CENACOLO
DEI COGITANTI |
gpl, ammoniaca e perfino
tritolo ogni giorno 30 convogli da paura - (segue dalla prima pagina) ettore
livini ( da "Repubblica,
La" del 01-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: precisa lo studio delle Università
di Roma e Bologna. «Non solo. Per i treni almeno esiste un sistema di regole.
Fragili fin che si vuole, ma regole ? conclude il docente della Bocconi ?.
Mentre nei centri della città possono entrare ogni giorno camion e cisterne
carichi di sostanze ad altissimo rischio».
"no alla sovrattassa
all'ateneo" firmano ricercatori e studenti
( da "Repubblica, La"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Una decisione presa dopo una
riunione fra le varie anime che compongono l´università, «Questa petizione ?
spiega Alessandro Ferretti, ricercatore a Fisica e tra i promotori
dell´iniziativa ? è unitaria. Nel senso che vede coinvolti non solo gli
studenti, ma anche noi ricercatori, i docenti, i precari , i tecnici e gli
amministrativi dell´ateneo».
proroga per i commissari
delle asl - giuseppe del bello ( da "Repubblica,
La" del 01-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: I docenti (che oggi terranno
un´altra assemblea) accettano una sola proposta della Regione, quella che mette
sul piatto un finanziamento di 110 milioni, ma rifiutano il vincolo della
disponibilità a trasferirsi dal centro storico. «La facoltà», si legge nel documento,
«è disponibile a prendere in considerazione»,
Gpl, ammoniaca e tritolo
ogni giorno 30 convogli a rischio
( da "Repubblica.it"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: precisa lo studio delle Università
di Roma e Bologna. "Non solo. Per i treni almeno esiste un sistema di
regole. Fragili fin che si vuole, ma regole - conclude il docente della Bocconi
- . Mentre nei centri della città possono entrare ogni giorno camion e cisterne
carichi di sostanze ad altissimo rischio".
La ricercatrice è volata
negli Usa
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Un altro cervello cacciato dunque,
non come erroneamente si dice "in fuga". Come Rita, senza scrivere al
presidente, sono circa tremila gli studiosi italiani che silenziosamente vanno
a far ricca ricerca e pil di altri paesi. Così all'Italia che spende 500 mila
euro in media per portare alla laurea uno studente,
università, nasce la super
chirurgia - michela bompani ( da "Repubblica,
La" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: decidono di fondere i loro istituti
per creare una struttura con novanta docenti Università, nasce la super
Chirurgia Il rettore Deferrari favorevole, ora si tratta solo di studiare il
percorso più semplice per realizzare la fusione MICHELA BOMPANI Nasce un nuovo
grande dipartimento di Scienze Chirurgiche all´Università di Genova: la
proposta arriva da due luminari della Chirurgia,
"ma un posto di
studio potrà ancora mantenerlo"
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università alla permanenza in
servizio dei docenti con più di 70 anni. Lo scorso novembre, seguendo la logica
di risanamento delle finanze, gli organi di governo dell´ateneo avevano deciso
di non concedere il prolungamento oltre l´età pensionabile dell´attività di
professori e ricercatori, salvo deroghe eccezionali che tenessero in
considerazione il «
romagnani, la furia dello
scienziato "vergognoso mandarmi in pensione" - gaia rau
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Non poteva andare contro al suo
consiglio di amministrazione». E adesso? «Ricorrerò al Tar. E´ già accaduto in
Emilia Romagna, dove alcuni docenti nella mia situazione hanno avuto una
sospensiva, anche perché la normativa in materia è molto confusa. Se andrà
male, farò il pensionato».
Dalla fenomenologia di
Husserl al confronto con l'opera di Gehlen
( da "Manifesto, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docente in molete università è
morto nel 1996. La sua fama è soprattutto dovuta a testi come «Naufragio con
spettatore», «La leggibilità del mondo», «Elaborazione del mito», «Tempo della
vita e tempo del mondo» (Il Mulino). La pubblicazione postuma del carteggio con
Carl Schmitt (Il manifesto, 17 aprile 2008) ha recentemente riacceso l'
Un lavoro per la
ricercatrice in fuga ( da "Corriere
della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Grande Ippocrate per il ricercatore
medico dell'anno », per due mesi affiancherà ad Atlanta il capo del Centro di
controllo delle zoonosi. Cervello in fuga? Il presidente della Regione Veneto
Galan nega: «Figuriamoci se lasciamo che ce la portino via. Fa parte di una
squadra, l'Istituto zooprofilattico delle venezie, che la regione deve avere l'
Io, ricercatore (contento)
tornato in Italia ( da "Corriere
della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Italia ha un rapporto piuttosto
singolare con la ricerca: a fronte di un finanziamento pubblico fra i più bassi
in Europa vi sono risultati di eccellenza scientifica innegabili, comprovati
dalle pubblicazioni internazionali. A fronte di salari bassissimi per i ricercatori,
ci sono istituzioni private come Airc che raccolgono incessantemente donazioni.
I rettori: basta fuga di
cervelli. Regione: ecco i fondi ( da "Corriere
della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: università, o rischiamo di perdere
punti rispetto agli altri Paesi europei». L'intervento della Regione, invece,
«è importante, anche perché uno dei temi in discussione è il sistema di
reclutamento di docenti e ricercatori ». Giulio Ballio, rettore del
Politecnico, aggiunge: «È giusta la preoccupazione sulla fuga del capitale
umano »
Patto con 12 rettori: è
federalismo universitario ( da "Corriere
della Sera" del 02-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: 02/07/2009 - pag: 1 Vertice al
Pirellone contro la fuga dei cervelli. L'ex ministro Lombardi: atenei lasciati
soli, giusto trovare nuovi sponsor Patto con 12 rettori: è federalismo
universitario La Regione: 18 milioni di euro per la ricerca. Decleva: se manca lo
Stato, sì agli aiuti locali Più finanziamenti alla ricerca.
La Chiesa indaga sulle
suore americane ( da "Corriere.it"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: dice madre Sandra Schneiders,
docente emerito di Nuovo Testamento e Spiritualità all'Università di Berkeley,
in California. VISITA APOSTOLICA - La più capillare delle due indagini in corso
è una Visita Apostolica, strumento in genere usato dal Vaticano solo in casi
estremi come lo scandalo dei preti-pedofili.
Io, ricercatore (contento)
tornato in Italia ( da "Corriere.it"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Italia ha un rapporto piuttosto
singolare con la ricerca: a fronte di un finanziamento pubblico fra i più bassi
in Europa vi sono risultati di eccellenza scientifica innegabili, comprovati
dalle pubblicazioni internazionali. A fronte di salari bassissimi per i
ricercatori, ci sono istituzioni private come Airc che raccolgono
incessantemente donazioni.
l'alma mater scala la
classifica è seconda nell'indagine del censis - ilaria venturi
( da "Repubblica, La"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è stato vincente «un corpo docente
giovane, l´internazionalizzazione e l´aver seguito bene gli studenti». Così per
Giliberto Capano, preside uscente di Scienze Politiche a Forlì (la neoeletta è
Maria Serena Piretti, docente di storia contemporanea, allieva di Ruffilli):
«E´ una conferma che viene da lontano».
Il merito da premiare
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: Questo avrebbe anche il vantaggio
di indurre le famiglie a riflettere con più attenzione sulla scelta
dell'università, e i ragazzi a ribellarsi se un docente arriva tardi a lezione
e trascina stancamente il suo corso non cambiandolo mai, o se le aule sono
sporche e la biblioteca chiude alle 2 del pomeriggio. La frase «L'università è
gratuita, quindi di che cosa vi lamentate!
Nasce il museo del fumetto
a Città Studi ( da "Corriere
della Sera" del 03-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Non sarà un Museo civico, ma un
polo pubblico-privato. Il Comune mette la sede. Sponsor, associazioni e
fondazioni si occuperanno della gestione, personale e servizi. Finazzer lancia
un appello: «Gli enti interessati si facciano avanti». A settembre si sceglie
il progetto. A gennaio si entra in casa.
CORSI E FORMAZIONE
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docenti altamente qualificati ti
guideranno per scoprire, sviluppare e valorizzare il professionista che è in te
con corsi Accademici (triennali e biennali, con laurea finale), Master (1° e 2°
Livello), Professionali (annuali con attestato riconosciuto nell'U.
I toscani e gli Etruschi?
Nessuna
Argomenti:
Cervelli
Abstract: nuovo studio condotto da
ricercatori delle Università di Firenze, Ferrara, Pisa, Venezia e Parma,
pubblicato on line su Molecular Biology and Evolution. LO STUDIO - La ricerca
ha preso in considerazione anche campioni di Dna mitocondriale relativo a individui
vissuti in età medievale (tra il X e il XV secolo) che sono stati comparati con
reperti contemporanei e con quelli etruschi.
COSÌ LEGHEREMO
( da "Corriere della Sera"
del 04-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Corriere della Sera sezione: Prima
Pagina data: 04/07/2009 - pag: 1 Università COSÌ LEGHEREMO I FINANZIAMENTI A
QUALITÀ E MERITO di MARIASTELLA GELMINI Contro la fuga dei cervelli dal nostro
Paese occorre far crescere qualità e merito. E' a questo che legheremo i
finanziamenti del governo alle università. A P
Far crescere la cultura
del merito per combattere la fuga dei cervelli
( da "Corriere della Sera"
del 04-07-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: In pochi anni il corpo docente è
cresciuto del 27% ma gli ordinari sono oggi il 41% in più del 2000: se tanti
giovani in gamba sono a spasso o all'estero non dipende dal fatto che sono
mancati i soldi, ma dal fatto che le priorità del sistema, lasciato a se stesso,
sono evidentemente altre.
Usa, il museo della
creazione ma è la storia secondo la Bibbia
( da "Repubblica.it"
del 04-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di geologia all'università
di Cincinnati e organizzatore della visita al museo, pensa che l'incontro sia
stato utilissimo: "Spesso gli accademici ignorano il mondo che li
circonda, e questo è sbagliato". Il creazionismo non comunque è qualcosa
da riferire solo alla religione cristiano-cattolica: praticamente tutte le
civiltà antiche hanno,
Così legheremo i
finanziamenti a qualità e merito ( da "Corriere.it"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: In pochi anni il corpo docente è
cresciuto del 27% ma gli ordinari sono oggi il 41% in più del 2000: se tanti
giovani in gamba sono a spasso o all'estero non dipende dal fatto che sono
mancati i soldi, ma dal fatto che le priorità del sistema, lasciato a se
stesso, sono evidentemente altre.
streghe, massoni e
manicaretti a triora l'alchimia della tavola - raffaele niri
( da "Repubblica, La"
del 05-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Storia della scienza e
della tecnica all´Università di Genova. Anche altri docenti genovesi (Ida Li
Vigni, Federico Pastore, Emanuela Miconi) porteranno il loro contributo, mentre
la relazione più attesa è quella del noto politologo Giorgio Galli, docente di
Storia delle dottrine politiche all´Università di Milano,
il ritorno di perone, in
giunta con saitta ( da "Repubblica,
La" del 06-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: esperienza a Berlino all´Istituto
di cultura italiano è tornato al ruolo di docente Il ritorno del professore di
filosofia alla Cultura. Non a Palazzo Civico, ma in Provincia. Ugo Perone, 64
anni, docente dell´Università del Piemonte Orientale entrerà nella nuova
squadra di Saitta. Un nome indicato dall´area bindiana del Pd.
università, slitta
l'aumento delle tasse - davide banfo
( da "Repubblica, La"
del 06-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Anche su altre questioni come la
riduzione dei compensi ai docenti a contratto va trovata una soluzione
condivisa». A svelare qualcosa delle sorprese di Pelizzetti sono i
rappresentanti degli studenti. Francesco Campobello, portavoce del Collettivo
di Scienze, si aspetta un rinvio della questione tasse anche per il timore che
la delibera venga subito impugnata perché illegittima:
Lo spettacolo e la
politica sono le élite del potere
( da "Corriere della Sera"
del 06-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 1 Pubblico&Privato di Francesco
Alberoni Lo spettacolo e la politica sono le élite del potere N el 1963 ho
scritto il libro «L'élite senza potere», in cui sostenevo che, mentre nel mondo
antico c'era una sola élite, quella del potere, formata dal re, la nobiltà e
l'alto clero che, con la sua pompa e la sua magnificenza,
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: sotto dura accusa il sistema
italiano della ricerca pubblica. «E' falso che il governo abbia voluto
escludere dai finanziamenti i progetti che prevedono l'uso di linee di
staminali embrionarie. Sono state le Regioni a chiedere di introdurre questa
limitazione», replica piuttosto adirato Ferruccio Fazio che si appresta a
prendere il timone del ripristinato dicastero della Salute.
un polo di ricerca tra
italia e francia per progettare l'automobile del futuro
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: centri di ricerca pubblici e
privati nello sviluppo di nuove soluzioni di mobilità. La delegazione francese,
composta tra gli altri da l´Università di Strasburgo, Behr, Delphi, sarà
impegnata in 17 incontri b2b su progetti che spaziano dallo sviluppo di
componentistica per fuel cell a innovativi serbatoi per gas ad alta pressione,
dalla compagnia di san
paolo un sostegno per le neuroscienze
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il bando prevedeva la presentazione
di progetti di ricerca di base e clinica, da parte di Istituti di Ricerca
pubblici o privati, di natura non profit, e di Enti ospedalieri. Le proposte
potevano essere presentate da singoli centri (Unicentrici) o da consorzi di più
gruppi di ricerca (Multicentrici) con carattere multidisciplinare.
favorita, muore l'albero
monumento era la quercia più antica della città - mario pintagro
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nelle Madonie ce ne sono a decine
che hanno raggiunto i 500 anni, una sfiora addirittura il millennio. Stefano
Colazza, docente di entomologia forestale è cauto: «Bisognerà accertare la
morte è ascrivibile a un insetto o a un fungo oppure alla scarsa cura: il
dipartimento Senfimizo dell´Università metterà a disposizione i propri
tecnici».
l'ateneo promosso solo a
metà migliorano i servizi agli studenti in picchiata didattica e ricerca -
antonella romano ( da "Repubblica,
La" del 07-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente. «Le contestazioni
nell´arco di questi 10 anni sono diminuite. Il mondo universitario è più
disponibile a valutarsi e a farsi valutare. La linea stessa seguita dal Miur è
quella di collegare sempre più i finanziamenti alla qualità - spiega Aurelio
Magistà, curatore della classifica speciale - Dare più soldi per la ricerca a
chi è più bravo contribuisce a stabilire un sistema
"la frattura
dell'asse era individuabile" - franca selvatici
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di meccanica applicata alle
macchine all´università di Firenze, incaricato dalla procura di Lucca di
svolgere la consulenza tecnica sul convoglio deragliato alla stazione di
Viareggio. «La frattura dell´asse - chiarisce il professore - è un fenomeno
articolato, che inizia da un difetto superficiale e si propaga con una velocità
che dipende da vari fattori,
i costruttori promuovono
la regione sull'urbanistica ( da "Repubblica,
La" del 07-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Apprezzato il fatto che i progetti
di sviluppo industriale saranno approvati con una procedura rapida dal Comune e
poi saranno realizzati con un intervento diretto, oltre alla soluzione trovata
per l´edilizia sociale «basata sullo strumento della negoziazione
pubblico-privato».
viareggio, sotto accusa
anche le altre cisterne - franca selvatici
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di meccanica applicata
all´Università di Firenze e consulente della procura di Lucca, che ha repertato
e «messo sotto chiave» tutti gli elementi del treno deragliato che dovranno
essere esaminati. «La frattura - spiega - è un fenomeno articolato che inizia
da un difetto superficiale e si propaga con una velocità che dipende da vari
fattori,
con zyz giovani ingegneri
mettono le vele ( da "Repubblica,
La" del 08-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: realizzata da un team di docenti,
ricercatori e studenti del dipartimento di Ingegneria meccanica dell´ateneo
palermitano nell´ambito del concorso nazionale "Mille e una vela per
l´università". Un team composto per la maggior parte da under 30. E vuoi
per l´età, vuoi per le modalità che hanno condotto al progetto, Zyz rappresenta
un esempio virtuoso di ricerca applicata,
"potranno sempre
beneficiare della norma sul rientro dei capitali" - sara scheggia
( da "Repubblica, La"
del 08-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Dunque si tratta di una fuga di
cervelli per 3 bolognesi ogni 100? «Questa è una città viva, nonostante il dica
il contrario. Ci sono già 10 mila professori universitari bolognesi all´estero?
Ben venga. Che li seguano altri diecimila». Il dato rimane comunque sospetto, e
lo stesso presidente dei commercialisti frena: «Sono stime che deve fare la
Guardia di Finanza,
docente fermata, sarkozy
attacca l'iran - giampiero martinotti
( da "Repubblica, La"
del 08-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Esteri Docente fermata, Sarkozy
attacca l´Iran La Francia protesta con Teheran: "Non è una spia,
liberatela subito" Clotilde Reiss, 23 anni, è stata arrestata poco prima
di imbarcarsi su un volo per Beirut: "Tutte le accuse contro di lei sono
fantasiose" GIAMPIERO MARTINOTTI dal nostro corrispondente PARIGI - «Lo
dico nel modo più chiaro e più semplice:
Staminali embrionali,
ricerca più facile negli Stati Uniti
( da "Corriere della Sera"
del 08-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: ricerca al solo settore privato.
Provocando una vera e propria fuga di cervelli Usa verso paesi quali Gran
Bretagna, Canada Corea del Sud ed Israele, dove la ricerca sulle staminali è da
anni più avanti rispetto all' America. Il provvedimento varato dall'Nih,
l'istituto nazionale della Salute, permette lo stanziamento di fondi pubblici
per lo studio delle cellule staminali embrionali
Più pluralismo, il
tripolio non basta Sulla rete il nuovo ruolo di regista
( da "Corriere della Sera"
del 08-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il presidente ripropone così l'idea
di una nuova società, a capitale misto pubblico-privato, che, spinta da
un'adeguata remunerazione del capitale, realizzi la rete di nuova generazione:
cioè i famosi 50 o 100 megabit per molti ma non per tutti. E candida l'Agcom a
guidare la cabina di regia per l'«implementazione tecnica» del progetto.
candiolo, più ricerca e
servizi ai pazienti - vera schiavazzi
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che dice meglio di ogni documento
ufficiale la natura pubblico-privata della nuova formula: da un lato un
personaggio da sempre impegnato sul fronte del sostegno alla ricerca sul cancro
e legato alla famiglia Agnelli fin dai suoi inizi, 23 anni fa, dall´altro una
manager con lunga esperienza nell´amministrazione del sistema sanitario.
l'illusione delle case a
basso costo - luca beltrami gadola
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: housing sociale Il piano Masseroli
promette l´impegno del soggetto pubblico nel disegno della città LUCA BELTRAMI
GADOLA (segue dalla prima di Milano) Insomma, un impegno che sembra guardare al
rapporto pubblico-privato in maniera assai diversa da quella che è stata la
prassi degli ultimi anni: meno disponibile verso gli interessi del blocco
edilizio.
e serravalle fa il pieno
di visitatori ( da "Repubblica,
La" del 09-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che dimostrano il gradimento
crescente del pubblico per l´acquisto consapevole, che vede i grandi brand e
l´alta qualità a prezzi ridotti, come uno dei fattori d´acquisto più ricercati
dal pubblico. D´altro canto, l´Outlet di Serravalle è ormai un punto di
riferimento dello shopping anche in tutto il resto dell´anno con visitatori che
arrivano in particolare da Milano e Lombardia.
"revisioni
insufficienti e alta velocità è mancato il buon senso tecnico" - franca
selvatici ( da "Repubblica,
La" del 09-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di chimica industriale
all´università di Venezia, è il presidente del Consiglio nazionale dei chimici.
«Premesso che il trasporto su ferrovia è più sicuro di quello su gomma, non sembrano
sufficienti - spiega il professore - le previsioni di un collaudo ogni 4 anni
per le cisterne e ogni 6 per i carri ferroviari.
Regolarizzare, un rebus
bipartisan ( da "Manifesto,
Il" del 09-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Regolarizzare, un rebus bipartisan
MAURIZIO AMBROSINI Regolarizzare, un rebus bipartisan «Alla fine le esigenze
delle famiglie italiane vengono prima di tutto», parla Ambrosini, docente di
sociologia dell'immigrazione all'Università di Milano P
Clima, la Cina non ci sta
"Intesa non ci vincola"-
( da "Corriere.it" del
09-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: coordinare investimenti pubblici
nella ricerca e nello sviluppo» delle tecnologie pulite, «con l'idea di
raddoppiare questo tipo di investimento entro il 2015, riconoscendo
l'importanza degli investimenti privati, della partnership pubblico-privata e
della cooperazione internazionale, compresi i centri di ricerca regionali».
Regole anticrisi, il G14
dice sì ( da "Corriere.it"
del 09-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: coordinare investimenti pubblici
nella ricerca e nello sviluppo» delle tecnologie pulite, «con l'idea di
raddoppiare questo tipo di investimento entro il 2015, riconoscendo
l'importanza degli investimenti privati, della partnership pubblico-privata e
della cooperazione internazionale, compresi i centri di ricerca regionali».
vecchio policlinico, i
rettori oggi incontrano bassolino
( da "Repubblica, La"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: continua la querelle tra alcuni
docenti e il rettore Rossi. Al chirurgo Luigi Santini che lo aveva accusato di
avere sottoscritto per soli cento milioni il precedente protocollo, Rossi
replica: «Non ero rettore, quel protocollo non è opera mia. Io penso alle cose
serie e non alle sciocchezze che dice il professor Santini».
eroine-veline come
testimonial polemica all'ateneo di bologna - ilaria venturi
( da "Repubblica, La"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: immagine della nostra università e
il lavoro di qualità che i colleghi e le colleghe stanno facendo». Con lei i
presidi di facoltà, unanimi nella condanna. La protesta di studenti e docenti
ha intasato il sito dell´Alma Mater, correndo via e-mail. «Se questo è quello
che l´università propone siamo alla frutta», ha detto Angelo Erbacci,
Il mondo accademico si
pronunci contro la repressione del dissenso
( da "Manifesto, Il"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Terranova Tiziana (Docente di
Sociologia delle com. L'Orientale); Corrao Francesca (Docente di Lingua e
Letteratura Araba L'Orientale); Ercolessi Cristina (Docente di Sistemi politici
e sociali dell'Africa contemporanea L'Orientale); Gargia Giulio (Docente di Giornalismo
int.
Bologna, censurate le
Argomenti:
Cultura
Abstract: BOLOGNA L'Università censura le
«Fantastiche 4» Rettore e docenti fanno oscurare il manifesto che pubblicizza
le sedi distaccate dell'Ateneo DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA Dotta sì. Velina
mai. Ma che ci fa il simbolo dell'Alma Mater, la più antica università del
mondo occidentale, severa, austera, rispettata,
Spunta Secchi per il Cda
( da "Corriere della Sera"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: È la soluzione a cui punta il
neopresidente della Provincia Guido Podestà dopo le dimissioni dal Cda di
Corali (indicato dall'ex presidente Pd di Palazzo Isimbardi, Filippo Penati).
Docente di Economia politica, Secchi è stato rettore dell'Università Bocconi
dal 2000 al 2004.
E l'università censura le
Argomenti:
Cultura
Abstract: 27 Bologna Rettore e docenti fanno
oscurare il manifesto che pubblicizza le sedi staccate dell'ateneo. «Sembrano
veline» E l'università censura le «Fantastiche Quattro» DAL NOSTRO INVIATO
BOLOGNA Dotta sì. Velina mai. Ma che ci fa il simbolo dell'Alma Mater, la più
antica università del mondo occidentale, severa, austera,
Le aziende snobbano i
dottorati Assunzione solo per uno su sette
( da "Corriere della Sera"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Cultura , Cervelli
Abstract: sale per i superlaureati in
ingegneria Le aziende italiane non amano (o non conoscono) i dottori di ricerca.
Solo circa un settimo di questi giovani (il 15%) infatti, è assorbito dalle
imprese private. Più di uno su due, invece, va nelle braccia delle università
(43%) e degli istituti di ricerca (9%) pubblici, seguiti da università e
istituti privati con un piccolo 5,5% in tutto.
Il G14 approva le regole
anticrisi Accordo sul clima, la Cina non ci sta
( da "Corriere.it" del
10-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: coordinare investimenti pubblici
nella ricerca e nello sviluppo» delle tecnologie pulite, «con l'idea di
raddoppiare questo tipo di investimento entro il 2015, riconoscendo
l'importanza degli investimenti privati, della partnership pubblico-privata e
della cooperazione internazionale, compresi i centri di ricerca regionali».
2008, deraglia un treno a
castello sono le prove generali di un disastro - franca selvatici
( da "Repubblica, La"
del 11-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il docente di ingegneria
all´università di Firenze recentemente incaricato di svolgere gli accertamenti
peritali sul disastro di Viareggio. Le indagini tecniche dimostrarono che si
era spezzato l´asse del carrello, come è accaduto a Viareggio. E anche in quel
caso fu rilevata la presenza di una vasta frattura (o cricca),
Altro che suggestione:
l'ipnosi accende e spegne il nostro cervello
( da "Corriere della Sera"
del 12-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: scoprendo che ha effetti biologici
sul cervello e non solo. Ricercatori dell'Università di Ginevra, autori
dell'ultimo studio in materia, recentemente pubblicato su Neuron, hanno
scoperto, grazie alla risonanza magnetica funzionale, che quando una persona sotto
ipnosi crede di avere una mano paralizzata, se gli si chiede di agitarla,
l'area del cervello che governa il movimento si '
La biblioteca del
collezionista di teste ( da "Corriere
della Sera" del 12-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Archivio digitale La biblioteca del
collezionista di teste Il collezionista di cervelli è all'opera. Niente di
illegale o di macabro: tutto avviene in un asettico laboratorio e il
collezionista è, per restare in tema, un cervello italiano in fuga: Jacopo
Annese, laurea in biologia a Roma, master in Inghilterra, ora alla direzione
del Brain Observatory dell'Università della California,
pensaci mariastella basta
la buona volontà? ( da "Repubblica,
La" del 13-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: oscuramento dei requisiti di
competenza ed esperienza scientifica dei docenti. Se ne deduce che per qualche
Ateneo sarebbe forse conveniente sul piano finanziario sostituire gradualmente
una certa percentuale di vecchi "baroni" con contrattisti, scelti in
piena discrezionalità (tra giornalisti, personaggi della tv e dello spettacolo,
esponenti del mondo dell´impresa e delle professioni,
Dalla gioventù alla maturità
creare resta una rivoluzione ( da "Corriere
della Sera" del 13-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 1 Pubblico&Privato di Francesco
Alberoni Dalla gioventù alla maturità creare resta una rivoluzione S ono i
giovani che producono il cambiamento nel campo del gusto e del costume. Lo
producono giocando, facendo quello che gli piace, che li diverte, senza
domandarsi che conseguenze avrà su loro stessi, sugli altri e nel futuro.
A Bruxelles,
( da "Corriere della Sera"
del 13-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Corriere della Sera sezione:
Economia data: 13/07/2009 - pag: 42 Pubblico e privato per il recupero Ue A
Bruxelles, il 13 luglio, giornata sui partenariati pubblico-privati per il
recupero economico europeo: aziende, edifici, auto a basso consumo.
rpid09.regware.be
voto minimo per fare la
laurea specialistica - gaia rau ( da "Repubblica,
La" del 14-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: lo studente dovrà superare un
colloquio durante il quale i docenti valuteranno la sua preparazione e,
eventualmente, indicheranno le lacune da colmare prima di poter proseguire con
gli studi. Le modifiche ai regolamenti sono state approvate ieri dal Senato
accademico, dopo che la riunione di mercoledì scorso era stata interrotta dalla
protesta dei movimenti studenteschi.
l'ateneo scala la hit del
sole 24 ore - ilaria venturi ( da "Repubblica,
La" del 14-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: tra i tanti aspetti analizzati, la
regolarità negli studi, il numero di docenti per studenti, l´occupazione a tre
anni dalla laurea e i progetti di ricerca, su un totale di 60 università
italiane statali. «Intanto siamo contenti di essere migliorati», commenta il
prorettore agli studenti Paola Monari. «Ma non è questo il punto.
medicina interna, il tar
boccia il policlinico - gabriella de matteis
( da "Repubblica, La"
del 14-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: allergologico» è stata destinata
dall´università prima e dal Policlinico poi al reparto di geriatria, in un
ambulatorio che esiste solo sulla carta. Ma ora sulla storia della docente
Mariateresa Ventura interviene il Tar. La terza sezione ha, infatti, accolto il
ricorso della dottoressa, bacchettando la decisione del Policlinico.
Ballio: Politecnico, siamo
primi in Italia Il governo deve premiarci con più fondi
( da "Corriere della Sera"
del 14-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: di piazza Leonardo da Vinci al
primo posto nella graduatoria nazionale delle università di qualità Ballio:
Politecnico, siamo primi in Italia Il governo deve premiarci con più fondi Il
rettore: quest'anno 80 docenti in pensione, potremo sostituirne la metà Tre
buoni motivi per festeggiare: il «suo» ateneo è primo nella classifica
italiana, i «suoi» laureati trovano subito lavoro,
Argomenti: Cultura
Abstract: Il suo ateneo ha conquistato il primato italiano, «e per mantenere questa posizione, bisogna che ci sia riconosciuto uno status particolare». La richiesta: «Visto che siamo pochi e molto bravi, ci sia concesso di assumere qualche docente in più rispetto agli altri atenei. Altrimenti che meritocrazia è?». A PAGINA 3 Sacchi
Abstract: 5 UNIVERSITÀ «Porte aperte» alla Sapienza Prendono il via oggi gli incontri di orientamento nel primo ateneo capitolino. «Porte aperte alla Sapienza» richiama, come ogni anno, centinaia di immatricolandi. Fino a giovedì, i docenti delle singole facoltà aiuteranno i futuri universitari a scegliere il percorso formativo più adatto alle proprie inclinazioni.
Abstract: Le università potranno assumere solo coloro che saranno riconosciuti validi dalla commissione. Vengono previsti incentivi economici al trasferimento per i docenti al fine di rendere concretamente possibile la mobilità, con procedure semplificate per i docenti di università straniere che vogliono partecipare alle selezioni per posti in Italia.
Abstract: età media dei docenti. Deve resistere alle sconsiderate pressioni in favore di ogni promozione ope legis, che in passato è stata la causa primaria del blocco delle assunzioni e dell´invecchiamento dei docenti, e a ogni mascheramento di possibili terze, quarte e quinte fasce (o colonne), che avrebbero l´effetto di ingessare ancora una volta l´
Abstract: ai rettori delle università di
Napoli e di Firenze, Guido Trombetti e Augusto Marinelli (che con Schiavone
costituivano il Consiglio provvisorio del nascente istituto), nonché a tre
illustri docenti, Alberto Varvaro (filologia romanza), Guido Martinotti
(sociologia) e Leonardo Morlino (scienza politica).
dal nettuno a santa croce
cronaca di disastri annunciati ( da "Repubblica,
La" del 15-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: attenzione sistematica ed efficace
per la ricerca applicata» spiega il docente preoccupato del «collasso dei
nostri monumenti». Solo in casi eclatanti, come per danneggiamenti alla Fontana
del Nettuno o il Ratto di Polissena in Piazza Signoria, i pezzi danneggiati
delle statue sono stati subito reintegrati con restauri.
È la lingua che ci fa
uguali ( da "Manifesto,
Il" del 15-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Sono proprio i docenti più
avvertiti che non si accontentano della rapidità con cui un bambino straniero
impara a comunicare in italiano. Loro sanno che i percorsi in una lingua sono
lunghi, che vanno esercitati con la lettura, con testi complessi, con l'esposizione
ai codici specialistici: sanno che ci vogliono molti anni,
Pronta la riforma
dell'Università I ricercatori? Ai licei chi non vale
( da "Corriere della Sera"
del 15-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 07/2009 - pag: 8 Pronta la riforma
dell'Università I ricercatori? Ai licei chi non vale Mandato massimo di 8 anni
per i rettori e scatti solo per i docenti migliori ROMA La riforma
dell'università si farà. Il governo intende cambiare il reclutamento, la governance
e combattere gli sprechi negli atenei a partire dal 2010.
La Sapienza, tutti in coda
per le facoltà scientifiche ( da "Corriere
della Sera" del 15-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Demografia, e Michele
Galeotti, docente di strategie aziendali - ma i nostri laureati hanno una
grande versatilità». E grande curiosità tra i futuri universitari hanno
generato le nuove facoltà di Ingegneria dell'informazione e Ingegneria dell'aeronautica
e dello spazio: due corsi che prendono il via per l'anno accademico 2009/
Arrampicate sui palazzi e
salti nel vuoto Le notti in bilico degli uomini-ragno
( da "Corriere della Sera"
del 16-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Niente ricerca del pubblico: «Siamo
concentrati su noi stessi». In Internet girano parecchi filmati del parkour, o
forse no, nel senso che non il parkour che i suoi adepti intendono; spesso si
vedono semplici folli emulatori che rischiano l'osso del collo, con salti dai
palazzi, tremende scalate di condomini.
Morte di Jackson: uno dei
medici da studente faceva lo spacciatore
( da "Corriere.it" del
17-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Shelley aveva più volte confermato
lo scandalo ai colleghi dell'università. «Tra il corpo docente di Penn -
spiegano adesso due di loro a Posner - tutti sapevano che quel Klein era stato
buttato fuori per spaccio». In cambio della sua promessa di lasciare immediatamente
Filadelfia, l'ospedale aveva accettato di non formalizzare la denuncia presso
le autorità di polizia.
è fuga di cervelli da sud
a nord - giovanni parente ( da "Repubblica,
La" del 17-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Economia è fuga di cervelli da Sud
a Nord Emigrazione, 700 mila in 10 anni. Si sposta il 27% dei laureati Il
Mezzogiorno Rapporto Svimez sull´economia del Mezzogiorno. Napolitano:
"Ora superare i divari" In 173 mila conservano la residenza, ma
lavorano in regioni centrosettentrionali GIOVANNI PARENTE ROMA - Alla fine di
fronte alla domanda del medico in un ospedale fiorentino «
panzani batte a sorpresa
oggè è il nuovo presidente del tribunale - sarah martinenghi
( da "Repubblica, La"
del 17-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ha effettuato cicli di lezioni
presso la Scuola di Amministrazione aziendale presso l´Università di Torino,
dove sino al 2003 è stato docente di Diritto dell´impresa presso la sede di
Cuneo e poi di Torino. Ha svolto presso la stessa scuola l´incarico di docente
di Istituzioni di diritto privato nell´anno accademico 2000-2001.
moggi non c'entra, il suo
avvocato sì - (segue dalla prima pagina) simone monari
( da "Repubblica, La"
del 17-07-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: E ieri D´Onofrio ha fatto sapere
che era a Casteldebole «solo in qualità di docente di diritto sportivo. Una
materia che insegno all´Università di Bologna». Un esperto cui chiedere un
consiglio. Guarda caso, proprio il giorno dell´audizione. Ma il verbale di
interrogatorio della Procura recherà il nominativo del difensore?
Se i migranti siamo noi
( da "Manifesto, Il"
del 17-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Giovani cervelli in fuga La
mancanza di una prospettiva lavorativa, in particolare di livello medio-alta,
porta a una vera e propria fuga dei cervelli verso lidi più benevoli. Nel 2004
tra i ragazzi che si laureavano a pieni voti era il 25% che partiva per cercare
fortuna al nord.
In fuga il 38% dei
laureati ( da "Corriere
della Sera" del 17-07-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: 6 Carriere In fuga il 38% dei
laureati Nel 2004 partiva dal Sud per il Nord il 25 per cento dei giovani
laureati con il massimo dei voti. Nel 2008 la fuga dei cervelli si è fatta più
intensa portando questo dato al 38 per cento. Ma anche chi non si laurea con il
massimo spesso finisce per partire: nel 2007 su 96 mila laureati meridionali 33
mila erano disoccupati,
( da "Repubblica, La"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 12 - Economia
Gpl, ammoniaca e perfino tritolo ogni giorno 30 convogli da paura E due anni fa
l´Authority disse: molti sono fuori norma La sicurezza Una trafila di verifiche
che vanno dal costruttore del carro fino al macchinista Ma per gli esperti il
trasporto su rotaia è molto più sicuro di quello su gomma (SEGUE DALLA PRIMA P
( da "Repubblica, La"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Torino
L´iniziativa "No alla sovrattassa all´ateneo" Firmano ricercatori e
studenti L´aumento delle tasse universitarie agli studenti proprio non va giù.
Dopo la creazione di un gruppo su Facebook, una raccolta firme su internet e la
convocazione di un presidio in rettorato lunedì alle 15, hanno deciso di
realizzare anche una petizione online contro questo incremento della
tassazione. Una decisione presa dopo una riunione fra le varie anime che
compongono l´università, «Questa petizione –
spiega Alessandro Ferretti, ricercatore a Fisica e tra i promotori dell´iniziativa –
è unitaria. Nel senso che vede coinvolti non solo gli studenti, ma anche noi
ricercatori, i docenti, i precari , i tecnici e gli amministrativi
dell´ateneo». «Un aumento delle tasse – continua Ferretti – sarebbe
un primo passo verso
la creazione di università di élite». (t. cla.)
( da "Repubblica, La"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Napoli
Proroga per i commissari delle Asl Vecchio Policlinico, la Regione prende tempo
sul trasferimento Si conferma la linea attendista i manager restano tutti al
loro posto fino al 31 ottobre GIUSEPPE DEL BELLO Proroga per i commissari Asl e
bocce ferme sul fronte universitario. Due ore di giunta, programmata proprio
per decidere le nomine della sanità e per deliberare sui protocolli d´intesa
degli atenei (scaduti ieri), sono servite a confermare la linea attendista.
Come aveva ventilato l´assessore alla Sanità Mario Santangelo, è prevalsa la
logica di lasciare i commissari al loro posto, fino al 31 ottobre. Una logica
condivisa anche da esponenti dell´opposizione e dal presidente della
commissione Sanità Angelo Giusto. L´atto di proroga sottoscritto da Bassolino
su proposta di Santangelo non menziona la situazione del Cardarelli dove il
manager Enrico Iovino è in scadenza da una settimana. Ovviamente, in questo
caso, in assenza di decisione istituzionale vige il dispositivo giuridico della
prorogatio. Unico avvicendamento invece per la Asl Napoli 3: gestita fino a
ieri da Loredana Cici, sarà diretta dal subcommissario Antonio Lamberti. Lo
spostamento è conseguenza del desiderio della stessa Cici intenzionata a
tornare a tempo pieno al suo ruolo di capo dell´ufficio legale di Bassolino.
L´altro fronte caldo, quello universitario è stato affrontato solo
marginalmente, per ricostruire un rapporto tra le parti ormai compromesso. Ma
la corda non può essere tirata ancora a lungo, col protocollo scaduto e il
manager Luigi Muto, incerto sulla consistenza di fondi su cui potrà contare.
L´allarme per la drammatica situazione economica lo lancia l´assessore al
Bilancio Mariano D´Antonio, nel caso il governo centrale non mantenesse gli
impegni assunti erogando i due miliardi e 392 milioni di euro dovuti per il
rispetto del Piano di rientro. «Un miliardo e 268 sono legati all´adozione di
misure di riordino strutturale del sistema sanitario campano», osserva, «che
competono a Santangelo, ma gli altri fondi non c´entrano». Quindi, è il
ragionamento di D´Antonio, da Roma dovrebbe arrivare almeno un miliardo per
risanare le casse della sanità. «Se non viene erogato», aggiunge, «le Asl non
potranno pagare i fornitori che, a loro volta, si rifaranno coi decreti
ingiuntivi. Ma in questo modo le Asl non potranno neanche pagare gli stipendi
al personale». Dal Consiglio di Facoltà (II Ateneo), come si diceva, segnali
non incoraggianti. I docenti (che oggi terranno un´altra
assemblea) accettano una sola proposta della Regione, quella che mette sul
piatto un finanziamento di 110 milioni, ma rifiutano il vincolo della
disponibilità a trasferirsi dal centro storico. «La facoltà», si legge nel
documento, «è disponibile a prendere in considerazione», la parte
economica purché suscettibile di miglioramenti «e accettata soltanto per
l´esercizio 2009». Per quanto riguarda la delocalizzazione, i punti
irrinunciabili sono: «Il trasferimento delle strutture cliniche e didattiche in
altre sedi non può prescindere dal primario interesse» del Policlinico da
realizzare a Caserta (da 500 posti letto) «con la permanenza a Napoli di un
polo unificato da 290 posti, in maniera tale che vengano conservati, due corsi
di laurea, a Caserta e a Napoli». E, sempre qui, in città, i professori reclamano
«interventi che identifichino una struttura che possa ospitare tutte le
attività di didattica, di ricerca e di assistenza». In alternativa propongono
la «riqualificazione delle strutture del centro storico». Che significa la
ristrutturazione dei padiglioni di piazza Miraglia. Poi, concludono: «Chiediamo
in maniera irrinunciabile l´attivazione da subito del presidente Bassolino di
un tavolo tecnico paritetico, Università-Regione». Un ultimatum che da Santa
Lucia avrebbero accolto.
( da "Repubblica.it"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cultura
MILANO - Sono i
"sorvegliati speciali" delle ferrovie italiane. Poco più di trenta
treni al giorno d'inverno (la metà tra aprile e ottobre). In tutto 450 vagoni
che ogni 24 ore corrono su e giù per le rotaie della penisola, carichi di merci
pericolose: nel 40% dei casi si tratta di Gpl, il micidiale innesco esplosivo
di Viareggio. Ma ci sono anche polietilene cinque-sei convogli alla settimana -
acido fluoridrico, ammoniaca, toluolo e persino tritolo. Materiale ad altissimo
rischio, protetto (in teoria) da una rigida procedura di controlli ma su cui
l'Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria (Ansf) ha da tempo acceso un
faro: "Un'attenzione particolare - recita il suo ultimo rapporto - va
posto in merito alla non conformità rilevate sul materiale rotabile per le
merci pericolose, soprattutto relativamente ai trasporti di Trenitalia".
Precisazione indispensabile visto che le ferrovie italiane garantiscono la
trazione all'88% dei viaggi di questo tipo, trasportando però carri di
proprietà di terzi. Un allarme inascoltato? Gli esperti assicurano che -
malgrado tutto - non c'è da preoccuparsi: spedire questi prodotti in treno
"è molto più sicuro che farli viaggiare per strada", dice Marco
Ponti, docente di economia dei trasporti al
Politecnico di Milano. E al di là dell'emotività legata al tragico incidente di
lunedì notte, "un chilo di Gpl su rotaia ha costi sociali e umani molto
inferiori rispetto a quello che si sposta su ruote", conferma Carlo Vaghi
della Bocconi. "Il problema - aggiunge - è che le responsabilità dei
controlli sono ancora troppo frazionate". La ferrocisterna della Gatx
esplosa a Viareggio è in effetti un paziente in apparenza modello (aveva solo 4
anni di età) con troppi medici al capezzale. Come tutti i 450 vagoni dei Gpl
Express in servizio quotidiano sulla rete ferroviaria della penisola. Il primo
specialista che ne benedice il decollo è l'omologatore. Esamina il carro fresco
di fabbrica. Misurandone con calibri e sensori elettronici la solidità e la
robustezza, in base a parametri standard stabiliti dalla Ue. Diversi, come
ovvio, a seconda delle sostanze pericolose da caricare. OAS_RICH('Middle');
Ottenuto il "libretto di circolazione", l'onere di manutenzione e
revisioni dei mezzi per il trasporto di merci pericolose passa in capo al titolare.
I ritmi sono stabiliti per legge. La cisterna, l'elemento più delicato, va
controllata da cima a fondo ogni quattro anni. I tecnici incaricati passano ai
raggi X la struttura esterna per evidenziare possibili microfratture. Testano
ogni singola valvola di carico e scarico, snodi delicatissimi per un sistema
che deve pompare a bordo 45 tonnellate di gas sotto pressione, altamente
infiammabile ed esplosivo. Esame passato a pieni voti lo scorso 2 marzo dalla
ferrocisterna esplosa in Versilia. Pianale, ruote e assali (l'imputato numero
uno per l'incidente di lunedì) devono invece essere controllati ogni sei anni.
La lista dei responsabili della sicurezza dei viaggi ad alto rischio su rotaia
si allunga ancora una volta che il treno si mette in marcia. Il primo filtro è
negli uffici delle aziende che noleggiano i vagoni. Una precisa direttiva
europea stabilisce che debbano nominare un "responsabile merci
pericolose". Incaricato di verificare in via documentale che il titolare
abbia effettuato tutti i controlli previsti dalla legge. Poi arriva la prova
sul campo. Un check-up molto empirico, ma in teoria altrettanto efficace, che
qui da noi è quasi sempre a carico di Trenitalia. I "verificatori"
(spesso lo stesso conducente) "prima di avviare il locomotore analizzano
lo stato di salute delle balestre, danno un occhio a eventuali perdite e allo
stato generale di manutenzione", spiega Mario Castaldo, diretto della
divisione cargo dell'azienda. Tutti i convogli che trasportano merci a rischio
in Italia passano attraverso questa trafila di sicurezza apparentemente a prova
di bomba. Ma tanti controlli, si lamenta qualcuno, possono esser sinonimo di
nessun controllo. Le responsabilità sono parcellizzate. E l'allarme della
Agenzia per la sicurezza ferroviaria sembra confermare che alla prova pratica -
malgrado il rigido quadro normativo - queste "bombe su rotaia" non
sono poi affidabili al 100%. "Servono verifiche più serie, fatte da
un'authority indipendente - dice Edoardo Zanchini, responsabile trasporti di
Legambiente - . Un organo ancora più indispensabile ora che il servizio non è
garantito in esclusiva dal monopolio pubblico". L'inchiesta appena avviata
cercherà di capire dove si è aperta una falla in questa rete di norme in
apparenza difficili da dribblare. Ma il dramma di lunedì lascia aperta un'altra
domanda preventiva: "Com'è possibile che un convoglio carico di sostanze
ad altissimo rischio passi nel centro di una città?", sintetizza per tutti
Zanchini. Uno studio statistico delle Università di Bologna e di Roma (in
collaborazione con le Ferrovie) sui punti più critici della rete - Mantova e
Livorno - ha stabilito che la soglia di rischio sociale dei trasporti di merci
pericolose in centri abitati è "accettabile", pur consigliando ove
possibile "l'utilizzo di percorsi a minimo impatto". "In effetti
questo incidente può essere l'occasione per fare qualche riflessione sulla
composizione e il tragitto di questi treni - ammette Ponti - . Anche se imporre
un allungamento dei percorsi a un settore già in difficoltà potrebbe decretarne
il fallimento". "La possibilità di un incidente per le merci
pericolose trasportate su rotaia è infinitamente inferiore a quello degli altri
mezzi di trasporto", getta acqua sul fuoco Vaghi. Un decimo rispetto alla
strada, dicono gli esperti. Un incidente ogni cento milioni di anni per ogni
chilometro percorso, precisa lo studio delle Università di
Roma e Bologna. "Non solo. Per i treni almeno esiste un sistema di regole.
Fragili fin che si vuole, ma regole - conclude il docente della
Bocconi - . Mentre nei centri della città possono entrare ogni giorno camion e
cisterne carichi di sostanze ad altissimo rischio". La lobby della
gomma, ma non è una sorpresa, è molto più forte ed efficace dei paladini
(malgrado tutto) della rotaia. (1 luglio 2009
( da "Corriere.it"
del 01-07-2009)
Argomenti: Cervelli
LA STORIA La ricercatrice delusa dall'Italia «Volo negli Usa, qui non ho
futuro» Rita Clementi è partita per Boston dopo la lettera a Napolitano: «In
questo Paese il merito non è premiato» MILANO È stata di parola. Rita Clementi
è volata a Boston. Da giovedì lavorerà in un importante centro medico. Ha
lasciato l'Italia, così come aveva promesso, la ricercatrice
precaria di Pavia che ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano per denunciare lo stato comatoso della ricerca
nel nostro Paese e per raccontare la decisione di abbandonare l'Italia. Non è
bastata a fermarla neanche un'offerta giunta all'ultimo minuto da un
prestigioso centro di ricerca di Padova. Troppo tardi:
«Ho dato la mia parola agli americani. Ora vediamo cosa succede. Non escludo un
ritorno. Non è detto poi che non si possa collaborare tra Boston e Padova.
D'altronde ricerca vuol dire collaborazione». Così,
tirandosi dietro il suo trolley, dopo un ultimo bacio al marito e ai tre figli,
la scopritrice dell'origine genetica di alcune forme di linfoma maligno ha
girato i tacchi ed è entrata dentro l'aeroporto di Linate. Un volo low cost,
via Londra per spendere meno, e le sue speranze volano Oltreoceano. ITALIA
ADDIO - Sul volo lavorerà a maglia, come fa sempre durante i lunghi viaggi. In
valigia tanti articoli da leggere, qualche libro e il computer con dentro i
file con quella ricerca di tutta una vita, bocciata in
Italia ma che negli Usa le prospetta un futuro più certo. Addio università italiana, addio baroni, addio raccomandati.
Nessun rancore, un po' di rabbia: «Cosa mi mancherà dell'Italia? Be' a parte la
mia famiglia, ma questa fa parte della mia vita personale, gli Stati Uniti sono
un paese con tanti bei posti da visitare. Pardon, volevo dire l'Italia». Un bel
lapsus quello di Rita. Un altro cervello cacciato dunque,
non come erroneamente si dice "in fuga". Come
Rita, senza scrivere al presidente, sono circa tremila gli studiosi italiani
che silenziosamente vanno a far ricca ricerca e pil di
altri paesi. Così all'Italia che spende 500 mila euro in media per portare alla
laurea uno studente, rimane solo il compito di preparare costosissimi
"cavalli di razza" della ricerca. SISTEMA
MAFIOSO - «Vado via con rabbia, con la sensazione che la mia abnegazione e la
mia dedizione non siano servite a nulla. Vado via con l'intento di chiedere
la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinunciando ad essere
italiana», aveva scritto polemicamente nella lettera. "Signor presidente,
la ricerca in questo Paese è ammalata". Di cosa?
E la risposta è la solita: «Mancanza di meritocrazia e di fondi, meccanismi di
promozione di carriera legati all'albero genealogico o alla simpatia». All'università di Pavia le sue parole non sono state prese bene.
«Qualcuno si è lamentato. Dice che ho denigrato l'ateneo, ma ho detto solo la
verità». Su Corriere.it oltre 400 messaggi: tanta solidarietà, tanti auguri e
qualche sparuta critica. Ma un blog è arrivato a pubblicare i verbali dei due
concorsi nei quali la dottoressa è stata "bocciata": «Avete
confrontato i curriculum dei candidati? E sono limpidi i concorsi in Italia?»
risponde Rita senza scomporsi. «Il sistema antimeritocratico danneggia non
solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto
le persone che vivono in questa nazione». Lei è stata danneggiata? «Non posso
rispondere a questa domanda». Ha paura di ritorsioni? «Assolutamente sì».
Incredibile, eppure stiano discutendo di università
non di mafia. «I concorsi universitari erano dunque celebrati, discussi e
decisi molto prima di quanto la loro effettuazione facesse pensare, a cura di
commissari che sembravano simili a pochi "associati" a una
"cosca" di sapore mafioso». Così scriveva il giudice Giuseppe De
Benedictis in una sentenza sui concorsi truccati all'università.
A questo punto buona fortuna. A lei e anche chi resta, s'intende. Nino Luca
stampa |
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Genova
Berti Riboli e Valente decidono di fondere i loro istituti
per creare una struttura con novanta docenti Università, nasce la super
Chirurgia Il rettore Deferrari favorevole, ora si tratta solo di studiare il
percorso più semplice per realizzare la fusione MICHELA BOMPANI Nasce un nuovo
grande dipartimento di Scienze Chirurgiche all´Università di Genova: la
proposta arriva da due luminari della Chirurgia, Edoardo Berti Riboli,
direttore del Dicmi, e Umberto Valente, direttore del Discmit, che decidono di
fondere i rispettivi istituti, creando una struttura più grande, più forte e
burocraticamente più leggera, con 80-90 docenti e che riunirà tutti i chirurghi
dell´Università, dagli ortopedici agli oculisti. L´iniziativa è stata
presentata ieri nell´auletta di clinica Chirurgica del polo di San Martino da
Valente e Berti Riboli, alla presenza del rettore Giacomo Deferrari e del
preside di Medicina, Giancarlo Torre. Anche se deve essere ancora definito il
percorso di "fusione", il traguardo per la realizzazione del nuovo dipartimento
è gennaio 2010, come conferma il professor Berti Riboli. «In occasione di una
riorganizzazione amministrativa - spiega il direttore del Dicmi - ci siamo resi
conto, grazie anche al lavoro di alcuni consulenti della facoltà di Ingegneria,
della grande opportunità che potremmo avere realizzando un unico grande
dipartimento: anche perché i precedenti di fusione che esistono indicano che la
ricerca e le attività di un grande dipartimento superano, e non di poco, la
somma delle ricerche e delle attività dei singoli». Quello di ieri è stato il
primo passo per cominciare un percorso che è comprensibilmente apprezzato dal
rettore Giacomo Deferrari, perché la creazione di un grande dipartimento va
nella stessa direzione indicata dal piano di riforma e riorganizzazione della
governance che ha presentato il 4 maggio scorso a tutto l´Ateneo al teatro
della Gioventù, il 16 giugno alla riunione congiunta di senato accademico e
consiglio d´amministrazione e che gli organi accademici ora stanno valutando.
Uno degli obiettivi del piano Deferrari, infatti, è il dimezzamento del numero
dei dipartimenti e nella bozza di statuto si indica con precisione che ognuno
dei "nuovi dipartimenti" dovrà accogliere da
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Firenze
Marinelli spiega: dobbiamo dire no a tutti i colleghi "Ma un posto di
studio potrà ancora mantenerlo" (segue dalla prima di cronaca) Così il
rettore uscente archivia il «caso Romagnani», esprimendo il no definitivo dell´università alla permanenza in servizio dei docenti con più di 70 anni. Lo
scorso novembre, seguendo la logica di risanamento delle finanze, gli organi di
governo dell´ateneo avevano deciso di non concedere il prolungamento oltre
l´età pensionabile dell´attività di professori e ricercatori, salvo deroghe
eccezionali che tenessero in considerazione il «mantenimento del valore
degli indicatori di performance della ricerca scientifica». Sulla base di
questi criteri, il senato aveva accolto la richiesta di permanenza in servizio
dell´immunologo Sergio Romagnani, incontrando tuttavia il parere contrario,
oggi confermato da Marinelli, del cda. Sul no agli over 70 il rettore commenta:
«Si tratta di professori di alto livello su cui non abbiamo mai inteso dare
giudizi di valore: le delibere del senato accademico e del cda si sono basate
su criteri oggettivi». «Tutti i docenti in questione - aggiunge - potranno
mantenere un posto di studio in ateneo, l´accesso ai servizi bibliotecari e a
quelli di posta elettronica ed, eventualmente, contratti di insegnamento e di
ricerca. A parte la modifica dello status giuridico, il rapporto con l´università potrà continuare. Anche il professor Romagnani,
coordinatore di progetti di ricerca che rivestono notevole importanza
strategica per la comunità scientifica, potrà perciò fornire ancora il suo
contributo a tali progetti, e tenuto conto della sua elevata professionalità,
ricoprire eventualmente l´incarico di responsabile scientifico di progetti».
(g.r.)
( da "Repubblica, La"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Firenze
La ricerca Il sistema L´immunologo annuncia di voler fare ricorso al Tar: sono
stato condannato da tre studenti e quattro sindacalisti Romagnani, la furia
dello scienziato "Vergognoso mandarmi in pensione" Sarà lei a
risentirne: stavo conducendo un progetto per il recupero dell´ischemia agli
arti inferiori E´ la conferma che questo sistema non solo non riconosce il
merito ma manda un segnale deleterio ai giovani GAIA RAU (segue dalla prima di
cronaca) Si aspettava questo rifiuto? «No, e lo trovo vergognoso. La mia
situazione era stata giudicata eccezionale dal senato accademico, il massimo
organo politico dell´ateneo, e questo sulla base di criteri rigorosissimi e una
selezione estenuante. Il mio fattore di impatto (il criterio di valutazione
della produttività scientifica che misura la frequenza con cui un articolo
viene citato dalle altre riviste, ndr) è di 1.750 su 290 pubblicazioni, con
21.300 citazioni sul web negli ultimi vent´anni. Anthony Fauci, massimo esperto
mondiale di immunologia, ha scritto che il mio nome è quasi un sinonimo
dell´Università di Firenze. E in questi termini si è espresso anche il premio
Nobel Peter Doherty. Sarebbe stato meglio se l´università
avesse detto di no a tutti fin dall´inizio, avrei risparmiato tempo prezioso».
E´ stato il cda a respingere la sua richiesta. «Sono stato condannato da tre
studenti e quattro sindacalisti. Una conferma che questo sistema non solo non
riconosce il merito, ma anzi guarda ad esso con fastidio e ostilità, ed è un
messaggio deleterio proprio per quei giovani che l´università
dice di voler tutelare. Ma a risentirne, sarà soprattutto la ricerca: con la
Regione stavo conducendo un progetto sull´ischemia degli arti inferiori, a
costo zero per l´università, che dovevo dirigere fino
al 2011, ma che da oggi è condannato come me». Il rettore, però, ha detto che
potrà essere responsabile scientifico di progetti. «E´ un contentino, una
dichiarazione priva di contenuto. Per svolgere la mia attività ho bisogno di
potere decisionale: non si tratta solo di stare davanti al computer e fare
ricerche, ma di prendere scelte operative in campo medico che da oggi mi
saranno precluse». Ha parlato con Marinelli? «Preferisco di no, è una persona
che stimo e immagino che sia stato sottoposto a forti pressioni. Non poteva andare contro al suo consiglio di amministrazione». E
adesso? «Ricorrerò al Tar. E´ già accaduto in Emilia Romagna, dove alcuni
docenti nella mia situazione hanno avuto una sospensiva, anche perché la
normativa in materia è molto confusa. Se andrà male, farò il pensionato».
( da "Manifesto, Il"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cultura
MATERIALI Dalla
fenomenologia di Husserl al confronto con l'opera di Gehlen «Uscite dalla
caverna» (1989) è l'ultima opera pubblicata in vita da Hans Blumenberg dove si
confronta con l'antropologia filosofica di Arnold Gehlen e l'opera di Jean-Paul
Sartre. Nato nel 1926, Blumenberg si è laureato all'Università di Amburgo.
Interrotto il dottorato per la seconda guerrà mondiale, la cui fine significò
per Blumenberg due anni di carcere in quanto soldato dell'esercitgo tedesco,
riprese gli studi, ottenendo l'abilitazione al dottorato con una tesi critica
sulla fenomenologia di Husserl. Docente in molete università è morto nel 1996. La sua fama è soprattutto dovuta a testi come
«Naufragio con spettatore», «La leggibilità del mondo», «Elaborazione del
mito», «Tempo della vita e tempo del mondo» (Il Mulino). La pubblicazione
postuma del carteggio con Carl Schmitt (Il manifesto, 17 aprile 2008) ha
recentemente riacceso l'interesse per «La legittimità dell'età moderna»
(Marietti).
( da "Corriere della Sera"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 02/07/2009 - pag: 29 Sanità e risorse Anche la Capua,
esperta di aviaria, si trasferirà negli Usa. Il Veneto: la faremo rimanere qui
Un lavoro per la ricercatrice in fuga
La Clementi da ieri a Boston. Ma c'è un'offerta che arriva dall'Italia ROMA
Certe storie possono avere un lieto fine. Sarà forse il caso di Rita Clementi,
la ricercatrice precaria dell'università
di Pavia che in una lettera al capo dello Stato Giorgio Napolitano, pubblicata
dal Corriere, ha denunciato il sistema italiano, tutto malcostume, assenza di
meritocrazia. Ieri la biologa molecolare è partita per Boston dove ha deciso di
trasferirsi per sfuggire ai meccanismi del nostro Paese. Potrebbe però tornare
sui propri passi dopo la proposta di una Fondazione privata «Città della
speranza», che sostiene l'oncologia pediatrica. Il presidente, Oscar Camporese,
le ha offerto un posto nel nuovo centro padovano che verrà completato entro il
2010, il più grande d'Europa, 10 mila metri quadrati, progetto di Paolo
Portoghesi (contributo volontario). «Incontrerò la Clementi al ritorno dagli
Usa dice Camporese . Era molto contenta. Dal '94 abbiamo raccolto e investito
30 milioni di euro nell'oncoematologia. Abbiamo finanziato l'attività di Paolo
De Coppi che ha scoperto le staminali nel liquido amniotico e lavora tra Londra
e Padova». La Clementi ha individuato l'origine genetica di alcune forme di
linfoma maligno: «Ho dato la mia parola agli americani - ha raccontato al
Corriere.it, prima di imbarcarsi su un volo low cost -. Vediamo cosa succede.
Non escludo un ritorno. Si potrebbe collaborare tra Boston e Pavia. Scienza
significa collaborazione. A Pavia qualcuno si è lamentato. Avrei denigrato
l'ateneo. Ho detto solo la verità». Nella lettera aveva parlato di
clientelismo, finanziamenti distribuiti senza regole, conflitto di interessi.
Il Corriere.it ha ricevuto oltre 400 messaggi di solidarietà. E' vicina alla collega
Elena Cattaneo, nota staminalista dell'Università di Milano, paladina della ricerca libera: «Ci sono situazioni professionali disperate.
Il Parlamento deve affrontare il problema regolando le procedure di valutazione
per la distribuzione dei fondi, tenendo fuori i giochi di potere. Devono
decidere se la conoscenza deve essere un reale obiettivo dell'Italia. Nella
comunità scientifica c'è preoccupazione e, purtroppo, rassegnazione». La
Cattaneo, con Elisabetta Cerbai, università di
Firenze, e Silvia Garagna, biologa a Pavia, ha presentato un ricorso contro la
decisione del governo di escludere da un bando (8 milioni) i progetti che
implicano l'uso di cellule staminali embrionali. La vicenda è stata riportata
da Nature, uscito ieri. «Siamo rimasti sorpresi - spiega Cerbai - . La
limitazione non ha un senso nè legislativo nè scientifico visto che si tratta
di linee embrionali già esistenti, create nel
( da "Corriere della Sera"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Opinioni data: 02/07/2009 - pag: 12 LA LETTERA Io, ricercatore
(contento) tornato in Italia di VINCENZO BRONTE C aro Direttore, ho avuto il
privilegio di stringere la mano del presidente della Repubblica
Napolitano in occasione di due premi che mi sono stati conferiti dall'Accademia
Nazionale dei Lincei e dalla Fondazione Italiana per la Ricerca
sul Cancro. Questi riconoscimenti sono stati molto importanti, per me e per il
mio gruppo, perché hanno premiato ricerche condotte quasi integralmente in
Italia, dopo il mio rientro dagli Stati Uniti. Hanno anche confermato che la
scelta di rientrare in Italia per continuare le mie ricerche, pur tra diverse
difficoltà, è stata una scelta giusta. Almeno, ne è valsa la pena. Nei momenti
di maggiore difficoltà in questo lavoro non semplicissimo, mi consola il
pensiero che abbiamo contribuito a formare giovani che hanno condiviso la
passione per la ricerca, abbiamo mantenuto uno standard più che accettabile di
qualità e lasceremo un'eredità a chi vorrà continuare per migliorare ancora,
auspicalmente in Italia. L'Italia ha un rapporto piuttosto
singolare con la ricerca: a fronte di un finanziamento pubblico fra i più bassi
in Europa vi sono risultati di eccellenza scientifica innegabili, comprovati
dalle pubblicazioni internazionali. A fronte di salari bassissimi per i
ricercatori, ci sono istituzioni private come Airc che raccolgono
incessantemente donazioni. Airc distribuisce questi fondi sotto forma di
borse di studio e finanziamenti, attraverso il sistema del peer review, che
implica il coinvolgimento di 300 revisori stranieri. Quando scrivo un progetto
per avere finanziamenti da Airc, so che devo impegnarmi al massimo, che il mio
progetto sarà giudicato da miei pari, che non faranno sconti e non terranno
conto dei premi ricevuti ma solo della qualità ed innovazione della ricerca
proposta. E questo vale ormai per quasi tutte le agenzie di finanziamento, in
Italia ed in Europa, sia pubbliche che private, ad essere onesti. Non
condivido, pertanto, le visioni estremamente pessimistiche di un sistema
ricerca allo sbando. Ci sono delle evidenti carenze che dobbiamo definire con
chiarezza per poterle colmare. In Italia abbiamo raggiunto importantissimi
traguardi e recenti statistiche indicano che l'Italia è ai primissimi posti se
si considera la produttività scientifica in relazione agli investimenti
effettuati. La conclusione è che abbiamo risorse umane di spicco e la ricerca
nasce soprattutto da queste risorse, non dimentichiamolo. L'aspetto negativo è
che investiamo poco rispetto ad altri. Il nostro Paese deve cercare di
realizzare le infrastrutture per attirare cervelli, di qualsiasi nazionalità
essi siano. Come disse un mio amico, uno scienziato italiano che lavora
all'estero da diversi anni, il problema reale non è il «rientro dei cervelli»
ma «l'attrazione dei cervelli». (..) Dobbiamo investire di più nella ricerca e
colmare il divario con gli altri Paesi europei, anche e soprattutto nei momenti
di crisi. Sarebbe un segno che il Paese crede realmente nel suo futuro.
Basterebbero piccoli segnali, come potrebbe essere la riduzione dell'Iva sugli
acquisti effettuati con fondi assegnati a progetti di ricerca. Questo
renderebbe utilizzabili, immediatamente, cospicue risorse per chi gode dei
finanziamenti, servirebbe a premiare i più meritevoli (chi ha più finanziamenti
avrà anche maggiori risorse) ed andrebbe nel solco dell'attuale tendenza già
recepita da diversi Paesi dell'Ue. dirigente medico dell'Iov di Padova
responsabile di ricerca presso l'Istituto Veneto di Medicina Molecolare
( da "Corriere della Sera"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 02/07/2009 - pag: 3 Iniziativa Patto
atenei-Formigoni: Stato assente, giusto intervenire. «I professionisti che
formiamo devono restare qui» I rettori: basta fuga di cervelli. Regione: ecco i fondi «Primo passo verso il
federalismo universitario». Ballio: subito gli aiuti o perdiamo competitività
Appena uscito dal vertice al Pirellone, il rettore della Statale, Enrico
Decleva, sorride come non faceva da mesi. Il motivo è semplice: è riuscito a
portare a casa 9 milioni di euro per la ricerca e una
serie di incentivi contro la fuga dei cervelli. Commento: «Non vorrei dire, ma nel momento in cui
lo Stato si ritira, è giusto che altri soggetti si facciano avanti...». Ecco,
il senso del patto firmato ieri tra 12 università, un
ente di ricerca (lo Iuss di Pavia) e Roberto Formigoni
sta tutto in questa frase. Che suggella nuove alleanze e trasforma il Pirellone
in promotore e interlocutore ufficiale del sistema accademico regionale. Il
primo passo verso il federalismo universitario. Nessuna tregua. I rettori
continuano a denunciare i tagli e sono terrorizzati all'idea di perdere
competitività. Ma hanno trovato un nuovo alleato, il presidente della Regione,
Roberto Formigoni. Con un «accordo-svolta» che ha l'obiettivo di «incrementare
l'attrattività del territorio lombardo, valorizzare il capitale umano e
migliorare la cooperazione scientifica». In pratica, la Regione mette a
disposizione, attraverso Finlombarda, 9 milioni di euro che serviranno a
cofinanziare al 50 per cento misure per «favorire il rientro dei ricercatori dall'estero in Lombardia »; «creare raccordi tra
impresa e università»; «promuovere la partecipazione a
progetti internazionali». Le risorse, spiega Formigoni, «saranno immediatamente
disponibili», mentre il resto del finanziamento, altri 9 milioni, arriverà dal
sistema universitario. A questi fondi si aggiungono altri 50 milioni di euro
per tre bandi sempre a favore di innovazione e trasferimento tecnologico.
Diciotto milioni per le casse disastrate degli atenei. «Abbiamo voluto
assumerci questa responsabilità - ha spiegato Formigoni - consapevoli che la
crescita, anche e soprattutto in un momento di difficoltà economica, è legata
al coraggio di investire sull'innalzamento del capitale umano. Si tratta di
cerare le migliori condizioni perché siano insediati nel nostro territorio i
migliori talenti della ricerca ». Energia, ambiente,
salute, beni culturali, biotecnologie. Dalla Bocconi passando per Pavia,
Brescia e Bergamo, la soddisfazione è comune. Decleva insiste: «È un accordo
robusto, dal valore esemplare ». Il presidente della Crui, la conferenza dei
rettori, non risparmia qualche stoccata al governo: «O ci si rende conto, anche
a Roma, dell'importanza strategica dell'università, o
rischiamo di perdere punti rispetto agli altri Paesi europei». L'intervento
della Regione, invece, «è importante, anche perché uno dei temi in discussione
è il sistema di reclutamento di docenti e ricercatori ».
Giulio Ballio, rettore del Politecnico, aggiunge: «È giusta la preoccupazione
sulla fuga del capitale umano ». E fa un esempio: «Ogni anno, il 25
per cento dei nostri iscritti arriva da fuori Regione. Di questi, il 10 per
cento va a lavorare all'estero subito dopo la laurea. Una volta restavano qui,
nelle nostre imprese, nei nostri studi professionali. Ora preferiscono altri
Paesi. E la nostra economia, inevitabilmente, ne paga le conseguenze». A. Sac.
Gli istituti Previsti anche fondi per il trasferimento tecnologico e
l'innovazione scientifica
( da "Corriere della Sera"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: PRIMA P
( da "Corriere.it"
del 02-07-2009)
Argomenti: Cultura
negli ultimi 30 anni
le suore cattoliche negli Usa sono scese da 180mila a 65mila La Chiesa indaga
sulle suore americane La Santa Sede ha fatto partire una doppia indagine allo
scopo di mettere in riga le religiose troppo progressiste DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON (USA) Nell'arco di trent'anni, il numero delle suore cattoliche
negli Stati Uniti è sceso da 180 mila a 65 mila. Ma nell'arco di trent'anni, le
religiose di Santa Romana Chiesa in America hanno radicalmente riletto e spesso
reinventato il loro ruolo nel mondo. Molte sorelle hanno smesso gli abiti
monacali, hanno lasciato i conventi per vivere tra la gente, sono entrate nelle
università, hanno abbracciato le libere professioni,
si sono impegnate nel volontario, hanno animato organizzazioni di base e
perfino gruppi di pressione in favore del sacerdozio femminile o del matrimonio
dei preti. Troppo, forse, per il Vaticano nell'era di Benedetto XVI, un
Pontefice legato a una visione molto dottrinaria e ortodossa del magistero
cattolico, impegnato a contenere o spingere indietro ogni fermento modernista e
contrario alla tradizione. DOPPIA IND
( da "Corriere.it"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cultura
LA LETTERA Io,
ricercatore (contento) tornato in Italia Abbiamo mantenuto uno standard più che
accettabile di qualità e lasceremo un'eredità a chi vorrà continuare per
migliorare ancora, auspicalmente in Italia Caro Direttore, ho avuto il
privilegio di stringere la mano del presidente della Repubblica
Napolitano in occasione di due premi che mi sono stati conferiti dall'Accademia
Nazionale dei Lincei e dalla Fondazione Italiana per la Ricerca
sul Cancro. Questi riconoscimenti sono stati molto importanti, per me e per il
mio gruppo, perché hanno premiato ricerche condotte quasi integralmente in
Italia, dopo il mio rientro dagli Stati Uniti. Hanno anche confermato che la
scelta di rientrare in Italia per continuare le mie ricerche, pur tra diverse
difficoltà, è stata una scelta giusta. Almeno, ne è valsa la pena. Nei momenti
di maggiore difficoltà in questo lavoro non semplicissimo, mi consola il
pensiero che abbiamo contribuito a formare giovani che hanno condiviso la
passione per la ricerca, abbiamo mantenuto uno standard più che accettabile di
qualità e lasceremo un'eredità a chi vorrà continuare per migliorare ancora,
auspicalmente in Italia. L'Italia ha un rapporto piuttosto
singolare con la ricerca: a fronte di un finanziamento pubblico fra i più bassi
in Europa vi sono risultati di eccellenza scientifica innegabili, comprovati
dalle pubblicazioni internazionali. A fronte di salari bassissimi per i
ricercatori, ci sono istituzioni private come Airc che raccolgono
incessantemente donazioni. Airc distribuisce questi fondi sotto forma
di borse di studio e finanziamenti, attraverso il sistema del peer review, che
implica il coinvolgimento di 300 revisori stranieri. Quando scrivo un progetto
per avere finanziamenti da Airc, so che devo impegnarmi al massimo, che il mio
progetto sarà giudicato da miei pari, che non faranno sconti e non terranno
conto dei premi ricevuti ma solo della qualità ed innovazione della ricerca
proposta. E questo vale ormai per quasi tutte le agenzie di finanziamento, in
Italia ed in Europa, sia pubbliche che private, ad essere onesti. Non
condivido, pertanto, le visioni estremamente pessimistiche di un sistema
ricerca allo sbando. Ci sono delle evidenti carenze che dobbiamo definire con
chiarezza per poterle colmare. In Italia abbiamo raggiunto importantissimi
traguardi e recenti statistiche indicano che l'Italia è ai primissimi posti se
si considera la produttività scientifica in relazione agli investimenti
effettuati. La conclusione è che abbiamo risorse umane di spicco e la ricerca
nasce soprattutto da queste risorse, non dimentichiamolo. L'aspetto negativo è
che investiamo poco rispetto ad altri. Il nostro Paese deve cercare di
realizzare le infrastrutture per attirare cervelli, di qualsiasi nazionalità
essi siano. Come disse un mio amico, uno scienziato italiano che lavora
all'estero da diversi anni, il problema reale non è il «rientro dei cervelli»
ma «l'attrazione dei cervelli». (..) Dobbiamo investire di più nella ricerca e
colmare il divario con gli altri Paesi europei, anche e soprattutto nei momenti
di crisi. Sarebbe un segno che il Paese crede realmente nel suo futuro.
Basterebbero piccoli segnali, come potrebbe essere la riduzione dell'Iva sugli
acquisti effettuati con fondi assegnati a progetti di ricerca. Questo
renderebbe utilizzabili, immediatamente, cospicue risorse per chi gode dei
finanziamenti, servirebbe a premiare i più meritevoli (chi ha più
finanziamenti avrà anche maggiori risorse) ed andrebbe nel solco dell'attuale
tendenza già recepita da diversi Paesi dell'Ue. Vincenzo Bronte dirigente
medico dell'Iov di Padova responsabile di ricerca presso l'Istituto Veneto di
Medicina Molecolare stampa |
( da "Repubblica, La"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Bologna
L´Alma Mater scala la classifica è seconda nell´indagine del Censis Il voto più
alto alla voce "web" e quello più basso per pasti e le case dove
alloggiare ILARIA VENTURI CI sono le Facoltà «gioiello» in Romagna, quelle che
arrivano sempre sul podio: Psicologia a Cesena e Scienze politiche di Forlì. E
ci sono quelle storiche, a Bologna, da primato: Giurisprudenza e Veterinaria.
Insieme al primo posto conquistato dalla «piccola» Statistica. Poi c´è chi sale
e chi scende, per un risultato complessivo, nella nuova guida all´Università di
Repubblica-Censis, che premia l´Alma Mater. Dal terzo posto conquistato nel
2008, l´Ateneo quest´anno sale al secondo tra i mega-Atenei (quelli con più di
40mila iscritti), a pari merito con Padova, dietro a Torino. In tutto sono 88 i
punti della media, con il «voto» più alto alla voce «web» (108) e quello più
basso (72) sui «servizi», ovvero i pasti e i posti alloggio. Bologna si
posiziona ai vertici anche per borse di studio e strutture. Non solo. In base
ai dati raccolti dal Censis negli ultimi sei anni Bologna risulta seconda,
dietro a Padova, davanti a Torino. Il podio delle Facoltà tra il 2004 e il 2009
è conquistato da Giurisprudenza, che si posiziona seconda (quest´anno è
quarta), e da Veterinaria, terza (quest´anno è prima). «Emerge una costante valutazione
di eccellenza della nostra Facoltà e ciò conferma la bontà del lavoro svolto»
afferma il preside di Giurisprudenza Stefano Canestrari. «Le ragioni?
L´internazionalizzazione, con la possibilità di conseguire doppi titoli di
studio e di ospitare i più autorevoli giuristi stranieri. Inoltre,
l´organizzazione del personale e l´alta qualità della didattica». Soddisfatto
il preside di Veterinaria Santino Prosperi, appena rieletto: «Ci ha premiato
l´aver impostato una didattica applicativa, nel segno della qualità». Per
Angela Montanari, preside di Statistica, è stato vincente
«un corpo docente giovane, l´internazionalizzazione e l´aver seguito bene gli
studenti». Così per Giliberto Capano, preside uscente di Scienze Politiche a
Forlì (la neoeletta è Maria Serena Piretti, docente di storia
contemporanea, allieva di Ruffilli): «E´ una conferma che viene da lontano».
La sua Facoltà ha gareggiato con altre trenta: «La ricetta? Avere bravi
studenti e bravi professori e organizzare la didattica in funzione degli
studenti» Fiorella Giusberti, preside di Psicologia, commenta: «Il nostro
successo è legato alla ricchezza dell´offerta formativa, al livello didattico
elevato dei docenti, ai laboratori e all´ottimo staff dei non docenti».
Rispetto all´anno scorso perdono posizioni le Economie a Forlì e Rimini e
Scienze della Formazione. «L´indagine fatta così è inattendibile, non guarda
alla qualità della didattica», si difende il preside Luigi Guerra. Economia di
Bologna fa un bel balzo in avanti: dal quarantesimo al ventisettesimo posto su
50 Facoltà. Salgono Lettere e Lingue, guidate da docenti donne neoelette,
conquista il podio Farmacia, passando dal nono al terzo posto. Su 39 Facoltà
Ingegneria è undicesima. E risale Medicina, ora diciannovesima su 38 Facoltà.
SEGUE A P
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 03/07/2009 - pag: 29 La fuga
dei «cervelli» Il merito da premiare SEGUE DALLA PRIMA
La governance degli atenei, le modalità di reclutamento dei ricercatori,
i criteri per la ripartizione dei fondi pubblici. Certo, servono anche i
finanziamenti: i tagli previsti dalla Legge finanziaria, se confermati, non
consentono di andare lontano. Ma se non si cambiano le regole, nuove risorse
sarebbero denari gettati al vento. E se le risorse proprio non ci fossero,
perché la crisi ci obbliga a destinare ogni spazio del bilancio pubblico a chi
nei prossimi mesi perderà il lavoro? Allora occorre essere ancor più
coraggiosi, accettando il principio che l'università
di fatto gratuita è un trasferimento dai poveri ai ricchi: quindi alzare
significativamente le rette, accompagnandole ad un sistema di borse di studio
che garantisca a chiunque lo meriti la possibilità di accedere all'università. Questo avrebbe anche il
vantaggio di indurre le famiglie a riflettere con più attenzione sulla scelta
dell'università, e i ragazzi a ribellarsi se un docente arriva
tardi a lezione e trascina stancamente il suo corso non cambiandolo mai, o se
le aule sono sporche e la biblioteca chiude alle 2 del pomeriggio. La frase «L'università è gratuita, quindi di che cosa vi lamentate!» è uno dei
motivi per cui è tanto difficile migliorare le nostre università.
Ma il varo di quella legge viene rimandato di settimana in settimana, immagino
perché interessi forti vi si oppongono: rettori, vecchi baroni, anche i grand
commis che reggono il suo ministero. Caro Ministro, è venuto di momento di
rompere l'indugio. Francesco Giavazzi
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Grande Milano data: 03/07/2009 - pag: 10 Cultura Nell'ex Motta di
viale Campania una «casa» per Dylan Dog, il signor Bonaventura e Lupo Alberto
Nasce il museo del fumetto a Città Studi Finazzer: anche le strisce hanno
dignità artistica. Il Comune cerca sponsor Una casa per la Pimpa e Dylan Dog,
il signor Bonaventura e Lupo Alberto. Un tetto per Cipputi, Corto Maltese e le
donne di Manara. Milano avrà il suo Museo del fumetto in viale Campania 12,
zona Città Studi, già fabbrica di panettoni Motta, poi deposito dei tram Atm e
infine palazzo demaniale dismesso, in attesa di rinascita da 50 anni. L'avrà.
La casa dei comics nascerà in mille metri quadri, di cui 600 per le esposizioni
e 130 di terrazzo, edificio già dotato di luci, aria condizionata e
caffetteria. «Vogliamo dare dignità culturale a un genere che, troppo
semplicemente, è stato considerato mero intrattenimento », osserva l'assessore
alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory. «Stiamo lavorando con la Fondazione
del centenario del fumetto, il Museo sta diventando un progetto concreto»,
aggiunge il sindaco Letizia Moratti. Il Comune vuole trovare i partner privati
dell'operazione entro settembre. Prima mostra: gennaio 2010. La nona arte. E
cent'anni di storie. L'Italia raccontata dal Corriere dei Piccoli e un nuovo
modo di vedere il mondo. Colorato, surreale. Vivo. Milano si assume il compito
di dare ai fumetti «una nuova funzione sociale: il ludico che educa». Mettendo
in mostra il Tex Willer di Bonelli e il Diabolik delle sorelle Giussani, le
avventure de L'Intrepido e l'anticonformismo di Linus . Così Finazzer Flory:
«Ricorderemo figure storiche ma anche fumetti impegnati sul piano sociale».
L'edificio di viale Campania è in ordine. Non va ristrutturato. «Sarà un polo
vivo, anzi vivissimo assicura l'assessore alla Cultura capace di pungere e
stimolare i nostri giovani e animare l'intera zona». L'esposizione potrebbe
essere articolata in tre sezioni: una sulla storia dell'editoria, un'altra sul
fumetto come lente che legge e riflette i cambiamenti dei costumi e una terza
ala dedicata alla vignetta e alla satira. Uno spazio permanente sarà riservato
a Giorgio Forattini, «il maestro dello sberleffo», che giusto ieri ha
inaugurato la sua personale a Palazzo Reale: «È il più bel regalo che Milano
potesse farmi ». Da questo momento «vivrò qui», ha annunciato, in una città che
pur trova brutta e sciatta: «Il mio sogno è coprire le facciate di questi
palazzi orribili » con le immagini di com'erano un tempo, negli anni Trenta.
Stile liberty. Una casa a grandissima richiesta. Italia Nostra e la Fondazione
Franco Fossati lo invocano da tempo, un Museo del fumetto. A gennaio si era
spesa la Moratti: «Ci stiamo lavorando ». Ora c'è l'annuncio ufficiale. Non sarà un Museo civico, ma un polo pubblico-privato. Il Comune
mette la sede. Sponsor, associazioni e fondazioni si occuperanno della
gestione, personale e servizi. Finazzer lancia un appello: «Gli enti
interessati si facciano avanti». A settembre si sceglie il progetto. A gennaio
si entra in casa. A. St.
( da "Corriere della Sera"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Pubblicita' data: 03/07/2009 - pag:
( da "Corriere.it"
del 03-07-2009)
Argomenti: Cervelli
lo studio I toscani
e gli Etruschi? Nessuna «parentela» A stabilire la discontinuità genealogica
tra le popolazioni attuali e quelle che nell'età del bronzo abitavano la stessa
regione, è un nuovo studio condotto da ricercatori
delle Università di Firenze, Ferrara, Pisa, Venezia e Parma Ed ecco che arriva
la scienza a sfatare un mito caro, anzi, carissimo a tutti i toscani: gli
attuali abitanti della Toscana non discendono dagli Etruschi. A stabilire la
discontinuità genealogica tra le popolazioni attuali e quelle che nell'età del
bronzo abitavano la stessa regione, è un nuovo studio
condotto da ricercatori delle Università di Firenze, Ferrara, Pisa, Venezia e Parma,
pubblicato on line su Molecular Biology and Evolution. LO STUDIO - La ricerca ha preso in considerazione anche campioni di Dna mitocondriale
relativo a individui vissuti in età medievale (tra il X e il XV secolo) che
sono stati comparati con reperti contemporanei e con quelli etruschi.
Sulla base di questi dati, se tra i Toscani del medioevo e gli attuali esiste
una chiara relazione genetica, il rapporto con quelli del
( da "Corriere della Sera"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere
della Sera sezione: Prima Pagina data: 04/07/2009 - pag: 1 Università COSÌ
LEGHEREMO I FINANZIAMENTI A QUALITÀ E MERITO di MARIASTELLA GELMINI Contro la fuga dei cervelli dal nostro
Paese occorre far crescere qualità e merito. E' a questo che legheremo i
finanziamenti del governo alle università. A P
( da "Corriere della Sera"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Opinioni data: 04/07/2009 - pag: 8 IL MINISTRO GELMINI RISPONDE A
GIAVAZZI Far crescere la cultura del merito per combattere la fuga dei cervelli di MARIASTELLA
GELMINI * C aro Direttore, rispondo volentieri alle sollecitazioni che
Francesco Giavazzi mi pone nel suo articolo di ieri. Sono particolarmente
sensibile, anche per motivi generazionali, alle difficoltà che giovani studiosi
di valore incontrano quando vogliono mettere a disposizione del nostro Paese le
loro competenze e le loro energie. Se vogliamo trovare una soluzione a questo
problema dobbiamo prima di tutto averne ben chiare le cause, che, come Giavazzi
giustamente ricorda, non sono di carattere economico, ma organizzativo e
«culturale». In pochi anni il corpo docente è cresciuto del 27% ma gli ordinari sono oggi il 41% in più del
2000: se tanti giovani in gamba sono a spasso o all'estero non dipende dal
fatto che sono mancati i soldi, ma dal fatto che le priorità del sistema,
lasciato a se stesso, sono evidentemente altre. I nostri docenti vanno
in pensione molto più tardi dei loro colleghi stranieri; non ne viene mai
valutata la produttività scientifica, se non quando partecipano ai famosi
«concorsi». I fondi sono distribuiti a pioggia. Non importa se si assumono studiosi
scadenti o geniali. Per questo la decisione più importante che abbiamo preso in
questi mesi è stata quella di distribuire 550 milioni del fondo di
finanziamento delle università su base meritocratica.
È la prima volta che accade. Finalmente le università
potranno toccare con mano la differenza tra chi assume studiosi seri e chi
preferisce sistemare, per pigrizia mentale o peggio, i soliti noti. L'anno
prossimo voglio aumentare la quota premiale, perché è solo rendendo chiara e
netta la connessione tra qualità e risorse che si può spingere il sistema
universitario sulla strada del merito. Se si crede nella qualità si deve poter
contare su un'agenzia di valutazione forte, autorevole e indipendente. Il 17
luglio il Consiglio dei Ministri varerà il nuovo regolamento dell'Anvur, un
regolamento innovativo che recepisce soprattutto l'esigenza di rendere
l'agenzia più autonoma rispetto a quanto previsto nella precedente legislatura.
Non sarà più il ministro a scegliere il presidente e neppure a nominare il comitato
di selezione per individuare i membri del consiglio direttivo. Questi ultimi
saranno nominati con un decreto del Presidente della Repubblica, non dal
governo, proprio per garantire terzietà e indipendenza. Mi attendo dall'Anvur
un contributo decisivo per far crescere la cultura del merito, la sola che può
spingere a una nuova etica del reclutamento. Il disegno di legge quadro sulla
riforma dell'università e della ricerca
sarà presentato in autunno quando il calendario parlamentare, oggi fortemente
intasato, consentirà una rapida approvazione del testo. La riforma dunque
entrerà in vigore per l'anno accademico 2010-2011 così come previsto. Un anno
che segnerà una svolta epocale. Le direttrici della riforma sono note: organi
di governo degli atenei più snelli e responsabili, forme di reclutamento più
vicine alla migliore prassi internazionale. Nelle settimane che ci separano dal
varo del ddl vorrei ancora approfondire il dibattito pubblico su alcuni e
specifici temi. Oggi, ad esempio, si diventa ricercatori
in media a 37 anni, dopo un'estenuante attesa che frustra i talenti migliori
proprio in una fase di grande produttività scientifica e opera nei fatti una
selezione in base alla ricchezza. Vorrei riuscire ad abbassare drasticamente
l'età di ingresso nel sistema, sperimentando forme innovative di reclutamento.
Intanto già quest'anno ho destinato 8,5 milioni per finanziare sia le chiamate
dirette dall'estero, che la nuova legge del gennaio scorso ha reso possibili
anche per i ricercatori, sia un programma di contratti
«Rita Levi Montalcini» per studiosi italiani o stranieri che vogliono venire a
lavorare in Italia. Su questi temi sono aperta al contributo di tutti coloro
che hanno a cuore la nostra università e specialmente
dell'opposizione, con la quale mi auguro che si possa impostare un dialogo
sereno e trovare un'intesa su punti qualificanti. Quanto poi alle presunte
lobby che intendono bloccare la riforma voglio rassicurare il professor
Giavazzi: nessuno è in grado di far desistere il ministro e questo governo
dalla volontà di riformare profondamente il sistema universitario italiano.
*Ministro dell'Istruzione BEPPE GIACOBBE
( da "Repubblica.it"
del 04-07-2009)
Argomenti: Cultura
I PALEONTOLOGI che
lo hanno visitato giorni fa sono rimasti senza parole: dal museo della
Creazione del Kentucky sapevano di doversi aspettare qualcosa di speciale, ma
non immaginavano quanto. Tra queste mura i libri di scienza che hanno studiato
non vengono presi in considerazione, la terra e l'universo hanno appena 6000
anni e sono stati creati da Dio in sei giorni. Coerentemente, nel museo
americano sono riprodotti solo dinosauri morti intorno al
( da "Corriere.it"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Università, Contro
la fuga dei cervelli Così
legheremo i finanziamenti a qualità e merito L'intevento del ministro Caro
direttore, rispondo volentieri alle sollecitazioni che Francesco Giavazzi mi
pone nel suo articolo di ieri. Sono particolarmente sensibile, anche per motivi
generazionali, alle difficoltà che giovani studiosi di valore incontrano quando
vogliono mettere a disposizione del nostro Paese le loro competenze e le loro
energie. Se vogliamo trovare una soluzione a questo problema dobbiamo prima di
tutto averne ben chiare le cause, che, come Giavazzi giustamente ricorda, non
sono di carattere economico, ma organizzativo e «culturale». In pochi anni il corpo docente è
cresciuto del 27% ma gli ordinari sono oggi il 41% in più del 2000: se tanti
giovani in gamba sono a spasso o all'estero non dipende dal fatto che sono
mancati i soldi, ma dal fatto che le priorità del sistema, lasciato a se
stesso, sono evidentemente altre. I nostri docenti vanno in pensione
molto più tardi dei loro colleghi stranieri; non ne viene mai valutata la
produttività scientifica, se non quando partecipano ai famosi «concorsi». I
fondi sono distribuiti a pioggia. Non importa se si assumono studiosi scadenti
o geniali. Per questo la decisione più importante che abbiamo preso in questi
mesi è stata quella di distribuire 550 milioni del fondo di finanziamento delle
università su base meritocratica. È la prima volta che
accade. Finalmente le università potranno toccare con
mano la differenza tra chi assume studiosi seri e chi preferisce sistemare, per
pigrizia mentale o peggio, i soliti noti. L'anno prossimo voglio aumentare la
quota premiale, perché è solo rendendo chiara e netta la connessione tra
qualità e risorse che si può spingere il sistema universitario sulla strada del
merito. Se si crede nella qualità si deve poter contare su un'agenzia di
valutazione forte, autorevole e indipendente. Il 17 luglio il Consiglio dei
Ministri varerà il nuovo regolamento dell'Anvur, un regolamento innovativo che
recepisce soprattutto l'esigenza di rendere l'agenzia più autonoma rispetto a
quanto previsto nella precedente legislatura. Non sarà più il ministro a
scegliere il presidente e neppure a nominare il comitato di selezione per
individuare i membri del consiglio direttivo. Questi ultimi saranno nominati
con un decreto del Presidente della Repubblica, non dal governo, proprio per
garantire terzietà e indipendenza. Mi attendo dall'Anvur un contributo decisivo
per far crescere la cultura del merito, la sola che può spingere a una nuova
etica del reclutamento. Il disegno di legge quadro sulla riforma dell'università e della ricerca sarà
presentato in autunno quando il calendario parlamentare, oggi fortemente
intasato, consentirà una rapida approvazione del testo. La riforma dunque
entrerà in vigore per l'anno accademico 2010-2011 così come previsto. Un anno
che segnerà una svolta epocale. Le direttrici della riforma sono note: organi
di governo degli atenei più snelli e responsabili, forme di reclutamento più
vicine alla migliore prassi internazionale. Nelle settimane che ci separano dal
varo del ddl vorrei ancora approfondire il dibattito pubblico su alcuni e
specifici temi. Oggi, ad esempio, si diventa ricercatori
in media a 37 anni, dopo un'estenuante attesa che frustra i talenti migliori
proprio in una fase di grande produttività scientifica e opera nei fatti una
selezione in base alla ricchezza. Vorrei riuscire ad abbassare drasticamente
l'età di ingresso nel sistema, sperimentando forme innovative di reclutamento.
Intanto già quest'anno ho destinato 8,5 milioni per finanziare sia le chiamate
dirette dall'estero, che la nuova legge del gennaio scorso ha reso possibili
anche per i ricercatori, sia un programma di contratti
«Rita Levi Montalcini» per studiosi italiani o stranieri che vogliono venire a
lavorare in Italia. Su questi temi sono aperta al contributo di tutti coloro
che hanno a cuore la nostra università e specialmente
dell'opposizione, con la quale mi auguro che si possa impostare un dialogo
sereno e trovare un'intesa su punti qualificanti. Quanto poi alle presunte
lobby che intendono bloccare la riforma voglio rassicurare il professor
Giavazzi: nessuno è in grado di far desistere il ministro e questo governo
dalla volontà di riformare profondamente il sistema universitario italiano. Mariastella
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( da "Repubblica, La"
del 05-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XIII - Genova
Streghe, massoni e manicaretti a Triora l´alchimia della tavola RAFFAELE NIRI
Volendo, si potrebbe partire dal menù della "cena stregonesca": ova
de lo alchimista, rosto de carni cum magnifiche herbe et spetie et savori, delitie
de la Strega. Oppure dal titolo scelto per il convegno nazionale organizzato
dalla Gran Loggia d´Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, Massoneria
Universale di Rito Scozzese Antico e Accettato (le tredici maiuscole
consecutive sono obbligatorie): "E farai in modo che niuna strega
viva....". Ma - per capire - basta dare una lettura veloce ai titoli delle
otto relazioni previste: "I vinti della storia: baccanti, gnostici,
streghe", "Come si diventa strega", "Le radici storiche del
processo inquisitorio, "Gli zingari, portatori di alterità", "Il
capro espiatorio", "Le religioni matriarcali pagane e le nuove
religioni", "Il volgo chiamò notte quel sol che non conobbe" e
la più esplicita di tutte, "La metodologia massonica come risposta al
conflitto fede-religione". La notizia, finalmente: il prossimo weekend
streghe e massoni invaderanno la Liguria. Nella cornice medievale di Triora, il
borgo conosciuto (oltre che per il pane) per il processo contro le streghe di
fine 1500, sabato 11 e domenica 12 la Gran Loggia d´Italia (Obbedienza di
piazza Del Gesù Palazzo Vitelleschi) organizza uno tra gli appuntamenti
massonici più importanti dell´anno. Le streghe saranno solo evocate, i massoni
saranno presenti in carne e ossa (ne arriveranno tanti, anche dalla vicina Francia
e dai Paesi Bassi). Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Luigi Pruneti, siete
impazziti? «Assolutamente no. La strega rappresenta l´archetipo di nemico
occulto nell´immaginario collettivo - spiega lui - E´ il simbolo delle
persecuzioni nei confronti di minoranze e di "diversi" che hanno
costellato tutte le epoche, compresa quella contemporanea. Ma la "caccia
alle streghe" non è finita. Le minoranze culturali costituiscono tuttora,
nell´immaginario collettivo della nostra società, una presenza considerata
pericolosa, a cui guardare con sospetto». E sarà proprio Pruneti ad aprire il
convegno che proseguirà con un´introduzione storica del professor Paolo Aldo
Rossi, docente di Storia della scienza e della tecnica all´Università di
Genova. Anche altri docenti genovesi (Ida Li Vigni, Federico Pastore, Emanuela
Miconi) porteranno il loro contributo, mentre la relazione più attesa è quella
del noto politologo Giorgio Galli, docente di Storia
delle dottrine politiche all´Università di Milano, sui "vinti della
storia". Ma anche i massoni, sotto il grembiulino, hanno uno stomaco. Ed
ecco che - evento nell´evento - Paolo Parisi, un allevatore toscano, noto per i
prodotti biologici e per le sue uova al gusto di mandorla, preparerà un
"banchetto stregonesco", anzi una "Magnifica et Opulenta Cena in
honore de li Doctori ivi venuti per la Strega parata da la Nobile et Antiqua
Cittade de Triora". Volendo, anche a dimostrare che massoni&streghe
sono un binomio molto più attuale di quanto si creda e che Internet è uno strumento
magico, c´è già un sito a disposizione. Ovviamente è www.niunastregaviva.it: se
siete massoni, se siete streghe, se siete anche solo curiosi, volate a Triora.
La partecipazione al convegno è gratuita (ma bisogna prenotarsi), il banchetto
stregonesco è a pagamento. Come suggerisce il sito, occorre effettuare un
bonifico (di 75 euro), non si accettano contanti: i grembiulini seri - digerita
l´orribile stagione della P2 - non hanno tasche.
( da "Repubblica, La"
del 06-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina III - Torino
Assumerà lo stesso incarico che aveva con Castellani: assessore alla Cultura
per la Provincia Il ritorno di Perone, in giunta con Saitta Dopo l´esperienza a Berlino all´Istituto di cultura italiano è tornato
al ruolo di docente Il ritorno del professore di filosofia alla Cultura. Non a
Palazzo Civico, ma in Provincia. Ugo Perone, 64 anni, docente
dell´Università del Piemonte Orientale entrerà nella nuova squadra di Saitta.
Un nome indicato dall´area bindiana del Pd. Cattolico, amico personale
di Valentino Castellani, la sua prima esperienza amministrativa risale al 1993,
quando entrò nel primo Castellani con la delega alla Cultura, per poi occuparsi
anche di Istruzione, Turismo, Sport e Giovani. Lasciò poi nel 2001, quando a
Palazzo Civico arrivò Chiamparino. Perone partì per Berlino per andare a
dirigere, su nomina del ministro Dini, l´istituto italiano di Cultura, che
dovette poi lasciare su pressioni del governo Berlusconi. Tra le sue scelte da
assessore quella di ristrutturare la Mole per ospitare il Museo del Cinema.
Perone appare come il nome più eccellente della nuova giunta Saitta che verrà
presentata oggi pomeriggio. Quattro gli assessori Pd. Oltre a Perone,
riconfermati Carlo Chiama, che si occuperà di Lavoro e Formazione, e Umberto
D´Ottavio, all´Istruzione. Alberto Avetta alla Viabilità, Roberto Ronco
all´Ambiente. Allo Sport andrà il presidente del Coni regionale Gianfranco
Porqueddu, al Bilancio e Personale Alessandra Sartorio. Entrambi in quota Idv.
Ida Vana alle Attività Produttive, mentre Piergiorgio Bertone (Moderati) alla
Viabilità. Per Sinistra e Libertà è stata scelta Maria Giuseppina Puglisi e per
l´Udc il segretario provinciale Michele Balagna. (d.lon.)
( da "Repubblica, La"
del 06-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina III - Torino
Università, slitta l´aumento delle tasse Il rettore prende tempo:
"Aspettiamo i tagli di Roma , ma il sistema va rivisto" DAVIDE BANFO
«Gli aumenti? Potrebbero anche slittare o essere modulati in modo diverso». Il
rettore Ezio Pelizzetti annuncia due sorprese al Senato Accademico convocato
per oggi sulla delicata questione del rincaro delle tasse universitarie. Reduce
da una serie di incontri con i rappresentanti degli studenti e con i presidi,
Pelizzetti sembra ottimista e prevede una specie di tregua-compromesso. Il
presidio, convocato in via Po per le 15, non sembra spaventarlo più di tanto.
«Agli studenti, ma non solo a loro, chiederò un atto di solidarietà. La nostra
Università, che come avete scritto voi è in testa alla classifica del
Ministero, se lo merita». Pelizzetti fa un po´ il misterioso su cosa significhi
questo atto di solidarietà, mentre è meno vago sulla vicenda del rincaro delle
tasse. «La mia proposta - spiega sotto l´acquazzone che ieri pomeriggio ha
colpito il centro - sarà quella di rivedere l´attuale sistema. Ci sono tante
cose che non funzionano e che vanno aggiustate. Su tutto c´è poi la questione
del trasferimento dei fondi da Roma, una vicenda che si chiarirà solo nelle
prossime settimane con la definizione del Dpef». Tradotto dal linguaggio dei
magnifici rettori, la proposta di Pelizzetti sarà quella di prendere un po´ di
tempo sugli aumenti, rinviando comunque una decisione sui rincari dai 20 ai 100
euro per ogni singola facoltà al pagamento della seconda rata. Dove invece
Pelizzetti vuole intervenire subito è sulla definizione delle fasce: «L´attuale
meccanismo - spiega Pelizzetti - presenta delle forti contraddizioni. A fronte
di una percentuale di popolazione piemontese del 23 per cento che raggiunge i
60mila euro lordi annui, a pagare il massimo nella nostra Università è ben il
58 per cento. Questo non vuole dire che si paga troppo ma che qualcuno per
evitare i controlli sull´indicatore Isee preferisce versare qualcosa in più ma
non dichiarare il giusto». Pelizzetti insiste molto sullo spiritico ecumenico
del Senato convocato per oggi: «Gli studenti hanno capito che non siamo la loro
controparte, ma che questa emergenza va affrontata insieme. In Francia un
governo di destra aumenta di 1 miliardo e 800 milioni all´anno gli stanziamenti
per gli Atenei e la ricerca, in Italia si taglia in modo selvaggio. Anche su altre questioni come la riduzione dei compensi ai
docenti a contratto va trovata una soluzione condivisa». A svelare qualcosa
delle sorprese di Pelizzetti sono i rappresentanti degli studenti. Francesco
Campobello, portavoce del Collettivo di Scienze, si aspetta un rinvio della
questione tasse anche per il timore che la delibera venga subito impugnata
perché illegittima: «Rettore e presidi lo sanno che c´è la norma che
vieta aumenti che comportano un gettito superiore al 20 per cento del bilancio.
Ci saranno proposti degli aggiustamenti come quello dell´1,2 per cento secondo
quanto previsto dall´Istat e l´aumento di alcuni costi marginali come i bolli.
L´importante è che la questione venga accantonata. Non c´è nessuna fretta e poi
le facoltà che sono più in difficoltà come quelle scientifiche si sono
dichiarate contro per la paura di perdere iscritti. La battaglia, almeno per
noi, è appena cominciata».
( da "Corriere della Sera"
del 06-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Prima Pagina data: 06/07/2009 - pag: 1
Pubblico&Privato di Francesco Alberoni Lo spettacolo e la politica sono le
élite del potere N el 1963 ho scritto il libro «L'élite senza potere», in cui
sostenevo che, mentre nel mondo antico c'era una sola élite, quella del potere,
formata dal re, la nobiltà e l'alto clero che, con la sua pompa e la sua
magnificenza, veniva ammirata e costituiva un modello per tutti, oggi
invece ve ne sono due. La seconda è formata dai divi, da star internazionali,
dai personaggi dello spettacolo noti a tutti, amati, ammirati e imitati e che
costituiscono l'oggetto del pettegolezzo collettivo nelle società di massa.
Questa élite interessa per la sua vita privata, i suoi
amori, i suoi divorzi e offre a tutti modelli di comportamento. E, pur non
avendo un potere formale, ha un immenso peso sulla morale e sul costume. Quando
scrivevo già si vedeva l'enorme influenza di Elvis Presley. Negli anni
successivi arriveranno Joan Baez, i Beatles, gli hippy. Sono loro che mettono
in moto la rivoluzione giovanile, quella sessuale e creano le condizioni per il
femminismo. Cos'è cambiato da allora? I sociologi ci hanno detto che sono
incominciati il postmoderno, il relativismo culturale, il neopaganesimo, che la
società si è frantumata in tribù, è diventata liquida. E pare strano che
nessuno di loro abbia notato il fatto più semplice ed elementare: che quella
che avevo chiamato l'élite senza potere oggi in realtà ha preso il potere su
tutti i mezzi di comunicazione di massa. Oggi è lei che plasma ufficialmente
l'opinione pubblica e la morale corrente. Non sono più
le università, i filosofi, il clero a dare modelli di comportamento. Il popolo
se li fa da sé guardando e discutendo ciò che vede alla televisione. Ma a
decidere chi arriverà sullo schermo e prenderà la parola è una élite formata
dai grandi conduttori, divi, cineasti, cantanti, giornalisti, comici che si
cooptano fra di loro. Essi si presentano come modelli da imitare, poi
giudicano, danno consigli, lanciano slogan, animano e dirigono i dibattiti. Il
tutto poi viene ripreso dai quotidiani, dai settimanali e da internet. Non
esistono perciò più una élite del potere ed una élite senza potere, ma due
élite del potere: quella politica e quella dello spettacolo. La prima si forma
attraverso il dibattito politico e le elezioni, la seconda attraverso la cooptazione
e l'audience. Inoltre le due sfere della politica e dello spettacolo spesso si
sovrappongono e, nel campo del costume e dei valori, l'élite dello spettacolo
tende a prevalere su quella politica. L'audience ha più peso del voto.
www.corriere.it/alberoni \\ Ma nel campo dei valori l'audience ha più peso del
voto
( da "Corriere della Sera"
del 06-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 06/07/2009 - pag: 23 Scienza Scontro con le tre ricercatrici che hanno presentato ricorso al Tar contestando
i limiti ai test «Staminali, i tagli decisi dalle Regioni» Il viceministro
Fazio: nessun blocco del governo sulle embrionali ROMA Il viceministro contro
la rivista Nature che ha messo sotto dura accusa il sistema
italiano della ricerca pubblica. «E' falso che il governo abbia voluto escludere dai
finanziamenti i progetti che prevedono l'uso di linee di staminali embrionarie.
Sono state le Regioni a chiedere di introdurre questa limitazione», replica
piuttosto adirato Ferruccio Fazio che si appresta a prendere il timone del
ripristinato dicastero della Salute. E annuncia una rettifica. La
prestigiosa testata scientifica nell'ultimo numero ha dato notizia del ricorso
presentato da tre ricercatrici italiane (Elisabetta
Cerbai, Elena Cattaneo e Silvia Garagna) contro il bando che stanzia 8 milioni
per progetti sulle cellule staminali. La decisione di cancellare
sperimentazioni su linee di origine embrionaria infrangerebbe «il diritto
costituzionale alla libertà di ricerca». La Cerbai
attacca: «Scelta voluta ad alto livello politico ». Viceministro, smentisce?
«Sono state le Regioni a proporre quella modifica come dimostrano senza ombra
di dubbio i verbali delle riunioni col governo avute tra dicembre 2008 e
febbraio scorso. Le tre ricercatrici sono disinformate.
Perderanno il ricorso». Il veto sulle staminali embrionarie è venuto dalla
Lombardia. Il governo non poteva opporsi visto che altri Paesi finora ostili al
finanziamento di questi studi, primi fra tutti gli Stati Uniti di Obama, hanno
cambiato rotta? «Io ho il massimo rispetto il lavoro delle Regioni con le quali
voglio mantenere un buon rapporto. Il mio obiettivo inoltre era mandare avanti
il bando che altrimenti si sarebbe fermato. A volte è necessario accettare
compromessi». Ritiene che le ricerche sulle staminali dell'embrione debbano
essere portate avanti? «Da ricercatore sono convinto
che dal punto di vista scientifico le staminali adulte siano più interessanti.
Non c'è bisogno di scomodare l'embrione ». Sergio Pagano, prefetto
dell'Archivio Segreto del Vaticano, ha affermato che su alcune questioni, come
cellule staminali e genetica, la Chiesa ragiona con gli stessi preconcetti
nutriti a suo tempo nei confronti di Galileo. Che ne pensa? «L'apertura mi fa
molto piacere. Lo dico come medico. Questo non sottintende un giudizio sulle
cellule staminali embrionali. Credo però che la ragionevolezza debba sempre
guidare il comportamento degli uomini». Come liberare il sistema italiano dal
conflitto di interessi? Una legge che renda obbligatoria l'introduzione del
principio del peer review (confronto tra pari) per dare trasparenza? «Sì alla
legge, ma non è necessaria. Sono già d'accordo con il ministro Gelmini perché
anche i fondi dell'università, come i nostri a partire
da quest'anno, siano distribuiti con lo steso meccanismo». E i cervelli in fuga, ultimo caso
quello di Rita Clementi, denunciato dal «Corriere»? «Intanto verrà stanziato un
fondo per favorire la collaborazione tra chi lavora all'estero e i nostri
centri. Una cifra contenuta per ora, 10 milioni. E' a buon punto l'anagrafe
degli espatriati. Stiamo raccogliendo i dati attraverso le ambasciate ».
Margherita De Bac mdebac@corriere.it \\ L'obiettivo era mandare avanti il bando
di ricerca che altrimenti si sarebbe fermato
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XII - Torino
Oggi e domani delegazione dell´Alsazia in missione a Torino Un polo di ricerca
tra Italia e Francia per progettare l´automobile del futuro Sono nove le
aziende e centri di ricerca transalpini in visita a Torino domani e mercoledì
per avviare programmi di sviluppo con aziende e centri di ricerca piemontesi
selezionati tra i partner di «From Concept to Car». L´iniziativa - coordinata
da Ceipiemonte - nasce dall´accordo siglato un anno fa tra la Camera di
commercio di Torino e il Pole du Vehicule du Futur che, nelle regioni
dell´Alsazia e della Franca Contea, riunisce imprese, centri
di ricerca pubblici e privati nello sviluppo di nuove soluzioni di mobilità. La
delegazione francese, composta tra gli altri da l´Università di Strasburgo,
Behr, Delphi, sarà impegnata in 17 incontri b2b su progetti che spaziano dallo
sviluppo di componentistica per fuel cell a innovativi serbatoi per gas ad alta
pressione, dalle nuove architetture per veicoli urbani ecosostenibili ai
sistemi evoluti per la gestione del traffico intelligente. E su questi temi il
Piemonte, e in particolare le aziende di «From Concept to Car», vantano
importanti competenze, testimoniate da prodotti come H-Due, veicolo ecologico,
privo di emissioni nocive, H-Ergo, quadriciclo per persone a mobilità ridotta,
Philla, piccola vettura ecologica.
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XII - Torino
Stanziati 12 milioni per realizzare 85 progetti internazionali Dalla Compagnia
di San Paolo un sostegno per le neuroscienze La Compagnia di San Paolo ha
stanziato oltre 12 milioni a favore di 85 progetti nel campo delle Neuroscienze
(su 424 proposte pervenute). E´ questo il risultato del bando del Programma
Neuroscienze lanciato nell´aprile 2008, uno dei maggiori a livello europeo da
parte di una fondazione. La scelta della Compagnia di concentrarsi sulle
neuroscienze - spiega una nota - deriva dalla duplice consapevolezza che tale
ambito rappresenta un settore scientifico in rapida evoluzione e che l´impatto
sociale delle malattie neurologiche sulla popolazione è in costante crescita. Il bando prevedeva la presentazione di progetti di ricerca di
base e clinica, da parte di Istituti di Ricerca pubblici o
privati, di natura non profit, e di Enti ospedalieri. Le proposte potevano
essere presentate da singoli centri (Unicentrici) o da consorzi di più gruppi
di ricerca (Multicentrici) con carattere multidisciplinare.
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VI - Palermo
L´età stimata è di 300 anni. I rami sono ormai spogli e la corteccia sfaldata
Favorita, muore l´albero monumento era la quercia più antica della città L´anno
scorso era toccato al pino bicentenario di Villa Trabia Gli esperti
"Bisogna verificare se si è trattato di incuria o di un insetto"
MARIO PINTAGRO Uno dopo l´altro se ne vanno i pezzi più pregiati della
collezione di alberi monumentali cittadini. L´anno scorso era toccato al
bicentenario pino di villa Trabia, adesso è la volta della roverella della
Favorita, probabilmente la quercia più antica della città, dall´età stimata di
300 anni circa. In ambito urbano per scovare una roverella bisogna raggiungere
i recessi più distanti della Conca d´Oro. La roverella della Favorita era
ancora in salute quest´inverno, ma adesso è completamente spoglia e la
corteccia sfaldata. Situata nel bosco Niscemi, non molto distante dal campo
Rom, era sicuramente preesistente all´intervento dei Borboni. L´agronomo Tommaso
La Mantia era riuscito a misurarla:
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VII - Palermo
I volti L´Ateneo promosso solo a metà migliorano i servizi agli studenti in
picchiata didattica e ricerca Nella Grande guida di "Repubblica" e
del Censis Palermo guadagna due posizioni Scendono ancora nelle classifiche
Agraria, Ingegneria Giurisprudenza e Medicina ANTONELLA ROMANO Migliorano i
servizi complessivi offerti alla popolazione studentesca ma per qualità della
ricerca e della didattica le facoltà dell´Ateneo di Palermo continuano a essere
in discesa libera, piazzandosi tutte - tranne Farmacia - nelle ultime caselle.
Il ranking di qualità elaborato apposta per gli studenti che devono scegliere
il corso di laurea da frequentare mette in evidenza che a Palermo non si
arresta il tracollo delle facoltà maggiori come Giurisprudenza, Medicina,
Agraria, Ingegneria, Scienza della Formazione, già in picchiata dall´anno
scorso. In caduta anche Scienze politiche, che raggiunge l´ultimo posto.
Lettere e Filosofia ed Economia restano stazionarie al penultimo posto. Primato
al contrario anche per Scienze matematiche fisiche e naturali, ormai abbonata
all´ultimo posto in Italia. Scienze motorie è nona su dieci (l´anno scorso il
dato non era pervenuto). Alla fine, nella classifiche sulle singole facoltà, a
Palermo possono ben vantarsi di aver fatto passi avanti solo in due: Farmacia,
che è risalita a metà classifica, balzando dal ventitreesimo (su 29 facoltà) al
quindicesimo posto, e Architettura, risalita comunque dal sedicesimo (su 21
facoltà) al quindicesimo posto. La Grande guida di Repubblica 2009/2010 (in
edicola a 9,90 euro più il prezzo del quotidiano), che contiene la classifica
realizzata dal Censis dei migliori atenei e delle migliori facoltà del nostro
Paese, anche quest´anno registra la perdita di terreno delle università
del Mezzogiorno, con le facoltà in fondo alla graduatoria. Nella classifica
generale tra i mega-atenei, con oltre 40 mila iscritti, Palermo recupera però
ben due posizioni in quanto a servizi e strutture offerti: l´anno scorso era
ottava su undici, adesso è sesta con 83 punti ma quinta secondo la media. E si
piazza sopra Bari, Firenze, Napoli, Catania e Roma-La Sapienza. Nei punteggi
parziali, Palermo ottiene 78 per i servizi, 83 per le borse di studio, 84 per
le strutture, 87 per la comunicazione via web. Il fatto che l´università di Palermo sia comunque prima tra i mega - atenei
a sud di Pisa fa dire al rettore Roberto Lagalla: «è un risultato che smentisce
il facile luogo comune secondo cui le università più
periferiche sono peggiori e che impegna tutti noi a migliorare, puntando su
innovazione, qualità, collaborazione con istituzioni e mondo produttivo. Allo
stesso impegno chiamiamo tutti per migliorare le performance delle facoltà, che
hanno ampi margini di crescita». Nell´ultima radiografia del Censis rimane
infatti basso il giudizio statistico sulla qualità dell´insegnamento e della
ricerca nelle facoltà palermitane. Precipitano in sei. Quattro mantengono lo
status di ultime. Due sole avanzano. Ingegneria, che l´anno scorso aveva già
perso nove punti, quest´anno ne perde altri tre e diventa terzultima in Italia:
da trentaduesima a trentacinquesima (su trentotto facoltà). In picchiata anche
Medicina, che da ventitreesima diventa venticinquesima (su trentacinque). «è un
momento difficile per tutte le facoltà, specie per quelle del Sud, che scontano
un divario storico - afferma il preside di Medicina Adelfio Elio Cardinale -
Cerchiamo di adattarci ai nuovi parametri di qualità sfrondando i corsi meno
validi. Siamo pronti a ripartire». Agraria torna a essere Cenerentola in
Italia, ventiduesima, ovvero ultima, come due anni fa. Cala di un posto
Giurisprudenza che ora tocca quota quarantadue (su quarantacinque). Perde più
di tutti Scienza della Formazione, che passa dal quindicesimo al diciannovesimo
posto (su ventidue). Lettere resta penultima tra le 41 facoltà d´Italia, pari
merito con Roma - La Sapienza. «Cerchiamo di migliorare sotto tutti i profili
ma si fa molta fatica e si vedono pochi risultati perché le risorse
diminuiscono sempre più - dichiara il preside di Lettere Vincenzo Guarrasi -
Quest´anno sotto il profilo economico finanziario per noi a Palermo la
situazione è terribile, si rischia di vedere vanificati tutti gli sforzi». La
Grande guida, che quest´anno compie i dieci anni, è l´unica che offre una
valutazione di merito sulle 550 facoltà italiane. «é rivolta ai clienti delle università, ovvero le famiglie e i giovani. E i ragazzi
scelgono innanzitutto una facoltà non un ateneo», spiega il direttore del
Censis Servizi Roberto Ciampicacigli. Sulla permanenza degli Atenei del
Mezzogiorno agli ultimi posti della graduatoria, Ciampicacigli conferma il poco
brillante trend. Un luogo comune? «No, direi molteplici motivi, a partire da
fattori congeniti nel sistema universitario degli atenei del Sud, per cui i
risultati, almeno a una lettura di tipo quantitativo, appaiono non eccelsi -
aggiunge il responsabile del Censis - Per la stragrande maggioranza delle
facoltà prendiamo unicamente in esame i progetti Cofin, quelli finanziati dopo
la valutazione del Miur, secondo una miscellanea di indicatori. Rimangono
esclusi dunque i progetti di ricerca finanziati dalle regioni senza valutazione
di terzi. Questo non esclude che nelle facoltà possano essere in corso altre
attività di ricerca». Per quanto riguarda la didattica, tra gli indicatori
utilizzati: i laureati in corso, il numero di studenti che passa dal primo al
secondo anno, il tasso di dispersione, l´età media del corpo docente. «Le
contestazioni nell´arco di questi 10 anni sono diminuite. Il mondo
universitario è più disponibile a valutarsi e a farsi valutare. La linea stessa
seguita dal Miur è quella di collegare sempre più i finanziamenti alla qualità
- spiega Aurelio Magistà, curatore della classifica speciale - Dare più soldi
per la ricerca a chi è più bravo contribuisce a stabilire un sistema
meritocratico».
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina II - Firenze
Il professor Toni, consulente della procura di Lucca: "Se la manutenzione
avesse funzionato e i controlli fossero stati frequenti" "La frattura
dell´asse era individuabile" La falla sulla cisterna provocata da un picchetto
che ha agito come "un apriscatole" FRANCA SELVATICI «Se la fase di
manutenzione avesse funzionato, se fosse stata ben programmata e se i controlli
fossero stati frequenti, quella frattura avrebbe avuto un´altissima probabilità
di essere individuata». Lo ha spiegato il professor Paolo Toni, docente di meccanica applicata alle macchine all´università di Firenze, incaricato dalla procura di Lucca di svolgere la
consulenza tecnica sul convoglio deragliato alla stazione di Viareggio. «La
frattura dell´asse - chiarisce il professore - è un fenomeno articolato, che
inizia da un difetto superficiale e si propaga con una velocità che dipende da
vari fattori, finché la sezione resistente diventa talmente sottile da
provocare la rottura». Fra i fattori che incidono sulla velocità di
propagazione della frattura (detta anche cricca) ci sono il tipo di materiale,
le sollecitazioni che l´asse subisce nel trasporto dei carichi, la corrosione.
Dopo aver passato tre giorni sui binari a esaminare la dinamica dell´incidente
e a mettere in sicurezza tutto il materiale che dovrà essere analizzato, ieri
il professore ha incontrato il procuratore Aldo Cicala e il sostituto Giuseppe
Amodeo per una prima messa a punto dei dati raccolti e dei passi successivi da
compiere per accertare le cause e le responsabilità del cedimento strutturale.
Riguardo alla falla nella cisterna, da cui è uscito il gpl poi esploso, il
professor Toni conferma l´ipotesi che sia stata provocata «dall´impatto con uno
spezzone di rotaia, un picchetto di acciaio che sporge di circa
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VIII -
Bologna Artoni: salto di qualità per lo sviluppo I costruttori promuovono la
Regione sull´urbanistica Perplessità sul "Piano casa 2" che dovrebbe
rilanciare il mattone imprenditori e costruttori promuovono la legge
urbanistica regionale, nel nome di una «gestione del territorio che valorizza
le attività economiche». Più tiepida l´accoglienza per il così detto
"Piano casa 2", cioè l´accordo Stato-Regioni che, secondo il
presidente regionale Ance, Gabriele Buia, «non sarà quel provvedimento
anticongiunturale di cui il settore edile avrebbe avuto bisogno: troppi limiti
agli interventi e costi troppo alti per la loro realizzazione». Semaforo verde
invece per la legge regionale a partire dal metodo definito di «confronto
costruttutivo» con cui si è realizzata. «Gli imprenditori hanno condiviso con
la Regione la necessità di un salto di qualità nella gestione del territorio -
hanno dichiarato Anna Maria Artoni, presidente di Confindustria regionale e
Gabriele Buia - in grado di valorizzare le attività economiche come fattore di
sviluppo e attrattività dell´Emilia Romagna». Più strumenti flessibili, che
rispondono alle «diversificate esigenze di ampliamento e sviluppo delle
attività d´impresa». Apprezzato il fatto che i progetti di
sviluppo industriale saranno approvati con una procedura rapida dal Comune e
poi saranno realizzati con un intervento diretto, oltre alla soluzione trovata
per l´edilizia sociale «basata sullo strumento della negoziazione pubblico-privato».
( da "Repubblica, La"
del 07-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 22 - Cronaca
Viareggio, sotto accusa anche le altre cisterne I periti: oltre all´asse rotto,
boccole incomplete e un patchwork di pezzi diversi Il procuratore di Lucca dice
di "comprendere questa grande preoccupazione" FRANCA SELVATICI DAL
NOSTRO INVIATO VIAREGGIO - I tecnici che hanno lavorato sulla scena del
disastro ferroviario avvenuto il 29 giugno alla stazione di Viareggio non hanno
trovato solo la vasta fenditura, o cricca, che ha determinato la rottura
dell´asse del primo carrello della prima cisterna del convoglio, provocandone
il deragliamento, ma anche alcune magagne in altri carrelli del treno. Problemi
meno gravi, qualche elemento non essenziale mancante all´interno di altre
boccole, un patchwork di parti di provenienza diversa assemblate fra loro.
Segnali, comunque, di carenza di manutenzione. Segnali che, dopo la fuoruscita
del gpl e l´esplosione che ha fatto strage, allarmano l´opinione pubblica, che
teme il ripetersi di altri incidenti. «Una grande preoccupazione», che il
procuratore di Lucca Aldo Cicala ben comprende. Un allarme-sicurezza più volte
lanciato dai lavoratori. Oggi, in coincidenza con i funerali delle vittime di
Viareggio, i sindacati di base Cub, Cobas e Sdl hanno proclamato uno sciopero
di alcune ore in tutti i settori del trasporto. «Se la fase di manutenzione
avesse funzionato, se fosse stata ben programmata, se i controlli fossero stati
frequenti, quella frattura nell´asse avrebbe avuto un´altissima probabilità di
essere individuata», dichiara il professor Paolo Toni, docente di
meccanica applicata all´Università di Firenze e consulente della procura di
Lucca, che ha repertato e «messo sotto chiave» tutti gli elementi del treno
deragliato che dovranno essere esaminati. «La frattura - spiega - è un fenomeno
articolato che inizia da un difetto superficiale e si propaga con una velocità
che dipende da vari fattori, finché la sezione resistente diventa
talmente sottile da provocare la rottura. Però il test agli ultrasuoni dice la
verità: magari una volta può non rilevare la frattura, ma alla lunga la
individua». Per questo gli ultrasuoni devono essere eseguiti a intervalli
frequenti. Capire che cosa sia accaduto all´asse che si è spezzato, però, è
un´impresa impervia, perché si intrecciano passaggi e competenze fra fabbricante,
proprietario, noleggiatore, officine italiane e straniere, in un garbuglio
apparentemente inestricabile. «Però in Italia la manutenzione deve essere
tracciabile», spiega il professore. Perciò il primo obiettivo è rintracciare in
mezza Europa tutta la storia manutentiva di quell´asse. «Io spero che la
normativa europea garantisca la tracciabilità. E se non troveremo delle carte,
sarà già un elemento di colpa». Una volta completata la raccolta dei documenti
e circoscritte le responsabilità con l´aiuto di un esperto come l´ingegner
Enrico Mengozzi, dirigente Fs in pensione noto per la sua indipendenza,
partiranno gli accertamenti con l´ausilio di un ingegnere dei vigili del fuoco
e di due docenti dell´Università di Pisa. «Io - conclude il professor Toni - sarò
un po´ il coordinatore del team. Sono stato consulente delle Ferrovie ma il mio
unico padrone è la mia coscienza. Ho 65 anni, ho fama di persona corretta e la
voglio conservare. Un evento come quello accaduto a Viareggio non può
concludersi senza responsabilità».
( da "Repubblica, La"
del 08-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Palermo
La curiosità Con Zyz giovani ingegneri mettono le vele Si chiama Zyz, che in
arabo significa "fiore". Un nome che richiama la leggerezza, la
stessa che ha ispirato il progetto di questa barca, realizzata
da un team di docenti, ricercatori e studenti del dipartimento di Ingegneria
meccanica dell´ateneo palermitano nell´ambito del concorso nazionale
"Mille e una vela per l´università". Un team composto
per la maggior parte da under 30. E vuoi per l´età, vuoi per le modalità che
hanno condotto al progetto, Zyz rappresenta un esempio virtuoso di ricerca
applicata, nonostante il budget messo a disposizione per la
realizzazione della barca: 8 mila euro in tutto per progettazione, acquisto
materiali e costruzione in cantiere. «Se siamo riusciti a portare a termine il
lavoro – dice Davide Tumino, ingegnere e membro del team guidato dal
professore Antonio Mancuso – il merito è anche dell´entusiasmo di questa
squadra. Con poche risorse, abbiamo avviato la progettazione e trovato degli
sponsor privati.
Inoltre, il 70 per cento del team è composto da studenti o neolaureati, che
hanno potuto vedere sul campo come si passa dal progetto su computer alla
realizzazione dell´imbarcazione». Zyz verrà presentata lunedì nel cantiere che
è stato predisposto in viale delle Scienze. A settembre, parteciperà alla
competizione tra le barche costruite dalle varie università
iscritte al concorso. Nel frattempo, il team sarà impegnato a promuovere il
progetto alla ricerca di investitori privati. d.p.
( da "Repubblica, La"
del 08-07-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina IV - Bologna
Il presidente del commercialisti Tomassoli spiega che "se non si vive
all´estero per sette mesi non si è in regola" "Potranno sempre
beneficiare della norma sul rientro dei capitali" SARA SCHEGGIA «Se sono i
soliti furbi, vanno beccati e multati a dovere». Se, invece, sono cittadini
rispettabili che all´estero «ci risiedono almeno 7 mesi all´anno per fare il
bene dell´Italia», tanto di cappello. E´ il commento di Gianfranco Tomassoli,
presidente dell´Ordine dei dottori commercialisti di Bologna, che tra i suoi
colleghi in città vanta anche Vanni Trombetta, il consulente fiscale di Luciano
Pavarotti nei suoi lunghi duelli con gli ispettori delle tasse. «Certo, se
riferiti alla sola città di Bologna diecimila sono tanti - continua Tomassoli -
il parere tecnico è molto semplice: o si è in regola o non lo si è. E se non si
è a posto con la giustizia, vorrà dire che queste persone usufruiranno del
rientro dei capitali». Tomassoli, che oltre all´ordine presiede anche l´omonima
fondazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili bolognesi, si
riferisce all´emendamento pronto ad entrare nel decreto legge anti-crisi, in
sede di conversione in Parlamento. Una modifica che favorirebbe il rientro dei
capitali detenuti all´estero illegalmente e a cui, secondo Tomassoli, «potrebbero
beneficiare in molti». L´ago della bilancia, in questi casi, è il periodo che
si passa effettivamente nella nazione in cui si dichiara di risiedere, che deve
corrispondere almeno ad un semestre l´anno: «Se una persona è per 7 mesi
all´anno a Bruxelles, significa che sta vivendo lì e sta facendo il bene del
nostro paese dall´estero». Dunque si tratta di una fuga di cervelli per 3 bolognesi ogni 100? «Questa è una città viva, nonostante
il dica il contrario. Ci sono già 10 mila professori universitari bolognesi
all´estero? Ben venga. Che li seguano altri diecimila». Il dato rimane comunque
sospetto, e lo stesso presidente dei commercialisti frena: «Sono stime che deve
fare la Guardia di Finanza, in ogni caso direi che l´Emilia Romagna è
messa molto meglio di altre regioni». Le verifiche da Palazzo d´Accursio sono
in corso, e sarà utile controllare anche quanti cercheranno di beneficiare dei
"condoni" dello scudo fiscale. Tomassoli, comunque, la risolve in
maniera semplice: «Spesso è una mancanza di controlli: chi non è in regola deve
pagare. Del resto io Valentino Rossi lo vedevo sempre a Cattolica...».
( da "Repubblica, La"
del 08-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 20 - Esteri Docente fermata, Sarkozy attacca l´Iran La Francia
protesta con Teheran: "Non è una spia, liberatela subito" Clotilde
Reiss, 23 anni, è stata arrestata poco prima di imbarcarsi su un volo per
Beirut: "Tutte le accuse contro di lei sono fantasiose" GIAMPIERO
MARTINOTTI dal nostro corrispondente PARIGI - «Lo dico nel modo più chiaro e
più semplice: esigiamo la liberazione della nostra connazionale. Queste
accuse di spionaggio sono assolutamente fantasiose. Non voglio dubitare un solo
istante che sarà liberata in tempi brevissimi. Non è un modo di fare». Nicolas
Sarkozy alza la voce, chiede al regime iraniano di lasciar tornare Oltralpe
Clotilde Reiss, l´universitaria di 23 anni arrestata il primo luglio con
l´accusa di spionaggio. Durante una conferenza stampa tenuta insieme al
presidente brasiliano Lula, il capo dello Stato francese ha nuovamente preso di
mira Teheran: «Noi condanniamo le violenze, se il presidente Ahmadinejad è così
tranquillo sui risultati, ci si chiede il perché di una tale repressione. Gli
iraniani vogliono essere sovrani a casa loro, li capiamo, ma le immagini che
abbiamo visto, la violenza sui manifestanti, sono inaccettabili». Teheran non
ha risposto alle richieste francesi. I portavoce del regime hanno rifiutato
qualsiasi commento ai giornalisti e non hanno nemmeno confermato l´arresto. Il
ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, ha invece ribadito che la
donna è stata fermata all´aeroporto di Teheran poco prima di imbarcarsi su un
volo a destinazione di Beirut. L´accusa di spionaggio è stata costruita di sana
pianta: la Reiss avrebbe mandato via mail a un amico di Teheran le foto,
realizzate con il telefonino, delle manifestazioni svoltesi a Isfahan, la città
in cui era lettrice. La donna si è laureata all´Istituto di studi politici a
Lilla l´anno scorso con una tesi sull´Iran. Parla bene il farsi e si è occupata
del sistema educativo iraniano. E´ partita in Iran nel febbraio scorso grazie
alla borsa di studio offerta da un istituto di ricerca: «Se l´era sbrogliata da
sola per ottenere un posto di lettrice all´università
e poter così restare qualche mese laggiù», ha detto il direttore della facoltà
di Lilla, Pierre Mathiot. Secondo una compagna di università,
la Reiss è una vera appassionata dell´Iran, in cui ha fatto già diversi viaggi.
Anche il padre ha chiesto ieri alle autorità iraniane di liberarla: «Mia figlia
non fa politica. I motivi del suo arresto sono infondati e assurdi». Con il suo
intervento, Sarkozy si è confermato come il paladino di una linea più
intransigente nei confronti di Teheran. La Francia era stata il primo paese ad
avanzare dubbi sulla regolarità delle elezioni presidenziali, a parlare di
frodi massicce e a denunciare la repressione delle manifestazioni. L´altro
ieri, al termine del vertice franco-britannico, Sarkozy e Gordon Brown avevano
mostrato la loro reciproca solidarietà nell´affrontare le provocazioni del
regime iraniano.
( da "Corriere della Sera"
del 08-07-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 08/07/2009 - pag: 23 Nuove regole Da ieri le cellule
sono disponibili per gli scienziati. La Chiesa: così si distruggono vite umane
Staminali embrionali, ricerca più facile negli Stati
Uniti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK Barack Obama ha mantenuto la promessa.
A partire da ieri sono entrate in vigore negli Stati Uniti le nuove regole
sull'utilizzo delle cellule embrionali staminali, annunciate dal presidente
degli Stati Uniti in campagna elettorale. Secondo gli esperti è l'inizio di una
nuova era di speranza che un giorno potrà portare a una cura per malattie
neurodegenerative quali l'Alzheimer e il morbo di Parkinson. E non solo. Le
nuove norme rimuovono i limiti ai finanziamenti federali imposti dal suo predecessore
George W. Bush il 9 agosto 2001 (e poi ribaditi il 20 giugno 2007) che hanno
relegato la ricerca al solo settore privato. Provocando una vera e propria fuga di cervelli Usa verso paesi quali Gran Bretagna, Canada Corea del Sud ed
Israele, dove la ricerca sulle staminali è da anni più avanti rispetto all' America. Il
provvedimento varato dall'Nih, l'istituto nazionale della Salute, permette lo
stanziamento di fondi pubblici per lo studio delle cellule staminali embrionali
collezionate anche prima dell'entrata in vigore dei divieti bushiani. Per colpa
di tali divieti negli ultimi otto anni la ricerca Usa
si è fermata allo studio di appena 21 «linee» di staminali. Con le nuove regole
si potrà invece lavorare su centinaia di nuove «linee». Ma la strada annunciata
ieri dall'amministrazione Obama pone anche precisi e severi limiti di carattere
etico. L'Nhi sponsorizzerà soltanto la ricerca su
cellule staminali provenienti da cliniche per la fertilità e quindi destinate
ad essere distrutte. L'utilizzo di fondi per studiare embrioni creati a soli
fini di ricerca continuerà invece ad essere vietato.
Non solo. Le nuove regole ribadiscono una netta contrarietà anche a ogni
programma che punti alla clonazione umana, definita più volte dallo stesso
Obama «una pratica pericolosa e profondamente sbagliata». Per evitare abusi, lo
stesso istituto vaglierà in modo approfondito «caso per caso», al momento di
concedere i fondi, se ogni singolo programma di ricerca
osserverà questi parametri. E a garantire la trasparenza sarà un Registro
federale istituito ad hoc per monitorare di continuo ogni programma di ricerca approvato. Il registro elencherà in un sito web
tutte le «vecchie linee» da oggi a disposizione, ma solo di quei ricercatori che riusciranno a dimostrare di essere in
sintonia col nuovo codice etico imposto dall'Nhi. «Faremo un'analisi molto
attenta, vagliando caso per caso», assicura il direttore dell'Nih, Raynard
Kington. Grande soddisfazione da parte degli addetti ai lavori. «L'Nih ha
deciso di ascoltare la stragrande maggioranza della comunità scientifica»,
afferma il George Q. Daley, direttore del Programma per il trapianto di cellule
staminali del Children's Hospital di Boston, uno degli ospedali per bambini più
noto del Paese. Molto diversa la reazione della Chiesa cattolica e dei gruppi
pro-life, contrari a ogni tipo di ricerca sugli
embrioni. «Le nuove norme sono immorali e antietiche e invece di curare
uccidono», punta il dito Tony Perkins del Family Research Council,
un'organizzazione della destra cristiana ultraconservatrice, «esse obbligano il
contribuente a pagare la distruzione di vite umane al primo stadio della loro
vita ». I fondi La Casa Bianca ha tolto i limiti del finanziamento pubblico e
ha vietato la produzione di nuovi embrioni per gli studi Alessandra Farkas
( da "Corriere della Sera"
del 08-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 08/07/2009 - pag:
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XII - Torino
Candiolo, più ricerca e servizi ai pazienti Al via la Fondazione per
l´oncologia: alla guida il ticket Grande Stevens e Flecchia VERA SCHIAVAZZI
L´Istituto di Candiolo, punto di eccellenza nella cura del cancro in Piemonte e
in Italia, diventa autonomo e cammina sulle sue gambe. E´ di una settimana fa,
infatti, l´autorizzazione della Regione Piemonte alla Fondazione per
l´oncologia per gestire i 150 posti letto dell´Istituto. La nuova Fondazione,
partecipata da quella Piemontese per la Ricerca sul
cancro che fin dall´inizio ha raccolto fondi e sostenuto il progetto di Candiolo
e dalla Regione, è presieduta da Franzo Grande Stevens e diretta da Maria
Teresa Flecchia, un ‘ticket´ che dice meglio di ogni documento
ufficiale la natura pubblico-privata della nuova formula: da un
lato un personaggio da sempre impegnato sul fronte del sostegno alla ricerca
sul cancro e legato alla famiglia Agnelli fin dai suoi inizi, 23 anni fa,
dall´altro una manager con lunga esperienza nell´amministrazione del sistema sanitario.
La novità – attesa da tempo – è stata annunciata ieri nel quadro della
presentazione del bilancio sociale dell´Ircc: «Il 2008 – ha proseguito
Allegra Agnelli, presidente della più antica tra le due fondazioni – ha
visto il compimento di un passo veramente sostanziale con la nascita della Fondazione per l´oncologia.
E´ un nuovo impulso che consentirà di ampliare l´offerta di prestazioni e di
portare avanti progetti innovativi e che renderà il Centro autonomo sotto tutti
i punti di vista». Giampiero Gabotto, consigliere delegato, ha aggiunto che
"la nascita della Fpo consentirà di sviluppare a Candiolo una struttura
sanitaria di assistenza e di ricerca clinica stabilmente inserita nella Rete
oncologica regionale". Parlando degli investimenti della Fprc, Gabotto ha
sottolineato che "´in nuove strumentazioni cliniche e scientifiche sono
stati investiti 2,4 milioni di euro, contro 1,8 dell´anno precedente, e in
progetti di ricerca 3,7 milioni contro 2,6 del 2007". "Ci confortano
poi – ha aggiunto - i dati del 5 per mille che indicano in 150 mila le persone che
hanno scelto questa forma di sostegno al nostro ente, scegliendolo fra altre
decine di migliaia di organizzazioni. D´altronde, la gente sa che per ogni euro
dai noi ricevuto il 93% finanzia finalità istituzionali e solo il 7% è
utilizzato per la gestione; nelle altre organizzazioni italiane il rapporto è
in media di
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VII - Milano
L´illusione delle case a basso costo Se il mercato non riparte non ci saranno i
mezzi per l´housing sociale Il piano Masseroli promette
l´impegno del soggetto pubblico nel disegno della città LUCA BELTRAMI GADOLA
(segue dalla prima di Milano) Insomma, un impegno che sembra guardare al
rapporto pubblico-privato in maniera assai diversa da quella che è stata la
prassi degli ultimi anni: meno disponibile verso gli interessi del blocco
edilizio. Velleità? In questo momento un´apertura di credito è
indispensabile, poi si vedrà. Se queste sono le premesse, il conflitto di
principio col piano casa in approvazione in Regione appare insanabile. Il piano
casa non guarda in faccia a nessuno, non ha cultura, non si pone grandi
problemi, è un´operazione fortemente connotata Lega, chi vuole e ha i soldi
allarghi, alzi e ampli senza riguardo alle destinazioni d´uso: densificare la
città come capita capita e accentuarne certamente gli squilibri. Ecco la vera
sostanza del dibattito all´interno della maggioranza. La vena populista della
Lega le fa dire di no all´edificazione sulle piste di allenamento dell´Ippodromo
ma solo per dimostrare che sta dalla parte del popolo e non dei signori, poi
però vuole la mano libera nel devastare la città. Questa è la coalizione che
governa Milano, questa è la gente che tiene in piedi il governo Berlusconi qui
e a Roma: l´alleato fedele. Quanto al Pgt di Masseroli, di cose da dire ce ne
sono molte. Abbiamo accennato alla connessione tra sviluppo dell´edilizia e
realizzazione di case a basso costo; se l´edilizia nel suo insieme, quella privata sostenuta da acquirenti solvibili, non riprende,
restiamo al palo e ci restiamo su due versanti: da un lato non ci saranno oneri
di urbanizzazione per dar corpo a quelle parti del Pgt che dipendono dalla mano
pubblica (verde, infrastrutture viabilistiche, spazi
pubblici, arredo urbano), dall´altra non si darà risposta alla domanda di
fascia bassa che ha bisogno di case a prezzo contenuto, prezzo al di sotto dei
valori di mercato. Ma è da qui che si mette in moto il volano della ripresa e
la mobilità del mercato immobiliare. Abbiamo bisogno di un consistente
investimento pubblico in edilizia economica: non è una novità per nessuno che
gli anni migliori per il mercato immobiliare milanese abbiano coinciso con
quelli dell´investimento in edilizia pubblica. Quanto
alla qualità della nuova Milano indicate dall´assessore nel suo documento –
La città sicura di sé, la città vivibile, la città efficiente – il
discorso non si può esaurire in poche battute. Finalmente si parla di città
sicura di sé senza evocare ronde, caserme di carabinieri e ciarpame destro-leghista, ci si confronta forse
troppo in alto pensando alle case a basso costo di Madrid o al verde di
Copenaghen o alla capillarità del trasporto pubblico londinese: per una volta
in un documento pubblico non si sente parlare delle "eccellenze"
milanesi ma si tratta di un ambizioso progetto. Finalmente siamo in grado di
confrontarci con qualcosa di definito e chi si oppone potrà farlo con critiche
puntuali là dove il progetto sembra più debole: la distribuzione delle aree di
intervento, alcune scelte di destinazione d´uso francamente discutibili o molto
controverse e la mancanza totale di ipotesi di coordinamento sovracomunale,
tanto per cominciare.
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IV - Genova
Nei primi cinque giorni di promozioni 100mila presenze e fatturati in crescita
del 6% rispetto al 2008 E Serravalle fa il pieno di visitatori Oltre sei
milioni di euro di incassi per il santuario dello shopping in Valle Scrivia La
cittadella invasa già nel resto dell´anno sta vivendo un momento felice Se a
Genova e provincia si attende per domani l´apertura dei saldi estivi, è già
tempo di primi bilanci per quello che è un vero e proprio santuario degli
appassionati di shopping non solo liguri ma di tutto il nord ovest. Nei primi
cinque giorni di saldi estivi, , infatti, Serravalle Designer Outlet ha visto
riempire le sue strade e le sue piazze di folla da record. Un vero successo per
il Centro McArthurGlen piemontese che mai come quest´anno ha visto un´affluenza
così importante: oltre 100.000 persone in soli cinque giorni (a Serravalle i
saldi sono iniziati il primo luglio) dimostrano un successo senza eguali,
probabilmente determinato anche dalla crisi economica, che ha spinto molti
consumatori a cercare l´affare di stagione, prima magari di partire per le
vacanze. Il successo dei saldi estivi, inoltre, è ampiamente dimostrato da un
fatturato di 6.300.000 euro, registrato nei primi cinque giorni, il 6% in più
rispetto all´inizio dei saldi estivi del 2008. Numeri davvero da record,
importanti e significativi che dimostrano il gradimento
crescente del pubblico per l´acquisto consapevole, che vede i grandi brand e
l´alta qualità a prezzi ridotti, come uno dei fattori d´acquisto più ricercati
dal pubblico. D´altro canto, l´Outlet di Serravalle è ormai un punto di
riferimento dello shopping anche in tutto il resto dell´anno con visitatori che
arrivano in particolare da Milano e Lombardia. (r. s.)
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Firenze
L´opinione di Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale dei chimici
"Revisioni insufficienti e alta velocità è mancato il buon senso
tecnico" FRANCA SELVATICI «Senza voler fare scandalismi o recriminazioni
alla cieca, i chimici sentono tuttavia di avere qualcosa da dire sulla gestione
dei trasporti di sostanze pericolose. Il disastro di Viareggio dimostra che
sono stati trascurati accorgimenti di buon senso tecnico». Il professor Armando
Zingales, docente di chimica industriale all´università di
Venezia, è il presidente del Consiglio nazionale dei chimici. «Premesso che il
trasporto su ferrovia è più sicuro di quello su gomma, non sembrano sufficienti
- spiega il professore - le previsioni di un collaudo ogni 4 anni per le
cisterne e ogni 6 per i carri ferroviari. Le revisioni devono diventare
più frequenti anche perché le nostre linee ferroviarie attraversano zone
densamente abitate. E occorre un accentramento dei controlli, oggi troppo
frazionati. Altro accorgimento di buon senso tecnico è quello di dotare le
cisterne di respingenti che evitino, in caso di sviamento, l´impatto della
cisterna con gli ostacoli acuminati che costellano la linea ferrata. In
Svizzera hanno cominciato a montarli». «L´universo mondo sa che occorre una
attenzione particolare al trasporto di merci pericolose. Eppure il treno
deragliato a Viareggio poteva procedere a
( da "Manifesto, Il"
del 09-07-2009)
Argomenti: Cultura
Regolarizzare,
un rebus bipartisan MAURIZIO AMBROSINI Regolarizzare, un rebus bipartisan «Alla
fine le esigenze delle famiglie italiane vengono prima di tutto», parla
Ambrosini, docente di sociologia
dell'immigrazione all'Università di Milano P
( da "Corriere.it"
del 09-07-2009)
Argomenti: Cultura
il cairo con
pechino: niente vincoli agli emergenti. l'onu: «al g8 progressi insufficienti»
Accordo sul clima, la Cina non ci sta «L'intesa non ci vincola» Pechino prende
le distanze dall'accordo dei Grandi ma loda la mediazione di Berlusconi:
«Apprezziamo ruolo» L'AQUILA - L'accordo raggiunto dal G8 sui cambiamenti
climatici non vincola la Cina, che ritiene fondamentale la necessità per i
Paesi sviluppati di prendere in considerazione «le diverse condizioni» dei
Paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo. Lo ha detto a L'Aquila il
direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli esteri cinese
Ma Daoxu. Come largamente preannunciato dunque, il governo di Pechino, pur
riconoscendo e lodando il ruolo svolto dal presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi per gestire «con equità e rispetto di tutti i paesi partecipanti»
agli incontri del G8+G5 di giovedì mattina, rende più esplicito il suo «no»
all'intesa trovata dagli Otto Grandi sul clima. Pechino trova l'appoggio del
Cairo. Anche l'Egitto infatti chiede che nessun vincolo sulla riduzione di gas
serra venga imposto ai Paesi emergenti. In vista della conferenza di Copenaghen
di fine anno che dovrà ridisegnare le strategie globali per il post-Kyoto,
Mubarak ha invocato un compromesso «equo ed equilibrato», che prenda cioè in
considerazione «le aspirazioni dei Paesi in via di sviluppo, e che non imponga
loro vincoli che abbiano effetti su tali aspirazioni». L'accordo raggiunto
(contenere a due gradi centigradi rispetto all'era pre-industriale il riscaldamento
massimo del pianeta e ridurre tra il 50 e l'80 per cento le emissioni di gas
inquinanti entro il 2050) non ha vinto dunque le resistenze della Cina,
raccogliendo d'altra parte anche le critiche dell'Onu. Secondo il numero uno
delle Nazioni Unite Ban Ki-moon infatti i progressi raggiunti dagli Otto Grandi
«non sono sufficienti». I Paesi del Mef (formato allargato del G8 più G5 più
Australia, Indonesia e Corea del sud; più la Danimarca nel ruolo di presidente
della conferenza mondiale sul clima del prossimo dicembre) hanno in realtà
detto «sì» alla soglia dei due gradi centigradi, rifiutando però l'accordo sul
taglio del 50 per cento delle emissioni, secondo quanto si apprende da una
bozza della Dichiarazione finale del Forum dei leader delle maggiori economie
che sarà approvata giovedì pomeriggio a L'Aquila. «PER SUPERARE LE DIFFERENZE
C'È TEMPO» - Sui contrasti tra i Paesi del G8 e quelli emergenti, Barack Obama
è ottimista. Il presidente americano, prima ancora che Cina e Egitto
esprimessero le loro perplessità, ha spiegato che «c'è ancora tempo per
superare le differenze con i paesi emergenti sulle riduzioni di gas nocivi»
prima della conferenza di Copenhagen a dicembre. Più preciso l'appello del
premier britannico Gordon Brown e di quello italiano Silvio Berlusconi: i due,
ancora prima dell'accordo raggiunto dal Mef, hanno insistito a più riprese
sulla «necessità di trovare un'intesa sul clima e sull'ambiente» per introdurre
i sei paesi emergenti al tavolo degli Otto Grandi. PARTNERSHIP GLOBALE SU
TECNOLOGIE PULITE - La novità più importante che emerge dalla bozza di
Dichiarazione finale sul clima è invece la creazione di una partnership globale
per spingere verso tecnologie «amiche del clima» a basso contenuto di carbone.
I leader degli Otto più Australia, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico e
Sudafrica si impegnano ad «aumentare considerevolmente» e a «coordinare investimenti pubblici nella ricerca e nello sviluppo»
delle tecnologie pulite, «con l'idea di raddoppiare questo tipo di investimento
entro il 2015, riconoscendo l'importanza degli investimenti privati, della
partnership pubblico-privata e della cooperazione internazionale, compresi i centri di
ricerca regionali». I principali settori di questa nuova azione sono
l'efficienza energetica, l'energia solare, le reti elettriche interattive, la
cattura l'uso e lo stoccaggio del carbone, i veicoli di ultima generazione, le
tecnologie ad alta efficienza e bassa emissione, la bioenergia e le altre
tecnologie «pulite». Il documento annuncia l'impegno a fare il punto della
situazione il 15 novembre sui «piani d'azione e le roadmap, e per redigere
raccomandazioni comuni che spingano verso i passi successivi». A PIEDI AL
VERTICE - La seconda giornata di lavori si è aperta all'insegna di uno splendido
sole di cui il presidente americano Barack Obama ha voluto subito approfittare,
recandosi a piedi dal suo blindatissimo alloggio, all'interno della caserma di
Coppito, fino alla palazzina che ospita i lavori. BERLUSCONI, LA CRISI E
L'OTTIMISMO - E il look casual dell'inquilino della Casa Bianca ha fatto scuola
al vertice. Silvio Berlusconi è arrivato in mattinata alla cittadella di
Coppito, sede del summit, a bordo di una vettura elettrica. Come già Obama il
giorno prima, il presidente del Consiglio si è presentato in camicia e
cravatta. Appena sceso dall'auto per accogliere i leader del G5 e i colleghi
del G8, il presidente del Consiglio si è infilato subito la giacca del suo
abito blu. Aprendo i lavori del summit, il Cavaliere ha voluto sottolineare che
dal vertice dell'Aquila «esce un messaggio di speranza e fiducia» per uscire
dalla crisi economica internazionale. L'AGENDA - Fitta l'agenda di giornata a
L'Aquila. Dalle 12.30 alle 14.30, colazione di lavoro G14 (G8+G5+Egitto) più
organizzazioni internazionali su fonti future della crescita economica globale.
Dalle 14.30 alle 15.00, i leader incontrano i giovani rappresentanti dei Paesi
G14. Dalle 15.00 alle 18.30 le riunioni in formato Major Economies Forum (Mef),
con il capo della Wto, per discutere dei progressi verso l'accordo sul trattato
di Doha sul commercio globale. Alla fine della sessione, è previsto un
documento sul commercio. Alle 16.15, sessione di lavoro del Mef con le Nazioni
Unite e la Danimarca - che a dicembre ospiterà il summit dell'Onu sui
cambiamenti climatici e dove è previsto un documento che sostituirà il trattato
di Kyoto - per discutere il riscaldamento globale. Alla fine dell'incontro è
previsto un briefing del presidente Obama con la stampa. Infine, alle 20.30 ci
sarà la cena offerta a L'Aquila dal Presidente della Repubblica
Italiana, Giorgio Napolitano, a tutti i partecipanti (29 leader, più i
rappresentanti delle organizzazioni internazionali). Alla cena sarà presente
anche il governatore della Banca d'Italia MArio Draghi. LE FIRST LADY TRA LE
MACERIE - Intenso il programma di giovedì anche per le first lady. Le mogli dei
capi di Stato e di governo riuniti a L'Aquila sono arrivate giovedì mattina a
Coppito, il quartier generale del G8, per la loro giornata abruzzese sulle zone
colpite dal sisma del 6 aprile scorso. CONTINUANO LE SCOSSE - Nel capoluogo
abruzzese la terra intanto continua a tremare: quattro lievi scosse sismiche
hanno interessato l'Aquilano la scorsa notte e nella prima mattina. La più
forte, di magnitudo 2.5 è stata registrata alle 7.56 e i Comuni prossimi
all'epicentro sono stati quelli della Valle dell'Aterno e più precisamente
Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, Prata d'Ansidonia, Rocca
di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio nè Vestini, Sant'Eusanio Forconese e
Villa Sant'Angelo. Un'altra di magnitudo 2.4, è stata registrata alle 01.54 con
epicentro Barete, Capitignano, Pizzoli. La seconda, di magnitudo 2.2 è avvenuta
alle 03.10. Le zone prossime all'epicentro sono state Barete, L'Aquila, Pizzoli.
La terza scossa, infine, si è avuta nella Valle dell'Aterno ed è stata
registrata alle 03.33 con magnitudo 2.1. Tra le zone limitrofe all'epicentro i
Comuni di Fagnano Alto, Fossa, Ocre, Poggio Picenze e Villa Sant'Angelo. stampa
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( da "Corriere.it"
del 09-07-2009)
Argomenti: Cultura
intesa su economia,
doha e aiuti ai paesi poveri. l'onu: «al g8 progressi insufficienti» Il G14
approva le regole anticrisi Accordo sul clima, la Cina non ci sta Anche le
economie emergenti dicono sì alla ricetta del G8. Pechino dice no al taglio dei
gas serra entro il
( da "Repubblica, La"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IV - Napoli
La vertenza Vecchio Policlinico, i rettori oggi incontrano Bassolino Qualche
giorno fa a Roma dal ministro Sacconi, oggi a Santa Lucia dal presidente della
Regione. I rettori dei due atenei napoletani, Guido Trombetti (Federico II) e
Franco Rossi (Seconda Università), dovrebbero incontrarsi stamani con Bassolino
per tentare di trovare un accordo sul protocollo d´intesa, un documento che
vede entrambi i Magnifici in aperto contrasto con Santa Lucia e con l´assessore
alla Sanità Mario Santangelo. Un contrasto che si riassume in una richiesta di
fondi più cospicui e nel no al trasferimento del Vecchio Policlinico. Intanto, continua la querelle tra alcuni docenti e il rettore Rossi. Al
chirurgo Luigi Santini che lo aveva accusato di avere sottoscritto per soli
cento milioni il precedente protocollo, Rossi replica: «Non ero rettore, quel
protocollo non è opera mia. Io penso alle cose serie e non alle sciocchezze che
dice il professor Santini». (g. d. b.)
( da "Repubblica, La"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 30 - Cronaca
Le "fantastiche 4" Eroine-veline come testimonial polemica all´ateneo
di Bologna Pubblicità delle sedi romagnole criticata dal rettore Calzolari:
"Non è nel nostro stile" ILARIA VENTURI BOLOGNA - Manifesti con
quattro "veline", due bionde e due more, per attirare iscritti nelle
sedi romagnole dell´università di Bologna. Maglietta
attillata, sguardo ammiccante e, sul petto, i nomi delle quattro sedi delle
facoltà decentrate: Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini. Sono "le fantastiche
quattro dell´Alma Mater, il massimo per i tuoi studi universitari". Appena
le foto sono apparse su repubblica.it è scoppiato lo scandalo, con un braccio
di ferro tra i vertici dell´Ateneo più antico del mondo e gli enti sostenitori
dei poli accademici decentrati promotori della campagna pubblicitaria.
«Sconcertante. Questa promozione, fatta senza che noi sapessimo nulla, è
sbagliata e altamente sconveniente, lontano mille miglia dal nostro stile», ha
tuonato il rettore Pier Ugo Calzolari che ieri, appoggiato dal senato
accademico, ha chiesto di togliere o coprire immediatamente i manifesti che
tappezzano le città romagnole. I vertici dell´Ateneo non erano informati della
campagna pubblicitaria, finanziata come ogni anno dagli enti sostenitori: la
fondazione Flaminia a Ravenna, le società Serinar e Forlì e Cesena e UniRimini.
Ma la Romagna un po´ burlona e vacanziera mostra di pensarla diversamente.
«Togliere i manifesti? Prima ne discutiamo. Sui muri ci sono ben altre cose. E
poi non dobbiamo far approvare dai vertici bolognesi la pubblicità pagata dai
romagnoli», ha ribattuto il vicesindaco di Ravenna Giannatonio Mingozzi,
l´ultimo dei repubblicani doc, che è anche vice presidente della Flaminia. A
far scoppiare il caso è stata la giurista Carla Faralli, prima donna a salire
in cattedra a Giurisprudenza in Italia, in passato presidente delle docenti.
Ieri mattina ha sventolato in Senato le foto delle "fantastiche
quattro". «Al di là del fatto che è lesivo della dignità di genere - ha
tuonato - quello che è ancora più grave è il messaggio educativo che passa in
un momento in cui le ragazze devono orientarsi nella scelta e hanno in testa
l´idea: farò la velina, per poi fare la parlamentare. Non ho parole, sono
indignata, così si colpisce l´immagine della nostra università e il lavoro di qualità che i colleghi e le colleghe stanno
facendo». Con lei i presidi di facoltà, unanimi nella condanna. La protesta di
studenti e docenti ha intasato il sito dell´Alma Mater, correndo via e-mail.
«Se questo è quello che l´università propone siamo alla
frutta», ha detto Angelo Erbacci, leader degli studenti cattolici vicini
a Cl. E il consiglio di facoltà di Scienze politiche a Forlì ha deplorato la
campagna pubblicitaria chiedendo controlli sulla comunicazione promozionale.
Perché anche il prorettore alla Romagna, Guido Gambetta, ha confessato di
essere stato informato a manifesti affissi. «Un incidente», ha commentato.
Deciso a difendere la campagna, costata 40 mila euro, è invece Antonio Penso,
direttore della fondazione Flaminia. «Non c´entra nulla con il velinismo,
volevamo comunicare il nostro muoverci insieme dopo anni di campanilismi». «Se
non ci fosse stata Noemi nessuno avrebbe avuto niente da dire», sospira
Mingozzi. «Noi non ci abbiamo messo nessuna malizia».
( da "Manifesto, Il"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura
APPELLO Il mondo
accademico si pronunci contro la repressione del dissenso Lunedì 6 luglio, con
un evidente meccanismo di repressione a orologeria in vista del G8 dell'Aquila,
sono stati effettuati 21 arresti in tutta Italia a carico di studenti attivisti
per la manifestazione del G8 Università tenutasi due mesi fa a Torino (...).
Tra questi arrestati c'è Egidio Giordano, un attivista studente precario della
Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Napoli L'Orientale,
che aveva partecipato la notte precedente a L'Aquila alla fiaccolata che ha
visto migliaia di cittadini aquilani rientrare nel centro storico della città
dopo tre mesi dalla morte di 307 persone in occasione del sisma che ancora una
volta ha tragicamente rivelato le responsabilità della speculazione edilizia in
Italia. Martedì 7 sono stati effettuati 36 fermi e 8 arresti a carico degli
studenti che a Roma erano scesi in piazza per opporsi alla giornata di apertura
del G8. In questa occasione un altro studente dell'Università L'Orientale,
Alessandro Ventura, iscritto alla laurea specialistica in Relazioni e
Istituzioni dell'Asia e dell'Africa, uno dei fondatori della radio degli
studenti dell'Orientale, è stato brutalmente fermato e portato in carcere con
l'accusa di avere in tasca un oggetto metallico che «se lanciato» poteva avere
«un effetto contundente»! In una società democratica, il diritto a manifestare
è inalienabile. La possibilità di esprimere il proprio dissenso va
salvaguardata e ribadita contro ogni tentativo autoritario repressivo, di stato
di polizia e di deriva fascista. Il clima di questi ultimi mesi, anche in
continuità con le terribili azioni repressive ad opera dei vertici della
Polizia e dello Stato durante il G8 di Genova, ha visto ripetuti esempi ed
episodi di intolleranza e di soffocamento di qualsiasi spinta o voce di
dissenso: il provvedimento dei giudici di Torino appare dettato, in maniera
allarmante, dal ministero degli Interni che, insieme agli arresti romani, ha
optato per una politica di assurda intimidazione e di intollerabile violenza
nei confronti di chiunque critichi l'inconcludente vertice del G8 dell'Aquila
(...). Facciamo appello a tutte le componenti sociali, politiche ed accademiche
ad esprimere, con quanta fermezza e determinazione possibile, l'assoluta
inaccettabilità di quanto successo negli ultimi giorni. La necessità è di
costituire un fronte comune di intellettuali, studiosi, uomini e donne di
cultura, lavoratori, precari ed artisti che esprimano la loro dissidenza contro
le pratiche attuali di negazione del comune, contro l'avvilimento di ogni
spazio sociale di aggregazione, contro la dissoluzione di ogni pensiero
creativo, critico e di opposizione alla morte della cultura e del vivere
civile. Chambers Iain (Docente di Studi culturali e postcoloniali Un.
L'Orientale); Carotenuto Silvana (Docente di Letteratura Inglese moderna e
contemporanea Un. L'Orientale); Triulzi Alessandro (Docente di Storiografia
dell'Africa contemporanea L'Orientale); Terranova Tiziana
(Docente di Sociologia delle com. L'Orientale); Corrao Francesca (Docente di
Lingua e Letteratura Araba L'Orientale); Ercolessi Cristina (Docente di Sistemi
politici e sociali dell'Africa contemporanea L'Orientale); Gargia Giulio
(Docente di Giornalismo int. L'Orientale); De Vivo Maria (Docente di
Storia dell'arte contemporanea L'Orientale); D'Amico Tiziana (Docente di
Letteratura slovacca L'Orientale); Russo Katherine (Docente di Lingua inglese
L'Orientale); Di Filippo Marina (Docente di Lingua russa L'Orientale); Diodato
Filomena (Docente di Semiotica e Teoria della Comunicazione L'Orientale);
Gordon Poole (Docente di Letteratura NordAmericana); Colesanti Gemma (Docente
di Storia medievale L'Orientale)
( da "Corriere.it"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura
BOLOGNA
L'Università censura le «Fantastiche 4» Rettore e docenti fanno oscurare il
manifesto che pubblicizza le sedi distaccate dell'Ateneo DAL NOSTRO INVIATO
BOLOGNA Dotta sì. Velina mai. Ma che ci fa il simbolo dell'Alma Mater, la più
antica università del mondo occidentale,
severa, austera, rispettata, sul seno di quattro sventole (due bionde e due more)
intubate in sottilissime tutine, sotto una scritta che è un capolavoro di
originalità («Le fantastiche 4, il massimo per i tuoi studi»), il tutto spalmato
su manifesti di
( da "Corriere della Sera"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 10/07/2009 - pag: 3 Società di gestione Spunta
Secchi per il Cda Carlo Secchi al posto di Enrico Corali nel consiglio
d'amministrazione della Soge, la società di gestione di Expo 2015. È la soluzione a cui punta il neopresidente della Provincia Guido
Podestà dopo le dimissioni dal Cda di Corali (indicato dall'ex presidente Pd di
Palazzo Isimbardi, Filippo Penati). Docente di Economia politica, Secchi è
stato rettore dell'Università Bocconi dal 2000 al 2004.
( da "Corriere della Sera"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 10/07/2009 - pag: 27 Bologna
Rettore e docenti fanno oscurare il manifesto che pubblicizza le sedi staccate
dell'ateneo. «Sembrano veline» E l'università censura
le «Fantastiche Quattro» DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA Dotta sì. Velina mai. Ma
che ci fa il simbolo dell'Alma Mater, la più antica università del
mondo occidentale, severa, austera, rispettata, sul seno di quattro
sventole (due bionde e due more) intubate in sottilissime tutine, sotto una
scritta che è un capolavoro di originalità («Le fantastiche 4, il massimo per i
tuoi studi»), il tutto spalmato su manifesti di
( da "Corriere della Sera"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Lavoro data: 10/07/2009 - pag: 37 Il rapporto L'indagine condotta da
«iniziativa interuniversitaria Stella-Cilea» Le aziende snobbano i dottorati
Assunzione solo per uno su sette Ma l'interesse sale per i
superlaureati in ingegneria Le aziende italiane non amano (o non conoscono) i
dottori di ricerca. Solo circa un settimo di questi giovani (il 15%) infatti, è
assorbito dalle imprese private. Più di uno su due, invece, va nelle braccia
delle università (43%) e degli istituti di ricerca (9%)
pubblici, seguiti da università e istituti privati con un piccolo 5,5% in tutto. I dati
emergono dalla prima indagine occupazionale sul dottorato di ricerca
condotta da «iniziativa interuniversitaria Stella-Cilea », che ha interpellato
3.980 giovani che hanno conseguito il titolo tra il 2005 e il 2007. Il disamore
aziendale per questi superlaureati che, dopo la laurea specialistica, si sono
accollati altri tre anni di formazione, è però ricambiato: la maggior parte dei
PhD ritiene che la ricerca applicata in azienda sia
una cosa che «sporca le mani», a differenza di quella di base in università considerata nobile. Eppure, uno dei motivi
principali della bassa produttività delle aziende italiane è imputato alla
scarsa innovatività e, quindi, al fatto che le imprese facciano poca ricerca. Perché allora non assumono chi è formato proprio
per questo scopo? «Da una parte le aziende non possono pretendere di avere ricercatori modellati sulle esigenze dei loro clienti -
spiega il presidente di Stella Nello Scarabottolo - dall'altra c'è un problema
di impostazione dei corsi di dottorato, che oggi puntano solo sulla ricerca di base». Com'è prevedibile, però, il gradimento
aziendale dei dottori di ricerca, varia molto a
seconda del tipo di laurea. I più ambiti sono i PhD di scienze ingegneristiche,
il 21% dei quali va nelle imprese private. Anche i dottori di ricerca di matematica, fisica, chimica e informatica
superano la media delle immissioni in azienda (19%), seguiti da economia e
statistica (18,5%), biologia e geologia (18%) e scienze mediche (17%).
Nettamente sotto la media di richieste sono invece le scienze umanistiche
(9,4%) e quelle giuridiche e sociali (3,8%). Sembra comunque che solo la
passione per l'indagine di laboratorio possa attrarre un giovane
intellettualmente dotato verso il dottorato di ricerca,
visto che i tre anni di studio in più di una laurea magistralis non danno alcun
vantaggio retributivo una volta impiegati. Appena assunto, infatti, un PhD
guadagna in media 1.234 euro netti al mese e, dopo tre anni, 1.300. Solo 7 euro
in più, secondo l'Istat, di un laureato triennale nel 2007. Un dato che, a
proposito di «fuga dei cervelli
», in parte fa capire perché l'11% degli interpellati spera di trovare lavoro
all'estero, dove le retribuzioni sono spesso più che doppie rispetto a quelle
nostrane. Enzo Riboni
( da "Corriere.it"
del 10-07-2009)
Argomenti: Cultura
intesa su economia,
doha e aiuti ai paesi poveri. l'onu: «al g8 progressi insufficienti» Il G14
approva le regole anticrisi Accordo sul clima, la Cina non ci sta Anche le
economie emergenti dicono sì alla ricetta del G8. Pechino dice no al taglio dei
gas serra entro il
( da "Repubblica, La"
del 11-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VI - Firenze
2008, deraglia un treno a Castello sono le prove generali di un disastro
L´inchiesta: fu lo stesso cedimento strutturale di Viareggio La carrozza era di
proprietà Trenitalia: la ruota uscì dal binario per colpa del carrello FRANCA
SELVATICI (segue dalla prima di cronaca) L´inchiesta fiorentina non riguarda
però un vagone di proprietà privata, come la ferrocisterna che trasportava gpl
deragliata a Viareggio, appartenente alla multinazionale Gatx cui competeva la
manutenzione, ma una carrozza di proprietà di Trenitalia, controllata da
Trenitalia. Al momento dello «svio» il treno non aveva ancora preso velocità.
Altrimenti, a parere degli esperti, il deragliamento avrebbe potuto avere
effetti disastrosi. Il 26 marzo 2008 la seconda carrozza del treno Intercity
704, proveniente da Napoli e diretto a Bologna, uscì dai binari alla stazione
fiorentina di Castello. Il treno non aveva ancora preso velocità e i passeggeri
quasi non si accorsero del deragliamento. Non ci furono feriti. I tecnici delle
Ferrovie e gli investigatori della Polizia Ferroviaria costatarono che la ruota
di uno dei carrelli era uscita dal binario e supposero sin dall´inizio che
l´incidente fosse stato causato da un cedimento strutturale dell´asse del
carrello. La notizia di reato fu inviata in procura e iscritta a ignoti. Dopo
qualche mese arrivò sulla scrivania del sostituto procuratore Valentina
Manuali, che decise di capire che cosa avesse determinato lo «svio» e affidò
una consulenza al professor Paolo Toni, il docente di ingegneria all´università di
Firenze recentemente incaricato di svolgere gli accertamenti peritali sul
disastro di Viareggio. Le indagini tecniche dimostrarono che si era spezzato
l´asse del carrello, come è accaduto a Viareggio. E anche in quel caso fu
rilevata la presenza di una vasta frattura (o cricca), che aveva minato
gran parte del diametro dell´asse. Fino al colpo di grazia, presumibilmente
causato dal passaggio dell´Intercity sugli scambi. Quella cricca, secondo il
professor Toni, poteva e doveva essere rilevata durante gli interventi di
manutenzione e i controlli con gli apparecchi ad ultrasuoni. Il docente ricostruì l´intera storia di quell´asse, fabbricato
negli anni Ottanta alla Lucchini e sottoposto a vari cicli di revisioni e
manutenzioni, le ultime delle quali eseguite a Mestre e poi a Bologna. Ed è nel
corso di questi controlli che l´esame con la sonda ad ultrasuoni avrebbe potuto
e dovuto rilevare la frattura. Se il cedimento fosse avvenuto dopo che il treno
aveva preso velocità, il vagone sviato ne avrebbe trascinati anche altri e il
deragliamento avrebbe potuto causare morti e feriti. E´ questo il motivo per
cui i due tecnici che eseguirono l´ultimo controllo nell´officina bolognese di
Trenitalia sono indagati per violazione dell´artico 450 del codice penale (Delitti
colposi di pericolo) per avere, con le loro azioni od omissioni colpose, fatto
sorgere o persistere il pericolo di un disastro ferroviario. Assili ferroviari
di quel modello ne sono stati costruiti in Italia 20 mila. Finora se ne è rotto
soltanto uno, a Castello. Un secondo è stato scartato. Tutti gli altri sembrano
godere di buona salute. Una indagine sulle rotture degli assili ferroviari in
Europa mostra che in Gran Bretagna e in Germania sono più frequenti che in
Italia. In Germania si sono rotti anche assili dell´alta velocità, che sono ad
albero cavo e quindi molto più controllabili con la sonda a ultrasuoni.
L´Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha rilevato in Italia quattro
«svii» causati dalla rottura di un assile in dieci anni: il 18 gennaio
( da "Corriere della Sera"
del 12-07-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Salute data: 12/07/2009 - pag: 47 Ricerca Svelati molti segreti (ma
non tutti) dello stato di trance Altro che suggestione: l'ipnosi accende e
spegne il nostro cervello «Visti» gli effetti con la Risonanza magnetica Il
primo fu Franz Mesmer, che nel '700 che, fra luci soffuse e musiche, curava i
pazienti a colpi di suggestione. Poi, a metà '800, James Braid, oculista
inglese, coniò il termine ipnosi (dal greco: sonno) per indicare l'induzione di
trance: ma non sapeva spiegare come e perché funzionasse. Negli ultimi 50 anni
però i medici hanno cominciato a interrogarsi sull'ipnosi, scoprendo
che ha effetti biologici sul cervello e non solo. Ricercatori dell'Università
di Ginevra, autori dell'ultimo studio in materia, recentemente pubblicato su
Neuron, hanno scoperto, grazie alla risonanza magnetica funzionale, che quando
una persona sotto ipnosi crede di avere una mano paralizzata, se gli si chiede
di agitarla, l'area del cervello che governa il movimento si 'accende'
normalmente, ma risulta 'sconnessa' dai comandi volontari e l'ordine di
muoversi non arriva a destinazione. L'ipnosi, quindi, è in grado di
'disturbare' i centri superiori della volontà e di modificare l'attività
cerebrale, come ha dimostrato, tempo fa, anche il neurologo londinese, John
Gruzelier, con un esperimento nel quale ha scoperto, con la risonanza magnetica
funzionale, che nei soggetti in trance la risoluzione di test cognitivi attiva
centri cerebrali diversi rispetto ai soggetti non ipnotizzati, rendendo più
difficoltosa la risoluzione dei problemi. Ma, come spiega Enrica Luisa
Santarcangelo, neurofisiologa dell'Università di Pisa, i misteri restano: «A
tutt'oggi non è possibile identificare con certezza, attraverso risonanza
magnetica, elettroencefalogramma o altre analisi strumentali, i segni tipici,
sempre uguali, dello stato ipnotico: tutte le variazioni misurabili dipendono
dal 'tipo' di suggestione impartita ». Insomma, se durante l'ipnosi ci viene
detto di 'vedere' qualcosa si accendono o si spengono certe aree dell'encefalo,
che sono però diverse da quelle che si attivano se l'ipnotizzatore non vuole
farci sentire dolore. Certo è che, al di là degli effetti mentali ancora da
chiarire, la trance ha effetti reali sull'organismo: lo prova l'analgesia che è
in grado di indurre e, infatti, l'ipnosi viene usata in chirurgia e contro il
dolore acuto e cronico. E, in psicoterapia, contro ansia, depressione, fobie,
disturbi alimentari o traumi: sotto ipnosi il terapeuta può, per esempio, farci
vivere serenamente situazioni angoscianti nella vita reale e questo può
indurre, nell'ansioso e nel fobico, un positivo e duraturo 'cambiamento di
vista'. «L'ipnosi non è un 'sonno' riprende Santarcangelo ma uno stato di
veglia in cui ci si concentra su oggetti, idee, ricordi e sono attenuate alcune
facoltà critiche. Non però fino al punto di indurre la persona a compiere
azioni contrarie ai suoi valori». Non tutti, poi, si fanno ipnotizzare
facilmente: un adulto su cinque è 'ipnosi-resistente' e solo il 10-15% è
altamente ipnotizzabile, tanto da poter entrare in trance da solo. E, sorpresa,
la suscettibilità all'ipnosi può avere implicazioni cliniche: «Abbiamo dimostrato
che, in presenza di uno stress mentale o di uno stimolo doloroso, che di norma
fanno ridurre il calibro dei vasi sanguigni, le arterie dei più suscettibili
all'ipnosi si dilatano: succede grazie a una diversa funzionalità
dell'endotelio, il tessuto che riveste i vasi spiega Santarcangelo . La
funzione endoteliale è predittiva di patologie cardiovascolari: perciò la
suscettibilità all'ipnosi potrebbe diventare un nuovo elemento per valutare il
rischio cardiovascolare». «La pratica dell'ipnosi in Italia non è
regolamentata, conclude Santarcangelo ma dovrebbe esserlo, perché innesca
ricordi, sensazioni, emozioni che possono trovare impreparati operatori
inesperti. Se si è interessati, dunque, meglio chiedere informazioni alla
Società italiana di ipnosi clinica e sperimentale ». Elena Meli Variazioni Le
modificazioni cerebrali indotte dall'ipnosi cambiano a seconda della
suggestione creata, come dimostrano le analisi strumentali Concentrazione
L'ipnosi non è un sonno, ma uno stato di veglia in cui ci si concentra su
oggetti, idee, ricordi. Mentre sono attenuate alcune facoltà critiche
( da "Corriere della Sera"
del 12-07-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della Sera
sezione: Salute data: 12/07/2009 - pag: 47 Archivio
digitale La biblioteca del collezionista di teste Il collezionista di cervelli è all'opera. Niente di illegale o di macabro: tutto avviene in
un asettico laboratorio e il collezionista è, per restare in tema, un cervello
italiano in fuga: Jacopo Annese, laurea in biologia a Roma, master in
Inghilterra, ora alla direzione del Brain Observatory dell'Università della
California, a San Diego. La collezione di Annese è all'inizio, ma è
cominciata dal cervello dell'uomo più studiato nella storia della psicologia:
Henry Gustav Molaison, morto nel dicembre
( da "Repubblica, La"
del 13-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 27 - Commenti
Pensaci Mariastella basta la buona volontà? «Nessuno è in grado di far
desistere il ministro dalla volontà di riformare profondamente il sistema
universitario italiano» afferma Mariastella Gelmini, titolare del dicastero che
sovrintende a tutto l´universo formativo, dalle elementari agli atenei ed anche
alla ricerca. Non ho dubbi sulla buona volontà del ministro, meno certo sono
sulle sue possibilità di superare le ostilità trasversali delle varie
consorterie accademiche e di partito che si frappongono alle misure più
significative da lei annunciate e sempre rinviate. Già in una precedente
rubrica ho segnalato i trabocchetti predisposti, come comprovano i numerosi
messaggi che continuo a ricevere in queste settimane di attesa. Mi scrive, ad
esempio, una ricercatrice di Storia moderna sulla questione centrale del
concorso unico nazionale che dovrebbe tagliare l´erba sotto i piedi al
clientelismo localistico e alle parentopoli, oggi imperanti: «Purtroppo
nell´ultima bozza di legge quadro ciò che si prospetta non è affatto un
concorso unico ma un´abilitazione scientifica nazionale e, cioè, una lista di
abilitazione, senza limiti di numero, senza graduatoria di merito e totalmente
scollegata dai reali posti disponibili nei singoli atenei, per i quali non solo
continua a permanere il concorso locale, ma viene introdotta anche la
"chiamata diretta" senza concorso (un tempo riservata a studiosi di
chiara fama internazionale) per coloro che già lavorano presso l´ateneo! In
sintesi non solo permane ma viene per così dire esaltato il localismo. In
concreto, se la creazione della lista di abilitazione può snidare casi di
totale inadeguatezza del candidato, non aiuta però i "bravi", e ce ne
sono tanti, che non hanno protezioni. Si continuerà ad andare avanti in virtù
di accordi e spartizioni tra ordinari (qui il mio, lì il tuo, oggi il mio,
domani il tuo etc.). Tutto questo non è il prodotto della mente del ministro,
ma dei suoi consulenti e dello stesso Cun, cioè di coloro che da sempre governano
l´università e provocato le storture». Un ordinario di
Letteratura italiana contemporanea, intervenendo anche lui sulla questione
decisiva dei concorsi, invece, afferma che: «La legge in cantiere imposta su
basi corrette la soluzione dei problemi del localismo e della scarsa
trasparenza. Tuttavia non sono pochi nella stessa legge i punti critici, che
potrebbero far rovinare l´intero sistema. Il più importante di tutti consiste
nella legittimazione di una sorta di "docenza liquida", vale a dire
dei contratti di ricerca o di attività didattica integrativa istituiti dalla
Legge Moratti. Tali contratti sono stati attivati a migliaia per gonfiare
l´offerta didattica, con l´invenzione anche di sapere di scarsa consistenza
scientifica e magari di effimero appeal, e in casi più rari sono stati resi
necessari dal blocco del turn over. Gli insegnamenti a contratto producono
effetti di oggettivo oscuramento dei requisiti di
competenza ed esperienza scientifica dei docenti. Se ne deduce che per qualche
Ateneo sarebbe forse conveniente sul piano finanziario sostituire gradualmente
una certa percentuale di vecchi "baroni" con contrattisti, scelti in
piena discrezionalità (tra giornalisti, personaggi della tv e dello spettacolo,
esponenti del mondo dell´impresa e delle professioni, o anche politici
di secondo rango). Non si deve inoltre dimenticare che rimane vigente anche
un´altra normativa, inaugurata dal ministro Berlinguer, che consente un
ulteriore sistema di assunzione di personale docente
"fuori sacco", vale a dire quella dei cosiddetti ricercatori a tempo
determinato. A tale tipologia di assunzione aspira la gran massa dei dottori di
ricerca e dei ricercatori precari, oggi in lista d´attesa, con la motivazione
sindacale del diritto alla stabilizzazione. Non è chi non veda che se si
imboccasse anche questa scorciatoia si giungerebbe presto a ripetere per la
docenza universitaria il discutibile modello di ruolizzazione in blocco del
personale, che si è perseguito per decenni nella scuola secondaria».
( da "Corriere della Sera"
del 13-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Prima Pagina data: 13/07/2009 - pag: 1
Pubblico&Privato di Francesco Alberoni Dalla gioventù alla maturità creare
resta una rivoluzione S ono i giovani che producono il cambiamento nel campo
del gusto e del costume. Lo producono giocando, facendo quello che gli piace,
che li diverte, senza domandarsi che conseguenze avrà su loro stessi, sugli
altri e nel futuro. Non si può nemmeno dire che rischiano perché non
hanno ancora posizioni costituite da difendere, relazioni istituzionali da
infrangere. Nel secolo scorso sono stati i giovani ad animare i movimenti
nazionalisti, comunisti, fascisti e nazisti. E negli ultimi cinquant'anni a
determinare le mode musicali, dell'abbigliamento e molte tendenze del gusto e
della morale. Ma altre trasformazioni non possono farle loro perché richiedono
un sapere che si acquista con gli anni. Nella scienza, nella filosofia, nella
letteratura, nel cinema i contributi più significativi, più rivoluzionari,
vengono dati nella maturità. Un'età in cui siamo più autocritici, temiamo di
sbagliare. Pensiamo che Virgilio ad un certo punto voleva addirittura
distruggere la sua «Eneide». Galileo ha riflettuto a lungo prima di pubblicare il «Dialogo sui massimi sistemi» non solo perché
prevedeva reazioni negative da parte della Chiesa, ma anche perché, come
scienziato, voleva avere prima prove inoppugnabili. Ma l'adulto ha anche dei
dubbi morali perché si domanda quale effetto può avere la sua opera sugli
altri. Freud è stato a lungo indeciso se pubblicare
«Mosè e il monoteismo» perché si rendeva conto che il libro poteva ferire gli
ebrei in un periodo in cui subivano una spaventosa persecuzione. Perciò lo ha pubblicato solo nel 1938, appena prima di morire. Nel campo
scientifico lo studioso è felice quando sa che la sua opera ha effetti
benefici, come è accaduto a Fleming con la scoperta della penicillina. Ma
quando ha effetti negativi o devastanti se ne sente responsabile. Oppenheimer, dopo
aver diretto il progetto Manhattan che ha creato la bomba atomica, ha avuto una
gravissima crisi morale. Nel campo filosofico e letterario un autore che scrive
un'opera rivoluzionaria la pubblica solo quando si è
convinto che vale e non appartiene più a lui stesso, ma al mondo. Nabokov non
sapeva decidersi a dare alle stampe il suo capolavoro «Lolita ». Lawrence era
incerto se pubblicare «L'amante di Lady Chatterley»,
che gli avrebbe procurato critiche di ogni tipo. In sostanza l'autore adulto, a
differenza del giovane, esercita un autocontrollo e talvolta una autocensura
che in certi casi è opportuna, ma che può anche inibirlo nei momenti più
creativi. www.corriere.it/alberoni \\ C'è un'età in cui siamo più autocritici e
temiamo di sbagliare
( da "Corriere della Sera"
del 13-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Economia data: 13/07/2009 - pag: 42 Pubblico e privato per
il recupero Ue A Bruxelles, il 13 luglio, giornata sui partenariati
pubblico-privati per il recupero economico europeo: aziende, edifici, auto a
basso consumo. rpid09.regware.be
( da "Repubblica, La"
del 14-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Firenze
Voto minimo per fare la laurea specialistica Ma gli studenti di sinistra
parlano di nuovi vincoli all´accesso all´università Il
limite varia da
( da "Repubblica, La"
del 14-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Bologna
L´Ateneo scala la hit del Sole 24 Ore Ventesimo in classifica, ma dietro Modena
e Reggio La graduatoria del quotidiano economico stabilita in base alla
combinazione di dieci parametri ILARIA VENTURI L´ALMA Mater fa un passo avanti
nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità delle università.
Ma rimane ventesima (l´anno scorso era ventisettesima), dietro agli altri
Atenei emiliani: Modena - Reggio Emilia conquista la medaglia d´argento
preceduto, al primo posto, dal Politecnico di Milano, Ferrara è al sesto posto
e Parma all´undicesimo. Il modello di campus all´emiliana, di «provincia» ma di
qualità, batte il mega ateneo bolognese. La graduatoria del quotidiano
economico, elaborata ogni anno in base ai dati forniti dal Comitato nazionale
di valutazione, risulta dalla combinazione di dieci parametri che valutano, tra i tanti aspetti analizzati, la regolarità negli studi, il
numero di docenti per studenti, l´occupazione a tre anni dalla laurea e i
progetti di ricerca, su un totale di 60 università
italiane statali. «Intanto siamo contenti di essere migliorati», commenta il
prorettore agli studenti Paola Monari. «Ma non è questo il punto. Il
problema è che ci sono alcuni parametri che oggettivamente ci penalizzano. Un
esempio? Siamo tra i primi per attrattività, con il 41,7% di studenti che
vengono da altre regioni. Ma avere tanti studenti fuori sede significa anche
avere più abbandoni, soprattutto al primo anno: il caro vita in città, le
difficoltà di inserimento pesano più su chi viene da lontano». Bologna è
sedicesima per laureati in corso, ventunesima sull´occupazione a tre anni
(77,6%) e scivola alla trentatreesima posizione sui fondi destinati alla
ricerca. «Abbiamo un budget enorme e quindi anche se destiniamo molti fondi la
percentuale risulta bassa», spiega Monari. E poi sono pochi fondi per la
ricerca provenienti da enti esterni, mentre Bologna fa la parte del leone sui
fondi europei: Modena, con il 79% di fondi esterni, si posiziona all´ottavo
posto, mentre Ferrara, Parma e Bologna scivolano rispettivamente al 37 (62,4%),
38 (61,9%) e al 42 (60,3%) posto. Nota negativa per tutte e quattro le università è la disponibilità economica per la ricerca
scientifica. Il prorettore comunque riconosce che «per noi la classifica è
utilissima, certo è che non distinguendo tra piccoli e grandi atenei siamo
penalizzati, così come è sbilanciata la gara con i Politecnici». L´Alma Mater
risulta infatti prima tra i mega-Atenei per il Censis. Questione di parametri.
«Nella classifica del Sole 24 Ore non siamo sempre messi male rispetto a Padova
e Roma La Sapienza, è questo che occorre guardare», conclude Paola Monari.
Bologna avanza grazie a un miglioramento su alcuni parametri tra cui un aumento
di matricole «più brave», più laureati in corso e occupati. SEGUE A P
( da "Repubblica, La"
del 14-07-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina IX - Bari
Bari Lungomare Bari Ceglie del campo Mette a segno tre rapine: voleva comprarsi
vestiti nuovi Un pullman di docenti contro i provvedimenti del governo Si barricò
in Comune preso per lite in casa Falsi pass disabili un altro denunciato Rissa
tra giovanissimi un ferito e uno in cella Torna l´acqua, resta il rischio
intossicazioni Medicina interna, il Tar boccia il Policlinico Assalta banca con
un giubbino rifrangente per fingersi operaio Diecimila precari a rischio taglio
da Bari al sit-in in Parlamento Accolto il ricorso di una docente
destinata ad un ambulatorio fantasma In Puglia scatta l´allerta per l´emergenza
caldo I giudici hanno annullato il provvedimento del direttore generale
dell´ospedale: la prof deve esplicare la sua professionalità GABRIELLA DE
MATTEIS Ha vinto un concorso di professore associato in medicina interna e
nonostante abbia maturato in passato «una lunga esperienza in ambito immuno-dermo-allergologico» è stata destinata dall´università prima e
dal Policlinico poi al reparto di geriatria, in un ambulatorio che esiste solo
sulla carta. Ma ora sulla storia della docente
Mariateresa Ventura interviene il Tar. La terza sezione ha, infatti, accolto il
ricorso della dottoressa, bacchettando la decisione del Policlinico. «Ci
appare incomprensibile e del tutto non condivisibile - scrivono i giudici - una
collocazione della professoressa Ventura in geriatria, semmai in un eventuale
ambulatorio di "Allergologia geriatrica" che dovrebbe essere
inventato di sana pianta, per cui sarebbe di nuova istituzione e sarebbe
chiaramente inappropriato rispetto alle esigenze della geriatria del
territorio». La terza sezione, presieduta da Amedeo Urbano, ha quindi annullato
il provvedimento del direttore generale del Policlinico con il quale la Ventura
è stata assegnata all´ambulatorio del reparto di geriatria. «Si consenta,
invece, alla professoressa Ventura di esplicare la sua indubbia professionalità
in ambiti assistenziali a lei più consoni e più appropriati, quale sarebbe
quello delle dermo-immuno-allergopatie» dice il Tar che aggiunge: «Una
collocazione della professoressa Ventura presso l´unità operativa di Geriatria
potrebbe, forse, anche giustificarsi sul piano meramente formale delle carte,
ma non sarebbe certamente onesta nei riguardi della popolazione anziana malata
che si attende con infinita fiducia prestazioni assistenziali appropriate,
specifiche e di elevata professionalità». E il Tar, invece, ha dichiarato
inammissibile il ricorso, presentato da Francesco Loperfido, uno dei candidati
del concorso per un posto di ordinario in cardiologia, vinto da Stefano Favale,
ma al centro di un lungo contenzioso amministrativo.
( da "Corriere della Sera"
del 14-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 14/07/2009 - pag: 3 La classifica L'ateneo di piazza Leonardo da Vinci al primo posto nella graduatoria
nazionale delle università di qualità Ballio: Politecnico, siamo primi in Italia Il governo
deve premiarci con più fondi Il rettore: quest'anno 80 docenti in pensione,
potremo sostituirne la metà Tre buoni motivi per festeggiare: il «suo» ateneo è
primo nella classifica italiana, i «suoi» laureati trovano subito lavoro,
i «suoi» docenti sono tra i migliori. Ma visto che il rettore del Politecnico,
Giulio Ballio, è un ingegnere abituato a «tenere i piedi per terra», anche in
questo caso non si sbilancia: «Mantenere la posizione sarà dura». Cautela. E
strategia: come far «pesare» il primato appena conquistato? La risposta è già
pronta: «Il governo dia un bonus all'ateneo più virtuoso, cioè noi. In fondo, è
proprio questo il concetto di meritocrazia». Professore, nemmeno un brindisi
per il primo posto che le ha aggiudicato il «Sole 24 ore? » «Ma sì, siamo molto
soddisfatti. Questa medaglia è il frutto del lavoro dei docenti, dei tecnici,
degli amministrativi. Diciamo che siamo pochi e tutti buoni». È una lamentela?
«In parte. Per continuare con questo trend positivo avremo bisogno di imbarcare
tanti giovani docenti che ci consentano di migliorare la didattica e la
ricerca». Sarà dura, non crede? «Sì, purtroppo le regole generali valgono anche
per noi». Vorrebbe regole «ad ateneum»? «Facciamo un calcolo: quest'anno, al
Politecnico, andranno in pensione 80 docenti. Con i paletti di Tremonti ne
potremo assumere solo 40. E allora come facciamo a mantenere gli standard così
elevati?». Lavorando di più? «Quello sicuramente. Ma siamo abituati a
rimboccarci le maniche. Piuttosto, sarebbe giusto che ci venisse riconosciuto
uno status particolare. Un bonus che ci permettesse di assumere un po' di più
rispetto ai limiti imposti dal governo». Un premio ai migliori? «Sì.
Soprattutto agli atenei che hanno pochi docenti rispetto al numero degli
studenti». Altrimenti? «Altrimenti fino alla fine del 2010 ce la facciamo a stare
in pari con il bilancio. Poi no». Aumentare le rette? «Le nostre tasse sono già
sufficientemente alte e la ricerca è autofinanziata. Qui si parla di intervento
dello Stato. Speriamo in un atto di generosità del ministro Tremonti». Per
rimanere primi? «Per fare sì che al merito corrispondano davvero iniziative a
sostegno dell'università». Capitolo alloggi? «È un
punto dolente. Entro il 2010 noi del Politecnico arriveremo a duemila posti
letto. Anche il Comune sta facendo la sua parte. Ma sull'accoglienza siamo
ancora perdenti. Bisogna fare di più». In vista dell'Expo? «Anche. Nei
programmi del 2015 c'è l'idea di rendere Milano più accogliente. E le università più accessibili a stranieri e fuorisede. Io me lo
auguro. La preoccupazione, se mai, è un'altra». Quale? «Che tutti questi
sforzi, che i nostri investimenti per essere competitivi non vadano più a
beneficio della nostra Regione, la Lombardia». E a beneficio di chi? «Di altri
Paesi. Una volta finiti gli studi, tanti fuorisede non si fermano più qui. Preferiscono
andare a lavorare all'estero. E, in più, i nostri studenti stranieri fanno
fatica a essere assunti nelle nostre aziende». Motivo? «Le difficoltà che
incontrano nel regolarizzare la loro posizione e nell'avere il permesso di
soggiorno. Per loro servirebbe qualche agevolazione ». Sta chiedendo un altro
bonus? «Sì, ma questa volta al ministro Maroni». # Annachiara Sacchi
(
da "Corriere della Sera"
del 14-07-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera sezione: PRIMA PAGINA data: 14/07/2009 - pag: 1 Il rettore del Politecnico, Giulio Ballio «Il governo dia un bonus alle università d'eccellenza» «Visto che siamo al primo posto nella classifica degli atenei virtuosi, sarebbe giusto ottenere un bonus dal governo». Un premio per essere i migliori. Una deroga alla «cura dimagrante» imposta da Tremonti. A invocarla è Giulio Ballio, rettore del Politecnico. >Il
suo ateneo ha conquistato il primato italiano, «e per mantenere questa
posizione, bisogna che ci sia riconosciuto uno status particolare». La
richiesta: «Visto che siamo pochi e molto bravi, ci sia concesso di assumere
qualche docente
in più rispetto agli altri atenei. Altrimenti che meritocrazia è?». A P
(
da "Corriere della Sera"
del 14-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Corriere.it"
del 15-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Repubblica, La"
del 15-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Repubblica, La"
del 15-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Repubblica, La"
del 15-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Manifesto, Il"
del 15-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Corriere della Sera"
del 15-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Corriere della Sera"
del 15-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Corriere della Sera"
del 16-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Corriere.it"
del 17-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Repubblica, La"
del 17-07-2009)
Argomenti: Cervelli
(
da "Repubblica, La"
del 17-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Repubblica, La"
del 17-07-2009)
Argomenti: Cultura
(
da "Manifesto, Il"
del 17-07-2009)
Argomenti: Cervelli
(
da "Corriere della Sera"
del 17-07-2009)
Argomenti: Cervelli