Nel Sottomarino di via Bonardi
(
da "Corriere della Sera"
del 03-08-2009)
Argomenti: CulturaAbstract: Laboratorio di Simulazione urbana del Politecnico collaborano docenti, ricercatori, dottorandi e studenti Bosselmann, docente di Urban design all'università di Berkeley. Al Laboratorio collaborano docenti, ricercatori, dottorandi e studenti. In aula, attualmente, c'è Garibaldi-Repubblica. «Le nostre tecnologie consentono di dare una rappresentazione neutrale e realistica dell'intervento»>Riforma dell'università, tetto alle ore di lezione in
base al numero di prof
( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: I tagli ai corsi «inutili» Riforma
dell'università, tetto alle ore di lezione in base al numero di prof Un tetto
alle ore di lezione attivabili per ogni docente di ruolo, stop alle
duplicazioni degli indirizzi e allo spezzatino- didattico, alla base dei mini-
esami che offrono meno di 6 crediti.
Il cemento che cura come
un farmaco ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di ingegneria e scienze dei
materiali. I test dimostrano che l'Ecc resta integro fino a una deformazione
del 5%, a differenza del cemento tradizionale che inizia a spaccarsi a una
tensione dello 0,1 per cento. Il materiale, ovviamente, non è indistruttibile,
ma può cambiare radicalmente il modo in cui oggi costruiamo le nostre case.
Triplica il ricorso al
concordato ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: spiega Lorenzo Stanghellini,
docente all'università di Firenze - è uno strumento perfettibile, ma utile per
uscire dalla mentalità liquidatoria e punitiva che ci ha afflitto fino ad oggi.
Grazie alla maggiore flessibilità, gli imprenditori affrontano la crisi in
anticipo rispetto al passato, anche se comunque troppo tardi».
Nelle graduatorie c'è
qualità e qualità ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è qualità e qualità Accorciare l'elenco
dei corsi di laurea e utilizzare al meglio i docenti di ruolo paga. O, meglio,
pagherà quando, probabilmente già a partire dal prossimo anno, anche i
parametri fissati dalle nuove linee guida entreranno nei calcoli che
distribuiranno fra le università il nuovo finanziamento «competitivo».
Il tetto alle ore taglia
le lauree inutili ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: coperta dai docenti dell'ateneo e
non moltiplicata sui professori a contratto, ogni università dovrà rispettare
un tetto di lezioni, pari a 120 ore per docente di ruolo. In pratica, un ateneo
con 100 professori in organico potrà attivare non più di 12mila ore, ponendo in
questo modo un limite invalicabile al numero dei corsi di laurea che possono
essere proposti.
I collegi aprono le
iscrizioni ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: da diverso tempo organizza corsi di
lingua straniera tenuti da docenti madrelingua con la novità da settembre di
poter chiedere il rimborsodella quota versata per sostenere un esame di
certificazione internazionale. A Torino, come in altri collegi, sono previste
borse per soggiorni di studio all'estero e anche corsi di recupero per chi non
supera specifici esami all'università.
Le lobby della sanità
contro la Casa Bianca ( da "Repubblica.it"
del 03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la creazione di un polo sanitario
pubblico, in concorrenza con i privati, per contrastare le tariffe assicurative
da rapina. Pur di affondare l'idea del "polo pubblico", la santa
alleanza del capitalismo sanitario non bada a spese. I finanziamenti ai partiti
politici erogati dalle tre lobby alleate - assicurazioni, industria
farmaceutica,
CINEMA D'AUTORE, STASERA A
BELLA â IL VENTO FA IL SUO GIROâ (
da "Basilicanet.it"
del 03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: autoreâ? sarà proiettato il film di Giorgio
Diritti â??Il vento fa il suo giroâ?. Dopo la proiezione
incontro-dibattito con Daniele Furlati, coautore della colonna sonora e Marco
Pistoia, docente di storia allâ??Università di Fisciano. Bas 04
L'editoriale - Sparate e
battaglie giuste di Gian Antonio Stella
( da "Corriere.it"
del 03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: venga tradotto in un attacco a
tutti i docenti meridionali venato di vecchi rigurgiti razzisti che sembravano (sembravano)
accantonati. La scuola, come sa chi raggela davanti a certe classifiche
internazionali che vedono il nostro Paese in drammatico ritardo (con la
luminosa eccezione di alcune regioni settentrionali piene zeppe, a sentire il
Carroccio,
La luce del sole fa
brillare l'intelligenza. ( da "Blogosfere"
del 03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Universita' di Alabama a Birmingham
ed ha coinvolto 14.474 persone. "Non credo ci sia un collegamento diretto
tra l'esposizione alla luce solare e le funzioni cognitive di un individuo -
commenta la notizia Alberto Oliverio, docente di psicobiologia dell'Universita'
La Sapienza
di Roma, e' piu' probabile che questa associazione tra luce e funzioni
cognitive sia effetto delle conseguenze
La coscienza è la lente
dell'universo su se stesso ( da "Foglio,
Il" del 03-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 1 La coscienza è la lente dell'universo
su se stesso Il post del cosmologo Amedeo Balbi Abbiamo girato la domanda:
'Cosa c'è dentro di me?' ai bloggers più influenti. Sulla carta si stanno
esercitando sul tema della coscienza i filosofi, i docenti e gli scrittori con
pagine bianche a disposizione, su invito del direttore.
Sogno e paura: il Po
navigabile divide la Padania ( da "Stampa,
La" del 04-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ASSESSORE LUMBARD IL DOCENTE
BOCCONIANO «Un intero universo su quelle sponde» Sogno e paura: il Po
navigabile divide la
Padania Quattro sbarramenti, Emilia contro Lombardia
L'allarme degli esperti: "A rischio l'ecosistema" «Riporteremo in
vita l'antica civiltà fluviale, con le navi fino a Milano» «La domanda di
trasporto è tutta da creare e si limita a merci non deperibili»
Fondazione Mps - Oggi la
tanto attesa fumata bianca. ( da "Corriere
di Siena" del 04-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: E? il professor Luigi Borrè,
docente di Economia aziendale all?università di Novara ed ex bocconiano. Poteva
fargli compagnia un collega della materia, Renzo Marzucchi, ma il centrodestra
locale sembra voler battere altre strade Stefano Bisi
La sinistra dica qualcosa
sulla scuola ( da "Riformista,
Il" del 04-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: E guai a quel povere docente
torinese che abbia, putacaso, vinto una cattedra in Val Brembana. Ma
l'opposizione, dicevamo, non ha più alcuna idea propria sulla scuola - e su
quale dovrebbe essere la sua "missione". L'unica idea che circola è
quella del "merito" - "premiare il merito" sembra la
formula magica con cui ogni volta tutti pensano di cavarsela.
Economia, addio a De
Maddalena ( da "Corriere
della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: università commerciale «Luigi
Bocconi», scomparso ieri. Docente ordinario dell'ateneo fin dal 1971, fondatore
e direttore dell'istituto di Storia economica, presidente dell'Associazione
internazionale degli storici economici e professore emerito dal 1997, Aldo De
Maddalena sarà ricordato per la preziosa opera scientifica prodotta negli
ultimi quarant'
Bicycle Race
( da "Blogosfere"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: il cervelletto è la parte del
cervello coinvolta nella coordinazione dei movimenti. I ricercatori,
distribuiti in mezzo mondo tra le università di Aberdeen, Rotterdam, Londra,
Torino, New York hanno cercato di comprendere le connessioni tra le cellule
nervose del cervelletto preposte al processo di apprendimento.
Per sconfiggere il
Parkinson. ( da "Corriere
di Siena" del 04-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: ricercatrice senese che si sta
facendo onore negli Stati Uniti grazie ad un importantissimo studio sul
Parkinson. Anche Alessandra dunque, rientra in quella fuga di cervelli che
spesso lancia nel firmamento del Gotha sientifico personaggi capaci di
distinguersi non solo per il loro acume ma anche per dedizione,
Così bello da sembrare
vero ( da "Blogosfere"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Rolf Reber, docente di psicobiologia
all'Università di Bergen e Sascha Topolinski, psicologa dell'Università di
WÏ?rzbur, sostengono, infatti, che uno dei motivi per cui la nostra mente lega
indissolubilmente bellezza e verità va cercato nella maggiore facilità di
elaborazione.
La laurea in
"personal trainer" assistenza per pazienti-atleti
( da "Repubblica.it"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Del corpo docente faranno parte 11 professori,
tanti quanti sono i corsi insegnati. La parte didattica medico-scientifica è
curata dai docenti del policlinico Gemelli, con alcune collaborazioni
"esterne" come quella del prof. Marcello Faina, direttore del
laboratorio di valutazione funzionale dell'istituto di medicina e scienza dello
sport del Coni di Roma.
Scuola, Gelmini annuncia
16.000 assunzioni da settembre ( da "Reuters
Italia" del 04-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: quanto ha promesso oggi il ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ai
sindacati della scuola. Il ministro, come si legge in una nota, ha confermato
per il prossimo settembre l'assunzione di 647 dirigenti scolastici,
l'immissione in ruolo di 8 mila docenti e l'assunzione di 8 mila unità di
personale Ata.
il doppio gioco del
maschio al potere - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: come interpretare quello che dice
quando aggiunge che un uomo politico non può «permettersi la distinzione tra
vita pubblica e vita privata». Ogni democrazia liberale si fonda infatti, come
hanno spiegato in modo cristallino Constant e Tocqueville, sulla necessaria
separazione tra sfera pubblica e sfera privata per permettere a ciascuno di
preservare le proprie libertà individuali.
villaggio europeo, partono
le ruspe ( da "Repubblica,
La" del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: più 50 docenti e 20 professori
part-time, 100 posti di dottorato, 150 dipendenti - prosegue il segretario
generale - In tutto siamo un migliaio di persone che vive e lavora tra Fiesole
e Firenze. E molti altri si aggiungeranno presto». I lavori per costruire le
villette, sotto la direzione del Provveditorato alle Opere pubbliche di
Firenze,
borrell fontelles al posto
di mény ( da "Repubblica,
La" del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: L´attuale presidente Yves Mény da gennaio
sarà sostituito da Josep Borrell Fontelles, designato con voto unanime. Docente
di economia matematica all´Università Complutense di Madrid, Borrell Fontelles
è ex presidente del Parlamento europeo.
Atenei pronti al
cambiamento ( da "Italia
Oggi" del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: le competenze dei docenti e una
maggiore ampiezza del gruppo disciplinare che esprimerà le commissioni
concorsuali. D. La Gelmini
ha annunciato la riduzione dei corsi, quanto è stato frutto del vostro
lavoro?R. Fin dall'inizio della riforma il Cun ha indicato delle linee guida
che, in collaborazione con gli atenei, hanno già ridotto il numero di corsi di
circa il 20%
In Cisgiordania, Fatah a congresso
Abu Mazen contro Hamas e Israele ( da "Riformista,
Il" del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: sembra francamente eccessivo,
commenta Shmuel Sandler, docente di scienze politiche all'università di Bar
Ilan. «Abu Mazen non vuole la violenza» dice al Riformista. «Eppoi non credo
sarabbe così stupido da lanciare un'offensiva in Cisgiordania, dove l'esercito
e l'intelligence israeliani sono in una posizione di forza».
Il cielo SOPRA L'ABRUZZO
( da "Manifesto, Il"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: intervista LA SCIENZA OLTRE IL
BUIO VADEMECUM PER DOCENTI Il cielo SOPRA L'ABRUZZO Un incontro tra Margherita
Hack e Roberto Melchiorre, autore di fiabe per bambini dedicate alla volta
celeste. L'astronoma introdurrà l'iniziativa abruzzese «Vaghe stelle
dell'Orsa», aforismi, pensieri e narrazioni per chi il 10 agosto rimarrà con il
naso all'insù Roberto Melchiorre Chissà se anche lei,
Col nuovo anno tornerà
l'onda studentesca anti-Gelmini ( da "Stampaweb,
La" del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti e genitori. Durante le due
settimane di incontri pugliesi, cui hanno partecipato oltre 800 studenti di scuole
e università, l?Uds ha anche approvato l?indizione di un referendum studentesco
nazionale, una serie di rivendicazioni in tutte le regioni in difesa del
diritto allo studio e una capillare campagna elettorale per il rinnovo dei
rappresentanti degli studenti nelle
Il salto del plasmodio
( da "Galileo"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è di Stephen Rich, docente presso
l'Università del Massachusetts (Usa). Ogni anno, la malaria uccide quasi un
milione di persone, colpendo soprattutto le popolazioni delle aree tropicali.
Negli esseri umani, il parassita si trasmette attraverso la puntura di una
zanzara femmina (del genere Anofele) infetta.
Corso di laurea in
infermieristica, 87 i posti disponibili a Cesena
( da "Sestopotere.com"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: uffici e studi per il personale
docente e spazi comuni per gli studenti. In tutte le unità operative del
Presidio Ospedaliero “M.Bufalini-Marconi-Angioloni” e del territorio
(Dipartimenti, Distretti…) sono inoltre presenti strutture per il tirocinio,
attivate a seconda degli obiettivi formativi previsti per anno e della
complessità assistenziale richiesta.
L'esercito delle auto blu
record in Italia: quasi 650 mila ( da "Repubblica.it"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nella ricerca vengono conteggiate
sia le auto di proprietà delle amministrazioni che quelle in leasing, in
noleggio operativo e noleggio lungo termine, presso lo Stato, Regioni,
Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, enti
pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a
totale partecipazione pubblica.
La scoperta è
recentissima, degli ultimi giorni e il mondo degli archeologi forse non è st...
( da "Stampa, La"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: nel cantiere sono coinvolte la British School at Rome
e l'Università di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza
Archeologica per il Lazio - sta lavorando sodo sotto la guida
del professor Filippo Coarelli, docente di antichità greche e romane
all'Università di Perugia. E i risultati non sono mancati: spostando metri cubi
di terreno, a forza di pala e scalpello,
stato-regione completata
la commissione ( da "Repubblica,
La" del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Palermo e Ida
Nicotra, ordinario di diritto costituzionale della facoltà di Economia
dell´Università di Catania. Della commissione oltre a Pitruzzella e Nicotra
fanno parte anche i docenti universitari Salvatore Sammartino ordinario di
diritto tributario alla facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Palermo e
Giuseppe Verde,
crisi, le condizioni di
confindustria - fulvio di giuseppe
( da "Repubblica, La"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ai distretti dell´alta tecnologia e
ai laboratori pubblico-privati verranno destinati 225 milioni di euro. Potrà
così concorrere anche il distretto tecnologico della meccatronica, creato come
strumento strategico per accrescere la capacità innovativa e la competitività
del sistema produttivo pugliese.
Simest, via a nove
progetti all'estero ( da "Italia
Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pubblico-privata che promuove lo
sviluppo delle imprese italiane all'estero, «anche questa volta ci sono
progetti di pmi operanti in settori ad alto contenuto tecnologico, quali la Anthec, per la
progettazione e realizzazione di sistemi satellitari in India, la Saira Europe, per la
progettazione, produzione e installazione di arredi per la metropolitana di
Delhi in India e la Baglioni
Le diverse facce del
diritto ( da "Italia
Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: avvocato civilista e docente di
legislazione cinetelevisiva Le diverse facce del diritto Ho portato l'esperienza
maturata in P&G al servizio del non profit e dell'università. Amo Roma, la
mia città Dal ponte di comando degli affari legali e societari di P&G
Italia prima, Europe poi, all'impegno diretto nell'integrazione degli
stranieri.
Italiano il primato di
auto blu: 624mila vetture ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Province, Comuni, Municipalità,
Asl, Comunità montane, Enti pubblici, Enti pubblici non economici, società misto
pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica
utilizzano nel complesso 624.330 vetture di servizio. La cifra – che emerge da
uno studio condotto da Contribuenti.
( da "Corriere
della Sera" del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Enti pubblici, Enti pubblici non
economici, Società misto pubblico-private... Insomma proprio tutte. Un record
mondiale. Negli Stati Uniti ce ne sono, secondo Contribuenti.it , appena 72
mila. Vero? Falso? «Un dato che non sta né in cielo né in terra» è il laconico
commento del ministro dell'Innovazione Renato Brunetta,
Università - Pesanti
accuse dal dimissionario Zanchi. ( da "Corriere
di Siena" del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che per essere aiutati occorre
essere credibili e che il Piano di risanamento dell'università può divenire
credibile soltanto a condizione che, assieme alle altre misure di contenimento
della spesa, si intervenga drasticamente sulle due voci più rilevanti del
bilancio, quella relativa al personale docente e quella relativa al personale
tecnico-amministrativo.
Cervello, geni
"salterini" lo rendono unico per ogni persona
( da "Stampaweb, La"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Lo sottolineano i ricercatori del
Salk Institute for Biological Studies (Usa), autori di una ricerca pubblicata
su “Nature” online. Secondo gli scienziati, i nostri neuroni ospitano un?incredibile
variabilità genomica, che potrebbe spiegare le differenze individuali fra gli
individui e costituire una miniera per lo studio di molte patologie.
L'America è sempre meno
convinta ( da "Avvenire"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: l'ente pubblico che vigila sui
farmaci, di nuove ricerche sul rapporto tra pillola e infezioni talora letali
Agenzia per il farmaco americana, la
Fda, ha approvato la messa in vendita della Ru486 negli Usa
il 28 settembre 2000. Da allora il percorso della pillola abortiva negli Usa è
stato però assai accidentato.
Università Modena-Reggio:
numero chiuso per i tre corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi
( da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il corpo docente della facoltà di
Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è fortemente
impegnato nell?assicurare una formazione di qualità agli studenti, ed i
risultati di questi sforzi sono documentati da numerosi indicatori.
Università Ferrara: nuovo
corso di Laurea in Design del Prodotto industriale in Emilia Romagna
( da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti del nuovo corso, il Prof.
Alfonso Acocella, titolare del Laboratorio di metodologie per definizione di
progetto e il Prof. Marcello Balzani, docente di riferimento per l?area della
rappresentazione digitale. Numeroso il pubblico presente, costituito da neo diplomati,
ma anche da rappresentanti del mondo imprenditoriale interessati alle figure
professionali che verranno formate.
Forlì: aperte iscrizioni
corso di Alta Formazione in "Giornalismo e Comunicazione dei Servizi Pubblici"
( da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: integrazione delle competenze di un
corpo docente composto da professori universitari, esperti in comunicazione, medici
e responsabili uffici stampa di amministrazioni pubbliche, con l?esperienza di
giornalisti di prestigiose rubriche televisive e della carta stampata: Riccardo
IACONA (Rai), Carlo GARGIULO (Elisir), Sara SCALIA (Rai), Salvatore GIANNELLA
(Oggi),
Scuola, Gelmini:
"Immessi in ruolo 8.000 docenti e 8.000 personale Ata"
( da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 000 docenti e 8.000 personale
Ata" (6/8/2009 16:01) | (Sesto Potere) - Roma - 6 agosto 2009 - Il
Ministero dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca rende noto che è
stata autorizzata, per l?anno scolastico 2009/10, l?assunzione di 647 dirigenti
scolastici, l?
la trasparenza non tocca
il professore - eleonora capelli ( da "Repubblica,
La" del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ateneo pubblici gli stipendi degli
amministrativi, non dei docenti La scadenza era fissata a luglio ma all´Alma
Mater serve più tempo ELEONORA CAPELLI L´operazione trasparenza del ministro
Renato Brunetta "sfiora" anche l´Università: entro settembre l´Alma
Mater pubblicherà stipendi, tassi di assenza e presenza, e-mail e recapiti
telefonici.
la resa degli scienziati
"scoperti i suoi segreti ma non a cosa serve" - elena dusi
( da "Repubblica, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: infatti i due ricercatori
sino-americani hanno individuato quali neuroni del midollo spinale avevano la
funzione di trasmettere al cervello la sensazione di prurito. Il compito è
riuscito grazie alla scoperta, avvenuta del 2007 sempre all´università di
Washington di Saint Louis, del gene del prurito, che è attivo solo nelle
cellule del sistema nervoso che trasportano questo stimolo.
la disfatta del governo a
francoforte - massimo giannini ( da "Repubblica,
La" del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: privata che non lo molla e che la stampa
internazionale gli ricorda ormai tutti i giorni. E come la muta dei cani nella
caccia, i suoi stessi alleati sembrano sentire l´odore di quel sangue. E lo
tormentano, lo braccano, lo assediano. La Lega di Bossi e Calderoli, che al Nord detiene
tuttora la "golden share" della coalizione,
"Più i ragazzi
studiano più il Paese diventa ricco"
( da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di economia dell'istruzione
all'Università Statale di Milano, preside a Scienze politiche, uno dei primi in
Italia ad occuparsi della qualità e dell'efficienza del nostro sistema
educativo. Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il legame tra la qualità
dell'istruzione e gli effetti sul prodotto interno lordo.
Vita e storia dei Grimaldi
con l'Agosto Medievale ( da "Stampa,
La" del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: storico di Palazzo Grimaldi e
docente di Storia delle dottrine politiche all'Università Federico II di Napoli.
Con lui relazioneranno anche il professor Mario Ascheri dell'Università di
Siena, Fulvio Cervini dell'Università di Firenze e modererà Daniela Gandolfi,
dell'Istituto internazionale di studi liguri.
VENERDI' 7 Musica
PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata rock ...
( da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: CONCORSO Il prossimo 25 settembre
torna l'appuntamento con "La notte dei ricercatori". Fino al 15 settembre
giovani creativi potranno partecipare al concorso "Designers of tomorrow:
graphic competition", presentando le loro idee per l'immagine
pubblicitaria dell'edizione 2010 della Notte dei ricercatori. Info sul
bandohttp://www.
Più veloce il recupero
( da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Quanto al dolore, la ricerca
pubblicata dal dottor Siclari dimostra che il nuovo trattamenti mini-invasivo fa
due volte meno male di quello chirurgico tradizionale. Esiste un indice di
valutazione del dolore nell'immediato periodo post-operatorio, che va da zero a
10.
La Tamagni porta del Parco
( da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Intendiamo ospitare istituti che si
occupano di cure biologiche, corsi e convegni». Questo è il programma di
minima. Ma c'è anche un'altra opzione più ambiziosa: «Tramite un intervento
misto pubblico-privato si può pensare a un ostello della gioventù o a una
residenza protetta».\
"Più i ragazzi
studiano più il Paese diventa ricco"
( da "Stampaweb, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che dice che più la gente sta a
scuola e più il paese si sviluppa», riassume Daniele Checchi, docente di
economia dell?istruzione all?Università Statale di Milano, preside a Scienze
politiche, uno dei primi in Italia ad occuparsi della qualità e dell?efficienza
del nostro sistema educativo. Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il
legame tra la qualità dell?
Tito Boeri
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-07 - pag: 11 autore: Tito Boeri Docente di Economia del lavoro
all'Università Bocconi di Milano «Non credo che il problema della scienza
economica sia un eccesso di formalismo . Gli economisti migliori uniscono
conoscenza dell'economia reale e dei dettagli istituzionalia una solida
preparazione formale.
Il made in Italy paga il
conto della crisi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Meglio le pubbliche delle private, perché
più patrimonializzate e più liquide: il loro margine di liquidità, cioè la
differenza tra attivi e passivi a un anno è del 14% contro l'8% delle private.
E meglio l'industria dei servizi, che hanno la componente di patrimonio netto
tangibile più bassa.
Focardi: "Ora tutto è
risolto per l'ateneo". ( da "Corriere
di Siena" del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pensionamenti volontari dei docenti
ha già iniziato i suoi lavori. Il lavoro di riorganizzazione amministrativa
degli uffici, al quale stanno lavorando da tempo il pro rettore Giovanni
Minnucci e Giuseppe Catturi, è in fase di avanzata predisposizione. Il ministro
Occorre sottolineare che l'Università di Siena, in questo periodo di grave
difficoltà,
"Arte, mistica,
paesaggio e musica". ( da "Corriere
di Siena" del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di storia dell'arte alla
Università di Torino nonché collaboratrice del maestro Tammaro, Pietro Morelli
componente dell'Associazione dei "Cateriniani nel Mondo presieduta da
Madioni.In tale riunione si è concordato svolgere le iniziative culturali già
previste nel programma elettorale del sindaco Masi.
Infrastrutture e semplificazione
al centro dell'incontro fra Sindaco di Cesena e Cna
( da "Sestopotere.com"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pubblico-privata, con il compito di
sostenere l?attivazione di progetti in questa direzione, mentre ha ribadito
l?impegno alla semplificazione burocratica, sia attraverso la riorganizzazione
dei servizi (in questo senso va lo specifico tavolo di confronto attivato con
le associazioni) sia attraverso il ricorso alle nuove tecnologie e al
potenziamento delle infrastrutture di telecomunicazione.
"Dal confronto si
impara più in fretta" ( da "Stampa,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Cioè una scuola che funziona, con docenti
preparati, con strutture adeguate. Il fatto che sia multiculturale è, ai fini
della scelta, un elemento secondario». Ma comunque, da un punto di vista
pedagogico, è un fattore positivo o un problema in più? «È un vantaggio, non
c'è dubbio, un grandissimo vantaggio.
Morto a 59 anni Oscar
Marchisio ( da "Stampa,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Intensa anche la sua attività
universitaria: insegnava «Sociologia del lavoro» presso le Università di Urbino
e Pisa ma, precedentemente, era stato docente anche a Genova, Teramo e Bologna.
Negli ultimi anni aveva fondato la casa editrice «Socialmente» che definiva una
«rete squilibrata che nel mare delle lingue raccoglie testi e fabbrica libri».
se ne va oscar marchisio,
il manager della fantasia ( da "Repubblica,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Come docente insegnava a contratto
presso le Università di Urbino e di Pisa, in Cina lavorava come consulente (anche
per banche e per istituzioni politiche) e, come racconta la sua autobiografia
su Internet "in Italia scrive, critica e altro". In "altro"
c´è tutto Marchisio.
ingegnere do you speak
english? - michela bompani ( da "Repubblica,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che potranno contribuire a
sostenere i costi dei docenti: «Abbiamo attivato il corso a Genova, per ora, ma
lo sposteremo nel polo della Spezia», dice Girdinio. Anche il corso di
"Robotics Engineering" in inglese rientra tra le novità: parte da un
progetto europeo di dottorato ora trasformato in materia curricolare.
"sono trovate da
fantascienza e rischiano di diventare un alibi"
( da "Repubblica, La"
del 08-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Pagina 19 - Cronaca Il fisico Guido
Visconti, docente dell´Università dell´Aquila e autore di libri sul clima
"Sono trovate da fantascienza e rischiano di diventare un alibi" ROMA
- «Mi sembra una versione moderna del dottor Stranamore: non sarà la
geoingegneria a difenderci dal riscaldamento globale».
smettiamola con le zuffe e
ascoltate gli scrittori - tiziano scarpa
( da "Repubblica, La"
del 08-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Uno dei punti dolorosi dell´Italia
di oggi è la cosiddetta "fuga dei cervelli". Ma gli scrittori e le
scrittrici non sono come gli scienziati che se ne possono andare in Usa a fare
ricerca. Noi non possiamo fuggire dalla nostra lingua madre. è un grande
spreco, quello che sta avvenendo nella cultura italiana.
Dr House alla francese
( da "Blogosfere"
del 08-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: sessantatreenne docente di fisica
dell'Università di Luminy (Marsiglia) appassionato di cinema, che ha preso
ispirazione dalla serie americana Dr House per trasmettere ai suoi studenti la
passione per la ricerca. "La carriera di ricercatore scientifico soffre di
un deficit d'immagine - ha spiegato il prof.
Il pedagogo: "Dal
confronto si impara più in fretta"
( da "Stampaweb, La"
del 08-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Cioè una scuola che funziona, con
docenti preparati, con strutture adeguate. Il fatto che sia multiculturale è,
ai fini della scelta, un elemento secondario». Ma comunque, da un punto di
vista pedagogico, è un fattore positivo o un problema in più? «è un vantaggio,
non c?è dubbio, un grandissimo vantaggio.
l'università approva il
bilancio ma il deficit reale resta un'incognita
( da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il rettore scrive ai docenti:
"Risparmiate" L´Università approva il bilancio ma il deficit reale resta
un´incognita Per quantificare il buco bisognerà attendere il consuntivo
dell´anno scorso In attesa del consuntivo del 2008 che dovrà quantificare il
deficit reale, l´Università approva all´unanimità il bilancio di previsione
2009.
fine settembre, il mercato
va a bolzaneto 2010, corso sardegna diventa un cantiere - donatella alfonso
( da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: orari di apertura per i grossisti
né quelli per il pubblico privato, in alcuni giorni della settimana. Sappiamo
che ai cittadini sta a cuore poter venire a comprare in queste strutture. Di
questi tempi, poi...». Il giorno in cui si apriranno i cancelli non è ancora
segnato in rosso sul calendario settembrino, ma di certo c´è che giovedì la
giunta comunale ha deliberato il sì all´
"fedra" apre
velia teatro tra mito, arte e filosofia - anna laura de rosa
( da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Prologhi in lingua originale della
Fedra di Seneca e dell´Aiace di Sofocle, curati da Sarah Nooter, docente di
filologia classica all´università di Chicago, precederanno infatti gli
spettacoli da oggi al 14 agosto. Le rappresentazioni inizieranno alle 21,
l´ingresso costa 10 euro e include un servizio navetta dal parcheggio all´area
archeologica.
ANDREA MINUZ
( da "Riformista, Il"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docente universitario nella Facoltà
di Lettere dell'Università di Roma "La Sapienza". Si è occupato dei rapporti tra la
memoria della Shoah, il cinema e l'architettura, in vari articoli apparsi su
riviste specializzate e nell'ambito della sua tesi di dottorato di prossima
pubblicazione.
Università e Cea
rafforzano ricerca e formazione sui temi della sostenibilità ambientale
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti il proprio materiale scientifico,
favorirà visite e stage nelle proprie strutture e, a seguito di specifici
accordi, finanzierà borse di studio e assegni di ricerca. L?Ateneo consentirà
al personale del Cea di accedere al materiale scientifico presente nelle
proprie biblioteche, sottoporrà ai propri allievi argomenti per monografie e
tesi di laurea su temi ambientali e di
La laurea magistrale
conseguita alla Cattolica di Piacenza paga
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università realizza, volto a
favorire il collegamento tra i suoi studenti e laureati e le aziende:
innanzitutto mediante la ricerca, docenti e ricercatori entrano in contatto col
mondo dell?impresa e dell?università, sia a livello nazionale che a livello
sovranazionale, con un?
Tedesco come lingua
straniera ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Bolzano Tedesco come
lingua straniera Un cittadino europeo su quattro è di madrelingua tedesca – per
riflettere sull?importanza del tedesco 2000 docenti di lingua e cultura tedesca
sono riuniti questa settimana a Jena-Weimar per il loro congresso
internazionale.
Le cellule del cervello
umano non si fermano un momento ( da "Unita,
L'" del 10-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Lo ipotizza una ricerca uscita di
recente su «Nature»: le cellule del nostro cervello presentano una variabilità
genetica spettacolare. Perché il cervello di un individuo è così uguale e così
diverso da quello di un altro? Una ricerca pubblicata su Nature potrebbe
rispondere almeno in parte al quesito.
Addio a Marini professore
con Cossiga ( da "Stampa,
La" del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ex docente di Diritto penale
all'Università di Torino. Era malato da tempo. Marini è stato allievo
prediletto del luminare torinese del diritto Marcello Gallo, fondatore della «scuola
penale» torinese. Aveva iniziato la carriera universitaria a Sassari, a fianco
dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga (docente di Diritto
costituzionale)
Il Poli punta sugli
stranieri ( da "Stampa,
La" del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università I vent'anni dell'Ateneo
monregalese Il Poli punta sugli stranieri GIANNI SCARPACE MONDOVÌ Fase delicata
per la sede decentrata del Politecnico di Mondovì. La concentrazione di docenti
e responsabili intorno alla struttura universitaria è massima: l'anno
accademico 2010-2011 segnerà il ventennale dell'Università del Monregalese e il
27 agosto si chiuderanno le pre-
muttoni all'attacco "parco
michelotti se lo riprenda l'assessore tricarico" - diego longhin
( da "Repubblica, La"
del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: «Pensavamo che una collaborazione
pubblico-privato fosse utile. Mi sbagliavo. Credo che dietro le lamentele dei
residenti si nascondano le solite guerre tra bande per chi gestisce cosa e mi
aspettavo da parte del Comune, dall´assessore Tricarico in particolare, una
presa di posizione.
anche la fuga dei cervelli
può diventare una risorsa - mario centorrino
( da "Repubblica, La"
del 11-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Pagina I - Palermo Le idee Anche la
fuga dei cervelli può diventare una risorsa MARIO CENTORRINO Recenti ricerche
(AlmaLaurea, Istat, Svimez) hanno riproposto il problema dell´emigrazione
intellettuale dalla Sicilia. L´aggregazione dei dati disponibili ne rende
difficile la quantificazione a livello regionale.
Dalla maturità a Papi
Puglia caput mundi ( da "Riformista,
Il" del 11-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Per buona parte pugliese il «brain
drain», la fuga dei cervelli e dei talenti. In Puglia i set più esclusivi di
cinema e pubblicità. Persino nel concorso nazionale delle Drag Queen 2009 ha vinto una pugliese,
residente a Bologna: "Miss Rovina", battendo "Senorita
Peperina", a sua volta una pugliese d'hoc.
( da "Corriere
della Sera" del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Perdendo quel ruolo di presidio
sociale che ci ha sempre contraddistinto». I docenti «Nessun problema con i
bambini del ghetto, i genitori ci rispettano» Le classi «Siamo un mix: nelle
classi anche i figli dei docenti della Bicocca» Annachiara Sacchi ©
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Le due Italie della scuola
( da "Stampaweb, La"
del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Bologna: «Il livello
di una scuola è quello dei suoi insegnanti. E questa ricerca rivela che al Nord
e al Centro la classe docente, soprattutto per motivi strutturali visto che è
composta da molti insegnanti meridionali, ha saputo migliorare la propria
formazione».
"Università, non
basta vendere immobili per risanare".
( da "Corriere di Siena"
del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Le cause di questo disastro sono
sotto gli occhi di tutti, una pletora di personale docente e non docente che
non ha eguali in Italia se rapportato agli studenti iscritti. In poche parole
l?università, per anni, ha speso molto di più di quanto era capace di
incassare. Una vicenda che andava avanti da anni e che si è ulteriormente
aggravata nell?
Il primo incontro non si
scorda mai ( da "Stampaweb,
La" del 11-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: vengono inconsciamente conservate
dal cervello, e riprodotte poi in occasione di un secondo incontro, anche a
distanza di molto tempo. è quanto hanno scoperto ricercatori della Facoltà di
medicina dell?Università di Ginevra (Unige) e del Polo nazionale di ricerca per
le scienze affettive, autori di uno studio pubblicato dalla rivista “
DA VENERDÌ TERZA EDIZIONE
SATRIANESI NEL MONDO ( da "Basilicanet.it"
del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Lingua e Letteratura
Araba allâ??Università della Tuscia , su â??Gli arabi nel mezzogiorno
dâ??Italia â??.Alle 22.00 la compagnia teatrale â?? La Barcaccia â??di Salerno
metterà in scena â?? La cantata dei giorni pariâ?
spettacolo di teatro e musica , omaggio ad Eduardo De Filippo a 25 anni dalla sua
scomparsa.
Provincia di Modena: 45 i
progetti di riqualificazione di negozi, bar, ristoranti, botteghe e mercati
storici ( da "Sestopotere.com"
del 11-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è incentivare gli investimenti
integrati pubblico-privati dei Comuni e delle piccole e piccolissime imprese
commerciali per migliorare il servizio al consumatore, qualificare i quartieri
centrali e periferici dei centri urbani, e rendere il piccolo commercio urbano
competitivo rispetto alle forme più aggressive di vendita, dai centri
commerciali agli outlet.
Novara- Compostela
passando da Petrarca ( da "Stampa,
La" del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Con la collaborazione di Benedict
Buono, docente del dipartimento di filologia italiana dell'università di
Santiago di Compostela, abbiamo pensato di attualizzare l'opera di Caccia. Ha
preso forma un volume di oltre trecento pagine completo di versione critica, in
cui i versi originali vengono commentati e riscritti in linguaggio moderno.
Vescovo Michele Pennisi,
commissario Cei per l'Educazione cattolica, la scuola e l'univers...
( da "Stampa, La"
del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: C'è da restare allibiti nel vedere
ingiustamente e scorrettamente penalizzati i sei milioni di studenti che hanno
scelto l'insegnamento della religione, tanto più che è il ministero a definire
i programmi di lezioni tenute da docenti di ruolo e in orario scolastico». \
università, tagliati dieci
corsi di laurea "studenti, scegliete un altro curriculum" - michela
bompani ( da "Repubblica,
La" del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Falchi Pellegrini assicura che
nessuno "perderà" la sua laurea: «Ricorreremo a qualche docente a
contratto, dirotteremo gli studenti su corsi "affini": gli allievi
avranno garantita tutta l´offerta formativa». La preside spiega che a Scienze
Politiche le tre lauree triennali sono diventate due, quelle magistrali sono
passate da cinque a quattro.
Silvestro: non vogliamo
essere mini-medici ( da "Italia
Oggi" del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Gli atenei denunciano mancanza di
spazi, docenti, strutture inadeguate per formarli e scarsezza di fondi. Per noi
basterebbe riprogrammare l'offerta formativa.D. Cioè?R. Razionalizzare
diversamente il sistema eliminando, per esempio, quei corsi di laurea che non
hanno adeguato numero di studenti.
( da "Corriere
della Sera" del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: magnifico rettore della Libera
Università SSma Maria Assunta (Lumsa), consultore della congregazione vaticana per
l'educazione cattolica e docente di rapporti fra Chiesa cattolica e comunità
politica nelle università ecclesiastiche. «Posso dire, in attesa di leggere il
testo della sentenza ci ha detto che in base alle disposizioni vigenti,
Se l'Università si
avvicina agli spot ( da "Corriere
della Sera" del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: perché è uno spot che lascia
presagire lo stato della nostra università. Un professore di Agraria porta i suoi
studenti in visita allo stabilimento e comincia a magnificare le doti del
prodotto. In una prima versione, il docente, rivolgendosi ai suoi ragazzi, di
fronte a giganteschi contenitori in acciaio dice: «Visto?
Prof religione , la Cei
critica il Tar: sentenza vergognosa
( da "Corriere.it"
del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: aggiuntivi concessi a chi segue le
lezioni di religione sono illegittimi e che i docenti di religione, non avendo
diritto a concorrere con il proprio insegnamento alla formazione del voto
finale, non possono partecipare a pieno titolo agli scrutini. I vescovi parlano
di «decisione vergognosa». Monsignor Michele Pennisi, commissario Cei per
l'educazione cattolica, la scuola e l'università,
SINISTRA PER LA
BASILICATA: NO A TAGLI NELLA SCUOLA
( da "Basilicanet.it"
del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: universo delle scuole e delle
istanze provenienti dai territori. Complessivamente riguarderanno in Basilicata,
per lâ??a.s. 2009/2010, ben 1047 posti di lavoro (727 per il personale docente;
270 per il personale ATA; 50 per i docenti di sostegno).
Prof di religione , è
polemica La Gelmini annuncia ricorso
( da "Corriere.it"
del 12-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: secondo il quale i crediti
scolastici aggiuntivi concessi a chi segue le lezioni di religione sono
illegittimi e i docenti di religione, non avendo diritto a concorrere con il
proprio insegnamento alla formazione del voto finale, non possono partecipare a
pieno titolo agli scrutini. Una sentenza duramente criticata dalla Cei. I
vescovi parlano di «decisione vergognosa»e «pretestuosa».
Il Sud sbaglia a gridare al
complotto ( da "Corriere.it"
del 13-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la sparata di una deputata leghista
per imporre un esame di dialetto ai docenti da assumere al Nord. Poi l'idea di
chiedere l'obbligo di residenza... Poi le polemiche sul boom di diplomati col
massimo dei voti, esageratamente alto in Sicilia o in Campania rispetto al
Veneto o alla Lombardia... Fino ai dati dell'Istituto nazionale per la
valutazione del sistema dell'istruzione che,
Atenei a dieta. Ridotta
del 15% l'offerta didattica ( da "Italia
Oggi" del 13-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: prossimo anno accademico ci saranno
24 corsi in meno mentre nell'università Firenze 13.Restyling già avviato anche
per l'ateneo ligure dove molte facoltà sono state costrette a tagliare i corsi
di laurea per mancanza di docenti. Qui i corsi sono stati tagliati del 10%, i
docenti con più anzianità sono stati pensionati, le undici facoltà regionali
saranno accorpate in cinque scuole,
Sini: (
da "Corriere della Sera"
del 13-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Filosofi e ferie Lo scrittore e
docente alla Statale cita Socrate. «Non amava la campagna, perché gli alberi
non parlano: solo nelle città c'è dialogo umano» A Milano d'agosto. Per scelta.
Non è raro. Carlo Sini, docente di filosofia alla Statale, scrittore, se ne sta
serenamente chiuso nella sua casa ombreggiata dagli alberi di viale Argonne a
dipingere acquerelli.
Il 'Patto per Siena
sicura' funziona: dall'entrata in vigore i crimini sono diminuiti del 10,08%
( da "Sestopotere.com"
del 13-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: avviato in via sperimentale durante
le vacanze natalizie, si è dimostrato valido: navette gratuite, o a prezzo
ridotto, da e per le discoteche, hanno trasportato oltre 600 giovani, riducendo
in maniera drastica il rischio di incidenti. L?iniziativa, finanziata per il
15% dal comune di Siena, è stata realizzata grazie a una sinergia
pubblico-privato.
( da "Avvenire"
del 13-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: membro della Commissione episcopale
per l'educazione cattolica, la scuola e l'università, che commenta: «Questa sentenza
discrimina di fatto sei milioni di studenti che hanno scelto l'insegnamento
della religione come materia scolastica e tutti quei docenti che, dopo aver
superato un concorso, si trovano ora a essere considerati professori di serie
b» .
Cacciari: fondamentale per
la crescita umana ( da "Avvenire"
del 13-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Non è indecente che un ragazzo
possa uscire dal liceo senza sapere cos'è il Vangelo? E all'università non si
dovrebbe poter studiare teologia in modo da poter formare anche un corpo
docente in grado di poter insegnare alle scuole medie professionalmente?'.
Massimo Cacciari
Maiali ruspanti
( da "Friuli.it, Il"
del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: spiega il docente universitario Edi
Piasentier –; basta pensare che il grasso dorsale di una cinta senese può
arrivare a sette centimetri, mentre negli ibridi moderni è solitamente di due”.
La lavorazione delle carni, così, richiede una particolare perizia.
Influenza A: antivirali ai
bambini, meglio di no ( da "Staibene.it"
del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Lo consiglia una ricerca pubblicata
sul British Medical Journal, secondo cui il farmaco provoca ai bambini nausea e
vomito, che possono portare alla disidratazione e ad altre complicazioni. Le
conclusioni dei ricercatori suggeriscono che i farmaci antivirali non riducono
.
Ecco il nuovo segretario guida
anche la Sinfonica ( da "Stampa,
La" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Laureato in giurisprudenza
all'Università Federico II di Napoli, prima di acquisire lo status di
segretario generale ha lavorato alla sede centrale della Banca di Roma. Vanta
numerose esperienze come docente, sia in corsi di formazione sulla pubblica
amministrazione sia alla Scuola superiore del Ministero dell'Interno.
Emanuel Parracone, sindaco
di Valdieri ( da "Stampa,
La" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: lo stesso studio del resto tiene
conto dell'eventualità di ulteriori ricerche sul territorio. In relazione
all'articolo del 9 agosto del professor Mamino del Politecnico di Torino -
Sezione di Mondovì, ribadisco che ogni azione amministrativa mirata alla
razionalizzazione della spesa pubblica deve essere verificata.
Allarme pensioni sui big
britannici ( da "Sole
24 Ore, Il" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ricerca pubblicata ieri da Kpmg ,
una società quotata su cinque non sarà in grado di colmare il deficit del fondo
pensioni. Solo dodici imprese, rispetto alle 21 del 2008, possono vantare un
surplus invece di un deficit del fondo pensioni. Metà delle imprese che fanno
parte del Ftse 100 sono già costrette a dedicare più risorse al ripianamento
del deficit di quante ne versino in
Stipendi in azioni al
vaglio dello zar ( da "Sole
24 Ore, Il" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: evitando una fuga di cervelli verso
banche più generose, potrebbe essere riassunto così: più azioni e meno cash.
Una versione postcrisi delle vecchie (e amate) stock option. Lo "zar"
degli stipendi è stato nominato dopo che il governo Usa è intervenuto per
salvare dalla crisi numerose banche o case automobilistiche.
Guerra in India all'ultima
goccia ( da "Stampaweb,
La" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Secondo una ricerca pubblicata sulla
rivista «Nature», un uso non sostenibile delle risorse d'acqua minaccia la
produzione agricola e solleva lo spettro di una grave crisi idrica». Se non
saranno prese «rapide misure» per contrastare l'impoverimento delle falde
acquifere causato dall'agricoltura, sostiene lo studio,
Pubblico impiego: più
donne, poche dirigenti ( da "Corriere
della Sera" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la percentuale di docenti ordinari
è sempre molto sbilanciata a favore della componente maschile ». Insomma, la
materia conta poco. I vertici del mondo accademico sono infatti quasi
interamente riservati agli uomini: i rettori donna sono 4 in tutta Italia (due di
università, due di scuole superiori di livello universitario).
( da "Corriere
della Sera" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: storicamente a forte prevalenza
femminile (farmacia, psicologia, lettere) la percentuale di docenti ordinari è
sempre molto sbilanciata a favore degli uomini»... «E' vero, perché non dipende
dalla materia, ma dai meccanismi che controllano l'accesso alle carriere». Lei
diceva di non essersi mai sentita discriminata. Nemmeno agli inizi della
carriera?
Fabbriche di illusioni
L'America processa le scuole di scrittura
( da "Corriere della Sera"
del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: arte possa essere insegnata nelle
università. Né i docenti di lungo corso come Kay Boyle, che dopo sedici anni
alla San Francisco State University, ha scritto che «tutti i programmi di
scrittura creativa dovrebbero essere aboliti per legge». Né un romanziere
inglese e grande insegnante come Malcolm Bradbury (scomparso nel 2000) che
prima paragonò i corsi di scrittura creativa all'
, così la
pubblicità entrò nella tivvù ( da "Corriere
della Sera" del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: di Bruno Manfellotto, ex direttore
del quotidiano «Il Tirreno», Giuseppe Di Piazza, direttore del «Magazine» del
Corriere della Sera, Mirella Serri, docente di Letteratura e Giornalismo presso
l'Università La Sapienza
di Roma. «Carosello» arrivò nel 1957 e divenne ben presto uno dei programmi più
amati dagli italiani
L'italianizzazione del
mercato del lavoro. ( da "Blogosfere"
del 14-08-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Anzitutto, la fuga dei cervelli.
Cosa fanno i laureati americani, che non riescono più a trovare lavori
strapagati nel giro di una settimana? Se ne vanno a cercare un posto in Cina.
Almeno riescono ancora a piazzarsi in ruoli da manager anziché nei call
centers.
Numero chiuso per i corsi
di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi dell'Università di Modena e
Reggio ( da "Sestopotere.com"
del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il corpo docente della facoltà di
Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è fortemente
impegnato nell?assicurare una formazione di qualità agli studenti, ed i
risultati di questi sforzi sono documentati da numerosi indicatori.
Il bel sonno che dura
poco? Merito di un gene ( da "Corriere.it"
del 14-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ricerca pubblicata su «science»
Riposati con poche ore di sonno? Grazie alla mutazione di un gene Nessuna
stanchezza né effetti collaterali senza bisogno di dormire molto: ora si
conosce il motivo MILANO Si dice che Andreotti, la Tatcher o, per essere più
attuali, lo stesso Berlusconi dormano solo 4 ore a notte,
A Cordoba le
"Jornadas de Patrimonio Jesuitico"
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 15-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Ferrara, ha
l'obiettivo di iniziare a rendere operativo un progetto di cooperazione
internazionale per lo sviluppo locale della regione delle Missioni Gesuitiche a
cui Unife, >> con i suoi docenti, alcuni suoi dottorandi e studenti del
Master Eco-Polis, sta lavorando da alcuni mesi, anche con il supporto
finanziario dell'
"molte decisioni
vengono prese seguendo l'istinto"
( da "Repubblica, La"
del 15-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nicolao Bonini, docente di
Psicologia generale nella facoltà di Scienze cognitive dell´Università di
Trento, ha appena mandato in libreria il volume Il sesto senso (Il Sole 24
Ore), che analizza i meccanismi nascosti che influenzano le nostre decisioni
economiche.
Metti un master nel
curriculum nel Paese senza formazione
( da "ItaliaOggi7"
del 15-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: durata e docenti. Ci sono troppi
master o sedicenti tali, che durano pochi giorni e sono di scarsa utilità. E ci
sono corsi che di master portano solo il nome. Nell'inchiesta di copertina (a
Pagina 49), i consigli per una scelta oculata e le certificazioni necessarie
perché un corso possa chiamarsi ed essere un master.
un linguaggio nuovo nel
centro storico - rosanna pirajno ( da "Repubblica,
La" del 15-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: mensa e caffetteria affacciate
sulle corti, foresteria per docenti di passaggio e logge sui tetti, oltre al
corpo per attività culturali aperte all´esterno - ha messo in atto strumenti di
"forma e linguaggio" per riconfigurare il luogo urbano che bombe e
incuria avevano sfregiato, dotandolo di un´opera necessaria e risolutiva.
Al via le norme su class action
e nucleare ( da "Corriere
della Sera" del 15-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: maggior ricorso ai cofinanziamenti
pubblico-privato attraverso i nuovi contratti di sviluppo eredi degli attuali
contratti di programma. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuove strategie
Per il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola ( nella foto ), si
tratta di una serie di norme strategiche
Al parco per capire gli
etruschi a tavola. ( da "Corriere
di Rieti" del 15-08-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il professor Mandolesi, docente di
Etruscologia all?Università di Torino, e la dottoressa Lucidi, sveleranno
quanto l?archeologia ha scoperto sui sapori e sui riti del gusto nell?antica
Etruria. Le splendide raffigurazioni delle tombe etrusche di Tarquinia mostrano
scene di vita di un popolo raffinato e gioioso;
( da "Stampa, La" del
01-08-2009)
Argomenti: Cervelli
il caso L'assalto della Premier ai nostri registi Fuga di cervelli Lippi ct preoccupato GUGLIELMO
BUCCHERI TORINO Le fughe di talenti sono sempre pericolose, ancor più se
oltreconfine è pronto a sbarcare chi con il pallone disegna traiettorie e
geometrie. Così, accade che con le valigie in mano (o già fatte) si ritrovi
parte dell'Italia che pensa in mezzo al campo, «cervelli»,
ora, inseguiti Oltremanica per far girare le corazzate inglesi. Pirlo più
Aquilani e, più sfumato, De Rossi: il podio è servito come il graffio al nostro
campionato nell'anno dei Mondiali. Il punto di partenza non lascia spazio alle
interpretazioni perchè Chelsea, Liverpool e Arsenal hanno messo nel mirino i
pensatori di Milan e Roma (e della Nazionale) e, adesso, resistere al loro corteggiamento
appare un'impresa in salita. Cominciando dai desideri dell'ex Carlo Ancelotti,
il nuovo condottiero dei Blues è convinto di poter riabbracciare il «suo»
Andrea (Pirlo) già prima di Ferragosto. Abramovich è al corrente della volontà
di Ancelotti e l'unico ostacolo alla fumata bianca è un'offerta da rimodulare:
sul tavolo, il Chelsea ha messo, per ora, l'attaccante Pizarro, il giovane
Mancienne e 8 milioni di euro. Il Milan chiede al magnate russo un investimento
più forte al capitolo contanti (almeno 15) in una trattativa che trova in Pirlo
il suo più appassionato tifoso tanto da aver confidato agli «amici» interisti
«questo di Boston è il mio ultimo derby». Più soldi, vuole Galliani. Un
cospicuo bottino da reinvestire nella caccia a Luis Fabiano o Huntelaar perchè
i rossoneri considerano Pizarro l'ultima delle alternative per l'ariete
d'attacco reclamato da Leonardo. Se per l'affare Pirlo è solo questione di
giorni, identico copione sembra recitare il caso Aquilani. L'intreccio che
dovrebbe portare il giallorosso a Liverpool è destinato a sciogliersi non
appena il Real Madrid annuncerà Xabi Alonso, quest'ultimo in rotta con il club
di Benitez a cui ha inviato anche una lettera chiedendo senza giri di parole di
essere lasciato libero. Aquilani è in lista d'attesa, è lui la prima scelta dei
Reds, un affare che farebbe felici tutti i protagonisti sulla scena anche se
sul lieto fine alla possibile trattativa pesano i dubbi sulle condizioni
fisiche di un giocatore che nella passata stagione ha disputato solo 14 sfide
in campionato per colpa di problemi muscolari di diversa natura (ultimo
l'operazione alla caviglia destra del 13 maggio scorso). A brindare sarebbe la Roma perchè incasserebbe
circa 20 milioni di euro, indispensabili per le casse del club, e a brindare
sarebbe anche il giocatore che troverebbe nel tecnico del Liverpool un
condottiero felice di allenarlo, cosa non accaduta a corte Spalletti. Pirlo,
Aquilani e De Rossi. L'assalto al «cervello» più esperto di Trigoria parte da
lontano, ma, adesso, nella truppa di estimatori si è inserito l'Arsenal come
scrive l' Independent che parla di un'offerta alla Roma di oltre 35 milioni di
euro. De Rossi, al contrario di Aquilani, è incedibile, ripete la famiglia
Sensi, ma il quotidiano inglese lascia aperto uno spiraglio «perchè il futuro
del giocatore è legato ai problemi finanziari del club romano». Fughe in avanti
e pericoli di impoverimento sempre più reali, dunque. Lo sa bene Marcello
Lippi, ct azzurro e preoccupato per la sorte dei suoi ragazzi all'estero. Pirlo
è l'Italia là in mezzo, De Rossi idem. E, Aquilani? Spalletti lo vede poco e
male, Lippi lo considera uno dei crocevia da dove potrebbero passare le fortune
azzurre in Sud Africa.
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( da "Repubblica, La"
del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina III -
Torino Frigero, docente a Economia: anche questo dato è
un effetto della crisi economica "E´ un altro segnale negativo i consumi
resteranno fermi" Si può innescare l´aspettativa che i costi possano
ancora diminuire, spostando nel tempo gli acquisti DIEGO LONGHIN «Non è un
segnale positivo. è un dato figlio della crisi, ma sarebbe peggio se l´indice
dei prezzi in un momento di difficoltà per imprese e famiglie continuasse a
salire. Ci troveremmo in una situazione molto più sgradevole e preoccupante».
Parola di Piercarlo Frigero, docente di Economia all´università di Torino. Professor Frigero, la riduzione dei prezzi si
trasforma in un vantaggio per i consumatori? «Definirla come una riduzione dei
prezzi non è corretto. Si tratta di una deflazione, uno dei segnali della crisi
che stiamo vivendo, con un rallentamento della media del trend dei prezzi.
La causa sicuramente è la diminuzione della domanda. Tutto ciò si può
trasformare in un maggior potere d´acquisto? è difficile dirlo. Bisogna vedere
non l´andamento generale, ma quelli singoli, voce per voce, anche perché si
devono considerare le differenze tra la statistica, i panieri e il carrello
reale della spesa delle famiglie, tra i beni di prima necessità e quelli più
superflui». L´indice sui prodotti alimentari è diminuito dello 0,3 per cento a
Torino. Come giudica questa tendenza? «Vuol dire che ci sono margini di
flessibilità, un buon segnale considerando il quadro generale di difficoltà».
La diminuzione dell´inflazione può portare ad un aumento dei consumi? «Direi di
no. Da sola non basta. è il segno di un calo della domanda e a lungo andare ci
potrebbero essere effetti ancora più pesanti sulla produzione. Anche perché si
può innescare nelle famiglie l´aspettativa che i prezzi possano ancora
diminuire, frenando ancora di più i consumi, spostando nel tempo gli acquisti.
Un circolo che rischia di essere vizioso. Per rimettere in moto i consumi serve
altro». Cosa? «Una prospettiva migliore che generi una ripresa della domanda e
della produzione. C´è molta prudenza quando si tratta di spendere, anche se
magari si è nelle condizioni di farlo. Il clima generale, tra la paura di
perdere il lavoro e il rischio di veder ridotto il proprio stipendio, magari a
causa della cassa integrazione, soprattutto in un´area industriale come Torino
e il Piemonte, frena i consumi. Non importa se si è toccati o meno, si
preferisce comunque aspettare».
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Formazione,
sinergia tra Università La
Sapienza e Istituto Jemolo
(sezione: Cultura)
( da "ItaliaOggi7" del
01-08-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi7
sezione: Avvocati oggi / preview data: 03/08/2009 - pag: 2 autore: Gabriele
Ventura Formazione, sinergia tra Università La Sapienza e Istituto
Jemolo Una convenzione per dare gas alla formazione giuridica. L'hanno siglata
l'Università La Sapienza
di Roma e l'Istituto Jemolo, che hanno sottoscritto un protocollo d'intesa,
firmato da Aldo Rivela, commissario straordinario dell'Istituto regionale di
studi giuridici, e da Luigi Frati, rettore della Sapienza. L'accordo istituisce
fra i due enti un rapporto di collaborazione per la realizzazione di iniziative
congiunte di ricerca, studio e alta formazione giuridica, attivando sinergie
nel campo della formazione specialistica e dell'aggiornamento professionale in
materia giuridica, economica e sanitaria. Il protocollo ha durata triennale e,
annualmente, La Sapienza
e l'Istituto Jemolo elaboreranno attività rivolte a favore di giuristi e
professionisti. «La stipula della convenzione tra lo Jemolo e La Sapienza», ha commentato
Rivela, «è un nuovo importante tassello all'opera di rilancio e qualificazione
dell'Istituto Jemolo che ha portato, nell'ultimo anno, all'incremento
dei corsi e al raddoppio di docenti e allievi. Le sinergie con un polo di
eccellenza quale l'Università La
Sapienza daranno frutti preziosi non solo nelle materie
giuridiche, ma anche in quelle di formazione manageriale e della pubblica
amministrazione». «La
Sapienza, nell'ambito della promozione delle attività di
eccellenza in campo formativo», ha detto Frati, «considera con
particolare attenzione il rapporto di collaborazione instaurato con l'Istituto
Jemolo, che rappresenta un'autorevole realtà nella didattica giuridica ed
economica. Sempre più la nostra Università si caratterizza per l'interazione con
le istituzioni regionali e territoriali, cooperando nell'area della formazione
e della ricerca e anche in altri settori come quello della visibilità e della
qualità percepita delle istituzioni stesse». Sono intervenuti alla firma del
protocollo Cesare Mirabelli, direttore scientifico dell'Istituto Jemolo, Mario
Caravale, preside della facoltà di giurisprudenza e Gianluigi Rossi, preside
della facoltà di scienze politiche.
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( da "Corriere di Siena"
del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università - Il
Monte concederà il mutuo. Proficuo confronto fra i vertici dell’ateneo,
enti locali e la banca. Ma sono state richieste garanzie: serve un piano più rigoroso. SIENA01.08.2009
indietro Il cortile del San Niccolò Altri immobili dell’università saranno dismessi in futuro. Sopra
Miccolis e Focardi Questa volta i massimi vertici dell’ateneo
non possono fallire. La prossima stesura del piano dovrà essere la massima espressione della
operatività e della lungimiranza, solo così potranno ottenere il mutuo di 160
milioni di euro, senza il quale non sarà mai possibile sfuggire alle sabbie
mobili del tracollo finanziario della nostra università.
Il tavolo che si è svolto ieri e che ha permesso un confronto decisivo ha
prodotto buoni frutti. Il rettore Silvano Focardi e il direttore amministrativo
Emilio Miccolis aveva davanti il sindaco di Siena Maurizio Cenni, il presidente
della Provincia Simone Bezzini, il presidente della banca Mps Giuseppe Mussari
(in videoconferenza), il vicepresidente Ernesto Rabizzi, il direttore generale
Antonio Vigni e il vice Antonio Marino, era presente anche il consigliere Fabio
Borghi. E’ stato stabilito che la banca concederà una nuova linea di intervento
creditizio, a patto che il piano di risanamento, opportunamente rivisto e
corretto, contenga tutte quelle garanzie che sorvono per erogare un prestito di
questa entità e a lungo termine. Riordino del personale, anche dei docenti,
prepensionamenti compresi, vendita del patrimonio immobiliare, sono alcune
delle misure che dovranno essere maggiormente dettagliate nel documento
conclusivo. La linea di credito sarà adesso sottoposta ai pareri degli organi
decisionali della banca e dell’Università e poi posta al
vaglio dei ministeri competenti, Ministero dell’Economia e delle Finanze e
Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a supporto del
rigoroso rispetto e controllo delle previsioni di risanamento, contenute nel
piano, fra cui, come dicevamo, le dismissioni immobiliari che dovranno
riguardare presumibilmente non solo il policlinico delle Scotte, ma anche altri
storici palazzi di proprietà dell’ateneo, come ad esempio la Certosa di Pontignano o il
Santa Chiara. “Lo
sforzo compiuto dalla Banca Mps – hanno dichiarato Cenni e
Bezzini - è particolarmente apprezzato. Al Monte che lo ha elaborato, va tutta
la nostra gratitudine a nome della città e della Provincia. Esprimiamo
apprezzamento e per un lavoro lungo e faticoso –
spiegano il sindaco di Siena e il presidente della Provincia – ma che porta ad
un’ipotesi che dovrebbe evitare il precipitare della crisi e assicurare
l’operatività del nostro Ateneo, in termini di pagamento degli stipendi e di
continuità della didattica e della ricerca”. I rappresentanti degli
enti chiedono anche un segnale di discontinuità rispetto al passato, per
evitare nuovi dissesti simili, dicono basta alle posizioni di privilegio: “La
crisi non è finita né superata, – continuano Cenni e Bezzini – lo sarà soltanto se tutti i
soggetti interni all’Ateneo mostreranno coraggio,
determinazione e responsabilità nel portare avanti gli impegni annunciati, in
termini di riduzione dei costi e di interventi strutturali in grado di
abbattere il deficit attuale, senza tutelare nessuna posizione di privilegio. Servono
quindi una maggiore consapevolezza e una grande discontinuità rispetto agli
indirizzi che, negli anni passati, hanno prodotto un disavanzo consolidato e di
così grande portata. Le scelte radicali da fare hanno bisogno di essere
supportate da un nuovo progetto di Università che guardi al medio e lungo
periodo e che contempli, anche una riforma della governance da fare in tempi
rapidissimi. In questo quadro, oltre che alla task force che comprende i
vertici dell’ateneo e delle istituzioni senesi, un ruolo da
protagonista dovrà averlo anche la Commissione strategica dell’Università, istituita
dal Senato accademico. La task force inoltre sarà chiamata a rapportarsi, in
tempi serrati, con il governo e la Regione Toscana, dalle cui decisioni dipende una parte
rilevante della soluzione dell’emergenza. Ci auguriamo che tutti i
passaggi necessari per dare corpo all’ipotesi di finanziamento da parte della
banca, siano puntualmente messi in atto dall’ateneo”. Da parte del rettore che ora avrà il
compito di dare maggiore corpo al piano di risanamento, non resta che
considerare il 31 luglio, il suo giorno fortunato: “La
forte sinergia che si è realizzata in questi mesi – ha affermato il rettore –
fra tutti i soggetti
istituzionali a livello nazionale, regionale e locale, e l’intervento
della Banca Monte dei Paschi, consentono di guardare con rinnovata fiducia al
futuro. Il ruolo determinante del governo e del Miur nei primissimi mesi della
crisi, attraverso l’anticipazione del Fondo di finanziamento ordinario, e il sostegno
garantito anche nelle fasi successive; l’attenzione che il
ministero ha continuamente mostrato e continua a mostrare nelle vicende dell’ateneo
come Istituzione di controllo nei confronti dell’Università; l’accordo
con la Regione Toscana
in materia di “brevetti”; l’intervento degli enti locali cittadino e
provinciale, decisivo nella costituzione della “task force” composta da Comune,
Provincia di Siena e università; l’importante
proposta della banca che dovrà essere esaminata ed approvata dai competenti organi
decisionali, costituiscono gli elementi principali che stanno contribuendo alla
risoluzione dei problemi. Siamo inoltre consapevoli – ha
concluso il rettore Silvano Focardi - che, solo con una rigorosa applicazione del Piano
approvato dagli organi collegiali, l’Università di Siena, nei
prossimi anni, potrà uscire definitivamente dalla crisi economica e
finanziaria, continuando comunque a mantenere la qualità” Gaia Tancredi
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( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura
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STORIA COP data: 2009-08-01 - pag: 4 autore: INTERVISTA Luciano Munari
Università di Parma «Le banche mettano a bilancio la fidelizzazione dei
clienti» L' impatto della Mifid sulla consulenza? «Debole: la norma cerca di
incidere sui comportamenti degli operatori e non sulle loro cause». I conflitti
d'interesse delle banche? «Da eliminare spingendo gli intermediari a comunicare
le performance realizzate nella gestione dei rapporti con la clientela ». Una
nuova categoria di consulenti finanziari indipendenti? «Da promuovere con un
fondo statale che permetta anche ai risparmiatori meno abbienti di
avvalersene». Secondo Luciano Munari, ordinario di Economia degli intermediari
finanziari all'Università di Parma, la
Mifid «rischia di diventare un costoso e farraginoso sistema
di regole che irrigidisce il mercato senza migliorare la qualità dell'offerta».
è questo il motivo per cui solo il 10% delle famiglie riceve una consulenza?
Sì, il problema di questa normativa è che non incide sulle cause dei comportamenti
degli operatori che, a contatto con i clienti, cercando di aggirare i vincoli
per raggiungere i loro obiettivi. La crisi non ha impattato sulla geografia
italiana della consulenza. Risparmiatori disillusi o un tessuto di consulenza
troppo debole per subire cambiamenti? Credo siano vere entrambe le ipotesi.
Finché si continuerà a considerare la consulenza come un servizio accessorio
della vendita invece che a sé stante e da pagare, ci sono poche speranze che la
situazione migliori. La consulenza è più diffusa tra le famiglie più ricche e
con alta istruzione. La distorsione rischia di autoalimentarsi. Come rimediare?
Assodato che serve consulenza di alta qualità e ben remunerata, chi la paga? Se
si chiede a intermediari che devono rispondere agli azionisti di fornirla
gratis li si spinge a penalizzare altri servizi. Se il problema è di interesse
pubblico andrebbe trattato a spese della collettività, magari con un fondo
statale ad hoc. Più del 20% delle famiglie ritengono che il consulente sia in
conflitto d'interessi. Come eliminare questa percezione? Bisogna migliorare la
cultura finanziaria dei risparmiatori e incentivare gli intermediari a
esplicitare le performance realizzate nella gestione delle relazioni con la
clientela. Banca d'Italia ha sottolineato che il rapporto con i clienti è
fondamentale per la stabilità del sistema finanziario nel lungo periodo. Può
farci un esempio? Se il margine di contribuzione del portafoglio clienti di una
banca è di 3 milioni, il tasso di fidelizzazione della clientela del 93% e il
costo del capitale dell'8%, il valore attuale del portafoglio clienti è di 20
milioni. Se la fidelizzazione fosse invece dell'85%, il valore del portafoglio
scenderebbe a 13 milioni. Altri consigli? Separare l'attività produttiva da quella
distributiva, riconoscendo alla consulenza lo status di altre attività
professionali. Richiedere agli erogatori del servizio la
certificazione ISO 22222, che riguarda la consulenza sulla pianificazione
finanziaria e patrimoniale. Cheo Condina © RIPRODUZIONE RISERVATA «Si deve
pagare l'alta qualità purché certificata a norma Iso» IMAGOECONOMICA Luciano
Munari , docente di
Economia degli intermediari finanziari
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( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura
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ATTUALITA data: 2009-08-01 - pag: 6 autore: INTERVISTA Guglielmo Maisto
Università Cattolica del Sacro Cuore «Il veicolo migliore? Le polizze» «L o scudo
fiscale? Lo utilizzerà chi dispone del denaro derivante da successioni
ereditarie o che hanno incassato all'estero somme a titolo di risarcimenti
danni o indennità assicurative su polizze stipulate da terzi». Guglielmo
Maisto, docente di Diritto Tributario
Internazionale Comparato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di
Piacenza, prova a tracciare un profilo dei soggetti interessati allo scudo ter.
«Meno sicura la possibilità di avvalersi delle nuove norme per chi ha
accumulato fondi all'estero a seguito di attività di società italiane
partecipate. Poco utile, poi, per gli imprenditori in cerca di liquidità
per risanare l'azienda: a questi soggetti uno scudo sarebbe servito lo scorso
anno e non adesso quando, nella migliore delle ipotesi, i soldi arriverebbero a
fine anno o a inizio 2010. Ma a quel punto la recessione dovrebbe essere
finita. Professor Maisto, è possibile tracciare una classificazione tra i Paesi
che saranno più o meno collaborativi con l'Italia nel rimpatrio? Attualmente,
nessuno Stato figura nella black list dell'Ocse ma sono molti i Paesi inclusi
nella grey list, una sorta di lista provvisoria stilata per includere gli Stati
che hanno promesso di cooperare ma che, se non lo faranno, passeranno alla
black list. Tra questi Andorra, Bahamas, Cayman Islands, San Marino, Panama,
Gibilterra, Monaco, Lietchenstein, Austria, Singapore e Svizzera. Negli ultimi
due mesi la Svizzera
ha concluso svariate convenzioni che prevedono lo scambio di informazioni e in
particolare con Finlandia, Austria, Polonia, Francia, Paesi Bassi, Usa e
Giappone. Il Belgio è passato dalla lista "grigia" a quella
"bianca" proprio in considerazione del numero di convenzioni concluse
con altri paesi. In che modo le polizze Vita potranno essere un veicolo
interessante per lo scudo ter? Le polizze assicurative sono state ampiamente
utilizzate anche nel 2001. Infatti, il trasferimento in polizza della liquidità
consente di evitare regimi fiscali svantaggiosi altrimenti applicabili sugli
investimenti sottostanti. Ovviamente, il contratto di assicurazione deve
soddisfare tutte le condizioni necessarie per essere qualificato come rapporto
di natura assicurativa e quindi è necessario sottostare ad alcune limitazioni.
Insomma, bisogna essere consapevoli che una polizza assicurativa non è un conto
corrente ed è proprio questo il motivo del diverso regime fiscale. è
ipotizzabile che, per fronteggiare lo scudo, molti istituti stranieri
potrebbero offrire ai clienti il 5% (l'equivalente della sanzione) per
"tentarli" a non rimpatriare. Sarà una prassi diffusa? Si era parlato
di questa prassi – che non posso confermare né smentire – anche nel 2001. Non
credo tuttavia che la decisione sul rimpatrio possa essere influenzata in modo
decisivo da eventuali incentivi offerti da gestori esteri, perché alla radice
ci sono ragioni ben diverse, come motivazioni basate sul rischio fiscale
futuro, in caso di mancato rimpatrio, e sulla difficoltà a utilizzare capitali
costituiti e detenuti illecitamente all'estero. Quali saranno, a suo avviso, le
altre strategie che le banche straniere, o le italiane presenti all'estero,
attueranno per contrastare lo scudo? è difficile parlare di strategie. I
gestori esteri porranno certamente in luce gli aspetti meno incentivanti del
rimpatrio quali i costi aggiuntivi tra i quali si deve annoverare
l'applicazione dell'imposta di successione o donazione successiva al rimpatrio,
se la persona fisica muore o risistema il suo patrimonio rimpatriato con
donazioni ai membri della propria famiglia. V.T. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Guglielmo Maisto , guida uno dei più affermati studi di commercialisti italiani
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( da "Manifesto, Il" del
01-08-2009)
Argomenti: Cultura
PROFILO Due
raccolte di versi e un «Romanzo naturale» Nato nel 1968 a Jambol, Georgi
Gospodinov è forse il più famoso tra i giovani scrittori bulgari. Dopo avere
esordito con due raccolte di poesie, «Lapidarium» e «Il ciliegio di un popolo»,
che hanno subito riscosso il consenso della critica e dei lettori (con la prima
ha vinto nel '92 il concorso letterario nazionale per gli esordienti e con la
seconda, del 1996, quello dell'unione degli scrittori bulgari come libro dell'anno),
ha pubblicato nel '99 il suo testo narrativo «Romanzo naturale», tradotto in
Italia nel 2007 da Daniela Di Sora e Irina Stoilova per Voland. Del 2001 è la
raccolta di racconti «... e altre storie», uscita per
Voland nel 2008, e del 2006 «Io ho vissuto il socialismo. 171 storie
personali», le testimonianze di cui Gospodinov parla in questa pagina.
Attualmente è redattore di «Literaturen vestnik», editorialista del giornale
«Dnevnik» e docente presso la Nuova Università
Bulgara.
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( da "Corriere di Siena"
del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura
“Spero che a Siena arrivino i fondi come sta accadendo a Firenze”. La
dichiazione del presidente della Regione. SIENA01.08.2009 indietro "La
possibilità per l'ateneo fiorentino di beneficiare dei fondi ripartiti dal
ministero secondo criteri di qualità è una buona notizia. Prima di tutto per l'Università di
Firenze, che vede premiata l'opera di razionalizzazione e risanamento
finanziario da tempo avviata, ma anche per l'intera Toscana, che ha
nell'Università di Firenze uno dei punti di eccellenza e una leva essenziale
per il suo sviluppo". Così il presidente della Regione Claudio Martini
commenta la notizia che l'Università di Firenze è inserita fra le università, che sono state valutate positivamente per la
didattica e per la ricerca e che potrebbero accedere alla ripartizione della quota
del 7 per cento del Fondo di Finanziamento Ordinario. "L'esclusione
dall'elenco delle università virtuose - prosegue il presidente - sarebbe stata una ingiusta
penalizzazione che avrebbe rischiato di avere ricadute negative, anche
psicologiche, sul lavoro quotidiano di docenti, ricercatori, studenti i cui
meriti rischiavano di essere così mortificati". Auspicando che
anche per l'Università di Siena si possa giungere presto ad una analoga
conclusione, Martini ricorda come i problemi dell'università
e il suo rapporto con il territorio siano al centro dell'impegno della Regione.
"Dobbiamo trovare il modo per far dialogare di più e meglio università e territorio - conclude - favorire le ricadute
sull'intera comunità dei risultati dell'attività accademica. Credo che da
questa visione di sistema, non solo la Toscana ma anche l'università
nel suo insieme possa trarre benefici”
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( da "Corriere di Rieti"
del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pioggia di fondi
per le scuole. Previsti aiuti per i libri in comodato d’uso,
per i pulmini e le “Sezioni Primavera”. La Regione darà a Province del Lazio e Comuni 81
milioni di euro. MONTEROTONDO01.08.2009 indietro Finanziamenti per le scuole In
arrivo dalla
Regione Lazio La Regione
Lazio, in controtendenza rispetto alle scelte operate a
livello nazionale, ha deciso di investire notevoli risorse a sostegno delle
alunne e degli alunni del Lazio, impegnando risorse aggiuntive per oltre
81milioni di euro, destinate a consentire il funzionamento delle scuole di ogni
ordine e grado, dalle materne alle superiori, fino all'università e a garantire diritto allo studio, sostegno ai meritevoli e
aiuto alle famiglie con bambini in età di scuola materna. In un contesto
nazionale caratterizzato dal taglio degli organici di docenti e non docenti e
dalla riduzione dei fondi di funzionamento che porteranno gli istituti
scolastici a essere sovraffollati, più poveri e meno sicuri,
l'Assessorato regionale all'Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione,
infatti, ha promosso quest'anno una serie di importanti azioni che, con
stanziamenti e bandi, sostengono scuole, insegnanti e famiglie del Lazio.
Questo il dettaglio degli interventi. La Regione ha ripartito tra le 5 Province del suo
territorio 17 milioni di euro destinati a promuovere interventi tesi a
garantire il diritto allo studio, a sostenere le azioni di integrazione
scolastica e di orientamento, a potenziare i servizi collettivi (come gli
scuolabus) e a contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico. Sono stati
stanziati nel 2009 ulteriori 7 milioni per borse di studio e accesso ai libri
di testo. Di questa somma, 4 milioni sono destinati a sostenere gli studenti
meritevoli (con la media di almeno 7/10), appartenenti a famiglie a basso
reddito (il cui Isee non sia superiore a 15mila euro) e che passano al primo o
terzo superiore o che passano al quarto superiore provenendo dai corsi
triennali, tutti momenti in cui la spesa per i libri è più alta; gli assegni di
studio concessi saranno da 500 euro ognuno. Altri 3 milioni sono
l'incentivazione della concessione dei libri in comodato d'uso agli studenti.
Inoltre, sono stati destinati ai Comuni che ne faranno richiesta 3milioni di
euro per garantire l'accesso dei bambini di età tra 3 e 6 anni che sono in
lista d'attesa la scuola materna comunale (sono circa 4mila nel Lazio). Questi
fondi potranno essere usati per l'istituzione di nuove sezioni nelle scuole
pubbliche o per agevolare l'accesso nelle paritarie. Circa un milione è stato
destinato al funzionamento delle "Sezioni Primavera" per bambini di
età tra i 2 e i 3 anni. Per l'acquisto di scuolabus ecologici è stato destinato
ai Comuni un milione e 800mila euro
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( da "Unita, L'" del
02-08-2009)
Argomenti: Cultura
La strage va
raccontata meglio Io ci ho provato con il fumetto Nel 1980 avevo tre anni come
Angela Fresu, la vittima più piccola della bomba alla stazione di Bologna. Non
ricordo dov'ero, cosa facessi quel giorno. Magari ero in vacanza con la mia
famiglia. Poi però della strage ne ho sentito parlare spesso in casa, parte
della mia famiglia, quella dalla parte di mia madre, è bolognese. Forse anche
per questo ho scelto il due agosto come tema per un libro a fumetti («La strage
di Bologna», con Anna Ciammitti, ed. Becco Giallo). In più mi sono laureato in
Storia contemporanea, proprio sotto le due Torri, in particolare in didattica
della storia. Compiendo ricerche per la mia tesi ho girato
per molto tempo le scuole, toccando con mano quanto gli anni della strategia
della tensione fossero un periodo di cui nessun ragazzo sapeva quasi nulla.
Ricordo di una ricerca pubblicata sui giornali, in cui l'80% dei giovani intervistati aveva
risposto che a mettere la bomba alla stazione erano state le Br. Ho
pensato che raccontare semplicemente quello che la strage è attraverso le
vicende processuali, e con lo strumento del fumetto, potesse essere utile,
tutto qua.G.G.
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( da "Corriere della Sera"
del 02-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere della
Sera sezione: Focus Vuota data: 02/08/2009 - pag: 11 I tempi Dopo la legge
delega approvata dal passato governo nel 2007, l'iter è vicino alla conclusione
«Ultimo miglio» L'obiettivo è il trasferimento all'esterno dei risultati di
laboratorio, in modo da generare effetti concreti nel mondo produttivo Così
cambieranno gli enti di ricerca Nella riforma meno
sprechi e più sistema Una consulta nazionale per unire gli sforzi A ttesa e
preoccupazione: sono le due parole che corrono sulla bocca degli scienziati
negli enti di ricerca controllati dal ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il motivo è l'avvio della
riforma. «Abbiamo ripreso la legge delega n.165 del settembre 2007, approvata
dal passato governo con l'ex ministro Fabio Mussi ed ora, dopo vari rinvii,
dobbiamo completare l'opera per il 31 ottobre. Così entro la fine dell'anno
potrà essere già adottata» spiega Antonio Agostini, direttore del settore al
ministero. Che il mondo della ricerca nazionale abbia bisogno di considerazione, di cure e di scelte
politiche è sotto gli occhi di tutti data l'ultradecennale trascuratezza. Certo
non può ridursi al tema della «fuga dei cervelli»
che periodicamente riemerge. È un dettaglio; questa realtà ha bisogno di
affrontare ben altri problemi che sono alla base della cronica posizione in
fondo alla classifica nelle statistiche internazionali. Più volte in passato si
è tentata una riforma degli enti senza grandi successi, visti i risultati.
Adesso, almeno a parole, l'intervento sembra davvero prossimo ma con quale
obiettivo, questa volta? «Premetto che dobbiamo agire nell'ambito del
contenimento della spesa pubblica chiesto dal governo precisa Agostini ma lo
scopo è razionalizzare, migliorare la qualità, costringere la comunità
scientifica a fare sistema e raggiungere un'integrazione con l'Università e le
imprese. Il tutto nell'esercizio di un'autonomia esistente. Parlare di libertà
di ricerca violata è pleonastico: lo dice la Costituzione ed è in
vigore». Ma come si intende tradurre in pratica i propositi? «Creando
innanzitutto una consulta nazionale di tutti gli enti in modo che possano
partecipare al piano della ricerca in gestazione e possano
essere sistematicamente sentiti e ascoltati per affrontare tempestivamente i
vari aspetti». Tra i provvedimenti in cantiere ci sono: delle aggregazioni per
raggiungere una massa critica che valorizzi le professionalità dei ricercatori, la definizione della proprietà intellettuale
per trovare risorse e sostenere lo sviluppo delle idee, il rafforzamento della
temporanea mobilità tra pubblico e privato e la soluzione dell'«ultimo miglio
della ricerca, cioè il trasferimento all'esterno del
risultato di laboratorio capace di generare effetti nel mondo produttivo». Ma
quali sono le reazioni? Ricco di speranze si dichiara Enzo Boschi, presidente
dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: «È una riforma
assolutamente necessaria. Oggi è un mondo confuso con sovrapposizioni
soprattutto fra piccoli enti distribuiti nei vari ministeri, dalla salute
all'agricoltura, all'industria e conseguenti inutili competizioni. Il nostro
Istituto che ha un impatto importante sul territorio, con necessità operative
molto rapide, sta elaborando una serie di proposte al fine di migliorare la
gestione con criteri più moderni. L'importante per la riforma è aver chiaro
cosa vuole il Paese e dove si vuole andare. Da parte mia coltivo speranze
confidando nel senso pratico del ministro ». Non si aspetta rivoluzioni Luciano
Maiani, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche: «Siamo già stati
riformati dal passato governo Berlusconi e ci resta solo da rivedere alcuni
aspetti di maggior collegamento tra vertice e base, ma bastano pochi
correttivi. Non sarei d'accordo con un eventuale spacchettamento: il Cnr può
rispondere al suo ruolo se rimane compatto. In generale, vedo anch'io qualche
dispersione di risorse da recuperare ». Ottimista è Enrico Saggese, presidente
dell'Agenzia spaziale italiana Asi: «Intervento indispensabile ma per la nostra
agenzia è necessaria anche una legge di riforma specifica condivisa dai vari
schieramenti per garantire stabilità, dal momento che i nostri programmi sono
distribuiti su tempi lunghi. In secondo luogo, bisogna definire struttura e
responsabilità tenendo conto che noi siamo un'agenzia che assegna fondi ad
altri per fare ricerca». Positiva con qualche
condizione è la visione di Roberto Petronzio, presidente dell'Istituto
nazionale di fisica nucleare: «Sani principi, se si riescono ad evitare le
ingerenze politiche che su alcuni enti pesano. Per il mio Istituto che realizza
già tutte le aspirazioni della legge non temo grandi sussulti. L'operazione è
importante ma credo non debba toccare le realtà che funzionano. Ben venga la
valutazione: ogni riforma è benemerita se serve a fare dei passi avanti».
Distaccato si rivela Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Istituto
italiano di tecnologia: «La divisione tra gli enti è un problema storico e non
mi aspetto cose particolari. Alla base delle difficoltà c'è la mancanza di
direzioni precise sulle priorità su cui concentrare gli sforzi. Da noi c'è uno
scontro sterile sulla libertà della ricerca, sulla
divisione tra ricerca di base e applicata. Inoltre non
si realizza nei gruppi una massa critica, si vuol fare molto e non si fa nulla.
È indispensabile una rigorosa valutazione con criteri internazionali e
l'importante è indirizzare le risorse in base ai risultati ». Scetticismo
dichiara Tommaso Maccacaro, presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica:
«Siamo già stati riformati a costo zero con il ministro Moratti. Se si ripete
l'operazione con lo stesso approccio finiamo estinti. Spero quindi che si voli
alto nei criteri riconoscendo la specifictà degli enti. I criteri generici e
indistinti voluti dal ministro Brunetta per il pubblico impiego non si possono
applicare ai centri di ricerca: ognuno va considerato
caso per caso». Intanto si lavora al Piano nazionale della ricerca
e il 24 luglio è stato convocato un gruppo di consultazione comprendente enti e
ministeri. Saranno coinvolti anche Confindu-- stria, sindacati, grandi società
come Eni, Enel, Fiat e Finmeccanica. «Il Piano vorrebbe segnare un'inversione
di tendenza anche per le spese nota il direttore della ricerca
al ministero parlare di ripresa senza ricerca è
contradditorio ». Rimane sospesa la situazione delle attività in Antartide oggi
condivise con vari enti e per le quali da tempo si ipotizza la costituzione di
un'agenzia. «Per gli studi polari l'orientamento è confermato conclude Antonio
Agostini . E sopravvive la speranza di realizzarla». Giovanni Caprara
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( da "Avvenire" del 02-08-2009)
Argomenti: Cultura
CHIESA 02-08-2009
Una «magna charta» per l'Asia N on è stata ancora pubblicata né in cinese, né
in arabo, le due lingue cruciali per raggiungere vaste aree di fondamentale
rilevanza nel continente asiatico. Eppure la «Caritas in veritate» ha già avuto
una sua eco in Asia dove i cattolici sono una minoranza e in molti Paesi vivono
la loro fede in condizioni difficili. L'enciclica sociale di Benedetto XVI
sottolinea Radio Vaticana ha trovato spazio sulle più autorevole testate del
continente. Fra i testi analitici quello di Kevin Rafferty su The Japan Times
che considera il documento «di fondamentale importanza per il futuro dei
popoli». Per l'autore, si tratta di un testo che resterà presente a lungo nel
dibattito mondiale e nelle coscienze di milioni di persone. Ettore Welgampola,
giornalista dello Sri Lanka ed ex redattore di UcaNews su Indian Catholic ha
fatto un'accurata scelta di alcuni brani dell'enciclica che ha ritenuto
appropriati alle variegate realtà asiatiche. Secondo il giornalista, il
documento offre «piste» da esplorare «se si desidera un millennio migliore per
le nazioni dell'Asia». Per Welgampola, nell'enciclica ci sono numerosi punti
per prefigurare una vera «Carta programmatica» per i cristiani asiatici. Recentemente su AsiaNews alcuni docenti filippini hanno
riflettuto sul valore dell'enciclica, soprattutto di fronte a «un'errata
crescita economica» che «è spesso causa di povertà, criminalità, corruzione,
conflitti», ha ricordato padre Bernardo O. Diaz, docente di religione all'Adamson University di Manila. Jhonatan
P. Reginales, insegnante di sociologia all'Università di Manila, ha spiegato
che «a causa di un'eccessiva enfasi del ruolo del mercato e dei suoi strumenti
come la competizione ed i contratti schematici, la vita diviene priva di valori
come il dono e la reciprocità nell'aiuto». Antonio L. Maisong, professore di
dottrina sociale della Chiesa all'Università San Tommaso d'Aquino di Manila, si
è soffermato sull'utilità dell'enciclica per le Filippine. Infatti «un utilizzo
appropriato dell'enciclica porterebbe a una rivalutazione del ruolo dello Stato
e a una sua partecipazione attiva ai problemi della società». Importante
'ribalta' per la Caritas
in veritate sarà la IX
Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze
episcopali asiatiche (Fabc), che si terrà a Manila dal 10 al 16 agosto. le
reazioni L'enciclica analizzata dalla stampa del continente. Le testate di
Giappone e India: fondamentale per il futuro
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( da "Corriere di Siena"
del 02-08-2009)
Argomenti: Cultura
“Il libro è importante come internet”. L’intervista Domizio Baldini,
insegnante di Italiano alla scuola Cecco Angiolieri. “La formazione dei
ragazzi passa dai volumi e dal web”. Cronaca02.08.2009 indietro Domizio Baldini
insegnante di Italiano Negli ultimi anni molte istituzioni che hanno percorso e
promosso il cammino verso una lingua comune nel nostro Paese, stanno studiando i cambiamenti che
l'italiano ha subito e subisce, per svariate ragioni. Tra le tante anche
l'autorevole Accademia della Crusca sottolinea che a cambiare l'italiano non è
stata solo la televisione, perché sulla comunicazione linguistica hanno
influito molto le trasformazioni culturali e tecnologiche a tutti i livelli. A
Siena lo studio dell'evoluzione della nostra lingua è indagato soprattutto
nelle scuole. Domizio Baldini docente dal 1976, con un'esperienza d'insegnamento di Lingua Italiana in
Inghilterra dal 1990 al 1996 per conto del Ministero degli Esteri, poi alla
Scuola Media Cecco Angiolieri di Siena, è uno dei più interessanti ed esperti
studiosi dell'italiano in Provincia di Siena. Dal 2003 il Professor
Baldini è organizzatore e relatore di vari convegni in Italia e all'estero, fra
cui il convegno senese "La classe ed oltre", tutti resi possibili dal
supporto della Fondazione Monte dei Paschi e dal Comune di Siena. Esperto in
Information and Communication Technology (ICT) e Lavagne Interattive
Multimediali (LIM), Baldini conosce tutte le evoluzioni testuali e di supporto
della comunicazione, tanto che è responsabile della rete dell'ufficio
scolastico provinciale "Ragazzi delle Terre di Siena". Dopo trentadue
anni di insegnamento, come è cambiato l'italiano? "È cambiato o sarebbe
dovuto cambiare come è mutata la società. Per decenni "il tema" è
stata la forma principale di espressione richiesta agli studenti, ma da qualche
anno, altre forme di espressione sono richieste dal mondo del lavoro e dalle
nuove forme di comunicazione, complessità ed ampiezza di forme di scambio,
collaborazione e condivisione. I ragazzi devono imparare a scrivere una
relazione, preparare un progetto, imparare a fare un abstract, un curriculum ma
troppo spesso questo non viene adeguatamente insegnato. Questo non vuol dire, è
bene ribadirlo, non scrivere più "temi" e non scrivere più poesie,
tutt'altro!" La lingua ha acquisito strumenti creativi nel processo di
insegnamento, cosa ne pensa di twitter? "Usare Twitter permette di
imparare la sintesi del messaggio e lavorare, per esempio ad uno stesso
progetto, comunicando in tempo reale i vari processi e risultati, chiedendo
informazioni, condividendo risorse. Lo trovo uno strumento incredibile anche
per nuovi e più creativi usi didattici che potranno essere sperimentati usando
Twitter in modo regolare e guardando con attenzione sia le esperienze
didattiche in Internet sia quello che fanno anche i nostri studenti". A
settembre la Scuola Media
Cecco Angiolieri di Siena parteciperà ad una preziosa sperimentazione, di cosa
si tratta? "Una classe è stata individuata con un bando pubblico come
CLASSE 2.0. Classe di sperimentazione e innovazione didattico-tecnologica. La
classe, per un triennio, avrà un finanziamento cospicuo per le varie
attrezzature necessarie, il supporto di varie Università per individuale le
nuove abilità necessarie per gli studenti del nuovo millennio e il monitoraggio
della Fondazione Agnelli. Essere rientrati nelle sei classi della Toscana è un
riconoscimento per tutto il lavoro svolto dall' Istituto Comprensivo Cecco
Angiolieri nel campo dell'innovazione tecnologica, grazie anche al supporto
economico della Fondazione Monte Dei Paschi." Continua ad essere
importante leggere i libri per imparare e formarsi? "Sono un grande
cliente di librerie tradizionali ed anche sul web soprattutto per testi editi
in USA e in genere nel mondo anglosassone. Il libro è una parte importantissima
della formazione di una persona, ma lo è anche Internet". In Italia è
tempo di bagarre politica su dialetti e tradizioni locali, al di là della
polemica, ha senso insegnare gli idiomi propri del territorio in cui si va a
scuola? "Al di là della polemica politica e delle indicazioni
costituzionali sono dell'idea che la forza delle espressioni dialettali sia
frutto del loro radicamento culturale nella popolazione. Per me sarebbe
sbagliato sia imporne l'uso che vietarlo. Come lingua ufficiale ed accomunante
abbiamo la nostra meravigliosa lingua italiana e caso mai andrebbe potenziato
l'apprendimento delle lingue straniere, soprattutto Inglese" Elisa Manieri
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( da "Sestopotere.com"
del 02-08-2009)
Argomenti: Cultura
“Bus&Bus
Mobility Business 2009” ( Veronafiere ) , le citta’ di
provincia soffrono la carenza del trasporto pubblico urbano ed extraurbano
(2/8/2009 17:15) | (Sesto Potere) - Verona - 2 agosto 2009 -Dal Congresso
Mondiale di UITP dello scorso giugno emerge un profilo sofferente della mobilità urbana dei
grandi centri, ma altrettanto si discute sull’importanza
di una gestione localizzata e regionale del servizio di trasporto pubblico: più
vicino alle problematiche territoriali, più coerente con le necessità locali
pubbliche e private. Il rapporto Isfort-Asstra del 2009 sulla mobilità urbana
in Italia mostra come il settore del trasporto pubblico urbano è nel suo
insieme trainato ancora soprattutto dalle aree metropolitane, che riscontrano un incremento del
30% in termini di sviluppo di mezzi e di utilizzo, mentre nei centri minori
della provincia il trasporto pubblico è ridotto ai minimi termini, con uno
share di mercato inferiore al 5 per cento. Ci sono grandi città come Vienna,
Copenhagen, Lione dove la qualità di vita è “sostenibile” sia a livello di
inquinamento – per il trasporto pubblico sono utilizzate flotte urbane a
ridotte emissioni di co2 – sia a livello di copertura di servizio territoriale.
Non sempre però i piccoli centri della provincia possono usufruire dello stesso
benefit messo a disposizione dalle municipalità. Ma un trasferimento di
competenze agli organismi locali entrerebbe in una politica di
regionalizzazione che inevitabilmente potrebbe creare nuove ed inedite
condizioni di business per tutto gli operatori del settore. Finora l’avanzata
del trasporto pubblico ha interessato soprattutto le grandi città, dove nel
2008 l’incidenza sul complesso degli spostamenti è salita al 29,3 per cento
contro il 27,7 per cento dell’anno precedente, mentre l’incidenza dei mezzi collettivi nei piccoli centri è
solo il 4 per cento degli spostamenti motorizzati (3,9 per cento nel 2007). Una
crisi che attanaglia il settore almeno dal 2005. Di riflesso, l’andamento
dell’auto mostra nelle quote modali una divaricazione nettissima; nelle grandi città le «quattro
ruote» assorbono ormai meno del 60 per cento degli spostamenti urbani
motorizzati, mentre nei centri con meno di 100mila abitanti il tasso di
penetrazione supera anche nel 2008 il 90 per cento, nonostante il
ridimensionamento complessivo del peso dell’auto
nella mobilità urbana. Per una popolazione che sempre più potrebbe muoversi con
i mezzi pubblici, vuoi per il congestionamento cittadino, per il crescente
costo della vita e per l’orientamento alla sostenibilità ambientale, nuove strategie di marketing saranno
inevitabili; così come l’utilizzo di nuove tecnologie, di maggior
presenza nel web, di iniziative alternative come l’affiancamento alla mobilità
ciclopedonale. Un rinnovo che anticipi lo stile di vita delle nuove generazioni. Come ha dichiarato Alain
Flausch, nuovo presidente UITP, in occasione del congresso di Vienna “La
comunità del trasporto pubblico deve guardare questi momenti di difficoltà come
una fantastica opportunità per rilanciare il proprio mercato nello scenario
globale della mobilità, contribuendo così allo sviluppo sostenibile delle
nostre città e del nostro pianeta”. Dall’andamento del
trasporto pubblico nei centri minori se ne parlerà approfonditamente A Verona
il prossimo 18-19 novembre durante i «Regional Transport Days», il forum
permanente sostenuto dall’accordo siglato tra Fiera di Verona,
UITP e ASSTRA che coinvolgerà oltre 400 delegati da tutto il mondo e avrà una
cadenza biennale. L’iniziativa di Verona, prima in Italia, consentirà di
studiare le specifiche
esigenze del trasporto pubblico nelle città medio-piccole, con una particolare
attenzione ai mezzi, anche innovativi, impiegati nella rete urbana ed
extraurbana e valutare le opportunità di sviluppo a supporto dei servizi al
cittadino e del turismo locale attraverso ad esempio il partenariato
pubblico-privato e l’utilizzo delle linee ferroviarie
secondarie, nell’ottica del miglioramento della qualità dell’ambiente e della
vita dell’individuo. I Regional Transport Days, che avranno luogo in occasione della manifestazione espositiva
di Veronafiere “Bus&Bus Mobility Business”, saranno occasione per dibattere
e approfondire i gap e i plus di un mercato dalle importanti opportunità di
business. Nello specifico a Verona si parlerà di come informare al meglio i
passeggeri, come rendere più precisi gli orari offerti, di come stimolare l’uso
del trasporto pubblico. Anche su fronte puramente tecnico e di produzione di
mezzi, le giornate di studio veronesi saranno un punto di riferimento per
comprendere le direttive
europee in materia, si parlerà di nuovi modelli di comfort, di costi di
manutenzione e di restyling.
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Docenti
universitari "fuori ruolo": la Corte costituzionale dichiara l'illegittimità
dell'art. 2, comma 434, della legge Finanziaria 2008 (sezione: Cultura)
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Catania Docenti universitari “fuori ruolo”: la Corte costituzionale dichiara l’illegittimità
dell’art. 2, comma 434, della legge Finanziaria 2008 Il rettore Recca: «La
sentenza conferma la correttezza della linea seguita dagli organi di governo dell’Università
di Catania». La Corte
costituzionale, nei giudizi promossi dal T.A.R. Sicilia, sezione staccata di
Catania, e dal T.A.R. del Lazio, si è di recente pronunciata (con sentenza del
24 luglio 2009, n. 236) in ordine alla legittimità costituzionale dell’art.
2, comma 434, della legge finanziaria 2008, ai sensi del quale “A decorrere dal
1º gennaio 2008, il periodo di fuori ruolo dei professori universitari
precedente la quiescenza è ridotto a due anni accademici e coloro che alla
medesima data
sono in servizio come professori nel terzo anno accademico fuori ruolo sono
posti in quiescenza al termine dell’anno accademico. A decorrere
dal 1º gennaio 2009, il periodo di fuori ruolo dei professori universitari
precedente la quiescenza è ridotto a un anno accademico e coloro che alla medesima data
sono in servizio come professori nel secondo anno accademico fuori ruolo sono
posti in quiescenza al termine dell’anno accademico. A decorrere
dal 1º gennaio 2010, il periodo di fuori ruolo dei professori universitari precedente la quiescenza
è definitivamente abolito e coloro che alla medesima data sono in servizio come
professori nel primo anno accademico fuori ruolo sono posti in quiescenza al
termine dell’anno accademico”. Più precisamente, la Corte ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale di tale norma di legge, «nella parte in cui si applica ai
professori universitari per i quali sia stato disposto il collocamento fuori
ruolo con formale provvedimento amministrativo e che hanno iniziato il corso
del relativo
periodo». La previsione normativa della Finanziaria 2008 in materia di
collocamento fuori ruolo dei docenti universitari, fin dalla sua entrata in
vigore, ha prodotto forti perplessità all’amministrazione
dell’Università di Catania. A differenza di altri atenei, che hanno dato immediata
applicazione alla norma, producendo il pensionamento anticipato dei docenti già
posti fuori ruolo e interessati dalla disposizione della finanziaria 2008 che
ne riduce la durata, l’Ateneo di Catania – con delibere del Senato accademico e del
Consiglio di amministrazione, entrambe del 14 ottobre 2008 –, al fine evitare
il prodursi e il perpetuarsi di ogni forma di contenzioso con i propri docenti
“anziani”, ha ritenuto opportuno sospendere, nel 2008 e nel 2009, anche alla
luce dei pronunciamenti dei TAR del Lazio e di Catania, l’applicazione
della normativa sospettata di illegittimità costituzionale, in attesa del
pronunciamento del Giudice delle Leggi; con ciò consentendo la permanenza in
servizio dei docenti già collocati fuori ruolo fino allo spirare del termine consueto
di tre anni accademici. >> Ebbene, tale atteggiamento, coraggioso ed
oculato, dell’Ateneo catanese ha trovato ora pieno riscontro
nella recente sentenza della Corte costituzionale; si sono così evitate liti inutili e spese superflue
all’amministrazione universitaria, che si sarebbe trovata oggi
soccombente negli eventuali giudizi amministrativi avviati dai docenti
interessati. «Esprimo grande soddisfazione – commenta il rettore
dell’Università di Catania Antonino Recca – di fronte ad una sentenza della Corte
costituzionale che conferma la correttezza della linea seguita dagli organi di
governo dell’Ateneo. Ringrazio il gruppo di giuristi che
opera nel contesto e a supporto dell’amministrazione universitaria catanese, nonché gli uffici
amministrativi coinvolti nella procedura, per avere saputo individuare e suggerire
una soluzione rispettosa del diritto e, al tempo stesso, delle situazioni
soggettive, che sarebbero state gravemente compromesse da un’applicazione meno accorta di una norma
oggi riconosciuta costituzionalmente illegittima». «Pur di fronte alla crisi finanziaria
del sistema universitario nazionale – prosegue Recca –, l’Università
di Catania ha dimostrato di sapere riconoscere subito le ragioni degli aventi diritto, anche
quando tale riconoscimento è causa di un immediato esborso per le casse dell’Ateneo.
La situazione di bilancio è, tuttavia, tale da costringere l’Ateneo, come
peraltro avviene in tutte le altre università italiane, a dire di
no a quei docenti che hanno chiesto di prolungare di un biennio la propria permanenza
in servizio, avendo già raggiunto il limite massimo di età per il collocamento
a riposo». BUR.IT 03.08.09
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( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Camerino Il corso di laurea in Chimica di Unicam è sempre più internazionale
Dall’anno accademico 2009/2010 l’Università di Camerino offre ai giovani
che sceglieranno di iscriversi ai corsi di Chimica un’ulteriore opportunità: è
stato, infatti,
stipulato con l’Istituto Superior Tecnico di Lisbona un accordo
che prevede l’avvio, dal prossimo mese di ottobre, di un corso di laurea di
secondo livello in consorzio (Dual Master), completamente in lingua inglese.
Gli studenti che vi si iscriveranno svolgeranno le attività didattiche per un anno a Camerino
e per l’altro anno a Lisbona e conseguiranno un doppio
titolo di laurea magistrale in Chemistry da entrambe le sedi universitarie.
“L’opportunità del Dual Master in “Chemistry” – sottolinea la Prof.ssa Rossana Galassi, delegata all’Orientamento per la Facoltà di Scienze e
Tecnologie Unicam – permetterà agli studenti dei corsi di Chimica di usufruire
di una didattica sempre più all’avanguardia e di effettuare esperienze
internazionali che sono fondamentali per una moderna preparazione ed un pronto
inserimento nel mondo del lavoro, oltre che di conseguire un prestigioso doppio
titolo di laurea equivalente da spendere in tutta Europa e nel mondo”. In
questi ultimi anni l’Università di Camerino è stata testimone di una crescente attività
di ricerca e didattica nel settore della Chimica. Già sede stabile dal 1997 della
Scuola Internazionale di Chimica Organometallica (ISOC), appuntamento biennale
che richiama ricercatori da tutto il mondo e che quest’anno,
dal 5 al 9
settembre, arriverà alla settima edizione, negli ultimi mesi a Camerino si sono
aggiunte molte altre manifestazioni di rilievo nazionale ed internazionale,
quali il primo “International Workshop on New Hybrid Metal-Organic Materials”
tenutosi nei giorni 16-18 gennaio, le giornate del 13-14 maggio su “La Chimica e la sua
evoluzione” con moduli didattici tenuti da esperti nazionali, organizzate con
il patrocinio della Società Chimica Italiana, e gli appuntamenti da qui a
settembre, con il Congresso di “X-ray Absorption Fine Structure” dal 26 al 31
luglio e la
Scuola Internazionale dell’AIC
(Associazione Italiana di Cristallografia) su “Scattering Techniques: from
Microscopic to Atomic Structures”, dal 30 agosto al 4 settembre. >> Dal 16 al 28 agosto 2009
si terrà, inoltre, presso il Palazzo Ducale di Camerino, l’Intensive
Programme dal titolo “Advanced Catalysis and Organometallic Chemistry”, una
scuola estiva (analoga alle famose Summer Schools degli USA) per studenti del
corso di laurea di secondo livello in Chimica e Metodologie Chimiche Avanzate, che
richiamerà docenti e studenti degli analoghi “Master of Science” in Chemistry
di altre otto prestigiose sedi universitarie europee, tra le quali Granada e
Siviglia dalla Spagna, Tolosa dalla Francia, Aberdeen dalla Scozia, Wroclaw
dalla Polonia, Ioannina dalla Grecia, Galati dalla Romania e Lisbona dal Portogallo.
La scuola, organizzata dai Professori Claudio Pettinari, delegato all’internazionalizzazione,
e Fabio Marchetti, coordinatore dei corsi di laurea in Chimica, è stata l’unica
nel suo genere ad essere finanziata dal Ministero per il 2009 e testimonia il
riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi anni dai chimici di Unicam nel
versante dell’internazionalizzazione, della mobilità internazionale e dell’elevata
qualità nella didattica, oltre che nei rapporti di collaborazione scientifica
con prestigiosi centri di ricerca europei. BUR.IT 03.08.09
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( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Univ. Cattolica
di Roma Alla Cattolica di Roma si formano ‘personal trainer’
Aperte le iscrizioni al nuovo corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche
delle Attività Motorie Preventive e Adattate. Punto di forza l’integrazione con
medici e strutture del Policlinico Gemelli. Tra i docenti il medico dello sport Paolo
Zeppilli e il geriatra Roberto Bernabei. Il corso di laurea magistrale in
Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate (interfacoltà Medicina
e Chirurgia e Scienze della Formazione della Cattolica di Milano) è la
principale novità dell’offerta formativa della sede di Roma
dell’Università Cattolica per l’anno accademico 2009-10. Questa nuova laurea
serve a formare una nuova figura professionale con competenze specifiche e qualificate che, affiancando il
medico, sia in grado di programmare e gestire attività motoria e sportiva per
soggetti sani di tutte le età, per persone con patologie croniche o
internistiche e per soggetti con disabilità per il raggiungimento, il recupero
e il mantenimento delle migliori condizioni di salute, di efficienza e di
benessere psicofisico. “L’attività motoria e sportiva, in ogni età
della vita, è considerata oggi il mezzo naturale più efficace nel promuovere e mantenere
lo stato di salute individuale e collettivo – spiega Paolo Zeppilli, Direttore della
Scuola di specializzazione in Medicina dello Sport della Cattolica di Roma e
Coordinatore didattico del nuovo corso di laurea - una vera e propria medicina,
che combatte i danni provocati dalla sedentarietà e dalle cattive abitudini
alimentari tipiche della nostra civiltà industriale. A dosi giuste e con le
opportune precauzioni, la pratica regolare di un'attività fisica o sportiva
migliora l’efficienza muscolare, cardiovascolare e
respiratoria, contribuendo
alla prevenzione dell'aterosclerosi, dell'obesità, del diabete e di altre
patologie metaboliche, nonché dell’osteoporosi. Una medicina
che consente un più equilibrato sviluppo del bambino ed è capace di rallentare
i naturali processi d'invecchiamento”. “La laurea magistrale in Scienze motorie preventive
ed adattate – precisa Zeppilli - intende formare una figura professionale di un
‘personal trainer’ esperto, che conosce da un lato il funzionamento
del corpo umano in condizioni normali e patologiche e, dall'altro, le differenti
tecniche d'allenamento, capace di ‘somministrare’ l'esercizio
fisico e l'attività sportiva a bambini, anziani, disabili, cardiopatici,
diabetici, di verificare che l'allenamento sia veramente efficace e non
provochi effetti collaterali
spiacevoli, come può succedere con un farmaco assunto in dosi eccessive o in
modo inappropriato e di scegliere il programma d'allenamento più adatto al
gruppo di soggetti che gli è stato affidato e al singolo individuo”. Sono due,
a giudizio di Zeppilli, i fattori che arricchiscono e caratterizzano il corso
di laurea della sede di Roma.>> Il primo è quello di poter contare su un
corpo docente con elevate competenze; infatti la parte
didattica medico-scientifica è curata dai docenti del Policlinico universitario
Agostino Gemelli, con alcune importanti collaborazioni ‘esterne’
come quella del prof. Marcello Faina, direttore del Laboratorio di Valutazione
Funzionale dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI di Roma,
cui è affidato l'insegnamento
di Valutazione Motoria e Attitudinale. Il secondo punto di forza, sul piano
pratico-applicativo, è di dare la possibilità agli studenti di avere un
contatto diretto quotidiano con tutte le tipologie di “pazienti-atleti” e
usufruire di strutture di eccellenza messe a disposizione per il tirocinio.
Infatti l’esperienza pratica e applicativa è parte
fondamentale del corso e potrà essere svolta non solo presso il Centro di
Medicina dello Sport del Gemelli, ma anche nel Centro Fitness dedicato agli anziani presso il Centro di Medicina
dell’Invecchiamento nonché presso il Servizio di Fisiatria del
Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche del
Policlinico Gemelli, diretto dal prof. Roberto Bernabei, uno dei docenti del
corso.Il numero
di posti disponibili è di 100 per il primo anno di corso e possono presentare
domanda i candidati in possesso di una laurea triennale in Scienze delle
attività motorie e sportive o Diploma ISEF conseguiti/da conseguire entro
aprile 2010. Le domande di ammissione al test d’ingresso
(30 domande a risposta chiusa, concernenti nozioni basilari di anatomia
dell’apparato locomotore, biochimica, biomeccanica, fisiologia generale e dello
sport, teoria e metodologia del movimento umano, pedagogia e psicologia generale), dovranno essere
presentate entro il 25 settembre 2009 presso la Segreteria Studenti
dell’Università Cattolica (L.go F. Vito, 1, Roma). La prova avrà luogo il
29 settembre alle ore 9.00 (Aula Gemelli – Istituti Biologici). Per altre
informazioni è
consultabile il sito www.rm.unicatt.it/ammissioni o chiamare il Numero verde
800 554455.Ulteriori chiarimenti potranno essere chiesti al Servizio
orientamento pre-universitario della Cattolica di Roma: tel. 06 30155720 e-mail
serv.orientamento@rm.unicatt.it BUR.IT 03.08.09
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( da "Unita, L'" del
03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Testimone del
dolore nato dal conflitto tra popoli diversi Nato a Gerusalemme nel 1936, insegna Letteratura comparata e Letteratura ebraica all'università di Haifa, ma è stato docente esterno alle Università di
Harvard, Chicago e Princeton, e ha insegnato a Parigi tra il '63 e il '67.
Scrittore prolifico, ha iniziato con racconti e testi teatrali, oggi è lo
scrittore israeliano di romanzi più tradotto nel mondo. In Italia è
stato «scoperto» dalla casa editrice Giuntina, poi è approdato all'Einaudi. Tra
i suoi romanzi «L'amante» (1977), «Un divorzio tardivo» (1982), «Cinque
stagioni» (1987), «Il signor Mani» (1990), «La sposa liberata» (2001), «Il
responsabile delle risorse umane» (2004), «Fuoco amico» (2007). Trai saggi
«Diario di una pace fredda» (1996), «Il potere terribile di una piccola colpa.
Etica e letteratura» (2000), «Elogio della normalità».
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( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-08-02 - pag: 9 autore: INTERVENTO Ma i riformisti non
si fermeranno di Reza Aslan P roprio mentre a Teheran si apre il primo processo
di regime agli oppositori, con tanto di smentite e ritrattazioni, la lotta per
le riforme in Iran non sembra perdere slancio. Una settimana dopo le critiche
mosse al regime per la gestione della crisi scaturita dalle elezioni
dall'ayatollah Hashemi Rafsanjani, a capo dell'Assemblea degli esperti, e dalla
sua richiesta di liberare i dimostranti tenuti in stato di fermo dai Pasdaran,
nuove proteste sono scoppiate in tutto il paese. I riformisti della coalizione
anti-Ahmadinejad stanno diventando più audaci nei loro sforzi per mettere in
difficoltà il regime. Lunedì 20 luglio centinaia di persone si sono ritrovate
in piazza Daneshju, nella città di Shiraz, circa ottocento chilometri a sud di
Teheran, per scandire in coro «Abbasso il dittatore! » e bruciare fotografie
del presidente Mahmud Ahmadinejad. Migliaia di persone hanno marciato fino alla
tomba di Shah-e-Ceragh, uno dei più maestosi mausolei di Shiraz, per accendere
candele in memoria di quelli che hanno perso la vita durante le proteste. Il
giorno dopo, una grandissima manifestazione di protesta per ricordare un'altra
rivolta di massa scoppiata in Iran quasi sessant'anni fa ha animato le vie di
Teheran. Il 21 luglio del 1952, iraniani di ogni colore politico e credo
religioso si unirono attorno alla figura carismatica del premier Mohammad
Mossadegh, per sfidare il governo dispotico del sovrano, il ben poco
carismatico Muhammad Reza Shah. Mossadegh, che un anno prima era stato
dichiarato dalla rivista Time "Uomo dell'anno" per i suoi sforzi di democratizzazione
del paese, era appena stato costretto dallo scià a dimettersi. Quando decine di
migliaia di sostenitori di Mossadegh si riversarono nelle strade per chiederne
il reintegro, lo scià ordinò al suo esercito di fare fuoco sui manifestanti. I
militari si rifiutarono di eseguire l'ordine e l'anno seguente lo scià fu
costretto a lasciare il paese. Mossadegh diventò il primo leader iraniano
democraticamente eletto e subito decise di nazionalizzare il settore
petrolifero. Qualunque bambino di qualunque scuola in Iran sa che cosa accadde
poi: la Cia mandò
a Teheran Kermit Roosevelt, con una valigetta piena di soldi per mettere in
piedi un colpo di Stato e riportare sul trono lo scià. Ancora oggi Mossadegh è
un eroe agli occhi di tutti gli iraniani e la manifestazione di martedì 21
luglio è stata organizzata in suo onore, anche se in verità la ricorrenza era
soltanto una scusa per scendere in piazza in massa. I manifestanti sfidano
sempre di più la polizia iraniana e le milizie paramilitari (i temutissimi
basij) e le proteste stesse stanno diventando più creative e più difficili da
controllare per il Governo. Lo stesso martedì gli attivisti hanno organizzato
un sovraccarico coordinato sulla rete elettrica per le 20.55 in punto, con
l'obiettivo di consumare una quantità tale di energia da creare un blocco
nell'erogazione dell'elettricità in tutta Teheran (un paio di giorni dopo, una
protesta analoga ha interrotto la trasmissione di un discorso di Ahmadinejad in
diretta nazionale). Incitati da Hossein Moussavi, i dimostranti hanno anche
cominciato a ritirare tutti i depositi di denaro dalle banche pubbliche, con
l'intento di assestare un altro colpo alla già malconcia economia iraniana. è
ormai chiaro che quella che era cominciata come una protesta contro un'elezione
rubata è diventata una guerra di logoramento tra due fronti sempre più
polarizzati - i pro e gli anti-Ahmadinejad - sulla legittimità stessa della
repubblica islamica. I riformisti della coalizione anti-Ahmadinejad stanno
diventando più audaci nei loro sforzi per mettere in difficoltà il regime.
Rafsanjani, che è emerso come leader principale del movimento, dopo le sue
considerazioni di venerdì 24 luglio si è recato a Mashhad, nel nord
dell'Iran,città santa e conservatrice. Lì ha incontrato un gruppo di alti esponenti
del clero alcuni di loro due giorni prima avevano apertamente snobbato la
visita in città di Ahmadinejad - nel tentativo di ottenere sostegno dalle
autorità religiose contro la coalizione che sostiene il presidente in carica,
di cui fa parte anche la guida suprema, l'ayatollah Khamenei. Mentre Rafsanjani
era a Mashhad, il suo alleato ed ex presidente Mohammad Khatami ha diramato una
dichiarazione in cui chiedeva un referendum nazionale per stabilire una volta
per tutte la legittimità del nuovo Governo di Ahmadinejad. «Se la maggioranza
della popolazione accetta il risultato delle elezioni - ha detto Khatami -
anche noi lo faremo». Dal momento che il Consiglio dei Guardiani, che
normalmente si occupa di sovrintendere al voto, non può più essere considerato
un organo neutrale (per il suo palese appoggio ad Ahmadinejad), Khatami ha
suggerito che a organizzare il referendum sia il Consiglio di opportunità, un
organismo indipendente di arbitrato presieduto, nona caso, da Rafsanjani.
Quella di Khatami è stata un'astuta mossa politica, dato che la Costituzione iraniana
prevede esplicitamente la possibilità di indire consultazioni popolari per
decidere tutte le questioni di importanza nazionale. Naturalmente, la Costituzione
stabilisce anche che tutti gli affari interni devono essere gestiti «sulla base
dell'opinione pubblica, espressa mediante le elezioni », ed è evidente che
questo è stato completamente ignorato. Tuttavia, il suggerimento di Khatami si
inserisce in una strategia portata avanti dai gruppi riformisti per riuscire,
nel quadro delle leggi dello Stato, a contestare e magari addiritturarovesciare
il governo di Ahmadinejad. è improbabile che questo referendum possa tenersi,
ma la proposta di Khatami è un segnale che i riformisti sono fiduciosi, al punto
che l'altro sfidante riformista di Ahmadinejad, Mehdi Karroubi, ha cominciato
ad attaccare direttamente la potente Guardia Rivoluzionaria. Karroubi ha
ridicolizzato le affermazioni dei Pasdaran, che dicevano di non aver aggredito
nessun dimostrante. «Hanno ammazzato i giovani sotto gli occhi di tutti e poi
dicono che non avevano armi da fuoco», ha dichiarato Karroubi all'agenzia di
stampa iraniana Aftab. «Sono scene che mi hanno ricordato il periodo
immediatamente precedente alla vittoria della rivoluzione islamica ». Karroubi
ha proseguito paragonando esplicitamente il regime di Ahmadinejad alla
dittatura dello scià, dicendo: «Ora sembra che tutti quegli eventi si stiano
ripetendo». A proposito di eventi che si ripetono, il Los Angeles Times ha scritto
che un gruppo di alti ufficiali dell'esercito - tra cui maggiori, capitani,
luogotenenti e sergenti - è stato arrestato appena la Guardia Rivoluzionaria
ha fiutato la loro intenzione di assistere in alta uniforme al sermone del
venerdì di Rafsanjani, in quello che Peiknet, un sito di informazione iraniano,
ha definito «un segno di protesta contro il cruento massacro di persone messo
in atto dai basij e dalla Guardia Rivoluzionaria e per mostrare la loro
contrarietà a questa operazione e il loro sostegno al popolo». è il peggior
incubo del regime. Dopo tutto,alla fine,fu la defezione dell'esercito che fece
cadere lo scià due volte ( prima nel 1953, poi di nuovo nel 1979). Anzi, la Guardia Rivoluzionaria
fu creata proprio per cautelarsi dall'eventualità di un'altra ribellione di
massa delle forze armate. Se si apre una spaccatura tra i Pasdaran e esercito,
il pericolo di una guerra civile a tutto campo potrebbe essere maggiore di
quanto non creda la maggioranza degli analisti. Intanto, notte dopo notte, continua
a riecheggiare nell'oscurità il grido «Dio è grande». Reza Aslan, collaboratore
abituale del Daily Beast, il website creato da Tina Brown,
è docente di scrittura
creativa presso l'Università della California e senior fellow del Centro di
studi globali e internazionali Orfalea dell'Università della California. è
autore di How to Win a Cosmic War (Random House, 2009) e del best seller No God
but God (William Heinemann, 2005). (Traduzione di Gaia Seller) GUERRA DI
LOGORAMENTO Le manifestazioni stanno continuando e anzi diventano ogni giorno
più creative e difficili da controllare
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( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-08-02 - pag: 10 autore: Senza riforme
si tira a campare di Miguel Gotor L e lancette della politica italiana si
dirigono verso l'agognata pausa estiva.L'opposizione appare divisa tra un
eccesso di analisi politologica senza respiro e quanti spiano dal buco della
serratura nella pruriginosa attesa di nuove performance del presidente del
Consiglio, le due facce di una medesima crisi di ispirazione e prospettive. Il
governo tira a campare a colpi di voti di fiducia e, nonostante una maggioranza
schiacciante, non appare capace di produrre idee, forza e programmi di
modernizzazione per il paese. In fondo, è una tara degli esecutivi guidati da
Berlusconi: dal 1994 a
oggi hanno quasi sempre prevalso le battaglie di logoramento e i dispendiosi
sforzi per tenere unito lo schieramento, al di là dell'odierno appannamento
della sua personale leadership. Un segnale evidente della difficoltà di
imprimere uno slancio riformatore alla propria azione di governo è quanto sta
avvenendo nell'università e nella scuola. Dopo un anno
di blocco dei concorsi e delle assunzioni è arrivata la classifica delle università virtuose, quelle da premiare con maggiori finanziamenti.
Si tratta di una novità positiva, che non deve però occultare il taglio di
risorse al sistema universitario nel suo insieme confermato dall'attuale Dpef,
con cui si aggrava il cronico ritardo italiano rispetto ad altri paesi europei.
Tuttavia, non si è riflettuto a sufficienza sui criteri adottati per stilare la
lista che rischia così di limitarsi a fotografare una situazione già nota,
provocata da problemi strutturali di lungo periodo, e ad aumentare il divario
tra ricchi e poveri, nord e sud della penisola, invece di provare a ricomporlo.
Ad esempio, per quanto riguarda il versante della ricerca, appare iniquo
comparare la capacità di attrarre finanziamenti di un polo
tecnico-ingegneristico situato in una zona ad alto sviluppo economico del paese
con quello di un'università a prevalente vocazione
giuridico-umanistica che si trova in un'area depressa. L'adozione di tale
principio, che non prevede riequilibri proporzionali, prefigura una precisa
egemonia di carattere tecnico-scientifico: nulla di male, ma di ciò
bisognerebbe discutere per valutare l'esclusività di una simile scelta in un
paese come l'Italia in cui i beni culturali e i saperi umanistici dovrebbero
rappresentare un asset strategico non solo sul piano dell'identità nazionale,
ma anche su quello della produzione di ricchezza e di beni immateriali. Si dice
meritocrazia, ma per quanto concerne la didattica, fra i diversi criteri,
quello più influente premia gli atenei che al secondo anno garantiscono il superamento di almeno due terzi degli esami previsti per il
primo: in concreto ciò significa incentivare i docenti a essere meno selettivi
in sede di valutazione, in un quadro generale in cui i programmi, rispetto a
solo dieci anni fa, si sono praticamente dimezzati, così come i percorsi di
studio, nel tentativo di aumentare il numero dei laureati, allineandolo alla
quota europea. Anche per quanto riguarda la scuola si registra un
divario tra le intenzioni e la realtà. Si era promesso un maggiore rigore nelle
promozioni, ampiamente ripreso dai mezzi di comunicazione come se si trattasse
di un risultato già acquisito. Meno rilievo, invece, ha avuto la pubblicazione
dei dati ufficiali che hanno smentito gli annunci del ministro perché i
bocciati nel 2009 sono diminuiti sia nelle classi intermedie della scuola
secondaria superiore, sia in sede di esame della terza media. Nulla si dice
sulla necessità di riqualificare il ruolo socio-culturale dell'insegnante
agendo non solo sugli stipendi (indecorosi), ma anche sulle forme di
reclutamento e sulla loro formazione, due aspetti oggi privi di
regolamentazione uniforme. L'opinione pubblica sembra rendersi conto di tutto
ciò, ma, priva allo stato attuale di alternative credibili, fluttua in
un'atmosfera simile a quella descritta da Elio Vittorini in Conversazioni in
Sicilia: «in preda ad astratti furori », col capo chino, «la vita in me come un
sordo sogno, e non speranza, quiete. Questo era il terribile: la quiete nella
non speranza». Si percepisce una difficoltà strutturale a guardare all'Italia
nel suo insieme come sistema-nazione puntando su fattori dinamici come
l'assunzione di responsabilità, la concorrenza e la mobilità sociale, mentre
serpeggia sempre più la sensazione di un paese ingrigito, disincantato e fermo.
Per chi ha promesso con il suo jingle Meno male che Silvio c'è un nuovo
miracolo italiano si spera che l'estate porti consiglio. miguel.gotor@unito.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA TRA INTENZIONI E REALTà La redistribuzione delle
risorse alle università ha tenuto conto di criteri
parziali. La severità nella scuola è stata illusoria
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( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-08-02 - pag: 22 autore: Ricercatori.
Ma la soluzione divide governo e associazioni Fissate le nuove regole per la
gestione dei concorsi Gianni Trovati MILANO Il ministero dell'università ha
varato il decreto per la valutazione delle pubblicazioni
nei nuovi concorsi da ricercatore, ma il via libera al provvedimento (ora alla
Corte dei conti per la registrazione) non spegne la polemica fra governo e associazioni
dei ricercatori. Oggetto del contendere è il grado di arbitrarietà assegnato
alle commissioni che, fino a oggi, disciplinato dal «decreto Berlinguer», è
stato troppo elevato e non ha garantito trasparenza nella scelta dei vincitori.
Le nuove regole fanno parte del pacchetto anti-combine introdotto dal decreto
Gelmini che, per combattere abusi ed esiti pilotati, ha eliminato la prova
orale e incaricato il ministerodi fissare i criteri per la valutazione dei
titoli e delle pubblicazioni ( prima lasciatiall'autonomia
delle commissioni). Il regolamento appena pubblicato
dal Miur chiede alle commissioni di valutare «analiticamente » il peso rivestito da una serie di fattori sulla qualità
dell'attività del candidato: il possesso del titolo di dottore di ricerca, lo
svolgimento delle attività di didattica e ricerca in Italia o all'estero, la
presenza di contratti di ricerca con istituti pubblici o soggetti privati,
l'organizzazione o il coordinamento di gruppi di ricerca e la titolarità di
brevetti. I commissari devono esaminare originalità, congruenza,
rilevanza di ciascuna pubblicazione, evitando
valutazioni generiche sul complesso della produzione che prestano il fianco a
un arbitrio più spinto. Laddove possibile, dovranno tener conto degli indici
internazionali che misurano il peso scientifico delle pubblicazioni,
a partire dal numero delle citazioni (soprattutto sulle riviste più rilevanti).
Non arrivano, però, le valutazioni con punteggi numerici che, secondo molti
aspiranti candidati, sarebbero state indispensabili per garantire trasparenza
ma che per il ministero avrebbero richiesto un intervento legislativo.
L'associazione precari della ricerca (Apri) rileva che gli atenei stanno
fissando nei bandi limiti massimi molto bassi al numero di pubblicazioni
da presentare. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA
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(
da "Corriere della Sera"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 03/08/2009 - pag: 9 L'economista Jayati Ghosh «Ma l'alta natalità può essere una risorsa» «Tentare di controllare le nascite con la forza o con incentivi economici è folle, piuttosto occorre diffondere l'istruzione e rendere i contraccettivi accessibili, sicuri e a buon mercato». È categorica l'economista indiana Jayati Ghosh, docente alla Jawaharlal Nehru Univerity di Nuova Delhi e direttrice dell'I nternational Development Economics Associates . Studiosa di globalizzazione e sviluppo (si è occupata tra l'altro dell'impennata dei prezzi dei cereali l'anno scorso), ha puntato il dito sulla rabbia degli esclusi dal boom indiano («soltanto il 20 per cento della popolazione ha beneficiato dello sviluppo, 900 milioni di persone sono tagliate fuori»). E a questo quadro di crescita disomogenea riconduce anche il problema del controllo delle nascite. «Non è un caso che anche in India le (poche) donne istruite abbiano pochi bambini. Mia nonna ha avuto 11 figli, mia madre 2 e io ne ho uno. Lo sviluppo è il miglior contraccettivo» sintetizza Ghosh citando l'ex primo ministro indiano Indira Gandhi, che peraltro nel 1975 inaugurò la politica denatalistica con lo slogan «Hum do, Humare do» ( due genitori due figli ). Le autorità di Delhi sostengono però che l'alta natalità è un freno allo sviluppo. «Premetto che uno Stato che dice di sapere cos'è meglio per la società e interviene così pesantemente sulle scelte degli individui ha un che di Grande Fratello e mi fa paura. Tra l'altro è un atteggiamento paternalistico anche inefficace. Detto questo, in un Paese dove un terzo delle donne non ha accesso ai servizi sanitari e la metà dei bambini non è vaccinato, i soldi pubblici andrebbero spesi diversamente». Come? «Si dovrebbe puntare a migliorare sanità e istruzione pubblica. Ci vuole una legge che renda l'istruzione obbligatoria. In passato ho combattuto in Commissione governativa perché passasse questa legge ma poi la palla è stata girata ai governi locali. Investendo in questi settori tra l'altro si creano posti di lavoro». Ma la crescita demografica è sempre un vincolo per lo sviluppo economico? «L'India come gli altri paesi in via di sviluppo possono considerare l'alta natalità un peso, oppure una grande opportunità, un vantaggio. La sfida per i Paesi del Bric è quella di riuscire a sfruttare davvero il cosiddetto dividendo demografico il 50 della popolazione indiana è sotto i 25 anni e il basso tasso di dipendenza (la percentuale di popolazione non più in età lavorativa, ndr ). La sfida è quella di riuscire a integrare i giovani in età lavorativa nel mercato del lavoro » Un obiettivo ambizioso in tempi di crisi anche per l'India. «L'attuale crisi è una grande opportunità per una svolta verso scelte economiche e sociali più sobrie e sostenibili, come cittadini dobbiamo far pressione sui nostri governi affinché si adottino politiche alternative ». Come valuta i risultati della politica cinese nel controllo delle nascite? «La Cina è riuscita ad abbassare i tassi di fertilità ma ha pagato un prezzo sociale altissimo. E poi questa flessione è stata così veloce che ora Pechino è alle prese con il problema opposto. Credo che le politiche demografiche di tipo coercitivo ed autoritario siano sbagliate e inefficaci. È più utile concentrarsi sui fattori di natura culturale. Lo stato indiano del Bengala occidentale per esempio ha puntato a migliorare la consapevolezza delle donne e la reperibilità dei contraccettivi ottenendo buoni risultati». A. Mu. No all'autoritarismo Gli interventi demografici di tipo coercitivo ed autoritario sono sbagliati e inutili. Meglio concentrarsi sui fattori di natura culturale ed educare alla contraccezione Docente Jayati Ghosh, 54 anni, insegnante di economia all'Università di New Delhi
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(
da "Corriere della Sera"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 03/08/2009 - pag: 43 La ricerca Il
laboratorio di Città Studi per la valutazione dei progetti Nel Sottomarino di
via Bonardi «Qui disegniamo il futuro urbano» Milano Porta Nuova è sul tavolo.
Scala 1 a
500. Le facciate dei palazzi «vecchi» sono state fotografate e sovrapposte ai
modellini. I nuovi grattacieli sono stati riprodotti sulla base dei progetti e
inseriti nella trama. Una microcamera ad altissima fedeltà percorre le strade
del plastico e «rende esattamente» l'impatto dei nuovi insediamenti. Distanze,
ombre, prospettive. Non solo. Riprese vengono fatte anche con una steadycam nel
quartiere «reale»: i video vengono montati con le ricostruzioni delle nuove
torri, un software di tipo cinematografico unisce reale e virtuale. L'effetto è
un viaggio nella Milano che sarà. Il futuro in 3D. Il Laboratorio che vede nel
futuro si trova nel Sottomarino del Politecnico, la stecca di via Bonardi, a
Città Studi. Fa Simulazione urbana e Valutazione dei progetti. È nato nel 2007,
nell'ambito delle iniziative per l'internazionalizzazione dell'ateneo e con il
contributo di Peter Gli studenti Al Laboratorio di
Simulazione urbana del Politecnico collaborano docenti, ricercatori, dottorandi
e studenti Bosselmann, docente di Urban design all'università di Berkeley. Al Laboratorio collaborano docenti, ricercatori,
dottorandi e studenti. In aula, attualmente, c'è Garibaldi-Repubblica. «Le
nostre tecnologie consentono di dare una rappresentazione neutrale e realistica
dell'intervento», spiega la responsabile operativa del Laboratorio,
Barbara Piga. Un giudizio «terzo», insomma: «Imparziale». Forse meno
affascinante dei «rendering promozionali delle imprese», ma «scientifico». La
simulazione del Politecnico, conclude Piga, «disegna il futuro così come sarà».
In anticipo. A. St.
(
da "Sole 24 Ore, Il (Del
Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMA data: 2009-08-03 - pag: 1 autore:
Formazione. I tagli ai corsi «inutili» Riforma dell'università, tetto alle ore di lezione in
base al numero di prof Un tetto alle ore di lezione attivabili per ogni docente di ruolo, stop alle duplicazioni
degli indirizzi e allo spezzatino- didattico, alla base dei mini- esami che
offrono meno di 6 crediti. Sono i pilastri delle nuove strategie messe
in campo dal ministero dell'Università per combattere la moltiplicazione dei
corsi di laurea. Nonostante i molti interventi del passato, finora una reale
inversione di tendenza è rimasta una chimera, anche grazie alla fantasia messa
in campo dalle università per aggirare le regole. I
vecchi requisiti, infatti, avevano iniziato a imporre quattro docenti di ruolo
per anno di corso, ma in molti atenei era esploso l'uso di dividere i titoli in
«curricula», cioè in diversi indirizzi di laurea. In questo modo il corso è
formalmente unito, ma le vecchie cattedre nate dalla moltiplicazione continuano
a sopravvivere, e con loro i costi per il sistema. Il nuovo tetto ministeriale,
invece, sarà valido per tutti, a prescindere dall'organizzazione che le facoltà
sceglieranno di dare alla propria offerta formativa. Gli esami, poi, non
potranno offrire meno di 6 crediti per volta, e scenderà a 30 il tetto dei
crediti che le università potranno riconoscere per
"meriti" extrauniversitari Trovati u pagina 7 l'articolo prosegue in altra
pagina
(
da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24
Ore del lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-08-03 - pag: 15 autore:
NEXT ... Il cemento che cura come un farmaco L' innovazione scientifica ha
portato alla scoperta di un nuovo materiale che è in grado di replicare uno dei
processi più complessi che esistono in natura: la guarigione. Stiamo parlando
di un cemento rivoluzionario dotato di una particolarità che lo rende simile ai
tessuti organici: in caso di lacerazione si ripara da sé nello stesso modo in
cui il corpo umano guarisce da un graffio o da un'abrasione. In inglese questi
materiali sono definiti self-healing composite materials, materiali composti in
grado di "guarire" da soli, e rappresentano l'ultima frontiera
nell'ambito della scienza dei materiali. L'Università del Michigan in
quest'ambito ha sviluppato un progetto che ha portato alla creazione di un
materiale solido e resistente come il cemento ma flessibile come il metallo.
Alla base dell'innovazione c'è un cemento flessibile che si chiama l'Ecc:
Engineered cement composite; e che i ricercatori hanno sviluppato in quindici
anni di ricerche. Grazie alla flessibilità superiore rispetto a quella del
cemento tradizionale, l'Ecc reagisce alle sollecitazioni come un metallo. Nella
sua struttura, infatti, sono presenti alcune fibre che ne aumentano la
duttilità e la resistenza. L'eccezionalità del materiale, però, è data dalla
sua capacità di "guarire" in seguito a un danneggiamento. L'auto-
riparazione è possibile grazie a un processo chimico che avviene quando il
materiale danneggiato entra in contatto con acqua e anidride carbonica. La
reazione forma una piccola "cicatrice" di carbonato di calcio che
ripristina l'integrità originale dell'Ecc. «è come se ti fai un taglio sulla
mano, il tuo corpo è in grado di ripararlo da solo. Ma se ti fai un'ampia
ferita, il tuo corpo ha bisogno di aiuto. Hai bisogno di punti. Noi abbiamo
creato un materiale in cui, anche quando è sottoposto a pesanti carichi, le
fratture restano piccole«, spiega Victor Li, docente di ingegneria e scienze dei materiali. I test dimostrano che
l'Ecc resta integro fino a una deformazione del 5%, a differenza del cemento
tradizionale che inizia a spaccarsi a una tensione dello 0,1 per cento. Il
materiale, ovviamente, non è indistruttibile, ma può cambiare radicalmente il
modo in cui oggi costruiamo le nostre case. In questo periodo il
pensiero corre inevitabilmente al terremoto in Abruzzo, dove in questa fase di
ricostruzione è particolarmente intenso il dibattito sulla necessità di
ricorrere agli edifici antisismici. L'Ecc è stato progettato proprio per
resistere alle forti tensioni di un terremoto, reagendo alle sollecitazioni
piegandosi senza spaccarsi, per poi auto-riparare le micro- lacerazioni. In
Giappone il materiale è già stato utilizzato ad Osaka, per la costruzione di un
centro residenziale e la ristrutturazione di un edificio di 60 piani. Nei
giorni di pioggia l'acqua che entra in contatto con il cemento ne ripara la
struttura e ne aumenta la longevità. Abbiamo in mano gli strumenti per curare e
guarire le nostre città, dobbiamo solo deciderci ad iniziare. www. vitodibari.
net © RIPRODUZIONE RISERVATA «L'università del
Michigan ha messo a punto un composto attivabile con l'acqua» di Vito Di Bari
(
da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore del lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-08-03 - pag: 15 autore:
Procedure concorsuali. Secondo Cerved, nel primo semestre del 2009 le aperture
sono state 366, più dell'intero 2008 Triplica il ricorso al concordato La
maggioranza delle aziende arriva troppo tardi e con il patrimonio eroso
Emanuele Scarci La crisi economica spinge con la forza di un caterpillar le
procedure concorsuali e nella metà dei casi si ricorre allo strumento del
concordato preventivo che, diversamente dai fallimenti, mantiene accesa la
fiammella del rilancio aziendale anche se nella stragrande maggioranza dei casi
vi si ricorre tardi, quando l'attività d'impresa è quasi morta e il patrimonio
netto in rosso profondo. è per questo che gli operatori, pur apprezzando la
flessibilità del nuovo concordato, chiedono correttivi che puntino ad anticipare
il ricorso alla procedura e a privilegiare gli interventi su quelle aziende, in
netta minoranza, che abbiano reali speranze di ripresa senza penalizzare troppo
gli interessi dei creditori, spesso ripagati con il 2 o il 3% dell'esposizione.
Secondo i dati Cerved relativi al primo semestre dell'anno, le aperture di
concordati preventivi a favore delle società di capitale hanno superato di
slancio quelli realizzati nell'intero 2008: 366 casi contro 309. La crescita
dei concordati è stato del 355%rispetto all'analogo periodo del 2008. Inoltre
il loro peso rispetto alle procedure concorsuali è salito dal 25% del 2007 al
52% del primo semestre di quest'anno. Molto più lenta la crescita dei
fallimenti delle società di capitale: nel primo semestre 2009, sono saliti a
3.001, il 26,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Diversamente dal
fallimento, al concordato ricorrono le società di dimensioni maggiori: più
grandi mediamente di 6-8 volte in termini di fatturato. Ma qual è la dimensione
media dell'azienda che finisce in concordato preventivo? Secondo Cerved, ha un
fatturato intorno ai 14,5 milioni, in netta crescita rispetto agli 11,6 di due
anni fa. E comunque nettamente superiore a quelle che finiscono in procedura
fallimentare che registrano, mediamente, ricavi per 2,1 milioni, più o meno
sugli stessi livelli dell'ultimo biennio. «In un momento di crisi - sostiene
Paolo Gnes, presidente di Cerved - questo strumento "riformato" può
rappresentare un canale per tentare di ristrutturarsi e uscire dalla crisi».
Profondamente riformato nel 2005 e modellato sul Chapter 11 americano, il
concordato è uno strumento pensato per favorire una precoce ristrutturazione
delle società in difficoltà, attraverso un accordo con i creditori e il
pagamento parziale dei debiti. «Il concordato preventivo – spiega
Lorenzo Stanghellini, docente all'università di Firenze - è uno strumento perfettibile, ma utile per uscire
dalla mentalità liquidatoria e punitiva che ci ha afflitto fino ad oggi. Grazie
alla maggiore flessibilità, gli imprenditori affrontano la crisi in anticipo
rispetto al passato, anche se comunque troppo tardi». Infatti «nel 70%
dei concordati - osserva Roberto Fontana, magistrato della sezione fallimentare
di Milano - le imprese arrivano in tribunale "morte", senza alcuna
attività. E a Milano c'è un boom delle richieste di concordato». Ma allora lo
strumento del concordato è inefficace?«L'obiettivo del legislatore – risponde
Fontana - era di preservare il valore d'impresa al fine di soddisfare di più i
creditori. Nei fatti il concordato è inteso da molti come una furbata, una
pietra tombale sui debiti: puntano sulla ristrutturazione per evitare il
fallimento. Come? Grazie all'accordo con un creditore importante – col quale
spesso concorda compensazioni esterne- che porta a soddisfare i creditori con
il 2, il 3, il 5% del dovuto. Un sacrificio inaccettabile». Per Gnes
l'efficacia del concordato preventivo «potrà essere valutata in modo compiuto
solo seguendo il percorso delle imprese che lo hanno utilizzato, verificando
che sia effettivamente uno strumento utile per uscire dalla crisi e non solo un
passaggio prima di un successivo fallimento». Per Stanghellini «il successo del
concordato si misura con il maggior grado di soddisfazione dei creditori
rispetto al fallimento ». Che rimane uno strumento dai tempi lunghissimi e di
scarsa soddisfazione per i creditori: secondo l'Istat, la procedura va avanti
mediamente otto anni e si recupera soltanto il 14% del credito. Nel complesso,
Fontana esprime un giudizio positivo su questa prima fase sperimentale della
legge, anche se servirebbero dei correttivi. «Andrebbero reintrodotte –
sostiene il magistrato - delle soglie minime di soddisfazione dei creditori,
distinguendo bene tra aziende dissestate e prive di attività e quelle che
invece potrebbero garantire una maggiore soddisfazione dei creditori: si tratta
di un problema delicato di equilibrio degli interessi in gioco». Stanghellini
invece suggerisce di modificare l'articolo 161 della legge fallimentare che
prevede la presentazione contestuale della domanda di ammissione alla procedura
e della relazione sulla situazione patrimoniale dell'azienda, il valore dei
beni e l'elenco dei creditori. «Peccato - dice il docente
universitario - che nei 20-30 giorni intercorrenti per la preparazione della
relazione la situazione precipiti. Credo che si dovrebbe assicurare protezione
al patrimonio nella fase, sempre complessa, della preparazione della proposta:
ciò si otterrebbe consentendo di presentare la domanda in anticipo rispetto al
piano, completo anche degli allegati». e.scarci@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE
RISERVATA PIù GRANDI Il fatturato delle imprese è mediamente intorno ai 14,5
milioni, in netta crescita rispetto al biennio precedente MODIFICHE Gli addetti
ai lavori propongono correttivi che mirano ad anticipare la domanda e a
preservare l'attivo per i creditori
(
da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-08-03 - pag: 7 autore:
Nelle graduatorie c'è qualità e qualità Accorciare l'elenco
dei corsi di laurea e utilizzare al meglio i docenti di ruolo paga. O, meglio,
pagherà quando, probabilmente già a partire dal prossimo anno, anche i
parametri fissati dalle nuove linee guida entreranno nei calcoli che
distribuiranno fra le università il nuovo finanziamento «competitivo». Criteri di calcolo
e "pesi" sono ancora da definire, ma saranno almeno tre i singoli
indicatori che entreranno nel sistema dei giudizi ministeriali: un'offerta
formativa proporzionata al numero dei docenti (secondo la regola delle 120 ore
per professore di ruolo); l'utilizzo ottimale dei docenti in organico, a cui
dovranno essere affidati almeno il 60% degli insegnamenti più importanti di
ogni corso (oggi il limite minimo è il 50%, e si alzerà al 70% entro il 2013);
e l'assenza di esami "mignon", quelli cioè che valgono meno di 6
crediti. Intanto che si affinano indicatori e conteggi, il finanziamento
competitivo muove i primi passi reali e i tecnici del ministero e delle università sonoal lavoro sulle classifiche diffuse dal
ministro Gelmini la scorsa settimana (si veda Il Sole 24 Ore del 25 luglio) e stilate
in base ai parametri attualmente disponibili ed elencati in dettaglio nel
grafico qui sopra. Come si può vedere, solo la metà di questi parametri rientra
effettivamente sotto la voce «qualità». Oltre ai 525 milioni di premi previsti
dal decreto Gelmini di novembre, infatti, le tabelle contemplano anche la
distribuzione dei 550 milioni del Patto per l'università,
che sono in gran parte dedicati al finanziamento degli incrementi stipendiali
degli anni scorsi. Il risultato finale ottenuto da ogni ateneo, di conseguenza,
dipende solo per metà dai parametri fissati dal Dl Gelmini sulla qualità della
didattica (crediti ottenuti dagli studenti, tasso di dispersione, successo
occupazionale dei laureati in rapporto alle medie territoriali) e della ricerca
(valutazioni Civr e successo nei programmi di ricerca nazionali ed europei).
Per l'altra metà, invece, il "punteggio" è figlio delle assegnazioni
per coprire costi del personale e affini. Questo spiega anche le differenze con
le graduatorie stilate il 13 luglio scorso sul Sole 24 Ore, che hanno invece
verificato l'attività degli atenei sulla base di 10 indicatori tutti
concentrati sulla qualità accademica ( si veda sempre l'elenco nel grafico).
Accanto ai parametri utilizzati anche dal ministero (attività degli studenti,
successo occupazionale, risultati della ricerca) le graduatorie del Sole hanno
misurato anche la capacità di attrarre studenti con alti voti di maturità e
residenti fuori regione, la quota di laureati nei tempi legali e il tasso di
dispersione degli studenti fra il primo e il secondo anno. I tratti principali
del panorama universitariotornano in entrambe le graduatorie e sottolineano il
successo dei Politecnici di Milano e Torino e il deterioramento della
situazione nel Sud, con poche eccezioni (anche queste, in entrambe le
classifiche) come il Politecnico di Bari, l'università
di Benevento e quella della Calabria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
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Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-08-03 - pag: 7 autore:
Il tetto alle ore taglia le lauree inutili Al massimo 120 per ogni docente di ruolo: è la ricetta delle linee guida Gelmini
PAGINA A CURA DI Gianni Trovati Nella sua lunga lotta contro i corsi di laurea
"inutili", duplicati o disertati dagli studenti, contro i curricula
fantasiosi e la moltiplicazione degli insegnamenti, il ministero
dell'Università cambia strategia. Basta con le regole di dettaglio, con il
florilegio di norme in burocratese stretto puntualmente accompagnate da
altrettanto sofisticati meccanismi di elusione, e un taglio secco alla foresta
di sconti ed eccezioni che salvavano più o meno tutti dall'applicazione dei
requisiti. Con le linee guida diffuse nei giorni scorsi, il ministero cambia
strada e promette una regola chiara, valida per tutti. Per garantire una
didattica di qualità, coperta dai docenti dell'ateneo e non
moltiplicata sui professori a contratto, ogni università dovrà rispettare un tetto di lezioni, pari a 120 ore per docente di ruolo. In pratica, un ateneo
con 100 professori in organico potrà attivare non più di 12mila ore, ponendo in
questo modo un limite invalicabile al numero dei corsi di laurea che possono
essere proposti. Un limite valido per tutti, al di là delle scelte
organizzative (curricula, indirizzi, corsi interfacoltà) che le università decideranno di seguire. I tempi di applicazione
della nuova norma dipenderanno dalla trattativa con i rettori, ma l'intenzione
del governo è quella di rispettare il calendario dei vecchi «requisiti
necessari», che saranno obbligatori dal 2010/2011 (con qualche anno di tempo in
più per gli atenei più giovani e per i non statali). Senza questa
accelerazione, è il ragionamento di Viale Trastevere, non può entrare davvero a
regime il sistema meritocratico degli incentivi alla qualità, che quest'anno
distribuisce "premi" per 525 milioni di euro ma punta a superare entro
il 2011 quota due miliardi. Ad alimentare l'urgenza è anche l'intensa capacità
di resistenza che il sistema accademico ha dimostrato nei confronti dei
tentativi precedenti di fermare la moltiplicazione delle cattedre e dei corsi.
Solo le stesse linee guida ministeriali a certificare l'elusione quasi
generalizzata dei parametri attuali, che chiedono di assicurare almeno quattro
docenti di ruolo per anno di corso, ma sono poi aggirati dalle fusioni formali
di vecchi corsi di laurea che subito dopo tornano a dividersi in
"indirizzi" (curricula) di fatto autonomi (come mostrato sul Sole 24
Ore del 30 marzo). Le prove del fenomeno non mancano: la regola dei quattro
docenti per anno ha fatto davvero diminuire i corsi, che nel 2009/2010 (quando
il 70% dell'offerta formativa si sarà adeguata al requisito) saranno 4.842,
cioè il 17% in meno rispetto a due anni prima. Se si guarda ai curricula, però,
si scopre che le diminuzioni effettive dell'offerta formativa si fanno quasi
impercettibili (-1,38% nel 2008/2009 rispetto all'anno prima) e la tendenza a
dividere i corsi in indirizzi spopola (riguarda il 68% dei corsi, invece del
48% dell'anno scorso, e porta a 8.259 il numero di titoli realmente offerti
dalle università). In media, i curricula all'interno
di uno stesso corso differiscono per 52 crediti, cioè quasi un terzo del
totale, segno che in molti casi il bivio tra un indirizzo e l'altro si presenta
nei primi due anni di corso anziché, come sarebbe più logico, in prossimità del
titolo. La passione dell'accademia per lo spezzatino didattico nasce spesso dal
fatto che con i titoli aumentano le cattedre, anche quando la platea di
studenti rimane stabile. Fenomeno puntualmente avvenuto nell'università
italiana, dove tra 2000 e 2008 gli studenti sono cresciuti dell'8% e i docenti
di ruolo del 20%, mentre i professori a contratto correvano a un ritmo più che
triplo (+67%; nel 2007/2008 erano quasi 35mila). Con dinamiche come queste,
risparmi e qualità della spesa diventano concetti lunari. Per invertire la
rotta, le nuove linee guida targate Gelmini rimettono nel mirino tutti i
capitoli classici nella lotta al gigantismo accademico. Dal 2010/2011, per ogni
curriculum attivato le università dovranno garantire
due docenti aggiuntivi per anno di corso, i curricula non potranno
differenziarsi dal mainstream del corso di laurea per più di 40 crediti (30
nelle lauree magistrali) e i corsi attivati a cavallo fra più classi dovranno
avere un blocco comune di 120 crediti (60 nelle magistrali). Stop anche alla
frammentazione degli esami, ognuno dei quali non potrà offrire meno di sei
crediti, e nuovo colpo (finale?) alle convenzioni con ordini professionali e
affini: i riconoscimenti non potranno superare i 30 crediti, mentre gli altri
150 saranno sempre da conquistare sul campo. gianni.trovati@ilsole24ore.com ©
RIPRODUZIONE RISERVATA A pagina 18 Tutti i bandi per i collegi universitari
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da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore del lunedì sezione: LAVORO E CARRIERE data: 2009-08-03 - pag: 18
autore: Università. Le residenze accolgono studenti scelti in base a
graduatorie di merito e prove d'ingresso I collegi aprono le iscrizioni Per il
prossimo anno accademico previsti settecento posti Francesca Barbieri Puntano
all'eccellenza e non a caso il loro scopo è valorizzare i talenti. Ogni anno
accolgono pochi studenti, selezionati attraverso esami scritti, orali e spesso
soggiorni di prova. Ispirati al modello dei campus inglesi, in Italia i collegi
universitari riconosciuti dal Miur sono 14 per un totale di 47 residenze. Una presenza
ben distribuita sul territorio nazionale, da Torino fino a Catania (si veda la
tabella sottostante), che garantisce a circa 3mila giovani la possibilità di
seguire negli anni dell'università un percorso
integrativo, per acquisire e sviluppare le cosiddette soft skills:
flessibilità, leadership, problem solving, creatività, capacità di lavorare in
gruppo. Si tratta di attività culturali multidisciplinari, conferenze e
dibattiti, concerti e cineforum. A cui si affiancano più di cento corsi
universitari promossi dai collegi, accreditati da oltre 20 atenei. L'Almo
Collegio Borromeo di Pavia, ad esempio, oltre ad essere il più antico collegio
universitario d'Italia, fondato nel 1561 da San Carlo, propone agli alunni
numerose opportunità di qualificazione e approfondimento: seminari, conferenze,
corsi interni, borse di studio per l'estero, una scuola di etica e corsi
riconosciuti dall'università di Pavia. Gli studenti
possono avvalersi di biblioteca, emeroteca, abbonamenti a riviste, sala
computer, collegamenti a internet in camera, palestra e campi da calcio, tennis
e basket. Il Collegio Einaudi di Torino, invece, è il più grande con una
ricettività di 756 posti (solo per quest'anno ridotta a 606): da diverso tempo organizza corsi di lingua straniera tenuti da
docenti madrelingua con la novità da settembre di poter chiedere il
rimborsodella quota versata per sostenere un esame di certificazione
internazionale. A Torino, come in altri collegi, sono previste borse per
soggiorni di studio all'estero e anche corsi di recupero per chi non supera
specifici esami all'università. I posti messi in palio ogni anno dai collegi, come detto
in precedenza, sono pochi: per il 2009/2010 sono previsti circa 700 ingressi.
Le modalità di ammissione sono regolate da un bando che prevede graduatorie
spesso formate in base al merito e divise per fasce di reddito. Alcune
strutture fissano anche delle prove di ingresso. Ad esempio, il Collegio
Ghisleri di Pavia organizza ogni anno una prova scritta presso lo Iuss
(Istituto universitario di studi superiori): in cinque ore gli studenti si
giocano l'ammissione attraverso lo svolgimento di un tema scelto tra quelli
proposti su un ventaglio di materie che spaziano dall'italiano al latino, dalla
matematica alla biologia. Chi supera l'esame dovrà sostenere colloqui orali che
puntano a valutare la preparazione e la maturità intellettuale dei concorrenti.
La residenza Cuir di Roma prevede invece un colloquio, un test
psico-attitudinale e la valutazione del curriculum scolastico o universitario.
Nelle residenze che fanno capo alla Fondazione Rui, sono fissate delle giornate
di residenza di prova. Chi riesce a entrare nei collegi però non ha il posto
assicurato fino al completamento dell'università.Per
restare bisogna dimostrare di essere all'altezza: al passo con gli esami e
media dei voti dal 27 in
su. Chi non ce la fa deve fare le valigie. Le rette sono variabili: a Milano ad
esempio si possono spendere fino a a 14mila euro l'anno, anche se ci sono molte
borse a copertura totale o parziale delle quote, assegnate in base al merito e
alle condizioni economiche. C'è anche chi assicura il posto gratuito a tutti i
residenti: è il caso del Collegio universitario Lamaro Pozzani di Roma,
promosso dalla Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro, che accoglie
settanta studenti di tutte le facoltà universiarie, e della Fondazione Domenico
Tardini Villa Nazareth che, sempre nella Capitale, dispone di 158 posti. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA PERCORSI INTEGRATIVI Gli ammessi possono partecipare ad
attività culturali, corsi in diverse discipline, soggiorni di studio all'estero
Le
lobby della sanità contro la
Casa Bianca
(sezione: Cultura)
(
da "Repubblica.it"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
NEW YORK
- "Questo è il mio test più difficile da quando faccio politica",
confessa Barack Obama a Time. E rivela che un terzo del suo tempo lo dedica
solo a questa sfida: la riforma sanitaria. L'opposizione annusa sangue. Il
presidente del partito repubblicano Michaele Steele
annuncia: "La sanità sarà la sua Waterloo. Lo spezzeremo". Qualche
segnale incoraggia gli avversari. A sei mesi dall'inizio della sua presidenza,
Obama ha avuto un cedimento nei sondaggi. L'indice di approvazione della sua politica
oggi non è molto più alto di quelli di Richard Nixon o George Bush dopo il
primo semestre. La ragione principale è proprio il crescente disagio
dell'opinione pubblica sulla sanità, il più
impegnativo cantiere di riforma che Obama ha voluto inaugurare. Con i costi
medici più alti del mondo, una pressione finanziaria insostenibile sia per lo
Stato che per i privati, e 47 milioni di cittadini sprovvisti di ogni copertura
in caso di malattia, la questione-salute è un groviglio di problemi irrisolti
da decenni. Forse inestricabili, per i potenti interessi economici coinvolti.
Su questo graviterà la politica americana al rientro dalle vacanze estive.
Malgrado un primo voto favorevole in commissione alla Camera, i giochi restano
aperti. Una bocciatura, o una riforma annacquata per non dare fastidio
all'establishment assicurativo-farmaceutico-ospedaliero, avrebbe effetti
deleteri sul prestigio di Obama. Stavolta non è detto che il suo carisma sia
sufficiente. Per azzoppare il presidente si è messa in movimento la formidabile
macchina da guerra del "capitalismo sanitario". Con mezzi finanziari
illimitati, campagne pubblicitarie dai toni angoscianti, tattiche calunniose.
OAS_RICH('Middle'); La
Grande Armada ostile alla riforma include almeno quattro
componenti. Compagnie dalle polizze-salute esose. Medici-capitalisti, azionisti
degli stessi ospedali dove prescrivono ai pazienti le analisi su cui loro
prelevano una percentuale. Industrie hi-tech delle apparecchiature biomediche.
Avvocati specializzati nei processi per "errore medico", i pescecani
del contenzioso giudiziario che costringono anche i dottori più onesti a
proteggersi moltiplicando procedure inutili. E' la stessa coalizione di poteri
forti che nel 1993 fece deragliare la riforma di Bill e Hillary Clinton, e
diede un duro colpo alla credibilità di quell'amministrazione. Wendell Potter è
un "pentito" della lobby sanitaria. Era un top manager del colosso
assicurativo Cigna. Disgustato dalla logica spietata di un business "che
assicura solo i sani", oggi lavora al Center for Media and Democracy, per
smascherare i metodi dei suoi ex datori di lavoro. "Conosco la loro
strategia della paura - dice Potter - e vedo i piani di battaglia già in
azione. Hanno una rete di alleati ideologici, si appoggiano sul mondo confindustriale,
mobilitano un esercito di opinionisti conservatori, esperti di parte.
Martellano nell'opinione pubblica lo spettro di un
sistema sanitario socialista, dove fra il paziente e il dottore c'è un
burocrate di Stato a decidere. Sono metodi collaudati. Finora hanno sempre
funzionato, hanno vinto loro". I metodi a cui allude Potter sono
sconcertanti: menzogne, annunci terrificanti mirati alle fasce più deboli della
società. Un esempio è questo spot televisivo che va in onda nelle fasce orarie
di massimo ascolto. Protagonisti una coppia di anziani. Lui è preoccupato per
la diagnosi di una malattia grave. Lei rivela al marito: "Non sarà più
possibile curarti, lo Stato ha deciso che non vale la pena assistere chi ha la
nostra età, invece dirotta i fondi in favore dell'aborto". Il messaggio è
sparato a 360 gradi, vuole fare il pieno di consensi in molte direzioni: fra la
terza età, fra chi ha genitori anziani, più gli anti-abortisti e tutte le fedi
religiose che difendono la vita. Lo spot riprende un tam tam che già circolava
nei media di destra: la riforma Obama è la legalizzazione dell'eutanasia. E' la
"soluzione finale" che punta allo sterminio dei vecchi per tagliare i
costi. L'appiglio? In una delle varie versioni del progetto di riforma è previsto
che lo Stato paghi - solo per gli anziani che ne fanno richiesta - una
consulenza medica sulle terapie antidolore e il testamento biologico. Tanto è
bastato perché partisse la campagna sull'eutanasia di massa, la "morte di
Stato" obbligatoria. Per proteggere il diritto alla vita degli anziani è
sceso in campo un fronte di organizzazioni dai nomi ecumenici, rassicuranti: il
Consiglio per la Ricerca sulle Famiglie, l'associazione
Americani per la Prosperità,
il Centro per i Diritti del Paziente. Dietro queste sigle innocenti si
nascondono degli strateghi politici di lungo corso, gli anelli di collegamento
fra la grande industria e la destra conservatrice. Un personaggio chiave di
questo mondo è una donna di 61 anni, Betsy McCaughey, che già ebbe un ruolo di
punta nella sconfitta dei Clinton. Repubblicana di
destra, ex vicegovernatrice dello Stato di New York, la McCaughey ha un megafono
mediatico importante come columnist dell'agenzia stampa Bloomberg (di proprietà
del sindaco di New York). Il titolo della sua ultima analisi diffusa su
Bloomberg: "Il piano Obama, ovvero come rovinarsi la salute". Betsy è
un ospite immancabile in tutti i dibattiti televisivi sulla salute,
regolarmente citata come esperta di sanità. Alle sue spalle la McCaughey ha un noto
think tank, lo Hudson Institute, che si autodefinisce indipendente ma sforna
analisi a senso unico, sparando a zero sulla riforma sanitaria. Lo Hudson fa
parte della galassia dei pensatoi conservatori legati all'establishment
capitalistico. Nato da una costola della Rand Corporation (vicina all'industria
militare), ha tra i suoi finanziatori tutti i colossi dell'industria
farmaceutica e biomedica: Ciba Geigy, Eli Lilly, General Electric, Merck,
Novartis. E' stata la spregiudicata Betsy a insinuare per prima, in un dialogo
alla radio col repubblicano Fred Thompson, che le
sessioni di consulenza medica offerte agli anziani "li spingeranno ad
accorciare la sopravvivenza, a rinunciare alle cure". Dietro di lei è
partito un coro irrefrenabile. La deputata repubblicana
Virginia Foxx lo ha detto in un intervento alla Camera: "Impediremo che i
nostri vecchi siano mandati a morire da questo governo". Rush Limbaugh, il
più popolare anchorman radiofonico di destra, ha definito l'eutanasìa forzata
"lo sporco segreto" della riforma Obama. Il gigante assicurativo
WellPoint ha contatto i propri clienti esortandoli a far pressione sui
parlamentari nei rispettivi collegi. La macchina della disinformazione si è
messa in moto, mobilitando risorse di ogni tipo. Anche occulte. La Columbia Journalism
Review ha smascherato centinaia di lettere di protesta dei lettori
anti-eutanasia pubblicate dai giornali di provincia:
tutte false, fabbricate da un'agenzia di relazioni pubbliche che lavora per
l'American Health Insurance Plans, cioè l'associazione delle compagnie
assicurative. La leader dei democratici alla Camera, Nancy Pelosi, è sbottata:
"Quello che stanno facendo le compagnie assicurative è immorale!" Ma
anche terribilmente efficace. Obama si è sentito interpellare di persona, la settimana
scorsa, mentre era in tournée per spiegare la sua riforma. "E' la
promozione dell'eutanasìa?" gli ha chiesto a bruciapelo un'anziana
signora. Robert Cramer, stratega elettorale del partito democratico, è convinto
che il presidente affronta la prova del fuoco. "La battaglia sulla sanità
- dice - sarà decisa dalla paura. Le assicurazioni private sono i padroni
dell'angoscia, stanno producendo un film dell'orrore". Matt Miller, un
altro intellettuale di sinistra che ha influenza sul presidente (è l'autore del
saggio La tirannide delle idee defunte), ammette che in questa fase Obama è
"preoccupato per le accuse di socialismo". Al punto da mettere in
forse l'elemento decisivo della sua riforma: la creazione
di un polo sanitario pubblico, in concorrenza con i privati, per contrastare le
tariffe assicurative da rapina. Pur di affondare l'idea del "polo
pubblico", la santa alleanza del capitalismo sanitario non bada a spese. I
finanziamenti ai partiti politici erogati dalle tre lobby alleate -
assicurazioni, industria farmaceutica, business ospedaliero privato -
sono già balzati fino a 500 milioni di dollari sul finire dell'anno scorso.
L'escalation avanza, nel 2009 batteranno ogni record. Con una logica
rigorosamente bi-partisan: un tanto ai repubblicani,
un tanto ai democratici. E non sono soldi elargiti a pioggia, ma mirati con
cura. In queste ultime settimane una marea di donazioni (tutte dichiarate e
quindi legittime in base alla legge Usa) sono andate ai Blue Dog, la corrente
moderata del partito democratico: sono i deputati in bilico, che sulla sanità
potrebbero passare dalla parte dei repubblicani e
sabotare definitivamente il piano Obama. Il capo degli esperti di demoscopea
che lavorano per la Casa
Bianca, Joel Benenson, consulta nervosamente i sondaggi sulla
sanità. Sente l'urgenza di riprendere l'iniziativa: "Bisogna riportare sul
banco degli imputati le compagnie assicurative, non lo Stato". I
collaboratori di Obama ricordano due dati. 14.000 americani perdono
l'assistenza sanitaria ogni giorno: o perché licenziati (l'assistenza è quasi
sempre legata al lavoro), oppure perché colpiti da una malattia grave e
abbandonati dalle assicurazioni private. Il secondo dato: i top manager delle
maggiori compagnie assicurative intascano stipendi medi di 12 milioni all'anno,
e fino a 73 milioni di liquidazione. L'assicuratore pentito, Wendell Potter, sa
perché le compagnie hanno i mezzi per intimidire Obama. "Sul monte-premi
delle polizze, il 20% finanzia voci di spesa che non hanno niente a che vedere
con la salute: sono le indagini per scartare i pazienti non abbastanza sani; e
le spese di lobbying per influenzare la politica". Decine di milioni di
americani, senza saperlo, pagano agli assicuratori un "pizzo" che
serve a sabotare la riforma. Contro chi può comprare una fetta del partito
democratico, quali chances ha Obama? I più cauti opinionisti democratici già si
preparano ad accettare qualsiasi compromesso al ribasso, pur di mascherare una
disfatta. I pessimisti rivolgono al presidente lo stesso consiglio usato per
l'Iraq: "Dichiara vittoria in fretta, e ritirati". (3 agosto 2009
(
da "Basilicanet.it"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
CINEMA
D'AUTORE, STASERA A BELLA “IL VENTO FA IL SUO
GIRO†03/08/2009 10.31.48 [Basilicata] Questa sera alle 21,00 in piazza Monsignor
Gagliardi a Bella nell’ambito della manifestazione “Cinema d’autoreâ€
sarà proiettato il film di Giorgio Diritti “Il
vento fa il suo giroâ€. Dopo la proiezione incontro-dibattito con Daniele
Furlati, coautore della colonna sonora e Marco Pistoia, docente di storia all’Università
di Fisciano. Bas 04
(
da "Corriere.it"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
LA LEGA E I DIALETTI Battaglie
giuste e sparate «Non pubblicare articoli, poesie o titoli in dialetto», diceva
una delle direttive ai giornali emanate nel 1931 da Gaetano Polverelli, capo
ufficio stampa di Mussolini: «L'incoraggiamento alla letteratura dialettale è
in contrasto con le direttive spirituali e politiche del Regime, rigidamente
unitarie. Il regionalismo, e i dialetti che ne costituiscono la principale
espressione, sono residui dei secoli di divisione e servitù». Un ordine
insensato. Uno spreco di ricchezze. Che Luigi Meneghello, autore di libri
straordinari e stralunate filastrocche («potacio batòcio spuacio pastròcio /
balòco sgnaròco sogato pèocio») avrebbe potuto disintegrare spiegando dall'alto
della sua cattedra all'università di Reading che non
solo «chi è padrone del proprio dialetto poi impara meglio l'italiano,
l'inglese e pure il tedesco» ma che «"l'uccellino" italiano, con
tutto il suo lustro, ha l'occhietto vitreo di un aggeggino di smalto mentre
l'" oseléto" veneto che annuncia la primavera ha una qualità che
all'altro manca: è vivo». Vale per il dialetto veneto e il siciliano, il sardo
e il piemontese. Tutti. Come dice Ferdinando Camon, lui pure devoto alla lingua
davvero materna, i «putei» e i «picciriddi», i «pizzinnu» e i «cit» non sono
solo «bambini». Ma qualcosa di più. Per questo è un peccato che una battaglia
giusta, quella del recupero anche a scuola delle lingue locali usate da Verga e
Pavese, Gadda e Fenoglio oggi stravolte da un impasto di tele- italiano
«grandefratellesco», venga svilita in una sparata strumentale buttata lì dai
leghisti, con accenti pesantemente anti-unitari, per ragioni di bottega. Come è
un peccato che un problema legittimamente posto nel consiglio provinciale di
Vicenza, quello delle graduatorie nei concorsi pubblici che al Nord hanno
regole più rigide e al Sud più elastiche, venga tradotto in
un attacco a tutti i docenti meridionali venato di vecchi rigurgiti razzisti
che sembravano (sembravano) accantonati. La scuola, come sa chi raggela davanti
a certe classifiche internazionali che vedono il nostro Paese in drammatico
ritardo (con la luminosa eccezione di alcune regioni settentrionali piene
zeppe, a sentire il Carroccio, di docenti «terroni »), non ha bisogno di
maestri e professori che sappiano recitare «sic sac de hoc sec iè car ac a cà»
(sottotitolo per i non bergamaschi: cinque sacchi di legna secca costano care
ovunque) ma di maestri e professori che conoscano e sappiano insegnare al
meglio la matematica, la fisica, l'inglese, la storia, l'italiano... Ha
bisogno, insomma, di un salto di qualità. Che recuperando un forte e comune
sentire intorno all'idea della Patria, dell'Unità, del Risorgimento possa
permetterci di ricucire senza derive campanilistiche con le nostre lingue di
ieri che per Giacomo Leopardi erano le più vicine «all'espressione diretta del
cuore». E chissà che questa nuova scuola, italiana ma rispettosa dei dialetti,
consenta ai deputati e ai senatori di domani di essere un po' più preparati di
quelli di oggi, visto che ai microfoni delle Jene sono arrivati a collocare
Guantanamo in Iraq e a definire il Darfur «un sistema di mangiare veloce», i
baschi dell'Eta «un movimento irlandese» e Caino «figlio di Isacco». Per non
dire della scoperta dell'America (oscillante tra il 1640 e il 1892) e altre
amenità che ogni maestra da Sondrio a Crotone, inorridita, avrebbe segnato con
la matita blu. Gian Antonio Stella stampa |
(
da "Blogosfere"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
Ago 09 3
La luce del sole fa brillare l'intelligenza. Pubblicato da Gordon Francis Ferri
alle 11:35 in Current Affairs Insomma, più o meno il buon senso ce l'aveva
sempre detto, ma adesso pare che ci siano anche prove certe sperimentali: Il
sole 'fa luce sull'intelligenza': l'essere poco esposti alla luce solare,
infatti, succhia via risorse cognitive alle persone depresse. Lo dimostra uno
studio pubblicato sulla rivista Environmental Health, basato su dati satellitari
NASA sull'esposizione alla luce solare e la misura delle funzioni cognitive di
un gruppo di volontari. Lo studio e' stato diretto da Shia Kent, dell'Universita' di Alabama a Birmingham ed ha coinvolto 14.474
persone. "Non credo ci sia un collegamento diretto tra l'esposizione alla
luce solare e le funzioni cognitive di un individuo - commenta la notizia
Alberto Oliverio, docente
di psicobiologia dell'Universita' La Sapienza di Roma, e' piu' probabile che questa
associazione tra luce e funzioni cognitive sia effetto delle conseguenze
della luce stessa sull'umore; infatti le persone che tendono ad avere un umore
o un'impostazione d'animo negativi spesso hanno anche piu' difficolta' a
concentrarsi, ad essere attenti, ad apprendere e memorizzare", e la luce,
si sa, influenza l'umore. La luce diurna, il bel tempo influiscono
positivamente sull'umore, infatti alcune persone possono soffrire di Disturbo
Affettivo Stagionale (SAD), una sindrome depressiva a ricorrenza invernale
caratterizzata, oltre che da sintomi come umore depresso, irritabilita' ed
anedonia (mancanza di emozioni, isolamento e apatia), eccessivo sonno e
peggioramento dei sintomi nelle ore serali. Tanto e' vero, continua Oliverio,
che nei paesi nordici, dove ci sono inverni con pochissime ore di luce, vi e'
un'illuminazione stradale piu' forte e si consiglia la
"luce-terapia". E' anche noto che il sole influenza
neurotrasmettitori importanti come la serotonina (il 'messaggero del buon
umore'). Studi hanno inoltre dimostrato che il sole influenza il flusso di
sangue nel cervello che si sa essere legato alla funzionalita' cognitiva. Ma
uno studio sulle funzioni cognitive del cervello e l'impatto dell'esposizione
alla luce solare su di esse mancava. Gli esperti hanno dunque incrociato i dati
NASA sul sole e le performance cognitive dei volontari e individuato una chiara
associazione tra perdita di funzioni cognitive e scarsa esposizione al sole, ma
solamente tra le persone che presentano un disturbo depressivo. "Non vedo
pero' un collegamento diretto tra luce solare e funzioni cognitive - conclude
Oliverio - semplicemente la luce condiziona l'umore, quello delle persone che
soffrono di disturbi depressivi in particolare e queste di per se' hanno
difficolta' di attenzione e apprendimento". E' quindi probabile che la
luce, giocando un ruolo chiave nel buon umore, influenzi di rimando anche le
attivita' cognitive ma che questo abbia un impatto visibile solo su chi gia' ha
un umore 'debilitato' e piu' vulnerabile in quanto soffre di depressione. (fonte
ANSA - http://www.ansa.it )
(
da "Foglio, Il"
del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura
3 agosto
2009 Cosa c'è dentro di me? Rispondono i bloggers/1 La
coscienza è la lente dell'universo su se stesso Il post del cosmologo Amedeo
Balbi Abbiamo girato la domanda: 'Cosa c'è dentro di me?' ai bloggers più
influenti. Sulla carta si stanno esercitando sul tema della coscienza i
filosofi, i docenti e gli scrittori con pagine bianche a disposizione, su
invito del direttore. Ecco l'appello di Giuliano Ferrara: "Questa è
l'estate di Susan Boyle e del suo paradigma. La domanda alla quale siamo
invitati a rispondere, se solo lo si voglia e con molto disincanto, è semplice:
che c'è dentro di me. La coscienza è la regina della nostra epoca. Regina
abissale, ignota, dalla quale prendiamo tutto quello che ci serve per
autorizzare la nostra libertà di decidere che cosa è bene e che cosa è male. Ma
la coscienza è anche il ponte tra teologia e psicoanalisi, tra la creatura
umana che si pensa divinamente pensata e l'Io che scava sotto di sé alla
ricerca della particella naturale, animale, che agisce e reagisce in proprio, a
caso o sotto la legge dell'evoluzione creatrice. Quando ci si domandi "che
c'è dentro di me", il tema dell'estate come una volta la canzone
dell'estate, si è già teologi e psicoanalisti, e si meritano 14000 battute
(spazi inclusi) per esibire talenti profondi, come quelli dell'anima di un
Agostino d'Ippona o di Susan Boyle, al cospetto del nostro riverito pubblico.
Buon lavoro". Sul sito osiamo di più: condensare la risposta nel post di
un blog. Lo abbiamo chiesto a chi i post li fa quasi di mestiere. Oggi è la
volta del cosmologo Amedeo Balbi, che ha un blog. Può sembrare strano chiedere
a un cosmologo di occuparsi di un tema come la coscienza. L'ambito naturale
della cosmologia è ciò che è fuori di noi, non dentro. E però, almeno un paio
di illustri cosmologi contemporanei, Roger Penrose e John Barrow, hanno
riflettuto seriamente sul posto che occupa la nostra coscienza nell’universo. Nessuno ancora sa spiegare completamente come,
dopo miliardi di anni di evoluzione, dagli stessi ingredienti e dalle stesse
leggi fisiche che tengono insieme una stella o un cristallo, possa essere emerso un
grumo di materia che pensa, si auto-osserva, e si interroga sul suo posto nel
cosmo; né se ciò sia avvenuto solo una volta, qui, su questo sasso umido che
gira intorno al Sole, o se sia un fenomeno onnipresente, una conseguenza
necessaria dell’evoluzione cosmica. Noi siamo
un pezzo di universo, ma la complessità delle relazioni che legano fra loro gli
atomi di materia nella nostra scatola cranica è inimmaginabile, se paragonata a
quella che troviamo in qualunque altra parte del cosmo. Per cui, non trovo
sintesi migliore per definire la coscienza che questa: è il modo che l’universo ha trovato per conoscere se stesso. (Mi piacerebbe
tanto averla inventata io, questa definizione; ma ho solo parafrasato un altro
astrofisico, Carl Sagan.) di Amedeo Balbi © 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO
Sogno
e paura: il Po navigabile divide la
Padania
(sezione: Cultura)
(
da "Stampa, La"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura
Tonino
Guerra L'ASSESSORE LUMBARD IL DOCENTE BOCCONIANO «Un intero
universo su quelle sponde» Sogno e paura: il Po navigabile divide la Padania Quattro sbarramenti,
Emilia contro Lombardia L'allarme degli esperti: "A rischio
l'ecosistema" «Riporteremo in vita l'antica civiltà fluviale, con le navi
fino a Milano» «La domanda di trasporto è tutta da creare e si limita a merci
non deperibili» «Il Po è un universo. Se cerchi ci puoi trovare
l'Africa», così Tonino Guerra, sceneggiatore di tanti capolavori del cinema
italiano e amico del grande fiume. «Qui ognuno può trovare un mondo selvaggio.
Anche Antonioni e Rossellini hanno sempre cercato di venire verso il Po per
trovare qualcosa che fosse al di fuori di una realtà comune». Migliaia di
incontri con il fiume, ma Guerra ne ricorda uno in particolare: «Quel giorno
dell'agosto '44 quando i tedeschi mi fecero salire su una barchetta per
attraversare il Po e portarmi in Germania. Su una sponda c'era la libertà,
sull'altra la paura. E un anno di prigionia in Germania».
(
da "Corriere di Siena"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura
Fondazione
Mps - Oggi la tanto attesa fumata bianca. L’accordo non c’è ancora ma alle 17 scatta l’ora giusta. E Tremonti nomina
sindaco revisore il professor Borrè. SIENA04.08.2009 indietro La squadra Mauro
Mariotti, Lio Scheggi, Pietro Burresi, Paola Rosignoli, Franca Mariotti,
Fiorenza Anatrini, Antonella Buscalferri, Paolo Rappuoli, Paolo Brogioni,
Stefano Culicchi, Gian Paolo Brini; in seconda fila Paolo Mazzini, Alessandro
Grifoni, Maurizio Botarelli, Fabio Giustarini, Egidio Bertelli Il temporale di
mezzogiorno che si è abbattuto in città potrebbe aver mitigato i bollori dei
rappresentanti degli enti che devono decidere chi sarà il presidente della
Fondazione Monte dei Paschi e chi saranno i sei della deputazione
amministratrice. Di buon mattino, ieri, il sindaco Maurizio Cenni ha convocato
in Comune gli otto membri di sua nomina per comunicare che l’accordo non c’è e mentre in qualche ufficio continuavano
trattative parallele, alle 13 nuova riunione. Nulla di fatto. Di nuovo
convocati alle 15,15. Zero risultato, per dirla con Mourinho. Alle 15.40 i
membri della deputazione generale arrivano a palazzo Sansedoni, in Banchi
di Sotto e, diligentemente, si recano nella sala delle riunioni. Si comincia.
Attorno al tavolone siedono i deputati. A capotavola il più vecchio, Gian Paolo
Brini, classe ’41, uomo d’ordine per essere cresciuto
nell’arma dei carabinieri prima di approdare alle
esattorie del Monte dei Paschi. Proviene da Alleanza nazionale. Attorno a Brini
i deputati Fiorenza Anatrini, Egidio Bertelli, Maurizio Botarelli, Paolo
Brogioni, Pietro Burresi, Antonella Buscalferri, Stefano Culicchi, Fabio
Giustarini, Alessandro Grifoni, Franca Mariotti, Mauro Mariotti, Paolo Mazzini,
Paolo Rappuoli, Paola Rosignoli, Lio Scheggi. Dopo la verifica dei requisiti, è
stato deciso di sospendere la riunione aggiornandola a oggi alle 17, per gli
adempimenti riguardanti la nomina del presidente, della deputazione
amministratrice e dei sindaci revisori. Con una speranza, che la notte porti
tanta pioggia in modo da calmare gli spiriti più bollenti. Se anche oggi fosse
fumata nera, la città e la provincia di Siena non farebbero una bella figura.
In fondo i rappresentanti degli enti nominanti appartengono quasi tutti al Pd,
ad eccezione dell’arcivescovo Antonio
Buoncristiani (ma da uomo di chiesa non può essere ostile per definizione) e del rettore dell’università Silvano Focardi,
che di questi tempi ha altro a cui pensare. Per la poltrona di presidente
sembra reggere l’accordo per la conferma di
Gabriello Mancini, vicepresidente dell’Acri, l’associazione delle casse di
risparmio. La Lega
minaccia ricorsi ma l’uomo di San Gimignano si è procurato pareri legali che
legittimano la sua conferma e soprattutto gioca a suo favore l’elezione a vicepresidente dell’Acri appena dieci giorni fa.
Più complicato completare il mosaico della deputazione amministratrice. Il
ruolo di
vicepresidente è molto ambito: in corsa l’ex
presidente della camera di commercio Vittorio Galgani, l’ex vicedirettore
generale di Banca Mps Gabriello Mancini e il commercialista di Abbadia San
Salvatore Paolo Fabbrini. Corrono per un posto di deputato il presidente della
Pubblica Assistenza Vareno Cucini, l’ex
capogruppo del Pd in Comune Lorenzo Brenci e l’ex presidente di Legacooperative
Ivano Zeppi. Sicuro della conferma è il lucchese Enrico Cecchetti, gradito al
presidente della Regione Toscana Claudio Martini. Dovrà fare da mediatore nella
vendita delle Scotte alla Regione per tappare una parte del buco dell’università di Siena.
Incrocia le dita il deputato uscente Riccardo Martinelli, socialista. Il Popolo
delle libertà è diviso tra Simone De Santi, poggibonsese, ex dc, ed Enrico
Bosi, fiorentino, ex monarchico. Chi ha già fatto il suo dovere è il ministro dell’Economia Giulio Tremonti che doveva nominare un membro del
collegio sindacale. E’ il professor Luigi Borrè, docente
di Economia aziendale all’università di Novara ed ex
bocconiano. Poteva fargli compagnia un collega della materia, Renzo Marzucchi,
ma il centrodestra locale sembra voler battere altre strade Stefano Bisi
(
da "Riformista, Il"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura
La
sinistra dica qualcosa sulla scuola Come al solito, l'opposizione (e la
sinistra?) sottovalutano radicalmente il problema della scuola. Un po' perché
la furbissima Gelmini fa le sue "riforme" a scuole rigorosamente
chiuse, un po' perché, purtroppo, la centralità dell'istruzione (e della
formazione) non è nelle sue corde. Centralità democratica e, secondo me,
perfino di civiltà. L'ultima sortita del lascivo ministro (che ha appena fatto
a pezzi quel che resta dell'università) è una
sostanziale apertura alle ipotesi leghiste sul "dialetto" -
professori nati e cresciuti sul territorio dove impartiranno le loro lezioni,
alla faccia dell'unità d'Italia e anche del lato progressivo, aperto,
cosmopolitico della globalizzazione. Neanche su questo, da sinistra si è
assistito a una replica adeguata, e di merito. Quanto ci voleva, per dire, a
stigmatizzare un approdo tanto bigotto e regressivo della famosa proposta di
Forza Italia? Dalla scuola delle tre "I" (Internet, Inglese, Impresa)
si è arrivati alle scuolette per bergamaschi, riservate a prof orobici (come si
legge sui cartelli degli agitprop leghisti), dove, suppongo, sarà obbligatorio
il tifo per l'Atalanta. E guai a quel povere docente torinese che abbia, putacaso,
vinto una cattedra in Val Brembana. Ma l'opposizione, dicevamo, non ha più
alcuna idea propria sulla scuola - e su quale dovrebbe essere la sua
"missione". L'unica idea che circola è quella del "merito"
- "premiare il merito" sembra la formula magica con cui ogni volta
tutti pensano di cavarsela. Lo dice, del resto, anche la Maria Stella Gelmini,
quando toglie i soldi alla Sapienza di Roma e li offre all'Università delle
"scienze motorie", in omaggio al primato della cultura. Ora,
personalmente non avrei nulla contro il "merito", se solo qualcuno mi
spiegasse che cosa vuol dire, come si valuta e come si scelgono i valutatori.
Sono andata a controllare su un buon vocabolario, per chiarirmi le idee:
"l'essere degno, l'aspirare a un riconoscimento, una lode o un
castigo" recita il De Mauro, nella prima delle nove diverse definizioni
che dà di questo benedetto sostantivo, - esso va, giust'appunto, dalla teologia
("valore particolare degli atti compiuti da chi è in grazia in Dio")
al diritto e all'economia (merito significa anche "interesse, frutto di un
capitale, usura"). Converrete che, quantomeno sul terreno linguistico, non
ci si capisce niente. Non sarà, a questo punto, che "merito" è
sinonimo, tout court, di "bravo"? Bravo come De Rossi, il primo della
classe del Cuore, quello che recitava a memoria, e in un battibaleno, tutti i
fiumi, i laghi e i borghi d'Italia. Ma vi rendete conto che oggi, con i criteri
che corrono, quel giovane eroe deamicisiano rischierebbe la bocciatura, se
capitasse in una scuola di Bergamo dove si parla solo bergamasco e, in omaggio
al radicamento territoriale, gli si chiedesse conto esclusivamente del sistema
idrico lombardo, comprensivo di ruscelli, torrenti e dighe? Fuor di paradosso,
voglio dire che, se non si ha un'idea vera della scuola, anzi delle scuole, del
loro ruolo, della loro "missione", non c'è merito che tenga. In
sintesi: l'attuale sistema dell'istruzione è un non sistema, dove l'ordinamento
gentiliano non è mai stato organicamente sostituito, è solo drammaticamente
invecchiato tra contraddizioni e mille scelte contraddittorie, che si sono
succedute negli anni, anzi nei decenni. A suo modo, la scuola di Gentile aveva
una missione molto chiara: le elementari per tutti (l'alfabetizzazione di
base-base per imparare a leggere, scrivere e far di conto), poi la separazione
precoce in due distinti canali: di là, il liceo per formare i figli della
borghesia, la futura classe dirigente e le professioni intellettuali, di qua
l'istruzione tecnica per il popolo, i futuri operai e la massa
piccolo-impiegatizia - alle donne, salvo eccezioni, erano riservate le
magistrali, le professionali, gli istituti per infermiere e ostetriche. Era una
scuola certo per nulla progressista, ma molto coerente. Ma oggi? Essendo
acquisito (forse) che tutti, non uno escluso, dovrebbero frequentare una scuola
almeno fino a sedici anni (a diciotto dico io), per non ricadere un attimo dopo
nell'analfabetismo puro, sul percorso che segue le idee latitano e la
confusione abbonda. E la zona più oscura è proprio quella che concerne
l'istruzione superiore: licei che sfornano futuri laureati, magari molto
"meritevoli", che però, nel Belpaese, non sanno proprio che farsene
del loro "merito" (ogni anno, diecimila meritevolissimi devono
emigrare in qualche parte dell'Europa, dell'America o dell'Asia, dato che
l'Italia è alla coda del mondo civile nell'investimento in ricerca); istituti
che diplomano frotte di ragionieri, geometri e periti, in genere destinati a
ingrassare le file della disoccupazione; scuole professionali che (salvo
eccezioni) non insegnano assolutamente nulla. Infine, arriva l'università, con la sua struttura demenziale di lauree brevi
e di crediti, che somma ed esalta tutte le incongruenze dei
"diplomifici" che le stanno sotto. Credetemi, è anzitutto a questa
insensatezza d'insieme che bisognerebbe porre mano. di Rina Gagliardi
04/08/2009
(
da "Corriere della Sera"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 04/08/2009 - pag: 43 Professore
emerito in Bocconi Economia, addio a De Maddalena Un uomo di «estro, rigore e
grande cultura». Un «maestro». Le cui lezioni erano «esempio di rara competenza
e sobria magniloquenza». Il mondo della cultura milanese piange il professore
Aldo De Maddalena, decano dell'università commerciale «Luigi Bocconi», scomparso ieri. Docente ordinario
dell'ateneo fin dal 1971, fondatore e direttore dell'istituto di Storia
economica, presidente dell'Associazione internazionale degli storici economici
e professore emerito dal 1997, Aldo De Maddalena sarà ricordato per la preziosa
opera scientifica prodotta negli ultimi quarant'anni, la passione per
l'insegnamento e il grande contributo di intelligenza, cultura, sensibilità
umana e per l'appassionato amore per l'università
Bocconi che ha contraddistinto la sua vita professionale. I funerali si
svolgeranno domani, mercoledì 5 agosto, nella parrocchia di San Nazaro in
Brolo. La tumulazione è prevista nel cimitero di Caldana di Cocquio, in
provincia di Varese.
(
da "Blogosfere"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Ago 09 4
Bicycle Race Pubblicato da Gianluigi Filippelli alle 09:32 in News, Psicologia
L'omonima canzone dei Queen è una delle mie preferite e in questa occasione mi
sembrava indicata per parlare di questa interessante (e apparentemente inutile)
ricerca sulle biciclette e gli esseri umani.
Pubblicata su Nature Neuroscience, la ricerca spiega
perché non dimentichiamo come si fa ad andare in bicicletta: quando impariamo
una nuova abilità, come ad esempio proprio l'andare in bici, il cervelletto è la parte del cervello coinvolta nella
coordinazione dei movimenti. I ricercatori, distribuiti in mezzo mondo tra le università di Aberdeen, Rotterdam, Londra, Torino, New York hanno cercato
di comprendere le connessioni tra le cellule nervose del cervelletto preposte
al processo di apprendimento. Peer Wulff, che ha guidato la ricerca da Aberdeen insieme con Bill Wisden, dice:Ciò cui ci
siamo interessati era capire come la memoria viene codificata nel cervello.
Abbiamo trovato che c'è una cellula che struttura il segnale in uscita dal
cervelletto in un codice particolare che è inciso come una memoria pronta per
imparare una nuova abilità motoria.La scoperta potrebbe spianare la strada per
migliorare le protesi, ad esempio, ma anche dare benifici ai pazienti che
soffronto di disordini cerebrali, come ad esempio gli ictus o la sclerosi
multipla:.Comprendere il modo in cui il cervello lavora e processa normalmente
le informazioni aiuta lo sviluppo delle interfacce informatiche per il
cervello, così come le protesi, in modo da riportare alla norma le funzioni
cerebrali perse in pazienti che hanno subito un ictus o hanno la sclerosi
multipla. I nostri risultati sono molto importanti per le persone interessate a
come il cervello processa le informazioni e produce e immagazzina la memoria.
Un giorno queste scoperte potrebbero essere applicate da altri gruppi di ricerca per costruire nuove protesi.Così conclude Wulff e la
nostra pedalata nel misterioso mondo del cervello. (da Scientists discover why
we never forget how to ride a bicycle)
(
da "Corriere di Siena"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Per sconfiggere
il Parkinson. Studia le alterazioni di un gene responsabile della forma
giovanile della malattia. Alessandra Chesi e le sue scoperte a Filadelfia.
SIENA04.08.2009 indietro Alessandra Chesi Nella foto di Panorama Il settimanale
Panorama le dedica una pagina intera. Una lunga intervista porta alla ribalta
della cronaca nazionale Alessandra Chesi, ricercatrice senese che si sta facendo onore negli Stati Uniti grazie ad
un importantissimo studio sul Parkinson. Anche Alessandra dunque, rientra in
quella fuga di cervelli che spesso lancia nel
firmamento del Gotha sientifico personaggi capaci di distinguersi non solo per
il loro acume ma anche per dedizione, coraggio, voglia di fare e di
emergere. Alessandra Chesi, laureata in fisica alla Normale di Pisa e dopo un
dottorato in neurobiologia alla Sissa di Trieste, ha trasferito negli Stati
Uniti la sua passione per la ricerca su una malattia
che solo in Italia colpisce 220mila persone. Per Alessandra i risultati non
tardano a venire: “Di recente - spiega a Panorama -
abbiamo pubblicato un articolo su Nature Genetics. Abbiamo visto che le cellule
di lievito con il gene sopravvivono in un ambiente ad alta concentrazione di
manganese, ma se cancelliamo il Park9 dal codice genetico le cellule muoiono.
Quindi il gene protegge la tossicità del manganese. Questo elemento chimico può
provocare una malattia simile al Parkinson“. Insomma,
una ricerca che ha ottime possibilità di produrre risultati
straordinari. E alla domanda: che differenza ha trovato fra le unversità
italiane e quelle amricane, Alessandra risponde: “In
Italia ho imparato molto, ma qui esistono possibilità di carriera che da noi
mancano”. La strada è lunga, ma fruttuosa dunque e Alessandra rimarrà negli
States per almeno altri due anni, qui la ricerca sul
Parkinson è ben finanziata, sia dallo Stato che dai privati
(
da "Blogosfere"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura
Ago 09 4
Così bello da sembrare vero Pubblicato da Emanuela Zerbinatti alle 10:28 in
Neuroscienze Supponete di trovarvi di fronte a un quiz di cui proprio non
conoscete la risposta. Quale delle diverse soluzioni proposte scegliete alla
fine? Scommettiamo che indovino? Sceglierete la più bella. Proprio così, avete
letto bene: sceglierete la risposta che vi sembrerà esteticamente più gradevole
perché il vostro cervello si illude che "bello" voglia dire
"esatto". è una tendenza che hanno in molti, compresi i matematici i
quali giudicano spesso formule e teoremi in base alla loro «attrattiva». A
volte va anche bene. Il matematico Hermann Weyl ad esempio era talmente
convinto che la formula a cui portava la sua teoria sulla forza di gravità
fosse troppo bella per essere falsa da difenderla a spada tratta anche quando
ormai tutti provavano il contrario. Alla fine una parte di ragione ce l'aveva
pure nel senso che anni dopo si dimostrò corretta almeno nell'elettrodinamica
quantistica. Non è detto però che vada a finire sempre così, perché "il
legame bello ed esatto non esiste in natura: è la mente umana a crearlo".
A spiegare perché questo avviane ci hanno però pensato due ricercatori
norvegesi in un articolo pubblicato il mese scorso su Mente e Cervello. Rolf
Reber, docente di psicobiologia all'Università di
Bergen e Sascha Topolinski, psicologa dell'Università di WÏ‹rzbur, sostengono, infatti, che uno dei motivi per cui la
nostra mente lega indissolubilmente bellezza e verità va cercato nella maggiore
facilità di elaborazione. In base a una teoria elaborata qualche anno fa da
Norbert Schwarz e Piotr Winkielman insieme allo stesso Reber, noi tendiamo a
percepire come belli un'opera d'arte o un brano musicale quando possiamo
percepirli con più facilità. Questo principio che gli psicologi chiamano della
"facilità di elaborazione" o "processing fluency" riesce a
spiegare ad esempio perché tutti i neonati hanno gli stessi gusti musicali
preferendo motivi melodici e armonici semplici o ripetitivi come una ninna
nanna, mentre tra gli adulti si osservano notevoli differenze per quanto
riguarda le preferenze musicali. La processing fluency sembra però spiegare
anche come facciamo a giudicare la correttezza di un'informazione anziché
l'esteticamente bello. Alcuni studi hanno dimostrato che volontari sottoposti a
quiz di cui non potevano conoscere le soluzioni, tendevano a scegliere la
risposta che sembrava loro più corretta in base alla maggiore facilità di
lettura su cui i ricercatori giocavano con semplici accorgimenti grafici
(caratteri più pallidi o più scuri). In seguito proprio Reber ha dimostrato con
altri colleghi che lo stesso risultato di ottiene variando l'estetica delle
soluzioni. Se ai volontari si chiede ad esempio di stabilire in pochi secondi
quali delle due operazioni qui sotto è corretta senza che abbiano modo di
contare le palline, ci sono buone probabilità che la maggior parte risponda la A, che essendo simmetrica
risulterà esteticamente più gradita a molti (la simmetria infatti è uno degli
aspetti che la maggior parte di noi guarda per giudicare il bello, ndB). Quindi
per il nostro cervello bellezza e verità coincidono perché il bello è più
facile da elaborare. Ovviamente poi ogni sensazione di correttezza giudicata
così, di pancia, viene verificata, ma intanto anche i matematici ne hanno
bisogno. Il matematico francese Henri Poincarè affermava che
"l'impressione di bellezza ed eleganza di una combinazione matematica
nasce dal fatto che tutto interagisce in modo esteticamente notevole. Spesso un
matematico sa soltanto che un principio è in qualche modo giusto: ne ha il
sentore senza poter fornire ancora prove certe." E lui lo sapeva bene
visto che la sua teoria sulla molteplicità delle forme di figure
multidimensionali è stato la più grande congettura non dimostrata della storia
della matematica ("congettura di Poincaré"). Bertrand Russell diceva
inoltre che "la matematica, vista nella giusta luce, possiede non soltanto
verità ma anche suprema bellezza - una bellezza fredda e austera, come quella
della scultura". Nell'immagine qui sopra la formula nota come
"identità di Eulero" giudicata dai lettori della rivista "The
Mathematical Intelligencer" come la più bella del mondo.
(
da "Repubblica.it"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura
Un corso
di laurea specialistica per formare cento personal trainer, una via di mezzo
tra un allenatore e un medico. E' la principale novità offerta dalla sede di
Roma dell'università Cattolica per l'anno accademico
2009/10. Il "corso di laurea magistrale in scienze e tecniche delle
attività motorie preventive e adattate", questo il suo nome completo,
vuole preparare una nuova figura professionale, una sorta di super-esperto in
grado di affiancare un medico, e che abbia il compito di programmare e gestire
l'attività motoria e sportiva non solo per i soggetti sani, ma anche per le
persone con patologie croniche o internistiche e per persone con disabilità. Il
punto di forza di questa laurea, che è già attiva nella sede di Milano della
Cattolica, è nell'integrazione con i medici e con tutte le strutture del
Policlinico Gemelli. Come spiega Paolo Zeppilli, direttore della scuola di
specializzazione in medicina dello sport della Cattolica di Roma e coordinatore
didattico del nuovo corso di laurea, "i nostri studenti avranno la
possibilità di utilizzare le competenze maturate in tutti i vari reparti del
Policlinico, dalla neurochirurgia alla cardiologia, e non dovranno essere
inviati in nessun altro centro, neanche per effettuare il tirocinio". Del corpo docente faranno parte 11 professori, tanti quanti sono i corsi
insegnati. La parte didattica medico-scientifica è curata dai docenti del
policlinico Gemelli, con alcune collaborazioni "esterne" come quella
del prof. Marcello Faina, direttore del laboratorio di valutazione funzionale
dell'istituto di medicina e scienza dello sport del Coni di Roma. Tra le
materie insegnate, figurano fisiopatologia dell'esercizio fisico e dello sport,
metodi di valutazione motoria e attitudinale, attività sportiva nelle malattie
endocrine e metaboliche (per pazienti diabetici o obesi), attività motoria
nell'anziano. La parte pratica si svolgerà, oltre che nei vari reparti
ospedalieri, anche nel centro di medicina dello sport e nel centro fitness
dedicato agli anziani: un modo per dare la possibilità agli studenti di avere
un contatto diretto quotidiano con tutte le tipologie di
"pazienti-atleti". "Il nostro obiettivo - spiega Zeppilli - è
quello di preparare una figura professionale destinata a diventare il braccio
operativo del medico dello sport. Un esperto che conosca da un lato il
funzionamento del corpo umano in condizioni normali e patologiche e,
dall'altro, le differenti tecniche d'allenamento, capace di 'somministrarè
l'esercizio fisico e l'attività sportiva a bambini, anziani, disabili,
cardiopatici, diabetici, ma anche di verificare che l'allenamento sia veramente
efficace e non provochi effetti collaterali spiacevoli, e di scegliere il
programma d'allenamento più adatto al gruppo di soggetti che gli è stato
affidato e al singolo individuo". OAS_RICH('Middle'); I posti disponibili
per il primo anno di corso sono cento, e potranno presentare domanda i
candidati in possesso di una laurea triennale in scienze delle attività motorie
e sportive o di un diploma Isef. Le domande di ammissione al test d'ingresso
dovranno essere presentate entro il 25 settembre presso la segreteria studenti
dell'Università Cattolica (per informazioni si può chiamare il numero verde
800-554455). (4 agosto 2009
(
da "Reuters Italia"
del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA
(Reuters) - Assunzioni e immissioni in ruolo in arrivo per il prossimo anno
scolastico. E' quanto ha promesso oggi il ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ai
sindacati della scuola. Il ministro, come si legge in una nota, ha confermato
per il prossimo settembre l'assunzione di 647 dirigenti scolastici,
l'immissione in ruolo di 8 mila docenti e l'assunzione di 8 mila unità di
personale Ata. Ma la cifra è giudicata insufficiente dalla Flc Cgil che,
anzi, ha preannunciato possibili mobilitazioni in vista dell'inizio dell'anno
scolastico. "Il governo sta lavorando per garantire continuità didattica
agli studenti - dice la nota del ministero -, assicurare la stabilità
necessaria al personale della scuola e la continuità organizzativa a tutte le
istituzioni scolastiche. L'assunzione di oltre 8mila docenti e 8mila unità di
personale Ata è una dimostrazione concreta di questo impegno". La Flc Cgil, ha replicato il
segretario Domenico Pantaleo, ha fatto sapere di ritenere inadeguato "il
numero di assunzioni a fronte delle disponibilità di posti vacanti". Anche
sulla situazione dei precari l'incontro non ha fornito, secondo il sindacato,
un esito soddisfacente. "Purtroppo dobbiamo constatare che sugli
interventi a favore dei precari siamo ancora alle comunicazioni verbali e ad
ipotesi fumose . Al momento non è chiaro quali strumenti legislativi il governo
intende utilizzare, come saranno definite le normative di accompagnamento ed i
tempi che saranno necessari per la loro applicazione". In vista della
riapertura delle scuole, poi, il segretario generale della Flc Cgil Pantaleo
non ha escluso ulteriori mobilitazioni. "La Flc Cgil ha ribadito che
metterà in campo tutte le iniziative di mobilitazione per costringere il
Governo a fornire risposte concrete e rapide per tutti i precari della
scuola". Più positivo, al termine dell'incontro con il ministro, il
giudizio di Massimo di Menna, segretario generale della Uil Scuola. "Il
ministro Gelmini si è impegnato a individuare il numero delle persone, con
incarico a tempo determinato, che a settembre rischiano concretamente di non
avere più un lavoro". "Il ministro - ha detto di Menna - si è poi
impegnato anche per un provvedimento legislativo che dovrà essere assunto a
livello di governo, in un decreto di urgenza tra quelli già previsti, per il
riconoscimento del servizio e per la priorità sulle supplenze. E a questo
proposito, è stato fissato un incontro tecnico su questi temi e sulle questioni
connesse all'organico di fatto per il 25 agosto prossimo".
(
da "Repubblica, La"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
27 - Commenti IL DOPPIO GIOCO DEL MASCHIO AL POTERE Che la vicenda
Berlusconi-escort possa almeno servire a questo: una presa di coscienza della
realtà con cui si confrontano oggi le donne A partire da quando la vita privata del premier è stata messa in scena come argomento
chiave del proprio successo cosa resta della distinzione pubblico/privato?
(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Ci si può accontentare di riconoscere che ha
perfettamente ragione quando dice che una società deve esprimere «un senso
della morale comune» e che i suoi rappresentanti politici «sono anche tenuti a
salvaguardare i valori che essa esprime». Ma ci si può anche domandare come interpretare quello che dice quando aggiunge che un uomo politico
non può «permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata». Ogni democrazia liberale si fonda infatti, come hanno spiegato
in modo cristallino Constant e Tocqueville, sulla necessaria separazione tra
sfera pubblica e sfera privata per permettere a ciascuno di
preservare le proprie libertà individuali. Vale per tutti. Anche per gli
uomini politici. Bisogna allora comprendere in modo diverso le parole della
figlia di Silvio Berlusconi e di Veronica Lario? A partire dal momento in cui
la vita privata del presidente del Consiglio è stata
per anni messa in scena come un argomento chiave della propria credibilità e
del proprio successo, cosa resta, infatti, della distinzione pubblico/privato?
Si può veramente giocare senza rischi la carta del doppio gioco, cioè
utilizzare come argomento di campagna elettorale la propria virilità e poi
voler nascondere la propria vita sessuale nel momento in cui ci si rende conto
che non corrisponde esattamente a quello che la gente aspettava? Quando il
potere trasforma la vita privata in argomento
pubblico, diventa legittimo, come suggerisce Barbara Berlusconi, fare delle
vicende intime l´oggetto di un vero e proprio dibattito, come sta accadendo
oggi in Italia. Anche se alcuni intellettuali, facendo più o meno involontariamente
il gioco del potere in carica, credono che non si tratti di un argomento degno
di interesse. Ci siamo forse dimenticati quando lo stesso Berlusconi (che si
definiva come un "sognatore pragmatico") in piena campagna
elettorale, a una donna che gli dichiarava la propria emozione
nell´incontrarlo, rispondeva: «Che direbbe dopo aver passato una notte d´amore
con me»? Ciò che poteva allora sembrare ad alcune persone una battuta simpatica
non lo era affatto. Ironia della sorte: si sa oggi, grazie alla D´Addario e
altre giovani donne, che questo modo di trattare le donne non era solo un modo
di parlare... è per questo che le cene, le escort, le feste e più generalmente
l´attitudine che il nostro presidente del Consiglio ha avuto verso Noemi, Patrizia,
o ancora sua moglie, non ha nulla di aneddotico. è anzi emblematico del posto
che la donna sembra occupare oggi in Italia. Nonostante il 1968, con la sua
cultura dell´uguaglianza e dei diritti, sia ancora tra noi, come ricorda
giustamente Miriam Mafai nell´articolo pubblicato ieri
su Repubblica, lo sguardo che molti uomini italiani
hanno sulle donne, e che molte giovani integrano sempre di più, non corrisponde
affatto allo spirito del 1968. Le veline, le show girl, le serate a Palazzo
Grazioli e a Villa Certosa non rappresentano solo un «pezzo sgradevole e
avvilente» del nostro paese, ma potrebbero essere l´essenza stessa di un´Italia
che cambia. Certo, questa nuova Italia individualista, materialista e machista
ha vergogna quando si guarda allo specchio. è per questo che si volta altrove,
disgustata o indifferente, senza accorgersi che le ambizioni e le aspirazioni
delle donne italiane svaniscono progressivamente. Si possono sempre citare
alcune eccezioni: giovani donne brillanti che riescono a sfondare nel campo
della scienza o dello sport o anche nel mondo degli affari e delle aziende. Ma
anche nel Novecento, molto prima della rivoluzione del 1968, si poteva citare
l´esempio di alcune donne capaci di uscire dall´anonimato. Purtroppo, lo
sappiamo tutti, una rondine non fa primavera. Tanto più che, in questi ultimi
anni, le conquiste femminili degli anni Settanta sembrano rimesse in
discussione come dimostrano la mercificazione del corpo della donna e molte
altre rappresentazioni degradanti della condizione femminile. è per questo che
alcune femministe storiche francesi come Gisèle Halimi non cessano di ripetere
che le battaglie per i diritti delle donne non sono mai vinte definitivamente:
l´uguaglianza teorica non corrisponde alla realtà della vita di tutti i giorni.
Non è un caso che Gisèle Halimi abbia lanciato un movimento che cerca di
promuovere la cause de l´européenne la plus favorisée, al fine di identificare
le migliori leggi per le donne nei vari paesi europei e di introdurle dove non
esistono ancora. Quante donne, pur lavorando come gli uomini (e talvolta più di
loro) sono costrette ad occuparsi sole dei figli e della casa? Quante
adolescenti hanno gli strumenti critici necessari per decostruire le immagini e
i discorsi che arrivano loro attraverso la televisione e la pubblicità? Per
rifiutare la sudditanza al potere maschile bisognerebbe prima di tutto
riconoscerla come una forma di sudditanza. è la lezione di Etienne de la Boétie e il suo discorso
sulla "servitudine volontaria": sebbene nessun essere umano possa
essere trattato come uno schiavo senza soffrirne, accade spesso che ci si
sottometta volontariamente a una forma di schiavitù quando non si è avuta la
possibilità di conoscere altro. L´abitudine ci fa accettare l´inaccettabile.
Accade a tutti. Perché, allora, stupirsi se le giovani donne non si ribellano e
considerano normale la sudditanza al potere maschile? Quale altro modello hanno
a loro disposizione? Tanto più in Italia, dove l´alternativa più credibile al
modello machista della donna-bambola sembra quella difesa da un certo
cattolicesimo, quello stesso che interviene quando si tratta di impedire un
vero dibattito pubblico sulla procreazione assistita o al momento della
commercializzazione della pillola Ru 486. Ancora una volta, siamo molto lontani
da quello che le donne attendono: una presa di coscienza dei propri diritti e
dei propri doveri in quanto esseri umani autonomi e liberi. Che la vicenda privata di Berlusconi possa almeno servire a questo: una
presa di coscienza della realtà con cui si confrontano oggi le donne.
(
da "Repubblica, La"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VII
- Firenze Villaggio europeo, partono le ruspe Sessanta casette destinate ai
ricercatori che arrivano all´università a Fiesole Il
terreno, dietro al benzinaio Agip di via Faentina, è già recintato. Dentro,
spuntano i tralicci delle gru ancora da montare e i primi scassi e ammassi di
terra. Visto dall´alto, dalla sede di San Domenico dell´Istituto Universitario
Europeo, lo spazio è un boschetto fitto di alberi più in basso: «Le 60 villette
o appartamenti a tre piani per ospitare i nostri ricercatori saranno costruite
proprio lì, i lavori partiranno a settembre e nel giro di due anni saranno
terminati» annuncia il segretario generale dell´Istituto Marco Del Panta
Ridolfi. Niente polemiche in vista: è tutto regolare, un progetto approvato,
discusso e finanziato da tempo. Anche l´appalto è già fatto. «E quanto agli
alberi che forse saranno abbattuti per il cantiere - prosegue il segretario
generale - è certo ne saranno ripiantati molti di più». Il plastico disegna un
piccolo villaggio - campus. Certo un po´ periferico, "separato" da
Firenze, ma al contrario vicinissimo alla sede centrale dell´Università
Europea. «Per noi è strategico cercare di organizzare le nostre 14 sedi e
alloggi qui intorno - afferma Del Panta Ridolfi - Lì andranno ad abitarci un
centinaio di ricercatori, alcuni con al seguito la famiglia. E così potremo
lasciare l´edificio di Pian del Mugnone che attualmente abbiamo in affitto
dalla Cassa di Risparmio di Firenze e che è in condizioni non del tutto buone».
L´Istituto Universitario Europeo guadagna spazi. Non solo con il nuovo
insediamento di 60 appartamenti, ma anche con Villa Salviati (vedi articolo
sotto), attualmente in restauro. Già, perché il primo effetto dell´aumento
degli Stati membri delle Comunità Europa è segnato dalla crescita di laureati
che arrivano dai 27 Stati a specializzarsi in questo centro di eccellenza che
vanta quattro dipartimenti - Storia e civiltà, Scienze economiche, Scienze
giuridiche e Scienze sociali e politiche - nella sede nata nel ´70 alla Badia
fiesolana. A cui si sono aggiunti dal ´92 il Robert Schuman centre for advances
studies e dal 2006 il programma post-dottorato del Max Weber. «Solo nel 2007
sono arrivati ricercatori da Bulgaria, Polonia, Estonia, Cipro, Slovenia. Anche
se la Turchia
non è ancora nella Comunità europea, c´è già un accordo per l´arrivo dei primi
studenti. Ad oggi ospitiamo 650 ricercatori dai vari Paesi, più 50 docenti e 20 professori part-time, 100 posti di dottorato,
150 dipendenti - prosegue il segretario generale - In tutto siamo un migliaio
di persone che vive e lavora tra Fiesole e Firenze. E molti altri si
aggiungeranno presto». I lavori per costruire le villette, sotto la direzione
del Provveditorato alle Opere pubbliche di Firenze, sono programmati per
avanzare rapidamente. I finanziamenti del ministero delle Infrastrutture sono
circa 8 milioni di euro: «Compresi 2.200.000 di euro che abbiamo investito noi
come Istituto per acquistare il terreno, prelevandoli dal Fondo pensioni del
personale. Un prestito che avrà un ritorno del 4 per cento a beneficio del
fondo dagli affitti pagati dai ricercatori, ovviamente a prezzo politico»
conclude Del Panta Ridolfi. (m. a.)
(
da "Repubblica, La"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
VII - Firenze Borrell Fontelles al posto di Mény Cambio di guardia ai vertici
dell´Istituto universitario Europeo. L´attuale presidente Yves
Mény da gennaio sarà sostituito da Josep Borrell Fontelles, designato con voto
unanime. Docente di economia matematica all´Università Complutense di Madrid,
Borrell Fontelles è ex presidente del Parlamento europeo.
(
da "Italia Oggi"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi
sezione: Lavoro e Previdenza data: 05/08/2009 - pag: 28 autore: Benedetta P.
Pacelli Parla il presidente del Cun Atenei pronti al cambiamento Lenzi: la
rivoluzione parte dalla nuova governance «L'università
risponde, l'università è pronta al cambiamento. E lo
dimostra il fatto che il movimento di riforma in atto, seppure dibattuto, è
condiviso dal mondo accademico che, però, non è più in grado di reggere
l'immobilismo in cui è tenuto da anni». Andrea Lenzi, presidente del Consiglio
universitario nazionale, parla così dell'università
italiana in un'analisi a tutto tondo, non solo all'indomani del pacchetto di provvedimenti
appena varato, ma soprattutto alla vigilia di una stagione di riforme. E
annuncia le novità in cantiere, come la revisione dei settori
scientifico-disciplinari, su cui il Cun sta lavorando dopo richiesta del
ministro dell'istruzione e università Mariastella
Gelmini.Domanda. Partiamo da questa novità.Risposta. Alla luce della prossima
riforma che riguarderà le procedure di reclutamento e progressione di carriera,
la semplificazione della governance, la Gelmini ci ha chiesto una revisione e riduzione
dei settori: da 370 li abbiamo portati a circa 190, ognuno di questi
inquadrato, a sua volta, in circa 80 macrosettori. Con questo lavoro ci siamo
allineati alle classificazioni standard internazionali della ricerca
scientifica.D. Che cosa vuol dire in concreto?R. Unificare aree della scienza a
volte piccolissime fino a ora completamente autonome. I nuovi settori saranno
il riferimento per le procedure di abilitazione nazionale, per i concorsi
locali e per l'attribuzione della didattica. Questo sarà garanzia di equilibrio
tra le esigenze didattiche e di ricerca, le competenze dei
docenti e una maggiore ampiezza del gruppo disciplinare che esprimerà le
commissioni concorsuali. D. La
Gelmini ha annunciato la riduzione dei corsi, quanto è stato
frutto del vostro lavoro?R. Fin dall'inizio della riforma il Cun ha indicato
delle linee guida che, in collaborazione con gli atenei, hanno già ridotto il
numero di corsi di circa il 20%. D. Solo pochi giorni fa il ministero ha
reso noto un primo ranking italiano delle università
suscitando grandi polemiche. Che cosa ne pensa?D. Che non è una graduatoria di
qualità delle università: ci sono atenei che nelle
classifiche internazionali fanno grande il nostro paese e che qui sono
collocati in fondo alla classifica.D. Come è stato possibile?R. Sono stati
utilizzati indicatori non sempre adeguati a valutare la complessità del sistema
universitario italiano dove sono presenti differenze che non è possibile
analizzare con un'unica tipologia di parametri né con un'unica graduatoria.D.
Quindi?R. Credo che sia opportuno modificarli tenendo conto della
specializzazione, della dimensione, della collocazione regionale, comparando in
questo modo atenei simili e favorendo una premialità corretta.D. Favorevole
comunque alla quota premiale e alla valutazione?R. Assolutamente sì. Anzi,
secondo il Cun, la quota premiale andrebbe aumentata, non per punire le università ma per giungere a un rapporto costo-beneficio
corretto. Quanto alla valutazione gli atenei la chiedono da sempre. D. Nessuna
riforma però salverà l'università se questa rimarrà
senza soldi.R. Il problema delle risorse è il problema vero dell'università. Per questo bisogna capire se il paese ha la
volontà di investire nel sistema universitario. L'università
sta facendo la sua parte, ora sta alla politica fare la propria.
(
da "Riformista, Il"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
In
Cisgiordania, Fatah a congresso Abu Mazen contro Hamas e Israele shmuel
sandler. Secondo il professore dell'università di Bar
Ilan, il partito che fu di Arafat «è morto come i laburisti israeliani». E
combatte per sopravvivere. Il leader dell'ex-Olp spara a zero contro gli
estremisti di Hamas ma promette anche una resistenza armata per riprendersi
Gerusalemme. di Anna Momigliano Tel Aviv. «Abbiamo scelto la pace, ma ci
riserviamo il diritto alla resistenza armata». Con queste parole Abu Mazen, presidente
dell'Autorità nazionale palestinese, ha inaugurato ieri a Betlemme il congresso
del suo partito Fatah, il primo dopo vent'anni. Più di duemila rappresentanti
di Fatah si sono riuniti nella città della Cisgiordania, obiettivo: approvare
un nuovo documento programmatico e rinnovare gli organi dirigenti del partito
(cioè la commissione centrale, 21 membri, e il consiglio rivoluzionario, 120).
In altre parole, svecchiarsi, cercare nuovi consensi e trovare nuove energie
per continuare a governare l'Autorità nazionale palestinese. E soprattutto,
prepararsi a reggere il confronto con Hamas: Fatah è forza principale dell'Olp
(organizzazione per la liberazione della Palestina) che di fatto ormai governa
solamente sulla Cisgiordania, da quando gli estremisti hanno preso il potere a
Gaza nel 2007. Nel suo discorso, il presidente palestinese ha attaccato non
solo Hamas, «i principi dell'oscurità che stanno dividendo la nostra patria e
danneggiando la democrazia», ma anche Israele: «Non ha mantenuto gli impegni presi».
Il congresso è stato aperto «nel nome dei martiri e di Gerusalemme, capitale
dello Stato palestinese». Sui muri della sala conferenze si potevano leggere
cartelli con gli slogan «la resistenza è un diritto legittimo» e «il diritto di
ritorno è sacro». Il ritorno dei profughi palestinesi nei confini dello Stato
ebraico è uno dei principali motivi di disaccordo tra palestinesi e israeliani:
i primi lo vedono come un loro diritto inalienabile, i secondi come un
inaccettabile suicidio demografico. Da parte israeliana non mancano le
preoccupazioni, ma il ministro della Difesa Ehud Barak (Labour) invita ad
aspettare la fine del congresso prima di trarre conclusioni. «Non dobbiamo
ignorarlo del tutto, ma neppure farci impressionare troppo», ha detto Barak davanti
alla commissione affari esteri della Knesset. «Il vero test avverrà quando si
sarà formata una leadership con un livello appropriato di legittimità», ha
aggiunto Barak, che ricopre anche la carica divicepremier. «Vedremo allora che
cosa avranno da dire». Sulla stampa israeliana erano circolate delle
indiscrezioni sul documento programmatico che Fatah sta per approvare: il
partito di Abu Mazen intenderebbe riaffermare il non-riconoscimento di Israele
come Stato del popolo ebraico. Barak ha anche detto che, se confermata, una
decisione del genere «sarebbe indicativa della disponibilità palestinese a
continuare i negoziati con Israele». Il ministro dei Trasporti Yisrael Katz
(Likud) ha espresso un giudizio assai più duro: «La piattaforma di Fatah
equivale a una dichiarazione di guerra». Avi Dichter, ex capo dei servizi
segreti Shin Bet e oggi parlamentare di Kadima, ha lanciato l'allarme: «Le
dichiarazioni dei leader di Fatah aprono la strada a una terza Intifada». E
ancora: «Trovo particolarmente preoccupante che siano i moderati a volere
votare su un articolo intotolato "Proseguire la lotta contro Israele con
ogni mezzo necessario". Sedici anni dopo gli accordi di Oslo, Fatah
continua a vedere la lotta armata come un mezzo legittimo di dialogo». Le
ragioni di preoccuparsi ci sono ma l'allarme su una "terza Intifada" sembra francamente eccessivo, commenta Shmuel Sandler, docente di scienze politiche all'università di Bar Ilan. «Abu Mazen non
vuole la violenza» dice al Riformista. «Eppoi non credo sarabbe così stupido da
lanciare un'offensiva in Cisgiordania, dove l'esercito e l'intelligence
israeliani sono in una posizione di forza». «Non mi stupirei se davvero
approvassero un documento violento -prosegue - ma alla fine sarebbero solo
parole». Semmai, sostiene Sandler, c'è da chiedersi se davvero la sua
leadership ha qualche possibilità di uscire rafforzata da questo congresso:
«Fatah è un partito politicamente morto. La sua storia non è molto diversa da
quella di molti movimenti nati da una solida ideologia e che, una volta perso
lo slancio, si ritrovano senza consensi». E ancora: «La stessa cosa che sta
capitando al partito laburista israeliano». Abu Mazen, conclude il docente, sta «seriamente cercando di rinnovare il partito»,
ma ha poche possibilità di successo: «Mi auuguro che da questo congresso possa
uscire qualcosa di buono, anche per Israele. Ma sono pessimista». 05/08/2009
(
da "Manifesto, Il"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
intervista LA SCIENZA OLTRE IL BUIO VADEMECUM PER DOCENTI Il
cielo SOPRA L'ABRUZZO Un incontro tra Margherita Hack e Roberto Melchiorre,
autore di fiabe per bambini dedicate alla volta celeste. L'astronoma introdurrà
l'iniziativa abruzzese «Vaghe stelle dell'Orsa», aforismi, pensieri e
narrazioni per chi il 10 agosto rimarrà con il naso all'insù Roberto Melchiorre
Chissà se anche lei, la notte di San Lorenzo, come milioni di persone,
sarà con il naso all'insù, contemplando la magia che ogni anno si ripete il 10
di agosto. Lei, Margherita Hack, con le stelle ci ha sempre vissuto perché -
racconta con quell'accento fiorentino che dà tanto colore ad una voce che
gratta via retorica, frasi fatte e luoghi comuni - «quando sono nata io, nel
1922, le città erano molto meno illuminate di oggi, quindi le stelle si
vedevano bene. Non c'erano cartelloni pubblicitari né le luci delle discoteche
e il cielo era buio. Più tardi, durante la guerra, c'era l'oscuramento per proteggersi
dai bombardamenti. Si rimaneva completamente al buio e il cielo stellato era un
vero spettacolo, si vedevano chiaramente le costellazioni. Per noi di quella
generazione le stelle non sono state una scoperta, anzi abbiamo vissuto la
perdita del cielo, l'abbiamo visto sparire prima piano piano, poi sempre più
velocemente». Orfani del cielo stellato in molte città sono anche i bambini.
Lei ha da poco pubblicato un libro sulle favole. Pensa che le fiabe possano
aiutare questo mondo a salvarsi? Entrare con certi temi «ecologici» nella
fantasia dei bambini può garantirci un futuro migliore? Penso di sì, perché i
bambini sono molto sensibili al problema dell'inquinamento, del rispetto della
natura. Se gli uomini, sin dall'infanzia, fossero posti di fronte a questi
temi, certamente diventerebbero degli adulti più responsabili nei confronti
della salvaguardia ambientale. Purtroppo gli italiani hanno ancora molta strada
da fare: da noi c'è una maleducazione direi quasi naturale. Si incontrano
ancora molte difficoltà nel cercare di abituare le persone a seguire certi
comportamenti che potrebbero risultare fondamentali per migliorare le
condizioni delle nostre città, del nostro paese e, in ultima analisi, anche il
nostro pianeta. Quando le stelle sono diventate un lavoro, oltre che una
passione? All'astronomia ci sono arrivata un po' per caso. A scuola mi
piacevano più la fisica e la matematica. Del resto ho sempre studiato la natura
fisica delle stelle. Certo, sono un meraviglioso e incantevole spettacolo della
natura, però non sono quella che si mette a fotografarle e a rimirarle. Noi
scienziati le studiamo come oggetti fisici e del resto il loro studio è una
vera e concreta palestra perché, per interpretare i messaggi che sono contenuti
nella luce delle stelle, bisogna usare tutta la fisica che si apprende in
laboratorio. Il nostro lavoro, quindi, è essenzialmente un'applicazione della
fisica all'interpretazione della luce delle stelle e oggi quando lavoriamo,
grazie all'elevatissima tecnologia a nostra disposizione, le guardiamo su di
uno schermo televisivo. Astronoma per caso, ma scienziata no. Tanta influenza
credo che l'abbia avuta suo padre, vero? Il babbo non era laureato. Aveva
studiato da contabile, mestiere che svolse fino a che fu licenziato, ufficialmente
per motivi di salute, in realtà perché non s'era mai voluto iscrivere al
partito fascista. Tuttavia, a lui interessava molto la scienza, aveva letto
molti libri per conto suo soprattutto i testi di Flammarion, un divulgatore
francese del secolo XIX. Sicché mi raccontava della differenza tra stelle e
pianeti, mi indicava i nomi dei pianeti del sistema solare, mi dava tante
spiegazioni sia d'astronomia che di scienza in generale. Poi, passeggiando in
campagna, mi faceva vedere le varie piante, mi insegnava i loro nomi, quindi
era più che altro un naturalista. Deve a lui l'interesse per la divulgazione?
Probabilmente. Per me la buona divulgazione scientifica è fondamentale. Ho
scritto molti libri di divulgazione. Credo che diffondere con chiarezza e semplicità
ciò che si scopre e si impara sia un dovere civile di noi ricercatori. Senza
dimenticare che la divulgazione fa bene anche a chi la «pratica» perché, come
sanno tutti gli insegnanti, quando si vuole spiegare un concetto con parole
semplici è indispensabile averlo capito molto bene. A proposito di insegnanti,
che suggerimenti darebbe per incrementare l'interesse verso questo settore
tanto decisivo quanto trascurato nel nostro paese? La scienza è certamente un
campo fondamentale. Conduce a quelle importanti applicazioni tecnologiche che
hanno poi cambiato radicalmente il mondo intorno a noi, che ci permettono di
vivere con minore fatica, di lavorare molto meno ed ottenere molto di più, di
avere migliore salute, di vivere più a lungo, quindi tutto ciò che ci facilita
la vita, oggi rispetto ad un secolo fa, è il risultato delle applicazioni della
scienza. In Italia, questa materia si studia male alle scuole medie, tuttavia
in molte università si fa della ottima scienza,
malgrado i tagli drastici e spesso stupidi. La ricerca italiana, infatti, in
molti campi, come nella fisica e nell'astrofisica, ha sempre raggiunto
considerevoli risultati anche in campo internazionale. Quindi più risorse? Non
solo. Bisognerebbe anche aumentare le ore di scienza alle scuole medie, anzi
addirittura partire bene dalle elementari con laboratori che si possono metter
su senza spendere, se c'è intelligenza e passione da parte dei docenti. Io ho
visto laboratori di fisica fatti dai bambini sotto la guida delle maestre,
laboratori a costo zero dove i ragazzini vedono, toccano e realizzano
esperienze di fisica. Ovviamente questo non basta, poi ci vuole, come si diceva
una volta, la volontà politica. Bisogna crederci alla scienza. L'India ha
deciso di vincere la sfida alla povertà raddoppiando gli stanziamenti a favore
della ricerca scientifica e tecnologica: dall'1% al 2% del Pil. I governanti
indiani si sono mostrati molto intelligenti, molto di più dei nostri. Quindi la
povertà si può vincere con la ricerca? Certo. Del resto l'Italia non deve forse
la crescita avvenuta negli anni Cinquanta e Sessanta allo sviluppo scientifico
e tecnologico della grande industria? Il Giappone, reduce dall'ernorme disastro
di Nagasaki e Hiroshima, impegnando addirittura il 4% del Pil nella ricerca ha
occupato i mercati di tutto il mondo con le sue moto, le sue macchine, i suoi
prodotti elettronici. Quindi la ricerca paga, eccome! Ovviamente bisogna stare
attenti a sfruttarne i risultati in modo intelligente, evitando, per esempio,
di distruggere la natura. A proposito di distruzioni, cosa pensa di ciò che è
accaduto all'Aquila con il terremoto? Povera città! Tutta quella sabbia nel
cemento, poi accadono certi disastri e la colpa si dà tutta alla calamità
naturale (dice tirando fuori una passione civile sempre viva, ndr). L'Aquila la
conosco da tanto tempo. Durante la
Seconda guerra mondiale andai a trovare mio marito Aldo che
faceva delle supplenze in una scuola. Mi colpì, oltre che per la bellezza della
natura del suo circondario, del suo centro storico e dei suoi monumenti, perché
c'erano molti giovani, giovani liberi e sportivi. Non aveva nulla delle tipiche
città meridionali, mi sembrò quasi nordica. Poi ci sono tornata tante volte.
Ora speriamo che la tirino su costruendo per benino e compatibilmente con la
natura dei luoghi. Foto: «MARGHERITA HACK CON IL MARITO E DUE GATTINI»,
ILLUSTRAZIONE DI STEFANIA DE NARDIS
(
da "Stampaweb, La"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA Con
l’avvio del nuovo anno scolastico ed accademico
riprenderà la contestazione studentesca contro la politica del governo e del
Miur sul fronte scolastico e dell’istruzione: una mobilitazione nazionale è già stata collocata
nella prima metà di ottobre. La decisione è stata presa dall’Unione degli studenti durante il “Riot Village”, il
campeggio nazionale studentesco che si è concluso oggi a Frassanito, in
provincia di Lecce. Alla base delle proteste le medesime motivazioni
(tagli agli organici e ai finanziamenti, dirottamenti dei fondi agli istituti
privati, distribuzione del budget sulla base di criteri meritocratici,
inclusione nei consigli d’istituto e di facoltà di enti
esterni di carattere privato) che durante lo scorso autunno, con un’insolita coda invernale, hanno portato nelle piazze italiane
centinaia di migliaia di studenti: una protesta a cui in diverse occasioni si
sino uniti anche docenti e genitori. Durante le due settimane di incontri
pugliesi,
cui hanno partecipato oltre 800 studenti di scuole e università,
l’Uds ha anche approvato l’indizione di un referendum
studentesco nazionale, una serie di rivendicazioni in tutte le regioni in
difesa del diritto allo studio e una capillare campagna elettorale per il
rinnovo dei rappresentanti degli studenti nelle scuole. Parte dal campeggio
studentesco pugliese anche il percorso costituente di un innovativo network che
rappresenterà tutti i soggetti in formazione italiani (studenti, dottorandi,
ricercatori) che si sono dati appuntamento il 10 e 11 ottobre a Roma per una
grande assemblea nazionale. Queste le altre attività svolte al “Riot Village”:
dieci workhshop tematici, quattro talk show, quattro giorni di assemblee degli
studenti di scuola, un’assemblea degli studenti
universitari, un’assemblea generale dei soggetti
in formazione. Durante gli incontri studenteschi si è discusso, oltre che di
scuola e
università, anche di ambiente, mafie, partecipazione,
lotta alle discriminazioni, uguaglianza di genere. + Riot Village
(
da "Galileo"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
5 agosto
09Evoluzione | MALARIA Il salto del plasmodio Tra due milioni e cinquemila anni
fa il parassita è passato dallo scimpanzé all'essere umano. Uno studio su Pnas
Finalmente sono state svelate le origini della malaria. Il parassita
responsabile dell’infezione nell’essere umano, il protozoo Plasmodium falciparum, si è
evoluto da una specie ospite degli scimpanzé dell’Africa equatoriale. La
scoperta, raccontata sulle pagine di Pnas, è di Stephen Rich, docente presso l'Università del
Massachusetts (Usa). Ogni anno, la malaria uccide quasi un milione di persone,
colpendo soprattutto le popolazioni delle aree tropicali. Negli esseri umani,
il parassita si trasmette attraverso la puntura di una zanzara femmina (del
genere Anofele) infetta. Nel regno animale esistono numerose specie di
plasmodio. Tra queste, quella geneticamente più vicina al P. falciparum è il P.
reichenowi, parassita degli scimpanzé. Fino ad oggi si pensava che le due
specie si fossero evolute separatamente a partire da un antenato comune vissuto
tra i 5 e i 7 milioni di anni fa. Dopo la separazione, ogni specie avrebbe
seguito un cammino evolutivo parallelo a quello del proprio ospite, essere
umano in un caso, scimpanzé nell'altro. I risultati del nuovo studio, però,
smentiscono questa ipotesi. L’analisi genetica di
otto nuove linee di P. reichenowi isolate dal sangue delle scimmie della Costa
d’Avorio e del Cameroon, mostra che tutte le popolazioni oggi esistenti del
parassita umano derivano da quello dello scimpanzé. Ecco il possibile scenario descritto dai
ricercatori: tra i due milioni e i cinquemila di anni fa una zanzara infetta da
Plasmodium reichenowi avrebbe punto un essere umano trasmettendogli il
parassita. Questo, una volta entrato nel nuovo ospite, avrebbe accumulato nel
corso delle generazioni le mutazioni che lo hanno reso pericoloso per la nostra
specie. In effetti, la malaria esplose nelle aree tropicali circa 5.000 anni
fa, quando l’agricoltura si diffuse in Africa ed aumentarono le
occasioni di contatto tra esseri umani e scimpanzé. (m.s.) Riferimento:
Doi:10.1073/Pnas.0907740106
(
da "Sestopotere.com"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corso di
laurea in infermieristica, 87 i posti disponibili a Cesena (5/8/2009 14:17) |
(Sesto Potere) - Cesena - 5 agosto 2009 - E’ aperto il
bando di iscrizione al Corso di Laurea in Infermieristica della Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell´Università di Bologna, che ha una sua sede formativa
anche presso l’Azienda USL di Cesena. Per
iscriversi alla prova di ammissione c’è tempo fino al 21 agosto 2009. I posti a
disposizione per l’anno accademico 2009/2010 sono in tutto 184 per il Polo Didattico di
Rimini: fra questi la sede formativa di Cesena mette a disposizione 87 posti,
di cui 4 riservati a cittadini non comunitari residenti all’estero. “Il Corso di Laurea in Infermieristica ha lo scopo
di formare operatori sanitari responsabili dell’assistenza
- spiega Sandra Montalti, responsabile della sezione formativa di Cesena del
Corso di laurea in infermieristica. - L’assistenza è il cuore della professione
infermieristica. Assistere, infatti, consiste nella capacità di rispondere su
basi scientifiche
ai bisogni delle persone che presentano problemi di salute. Oggi gli infermieri
in Italia sono 340.000 ed ogni giorno si prendono cura della salute di tutti.
Possono scegliere di lavorare presso ospedali, ambulatori, in assistenza
domiciliare o in strutture socio sanitarie, in regime di dipendenza o in libera
professione.” La laurea in Infermieristica ha valore abilitante: un infermiere
può cominciare a lavorare sin dal giorno dopo la laurea. Dopo il corso di
laurea triennale, si può proseguire lo studio delle discipline infermieristiche
con la formazione post base rappresentata da Master e Laurea Specialistica.
“Sempre di più, in questi ultimi anni, si è assistito ad un incremento delle
iscrizioni al nostro corso - prosegue Sandra Montalti. - I giovani scelgono di
intraprendere il nostro percorso di studi sia perché desiderano sentirsi utili
agli altri, sia per le importanti e ancora sicure prospettive lavorative.” La
sede formativa di Cesena è situata in una palazzina adiacente all’Ospedale Bufalini. Per lo svolgimento del corso l’Azienda USL di Cesena mette a disposizione varie strutture
per l’insegnamento teorico-pratico, con due aule di 80 e 30 posti, un’aula
informatica, un’aula per le simulazioni, una biblioteca e un’emeroteca, uffici
e studi per
il personale docente e spazi comuni per gli studenti.
In tutte le unità operative del Presidio Ospedaliero
“M.Bufalini-Marconi-Angioloni” e del territorio (Dipartimenti, Distretti…) sono
inoltre presenti strutture per il tirocinio, attivate a seconda degli obiettivi
formativi previsti per anno e della complessità assistenziale richiesta. Il
personale dedicato alla formazione e al coordinamento tecnico e pratico del
corso comprende un coordinatore tecnico pratico e della attività di tirocinio,
sei coordinatori didattici, un coordinatore infermieristico dedicato alla
formazione di personale di supporto, un amministrativo per le funzioni di
segreteria, un ausiliario e una rete di tutori clinici o guide di tirocinio
presenti in ciascun ambito di tirocinio clinico. L’iscrizione al corso di Laurea in Infermieristica si può
effettuare esclusivamente on line, tramite l´apposito servizio sul sito
www.almawelcome.unibo.it Nella domanda lo studente deve indicare il corso di
laurea triennale scelto come prima opzione tra i 14 corsi di laurea delle
professioni sanitarie disponibili presso l´Università di Bologna, scegliendo
anche il polo didattico e la preferenza della sede formativa. Lo studente può
inoltre segnalare una seconda e una terza opzione per altri corsi di laurea triennali
promossi dall´Università: la seconda e terza opzione hanno un carattere
alternativo, interverranno quindi solamente nel caso in cui la graduatoria di
prima opzione e, successivamente di seconda opzione, fossero insufficienti a
coprire i posti messi a disposizione. La prova di ammissione al corso di Laurea
in Infermieristica avrà luogo alle ore 8.00 del giorno 9 settembre 2009 presso
il Quartiere Fieristico di Bologna, Padiglioni n. 33/34, Ingresso Viale Aldo
Moro 20, Bologna. La prova di ammissione consiste nella soluzione di ottanta
quesiti a cui si dovrà rispondere in 120 minuti. Le domande verteranno
fondamentalmente sugli aspetti di cultura generale e logica, biologia, chimica,
fisica e matematica.
(
da "Repubblica.it"
del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA -
Un aumento costante, che sembra non conoscere sosta. E' quello che viene fatto
registrare dalle auto blu della Pubblica amministrazione italiana, arrivate a
toccare la cifra record di 624.330 unità, con un +2,7% negli ultimi sei mesi.
Un dato che conferma un trend in crescita, anno dopo anno. Nel dicembre del
2008, le auto blu erano 607.918, contro le 574.215 dell'anno precedente.
L'Italia guida anche la poco invidiabile classifica mondiale dell'utilizzo di
queste macchine: batte, tra gli altri, gli Stati Uniti e la Francia, rispettivamente
al secondo e terzo posto. Le statistiche arrivano da Contribuenti.it, il sito
dell'Associazione contribuenti italiani che, con il suo sportello, conduce
annualmente un'analisi del parco delle auto blu. Nella
ricerca vengono conteggiate sia le auto di proprietà delle amministrazioni che quelle
in leasing, in noleggio operativo e noleggio lungo termine, presso lo Stato,
Regioni, Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici,
enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per
azioni a totale partecipazione pubblica. Duro il commento del presidente dell'associazione,
Vittorio Carlomagno, secondo il quale "in Italia gli amministratori
pubblici hanno superato ogni limite", e propone, come soluzione, quella di
pubblicare sul sito internet "il nome degli
utilizzatori e tassarli come fringe-benefit per ridurre drasticamente il parco
auto della pubblica amministrazione". Anche
"una norma che stabilisce il limite di cilindrata" di questi mezzi
potrebbe servire a ridurre drasticamente il parco auto. L'associazione, tra
l'altro, fa notare che questo trend in crescita contrasta con "la legge
del 1991 che limitava l'uso esclusivo delle auto blu ai soli ministri,
sottosegretari e ad alcuni direttori generali: da allora si sono sempre
proposte regolamentazioni e tagli, mai effettuati". Il Codacons annuncia
un esposto alla Corte dei Conti per "chiedere di verificare se siano state
rispettate le norme vigenti che prevedono l'utilizzo delle auto blu da parte
dei dirigenti apicali". Per il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi,
"siamo di fronte ad una vergogna nazionale. Bisognerebbe cambiare, nel
nostro Paese, il modo di pensare dei politici, e di quanti lavorano nella
Pubblica amministrazione. Se prendere i mezzi sarebbe impossibile per loro, che
almeno salgano sui taxi: meno costosi di una macchina con autista, che passa
ore ed ore ferma ad aspettare". OAS_RICH('Middle'); Anche l'Adoc critica
"il trend di crescita costante nell'utilizzo delle auto blu" e
sollecita "il governo a ridurre costi che vengono sostenuti inutilmente
dai cittadini, in un periodo di crisi finanziaria. Le famiglie devono faticare
per arrivare alla fine del mese, mentre gli autisti di queste auto scorrazzano
per le città con il dirigente di turno". Il presidente, Carlo Pileri, si
chiede come mai in Italia "non siano presenti statistiche ufficiali, sui
siti delle pubbliche amministrazioni, relative a queste macchine. Quello che il
ministro Renato Brunetta ha fatto con gli stipendi dei suoi collaboratori, pubblicati sul sito del ministero, andrebbe fatto anche con
le auto blu. Invece notiamo che su questo tema c'è pochissima trasparenza. Cosa
ci vogliono nascondere?". A livello mondiale, dunque, l'Italia, con le sue
624.330 unità è il primo Paese per utilizzo di auto blu, mentre in altri luoghi,
come gli Stati Uniti, il dato è diminuito. Al secondo posto, proprio gli Usa,
con 72mila (contro le 75mila del dicembre 2008), seguiti dalla Francia, con
63mila (rispetto alle 64mila di fine 2008). Al quarto posto il Regno Unito con
56.000, la Germania
con 55.000, la Turchia
con 51.000, la Spagna
con 42.000 (nessuna variazione rispetto al 2008), il Giappone, con 30.000
(mille in meno rispetto al 2008), la
Grecia con 30.000. Ultimo in classifica il Portogallo, con
22.000 auto blu (- 1000). (5 agosto 2009
(
da "Stampa, La"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
La scoperta
è recentissima, degli ultimi giorni e il mondo degli archeologi forse non è
stato nemmeno informato, ma nell'alto Lazio, in provincia di Rieti, nei
territori dell'antica Sabina, è stata scoperta una straordinaria villa romana
di età imperiale. E tutto lascia pensare che fosse la residenza di campagna
dell'imperatore Vespasiano, di cui proprio quest'anno si celebra il
bimillenario della nascita. Tito Flavio Vespasiano, il rifondatore che a Roma
fece costruire il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui presero
il nome e lo splendido Tempio della Pace, il riformatore dell'impero, il
soldato tutto d'un pezzo che fece leva sul potere delle legioni e subentrò a
Nerone, veniva da una famiglia umile di queste zone. Era nato a Falacrinae, un
«vicus», che sta per villaggio, e come tanti provinciali di successo volle
tornare al paese e mostrare a chi l'aveva visto crescere il segno del suo
trionfo. «Di Falacrinae sapevamo l'esistenza dalle fonti letterarie, ma non
s'era mai trovata traccia», racconta il sindaco di Cittareale, Pierluigi
Feliciangeli. Poco fuori il suo Comune, infatti, un gruppo di giovani
archeologi inglesi e italiani - nel cantiere sono coinvolte
la British School
at Rome e l'Università di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza
Archeologica per il Lazio - sta lavorando sodo sotto la guida
del professor Filippo Coarelli, docente di antichità greche e romane all'Università di Perugia. E i
risultati non sono mancati: spostando metri cubi di terreno, a forza di pala e
scalpello, accanto a un antico cimitero e a una chiesetta che
probabilmente ha origini medievali se non ancora più antiche, è venuto fuori il
perimetro di una villa che aveva sale di ricevimento, terme, colonnati. Il
pavimento della sala principale, soprattutto, lascia senza fiato. E' ancora lì
in tutto il suo splendore, a intarsi di marmi policromi, preziosissimi,
provenienti da cave del Nord Africa di cui s'è persa traccia. E' proprio la
magnificenza di questa sala, che doveva avere rivestimenti in marmo anche sulle
pareti, preceduta da altre due sale dove il pavimento è in delicatissimo
mosaico, a far pensare che il proprietario originario della villa fosse lui,
Vespasiano. Il professor Coarelli comprensibilmente è cauto, ma ci crede. «Non
abbiamo trovato alcuna iscrizione - dice - e quindi non c'è certezza. Ma
l'epoca, la qualità degli ambienti, il luogo, e poi l'unicità di questa villa,
il fatto che non ce ne siano altre nei dintorni... insomma, tutto lascia
pensare a una residenza della dinastia dei Flavi». Poco distante, poi, è
saltata fuori anche l'antica Falacrinae. Merito di una antica pietra con
iscrizione romana del periodo repubblicano. Rarissima, e in buono stato, era
stata trovata più di dieci anni fa da un contadino della zona e conservata in
cantina. Celebra in versi la partecipazione di un figlio di Falacrinae alle
guerre sociali del 91-89 avanti Cristo, il conflitto che oppose Roma ai suoi
alleati italici. Il figlio l'ha riscoperta, l'ha fatta vedere in giro, la
notizia s'è sparsa, finché qualcuno non l'ha fotografata e non l'ha fatta
vedere al professor Coarelli. Il quale è saltato sulla sedia. E sono venute
alla luce tombe, resti di abitazioni, vasellame. Un materiale che ora si può
visitare nel piccolo delizioso museo di Cittareale, appena inaugurato dal
Comune e dalla Provincia di Rieti. «Il "vicus" - spiega il professor
Coarelli - è un modello insediativo scarsamente noto, ma diffuso tra gli
abitati minori dell'Italia antica». Si tratta di insediamenti rurali
alternativi alla villa. «Una struttura insediativa diffusa sul territorio che
assomma alle funzioni produttive (agricole, di allevamento, artigianali) quelle
di scambio, ed è sede di poteri amministrativi nella sfera civile e religiosa».
Qualcosa del genere sta venendo fuori anche a Cascia, a pochi chilometri da
Cittareale, ma sul versante umbro della montagna. Qui c'è in corso un altro
scavo, gemello del primo, sempre seguito da Coarelli. E da sotto una chiesetta
di campagna è venuto fuori il perimetro di un «forum», ovvero una enorme piazza
di 60 per 100 metri,
ornata di colonne, con templi e edifici pubblici. I contadini della zona
affluivano qui dai loro villaggi per il mercato, per avere giustizia, per le
feste religiose, per l'arruolamento nelle legioni di Roma. Dal punto di vista
scientifico, le scoperte di Cascia e Cittareale - complice il Bimillenario,
sono finalmente arrivati dei finanziamenti per qualche scavo archeologico in
questa area da sempre ignorata - permettono di capire molto meglio i meccanismi
della «romanizzazione» di un'area che fino al 290 avanti Cristo era territorio
di un popolo italico che non parlava latino e che appena qualche secolo dopo,
nel 9 dopo Cristo, dà i natali a un imperatore. Ma è la scoperta della sua
villa che affascina. Racconta Svetonio nel celebre «Vite dei Cesari», da sempre
lettura obbligata di chi vuole conoscere la storia degli imperatori, che
Vespasiano era solito trascorrere l'estate nella sua villa di campagna, «sui
monti vicino alla città di Rieti», e che una bevuta di acqua gelida gli provocò
una congestione fatale. I crampi alla pancia furono terribili. Epperò
l'imperatore non perse il suo humour contadino: «Mi sa che sto per diventare
dio!». Alludeva ai templi che i romani gli avrebbero dedicato appena morto.
(
da "Repubblica, La"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
III - Palermo Le nomine Stato-Regione completata la commissione Il ministro per
i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha nominato i componenti della
Commissione paritetica per la Regione Siciliana, in rappresentanza dello Stato.
Sono Giovanni Pitruzzella, ordinario di diritto costituzionale della facoltà di
Giurisprudenza dell´Università di Palermo e Ida Nicotra,
ordinario di diritto costituzionale della facoltà di Economia dell´Università
di Catania. Della commissione oltre a Pitruzzella e Nicotra fanno parte anche i
docenti universitari Salvatore Sammartino ordinario di diritto tributario alla
facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Palermo e Giuseppe Verde,
preside della facoltà di Giurisprudenza. Sammartino e Verde sono stati nominati
dalla Regione.
(
da "Repubblica, La"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
XI - Bari Crisi, le condizioni di Confindustria Laterza: "Procedure più
rapide o perderemo i fondi per le imprese" Il presidente critica la
politica del governo: nessun risultato prima del 2010 FULVIO DI GIUSEPPE
«Dobbiamo snellire le procedure per i bandi, altrimenti rischiamo di dilapidare
i fondi a disposizione». Il presidente di Confindustria Bari non riesce a esultare
appieno per la firma dell´accordo di programma quadro "Ricerca,
competitività e innovazione per la crescita delle regioni", che garantisce
alla Puglia un finanziamento di 405 milioni per un triennio. Fondi messi a
disposizione dall´accordo atteso da tempo tra i ministeri dell´Istruzione e
dello Sviluppo economico assieme con la Regione Puglia.
Fondi che però potrebbero ridimensionarsi già alla fine dell´anno. «Siamo
soddisfatti per l´accordo, ma dobbiamo accelerare le pratiche e approvare le
proposte delle imprese - insiste Laterza - altrimenti perderemo le quote della
prima annualità, entro il 31 dicembre». Dell´intero finanziamento, ai distretti dell´alta tecnologia e ai laboratori pubblico-privati
verranno destinati 225 milioni di euro. Potrà così concorrere anche il
distretto tecnologico della meccatronica, creato come strumento strategico per
accrescere la capacità innovativa e la competitività del sistema produttivo
pugliese. Un motivo di ulteriore interesse per Laterza, socio e
fondatore dello stesso distretto, la cui speranza è che «vengano rese
disponibili le risorse per la partenza di questo progetto, bloccato da
lungaggini a volte inspiegabili». L´oggetto delle critiche del presidente di
Confindustria è principalmente il governo nazionale. Anche l´efficacia del
pacchetto di misure anticrisi varato pochi giorni fa, viene ridimensionata.
«Sono certamente dei segnali importanti, ma in realtà non avranno alcuna
incidenza nell´immediatezza» sottolinea Laterza, spiegando come «prima della
metà del 2010 non ci sarà alcun effetto concreto». Inoltre sulla validità
dell´intervento nazionale, il numero uno di Confindustria si dimostra scettico.
«Non è ancora chiara la realtà dei fatti e cioè - spiega - che delle imprese
che godranno dei benefici delle misure statali, non faranno parte quelle che
sono con l´acqua alla gola, ma solo quelle in lieve difficoltà». In Puglia,
però, la situazione non è catastrofica, come assicura anche un sondaggio di
Confindustria. «Analizzando un campione di trecento imprese - assicura Laterza
- solo una ventina ammettono di vivere una difficoltà estrema, legata in
particolare alla meccanica, all´impiantistica e alla manutenzione». La polemica
sulla difficoltà a relazionarsi con gli interlocutori politici e gli
amministratori pubblici, investe però anche l´ambito locale. A lanciare
l´ultima stoccata è il vicepresidente di Confindustria Bari, Vito Bellomo, che
chiamato in causa sui progetti dell´area vasta per le province di Bari e della
Bat non lesina critiche: contro la
Regione, «siamo stati invitati ai tavoli programmatici sempre
con colpevole ritardo»; contro i sindaci dei quarantotto comuni interessati dai
progetti, «che faticano ad affrontare il dialogo con il partenariato economico
e sociale»; «contro chi sceglie di tenersi deleghe importanti in questo momento
delicato oppure assegna assessorati e deleghe confuse a persone senza garanzia
professionale, con le imprese che non sanno neppure con chi relazionarsi».
(
da "Italia Oggi"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi
sezione: Economia e Politica data: 06/08/2009 - pag: 8 autore: attiveranno
investimenti per 196 mln Simest, via a nove progetti all'estero Nove progetti
all'estero che attiveranno investimenti complessivi per circa 200 milioni di
euro. Sono le nuove iniziative deliberate dal cda di Simest che riguardano
settori trainanti dell'economia italiana (meccanico, satellitare, tessile,
energie rinnovabili e servizi) e si insedieranno in paesi quali Cina, India,
Guatemala, Sudafrica, Barhain e Stati Uniti. Da gennaio a oggi Simest,
presieduta da Giancarlo Lanna, ha deliberato 49 progetti di partecipazione in
società all'estero che hanno generato investimenti complessivi per oltre 700
milioni di euro.«Oltre ai progetti di grandi aziende», ha commentato Massimo
D'Aiuto, amministratore delegato della finanziaria pubblico-privata che promuove lo sviluppo delle
imprese italiane all'estero, «anche questa volta ci sono progetti di pmi
operanti in settori ad alto contenuto tecnologico, quali la Anthec, per la
progettazione e realizzazione di sistemi satellitari in India, la Saira Europe, per la
progettazione, produzione e installazione di arredi per la metropolitana di
Delhi in India e la Baglioni
negli Usa, per la produzione di serbatoi per aria compressa. Inoltre c'è un
interessante progetto che vede l'aggregazione di cinque pmi italiane del
settore tessile che vanno in Cina a realizzare un impianto per lo stampaggio di
tessuti per l'abbigliamento. Anche in questo momento si fa sentire la notevole
vitalità delle nostre aziende», ha continuato D'Aiuto, «e la loro propensione a
investire soprattutto in aree strategiche per l'internazionalizzazione. Le
imprese italiane hanno infatti delle sane e solide basi e dimostrano una forte
volontà di continuare a essere protagoniste dello scenario economico
internazionale, affermando il loro know-how e la loro elevata tecnologia».
(
da "Italia Oggi"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi
sezione: Un professionista al giorno data: 06/08/2009 - pag: 20 autore: di
Federico Unnia La vita e le passioni di Andrea Piqué, avvocato
civilista e docente di
legislazione cinetelevisiva Le diverse facce del diritto Ho portato
l'esperienza maturata in P&G al servizio del non profit e dell'università. Amo Roma, la mia città Dal
ponte di comando degli affari legali e societari di P&G Italia prima,
Europe poi, all'impegno diretto nell'integrazione degli stranieri.
Passando per l'università, l'esperienza nello sport e
nell'editoria. È questo lo sfaccettato mondo di Andrea Piqué, giurista
d'impresa, oggi avvocato tra i massimi esperti di diritto dello spettacolo e
della comunicazione pubblicitaria. Laurea in giurisprudenza a Roma, inizia
presto la carriera legale. «Ho sempre desiderato praticare e formarmi
nell'ambito del diritto comparato interessandomi al confronto tra legislazioni
dei vari paesi», precisa con tono cortese. Grazie anche alla conoscenza delle
lingue (Piqué parla infatti correttamente inglese, francese e portoghese), dopo
la laurea entra in uno dei primi grandi studi legali internazionali nati in
Italia negli anni Settanta. Su importanti clienti stranieri matura
un'esperienza che poi ha applicato in azienda. In Procter&Gamble Piqué si
misura anche con il mondo della pubblicità commerciale. «È una forma di
investimento essenziale per i fornitori di beni e servizi. Ma è anche un mezzo
importante di informazione per i consumatori, i quali vengono messi in
condizione di fare scelte di acquisto più consapevoli», dice. Ricordi più belli
del suo lavoro in P&G? Il più emozionante è legato alla negoziazione e
costituzione di una joint venture tra P&G e il gruppo farmaceutico
Angelini. Parliamo della Fater, società produttrice e distributrice di prodotti
igienici monouso (pannolini, assorbenti ecc). «Dovevamo coniugare due culture e
mentalità differenti, la prima tipicamente anglosassone, molto orientata ai
risultati a breve termine, la seconda, familiare, radicata nel territorio, con
processi decisionali più lunghi e più interessata a costruire il business nel
lungo periodo». Lasciata P&G, Piqué si dedica a un suo vecchio pallino:
l'accademia. All'università Roma Tre tiene uno dei
corsi più seguiti, su legislazione cinematografica e televisiva. «Ho sempre avuto
grande passione per l'insegnamento. In P&G conducevo corsi aziendali di
formazione sugli aspetti legali del marketing e di business. Il mio approccio è
più pratico che accademico e questo viene apprezzato». Da qui all'editoria il
passo è breve. Il recente libro sul product placement, edito da Edizioni Kappa
di Roma, si pregia della prefazione del professor Giorgio Floridia, presidente
dello Iap, con il quale Piqué ha mantenuto un ottimo rapporto professionale e
umano. Vive a Roma («città che non abbandonerei per nessun'altra
destinazione»), nel tempo libero legge e viaggia. Per tenersi in forma gioca a
golf e tennis. Ammirevole il suo impegno nel non profit. Collabora con il
Comitato italiano dell'Unicef nella realizzazione di eventi e progetti per la raccolta
di fondi. «La mia esperienza di manager d'azienda internazionale è vista con
interesse dal momento che le organizzazioni non profit si trovano oggi a
operare con strategie e tecniche di marketing simili a quelle del mondo
profit». Ma non solo: con l'associazione «Avvocato di strada», coordina uno
sportello legale a favore delle persone senza dimora a Roma. «Siamo 40 avvocati
che offrono gratuitamente assistenza legale, sia giudiziale sia stragiudiziale,
a tutte le persone, italiane e straniere, che vivono in strada, nei dormitori e
nei centri d'accoglienza». Grande cultore della musica popolare brasiliana
degli anni Settanta, in particolare quella di Tom Jobim. Progetti per le
prossime vacanze? «Sarò in Toscana, a Orbetello, ai primi di agosto per seguire,
come membro del comitato organizzatore, un torneo internazionale di tennis».
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-08-06 - pag: 14 autore:
L'indagine di Contribuenti.it Italiano il primato di auto blu: 624mila vetture
Il parco delle auto blu in Italia è il più vasto al mondo: Stato, Regioni,
Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, Enti pubblici, Enti
pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a
totale partecipazione pubblica utilizzano nel
complesso 624.330 vetture di servizio. La cifra – che emerge da uno studio
condotto da Contribuenti.it– risulta essere dieci volte superiore a quella
degli Stati Uniti (72mila) o di un paese europeo come la Francia (63mila). Un
primato negativo che per di più si va consolidando: in sei mesi il parco è
cresciuto del 2,7 per cento. CONTRASTO
(
da "Corriere della Sera"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Cronache data: 06/08/2009 - pag: 21 Guerra di cifre La
stima di Contribuenti.it. Brunetta: «Falso» «Auto blu, è record: sono 624 mila»
ROMA La leggenda delle auto blu continua. Quante sono? Ben 624.330 unità
secondo l'ultimo censimento di Contribuenti. it - Associazione Contribuenti
Italiani, sito che segue con passione il tema. Nell'ultimo conteggio (nel
precedente erano 570 mila) sarebbero incluse anche quelle in leasing, in
noleggio operativo e noleggio a lungo termine, presso lo Stato, Regioni,
Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, Enti
pubblici, Enti pubblici non economici, Società misto pubblico-private...
Insomma proprio tutte. Un record mondiale. Negli Stati Uniti ce ne sono,
secondo Contribuenti.it , appena 72 mila. Vero? Falso? «Un dato che non sta né
in cielo né in terra» è il laconico commento del ministro dell'Innovazione
Renato Brunetta, che aggiunge: «Mi piacerebbe sapere come hanno fatto i
calcoli». Una delle ultime stime ufficiali risale a Giulio Santagata, ministro
Attuazione programma del governo Prodi: 30.000 auto blu. Per Andrea Vignotto,
segretario nazionale Siar (sindacato Italiano Autisti Rappresentanza), 574 mila
auto blu (precedente stima di Contribuenti.it ) sono un dato «assurdo e
ingannevole». Un conto, spiega, sono le auto di rappresentanza, un altro conto
tutti i veicoli immatricolati dallo Stato, compresi i mezzi dei militari in
Afghanistan. «Se fossero così tante ha dichiarato conterei più di Epifani ».
Tra i 4 milioni di dipendenti pubblici si conterebbero, infatti, un milione di
autisti. «Troppe» Auto blu di rappresentanza nel cortile della prefettura di
Milano
(
da "Corriere di Siena"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università
- Pesanti accuse dal dimissionario Zanchi. Il Monte approva una linea di
credito per 110milioni di euro. Alla Banca, al Comune e anche al piano di
risanamento. SIENA06.08.2009 indietro Enrico Zanchi Dimissionario Il cda della
Banca Monte dei Paschi di Siena, riunitosi ieri pomeriggio, ha deliberato lo
stanziamento di una linea di credito a favore dell’Università senese per un valore complessivo di 110 milioni
di euro. La somma è suddivisa in un primo prestito di 40 milioni a 18 mesi con
mandato a
vendere di alcuni immobili di proprietà dell’ateneo, gli
altri 70 milioni con un mutuo a 30 anni. Della nuova linea di credito si era
discusso la settimana scorsa nella riunione tra il sindaco e il presidente
della Provincia di Siena, rappresentanti dell’Ateo e dell’Mps. L’incontro si era concluso con una proposta che doveva
essere appunto approvata dal cda della banca, oltre che dagli organi
dell’ateneo, i quali hanno espresso martedì il loro sì. Priprio in questa
occasione Enrico Zanchi aveva rassegnato le sue dimissioni dal cda dell’università, e ne spiega le
ragioni. “Intervenendo nella seduta del cda dell’Università di
martedì scorso, ho espresso considerazioni fortemente critiche in merito alle
proposte di finanziamento avanzate dalla Banca Mps, che a mio giudizio non
tenevano nella dovuta considerazione la natura del soggetto richiedente il
credito, la sua rilevanza culturale, sociale ed economica nel tessuto senese e
non solo senese. Ritengo insomma che la Banca, di fronte alla situazione drammatica dell'università di Siena, si sia limitata in questo frangente a
fare semplicemente il suo mestiere, senza alcun occhio di riguardo, senza alcun
atteggiamento di favore, come se si trattasse di un qualsiasi cliente. Per di
più sono convinto che, con la soluzione proposta da Mps, l'università
si ritroverà tra pochi mesi nella stessa situazione drammatica di oggi, avendo
però ormai dilapidato buona parte del suo patrimonio immobiliare. Ho anche
precisato che tali considerazioni erano frutto di esclusive convinzioni
personali e che in alcun modo intendevano coinvolgere il Comune di Siena ed il
Sindaco, la cui presenza peraltro alla riunione decisiva con i vertici della
Banca lasciava intendere il sostanziale accordo con tali proposte. Subito dopo
ho ritenuto, perciò, corretto trarre le dovute conseguenze di una così
sostanziale divergenza di vedute. Questa è l'unica motivazione delle mie
dimissioni. Vorrei aggiungere che nel mio intervento in cda ho anche
sottolineato, ancora una volta, con forza, che per essere
aiutati occorre essere credibili e che il Piano di risanamento dell'università può divenire credibile
soltanto a condizione che, assieme alle altre misure di contenimento della spesa,
si intervenga drasticamente sulle due voci più rilevanti del bilancio, quella
relativa al personale docente e quella relativa al personale tecnico-amministrativo. Le
mie dimissioni non sono certamente una fuga dalle responsabilità. E' ovvio
sottolineare che Siena (e forse anche la Banca) non sarebbe quella che è se non avesse da
circa otto secoli una università ed altrettanto ovvio
è affermare che non potrà continuare ad essere quella che è senza di essa. Per
questo motivo, nei limiti delle mie capacità e possibilità, mi sono fortemente
impegnato per cercare di garantire la vita dell'Ateneo ed anche per contribuire
a modificarne regole e comportamenti. Oggi le soluzioni che si intendono
percorrere per raggiungere tali obbiettivi non mi convincono. Mi auguro
sinceramente che abbia ragione chi la pensa diversamente da me e soprattutto
voglio sperare che ciascuno lavori nell'esclusivo interesse generale” Enrico Zanchi
(
da "Stampaweb, La"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA Nel
cervello sono presenti dei geni “salterini”, che favoriscono la diversità a
livello neuronale. Studiarne l’azione potrebbe aiutare
a svelare i meccanismi dello sviluppo cerebrale: comprendendo le differenze fra le
persone, ma anche l’origine delle malattie
neurologiche. Lo sottolineano i ricercatori del Salk Institute for Biological
Studies (Usa), autori di una ricerca pubblicata su
“Nature” online. Secondo gli scienziati, i nostri neuroni ospitano un’incredibile variabilità genomica, che potrebbe spiegare le
differenze individuali fra gli individui e costituire una miniera per lo studio
di molte patologie. Il team diretto da Fred Gage ha infatti scoperto che il
nostro cervello contiene un inatteso numero di elementi mobili, pezzetti
straordinari di Dna che inseriscono copie extra di se stessi nel genoma, usando
un sistema del tipo “copia e incolla”. «Un meccanismo che ha il potenziale di
creare, di fatto, la diversità neurale che rende unica ogni persona. Il
cervello ha 100 miliardi di neuroni con 100 trilioni di connessioni - spiega
Gage - ma i pezzi mobili del Dna potrebbero dare ai singoli neuroni capacità
notevolmente diverse rispetto agli altri». Le uniche altre cellule note per
rimodellare il loro genoma in questo modo sono quelle del sistema immunitario.
E questo per poter creare una varietà di anticorpi capaci di riconoscere e
combattere un infinito numeri di antigeni distinti. Ma nel cervello questi geni
“salterini”, che schizzano da un elemento all’altro
replicando se stessi, finora erano stati considerati un residuo del passato. Il
team ha invece scoperto che proprio gli elementi mobili potrebbero guidare
l’evoluzione, creando una notevole diversità, essenziale per favorire la
sopravvivenza del “proprietario” del cervello e permettergli di adattarsi
meglio all’ambiente che lo circonda. Ulteriori studi in questo
campo, dicono i ricercatori, potrebbero contribuire a far luce su alcune
patologie neurologiche potenzialmente legate a salti “sregolati”di questi
geni.
(
da "Avvenire"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA
06-08-2009 L'America
è sempre meno convinta Dal via libera formale, nel settembre di nove anni fa, è
stato un succedersi di studi e rapporti via via più preoccupanti. Con la
richiesta da parte della Fda, l'ente pubblico che vigila
sui farmaci, di nuove ricerche sul rapporto tra pillola e infezioni talora
letali Agenzia per il farmaco americana, la Fda, ha approvato la messa in vendita della Ru486
negli Usa il 28 settembre 2000. Da allora il percorso della pillola abortiva
negli Usa è stato però assai accidentato. Gennaio 2003. Un gruppo di
ricercatori pubblica sulla rivista scientifica Annals
of Pharmacotherapy uno studio che mette in evidenza i possibili effetti
collaterali del mifepristone, sottolineando il rischio di emorragia e
infezione. Novembre 2003. 70 deputati introducono alla Camera Usa un disegno di
legge che chiede la revisione o il ritiro dal mercato della Ru486. Novembre
2004. La Fda
annuncia di essere a conoscenza di sette casi di morte o «quasi morte» causati
da sepsi dopo l'assunzione della Ru486 e di 17 casi «potenzialmente fatali» e
ordina a Danco Laboratories, che commercializza la pillola negli Usa, di
stampare sulla confezione un avvertimento sul rischio di infezioni. La Danco recepirà il richiamo
solo l'anno successivo, dopo la morte di un'altra donna. Gennaio 2006. Donna
Harrison, ricercatrice e ginecologa, identifica 637 casi di effetti collaterali
nell'uso della Ru486 e li pubblica sugli Annals of
Pharmacotherapy. Aprile 2006. La
Fda aggiorna a sette il numero delle morti da Ru486 e lancia
un richiamo ai consultori. Mettendo in guardia dal rischio di sepsi, invita a
sommini-- strare il farmaco per via orale e non vaginalmente, una prassi questa
raccomandata dalle cliniche per l'aborto ma non approvata dalla Fda. Nel
frattempo convoca una giornata di studi sul Clostridium sordellii, il batterio
ritenuto responsabile delle infezioni. 11 maggio 2006. Al termine della
giornata di studi la Fda
ammette che l'incidenza di infezioni «che normalmente non colpiscono persone
sane» è aumentata negli ultimi anni. Alla conferenza due medici rendono note
ricerche che provano come la Ru486
sopprima il sistema immunitario mentre crea un terreno ideale per la
riproduzione del clostridium sordellii nell'utero. La Fda chiede maggiore ricerca
sui legami fra il batterio e la Ru486.
Maggio 2006. La Ru
486 è al centro di testimonianze presso la Sottocommissione
per la politica farmaceutica della Camera. La Fda ammette che sono 12 le morti sopravvenute
dopo l'assunzione della pillola. Luglio 2009. Planned Parenthood, la più grande
rete di cliniche abortive negli Usa, pubblica uno
studio che rivela come su 227.823 donne che hanno assunto la pillola 92 hanno
avuto gravi infezioni, e conclude che d'ora in poi consiglierà la
somministrazione orale, anziché vaginale, accompagnata da antibiotici. (E.Mol.)
(
da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università
Modena-Reggio: numero chiuso per i tre corsi di laurea della facoltà di
Economia Marco Biagi (6/8/2009 11:01) | (Sesto Potere) - Modena - 6 agosto 2009
- Novità importanti attendono le matricole interessate ad iscriversi alla
facoltà di Economia Marco Biagi, che dal nuovo anno accademico ha introdotto il
test selettivo di ammissione per tutti e tre i corsi di laurea triennali che compongono
la sua offerta formativa: Economia Aziendale, che dal secondo anno si articola
negli indirizzi di Banca e Finanza, Management e Management dell’impresa sociale; Economia e marketing internazionale con un
unico indirizzo; Economia e Finanza, che dal secondo anno consente le opzioni
per gli indirizzi di Economia e Finanza. Come accade per le facoltà più
prestigiose
del ramo, anche la facoltà modenese, da tempo ai vertici delle classifiche dell’eccellenza accademica grazie alle sue performance qualitative
tanto nella didattica, con uno dei più elevati indici di studenti attivi e di
laureati regolarmente in corso, che nella ricerca e nei servizi agli
studenti, primi tra tutti l’internazionalizzazione
e l’occupabilità dei suoi laureati, ha deciso di puntare decisamente al
miglioramento ulteriore dei suoi standard e di guardare al successo dei suoi
studenti, adeguando il numero degli accessi alle reali disponibilità delle sue
strutture ed alle potenzialità del mercato del lavoro. Da qui l’introduzione del numero chiuso per le iscrizioni al primo
anno, che comunque – secondo i dati dell’ultimo triennio – dovrebbero consentire di soddisfare
a pieno la sostenuta domanda per questa facoltà. Complessivamente i posti
disponibili saranno 690, 650 dei quali riservati a cittadini italiani,
comunitari ed extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia, 34 riservati a
studenti extracomunitari provenienti dall’estero e 6
riservati a studenti cinesi. “Il corpo docente della
facoltà di Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è
fortemente impegnato nell’assicurare una formazione di
qualità agli studenti, ed i risultati di questi sforzi sono documentati da
numerosi indicatori. L’introduzione del un numero
programmato è uno degli strumenti che abbiamo deciso di adottare per continuare
lungo questa linea. Da un lato offriamo un numero comunque ampio di posti (quasi 700, non pochi
per una realtà come quella modenese), dall’altro
crediamo di aver posto le basi per poter assicurare ai nuovi studenti spazi e
tempi di studio adeguati alle loro esigenze. Questa novità, unita alle
modifiche dei piani di studio, impostati su 20 esami nel triennio, dovrebbe
innalzare la qualità dell’apprendimento. Siamo quindi
fiduciosi di avere agito nell’interesse degli studenti, e auspichiamo che si
rivolgano a noi con entusiasmo tutti i neo-maturati che hanno voglia di
svolgere con passione ed impegno uno dei nostri 3 cicli di studi, certo
impegnativi, ma altrettanto certamente funzionali sia a continuare gli studi
sia ad avvicinarsi con serenità al mondo del lavoro”. Ciascun candidato deve
presentare una sola domanda di ammissione, nella quale può indicare fino a tre
corsi di laurea, specificandone l’ordine di
preferenza. L’ordine di preferenza riportato nella domanda ha carattere
vincolante e non può essere successivamente modificato. Per la domanda di
ammissione è previsto un contributo spese di 50,00 euro non rimborsabile.
Il versamento va effettuato presso gli sportelli della UNICREDIT Banca S.p.A.
In alternativa, è possibile effettuare il pagamento con carta di credito
collegandosi al sito www.esse3.unimore.it ed entrando nella propria pagina
personale attraverso la voce “login”. Una volta entrati cliccare sulla voce
“tasse” e seguire la procedura guidata. Per effettuare la domanda di ammissione
i candidati hanno tempo fino al 31 agosto 2009, utilizzando a scelta: -
Internet, collegandosi al sito: http://www.esse3.unimore.it - le torrette
self-service collocate, presso la sede di Modena, nei locali universitari di
via Università n. 4, viale Berengario n. 51, via Campi n. 213/b, via del Pozzo
n. 71/c Area Policlinico, via Vignolese n. 905/A – polo di Ingegneria; presso
la sede di Reggio Emilia, nei locali universitari di viale Allegri n. 15 - Polo
Servizi Studenti, viale Allegri n. 9 - Complesso ex Caserma Zucchi e Viale
Amendola 2 - Padiglione Besta - Complesso San Lazzaro. Il giorno 1 settembre
2009, entro le ore 13.30, ultimo giorno utile per potersi iscrivere al test, i
candidati possono recarsi esclusivamente presso l’Ufficio
Immatricolazioni.
(
da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università
Ferrara: nuovo corso di Laurea in Design del Prodotto industriale in Emilia
Romagna (6/8/2009 11:28) | (Sesto Potere) - Ferrara - 6 agosto 2009 - E’ stato presentato dal Preside della Facoltà di Architettura
di Ferrara, Prof. Graziano Trippa, il primo corso di Laurea in Design del
Prodotto industriale in Emilia Romagna. Presenti, tra i docenti del nuovo
corso, il Prof. Alfonso Acocella, titolare del Laboratorio di metodologie per
definizione di progetto e il Prof. Marcello Balzani, docente
di riferimento per l’area della rappresentazione
digitale. Numeroso
il pubblico presente, costituito da neo diplomati, ma anche da rappresentanti
del mondo imprenditoriale interessati alle figure professionali che verranno
formate. Il corso di laurea nasce da una collaborazione tra l’Università di Ferrara, con le Facoltà di
Architettura e di Ingegneria, e l’Università
di Modena e Reggio Emilia con la
Facoltà di Ingegneria. Come ha sottolineato il Il Prof.
Trippa nel corso della presentazione,: “nell’epoca in cui viviamo, fortemente
caratterizzata dalla competizione globale, oltre al titolo di studio, conta
il ‘saper fare’, il saper progettare e soprattutto
realizzare le proprie idee. Da tempo nella Facoltà di Architettura di Ferrara
lavoriamo con l’obiettivo di formare architetti capaci e operativi; nel nuovo
corso di
Laurea in Design del Prodotto industriale ci impegniamo per raggiungere gli
stessi obiettivi.” Il design industriale è uno dei principali fattori di successo
per qualsiasi attività produttiva. Ai designer professionisti è richiesta la
capacità di interpretare le esigenze espresse e latenti nella società e di
tradurle in oggetti concreti, formalmente interessanti, utili e funzionali che
siano producibili industrialmente e sostenibili per il nostro ambiente. Il
corso si propone di fornire agli studenti le competenze e gli strumenti che gli
consentano di competere con autorevolezza ed innovatività in questo settore di
attività, come: Metodologie per l’analisi del
mercato, dell’utenza e della società; Metodologie per la definizione di
prodotto. Strumenti per la rappresentazione, descrizione, concezione delle forme.
Strumenti per la modellazione tridimensionale, e la traduzione in prototipi dei
concetti di prodotto. Competenza per la gestione delle caratteristiche
ergonomiche e di usabilità del prodotto. Competenza sulle caratteristiche
prestazionali di prodotti e manufatti, e delle implicazioni derivanti da
tecnologie e processi produttivi. Strumenti per la gestione della comunicazione
del prodotto, dall’interfaccia verso l’uomo alle
tecniche di marketing. Strumenti di progetto e controllo sulla sostenibilità ed
ecocompatibilità dei prodotti dal momento della produzione al termine del suo
ciclo di vita. Sviluppo delle capacità critiche creative
(
da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Forlì:
aperte iscrizioni corso di Alta Formazione in “Giornalismo
e Comunicazione
dei Servizi Pubblici” (6/8/2009 13:01) | (Sesto
Potere) - Forlì - 6 luglio 2009 - La facoltà di Scienze Politiche “Roberto
Ruffilli” dell’Università di Bologna (Polo scientifico-didattico di Forlì), in
collaborazione con l’Ausl di Forlì e Ser.In.Ar Forlì-Cesena, presenta per l’anno accademico 2009/2010, il primo corso di Alta Formazione
in “Giornalismo e Comunicazione dei Servizi Pubblici”. Il corso si svolgerà
nell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì da novembre 2009 a marzo 2010. Termine per le iscrizioni:
23 ottobre 2009.Interverranno:Riccardo IACONA (Rai), Carlo GARGIULO (Elisir),
Sara SCALIA (Rai), Salvatore GIANNELLA (Oggi), Michela VUGA (Agr, Rcs). Un
laboratorio di comunicazione pubblica in un ospedale pubblico, promosso
dall´Università degli Studi di Bologna.Questo il corso di alta formazione
universitaria in Giornalismo e comunicazione dei servizi pubblici, che si
svolgerà da novembre 2009 a
marzo 2010 presso l´ospedale di Forlì. Il progetto intende formare figure
professionali in grado di svolgere una funzione efficace di comunicazione tra
Pubblica Amministrazione e cittadini, con riferimento particolare all’offerta di servizi pubblici quali sanità, tutela
dell’ambiente e sicurezza sul lavoro. I destinatari a cui è rivolto il corso sono rappresentati
in primo luogo da dirigenti e dipendenti della Pubblica Amministrazione e di
enti privati (fondazioni, cooperative, associazioni) e in secondo luogo da
laureandi o laureati interessati ad acquisire competenze professionali utili
per operare nella comunicazione della Pubblica Amministrazione. Il Corso
prevede sia una formazione teorica di base nel campo dei servizi pubblici,
delle relative politiche istituzionali e del giornalismo, sia una formazione
pratica specifica per le professioni della comunicazione a cui il Corso si
rivolge. Le lezioni frontali in aula, prevedono l’integrazione
delle competenze di un corpo docente composto da professori
universitari, esperti in comunicazione, medici e responsabili uffici stampa di
amministrazioni pubbliche, con l’esperienza di
giornalisti di prestigiose rubriche televisive e della carta stampata: Riccardo
IACONA (Rai), Carlo GARGIULO (Elisir), Sara SCALIA (Rai), Salvatore GIANNELLA
(Oggi), Michela VUGA (Agr, Rcs). Gli interessati potranno iscriversi entro il 23 Ottobre
2009 collegandosi al sito http://www.almawelcome.unibo.it, dove è possibile
scaricare il bando di ammissione. Le lezioni si svolgeranno tutti i sabati
dalle ore 10 alle ore 18, presso l’Ospedale
Morgagni-Pierantoni di Forlì (via Forlanini, 34), a partire dal 14 novembre 2009
fino al 27 marzo 2010. Il Corso di Alta Formazione è un progetto didattico a
numero programmato, con un minimo di 21 e un massimo di 45 partecipanti. La
quota d’iscrizione per partecipare al corso è di 1500 euro.
E´ prevista
la possibilità che il costo dell´iscrizione venga sostenuto da soggetti terzi
(enti pubblici, fondazioni, aziende), per informazioni su come effettuare il
versamento contattare il dott. Cristian Vaccari, tel. 335-7017209, e-mail:
cristian.vaccari@unibo.it. Il pagamento del contributo dovrà essere
formalizzato (in forma di lettera di impegno o di convenzione) prima
dell´apertura delle immatricolazioni. INSEGNAMENTI: Comunicazione strategica
nella Pubblica Amministrazione, Giornalismo e servizi pubblici,Comunicazione
scientifica e comunicazione pubblica, Politiche sanitarie e comunicazione,
Politiche ambientali e comunicazione, Politiche della sicurezza sul lavoro e
comunicazione, Metodi per la valutazione della soddisfazione degli utenti della
Pubblica Amministrazione Interverranno: Giornalisti: Riccardo IACONA (Rai)
Carlo GARGIULO (Elisir) Sara SCALIA (Rai) Salvatore GIANNELLA (Oggi) Michela
VUGA (Agr, Rcs) Docenti: ELISABETTA GUALMINI Politiche della sicurezza sul
lavoro e comunicazione RENATA LIZZI Politiche ambientali e comunicazione
VENERINO POLETTI Comunicazione scientifica e comunicazione pubblica TIZIANA
RAMBELLI Giornalismo e servizi pubblici FEDERICO TOTH Politiche sanitarie e
comunicazione CRISTIAN VACCARI Comunicazione strategica nella Pubblica
Amministrazione RINALDO VIGNATI Metodi per la valutazione della soddisfazione
degli utenti della Pubblica Amministrazione Interverranno al corso anche altri
professionisti ed esperti del settore che parteciperanno ad eventi di
comunicazione organizzati nel territorio. Possono presentare domanda di
partecipazione studenti italiani e stranieri, in possesso di un titolo di
Laurea triennale, specialistica/magistrale e/o di vecchio ordinamento, o
diploma di maturità. L’iscrizione è quindi aperta
anche a laureandi
e iscritti a corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale. La
selezione avverrà il 28 Ottobre 2009 attraverso valutazione dei titoli e delle
esperienze lavorative. Per iscrizioni ed informazioni amministrative: Sig.ra
Luigia Binetti (Ser.In.Ar, sede di Cesena) tel. 0547 368311, e-mail
:lbinetti@criad.unibo.it Informazioni sulla didattica: Dott. Cristian Vaccari
(Direttore del corso) tel 392 4893007, e-mail :cristian.vaccari@unibo.it
Informazioni per uffici stampa e giornalisti: dott.ssa Tiziana Rambelli (Ausl
Forlì) tel 328 5305564, e-mail: t.rambelli@ausl.fo.it (NB Sarà presto on line
un sito interamente dedicato al corso con lezioni, docenti, orari ed eventi di
comunicazione.... di cui troverete l´indirizzo web direttamente sul sito web:
www.ausl.fo.it)
(
da "Sestopotere.com"
del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura
Scuola,
Gelmini: "Immessi in ruolo 8.000 docenti e 8.000 personale Ata"
(6/8/2009 16:01) | (Sesto Potere) - Roma - 6 agosto 2009 - Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rende noto che è
stata autorizzata, per l’anno scolastico 2009/10, l’assunzione
di 647 dirigenti scolastici, l’immissione in ruolo di 8.000 docenti e
l’assunzione di 8.000 unità di personale ATA. “Nell’ambito del processo di riqualificazione
del sistema scolastico – ha dichiarato il ministro Gelmini – è necessario eliminare gli sprechi
ed investire con oculatezza tutte le risorse disponibili. Tuttavia l’assunzione definitiva di oltre 16mila unità di personale
dimostra che, insieme alla razionalizzazione della spesa, c’è la determinazione
a garantire la continuità didattica per gli studenti, ad assicurare stabilità al
personale del mondo della scuola e a dare continuità organizzativa alle
istituzioni scolastiche. Il Governo e il Miur quindi proseguono nella riforma
del sistema scolastico italiano applicando un principio che coerentemente è
stato utilizzato fin dall’inizio: risorse solo in cambio
di riforme.
(
da "Repubblica, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
VII - Bologna La trasparenza non tocca il professore Direttiva Brunetta: all´ateneo pubblici gli stipendi degli amministrativi, non dei
docenti La scadenza era fissata a luglio ma all´Alma Mater serve più tempo
ELEONORA CAPELLI L´operazione trasparenza del ministro Renato Brunetta
"sfiora" anche l´Università: entro settembre l´Alma Mater pubblicherà
stipendi, tassi di assenza e presenza, e-mail e recapiti telefonici.
Però solo una ventina dirigenti amministrativi finiranno nella "rete"
con il loro stipendio, mentre assenze e straordinari riguarderanno tutto il
personale, dai bibliotecari ai tecnici informatici. All´appello mancano proprio
professori e ricercatori perché finora queste categorie non sono passati ai
"raggi x" della legge sulla trasparenza voluta dal Ministro. Forse
proprio perché conosce le difficoltà di omologare contratti molto diversi tra
loro, il ministro Brunetta, Professore di Economia Industriale all´Università
Tor Vergata di Roma, ha promesso un censimento a parte, dichiarando di stare
«lavorando a un´operazione per professori universitari e magistrati». Oggi
invece verranno presentati a Roma i dati delle assenze nella pubblica
amministrazione del giugno 2008, paragonati con lo stesso periodo del 2009. Nel
frattempo in via Zamboni promettono che entro settembre saranno in rete tutte
le informazioni richieste dal Ministro. «Nonostante la scadenza fosse fissata
per il 31 luglio, noi garantiamo che i dati saranno in rete da settembre perché
non è facile reperire tutte le informazioni richieste - spiega Nadia Paglione
dell´ufficio personale dell´Alma Mater -. Oltre ai curricula di circa 22
dirigenti tecnici e amministrativi, dobbiamo anche raccogliere tutte le assenze
del personale, perché i tassi di assenza e maggiore presenza vanno calcolati
sulla struttura che il dirigente coordina». Oltre ai diversi responsabili di
area, da quella che si occupa di Affari generali e istituzionali a quella che
si occupa di questioni legali, bisogna prendere in esame anche i diversi
dipartimenti, esclusi presidi e direttore che sono professori. Sotto la lente
del ministro finiranno quindi assenze di bibliotecari, informatici e tecnici di
ogni sorta. «I docenti hanno un altro tipo di contratto, non sono equiparati a
dirigenti pubblici - spiega Giovanni Longo, sempre all´ufficio personale ma
nella sezione che si occupa di professori e ricercatori - le presenze sono
calcolate diversamente, in base agli insegnamenti e all´attività di ricerca
svolta, sui registri e pubblicazioni». In questo caso non c´è un contratto
collettivo nazionale di riferimento, ma il sito dell´Alma Mater, www.unibo.it,
pubblica già le tabelle degli stipendi di professori e ricercatori all´inizio
della carriera, dai 22.561 euro di un ricercatore non confermato ai 56.236 euro
di un professore ordinario (importi lordi, cui bisogna aggiungere gli oneri a
carico dell´ente). Per il resto, sono davvero pochi i dipendenti pubblici ad
aver sfuggito la promessa di Brunetta: «vogliamo conoscere vita, morte e
miracoli». Ricadono nel provvedimento anche i medici ospedalieri, che a Bologna
vedranno comparire entro il 15 settembre sui siti di Azienda Usl, Sant´Orsola,
Bellaria e Rizzoli i loro compensi, in quanto equiparati ai dirigenti pubblici.
La cifra divulgata non comprenderà l´attività libero professionale individuale,
a quanto deciso dai direttori amministrativi delle aziende, mentre le assenze
saranno calcolate sulle strutture più ampie, come i reparti o le unità
operative. Hanno rispettato i tempi imposti dal ministero, invece, Regione e
Provincia. Circa 150 i dirigenti di viale Aldo Moro, con uno stipendio di 150
mila euro lordi per i direttori e dagli 80 ai 100 mila per i responsabili, una
cinquantina i dirigenti di Palazzo Malvezzi, dove solo direttore generale e
segretario generale superano i 100 mila euro. Sul sito del Comune, infine sono
ormai completi i dati degli 85 dirigenti e dei tassi di assenza e maggiore presenza.
Il record delle assenze va al settore Affari Generali e Istituzionali della
Provincia, che ha raggiunto quota 22,9% nelle assenze, mentre l´agenzia
regionale di protezione Civile, struttura che coordina le sedi sul territorio
che rispondono alle emergenze, ha raggiunto l´11% di straordinari, con 1.165
ore di lavoro in più, di cui solo 230 retribuite.
(
da "Repubblica, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina
47 - Cronaca La resa degli scienziati "Scoperti i suoi segreti ma non a
cosa serve" Resta in piedi l´idea che si tratti di un comportamento contagioso
e possa scattare quando si osservano altre persone ELENA DUSI Hanno scoperto
come si trasmette il prurito, ma continuano lo stesso a grattarsi la testa.
Un´équipe di scienziati dell´università di Washington
che collabora anche con l´ateneo di Pechino ha appena individuato i neuroni che
trasmettono la voglia di grattarsi. Ma lungi dal risolvere, ha addirittura
approfondito il mistero che circonda il prurito: da dove nasce, e soprattutto a
cosa serve? Grattarsi, come sbadigliare e in parte anche ridere, arrossire e
baciare, non è un comportamento particolarmente utile dal punto di vista
dell´evoluzione della specie. Eppure sia di fronte a uno sbadiglio che si è
innescato sia di fronte al bisogno di grattarsi la forza di volontà si ritrova
completamente disarmata. Fino a ieri si pensava che il prurito fosse una forma
di dolore lieve, e che fra i circuiti nervosi che trasmettono queste sensazioni
dalla pelle al cervello non ci fosse alcuna differenza. Uno studio sui topolini
di laboratorio dei ricercatori Yan-Gang Sun e
Zhou-Feng Chen, pubblicato oggi da Science, ha dimostrato invece che il prurito
corre su un´autostrada propria e dispone di un circuito nervoso indipendente
rispetto a quello del dolore. Rispondendo a una domanda, gli scienziati ne hanno
aperta un´altra ancora più grande. Perché mai il nostro organismo ha sentito la
necessità di sviluppare un meccanismo nervoso speciale per trasmettere al
cervello una sensazione così inutile e sgradevole? Per liberarci dalle pulci
quando ne avevamo, suggeriscono alcuni. Per avvertirci di una reazione
allergica in atto, è un´altra delle ipotesi avanzate, con poca convinzione.
Rimane in piedi l´idea che il desiderio di grattarsi sia in parte contagioso e
possa scattare quando si osservano altre persone o mentre si legge un articolo
sull´argomento. Se lascia ancora aperti mille dubbi, l´esperimento di Sun e
Chen offre però una speranza di cura a chi per colpa del prurito cronico non
riesce a sopravvivere normalmente. Nel loro topolino di laboratorio infatti i due ricercatori sino-americani hanno individuato quali neuroni del midollo
spinale avevano la funzione di trasmettere al cervello la sensazione di
prurito. Il compito è riuscito grazie alla scoperta, avvenuta del 2007 sempre
all´università di
Washington di Saint Louis, del gene del prurito, che è attivo solo nelle
cellule del sistema nervoso che trasportano questo stimolo. Bloccando
con una neurotossina i neuroni del fastidio, Sun e Chen si sono accorti che il
topolino smetteva quasi completamente di grattarsi, ma continuava a reagire al
dolore in maniera normale. «Non ci aspettavamo affatto questo risultato -
scrivono i ricercatori nel loro studio - perché indica
l´esistenza un percorso nervoso speciale per il prurito all´interno del midollo
spinale. Dagli esperimenti sui topi all´applicazione sull´uomo la strada è
molto lunga, ma almeno siamo sicuri che ci stiamo muovendo nella direzione
giusta». Nel solco dell´idea che il prurito sia questione di testa e non di
pelle, a maggio di quest´anno un altro ricercatore
della Wake Forest University, Gil Yosipovitch, era andato a guardare con la
risonanza magnetica cosa succede nel cervello quando il prurito diventa
insopportabile e il desiderio di fermarlo è inarrestabile. «Improvvisamente,
quando ci si inizia a grattare, le aree legate a sensazioni sgradevoli o
emozioni negative diventavano silenti» scrisse sul Journal of Investigative
Dermatology. Dimostrando per la prima volta in maniera scientifica che
grattarsi quando si sente il prurito fa veramente piacere.
(
da "Repubblica, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 4
- Economia La disfatta del governo a francoforte Berlusconi e Tremonti sono
andati avanti anche contro il buon senso del Quirinale e il dissenso
dell´Eurotower MASSIMO GIANNINI (segue dalla prima pagina) Né diplomatico: la
speranza di portarsi dietro qualche altra cancelleria, su una crociata
ideologica che minaccia l´autonomia delle banche centrali in un´Europa tuttora
tedesco-centrica, è una pia illusione. Eppure Berlusconi e Tremonti hanno
voluto marciare lo stesso, contro il buon senso di Giorgio Napolitano e il
dissenso di Jean Claude Trichet. In nome del "presidenzialismo di
fatto" che il premier ha ormai introiettato nella sua inimitabile epopea
leaderistica, dove non c´è posto per gli altri poteri repubblicani,
per le istituzioni di controllo, per gli organi di garanzia. In nome del
"populismo di comando" che il suo mago dei numeri ha ormai incarnato
nella lotta ai tecnocrati e ai banchieri, dove non solo i Profumo e i Passera
ma anche i Mario Draghi vengono implicitamente additati ai cittadini come
"nemici pubblici". Questa cronaca di una sconfitta annunciata la dice
lunga sulle reali condizioni del Cavaliere e del suo Pdl. Forte dei suoi
consensi bulgari, si era illuso di gestire il Paese come una sua televisione, e
di comandare il governo come un consiglio di amministrazione. Ora l´asprezza
della crisi economica e lo squilibrio dei conti pubblici, insieme alle sue
disavventure personali e alle sue avventure sessuali, gli presentano il conto.
Con tutta evidenza, Berlusconi sta perdendo il controllo della sua maggioranza.
è un animale ferito, piagato dalla scandaleide pubblico-privata che non lo molla e che la stampa internazionale gli ricorda
ormai tutti i giorni. E come la muta dei cani nella caccia, i suoi stessi
alleati sembrano sentire l´odore di quel sangue. E lo tormentano, lo braccano,
lo assediano. La Lega
di Bossi e Calderoli, che al Nord detiene tuttora la "golden share"
della coalizione, ormai ne inventa «una al giorno», per dirla con le
parole del Secolo d´Italia. I "clientes" Lombardo e Miccichè, che al
Sud battono cassa in vista della sfida sul federalismo, paiono solo
momentaneamente placati dall´assegno di 4 miliardi staccato dal Cipe una
settimana fa. Ma ormai i rubinetti si sono aperti: oggi reclamano i siciliani,
domani toccherà ai pugliesi, dopodomani ai calabresi e poi ancora a chissà
quali altri cacicchi locali. Tremonti ha capito l´antifona. E gioca a suo modo
la guerra di potere che si scatena alle spalle del premier. Profilandosi come
un leader a tutto tondo, capace di elaborare pensiero oltre che di gestire
denaro. Di parlare ai popoli, in Italia e in Europa, contro tutte le
nomenklature, autoreferenziali e irresponsabili. Chiudendo i cordoni della
borsa ai ministri rivali, ma aprendo le porte dei "board" ai suoi
uomini: alla Cassa Depositi e Prestiti, alla futura Cassa per il Mezzogiorno,
alla prossima Banca per il Sud. Poco importa se, in questo conflitto
sotterraneo, si perde qualche battaglia, come è successo sulla Golden Tax.
L´importante è aver piazzato un´altra "bandierina" ideologica e
demagogica, nel grande risiko del centrodestra in lenta decomposizione. Ormai,
per chi ragiona già in una logica post-berlusconiana, quello che conta è
vincere la guerra finale. Anche questo ci dice, la "disfatta di
Francoforte". Durerà ancora, chissà quanto. Ma il dopo Berlusconi, forse,
è già cominciato. m.gianninirepubblica.it
(
da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Intervista
Daniele Checchi "Più i ragazzi studiano più il Paese diventa ricco"
ARMANDO ZENI MILANO Scuola e sviluppo. Qualità dell'istruzione e capacità del
paese di crescere proprio grazie alle competenze trasmesse dal sistema
scolastico. Un binomio, questo tra scuola ed economia, da sempre considerato
inscindibile, spesso e volentieri indicato a supporto di molte recenti riforme
varate in Italia dai ministri dell'istruzione, ma che nella realtà stenta a
realizzarsi. «Esiste un dato consolidato, per certi aspetti scontato, che dice
che più la gente sta a scuola e più il paese si sviluppa», riassume Daniele
Checchi, docente di economia
dell'istruzione all'Università Statale di Milano, preside a Scienze politiche,
uno dei primi in Italia ad occuparsi della qualità e dell'efficienza del nostro
sistema educativo. Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il legame tra la
qualità dell'istruzione e gli effetti sul prodotto interno lordo. Spiega
Checchi, laurea in Bocconi, redattore della Voce, tra gli estensori del
Quaderno bianco sulla scuola: «Dati che misurano quantitativamente l'istruzione
esistono da più di un decennio anche in Italia, scarseggiano invece i dati
sulla qualità della scuola visto che finora sono state compiute solo due
indagini, una a metà anni Novanta e una nel 2000». In America gli economisti
Eric Hanusheck e Ludger Woessmann hanno rapportato i risultati sulle competenze
scolastiche dei vari paesi con quelli degli Stati Uniti presi come paese di
riferimento. «Hanusheck e Woessmann hanno proiettato nel tempo le variazioni di
queste competenze dei sistemi scolastici verificando che incidenza hanno avuto
sul Pil senza arrivare però a quantificazioni». Non c'è una formula magica -
crescita dell'x per cento le competenze uguale crescita dell'x per cento
dell'economia - ma ci sono ormai molte certezze. «Lo si può capire meglio con
un esempio: oggi in Italia chi studia al Sud esce dalla scuola con competenze
inferiori a chi studia al Nord, lo confermano le indagini, ebbene, se è
immaginabile che questa disparità esisteva anche trent'anni o quarant'anni fa,
ecco spiegato il forte divario economico Nord-Sud». Riassumendo: il legame tra
qualità di scuola e università e l'andamento economico
del paese è certo, incerto quantificarlo. «E' indiscutibile che la capacità
della scuola di formare competenze sia fondamentale per un paese: se passa il
principio della qualità e dell'efficacia nel sistema educativo è inevitabile
che, a cascata, questo principio passi nel mondo del lavoro». Ultima domanda,
professore: il difetto numero uno, secondo lei, del sistema educativo italiano?
«Manca di comparabilità. Sulla carta offre le medesime possibilità a tutti,
sulla carta una laurea conseguita in un'università al Nord
ha lo stesso valore di una conseguita al Sud, sulla carta l'iscrizione all'università è aperta a un liceale tanto quanto a uno studente
di un istituto professionale. Ma nella realtà chi si laurea al Sud non ottiene
sul mercato del lavoro lo stesso riconoscimento economico di chi si laurea al
Nord perché le due università danno formazioni diverse
e, dati alla mano, all'università si iscrivono quasi
tutti i liceali e quasi nessuno che esce da un istituto professionale. Ecco, in
Italia resistono troppe dichiarazioni di principio non verificate nella realtà:
è ora di cambiare».
(
da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
VENTIMIGLIA
TUFFO NEL PASSATO FRA SIGNOROTTI, DAME E GUERRIERI. IL PROGRAMMA DI OGGI Vita e
storia dei Grimaldi con l'Agosto Medievale L'evento dedicata ai grandi
personaggi della dinastia VENTIMIGLIA Gli antichi esponenti della dinastia
Grimaldi tornano in vita, grazie alle rappresentazioni storiche messe in scena
dai sestieri durante l'Agosto medievale di Ventimiglia. La rassegna è entrata
nel vivo ieri sera e oggi prosegue con le scenette che vengono allestite nel
centro storico e che sviluppano il tema di quest'anno, «I Grimaldi in
Ventimiglia, 1270-1505». Luchetto Grimaldi, che fu al servizio di Carlo d'Angiò
e che diventò podestà di Ventimiglia dopo essersi distinto in battaglia in
Sicilia, rivivrà in piazzale Belvedere in zona Cavo, grazie al sestiere Marina.
Francesco, detto «Il Malizia», che travestito da frate conquistò la rocca di
Monaco l'8 gennaio 1297, impresa grazie alla quel il blasone della famiglia,
che era argento e rosso, si arricchì ai lati di due monaci che brandivano la
spada, sarà messo in scena dal sestiere Auriveu in piazza Borea. Poi c'è Carlo,
detto «Il Grande», che acquisì le signorie di Mentone, Roccabruna e Mortola,
che sarà ricordato dal sestiere Ciassa in via Lascaris. Lamberto, signore di
Antico e Cagna che sposò l'unica erede della Signoria di Monaco ed estese per
la prima volta i confini al Roja, con Ventimiglia capitale, verrà evocato dalla
rappresentazione del sestiere Cuventu in piazza Colletta. Aloisio, grande
comandante che difese fino alla morte la città, sarà ricordato dal Burgu in
piazza San Giovanni. L'ultimo personaggio a cui è dedicato l'Agosto di
quest'anno è Giovanni, che tentò di mantenere il suo governo su Ventimiglia con
l'aiuto di alcuni altri signori locali, ma poi dovette cedere: sarà ricordato
dal sestiere Campu, in salita Monsignor Daffra. Le rappresentazioni
cominceranno alle 21,15, ma già dalle 18 il centro storico si animerà con il
mercatino medievale e con gli intrattenimenti dei giocolieri in costume.
Interessante è l'esposizione degli strumenti di tortura allestita per le vie
del borgo, a Palazzo Galleani c'è la mostra di «pigotte», le tradizionali
bambole dell'Unicef, vestite con i costumi storici. Alle 17 al Forte
dell'Annunziata è in programma la conferenza «La famiglia Grimaldi» di Leonardo
Saviano, storico di Palazzo Grimaldi e docente di Storia delle dottrine
politiche all'Università Federico II di Napoli. Con lui relazioneranno anche il
professor Mario Ascheri dell'Università di Siena, Fulvio Cervini
dell'Università di Firenze e modererà Daniela Gandolfi, dell'Istituto
internazionale di studi liguri. Per le vie del borgo, taverne medievali,
musica e intrattenimento. Domani spazio al corteo: per le vie del centro
storico, sfilata in costume con la Federazione italiana giochi storici e domenica ci
sarà il tradizionale «Palio marinaro», con la sfida a colpi di remo fra le
barche dei sestieri. \
(
da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
VENERDI'
7 Musica PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata rock con
Shiva. ACUA - ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 21 Reset Festival, concerto dei 2
Fat Men. Info www.reset.to.it. BASILICA DI SUPERGA, STRADA DELLA BASILICA 73,
ORE 21 Per "VoxOrganalis", "Che fai tu, luna, in ciel?",
concerto con letture da Dante, D'Annunzio, Pirandello, Beaudelaire, Pascoli,
Manzoni, Rodari, Calvino e Leopardi. Mario Brusa alla voce, Enrico Euron
all'arpa celtica. Info 011/8981955 o scriptoriumonlus@libero.it. ARENA
CONTINASSA, STRADA COMUNALE DI DRUENTO, ORE 21,30 Freevillage: Kinds of Magic,
tributo ai Queen. Al Festival Latino Americano spettacolo di capoeira. Info
www.arenacontinassa.com. BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE 21,30 Per
Gong2009, Ugo Maiorano & i Virtuosi della Tarantella in
"Tammurriatella". Ingresso gratuito. Info 011/4431701. Danze &
Clubbing OGR, CORSO CASTELFIDARDO 22, ORE 16-19 La fabbrica del liscio, ballo
al palchetto. Ingresso gratuito. SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 19-01
Appuntamento con Safari by Night. Ingresso libero, consumazione obbligatoria. Info
335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Park
Side: aperitivo Good Times con dj Andy e a seguire Slam!, con dj Luciano. Sul
River Side appuntamento con Macumba dall'aperitivo a notte fonda, resident djs
Federico Gandin, Andrea Frola DLF, CORSO ROSSELLI 153, ORE 20,30 L'Associazione
culturale Uniontango organizza tutti i venerdì una Milonga estiva, con lezione
gratuita di avvicinamento al tango argentino per principianti assoluti.
Selezione musicale a cura di Ignazio. Ingresso 4 euro. Info 338/4413065. OGR,
CORSO CASTELFIDARDO 22, ORE 21-23 Locura Tanguera, tango argentino. Ingresso
gratuito. PIAZZA D'ARMI, CORSO MONTELUNGO ANGOLO CORSO FERRARIS, ORE 21,30
Serata di Milonga con el Milonghero. ARCATA 35, MURAZZI DEL PO, ORE 23 La Fiesta, dj Gavin ALCATRAZ,
MURAZZI DEL PO, ORE 23 Serata Erasmus College, djs Mostricci of Sound Incontri
GAZEBO SAMBUY, PIAZZA CARLO FELICE, ORE 17,30 "Gelato al Gazebo", si
parlerà di gelato con Annarita Marli e sono previste gustose degustazioni. Varie
MUSEO DELLE ANTICHITA' EGIZIE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 18,30-23 In occasione del primo
fine settimana di agosto, il Museo Egizio resterà aperto con orario prolungato,
per permettere ai visitatori di cogliere al meglio il fascino della collezione
in un'atmosfera diversa dal solito. L'ultimo ingresso sarà alle ore 22.
Inoltre, dopo le ore 18 verrà applicata la tariffa unica ridotta, pertanto i
visitatori potranno accedere all'esposizione con un biglietto d'ingresso di
3,50 euro. In occasione di questa apertura straordinaria sarà possibile
effettuare visite guidate in compagnia di un egittologo al costo di 4 euro,
prenotandosi al numero 011/4406903. Info www.museoegizio.it. SAFARI CLUB, CORSO
CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone "Arti plastiche,
la favola" (da 5 a
15 anni) e al pomeriggio "Arti plastiche, il corpo e il bosco". Costo
laboratori 6 euro. Per chi vuole tenersi in forma, corso di Pilates dalle 10,30
alle 12 (10 euro). Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. SABATO 8 Musica
AUDITORIUM ORPHEUS, CORSO GOVONE 16/A, ORE 21 "I Grandi Interpreti":
Davide Borin al pianoforte esegue arie di Haydn, Beethoven e Brahms. Info
www.piccoloauditoriumparadisi.com o 011/9680597. BASILICA DI SUPERGA, STRADA
DELLA BASILICA 73, ORE 21 Stefano Bagliano al flauto diritto e Giorgio Tabacco
al clavicembalo, per "Vox Organalis", con musiche di Corelli,
Telemann, Barsanti, Haendel, D. Scarlatti, J.S.Bach. Info 011/8981955 o
scriptoriumonlus@libero.it. GAZEBO SAMBUY, PIAZZA CARLO FELICE, ORE 21 Serata
dedicata ai cantautori piemontesi con Beppe Pollone. OGR, CORSO CASTELFIDARDO
22, ORE 21,30 L'Associazione
Echi di Musika presenta un ricco calendario di concerti tra rock,
latino-americano e jazz. Questa sera appuntamento col nu jazz dei Doctor Jazz's
Universal Remedy, in un mix tra la sostanza del jazz e le sonorità elettroniche
più moderne. ARENA CONTINASSA, STRADA COMUNALE DI DRUENTO, ORE 21,30
Freevillage: Dirty Licks, tributo ai Rolling Stones. Al Festival Latino
Americano gran finale col Carnevale Brasiliano. Info www.arenacontinassa.com.
Danze & Clubbing PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24
Serata di liscio con Lello & Gasoline. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30
Aperitivo nel Park Side Swinging@ThePark con Naska; nel River Side Radici, con
Andrea Pomini e Nothing But Funk. Dalle 22 arriva il Salotto di Mao nel Park
Side e Homeless, con Seba Mc nel River Side. PARCO DI VITTORIO, AREA TRA VIA
PASSO BUOLE E CORSO TRAIANO, ORE 20,30-23,30 Serata di ballo liscio CASCINA
GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Musica e balli con l'Orchestra I
Desideri. PIAZZA D'ARMI, CORSO MONTELUNGO ANGOLO CORSO FERRARIS, ORE 21,30
Saggio dei corsi di danza contemporanea TERRAZZA CUS, CORSO SICILIA 50, ORE
21,30 El Nido Gaucho, la milonga dell'estate, con musicalizadores SinRumbo,
Emiliana e Andrea. Ingresso 6 euro. Info 340/3021447. NORTH TENNIS CLUB, CORSO
APPIO CLAUDIO 116, ORE 23 Cabana Fever: ristorante argentino Volver e piscina
notturna per il Torinoforum Party, in consolle Gandalf and friends. ARCATA 35,
MURAZZI DEL PO, ORE 23 Summer Peopledance, dj Karim ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO,
ORE 23 Lemon party, dj Davide Cinema PIAZZA DANTE LIVIO BIANCO, ORE 21,15 L'Associazione
culturale Distretto Cinema propone la proiezione de "Il vento fa il suo
giro" di Giorgio Diritti. Teatro BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE
16,30 Per "Burattini al Borgo... in Giardino": "Ti racconto
Pinocchio", da Collodi con Marco Grilli. Ingresso 5 euro, gratis fino ai
10 anni. Info 334/7509331. Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E
16,30-19 Safari Junior propone "Arti plastiche, la favola" (da 5 a 15 anni) e al pomeriggio
"Arti plastiche, il corpo e il bosco". Costo laboratori 6 euro. Info
335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. ARMERIA REALE, PIAZZA CASTELLO 191, ORE
17 Visita guidata "Il re e il suo Museo", inoltre presentando il
biglietto della visita sarà possibile usufruire della promozione Caffé Reale,
"merenda reale" o "aperitivo reale", presso la caffetteria
di Palazzo Reale. DOMENICA 9 Musica BASILICA DI SUPERGA, STRADA DELLA BASILICA
73, ORE 21 Per "Vox Organalis" i Solisti dell'Orchestra Barocca Città
di Novara propongono musiche di Andrea Falconiero, Giovanni Battista
Buonamente, Joseph Haydn. Info 011/8981955 o scriptoriumonlus@libero.it. Danze
& Clubbing GALLERIA SUBALPINA, PIAZZA CASTELLO, ORE 18,30 Milonga con
selezione musicale del duo SinRumbo, Emiliana ed Andrea. Info 340/3021447.
PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Balli di gruppo e
liscio con l'animazione dei Fratelli d'Italia. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30
Sophisticated Beats presenta The Four on the Floor Party, con i resident TTV,
che accolgono NextOne e Luciano. ARCATA 35, MURAZZI DEL PO, ORE 20,30 Apericena
bailado Taxi Dancer, con cibi e bevande tipiche cubane. Info e prenotazioni
346/0778348. Cinema OGR, CORSO CASTELFIDARDO 22, ORE 21,30 Serata
cinematografica con la proiezione di "Ponyo sulla scogliera".
Ingresso gratuito. IMBARCHINO AREA ESTERNA, VIA CAGNI 37, ORE 21,30 Per la
rassegna "Nuovo Cinema Valentino" proiezione del film
"Respiro", regia di Emanuele Crialese. Ingresso libero. Info
011/6566359. Incontri VITA UNIVERSALE, VIA LUSERNA DI RORÀ 3/A, ORE 10 Incontro
"La Sapienza
Divina e la profezia, del Consolatore che è stato annunciato
e della grande donna che preparerà le vie del Signore di cui si parla
nell'Apocalisse di Giovanni". Ingrasso libero. Info 011/4330976. Varie
BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE 11-13 Ritorna al Borgo Medievale l'
appuntamento con "Musicaperitivo": i visitatori della Rocca potranno
degustare un fresco aperitivo nel Giardino delle Delizie, accompagnati da un
ensemble musicale che eseguirà brani di repertorio classico all'ombra della
Tettoia delle Armi. Costo 5 euro. Info 011/4431701. PALAZZO MADAMA, PIAZZA
CASTELLO, ORE 15,30 "C'è un drago in museo", laboratorio per bambini
dai 5 ai 9 anni: il racconto delle avventure di Elio il drago accompagnerà i
bambini alla scoperta delle diverse figure dipinte, intagliate in legno e
scolpite in pietra, fino alla conoscenza del ruolo e del significato del drago
nel lontano Oriente. Prenotazione consigliata allo 011/4429911. MAO, VIA SAN
DOMENICO 9-11, ORE 16 "Viaggio in Oriente", visita guidata a tutte le
collezioni. È consigliata la prenotazione. Info 011/4436928. PALAZZO MADAMA,
PIAZZA CASTELLO, ORE 16 "Diciotto secoli d'arte", visita al Palazzo
ad ai capolavori delle collezioni. Info 011/4429911. LUNEDI' 10 Musica
PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata karaoke con
Claudio e Rita. EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO GOVONE 16/A, ORE 20,45 Per
"Aurore Musicali", concerto "Il fascino dell'Opera in 90 minuti:
l'elisir d'amore" di Gaetano Donizetti, con Natlia Lemercier Miretti,
Simone Maresca, Gabriele Bolletta, Evans Tonon e al pianoforte Michele Varda.
Ingresso 3 euro. Info 011/595292. PIAZZA D'ARMI, CORSO MONTELUNGO ANGOLO CORSO
FERRARIS, ORE 21,30 Serata rock, con Luca e i Limoni. Danze & Clubbing
CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Si balla col dj set Ingo. Teatro
AREA GIARDINI DI VIA OGLIARO, ORE 17 "Alla scoperta della magia",
spettacolo di magia. Incontri ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA, STRADA
DELLE CACCE 941, ORE 11 Il dottor Shufeng Zhang, della University of Arizona,
su invito del dottor Giorgio Bertotti della Divisione Elettromagnetismo
dell'INRIM, terrà il seminario dal titolo "Recent progress in spin torque
theory". Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19
Safari Junior propone "Arti plastiche, la favola" (da 5 a 15 anni) e al pomeriggio
"Arti plastiche, il corpo e la città". Costo laboratori 6 euro. Info
335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. MARTEDI' 11 Musica ACUA - ALCATRAZ,
MURAZZI DEL PO, ORE 21 Reset Festival, concerto di Maico Mc. Info
www.reset.to.it. Danze & Clubbing PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO
64, ORE 19-24 Serata disco, con Danilo & Orlando da Radio Anch'io. FLUIDO,
VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Aperitivo Lecca Lecca con i djs Alessio &
Gianluigi. SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 21-01 Safari by night propone una
serata sensuale a base di tango. Ingresso libero, consumazione obbligatoria.
Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI
102, ORE 21,15 Musica e balli con la live music band Sabrina. Varie SAFARI
CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone "Arti
plastiche, il corpo" (da 5
a 15 anni) e al pomeriggio "Arti plastiche, il
corpo". Costo laboratori 6 euro. Per Safari Wellness, Pilates dalle 10,30
alle 12 (10 euro). Nel pomeriggio per Safari Kids (0-5 anni) laboratorio di
manipolazione. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. MERCOLEDI' 12
Musica ACUA - ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 21 Reset Festival, concerto dei
Tarikone Mc. Info www.reset.to.it. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 21 Per
"Fluido in Jazz", 4 TO jazz. Info 011/6694557 o info@fluido.to.
AUDITORIUM ORPHEUS, EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO GOVONE 16/A, ORE 21.15
Per la rassegna jazz "Tutta un'altra musica", concerto jazz del Trio
Cucchi - Mascherpa - Liberti, con Diego Mascherpa al sax soprano, Silvia Cucchi
al pianoforte e Davide Liberti al contrabbasso. Il repertorio è interamente
composto dai tre musicisti e alterna parti totalmente improvvisate a temi di
respiro più classico. Ingresso libero. Info 011/595292. TERRAZZA JAZZ CLUB
TORINO, VIA GIOLITTI ANGOLO VIA SAN FRANCESCO DA PAOLA, ORE 21,30 Per Estate
Jazz Torino, Luciano Milanese Trio, con Luciano Milanese al contrabbasso,
Gianluca Tagliazucchi al pianoforte e Carlo Milanese alla batteria. Ingresso 13
euro, tesserati 8, ridotti 5. Info 011/6686336 o www.jazzclub.torino.it. Danze
& Clubbing SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 19-01 Safari by night propone
un "mercoledì da leoni" con i vinili degli anni '60. Ingresso libero,
consumazione obbligatoria. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874.
PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata latinoamericana
con dj Latino. CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Musica e balli
con l'Orchestra Macario. Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E
16,30-19 Safari Junior propone il laboratorio "Origami - la casa del
ragno" (da 5 a
15 anni), mentre per Safari Kids (0-5 anni) laboratorio di manipolazione.
ASppuntamento col fitness dalle 10,30 alle 12 e dalle alle 11 alle 12 e dalle
16,30 alle 17,30 tornano i massaggi alle mani e ai piedi. Info 335/5806672,
392/4995204 o 347/3535874. GAM, CORSO GALILEO FERRARIS 30, ORE 16,30 Visita
guidata alla mostra temporanea "I giovani che visitano le nostre rovine
non vi vedono che uno stile". Info 011/4429546. PARCO DELLA COLLINA
TORINESE, STRADA FUNICOLARE 55, ORE 21,30 "Aspettando le perseidi!",
escursione notturna nella zona più scura del "Bosco sopra la città",
per avvicinarsi all'osservazione del cielo e all'astronomia attraverso le
leggende e la natura del Parco Naturale della Collina Torinese. E dopo
l'escursione anguria per tutti. Prenotazione obbligatoria. Info 011/8903667 o
www.collinatorinese.com. GIOVEDI' 13 Musica ACUA - ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO,
ORE 21 Reset Festival, concerto degli Accordo Bossa. Info www.reset.to.it.
Danze & Clubbing EX MOI, VIA GIORDANO BRUNO 191, ORE 15,30-18,30 Pomeriggio
danzante. SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 19 Safari by night propone un
aperitivo nel verde sulle sponde del fiume. Info 335/5806672, 392/4995204 o
347/3535874. PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata
liscio e disco con Caplin. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Aperitivo Tickle,
con Cato, dj Luciano, Seba Mc, Davide "Enphy". CASCINA GIAJONE, VIA
GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Musica e balli con Nando e i Prefissi. PATIO CLUB,
CORSO MONCALIERI 346/14, ORE 22 La
Notte dei Dee-Jays, con sonorità che spaziano dagli anni '70
agli anni '90. Info e prenotazioni 011/6614841. Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE
13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone il laboratorio
"Fotografia - io, il tempo e lo spazio", nel pomeriggio laboratorio
"Arte dle riciclo - gli strumenti musicali". Info 335/5806672,
392/4995204 o 347/3535874. MAO, VIA SAN DOMENICO 9-11, ORE 21 Nell'ambito de
"I Giovedì del MAO", con apertura prolungata fino alle 23, percorso
tematico attraverso le collezioni "Abiti, trucco, acconciature".
Prenotazione consigliata allo 011/4436927. MOSTRE Monumento da tasca BIBLIOTECA
DELLA REGIONE PIEMONTE, VIA CONFIENZA 14 La mostra "Il monumento da tasca:
medaglie commemorative piemontesi tra '800 e '900" è visitabile fino al 25
settembre con orario: dal lun. al ven. 9-13; 14-16. Info 331/6905041. Elsa
Morante BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE, VIA DELLA CITTADELLA 5 Mostra fotografica
"Elsa Morante nelle immagini di Federico Garolla 1956 - 1961",
visitabile fino a lunedì 31 agosto. Info 011/4429812. Arte in volo UFFICIO
RELAZIONI COL PUBBLICO CONSIGLIO REGIONALE, VIA ARSENALE 14/G La mostra
"Arte in volo. La pittura celebra i Giochi mondiali dell'aria" sarà
visitabile fino al 28 agosto, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14
alle 16. Info 800/101011. Famiglie d'Africa BIBLIOTECA PRIMO LEVI, VIA
LEONCAVALLO 17 Il Comitato Collaborazione Medica, Organizzazione Non
Governativa di Torino, esporrà fino al 2 settembre presso la mostra fotografica
"Famiglie d'Africa". Orario: lunedì 15-19,30; da martedì a venerdì
8,15-19,30; sabato 10,30-18. Info 011/6602793 o www.ccm-italia.org. Evoluzione
dell'auto MUSEO NAZIONALE DELL'AUTOMOBILE, CORSO MASSIMO D'AZEGLIO 15 La mostra
"L'evoluzione dell'automobile", un nuovo appuntamento dedicato alla
storia dell'automobile, sarà visitabile fino al 13 settembre, con orario, dal
martedì alla domenica 10-18. Fino al 30 agosto sarà esposta la Yamaha di Valentino Rossi.
Il museo sarà regolarmente aperto sabato 15 e domenica 16 agosto, con orario
10-18,30. Info 011/6599872. Kakemono LIBRERIA MILLEVOLTI, CORSO FRANCIA 101
"Il posto della tigre", kakemono in mostra fino al 14 agosto e poi
dal 7 al 15 settembre, con orario 9,30-13 e 16-19,30, lunedì mattina chiuso.
Ingresso gratuito. Info 011/4330250. Agosto in Pinacoteca PINACOTECA AGNELLI,
VIA NIZZA 230/103 La
Pinacoteca riapre al pubblico martedì 4 e per tutto il mese
di agosto offre l'ingresso gratuito ai bambini e ragazzi da 0 a 16 anni se accompagnati da
un adulto. Inoltre sono previste visite guidate alle ore 16, nei giorni del 13,
16, 20, 23, 27 e 30 agosto. Info www.pinacoteca-agnelli.it. Tutte le mostre
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36 La mostra "La scimmia
nuda. Storia naturale dell'umanità" è aperta fino al 10 gennaio; fino al
31 agosto sono visitabili la mostra "Le iris tra botanica e storia",
la mostra di Dario Lanzardo "Cosa sono le nuvole" e "Viaggio in
Basilicata: il dialogo interculturale, la percezione dell'altro". Inoltre
si possono visitare le mostre permanenti "Museo storico di zoologia",
"Arca" e "Mineralia 2". Orario 10-19 tutti i giorni, chiuso
il martedì. Info 011/4326354 o www.mrsntorino.it. Aperture al pubblico VILLA
DELLA REGINA, STRADA SANTA MARGHERITA 40 Fino al 27 settembre la Villa sarà aperta al
pubblico la domenica, dalle 10 alle 18,30 (ingresso ultimo gruppo alle ore 16).
Ogni giorno verranno organizzati 6 gruppi di visita di 25 persone, partenze
gruppi: ore 10; 11; 12; 14; 15 e 16. Gli ingressi delle ore 14; 15 e 16 sono
riservati ai gruppi preorganizzati. Modalità di prenotazione: visitatori
singoli, prenotazione telefonica 800/329329; prenotazione diretta presso lo
sportello InfoPiemonte di piazza Castello angolo via Garibaldi. Gruppi
preorganizzati: direttamente presso la Soprintendenza per
i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte, 011/5641717 o
villadellaregina@artito.arti.beniculturali.it. Info
www.artito.arti.beniculturali.it/Villa. Inc.O NAT CAFE', VIA DELLE ROSINE 6,
ORE 18-21 Le opere di "Inc.O", opere grafiche e dipinti di Pier,
saranno esposte fino al 15 agosto. Info www.freementi.com. The best is yet to
come. GLANCE, VIA SAN MASSIMO 45 La collettiva "The best is yet to
come..." è visitabile fino all'8 agosto, con orario, mar-sab, 15,30-19,30.
Giovani GAM, VIA MAGENTA 31 La mostra "I giovani che visitano le nostre
rovine non vi vedono che uno stile" è visitabile fino al 30 agosto, con
orario mar-dom, 10-18. Ingresso 7,50 euro, ridotto 6. Luisa Rabbia FONDAZIONE
MERZ, VIA LIMONE 24 "In viaggio sotto lo stesso cielo", fino al 20/9;
e fino al 9/8 anche "Meteorite in giardino 2", con performance ogni
martedì alle 21,30. New York-Torino FUSION ART GALLERY, PIAZZA PEYRON 9/G
"New York-Torino. Nuove proposte", fino al 15/9, con orario mar, gio
e ven 16,30-19 o su appuntamento chiamando il 335/6398351. Sophie Usunier PAV,
VIA GIORDANO BRUNO 31 "Domestic Conditions", fino al 13/9, con orario
mer-ven 15-18; sab e dom 12-19. Cile MUSEO DELLA RESISTENZA, CORSO VALDOCCO 4/A
La mostra "Arte e politica in Cile" è visitabile fino al 27/9, con
orario 10-18; gio 14-18, chiusa il lunedì. Musica e spettacolo ARCHIVIO
STORICO, VIA BARBAROUX 32 La mostra "Musica e spettacolo a Torino tra Otto
e Novecento", realizzata in collaborazione con l'Archivio Storico del
Teatro Regio, è visitabile fino al 30 settembre, con orario lunedì - venerdì
8,30-16,30 escluso festivi. Ingresso libero. Info
www.comune.torino.it/archiviostorico. Montagne della frutta MUSEO NAZIONALE
DELLA MONTAGNA, PIAZZALE MONTE DEI CAPPUCCINI 7 La mostra "Le montagne della
frutta. Etichette 1900-1960" presenta una selezione di centosessanta
etichette di cassette per la frutta a tema montano. La mostra è visitabile fino
all'8 novembre, con orario 9-19, dal martedì alla domenica. Info 011/6604104 o
www.museomontagna.org. Chapeau! ISTITUTO D'ARTE PASSONI, VIA DELLA ROCCA 7 L'esposizione "Capeau! I
cappelli di Popy Moreni. Paris" è apprezzabile fino al 30 settembre, col
seguente orario: lunedì e martedì, 9-16; mercoledì - venerdì, 9-13; sabato
9-12. Info 011/8177377. Rive Gauche LUNGO DORA NAPOLI, PONTE CARPANINI-PONTE
DUCA DEGLI ABRUZZI Ogni seconda domenica del mese, fino a dicembre, con
l'esclusione di agosto e novembre, dalle 9 alle 18 "Rive Guache. Pittori a
Torino", esposizione di quadri, sculture, disegni, fotografie e artigianato
di pregio. Info 349/7513918 o www.bdtorino.it. Paolo Lessio INTERNI
ARREDAMENTI, VIA CARLO ALBERTO 44 "Pause. Silenzio", sino a fine
anno. Info 011/533950. GITE Itinerario di Ferragosto MONUMENTO DUCA D'AOSTA,
PIAZZA SOLFERINO, ORE 10 Con il percorso speciale dedicato al Risorgimento a
Torino, il 15 agosto inizia la seconda sessione di Gran Tour, il programma di
itinerari che portano alla scoperta dei tesori artistici e architettonici a
Torino e in tutto il Piemonte. L'itinerario di Ferragosto è gratuito e libero
da prenotazione. Info 800/329329, www.torinocultura.it e www.piemontefeel.it.
Gite di Ferragosto CIRCOSCRIZIONE 2 - SANTA RITA - MIRAFIORI NORD, TEL.
011/4435204 In programma due gite di ferragosto rivolte a tutte le fasce di
età, in particolare gli sconti agli over 60 residenti in circoscrizione:
Santuario di Oropa e ad Avigliana e al Santuario di Novalesa. Iscrizioni entro
l'11 agosto presso l'ufficio turismo, in orario martedì e giovedì, dalle 9 alle
12. Merenda sinoira TURISMO TORINO E PROVINCIA,
WWW.TURISMOTORINO.ORG/MERENDASINOIRA La Merenda Sinoira
può essere consumata tutti i venerdì, sabato e domenica, dalle ore 17 alle ore
19, fino al 27 settembre, a conclusione di una gita fuori porta nel Parco
Fluviale del Po Torinese, nel Parco Naturale Gran Bosco di Salbertrand, nel
Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia, nel Parco Regionale La Mandria, nel Parco
Naturale Val Troncea, nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e nel Parco
Nazionale del Gran Paradiso. Il costo varia dagli 8 ai 15 euro (incluso 1
bicchiere di vino). Info e prenotazione 011/535181. Trek estivi TREKKING
ITALIA, VIA SAN MASSIMO 104/A "La
Valle del Viso" da domenica 16 agosto a venerdì 21
agosto; "La traversata delle Alpi Liguri", trekking someggiato
(trasporto bagagli con asini) da mercoledì 26 agosto a domenica 30 agosto. Info
www.trekkingitalia.org o 011/3248265. Escursioni CAI-UGET, GALLERIA SUBALPINA
Il Cai-Uget organizza gite ed escursioni: Il 22 e 23 agosto salita alla Croce
Rossa, con pernottamento al Rifugio Cibrario. Il 29 e 30 agosto La Tersiva (3512 m) da Lillaz in Val di
Cogne. Info 011/537983. Tour guidati SOMEWHERE, VIA BOTERO 15 Ogni giovedì e
sabato alle 21 appuntamento con "Torino Magica", ritrovo in piazza
Statuto 15, durata del tour 2 ore e 30 minuti, costo di 20 euro (parte a piedi
e parte in bus privato); ogni giovedì alle 21 "Torino Gialla", costo
20 euro; ogni sabato alle 20,30 partenza per "La Reggia di Venaria by
night", costo 25 euro. Info e prenotazione obbligatoria 011/6680580 o
booking@somewhere.it. Gite in bici ASSOCIAZIONE BICI&DINTORNI,
WWW.BICIEDINTORNI.IT Lunedì 10 "Da Acqui al Mare", con rientro in
treno da Savona. Info 328/9618668. Mito e realtà TURISMO TORINO E PROVINCIA,
WWW.TURISMOTORINO.ORG Fino al 26 settembre, Torino si mostra con un insolito
tour guidato, tutti i sabati alle ore 18, che condurrà i visitatori alla
scoperta del centro storico della città svelandone i suoi aspetti più nascosti
ed intriganti. Partenza dall'Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica in
piazza Castello (angolo via Garibaldi). Costo 8 euro, ridotto 6,50. Info e
prenotazioni 011/535181. Senegal solidale VIAGGI SOLIDALI SCS ONLUS,
WWW.VIAGGISOLIDALI.IT Proposta di viaggio in Senegal "Le meraviglie del
Sud: alla scoperta del Sine Saloum", durata 10 giorni, con partenze 14
agosto - 18 settembre, a partire da 1.490 euro. Info info@viaggisolidali.it o
340/8186486. TastePartout EXPLORANDO VIAGGI, VIA MANZONI 3/A
"TastePartout", nasce una nuova foodlosophy di viaggio. Prima
proposta Marocco, con partenze idividuali il mercoledì e la domenica; partenze
di gruppo il 21 febbraio e il 4 aprile con accompagnatore da Milano (quota
variabile da 1290 a
1890 euro). Proposta Thailandia, con partenze individuali il martedì ed il
giovedì; di gruppo con accompagnatore il 2 febbraio e il 23 marzo da Milano
(quota da Milano 2590 euro). Info e prenotazioni 011/540520 o
info@explorandoviaggi.it. Turchia, Sri Lanka e grandi mostre CTC, PIAZZA
BERNINI 16 Viaggio in Turchia dal 10 al 17 ottobre; visita alle grandi mostre a
Trento e Bolzano il 24 e 25 ottobre; il viaggio in Sri Lanka verrà presentato
mercoledì 9 settembre alle ore 21 all'Hotel Lancaster di corso Turati 8. Info e
prenotazioni 011/5604183, info@assoctc.it o www.assoctc.it. Trentino Alto Adige
RAGGIUNGERE TOUR OPERATOR, CORSO FIUME 10 Un itinerario esclusivo tra
tradizione ed innovazione nella cornice suggestiva del Trentino Alto Adige, dal
16 al 19 settembre. Info 011/6604261 o info@raggiungere.net. Basaglia viaggi
CAFFE' BASAGLIA, VIA MANTOVA 34, ORE 21 Proposte viaggi per il 2009: Mali dal
24 ottobre al 15 novembre, prenotazioni entro il 10 settembre. Info
347/2734202. Dalla California a Rodi VIAGGI ELIANTO, VIA DELLA MISERICORDIA 6
Bretagna e Normandia dal 5 al 12 settembre; tour del Portogallo, dal 19 al 26
settembre; Roma dal 7 all'11 ottobre. Info 011/5612818. Torino Today Tour URBAN
CENTER METROPOLITANO, NUMERO VERDE 800/329329 Due itinerari a nord e a sud
della città per conoscere edifici, spazi aperti, giardini e attrezzature
collettive dei quartieri pubblici sorti nel corso del Novecento nelle periferie
della città come risposta ai fabbisogni abitativi del dopoguerra: "TTT.04
La città pubblica verso Falchera" (sabato 10
ottobre) e "TTT.05 La città pubblica verso
Mirafiori" (sabato 19 settembre, 17 ottobre). Costo di 12 euro, durata di
4 ore. Ritrovo davanti alle Ogr, ore 9,30. Tour torinesi WWW.TORINGIRANDO.IT;
TEL 333/6791750. Giri guidati ideati e condotti dalla guida Micaela: a Torino
(10 euro) "Rol è ancora con noi" sul sensitivo torinese, "Seduzione
e civetterie di donne alla conquista del Re", "Torino inglese e
piccola Parigi", curiosità inglesi e francesi in città; "Torino
proibita", tour trasgressivo su scandali e proibizioni del passato;
"Il malatour", sulla mala di un tempo e ancora "Penne d'oro del
Piemonte" su Pavese e Salgari, e "Torino elegante capitale alla
moda". Info toringirando@yahoo.it o www.toringirando.it. Torino nello
zodiaco RAFFAELA PALMA, WWW.CAUS.IT "Torino nello Zodiaco" è un nuovo
e interessante percorso per le vie di Torino alla scoperta dei segni zodiacali
esterni agli edifici del capoluogo subalpino. Ideato da Raffaele Palma con
fotografie di Norberto Tosetti e progettazione internet di Flavio Portis, il
percorso è scaricabile dal sito www.caus.it, con tanto di mappa. Una breve
introduzione al singolare itinerario, aiuterà gli interessati esploratori alla
comprensione e alla individuazione di questi dettagli architettonici tipici di
Torino. VARIE Testimoni di Geova STADIO OLIMPICO CORSO AGNELLI Fino a domenica
9 Assemblea Nazionale dei Testimoni di Geova. Tema «Siate vigilanti». Aiuti di
Stato ISTITUTO UNIVERSITARIO DI STUDI EUROPEI, VIA MARIA VITTORIA 26 Il Centro
di Documentazione Europea organizza a Torino la terza edizione del corso di
formazione su "Aiuti di stato e crisi economica. Programmare interventi
pubblici efficaci per superare la crisi", con l'obiettivo di fornire le
competenze necessarie per valutare la compatibilità, la legittimità e
l'efficacia degli aiuti di stato. Il corso durerà tre giorni, dal 23 al 25
settembre. Info e iscrizioni http://aiutidistato.iuse.it. 30 e lode INFOGIRO,
WWW.ZIPNEWS.IT Sono aperte le iscrizioni per partecipare a "30 e lode -
play your game", il gioco - evento dedicato a tutti i neodiplomati che
sceglieranno di frequentare l'università in Piemonte nel 2009 - 2010. Il
vincitore assoluto verrà premiato con l'iscrizione al primo anno accademico
(prima rata); per il secondo classificato in palio una bicicletta Fiat; i primi
20 classificati riceveranno, inoltre, l'abbonamento on-line a La Stampa e un buono sconto
del Mirafiori Motor Village a tutti i partecipanti. L'iscrizione al gioco è
gratuita. Per iscriversi è sufficiente inviare via sms, al 333/2647645, la
risposta esatta a questo quesito: Che cos'è l'agorà? A - una pianta; B - una
piazza; C - un minerale o compilare il form sul sito internet:
www.lastampa.it/30elode. Iscrizioni entro il 30 settembre. Il gioco si svolgerà
dal 28 settembre al 3 ottobre 2009 sull'Infogiro, l'autobus attrezzato
dell'Informagiovani. Info www.zipnews.it. Arti circensi SCUOLA DI CIRCO FLIC,
VIA MAGENTA 11 La FLIC,
Scuola Professionale Formazione Arti Circensi, riconosciuta dalla F.E.D.EC.
(Federazione Europea delle Scuole di Circo Professionali) ha aperto le
iscrizioni ai corsi di formazione professionale che partiranno nel mese di
ottobre. Le selezioni avverranno il 15, 16 e 17 settembre. Gli aspiranti
allievi troveranno tutte le informazioni ed i moduli per l'iscrizione in
www.flicscuolacirco.it Grafite in museo PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO
"Schizzi di... grafite in museo" è la proposta di Palazzo Madama ai
visitatori di conoscere l'edificio e il museo attraverso il disegno: ognuno può
portare il proprio materiale da casa; sono però a disposizione sgabelli e
tavolette di supporto, carta e matita per provare a cimentarsi con la copia dal
vero. Attività gratuita, inclusa nel costo del biglietto. Prenotazione
consigliata. Info 011/4429911. Corsi CIAU BALE FACTORY, VIA ROERO DI CORTANZE 2
Nei mesi di settembre e ottobre prendono il via i corsi di recitazione,
dizione, doppiaggio e scrittura comica. Sono aperte le iscrizioni ai provini
d'ammissione e ai corsi ad ammissione libera. Info www.oasitopos.eu. Università
privata SSF REBAUDENGO, PIAZZA REBAUDENGO 22 La SSF Rebaudengo è
affiliata alla Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università Pontificia
Salesiana e offre la possibilità di iscriversi a corso di laurea triennale in
Psicologia della Comunicazione. A conseguimento dell'attestato è possibile
proseguire gli studi con il biennio di perfezionamento e avviarsi alla professione
di psicologo senior in qualsiasi struttura universitaria. Le iscrizioni sono
aperte fino al 30 settembre, i corsi ordinari settimanali inizieranno il 12
ottobre quelli della formula week-end invece dal il 5 ottobre. Info
www.rebaudengo.it o 011/2340083. Summer School INTERNATIONAL SUMMER SCHOOL,
VILLA GUALINO, VIALE SETTIMIO SEVERO 63 Summer School organizzata
congiuntamente da istituzioni ONU e dell'Unione Europea su un tema di larga
attualità quale il fenomeno delle migrazioni. I corsi si svolgono dal 28
settembre al 9 ottobre. Info http://summerschool.iuse.it/. Navigazione sul Po
GTT, CORSO TURATI 19/6, TEL. 011/5764329 Per l'estate la navigazione turistica
sul Po sarà in funzione anche nei giorni feriali sul percorso Murazzi-Borgo
Medioevale. Fino al 6 settembre i battelli viaggeranno tutti i giorni (escluso
il lunedì) con partenze dai Murazzi alle ore 15, 16, 17 e 18. Da Borgo
Medioevale le partenze saranno alle 15.30, 16.30, 17.30 e 18.30. Alla domenica
e nei giorni festivi ci sarà una corsa anche al mattino con partenza alle 10.30
dai Murazzi e alle 11 da Borgo Medioevale. Alle 11.30 il battello ripartirà
ancora per Borgo Medioevale per riportare indietro coloro che erano saliti in
quest'ultimo imbarco. Le tariffe di andata e ritorno tra Murazzi e Borgo
Medioevale sono di 2 euro nei giorni feriali e di 3 euro nei giorni festivi.
Estate alla Lido PISCINA LIDO, VIA VILLA GLORI 21 Per il periodo estivo la
piscina sarà aperta col seguente orario, fino a domenica 13 settembre: lunedì e
martedì 13-19, da mercoledì a domenica 10-19. Info 011/4435830. Programma
estate SALGARI CAMPUS, CORSO CHIERI 60 Il parco a tema è aperto tutta l'estate
con proposte rivolte ai gruppi ed ai singoli: attività ludico sportive, momenti
di socializzazione, percorsi ecodinamici, arrampicata, labirinti. L'orario per
le attività di gruppo è dalle 9,30 alle 16,30, i costi variano a seconda della
composizione del gruppo, da 8 a
10 euro a persona. Su prenotazione è possibile richiedere il pernottamento in
campeggio. Le attività per i singoli si svolgono con ingresso tra le 7,45 e le
9 e uscita tra le 17 e le 17,30. Nelle settimane dall' 8 al 12 giugno e dal 10
al 14 agosto, l'apertura è vincolata alla presenza di almeno 10 iscrizioni.
Costo d'iscrizione 15 euro più moduli di frequenza settimanale, da 100 a 220 euro. Info e
prenotazioni 340/5414755 o 339/6497243. Anno Accademico 09/10 GYPSY MUSICAL
ACADEMY, VIA PAGLIANI 25 Sono aperte le iscrizioni alla sezione Performing Arts
per corsi di danza, canto e teatro, con programma personalizzato per ogni
singolo allievo. In più sono previsti stage con maestri di fama nazionale e
internazionale in sede e incontri e approfondimenti con personaggi affermati
nel mondo del musical, cinema e tv. Info e iscrizioni 011/0968343 o
info@gypsymusical.com. Guida sicura MIRAFIORI MOTOR VILLAGE, PIAZZA CATTANEO 9
Tutti i mercoledì dalle 18 alle 20, Mirafiori Motor Village mette a
disposizione Alfa Romeo MiTo, Brera e Alfa GT per vivere un quarto d'ora di
adrenalina pura sullo storico circuito di prova interno del comprensorio di
Mirafiori. A richiesta sarà inoltre possibile compiere un giro finale a tutta
velocità con il pilota alla guida per vivere l'esperienza della vera guida
sportiva. Il costo della corsa è di 15 euro. Tutti i sabati e le domeniche
invece appuntamento con i corsi di guida sicura: verranno effettuate lezioni di
teoria e pratica per ottenere dalla guida il massimo piacere e la piena
sicurezza. Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Il costo del corso è di 170 euro. Info e prenotazioni 011/23416829. Risparmio
energetico INFORMA 8, VIA ORMEA 45
A San Salvario apre lo sportello per il risparmio
energetico, in collaborazione con l'Associazione Legambiente Volontariato
Ecopolis Torino. Orari d'apertura: lunedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 13 e
dalle 14 alle 16; il martedì dalle 9 alle 13 e il venerdì dalle 9 alle 14. Info
011/4435837 o 011/4435824. Attività anziani SPAZIO ANZIANI, VIA OSASCO 80 Lo
spazio anziani circoscrizionale è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle
12; lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 15,30 alle 18,30, e giovedì
dalle 14,30 alle 17. Info 011/3852919. Nomadi I RAGAZZI DEL 50, STRADA DELLA
PRONDA 66/4 Il Nomadi Fans Club "Vagabondi della Mole" sono un Gruppo
di amici che si riunisce per parlare di musica, ma anche di solidarietà, ogni
mercoledì sera dopo le 21. Info 011/281782, 338/4142982 o 347/0622574.
Allattamento e coccole CIRCOSCRIZIONE IX, VIA MONTEVIDEO 27/LM Tutti i venerdì
mattina, dalle 10 alle 12, appuntamento per le mamme in attesa, incontri di
preparazione al parto. Info e prenotazioni 340/6851803 o 338/3623878. Turista
per un giorno WWW.TURISMOTORINO.ORG, TEL. 011/535181 Dall'inizio di marzo, e
per tutto il 2009, la Città
di Torino, GTT- Gruppo Torinese Trasporti e Turismo Torino e Provincia,
invitano i torinesi a diventare "turisti" per un giorno, della loro
città, viaggiando sull'autobus City Sightseeing Torino ad una tariffa
agevolata. Nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, i residenti di Torino
possono infatti usufruire di uno sconto sul biglietto 10 euro anziché 15, e se
in possesso di un abbonamento annuale o mensile ai mezzi pubblici hanno diritto
a un'ulteriore riduzione a 7,50 euro. Tra i 6 e i 15 anni il biglietto costa 5
euro. Disoccupati BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17 Corsi
gratuiti per disoccupati over 25 per il conseguimento della patente europea del
computer, in collaborazione con la
Casa di Carità. Arti e mestieri. Info e iscrizioni 800/901162
e 011/2212611. Pianoforte WWW.METHODE-PAVLOVA.COM, TEL. 348/4486927
Professoressa di pianoforte diplomata a Mosca con esperienza trentennale,
Mosca, Parigi e Torino impartisce master ad allievi e professionisti di
qualsiasi età e livello presso la propria abitazione, in zona Santa Rita nel
mese di luglio. Biglietto multimuseo WWW.FONDAZIONETORINOMUSEI.IT La Fondazione Torino
Musei propone un biglietto unico che consente l'accesso a GAM, Palazzo Madama,
MAO e Borgo e Rocca Medievale, tariffa intera 14 euro, ridotta a 11. Il
biglietto ha la validità di un mese dalla data di emissione. Un condominio per
amico WWW.COABITARE.ORG Vuoi abitare in modo piacevole e sereno? Più solidale e
sostenibile? Visita il sito www.coabitare.org. CONCORSI Designers of tomorrow
HTTP://WWW.NOTTEDEIRICERCATORI.IT/PIEMONTE-VDA/CONCORSO Il
prossimo 25 settembre torna l'appuntamento con "La notte dei
ricercatori". Fino al 15 settembre giovani creativi potranno partecipare
al concorso "Designers of tomorrow: graphic competition", presentando
le loro idee per l'immagine pubblicitaria dell'edizione 2010 della Notte dei
ricercatori. Info sul bandohttp://www.nottedeiricercatori.it/piemonte-vda.
Lingua Madre CASELLA POSTALE 427, VIA ALFIERI 10 Il Concorso letterario Lingua
Madre è diretto a tutte le donne straniere, anche di seconda o terza
generazione, residenti a Torino e in Italia che, utilizzando la lingua
italiana, vogliano approfondire il rapporto tra identità, radici e il mondo
"altro". Le opere selezionate saranno pubblicate
in un libro che verrà presentato nell'edizione 2010 della Fiera Internazionale
del Libro di Torino. Gli elaborati dovranno pervenire entro il 31 dicembre a:
Concorso letterario nazionale Lingua Madre, Casella postale 427, Via Alfieri
10, 10121 Torino Centro. Info 011/4476283 o www.concorsolinguamadre.it. Io lo vedo
così PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO Palazzo Madama ha indetto un concorso
fotografico tra i visitatori con lo scopo di favorire la conoscenza delle
collezioni e del Palazzo. La fotografia sarà l'occhio con cui i visitatori
racconteranno al museo come vivono, per questo motivo le foto dovranno
preferibilmente ritrarre le persone in rapporto allo spazio museale, e non solo
le opere. Per partecipare al concorso sarà sufficiente inviare le proprie foto
al gruppo Flickr di Palazzo Madama: http://www.flickr.com/groups/palazzomadamatorino,
termine di scadenza 30 agosto. Info 011/4429911. Aspiranti coltivatori PAV, VIA
GIORDANO BRUNO 31 Bando di concorso per l'assegnazione un lotto di terreno ad
uso orticolo nel territorio del Parco Arte Vivente. Possono partecipare al
concorso cittadini singoli o organizzati in piccoli gruppi, residenti nella
città di Torino. La concessione del lotto, di durata biennale, sarà a titolo
gratuito e avverrà tramite pubblica estrazione a sorte
che avrà luogo nel periodo tra settembre e ottobre 2009 (in data da definirsi).
Le persone interessate possono visionare il lotto visitando il PAV da mercoledì
a venerdì: 15 - 18; sabato e domenica: 12 -19. Info e regolamento 338/3721045 o
www.esculenta.org/ortoarca.htm Io lo vedo così PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO
Palazzo Madama ha indetto un concorso fotografico tra i visitatori con lo scopo
di favorire la conoscenza delle collezioni e del Palazzo. La fotografia sarà
l'occhio con cui i visitatori racconteranno al museo come vivono, insieme ad
amici e familiari, la loro esperienza di visita, il rapporto con le opere, con
le sale del Palazzo, con la storia del museo. Per questo motivo le foto
dovranno preferibilmente ritrarre le persone in rapporto allo spazio museale, e
non solo le opere. Per partecipare sarà sufficiente inviare le proprie foto al
gruppo Flickr di Palazzo Madama seguendo le semplici regole contenute nel
regolamento del concorso: http://www.flickr.com/groups/palazzomadamatorino.
Termine ultimo 30 agosto. Adattarsi in città MUSEO REGIONALE DI SCIENZE
NATURALI, VIA GIOLITTI 36 Il Museo Regionale di Scienze Naturali indice la
prima edizione del Concorso Fotografico "Adattarsi in città".
L'obiettivo del concorso è quello di invitare tutti a scoprire e raccontare con
le immagini come la vita si è adattata all'ambiente urbano, ponendo particolare
attenzione a come l'uomo, la fauna e la flora si siano adeguati alle condizioni
ambientali della città. I temi del concorso sono due: l'uomo, la fauna e la
flora. Le opere potranno essere consegnate dal 15 novembre al 15 dicembre. Info
011/4326307 o www.mrsntorino.it. Concorso calligrafico CAUS, WWW.CAUS.IT, TEL
339/6057369 Il Caus - Centro Arti Umoristiche e Satiriche indice un bando di
concorso calligrafico, ideato da Raffaele Palma, "Abbecedario che
Figura". La partecipazione al concorso è assolutamente gratuita e si
rivolge al pubblico più ampio. Ciascun candidato può partecipare con un massimo
di tre opere realizzate con qualsiasi tecnica, dimensione, non oltre cm 24 x cm
33, anche con più autori. Ogni opera potrà essere accompagna da un
dattiloscritto di una cartella, al massimo di 25 righe, formato Times New Roman
14 (o similare) con una storiella umoristica, una divertente filastrocca in
rima o un simpatico indovinello, così da sviluppare, integrare ed esaltare il
lato più spiritoso dell' Abbecedario Calligrafico Figurato. Le opere in
cartaceo dovranno essere spedite entro il 30 aprile a Raffaele Palma - Caus .
corso Agnelli 148, 10137 Torino o a info@caus.it. Info 339/6057369 o www.caus.it.
Concorso Emilio Gay ASSOCIAZIONE CULTURALE UNICORNO, VIA BARBAROUX 25 L'Associazione Culturale
Unicorno bandisce il 5° concorso nazionale di poesia "Emilio Gay",
cui si partecipa con una silloge di tre poesie in lingua italiana sul tema
"Pegaso", dattiloscritte e redatte in 6 copie. Ciascuna poesia dovrà
essere composta da un massimo di 50 versi. Partecipazione gratuita. Le opere
dovranno essere recapitate a mezzo posta entro e non oltre il 31 ottobre, ad
Associazione Culturale Unicorno, Via Barbaroux 25 - 10121 Torino, specificando
sulla busta la dicitura "5° Concorso di Poesia Emilio Gay". Parole in
corsa GTT, CORSO TURATI 19/6 Torna "Parole in Corsa", il concorso
letterario di GTT rivolto agli scrittori inediti. Le iscrizioni per presentare
al pubblico torinese e alla giuria di autori, critici e giornalisti un racconto
breve sono aperte fino al 9 settembre. La rassegna è gratuita. I concorrenti
dovranno far pervenire la scheda di partecipazione e l'elaborato in lingua
italiana a tema libero non superiore alle 5.300 battute spazi compresi al sito
www.paroleincorsa.it, via mail a paroleincorsa@gtt.to.it oppure su CD presso la
sede del Gruppo Torinese Trasporti - Corso Turati 19/6. Info
www.paroleincorsa.it. Concorso Mario Pannunzio CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA
VITTORIA 35/H Il Centro Pannunzio indice l'edizione 2009 del concorso
pluridisciplinare "Mario Pannunzio" in occasione del sessantesimo
anniversario del settimanale "Il mondo", diretto fino al 1966 da
Mario Pannunzio. Il concorso prevede 5 sezioni: poesia; narrativa; giornalismo
e saggistica; tesi di laurea discusse negli ultimi tre anni accademici su
tematiche letterarie, storico-politiche, filosofiche; fotografia. Ogni
elaborato edito o inedito dovrà pervenire, firmato in una sola copia, alla
Segreteria del Concorso Letterario Mario Pannunzio, in via Maria Vittoria 35,
10123 Torino, entro e non oltre il 15 ottobre. Info 011/8123023 o
www.centropannunzio.it. Piemonte Mese ASSOCIAZIONE CULTURALE PIEMONTE MESE, VIA
CIALDINI 6 L'Associazione
Culturale Piemonte Mese organizza la terza edizione del Premio Piemonte Mese -
I giovani scrivono il Piemonte, riservato a giovani di età compresa fra i 18 e
i 35 anni. Il Premio e' suddiviso in tre sezioni: "Cultura e
Ambiente", qualsiasi tema relativo ad arte, natura, storia, paesaggio,
letteratura del Piemonte di ieri e di oggi; "Enogastronomia",
prodotti e produzioni agroalimentari, cucina, vino; "Economia", tutto
quanto è riferibile all'economia piemontese. Scadenza il 15 dicembre,
partecipazione gratuita. Info e regolamento su
www.associazionepiemontemese.org. Giovani collezionisti
WWW.COMUNE.TORINO.IT/MUSEISCUOLA "Giovani collezionisti", concorso
ideato dalla Città di Torino e dal Museo Civico d'Arte Antica di Palazzo
Madama, intende promuovere ed esplorare il fenomeno del collezionismo,
analizzarne i meccanismi e gli obiettivi e valorizzare il collezionismo privato
dei giovani piemontesi. Saranno selezionate le migliori tre raccolte. Termine
di presentazione 10 settembre. Info e bando www.palazzomadamatorino.it; www.fondazionetorinomusei.it
o 011/4429911.
(
da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
L'operazione
Più veloce il recupero Sono i tempi di recupero velocissimi uno dei punti di
forza della nuova tecnica chirurgica. Chi viene operato ricomincia a camminare
il giorno stesso, ed è completamente ristabilito nel giro di un mese. Quanto al dolore, la ricerca pubblicata dal dottor Siclari dimostra che il nuovo trattamenti
mini-invasivo fa due volte meno male di quello chirurgico tradizionale. Esiste
un indice di valutazione del dolore nell'immediato periodo post-operatorio, che
va da zero a 10. Analizzando un campione di 59 pazienti, fra gennaio
2003 e agosto 2006, Siclari ha rilevato che le persone operate, subito dopo
l'intervento, provavano un dolore massimo di 3,9. Con la tecnica tradizionale,
il dolore percepito può arrivare anche a quota 8,3.
La Tamagni porta del Parco (sezione: Cultura)
(
da "Stampa, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Triora La Tamagni «porta» del Parco
«Intendiamo realizzarvi la "Porta" del Parco insieme agli uffici e
altri locali destinati a varie attività». Marcello Lanza, sindaco di Triora, ha
le idee chiare sull'utilizzazione dell'ex Caserma Tamagni. Una struttura su
quattro piani di oltre 4 mila metri quadrati con un parco di altri 5 mila
metri. Inutilizzata da quasi mezzo secolo. «Abbiamo costituito il Parco delle
Alpi Liguri - spiega il sindaco - e qui siamo proprio all'inizio. Pertanto
intendiamo utilizzare la
Tamagni coma "Porta" del Parco oltre che sede con
annessi uffici. Ma non solo. Intendiamo ospitare istituti
che si occupano di cure biologiche, corsi e convegni». Questo è il programma di
minima. Ma c'è anche un'altra opzione più ambiziosa: «Tramite un intervento
misto pubblico-privato si può pensare a un ostello della gioventù o a una
residenza protetta».\
(
da "Stampaweb, La"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
MILANO
Scuola e sviluppo. Qualità dell’istruzione e capacità
del paese di crescere proprio grazie alle competenze trasmesse dal sistema
scolastico. Un binomio, questo tra scuola ed economia, da sempre considerato
inscindibile, spesso e volentieri indicato a supporto di molte recenti riforme
varate in Italia dai ministri dell’istruzione,
ma che nella realtà stenta a realizzarsi. «Esiste un dato consolidato, per
certi aspetti scontato, che dice che più la gente sta a scuola e più il paese
si sviluppa», riassume Daniele Checchi, docente di
economia dell’istruzione all’Università
Statale di Milano, preside a Scienze politiche, uno dei primi in Italia ad
occuparsi della qualità e dell’efficienza del nostro sistema educativo.
Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il legame tra la qualità dell’istruzione e gli effetti sul prodotto interno lordo. Spiega
Checchi, laurea in Bocconi, redattore della Voce, tra gli estensori del
Quaderno bianco sulla scuola: «Dati che misurano quantitativamente l’istruzione
esistono da
più di un decennio anche in Italia, scarseggiano invece i dati sulla qualità
della scuola visto che finora sono state compiute solo due indagini, una a metà
anni Novanta e una nel 2000». In America gli economisti Eric Hanusheck e Ludger
Woessmann hanno rapportato i risultati sulle competenze scolastiche dei vari
paesi con quelli degli Stati Uniti presi come paese di riferimento. «Hanusheck
e Woessmann hanno proiettato nel tempo le variazioni di queste competenze dei
sistemi scolastici verificando che incidenza hanno avuto sul Pil senza arrivare
però a quantificazioni». Non c’è una formula magica -
crescita dell’x per cento le competenze uguale crescita dell’x per cento
dell’economia - ma ci sono ormai molte certezze. «Lo si può capire meglio con
un esempio:
oggi in Italia chi studia al Sud esce dalla scuola con competenze inferiori a
chi studia al Nord, lo confermano le indagini, ebbene, se è immaginabile che
questa disparità esisteva anche trent’anni o
quarant’anni fa, ecco spiegato il forte divario economico Nord-Sud».
Riassumendo: il legame tra qualità di scuola e università
e l’andamento economico del paese è certo, incerto
quantificarlo. «E’ indiscutibile che la capacità della scuola di formare
competenze sia fondamentale per un paese: se passa il principio della qualità
e dell’efficacia nel sistema educativo è inevitabile che, a
cascata, questo principio passi nel mondo del lavoro». Ultima domanda,
professore: il difetto numero uno, secondo lei, del sistema educativo italiano?
«Manca di comparabilità. Sulla carta offre le medesime possibilità a tutti, sulla
carta una laurea conseguita in un’università al Nord ha lo
stesso valore di una conseguita al Sud, sulla carta l’iscrizione all’università è aperta a un
liceale tanto quanto a uno studente di un istituto professionale. Ma nella
realtà chi si laurea al Sud non ottiene sul mercato del lavoro lo stesso
riconoscimento economico di chi si laurea al Nord perché le due università danno formazioni diverse e, dati alla mano, all’università si iscrivono
quasi tutti i liceali e quasi nessuno che esce da un istituto professionale.
Ecco, in Italia resistono troppe dichiarazioni di principio non verificate
nella realtà: è ora di cambiare».
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-08-07
- pag: 11 autore: Tito Boeri Docente di Economia del lavoro all'Università
Bocconi di Milano «Non credo che il problema della scienza economica sia un
eccesso di formalismo . Gli economisti migliori uniscono conoscenza
dell'economia reale e dei dettagli istituzionalia una solida preparazione
formale. Skidelsky pare ignorare la letteratura sulle bolle nei prezzi
di case e corsi azionari, sugli incentivi distorti dei bonus ai manager e sui
comportamenti non razionali, ai confini tra psicologia ed economia. è questa la
via per capire. Anacronistico tornare a quanto si faceva a Cambridge 70 anni
fa. Non stupisce che sia il biografo di Keynes a proporlo»
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-07 - pag: 34 autore:
Indagine Mediobanca. Il 2008 si è chiuso con un aumento del fatturato (+6%) ma
la congiuntura ha eroso i margini - Tagliati 9mila posti di lavoro Il made in
Italy paga il conto della crisi Nel primo semestre dell'anno l'utile corrente
delle imprese manifatturiere italiane crolla dell'80% Antonella Olivieri Nel
2008, tutto sommato, le imprese italiane se la sono cavata. Ma la crisi ha
picchiato duro, durissimo, nella prima metà di quest'anno, quando, secondo i
dati elaborati dall'ufficio studi di Mediobanca, il risultato corrente delle
aziende manifatturiere è crollato dell'80%. Un'indicazione preoccupante perché
il campione analizzato da Mediobanca rappresenta il 48% dell'intera industria
italiana. L'indagine "Dati cumulativi" comprende 2022 società medio-grandi:
oltre all'industria, anche i servizi (66% di copertura), i trasporti (32%) e la
distribuzione al dettaglio (22%). La crisi presenta il conto La prima metà del 2009 ha dunque sofferto del
deflagrare della crisi finanziaria sull'economia reale. Tra gennaio e giugno si
sono registrati cali di fatturato compresi tra il 14% dell'industria
manifatturiera e il 17% del comparto energetico, ma soprattutto il margine
operativo netto è sceso del 60% nel settore manifatturiero e del 30%
nell'energia. Preoccupante soprattutto, come detto, il crollo del risultato
corrente (margine operativo netto meno il saldo tra oneri e proventi
finanziari) dell'industria manifatturiera, dato che risente in particolare
dell'effetto-domino del calo dei dividendi. Brutti risultati che riflettono in
particolare la brusca discesa del primo trimestre, mentre nel secondo il
peggioramento è rallentato fino a fermarsi. Per fortuna però le aziende
italiane non hanno intaccato il patrimonio, dato che comunque il contesto
generale è di diminuzione degli utili, non di aumento delle perdite, e grazie
anche a qualche opportuna ricapitalizzazione. In aumento invece, del 3% nel
semestre, i debiti finanziari. Ma il 2008 ha tenuto Nel 2008 le aziende italiane
hanno tenuto botta, anche perché fino al crack Lehman le cose non andavano poi
così male. Tant'è che lo scorso anno è stato ancora di crescita, per lo meno
per il giro d'affari aumentato, per le oltre 2mila imprese considerate, del 6%.
Certo, lo scivolone dell'ultima parte dell'anno qualche sacrificio l'ha
imposto. In termini di minori guadagni: i margini operativi sono infatti scesi
del 13,5%, gli utili netti del 16,1%. Tasse ai minimi Per fortuna il Fisco ha
aiutato: l'aliquota media è infatti diminuita dal 29% al 23%, in gran parte per
effetto della riduzione di Ires e Irap decisa nel settembre 2007 con entrata in
vigore dal 2008 che ha contribuito ad alleggerire il peso delle imposte
societarie a livelli competitivi nel quadro internazionale se si considera che
la media è del 30,5% in Europa, del 31% negli Usa, del 35,6% in Giappone, e di
circa il 25% nel blocco russo-asiatico. Negli ultimi due anni gli oneri
tributari in Italia sono diminuiti del 40%, per i sei decimi grazie alla
riduzione delle aliquote, per il resto a causa dei minori utili imponibili. Ma
restano penalizzate le medie imprese che pagano 9 punti percentuali più della
media. L'incognita occupazione Nel 2008 sono stati tagliati 9mila posti di
lavoro, quasi tre volte la variazione positiva dell'anno prima. Tuttavia a
ridurre l'organico sono stati i gruppi pubblici (-6.758 unità) e le filiali
italiane delle multinazionali estere (-4.899 unità) che stanno progressivamente
ritirandosi dalla Penisola. Perché le imprese private hanno continuato ad
assumere, aumentando i dipendenti di 2.552 unità. La domanda è se le imprese
potranno resistere al peggioramento congiunturale mantenendo gli attuali
livelli di occupazione, considerato il calo della produttività già accusato. La
produzione per addetto è scesa infatti nel 2008 del 6,7% (il peggior dato del
decennio), il valore della produzione per dipendente è diminuito del 4,9%.
Considerato anche l'aumento del costo del lavoro (+1,5%,comunque inferiore
all'inflazione), la produttività per addetto è calata del 6,4%, rimangiandosi i
tre quarti dei guadagni degli otto anni precedenti. Nell'arco di un decennio il
recupero di produttività resta positivo per il 3%, tuttavia con molte
differenze tra i settori. Il metallurgico, grazie all'effetto prezzi, ha
mantenuto un progresso della produttività di 42 punti, bene anche l'aggregato
meccanicoelettronico (+14,4 punti) per i recuperi dell'auto. Male invece carta-
stampa-editoria (-23 punti) e beni per la persona e la casa (-16). L'export Le
imprese italiane hanno sempre reagito alla debolezza della domanda interna
spingendo sull'export. Anche lo scorso anno, se si guarda all'industria
manifatturiera, le vendite sul mercato domestico sono scese dell'1,2%, mentre
l'export è salito del 2%. Ma mentre le esportazioni alimentari sono cresciute
del 9%, quelle del comparto chimicagomme sono invece diminuite del 3,4%. Per il
comparto delle medie imprese è andata meglio: le vendite interne sono aumentate
dell'1,4%, quelle estere del 4%. Male le filiali delle multinaziona-li
straniere, che hanno visto scendere sia i ricavi domestici che l'export
dell'1%. I flussi finanziari Stabili nel 2008 gli investimenti tecnici a
livelli elevati, mentre si sono fortemente ridimensionati gli investimenti
finanziari, da 47,5 a
9,3 miliardi. Il cash flow è calato di 3,6 miliardi a 57 miliardi. Negativo da
record il saldo tra dividendi distribuiti e risorse apportate dagli azionisti:
-27,2 miliardi. I debiti finanziari sono aumentati di 17,4 miliardi: per il 75%
la variazione è spiegata dalle banche e per i due terzi i finanziamenti sono
andati ai grandi gruppi. Pronti ad affrontare la crisi? Dal 2008 le imprese
italiane sono uscite con una struttura finanziaria sostanzialmente equilibrata.
Meglio le pubbliche delle private, perché più
patrimonializzate e più liquide: il loro margine di liquidità, cioè la
differenza tra attivi e passivi a un anno è del 14% contro l'8% delle private.
E meglio l'industria dei servizi, che hanno la componente di patrimonio netto
tangibile più bassa. Però lo scorso anno a creare valore in Italia è
stato solo il comparto dell'energia, che tra l'altro vanta il Roi (return on
investment) più elevato con il 14,5%. In coda il terziario con un Roi del 7,7
per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FATTORE FISCALE L'aliquota media è
diminuita dal 29% al 23% in gran parte per effetto della riduzione di Ires e
Irap decisa nel settembre 2007 Manifattura in sofferenza. Un'industria tessile
italiana MARKA
(
da "Corriere di Siena"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Focardi:
“Ora tutto è risolto per l’ateneo”. Il rettore
ringrazia per l’esito positivo del piano di risanamento legato anche alla Banca
Mps. Magnifico soddisfatto per un iter che ha permesso di superare il pesante
deficit. SIENA07.08.2009 indietro Silvano Focardi Rettore dell’Università di Siena Sono particolarmente lieto di comunicare
che il percorso
avviato da lungo tempo dall'Università di Siena, teso ad ottenere una linea di
finanziamento, abbia avuto esito positivo con l'intervento della Banca Monte
dei Paschi di Siena Spa. L'azione delle Istituzioni cittadine delle scorse
settimane, ed in particolare del sindaco del Comune di Siena Maurizio Cenni, e
del presidente dell'amministrazione provinciale, Simone Bezzini, già
preannunciata pochi giorni or sono, si è sostanziata in un incontro che si è
tenuto lo scorso 31 luglio, durante il quale la Banca Monte dei Paschi
ha formulato ai vertici dell'ateneo una proposta operativa. La proposta,
successivamente formalizzata, è stata sottoposta nella mattinata di martedì
scorso al senato accademico, che ha espresso, all'unanimità, il suo parere
favorevole e, immediatamente dopo, al consiglio di amministrazione dell'ateneo
che l'ha approvata con due sole astensioni. Ringrazio, quindi, il senato
accademico e il consiglio di amministrazione per la cura e l'impegno con i
quali, in questi lunghi mesi, hanno seguito l'evolversi della situazione, e per
aver adottato tutti gli atti necessari per la positiva conclusione di questo
lungo percorso. Stategie “Si tratta di un
passo al quale, comunque - continua il rettore Focardi - debbono immediatamente
seguire altre azioni contenute nel piano di risanamento. La commissione
strategica, appositamente costituita dal senato accademico sin dallo scorso 27
luglio, ha assicurato che inizierà, quanto prima, i suoi lavori, per dare
seguito alle necessarie proposte di modifica, in tema di didattica e di
ricerca, salvaguardandone comunque l'alto livello di qualità: proposte che
dovranno essere portate all'attenzione del senato accademico, organo di
indirizzo dell'ateneo. A questo proposito sono lieto di comunicare che, come
era da attendersi, la nostra Università è stata correttamente reinserita nella
lista delle Università virtuose in relazione al cosiddetto "Premio di
qualità", lista che la vede classificarsi ai primissimi posti nazionali
per l'alto livello della didattica e della ricerca. La commissione La Commissione per la
riforma della governance di ateneo ha terminato la sua attività attraverso la
redazione di un documento che, anche alla luce dei lavori precedentemente
svolti dalla commissione per la modifica dello statuto, costituisce il testo
statutario sul quale, dopo una revisione giuridico-formale, sin dal prossimo
mese di ottobre saranno chiamati a pronunciarsi il senato accademico, in prima
lettura, i consigli di facoltà e di dipartimento e, dopo un mese, ancora il
senato accademico in seconda lettura. Inoltre, l'apposita commissione
costituita per la scrittura delle regole relative ai pre-pensionamenti
volontari dei docenti ha già iniziato i suoi lavori. Il lavoro di
riorganizzazione amministrativa degli uffici, al quale stanno lavorando da
tempo il pro rettore Giovanni Minnucci e Giuseppe Catturi, è in fase di
avanzata predisposizione. Il ministro Occorre sottolineare che l'Università di
Siena, in questo periodo di grave difficoltà, ha potuto contare,
innanzitutto, sull'azione del Governo e del ministro Gelmini che ha seguito,
personalmente, e con cura, l'evolversi della situazione: un'azione che si è
sostanziata nell'anticipazione del Fondo di Finanziamento Ordinario, cosa che
ha consentito all'Ateneo di poter adempiere, sino ad oggi, a tutti i suoi
obblighi primari. È grazie a questa attenzione costante del Governo e del
ministro Gelmini che l'ateneo può governare la crisi, continuando a svolgere la
sua azione, altrimenti impossibile. Ringraziamenti In quest'ottica un
particolare ringraziamento va al senatore Gaetano Quagliariello, che ci è stato
vicino e ha rappresentato per noi un importante punto di riferimento durante
tutto questo percorso. Inoltre, l'accordo in tema di "brevetti" con la Regione Toscana,
un'Istituzione che sta seguendo con particolare attenzione la situazione
dell'Ateneo senese, oltre a portare liquidità alle casse dell'Università, ha
aperto un proficuo rapporto di collaborazione che, nell'immediato futuro, potrà
essere ulteriormente sviluppato attraverso l'esame della possibilità di
acquisizione, da parte della Regione Toscana, dell'Ospedale Santa Maria alle
Scotte. La squadra In questi mesi di duro lavoro l'Ateneo ha potuto contare
sulla professionalità, la competenza, e lo spirito di servizio di alcuni suoi
docenti che desidero sentitamente ringraziare. Unitamente al Pro rettore Minnucci,
anche il professor Antonio Davide Barretta che, insieme ai competenti uffici,
ha affrontato la crisi nella sua fase iniziale e ha poi svolto un ruolo
fondamentale nella predisposizione tecnica del piano di risanamento e nelle
continue relazioni con management della Banca Mps. Un ruolo determinante l'ha
svolto il direttore amministrativo Emilio Miccolis che, sin dal momento della
sua nomina, ha svolto una proficua ed articolata attività amministrativa in una
situazione particolarmente difficile e complessa. L'Ateneo di Siena, per mio
tramite, ringrazia tutte le istituzioni che, con grande senso di
responsabilità, hanno contribuito al raggiungimento di questo primo importante
risultato. *Rettore dell'Università di Siena Silvano Focardi*
(
da "Corriere di Siena"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
“Arte, mistica, paesaggio e musica”. Ricco cartellone di
appuntamenti grazie all’impegno del Comune. Sovicille ricorda Idilio Dell’Era e
Plinio
Tammaro. SOVICILLE07.08.2009 indietro Alessandro Masi Il sindaco scommette
sulla cultura "Arte, mistica, paesaggio e musica" per commemorare
Idilio Dell'Era e Plinio Tammaro, due grandi personaggi che hanno
caratterizzato la vita culturale senese per tutta la seconda metà del ventesimo
secolo. Manifestazioni che vedranno impegnato il sindaco di Sovicille e la sua
giunta per il prossimo intero mandato. Arte, mistica, paesaggio e musica
Riunione esecutiva che ha veduto al tavolo organizzativo il sindaco di
Sovicille Alessandro Masi, Piero Spinelli , Predente della Sms società di Mutuo
Soccorso della Cras , Banca di Credito di Sovicille , il critico d'arte
Gilberto Madioni, consulente artistico di diversi sindaci della provincia di
Siena, compreso Masi, il Presidente dell'attiva Associazione Idilio
Dell'Era,Prof Francesco Rossi, il Presidente della Pro Loco di Sovicille Prof
Marco Landi , la
Professoressa Francesca Petrucci, docente di storia dell'arte alla Università di Torino nonché
collaboratrice del maestro Tammaro, Pietro Morelli componente dell'Associazione
dei "Cateriniani nel Mondo presieduta da Madioni.In tale riunione si è
concordato svolgere le iniziative culturali già previste nel programma
elettorale del sindaco Masi. Cartellone Si inizierà il 6 ottobre nella
Sala Rosa di Palazzo Comunale alle ore 18 con l' inaugurazione della mostra di
sculture di quattro ex allievi del maestro Tammaro , oggi maestri a tutti gli
effetti essi stessi: Alberto Inglesi, Maurizio Masini docente
di scultura presso il Liceo Artistico di Siena, Pergiorgio Balocchi Docente di
Scultura dell'Accademia di Carrara,Emanuele Giannetti. Le opere degli artisti
verranno posizionate all'interno del cortile del "vecchio " Comune di
Sovicille ed all-ingresso dell'Auditorium della Cras . La figura e l'opera del
maestro Tammaro verranno presentate nella Sala rosa del Comune stesso,dalla
Professoressa Petrucci dal critico Madioni che sarà pure il curatore della
mostra in onore di Tammaro.Verrà pure presentato un quaderno dedicato a Dell’Era edito da Cantagalli editore mentre in una sala
comunale saranno esposti libri rari, fotografie,e materiale archivistico che
illuminino la personalità del grande scrittore la cui figura verrà tratteggiata
da uno degli allievi del maestro Appuntamenti Venerdi 16 ottobre pomeriggio
alle 18 , verrà ufficialmente presentata alla stampa ed alle autorità la
presentazione dell'intera iniziativa "Arte,mistica, paesaggi e
musica"testimonianze e ricordi di Idilio Delle Era e Plinio Tammaro. Il
giorno seguente sabato 17 ottobre, con inizio alle 10 nell'Auditorium della
Cras avrà inizio un Convegno sulla Mistica di Idilio Dell'Era.Sono previsti
interventi di personalità di spicco del mondo letterario :Fausto Landi, Alfredo
Franchi, Marco Marchi , Maria Teresa Scibona Santalucia , Francesco rossi,
Vinicio Serino,Umberto Brunelli , Don Benedetto Rossi , Mario Specchio, e
l'Abate Generale di Monteoliveto Maggiore Monsignor Tiribilli . Alle 13 dopo la
pausa pranzo riprenderanno i lavori fino alle ore 17. Gli interventi dei
relatori saranno alternati da letture di poesie su Santa Caterina da Siena ,
opera di Dell'Era da parte dell'attrice senese Paola Lambardi per
l'Associazione dei "Cateriniani nel Mondo". Alle 19 verranno
consegnati due premi alla carriera intitolati a Idilio Dell'Era,per la poesia
alla poetessa, scrittrice senese Maria Teresa Scibona, Santalucia ed ad un
artista della pittura o scultura prescelto da un Comitato di cui faranno parte
il critico Gilberto Madioni, ilProf Fabio Mazzieri, l'ex Sovrintendente Alberto
Cornice , Piero Spinelli,e Francesca Petrucci.Sarà consegnato ai due premiati
la silloge in oro di San Bernardino stemma della Cras ideato da Plinio
Tammaro.Alle 21 la giornata si concluderà con un concerto di musica di Carla
Baldini su testi di Dell'Era. Idilio dell'Era Domenica 11 ottobre è previsto un
trekking nei boschi della Montagnola sulle tracce dei luoghi frequentati e
cantati da Idilio dell'Era. Come si vede un intensa attività da grande comune
come del resto grandi i due personaggi sopra mensionati. " Sono solo
alcune inziative - chiosa il critico Madioni- che avranno un intenso sviluppo
nel tempo a seguire. Qualche anticipazione ? Un premio di letteratura biennale
intitolato a Dell'Era , un coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado
su temi Delleriani, che fu poeta scrittore, ma pure patriota ai tempi della
seconda Guerra mondiale. Un augurio: quello di dare vita ad un monumento a lui
dedicato come quello della poetessa Ferri a Radicondoli e tante altre
iniziative che coinvolgeranno pure il Presidente dei Musei senesi Gianni Resti.
A Sovicille esiste già il Museo del Bosco,e la giunta di Masi non dimenticherà
neppure i numerosi reperti etruschi del suo territorio, gratificando pure le
frazioni. Quello che conta per Sovicille-conclude Madioni- una perfetta
collaborazione e coesione fra Associazioni di volontariato , Pro Loco e Comune
e non ultima, anzi prima, la Cras
per un successo ed un ritorno di immagine di questo piccolo grande comune dalle
risorse naturali , turistiche , ambientali e culturali da destare invidia ad
una grande città."
(
da "Sestopotere.com"
del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura
Infrastrutture
e semplificazione al centro dell’incontro fra Sindaco di
Cesena e Cna (7/8/2009 16:47) | (Sesto Potere) - Cesena - 7 agosto 2009 -
Semplificazione, sostegno alle imprese, ma anche infrastrutture e sviluppo
sostenibile: questi gli argomenti principali affrontati nell’incontro, svoltosi nei giorni scorsi, fra Sindaco di Cesena
Paolo Lucchi, l’assessore Orazio Moretti e presidenza Cna. Un incontro
sollecitato dall’associazione di categoria per “riprendere e inquadrare nel
contesto attuale, che è in continua evoluzione, temi strategici che attendono la
definizione di nuove risposte” come spiega il presidente della Cna di Cesena
Sanzio Bissoni. Molto corposo il capitolo delle infrastrutture. “Nell’affrontarlo – riferisce il sindaco Lucchi – abbiamo parlato dei
parcheggi in progettazione, che una volta ultimati, a mio parere, saranno in
grado di soddisfare per la massima parte le esigenze della città. Ma ci siamo
confrontati anche sul tema del centro storico, ormai completamente
riqualificato. Restano aperte, però, due questioni: la sistemazione del Foro
Annonario, per la quale è già stata avviata la procedura di project financing,
e piazza della Libertà. L’obiettivo è di arrivare alla
conclusione di questi progetti entro la fine del mio mandato”. Sul fronte dello
sviluppo sostenibile – uno dei temi prioritari nel suo programma – il sindaco
ha anticipato l’intenzione di dar vita in tempi
brevi a una società pubblico-privata, con il compito
di sostenere l’attivazione di progetti in
questa direzione, mentre ha ribadito l’impegno
alla semplificazione burocratica, sia attraverso la riorganizzazione dei
servizi (in questo senso va lo specifico tavolo di confronto attivato con le
associazioni) sia attraverso il ricorso alle nuove tecnologie e al
potenziamento delle infrastrutture di telecomunicazione. “In questa
prospettiva – commenta il sindaco - fa presupporre sviluppi interessanti il
coinvolgimento del Comune di Cesena nel progetto di Lepida, la Rete a banda larga delle
Pubbliche amministrazioni dell'Emilia-Romagna, scaturita dal Piano Telematico
regionale”. Positiva la valutazione di Cna su quanto emerso dal confronto.
“Apprezziamo particolarmente – sottolinea Roberto Sanulli, responsabile della
Cna di Cesena – l’attivazione del tavolo per la
semplificazione e la valorizzazione del metodo della concertazione. Abbiamo
convenuto con il sindaco di ritrovarci a fine estate per una prima verifica sulle
iniziative intraprese per lo snellimento burocratico”.
(
da "Stampa, La"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura
"Dal
confronto si impara più in fretta" Benedetto Vertecchi insegna pedagogia
nella terza università di Roma ed è riconosciuto come
un luminare delle scienze dell'educazione. Che ne pensa, professore, di questa corsa
a iscrivere i bambini in una scuola fortemente multiculturale? «I genitori in
genere tendono a cercare per i propri figli la scuola migliore per la loro
crescita e per il loro domani. Io sono convinto che quelle famiglie di Torino
che si sono rivolte alla scuola di San Salvario si siano attenute a questo
criterio: lo hanno fatto, cioè, perché la considerano una buona scuola, punto e
basta. Cioè una scuola che funziona, con docenti preparati,
con strutture adeguate. Il fatto che sia multiculturale è, ai fini della
scelta, un elemento secondario». Ma comunque, da un punto di vista pedagogico,
è un fattore positivo o un problema in più? «È un vantaggio, non c'è dubbio, un
grandissimo vantaggio. Vivere e studiare a contatto con bambini con
culture e esperienze differenti genera una quantità di interazioni molto
positive. Bisogna considerare che i bambini stranieri hanno in genere delle
competenze linguistiche molto maggiori di quelli italiani, non fosse altro
perché conoscono due lingue, e questo genera un sistema di stimoli estremamente
favorevole all'apprendimento». Li può aiutare a imparare più facilmente le
lingue? «Non necessariamente. Non comporta interazioni strumentali, cioè
direttamente collegabili a un obiettivo. Li aiuta in generale a crescere e a
imparare». Qualcuno obietta che una classe molto composita non può che essere
un freno per la didattica: tutto, insomma, sarebbe rallentato. «È vero
esattamente il contrario. Certo, ci vogliono insegnanti preparati e una scuola
attrezzata. Ma mi pare di capire che quella di cui stiamo parlando abbia
entrambi questi requisiti». Sarebbe opportuno mettere comunque un tetto alla
presenza di bambini stranieri: un tanto e non più? «La percentuale di italiani
sarà sempre maggioritaria, io credo, e anche se non lo fosse la questione - da
un punto di vista educativo - sarebbe irrilevante». Altra obiezione: l'identità
nazionale. «Ma andiamo! Se c'è una minaccia all'identità italiana, questa viene
da certe mode piccolo borghesi, da tutte le esterofilie acritiche che si sono
diffuse in questi anni, dal linguaggio alla cucina, alle mode orientaleggianti.
Forse questo può screditare ciò che c'è di valido nella tradizione nazionale,
ma lo scambio di esperienza tra bambini a scuola può essere solo un
arricchimento». Ultima questione: la religione in una scuola multireligiosa.
Come la mettiamo? «Quando parliamo di religione diciamo due cose. La prima: un
fenomeno culturale, strettamente connesso con una civiltà. È indubbio, per
esempio, che la religione cattolica sia parte integrante della cultura
italiana. Seconda: un apparato dottrinario a cui aderiscono i credenti. Ecco:
la scuola italiana, purtroppo, enfatizza questo secondo aspetto, e allora
nascono contrasti e prese di distanza. Se invece si puntasse sul primo si farebbe
un'opera lodevole, perché sui testi, che sono cultura, non c'è mai conflitto.
Sulle dottrine sì». Bibbia e Corano potrebbero essere letti da tutti, vuol
dire? «Esattamente. E questo gioverebbe molto anche agli italiani: io ho degli
allievi all'università che non sanno neppure i nomi
dei quattro evangelisti: una lacuna culturale gravissima. Poi uno può credere o
non credere ai Vangeli, al Corano o a quello che sia, ma questi testi non
possono essere ignorati. Una scuola multiculturale, come quella di Torino, in
questo senso può fare molto».
(
da "Stampa, La"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura
LUTTO
ESPONENTE STORICO DELLA SINISTRA, SOCIOLOGO ED EDITORE Morto a 59 anni Oscar
Marchisio SANREMO E' morto prematuramente la notte scorsa, stroncato da
infarto, Oscar Marchisio, esponente storico della sinistra ligure, sociologo ed
editore. Aveva 59 anni. Il decesso è avvenuto a Carpasio dove Marchisio di
trovava per un breve periodo di riposo. Lascia la moglie Ornella e le figlie
Tatiana e Isotta. Marchisio aveva compiuto 59 anni il 6 maggio scorso. Era nato
a Genova da una famiglia di origine piemontese ma si era trasferito prestissimo
a Sanremo dove aveva effettuato gli studi ed aveva vissuto le sue prime
esperienze politiche. Era stato tra i protagonisti della contestazione che un
gruppo di studenti sanremesi mise in atto in occasione del Festival della
Canzone del 1968, contestazione che fu seguita, all'epoca, dai giornali di
tutta Italia. Il suo impegno politico era proseguito negli anni, anche sul
fronte ambientalista: è stato consigliere comunale indipendente a Genova dove
nel 1974 si era laureato in filosofia e, successivamente, membro della
segreteria dei DS a Bologna dove si era trasferito per motivi professionali.
Nelle ultime elezioni provinciali imperiesi era stato candidato alla
presidenza. Esperto di organizzazione del lavoro, sociologo e ricercatore è
stato consulente di numerose aziende e tra i primi, in Italia, ad avvicinarsi,
anni fa, al mercato cinese di cui era diventato un grande conoscitore e su cui
ha fornito consulenze a moltissime aziende ed enti pubblici tra cui la Regione Toscana.
Era responsabile della rivista «China news» (edita da Franco Angeli) ed è stato
autore di numerosi saggi, di carattere tecnico-economico, legati in gran parte
alla Cina. Intensa anche la sua attività universitaria:
insegnava «Sociologia del lavoro» presso le Università di Urbino e Pisa ma,
precedentemente, era stato docente anche a Genova, Teramo e Bologna. Negli ultimi anni aveva
fondato la casa editrice «Socialmente» che definiva una «rete squilibrata che
nel mare delle lingue raccoglie testi e fabbrica libri». I suoi funerali
sono fissati oggi, alle 16,30, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a
Sanremo.\
(
da "Repubblica, La"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V
- Genova Il lutto Scrittore, docente universitario,
editore, consulente aziendale, esperto dell´economia cinese e molto altro.
Stroncato da un infarto durante il sonno Se ne va Oscar Marchisio, il manager
della fantasia La sinistra genovese, e il mondo della cultura, perdono un altro
cervello ed è difficile non collegare la morte di Oscar Marchisio - stroncato
da un infarto la notte scorsa nella sua casa di Carpasio (Imperia) a 59 anni -
a quelle, recenti, di Franco Carlini e di Vincenzo Tagliasco. Anche Marchisio
era un divergente, figlio delle idee più aperte (l´ultimo suo scritto è apparso
la settimana scorsa sul manifesto), curioso di quelle più nuove: consulente
aziendale, docente universitario, editore, ha lavorato
negli ultimi anni soprattutto in Cina e viveva soprattutto a Bologna.
"Soprattutto", in un multiforme ingegno come Marchisio, è termine
fondamentale: facendo dieci cose contemporaneamente è difficile contenerlo in
un mestiere, in un´idea, in un ruolo. Come docente insegnava a contratto presso le
Università di Urbino e di Pisa, in Cina lavorava come consulente (anche per
banche e per istituzioni politiche) e, come racconta la sua autobiografia su
Internet "in Italia scrive, critica e altro". In "altro"
c´è tutto Marchisio. è stato consigliere comunale indipendente a Genova
e come indipendente membro della segreteria Ds a Bologna. Collaborava con la CGIL in varie attività di
studi e ricerche. Esperto di organizzazione del lavoro, sociologo e
ricercatore, era il responsabile della rivista ChinaNews (FrancoAngeli) e
scriveva su Carta, Il Manifesto e Liberazione. Ancora, a Genova dava una mano
al Porto Antico e all´internazionalizzazione del liceo Deledda e stava
moltiplicando i collegamenti con Tunisi, coltivando l´utopia di rendere Genova
crocevia tra il Mediterraneo e il Nord. Autore di numerosissimi libri per la Franco Angeli,
coccolava la sua nuova casa editrice, "Socialmente" che aveva da poco
pubblicato un vero e proprio caso letterario, le ricette "Oltre il
giardino" di Libereso Guglielmi, il giardiniere di Calvino. Lascia la
moglie Ornella, le due figlie Isotta e Tatiana e l´incredulità, ancora prima
dello sgomento, tra chi gli ha voluto bene. I funerali si terranno oggi, alle
16,30, presso la Chiesa
degli Angeli, a Sanremo. (r.n.)
(
da "Repubblica, La"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VII
- Genova Università La svolta della preside Girdinio Ingegnere do you speak
English? MICHELA BOMPANI (segue dalla prima di cronaca) La facoltà genovese di
Ingegneria punta infatti a porsi al centro di un bacino di utenti molto più
ampio per calamitare iscritti e diventare un punto d´eccellenza non solo per
l´Europa ma anche per la sponda sud del Mediterraneo. Ma Girdinio vuole anche
superare i confini "interni" all´Università: «Inizieremo una
collaborazione con la facoltà di Economia. Le nostre facoltà sono necessarie
l´una all´altra, per creare professionalità competitive sul mercato mondiale.
Stimo il preside Pier Maria Ferrando, credo che riusciremo a realizzare
progetti di alta qualità, soprattutto sulla logistica e i trasporti». Sul piano
internazionale, Girdinio ha un´agenda fitta: «A settembre concluderemo un
accordo già avviato con un´università romena sul
nucleare. Abbiamo già un master finanziato dalla Regione, in collaborazione con
l´Istituto nazionale di fisica nucleare. Inoltre, stiamo iniziando a lavorare
con le università del Nord Africa, dalla Tunisia alla
Libia: dei paesi dove le nostre imprese hanno business». Proprio il
collegamento con le aziende ha portato Ingegneria ad applicare la legge 270
("legge Mussi", che obbliga quest´anno le facoltà a
"tagliare" il numero dei corsi: ad esempio quelli con pochi
studenti), ma - unica tra le 11 facoltà dell´ateneo - ne ha aggiunti quattro:
partiranno tutti in autunno e andranno ad aumentare l´offerta formativa delle
lauree specialistiche. Si tratta di "Ingegneria meccanica
aeronautica", fortemente voluta e sponsorizzata dalla Piaggio, che ha
bisogno di figure specifiche piuttosto difficili da trovare: finanzierà borse
di studio e dottorati, oltre, ovviamente, ad assorbire laureati dell´università di Genova. Così pure comincerà un corso di
"Ingegneria Meccatronica", una disciplina che affronta lo studio
della meccanica per supportare dispositivi elettronici, fondamentale nel
settore della sicurezza navale: a chiederla e sponsorizzarla sono stati Oto
Melara e gli stessi cantieri navali di Spezia, che potranno
contribuire a sostenere i costi dei docenti: «Abbiamo attivato il corso a
Genova, per ora, ma lo sposteremo nel polo della Spezia», dice Girdinio. Anche
il corso di "Robotics Engineering" in inglese rientra tra le novità:
parte da un progetto europeo di dottorato ora trasformato in materia
curricolare. Infine, dall´autunno viene avviato (trasformando un corso
esistente) "Ingegneria dei trasporti e della logistica", che sarà
l´avanguardia del progetto di integrazione Economia-Ingegneria di
Ferrando-Girdinio.
(
da "Repubblica, La"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 19 - Cronaca Il fisico Guido Visconti, docente
dell´Università dell´Aquila e autore di libri sul clima "Sono trovate da
fantascienza e rischiano di diventare un alibi" ROMA - «Mi sembra una
versione moderna del dottor Stranamore: non sarà la geoingegneria a difenderci
dal riscaldamento globale». Guido Visconti, docente
di fisica all´Aquila non nasconde i dubbi sulle nuvole artificiali come rimedio
al global warming. «Sto ultimando un libro che descrive queste tecniche e le ho
studiate con attenzione. Siamo alla fantascienza, sono idee prive di ogni
riscontro reale: il funzionamento degli ecosistemi è troppo complesso per
modificarlo meccanicamente». Ma, se non si riesce a fermare la crescita dei gas
serra, creare nuvole che riflettono i raggi solari potrebbe essere
un´alternativa. «Questo è per l´appunto uno dei pericoli. La geoingegneria
rischia di essere un alibi per non fare quello che va fatto. Ora che finalmente
anche i capi di stato si sono convinti della portata della minaccia climatica,
a qualcuno può far comodo alimentare una speranza miracolistica per lasciare le
cose come stanno». E se funzionasse? «è come rompere un giocattolo per provare
a farlo funzionare meglio. Certo, in teoria non si può escludere di riuscirci.
Ma se abbiamo un solo giocattolo e se la nostra vita dipende da questo
giocattolo, farlo a pezzi non si sembra una buona idea». (a. cian.)
(
da "Repubblica, La"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina
38 - Cultura Dopo il botta e risposta con Scurati, l´intervento del vincitore dello
Strega 2009 SMETTIAMOLA CON LE ZUFFE E ASCOLTATE GLI SCRITTORI TIZIANO SCARPA
Come si chiama quel posto dove un cittadino senza potere può dire la sua su ciò
che ritiene importante, dando alla comunità un contributo di bellezza, e a
volte perfino di verità e giustizia? Risposta: si chiama letteratura. Ed è una
cosa molto seria. è un´istituzione inestimabile. Dà voce a chi non la può
esprimere altrove. Di qualunque classe sociale ed età (guardate gli autori
attivi oggi in Italia: Andrea Camilleri ha ottantaquattro anni, Chiara
Strazzulla diciannove). Oggi però si preferisce far finta che la letteratura
sia una faccenduola mondana che riguarda il successo e le classifiche dei libri
più venduti. Mettendo in scena giornalisticamente le baruffe tra chi ha vinto
il Premione e chi no: ammanicato di qua, buffone di là... Galli che si
azzuffano. I soliti letterati! Ma la letteratura è una conquista politica
troppo importante per ridurla a una bega fra narcisi invidiosi. Ci sono voluti
secoli per arrivarci. Noi veneriamo i tragici greci. Ebbene, un tempo Eschilo,
Sofocle, Euripide dovevano presentarsi da un funzionario politico, l´arconte, a
esporre la storia che volevano raccontare, e costui decideva se finanziarla o
no. Oggi una ragazza di 19 anni o un signore di 84 scrivono quello che
vogliono, trovano un editore, pubblicano. Ma proprio per questo la letteratura
è delicata. Basta poco a sparigliare i suoi equilibri. Il mio caso personale
forse è significativo. Vinco un premio letterario prestigioso, e da autore considerato
di nicchia divento autore di un libro potenzialmente popolare. Se fosse
successo ad altri libri, la loro sorte sarebbe stata esattamente la stessa.
Dunque non è sempre vero che da una parte ci sono i libri per tutti e
dall´altra quelli per pochi. Molto dipende dalla macchina propagandistica.
Pubblicità, passaggi televisivi, premi. Ma che vuole questo Scarpa? Perché non
se ne è rimasto tranquillo a godersi la vittoria del Premio Strega? Non è
perché vendo qualche copia in più che adesso mi ritiro in beata ebetitudine, in
un surrogato di Eden merceologico. Cerco di imparare da Dante: il suo Paradiso
non è mica un ricettacolo di fattoni estatici in panciolle, è pieno di santi e
beati piuttosto incazzosi per come va il mondo. Allora vi dico, cari amici dei
grandi giornali, delle riviste, della radio, della televisione, dei media: che
ne volete fare della letteratura? Ma davvero. Pensate che i singoli cittadini
possano dare un contributo di bellezza, e perfino, a volte, di verità e
giustizia anche dentro i vostri circuiti? O per arrivare a scrivere di
argomenti importanti sulle vostre prime pagine è necessario aver venduto dieci
fantastilioni di copie? Qualche esempio. Come è possibile che un grande
giornale italiano si privi dei reportage di Mauro Covacich da tutto il mondo? E
quanti saggi deve scrivere ancora sulle donne Silvia Ballestra per avere una
rubrica fissa in un quotidiano ad alta diffusione? Giuseppe Caliceti è
scrittore e maestro elementare: ha seguito la riforma Gelmini e l´Onda, ma i
suoi articoli sono apparsi in Rete e su piccoli giornali militanti. Non abbiamo
molti drammaturghi: uno dei più geniali, Vitaliano Trevisan, fa una lettura
scenica di un suo nuovo testo teatrale su un politico in esilio ad Hammamet:
credete che sia venuto ad ascoltarlo qualche critico, oltre a quelli dei
giornali locali? E non è una questione generazionale, naturalmente: leggo
Lettere a nessuno di Antonio Moresco, e ci ritrovo interventi usciti quasi
soltanto in piccole riviste o in Rete. Nessuna grande testata che l´abbia
intercettato e trattenuto, in quindici anni! In particolare, su questo giornale
è stata avviata la bella iniziativa intitolata "Futuri maestri", in
cui scommettete su pensatori e studiosi che avranno molto da insegnarci nei
prossimi anni. Il futuro, certo. Ma nel frattempo? Dove sono i maestri del
presente? Io ritengo che ce ne siano molti, ma sottovalutati, sottoutilizzati.
Per l´arte contemporanea, penso al critico e filosofo Marco Senaldi. E se non
ci fosse ogni tanto Gianluca Nicoletti che lo invita alla radio, l´antropologo
e massmediologo Piero Vereni avrebbe solo i suoi libri e il suo blog. Davvero
pensate che non sia un peccato non avvalersi della penna di Emanuele Trevi,
Michele Mari, Carola Susani, Valerio Evangelisti, Simona Vinci, Roberto
Ferrucci, Elena Stancanelli, Dario Voltolini, Giuseppe Culicchia, Aldo Nove?
Ritenete che le pagine culturali dei giornali italiani più diffusi rispecchino
davvero il fermento di idee e discussioni che si svolgono in Rete, nelle
riviste, nei piccoli convegni autofinanziati? Uno dei punti
dolorosi dell´Italia di oggi è la cosiddetta "fuga dei cervelli".
Ma gli scrittori e le scrittrici non sono come gli scienziati che se ne possono
andare in Usa a fare ricerca. Noi non possiamo fuggire dalla nostra lingua madre. è un grande
spreco, quello che sta avvenendo nella cultura italiana. C´è un
patrimonio di intelligenze, sguardi, fantasie che resta in disparte,
disinnescato.
(
da "Blogosfere"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura
Ago 09 8
Dr House alla francese Pubblicato da Paola Guarnieri alle 08:00 in Uè Normal 0
14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Telefilm scuola di vita. Questo
motto deve aver guidato Jean-Paul Biberian , sessantatreenne
docente di fisica
dell'Università di Luminy (Marsiglia) appassionato di cinema, che ha preso
ispirazione dalla serie americana Dr House per trasmettere ai suoi studenti la
passione per la ricerca. "La carriera di ricercatore scientifico soffre di
un deficit d'immagine - ha spiegato il prof. Biberian - gli studenti
credono ancora che questo lavoro consista nell'esaminare provette in un
laboratorio nascosto nel sottosuolo. Allora mi sono detto: e se provassimo a
parlare di scienze come il Dr House parla di medicina nella celebre serie
tv?" è nata così "Recherches", un prodotto a metà strada tra
fiction e documentario che prende spunto dalla vita quotidiana di studenti e
professori e mescola amori, crimini e formule matematiche. Finanziata dal
dipartimento Bouches-du-Rhone (regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra) e prodotta
dall'agenzia Cine-Zoom , la serie narra le peripezie di due studenti
dottorandi, Marine e David, che assistono al furto di un computer dal loro
laboratorio, contenente dati strettamente confidenziali. L'ispettore Serri li
aiuterà a risolvere l'inchiesta. A far da set i locali della facoltà di
nanotecnologie dell'università, dove attori
professionisti sono affiancati da dilettanti, la maggior parte dei quali
arruolati tra i ricercatori della facoltà. La prima serie, composta di due
episodi di 20 minuti ciascuno, è già stata realizzata e trasmessa in anteprima
nei locali dell'Università. Ormai tutti, a partire dal prof. Biberian, attendono
impazienti la seconda serie. http://www.serie-recherches.org/
(
da "Stampaweb, La"
del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura
ROMA
Benedetto Vertecchi insegna pedagogia nella terza università
di Roma ed è riconosciuto come un luminare delle scienze dell’educazione. Che ne pensa, professore, di questa corsa a
iscrivere i bambini in una scuola fortemente multiculturale? «I genitori in
genere tendono a cercare per i propri figli la scuola migliore per la loro
crescita e per il loro domani. Io sono convinto che quelle famiglie di Torino
che si sono rivolte alla scuola di San Salvario si siano attenute a questo
criterio: lo hanno fatto, cioè, perché la considerano una buona scuola, punto e
basta. Cioè una scuola che funziona, con docenti preparati, con strutture
adeguate. Il fatto che sia multiculturale è, ai fini della scelta, un elemento
secondario». Ma comunque, da un punto di vista pedagogico, è un fattore
positivo o un problema in più? «è un vantaggio, non c’è dubbio, un grandissimo vantaggio. Vivere e studiare a
contatto con bambini con culture e esperienze differenti genera una quantità di
interazioni molto positive. Bisogna considerare che i bambini stranieri hanno
in genere delle competenze linguistiche molto maggiori di quelli italiani, non
fosse altro perché conoscono due lingue, e questo genera un sistema di stimoli
estremamente favorevole all’apprendimento». Li può
aiutare a imparare più facilmente le lingue? «Non necessariamente. Non comporta interazioni
strumentali, cioè direttamente collegabili a un obiettivo. Li aiuta in generale
a crescere e a imparare». Qualcuno obietta che una classe molto composita non
può che essere un freno per la didattica: tutto, insomma, sarebbe rallentato.
«è vero esattamente il contrario. Certo, ci vogliono insegnanti preparati e una
scuola attrezzata. Ma mi pare di capire che quella di cui stiamo parlando abbia
entrambi questi requisiti». Sarebbe opportuno mettere comunque un tetto alla
presenza di bambini stranieri: un tanto e non più? «La percentuale di italiani
sarà sempre maggioritaria, io credo, e anche se non lo fosse la questione - da
un punto di vista educativo - sarebbe irrilevante». Altra obiezione: l’identità nazionale. «Ma andiamo! Se c’è una minaccia all’identità italiana, questa viene da certe mode piccolo
borghesi, da tutte le esterofilie acritiche che si sono diffuse in questi anni,
dal linguaggio alla cucina, alle mode orientaleggianti. Forse questo può
screditare ciò che c’è di valido nella tradizione nazionale, ma lo scambio di
esperienza tra bambini a scuola può essere solo un arricchimento». Ultima
questione: la religione in una scuola multireligiosa. Come la mettiamo? «Quando
parliamo di religione diciamo due cose. La prima: un fenomeno culturale,
strettamente connesso con una civiltà. è indubbio, per esempio, che la
religione cattolica sia parte integrante della cultura italiana. Seconda: un
apparato dottrinario a cui aderiscono i credenti. Ecco: la scuola italiana,
purtroppo, enfatizza questo secondo aspetto, e allora nascono contrasti e prese
di distanza. Se invece si puntasse sul primo si farebbe un’opera lodevole, perché sui testi, che sono cultura, non c’è
mai conflitto. Sulle dottrine sì». Bibbia e Corano potrebbero essere letti da
tutti,
vuol dire? «Esattamente. E questo gioverebbe molto anche agli italiani: io ho
degli allievi all’università che non sanno
neppure i nomi dei quattro evangelisti: una lacuna culturale gravissima. Poi
uno può credere o non credere ai Vangeli, al Corano o a quello che sia, ma
questi testi non possono essere ignorati. Una scuola multiculturale, come
quella di Torino, in questo senso può fare molto». + Tutti vogliono l'asilo dei
neri EMANUELA MINUCCI
(
da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
II - Palermo Via libera al piano economico per il 2009. Il
rettore scrive ai docenti: "Risparmiate" L´Università approva il
bilancio ma il deficit reale resta un´incognita Per quantificare il buco
bisognerà attendere il consuntivo dell´anno scorso In attesa del consuntivo del
2008 che dovrà quantificare il deficit reale, l´Università approva
all´unanimità il bilancio di previsione 2009. Un bilancio da 500
milioni, con minori entrate, maggiori spese e con una riduzione del deficit strutturale
da 30 a
19 milioni di euro. Le minori entrate ammonteranno a 11 milioni e 423 mila
euro, mentre le spese maggiori si aggirano sugli 8 milioni di euro. In totale,
appunto, fanno 19 milioni. «è una cifra che verrà recuperata con un piano di
ammortamento pluriennale - promette il rettore Roberto Lagalla - attraverso
l´accensione di un mutuo o la valorizzazione degli immobili. Ciò che conta è
che l´ateneo ha compiuto un passo storico verso il risanamento, e può oggi
contare su un documento realistico che indica entrate certe e precisi capitoli
di spesa. Abbiamo avuto il coraggio di cancellare la previsione di 37 milioni
di entrate, perché incerte, sostituendole con 26 milioni di euro di entrate
certe». Tuttavia, l´importo definitivo della previsione del disavanzo andrà
aggiornato con il risultato che verrà fuori, entro un mese e mezzo, dal
rendiconto dell´esercizio finanziario 2008, elaborato dagli uffici in
collaborazione con la società Pricewaterhouse, «attraverso una precisa
determinazione di tutti i crediti e i debiti e dall´acquisizione del dato
definitivo di assegnazione del Fondo di finanziamento ordinario da parte del
ministero», sottolineano dallo Steri. Il buco per il 2008 si aggira dai 30 ai
50 milioni di euro. Nei precedenti anni finanziari, il disavanzo era stato di
quasi 55 milioni e 600 mila euro nel 2005, di 35 milioni e 700 mila euro nel
2006, di quasi 31 milioni di euro nel 2007 e (presunto) di 39 milioni di euro
nel 2008, cifre che hanno contribuito alla riduzione, fino all´azzeramento,
dell´avanzo di amministrazione di ben 177 milioni di euro. La manovra di
assestamento, presentata in consiglio di amministrazione dal direttore,
Gabriele Cappelletti, segue il piano di economie approvato ad aprile scorso.
Sono peraltro in fase di definizione la riorganizzazione degli uffici e la
stabile copertura dell´area economico-finanziaria. «è facile prevedere - scrive
il rettore nella lettera inviata a tutti i docenti, al personale
tecnico-amministrativo e agli studenti - una stagione di forte e stringente
controllo della spesa, fermo restando che non potranno essere compromesse le
prioritarie funzioni istituzionali della didattica, della ricerca e dei servizi
agli studenti, che dovranno però essere opportunamente dimensionate per
rapporto alle effettive disponibilità finanziarie e valorizzate secondo
oggettivi parametri di valutazione». Insomma, bisogna stringere la cinghia,
risparmiare il più possibile. «è stato salvaguardato - aggiunge Lagalla -
l´avanzo contabile dei dipartimenti e non è stato precluso il prolungamento
degli assegni di ricerca o il funzionamento dei dottorati, pur dovendosi
segnalare una cospicuità, forse eccessiva, degli oneri di copertura delle
borse, circa 15 milioni di euro». Che all´Università esistesse un serio
problema di conti, al di là dei numeri presunti e di quelli già accertati, lo
si è capito dalle dimissioni dell´ingegner Gabriele Cappelletti e dell´avvocato
Vincenzo Petrigni: uno dopo l´altro investiti del ruolo di direttore
amministrativo ed entrambi determinati nel lasciare repentinamente l´incarico.
Un caso talmente clamoroso da suscitare l´attenzione della Procura della
Repubblica che sulla vicenda ha deciso di aprire un´inchiesta. m. l.
(
da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
IX - Genova Gli orari L´apertura Fine settembre, il mercato va a Bolzaneto
2010, Corso Sardegna diventa un cantiere Non cambieranno né gli orari di
apertura per i grossisti, né quelli per il pubblico, in alcuni giorni della
settimana Mancano i certificati di agibilità dei Vigili del fuoco e della
Sanità. Ma il 2 settembre si deciderà la data precisa DONATELLA ALFONSO IL SOLE
d´agosto fa maturare anche il mercato di Bolzaneto. E un Mario Margini in
maniche di camicia conferma: «Ce la faremo per la fine di settembre, anche se a
questo punto non sarà un giorno in più a cambiare le cose; quando si aprono i
cancelli, i mercati dovranno funzionare perfettamente, così com´è sempre stato
in corso Sardegna. Tanto che non cambieremo né gli orari di
apertura per i grossisti né quelli per il pubblico privato, in alcuni giorni
della settimana. Sappiamo che ai cittadini sta a cuore poter venire a comprare
in queste strutture. Di questi tempi, poi...». Il giorno in cui si apriranno i
cancelli non è ancora segnato in rosso sul calendario settembrino, ma di certo
c´è che giovedì la giunta comunale ha deliberato il sì all´entrata della
Camera di Commercio nella Sgm, la società di gestione del mercato che finora
impegnava solo il Comune attraverso Spim e Fedagromercati, l´organizzazione dei
grossisti. La composizione della società di gestione presieduta da Michele
Cozza vede ora il Comune al 35%, i privati al 40 e la Camera di Commercio al 25.
E venerdì è arrivata dalla Provincia la certificazione ambientale, un atto
propedeutico a ottenere il certificato di agibilità. Perché, Margini non lo
nasconde, conclusi o quasi i lavori di allestimento degli stand, sistemata la
nuova sede dei vigili urbani (accoglierà la polizia municipale di tutta la Valpolcevera) e anche
lo sportello bancario, assegnata la gestione dei due bar e sistemati i
cartelli, adesso a far rimanere sulle spine c´è l´arrivo dei necessari
certificati di agibilità, da quelli sanitari a quello dei vigili del fuoco. Per
questo Margini non scuce una data, ma conferma che ormai ci siamo davvero. Che
l´inaugurazione, insomma, arriverà con l´uva e le pesche settembrine, e non si
dovranno aspettare le fragole e le ciliegie del prossimo anno, come qualcuno
già temeva. «Con i tecnici ci siamo dati appuntamento per il 2 settembre: a
quel punto avremo un´indicazione precisa per la data» chiarisce l´assessore ai
Lavori pubblici, che da più giunte segue la faticosa realizzazione. Tra fine
agosto e settembre Margini e Gianni Vassallo, assessore al Commercio e alle
Attività produttive, incontreranno i fruttivendoli per definire tempi e modi
degli accessi; anche per valutare che non ci siano problemi con la viabilità,
specialmente per il collegamento con lo svincolo autostradale di Bolzaneto. Gli
accessi sono ampi, attendere ottanta-cento camion a notte (e farli
parcheggiare) non sembra un problema, almeno a priori, dopo decenni di mezzi
pesanti in fila lungo corso Sardegna. Che, in quella stessa notte di fine
settembre, vivrà invece l´inizio di una nuova storia; quella della
trasformazione. E i timori che ci sia un interregno in cui il vecchio mercato
resti una terra di nessuno, sembrano già cancellati. «Non appena il mercato
sarà svuotato sarà preso in carico dalla Rizzani de Eccher, la società che si è
aggiudicata il project financing. E dalla primavera 2010 cominceranno i lavori»
conferma Margini.
(
da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
XIX - Napoli Tornano i classici della drammaturgia greca nell´area archeologica
di Elea "Fedra" apre Velia Teatro tra mito, arte e filosofia ANNA
LAURA DE ROSA La furia della "Fedra" dannunziana aprirà questa sera
al pubblico le porte di "Velia Teatro", il festival, trait d´union
fra teatro classico e filosofia, che anche quest´anno sarà ospitato fino al 27
agosto nell´area archeologica di Elea-Velia. Una torre medievale domina
l´acropoli della località cilentana, a valle la drammaturgia e la regia di
Claudio Di Scanno ricostruiranno il mito creato da Gabriele D´Annunzio cento
anni fa. Di Scanno, giudicato miglior regista del 2008 nel "Patalogo
31" – annuario teatrale curato da Franco Quadri per la Ubulibri – risveglierà il
delirio di Fedra, seduttrice incestuosa, evasa dalle gabbie della morale. Gli
spettatori riceveranno nel corso della serata una pubblicazione sull´attore Leo
de Berardinis. All´artista, scomparso lo scorso anno, sono dedicati il Premio
Elea-Velia per il teatro e l´edizione 2009 della rassegna. Domani, invece,
andrà in scena la prima nazionale de "La villa dei misteri" della
compagnia Li Febi Armonici. Lo spettacolo, pervaso da un intenso erotismo, si
ispira agli affreschi della nota casa pompeiana, ed è destinato ad un pubblico
adulto. Sarà poi la volta del teatro filosofico. Anche quest´anno infatti
"Velia Teatro" proietta lo spettatore in un viaggio drammatico verso
la conoscenza nella città che fu di Parmenide e Zenone. "Filosofi a
Teatro" – è il titolo del progetto
firmato Bob Marchese e Fiorenza Brogi – avrà
inizio il 12 agosto con un´altra prima, "Parmenide e i filosofi di
Elea", (in replica il 16). Seguiranno tre spettacoli tratti dai Dialoghi
platoniani: il 13 "La violenza, la giustizia" ispirato al Gorgia; il
14 "Il teatro, l´arte, la politica" legato allo "Ione"; il 17
infine "L´eros" tratto dal Simposio. Al termine di ognuno dei cinque
appuntamenti il pubblico sarà coinvolto in "Filosofi interrogano
filosofi", dibattito coordinato dalla professoressa Mariangela Ariotti e
da Giuseppe Cambiano, docente di filosofia antica alla
Normale di Pisa. L´incesto tragico riconquisterà invece il palco il 22, con
Edipo re allestito da La bottega del pane; mentre il 26 la Compagnia dei cenci
rappresenterà la commedia plautina Casina. Il fitto calendario del festival
chiuderà il 27 sulle note di strumenti musicali dell´antica Roma, suonati dal
gruppo "Ludi scenici" nel corso di "Archeologia dei suoni
perduti", concerto-conferenza che vedrà intervenire Roberto Melini, docente di archeologia musicale presso il conservatorio
Bomporti di Trento. Da quest´anno "Velia Teatro" tenta anche un
recupero linguistico della produzione tragica. Prologhi in
lingua originale della Fedra di Seneca e dell´Aiace di Sofocle, curati da Sarah
Nooter, docente di
filologia classica all´università di Chicago, precederanno infatti gli spettacoli da oggi al 14
agosto. Le rappresentazioni inizieranno alle 21, l´ingresso costa 10 euro e
include un servizio navetta dal parcheggio all´area archeologica. E´
disponibile inoltre un bus gratuito Salerno-Ascea-Velia e ritorno (info 089 231
432). Info 0974 972 230; www.veliateatro.it
(
da "Riformista, Il"
del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura
ANDREA
MINUZ ANDREA MINUZ. Docente universitario nella Facoltà di
Lettere dell'Università di Roma "La Sapienza". Si è occupato dei rapporti tra la
memoria della Shoah, il cinema e l'architettura, in vari articoli apparsi su
riviste specializzate e nell'ambito della sua tesi di dottorato di prossima
pubblicazione. 09/08/2009
(
da "Bollettino
Università & Ricerca" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università
di Bergamo Università e Cea rafforzano ricerca e formazione sui temi della
sostenibilità ambientale Firmata la convenzione tra l’Università degli Studi di Bergamo e il Cea (Centro di etica
ambientale) per avviare future collaborazioni di ricerca, formazione e
didattica sui temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il
Cea, che ha sede in via Conventino a Bergamo, offrirà supporto all’Ateneo per attività didattiche, per lo svolgimento di tesi,
progetti ed elaborati di laurea, metterà a disposizione di studenti e docenti
il proprio materiale scientifico, favorirà visite e stage nelle proprie
strutture e, a seguito di specifici accordi, finanzierà borse di studio e
assegni di ricerca. L’Ateneo consentirà al personale
del Cea di accedere al materiale scientifico presente nelle proprie
biblioteche, sottoporrà ai propri allievi argomenti per monografie e tesi di
laurea su temi ambientali e di sostenibilità sociale ed economica, e fornirà
informazioni dettagliate sulle ricerche svolte presso Dipartimenti e Facoltà. I
due partner collaboreranno, inoltre, per sperimentare corsi di formazione
innovativi e per promuovere convegni e seminari. >> Daranno vita a
ricerche congiunte e parteciperanno insieme a programmi di ricerca nazionali e
internazionali. Alla firma della convenzione erano presenti il rettore dell’Università Alberto Castoldi e il direttore del Cea don
Francesco Poli. BUR.IT 10.08.09
(
da "Bollettino
Università & Ricerca" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura
Univ.
Cattolica di Piacenza La laurea magistrale conseguita alla Cattolica di Piacenza
paga Scorrendo i dati della ricerca condotta dal Nucleo di valutazione di
Ateneo sui laureati specialisti del 2007 intervistati a 12 mesi dalla laurea si
direbbe che l’impegno profuso è pienamente
ricompensato dai risultati occupazionali: per tutte le facoltà attivate a
Piacenza infatti – ovvero Agraria, Economia, Giurisprudenza e Scienze della
Formazione - il valore percentuale di occupati supera il 90%. La metà di questi
ha un contratto da lavoro dipendente, tranne nel caso di Giurisprudenza, rispetto
al quale prevalgono le attività di praticantato per l’accesso alle carriere forensi – circa il 60% degli
intervistati – a cui fa comunque seguito un 25% di studenti occupati a tempo
indeterminato nel settore credito, finanza e assicurazioni e nelle amministrazioni
pubbliche. “Sono risultati che confermano il trend positivo che da sempre
caratterizza l’inserimento occupazionale dei
nostri laureati” - afferma l’avv. Libero Ranelli, direttore della Sede di Piacenza
dell’Università Cattolica - “Una formazione seria e
rigorosa, un titolo conseguito nei tempi corretti, con uno stage nel proprio
curriculum e, ancor meglio, con un’esperienza all’estero favorisce i nostri
studenti nelle
selezioni. Importante è però anche il lavoro che l’Università realizza, volto a favorire il collegamento tra i
suoi studenti e laureati e le aziende: innanzitutto mediante la ricerca,
docenti e ricercatori entrano in contatto col mondo dell’impresa e dell’università, sia a livello
nazionale che a livello sovranazionale, con un’evidente
ricaduta positiva sui ragazzi sia in termini di didattica che in termini di
opportunità di inserimento.” “E poi attraverso il Servizio Stage e Placement si
favorisce fortemente questo collegamento tra formazione e lavoro –prosegue l’avv. Ranelli –. Basti pensare che, grazie agli innovativi
servizi di placement on line, solo nel 2008 sono stati pubblicati sul sito
dell’Università Cattolica 6.414 offerte di stage e 5.452 offerte di lavoro, da
parte di oltre 6.000 aziende ed enti”. >> In termini generali, laurearsi
in Cattolica assicura tempi rapidi di inserimento: lo evidenzia la ricerca che
ha riguardato i laureati triennali di tutte le facoltà attivate presso le sedi
di Milano, Brescia e Piacenza-Cremona dell’Ateneo
cattolico negli anni 2005, 2006 e 2007. Dall’indagine emerge che l’80% dei
laureati entro due anni dal conseguimento del titolo lavora: il 74% di questi
ha trovato un’occupazione a sei mesi dalla laurea ed il 96%, tornando
indietro, si iscriverebbe ancora all’Università
Cattolica. Passando ai laureati specialisti i dati migliorano ulteriormente:
completando infatti il percorso biennale si arriva all’89% degli occupati, di
cui l’83% ha trovato lavoro entro i 12 mesi. Il 92% dei laureati specialisti si
dichiara soddisfatto della formazione culturale acquisita in Università
Cattolica e ben il 98%, tornando indietro si riscriverebbe alla stessa università, dimostrando un elevato grado di soddisfazione
per l’esperienza formativa vissuta. BUR.IT 10.08.09
(
da "Bollettino
Università & Ricerca" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università
di Bolzano Tedesco come lingua straniera Un cittadino europeo su quattro è di
madrelingua tedesca – per riflettere sull’importanza
del tedesco 2000 docenti di lingua e cultura tedesca sono riuniti questa
settimana a Jena-Weimar per il loro congresso internazionale. Domenica scorsa hanno
stabilito, con 144 voti a favore su 145, che il prossimo congresso, nel 2013,
si svolgerà presso la
Libera Università di Bolzano. Il congresso in corso a Jena si
intitola "Deutsch bewegt. Sprache und Kultur: Deutsch als Fremdsprache
weltweit“ ed ha riunito docenti di lingua e cultura tedesca provenienti da 83
Paesi. In questi giorni stanno discutendo di come sostenere la propria
formazione e la modernizzazione dell’insegnamento
del tedesco in una prospettiva che promuova il pensiero interculturale. Se fino
a qualche anno fa in molti studiavano il tedesco come seconda o terza lingua,
oggi si prefeririscon altre lingue, come il cinese, che permettono i contatti
con i Paesi economicamente emergenti. In tutto il mondo sono comunque circa 100
milioni le persone che parlano tedesco. Lo scorso anno alcuni professori italiani
di lingua e cultura tedesca si sono rivolti alla Facoltà di Scienze della
Formazione affinché proponesse la Libera Università di Bolzano come sede del
prossimo congresso, che si svolgerà nel 2013. >> In autunno gli
organizzatori del congresso si sono riuniti a Bressanone per valutare la
proposta. Con la votazione di domenica è deciso che nel 2013 circa 2000 docenti
di lingua e cultura tedesca provenienti da tutto il mondo arriveranno in Alto
Adige per discutere della lingua tedesca nella cultura, nella scienza e nell’economia. Il congresso è organizzato dall‘Internationaler
Deutschlehrerverband (IDV), dal Fachverband Deutsch als Fremdsprache (FaDaF) e
dalla sezione tedesca del Gesamtverband Moderner Fremdsprachen (GMF). BUR.IT
10.08.09
(
da "Unita, L'"
del 10-08-2009)
Argomenti: Cultura
Le
cellule del cervello umano non si fermano un momento Perché il cervello di un
individuo è così diverso da quello di un altro? Lo ipotizza
una ricerca uscita di recente su «Nature»: le cellule del nostro cervello
presentano una variabilità genetica spettacolare. Perché il cervello di un
individuo è così uguale e così diverso da quello di un altro? Una ricerca pubblicata su Nature potrebbe rispondere
almeno in parte al quesito. Il fatto è che le cellule del nostro
cervello, al contrario delle cellule di altre parti del nostro organismo, presentano
una variabilità genetica spettacolare: è come se ognuna di esse, al momento
della divisione, invece di copiare esattamente l'informazione contenuta nel
Dna, si dedicasse a modificarla. E in effetti sembra proprio sia così. Un
gruppo di ricercatori del Salk Institute for Biological Studies (California) ha
visto che le cellule del cervello contengono un numero elevatissimo di elementi
mobili del Dna, ovvero geni che sono capaci di inserire nel genoma della
cellula copie di se stessi attraverso un meccanismo di «copia e incolla»,
simile a quello che utilizziamo sui nostri computer. In sostanza si tratta di
sequenze di Dna capaci di «saltare» da una parte all'altra del genoma. Potrebbe
essere merito loro se il cervello di ogni essere umano è quella struttura unica
e complessa che è. «Questo meccanismo può in teoria creare la diversità neurale
che rende ogni persone unica - ha spiegato Fred Gage che ha condotto la ricerca
- il cervello ha 100 miliardi di neuroni e 100 milioni di miliardi di
connessioni, ma gli elementi mobili del Dna potrebbero dare ai singoli neuroni
capacità diverse rispetto agli altri». Le uniche altre cellule umane in grado
di rimodellare il proprio genoma sono quelle del sistema immunitario. I NEURONI
CHE SALTANO PIÙ IN ALTO In un lavoro precedente Gage e colleghi avevano
dimostrato che alcuni elementi mobili del Dna, chiamati Line 1, aggiungono
copie extra in modo casuale nel genoma delle cellule cerebrali dei ratti. Ma -
si sono domandati - questo accade anche negli esseri umani? Il gruppo di Gage
ha quindi cercato questi geni in grado di saltare nei neuroni umani fatti
crescere in provetta. La ricerca ha dato risultati positivi: i geni erano in
grande quantità. I ricercatori a questo punto si sono chiesti: cosa accade se
dalla provetta passiamo agli organismi viventi? E così hanno confrontato
campioni di tessuto cerebrale con tessuto da altri organi. Il risultato è che
in alcuni campioni di cervello i neuroni presentano geni in grado di saltare
100 volte più in alto rispetto alle cellule di altri organi. Le cellule del
nostro cervello anche da questo punto di vista sono molto diverse. Questo
strano meccanismo potrebbe essere stato un importante volano dell'evoluzione,
suggeriscono i ricercatori, perché grazie a questi geni mobili si è creata una
diversità molto più elevata rispetto a quella che si sarebbe avuta con la
semplice divisione cellulare. E sappiamo che la diversità è uno degli elementi
fondamentali dell'evoluzione. Inoltre, sapere che questi elementi saltano qui e
là nel nostro cervello potrebbe aprire una nuova strada alla comprensione dei
disordini neurologici. Il prossimo studio dei ricercatori del Salk sarà cercare
i cambiamenti nella frequenza dei salti di questi geni nei cervelli affetti da
alcune malattie neurologiche. CRISTIANA PULCINELLI scienza@unita.it
(
da "Stampa, La"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
DIRITTO PENALE
Addio a Marini professore con Cossiga È morto il professor Giuliano Marini, 74
anni, ex docente di Diritto penale all'Università di Torino. Era malato da tempo.
Marini è stato allievo prediletto del luminare torinese del diritto Marcello
Gallo, fondatore della «scuola penale» torinese. Aveva iniziato la carriera
universitaria a Sassari, a fianco dall'ex presidente della Repubblica Francesco
Cossiga (docente di Diritto
costituzionale) cui era legato da profonda amicizia. Marini è stato
anche pro-rettore dell'Università tra il 1982 e il 1984 e giudice della sezione
della Corte Costituzionale incaricata di giudicare il presidente della
Repubblica in caso di messa in stato d'accusa.
(
da "Stampa, La"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università I vent'anni dell'Ateneo monregalese Il Poli punta
sugli stranieri GIANNI SCARPACE MONDOVÌ Fase delicata per la sede decentrata del
Politecnico di Mondovì. La concentrazione di docenti e responsabili intorno
alla struttura universitaria è massima: l'anno accademico 2010-2011 segnerà il
ventennale dell'Università del Monregalese e il 27 agosto si chiuderanno le
pre-immatricolazioni
di Ingegneria, il test di ammissione si terrà a Mondovì il 2 settembre. Quelle
di Architettura sono aperte fino al 1° settembre, test a Torino l'8 settembre.
Dopo un periodo di calo delle iscrizioni, lo scorso anno accademico aveva
chiuso a quota 835 studenti, in linea con il trend degli ultimi due anni. Fiato
sospeso per la prossima chiusura delle iscrizioni, ma «siamo ottimisti», spiega
il professor Teresio Sordo, monregalese, da sempre sostenitore dell'Ateneo
decentrato guidato dal responsabile Massimo Sorli. Il 20% degli studenti vive a
Mondovì, gli altri, trascorrono gran parte della giornata in città. Sono 40 gli
iscritti che abitano all'istituto Casati di Mondovì, una cinquantina i
residenti negli alloggi universitari del quartiere Breo. Altri numeri: 200
laureati (tra 1° e 2° livello) delle due facoltà, Ingegneria e Architettura,
mediamente per ogni anno accademico, confermandosi un ponte tra il Piemonte
meridionale e la Liguria
occidentale e il confinante Dipartimento delle Alpi Marittime. A testimoniarlo
la buona percentuale di iscritti provenienti dall'Ovest Liguria, che arriva al
12%. Il sindaco Stefano Viglione sottolinea da tempo un'attenzione
dell'Amministrazione comunale nei confronti degli impegni del Poli «sperando in
un consolidamento vero sul territorio». L'anno scorso furono 137 i nuovi
studenti immatricolati, di cui 61 di Architettura e 76 di Ingegneria. Si è
allargato l'ambito geografico da cui provengono, ma il rettore Francesco
Profumo ha chiesto di continuare «nello sforzo di ampliamento dei confini e di
internazionalizzazione (c'è già una presenza di stranieri) per quanto riguarda
la provenienza dei giovani». Intanto, sono 20 milioni di euro i fondi erogati
da Comune di Mondovì, Provincia e Fondazione Crc dal 1990 (anno di apertura della
sede decentrata del Poli) ad oggi. Ben 141 i docenti nella sede di Mondovì, 21
i tecnici e amministrativi stabilmente impiegati (11 dipendenti Politecnico, 2
collaboratori esterni, i rimanenti dell'Amministrazione comunale). Una vera
città degli studi che ora è concentrata a «raccogliere» studenti per i corsi.
Oggi a Mondovì sono attivati il corso di studi quinquennale in Architettura,
laurea triennale in Architettura per il progetto e laurea magistrale (cinque
anni) in Architettura (Ambiente e Paesaggio); il corso di studi in Ingegneria
Meccanica, laurea triennale più laurea magistrale con orientamento
Agroalimentare; il corso di studi in Ingegneria Civile per la gestione delle
acque, laurea triennale più laurea magistrale. «Il Poli avvierà presto i lavori
di ristrutturazione della sede di Breo», conclude Sordo. Si tratta di 5053 metri quadrati
di superficie coperta, attualmente in uso nella sede di Mondovì Breo, di cui 306 metri quadri del
Laboratorio di analisi delle acque.
(
da "Repubblica, La"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina I
- Torino La polemica Muttoni all´attacco "Parco Michelotti se lo riprenda
l´assessore Tricarico" DIEGO LONGHIN «Il parco Michelotti? Basta, non ne
voglio più sapere. Se lo riprenda il Comune». Giulio Muttoni, fondatore e anima
di Set Up, getta la spugna. Dovrebbe gestire fino a dicembre l´area dell´ex Zoo
in corso Casale, ma dopo tutte le polemiche, le lettere e gli attacchi dei
residenti di lungo Po è pronto a restituire le chiavi a Palazzo Civico. «Ho
fatto una scommessa - dice - partecipando al bando del Comune per ripulire il
parco e farlo rivivere. Quando siamo entrati abbiamo portato via venti camion
di detriti, siringhe comprese. Era un macello. Ci siamo inventati diverse
attività, per tutti, dai giovani ai più anziani, alcune, poche, a pagamento.
D´altronde abbiamo speso più di 30 mila euro per rimettere in sesto l´area».
Un´operazione tutta in salita. «Pensavamo che una
collaborazione pubblico-privato fosse utile. Mi sbagliavo. Credo che dietro le
lamentele dei residenti si nascondano le solite guerre tra bande per chi
gestisce cosa e mi aspettavo da parte del Comune, dall´assessore Tricarico in
particolare, una presa di posizione. Invece nulla». Anzi, Muttoni ad
oggi ha all´attivo una quarantina di visite da parte dei vigili urbani, oltre a
quelle dell´Asl, e svariati verbali. «Mi sento un po´ cornuto e mazziato -
ribadisce - A Torino si invoca tanto l´aiuto del privato, si è fatto tanto can
can sui fiori per i ponti del Po e della Dora, e poi non si dà un sostegno a
chi recupera una parte della città». Meglio quindi rinunciare. «A un certo
punto avevamo pensato di gestire il parco Michelotti per più anni, da tre a
cinque, potendo fare così un programma completo, solido, di ampio respiro. Non
me la sento più. Se devo tirare le somme il bilancio è negativo. Non è una
questione economica, ma di disarmonia con il Comune».
(
da "Repubblica, La"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina I - Palermo Le idee Anche la fuga
dei cervelli può diventare una
risorsa MARIO CENTORRINO Recenti ricerche (AlmaLaurea, Istat, Svimez) hanno
riproposto il problema dell´emigrazione intellettuale dalla Sicilia.
L´aggregazione dei dati disponibili ne rende difficile la quantificazione a
livello regionale. Ma appaiono sotto gli occhi di tutti le caratteristiche del
fenomeno. Ci sono coloro che studiano in Sicilia e restano in Sicilia
(immobili); coloro che studiano in un´altra regione d´Italia e, dopo essersi
laureati, tornano a lavorare nell´Isola (mobili tornati); coloro che dopo aver
conseguito la laurea in un´altra regione vi rimangono a lavorare (mobili non
tornati) e infine coloro che si sono laureati nella regione d´origine ma si
sono spostati successivamente alla laurea (mobili post-lauream). Se adattiamo
alla Sicilia i dati dell´aggregazione Mezzogiorno (2007), un laureato su due
(49 per cento) risulta nella categoria degli immobili, uno su dieci (9,5 per
cento) in quella dei mobili tornati, quasi uno su cinque (17,5 per cento) in
quella dei mobili non tornati e uno su quattro (24 per cento) in quella dei
mobili post-lauream. In estrema sintesi, sempre che per la Sicilia valga il dato del
Mezzogiorno, quattro laureati su dieci si trasferiscono al Nord. Tra i mobili
post-lauream oltre uno su tre ha ottenuto il massimo dei voti. Sull´emigrazione
intellettuale del Mezzogiorno sono stati versati, accanto a commenti misurati,
anche fiumi di retorica. SEGUE A PAGINA XV
(
da "Riformista, Il"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Dalla
maturità a Papi Puglia caput mundi Venete, romane e pugliesi, le italiane
stravincono. La Puglia
quest'anno è terra di primati. La
Pennetta nazionale, sui campi in cemento di Los Angeles, una
dopo l'altra ha impallinato tutte e tre le russe; Nadia Petrova, Vera
Zovonareva e la insopportabile Sharapova. E ha abbattuto, 6-4 6-3 in un'ora e 21, l'australiana Samantha
Stosur. Brindisina purosangue 27 anni, bella e fidanzata con un tennista
spagnolo, è tra le prime dieci del Wta (settecentomila dollari di montepremi). La Puglia quest'anno detiene
anche il record dei promossi alla maturità con 100 (lode a parte). In 523,
quasi il 15% del dato nazionale. Sud batte nord e Puglia stravince. Diversi
metri di valutazione, commissioni pugliesi di manica troppo larga? Maria Stella
indagherà. Il tacco d'Italia non finisce di stupire, e sembra che tutto ormai
accada solo lì. Patria delle più belle ragazze di Papi (qualcuna non più e non
solo ragazza, ma cosa importa), di scandali, inchieste, magistrati (sindaci e
non). I primati sono sempre pugliesi. Dopo Campania e Lazio (rispettivamente 15
e 14 volte) la Puglia
è quella che ha centrato più 6 al Superenalotto, con nove premi. Pugliese è un
n buco da 250 milioni di euro nella Sanità (ma per il debito complessivo si
parla di 1 miliardo). Ma anche il primo presidente di Regione eletto,
dichiaratamente omosessuale. Per buona parte pugliese il
«brain drain», la fuga dei cervelli e dei talenti. In Puglia i set
più esclusivi di cinema e pubblicità. Persino nel concorso nazionale delle Drag
Queen 2009 ha
vinto una pugliese, residente a Bologna: "Miss Rovina", battendo
"Senorita Peperina", a sua volta una pugliese d'hoc. La salsa
pugliese diventa sempre più piccante. "La Puglia prima di tutto"
recitava lo slogan della campagna elettorale della D'Addario. Pugliesi le notti
bollenti di Tarantini. Anche pugliese la "sanitopoli". Non ci sarà
nessuna questione morale, come dice Latorre, ma una questione di cumulo dei
primati di sicuro. Colpa del boom delle masserie affittate ai vip vacanzieri? I
trulli non sono più quelli di una volta ma il tacco va fortissimo. E la Puglia è diventata una
regione test. Anche nel modello imprenditoriale. La formula dei distretti
industriali, come una pandemia, dall'Emilia è scivolata lungo la costa
adriatica nelle Marche in Abruzzo fino alla Puglia. Il distretto del salotto e
del divano è a rischio cassa integrazione ma combatte e chiede cure
ricostituenti. La Puglia
è la nuova Emilia Romagna? A guardare la politica forse sì. Ma con molte, molte
più inchieste. Cinzia Leone 11/08/2009
(
da "Corriere della Sera"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 11/08/2009 - pag: 41 Il preside
della scuola di quartiere «Quando mi dissero: stai lontano da viale Sarca»
Diciotto anni fa, quando gli affidarono l'incarico di preside in via Thomas
Mann, quando ancora l'università Bicocca non c'era e
dalle finestre dell'elementare non si vedeva altro che i resti della Falck e
della Breda, Giuseppe Duminuco ricevette un solo avvertimento: «Non andare in
viale Sarca». Lui non diede retta al consiglio dei colleghi. «Feci un giretto.
Occhiate minacciose dalle finestre socchiuse, ero uno straniero. Ma in poco
tempo impararono a conoscermi. Paradossalmente, in questa zona l'autorità
scolastica è ancora rispettata». Istituto comprensivo Sandro Perini, 1.100
alunni tra elementare e media, i ragazzini di viale Sarca e quelli della nuova
Bicocca di Vittorio Gregotti, i figli delle «case» e quelli dei docenti
universitari. «No, problemi con certe famiglie non ce ne sono mai stati»,
spiega il preside. «Anche perché stimano e apprezzano gli insegnanti che
crescono ed educano i loro figli». Insomma, tutto ciò che rappresenta «una
bomba sociale sul territorio», a scuola cambia completamente aspetto. Non che
tutto vada benissimo: «Siamo pur sempre un istituto di frontiera, ci sono
sacche di disagio sociale e situazioni difficili». Ma non è il caso dei bambini
di viale Sarca. «Le famiglie sono presenti e collaborative». Quanti paradossi
alla Sandro Pertini. Il ghetto a due passi e la facoltà di Scienze della
Formazione nel cortile. L'edilizia residenziale «borghese» e i palazzoni Aler.
I ragazzini «bene» e i bimbi senza soldi per la gita. Duminuco sorride: «Siamo
un ibrido. E, in più, la nostra 'utenza nobile' scherza ci impedisce di essere
catalogati tra le scuole 'a rischio'. Risultato, non abbiamo diritto a certi
finanziamenti ». Niente fondi, niente attività pomeridiane: «Purtroppo a
settembre dovremo tagliare alcuni progetti, passare da tre pomeriggi aperti a
due». Peccato, dice Duminuco, «il corpo insegnante ce la mette tutta per
seguire questi ragazzi, il corso annuale di latino o di pallavolo costa solo 40
euro all'anno e il resto ce lo mettiamo noi, abbiamo il coro e collaboriamo con
la cooperativa Diapason che ci mette a disposizione gli operatori di strada».
Niente da fare, «a qualcosa dovremo rinunciare. Ci limiteremo a insegnare. Perdendo quel ruolo di presidio sociale che ci ha sempre
contraddistinto». I docenti «Nessun problema con i bambini del ghetto, i
genitori ci rispettano» Le classi «Siamo un mix: nelle classi anche i figli dei
docenti della Bicocca» Annachiara Sacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA
(
da "Stampaweb, La"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
TORINO I
casi sono due: o al Sud, tra la terza media e la quinta superiore, gli studenti
vivono una sorta di metamorfosi oppure nei «cento e lode» distribuiti a pioggia
in certe regioni c’è qualcosa che non funziona.
Per gli alunni di 14 anni infatti l’Italia è un paese che corre a due velocità:
un Centro-Nord dove competono alla pari con i coetanei dei paesi avanzati e un
Sud che sprofonda di anno in anno. La fotografia è racchiusa nell’indagine 2009 dell’Invalsi, l’Istituto nazionale per la
valutazione del sistema educativo, di istruzione e formazione. Un rapporto lungo 200 pagine
che spiega i risultati della «quarta prova» dell’esame
di terza media del 18 giugno su 560 mila ragazzi. Un test d’italiano (30
quesiti, punteggio da 0 a
40) e uno di matematica (21, da 0
a 27): grammatica, comprensione del testo, capacità d’argomentazione, equazioni, geometria, logica. Un’istantanea
per verificare il livello d’apprendimento. Un banco di prova più per le scuole
che per gli studenti. Se così doveva essere, allora ha ragione Giorgio Bolondi,
ordinario di Matematica generale e Didattica della matematica all’Università di Bologna: «Il livello di una
scuola è quello dei suoi insegnanti. E questa ricerca rivela che al Nord e al
Centro la classe docente, soprattutto per
motivi strutturali visto che è composta da molti insegnanti meridionali, ha
saputo migliorare la propria formazione». Il Sud esce penalizzato, su tutti
i fronti: 25,1 nella prova d’italiano contro una
media del 26,8 che diventa 27,9 nelle regioni centro-settentrionali; in
matematica il gap è di tre punti secchi, 15,5 contro 18,5. Una débcle con effetti
avvilenti: gli studenti stranieri ottengono risultati inferiori, ma quelli che
vivono al Nord hanno le stesse performance in matematica degli italiani
residenti al Sud. «Gli stranieri scontano un handicap di partenza, ma ne
conosciamo le ragioni e sappiamo che poco alla volta lo superano - analizza
Bolondi - In meridione emerge l’handicap di una fetta
di paese». Con l’italiano la situazione migliora ma non molto. «Una sufficienza
stentata», spiega Tullio Telmon, docente di Dialettologia
all’Università di Torino e presidente della Società di
linguistica italiana. E il divario regionale? «C’è uno stile d’insegnamento
diverso, che definirei “piacioso” al Sud e più “rigoroso” al Nord, e incide
dove è più marcato l’uso del dialetto: qui l’italiano
diventa approssimativo, c’è una commistione che impoverisce. Al contrario,
regioni plurilinguiste come Trentino e Valle d’Aosta, riescono a mantenere
elevati livelli perché tra docenti e allievi c’è un rapporto meno familiare».
Contano
strutture e condizioni sociali - e d’insegnamento
- difficili in certe aree. «Ma conta anche il diverso valore spesso attribuito
alla scuola, che spinge i ragazzi a impegnarsi e motiva i professori», spiega
Bolondi. In generale il nostro sembra un sistema didattico «routinario»: gli
studenti riescono meglio là dove si tratta di applicare formule (grammatica,
geometria, algebra) piuttosto che dove si deve ragionare (comprensione del
testo, esposizione, statistica). «La nostra scuola basa l’apprendimento su esercizi ripetuti», spiega Bolondi. «Ma
quando si deve argomentare i ragazzi vanno in crisi, ed è drammatico». Finché c’è da applicare una formula poco male, ma quando si tratta di
risolvere un problema - e trovare la formula da applicare - sono dolori. «La scuola media -
conclude Telmon - si conferma il ventre molle del nostro sistema educativo.
Distrugge quel che la scuola elementare crea». CHE COS’è L’INVALSI L’ente pubblico che ogni anno dà i voti ad
alunni, docenti e istituti Nel Centro e Nord Italia le ragazze sono
molto più brave in italiano e i ragazzi in matematica. Proprio così: al Nord il
punteggio medio dei maschi raggiunge il 27,6 in italiano e il 18,9 in matematica, quello
delle femmine rispettivamente 38,3 e 18; al Centro siamo a 27,4 in italiano e 18,4 in matematica per i
ragazzi contro 28,3 e 18 per le ragazze. Al Sud non ci sono differenze
significative. E’ un’altra delle curiosità del
rapporto dell’Invalsi, l’ente pubblico di ricerca che effettua verifiche
periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità
complessiva dell’offerta formativa; studia le
cause dell’insuccesso e della dispersione scolastica; predispone i testi della
nuova prova scritta per verificare i livelli di apprendimento nell’esame di terza media; fornisce
supporto e assistenza tecnica all’amministrazione
scolastica e alle regioni; svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola. La prova, quest’anno, è stata svolta il 18 giugno e ha avuto incidenza sul
voto finale
dell’esame di terza media, in una misura decisa di
ciascuna commissione esaminatrice. L’anno prossimo avrà un’incidenza uguale per
tutte le classi. + Quando anche i professori barano al test + "Classifiche
inutili. Ma noi insegnanti abbiamo molte colpe"
(
da "Corriere di Siena"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
“Università, non basta vendere immobili per risanare“. “Occore ridisegnare l’ateneo e il governo per ora non ha
aiutato l’istituzione ma ha dato quello che era dovuto”. SIENA11.08.2009
indietro Sull’università, riceviamo da un lettore un’analisi sull’attuale situazione. “Ho letto con grande
interesse
le cronache del Corriere di Siena sui fatti che hanno interessato l’università della nostra
città, credo di essermi fatta un’idea coerente con la
realtà grazie al suo giornale. Il suo ultimo articolo, tanto breve quanto
esplicativo, rende omaggio alla sua indipendenza e al suo parlare chiaro. L’università ha contratto nel
tempo un debito spaventoso, tale da mettere a rischio a più riprese il regolare
pagamento degli stipendi. Le cause di questo disastro sono sotto gli occhi di
tutti, una pletora di personale docente e non docente che non ha eguali in Italia se rapportato agli
studenti iscritti. In poche parole l’università, per anni, ha
speso molto di più di quanto era capace di incassare. Una vicenda che andava
avanti da anni e che si è ulteriormente aggravata nell’ultimo triennio, con numerose assunzioni del tutto prive di
senso, alla luce dei conti dell’epoca in cui tali assunzioni vennero fatte.
Nessuno si è accorto di tale evidenza, e qui sorge il primo problema che ci
facevano illustri docenti e illustri rettori e illustri membri laici nel
consiglio dell’università? Secondo problema
chi risponderà, e a chi, e quando di tale situazione di dissesto? Sarà
interessante nei prossimi mesi cercare di capire se queste domande avranno una
risposta, ovvero, se a Siena è lecito accumulare debiti e disavanzi del tutto
impunemente. Una volta reso pubblico il problema, dal suo giornale, se non
ricordo male, abbiamo assistito a quello che lei ha ben definito un balletto,
teso non a chiarire ma a scaricare le responsabilità. Cosa si sarebbe dovuto
fare: 1) chiarire nei tempi più brevi l’entità del
debito, ci sono voluti mesi; 2) capire che un debito non si ripiana con un
debito ma solo con due operazioni: vendere, o farsi finanziare a fondo perduto;
3) ideare e rendere operativo un piano di rilancio che ridisegnasse profondamente
la nostra università tagliando i molti rami secchi e
puntando decisamente sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Tutto questo
sarebbe stato possibile se l’università e i suoi dipendenti
avessero dimostrato di essere coscienti della crisi, della sua gravità, e non
si fossero baloccati nell’attesa di un salvatore della
patria (il solito Babbo Monte?) che giustamente non si è palesato. Vendere era
l’unica soluzione, certamente non ci volevano mesi e mesi per capirlo. Vendere non è
sufficiente, il problema è lungi dall’essere
risolto; vendere può servire a coprire i buchi del passato, qualche debito
futuro, ma se si continuasse a produrre deficit, la situazione di crisi non potrebbe che
riproporsi in dimensioni ancora più drammatiche. Quello che dice il magnifico
rettore “l’università è risanata” è ben lungi dal vero, l’auspicio è che la consapevolezza
cresca, che i costi vengano ridotti, che dal corpo docente venga un messaggio chiaro in termini di pre
pensionamenti, senza nascondersi dietro a impossibili avvicendamenti e a
presunti danni irreparabili alla didattica e alla ricerca. Quel che occorre, in
altri termini, è una chiara e netta discontinuità di comportamenti, di
programmi e di responsabilità individuali. Da ultime due considerazioni. Il
governo centrale, così calorosamente ringraziato dal magnifico rettore e dal
dottor Miccolis, non ha dato un euro in più all’università di Siena,
essendosi limitato da anticipare a quanto dovuto, è singolare quindi
ringraziare chi di ha dato il tuo e niente altro in più. La politica locale ha
tenuto un tono troppo basso, troppo preoccupata forse del pagamento degli
stipendi, ma fortemente disattenta a ricostruire i fatti, ad individuare le responsabilità,
e a chiederne conto a chi tali responsabilità porta fuori da qual si voglia
ragionevole dubbio” Lettera firmata
(
da "Stampaweb, La"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cervelli
GINEVRA
Il primo incontro non si scorda mai. Le emozioni suscitate dalla vista di un
volto, soprattutto se minaccioso, vengono inconsciamente conservate dal cervello,
e riprodotte poi in occasione di un secondo incontro, anche a distanza di molto
tempo. è quanto hanno scoperto ricercatori della
Facoltà di medicina dell’Università di Ginevra (Unige) e
del Polo nazionale di ricerca per le scienze affettive,
autori di uno studio pubblicato dalla rivista “Social Neuroscience”. La ricerca si è basata su un gioco interattivo in cui i
partecipanti erano confrontati per due secondi con 16 volti dalle espressioni
amichevoli e meno. Gli stessi visi sono stati riproposti dieci minuti più
tardi, ma questa volta senza manifestare alcuna emozione. Tramite Risonanza
magnetica funzionale (Rmf), i ricercatori hanno potuto
constatare che la prima impressione avuta va a influenzare le zone del cervello
attivate nel corso del secondo incontro, anche se questo si svolge in
condizioni assolutamente neutre. Le reazioni sono inoltre più forti per i volti
percepiti come nemici. «Le persone non si ricordano del contesto del loro primo
incontro, ma il loro cervello lo ha invece memorizzato nell’inconscio», spiega Pascal Vrticka, uno degli autori dello
studio. «Si tratta di una memoria emotiva implicita che non era ancora stata
messa in luce», aggiunge. Per Vrticka, è logico che il cervello si ricordi
meglio delle espressioni nemiche: ne va della sua sopravvivenza. Una recente
ipotesi scientifica suggerisce inoltre che le grandi dimensioni del cervello
umano risultano proprio dallo sviluppo della cognizione sociale. Per riprodursi
e migliorarsi, ogni essere umano farebbe capo alle sue capacità cerebrali in
grado di valutare il valore dell’altro, per determinarne
la natura potenzialmente amica o nemica. Potrebbe così soppesare il beneficio
di un eventuale legame oppure di una fuga, conclude
lo studio.
(
da "Basilicanet.it"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
DA
VENERĎ TERZA EDIZIONE SATRIANESI NEL MONDO 11/08/2009
13.03.30 [Basilicata] Si terrà venerdi 14 agosto la terza edizione della festa
dei “Satrianesi nel Mondo“organizzata dalla
Commissione comunale dei “Satrianesi nel Mondo“ in collaborazione con
l’amministrazione comunale di Satriano. Il programma della giornata prevede
alle 20.30 la cerimonia di inaugurazione del “Largo
Satrianesi nel Mondo“ officiata dal parroco alla presenza delle istituzioni e
delle autorità civili , militari e religiose del posto. Ai saluti del
Sindaco di Satriano Michele Miglionico si uniranno i saluti del mediatore culturale della
Regione Basilicata Mohamed Amadid e del rappresentante della Commissione
Comunale “Satrianesi nel Mondo“Rocco Cavallo. Alle 21.00 si
apre la sessione “Politiche dell’incontro“ con la relazione della Dott.ssa
Angela Daiana Langone , docente di Lingua e Letteratura
Araba all’Università della Tuscia , su “Gli arabi nel
mezzogiorno d’Italia “.Alle 22.00 la compagnia teatrale “ La Barcaccia “di Salerno
metterà in scena “ La cantata dei giorni pari†spettacolo di teatro e musica ,
omaggio ad Eduardo De Filippo a 25 anni dalla sua scomparsa. (bas - 04)
(
da "Sestopotere.com"
del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura
Provincia
di Modena: 45 i progetti di riqualificazione di negozi, bar, ristoranti,
botteghe e mercati storici (11/8/2009 10:33) | (Sesto Potere) - Modena - 11
agosto 2009 - Dal mercato Albinelli di Modena ai negozi del quartiere Braida di
Sassuolo; da Maranello ai piccoli Comuni della montagna, sono 45 i progetti di
riqualificazione di negozi, bar, ristoranti, botteghe e mercati storici presentati
alla Provincia di Modena nell'ambito del bando 2009 per la riqualificazione
commerciale di centri storici e aree urbane centrali. L'obiettivo del bando,
finanziato dall'azione 2 della legge regionale 266/97, è
incentivare gli investimenti integrati pubblico-privati dei Comuni e delle
piccole e piccolissime imprese commerciali per migliorare il servizio al
consumatore, qualificare i quartieri centrali e periferici dei centri urbani, e
rendere il piccolo commercio urbano competitivo rispetto alle forme più
aggressive di vendita, dai centri commerciali agli outlet. «Il bando ha
avuto una risposta eccezionale - commenta Palma Costi, assessore provinciale
alle Politiche per l'economia locale - e in un momento di crisi come questo
l'elevata partecipazione di piccole e piccolissime aziende è un segno di
vitalità del nostro tessuto imprenditoriale che continua a investire e cerca di
innovare. La Provincia
- ha proseguito l'assessore - è in prima linea nelle azioni concrete per
sostenere e rilanciare il nostro sistema di imprese, come dimostrano anche la
velocità con la quale sono stati promossi i bandi e il lavoro svolto insieme ai
Comuni, che hanno dedicato grandi risorse al rilancio del piccolo commercio
urbano, e alle associazioni di categoria». Dei 45 progetti di riqualificazione,
per i quali è previsto un contributo variabile tra il 20 e il 50 per cento
delle spese ammesse, 12 sono stati presentati dai Comuni e 33 da associazioni
temporanee di piccole imprese, che riuniscono in tutto 581 aziende. Insieme ai
75 già presentati dalle imprese del commercio e dei servizi in aree fragili,
sull'azione 1 della legge 266/97, e ai 92 (il doppio rispetto al 2008) per
l'innovazione nella gestione e l'e-commerce nelle piccole e medie imprese del
commercio e dei servizi, arrivati nell'ambito dell'articolo 11 della legge
regionale 14/99, concorreranno all'assegnazione del contributo di cinque
milioni di euro previsto per il triennio.
(
da "Stampa, La"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
Novara-
Compostela passando da Petrarca [FIRMA]ROBERTO LODIGIANI CASTELLAZZO E' partita
dal centro didattico Tino Sacco di Castellazzo la riscoperta storica del casa
Caccia, e dei discendenti più illustri del Novarese. Ha preso forma così
l'iniziativa «Il Poeta & il Bandito» ideata dall'associazione «Turismo e
Cultura», presieduta da Silvano Crepaldi, scrittore e appassionato di storia
locale, promotore della biblioteca virtuale dell'Università senza Età del
Monteregio. Per rivalorizzare Giovanni Agostino Caccia, il maggiore poeta
novarese, considerato uno dei più importanti petrarchisti italiani del quale
nel 2009 ricorrono i 500 anni dalla nascita, le ricerche hanno condotto
Crepaldi a Santiago di Compostela. «Nella biblioteca della facoltà iberica -
dice Silvano Crepaldi - è tuttora conservata una delle rarissime copie
originali del libro Le Rime, scritto da Giovanni Agostino Caccia e pubblicato a
Venezia nel 1546. Con la collaborazione di Benedict Buono, docente del dipartimento di filologia
italiana dell'università di
Santiago di Compostela, abbiamo pensato di attualizzare l'opera di Caccia. Ha
preso forma un volume di oltre trecento pagine completo di versione critica, in
cui i versi originali vengono commentati e riscritti in linguaggio moderno.
Il libro inserito nella collana Asino chi legge sarà stampato da Lampi di
stampa e distribuito dalle Messaggerie». Il Caccia bandito, noto come il
tiranno di Briona, è Giovan Battista Caccia detto il Caccetta. Nel 2009 ricorre
il 400° anniversario della sua condanna a morte, eseguita per decapitazione a
Milano il 19 settembre 1609. Per ricordare le gesta del Caccetta, il
dipartimento «AccaMedia» dell'associazione Turismo e Cultura ha realizzato un
mediometraggio di 40 minuti girato a Vicolungo e Serravalle Sesia: «La
presentazione del docufilm - dice Silvano Crepaldi - si terrà la sera del 19
settembre, nel chiostro dell'abbazia dei Santi Nazario e Celso di San Nazzaro
Sesia, a 400 anni esatti da quei traumatici eventi. Il cadavere fu poi tumulato
nella cripta della chiesa di San Giovanni Decollato di Novara». Per acquistare
il volume ci si può rivolgere alla segreteria telefonica di Turismo e Cultura
allo 0321.820638.
(
da "Stampa, La"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
Vescovo Michele
Pennisi, commissario Cei per l'Educazione cattolica, la scuola e l'università, ora esistono «prof» di serie A e di serie B? «È
vero che le sentenze non si commentano, però stavolta il giudizio non può che
essere assolutamente negativo. La sentenza del Tar del Lazio è vergognosa,
gravissima. La religione è una materia come le altre. Chi la insegna ha
sostenuto un esame di Stato, è entrato in ruolo, ha titoli abilitanti,
competenze e preparazione. Io ho insegnato 15 anni nella scuola pubblica e posso
testimoniare che, grazie alla conoscenza anche umana degli studenti, quelli di
religione sono i professori che riescono meglio a giudicare e mediare nelle
situazioni. È una vergogna che ora siano discriminati per sentenza da quanti
non conoscono il sistema dell'istruzione e non sono mai stati in una scuola».
Gli studenti saranno incentivati a disertare religione? «Sì, e ciò è assurdo.
Si crea una condizione paradossale. All'allievo che fa collezione di
francobolli (materia opzionale) vengono riconosciuti crediti scolastici, mentre
non ottiene nulla l'altro che frequenta religione malgrado il suo processo
formativo entri nella didattica in collaborazione con i vari professori. Così
si dà ai ragazzi un messaggio negativo, diseducativo, contrario alla formazione
integrale dello studente. I ragazzi che scelgono religione hanno diritto di
essere poi giudicati in questa materia». E adesso? «Appena noi vescovi ci
riuniremo a settembre, per la commissione episcopale dell'Educazione e della
Scuola, Analizzeremo in maniera approfondita il problema e poi certamente da
parte della Cei ci sarà una netta presa di posizione. Non possiamo restare in
silenzio di fronte a questa assurdità. Ho partecipato a tanti scrutini e so
personalmente quanto gli insegnanti di religione siano figure importanti e
apprezzate sia dai colleghi sia dagli studenti. Conoscendo gli alunni anche al
di là della materia, i professori di religione sono preziosi per dare un
giudizio ponderato sulla persona. Non si capisce proprio perché i ragazzi non debbano
essere valutati per la loro partecipazione a lezioni che fanno parte integrante
del ciclo formativo. C'è da restare allibiti nel vedere
ingiustamente e scorrettamente penalizzati i sei milioni di studenti che hanno
scelto l'insegnamento della religione, tanto più che è il ministero a definire
i programmi di lezioni tenute da docenti di ruolo e in orario scolastico». \
(
da "Repubblica, La"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
VI - Genova L´università razionalizza l´offerta
formativa ed elimina il 10 per cento degli indirizzi Università, tagliati dieci
corsi di laurea "Studenti, scegliete un altro curriculum" Falchi
Pellegrini: "Nessuno perderà la sua laurea. Garantiremo l´offerta
formativa" MICHELA BOMPANI L´università cancella
dieci corsi di studio per razionalizzare le proprie risorse e gli studenti che
l´anno scorso avevano pianificato un percorso per completare un certo corso di
laurea, non trovano più parecchi degli esami scelti. Ma l´università
tranquillizza i giovani assicurando che se insistono nel volersi laureare, per
esempio, nell´indirizzo sociologico di Scienze Politiche avranno tre anni per
farlo, anche se quell´indirizzo è stato cancellato. Gli studenti obiettano che
laurearsi con un´etichetta a cui non corrispondono adeguati contenuti è
un´assurdità. Pino Boero, prorettore alla Formazione, ha supervisionato i
"tagli" ai corsi, che però sono stati gestiti direttamente dalle
singole facoltà, cui compete anche informare gli studenti e gestire il periodo
di "transizione". Spiega: «Anche se il ministro Gelmini aveva indicato
il 20% di corsi da tagliare, noi ci siamo attestati, per ora, sul 10%. Le
facoltà hanno indicato i corsi che andavano cancellati in base a tre criteri:
il numero esiguo di studenti, i dati sugli sbocchi occupazionali e il numero di
professori disponibili». Riguardo allo spaesamento dei ragazzi Boero aggiunge:
«Tocca alle facoltà informare e garantire agli studenti ciò che va loro
garantito». La razionalizzazione dell´offerta formativa potrebbe proseguire
anche nel 2010: «Secondo me - prosegue - ci sono i presupposti per tagliare un
altro 10%: questa riorganizzazione non comporta risparmi economici a breve
distanza, ma offre grandi opportunità sulla qualità della programmazione futura
per garantire più opportunità agli studenti. L´obiettivo? Creare un solido e
compatto corpo di lauree triennali, sfoltendole ancora un po´, e accentuare le
specificità delle lauree specialistiche, che poi sono quelle che qualificano
gli allievi». Anche Maria Antonietta Falchi Pellegrini, preside della facoltà
di Scienze Politiche, tranquillizza e invita gli allievi a non farsi prendere
dal panico: «C´è una legge che ci ha imposto tutto questo, non potevamo
sottrarci ed è un anno che ne parliamo ai nostri studenti, non posso credere
che ci sia qualcuno che ancora non sa». Falchi Pellegrini
assicura che nessuno "perderà" la sua laurea: «Ricorreremo a qualche docente a contratto, dirotteremo gli
studenti su corsi "affini": gli allievi avranno garantita tutta
l´offerta formativa». La preside spiega che a Scienze Politiche le tre lauree
triennali sono diventate due, quelle magistrali sono passate da cinque a
quattro. La laurea in giornalismo ha cambiato nome. Ora si chiama
"Informazione e editoria": «Non è una tragedia, invito i ragazzi alla
tranquillità, ciascuno avrà garantito ciò che gli spetta. Agli allievi dei
corsi che non esistono più consiglio vivamente di fare un passaggio di corso:
non costa nulla e così s´immettono in un curriculum attivo».
(
da "Italia Oggi"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi
sezione: Professioni data: 12/08/2009 - pag: 27 autore: Parla il presidente
della federazione degli infermieri (Ipasvi) Silvestro: non vogliamo essere
mini-medici «Sì alla riforma dell'università, alla
razionalizzazione dell'offerta formativa se può portare a evitare gli sprechi e
a ridurre quella pletora di corsi poco rilevanti per il mercato del lavoro. Ma
se questo vuol dire formare dei mini-medici invece degli infermieri, allora noi
non ci stiamo». Annalisa Silvestro, presidente dell'Ipasvi, la federazione dei
collegi degli infermieri, dice no all'ipotesi che si profila all'orizzonte,
nella revisione dei settori scientifico-disciplinari, di sopprimere l'unico
settore di Infermieristica generale clinica e pediatrica e accorparlo a uno di
area medica. Un tema che l'accalora quasi più dell'iter del disegno di legge
per l'istituzione degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie sul
quale comunque c'è grande attesa. Domanda. Presidente le professioni sanitarie
sono ora al centro di due questioni nodali: la riforma universitaria e
l'istituzione degli albi, ognuna con grandi criticità. Partiamo dalla università: anche quest'anno la programmazione è stata
troppo avara rispetto alle vostre richieste.Risposta. Il ministero a messo a
bando quasi 15 mila posti: noi e le regioni ne avevamo chiesti circa 5 mila in
più. D. Perché?R. Gli atenei denunciano mancanza di spazi,
docenti, strutture inadeguate per formarli e scarsezza di fondi. Per noi
basterebbe riprogrammare l'offerta formativa.D. Cioè?R. Razionalizzare
diversamente il sistema eliminando, per esempio, quei corsi di laurea che non
hanno adeguato numero di studenti. Così si canalizzerebbero le risorse.
D. A proposito di razionalizzazione, si sta procedendo alla revisione e
riduzione dei settori scientifico-disciplinari con l'ipotesi di sopprimere
quello di Infermieristica generale clinica e pediatrica. Che cosa ne pensa?R. Siamo
contrari sia all'ipotesi di accorparlo a un'area medica sia alla previsione di
contenerlo in un'area che vedrebbe al suo interno una miscellanea indistinta
costituita da tutte le professioni sanitarie.D. Che cosa significherebbe?R.
Formare non infermieri ma mini-medici. Abbiamo chiesto al ministro dell'università Gelmini di considerare le peculiarietà della
nostra professione e siamo in attesa di vedere cosa succederà.D. La Gelmini ha anche fatto
slittare l'applicazione dei nuovi ordinamenti didattici.R. Sì e questo ci
consentirà, considerando la valenza del nostro titolo anche a livello
comunitario, di uniformarci con l'Europa e di stabilire delle integrazioni
puntuali anche con le altre professioni sanitarie, medici prima di tutti.D.
Grande attesa anche per il ddl per l'istituzione degli albi?R. Noi auspichiamo
la trasformazione dei nostri collegi in ordini. La legge esiste, si tratta di
una modifica di denominazione per noi. Se poi si vuol mettere mano alle nostre
modalità organizzative, allora spero che questo si faccia per ammodernare un
sistema che risale alla prima parte del secolo scorso.
(
da "Corriere della Sera"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Primo Piano data: 12/08/2009 - pag: 8 Il rettore Dalla
Torre della Lumsa «La Cei
farà ricorso i giudici sbagliano» ROMA Ci sarà in tempi brevi un ricorso al
Consiglio di Stato da parte della Conferenza della Cei contro la sentenza del
Tar del Lazio. Ne è certo il prof. Giuseppe Dalla Torre, magnifico
rettore della Libera Università SSma Maria Assunta (Lumsa), consultore della
congregazione vaticana per l'educazione cattolica e docente di rapporti fra Chiesa cattolica e comunità politica nelle università ecclesiastiche. «Posso dire,
in attesa di leggere il testo della sentenza ci ha detto che in base alle
disposizioni vigenti, alle norme del Concordato e alle intese fra la Conferenza episcopale e
il ministero della Pubblica istruzione, l'insegnamento della religione
cattolica è un insegnamento curriculare per chi lo sceglie. Quindi è evidente
che chi non lo sceglie ha il diritto di non essere oggetto di giudizio da parte
di un insegnante che non ha scelto. Viceversa, chi lo ha scelto ha non solo il
dovere di seguirlo ma ha anche il diritto di essere giudicato e di aspettarsi
un giudizio finale. Quindi mi pare che non sia condivisibile questa
interpretazione che dà il Tar». Dalla Torre sottolinea che «la libertà
religiosa è un diritto che viene garantito nel momento in cui a ciascuno è
offerta la possibilità se volere o non volere l'insegnamento della religione
cattolica. Uno si può dolere se viene giudicato da un docente
per un insegnamento che non ha voluto. Ma non si può dolere se altri hanno
scelto questo insegnamento che per loro è divenuto curricolare. Pensi a quello
che è lo statuto per le materie facoltative. C'è una differenza fra queste e le
materie obbligatorie ». E quindi il magnifico rettore della Lumsa è convinto
che ci sia da «attendersi un appello al Consiglio di Stato, tanto più che su
questo punto c'è una giurisprudenza molto abbondante, soprattutto degli Anni 80
e 90, comprese delle sentenze della Corte costituzionale. Mi sembra quindi
assai difficile che questa sentenza del Tar del Lazio possa trovare accoglienza
da parte del Consiglio di Stato». A causa della pausa di agosto la commissione
della Cei per l'educazione cattolica, la scuola e l'università
verrà convocata dal suo presidente, il vescovo di Como Diego Coletti, soltanto
dopo Ferragosto. Nessuno dei vescovi della commissione ha voluto pronunciarsi
prima di allora. Bruno Bartoloni © RIPRODUZIONE RISERVATA
(
da "Corriere della Sera"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Spettacoli TV data: 12/08/2009 - pag: 47 A fil di rete di Aldo
Grasso Se l'Università si avvicina agli spot I n questi giorni, in tv impazza la
pubblicità di un noto vino, quello che si vende nei brick (contenitore di
cartone paraffinato, a forma di parallelepipedo, per bevande), come il latte.
Da morir dal ridere, perché è uno spot che lascia presagire
lo stato della nostra università. Un professore di Agraria porta i suoi studenti in visita allo
stabilimento e comincia a magnificare le doti del prodotto. In una prima
versione, il docente,
rivolgendosi ai suoi ragazzi, di fronte a giganteschi contenitori in acciaio
dice: «Visto? Il vino buono sta anche nelle botti grandi» (il
riferimento è al vecchio modo di dire «Nelle botti piccole ci sta il vino buono
»), suscitando ammirazione. Peccato che quelle non siano botti, ma silos o
tanks. Del resto, poco prima, a proposito del vino contenuto nei silos, si
parla di umidità (la famosa umidità dei liquidi). In una seconda versione, più
bonariamente, il professore ammonisce i suoi ragazzi pronti alla degustazione:
«Piano con il vino!». Il tutto accompagnato da una didascalia: «Vincenzo Tini, docente universitario ». A prima vista sembrerebbe un nome
inventato (poteva chiamarsi anche Botti, Fiaschi, Bottiglioni...). Ma
all'Università di Bologna esiste davvero un Vincenzo Tini, professore associato
(è la seconda fascia d'insegnamento, tra il ricercatore e l'ordinario), che
insegna microbiologia agraria. Sul sito dell'Università c'è anche la voce
«pubblicazioni» che contiene l'indicazione di due articoli scritti a più mani.
E nel curriculum vitae si legge: «Ha acquisito una notevole esperienza sulla
identificazione dei lieviti e sulla loro caratterizzazione. I più recenti studi
hanno riguardato l'impiego di lieviti dal punto di vista enologico prendendo in
considerazione molti caratteri tecnologici di qualità». Insomma, la persona
adatta per fare da garante al vino che si vende nei brick. Ecco, ministro
Gelmini, come finanziare l'università: con gli spot. ©
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Prof
religione , la Cei
critica il Tar: sentenza vergognosa
(sezione: Cultura)
(
da "Corriere.it"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
«Ora di
religione parte integrante della cultura italiana» Professori di religione e
scrutini, la Cei
al Tar :«Sentenza vergognosa» Vescovi all'attacco: «Dai giudici una decisione
che alimenta diffidenza verso la magistratura» MILANO - Affondo della Cei sulla
sentenza del Tar. Il tribunale del Lazio ha stabilito che i crediti scolastici aggiuntivi concessi a chi segue le lezioni di religione sono
illegittimi e che i docenti di religione, non avendo diritto a concorrere con
il proprio insegnamento alla formazione del voto finale, non possono
partecipare a pieno titolo agli scrutini. I vescovi parlano di «decisione
vergognosa». Monsignor Michele Pennisi, commissario Cei per l'educazione
cattolica, la scuola e l'università, annuncia che appena i vescovi si riuniranno «a settembre
per la commissione episcopale dell'Educazione e della Scuola», il problema sarà
«analizzato» e «certamente da parte della Cei ci sarà una netta presa di
posizione». «RELIGIONE PARE INTEGRANTE DELLA NOSTRA CULTURA» - «Per monsignor
Diego Coletti, che della Commissione episcopale per l'educazione cattolica è il
presidente, la sentenza del Tar rischia di alimentare diffidenza e sospetto
verso la magistratura. Non solo: Coletti ritiene che l'insegnamento della
religione cattolica è parte integrante della conoscenza della cultura italiana,
e in questo senso va intesa nel sistema scolastico italiano, non come percorso
confessionale individuale. Da questo punto di vista il vero limite è
l'esenzione dall'ora di religione, cioè la possibilità di non avvalersene. Ai
microfoni di Radio Vaticana, Coletti parla di «bieco illuminismo». «Se per
laicità si intende l'esclusione dall'orizzonte culturale formativo civile di
ogni identità si cade nel più bieco e negativo risvolto dell'illuminismo che
prevede che la pace sociale sia garantita dalla cancellazione delle diversità e
delle identità, mentre io credo che uno Stato sanamente laico deve preoccuparsi
di far emergere e rispettare e di mettere in rete caso mai e di far crescerete
tutte le identità soprattutto quelle di altro profilo culturale», ha detto
Coletti. LE CRITICHE DI AVVENIRE - «La decisione del Tar laziale ha già
suscitato la legittima protesta dei docenti, per l'evidente tentativo, già per
altro portato avanti anche nel recente passato, di emarginare l'insegnamento
della religione cattolica nelle scuole pubbliche italiane», scrive da parte sua
il quotidiano cattolico Avvenire. Per il giornale della Cei, siamo davanti a
«un tentativo alquanto maldestro. La sentenza del Tar, infatti, arriva dopo la
conclusione dei lavori della commissione paritetica Ministero
dell'Istruzione-Cei, che ha deciso all'unanimità di passare dalla votazione con
gli 'aggettivì (sufficiente, buono...) ai voti numerici. Quando la decisione
sarà avallata dal Consiglio di Stato, anche il voto di religione - sottolinea
il quotidiano cattolico - farà media e il problema dei crediti sarà quindi
superato una volta per tutte». stampa |
SINISTRA
PER LA BASILICATA:
NO A TAGLI NELLA SCUOLA (sezione: Cultura)
(
da "Basilicanet.it"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
SINISTRA
PER LA BASILICATA:
NO A TAGLI NELLA SCUOLA 12/08/2009 16.36.40 [Basilicata] “Sulla scuola pubblica è¨ in atto una inarrestabile azione
di mattanza, messa in campo dall’Ufficio Scolastico Regionale in perfetta
sintonia con i Ministri Tremonti e Gelminiâ€. Lo
affermano, in un comunicato stampa, l’assessore provinciale, Paolo Pesacane,
e il consigliere provinciale Ivan Vito Santoro, di Sinistra per la Basilicata. “I tagli
in questione si manifestano illogici dal momento che colpiscono indistintamente, vale a
dire senza tener conto della complessiva condizione dell’universo delle scuole e delle istanze provenienti dai
territori. Complessivamente riguarderanno in Basilicata, per l’a.s.
2009/2010, ben 1047 posti di lavoro (727 per il personale docente; 270 per il personale ATA; 50 per i docenti di
sostegno). Abbiamo il dovere di contrastare queste “scellerate†riforme che non fanno altro che depauperare
ulteriormente i territori anche dal punto di vista culturale e del sapere. Un
esempio emblematico
su come le indicazioni ministeriali vengano applicate in maniera miope ed
indiscriminata senza il coinvolgimento di tutte le istituzioni presenti sul
territorio è¨ offerto dall’Istituto Tecnico
Commerciale di Avigliano. In queste ultime settimane, il Sindaco del Comune, Domenico
Tripaldi, ha segnalato infatti al Presidente della Provincia di Potenza, la
preoccupazione di non poter garantire ai ragazzi la formazione della prima
classe, malgrado la presenza di ben 19 iscrizioni di cui una relativa a ragazzi
diversamente abili. Questi alunni, cittadini di un Comune classificato come
Montano, sebbene la normativa a stretto rigore contemplerebbe la facoltà
e la doverosa opportunità di derogare ai rigorosi e miopi criteri
ministeriali, non potrebbero neppure essere avviati nelle classi parallele e
né© sarà possibile iscriverli nell’Istituto
Centrale di Potenza in quanto esclusivamente per Geometri. La
incredibilità e clamorosità di una simile azione dirigenziale
(priva di coordinamento) si coglie con palmare evidenza se si pone mente
al fatto che la Provincia
di Potenza ha appaltato i lavori di ristrutturazione della sede del detto
istituto, avendovi impiegato notevoli risorse. La mancata formazione per due
anni consecutivi delle prime classi farà sì¬ che l’Istituto medesimo nel giro di pochi anni debba chiudere i
battenti. Se i criteri adottati con riferimento all’esempio appena citato
hanno avuto la medesima rigorosa applicazione anche in altre realtà
territoriali, ci troveremo di fronte ad un vero e proprio disastro per il
diritto all’istruzione dei giovani delle piccole e medie
comunità . In ogni caso, vigileremo per verificare che vi sia stata
uniformità nelle scelte su tutte le scuole presenti nella Provincia, al
fine di evitare che la discrezionalità si tramuti in arbitrio.
Pretenderemo, infatti, chiarezza circa le regole adottate e ci mobiliteremo
coinvolgendo tutte le Istituzioni del territorio, dalla Regione Basilicata alla
Prefettura, auspicando un immediato intervento per bloccare che le azioni poste
in essere possano avere conseguenze nefaste per tutti i cittadini lucani, a
cominciare da quelli di Avigliano. Tagliare le classi non significa solamente
aumentare i costi per il trasporto dei ragazzi presso altri Istituti
Scolastici, ma vuol dire soprattutto che il territorio viene irrimediabilmente
privato di una funzione culturale “vitaleâ€
per l’intera comunità â€. (bas - 04)
Prof
di religione , è polemica La
Gelmini annuncia ricorso
(sezione: Cultura)
(
da "Corriere.it"
del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
ministro: «Ingiusto discriminare l'insegnamento cattolico» Prof di religione e
scrutini, la Gelmini
annuncia il ricorso I vescovi dopo la sentenza del Tar: «La decisione dei
giudici danneggia la laicità dello stato» MILANO - L'annuncio arriva nel
pomeriggio: «Ho deciso di ricorrere al Consiglio di Stato». Maria Stella
Gelmini promette battaglia contro la sentenza del Tar sull'ora di religione.
Secondo il ministro dell'Istruzione, «in Italia vi è piena libertà di scegliere
se frequentare o meno l'insegnamento della religione. Non si comprende perché
qualcuno voglia limitare questa libertà. È ingiusto discriminare la religione
cattolica». Il ministro spiega in una nota che «la religione cattolica esprime
un patrimonio di storia, di valori e di tradizioni talmente importante che la
sua unicità deve essere riconosciuta e tutelata. Una unicità che la scuola, pur
nel rispetto di tutte le altre religioni, ha il dovere di riconoscere e
valorizzare». LA CEI
- La decisione della Gelmini arriva dopo la sentenza del tribunale
amministrativo del Lazio, secondo il quale i crediti
scolastici aggiuntivi concessi a chi segue le lezioni di religione sono
illegittimi e i docenti di religione, non avendo diritto a concorrere con il
proprio insegnamento alla formazione del voto finale, non possono partecipare a
pieno titolo agli scrutini. Una sentenza duramente criticata dalla Cei. I
vescovi parlano di «decisione vergognosa»e «pretestuosa». Per monsignor
Diego Coletti, presidente della Commissione episcopale per l'educazione
cattolica, la scuola e l'Università, la decisione dei giudici è «povera di
motivazioni» e «danneggia la laicità dello stato». E lo stesso presidente della
Commissione episcopale per l'educazione cattolica afferma poi che il ricorso
della Gelmini è «utile» e «giusto». Il ministro, per la Coletti, ha fatto ciò che
«era utile dal punto di vista istituzionale, non spettava infatti alla Chiesa
prendere un decisione del genere, essendo stata contestata una scelta del
ministero». Il ricorso è dunque «una cosa giusta», secondo il rappresentante
della Cei, e riguarda «un problema che dovrebbe stare a cuore a tutti» e sul
quale si dovrebbe «poter serenamente discutere». AVVENIRE E OSSERVATORE -
Prende posizione anche Avvenire. «La decisione del Tar laziale ha già suscitato
la legittima protesta dei docenti, per l'evidente tentativo, già per altro
portato avanti anche nel recente passato, di emarginare l'insegnamento della
religione cattolica nelle scuole pubbliche italiane», scrive il quotidiano
cattolico. Per il giornale della Cei, siamo davanti a «un tentativo alquanto
maldestro. La sentenza del Tar, infatti, arriva dopo la conclusione dei lavori
della commissione paritetica Ministero dell'Istruzione-Cei, che ha deciso
all'unanimità di passare dalla votazione con gli 'aggettivi' (sufficiente,
buono...) ai voti numerici. Quando la decisione sarà avallata dal Consiglio di
Stato, anche il voto di religione - sottolinea il quotidiano cattolico - farà
media e il problema dei crediti sarà quindi superato una volta per tutte».
Anche secondo l'Osservatore romano, «questa sentenza discrimina di fatto sei
milioni di studenti che hanno scelto l'insegnamento della religione come
materia scolastica e tutti quei docenti che, dopo aver superato un concorso, si
trovano ora a essere considerati professori di serie b». REAZIONI - La sentenza
continua dunque ad alimentare polemiche. Dal canto loro, le chiese evangeliche
e i Valdesi esprimono viva soddisfazione per la decisione del Tar. Antonio Di
Pietro, leader dell'Italia dei valori, afferma che «da cattolico, rispettoso
della Chiesa e dei suoi comandamenti, non posso che condividere la decisione
del Tar del Lazio in quanto in uno Stato laico tutti i cittadini, cattolici e
non cattolici, hanno uguali diritti. Non ci può essere una discriminazione nel
profitto scolastico su base religiosa. L'ingiustificata disparità di
trattamento vìola Costituzione e diritti dell'uomo». Stesso parere da parte di
Marco Rizzo, dei Comunisti-Sinistra Popolare: «Finalmente si riconosce agli
studenti il diritto a essere esaminati da docenti scelti con pubblici concorsi
e non dal giudizio insindacabile delle curie vescovili». «Il Tar del Lazio ha
ragione, la Cei
ha torto: abolire l'ora di religione» afferma Franco Grillini, presidente di
Gaynet. Dall'altra parte non mancano le critiche alla sentenza, giudizi
negativi che arrivano in particolare modo dal Pdl. «Siamo di fronte ad una
deriva anticattolica che non ha precedenti nella storia e nella tradizione del
nostro paese» ha detto in una nota il presidente del gruppo Pdl al Senato,
Maurizio Gasparri. «La Gelmini
dia mandato e impugni subito quella incivile sentenza» è la richiesta che viene
dal deputato dell'Udc Luca Volontè. L'ANM - Ma non è piaciuta all'Anm la presa
di posizione della Cei contro la sentenza del Tar. Per il numero uno del
sindacato dell toghe Luca Palamara «è legittimo che i provvedimenti giudiziari
possano essere criticati e noi non possiamo che ribadirlo, purché - sottolinea
- le critiche siano espresse nel rispetto di chi emette i provvedimenti.
Colpiscono, nel giudizio espresso da monsignor Diego Coletti, quelle critiche
che suonano solo come affermazioni generiche nei confronti di tutta la
magistratura, e questa è una cosa che sentiamo molto». stampa |
(
da "Corriere.it"
del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura
LA SCUOLA, IL meridione E I
TEST COPIATI Il Sud sbaglia a gridare al complotto L'assessore all'Istruzione
campano, Corrado Gabriele, ha capito perché la scuola meridionale esce a pezzi
dalle statistiche: «E' 'n'aggressione mediatica». Come a dire: piove, Nord
ladro! Lancia dunque un appello a Vasco Errani, presidente della Conferenza
Stato-Regioni, perché «chieda formalmente all'Invalsi di verificare con serietà
i dati prima di lanciare notizie pericolose e fuorvianti». Insomma, basta coi
numeri fastidiosi. L'irritazione della classe dirigente del Sud è scontata.
Nelle ultime settimane sono grandinate sulla «sua» scuola accuse di ogni tipo.
Prima la delibera del consiglio provinciale di Vicenza contro la gestione dei
concorsi per presidi. Una gestione così «generosa» nel Mezzogiorno che, avendo
riconosciuto uno sproposito di «idonei» (a dispetto dei tetti fissati dalla
legge), ha già fatto distribuire all'ultima tornata 108 posti su 118 a «prof meridionali »...
Poi la sparata di una deputata leghista per imporre un
esame di dialetto ai docenti da assumere al Nord. Poi l'idea di chiedere
l'obbligo di residenza... Poi le polemiche sul boom di diplomati col massimo
dei voti, esageratamente alto in Sicilia o in Campania rispetto al Veneto o
alla Lombardia... Fino ai dati dell'Istituto nazionale per la valutazione del
sistema dell'istruzione che, esaminati i test di 1.304 scuole medie su
un totale di 6.000 (un campione amplissimo), ha accertato che nel Sud (meglio:
non solo nel Sud ma soprattutto nel Sud) troppi test erano stati falsati per
far fare bella figura, diciamo così, agli studenti e quindi ai professori. Un
vizietto antico. In un Paese dove da decenni è stata demolita la politica del
merito rimpiazzata dalla cooptazione, dalla spintarella, dalla raccomandazione
(che Mastella definì «un peccato veniale servito per molto tempo a
riequilibrare le ingiustizie Nord-Sud») è ormai entrato sottopelle a troppi
italiani lo slogan che in tutt'altro contesto cantava Caterina Caselli:
«Nessuno mi può giudicare». Ed ecco i 2.295 compiti copiati su 2.301 all'esame
di Stato per avvocati a Catanzaro. Ecco le decine di concorsi taroccati
all'Università, che hanno portato a casi abnormi come quello di un giovane
siciliano che lo stesso giorno ha ricevuto una lettera di assunzione della
Columbia di New York e una dell'ateneo di Palermo che gli comunicava che non
possedeva i titoli per insegnare lì. Ecco le decine di denunce, nel novembre
scorso, per il concorso (finito sotto inchiesta: troppi copioni) che avrebbe
dovuto benedire la promozione dei nuovi magistrati. Chiamati poi a vigilare
contro i concorsi-truffa altrui. Anche dopo lo scandalo dell'esamificio
calabrese ci fu chi gridò al complotto: «La ferocia demolitrice con cui la
stampa, la radio e la televisione hanno aggredito tutta la città di Catanzaro...».
Si è poi visto com'è finita. È bastato cambiare le regole, facendo esaminare i
compiti ai commissari di un'altra regione, incrociandole a sorteggio, per
stravolgere una tradizione che un anno aveva visto a Milano il 94% dei bocciati
e a Catanzaro il 94% di promossi. Non ha senso, davanti a certi numeri, gridare
ai complotti. Dice l'ultimo rapporto Ocse del P.i.s.a. che i quindicenni
siciliani al livello più basso sono il doppio della media Ocse e il quadruplo
che in Azerbaigian. Eppure, prima della stretta attuale, i bocciati alla
maturità nell'isola erano l'1,3%. Con un record nel 2006 a Enna e Messina di 9
respinti ogni mille studenti. Dov'è il complotto? E dov'è il complotto se
neppure una delle università meridionali è tra le prime
trecento del mondo? Meglio sarebbe se la classe dirigente del Mezzogiorno,
oltre a reagire strepitando (giustamente, talora) davanti alle più avventurose
provocazioni leghiste, si facesse carico d'un problema: la scuola al Sud è in
condizioni difficili. Spesso penose. Lo è per ragioni storiche, perché il
contesto di certe aree è complicatissimo, perché troppi genitori non
collaborano, perché il ruolo degli insegnanti è stato via via sgretolato,
perché troppi docenti, anche potenzialmente bravissimi, hanno il morale sotto i
tacchi... Per mille motivi: ma è così. E non serve accompagnare un ragazzo fino
alla maturità pretendendo il minimo del minimo e rinviando il problema a
«dopo», quando andrà a schiantarsi con le barriere di una società competitiva,
dura, feroce. Questo, per quel che si capisce, è successo nei test
dell'Invalsi. Troppi professori hanno dato ai loro studenti «un aiutino». Per
una specie di solidarietà tra «vittime di un sistema che non funziona». Perché
hanno ormai rinunciato al merito in una società che non premia chi lo merita.
Perché, dopo mesi di dibattiti sul «come» giudicare la produttività di un
insegnante e come pagarlo conseguentemente per quanto vale o non vale, erano
spaventati dall'idea che i risultati mediocri dei loro allievi sarebbero stati
rovesciati addosso a loro: «Oddio, e poi il mio stipendio? La mia cattedra? Il
mio lavoro?». Certo è che per l'ennesima volta si è saldato un rapporto
perverso: nessuno giudica nessuno per non essere giudicato. Il che, a
differenza di quanto sostiene Mariastella Gelmini, non c'entra col '68. O
meglio, c'entra «anche» con il sei politico e il '68 e quelle cose là. Ma
c'entra soprattutto con una filosofia egualitarista che affonda le sue radici,
trasversali a destra e sinistra, nel clientelismo, nel familismo amorale, nel
patto insano tra lo Stato e una parte del sistema pubblico: io ti pago poco, tu
mi dai poco. Col risultato che anche la scuola non ha come obiettivo il
«cliente», cioè la crescita dello studente. Ma la gestione il più possibile
tranquilla, «pacificata», di un milione di posti di lavoro. Sia chiaro, però:
il problema segnalato dai test dell'Invalsi, come ha cercato di spiegare il
presidente Piero Cipollone, non vale solo per il Sud ma per tutto il Paese. Da
Capo Passero a Sondrio. E la prova è sotto gli occhi di tutti: la riluttanza a
giudicare gli studenti è figlia della riluttanza a essere giudicati. Vale per i
docenti, per i quali da anni non esiste più alcuna forma di valutazione. Vale
per i dirigenti. Fino a qualche tempo fa c'era una specie di «autovalutazione»
sperimentale in cui uno si auto-votava (ottimo, buono, discreto...)
determinando così la propria carriera e il proprio stipendio. Una cosa
ridicola. Ma non c'è più manco quella. Gian Antonio Stella stampa |
(
da "Italia Oggi"
del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi
sezione: Professioni data: 13/08/2009 - pag: 31 autore: dati a confronto Atenei
a dieta. Ridotta del 15% l'offerta didattica In media si è tagliato un corso di
laurea su cinque, ma nei grossi atenei la riduzione è stata anche maggiore ed è
arrivata a sfiorare il 15%. Prosegue dunque, secondo le elaborazioni di
ItaliaOggi, la cura dimagrante degli atenei, che pian piano, in ordine sparso,
sta riducendo l'offerta didattica secondo quanto prevedeva il decreto
ministeriale 270/04. L' obiettivo: ridurre del 20% entro il 2010 i corsi di
laurea. La normaI requisiti minimi previsti dal ministero obbligano gli atenei
a garantire un minimo di quattro docenti di ruolo per ogni anno di corso, un
tetto di lezioni pari a 120 ore per professore di ruolo e non meno di sei crediti
per esame. Il termine ultimo per perdere peso è fissato, come prevedevano già i
vecchi requisiti stabiliti dall'ex-ministro dell'università
e della ricerca Fabio Mussi, per il 2010/2011 (per gli atenei più giovani e per
le telematiche c'è tempo fino al 2012), e le intenzioni sono quelle di non
concedere ulteriori proroghe considerando che se non si è in regola non si
godrà di quegli incentivi messi a regime già da quest'anno.I più colpitiLingue,
sociologia e veterinaria sono le aree del sapere che hanno subito i tagli
maggiori, ma nel complesso sono le due facoltà di lettere e di ingegneria a
uscire più alleggerite. In generale comunque si calcola che dal prossimo anno
accademico ci saranno circa 1000-1100 corsi di laurea in meno, tra le lauree
triennali e quelle specialistiche.I tagli maggioriÈ l'ateneo più grande
d'Europa quello che subirà, dal prossimo anno, la sforbiciata maggiore. All'università la
Sapienza di Roma sono stati infatti tagliati 46 corsi di
laurea su 373, il 12,3% rispetto al 2008-2009. La sforbiciata è avvenuta dove
erano presenti alcune sovrapposizioni: le facoltà di psicologia, scienze e
tecniche psicologiche dello sviluppo, scienze dell'educazione, della
comunicazione, del marketing. Altre riduzioni nell'area economica. I tagli si
faranno sentire anche nelle università toscane. A
partire da Siena dove, forse anche per fare quadrare i conti, ci saranno 34
corsi di laurea in meno. In quelli di primo livello sono state concentrate aree
disciplinari omogenee (curricula), rafforzando così la formazione di base ed
evitando una eccessiva frammentazione dello studio. Altri interventi
consistenti sono previsti all'ateneo pisano dove nel prossimo
anno accademico ci saranno 24 corsi in meno mentre nell'università Firenze 13.Restyling già
avviato anche per l'ateneo ligure dove molte facoltà sono state costrette a
tagliare i corsi di laurea per mancanza di docenti. Qui i corsi sono stati
tagliati del 10%, i docenti con più anzianità sono stati pensionati, le undici
facoltà regionali saranno accorpate in cinque scuole, i dipartimenti
dimezzati e i poli decentrati riorganizzati. Due i corsi tagliati a Trento,
scienze storiche nella facoltà di lettere e tecnologie biomediche a scienze.
Disattivato poi il corso biennale di specializzazione a giurisprudenza,
sostituito da un corso unico quinquennale. In Lombardia la sforbiciate maggiori
le subirà la Cattolica
di Milano dove sono stati soppressi 10 corsi mentre il Friuli ha risposto
all'appello spazzando via 14 corsi a Trieste e ridimensionando del 13% l'offerta
didattica all'università di Udine. Sparisce il corso
triennale in filosofia e 11 lauree magistrali presenti nelle facoltà di
Agraria, Lettere e Lingue, due gli interfacoltà. A Palermo le indicazioni di
viale Trastevere si sono tradotte in un taglio ai corsi di laurea del 21,20 per
cento prevedendo un tetto minimo di iscritti per avviare le lezioni.
Complessivamente i corsi di laurea erano 184 nel 2007-2008 e oggi si riducono a
145.
(
da "Corriere della Sera"
del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Tempo Libero data: 13/08/2009 - pag: 8 Sini: «Ferragosto a
Milano per imparare a oziare» «Ho la fortuna di poter evitare il vacanzificio» Filosofi e ferie Lo scrittore e docente alla Statale cita Socrate. «Non amava la campagna, perché gli
alberi non parlano: solo nelle città c'è dialogo umano» A Milano d'agosto. Per
scelta. Non è raro. Carlo Sini, docente di filosofia alla Statale, scrittore, se ne sta serenamente
chiuso nella sua casa ombreggiata dagli alberi di viale Argonne a dipingere
acquerelli. E non perché sia stato colto da raptus creativo. «Ho una
certa età ma non mi sono ancora rimbambito», scherza. «Utilizzo il tempo e il
silenzio (da rumori e telefoni), abbinando testo e figure nelle mie ricerche».
Spieghi a chi vorrebbe partire e non può perché lei resta in città. «Mi rifiuto
di essere mercificato nelle vacanze di massa. È solo restando qui che trovo il
mio ozio. Altri magari hanno la casa in campagna, ma io non ce l'ho...». A
proposito di ozio: per Aristotele il tempo libero è l'attività in vista del
quale devono essere svolte tutte le attività, guerra e affari. A Milano è il
lavoro a dominare la vita. «Il mondo antico concepiva l'otium che però non era
l'ozio, ma la libertà di dedicarsi a ciò che piaceva come segno di libertà.
Naturalmente era la libertà di un uomo che poteva contare sul lavoro degli
schiavi». Oggi non è più così... «Dalla rivoluzione cristiana in poi tutti
hanno diritto all'ozio. Il problema del mondo moderno è che industrializzazione
e capitalismo hanno invaso le zone dell'ozio possibile». Tutta colpa del
capitalismo? «Il capitalismo aveva promesso un giusto ozio a tutti. Le lotte
sindacali sono state preziose per garantire le vacanze, l'utilitaria, hanno
proposto l'ozio come diritto sociale: ma anche le ferie sono diventate una
fabbrica di denaro, ecco perché resto a casa». il problema dell'ambiente, oggi
la filosofia ha il compito di pensare Filosofia della metropoli.. «La filosofia
è nata nelle città. Socrate diceva che non amava andare in campagna perché gli
alberi non rispondono. Solo nelle città c'è dialogo umano: strade, piazze sono
luoghi della filosofia. Certo, gli antichi non avevano anche a salvare la
natura». Milano è filosofica? «La città di finanza, moda, commercio e scienza è
zona di confine per la filosofia: lì dobbiamo confrontare i saperi attuali,
cercando di liberarli da violenza e superstizione che a volte li accompagnano.
Milano è la giusta via di mezzo tra la metropoli internazionale e la città a
misura umana, in questo senso per me è irrinunciabile». A chi si sente solo
cosa dice? «Il rapporto filosofico dell'uomo con la città ha il suo esempio
grandissimo in Cartesio. Era andato a vivere ad Amsterdam perché era una grande
città: diceva che si può stare in compagnia e al contempo essere soli. Si gode
di una solitudine 'popolosa'». Il luogo del pensiero? «L'edificio meraviglioso
della nostra Università Statale Ca' Granda. È stato il primo ospedale del 400 a costruire la crociera:
tutti i malati avevano l'acqua corrente e letti disposti verso l'altare al
centro, dove si celebrava messa. Non so quanti abbiano visto questo gioiello
del Filarete, imitato in tutta Europa. Qui hanno insegnato i grandi maestri, da
Geymonat a Dal Pra, da Paci a Cantoni». Si sente fortunato? «Fortunatissimo.
Appartengo a coloro che da giovanissimi sono stati colti da una passione che
illumina la vita. È una tristezza quando vedo giovani che non sanno cosa fare. Io
vivo un motto molto bello: realizza in vecchiaia il sogno della giovinezza».
Qual era il sogno? «Capire se c'è una ragione negli esseri umani, in generale
nella vita, e come esprimerla». Che cosa ha capito? «Non c'è una ragione che si
accorda con i nostri desideri ma, come diceva Cartesio, sono i nostri desideri
che si devono accordare con la ragione». Per questo tra i suoi libri c'è «Non
desiderare la donna d'altri»... «In sintesi: una passione che non conosce i
propri limiti è una passione distruttiva, allo stesso tempo, una vita senza
passione è una vita vuota». Nel concreto? «Il desiderio si muove da solo, non
aspetta il permesso. Si tratta di capire qual è il vero oggetto della passione,
spesso è un fantasma dell'immaginazione: la persona che mi attrae diventa
specchio della mia esigenza, ma in quel caso la storia si costruisce su un
cammino irto di delusione». C'è l'influenza di Schopenhauer? « Per lui
qualunque impulso o passione era maschera di una volontà cieca, arida e
distruttiva. Lui era per l'abolizione della passione. Io non sono così
pessimista». Professore, perché i giovani hanno poche passioni? «Perché sono
soli. Scuole e università, sempre più burocratiche,
negano la possibilità di avere un maestro. Servono più filosofi? «No, servono
più esseri umani». Maria Teresa Veneziani © RIPRODUZIONE RISERVATA Lezioni
Carlo Sini, nato a Bologna nel '33, si è laureato con Enzo Paci alla Statale.
Suo nuovo libro «L'uomo, la macchina, l'automa» (Bollati Boringhieri) Da vedere
Sotto, la «crociera» quattrocentesca progettata dal Filarete per l'Ospedale Ca'
Granda. Oggi sede della biblioteca dell'Università Statale che Carlo Sini
invita a visitare \\ Una vita senza passione è vuota. Io interpreto un motto
molto bello: realizza in vecchiaia il sogno della giovinezza
(
da "Sestopotere.com"
del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il ‘Patto per Siena sicura’ funziona: dall’entrata in vigore i
crimini sono diminuiti del 10,08% (13/8/2009 09:48) | (Sesto Potere) - Siena -
13 agosto 2009 - Il ‘Patto per Siena sicura’, sottoscritto il 17 giugno 2008,
continua a dare risultati positivi, come registrano i dati raccolti nei primi
sei mesi di quest’anno. La delittuosità, infatti,
è in calo del 6,81% rispetto al primo semestre del 2008, con una flessione
complessiva del 10,08% dall’entrata in vigore del Patto. Particolarmente
incoraggianti sono i dati relativi alla diminuzione dei reati contro la
persona e al contrasto dello spaccio di droga. L’ampliamento
dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine ha dato risultati importanti
soprattutto nella riduzione dei reati contro il patrimonio, scesi in questo primo
semestre dell’ 8,17%, con una contrazione
complessiva del 16,68% . L’unico dato in controtendenza è quello relativo ai
danneggiamenti che risultano sostanzialmente invariati, con un aumento del
1,75%, passando da 171 a
174 casi. I reati connessi allo spaccio e all’abuso
di stupefacenti rimangono fenomeni piuttosto sommersi. Grazie ai controlli
delle forze dell’ordine, tuttavia, risulta migliorata la vivibilità degli spazi
urbani. I reati legati allo spaccio risultano in calo nel primo semestre del 2009 del
55,56%, circa 300 sono i grammi di droga sequestrata. Tra gli obiettivi
raggiunti dal Patto, l’espansione delle attività di
controllo del territorio e di pronto intervento, con un incremento dei servizi
serali e notturni della Polizia municipale pari a 1.152 ore e l’introduzione dal primo dicembre 2008 del Poliziotto e el
Carabiniere di quartiere nelle aree di S. Prospero a Massetana - Romana. Sono
inoltre aumentati i controlli a tutela della sicurezza sul lavoro, riportando
dati assolutamente apprezzabili, con un calo del 7,1% degli infortuni
nella provincia. Per il secondo semestre 2009, il ‘Patto per Siena sicura’ prevede la realizzazione di
un’attività di monitoraggio della città che permetterà di orientare al meglio
l’azione degli organi di Polizia, grazie a una collaborazione tra Università di
Siena e Prefettura. Un altro obiettivo futuro riguarda la creazione di una
banca dati locale per il controllo di tutti i dettagli sugli appalti ad uso
delle forze dell’ordine. Tale strumento contribuirà a
migliorare la sicurezza sul lavoro, a prevenire eventuali infiltrazioni
malavitose e a rendere più efficace il rilascio delle informazioni antimafia da
parte della Prefettura verso gli enti appaltanti, come Comune e Provincia e,
soprattutto, i controlli successivi. Oltre che in attività puramente
repressive, gli organi di Polizia sono stati impegnati, per la riduzione del
danno sociale, anche in attività educative e di prevenzione, in accordo con i
servizi sociali del Comune. è stato attivato, infatti, il progetto ‘Boys and girls’ tra il Ser.t e l’Asl di Siena, per la
prevenzione dell’uso e dell’abuso di droghe e di alcool tra i giovani. Nei
prossimi mesi, un team di esperti incontrerà i ragazzi nei punti di maggior
aggregazione della città per far conoscere loro i rischi legati all’uso di stupefacenti. Proseguono, inoltre, iniziative come
‘La strada tra passione e sicurezza’, con l’obiettivo di educare i
neo-patentati ad una guida responsabile e fornendo loro gratuitamente degli
alcol test. Anche il progetto ‘Feste Sicure’, avviato
in via sperimentale durante le vacanze natalizie, si è dimostrato valido:
navette gratuite, o a prezzo ridotto, da e per le discoteche, hanno trasportato
oltre 600 giovani, riducendo in maniera drastica il rischio di incidenti. L’iniziativa, finanziata per il 15% dal comune di Siena, è
stata realizzata grazie a una sinergia pubblico-privato.
(
da "Avvenire"
del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA
13-08-2009 L'OSSERVATORE
ROMANO «Una sentenza che discrimina i docenti di religione e sei milioni di
studenti» ROMA. «Una sentenza che discrimina i docenti di religione» . Questo
il titolo scelto nell'edizione di ieri dall'Osservatore Romano per presentare
la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Il quotidiano
della Santa Sede ha intervistato sulla vicenda il vescovo di Piazza Armerina,
Michele Pennisi, membro della Commissione episcopale per
l'educazione cattolica, la scuola e l'università, che commenta: «Questa sentenza discrimina di fatto sei milioni
di studenti che hanno scelto l'insegnamento della religione come materia
scolastica e tutti quei docenti che, dopo aver superato un concorso, si trovano
ora a essere considerati professori di serie b» . Quella emessa del Tar
del Lazio, prosegue Pennisi, è una «sentenza laicistica che fa compiere
all'Italia un grave passo indietro nei confronti di quei Paesi europei, e sono
tanti, dove l'insegnamento della religione è parte integrante del curricolo
formativo. E colpisce tutti gli studenti, anche quelli di altre confessioni.
Nella mia diocesi, ad esempio, il 98 per cento degli studenti segue l'ora di
religione e fra essi ci sono tanti ragazzi musulmani e di altre fedi. Una
sconfitta, per la cultura, pesante» .
(
da "Avvenire"
del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA
13-08-2009 Cacciari: fondamentale per la crescita umana intervista «Dovrebbe
essere una materia obbligatoria Così come la teologia nelle università
statali» DA V ENEZIA F RANCESCO D AL M AS M assimo Cacciari non ha dubbi. «La
nostra tradizione religiosa insegnata obbligatoriamente a scuola. Non solo, la
teologia dovrebbe essere presente in tutti i corsi universitari di filosofia» .
Il motivo di tanta perentorietà? Siamo in presenza di un analfabetismo di massa
in campo religioso Dunque lei è per l'obbligatorietà dell'insegnamento, senza
se e senza ma. Non lo dico da oggi: sarebbe civile che in questo Paese si
insegnassero nelle scuole i fondamenti elementari della nostra tradizione
religiosa. Sarebbe assolutamente necessario battersi perché ci fosse un
insegnamento serio di storia della nostra tradizione religiosa. Lo stesso vale
per le università; sarebbe ora che fosse permesso lo
studio della teologia nei corsi normali di filosofia, esattamente come avviene
in Germania. La religione, dunque, alla pari della lingua italiana o della
matematica. Non può essere un optional. Macché optional. Per me è fondamentale
il fatto che non si può essere analfabeti in materia della propria tradizione
religiosa. È una questione di cultura, di civiltà. Non si può non sapere cos'è
il giudaismo, l'ebraismo, non si può ignorare chi erano Abramo, Isacco e
Giacobbe. Bisogna conoscerne la storia della religione, almeno della nostra
tradizione religiosa, esattamente com'è conosciuta la storia della filosofia e
della letteratura italiana. Ne va dell'educazione, della maturazione anche
antropologica dei ragazzi. A suo avviso non è sufficiente l'insegnamento che
oggi viene assicurato? No. Sappiamo benissimo che ora l'ora di religione non
conta come dovrebbe contare, viene presa sottogamba. Invece? Vorrei che fosse
una materia in cui si studiasse veramente la Bibbia, prendiamo in mano il Vangelo e
approfondiamolo come facciamo con l'italiano piuttosto che con la filosofia o
il greco o, ancora, il latino. In cattedra, per l'insegnamento della religione
cattolica, non può sedersi chiunque. Certo, ma con il concorso pubblico, che
auspicherei anche per l'insegnamento di questa materia, la Chiesa non correrebbe
nessun rischio, perché l'insegnante sarebbe sempre una persona motivata,
appassionata, che sente una vocazione per queste materie. Lo dico perché vorrei
una Chiesa che si ponesse di fronte allo Stato e dicesse: ' Ma non è indecente
che nelle nostre scuole non ci sia la religione cattolica? È una materia
importante al pari dell'italiano, della storia, dell'arte e della filosofia. Non è indecente che un ragazzo possa uscire dal liceo senza
sapere cos'è il Vangelo? E all'università non si dovrebbe poter studiare teologia in modo da poter formare
anche un corpo docente in
grado di poter insegnare alle scuole medie professionalmente?'. Massimo
Cacciari
(
da "Friuli.it, Il"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Tre razze
suine, due tipi di allevamento. Con questa sperimentazione Ersa e Università di
Udine stanno cercando nuove strade per il rilancio della carne e dei salumi di
maiali friulani. Il progetto è stato avviato l’anno
scorso nel parco di San Floriano di Polcenigo, dove sono stati cresciuti due
branchi, uno allo stato semibrado e l’altro in
struttura come gli allevamenti industriali. A ognuno appartenevano tre razze:
due rustiche, quali la nera romagnola e la cinta senese, e una selezione bianca
moderna, la
stessa utilizzato nella filiera del prosciutto di San Daniele. L’alimentazione è stata a base di cereali, quali mais, orzo e
frumento, più il pisello proteico. Quelli tenuti nel recinto in mezzo al bosco
avevano a disposizione 500 metri quadrati a testa, quindi un’ampia superficie in cui muoversi e pascolare anche piante,
radici e insetti. Il progetto, come spiega il tecnico Ersa Emanuele Bianco,
intende studiare alternative zootecniche per le piccole aziende agricole, in
particolare quelle multifunzionali, come gli agriturismi o quelle dotate di
salumificio artigianale. “Allo stato semibrado è possibile gestire gruppi di
40-50 suini – spiega -; il vantaggio però è che richiedono meno manodopera”. I
risultati sono molto interessanti. Il primo è che i tempi di crescita tra
metodo di allevamento naturale e quello industriale sono simili. Il fatto di
fare movimento e di dover regolare la temperatura rispetto al clima, porta il
maiale semibrado a consumare di più e quindi a ingrassare in più tempo. Questo
fenomeno, però, è compensato da un’alimentazione
più varia e ricca, grazie al grufolare sul terreno. Notevoli differenze, poi,
si sono notate al momento della macellazione. “Le razze rustiche crescono più
lentamente e, quindi, hanno un maggior accumulo di grasso – spiega il docente universitario Edi Piasentier –; basta pensare che il
grasso dorsale di una cinta senese può arrivare a sette centimetri, mentre
negli ibridi moderni è solitamente di due”. La lavorazione delle carni, così,
richiede una particolare perizia. Per esempio, l’abbondanza di massa
grassa è ideale nella preparazione dei prosciutti, come nello stesso lardo
stagionato. Male, però, si concilia nei salami e, più in generale, negli
insaccati. “Inoltre, i prodotti di razze rustiche presentano sapori antichi,
cui forse tanti consumatori non sono più preparati” conclude Piasentier. La
sfida, quindi, è molteplice: individuare nuove attività per le aziende
agricole, riscoprire varietà allevate in loco e informare il consumatore finale
sulle caratteristiche peculiari dei prodotti. Il progetto si avvia ora al suo
test finale. Dopo la preparazione dei salami, si attende ora l’esame gustativo dei prosciutti che stanno riposando nella
silenziosa penombra del camarin.
(
da "Staibene.it"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Influenza
A: antivirali ai bambini, meglio di no Più che proteggerli, potrebbero
provocare effetti collaterali sgradevoli e pericolosi come nausea e vomito 14
AGO - Ai bambini che contraggono l'influenza stagionale non devono essere
somministrati farmaci antivirali come il Tamiflu perché potrebbero causare più
effetti collaterali che benefici. Lo consiglia una ricerca pubblicata sul British Medical Journal,
secondo cui il farmaco provoca ai bambini nausea e vomito, che possono portare
alla disidratazione e ad altre complicazioni. Le conclusioni dei ricercatori
suggeriscono che i farmaci antivirali non riducono ... continua »
Ecco
il nuovo segretario guida anche la
Sinfonica
(sezione: Cultura)
(
da "Stampa, La"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
COMUNE ZOCCARATO
L'HA NOMINATO PURE PRESIDENTE DEL RINNOVATO CDA DELL'ORCHESTRA Ecco il nuovo
segretario guida anche la
Sinfonica [FIRMA]GIANNI MICALETTO SANREMO Arriva dal Piemonte
il nuovo segretario e direttore generale del Comune. E' Giuseppe Formichella,
43 anni, nativo di Torrecuso (Benevento) ma da tempo in attività nel Torinese.
Prima a San Sebastiano da Po, Casalborgone e Trofarello; poi a Grugliasco, dove
ha svolto finora lo stesso doppio incarico che adesso gli ha affidato il
sindaco Maurizio Zoccarato. Per sostituire Stefano Glinianski,
segretario-direttore generale con la giunta Borea, che ha lasciato Palazzo
Bellevue da fresco vincitore di un concorso per giudice della Corte dei Conti
(ma non sarebbe stato comunque confermato dai nuovi amministratori). A Sanremo,
però, Formichella farà tris. Già, perché Zoccarato ha deciso di nominarlo anche
presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica, in sostituzione dell'avvocato
Eugenio Donato, scelto da Borea e poi confermato dal commissario straordinario
Umberto Calandrella. Ieri il sindaco gli ha dato il benservito, varando il
nuovo Cda, nonostante si fosse schierato dalla sua parte in campagna
elettorale. «Niente politici: ho fatto scelte controcorrente per dare un
segnale di rottura e al tempo stesso far capire che l'Amministrazione vuole
vederci chiaro anche nei bilanci delle società partecipate. Ecco perché ho
puntato sul segretario generale come presidente», spiega Zoccarato, che, oltre
a Formichella, ha nominato Paolo Giordano, giornalista esperto di musica
leggera (scrive per Il Giornale), già incaricato di guidare la nuova
commissione artistica di SanremoLab, il concorso canoro del Comune (organizzato
da Sanremo Promotion) che offre la possibilità di accedere al Festival dalla
porta principale. Il neo Cda della Sinfonica è completato dall'avvocato Fausto
Moreno, in rappresentanza della Provincia (altro ente fondatore), unico
confermato. «Rappresenta la continuità», si limita a dire il sindaco. E
aggiunge: «Giordano è un esperto di musica, sono certo che darà un contributo
importante. L'obiettivo è quello di rilanciare la Sinfonica ma tenendo
d'occhio i conti. E' un'operazione che guarda al futuro». Formichella, che
s'insedierà a Palazzo Bellevue a fine mese, non è nuovo a incarichi aggiuntivi
rispetto a quelli istituzionali. A Grugliasco, infatti, è anche direttore
generale della srl Zona Ovest di Torino, formata da undici Comuni che fanno da
cornice al capoluogo piemontese, per la gestione dei patti territoriali. Laureato in giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli,
prima di acquisire lo status di segretario generale ha lavorato alla sede
centrale della Banca di Roma. Vanta numerose esperienze come docente, sia in corsi di formazione
sulla pubblica amministrazione sia alla Scuola superiore del Ministero
dell'Interno. Collabora pure con numerose riviste di settore ed è autore
di parecchie pubblicazioni in materia di autonomia locale. Nel suo ricco
curriculum vitae si legge inoltre: «Cultore della materia per l'insegnamento,
programmazione e controllo negli enti pubblici presso l'Università degli studi
del Piemonte orientale "Amedeo Avogadro"», facoltà di Scienze
politiche». «L'ho scelto fra tanti soprattutto per il suo curriculum», spiega
Zoccarato. Formichella è un segretario generale di classe I B-Fascia A.
(
da "Stampa, La"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
INTERVENTO
Emanuel Parracone, sindaco di Valdieri Nelle ultime settimane sono stati pubblicati articoli e lettere sull'iniziativa per lo
sviluppo del complesso turistico e termale di Valdieri. Ho constatato numerose
divergenze fra le notizie fornite da alcuni soggetti e il contenuto dei
documenti sul progetto: sarebbe bastato leggere quanto riportato negli atti
pubblici che sono consultabili da tutti. Le fasi del progetto sono quelle
citate nella lettera del consigliere Parracone Angelo (7 agosto) anche se con
diverse inesattezze. La prima fase è regolarmente conclusa e lo studio di
fattibilità è stato consegnato al «Nuval» che non è il «Nucleo di Valutazione
del Paesaggio» ma di «valutazione degli investimenti pubblici» (a dimostrare la
volontà delle Amministrazioni di utilizzare al meglio le risorse). Si potrà poi
procedere con la seconda fase: stesura dei progetti preliminari. Poi i progetti
definitivi/esecutivi (3ª fase) ed infine alla realizzazione. L'iniziativa è
frutto di un lavoro iniziato negli Anni 90, proseguito con l'adeguamento del
Piano Regolatore (2004) e concretizzatosi con la firma dell'Accordo di
Programma da parte di Regione, Provincia, Comunità montana e Comune il 1°
maggio di quest'anno. Il tutto nell'ambito di una grande unità e collaborazione
a livello territoriale: oltre al sostegno degli enti firmatari dell'accordo si
è avuto quello delle forze sindacali, Atl, Comune di Cuneo, di tutti i
consiglieri regionali della Provincia di Cuneo. Gli investimenti sono di 6
milioni e mezzo della Regione per interventi sulla strada provinciale delle
Terme (condotta di adduzione, interventi di messa in sicurezza); 35 milioni 699
mila e 38 euro quale investimento privato previsto per la costruzione del nuovo
stabilimento termale e dell'hotel e circa di 3 milioni per acquisizione e
urbanizzazione dell'area in Valdieri. Altre somme potranno essere necessarie
per iniziative private previste a corollario del progetto principale. In questi
anni le nostre linee programmatiche hanno creato le condizioni perché lo
spirito imprenditoriale, connesso alle attività private, potesse trovare
terreno fertile e coniugarsi con le attività istituzionali degli Enti Pubblici,
per una prospettiva di sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Per
quanto riguarda la quantità di acqua termale si evidenzia come il dato rappresenti
un punto di partenza giudicato sufficiente nello studio di fattibilità; lo stesso studio del resto tiene conto dell'eventualità di
ulteriori ricerche sul territorio. In relazione all'articolo del 9 agosto del
professor Mamino del Politecnico di Torino - Sezione di Mondovì, ribadisco che
ogni azione amministrativa mirata alla razionalizzazione della spesa pubblica deve essere verificata.
Ma, in merito all'ipotesi dei sondaggi, occorre non dimenticare che l'attuale
progetto di trasferimento delle acque non prevede alcun nuovo tracciato
stradale, ma anzi il progetto si coniuga con la messa in sicurezza della strada
provinciale di accesso alle Terme. Occorrerà poi verificare la fattibilità
tecnica, economica e temporale di eventuali nuove captazioni, ammesso che le
ricerche abbiano un esito positivo e che eventuali nuove risorse rinvenute
presentino le necessarie qualità anche terapeutiche. Quanto allo studio
effettuato dal Politecnico nell'anno 2003, esiste la volontà di questa
Amministrazione di formalizzare un percorso amministrativo per la selezione dei
migliori progetti favorendo opportunità di espressione ed affermazione di
giovani professionisti. Quanto sopra, ai fini della concretizzazione di
esperienze di ricerca sia in campo architettonico sia in quello del risparmio
energetico e della valorizzazione di fonti energetiche alternative. Ribadisco
in ogni caso l'inconsistenza delle insinuazioni mosse dal prof. Giorgio
Martinotti in merito alla presunta opposizione del Comune di Valdieri e
Comunità Montana al permesso di ricerca citato, che del resto mi risulta sia
stato autorizzato dalla Provincia. L'Amministrazione continuerà a lavorare con
grande spirito di unitarietà per valorizzare le risorse presenti sul territorio
nell'ambito di un integrazione a livello di iniziative sovracomunali e della
promozione degli investimenti privati soprattutto in un periodo di grave
recessione economica al fine di sostenere con progetti concreti sviluppo
sostenibile ed occupazione.
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Il
Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-14 - pag: 30 autore: Previdenza.
Un rapporto di Kpmg Allarme pensioni sui big britannici LONDRA La crisi
pensioni delle blue chip britanniche ha raggiunto ormai un "punto di non
ritorno": secondo una ricerca pubblicata ieri da Kpmg , una società
quotata su cinque non sarà in grado di colmare il deficit del fondo pensioni.
Solo dodici imprese, rispetto alle 21 del 2008, possono vantare un surplus
invece di un deficit del fondo pensioni. Metà delle imprese che fanno parte del
Ftse 100 sono già costrette a dedicare più risorse al ripianamento del deficit
di quante ne versino in nuovi contributi al proprio fondo pensioni, una
situazione del tutto nuova. Il deficit complessivo delle top 100 società in
Gran Bretagna, secondo i calcoli di Kpmg, è quadruplicato a 80 miliardi di
sterline dai 20 miliardi del 2007, causa il crollo dei mercati azionari nello
scorso anno. «Non è mai successo che le società spendessero una cifra
equivalente, o addirittura superiore, per le pensioni degli impiegati del
passato di quanto spendano per i dipendenti attuali – ha dichiarato Mike
Smedley, responsabile delle pensioni a Kpmg in Gran Bretagna –. Il fatto che
siamo arrivati a questo punto illustra chiaramente quanto sia impossibile
sostenere gli schemi pensionistici basati sulla prestazione definita». Secondo
la quarta edizione del rapporto annuale Pensions Repayment Monitor 2009, il
rapporto tra le risorse che le aziende versano per i dipendenti attuali e
quelle dedicate a colmare il deficit del fondo pensioni è passato dal 2 a 1 degli ultimi anni, definito
"normale", all'attuale 1
a 1. Le previsioni di Kpmg sono che entro 5 anni il
rapporto sarà invece dell'1 a
4: per ogni 5sterline che un'azienda versa per le pensioni, 4 sterline andranno
a colmare il deficit passato e solo una sarà spesa per le pensioni del futuro.
L'unica soluzione, secondo Smedley, è «una collaborazione tra società e gestori
dei fondi per fare in modo che i fondi pensione non abbiano un impatto negativo
sulla flessibilità finanziaria delle imprese, altrimenti un numero sempre
maggiore di società decideranno di chiudere del tutto gli schemi pensionistici
a prestazione definita». Il costo crescente dei sistemi tradizionali basati
sull'ultimo stipendio ha portato molte imprese come Barclays , Fujitsu,
Morrisons e Ibm a chiuderli non solo per i nuovi assunti ma anche per i
dipendenti di lungo corso. Questa scelta non sempre risolve il problema del
deficit, comunque, dato che restano l'incognita del rendimento futuro degli
investimenti e la realtà delle maggiori aspettative di vita dei pensionati.
«Siamo alla fase finale degli schemi pensionistici a prestazione definita –, ha
commentato ieri Laith Khalaf, esperto di pensioni di Hargreaves Lansdown –. Tra
cinque anni non ce ne saranno probabilmente più». I problemi di altre aziende
hanno messo in evidenza la gravità della situazione: il deficit del fondo
pensioni di Bt è raddoppiato in tre mesi raggiungendo gli 8 miliardi di
sterline, mentre quello del colosso della difesa Bae Systems è più che
triplicato da 1 a
3,1 miliardi nel primo semestre. Per il Pension Protection Fund britannico il
deficit collettivo di tutti gli schemi pensionistici a prestazione definita –
un totaledi 6.400 –è di158 miliardi di sterline. N. D.I. © RIPRODUZIONE
RISERVATA SITUAZIONE CRITICA Per le società dell'Ftse 100 il deficit del fondo
previdenzale è salito da 20 miliardi a 80 miliardi di sterline
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Il
Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-14 - pag: 31 autore:
Regole. I compensi dei manager Stipendi in azioni al vaglio dello zar Morya
Longo Andrew J. Hall, il mago del mercato del petrolio che ha prodotto per
Citigroup qualcosa come due miliardi di dollari di utili, potrebbe essere
"costretto" a trasformare il suo stipendio del 2010 in azioni. Per il 2008
la sua divisione di trading ha incassato 100 milioni di dollari, ma in futuro
invece di denaro potrebbe ottenere titoli. Ieri le sette istituzioni
finanziarie salvate dal Governo Usa nei mesi scorsi – tra cui proprio Citigroup
– hanno infatti spedito le proposte sui compensi dei topmanager a Kenneth
Feinberg, lo "zar" nominato dall'amministrazione Obama per vigilare
sui super-stipendi. E secondo le indiscrezioni raccolte dal «Wall Street
Journal», la soluzione più gettonata sarebbe quella di trasformare la parte più
consistente dei compensi in azioni. Questa potrebbe essere l'idea di Citigroup
per Mr Hall, sebbene non sia ancora certo che il suo stipendio sia
effettivamente assoggettato al controllo dello "zar". E questa
potrebbe essere l'idea delle altre istituzionifinanziarie poste sotto la
vigilanza del supervisore: Aig, Bank of America , Chrysler Financial, Chrysler
Group , General Motors e Gmac . Il compromesso per chiudere la battaglia sugli
stipendi da favola, evitando una fuga di cervelli
verso banche più generose, potrebbe essere riassunto così: più azioni e meno cash.
Una versione postcrisi delle vecchie (e amate) stock option. Lo "zar"
degli stipendi è stato nominato dopo che il governo Usa è intervenuto per
salvare dalla crisi numerose banche o case automobilistiche. Dopo che lo
Stato americano ha speso miliardi di dollari pubblici per togliere dai pasticci
istituzioni che stavano collassando,l'intenzione è di evitare che i manager
"salvati" (anche se appena nominati) continuino a guadagnare milioni
e milioni di dollari alla faccia dei contribuenti. Per questo la Casa Bianca ha
nominato l'avvocato Kenneth Feinberg nel ruolo di "zar": il suo
compito è di vigilare sui compensi dei top- manager delle sette istituzioni
salvate con soldi pubblici. Dopo settimane di contatti e di negoziazioni, ieri
sera è scaduto il termine che ogni istituzione finanziaria aveva per proporre
un piano-stipendi allo "zar". Ora Feinberg avrà altri 60 giorni per
decidere: potrebbe respingere le proposte, approvarle oppure modificarle. La
sua scelta dovrà da un lato tenere conto delle legittime pretese dei
contribuenti americani, che non vogliono più vedere manager salvati dallo Stato
con compensi da sogno, e dall'altro dovrà tenere conto delle esigenze delle
banche che temono una fuga di molti manager. è ovvio
che lo "zar" cercherà di evitare lo scontro: è per questo che da
settimane sono in corso trattative. Quale sia la soluzione in negoziazione è
impossibile saperlo. Innanzitutto perché ci sono ancora 60 giorni di
trattative. Inoltre perché ieri il ministero del Tesoro Usa ha annunciato che
non divulgherà le paghe dei topmanager per tutelare la loro privacy. Ma le
indiscrezioni di ieri lasciavano intendere che la soluzione finale potrebbe
consistere nel pagamento in azioni: in questo modo si eviterebbero stipendi
super in momenti di crisi. Gmac,cioè l'ex braccio finanziario di General
Motors, secondo il «Wall Street Journal» avrebbe proposto compensi all'80% in
azioni e al 20% in contanti, con le azioni legate anche alle performance future
del gruppo. L'idea sarebbe di legare i compensi anche alla restituzione degli
aiuti governativi. Anche Bank of America avrebbe proposto di aumentare il peso
delle azioni, andando incontro alle linee guida dello "zar".
Citigroup dovrebbe avere avanzato una proposta da 250 milioni di dollari, andando
incontro alle esigenze dello "zar" ma cercando anche di tenere ai
loro posti i top-manager migliori. Per Citigroup il caso più spinoso è quello
di Andrew J. Hall, numero uno della controllata Phibro: una piccola divisione
di trading, attiva sul mercato del petrolio, che macina una valanga di utili.
Hall – proprietario di un castello in Germania – nel 2008 aveva portato a casa
100 milioni di dollari. Ancora non si sa se la sua posizione sia effettivamente
sotto il controllo dello "zar", dato che questa è una questione
giuridica ancora da definire: se così fosse, però, la proposta sarebbe di
trasformare i suoi compensi in azioni. «Phibro – è la posizione ufficiale di
Citigroup – è pagata in base alle performance, con compensi determinati alla
fine dell'anno in base ai profitti realizzati a favore di Citigroup. Quindi non
ci sono bonus discrezionali». La partita è aperta. Sarà lo zar a decidere. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA IN ATTESA DEL VERDETTO Ieri sette società Usa salvate
con i soldi pubblici hanno presentato i loro piani per le remunerazioni al
garante Kenneth Feinberg
(
da "Stampaweb, La"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Le
guerre dell'acqua in India sono dietro l'angolo. Secondo
una ricerca pubblicata
sulla rivista «Nature», un uso non sostenibile delle risorse d'acqua minaccia
la produzione agricola e solleva lo spettro di una grave crisi idrica». Se non
saranno prese «rapide misure» per contrastare l'impoverimento delle falde
acquifere causato dall'agricoltura, sostiene lo studio, nelle regioni
nord-occidentali del Paese potrebbero scoppiare «gravi tensioni
socio-economiche». Le conclusioni arrivano dall'idrologo Matthew Rodell e dai
suoi colleghi della Nasa che hanno analizzato i dati raccolti dai satelliti
Grace. Specializzati nel rilevamento dei livelli delle falde freatiche e
lanciati da una cooperazione tra l'agenzia aerospaziale americana e quella
tedesca, i satelliti hanno rilevato che tra il 2002 e il 2008 nell'India
nord-occidentale c'è stata una perdita netta delle acque sotterranee di 109 chilometri cubi,
il 10 per cento delle riserve annuali dell’intero
Paese. Per farsi un'idea: in quattro anni gli agricoltori di quest'area hanno
pompato dal sottosuolo il doppio dell'acqua contenuta nella più grande riserva
idrica superficiale del Paese, il Waiganga superiore, che ha una capacità tre
volte superiore al principale bacino americano, il Lago Mead del Nevada. Giorni
fa il governo indiano ha dichiarato lo stato d'emergenza in un quarto
dell'India: l'avarizia dei monsoni di quest'anno sta causando siccità. E
incupendo i contadini. Ma il clima c'entra poco con l'impoverimento delle falde
rilevato dai satelliti. «Poiché il livello delle precipitazioni negli ultimi
dieci anni è stato relativamente stabile - ha spiegato Rodell - ci si
aspetterebbe che anche quello delle acque sotterranee restasse invariato, a
meno di un prelievo eccessivo da parte delle persone, che è quello crediamo sia
accaduto». Con una popolazione che aumenta di 18 milioni all'anno e uno
sviluppo economico incalzante, l'India ha sempre più sete, ma sempre meno
riserve per soddisfarla. In mancanza di una chiara legislazione, da decenni gli
agricoltori indiani, molto spesso senza autorizzazioni, attingono l'acqua per i
loro campi dalle falde freatiche, che rappresentano il 38 per cento delle
riserve idriche totali. Negli Stati in cui sono state eseguite le rilevazioni
satellitari - Delhi, Punjab, Haryana, Rajasthan - risiedono complessivamente
114 milioni di persone e vi cadono 500 millimetri di
pioggia l'anno: poco meno di quanto piove a Londra, che però ha solo sette
milioni e mezzo di abitanti e quasi nessun campo agricolo. Scavare pozzi
diventa quindi essenziale. Ma a furia di farlo, i livelli delle falde si sono
abbassati di quattro centimetri all'anno. Senza misure adeguate, secondo lo
studio di «Nature», le conseguenze per gli abitanti della regione «potranno
essere un abbassamento della produzione agricola e una penuria d'acqua potabile
tale da provocare importanti tensioni socio-economiche». Del resto di scontri
innescati dalla mancanza d'acqua ce ne sono già stati. Nel 2005 in Rajasthan cinque
persone morirono mentre protestavano contro lo sbarramento di una diga che alimentava
i loro terreni. Oggi l'agricoltura, che dà da vivere a sette indiani su dieci e
consuma l'85 per cento di acqua dolce del paese. Con la crescente
industrializzazione e urbanizzazione, la situazione non potrà che esacerbarsi.
Come evitare che l'India resti a secco? «Passare a coltivazioni che non
richiedano tanta acqua, come il riso, e adottare metodi di irrigazione più
efficienti», suggeriscono su «Nature». Per il momento New Delhi sta studiando
un quadro normativo per regolare il consumo d'acqua sotterranea, mentre il
riscaldamento climatico ogni anno porta via centimetri dai ghiacciai
himalayani, da cui dipendono i principali fiumi indiani. Il Gangotri,
principale fonte del Gange, si sta sciogliendo di 23 metri all'anno. E dal
fiume sacro agli indù dipendono non meno di 400 milioni di persone.
(
da "Corriere della Sera"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Focus Vuota data: 14/08/2009 - pag: 11 L'analisi Uno studio
dell'Anci registra la «resistenza» alla scelta di capi al femminile in tutti i
settori. Unica eccezione: le sovrintendenze Pubblico impiego: più donne, poche
dirigenti Alla base la parità è stata raggiunta ma i vertici restano tutti
maschili In aumento il numero dei sindaci rosa A umenta, anche se di poco, la
percentuale delle donne sindaco. All'ultima tornata elettorale, qualche fascia
tricolore in più ha virato sul rosa. Ma c'è poco da stare allegri. Nelle
amministrazioni comunali, nelle principali istituzioni del Paese, nei ministeri
e negli uffici pubblici il numero di donne che lavorano è uguale se non
superiore rispetto a quello degli uomini. Le posizioni di vertice e dirigenziali
restano però un pianeta decisamente maschile e in molti casi anche maschilista.
E in un Paese che pure ha espresso personalità femminili di primissimo piano
nella ricerca scientifica internazionale come Rita Levi Montalcini o Margherita
Hack, il caso più clamoroso è proprio nel mondo accademico. Le università italiane sono dominate dagli uomini. Solo il 2,4%
dei rettori degli atenei sono donne. E anche fra i professori ordinari c'è una
netta prevalenza maschile. Sono questi alcuni dei dati che emergono da uno
studio di Cittalia, la fondazione dell'Anci, l'Associazione nazionale dei
comuni d'Italia. «Non c'è da stupirsi commenta Renata Polverini, leader
dell'Ugl . Parlo da sindacalista ma anche da donna. E quello che si vede nella
pubblica amministrazione non mi piace proprio. Laddove si entra per merito, per
concorso, le donne vanno avanti. Dove invece c'è un elemento di giudizio
soggettivo, vanno avanti gli uomini. Qualcosa non torna ». E Michele Gentile,
capo del dipartimento della Funzione pubblica della Cgil, aggiunge: «Purtroppo
gli incarichi dirigenziali restano appannaggio degli uomini probabilmente per
una motivazione semplice quanto stupida, sbagliata, arretrata e iniqua:
persiste infatti la convinzione che la donna, dovendo farsi carico anche delle
questioni familiari e domestiche, sia meno indicata degli uomini a ricoprire
incarichi di responsabilità. Pregiudizi da Medioevo». Anche per Renata
Polverini c'è un problema culturale, ma non solo: «Da un lato servono
interventi legislativi per incentivare le donne. Ma serve un approccio
culturale più moderno. E serve un welfare diverso, le donne che vogliono far
carriera devono poter contare su asili che funzionano, tanto per fare un
esempio... ». Dalla Confindustria, invece, con una punta d'orgoglio
sottolineano come «nel privato non è così. Noi stessi abbiamo un presidente
donna che è un imprenditrice di successo (Emma Marcegaglia, ndr ) e nelle
multinazionali ci sono tantissime dirigenti anche giovani, perché il merito e
le competenze sono la chiave del successo di un'impresa che alla fine dell'anno
deve far quadrare i conti». Nel pubblico, però, il quadro è ben diverso.
L'analisi della fondazione Cittalia è partita dagli enti locali. E dei 148 mila
amministratori comunali italiani, è risultato che le donne rappresentano poco
meno di un quinto del totale (17,6%). Salendo nella gerarchia, solo il 10,3%
dei sindaci è donna. In realtà, dopo l'ultime elezioni, il dato ha registrato
una leggera crescita. Infatti, prima delle amministrative di giugno le donne
sindaco erano appena il 9,8% del totale. Nei 12 comuni con popolazione
superiore ai 250 mila abitanti, 3 sono amministrati da donne: Milano da Letizia
Moratti, del centrodestra; Genova e Napoli rispettivamente da Marta Vincenzi e
Rosa Russo Iervolino, del centrosinistra. Ma in molte città, come Roma, invece,
non c'è mai stato un sindaco donna. Fra l'altro, secondo i sindacati della
funzione pubblica, anche nelle aziende controllate dai comuni delle grandi
città sono pochissime le donne ai vertici, anche dove esiste la cosiddetta
doppia nomina, politica per la presidenza, tecnica per la gestione: le donne
sono tagliate fuori da entrambe. E il colore politico delle giunte non c'entra.
Le donne sono più presenti nella vita politica comunale nelle regioni del Nord,
mentre è ancora piuttosto bassa la partecipazione femminile nelle regioni del
Sud, in particolare in Calabria e in Sicilia, dove si registrano alcuni casi di
piccoli comuni con la quota di consiglieri donne inferiore al 4%. La fondazione
Cittalia ha poi esteso la ricerca ad altri settori della vita sociale. E la
tendenza che emerge dalla prima lettura dei dati è una crescita generalizzata
della presenza femminile negli uffici pubblici. Trend questo comunque positivo,
anche se poi nei ruoli di vertice gli uomini la fanno da padroni. La certezza
dunque è che ci sono sempre più donne, anche se poi fanno poca carriera. Come
nella magistratura ordinaria: le donne rappresentano ormai il 40,5% dei giudici
in servizio attivo. Ancora non è la parità, ma nel giro di qualche anno secondo
il ministero della Giustizia si potrebbe arrivare al 50% perché «in ogni
concorso registriamo un incremento delle presenze femminili sia fra i
partecipanti, sia fra i vincitori». Le donne togate sono sempre più numerose,
dunque. Ma il problema è la loro presenza nelle posizioni di maggiore
responsabilità. Le donne che hanno raggiunto incarichi di vertice, anche nei
ranghi della Giustizia dove ci si aspetterebbe maggiore equità, sono
pochissime. Negli uffici pubblici, nei ministeri e negli enti locali, comunque,
sia a livello centrale, sia in periferia, negli ultimi dieci anni c'è stata una
costante crescita della presenza femminile. E oggi il 53,4% degli impiegati
della pubblica amministrazione sono infatti donne. La parità, alla base della
piramide, è stata dunque superata. Fra i colletti bianchi, però, la presenza
rosa diminuisce velocemente salendo di grado. Le donne che ricoprono cariche
dirigenziali di primo livello nei ministeri sono solo il 14,5%. Stessa
situazione per gli organi periferici dello Stato: le donne prefetto titolari di
prefettura sono appena il 9,7% del totale. E fra i questori titolari di sede
non c'è una sola donna. «Purtroppo l'ambiente della polizia, nonostante ci
siano tantissime bravissime donne, resta molto maschile e maschilista», osserva
la Cgil. L'unica
eccezione è nelle sovrintendenze ai beni archeologici: qui le donne hanno
raggiunto la sospirata parità nelle posizioni dirigenziali (50%). Poi c'è il
capitolo università. Le donne sono abbastanza rappresentate
al primo step della carriera: sono il 42,9% del totale dei ricercatori, con
punte sopra il 50% nelle materie umanistiche e nella biologia. Poi la carriera
si inceppa. E le donne che arrivano al rango di professore associato sono meno
del 26%. Andando avanti la selezione per sesso è ancora più dura: solo il 15,9%
dei professori ordinari sono donne. E come ha scritto Cittalia nello studio
«anche in alcune facoltà storicamente a forte prevalenza femminile (per esempio
farmacia, psicologia, lettere, filosofia) la percentuale di
docenti ordinari è sempre molto sbilanciata a favore della componente maschile
». Insomma, la materia conta poco. I vertici del mondo accademico sono infatti
quasi interamente riservati agli uomini: i rettori donna sono 4 in tutta Italia (due di università, due di scuole superiori di
livello universitario). Paolo Foschi © RIPRODUZIONE RISERVATA
(
da "Corriere della Sera"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Focus Vuota data: 14/08/2009 - pag: 11 Cristiana Compagno,
rettore dell'università di Udine «All'università barriere insormontabili Non abbiamo le stesse
opportunità» ROMA «Sì, siamo davvero in poche a ricoprire il ruolo di rettore»:
Cristiana Compagno, economista, è alla guida dell'università
di Udine. È stata la prima in Italia ad arrivare a questo traguardo, raggiunto
finora solo da quattro colleghe. Solo il 2,4% dei rettori in Italia sono donne.
Perché? Ci sono discriminazioni? «Non credo che si tratti di discriminazioni in
senso stretto. Io non mi sono mai sentita trattata o valutata diversamente da
un collega uomo per il semplice fatto di essere donna». E allora?
«Oggettivamente ci sono barriere quasi insormontabili all'inizio della carriera
accademica». Di che barriere parla? «Le ricercatrici sono tantissime. In alcune
facoltà e in alcuni dipartimenti ci sono più ricercatrici che ricercatori. Il
problema viene dopo». Cioè? «La fase dell'avviamento e del consolidamento della
carriera non si concilia con i tempi spesso richiesti alle donne per seguire la
casa, accudire i figli o i genitori anziani. E molte, moltissime ricercatrici,
non hanno scelta: si dividono fra il doppio lavoro, quello all'università e quello a casa. Solo che nel confronto con i
colleghi uomini, a prescindere dalla preparazione, alla fine escono sconfitte
perché hanno meno tempo per la ricerca, per le pubblicazioni, per frequentare
corsi, per studiare. E quando vanno ai concorsi, si presentano con punteggi più
bassi. Ma non vuol dire che siano meno preparate o meno brave ». Quindi ci si
ferma al primo step della carriera accademica? E' così? «Purtroppo spesso sì.
Qualcuna ce la fa, ma è difficile. Già fra gli ordinari c'è la decimazione: le
donne sono pochissime. Figuriamoci fra i rettori ». Secondo il Censis, anche in
facoltà «storicamente a forte prevalenza femminile
(farmacia, psicologia, lettere) la percentuale di docenti ordinari è sempre
molto sbilanciata a favore degli uomini»... «E' vero, perché non dipende dalla
materia, ma dai meccanismi che controllano l'accesso alle carriere». Lei diceva
di non essersi mai sentita discriminata. Nemmeno agli inizi della carriera?
«Mai. Del resto la valutazione della ricerca risponde a criteri abbastanza
oggettivi: le pubblicazioni per esempio hanno punteggi codificati. Certo, non
escludo che possano esserci anche discriminazioni, ma il problema principale è
che le donne hanno meno opportunità degli uomini ». Che cosa fare? «Il discorso
è complesso perché il problema riguarda il posto di lavoro sicuramente, ma
anche la casa e la famiglia». Servono le «quote rosa» per garantire le presenze
femminili? «No, perché bisogna andare avanti per merito. Però alle donne devono
essere date le stesse opportunità degli uomini». Lei comunque è riuscita ad
arrivare al top della carriera accademica. Come ha fatto? «Sono stata tenace e
fortunata. E le persone che ho vicino mi hanno aiutato». Cristiana Compagno
Pa.Fo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(
da "Corriere della Sera"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Cultura data: 14/08/2009 - pag: 38 Reportage Il «modello
creativo»: elogi e accuse di truffa Fabbriche di illusioni L'America processa
le scuole di scrittura Pochi pubblicano, e paga l'università
di LIVIA MANERA U miliazione e disciplina. Si potrebbe scrivere un trattato su questi
due ingredienti alla base della formazione di un'istituzione come l'esercito ma
qui non si parla di soldati. Si parla di scrittori e di un movimento
anti-istituzionale come la letteratura: la letteratura americana, in
particolare, che, nell'opinione interessante e controversa di uno studioso
della University of California di Los Angeles, è così segnata dall'impronta dei
corsi di scrittura creativa fioriti negli ultimi decenni, da produrre oggi più
romanzi di qualità che lettori disposti a leggerli. Sostiene Mark Mc- Gurl in
The program era , recentemente pubblicato dalla Harvard University Press, che
«l'affermarsi dei programmi di scrittura creativa è il più importante evento
nella storia della letteratura americana del dopoguerra». Nessuno lo aveva mai
scritto, nessuno, cioè, aveva mai osato prendere in esame mezzo secolo di
narrativa e rileggerla alla luce di un paradosso: che quegli stessi corsi di
specializzazione post laurea (Mfa), i cui docenti spesso illustri, da Doctorow
a Toni Morrison, sono i primi ad ammettere che il talento letterario non si può
insegnare, hanno profondamente influito sulla cultura di una nazione. Quello
che si può insegnare, naturalmente, è una certa tecnica, ma quasi nessuno crede
che l'arte possa essere insegnata nelle università. Né i docenti di lungo corso
come Kay Boyle, che dopo sedici anni alla San Francisco State University, ha
scritto che «tutti i programmi di scrittura creativa dovrebbero essere aboliti
per legge». Né un romanziere inglese e grande insegnante come Malcolm Bradbury
(scomparso nel 2000) che prima paragonò i corsi di scrittura creativa all'hamburger,
«un ibrido volgare che nessuna persona sensata si sognerebbe mai di mangiare»,
ma è stato il primo a inaugurare un master di Creative Writing in Inghilterra
(alla East Anglia University nel 1970), dove lui stesso ha insegnato, tra gli
altri, a Ian McEwan. Prima di esportarli in gran parte del mondo, l'America ha
sperimentato i corsi di scrittura creativa in modo sporadico fin dalla fine
dell'800. Poi, nel 1936, è nato l'Iowa Writing Workshop, il master più
prestigioso, dove hanno studiato e/o insegnato John Cheever, Marilynne
Robinson, Kurt Vonnegut, Philip Roth, T.C. Boyle, Robert Lowell, Michael
Cunningham, Nathan Englander e si potrebbe continuare all'infinito. Solo nel
dopoguerra, però, gli Mfa in Creative Writing hanno cominciato a diffondersi. E
se vogliamo giocare al gioco di McGurl, la lista degli scrittori che si sono
legati a università americane attraverso i seminari di
scrittura, è infinita: John Hawks e Robert Coover alla Brown; Wallace Stegner a
Stanford; E. L. Doctorow alla NYU; Philip Roth all'Iowa, Bard e Princeton;
Joyce Carol Oates e Toni Morrison a Princeton; Jonathan Safran Foer alla NYU,
Gary Shteyngart all'Hunter College e alla Columbia... E ancora: Vonnegut ha
insegnato a John Irving; Michael Chabon, Alice Sebold e Richard Ford hanno
studiato con Doctorow, Foer con la
Oates, McInerney con Carver, e così via. Oggi in America i
master in scrittura creativa sono 153 contro i 15 di trent'anni fa. E questo
significa che scrivere un libro di qualità medio-alta diventa più facile che
pubblicarlo (ma si può sempre vivere insegnando ad altri aspiranti scrittori).
Il che dà ragione ad Allen Tate, il poeta e romanziere che ha fondato il
programma di Scrittura Creativa di Princeton, quando con una certa autoironia e
pessimismo sostiene che «lo Scrittore Creativo Laureato si mette a insegnare
Scrittura Creativa, e produce altri Scrittori Creativi che non sono scrittori,
ma che producono altri Scrittori Creativi che non sono scrittori». Charles
McGrath, il giornalista letterario del «New York Times» che a lungo è stato
direttore della sua «Book Review», deve essere della stessa idea di Tate se
oggi rimprovera all'autore di The program che «in tutto il fenomeno descritto
in questo libro c'è un elemento che l'autore non prende in considerazione».
Come nello scandalo finanziario Madoff, ci sarebbe insomma un elemento di
truffa alla base di questo sistema. Scrittori che pubblicano ma anche che non
pubblicano insegnano a scrivere libri pubblicabili ad altri scrittori che non
pubblicheranno, o avranno difficoltà a pubblicare. Non potendo quasi nessuno
contare sui diritti d'autore, l'università americana
li mantiene tutti. Viceversa, sul «New Yorker», uno storico delle idee
sofisticato come Louis Menand ( Il circolo metafisico , Rizzoli), si è
divertito a descrivere il seminario di scrittura creativa come una specie di
terapia di gruppo «che forza le persone a fare due cose fondamentalmente
contrarie alla natura umana: scrivere (invece di coltivare l'intenzione di
scrivere) e poi starsene lì ad ascoltare degli sconosciuti fare a pezzi quello
che hanno scritto » (umiliazione e disciplina). Il tutto sotto la direzione di
«uno scrittore di successo che non è stato formato per l'insegnamento, e che
con ogni probabilità è tristemente o allegramente scettico riguardo la premessa
su cui si basa l'intera impresa: e cioè che si possa insegnare a scrivere
creativamente». Epoche L'importanza dei corsi post laurea: un saggio apre il
dibattito Menand dal canto è altrettanto scettico. Se non altro per aver
seguito da ragazzo parecchi seminari, con l'aspirazione fallita di diventare
poeta. In quei seminari, riflette oggi ironico alla luce di questo dibattito,
«sono forse riuscito a trarre vantaggio da qualche forma di riflessione
modernista? Non mi pare... E tuttavia ho pensato che quello che accadeva lì
dentro fosse più importante di qualunque altra cosa... Io non credo che i
seminari mi abbiano insegnato granché dal punto di vista del metodo, ma mi
hanno insegnato l'importanza del fare le cose, non solo del leggerle. Perché
quando fai una cosa, quella cosa ti sta a cuore, e questo rende più facile
avere attenzione per le cose che fanno gli altri». «E se gli studenti conclude
Menand per ignoranti che possano essere, hanno a cuore le stesse cose, allora
imparano gli uni dagli altri. Io ho smesso di scrivere poesie dopo la laurea, e
non ho mai pubblicato un verso, il che mi mette nella maggioranza delle persone
che hanno intrapreso un corso di scrittura creativa. Ma sono certo che
quest'esperienza condivisa con altre persone abbia influenzato, molto dopo l'università, le scelte che ho fatto nella vita. E non la
sostituirei con nulla al mondo». CORBIS) / (IMAGES.COM KAPUSTA JANUSZ DI ILLUSTRAZIONE
«WIZARD», © RIPRODUZIONE RISERVATA
(
da "Corriere della Sera"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Tempo Libero data: 14/08/2009 - pag: 7 Capalbio «Carosello
story», così la pubblicità entrò nella tivvù Domani alle 18, a «L'Ultima Spiaggia» di
Capalbio, località Chiarone, Laura Ballio presenta «Carosello story. La via
italiana alla pubblicità televisiva», libro e dvd realizzati insieme ad Adriano
Zanacchi, edizioni Rai-Eri. Al centro del dibattito la nascita della pubblicità
in Italia sul piccolo schermo, che arrivò nel 1957 con una delle trasmissioni
di maggiore successo di sempre: «Carosello», un programma tutto pubblicitario
che continua ad essere popolare benché sia sparito dai teleschermi agli inizi
del 1977. Una formula, si legge nel libro, «che consentiva alla pubblicità di
piacere senza fare danni, di divertire senza aggredire». L'evento è inserito
nell'ambito della rassegna «Uno scrittore un'estate» e insieme all'autrice
Laura Ballio, vedrà la partecipazione, in veste di relatori, di Bruno Manfellotto, ex direttore del quotidiano «Il Tirreno»,
Giuseppe Di Piazza, direttore del «Magazine» del Corriere della Sera, Mirella
Serri, docente di
Letteratura e Giornalismo presso l'Università La Sapienza di Roma.
«Carosello» arrivò nel 1957 e divenne ben presto uno dei programmi più amati
dagli italiani
(
da "Blogosfere"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cervelli
Ago 0914 L'italianizzazione del
mercato del lavoro. Pubblicato da Debora Billi alle 09:17 in Vita quotidiana A
proposito di lavoro, ricordate gli inglesi che lavorano gratis e i californiani
in cassa integrazione? L'italianizzazione del mercato del lavoro anglosassone
prosegue, con ulteriore stupore del New York Times. Anzitutto,
la fuga dei cervelli. Cosa fanno i laureati
americani, che non riescono più a trovare lavori strapagati nel giro di una
settimana? Se ne vanno a cercare un posto in Cina. Almeno riescono ancora a
piazzarsi in ruoli da manager anziché nei call centers. Secondo: gli
stages aggratis. Non suona nuovo a noialtri, ma in USA ha qualcosa di inaudito
che i genitori paghino per far ottenere, attraverso apposite agenzie, degli
stages gratuiti ai loro figli disoccupati e col pezzo di carta. Chissà in
inglese come si traduce bamboccioni.
(
da "Sestopotere.com"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Numero chiuso
per i corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio (14/8/2009 10:35) | (Sesto
Potere) - Modena - 14 agosto 2009 - Novità importanti attendono le matricole
interessate ad iscriversi alla facoltà di Economia Marco Biagi, che dal nuovo anno
accademico ha introdotto il test selettivo di ammissione per tutti e tre i
corsi di laurea triennali che compongono la sua offerta formativa: Economia
Aziendale, che dal secondo anno si articola negli indirizzi di Banca e Finanza,
Management e Management dell’impresa sociale;
Economia e marketing internazionale con un unico indirizzo; Economia e Finanza,
che dal secondo anno consente le opzioni per gli indirizzi di Economia e
Finanza. Come accade per le facoltà più prestigiose del ramo, anche la facoltà
modenese, da tempo ai vertici delle classifiche dell’eccellenza accademica grazie alle sue performance
qualitative tanto nella didattica, con uno dei più elevati indici di studenti
attivi e di laureati regolarmente in corso, che nella ricerca e nei servizi
agli studenti, primi tra tutti l’internazionalizzazione
e l’occupabilità dei suoi laureati, ha deciso di puntare decisamente al
miglioramento ulteriore dei suoi standard e di guardare al successo dei suoi
studenti, adeguando il numero degli accessi alle reali disponibilità delle
sue strutture ed alle potenzialità del mercato del lavoro. Da qui l’introduzione del numero chiuso per le iscrizioni al primo
anno, che comunque – secondo i dati dell’ultimo triennio – dovrebbero consentire di
soddisfare a pieno la sostenuta domanda per questa facoltà. Complessivamente i
posti disponibili saranno 690, 650 dei quali riservati a cittadini italiani,
comunitari ed extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia, 34 riservati a
studenti extracomunitari provenienti dall’estero e 6
riservati a studenti cinesi. “Il corpo docente della
facoltà di Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è
fortemente impegnato nell’assicurare una formazione di
qualità agli studenti, ed i risultati di questi sforzi sono documentati da
numerosi indicatori. L’introduzione del un numero
programmato è uno degli strumenti che abbiamo deciso di adottare per continuare
lungo questa linea. Da un lato offriamo un numero comunque ampio di posti (quasi 700,
non pochi per una realtà come quella modenese), dall’altro crediamo di aver posto le basi per poter assicurare ai
nuovi studenti spazi e tempi di studio adeguati alle loro esigenze. Questa
novità, unita alle modifiche dei piani di studio, impostati su 20
esami nel triennio, dovrebbe innalzare la qualità dell’apprendimento. Siamo quindi fiduciosi di avere agito
nell’interesse degli studenti, e auspichiamo che si rivolgano a noi con
entusiasmo tutti i neo-maturati che hanno voglia di svolgere con passione ed
impegno uno dei nostri 3 cicli di studi, certo impegnativi, ma altrettanto
certamente funzionali sia a continuare gli studi sia ad avvicinarsi con
serenità al mondo del lavoro”. Ciascun candidato deve presentare una sola
domanda di ammissione, nella quale può indicare fino a tre corsi di laurea,
specificandone l’ordine di preferenza. L’ordine
di preferenza riportato nella domanda ha carattere vincolante e non può essere
successivamente modificato. Per la domanda di ammissione è previsto un contributo spese di
50,00 euro non rimborsabile. Il versamento va effettuato presso gli sportelli
della Unicredit Banca S.p.A. In alternativa, è possibile effettuare il
pagamento con carta di credito collegandosi al sito www.esse3.unimore.it ed
entrando nella propria pagina personale attraverso la voce “login”. Una volta
entrati cliccare sulla voce “tasse” e seguire la procedura guidata. Per
effettuare la domanda di ammissione i candidati hanno tempo fino al 31 agosto
2009.
(
da "Corriere.it"
del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura
Ricerca pubblicata su «science» Riposati
con poche ore di sonno? Grazie alla mutazione di un gene Nessuna stanchezza né
effetti collaterali senza bisogno di dormire molto: ora si conosce il motivo
MILANO Si dice che Andreotti, la
Tatcher o, per essere più attuali, lo stesso Berlusconi dormano
solo 4 ore a notte, godendo ciononostante di ottima salute. E in effetti è
sempre stato un mistero come certe persone possano sopportare i ritmi della
veglia ininterrotta per ore senza accusare più di tanto la stanchezza. Ora
finalmente è spiegato. Si tratta di una mutazione di un gene che regala una
resistenza maggiore senza alcun effetto collaterale e senza bisogno di alcun
aiuto per risvegliarsi. Questa mutazione però sta lentamente scomparendo: è
stata riscontrata infatti in meno del 5 per cento degli esseri umani. LO STUDIO
- Lo studio, pubblicato sull'ultimo numero di Science
e condotto dai ricercatori dell'Università di California, ha analizzato
migliaia di campioni di sangue, riscontrando una mutazione genetica in solo due
persone, madre e figlia, rispettivamente di 70 e 40 anni. Nelle due signore è
stata infatti trovata una variazione del gene DEC2, già noto per il suo ruolo
nella regolazione del ritmo circadiano. A conferma della funzione di questa
mutazione le due donne hanno dimostrato di avere un rapporto con il sonno
decisamente anomalo, andando a dormire alle 10.30 della sera e svegliandosi
alle 4.30 del mattino assolutamente riposate. Ma la caratteristica peculiare
delle due instancabili signore sta soprattutto nel fatto che, grazie a questo
gene, non hanno alcun bisogno per svegliarsi di caffè o di sveglie e tendono ad
aprire gli occhi dopo poche ore di sonno naturalmente, guadagnandosi la
definizione di naturally short sleepers. ALTRI STUDI PASSATI In tutti i casi
non è la prima volta che gli esperti individuano una relazione tra codice
genetico e sonno. Già in passato era stato scoperto dai ricercatori di Praga un
legame genetico per la cosiddetta sindrome delle gambe senza riposo. Mentre i
ricercatori dell'Università di Zurigo hanno identificato in passato una
variazione genetica in grado di spiegare il sonno profondo. SCOPERTA IMPORTANTE
La mutazione del gene DEC2 è stata riprodotta in alcuni topi da laboratorio,
dando vita a una famiglia di roditori instancabili. Lo studio potrebbe avere
importanti ripercussioni sulla cura dell'insonnia e di altri disturbi del
sonno. Emanuela Di Pasqua stampa |
(
da "Bollettino
Università & Ricerca" del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura
Università
di Ferrara A Cordoba le "Jornadas de Patrimonio Jesuitico" Si terrà
venerdì 21 e sabato 22 agosto presso la Universidad Catolica
de Cordoba, in Argentina, con cui l'Università di Ferrara ha rapporti di
collaborazione da 10 anni, un importante seminario internazionale sulla
conservazione e valorizzazione del Patrimonio delle Missioni Gesuitiche,
interpretato in una ottica innovativa, non esclusivamente mirata alla
conservazione dei valori architettonici e culturali in senso stretto, ma che
sappia promuovere la valorizzazione del territorio, del paesaggio e delle
comunità locali di una macro regione latinoamericana, l'antica Provincia
Paraguagia, che, oggi, è divisa fra tre diverse nazioni (Argentina, Brasile,
Paraguay). Il Seminario, che si svolge all'interno del programma formativo del
Master Internazionale Eco-Polis, è stato organizzato grazie alla collaborazione
scientifica e finanziaria dell'Università di Ferrara, dell'Universidad CatÓlica
de Cordoba e dell'Istituto Italo Latino Americano. “L'Università di Ferrara –
spiega il Prof. Gianfranco Franz del Dipartimento di Economia, Istituzioni e
Territorio di Unife - ha promosso il seminario in occasione della presenza a
Cordoba del Master Internazionale Eco-Polis, che lavorerà per un mese sulle
opportunità di sviluppo di un territorio della regione cordobese a basso tasso
di sviluppo e abitato quasi esclusivamente da oriundi italiani. Al seminario
parteciperanno esperti argentini, boliviani, brasiliani, paraguagi e italiani.
La tavola rotonda conclusiva, moderata dal Prof. Paolo Ceccarelli, titolare
della Cattedra Unesco dell’Università di Ferrara, ha
l'obiettivo di iniziare a rendere operativo un progetto di cooperazione
internazionale per lo sviluppo locale della regione delle Missioni
Gesuitiche a cui Unife, >> con i suoi docenti, alcuni suoi dottorandi e
studenti del Master Eco-Polis, sta lavorando da alcuni mesi, anche con il supporto
finanziario dell'Istituto Italo Latino Americano”. “Eco-Polis – conclude Franz
- sta lavorando da alcuni mesi, anche con il supporto finanziario dell'Istituto
Italo Latino Americano. Il progetto di cooperazione, infatti, entro la fine del
2009 dovrà essere sottoposto alla valutazione sia della Cooperazione italiana,
sia di importanti istituzioni sovrannazionali, come l'Unesco, la Inter American
Development Bank il Fondo Multilateral de Inversiones”. BUR.IT 17.08.09
(
da "Repubblica, La"
del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
21 - Cronaca Nicolao Bonini, docente di Psicologia
"Molte decisioni vengono prese seguendo l´istinto" "Al momento
della scelta un ruolo fondamentale viene giocato dall´emozione" TRENTO -
«Stimolare comportamenti virtuosi basandosi sulla conoscenza profonda dei
meccanismi psicologici. Su quanto la ragione, ma ancora di più l´emozione, entrano
a far parte dei processi decisionali. A tutti i livelli. Questa è la base del
"Nudge", la spinta a decidere bene». Nicolao
Bonini, docente di
Psicologia generale nella facoltà di Scienze cognitive dell´Università di
Trento, ha appena mandato in libreria il volume Il sesto senso (Il Sole 24
Ore), che analizza i meccanismi nascosti che influenzano le nostre decisioni
economiche. Professor Bonini, quali sono i trucchi del Nudge che
svelerete nel convegno internazionale di Rovereto? «Alla base di tutto c´è
un´idea forte molto semplice: spesso gran parte delle decisioni che prendiamo
vengono prese sul momento. Tu puoi avere tanti principi, ma è sul momento che
devi risolvere il conflitto decisionale». Per esempio? «Uno può avere
l´obbiettivo, razionale, di portare a casa la pelle. Poi mentre guida in
autostrada squilla il cellulare e decide di rispondere. Mettendo in pericolo la
propria vita». Gran parte delle decisioni fondamentali viene presa d´istinto?
«Certo. E un ruolo fondamentale è giocato dall´esperienza affettiva e
emozionale. Al momento della scelta raramente ci troviamo in uno stato
affettivo neutro. Il Nudge tiene conto di questo. E ti guida alla scelta
giusta». (c.br.)
(
da "ItaliaOggi7"
del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi7
sezione: Io Lavoro / Preview data: 17/08/2009 - pag: 3 autore: Metti un master nel
curriculum nel Paese senza formazione Nonostante tutto, restiamo sempre il
Paese senza formazione. Addirittura alcune imprese, visto il periodo di crisi,
si accaniscono sui costi, riducendo proprio le spese e le attività di
formazione.Se la reazione può essere comprensibile, strategicamente rischia di
rivelarsi un boomerang, perché dedicarsi esclusivamente all'emergenza non
riduce il peso della crisi.Se questo è l'atteggiamento di alcune imprese, che
decidono così di disinvestire sulle risorse umane, diverso deve essere il
comportamento delle persone. Non c'è momento migliore di questo, infatti, per
riflettere sulla propria posizione competitiva e, dopo aver fatto un sano
bilancio di se stessi, puntare anche ed eventualmente su un corso di
formazione.Metti un master nel tuo curriculum. Potrebbe essere questo lo slogan
vincente, anche in un momento di turbolenza. E questo vale sia per coloro che
cercano per la prima volta il lavoro sia per coloro che intendono cambiarlo e
cercano nuove opportunità.L'investimento formativo dovrà così tenere conto di
un'offerta apparentemente notevole, ma non è tutto oro ciò che luccica.Da un
lato, infatti, vi è un'offerta impressionante di master da parte delle università che, oltre ai 5 mila corsi di laurea, offrono
anche master di primo e di secondo livello, nell'ordine di alcune migliaia.La
scelta di uno di questi corsi post-laurea andrà fatta facendo attenzione a chi
promuove il corso, alle partnership aziendali o associative e professionali,
che superino l'offerta spesso autoreferenziale delle università.Vi
sono poi i corsi offerti dal mercato pubblico, legato al Fse (Fondo sociale
europeo), gestiti dalle regioni, che si occupano prevalentemente di medio-basse
qualificazioni. E poi c'è una sterminata offerta privata. Qui, oltre che ai
costi, bisogna porre attenzione a qualità, durata e
docenti. Ci sono troppi master o sedicenti tali, che durano pochi giorni e sono
di scarsa utilità. E ci sono corsi che di master portano solo il nome.
Nell'inchiesta di copertina (a Pagina 49), i consigli per una scelta oculata e
le certificazioni necessarie perché un corso possa chiamarsi ed essere un
master.
(
da "Repubblica, La"
del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
XVIII - Palermo La restituzione alla città del Conservatorio della SS.
Annunziata UN LINGUAGGIO NUOVO NEL CENTRO STORICO L´edificio del 1645 trasformato
in residenza universitaria fu oggetto di una battaglia di La Duca: il progetto ha
riconfigurato il luogo ROSANNA PIRAJNO L e scarne notizie che si hanno del
complesso del Conservatorio della santissima Annunziata, appena consegnato
all´Opera universitaria con destinazione Residenza per studenti, si debbono
all´inesausta ricerca del compianto Rosario La Duca che dovette pure penare, arrivatagli la
segnalazione il 5 giugno 1971, per bloccare l´opera di demolizione del
prospetto avviata dal Comune per «motivi di sicurezza». L´edificazione come
reclusorio femminile ha origine nel 1645, nel 1671 una marchesa Geraci di
Ventimiglia lo destina alla accoglienza di "vergini pie" affidate
alle cure di alcune religiose, nel 1796 la cappella viene trasformata in Chiesa
e adornata di un portale in pietra da taglio, attribuito a Venanzio Marvuglia,
che sposta l´accesso dal vicolo alla piazza Casa Professa. è l´ultimo atto che
conforma il vasto Piano, ove monumenti come la Casa dei padri Teatini e la Biblioteca comunale, il
Monastero della Martorana e il Collegio di San Rocco, ed edilizia di
"connettivo" dialogano senza confliggere in un "raccolto
ambiente" che dura finché non lo disintegrano i bombardamenti del 1943,
che centrano il Conservatorio danneggiandolo gravemente ma risparmiando
fortunosamente la facciata. Da allora, il «sereno e composto prospetto» salvato
dalle ruspe, resta a lungo una quinta puntellata dietro cui si va formando un
«vero e proprio immondezzaio, rifugio … di cani
randagi che, abbaiando alla luna … uniscono la loro voce alla musica degli
effimeri caffè-concerto di quel centro storico che, dopo ben 56 anni dalla
fine della guerra, non ha ancora ritrovato la sua antica identità», scrive La Duca nel 1999. E va oltre,
denunciando le "deturpazioni" già subite dal Piano con la
costruzione, sull´area di risulta di edifici bombardati, di un «anacronistico
edificio scolastico», mostrandosi oltremodo scettico su un «imminente sblocco
della situazione», a dispetto del passaggio di proprietà dell´area all´Università.
Le speranze di una soluzione si erano riaccese quando, nel 1974, l´Università
affida l´incarico del progetto di massima per un "centro culturale per
studenti universitari" all´Istituto di Progettazione della facoltà di
Architettura, allora diretto dal maestro Gino Pollini che forma un gruppo di
lavoro con i suoi assistenti Pasquale Culotta, Giuseppe Laudicina e Tilde
Marra. Di lì a poco il progetto si arena nelle secche burocratiche finendo nel
novero, come sostiene Tilde Marra che ne ha raccolto l´eredità, delle
«occasioni perdute per la città che si è privata di un´opera di architettura
moderna di grandissimo interesse». Della metà degli anni Novanta è l´incarico
ai componenti il nucleo originario afferenti al Dipartimento di Storia e Progetto:
Culotta, Laudicina e Marra raccolgono il testimone e redigono un nuovo progetto
per "residenza universitaria e servizi". In base alla legge 76/88 il
compito di realizzare le residenze universitarie compete all´Istituto Autonomo
Case Popolari, che incarica gli architetti Pasquale Culotta e Tilde Marra, in
prosecuzione della precedente attività di ricerca progettuale, e aprendo il
cantiere dei lavori nel 2006.
A seguito della prematura scomparsa del collega Culotta,
Marra proseguirà la direzione lavori da sola con la collaborazione
dell´architetto Daniele Parlavecchio. L´operazione progettuale che ha
riconsegnato il complesso alla città - una residenza di 31 camere con servizi,
ambienti di soggiorno, riunione e studio, mensa e
caffetteria affacciate sulle corti, foresteria per docenti di passaggio e logge
sui tetti, oltre al corpo per attività culturali aperte all´esterno - ha messo
in atto strumenti di "forma e linguaggio" per riconfigurare il luogo
urbano che bombe e incuria avevano sfregiato, dotandolo di un´opera necessaria
e risolutiva. Di "forma" in quanto la volumetria ricostruita
colma una delle insopportabili lacune ancora presenti nel centro storico,
ricompone un tessuto connettivo a tratti lacerato e rivitalizza, con presenze
stabili e durature, funzioni e attività un tempo formicolanti tra vicoli e
piazzette. Di "linguaggio" poiché quello architettonico usato dagli
architetti Culotta e Marra, asciutto ed essenziale, punta piuttosto ad
uniformare il "principio insediativo" ai caratteri minuti e poco
appariscenti della edilizia di contorno. Con particolare attenzione alla
vivibilità degli spazi interni, silenziosi e luminosi da invito alla
concentrazione, e sui dettagli di una architettura che riscatta la sua
ascendenza "economica e popolare" con la sommessa eleganza di una
composizione rigorosa ma non severa, che interpreta senza fronzoli lo spirito
del luogo e della sua storia. Paradigma materializzato di come si possa, e pur
si debba, intervenire in centro storico usando con discrezione e mano ferma il
linguaggio del moderno.
(
da "Corriere della Sera"
del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera sezione: Economia data: 15/08/2009 - pag: 35 Entra oggi in vigore la Legge Sviluppo.
Per Scajola è una «svolta storica» Al via le norme su class action e nucleare
MILANO Entra in vigore oggi la Legge Sviluppo. Ne ha dato notizia Claudio
Scajola, che l'ha definita una «legge storica ». Per il ministro dello Sviluppo
economico si tratta di «una serie di norme strategiche, un provvedimento di
legislatura che orienterà l'attività del ministero per i prossimi anni». Tra le
principali novità, la strategia energetica che snellirà le procedure per la
realizzazione delle reti e delle infrastrutture, darà impulso alle fonti
rinnovabili e riapre la strada al nucleare. Tutto nell'ottica di ridurre la
nostra dipendenza dall' estero e realizzare un mix elettrico più equilibrato. Altra
novità che interessa i consumatori è l'introduzione nell'ordinamento italiano
della class action. E sempre nella Legge Sviluppo si ritrova il contratto di
rete d'impresa che consentirà alle aziende minori di aggregarsi in forme nuove.
Inoltre, si rafforzerà la lotta alla contraffazione perché saranno inasprite le
sanzioni a carico di chi diffonde prodotti contraffatti. Presso in ministero
sarà istituito il Consiglio nazionale anticontraffazione, sarà introdotto il
reato di contraffazione agroalimentare ed estesa la confisca obbligatoria ai
reati di contraffazione. Riorganizzato l'intero assetto degli incentivi alle
imprese e agli investimenti produttivi, con snellimenti delle procedure e dei
tempi, migliore valutazione dei progetti imprenditoriali, maggior
ricorso ai cofinanziamenti pubblico-privato attraverso i nuovi contratti di
sviluppo eredi degli attuali contratti di programma. Fausta Chiesa ©
RIPRODUZIONE RISERVATA Nuove strategie Per il ministro dello Sviluppo
economico, Claudio Scajola ( nella foto ), si tratta di una serie di norme
strategiche
(
da "Corriere di Rieti"
del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura
Al parco
per capire gli etruschi a tavola. Terzo appuntamento domani sera con “Archeologia, Storia e Ricette”. VULCI15.08.2009 indietro
Terzo appuntamento domani con “Archeologia, Storia e Ricette” al Parco di Vulci
e questa volta i protagonisti della serata di domenica 16 agosto sono gli
Etruschi e le loro tradizioni culinarie. Il professor Mandolesi, docente di Etruscologia all’Università
di Torino, e la dottoressa Lucidi, sveleranno quanto l’archeologia ha scoperto
sui sapori e sui riti del gusto nell’antica Etruria. Le splendide raffigurazioni
delle tombe etrusche di Tarquinia mostrano scene di vita di un popolo raffinato
e gioioso; gli affreschi della Tomba Golini di Orvieto fermano come in un’istantanea la frenetica attività dei cuochi intenti a preparare i cibi per un
sontuoso banchetto; i musei offrono infinite testimonianze della ricchezza
della tavola etrusca. La conferenza “A tavola
con gli Etruschi” introduce alla “Cena Etrusca”, preparata presso la Locanda del Parco per
assaporare quello che gli archeologi hanno suggerito come uno dei menù gustati un tempo
dalle aristocratiche famiglie di Vulci. L’appuntamento
è alle ore 18,30 presso la
Biglietteria del Parco Naturalistico Archeologico di Vulci;
per la “Cena Etrusca” prenotazione obbligatoria allo 0766-89519.
Sempre domenica, alle 15,30 è in programma la visita guidata alla Necropoli
Orientale, dove sarà possibile visitare la Tomba delle Iscrizioni (custode di interessanti
epigrafi in lingua etrusca che riportano il misterioso termine “hatrencu” riferito alle donne che vi furono sepolte a partire dal
IV sec. a.C.) e la celebre Tomba François, nota per i preziosi affreschi (ora
Collezione Torlonia) raffiguranti miti greci ed eroi etruschi tra i quali
Mastarna, divenuto re di Roma con il nome di Servio Tullio. Fallita la
trattativa per l’acquisto da parte dello Stato
degli affreschi, all’ingresso del Parco è stato allestita una suggestiva
ricostruzione “hi-tech” della tomba François: una struttura accessibile a tutti
nella quale un sistema di videoistallazione proietta gli affreschi in una
sequenza emozionante che riproduce il momento della scoperta avvenuta nel 1857.
Info: www.vulci.it call center 0766.879729 - biglietteria 0766-89298. Lunedì,
infine, visita guidata in notturna alle Tombe etrusche. L’itinerario prevede la visita del misterioso “labirinto di Vulci”, un tortuoso passaggio scavato
all'interno del principesco Tumulo della Cuccumella. Il labirinto deve la sua
fama alla descrizione che ne fece D.H. Lawrence, lo scrittore inglese autore
fra le
altre opere di Etruscan Place. Nel 1927, in visita nei luoghi etruschi, Lawrence
fu costretto a “strisciare come lepri tra i
rovi” per entrare nel passaggio. Oggi la visita ai Labirinti è molto più
agevole, l’ingresso originario è stato liberato da ogni ostacolo ed il
percorso interno è illuminato artificialmente, ma rimane intatto il fascino di
questo percorso sotterraneo e del complesso funerario di cui fa parte