
ancora, "forse ci siamo sbagliati: pensavamo che la risposta sarebbe stata
un'altra. Non tanto da parte degli avversari politici, ma da parte del Paese.
Biotestamento/
Finocchiaro: Voto segreto non salvifico,Pdl ( da "Virgilio Notizie"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
Per la Finocchiaro "il cuore di questa partita è la tenuta del patto
costituzionale sulla libertà personale" e "spero che prima del
referendum arrivi la Corte Costituzionale". Peraltro, sottolinea la
Finocchiaro, "non credo che se si arrivasse a un referendum su questa
brutta legge ci sarebbe l'adesione sperata da parte del Paese".
Ad
Urbino un convegno sull'indipendenza dei media ( da "Virgilio
Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
ex presidente della corte costituzionale Valerio Onida e, l'esperto in politica
comparata, il professor Giovanni Sartori. Tutti cercheranno di dare o trovare
una risposta al dilemma attuale: come salvare il giornalismo? Si proseguirà poi
analizzando alcune soluzioni adottate all'estero come quelle inglesi, francesi
e americane: alla ricerca di una via italiana'
Nuovo
tentativo di putsch istituzionale? ( da "AprileOnline.info" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
confronti delle legge elettorali incostituzionali il nostro ordinamento anche
per l'ignavia delle Corti Giudiziarie e della Corte Costituzionale non offre
garanzie giurisdizionali. Si pensi che contro le leggi elettorali
incostituzionali ci si dovrebbe rivolgere, secondo la nostra Eccellentissima
Suprema Corte di Cassazione, alle Giunte delle Elezioni delle Camere elette con
la legge .
Pedofili
in cella, dopo la legge scattano le manette. Ma ora c'è chi protesta ( da
"Giornale.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
la legge che imponeva il carcere per gli imputati di mafia) superò indenne il
vaglio della Corte Costituzionale. Intanto le condizioni di detenzione di Riva
sono state stigmatizzate in un articolo sul «Foglio» di oggi in cui si denuncia
il fatto che il critico si trova «in una cella di dodici metri quadri condivisa
con un albanese, un arabo, un rumeno e un italiano».
Per
ora vincono loro ( da "AprileOnline.info" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract:
E il tribunale, rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà la questione
se si arriverà ad affermare che la legge è contro la Costituzione". Pur
con tutte le sue articolazioni, per il Pd la sfida di rendere il ddl Calabrò
meno lesivo della libertà individuale era impossibile.
Articoli
Su
Abu Omar segreto di Stato violato a metà (sezione: Giustizia)
( da
"Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
il
caso Accolto il ricorso del governo I pm: ma il processo resta valido La
decisione La Consulta annulla alcuni atti usati per il rinvio a giudizio di
Pollari e degli agenti per il sequestro dell'imam Gli effetti Gli avvocati
chiederanno di far ricominciare il dibattimento da capo Ma le intercettazioni
sono utilizzabili Su Abu Omar segreto di Stato violato a metà PAOLO COLONNELLO
MILANO Politicamente è una mezza sconfitta ma processualmente la partita è
ancora tutta da giocare. È questo in sostanza il risultato della decisione
presa ieri dai giudici della Corte Costituzionale che hanno accolto
parzialmente i ricorsi presentati a suo tempo dalla presidenza del Consiglio
(sia Prodi che Berlusconi) nel conflitto di attribuzione con i magistrati
milanesi sulla violazione del segreto di Stato nell'ambito dell'inchiesta sul
sequestro dell'ex imam Abu Omar. I giudici costituzionali hanno respinto
contestualmente i ricorsi avversi della Procura, del Gip e dello stesso
Tribunale, davanti al quale da circa un anno e mezzo si svolge il processo che
vede alla sbarra 34 persone tra agenti Cia (latitanti e contumaci), uomini
dell'ex Sismi e l'ex capo dei servizi militari, il generale Niccolò Pollari.
Sentenza di non facile lettura, nemmeno per gli interessati che ieri infatti
gridavano entrambi, paradossalmente, alla vittoria. In concreto, la Consulta ha
annullato alcuni atti «posti a fondamento» del rinvio a giudizio e
dell'incidente probatorio che «cristallizzò» la prova dell'unico reo confesso
che partecipò al sequestro dell'imam il 17 febbraio del 2003, ovvero il
maresciallo dei Ros, Luciano Pironi, meglio noto come «Ludwig». I giudici
inoltre hanno considerato una «violazione del segreto di Stato», compiuta dai
pubblici ministeri Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, il deposito dei
documenti acquisiti con la famosa perquisizione nell'ufficio di via Nazionale a
Roma di Pio Pompa dove, oltre a carte che parlavano della «disarticolazione» di
alcuni magistrati e giornalisti, vennero rinvenuti atti che testimoniavano di
accordi tra Italia e America circa operazioni antiterrorismo. Questo tipo di
documenti, per altro ritirati quasi subito dall'accusa al processo, sono stati
considerati «una violazione» e sono stati quindi «annullati» dalla Consulta.
Ciò potrebbe permettere agli avvocati di chiedere l'immediata nullità del
processo svolto fin qua e la ripetizione perfino dell'incidente probatorio.
Anche perché c'è quella frasetta assai sdrucciolevole che parla di atti posti
«a fondamento» del rinvio a giudizio che potrebbe essere interpretata in
maniera assai estensiva dalle difese. Non è detto però che la nullità - e
dunque la ripetizione di tutta la fase preliminare del processo - possa essere
accolta, visto che il resto dell'impianto accusatorio, ovvero la parte
preponderante, rimane saldamente in piedi. Di certo per l'ex capo del Sismi
Pollari, per il suo vice Marco Mancini e per gli altri uomini dei servizi a
giudizio, sarà più semplice avvalersi del segreto, ora che è stato sancito
dalla Consulta. «Comunque - dice Spataro - è stata affermata la correttezza del
nostro comportamento su interrogatori e intercettazioni». Ieri dunque si
registravano reazioni straordinariamente speculari. «Abbiamo vinto», dichiarava
il professor Alessandro Pace, il presidente dell'associazione costituzionalisti
al quale si erano rivolti i magistrati milanesi: «La Corte ha annullato
l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti. Per il
resto è stata respinta la pretesa della presidenza del Consiglio di far
retroagire il segreto di Stato fin all'inizio dell'inchiesta». «E' una vittoria
piena, un sei a zero», esultava contemporaneamente Ignazio Francesco Caramazza,
avvocato generale dello Stato per la presidenza del Consiglio. «Francamente non
mi aspettavo tanto, puntavo forse su un tre a due». Il processo riprenderà il
18 marzo.
Torna
all'inizio
"Io,
giudice di pace ho perso il lavoro per due sentenze" (sezione: Giustizia)
( da
"Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
il
caso «Colpa della polizia» La battaglia solitaria di Stefano Craparo "Io,
giudice di pace ho perso il lavoro per due sentenze" ANDREA CHATRIAN AOSTA
Si può essere rovinati anche da due sentenze di assoluzione. E per di più,
avendole scritte. Stefano Craparo ha 78 anni portati con energia ma non si
rassegna all'idea di fare il pensionato. Gli piaceva il suo incarico di giudice
di pace ma nel 2006, il 3 marzo, addio. Mancata riconferma - per raggiunti
limiti di età - dell'incarico affidatogli il 29 gennaio di quattro anni prima.
Secondo Craparo i motivi sono altri: due sentenze scritte nel 2004, madri di
furiose polemiche. Craparo aveva accolto due ricorsi: quello di un automobilista
mantovano multato per aver infilato il tunnel del Bianco a più di 130 all'ora e
quello di un pensionato di Verrès che aveva percorso contromano
Torna
all'inizio
Giustizia
e Libertà sbarca su internet (sezione: Giustizia)
( da
"Gazzetta di Mantova, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
IL
MOVIMENTO Giustizia e Libertà sbarca su internet Tutte le novità a livello
locale Creare uno spazio di confronto e di esercizio del pensiero critico nel
segno dei valori costituzionali: questo l'obiettivo del movimento Giustizia e
Libertà, che in queste settimane sta riorganizzando le proprie attività. Come
ha sottolineato il coordinatore Alessandro Monicelli in occasione della
riunione dei componenti del circolo di Mantova, svoltasi martedì nella sede
della circoscrizione Centro, l'associazione presieduta da Sandra Bonsanti e
fondata tre anni fa, dopo aver avuto un ruolo fondamentale nell'ultima
battaglia referendaria e aver lavorato alla costruzione del PD, da cui però è
uscita sia a livello nazionale che locale, si pone oggi come movimento
d'opinione sui temi della Costituzione. «Giustizia e Libertà non è un partito e
non scenderà in campo alle prossime elezioni amministrative - ha ribadito
Monicelli - il nostro obiettivo è quello di stimolare il confronto e di
collaborare con altre realtà associative. Sul fronte organizzativo, sabato
parteciperemo ad un incontro a Milano con i coordinatori dei circoli di
tutt'Italia; tra i progetti locali c'è anche quello di un sito internet
dedicato all'associazione». Il movimento ha ritrovato slancio dopo l'appello di
febbraio a firma del presidente onorario Gustavo Zagrebelsky, insigne
costituzionalista dell'Università di Torino e già presidente della Corte
Costituzionale. Un documento forte, sottoscritto da intellettuali di spicco
aderenti al movimento come Giovanni Sartori, Umberto Eco e Claudio Magris, in
cui il professore ha denunciato la presenza di "segni inequivocabili di
disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione, disprezzo della
legalità e dell'uguaglianza, impunità per i forti e costrizioni per i deboli,
libertà come privilegi e non come diritti". Le linee fondamentali
dell'appello sono state poi riprese dall'avvocato Sandro Somenzi, che ha
analizzato in quest'ottica il caso di Eluana Englaro: «Questa vicenda umana
così drammatica è stata sfruttata con molto cinismo ai fini dello scontro
politico. In un momento in cui l'emotività dell'opinione pubblica era molto
sollecitata il Governo ha colto l'occasione per sferrare un attacco
violentissimo alle istituzioni». Potere giudiziario in primis: «Per evitare di
dare esecutività alla decisione della magistratura - ha proseguito Somenzi - il
Governo è ricorso a un decreto legge, attaccando poi il Presidente della
Repubblica, che è organo di garanzia, per non aver apposto la firma. La vera
posta in gioco nel caso Englaro non è la difesa della vita, bensì la messa in
discussione della stessa Costituzione». Virginia Novellini
Torna
all'inizio
Il
tribunale imperiese ha una nuova guida: Gianfranco Boccalatte (sezione:
Giustizia)
( da
"Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
IL
PRESIDENTE NOMINATO IERI DAL CSM Il tribunale imperiese ha una nuova guida:
Gianfranco Boccalatte E' Gianfranco Boccalatte, 67 anni, il nuovo presidente
del tribunale di Imperia. Lo ha eletto dopo una seduta fiume iniziata ieri
mattina e protrattasi fino al pomeriggio, il plenum del Csm. Per Boccalatte si
sono espressi 13 componenti, 11 quelli che avevano votato Biagio Insacco,
l'altro candidato, attualmente in servizio alla Dda di Palermo. Boccalatte e
Insacco si erano divisi equamente le sei preferenze, tre per parte, alla
precedente votazione che risaliva alla primavera scorsa, per cui alla fine si è
dovuti ricorrere alla consultazione plenaria. Lo scarto indica che c'è stata
anche ieri battaglia. «Avrei preferito una forbice maggiore - si schermisce
dalle congratulazioni il prescelto - E, sinceramente, credo che in un posto
direttivo avesse dovuto andare un giovane, per questioni di stimoli. Ma
tantè...». Boccalatte è stato per dieci anni alla guida del Tribunale di Sanremo,
altro Palazzo di giustizia che è ancora senza presidente, mentre prima aveva
retto la pretura di Ventimiglia. E' entrato in magistratura nel 1967, negli
anni della contestazione giovanile. Ha lavorato anche a Vercelli e prima ancora
a Genova. A Imperia il suo arrivo sarà graditissimo, non solo perché viene a
colmare un vuoto ma anche perché è conosciuto e apprezzato per la sua grande
professionalità e signorilità. Tifoso della Juve, è appassionato di minigolf e
grande divoratore di libri, in particolare romanzi. Il suo insediamento
ufficiale è atteso per luglio ma esigenze potrebbero consigliare tempi più
brevi. \
Torna
all'inizio
LUIGI
DE MAGISTRIS (sezione: Giustizia)
( da
"EUROPA ON-LINE" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
VIP
LUIGI DE MAGISTRIS Ex pm di Catanzaro, ora giudice del riesame (g. mont.)
Candidarmi in politica? In questo momento non escludo nulla: di fare
l?imprenditore agricolo, l?avvocato, lo scrittore o il politico. Nooo... ?Un
magistrato in lotta contro la Casta? che cede anche lui all?irresistibile
ascesa nell?Olimpo dei vituperati eletti? Rimarranno delusi i 378 iscritti al
gruppo in suo sostegno su Facebook (pochini in realtà, almeno rispetto ai 1900
sostenitori del ?biondo? collega Woodcock), e forse non solo loro. È la prima volta
che De Magistris paventa questa eventualità ? perché di questo si tratta ? e
dire che di interviste ne ha rilasciate in questo ultimo anno. Ma a
?Klauscondicio?, ieri, non si è limitato a difendere il suo lavoro, ritenuto da
più parti discutibile. Ha detto di più ? «ho sempre pensato che la mia vita
fosse in pericolo» ?, segno che la pressione a cui è stato sottoposto ?
avocazione delle inchieste, azioni disciplinari del Csm, trasferimenti e
quant?altro ? ha lasciato il segno. I più maliziosi diranno che il suo è già un
annuncio per quanto tardivo ? ?aveva già deciso prima? ?, che sì, nega di voler
fare il verso a Di Pietro ma ne ripercorre le orme mettendo a frutto la
notorietà acquisita sul campo delle sue inchieste giudiziarie. E pazienza se i
bastoni fra le ruote messe dai presunti ?potenti del malaffare? rischiano di
avere la meglio su quelle inchieste. Hanno avuto gioco facile, evidentemente, a
insinuarsi tra lacune, inciampi o ingenuità. Quando mai non è accaduto? Resta
il fatto che in questo paese per chi, a torto o a ragione, è in una situazione
di difficoltà, la politica è la più comoda via di fuga. È una via d?uscita
tanto vituperata quanto sicura: per magistrati, giornalisti, imprenditori o
pseudo tali, fa lo stesso. È bene esserne consapevoli. Ora, le (possibili)
scelte di vita non si discutono. Un personaggio pubblico quale De Magistris,
però, avendo contribuito in vari modi a diventarlo, come spiegherà questo
eventuale cambio di mission ai suoi potenziali elettori?
Torna
all'inizio
Abu
Omar, <sconfitta> per i magistrati (sezione: Giustizia)
( da
"Corriere.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
i
pubblici ministeri milanesi indagaron0 l'ex capo del sismi e 26 agenti cia Abu
Omar: la Consulta decide a favore del governo, pm di Milano violarono segreto
Sentenza della Corte Costituzionale: c'è stata violazione del segreto di Stato
da parte dei magistrati di Milano ROMA - Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano
sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di
Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a
giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26
agenti Cia). La Corte Costituzionale - secondo quanto appreso dall'agenzia Ansa
- avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto
della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi
dinanzi al quale il processo è in corso. LA SENTENZA - Per la Consulta, «non
spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio
a giudizio e del decreto che dispone il giudizio, i documenti acquisiti
all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente
inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati
coperti dal segreto di Stato, nonchè la richiesta di svolgimento dell'incidente
probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo
verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006». Per questo, tali
atti processuali «nelle parti corrispondenti» sono stati annullati. I ricorsi
parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dall'allora Governo
guidato da Romano Prodi. Il governo, in quella circostanza, accusò davanti alla
Corte i procuratori Ferdinando Pomarici e Armando Spataro di aver
illegittimamente e ripetutamente "violato il segreto di Stato" nella
conduzione delle indagini sul sequestro dell'ex imam egiziano,
"bruciando" uomini e strutture del controspionaggio. La procura di
Milano fu inoltre accusata di «aver violato le prerogative di secretazione del
governo» in almeno tre circostanze: con «l'acquisizione di documenti
informativi, anche di carattere documentale, attinenti l'identita' di 85
appartenenti al Sismi; con l'intercettazione delle utenze cellulari in loro us
e l'acquisizione di elementi attinenti la struttura e le logiche di
funzionamento del Servizio non direttamente afferenti l'indagine sul sequestro
e riguardanti i rapporti con agenti stranieri». La Corte ha anche accolto in
parte il conflitto sollevato dal Governo Berlusconi nei confronti del giudice
monocratico della quarta sezione penale del tribunale di Milano, Oscar Magi,
davanti al quale si sta svolgendo il processo a carico dei 35 imputati. Tale
ricorso è stato accolto «limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008,
ammissiva di determinate prove». I giudici costituzionali, invece, hanno
bocciato tutti e due i conflitti sollevati dalla magistratura milanese:
respinto il ricorso del giudice Oscar Magi, risalente al dicembre scorso, in
relazione a tre note del premier Berlusconi, con cui si confermava il segreto
di Stato opposto da alcuni testimoni nel procedimento. Inammissibile, invece, è
stato dichiarato il conflitto sollevato dal procuratore capo di Milano nel
2007, così come il ricorso incidentale proposto dalla sezione gip del tribunale
di Milano. stampa |
Torna
all'inizio
Un
emendamento della Lega scatena le proteste: <Se non denunciamo rischiamo la
multa> (sezione: Giustizia)
( da
"Cittadino, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
«Siamo
medici, non delatori» Dottori contro la norma "anti extracomunitari"
Roma Medici italiani sul piede di guerra. Fanno sentire la loro voce,
rivendicano il loro ruolo professionale, si appellano al buonsenso dei politici
ma, in attesa di segnali, lanciano l'allarme: «Non siamo spie, bisogna bloccare
subito l'emendamento della Lega Nord che elimina il principio di non
segnalazione degli immigrati clandestini da parte degli operatori del Ssn. Se
diventa legge, il "camice bianco" avrà l'obbligo, e non la
possibilità, di segnalare un clandestino che si rivolge per le cure a una
struttura sanitaria pubblica, in quanto pubblico ufficiale incaricato di
pubblico servizio». A lanciare l'appello sono i sindacati della dirigenza
medica e veterinaria del Ssn, riunitisi a Roma proprio per spingere il governo a
tornare sui propri passi e bocciare la norma anti-clandestini, contenuta nel
Ddl sicurezza. All'incontro hanno preso parte tutte le maggiori sigle sindacali
della dirigenza medica, pronte, se la legge dovesse passare, «ad andare fino
alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte costituzionale». «Il
medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn - spiega
il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza - riveste
contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la
qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio. I medici del servizio
sanitario nazionale, in quanto pubblici ufficiali, saranno quindi obbligati a
denunciare per iscritto quando avranno notizia della clandestinità, diventato reato
perseguibile di ufficio. Chi omette o ritarda di denunciare sarà punito con la
multa da
Torna
all'inizio
Responso
della Consulta (sezione: Giustizia)
( da
"Cittadino, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Caso
Abu Omar, «segreto di Stato violato dai pm» roma La Corte costituzionale ha
dichiarato «inammissibile il ricorso proposto dal procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Milano nei confronti del presidente del Consiglio dei
ministri» sul caso di Abu Omar, l'ex imam rapito nel
Torna
all'inizio
Caso
Abu Omar, i giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in
parte accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex
capo del Sismi Poll (sezione: Giustizia)
( da
"Giornale di Brescia" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Edizione:
12/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno Caso Abu Omar, i
giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in parte
accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex capo del
Sismi Pollari L'ex capo del Sismi, Pollari, col presidente Cossiga ROMA Il
processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26
agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà
avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande
rivolte ai testi sui rapporti tra servizi italiani e stranieri. Dovrebbero
essere questi gli effetti della decisione della Corte costituzionale che ha
accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro
la Magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato
nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una
«extraordinary rendition» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi
segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale
ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della Magistratura di Milano:
inammissibile quello della procura che, tra l'altro, sosteneva che sul
sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un
fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del
giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo,
che chiedeva l'annullamento della nota inviata dal premier Berlusconi ad agenti
ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando loro
che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra
servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o
collegabile con il fatto storico» del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte,
i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due
circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza
gli «omissis» poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio del
2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex
funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente
probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo
che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta
di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno
essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche. Ma la
Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che ha
continuato ad opporre il segreto di Stato.
Torna
all'inizio
Abu
Omar, fu violazione Sul caso Abu Omar c'è stata violazione del segreto di...
(sezione: Giustizia)
( da
"Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abu
Omar, fu violazione Sul caso Abu Omar c'è stata violazione del segreto di Stato
da parte dei magistrati di Milano. La Corte Costituzionale avrebbe così accolto
i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi. Il "pirata" è
donna Il pirata della strada viene pensato solitamente al maschile ma secondo
l'Osservatorio il centauro-Asaps aumentano le donne-pirata. Nel 2008 il 9% dei
249 pirati identificati erano donne. Jade va a morire Jade Goody, l'ex star del
Gf britannico malata di cancro, ha lasciato l'ospedale di Londra dove era
ricoverata. La donna, 27enne, colpita da un tumore al collo dell'utero sarebbe
ormai in fin di vita.
Torna
all'inizio
Andremo
fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale .
E... (sezione: Giustizia)
( da
"Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
«Andremo
fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale». E'
questa la "minaccia" delle sigle sindacali dei medici nel caso in cui
passi il ddl sulla sicurezza, ora all'esame della Camera. Secondo i sindacati,
l'abrogazione del divieto di denuncia dei clandestini all'autorità giudiziaria
determinerebbe per i medici una scelta tra il codice deontologico e la legge,
la nascita di una sanità parallela e il rischio del ritorno di malattie
scomparse.
Torna
all'inizio
I
medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di
giustizia europea contro ... (sezione: Giustizia)
( da
"Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
I
medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di
giustizia europea contro il ddl sulla sicurezza che, dicono, li obbligherebbe a
denunciare i clandestini alla polizia.
Torna
all'inizio
E'
Antonio Pizzi, il nuovo procuratore generale di Bari. Lo ha nominato ieri il
plenum del Cons... (sezione: Giustizia)
( da
"Leggo" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
E'
Antonio Pizzi, il nuovo procuratore generale di Bari. Lo ha nominato ieri il
plenum del Consiglio superiore della magistratura (Csm). Pizzi è stato
preferito all'avvocato generale Francesco Saverio Nunziante e succede a Emilio
Marzano, il procuratore barese conosciuto negli ultimi tempi per aver seguito
di persona i due anni di indagini sulla scomparsa dei fratellini di Gravina.
Pizzi è invece soprattutto noto per aver indagato su vicende connesse al
dissesto del Banco Ambrosiano e sulle bestie di Satana. E' l'ex procuratore di
Monza, ha cominciato la carriera come giudice a Milano nel 1969. Nella sua
ventennale esperienza di giudice istruttore al Tribunale di Milano si è
occupato di importanti procedimenti tra cui quelli a carico di Carlo De
Benedetti, Flavio Carboni, Angelo Rizzoli e Licio Gelli. Pizzi si è occupato
anche di processi in materia di terrorismo. (M. Lop/ass)
Torna
all'inizio
minoranza
tedesca in fvg: il pdl vuole una legge di tutela (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
10 - Regione Minoranza tedesca in Fvg: il Pdl vuole una legge di tutela In
consiglio UDINE. Una norma di tutela e promozione delle minoranze di lingua
tedesca del Friuli Venezia Giulia: è stata presentata ieri dal primo firmatario
della proposta di legge, il consigliere del Pdl Franco Baritussio, il testo che
intenderà dare completa attuazione alla tutela e alla valorizzazione delle
minoranze linguistiche presenti in regione come previsto dalla legge nazionale
482. Dopo le norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena
(la 26 del 2007) e della lingua friulana (la 29 del 2007), prende il via questa
proposta di legge, sottoscritta da numerosi consiglieri della maggioranza, fra
i quali i capigruppo del Pdl Daniele Galasso, della Lega Danilo Narduzzi,
dell'Udc Edoardo Sasco, del gruppo Misto Roberto Roberto Asquini, e con Luigi
Ferone del Partito Pensionati. La presentazione dei contenuti, avvenuta ieri a
Udine, è stata illustrata anche dai consiglieri Piero Camber (Pdl), presidente
della VI Commissione consiliare che esaminerà il testo, e da Giorgio Venier
Romano (Udc), i quali hanno ricordato il fatto che proprio in questi giorni la
Corte Costituzionale dovrebbe dare il proprio parere sulla legge di tutela
della lingua friulana. «Si va a colmare un vuoto - dice Baritussio - in
condizioni di parità con le altre minoranze, anche quelle di lingua tedesca
presenti in Valcanale e nelle località di Timau, e nel comune di Sauris». Un
rispetto e una attenzione per le varianti locali affermata fin dal titolo ove -
puntualizza Baritussio - si parla, appunto, di minoranze, al plurale,
recuperando inoltre esplicitamente la dicitura «di lingua tedesca», in luogo
del termine «germanofona» che dal punto di vista lessicale è equivalente ma
psicologicamente meno attraente. Mirco Mastrorosa
Torna
all'inizio
le
spallate alla costituzione - stefano rodotà (sezione: Giustizia)
( da
"Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
28 - Commenti LE SPALLATE ALLA COSTITUZIONE STEFANO RODOTà Che effetto fa
vivere in un paese dove il presidente del Consiglio dichiara di voler chiudere
il Parlamento? Non lasciamoci rassicurare da chi dice che questa proposta
«cadrà nel vuoto». Non banalizziamo, non derubrichiamo a battuta occasionale
un´affermazione così pesante secondo un costume invalso in questi anni e che ha
portato al degrado del linguaggio e della politica. Le parole aggressive della
Lega sono state un potente veicolo di promozione degli spiriti razzisti. Lo stillicidio
delle dichiarazioni di Berlusconi contribuisce a distruggere gli anticorpi che
consentono ad un sistema di rimanere democratico. Soprattutto, non isoliamo le
ultime affermazioni del presidente del Consiglio da un contesto ormai
caratterizzato da un quotidiano attacco alla Costituzione. Si stanno mettendo
le mani sulla prima parte della Costituzione, proprio quella che, a parole, si
dice di voler tenere fuori da ogni proposito di riforma. La legge all´esame del
Senato sul testamento biologico viola la libertà personale e
l´autodeterminazione delle persone. Si mettono in discussione la libertà
d´espressione e il diritto dei cittadini ad essere informati con la legge sulle
intercettazioni telefoniche. Si nega il diritto alla salute come elemento essenziale
della moderna cittadinanza quando si prevede che i medici possano denunciare un
immigrato irregolare la cui unica colpa è la richiesta di cure. Si privatizza
la sicurezza pubblica legittimando le ronde, con una abdicazione pericolosa
dello Stato da una delle funzioni che ne giustificano l´esistenza. Si avanzano
proposte censorie che riguardano Internet. Si erodono le garanzie della privacy
per improprie ragioni di efficienza. Si propone una banca dati del Dna con
scarse garanzie per la libertà delle persone. Non era mai accaduto che il
nostro sistema politico vivesse quotidianamente ai margini della legalità
costituzionale, che si dubitasse della costituzionalità di tutte le leggi di
qualche peso in discussione alle Camere. Si altera così il funzionamento del
sistema istituzionale, e si trasferisce l´intero compito di garantirne il
corretto funzionamento ai "due custodi", il Presidente della
Repubblica e la Corte costituzionale, di cui si accentuano le responsabilità e
la politicità. E si dimentica che proprio la cultura costituzionale segna la
politica e la civiltà di un paese. Distogliamo per un momento lo sguardo dalle
nostre lacrimevoli vicende, e rivolgiamolo agli Stati Uniti. Barack Obama non
sta soltanto liberando il suo paese da inammissibili vincoli, come quelli sul
divieto del finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali
embrionali, mostrando come sia possibile e necessaria una politica lungimirante
e svincolata da ipoteche fondamentaliste. In un documento indirizzato a tutti i
responsabili dell´amministrazione federale, Obama ha scritto che, «esercitando
la mia responsabilità nel decidere se una legge sia incostituzionale, agirò con
prudenza e misura, basandomi unicamente su interpretazioni della Costituzione
che siano solidamente fondate». Qui è evidente l´imperativo di allontanarsi
dalle pratiche lesive dei diritti dell´amministrazione Bush, proprio per
ricostituire quegli anticorpi democratici la cui distruzione stava minando la
coesione interna e la stessa credibilità degli Stati Uniti. Quale distanza,
quale abisso ci separano da questa volontà di ridare la bussola costituzionale
al funzionamento dell´intero sistema politico, e quale deriva ci sta
travolgendo proprio perché stiamo abbandonando quella bussola. Grande, allora, diviene
la responsabilità della cultura che si cimenta proprio con il tema della
Costituzione, e con il modo in cui oggi si deve guardare ad essa. Le reazioni,
gli atteggiamenti sono diversi. Si è diffidenti verso una difesa della
Costituzione che sembra fine a se stessa, che non tiene nel giusto conto la
dimensione della politica. Che è preoccupazione giusta a condizione, però, che
la sacrosanta invocazione di una politica non più latitante abbia quei solidi
fondamenti che, per le ragioni appena accennate, debbono essere trovati proprio
nei principi costituzionali. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una politica
"costituzionale". Della legittimità stessa di questa politica si
dubita quando si mette in evidenza che proprio la prima parte della Costituzione,
quella delle libertà e dei diritti, è segnata da un inaccettabile statalismo,
dall´accentuazione di una funzione protettiva delle istituzioni pubbliche che
apre la porta alle tentazioni stataliste. è singolare, o rivelatore, il fatto
che questo atteggiamento ritorni proprio nel momento in cui i guasti enormi
della economia deregolata hanno fatto emergere una imperiosa richiesta di
regole. Disturba, ad esempio, il fatto che si adoperi la parola
"tutela" quando ci si riferisce alla salute. Eppure proprio negli
Stati Uniti, nella materia della salute, si è verificato un gigantesco
fallimento del mercato e la riforma del sistema è un punto chiave del programma
di Obama. Si torna, poi, a ripetere che la nostra Costituzione dovrebbe essere
modificata perché non dà spazio adeguato al riconoscimento del mercato. Che
cosa dovrebbe dire, allora, la Germania la cui costituzione parla di una
proprietà il cui «uso deve servire al bene della collettività»? La verità è che
rimane forte il fastidio per un contesto che vuole il mercato rispettoso dei
diritti fondamentali. In Italia si è arrivati a proporre l´abrogazione
dell´articolo 41 della Costituzione, che stabilisce che l´iniziativa economica
privata «non può svolgersi in contrasto con l´utilità sociale o in modo da recare
danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana». Statalismo o soglia
minima di civiltà? La spallata berlusconiana al Parlamento nasce in tempi di
costituzionalismo debole e ha come fine, insieme alla cancellazione del sistema
parlamentare, l´azzeramento delle garanzie, lo smantellamento del sistema dei
diritti.
Torna
all'inizio
spissu
chiede di parlare con il procuratore (sezione: Giustizia)
( da
"Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Consiglio
regionale. Il regolamento interno non prevede un rendiconto delle spese Spissu
chiede di parlare con il procuratore Inchiesta sui fondi: l'ex presidente
consegna i documenti del gruppo misto CAGLIARI. Si apre una nuova fase
nell'inchiesta giudiziaria sull'uso dei fondi pubblici destinati ai gruppi
politici del consiglio regionale: il presidente uscente della massima assemblea
sarda, Giacomo Spissu, si è presentato ieri spontaneamente pomeriggio alle
Torna
all'inizio
giuristi
perplessi sui termini di scadenza e c'è chi propone l'avvio di una class action
(sezione: Giustizia)
( da
"Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
II - Palermo La procura della Repubblica ritiene che la denuncia degli attuali
vertici possa salvare l´inchiesta Giuristi perplessi sui termini di scadenza e
c´è chi propone l´avvio di una class action Il Partito socialista lancia l´idea
di una causa attivata dai cittadini. "Il danno non è stato arrecato agli
azionisti ma alla intera collettività" Penalisti e amministrativisti sono
divisi sulla possibilità tecnica che l´indagine sul falso in bilancio, che vede
indagato l´ex cda dell´Amia, possa andare avanti con una denuncia dell´attuale
presidente dell´Amia Marcello Caruso. Dalla Procura hanno ventilato un´ipotesi
che vedrebbe, dopo il sindaco, il presidente dell´Amia attuale titolato a
presentare una querela di parte sull´indagine in corso. Secondo i pm, Caruso
avrebbe 90 giorni di tempo dal suo insediamento, avvenuto ai primi di gennaio.
Quindi, seguendo questa ipotesi, il presidente dell´Amia avrebbe tempo fino al
31 marzo. I penalisti palermitani però sono divisi su questa ipotesi. Alcuni
sostengono che «i 90 giorni scatterebbero dalla conoscenza dei fatti, cioè
dagli avvisi di garanzia» e quindi il termine per il prosieguo dell´indagine
sarebbe comunque scaduto dopo il rifiuto di Cammarata a sporgere querela. Altri
penalisti però sostengono che i 90 giorni scatterebbero dall´insediamento di
Caruso e quindi i termini per far continuare l´indagine ci sarebbero. Il
Partito socialista propone però una terza ipotesi. Quella di una sorta di class
action, cioè una querela anche da parte di cittadini nei confronti degli amministratori
dell´Amia. «Gli amministratori non hanno danneggiato gli azionisti, cioè il
Comune, hanno danneggiato la collettività - sostiene Aldo Penna, consigliere
nazionale del Psi - Dunque non occorre la querela di parte per procedere. Il
sindaco è solo il titolare pro tempore del pacchetto azionario dell´Amia,
dunque la sua azione o non azione comprometterebbe anche per il futuro
arrecando grave danno al valore dell´azienda stessa qualora non procedesse.
D´altronde, la Corte costituzionale, sulla base della distinzione tra
privatizzazione formale e privatizzazione sostanziale, e dunque con riferimento
al suindicato principio, ha riconosciuto la legittimità del controllo della
Corte dei conti degli enti pubblici trasformati in società per azioni a
capitale totalmente pubblico». a. fras.
Torna
all'inizio
Abu
Omar, la Consulta: segreto di Stato violato (sezione: Giustizia)
( da
"Arena, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009 PRIMAPAGINA Pagina 1 MILANO. Respinti i ricorsi della Procura Abu
Omar, la Consulta: segreto di Stato violato Nella vicenda processuale relativa
al rapimento dell'ex imam di Milano, Abu Omar, c'è stata violazione del segreto
di stato da parte dei magistrati della procura di Milano, che hanno indagato e
rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi, Pollari e altre 34 persone, fra cui 26
agenti Cia. La Corte costituzionale ha in tal senso accolto in parte i ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi e ha dichiarato inammissibile il
contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano, respingendo anche quello
presentato dal giudice del tribunale Magi, titolare del processo. Il governo
(all'epoca Prodi) aveva accusato davanti alla Corte i procuratori Pomarici e
Spataro di aver illegittimamente e ripetutamente «violato il segreto di Stato»
nella conduzione delle indagini.2
Torna
all'inizio
Clandestini,
medici in rivolta: Troppi rischi (sezione: Giustizia)
( da
"Arena, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 2 SICUREZZA. Il ddl viola deontologia e diritti
Clandestini, medici in rivolta: «Troppi rischi» E a Lampedusa sbarcano 300
immigrati dalla Libia ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa
«seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un
immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a
livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno
di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando
tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando
per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei
medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl,
Fassid, Fesmed, Uil fpl) in quanto i medici di enti pubblici o convenzionati
sarebbero «obbligati» alla denuncia. La situazione potrebbe generare un effetto
a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa
struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000). Tra i
rischi, la nascita di ambulatori clandestini, accesso in ritardo alle cure (con
rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di Tbc. Un altro
pericolo, secondo le associazioni dei pediatri, è la violazione dei diritti dei
bambini, in quanto i neonati stranieri di genitori senza permesso di soggiorno
non potrebbero essere registrati all'anagrafe e quindi sarebbero senza
identità. Intanto a Lampedusa, la «tregua» degli sbarchi è durata solo una settimana:
un altro barcone con oltre 300 migranti, partito dalle coste libiche, è
approdato la notte scorsa. Gli immigrati sono stati trasferiti nei due Centri
di contrada Imbriacola e Capo Ponente. Dal Viminale spiegano che si sta
procedendo «rapidamente» all'identificazione: la maggior parte «proviene da
Paesi con i quali esistono accordi di riammissione» perciò «saranno tutti
rimpatriati».
Torna
all'inizio
violenze
sessuali sul nipotino: assolto (sezione: Giustizia)
( da
"Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
1 - Cagliari Violenze sessuali sul nipotino: assolto Dopo oltre tre anni fine
dell'odissea giudiziaria per un imprenditore CAGLIARI. Un processo durato tre
anni, sulla testa l'accusa infamante di aver compiuto atti sessuali sul
nipotino di otto anni. Alla fine per un imprenditore cagliaritano è arrivata la
sentenza liberatoria: assolto, malgrado il pubblico ministero Rossana Allieri
avesse chiesto la sua condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione. Il
tribunale però ha accolto pienamente le richieste dei difensori, gli avvocati
Rita Dedola e Francesco Marongiu. Ed è una sentenza che ripropone pesanti
interrogativi su quanto sia labile il confine tra la certezza del reato, quando
si tratta di violenze sessuali su bambini, e la fantasia - spesso condizionata
dagli adulti - delle piccole vittime. I fatti risalgono all'estate del 2003,
quando l'imprenditore porta con sè il nipotino per una vacanza di due settimane
al mare. Una cosa normalissima, che però evolve in modo imprevedibile. Tornato
in famiglia, il bambino racconta al padre che lo zio gli avrebbe toccato il
sedere e i genitali. Gesti che non sembrerebbero esattamente d'affetto, quanto
sembra emergere dal racconto del bimbo. Il padre prende molto sul serio il
racconto del figlio e chiede un consulto al dipartimento di scienze
neurologiche infantili dell'università di Roma. Il bambino viene ascoltato in
ambiente protetto dagli specialisti e tutto sembra confermare il contenuto dei
sui resoconti. Ed è lo stesso dipartimento a segnalare il caso alla Procura di
Roma, che gira il fascicolo a quella di Cagliari. Parte l'inchiesta giudiziaria
e il passo inevitabile è un incidente probatorio, il cui esito appare incerto.
Nel confronto delle consulenze sono gli stessi specialisti della parte civile a
sollevare qualche interrogativo sulla genuinità del racconto e delle accuse
conseguenti. Fatto sta che la Procura va avanti e si arriva al rinvio a
giudizio dell'imprenditore, che continua a proclamarsi innocente. Il processo -
al quale inizialmente ha preso parte come difensore Giuseppe Frigo, che ha
rinunciato dopo la nomina a giudice nella Corte Costituzionale - ha poi
ribaltato la situazione: confermate le accuse per il pm Allieri, insufficienti
le prove per il tribunale presieduto da Francesco Sette. Per ora la vicenda si
chiude qui. (m.l)
Torna
all'inizio
Caso
Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato (sezione: Giustizia)
( da
"Bresciaoggi(Abbonati)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
LOTTA
AL TERRORISMO. Il processo all'ex capo del Sismi Pollari e agli altri imputati
andrà avanti. Le toghe: non è una sconfitta «Caso Abu Omar, violato dai pm il
segreto di Stato» ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad
altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di
Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà
proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti
italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione
della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver
violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto
nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti
terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure
legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi
della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che,
tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il
segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»;
non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il
dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del
novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei
servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di
Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti
italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il
fatto storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano nel febbraio 2003,
si sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono ricercati 22 agenti
della Cia, per i quali il governo non chiede l'estradizione. Nel luglio 2006
vengono arrestati i dirigenti Sismi Mancini e Pignero. Nel febbraio 2007 Abu
Omar viene liberato e per il suo sequestro vengono rinviati a giudizio il
generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi, Mancini e funzionari e agenti Cia.
Nell'aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo
Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi.
Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in
almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento
(e senza gli omissis poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5
luglio 2006 nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi
Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano
Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la
Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su
richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti
processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni
telefoniche (
Torna
all'inizio
"sentenze
di necessità" contro logica e vero diritto (sezione: Giustizia)
( da
"Tirreno, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
RICORSI
SENZA SPERANZE "SENTENZE DI NECESSITà" CONTRO LOGICA E VERO DIRITTO
Ugge contestata ed una sentenza che l'avalla. Purtroppo questa disposizione
esiste. Il così detto "Decreto Visco- Bersani", convertito con
modificazioni, con legge 244/2007, in vigore dal 1 gennaio 2008, stabilisce che
un'area è da considerare edificabile ai fini Ici, oltre che ai fini delle
imposte sui redditi e di registro, se utilizzabile a scopo edificatorio in base
allo strumento urbanistico generale adottato dal comune, indipendentemente
dall'approvazione della regione e dall'adozione di strumenti attuativi del
medesimo. La disposizione è dotata di efficacia retroattiva ed incide, quindi,
sulla precedente definizione di area edificabile rilevante ai fini Ici,
contenuta nell'art. 2 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. Prima
di questo intervento, la questione era molto dibattuta, sia in giurisprudenza
che in dottrina, anzi, erano i più a sostenere che per area edificabile si
doveva intendere solo quella sulla quale era, di fatto, possibile costruirvi e
non anche quella prevista genericamente come tale, dal piano urbanistico
generale adottato dal comune. Sull'argomento si sono susseguite sentenze della
Suprema Corte, tutte concordi nell'affermare che quando gli strumenti
urbanistici adottati, ma non ancora approvati, non consentono la realizzazione
delle opere in essi previste, l'ente territoriale non è legittimato a pretendere
maggiori imposte. Fra le altre, si può citare la sentenza n. 21.573 del 13
ottobre 2004 della Corte di Cassazione nella quale si affermava: "Ove si
dovesse intendere che l'imposta debba colpire anche quel terreno che, pur
compreso nel Prg, non è edificabile perché mancano i piani attuativi, ci
troveremmo di fronte ad una imposta patrimoniale e non ad una imposta sul
reddito.... Una tale previsione potrebbe essere impugnata per contrasto con
l'art. 53 della Costituzione", ove è chiaramente detto che "tutti
sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva". Di fronte a queste precise motivazioni da parte della
Suprema Corte, molti sono stati i contribuenti che, disponendo di terreni solo
teoricamente edificabili, hanno continuato a pagare l'Ici seguendo le regole
proprie dei terreni agricoli. Si è così originato un imponente contenzioso
attualmente al vaglio delle commissioni tributarie. Un contenzioso peraltro
senza speranze che si risolva a favore del contribuente, salvo che per
l'annullamento delle sanzioni. Dico questo perché la Corte costituzionale, con
le ordinanze n. 41 del 2008, e n. 266 del 7 luglio
Torna
all'inizio
Abu
Omar, i magistrati violarono il segreto di Stato (sezione: Giustizia)
( da
"Adige, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Spionaggio
La Consulta con il governo Abu Omar, i magistrati violarono il segreto di Stato
ROMA - Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato dalla Cia a Milano il
17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei
magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del
Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte
Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato
inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del
giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. La
Corte Costituzionale accogliendo i due ricorsi ha in parte annullato il decreto
di rinvio a giudizio degli imputati. In particolare, la Consulta ha dichiarato
che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento,
rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone
il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito
della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale
gestito dall'ex funzionario Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati
all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni dei dati coperti dal segreto
di Stato». Quindi, per le parti di cui i magistrati hanno violato il segreto di
Stato la Corte ha «disposto l'annullamento», mentre ha respinto la richiesta
del governo di annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze
del Sismi e la sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli
indagati. La Corte ha infine respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura
di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva
opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine
costituzionale». 12/03/2009
Torna
all'inizio
piromane
preso dalla polizia (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
0 - Gorizia Piromane preso dalla Polizia IL SERVIZIO IN CRONACA GORIZIA. Un
cinquantenne che si era messo ad appiccare il fuoco alla sterpaglia, con un
accendino, prima nel parco Basaglia, poi in altri punti della città è stato
acciuffato dalla Polizia su segnalazione di alcuni residenti della zona nord.
E' un goriziano seguito dal Csm.
Torna
all'inizio
Castagnole
e Farra out San Gaetano verso la finale (sezione: Giustizia)
( da
"Tribuna di Treviso, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Coppe
Dilettanti Castagnole e Farra out San Gaetano verso la finale Giornata di Coppe
per le squadre trevigiane: ieri infatti si sono giocate gare per la Coppa
Italia Nazionale, per la Coppa Veneto di prima e seconda categoria, e la coppa
Provincia per la terza. Liapiave, vincitrice della Coppa Italia-fase regionale,
dovrà affrontare ora un triangolare come primo approccio alla fase nazionale.
Ieri, nella prima gara, a Merano, Obermais-Muggia 0-3. Lia Piave mercoledì
ospiterà Merano. Mercoledi 25 marzo l'ultima gara, contro i friulani del
Muggia. Coppa Veneto prima categoria: Castagnole-Ellesse La Loggia 1-1, passa
Ellesse. Coppa Veneto seconda categoria, semifinali gara di ritorno
Ambrosiana-Virtus CSM Farra 2-1, passano i padovani. Coppa Provincia di
Treviso, semifinali fase di andata: Follinese-CSM Resana 1-2; San
Gaetano-Suseganese 4-1. Recuperi terza categoria: Milan Guarda-Pederobba verrà
disputata mercoledì prossimo. (l.p.)
Torna
all'inizio
medici
e clandestini toscana contro il governo (sezione: Giustizia)
( da
"Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
IX - Firenze Polemiche sul ddl sicurezza. I sindacati: costretti a denunciare
gli irregolari Medici e clandestini Toscana contro il governo «Saremo obbligati
a denunciare gli immigrati irregolari». Il grido d´allarme arriva dai medici
toscani, dopo che le principali associazioni sindacali hanno fatto studiare da
esperti di diritto il noto emendamento contenuto nel ddl sulla sicurezza,
passato al Senato e ora all´esame della Camera, sull´assistenza ai clandestini.
Quella norma abroga la legge che stabiliva il divieto di segnalare il
clandestino che si presenta nelle strutture sanitarie. «Il medico è un pubblico
ufficiale - spiega Carlo Palermo dell´Anaao regionale, la sigla con più
iscritti - con l´introduzione del reato di immigrazione clandestina saremo
obbligati alla denuncia. Ma non ci arrendiamo, se necessario porteremo il caso
alla Corte Costituzionale». Anche gli Ordini dei medici si sono schierati
contro l´emendamento. «Siamo in pieno accordo con la posizione della nostra
federazione nazionale - spiega il presidente dell´Ordine fiorentino Antonio
Panti - che ha previsto sanzioni per i colleghi che dovessero denunciare i
clandestini». Ieri all´Arci in piazza dei Ciompi c´è stato un incontro sul tema
della sanità degli immigrati. Erano presenti tra gli altri Riccardo Poli,
direttore della società della salute di Firenze, e l´assessore regionale alla
sanità Enrico Rossi, che ha ricordato le iniziative previste per contrastare la
norma del Governo. è già stata fatta una circolare per tutti i medici in cui si
invita a non denunciare, è si stanno tracciando linee guida di comportamento da
inserire in una delibera. Rossi ha spiegato che certi interventi devono essere
anonimi e di iniziativa del sistema sanitario. Come quelli nei campi rom,
quelli contro scabbia o tubercolosi. «La nuova legge non può essere un alibi
per non intervenire, anche in maniera preventiva». E di immigrati si occupano
anche i Medici per i diritti umani (e non Medici senza frontiere come
erroneamente indicato ieri), che hanno portato la loro unità mobile di
assistenza sociosanitaria presso l´ex Meyer occupato. (mi.bo.)
Torna
all'inizio
le
maggioranze invisibili (sezione: Giustizia)
( da
"Centro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
di
Stefano Orioli * Le maggioranze invisibili Spesso la propaganda politica evoca
o invoca il consenso che «la maggioranza degli elettori» ha espresso a favore
dell'uno o dell'altro schieramento o leader. Consenso che a volte viene
addirittura interpretato come un mandato definitivo al quale non dovrebbe/potrebbe
frapporsi ostacolo alcuno, sia esso giudiziario o costituzionale o di altro
tipo. Se però si esaminano in modo attento alcune delle recenti risultanze
elettorali, ci si rende conto che la democrazia non sempre è all'altezza del
sommo ruolo che ci piace attribuirle. Ad esempio, alle ultime elezioni
politiche si contavano poco più di 47 milioni di cittadini elettori (gli aventi
diritto); la coalizione uscita vincente ha raccolto poco più di 17 milioni di
voti, vale a dire il 36% dei consensi sul totale. E anche se contiamo solo i
voti espressi, non raggiunge comunque la maggioranza semplice (50 per cento dei
votanti più 1). Ma in base ai meccanismi elettorali della nostra democrazia
quella coalizione ha ottenuto la maggioranza assoluta in Parlamento ed è
formalmente legittimata a governare (più o meno lo stesso accadde per la
coalizione avversa nelle elezioni precedenti). Dal punto di vista della
democrazia diretta, tuttavia, non si può negare che tale «maggioranza»
rappresenta in realtà poco più di un terzo dell'elettorato attivo. Ancora
peggio alle elezioni regionali in Abruzzo del dicembre scorso. Su 1 milione e
200 mila elettori, il candidato vincente ha collezionato poco più di 295 mila
voti, pari a nemmeno un quarto degli elettori (24,4 per cento): anche in questo
caso, una esigua minoranza di elettori (pur corrispondente alla maggioranza
relativa dei votanti) si è trasformata in legittima maggioranza assoluta.
Inoltre le astensioni sommate alle schede bianche e nulle hanno eguagliato il numero
dei voti validi per i candidati a presidente e addirittura sopravanzato quelli
relativi al consiglio regionale. Nel caso delle regionali in Sardegna dei
giorni scorsi si riscontrano fenomeni analoghi. Sappiamo bene quali argomenti
valgono a giustificazione di tali scarti tra la democrazia diretta e quella
rappresentativa: chi tace, acconsente nessuno impediva agli elettori che non si
sono pronunciati di pronunciarsi E' giusto. Però, intanto si può obiettare che
tra i voti validi andrebbero comunque conteggiate le schede bianche e nulle: se
un cittadino non si reca a votare, per qualunque motivo lo faccia, non può
pretendere di «contare», ma chi a votare ci va ed annulla la scheda o la lascia
in bianco esprime un parere, cioè un'insoddisfazione verso tutte le liste
presenti. Quindi, perché escluderlo dal conteggio? Ma poi c'è la questione
sostanziale che riguarda il concetto stesso di democrazia: in quale assemblea
di condominio si delibera senza il consenso della maggioranza effettiva dei
condòmini? A rigor di logica, l'intero consiglio regionale abruzzese
attualmente in carica è abusivo: è stato eletto da 542.577 «condòmini» su
1.209.000, meno della metà. Qual è allora il significato della parola
democrazia nelle nostre società complesse? Il tema è arduo e non ci sono
soluzioni belle e pronte, però non si può neppure far finta che il problema non
esista: di fatto, nessuna maggioranza politica in questo momento può parlare a
nome della maggioranza dei cittadini italiani. Ma chi vince le elezioni,
comunque si svolgano, non lesina i trionfalismi proprio quando, di fronte a
queste cifre, ci sarebbe da piangere. E noi tutti siamo assuefatti ai
meccanismi elettorali che traducono in maggioranze assembleari quelle che sono
minoranze elettorali. In altre parole, la stragrande maggioranza degli elettori
non ha votato per Berlusconi, così come non aveva votato Prodi la volta
precedente, non ha votato Chiodi in Abruzzo o Cappellacci in Sardegna. Questa è
la realtà, realtà che però tende ad apparirci capovolta. E' necessario quindi
che i cittadini nel loro insieme possano sentirsi tutelati, più e oltre che
nella rappresentanza politica, nelle regole fondamentali dello Stato di diritto
e nei dettami costituzionali. Questo principio ovviamente vale sempre, anche se
fossimo in presenza di percentuali bulgare di votanti e consensi, ma a maggior
ragione vale di fronte a queste cifre. Ecco perché gli organi di controllo
dell'ordinamento statuale e dell'equilibrio fra i poteri previsti dalla
Costituzione, in primis il Presidente della Repubblica e la Corte
Costituzionale, dovrebbero ben tenere presenti queste cifre. Le maggioranze
politiche hanno le loro ragioni legittime, ma anche la maggioranza dei
cittadini-elettori ha le sue. * Insegnante di storia e filosofia liceo classico
Atessa
Torna
all'inizio
Abu
Omar, i pm hanno violato il segreto di Stato (sezione: Giustizia)
( da
"Unita, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abu
Omar, «i pm hanno violato il segreto di Stato» La Consulta accoglie i ricorsi
dei governi Prodi e Berlusconi Sanzionati i comportamenti dei magistrati
milanesi OSCAR DE BIASI Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a
Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte
dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del
Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte
Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati
dai governi Prodi e Berlusconi e ha invece respinto tutti i contro-ricorsi
della magistratura di Milano dichiarando inammissibile quello promosso in via
incidentale dal gip che ha rinviato a giudizio gli imputati; il conflitto della
procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si
poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo
dell'ordine costituzionale»; e infine il conflitto del giudice Magi che
chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier
Berlusconi ad agenti ed ex agenti del servizi segreti chiamati a testimoniare
al processo ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in
relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri,
ancorchè in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del
sequestro di Abu Omar. Accoglimento Per quanto riguarda l'ultimo conflitto del
governo Berlusconi contro il giudice Oscar Magi, dinanzi al quale è in corso il
processo, la Corte Costituzionale l'ha accolto «limitatamente all'ordinanza del
14 maggio 2008, ammissiva di determinate prove, respingendolo per il resto»
(vale a dire la parte in cui si lamentava che il giudizio fosse ripreso
nonostante pendessero i conflitti dinanzi alla Consulta). La Corte
costituzionale ha dichiarato in sostanza che non spettava ai magistrati «porre
a fondamento» della richiesta del rinvio a giudizio e del decreto che dispone
il giudizio «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5
luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali
omissioni relative ai dati coperti dal Segreto di Stato, nonchè la richiesta di
svolgimento dell'incidente probatorio, e, con essa, sia l'ordinanza che lo ha
disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova, del 30 settembre
2006». Seguendo una linea «bipartisan» il governo Prodi, prima, e quello
Berlusconi, poi, avevano sollevato tre conflitti (contro la procura, il gup e
il giudice del processo), ai quali la procura e il giudice Oscar Magi avevano
replicato con due contro-ricorsi. Trattandosi di segreto di Stato, l'udienza di
lunedì pomeriggio a Palazzo della Consulta si è svolta a porte chiuse ed è
durata ben tre ore. La sentenza attende ovviamente interpretazioni. La prima è
stata quella del professor Alessandro Pace, difensore della procura di Milano
dinanzi alla Corte Costituzionale. Secondo Pace la pronuncia della Consulta non
deve essere considerata a sfavore dei magistrati che hanno chiesto e ottenuto
il rinvio a giudizio dell'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e degli altri 34
imputati: «La Corte - ha osservato Pace - ha annullato l'ordinanza di rinvio a
giudizio su due punti per noi non rilevanti: il documento sequestrato
nell'ufficio di Pio Pompa, peraltro già sostituito in dibattimento con quello
omissato; e l'incidente probatorio a Luciano Pironi (il carabiniere del Ros
addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia di Milano) ma non la
precedente deposizione resa in istruttoria da Pironi. Questa resta valida.
Sonio gli unici nei». La sentenza
Torna
all'inizio
Medici
in rivolta: no al decreto che obbliga a denunciare gli stranieri (sezione:
Giustizia)
( da
"Unita, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Medici
in rivolta: no al decreto che obbliga a denunciare gli stranieri TONI FONTANA
Finora c'erano state prese di posizione di associazioni regionali, gruppi di
medici, infermieri, ostetriche. Il «rumore» della protesta dei camici bianchi
si è fatto sentire da quando il Senato, per iniziativa della Lega Nord, ha
abolito il divieto per i medici di denunciare malati che non sono in regola con
il permesso di soggiorno. La norma resiste in Italia da 15 anni e neppure la
Bossi-Fini aveva soppresso questo principio che ha finora tutelato i medici dal
rischio di traformarsi in odiose spie che denunciano lavoratori stranieri
costretti a lavorare in nero. Da ieri il fronte della protesta è rappresentato
da tutte le principali sigle delle professioni mediche. Il «no, non siamo spie»
arriva da Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl,
Fassid, Fasmed, Uil fpl) che minacciano di ricorre alla corte di Giustizia
europea e alla corte Costituzionale se, la Camera (che ha iniziato martedì
l'esame del Ddl sicurezza) confermerà la abolizione del divieto. Secondo i
medici l'iniziativa della Lega al Senato obbligherà - se confermata - «a
denunciare». Le conseguenze, il tal caso, sono, a detta delle organizzazioni,
molte e negative. I medici saranno costretti «ad operare senza tranquillità»
dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge.
Nascerà - dicono - una sanità parallela (ambulatori clandestini), molti
stranieri, impauriti, andrano a farsi curare con ritardo aumentando in tal modo
i rischi di insorgenza di malattie da tempo debellate. I focolai di tubercolosi
sono stati ad esempio 4.400 nel 2005. Il sistema sanitario nazionale che spende
solo lo 0,5% per gli immigrati dovrà sborsare più soldi. Il rappresentante
dell'Anaao assomed (medici dirigenti) Carlo Lusetti si rivolge ai deputati
nella speranza che non venga confermato l'emendamento approvato al Senato
«inutile e controproducente». Martedì 17 marzo, si terrà a Roma il «Noi non
segnaliamo day», organizzato dalla Società italiana di medicina delle
migrazioni (Simp), Medici senza frontiere, l'Istituto nazionale per la
promozione della salute delle popolazioni migranti e altre associazioni.
Mercoledì 18 un'ampio schieramento di associazioni, sindacati e Ong promuove
un'iniziativa contro il razzismo all'Ambra Jovinelli che segna l'inizio di una
campagna nazionale. Si estende la rivolta dei camici bianchi contro
l'abolizione del divieto di denunciare gli immigrati «illegali» che si fanno
curare. I sindacati medici chiedono ai deputati di non votare l'emedamento
approvato al Senato.
Torna
all'inizio
il
csm nomina antonio pizzi procuratore generale (sezione: Giustizia)
( da
"Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
VII - Bari Giustizia Il Csm nomina Antonio Pizzi procuratore generale Antonio
Pizzi, 67 anni, è il nuovo procuratore generale presso la Corte d´appello di
Bari. Lo ha nominato ieri mattina il plenum del Consiglio superiore della
magistratura, a maggioranza. Il magistrato, che fino a ieri ha ricoperto
l´incarico di procuratore capo a Monza, è stato preferito all´altro candidato,
Francesco Saverio Nunziante, avvocato generale nello stesso capoluogo pugliese.
Pizzi, in passato, era stato anche alla guida della procura di Busto Arsizio,
dove si era occupato del processo alle "Bestie di Satana". Antonio
Pizzi, che succede al brindisino Riccardo Dibitonto (arrivato ormai alla
pensione), ha cominciato la sua carriera come giudice a Milano nel 1969, e ha
guidato diversi uffici di procura, quelli di Varese e Busto Arsizio, prima
della nomina nel
Torna
all'inizio
Abu
Omar, pm sconfessati (sezione: Giustizia)
( da
"Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Cronaca
Italiana Pagina 108 La Consulta accoglie (solo in parte) i ricorsi dei governi
Prodi e Berlusconi Abu Omar, pm sconfessati La Consulta accoglie (solo in
parte) i ricorsi dei governi Prodi e Berlusconi «Hanno violato il segreto di
Stato» --> «Hanno violato il segreto di Stato» Bocciati tutti e due i conflitti
presentati dalle toghe milanesi. I pm indagarono l'ex capo del Sismi Pollari e
26 agenti della Cia. Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a
Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte
dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del
Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone tra le quali 26 agenti della Cia. La
Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei
poteri, mentre ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di
Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale
il processo è in corso. Per la Consulta, che ha così annullato in parte il
decreto di rinvio a giudizio degli imputati, «non spettava alle autorità
giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio» di Pollari
e degli altri imputati «e del decreto che dispone il giudizio, i documenti
acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio
di Via nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr) e
successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni
relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Inoltre, non spettava ai
magistrati porre a fondamento del rinvio a giudizio anche la «richiesta di
svolgimento dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha
disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre
2006». Per questo, tali atti processuali «nelle parti corrispondenti» sono
stati annullati. La Consulta ha respinto invece la richiesta del governo di
annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la
sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. I ricorsi
parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dall'allora governo
guidato da Romano Prodi. La Corte ha anche accolto in parte il conflitto
sollevato dal governo Berlusconi nei confronti del giudice monocratico della
quarta sezione penale del Tribunale di Milano, Oscar Magi. Tale ricorso è stato
accolto «limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008, ammissiva di
determinate prove» e respinto per il resto, vale a dire la parte in cui si
lamentava che il giudizio fosse ripreso nonostante pendessero i conflitti
dinanzi alla Consulta. Nell'ordinanza del 14 maggio 2008 il giudice Magi
ammetteva tutti i testi indicati dal pm ma, allo stesso tempo, enunciava come
regola di cautela, per il rispetto del segreto di Stato sui rapporti tra Sismi
e Cia, il principio secondo cui tale segreto avrebbe ad oggetto esclusivamente
«la tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma mai '?specifici rapporti? idonei
ad individuare "ambiti di responsabilità personale». Bocciati infine dai
giudici costituzionali tutti e due i conflitti sollevati dalla magistratura
milanese: respinto il ricorso del giudice Oscar Magi, risalente al dicembre
scorso, in relazione a tre note del premier Berlusconi, con cui si confermava
il segreto di Stato opposto da alcuni testimoni nel procedimento.
Inammissibile, invece, è stato dichiarato il conflitto sollevato dal
procuratore capo di Milano nel 2007, così come il ricorso incidentale proposto
dalla sezione gip del tribunale di Milano.
Torna
all'inizio
I
medici: obbligati alla denuncia (sezione: Giustizia)
( da
"Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Cronaca
Italiana Pagina 108 Protesta contro la norma sugli immigrati clandestini
contenuta nel ddl sicurezza I medici: obbligati alla denuncia Protesta contro
la norma sugli immigrati clandestini contenuta nel ddl sicurezza --> ROMA Il
disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa
«l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener
conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale.
Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a
ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino
«alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la
linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd,
Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto
ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione
del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i
sindacati si oppongono, riguarda in particolare l' approvazione di un
emendamento della Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di
immigrati clandestini all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del
decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286). Così stando le cose, insorgono
i sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio
sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse
avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i
dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una
babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i
dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità
del direttore sanitario. Secondo il presidente della Fno
Torna
all'inizio
raccomandò
gli amici ai giudici (sezione: Giustizia)
( da
"Centro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Incastrato
dalle intercettazioni quando era direttore generale al ministero della
Giustizia «Raccomandò gli amici ai giudici» Il Csm censura il procuratore capo
di Avezzano Barbieri L'INCHIESTA Ma le segnalazioni non ebbero esito AVEZZANO.
Raccomandava i suoi amici alle toghe che dovevano processarli. Per questo il
Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha sanzionato il procuratore capo
di Avezzano Vincenzo Barbieri. Secondo l'accusa, il magistrato ricorreva al
sistema delle segnalazioni e delle raccomandazioni in soccorso di amici e
conoscenti coinvolti in procedimenti giudiziari penali, o parti in causa in
processi civili. E sfruttando il fatto di ricoprire l'incarico di direttore
generale dei magistrati presso il ministero di Grazia e Giustizia, contattava
colleghi, cancellieri e alti ufficiali dell'Arma dei carabinieri per acquisire
indebitamente notizie riguardanti diversi processi. Per questo il procuratore
Vincenzo Barbieri è stato condannato dalla sezione disciplinare del Consiglio
superiore della magistratura alla sanzione della censura con sentenza numero 28
del 2009 (estensore Mario Fresa). Secondo il tribunale delle toghe, con il suo
intervento Barbieri cercava di incidere in qualche modo, proprio in forza della
sua particolare posizione, sull'ordinario iter delle procedure decisionali. In
realtà, il magistrato non c'è riuscito in nessuno dei sei episodi che gli sono
stati contestati, ma nonostante questo rassicurava in diverse occasioni i suoi
interlocutori telefonici sul suo attivo interessamento. Proprio in
considerazione del fatto che non ci sono stati effetti giudiziari favorevoli
per i soggetti segnalati da Barbieri, la sezione disciplinare del Csm - pur
affermando la responsabilità del magistrato - gli ha inflitto la sanzione
minima, quella della censura. A "incastrare" il procuratore Barbieri
erano state le intercettazioni telefoniche autorizzate dal giudice per le
indagini preliminari di Potenza nell'ambito del procedimento penale
inizialmente a carico di Vittorio Emanuele di Savoia, e in cui poi era rimasto
coinvolto (ma la vicenda si chiusa con l'archiviazione) lo stesso Barbieri,
all'epoca direttore generale di via Arenula, sede del Csm. Tra gli amici per i
quali Barbieri era intervenuto per intercedere nei confronti dei magistrati,
figura anche un influente prelato lucano, da anni trasferito alla Curia di
Roma: monsignor Francesco Camaldo, la cui posizione, però, venne poi
archiviata.
Torna
all'inizio
azienda
ospedaliera e università una mission da declinare (sezione: Giustizia)
( da
"Mattino di Padova, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
13 - Cronaca Azienda ospedaliera e Università Una «mission» da declinare SEGUE
DALLA PRIMA «...Non condivideremo mai un'ipotesi di organizzazione della nuova
Azienda integrata ospedaliera-universitaria in cui la gestione delle
problematiche relative all'assistenza finisca con l'essere appannaggio
esclusivo del direttore generale, per lasciare ai colleghi universitari
soltanto quella della didattica e della ricerca». Parole come queste l'amico
Adriano le ha sentite pronunciare da me non certo in questa occasione per la
prima volta, e con me le hanno spesso ripetute anche tutti i presidi della
Facoltà di Medicina che si sono succeduti negli ultimi anni, da Angelo Gatta ad
Antonio Tiengo e lo stesso preside in carica Giorgio Palù. Non sono una novità.
Può essere, casomai, apparsa inconsueta la determinazione e la convinzione. Ma
poiché parole come quelle, pronunciate dal rettore durante un Consiglio di
facoltà di Medicina di pochi mesi fa, hanno suscitato un fragoroso e caloroso
applauso dei presenti, il rettore non ha avuto esitazione nel ritenersi
autorizzato a ribadire con forza quella linea. Sappiamo bene che la mission
dell'Azienda ospedaliera è quella di erogare assistenza di sempre migliore
qualità al cittadino. Ma sappiamo anche che all'interno dell'Azienda mista
Ospedale-Università lavorano centinaia di docenti universitari medici e
altrettante centinaia di dipendenti universitari paramedici. L'Università ha il
dovere di consentire che a tutti coloro che ne fanno parte sia garantita in
pieno la possibilità di svolgere concretamente, e non solo in astratto, anche i
propri compiti didattico-formativi e scientifici, integrandoli proprio nello
svolgimento dell'attività assistenziale, che è pure loro compito; nel quadro di
quell'inscindibilità delle tre funzioni, riaffermata addirittura dalla sentenza
della Corte Costituzionale che l'amico Adriano riconosce senza incertezze. E',
quindi, proprio per garantire al massimo l'obiettivo del raggiungimento di
quella che dovrebbe essere una migliore e più forte integrazione, che è
necessario superare la vecchia impostazione che vede troppo spesso giustapposte
e non propriamente integrate le tre funzioni. E' solo in questo senso che si
rivendica il ruolo necessario nell'esercizio delle funzioni di direzione e di
gestione della nuova Azienda integrata, anche a chi rappresenta l'istituzione
universitaria, ai diversi livelli. Cominciando da coloro che svolgono le
funzioni importantissime di direzione dei Dipartimenti assistenziali integrati
(Dai), fino alla funzione stessa del rettore. Che è e deve sempre essere - come
del resto abbiamo cercato di fare fino ad ora - garante di una corretta
impostazione della logica organizzativa e gestionale della nuova Azienda. Ciò
non significa che non vi siano distinte e precise responsabilità a livello
giuridico in capo ai responsabili di istituzioni, che a tutt'oggi sono anche
giuridicamente distinte a tutti gli effetti. E con riferimento agli accenni
presenti nella lettera dell'amico Adriano, desidero qui ricordare che: in via
Orus l'Ateneo ha fatto e sta facendo la sua parte, con investimenti nel
restauro degli immobili di svariati milioni di euro ricavati dal proprio
bilancio; il rettore non ha mancato in anni recenti, di fronte a casi tanto
dolorosamente noti quanto, purtroppo, gravi (come nella vicenda che ha
coinvolto il professor Dino Casarotto) di assumersi tutte le proprie
responsabilità, sospendendo il collega anche dallo svolgimento delle attività
didattico-scientifiche, cosa che non è apparsa necessaria invece in altri casi,
proprio in considerazione della diversità delle fattispecie; che i 3 milioni di
euro ricavati dal bilancio dell'Azienda per la ricerca medica sono il risultato
importante di una lunga trattativa del rettore con l'Assessorato regionale, la
cui erogazione siamo certi rafforzerà notevolmente la già eccellente
collaborazione in corso fra colleghi universitari e dirigenti medici
ospedalieri all'interno dell'ospedale-policlinico padovano. Va ricordato,
tuttavia, che per ora i 3 milioni sono ancora «sulla carta», e cogliamo proprio
questa occasione per ricordare all'amico Adriano di avviare insieme a noi le
necessarie procedure per l'assegnazione su base competitiva ai gruppi di ricerca.
Vincenzo Milanesi
Torna
all'inizio
Piano-casa
via a 200 milioni per l'edilizia residenziale pubblica (sezione: Giustizia)
( da
"Tempo, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
stampa
Conferenza Stato-Regioni Piano-casa via a 200 milioni per l'edilizia
residenziale pubblica Un piano nazionale per l'edilizia residenziale pubblica
che prevede 200 milioni di euro da ripartire tra le Regioni, con l'impegno del
governo a incrementare la cifra fino a 550 milioni di euro. È il piano-casa,
firmato lo scorso 6 marzo tra Governo e Regioni e che oggi sarà discusso, e
approvato, nel corso della conferenza Unificata tra Stato, Regioni e Comuni.
L'accordo prevede inoltre un monitoraggio dello stato dei lavori, come ha
spiegato ieri il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto durante
il question time, mentre le Regioni si sono impegnate a ritirare i ricorsi in
materia presentati alla Corte Costituzionale.
Torna
all'inizio
<I
pm violarono il segreto> (sezione: Giustizia)
( da
"Tempo, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
stampa
La decisioneLa Corte Costituzionale sulla vicenda dell'ex imam «I pm violarono
il segreto» Caso Abu Omar, sono stati accolti i ricorsi del governo Sul caso
Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è
stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che
hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre
34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha accolto i due
ricorsi promossi dal governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in
parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. In particolare,
la Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a
fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto
che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti
acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio
di Via nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr) e
successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni
relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Inoltre, non spettava ai
magistrati porre a fondamento del rinvio a giudizio anche la «richiesta di
svolgimento dell'incidente probatorio, e con essa sia l'ordinanza che lo ha
disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre
2006». Quindi, per tutte queste parti di cui i magistrati hanno violato il
segreto di Stato la Corte Costituzionale ha «disposto l'annullamento nelle
parti corrispondenti», mentre ha respinto la richiesta del governo di annullare
anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la sollecitata
censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. Per quanto riguarda
l'ultimo conflitto del governo Berlusconi contro il giudice Oscar Magi dinanzi
al quale è in corso il processo, la Corte Costituzionale l'ha accolto in modo
parziale.
Torna
all'inizio
Denuncia
degli immigrati, no dei medici (sezione: Giustizia)
( da
"Alto Adige" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Quasi
una ribellione per il disegno di legge sulla sicurezza che prevede sia
obbligatorio segnalare i clandestini Denuncia degli immigrati, no dei medici
«Siamo disposti a ricorrere prima alla Consulta e poi alla Corte di giustizia
Ue» ROMA. Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici:
in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza
tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e
professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare
ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a
disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte
costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici
(Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid,
Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre
sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà
di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare l'
approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l' abrogazione del
divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria. Così
stando le cose, insorgono i sindacati, il medico di enti pubblici e di enti
convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è «obbligato a denunciare»,
anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare
dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto
a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa
struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla
responsabilità del direttore sanitario. Il presidente della Fno
Torna
all'inizio
Impiegati
in arrivo per il Tribunale (sezione: Giustizia)
( da
"Tempo, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
stampa
Attualità Si è tenuto ieri l'incontro a via Arenula fra il Guardasigilli e
l'ordine degli avvocati Impiegati in arrivo per il Tribunale E' durato poco più
di un'ora l'incontro a via Arenula, fra il ministro della Giustizia, Angelino
Alfano, il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Giovanni Malinconico, ed il
presidente della commissione Finanze della Camera, Gianfranco Conte. Dal
Guardiasigilli sarebbero giunte rassicurazioni sul completamento dell'organico
amministrativo del Tribunale di Latina, oltre all'impegno a garantire un
prossimo ampliamento numerico dei magistrati. «Abbiamo ascoltato con grande
attenzione il ministro -ha riferito in serata l'avvocato Malinconico- è stato
un incontro proficuo. Il Guardiasigilli è rimasto molto sorpreso dai problemi
esistenti per il personale di cancelleria, ed ha ordinato una ricognizione al
direttore generale dell'organizzazione del personale del Ministero, che presto
gli invierà una relazione sul Palazzo di giustizia di Latina». C'è ottimismo
sul raggiungimento degli obiettivi. «Sono state fatte alcune ipotesi -ha
proseguito Malinconico- a partire dall'incremento dell'organico amministrativo,
così come resta possibile l'aumento del numero di magistrati». L'on.Conte
avrebbe inoltre proposto l'inserimento di personale proveniente da altre amministrazioni.
Nelle prossime ore l'attenzione si sposterà sul Parlamento. E' attesa per oggi
la risposta del ministro Alfano al senatore Berselli (presidente della
Commissione Giustizia di Palazzo Madama), in merito all'interrogazione
formulata sul caos del Tribunale del capoluogo. Le «toghe» pontine avevano
manifestato poco meno di un mese fa davanti a Palazzo dei Marescialli e una
loro delegazione, composta dal presidente dell'ordine, Giovanni Malinconico,
dal segretario, Carlo Macci, e dal tesoriere, Aldo Panico, venne ricevuta dal
segretario generale del Csm, Carlo Visconti, ricevendo ampie rassicurazione
sull'impegno del Consiglio superiore della magistratura ad intervenire per
garantire al capoluogo pontino un numero di giudici idoneo a far fronte alle
esigenze. Gli avvocati, disperati davanti a una situazione in cui si fa fatica
a consentire agli utenti di ottenere giustizia, partirono in 150, con due
pullman da Latina e uno da Gaeta. Sotto la sede del Csm furono raggiunti anche
dal giudice del tribunale di Latina, Paola Di Nicola. Al segretario Visconti,
la delegazione dell'ordine degli avvocati ricordarono l'esistenza di posti
vacanti di presidente del Tribunale, della sezione penale, della I e della II
sezione civile, che l'organico di magistrati e personale di cancelleria è
carente e i carichi di lavoro spropositati anche rispetto ad altri Tribunali
laziali. Successivamente ci fu un vertice con il vicepresidente del Csm Nicola
Mancino, che diede rassicurazioni sulla priorità del caso Latina. Si attendono
ora i fatti.
Torna
all'inizio
la
consulta sul caso abu omar "la procura violò il segreto di stato" -
oriana liso (sezione: Giustizia)
( da
"Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
12 - Interni La Consulta sul caso Abu Omar "La Procura violò il segreto di
Stato" Indagini su Cia e Pollari, accolti i ricorsi di Prodi e Berlusconi
Soddisfazione sia dell´avvocato dello Stato che del rappresentante dei
magistrati "I pm non potevano utilizzare nella inchiesta i dossier
sequestrati in via Nazionale nel 2006" ORIANA LISO MILANO - Non segna la
fine del processo Abu Omar, ma la decisione della Corte costituzionale mette
sul suo futuro un´ipoteca che si potrà sciogliere solo mercoledì prossimo,
quando si tornerà in aula. Ieri sera i giudici della Consulta, chiamati a
decidere di cinque ricorsi sul conflitto tra il Governo e i magistrati milanesi
che hanno indagato sul presunto sequestro dell´imam egiziano da parte di agenti
di Cia e Sismi, hanno stabilito che le toghe di Milano avrebbero violato il
segreto di Stato in due occasioni. La prima: «Non spettava alle autorità
giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio e del
decreto che dispone il giudizio» nei confronti dell´ex capo del Sismi Pollari e
dei suoi coimputati «i documenti acquisiti nella perquisizione eseguita il 5
luglio 2006 (negli uffici del Sismi di via Nazionale a Roma, ndr) e
successivamente inviati all´autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative
ai dati coperti dal segreto di Stato». Quei documenti, custoditi dall´agente
Pio Pompa, erano stati già "accantonati" dal giudice Oscar Magi,
davanti al quale si sta svolgendo il processo, proprio in attesa delle
decisioni della Consulta, e gli stessi pm titolari dell´inchiesta Armando
Spataro e Ferdinando Pomarici li avevano sostituiti, tra le carte processuali,
con una versione omissata. Ma ancora, per la Consulta, che ha così accolto
parzialmente il ricorso dell´allora governo di Romano Prodi, i magistrati non
avrebbero dovuto basare il rinvio a giudizio sulla «richiesta di svolgimento
dell´incidente probatorio (dell´ex maresciallo del Ros Luciano Pironi, che ha
ammesso il suo ruolo nel sequestro e patteggiato la pena, e che aveva già reso
una precedente deposizione non annullata dalla Consulta, ndr)». I giudici,
quindi, hanno annullato il rinvio a giudizio (cioè l´atto stesso su cui si basa
il processo) solo «nelle parti corrispondenti» a questi due capitoli,
respingendo invece la richiesta del governo di annullare le intercettazioni sui
telefoni di alcuni agenti Sismi. Accoglimento parziale anche del conflitto
sollevato dal governo Berlusconi, allineato sulla stessa tesi del precedente di
opposizione del segreto di Stato. Il governo aveva fatto ricorso contro le
ordinanze di Magi, ma la Consulta l´ha accolto solo per quella del 14 maggio
Torna
all'inizio
"vietato
registrare i figli dei clandestini" - mario reggio (sezione: Giustizia)
( da
"Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
18 - Interni "Vietato registrare i figli dei clandestini" Spunta
comma nel ddl. Medici in rivolta: no all´obbligo di denuncia. Maroni: rischio
banlieue Per iscrivere all´anagrafe i nuovi nati occorre avere il permesso di
soggiorno MARIO REGGIO ROMA - «Non siamo spie, la misura è colma». Insorgono i
sindacati dei medici: saremo obbligati - affermano - a denunciare l´immigrato
clandestino che si presenterà in una struttura sanitaria per essere curato, e
chi di noi non lo farà commetterà un reato penale. Il governo ha sempre
sostenuto che l´abrogazione della norma che vietava la denuncia da parte del
medico non avrebbe comportato sanzioni, e che in sostanza il medico avrà la
facoltà, e non l´obbligo, di denunciare. Ma secondo gli uffici legali dei
sindacati ciò è falso: il medico è pubblico ufficiale, l´immigrazione
clandestina è reato, ergo - questa è la loro tesi - il medico è passibile di
denuncia e condanna penale se non segnala gli irregolari. Tutto ciò come
effetto del ddl sulla sicurezza passato al Senato ed ora all´esame delle
commissioni alla Camera. Il ministro Maroni replica: «Non c´è alcun obbligo per
i medici». E aggiunge che «esiste un rischio di violenza, un rischio banlieue
in certe periferie delle città». Ma da quel testo spunta un altro attacco alla
dignità delle persone: stavolta tocca ai neonati figli di immigrati
clandestini. In base ad un comma dell´articolo 45, senza la presentazione del
permesso di soggiorno i bambini non potranno essere registrati all´anagrafe.
L´effetto sarebbe il moltiplicarsi di un esercito di bambini "invisibili",
con genitori che non esistono e nessuna possibilità di essere curati. In più,
il rischio del moltiplicarsi dei parti clandestini. Partiamo dal rischio dei
"bimbi invisibili". Attualmente è in vigore la legge del ?98, primo
governo Prodi, che esonera tutti i cittadini stranieri dal presentare il
documento di soggiorno per compiere atti di stato civile. La segnalazione della
soppressione di questa deroga arriva dall´Associazione dei giuristi per
l´immigrazione, che ha scovato il codicillo nelle pieghe del ddl sulla
sicurezza. «La norma si configura come una misura che scoraggia la protezione
del minore e della maternità - affermano i giuristi - Una norma che appare
incostituzionale sotto diversi profili». Le conseguenze sarebbero drammatiche:
i bimbi resterebbero senza identità, c´è il rischio nel caso del parto in
ospedale che non vengano consegnati ai genitori e siano dichiarati in stato di
abbandono. Una situazione che porterebbe al proliferare dei parti clandestini.
Una scelta della maggioranza che fa il paio con l´emendamento, presentato dalla
Lega Nord, approvato in commissione ed in aula Senato, che obbliga i 120 mila
medici delle strutture pubbliche e convenzionate a denunciare il paziente senza
permesso di soggiorno. Una misura che non esiste in nessun Paese europeo (salvo
il Germania, dove però non sono previste sanzioni per il medico obiettore e
quindi viene ignorata). I medici hanno annunciato che useranno tutti gli
strumenti legali, «fino alla Corte di giustizia europea passando per la Corte
costituzionale». E´ questa la posizione di tutti i sindacati medici. Massimo
Cozza, segretario dei medici Cgil dichiara: «I 120 mila medici che
rispetteranno la deontologia e la Costituzione diventeranno loro stessi
clandestini».
Torna
all'inizio
per gli
autonomi (sezione: Giustizia)
( da
"Tirreno, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
8 - Livorno PER GLI AUTONOMI PER GLI AUTONOMI Supplemento e contributi ridotti
Sono un artigiano di 66 anni. Gradirei essere informato sui criteri seguiti
dall'Inps per determinare il supplemento di pensione spettante ai lavoratori
autonomi relativo a periodi interamente coperti da contribuzione ridotta.
Roberto B. Il supplemento di pensione, spettante ai lavoratori autonomi per i
periodi di lavoro coperti interamente da contribuzione ridotta, si determina
applicando, per ogni anno di iscrizione e contribuzione nella gestione utile a
supplemento: - per gli artigiani ed i commercianti, l'aliquota di rendimento
(2% o avlori inferiori, secondo la fascia di reddito pensionabile) alla media
dei redditi d'impresa rivalutati conseguiti negli ultimi anni coperti da
contribuzione ridotta e precedente la decorrenza del supplemento stesso, e
dividendo per due l'importo così ottenuto; - per i coltivatori diretti, coloni e
mezzadri, l'aliquota di rendimento alla media dei redditi convenzionali
rivalutati corrispondenti alla fascia di reddito agrario di appartenenza e
dividendo per due l'importo così ottenuto. SONO NATO NEL '
Torna
all'inizio
Puntiamo
a vendere un milione di alloggi (sezione: Giustizia)
( da
"Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
PIANO
DEL GOVERNO PER L'EDILIZIA: 5000 NUOVI APPARTAMENTI «Puntiamo a vendere un
milione di alloggi» Si sblocca finalmente il piano casa. Non quello
pubblicizzato da Berlusconi che è ancora in fase di gestazione ma l'altro, di
cui da tempo si parla, che riguarda la cosiddetta «edilizia abitativa»,
protagoniste le Regioni. Saranno costruiti 5-6 mila nuovi appartamenti in
tutt'Italia e verrà data la possibilità di riscattare l'appartamento a circa un
milione di inquilini delle case popolari. Salvo colpi di scena, questo piano
verrà solennemente firmato oggi nella Conferenza Unificata. Stato e Regioni
sono già d'accordo, la mediazione del ministro Raffaele Fitto ha consentito di
scrivere la parola fine sulla guerra sui finanziamenti: il governo metterà sul
piatto 200 milioni di euro che potrebbero crescere fino a 550 (più o meno
«quelli che sborserà la sola Regione Lazio», fa pesare il governatore
Marrazzo), le Regioni a loro volta ritireranno i ricorsi presentati davanti
alla Corte Costituzionale. Manca ormai solo il via libera dei Comuni,
finalmente ricevuti stamane da Berlusconi nella persona di Domenici, sindaco di
Firenze e presidente dell'Anci: si battono perché venga allentato il patto
interno di stabilità, in pratica vogliono poter spendere 16 miliardi di
risparmi delle loro amministrazioni, e incassare i denari degli immobili in
vendita. La loro firma, comunque, non mancherà. \
Torna
all'inizio
"Obbligati
a denunciare i clandestini: ci ribelliamo" (sezione: Giustizia)
( da
"Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
SECCO
NO DEI SINDACATI ALLA DISCUSSA NORMA DEL DECRETO SICUREZZA 240 "Obbligati
a denunciare i clandestini: ci ribelliamo" mila senza permesso «Non è una
facoltà Come pubblici ufficiali saremmo costretti ad avvertire la polizia» I medici
pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale [FIRMA]DANIELA DANIELE ROMA Per i
medici il termine «clandestino» non ha senso. Ci sono soltanto persone malate,
bisognose di cure e, soprattutto, c'è la necessità di fare prevenzione per la
salute di tutti, sia degli immigrati senza permesso di soggiorno, sia degli
italiani con carta d'identità. Per un dovere deontologico, ma anche per
rispetto della Costituzione. Così, tutte le sigle sindacali dei camici bianchi
impiegati nel Servizio sanitario nazionale dicono no alla norma del ddl
sicurezza che vorrebbe trasformarli in delatori. E promettendo di ricorrere, se
necessario, alla Corte di giustizia europea e alla Corte Costituzionale. «Non
siamo spie, non siamo fannulloni, non siamo macellai. Siamo medici»: firmano
così il loro manifesto. «Prima l'offesa di essere macellai - scrivono - o nella
migliore delle ipotesi, fannulloni. Poi gli attacchi alla professione contenuti
nella manovra economica e nella legge Brunetta. E ora l'attacco alla nostra
stessa dignità e deontologia professionale». Di recente, qualche politico della
maggioranza aveva detto che il medico non avrà l'obbligo di segnalare i casi
irregolari, ma semplicemente decadrà il divieto di farlo. «Non è così - ribatte
Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil -. Dato che la clandestinità
è diventata reato e che noi siamo pubblici ufficiali, se passa questa norma e
non facciamo segnalazioni è come se diventassimo clandestini anche noi».
Ricorso alla Consulta, dunque, se la Camera non correggerà il tiro. Lo assicura
Carlo Lusenti, segretario nazionale del principale sindacato degli ospedalieri,
l'Anaao Assomed, e sottolinea che qualcosa si sta muovendo anche nelle
istituzioni. «Non saremmo soli nella protesta - dice -. Qualche Regione ha già
annunciato un'iniziativa analoga, visto che la competenza sanitaria non spetta
al governo nazionale». I medici chiedono al Parlamento di ritirare
l'emendamento. Lusenti e colleghi ribadiscono che si tratta di «una norma
insensata, perché non ci guadagnerebbe nessuno: nè l'ordine pubblico, visto che
i clandestini non si presenterebbero in ospedale; nè la salute pubblica, dato
che si rischia la diffusione di malattie infettive; nè le casse dello Stato che
si troverebbero a curare patologie più gravi quando i clandestini, costretti
dalla necessità, si rivolgessero finalmente all'ospedale». Per non parlare del
canale sanitario parallelo che, senza alcun controllo, si svilupperebbe con
l'unico scopo di creare business sulla pelle dei più sfortunati. I medici denunciano,
poi, vari risvolti di incostituzionalità della legge. E' in contrasto con
l'articolo 32 secondo cui «la Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure
gratuite agli indigenti». L'obbligo di denunciare i clandestini, inoltre, «si
discosterebbe dalle norme vigenti nella stragrande maggioranza dei Paesi
europei e dalle prescrizioni delle normative comunitarie». E questa è la
ragione che muove i sindacati a pensare alla Corte di giustizia europea. Anche
Amedeo Bianco, appena rieletto presidente della Federazione degli ordini medici
(Fno
Torna
all'inizio
Una
sentenza politica Nel nome degli Usa (sezione: Giustizia)
( da
"Manifesto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
COMMENTO
Una sentenza politica Nel nome degli Usa Danilo Zolo Notizie di agenzia ci
informano che l'udienza a porte chiuse della Corte costituzionale sul caso Abu
Omar si è conclusa con una sentenza a dir poco sorprendente. La Corte avrebbe
stabilito che i magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio
l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone - fra i quali 26 agenti
della Cia - sono responsabili di violazione del segreto di ufficio. Sarebbero dunque
stati accolti i ricorsi presentati prima dal governo Prodi e poi dal governo
Berlusconi che intendevano impedire ai giudici milanesi di proseguire nelle
loro indagini e di incriminare i servizi segreti statunitensi e italiani per
aver gravemente violato l'ordinamento costituzionale italiano. CONTINUA |
PAGINA 7 Come è noto, l'iman Abu Omar era stato sequestrato il 17 febbraio 2003
dalla Cia. Secondo quanto era stato ricostruito dagli inquirenti e dichiarato
dallo stesso Abu Omar, l'imam era stato rapito a Milano mentre si recava alla
moschea, era stato trasportato presso la base di Aviano ed era stato poi
trasferito in Egitto, dove era stato recluso e avrebbe subito pesanti torture e
sevizie. Non è certo il caso di prendere posizione in merito alla sentenza
della corte Costituzionale italiana sulla base di un breve comunicato di
agenzia. Lo si potrà fare solo dopo avere accuratamente esaminato il testo
della sentenza. Ciò che tuttavia si può e si deve dichiarare subito è che
appare singolare il rovesciamento delle responsabilità giuridiche e politiche
dei principali attori di questa vicenda. Responsabili di comportamenti
illegittimi, se non addirittura illegali, sarebbero dei magistrati che hanno
cercato coraggiosamente di operare contro una prassi criminale messa in atto
per anni dai servizi segreti degli Stati uniti, spesso con la complicità e
l'omertà dei governi europei. Non a caso il sequestro di Abu Omar è stato
considerato dalla stampa internazionale come uno dei casi meglio documentati di
extraordinary rendition eseguita dai servizi segreti statunitensi. Intoccabili
sarebbero i membri della Cia che con la complicità dei servizi segreti italiani
si sono resi responsabili di questo grave crimine internazionale. Da proteggere
sarebbe invece la strategia della amministrazione Bush, ora apertamente
denunciata dal nuovo presidente Barack Obama come lesiva del diritto
internazionale oltre che della Costituzione degli Stati uniti. Si può dunque
legittimamente sospettare che i giudici della Corte costituzionale abbiano
fatto una scelta assai più politica che non giuridica. Molto probabilmente essi
si sono schierati contro i giudici milanesi perché non intendono ledere lo
stretto rapporto di cooperazione dei governi italiani - di destra o di sinistra
- con le strategie egemoniche degli Stati uniti: una potenza che in questi
decenni si è sempre considerata legibus soluta ed ha sistematicamente ignorato
non solo il diritto internazionale ma i diritti più elementari delle persone,
torturandole, imprigionandole abusivamente, facendone strage. Basti pensare a
Guantanamo, Abu Ghraib, Bagram: orrori compiuti in nome di una delirante quanto
inefficace guerra contro il terrorismo. Una guerra che, se condotta con i mezzi
usati sinora dalla grande potenza americana, ci porterebbe molto probabilmente
non alla sconfitta del terrorismo ma a nuovi 11 settembre.
Torna
all'inizio
Così
anche la Cia fa le ronde in Italia (sezione: Giustizia)
( da
"Manifesto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
COMMENTO
Così anche la Cia fa le ronde in Italia Claudio Fava Posso dire, senza
ipocrisie, che questa sentenza della Corte costituzionale non ci stupisce
affatto? Che pretendere un atto di giustizia nei confronti della Cia e dei
servizi segreti italiani non rientra tra le prerogative di verità politica che
questo paese può permettersi? Posso scrivere, senza timore di smentita, che
l'uso di un presunto segreto di stato per colpire i giudici di Milano e mandare
impuniti gli autori di un sequestro di persona è una pagina vergognosa ma
malinconicamente prevedibile? Ben due governi si sono a lungo rincorsi per
evitare questo processo, per insabbiarlo, per sabotarlo, per derubarlo delle
sue verità. Due governi di diversa ragione politica (Prodi, poi Berlusconi) con
la medesima subalternità culturale nei confronti dell'amministrazione Bush: che
da questa (e altre) extraordinary rendition doveva uscire immacolata come un
giglio. Sentenza prevedibile, pericolosa per l'uso politico che il partito
Democratico e Forza Italia vorranno farne adesso, devastante per il messaggio
che ci propone: a casa nostra la giustizia non è uguale per tutti. E il
rapimento di un cittadino egiziano, presunto terrorista, nel pieno centro di
Milano non è più un crimine se i sequestratori sostengono di aver agito in nome
della nostra sicurezza. Ieri la Cia, domani le ronde padane: nessuno avrà nulla
da obiettare. Conosco il processo di Milano. Conosco lo scrupolo paziente e
ostinato dei giudici che l'hanno istruito. Conosco gli eccessi, le menzogne, le
illegalità di cui si sono macchiati il Sismi e la Cia con il pretesto della
lotta al terrorismo. Conosco l'imbarazzo dei dirigenti del Pd a farsi carico,
in parlamento e nel paese, di questa battaglia di diritto e di civiltà. Adesso
comprendo come anche la Consulta possa manifestare tutta la propria
permeabilità di fronte alle sollecitazioni dei governi, al clima da frontiera
che si sta impadronendo del paese, a questa notte della ragione e della
politica che ci chiama in causa tutti. Da domani ci toccherà vigilare su questo
processo per impedire che se ne perdano tracce e memoria. Come in molti
vorrebbero: a destra e a sinistra.
Torna
all'inizio
Abu
Omar resta segreto (sezione: Giustizia)
( da
"Manifesto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
RENDITION
ITALIANA 007 La Consulta accoglie la tesi di palazzo Chigi solo in parte. Il
processo riparte il 18 marzo Abu Omar resta segreto «I magistrati di Milano
hanno violato il segreto di stato, ma solo in parte», dice la Corte
costituzionale chiamata a valutare il rapimento dell'imam di Milano. Restano
valide quasi tutte le prove raccolte dai pm, ma rimane anche la lettera di
Berlusconi che impone il silenzio agli agenti. Si torna in aula tra dieci
giorni Sara Menafra ROMA Una vittoria di Pirro. Che piazza un grosso segreto di
stato solo su venti pagine dell'istruttoria e un interrogatorio, ma salva tutto
il resto. E stabilisce che il processo per la prima rendition avvenuta in
Europa in epoca di guerra al terrore potrà riprendere, come previsto, il prossimo
18 marzo anche se con un iter decisamente più complesso. Decidendo sul segreto
di stato in relazione al rapimento dell'imam Abu Omar, sequestrato e torturato
sei anni fa dalla Cia con l'aiuto del Sismi, la Corte costituzionale ha deciso
di spaccare a metà la questione. Col paradosso solo apparente di dar
formalmente ragione alla presidenza del consiglio - a fare ricorso erano stati
prima Romano Prodi e poi Silvio Berlusconi - ma nei fatti accogliere l'impianto
dei pm milanesi Armando Spataro e Ferdinando Pomarici che indagano sul quanto
avvenne, appunto a Milano, il 17 febbraio 2003. Togliendo dal loro fascicolo
dibattimentale solo una parte degli atti acquisiti. E a quanto sembra dalla
lettura di un provvedimento a cui mancano ancora le motivazioni, senza
intaccare la sostanza dell'inchiesta. Vale la pena di entrare nel dettaglio. I
giudici sostengono che debbono essere considerati segreti tre reperti trovati
nell'ufficio di via Nazionale, quello che all'epoca dell'inchiesta era gestito
da Pio Pompa, consulente tutto speciale dell'allora direttore del Sismi
Pollari. I tre documenti, «reperti D19, D20, D21» sono guarda caso gli stessi a
cui, un anno fa, la procura di Milano voleva rinunciare. Nel ricorso alla
Consulta la presidenza del consiglio aveva sostenuto che l'indirizzario a cui
erano rivolti quegli atti (articoli di giornali italiani e inglesi, una lettera
della moglie dell'imam milanese e la lettera con cui la Cia, a maggio del 2003,
avvisò il Sismi che Abu Omar era in Egitto detenuto) rivelavano la struttura
dei servizi italiani e di quelli stranieri. E la procura aveva risposto che se
il punto era quello, tanto valeva accordarsi. Milano avrebbe rinunciato a quei
testi e in cambio palazzo Chigi doveva ritirare i ricorsi alla Consulta. Niente
da fare, risposero allora gli avvocati dello stato. La Corte ha, poi, deciso di
considerare segreti anche l'incidente probatorio sulla deposizione del
maresciallo del Ros Luciano Pironi, l'unico italiano ad aver direttamente
partecipato al sequestro dell'imam che, prelevato a Milano, è stato portato
prima ad Aviano, poi in una base Usa in Germania e quindi in Egitto. Torturato,
malmenato e imprigionato a lungo nelle carceri del Cairo, sulla base di accuse
di partecipazione ad azioni terroristiche che non sono mai diventate prove. Di
quel che Pironi ha detto ai magistrati resta però tutto ciò che ha dichiarato
durante l'istruttoria ai pm, dai contatti col Sismi a quelli con il capocentro
della Cia a Milano, Bob Seldon Lady, che poi gli chiese di prendere parte al
rapimento. Soprattutto, sul tavolo del pm e del giudice di tribunale Oscar
Maria Magi restano carte parecchio più importanti di queste. Tutte le
intercettazioni degli agenti del servizio segreto italiano che oggi si chiama
Aise, i quali, quando capiscono che potrebbero essere indagati, concordano una
versione comune da vendere ai magistrati. O le testimonianze a proposito di una
riunione operativa a Bologna, organizzata dal dirigente del Sismi Marco
Mancini. Lì furono divise responsabilità e competenze. Resta pure il verbale
del generale Gustavo Pignero, poi deceduto, che raccontò ai magistrati quanto
sapeva degli accordi tra il direttore del Sismi Nicolò Pollari e gli agenti dei
servizi americani presenti in Italia. È salvo, dunque, il passato dell'inchiesta
sulla prima rendition europea e l'unica in Europa occidentale (nel 2003 ce ne
fu un'altra tra la Serbia e la Macedonia). Per capire il futuro, però,
bisognerà aspettare le motivazioni della sentenza. Perché dato che la Corte ha
respinto anche il ricorso del tribunale di Milano, resta in piedi l'ordine di
segretezza impartito nel 2008 da Berlusconi agli agenti del Sismi chiamati a
testimoniare. Una lettera in cui si dice loro che ogni contatto con la Cia e
ogni elemento indirettamente legato al sequestro Abu Omar è segreto. Se quella
lettera rimane valida così com'è, il processo d'ora in poi si trasformerà in
una corsa ad ostacoli. «Bisogna capire meglio», spiega l'avvocato e
costituzionalista Alessandro Pace che ha sostenuto le ragioni della procura: «Per
il momento e per quel che riguarda il ricorso dei pm, la decisione della Corte
è una vittoria». Foto: PROCESSO PER IL SEQUESTRO ABU OMAR (NELL'IMMAGINE
GRANDE) A MILANO /TAM TAM FOTO PICCOLA, ABU OMAR /AP
Torna
all'inizio
I
medici: <Non siamo spie> (sezione: Giustizia)
( da
"Riformista, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
clandestini
I medici: «Non siamo spie» «Non siamo spie e nemmeno tutori dell'ordine». I
medici italiani fanno quadrato contro l'emendamento presentato in Senato il
mese scorso dalla Lega Nord, che prevede l'obbligo di denuncia dei pazienti in
cura senza il permesso di soggiorno: provvedimento, contenuto nel decreto
sicurezza, in arrivo nei prossimi giorni al vaglio della camera dei Deputati.
Riunitisi ieri a Roma, le sigle sindacali della dirigenza medica, tra cui Anaao
Assomed, Cimo Asmd, Fp Cgil medici, Aaroi, Fvm, Federazione Cisl medici, e
Federazione medici Uil-Fpl promettono di utilizzare tutti i mezzi possibili per
evitare che la proposta leghista si tramuti in legge, fino ad arrivare a uno
sciopero generale. Per prima cosa, durante il convegno, è stato rivolto un
appello al mondo parlamentare, senza distinzione di casacca, affinché «si
appongano le opportune modifiche a una norma che non produrrà alcun effetto
positivo né dal punto di vista medico né da quello legato all'ordine pubblico».
E nel caso l'aula non dovesse recepire il messaggio, i sindacati dei medici
sono pronti a ricorrere giuridicamente alla Corte Costituzionale e alla Corte
di Giustizia Europea. Il rischio - secondo questa fetta di medici italiani - è
che la proposta del Carroccio - che elimina il principio di non segnalazione
degli immigrati clandestini da parte del servizio sanitario - possa nel lungo
periodo produrre effetti inversi a quelli voluti. «Questa norma non serve a
nulla - sottolinea Carlo Lucenti, segretario nazionale dell'Anaao Assomed - non
serve al controllo dell'ordine pubblico e non aiuterebbe la spesa sanitaria
anche perché gli immigrati clandestini si rivolgerebbero agli ospedali non ai
primi sintomi della malattia, ma in uno stato già avanzato quindi con costi più
alti». Le forze di centrosinistra promettono battaglia e annunciano un fronte
comune per cancellare «una norma incivile, barbara, demagogica e razzista».
Mentre alcune associazioni di consumatori lanciano un allarme ben più serio in
proposito: «La norma - scrive in una nota Cittadinanzattiva - impedisce di
fatto la registrazione alla nascita di cittadini stranieri figli di immigrati
senza permesso di soggiorno e spingerà le mamme a partorire in clandestinità».
E aumenta nel frattempo il rischio di malattie infettive. di Alessandro Da Rold
12/03/2009
Torna
all'inizio
La
stanza in più in ogni casa e cinquemila alloggi nuovi (sezione: Giustizia)
( da
"Riformista, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
il
caso in quattro mosse Le notizie La stanza in più in ogni casa e cinquemila
alloggi nuovi Una camera in più per ogni abitazione e via libera
all'abbattimento di vecchi edifici malandati per ricostruirne di nuovi e
rispettosi dell'ambiente, il tutto ottenendo sconti sul balzello che si deve
pagare ai Comuni in cambio del permesso di costruzione. Chi sbaglia o fa il
furbo e non rispetta la legge dovrà fare i conti con una stretta sulle
sanzioni. Sono queste le linee guida, secondo quanto si apprende da fonti
parlamentari, sulle quali il Governo continua a lavorare per mettere a punto un
piano per l'edilizia e che sono state al centro di alcune riunioni che si sono
tenute a Palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Sempre secondo indiscrezioni si pensa alla costruzione di 5mila alloggi. Due i
livelli che sarebbero coinvolti dalla "rivoluzione" dell'edilizia:
quello regionale e quello statale. Per quanto riguarda l'ambito locale, è allo
studio un testo base da proporre alle Regioni che intenderanno adottarlo. Al
momento, oltre al Veneto, si sarebbe incassato il consenso della Sardegna e la
Lombardia annuncia un intervento a breve: «Attendiamo che il Consiglio dei
ministri vari le linee di indirizzo - ha spiegato Formigoni - e poi saranno le
Regioni a legiferare. È una bella idea che può mettere in moto l'indotto. Di
certo non parlerei di cementificazione perché gli interventi saranno calibrati
sul territorio». Abu Omar, violato segreto di Stato. Sul caso Abu Omar, l'ex
imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione
del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e
rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di
cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo
in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe
dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto
quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in
corso. Lampedusa, maxi sbarco. La tregua è durata solo una settimana: un altro
barcone con oltre 300 migranti, partito dalle coste libiche, è approdato la
notte tra martedì e mercoledì a Lampedusa. Gli extracomunitari, giunti
direttamente in porto con un vecchio peschereccio di
Torna
all'inizio
Obbligo
di denuncia dei clandestini Medici in rivolta (sezione: Giustizia)
( da
"Eco di Bergamo, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Obbligo
di denuncia dei clandestini Medici in rivolta --> I sindacati: ricorreremo
in tutte le sedi, anche in Europa Maroni: solo tolto il divieto di denuncia,
non c'è obbligo Giovedì 12 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print RomaSono
disposti a ricorrere alla Corte costituzionale e persino alla Corte di
giustizia europea. I sindacati dei medici non hanno intenzione di cedere
sull'emendamento al disegno di legge sulla sicurezza che, sono convinti, li
obbligherebbe a denunciare i clandestini. Ad annunciarlo è Carlo Lusenti,
segretario nazionale dell'Anaao Assomed, sottolineando che «non saremmo neanche
da soli, visto che già qualche regione ha annunciato un'iniziativa analoga
tenuto conto che la competenza sanitaria non spetta al governo nazionale».
Questa è anche la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao
assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil
fpl), messa a punto ieri a Roma. No ai medici-poliziotto «Noi - spiega Lusenti
- chiediamo al Parlamento di ritirare questo emendamento, che creerebbe in capo
ai medici l'obbligo di denunciare l'immigrato irregolare e non la possibilità.
Io confido che ci sia una valutazione serena e positiva da parte del
Parlamento. Si tratta - sottolinea - di una norma insensata, perché non ci
guadagnerebbe nessuno: né l'ordine pubblico, visto che i clandestini non si
presenterebbero affatto in ospedale e neanche la salute pubblica, visto che si
rischia la diffusione di malattie infettive. Ma nemmeno le casse dello Stato,
che si troverebbero a curare delle patologie più gravi quando i clandestini,
costretti dalla necessità, si rivolgessero finalmente ad un ospedale». Insomma,
sottolinea ancora Lusenti, l'emendamento sembra «sfuggito dalla penna»,
piuttosto che frutto di una scelta consapevole. «Risvolti d'incostituzionalità»
Il contenuto della legge, poi, aggiunge, «ha vari risvolti di incostituzionalità».
È in contrasto, infatti, spiega, con l'articolo 32 della Carta costituzionale,
secondo il quale «la Repubblica italiana tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure
gratuite agli indigenti». L'obbligo di denunciare i clandestini, poi, «si
discosterebbe dalle norme vigenti nella stragrande maggioranza dei paesi
europei e dalle prescrizioni delle normative comunitarie». Per questa ragione i
sindacati, spiega, non escludono di rivolgersi anche alla Corte di giustizia
europea. In aumento i casi di tubercolosi Sulla stessa lunghezza d'onda Armando
Masucci, segretario generale di Federazione medici Uil Fpl, per il quale il
ricorso alla Corte costituzionale, se il Parlamento non facesse un passo indietro,
rimarrebbe l'unica strada possibile: «Non possiamo certo invitare - sottolinea
- i nostri iscritti a violare la legge e ad esporsi al pericolo di una
denuncia. Certo, saranno tempi lunghi, noi preferiremmo senz'altro risolvere il
problema prima, con una scelta diversa del Parlamento. Il fatto è che già oggi
- denuncia - registriamo un calo del 15-20% degli immigrati che si rivolgono
all'ospedale, e tra quelli che lo fanno aumenta il numero di chi arriva in
condizioni drammatiche. Abbiamo registrato l'anno scorso 4.300 nuovi casi di
tubercolosi, una patologia che in Italia praticamente non esisteva più». La
replica leghista «Appellarsi alla Corte di Giustizia europea è solo l'ennesimo
esercizio di ipocrisia da parte delle associazioni dei medici che difendono la
clandestinità degli immigrati», afferma Gianluca Pini, deputato della Lega
Nord, vicepresidente della commissione Politiche dell'Unione europea. «In molti
Paesi dell'Ue - spiega Pini - non solo non vi è il divieto di denunciare i
clandestini, ma addirittura c'è l'obbligo di farlo». Ma gettare acqua sul fuoco
di tutta la polemica ci pensa lo stesso ministro dell'Interno Roberto Maroni,
affermando a «Otto e mezzo» su La7 che «la norma contenuta nel ddl sicurezza
abolisce il divieto di denunciare i clandestini da parte dei medici, ma abolire
il divieto non significa introdurre l'obbligo». 12/03/2009 nascosto-->
Torna
all'inizio
La
Corte costituzionale (sezione: Giustizia)
( da
"Eco di Bergamo, L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
La
Corte costituzionale --> Giovedì 12 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail
print Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati
(di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar
(nella foto) andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire
con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e
stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte
Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi
Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il
segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003
nell'ambito di una «extraordinary rendition» (sequestro di sospetti terroristi
ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La
Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della
magistratura di Milano: inammissibile quello della Procura di Milano che, tra
l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto
di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale».
12/03/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE
Torna
all'inizio
<Vi
racconto lo scandalo Genchi> (sezione: Giustizia)
( da
"Riformista, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
documenti
«Vi racconto lo scandalo Genchi» Una vicenda di enorme rilievo per le
istituzioni democratiche». È uno dei passaggi chiave della relazione letta
l'altro giorno da Rutelli, presidente del Copasir, in Aula a proposito del caso
Genchi e che pubblichiamo integralmente alle pagine 2 e 3. «Sono stati
acquisiti - ha spiegato Rutelli - dati sensibili riguardanti l'ex direttore del
Sismi Nicolò Pollari, individuate le conversazioni telefoniche e la lista dei
suoi interlocutori per venti mesi del suo mandato; sono stati acquisiti i
tabulati di 24 mesi di traffico telefonico del procuratore nazionale antimafia
Pietro Grasso; di almeno tredici parlamentari, ministri e sottosegretari di
Stato, di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 utenze
fisse e mobili del Csm. Ogni cittadino italiano può ben comprendere la
delicatezza della disponibilità di queste informazioni». «C'è da chiedersi se
nelle istituzioni competenti vi sia adeguata consapevolezza della necessità di
ordinare la tempestiva e certa distruzione dei dati sensibili». alle pagine 2 e
3 di Francesco Rutelli 12/03/2009
Torna
all'inizio
di
MARCO CUSUMANO I campeggi di Fondi e altre strutture turistiche del Sud Pontino
finiscono ... (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero, Il (Latina)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009 Chiudi di MARCO CUSUMANO I campeggi di Fondi e altre strutture
turistiche del Sud Pontino finiscono ancora una volta sotto inchiesta. Il
procuratore capo Giuseppe Mancini ha esteso gli accertamenti su una serie di
presunte lottizzazioni abusive realizzate all'interno di alcuni campeggi di
Fondi. L'inchiesta si è allargata ad altre strutture della zona. Un filone di
certo non nuovo che ha già portato a diversi sequestri, tra i quali quello
clamoroso dell'Holiday Village che fu successivamente dissequestrato tra le
polemiche. Adesso la Procura sta effettuando nuovi accertamenti per verificare
eventuali violazioni della normativa urbanistica e ambientale. Si tratta di
reati che hanno una prescrizione di quattro anni, un limite che potrebbe essere
ormai già superato. Le indagini sono in mano agli uomini del Corpo Forestale
che hanno già consegnato una prima relazione al procuratore capo Mancini. La
vicenda potrebbe coinvolgere anche la Regione Lazio in virtù dei poteri
sostitutivi nei casi di abusivismo. Per adesso la strada che sta seguendo la
Procura è quella di una consulenza in grado di valutare i presunti abusi
edilizi, fornendo elementi utili a stabilire se si tratti o meno di
lottizzazioni abusive. I campeggi abusivi sono finiti più volte nel mirino
della Procura negli ultimi anni. Nell'estate del 2007 furono sequestrate alcune
strutture al Lido di Latina, dissequestrate alcuni mesi dopo per permettere il
funzionamento nella stagione estiva. Si scatenò una bufera tra gli operatori
del settore ma anche nell'ambiente della politica: molti accusarono il Comune
di non aver predisposto un adeguato piano per il litorale lasciando la
situazione nel caos fino all'intervento della magistratura. Ma il 2008 è stato
soprattutto l'anno del caso "Holiday Village" di Fondi. La
megastruttura - dotata di 51 bungalow, piscine, piazzole per roulotte,
ristorante, centro commerciale e campi da gioco - fu sequestrata su ordine del
giudice Giuseppe Cario che ricevette poi la visita del senatore Claudio Fazzone
che voleva "informarsi" sulla questione. Un episodio che provocò un
terremoto politico-giudiziario fino a coinvolgere il Csm a tutela
dell'indipendenza dei magistrati. Per l'Holiday Village si organizzarono anche
manifestazioni davanti al Tribunale e alla Procura fino al dissequestro della
struttura. Il nuovo "sprint" nell'inchiesta di Mancini potrebbe ora
portare a clamorosi sviluppi, senza escludere la possibilità di ulteriori
sequestri, magari a ridosso della stagione estiva ormai alle porte. Solo
un'ipotesi, per adesso, in attesa degli accertamenti e delle consulenze già
affidate. Un nuovo ciclone antiabusivismo potrebbe abbattersi sul tratto di
costa più contestato dagli ambientalisti.
Torna
all'inizio
saremo
obbligati a denunciare i clandestini (sezione: Giustizia)
( da
"Tirreno, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Preoccupazione
per il disegno di legge sulla sicurezza che impone la segnalazione degli
irregolari Saremo obbligati a denunciare i clandestini I sindacati dei medici
in rivolta. «Ricorsi a Consulta e Corte di giustizia Ue» ROMA. Il disegno di legge
sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà
della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per
la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento,
sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una
battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di
giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle
diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil,
Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il
nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di
clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati si
oppongono, riguarda in particolare l' approvazione di un emendamento della Lega
nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini
all'autorità giudiziaria. Così stando le cose, insorgono i sindacati, il medico
di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è
«obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di
reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione
potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti
all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere
oltre 120.000) fino alla responsabilità del direttore sanitario. Il presidente
della Fno
Torna
all'inizio
ROMA
- La sezione disciplinare del Csm ha sanzionato con la censura l'attuale
Procuratore della... (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero, Il (Abruzzo)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009 Chiudi ROMA - La sezione disciplinare del Csm ha sanzionato con
la censura l'attuale Procuratore della Repubblica di Avezzano, Vincenzo
Barbieri. Era accusato di ricorrere al «sistema delle segnalazioni e delle
raccomandazioni» per «amici e conoscenti» coinvolti in procedimenti giudiziari
penali o parti in processi civili; «sfruttando» il ruolo di direttore generale
dei magistrati nel Ministero contattava colleghi, cancellieri e alti ufficiali
dei Carabinieri «per acquisire indebitamente notizie riguardanti processi».
Torna
all'inizio
La
Francia ritorna dopo 43 anni nel comando militare della Nato (sezione:
Giustizia)
( da
"Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Il
Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-03-12 - pag: 1 autore: ... PANORAMA ...
La Francia ritorna dopo 43 anni nel comando militare della Nato Nicolas Sarkozy
ha annunciato il ritorno di Parigi nel comando militare integrato della Nato.
L'uscita dai vertici dell'Alleanza atlantica era stata decisa nel 1966 da
Charles de Gaulle, insofferente nei confronti di un'organizzazione schiacciata
sugli Usa. «è venuto il momento di mettere fine a questa situazione: è
nell'interesse della Francia e dell'Europa», ha detto il presidente francese,
che punta al rafforzamento della difesa comune nella Ue. u pagina 11, commento
u pagina 12 Consulta: sul caso Abu Omar violato il segreto di Stato Nel corso
delle indaginisul sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar la procura e il gip
di Milano hanno violato il segreto di Stato. A stabilirlo è stata la Corte
costituzionale, dando di fatto ragione a Romano Prodi e Silvio Berlusconi. u
pagina 15 Lefebvriani, il Papa accusa: nella Chiesa ci si divora «Nella Chiesa
ci si morde e ci si divora. I cattolici mi hanno attaccato ». Così Benedetto
XVI scrive in una lettera ai vescovi dopo la crisi che si è aperta in Vaticano
per la revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani. u pagina 14 I
medici contro l'obbligo di denunciare i clandestini I sindacati dei medici
bocciano l'obbligo di segnalazione dei pazienti stranieri irregolari da parte
dei camici bianchi, in quanto in contrasto con il principio costituzionale di
tutela della salute e con il Codice deontologico della categoria. u pagina 35
Enel, ok all'aumento di capitale da 8 miliardi Il cda dell'Enel, riunitosi ieri
pomeriggio, ha dato il via libera al piano industriale che l'a.d. Fulvio Conti
presenterà oggi al mercato. Confermato l'annuncio di un aumento di capitale
fino a otto miliardi di euro da realizzarsi tra maggio e giugno. u pagina 37
Forbes: Gates è di nuovo il più ricco del mondo Il fondatore di Microsoft Bill
Gates ha riconquistato il primato di uomo più ricco del mondo, ceduto a Warren
Buffett l'anno scorso,nella classifica stilata dal magazine Forbes. Il primo
italiano nella lista è Michele Ferrero al 40esimo posto. Champions League,
eliminate tutte le italiane Dopo l'uscitadi scena della Juventus contro il
Chelsea,ieri è toccato a Inter e Roma dire addio alla Champions. La squadra di
Mourinho ha perso a Manchester
Torna
all'inizio
Pizzi
nuovo procuratore generale (sezione: Giustizia)
( da
"Corriere del Mezzogiorno" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Corriere
del Mezzogiorno - BARI - sezione: BARI - data: 2009-03-12 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE Nomina del Csm Pizzi nuovo procuratore generale Ha
indagato su vicende connesse al dissesto del Banco Ambrosiano e in tempi più
recenti sulle Bestie di Satana Antonio Pizzi, procuratore a Monza, e che oggi è
stato nominato dal Csm procuratore generale di Bari. Pizzi, che ha avuto la
meglio Francesco Saverio Nunziante, ha cominciato la carriera a Milano nel 1969
e ha guidato diversi uffici di procura prima della nomina nel
Torna
all'inizio
Abu
Omar, segreto di Stato violato dai magistrati milanesi (sezione: Giustizia)
( da
"Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Il
Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-12 - pag: 15 autore: La
sentenza della Consulta. Accolti i ricorsi dei Governi Prodi e Berlusconi «Abu
Omar, segreto di Stato violato dai magistrati milanesi» Donatella Stasio ROMA I
magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato nel processo sul
rapimento di Abu Omar, limitatamente, però, all'acquisizione di tre documenti (
sequestrati durante la perquisizione nella "base" del Sismi di via
Nazionale, a Roma, ma già eliminati dal processo perché irrilevanti), alle
dichiarazioni rese, durante l'incidente probatorio del 30 settembre 2006, dal
maresciallo dei carabinieri Luciano Pironi ( uno degli esecutori materiali del
sequestro, che ha confessato di aver agito su richiesta del Sismi) e
all'ammissione, in dibattimento, di alcune prove testimoniali (agenti e
funzionari del Sismi). La Corte costituzionale, insomma, ha dato ragione solo
in parte ai Governi Prodi e Berlusconi, annullando parzialmente la richiesta di
rinvio a giudizio, il relativo decreto emesso dal Giudice dell'udienza
preliminare, nonché l'ordinanza con cui il Tribunale, il 14 maggio
Torna
all'inizio
MILANO
Potrebbe finire qui il processo per il rapimento di Abu Omar. Perché la
procura... (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009 Chiudi di CLAUDIA GUASCO MILANO Potrebbe finire qui il processo
per il rapimento di Abu Omar. Perché la procura di Milano, che per la
"rendition" dell'ex imam di Milano ha rinviato a giudizio l'ex capo
del Sismi Niccolò Pollari e 26 agenti della Cia, ha violato il segreto di
Stato. La Corte costituzionale ha, infatti, accolto i ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi, ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto
sollevato dalla stessa procura milanese, respingendo anche quello presentato
dal giudice del tribunale Oscar Magi, titolare del procedimento. Due giorni fa
il procuratore aggiunto Armando Spataro si è presentato davanti all'Alta corte
con un faldone contenente 275 documenti a sostegno delle proprie tesi. La
Consulta doveva decidere se accogliere la posizione governativa, secondo cui il
rapimento dell'imam è coperto da segreto di Stato, oppure quelle dei magistrati
milanesi che invece sono intenzionati ad andare avanti con il processo, sospeso
fino al 18 marzo. E alla fine ha dato ragione alla presidenza del Consiglio:
«Non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente,
della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di
Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della
perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità
giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di
Stato». Il governo, in questa circostanza, accusò i procuratori Ferdinando Pomarici
e Armando Spataro di aver illegittimamente e ripetutamente «violato il segreto
di Stato» nella conduzione delle indagini sul sequestro di Abu Omar, facendo
saltare uomini e strutture del controspionaggio. «È una vittoria piena. È un
sei a zero», commenta soddisfatto l'avvocato generale dello Stato, Ignazio
Francesco Caramazza. Mentre per il difensore di Pollari, Titta Madia, «sarà
impossibile celebrare il processo perché tutti gli elementi acquisiti
dall'accusa sono stati ritenuti illegittimi». Di tutt'altro parere Pomarici:
«Il processo può andare avanti. Mi sembra che del ricorso del governo non sia
stato accolto quasi nulla». Il procuratore aggiunto Armando Spataro ha
commentato: «Siamo soddisfatti, è stata riconosciuta la correttezza del nostro
comportamento. Interrogatori e intercettazioni erano del tutto regolari».
Torna
all'inizio
MONDOLFO
- Il Parlamento blocca la "rivolta" dell'acqua e con una nuova legge
dribbla... (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero, Il (Pesaro)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009 Chiudi MONDOLFO - Il Parlamento blocca la "rivolta"
dell'acqua e con una nuova legge dribbla la sentenza della Corte Costituzionale
sui rimborsi previsti per i non allacciati al depuratore. In sostanza la nuova
legge approvata dal Parlamento, prevede, per i non allacciati al depuratore,
l'obbligo che vengano loro ugualmente addebitati i costi di depurazione,
qualora l'impianto sia in fase di costruzione o semplicemente di progettazione.
«Non solo - spiega il direttore dell'Aato, Marco Toni - basta semplicemente che
sia stato affidato l'incarico di progettazione dell'impianto per chiedere
ugualmente all'utente una partecipazione alle spese». E per gli abitanti di
Marotta e Mondolfo, dopo il danno potrebbe arrivare anche la beffa. «In questi
mesi - spiega il presidente Aset, Giovanni Mattioli - abbiamo eliminato il
canone di depurazione dalle bollette di 600 utenze, 1.600 persone circa.
Attendiamo direttive dall'Aato ma potremmo anche chiedere che ci vengano
versati ora i soldi non percepiti in questi mesi». Lu.Fa.
Torna
all'inizio
Sindacati
dei medici contro la denuncia dei clandestini (sezione: Giustizia)
( da
"Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Il
Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI ENTI LOCALI data: 2009-03-12 - pag: 35
autore: Ddl sicurezza. Pronti ai ricorsi Sindacati dei medici contro la
denuncia dei clandestini Barbara Gobbi ROMA Altolà all'obbligo di segnalazione
dei pazienti stranieri irregolari da parte del medico. I camici bianchi alzano le
barricate contro l'emendamento presentato dalla Lega al Ddl sicurezza, che
abroga il divieto di segnalazione previsto dal Testo unico sull'immigrazione
(decreto legislativo 286/ 98). Difeso, però, dallo stesso ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, che sottolinea come la legge non preveda un
obbligo di denuncia ma elimini il divieto di denunci finora previsto. Le nuove
regole Secondo i medici la nuova disposizione, già approvata dal Senato e ora
all'esame delle commissioni competenti della Camera, imporrebbe, di fatto, al
dottore di farsi delatore dei pazienti irregolari. Introducendo, come
denunciano da mesi tutti i professionisti della sanità, gravi rischi per la
salute pubblica: l'effetto annuncio ha già ridotto l'affluenza degli stranieri
sans papier nelle strutture sanitarie.Ma soprattutto – attaccano i medici – la
disposizione è in rotta di collisione con i principi costituzionali di tutela
universale della salute e con lo stesso Codice deontologico della categoria.
«Per questo – ha spiegato Carlo Lusenti, segretario Anaao Assomed, nel corso di
una conferenza stampa organizzata a Roma dai sindacati dei medici dirigenti –
chiediamo al Parlamento di ritirare la modifica; in alternativa, siamo disposti
a ricorrere alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea ». La
levata di scudi del pianeta sanitario è dunque netta, all'insegna dello slogan
«Non siamo spie, siamo medici». «Se la norma diventa legge – precisano i
dottori – avremo l'obbligo e non già la mera possibilità, come invece annunciato
da chi sostiene l'emendamento, di segnalare un clandestino che si rivolga per
le cure a una struttura sanitaria pubblica». Secondo l'orientamento della
giurisprudenza – è infatti la tesi – il dipendente da enti pubblici o
convenzionati con il Ssn riveste contemporaneamente la qualifica di pubblico
ufficiale e di incaricato di pubblico servizio. Come tale è tenuto a segnalare
la condizione di clandestinità, che con il "pacchetto sicurezza"
diventa reato perseguibile d'ufficio. Perché scatti l'obbligo di denuncia,
insomma «è sufficiente che il medico ravvisi un sospetto di punibilità. Mentre
per ogni omissione o ritardo nella segnalazione, incorrerebbe in una sanzione
penale». La deontologia Ben poco aiuta invocare l'obiezione di coscienza, cui
ci si può appellare solo nei casi espressamente previsti dalla legge. Né –
incalzano ancora i medici – è utile in questo caso l'"ombrello" del
Codice deontologico, che non tutela dalle conseguenze della mancata denuncia di
reato. Anzi, sottolineano dalla Federazione nazionale dei medici, con la nuova
norma il sanitario si troverebbe davanti a un paradosso: segnalare il
clandestino rischiando un procedimento disciplinare dell'Ordine; oppure non
segnalarlo, rischiando una denuncia penale. Il tutto, ribadiscono i camici bianchi,
con buona pace della Costituzione, che all'articolo 32 tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. E, in
ultima istanza, con buona pace pure dell'ulteriore aggravio che, in termini di
carichi burocratici, il nuovo obbligo comporterebbe per i medici.
Torna
all'inizio
ROMA
- Le posizioni ormai erano chiare ed era chiaro soprattutto che non si
sarebbero sposta... (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009 Chiudi di STEFANO SOFI ROMA - Le posizioni ormai erano chiare ed
era chiaro soprattutto che non si sarebbero spostate di un solo millimetro. Non
ieri, almeno: dunque Pdl e Lega da una parte, Pd e Idv dall'altra, Udc
astenuta. E così non sono passate, come da copione, né la questione di
pregiudizialità richiesta dal Pd né quella di merito avanzata dall'Idv sul ddl
intercettazioni già approvato dalla commissione Giustizia dopo estenuanti
trattative anche all'interno della maggioranza sui punti più controversi. Stop
agli abusi sulle intercettazioni, dispone il ddl Alfano: si potranno continuare
a fare per i reati di mafia e terrorismo, mentre per tutti gli altri saranno
possibili solo in presenza di «evidenti indizi di colpevolezza»; tra le altre
novità previste dal ddl, da tre a sei mesi di carcere per i giornalisti
(emendamento Bergamini) che pubblicano ascolti destinati alla distruzione.
L'Aula della Camera, a scrutinio segreto, ammesso dal presidente Fini (poiché
«il testo incide sui diritti di libertà garantiti dalla Costituzione»), ha
respinto senza fatica entrambe: la prima con 278 no, 212 sì e 18 astenuti, la
seconda con 292 no, 197 sì e 18 astenuti. Il ministro della Giustizia Angelino
Alfano tira un sospiro:«Ero sereno, ora sono soddisfatto». «Di questo voto
plaude solo la criminalità» commenta invece Donatella Ferranti, capogruppo Pd
alla Camera che poco prima aveva illustrato le ragioni del suo schieramento:
«Un ddl incostituzionale, che limita fortemente l'uso delle intercettazioni
come mezzo per la ricerca della prova e ridimensiona irragionevolmente il
potere investigativo».Al leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, non era bastato il
tempo a disposizione per argomentare i suoi «12 perchè il ddl è
incostituzionale». Comunque è convinto, Di Pietro, che approvando questo
disegno di legge la Camera «farà un vero e proprio abuso di funzione»
costringendo la Corte Costituzionale a intervenire. Sentendo scorrere ore
decisive non solo l'opposizione si era particolarmente mobilitata, ieri, nella
speranza di alimentare qualche dubbio dell'ultimora. La Fnsi, Articolo
Torna
all'inizio
<Expo,
no alla commissione antimafia> La Moratti si schiera con il prefetto
(sezione: Giustizia)
( da
"Corriere della Sera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Corriere
della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-12 num: - pag:
4 categoria: REDAZIONALE Verso il 2015 Lombardi: quel comitato è
incostituzionale. Forza Italia: se così, pronti al passo indietro «Expo, no
alla commissione antimafia» La Moratti si schiera con il prefetto Il sindaco:
ma garantiamo controlli e trasparenza. Il Pd: teatrino politico Il vicesindaco
De Corato: bisogna trovare una mediazione, secondo me è ipotizzabile una
commissione di studio «Il prefetto ha ragione». Il sindaco Letizia Moratti si
schiera con Gian Valerio Lombardi: la commissione d'inchiesta antimafia in
vista dell'Expo, approvata all'unanimità dal Consiglio comunale e voluta dalla
stessa Moratti, non può essere istituita. «Ma per parte nostra — continua il
sindaco dai microfoni di Orario Continuato a Telelombardia — continueremo a collaborare
perché comunque ci sia su tutto, e non solo sugli appalti, il massimo controllo
e la massima trasparenza». Il Pd non ci sta e lo scontro è durissimo. «La
commissione deve andare avanti — attacca il capogruppo del Pd, Pierfrancesco
Majorino — oggi chiederò di fissare la data della prima riunione. Non
permetteremo che sulla testa della lotta alla mafia si sviluppi un'altra pagina
del teatrino politico del centrodestra milanese. Sono stupito della piroetta
della Moratti. Le opinioni del prefetto e del sindaco sono legittime, ma si
possono ignorare». Uno stop al prefetto arriva anche dal presidente del
Consiglio comunale, l'azzurro Manfredi Palmeri: «Ho scritto una lettera al
prefetto. Credo che partendo dal merito della delibera si possa arrivare ad
altre e diverse conclusioni. Ricordo che la delibera ha avuto il parere di
legittimità della segreteria generale e il prefetto era perfettamente a
conoscenza dell'esistenza dell'atto». Ma il resto del centrodestra, FI in
testa, è pronta a ritirare i suoi uomini dalla commissione: «Leggeremo con
attenzione le lettera del prefetto — attacca Giulio Gallera —, ma da una prima
lettura risulta impossibile che vi sia una partecipazione fattiva e concreta
dei rappresentanti della magistratura, condizione necessaria per l'esistenza
dell'antimafia e di conseguenza valuteremo il ritiro dei nostri rappresentanti
». Una proposta di mediazione arriva dal vicesindaco Riccardo De Corato:
«L'unica possibile mediazione è quella di fare una commissione di studio e non
di inchiesta come avevo detto all'inizio dell'iter. Non vedo altre strade. La
commissione d'inchiesta era fuori da qualsiasi logica costituzionale ». La
lettera inviata dal prefetto alla Moratti non lascia molte alternative. Per
Lombardi l'istituzione della commissione non è solo illegittima, ma è anche
incostituzionale. «L'articolo 42 del Testo unico sugli enti locali che elenca
le attribuzioni del Consiglio — scrive Lombardi — non prevede alcuna competenza
comunale in materia di antimafia, per il semplice fatto che la relativa
attribuzione è affidata in via esclusiva ad organi dello Stato.
Conseguentemente non risulta ipotizzabile la costituzione di una commissione
consigliare in tale materia con la partecipazione di magistrati e funzionari
delle forze dell'ordine». Poi cita una sentenza della Corte costituzionale che
riguarda una legge della Regione Marche in materia di sicurezza che dichiara
«l'illegittimità delle norme che prevedevano l'istituzione di organi della
Regione, con compiti di sicurezza, per di più con la partecipazione di organi
dello Stato». Quindi, se vale per le Regioni, vale ancor di più per i Comuni.
Dulcis in fundo, il prefetto deduce anche la possibilità di un danno erariale:
«Si ritiene che una commissione consigliare d'inchiesta comunale antimafia —
pur comprendendone il senso positivo — non corrisponda al quadro normativo
vigente e darebbe luogo ad attività e a spese che non spetta al Comune di porre
in essere ». In altre parole, il Comune avrebbe potuto istituire una
commissione con poteri referenti- consultivi o «tuttalpiù di studio su
questioni di competenza del consiglio o di giunta». Maurizio Giannattasio
Torna
all'inizio
<Abu
Omar: segreto di Stato violato dai pm> (sezione: Giustizia)
( da
"Corriere della Sera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-03-12 num: - pag: 1
autore: di DINO MARTIRANO categoria: REDAZIONALE L'ex imam LA CONSULTA «Abu
Omar: segreto di Stato violato dai pm» ROMA — La Corte costituzionale: nelle
indagini sul rapimento di Abu Omar da parte della Cia (febbraio 2003), la
magistratura ha violato il segreto di Stato, così come hanno sostenuto Prodi e
Berlusconi. A PAGINA 21
Torna
all'inizio
Pizzi
lascia il Tribunale di Monza (sezione: Giustizia)
( da
"Giorno, Il (Brianza)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
MONZA
pag. 8 Pizzi lascia il Tribunale di Monza GIUSTIZIA NOMINATO PROCURATORE
GENERALE DELLA CORTE D'APPELLO DI BARI È IL NUOVO procuratore generale presso
la Corte di appello di Bari. La nomina di Antonio Pizzi, procuratore capo della
Repubblica di Monza da quasi 4 anni, è stata votata ieri dal Plenum del
Consiglio superiore della magistratura e ha ottenuto 16 voti contro i 10 voti
dati al suo concorrente, Saverio Nunziante, che a Bari giocava in casa in
quanto ex avvocato generale della Corte di appello barese poi decaduto e
diventato sostituto procuratore generale. La commissione incarichi direttivi
del Csm aveva proposto al Plenum tre nomi: tra questi ad ottenere la
maggioranza dei voti era stato proprio Antonio Pizzi, mentre erano in lizza
anche Saverio Nunziante e il procuratore aggiunto della Direzione nazionale
antimafia Emilio Ledonne. La votazione del Plenum era attesa ormai dalla fine
del 2008. E Pizzi dovrà attendere ancora qualche mese per lasciare Monza,
perché la sua partenza è prevista tra l'estate e l'autunno. Al suo posto non è
stato ancora assegnato nessuno, ma si fanno anche i nomi di Pomarici e
Carnevale. A metà aprile dovrebbe arrivare il nuovo procuratore aggiunto
monzese, assente a Monza da 2 anni dopo il trasferimento di Lucio Bardi. E' il
sostituto procuratore milanese Luisa Zanetti, che potrebbe fare anche le
funzioni di procuratore capo fino alla nuova nomina. Successore di Cesare Di
Nunzio, andato in pensione nel dicembre del 2002, Antonio Pizzi, 65 anni, di
Milano, era dal 98 procuratore capo del Tribunale di Busto Arsizio. Brillante
la sua carriera. Quando era sostituto procuratore a Milano ha condotto, insieme
al collega Renato Bricchetti, le indagini sullo scandalo del Banco Ambrosiano
legate alla morte di Roberto Calvi. A Busto Arsizio, invece, si è occupato del
terrorismo islamico legato ad Al Qaeda e delle Bestie di Satana, indagine
proseguita poi a Monza. Stefania Totaro
Torna
all'inizio
<Abu
Omar, violato il segreto di Stato> (sezione: Giustizia)
( da
"Corriere della Sera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-12 num: - pag: 21
categoria: REDAZIONALE La sentenza Ora il processo agli 007 riparte in salita
«Abu Omar, violato il segreto di Stato» La Consulta dà ragione a Prodi e
Berlusconi Ma la Corte dà il via libera all'uso delle intercettazioni degli
agenti della Cia e del Sismi ROMA — Durante le indagini sul rapimento di Abu
Omar da parte della Cia (prelevato a Milano il 17 febbraio del 2003 dalla Cia e
poi tradotto in un carcere segreto in Egitto), la magistratura ha violato il
segreto di Stato così come hanno sostenuto sia il governo Prodi sia quello
guidato da Berlusconi. La Corte costituzionale ha dunque accolto in parte i
ricorsi presentati in epoche diverse dalla presidenza del Consiglio dichiarando
invece inammissibile il contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano.
Respinto, infine, anche il contro- ricorso del giudice Oscar Magi, davanti al
quale è in corso il processo a carico del generale Niccolò Pollari (ex
direttore del Sismi) e di 34 imputati tra i quali 26 agenti della Cia. A questo
punto il dibattimento, la cui ripresa è fissata per il 18 marzo, subirebbe un
rallentamento perché vengono meno alcune fonti di prova e perché non si potranno
più porre domande ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e
stranieri. All'avvocatura dello Stato guidata da Francesco Caramazza («E' stata
una vittoria piena, è un sei a zero») c'è chi sostiene addirittura che si
dovrebbe tornare alla fase delle indagini preliminari. Invece Alessandro Pace,
difensore della procura, sostiene che il processo andrà avanti senza
contraccolpi e che poco cambia perché gli atti espunti sono inutili per
l'accusa e sono già stati sostituiti da altri non coperti da segreto di Stato.
Secondo la Consulta, presieduta ora da Francesco Amirante, «non spettava
all'autorità giudiziaria porre a fondamento della richiesta di rinvio a
giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri
imputati «i documenti acquisiti il 5 luglio 2006» nell'ufficio parallelo
dell'ex funzionario del Sismi Pio Pompa che ora non potrà più essere utilizzato
così come l'incidente probatorio del 30 settembre
Torna
all'inizio
Spataro:
riconosciuta la nostra correttezza (sezione: Giustizia)
( da
"Corriere della Sera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-12 num: - pag: 21
categoria: REDAZIONALE Il pm dell'antiterrorismo Spataro: riconosciuta la
nostra correttezza MILANO — Dottor Spataro, cosa gliene pare della decisione
della Consulta? «è stata affermata la correttezza del nostro comportamento.
Bisognerà attendere di leggere la sentenza, ma dal comunicato della Corte
costituzionale è evidente come siano risultate prive di fondamento le accuse
del governo su supposte intercettazioni illegali o nostre pressioni su imputati
e indagati». Il governo ha avuto ragione su alcuni punti. «Sì, ma solo su
quello relativo all'utilizzo di alcuni documenti sequestrati in via Nazionale a
Roma sui quali nessuno ci aveva opposto il segreto di Stato. Erano talmente
irrilevanti da averli noi già ritirati dal processo». Cosa succede ora al
processo? «Niente. Riprenderà regolarmente». G.Gua.
Torna
all'inizio
La
scure non seduce i parlamentari (sezione: Giustizia)
( da
"Nuova Ferrara, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
La
scure non seduce i parlamentari Bertuzzi: autoritarismo, non risparmi. Balboni:
sì con le riforme Potere di voto ai soli capigruppo? Il senatore Pdl: in casi
eccezionali è giusto STEFANO CIERVO «Vi do una brutta notizia: ho intenzione di
presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per dimezzare il numero
dei parlamentari». Le esatte parole di Berlusconi sono riportate da Alberto
Balboni, che era presente alla riunione. Nel giorno in cui Dario Franceschini
propone un contributo extra per la crisi a partire dai parlamentari, si torna a
parlare di costi della politica. I 500 milioni di euro che si rispamierebbero
con l'accetta del premier, in realtà, sono visti dal centro sinistra come uno
specchietto per le allodole. Maria Teresa Bertuzzi, senatrice Pd che a ottobre
ha pure presentato un ordine del giorno sui costi della politica, non ne vuole
sapere di tener legati i due temi: «I risparmi non c'entrano niente, è
fuorviante collegarli alla proposta di Berlusconi. L'obiettivo è infatti molto
più sottile, e si collega con la concezione di democrazia parlamentare del
premier. Tutti questi deputati e senatori sono solo un peso, meglio votare in 3
che in 300, come si deduce dall'altra proposta, di far votare solo i
capigruppo. Il parlamento va spogliato di tutti i poteri, secondo Berlusconi,
che del resto ha governato finora a colpi di decreto e di voti di fiducia». Una
velata perplessità su alcuni punti e sui modi delle proposte di Berlusconi,
traspare anche dalle risposte di Balboni. «La sostanza di quanto ha detto il
premier era già compresa nella riforma costituzione che tutti noi del centro
destra abbiamo approvato alla fine del 2005 - ragiona il senatore di An-Pdl -
Là era prevista una sostanziale riduzione dei parlamentari, circa 1/3,
collegata all'eliminazione del bicameralismo perfetto con le suoi 15
commissioni per Camera a 20 componenti l'una». La modifica costituzionale venne
bocciata dal referendum popolare del 2006, riproporre misure del genere e anzi
appesantirle non significa quindi andare contro l'esito di quel voto? «No,
perchè la riforma bocciata era comprensiva di molti altri provvedimenti, tra i
quali l'eliminazione dei conflitti Stato-Regioni che hanno intasato la Corte
costituzionale - è la replica di Balboni - In definitiva, sono pronto a
sostenere la raccolta di firme per dimezzare la rappresentanza parlamentare, se
è collegata ad un serio progetto di riforma parlamentare che elimini appunto il
bicameralismo perfetto. Lo abbiamo solo noi e la Romania, ormai». Quanto al
"collegato" che più ha suscitato reazioni, cioè il voto ai soli
capigruppo, il segnatore pidiellino è ancora più chiaro: «Berlusconi è un
grande semplificatore e in certi casi si espone alle strumentalizzazioni. Io
non ho potuto votare la fiducia al suo governo perchè avevo la broncopolmonite,
in casi come questi non vedo perchè il capogruppo non possa votare per delega.
Se si aggiunge che bisogna lavorare di più in commissione e votare meno in
aula, continuo ad essere d'accordo. Ma certo il voto al solo capogruppo è
incostituzionale, come ha detto Fini, e credo vada introdotto solo in casi
limitati ed eccezionali».
Torna
all'inizio
Immigrati,
medici in rivolta <Non faremo i delatori> (sezione: Giustizia)
( da
"Giorno, Il (Milano)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
BREVI
pag. 17 Immigrati, medici in rivolta «Non faremo i delatori» «RICORREREMO ALLA
CORTE UE» ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i
medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino,
senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e
professionale. Per ora, sperano non ci sia bisogno di uno sciopero, ma sono
pronti a una battaglia legale usando tutti gli strumenti: fino «alla Corte di
giustizia Ue passando per la Corte costituzionale», è la linea delle sigle
sindacali dei medici. Per il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco,
è una situazione «che rischia di farci percepire come delatori». Ma il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato che non c'è nessun obbligo di
denuncia.
Torna
all'inizio
Abu
Omar, il segreto fu violato (sezione: Giustizia)
( da
"Tribuna di Treviso, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
La
Consulta accoglie in parte il ricorso del governo contro i pm di Milano Abu
Omar, il segreto fu violato ROMA. Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano
sequestrato per ordine della Cia il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del
segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e
rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di
cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal
governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il
decreto di rinvio a giudizio degli imputati. La Consulta ha dichiarato che «non
spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della
richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di
Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della
perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via Nazionale gestito
dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr), con parziali omissioni relative
ai dati coperti dal segreto di Stato». I magistrati milanesi interpretano a
loro favore la sentenza. «Mi sembra che del ricorso del governo non sia stato
accolto quasi nulla»: ha detto il pm Ferdinando Pomarici.
Torna
all'inizio
terzo,
domani assemblea sulle bollette del tubone (sezione: Giustizia)
( da
"Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Pagina
13 - Udine Terzo, domani assemblea sulle bollette del Tubone TERZO D'AQUILEIA.
La questione Tubone torna ad infiammare le serate della Bassa friulana. Il
locale Comitato difesa ambiente, scende nuovamente in campo in difesa dei
cittadini e organizza, per domani sera, un'assemblea pubblica durante la quale,
spiegano gli organizzatori, si discuterà dell'illegittimità delle tariffe
pagate dagli utenti non collegati ad un impianto di depurazione nel comune di
Terzo di Aquileia. Un tanto, spiega Giampaolo Chendi, membro del coordinamento
dei comitati di difesa ambientale della Bassa friulana, a seguito della
sentenza della Corte Costituzionale, che, lo scorso 10 ottobre, ha dichiarato
l'illegittimità della legge 36 del 1994, relativa alle disposizioni in materia
di risorse idriche. Durante l'incontro, che si terrà alle 20.30, nella sala
Arci, all'interno del bar Muretto a San Martino di Terzo, verranno anche
fornite ai cittadini presenti utili informazioni in merito alle modalità per
procedere con le richieste di rimborso. «Nel clima di assoluta mancanza di
informazione - spiega Gianpaolo Chendi, dei Verdi, membro del coordinamento dei
comitati di difesa ambientale della Bassa friulana - ci proponiamo di spiegare
ai cittadini come stanno le cose». Alla serata, che si preannuncia
particolarmente calda, prenderà parte anche l'ambientalista Paolo De Toni,
esperto di queste tematiche. (e.m.)
Torna
all'inizio
Caracatita
permiselor auto: a picat "tentaculul Covasna" (sezione: Giustizia)
( da
"Romania Libera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
>
Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: Caracatita permiselor
auto: a picat "tentaculul Covasna" Ofiterii DGA au perchezitionat 23
de locuinte, mai multe birouri si sediul Serviciului Permise Auto Camelia Popa,
Dan Manolachescu, Florina Dobos Joi, 12 Martie 2009 » Caracatita romaneasca a
permiselor auto a primit ieri o noua lovitura din partea ofiterilor
anticoruptie: i-a fost retezat in forta "tentaculul Covasna",
printr-o actiune la care au participat 200 de jandarmi si politisti. » In prezent,
19 persoane sunt anchetate pentru ca ar fi eliberat carnete de sofer sau
certificate de inmatriculare pentru masini furate contra spagi de 100-10.000 de
euro, dar cercul suspectilor s-ar putea mari. Ofiteri ai Directiei Generale
Anticoruptie (DGA) au provocat ieri un cutremur in Sfantu Gheorghe, capitala
judetului Covasna, prin retezarea intempestiva a tentaculului local al
caracatitei permiselor auto, in cadrul unei actiuni la care au participat peste
200 de jandarmi si politisti. Ancheta, inceputa acum un an, se bazeaza pe
declaratii ale persoanelor care au dat spaga si pe interceptari telefonice.
Autoritatile din Covasna n-au avut insa habar ca exista o investigatie in curs
pana ieri, cand au dat ochii cu anchetatorii veniti de la Bucuresti, care au
perchezitionat nu mai putin de 23 de locuinte ale persoanelor implicate, un
birou din cadrul Primariei Sfantu Gheorghe, sediul Serviciului Permise de
Conducere si sediile a doua scoli de soferi. In prezent, 19 persoane au fost
puse sub invinuire, iar procurorii au dispus inceperea urmaririi penale
impotriva lor, a aratat inspectorul Sarmizia Fetcu, purtatorul de cuvant al
DGA. Printre cei 19 se numara cinci subofiteri ai Serviciului de Permise si
Inmatriculari Auto, subordonat Prefecturii Covasna; un subofiter din cadrul
Inspectoratului pentru Situatii de Urgenta; un functionar al Primariei Sfantu
Gheorghe; trei inspectori auto si mai multi intermediari. Potrivit
anchetatorilor, acestia cereau intre 100 si 10.000 de euro spaga pentru a
elibera permise de conducere sau certificate de inmatriculare pentru masini
probabil furate, aduse din strainatate. Potrivit sefului Biroului Anticoruptie
Covasna, Manuela Popescu, cei 19 sunt acuzati de "dare de mita, luare de
mita, trafic de influenta si complicitate la infractiunea de luare de
mita". Ancheta ofiterilor DGA a inceput in urma cu un an. In dosar, spun
surse judiciare, exista interceptari telefonice care ar dovedi activitatea
grupului infractional. Ancheta este condusa acum de procurori ai
Departamentului National Anticoruptie, iar mandatele de perchezitie au fost
emise de judecatori de la Tribunalul Covasna. Cel mai probabil, afirma sursele
judiciare, procurorii vor emite ordonante de retinere pe numele celor anchetati
si vor cere mandate de arestare pentru 29 de zile. Cercul suspectilor este mai
mare; alte persoane au fost deja citate sau vor primi mandate de aducere la
Parchet. seful Serviciului Public Regim Permise de Conducere si Inmatriculare a
Vehiculelor din Sfantu Gheorghe, Eugen Deaconu, a aflat despre ancheta ieri
dimineata: ajuns la serviciu, anchetatorii DGA i-au prezentat mandatul de
perchezitie. Intrebat daca a suspectat existenta unor probleme in cadrul
serviciului sau, Deaconu a recunoscut ca a avut suspiciuni, dar nu si date
concrete. Perchezitia a necesitat si masuri organizatorice speciale. Astfel,
seful Serviciului Permise a lipit un afis pe sediul institutiei pentru a
informa cetatenii ca "nu se lucreaza cu publicul". Daca prefectul de
Covasna, Codrin Muntean, in subordinea caruia se afla Permisele, a fost
rezervat in verdicte, spunand ca asteapta finalizarea anchetei, fostul prefect
Gyorgy Ervin s-a declarat "socat" de scandal. Ervin a marturisit ca a
avut mereu impresia ca examenele pentru permise sunt riguroase in Covasna,
dovada fiind faptul ca promovabilitatea absolventilor scolilor de soferi este
foarte scazuta. Primarul municipiului Sfantu Gheorghe, Antal Arpad, a fost si
el luat prin surprindere. Arpad a aflat de ancheta tot ieri dimineata, cand
ofiterii anticoruptie l-au anuntat ca au un mandat de perchezitie a biroului
unui angajat al primarului. Biroul functionarului cercetat a fost sigilat, iar
calculatorul lui de serviciu si mai multe documente au fost ridicate. De
asemenea, o serie de documente, precum si bani, au fost ridicate de anchetatori
in urma perchezitiilor domiciliare, afirma surse judiciare. Functionarul
lucreaza la Biroul de Impozite si Taxe al Municipalitatii, care are evidenta
masinilor inmatriculate in oras, pentru care se platesc impozite. Anchetatorii
sustin ca acest functionar era un "intermediar", la fel ca
subofiterul de la Inspectoratul pentru Situatii de Urgenta (ISU) Covasna. Mai
precis, presupusele infractiuni de care este acuzat n-ar avea legatura directa
cu munca lui la primarie. In ceea ce-l priveste pe subofiterul de la ISU
Covasna, seful sau, Alfonz Gyorgy, sustine ca el ocupa un post de executie, cu
activitate de teren. » Mii de soferi falsi Caracatita actelor auto este inca
vie in Romania. Ea a avut chiar "filiale" regionale (Olt – pentru
Oltenia, Bacau si Galati – pentru Moldova, Satu Mare – pentru Ardeal si Braila
– pentru Muntenia). Primul tentacul retezat a fost cel din Olt, in 2002; au
urmat "filialele" Satu-Mare, Bacau, Braila si Arges. Asociatia
Victimelor Accidentelor Rutiere a atras atentia ca pe soselele din Romania
umbla mii de soferi falsi, unii analfabeti, cu permise luate pe spaga, care pot
provoca accidente mortale. Intr-adevar, pana in vara anului 2008, 20 dintre
conducatorii auto "fabricati" in Arges pe sume cuprinse intre 700 de euro
si 4.500 de euro produsesera 21 de accidente rutiere, soldate cu trei morti si
17 raniti grav. In timp ce procesul grupului de infractionalitate organizata de
la Pitesti (in care sunt judecati 28 de inculpati, dintre care 22 aflati in
arest preventiv) continua la Curtea de Apel Targu Mures, la Serviciul Permise
din Arges a inceput verificarea celor 3.500 de permise suspectate ca ar fi fost
eliberate fraudulos, in vederea anularii lor in baza unei ordonante a
Guvernului. Din aceeasi categorie: 11 arestati si o intrebare ramasa fara
raspuns: unde sunt armele furate?CSM tine cu Adrian Nastase in meciul contra
judecatorilorPenitenciarele si tribunalele, victime ale atacurilor informatice
Voteaza
Torna
all'inizio
'Purgar
Rai mi saziò' (sezione: Giustizia)
( da
"Articolo21.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
'Purgar
Rai mi saziò' di Maxia Zandonai "...Volgari sciacalli che vomitano insulti
con le tasche piene di soldi dei cittadini. Gente così offende la verità,
alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L'insulto è
la loro regola". Non è un raro momento di autocoscienza da parte
dell'onorevole Maurizio Gasparri, detto Aigor. Quello che "il capo dello
Stato lo rispetto, figuriamoci se non voglio rispettarlo" . Quello che "se
ho offeso qualcuno chiedo scusa, ma non ritengo di averlo fatto e non rinuncio
alle mie idee». No, non rinuncia alle sue idee Gasparri-Epurator. Quello che,
già nel marzo 2001, si allenava dagli schermi di Telelombardia, tracciando alla
lavagna (con il forzista Alberto Di Luca) i nomi degli epurandi: Luttazzi e
Santoro, Fabio Fazio e Piero Marrazzo, l'intera redazione del Tg3, Enzo Biagi.
La lista di proscrizione funzionò allora, come nel Ventennio, egregiamente. A
quei tempi il promettente politico era fiancheggiato dal suo Capo. Gianfranco
Fini infatti annunciava: "Se dovessimo vincere i vertici Rai (intesi come
Zaccaria, ndr) non potranno rimanere più al loro posto". E poco importa se
oggi il Presidente della Camera bacchetta istituzionalmente il suo virgulto,
spingendolo a poco credibili scuse nei confronti di Napolitano. Sulla Rai sono
sempre tutti, più o meno platealmente, daccordo. Gasparri oggi doppia il Fini
del passato: "Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere
cacciati come meritano», dichiara in una nota (intonata). Sono cambiati i
titoli delle trasmissioni (da "Raggio Verde" a "Annozero) e i
titoli di Gasparri, nel frattempo assurto a presidente dei senatori del Pdl, ma
il bersaglio è sempre lo stesso. L'informazione non asservita (alla propria
parte) e la satira, da sempre invisa ai regimi che ammettono solo i giullari di
corte. Santoro ha riproposto in trasmissione le serene parole pronunciate da
Gasparri sul caso Englaro. Vauro, sul finire della puntata ha mostrato una
vignetta dal titolo "Anche Gasparri chiede un minuto di silenzio",
con la faccia del senatore un po' stralunata che commenta: «Così si sentono
meglio le stronzate che dico». Soltanto un po' più sintetico di Fini, che pochi
giorni prima aveva dichiarato: "Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe
imparare a tacere, perchè il rispetto per la massima autorità dello Stato
dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di
maggioranza numericamente più consistente" . Gasparri non digerisce forse
la parola "stronzate", dimentico degli insegnamenti del Cavaliere.
Che già nel luglio
Torna
all'inizio
Abu
Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusco. Violato il segreto di
Stato (sezione: Giustizia)
( da
"AmericaOggi Online" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abu
Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusco. Violato il segreto di
Stato 12-03-2009 ROMA. Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad
altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di
Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà
proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti
italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione
della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di
aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar,
avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions"
(sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al
di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti
i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della
procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si
poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto "eversivo
dell'ordine costituzionale"; non accolto il conflitto del giudice Oscar
Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva
l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad
agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando
loro che il segreto di Stato é stato opposto in relazione a "qualsiasi
rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo
collegato o collegabile con il fatto storico" del sequestro di Abu Omar.
Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in
almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento
(e senza gli "omissis" poi apposti dal Sismi) un documento
sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via
Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e
disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros
addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di
aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della
Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati,
mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (
Torna
all'inizio
Abu
Omar/ Spataro: Riconosciuta correttezza pm, processo (sezione: Giustizia)
( da
"Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Roma,
12 mar. (Apcom) - "E' stata affermata la correttezza del nostro
comportamento". Lo sostiene in un'intervista al Corriere della Sera il
Procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, commentando la decisione della
Corte Costituzionale, secondo la quale nelle indagini sul rapimento di Abu Omar
la magistratura ha violato il segreto di Stato. "Bisognerà attendere di
leggere la sentenza, ma dal comunicato della Consulta è evidente come siano
risultate prive di fondamento le accuse del governo su supposte intercettazioni
illegali o nostre pressioni su imputati e indagati", sostiene. Il governo
ha avuto ragioni su alcuni punti, ma secondo Spataro "solo su quello
relativo all'utilizzo di alcuni documenti sequestrati in via Nazionale a Roma
sui quali nessuno ci aveva opposto il segreto di Stato: erano talmente
irrilevanti da averli noi già ritirati dal processo". E ora cosa succede
al processo? "Niente, riprenderà regolarmente", conclude il
Procuratore.
Torna
all'inizio
Trieste
, la Camera di commercio al Cruise Shipping Miami-SeaTrade (sezione: Giustizia)
( da
"Sestopotere.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Trieste
, la Camera di commercio al Cruise Shipping Miami-SeaTrade (12/3/2009 10:09) |
(Sesto Potere) - Trieste - 12 marzo 2009 - Per il terzo anno consecutivo
l'Azienda speciale ARIES della Camera di Commercio di Trieste sarà presente con
imprese regionali al "CSM- Cruise Shipping Miami-SeaTrade". Anche
quest'anno cinque imprese locali parteciperanno al principale appuntamento
fieristico mondiale dedicato alle crociere e al mondo della produzione navale e
nautica, in programma dal 16 al 19 marzo
Torna
all'inizio
Ddl
sicurezza, i medici sul piede di guerra "La legge obbliga a denunciare i
clandestini" (sezione: Giustizia)
( da
"Quotidiano.net" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Spiegano
che non arriveranno a scioperare, ma utilizzeranno tutti gli strumenti messi a
disposizione dalla legge: fino ‘’alla Corte di giustizia europea passando per
la Corte costituzionale’’
"
/> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica TV FOTO
E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop al bullismo Cronaca Politica
Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute
Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta IL PROVVEDIMENTO CONTESTATO Ddl
sicurezza, i medici sul piede di guerra "La legge obbliga a denunciare i
clandestini" Spiegano che non arriveranno a scioperare, ma utilizzeranno
tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge: fino ??alla Corte di
giustizia europea passando per la Corte costituzionale?? Roma, 11 marzo 2009 -
Medici italiani sul piede di guerra. Fanno sentire la loro voce, rivendicano il
loro ruolo professionale, si appellano al buonsenso dei politici ma, in attesa
di segnali, lanciano l?allarme: "Non siamo spie, bisogna bloccare subito
l?emendamento della Lega Nord che elimina il principio di non segnalazione
degli immigrati clandestini da parte degli operatori del Ssn. Se diventa legge,
il camice bianco avrà l?obbligo, e non la possibilità, di segnalare un clandestino
che si rivolge per le cure a una struttura sanitaria pubblica, in quanto
pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio". A lanciare l?appello
sono i sindacati della dirigenza medica e veterinaria del Ssn, riuniti oggi a
Roma proprio per spingere il Governo a tornare sui propri passi e bocciare la
norma anti-clandestini, contenuta nel Ddl sicurezza. All?incontro hanno preso
parte tutte le maggiori sigle sindacali della dirigenza medica: Anaao Assomed,
Cimo Asmd, Fp Cgil medici, Aaroi, Fvm, Federazione Cisl medici, Fassid, Fesmed,
Federazione medici Uil-Fpl, pronte, se la legge dovesse passare, "ad
andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte
costituzionale". "Il medico dipendente da enti pubblici o da enti
convenzionati con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici,
Massimo Cozza - riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento
della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico
servizio. I medici del servizio sanitario nazionale, in quanto pubblici
ufficiali, saranno quindi obbligati a denunciare per iscritto quando avranno
notizia della clandestinità, diventato reato perseguibile di ufficio. Chi
omette o ritarda di denunciare sarà punito con la multa da
Torna
all'inizio
Roma,
Tribunale dei minori: Cavalli presidente (sezione: Giustizia)
( da
"Denaro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Campania
nomine Roma, Tribunale dei minori: Cavalli presidente Melita Cavallo è il nuovo
presidente del tribunale dei minori di Roma. La Cavallo è stata capo del
dipartimento della giustizia minorile al ministero di via Arenula e prima
ancora, dal 2001 al 2005, presidente della Commissione per le adozioni
internazionali. Ora il magistrato, 66 anni, di Salerno, assurge al vertice del
tribunale per i minorenni di Roma. La sua nomina è stata decisa a larghissima
maggioranza dal plenum del Csm. A suo favore hanno votato laici di entrambi gli
schieramenti e tutti i togati, ad eccezione di quelli del movimento per la
Giustizia, che sostenevano la candidata di minoranza, Isabella Foschini,
reggente a Roma. Cavallo ha una lunghissima esperienza in materia di giustizia
minorile. E'stata giudice al tribunale per i minorenni di Milano e Napoli,
componente dell'Osservatorio nazionale sui problemi dei minori, presidente
dell'Associazione italiana dei giudici per i minorenni e per la famiglia. Ha
anche ricevuto il Prix Femmes d'Europe 1995 dal Parlamento Europeo per
l'impegno in campo minorile ed è autrice di saggi specialistici e divulgativi.
del 12-03-2009 num.
Torna
all'inizio
<Caso
Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato> (sezione: Giustizia)
( da
"Giornale di Vicenza.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
LOTTA
AL TERRORISMO. Il processo all'ex capo del Sismi Pollari e agli altri imputati
andrà avanti. Le toghe: non è una sconfitta La Corte costituzionale accoglie in
parte i ricorsi di Prodi e Berlusconi contro la procura di Milano 12/03/2009
rss e-mail print Hassan Mustafa Osama Nasr (Abu Omar) in una foto di repertorio
ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati
(di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar
andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande
rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri.
Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale
che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi
contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato
nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una
«extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di
servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte
costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di
Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro,
sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato
trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il
conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà
il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata
dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a
testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato
opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e
stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto
storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano nel febbraio 2003, si
sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono ricercati 22 agenti della
Cia, per i quali il governo non chiede l'estradizione. Nel luglio 2006 vengono
arrestati i dirigenti Sismi Mancini e Pignero. Nel febbraio 2007 Abu Omar viene
liberato e per il suo sequestro vengono rinviati a giudizio il generale Nicolò
Pollari, ex capo del Sismi, Mancini e funzionari e agenti Cia. Nell'aprile la
Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel
giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la
Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due
circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza
gli omissis poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio 2006
nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa;
nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il
carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che
aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di
Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno
essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (
Torna
all'inizio
Piano
casa, in arrivo 5 mila alloggi popolari (sezione: Giustizia)
( da
"Tempo, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
stampa
Il progetto del governo da 550 milioni di euro Piano casa, in arrivo 5 mila
alloggi popolari Un milione di nuovi proprietari e cinquemila nuove case
popolari. Questi sono alcuni degli obiettivi che l'esecutivo intende realizzare
attraverso il piano casa da 550 milioni che avrà il via libera domani dalla
Conferenza Unificata. Un piano nazionale per l'edilizia residenziale pubblica
che prevede 200 milioni di euro da ripartire tra le regioni, con l'impegno del
governo a incrementare la cifra fino a 550 milioni di euro. è il piano-casa,
firmato lo scorso 6 marzo tra Governo e Regioni e che domani sarà discusso, e
approvato, nel corso della conferenza Unificata tra Stato, Regioni e comuni.
L'accordo prevede inoltre un monitoraggio dello stato dei lavori, come ha
spiegato oggi il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto durante
il question time, mentre le Regioni si sono impegnate a ritirare i ricorsi in
materia presentati alla Corte Costituzionale. «Sono pienamente soddisfatto
dell'accordo raggiunto - aveva commentato la scorsa settimana il ministro per i
Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, rendendo noto il piano - che impegna
consistenti risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che
colpisce molte famiglie che versano in condizioni di bisogno. La collaborazione
con il presidente Errani è stata piena e proficua e di questo lo ringrazio.
L'intesa, per un verso, avvia una risposta a esigenze pressanti di ampie fasce
di cittadini e, per l'altro, conferma la stretta collaborazione tra Governo e
Regioni. In particolare su questo terreno per la predisposizione di una
politica abitativa efficace in grado di dare risposte concrete a una domanda
crescente e differenziata che viene dai nuclei familiari che si trovano nelle
condizioni di maggiore disagio».
Torna
all'inizio
La
Consulta: i magistrati violarono il segreto su Abu Omar (sezione: Giustizia)
( da
"Avvenire" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
CRONACA
12-03-2009 La Consulta: i magistrati violarono il segreto su Abu Omar ROMA. Abu
Omar: furono i magistrati adi Milano a violare il segreto di Stato. La ha
stabilito la Corte Costituzionale accogliendo i ricorsi presentati dai governi
Prodi e Berlusconi, nella vicenda del rapimento dell'ex imam della moschea di
viale Jenner, a Milano. Per questa vicenda sono stati rinviati a giudizio l'ex
capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La
Consulta ha ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli
imputati. Dichiarato inoltre inammissibile il contro-conflitto della procura di
Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale
il processo è in corso. La Consulta ha dichiarato che «non spettava alle
autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di
rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli
altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il
5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale gestito dall'ex funzionario del
Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con
parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Inoltre, non
spettava ai magistrati porre a fondamento del rinvio a giudizio anche la
«richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio, e con essa sia l'ordinanza
che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30
settembre 2006». Quindi, per tutte queste parti di cui i magistrati hanno
violato il segreto di Stato la Corte Costituzionale ha «disposto l'annullamento
nelle parti corrispondenti», mentre ha respinto la richiesta del governo di
annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la
sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. Piena
soddisfazione per il pronunciamento della Corte è stata espressa dall'avvocato
generale dello stato. «È una vittoria piena. È un sei a zero», ha detto Ignazio
Francesco Caramazza. «Sono molto soddisfatto. Francamente ha aggiunto il legale
non mi aspettavo tanto. Puntavo forse su un tre a due». I conflitti sollevati
dinanzi alla Consulta erano cinque (due del governo Prodi, uno del governo
Berlusconi e altri due contro-ricorsi della procura di Milano e del giudice del
Tribunale dinanzi al quale si svolge il processo). A questi si aggiunge un
sesto conflitto, ma in via incidentale, promosso del gip di Milano che ha
disposto il rinvio a giudizio di Pollari e degli altri 34 imputati«. La Corte Costituzionale
ha in parte annullato il rinvio a giudizio per il generale Pollari
Torna
all'inizio
12/03/2009
12:33 TERRORISMO: GASPARRI E CICCHITTO, CONSULTA HA BOCCIATO PM MILANO SU CASO
ABU OMAR (sezione: Giustizia)
( da
"ITnews.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Roma,
12 mar. - (Adnkronos) - "La sentenza della Corte Costituzionale sulla
vicenda connessa ad Abu Omar sancisce che alcuni pm di Milano hanno violato il
segreto di Stato. E' sconcertante che il dottor Spadaro ed altri magistrati si
proclamino vincitori dopo una sconfitta e manifestino l'intenzione di procedere
nelle loro iniziative che hanno gia' arrecato significativi danni alla
sicurezza del Paese". Lo affermano, in una nota congiunta Maurizio
Gasparri e Fabrizio Cicchitto, presidenti, rispettivamente, dei gruppi
parlamentari del Pdl di Senato e Camera.
Torna
all'inizio
I
medici in rivolta: "Obbligati a fare le spie", denunciando i
clandestini (sezione: Giustizia)
( da
"Panorama.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
-
Italia - http://blog.panorama.it/italia - I medici in rivolta: "Obbligati
a fare le spie", denunciando i clandestini Posted By redazione On
11/3/2009 @ 19:01 In Headlines | 1 Comment Non arriveranno a scioperare (almeno
sperano non ce ne sia bisogno) ma useranno tutti gli strumenti legali: fino
"alla [1] Corte di giustizia europea passando per la [2] Corte
costituzionale". È questa la posizione delle diverse sigle sindacali dei
medici ([3] Anaao assomed, [4] Cimo asmd, [5] Aaroi, [6] Fp cgil medici, Fvm,
[7] Federazione cisl medici, [8] Fassid, [9] Fesmed, Federazione medici uil
fpl), nel caso in cui dovesse passare la norma, contenuta nel Ddl sicurezza,
sull'obbligatorietà di denunciare gli immigrati clandestini. Alzano la voce,
insomma, rivendicano il loro ruolo professionale, si appellano al buonsenso dei
politici ma, in attesa di segnali, lanciano l'allarme: "Non siamo spie,
bisogna bloccare subito [10] l'emendamento della Lega Nord che elimina il
principio di non segnalazione degli immigrati clandestini da parte degli
operatori del [11] Servizio Sanitario Nazionale. Se diventa legge, il camice
bianco avrà l'obbligo, e non la possibilità, di segnalare un clandestino che si
rivolge per le cure a una struttura sanitaria pubblica, in quanto pubblico
ufficiale incaricato di pubblico servizio". A lanciare l'appello
intersindacale ([12] qui il testo in .pdf) sono i rappresentanti della
dirigenza medica e veterinaria del Ssn, riuniti oggi a Roma proprio per
spingere il governo a tornare sui propri passi e bocciare la norma
anti-clandestini: "Il medico dipendente da enti pubblici o da enti
convenzionati con il Ssn", spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici,
Massimo Cozza "riveste contemporaneamente, secondo il costante
orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di
pubblico servizio. I medici del servizio sanitario nazionale, in quanto
pubblici ufficiali, saranno quindi obbligati a denunciare per iscritto quando
avranno notizia della clandestinità, diventato reato perseguibile di ufficio. Chi
omette o ritarda di denunciare sarà punito con la multa da
Torna
all'inizio
<Front-office
Atoaperto sempre> (sezione: Giustizia)
( da
"Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Paternò
«Front-office Ato aperto sempre» Una mozione del Pdl sarà discussa in Consiglio
comunale Sottile 49 Il plenum del Csm ha nominato all'unanimità, due dei cinque
procuratori aggiunti mancanti: sono Michelangelo Patanè e Marisa Scavo, che
prendono i posti di Vincenzo D'Agata e Ugo Rossi, il primo procuratore capo a
Catania, il secondo a Siracusa. Per gli altri tre posti di "aggiunto"
a Catania ci sono quattro candidature, quelle dei magistrati Carmelo Zuccaro,
Nuccio Lo Re, Roberto Campisi e Giuseppe Toscano. Il plenum del Consiglio
superiore della magistratura ha inoltre nominato, sempre all'unanimità, il
nuovo procuratore capo di Modica: è l'attuale sostituto procuratore della
Direzione distrettuale antimafia etnea Francesco Puleio. Il procuratore capo di
Catania, Vincenzo D'Agata, si è detto «felice delle nuove nomine» e ha
sottolineato che «la Dda etnea ha fatto scuola con numerosi sostituti promossi
in tutta la Sicilia, come la nomina di Ignazio Fonzo a procuratore
"aggiunto" di Agrigento». La nomina dei due nuovi
"aggiunti" rappresenta un po' d'ossigeno per la Procura afflitta -
così come le altre Procure del Sud - dalla carenza di magistrati a causa della
legge che vieta ai sostituti di prima nomina (ma solo nel settore penale) di
ricoprire ruoli di sostituti procuratori o giudici monocratici. Proprio la
settimana scorsa lo stesso procuratore D'Agata aveva promosso una conferenza
stampa per testimoniare tutto il disagio del suo Ufficio a fronte di uno
svuotamento degli organici che, negli anni, non è stato più colmato, con il
risultato che su quaranta magistrati, ci sono sette posti scoperti, oltre a due
magistrati in interdizione per gravidanza, altri due che fanno parte del
consiglio giudiziario e sono quindi esonerati per legge dal 30% dell'attività e
uno nominato in commissione notai e, per legge, lontano per due anni dal suo
incarico.
Torna
all'inizio
"Abu
Omar, violato il segreto di Stato" (sezione: Giustizia)
( da
"Corriere Adriatico" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
La
Consulta sull'ex imam di Milano "Abu Omar, violato il segreto di
Stato" Roma Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34
imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano
Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con
domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri.
Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Corte
Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi
Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di aver
violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto
nel 2003 nell'ambito di una extraordinary renditions (sequestri di sospetti
terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure
legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi
della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano; non
accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento
riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre
scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi
chiamati a testimoniare. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato
il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente
agli atti del procedimento un documento sequestrato il 5 luglio del 2006
durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex
funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente
probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo
e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro
di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano.
Torna
all'inizio
<Violato
dai pmil segreto di Statosu Abu Omar> (sezione: Giustizia)
( da
"Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
«Violato
dai pm il segreto di Stato su Abu Omar» Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano
sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di
Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a
giudizio l'ex capo del Sismi e altre 34 persone. La Corte Costituzionale ha
accolto così (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e
Berlusconi. 10
Torna
all'inizio
Medici
compatti: <Denunciare i clandestini è incostituzionale> (sezione:
Giustizia)
( da
"Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
I
sindacati dei camici bianchi ribadiscono l'opposizione alla norma Medici
compatti: «Denunciare i clandestini è incostituzionale» Roma. Il disegno di
legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa
«l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener
conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale.
Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a
ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino
«alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la
linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd,
Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto
ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione
del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati
si oppongono, riguarda in particolare l'approvazione di un emendamento della
Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati
clandestini all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del decreto
legislativo del 25 luglio 1998, n. 286). Così stando le cose, insorgono i
sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio
sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse
avvertire per "il fumus di reato" (e a denunciare dovranno essere
tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con
«una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i
dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità
del direttore sanitario. Secondo il presidente della Fno
Torna
all'inizio
CSM a
avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea (sezione: Giustizia)
( da
"Romania Libera" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
>
Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: CSM a avizat revocarea
din functie a generalului Dan Voinea Generalul Dan Voinea, procuror-sef adjunct
al Sectiei Parchetelor Militare Rl online Joi, 12 Martie 2009 Sectia pentru
procurori a CSM a decis, joi, revocarea din functia de procuror-sef adjunct al
Sectiei Parchetelor Militare a lui Dan Voinea, acesta anuntand, dupa decizie,
ca isi va depune la Consiliu cererea de pensionare, transmite NewsIn. Voinea a
declarat ca nu isi reproseaza nimic si ca a fost "intotdeauna de partea
victimelor". El a precizat ca, din 1977, de cand este magistrat, nu a avut
nicio achitare. Avizul CSM pentru revocare este consultativ. Ulterior, potrivit
procedurii, solicitarea este trimisa sefului statului, care poate accepta sau
nu cererea de revocare din functie a lui Voinea. Revocarea procurorului a fost
decisa la o zi dupa ce DIICOT a anuntat scoaterea de sub urmarire penala a lui
Ion Iliescu pentru mai multe fapte in Mineriada din iunie 1990. Cererea de
revocare a lui Voinea a fost inaintata, anul trecut, de catre Ministrul
Justitiei, la sesizarea Procurorului General. La Sectia pentru procurori a CSM
se afla si sesizarea Comisiei de disciplina pentru procurori in cazul lui Dan
Voinea pentru abateri disciplinare in execitarea functiei. Procurorul general,
Laura Codruta Kovesi, i-a trimis, pe 27 octombrie 2008, ministrului justitiei,
Catalin Predoiu, cererea de revocare a adjunctului Sectiei Parchetelor
Militare, Dan Voinea, cel care s-a ocupat de dosarele Revolutiei si Mineriadei.
Purtatorul de cuvant al Parchetului de pe langa Inalta Curte de Casatie si
Justitie, Robert Cazanciuc, a declarat, pentru NewsIn, ca solicitarea este
insotita de o expunere de motive, document in care au fost preluate
principalele constatari ale raportului de control al CSM la Sectia Parchetelor
Militare. Procurorul general, Laura Codruta Kovesi, a declarat, pe 23 octombrie
2008, ca ii va cere ministrului Justitiei, Catalin Predoiu, revocarea din
functie a adjunctului Sectiei Parchetelor Militare, Dan Voinea. Kovesi a
explicat ca, desi au fost multe delegari ale unor procurori din teritoriu la
structura centrala, Sectia Parchetelor Militare a rezolvat anul trecut doar
trei rechizitorii. Dosarele au fost lucrate de peste 10 procurori. Potrivit lui
Kovesi, inspectia judiciara nu a consemnat mai multe aspecte sesizate si anume
tergiversarea dosarelor Revolutiei si Mineriadelor, precum si o rezolutie de
incepere a urmaririi penale care nu a fost trecuta in registru. Procurorul
general a mai spus ca dosarul Mineriadei, in care a fost cercetat Ion Iliescu
pentru moartea si ranirea unor persoane in 13-15 iunie, ar fi stat 7 luni in
nelucrare, inainte de a fi declinat procurorilor civili. In opinia procurorului
general, vinovate pentru aceste nereguli ar fi fost conducerile care s-au
succedat la sefia Sectiei Parchetelor Militare. Sectia de procurori a
Consiliului Superior al Magistraturii si-a insusit, pe 23 octombrie 2008, cu
majoritate de voturi, raportul de control la Sectia Parchetelor Militare, verificarile
fiind cerute de procurorul general, dupa ce a dispus infirmarea rezolutiei de
incepere a urmaririi penale pentru Ion Iliescu. Kovesi a sustinut ca procurorul
militar Dan Voinea i-a prezentat lui Ion Iliescu o alta invinuire decat cea
pentru care a inceput urmarirea penala. Ion Iliescu a fost pus sub invinuire,
prin rezolutia din 19 iunie 2007, sub acuzatia ca la data de 13 iunie
Torna
all'inizio
SILVIA
BAROCCI ROMA. IL PROCESSO ALL'EX CAPO DEL SISMI NICOLò POLLARI E AD ALTRI 34
IMP... (sezione: Giustizia)
( da
"Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
SILVIA
BAROCCI Roma. Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34
imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex Imam di Milano
Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con
domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri.
Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale
che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi
contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato
nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una
«extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi a opera di servizi
segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte ha respinto i
contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura
di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva
opporre il segreto di Stato, trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine
costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al
quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della
nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti
dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto
di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti
italiani e stranieri, ancorchè in qualche modo collegato con il sequestro di
Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di
Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del
procedimento (e senza gli «omissis» poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato
nel 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex
funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente
probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo
e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro
di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due
atti dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni
telefoniche (
Torna
all'inizio
LA
VICENDA ABU OMAR INIZIA NEL FEBBRAIO 2003 QUANDO SCOMPARE DA MILANO, HASSAN MUSTAFA
OSAMA NASR, (... (sezione: Giustizia)
( da
"Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
La
vicenda Abu Omar inizia nel febbraio 2003 quando scompare da Milano, Hassan
Mustafa Osama Nasr, (Abu Omar), 43 anni, imam della moschea di via Quaranta
indagato per terrorismo. Riappare tempo dopo in un carcere egiziano dove,
secondo fonti, viene sottoposto a durissimi interrogatori e torturato. È nel
maggio dell'anno successivo che nascono sospetti che sia stato sequestrato da
agenti dei servizi segreti e trasferito in basi Usa prima che nel carcere di
Tora. Viene liberato un anno dopo, ma viene nuovamente arrestato in Egitto su
ordine della magistratura italiana. Nel frattempo 13 agenti della Cia sono
ricercati con l'accusa di sequestro di persona. Agenti che alla fine
diventeranno
Torna
all'inizio
ROMA.
IL DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA PREOCCUPA SERIAMENTE I MEDICI: IN TESTA ...
(sezione: Giustizia)
( da
"Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Roma.
Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa
«l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener
conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale.
Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare, ma sono pronti
a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione:
fino «alla Corte di giustizia Ue, passando per la Corte costituzionale». Questa
la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (dall'Anaao assomed al Cimo,
e così via), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione, al quale i
sindacati si oppongono, riguarda l'approvazione di un emendamento della Lega
nord, cioè l'abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini
all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del dl del 25 luglio 1998,
n. 286). Così, insorgono i sindacati, il medico di struttura pubblica è
«obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di
reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione
potrebbe generare «una babele di posizioni diverse nella stessa struttura» (i
dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120 mila). Amedeo Bianchi,
presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici), si dice
contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, dice, è «una
tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori». I rischi sono
diversi: mancanza di serenità, dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice
deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori
clandestini), rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc.
Ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia),
mentre ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'Ordine dei medici se
seguissero il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si
rivolgesse all'autorità. Solo tra Roma e Milano c'è una diminuzione di
stranieri del 10%, che arriva al 50% al Nord. Il deputato del Pd Jean-Leonard
Touadi, parla di «un quadro sconcertante e inumano», che ha già «prodotto un
calo del 30% di immigrati che si rivolgono agli ospedali». Il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, ha ieri sera precisato: «La norma del ddl
sicurezza abolisce il divieto di denunciare i clandestini per i medici, ma
abolire il divieto non significa introdurre l'obbligo». «In nessun Paese
europeo - ha detto - esiste il divieto di denuncia da parte dei medici, mentre
in Germania c'è addirittura l'obbligo. Noi vogliamo introdurre la norma che c'è
in tutta Europa».
Torna
all'inizio
Abu
Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusconi. Violato il segreto
di Stato (sezione: Giustizia)
( da
"AmericaOggi Online" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abu
Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusconi. Violato il segreto
di Stato 12-03-2009 ROMA. Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad
altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di
Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà
proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti
italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione
della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai
governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di
aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar,
avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions"
(sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al
di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti
i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della
procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si
poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto "eversivo
dell'ordine costituzionale"; non accolto il conflitto del giudice Oscar
Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento
della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex
agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando loro che il
segreto di Stato é stato opposto in relazione a "qualsiasi rapporto tra
servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o
collegabile con il fatto storico" del sequestro di Abu Omar. Secondo la
Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due
circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza
gli "omissis" poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5
luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito
dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente
probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo
e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro
di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due
atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le
intercettazioni telefoniche (
Torna
all'inizio
Abu
Omar, la Consulta conferma la violazione del segreto di Stato (sezione:
Giustizia)
( da
"Panorama.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
-
Italia - http://blog.panorama.it/italia - Abu Omar, la Consulta conferma la
violazione del segreto di Stato Posted By redazione On 11/3/2009 @ 19:56 In
Headlines, NotiziaHome | 1 Comment [1] L'imam egiziano Abu Omar La [2] Corte
costituzionale sconfessa i magistrati di Milano sul caso Abu Omar, l'ex imam
sequestrato nel capoluogo lombardo il 17 febbraio 2003: secondo la Consulta c'è
stata violazione del segreto di Stato da parte degli inquirenti di Milano che
hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi, [3] Nicolò Pollari e
altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte costituzionale avrebbe così
accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e
Berlusconi: è stato dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura
di Milano e respinto quello del giudice del tribunale, Oscar Magi, dinanzi al
quale il processo è in corso. Il procedimento, dunque, perderà due fonti di
prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra
servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti
della decisione della Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre
ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di
Milano, 'rea' di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento
di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una '[4] extraordinary
renditions' (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti
internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha
invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano:
inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che
sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di
un fatto "eversivo dell'ordine costituzionale"; non accolto il
conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà
il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata
dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a
testimoniare al processo ricordando loro che il segreto di Stato è stato
opposto in relazione a "qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e
stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto
storico" del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di
Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze:
nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli 'omissis'
poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la
perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del
Sismi [5] Pio Pompa; nell' aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di
[6] Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai
rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di
Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due
atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le
intercettazioni telefoniche (
Torna
all'inizio
Piano
per fronteggiare le emergenze idriche (sezione: Giustizia)
( da
"Gazzettino, Il (Pordenone)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Piano
per fronteggiare le emergenze idriche Giovedì 12 Marzo 2009, Azzano Decimo Il
bilancio 2007 della società Acque Basso Livenza si è chiuso con un risultato
positivo. Nel corso dell'esercizio è stata avviata l'installazione di due
impianti fotovoltaici della potenza di 20kw, uno dotato di inseguitori solari
presso il campo pozzi di Torrate, il secondo del tipo a pannelli fissi sopra la
copertura del magazzino della sede centrale. Nel corso del
Torna
all'inizio
I
sindacati bocciano la proposta del Governo (sezione: Giustizia)
( da
"Gazzettino, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
I
sindacati bocciano la proposta del Governo Giovedì 12 Marzo 2009, Roma Medici
italiani sul piede di guerra. Fanno sentire la loro voce, rivendicano il loro
ruolo professionale, si appellano al buonsenso dei politici ma, in attesa di
segnali, lanciano l'allarme: «Non siamo spie, bisogna bloccare subito
l'emendamento della Lega Nord che elimina il principio di non segnalazione
degli immigrati clandestini da parte degli operatori del Ssn. Se diventa legge,
il camice bianco avrà l'obbligo, e non la possibilità, di segnalare un
clandestino che si rivolge per le cure auna struttura sanitaria pubblica, in
quanto pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio». A lanciare
l'appello sono i sindacati della dirigenza medica e veterinaria del Ssn,
riuniti ieri a Roma proprio per spingere il Governo a tornare sui propri passi
e bocciare la norma anti-clandestini, contenuta nel Ddl sicurezza. All'incontro
hanno preso parte tutte le maggiori sigle sindacali della dirigenza medica:
Anaao Assomed, Cimo Asmd, Fp Cgil medici, Aaroi, Fvm, Federazione Cislmedici,
Fassid, Fesmed, Federazione medici Uil-Fpl, pronte, se la legge dovesse
passare, «ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte
costituzionale». «Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati
con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza -
riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della
giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio. I
medici del servizio sanitario nazionale, in quanto pubblici ufficiali, saranno
quindi obbligati a denunciare per iscritto quando avranno notizia della
clandestinità, diventato reato perseguibile di ufficio. Chi omette o ritarda di
denunciare sarà punito con la multa da
Torna
all'inizio
Roma
Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui
26 age... (sezione: Giustizia)
( da
"Gazzettino, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Giovedì
12 Marzo 2009, Roma Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri
34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di
Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà
proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti
italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione
della Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano,
'rea' di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu
Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una 'extraordinary renditions'
(sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al
di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti
i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della
procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si
poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo
dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi,
davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva
l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad
agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando
loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto
tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o
collegabile con il fatto storico» del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte,
i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due
circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento un
documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione
nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa;
nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il
carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che
aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di
Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno
essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche. Ma la
Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che ha
continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato
l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi
indicati dall'accusa.
Torna
all'inizio
Resana
ko a Bessica è raggiunta dal Riese (sezione: Giustizia)
( da
"Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Resana
ko a Bessica è raggiunta dal Riese Giovedì 12 Marzo 2009, (m.m.) La capolista
C.S.M. Resana cade nel derby di Bessica ed è raggiunta in vetta nel girone C
dal Riese Vallà che ha fatto suo quello di Castello di Godego. Conferme per
Sanfiorese (pur sconfitta a Mareno) e Pro Mogliano dopo le gare della quinta di
ritorno del campionato provinciale Juniores. Ecco risultati, classifiche e
programma di sabato 14 marzo. GIRONE A Risultati: Campolongo-Cappella Maggiore
5-1, Codognè-Godega 4-0, Feletto-Gorghense 3-2, Porto Mansuè-Parè 5-3,
Francenigo-S. Vendemiano 3-0, La Marenese-Sanfiorese 2-0, Orsago-Vazzolese 1-1.
Classifica:Sanfiorese 40, Vazzolese 36, La Marenese 35, Gorghense 34, Porto
Mansuè 32, Codognè 30, Campolongo 29, Godega, Orsago 25, Feletto, Francenigo
17, Parè 14, S. Vendemiano 10, Cappella Maggiore 7. Prossimo turno:
Vazzolese-Campolongo, Gorghense-Codognè, S. Vendemiano-Feletto, Porto
Mansuè-Francenigo, Cappella-La Marenese, Godega-Orsago, Sanfiorese-Parè. GIRONE
B Risultati: Zero Branco-Badoere 1-1, Cima Piave-Paese 2-2, Giavera-Casale 3-2,
Pro Roncade-Fontane 3-0, Padernello-Pro Mogliano 1-2, Silea-Salgareda 0-4, S.
Antonino-S. Lucia Mille 2-4. Classifica: Pro Mogliano 47, S. Lucia Mille 37,
Salgareda 34, Zero Branco 32, Casale, Pro Roncade 29, Paese 25, Padernello 24,
Badoere 22, Cima Piave 20, Silea 19, S. Antonino 12, Fontane 11, Giavera 7.
Prossimo turno:Casale-Cima PIave, S. Lucia Mille-Giavera, Badoere-Padernello,
Pro Mogliano-Pro Roncade, Salgareda-S. Antonino, Fontane-Silea, Paese-Zero
Branco. GIRONE C Risultati: Bessica-CSM Resana 1-0, Spineda-Città di Asolo 0-1,
S. Floriano-Fossalunga 5-0, SP-Montello 2-2, Godigese-Riese Vallà 1-2, S.
Gaetano-Treville 1-0, Milan Guarda-Virtus CSM Farra 3-0. Classifica: CSM
Resana, Vallà 40, Montello 38, S. Floriano 37, Godigese, SP 35, Spineda 31,
Virtus Csm Farra 25, Bessica 22, San Gaetano 17, Città di Asolo 16, Milan
Guarda 13, Treville 10, Fossalunga 8. Prossimo turno: Montello-Bessica, Riese
Vallà-Spineda, Fossalunga-Godigese, Treville-Milan Guarda, Virtsu Csm Farra-S.
Floriano, CSM Resana-S. Gaetano, Città di Asolo-SP.
Torna
all'inizio
Conferme
al vertice (sezione: Giustizia)
( da
"Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Conferme
al vertice Le cinque regine continuano la marcia senza intoppi Giovedì 12 Marzo
2009, (m.m.) Anche nella settima giornata di ritorno del campionato provinciale
Giovanissimi le cinque capoliste non conoscono ostacoli (come le immediate
inseguitrici). Quindi vetta per Vittorio Veneto (A), Opitergina (B), Casale
(C), Loria (D) e Lia Piave (E). Ecco i risultati, le classifiche e gare del 15
marzo (8. ritorno). GIRONE A Risultati: S. Vendemiano-Codognè 0-0,
Sanfiorese-Cordignano np, Lourdes-Efferre Aurora 3-0, Cappella Maggiore-S.
Michele 1-3, Ogliano-Tarzo Revine Lago 5-0, Godega-Vittorio Veneto 0-
Torna
all'inizio
VEDI
ABU OMAR (QUANT'è BRUTTO) SPATARO CONTRATTACCA: "RILIEVI MARGINALI, IL
PROCESSO VA AVANTI" - intercettazioni e interrogatori, che il governo
voleva veder cancellati, restano (sezione: Giustizia)
( da
"Dagospia.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
HomePage
| Segnala articolo --> VEDI ABU OMAR (QUANT?è BRUTTO) ? SPATARO
CONTRATTACCA: ?RILIEVI MARGINALI, IL PROCESSO VA AVANTI? - intercettazioni e
interrogatori, che il governo voleva veder cancellati, restano invece salvi e
integri ?perché erano stati compiuti legittimamente?? Liana Milella per
"la Repubblica" Due cellulari che squillano impazziti. Lui sul treno,
come un passeggero qualsiasi, mentre lascia Roma per una località che non vuole
rivelare. Una battuta che si riesce chiaramente a sentire: «Tra noi e il
governo non c´è il minimo dubbio che abbiamo vinto noi». Spataro Poi la
seconda, altrettanto chiara: «Il processo continua, va avanti. Integro. Questo
è l´importante». La voce si assottiglia. Il resto viene inghiottito dal rumore
di fondo della stazione. Armando Spataro parla al telefono ininterrottamente. Prima
col collega di procura e di processo Ferdinando Pomarici, poi con Alessandro
Pace, il presidente dei costituzionalisti italiani che, in questo conflitto
davanti alla Corte, ha rappresentato le ragioni della procura di Milano. E che,
ufficialmente, dichiarerà poi: «Abbiamo vinto». Con Pace il bilancio non è
mediato dalle cautele che il procuratore aggiunto userà necessariamente per
tutta la serata con la stampa. E sta tutto in quel «abbiamo vinto noi» che
ritorna insistente, tra un´analisi tecnica di dettaglio e un´altra più
generale. Passa la giornata a Roma il magistrato che ha alle spalle tante
battaglie su inchieste di mafia e terrorismo. Ormai decenni di processi. Mentre
la Consulta, tre ore la mattina e altrettante il pomeriggio, è chiusa a decidere
la sorte del caso Abu Omar, Spataro invece partecipa a un dibattito dell´Anm su
un tema quanto mai scottante, il futuro potere del pubblico ministero alla luce
delle leggi di Berlusconi e del Guardasigilli Alfano. Nicolo Pollari Come
sempre, com´è nel suo stile, Spataro parla chiaro: «Vedo un´insofferenza al
controllo di legalità perché il potere vuole le mani libere». Giudici durissimi
sui ddl anti-intercettazioni e sul processo penale: «C´è una deriva
eccezionale». Poi via, verso la stazione Termini. E lì, quando è già in treno,
ecco che gli arriva la notizia e la mail con il comunicato ufficiale della
Corte. Minuti intensi di lettura, di contatti, poi ecco il primo giudizio a
caldo. «Certo bisognerà aspettare la motivazione. Però, già da questo comunicato,
risulta in maniera inequivocabile che è priva di qualsiasi fondamento l´accusa
rivoltaci del governo di avere effettuato intercettazioni contro la legge o di
avere forzato imputati e testimoni a rendere dichiarazioni in violazione del
segreto di Stato». La sua soddisfazione è evidente. Eccola ufficialmente: «La
nostra correttezza è stata riconosciuta». Poi una prima analisi dei dettagli
decisi dalla Corte: «L´unico rilievo del governo accolto riguarda
l´utilizzazione dei documenti che avevamo sequestrato in via Nazionale e su cui
nessuno aveva opposto il segreto di Stato. Ma le parti non omissate di quei
documenti sono talmente irrilevanti che noi stessi ne avevamo chiesto la
sostituzione in giudizio con quelli recanti le parti omissate». PALAZZO DELLA CORTE
COSTITUZIONALE Poi la dichiarazione che più gli sta a cuore: «Quindi il
processo va avanti. E questo è l´importante». Spataro rinvia a un prossimo
futuro, quando la Consulta avrà scritto la sentenza, gli ulteriori
approfondimenti. Ma un primo punto fermo si può già mettere. Ed è questo. Il
governo contestava alla procura di aver fatto intercettazioni non consentite
sulle utenze degli 007 militari, di aver fatto pressioni su imputati e
testimoni per rivelare dettagli coperti dal segreto di Stato, di aver infine
utilizzato l´archivio di Pio Pompa su cui, ma senza darne preventiva
comunicazione, lo stesso Sismi aveva opposto il segreto. Ebbene,
intercettazioni e interrogatori, che il governo voleva veder cancellati,
restano invece salvi e integri «perché erano stati compiuti legittimamente». I
documenti, su cui il Sismi aveva posto il timbro "top secret", erano
già stati messi da parte. La procura è convinta che tutto il materiale raccolto
sia ampiamente utilizzabile perché, se è vero che negli interrogatori non erano
ammissibili domande sui rapporti tra gli agenti italiani e quelli americani, è
del pari certo che agli 007 nostrani potevano essere fatte domande sul solo
Sismi. «Ed è quello che abbiamo fatto» dice un tranquillo Spataro già pronto a
riprendere il dibattimento. [12-03-2009]
Torna
all'inizio
FINI
SU SILVIO: NESSUNO SCONTRO, SOLO SENSIBILITÀ DIVERSE BONDI RESUSCITA IL
CONSIGLIO NAZIONALE DEL DESIGN (GUZZETTI PRESIDENTE) - MARTINA, LA LUXURIA DEL
CENTRODESTRA BRUNETT (sezione: Giustizia)
( da
"Dagospia.com" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
HomePage
| Segnala articolo --> FINI SU SILVIO: NESSUNO SCONTRO, SOLO SENSIBILITà
DIVERSE ? BONDI RESUSCITA IL CONSIGLIO NAZIONALE DEL DESIGN (GUZZETTI
PRESIDENTE) - MARTINA, LA LUXURIA DEL CENTRODESTRA ? BRUNETTA, VENDIAMO
IMMOBILI IACP ? COSSIGA E IL ?VULNUS? DELLA CONSULTA? 1 - CATASTROFI... Jena
per "La Stampa" - L'accusa di Medici senza frontiere ai media
italiani di aver dedicato poco spazio alle catastrofi umanitarie è
profondamente ingiusta, basti pensare a quanti articoli abbiamo pubblicato sul
Partito democratico. Gianfranco Fini 2 - BIOTESTAMENTO, VIA LIBERA COMMISSIONE
SENATO A DDL, PD DIVISO... (Apcom) - La commissione Sanità del Senato ha dato
il via libera al disegno di legge sul testamento biologico dando mandato al
relatore Raffaele Calabrò (Pdl) di portare il suo testo in aula il 18 marzo.
Hanno votato a favore Pdl, Lega e Udc, mentre il Partito democratico si è
diviso: hanno votato contro il mandato al relatore la radicale Poretti e Vita,
si sono astenuti la capogruppo Bianchi, Gustavino e Bosone e non hanno
partecipato al voto Bassoli, Cosentino e Chiaromonte. Hanno votato contro il
mandato anche la senatrice del Pdl Bianconi e il senatore dell'Idv Astore. 3 -
FINI: CON BERLUSCONI ABBIAMO SOLO SENSIBILITA' DIVERSE... (Apcom) - "non è
un mistero che tra e me Berlusconi ci siano delle sensibilità diverse, come sul
caso Englaro, ma questo non autorizza nessuno a dire che c'è uno scontro tra di
noi". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, ospite di
'Porta a Porta'. Ha spiegato Fini: "Abbiamo ruoli diversi: lui è a capo
del governo e io sono a capo di una istituzione". Il presidente della
Camera ha ricordato che in Italia tuttavia la terza carica dello Stato non è un
semplice 'notaio', come in Gran Bretagna: "Può fare politica ma non nel
senso partitico del termine. Può dire la sua ogni qualvolta lo ritiene". 4
- ROTONDI: CON INTESA SU RIOTTA SI CHIUDEREBBE VICENDA INDECOROSA...
(Adnkronos) - 'Magari fosse vera l'intesa sul nome di Gianni Riotta per la
presidenza Rai: si chiuderebbe in bellezza una vicenda indecorosa nei tempi e
nei modi'. Lo dichiara il leader democristiano del PdL, Gianfranco Rotondi. 5 -
BONDI: RINASCE IL CONSIGLIO NAZIONALE DESIGN (GUZZETTI PRESIDENTE)... (Apcom) -
Rinasce il Consiglio nazionale del design che sarà presieduto da Adolfo
Guzzetti. Lo ha annunciato il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, a
margine della presentazione della 'Collezione Farnesina Design' a Villa Madama.
"Come ministero dei Beni e delle Attività Culturali - ha detto - abbiamo
deciso di ricostituire un organismo che nel passato non aveva funzionato molto
bene: il Consiglio nazionale del design che dipende dal ministero della
Cultura". Sandro Bondi "Proprio in omaggio dell'alleanza fra la
cultura e l'impresa - ha aggiunto Bondi - ho voluto chiamare alla presidenza di
questo nuovo organismo uno degli imprenditori italiani più importanti nel campo
del design, che è Adolfo Guzzetti". 6 - COSSIGA: VULNUS CONSULTA A TUTELA
SEGRETO DI STATO... (Adnkronos) - "Ho l'impressione che la sentenza della
Corte costituisca un definitivo vulnus alla tutela del segreto di Stato,
all'attivita' ed alla stessa esistenza dei servizi nazionali di intelligence e
di counter-intelligence, e alla definitiva affermazione del potere giudiziario
quale unico potere sovrano nello Stato repubblicano e forse anche al di sopra
di esso". Lo afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco
Cossiga, a proposito "della sentenza con la quale la Corte Costituzionale
ha accolto ben quattro ricorsi per conflitto d'attribuzioni presentati due dal
Governo Prodi, con l'accordo dell'allora opposizione, e due del Governo
Berlusconi, con l'opposizione invece del centrosinistra, e dei commenti che ne
sono seguiti". Sentenza della quale, prosegue Cossiga, "sapevo sino a
ieri sera solo quanto reso noto dalle agenzie. Dalla lettura degli odierni
quotidiani, e non solo perche' i pubblici ministeri Spataro e Pomarici e
l'avvocato della Procura della Repubblica, l'amico Professor Pace, uno dei
maggiori costituzionalisti del nostro Paese e Presidente dall'Associazione
Nazionale dei Costituzionalisti Italiani, hanno dichiarato con gioia: 'Il
Governo e' stato battuto, abbiamo vinto noi!', mi sono formato il giudizio che
un venti percento del materiale processuale, e processualmente inutile!, sia
stato negato alla Procura non di conoscere, ma di utilizzare nel processo,
mentre la via e' ormai aperta all'utilizzazione di qualunque atto o
informazione acquisita o da acquisire che l'amministrazione ritenga coperta da
segreto di stato". Renato Brunetta 7 - STRACQUADANIO (PDL): PD VOTA CONTRO
ACCORPAMENTO ELEZIONI... (Adnkronos) - "Complimenti al Pd che ha votato
contro l'accorpamento delle amministrative alle europee. E poi dicono di essere
per l'election day e di voler risparmiare i quattrini del contribuente. Invece
al Senato pure in dissenso con la maggioranza avevano votato a favore". Lo
ha dichiarato Giorgio Stracquadanio, deputato del Pdl e componente della
commissione Affari costituzionali della Camera. "Il voto di oggi del
partito democratico rivela tutta la demagogia e la straordinaria capacita' di
doppiezza e d'imbroglio che il Partito demagogico (questo il vero significato
di PD) manifesta', dice Stracquadanio. 8 - ARRIVA MARTINA, LA LUXURIA DEL
CENTRODESTRA... Da Corriere.it - Si chiama Martina Castellana. È medico
dermatologo dell'Asl. Sarà candidata nelle liste Pdl alle prossime elezioni per
la Provincia di Salerno nel collegio 2. Piccolo particolare: Martina è un
transessuale. Meglio, un transgender (all'anagrafe è ancora Michele
Castellana). Non c'è dubbio, il suo ingresso nelle fila del centrodestra rompe
un tabù. Creando un caso politico forse più dirompente della candidatura di
Vladimir Luxuria, 3 anni fa, con Rifondazione comunista. francesco cossiga Lo
«scandalo» però, lei, Martina, dermatologo stimatissimo a Salerno, non lo vede
affatto. Anzi alla curiosità del cronista che chiede "perché si candida
con il Pdl?", Martina Castellana ribatte: «Le rigiro la domanda: perché
avrei dovuto farlo con la sinistra?». Forse per la tradizione machista,
radicata certo più in An (il candidato presidente è Edmondo Cirielli, del
partito di Fini) che altrove. Martina la archivia come leggenda metropolitana e
rilancia: «Mi creda, ci sono più "machisti" e atteggiamenti
maschilisti a sinistra». E aggiunge, sospirando: «La sinistra ha rubato i miei
sogni di adolescente: nel '68 si contrabbandavano per libertà cose che libertà
in realtà non erano. La vera libertà la si scopre oggi, a poco a poco, con la
cultura della pari opportunità». 9 - MARONI: OSSERVATORIO PREFETTI PER EVITARE
STRETTA CREDITIZIA... (Adnkronos) - Gli osservatori provinciali coordinati dai
prefetti e composti da rappresentanti delle parti sociali, del mondo delle
imprese, da rappresentanti dei lavoratori, avranno il compito di 'evitare che
la stretta creditizia possa mettere in difficolta' le imprese'. Saranno quindi
uno 'stimolo alle banche perche' non allentino il credito'. Lo ha detto il
ministro dell'Interno Roberto Maroni intervenendo a 'Radio Anch'io' su Radio
Uno Rai. Il prefetto 'ha l'autorita' per questo compito in quanto rappresenta
il governo. Per coordinare quest'azione -ha aggiunto Maroni- avra' al suo
fianco esperti e tecnici della Banca d'Italia e del ministero dell'Economia.
Dovra' valutare se c'e' un'ingiustificata azione restrittiva da parte delle
banche. Non verra' imposto nulla a nessuno, ma in una situazione anomala -ha
concluso- l'osservatorio interverra' chiedendo giustificazioni alla banca'. 10
- BRUNETTA: VENDIAMO IMMOBILI EX IACP A CHI LI ABITA... (Adnkronos) - 'Sogno un
D-day della casa il 25 settembre prossimo. In quel giorno, 1 milione di
cittadini, diventeranno proprietari di immobili degli ex Iacp'. Il ministro per
l'Innovazione e la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha un progetto
per 'resuscitare il capitale morto degli istituti autonomi delle case
popolari'. Lo spiega in un'intervista a 'Panorama' sul numero in edicola da
domani. L'obiettivo: risparmiare sulle spese di gestione di un patrimonio immobiliare
che non rende e liberare per fare investimenti su tutto il territorio
nazionale. Martina Castellana 'Questo progetto puo' essere operativo da subito
-continua Brunetta- Non occorre inquadrarlo in una legge. E' possibile vendere
in tempi rapidi a prezzi contenuti, fissando il costo base al patrimonio
familiare: lo prevede gia' la Finanziaria del 2006. Quando regioni, province e
comuni, alieneranno il loro capitale morto potranno attivare investimenti su
tutto il territorio pari a 30 miliardi di euro. Solo le case degli ex Iacp sono
1 milione, a queste se ne potrebbero aggiungere un altro milione di proprieta'
dei comuni'. Unico problema: gli inquilini morosi. Chi non paga l'affitto
onorera' le rate del mutuo? Brunetta risponde a 'Panorama': 'Sono convinto di
si'. Inoltre saranno gli stessi condomini a vigilare che ogni residente si
faccia carico almeno delle spese comuni. D'altronde il valore dei canoni non
pagati e' impressionante: 135 milioni di euro, circa il 30% del totale. Per
questo e' urgente un intervento shock'. 11 - D'ALEMA SULLE EUROPEE: SE ELETTORI
VOGLIONO ANCORA FARSI MALE... (Ansa) - 'Cosa faranno gli elettori alle Europee?
Non lo so, ma se vogliono farsi del male e' giusto che continuino a farsi del
male': lo ha detto il presidente della Fondazione 'Italianieuropei', Massimo
D'Alema, interpellato dai giornalisti sui sondaggi negativi per il Pd e
positivi per il Pdl. Ma, secondo l'esponente del Pd, 'il problema non e'
questo: occorre invece discutere con serieta' della crisi in cui ci troviamo
rispetto alla quale non basta l'ottimismo; soprattutto l'ottimismo che e'
necessario non puo' essere fondato sul nascondere la gravita' della crisi'.
Parlando a margine dell'incontro promosso a Benevento dalla associazione
'Futuridea', presieduta da Carmine Nardone, D'Alema ha aggiunto: 'Occorre
l'ottimismo delle risposte delle iniziative che il governo italiano non prende.
Quello italiano, contrariamente a quanto dice Berlusconi, e' uno dei governi
nel mondo piu' fermi, inattivi, di fronte alla crisi sia sul piano sociale che
sul piano dello sviluppo economico'. 'Questa e' la sfida delle proposte
concrete, dei problemi che riguardano i cittadini e credo che il Pd, uscito
dalle difficolta' che l'hanno attanagliato, adesso sempre di piu' si mostra in
grado di lanciare questa sfida', ha concluso D'Alema. 12 - No dell´ex dittatore
Videla all´estradizione in Italia... Da "la Repubblica" - L´ex
dittatore argentino, il generale Jorge Videla, rifiuta di essere estradato in
Italia, nell´ambito dei processi in corso a Roma sui delitti commessi negli
anni ´70, sostenendo di essere già stato processato e condannato in Argentina.
In Italia Videla è accusato della scomparsa di 27 cittadini italiani o figli di
italiani che figurano tra i "desaparecidos". [12-03-2009]
Torna
all'inizio
Bio-testamento,
primo traguardo pag.1 (sezione: Giustizia)
( da
"Affari Italiani (Online)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Bio-testamento/
Primo traguardo: via libera in Commissione Giovedí 12.03.2009 17:34 Il
dibattito in aula, osserva l'esponente Pd, "sara' complesso, duro e
difficile", ma non ci sara' nessun Aventino perche', spiega, "io non
ci credo. Gia' il contesto in cui ci muoviamo e' delicato e complicato...
meglio esserci e cercare di portare anche un miglioramento piccolo, e' gia'
qualcosa. L'anima del riformismo e' questa, cercare di avere un risultato,
avere una legge almeno con una cosa che la renda meno dannosa". Anche se,
"piu' di questo francamente non possiamo fare. Non sono tempi radiosi
questi". E anche se "qualcuno confida sull'aspetto salvifico del voto
segreto, io ora non ci credo piu', non credo ci saranno strabilinanti modifiche
al testo". Anche sull'ipotesi referendum, Finocchiaro si mostra scettica:
"Circola questa suggestione. Io spero sempre che prima intervenga la Corte
Costituzionale perche' li' e' il cuore della partita, la tenuta del patto
costituzionale". E poi, osserva ancora, "forse ci siamo sbagliati:
pensavamo che la risposta sarebbe stata un'altra. Non tanto da parte degli
avversari politici, ma da parte del Paese. Pensavamo che certi temi fossero
avvertiti dalla gente, ma forse non e' cosi'. Non sono cosi' sicura - conclude
- che al referendum ci sarebbe una grande adesione del paese, cosi' come ci
aspettiamo. Il referendum sulla fecondazione assistita non mi tranquillizza,
anzi mi inquieta". < < pagina precedente pagina successiva >>
Torna
all'inizio
Biotestamento/
Finocchiaro: Voto segreto non salvifico,Pdl (sezione: Giustizia)
( da
"Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Roma,
12 mar. (Apcom) - Il ddl Calabrò sul testamento biologico, un testo
"orribile e dannoso", verrà approvato più o meno così com'è fatta
salva la volontà del Pd di discutere fino all'ultimo per limare tutto il
possibile. Ne è convinta la capogruppo del Partito democratico al Senato Anna
Finocchiaro. "Abbiamo fatto di tutto - spiega la senatrice - perchè la
discussione fosse seria e compiuta ma la chiusura del centrodestra da ieri e
ancora di più da oggi è totale". "La legge verrà approvata più o meno
così com'è, non mi faccio particolari illusioni - dice la Finocchiaro
partecipando a un incontro di partito -: confido nel voto segreto ma non nel
suo potere salvifico, non credo che ci saranno modifiche strabilianti del testo
al di là di qualche cambiamento marginale". Il voto segreto non servirà
più di tanto perchè "se uno non è attaccato a un valore anche con la
copertura del voto segreto non lo difende". Per la Finocchiaro "il
cuore di questa partita è la tenuta del patto costituzionale sulla libertà
personale" e "spero che prima del referendum arrivi la Corte
Costituzionale". Peraltro, sottolinea la Finocchiaro, "non credo che
se si arrivasse a un referendum su questa brutta legge ci sarebbe l'adesione
sperata da parte del Paese".
Torna
all'inizio
Ad
Urbino un convegno sull'indipendenza dei media (sezione: Giustizia)
( da
"Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Roma,
12 mar. (Apcom) - L'indipendenza dei mezzi di comunicazione in Italia è il tema
del convegno che si svolgerà il 16 e 17 marzo ad Urbino nell'aula D1 della
facoltà di Sociologia. La giornalista Bianca Berlinguer coordinerà il dibattito
a più voci che vedrà partecipare nomi del mondo dell'informazione e della
politica come lo storico Franco Cardini, il politologo Ilvo Diamanti, il vice
direttore ad personam del 'Corriere della Sera' Massimo Mucchetti, l'ex
presidente della corte costituzionale Valerio Onida e, l'esperto in politica
comparata, il professor Giovanni Sartori. Tutti cercheranno di dare o trovare
una risposta al dilemma attuale: come salvare il giornalismo? Si proseguirà poi
analizzando alcune soluzioni adottate all'estero come quelle inglesi, francesi
e americane: alla ricerca di una via italiana', per poi parlare della classe
dirigente, dell'informazione e dei cambiamenti dei media e si chiuderà con i
giovani giornalisti per un giornalismo che non c'è, dedicato alla scuole di
formazione al giornalismo. Infine è già in programma una seconda iniziativa,
prevista per il 23 marzo, in cui si parlerà di 'trasformazioni nei media e
l'impresa giornalistica', sulla base di quanto sta emergendo dalle ultime
ricerche della Columbia University.
Torna
all'inizio
Nuovo
tentativo di putsch istituzionale? (sezione: Giustizia)
( da
"AprileOnline.info" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Nuovo
tentativo di putsch istituzionale? Felice Besostri*, 11 marzo 2009, 17:54
L'intervento I Capigruppo, riuniti nella Conferenza dei Capigruppo, hanno
poteri enormi sul calendario dei lavori: se potessero votare in luogo dei
singoli parlamentari saremmo di fronte ad un golpe istituzionale: un vero e
proprio attentato alla Costituzione. Purtroppo i rimedi giuridici contro le
riforme dei gruppi parlamentari sono scarse se non inesistenti La costituzione
della Repubblica Italiana configurava e formalmente ancora configura uno Stato
con forma di governo parlamentare, nel quale l'indirizzo politico è determinato
dal rapporto tra Parlamento e Governo. Con le riforme delle leggi elettorali
con l'indicazione del candidato premier, già è stata modificata la forma di
governo, con accentuazione del ruolo del Primo Ministro. Il Primo Ministro,
rimanendo invariato l'art. 92 della Costituzione è ancora nominato dal
Presidente della Repubblica, che è però vincolato dalle indicazioni del corpo
elettorale. Il premio di maggioranza e le liste bloccate, confezionate dal capo
delle coalizioni, hanno creato, in fatto, una sorta di premierato: come in Gran
Bretagna è il leader del partito vincitore che viene nominato. Il premier
Berlusconi ha dimostrato che pur disponendo di una amplissima maggioranza
parlamentare in Parlamento, non è capace di governare, se non a colpi di voti
di fiducia e di decreti legge. Il nostro Primo Ministro è sempre più
insofferente rispetto alle procedure parlamentari: una semplice perdita di
tempo nella sua visione carismatico-autocratica. Ecco il colpo di genio: in
Parlamento non dovrebbero più votare si singoli parlamentari, ma soltanto i
capigruppo! Non ci sarebbero più problemi di quorum per le votazioni. Come
corollario ha proposto anche una drastica diminuzione dei parlamentari. Non si
capisce a questo punto perché non proponga che si eleggano soltanto i futuri
capigruppo che rappresenterebbero in Parlamento tanti parlamentari, quanti
sarebbero spettati alle singole liste in base ai voti ottenuti. Questa logica
conseguenza delle idee del Berlusconi è una pura provocazione: è chiaro che non
passerebbe mai per l'opposizione di tutti i parlamentari compresi quelli del
PdL. Purtroppo, per lui, alla proposta di Berlusconi si oppone il dettato della
Costituzione e precisamente l'art. 67 Cost., che recita: "Ogni membro del
Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di
mandato". Funzione essenziale dei parlamentari è quella legislativa,
compresa l'iniziativa delle leggi (artt. 70 e 71 Cost.). L'attività non è
vincolata da alcun mandato, compreso quello del Gruppo di appartenenza. Ogni
parlamentare può parlare e votare in dissenso dal gruppo di appartenenza:
quindi il Capogruppo non può votare in sua vece. I Capigruppo, riuniti nella
Conferenza dei Capigruppo, hanno poteri enormi sul calendario dei lavori: se
potessero votare in luogo dei singoli parlamentari saremmo di fronte ad un
golpe istituzionale: un vero e proprio attentato alla Costituzione. Purtroppo i
rimedi giuridici contro le riforme dei gruppi parlamentari sono scarse se non
inesistenti. Come nei confronti delle legge elettorali incostituzionali il
nostro ordinamento anche per l'ignavia delle Corti Giudiziarie e della Corte
Costituzionale non offre garanzie giurisdizionali. Si pensi che contro le leggi
elettorali incostituzionali ci si dovrebbe rivolgere, secondo la nostra
Eccellentissima Suprema Corte di Cassazione, alle Giunte delle Elezioni delle
Camere elette con la legge ... incostituzionale! *Diritto Pubblico Comparato
Università degli Studi di Milano
Torna
all'inizio
Pedofili
in cella, dopo la legge scattano le manette. Ma ora c'è chi protesta (sezione:
Giustizia)
( da
"Giornale.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
n. 61
del 2009-03-12 pagina 0 Pedofili in cella, dopo la legge scattano le manette.
Ma ora c'è chi protesta di Luca Fazzo Alessandro Riva, critico d'arte milanese,
è uno dei primi imputati a subire l'inasprimento delle norme per chi risponde
di violenza sessuale sui minori: dagli arresti domiciliari ha dovuto traslocare
a San Vittore. E altri lo seguiranno. É una norma con effetto immediato,
contenuta nel decreto-sicurezza approvato recentemente dal Parlamento: per gli
accusati di reati di pedofilia (più tecnicamente, violenza sessuale a danno di
minori) l'unica forma di custodia cautelare ammessa è il carcere. Stop agli
arresti domiciliari, all'obbligo di firma, ad altre misure ritenute troppo
blande di fronte ad un reato «estremo» come lo stupro dei bambini. A differenza
di altre norme, che avranno bisogno di rodaggio per entrare davvero in vigore,
questa è già scattata. La norma (essendo una norma procedurale) ha anche
effetto retroattivo, quindi vale non solo per i pedofili che verranno
individuati in futuro ma anche per quelli già denunciati e incriminati e ancora
in attesa di giudizio definitivo. Per loro, carcere obbligatorio. La
conseguenza è che le Procure di tutta Italia si stanno attrezzando per spedire
in carcere decine di imputati per i quali finora erano state ritenute sufficienti
misure cautelari più blande. C'è chi in carcere ci è già stato portato: per
esempio il critico Alessandro Riva, già collaboratore di Vittorio Sgarbi,
condannato l'anno scorso a nove anni di carcere. Riva attendeva agli arresti
domiciliari la sentenza d'appello. Invece, applicando il «decreto sicurezza»,
il pubblico ministero Marco Ghezzi ha chiesto e ottenuto che venisse disposta a
carico di Riva la custodia in carcere. E il giudice ha spedito il critico a San
Vittore. E Riva non sarà il solo a subire questa sorte. I magistrati della
Procura milanese che si occupano di reati sessuali si sono riuniti nei giorni
scorsi per decidere come comportarsi nei confronti degli altri presunti
pedofili che attualmente si trovano sottoposti a misure cautelari. La scelta è
stata quella di chiedere ai giudici di mandare in carcere tutti gli imputati
che attualmente si trovano ai «domiciliari». Per gli altri, quelli sottoposti a
misure più soft - come l'obbligo di firma o il divieto di soggiorno - la
Procura teme che il carcere potrebbe costituire un inasprimento sproporzionato
alla loro pericolosità reale, così come emerge dalle indagini. Ma la legge è
chiara: l'unica misura cautelare possibile è il carcere. Quindi i magistrati si
trovano di fronte ad un bivio: o lasciare gli indagati a piede del tutto
libero, o mandarli in prigione. I difensori di Riva ritengono che, se applicata
in modo meccanico, la norma contenuta nel decreto sicurezza potrebbe essere
incostituzionale, e meditano un ricorso alla Consulta: ben sapendo che l'unico
precedente di questo tipo (la legge che imponeva il carcere per gli imputati di
mafia) superò indenne il vaglio della Corte Costituzionale. Intanto le
condizioni di detenzione di Riva sono state stigmatizzate in un articolo sul
«Foglio» di oggi in cui si denuncia il fatto che il critico si trova «in una
cella di dodici metri quadri condivisa con un albanese, un arabo, un rumeno e
un italiano». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
Torna
all'inizio
Per
ora vincono loro (sezione: Giustizia)
( da
"AprileOnline.info" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Per
ora vincono loro Marzia Bonacci, 12 marzo 2009, 17:01 E' stato licenziato dalla
Commissione Sanità del Senato il ddl Calabrò sul biotestamento. Il Pd però si è
diviso: con Vita e Poretti che hanno votato contro e la capogruppo Bianchi che
si è astenuta, generando malumore tra i democrats. Ora la parola passa
all'Aula, dove l'opposizione spera (anche se senza ottimismo) di strappare
qualche miglioramento che attenui l'illiberalità di un testo condizionato
dall'ideologismo di Oltretevere Un primo traguardo il centrodestra lo ha
raggiunto, con la Commissione Sanità del Senato che oggi licenzia il ddl
Calabrò sul biotestamento. Esultano dal governo e dalla maggioranza e, molto
probabilmente, anche dal Vaticano, perché è Oltretevere che vanno cercate le
linee ispiratrici di questo disegno di legge, che quasi certamente diverrà
norma dello Stato (pontificio più che italiano). La schiacciante forza numerica
della coalizione guidata da Berlusconi e l'oltranzismo dimostrato non fanno
sperare in miglioramenti del testo da parte dell'Aula di Palazzo Madama, dove
il ddl Calabrò arriverà il 18 marzo per esser votato entro il 24. Molto meno
gioioso il clima dalle parti dell'opposizione e in particolare del Pd, che
anche oggi ha dato dimostrazione di quanto il tema più che dividere, dilani il
partito. Un boccone amaro da digerire per le anime laiche democratiche e un
primo scoglio da superare per il neosegretario Franceschini. In Commissione,
dove si votata definitivamente il ddl e il mandato al relatore (Calabrò) a
riferire in Aula, il testo passa con 11 voti favorevoli da parte del Pdl, Lega
e Udc. Il partito democratico, invece, si divide: Poretti (radicale) e Vita
(che sostituiva Marino in missione esterna) votano contro, la capogruppo
cattolica Bianchi, insieme ai colleghi Bosone e Gustavino, invece si astengono,
mentre Chiaromonte, Cosentino e Bassoli non partecipano. Ma la linea del
partito, stabilita poco prima della votazione, era di esprimersi in senso
contrario: "la prassi vuole -ci spiega Vita- che quando si partecipa al
voto conclusivo di un documento base, con connesso affidamento al suo relatore
in Aula, le opposizioni, soprattutto se contrarie al principio ispiratore del documento,
votino contro". Nel caso c'era poi una condotta che era stata indicata
ufficialmente dal partito. Una linea, pare, messa in discussione dalla stessa
capogruppo Bianchi nel momento in cui ha scelto l'astensione, generando il
meccanismo del liberi tutti. Con i tre senatori che non hanno partecipato per
paura di fratturare un partito già diviso, tra coloro che rispettavano la linea
stabilita di contrarietà e quanti invece preferivano astenersi. Tra gli
affossatori anche l'Idv con Astorre e Bianconi, dissidente del Pdl. "Non
e' un voto di merito" ha cercato di sminuire una evidentemente contrariata
Finocchiaro. La stessa presidente dei senatori democratici, in presenza del
vice Zanda, ha incontrato i membri democrats in Commissione alla fine del voto.
La scelta della capogruppo Bianchi di astenersi, dopo che in mattinata la
stessa Finocchiaro aveva ribadito che la linea era "votare contro",
non deve esser stata apprezzata. A rendere il comportamento della teodem ancora
più discutibile anche una mancanza burocratica: mentre Marino si è fatto
sostituire dal collega Vita, Di Girolamo, altro senatore assente e considerato
vicino alle posizioni laiche e critiche verso il ddl, non è stato sostituito
dalla capogruppo, a cui spettava pure il compito. "Se c'e' stato un
errore, e forse è stato un mio errore, è stato quello di una mancanza di
dialogo e di questo me ne dispiaccio molto", si è giustificata la diretta
interessata. Che ha anche difeso la sua astensione e quella dei colleghi
affermando che la votazione di oggi non "non è un voto di merito ma un
voto tecnico. Il relatore di maggioranza in genere lo sceglie la maggioranza,
in commissione Sanità - sottolinea- su questo ci siamo sempre astenuti. Il voto
di astensione era un tentativo per mantenere aperto uno spiraglio di
dialogo". Ma la spiegazione del suo comportamento forse risiede nelle
parole pronunciate successivamente, niente di nuovo ma in questo contesto
ancora più emblematiche: "Ricordiamoci che parliamo di questioni delicate
su cui ognuno alla fine deve potersi esprimere con libertà di coscienza".
La stessa che in più occasioni l'ha spinta a slanci di disponibilità verso il
centrodestra che nel partito non sono passati inosservati. E per tentare di
placare il clima, ha poi aggiunto: "L'orientamento del Pd ci sarà quando
il ddl arriverà in aula". Forse troppo tardi. Rimane il dato di fatto: il
Pd anche oggi non ha serrato i ranghi, non ha lanciato un messaggio chiaro e
unico di contrarietà verso un testo che la Finocchiaro definisce "orrendo
e inutile" oltre che capace di "sfasciare la Costituzione (...) dando
la primazia allo Stato sull'individuo". Altrettanto amareggiato Marino che
fa sapere come il ddl diventerà una legge "che toglie libertà ai
cittadini". A questo punto la parola passa all'Aula dove il Pd annuncia
battaglia, come del resto fanno anche i radicali paventando una cascata di
emendamenti, raccolti anche attraverso l'iniziativa web lanciata dal sito
dell'associazione Luca Coscioni, dove i cittadini sono invitati ad inviare le
loro richieste di modifica al ddl di cui i radicali si faranno portavoce al
Senato. Ma anche nell'approdo all'Aula non c'è da sperare molto. Lo hanno detto
congiuntamente sia Finocchiaro che Marino. La prima infatti ha dichiarato:
"Non mi faccio molte illusioni. Non credo che con il voto segreto si
otterrebbero strabilianti modifiche del ddl Calabrò, che sarà approvato così
com'è: un testo orribile". In ogni caso il Pd tenterà di contenere il
danno di una norma illiberale e anticostituzionale lavorando anche per piccoli miglioramenti:
"almeno entrerà in vigore una legge meno dannosa", è l'amara
consolazione della presidente dei senatori democratici, consapevole che
"non sono tempi radiosi". Pessimista anche Marino: "Nessuna
speranza di arrivare a un testo migliore", il quale prevede come "noi
saremo l'unico paese al mondo che indica in una legge a quali terapie una
persona può essere sottoposta e a quali non puo' sottrarsi". "La
nutrizione artificiale - è il suo esempio - è indicata come obbligatoria, e quindi
nessuno, se si trovasse un giorno in stato vegetativo, potrà dire 'non la
voglio'". Mentre per quanto riguarda le altre terapie, un cittadino potrà
lasciare un suo orientamento, "ma nella legge è scritto che potrà essere
disatteso in ogni momento dal medico, e quindi non conta nulla". In
sostanza solo "chi può parlare potrà opporsi a una terapia": per
altro, questa libertà non è stata riconosciuta in origine dal centrodestra, ma
strappata dopo un logorante braccio di ferro dall'opposizione. Per Marino la
speranza risiede nei cittadini e nella magistratura. Ed è l'unica che ancora lo
anima: "Non so se arriveremo al referendum, ci saranno nuovi conflitti,
passando attraverso il dolore di altre famiglie, che dovranno essere risolti
dal tribunale. E il tribunale, rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà
la questione se si arriverà ad affermare che la legge è contro la
Costituzione". Pur con tutte le sue articolazioni, per il Pd la sfida di
rendere il ddl Calabrò meno lesivo della libertà individuale era impossibile. Lo
ha ricordato anche la Finocchiaro: "Abbiamo tentato tutto il possibile
(...) ma dopo ieri, e ancora di più dopo stamattina, mi sembra che la chiusura
da parte della maggioranza sia totale". Il riferimento è alla votazione
odierna in Commissione Sanità quando la maggioranza ha costretto ad una
ripetizione perché rischiava di essere affondata, tanto che al secondo
tentativo il presidente Tomassini ha votato (solitamente non accade) mente il
collega De Lillo ha mutato posizione. Alla fine, sul fil di lana, il
centrodestra porta a casa 11 voto a proprio vantaggio contro 10. Lo ha
denunciato anche la capogruppo democratica Bianchi, a cui tutto sommato il
testo Calabrò non è mai sembrato tanto male.
Torna
all'inizio