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Report "Giustizia"   12-3-2009

 

Indice degli articoli

Su Abu Omar segreto di Stato violato a metà ( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: È questo in sostanza il risultato della decisione presa ieri dai giudici della Corte Costituzionale che hanno accolto parzialmente i ricorsi presentati a suo tempo dalla presidenza del Consiglio (sia Prodi che Berlusconi) nel conflitto di attribuzione con i magistrati milanesi sulla violazione del segreto di Stato nell'ambito dell'inchiesta sul sequestro dell'ex imam Abu Omar.

 

"Io, giudice di pace ho perso il lavoro per due sentenze" ( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Ha spedito lettere, cadute nel vuoto, al Consiglio giudiziario e poi su fino al Csm. Senza dimenticare la Regione. Ha parlato con gli ultimi due presidenti. «Il 14 ottobre ho incontrato Rollandin: mi ha parlato per due, forse tre minuti poi m'ha messo alla porta come un appestato. Ma io non mollo».

 

Giustizia e Libertà sbarca su internet ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: insigne costituzionalista dell'Università di Torino e già presidente della Corte Costituzionale. Un documento forte, sottoscritto da intellettuali di spicco aderenti al movimento come Giovanni Sartori, Umberto Eco e Claudio Magris, in cui il professore ha denunciato la presenza di "segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico,

 

Il tribunale imperiese ha una nuova guida: Gianfranco Boccalatte ( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: IL PRESIDENTE NOMINATO IERI DAL CSM Il tribunale imperiese ha una nuova guida: Gianfranco Boccalatte E' Gianfranco Boccalatte, 67 anni, il nuovo presidente del tribunale di Imperia. Lo ha eletto dopo una seduta fiume iniziata ieri mattina e protrattasi fino al pomeriggio, il plenum del Csm.

 

LUIGI DE MAGISTRIS ( da "EUROPA ON-LINE" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: azioni disciplinari del Csm, trasferimenti e quant?altro ? ha lasciato il segno. I più maliziosi diranno che il suo è già un annuncio per quanto tardivo ? ?aveva già deciso prima? ?, che sì, nega di voler fare il verso a Di Pietro ma ne ripercorre le orme mettendo a frutto la notorietà acquisita sul campo delle sue inchieste giudiziarie.

 

Abu Omar, <sconfitta> per i magistrati ( da "Corriere.it" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: segreto Sentenza della Corte Costituzionale: c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano ROMA - Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (

 

Un emendamento della Lega scatena le proteste: <Se non denunciamo rischiamo la multa> ( da "Cittadino, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte costituzionale». «Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza - riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio.

 

Responso della Consulta ( da "Cittadino, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Caso Abu Omar, «segreto di Stato violato dai pm» roma La Corte costituzionale ha dichiarato «inammissibile il ricorso proposto dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri» sul caso di Abu Omar, l'ex imam rapito nel 2003 a Milano.

 

Caso Abu Omar, i giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in parte accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex capo del Sismi Poll ( da "Giornale di Brescia" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in parte accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex capo del Sismi Pollari L'ex capo del Sismi, Pollari, col presidente Cossiga ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti.

 

Abu Omar, fu violazione Sul caso Abu Omar c'è stata violazione del segreto di... ( da "Leggo" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte Costituzionale avrebbe così accolto i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi. Il "pirata" è donna Il pirata della strada viene pensato solitamente al maschile ma secondo l'Osservatorio il centauro-Asaps aumentano le donne-pirata.

 

Andremo fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale . E... ( da "Leggo" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale». E' questa la "minaccia" delle sigle sindacali dei medici nel caso in cui passi il ddl sulla sicurezza, ora all'esame della Camera. Secondo i sindacati, l'abrogazione del divieto di denuncia dei clandestini all'autorità giudiziaria determinerebbe per i medici una scelta tra il codice deontologico e la legge,

 

I medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di giustizia europea contro ... ( da "Leggo" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: I medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di giustizia europea contro il ddl sulla sicurezza che, dicono, li obbligherebbe a denunciare i clandestini alla polizia.

 

E' Antonio Pizzi, il nuovo procuratore generale di Bari. Lo ha nominato ieri il plenum del Cons... ( da "Leggo" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Lo ha nominato ieri il plenum del Consiglio superiore della magistratura (Csm). Pizzi è stato preferito all'avvocato generale Francesco Saverio Nunziante e succede a Emilio Marzano, il procuratore barese conosciuto negli ultimi tempi per aver seguito di persona i due anni di indagini sulla scomparsa dei fratellini di Gravina.

 

minoranza tedesca in fvg: il pdl vuole una legge di tutela ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: i quali hanno ricordato il fatto che proprio in questi giorni la Corte Costituzionale dovrebbe dare il proprio parere sulla legge di tutela della lingua friulana. «Si va a colmare un vuoto - dice Baritussio - in condizioni di parità con le altre minoranze, anche quelle di lingua tedesca presenti in Valcanale e nelle località di Timau, e nel comune di Sauris».

 

le spallate alla costituzione - stefano rodotà ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale, di cui si accentuano le responsabilità e la politicità. E si dimentica che proprio la cultura costituzionale segna la politica e la civiltà di un paese. Distogliamo per un momento lo sguardo dalle nostre lacrimevoli vicende, e rivolgiamolo agli Stati Uniti.

 

spissu chiede di parlare con il procuratore ( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: una questione già affrontata anni fa dalla Corte Costituzionale dopo una richiesta di chiarimenti trasmessa dalla Corte dei Conti ai vertici dell'assemblea regionale. Quella volta i giudici della Consulta diedero ragione alla presidenza del consiglio regionale: nessuna possibilità di sindacare l'uso dei fondi.

 

giuristi perplessi sui termini di scadenza e c'è chi propone l'avvio di una class action ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: la Corte costituzionale, sulla base della distinzione tra privatizzazione formale e privatizzazione sostanziale, e dunque con riferimento al suindicato principio, ha riconosciuto la legittimità del controllo della Corte dei conti degli enti pubblici trasformati in società per azioni a capitale totalmente pubblico».

 

Abu Omar, la Consulta: segreto di Stato violato ( da "Arena, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte costituzionale ha in tal senso accolto in parte i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi e ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano, respingendo anche quello presentato dal giudice del tribunale Magi, titolare del processo.

 

Clandestini, medici in rivolta: Troppi rischi ( da "Arena, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl) in quanto i medici di enti pubblici o convenzionati sarebbero «obbligati» alla denuncia.

 

violenze sessuali sul nipotino: assolto ( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: al quale inizialmente ha preso parte come difensore Giuseppe Frigo, che ha rinunciato dopo la nomina a giudice nella Corte Costituzionale - ha poi ribaltato la situazione: confermate le accuse per il pm Allieri, insufficienti le prove per il tribunale presieduto da Francesco Sette. Per ora la vicenda si chiude qui. (m.l)

 

Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi)

 

"sentenze di necessità" contro logica e vero diritto ( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Dico questo perché la Corte costituzionale, con le ordinanze n. 41 del 2008, e n. 266 del 7 luglio 2008, ha dichiarato la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 36 sopra citato. In sostanza la Corte ha detto che va bene così e cioè che il legislatore ben poteva considerare edificabili quei terreni che in sostanza non lo erano ancora,

 

Abu Omar, i magistrati violarono il segreto di Stato ( da "Adige, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.

 

piromane preso dalla polizia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Un cinquantenne che si era messo ad appiccare il fuoco alla sterpaglia, con un accendino, prima nel parco Basaglia, poi in altri punti della città è stato acciuffato dalla Polizia su segnalazione di alcuni residenti della zona nord. E' un goriziano seguito dal Csm.

 

Castagnole e Farra out San Gaetano verso la finale ( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Coppa Veneto seconda categoria, semifinali gara di ritorno Ambrosiana-Virtus CSM Farra 2-1, passano i padovani. Coppa Provincia di Treviso, semifinali fase di andata: Follinese-CSM Resana 1-2; San Gaetano-Suseganese 4-1. Recuperi terza categoria: Milan Guarda-Pederobba verrà disputata mercoledì prossimo. (l.p.)

 

medici e clandestini toscana contro il governo ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: se necessario porteremo il caso alla Corte Costituzionale». Anche gli Ordini dei medici si sono schierati contro l´emendamento. «Siamo in pieno accordo con la posizione della nostra federazione nazionale - spiega il presidente dell´Ordine fiorentino Antonio Panti - che ha previsto sanzioni per i colleghi che dovessero denunciare i clandestini».

 

le maggioranze invisibili ( da "Centro, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: equilibrio fra i poteri previsti dalla Costituzione, in primis il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale, dovrebbero ben tenere presenti queste cifre. Le maggioranze politiche hanno le loro ragioni legittime, ma anche la maggioranza dei cittadini-elettori ha le sue. * Insegnante di storia e filosofia liceo classico Atessa

 

Abu Omar, i pm hanno violato il segreto di Stato ( da "Unita, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: della procura di Milano dinanzi alla Corte Costituzionale. Secondo Pace la pronuncia della Consulta non deve essere considerata a sfavore dei magistrati che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e degli altri 34 imputati: «La Corte - ha osservato Pace - ha annullato l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti:

 

Medici in rivolta: no al decreto che obbliga a denunciare gli stranieri ( da "Unita, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Fasmed, Uil fpl) che minacciano di ricorre alla corte di Giustizia europea e alla corte Costituzionale se, la Camera (che ha iniziato martedì l'esame del Ddl sicurezza) confermerà la abolizione del divieto. Secondo i medici l'iniziativa della Lega al Senato obbligherà - se confermata - «a denunciare».

 

il csm nomina antonio pizzi procuratore generale ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Bari Giustizia Il Csm nomina Antonio Pizzi procuratore generale Antonio Pizzi, 67 anni, è il nuovo procuratore generale presso la Corte d´appello di Bari. Lo ha nominato ieri mattina il plenum del Consiglio superiore della magistratura, a maggioranza. Il magistrato, che fino a ieri ha ricoperto l´incarico di procuratore capo a Monza,

 

Abu Omar, pm sconfessati ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei poteri, mentre ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.

 

I medici: obbligati alla denuncia ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'

 

raccomandò gli amici ai giudici ( da "Centro, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Raccomandò gli amici ai giudici» Il Csm censura il procuratore capo di Avezzano Barbieri L'INCHIESTA Ma le segnalazioni non ebbero esito AVEZZANO. Raccomandava i suoi amici alle toghe che dovevano processarli. Per questo il Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha sanzionato il procuratore capo di Avezzano Vincenzo Barbieri.

 

azienda ospedaliera e università una mission da declinare ( da "Mattino di Padova, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: riaffermata addirittura dalla sentenza della Corte Costituzionale che l'amico Adriano riconosce senza incertezze. E', quindi, proprio per garantire al massimo l'obiettivo del raggiungimento di quella che dovrebbe essere una migliore e più forte integrazione, che è necessario superare la vecchia impostazione che vede troppo spesso giustapposte e non propriamente integrate le tre funzioni.

 

Piano-casa via a 200 milioni per l'edilizia residenziale pubblica ( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: L'accordo prevede inoltre un monitoraggio dello stato dei lavori, come ha spiegato ieri il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto durante il question time, mentre le Regioni si sono impegnate a ritirare i ricorsi in materia presentati alla Corte Costituzionale.

 

<I pm violarono il segreto> ( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: stampa La decisioneLa Corte Costituzionale sulla vicenda dell'ex imam «I pm violarono il segreto» Caso Abu Omar, sono stati accolti i ricorsi del governo Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'

 

Denuncia degli immigrati, no dei medici ( da "Alto Adige" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'

 

Impiegati in arrivo per il Tribunale ( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: venne ricevuta dal segretario generale del Csm, Carlo Visconti, ricevendo ampie rassicurazione sull'impegno del Consiglio superiore della magistratura ad intervenire per garantire al capoluogo pontino un numero di giudici idoneo a far fronte alle esigenze. Gli avvocati, disperati davanti a una situazione in cui si fa fatica a consentire agli utenti di ottenere giustizia,

 

la consulta sul caso abu omar "la procura violò il segreto di stato" - oriana liso ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ma la decisione della Corte costituzionale mette sul suo futuro un´ipoteca che si potrà sciogliere solo mercoledì prossimo, quando si tornerà in aula. Ieri sera i giudici della Consulta, chiamati a decidere di cinque ricorsi sul conflitto tra il Governo e i magistrati milanesi che hanno indagato sul presunto sequestro dell´imam egiziano da parte di agenti di Cia e Sismi,

 

"vietato registrare i figli dei clandestini" - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: I medici hanno annunciato che useranno tutti gli strumenti legali, «fino alla Corte di giustizia europea passando per la Corte costituzionale». E´ questa la posizione di tutti i sindacati medici. Massimo Cozza, segretario dei medici Cgil dichiara: «I 120 mila medici che rispetteranno la deontologia e la Costituzione diventeranno loro stessi clandestini».

 

per gli autonomi ( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: 286 della Corte Costituzionale e circolari Inps del 22 ottobre 1987, n. 246 e del 28 dicembre 1989, n. 277). REVERSIBILITà/2 Questi i redditi sotto la lente Nel mese scorso una mia sorella è rimasta vedova. Suo marito era titolare di pensione di vecchiaia Inps.

 

Puntiamo a vendere un milione di alloggi ( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: loro volta ritireranno i ricorsi presentati davanti alla Corte Costituzionale. Manca ormai solo il via libera dei Comuni, finalmente ricevuti stamane da Berlusconi nella persona di Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'Anci: si battono perché venga allentato il patto interno di stabilità, in pratica vogliono poter spendere 16 miliardi di risparmi delle loro amministrazioni,

 

"Obbligati a denunciare i clandestini: ci ribelliamo" ( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: E promettendo di ricorrere, se necessario, alla Corte di giustizia europea e alla Corte Costituzionale. «Non siamo spie, non siamo fannulloni, non siamo macellai. Siamo medici»: firmano così il loro manifesto. «Prima l'offesa di essere macellai - scrivono - o nella migliore delle ipotesi, fannulloni.

 

Una sentenza politica Nel nome degli Usa ( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: udienza a porte chiuse della Corte costituzionale sul caso Abu Omar si è conclusa con una sentenza a dir poco sorprendente. La Corte avrebbe stabilito che i magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone - fra i quali 26 agenti della Cia - sono responsabili di violazione del segreto di ufficio.

 

Così anche la Cia fa le ronde in Italia ( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte costituzionale non ci stupisce affatto? Che pretendere un atto di giustizia nei confronti della Cia e dei servizi segreti italiani non rientra tra le prerogative di verità politica che questo paese può permettersi? Posso scrivere, senza timore di smentita, che l'uso di un presunto segreto di stato per colpire i giudici di Milano e mandare impuniti gli autori di un sequestro

 

Abu Omar resta segreto ( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ma solo in parte», dice la Corte costituzionale chiamata a valutare il rapimento dell'imam di Milano. Restano valide quasi tutte le prove raccolte dai pm, ma rimane anche la lettera di Berlusconi che impone il silenzio agli agenti. Si torna in aula tra dieci giorni Sara Menafra ROMA Una vittoria di Pirro.

 

I medici: <Non siamo spie> ( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: sindacati dei medici sono pronti a ricorrere giuridicamente alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia Europea. Il rischio - secondo questa fetta di medici italiani - è che la proposta del Carroccio - che elimina il principio di non segnalazione degli immigrati clandestini da parte del servizio sanitario - possa nel lungo periodo produrre effetti inversi a quelli voluti.

 

La stanza in più in ogni casa e cinquemila alloggi nuovi ( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.

 

Obbligo di denuncia dei clandestini Medici in rivolta ( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: mail print RomaSono disposti a ricorrere alla Corte costituzionale e persino alla Corte di giustizia europea. I sindacati dei medici non hanno intenzione di cedere sull'emendamento al disegno di legge sulla sicurezza che, sono convinti, li obbligherebbe a denunciare i clandestini. Ad annunciarlo è Carlo Lusenti, segretario nazionale dell'Anaao Assomed,

 

La Corte costituzionale ( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte costituzionale --> Giovedì 12 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar (nella foto) andrà avanti.

 

<Vi racconto lo scandalo Genchi> ( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 utenze fisse e mobili del Csm. Ogni cittadino italiano può ben comprendere la delicatezza della disponibilità di queste informazioni». «C'è da chiedersi se nelle istituzioni competenti vi sia adeguata consapevolezza della necessità di ordinare la tempestiva e certa distruzione dei dati sensibili».

 

di MARCO CUSUMANO I campeggi di Fondi e altre strutture turistiche del Sud Pontino finiscono ... ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: giudiziario fino a coinvolgere il Csm a tutela dell'indipendenza dei magistrati. Per l'Holiday Village si organizzarono anche manifestazioni davanti al Tribunale e alla Procura fino al dissequestro della struttura. Il nuovo "sprint" nell'inchiesta di Mancini potrebbe ora portare a clamorosi sviluppi, senza escludere la possibilità di ulteriori sequestri,

 

saremo obbligati a denunciare i clandestini ( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'

 

ROMA - La sezione disciplinare del Csm ha sanzionato con la censura l'attuale Procuratore della... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi ROMA - La sezione disciplinare del Csm ha sanzionato con la censura l'attuale Procuratore della Repubblica di Avezzano, Vincenzo Barbieri. Era accusato di ricorrere al «sistema delle segnalazioni e delle raccomandazioni» per «amici e conoscenti» coinvolti in procedimenti giudiziari penali o parti in processi civili;

 

La Francia ritorna dopo 43 anni nel comando militare della Nato ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: la Corte costituzionale, dando di fatto ragione a Romano Prodi e Silvio Berlusconi. u pagina 15 Lefebvriani, il Papa accusa: nella Chiesa ci si divora «Nella Chiesa ci si morde e ci si divora. I cattolici mi hanno attaccato ». Così Benedetto XVI scrive in una lettera ai vescovi dopo la crisi che si è aperta in Vaticano per la revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani.

 

Pizzi nuovo procuratore generale ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: BARI - data: 2009-03-12 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Nomina del Csm Pizzi nuovo procuratore generale Ha indagato su vicende connesse al dissesto del Banco Ambrosiano e in tempi più recenti sulle Bestie di Satana Antonio Pizzi, procuratore a Monza, e che oggi è stato nominato dal Csm procuratore generale di Bari.

 

Abu Omar, segreto di Stato violato dai magistrati milanesi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte costituzionale, insomma, ha dato ragione solo in parte ai Governi Prodi e Berlusconi, annullando parzialmente la richiesta di rinvio a giudizio, il relativo decreto emesso dal Giudice dell'udienza preliminare, nonché l'ordinanza con cui il Tribunale, il 14 maggio 2008, ha dato via libera alle testimonianze degli 007,

 

MILANO Potrebbe finire qui il processo per il rapimento di Abu Omar. Perché la procura... ( da "Messaggero, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte costituzionale ha, infatti, accolto i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto sollevato dalla stessa procura milanese, respingendo anche quello presentato dal giudice del tribunale Oscar Magi, titolare del procedimento.

 

MONDOLFO - Il Parlamento blocca la "rivolta" dell'acqua e con una nuova legge dribbla... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: acqua e con una nuova legge dribbla la sentenza della Corte Costituzionale sui rimborsi previsti per i non allacciati al depuratore. In sostanza la nuova legge approvata dal Parlamento, prevede, per i non allacciati al depuratore, l'obbligo che vengano loro ugualmente addebitati i costi di depurazione, qualora l'impianto sia in fase di costruzione o semplicemente di progettazione.

 

Sindacati dei medici contro la denuncia dei clandestini ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: siamo disposti a ricorrere alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea ». La levata di scudi del pianeta sanitario è dunque netta, all'insegna dello slogan «Non siamo spie, siamo medici». «Se la norma diventa legge – precisano i dottori – avremo l'obbligo e non già la mera possibilità, come invece annunciato da chi sostiene l'

 

ROMA - Le posizioni ormai erano chiare ed era chiaro soprattutto che non si sarebbero sposta... ( da "Messaggero, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: costringendo la Corte Costituzionale a intervenire. Sentendo scorrere ore decisive non solo l'opposizione si era particolarmente mobilitata, ieri, nella speranza di alimentare qualche dubbio dell'ultimora. La Fnsi, Articolo 21, l'Unione nazionale Cronisti, ma anche quella degli editori, la Fieg, avevano fatto sentire ancora una volta le loro ragioni.

 

<Expo, no alla commissione antimafia> La Moratti si schiera con il prefetto ( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Poi cita una sentenza della Corte costituzionale che riguarda una legge della Regione Marche in materia di sicurezza che dichiara «l'illegittimità delle norme che prevedevano l'istituzione di organi della Regione, con compiti di sicurezza, per di più con la partecipazione di organi dello Stato».

 

<Abu Omar: segreto di Stato violato dai pm> ( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: di DINO MARTIRANO categoria: REDAZIONALE L'ex imam LA CONSULTA «Abu Omar: segreto di Stato violato dai pm» ROMA — La Corte costituzionale: nelle indagini sul rapimento di Abu Omar da parte della Cia (febbraio 2003), la magistratura ha violato il segreto di Stato, così come hanno sostenuto Prodi e Berlusconi. A PAGINA 21

 

Pizzi lascia il Tribunale di Monza ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La commissione incarichi direttivi del Csm aveva proposto al Plenum tre nomi: tra questi ad ottenere la maggioranza dei voti era stato proprio Antonio Pizzi, mentre erano in lizza anche Saverio Nunziante e il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Emilio Ledonne.

 

<Abu Omar, violato il segreto di Stato> ( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte costituzionale ha dunque accolto in parte i ricorsi presentati in epoche diverse dalla presidenza del Consiglio dichiarando invece inammissibile il contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano. Respinto, infine, anche il contro- ricorso del giudice Oscar Magi, davanti al quale è in corso il processo a carico del generale Niccolò Pollari (

 

Spataro: riconosciuta la nostra correttezza ( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: della Corte costituzionale è evidente come siano risultate prive di fondamento le accuse del governo su supposte intercettazioni illegali o nostre pressioni su imputati e indagati». Il governo ha avuto ragione su alcuni punti. «Sì, ma solo su quello relativo all'utilizzo di alcuni documenti sequestrati in via Nazionale a Roma sui quali nessuno ci aveva opposto il segreto di Stato.

 

La scure non seduce i parlamentari ( da "Nuova Ferrara, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: eliminazione dei conflitti Stato-Regioni che hanno intasato la Corte costituzionale - è la replica di Balboni - In definitiva, sono pronto a sostenere la raccolta di firme per dimezzare la rappresentanza parlamentare, se è collegata ad un serio progetto di riforma parlamentare che elimini appunto il bicameralismo perfetto.

 

Immigrati, medici in rivolta <Non faremo i delatori> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale», è la linea delle sigle sindacali dei medici. Per il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, è una situazione «che rischia di farci percepire come delatori». Ma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato che non c'è nessun obbligo di denuncia.

 

Abu Omar, il segreto fu violato ( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. La Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio»

 

terzo, domani assemblea sulle bollette del tubone ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte Costituzionale, che, lo scorso 10 ottobre, ha dichiarato l'illegittimità della legge 36 del 1994, relativa alle disposizioni in materia di risorse idriche. Durante l'incontro, che si terrà alle 20.30, nella sala Arci, all'interno del bar Muretto a San Martino di Terzo, verranno anche fornite ai cittadini presenti utili informazioni in merito alle modalità per procedere con

 

Caracatita permiselor auto: a picat "tentaculul Covasna" ( da "Romania Libera" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: 500 de permise suspectate ca ar fi fost eliberate fraudulos, in vederea anularii lor in baza unei ordonante a Guvernului. Din aceeasi categorie: 11 arestati si o intrebare ramasa fara raspuns: unde sunt armele furate?CSM tine cu Adrian Nastase in meciul contra judecatorilorPenitenciarele si tribunalele, victime ale atacurilor informatice Voteaza

 

'Purgar Rai mi saziò' ( da "Articolo21.com" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ha le idee chiare e si appresta a molte riconferme, Corte Costituzionale permettendo: si attende infatti la decisione sul ricorso riguardante il caso del consigliere Petroni (rimosso e poi rimesso), che potrebbe mettere in discussione la stessa Gasparri. Per quanto riguarda il centrosinistra la situazione pare, come tradizione, più incerta.

 

Abu Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusco. Violato il segreto di Stato ( da "AmericaOggi Online" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions" (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure

 

Abu Omar/ Spataro: Riconosciuta correttezza pm, processo ( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: commentando la decisione della Corte Costituzionale, secondo la quale nelle indagini sul rapimento di Abu Omar la magistratura ha violato il segreto di Stato. "Bisognerà attendere di leggere la sentenza, ma dal comunicato della Consulta è evidente come siano risultate prive di fondamento le accuse del governo su supposte intercettazioni illegali o nostre pressioni su imputati e indagati"

 

Trieste , la Camera di commercio al Cruise Shipping Miami-SeaTrade ( da "Sestopotere.com" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Azienda speciale ARIES della Camera di Commercio di Trieste sarà presente con imprese regionali al "CSM- Cruise Shipping Miami-SeaTrade". Anche quest'anno cinque imprese locali parteciperanno al principale appuntamento fieristico mondiale dedicato alle crociere e al mondo della produzione navale e nautica, in programma dal 16 al 19 marzo 2009.

 

Ddl sicurezza, i medici sul piede di guerra "La legge obbliga a denunciare i clandestini" ( da "Quotidiano.net" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte di giustizia europea passando per la Corte costituzionale’’</p>" /> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop al bullismo Cronaca Politica Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta IL PROVVEDIMENTO CONTESTATO Ddl sicurezza,

 

Roma, Tribunale dei minori: Cavalli presidente ( da "Denaro, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La sua nomina è stata decisa a larghissima maggioranza dal plenum del Csm. A suo favore hanno votato laici di entrambi gli schieramenti e tutti i togati, ad eccezione di quelli del movimento per la Giustizia, che sostenevano la candidata di minoranza, Isabella Foschini, reggente a Roma. Cavallo ha una lunghissima esperienza in materia di giustizia minorile.

 

<Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato> ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi)

 

Piano casa, in arrivo 5 mila alloggi popolari ( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ricorsi in materia presentati alla Corte Costituzionale. «Sono pienamente soddisfatto dell'accordo raggiunto - aveva commentato la scorsa settimana il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, rendendo noto il piano - che impegna consistenti risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte famiglie che versano in condizioni di bisogno.

 

La Consulta: i magistrati violarono il segreto su Abu Omar ( da "Avvenire" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La ha stabilito la Corte Costituzionale accogliendo i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, nella vicenda del rapimento dell'ex imam della moschea di viale Jenner, a Milano. Per questa vicenda sono stati rinviati a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia).

 

12/03/2009 12:33 TERRORISMO: GASPARRI E CICCHITTO, CONSULTA HA BOCCIATO PM MILANO SU CASO ABU OMAR ( da "ITnews.it" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: La sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda connessa ad Abu Omar sancisce che alcuni pm di Milano hanno violato il segreto di Stato. E' sconcertante che il dottor Spadaro ed altri magistrati si proclamino vincitori dopo una sconfitta e manifestino l'intenzione di procedere nelle loro iniziative che hanno gia' arrecato significativi danni alla sicurezza del Paese"

 

I medici in rivolta: "Obbligati a fare le spie", denunciando i clandestini ( da "Panorama.it" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte di giustizia europea passando per la [2] Corte costituzionale". È questa la posizione delle diverse sigle sindacali dei medici ([3] Anaao assomed, [4] Cimo asmd, [5] Aaroi, [6] Fp cgil medici, Fvm, [7] Federazione cisl medici, [8] Fassid, [9] Fesmed, Federazione medici uil fpl), nel caso in cui dovesse passare la norma,

 

<Front-office Atoaperto sempre> ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: mozione del Pdl sarà discussa in Consiglio comunale Sottile 49 Il plenum del Csm ha nominato all'unanimità, due dei cinque procuratori aggiunti mancanti: sono Michelangelo Patanè e Marisa Scavo, che prendono i posti di Vincenzo D'Agata e Ugo Rossi, il primo procuratore capo a Catania, il secondo a Siracusa. Per gli altri tre posti di "aggiunto" a Catania ci sono quattro candidature,

 

"Abu Omar, violato il segreto di Stato" ( da "Corriere Adriatico" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una extraordinary renditions (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure

 

<Violato dai pmil segreto di Statosu Abu Omar> ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi e altre 34 persone. La Corte Costituzionale ha accolto così (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi. 10

 

Medici compatti: <Denunciare i clandestini è incostituzionale> ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'

 

CSM a avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea ( da "Romania Libera" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: : CSM a avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea Generalul Dan Voinea, procuror-sef adjunct al Sectiei Parchetelor Militare Rl online Joi, 12 Martie 2009 Sectia pentru procurori a CSM a decis, joi, revocarea din functia de procuror-sef adjunct al Sectiei Parchetelor Militare a lui Dan Voinea,

 

SILVIA BAROCCI ROMA. IL PROCESSO ALL'EX CAPO DEL SISMI NICOLò POLLARI E AD ALTRI 34 IMP... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi a opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure

 

LA VICENDA ABU OMAR INIZIA NEL FEBBRAIO 2003 QUANDO SCOMPARE DA MILANO, HASSAN MUSTAFA OSAMA NASR, (... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Abu Omar viene liberato a inizio 2007 mentre in Italia viene rinviato a giudizio il generale Nicolò Pollari assieme ad altri funzionari. Nell'aprile la Corte Costituzionale dichiara ammissibile, il ricorso del governo Prodi contro la procura di Milano e nel giugno 2008 arriva anche il ricorso del governo Berlusconi.

 

ROMA. IL DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA PREOCCUPA SERIAMENTE I MEDICI: IN TESTA ... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue, passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (dall'Anaao assomed al Cimo, e così via), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione, al quale i sindacati si oppongono, riguarda l'approvazione di un emendamento della Lega nord,

 

Abu Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusconi. Violato il segreto di Stato ( da "AmericaOggi Online" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions" (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure

 

Abu Omar, la Consulta conferma la violazione del segreto di Stato ( da "Panorama.it" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, 'rea' di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una '[4] extraordinary renditions' (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di

 

Piano per fronteggiare le emergenze idriche ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Mentre il consigliere Sante Valvasori ha voluto sottolineare gli effetti della sentenza della Corte costituzionale 335 del 10 ottobre 2008, con la quale è stato chiarito che nessun canone riferito al servizio di depurazione può essere addebitato all'utente nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano inattivi.

 

I sindacati bocciano la proposta del Governo ( da "Gazzettino, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte costituzionale». «Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza - riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio.

 

Roma Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 age... ( da "Gazzettino, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, 'rea' di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una 'extraordinary renditions' (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure

 

Resana ko a Bessica è raggiunta dal Riese ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Bessica-CSM Resana 1-0, Spineda-Città di Asolo 0-1, S. Floriano-Fossalunga 5-0, SP-Montello 2-2, Godigese-Riese Vallà 1-2, S. Gaetano-Treville 1-0, Milan Guarda-Virtus CSM Farra 3-0. Classifica: CSM Resana, Vallà 40, Montello 38, S. Floriano 37, Godigese, SP 35, Spineda 31, Virtus Csm Farra 25, Bessica 22, San Gaetano 17,

 

Conferme al vertice ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Gottardo-CSM Resana 1-2, Bessica-Giov. Ezzelina np, Città di Asolo-Loria 0-1, Idea Sport-Riese Vallà 2-4, Godigese-Maser 1-1, ha rip. S. Andrea. Classifica: Loria 52, Azzurra 44, Maser 36, Godigese 35, CSM Resana, Giov. Ezzelina 29, Riese vallà 25, Conc.

 

VEDI ABU OMAR (QUANT'è BRUTTO) SPATARO CONTRATTACCA: "RILIEVI MARGINALI, IL PROCESSO VA AVANTI" - intercettazioni e interrogatori, che il governo voleva veder cancellati, restano ( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: il presidente dei costituzionalisti italiani che, in questo conflitto davanti alla Corte, ha rappresentato le ragioni della procura di Milano. E che, ufficialmente, dichiarerà poi: «Abbiamo vinto». Con Pace il bilancio non è mediato dalle cautele che il procuratore aggiunto userà necessariamente per tutta la serata con la stampa.

 

FINI SU SILVIO: NESSUNO SCONTRO, SOLO SENSIBILITÀ DIVERSE BONDI RESUSCITA IL CONSIGLIO NAZIONALE DEL DESIGN (GUZZETTI PRESIDENTE) - MARTINA, LA LUXURIA DEL CENTRODESTRA BRUNETT ( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: a proposito "della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha accolto ben quattro ricorsi per conflitto d'attribuzioni presentati due dal Governo Prodi, con l'accordo dell'allora opposizione, e due del Governo Berlusconi, con l'opposizione invece del centrosinistra, e dei commenti che ne sono seguiti".

 

Bio-testamento, primo traguardo pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Io spero sempre che prima intervenga la Corte Costituzionale perche' li' e' il cuore della partita, la tenuta del patto costituzionale". E poi, osserva ancora, "forse ci siamo sbagliati: pensavamo che la risposta sarebbe stata un'altra. Non tanto da parte degli avversari politici, ma da parte del Paese.

 

Biotestamento/ Finocchiaro: Voto segreto non salvifico,Pdl ( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: Per la Finocchiaro "il cuore di questa partita è la tenuta del patto costituzionale sulla libertà personale" e "spero che prima del referendum arrivi la Corte Costituzionale". Peraltro, sottolinea la Finocchiaro, "non credo che se si arrivasse a un referendum su questa brutta legge ci sarebbe l'adesione sperata da parte del Paese".

 

Ad Urbino un convegno sull'indipendenza dei media ( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: ex presidente della corte costituzionale Valerio Onida e, l'esperto in politica comparata, il professor Giovanni Sartori. Tutti cercheranno di dare o trovare una risposta al dilemma attuale: come salvare il giornalismo? Si proseguirà poi analizzando alcune soluzioni adottate all'estero come quelle inglesi, francesi e americane: alla ricerca di una via italiana'

 

Nuovo tentativo di putsch istituzionale? ( da "AprileOnline.info" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: confronti delle legge elettorali incostituzionali il nostro ordinamento anche per l'ignavia delle Corti Giudiziarie e della Corte Costituzionale non offre garanzie giurisdizionali. Si pensi che contro le leggi elettorali incostituzionali ci si dovrebbe rivolgere, secondo la nostra Eccellentissima Suprema Corte di Cassazione, alle Giunte delle Elezioni delle Camere elette con la legge .

 

Pedofili in cella, dopo la legge scattano le manette. Ma ora c'è chi protesta ( da "Giornale.it, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: la legge che imponeva il carcere per gli imputati di mafia) superò indenne il vaglio della Corte Costituzionale. Intanto le condizioni di detenzione di Riva sono state stigmatizzate in un articolo sul «Foglio» di oggi in cui si denuncia il fatto che il critico si trova «in una cella di dodici metri quadri condivisa con un albanese, un arabo, un rumeno e un italiano».

 

Per ora vincono loro ( da "AprileOnline.info" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

 

Abstract: E il tribunale, rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà la questione se si arriverà ad affermare che la legge è contro la Costituzione". Pur con tutte le sue articolazioni, per il Pd la sfida di rendere il ddl Calabrò meno lesivo della libertà individuale era impossibile.

Articoli

Su Abu Omar segreto di Stato violato a metà (sezione: Giustizia)

 

( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

il caso Accolto il ricorso del governo I pm: ma il processo resta valido La decisione La Consulta annulla alcuni atti usati per il rinvio a giudizio di Pollari e degli agenti per il sequestro dell'imam Gli effetti Gli avvocati chiederanno di far ricominciare il dibattimento da capo Ma le intercettazioni sono utilizzabili Su Abu Omar segreto di Stato violato a metà PAOLO COLONNELLO MILANO Politicamente è una mezza sconfitta ma processualmente la partita è ancora tutta da giocare. È questo in sostanza il risultato della decisione presa ieri dai giudici della Corte Costituzionale che hanno accolto parzialmente i ricorsi presentati a suo tempo dalla presidenza del Consiglio (sia Prodi che Berlusconi) nel conflitto di attribuzione con i magistrati milanesi sulla violazione del segreto di Stato nell'ambito dell'inchiesta sul sequestro dell'ex imam Abu Omar. I giudici costituzionali hanno respinto contestualmente i ricorsi avversi della Procura, del Gip e dello stesso Tribunale, davanti al quale da circa un anno e mezzo si svolge il processo che vede alla sbarra 34 persone tra agenti Cia (latitanti e contumaci), uomini dell'ex Sismi e l'ex capo dei servizi militari, il generale Niccolò Pollari. Sentenza di non facile lettura, nemmeno per gli interessati che ieri infatti gridavano entrambi, paradossalmente, alla vittoria. In concreto, la Consulta ha annullato alcuni atti «posti a fondamento» del rinvio a giudizio e dell'incidente probatorio che «cristallizzò» la prova dell'unico reo confesso che partecipò al sequestro dell'imam il 17 febbraio del 2003, ovvero il maresciallo dei Ros, Luciano Pironi, meglio noto come «Ludwig». I giudici inoltre hanno considerato una «violazione del segreto di Stato», compiuta dai pubblici ministeri Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, il deposito dei documenti acquisiti con la famosa perquisizione nell'ufficio di via Nazionale a Roma di Pio Pompa dove, oltre a carte che parlavano della «disarticolazione» di alcuni magistrati e giornalisti, vennero rinvenuti atti che testimoniavano di accordi tra Italia e America circa operazioni antiterrorismo. Questo tipo di documenti, per altro ritirati quasi subito dall'accusa al processo, sono stati considerati «una violazione» e sono stati quindi «annullati» dalla Consulta. Ciò potrebbe permettere agli avvocati di chiedere l'immediata nullità del processo svolto fin qua e la ripetizione perfino dell'incidente probatorio. Anche perché c'è quella frasetta assai sdrucciolevole che parla di atti posti «a fondamento» del rinvio a giudizio che potrebbe essere interpretata in maniera assai estensiva dalle difese. Non è detto però che la nullità - e dunque la ripetizione di tutta la fase preliminare del processo - possa essere accolta, visto che il resto dell'impianto accusatorio, ovvero la parte preponderante, rimane saldamente in piedi. Di certo per l'ex capo del Sismi Pollari, per il suo vice Marco Mancini e per gli altri uomini dei servizi a giudizio, sarà più semplice avvalersi del segreto, ora che è stato sancito dalla Consulta. «Comunque - dice Spataro - è stata affermata la correttezza del nostro comportamento su interrogatori e intercettazioni». Ieri dunque si registravano reazioni straordinariamente speculari. «Abbiamo vinto», dichiarava il professor Alessandro Pace, il presidente dell'associazione costituzionalisti al quale si erano rivolti i magistrati milanesi: «La Corte ha annullato l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti. Per il resto è stata respinta la pretesa della presidenza del Consiglio di far retroagire il segreto di Stato fin all'inizio dell'inchiesta». «E' una vittoria piena, un sei a zero», esultava contemporaneamente Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato per la presidenza del Consiglio. «Francamente non mi aspettavo tanto, puntavo forse su un tre a due». Il processo riprenderà il 18 marzo.

 

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"Io, giudice di pace ho perso il lavoro per due sentenze" (sezione: Giustizia)

 

( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

il caso «Colpa della polizia» La battaglia solitaria di Stefano Craparo "Io, giudice di pace ho perso il lavoro per due sentenze" ANDREA CHATRIAN AOSTA Si può essere rovinati anche da due sentenze di assoluzione. E per di più, avendole scritte. Stefano Craparo ha 78 anni portati con energia ma non si rassegna all'idea di fare il pensionato. Gli piaceva il suo incarico di giudice di pace ma nel 2006, il 3 marzo, addio. Mancata riconferma - per raggiunti limiti di età - dell'incarico affidatogli il 29 gennaio di quattro anni prima. Secondo Craparo i motivi sono altri: due sentenze scritte nel 2004, madri di furiose polemiche. Craparo aveva accolto due ricorsi: quello di un automobilista mantovano multato per aver infilato il tunnel del Bianco a più di 130 all'ora e quello di un pensionato di Verrès che aveva percorso contromano 16 chilometri d'autostrada. Due sentenze sembrate stravaganti che avevano scatenato il sindacato di polizia Coisp. «L'opera delle forze dell'ordine per la sicurezza stradale e l'ordine sociale - azzannò l'ispettore Claudio Savera - è vanificata e messa in pericolo dalle assurde, pazzesche o semplicemente vergognose sentenze dei giudici di pace». «Non sono un irresponsabile - dice Craparo - e non mi pento di quelle sentenze. Nel primo caso l'automobilista presentò un certificato medico: era claustrofobico, correva per uscire. Nel secondo, l'anziano era preoccupato per la moglie malata e la segnaletica carente. Tanto che il ricorso non fu contestato e i segnali cambiati poco dopo. Sono casi limite, ma ho la coscienza a posto. Forse, sapendo il vespaio di polemiche che sarebbero nate, avrei motivato più a fondo le decisioni. Mi hanno fatto fuori per quelle due sentenze: non piacevano alla polizia». Per riconquistare incarico e dignità si è lanciato in una battaglia solitaria. «Vorrei un incontro chiarificatore con sindacati di polizia e giudici di pace - dice -. Voglio farmi una ragione del come e del perché m'abbiano cacciato». Ha spedito lettere, cadute nel vuoto, al Consiglio giudiziario e poi su fino al Csm. Senza dimenticare la Regione. Ha parlato con gli ultimi due presidenti. «Il 14 ottobre ho incontrato Rollandin: mi ha parlato per due, forse tre minuti poi m'ha messo alla porta come un appestato. Ma io non mollo».

 

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Giustizia e Libertà sbarca su internet (sezione: Giustizia)

 

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

IL MOVIMENTO Giustizia e Libertà sbarca su internet Tutte le novità a livello locale Creare uno spazio di confronto e di esercizio del pensiero critico nel segno dei valori costituzionali: questo l'obiettivo del movimento Giustizia e Libertà, che in queste settimane sta riorganizzando le proprie attività. Come ha sottolineato il coordinatore Alessandro Monicelli in occasione della riunione dei componenti del circolo di Mantova, svoltasi martedì nella sede della circoscrizione Centro, l'associazione presieduta da Sandra Bonsanti e fondata tre anni fa, dopo aver avuto un ruolo fondamentale nell'ultima battaglia referendaria e aver lavorato alla costruzione del PD, da cui però è uscita sia a livello nazionale che locale, si pone oggi come movimento d'opinione sui temi della Costituzione. «Giustizia e Libertà non è un partito e non scenderà in campo alle prossime elezioni amministrative - ha ribadito Monicelli - il nostro obiettivo è quello di stimolare il confronto e di collaborare con altre realtà associative. Sul fronte organizzativo, sabato parteciperemo ad un incontro a Milano con i coordinatori dei circoli di tutt'Italia; tra i progetti locali c'è anche quello di un sito internet dedicato all'associazione». Il movimento ha ritrovato slancio dopo l'appello di febbraio a firma del presidente onorario Gustavo Zagrebelsky, insigne costituzionalista dell'Università di Torino e già presidente della Corte Costituzionale. Un documento forte, sottoscritto da intellettuali di spicco aderenti al movimento come Giovanni Sartori, Umberto Eco e Claudio Magris, in cui il professore ha denunciato la presenza di "segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione, disprezzo della legalità e dell'uguaglianza, impunità per i forti e costrizioni per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti". Le linee fondamentali dell'appello sono state poi riprese dall'avvocato Sandro Somenzi, che ha analizzato in quest'ottica il caso di Eluana Englaro: «Questa vicenda umana così drammatica è stata sfruttata con molto cinismo ai fini dello scontro politico. In un momento in cui l'emotività dell'opinione pubblica era molto sollecitata il Governo ha colto l'occasione per sferrare un attacco violentissimo alle istituzioni». Potere giudiziario in primis: «Per evitare di dare esecutività alla decisione della magistratura - ha proseguito Somenzi - il Governo è ricorso a un decreto legge, attaccando poi il Presidente della Repubblica, che è organo di garanzia, per non aver apposto la firma. La vera posta in gioco nel caso Englaro non è la difesa della vita, bensì la messa in discussione della stessa Costituzione». Virginia Novellini

 

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Il tribunale imperiese ha una nuova guida: Gianfranco Boccalatte (sezione: Giustizia)

 

( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

IL PRESIDENTE NOMINATO IERI DAL CSM Il tribunale imperiese ha una nuova guida: Gianfranco Boccalatte E' Gianfranco Boccalatte, 67 anni, il nuovo presidente del tribunale di Imperia. Lo ha eletto dopo una seduta fiume iniziata ieri mattina e protrattasi fino al pomeriggio, il plenum del Csm. Per Boccalatte si sono espressi 13 componenti, 11 quelli che avevano votato Biagio Insacco, l'altro candidato, attualmente in servizio alla Dda di Palermo. Boccalatte e Insacco si erano divisi equamente le sei preferenze, tre per parte, alla precedente votazione che risaliva alla primavera scorsa, per cui alla fine si è dovuti ricorrere alla consultazione plenaria. Lo scarto indica che c'è stata anche ieri battaglia. «Avrei preferito una forbice maggiore - si schermisce dalle congratulazioni il prescelto - E, sinceramente, credo che in un posto direttivo avesse dovuto andare un giovane, per questioni di stimoli. Ma tantè...». Boccalatte è stato per dieci anni alla guida del Tribunale di Sanremo, altro Palazzo di giustizia che è ancora senza presidente, mentre prima aveva retto la pretura di Ventimiglia. E' entrato in magistratura nel 1967, negli anni della contestazione giovanile. Ha lavorato anche a Vercelli e prima ancora a Genova. A Imperia il suo arrivo sarà graditissimo, non solo perché viene a colmare un vuoto ma anche perché è conosciuto e apprezzato per la sua grande professionalità e signorilità. Tifoso della Juve, è appassionato di minigolf e grande divoratore di libri, in particolare romanzi. Il suo insediamento ufficiale è atteso per luglio ma esigenze potrebbero consigliare tempi più brevi. \

 

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LUIGI DE MAGISTRIS (sezione: Giustizia)

 

( da "EUROPA ON-LINE" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

VIP LUIGI DE MAGISTRIS Ex pm di Catanzaro, ora giudice del riesame (g. mont.) Candidarmi in politica? In questo momento non escludo nulla: di fare l?imprenditore agricolo, l?avvocato, lo scrittore o il politico. Nooo... ?Un magistrato in lotta contro la Casta? che cede anche lui all?irresistibile ascesa nell?Olimpo dei vituperati eletti? Rimarranno delusi i 378 iscritti al gruppo in suo sostegno su Facebook (pochini in realtà, almeno rispetto ai 1900 sostenitori del ?biondo? collega Woodcock), e forse non solo loro. È la prima volta che De Magistris paventa questa eventualità ? perché di questo si tratta ? e dire che di interviste ne ha rilasciate in questo ultimo anno. Ma a ?Klauscondicio?, ieri, non si è limitato a difendere il suo lavoro, ritenuto da più parti discutibile. Ha detto di più ? «ho sempre pensato che la mia vita fosse in pericolo» ?, segno che la pressione a cui è stato sottoposto ? avocazione delle inchieste, azioni disciplinari del Csm, trasferimenti e quant?altro ? ha lasciato il segno. I più maliziosi diranno che il suo è già un annuncio per quanto tardivo ? ?aveva già deciso prima? ?, che sì, nega di voler fare il verso a Di Pietro ma ne ripercorre le orme mettendo a frutto la notorietà acquisita sul campo delle sue inchieste giudiziarie. E pazienza se i bastoni fra le ruote messe dai presunti ?potenti del malaffare? rischiano di avere la meglio su quelle inchieste. Hanno avuto gioco facile, evidentemente, a insinuarsi tra lacune, inciampi o ingenuità. Quando mai non è accaduto? Resta il fatto che in questo paese per chi, a torto o a ragione, è in una situazione di difficoltà, la politica è la più comoda via di fuga. È una via d?uscita tanto vituperata quanto sicura: per magistrati, giornalisti, imprenditori o pseudo tali, fa lo stesso. È bene esserne consapevoli. Ora, le (possibili) scelte di vita non si discutono. Un personaggio pubblico quale De Magistris, però, avendo contribuito in vari modi a diventarlo, come spiegherà questo eventuale cambio di mission ai suoi potenziali elettori?

 

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Abu Omar, <sconfitta> per i magistrati (sezione: Giustizia)

 

( da "Corriere.it" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

i pubblici ministeri milanesi indagaron0 l'ex capo del sismi e 26 agenti cia Abu Omar: la Consulta decide a favore del governo, pm di Milano violarono segreto Sentenza della Corte Costituzionale: c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano ROMA - Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale - secondo quanto appreso dall'agenzia Ansa - avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. LA SENTENZA - Per la Consulta, «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio, i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato, nonchè la richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006». Per questo, tali atti processuali «nelle parti corrispondenti» sono stati annullati. I ricorsi parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dall'allora Governo guidato da Romano Prodi. Il governo, in quella circostanza, accusò davanti alla Corte i procuratori Ferdinando Pomarici e Armando Spataro di aver illegittimamente e ripetutamente "violato il segreto di Stato" nella conduzione delle indagini sul sequestro dell'ex imam egiziano, "bruciando" uomini e strutture del controspionaggio. La procura di Milano fu inoltre accusata di «aver violato le prerogative di secretazione del governo» in almeno tre circostanze: con «l'acquisizione di documenti informativi, anche di carattere documentale, attinenti l'identita' di 85 appartenenti al Sismi; con l'intercettazione delle utenze cellulari in loro us e l'acquisizione di elementi attinenti la struttura e le logiche di funzionamento del Servizio non direttamente afferenti l'indagine sul sequestro e riguardanti i rapporti con agenti stranieri». La Corte ha anche accolto in parte il conflitto sollevato dal Governo Berlusconi nei confronti del giudice monocratico della quarta sezione penale del tribunale di Milano, Oscar Magi, davanti al quale si sta svolgendo il processo a carico dei 35 imputati. Tale ricorso è stato accolto «limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008, ammissiva di determinate prove». I giudici costituzionali, invece, hanno bocciato tutti e due i conflitti sollevati dalla magistratura milanese: respinto il ricorso del giudice Oscar Magi, risalente al dicembre scorso, in relazione a tre note del premier Berlusconi, con cui si confermava il segreto di Stato opposto da alcuni testimoni nel procedimento. Inammissibile, invece, è stato dichiarato il conflitto sollevato dal procuratore capo di Milano nel 2007, così come il ricorso incidentale proposto dalla sezione gip del tribunale di Milano. stampa |

 

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Un emendamento della Lega scatena le proteste: <Se non denunciamo rischiamo la multa> (sezione: Giustizia)

 

( da "Cittadino, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

«Siamo medici, non delatori» Dottori contro la norma "anti extracomunitari" Roma Medici italiani sul piede di guerra. Fanno sentire la loro voce, rivendicano il loro ruolo professionale, si appellano al buonsenso dei politici ma, in attesa di segnali, lanciano l'allarme: «Non siamo spie, bisogna bloccare subito l'emendamento della Lega Nord che elimina il principio di non segnalazione degli immigrati clandestini da parte degli operatori del Ssn. Se diventa legge, il "camice bianco" avrà l'obbligo, e non la possibilità, di segnalare un clandestino che si rivolge per le cure a una struttura sanitaria pubblica, in quanto pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio». A lanciare l'appello sono i sindacati della dirigenza medica e veterinaria del Ssn, riunitisi a Roma proprio per spingere il governo a tornare sui propri passi e bocciare la norma anti-clandestini, contenuta nel Ddl sicurezza. All'incontro hanno preso parte tutte le maggiori sigle sindacali della dirigenza medica, pronte, se la legge dovesse passare, «ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte costituzionale». «Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza - riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio. I medici del servizio sanitario nazionale, in quanto pubblici ufficiali, saranno quindi obbligati a denunciare per iscritto quando avranno notizia della clandestinità, diventato reato perseguibile di ufficio. Chi omette o ritarda di denunciare sarà punito con la multa da 30 a 516 euro. E non va dimenticato che l'obbligatorietà della denuncia non è solo a carico dei medici, ma anche degli infermieri e di tutto il personale della sanità pubblica quando è nell'esercizio delle sue funzioni».Dello stesso avviso anche il presidente dell'Anaao Assomed, Carlo Lusenti, che aggiunge: «Se il provvedimento diventasse legge si creerebbe una situazione senza via d'uscita. Il medico che decidesse di non applicare la norma, commetterebbe un reato perseguibile d'ufficio». Un vicolo cieco, dal momento che non sarebbe nemmeno ipotizzabile un ricorso all'obiezione di coscienza. «In linea generale - spiega Lusenti - non è possibile per i medici sollevare obiezione di coscienza, in quanto si può ricorrere a questa prerogativa solo nei casi in cui è espressamente prevista dalla legge, come ad esempio nel caso dell'interruzione volontaria di gravidanza». Per i sindacati, la norma presenta inoltre «un evidente profilo di incostituzionalità», per contrasto con l'articolo 32 della Costituzione, in base al quale la «Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività». Le sigle sindacali passano quindi in rassegna i rischi che potrebbero sorgere nel caso l'emendamento dovesse avere il via libera anche della Camera. «È facile prevedere - spiegano - che a fronte del rischio concreto di essere denunciati alle autorità giudiziarie, si determinerebbe la marginalizzazione di gran parte dei cittadini extracomunitari i quali sarebbero costretti, in caso di necessità, a ricorrere a un "sistema sanitario parallelo" privo di regole e controlli, generando situazioni di pericolo per la salute collettiva, basti pensare al mancato monitoraggio delle malattie infettive. Senza contare l'ulteriore aggravio che le rigorose modalità di adempimento dell'obbligo di denuncia comporterebbero per il carico di lavoro del medico».

 

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Responso della Consulta (sezione: Giustizia)

 

( da "Cittadino, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Caso Abu Omar, «segreto di Stato violato dai pm» roma La Corte costituzionale ha dichiarato «inammissibile il ricorso proposto dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri» sul caso di Abu Omar, l'ex imam rapito nel 2003 a Milano. La Consulta ha accolto i ricorsi presentati nel 2007 dall'allora presidente del Consiglio Romano Prodi e ha dichiarato che non spettava ai magistrati «porre a fondamento» della richiesta del rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal Segreto di Stato, nonché la richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio, e, con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova, del 30 settembre 2006». La pronuncia della Consulta è giunta in esito alla discussione in Camera di Consiglio dei cinque conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato nati tra il presidente del Consiglio e le diverse autorità giudiziarie investite del processo penale sul caso del sequestro Abu Omar. La Consulta ha dichiarato inammissibile il ricorso incidentale proposto «nell'interesse della sezione Gip del tribunale di Milano» nei confronti del presidente del Consiglio. I giudici costituzionali hanno accolto in parte i ricorsi proposti dal presidente del Consiglio dei ministri nei confronti del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano e del Gip dello stesso tribunale, disponendo quindi l'annullamento degli atti processuali corrispondenti. La Corte costituzionale ha poi accolto il ricorso 14 del 2008 proposto dal presidente del Consiglio nei confronti del giudice monocratico della IV sezione penale del tribunale di Milano, limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008, «ammissiva di determinate prove» respingendolo per il resto e ha respinto il ricorso 20 del 2008 proposto dal giudice monocratico della IV sezione penale del tribunale penale di Milano nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri.(Ansa)

 

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Caso Abu Omar, i giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in parte accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex capo del Sismi Poll (sezione: Giustizia)

 

( da "Giornale di Brescia" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Edizione: 12/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno Caso Abu Omar, i giudici violarono il segreto di Stato La Corte costituzionale ha in parte accolto il ricorso dei governi Prodi e Berlusconi nel processo all'ex capo del Sismi Pollari L'ex capo del Sismi, Pollari, col presidente Cossiga ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la Magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary rendition» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della Magistratura di Milano: inammissibile quello della procura che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli «omissis» poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche. Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che ha continuato ad opporre il segreto di Stato.

 

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Abu Omar, fu violazione Sul caso Abu Omar c'è stata violazione del segreto di... (sezione: Giustizia)

 

( da "Leggo" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Abu Omar, fu violazione Sul caso Abu Omar c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano. La Corte Costituzionale avrebbe così accolto i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi. Il "pirata" è donna Il pirata della strada viene pensato solitamente al maschile ma secondo l'Osservatorio il centauro-Asaps aumentano le donne-pirata. Nel 2008 il 9% dei 249 pirati identificati erano donne. Jade va a morire Jade Goody, l'ex star del Gf britannico malata di cancro, ha lasciato l'ospedale di Londra dove era ricoverata. La donna, 27enne, colpita da un tumore al collo dell'utero sarebbe ormai in fin di vita.

 

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Andremo fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale . E... (sezione: Giustizia)

 

( da "Leggo" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

«Andremo fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte Costituzionale». E' questa la "minaccia" delle sigle sindacali dei medici nel caso in cui passi il ddl sulla sicurezza, ora all'esame della Camera. Secondo i sindacati, l'abrogazione del divieto di denuncia dei clandestini all'autorità giudiziaria determinerebbe per i medici una scelta tra il codice deontologico e la legge, la nascita di una sanità parallela e il rischio del ritorno di malattie scomparse.

 

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I medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di giustizia europea contro ... (sezione: Giustizia)

 

( da "Leggo" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

I medici minacciano di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di giustizia europea contro il ddl sulla sicurezza che, dicono, li obbligherebbe a denunciare i clandestini alla polizia.

 

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E' Antonio Pizzi, il nuovo procuratore generale di Bari. Lo ha nominato ieri il plenum del Cons... (sezione: Giustizia)

 

( da "Leggo" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

E' Antonio Pizzi, il nuovo procuratore generale di Bari. Lo ha nominato ieri il plenum del Consiglio superiore della magistratura (Csm). Pizzi è stato preferito all'avvocato generale Francesco Saverio Nunziante e succede a Emilio Marzano, il procuratore barese conosciuto negli ultimi tempi per aver seguito di persona i due anni di indagini sulla scomparsa dei fratellini di Gravina. Pizzi è invece soprattutto noto per aver indagato su vicende connesse al dissesto del Banco Ambrosiano e sulle bestie di Satana. E' l'ex procuratore di Monza, ha cominciato la carriera come giudice a Milano nel 1969. Nella sua ventennale esperienza di giudice istruttore al Tribunale di Milano si è occupato di importanti procedimenti tra cui quelli a carico di Carlo De Benedetti, Flavio Carboni, Angelo Rizzoli e Licio Gelli. Pizzi si è occupato anche di processi in materia di terrorismo. (M. Lop/ass)

 

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minoranza tedesca in fvg: il pdl vuole una legge di tutela (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 10 - Regione Minoranza tedesca in Fvg: il Pdl vuole una legge di tutela In consiglio UDINE. Una norma di tutela e promozione delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia: è stata presentata ieri dal primo firmatario della proposta di legge, il consigliere del Pdl Franco Baritussio, il testo che intenderà dare completa attuazione alla tutela e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche presenti in regione come previsto dalla legge nazionale 482. Dopo le norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena (la 26 del 2007) e della lingua friulana (la 29 del 2007), prende il via questa proposta di legge, sottoscritta da numerosi consiglieri della maggioranza, fra i quali i capigruppo del Pdl Daniele Galasso, della Lega Danilo Narduzzi, dell'Udc Edoardo Sasco, del gruppo Misto Roberto Roberto Asquini, e con Luigi Ferone del Partito Pensionati. La presentazione dei contenuti, avvenuta ieri a Udine, è stata illustrata anche dai consiglieri Piero Camber (Pdl), presidente della VI Commissione consiliare che esaminerà il testo, e da Giorgio Venier Romano (Udc), i quali hanno ricordato il fatto che proprio in questi giorni la Corte Costituzionale dovrebbe dare il proprio parere sulla legge di tutela della lingua friulana. «Si va a colmare un vuoto - dice Baritussio - in condizioni di parità con le altre minoranze, anche quelle di lingua tedesca presenti in Valcanale e nelle località di Timau, e nel comune di Sauris». Un rispetto e una attenzione per le varianti locali affermata fin dal titolo ove - puntualizza Baritussio - si parla, appunto, di minoranze, al plurale, recuperando inoltre esplicitamente la dicitura «di lingua tedesca», in luogo del termine «germanofona» che dal punto di vista lessicale è equivalente ma psicologicamente meno attraente. Mirco Mastrorosa

 

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le spallate alla costituzione - stefano rodotà (sezione: Giustizia)

 

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 28 - Commenti LE SPALLATE ALLA COSTITUZIONE STEFANO RODOTà Che effetto fa vivere in un paese dove il presidente del Consiglio dichiara di voler chiudere il Parlamento? Non lasciamoci rassicurare da chi dice che questa proposta «cadrà nel vuoto». Non banalizziamo, non derubrichiamo a battuta occasionale un´affermazione così pesante secondo un costume invalso in questi anni e che ha portato al degrado del linguaggio e della politica. Le parole aggressive della Lega sono state un potente veicolo di promozione degli spiriti razzisti. Lo stillicidio delle dichiarazioni di Berlusconi contribuisce a distruggere gli anticorpi che consentono ad un sistema di rimanere democratico. Soprattutto, non isoliamo le ultime affermazioni del presidente del Consiglio da un contesto ormai caratterizzato da un quotidiano attacco alla Costituzione. Si stanno mettendo le mani sulla prima parte della Costituzione, proprio quella che, a parole, si dice di voler tenere fuori da ogni proposito di riforma. La legge all´esame del Senato sul testamento biologico viola la libertà personale e l´autodeterminazione delle persone. Si mettono in discussione la libertà d´espressione e il diritto dei cittadini ad essere informati con la legge sulle intercettazioni telefoniche. Si nega il diritto alla salute come elemento essenziale della moderna cittadinanza quando si prevede che i medici possano denunciare un immigrato irregolare la cui unica colpa è la richiesta di cure. Si privatizza la sicurezza pubblica legittimando le ronde, con una abdicazione pericolosa dello Stato da una delle funzioni che ne giustificano l´esistenza. Si avanzano proposte censorie che riguardano Internet. Si erodono le garanzie della privacy per improprie ragioni di efficienza. Si propone una banca dati del Dna con scarse garanzie per la libertà delle persone. Non era mai accaduto che il nostro sistema politico vivesse quotidianamente ai margini della legalità costituzionale, che si dubitasse della costituzionalità di tutte le leggi di qualche peso in discussione alle Camere. Si altera così il funzionamento del sistema istituzionale, e si trasferisce l´intero compito di garantirne il corretto funzionamento ai "due custodi", il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale, di cui si accentuano le responsabilità e la politicità. E si dimentica che proprio la cultura costituzionale segna la politica e la civiltà di un paese. Distogliamo per un momento lo sguardo dalle nostre lacrimevoli vicende, e rivolgiamolo agli Stati Uniti. Barack Obama non sta soltanto liberando il suo paese da inammissibili vincoli, come quelli sul divieto del finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, mostrando come sia possibile e necessaria una politica lungimirante e svincolata da ipoteche fondamentaliste. In un documento indirizzato a tutti i responsabili dell´amministrazione federale, Obama ha scritto che, «esercitando la mia responsabilità nel decidere se una legge sia incostituzionale, agirò con prudenza e misura, basandomi unicamente su interpretazioni della Costituzione che siano solidamente fondate». Qui è evidente l´imperativo di allontanarsi dalle pratiche lesive dei diritti dell´amministrazione Bush, proprio per ricostituire quegli anticorpi democratici la cui distruzione stava minando la coesione interna e la stessa credibilità degli Stati Uniti. Quale distanza, quale abisso ci separano da questa volontà di ridare la bussola costituzionale al funzionamento dell´intero sistema politico, e quale deriva ci sta travolgendo proprio perché stiamo abbandonando quella bussola. Grande, allora, diviene la responsabilità della cultura che si cimenta proprio con il tema della Costituzione, e con il modo in cui oggi si deve guardare ad essa. Le reazioni, gli atteggiamenti sono diversi. Si è diffidenti verso una difesa della Costituzione che sembra fine a se stessa, che non tiene nel giusto conto la dimensione della politica. Che è preoccupazione giusta a condizione, però, che la sacrosanta invocazione di una politica non più latitante abbia quei solidi fondamenti che, per le ragioni appena accennate, debbono essere trovati proprio nei principi costituzionali. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una politica "costituzionale". Della legittimità stessa di questa politica si dubita quando si mette in evidenza che proprio la prima parte della Costituzione, quella delle libertà e dei diritti, è segnata da un inaccettabile statalismo, dall´accentuazione di una funzione protettiva delle istituzioni pubbliche che apre la porta alle tentazioni stataliste. è singolare, o rivelatore, il fatto che questo atteggiamento ritorni proprio nel momento in cui i guasti enormi della economia deregolata hanno fatto emergere una imperiosa richiesta di regole. Disturba, ad esempio, il fatto che si adoperi la parola "tutela" quando ci si riferisce alla salute. Eppure proprio negli Stati Uniti, nella materia della salute, si è verificato un gigantesco fallimento del mercato e la riforma del sistema è un punto chiave del programma di Obama. Si torna, poi, a ripetere che la nostra Costituzione dovrebbe essere modificata perché non dà spazio adeguato al riconoscimento del mercato. Che cosa dovrebbe dire, allora, la Germania la cui costituzione parla di una proprietà il cui «uso deve servire al bene della collettività»? La verità è che rimane forte il fastidio per un contesto che vuole il mercato rispettoso dei diritti fondamentali. In Italia si è arrivati a proporre l´abrogazione dell´articolo 41 della Costituzione, che stabilisce che l´iniziativa economica privata «non può svolgersi in contrasto con l´utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana». Statalismo o soglia minima di civiltà? La spallata berlusconiana al Parlamento nasce in tempi di costituzionalismo debole e ha come fine, insieme alla cancellazione del sistema parlamentare, l´azzeramento delle garanzie, lo smantellamento del sistema dei diritti.

 

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spissu chiede di parlare con il procuratore (sezione: Giustizia)

 

( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Consiglio regionale. Il regolamento interno non prevede un rendiconto delle spese Spissu chiede di parlare con il procuratore Inchiesta sui fondi: l'ex presidente consegna i documenti del gruppo misto CAGLIARI. Si apre una nuova fase nell'inchiesta giudiziaria sull'uso dei fondi pubblici destinati ai gruppi politici del consiglio regionale: il presidente uscente della massima assemblea sarda, Giacomo Spissu, si è presentato ieri spontaneamente pomeriggio alle 16 in Procura e ha consegnato al capo dell'ufficio Mauro Mura un fascicolo di documenti che riguardano l'oggetto dell'indagine. L'incontro è nato da un'iniziativa dell'esponente politico sassarese. Spissu, dopo le informazioni sull'inchiesta diffuse dai giornali e l'acquisizione da parte della Procura di documenti negli uffici del gruppo 'Insieme per la Sardegna' e del gruppo misto, ha chiesto di parlare con i magistrati inquirenti. Oltre al procuratore capo erano presenti all'incontro il procuratore aggiunto Mario Marchetti, capo del pool per i reati contro la pubblica amministrazione, e il sostituto Marco Cocco cui è stata affidata l'inchiesta, attualmente contro ignoti sull'ipotesi di abuso d'ufficio. Sul contenuto dell'incontro non sono trapelate indiscrezioni. Spissu - che a richiesta non ha voluto rilasciare dichiarazioni - potrebbe aver sollevato la questione dell'autonomia di spesa del consiglio regionale, una questione già affrontata anni fa dalla Corte Costituzionale dopo una richiesta di chiarimenti trasmessa dalla Corte dei Conti ai vertici dell'assemblea regionale. Quella volta i giudici della Consulta diedero ragione alla presidenza del consiglio regionale: nessuna possibilità di sindacare l'uso dei fondi. La Procura però lavora su un fronte del tutto diverso, legato non ai profili erariali ma a quelli penali: in sostanza l'ipotesi investigativa che il pm Cocco sta valutando è che i cinque milioni e 800 mila euro stanziati nel 2007 e nel 2008 dalla presidenza per l'attività dei gruppi nel loro complesso siano stati nella realtà semplicemente distribuiti mese dopo mese ai singoli consiglieri, con assegni bancari staccati dai conti correnti dei gruppi. La base di quest'ipotesi sono i tre esposti depositati a ottobre dell'anno scorso dalla funzionaria del gruppo misto Ornella Piredda, che è già stata sentita formalmente dal pm Cocco. Ora la Procura cerca i riscontri nei documenti acquisiti nei giorni scorsi e negli altri che a breve i carabinieri consegneranno all'ufficio del magistrato. Il prossimo passaggio dell'inchiesta sarà con ogni probabilità una serie di controlli bancari, nel tentativo di tracciare attraverso i documenti contabili degli istituti di credito il passaggio di denaro dalla cassa dei gruppi - per adesso soltanto i due al centro dell'indagine - alle tasche dei consiglieri. Il regolamento interno al consiglio regionale non prevede una rendicontazione analitica delle spese sostenute dai gruppi. Prevede però dieci voci di spesa dove andrebbero collocate le uscite, con l'indicazione dei motivi. E' qui che ha puntato l'indice la funzionaria: almeno per quanto riguarda il gruppo misto la gran parte delle uscite sarebbe stata registrata sulla voce 'spese diverse', quindi non risulterebbe un'indicazione precisa su come sono stati impiegati i soldi. Resta da verificare che strada abbiano preso, se si trattasse dei conti correnti privati di alcuni consiglieri si configurerebbe - secondo la Procura della Repubblica - il reato di peculato. Intanto, negli uffici del consiglio regionale la tensione si taglia a fette. Ieri un funzionario avrebbe accusato una crisi di nervi e un malessere.

 

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giuristi perplessi sui termini di scadenza e c'è chi propone l'avvio di una class action (sezione: Giustizia)

 

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina II - Palermo La procura della Repubblica ritiene che la denuncia degli attuali vertici possa salvare l´inchiesta Giuristi perplessi sui termini di scadenza e c´è chi propone l´avvio di una class action Il Partito socialista lancia l´idea di una causa attivata dai cittadini. "Il danno non è stato arrecato agli azionisti ma alla intera collettività" Penalisti e amministrativisti sono divisi sulla possibilità tecnica che l´indagine sul falso in bilancio, che vede indagato l´ex cda dell´Amia, possa andare avanti con una denuncia dell´attuale presidente dell´Amia Marcello Caruso. Dalla Procura hanno ventilato un´ipotesi che vedrebbe, dopo il sindaco, il presidente dell´Amia attuale titolato a presentare una querela di parte sull´indagine in corso. Secondo i pm, Caruso avrebbe 90 giorni di tempo dal suo insediamento, avvenuto ai primi di gennaio. Quindi, seguendo questa ipotesi, il presidente dell´Amia avrebbe tempo fino al 31 marzo. I penalisti palermitani però sono divisi su questa ipotesi. Alcuni sostengono che «i 90 giorni scatterebbero dalla conoscenza dei fatti, cioè dagli avvisi di garanzia» e quindi il termine per il prosieguo dell´indagine sarebbe comunque scaduto dopo il rifiuto di Cammarata a sporgere querela. Altri penalisti però sostengono che i 90 giorni scatterebbero dall´insediamento di Caruso e quindi i termini per far continuare l´indagine ci sarebbero. Il Partito socialista propone però una terza ipotesi. Quella di una sorta di class action, cioè una querela anche da parte di cittadini nei confronti degli amministratori dell´Amia. «Gli amministratori non hanno danneggiato gli azionisti, cioè il Comune, hanno danneggiato la collettività - sostiene Aldo Penna, consigliere nazionale del Psi - Dunque non occorre la querela di parte per procedere. Il sindaco è solo il titolare pro tempore del pacchetto azionario dell´Amia, dunque la sua azione o non azione comprometterebbe anche per il futuro arrecando grave danno al valore dell´azienda stessa qualora non procedesse. D´altronde, la Corte costituzionale, sulla base della distinzione tra privatizzazione formale e privatizzazione sostanziale, e dunque con riferimento al suindicato principio, ha riconosciuto la legittimità del controllo della Corte dei conti degli enti pubblici trasformati in società per azioni a capitale totalmente pubblico». a. fras.

 

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Abu Omar, la Consulta: segreto di Stato violato (sezione: Giustizia)

 

( da "Arena, L'" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009 PRIMAPAGINA Pagina 1 MILANO. Respinti i ricorsi della Procura Abu Omar, la Consulta: segreto di Stato violato Nella vicenda processuale relativa al rapimento dell'ex imam di Milano, Abu Omar, c'è stata violazione del segreto di stato da parte dei magistrati della procura di Milano, che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi, Pollari e altre 34 persone, fra cui 26 agenti Cia. La Corte costituzionale ha in tal senso accolto in parte i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi e ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano, respingendo anche quello presentato dal giudice del tribunale Magi, titolare del processo. Il governo (all'epoca Prodi) aveva accusato davanti alla Corte i procuratori Pomarici e Spataro di aver illegittimamente e ripetutamente «violato il segreto di Stato» nella conduzione delle indagini.2 

 

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Clandestini, medici in rivolta: Troppi rischi (sezione: Giustizia)

 

( da "Arena, L'" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 2 SICUREZZA. Il ddl viola deontologia e diritti Clandestini, medici in rivolta: «Troppi rischi» E a Lampedusa sbarcano 300 immigrati dalla Libia ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl) in quanto i medici di enti pubblici o convenzionati sarebbero «obbligati» alla denuncia. La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000). Tra i rischi, la nascita di ambulatori clandestini, accesso in ritardo alle cure (con rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di Tbc. Un altro pericolo, secondo le associazioni dei pediatri, è la violazione dei diritti dei bambini, in quanto i neonati stranieri di genitori senza permesso di soggiorno non potrebbero essere registrati all'anagrafe e quindi sarebbero senza identità. Intanto a Lampedusa, la «tregua» degli sbarchi è durata solo una settimana: un altro barcone con oltre 300 migranti, partito dalle coste libiche, è approdato la notte scorsa. Gli immigrati sono stati trasferiti nei due Centri di contrada Imbriacola e Capo Ponente. Dal Viminale spiegano che si sta procedendo «rapidamente» all'identificazione: la maggior parte «proviene da Paesi con i quali esistono accordi di riammissione» perciò «saranno tutti rimpatriati». 

 

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violenze sessuali sul nipotino: assolto (sezione: Giustizia)

 

( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 1 - Cagliari Violenze sessuali sul nipotino: assolto Dopo oltre tre anni fine dell'odissea giudiziaria per un imprenditore CAGLIARI. Un processo durato tre anni, sulla testa l'accusa infamante di aver compiuto atti sessuali sul nipotino di otto anni. Alla fine per un imprenditore cagliaritano è arrivata la sentenza liberatoria: assolto, malgrado il pubblico ministero Rossana Allieri avesse chiesto la sua condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione. Il tribunale però ha accolto pienamente le richieste dei difensori, gli avvocati Rita Dedola e Francesco Marongiu. Ed è una sentenza che ripropone pesanti interrogativi su quanto sia labile il confine tra la certezza del reato, quando si tratta di violenze sessuali su bambini, e la fantasia - spesso condizionata dagli adulti - delle piccole vittime. I fatti risalgono all'estate del 2003, quando l'imprenditore porta con sè il nipotino per una vacanza di due settimane al mare. Una cosa normalissima, che però evolve in modo imprevedibile. Tornato in famiglia, il bambino racconta al padre che lo zio gli avrebbe toccato il sedere e i genitali. Gesti che non sembrerebbero esattamente d'affetto, quanto sembra emergere dal racconto del bimbo. Il padre prende molto sul serio il racconto del figlio e chiede un consulto al dipartimento di scienze neurologiche infantili dell'università di Roma. Il bambino viene ascoltato in ambiente protetto dagli specialisti e tutto sembra confermare il contenuto dei sui resoconti. Ed è lo stesso dipartimento a segnalare il caso alla Procura di Roma, che gira il fascicolo a quella di Cagliari. Parte l'inchiesta giudiziaria e il passo inevitabile è un incidente probatorio, il cui esito appare incerto. Nel confronto delle consulenze sono gli stessi specialisti della parte civile a sollevare qualche interrogativo sulla genuinità del racconto e delle accuse conseguenti. Fatto sta che la Procura va avanti e si arriva al rinvio a giudizio dell'imprenditore, che continua a proclamarsi innocente. Il processo - al quale inizialmente ha preso parte come difensore Giuseppe Frigo, che ha rinunciato dopo la nomina a giudice nella Corte Costituzionale - ha poi ribaltato la situazione: confermate le accuse per il pm Allieri, insufficienti le prove per il tribunale presieduto da Francesco Sette. Per ora la vicenda si chiude qui. (m.l)

 

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Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato (sezione: Giustizia)

 

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

LOTTA AL TERRORISMO. Il processo all'ex capo del Sismi Pollari e agli altri imputati andrà avanti. Le toghe: non è una sconfitta «Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato» ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano nel febbraio 2003, si sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono ricercati 22 agenti della Cia, per i quali il governo non chiede l'estradizione. Nel luglio 2006 vengono arrestati i dirigenti Sismi Mancini e Pignero. Nel febbraio 2007 Abu Omar viene liberato e per il suo sequestro vengono rinviati a giudizio il generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi, Mancini e funzionari e agenti Cia. Nell'aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio 2006 nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto e non 180 come sostenuto dall'avvocatura generale dello Stato). Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che - in una logica bipartisan di tutela della sicurezza dello Stato come barriera all'accertamento giudiziario - ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioè che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma solo su «specifici rapporti idonei ad individuare ambiti di responsabilità personale». Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi per conto del governo, esulta. Di tutt'altro avviso Alessandro Pace, secondo cui l'annullamento è su «due punti per noi non rilevanti». Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta assieme al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: «Mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla», anche se «il nodo - ammette - sarà la valutazione sull'incidente probatorio». E solo dalla lettura della sentenza del giudice Alfonso Quaranta si capirà come sia stato inteso il segreto di Stato e quali sviluppi potrà avere il processo Abu Omar.

 

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"sentenze di necessità" contro logica e vero diritto (sezione: Giustizia)

 

( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

RICORSI SENZA SPERANZE "SENTENZE DI NECESSITà" CONTRO LOGICA E VERO DIRITTO Ugge contestata ed una sentenza che l'avalla. Purtroppo questa disposizione esiste. Il così detto "Decreto Visco- Bersani", convertito con modificazioni, con legge 244/2007, in vigore dal 1 gennaio 2008, stabilisce che un'area è da considerare edificabile ai fini Ici, oltre che ai fini delle imposte sui redditi e di registro, se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal comune, indipendentemente dall'approvazione della regione e dall'adozione di strumenti attuativi del medesimo. La disposizione è dotata di efficacia retroattiva ed incide, quindi, sulla precedente definizione di area edificabile rilevante ai fini Ici, contenuta nell'art. 2 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. Prima di questo intervento, la questione era molto dibattuta, sia in giurisprudenza che in dottrina, anzi, erano i più a sostenere che per area edificabile si doveva intendere solo quella sulla quale era, di fatto, possibile costruirvi e non anche quella prevista genericamente come tale, dal piano urbanistico generale adottato dal comune. Sull'argomento si sono susseguite sentenze della Suprema Corte, tutte concordi nell'affermare che quando gli strumenti urbanistici adottati, ma non ancora approvati, non consentono la realizzazione delle opere in essi previste, l'ente territoriale non è legittimato a pretendere maggiori imposte. Fra le altre, si può citare la sentenza n. 21.573 del 13 ottobre 2004 della Corte di Cassazione nella quale si affermava: "Ove si dovesse intendere che l'imposta debba colpire anche quel terreno che, pur compreso nel Prg, non è edificabile perché mancano i piani attuativi, ci troveremmo di fronte ad una imposta patrimoniale e non ad una imposta sul reddito.... Una tale previsione potrebbe essere impugnata per contrasto con l'art. 53 della Costituzione", ove è chiaramente detto che "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". Di fronte a queste precise motivazioni da parte della Suprema Corte, molti sono stati i contribuenti che, disponendo di terreni solo teoricamente edificabili, hanno continuato a pagare l'Ici seguendo le regole proprie dei terreni agricoli. Si è così originato un imponente contenzioso attualmente al vaglio delle commissioni tributarie. Un contenzioso peraltro senza speranze che si risolva a favore del contribuente, salvo che per l'annullamento delle sanzioni. Dico questo perché la Corte costituzionale, con le ordinanze n. 41 del 2008, e n. 266 del 7 luglio 2008, ha dichiarato la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 36 sopra citato. In sostanza la Corte ha detto che va bene così e cioè che il legislatore ben poteva considerare edificabili quei terreni che in sostanza non lo erano ancora, sollevando aspre critiche da parte della dottrina. Sono queste - come ha riconosciuto Enrico De Mita - "sentenze di necessità" che in sostanza poco hanno a che fare con il diritto e la costituzione, ma che, tutto sommato, servono per dare una parvenza di legalità agli introiti dello stato e degli enti. Giampiero Della Nina

 

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Abu Omar, i magistrati violarono il segreto di Stato (sezione: Giustizia)

 

( da "Adige, L'" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Spionaggio La Consulta con il governo Abu Omar, i magistrati violarono il segreto di Stato ROMA - Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato dalla Cia a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. La Corte Costituzionale accogliendo i due ricorsi ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. In particolare, la Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale gestito dall'ex funzionario Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni dei dati coperti dal segreto di Stato». Quindi, per le parti di cui i magistrati hanno violato il segreto di Stato la Corte ha «disposto l'annullamento», mentre ha respinto la richiesta del governo di annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. La Corte ha infine respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale». 12/03/2009

 

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piromane preso dalla polizia (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 0 - Gorizia Piromane preso dalla Polizia IL SERVIZIO IN CRONACA GORIZIA. Un cinquantenne che si era messo ad appiccare il fuoco alla sterpaglia, con un accendino, prima nel parco Basaglia, poi in altri punti della città è stato acciuffato dalla Polizia su segnalazione di alcuni residenti della zona nord. E' un goriziano seguito dal Csm.

 

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Castagnole e Farra out San Gaetano verso la finale (sezione: Giustizia)

 

( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Coppe Dilettanti Castagnole e Farra out San Gaetano verso la finale Giornata di Coppe per le squadre trevigiane: ieri infatti si sono giocate gare per la Coppa Italia Nazionale, per la Coppa Veneto di prima e seconda categoria, e la coppa Provincia per la terza. Liapiave, vincitrice della Coppa Italia-fase regionale, dovrà affrontare ora un triangolare come primo approccio alla fase nazionale. Ieri, nella prima gara, a Merano, Obermais-Muggia 0-3. Lia Piave mercoledì ospiterà Merano. Mercoledi 25 marzo l'ultima gara, contro i friulani del Muggia. Coppa Veneto prima categoria: Castagnole-Ellesse La Loggia 1-1, passa Ellesse. Coppa Veneto seconda categoria, semifinali gara di ritorno Ambrosiana-Virtus CSM Farra 2-1, passano i padovani. Coppa Provincia di Treviso, semifinali fase di andata: Follinese-CSM Resana 1-2; San Gaetano-Suseganese 4-1. Recuperi terza categoria: Milan Guarda-Pederobba verrà disputata mercoledì prossimo. (l.p.)

 

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medici e clandestini toscana contro il governo (sezione: Giustizia)

 

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina IX - Firenze Polemiche sul ddl sicurezza. I sindacati: costretti a denunciare gli irregolari Medici e clandestini Toscana contro il governo «Saremo obbligati a denunciare gli immigrati irregolari». Il grido d´allarme arriva dai medici toscani, dopo che le principali associazioni sindacali hanno fatto studiare da esperti di diritto il noto emendamento contenuto nel ddl sulla sicurezza, passato al Senato e ora all´esame della Camera, sull´assistenza ai clandestini. Quella norma abroga la legge che stabiliva il divieto di segnalare il clandestino che si presenta nelle strutture sanitarie. «Il medico è un pubblico ufficiale - spiega Carlo Palermo dell´Anaao regionale, la sigla con più iscritti - con l´introduzione del reato di immigrazione clandestina saremo obbligati alla denuncia. Ma non ci arrendiamo, se necessario porteremo il caso alla Corte Costituzionale». Anche gli Ordini dei medici si sono schierati contro l´emendamento. «Siamo in pieno accordo con la posizione della nostra federazione nazionale - spiega il presidente dell´Ordine fiorentino Antonio Panti - che ha previsto sanzioni per i colleghi che dovessero denunciare i clandestini». Ieri all´Arci in piazza dei Ciompi c´è stato un incontro sul tema della sanità degli immigrati. Erano presenti tra gli altri Riccardo Poli, direttore della società della salute di Firenze, e l´assessore regionale alla sanità Enrico Rossi, che ha ricordato le iniziative previste per contrastare la norma del Governo. è già stata fatta una circolare per tutti i medici in cui si invita a non denunciare, è si stanno tracciando linee guida di comportamento da inserire in una delibera. Rossi ha spiegato che certi interventi devono essere anonimi e di iniziativa del sistema sanitario. Come quelli nei campi rom, quelli contro scabbia o tubercolosi. «La nuova legge non può essere un alibi per non intervenire, anche in maniera preventiva». E di immigrati si occupano anche i Medici per i diritti umani (e non Medici senza frontiere come erroneamente indicato ieri), che hanno portato la loro unità mobile di assistenza sociosanitaria presso l´ex Meyer occupato. (mi.bo.)

 

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le maggioranze invisibili (sezione: Giustizia)

 

( da "Centro, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

di Stefano Orioli * Le maggioranze invisibili Spesso la propaganda politica evoca o invoca il consenso che «la maggioranza degli elettori» ha espresso a favore dell'uno o dell'altro schieramento o leader. Consenso che a volte viene addirittura interpretato come un mandato definitivo al quale non dovrebbe/potrebbe frapporsi ostacolo alcuno, sia esso giudiziario o costituzionale o di altro tipo. Se però si esaminano in modo attento alcune delle recenti risultanze elettorali, ci si rende conto che la democrazia non sempre è all'altezza del sommo ruolo che ci piace attribuirle. Ad esempio, alle ultime elezioni politiche si contavano poco più di 47 milioni di cittadini elettori (gli aventi diritto); la coalizione uscita vincente ha raccolto poco più di 17 milioni di voti, vale a dire il 36% dei consensi sul totale. E anche se contiamo solo i voti espressi, non raggiunge comunque la maggioranza semplice (50 per cento dei votanti più 1). Ma in base ai meccanismi elettorali della nostra democrazia quella coalizione ha ottenuto la maggioranza assoluta in Parlamento ed è formalmente legittimata a governare (più o meno lo stesso accadde per la coalizione avversa nelle elezioni precedenti). Dal punto di vista della democrazia diretta, tuttavia, non si può negare che tale «maggioranza» rappresenta in realtà poco più di un terzo dell'elettorato attivo. Ancora peggio alle elezioni regionali in Abruzzo del dicembre scorso. Su 1 milione e 200 mila elettori, il candidato vincente ha collezionato poco più di 295 mila voti, pari a nemmeno un quarto degli elettori (24,4 per cento): anche in questo caso, una esigua minoranza di elettori (pur corrispondente alla maggioranza relativa dei votanti) si è trasformata in legittima maggioranza assoluta. Inoltre le astensioni sommate alle schede bianche e nulle hanno eguagliato il numero dei voti validi per i candidati a presidente e addirittura sopravanzato quelli relativi al consiglio regionale. Nel caso delle regionali in Sardegna dei giorni scorsi si riscontrano fenomeni analoghi. Sappiamo bene quali argomenti valgono a giustificazione di tali scarti tra la democrazia diretta e quella rappresentativa: chi tace, acconsente nessuno impediva agli elettori che non si sono pronunciati di pronunciarsi E' giusto. Però, intanto si può obiettare che tra i voti validi andrebbero comunque conteggiate le schede bianche e nulle: se un cittadino non si reca a votare, per qualunque motivo lo faccia, non può pretendere di «contare», ma chi a votare ci va ed annulla la scheda o la lascia in bianco esprime un parere, cioè un'insoddisfazione verso tutte le liste presenti. Quindi, perché escluderlo dal conteggio? Ma poi c'è la questione sostanziale che riguarda il concetto stesso di democrazia: in quale assemblea di condominio si delibera senza il consenso della maggioranza effettiva dei condòmini? A rigor di logica, l'intero consiglio regionale abruzzese attualmente in carica è abusivo: è stato eletto da 542.577 «condòmini» su 1.209.000, meno della metà. Qual è allora il significato della parola democrazia nelle nostre società complesse? Il tema è arduo e non ci sono soluzioni belle e pronte, però non si può neppure far finta che il problema non esista: di fatto, nessuna maggioranza politica in questo momento può parlare a nome della maggioranza dei cittadini italiani. Ma chi vince le elezioni, comunque si svolgano, non lesina i trionfalismi proprio quando, di fronte a queste cifre, ci sarebbe da piangere. E noi tutti siamo assuefatti ai meccanismi elettorali che traducono in maggioranze assembleari quelle che sono minoranze elettorali. In altre parole, la stragrande maggioranza degli elettori non ha votato per Berlusconi, così come non aveva votato Prodi la volta precedente, non ha votato Chiodi in Abruzzo o Cappellacci in Sardegna. Questa è la realtà, realtà che però tende ad apparirci capovolta. E' necessario quindi che i cittadini nel loro insieme possano sentirsi tutelati, più e oltre che nella rappresentanza politica, nelle regole fondamentali dello Stato di diritto e nei dettami costituzionali. Questo principio ovviamente vale sempre, anche se fossimo in presenza di percentuali bulgare di votanti e consensi, ma a maggior ragione vale di fronte a queste cifre. Ecco perché gli organi di controllo dell'ordinamento statuale e dell'equilibrio fra i poteri previsti dalla Costituzione, in primis il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale, dovrebbero ben tenere presenti queste cifre. Le maggioranze politiche hanno le loro ragioni legittime, ma anche la maggioranza dei cittadini-elettori ha le sue. * Insegnante di storia e filosofia liceo classico Atessa

 

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Abu Omar, i pm hanno violato il segreto di Stato (sezione: Giustizia)

 

( da "Unita, L'" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Abu Omar, «i pm hanno violato il segreto di Stato» La Consulta accoglie i ricorsi dei governi Prodi e Berlusconi Sanzionati i comportamenti dei magistrati milanesi OSCAR DE BIASI Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi e ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano dichiarando inammissibile quello promosso in via incidentale dal gip che ha rinviato a giudizio gli imputati; il conflitto della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; e infine il conflitto del giudice Magi che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti del servizi segreti chiamati a testimoniare al processo ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorchè in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del sequestro di Abu Omar. Accoglimento Per quanto riguarda l'ultimo conflitto del governo Berlusconi contro il giudice Oscar Magi, dinanzi al quale è in corso il processo, la Corte Costituzionale l'ha accolto «limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008, ammissiva di determinate prove, respingendolo per il resto» (vale a dire la parte in cui si lamentava che il giudizio fosse ripreso nonostante pendessero i conflitti dinanzi alla Consulta). La Corte costituzionale ha dichiarato in sostanza che non spettava ai magistrati «porre a fondamento» della richiesta del rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal Segreto di Stato, nonchè la richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio, e, con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova, del 30 settembre 2006». Seguendo una linea «bipartisan» il governo Prodi, prima, e quello Berlusconi, poi, avevano sollevato tre conflitti (contro la procura, il gup e il giudice del processo), ai quali la procura e il giudice Oscar Magi avevano replicato con due contro-ricorsi. Trattandosi di segreto di Stato, l'udienza di lunedì pomeriggio a Palazzo della Consulta si è svolta a porte chiuse ed è durata ben tre ore. La sentenza attende ovviamente interpretazioni. La prima è stata quella del professor Alessandro Pace, difensore della procura di Milano dinanzi alla Corte Costituzionale. Secondo Pace la pronuncia della Consulta non deve essere considerata a sfavore dei magistrati che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e degli altri 34 imputati: «La Corte - ha osservato Pace - ha annullato l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti: il documento sequestrato nell'ufficio di Pio Pompa, peraltro già sostituito in dibattimento con quello omissato; e l'incidente probatorio a Luciano Pironi (il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia di Milano) ma non la precedente deposizione resa in istruttoria da Pironi. Questa resta valida. Sonio gli unici nei». La sentenza

 

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Medici in rivolta: no al decreto che obbliga a denunciare gli stranieri (sezione: Giustizia)

 

( da "Unita, L'" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Medici in rivolta: no al decreto che obbliga a denunciare gli stranieri TONI FONTANA Finora c'erano state prese di posizione di associazioni regionali, gruppi di medici, infermieri, ostetriche. Il «rumore» della protesta dei camici bianchi si è fatto sentire da quando il Senato, per iniziativa della Lega Nord, ha abolito il divieto per i medici di denunciare malati che non sono in regola con il permesso di soggiorno. La norma resiste in Italia da 15 anni e neppure la Bossi-Fini aveva soppresso questo principio che ha finora tutelato i medici dal rischio di traformarsi in odiose spie che denunciano lavoratori stranieri costretti a lavorare in nero. Da ieri il fronte della protesta è rappresentato da tutte le principali sigle delle professioni mediche. Il «no, non siamo spie» arriva da Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fasmed, Uil fpl) che minacciano di ricorre alla corte di Giustizia europea e alla corte Costituzionale se, la Camera (che ha iniziato martedì l'esame del Ddl sicurezza) confermerà la abolizione del divieto. Secondo i medici l'iniziativa della Lega al Senato obbligherà - se confermata - «a denunciare». Le conseguenze, il tal caso, sono, a detta delle organizzazioni, molte e negative. I medici saranno costretti «ad operare senza tranquillità» dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge. Nascerà - dicono - una sanità parallela (ambulatori clandestini), molti stranieri, impauriti, andrano a farsi curare con ritardo aumentando in tal modo i rischi di insorgenza di malattie da tempo debellate. I focolai di tubercolosi sono stati ad esempio 4.400 nel 2005. Il sistema sanitario nazionale che spende solo lo 0,5% per gli immigrati dovrà sborsare più soldi. Il rappresentante dell'Anaao assomed (medici dirigenti) Carlo Lusetti si rivolge ai deputati nella speranza che non venga confermato l'emendamento approvato al Senato «inutile e controproducente». Martedì 17 marzo, si terrà a Roma il «Noi non segnaliamo day», organizzato dalla Società italiana di medicina delle migrazioni (Simp), Medici senza frontiere, l'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e altre associazioni. Mercoledì 18 un'ampio schieramento di associazioni, sindacati e Ong promuove un'iniziativa contro il razzismo all'Ambra Jovinelli che segna l'inizio di una campagna nazionale. Si estende la rivolta dei camici bianchi contro l'abolizione del divieto di denunciare gli immigrati «illegali» che si fanno curare. I sindacati medici chiedono ai deputati di non votare l'emedamento approvato al Senato.

 

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il csm nomina antonio pizzi procuratore generale (sezione: Giustizia)

 

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina VII - Bari Giustizia Il Csm nomina Antonio Pizzi procuratore generale Antonio Pizzi, 67 anni, è il nuovo procuratore generale presso la Corte d´appello di Bari. Lo ha nominato ieri mattina il plenum del Consiglio superiore della magistratura, a maggioranza. Il magistrato, che fino a ieri ha ricoperto l´incarico di procuratore capo a Monza, è stato preferito all´altro candidato, Francesco Saverio Nunziante, avvocato generale nello stesso capoluogo pugliese. Pizzi, in passato, era stato anche alla guida della procura di Busto Arsizio, dove si era occupato del processo alle "Bestie di Satana". Antonio Pizzi, che succede al brindisino Riccardo Dibitonto (arrivato ormai alla pensione), ha cominciato la sua carriera come giudice a Milano nel 1969, e ha guidato diversi uffici di procura, quelli di Varese e Busto Arsizio, prima della nomina nel 2005 a procuratore di Monza. Nella sua ventennale esperienza di giudice istruttore presso il Tribunale di Milano si è occupato di importanti procedimenti, a cominciare da quelli in materia di bancarotta fraudolenta. E ha affrontato anche processi in materia di terrorismo.

 

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Abu Omar, pm sconfessati (sezione: Giustizia)

 

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Cronaca Italiana Pagina 108 La Consulta accoglie (solo in parte) i ricorsi dei governi Prodi e Berlusconi Abu Omar, pm sconfessati La Consulta accoglie (solo in parte) i ricorsi dei governi Prodi e Berlusconi «Hanno violato il segreto di Stato» --> «Hanno violato il segreto di Stato» Bocciati tutti e due i conflitti presentati dalle toghe milanesi. I pm indagarono l'ex capo del Sismi Pollari e 26 agenti della Cia. Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone tra le quali 26 agenti della Cia. La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei poteri, mentre ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. Per la Consulta, che ha così annullato in parte il decreto di rinvio a giudizio degli imputati, «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio» di Pollari e degli altri imputati «e del decreto che dispone il giudizio, i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Inoltre, non spettava ai magistrati porre a fondamento del rinvio a giudizio anche la «richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006». Per questo, tali atti processuali «nelle parti corrispondenti» sono stati annullati. La Consulta ha respinto invece la richiesta del governo di annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. I ricorsi parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dall'allora governo guidato da Romano Prodi. La Corte ha anche accolto in parte il conflitto sollevato dal governo Berlusconi nei confronti del giudice monocratico della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, Oscar Magi. Tale ricorso è stato accolto «limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008, ammissiva di determinate prove» e respinto per il resto, vale a dire la parte in cui si lamentava che il giudizio fosse ripreso nonostante pendessero i conflitti dinanzi alla Consulta. Nell'ordinanza del 14 maggio 2008 il giudice Magi ammetteva tutti i testi indicati dal pm ma, allo stesso tempo, enunciava come regola di cautela, per il rispetto del segreto di Stato sui rapporti tra Sismi e Cia, il principio secondo cui tale segreto avrebbe ad oggetto esclusivamente «la tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma mai '?specifici rapporti? idonei ad individuare "ambiti di responsabilità personale». Bocciati infine dai giudici costituzionali tutti e due i conflitti sollevati dalla magistratura milanese: respinto il ricorso del giudice Oscar Magi, risalente al dicembre scorso, in relazione a tre note del premier Berlusconi, con cui si confermava il segreto di Stato opposto da alcuni testimoni nel procedimento. Inammissibile, invece, è stato dichiarato il conflitto sollevato dal procuratore capo di Milano nel 2007, così come il ricorso incidentale proposto dalla sezione gip del tribunale di Milano.

 

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I medici: obbligati alla denuncia (sezione: Giustizia)

 

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Cronaca Italiana Pagina 108 Protesta contro la norma sugli immigrati clandestini contenuta nel ddl sicurezza I medici: obbligati alla denuncia Protesta contro la norma sugli immigrati clandestini contenuta nel ddl sicurezza --> ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare l' approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286). Così stando le cose, insorgono i sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità del direttore sanitario. Secondo il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), Amedeo Bianco, che ha inviato una lettera ai presidenti e ai componenti delle commissioni della Camera che stanno esaminando il testo, si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, secondo Bianco, rappresenta «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori», con «un vulnus deontologico e professionale ma anche tecnico sul piano della sicurezza». I rischi sono diversi: mancanza di tranquillità dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini), pericolo di un accesso in ritardo in ambulatorio (con rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc, già 4.400 casi nel 2005), ripercussioni a livello economico. A livello professionale, ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia) mentre, a livello personale, ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'ordine dei medici nel caso non si seguisse il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse all'autorità.

 

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raccomandò gli amici ai giudici (sezione: Giustizia)

 

( da "Centro, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Incastrato dalle intercettazioni quando era direttore generale al ministero della Giustizia «Raccomandò gli amici ai giudici» Il Csm censura il procuratore capo di Avezzano Barbieri L'INCHIESTA Ma le segnalazioni non ebbero esito AVEZZANO. Raccomandava i suoi amici alle toghe che dovevano processarli. Per questo il Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha sanzionato il procuratore capo di Avezzano Vincenzo Barbieri. Secondo l'accusa, il magistrato ricorreva al sistema delle segnalazioni e delle raccomandazioni in soccorso di amici e conoscenti coinvolti in procedimenti giudiziari penali, o parti in causa in processi civili. E sfruttando il fatto di ricoprire l'incarico di direttore generale dei magistrati presso il ministero di Grazia e Giustizia, contattava colleghi, cancellieri e alti ufficiali dell'Arma dei carabinieri per acquisire indebitamente notizie riguardanti diversi processi. Per questo il procuratore Vincenzo Barbieri è stato condannato dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura alla sanzione della censura con sentenza numero 28 del 2009 (estensore Mario Fresa). Secondo il tribunale delle toghe, con il suo intervento Barbieri cercava di incidere in qualche modo, proprio in forza della sua particolare posizione, sull'ordinario iter delle procedure decisionali. In realtà, il magistrato non c'è riuscito in nessuno dei sei episodi che gli sono stati contestati, ma nonostante questo rassicurava in diverse occasioni i suoi interlocutori telefonici sul suo attivo interessamento. Proprio in considerazione del fatto che non ci sono stati effetti giudiziari favorevoli per i soggetti segnalati da Barbieri, la sezione disciplinare del Csm - pur affermando la responsabilità del magistrato - gli ha inflitto la sanzione minima, quella della censura. A "incastrare" il procuratore Barbieri erano state le intercettazioni telefoniche autorizzate dal giudice per le indagini preliminari di Potenza nell'ambito del procedimento penale inizialmente a carico di Vittorio Emanuele di Savoia, e in cui poi era rimasto coinvolto (ma la vicenda si chiusa con l'archiviazione) lo stesso Barbieri, all'epoca direttore generale di via Arenula, sede del Csm. Tra gli amici per i quali Barbieri era intervenuto per intercedere nei confronti dei magistrati, figura anche un influente prelato lucano, da anni trasferito alla Curia di Roma: monsignor Francesco Camaldo, la cui posizione, però, venne poi archiviata.

 

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azienda ospedaliera e università una mission da declinare (sezione: Giustizia)

 

( da "Mattino di Padova, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 13 - Cronaca Azienda ospedaliera e Università Una «mission» da declinare SEGUE DALLA PRIMA «...Non condivideremo mai un'ipotesi di organizzazione della nuova Azienda integrata ospedaliera-universitaria in cui la gestione delle problematiche relative all'assistenza finisca con l'essere appannaggio esclusivo del direttore generale, per lasciare ai colleghi universitari soltanto quella della didattica e della ricerca». Parole come queste l'amico Adriano le ha sentite pronunciare da me non certo in questa occasione per la prima volta, e con me le hanno spesso ripetute anche tutti i presidi della Facoltà di Medicina che si sono succeduti negli ultimi anni, da Angelo Gatta ad Antonio Tiengo e lo stesso preside in carica Giorgio Palù. Non sono una novità. Può essere, casomai, apparsa inconsueta la determinazione e la convinzione. Ma poiché parole come quelle, pronunciate dal rettore durante un Consiglio di facoltà di Medicina di pochi mesi fa, hanno suscitato un fragoroso e caloroso applauso dei presenti, il rettore non ha avuto esitazione nel ritenersi autorizzato a ribadire con forza quella linea. Sappiamo bene che la mission dell'Azienda ospedaliera è quella di erogare assistenza di sempre migliore qualità al cittadino. Ma sappiamo anche che all'interno dell'Azienda mista Ospedale-Università lavorano centinaia di docenti universitari medici e altrettante centinaia di dipendenti universitari paramedici. L'Università ha il dovere di consentire che a tutti coloro che ne fanno parte sia garantita in pieno la possibilità di svolgere concretamente, e non solo in astratto, anche i propri compiti didattico-formativi e scientifici, integrandoli proprio nello svolgimento dell'attività assistenziale, che è pure loro compito; nel quadro di quell'inscindibilità delle tre funzioni, riaffermata addirittura dalla sentenza della Corte Costituzionale che l'amico Adriano riconosce senza incertezze. E', quindi, proprio per garantire al massimo l'obiettivo del raggiungimento di quella che dovrebbe essere una migliore e più forte integrazione, che è necessario superare la vecchia impostazione che vede troppo spesso giustapposte e non propriamente integrate le tre funzioni. E' solo in questo senso che si rivendica il ruolo necessario nell'esercizio delle funzioni di direzione e di gestione della nuova Azienda integrata, anche a chi rappresenta l'istituzione universitaria, ai diversi livelli. Cominciando da coloro che svolgono le funzioni importantissime di direzione dei Dipartimenti assistenziali integrati (Dai), fino alla funzione stessa del rettore. Che è e deve sempre essere - come del resto abbiamo cercato di fare fino ad ora - garante di una corretta impostazione della logica organizzativa e gestionale della nuova Azienda. Ciò non significa che non vi siano distinte e precise responsabilità a livello giuridico in capo ai responsabili di istituzioni, che a tutt'oggi sono anche giuridicamente distinte a tutti gli effetti. E con riferimento agli accenni presenti nella lettera dell'amico Adriano, desidero qui ricordare che: in via Orus l'Ateneo ha fatto e sta facendo la sua parte, con investimenti nel restauro degli immobili di svariati milioni di euro ricavati dal proprio bilancio; il rettore non ha mancato in anni recenti, di fronte a casi tanto dolorosamente noti quanto, purtroppo, gravi (come nella vicenda che ha coinvolto il professor Dino Casarotto) di assumersi tutte le proprie responsabilità, sospendendo il collega anche dallo svolgimento delle attività didattico-scientifiche, cosa che non è apparsa necessaria invece in altri casi, proprio in considerazione della diversità delle fattispecie; che i 3 milioni di euro ricavati dal bilancio dell'Azienda per la ricerca medica sono il risultato importante di una lunga trattativa del rettore con l'Assessorato regionale, la cui erogazione siamo certi rafforzerà notevolmente la già eccellente collaborazione in corso fra colleghi universitari e dirigenti medici ospedalieri all'interno dell'ospedale-policlinico padovano. Va ricordato, tuttavia, che per ora i 3 milioni sono ancora «sulla carta», e cogliamo proprio questa occasione per ricordare all'amico Adriano di avviare insieme a noi le necessarie procedure per l'assegnazione su base competitiva ai gruppi di ricerca. Vincenzo Milanesi

 

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Piano-casa via a 200 milioni per l'edilizia residenziale pubblica (sezione: Giustizia)

 

( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

stampa Conferenza Stato-Regioni Piano-casa via a 200 milioni per l'edilizia residenziale pubblica Un piano nazionale per l'edilizia residenziale pubblica che prevede 200 milioni di euro da ripartire tra le Regioni, con l'impegno del governo a incrementare la cifra fino a 550 milioni di euro. È il piano-casa, firmato lo scorso 6 marzo tra Governo e Regioni e che oggi sarà discusso, e approvato, nel corso della conferenza Unificata tra Stato, Regioni e Comuni. L'accordo prevede inoltre un monitoraggio dello stato dei lavori, come ha spiegato ieri il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto durante il question time, mentre le Regioni si sono impegnate a ritirare i ricorsi in materia presentati alla Corte Costituzionale.

 

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<I pm violarono il segreto> (sezione: Giustizia)

 

( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

stampa La decisioneLa Corte Costituzionale sulla vicenda dell'ex imam «I pm violarono il segreto» Caso Abu Omar, sono stati accolti i ricorsi del governo Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. In particolare, la Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Inoltre, non spettava ai magistrati porre a fondamento del rinvio a giudizio anche la «richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio, e con essa sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006». Quindi, per tutte queste parti di cui i magistrati hanno violato il segreto di Stato la Corte Costituzionale ha «disposto l'annullamento nelle parti corrispondenti», mentre ha respinto la richiesta del governo di annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. Per quanto riguarda l'ultimo conflitto del governo Berlusconi contro il giudice Oscar Magi dinanzi al quale è in corso il processo, la Corte Costituzionale l'ha accolto in modo parziale.

 

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Denuncia degli immigrati, no dei medici (sezione: Giustizia)

 

( da "Alto Adige" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Quasi una ribellione per il disegno di legge sulla sicurezza che prevede sia obbligatorio segnalare i clandestini Denuncia degli immigrati, no dei medici «Siamo disposti a ricorrere prima alla Consulta e poi alla Corte di giustizia Ue» ROMA. Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare l' approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria. Così stando le cose, insorgono i sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità del direttore sanitario. Il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), Amedeo Bianco, che ha inviato una lettera ai presidenti e ai componenti delle commissioni della Camera che stanno esaminando il testo, si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, secondo Bianco, rappresenta «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori», con «un vulnus deontologico e professionale ma anche tecnico sul piano della sicurezza». I rischi sono diversi: mancanza di tranquillità dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini), pericolo di un accesso in ritardo in ambulatorio (con rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc, già 4.400 casi nel 2005), ripercussioni a livello economico. A livello professionale, ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia) mentre, a livello personale, ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'ordine dei medici nel caso non si seguisse il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse all'autorità. Intanto anche ieri 350 sbarchi di clandestini a Lampedusa. «Ancora per poco», dice il iministro Maroni, fiducioso in un accordo a breve con la Libia. (a.g.)

 

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Impiegati in arrivo per il Tribunale (sezione: Giustizia)

 

( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

stampa Attualità Si è tenuto ieri l'incontro a via Arenula fra il Guardasigilli e l'ordine degli avvocati Impiegati in arrivo per il Tribunale E' durato poco più di un'ora l'incontro a via Arenula, fra il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Giovanni Malinconico, ed il presidente della commissione Finanze della Camera, Gianfranco Conte. Dal Guardiasigilli sarebbero giunte rassicurazioni sul completamento dell'organico amministrativo del Tribunale di Latina, oltre all'impegno a garantire un prossimo ampliamento numerico dei magistrati. «Abbiamo ascoltato con grande attenzione il ministro -ha riferito in serata l'avvocato Malinconico- è stato un incontro proficuo. Il Guardiasigilli è rimasto molto sorpreso dai problemi esistenti per il personale di cancelleria, ed ha ordinato una ricognizione al direttore generale dell'organizzazione del personale del Ministero, che presto gli invierà una relazione sul Palazzo di giustizia di Latina». C'è ottimismo sul raggiungimento degli obiettivi. «Sono state fatte alcune ipotesi -ha proseguito Malinconico- a partire dall'incremento dell'organico amministrativo, così come resta possibile l'aumento del numero di magistrati». L'on.Conte avrebbe inoltre proposto l'inserimento di personale proveniente da altre amministrazioni. Nelle prossime ore l'attenzione si sposterà sul Parlamento. E' attesa per oggi la risposta del ministro Alfano al senatore Berselli (presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama), in merito all'interrogazione formulata sul caos del Tribunale del capoluogo. Le «toghe» pontine avevano manifestato poco meno di un mese fa davanti a Palazzo dei Marescialli e una loro delegazione, composta dal presidente dell'ordine, Giovanni Malinconico, dal segretario, Carlo Macci, e dal tesoriere, Aldo Panico, venne ricevuta dal segretario generale del Csm, Carlo Visconti, ricevendo ampie rassicurazione sull'impegno del Consiglio superiore della magistratura ad intervenire per garantire al capoluogo pontino un numero di giudici idoneo a far fronte alle esigenze. Gli avvocati, disperati davanti a una situazione in cui si fa fatica a consentire agli utenti di ottenere giustizia, partirono in 150, con due pullman da Latina e uno da Gaeta. Sotto la sede del Csm furono raggiunti anche dal giudice del tribunale di Latina, Paola Di Nicola. Al segretario Visconti, la delegazione dell'ordine degli avvocati ricordarono l'esistenza di posti vacanti di presidente del Tribunale, della sezione penale, della I e della II sezione civile, che l'organico di magistrati e personale di cancelleria è carente e i carichi di lavoro spropositati anche rispetto ad altri Tribunali laziali. Successivamente ci fu un vertice con il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, che diede rassicurazioni sulla priorità del caso Latina. Si attendono ora i fatti.

 

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la consulta sul caso abu omar "la procura violò il segreto di stato" - oriana liso (sezione: Giustizia)

 

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 12 - Interni La Consulta sul caso Abu Omar "La Procura violò il segreto di Stato" Indagini su Cia e Pollari, accolti i ricorsi di Prodi e Berlusconi Soddisfazione sia dell´avvocato dello Stato che del rappresentante dei magistrati "I pm non potevano utilizzare nella inchiesta i dossier sequestrati in via Nazionale nel 2006" ORIANA LISO MILANO - Non segna la fine del processo Abu Omar, ma la decisione della Corte costituzionale mette sul suo futuro un´ipoteca che si potrà sciogliere solo mercoledì prossimo, quando si tornerà in aula. Ieri sera i giudici della Consulta, chiamati a decidere di cinque ricorsi sul conflitto tra il Governo e i magistrati milanesi che hanno indagato sul presunto sequestro dell´imam egiziano da parte di agenti di Cia e Sismi, hanno stabilito che le toghe di Milano avrebbero violato il segreto di Stato in due occasioni. La prima: «Non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» nei confronti dell´ex capo del Sismi Pollari e dei suoi coimputati «i documenti acquisiti nella perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (negli uffici del Sismi di via Nazionale a Roma, ndr) e successivamente inviati all´autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Quei documenti, custoditi dall´agente Pio Pompa, erano stati già "accantonati" dal giudice Oscar Magi, davanti al quale si sta svolgendo il processo, proprio in attesa delle decisioni della Consulta, e gli stessi pm titolari dell´inchiesta Armando Spataro e Ferdinando Pomarici li avevano sostituiti, tra le carte processuali, con una versione omissata. Ma ancora, per la Consulta, che ha così accolto parzialmente il ricorso dell´allora governo di Romano Prodi, i magistrati non avrebbero dovuto basare il rinvio a giudizio sulla «richiesta di svolgimento dell´incidente probatorio (dell´ex maresciallo del Ros Luciano Pironi, che ha ammesso il suo ruolo nel sequestro e patteggiato la pena, e che aveva già reso una precedente deposizione non annullata dalla Consulta, ndr)». I giudici, quindi, hanno annullato il rinvio a giudizio (cioè l´atto stesso su cui si basa il processo) solo «nelle parti corrispondenti» a questi due capitoli, respingendo invece la richiesta del governo di annullare le intercettazioni sui telefoni di alcuni agenti Sismi. Accoglimento parziale anche del conflitto sollevato dal governo Berlusconi, allineato sulla stessa tesi del precedente di opposizione del segreto di Stato. Il governo aveva fatto ricorso contro le ordinanze di Magi, ma la Consulta l´ha accolto solo per quella del 14 maggio 2008 in cui il giudice ammetteva tutti i testi chiesti dalla procura specificando che le testimonianze non avrebbero potuto spaziare sui generici rapporti Cia-Sismi limitandosi solo a «individuare ambiti di responsabilità personale». Ricorso respinto, invece, nella parte in cui il governo lamentava che il processo andasse avanti senza aspettare la decisione della Consulta. Respinti, invece, i controricorsi della procura milanese - per cui il sequestro dell´imam è eversivo dell´ordinamento costituzionale e quindi non coperto dal segreto di Stato - sia quello del giudice Magi. Una decisione, quella dei giudici costituzionali, che per ora lascia nel dubbio. Tanto che sia il professor Alessandro Pace, rappresentante della procura milanese, sia l´avvocato generale dello Stato Ignazio Francesco Caramazza esultano. «Abbiamo vinto: la Corte ha annullato l´ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti», dice il primo. «è una vittoria piena», replica il secondo.

 

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"vietato registrare i figli dei clandestini" - mario reggio (sezione: Giustizia)

 

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 18 - Interni "Vietato registrare i figli dei clandestini" Spunta comma nel ddl. Medici in rivolta: no all´obbligo di denuncia. Maroni: rischio banlieue Per iscrivere all´anagrafe i nuovi nati occorre avere il permesso di soggiorno MARIO REGGIO ROMA - «Non siamo spie, la misura è colma». Insorgono i sindacati dei medici: saremo obbligati - affermano - a denunciare l´immigrato clandestino che si presenterà in una struttura sanitaria per essere curato, e chi di noi non lo farà commetterà un reato penale. Il governo ha sempre sostenuto che l´abrogazione della norma che vietava la denuncia da parte del medico non avrebbe comportato sanzioni, e che in sostanza il medico avrà la facoltà, e non l´obbligo, di denunciare. Ma secondo gli uffici legali dei sindacati ciò è falso: il medico è pubblico ufficiale, l´immigrazione clandestina è reato, ergo - questa è la loro tesi - il medico è passibile di denuncia e condanna penale se non segnala gli irregolari. Tutto ciò come effetto del ddl sulla sicurezza passato al Senato ed ora all´esame delle commissioni alla Camera. Il ministro Maroni replica: «Non c´è alcun obbligo per i medici». E aggiunge che «esiste un rischio di violenza, un rischio banlieue in certe periferie delle città». Ma da quel testo spunta un altro attacco alla dignità delle persone: stavolta tocca ai neonati figli di immigrati clandestini. In base ad un comma dell´articolo 45, senza la presentazione del permesso di soggiorno i bambini non potranno essere registrati all´anagrafe. L´effetto sarebbe il moltiplicarsi di un esercito di bambini "invisibili", con genitori che non esistono e nessuna possibilità di essere curati. In più, il rischio del moltiplicarsi dei parti clandestini. Partiamo dal rischio dei "bimbi invisibili". Attualmente è in vigore la legge del ?98, primo governo Prodi, che esonera tutti i cittadini stranieri dal presentare il documento di soggiorno per compiere atti di stato civile. La segnalazione della soppressione di questa deroga arriva dall´Associazione dei giuristi per l´immigrazione, che ha scovato il codicillo nelle pieghe del ddl sulla sicurezza. «La norma si configura come una misura che scoraggia la protezione del minore e della maternità - affermano i giuristi - Una norma che appare incostituzionale sotto diversi profili». Le conseguenze sarebbero drammatiche: i bimbi resterebbero senza identità, c´è il rischio nel caso del parto in ospedale che non vengano consegnati ai genitori e siano dichiarati in stato di abbandono. Una situazione che porterebbe al proliferare dei parti clandestini. Una scelta della maggioranza che fa il paio con l´emendamento, presentato dalla Lega Nord, approvato in commissione ed in aula Senato, che obbliga i 120 mila medici delle strutture pubbliche e convenzionate a denunciare il paziente senza permesso di soggiorno. Una misura che non esiste in nessun Paese europeo (salvo il Germania, dove però non sono previste sanzioni per il medico obiettore e quindi viene ignorata). I medici hanno annunciato che useranno tutti gli strumenti legali, «fino alla Corte di giustizia europea passando per la Corte costituzionale». E´ questa la posizione di tutti i sindacati medici. Massimo Cozza, segretario dei medici Cgil dichiara: «I 120 mila medici che rispetteranno la deontologia e la Costituzione diventeranno loro stessi clandestini».

 

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per gli autonomi (sezione: Giustizia)

 

( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 8 - Livorno PER GLI AUTONOMI PER GLI AUTONOMI Supplemento e contributi ridotti Sono un artigiano di 66 anni. Gradirei essere informato sui criteri seguiti dall'Inps per determinare il supplemento di pensione spettante ai lavoratori autonomi relativo a periodi interamente coperti da contribuzione ridotta. Roberto B. Il supplemento di pensione, spettante ai lavoratori autonomi per i periodi di lavoro coperti interamente da contribuzione ridotta, si determina applicando, per ogni anno di iscrizione e contribuzione nella gestione utile a supplemento: - per gli artigiani ed i commercianti, l'aliquota di rendimento (2% o avlori inferiori, secondo la fascia di reddito pensionabile) alla media dei redditi d'impresa rivalutati conseguiti negli ultimi anni coperti da contribuzione ridotta e precedente la decorrenza del supplemento stesso, e dividendo per due l'importo così ottenuto; - per i coltivatori diretti, coloni e mezzadri, l'aliquota di rendimento alla media dei redditi convenzionali rivalutati corrispondenti alla fascia di reddito agrario di appartenenza e dividendo per due l'importo così ottenuto. SONO NATO NEL '61 In attesa della finestra giusta Sono un dipendente del settore commercio nato il 2 dicembre 1961 e lo scorso anno mese di gennaio ho raggiunto 32 anni di contributi Inps. Mi stato riferito da un patronato che per il mio pensionamento di anzianità dovrò raggiungere 40 anni di contribuzione essendo la mia età anagrafica alquanto giovanile. è esatto? Con quale finestra potrò ottenere il trattamento pensionistico? Claudio F. Si conferma che per il pensionamento di anzianità il lettore dovrà attendere di maturare 40 anni di contributi che saranno raggiunti nel gennaio 2017. La finestra si aprirà il 1º gennaio 2018, tenuto conto che il lettore non potrà usufruire delle finestre di luglio ed ottobre 2017, non potendo far valere il requisito anagrafico dei 57 anni, rispettivamente alla data del 30 giugno e 30 settembre dello stesso anno. A 47 ANNI DI ETà Riscattare la laurea, ecco l'onere Sono un impiegato amministrativo del settore industria dal mese di settembre 1991 ed ho 47 anni di età. Tenuto conto che sono in possesso della laurea in giurisprudenza conseguita nell'anno 1990, qualora dovessi riscattare, ai fini pensionistici, il corso legale del citato titolo di studio, gradirei sapere come sarà determinato dall' Inps il relativo onere. Giuliano S. Il calcolo della somma da versare sarà effettuato con il sistema retributivo, risultando il periodo del corso legale di laurea anteriore all'anno 1996, applicando il criterio della riserva matematica. L'importo richiesto coprirà l'incremento di pensione derivante dal periodo riscattato e si baserà sui seguenti elementi sesso, età, retribuzione e anzianità contributiva del soggetto richiedente al momneto della domanda. L'importo del riscatto potrà essere versato in unica soluzione o in 120 rate mensili, senza interessi, come stabilito dalla vigente normativa ed è interamente deducibile, ai fini fiscali, dal reddito imponibile. REVERSIBILITà/1 Quanto spetta al coniuge separato Gradirei sapere se la pensione di reversibilità spetta al coniuge separato legalmente con «addebito». Adriano M. Il coniuge separato, con «addebito», cioè con colpa, può conseguire il diritto alla pensione di reversibilità a condizione che risulti titolare di un assegno alimentare, stabilito dal tribunale, a carico del coniuge deceduto (sentenza 8 luglio 1987 n. 286 della Corte Costituzionale e circolari Inps del 22 ottobre 1987, n. 246 e del 28 dicembre 1989, n. 277). REVERSIBILITà/2 Questi i redditi sotto la lente Nel mese scorso una mia sorella è rimasta vedova. Suo marito era titolare di pensione di vecchiaia Inps. Gradirei sapere, ai fini della determinazione dell'importo delle pensione di reversibilità a lei spettante, quali redditi vengono presi in esame. Antonio A. Si prendono in considerazione i redditi da dichiarare al fisco. Non costituiscono reddito: il trattamento di fine rapporto (tfr), l'abitazione principale, le competenze arretrate soggette a tassazione separata e la stessa pensione di reversibilità. ANZIANITà Ma quanto conta il part time? Ai fini dell'anzianità contributiva per il diritto alla pensione, come viene considerato il lavoro part time? Antonio S. Il lavoro part time, ai fini dell'anzianità contributiva, per il diritto alla pensione, è equiparato al lavoro a tempo pieno, essendo legato al rispetto del minimale retributivo stabilito ai fini del versamento dei contributi previdenziali.

 

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Puntiamo a vendere un milione di alloggi (sezione: Giustizia)

 

( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

PIANO DEL GOVERNO PER L'EDILIZIA: 5000 NUOVI APPARTAMENTI «Puntiamo a vendere un milione di alloggi» Si sblocca finalmente il piano casa. Non quello pubblicizzato da Berlusconi che è ancora in fase di gestazione ma l'altro, di cui da tempo si parla, che riguarda la cosiddetta «edilizia abitativa», protagoniste le Regioni. Saranno costruiti 5-6 mila nuovi appartamenti in tutt'Italia e verrà data la possibilità di riscattare l'appartamento a circa un milione di inquilini delle case popolari. Salvo colpi di scena, questo piano verrà solennemente firmato oggi nella Conferenza Unificata. Stato e Regioni sono già d'accordo, la mediazione del ministro Raffaele Fitto ha consentito di scrivere la parola fine sulla guerra sui finanziamenti: il governo metterà sul piatto 200 milioni di euro che potrebbero crescere fino a 550 (più o meno «quelli che sborserà la sola Regione Lazio», fa pesare il governatore Marrazzo), le Regioni a loro volta ritireranno i ricorsi presentati davanti alla Corte Costituzionale. Manca ormai solo il via libera dei Comuni, finalmente ricevuti stamane da Berlusconi nella persona di Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'Anci: si battono perché venga allentato il patto interno di stabilità, in pratica vogliono poter spendere 16 miliardi di risparmi delle loro amministrazioni, e incassare i denari degli immobili in vendita. La loro firma, comunque, non mancherà. \

 

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"Obbligati a denunciare i clandestini: ci ribelliamo" (sezione: Giustizia)

 

( da "Stampa, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

SECCO NO DEI SINDACATI ALLA DISCUSSA NORMA DEL DECRETO SICUREZZA 240 "Obbligati a denunciare i clandestini: ci ribelliamo" mila senza permesso «Non è una facoltà Come pubblici ufficiali saremmo costretti ad avvertire la polizia» I medici pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale [FIRMA]DANIELA DANIELE ROMA Per i medici il termine «clandestino» non ha senso. Ci sono soltanto persone malate, bisognose di cure e, soprattutto, c'è la necessità di fare prevenzione per la salute di tutti, sia degli immigrati senza permesso di soggiorno, sia degli italiani con carta d'identità. Per un dovere deontologico, ma anche per rispetto della Costituzione. Così, tutte le sigle sindacali dei camici bianchi impiegati nel Servizio sanitario nazionale dicono no alla norma del ddl sicurezza che vorrebbe trasformarli in delatori. E promettendo di ricorrere, se necessario, alla Corte di giustizia europea e alla Corte Costituzionale. «Non siamo spie, non siamo fannulloni, non siamo macellai. Siamo medici»: firmano così il loro manifesto. «Prima l'offesa di essere macellai - scrivono - o nella migliore delle ipotesi, fannulloni. Poi gli attacchi alla professione contenuti nella manovra economica e nella legge Brunetta. E ora l'attacco alla nostra stessa dignità e deontologia professionale». Di recente, qualche politico della maggioranza aveva detto che il medico non avrà l'obbligo di segnalare i casi irregolari, ma semplicemente decadrà il divieto di farlo. «Non è così - ribatte Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil -. Dato che la clandestinità è diventata reato e che noi siamo pubblici ufficiali, se passa questa norma e non facciamo segnalazioni è come se diventassimo clandestini anche noi». Ricorso alla Consulta, dunque, se la Camera non correggerà il tiro. Lo assicura Carlo Lusenti, segretario nazionale del principale sindacato degli ospedalieri, l'Anaao Assomed, e sottolinea che qualcosa si sta muovendo anche nelle istituzioni. «Non saremmo soli nella protesta - dice -. Qualche Regione ha già annunciato un'iniziativa analoga, visto che la competenza sanitaria non spetta al governo nazionale». I medici chiedono al Parlamento di ritirare l'emendamento. Lusenti e colleghi ribadiscono che si tratta di «una norma insensata, perché non ci guadagnerebbe nessuno: nè l'ordine pubblico, visto che i clandestini non si presenterebbero in ospedale; nè la salute pubblica, dato che si rischia la diffusione di malattie infettive; nè le casse dello Stato che si troverebbero a curare patologie più gravi quando i clandestini, costretti dalla necessità, si rivolgessero finalmente all'ospedale». Per non parlare del canale sanitario parallelo che, senza alcun controllo, si svilupperebbe con l'unico scopo di creare business sulla pelle dei più sfortunati. I medici denunciano, poi, vari risvolti di incostituzionalità della legge. E' in contrasto con l'articolo 32 secondo cui «la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». L'obbligo di denunciare i clandestini, inoltre, «si discosterebbe dalle norme vigenti nella stragrande maggioranza dei Paesi europei e dalle prescrizioni delle normative comunitarie». E questa è la ragione che muove i sindacati a pensare alla Corte di giustizia europea. Anche Amedeo Bianco, appena rieletto presidente della Federazione degli ordini medici (Fnomceo) considera l' emendamento, insieme con il reato di clandestinità «una tenaglia che ci mette davanti a una profonda crisi». Bianco ha annunciato una lettera alle Commissioni della Camera che stanno esaminando il ddl sicurezza, per ribadire il "no" deciso all'equazione «ti curo poi ti consegno».

 

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Una sentenza politica Nel nome degli Usa (sezione: Giustizia)

 

( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

COMMENTO Una sentenza politica Nel nome degli Usa Danilo Zolo Notizie di agenzia ci informano che l'udienza a porte chiuse della Corte costituzionale sul caso Abu Omar si è conclusa con una sentenza a dir poco sorprendente. La Corte avrebbe stabilito che i magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone - fra i quali 26 agenti della Cia - sono responsabili di violazione del segreto di ufficio. Sarebbero dunque stati accolti i ricorsi presentati prima dal governo Prodi e poi dal governo Berlusconi che intendevano impedire ai giudici milanesi di proseguire nelle loro indagini e di incriminare i servizi segreti statunitensi e italiani per aver gravemente violato l'ordinamento costituzionale italiano. CONTINUA | PAGINA 7 Come è noto, l'iman Abu Omar era stato sequestrato il 17 febbraio 2003 dalla Cia. Secondo quanto era stato ricostruito dagli inquirenti e dichiarato dallo stesso Abu Omar, l'imam era stato rapito a Milano mentre si recava alla moschea, era stato trasportato presso la base di Aviano ed era stato poi trasferito in Egitto, dove era stato recluso e avrebbe subito pesanti torture e sevizie. Non è certo il caso di prendere posizione in merito alla sentenza della corte Costituzionale italiana sulla base di un breve comunicato di agenzia. Lo si potrà fare solo dopo avere accuratamente esaminato il testo della sentenza. Ciò che tuttavia si può e si deve dichiarare subito è che appare singolare il rovesciamento delle responsabilità giuridiche e politiche dei principali attori di questa vicenda. Responsabili di comportamenti illegittimi, se non addirittura illegali, sarebbero dei magistrati che hanno cercato coraggiosamente di operare contro una prassi criminale messa in atto per anni dai servizi segreti degli Stati uniti, spesso con la complicità e l'omertà dei governi europei. Non a caso il sequestro di Abu Omar è stato considerato dalla stampa internazionale come uno dei casi meglio documentati di extraordinary rendition eseguita dai servizi segreti statunitensi. Intoccabili sarebbero i membri della Cia che con la complicità dei servizi segreti italiani si sono resi responsabili di questo grave crimine internazionale. Da proteggere sarebbe invece la strategia della amministrazione Bush, ora apertamente denunciata dal nuovo presidente Barack Obama come lesiva del diritto internazionale oltre che della Costituzione degli Stati uniti. Si può dunque legittimamente sospettare che i giudici della Corte costituzionale abbiano fatto una scelta assai più politica che non giuridica. Molto probabilmente essi si sono schierati contro i giudici milanesi perché non intendono ledere lo stretto rapporto di cooperazione dei governi italiani - di destra o di sinistra - con le strategie egemoniche degli Stati uniti: una potenza che in questi decenni si è sempre considerata legibus soluta ed ha sistematicamente ignorato non solo il diritto internazionale ma i diritti più elementari delle persone, torturandole, imprigionandole abusivamente, facendone strage. Basti pensare a Guantanamo, Abu Ghraib, Bagram: orrori compiuti in nome di una delirante quanto inefficace guerra contro il terrorismo. Una guerra che, se condotta con i mezzi usati sinora dalla grande potenza americana, ci porterebbe molto probabilmente non alla sconfitta del terrorismo ma a nuovi 11 settembre.

 

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Così anche la Cia fa le ronde in Italia (sezione: Giustizia)

 

( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

COMMENTO Così anche la Cia fa le ronde in Italia Claudio Fava Posso dire, senza ipocrisie, che questa sentenza della Corte costituzionale non ci stupisce affatto? Che pretendere un atto di giustizia nei confronti della Cia e dei servizi segreti italiani non rientra tra le prerogative di verità politica che questo paese può permettersi? Posso scrivere, senza timore di smentita, che l'uso di un presunto segreto di stato per colpire i giudici di Milano e mandare impuniti gli autori di un sequestro di persona è una pagina vergognosa ma malinconicamente prevedibile? Ben due governi si sono a lungo rincorsi per evitare questo processo, per insabbiarlo, per sabotarlo, per derubarlo delle sue verità. Due governi di diversa ragione politica (Prodi, poi Berlusconi) con la medesima subalternità culturale nei confronti dell'amministrazione Bush: che da questa (e altre) extraordinary rendition doveva uscire immacolata come un giglio. Sentenza prevedibile, pericolosa per l'uso politico che il partito Democratico e Forza Italia vorranno farne adesso, devastante per il messaggio che ci propone: a casa nostra la giustizia non è uguale per tutti. E il rapimento di un cittadino egiziano, presunto terrorista, nel pieno centro di Milano non è più un crimine se i sequestratori sostengono di aver agito in nome della nostra sicurezza. Ieri la Cia, domani le ronde padane: nessuno avrà nulla da obiettare. Conosco il processo di Milano. Conosco lo scrupolo paziente e ostinato dei giudici che l'hanno istruito. Conosco gli eccessi, le menzogne, le illegalità di cui si sono macchiati il Sismi e la Cia con il pretesto della lotta al terrorismo. Conosco l'imbarazzo dei dirigenti del Pd a farsi carico, in parlamento e nel paese, di questa battaglia di diritto e di civiltà. Adesso comprendo come anche la Consulta possa manifestare tutta la propria permeabilità di fronte alle sollecitazioni dei governi, al clima da frontiera che si sta impadronendo del paese, a questa notte della ragione e della politica che ci chiama in causa tutti. Da domani ci toccherà vigilare su questo processo per impedire che se ne perdano tracce e memoria. Come in molti vorrebbero: a destra e a sinistra.

 

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Abu Omar resta segreto (sezione: Giustizia)

 

( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

RENDITION ITALIANA 007 La Consulta accoglie la tesi di palazzo Chigi solo in parte. Il processo riparte il 18 marzo Abu Omar resta segreto «I magistrati di Milano hanno violato il segreto di stato, ma solo in parte», dice la Corte costituzionale chiamata a valutare il rapimento dell'imam di Milano. Restano valide quasi tutte le prove raccolte dai pm, ma rimane anche la lettera di Berlusconi che impone il silenzio agli agenti. Si torna in aula tra dieci giorni Sara Menafra ROMA Una vittoria di Pirro. Che piazza un grosso segreto di stato solo su venti pagine dell'istruttoria e un interrogatorio, ma salva tutto il resto. E stabilisce che il processo per la prima rendition avvenuta in Europa in epoca di guerra al terrore potrà riprendere, come previsto, il prossimo 18 marzo anche se con un iter decisamente più complesso. Decidendo sul segreto di stato in relazione al rapimento dell'imam Abu Omar, sequestrato e torturato sei anni fa dalla Cia con l'aiuto del Sismi, la Corte costituzionale ha deciso di spaccare a metà la questione. Col paradosso solo apparente di dar formalmente ragione alla presidenza del consiglio - a fare ricorso erano stati prima Romano Prodi e poi Silvio Berlusconi - ma nei fatti accogliere l'impianto dei pm milanesi Armando Spataro e Ferdinando Pomarici che indagano sul quanto avvenne, appunto a Milano, il 17 febbraio 2003. Togliendo dal loro fascicolo dibattimentale solo una parte degli atti acquisiti. E a quanto sembra dalla lettura di un provvedimento a cui mancano ancora le motivazioni, senza intaccare la sostanza dell'inchiesta. Vale la pena di entrare nel dettaglio. I giudici sostengono che debbono essere considerati segreti tre reperti trovati nell'ufficio di via Nazionale, quello che all'epoca dell'inchiesta era gestito da Pio Pompa, consulente tutto speciale dell'allora direttore del Sismi Pollari. I tre documenti, «reperti D19, D20, D21» sono guarda caso gli stessi a cui, un anno fa, la procura di Milano voleva rinunciare. Nel ricorso alla Consulta la presidenza del consiglio aveva sostenuto che l'indirizzario a cui erano rivolti quegli atti (articoli di giornali italiani e inglesi, una lettera della moglie dell'imam milanese e la lettera con cui la Cia, a maggio del 2003, avvisò il Sismi che Abu Omar era in Egitto detenuto) rivelavano la struttura dei servizi italiani e di quelli stranieri. E la procura aveva risposto che se il punto era quello, tanto valeva accordarsi. Milano avrebbe rinunciato a quei testi e in cambio palazzo Chigi doveva ritirare i ricorsi alla Consulta. Niente da fare, risposero allora gli avvocati dello stato. La Corte ha, poi, deciso di considerare segreti anche l'incidente probatorio sulla deposizione del maresciallo del Ros Luciano Pironi, l'unico italiano ad aver direttamente partecipato al sequestro dell'imam che, prelevato a Milano, è stato portato prima ad Aviano, poi in una base Usa in Germania e quindi in Egitto. Torturato, malmenato e imprigionato a lungo nelle carceri del Cairo, sulla base di accuse di partecipazione ad azioni terroristiche che non sono mai diventate prove. Di quel che Pironi ha detto ai magistrati resta però tutto ciò che ha dichiarato durante l'istruttoria ai pm, dai contatti col Sismi a quelli con il capocentro della Cia a Milano, Bob Seldon Lady, che poi gli chiese di prendere parte al rapimento. Soprattutto, sul tavolo del pm e del giudice di tribunale Oscar Maria Magi restano carte parecchio più importanti di queste. Tutte le intercettazioni degli agenti del servizio segreto italiano che oggi si chiama Aise, i quali, quando capiscono che potrebbero essere indagati, concordano una versione comune da vendere ai magistrati. O le testimonianze a proposito di una riunione operativa a Bologna, organizzata dal dirigente del Sismi Marco Mancini. Lì furono divise responsabilità e competenze. Resta pure il verbale del generale Gustavo Pignero, poi deceduto, che raccontò ai magistrati quanto sapeva degli accordi tra il direttore del Sismi Nicolò Pollari e gli agenti dei servizi americani presenti in Italia. È salvo, dunque, il passato dell'inchiesta sulla prima rendition europea e l'unica in Europa occidentale (nel 2003 ce ne fu un'altra tra la Serbia e la Macedonia). Per capire il futuro, però, bisognerà aspettare le motivazioni della sentenza. Perché dato che la Corte ha respinto anche il ricorso del tribunale di Milano, resta in piedi l'ordine di segretezza impartito nel 2008 da Berlusconi agli agenti del Sismi chiamati a testimoniare. Una lettera in cui si dice loro che ogni contatto con la Cia e ogni elemento indirettamente legato al sequestro Abu Omar è segreto. Se quella lettera rimane valida così com'è, il processo d'ora in poi si trasformerà in una corsa ad ostacoli. «Bisogna capire meglio», spiega l'avvocato e costituzionalista Alessandro Pace che ha sostenuto le ragioni della procura: «Per il momento e per quel che riguarda il ricorso dei pm, la decisione della Corte è una vittoria». Foto: PROCESSO PER IL SEQUESTRO ABU OMAR (NELL'IMMAGINE GRANDE) A MILANO /TAM TAM FOTO PICCOLA, ABU OMAR /AP

 

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I medici: <Non siamo spie> (sezione: Giustizia)

 

( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

clandestini I medici: «Non siamo spie» «Non siamo spie e nemmeno tutori dell'ordine». I medici italiani fanno quadrato contro l'emendamento presentato in Senato il mese scorso dalla Lega Nord, che prevede l'obbligo di denuncia dei pazienti in cura senza il permesso di soggiorno: provvedimento, contenuto nel decreto sicurezza, in arrivo nei prossimi giorni al vaglio della camera dei Deputati. Riunitisi ieri a Roma, le sigle sindacali della dirigenza medica, tra cui Anaao Assomed, Cimo Asmd, Fp Cgil medici, Aaroi, Fvm, Federazione Cisl medici, e Federazione medici Uil-Fpl promettono di utilizzare tutti i mezzi possibili per evitare che la proposta leghista si tramuti in legge, fino ad arrivare a uno sciopero generale. Per prima cosa, durante il convegno, è stato rivolto un appello al mondo parlamentare, senza distinzione di casacca, affinché «si appongano le opportune modifiche a una norma che non produrrà alcun effetto positivo né dal punto di vista medico né da quello legato all'ordine pubblico». E nel caso l'aula non dovesse recepire il messaggio, i sindacati dei medici sono pronti a ricorrere giuridicamente alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia Europea. Il rischio - secondo questa fetta di medici italiani - è che la proposta del Carroccio - che elimina il principio di non segnalazione degli immigrati clandestini da parte del servizio sanitario - possa nel lungo periodo produrre effetti inversi a quelli voluti. «Questa norma non serve a nulla - sottolinea Carlo Lucenti, segretario nazionale dell'Anaao Assomed - non serve al controllo dell'ordine pubblico e non aiuterebbe la spesa sanitaria anche perché gli immigrati clandestini si rivolgerebbero agli ospedali non ai primi sintomi della malattia, ma in uno stato già avanzato quindi con costi più alti». Le forze di centrosinistra promettono battaglia e annunciano un fronte comune per cancellare «una norma incivile, barbara, demagogica e razzista». Mentre alcune associazioni di consumatori lanciano un allarme ben più serio in proposito: «La norma - scrive in una nota Cittadinanzattiva - impedisce di fatto la registrazione alla nascita di cittadini stranieri figli di immigrati senza permesso di soggiorno e spingerà le mamme a partorire in clandestinità». E aumenta nel frattempo il rischio di malattie infettive. di Alessandro Da Rold 12/03/2009

 

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La stanza in più in ogni casa e cinquemila alloggi nuovi (sezione: Giustizia)

 

( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

il caso in quattro mosse Le notizie La stanza in più in ogni casa e cinquemila alloggi nuovi Una camera in più per ogni abitazione e via libera all'abbattimento di vecchi edifici malandati per ricostruirne di nuovi e rispettosi dell'ambiente, il tutto ottenendo sconti sul balzello che si deve pagare ai Comuni in cambio del permesso di costruzione. Chi sbaglia o fa il furbo e non rispetta la legge dovrà fare i conti con una stretta sulle sanzioni. Sono queste le linee guida, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, sulle quali il Governo continua a lavorare per mettere a punto un piano per l'edilizia e che sono state al centro di alcune riunioni che si sono tenute a Palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sempre secondo indiscrezioni si pensa alla costruzione di 5mila alloggi. Due i livelli che sarebbero coinvolti dalla "rivoluzione" dell'edilizia: quello regionale e quello statale. Per quanto riguarda l'ambito locale, è allo studio un testo base da proporre alle Regioni che intenderanno adottarlo. Al momento, oltre al Veneto, si sarebbe incassato il consenso della Sardegna e la Lombardia annuncia un intervento a breve: «Attendiamo che il Consiglio dei ministri vari le linee di indirizzo - ha spiegato Formigoni - e poi saranno le Regioni a legiferare. È una bella idea che può mettere in moto l'indotto. Di certo non parlerei di cementificazione perché gli interventi saranno calibrati sul territorio». Abu Omar, violato segreto di Stato. Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. Lampedusa, maxi sbarco. La tregua è durata solo una settimana: un altro barcone con oltre 300 migranti, partito dalle coste libiche, è approdato la notte tra martedì e mercoledì a Lampedusa. Gli extracomunitari, giunti direttamente in porto con un vecchio peschereccio di 15 metri, sono stati trasferiti nei due Centri di contrada Imbriacola e Capo Ponente. Il maxi sbarco ha messo nuovamente a dura prova le due strutture, insufficienti a contenere i quasi 900 ospiti. Una situazione di emergenza che non modifica però la linea dura del governo, che ha istituito nelle settimane scorse sull'isola un Centro di identificazione ed espulsione contestato dagli abitanti e dall'amministrazione comunale. Dal Viminale fanno sapere che gli immigrati saranno rimpatriati al più presto. In trenta aggrediscono due albanesi. Due fratelli albanesi di 37 e 33 anni sono stati aggrediti nella sera di martedì, a Tor Bella Monaca, quartiere popolare di Roma, da un gruppo di 30 persone, scese da motorini e auto che li hanno circondati, armati di bastioni, pietre e anche di pistole. Intorno alle 23.40 è arrivata alla polizia la segnalazione di una violenta rissa con persone armate. Gli agenti hanno trovato sul posto solo i due fratelli albanesi, che hanno raccontato di aver subito un'aggressione da parte di 30 persone, scese da 4 ciclomotori e 4 auto, che li hanno circondati, e aggrediti con bastoni lanciandogli contro pietre. Secondo i due uomini almeno 4 persone erano armate di pistola. Msf, «Troppe crisi dimenticate». Un pianeta sempre più ricco di angoli bui, di luoghi silenziosi dove si consumano tragedie delle quali solo pochissimi sapranno. Mentre i media italiani ignorano le crisi umanitarie, l'informazione è sempre più golosa di gossip, con matrimoni e tradimenti vip, o di notizie stagionali come l'influenza che mette a letto milioni di italiani. Questa è l'accusa che viene fuori con forza da un rapporto di Medici senza Frontiere sulle "crisi dimenticate in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia. Facebook, passato indelebile. «Rischiamo di essere la prima generazione destinata a portarsi dietro tutto il proprio passato perché i dati che mettiamo in rete non sono cancellabili e possono sfuggire al nostro controllo». È l'avvertimento del garante della privacy, Francesco Pizzetti. «Estendendo l'uso della rete e dei social network - afferma Pizzetti - come Facebook, attraverso i quali la gente mette in rete informazioni sui propri comportamenti, sempre più cresce il rischio che utilizzando un semplice motore di ricerca in qualunque momento chiunque può venire a conoscere queste informazioni». Spari per gioco, grave quattordicenne. Un ragazzino è stato colpito da un fucilata a piombini calibro 4.5, mentre giocava con un amichetto. È stato operato due volte e ora è in prognosi riservata. Secondo una prima ricostruzione, i due bambini hanno preso il fucile in casa e uno dei due ha fatto partire un pallino che ha colpito il coetano all'occhio. È successo a Lizzano (Taranto). 12/03/2009

 

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Obbligo di denuncia dei clandestini Medici in rivolta (sezione: Giustizia)

 

( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Obbligo di denuncia dei clandestini Medici in rivolta --> I sindacati: ricorreremo in tutte le sedi, anche in Europa Maroni: solo tolto il divieto di denuncia, non c'è obbligo Giovedì 12 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print RomaSono disposti a ricorrere alla Corte costituzionale e persino alla Corte di giustizia europea. I sindacati dei medici non hanno intenzione di cedere sull'emendamento al disegno di legge sulla sicurezza che, sono convinti, li obbligherebbe a denunciare i clandestini. Ad annunciarlo è Carlo Lusenti, segretario nazionale dell'Anaao Assomed, sottolineando che «non saremmo neanche da soli, visto che già qualche regione ha annunciato un'iniziativa analoga tenuto conto che la competenza sanitaria non spetta al governo nazionale». Questa è anche la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. No ai medici-poliziotto «Noi - spiega Lusenti - chiediamo al Parlamento di ritirare questo emendamento, che creerebbe in capo ai medici l'obbligo di denunciare l'immigrato irregolare e non la possibilità. Io confido che ci sia una valutazione serena e positiva da parte del Parlamento. Si tratta - sottolinea - di una norma insensata, perché non ci guadagnerebbe nessuno: né l'ordine pubblico, visto che i clandestini non si presenterebbero affatto in ospedale e neanche la salute pubblica, visto che si rischia la diffusione di malattie infettive. Ma nemmeno le casse dello Stato, che si troverebbero a curare delle patologie più gravi quando i clandestini, costretti dalla necessità, si rivolgessero finalmente ad un ospedale». Insomma, sottolinea ancora Lusenti, l'emendamento sembra «sfuggito dalla penna», piuttosto che frutto di una scelta consapevole. «Risvolti d'incostituzionalità» Il contenuto della legge, poi, aggiunge, «ha vari risvolti di incostituzionalità». È in contrasto, infatti, spiega, con l'articolo 32 della Carta costituzionale, secondo il quale «la Repubblica italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». L'obbligo di denunciare i clandestini, poi, «si discosterebbe dalle norme vigenti nella stragrande maggioranza dei paesi europei e dalle prescrizioni delle normative comunitarie». Per questa ragione i sindacati, spiega, non escludono di rivolgersi anche alla Corte di giustizia europea. In aumento i casi di tubercolosi Sulla stessa lunghezza d'onda Armando Masucci, segretario generale di Federazione medici Uil Fpl, per il quale il ricorso alla Corte costituzionale, se il Parlamento non facesse un passo indietro, rimarrebbe l'unica strada possibile: «Non possiamo certo invitare - sottolinea - i nostri iscritti a violare la legge e ad esporsi al pericolo di una denuncia. Certo, saranno tempi lunghi, noi preferiremmo senz'altro risolvere il problema prima, con una scelta diversa del Parlamento. Il fatto è che già oggi - denuncia - registriamo un calo del 15-20% degli immigrati che si rivolgono all'ospedale, e tra quelli che lo fanno aumenta il numero di chi arriva in condizioni drammatiche. Abbiamo registrato l'anno scorso 4.300 nuovi casi di tubercolosi, una patologia che in Italia praticamente non esisteva più». La replica leghista «Appellarsi alla Corte di Giustizia europea è solo l'ennesimo esercizio di ipocrisia da parte delle associazioni dei medici che difendono la clandestinità degli immigrati», afferma Gianluca Pini, deputato della Lega Nord, vicepresidente della commissione Politiche dell'Unione europea. «In molti Paesi dell'Ue - spiega Pini - non solo non vi è il divieto di denunciare i clandestini, ma addirittura c'è l'obbligo di farlo». Ma gettare acqua sul fuoco di tutta la polemica ci pensa lo stesso ministro dell'Interno Roberto Maroni, affermando a «Otto e mezzo» su La7 che «la norma contenuta nel ddl sicurezza abolisce il divieto di denunciare i clandestini da parte dei medici, ma abolire il divieto non significa introdurre l'obbligo». 12/03/2009 nascosto-->

 

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La Corte costituzionale (sezione: Giustizia)

 

( da "Eco di Bergamo, L'" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

La Corte costituzionale --> Giovedì 12 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar (nella foto) andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary rendition» (sequestro di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della Procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale». 12/03/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE

 

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<Vi racconto lo scandalo Genchi> (sezione: Giustizia)

 

( da "Riformista, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

documenti «Vi racconto lo scandalo Genchi» Una vicenda di enorme rilievo per le istituzioni democratiche». È uno dei passaggi chiave della relazione letta l'altro giorno da Rutelli, presidente del Copasir, in Aula a proposito del caso Genchi e che pubblichiamo integralmente alle pagine 2 e 3. «Sono stati acquisiti - ha spiegato Rutelli - dati sensibili riguardanti l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari, individuate le conversazioni telefoniche e la lista dei suoi interlocutori per venti mesi del suo mandato; sono stati acquisiti i tabulati di 24 mesi di traffico telefonico del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso; di almeno tredici parlamentari, ministri e sottosegretari di Stato, di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 utenze fisse e mobili del Csm. Ogni cittadino italiano può ben comprendere la delicatezza della disponibilità di queste informazioni». «C'è da chiedersi se nelle istituzioni competenti vi sia adeguata consapevolezza della necessità di ordinare la tempestiva e certa distruzione dei dati sensibili». alle pagine 2 e 3 di Francesco Rutelli 12/03/2009

 

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di MARCO CUSUMANO I campeggi di Fondi e altre strutture turistiche del Sud Pontino finiscono ... (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi di MARCO CUSUMANO I campeggi di Fondi e altre strutture turistiche del Sud Pontino finiscono ancora una volta sotto inchiesta. Il procuratore capo Giuseppe Mancini ha esteso gli accertamenti su una serie di presunte lottizzazioni abusive realizzate all'interno di alcuni campeggi di Fondi. L'inchiesta si è allargata ad altre strutture della zona. Un filone di certo non nuovo che ha già portato a diversi sequestri, tra i quali quello clamoroso dell'Holiday Village che fu successivamente dissequestrato tra le polemiche. Adesso la Procura sta effettuando nuovi accertamenti per verificare eventuali violazioni della normativa urbanistica e ambientale. Si tratta di reati che hanno una prescrizione di quattro anni, un limite che potrebbe essere ormai già superato. Le indagini sono in mano agli uomini del Corpo Forestale che hanno già consegnato una prima relazione al procuratore capo Mancini. La vicenda potrebbe coinvolgere anche la Regione Lazio in virtù dei poteri sostitutivi nei casi di abusivismo. Per adesso la strada che sta seguendo la Procura è quella di una consulenza in grado di valutare i presunti abusi edilizi, fornendo elementi utili a stabilire se si tratti o meno di lottizzazioni abusive. I campeggi abusivi sono finiti più volte nel mirino della Procura negli ultimi anni. Nell'estate del 2007 furono sequestrate alcune strutture al Lido di Latina, dissequestrate alcuni mesi dopo per permettere il funzionamento nella stagione estiva. Si scatenò una bufera tra gli operatori del settore ma anche nell'ambiente della politica: molti accusarono il Comune di non aver predisposto un adeguato piano per il litorale lasciando la situazione nel caos fino all'intervento della magistratura. Ma il 2008 è stato soprattutto l'anno del caso "Holiday Village" di Fondi. La megastruttura - dotata di 51 bungalow, piscine, piazzole per roulotte, ristorante, centro commerciale e campi da gioco - fu sequestrata su ordine del giudice Giuseppe Cario che ricevette poi la visita del senatore Claudio Fazzone che voleva "informarsi" sulla questione. Un episodio che provocò un terremoto politico-giudiziario fino a coinvolgere il Csm a tutela dell'indipendenza dei magistrati. Per l'Holiday Village si organizzarono anche manifestazioni davanti al Tribunale e alla Procura fino al dissequestro della struttura. Il nuovo "sprint" nell'inchiesta di Mancini potrebbe ora portare a clamorosi sviluppi, senza escludere la possibilità di ulteriori sequestri, magari a ridosso della stagione estiva ormai alle porte. Solo un'ipotesi, per adesso, in attesa degli accertamenti e delle consulenze già affidate. Un nuovo ciclone antiabusivismo potrebbe abbattersi sul tratto di costa più contestato dagli ambientalisti.

 

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saremo obbligati a denunciare i clandestini (sezione: Giustizia)

 

( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Preoccupazione per il disegno di legge sulla sicurezza che impone la segnalazione degli irregolari Saremo obbligati a denunciare i clandestini I sindacati dei medici in rivolta. «Ricorsi a Consulta e Corte di giustizia Ue» ROMA. Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare l' approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria. Così stando le cose, insorgono i sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità del direttore sanitario. Il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), Amedeo Bianco, che ha inviato una lettera ai presidenti e ai componenti delle commissioni della Camera che stanno esaminando il testo, si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, secondo Bianco, rappresenta «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori», con «un vulnus deontologico e professionale ma anche tecnico sul piano della sicurezza». I rischi sono diversi: mancanza di tranquillità dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini), pericolo di un accesso in ritardo in ambulatorio (con rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc, già 4.400 casi nel 2005), ripercussioni a livello economico. A livello professionale, ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia) mentre, a livello personale, ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'ordine dei medici nel caso non si seguisse il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse all'autorità. Intanto anche ieri 350 sbarchi di clandestini a Lampedusa. «Ancora per poco», dice il iministro Maroni, fiducioso in un accordo a breve con la Libia. (a.g.)

 

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ROMA - La sezione disciplinare del Csm ha sanzionato con la censura l'attuale Procuratore della... (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi ROMA - La sezione disciplinare del Csm ha sanzionato con la censura l'attuale Procuratore della Repubblica di Avezzano, Vincenzo Barbieri. Era accusato di ricorrere al «sistema delle segnalazioni e delle raccomandazioni» per «amici e conoscenti» coinvolti in procedimenti giudiziari penali o parti in processi civili; «sfruttando» il ruolo di direttore generale dei magistrati nel Ministero contattava colleghi, cancellieri e alti ufficiali dei Carabinieri «per acquisire indebitamente notizie riguardanti processi».

 

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La Francia ritorna dopo 43 anni nel comando militare della Nato (sezione: Giustizia)

 

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-03-12 - pag: 1 autore: ... PANORAMA ... La Francia ritorna dopo 43 anni nel comando militare della Nato Nicolas Sarkozy ha annunciato il ritorno di Parigi nel comando militare integrato della Nato. L'uscita dai vertici dell'Alleanza atlantica era stata decisa nel 1966 da Charles de Gaulle, insofferente nei confronti di un'organizzazione schiacciata sugli Usa. «è venuto il momento di mettere fine a questa situazione: è nell'interesse della Francia e dell'Europa», ha detto il presidente francese, che punta al rafforzamento della difesa comune nella Ue. u pagina 11, commento u pagina 12 Consulta: sul caso Abu Omar violato il segreto di Stato Nel corso delle indaginisul sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar la procura e il gip di Milano hanno violato il segreto di Stato. A stabilirlo è stata la Corte costituzionale, dando di fatto ragione a Romano Prodi e Silvio Berlusconi. u pagina 15 Lefebvriani, il Papa accusa: nella Chiesa ci si divora «Nella Chiesa ci si morde e ci si divora. I cattolici mi hanno attaccato ». Così Benedetto XVI scrive in una lettera ai vescovi dopo la crisi che si è aperta in Vaticano per la revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani. u pagina 14 I medici contro l'obbligo di denunciare i clandestini I sindacati dei medici bocciano l'obbligo di segnalazione dei pazienti stranieri irregolari da parte dei camici bianchi, in quanto in contrasto con il principio costituzionale di tutela della salute e con il Codice deontologico della categoria. u pagina 35 Enel, ok all'aumento di capitale da 8 miliardi Il cda dell'Enel, riunitosi ieri pomeriggio, ha dato il via libera al piano industriale che l'a.d. Fulvio Conti presenterà oggi al mercato. Confermato l'annuncio di un aumento di capitale fino a otto miliardi di euro da realizzarsi tra maggio e giugno. u pagina 37 Forbes: Gates è di nuovo il più ricco del mondo Il fondatore di Microsoft Bill Gates ha riconquistato il primato di uomo più ricco del mondo, ceduto a Warren Buffett l'anno scorso,nella classifica stilata dal magazine Forbes. Il primo italiano nella lista è Michele Ferrero al 40esimo posto. Champions League, eliminate tutte le italiane Dopo l'uscitadi scena della Juventus contro il Chelsea,ieri è toccato a Inter e Roma dire addio alla Champions. La squadra di Mourinho ha perso a Manchester 2 a 0, mentre la Roma ha ceduto solo ai rigori contro l'Arsenal, dopo aver chiuso 1 a 0 i tempi regolamentari.

 

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Pizzi nuovo procuratore generale (sezione: Giustizia)

 

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: BARI - data: 2009-03-12 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Nomina del Csm Pizzi nuovo procuratore generale Ha indagato su vicende connesse al dissesto del Banco Ambrosiano e in tempi più recenti sulle Bestie di Satana Antonio Pizzi, procuratore a Monza, e che oggi è stato nominato dal Csm procuratore generale di Bari. Pizzi, che ha avuto la meglio Francesco Saverio Nunziante, ha cominciato la carriera a Milano nel 1969 e ha guidato diversi uffici di procura prima della nomina nel 2005 a procuratore di Monza. Si è occupato di importanti procedimenti, a cominciare da quelli in materia di bancarotta fraudolenta a carico di Carlo De Benedetti, Flavio Carboni, Angelo Rizzoli, Bruno Tassan Din, Licio Gelli, Umberto Ortolani, di Giuseppe Prisco, Franco Pazienza, Giuseppe Mazzotta ,tutti connessi al dissesto del Banco Ambrosiano. Viene dalla procura di Monza Antonio Pizzi, il nuovo procuratore generale di Bari. Ieri la nomina del Csm

 

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Abu Omar, segreto di Stato violato dai magistrati milanesi (sezione: Giustizia)

 

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-12 - pag: 15 autore: La sentenza della Consulta. Accolti i ricorsi dei Governi Prodi e Berlusconi «Abu Omar, segreto di Stato violato dai magistrati milanesi» Donatella Stasio ROMA I magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato nel processo sul rapimento di Abu Omar, limitatamente, però, all'acquisizione di tre documenti ( sequestrati durante la perquisizione nella "base" del Sismi di via Nazionale, a Roma, ma già eliminati dal processo perché irrilevanti), alle dichiarazioni rese, durante l'incidente probatorio del 30 settembre 2006, dal maresciallo dei carabinieri Luciano Pironi ( uno degli esecutori materiali del sequestro, che ha confessato di aver agito su richiesta del Sismi) e all'ammissione, in dibattimento, di alcune prove testimoniali (agenti e funzionari del Sismi). La Corte costituzionale, insomma, ha dato ragione solo in parte ai Governi Prodi e Berlusconi, annullando parzialmente la richiesta di rinvio a giudizio, il relativo decreto emesso dal Giudice dell'udienza preliminare, nonché l'ordinanza con cui il Tribunale, il 14 maggio 2008, ha dato via libera alle testimonianze degli 007, sia pure con la garanzia che non sarebbero state poste domande «generiche, tese a ricostruire la tela dei più ampi rapporti Cia/Sismi», coperti dal segreto di Stato. Successivamente, il Governo Berlusconi aveva precisato che il segreto copre «qualsiasi rapporto tra i servizi italiani e stranieri ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico meglio noto come sequestro Abu Omar». Una precisazione che rischiava di diventare un ostacolo all'accertamento delle responsabilità individuali nel sequestro; perciò il giudice Oscar Magi si era rivolto alla Corte. Che, però, ha respinto il ricorso. Il processo, dunque, andrà avanti lo stesso, sia pure con una serie di paletti. Per comprenderne la portata bisognerà attendere le motivazioni del verdetto della Consulta, reso noto ieri sera, con un comunicato stampa. Il processo riprende il 18 marzo e non è detto che per quella data la sentenza sarà depositata. Secondo l'Avvocato dello Stato, Francesco Caramazza, «è una vittoria piena, un sei a zero» (tanti erano i conflitti all'esame della Corte, tra quelli del Governo e quelli dei magistrati milanesi); ma Alessandro Pace, avvocato della Procura di Milano, non è affatto d'accordo su questa lettura. Anzi, la ribalta. Anzitutto perché la Corte ha salvato tutte le intercettazioni, respingendo la tesi del Governo secondo cui sarebbero state, invece, coperte dal segreto di Stato. In secondo luogo perché i tre documenti "incriminati" (secretati solo dopo l'acquisizione e il deposito nel fascicolo) non sono mai stati considerati rilevanti dalla Procura, tant'è che, su sua iniziativa, sono stati poi eliminati dalle carte del dibattimento. Quanto all'incidente probatorio di Pironi, svoltosi il 30 settembre 2006, e al relativo verbale con le sue ammissioni, analoghe dichiarazioni erano state rese in precedenza dallo stesso Pironi e sono ripetibili in dibattimento. Sarà il giudice Magi a stabilire se e quanto regga il rinvio a giudizio dei 32 imputati del rapimento, tra cui l'ex direttore del Sismi Niccolò Pollari, con il venir meno dei tre documenti Sismi sequestrati a via Nazionale e del verbale di incidente probatorio di Pironi. In caso di risposta affermativa (molto probabile, anche alla luce delle numerose altre prove raccolte), il dibattimento andrà avanti. Più complessa è l'altra questione che Magi dovrà risolvere, riguardante il peso del segreto di Stato sulle deposizioni testimoniali dei funzionari del Sismi che, durante le indagini, avevano riferito di aver agito d'accordo con gli 007 americani. Dalla sentenza della Corte si capirà se si è voluto vietare in assoluto questo tipo di testimonianza o, come sembra più probabile, soltanto le domande sulla rete dei rapporti tra Sismi e Cia, non anche quelle sui rapporti tra i singoli soggetti, per di più identificati e imputati, che hanno preparato il sequestro. LE REAZIONI Il processo va avanti. L'avvocato dello Stato: «Vittoria piena». Ma per i Pm «quasi nulla è stato accettato del ricorso della Presidenza»

 

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MILANO Potrebbe finire qui il processo per il rapimento di Abu Omar. Perché la procura... (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi di CLAUDIA GUASCO MILANO Potrebbe finire qui il processo per il rapimento di Abu Omar. Perché la procura di Milano, che per la "rendition" dell'ex imam di Milano ha rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Niccolò Pollari e 26 agenti della Cia, ha violato il segreto di Stato. La Corte costituzionale ha, infatti, accolto i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto sollevato dalla stessa procura milanese, respingendo anche quello presentato dal giudice del tribunale Oscar Magi, titolare del procedimento. Due giorni fa il procuratore aggiunto Armando Spataro si è presentato davanti all'Alta corte con un faldone contenente 275 documenti a sostegno delle proprie tesi. La Consulta doveva decidere se accogliere la posizione governativa, secondo cui il rapimento dell'imam è coperto da segreto di Stato, oppure quelle dei magistrati milanesi che invece sono intenzionati ad andare avanti con il processo, sospeso fino al 18 marzo. E alla fine ha dato ragione alla presidenza del Consiglio: «Non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Il governo, in questa circostanza, accusò i procuratori Ferdinando Pomarici e Armando Spataro di aver illegittimamente e ripetutamente «violato il segreto di Stato» nella conduzione delle indagini sul sequestro di Abu Omar, facendo saltare uomini e strutture del controspionaggio. «È una vittoria piena. È un sei a zero», commenta soddisfatto l'avvocato generale dello Stato, Ignazio Francesco Caramazza. Mentre per il difensore di Pollari, Titta Madia, «sarà impossibile celebrare il processo perché tutti gli elementi acquisiti dall'accusa sono stati ritenuti illegittimi». Di tutt'altro parere Pomarici: «Il processo può andare avanti. Mi sembra che del ricorso del governo non sia stato accolto quasi nulla». Il procuratore aggiunto Armando Spataro ha commentato: «Siamo soddisfatti, è stata riconosciuta la correttezza del nostro comportamento. Interrogatori e intercettazioni erano del tutto regolari».

 

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MONDOLFO - Il Parlamento blocca la "rivolta" dell'acqua e con una nuova legge dribbla... (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi MONDOLFO - Il Parlamento blocca la "rivolta" dell'acqua e con una nuova legge dribbla la sentenza della Corte Costituzionale sui rimborsi previsti per i non allacciati al depuratore. In sostanza la nuova legge approvata dal Parlamento, prevede, per i non allacciati al depuratore, l'obbligo che vengano loro ugualmente addebitati i costi di depurazione, qualora l'impianto sia in fase di costruzione o semplicemente di progettazione. «Non solo - spiega il direttore dell'Aato, Marco Toni - basta semplicemente che sia stato affidato l'incarico di progettazione dell'impianto per chiedere ugualmente all'utente una partecipazione alle spese». E per gli abitanti di Marotta e Mondolfo, dopo il danno potrebbe arrivare anche la beffa. «In questi mesi - spiega il presidente Aset, Giovanni Mattioli - abbiamo eliminato il canone di depurazione dalle bollette di 600 utenze, 1.600 persone circa. Attendiamo direttive dall'Aato ma potremmo anche chiedere che ci vengano versati ora i soldi non percepiti in questi mesi». Lu.Fa.

 

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Sindacati dei medici contro la denuncia dei clandestini (sezione: Giustizia)

 

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI ENTI LOCALI data: 2009-03-12 - pag: 35 autore: Ddl sicurezza. Pronti ai ricorsi Sindacati dei medici contro la denuncia dei clandestini Barbara Gobbi ROMA Altolà all'obbligo di segnalazione dei pazienti stranieri irregolari da parte del medico. I camici bianchi alzano le barricate contro l'emendamento presentato dalla Lega al Ddl sicurezza, che abroga il divieto di segnalazione previsto dal Testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo 286/ 98). Difeso, però, dallo stesso ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che sottolinea come la legge non preveda un obbligo di denuncia ma elimini il divieto di denunci finora previsto. Le nuove regole Secondo i medici la nuova disposizione, già approvata dal Senato e ora all'esame delle commissioni competenti della Camera, imporrebbe, di fatto, al dottore di farsi delatore dei pazienti irregolari. Introducendo, come denunciano da mesi tutti i professionisti della sanità, gravi rischi per la salute pubblica: l'effetto annuncio ha già ridotto l'affluenza degli stranieri sans papier nelle strutture sanitarie.Ma soprattutto – attaccano i medici – la disposizione è in rotta di collisione con i principi costituzionali di tutela universale della salute e con lo stesso Codice deontologico della categoria. «Per questo – ha spiegato Carlo Lusenti, segretario Anaao Assomed, nel corso di una conferenza stampa organizzata a Roma dai sindacati dei medici dirigenti – chiediamo al Parlamento di ritirare la modifica; in alternativa, siamo disposti a ricorrere alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea ». La levata di scudi del pianeta sanitario è dunque netta, all'insegna dello slogan «Non siamo spie, siamo medici». «Se la norma diventa legge – precisano i dottori – avremo l'obbligo e non già la mera possibilità, come invece annunciato da chi sostiene l'emendamento, di segnalare un clandestino che si rivolga per le cure a una struttura sanitaria pubblica». Secondo l'orientamento della giurisprudenza – è infatti la tesi – il dipendente da enti pubblici o convenzionati con il Ssn riveste contemporaneamente la qualifica di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio. Come tale è tenuto a segnalare la condizione di clandestinità, che con il "pacchetto sicurezza" diventa reato perseguibile d'ufficio. Perché scatti l'obbligo di denuncia, insomma «è sufficiente che il medico ravvisi un sospetto di punibilità. Mentre per ogni omissione o ritardo nella segnalazione, incorrerebbe in una sanzione penale». La deontologia Ben poco aiuta invocare l'obiezione di coscienza, cui ci si può appellare solo nei casi espressamente previsti dalla legge. Né – incalzano ancora i medici – è utile in questo caso l'"ombrello" del Codice deontologico, che non tutela dalle conseguenze della mancata denuncia di reato. Anzi, sottolineano dalla Federazione nazionale dei medici, con la nuova norma il sanitario si troverebbe davanti a un paradosso: segnalare il clandestino rischiando un procedimento disciplinare dell'Ordine; oppure non segnalarlo, rischiando una denuncia penale. Il tutto, ribadiscono i camici bianchi, con buona pace della Costituzione, che all'articolo 32 tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. E, in ultima istanza, con buona pace pure dell'ulteriore aggravio che, in termini di carichi burocratici, il nuovo obbligo comporterebbe per i medici.

 

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ROMA - Le posizioni ormai erano chiare ed era chiaro soprattutto che non si sarebbero sposta... (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi di STEFANO SOFI ROMA - Le posizioni ormai erano chiare ed era chiaro soprattutto che non si sarebbero spostate di un solo millimetro. Non ieri, almeno: dunque Pdl e Lega da una parte, Pd e Idv dall'altra, Udc astenuta. E così non sono passate, come da copione, né la questione di pregiudizialità richiesta dal Pd né quella di merito avanzata dall'Idv sul ddl intercettazioni già approvato dalla commissione Giustizia dopo estenuanti trattative anche all'interno della maggioranza sui punti più controversi. Stop agli abusi sulle intercettazioni, dispone il ddl Alfano: si potranno continuare a fare per i reati di mafia e terrorismo, mentre per tutti gli altri saranno possibili solo in presenza di «evidenti indizi di colpevolezza»; tra le altre novità previste dal ddl, da tre a sei mesi di carcere per i giornalisti (emendamento Bergamini) che pubblicano ascolti destinati alla distruzione. L'Aula della Camera, a scrutinio segreto, ammesso dal presidente Fini (poiché «il testo incide sui diritti di libertà garantiti dalla Costituzione»), ha respinto senza fatica entrambe: la prima con 278 no, 212 sì e 18 astenuti, la seconda con 292 no, 197 sì e 18 astenuti. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano tira un sospiro:«Ero sereno, ora sono soddisfatto». «Di questo voto plaude solo la criminalità» commenta invece Donatella Ferranti, capogruppo Pd alla Camera che poco prima aveva illustrato le ragioni del suo schieramento: «Un ddl incostituzionale, che limita fortemente l'uso delle intercettazioni come mezzo per la ricerca della prova e ridimensiona irragionevolmente il potere investigativo».Al leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, non era bastato il tempo a disposizione per argomentare i suoi «12 perchè il ddl è incostituzionale». Comunque è convinto, Di Pietro, che approvando questo disegno di legge la Camera «farà un vero e proprio abuso di funzione» costringendo la Corte Costituzionale a intervenire. Sentendo scorrere ore decisive non solo l'opposizione si era particolarmente mobilitata, ieri, nella speranza di alimentare qualche dubbio dell'ultimora. La Fnsi, Articolo 21, l'Unione nazionale Cronisti, ma anche quella degli editori, la Fieg, avevano fatto sentire ancora una volta le loro ragioni. E sulla materia del ddl si era espresso ieri anche il garante della privacy, Francesco Pizzetti: «Dal punto di vista della protezione dei dati dei cittadini - ha spiegato - ci interessa che non siano pubblicate informazioni false, notizie acquisite in modo illecito, che non ledano inutilmente la dignità delle persone». Dichiarazioni le sue, immediatamente adottate e sventolate da numerosi esponenti della maggioranza. «Pizzetti cancella ogni dubbio» diceva Maurizio Gasparri. «Pizzetti ribadisce l'importanza della riforma» insisteva Enrico Costa. Schieramenti più che mai opposti, dunque. Finchè non s'è arrivati al voto finale. L'Udc s'è astenuta. Roberto Rao spiega:«La questione che non ci convince è quella relativa alla norma degli "evidenti indizi di colpevolezza" che continua ad essere sbilanciata a favore del diritto alla riservatezza a danno della possibilità di effettuare indagini utili, siamo invece fiduciosi che sulla norma relativa ai giornalisti e al loro diritto-dovere di cronaca e di informazione possano trovarsi in aula ulteriori correttivi».

 

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<Expo, no alla commissione antimafia> La Moratti si schiera con il prefetto (sezione: Giustizia)

 

( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-12 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE Verso il 2015 Lombardi: quel comitato è incostituzionale. Forza Italia: se così, pronti al passo indietro «Expo, no alla commissione antimafia» La Moratti si schiera con il prefetto Il sindaco: ma garantiamo controlli e trasparenza. Il Pd: teatrino politico Il vicesindaco De Corato: bisogna trovare una mediazione, secondo me è ipotizzabile una commissione di studio «Il prefetto ha ragione». Il sindaco Letizia Moratti si schiera con Gian Valerio Lombardi: la commissione d'inchiesta antimafia in vista dell'Expo, approvata all'unanimità dal Consiglio comunale e voluta dalla stessa Moratti, non può essere istituita. «Ma per parte nostra — continua il sindaco dai microfoni di Orario Continuato a Telelombardia — continueremo a collaborare perché comunque ci sia su tutto, e non solo sugli appalti, il massimo controllo e la massima trasparenza». Il Pd non ci sta e lo scontro è durissimo. «La commissione deve andare avanti — attacca il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino — oggi chiederò di fissare la data della prima riunione. Non permetteremo che sulla testa della lotta alla mafia si sviluppi un'altra pagina del teatrino politico del centrodestra milanese. Sono stupito della piroetta della Moratti. Le opinioni del prefetto e del sindaco sono legittime, ma si possono ignorare». Uno stop al prefetto arriva anche dal presidente del Consiglio comunale, l'azzurro Manfredi Palmeri: «Ho scritto una lettera al prefetto. Credo che partendo dal merito della delibera si possa arrivare ad altre e diverse conclusioni. Ricordo che la delibera ha avuto il parere di legittimità della segreteria generale e il prefetto era perfettamente a conoscenza dell'esistenza dell'atto». Ma il resto del centrodestra, FI in testa, è pronta a ritirare i suoi uomini dalla commissione: «Leggeremo con attenzione le lettera del prefetto — attacca Giulio Gallera —, ma da una prima lettura risulta impossibile che vi sia una partecipazione fattiva e concreta dei rappresentanti della magistratura, condizione necessaria per l'esistenza dell'antimafia e di conseguenza valuteremo il ritiro dei nostri rappresentanti ». Una proposta di mediazione arriva dal vicesindaco Riccardo De Corato: «L'unica possibile mediazione è quella di fare una commissione di studio e non di inchiesta come avevo detto all'inizio dell'iter. Non vedo altre strade. La commissione d'inchiesta era fuori da qualsiasi logica costituzionale ». La lettera inviata dal prefetto alla Moratti non lascia molte alternative. Per Lombardi l'istituzione della commissione non è solo illegittima, ma è anche incostituzionale. «L'articolo 42 del Testo unico sugli enti locali che elenca le attribuzioni del Consiglio — scrive Lombardi — non prevede alcuna competenza comunale in materia di antimafia, per il semplice fatto che la relativa attribuzione è affidata in via esclusiva ad organi dello Stato. Conseguentemente non risulta ipotizzabile la costituzione di una commissione consigliare in tale materia con la partecipazione di magistrati e funzionari delle forze dell'ordine». Poi cita una sentenza della Corte costituzionale che riguarda una legge della Regione Marche in materia di sicurezza che dichiara «l'illegittimità delle norme che prevedevano l'istituzione di organi della Regione, con compiti di sicurezza, per di più con la partecipazione di organi dello Stato». Quindi, se vale per le Regioni, vale ancor di più per i Comuni. Dulcis in fundo, il prefetto deduce anche la possibilità di un danno erariale: «Si ritiene che una commissione consigliare d'inchiesta comunale antimafia — pur comprendendone il senso positivo — non corrisponda al quadro normativo vigente e darebbe luogo ad attività e a spese che non spetta al Comune di porre in essere ». In altre parole, il Comune avrebbe potuto istituire una commissione con poteri referenti- consultivi o «tuttalpiù di studio su questioni di competenza del consiglio o di giunta». Maurizio Giannattasio

 

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<Abu Omar: segreto di Stato violato dai pm> (sezione: Giustizia)

 

( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-03-12 num: - pag: 1 autore: di DINO MARTIRANO categoria: REDAZIONALE L'ex imam LA CONSULTA «Abu Omar: segreto di Stato violato dai pm» ROMA — La Corte costituzionale: nelle indagini sul rapimento di Abu Omar da parte della Cia (febbraio 2003), la magistratura ha violato il segreto di Stato, così come hanno sostenuto Prodi e Berlusconi. A PAGINA 21

 

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Pizzi lascia il Tribunale di Monza (sezione: Giustizia)

 

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

MONZA pag. 8 Pizzi lascia il Tribunale di Monza GIUSTIZIA NOMINATO PROCURATORE GENERALE DELLA CORTE D'APPELLO DI BARI È IL NUOVO procuratore generale presso la Corte di appello di Bari. La nomina di Antonio Pizzi, procuratore capo della Repubblica di Monza da quasi 4 anni, è stata votata ieri dal Plenum del Consiglio superiore della magistratura e ha ottenuto 16 voti contro i 10 voti dati al suo concorrente, Saverio Nunziante, che a Bari giocava in casa in quanto ex avvocato generale della Corte di appello barese poi decaduto e diventato sostituto procuratore generale. La commissione incarichi direttivi del Csm aveva proposto al Plenum tre nomi: tra questi ad ottenere la maggioranza dei voti era stato proprio Antonio Pizzi, mentre erano in lizza anche Saverio Nunziante e il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Emilio Ledonne. La votazione del Plenum era attesa ormai dalla fine del 2008. E Pizzi dovrà attendere ancora qualche mese per lasciare Monza, perché la sua partenza è prevista tra l'estate e l'autunno. Al suo posto non è stato ancora assegnato nessuno, ma si fanno anche i nomi di Pomarici e Carnevale. A metà aprile dovrebbe arrivare il nuovo procuratore aggiunto monzese, assente a Monza da 2 anni dopo il trasferimento di Lucio Bardi. E' il sostituto procuratore milanese Luisa Zanetti, che potrebbe fare anche le funzioni di procuratore capo fino alla nuova nomina. Successore di Cesare Di Nunzio, andato in pensione nel dicembre del 2002, Antonio Pizzi, 65 anni, di Milano, era dal 98 procuratore capo del Tribunale di Busto Arsizio. Brillante la sua carriera. Quando era sostituto procuratore a Milano ha condotto, insieme al collega Renato Bricchetti, le indagini sullo scandalo del Banco Ambrosiano legate alla morte di Roberto Calvi. A Busto Arsizio, invece, si è occupato del terrorismo islamico legato ad Al Qaeda e delle Bestie di Satana, indagine proseguita poi a Monza. Stefania Totaro

 

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<Abu Omar, violato il segreto di Stato> (sezione: Giustizia)

 

( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-12 num: - pag: 21 categoria: REDAZIONALE La sentenza Ora il processo agli 007 riparte in salita «Abu Omar, violato il segreto di Stato» La Consulta dà ragione a Prodi e Berlusconi Ma la Corte dà il via libera all'uso delle intercettazioni degli agenti della Cia e del Sismi ROMA — Durante le indagini sul rapimento di Abu Omar da parte della Cia (prelevato a Milano il 17 febbraio del 2003 dalla Cia e poi tradotto in un carcere segreto in Egitto), la magistratura ha violato il segreto di Stato così come hanno sostenuto sia il governo Prodi sia quello guidato da Berlusconi. La Corte costituzionale ha dunque accolto in parte i ricorsi presentati in epoche diverse dalla presidenza del Consiglio dichiarando invece inammissibile il contro-conflitto sollevato dalla procura di Milano. Respinto, infine, anche il contro- ricorso del giudice Oscar Magi, davanti al quale è in corso il processo a carico del generale Niccolò Pollari (ex direttore del Sismi) e di 34 imputati tra i quali 26 agenti della Cia. A questo punto il dibattimento, la cui ripresa è fissata per il 18 marzo, subirebbe un rallentamento perché vengono meno alcune fonti di prova e perché non si potranno più porre domande ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. All'avvocatura dello Stato guidata da Francesco Caramazza («E' stata una vittoria piena, è un sei a zero») c'è chi sostiene addirittura che si dovrebbe tornare alla fase delle indagini preliminari. Invece Alessandro Pace, difensore della procura, sostiene che il processo andrà avanti senza contraccolpi e che poco cambia perché gli atti espunti sono inutili per l'accusa e sono già stati sostituiti da altri non coperti da segreto di Stato. Secondo la Consulta, presieduta ora da Francesco Amirante, «non spettava all'autorità giudiziaria porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti il 5 luglio 2006» nell'ufficio parallelo dell'ex funzionario del Sismi Pio Pompa che ora non potrà più essere utilizzato così come l'incidente probatorio del 30 settembre 2006 a Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia di Milano: per questi atti, la Corte ha disposto «l'annullamento nelle parti corrispondenti » mentre ha respinto il ricorso nella parte in cui si voleva impedire alla magistratura di utilizzare le intercettazioni in cui sono incappati gli 007. Secondo Ferdinando Pomarici, il pm che ha condotto l'inchiesta con Armando Spataro, «il nodo sarà la valutazione dell'incidente probatorio». La cornice della decisione della Corte sta in una più puntuale definizione del segreto di Stato che, secondo l'avvocatura dello Stato, è un «atto squisitamente politico adottato dal presidente del Consiglio nel superiore interesse della sicurezza del Paese». Per la Corte, dunque, i rapporti tra Cia e Sismi non possono entrare nel processo. Nonostante la tesi della procura secondo la quale il sequestro Abu Omar è un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale ». Dino Martirano Ex imam Abu Omar rapito il 17 febbraio del 2003 dalla Cia

 

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Spataro: riconosciuta la nostra correttezza (sezione: Giustizia)

 

( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-12 num: - pag: 21 categoria: REDAZIONALE Il pm dell'antiterrorismo Spataro: riconosciuta la nostra correttezza MILANO — Dottor Spataro, cosa gliene pare della decisione della Consulta? «è stata affermata la correttezza del nostro comportamento. Bisognerà attendere di leggere la sentenza, ma dal comunicato della Corte costituzionale è evidente come siano risultate prive di fondamento le accuse del governo su supposte intercettazioni illegali o nostre pressioni su imputati e indagati». Il governo ha avuto ragione su alcuni punti. «Sì, ma solo su quello relativo all'utilizzo di alcuni documenti sequestrati in via Nazionale a Roma sui quali nessuno ci aveva opposto il segreto di Stato. Erano talmente irrilevanti da averli noi già ritirati dal processo». Cosa succede ora al processo? «Niente. Riprenderà regolarmente». G.Gua.

 

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La scure non seduce i parlamentari (sezione: Giustizia)

 

( da "Nuova Ferrara, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

La scure non seduce i parlamentari Bertuzzi: autoritarismo, non risparmi. Balboni: sì con le riforme Potere di voto ai soli capigruppo? Il senatore Pdl: in casi eccezionali è giusto STEFANO CIERVO «Vi do una brutta notizia: ho intenzione di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per dimezzare il numero dei parlamentari». Le esatte parole di Berlusconi sono riportate da Alberto Balboni, che era presente alla riunione. Nel giorno in cui Dario Franceschini propone un contributo extra per la crisi a partire dai parlamentari, si torna a parlare di costi della politica. I 500 milioni di euro che si rispamierebbero con l'accetta del premier, in realtà, sono visti dal centro sinistra come uno specchietto per le allodole. Maria Teresa Bertuzzi, senatrice Pd che a ottobre ha pure presentato un ordine del giorno sui costi della politica, non ne vuole sapere di tener legati i due temi: «I risparmi non c'entrano niente, è fuorviante collegarli alla proposta di Berlusconi. L'obiettivo è infatti molto più sottile, e si collega con la concezione di democrazia parlamentare del premier. Tutti questi deputati e senatori sono solo un peso, meglio votare in 3 che in 300, come si deduce dall'altra proposta, di far votare solo i capigruppo. Il parlamento va spogliato di tutti i poteri, secondo Berlusconi, che del resto ha governato finora a colpi di decreto e di voti di fiducia». Una velata perplessità su alcuni punti e sui modi delle proposte di Berlusconi, traspare anche dalle risposte di Balboni. «La sostanza di quanto ha detto il premier era già compresa nella riforma costituzione che tutti noi del centro destra abbiamo approvato alla fine del 2005 - ragiona il senatore di An-Pdl - Là era prevista una sostanziale riduzione dei parlamentari, circa 1/3, collegata all'eliminazione del bicameralismo perfetto con le suoi 15 commissioni per Camera a 20 componenti l'una». La modifica costituzionale venne bocciata dal referendum popolare del 2006, riproporre misure del genere e anzi appesantirle non significa quindi andare contro l'esito di quel voto? «No, perchè la riforma bocciata era comprensiva di molti altri provvedimenti, tra i quali l'eliminazione dei conflitti Stato-Regioni che hanno intasato la Corte costituzionale - è la replica di Balboni - In definitiva, sono pronto a sostenere la raccolta di firme per dimezzare la rappresentanza parlamentare, se è collegata ad un serio progetto di riforma parlamentare che elimini appunto il bicameralismo perfetto. Lo abbiamo solo noi e la Romania, ormai». Quanto al "collegato" che più ha suscitato reazioni, cioè il voto ai soli capigruppo, il segnatore pidiellino è ancora più chiaro: «Berlusconi è un grande semplificatore e in certi casi si espone alle strumentalizzazioni. Io non ho potuto votare la fiducia al suo governo perchè avevo la broncopolmonite, in casi come questi non vedo perchè il capogruppo non possa votare per delega. Se si aggiunge che bisogna lavorare di più in commissione e votare meno in aula, continuo ad essere d'accordo. Ma certo il voto al solo capogruppo è incostituzionale, come ha detto Fini, e credo vada introdotto solo in casi limitati ed eccezionali».

 

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Immigrati, medici in rivolta <Non faremo i delatori> (sezione: Giustizia)

 

( da "Giorno, Il (Milano)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

BREVI pag. 17 Immigrati, medici in rivolta «Non faremo i delatori» «RICORREREMO ALLA CORTE UE» ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per ora, sperano non ci sia bisogno di uno sciopero, ma sono pronti a una battaglia legale usando tutti gli strumenti: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale», è la linea delle sigle sindacali dei medici. Per il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, è una situazione «che rischia di farci percepire come delatori». Ma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato che non c'è nessun obbligo di denuncia.

 

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Abu Omar, il segreto fu violato (sezione: Giustizia)

 

( da "Tribuna di Treviso, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

La Consulta accoglie in parte il ricorso del governo contro i pm di Milano Abu Omar, il segreto fu violato ROMA. Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato per ordine della Cia il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. La Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr), con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». I magistrati milanesi interpretano a loro favore la sentenza. «Mi sembra che del ricorso del governo non sia stato accolto quasi nulla»: ha detto il pm Ferdinando Pomarici.

 

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terzo, domani assemblea sulle bollette del tubone (sezione: Giustizia)

 

( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Pagina 13 - Udine Terzo, domani assemblea sulle bollette del Tubone TERZO D'AQUILEIA. La questione Tubone torna ad infiammare le serate della Bassa friulana. Il locale Comitato difesa ambiente, scende nuovamente in campo in difesa dei cittadini e organizza, per domani sera, un'assemblea pubblica durante la quale, spiegano gli organizzatori, si discuterà dell'illegittimità delle tariffe pagate dagli utenti non collegati ad un impianto di depurazione nel comune di Terzo di Aquileia. Un tanto, spiega Giampaolo Chendi, membro del coordinamento dei comitati di difesa ambientale della Bassa friulana, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, che, lo scorso 10 ottobre, ha dichiarato l'illegittimità della legge 36 del 1994, relativa alle disposizioni in materia di risorse idriche. Durante l'incontro, che si terrà alle 20.30, nella sala Arci, all'interno del bar Muretto a San Martino di Terzo, verranno anche fornite ai cittadini presenti utili informazioni in merito alle modalità per procedere con le richieste di rimborso. «Nel clima di assoluta mancanza di informazione - spiega Gianpaolo Chendi, dei Verdi, membro del coordinamento dei comitati di difesa ambientale della Bassa friulana - ci proponiamo di spiegare ai cittadini come stanno le cose». Alla serata, che si preannuncia particolarmente calda, prenderà parte anche l'ambientalista Paolo De Toni, esperto di queste tematiche. (e.m.)

 

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Caracatita permiselor auto: a picat "tentaculul Covasna" (sezione: Giustizia)

 

( da "Romania Libera" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: Caracatita permiselor auto: a picat "tentaculul Covasna" Ofiterii DGA au perchezitionat 23 de locuinte, mai multe birouri si sediul Serviciului Permise Auto Camelia Popa, Dan Manolachescu, Florina Dobos Joi, 12 Martie 2009 » Caracatita romaneasca a permiselor auto a primit ieri o noua lovitura din partea ofiterilor anticoruptie: i-a fost retezat in forta "tentaculul Covasna", printr-o actiune la care au participat 200 de jandarmi si politisti. » In prezent, 19 persoane sunt anchetate pentru ca ar fi eliberat carnete de sofer sau certificate de inmatriculare pentru masini furate contra spagi de 100-10.000 de euro, dar cercul suspectilor s-ar putea mari. Ofiteri ai Directiei Generale Anticoruptie (DGA) au provocat ieri un cutremur in Sfantu Gheorghe, capitala judetului Covasna, prin retezarea intempestiva a tentaculului local al caracatitei permiselor auto, in cadrul unei actiuni la care au participat peste 200 de jandarmi si politisti. Ancheta, inceputa acum un an, se bazeaza pe declaratii ale persoanelor care au dat spaga si pe interceptari telefonice. Autoritatile din Covasna n-au avut insa habar ca exista o investigatie in curs pana ieri, cand au dat ochii cu anchetatorii veniti de la Bucuresti, care au perchezitionat nu mai putin de 23 de locuinte ale persoanelor implicate, un birou din cadrul Primariei Sfantu Gheorghe, sediul Serviciului Permise de Conducere si sediile a doua scoli de soferi. In prezent, 19 persoane au fost puse sub invinuire, iar procurorii au dispus inceperea urmaririi penale impotriva lor, a aratat inspectorul Sarmizia Fetcu, purtatorul de cuvant al DGA. Printre cei 19 se numara cinci subofiteri ai Serviciului de Permise si Inmatriculari Auto, subordonat Prefecturii Covasna; un subofiter din cadrul Inspectoratului pentru Situatii de Urgenta; un functionar al Primariei Sfantu Gheorghe; trei inspectori auto si mai multi intermediari. Potrivit anchetatorilor, acestia cereau intre 100 si 10.000 de euro spaga pentru a elibera permise de conducere sau certificate de inmatriculare pentru masini probabil furate, aduse din strainatate. Potrivit sefului Biroului Anticoruptie Covasna, Manuela Popescu, cei 19 sunt acuzati de "dare de mita, luare de mita, trafic de influenta si complicitate la infractiunea de luare de mita". Ancheta ofiterilor DGA a inceput in urma cu un an. In dosar, spun surse judiciare, exista interceptari telefonice care ar dovedi activitatea grupului infractional. Ancheta este condusa acum de procurori ai Departamentului National Anticoruptie, iar mandatele de perchezitie au fost emise de judecatori de la Tribunalul Covasna. Cel mai probabil, afirma sursele judiciare, procurorii vor emite ordonante de retinere pe numele celor anchetati si vor cere mandate de arestare pentru 29 de zile. Cercul suspectilor este mai mare; alte persoane au fost deja citate sau vor primi mandate de aducere la Parchet. seful Serviciului Public Regim Permise de Conducere si Inmatriculare a Vehiculelor din Sfantu Gheorghe, Eugen Deaconu, a aflat despre ancheta ieri dimineata: ajuns la serviciu, anchetatorii DGA i-au prezentat mandatul de perchezitie. Intrebat daca a suspectat existenta unor probleme in cadrul serviciului sau, Deaconu a recunoscut ca a avut suspiciuni, dar nu si date concrete. Perchezitia a necesitat si masuri organizatorice speciale. Astfel, seful Serviciului Permise a lipit un afis pe sediul institutiei pentru a informa cetatenii ca "nu se lucreaza cu publicul". Daca prefectul de Covasna, Codrin Muntean, in subordinea caruia se afla Permisele, a fost rezervat in verdicte, spunand ca asteapta finalizarea anchetei, fostul prefect Gyorgy Ervin s-a declarat "socat" de scandal. Ervin a marturisit ca a avut mereu impresia ca examenele pentru permise sunt riguroase in Covasna, dovada fiind faptul ca promovabilitatea absolventilor scolilor de soferi este foarte scazuta. Primarul municipiului Sfantu Gheorghe, Antal Arpad, a fost si el luat prin surprindere. Arpad a aflat de ancheta tot ieri dimineata, cand ofiterii anticoruptie l-au anuntat ca au un mandat de perchezitie a biroului unui angajat al primarului. Biroul functionarului cercetat a fost sigilat, iar calculatorul lui de serviciu si mai multe documente au fost ridicate. De asemenea, o serie de documente, precum si bani, au fost ridicate de anchetatori in urma perchezitiilor domiciliare, afirma surse judiciare. Functionarul lucreaza la Biroul de Impozite si Taxe al Municipalitatii, care are evidenta masinilor inmatriculate in oras, pentru care se platesc impozite. Anchetatorii sustin ca acest functionar era un "intermediar", la fel ca subofiterul de la Inspectoratul pentru Situatii de Urgenta (ISU) Covasna. Mai precis, presupusele infractiuni de care este acuzat n-ar avea legatura directa cu munca lui la primarie. In ceea ce-l priveste pe subofiterul de la ISU Covasna, seful sau, Alfonz Gyorgy, sustine ca el ocupa un post de executie, cu activitate de teren. » Mii de soferi falsi Caracatita actelor auto este inca vie in Romania. Ea a avut chiar "filiale" regionale (Olt – pentru Oltenia, Bacau si Galati – pentru Moldova, Satu Mare – pentru Ardeal si Braila – pentru Muntenia). Primul tentacul retezat a fost cel din Olt, in 2002; au urmat "filialele" Satu-Mare, Bacau, Braila si Arges. Asociatia Victimelor Accidentelor Rutiere a atras atentia ca pe soselele din Romania umbla mii de soferi falsi, unii analfabeti, cu permise luate pe spaga, care pot provoca accidente mortale. Intr-adevar, pana in vara anului 2008, 20 dintre conducatorii auto "fabricati" in Arges pe sume cuprinse intre 700 de euro si 4.500 de euro produsesera 21 de accidente rutiere, soldate cu trei morti si 17 raniti grav. In timp ce procesul grupului de infractionalitate organizata de la Pitesti (in care sunt judecati 28 de inculpati, dintre care 22 aflati in arest preventiv) continua la Curtea de Apel Targu Mures, la Serviciul Permise din Arges a inceput verificarea celor 3.500 de permise suspectate ca ar fi fost eliberate fraudulos, in vederea anularii lor in baza unei ordonante a Guvernului. Din aceeasi categorie: 11 arestati si o intrebare ramasa fara raspuns: unde sunt armele furate?CSM tine cu Adrian Nastase in meciul contra judecatorilorPenitenciarele si tribunalele, victime ale atacurilor informatice Voteaza

 

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'Purgar Rai mi saziò' (sezione: Giustizia)

 

( da "Articolo21.com" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

'Purgar Rai mi saziò' di Maxia Zandonai "...Volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei cittadini. Gente così offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L'insulto è la loro regola". Non è un raro momento di autocoscienza da parte dell'onorevole Maurizio Gasparri, detto Aigor. Quello che "il capo dello Stato lo rispetto, figuriamoci se non voglio rispettarlo" . Quello che "se ho offeso qualcuno chiedo scusa, ma non ritengo di averlo fatto e non rinuncio alle mie idee». No, non rinuncia alle sue idee Gasparri-Epurator. Quello che, già nel marzo 2001, si allenava dagli schermi di Telelombardia, tracciando alla lavagna (con il forzista Alberto Di Luca) i nomi degli epurandi: Luttazzi e Santoro, Fabio Fazio e Piero Marrazzo, l'intera redazione del Tg3, Enzo Biagi. La lista di proscrizione funzionò allora, come nel Ventennio, egregiamente. A quei tempi il promettente politico era fiancheggiato dal suo Capo. Gianfranco Fini infatti annunciava: "Se dovessimo vincere i vertici Rai (intesi come Zaccaria, ndr) non potranno rimanere più al loro posto". E poco importa se oggi il Presidente della Camera bacchetta istituzionalmente il suo virgulto, spingendolo a poco credibili scuse nei confronti di Napolitano. Sulla Rai sono sempre tutti, più o meno platealmente, daccordo. Gasparri oggi doppia il Fini del passato: "Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano», dichiara in una nota (intonata). Sono cambiati i titoli delle trasmissioni (da "Raggio Verde" a "Annozero) e i titoli di Gasparri, nel frattempo assurto a presidente dei senatori del Pdl, ma il bersaglio è sempre lo stesso. L'informazione non asservita (alla propria parte) e la satira, da sempre invisa ai regimi che ammettono solo i giullari di corte. Santoro ha riproposto in trasmissione le serene parole pronunciate da Gasparri sul caso Englaro. Vauro, sul finire della puntata ha mostrato una vignetta dal titolo "Anche Gasparri chiede un minuto di silenzio", con la faccia del senatore un po' stralunata che commenta: «Così si sentono meglio le stronzate che dico». Soltanto un po' più sintetico di Fini, che pochi giorni prima aveva dichiarato: "Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere, perchè il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di maggioranza numericamente più consistente" . Gasparri non digerisce forse la parola "stronzate", dimentico degli insegnamenti del Cavaliere. Che già nel luglio 2007 l'aveva sdoganata nientemeno che alla "Scuola di politica" della formigoniana Fondazione Europa Civilità alla Fiera di Milano. "Volevo andare in tv a rendicontare sul nostro operato - aveva insegnato Berlusconi - ma mi hanno limitato a rispondere solo per due minuti, alle domande dei giornalisti e a replicare alle stronzate di Prodi". E rivolgendosi ai giovani in platea aveva concluso la lezione di italiano: "Vedo che apprezzate il mio linguaggio rozzo, ma efficace". "Stronzate", appunto, ma poco importa: l'assalto alla diligenza Rai è cominciato, pur con qualche difficoltà. C'erano, forse, altre urgenze. Il bavaglio è meglio metterlo a tutta l'informazione, mica solo al servizio pubblico. E poi Biagi (come Curzi) ha fatto il favore di morire, Marrazzo ha trovato altro impiego, il Tg3 è stato spedito come Cenerentola dopo mezzanotte e non è più in Primo Piano, Riotta si è impegnato sulle elezioni americane, quel che resta dei vertici scaduti ha assunto modi Urbani già da tempo. Il copione si ripete. Nihil sub sole nuvum, stava già scritto nell'Ecclesiaste. E in questo Paese di Gattopardi vige sempre lo stesso principio: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". Anche i vertici Rai, e i direttori di testata. Via, dunque, con le nomination, con il gioco che ti rimette in gioco. La Commissione di Vigilanza si appresta alla nomina di sette dei nove componenti del Cda Rai. Il centrodestra, come il solito, ha le idee chiare e si appresta a molte riconferme, Corte Costituzionale permettendo: si attende infatti la decisione sul ricorso riguardante il caso del consigliere Petroni (rimosso e poi rimesso), che potrebbe mettere in discussione la stessa Gasparri. Per quanto riguarda il centrosinistra la situazione pare, come tradizione, più incerta. Ma ci sarebbero tre "nominati" per la riconferma. Non c'è tempo, sembra, per le Primarie. E le "visite chiarificatrici" a Palazzo Grazioli non sono più indispensabili. Di questi tempi, la residenza romana di Berlusconi, gode come noto di ben altre frequentazioni. Come le "portafortuna del premier", le gemelle napoletane Imma ed Eleonora De Vivo, socie del comitato "Silvio ci manchi", e immancabilmente approdate in Rai. Ma dinanzi a tutte queste "stronzate", il neo-presidente della Commissione di Vigilanza, da gran signore qual è, preferisce - come era facilmente prevedibile - tacere. E a noi non resta che il geniale anagramma coniato da Bartezzaghi per Maurizio Gasparri: "Purgar Rai mi saziò".

 

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Abu Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusco. Violato il segreto di Stato (sezione: Giustizia)

 

( da "AmericaOggi Online" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Abu Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusco. Violato il segreto di Stato 12-03-2009 ROMA. Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions" (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto "eversivo dell'ordine costituzionale"; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando loro che il segreto di Stato é stato opposto in relazione a "qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico" del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli "omissis" poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto su otto agenti del Sismi, ribadiva ieri la procura contestando il dato dell'avvocatura generale dello Stato che aveva parlato di intercettazioni "a tappeto" per un totale di 180 identità svelate). Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che - in una logica bipartisan di tutela della sicurezza dello Stato come barriera all'accertamento giudiziario - ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioé che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma solo su "specifici rapporti idonei ad individuare ambiti di responsabilità personale". Letto il dispositivo delle decisioni della Corte, tutti cantano vittoria. Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi alla Consulta per conto del governo, esulta :"é un sei a zero, mentre mi aspettavo un tre a due", dice facendo i conti dei ricorsi respinti e includendovi anche quello in via incidentale sollevato dal gip di Milano. Di tutt'altro avviso il prof. Alessandro Pace, che per tre ore ha difeso la procura di Milano dinanzi ai giudici costituzionali: "La Corte ha annullato l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti: il documento sequestrato nell'ufficio di Pio Pompa, peraltro già sostituito in dibattimento con quello omissato; e l'incidente probatorio a Luciano Pironi, ma non la precedente deposizione da lui resa in istruttoria. Questa resta valida". Secondo Pace "questi sono gli unici nei" della decisione dei giudici costituzionali, mentre "per il resto è stata respinta la pretesa del presidente del Consiglio di far retroagire il segreto di Stato fin all'inzio dell'inchiesta". Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta assieme al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: "mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla", anche se "il nodo - ammette - sarà la valutazione sull'incidente probatorio che si è svolto nel corso delle indagini. Bisognerà leggere attentamente la sentenza". Ed in effetti solo dalla lettura di quanto scriverà il giudice costituzionale Alfonso Quaranta si capirà come sia stato inteso il segreto di Stato e quali sviluppi potrà avere il processo Abu Omar.

 

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Abu Omar/ Spataro: Riconosciuta correttezza pm, processo (sezione: Giustizia)

 

( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Roma, 12 mar. (Apcom) - "E' stata affermata la correttezza del nostro comportamento". Lo sostiene in un'intervista al Corriere della Sera il Procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, commentando la decisione della Corte Costituzionale, secondo la quale nelle indagini sul rapimento di Abu Omar la magistratura ha violato il segreto di Stato. "Bisognerà attendere di leggere la sentenza, ma dal comunicato della Consulta è evidente come siano risultate prive di fondamento le accuse del governo su supposte intercettazioni illegali o nostre pressioni su imputati e indagati", sostiene. Il governo ha avuto ragioni su alcuni punti, ma secondo Spataro "solo su quello relativo all'utilizzo di alcuni documenti sequestrati in via Nazionale a Roma sui quali nessuno ci aveva opposto il segreto di Stato: erano talmente irrilevanti da averli noi già ritirati dal processo". E ora cosa succede al processo? "Niente, riprenderà regolarmente", conclude il Procuratore.

 

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Trieste , la Camera di commercio al Cruise Shipping Miami-SeaTrade (sezione: Giustizia)

 

( da "Sestopotere.com" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Trieste , la Camera di commercio al Cruise Shipping Miami-SeaTrade (12/3/2009 10:09) | (Sesto Potere) - Trieste - 12 marzo 2009 - Per il terzo anno consecutivo l'Azienda speciale ARIES della Camera di Commercio di Trieste sarà presente con imprese regionali al "CSM- Cruise Shipping Miami-SeaTrade". Anche quest'anno cinque imprese locali parteciperanno al principale appuntamento fieristico mondiale dedicato alle crociere e al mondo della produzione navale e nautica, in programma dal 16 al 19 marzo 2009. L'evento, che rappresenta la principale manifestazione nel comparto della cantieristica (in particolare quello croceristico), è riservato esclusivamente agli operatori specializzati e leader del settore delle crociere. In questa occasione oltre a 4 aziende triestine sarà presente anche una udinese coinvolta attraverso la Camera di Commercio di Udine presente anch'essa nello spazio espositivo predisposto da Aries. L'azione dell'Azienda speciale ARIES mira a mettere in risalto il comparto produttivo che a vario titolo partecipa alla realizzazione dei "giganti bianchi" del mare, supportando le imprese nella loro azione di internazionalizzazione e promozione all'estero. Nell'area del Padigilione Italia, organizzata dall'Istituto Commercio Estero, lo stand di Aries vedrà la partecipazione di alcuni /habitué/ della manifestazione e di alcune imprese che per la prima volta si affacciano a questa importante rassegna. Holiday Sas specializzata nella progettazione e produzione della segnaletica di bordo e F.Gurian Srl che progetta e installa impianti di refrigerazione, sono le imprese che da sempre partecipano all'iniziativa. R.S. Srl (società specializzata nella costruzione e manutenzione impianti antincendio, stazione di revisione zattere, scialuppe, gruppi autorespirato) e Pragotecna Spa (arredobagno, ceramiche e piastrelle) bissano l'appuntamento 2008, cui si aggiunge la Marmi Vrech di Cervignano, impegnata da anni nella realizzazione degli interni, dalle cabine alle zone comuni delle più importanti navi passeggeri. Alla presenza diretta delle imprese si affianca anche la Camera di Commercio di Udine, che si presenterà anch'essa alla manifestazione cercando di individuare le opportunità più interessanti per le imprese attive nel settore dell'arredo contract, dell'agroalimentare e anche della nautica. La loro presenza alla fiera è concomitante ad una serie di incontri con la comunità economica friulana e non nel capoluogo della Florida. "E' una presenza importante - puntualizza Antonio Paoletti, Camera di Commercio di Trieste - auspicando che in quei giorni vi sarà forse l'opportunità per delineare un progetto camerale regionale pluriennale, in collaborazione con l'ICE, che possa aiutare a promuovere le imprese regionali verso gli armatori, cantieri e /main contractor/ attivi nel settore navale crocieristico e dei /mega yacht/, creando le dovute sinergie con chi si occupa di ricettività e di turismo e di portualità passeggeri, innescando un circuito virtuoso utile per lo sviluppo della nostra area".

 

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Ddl sicurezza, i medici sul piede di guerra "La legge obbliga a denunciare i clandestini" (sezione: Giustizia)

 

( da "Quotidiano.net" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Spiegano che non arriveranno a scioperare, ma utilizzeranno tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge: fino ‘’alla Corte di giustizia europea passando per la Corte costituzionale’’

 

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Se diventa legge, il camice bianco avrà l?obbligo, e non la possibilità, di segnalare un clandestino che si rivolge per le cure a una struttura sanitaria pubblica, in quanto pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio". A lanciare l?appello sono i sindacati della dirigenza medica e veterinaria del Ssn, riuniti oggi a Roma proprio per spingere il Governo a tornare sui propri passi e bocciare la norma anti-clandestini, contenuta nel Ddl sicurezza. All?incontro hanno preso parte tutte le maggiori sigle sindacali della dirigenza medica: Anaao Assomed, Cimo Asmd, Fp Cgil medici, Aaroi, Fvm, Federazione Cisl medici, Fassid, Fesmed, Federazione medici Uil-Fpl, pronte, se la legge dovesse passare, "ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte costituzionale". "Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza - riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio. I medici del servizio sanitario nazionale, in quanto pubblici ufficiali, saranno quindi obbligati a denunciare per iscritto quando avranno notizia della clandestinità, diventato reato perseguibile di ufficio. Chi omette o ritarda di denunciare sarà punito con la multa da 30 a 516 euro. E non va dimenticato che l?obbligatorietà della denuncia non è solo a carico dei medici, ma anche degli infermieri e di tutto il personale della sanità pubblica quando è nell?esercizio delle sue funzioni". Dello stesso avviso anche il presidente dell?Anaao Assomed, Carlo Lusenti, che aggiunge: "Se il provvedimento diventasse legge si creerebbe una situazione senza via d?uscita. Il medico che decidesse di non applicare la norma, commetterebbe un reato perseguibile d?ufficio". Un vicolo cieco, dal momento che non sarebbe nemmeno ipotizzabile un ricorso all?obiezione di coscienza. "In linea generale - spiega Lusenti - non è possibile per i medici sollevare obiezione di coscienza, in quanto si può ricorrere a questa prerogativa solo nei casi in cui è espressamente prevista dalla legge, come ad esempio nel caso dell?interruzione volontaria di gravidanza". Per i sindacati, la norma in questione presenta inoltre "un evidente profilo di incostituzionalità", per contrasto con l?articolo 32 della Costituzione, in base al quale la "Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell?individuo e interesse della collettività". Le sigle sindacali passano quindi in rassegna i rischi che potrebbero sorgere nel caso l?emendamento dovesse avere il via libera anche della Camera. E' giusto che i medici possano denunciare i clandestini che curano? Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi "Englaro è cittadino onorario". E si scatena la rissa (58 commenti) Brunetta avvia il censimento dei precari "No a moratorie o regolarizzazioni per tutti" (33 commenti) Il Comune conferirà la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro (27 commenti) Stupri, una proposta - choc della Lega Nord "Castrazione in piazza per i violentatori" (22 commenti) "Tutti a scuola alle 11 di mattina Prima i ragazzi sono come 'zombie'" "No, meglio la colazione in classe" (20 commenti) "Il nuovo stadio di Firenze? 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Ecco per[...] I passi giusti e sbagliati di Binaghi10:44:28 - Qualcuno sa come si possono chiedere le dimissioni di BIN-AGHI? qualcuno conosce il regolamento?[...] I passi giusti e sbagliati di Binaghi10:25:58 - E' il classico articolo qualunquista di un giornalista molto bravo che a suo tempo è stato un ottimo[...] I passi giusti e sbagliati di Binaghi10:23:45 - Non è la presunzione che gli è mancata in passato, bensì un pò di umiltà. Se ammette per la prima vo[...] Federer rimane senza un coach Sala consiliare di Corridonia. Cosa bisognerebbe restaurare?Quale Camilleri preferisci?Donadoni è una buona scelta per il Napoli?Tassa straordinaria per i super-ricchi a sostegno dei più poveri: sei d'accordo?Italia in corsa per l'Europeo 2016 con Francia, Turchia e Svezia-Norvegia: può farcela?Ricerca sulle cellule staminali, cosa ne pensi?Pippo Inzaghi e Di Vaio, bomber di esperienza, possono essere ancora utili alla Nazionale?Campanella a scuola alle 11 di mattina, sei d'accordo?Il Milan può arrivare terzo in campionato?Champions League, quale italiana entrerà nei quarti?Berlusconi: "La crisi c'è, ma non è una tragedia". Sei d'accordo?E' giusto che il nuovo presidente dell'Aia Nicchi confermi Collina come designatore?Giusto ammettere i trans nell'esercito, come in Spagna?De Rossi, Mourinho e Balotelli sono da squalificare?Chi è il tuo modello di donna ideale? La foto del giorno Daimler Daimler ha annunciato la cassa integrazione per 18mila addetti per parecchi mesi. Coinvolti sono quattro impianti di Mercedes-Benz che producono camion. La misura entrerà in vigore a pasqua o al più tardi a maggio per durare fino alla fine delle vacanze estive. RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec

 

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Roma, Tribunale dei minori: Cavalli presidente (sezione: Giustizia)

 

( da "Denaro, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Campania nomine Roma, Tribunale dei minori: Cavalli presidente Melita Cavallo è il nuovo presidente del tribunale dei minori di Roma. La Cavallo è stata capo del dipartimento della giustizia minorile al ministero di via Arenula e prima ancora, dal 2001 al 2005, presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Ora il magistrato, 66 anni, di Salerno, assurge al vertice del tribunale per i minorenni di Roma. La sua nomina è stata decisa a larghissima maggioranza dal plenum del Csm. A suo favore hanno votato laici di entrambi gli schieramenti e tutti i togati, ad eccezione di quelli del movimento per la Giustizia, che sostenevano la candidata di minoranza, Isabella Foschini, reggente a Roma. Cavallo ha una lunghissima esperienza in materia di giustizia minorile. E'stata giudice al tribunale per i minorenni di Milano e Napoli, componente dell'Osservatorio nazionale sui problemi dei minori, presidente dell'Associazione italiana dei giudici per i minorenni e per la famiglia. Ha anche ricevuto il Prix Femmes d'Europe 1995 dal Parlamento Europeo per l'impegno in campo minorile ed è autrice di saggi specialistici e divulgativi. del 12-03-2009 num.

 

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<Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato> (sezione: Giustizia)

 

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

LOTTA AL TERRORISMO. Il processo all'ex capo del Sismi Pollari e agli altri imputati andrà avanti. Le toghe: non è una sconfitta La Corte costituzionale accoglie in parte i ricorsi di Prodi e Berlusconi contro la procura di Milano 12/03/2009 rss e-mail print Hassan Mustafa Osama Nasr (Abu Omar) in una foto di repertorio ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano nel febbraio 2003, si sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono ricercati 22 agenti della Cia, per i quali il governo non chiede l'estradizione. Nel luglio 2006 vengono arrestati i dirigenti Sismi Mancini e Pignero. Nel febbraio 2007 Abu Omar viene liberato e per il suo sequestro vengono rinviati a giudizio il generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi, Mancini e funzionari e agenti Cia. Nell'aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio 2006 nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto e non 180 come sostenuto dall'avvocatura generale dello Stato). Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che - in una logica bipartisan di tutela della sicurezza dello Stato come barriera all'accertamento giudiziario - ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioè che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma solo su «specifici rapporti idonei ad individuare ambiti di responsabilità personale». Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi per conto del governo, esulta. Di tutt'altro avviso Alessandro Pace, secondo cui l'annullamento è su «due punti per noi non rilevanti». Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta assieme al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: «Mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla», anche se «il nodo - ammette - sarà la valutazione sull'incidente probatorio». E solo dalla lettura della sentenza del giudice Alfonso Quaranta si capirà come sia stato inteso il segreto di Stato e quali sviluppi potrà avere il processo Abu Omar.

 

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Piano casa, in arrivo 5 mila alloggi popolari (sezione: Giustizia)

 

( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

stampa Il progetto del governo da 550 milioni di euro Piano casa, in arrivo 5 mila alloggi popolari Un milione di nuovi proprietari e cinquemila nuove case popolari. Questi sono alcuni degli obiettivi che l'esecutivo intende realizzare attraverso il piano casa da 550 milioni che avrà il via libera domani dalla Conferenza Unificata. Un piano nazionale per l'edilizia residenziale pubblica che prevede 200 milioni di euro da ripartire tra le regioni, con l'impegno del governo a incrementare la cifra fino a 550 milioni di euro. è il piano-casa, firmato lo scorso 6 marzo tra Governo e Regioni e che domani sarà discusso, e approvato, nel corso della conferenza Unificata tra Stato, Regioni e comuni. L'accordo prevede inoltre un monitoraggio dello stato dei lavori, come ha spiegato oggi il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto durante il question time, mentre le Regioni si sono impegnate a ritirare i ricorsi in materia presentati alla Corte Costituzionale. «Sono pienamente soddisfatto dell'accordo raggiunto - aveva commentato la scorsa settimana il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, rendendo noto il piano - che impegna consistenti risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte famiglie che versano in condizioni di bisogno. La collaborazione con il presidente Errani è stata piena e proficua e di questo lo ringrazio. L'intesa, per un verso, avvia una risposta a esigenze pressanti di ampie fasce di cittadini e, per l'altro, conferma la stretta collaborazione tra Governo e Regioni. In particolare su questo terreno per la predisposizione di una politica abitativa efficace in grado di dare risposte concrete a una domanda crescente e differenziata che viene dai nuclei familiari che si trovano nelle condizioni di maggiore disagio».

 

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La Consulta: i magistrati violarono il segreto su Abu Omar (sezione: Giustizia)

 

( da "Avvenire" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

CRONACA 12-03-2009 La Consulta: i magistrati violarono il segreto su Abu Omar ROMA. Abu Omar: furono i magistrati adi Milano a violare il segreto di Stato. La ha stabilito la Corte Costituzionale accogliendo i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, nella vicenda del rapimento dell'ex imam della moschea di viale Jenner, a Milano. Per questa vicenda sono stati rinviati a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Consulta ha ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. Dichiarato inoltre inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. La Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». Inoltre, non spettava ai magistrati porre a fondamento del rinvio a giudizio anche la «richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio, e con essa sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006». Quindi, per tutte queste parti di cui i magistrati hanno violato il segreto di Stato la Corte Costituzionale ha «disposto l'annullamento nelle parti corrispondenti», mentre ha respinto la richiesta del governo di annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. Piena soddisfazione per il pronunciamento della Corte è stata espressa dall'avvocato generale dello stato. «È una vittoria piena. È un sei a zero», ha detto Ignazio Francesco Caramazza. «Sono molto soddisfatto. Francamente ha aggiunto il legale non mi aspettavo tanto. Puntavo forse su un tre a due». I conflitti sollevati dinanzi alla Consulta erano cinque (due del governo Prodi, uno del governo Berlusconi e altri due contro-ricorsi della procura di Milano e del giudice del Tribunale dinanzi al quale si svolge il processo). A questi si aggiunge un sesto conflitto, ma in via incidentale, promosso del gip di Milano che ha disposto il rinvio a giudizio di Pollari e degli altri 34 imputati«. La Corte Costituzionale ha in parte annullato il rinvio a giudizio per il generale Pollari

 

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12/03/2009 12:33 TERRORISMO: GASPARRI E CICCHITTO, CONSULTA HA BOCCIATO PM MILANO SU CASO ABU OMAR (sezione: Giustizia)

 

( da "ITnews.it" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Roma, 12 mar. - (Adnkronos) - "La sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda connessa ad Abu Omar sancisce che alcuni pm di Milano hanno violato il segreto di Stato. E' sconcertante che il dottor Spadaro ed altri magistrati si proclamino vincitori dopo una sconfitta e manifestino l'intenzione di procedere nelle loro iniziative che hanno gia' arrecato significativi danni alla sicurezza del Paese". Lo affermano, in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, presidenti, rispettivamente, dei gruppi parlamentari del Pdl di Senato e Camera.

 

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I medici in rivolta: "Obbligati a fare le spie", denunciando i clandestini (sezione: Giustizia)

 

( da "Panorama.it" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - I medici in rivolta: "Obbligati a fare le spie", denunciando i clandestini Posted By redazione On 11/3/2009 @ 19:01 In Headlines | 1 Comment Non arriveranno a scioperare (almeno sperano non ce ne sia bisogno) ma useranno tutti gli strumenti legali: fino "alla [1] Corte di giustizia europea passando per la [2] Corte costituzionale". È questa la posizione delle diverse sigle sindacali dei medici ([3] Anaao assomed, [4] Cimo asmd, [5] Aaroi, [6] Fp cgil medici, Fvm, [7] Federazione cisl medici, [8] Fassid, [9] Fesmed, Federazione medici uil fpl), nel caso in cui dovesse passare la norma, contenuta nel Ddl sicurezza, sull'obbligatorietà di denunciare gli immigrati clandestini. Alzano la voce, insomma, rivendicano il loro ruolo professionale, si appellano al buonsenso dei politici ma, in attesa di segnali, lanciano l'allarme: "Non siamo spie, bisogna bloccare subito [10] l'emendamento della Lega Nord che elimina il principio di non segnalazione degli immigrati clandestini da parte degli operatori del [11] Servizio Sanitario Nazionale. Se diventa legge, il camice bianco avrà l'obbligo, e non la possibilità, di segnalare un clandestino che si rivolge per le cure a una struttura sanitaria pubblica, in quanto pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio". A lanciare l'appello intersindacale ([12] qui il testo in .pdf) sono i rappresentanti della dirigenza medica e veterinaria del Ssn, riuniti oggi a Roma proprio per spingere il governo a tornare sui propri passi e bocciare la norma anti-clandestini: "Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn", spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza "riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio. I medici del servizio sanitario nazionale, in quanto pubblici ufficiali, saranno quindi obbligati a denunciare per iscritto quando avranno notizia della clandestinità, diventato reato perseguibile di ufficio. Chi omette o ritarda di denunciare sarà punito con la multa da 30 a 516 euro. E non va dimenticato che l'obbligatorietà della denuncia non è solo a carico dei medici, ma anche degli infermieri e di tutto il personale della sanità pubblica quando è nell'esercizio delle sue funzioni". Dello stesso avviso anche il presidente dell'Anaao Assomed, Carlo Lusenti, che aggiunge: "Se il provvedimento diventasse legge si creerebbe una situazione senza via d'uscita. Il medico che decidesse di non applicare la norma, commetterebbe un reato perseguibile d'ufficio". Un vicolo cieco, dal momento che non sarebbe nemmeno ipotizzabile un ricorso all'obiezione di coscienza. "In linea generale - spiega Lusenti - non è possibile per i medici sollevare obiezione di coscienza, in quanto si può ricorrere a questa prerogativa solo nei casi in cui è espressamente prevista dalla legge, come ad esempio nel caso dell'interruzione volontaria di gravidanza". Per i sindacati, la norma in questione presenta inoltre "un evidente profilo di incostituzionalità", per contrasto con l'articolo 32 della Costituzione, in base al quale la "Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività". Le sigle sindacali elencano quindi i rischi che potrebbero sorgere nel caso l'emendamento dovesse avere il via libera anche della Camera: operare senza tranquillità, dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, la nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini) e il pericolo di un accesso in ritardo in ambulatorio cosa che preoccupa per la salute pubblica e che comporterebbe il ritorno di malattie scomparse (come focolai di tubercolosi, già 4.400 casi nel 2005), un aumento dei costi per curare malattie che normalmente costerebbero meno (il Ssn spende lo 0, 5% per immigrati), e nondimeno un'ulteriore ricaduta sull'organizzazione del lavoro (perdita di almeno un'ora e mezza per una denuncia). E come non prevedere, spiegano ancora i camici bianchi: "che a fronte del rischio concreto di essere denunciati alle autorità giudiziarie, si determinerebbe la marginalizzazione di gran parte dei cittadini extracomunitari i quali sarebbero costretti, in caso di necessità, a ricorrere a un 'sistema sanitario parallelo' privo di regole e controlli, generando situazioni di pericolo per la salute collettiva, basti pensare al mancato monitoraggio delle malattie infettive. Senza contare l'ulteriore aggravio che le rigorose modalità di adempimento dell'obbligo di denuncia comporterebbero per il carico di lavoro del medico".

 

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<Front-office Atoaperto sempre> (sezione: Giustizia)

 

( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Paternò «Front-office Ato aperto sempre» Una mozione del Pdl sarà discussa in Consiglio comunale Sottile 49 Il plenum del Csm ha nominato all'unanimità, due dei cinque procuratori aggiunti mancanti: sono Michelangelo Patanè e Marisa Scavo, che prendono i posti di Vincenzo D'Agata e Ugo Rossi, il primo procuratore capo a Catania, il secondo a Siracusa. Per gli altri tre posti di "aggiunto" a Catania ci sono quattro candidature, quelle dei magistrati Carmelo Zuccaro, Nuccio Lo Re, Roberto Campisi e Giuseppe Toscano. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha inoltre nominato, sempre all'unanimità, il nuovo procuratore capo di Modica: è l'attuale sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia etnea Francesco Puleio. Il procuratore capo di Catania, Vincenzo D'Agata, si è detto «felice delle nuove nomine» e ha sottolineato che «la Dda etnea ha fatto scuola con numerosi sostituti promossi in tutta la Sicilia, come la nomina di Ignazio Fonzo a procuratore "aggiunto" di Agrigento». La nomina dei due nuovi "aggiunti" rappresenta un po' d'ossigeno per la Procura afflitta - così come le altre Procure del Sud - dalla carenza di magistrati a causa della legge che vieta ai sostituti di prima nomina (ma solo nel settore penale) di ricoprire ruoli di sostituti procuratori o giudici monocratici. Proprio la settimana scorsa lo stesso procuratore D'Agata aveva promosso una conferenza stampa per testimoniare tutto il disagio del suo Ufficio a fronte di uno svuotamento degli organici che, negli anni, non è stato più colmato, con il risultato che su quaranta magistrati, ci sono sette posti scoperti, oltre a due magistrati in interdizione per gravidanza, altri due che fanno parte del consiglio giudiziario e sono quindi esonerati per legge dal 30% dell'attività e uno nominato in commissione notai e, per legge, lontano per due anni dal suo incarico.

 

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"Abu Omar, violato il segreto di Stato" (sezione: Giustizia)

 

( da "Corriere Adriatico" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

La Consulta sull'ex imam di Milano "Abu Omar, violato il segreto di Stato" Roma Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una extraordinary renditions (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento un documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano.

 

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<Violato dai pmil segreto di Statosu Abu Omar> (sezione: Giustizia)

 

( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

«Violato dai pm il segreto di Stato su Abu Omar» Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi e altre 34 persone. La Corte Costituzionale ha accolto così (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi. 10

 

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Medici compatti: <Denunciare i clandestini è incostituzionale> (sezione: Giustizia)

 

( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

I sindacati dei camici bianchi ribadiscono l'opposizione alla norma Medici compatti: «Denunciare i clandestini è incostituzionale» Roma. Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare l'approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286). Così stando le cose, insorgono i sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per "il fumus di reato" (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità del direttore sanitario. Secondo il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), Amedeo Bianco, che ha inviato una lettera ai presidenti e ai componenti delle commissioni della Camera che stanno esaminando il testo, si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, secondo Bianco, rappresenta «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori», con «un vulnus deontologico e professionale ma anche tecnico sul piano della sicurezza». I rischi sono diversi: mancanza di tranquillità dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini), pericolo di un accesso in ritardo in ambulatorio (con rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc, già 4.400 casi nel 2005), ripercussioni a livello economico. A livello professionale, ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia) mentre, a livello personale, ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'Ordine dei medici nel caso non si seguisse il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse all'autorità. Il segretario nazionale dell'Anaao assomed (medici dirigenti), Carlo Lusenti: dice «Non siamo forze di polizia». In serata, durante la trasmissione "Otto e mezzo" su La7, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato alle critiche dei sindacati dei medici, affermando che «la norma contenuta nel ddl sicurezza abolisce il divieto di denunciare i clandestini da parte dei medici, ma abolire il divieto non significa introdurre l'obbligo».

 

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CSM a avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea (sezione: Giustizia)

 

( da "Romania Libera" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: CSM a avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea Generalul Dan Voinea, procuror-sef adjunct al Sectiei Parchetelor Militare Rl online Joi, 12 Martie 2009 Sectia pentru procurori a CSM a decis, joi, revocarea din functia de procuror-sef adjunct al Sectiei Parchetelor Militare a lui Dan Voinea, acesta anuntand, dupa decizie, ca isi va depune la Consiliu cererea de pensionare, transmite NewsIn. Voinea a declarat ca nu isi reproseaza nimic si ca a fost "intotdeauna de partea victimelor". El a precizat ca, din 1977, de cand este magistrat, nu a avut nicio achitare. Avizul CSM pentru revocare este consultativ. Ulterior, potrivit procedurii, solicitarea este trimisa sefului statului, care poate accepta sau nu cererea de revocare din functie a lui Voinea. Revocarea procurorului a fost decisa la o zi dupa ce DIICOT a anuntat scoaterea de sub urmarire penala a lui Ion Iliescu pentru mai multe fapte in Mineriada din iunie 1990. Cererea de revocare a lui Voinea a fost inaintata, anul trecut, de catre Ministrul Justitiei, la sesizarea Procurorului General. La Sectia pentru procurori a CSM se afla si sesizarea Comisiei de disciplina pentru procurori in cazul lui Dan Voinea pentru abateri disciplinare in execitarea functiei. Procurorul general, Laura Codruta Kovesi, i-a trimis, pe 27 octombrie 2008, ministrului justitiei, Catalin Predoiu, cererea de revocare a adjunctului Sectiei Parchetelor Militare, Dan Voinea, cel care s-a ocupat de dosarele Revolutiei si Mineriadei. Purtatorul de cuvant al Parchetului de pe langa Inalta Curte de Casatie si Justitie, Robert Cazanciuc, a declarat, pentru NewsIn, ca solicitarea este insotita de o expunere de motive, document in care au fost preluate principalele constatari ale raportului de control al CSM la Sectia Parchetelor Militare. Procurorul general, Laura Codruta Kovesi, a declarat, pe 23 octombrie 2008, ca ii va cere ministrului Justitiei, Catalin Predoiu, revocarea din functie a adjunctului Sectiei Parchetelor Militare, Dan Voinea. Kovesi a explicat ca, desi au fost multe delegari ale unor procurori din teritoriu la structura centrala, Sectia Parchetelor Militare a rezolvat anul trecut doar trei rechizitorii. Dosarele au fost lucrate de peste 10 procurori. Potrivit lui Kovesi, inspectia judiciara nu a consemnat mai multe aspecte sesizate si anume tergiversarea dosarelor Revolutiei si Mineriadelor, precum si o rezolutie de incepere a urmaririi penale care nu a fost trecuta in registru. Procurorul general a mai spus ca dosarul Mineriadei, in care a fost cercetat Ion Iliescu pentru moartea si ranirea unor persoane in 13-15 iunie, ar fi stat 7 luni in nelucrare, inainte de a fi declinat procurorilor civili. In opinia procurorului general, vinovate pentru aceste nereguli ar fi fost conducerile care s-au succedat la sefia Sectiei Parchetelor Militare. Sectia de procurori a Consiliului Superior al Magistraturii si-a insusit, pe 23 octombrie 2008, cu majoritate de voturi, raportul de control la Sectia Parchetelor Militare, verificarile fiind cerute de procurorul general, dupa ce a dispus infirmarea rezolutiei de incepere a urmaririi penale pentru Ion Iliescu. Kovesi a sustinut ca procurorul militar Dan Voinea i-a prezentat lui Ion Iliescu o alta invinuire decat cea pentru care a inceput urmarirea penala. Ion Iliescu a fost pus sub invinuire, prin rezolutia din 19 iunie 2007, sub acuzatia ca la data de 13 iunie 1990 a determinat cu intentie interventia in forta a militarilor impotriva manifestantilor din Piata Universitatii din Bucuresti si din alte zone ale Capitalei, fapt ce a avut ca urmare moartea si ranirea prin impuscare a mai multor persoane. Intre timp, in cazul sau procurorii civili au dat neinceperea urmaririi penale. Dan Voinea a detinut, intre anii 1997 si 2000, sefia Sectiei Parchetelor Militare. In aprilie 2006, Dan Voinea a fost numit in functia de procuror militar sef adjunct al Sectiei Parchetelor Militare. Din aceeasi categorie: Ucraina reproseaza Romaniei ca foloseste standarde duble si se amesteca in treburile sale interneEuroMetropola: Renegociez chiria sau ma mut?Inchirierea Deltei Dunarii, o solutie anticriza? Voteaza

 

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SILVIA BAROCCI ROMA. IL PROCESSO ALL'EX CAPO DEL SISMI NICOLò POLLARI E AD ALTRI 34 IMP... (sezione: Giustizia)

 

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

SILVIA BAROCCI Roma. Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex Imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi a opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte ha respinto i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato, trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorchè in qualche modo collegato con il sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli «omissis» poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato nel 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto su otto agenti del Sismi, ribadiva ieri la procura). La Corte ha anche annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioè che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi. Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi alla Consulta per conto del governo, esulta: «È un sei a zero, mentre mi aspettavo un tre a due», dice. Di tutt'altro avviso il professor Alessandro Pace, che ieri per tre ore ha difeso la procura di Milano dinanzi ai giudici costituzionali: «La Corte ha annullato l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti: il documento sequestrato nell'ufficio di Pio Pompa, peraltro già sostituito in dibattimento con quello omissato; e l'incidente probatorio a Luciano Pironi, ma non la precedente deposizione da lui resa in istruttoria. Questa resta valida». Secondo Pace «questi sono gli unici nei» della decisione dei giudici costituzionali, mentre «per il resto è stata respinta la pretesa del presidente del Consiglio di far retroagire il segreto di Stato fin all'inizio dell'inchiesta». Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta con il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: «Mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla». E Spataro: «Siamo soddisfatti, è stata riconosciuta la correttezza del nostro comportamento».

 

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LA VICENDA ABU OMAR INIZIA NEL FEBBRAIO 2003 QUANDO SCOMPARE DA MILANO, HASSAN MUSTAFA OSAMA NASR, (... (sezione: Giustizia)

 

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

La vicenda Abu Omar inizia nel febbraio 2003 quando scompare da Milano, Hassan Mustafa Osama Nasr, (Abu Omar), 43 anni, imam della moschea di via Quaranta indagato per terrorismo. Riappare tempo dopo in un carcere egiziano dove, secondo fonti, viene sottoposto a durissimi interrogatori e torturato. È nel maggio dell'anno successivo che nascono sospetti che sia stato sequestrato da agenti dei servizi segreti e trasferito in basi Usa prima che nel carcere di Tora. Viene liberato un anno dopo, ma viene nuovamente arrestato in Egitto su ordine della magistratura italiana. Nel frattempo 13 agenti della Cia sono ricercati con l'accusa di sequestro di persona. Agenti che alla fine diventeranno 26. A novembre la procura presenta al ministero di Giustizia la richiesta di estradizione per gli agenti e il mese dopo emette i relativi mandati d'arresto europeo con l'accusa di aver rapimento. L'allora ministro Castelli deciderà comunque di non inoltrare a Washington la richiesta. Tre mesi dopo vengono arrestati due alti dirigenti del Sismi: Marco Mancini e Gustavo Pignero. Abu Omar viene liberato a inizio 2007 mentre in Italia viene rinviato a giudizio il generale Nicolò Pollari assieme ad altri funzionari. Nell'aprile la Corte Costituzionale dichiara ammissibile, il ricorso del governo Prodi contro la procura di Milano e nel giugno 2008 arriva anche il ricorso del governo Berlusconi.

 

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ROMA. IL DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA PREOCCUPA SERIAMENTE I MEDICI: IN TESTA ... (sezione: Giustizia)

 

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Roma. Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare, ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue, passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (dall'Anaao assomed al Cimo, e così via), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione, al quale i sindacati si oppongono, riguarda l'approvazione di un emendamento della Lega nord, cioè l'abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del dl del 25 luglio 1998, n. 286). Così, insorgono i sindacati, il medico di struttura pubblica è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare «una babele di posizioni diverse nella stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120 mila). Amedeo Bianchi, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici), si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, dice, è «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori». I rischi sono diversi: mancanza di serenità, dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini), rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc. Ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia), mentre ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'Ordine dei medici se seguissero il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse all'autorità. Solo tra Roma e Milano c'è una diminuzione di stranieri del 10%, che arriva al 50% al Nord. Il deputato del Pd Jean-Leonard Touadi, parla di «un quadro sconcertante e inumano», che ha già «prodotto un calo del 30% di immigrati che si rivolgono agli ospedali». Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha ieri sera precisato: «La norma del ddl sicurezza abolisce il divieto di denunciare i clandestini per i medici, ma abolire il divieto non significa introdurre l'obbligo». «In nessun Paese europeo - ha detto - esiste il divieto di denuncia da parte dei medici, mentre in Germania c'è addirittura l'obbligo. Noi vogliamo introdurre la norma che c'è in tutta Europa».

 

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Abu Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusconi. Violato il segreto di Stato (sezione: Giustizia)

 

( da "AmericaOggi Online" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Abu Omar. La Consulta accoglie i ricorsi di Prodi e Berlusconi. Violato il segreto di Stato 12-03-2009 ROMA. Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, "rea" di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una "extraordinary renditions" (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto "eversivo dell'ordine costituzionale"; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando loro che il segreto di Stato é stato opposto in relazione a "qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico" del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli "omissis" poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto su otto agenti del Sismi, ribadiva ieri la procura contestando il dato dell'avvocatura generale dello Stato che aveva parlato di intercettazioni "a tappeto" per un totale di 180 identità svelate). Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che - in una logica bipartisan di tutela della sicurezza dello Stato come barriera all'accertamento giudiziario - ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioé che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma solo su "specifici rapporti idonei ad individuare ambiti di responsabilità personale". Letto il dispositivo delle decisioni della Corte, tutti cantano vittoria. Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi alla Consulta per conto del governo, esulta :"é un sei a zero, mentre mi aspettavo un tre a due", dice facendo i conti dei ricorsi respinti e includendovi anche quello in via incidentale sollevato dal gip di Milano. Di tutt'altro avviso il prof. Alessandro Pace, che per tre ore ha difeso la procura di Milano dinanzi ai giudici costituzionali: "La Corte ha annullato l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti: il documento sequestrato nell'ufficio di Pio Pompa, peraltro già sostituito in dibattimento con quello omissato; e l'incidente probatorio a Luciano Pironi, ma non la precedente deposizione da lui resa in istruttoria. Questa resta valida". Secondo Pace "questi sono gli unici nei" della decisione dei giudici costituzionali, mentre "per il resto è stata respinta la pretesa del presidente del Consiglio di far retroagire il segreto di Stato fin all'inzio dell'inchiesta". Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta assieme al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: "mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla", anche se "il nodo - ammette - sarà la valutazione sull'incidente probatorio che si è svolto nel corso delle indagini. Bisognerà leggere attentamente la sentenza". Ed in effetti solo dalla lettura di quanto scriverà il giudice costituzionale Alfonso Quaranta si capirà come sia stato inteso il segreto di Stato e quali sviluppi potrà avere il processo Abu Omar.

 

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Abu Omar, la Consulta conferma la violazione del segreto di Stato (sezione: Giustizia)

 

( da "Panorama.it" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Abu Omar, la Consulta conferma la violazione del segreto di Stato Posted By redazione On 11/3/2009 @ 19:56 In Headlines, NotiziaHome | 1 Comment [1] L'imam egiziano Abu Omar La [2] Corte costituzionale sconfessa i magistrati di Milano sul caso Abu Omar, l'ex imam sequestrato nel capoluogo lombardo il 17 febbraio 2003: secondo la Consulta c'è stata violazione del segreto di Stato da parte degli inquirenti di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi, [3] Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte costituzionale avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi: è stato dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale, Oscar Magi, dinanzi al quale il processo è in corso. Il procedimento, dunque, perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, 'rea' di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una '[4] extraordinary renditions' (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto "eversivo dell'ordine costituzionale"; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a "qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico" del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli 'omissis' poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi [5] Pio Pompa; nell' aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di [6] Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto su otto agenti del Sismi, ribadiva ieri la procura contestando il dato dell'avvocatura generale dello Stato che aveva parlato di intercettazioni ''a tappeto'' per un totale di 180 identita' svelate). Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che - in una logica bipartisan di tutela della sicurezza dello Stato come barriera all'accertamento giudiziario - ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioe' che non erano consentire domande sulla tela dei piu' ampi rapporti Cia-Sismi, ma solo su "specifici rapporti idonei ad individuare ambiti di responsabilità personale".

 

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Piano per fronteggiare le emergenze idriche (sezione: Giustizia)

 

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Piano per fronteggiare le emergenze idriche Giovedì 12 Marzo 2009, Azzano Decimo Il bilancio 2007 della società Acque Basso Livenza si è chiuso con un risultato positivo. Nel corso dell'esercizio è stata avviata l'installazione di due impianti fotovoltaici della potenza di 20kw, uno dotato di inseguitori solari presso il campo pozzi di Torrate, il secondo del tipo a pannelli fissi sopra la copertura del magazzino della sede centrale. Nel corso del 2007 l'azienda ha organizzato un servizio per la gestione delle grandi emergenze idriche. È stata acquisita una macchina confezionatrice di sacchetti d'acqua da distribuire alla popolazione in caso di emergenze. Sono informazioni contenute nella relazione presentata dal presidente Alessandro Alessandrini e dal vice Marika Maschietto nell'ultimo consiglio comunale. Si è parlato di tariffe dei servizi acquedotto, fognatura e depurazione applicate dalla società e invariate da gennaio 2000 a fronte di un incremento medio dei costi della produzione pari ad oltre il 25%. «Il nuovo piano tariffario doveva partire con il 2008 - ha spiegato Maschietto - in seguito alla costituzione dell'Ambito. Infatti secondo la legge Galli la nuova tariffa deve comprendere: costi ordinari di gestione e costi legati alla realizzazione delle nuove opere, e i mutui pregressi già contratti dalla amministrazioni (accesi per finanziare opere di depurazione e fognatura). Nonostante l'Ambito non sia ancora costituito - ha precisato - i Comuni hanno cominciato a chiedere che rimborsassimo i mutui che pagavano, di conseguenza dopo un'approfondita analisi e sentito il parere dell'Associazione dei consumatori abbiamo deciso di aumentare le tariffe a partire da luglio 2008 inserendo nella tariffa i mutui pregressi». Tra gli interventi, il consigliere di Azzano Si, Lucio Caldo, ha fatto un plauso sugli investimenti attuati citando il lavoro verso un risparmio energetico. Mentre il consigliere Sante Valvasori ha voluto sottolineare gli effetti della sentenza della Corte costituzionale 335 del 10 ottobre 2008, con la quale è stato chiarito che nessun canone riferito al servizio di depurazione può essere addebitato all'utente nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano inattivi. Valvasori ha poi raccomandato agli amministratori, in particolare al vice presidente Maschietto, «un'attenta verifica dell'effetto di tale sentenza sulle utenze dei cittadini azzanesi, oltre cinquemila».

 

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I sindacati bocciano la proposta del Governo (sezione: Giustizia)

 

( da "Gazzettino, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

I sindacati bocciano la proposta del Governo Giovedì 12 Marzo 2009, Roma Medici italiani sul piede di guerra. Fanno sentire la loro voce, rivendicano il loro ruolo professionale, si appellano al buonsenso dei politici ma, in attesa di segnali, lanciano l'allarme: «Non siamo spie, bisogna bloccare subito l'emendamento della Lega Nord che elimina il principio di non segnalazione degli immigrati clandestini da parte degli operatori del Ssn. Se diventa legge, il camice bianco avrà l'obbligo, e non la possibilità, di segnalare un clandestino che si rivolge per le cure auna struttura sanitaria pubblica, in quanto pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio». A lanciare l'appello sono i sindacati della dirigenza medica e veterinaria del Ssn, riuniti ieri a Roma proprio per spingere il Governo a tornare sui propri passi e bocciare la norma anti-clandestini, contenuta nel Ddl sicurezza. All'incontro hanno preso parte tutte le maggiori sigle sindacali della dirigenza medica: Anaao Assomed, Cimo Asmd, Fp Cgil medici, Aaroi, Fvm, Federazione Cislmedici, Fassid, Fesmed, Federazione medici Uil-Fpl, pronte, se la legge dovesse passare, «ad andare fino alla Corte di giustizia europea, passando per la Corte costituzionale». «Il medico dipendente da enti pubblici o da enti convenzionati con il Ssn - spiega il segretario nazionale Fp Cgil medici, Massimo Cozza - riveste contemporaneamente, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, la qualifica di pubblico ufficiale o di pubblico servizio. I medici del servizio sanitario nazionale, in quanto pubblici ufficiali, saranno quindi obbligati a denunciare per iscritto quando avranno notizia della clandestinità, diventato reato perseguibile di ufficio. Chi omette o ritarda di denunciare sarà punito con la multa da 30 a 516 euro. E non va dimenticato che l'obbligatorietà della denuncia non è solo a carico dei medici, ma anche degli infermieri e di tutto il personale della sanità pubblica quando è nell'esercizio delle sue funzioni». Dello stesso avviso anche il presidente dell'Anaao Assomed, Carlo Lusenti, che aggiunge: «se il provvedimento diventasse legge si creerebbe una situazione senza via d'uscita. Il medico che decidesse di non applicare la norma, commetterebbe un reato perseguibile d'ufficio». Un vicolo cieco, dal momento che non sarebbe nemmeno ipotizzabile un ricorso all'obiezione di coscienza. «In linea generale - spiega Lusenti - non è possibile per i medici sollevare obiezione di coscienza, in quanto si può ricorrere a questa prerogativa solo nei casi in cui è espressamente prevista dalla legge, come ad esempio nel caso dell'interruzione volontaria di gravidanza». Per i sindacati, la norma in questione presenta inoltre «un evidente profilo di incostituzionalità», per contrasto con l'articolo 32 della Costituzione, in base al quale la «Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività». Le sigle sindacali passano quindi in rassegna i rischiche potrebbero sorgere nel caso l'emendamento dovesse avere il via libera anche della Camera. È facile prevedere - spiegano -che a fronte del rischio concreto di essere denunciati alle autorità giudiziarie, si determinerebbe la marginalizzazione di gran parte dei cittadini extracomunitari i quali sarebbero costretti, in caso di necessità, a ricorrere a un 'sistema sanitario parallelo' privo di regole e controlli, generando situazioni di pericolo per la salute collettiva, basti pensare al mancato monitoraggio delle malattie infettive. Senza contare l'ulteriore aggravio che le rigorose modalità di adempimento dell'obbligo di denuncia comporterebbero per il carico di lavoro del medico». Critico nei confronti dell'emendamento anche il presidente della Cimo Asmd, Stefano Biasioli, che ribadisce un concetto chiaramente espresso anche sulla locandina della manifestazione: 'non siamo spie',vogliamo fare i medici senza guardare al colore della pelle o alla residenza di una persona". Il numero uno della Cimo si dice però ottimista circa una felice soluzione della questione, escludendo, al momento, la possibilità di proclamare uno sciopero dei camici bianchi. «Credo nella lungimiranza e nel buonsenso dei parlamentari, ma se la proposta avanzata dalla Lega diventerà legge - conclude Biasioli - siamo pronti ad andare fino alla Corte di giustizia europeapassando per la Corte costituzionale, pronti ad attivare tutte le linee di ricorso per contrastarne l'applicazione».

 

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Roma Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 age... (sezione: Giustizia)

 

( da "Gazzettino, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Giovedì 12 Marzo 2009, Roma Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, 'rea' di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una 'extraordinary renditions' (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento un documento sequestrato il 5 luglio del 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche. Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa.

 

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Resana ko a Bessica è raggiunta dal Riese (sezione: Giustizia)

 

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Resana ko a Bessica è raggiunta dal Riese Giovedì 12 Marzo 2009, (m.m.) La capolista C.S.M. Resana cade nel derby di Bessica ed è raggiunta in vetta nel girone C dal Riese Vallà che ha fatto suo quello di Castello di Godego. Conferme per Sanfiorese (pur sconfitta a Mareno) e Pro Mogliano dopo le gare della quinta di ritorno del campionato provinciale Juniores. Ecco risultati, classifiche e programma di sabato 14 marzo. GIRONE A Risultati: Campolongo-Cappella Maggiore 5-1, Codognè-Godega 4-0, Feletto-Gorghense 3-2, Porto Mansuè-Parè 5-3, Francenigo-S. Vendemiano 3-0, La Marenese-Sanfiorese 2-0, Orsago-Vazzolese 1-1. Classifica:Sanfiorese 40, Vazzolese 36, La Marenese 35, Gorghense 34, Porto Mansuè 32, Codognè 30, Campolongo 29, Godega, Orsago 25, Feletto, Francenigo 17, Parè 14, S. Vendemiano 10, Cappella Maggiore 7. Prossimo turno: Vazzolese-Campolongo, Gorghense-Codognè, S. Vendemiano-Feletto, Porto Mansuè-Francenigo, Cappella-La Marenese, Godega-Orsago, Sanfiorese-Parè. GIRONE B Risultati: Zero Branco-Badoere 1-1, Cima Piave-Paese 2-2, Giavera-Casale 3-2, Pro Roncade-Fontane 3-0, Padernello-Pro Mogliano 1-2, Silea-Salgareda 0-4, S. Antonino-S. Lucia Mille 2-4. Classifica: Pro Mogliano 47, S. Lucia Mille 37, Salgareda 34, Zero Branco 32, Casale, Pro Roncade 29, Paese 25, Padernello 24, Badoere 22, Cima Piave 20, Silea 19, S. Antonino 12, Fontane 11, Giavera 7. Prossimo turno:Casale-Cima PIave, S. Lucia Mille-Giavera, Badoere-Padernello, Pro Mogliano-Pro Roncade, Salgareda-S. Antonino, Fontane-Silea, Paese-Zero Branco. GIRONE C Risultati: Bessica-CSM Resana 1-0, Spineda-Città di Asolo 0-1, S. Floriano-Fossalunga 5-0, SP-Montello 2-2, Godigese-Riese Vallà 1-2, S. Gaetano-Treville 1-0, Milan Guarda-Virtus CSM Farra 3-0. Classifica: CSM Resana, Vallà 40, Montello 38, S. Floriano 37, Godigese, SP 35, Spineda 31, Virtus Csm Farra 25, Bessica 22, San Gaetano 17, Città di Asolo 16, Milan Guarda 13, Treville 10, Fossalunga 8. Prossimo turno: Montello-Bessica, Riese Vallà-Spineda, Fossalunga-Godigese, Treville-Milan Guarda, Virtsu Csm Farra-S. Floriano, CSM Resana-S. Gaetano, Città di Asolo-SP.

 

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Conferme al vertice (sezione: Giustizia)

 

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Conferme al vertice Le cinque regine continuano la marcia senza intoppi Giovedì 12 Marzo 2009, (m.m.) Anche nella settima giornata di ritorno del campionato provinciale Giovanissimi le cinque capoliste non conoscono ostacoli (come le immediate inseguitrici). Quindi vetta per Vittorio Veneto (A), Opitergina (B), Casale (C), Loria (D) e Lia Piave (E). Ecco i risultati, le classifiche e gare del 15 marzo (8. ritorno). GIRONE A Risultati: S. Vendemiano-Codognè 0-0, Sanfiorese-Cordignano np, Lourdes-Efferre Aurora 3-0, Cappella Maggiore-S. Michele 1-3, Ogliano-Tarzo Revine Lago 5-0, Godega-Vittorio Veneto 0-3, ha rip. Campolongo. Classifica: Vittorio Veneto SM Colle 46, S. Michele 44, Campolongo 39, Ogliano 37, Codognè, S. Vendemiano 32, Tarzo Revine Lago 25, Sanfiorese 21, Cordignano 20, Lourdes 16, Cappella Maggiore, Godega, Efferre Aurora 7. Prossimo turno:Campolongo-Cappella M, S. Michele-Godega, Cordignano-Lourdes, Vittorio Veneto-Ogliano, Tarzo Revine Lago-S. Vendemiano, Codognè-Sanfiorese, rip. Efferre Aurora. GIRONE B Risultati: Breda-Ardita Pero 1-0, Opitergina-Cima Piave 7-0, Giovani Lia Piave-Fontanelle 0-2, Vazzolese-Gorghense 0-1, S. Lucia Mille-La Marenese 0-0, Basalghelle-Lovispresiano 4-1, Suseganese-Team Biancorossi 0-4. Classifica:Opitergina 55, Team Biancorossi 50, Breda 45, Gorghense 36, La Marenese 31, Basalghelle 30, Ardita Pero 27, Fontanelle, Lovispresiano 24, S. Lucia Mille 22, Suseganese 21, Giovani Lia Piave 19, Vazzolese 9, Cima Piave 6. Prossimo turno:Team Biancorossi-Basalghelle, Marenese-Breda, A.Pero-Giovani Lia Piave, Fontanelle-Opitergina, Lovispresinao-S. Lucia Mille, Gorghense-Suseganese, Cima Piave-Vazzolese. GIRONE C Risultati: Preganziol-Aurora Treviso Due 0-7, Badoere-Casale 0-3, Paese-Castagnole 0-2, Pro Roncade-Condor S. Angelo 0-3, Silea-Padernello 3-1, S. Bona-Zero Branco 2-1, ha rip. S. Giuseppe. Classifica:Casale 48, Silea 42, S. Bona 36, Aurora Treviso Due 32, Paese 31, Condor 28, S. Giuseppe 26, Castagnole 25, Padernello 22, Zero Branco 21, Badoere 13, Preganziol 11, Pro Roncade 0. Prossimo turno:S. Giuseppe-Badoere, Condor-Paese, Aurora Treviso Due-Pro Roncade, Castagnole-S. Bona, Casale-Silea, Padernello-Preganziol, rip. Zero Branco. GIRONE D Risultati: Conc. Fonte-Azzurra 0-2, S. Gottardo-CSM Resana 1-2, Bessica-Giov. Ezzelina np, Città di Asolo-Loria 0-1, Idea Sport-Riese Vallà 2-4, Godigese-Maser 1-1, ha rip. S. Andrea. Classifica: Loria 52, Azzurra 44, Maser 36, Godigese 35, CSM Resana, Giov. Ezzelina 29, Riese vallà 25, Conc. Fonte 24, S. Gottardo 22, Città di Asolo 16, Idea Sport 14, S. Andrea 9, Bessica 3. Prossimo turno: Azzurra 2003-Bessica, Riese Vallà-Città di Asolo, CSM Resana-Conc. Fonte, Giov. Ezzelina-Godigese, Maser-Idea Sport, S. Andrea-S. Gottardo, rip. Loria. GIRONE E Risultati: Contea-Città Crocetta Cornuda 0-1, Soccer G.A.-Istrana 8-0, Caerano-Fontane 3-3, S. Gaetano-Montello 0-2, Lia Piave-Nervesa 3-0, Giavera-Postioma 1-5, Milan Guarda-Quartier del Piave 0-1. Classifica: Lia Piave 56 Soccer G.A., Quartier del Piave 52, Caerano 38, Città Crocetta Cornuda 35, S. Gaetano 31, Nervesa 30, Fontane, Montello 25, Milan Guarda 16, Contea 15, Istrana 13, Postioma 9, Giavera 0. Prossimo turno: Nervesa-Caerano, Fontane-Contea, Città Crocetta Cornuda-Giavera, Istrana-Lia Piave, Postioma-Milan Guarda, Quartier del Piave-S. Gaetano, Montello-Soccer G.A. GIRONE F - Risultati: Villorba-Cipriano Catron 2-0, Padernello-Codognè 2-6, Fulgor-Careni Pievigina 1-2, Casier Dosson-Olmi Callalta 1-1, Vittorio Veneto-Pro Mogliano 5-0, Quartier del Piave-Team Biancorossi 0-1, ha rip. Opitergina. Prossimo turno: Codognè-Casier Dosson, Pro Mogliano-Fulgor, Cipriano Catron-Padernello, Careni Pievigina-Quartier del Piave, Opitergina-Villorba, Olmi Callalta-Vittorio Veneto, rip. Team Biancorossi.

 

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VEDI ABU OMAR (QUANT'è BRUTTO) SPATARO CONTRATTACCA: "RILIEVI MARGINALI, IL PROCESSO VA AVANTI" - intercettazioni e interrogatori, che il governo voleva veder cancellati, restano (sezione: Giustizia)

 

( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

HomePage | Segnala articolo --> VEDI ABU OMAR (QUANT?è BRUTTO) ? SPATARO CONTRATTACCA: ?RILIEVI MARGINALI, IL PROCESSO VA AVANTI? - intercettazioni e interrogatori, che il governo voleva veder cancellati, restano invece salvi e integri ?perché erano stati compiuti legittimamente?? Liana Milella per "la Repubblica" Due cellulari che squillano impazziti. Lui sul treno, come un passeggero qualsiasi, mentre lascia Roma per una località che non vuole rivelare. Una battuta che si riesce chiaramente a sentire: «Tra noi e il governo non c´è il minimo dubbio che abbiamo vinto noi». Spataro Poi la seconda, altrettanto chiara: «Il processo continua, va avanti. Integro. Questo è l´importante». La voce si assottiglia. Il resto viene inghiottito dal rumore di fondo della stazione. Armando Spataro parla al telefono ininterrottamente. Prima col collega di procura e di processo Ferdinando Pomarici, poi con Alessandro Pace, il presidente dei costituzionalisti italiani che, in questo conflitto davanti alla Corte, ha rappresentato le ragioni della procura di Milano. E che, ufficialmente, dichiarerà poi: «Abbiamo vinto». Con Pace il bilancio non è mediato dalle cautele che il procuratore aggiunto userà necessariamente per tutta la serata con la stampa. E sta tutto in quel «abbiamo vinto noi» che ritorna insistente, tra un´analisi tecnica di dettaglio e un´altra più generale. Passa la giornata a Roma il magistrato che ha alle spalle tante battaglie su inchieste di mafia e terrorismo. Ormai decenni di processi. Mentre la Consulta, tre ore la mattina e altrettante il pomeriggio, è chiusa a decidere la sorte del caso Abu Omar, Spataro invece partecipa a un dibattito dell´Anm su un tema quanto mai scottante, il futuro potere del pubblico ministero alla luce delle leggi di Berlusconi e del Guardasigilli Alfano. Nicolo Pollari Come sempre, com´è nel suo stile, Spataro parla chiaro: «Vedo un´insofferenza al controllo di legalità perché il potere vuole le mani libere». Giudici durissimi sui ddl anti-intercettazioni e sul processo penale: «C´è una deriva eccezionale». Poi via, verso la stazione Termini. E lì, quando è già in treno, ecco che gli arriva la notizia e la mail con il comunicato ufficiale della Corte. Minuti intensi di lettura, di contatti, poi ecco il primo giudizio a caldo. «Certo bisognerà aspettare la motivazione. Però, già da questo comunicato, risulta in maniera inequivocabile che è priva di qualsiasi fondamento l´accusa rivoltaci del governo di avere effettuato intercettazioni contro la legge o di avere forzato imputati e testimoni a rendere dichiarazioni in violazione del segreto di Stato». La sua soddisfazione è evidente. Eccola ufficialmente: «La nostra correttezza è stata riconosciuta». Poi una prima analisi dei dettagli decisi dalla Corte: «L´unico rilievo del governo accolto riguarda l´utilizzazione dei documenti che avevamo sequestrato in via Nazionale e su cui nessuno aveva opposto il segreto di Stato. Ma le parti non omissate di quei documenti sono talmente irrilevanti che noi stessi ne avevamo chiesto la sostituzione in giudizio con quelli recanti le parti omissate». PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE Poi la dichiarazione che più gli sta a cuore: «Quindi il processo va avanti. E questo è l´importante». Spataro rinvia a un prossimo futuro, quando la Consulta avrà scritto la sentenza, gli ulteriori approfondimenti. Ma un primo punto fermo si può già mettere. Ed è questo. Il governo contestava alla procura di aver fatto intercettazioni non consentite sulle utenze degli 007 militari, di aver fatto pressioni su imputati e testimoni per rivelare dettagli coperti dal segreto di Stato, di aver infine utilizzato l´archivio di Pio Pompa su cui, ma senza darne preventiva comunicazione, lo stesso Sismi aveva opposto il segreto. Ebbene, intercettazioni e interrogatori, che il governo voleva veder cancellati, restano invece salvi e integri «perché erano stati compiuti legittimamente». I documenti, su cui il Sismi aveva posto il timbro "top secret", erano già stati messi da parte. La procura è convinta che tutto il materiale raccolto sia ampiamente utilizzabile perché, se è vero che negli interrogatori non erano ammissibili domande sui rapporti tra gli agenti italiani e quelli americani, è del pari certo che agli 007 nostrani potevano essere fatte domande sul solo Sismi. «Ed è quello che abbiamo fatto» dice un tranquillo Spataro già pronto a riprendere il dibattimento. [12-03-2009]

 

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FINI SU SILVIO: NESSUNO SCONTRO, SOLO SENSIBILITÀ DIVERSE BONDI RESUSCITA IL CONSIGLIO NAZIONALE DEL DESIGN (GUZZETTI PRESIDENTE) - MARTINA, LA LUXURIA DEL CENTRODESTRA BRUNETT (sezione: Giustizia)

 

( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)

 

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HomePage | Segnala articolo --> FINI SU SILVIO: NESSUNO SCONTRO, SOLO SENSIBILITà DIVERSE ? BONDI RESUSCITA IL CONSIGLIO NAZIONALE DEL DESIGN (GUZZETTI PRESIDENTE) - MARTINA, LA LUXURIA DEL CENTRODESTRA ? BRUNETTA, VENDIAMO IMMOBILI IACP ? COSSIGA E IL ?VULNUS? DELLA CONSULTA? 1 - CATASTROFI... Jena per "La Stampa" - L'accusa di Medici senza frontiere ai media italiani di aver dedicato poco spazio alle catastrofi umanitarie è profondamente ingiusta, basti pensare a quanti articoli abbiamo pubblicato sul Partito democratico. Gianfranco Fini 2 - BIOTESTAMENTO, VIA LIBERA COMMISSIONE SENATO A DDL, PD DIVISO... (Apcom) - La commissione Sanità del Senato ha dato il via libera al disegno di legge sul testamento biologico dando mandato al relatore Raffaele Calabrò (Pdl) di portare il suo testo in aula il 18 marzo. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Udc, mentre il Partito democratico si è diviso: hanno votato contro il mandato al relatore la radicale Poretti e Vita, si sono astenuti la capogruppo Bianchi, Gustavino e Bosone e non hanno partecipato al voto Bassoli, Cosentino e Chiaromonte. Hanno votato contro il mandato anche la senatrice del Pdl Bianconi e il senatore dell'Idv Astore. 3 - FINI: CON BERLUSCONI ABBIAMO SOLO SENSIBILITA' DIVERSE... (Apcom) - "non è un mistero che tra e me Berlusconi ci siano delle sensibilità diverse, come sul caso Englaro, ma questo non autorizza nessuno a dire che c'è uno scontro tra di noi". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, ospite di 'Porta a Porta'. Ha spiegato Fini: "Abbiamo ruoli diversi: lui è a capo del governo e io sono a capo di una istituzione". Il presidente della Camera ha ricordato che in Italia tuttavia la terza carica dello Stato non è un semplice 'notaio', come in Gran Bretagna: "Può fare politica ma non nel senso partitico del termine. Può dire la sua ogni qualvolta lo ritiene". 4 - ROTONDI: CON INTESA SU RIOTTA SI CHIUDEREBBE VICENDA INDECOROSA... (Adnkronos) - 'Magari fosse vera l'intesa sul nome di Gianni Riotta per la presidenza Rai: si chiuderebbe in bellezza una vicenda indecorosa nei tempi e nei modi'. Lo dichiara il leader democristiano del PdL, Gianfranco Rotondi. 5 - BONDI: RINASCE IL CONSIGLIO NAZIONALE DESIGN (GUZZETTI PRESIDENTE)... (Apcom) - Rinasce il Consiglio nazionale del design che sarà presieduto da Adolfo Guzzetti. Lo ha annunciato il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, a margine della presentazione della 'Collezione Farnesina Design' a Villa Madama. "Come ministero dei Beni e delle Attività Culturali - ha detto - abbiamo deciso di ricostituire un organismo che nel passato non aveva funzionato molto bene: il Consiglio nazionale del design che dipende dal ministero della Cultura". Sandro Bondi "Proprio in omaggio dell'alleanza fra la cultura e l'impresa - ha aggiunto Bondi - ho voluto chiamare alla presidenza di questo nuovo organismo uno degli imprenditori italiani più importanti nel campo del design, che è Adolfo Guzzetti". 6 - COSSIGA: VULNUS CONSULTA A TUTELA SEGRETO DI STATO... (Adnkronos) - "Ho l'impressione che la sentenza della Corte costituisca un definitivo vulnus alla tutela del segreto di Stato, all'attivita' ed alla stessa esistenza dei servizi nazionali di intelligence e di counter-intelligence, e alla definitiva affermazione del potere giudiziario quale unico potere sovrano nello Stato repubblicano e forse anche al di sopra di esso". Lo afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, a proposito "della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha accolto ben quattro ricorsi per conflitto d'attribuzioni presentati due dal Governo Prodi, con l'accordo dell'allora opposizione, e due del Governo Berlusconi, con l'opposizione invece del centrosinistra, e dei commenti che ne sono seguiti". Sentenza della quale, prosegue Cossiga, "sapevo sino a ieri sera solo quanto reso noto dalle agenzie. Dalla lettura degli odierni quotidiani, e non solo perche' i pubblici ministeri Spataro e Pomarici e l'avvocato della Procura della Repubblica, l'amico Professor Pace, uno dei maggiori costituzionalisti del nostro Paese e Presidente dall'Associazione Nazionale dei Costituzionalisti Italiani, hanno dichiarato con gioia: 'Il Governo e' stato battuto, abbiamo vinto noi!', mi sono formato il giudizio che un venti percento del materiale processuale, e processualmente inutile!, sia stato negato alla Procura non di conoscere, ma di utilizzare nel processo, mentre la via e' ormai aperta all'utilizzazione di qualunque atto o informazione acquisita o da acquisire che l'amministrazione ritenga coperta da segreto di stato". Renato Brunetta 7 - STRACQUADANIO (PDL): PD VOTA CONTRO ACCORPAMENTO ELEZIONI... (Adnkronos) - "Complimenti al Pd che ha votato contro l'accorpamento delle amministrative alle europee. E poi dicono di essere per l'election day e di voler risparmiare i quattrini del contribuente. Invece al Senato pure in dissenso con la maggioranza avevano votato a favore". Lo ha dichiarato Giorgio Stracquadanio, deputato del Pdl e componente della commissione Affari costituzionali della Camera. "Il voto di oggi del partito democratico rivela tutta la demagogia e la straordinaria capacita' di doppiezza e d'imbroglio che il Partito demagogico (questo il vero significato di PD) manifesta', dice Stracquadanio. 8 - ARRIVA MARTINA, LA LUXURIA DEL CENTRODESTRA... Da Corriere.it - Si chiama Martina Castellana. È medico dermatologo dell'Asl. Sarà candidata nelle liste Pdl alle prossime elezioni per la Provincia di Salerno nel collegio 2. Piccolo particolare: Martina è un transessuale. Meglio, un transgender (all'anagrafe è ancora Michele Castellana). Non c'è dubbio, il suo ingresso nelle fila del centrodestra rompe un tabù. Creando un caso politico forse più dirompente della candidatura di Vladimir Luxuria, 3 anni fa, con Rifondazione comunista. francesco cossiga Lo «scandalo» però, lei, Martina, dermatologo stimatissimo a Salerno, non lo vede affatto. Anzi alla curiosità del cronista che chiede "perché si candida con il Pdl?", Martina Castellana ribatte: «Le rigiro la domanda: perché avrei dovuto farlo con la sinistra?». Forse per la tradizione machista, radicata certo più in An (il candidato presidente è Edmondo Cirielli, del partito di Fini) che altrove. Martina la archivia come leggenda metropolitana e rilancia: «Mi creda, ci sono più "machisti" e atteggiamenti maschilisti a sinistra». E aggiunge, sospirando: «La sinistra ha rubato i miei sogni di adolescente: nel '68 si contrabbandavano per libertà cose che libertà in realtà non erano. La vera libertà la si scopre oggi, a poco a poco, con la cultura della pari opportunità». 9 - MARONI: OSSERVATORIO PREFETTI PER EVITARE STRETTA CREDITIZIA... (Adnkronos) - Gli osservatori provinciali coordinati dai prefetti e composti da rappresentanti delle parti sociali, del mondo delle imprese, da rappresentanti dei lavoratori, avranno il compito di 'evitare che la stretta creditizia possa mettere in difficolta' le imprese'. Saranno quindi uno 'stimolo alle banche perche' non allentino il credito'. Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni intervenendo a 'Radio Anch'io' su Radio Uno Rai. Il prefetto 'ha l'autorita' per questo compito in quanto rappresenta il governo. Per coordinare quest'azione -ha aggiunto Maroni- avra' al suo fianco esperti e tecnici della Banca d'Italia e del ministero dell'Economia. Dovra' valutare se c'e' un'ingiustificata azione restrittiva da parte delle banche. Non verra' imposto nulla a nessuno, ma in una situazione anomala -ha concluso- l'osservatorio interverra' chiedendo giustificazioni alla banca'. 10 - BRUNETTA: VENDIAMO IMMOBILI EX IACP A CHI LI ABITA... (Adnkronos) - 'Sogno un D-day della casa il 25 settembre prossimo. In quel giorno, 1 milione di cittadini, diventeranno proprietari di immobili degli ex Iacp'. Il ministro per l'Innovazione e la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha un progetto per 'resuscitare il capitale morto degli istituti autonomi delle case popolari'. Lo spiega in un'intervista a 'Panorama' sul numero in edicola da domani. L'obiettivo: risparmiare sulle spese di gestione di un patrimonio immobiliare che non rende e liberare per fare investimenti su tutto il territorio nazionale. Martina Castellana 'Questo progetto puo' essere operativo da subito -continua Brunetta- Non occorre inquadrarlo in una legge. E' possibile vendere in tempi rapidi a prezzi contenuti, fissando il costo base al patrimonio familiare: lo prevede gia' la Finanziaria del 2006. Quando regioni, province e comuni, alieneranno il loro capitale morto potranno attivare investimenti su tutto il territorio pari a 30 miliardi di euro. Solo le case degli ex Iacp sono 1 milione, a queste se ne potrebbero aggiungere un altro milione di proprieta' dei comuni'. Unico problema: gli inquilini morosi. Chi non paga l'affitto onorera' le rate del mutuo? Brunetta risponde a 'Panorama': 'Sono convinto di si'. Inoltre saranno gli stessi condomini a vigilare che ogni residente si faccia carico almeno delle spese comuni. D'altronde il valore dei canoni non pagati e' impressionante: 135 milioni di euro, circa il 30% del totale. Per questo e' urgente un intervento shock'. 11 - D'ALEMA SULLE EUROPEE: SE ELETTORI VOGLIONO ANCORA FARSI MALE... (Ansa) - 'Cosa faranno gli elettori alle Europee? Non lo so, ma se vogliono farsi del male e' giusto che continuino a farsi del male': lo ha detto il presidente della Fondazione 'Italianieuropei', Massimo D'Alema, interpellato dai giornalisti sui sondaggi negativi per il Pd e positivi per il Pdl. Ma, secondo l'esponente del Pd, 'il problema non e' questo: occorre invece discutere con serieta' della crisi in cui ci troviamo rispetto alla quale non basta l'ottimismo; soprattutto l'ottimismo che e' necessario non puo' essere fondato sul nascondere la gravita' della crisi'. Parlando a margine dell'incontro promosso a Benevento dalla associazione 'Futuridea', presieduta da Carmine Nardone, D'Alema ha aggiunto: 'Occorre l'ottimismo delle risposte delle iniziative che il governo italiano non prende. Quello italiano, contrariamente a quanto dice Berlusconi, e' uno dei governi nel mondo piu' fermi, inattivi, di fronte alla crisi sia sul piano sociale che sul piano dello sviluppo economico'. 'Questa e' la sfida delle proposte concrete, dei problemi che riguardano i cittadini e credo che il Pd, uscito dalle difficolta' che l'hanno attanagliato, adesso sempre di piu' si mostra in grado di lanciare questa sfida', ha concluso D'Alema. 12 - No dell´ex dittatore Videla all´estradizione in Italia... Da "la Repubblica" - L´ex dittatore argentino, il generale Jorge Videla, rifiuta di essere estradato in Italia, nell´ambito dei processi in corso a Roma sui delitti commessi negli anni ´70, sostenendo di essere già stato processato e condannato in Argentina. In Italia Videla è accusato della scomparsa di 27 cittadini italiani o figli di italiani che figurano tra i "desaparecidos". [12-03-2009]

 

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Bio-testamento, primo traguardo pag.1 (sezione: Giustizia)

 

( da "Affari Italiani (Online)" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Bio-testamento/ Primo traguardo: via libera in Commissione Giovedí 12.03.2009 17:34 Il dibattito in aula, osserva l'esponente Pd, "sara' complesso, duro e difficile", ma non ci sara' nessun Aventino perche', spiega, "io non ci credo. Gia' il contesto in cui ci muoviamo e' delicato e complicato... meglio esserci e cercare di portare anche un miglioramento piccolo, e' gia' qualcosa. L'anima del riformismo e' questa, cercare di avere un risultato, avere una legge almeno con una cosa che la renda meno dannosa". Anche se, "piu' di questo francamente non possiamo fare. Non sono tempi radiosi questi". E anche se "qualcuno confida sull'aspetto salvifico del voto segreto, io ora non ci credo piu', non credo ci saranno strabilinanti modifiche al testo". Anche sull'ipotesi referendum, Finocchiaro si mostra scettica: "Circola questa suggestione. Io spero sempre che prima intervenga la Corte Costituzionale perche' li' e' il cuore della partita, la tenuta del patto costituzionale". E poi, osserva ancora, "forse ci siamo sbagliati: pensavamo che la risposta sarebbe stata un'altra. Non tanto da parte degli avversari politici, ma da parte del Paese. Pensavamo che certi temi fossero avvertiti dalla gente, ma forse non e' cosi'. Non sono cosi' sicura - conclude - che al referendum ci sarebbe una grande adesione del paese, cosi' come ci aspettiamo. Il referendum sulla fecondazione assistita non mi tranquillizza, anzi mi inquieta". < < pagina precedente pagina successiva >>

 

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Biotestamento/ Finocchiaro: Voto segreto non salvifico,Pdl (sezione: Giustizia)

 

( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Roma, 12 mar. (Apcom) - Il ddl Calabrò sul testamento biologico, un testo "orribile e dannoso", verrà approvato più o meno così com'è fatta salva la volontà del Pd di discutere fino all'ultimo per limare tutto il possibile. Ne è convinta la capogruppo del Partito democratico al Senato Anna Finocchiaro. "Abbiamo fatto di tutto - spiega la senatrice - perchè la discussione fosse seria e compiuta ma la chiusura del centrodestra da ieri e ancora di più da oggi è totale". "La legge verrà approvata più o meno così com'è, non mi faccio particolari illusioni - dice la Finocchiaro partecipando a un incontro di partito -: confido nel voto segreto ma non nel suo potere salvifico, non credo che ci saranno modifiche strabilianti del testo al di là di qualche cambiamento marginale". Il voto segreto non servirà più di tanto perchè "se uno non è attaccato a un valore anche con la copertura del voto segreto non lo difende". Per la Finocchiaro "il cuore di questa partita è la tenuta del patto costituzionale sulla libertà personale" e "spero che prima del referendum arrivi la Corte Costituzionale". Peraltro, sottolinea la Finocchiaro, "non credo che se si arrivasse a un referendum su questa brutta legge ci sarebbe l'adesione sperata da parte del Paese".

 

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Ad Urbino un convegno sull'indipendenza dei media (sezione: Giustizia)

 

( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Roma, 12 mar. (Apcom) - L'indipendenza dei mezzi di comunicazione in Italia è il tema del convegno che si svolgerà il 16 e 17 marzo ad Urbino nell'aula D1 della facoltà di Sociologia. La giornalista Bianca Berlinguer coordinerà il dibattito a più voci che vedrà partecipare nomi del mondo dell'informazione e della politica come lo storico Franco Cardini, il politologo Ilvo Diamanti, il vice direttore ad personam del 'Corriere della Sera' Massimo Mucchetti, l'ex presidente della corte costituzionale Valerio Onida e, l'esperto in politica comparata, il professor Giovanni Sartori. Tutti cercheranno di dare o trovare una risposta al dilemma attuale: come salvare il giornalismo? Si proseguirà poi analizzando alcune soluzioni adottate all'estero come quelle inglesi, francesi e americane: alla ricerca di una via italiana', per poi parlare della classe dirigente, dell'informazione e dei cambiamenti dei media e si chiuderà con i giovani giornalisti per un giornalismo che non c'è, dedicato alla scuole di formazione al giornalismo. Infine è già in programma una seconda iniziativa, prevista per il 23 marzo, in cui si parlerà di 'trasformazioni nei media e l'impresa giornalistica', sulla base di quanto sta emergendo dalle ultime ricerche della Columbia University.

 

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Nuovo tentativo di putsch istituzionale? (sezione: Giustizia)

 

( da "AprileOnline.info" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Nuovo tentativo di putsch istituzionale? Felice Besostri*, 11 marzo 2009, 17:54 L'intervento I Capigruppo, riuniti nella Conferenza dei Capigruppo, hanno poteri enormi sul calendario dei lavori: se potessero votare in luogo dei singoli parlamentari saremmo di fronte ad un golpe istituzionale: un vero e proprio attentato alla Costituzione. Purtroppo i rimedi giuridici contro le riforme dei gruppi parlamentari sono scarse se non inesistenti La costituzione della Repubblica Italiana configurava e formalmente ancora configura uno Stato con forma di governo parlamentare, nel quale l'indirizzo politico è determinato dal rapporto tra Parlamento e Governo. Con le riforme delle leggi elettorali con l'indicazione del candidato premier, già è stata modificata la forma di governo, con accentuazione del ruolo del Primo Ministro. Il Primo Ministro, rimanendo invariato l'art. 92 della Costituzione è ancora nominato dal Presidente della Repubblica, che è però vincolato dalle indicazioni del corpo elettorale. Il premio di maggioranza e le liste bloccate, confezionate dal capo delle coalizioni, hanno creato, in fatto, una sorta di premierato: come in Gran Bretagna è il leader del partito vincitore che viene nominato. Il premier Berlusconi ha dimostrato che pur disponendo di una amplissima maggioranza parlamentare in Parlamento, non è capace di governare, se non a colpi di voti di fiducia e di decreti legge. Il nostro Primo Ministro è sempre più insofferente rispetto alle procedure parlamentari: una semplice perdita di tempo nella sua visione carismatico-autocratica. Ecco il colpo di genio: in Parlamento non dovrebbero più votare si singoli parlamentari, ma soltanto i capigruppo! Non ci sarebbero più problemi di quorum per le votazioni. Come corollario ha proposto anche una drastica diminuzione dei parlamentari. Non si capisce a questo punto perché non proponga che si eleggano soltanto i futuri capigruppo che rappresenterebbero in Parlamento tanti parlamentari, quanti sarebbero spettati alle singole liste in base ai voti ottenuti. Questa logica conseguenza delle idee del Berlusconi è una pura provocazione: è chiaro che non passerebbe mai per l'opposizione di tutti i parlamentari compresi quelli del PdL. Purtroppo, per lui, alla proposta di Berlusconi si oppone il dettato della Costituzione e precisamente l'art. 67 Cost., che recita: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Funzione essenziale dei parlamentari è quella legislativa, compresa l'iniziativa delle leggi (artt. 70 e 71 Cost.). L'attività non è vincolata da alcun mandato, compreso quello del Gruppo di appartenenza. Ogni parlamentare può parlare e votare in dissenso dal gruppo di appartenenza: quindi il Capogruppo non può votare in sua vece. I Capigruppo, riuniti nella Conferenza dei Capigruppo, hanno poteri enormi sul calendario dei lavori: se potessero votare in luogo dei singoli parlamentari saremmo di fronte ad un golpe istituzionale: un vero e proprio attentato alla Costituzione. Purtroppo i rimedi giuridici contro le riforme dei gruppi parlamentari sono scarse se non inesistenti. Come nei confronti delle legge elettorali incostituzionali il nostro ordinamento anche per l'ignavia delle Corti Giudiziarie e della Corte Costituzionale non offre garanzie giurisdizionali. Si pensi che contro le leggi elettorali incostituzionali ci si dovrebbe rivolgere, secondo la nostra Eccellentissima Suprema Corte di Cassazione, alle Giunte delle Elezioni delle Camere elette con la legge ... incostituzionale! *Diritto Pubblico Comparato Università degli Studi di Milano

 

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Pedofili in cella, dopo la legge scattano le manette. Ma ora c'è chi protesta (sezione: Giustizia)

 

( da "Giornale.it, Il" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

n. 61 del 2009-03-12 pagina 0 Pedofili in cella, dopo la legge scattano le manette. Ma ora c'è chi protesta di Luca Fazzo Alessandro Riva, critico d'arte milanese, è uno dei primi imputati a subire l'inasprimento delle norme per chi risponde di violenza sessuale sui minori: dagli arresti domiciliari ha dovuto traslocare a San Vittore. E altri lo seguiranno. É una norma con effetto immediato, contenuta nel decreto-sicurezza approvato recentemente dal Parlamento: per gli accusati di reati di pedofilia (più tecnicamente, violenza sessuale a danno di minori) l'unica forma di custodia cautelare ammessa è il carcere. Stop agli arresti domiciliari, all'obbligo di firma, ad altre misure ritenute troppo blande di fronte ad un reato «estremo» come lo stupro dei bambini. A differenza di altre norme, che avranno bisogno di rodaggio per entrare davvero in vigore, questa è già scattata. La norma (essendo una norma procedurale) ha anche effetto retroattivo, quindi vale non solo per i pedofili che verranno individuati in futuro ma anche per quelli già denunciati e incriminati e ancora in attesa di giudizio definitivo. Per loro, carcere obbligatorio. La conseguenza è che le Procure di tutta Italia si stanno attrezzando per spedire in carcere decine di imputati per i quali finora erano state ritenute sufficienti misure cautelari più blande. C'è chi in carcere ci è già stato portato: per esempio il critico Alessandro Riva, già collaboratore di Vittorio Sgarbi, condannato l'anno scorso a nove anni di carcere. Riva attendeva agli arresti domiciliari la sentenza d'appello. Invece, applicando il «decreto sicurezza», il pubblico ministero Marco Ghezzi ha chiesto e ottenuto che venisse disposta a carico di Riva la custodia in carcere. E il giudice ha spedito il critico a San Vittore. E Riva non sarà il solo a subire questa sorte. I magistrati della Procura milanese che si occupano di reati sessuali si sono riuniti nei giorni scorsi per decidere come comportarsi nei confronti degli altri presunti pedofili che attualmente si trovano sottoposti a misure cautelari. La scelta è stata quella di chiedere ai giudici di mandare in carcere tutti gli imputati che attualmente si trovano ai «domiciliari». Per gli altri, quelli sottoposti a misure più soft - come l'obbligo di firma o il divieto di soggiorno - la Procura teme che il carcere potrebbe costituire un inasprimento sproporzionato alla loro pericolosità reale, così come emerge dalle indagini. Ma la legge è chiara: l'unica misura cautelare possibile è il carcere. Quindi i magistrati si trovano di fronte ad un bivio: o lasciare gli indagati a piede del tutto libero, o mandarli in prigione. I difensori di Riva ritengono che, se applicata in modo meccanico, la norma contenuta nel decreto sicurezza potrebbe essere incostituzionale, e meditano un ricorso alla Consulta: ben sapendo che l'unico precedente di questo tipo (la legge che imponeva il carcere per gli imputati di mafia) superò indenne il vaglio della Corte Costituzionale. Intanto le condizioni di detenzione di Riva sono state stigmatizzate in un articolo sul «Foglio» di oggi in cui si denuncia il fatto che il critico si trova «in una cella di dodici metri quadri condivisa con un albanese, un arabo, un rumeno e un italiano». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

 

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Per ora vincono loro (sezione: Giustizia)

 

( da "AprileOnline.info" del 12-03-2009)

 

Argomenti: Giustizia

 

Per ora vincono loro Marzia Bonacci, 12 marzo 2009, 17:01 E' stato licenziato dalla Commissione Sanità del Senato il ddl Calabrò sul biotestamento. Il Pd però si è diviso: con Vita e Poretti che hanno votato contro e la capogruppo Bianchi che si è astenuta, generando malumore tra i democrats. Ora la parola passa all'Aula, dove l'opposizione spera (anche se senza ottimismo) di strappare qualche miglioramento che attenui l'illiberalità di un testo condizionato dall'ideologismo di Oltretevere Un primo traguardo il centrodestra lo ha raggiunto, con la Commissione Sanità del Senato che oggi licenzia il ddl Calabrò sul biotestamento. Esultano dal governo e dalla maggioranza e, molto probabilmente, anche dal Vaticano, perché è Oltretevere che vanno cercate le linee ispiratrici di questo disegno di legge, che quasi certamente diverrà norma dello Stato (pontificio più che italiano). La schiacciante forza numerica della coalizione guidata da Berlusconi e l'oltranzismo dimostrato non fanno sperare in miglioramenti del testo da parte dell'Aula di Palazzo Madama, dove il ddl Calabrò arriverà il 18 marzo per esser votato entro il 24. Molto meno gioioso il clima dalle parti dell'opposizione e in particolare del Pd, che anche oggi ha dato dimostrazione di quanto il tema più che dividere, dilani il partito. Un boccone amaro da digerire per le anime laiche democratiche e un primo scoglio da superare per il neosegretario Franceschini. In Commissione, dove si votata definitivamente il ddl e il mandato al relatore (Calabrò) a riferire in Aula, il testo passa con 11 voti favorevoli da parte del Pdl, Lega e Udc. Il partito democratico, invece, si divide: Poretti (radicale) e Vita (che sostituiva Marino in missione esterna) votano contro, la capogruppo cattolica Bianchi, insieme ai colleghi Bosone e Gustavino, invece si astengono, mentre Chiaromonte, Cosentino e Bassoli non partecipano. Ma la linea del partito, stabilita poco prima della votazione, era di esprimersi in senso contrario: "la prassi vuole -ci spiega Vita- che quando si partecipa al voto conclusivo di un documento base, con connesso affidamento al suo relatore in Aula, le opposizioni, soprattutto se contrarie al principio ispiratore del documento, votino contro". Nel caso c'era poi una condotta che era stata indicata ufficialmente dal partito. Una linea, pare, messa in discussione dalla stessa capogruppo Bianchi nel momento in cui ha scelto l'astensione, generando il meccanismo del liberi tutti. Con i tre senatori che non hanno partecipato per paura di fratturare un partito già diviso, tra coloro che rispettavano la linea stabilita di contrarietà e quanti invece preferivano astenersi. Tra gli affossatori anche l'Idv con Astorre e Bianconi, dissidente del Pdl. "Non e' un voto di merito" ha cercato di sminuire una evidentemente contrariata Finocchiaro. La stessa presidente dei senatori democratici, in presenza del vice Zanda, ha incontrato i membri democrats in Commissione alla fine del voto. La scelta della capogruppo Bianchi di astenersi, dopo che in mattinata la stessa Finocchiaro aveva ribadito che la linea era "votare contro", non deve esser stata apprezzata. A rendere il comportamento della teodem ancora più discutibile anche una mancanza burocratica: mentre Marino si è fatto sostituire dal collega Vita, Di Girolamo, altro senatore assente e considerato vicino alle posizioni laiche e critiche verso il ddl, non è stato sostituito dalla capogruppo, a cui spettava pure il compito. "Se c'e' stato un errore, e forse è stato un mio errore, è stato quello di una mancanza di dialogo e di questo me ne dispiaccio molto", si è giustificata la diretta interessata. Che ha anche difeso la sua astensione e quella dei colleghi affermando che la votazione di oggi non "non è un voto di merito ma un voto tecnico. Il relatore di maggioranza in genere lo sceglie la maggioranza, in commissione Sanità - sottolinea- su questo ci siamo sempre astenuti. Il voto di astensione era un tentativo per mantenere aperto uno spiraglio di dialogo". Ma la spiegazione del suo comportamento forse risiede nelle parole pronunciate successivamente, niente di nuovo ma in questo contesto ancora più emblematiche: "Ricordiamoci che parliamo di questioni delicate su cui ognuno alla fine deve potersi esprimere con libertà di coscienza". La stessa che in più occasioni l'ha spinta a slanci di disponibilità verso il centrodestra che nel partito non sono passati inosservati. E per tentare di placare il clima, ha poi aggiunto: "L'orientamento del Pd ci sarà quando il ddl arriverà in aula". Forse troppo tardi. Rimane il dato di fatto: il Pd anche oggi non ha serrato i ranghi, non ha lanciato un messaggio chiaro e unico di contrarietà verso un testo che la Finocchiaro definisce "orrendo e inutile" oltre che capace di "sfasciare la Costituzione (...) dando la primazia allo Stato sull'individuo". Altrettanto amareggiato Marino che fa sapere come il ddl diventerà una legge "che toglie libertà ai cittadini". A questo punto la parola passa all'Aula dove il Pd annuncia battaglia, come del resto fanno anche i radicali paventando una cascata di emendamenti, raccolti anche attraverso l'iniziativa web lanciata dal sito dell'associazione Luca Coscioni, dove i cittadini sono invitati ad inviare le loro richieste di modifica al ddl di cui i radicali si faranno portavoce al Senato. Ma anche nell'approdo all'Aula non c'è da sperare molto. Lo hanno detto congiuntamente sia Finocchiaro che Marino. La prima infatti ha dichiarato: "Non mi faccio molte illusioni. Non credo che con il voto segreto si otterrebbero strabilianti modifiche del ddl Calabrò, che sarà approvato così com'è: un testo orribile". In ogni caso il Pd tenterà di contenere il danno di una norma illiberale e anticostituzionale lavorando anche per piccoli miglioramenti: "almeno entrerà in vigore una legge meno dannosa", è l'amara consolazione della presidente dei senatori democratici, consapevole che "non sono tempi radiosi". Pessimista anche Marino: "Nessuna speranza di arrivare a un testo migliore", il quale prevede come "noi saremo l'unico paese al mondo che indica in una legge a quali terapie una persona può essere sottoposta e a quali non puo' sottrarsi". "La nutrizione artificiale - è il suo esempio - è indicata come obbligatoria, e quindi nessuno, se si trovasse un giorno in stato vegetativo, potrà dire 'non la voglio'". Mentre per quanto riguarda le altre terapie, un cittadino potrà lasciare un suo orientamento, "ma nella legge è scritto che potrà essere disatteso in ogni momento dal medico, e quindi non conta nulla". In sostanza solo "chi può parlare potrà opporsi a una terapia": per altro, questa libertà non è stata riconosciuta in origine dal centrodestra, ma strappata dopo un logorante braccio di ferro dall'opposizione. Per Marino la speranza risiede nei cittadini e nella magistratura. Ed è l'unica che ancora lo anima: "Non so se arriveremo al referendum, ci saranno nuovi conflitti, passando attraverso il dolore di altre famiglie, che dovranno essere risolti dal tribunale. E il tribunale, rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà la questione se si arriverà ad affermare che la legge è contro la Costituzione". Pur con tutte le sue articolazioni, per il Pd la sfida di rendere il ddl Calabrò meno lesivo della libertà individuale era impossibile. Lo ha ricordato anche la Finocchiaro: "Abbiamo tentato tutto il possibile (...) ma dopo ieri, e ancora di più dopo stamattina, mi sembra che la chiusura da parte della maggioranza sia totale". Il riferimento è alla votazione odierna in Commissione Sanità quando la maggioranza ha costretto ad una ripetizione perché rischiava di essere affondata, tanto che al secondo tentativo il presidente Tomassini ha votato (solitamente non accade) mente il collega De Lillo ha mutato posizione. Alla fine, sul fil di lana, il centrodestra porta a casa 11 voto a proprio vantaggio contro 10. Lo ha denunciato anche la capogruppo democratica Bianchi, a cui tutto sommato il testo Calabrò non è mai sembrato tanto male.

 

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