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Report "Cultura"  1-16 agosto 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Fuga di cervelli Lippi ct preoccupato ( da "Stampa, La" del 01-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: assalto della Premier ai nostri registi Fuga di cervelli Lippi ct preoccupato GUGLIELMO BUCCHERI TORINO Le fughe di talenti sono sempre pericolose, ancor più se oltreconfine è pronto a sbarcare chi con il pallone disegna traiettorie e geometrie. Così, accade che con le valigie in mano (o già fatte) si ritrovi parte dell'Italia che pensa in mezzo al campo,

"e' un altro segnale negativo i consumi resteranno fermi" - diego longhin ( da "Repubblica, La" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Economia all´università di Torino. Professor Frigero, la riduzione dei prezzi si trasforma in un vantaggio per i consumatori? «Definirla come una riduzione dei prezzi non è corretto. Si tratta di una deflazione, uno dei segnali della crisi che stiamo vivendo, con un rallentamento della media del trend dei prezzi.

Formazione, sinergia tra Università La Sapienza e Istituto Jemolo ( da "ItaliaOggi7" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: incremento dei corsi e al raddoppio di docenti e allievi. Le sinergie con un polo di eccellenza quale l'Università La Sapienza daranno frutti preziosi non solo nelle materie giuridiche, ma anche in quelle di formazione manageriale e della pubblica amministrazione». «La Sapienza, nell'ambito della promozione delle attività di eccellenza in campo formativo»,

Università - Il Monte concederà il mutuo. ( da "Corriere di Siena" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Riordino del personale, anche dei docenti, prepensionamenti compresi, vendita del patrimonio immobiliare, sono alcune delle misure che dovranno essere maggiormente dettagliate nel documento conclusivo. La linea di credito sarà adesso sottoposta ai pareri degli organi decisionali della banca e dell?

Le banche mettano a bilancio la fidelizzazione dei clienti ( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Richiedere agli erogatori del servizio la certificazione ISO 22222, che riguarda la consulenza sulla pianificazione finanziaria e patrimoniale. Cheo Condina © RIPRODUZIONE RISERVATA «Si deve pagare l'alta qualità purché certificata a norma Iso» IMAGOECONOMICA Luciano Munari , docente di Economia degli intermediari finanziari

Il veicolo migliore? Le polizze ( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Diritto Tributario Internazionale Comparato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, prova a tracciare un profilo dei soggetti interessati allo scudo ter. «Meno sicura la possibilità di avvalersi delle nuove norme per chi ha accumulato fondi all'estero a seguito di attività di società italiane partecipate.

Due raccolte di versi e un Romanzo naturale ( da "Manifesto, Il" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: e altre storie», uscita per Voland nel 2008, e del 2006 «Io ho vissuto il socialismo. 171 storie personali», le testimonianze di cui Gospodinov parla in questa pagina. Attualmente è redattore di «Literaturen vestnik», editorialista del giornale «Dnevnik» e docente presso la Nuova Università Bulgara.

"Spero che a Siena arrivino i fondi come sta accadendo a Firenze". ( da "Corriere di Siena" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: "L'esclusione dall'elenco delle università virtuose - prosegue il presidente - sarebbe stata una ingiusta penalizzazione che avrebbe rischiato di avere ricadute negative, anche psicologiche, sul lavoro quotidiano di docenti, ricercatori, studenti i cui meriti rischiavano di essere così mortificati".

Pioggia di fondi per le scuole. ( da "Corriere di Rieti" del 01-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università e a garantire diritto allo studio, sostegno ai meritevoli e aiuto alle famiglie con bambini in età di scuola materna. In un contesto nazionale caratterizzato dal taglio degli organici di docenti e non docenti e dalla riduzione dei fondi di funzionamento che porteranno gli istituti scolastici a essere sovraffollati,

La strage va raccontata meglio Io ci ho provato con il fumetto ( da "Unita, L'" del 02-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Compiendo ricerche per la mia tesi ho girato per molto tempo le scuole, toccando con mano quanto gli anni della strategia della tensione fossero un periodo di cui nessun ragazzo sapeva quasi nulla. Ricordo di una ricerca pubblicata sui giornali, in cui l'80% dei giovani intervistati aveva risposto che a mettere la bomba alla stazione erano state le Br.

Così cambieranno gli enti di ricerca ( da "Corriere della Sera" del 02-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Che il mondo della ricerca nazionale abbia bisogno di considerazione, di cure e di scelte politiche è sotto gli occhi di tutti data l'ultradecennale trascuratezza. Certo non può ridursi al tema della «fuga dei cervelli» che periodicamente riemerge. È un dettaglio;

Una per l'Asia ( da "Avvenire" del 02-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Recentemente su AsiaNews alcuni docenti filippini hanno riflettuto sul valore dell'enciclica, soprattutto di fronte a «un'errata crescita economica» che «è spesso causa di povertà, criminalità, corruzione, conflitti», ha ricordato padre Bernardo O. Diaz, docente di religione all'Adamson University di Manila.

"Il libro è importante come internet". ( da "Corriere di Siena" del 02-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Domizio Baldini docente dal 1976, con un'esperienza d'insegnamento di Lingua Italiana in Inghilterra dal 1990 al 1996 per conto del Ministero degli Esteri, poi alla Scuola Media Cecco Angiolieri di Siena, è uno dei più interessanti ed esperti studiosi dell'italiano in Provincia di Siena.

"Bus&Bus Mobility Business 2009" ( Veronafiere ) , le citta' di provincia soffrono la carenza del trasporto pubblico urbano ed extraurbano ( da "Sestopotere.com" del 02-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: importanza di una gestione localizzata e regionale del servizio di trasporto pubblico: più vicino alle problematiche territoriali, più coerente con le necessità locali pubbliche e private. Il rapporto Isfort-Asstra del 2009 sulla mobilità urbana in Italia mostra come il settore del trasporto pubblico urbano è nel suo insieme trainato ancora soprattutto dalle aree metropolitane,

Docenti universitari "fuori ruolo": la Corte costituzionale dichiara l'illegittimità dell'art. 2, comma 434, della legge Finanziaria 2008 ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Catania Docenti universitari “fuori ruolo”: la Corte costituzionale dichiara l?illegittimità dell?art. 2, comma 434, della legge Finanziaria 2008 Il rettore Recca: «La sentenza conferma la correttezza della linea seguita dagli organi di governo dell?

Il corso di laurea in Chimica di Unicam è sempre più internazionale ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che richiamerà docenti e studenti degli analoghi “Master of Science” in Chemistry di altre otto prestigiose sedi universitarie europee, tra le quali Granada e Siviglia dalla Spagna, Tolosa dalla Francia, Aberdeen dalla Scozia, Wroclaw dalla Polonia, Ioannina dalla Grecia, Galati dalla Romania e Lisbona dal Portogallo.

Alla Cattolica di Roma si formano 'personal trainer' ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: quello di poter contare su un corpo docente con elevate competenze; infatti la parte didattica medico-scientifica è curata dai docenti del Policlinico universitario Agostino Gemelli, con alcune importanti collaborazioni ?esterne? come quella del prof. Marcello Faina, direttore del Laboratorio di Valutazione Funzionale dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI di Roma,

Testimone del dolore nato dal conflitto tra popoli diversi ( da "Unita, L'" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: insegna Letteratura comparata e Letteratura ebraica all'università di Haifa, ma è stato docente esterno alle Università di Harvard, Chicago e Princeton, e ha insegnato a Parigi tra il '63 e il '67. Scrittore prolifico, ha iniziato con racconti e testi teatrali, oggi è lo scrittore israeliano di romanzi più tradotto nel mondo.

Ma i riformisti non si fermeranno ( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il website creato da Tina Brown, è docente di scrittura creativa presso l'Università della California e senior fellow del Centro di studi globali e internazionali Orfalea dell'Università della California. è autore di How to Win a Cosmic War (Random House, 2009) e del best seller No God but God (William Heinemann, 2005).

Senza riforme si tira a campare ( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: superamento di almeno due terzi degli esami previsti per il primo: in concreto ciò significa incentivare i docenti a essere meno selettivi in sede di valutazione, in un quadro generale in cui i programmi, rispetto a solo dieci anni fa, si sono praticamente dimezzati, così come i percorsi di studio, nel tentativo di aumentare il numero dei laureati, allineandolo alla quota europea.

Fissate le nuove regole per la gestione dei concorsi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il peso rivestito da una serie di fattori sulla qualità dell'attività del candidato: il possesso del titolo di dottore di ricerca, lo svolgimento delle attività di didattica e ricerca in Italia o all'estero, la presenza di contratti di ricerca con istituti pubblici o soggetti privati, l'organizzazione o il coordinamento di gruppi di ricerca e la titolarità di brevetti.

( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: No all'autoritarismo Gli interventi demografici di tipo coercitivo ed autoritario sono sbagliati e inutili. Meglio concentrarsi sui fattori di natura culturale ed educare alla contraccezione Docente Jayati Ghosh, 54 anni, insegnante di economia all'Università di New Delhi

Nel Sottomarino di via Bonardi ( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Laboratorio di Simulazione urbana del Politecnico collaborano docenti, ricercatori, dottorandi e studenti Bosselmann, docente di Urban design all'università di Berkeley. Al Laboratorio collaborano docenti, ricercatori, dottorandi e studenti. In aula, attualmente, c'è Garibaldi-Repubblica. «Le nostre tecnologie consentono di dare una rappresentazione neutrale e realistica dell'intervento»>Riforma dell'università, tetto alle ore di lezione in base al numero di prof ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: I tagli ai corsi «inutili» Riforma dell'università, tetto alle ore di lezione in base al numero di prof Un tetto alle ore di lezione attivabili per ogni docente di ruolo, stop alle duplicazioni degli indirizzi e allo spezzatino- didattico, alla base dei mini- esami che offrono meno di 6 crediti.

Il cemento che cura come un farmaco ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di ingegneria e scienze dei materiali. I test dimostrano che l'Ecc resta integro fino a una deformazione del 5%, a differenza del cemento tradizionale che inizia a spaccarsi a una tensione dello 0,1 per cento. Il materiale, ovviamente, non è indistruttibile, ma può cambiare radicalmente il modo in cui oggi costruiamo le nostre case.

Triplica il ricorso al concordato ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: spiega Lorenzo Stanghellini, docente all'università di Firenze - è uno strumento perfettibile, ma utile per uscire dalla mentalità liquidatoria e punitiva che ci ha afflitto fino ad oggi. Grazie alla maggiore flessibilità, gli imprenditori affrontano la crisi in anticipo rispetto al passato, anche se comunque troppo tardi».

Nelle graduatorie c'è qualità e qualità ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è qualità e qualità Accorciare l'elenco dei corsi di laurea e utilizzare al meglio i docenti di ruolo paga. O, meglio, pagherà quando, probabilmente già a partire dal prossimo anno, anche i parametri fissati dalle nuove linee guida entreranno nei calcoli che distribuiranno fra le università il nuovo finanziamento «competitivo».

Il tetto alle ore taglia le lauree inutili ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: coperta dai docenti dell'ateneo e non moltiplicata sui professori a contratto, ogni università dovrà rispettare un tetto di lezioni, pari a 120 ore per docente di ruolo. In pratica, un ateneo con 100 professori in organico potrà attivare non più di 12mila ore, ponendo in questo modo un limite invalicabile al numero dei corsi di laurea che possono essere proposti.

I collegi aprono le iscrizioni ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: da diverso tempo organizza corsi di lingua straniera tenuti da docenti madrelingua con la novità da settembre di poter chiedere il rimborsodella quota versata per sostenere un esame di certificazione internazionale. A Torino, come in altri collegi, sono previste borse per soggiorni di studio all'estero e anche corsi di recupero per chi non supera specifici esami all'università.

Le lobby della sanità contro la Casa Bianca ( da "Repubblica.it" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la creazione di un polo sanitario pubblico, in concorrenza con i privati, per contrastare le tariffe assicurative da rapina. Pur di affondare l'idea del "polo pubblico", la santa alleanza del capitalismo sanitario non bada a spese. I finanziamenti ai partiti politici erogati dalle tre lobby alleate - assicurazioni, industria farmaceutica,

CINEMA D'AUTORE, STASERA A BELLA â IL VENTO FA IL SUO GIROâ ( da "Basilicanet.it" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: autoreâ? sarà proiettato il film di Giorgio Diritti â??Il vento fa il suo giroâ?. Dopo la proiezione incontro-dibattito con Daniele Furlati, coautore della colonna sonora e Marco Pistoia, docente di storia allâ??Università di Fisciano. Bas 04

L'editoriale - Sparate e battaglie giuste di Gian Antonio Stella ( da "Corriere.it" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: venga tradotto in un attacco a tutti i docenti meridionali venato di vecchi rigurgiti razzisti che sembravano (sembravano) accantonati. La scuola, come sa chi raggela davanti a certe classifiche internazionali che vedono il nostro Paese in drammatico ritardo (con la luminosa eccezione di alcune regioni settentrionali piene zeppe, a sentire il Carroccio,

La luce del sole fa brillare l'intelligenza. ( da "Blogosfere" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Universita' di Alabama a Birmingham ed ha coinvolto 14.474 persone. "Non credo ci sia un collegamento diretto tra l'esposizione alla luce solare e le funzioni cognitive di un individuo - commenta la notizia Alberto Oliverio, docente di psicobiologia dell'Universita' La Sapienza di Roma, e' piu' probabile che questa associazione tra luce e funzioni cognitive sia effetto delle conseguenze

La coscienza è la lente dell'universo su se stesso ( da "Foglio, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 1 La coscienza è la lente dell'universo su se stesso Il post del cosmologo Amedeo Balbi Abbiamo girato la domanda: 'Cosa c'è dentro di me?' ai bloggers più influenti. Sulla carta si stanno esercitando sul tema della coscienza i filosofi, i docenti e gli scrittori con pagine bianche a disposizione, su invito del direttore.

Sogno e paura: il Po navigabile divide la Padania ( da "Stampa, La" del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ASSESSORE LUMBARD IL DOCENTE BOCCONIANO «Un intero universo su quelle sponde» Sogno e paura: il Po navigabile divide la Padania Quattro sbarramenti, Emilia contro Lombardia L'allarme degli esperti: "A rischio l'ecosistema" «Riporteremo in vita l'antica civiltà fluviale, con le navi fino a Milano» «La domanda di trasporto è tutta da creare e si limita a merci non deperibili»

Fondazione Mps - Oggi la tanto attesa fumata bianca. ( da "Corriere di Siena" del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: E? il professor Luigi Borrè, docente di Economia aziendale all?università di Novara ed ex bocconiano. Poteva fargli compagnia un collega della materia, Renzo Marzucchi, ma il centrodestra locale sembra voler battere altre strade Stefano Bisi

La sinistra dica qualcosa sulla scuola ( da "Riformista, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: E guai a quel povere docente torinese che abbia, putacaso, vinto una cattedra in Val Brembana. Ma l'opposizione, dicevamo, non ha più alcuna idea propria sulla scuola - e su quale dovrebbe essere la sua "missione". L'unica idea che circola è quella del "merito" - "premiare il merito" sembra la formula magica con cui ogni volta tutti pensano di cavarsela.

Economia, addio a De Maddalena ( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università commerciale «Luigi Bocconi», scomparso ieri. Docente ordinario dell'ateneo fin dal 1971, fondatore e direttore dell'istituto di Storia economica, presidente dell'Associazione internazionale degli storici economici e professore emerito dal 1997, Aldo De Maddalena sarà ricordato per la preziosa opera scientifica prodotta negli ultimi quarant'

Bicycle Race ( da "Blogosfere" del 04-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: il cervelletto è la parte del cervello coinvolta nella coordinazione dei movimenti. I ricercatori, distribuiti in mezzo mondo tra le università di Aberdeen, Rotterdam, Londra, Torino, New York hanno cercato di comprendere le connessioni tra le cellule nervose del cervelletto preposte al processo di apprendimento.

Per sconfiggere il Parkinson. ( da "Corriere di Siena" del 04-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: ricercatrice senese che si sta facendo onore negli Stati Uniti grazie ad un importantissimo studio sul Parkinson. Anche Alessandra dunque, rientra in quella fuga di cervelli che spesso lancia nel firmamento del Gotha sientifico personaggi capaci di distinguersi non solo per il loro acume ma anche per dedizione,

Così bello da sembrare vero ( da "Blogosfere" del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Rolf Reber, docente di psicobiologia all'Università di Bergen e Sascha Topolinski, psicologa dell'Università di WÏ?rzbur, sostengono, infatti, che uno dei motivi per cui la nostra mente lega indissolubilmente bellezza e verità va cercato nella maggiore facilità di elaborazione.

La laurea in "personal trainer" assistenza per pazienti-atleti ( da "Repubblica.it" del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Del corpo docente faranno parte 11 professori, tanti quanti sono i corsi insegnati. La parte didattica medico-scientifica è curata dai docenti del policlinico Gemelli, con alcune collaborazioni "esterne" come quella del prof. Marcello Faina, direttore del laboratorio di valutazione funzionale dell'istituto di medicina e scienza dello sport del Coni di Roma.

Scuola, Gelmini annuncia 16.000 assunzioni da settembre ( da "Reuters Italia" del 04-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: quanto ha promesso oggi il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ai sindacati della scuola. Il ministro, come si legge in una nota, ha confermato per il prossimo settembre l'assunzione di 647 dirigenti scolastici, l'immissione in ruolo di 8 mila docenti e l'assunzione di 8 mila unità di personale Ata.

il doppio gioco del maschio al potere - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come interpretare quello che dice quando aggiunge che un uomo politico non può «permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata». Ogni democrazia liberale si fonda infatti, come hanno spiegato in modo cristallino Constant e Tocqueville, sulla necessaria separazione tra sfera pubblica e sfera privata per permettere a ciascuno di preservare le proprie libertà individuali.

villaggio europeo, partono le ruspe ( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: più 50 docenti e 20 professori part-time, 100 posti di dottorato, 150 dipendenti - prosegue il segretario generale - In tutto siamo un migliaio di persone che vive e lavora tra Fiesole e Firenze. E molti altri si aggiungeranno presto». I lavori per costruire le villette, sotto la direzione del Provveditorato alle Opere pubbliche di Firenze,

borrell fontelles al posto di mény ( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: L´attuale presidente Yves Mény da gennaio sarà sostituito da Josep Borrell Fontelles, designato con voto unanime. Docente di economia matematica all´Università Complutense di Madrid, Borrell Fontelles è ex presidente del Parlamento europeo.

Atenei pronti al cambiamento ( da "Italia Oggi" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: le competenze dei docenti e una maggiore ampiezza del gruppo disciplinare che esprimerà le commissioni concorsuali. D. La Gelmini ha annunciato la riduzione dei corsi, quanto è stato frutto del vostro lavoro?R. Fin dall'inizio della riforma il Cun ha indicato delle linee guida che, in collaborazione con gli atenei, hanno già ridotto il numero di corsi di circa il 20%

In Cisgiordania, Fatah a congresso Abu Mazen contro Hamas e Israele ( da "Riformista, Il" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sembra francamente eccessivo, commenta Shmuel Sandler, docente di scienze politiche all'università di Bar Ilan. «Abu Mazen non vuole la violenza» dice al Riformista. «Eppoi non credo sarabbe così stupido da lanciare un'offensiva in Cisgiordania, dove l'esercito e l'intelligence israeliani sono in una posizione di forza».

Il cielo SOPRA L'ABRUZZO ( da "Manifesto, Il" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: intervista LA SCIENZA OLTRE IL BUIO VADEMECUM PER DOCENTI Il cielo SOPRA L'ABRUZZO Un incontro tra Margherita Hack e Roberto Melchiorre, autore di fiabe per bambini dedicate alla volta celeste. L'astronoma introdurrà l'iniziativa abruzzese «Vaghe stelle dell'Orsa», aforismi, pensieri e narrazioni per chi il 10 agosto rimarrà con il naso all'insù Roberto Melchiorre Chissà se anche lei,

Col nuovo anno tornerà l'onda studentesca anti-Gelmini ( da "Stampaweb, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti e genitori. Durante le due settimane di incontri pugliesi, cui hanno partecipato oltre 800 studenti di scuole e università, l?Uds ha anche approvato l?indizione di un referendum studentesco nazionale, una serie di rivendicazioni in tutte le regioni in difesa del diritto allo studio e una capillare campagna elettorale per il rinnovo dei rappresentanti degli studenti nelle

Il salto del plasmodio ( da "Galileo" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è di Stephen Rich, docente presso l'Università del Massachusetts (Usa). Ogni anno, la malaria uccide quasi un milione di persone, colpendo soprattutto le popolazioni delle aree tropicali. Negli esseri umani, il parassita si trasmette attraverso la puntura di una zanzara femmina (del genere Anofele) infetta.

Corso di laurea in infermieristica, 87 i posti disponibili a Cesena ( da "Sestopotere.com" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: uffici e studi per il personale docente e spazi comuni per gli studenti. In tutte le unità operative del Presidio Ospedaliero “M.Bufalini-Marconi-Angioloni” e del territorio (Dipartimenti, Distretti…) sono inoltre presenti strutture per il tirocinio, attivate a seconda degli obiettivi formativi previsti per anno e della complessità assistenziale richiesta.

L'esercito delle auto blu record in Italia: quasi 650 mila ( da "Repubblica.it" del 05-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nella ricerca vengono conteggiate sia le auto di proprietà delle amministrazioni che quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio lungo termine, presso lo Stato, Regioni, Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica.

La scoperta è recentissima, degli ultimi giorni e il mondo degli archeologi forse non è st... ( da "Stampa, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: nel cantiere sono coinvolte la British School at Rome e l'Università di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per il Lazio - sta lavorando sodo sotto la guida del professor Filippo Coarelli, docente di antichità greche e romane all'Università di Perugia. E i risultati non sono mancati: spostando metri cubi di terreno, a forza di pala e scalpello,

stato-regione completata la commissione ( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Palermo e Ida Nicotra, ordinario di diritto costituzionale della facoltà di Economia dell´Università di Catania. Della commissione oltre a Pitruzzella e Nicotra fanno parte anche i docenti universitari Salvatore Sammartino ordinario di diritto tributario alla facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Palermo e Giuseppe Verde,

crisi, le condizioni di confindustria - fulvio di giuseppe ( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ai distretti dell´alta tecnologia e ai laboratori pubblico-privati verranno destinati 225 milioni di euro. Potrà così concorrere anche il distretto tecnologico della meccatronica, creato come strumento strategico per accrescere la capacità innovativa e la competitività del sistema produttivo pugliese.

Simest, via a nove progetti all'estero ( da "Italia Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico-privata che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all'estero, «anche questa volta ci sono progetti di pmi operanti in settori ad alto contenuto tecnologico, quali la Anthec, per la progettazione e realizzazione di sistemi satellitari in India, la Saira Europe, per la progettazione, produzione e installazione di arredi per la metropolitana di Delhi in India e la Baglioni

Le diverse facce del diritto ( da "Italia Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: avvocato civilista e docente di legislazione cinetelevisiva Le diverse facce del diritto Ho portato l'esperienza maturata in P&G al servizio del non profit e dell'università. Amo Roma, la mia città Dal ponte di comando degli affari legali e societari di P&G Italia prima, Europe poi, all'impegno diretto nell'integrazione degli stranieri.

Italiano il primato di auto blu: 624mila vetture ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, Enti pubblici, Enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica utilizzano nel complesso 624.330 vetture di servizio. La cifra – che emerge da uno studio condotto da Contribuenti.

( da "Corriere della Sera" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Enti pubblici, Enti pubblici non economici, Società misto pubblico-private... Insomma proprio tutte. Un record mondiale. Negli Stati Uniti ce ne sono, secondo Contribuenti.it , appena 72 mila. Vero? Falso? «Un dato che non sta né in cielo né in terra» è il laconico commento del ministro dell'Innovazione Renato Brunetta,

Università - Pesanti accuse dal dimissionario Zanchi. ( da "Corriere di Siena" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che per essere aiutati occorre essere credibili e che il Piano di risanamento dell'università può divenire credibile soltanto a condizione che, assieme alle altre misure di contenimento della spesa, si intervenga drasticamente sulle due voci più rilevanti del bilancio, quella relativa al personale docente e quella relativa al personale tecnico-amministrativo.

Cervello, geni "salterini" lo rendono unico per ogni persona ( da "Stampaweb, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Lo sottolineano i ricercatori del Salk Institute for Biological Studies (Usa), autori di una ricerca pubblicata su “Nature” online. Secondo gli scienziati, i nostri neuroni ospitano un?incredibile variabilità genomica, che potrebbe spiegare le differenze individuali fra gli individui e costituire una miniera per lo studio di molte patologie.

L'America è sempre meno convinta ( da "Avvenire" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: l'ente pubblico che vigila sui farmaci, di nuove ricerche sul rapporto tra pillola e infezioni talora letali Agenzia per il farmaco americana, la Fda, ha approvato la messa in vendita della Ru486 negli Usa il 28 settembre 2000. Da allora il percorso della pillola abortiva negli Usa è stato però assai accidentato.

Università Modena-Reggio: numero chiuso per i tre corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi ( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il corpo docente della facoltà di Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è fortemente impegnato nell?assicurare una formazione di qualità agli studenti, ed i risultati di questi sforzi sono documentati da numerosi indicatori.

Università Ferrara: nuovo corso di Laurea in Design del Prodotto industriale in Emilia Romagna ( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti del nuovo corso, il Prof. Alfonso Acocella, titolare del Laboratorio di metodologie per definizione di progetto e il Prof. Marcello Balzani, docente di riferimento per l?area della rappresentazione digitale. Numeroso il pubblico presente, costituito da neo diplomati, ma anche da rappresentanti del mondo imprenditoriale interessati alle figure professionali che verranno formate.

Forlì: aperte iscrizioni corso di Alta Formazione in "Giornalismo e Comunicazione dei Servizi Pubblici" ( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: integrazione delle competenze di un corpo docente composto da professori universitari, esperti in comunicazione, medici e responsabili uffici stampa di amministrazioni pubbliche, con l?esperienza di giornalisti di prestigiose rubriche televisive e della carta stampata: Riccardo IACONA (Rai), Carlo GARGIULO (Elisir), Sara SCALIA (Rai), Salvatore GIANNELLA (Oggi),

Scuola, Gelmini: "Immessi in ruolo 8.000 docenti e 8.000 personale Ata" ( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 000 docenti e 8.000 personale Ata" (6/8/2009 16:01) | (Sesto Potere) - Roma - 6 agosto 2009 - Il Ministero dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca rende noto che è stata autorizzata, per l?anno scolastico 2009/10, l?assunzione di 647 dirigenti scolastici, l?

la trasparenza non tocca il professore - eleonora capelli ( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ateneo pubblici gli stipendi degli amministrativi, non dei docenti La scadenza era fissata a luglio ma all´Alma Mater serve più tempo ELEONORA CAPELLI L´operazione trasparenza del ministro Renato Brunetta "sfiora" anche l´Università: entro settembre l´Alma Mater pubblicherà stipendi, tassi di assenza e presenza, e-mail e recapiti telefonici.

la resa degli scienziati "scoperti i suoi segreti ma non a cosa serve" - elena dusi ( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: infatti i due ricercatori sino-americani hanno individuato quali neuroni del midollo spinale avevano la funzione di trasmettere al cervello la sensazione di prurito. Il compito è riuscito grazie alla scoperta, avvenuta del 2007 sempre all´università di Washington di Saint Louis, del gene del prurito, che è attivo solo nelle cellule del sistema nervoso che trasportano questo stimolo.

la disfatta del governo a francoforte - massimo giannini ( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: privata che non lo molla e che la stampa internazionale gli ricorda ormai tutti i giorni. E come la muta dei cani nella caccia, i suoi stessi alleati sembrano sentire l´odore di quel sangue. E lo tormentano, lo braccano, lo assediano. La Lega di Bossi e Calderoli, che al Nord detiene tuttora la "golden share" della coalizione,

"Più i ragazzi studiano più il Paese diventa ricco" ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di economia dell'istruzione all'Università Statale di Milano, preside a Scienze politiche, uno dei primi in Italia ad occuparsi della qualità e dell'efficienza del nostro sistema educativo. Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il legame tra la qualità dell'istruzione e gli effetti sul prodotto interno lordo.

Vita e storia dei Grimaldi con l'Agosto Medievale ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: storico di Palazzo Grimaldi e docente di Storia delle dottrine politiche all'Università Federico II di Napoli. Con lui relazioneranno anche il professor Mario Ascheri dell'Università di Siena, Fulvio Cervini dell'Università di Firenze e modererà Daniela Gandolfi, dell'Istituto internazionale di studi liguri.

VENERDI' 7 Musica PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata rock ... ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: CONCORSO Il prossimo 25 settembre torna l'appuntamento con "La notte dei ricercatori". Fino al 15 settembre giovani creativi potranno partecipare al concorso "Designers of tomorrow: graphic competition", presentando le loro idee per l'immagine pubblicitaria dell'edizione 2010 della Notte dei ricercatori. Info sul bandohttp://www.

Più veloce il recupero ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Quanto al dolore, la ricerca pubblicata dal dottor Siclari dimostra che il nuovo trattamenti mini-invasivo fa due volte meno male di quello chirurgico tradizionale. Esiste un indice di valutazione del dolore nell'immediato periodo post-operatorio, che va da zero a 10.

La Tamagni porta del Parco ( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Intendiamo ospitare istituti che si occupano di cure biologiche, corsi e convegni». Questo è il programma di minima. Ma c'è anche un'altra opzione più ambiziosa: «Tramite un intervento misto pubblico-privato si può pensare a un ostello della gioventù o a una residenza protetta».\

"Più i ragazzi studiano più il Paese diventa ricco" ( da "Stampaweb, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che dice che più la gente sta a scuola e più il paese si sviluppa», riassume Daniele Checchi, docente di economia dell?istruzione all?Università Statale di Milano, preside a Scienze politiche, uno dei primi in Italia ad occuparsi della qualità e dell?efficienza del nostro sistema educativo. Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il legame tra la qualità dell?

Tito Boeri ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-08-07 - pag: 11 autore: Tito Boeri Docente di Economia del lavoro all'Università Bocconi di Milano «Non credo che il problema della scienza economica sia un eccesso di formalismo . Gli economisti migliori uniscono conoscenza dell'economia reale e dei dettagli istituzionalia una solida preparazione formale.

Il made in Italy paga il conto della crisi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Meglio le pubbliche delle private, perché più patrimonializzate e più liquide: il loro margine di liquidità, cioè la differenza tra attivi e passivi a un anno è del 14% contro l'8% delle private. E meglio l'industria dei servizi, che hanno la componente di patrimonio netto tangibile più bassa.

Focardi: "Ora tutto è risolto per l'ateneo". ( da "Corriere di Siena" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pensionamenti volontari dei docenti ha già iniziato i suoi lavori. Il lavoro di riorganizzazione amministrativa degli uffici, al quale stanno lavorando da tempo il pro rettore Giovanni Minnucci e Giuseppe Catturi, è in fase di avanzata predisposizione. Il ministro Occorre sottolineare che l'Università di Siena, in questo periodo di grave difficoltà,

"Arte, mistica, paesaggio e musica". ( da "Corriere di Siena" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di storia dell'arte alla Università di Torino nonché collaboratrice del maestro Tammaro, Pietro Morelli componente dell'Associazione dei "Cateriniani nel Mondo presieduta da Madioni.In tale riunione si è concordato svolgere le iniziative culturali già previste nel programma elettorale del sindaco Masi.

Infrastrutture e semplificazione al centro dell'incontro fra Sindaco di Cesena e Cna ( da "Sestopotere.com" del 07-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico-privata, con il compito di sostenere l?attivazione di progetti in questa direzione, mentre ha ribadito l?impegno alla semplificazione burocratica, sia attraverso la riorganizzazione dei servizi (in questo senso va lo specifico tavolo di confronto attivato con le associazioni) sia attraverso il ricorso alle nuove tecnologie e al potenziamento delle infrastrutture di telecomunicazione.

"Dal confronto si impara più in fretta" ( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Cioè una scuola che funziona, con docenti preparati, con strutture adeguate. Il fatto che sia multiculturale è, ai fini della scelta, un elemento secondario». Ma comunque, da un punto di vista pedagogico, è un fattore positivo o un problema in più? «È un vantaggio, non c'è dubbio, un grandissimo vantaggio.

Morto a 59 anni Oscar Marchisio ( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Intensa anche la sua attività universitaria: insegnava «Sociologia del lavoro» presso le Università di Urbino e Pisa ma, precedentemente, era stato docente anche a Genova, Teramo e Bologna. Negli ultimi anni aveva fondato la casa editrice «Socialmente» che definiva una «rete squilibrata che nel mare delle lingue raccoglie testi e fabbrica libri».

se ne va oscar marchisio, il manager della fantasia ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Come docente insegnava a contratto presso le Università di Urbino e di Pisa, in Cina lavorava come consulente (anche per banche e per istituzioni politiche) e, come racconta la sua autobiografia su Internet "in Italia scrive, critica e altro". In "altro" c´è tutto Marchisio.

ingegnere do you speak english? - michela bompani ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che potranno contribuire a sostenere i costi dei docenti: «Abbiamo attivato il corso a Genova, per ora, ma lo sposteremo nel polo della Spezia», dice Girdinio. Anche il corso di "Robotics Engineering" in inglese rientra tra le novità: parte da un progetto europeo di dottorato ora trasformato in materia curricolare.

"sono trovate da fantascienza e rischiano di diventare un alibi" ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pagina 19 - Cronaca Il fisico Guido Visconti, docente dell´Università dell´Aquila e autore di libri sul clima "Sono trovate da fantascienza e rischiano di diventare un alibi" ROMA - «Mi sembra una versione moderna del dottor Stranamore: non sarà la geoingegneria a difenderci dal riscaldamento globale».

smettiamola con le zuffe e ascoltate gli scrittori - tiziano scarpa ( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Uno dei punti dolorosi dell´Italia di oggi è la cosiddetta "fuga dei cervelli". Ma gli scrittori e le scrittrici non sono come gli scienziati che se ne possono andare in Usa a fare ricerca. Noi non possiamo fuggire dalla nostra lingua madre. è un grande spreco, quello che sta avvenendo nella cultura italiana.

Dr House alla francese ( da "Blogosfere" del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sessantatreenne docente di fisica dell'Università di Luminy (Marsiglia) appassionato di cinema, che ha preso ispirazione dalla serie americana Dr House per trasmettere ai suoi studenti la passione per la ricerca. "La carriera di ricercatore scientifico soffre di un deficit d'immagine - ha spiegato il prof.

Il pedagogo: "Dal confronto si impara più in fretta" ( da "Stampaweb, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Cioè una scuola che funziona, con docenti preparati, con strutture adeguate. Il fatto che sia multiculturale è, ai fini della scelta, un elemento secondario». Ma comunque, da un punto di vista pedagogico, è un fattore positivo o un problema in più? «è un vantaggio, non c?è dubbio, un grandissimo vantaggio.

l'università approva il bilancio ma il deficit reale resta un'incognita ( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il rettore scrive ai docenti: "Risparmiate" L´Università approva il bilancio ma il deficit reale resta un´incognita Per quantificare il buco bisognerà attendere il consuntivo dell´anno scorso In attesa del consuntivo del 2008 che dovrà quantificare il deficit reale, l´Università approva all´unanimità il bilancio di previsione 2009.

fine settembre, il mercato va a bolzaneto 2010, corso sardegna diventa un cantiere - donatella alfonso ( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: orari di apertura per i grossisti né quelli per il pubblico privato, in alcuni giorni della settimana. Sappiamo che ai cittadini sta a cuore poter venire a comprare in queste strutture. Di questi tempi, poi...». Il giorno in cui si apriranno i cancelli non è ancora segnato in rosso sul calendario settembrino, ma di certo c´è che giovedì la giunta comunale ha deliberato il sì all´

"fedra" apre velia teatro tra mito, arte e filosofia - anna laura de rosa ( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Prologhi in lingua originale della Fedra di Seneca e dell´Aiace di Sofocle, curati da Sarah Nooter, docente di filologia classica all´università di Chicago, precederanno infatti gli spettacoli da oggi al 14 agosto. Le rappresentazioni inizieranno alle 21, l´ingresso costa 10 euro e include un servizio navetta dal parcheggio all´area archeologica.

ANDREA MINUZ ( da "Riformista, Il" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docente universitario nella Facoltà di Lettere dell'Università di Roma "La Sapienza". Si è occupato dei rapporti tra la memoria della Shoah, il cinema e l'architettura, in vari articoli apparsi su riviste specializzate e nell'ambito della sua tesi di dottorato di prossima pubblicazione.

Università e Cea rafforzano ricerca e formazione sui temi della sostenibilità ambientale ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti il proprio materiale scientifico, favorirà visite e stage nelle proprie strutture e, a seguito di specifici accordi, finanzierà borse di studio e assegni di ricerca. L?Ateneo consentirà al personale del Cea di accedere al materiale scientifico presente nelle proprie biblioteche, sottoporrà ai propri allievi argomenti per monografie e tesi di laurea su temi ambientali e di

La laurea magistrale conseguita alla Cattolica di Piacenza paga ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università realizza, volto a favorire il collegamento tra i suoi studenti e laureati e le aziende: innanzitutto mediante la ricerca, docenti e ricercatori entrano in contatto col mondo dell?impresa e dell?università, sia a livello nazionale che a livello sovranazionale, con un?

Tedesco come lingua straniera ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Bolzano Tedesco come lingua straniera Un cittadino europeo su quattro è di madrelingua tedesca – per riflettere sull?importanza del tedesco 2000 docenti di lingua e cultura tedesca sono riuniti questa settimana a Jena-Weimar per il loro congresso internazionale.

Le cellule del cervello umano non si fermano un momento ( da "Unita, L'" del 10-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Lo ipotizza una ricerca uscita di recente su «Nature»: le cellule del nostro cervello presentano una variabilità genetica spettacolare. Perché il cervello di un individuo è così uguale e così diverso da quello di un altro? Una ricerca pubblicata su Nature potrebbe rispondere almeno in parte al quesito.

Addio a Marini professore con Cossiga ( da "Stampa, La" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ex docente di Diritto penale all'Università di Torino. Era malato da tempo. Marini è stato allievo prediletto del luminare torinese del diritto Marcello Gallo, fondatore della «scuola penale» torinese. Aveva iniziato la carriera universitaria a Sassari, a fianco dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga (docente di Diritto costituzionale)

Il Poli punta sugli stranieri ( da "Stampa, La" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università I vent'anni dell'Ateneo monregalese Il Poli punta sugli stranieri GIANNI SCARPACE MONDOVÌ Fase delicata per la sede decentrata del Politecnico di Mondovì. La concentrazione di docenti e responsabili intorno alla struttura universitaria è massima: l'anno accademico 2010-2011 segnerà il ventennale dell'Università del Monregalese e il 27 agosto si chiuderanno le pre-

muttoni all'attacco "parco michelotti se lo riprenda l'assessore tricarico" - diego longhin ( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: «Pensavamo che una collaborazione pubblico-privato fosse utile. Mi sbagliavo. Credo che dietro le lamentele dei residenti si nascondano le solite guerre tra bande per chi gestisce cosa e mi aspettavo da parte del Comune, dall´assessore Tricarico in particolare, una presa di posizione.

anche la fuga dei cervelli può diventare una risorsa - mario centorrino ( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Pagina I - Palermo Le idee Anche la fuga dei cervelli può diventare una risorsa MARIO CENTORRINO Recenti ricerche (AlmaLaurea, Istat, Svimez) hanno riproposto il problema dell´emigrazione intellettuale dalla Sicilia. L´aggregazione dei dati disponibili ne rende difficile la quantificazione a livello regionale.

Dalla maturità a Papi Puglia caput mundi ( da "Riformista, Il" del 11-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Per buona parte pugliese il «brain drain», la fuga dei cervelli e dei talenti. In Puglia i set più esclusivi di cinema e pubblicità. Persino nel concorso nazionale delle Drag Queen 2009 ha vinto una pugliese, residente a Bologna: "Miss Rovina", battendo "Senorita Peperina", a sua volta una pugliese d'hoc.

( da "Corriere della Sera" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Perdendo quel ruolo di presidio sociale che ci ha sempre contraddistinto». I docenti «Nessun problema con i bambini del ghetto, i genitori ci rispettano» Le classi «Siamo un mix: nelle classi anche i figli dei docenti della Bicocca» Annachiara Sacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le due Italie della scuola ( da "Stampaweb, La" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Bologna: «Il livello di una scuola è quello dei suoi insegnanti. E questa ricerca rivela che al Nord e al Centro la classe docente, soprattutto per motivi strutturali visto che è composta da molti insegnanti meridionali, ha saputo migliorare la propria formazione».

"Università, non basta vendere immobili per risanare". ( da "Corriere di Siena" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Le cause di questo disastro sono sotto gli occhi di tutti, una pletora di personale docente e non docente che non ha eguali in Italia se rapportato agli studenti iscritti. In poche parole l?università, per anni, ha speso molto di più di quanto era capace di incassare. Una vicenda che andava avanti da anni e che si è ulteriormente aggravata nell?

Il primo incontro non si scorda mai ( da "Stampaweb, La" del 11-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: vengono inconsciamente conservate dal cervello, e riprodotte poi in occasione di un secondo incontro, anche a distanza di molto tempo. è quanto hanno scoperto ricercatori della Facoltà di medicina dell?Università di Ginevra (Unige) e del Polo nazionale di ricerca per le scienze affettive, autori di uno studio pubblicato dalla rivista “

DA VENERDÌ TERZA EDIZIONE SATRIANESI NEL MONDO ( da "Basilicanet.it" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Lingua e Letteratura Araba allâ??Università della Tuscia , su â??Gli arabi nel mezzogiorno dâ??Italia â??.Alle 22.00 la compagnia teatrale â?? La Barcaccia â??di Salerno metterà in scena â?? La cantata dei giorni pariâ? spettacolo di teatro e musica , omaggio ad Eduardo De Filippo a 25 anni dalla sua scomparsa.

Provincia di Modena: 45 i progetti di riqualificazione di negozi, bar, ristoranti, botteghe e mercati storici ( da "Sestopotere.com" del 11-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è incentivare gli investimenti integrati pubblico-privati dei Comuni e delle piccole e piccolissime imprese commerciali per migliorare il servizio al consumatore, qualificare i quartieri centrali e periferici dei centri urbani, e rendere il piccolo commercio urbano competitivo rispetto alle forme più aggressive di vendita, dai centri commerciali agli outlet.

Novara- Compostela passando da Petrarca ( da "Stampa, La" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Con la collaborazione di Benedict Buono, docente del dipartimento di filologia italiana dell'università di Santiago di Compostela, abbiamo pensato di attualizzare l'opera di Caccia. Ha preso forma un volume di oltre trecento pagine completo di versione critica, in cui i versi originali vengono commentati e riscritti in linguaggio moderno.

Vescovo Michele Pennisi, commissario Cei per l'Educazione cattolica, la scuola e l'univers... ( da "Stampa, La" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: C'è da restare allibiti nel vedere ingiustamente e scorrettamente penalizzati i sei milioni di studenti che hanno scelto l'insegnamento della religione, tanto più che è il ministero a definire i programmi di lezioni tenute da docenti di ruolo e in orario scolastico». \

università, tagliati dieci corsi di laurea "studenti, scegliete un altro curriculum" - michela bompani ( da "Repubblica, La" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Falchi Pellegrini assicura che nessuno "perderà" la sua laurea: «Ricorreremo a qualche docente a contratto, dirotteremo gli studenti su corsi "affini": gli allievi avranno garantita tutta l´offerta formativa». La preside spiega che a Scienze Politiche le tre lauree triennali sono diventate due, quelle magistrali sono passate da cinque a quattro.

Silvestro: non vogliamo essere mini-medici ( da "Italia Oggi" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Gli atenei denunciano mancanza di spazi, docenti, strutture inadeguate per formarli e scarsezza di fondi. Per noi basterebbe riprogrammare l'offerta formativa.D. Cioè?R. Razionalizzare diversamente il sistema eliminando, per esempio, quei corsi di laurea che non hanno adeguato numero di studenti.

( da "Corriere della Sera" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: magnifico rettore della Libera Università SSma Maria Assunta (Lumsa), consultore della congregazione vaticana per l'educazione cattolica e docente di rapporti fra Chiesa cattolica e comunità politica nelle università ecclesiastiche. «Posso dire, in attesa di leggere il testo della sentenza ci ha detto che in base alle disposizioni vigenti,

Se l'Università si avvicina agli spot ( da "Corriere della Sera" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: perché è uno spot che lascia presagire lo stato della nostra università. Un professore di Agraria porta i suoi studenti in visita allo stabilimento e comincia a magnificare le doti del prodotto. In una prima versione, il docente, rivolgendosi ai suoi ragazzi, di fronte a giganteschi contenitori in acciaio dice: «Visto?

Prof religione , la Cei critica il Tar: sentenza vergognosa ( da "Corriere.it" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: aggiuntivi concessi a chi segue le lezioni di religione sono illegittimi e che i docenti di religione, non avendo diritto a concorrere con il proprio insegnamento alla formazione del voto finale, non possono partecipare a pieno titolo agli scrutini. I vescovi parlano di «decisione vergognosa». Monsignor Michele Pennisi, commissario Cei per l'educazione cattolica, la scuola e l'università,

SINISTRA PER LA BASILICATA: NO A TAGLI NELLA SCUOLA ( da "Basilicanet.it" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: universo delle scuole e delle istanze provenienti dai territori. Complessivamente riguarderanno in Basilicata, per lâ??a.s. 2009/2010, ben 1047 posti di lavoro (727 per il personale docente; 270 per il personale ATA; 50 per i docenti di sostegno).

Prof di religione , è polemica La Gelmini annuncia ricorso ( da "Corriere.it" del 12-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: secondo il quale i crediti scolastici aggiuntivi concessi a chi segue le lezioni di religione sono illegittimi e i docenti di religione, non avendo diritto a concorrere con il proprio insegnamento alla formazione del voto finale, non possono partecipare a pieno titolo agli scrutini. Una sentenza duramente criticata dalla Cei. I vescovi parlano di «decisione vergognosa»e «pretestuosa».

Il Sud sbaglia a gridare al complotto ( da "Corriere.it" del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la sparata di una deputata leghista per imporre un esame di dialetto ai docenti da assumere al Nord. Poi l'idea di chiedere l'obbligo di residenza... Poi le polemiche sul boom di diplomati col massimo dei voti, esageratamente alto in Sicilia o in Campania rispetto al Veneto o alla Lombardia... Fino ai dati dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione che,

Atenei a dieta. Ridotta del 15% l'offerta didattica ( da "Italia Oggi" del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: prossimo anno accademico ci saranno 24 corsi in meno mentre nell'università Firenze 13.Restyling già avviato anche per l'ateneo ligure dove molte facoltà sono state costrette a tagliare i corsi di laurea per mancanza di docenti. Qui i corsi sono stati tagliati del 10%, i docenti con più anzianità sono stati pensionati, le undici facoltà regionali saranno accorpate in cinque scuole,

Sini: ( da "Corriere della Sera" del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Filosofi e ferie Lo scrittore e docente alla Statale cita Socrate. «Non amava la campagna, perché gli alberi non parlano: solo nelle città c'è dialogo umano» A Milano d'agosto. Per scelta. Non è raro. Carlo Sini, docente di filosofia alla Statale, scrittore, se ne sta serenamente chiuso nella sua casa ombreggiata dagli alberi di viale Argonne a dipingere acquerelli.

Il 'Patto per Siena sicura' funziona: dall'entrata in vigore i crimini sono diminuiti del 10,08% ( da "Sestopotere.com" del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: avviato in via sperimentale durante le vacanze natalizie, si è dimostrato valido: navette gratuite, o a prezzo ridotto, da e per le discoteche, hanno trasportato oltre 600 giovani, riducendo in maniera drastica il rischio di incidenti. L?iniziativa, finanziata per il 15% dal comune di Siena, è stata realizzata grazie a una sinergia pubblico-privato.

( da "Avvenire" del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: membro della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università, che commenta: «Questa sentenza discrimina di fatto sei milioni di studenti che hanno scelto l'insegnamento della religione come materia scolastica e tutti quei docenti che, dopo aver superato un concorso, si trovano ora a essere considerati professori di serie b» .

Cacciari: fondamentale per la crescita umana ( da "Avvenire" del 13-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Non è indecente che un ragazzo possa uscire dal liceo senza sapere cos'è il Vangelo? E all'università non si dovrebbe poter studiare teologia in modo da poter formare anche un corpo docente in grado di poter insegnare alle scuole medie professionalmente?'. Massimo Cacciari

Maiali ruspanti ( da "Friuli.it, Il" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: spiega il docente universitario Edi Piasentier –; basta pensare che il grasso dorsale di una cinta senese può arrivare a sette centimetri, mentre negli ibridi moderni è solitamente di due”. La lavorazione delle carni, così, richiede una particolare perizia.

Influenza A: antivirali ai bambini, meglio di no ( da "Staibene.it" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Lo consiglia una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, secondo cui il farmaco provoca ai bambini nausea e vomito, che possono portare alla disidratazione e ad altre complicazioni. Le conclusioni dei ricercatori suggeriscono che i farmaci antivirali non riducono .

Ecco il nuovo segretario guida anche la Sinfonica ( da "Stampa, La" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Laureato in giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli, prima di acquisire lo status di segretario generale ha lavorato alla sede centrale della Banca di Roma. Vanta numerose esperienze come docente, sia in corsi di formazione sulla pubblica amministrazione sia alla Scuola superiore del Ministero dell'Interno.

Emanuel Parracone, sindaco di Valdieri ( da "Stampa, La" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: lo stesso studio del resto tiene conto dell'eventualità di ulteriori ricerche sul territorio. In relazione all'articolo del 9 agosto del professor Mamino del Politecnico di Torino - Sezione di Mondovì, ribadisco che ogni azione amministrativa mirata alla razionalizzazione della spesa pubblica deve essere verificata.

Allarme pensioni sui big britannici ( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ricerca pubblicata ieri da Kpmg , una società quotata su cinque non sarà in grado di colmare il deficit del fondo pensioni. Solo dodici imprese, rispetto alle 21 del 2008, possono vantare un surplus invece di un deficit del fondo pensioni. Metà delle imprese che fanno parte del Ftse 100 sono già costrette a dedicare più risorse al ripianamento del deficit di quante ne versino in

Stipendi in azioni al vaglio dello zar ( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: evitando una fuga di cervelli verso banche più generose, potrebbe essere riassunto così: più azioni e meno cash. Una versione postcrisi delle vecchie (e amate) stock option. Lo "zar" degli stipendi è stato nominato dopo che il governo Usa è intervenuto per salvare dalla crisi numerose banche o case automobilistiche.

Guerra in India all'ultima goccia ( da "Stampaweb, La" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista «Nature», un uso non sostenibile delle risorse d'acqua minaccia la produzione agricola e solleva lo spettro di una grave crisi idrica». Se non saranno prese «rapide misure» per contrastare l'impoverimento delle falde acquifere causato dall'agricoltura, sostiene lo studio,

Pubblico impiego: più donne, poche dirigenti ( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la percentuale di docenti ordinari è sempre molto sbilanciata a favore della componente maschile ». Insomma, la materia conta poco. I vertici del mondo accademico sono infatti quasi interamente riservati agli uomini: i rettori donna sono 4 in tutta Italia (due di università, due di scuole superiori di livello universitario).

( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: storicamente a forte prevalenza femminile (farmacia, psicologia, lettere) la percentuale di docenti ordinari è sempre molto sbilanciata a favore degli uomini»... «E' vero, perché non dipende dalla materia, ma dai meccanismi che controllano l'accesso alle carriere». Lei diceva di non essersi mai sentita discriminata. Nemmeno agli inizi della carriera?

Fabbriche di illusioni L'America processa le scuole di scrittura ( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: arte possa essere insegnata nelle università. Né i docenti di lungo corso come Kay Boyle, che dopo sedici anni alla San Francisco State University, ha scritto che «tutti i programmi di scrittura creativa dovrebbero essere aboliti per legge». Né un romanziere inglese e grande insegnante come Malcolm Bradbury (scomparso nel 2000) che prima paragonò i corsi di scrittura creativa all'

, così la pubblicità entrò nella tivvù ( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: di Bruno Manfellotto, ex direttore del quotidiano «Il Tirreno», Giuseppe Di Piazza, direttore del «Magazine» del Corriere della Sera, Mirella Serri, docente di Letteratura e Giornalismo presso l'Università La Sapienza di Roma. «Carosello» arrivò nel 1957 e divenne ben presto uno dei programmi più amati dagli italiani

L'italianizzazione del mercato del lavoro. ( da "Blogosfere" del 14-08-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Anzitutto, la fuga dei cervelli. Cosa fanno i laureati americani, che non riescono più a trovare lavori strapagati nel giro di una settimana? Se ne vanno a cercare un posto in Cina. Almeno riescono ancora a piazzarsi in ruoli da manager anziché nei call centers.

Numero chiuso per i corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio ( da "Sestopotere.com" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il corpo docente della facoltà di Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è fortemente impegnato nell?assicurare una formazione di qualità agli studenti, ed i risultati di questi sforzi sono documentati da numerosi indicatori.

Il bel sonno che dura poco? Merito di un gene ( da "Corriere.it" del 14-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ricerca pubblicata su «science» Riposati con poche ore di sonno? Grazie alla mutazione di un gene Nessuna stanchezza né effetti collaterali senza bisogno di dormire molto: ora si conosce il motivo MILANO Si dice che Andreotti, la Tatcher o, per essere più attuali, lo stesso Berlusconi dormano solo 4 ore a notte,

A Cordoba le "Jornadas de Patrimonio Jesuitico" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Ferrara, ha l'obiettivo di iniziare a rendere operativo un progetto di cooperazione internazionale per lo sviluppo locale della regione delle Missioni Gesuitiche a cui Unife, >> con i suoi docenti, alcuni suoi dottorandi e studenti del Master Eco-Polis, sta lavorando da alcuni mesi, anche con il supporto finanziario dell'

"molte decisioni vengono prese seguendo l'istinto" ( da "Repubblica, La" del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nicolao Bonini, docente di Psicologia generale nella facoltà di Scienze cognitive dell´Università di Trento, ha appena mandato in libreria il volume Il sesto senso (Il Sole 24 Ore), che analizza i meccanismi nascosti che influenzano le nostre decisioni economiche.

Metti un master nel curriculum nel Paese senza formazione ( da "ItaliaOggi7" del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: durata e docenti. Ci sono troppi master o sedicenti tali, che durano pochi giorni e sono di scarsa utilità. E ci sono corsi che di master portano solo il nome. Nell'inchiesta di copertina (a Pagina 49), i consigli per una scelta oculata e le certificazioni necessarie perché un corso possa chiamarsi ed essere un master.

un linguaggio nuovo nel centro storico - rosanna pirajno ( da "Repubblica, La" del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: mensa e caffetteria affacciate sulle corti, foresteria per docenti di passaggio e logge sui tetti, oltre al corpo per attività culturali aperte all´esterno - ha messo in atto strumenti di "forma e linguaggio" per riconfigurare il luogo urbano che bombe e incuria avevano sfregiato, dotandolo di un´opera necessaria e risolutiva.

Al via le norme su class action e nucleare ( da "Corriere della Sera" del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: maggior ricorso ai cofinanziamenti pubblico-privato attraverso i nuovi contratti di sviluppo eredi degli attuali contratti di programma. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuove strategie Per il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola ( nella foto ), si tratta di una serie di norme strategiche

Al parco per capire gli etruschi a tavola. ( da "Corriere di Rieti" del 15-08-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il professor Mandolesi, docente di Etruscologia all?Università di Torino, e la dottoressa Lucidi, sveleranno quanto l?archeologia ha scoperto sui sapori e sui riti del gusto nell?antica Etruria. Le splendide raffigurazioni delle tombe etrusche di Tarquinia mostrano scene di vita di un popolo raffinato e gioioso;


Articoli

Fuga di cervelli Lippi ct preoccupato (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 01-08-2009)

Argomenti: Cervelli

il caso L'assalto della Premier ai nostri registi Fuga di cervelli Lippi ct preoccupato GUGLIELMO BUCCHERI TORINO Le fughe di talenti sono sempre pericolose, ancor più se oltreconfine è pronto a sbarcare chi con il pallone disegna traiettorie e geometrie. Così, accade che con le valigie in mano (o già fatte) si ritrovi parte dell'Italia che pensa in mezzo al campo, «cervelli», ora, inseguiti Oltremanica per far girare le corazzate inglesi. Pirlo più Aquilani e, più sfumato, De Rossi: il podio è servito come il graffio al nostro campionato nell'anno dei Mondiali. Il punto di partenza non lascia spazio alle interpretazioni perchè Chelsea, Liverpool e Arsenal hanno messo nel mirino i pensatori di Milan e Roma (e della Nazionale) e, adesso, resistere al loro corteggiamento appare un'impresa in salita. Cominciando dai desideri dell'ex Carlo Ancelotti, il nuovo condottiero dei Blues è convinto di poter riabbracciare il «suo» Andrea (Pirlo) già prima di Ferragosto. Abramovich è al corrente della volontà di Ancelotti e l'unico ostacolo alla fumata bianca è un'offerta da rimodulare: sul tavolo, il Chelsea ha messo, per ora, l'attaccante Pizarro, il giovane Mancienne e 8 milioni di euro. Il Milan chiede al magnate russo un investimento più forte al capitolo contanti (almeno 15) in una trattativa che trova in Pirlo il suo più appassionato tifoso tanto da aver confidato agli «amici» interisti «questo di Boston è il mio ultimo derby». Più soldi, vuole Galliani. Un cospicuo bottino da reinvestire nella caccia a Luis Fabiano o Huntelaar perchè i rossoneri considerano Pizarro l'ultima delle alternative per l'ariete d'attacco reclamato da Leonardo. Se per l'affare Pirlo è solo questione di giorni, identico copione sembra recitare il caso Aquilani. L'intreccio che dovrebbe portare il giallorosso a Liverpool è destinato a sciogliersi non appena il Real Madrid annuncerà Xabi Alonso, quest'ultimo in rotta con il club di Benitez a cui ha inviato anche una lettera chiedendo senza giri di parole di essere lasciato libero. Aquilani è in lista d'attesa, è lui la prima scelta dei Reds, un affare che farebbe felici tutti i protagonisti sulla scena anche se sul lieto fine alla possibile trattativa pesano i dubbi sulle condizioni fisiche di un giocatore che nella passata stagione ha disputato solo 14 sfide in campionato per colpa di problemi muscolari di diversa natura (ultimo l'operazione alla caviglia destra del 13 maggio scorso). A brindare sarebbe la Roma perchè incasserebbe circa 20 milioni di euro, indispensabili per le casse del club, e a brindare sarebbe anche il giocatore che troverebbe nel tecnico del Liverpool un condottiero felice di allenarlo, cosa non accaduta a corte Spalletti. Pirlo, Aquilani e De Rossi. L'assalto al «cervello» più esperto di Trigoria parte da lontano, ma, adesso, nella truppa di estimatori si è inserito l'Arsenal come scrive l' Independent che parla di un'offerta alla Roma di oltre 35 milioni di euro. De Rossi, al contrario di Aquilani, è incedibile, ripete la famiglia Sensi, ma il quotidiano inglese lascia aperto uno spiraglio «perchè il futuro del giocatore è legato ai problemi finanziari del club romano». Fughe in avanti e pericoli di impoverimento sempre più reali, dunque. Lo sa bene Marcello Lippi, ct azzurro e preoccupato per la sorte dei suoi ragazzi all'estero. Pirlo è l'Italia là in mezzo, De Rossi idem. E, Aquilani? Spalletti lo vede poco e male, Lippi lo considera uno dei crocevia da dove potrebbero passare le fortune azzurre in Sud Africa.

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"e' un altro segnale negativo i consumi resteranno fermi" - diego longhin (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina III - Torino Frigero, docente a Economia: anche questo dato è un effetto della crisi economica "E´ un altro segnale negativo i consumi resteranno fermi" Si può innescare l´aspettativa che i costi possano ancora diminuire, spostando nel tempo gli acquisti DIEGO LONGHIN «Non è un segnale positivo. è un dato figlio della crisi, ma sarebbe peggio se l´indice dei prezzi in un momento di difficoltà per imprese e famiglie continuasse a salire. Ci troveremmo in una situazione molto più sgradevole e preoccupante». Parola di Piercarlo Frigero, docente di Economia all´università di Torino. Professor Frigero, la riduzione dei prezzi si trasforma in un vantaggio per i consumatori? «Definirla come una riduzione dei prezzi non è corretto. Si tratta di una deflazione, uno dei segnali della crisi che stiamo vivendo, con un rallentamento della media del trend dei prezzi. La causa sicuramente è la diminuzione della domanda. Tutto ciò si può trasformare in un maggior potere d´acquisto? è difficile dirlo. Bisogna vedere non l´andamento generale, ma quelli singoli, voce per voce, anche perché si devono considerare le differenze tra la statistica, i panieri e il carrello reale della spesa delle famiglie, tra i beni di prima necessità e quelli più superflui». L´indice sui prodotti alimentari è diminuito dello 0,3 per cento a Torino. Come giudica questa tendenza? «Vuol dire che ci sono margini di flessibilità, un buon segnale considerando il quadro generale di difficoltà». La diminuzione dell´inflazione può portare ad un aumento dei consumi? «Direi di no. Da sola non basta. è il segno di un calo della domanda e a lungo andare ci potrebbero essere effetti ancora più pesanti sulla produzione. Anche perché si può innescare nelle famiglie l´aspettativa che i prezzi possano ancora diminuire, frenando ancora di più i consumi, spostando nel tempo gli acquisti. Un circolo che rischia di essere vizioso. Per rimettere in moto i consumi serve altro». Cosa? «Una prospettiva migliore che generi una ripresa della domanda e della produzione. C´è molta prudenza quando si tratta di spendere, anche se magari si è nelle condizioni di farlo. Il clima generale, tra la paura di perdere il lavoro e il rischio di veder ridotto il proprio stipendio, magari a causa della cassa integrazione, soprattutto in un´area industriale come Torino e il Piemonte, frena i consumi. Non importa se si è toccati o meno, si preferisce comunque aspettare».

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Formazione, sinergia tra Università La Sapienza e Istituto Jemolo (sezione: Cultura)

( da "ItaliaOggi7" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi7 sezione: Avvocati oggi / preview data: 03/08/2009 - pag: 2 autore: Gabriele Ventura Formazione, sinergia tra Università La Sapienza e Istituto Jemolo Una convenzione per dare gas alla formazione giuridica. L'hanno siglata l'Università La Sapienza di Roma e l'Istituto Jemolo, che hanno sottoscritto un protocollo d'intesa, firmato da Aldo Rivela, commissario straordinario dell'Istituto regionale di studi giuridici, e da Luigi Frati, rettore della Sapienza. L'accordo istituisce fra i due enti un rapporto di collaborazione per la realizzazione di iniziative congiunte di ricerca, studio e alta formazione giuridica, attivando sinergie nel campo della formazione specialistica e dell'aggiornamento professionale in materia giuridica, economica e sanitaria. Il protocollo ha durata triennale e, annualmente, La Sapienza e l'Istituto Jemolo elaboreranno attività rivolte a favore di giuristi e professionisti. «La stipula della convenzione tra lo Jemolo e La Sapienza», ha commentato Rivela, «è un nuovo importante tassello all'opera di rilancio e qualificazione dell'Istituto Jemolo che ha portato, nell'ultimo anno, all'incremento dei corsi e al raddoppio di docenti e allievi. Le sinergie con un polo di eccellenza quale l'Università La Sapienza daranno frutti preziosi non solo nelle materie giuridiche, ma anche in quelle di formazione manageriale e della pubblica amministrazione». «La Sapienza, nell'ambito della promozione delle attività di eccellenza in campo formativo», ha detto Frati, «considera con particolare attenzione il rapporto di collaborazione instaurato con l'Istituto Jemolo, che rappresenta un'autorevole realtà nella didattica giuridica ed economica. Sempre più la nostra Università si caratterizza per l'interazione con le istituzioni regionali e territoriali, cooperando nell'area della formazione e della ricerca e anche in altri settori come quello della visibilità e della qualità percepita delle istituzioni stesse». Sono intervenuti alla firma del protocollo Cesare Mirabelli, direttore scientifico dell'Istituto Jemolo, Mario Caravale, preside della facoltà di giurisprudenza e Gianluigi Rossi, preside della facoltà di scienze politiche.

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Università - Il Monte concederà il mutuo. (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università - Il Monte concederà il mutuo. Proficuo confronto fra i vertici dell’ateneo, enti locali e la banca. Ma sono state richieste garanzie: serve un piano più rigoroso. SIENA01.08.2009 indietro Il cortile del San Niccolò Altri immobili delluniversità saranno dismessi in futuro. Sopra Miccolis e Focardi Questa volta i massimi vertici dell’ateneo non possono fallire. La prossima stesura del piano dovrà essere la massima espressione della operatività e della lungimiranza, solo così potranno ottenere il mutuo di 160 milioni di euro, senza il quale non sarà mai possibile sfuggire alle sabbie mobili del tracollo finanziario della nostra università. Il tavolo che si è svolto ieri e che ha permesso un confronto decisivo ha prodotto buoni frutti. Il rettore Silvano Focardi e il direttore amministrativo Emilio Miccolis aveva davanti il sindaco di Siena Maurizio Cenni, il presidente della Provincia Simone Bezzini, il presidente della banca Mps Giuseppe Mussari (in videoconferenza), il vicepresidente Ernesto Rabizzi, il direttore generale Antonio Vigni e il vice Antonio Marino, era presente anche il consigliere Fabio Borghi. E’ stato stabilito che la banca concederà una nuova linea di intervento creditizio, a patto che il piano di risanamento, opportunamente rivisto e corretto, contenga tutte quelle garanzie che sorvono per erogare un prestito di questa entità e a lungo termine. Riordino del personale, anche dei docenti, prepensionamenti compresi, vendita del patrimonio immobiliare, sono alcune delle misure che dovranno essere maggiormente dettagliate nel documento conclusivo. La linea di credito sarà adesso sottoposta ai pareri degli organi decisionali della banca e dell’Università e poi posta al vaglio dei ministeri competenti, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a supporto del rigoroso rispetto e controllo delle previsioni di risanamento, contenute nel piano, fra cui, come dicevamo, le dismissioni immobiliari che dovranno riguardare presumibilmente non solo il policlinico delle Scotte, ma anche altri storici palazzi di proprietà dell’ateneo, come ad esempio la Certosa di Pontignano o il Santa Chiara. “Lo sforzo compiuto dalla Banca Mps – hanno dichiarato Cenni e Bezzini - è particolarmente apprezzato. Al Monte che lo ha elaborato, va tutta la nostra gratitudine a nome della città e della Provincia. Esprimiamo apprezzamento e per un lavoro lungo e faticoso – spiegano il sindaco di Siena e il presidente della Provincia – ma che porta ad un’ipotesi che dovrebbe evitare il precipitare della crisi e assicurare l’operatività del nostro Ateneo, in termini di pagamento degli stipendi e di continuità della didattica e della ricerca”. I rappresentanti degli enti chiedono anche un segnale di discontinuità rispetto al passato, per evitare nuovi dissesti simili, dicono basta alle posizioni di privilegio: “La crisi non è finita né superata, – continuano Cenni e Bezzini – lo sarà soltanto se tutti i soggetti interni all’Ateneo mostreranno coraggio, determinazione e responsabilità nel portare avanti gli impegni annunciati, in termini di riduzione dei costi e di interventi strutturali in grado di abbattere il deficit attuale, senza tutelare nessuna posizione di privilegio. Servono quindi una maggiore consapevolezza e una grande discontinuità rispetto agli indirizzi che, negli anni passati, hanno prodotto un disavanzo consolidato e di così grande portata. Le scelte radicali da fare hanno bisogno di essere supportate da un nuovo progetto di Università che guardi al medio e lungo periodo e che contempli, anche una riforma della governance da fare in tempi rapidissimi. In questo quadro, oltre che alla task force che comprende i vertici dell’ateneo e delle istituzioni senesi, un ruolo da protagonista dovrà averlo anche la Commissione strategica dell’Università, istituita dal Senato accademico. La task force inoltre sarà chiamata a rapportarsi, in tempi serrati, con il governo e la Regione Toscana, dalle cui decisioni dipende una parte rilevante della soluzione dell’emergenza. Ci auguriamo che tutti i passaggi necessari per dare corpo all’ipotesi di finanziamento da parte della banca, siano puntualmente messi in atto dall’ateneo”. Da parte del rettore che ora avrà il compito di dare maggiore corpo al piano di risanamento, non resta che considerare il 31 luglio, il suo giorno fortunato: “La forte sinergia che si è realizzata in questi mesi – ha affermato il rettore – fra tutti i soggetti istituzionali a livello nazionale, regionale e locale, e l’intervento della Banca Monte dei Paschi, consentono di guardare con rinnovata fiducia al futuro. Il ruolo determinante del governo e del Miur nei primissimi mesi della crisi, attraverso l’anticipazione del Fondo di finanziamento ordinario, e il sostegno garantito anche nelle fasi successive; l’attenzione che il ministero ha continuamente mostrato e continua a mostrare nelle vicende dell’ateneo come Istituzione di controllo nei confronti dell’Università; l’accordo con la Regione Toscana in materia di “brevetti”; l’intervento degli enti locali cittadino e provinciale, decisivo nella costituzione della “task force” composta da Comune, Provincia di Siena e università; l’importante proposta della banca che dovrà essere esaminata ed approvata dai competenti organi decisionali, costituiscono gli elementi principali che stanno contribuendo alla risoluzione dei problemi. Siamo inoltre consapevoli – ha concluso il rettore Silvano Focardi - che, solo con una rigorosa applicazione del Piano approvato dagli organi collegiali, l’Università di Siena, nei prossimi anni, potrà uscire definitivamente dalla crisi economica e finanziaria, continuando comunque a mantenere la qualità” Gaia Tancredi

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Le banche mettano a bilancio la fidelizzazione dei clienti (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

Plus sezione: STORIA COP data: 2009-08-01 - pag: 4 autore: INTERVISTA Luciano Munari Università di Parma «Le banche mettano a bilancio la fidelizzazione dei clienti» L' impatto della Mifid sulla consulenza? «Debole: la norma cerca di incidere sui comportamenti degli operatori e non sulle loro cause». I conflitti d'interesse delle banche? «Da eliminare spingendo gli intermediari a comunicare le performance realizzate nella gestione dei rapporti con la clientela ». Una nuova categoria di consulenti finanziari indipendenti? «Da promuovere con un fondo statale che permetta anche ai risparmiatori meno abbienti di avvalersene». Secondo Luciano Munari, ordinario di Economia degli intermediari finanziari all'Università di Parma, la Mifid «rischia di diventare un costoso e farraginoso sistema di regole che irrigidisce il mercato senza migliorare la qualità dell'offerta». è questo il motivo per cui solo il 10% delle famiglie riceve una consulenza? Sì, il problema di questa normativa è che non incide sulle cause dei comportamenti degli operatori che, a contatto con i clienti, cercando di aggirare i vincoli per raggiungere i loro obiettivi. La crisi non ha impattato sulla geografia italiana della consulenza. Risparmiatori disillusi o un tessuto di consulenza troppo debole per subire cambiamenti? Credo siano vere entrambe le ipotesi. Finché si continuerà a considerare la consulenza come un servizio accessorio della vendita invece che a sé stante e da pagare, ci sono poche speranze che la situazione migliori. La consulenza è più diffusa tra le famiglie più ricche e con alta istruzione. La distorsione rischia di autoalimentarsi. Come rimediare? Assodato che serve consulenza di alta qualità e ben remunerata, chi la paga? Se si chiede a intermediari che devono rispondere agli azionisti di fornirla gratis li si spinge a penalizzare altri servizi. Se il problema è di interesse pubblico andrebbe trattato a spese della collettività, magari con un fondo statale ad hoc. Più del 20% delle famiglie ritengono che il consulente sia in conflitto d'interessi. Come eliminare questa percezione? Bisogna migliorare la cultura finanziaria dei risparmiatori e incentivare gli intermediari a esplicitare le performance realizzate nella gestione delle relazioni con la clientela. Banca d'Italia ha sottolineato che il rapporto con i clienti è fondamentale per la stabilità del sistema finanziario nel lungo periodo. Può farci un esempio? Se il margine di contribuzione del portafoglio clienti di una banca è di 3 milioni, il tasso di fidelizzazione della clientela del 93% e il costo del capitale dell'8%, il valore attuale del portafoglio clienti è di 20 milioni. Se la fidelizzazione fosse invece dell'85%, il valore del portafoglio scenderebbe a 13 milioni. Altri consigli? Separare l'attività produttiva da quella distributiva, riconoscendo alla consulenza lo status di altre attività professionali. Richiedere agli erogatori del servizio la certificazione ISO 22222, che riguarda la consulenza sulla pianificazione finanziaria e patrimoniale. Cheo Condina © RIPRODUZIONE RISERVATA «Si deve pagare l'alta qualità purché certificata a norma Iso» IMAGOECONOMICA Luciano Munari , docente di Economia degli intermediari finanziari

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Il veicolo migliore? Le polizze (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

Plus sezione: ATTUALITA data: 2009-08-01 - pag: 6 autore: INTERVISTA Guglielmo Maisto Università Cattolica del Sacro Cuore «Il veicolo migliore? Le polizze» «L o scudo fiscale? Lo utilizzerà chi dispone del denaro derivante da successioni ereditarie o che hanno incassato all'estero somme a titolo di risarcimenti danni o indennità assicurative su polizze stipulate da terzi». Guglielmo Maisto, docente di Diritto Tributario Internazionale Comparato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, prova a tracciare un profilo dei soggetti interessati allo scudo ter. «Meno sicura la possibilità di avvalersi delle nuove norme per chi ha accumulato fondi all'estero a seguito di attività di società italiane partecipate. Poco utile, poi, per gli imprenditori in cerca di liquidità per risanare l'azienda: a questi soggetti uno scudo sarebbe servito lo scorso anno e non adesso quando, nella migliore delle ipotesi, i soldi arriverebbero a fine anno o a inizio 2010. Ma a quel punto la recessione dovrebbe essere finita. Professor Maisto, è possibile tracciare una classificazione tra i Paesi che saranno più o meno collaborativi con l'Italia nel rimpatrio? Attualmente, nessuno Stato figura nella black list dell'Ocse ma sono molti i Paesi inclusi nella grey list, una sorta di lista provvisoria stilata per includere gli Stati che hanno promesso di cooperare ma che, se non lo faranno, passeranno alla black list. Tra questi Andorra, Bahamas, Cayman Islands, San Marino, Panama, Gibilterra, Monaco, Lietchenstein, Austria, Singapore e Svizzera. Negli ultimi due mesi la Svizzera ha concluso svariate convenzioni che prevedono lo scambio di informazioni e in particolare con Finlandia, Austria, Polonia, Francia, Paesi Bassi, Usa e Giappone. Il Belgio è passato dalla lista "grigia" a quella "bianca" proprio in considerazione del numero di convenzioni concluse con altri paesi. In che modo le polizze Vita potranno essere un veicolo interessante per lo scudo ter? Le polizze assicurative sono state ampiamente utilizzate anche nel 2001. Infatti, il trasferimento in polizza della liquidità consente di evitare regimi fiscali svantaggiosi altrimenti applicabili sugli investimenti sottostanti. Ovviamente, il contratto di assicurazione deve soddisfare tutte le condizioni necessarie per essere qualificato come rapporto di natura assicurativa e quindi è necessario sottostare ad alcune limitazioni. Insomma, bisogna essere consapevoli che una polizza assicurativa non è un conto corrente ed è proprio questo il motivo del diverso regime fiscale. è ipotizzabile che, per fronteggiare lo scudo, molti istituti stranieri potrebbero offrire ai clienti il 5% (l'equivalente della sanzione) per "tentarli" a non rimpatriare. Sarà una prassi diffusa? Si era parlato di questa prassi – che non posso confermare né smentire – anche nel 2001. Non credo tuttavia che la decisione sul rimpatrio possa essere influenzata in modo decisivo da eventuali incentivi offerti da gestori esteri, perché alla radice ci sono ragioni ben diverse, come motivazioni basate sul rischio fiscale futuro, in caso di mancato rimpatrio, e sulla difficoltà a utilizzare capitali costituiti e detenuti illecitamente all'estero. Quali saranno, a suo avviso, le altre strategie che le banche straniere, o le italiane presenti all'estero, attueranno per contrastare lo scudo? è difficile parlare di strategie. I gestori esteri porranno certamente in luce gli aspetti meno incentivanti del rimpatrio quali i costi aggiuntivi tra i quali si deve annoverare l'applicazione dell'imposta di successione o donazione successiva al rimpatrio, se la persona fisica muore o risistema il suo patrimonio rimpatriato con donazioni ai membri della propria famiglia. V.T. © RIPRODUZIONE RISERVATA Guglielmo Maisto , guida uno dei più affermati studi di commercialisti italiani

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Due raccolte di versi e un Romanzo naturale (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

PROFILO Due raccolte di versi e un «Romanzo naturale» Nato nel 1968 a Jambol, Georgi Gospodinov è forse il più famoso tra i giovani scrittori bulgari. Dopo avere esordito con due raccolte di poesie, «Lapidarium» e «Il ciliegio di un popolo», che hanno subito riscosso il consenso della critica e dei lettori (con la prima ha vinto nel '92 il concorso letterario nazionale per gli esordienti e con la seconda, del 1996, quello dell'unione degli scrittori bulgari come libro dell'anno), ha pubblicato nel '99 il suo testo narrativo «Romanzo naturale», tradotto in Italia nel 2007 da Daniela Di Sora e Irina Stoilova per Voland. Del 2001 è la raccolta di racconti «... e altre storie», uscita per Voland nel 2008, e del 2006 «Io ho vissuto il socialismo. 171 storie personali», le testimonianze di cui Gospodinov parla in questa pagina. Attualmente è redattore di «Literaturen vestnik», editorialista del giornale «Dnevnik» e docente presso la Nuova Università Bulgara.

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"Spero che a Siena arrivino i fondi come sta accadendo a Firenze". (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

“Spero che a Siena arrivino i fondi come sta accadendo a Firenze”. La dichiazione del presidente della Regione. SIENA01.08.2009 indietro "La possibilità per l'ateneo fiorentino di beneficiare dei fondi ripartiti dal ministero secondo criteri di qualità è una buona notizia. Prima di tutto per l'Università di Firenze, che vede premiata l'opera di razionalizzazione e risanamento finanziario da tempo avviata, ma anche per l'intera Toscana, che ha nell'Università di Firenze uno dei punti di eccellenza e una leva essenziale per il suo sviluppo". Così il presidente della Regione Claudio Martini commenta la notizia che l'Università di Firenze è inserita fra le università, che sono state valutate positivamente per la didattica e per la ricerca e che potrebbero accedere alla ripartizione della quota del 7 per cento del Fondo di Finanziamento Ordinario. "L'esclusione dall'elenco delle università virtuose - prosegue il presidente - sarebbe stata una ingiusta penalizzazione che avrebbe rischiato di avere ricadute negative, anche psicologiche, sul lavoro quotidiano di docenti, ricercatori, studenti i cui meriti rischiavano di essere così mortificati". Auspicando che anche per l'Università di Siena si possa giungere presto ad una analoga conclusione, Martini ricorda come i problemi dell'università e il suo rapporto con il territorio siano al centro dell'impegno della Regione. "Dobbiamo trovare il modo per far dialogare di più e meglio università e territorio - conclude - favorire le ricadute sull'intera comunità dei risultati dell'attività accademica. Credo che da questa visione di sistema, non solo la Toscana ma anche l'università nel suo insieme possa trarre benefici

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Pioggia di fondi per le scuole. (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Rieti" del 01-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pioggia di fondi per le scuole. Previsti aiuti per i libri in comodato d’uso, per i pulmini e le “Sezioni Primavera”. La Regione darà a Province del Lazio e Comuni 81 milioni di euro. MONTEROTONDO01.08.2009 indietro Finanziamenti per le scuole In arrivo dalla Regione Lazio La Regione Lazio, in controtendenza rispetto alle scelte operate a livello nazionale, ha deciso di investire notevoli risorse a sostegno delle alunne e degli alunni del Lazio, impegnando risorse aggiuntive per oltre 81milioni di euro, destinate a consentire il funzionamento delle scuole di ogni ordine e grado, dalle materne alle superiori, fino all'università e a garantire diritto allo studio, sostegno ai meritevoli e aiuto alle famiglie con bambini in età di scuola materna. In un contesto nazionale caratterizzato dal taglio degli organici di docenti e non docenti e dalla riduzione dei fondi di funzionamento che porteranno gli istituti scolastici a essere sovraffollati, più poveri e meno sicuri, l'Assessorato regionale all'Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione, infatti, ha promosso quest'anno una serie di importanti azioni che, con stanziamenti e bandi, sostengono scuole, insegnanti e famiglie del Lazio. Questo il dettaglio degli interventi. La Regione ha ripartito tra le 5 Province del suo territorio 17 milioni di euro destinati a promuovere interventi tesi a garantire il diritto allo studio, a sostenere le azioni di integrazione scolastica e di orientamento, a potenziare i servizi collettivi (come gli scuolabus) e a contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico. Sono stati stanziati nel 2009 ulteriori 7 milioni per borse di studio e accesso ai libri di testo. Di questa somma, 4 milioni sono destinati a sostenere gli studenti meritevoli (con la media di almeno 7/10), appartenenti a famiglie a basso reddito (il cui Isee non sia superiore a 15mila euro) e che passano al primo o terzo superiore o che passano al quarto superiore provenendo dai corsi triennali, tutti momenti in cui la spesa per i libri è più alta; gli assegni di studio concessi saranno da 500 euro ognuno. Altri 3 milioni sono l'incentivazione della concessione dei libri in comodato d'uso agli studenti. Inoltre, sono stati destinati ai Comuni che ne faranno richiesta 3milioni di euro per garantire l'accesso dei bambini di età tra 3 e 6 anni che sono in lista d'attesa la scuola materna comunale (sono circa 4mila nel Lazio). Questi fondi potranno essere usati per l'istituzione di nuove sezioni nelle scuole pubbliche o per agevolare l'accesso nelle paritarie. Circa un milione è stato destinato al funzionamento delle "Sezioni Primavera" per bambini di età tra i 2 e i 3 anni. Per l'acquisto di scuolabus ecologici è stato destinato ai Comuni un milione e 800mila euro

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La strage va raccontata meglio Io ci ho provato con il fumetto (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 02-08-2009)

Argomenti: Cultura

La strage va raccontata meglio Io ci ho provato con il fumetto Nel 1980 avevo tre anni come Angela Fresu, la vittima più piccola della bomba alla stazione di Bologna. Non ricordo dov'ero, cosa facessi quel giorno. Magari ero in vacanza con la mia famiglia. Poi però della strage ne ho sentito parlare spesso in casa, parte della mia famiglia, quella dalla parte di mia madre, è bolognese. Forse anche per questo ho scelto il due agosto come tema per un libro a fumetti («La strage di Bologna», con Anna Ciammitti, ed. Becco Giallo). In più mi sono laureato in Storia contemporanea, proprio sotto le due Torri, in particolare in didattica della storia. Compiendo ricerche per la mia tesi ho girato per molto tempo le scuole, toccando con mano quanto gli anni della strategia della tensione fossero un periodo di cui nessun ragazzo sapeva quasi nulla. Ricordo di una ricerca pubblicata sui giornali, in cui l'80% dei giovani intervistati aveva risposto che a mettere la bomba alla stazione erano state le Br. Ho pensato che raccontare semplicemente quello che la strage è attraverso le vicende processuali, e con lo strumento del fumetto, potesse essere utile, tutto qua.G.G.

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Così cambieranno gli enti di ricerca (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 02-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 02/08/2009 - pag: 11 I tempi Dopo la legge delega approvata dal passato governo nel 2007, l'iter è vicino alla conclusione «Ultimo miglio» L'obiettivo è il trasferimento all'esterno dei risultati di laboratorio, in modo da generare effetti concreti nel mondo produttivo Così cambieranno gli enti di ricerca Nella riforma meno sprechi e più sistema Una consulta nazionale per unire gli sforzi A ttesa e preoccupazione: sono le due parole che corrono sulla bocca degli scienziati negli enti di ricerca controllati dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il motivo è l'avvio della riforma. «Abbiamo ripreso la legge delega n.165 del settembre 2007, approvata dal passato governo con l'ex ministro Fabio Mussi ed ora, dopo vari rinvii, dobbiamo completare l'opera per il 31 ottobre. Così entro la fine dell'anno potrà essere già adottata» spiega Antonio Agostini, direttore del settore al ministero. Che il mondo della ricerca nazionale abbia bisogno di considerazione, di cure e di scelte politiche è sotto gli occhi di tutti data l'ultradecennale trascuratezza. Certo non può ridursi al tema della «fuga dei cervelli» che periodicamente riemerge. È un dettaglio; questa realtà ha bisogno di affrontare ben altri problemi che sono alla base della cronica posizione in fondo alla classifica nelle statistiche internazionali. Più volte in passato si è tentata una riforma degli enti senza grandi successi, visti i risultati. Adesso, almeno a parole, l'intervento sembra davvero prossimo ma con quale obiettivo, questa volta? «Premetto che dobbiamo agire nell'ambito del contenimento della spesa pubblica chiesto dal governo precisa Agostini ma lo scopo è razionalizzare, migliorare la qualità, costringere la comunità scientifica a fare sistema e raggiungere un'integrazione con l'Università e le imprese. Il tutto nell'esercizio di un'autonomia esistente. Parlare di libertà di ricerca violata è pleonastico: lo dice la Costituzione ed è in vigore». Ma come si intende tradurre in pratica i propositi? «Creando innanzitutto una consulta nazionale di tutti gli enti in modo che possano partecipare al piano della ricerca in gestazione e possano essere sistematicamente sentiti e ascoltati per affrontare tempestivamente i vari aspetti». Tra i provvedimenti in cantiere ci sono: delle aggregazioni per raggiungere una massa critica che valorizzi le professionalità dei ricercatori, la definizione della proprietà intellettuale per trovare risorse e sostenere lo sviluppo delle idee, il rafforzamento della temporanea mobilità tra pubblico e privato e la soluzione dell'«ultimo miglio della ricerca, cioè il trasferimento all'esterno del risultato di laboratorio capace di generare effetti nel mondo produttivo». Ma quali sono le reazioni? Ricco di speranze si dichiara Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: «È una riforma assolutamente necessaria. Oggi è un mondo confuso con sovrapposizioni soprattutto fra piccoli enti distribuiti nei vari ministeri, dalla salute all'agricoltura, all'industria e conseguenti inutili competizioni. Il nostro Istituto che ha un impatto importante sul territorio, con necessità operative molto rapide, sta elaborando una serie di proposte al fine di migliorare la gestione con criteri più moderni. L'importante per la riforma è aver chiaro cosa vuole il Paese e dove si vuole andare. Da parte mia coltivo speranze confidando nel senso pratico del ministro ». Non si aspetta rivoluzioni Luciano Maiani, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche: «Siamo già stati riformati dal passato governo Berlusconi e ci resta solo da rivedere alcuni aspetti di maggior collegamento tra vertice e base, ma bastano pochi correttivi. Non sarei d'accordo con un eventuale spacchettamento: il Cnr può rispondere al suo ruolo se rimane compatto. In generale, vedo anch'io qualche dispersione di risorse da recuperare ». Ottimista è Enrico Saggese, presidente dell'Agenzia spaziale italiana Asi: «Intervento indispensabile ma per la nostra agenzia è necessaria anche una legge di riforma specifica condivisa dai vari schieramenti per garantire stabilità, dal momento che i nostri programmi sono distribuiti su tempi lunghi. In secondo luogo, bisogna definire struttura e responsabilità tenendo conto che noi siamo un'agenzia che assegna fondi ad altri per fare ricerca». Positiva con qualche condizione è la visione di Roberto Petronzio, presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare: «Sani principi, se si riescono ad evitare le ingerenze politiche che su alcuni enti pesano. Per il mio Istituto che realizza già tutte le aspirazioni della legge non temo grandi sussulti. L'operazione è importante ma credo non debba toccare le realtà che funzionano. Ben venga la valutazione: ogni riforma è benemerita se serve a fare dei passi avanti». Distaccato si rivela Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Istituto italiano di tecnologia: «La divisione tra gli enti è un problema storico e non mi aspetto cose particolari. Alla base delle difficoltà c'è la mancanza di direzioni precise sulle priorità su cui concentrare gli sforzi. Da noi c'è uno scontro sterile sulla libertà della ricerca, sulla divisione tra ricerca di base e applicata. Inoltre non si realizza nei gruppi una massa critica, si vuol fare molto e non si fa nulla. È indispensabile una rigorosa valutazione con criteri internazionali e l'importante è indirizzare le risorse in base ai risultati ». Scetticismo dichiara Tommaso Maccacaro, presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica: «Siamo già stati riformati a costo zero con il ministro Moratti. Se si ripete l'operazione con lo stesso approccio finiamo estinti. Spero quindi che si voli alto nei criteri riconoscendo la specifictà degli enti. I criteri generici e indistinti voluti dal ministro Brunetta per il pubblico impiego non si possono applicare ai centri di ricerca: ognuno va considerato caso per caso». Intanto si lavora al Piano nazionale della ricerca e il 24 luglio è stato convocato un gruppo di consultazione comprendente enti e ministeri. Saranno coinvolti anche Confindu-- stria, sindacati, grandi società come Eni, Enel, Fiat e Finmeccanica. «Il Piano vorrebbe segnare un'inversione di tendenza anche per le spese nota il direttore della ricerca al ministero parlare di ripresa senza ricerca è contradditorio ». Rimane sospesa la situazione delle attività in Antartide oggi condivise con vari enti e per le quali da tempo si ipotizza la costituzione di un'agenzia. «Per gli studi polari l'orientamento è confermato conclude Antonio Agostini . E sopravvive la speranza di realizzarla». Giovanni Caprara

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Una per l'Asia (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 02-08-2009)

Argomenti: Cultura

CHIESA 02-08-2009 Una «magna charta» per l'Asia N on è stata ancora pubblicata né in cinese, né in arabo, le due lingue cruciali per raggiungere vaste aree di fondamentale rilevanza nel continente asiatico. Eppure la «Caritas in veritate» ha già avuto una sua eco in Asia dove i cattolici sono una minoranza e in molti Paesi vivono la loro fede in condizioni difficili. L'enciclica sociale di Benedetto XVI sottolinea Radio Vaticana ha trovato spazio sulle più autorevole testate del continente. Fra i testi analitici quello di Kevin Rafferty su The Japan Times che considera il documento «di fondamentale importanza per il futuro dei popoli». Per l'autore, si tratta di un testo che resterà presente a lungo nel dibattito mondiale e nelle coscienze di milioni di persone. Ettore Welgampola, giornalista dello Sri Lanka ed ex redattore di UcaNews su Indian Catholic ha fatto un'accurata scelta di alcuni brani dell'enciclica che ha ritenuto appropriati alle variegate realtà asiatiche. Secondo il giornalista, il documento offre «piste» da esplorare «se si desidera un millennio migliore per le nazioni dell'Asia». Per Welgampola, nell'enciclica ci sono numerosi punti per prefigurare una vera «Carta programmatica» per i cristiani asiatici. Recentemente su AsiaNews alcuni docenti filippini hanno riflettuto sul valore dell'enciclica, soprattutto di fronte a «un'errata crescita economica» che «è spesso causa di povertà, criminalità, corruzione, conflitti», ha ricordato padre Bernardo O. Diaz, docente di religione all'Adamson University di Manila. Jhonatan P. Reginales, insegnante di sociologia all'Università di Manila, ha spiegato che «a causa di un'eccessiva enfasi del ruolo del mercato e dei suoi strumenti come la competizione ed i contratti schematici, la vita diviene priva di valori come il dono e la reciprocità nell'aiuto». Antonio L. Maisong, professore di dottrina sociale della Chiesa all'Università San Tommaso d'Aquino di Manila, si è soffermato sull'utilità dell'enciclica per le Filippine. Infatti «un utilizzo appropriato dell'enciclica porterebbe a una rivalutazione del ruolo dello Stato e a una sua partecipazione attiva ai problemi della società». Importante 'ribalta' per la Caritas in veritate sarà la IX Assemblea plenaria della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc), che si terrà a Manila dal 10 al 16 agosto. le reazioni L'enciclica analizzata dalla stampa del continente. Le testate di Giappone e India: fondamentale per il futuro

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"Il libro è importante come internet". (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 02-08-2009)

Argomenti: Cultura

“Il libro è importante come internet”. L’intervista Domizio Baldini, insegnante di Italiano alla scuola Cecco Angiolieri. “La formazione dei ragazzi passa dai volumi e dal web”. Cronaca02.08.2009 indietro Domizio Baldini insegnante di Italiano Negli ultimi anni molte istituzioni che hanno percorso e promosso il cammino verso una lingua comune nel nostro Paese, stanno studiando i cambiamenti che l'italiano ha subito e subisce, per svariate ragioni. Tra le tante anche l'autorevole Accademia della Crusca sottolinea che a cambiare l'italiano non è stata solo la televisione, perché sulla comunicazione linguistica hanno influito molto le trasformazioni culturali e tecnologiche a tutti i livelli. A Siena lo studio dell'evoluzione della nostra lingua è indagato soprattutto nelle scuole. Domizio Baldini docente dal 1976, con un'esperienza d'insegnamento di Lingua Italiana in Inghilterra dal 1990 al 1996 per conto del Ministero degli Esteri, poi alla Scuola Media Cecco Angiolieri di Siena, è uno dei più interessanti ed esperti studiosi dell'italiano in Provincia di Siena. Dal 2003 il Professor Baldini è organizzatore e relatore di vari convegni in Italia e all'estero, fra cui il convegno senese "La classe ed oltre", tutti resi possibili dal supporto della Fondazione Monte dei Paschi e dal Comune di Siena. Esperto in Information and Communication Technology (ICT) e Lavagne Interattive Multimediali (LIM), Baldini conosce tutte le evoluzioni testuali e di supporto della comunicazione, tanto che è responsabile della rete dell'ufficio scolastico provinciale "Ragazzi delle Terre di Siena". Dopo trentadue anni di insegnamento, come è cambiato l'italiano? "È cambiato o sarebbe dovuto cambiare come è mutata la società. Per decenni "il tema" è stata la forma principale di espressione richiesta agli studenti, ma da qualche anno, altre forme di espressione sono richieste dal mondo del lavoro e dalle nuove forme di comunicazione, complessità ed ampiezza di forme di scambio, collaborazione e condivisione. I ragazzi devono imparare a scrivere una relazione, preparare un progetto, imparare a fare un abstract, un curriculum ma troppo spesso questo non viene adeguatamente insegnato. Questo non vuol dire, è bene ribadirlo, non scrivere più "temi" e non scrivere più poesie, tutt'altro!" La lingua ha acquisito strumenti creativi nel processo di insegnamento, cosa ne pensa di twitter? "Usare Twitter permette di imparare la sintesi del messaggio e lavorare, per esempio ad uno stesso progetto, comunicando in tempo reale i vari processi e risultati, chiedendo informazioni, condividendo risorse. Lo trovo uno strumento incredibile anche per nuovi e più creativi usi didattici che potranno essere sperimentati usando Twitter in modo regolare e guardando con attenzione sia le esperienze didattiche in Internet sia quello che fanno anche i nostri studenti". A settembre la Scuola Media Cecco Angiolieri di Siena parteciperà ad una preziosa sperimentazione, di cosa si tratta? "Una classe è stata individuata con un bando pubblico come CLASSE 2.0. Classe di sperimentazione e innovazione didattico-tecnologica. La classe, per un triennio, avrà un finanziamento cospicuo per le varie attrezzature necessarie, il supporto di varie Università per individuale le nuove abilità necessarie per gli studenti del nuovo millennio e il monitoraggio della Fondazione Agnelli. Essere rientrati nelle sei classi della Toscana è un riconoscimento per tutto il lavoro svolto dall' Istituto Comprensivo Cecco Angiolieri nel campo dell'innovazione tecnologica, grazie anche al supporto economico della Fondazione Monte Dei Paschi." Continua ad essere importante leggere i libri per imparare e formarsi? "Sono un grande cliente di librerie tradizionali ed anche sul web soprattutto per testi editi in USA e in genere nel mondo anglosassone. Il libro è una parte importantissima della formazione di una persona, ma lo è anche Internet". In Italia è tempo di bagarre politica su dialetti e tradizioni locali, al di là della polemica, ha senso insegnare gli idiomi propri del territorio in cui si va a scuola? "Al di là della polemica politica e delle indicazioni costituzionali sono dell'idea che la forza delle espressioni dialettali sia frutto del loro radicamento culturale nella popolazione. Per me sarebbe sbagliato sia imporne l'uso che vietarlo. Come lingua ufficiale ed accomunante abbiamo la nostra meravigliosa lingua italiana e caso mai andrebbe potenziato l'apprendimento delle lingue straniere, soprattutto Inglese" Elisa Manieri Invia il tuo commento a redazione@sienalibri.it

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"Bus&Bus Mobility Business 2009" ( Veronafiere ) , le citta' di provincia soffrono la carenza del trasporto pubblico urbano ed extraurbano (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 02-08-2009)

Argomenti: Cultura

“Bus&Bus Mobility Business 2009” ( Veronafiere ) , le citta’ di provincia soffrono la carenza del trasporto pubblico urbano ed extraurbano (2/8/2009 17:15) | (Sesto Potere) - Verona - 2 agosto 2009 -Dal Congresso Mondiale di UITP dello scorso giugno emerge un profilo sofferente della mobilità urbana dei grandi centri, ma altrettanto si discute sullimportanza di una gestione localizzata e regionale del servizio di trasporto pubblico: più vicino alle problematiche territoriali, più coerente con le necessità locali pubbliche e private. Il rapporto Isfort-Asstra del 2009 sulla mobilità urbana in Italia mostra come il settore del trasporto pubblico urbano è nel suo insieme trainato ancora soprattutto dalle aree metropolitane, che riscontrano un incremento del 30% in termini di sviluppo di mezzi e di utilizzo, mentre nei centri minori della provincia il trasporto pubblico è ridotto ai minimi termini, con uno share di mercato inferiore al 5 per cento. Ci sono grandi città come Vienna, Copenhagen, Lione dove la qualità di vita è “sostenibile” sia a livello di inquinamento – per il trasporto pubblico sono utilizzate flotte urbane a ridotte emissioni di co2 – sia a livello di copertura di servizio territoriale. Non sempre però i piccoli centri della provincia possono usufruire dello stesso benefit messo a disposizione dalle municipalità. Ma un trasferimento di competenze agli organismi locali entrerebbe in una politica di regionalizzazione che inevitabilmente potrebbe creare nuove ed inedite condizioni di business per tutto gli operatori del settore. Finora l’avanzata del trasporto pubblico ha interessato soprattutto le grandi città, dove nel 2008 l’incidenza sul complesso degli spostamenti è salita al 29,3 per cento contro il 27,7 per cento dell’anno precedente, mentre l’incidenza dei mezzi collettivi nei piccoli centri è solo il 4 per cento degli spostamenti motorizzati (3,9 per cento nel 2007). Una crisi che attanaglia il settore almeno dal 2005. Di riflesso, l’andamento dell’auto mostra nelle quote modali una divaricazione nettissima; nelle grandi città le «quattro ruote» assorbono ormai meno del 60 per cento degli spostamenti urbani motorizzati, mentre nei centri con meno di 100mila abitanti il tasso di penetrazione supera anche nel 2008 il 90 per cento, nonostante il ridimensionamento complessivo del peso dell’auto nella mobilità urbana. Per una popolazione che sempre più potrebbe muoversi con i mezzi pubblici, vuoi per il congestionamento cittadino, per il crescente costo della vita e per l’orientamento alla sostenibilità ambientale, nuove strategie di marketing saranno inevitabili; così come l’utilizzo di nuove tecnologie, di maggior presenza nel web, di iniziative alternative come l’affiancamento alla mobilità ciclopedonale. Un rinnovo che anticipi lo stile di vita delle nuove generazioni. Come ha dichiarato Alain Flausch, nuovo presidente UITP, in occasione del congresso di Vienna “La comunità del trasporto pubblico deve guardare questi momenti di difficoltà come una fantastica opportunità per rilanciare il proprio mercato nello scenario globale della mobilità, contribuendo così allo sviluppo sostenibile delle nostre città e del nostro pianeta”. Dall’andamento del trasporto pubblico nei centri minori se ne parlerà approfonditamente A Verona il prossimo 18-19 novembre durante i «Regional Transport Days», il forum permanente sostenuto dall’accordo siglato tra Fiera di Verona, UITP e ASSTRA che coinvolgerà oltre 400 delegati da tutto il mondo e avrà una cadenza biennale. L’iniziativa di Verona, prima in Italia, consentirà di studiare le specifiche esigenze del trasporto pubblico nelle città medio-piccole, con una particolare attenzione ai mezzi, anche innovativi, impiegati nella rete urbana ed extraurbana e valutare le opportunità di sviluppo a supporto dei servizi al cittadino e del turismo locale attraverso ad esempio il partenariato pubblico-privato e l’utilizzo delle linee ferroviarie secondarie, nell’ottica del miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita dell’individuo. I Regional Transport Days, che avranno luogo in occasione della manifestazione espositiva di Veronafiere “Bus&Bus Mobility Business”, saranno occasione per dibattere e approfondire i gap e i plus di un mercato dalle importanti opportunità di business. Nello specifico a Verona si parlerà di come informare al meglio i passeggeri, come rendere più precisi gli orari offerti, di come stimolare l’uso del trasporto pubblico. Anche su fronte puramente tecnico e di produzione di mezzi, le giornate di studio veronesi saranno un punto di riferimento per comprendere le direttive europee in materia, si parlerà di nuovi modelli di comfort, di costi di manutenzione e di restyling.

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Docenti universitari "fuori ruolo": la Corte costituzionale dichiara l'illegittimità dell'art. 2, comma 434, della legge Finanziaria 2008 (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Catania Docenti universitari “fuori ruolo”: la Corte costituzionale dichiara l’illegittimità dell’art. 2, comma 434, della legge Finanziaria 2008 Il rettore Recca: «La sentenza conferma la correttezza della linea seguita dagli organi di governo dell’Università di Catania». La Corte costituzionale, nei giudizi promossi dal T.A.R. Sicilia, sezione staccata di Catania, e dal T.A.R. del Lazio, si è di recente pronunciata (con sentenza del 24 luglio 2009, n. 236) in ordine alla legittimità costituzionale dell’art. 2, comma 434, della legge finanziaria 2008, ai sensi del quale “A decorrere dal 1º gennaio 2008, il periodo di fuori ruolo dei professori universitari precedente la quiescenza è ridotto a due anni accademici e coloro che alla medesima data sono in servizio come professori nel terzo anno accademico fuori ruolo sono posti in quiescenza al termine dell’anno accademico. A decorrere dal 1º gennaio 2009, il periodo di fuori ruolo dei professori universitari precedente la quiescenza è ridotto a un anno accademico e coloro che alla medesima data sono in servizio come professori nel secondo anno accademico fuori ruolo sono posti in quiescenza al termine dell’anno accademico. A decorrere dal 1º gennaio 2010, il periodo di fuori ruolo dei professori universitari precedente la quiescenza è definitivamente abolito e coloro che alla medesima data sono in servizio come professori nel primo anno accademico fuori ruolo sono posti in quiescenza al termine dell’anno accademico”. Più precisamente, la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di tale norma di legge, «nella parte in cui si applica ai professori universitari per i quali sia stato disposto il collocamento fuori ruolo con formale provvedimento amministrativo e che hanno iniziato il corso del relativo periodo». La previsione normativa della Finanziaria 2008 in materia di collocamento fuori ruolo dei docenti universitari, fin dalla sua entrata in vigore, ha prodotto forti perplessità all’amministrazione dell’Università di Catania. A differenza di altri atenei, che hanno dato immediata applicazione alla norma, producendo il pensionamento anticipato dei docenti già posti fuori ruolo e interessati dalla disposizione della finanziaria 2008 che ne riduce la durata, l’Ateneo di Catania – con delibere del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione, entrambe del 14 ottobre 2008 –, al fine evitare il prodursi e il perpetuarsi di ogni forma di contenzioso con i propri docenti “anziani”, ha ritenuto opportuno sospendere, nel 2008 e nel 2009, anche alla luce dei pronunciamenti dei TAR del Lazio e di Catania, l’applicazione della normativa sospettata di illegittimità costituzionale, in attesa del pronunciamento del Giudice delle Leggi; con ciò consentendo la permanenza in servizio dei docenti già collocati fuori ruolo fino allo spirare del termine consueto di tre anni accademici. >> Ebbene, tale atteggiamento, coraggioso ed oculato, dell’Ateneo catanese ha trovato ora pieno riscontro nella recente sentenza della Corte costituzionale; si sono così evitate liti inutili e spese superflue all’amministrazione universitaria, che si sarebbe trovata oggi soccombente negli eventuali giudizi amministrativi avviati dai docenti interessati. «Esprimo grande soddisfazione – commenta il rettore dell’Università di Catania Antonino Recca – di fronte ad una sentenza della Corte costituzionale che conferma la correttezza della linea seguita dagli organi di governo dell’Ateneo. Ringrazio il gruppo di giuristi che opera nel contesto e a supporto dell’amministrazione universitaria catanese, nonché gli uffici amministrativi coinvolti nella procedura, per avere saputo individuare e suggerire una soluzione rispettosa del diritto e, al tempo stesso, delle situazioni soggettive, che sarebbero state gravemente compromesse da un’applicazione meno accorta di una norma oggi riconosciuta costituzionalmente illegittima». «Pur di fronte alla crisi finanziaria del sistema universitario nazionale – prosegue Recca –, l’Università di Catania ha dimostrato di sapere riconoscere subito le ragioni degli aventi diritto, anche quando tale riconoscimento è causa di un immediato esborso per le casse dell’Ateneo. La situazione di bilancio è, tuttavia, tale da costringere l’Ateneo, come peraltro avviene in tutte le altre università italiane, a dire di no a quei docenti che hanno chiesto di prolungare di un biennio la propria permanenza in servizio, avendo già raggiunto il limite massimo di età per il collocamento a riposo». BUR.IT 03.08.09

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Il corso di laurea in Chimica di Unicam è sempre più internazionale (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Camerino Il corso di laurea in Chimica di Unicam è sempre più internazionale Dall’anno accademico 2009/2010 l’Università di Camerino offre ai giovani che sceglieranno di iscriversi ai corsi di Chimica un’ulteriore opportunità: è stato, infatti, stipulato con l’Istituto Superior Tecnico di Lisbona un accordo che prevede l’avvio, dal prossimo mese di ottobre, di un corso di laurea di secondo livello in consorzio (Dual Master), completamente in lingua inglese. Gli studenti che vi si iscriveranno svolgeranno le attività didattiche per un anno a Camerino e per l’altro anno a Lisbona e conseguiranno un doppio titolo di laurea magistrale in Chemistry da entrambe le sedi universitarie. “L’opportunità del Dual Master in “Chemistry” – sottolinea la Prof.ssa Rossana Galassi, delegata all’Orientamento per la Facoltà di Scienze e Tecnologie Unicam – permetterà agli studenti dei corsi di Chimica di usufruire di una didattica sempre più all’avanguardia e di effettuare esperienze internazionali che sono fondamentali per una moderna preparazione ed un pronto inserimento nel mondo del lavoro, oltre che di conseguire un prestigioso doppio titolo di laurea equivalente da spendere in tutta Europa e nel mondo”. In questi ultimi anni l’Università di Camerino è stata testimone di una crescente attività di ricerca e didattica nel settore della Chimica. Già sede stabile dal 1997 della Scuola Internazionale di Chimica Organometallica (ISOC), appuntamento biennale che richiama ricercatori da tutto il mondo e che quest’anno, dal 5 al 9 settembre, arriverà alla settima edizione, negli ultimi mesi a Camerino si sono aggiunte molte altre manifestazioni di rilievo nazionale ed internazionale, quali il primo “International Workshop on New Hybrid Metal-Organic Materials” tenutosi nei giorni 16-18 gennaio, le giornate del 13-14 maggio su “La Chimica e la sua evoluzione” con moduli didattici tenuti da esperti nazionali, organizzate con il patrocinio della Società Chimica Italiana, e gli appuntamenti da qui a settembre, con il Congresso di “X-ray Absorption Fine Structure” dal 26 al 31 luglio e la Scuola Internazionale dell’AIC (Associazione Italiana di Cristallografia) su “Scattering Techniques: from Microscopic to Atomic Structures”, dal 30 agosto al 4 settembre. >> Dal 16 al 28 agosto 2009 si terrà, inoltre, presso il Palazzo Ducale di Camerino, l’Intensive Programme dal titolo “Advanced Catalysis and Organometallic Chemistry”, una scuola estiva (analoga alle famose Summer Schools degli USA) per studenti del corso di laurea di secondo livello in Chimica e Metodologie Chimiche Avanzate, che richiamerà docenti e studenti degli analoghi “Master of Science” in Chemistry di altre otto prestigiose sedi universitarie europee, tra le quali Granada e Siviglia dalla Spagna, Tolosa dalla Francia, Aberdeen dalla Scozia, Wroclaw dalla Polonia, Ioannina dalla Grecia, Galati dalla Romania e Lisbona dal Portogallo. La scuola, organizzata dai Professori Claudio Pettinari, delegato all’internazionalizzazione, e Fabio Marchetti, coordinatore dei corsi di laurea in Chimica, è stata l’unica nel suo genere ad essere finanziata dal Ministero per il 2009 e testimonia il riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi anni dai chimici di Unicam nel versante dell’internazionalizzazione, della mobilità internazionale e dell’elevata qualità nella didattica, oltre che nei rapporti di collaborazione scientifica con prestigiosi centri di ricerca europei. BUR.IT 03.08.09

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Alla Cattolica di Roma si formano 'personal trainer' (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Univ. Cattolica di Roma Alla Cattolica di Roma si formano ‘personal trainer’ Aperte le iscrizioni al nuovo corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate. Punto di forza l’integrazione con medici e strutture del Policlinico Gemelli. Tra i docenti il medico dello sport Paolo Zeppilli e il geriatra Roberto Bernabei. Il corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate (interfacoltà Medicina e Chirurgia e Scienze della Formazione della Cattolica di Milano) è la principale novità dell’offerta formativa della sede di Roma dell’Università Cattolica per l’anno accademico 2009-10. Questa nuova laurea serve a formare una nuova figura professionale con competenze specifiche e qualificate che, affiancando il medico, sia in grado di programmare e gestire attività motoria e sportiva per soggetti sani di tutte le età, per persone con patologie croniche o internistiche e per soggetti con disabilità per il raggiungimento, il recupero e il mantenimento delle migliori condizioni di salute, di efficienza e di benessere psicofisico. “L’attività motoria e sportiva, in ogni età della vita, è considerata oggi il mezzo naturale più efficace nel promuovere e mantenere lo stato di salute individuale e collettivo – spiega Paolo Zeppilli, Direttore della Scuola di specializzazione in Medicina dello Sport della Cattolica di Roma e Coordinatore didattico del nuovo corso di laurea - una vera e propria medicina, che combatte i danni provocati dalla sedentarietà e dalle cattive abitudini alimentari tipiche della nostra civiltà industriale. A dosi giuste e con le opportune precauzioni, la pratica regolare di un'attività fisica o sportiva migliora l’efficienza muscolare, cardiovascolare e respiratoria, contribuendo alla prevenzione dell'aterosclerosi, dell'obesità, del diabete e di altre patologie metaboliche, nonché dell’osteoporosi. Una medicina che consente un più equilibrato sviluppo del bambino ed è capace di rallentare i naturali processi d'invecchiamento”. “La laurea magistrale in Scienze motorie preventive ed adattate – precisa Zeppilli - intende formare una figura professionale di un ‘personal trainer’ esperto, che conosce da un lato il funzionamento del corpo umano in condizioni normali e patologiche e, dall'altro, le differenti tecniche d'allenamento, capace di ‘somministrare’ l'esercizio fisico e l'attività sportiva a bambini, anziani, disabili, cardiopatici, diabetici, di verificare che l'allenamento sia veramente efficace e non provochi effetti collaterali spiacevoli, come può succedere con un farmaco assunto in dosi eccessive o in modo inappropriato e di scegliere il programma d'allenamento più adatto al gruppo di soggetti che gli è stato affidato e al singolo individuo”. Sono due, a giudizio di Zeppilli, i fattori che arricchiscono e caratterizzano il corso di laurea della sede di Roma.>> Il primo è quello di poter contare su un corpo docente con elevate competenze; infatti la parte didattica medico-scientifica è curata dai docenti del Policlinico universitario Agostino Gemelli, con alcune importanti collaborazioni ‘esterne’ come quella del prof. Marcello Faina, direttore del Laboratorio di Valutazione Funzionale dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI di Roma, cui è affidato l'insegnamento di Valutazione Motoria e Attitudinale. Il secondo punto di forza, sul piano pratico-applicativo, è di dare la possibilità agli studenti di avere un contatto diretto quotidiano con tutte le tipologie di “pazienti-atleti” e usufruire di strutture di eccellenza messe a disposizione per il tirocinio. Infatti l’esperienza pratica e applicativa è parte fondamentale del corso e potrà essere svolta non solo presso il Centro di Medicina dello Sport del Gemelli, ma anche nel Centro Fitness dedicato agli anziani presso il Centro di Medicina dell’Invecchiamento nonché presso il Servizio di Fisiatria del Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche del Policlinico Gemelli, diretto dal prof. Roberto Bernabei, uno dei docenti del corso.Il numero di posti disponibili è di 100 per il primo anno di corso e possono presentare domanda i candidati in possesso di una laurea triennale in Scienze delle attività motorie e sportive o Diploma ISEF conseguiti/da conseguire entro aprile 2010. Le domande di ammissione al test d’ingresso (30 domande a risposta chiusa, concernenti nozioni basilari di anatomia dell’apparato locomotore, biochimica, biomeccanica, fisiologia generale e dello sport, teoria e metodologia del movimento umano, pedagogia e psicologia generale), dovranno essere presentate entro il 25 settembre 2009 presso la Segreteria Studenti dell’Università Cattolica (L.go F. Vito, 1, Roma). La prova avrà luogo il 29 settembre alle ore 9.00 (Aula Gemelli – Istituti Biologici). Per altre informazioni è consultabile il sito www.rm.unicatt.it/ammissioni o chiamare il Numero verde 800 554455.Ulteriori chiarimenti potranno essere chiesti al Servizio orientamento pre-universitario della Cattolica di Roma: tel. 06 30155720 e-mail serv.orientamento@rm.unicatt.it BUR.IT 03.08.09

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Testimone del dolore nato dal conflitto tra popoli diversi (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Testimone del dolore nato dal conflitto tra popoli diversi Nato a Gerusalemme nel 1936, insegna Letteratura comparata e Letteratura ebraica all'università di Haifa, ma è stato docente esterno alle Università di Harvard, Chicago e Princeton, e ha insegnato a Parigi tra il '63 e il '67. Scrittore prolifico, ha iniziato con racconti e testi teatrali, oggi è lo scrittore israeliano di romanzi più tradotto nel mondo. In Italia è stato «scoperto» dalla casa editrice Giuntina, poi è approdato all'Einaudi. Tra i suoi romanzi «L'amante» (1977), «Un divorzio tardivo» (1982), «Cinque stagioni» (1987), «Il signor Mani» (1990), «La sposa liberata» (2001), «Il responsabile delle risorse umane» (2004), «Fuoco amico» (2007). Trai saggi «Diario di una pace fredda» (1996), «Il potere terribile di una piccola colpa. Etica e letteratura» (2000), «Elogio della normalità».

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Ma i riformisti non si fermeranno (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-08-02 - pag: 9 autore: INTERVENTO Ma i riformisti non si fermeranno di Reza Aslan P roprio mentre a Teheran si apre il primo processo di regime agli oppositori, con tanto di smentite e ritrattazioni, la lotta per le riforme in Iran non sembra perdere slancio. Una settimana dopo le critiche mosse al regime per la gestione della crisi scaturita dalle elezioni dall'ayatollah Hashemi Rafsanjani, a capo dell'Assemblea degli esperti, e dalla sua richiesta di liberare i dimostranti tenuti in stato di fermo dai Pasdaran, nuove proteste sono scoppiate in tutto il paese. I riformisti della coalizione anti-Ahmadinejad stanno diventando più audaci nei loro sforzi per mettere in difficoltà il regime. Lunedì 20 luglio centinaia di persone si sono ritrovate in piazza Daneshju, nella città di Shiraz, circa ottocento chilometri a sud di Teheran, per scandire in coro «Abbasso il dittatore! » e bruciare fotografie del presidente Mahmud Ahmadinejad. Migliaia di persone hanno marciato fino alla tomba di Shah-e-Ceragh, uno dei più maestosi mausolei di Shiraz, per accendere candele in memoria di quelli che hanno perso la vita durante le proteste. Il giorno dopo, una grandissima manifestazione di protesta per ricordare un'altra rivolta di massa scoppiata in Iran quasi sessant'anni fa ha animato le vie di Teheran. Il 21 luglio del 1952, iraniani di ogni colore politico e credo religioso si unirono attorno alla figura carismatica del premier Mohammad Mossadegh, per sfidare il governo dispotico del sovrano, il ben poco carismatico Muhammad Reza Shah. Mossadegh, che un anno prima era stato dichiarato dalla rivista Time "Uomo dell'anno" per i suoi sforzi di democratizzazione del paese, era appena stato costretto dallo scià a dimettersi. Quando decine di migliaia di sostenitori di Mossadegh si riversarono nelle strade per chiederne il reintegro, lo scià ordinò al suo esercito di fare fuoco sui manifestanti. I militari si rifiutarono di eseguire l'ordine e l'anno seguente lo scià fu costretto a lasciare il paese. Mossadegh diventò il primo leader iraniano democraticamente eletto e subito decise di nazionalizzare il settore petrolifero. Qualunque bambino di qualunque scuola in Iran sa che cosa accadde poi: la Cia mandò a Teheran Kermit Roosevelt, con una valigetta piena di soldi per mettere in piedi un colpo di Stato e riportare sul trono lo scià. Ancora oggi Mossadegh è un eroe agli occhi di tutti gli iraniani e la manifestazione di martedì 21 luglio è stata organizzata in suo onore, anche se in verità la ricorrenza era soltanto una scusa per scendere in piazza in massa. I manifestanti sfidano sempre di più la polizia iraniana e le milizie paramilitari (i temutissimi basij) e le proteste stesse stanno diventando più creative e più difficili da controllare per il Governo. Lo stesso martedì gli attivisti hanno organizzato un sovraccarico coordinato sulla rete elettrica per le 20.55 in punto, con l'obiettivo di consumare una quantità tale di energia da creare un blocco nell'erogazione dell'elettricità in tutta Teheran (un paio di giorni dopo, una protesta analoga ha interrotto la trasmissione di un discorso di Ahmadinejad in diretta nazionale). Incitati da Hossein Moussavi, i dimostranti hanno anche cominciato a ritirare tutti i depositi di denaro dalle banche pubbliche, con l'intento di assestare un altro colpo alla già malconcia economia iraniana. è ormai chiaro che quella che era cominciata come una protesta contro un'elezione rubata è diventata una guerra di logoramento tra due fronti sempre più polarizzati - i pro e gli anti-Ahmadinejad - sulla legittimità stessa della repubblica islamica. I riformisti della coalizione anti-Ahmadinejad stanno diventando più audaci nei loro sforzi per mettere in difficoltà il regime. Rafsanjani, che è emerso come leader principale del movimento, dopo le sue considerazioni di venerdì 24 luglio si è recato a Mashhad, nel nord dell'Iran,città santa e conservatrice. Lì ha incontrato un gruppo di alti esponenti del clero alcuni di loro due giorni prima avevano apertamente snobbato la visita in città di Ahmadinejad - nel tentativo di ottenere sostegno dalle autorità religiose contro la coalizione che sostiene il presidente in carica, di cui fa parte anche la guida suprema, l'ayatollah Khamenei. Mentre Rafsanjani era a Mashhad, il suo alleato ed ex presidente Mohammad Khatami ha diramato una dichiarazione in cui chiedeva un referendum nazionale per stabilire una volta per tutte la legittimità del nuovo Governo di Ahmadinejad. «Se la maggioranza della popolazione accetta il risultato delle elezioni - ha detto Khatami - anche noi lo faremo». Dal momento che il Consiglio dei Guardiani, che normalmente si occupa di sovrintendere al voto, non può più essere considerato un organo neutrale (per il suo palese appoggio ad Ahmadinejad), Khatami ha suggerito che a organizzare il referendum sia il Consiglio di opportunità, un organismo indipendente di arbitrato presieduto, nona caso, da Rafsanjani. Quella di Khatami è stata un'astuta mossa politica, dato che la Costituzione iraniana prevede esplicitamente la possibilità di indire consultazioni popolari per decidere tutte le questioni di importanza nazionale. Naturalmente, la Costituzione stabilisce anche che tutti gli affari interni devono essere gestiti «sulla base dell'opinione pubblica, espressa mediante le elezioni », ed è evidente che questo è stato completamente ignorato. Tuttavia, il suggerimento di Khatami si inserisce in una strategia portata avanti dai gruppi riformisti per riuscire, nel quadro delle leggi dello Stato, a contestare e magari addiritturarovesciare il governo di Ahmadinejad. è improbabile che questo referendum possa tenersi, ma la proposta di Khatami è un segnale che i riformisti sono fiduciosi, al punto che l'altro sfidante riformista di Ahmadinejad, Mehdi Karroubi, ha cominciato ad attaccare direttamente la potente Guardia Rivoluzionaria. Karroubi ha ridicolizzato le affermazioni dei Pasdaran, che dicevano di non aver aggredito nessun dimostrante. «Hanno ammazzato i giovani sotto gli occhi di tutti e poi dicono che non avevano armi da fuoco», ha dichiarato Karroubi all'agenzia di stampa iraniana Aftab. «Sono scene che mi hanno ricordato il periodo immediatamente precedente alla vittoria della rivoluzione islamica ». Karroubi ha proseguito paragonando esplicitamente il regime di Ahmadinejad alla dittatura dello scià, dicendo: «Ora sembra che tutti quegli eventi si stiano ripetendo». A proposito di eventi che si ripetono, il Los Angeles Times ha scritto che un gruppo di alti ufficiali dell'esercito - tra cui maggiori, capitani, luogotenenti e sergenti - è stato arrestato appena la Guardia Rivoluzionaria ha fiutato la loro intenzione di assistere in alta uniforme al sermone del venerdì di Rafsanjani, in quello che Peiknet, un sito di informazione iraniano, ha definito «un segno di protesta contro il cruento massacro di persone messo in atto dai basij e dalla Guardia Rivoluzionaria e per mostrare la loro contrarietà a questa operazione e il loro sostegno al popolo». è il peggior incubo del regime. Dopo tutto,alla fine,fu la defezione dell'esercito che fece cadere lo scià due volte ( prima nel 1953, poi di nuovo nel 1979). Anzi, la Guardia Rivoluzionaria fu creata proprio per cautelarsi dall'eventualità di un'altra ribellione di massa delle forze armate. Se si apre una spaccatura tra i Pasdaran e esercito, il pericolo di una guerra civile a tutto campo potrebbe essere maggiore di quanto non creda la maggioranza degli analisti. Intanto, notte dopo notte, continua a riecheggiare nell'oscurità il grido «Dio è grande». Reza Aslan, collaboratore abituale del Daily Beast, il website creato da Tina Brown, è docente di scrittura creativa presso l'Università della California e senior fellow del Centro di studi globali e internazionali Orfalea dell'Università della California. è autore di How to Win a Cosmic War (Random House, 2009) e del best seller No God but God (William Heinemann, 2005). (Traduzione di Gaia Seller) GUERRA DI LOGORAMENTO Le manifestazioni stanno continuando e anzi diventano ogni giorno più creative e difficili da controllare

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Senza riforme si tira a campare (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-08-02 - pag: 10 autore: Senza riforme si tira a campare di Miguel Gotor L e lancette della politica italiana si dirigono verso l'agognata pausa estiva.L'opposizione appare divisa tra un eccesso di analisi politologica senza respiro e quanti spiano dal buco della serratura nella pruriginosa attesa di nuove performance del presidente del Consiglio, le due facce di una medesima crisi di ispirazione e prospettive. Il governo tira a campare a colpi di voti di fiducia e, nonostante una maggioranza schiacciante, non appare capace di produrre idee, forza e programmi di modernizzazione per il paese. In fondo, è una tara degli esecutivi guidati da Berlusconi: dal 1994 a oggi hanno quasi sempre prevalso le battaglie di logoramento e i dispendiosi sforzi per tenere unito lo schieramento, al di là dell'odierno appannamento della sua personale leadership. Un segnale evidente della difficoltà di imprimere uno slancio riformatore alla propria azione di governo è quanto sta avvenendo nell'università e nella scuola. Dopo un anno di blocco dei concorsi e delle assunzioni è arrivata la classifica delle università virtuose, quelle da premiare con maggiori finanziamenti. Si tratta di una novità positiva, che non deve però occultare il taglio di risorse al sistema universitario nel suo insieme confermato dall'attuale Dpef, con cui si aggrava il cronico ritardo italiano rispetto ad altri paesi europei. Tuttavia, non si è riflettuto a sufficienza sui criteri adottati per stilare la lista che rischia così di limitarsi a fotografare una situazione già nota, provocata da problemi strutturali di lungo periodo, e ad aumentare il divario tra ricchi e poveri, nord e sud della penisola, invece di provare a ricomporlo. Ad esempio, per quanto riguarda il versante della ricerca, appare iniquo comparare la capacità di attrarre finanziamenti di un polo tecnico-ingegneristico situato in una zona ad alto sviluppo economico del paese con quello di un'università a prevalente vocazione giuridico-umanistica che si trova in un'area depressa. L'adozione di tale principio, che non prevede riequilibri proporzionali, prefigura una precisa egemonia di carattere tecnico-scientifico: nulla di male, ma di ciò bisognerebbe discutere per valutare l'esclusività di una simile scelta in un paese come l'Italia in cui i beni culturali e i saperi umanistici dovrebbero rappresentare un asset strategico non solo sul piano dell'identità nazionale, ma anche su quello della produzione di ricchezza e di beni immateriali. Si dice meritocrazia, ma per quanto concerne la didattica, fra i diversi criteri, quello più influente premia gli atenei che al secondo anno garantiscono il superamento di almeno due terzi degli esami previsti per il primo: in concreto ciò significa incentivare i docenti a essere meno selettivi in sede di valutazione, in un quadro generale in cui i programmi, rispetto a solo dieci anni fa, si sono praticamente dimezzati, così come i percorsi di studio, nel tentativo di aumentare il numero dei laureati, allineandolo alla quota europea. Anche per quanto riguarda la scuola si registra un divario tra le intenzioni e la realtà. Si era promesso un maggiore rigore nelle promozioni, ampiamente ripreso dai mezzi di comunicazione come se si trattasse di un risultato già acquisito. Meno rilievo, invece, ha avuto la pubblicazione dei dati ufficiali che hanno smentito gli annunci del ministro perché i bocciati nel 2009 sono diminuiti sia nelle classi intermedie della scuola secondaria superiore, sia in sede di esame della terza media. Nulla si dice sulla necessità di riqualificare il ruolo socio-culturale dell'insegnante agendo non solo sugli stipendi (indecorosi), ma anche sulle forme di reclutamento e sulla loro formazione, due aspetti oggi privi di regolamentazione uniforme. L'opinione pubblica sembra rendersi conto di tutto ciò, ma, priva allo stato attuale di alternative credibili, fluttua in un'atmosfera simile a quella descritta da Elio Vittorini in Conversazioni in Sicilia: «in preda ad astratti furori », col capo chino, «la vita in me come un sordo sogno, e non speranza, quiete. Questo era il terribile: la quiete nella non speranza». Si percepisce una difficoltà strutturale a guardare all'Italia nel suo insieme come sistema-nazione puntando su fattori dinamici come l'assunzione di responsabilità, la concorrenza e la mobilità sociale, mentre serpeggia sempre più la sensazione di un paese ingrigito, disincantato e fermo. Per chi ha promesso con il suo jingle Meno male che Silvio c'è un nuovo miracolo italiano si spera che l'estate porti consiglio. miguel.gotor@unito.it © RIPRODUZIONE RISERVATA TRA INTENZIONI E REALTà La redistribuzione delle risorse alle università ha tenuto conto di criteri parziali. La severità nella scuola è stata illusoria

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Fissate le nuove regole per la gestione dei concorsi (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-08-02 - pag: 22 autore: Ricercatori. Ma la soluzione divide governo e associazioni Fissate le nuove regole per la gestione dei concorsi Gianni Trovati MILANO Il ministero dell'università ha varato il decreto per la valutazione delle pubblicazioni nei nuovi concorsi da ricercatore, ma il via libera al provvedimento (ora alla Corte dei conti per la registrazione) non spegne la polemica fra governo e associazioni dei ricercatori. Oggetto del contendere è il grado di arbitrarietà assegnato alle commissioni che, fino a oggi, disciplinato dal «decreto Berlinguer», è stato troppo elevato e non ha garantito trasparenza nella scelta dei vincitori. Le nuove regole fanno parte del pacchetto anti-combine introdotto dal decreto Gelmini che, per combattere abusi ed esiti pilotati, ha eliminato la prova orale e incaricato il ministerodi fissare i criteri per la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni ( prima lasciatiall'autonomia delle commissioni). Il regolamento appena pubblicato dal Miur chiede alle commissioni di valutare «analiticamente » il peso rivestito da una serie di fattori sulla qualità dell'attività del candidato: il possesso del titolo di dottore di ricerca, lo svolgimento delle attività di didattica e ricerca in Italia o all'estero, la presenza di contratti di ricerca con istituti pubblici o soggetti privati, l'organizzazione o il coordinamento di gruppi di ricerca e la titolarità di brevetti. I commissari devono esaminare originalità, congruenza, rilevanza di ciascuna pubblicazione, evitando valutazioni generiche sul complesso della produzione che prestano il fianco a un arbitrio più spinto. Laddove possibile, dovranno tener conto degli indici internazionali che misurano il peso scientifico delle pubblicazioni, a partire dal numero delle citazioni (soprattutto sulle riviste più rilevanti). Non arrivano, però, le valutazioni con punteggi numerici che, secondo molti aspiranti candidati, sarebbero state indispensabili per garantire trasparenza ma che per il ministero avrebbero richiesto un intervento legislativo. L'associazione precari della ricerca (Apri) rileva che gli atenei stanno fissando nei bandi limiti massimi molto bassi al numero di pubblicazioni da presentare. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA

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(sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 03/08/2009 - pag: 9 L'economista Jayati Ghosh «Ma l'alta natalità può essere una risorsa» «Tentare di controllare le nascite con la forza o con incentivi economici è folle, piuttosto occorre diffondere l'istruzione e rendere i contraccettivi accessibili, sicuri e a buon mercato». È categorica l'economista indiana Jayati Ghosh, docente alla Jawaharlal Nehru Univerity di Nuova Delhi e direttrice dell'I nternational Development Economics Associates . Studiosa di globalizzazione e sviluppo (si è occupata tra l'altro dell'impennata dei prezzi dei cereali l'anno scorso), ha puntato il dito sulla rabbia degli esclusi dal boom indiano («soltanto il 20 per cento della popolazione ha beneficiato dello sviluppo, 900 milioni di persone sono tagliate fuori»). E a questo quadro di crescita disomogenea riconduce anche il problema del controllo delle nascite. «Non è un caso che anche in India le (poche) donne istruite abbiano pochi bambini. Mia nonna ha avuto 11 figli, mia madre 2 e io ne ho uno. Lo sviluppo è il miglior contraccettivo» sintetizza Ghosh citando l'ex primo ministro indiano Indira Gandhi, che peraltro nel 1975 inaugurò la politica denatalistica con lo slogan «Hum do, Humare do» ( due genitori due figli ). Le autorità di Delhi sostengono però che l'alta natalità è un freno allo sviluppo. «Premetto che uno Stato che dice di sapere cos'è meglio per la società e interviene così pesantemente sulle scelte degli individui ha un che di Grande Fratello e mi fa paura. Tra l'altro è un atteggiamento paternalistico anche inefficace. Detto questo, in un Paese dove un terzo delle donne non ha accesso ai servizi sanitari e la metà dei bambini non è vaccinato, i soldi pubblici andrebbero spesi diversamente». Come? «Si dovrebbe puntare a migliorare sanità e istruzione pubblica. Ci vuole una legge che renda l'istruzione obbligatoria. In passato ho combattuto in Commissione governativa perché passasse questa legge ma poi la palla è stata girata ai governi locali. Investendo in questi settori tra l'altro si creano posti di lavoro». Ma la crescita demografica è sempre un vincolo per lo sviluppo economico? «L'India come gli altri paesi in via di sviluppo possono considerare l'alta natalità un peso, oppure una grande opportunità, un vantaggio. La sfida per i Paesi del Bric è quella di riuscire a sfruttare davvero il cosiddetto dividendo demografico il 50 della popolazione indiana è sotto i 25 anni e il basso tasso di dipendenza (la percentuale di popolazione non più in età lavorativa, ndr ). La sfida è quella di riuscire a integrare i giovani in età lavorativa nel mercato del lavoro » Un obiettivo ambizioso in tempi di crisi anche per l'India. «L'attuale crisi è una grande opportunità per una svolta verso scelte economiche e sociali più sobrie e sostenibili, come cittadini dobbiamo far pressione sui nostri governi affinché si adottino politiche alternative ». Come valuta i risultati della politica cinese nel controllo delle nascite? «La Cina è riuscita ad abbassare i tassi di fertilità ma ha pagato un prezzo sociale altissimo. E poi questa flessione è stata così veloce che ora Pechino è alle prese con il problema opposto. Credo che le politiche demografiche di tipo coercitivo ed autoritario siano sbagliate e inefficaci. È più utile concentrarsi sui fattori di natura culturale. Lo stato indiano del Bengala occidentale per esempio ha puntato a migliorare la consapevolezza delle donne e la reperibilità dei contraccettivi ottenendo buoni risultati». A. Mu. No all'autoritarismo Gli interventi demografici di tipo coercitivo ed autoritario sono sbagliati e inutili. Meglio concentrarsi sui fattori di natura culturale ed educare alla contraccezione Docente Jayati Ghosh, 54 anni, insegnante di economia all'Università di New Delhi

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Nel Sottomarino di via Bonardi (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 03-08-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 03/08/2009 - pag: 43 La ricerca Il laboratorio di Città Studi per la valutazione dei progetti Nel Sottomarino di via Bonardi «Qui disegniamo il futuro urbano» Milano Porta Nuova è sul tavolo. Scala 1 a 500. Le facciate dei palazzi «vecchi» sono state fotografate e sovrapposte ai modellini. I nuovi grattacieli sono stati riprodotti sulla base dei progetti e inseriti nella trama. Una microcamera ad altissima fedeltà percorre le strade del plastico e «rende esattamente» l'impatto dei nuovi insediamenti. Distanze, ombre, prospettive. Non solo. Riprese vengono fatte anche con una steadycam nel quartiere «reale»: i video vengono montati con le ricostruzioni delle nuove torri, un software di tipo cinematografico unisce reale e virtuale. L'effetto è un viaggio nella Milano che sarà. Il futuro in 3D. Il Laboratorio che vede nel futuro si trova nel Sottomarino del Politecnico, la stecca di via Bonardi, a Città Studi. Fa Simulazione urbana e Valutazione dei progetti. È nato nel 2007, nell'ambito delle iniziative per l'internazionalizzazione dell'ateneo e con il contributo di Peter Gli studenti Al Laboratorio di Simulazione urbana del Politecnico collaborano docenti, ricercatori, dottorandi e studenti Bosselmann, docente di Urban design all'università di Berkeley. Al Laboratorio collaborano docenti, ricercatori, dottorandi e studenti. In aula, attualmente, c'è Garibaldi-Repubblica. «Le nostre tecnologie consentono di dare una rappresentazione neutrale e realistica dell'intervento», spiega la responsabile operativa del Laboratorio, Barbara Piga. Un giudizio «terzo», insomma: «Imparziale». Forse meno affascinante dei «rendering promozionali delle imprese», ma «scientifico». La simulazione del Politecnico, conclude Piga, «disegna il futuro così come sarà». In anticipo. A. St.

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Riforma dell'università, tetto alle ore di lezione in base al numero di prof (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMA data: 2009-08-03 - pag: 1 autore: Formazione. I tagli ai corsi «inutili» Riforma dell'università, tetto alle ore di lezione in base al numero di prof Un tetto alle ore di lezione attivabili per ogni docente di ruolo, stop alle duplicazioni degli indirizzi e allo spezzatino- didattico, alla base dei mini- esami che offrono meno di 6 crediti. Sono i pilastri delle nuove strategie messe in campo dal ministero dell'Università per combattere la moltiplicazione dei corsi di laurea. Nonostante i molti interventi del passato, finora una reale inversione di tendenza è rimasta una chimera, anche grazie alla fantasia messa in campo dalle università per aggirare le regole. I vecchi requisiti, infatti, avevano iniziato a imporre quattro docenti di ruolo per anno di corso, ma in molti atenei era esploso l'uso di dividere i titoli in «curricula», cioè in diversi indirizzi di laurea. In questo modo il corso è formalmente unito, ma le vecchie cattedre nate dalla moltiplicazione continuano a sopravvivere, e con loro i costi per il sistema. Il nuovo tetto ministeriale, invece, sarà valido per tutti, a prescindere dall'organizzazione che le facoltà sceglieranno di dare alla propria offerta formativa. Gli esami, poi, non potranno offrire meno di 6 crediti per volta, e scenderà a 30 il tetto dei crediti che le università potranno riconoscere per "meriti" extrauniversitari Trovati u pagina 7 l'articolo prosegue in altra pagina

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Il cemento che cura come un farmaco (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-08-03 - pag: 15 autore: NEXT ... Il cemento che cura come un farmaco L' innovazione scientifica ha portato alla scoperta di un nuovo materiale che è in grado di replicare uno dei processi più complessi che esistono in natura: la guarigione. Stiamo parlando di un cemento rivoluzionario dotato di una particolarità che lo rende simile ai tessuti organici: in caso di lacerazione si ripara da sé nello stesso modo in cui il corpo umano guarisce da un graffio o da un'abrasione. In inglese questi materiali sono definiti self-healing composite materials, materiali composti in grado di "guarire" da soli, e rappresentano l'ultima frontiera nell'ambito della scienza dei materiali. L'Università del Michigan in quest'ambito ha sviluppato un progetto che ha portato alla creazione di un materiale solido e resistente come il cemento ma flessibile come il metallo. Alla base dell'innovazione c'è un cemento flessibile che si chiama l'Ecc: Engineered cement composite; e che i ricercatori hanno sviluppato in quindici anni di ricerche. Grazie alla flessibilità superiore rispetto a quella del cemento tradizionale, l'Ecc reagisce alle sollecitazioni come un metallo. Nella sua struttura, infatti, sono presenti alcune fibre che ne aumentano la duttilità e la resistenza. L'eccezionalità del materiale, però, è data dalla sua capacità di "guarire" in seguito a un danneggiamento. L'auto- riparazione è possibile grazie a un processo chimico che avviene quando il materiale danneggiato entra in contatto con acqua e anidride carbonica. La reazione forma una piccola "cicatrice" di carbonato di calcio che ripristina l'integrità originale dell'Ecc. «è come se ti fai un taglio sulla mano, il tuo corpo è in grado di ripararlo da solo. Ma se ti fai un'ampia ferita, il tuo corpo ha bisogno di aiuto. Hai bisogno di punti. Noi abbiamo creato un materiale in cui, anche quando è sottoposto a pesanti carichi, le fratture restano piccole«, spiega Victor Li, docente di ingegneria e scienze dei materiali. I test dimostrano che l'Ecc resta integro fino a una deformazione del 5%, a differenza del cemento tradizionale che inizia a spaccarsi a una tensione dello 0,1 per cento. Il materiale, ovviamente, non è indistruttibile, ma può cambiare radicalmente il modo in cui oggi costruiamo le nostre case. In questo periodo il pensiero corre inevitabilmente al terremoto in Abruzzo, dove in questa fase di ricostruzione è particolarmente intenso il dibattito sulla necessità di ricorrere agli edifici antisismici. L'Ecc è stato progettato proprio per resistere alle forti tensioni di un terremoto, reagendo alle sollecitazioni piegandosi senza spaccarsi, per poi auto-riparare le micro- lacerazioni. In Giappone il materiale è già stato utilizzato ad Osaka, per la costruzione di un centro residenziale e la ristrutturazione di un edificio di 60 piani. Nei giorni di pioggia l'acqua che entra in contatto con il cemento ne ripara la struttura e ne aumenta la longevità. Abbiamo in mano gli strumenti per curare e guarire le nostre città, dobbiamo solo deciderci ad iniziare. www. vitodibari. net © RIPRODUZIONE RISERVATA «L'università del Michigan ha messo a punto un composto attivabile con l'acqua» di Vito Di Bari

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Triplica il ricorso al concordato (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)

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Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-08-03 - pag: 15 autore: Procedure concorsuali. Secondo Cerved, nel primo semestre del 2009 le aperture sono state 366, più dell'intero 2008 Triplica il ricorso al concordato La maggioranza delle aziende arriva troppo tardi e con il patrimonio eroso Emanuele Scarci La crisi economica spinge con la forza di un caterpillar le procedure concorsuali e nella metà dei casi si ricorre allo strumento del concordato preventivo che, diversamente dai fallimenti, mantiene accesa la fiammella del rilancio aziendale anche se nella stragrande maggioranza dei casi vi si ricorre tardi, quando l'attività d'impresa è quasi morta e il patrimonio netto in rosso profondo. è per questo che gli operatori, pur apprezzando la flessibilità del nuovo concordato, chiedono correttivi che puntino ad anticipare il ricorso alla procedura e a privilegiare gli interventi su quelle aziende, in netta minoranza, che abbiano reali speranze di ripresa senza penalizzare troppo gli interessi dei creditori, spesso ripagati con il 2 o il 3% dell'esposizione. Secondo i dati Cerved relativi al primo semestre dell'anno, le aperture di concordati preventivi a favore delle società di capitale hanno superato di slancio quelli realizzati nell'intero 2008: 366 casi contro 309. La crescita dei concordati è stato del 355%rispetto all'analogo periodo del 2008. Inoltre il loro peso rispetto alle procedure concorsuali è salito dal 25% del 2007 al 52% del primo semestre di quest'anno. Molto più lenta la crescita dei fallimenti delle società di capitale: nel primo semestre 2009, sono saliti a 3.001, il 26,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Diversamente dal fallimento, al concordato ricorrono le società di dimensioni maggiori: più grandi mediamente di 6-8 volte in termini di fatturato. Ma qual è la dimensione media dell'azienda che finisce in concordato preventivo? Secondo Cerved, ha un fatturato intorno ai 14,5 milioni, in netta crescita rispetto agli 11,6 di due anni fa. E comunque nettamente superiore a quelle che finiscono in procedura fallimentare che registrano, mediamente, ricavi per 2,1 milioni, più o meno sugli stessi livelli dell'ultimo biennio. «In un momento di crisi - sostiene Paolo Gnes, presidente di Cerved - questo strumento "riformato" può rappresentare un canale per tentare di ristrutturarsi e uscire dalla crisi». Profondamente riformato nel 2005 e modellato sul Chapter 11 americano, il concordato è uno strumento pensato per favorire una precoce ristrutturazione delle società in difficoltà, attraverso un accordo con i creditori e il pagamento parziale dei debiti. «Il concordato preventivo – spiega Lorenzo Stanghellini, docente all'università di Firenze - è uno strumento perfettibile, ma utile per uscire dalla mentalità liquidatoria e punitiva che ci ha afflitto fino ad oggi. Grazie alla maggiore flessibilità, gli imprenditori affrontano la crisi in anticipo rispetto al passato, anche se comunque troppo tardi». Infatti «nel 70% dei concordati - osserva Roberto Fontana, magistrato della sezione fallimentare di Milano - le imprese arrivano in tribunale "morte", senza alcuna attività. E a Milano c'è un boom delle richieste di concordato». Ma allora lo strumento del concordato è inefficace?«L'obiettivo del legislatore – risponde Fontana - era di preservare il valore d'impresa al fine di soddisfare di più i creditori. Nei fatti il concordato è inteso da molti come una furbata, una pietra tombale sui debiti: puntano sulla ristrutturazione per evitare il fallimento. Come? Grazie all'accordo con un creditore importante – col quale spesso concorda compensazioni esterne- che porta a soddisfare i creditori con il 2, il 3, il 5% del dovuto. Un sacrificio inaccettabile». Per Gnes l'efficacia del concordato preventivo «potrà essere valutata in modo compiuto solo seguendo il percorso delle imprese che lo hanno utilizzato, verificando che sia effettivamente uno strumento utile per uscire dalla crisi e non solo un passaggio prima di un successivo fallimento». Per Stanghellini «il successo del concordato si misura con il maggior grado di soddisfazione dei creditori rispetto al fallimento ». Che rimane uno strumento dai tempi lunghissimi e di scarsa soddisfazione per i creditori: secondo l'Istat, la procedura va avanti mediamente otto anni e si recupera soltanto il 14% del credito. Nel complesso, Fontana esprime un giudizio positivo su questa prima fase sperimentale della legge, anche se servirebbero dei correttivi. «Andrebbero reintrodotte – sostiene il magistrato - delle soglie minime di soddisfazione dei creditori, distinguendo bene tra aziende dissestate e prive di attività e quelle che invece potrebbero garantire una maggiore soddisfazione dei creditori: si tratta di un problema delicato di equilibrio degli interessi in gioco». Stanghellini invece suggerisce di modificare l'articolo 161 della legge fallimentare che prevede la presentazione contestuale della domanda di ammissione alla procedura e della relazione sulla situazione patrimoniale dell'azienda, il valore dei beni e l'elenco dei creditori. «Peccato - dice il docente universitario - che nei 20-30 giorni intercorrenti per la preparazione della relazione la situazione precipiti. Credo che si dovrebbe assicurare protezione al patrimonio nella fase, sempre complessa, della preparazione della proposta: ciò si otterrebbe consentendo di presentare la domanda in anticipo rispetto al piano, completo anche degli allegati». e.scarci@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA PIù GRANDI Il fatturato delle imprese è mediamente intorno ai 14,5 milioni, in netta crescita rispetto al biennio precedente MODIFICHE Gli addetti ai lavori propongono correttivi che mirano ad anticipare la domanda e a preservare l'attivo per i creditori

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Nelle graduatorie c'è qualità e qualità (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-08-03 - pag: 7 autore: Nelle graduatorie c'è qualità e qualità Accorciare l'elenco dei corsi di laurea e utilizzare al meglio i docenti di ruolo paga. O, meglio, pagherà quando, probabilmente già a partire dal prossimo anno, anche i parametri fissati dalle nuove linee guida entreranno nei calcoli che distribuiranno fra le università il nuovo finanziamento «competitivo». Criteri di calcolo e "pesi" sono ancora da definire, ma saranno almeno tre i singoli indicatori che entreranno nel sistema dei giudizi ministeriali: un'offerta formativa proporzionata al numero dei docenti (secondo la regola delle 120 ore per professore di ruolo); l'utilizzo ottimale dei docenti in organico, a cui dovranno essere affidati almeno il 60% degli insegnamenti più importanti di ogni corso (oggi il limite minimo è il 50%, e si alzerà al 70% entro il 2013); e l'assenza di esami "mignon", quelli cioè che valgono meno di 6 crediti. Intanto che si affinano indicatori e conteggi, il finanziamento competitivo muove i primi passi reali e i tecnici del ministero e delle università sonoal lavoro sulle classifiche diffuse dal ministro Gelmini la scorsa settimana (si veda Il Sole 24 Ore del 25 luglio) e stilate in base ai parametri attualmente disponibili ed elencati in dettaglio nel grafico qui sopra. Come si può vedere, solo la metà di questi parametri rientra effettivamente sotto la voce «qualità». Oltre ai 525 milioni di premi previsti dal decreto Gelmini di novembre, infatti, le tabelle contemplano anche la distribuzione dei 550 milioni del Patto per l'università, che sono in gran parte dedicati al finanziamento degli incrementi stipendiali degli anni scorsi. Il risultato finale ottenuto da ogni ateneo, di conseguenza, dipende solo per metà dai parametri fissati dal Dl Gelmini sulla qualità della didattica (crediti ottenuti dagli studenti, tasso di dispersione, successo occupazionale dei laureati in rapporto alle medie territoriali) e della ricerca (valutazioni Civr e successo nei programmi di ricerca nazionali ed europei). Per l'altra metà, invece, il "punteggio" è figlio delle assegnazioni per coprire costi del personale e affini. Questo spiega anche le differenze con le graduatorie stilate il 13 luglio scorso sul Sole 24 Ore, che hanno invece verificato l'attività degli atenei sulla base di 10 indicatori tutti concentrati sulla qualità accademica ( si veda sempre l'elenco nel grafico). Accanto ai parametri utilizzati anche dal ministero (attività degli studenti, successo occupazionale, risultati della ricerca) le graduatorie del Sole hanno misurato anche la capacità di attrarre studenti con alti voti di maturità e residenti fuori regione, la quota di laureati nei tempi legali e il tasso di dispersione degli studenti fra il primo e il secondo anno. I tratti principali del panorama universitariotornano in entrambe le graduatorie e sottolineano il successo dei Politecnici di Milano e Torino e il deterioramento della situazione nel Sud, con poche eccezioni (anche queste, in entrambe le classifiche) come il Politecnico di Bari, l'università di Benevento e quella della Calabria. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il tetto alle ore taglia le lauree inutili (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-08-03 - pag: 7 autore: Il tetto alle ore taglia le lauree inutili Al massimo 120 per ogni docente di ruolo: è la ricetta delle linee guida Gelmini PAGINA A CURA DI Gianni Trovati Nella sua lunga lotta contro i corsi di laurea "inutili", duplicati o disertati dagli studenti, contro i curricula fantasiosi e la moltiplicazione degli insegnamenti, il ministero dell'Università cambia strategia. Basta con le regole di dettaglio, con il florilegio di norme in burocratese stretto puntualmente accompagnate da altrettanto sofisticati meccanismi di elusione, e un taglio secco alla foresta di sconti ed eccezioni che salvavano più o meno tutti dall'applicazione dei requisiti. Con le linee guida diffuse nei giorni scorsi, il ministero cambia strada e promette una regola chiara, valida per tutti. Per garantire una didattica di qualità, coperta dai docenti dell'ateneo e non moltiplicata sui professori a contratto, ogni università dovrà rispettare un tetto di lezioni, pari a 120 ore per docente di ruolo. In pratica, un ateneo con 100 professori in organico potrà attivare non più di 12mila ore, ponendo in questo modo un limite invalicabile al numero dei corsi di laurea che possono essere proposti. Un limite valido per tutti, al di là delle scelte organizzative (curricula, indirizzi, corsi interfacoltà) che le università decideranno di seguire. I tempi di applicazione della nuova norma dipenderanno dalla trattativa con i rettori, ma l'intenzione del governo è quella di rispettare il calendario dei vecchi «requisiti necessari», che saranno obbligatori dal 2010/2011 (con qualche anno di tempo in più per gli atenei più giovani e per i non statali). Senza questa accelerazione, è il ragionamento di Viale Trastevere, non può entrare davvero a regime il sistema meritocratico degli incentivi alla qualità, che quest'anno distribuisce "premi" per 525 milioni di euro ma punta a superare entro il 2011 quota due miliardi. Ad alimentare l'urgenza è anche l'intensa capacità di resistenza che il sistema accademico ha dimostrato nei confronti dei tentativi precedenti di fermare la moltiplicazione delle cattedre e dei corsi. Solo le stesse linee guida ministeriali a certificare l'elusione quasi generalizzata dei parametri attuali, che chiedono di assicurare almeno quattro docenti di ruolo per anno di corso, ma sono poi aggirati dalle fusioni formali di vecchi corsi di laurea che subito dopo tornano a dividersi in "indirizzi" (curricula) di fatto autonomi (come mostrato sul Sole 24 Ore del 30 marzo). Le prove del fenomeno non mancano: la regola dei quattro docenti per anno ha fatto davvero diminuire i corsi, che nel 2009/2010 (quando il 70% dell'offerta formativa si sarà adeguata al requisito) saranno 4.842, cioè il 17% in meno rispetto a due anni prima. Se si guarda ai curricula, però, si scopre che le diminuzioni effettive dell'offerta formativa si fanno quasi impercettibili (-1,38% nel 2008/2009 rispetto all'anno prima) e la tendenza a dividere i corsi in indirizzi spopola (riguarda il 68% dei corsi, invece del 48% dell'anno scorso, e porta a 8.259 il numero di titoli realmente offerti dalle università). In media, i curricula all'interno di uno stesso corso differiscono per 52 crediti, cioè quasi un terzo del totale, segno che in molti casi il bivio tra un indirizzo e l'altro si presenta nei primi due anni di corso anziché, come sarebbe più logico, in prossimità del titolo. La passione dell'accademia per lo spezzatino didattico nasce spesso dal fatto che con i titoli aumentano le cattedre, anche quando la platea di studenti rimane stabile. Fenomeno puntualmente avvenuto nell'università italiana, dove tra 2000 e 2008 gli studenti sono cresciuti dell'8% e i docenti di ruolo del 20%, mentre i professori a contratto correvano a un ritmo più che triplo (+67%; nel 2007/2008 erano quasi 35mila). Con dinamiche come queste, risparmi e qualità della spesa diventano concetti lunari. Per invertire la rotta, le nuove linee guida targate Gelmini rimettono nel mirino tutti i capitoli classici nella lotta al gigantismo accademico. Dal 2010/2011, per ogni curriculum attivato le università dovranno garantire due docenti aggiuntivi per anno di corso, i curricula non potranno differenziarsi dal mainstream del corso di laurea per più di 40 crediti (30 nelle lauree magistrali) e i corsi attivati a cavallo fra più classi dovranno avere un blocco comune di 120 crediti (60 nelle magistrali). Stop anche alla frammentazione degli esami, ognuno dei quali non potrà offrire meno di sei crediti, e nuovo colpo (finale?) alle convenzioni con ordini professionali e affini: i riconoscimenti non potranno superare i 30 crediti, mentre gli altri 150 saranno sempre da conquistare sul campo. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA A pagina 18 Tutti i bandi per i collegi universitari l'articolo prosegue in altra pagina

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I collegi aprono le iscrizioni (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: LAVORO E CARRIERE data: 2009-08-03 - pag: 18 autore: Università. Le residenze accolgono studenti scelti in base a graduatorie di merito e prove d'ingresso I collegi aprono le iscrizioni Per il prossimo anno accademico previsti settecento posti Francesca Barbieri Puntano all'eccellenza e non a caso il loro scopo è valorizzare i talenti. Ogni anno accolgono pochi studenti, selezionati attraverso esami scritti, orali e spesso soggiorni di prova. Ispirati al modello dei campus inglesi, in Italia i collegi universitari riconosciuti dal Miur sono 14 per un totale di 47 residenze. Una presenza ben distribuita sul territorio nazionale, da Torino fino a Catania (si veda la tabella sottostante), che garantisce a circa 3mila giovani la possibilità di seguire negli anni dell'università un percorso integrativo, per acquisire e sviluppare le cosiddette soft skills: flessibilità, leadership, problem solving, creatività, capacità di lavorare in gruppo. Si tratta di attività culturali multidisciplinari, conferenze e dibattiti, concerti e cineforum. A cui si affiancano più di cento corsi universitari promossi dai collegi, accreditati da oltre 20 atenei. L'Almo Collegio Borromeo di Pavia, ad esempio, oltre ad essere il più antico collegio universitario d'Italia, fondato nel 1561 da San Carlo, propone agli alunni numerose opportunità di qualificazione e approfondimento: seminari, conferenze, corsi interni, borse di studio per l'estero, una scuola di etica e corsi riconosciuti dall'università di Pavia. Gli studenti possono avvalersi di biblioteca, emeroteca, abbonamenti a riviste, sala computer, collegamenti a internet in camera, palestra e campi da calcio, tennis e basket. Il Collegio Einaudi di Torino, invece, è il più grande con una ricettività di 756 posti (solo per quest'anno ridotta a 606): da diverso tempo organizza corsi di lingua straniera tenuti da docenti madrelingua con la novità da settembre di poter chiedere il rimborsodella quota versata per sostenere un esame di certificazione internazionale. A Torino, come in altri collegi, sono previste borse per soggiorni di studio all'estero e anche corsi di recupero per chi non supera specifici esami all'università. I posti messi in palio ogni anno dai collegi, come detto in precedenza, sono pochi: per il 2009/2010 sono previsti circa 700 ingressi. Le modalità di ammissione sono regolate da un bando che prevede graduatorie spesso formate in base al merito e divise per fasce di reddito. Alcune strutture fissano anche delle prove di ingresso. Ad esempio, il Collegio Ghisleri di Pavia organizza ogni anno una prova scritta presso lo Iuss (Istituto universitario di studi superiori): in cinque ore gli studenti si giocano l'ammissione attraverso lo svolgimento di un tema scelto tra quelli proposti su un ventaglio di materie che spaziano dall'italiano al latino, dalla matematica alla biologia. Chi supera l'esame dovrà sostenere colloqui orali che puntano a valutare la preparazione e la maturità intellettuale dei concorrenti. La residenza Cuir di Roma prevede invece un colloquio, un test psico-attitudinale e la valutazione del curriculum scolastico o universitario. Nelle residenze che fanno capo alla Fondazione Rui, sono fissate delle giornate di residenza di prova. Chi riesce a entrare nei collegi però non ha il posto assicurato fino al completamento dell'università.Per restare bisogna dimostrare di essere all'altezza: al passo con gli esami e media dei voti dal 27 in su. Chi non ce la fa deve fare le valigie. Le rette sono variabili: a Milano ad esempio si possono spendere fino a a 14mila euro l'anno, anche se ci sono molte borse a copertura totale o parziale delle quote, assegnate in base al merito e alle condizioni economiche. C'è anche chi assicura il posto gratuito a tutti i residenti: è il caso del Collegio universitario Lamaro Pozzani di Roma, promosso dalla Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro, che accoglie settanta studenti di tutte le facoltà universiarie, e della Fondazione Domenico Tardini Villa Nazareth che, sempre nella Capitale, dispone di 158 posti. © RIPRODUZIONE RISERVATA PERCORSI INTEGRATIVI Gli ammessi possono partecipare ad attività culturali, corsi in diverse discipline, soggiorni di studio all'estero

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Le lobby della sanità contro la Casa Bianca (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

NEW YORK - "Questo è il mio test più difficile da quando faccio politica", confessa Barack Obama a Time. E rivela che un terzo del suo tempo lo dedica solo a questa sfida: la riforma sanitaria. L'opposizione annusa sangue. Il presidente del partito repubblicano Michaele Steele annuncia: "La sanità sarà la sua Waterloo. Lo spezzeremo". Qualche segnale incoraggia gli avversari. A sei mesi dall'inizio della sua presidenza, Obama ha avuto un cedimento nei sondaggi. L'indice di approvazione della sua politica oggi non è molto più alto di quelli di Richard Nixon o George Bush dopo il primo semestre. La ragione principale è proprio il crescente disagio dell'opinione pubblica sulla sanità, il più impegnativo cantiere di riforma che Obama ha voluto inaugurare. Con i costi medici più alti del mondo, una pressione finanziaria insostenibile sia per lo Stato che per i privati, e 47 milioni di cittadini sprovvisti di ogni copertura in caso di malattia, la questione-salute è un groviglio di problemi irrisolti da decenni. Forse inestricabili, per i potenti interessi economici coinvolti. Su questo graviterà la politica americana al rientro dalle vacanze estive. Malgrado un primo voto favorevole in commissione alla Camera, i giochi restano aperti. Una bocciatura, o una riforma annacquata per non dare fastidio all'establishment assicurativo-farmaceutico-ospedaliero, avrebbe effetti deleteri sul prestigio di Obama. Stavolta non è detto che il suo carisma sia sufficiente. Per azzoppare il presidente si è messa in movimento la formidabile macchina da guerra del "capitalismo sanitario". Con mezzi finanziari illimitati, campagne pubblicitarie dai toni angoscianti, tattiche calunniose. OAS_RICH('Middle'); La Grande Armada ostile alla riforma include almeno quattro componenti. Compagnie dalle polizze-salute esose. Medici-capitalisti, azionisti degli stessi ospedali dove prescrivono ai pazienti le analisi su cui loro prelevano una percentuale. Industrie hi-tech delle apparecchiature biomediche. Avvocati specializzati nei processi per "errore medico", i pescecani del contenzioso giudiziario che costringono anche i dottori più onesti a proteggersi moltiplicando procedure inutili. E' la stessa coalizione di poteri forti che nel 1993 fece deragliare la riforma di Bill e Hillary Clinton, e diede un duro colpo alla credibilità di quell'amministrazione. Wendell Potter è un "pentito" della lobby sanitaria. Era un top manager del colosso assicurativo Cigna. Disgustato dalla logica spietata di un business "che assicura solo i sani", oggi lavora al Center for Media and Democracy, per smascherare i metodi dei suoi ex datori di lavoro. "Conosco la loro strategia della paura - dice Potter - e vedo i piani di battaglia già in azione. Hanno una rete di alleati ideologici, si appoggiano sul mondo confindustriale, mobilitano un esercito di opinionisti conservatori, esperti di parte. Martellano nell'opinione pubblica lo spettro di un sistema sanitario socialista, dove fra il paziente e il dottore c'è un burocrate di Stato a decidere. Sono metodi collaudati. Finora hanno sempre funzionato, hanno vinto loro". I metodi a cui allude Potter sono sconcertanti: menzogne, annunci terrificanti mirati alle fasce più deboli della società. Un esempio è questo spot televisivo che va in onda nelle fasce orarie di massimo ascolto. Protagonisti una coppia di anziani. Lui è preoccupato per la diagnosi di una malattia grave. Lei rivela al marito: "Non sarà più possibile curarti, lo Stato ha deciso che non vale la pena assistere chi ha la nostra età, invece dirotta i fondi in favore dell'aborto". Il messaggio è sparato a 360 gradi, vuole fare il pieno di consensi in molte direzioni: fra la terza età, fra chi ha genitori anziani, più gli anti-abortisti e tutte le fedi religiose che difendono la vita. Lo spot riprende un tam tam che già circolava nei media di destra: la riforma Obama è la legalizzazione dell'eutanasia. E' la "soluzione finale" che punta allo sterminio dei vecchi per tagliare i costi. L'appiglio? In una delle varie versioni del progetto di riforma è previsto che lo Stato paghi - solo per gli anziani che ne fanno richiesta - una consulenza medica sulle terapie antidolore e il testamento biologico. Tanto è bastato perché partisse la campagna sull'eutanasia di massa, la "morte di Stato" obbligatoria. Per proteggere il diritto alla vita degli anziani è sceso in campo un fronte di organizzazioni dai nomi ecumenici, rassicuranti: il Consiglio per la Ricerca sulle Famiglie, l'associazione Americani per la Prosperità, il Centro per i Diritti del Paziente. Dietro queste sigle innocenti si nascondono degli strateghi politici di lungo corso, gli anelli di collegamento fra la grande industria e la destra conservatrice. Un personaggio chiave di questo mondo è una donna di 61 anni, Betsy McCaughey, che già ebbe un ruolo di punta nella sconfitta dei Clinton. Repubblicana di destra, ex vicegovernatrice dello Stato di New York, la McCaughey ha un megafono mediatico importante come columnist dell'agenzia stampa Bloomberg (di proprietà del sindaco di New York). Il titolo della sua ultima analisi diffusa su Bloomberg: "Il piano Obama, ovvero come rovinarsi la salute". Betsy è un ospite immancabile in tutti i dibattiti televisivi sulla salute, regolarmente citata come esperta di sanità. Alle sue spalle la McCaughey ha un noto think tank, lo Hudson Institute, che si autodefinisce indipendente ma sforna analisi a senso unico, sparando a zero sulla riforma sanitaria. Lo Hudson fa parte della galassia dei pensatoi conservatori legati all'establishment capitalistico. Nato da una costola della Rand Corporation (vicina all'industria militare), ha tra i suoi finanziatori tutti i colossi dell'industria farmaceutica e biomedica: Ciba Geigy, Eli Lilly, General Electric, Merck, Novartis. E' stata la spregiudicata Betsy a insinuare per prima, in un dialogo alla radio col repubblicano Fred Thompson, che le sessioni di consulenza medica offerte agli anziani "li spingeranno ad accorciare la sopravvivenza, a rinunciare alle cure". Dietro di lei è partito un coro irrefrenabile. La deputata repubblicana Virginia Foxx lo ha detto in un intervento alla Camera: "Impediremo che i nostri vecchi siano mandati a morire da questo governo". Rush Limbaugh, il più popolare anchorman radiofonico di destra, ha definito l'eutanasìa forzata "lo sporco segreto" della riforma Obama. Il gigante assicurativo WellPoint ha contatto i propri clienti esortandoli a far pressione sui parlamentari nei rispettivi collegi. La macchina della disinformazione si è messa in moto, mobilitando risorse di ogni tipo. Anche occulte. La Columbia Journalism Review ha smascherato centinaia di lettere di protesta dei lettori anti-eutanasia pubblicate dai giornali di provincia: tutte false, fabbricate da un'agenzia di relazioni pubbliche che lavora per l'American Health Insurance Plans, cioè l'associazione delle compagnie assicurative. La leader dei democratici alla Camera, Nancy Pelosi, è sbottata: "Quello che stanno facendo le compagnie assicurative è immorale!" Ma anche terribilmente efficace. Obama si è sentito interpellare di persona, la settimana scorsa, mentre era in tournée per spiegare la sua riforma. "E' la promozione dell'eutanasìa?" gli ha chiesto a bruciapelo un'anziana signora. Robert Cramer, stratega elettorale del partito democratico, è convinto che il presidente affronta la prova del fuoco. "La battaglia sulla sanità - dice - sarà decisa dalla paura. Le assicurazioni private sono i padroni dell'angoscia, stanno producendo un film dell'orrore". Matt Miller, un altro intellettuale di sinistra che ha influenza sul presidente (è l'autore del saggio La tirannide delle idee defunte), ammette che in questa fase Obama è "preoccupato per le accuse di socialismo". Al punto da mettere in forse l'elemento decisivo della sua riforma: la creazione di un polo sanitario pubblico, in concorrenza con i privati, per contrastare le tariffe assicurative da rapina. Pur di affondare l'idea del "polo pubblico", la santa alleanza del capitalismo sanitario non bada a spese. I finanziamenti ai partiti politici erogati dalle tre lobby alleate - assicurazioni, industria farmaceutica, business ospedaliero privato - sono già balzati fino a 500 milioni di dollari sul finire dell'anno scorso. L'escalation avanza, nel 2009 batteranno ogni record. Con una logica rigorosamente bi-partisan: un tanto ai repubblicani, un tanto ai democratici. E non sono soldi elargiti a pioggia, ma mirati con cura. In queste ultime settimane una marea di donazioni (tutte dichiarate e quindi legittime in base alla legge Usa) sono andate ai Blue Dog, la corrente moderata del partito democratico: sono i deputati in bilico, che sulla sanità potrebbero passare dalla parte dei repubblicani e sabotare definitivamente il piano Obama. Il capo degli esperti di demoscopea che lavorano per la Casa Bianca, Joel Benenson, consulta nervosamente i sondaggi sulla sanità. Sente l'urgenza di riprendere l'iniziativa: "Bisogna riportare sul banco degli imputati le compagnie assicurative, non lo Stato". I collaboratori di Obama ricordano due dati. 14.000 americani perdono l'assistenza sanitaria ogni giorno: o perché licenziati (l'assistenza è quasi sempre legata al lavoro), oppure perché colpiti da una malattia grave e abbandonati dalle assicurazioni private. Il secondo dato: i top manager delle maggiori compagnie assicurative intascano stipendi medi di 12 milioni all'anno, e fino a 73 milioni di liquidazione. L'assicuratore pentito, Wendell Potter, sa perché le compagnie hanno i mezzi per intimidire Obama. "Sul monte-premi delle polizze, il 20% finanzia voci di spesa che non hanno niente a che vedere con la salute: sono le indagini per scartare i pazienti non abbastanza sani; e le spese di lobbying per influenzare la politica". Decine di milioni di americani, senza saperlo, pagano agli assicuratori un "pizzo" che serve a sabotare la riforma. Contro chi può comprare una fetta del partito democratico, quali chances ha Obama? I più cauti opinionisti democratici già si preparano ad accettare qualsiasi compromesso al ribasso, pur di mascherare una disfatta. I pessimisti rivolgono al presidente lo stesso consiglio usato per l'Iraq: "Dichiara vittoria in fretta, e ritirati". (3 agosto 2009

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CINEMA D'AUTORE, STASERA A BELLA â IL VENTO FA IL SUO GIROâ (sezione: Cultura)

( da "Basilicanet.it" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

CINEMA D'AUTORE, STASERA A BELLA “IL VENTO FA IL SUO GIRO†03/08/2009 10.31.48 [Basilicata] Questa sera alle 21,00 in piazza Monsignor Gagliardi a Bella nell’ambito della manifestazione “Cinema d’autore†sarà  proiettato il film di Giorgio Diritti “Il vento fa il suo giroâ€. Dopo la proiezione incontro-dibattito con Daniele Furlati, coautore della colonna sonora e Marco Pistoia, docente di storia all’Università  di Fisciano. Bas 04

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L'editoriale - Sparate e battaglie giuste di Gian Antonio Stella (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

LA LEGA E I DIALETTI Battaglie giuste e sparate «Non pubblicare articoli, poesie o titoli in dialetto», diceva una delle direttive ai giornali emanate nel 1931 da Gaetano Polverelli, capo ufficio stampa di Mussolini: «L'incoraggiamento alla letteratura dialettale è in contrasto con le direttive spirituali e politiche del Regime, rigidamente unitarie. Il regionalismo, e i dialetti che ne costituiscono la principale espressione, sono residui dei secoli di divisione e servitù». Un ordine insensato. Uno spreco di ricchezze. Che Luigi Meneghello, autore di libri straordinari e stralunate filastrocche («potacio batòcio spuacio pastròcio / balòco sgnaròco sogato pèocio») avrebbe potuto disintegrare spiegando dall'alto della sua cattedra all'università di Reading che non solo «chi è padrone del proprio dialetto poi impara meglio l'italiano, l'inglese e pure il tedesco» ma che «"l'uccellino" italiano, con tutto il suo lustro, ha l'occhietto vitreo di un aggeggino di smalto mentre l'" oseléto" veneto che annuncia la primavera ha una qualità che all'altro manca: è vivo». Vale per il dialetto veneto e il siciliano, il sardo e il piemontese. Tutti. Come dice Ferdinando Camon, lui pure devoto alla lingua davvero materna, i «putei» e i «picciriddi», i «pizzinnu» e i «cit» non sono solo «bambini». Ma qualcosa di più. Per questo è un peccato che una battaglia giusta, quella del recupero anche a scuola delle lingue locali usate da Verga e Pavese, Gadda e Fenoglio oggi stravolte da un impasto di tele- italiano «grandefratellesco», venga svilita in una sparata strumentale buttata lì dai leghisti, con accenti pesantemente anti-unitari, per ragioni di bottega. Come è un peccato che un problema legittimamente posto nel consiglio provinciale di Vicenza, quello delle graduatorie nei concorsi pubblici che al Nord hanno regole più rigide e al Sud più elastiche, venga tradotto in un attacco a tutti i docenti meridionali venato di vecchi rigurgiti razzisti che sembravano (sembravano) accantonati. La scuola, come sa chi raggela davanti a certe classifiche internazionali che vedono il nostro Paese in drammatico ritardo (con la luminosa eccezione di alcune regioni settentrionali piene zeppe, a sentire il Carroccio, di docenti «terroni »), non ha bisogno di maestri e professori che sappiano recitare «sic sac de hoc sec iè car ac a cà» (sottotitolo per i non bergamaschi: cinque sacchi di legna secca costano care ovunque) ma di maestri e professori che conoscano e sappiano insegnare al meglio la matematica, la fisica, l'inglese, la storia, l'italiano... Ha bisogno, insomma, di un salto di qualità. Che recuperando un forte e comune sentire intorno all'idea della Patria, dell'Unità, del Risorgimento possa permetterci di ricucire senza derive campanilistiche con le nostre lingue di ieri che per Giacomo Leopardi erano le più vicine «all'espressione diretta del cuore». E chissà che questa nuova scuola, italiana ma rispettosa dei dialetti, consenta ai deputati e ai senatori di domani di essere un po' più preparati di quelli di oggi, visto che ai microfoni delle Jene sono arrivati a collocare Guantanamo in Iraq e a definire il Darfur «un sistema di mangiare veloce», i baschi dell'Eta «un movimento irlandese» e Caino «figlio di Isacco». Per non dire della scoperta dell'America (oscillante tra il 1640 e il 1892) e altre amenità che ogni maestra da Sondrio a Crotone, inorridita, avrebbe segnato con la matita blu. Gian Antonio Stella stampa |

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La luce del sole fa brillare l'intelligenza. (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

Ago 09 3 La luce del sole fa brillare l'intelligenza. Pubblicato da Gordon Francis Ferri alle 11:35 in Current Affairs Insomma, più o meno il buon senso ce l'aveva sempre detto, ma adesso pare che ci siano anche prove certe sperimentali: Il sole 'fa luce sull'intelligenza': l'essere poco esposti alla luce solare, infatti, succhia via risorse cognitive alle persone depresse. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health, basato su dati satellitari NASA sull'esposizione alla luce solare e la misura delle funzioni cognitive di un gruppo di volontari. Lo studio e' stato diretto da Shia Kent, dell'Universita' di Alabama a Birmingham ed ha coinvolto 14.474 persone. "Non credo ci sia un collegamento diretto tra l'esposizione alla luce solare e le funzioni cognitive di un individuo - commenta la notizia Alberto Oliverio, docente di psicobiologia dell'Universita' La Sapienza di Roma, e' piu' probabile che questa associazione tra luce e funzioni cognitive sia effetto delle conseguenze della luce stessa sull'umore; infatti le persone che tendono ad avere un umore o un'impostazione d'animo negativi spesso hanno anche piu' difficolta' a concentrarsi, ad essere attenti, ad apprendere e memorizzare", e la luce, si sa, influenza l'umore. La luce diurna, il bel tempo influiscono positivamente sull'umore, infatti alcune persone possono soffrire di Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), una sindrome depressiva a ricorrenza invernale caratterizzata, oltre che da sintomi come umore depresso, irritabilita' ed anedonia (mancanza di emozioni, isolamento e apatia), eccessivo sonno e peggioramento dei sintomi nelle ore serali. Tanto e' vero, continua Oliverio, che nei paesi nordici, dove ci sono inverni con pochissime ore di luce, vi e' un'illuminazione stradale piu' forte e si consiglia la "luce-terapia". E' anche noto che il sole influenza neurotrasmettitori importanti come la serotonina (il 'messaggero del buon umore'). Studi hanno inoltre dimostrato che il sole influenza il flusso di sangue nel cervello che si sa essere legato alla funzionalita' cognitiva. Ma uno studio sulle funzioni cognitive del cervello e l'impatto dell'esposizione alla luce solare su di esse mancava. Gli esperti hanno dunque incrociato i dati NASA sul sole e le performance cognitive dei volontari e individuato una chiara associazione tra perdita di funzioni cognitive e scarsa esposizione al sole, ma solamente tra le persone che presentano un disturbo depressivo. "Non vedo pero' un collegamento diretto tra luce solare e funzioni cognitive - conclude Oliverio - semplicemente la luce condiziona l'umore, quello delle persone che soffrono di disturbi depressivi in particolare e queste di per se' hanno difficolta' di attenzione e apprendimento". E' quindi probabile che la luce, giocando un ruolo chiave nel buon umore, influenzi di rimando anche le attivita' cognitive ma che questo abbia un impatto visibile solo su chi gia' ha un umore 'debilitato' e piu' vulnerabile in quanto soffre di depressione. (fonte ANSA - http://www.ansa.it )

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La coscienza è la lente dell'universo su se stesso (sezione: Cultura)

( da "Foglio, Il" del 03-08-2009)

Argomenti: Cultura

3 agosto 2009 Cosa c'è dentro di me? Rispondono i bloggers/1 La coscienza è la lente dell'universo su se stesso Il post del cosmologo Amedeo Balbi Abbiamo girato la domanda: 'Cosa c'è dentro di me?' ai bloggers più influenti. Sulla carta si stanno esercitando sul tema della coscienza i filosofi, i docenti e gli scrittori con pagine bianche a disposizione, su invito del direttore. Ecco l'appello di Giuliano Ferrara: "Questa è l'estate di Susan Boyle e del suo paradigma. La domanda alla quale siamo invitati a rispondere, se solo lo si voglia e con molto disincanto, è semplice: che c'è dentro di me. La coscienza è la regina della nostra epoca. Regina abissale, ignota, dalla quale prendiamo tutto quello che ci serve per autorizzare la nostra libertà di decidere che cosa è bene e che cosa è male. Ma la coscienza è anche il ponte tra teologia e psicoanalisi, tra la creatura umana che si pensa divinamente pensata e l'Io che scava sotto di sé alla ricerca della particella naturale, animale, che agisce e reagisce in proprio, a caso o sotto la legge dell'evoluzione creatrice. Quando ci si domandi "che c'è dentro di me", il tema dell'estate come una volta la canzone dell'estate, si è già teologi e psicoanalisti, e si meritano 14000 battute (spazi inclusi) per esibire talenti profondi, come quelli dell'anima di un Agostino d'Ippona o di Susan Boyle, al cospetto del nostro riverito pubblico. Buon lavoro". Sul sito osiamo di più: condensare la risposta nel post di un blog. Lo abbiamo chiesto a chi i post li fa quasi di mestiere. Oggi è la volta del cosmologo Amedeo Balbi, che ha un blog. Può sembrare strano chiedere a un cosmologo di occuparsi di un tema come la coscienza. L'ambito naturale della cosmologia è ciò che è fuori di noi, non dentro. E però, almeno un paio di illustri cosmologi contemporanei, Roger Penrose e John Barrow, hanno riflettuto seriamente sul posto che occupa la nostra coscienza nell’universo. Nessuno ancora sa spiegare completamente come, dopo miliardi di anni di evoluzione, dagli stessi ingredienti e dalle stesse leggi fisiche che tengono insieme una stella o un cristallo, possa essere emerso un grumo di materia che pensa, si auto-osserva, e si interroga sul suo posto nel cosmo; né se ciò sia avvenuto solo una volta, qui, su questo sasso umido che gira intorno al Sole, o se sia un fenomeno onnipresente, una conseguenza necessaria dell’evoluzione cosmica. Noi siamo un pezzo di universo, ma la complessità delle relazioni che legano fra loro gli atomi di materia nella nostra scatola cranica è inimmaginabile, se paragonata a quella che troviamo in qualunque altra parte del cosmo. Per cui, non trovo sintesi migliore per definire la coscienza che questa: è il modo che l’universo ha trovato per conoscere se stesso. (Mi piacerebbe tanto averla inventata io, questa definizione; ma ho solo parafrasato un altro astrofisico, Carl Sagan.) di Amedeo Balbi © 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO

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Sogno e paura: il Po navigabile divide la Padania (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 04-08-2009)

Argomenti: Cultura

Tonino Guerra L'ASSESSORE LUMBARD IL DOCENTE BOCCONIANO «Un intero universo su quelle sponde» Sogno e paura: il Po navigabile divide la Padania Quattro sbarramenti, Emilia contro Lombardia L'allarme degli esperti: "A rischio l'ecosistema" «Riporteremo in vita l'antica civiltà fluviale, con le navi fino a Milano» «La domanda di trasporto è tutta da creare e si limita a merci non deperibili» «Il Po è un universo. Se cerchi ci puoi trovare l'Africa», così Tonino Guerra, sceneggiatore di tanti capolavori del cinema italiano e amico del grande fiume. «Qui ognuno può trovare un mondo selvaggio. Anche Antonioni e Rossellini hanno sempre cercato di venire verso il Po per trovare qualcosa che fosse al di fuori di una realtà comune». Migliaia di incontri con il fiume, ma Guerra ne ricorda uno in particolare: «Quel giorno dell'agosto '44 quando i tedeschi mi fecero salire su una barchetta per attraversare il Po e portarmi in Germania. Su una sponda c'era la libertà, sull'altra la paura. E un anno di prigionia in Germania».

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Fondazione Mps - Oggi la tanto attesa fumata bianca. (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 04-08-2009)

Argomenti: Cultura

Fondazione Mps - Oggi la tanto attesa fumata bianca. L’accordo non c’è ancora ma alle 17 scatta l’ora giusta. E Tremonti nomina sindaco revisore il professor Borrè. SIENA04.08.2009 indietro La squadra Mauro Mariotti, Lio Scheggi, Pietro Burresi, Paola Rosignoli, Franca Mariotti, Fiorenza Anatrini, Antonella Buscalferri, Paolo Rappuoli, Paolo Brogioni, Stefano Culicchi, Gian Paolo Brini; in seconda fila Paolo Mazzini, Alessandro Grifoni, Maurizio Botarelli, Fabio Giustarini, Egidio Bertelli Il temporale di mezzogiorno che si è abbattuto in città potrebbe aver mitigato i bollori dei rappresentanti degli enti che devono decidere chi sarà il presidente della Fondazione Monte dei Paschi e chi saranno i sei della deputazione amministratrice. Di buon mattino, ieri, il sindaco Maurizio Cenni ha convocato in Comune gli otto membri di sua nomina per comunicare che l’accordo non c’è e mentre in qualche ufficio continuavano trattative parallele, alle 13 nuova riunione. Nulla di fatto. Di nuovo convocati alle 15,15. Zero risultato, per dirla con Mourinho. Alle 15.40 i membri della deputazione generale arrivano a palazzo Sansedoni, in Banchi di Sotto e, diligentemente, si recano nella sala delle riunioni. Si comincia. Attorno al tavolone siedono i deputati. A capotavola il più vecchio, Gian Paolo Brini, classe ’41, uomo d’ordine per essere cresciuto nell’arma dei carabinieri prima di approdare alle esattorie del Monte dei Paschi. Proviene da Alleanza nazionale. Attorno a Brini i deputati Fiorenza Anatrini, Egidio Bertelli, Maurizio Botarelli, Paolo Brogioni, Pietro Burresi, Antonella Buscalferri, Stefano Culicchi, Fabio Giustarini, Alessandro Grifoni, Franca Mariotti, Mauro Mariotti, Paolo Mazzini, Paolo Rappuoli, Paola Rosignoli, Lio Scheggi. Dopo la verifica dei requisiti, è stato deciso di sospendere la riunione aggiornandola a oggi alle 17, per gli adempimenti riguardanti la nomina del presidente, della deputazione amministratrice e dei sindaci revisori. Con una speranza, che la notte porti tanta pioggia in modo da calmare gli spiriti più bollenti. Se anche oggi fosse fumata nera, la città e la provincia di Siena non farebbero una bella figura. In fondo i rappresentanti degli enti nominanti appartengono quasi tutti al Pd, ad eccezione dell’arcivescovo Antonio Buoncristiani (ma da uomo di chiesa non può essere ostile per definizione) e del rettore delluniversità Silvano Focardi, che di questi tempi ha altro a cui pensare. Per la poltrona di presidente sembra reggere l’accordo per la conferma di Gabriello Mancini, vicepresidente dell’Acri, l’associazione delle casse di risparmio. La Lega minaccia ricorsi ma l’uomo di San Gimignano si è procurato pareri legali che legittimano la sua conferma e soprattutto gioca a suo favore l’elezione a vicepresidente dell’Acri appena dieci giorni fa. Più complicato completare il mosaico della deputazione amministratrice. Il ruolo di vicepresidente è molto ambito: in corsa l’ex presidente della camera di commercio Vittorio Galgani, l’ex vicedirettore generale di Banca Mps Gabriello Mancini e il commercialista di Abbadia San Salvatore Paolo Fabbrini. Corrono per un posto di deputato il presidente della Pubblica Assistenza Vareno Cucini, l’ex capogruppo del Pd in Comune Lorenzo Brenci e l’ex presidente di Legacooperative Ivano Zeppi. Sicuro della conferma è il lucchese Enrico Cecchetti, gradito al presidente della Regione Toscana Claudio Martini. Dovrà fare da mediatore nella vendita delle Scotte alla Regione per tappare una parte del buco delluniversità di Siena. Incrocia le dita il deputato uscente Riccardo Martinelli, socialista. Il Popolo delle libertà è diviso tra Simone De Santi, poggibonsese, ex dc, ed Enrico Bosi, fiorentino, ex monarchico. Chi ha già fatto il suo dovere è il ministro dell’Economia Giulio Tremonti che doveva nominare un membro del collegio sindacale. E’ il professor Luigi Borrè, docente di Economia aziendale alluniversità di Novara ed ex bocconiano. Poteva fargli compagnia un collega della materia, Renzo Marzucchi, ma il centrodestra locale sembra voler battere altre strade Stefano Bisi

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La sinistra dica qualcosa sulla scuola (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 04-08-2009)

Argomenti: Cultura

La sinistra dica qualcosa sulla scuola Come al solito, l'opposizione (e la sinistra?) sottovalutano radicalmente il problema della scuola. Un po' perché la furbissima Gelmini fa le sue "riforme" a scuole rigorosamente chiuse, un po' perché, purtroppo, la centralità dell'istruzione (e della formazione) non è nelle sue corde. Centralità democratica e, secondo me, perfino di civiltà. L'ultima sortita del lascivo ministro (che ha appena fatto a pezzi quel che resta dell'università) è una sostanziale apertura alle ipotesi leghiste sul "dialetto" - professori nati e cresciuti sul territorio dove impartiranno le loro lezioni, alla faccia dell'unità d'Italia e anche del lato progressivo, aperto, cosmopolitico della globalizzazione. Neanche su questo, da sinistra si è assistito a una replica adeguata, e di merito. Quanto ci voleva, per dire, a stigmatizzare un approdo tanto bigotto e regressivo della famosa proposta di Forza Italia? Dalla scuola delle tre "I" (Internet, Inglese, Impresa) si è arrivati alle scuolette per bergamaschi, riservate a prof orobici (come si legge sui cartelli degli agitprop leghisti), dove, suppongo, sarà obbligatorio il tifo per l'Atalanta. E guai a quel povere docente torinese che abbia, putacaso, vinto una cattedra in Val Brembana. Ma l'opposizione, dicevamo, non ha più alcuna idea propria sulla scuola - e su quale dovrebbe essere la sua "missione". L'unica idea che circola è quella del "merito" - "premiare il merito" sembra la formula magica con cui ogni volta tutti pensano di cavarsela. Lo dice, del resto, anche la Maria Stella Gelmini, quando toglie i soldi alla Sapienza di Roma e li offre all'Università delle "scienze motorie", in omaggio al primato della cultura. Ora, personalmente non avrei nulla contro il "merito", se solo qualcuno mi spiegasse che cosa vuol dire, come si valuta e come si scelgono i valutatori. Sono andata a controllare su un buon vocabolario, per chiarirmi le idee: "l'essere degno, l'aspirare a un riconoscimento, una lode o un castigo" recita il De Mauro, nella prima delle nove diverse definizioni che dà di questo benedetto sostantivo, - esso va, giust'appunto, dalla teologia ("valore particolare degli atti compiuti da chi è in grazia in Dio") al diritto e all'economia (merito significa anche "interesse, frutto di un capitale, usura"). Converrete che, quantomeno sul terreno linguistico, non ci si capisce niente. Non sarà, a questo punto, che "merito" è sinonimo, tout court, di "bravo"? Bravo come De Rossi, il primo della classe del Cuore, quello che recitava a memoria, e in un battibaleno, tutti i fiumi, i laghi e i borghi d'Italia. Ma vi rendete conto che oggi, con i criteri che corrono, quel giovane eroe deamicisiano rischierebbe la bocciatura, se capitasse in una scuola di Bergamo dove si parla solo bergamasco e, in omaggio al radicamento territoriale, gli si chiedesse conto esclusivamente del sistema idrico lombardo, comprensivo di ruscelli, torrenti e dighe? Fuor di paradosso, voglio dire che, se non si ha un'idea vera della scuola, anzi delle scuole, del loro ruolo, della loro "missione", non c'è merito che tenga. In sintesi: l'attuale sistema dell'istruzione è un non sistema, dove l'ordinamento gentiliano non è mai stato organicamente sostituito, è solo drammaticamente invecchiato tra contraddizioni e mille scelte contraddittorie, che si sono succedute negli anni, anzi nei decenni. A suo modo, la scuola di Gentile aveva una missione molto chiara: le elementari per tutti (l'alfabetizzazione di base-base per imparare a leggere, scrivere e far di conto), poi la separazione precoce in due distinti canali: di là, il liceo per formare i figli della borghesia, la futura classe dirigente e le professioni intellettuali, di qua l'istruzione tecnica per il popolo, i futuri operai e la massa piccolo-impiegatizia - alle donne, salvo eccezioni, erano riservate le magistrali, le professionali, gli istituti per infermiere e ostetriche. Era una scuola certo per nulla progressista, ma molto coerente. Ma oggi? Essendo acquisito (forse) che tutti, non uno escluso, dovrebbero frequentare una scuola almeno fino a sedici anni (a diciotto dico io), per non ricadere un attimo dopo nell'analfabetismo puro, sul percorso che segue le idee latitano e la confusione abbonda. E la zona più oscura è proprio quella che concerne l'istruzione superiore: licei che sfornano futuri laureati, magari molto "meritevoli", che però, nel Belpaese, non sanno proprio che farsene del loro "merito" (ogni anno, diecimila meritevolissimi devono emigrare in qualche parte dell'Europa, dell'America o dell'Asia, dato che l'Italia è alla coda del mondo civile nell'investimento in ricerca); istituti che diplomano frotte di ragionieri, geometri e periti, in genere destinati a ingrassare le file della disoccupazione; scuole professionali che (salvo eccezioni) non insegnano assolutamente nulla. Infine, arriva l'università, con la sua struttura demenziale di lauree brevi e di crediti, che somma ed esalta tutte le incongruenze dei "diplomifici" che le stanno sotto. Credetemi, è anzitutto a questa insensatezza d'insieme che bisognerebbe porre mano. di Rina Gagliardi 04/08/2009

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Economia, addio a De Maddalena (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 04-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 04/08/2009 - pag: 43 Professore emerito in Bocconi Economia, addio a De Maddalena Un uomo di «estro, rigore e grande cultura». Un «maestro». Le cui lezioni erano «esempio di rara competenza e sobria magniloquenza». Il mondo della cultura milanese piange il professore Aldo De Maddalena, decano dell'università commerciale «Luigi Bocconi», scomparso ieri. Docente ordinario dell'ateneo fin dal 1971, fondatore e direttore dell'istituto di Storia economica, presidente dell'Associazione internazionale degli storici economici e professore emerito dal 1997, Aldo De Maddalena sarà ricordato per la preziosa opera scientifica prodotta negli ultimi quarant'anni, la passione per l'insegnamento e il grande contributo di intelligenza, cultura, sensibilità umana e per l'appassionato amore per l'università Bocconi che ha contraddistinto la sua vita professionale. I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 5 agosto, nella parrocchia di San Nazaro in Brolo. La tumulazione è prevista nel cimitero di Caldana di Cocquio, in provincia di Varese.

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Bicycle Race (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 04-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Ago 09 4 Bicycle Race Pubblicato da Gianluigi Filippelli alle 09:32 in News, Psicologia L'omonima canzone dei Queen è una delle mie preferite e in questa occasione mi sembrava indicata per parlare di questa interessante (e apparentemente inutile) ricerca sulle biciclette e gli esseri umani. Pubblicata su Nature Neuroscience, la ricerca spiega perché non dimentichiamo come si fa ad andare in bicicletta: quando impariamo una nuova abilità, come ad esempio proprio l'andare in bici, il cervelletto è la parte del cervello coinvolta nella coordinazione dei movimenti. I ricercatori, distribuiti in mezzo mondo tra le università di Aberdeen, Rotterdam, Londra, Torino, New York hanno cercato di comprendere le connessioni tra le cellule nervose del cervelletto preposte al processo di apprendimento. Peer Wulff, che ha guidato la ricerca da Aberdeen insieme con Bill Wisden, dice:Ciò cui ci siamo interessati era capire come la memoria viene codificata nel cervello. Abbiamo trovato che c'è una cellula che struttura il segnale in uscita dal cervelletto in un codice particolare che è inciso come una memoria pronta per imparare una nuova abilità motoria.La scoperta potrebbe spianare la strada per migliorare le protesi, ad esempio, ma anche dare benifici ai pazienti che soffronto di disordini cerebrali, come ad esempio gli ictus o la sclerosi multipla:.Comprendere il modo in cui il cervello lavora e processa normalmente le informazioni aiuta lo sviluppo delle interfacce informatiche per il cervello, così come le protesi, in modo da riportare alla norma le funzioni cerebrali perse in pazienti che hanno subito un ictus o hanno la sclerosi multipla. I nostri risultati sono molto importanti per le persone interessate a come il cervello processa le informazioni e produce e immagazzina la memoria. Un giorno queste scoperte potrebbero essere applicate da altri gruppi di ricerca per costruire nuove protesi.Così conclude Wulff e la nostra pedalata nel misterioso mondo del cervello. (da Scientists discover why we never forget how to ride a bicycle)

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Per sconfiggere il Parkinson. (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 04-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Per sconfiggere il Parkinson. Studia le alterazioni di un gene responsabile della forma giovanile della malattia. Alessandra Chesi e le sue scoperte a Filadelfia. SIENA04.08.2009 indietro Alessandra Chesi Nella foto di Panorama Il settimanale Panorama le dedica una pagina intera. Una lunga intervista porta alla ribalta della cronaca nazionale Alessandra Chesi, ricercatrice senese che si sta facendo onore negli Stati Uniti grazie ad un importantissimo studio sul Parkinson. Anche Alessandra dunque, rientra in quella fuga di cervelli che spesso lancia nel firmamento del Gotha sientifico personaggi capaci di distinguersi non solo per il loro acume ma anche per dedizione, coraggio, voglia di fare e di emergere. Alessandra Chesi, laureata in fisica alla Normale di Pisa e dopo un dottorato in neurobiologia alla Sissa di Trieste, ha trasferito negli Stati Uniti la sua passione per la ricerca su una malattia che solo in Italia colpisce 220mila persone. Per Alessandra i risultati non tardano a venire: “Di recente - spiega a Panorama - abbiamo pubblicato un articolo su Nature Genetics. Abbiamo visto che le cellule di lievito con il gene sopravvivono in un ambiente ad alta concentrazione di manganese, ma se cancelliamo il Park9 dal codice genetico le cellule muoiono. Quindi il gene protegge la tossicità del manganese. Questo elemento chimico può provocare una malattia simile al Parkinson“. Insomma, una ricerca che ha ottime possibilità di produrre risultati straordinari. E alla domanda: che differenza ha trovato fra le unversità italiane e quelle amricane, Alessandra risponde: “In Italia ho imparato molto, ma qui esistono possibilità di carriera che da noi mancano”. La strada è lunga, ma fruttuosa dunque e Alessandra rimarrà negli States per almeno altri due anni, qui la ricerca sul Parkinson è ben finanziata, sia dallo Stato che dai privati

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Così bello da sembrare vero (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 04-08-2009)

Argomenti: Cultura

Ago 09 4 Così bello da sembrare vero Pubblicato da Emanuela Zerbinatti alle 10:28 in Neuroscienze Supponete di trovarvi di fronte a un quiz di cui proprio non conoscete la risposta. Quale delle diverse soluzioni proposte scegliete alla fine? Scommettiamo che indovino? Sceglierete la più bella. Proprio così, avete letto bene: sceglierete la risposta che vi sembrerà esteticamente più gradevole perché il vostro cervello si illude che "bello" voglia dire "esatto". è una tendenza che hanno in molti, compresi i matematici i quali giudicano spesso formule e teoremi in base alla loro «attrattiva». A volte va anche bene. Il matematico Hermann Weyl ad esempio era talmente convinto che la formula a cui portava la sua teoria sulla forza di gravità fosse troppo bella per essere falsa da difenderla a spada tratta anche quando ormai tutti provavano il contrario. Alla fine una parte di ragione ce l'aveva pure nel senso che anni dopo si dimostrò corretta almeno nell'elettrodinamica quantistica. Non è detto però che vada a finire sempre così, perché "il legame bello ed esatto non esiste in natura: è la mente umana a crearlo". A spiegare perché questo avviane ci hanno però pensato due ricercatori norvegesi in un articolo pubblicato il mese scorso su Mente e Cervello. Rolf Reber, docente di psicobiologia all'Università di Bergen e Sascha Topolinski, psicologa dell'Università di WÏ‹rzbur, sostengono, infatti, che uno dei motivi per cui la nostra mente lega indissolubilmente bellezza e verità va cercato nella maggiore facilità di elaborazione. In base a una teoria elaborata qualche anno fa da Norbert Schwarz e Piotr Winkielman insieme allo stesso Reber, noi tendiamo a percepire come belli un'opera d'arte o un brano musicale quando possiamo percepirli con più facilità. Questo principio che gli psicologi chiamano della "facilità di elaborazione" o "processing fluency" riesce a spiegare ad esempio perché tutti i neonati hanno gli stessi gusti musicali preferendo motivi melodici e armonici semplici o ripetitivi come una ninna nanna, mentre tra gli adulti si osservano notevoli differenze per quanto riguarda le preferenze musicali. La processing fluency sembra però spiegare anche come facciamo a giudicare la correttezza di un'informazione anziché l'esteticamente bello. Alcuni studi hanno dimostrato che volontari sottoposti a quiz di cui non potevano conoscere le soluzioni, tendevano a scegliere la risposta che sembrava loro più corretta in base alla maggiore facilità di lettura su cui i ricercatori giocavano con semplici accorgimenti grafici (caratteri più pallidi o più scuri). In seguito proprio Reber ha dimostrato con altri colleghi che lo stesso risultato di ottiene variando l'estetica delle soluzioni. Se ai volontari si chiede ad esempio di stabilire in pochi secondi quali delle due operazioni qui sotto è corretta senza che abbiano modo di contare le palline, ci sono buone probabilità che la maggior parte risponda la A, che essendo simmetrica risulterà esteticamente più gradita a molti (la simmetria infatti è uno degli aspetti che la maggior parte di noi guarda per giudicare il bello, ndB). Quindi per il nostro cervello bellezza e verità coincidono perché il bello è più facile da elaborare. Ovviamente poi ogni sensazione di correttezza giudicata così, di pancia, viene verificata, ma intanto anche i matematici ne hanno bisogno. Il matematico francese Henri Poincarè affermava che "l'impressione di bellezza ed eleganza di una combinazione matematica nasce dal fatto che tutto interagisce in modo esteticamente notevole. Spesso un matematico sa soltanto che un principio è in qualche modo giusto: ne ha il sentore senza poter fornire ancora prove certe." E lui lo sapeva bene visto che la sua teoria sulla molteplicità delle forme di figure multidimensionali è stato la più grande congettura non dimostrata della storia della matematica ("congettura di Poincaré"). Bertrand Russell diceva inoltre che "la matematica, vista nella giusta luce, possiede non soltanto verità ma anche suprema bellezza - una bellezza fredda e austera, come quella della scultura". Nell'immagine qui sopra la formula nota come "identità di Eulero" giudicata dai lettori della rivista "The Mathematical Intelligencer" come la più bella del mondo.

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La laurea in "personal trainer" assistenza per pazienti-atleti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 04-08-2009)

Argomenti: Cultura

Un corso di laurea specialistica per formare cento personal trainer, una via di mezzo tra un allenatore e un medico. E' la principale novità offerta dalla sede di Roma dell'università Cattolica per l'anno accademico 2009/10. Il "corso di laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate", questo il suo nome completo, vuole preparare una nuova figura professionale, una sorta di super-esperto in grado di affiancare un medico, e che abbia il compito di programmare e gestire l'attività motoria e sportiva non solo per i soggetti sani, ma anche per le persone con patologie croniche o internistiche e per persone con disabilità. Il punto di forza di questa laurea, che è già attiva nella sede di Milano della Cattolica, è nell'integrazione con i medici e con tutte le strutture del Policlinico Gemelli. Come spiega Paolo Zeppilli, direttore della scuola di specializzazione in medicina dello sport della Cattolica di Roma e coordinatore didattico del nuovo corso di laurea, "i nostri studenti avranno la possibilità di utilizzare le competenze maturate in tutti i vari reparti del Policlinico, dalla neurochirurgia alla cardiologia, e non dovranno essere inviati in nessun altro centro, neanche per effettuare il tirocinio". Del corpo docente faranno parte 11 professori, tanti quanti sono i corsi insegnati. La parte didattica medico-scientifica è curata dai docenti del policlinico Gemelli, con alcune collaborazioni "esterne" come quella del prof. Marcello Faina, direttore del laboratorio di valutazione funzionale dell'istituto di medicina e scienza dello sport del Coni di Roma. Tra le materie insegnate, figurano fisiopatologia dell'esercizio fisico e dello sport, metodi di valutazione motoria e attitudinale, attività sportiva nelle malattie endocrine e metaboliche (per pazienti diabetici o obesi), attività motoria nell'anziano. La parte pratica si svolgerà, oltre che nei vari reparti ospedalieri, anche nel centro di medicina dello sport e nel centro fitness dedicato agli anziani: un modo per dare la possibilità agli studenti di avere un contatto diretto quotidiano con tutte le tipologie di "pazienti-atleti". "Il nostro obiettivo - spiega Zeppilli - è quello di preparare una figura professionale destinata a diventare il braccio operativo del medico dello sport. Un esperto che conosca da un lato il funzionamento del corpo umano in condizioni normali e patologiche e, dall'altro, le differenti tecniche d'allenamento, capace di 'somministrarè l'esercizio fisico e l'attività sportiva a bambini, anziani, disabili, cardiopatici, diabetici, ma anche di verificare che l'allenamento sia veramente efficace e non provochi effetti collaterali spiacevoli, e di scegliere il programma d'allenamento più adatto al gruppo di soggetti che gli è stato affidato e al singolo individuo". OAS_RICH('Middle'); I posti disponibili per il primo anno di corso sono cento, e potranno presentare domanda i candidati in possesso di una laurea triennale in scienze delle attività motorie e sportive o di un diploma Isef. Le domande di ammissione al test d'ingresso dovranno essere presentate entro il 25 settembre presso la segreteria studenti dell'Università Cattolica (per informazioni si può chiamare il numero verde 800-554455). (4 agosto 2009

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Scuola, Gelmini annuncia 16.000 assunzioni da settembre (sezione: Cultura)

( da "Reuters Italia" del 04-08-2009)

Argomenti: Cultura

ROMA (Reuters) - Assunzioni e immissioni in ruolo in arrivo per il prossimo anno scolastico. E' quanto ha promesso oggi il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ai sindacati della scuola. Il ministro, come si legge in una nota, ha confermato per il prossimo settembre l'assunzione di 647 dirigenti scolastici, l'immissione in ruolo di 8 mila docenti e l'assunzione di 8 mila unità di personale Ata. Ma la cifra è giudicata insufficiente dalla Flc Cgil che, anzi, ha preannunciato possibili mobilitazioni in vista dell'inizio dell'anno scolastico. "Il governo sta lavorando per garantire continuità didattica agli studenti - dice la nota del ministero -, assicurare la stabilità necessaria al personale della scuola e la continuità organizzativa a tutte le istituzioni scolastiche. L'assunzione di oltre 8mila docenti e 8mila unità di personale Ata è una dimostrazione concreta di questo impegno". La Flc Cgil, ha replicato il segretario Domenico Pantaleo, ha fatto sapere di ritenere inadeguato "il numero di assunzioni a fronte delle disponibilità di posti vacanti". Anche sulla situazione dei precari l'incontro non ha fornito, secondo il sindacato, un esito soddisfacente. "Purtroppo dobbiamo constatare che sugli interventi a favore dei precari siamo ancora alle comunicazioni verbali e ad ipotesi fumose . Al momento non è chiaro quali strumenti legislativi il governo intende utilizzare, come saranno definite le normative di accompagnamento ed i tempi che saranno necessari per la loro applicazione". In vista della riapertura delle scuole, poi, il segretario generale della Flc Cgil Pantaleo non ha escluso ulteriori mobilitazioni. "La Flc Cgil ha ribadito che metterà in campo tutte le iniziative di mobilitazione per costringere il Governo a fornire risposte concrete e rapide per tutti i precari della scuola". Più positivo, al termine dell'incontro con il ministro, il giudizio di Massimo di Menna, segretario generale della Uil Scuola. "Il ministro Gelmini si è impegnato a individuare il numero delle persone, con incarico a tempo determinato, che a settembre rischiano concretamente di non avere più un lavoro". "Il ministro - ha detto di Menna - si è poi impegnato anche per un provvedimento legislativo che dovrà essere assunto a livello di governo, in un decreto di urgenza tra quelli già previsti, per il riconoscimento del servizio e per la priorità sulle supplenze. E a questo proposito, è stato fissato un incontro tecnico su questi temi e sulle questioni connesse all'organico di fatto per il 25 agosto prossimo".

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il doppio gioco del maschio al potere - (segue dalla prima pagina) (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 27 - Commenti IL DOPPIO GIOCO DEL MASCHIO AL POTERE Che la vicenda Berlusconi-escort possa almeno servire a questo: una presa di coscienza della realtà con cui si confrontano oggi le donne A partire da quando la vita privata del premier è stata messa in scena come argomento chiave del proprio successo cosa resta della distinzione pubblico/privato? (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Ci si può accontentare di riconoscere che ha perfettamente ragione quando dice che una società deve esprimere «un senso della morale comune» e che i suoi rappresentanti politici «sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime». Ma ci si può anche domandare come interpretare quello che dice quando aggiunge che un uomo politico non può «permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata». Ogni democrazia liberale si fonda infatti, come hanno spiegato in modo cristallino Constant e Tocqueville, sulla necessaria separazione tra sfera pubblica e sfera privata per permettere a ciascuno di preservare le proprie libertà individuali. Vale per tutti. Anche per gli uomini politici. Bisogna allora comprendere in modo diverso le parole della figlia di Silvio Berlusconi e di Veronica Lario? A partire dal momento in cui la vita privata del presidente del Consiglio è stata per anni messa in scena come un argomento chiave della propria credibilità e del proprio successo, cosa resta, infatti, della distinzione pubblico/privato? Si può veramente giocare senza rischi la carta del doppio gioco, cioè utilizzare come argomento di campagna elettorale la propria virilità e poi voler nascondere la propria vita sessuale nel momento in cui ci si rende conto che non corrisponde esattamente a quello che la gente aspettava? Quando il potere trasforma la vita privata in argomento pubblico, diventa legittimo, come suggerisce Barbara Berlusconi, fare delle vicende intime l´oggetto di un vero e proprio dibattito, come sta accadendo oggi in Italia. Anche se alcuni intellettuali, facendo più o meno involontariamente il gioco del potere in carica, credono che non si tratti di un argomento degno di interesse. Ci siamo forse dimenticati quando lo stesso Berlusconi (che si definiva come un "sognatore pragmatico") in piena campagna elettorale, a una donna che gli dichiarava la propria emozione nell´incontrarlo, rispondeva: «Che direbbe dopo aver passato una notte d´amore con me»? Ciò che poteva allora sembrare ad alcune persone una battuta simpatica non lo era affatto. Ironia della sorte: si sa oggi, grazie alla D´Addario e altre giovani donne, che questo modo di trattare le donne non era solo un modo di parlare... è per questo che le cene, le escort, le feste e più generalmente l´attitudine che il nostro presidente del Consiglio ha avuto verso Noemi, Patrizia, o ancora sua moglie, non ha nulla di aneddotico. è anzi emblematico del posto che la donna sembra occupare oggi in Italia. Nonostante il 1968, con la sua cultura dell´uguaglianza e dei diritti, sia ancora tra noi, come ricorda giustamente Miriam Mafai nell´articolo pubblicato ieri su Repubblica, lo sguardo che molti uomini italiani hanno sulle donne, e che molte giovani integrano sempre di più, non corrisponde affatto allo spirito del 1968. Le veline, le show girl, le serate a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa non rappresentano solo un «pezzo sgradevole e avvilente» del nostro paese, ma potrebbero essere l´essenza stessa di un´Italia che cambia. Certo, questa nuova Italia individualista, materialista e machista ha vergogna quando si guarda allo specchio. è per questo che si volta altrove, disgustata o indifferente, senza accorgersi che le ambizioni e le aspirazioni delle donne italiane svaniscono progressivamente. Si possono sempre citare alcune eccezioni: giovani donne brillanti che riescono a sfondare nel campo della scienza o dello sport o anche nel mondo degli affari e delle aziende. Ma anche nel Novecento, molto prima della rivoluzione del 1968, si poteva citare l´esempio di alcune donne capaci di uscire dall´anonimato. Purtroppo, lo sappiamo tutti, una rondine non fa primavera. Tanto più che, in questi ultimi anni, le conquiste femminili degli anni Settanta sembrano rimesse in discussione come dimostrano la mercificazione del corpo della donna e molte altre rappresentazioni degradanti della condizione femminile. è per questo che alcune femministe storiche francesi come Gisèle Halimi non cessano di ripetere che le battaglie per i diritti delle donne non sono mai vinte definitivamente: l´uguaglianza teorica non corrisponde alla realtà della vita di tutti i giorni. Non è un caso che Gisèle Halimi abbia lanciato un movimento che cerca di promuovere la cause de l´européenne la plus favorisée, al fine di identificare le migliori leggi per le donne nei vari paesi europei e di introdurle dove non esistono ancora. Quante donne, pur lavorando come gli uomini (e talvolta più di loro) sono costrette ad occuparsi sole dei figli e della casa? Quante adolescenti hanno gli strumenti critici necessari per decostruire le immagini e i discorsi che arrivano loro attraverso la televisione e la pubblicità? Per rifiutare la sudditanza al potere maschile bisognerebbe prima di tutto riconoscerla come una forma di sudditanza. è la lezione di Etienne de la Boétie e il suo discorso sulla "servitudine volontaria": sebbene nessun essere umano possa essere trattato come uno schiavo senza soffrirne, accade spesso che ci si sottometta volontariamente a una forma di schiavitù quando non si è avuta la possibilità di conoscere altro. L´abitudine ci fa accettare l´inaccettabile. Accade a tutti. Perché, allora, stupirsi se le giovani donne non si ribellano e considerano normale la sudditanza al potere maschile? Quale altro modello hanno a loro disposizione? Tanto più in Italia, dove l´alternativa più credibile al modello machista della donna-bambola sembra quella difesa da un certo cattolicesimo, quello stesso che interviene quando si tratta di impedire un vero dibattito pubblico sulla procreazione assistita o al momento della commercializzazione della pillola Ru 486. Ancora una volta, siamo molto lontani da quello che le donne attendono: una presa di coscienza dei propri diritti e dei propri doveri in quanto esseri umani autonomi e liberi. Che la vicenda privata di Berlusconi possa almeno servire a questo: una presa di coscienza della realtà con cui si confrontano oggi le donne.

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villaggio europeo, partono le ruspe (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Firenze Villaggio europeo, partono le ruspe Sessanta casette destinate ai ricercatori che arrivano all´università a Fiesole Il terreno, dietro al benzinaio Agip di via Faentina, è già recintato. Dentro, spuntano i tralicci delle gru ancora da montare e i primi scassi e ammassi di terra. Visto dall´alto, dalla sede di San Domenico dell´Istituto Universitario Europeo, lo spazio è un boschetto fitto di alberi più in basso: «Le 60 villette o appartamenti a tre piani per ospitare i nostri ricercatori saranno costruite proprio lì, i lavori partiranno a settembre e nel giro di due anni saranno terminati» annuncia il segretario generale dell´Istituto Marco Del Panta Ridolfi. Niente polemiche in vista: è tutto regolare, un progetto approvato, discusso e finanziato da tempo. Anche l´appalto è già fatto. «E quanto agli alberi che forse saranno abbattuti per il cantiere - prosegue il segretario generale - è certo ne saranno ripiantati molti di più». Il plastico disegna un piccolo villaggio - campus. Certo un po´ periferico, "separato" da Firenze, ma al contrario vicinissimo alla sede centrale dell´Università Europea. «Per noi è strategico cercare di organizzare le nostre 14 sedi e alloggi qui intorno - afferma Del Panta Ridolfi - Lì andranno ad abitarci un centinaio di ricercatori, alcuni con al seguito la famiglia. E così potremo lasciare l´edificio di Pian del Mugnone che attualmente abbiamo in affitto dalla Cassa di Risparmio di Firenze e che è in condizioni non del tutto buone». L´Istituto Universitario Europeo guadagna spazi. Non solo con il nuovo insediamento di 60 appartamenti, ma anche con Villa Salviati (vedi articolo sotto), attualmente in restauro. Già, perché il primo effetto dell´aumento degli Stati membri delle Comunità Europa è segnato dalla crescita di laureati che arrivano dai 27 Stati a specializzarsi in questo centro di eccellenza che vanta quattro dipartimenti - Storia e civiltà, Scienze economiche, Scienze giuridiche e Scienze sociali e politiche - nella sede nata nel ´70 alla Badia fiesolana. A cui si sono aggiunti dal ´92 il Robert Schuman centre for advances studies e dal 2006 il programma post-dottorato del Max Weber. «Solo nel 2007 sono arrivati ricercatori da Bulgaria, Polonia, Estonia, Cipro, Slovenia. Anche se la Turchia non è ancora nella Comunità europea, c´è già un accordo per l´arrivo dei primi studenti. Ad oggi ospitiamo 650 ricercatori dai vari Paesi, più 50 docenti e 20 professori part-time, 100 posti di dottorato, 150 dipendenti - prosegue il segretario generale - In tutto siamo un migliaio di persone che vive e lavora tra Fiesole e Firenze. E molti altri si aggiungeranno presto». I lavori per costruire le villette, sotto la direzione del Provveditorato alle Opere pubbliche di Firenze, sono programmati per avanzare rapidamente. I finanziamenti del ministero delle Infrastrutture sono circa 8 milioni di euro: «Compresi 2.200.000 di euro che abbiamo investito noi come Istituto per acquistare il terreno, prelevandoli dal Fondo pensioni del personale. Un prestito che avrà un ritorno del 4 per cento a beneficio del fondo dagli affitti pagati dai ricercatori, ovviamente a prezzo politico» conclude Del Panta Ridolfi. (m. a.)

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borrell fontelles al posto di mény (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Firenze Borrell Fontelles al posto di Mény Cambio di guardia ai vertici dell´Istituto universitario Europeo. L´attuale presidente Yves Mény da gennaio sarà sostituito da Josep Borrell Fontelles, designato con voto unanime. Docente di economia matematica all´Università Complutense di Madrid, Borrell Fontelles è ex presidente del Parlamento europeo.

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Atenei pronti al cambiamento (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi sezione: Lavoro e Previdenza data: 05/08/2009 - pag: 28 autore: Benedetta P. Pacelli Parla il presidente del Cun Atenei pronti al cambiamento Lenzi: la rivoluzione parte dalla nuova governance «L'università risponde, l'università è pronta al cambiamento. E lo dimostra il fatto che il movimento di riforma in atto, seppure dibattuto, è condiviso dal mondo accademico che, però, non è più in grado di reggere l'immobilismo in cui è tenuto da anni». Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale, parla così dell'università italiana in un'analisi a tutto tondo, non solo all'indomani del pacchetto di provvedimenti appena varato, ma soprattutto alla vigilia di una stagione di riforme. E annuncia le novità in cantiere, come la revisione dei settori scientifico-disciplinari, su cui il Cun sta lavorando dopo richiesta del ministro dell'istruzione e università Mariastella Gelmini.Domanda. Partiamo da questa novità.Risposta. Alla luce della prossima riforma che riguarderà le procedure di reclutamento e progressione di carriera, la semplificazione della governance, la Gelmini ci ha chiesto una revisione e riduzione dei settori: da 370 li abbiamo portati a circa 190, ognuno di questi inquadrato, a sua volta, in circa 80 macrosettori. Con questo lavoro ci siamo allineati alle classificazioni standard internazionali della ricerca scientifica.D. Che cosa vuol dire in concreto?R. Unificare aree della scienza a volte piccolissime fino a ora completamente autonome. I nuovi settori saranno il riferimento per le procedure di abilitazione nazionale, per i concorsi locali e per l'attribuzione della didattica. Questo sarà garanzia di equilibrio tra le esigenze didattiche e di ricerca, le competenze dei docenti e una maggiore ampiezza del gruppo disciplinare che esprimerà le commissioni concorsuali. D. La Gelmini ha annunciato la riduzione dei corsi, quanto è stato frutto del vostro lavoro?R. Fin dall'inizio della riforma il Cun ha indicato delle linee guida che, in collaborazione con gli atenei, hanno già ridotto il numero di corsi di circa il 20%. D. Solo pochi giorni fa il ministero ha reso noto un primo ranking italiano delle università suscitando grandi polemiche. Che cosa ne pensa?D. Che non è una graduatoria di qualità delle università: ci sono atenei che nelle classifiche internazionali fanno grande il nostro paese e che qui sono collocati in fondo alla classifica.D. Come è stato possibile?R. Sono stati utilizzati indicatori non sempre adeguati a valutare la complessità del sistema universitario italiano dove sono presenti differenze che non è possibile analizzare con un'unica tipologia di parametri né con un'unica graduatoria.D. Quindi?R. Credo che sia opportuno modificarli tenendo conto della specializzazione, della dimensione, della collocazione regionale, comparando in questo modo atenei simili e favorendo una premialità corretta.D. Favorevole comunque alla quota premiale e alla valutazione?R. Assolutamente sì. Anzi, secondo il Cun, la quota premiale andrebbe aumentata, non per punire le università ma per giungere a un rapporto costo-beneficio corretto. Quanto alla valutazione gli atenei la chiedono da sempre. D. Nessuna riforma però salverà l'università se questa rimarrà senza soldi.R. Il problema delle risorse è il problema vero dell'università. Per questo bisogna capire se il paese ha la volontà di investire nel sistema universitario. L'università sta facendo la sua parte, ora sta alla politica fare la propria.

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In Cisgiordania, Fatah a congresso Abu Mazen contro Hamas e Israele (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

In Cisgiordania, Fatah a congresso Abu Mazen contro Hamas e Israele shmuel sandler. Secondo il professore dell'università di Bar Ilan, il partito che fu di Arafat «è morto come i laburisti israeliani». E combatte per sopravvivere. Il leader dell'ex-Olp spara a zero contro gli estremisti di Hamas ma promette anche una resistenza armata per riprendersi Gerusalemme. di Anna Momigliano Tel Aviv. «Abbiamo scelto la pace, ma ci riserviamo il diritto alla resistenza armata». Con queste parole Abu Mazen, presidente dell'Autorità nazionale palestinese, ha inaugurato ieri a Betlemme il congresso del suo partito Fatah, il primo dopo vent'anni. Più di duemila rappresentanti di Fatah si sono riuniti nella città della Cisgiordania, obiettivo: approvare un nuovo documento programmatico e rinnovare gli organi dirigenti del partito (cioè la commissione centrale, 21 membri, e il consiglio rivoluzionario, 120). In altre parole, svecchiarsi, cercare nuovi consensi e trovare nuove energie per continuare a governare l'Autorità nazionale palestinese. E soprattutto, prepararsi a reggere il confronto con Hamas: Fatah è forza principale dell'Olp (organizzazione per la liberazione della Palestina) che di fatto ormai governa solamente sulla Cisgiordania, da quando gli estremisti hanno preso il potere a Gaza nel 2007. Nel suo discorso, il presidente palestinese ha attaccato non solo Hamas, «i principi dell'oscurità che stanno dividendo la nostra patria e danneggiando la democrazia», ma anche Israele: «Non ha mantenuto gli impegni presi». Il congresso è stato aperto «nel nome dei martiri e di Gerusalemme, capitale dello Stato palestinese». Sui muri della sala conferenze si potevano leggere cartelli con gli slogan «la resistenza è un diritto legittimo» e «il diritto di ritorno è sacro». Il ritorno dei profughi palestinesi nei confini dello Stato ebraico è uno dei principali motivi di disaccordo tra palestinesi e israeliani: i primi lo vedono come un loro diritto inalienabile, i secondi come un inaccettabile suicidio demografico. Da parte israeliana non mancano le preoccupazioni, ma il ministro della Difesa Ehud Barak (Labour) invita ad aspettare la fine del congresso prima di trarre conclusioni. «Non dobbiamo ignorarlo del tutto, ma neppure farci impressionare troppo», ha detto Barak davanti alla commissione affari esteri della Knesset. «Il vero test avverrà quando si sarà formata una leadership con un livello appropriato di legittimità», ha aggiunto Barak, che ricopre anche la carica divicepremier. «Vedremo allora che cosa avranno da dire». Sulla stampa israeliana erano circolate delle indiscrezioni sul documento programmatico che Fatah sta per approvare: il partito di Abu Mazen intenderebbe riaffermare il non-riconoscimento di Israele come Stato del popolo ebraico. Barak ha anche detto che, se confermata, una decisione del genere «sarebbe indicativa della disponibilità palestinese a continuare i negoziati con Israele». Il ministro dei Trasporti Yisrael Katz (Likud) ha espresso un giudizio assai più duro: «La piattaforma di Fatah equivale a una dichiarazione di guerra». Avi Dichter, ex capo dei servizi segreti Shin Bet e oggi parlamentare di Kadima, ha lanciato l'allarme: «Le dichiarazioni dei leader di Fatah aprono la strada a una terza Intifada». E ancora: «Trovo particolarmente preoccupante che siano i moderati a volere votare su un articolo intotolato "Proseguire la lotta contro Israele con ogni mezzo necessario". Sedici anni dopo gli accordi di Oslo, Fatah continua a vedere la lotta armata come un mezzo legittimo di dialogo». Le ragioni di preoccuparsi ci sono ma l'allarme su una "terza Intifada" sembra francamente eccessivo, commenta Shmuel Sandler, docente di scienze politiche all'università di Bar Ilan. «Abu Mazen non vuole la violenza» dice al Riformista. «Eppoi non credo sarabbe così stupido da lanciare un'offensiva in Cisgiordania, dove l'esercito e l'intelligence israeliani sono in una posizione di forza». «Non mi stupirei se davvero approvassero un documento violento -prosegue - ma alla fine sarebbero solo parole». Semmai, sostiene Sandler, c'è da chiedersi se davvero la sua leadership ha qualche possibilità di uscire rafforzata da questo congresso: «Fatah è un partito politicamente morto. La sua storia non è molto diversa da quella di molti movimenti nati da una solida ideologia e che, una volta perso lo slancio, si ritrovano senza consensi». E ancora: «La stessa cosa che sta capitando al partito laburista israeliano». Abu Mazen, conclude il docente, sta «seriamente cercando di rinnovare il partito», ma ha poche possibilità di successo: «Mi auuguro che da questo congresso possa uscire qualcosa di buono, anche per Israele. Ma sono pessimista». 05/08/2009

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Il cielo SOPRA L'ABRUZZO (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

intervista LA SCIENZA OLTRE IL BUIO VADEMECUM PER DOCENTI Il cielo SOPRA L'ABRUZZO Un incontro tra Margherita Hack e Roberto Melchiorre, autore di fiabe per bambini dedicate alla volta celeste. L'astronoma introdurrà l'iniziativa abruzzese «Vaghe stelle dell'Orsa», aforismi, pensieri e narrazioni per chi il 10 agosto rimarrà con il naso all'insù Roberto Melchiorre Chissà se anche lei, la notte di San Lorenzo, come milioni di persone, sarà con il naso all'insù, contemplando la magia che ogni anno si ripete il 10 di agosto. Lei, Margherita Hack, con le stelle ci ha sempre vissuto perché - racconta con quell'accento fiorentino che dà tanto colore ad una voce che gratta via retorica, frasi fatte e luoghi comuni - «quando sono nata io, nel 1922, le città erano molto meno illuminate di oggi, quindi le stelle si vedevano bene. Non c'erano cartelloni pubblicitari né le luci delle discoteche e il cielo era buio. Più tardi, durante la guerra, c'era l'oscuramento per proteggersi dai bombardamenti. Si rimaneva completamente al buio e il cielo stellato era un vero spettacolo, si vedevano chiaramente le costellazioni. Per noi di quella generazione le stelle non sono state una scoperta, anzi abbiamo vissuto la perdita del cielo, l'abbiamo visto sparire prima piano piano, poi sempre più velocemente». Orfani del cielo stellato in molte città sono anche i bambini. Lei ha da poco pubblicato un libro sulle favole. Pensa che le fiabe possano aiutare questo mondo a salvarsi? Entrare con certi temi «ecologici» nella fantasia dei bambini può garantirci un futuro migliore? Penso di sì, perché i bambini sono molto sensibili al problema dell'inquinamento, del rispetto della natura. Se gli uomini, sin dall'infanzia, fossero posti di fronte a questi temi, certamente diventerebbero degli adulti più responsabili nei confronti della salvaguardia ambientale. Purtroppo gli italiani hanno ancora molta strada da fare: da noi c'è una maleducazione direi quasi naturale. Si incontrano ancora molte difficoltà nel cercare di abituare le persone a seguire certi comportamenti che potrebbero risultare fondamentali per migliorare le condizioni delle nostre città, del nostro paese e, in ultima analisi, anche il nostro pianeta. Quando le stelle sono diventate un lavoro, oltre che una passione? All'astronomia ci sono arrivata un po' per caso. A scuola mi piacevano più la fisica e la matematica. Del resto ho sempre studiato la natura fisica delle stelle. Certo, sono un meraviglioso e incantevole spettacolo della natura, però non sono quella che si mette a fotografarle e a rimirarle. Noi scienziati le studiamo come oggetti fisici e del resto il loro studio è una vera e concreta palestra perché, per interpretare i messaggi che sono contenuti nella luce delle stelle, bisogna usare tutta la fisica che si apprende in laboratorio. Il nostro lavoro, quindi, è essenzialmente un'applicazione della fisica all'interpretazione della luce delle stelle e oggi quando lavoriamo, grazie all'elevatissima tecnologia a nostra disposizione, le guardiamo su di uno schermo televisivo. Astronoma per caso, ma scienziata no. Tanta influenza credo che l'abbia avuta suo padre, vero? Il babbo non era laureato. Aveva studiato da contabile, mestiere che svolse fino a che fu licenziato, ufficialmente per motivi di salute, in realtà perché non s'era mai voluto iscrivere al partito fascista. Tuttavia, a lui interessava molto la scienza, aveva letto molti libri per conto suo soprattutto i testi di Flammarion, un divulgatore francese del secolo XIX. Sicché mi raccontava della differenza tra stelle e pianeti, mi indicava i nomi dei pianeti del sistema solare, mi dava tante spiegazioni sia d'astronomia che di scienza in generale. Poi, passeggiando in campagna, mi faceva vedere le varie piante, mi insegnava i loro nomi, quindi era più che altro un naturalista. Deve a lui l'interesse per la divulgazione? Probabilmente. Per me la buona divulgazione scientifica è fondamentale. Ho scritto molti libri di divulgazione. Credo che diffondere con chiarezza e semplicità ciò che si scopre e si impara sia un dovere civile di noi ricercatori. Senza dimenticare che la divulgazione fa bene anche a chi la «pratica» perché, come sanno tutti gli insegnanti, quando si vuole spiegare un concetto con parole semplici è indispensabile averlo capito molto bene. A proposito di insegnanti, che suggerimenti darebbe per incrementare l'interesse verso questo settore tanto decisivo quanto trascurato nel nostro paese? La scienza è certamente un campo fondamentale. Conduce a quelle importanti applicazioni tecnologiche che hanno poi cambiato radicalmente il mondo intorno a noi, che ci permettono di vivere con minore fatica, di lavorare molto meno ed ottenere molto di più, di avere migliore salute, di vivere più a lungo, quindi tutto ciò che ci facilita la vita, oggi rispetto ad un secolo fa, è il risultato delle applicazioni della scienza. In Italia, questa materia si studia male alle scuole medie, tuttavia in molte università si fa della ottima scienza, malgrado i tagli drastici e spesso stupidi. La ricerca italiana, infatti, in molti campi, come nella fisica e nell'astrofisica, ha sempre raggiunto considerevoli risultati anche in campo internazionale. Quindi più risorse? Non solo. Bisognerebbe anche aumentare le ore di scienza alle scuole medie, anzi addirittura partire bene dalle elementari con laboratori che si possono metter su senza spendere, se c'è intelligenza e passione da parte dei docenti. Io ho visto laboratori di fisica fatti dai bambini sotto la guida delle maestre, laboratori a costo zero dove i ragazzini vedono, toccano e realizzano esperienze di fisica. Ovviamente questo non basta, poi ci vuole, come si diceva una volta, la volontà politica. Bisogna crederci alla scienza. L'India ha deciso di vincere la sfida alla povertà raddoppiando gli stanziamenti a favore della ricerca scientifica e tecnologica: dall'1% al 2% del Pil. I governanti indiani si sono mostrati molto intelligenti, molto di più dei nostri. Quindi la povertà si può vincere con la ricerca? Certo. Del resto l'Italia non deve forse la crescita avvenuta negli anni Cinquanta e Sessanta allo sviluppo scientifico e tecnologico della grande industria? Il Giappone, reduce dall'ernorme disastro di Nagasaki e Hiroshima, impegnando addirittura il 4% del Pil nella ricerca ha occupato i mercati di tutto il mondo con le sue moto, le sue macchine, i suoi prodotti elettronici. Quindi la ricerca paga, eccome! Ovviamente bisogna stare attenti a sfruttarne i risultati in modo intelligente, evitando, per esempio, di distruggere la natura. A proposito di distruzioni, cosa pensa di ciò che è accaduto all'Aquila con il terremoto? Povera città! Tutta quella sabbia nel cemento, poi accadono certi disastri e la colpa si dà tutta alla calamità naturale (dice tirando fuori una passione civile sempre viva, ndr). L'Aquila la conosco da tanto tempo. Durante la Seconda guerra mondiale andai a trovare mio marito Aldo che faceva delle supplenze in una scuola. Mi colpì, oltre che per la bellezza della natura del suo circondario, del suo centro storico e dei suoi monumenti, perché c'erano molti giovani, giovani liberi e sportivi. Non aveva nulla delle tipiche città meridionali, mi sembrò quasi nordica. Poi ci sono tornata tante volte. Ora speriamo che la tirino su costruendo per benino e compatibilmente con la natura dei luoghi. Foto: «MARGHERITA HACK CON IL MARITO E DUE GATTINI», ILLUSTRAZIONE DI STEFANIA DE NARDIS

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Col nuovo anno tornerà l'onda studentesca anti-Gelmini (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

ROMA Con l’avvio del nuovo anno scolastico ed accademico riprenderà la contestazione studentesca contro la politica del governo e del Miur sul fronte scolastico e dell’istruzione: una mobilitazione nazionale è già stata collocata nella prima metà di ottobre. La decisione è stata presa dall’Unione degli studenti durante il “Riot Village”, il campeggio nazionale studentesco che si è concluso oggi a Frassanito, in provincia di Lecce. Alla base delle proteste le medesime motivazioni (tagli agli organici e ai finanziamenti, dirottamenti dei fondi agli istituti privati, distribuzione del budget sulla base di criteri meritocratici, inclusione nei consigli d’istituto e di facoltà di enti esterni di carattere privato) che durante lo scorso autunno, con un’insolita coda invernale, hanno portato nelle piazze italiane centinaia di migliaia di studenti: una protesta a cui in diverse occasioni si sino uniti anche docenti e genitori. Durante le due settimane di incontri pugliesi, cui hanno partecipato oltre 800 studenti di scuole e università, l’Uds ha anche approvato l’indizione di un referendum studentesco nazionale, una serie di rivendicazioni in tutte le regioni in difesa del diritto allo studio e una capillare campagna elettorale per il rinnovo dei rappresentanti degli studenti nelle scuole. Parte dal campeggio studentesco pugliese anche il percorso costituente di un innovativo network che rappresenterà tutti i soggetti in formazione italiani (studenti, dottorandi, ricercatori) che si sono dati appuntamento il 10 e 11 ottobre a Roma per una grande assemblea nazionale. Queste le altre attività svolte al “Riot Village”: dieci workhshop tematici, quattro talk show, quattro giorni di assemblee degli studenti di scuola, un’assemblea degli studenti universitari, un’assemblea generale dei soggetti in formazione. Durante gli incontri studenteschi si è discusso, oltre che di scuola e università, anche di ambiente, mafie, partecipazione, lotta alle discriminazioni, uguaglianza di genere. + Riot Village

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Il salto del plasmodio (sezione: Cultura)

( da "Galileo" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

5 agosto 09Evoluzione | MALARIA Il salto del plasmodio Tra due milioni e cinquemila anni fa il parassita è passato dallo scimpanzé all'essere umano. Uno studio su Pnas Finalmente sono state svelate le origini della malaria. Il parassita responsabile dell’infezione nell’essere umano, il protozoo Plasmodium falciparum, si è evoluto da una specie ospite degli scimpanzé dell’Africa equatoriale. La scoperta, raccontata sulle pagine di Pnas, è di Stephen Rich, docente presso l'Università del Massachusetts (Usa). Ogni anno, la malaria uccide quasi un milione di persone, colpendo soprattutto le popolazioni delle aree tropicali. Negli esseri umani, il parassita si trasmette attraverso la puntura di una zanzara femmina (del genere Anofele) infetta. Nel regno animale esistono numerose specie di plasmodio. Tra queste, quella geneticamente più vicina al P. falciparum è il P. reichenowi, parassita degli scimpanzé. Fino ad oggi si pensava che le due specie si fossero evolute separatamente a partire da un antenato comune vissuto tra i 5 e i 7 milioni di anni fa. Dopo la separazione, ogni specie avrebbe seguito un cammino evolutivo parallelo a quello del proprio ospite, essere umano in un caso, scimpanzé nell'altro. I risultati del nuovo studio, però, smentiscono questa ipotesi. L’analisi genetica di otto nuove linee di P. reichenowi isolate dal sangue delle scimmie della Costa d’Avorio e del Cameroon, mostra che tutte le popolazioni oggi esistenti del parassita umano derivano da quello dello scimpanzé. Ecco il possibile scenario descritto dai ricercatori: tra i due milioni e i cinquemila di anni fa una zanzara infetta da Plasmodium reichenowi avrebbe punto un essere umano trasmettendogli il parassita. Questo, una volta entrato nel nuovo ospite, avrebbe accumulato nel corso delle generazioni le mutazioni che lo hanno reso pericoloso per la nostra specie. In effetti, la malaria esplose nelle aree tropicali circa 5.000 anni fa, quando l’agricoltura si diffuse in Africa ed aumentarono le occasioni di contatto tra esseri umani e scimpanzé. (m.s.) Riferimento: Doi:10.1073/Pnas.0907740106

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Corso di laurea in infermieristica, 87 i posti disponibili a Cesena (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corso di laurea in infermieristica, 87 i posti disponibili a Cesena (5/8/2009 14:17) | (Sesto Potere) - Cesena - 5 agosto 2009 - E’ aperto il bando di iscrizione al Corso di Laurea in Infermieristica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università di Bologna, che ha una sua sede formativa anche presso l’Azienda USL di Cesena. Per iscriversi alla prova di ammissione c’è tempo fino al 21 agosto 2009. I posti a disposizione per l’anno accademico 2009/2010 sono in tutto 184 per il Polo Didattico di Rimini: fra questi la sede formativa di Cesena mette a disposizione 87 posti, di cui 4 riservati a cittadini non comunitari residenti all’estero. “Il Corso di Laurea in Infermieristica ha lo scopo di formare operatori sanitari responsabili dell’assistenza - spiega Sandra Montalti, responsabile della sezione formativa di Cesena del Corso di laurea in infermieristica. - L’assistenza è il cuore della professione infermieristica. Assistere, infatti, consiste nella capacità di rispondere su basi scientifiche ai bisogni delle persone che presentano problemi di salute. Oggi gli infermieri in Italia sono 340.000 ed ogni giorno si prendono cura della salute di tutti. Possono scegliere di lavorare presso ospedali, ambulatori, in assistenza domiciliare o in strutture socio sanitarie, in regime di dipendenza o in libera professione.” La laurea in Infermieristica ha valore abilitante: un infermiere può cominciare a lavorare sin dal giorno dopo la laurea. Dopo il corso di laurea triennale, si può proseguire lo studio delle discipline infermieristiche con la formazione post base rappresentata da Master e Laurea Specialistica. “Sempre di più, in questi ultimi anni, si è assistito ad un incremento delle iscrizioni al nostro corso - prosegue Sandra Montalti. - I giovani scelgono di intraprendere il nostro percorso di studi sia perché desiderano sentirsi utili agli altri, sia per le importanti e ancora sicure prospettive lavorative.” La sede formativa di Cesena è situata in una palazzina adiacente all’Ospedale Bufalini. Per lo svolgimento del corso l’Azienda USL di Cesena mette a disposizione varie strutture per l’insegnamento teorico-pratico, con due aule di 80 e 30 posti, un’aula informatica, un’aula per le simulazioni, una biblioteca e un’emeroteca, uffici e studi per il personale docente e spazi comuni per gli studenti. In tutte le unità operative del Presidio Ospedaliero “M.Bufalini-Marconi-Angioloni” e del territorio (Dipartimenti, Distretti…) sono inoltre presenti strutture per il tirocinio, attivate a seconda degli obiettivi formativi previsti per anno e della complessità assistenziale richiesta. Il personale dedicato alla formazione e al coordinamento tecnico e pratico del corso comprende un coordinatore tecnico pratico e della attività di tirocinio, sei coordinatori didattici, un coordinatore infermieristico dedicato alla formazione di personale di supporto, un amministrativo per le funzioni di segreteria, un ausiliario e una rete di tutori clinici o guide di tirocinio presenti in ciascun ambito di tirocinio clinico. L’iscrizione al corso di Laurea in Infermieristica si può effettuare esclusivamente on line, tramite l´apposito servizio sul sito www.almawelcome.unibo.it Nella domanda lo studente deve indicare il corso di laurea triennale scelto come prima opzione tra i 14 corsi di laurea delle professioni sanitarie disponibili presso l´Università di Bologna, scegliendo anche il polo didattico e la preferenza della sede formativa. Lo studente può inoltre segnalare una seconda e una terza opzione per altri corsi di laurea triennali promossi dall´Università: la seconda e terza opzione hanno un carattere alternativo, interverranno quindi solamente nel caso in cui la graduatoria di prima opzione e, successivamente di seconda opzione, fossero insufficienti a coprire i posti messi a disposizione. La prova di ammissione al corso di Laurea in Infermieristica avrà luogo alle ore 8.00 del giorno 9 settembre 2009 presso il Quartiere Fieristico di Bologna, Padiglioni n. 33/34, Ingresso Viale Aldo Moro 20, Bologna. La prova di ammissione consiste nella soluzione di ottanta quesiti a cui si dovrà rispondere in 120 minuti. Le domande verteranno fondamentalmente sugli aspetti di cultura generale e logica, biologia, chimica, fisica e matematica.

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L'esercito delle auto blu record in Italia: quasi 650 mila (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 05-08-2009)

Argomenti: Cultura

ROMA - Un aumento costante, che sembra non conoscere sosta. E' quello che viene fatto registrare dalle auto blu della Pubblica amministrazione italiana, arrivate a toccare la cifra record di 624.330 unità, con un +2,7% negli ultimi sei mesi. Un dato che conferma un trend in crescita, anno dopo anno. Nel dicembre del 2008, le auto blu erano 607.918, contro le 574.215 dell'anno precedente. L'Italia guida anche la poco invidiabile classifica mondiale dell'utilizzo di queste macchine: batte, tra gli altri, gli Stati Uniti e la Francia, rispettivamente al secondo e terzo posto. Le statistiche arrivano da Contribuenti.it, il sito dell'Associazione contribuenti italiani che, con il suo sportello, conduce annualmente un'analisi del parco delle auto blu. Nella ricerca vengono conteggiate sia le auto di proprietà delle amministrazioni che quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio lungo termine, presso lo Stato, Regioni, Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica. Duro il commento del presidente dell'associazione, Vittorio Carlomagno, secondo il quale "in Italia gli amministratori pubblici hanno superato ogni limite", e propone, come soluzione, quella di pubblicare sul sito internet "il nome degli utilizzatori e tassarli come fringe-benefit per ridurre drasticamente il parco auto della pubblica amministrazione". Anche "una norma che stabilisce il limite di cilindrata" di questi mezzi potrebbe servire a ridurre drasticamente il parco auto. L'associazione, tra l'altro, fa notare che questo trend in crescita contrasta con "la legge del 1991 che limitava l'uso esclusivo delle auto blu ai soli ministri, sottosegretari e ad alcuni direttori generali: da allora si sono sempre proposte regolamentazioni e tagli, mai effettuati". Il Codacons annuncia un esposto alla Corte dei Conti per "chiedere di verificare se siano state rispettate le norme vigenti che prevedono l'utilizzo delle auto blu da parte dei dirigenti apicali". Per il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, "siamo di fronte ad una vergogna nazionale. Bisognerebbe cambiare, nel nostro Paese, il modo di pensare dei politici, e di quanti lavorano nella Pubblica amministrazione. Se prendere i mezzi sarebbe impossibile per loro, che almeno salgano sui taxi: meno costosi di una macchina con autista, che passa ore ed ore ferma ad aspettare". OAS_RICH('Middle'); Anche l'Adoc critica "il trend di crescita costante nell'utilizzo delle auto blu" e sollecita "il governo a ridurre costi che vengono sostenuti inutilmente dai cittadini, in un periodo di crisi finanziaria. Le famiglie devono faticare per arrivare alla fine del mese, mentre gli autisti di queste auto scorrazzano per le città con il dirigente di turno". Il presidente, Carlo Pileri, si chiede come mai in Italia "non siano presenti statistiche ufficiali, sui siti delle pubbliche amministrazioni, relative a queste macchine. Quello che il ministro Renato Brunetta ha fatto con gli stipendi dei suoi collaboratori, pubblicati sul sito del ministero, andrebbe fatto anche con le auto blu. Invece notiamo che su questo tema c'è pochissima trasparenza. Cosa ci vogliono nascondere?". A livello mondiale, dunque, l'Italia, con le sue 624.330 unità è il primo Paese per utilizzo di auto blu, mentre in altri luoghi, come gli Stati Uniti, il dato è diminuito. Al secondo posto, proprio gli Usa, con 72mila (contro le 75mila del dicembre 2008), seguiti dalla Francia, con 63mila (rispetto alle 64mila di fine 2008). Al quarto posto il Regno Unito con 56.000, la Germania con 55.000, la Turchia con 51.000, la Spagna con 42.000 (nessuna variazione rispetto al 2008), il Giappone, con 30.000 (mille in meno rispetto al 2008), la Grecia con 30.000. Ultimo in classifica il Portogallo, con 22.000 auto blu (- 1000). (5 agosto 2009

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La scoperta è recentissima, degli ultimi giorni e il mondo degli archeologi forse non è st... (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

La scoperta è recentissima, degli ultimi giorni e il mondo degli archeologi forse non è stato nemmeno informato, ma nell'alto Lazio, in provincia di Rieti, nei territori dell'antica Sabina, è stata scoperta una straordinaria villa romana di età imperiale. E tutto lascia pensare che fosse la residenza di campagna dell'imperatore Vespasiano, di cui proprio quest'anno si celebra il bimillenario della nascita. Tito Flavio Vespasiano, il rifondatore che a Roma fece costruire il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui presero il nome e lo splendido Tempio della Pace, il riformatore dell'impero, il soldato tutto d'un pezzo che fece leva sul potere delle legioni e subentrò a Nerone, veniva da una famiglia umile di queste zone. Era nato a Falacrinae, un «vicus», che sta per villaggio, e come tanti provinciali di successo volle tornare al paese e mostrare a chi l'aveva visto crescere il segno del suo trionfo. «Di Falacrinae sapevamo l'esistenza dalle fonti letterarie, ma non s'era mai trovata traccia», racconta il sindaco di Cittareale, Pierluigi Feliciangeli. Poco fuori il suo Comune, infatti, un gruppo di giovani archeologi inglesi e italiani - nel cantiere sono coinvolte la British School at Rome e l'Università di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per il Lazio - sta lavorando sodo sotto la guida del professor Filippo Coarelli, docente di antichità greche e romane all'Università di Perugia. E i risultati non sono mancati: spostando metri cubi di terreno, a forza di pala e scalpello, accanto a un antico cimitero e a una chiesetta che probabilmente ha origini medievali se non ancora più antiche, è venuto fuori il perimetro di una villa che aveva sale di ricevimento, terme, colonnati. Il pavimento della sala principale, soprattutto, lascia senza fiato. E' ancora lì in tutto il suo splendore, a intarsi di marmi policromi, preziosissimi, provenienti da cave del Nord Africa di cui s'è persa traccia. E' proprio la magnificenza di questa sala, che doveva avere rivestimenti in marmo anche sulle pareti, preceduta da altre due sale dove il pavimento è in delicatissimo mosaico, a far pensare che il proprietario originario della villa fosse lui, Vespasiano. Il professor Coarelli comprensibilmente è cauto, ma ci crede. «Non abbiamo trovato alcuna iscrizione - dice - e quindi non c'è certezza. Ma l'epoca, la qualità degli ambienti, il luogo, e poi l'unicità di questa villa, il fatto che non ce ne siano altre nei dintorni... insomma, tutto lascia pensare a una residenza della dinastia dei Flavi». Poco distante, poi, è saltata fuori anche l'antica Falacrinae. Merito di una antica pietra con iscrizione romana del periodo repubblicano. Rarissima, e in buono stato, era stata trovata più di dieci anni fa da un contadino della zona e conservata in cantina. Celebra in versi la partecipazione di un figlio di Falacrinae alle guerre sociali del 91-89 avanti Cristo, il conflitto che oppose Roma ai suoi alleati italici. Il figlio l'ha riscoperta, l'ha fatta vedere in giro, la notizia s'è sparsa, finché qualcuno non l'ha fotografata e non l'ha fatta vedere al professor Coarelli. Il quale è saltato sulla sedia. E sono venute alla luce tombe, resti di abitazioni, vasellame. Un materiale che ora si può visitare nel piccolo delizioso museo di Cittareale, appena inaugurato dal Comune e dalla Provincia di Rieti. «Il "vicus" - spiega il professor Coarelli - è un modello insediativo scarsamente noto, ma diffuso tra gli abitati minori dell'Italia antica». Si tratta di insediamenti rurali alternativi alla villa. «Una struttura insediativa diffusa sul territorio che assomma alle funzioni produttive (agricole, di allevamento, artigianali) quelle di scambio, ed è sede di poteri amministrativi nella sfera civile e religiosa». Qualcosa del genere sta venendo fuori anche a Cascia, a pochi chilometri da Cittareale, ma sul versante umbro della montagna. Qui c'è in corso un altro scavo, gemello del primo, sempre seguito da Coarelli. E da sotto una chiesetta di campagna è venuto fuori il perimetro di un «forum», ovvero una enorme piazza di 60 per 100 metri, ornata di colonne, con templi e edifici pubblici. I contadini della zona affluivano qui dai loro villaggi per il mercato, per avere giustizia, per le feste religiose, per l'arruolamento nelle legioni di Roma. Dal punto di vista scientifico, le scoperte di Cascia e Cittareale - complice il Bimillenario, sono finalmente arrivati dei finanziamenti per qualche scavo archeologico in questa area da sempre ignorata - permettono di capire molto meglio i meccanismi della «romanizzazione» di un'area che fino al 290 avanti Cristo era territorio di un popolo italico che non parlava latino e che appena qualche secolo dopo, nel 9 dopo Cristo, dà i natali a un imperatore. Ma è la scoperta della sua villa che affascina. Racconta Svetonio nel celebre «Vite dei Cesari», da sempre lettura obbligata di chi vuole conoscere la storia degli imperatori, che Vespasiano era solito trascorrere l'estate nella sua villa di campagna, «sui monti vicino alla città di Rieti», e che una bevuta di acqua gelida gli provocò una congestione fatale. I crampi alla pancia furono terribili. Epperò l'imperatore non perse il suo humour contadino: «Mi sa che sto per diventare dio!». Alludeva ai templi che i romani gli avrebbero dedicato appena morto.

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stato-regione completata la commissione (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina III - Palermo Le nomine Stato-Regione completata la commissione Il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha nominato i componenti della Commissione paritetica per la Regione Siciliana, in rappresentanza dello Stato. Sono Giovanni Pitruzzella, ordinario di diritto costituzionale della facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Palermo e Ida Nicotra, ordinario di diritto costituzionale della facoltà di Economia dell´Università di Catania. Della commissione oltre a Pitruzzella e Nicotra fanno parte anche i docenti universitari Salvatore Sammartino ordinario di diritto tributario alla facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Palermo e Giuseppe Verde, preside della facoltà di Giurisprudenza. Sammartino e Verde sono stati nominati dalla Regione.

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crisi, le condizioni di confindustria - fulvio di giuseppe (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XI - Bari Crisi, le condizioni di Confindustria Laterza: "Procedure più rapide o perderemo i fondi per le imprese" Il presidente critica la politica del governo: nessun risultato prima del 2010 FULVIO DI GIUSEPPE «Dobbiamo snellire le procedure per i bandi, altrimenti rischiamo di dilapidare i fondi a disposizione». Il presidente di Confindustria Bari non riesce a esultare appieno per la firma dell´accordo di programma quadro "Ricerca, competitività e innovazione per la crescita delle regioni", che garantisce alla Puglia un finanziamento di 405 milioni per un triennio. Fondi messi a disposizione dall´accordo atteso da tempo tra i ministeri dell´Istruzione e dello Sviluppo economico assieme con la Regione Puglia. Fondi che però potrebbero ridimensionarsi già alla fine dell´anno. «Siamo soddisfatti per l´accordo, ma dobbiamo accelerare le pratiche e approvare le proposte delle imprese - insiste Laterza - altrimenti perderemo le quote della prima annualità, entro il 31 dicembre». Dell´intero finanziamento, ai distretti dell´alta tecnologia e ai laboratori pubblico-privati verranno destinati 225 milioni di euro. Potrà così concorrere anche il distretto tecnologico della meccatronica, creato come strumento strategico per accrescere la capacità innovativa e la competitività del sistema produttivo pugliese. Un motivo di ulteriore interesse per Laterza, socio e fondatore dello stesso distretto, la cui speranza è che «vengano rese disponibili le risorse per la partenza di questo progetto, bloccato da lungaggini a volte inspiegabili». L´oggetto delle critiche del presidente di Confindustria è principalmente il governo nazionale. Anche l´efficacia del pacchetto di misure anticrisi varato pochi giorni fa, viene ridimensionata. «Sono certamente dei segnali importanti, ma in realtà non avranno alcuna incidenza nell´immediatezza» sottolinea Laterza, spiegando come «prima della metà del 2010 non ci sarà alcun effetto concreto». Inoltre sulla validità dell´intervento nazionale, il numero uno di Confindustria si dimostra scettico. «Non è ancora chiara la realtà dei fatti e cioè - spiega - che delle imprese che godranno dei benefici delle misure statali, non faranno parte quelle che sono con l´acqua alla gola, ma solo quelle in lieve difficoltà». In Puglia, però, la situazione non è catastrofica, come assicura anche un sondaggio di Confindustria. «Analizzando un campione di trecento imprese - assicura Laterza - solo una ventina ammettono di vivere una difficoltà estrema, legata in particolare alla meccanica, all´impiantistica e alla manutenzione». La polemica sulla difficoltà a relazionarsi con gli interlocutori politici e gli amministratori pubblici, investe però anche l´ambito locale. A lanciare l´ultima stoccata è il vicepresidente di Confindustria Bari, Vito Bellomo, che chiamato in causa sui progetti dell´area vasta per le province di Bari e della Bat non lesina critiche: contro la Regione, «siamo stati invitati ai tavoli programmatici sempre con colpevole ritardo»; contro i sindaci dei quarantotto comuni interessati dai progetti, «che faticano ad affrontare il dialogo con il partenariato economico e sociale»; «contro chi sceglie di tenersi deleghe importanti in questo momento delicato oppure assegna assessorati e deleghe confuse a persone senza garanzia professionale, con le imprese che non sanno neppure con chi relazionarsi».

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Simest, via a nove progetti all'estero (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi sezione: Economia e Politica data: 06/08/2009 - pag: 8 autore: attiveranno investimenti per 196 mln Simest, via a nove progetti all'estero Nove progetti all'estero che attiveranno investimenti complessivi per circa 200 milioni di euro. Sono le nuove iniziative deliberate dal cda di Simest che riguardano settori trainanti dell'economia italiana (meccanico, satellitare, tessile, energie rinnovabili e servizi) e si insedieranno in paesi quali Cina, India, Guatemala, Sudafrica, Barhain e Stati Uniti. Da gennaio a oggi Simest, presieduta da Giancarlo Lanna, ha deliberato 49 progetti di partecipazione in società all'estero che hanno generato investimenti complessivi per oltre 700 milioni di euro.«Oltre ai progetti di grandi aziende», ha commentato Massimo D'Aiuto, amministratore delegato della finanziaria pubblico-privata che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all'estero, «anche questa volta ci sono progetti di pmi operanti in settori ad alto contenuto tecnologico, quali la Anthec, per la progettazione e realizzazione di sistemi satellitari in India, la Saira Europe, per la progettazione, produzione e installazione di arredi per la metropolitana di Delhi in India e la Baglioni negli Usa, per la produzione di serbatoi per aria compressa. Inoltre c'è un interessante progetto che vede l'aggregazione di cinque pmi italiane del settore tessile che vanno in Cina a realizzare un impianto per lo stampaggio di tessuti per l'abbigliamento. Anche in questo momento si fa sentire la notevole vitalità delle nostre aziende», ha continuato D'Aiuto, «e la loro propensione a investire soprattutto in aree strategiche per l'internazionalizzazione. Le imprese italiane hanno infatti delle sane e solide basi e dimostrano una forte volontà di continuare a essere protagoniste dello scenario economico internazionale, affermando il loro know-how e la loro elevata tecnologia».

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Le diverse facce del diritto (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi sezione: Un professionista al giorno data: 06/08/2009 - pag: 20 autore: di Federico Unnia La vita e le passioni di Andrea Piqué, avvocato civilista e docente di legislazione cinetelevisiva Le diverse facce del diritto Ho portato l'esperienza maturata in P&G al servizio del non profit e dell'università. Amo Roma, la mia città Dal ponte di comando degli affari legali e societari di P&G Italia prima, Europe poi, all'impegno diretto nell'integrazione degli stranieri. Passando per l'università, l'esperienza nello sport e nell'editoria. È questo lo sfaccettato mondo di Andrea Piqué, giurista d'impresa, oggi avvocato tra i massimi esperti di diritto dello spettacolo e della comunicazione pubblicitaria. Laurea in giurisprudenza a Roma, inizia presto la carriera legale. «Ho sempre desiderato praticare e formarmi nell'ambito del diritto comparato interessandomi al confronto tra legislazioni dei vari paesi», precisa con tono cortese. Grazie anche alla conoscenza delle lingue (Piqué parla infatti correttamente inglese, francese e portoghese), dopo la laurea entra in uno dei primi grandi studi legali internazionali nati in Italia negli anni Settanta. Su importanti clienti stranieri matura un'esperienza che poi ha applicato in azienda. In Procter&Gamble Piqué si misura anche con il mondo della pubblicità commerciale. «È una forma di investimento essenziale per i fornitori di beni e servizi. Ma è anche un mezzo importante di informazione per i consumatori, i quali vengono messi in condizione di fare scelte di acquisto più consapevoli», dice. Ricordi più belli del suo lavoro in P&G? Il più emozionante è legato alla negoziazione e costituzione di una joint venture tra P&G e il gruppo farmaceutico Angelini. Parliamo della Fater, società produttrice e distributrice di prodotti igienici monouso (pannolini, assorbenti ecc). «Dovevamo coniugare due culture e mentalità differenti, la prima tipicamente anglosassone, molto orientata ai risultati a breve termine, la seconda, familiare, radicata nel territorio, con processi decisionali più lunghi e più interessata a costruire il business nel lungo periodo». Lasciata P&G, Piqué si dedica a un suo vecchio pallino: l'accademia. All'università Roma Tre tiene uno dei corsi più seguiti, su legislazione cinematografica e televisiva. «Ho sempre avuto grande passione per l'insegnamento. In P&G conducevo corsi aziendali di formazione sugli aspetti legali del marketing e di business. Il mio approccio è più pratico che accademico e questo viene apprezzato». Da qui all'editoria il passo è breve. Il recente libro sul product placement, edito da Edizioni Kappa di Roma, si pregia della prefazione del professor Giorgio Floridia, presidente dello Iap, con il quale Piqué ha mantenuto un ottimo rapporto professionale e umano. Vive a Roma («città che non abbandonerei per nessun'altra destinazione»), nel tempo libero legge e viaggia. Per tenersi in forma gioca a golf e tennis. Ammirevole il suo impegno nel non profit. Collabora con il Comitato italiano dell'Unicef nella realizzazione di eventi e progetti per la raccolta di fondi. «La mia esperienza di manager d'azienda internazionale è vista con interesse dal momento che le organizzazioni non profit si trovano oggi a operare con strategie e tecniche di marketing simili a quelle del mondo profit». Ma non solo: con l'associazione «Avvocato di strada», coordina uno sportello legale a favore delle persone senza dimora a Roma. «Siamo 40 avvocati che offrono gratuitamente assistenza legale, sia giudiziale sia stragiudiziale, a tutte le persone, italiane e straniere, che vivono in strada, nei dormitori e nei centri d'accoglienza». Grande cultore della musica popolare brasiliana degli anni Settanta, in particolare quella di Tom Jobim. Progetti per le prossime vacanze? «Sarò in Toscana, a Orbetello, ai primi di agosto per seguire, come membro del comitato organizzatore, un torneo internazionale di tennis».

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Italiano il primato di auto blu: 624mila vetture (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-08-06 - pag: 14 autore: L'indagine di Contribuenti.it Italiano il primato di auto blu: 624mila vetture Il parco delle auto blu in Italia è il più vasto al mondo: Stato, Regioni, Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, Enti pubblici, Enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica utilizzano nel complesso 624.330 vetture di servizio. La cifra – che emerge da uno studio condotto da Contribuenti.it– risulta essere dieci volte superiore a quella degli Stati Uniti (72mila) o di un paese europeo come la Francia (63mila). Un primato negativo che per di più si va consolidando: in sei mesi il parco è cresciuto del 2,7 per cento. CONTRASTO

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(sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 06/08/2009 - pag: 21 Guerra di cifre La stima di Contribuenti.it. Brunetta: «Falso» «Auto blu, è record: sono 624 mila» ROMA La leggenda delle auto blu continua. Quante sono? Ben 624.330 unità secondo l'ultimo censimento di Contribuenti. it - Associazione Contribuenti Italiani, sito che segue con passione il tema. Nell'ultimo conteggio (nel precedente erano 570 mila) sarebbero incluse anche quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio a lungo termine, presso lo Stato, Regioni, Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, Enti pubblici, Enti pubblici non economici, Società misto pubblico-private... Insomma proprio tutte. Un record mondiale. Negli Stati Uniti ce ne sono, secondo Contribuenti.it , appena 72 mila. Vero? Falso? «Un dato che non sta né in cielo né in terra» è il laconico commento del ministro dell'Innovazione Renato Brunetta, che aggiunge: «Mi piacerebbe sapere come hanno fatto i calcoli». Una delle ultime stime ufficiali risale a Giulio Santagata, ministro Attuazione programma del governo Prodi: 30.000 auto blu. Per Andrea Vignotto, segretario nazionale Siar (sindacato Italiano Autisti Rappresentanza), 574 mila auto blu (precedente stima di Contribuenti.it ) sono un dato «assurdo e ingannevole». Un conto, spiega, sono le auto di rappresentanza, un altro conto tutti i veicoli immatricolati dallo Stato, compresi i mezzi dei militari in Afghanistan. «Se fossero così tante ha dichiarato conterei più di Epifani ». Tra i 4 milioni di dipendenti pubblici si conterebbero, infatti, un milione di autisti. «Troppe» Auto blu di rappresentanza nel cortile della prefettura di Milano

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Università - Pesanti accuse dal dimissionario Zanchi. (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università - Pesanti accuse dal dimissionario Zanchi. Il Monte approva una linea di credito per 110milioni di euro. Alla Banca, al Comune e anche al piano di risanamento. SIENA06.08.2009 indietro Enrico Zanchi Dimissionario Il cda della Banca Monte dei Paschi di Siena, riunitosi ieri pomeriggio, ha deliberato lo stanziamento di una linea di credito a favore dell’Università senese per un valore complessivo di 110 milioni di euro. La somma è suddivisa in un primo prestito di 40 milioni a 18 mesi con mandato a vendere di alcuni immobili di proprietà dell’ateneo, gli altri 70 milioni con un mutuo a 30 anni. Della nuova linea di credito si era discusso la settimana scorsa nella riunione tra il sindaco e il presidente della Provincia di Siena, rappresentanti dell’Ateo e dell’Mps. L’incontro si era concluso con una proposta che doveva essere appunto approvata dal cda della banca, oltre che dagli organi dell’ateneo, i quali hanno espresso martedì il loro sì. Priprio in questa occasione Enrico Zanchi aveva rassegnato le sue dimissioni dal cda delluniversità, e ne spiega le ragioni. “Intervenendo nella seduta del cda dell’Università di martedì scorso, ho espresso considerazioni fortemente critiche in merito alle proposte di finanziamento avanzate dalla Banca Mps, che a mio giudizio non tenevano nella dovuta considerazione la natura del soggetto richiedente il credito, la sua rilevanza culturale, sociale ed economica nel tessuto senese e non solo senese. Ritengo insomma che la Banca, di fronte alla situazione drammatica dell'università di Siena, si sia limitata in questo frangente a fare semplicemente il suo mestiere, senza alcun occhio di riguardo, senza alcun atteggiamento di favore, come se si trattasse di un qualsiasi cliente. Per di più sono convinto che, con la soluzione proposta da Mps, l'università si ritroverà tra pochi mesi nella stessa situazione drammatica di oggi, avendo però ormai dilapidato buona parte del suo patrimonio immobiliare. Ho anche precisato che tali considerazioni erano frutto di esclusive convinzioni personali e che in alcun modo intendevano coinvolgere il Comune di Siena ed il Sindaco, la cui presenza peraltro alla riunione decisiva con i vertici della Banca lasciava intendere il sostanziale accordo con tali proposte. Subito dopo ho ritenuto, perciò, corretto trarre le dovute conseguenze di una così sostanziale divergenza di vedute. Questa è l'unica motivazione delle mie dimissioni. Vorrei aggiungere che nel mio intervento in cda ho anche sottolineato, ancora una volta, con forza, che per essere aiutati occorre essere credibili e che il Piano di risanamento dell'università può divenire credibile soltanto a condizione che, assieme alle altre misure di contenimento della spesa, si intervenga drasticamente sulle due voci più rilevanti del bilancio, quella relativa al personale docente e quella relativa al personale tecnico-amministrativo. Le mie dimissioni non sono certamente una fuga dalle responsabilità. E' ovvio sottolineare che Siena (e forse anche la Banca) non sarebbe quella che è se non avesse da circa otto secoli una università ed altrettanto ovvio è affermare che non potrà continuare ad essere quella che è senza di essa. Per questo motivo, nei limiti delle mie capacità e possibilità, mi sono fortemente impegnato per cercare di garantire la vita dell'Ateneo ed anche per contribuire a modificarne regole e comportamenti. Oggi le soluzioni che si intendono percorrere per raggiungere tali obbiettivi non mi convincono. Mi auguro sinceramente che abbia ragione chi la pensa diversamente da me e soprattutto voglio sperare che ciascuno lavori nell'esclusivo interesse generale” Enrico Zanchi

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Cervello, geni "salterini" lo rendono unico per ogni persona (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

ROMA Nel cervello sono presenti dei geni “salterini”, che favoriscono la diversità a livello neuronale. Studiarne l’azione potrebbe aiutare a svelare i meccanismi dello sviluppo cerebrale: comprendendo le differenze fra le persone, ma anche l’origine delle malattie neurologiche. Lo sottolineano i ricercatori del Salk Institute for Biological Studies (Usa), autori di una ricerca pubblicata su “Nature” online. Secondo gli scienziati, i nostri neuroni ospitano un’incredibile variabilità genomica, che potrebbe spiegare le differenze individuali fra gli individui e costituire una miniera per lo studio di molte patologie. Il team diretto da Fred Gage ha infatti scoperto che il nostro cervello contiene un inatteso numero di elementi mobili, pezzetti straordinari di Dna che inseriscono copie extra di se stessi nel genoma, usando un sistema del tipo “copia e incolla”. «Un meccanismo che ha il potenziale di creare, di fatto, la diversità neurale che rende unica ogni persona. Il cervello ha 100 miliardi di neuroni con 100 trilioni di connessioni - spiega Gage - ma i pezzi mobili del Dna potrebbero dare ai singoli neuroni capacità notevolmente diverse rispetto agli altri». Le uniche altre cellule note per rimodellare il loro genoma in questo modo sono quelle del sistema immunitario. E questo per poter creare una varietà di anticorpi capaci di riconoscere e combattere un infinito numeri di antigeni distinti. Ma nel cervello questi geni “salterini”, che schizzano da un elemento all’altro replicando se stessi, finora erano stati considerati un residuo del passato. Il team ha invece scoperto che proprio gli elementi mobili potrebbero guidare l’evoluzione, creando una notevole diversità, essenziale per favorire la sopravvivenza del “proprietario” del cervello e permettergli di adattarsi meglio all’ambiente che lo circonda. Ulteriori studi in questo campo, dicono i ricercatori, potrebbero contribuire a far luce su alcune patologie neurologiche potenzialmente legate a salti “sregolati”di questi geni.

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L'America è sempre meno convinta (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA 06-08-2009 L'America è sempre meno convinta Dal via libera formale, nel settembre di nove anni fa, è stato un succedersi di studi e rapporti via via più preoccupanti. Con la richiesta da parte della Fda, l'ente pubblico che vigila sui farmaci, di nuove ricerche sul rapporto tra pillola e infezioni talora letali Agenzia per il farmaco americana, la Fda, ha approvato la messa in vendita della Ru486 negli Usa il 28 settembre 2000. Da allora il percorso della pillola abortiva negli Usa è stato però assai accidentato. Gennaio 2003. Un gruppo di ricercatori pubblica sulla rivista scientifica Annals of Pharmacotherapy uno studio che mette in evidenza i possibili effetti collaterali del mifepristone, sottolineando il rischio di emorragia e infezione. Novembre 2003. 70 deputati introducono alla Camera Usa un disegno di legge che chiede la revisione o il ritiro dal mercato della Ru486. Novembre 2004. La Fda annuncia di essere a conoscenza di sette casi di morte o «quasi morte» causati da sepsi dopo l'assunzione della Ru486 e di 17 casi «potenzialmente fatali» e ordina a Danco Laboratories, che commercializza la pillola negli Usa, di stampare sulla confezione un avvertimento sul rischio di infezioni. La Danco recepirà il richiamo solo l'anno successivo, dopo la morte di un'altra donna. Gennaio 2006. Donna Harrison, ricercatrice e ginecologa, identifica 637 casi di effetti collaterali nell'uso della Ru486 e li pubblica sugli Annals of Pharmacotherapy. Aprile 2006. La Fda aggiorna a sette il numero delle morti da Ru486 e lancia un richiamo ai consultori. Mettendo in guardia dal rischio di sepsi, invita a sommini-- strare il farmaco per via orale e non vaginalmente, una prassi questa raccomandata dalle cliniche per l'aborto ma non approvata dalla Fda. Nel frattempo convoca una giornata di studi sul Clostridium sordellii, il batterio ritenuto responsabile delle infezioni. 11 maggio 2006. Al termine della giornata di studi la Fda ammette che l'incidenza di infezioni «che normalmente non colpiscono persone sane» è aumentata negli ultimi anni. Alla conferenza due medici rendono note ricerche che provano come la Ru486 sopprima il sistema immunitario mentre crea un terreno ideale per la riproduzione del clostridium sordellii nell'utero. La Fda chiede maggiore ricerca sui legami fra il batterio e la Ru486. Maggio 2006. La Ru 486 è al centro di testimonianze presso la Sottocommissione per la politica farmaceutica della Camera. La Fda ammette che sono 12 le morti sopravvenute dopo l'assunzione della pillola. Luglio 2009. Planned Parenthood, la più grande rete di cliniche abortive negli Usa, pubblica uno studio che rivela come su 227.823 donne che hanno assunto la pillola 92 hanno avuto gravi infezioni, e conclude che d'ora in poi consiglierà la somministrazione orale, anziché vaginale, accompagnata da antibiotici. (E.Mol.)

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Università Modena-Reggio: numero chiuso per i tre corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università Modena-Reggio: numero chiuso per i tre corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi (6/8/2009 11:01) | (Sesto Potere) - Modena - 6 agosto 2009 - Novità importanti attendono le matricole interessate ad iscriversi alla facoltà di Economia Marco Biagi, che dal nuovo anno accademico ha introdotto il test selettivo di ammissione per tutti e tre i corsi di laurea triennali che compongono la sua offerta formativa: Economia Aziendale, che dal secondo anno si articola negli indirizzi di Banca e Finanza, Management e Management dell’impresa sociale; Economia e marketing internazionale con un unico indirizzo; Economia e Finanza, che dal secondo anno consente le opzioni per gli indirizzi di Economia e Finanza. Come accade per le facoltà più prestigiose del ramo, anche la facoltà modenese, da tempo ai vertici delle classifiche dell’eccellenza accademica grazie alle sue performance qualitative tanto nella didattica, con uno dei più elevati indici di studenti attivi e di laureati regolarmente in corso, che nella ricerca e nei servizi agli studenti, primi tra tutti l’internazionalizzazione e l’occupabilità dei suoi laureati, ha deciso di puntare decisamente al miglioramento ulteriore dei suoi standard e di guardare al successo dei suoi studenti, adeguando il numero degli accessi alle reali disponibilità delle sue strutture ed alle potenzialità del mercato del lavoro. Da qui l’introduzione del numero chiuso per le iscrizioni al primo anno, che comunque – secondo i dati dell’ultimo triennio – dovrebbero consentire di soddisfare a pieno la sostenuta domanda per questa facoltà. Complessivamente i posti disponibili saranno 690, 650 dei quali riservati a cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia, 34 riservati a studenti extracomunitari provenienti dall’estero e 6 riservati a studenti cinesi. “Il corpo docente della facoltà di Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è fortemente impegnato nell’assicurare una formazione di qualità agli studenti, ed i risultati di questi sforzi sono documentati da numerosi indicatori. L’introduzione del un numero programmato è uno degli strumenti che abbiamo deciso di adottare per continuare lungo questa linea. Da un lato offriamo un numero comunque ampio di posti (quasi 700, non pochi per una realtà come quella modenese), dall’altro crediamo di aver posto le basi per poter assicurare ai nuovi studenti spazi e tempi di studio adeguati alle loro esigenze. Questa novità, unita alle modifiche dei piani di studio, impostati su 20 esami nel triennio, dovrebbe innalzare la qualità dell’apprendimento. Siamo quindi fiduciosi di avere agito nell’interesse degli studenti, e auspichiamo che si rivolgano a noi con entusiasmo tutti i neo-maturati che hanno voglia di svolgere con passione ed impegno uno dei nostri 3 cicli di studi, certo impegnativi, ma altrettanto certamente funzionali sia a continuare gli studi sia ad avvicinarsi con serenità al mondo del lavoro”. Ciascun candidato deve presentare una sola domanda di ammissione, nella quale può indicare fino a tre corsi di laurea, specificandone l’ordine di preferenza. L’ordine di preferenza riportato nella domanda ha carattere vincolante e non può essere successivamente modificato. Per la domanda di ammissione è previsto un contributo spese di 50,00 euro non rimborsabile. Il versamento va effettuato presso gli sportelli della UNICREDIT Banca S.p.A. In alternativa, è possibile effettuare il pagamento con carta di credito collegandosi al sito www.esse3.unimore.it ed entrando nella propria pagina personale attraverso la voce “login”. Una volta entrati cliccare sulla voce “tasse” e seguire la procedura guidata. Per effettuare la domanda di ammissione i candidati hanno tempo fino al 31 agosto 2009, utilizzando a scelta: - Internet, collegandosi al sito: http://www.esse3.unimore.it - le torrette self-service collocate, presso la sede di Modena, nei locali universitari di via Università n. 4, viale Berengario n. 51, via Campi n. 213/b, via del Pozzo n. 71/c Area Policlinico, via Vignolese n. 905/A – polo di Ingegneria; presso la sede di Reggio Emilia, nei locali universitari di viale Allegri n. 15 - Polo Servizi Studenti, viale Allegri n. 9 - Complesso ex Caserma Zucchi e Viale Amendola 2 - Padiglione Besta - Complesso San Lazzaro. Il giorno 1 settembre 2009, entro le ore 13.30, ultimo giorno utile per potersi iscrivere al test, i candidati possono recarsi esclusivamente presso l’Ufficio Immatricolazioni.

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Università Ferrara: nuovo corso di Laurea in Design del Prodotto industriale in Emilia Romagna (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università Ferrara: nuovo corso di Laurea in Design del Prodotto industriale in Emilia Romagna (6/8/2009 11:28) | (Sesto Potere) - Ferrara - 6 agosto 2009 - E’ stato presentato dal Preside della Facoltà di Architettura di Ferrara, Prof. Graziano Trippa, il primo corso di Laurea in Design del Prodotto industriale in Emilia Romagna. Presenti, tra i docenti del nuovo corso, il Prof. Alfonso Acocella, titolare del Laboratorio di metodologie per definizione di progetto e il Prof. Marcello Balzani, docente di riferimento per l’area della rappresentazione digitale. Numeroso il pubblico presente, costituito da neo diplomati, ma anche da rappresentanti del mondo imprenditoriale interessati alle figure professionali che verranno formate. Il corso di laurea nasce da una collaborazione tra l’Università di Ferrara, con le Facoltà di Architettura e di Ingegneria, e l’Università di Modena e Reggio Emilia con la Facoltà di Ingegneria. Come ha sottolineato il Il Prof. Trippa nel corso della presentazione,: “nell’epoca in cui viviamo, fortemente caratterizzata dalla competizione globale, oltre al titolo di studio, conta il ‘saper fare’, il saper progettare e soprattutto realizzare le proprie idee. Da tempo nella Facoltà di Architettura di Ferrara lavoriamo con l’obiettivo di formare architetti capaci e operativi; nel nuovo corso di Laurea in Design del Prodotto industriale ci impegniamo per raggiungere gli stessi obiettivi.” Il design industriale è uno dei principali fattori di successo per qualsiasi attività produttiva. Ai designer professionisti è richiesta la capacità di interpretare le esigenze espresse e latenti nella società e di tradurle in oggetti concreti, formalmente interessanti, utili e funzionali che siano producibili industrialmente e sostenibili per il nostro ambiente. Il corso si propone di fornire agli studenti le competenze e gli strumenti che gli consentano di competere con autorevolezza ed innovatività in questo settore di attività, come: Metodologie per l’analisi del mercato, dell’utenza e della società; Metodologie per la definizione di prodotto. Strumenti per la rappresentazione, descrizione, concezione delle forme. Strumenti per la modellazione tridimensionale, e la traduzione in prototipi dei concetti di prodotto. Competenza per la gestione delle caratteristiche ergonomiche e di usabilità del prodotto. Competenza sulle caratteristiche prestazionali di prodotti e manufatti, e delle implicazioni derivanti da tecnologie e processi produttivi. Strumenti per la gestione della comunicazione del prodotto, dall’interfaccia verso l’uomo alle tecniche di marketing. Strumenti di progetto e controllo sulla sostenibilità ed ecocompatibilità dei prodotti dal momento della produzione al termine del suo ciclo di vita. Sviluppo delle capacità critiche creative

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Forlì: aperte iscrizioni corso di Alta Formazione in "Giornalismo e Comunicazione dei Servizi Pubblici" (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Forlì: aperte iscrizioni corso di Alta Formazione in “Giornalismo e Comunicazione dei Servizi Pubblici” (6/8/2009 13:01) | (Sesto Potere) - Forlì - 6 luglio 2009 - La facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli” dell’Università di Bologna (Polo scientifico-didattico di Forlì), in collaborazione con l’Ausl di Forlì e Ser.In.Ar Forlì-Cesena, presenta per l’anno accademico 2009/2010, il primo corso di Alta Formazione in “Giornalismo e Comunicazione dei Servizi Pubblici”. Il corso si svolgerà nell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì da novembre 2009 a marzo 2010. Termine per le iscrizioni: 23 ottobre 2009.Interverranno:Riccardo IACONA (Rai), Carlo GARGIULO (Elisir), Sara SCALIA (Rai), Salvatore GIANNELLA (Oggi), Michela VUGA (Agr, Rcs). Un laboratorio di comunicazione pubblica in un ospedale pubblico, promosso dall´Università degli Studi di Bologna.Questo il corso di alta formazione universitaria in Giornalismo e comunicazione dei servizi pubblici, che si svolgerà da novembre 2009 a marzo 2010 presso l´ospedale di Forlì. Il progetto intende formare figure professionali in grado di svolgere una funzione efficace di comunicazione tra Pubblica Amministrazione e cittadini, con riferimento particolare all’offerta di servizi pubblici quali sanità, tutela dell’ambiente e sicurezza sul lavoro. I destinatari a cui è rivolto il corso sono rappresentati in primo luogo da dirigenti e dipendenti della Pubblica Amministrazione e di enti privati (fondazioni, cooperative, associazioni) e in secondo luogo da laureandi o laureati interessati ad acquisire competenze professionali utili per operare nella comunicazione della Pubblica Amministrazione. Il Corso prevede sia una formazione teorica di base nel campo dei servizi pubblici, delle relative politiche istituzionali e del giornalismo, sia una formazione pratica specifica per le professioni della comunicazione a cui il Corso si rivolge. Le lezioni frontali in aula, prevedono l’integrazione delle competenze di un corpo docente composto da professori universitari, esperti in comunicazione, medici e responsabili uffici stampa di amministrazioni pubbliche, con l’esperienza di giornalisti di prestigiose rubriche televisive e della carta stampata: Riccardo IACONA (Rai), Carlo GARGIULO (Elisir), Sara SCALIA (Rai), Salvatore GIANNELLA (Oggi), Michela VUGA (Agr, Rcs). Gli interessati potranno iscriversi entro il 23 Ottobre 2009 collegandosi al sito http://www.almawelcome.unibo.it, dove è possibile scaricare il bando di ammissione. Le lezioni si svolgeranno tutti i sabati dalle ore 10 alle ore 18, presso l’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì (via Forlanini, 34), a partire dal 14 novembre 2009 fino al 27 marzo 2010. Il Corso di Alta Formazione è un progetto didattico a numero programmato, con un minimo di 21 e un massimo di 45 partecipanti. La quota d’iscrizione per partecipare al corso è di 1500 euro. E´ prevista la possibilità che il costo dell´iscrizione venga sostenuto da soggetti terzi (enti pubblici, fondazioni, aziende), per informazioni su come effettuare il versamento contattare il dott. Cristian Vaccari, tel. 335-7017209, e-mail: cristian.vaccari@unibo.it. Il pagamento del contributo dovrà essere formalizzato (in forma di lettera di impegno o di convenzione) prima dell´apertura delle immatricolazioni. INSEGNAMENTI: Comunicazione strategica nella Pubblica Amministrazione, Giornalismo e servizi pubblici,Comunicazione scientifica e comunicazione pubblica, Politiche sanitarie e comunicazione, Politiche ambientali e comunicazione, Politiche della sicurezza sul lavoro e comunicazione, Metodi per la valutazione della soddisfazione degli utenti della Pubblica Amministrazione Interverranno: Giornalisti: Riccardo IACONA (Rai) Carlo GARGIULO (Elisir) Sara SCALIA (Rai) Salvatore GIANNELLA (Oggi) Michela VUGA (Agr, Rcs) Docenti: ELISABETTA GUALMINI Politiche della sicurezza sul lavoro e comunicazione RENATA LIZZI Politiche ambientali e comunicazione VENERINO POLETTI Comunicazione scientifica e comunicazione pubblica TIZIANA RAMBELLI Giornalismo e servizi pubblici FEDERICO TOTH Politiche sanitarie e comunicazione CRISTIAN VACCARI Comunicazione strategica nella Pubblica Amministrazione RINALDO VIGNATI Metodi per la valutazione della soddisfazione degli utenti della Pubblica Amministrazione Interverranno al corso anche altri professionisti ed esperti del settore che parteciperanno ad eventi di comunicazione organizzati nel territorio. Possono presentare domanda di partecipazione studenti italiani e stranieri, in possesso di un titolo di Laurea triennale, specialistica/magistrale e/o di vecchio ordinamento, o diploma di maturità. L’iscrizione è quindi aperta anche a laureandi e iscritti a corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale. La selezione avverrà il 28 Ottobre 2009 attraverso valutazione dei titoli e delle esperienze lavorative. Per iscrizioni ed informazioni amministrative: Sig.ra Luigia Binetti (Ser.In.Ar, sede di Cesena) tel. 0547 368311, e-mail :lbinetti@criad.unibo.it Informazioni sulla didattica: Dott. Cristian Vaccari (Direttore del corso) tel 392 4893007, e-mail :cristian.vaccari@unibo.it Informazioni per uffici stampa e giornalisti: dott.ssa Tiziana Rambelli (Ausl Forlì) tel 328 5305564, e-mail: t.rambelli@ausl.fo.it (NB Sarà presto on line un sito interamente dedicato al corso con lezioni, docenti, orari ed eventi di comunicazione.... di cui troverete l´indirizzo web direttamente sul sito web: www.ausl.fo.it)

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Scuola, Gelmini: "Immessi in ruolo 8.000 docenti e 8.000 personale Ata" (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 06-08-2009)

Argomenti: Cultura

Scuola, Gelmini: "Immessi in ruolo 8.000 docenti e 8.000 personale Ata" (6/8/2009 16:01) | (Sesto Potere) - Roma - 6 agosto 2009 - Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rende noto che è stata autorizzata, per l’anno scolastico 2009/10, l’assunzione di 647 dirigenti scolastici, l’immissione in ruolo di 8.000 docenti e l’assunzione di 8.000 unità di personale ATA. “Nell’ambito del processo di riqualificazione del sistema scolastico – ha dichiarato il ministro Gelmini – è necessario eliminare gli sprechi ed investire con oculatezza tutte le risorse disponibili. Tuttavia l’assunzione definitiva di oltre 16mila unità di personale dimostra che, insieme alla razionalizzazione della spesa, c’è la determinazione a garantire la continuità didattica per gli studenti, ad assicurare stabilità al personale del mondo della scuola e a dare continuità organizzativa alle istituzioni scolastiche. Il Governo e il Miur quindi proseguono nella riforma del sistema scolastico italiano applicando un principio che coerentemente è stato utilizzato fin dall’inizio: risorse solo in cambio di riforme.

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la trasparenza non tocca il professore - eleonora capelli (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Bologna La trasparenza non tocca il professore Direttiva Brunetta: all´ateneo pubblici gli stipendi degli amministrativi, non dei docenti La scadenza era fissata a luglio ma all´Alma Mater serve più tempo ELEONORA CAPELLI L´operazione trasparenza del ministro Renato Brunetta "sfiora" anche l´Università: entro settembre l´Alma Mater pubblicherà stipendi, tassi di assenza e presenza, e-mail e recapiti telefonici. Però solo una ventina dirigenti amministrativi finiranno nella "rete" con il loro stipendio, mentre assenze e straordinari riguarderanno tutto il personale, dai bibliotecari ai tecnici informatici. All´appello mancano proprio professori e ricercatori perché finora queste categorie non sono passati ai "raggi x" della legge sulla trasparenza voluta dal Ministro. Forse proprio perché conosce le difficoltà di omologare contratti molto diversi tra loro, il ministro Brunetta, Professore di Economia Industriale all´Università Tor Vergata di Roma, ha promesso un censimento a parte, dichiarando di stare «lavorando a un´operazione per professori universitari e magistrati». Oggi invece verranno presentati a Roma i dati delle assenze nella pubblica amministrazione del giugno 2008, paragonati con lo stesso periodo del 2009. Nel frattempo in via Zamboni promettono che entro settembre saranno in rete tutte le informazioni richieste dal Ministro. «Nonostante la scadenza fosse fissata per il 31 luglio, noi garantiamo che i dati saranno in rete da settembre perché non è facile reperire tutte le informazioni richieste - spiega Nadia Paglione dell´ufficio personale dell´Alma Mater -. Oltre ai curricula di circa 22 dirigenti tecnici e amministrativi, dobbiamo anche raccogliere tutte le assenze del personale, perché i tassi di assenza e maggiore presenza vanno calcolati sulla struttura che il dirigente coordina». Oltre ai diversi responsabili di area, da quella che si occupa di Affari generali e istituzionali a quella che si occupa di questioni legali, bisogna prendere in esame anche i diversi dipartimenti, esclusi presidi e direttore che sono professori. Sotto la lente del ministro finiranno quindi assenze di bibliotecari, informatici e tecnici di ogni sorta. «I docenti hanno un altro tipo di contratto, non sono equiparati a dirigenti pubblici - spiega Giovanni Longo, sempre all´ufficio personale ma nella sezione che si occupa di professori e ricercatori - le presenze sono calcolate diversamente, in base agli insegnamenti e all´attività di ricerca svolta, sui registri e pubblicazioni». In questo caso non c´è un contratto collettivo nazionale di riferimento, ma il sito dell´Alma Mater, www.unibo.it, pubblica già le tabelle degli stipendi di professori e ricercatori all´inizio della carriera, dai 22.561 euro di un ricercatore non confermato ai 56.236 euro di un professore ordinario (importi lordi, cui bisogna aggiungere gli oneri a carico dell´ente). Per il resto, sono davvero pochi i dipendenti pubblici ad aver sfuggito la promessa di Brunetta: «vogliamo conoscere vita, morte e miracoli». Ricadono nel provvedimento anche i medici ospedalieri, che a Bologna vedranno comparire entro il 15 settembre sui siti di Azienda Usl, Sant´Orsola, Bellaria e Rizzoli i loro compensi, in quanto equiparati ai dirigenti pubblici. La cifra divulgata non comprenderà l´attività libero professionale individuale, a quanto deciso dai direttori amministrativi delle aziende, mentre le assenze saranno calcolate sulle strutture più ampie, come i reparti o le unità operative. Hanno rispettato i tempi imposti dal ministero, invece, Regione e Provincia. Circa 150 i dirigenti di viale Aldo Moro, con uno stipendio di 150 mila euro lordi per i direttori e dagli 80 ai 100 mila per i responsabili, una cinquantina i dirigenti di Palazzo Malvezzi, dove solo direttore generale e segretario generale superano i 100 mila euro. Sul sito del Comune, infine sono ormai completi i dati degli 85 dirigenti e dei tassi di assenza e maggiore presenza. Il record delle assenze va al settore Affari Generali e Istituzionali della Provincia, che ha raggiunto quota 22,9% nelle assenze, mentre l´agenzia regionale di protezione Civile, struttura che coordina le sedi sul territorio che rispondono alle emergenze, ha raggiunto l´11% di straordinari, con 1.165 ore di lavoro in più, di cui solo 230 retribuite.

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la resa degli scienziati "scoperti i suoi segreti ma non a cosa serve" - elena dusi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 47 - Cronaca La resa degli scienziati "Scoperti i suoi segreti ma non a cosa serve" Resta in piedi l´idea che si tratti di un comportamento contagioso e possa scattare quando si osservano altre persone ELENA DUSI Hanno scoperto come si trasmette il prurito, ma continuano lo stesso a grattarsi la testa. Un´équipe di scienziati dell´università di Washington che collabora anche con l´ateneo di Pechino ha appena individuato i neuroni che trasmettono la voglia di grattarsi. Ma lungi dal risolvere, ha addirittura approfondito il mistero che circonda il prurito: da dove nasce, e soprattutto a cosa serve? Grattarsi, come sbadigliare e in parte anche ridere, arrossire e baciare, non è un comportamento particolarmente utile dal punto di vista dell´evoluzione della specie. Eppure sia di fronte a uno sbadiglio che si è innescato sia di fronte al bisogno di grattarsi la forza di volontà si ritrova completamente disarmata. Fino a ieri si pensava che il prurito fosse una forma di dolore lieve, e che fra i circuiti nervosi che trasmettono queste sensazioni dalla pelle al cervello non ci fosse alcuna differenza. Uno studio sui topolini di laboratorio dei ricercatori Yan-Gang Sun e Zhou-Feng Chen, pubblicato oggi da Science, ha dimostrato invece che il prurito corre su un´autostrada propria e dispone di un circuito nervoso indipendente rispetto a quello del dolore. Rispondendo a una domanda, gli scienziati ne hanno aperta un´altra ancora più grande. Perché mai il nostro organismo ha sentito la necessità di sviluppare un meccanismo nervoso speciale per trasmettere al cervello una sensazione così inutile e sgradevole? Per liberarci dalle pulci quando ne avevamo, suggeriscono alcuni. Per avvertirci di una reazione allergica in atto, è un´altra delle ipotesi avanzate, con poca convinzione. Rimane in piedi l´idea che il desiderio di grattarsi sia in parte contagioso e possa scattare quando si osservano altre persone o mentre si legge un articolo sull´argomento. Se lascia ancora aperti mille dubbi, l´esperimento di Sun e Chen offre però una speranza di cura a chi per colpa del prurito cronico non riesce a sopravvivere normalmente. Nel loro topolino di laboratorio infatti i due ricercatori sino-americani hanno individuato quali neuroni del midollo spinale avevano la funzione di trasmettere al cervello la sensazione di prurito. Il compito è riuscito grazie alla scoperta, avvenuta del 2007 sempre all´università di Washington di Saint Louis, del gene del prurito, che è attivo solo nelle cellule del sistema nervoso che trasportano questo stimolo. Bloccando con una neurotossina i neuroni del fastidio, Sun e Chen si sono accorti che il topolino smetteva quasi completamente di grattarsi, ma continuava a reagire al dolore in maniera normale. «Non ci aspettavamo affatto questo risultato - scrivono i ricercatori nel loro studio - perché indica l´esistenza un percorso nervoso speciale per il prurito all´interno del midollo spinale. Dagli esperimenti sui topi all´applicazione sull´uomo la strada è molto lunga, ma almeno siamo sicuri che ci stiamo muovendo nella direzione giusta». Nel solco dell´idea che il prurito sia questione di testa e non di pelle, a maggio di quest´anno un altro ricercatore della Wake Forest University, Gil Yosipovitch, era andato a guardare con la risonanza magnetica cosa succede nel cervello quando il prurito diventa insopportabile e il desiderio di fermarlo è inarrestabile. «Improvvisamente, quando ci si inizia a grattare, le aree legate a sensazioni sgradevoli o emozioni negative diventavano silenti» scrisse sul Journal of Investigative Dermatology. Dimostrando per la prima volta in maniera scientifica che grattarsi quando si sente il prurito fa veramente piacere.

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la disfatta del governo a francoforte - massimo giannini (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 4 - Economia La disfatta del governo a francoforte Berlusconi e Tremonti sono andati avanti anche contro il buon senso del Quirinale e il dissenso dell´Eurotower MASSIMO GIANNINI (segue dalla prima pagina) Né diplomatico: la speranza di portarsi dietro qualche altra cancelleria, su una crociata ideologica che minaccia l´autonomia delle banche centrali in un´Europa tuttora tedesco-centrica, è una pia illusione. Eppure Berlusconi e Tremonti hanno voluto marciare lo stesso, contro il buon senso di Giorgio Napolitano e il dissenso di Jean Claude Trichet. In nome del "presidenzialismo di fatto" che il premier ha ormai introiettato nella sua inimitabile epopea leaderistica, dove non c´è posto per gli altri poteri repubblicani, per le istituzioni di controllo, per gli organi di garanzia. In nome del "populismo di comando" che il suo mago dei numeri ha ormai incarnato nella lotta ai tecnocrati e ai banchieri, dove non solo i Profumo e i Passera ma anche i Mario Draghi vengono implicitamente additati ai cittadini come "nemici pubblici". Questa cronaca di una sconfitta annunciata la dice lunga sulle reali condizioni del Cavaliere e del suo Pdl. Forte dei suoi consensi bulgari, si era illuso di gestire il Paese come una sua televisione, e di comandare il governo come un consiglio di amministrazione. Ora l´asprezza della crisi economica e lo squilibrio dei conti pubblici, insieme alle sue disavventure personali e alle sue avventure sessuali, gli presentano il conto. Con tutta evidenza, Berlusconi sta perdendo il controllo della sua maggioranza. è un animale ferito, piagato dalla scandaleide pubblico-privata che non lo molla e che la stampa internazionale gli ricorda ormai tutti i giorni. E come la muta dei cani nella caccia, i suoi stessi alleati sembrano sentire l´odore di quel sangue. E lo tormentano, lo braccano, lo assediano. La Lega di Bossi e Calderoli, che al Nord detiene tuttora la "golden share" della coalizione, ormai ne inventa «una al giorno», per dirla con le parole del Secolo d´Italia. I "clientes" Lombardo e Miccichè, che al Sud battono cassa in vista della sfida sul federalismo, paiono solo momentaneamente placati dall´assegno di 4 miliardi staccato dal Cipe una settimana fa. Ma ormai i rubinetti si sono aperti: oggi reclamano i siciliani, domani toccherà ai pugliesi, dopodomani ai calabresi e poi ancora a chissà quali altri cacicchi locali. Tremonti ha capito l´antifona. E gioca a suo modo la guerra di potere che si scatena alle spalle del premier. Profilandosi come un leader a tutto tondo, capace di elaborare pensiero oltre che di gestire denaro. Di parlare ai popoli, in Italia e in Europa, contro tutte le nomenklature, autoreferenziali e irresponsabili. Chiudendo i cordoni della borsa ai ministri rivali, ma aprendo le porte dei "board" ai suoi uomini: alla Cassa Depositi e Prestiti, alla futura Cassa per il Mezzogiorno, alla prossima Banca per il Sud. Poco importa se, in questo conflitto sotterraneo, si perde qualche battaglia, come è successo sulla Golden Tax. L´importante è aver piazzato un´altra "bandierina" ideologica e demagogica, nel grande risiko del centrodestra in lenta decomposizione. Ormai, per chi ragiona già in una logica post-berlusconiana, quello che conta è vincere la guerra finale. Anche questo ci dice, la "disfatta di Francoforte". Durerà ancora, chissà quanto. Ma il dopo Berlusconi, forse, è già cominciato. m.gianninirepubblica.it

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"Più i ragazzi studiano più il Paese diventa ricco" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Intervista Daniele Checchi "Più i ragazzi studiano più il Paese diventa ricco" ARMANDO ZENI MILANO Scuola e sviluppo. Qualità dell'istruzione e capacità del paese di crescere proprio grazie alle competenze trasmesse dal sistema scolastico. Un binomio, questo tra scuola ed economia, da sempre considerato inscindibile, spesso e volentieri indicato a supporto di molte recenti riforme varate in Italia dai ministri dell'istruzione, ma che nella realtà stenta a realizzarsi. «Esiste un dato consolidato, per certi aspetti scontato, che dice che più la gente sta a scuola e più il paese si sviluppa», riassume Daniele Checchi, docente di economia dell'istruzione all'Università Statale di Milano, preside a Scienze politiche, uno dei primi in Italia ad occuparsi della qualità e dell'efficienza del nostro sistema educativo. Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il legame tra la qualità dell'istruzione e gli effetti sul prodotto interno lordo. Spiega Checchi, laurea in Bocconi, redattore della Voce, tra gli estensori del Quaderno bianco sulla scuola: «Dati che misurano quantitativamente l'istruzione esistono da più di un decennio anche in Italia, scarseggiano invece i dati sulla qualità della scuola visto che finora sono state compiute solo due indagini, una a metà anni Novanta e una nel 2000». In America gli economisti Eric Hanusheck e Ludger Woessmann hanno rapportato i risultati sulle competenze scolastiche dei vari paesi con quelli degli Stati Uniti presi come paese di riferimento. «Hanusheck e Woessmann hanno proiettato nel tempo le variazioni di queste competenze dei sistemi scolastici verificando che incidenza hanno avuto sul Pil senza arrivare però a quantificazioni». Non c'è una formula magica - crescita dell'x per cento le competenze uguale crescita dell'x per cento dell'economia - ma ci sono ormai molte certezze. «Lo si può capire meglio con un esempio: oggi in Italia chi studia al Sud esce dalla scuola con competenze inferiori a chi studia al Nord, lo confermano le indagini, ebbene, se è immaginabile che questa disparità esisteva anche trent'anni o quarant'anni fa, ecco spiegato il forte divario economico Nord-Sud». Riassumendo: il legame tra qualità di scuola e università e l'andamento economico del paese è certo, incerto quantificarlo. «E' indiscutibile che la capacità della scuola di formare competenze sia fondamentale per un paese: se passa il principio della qualità e dell'efficacia nel sistema educativo è inevitabile che, a cascata, questo principio passi nel mondo del lavoro». Ultima domanda, professore: il difetto numero uno, secondo lei, del sistema educativo italiano? «Manca di comparabilità. Sulla carta offre le medesime possibilità a tutti, sulla carta una laurea conseguita in un'università al Nord ha lo stesso valore di una conseguita al Sud, sulla carta l'iscrizione all'università è aperta a un liceale tanto quanto a uno studente di un istituto professionale. Ma nella realtà chi si laurea al Sud non ottiene sul mercato del lavoro lo stesso riconoscimento economico di chi si laurea al Nord perché le due università danno formazioni diverse e, dati alla mano, all'università si iscrivono quasi tutti i liceali e quasi nessuno che esce da un istituto professionale. Ecco, in Italia resistono troppe dichiarazioni di principio non verificate nella realtà: è ora di cambiare».

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Vita e storia dei Grimaldi con l'Agosto Medievale (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

VENTIMIGLIA TUFFO NEL PASSATO FRA SIGNOROTTI, DAME E GUERRIERI. IL PROGRAMMA DI OGGI Vita e storia dei Grimaldi con l'Agosto Medievale L'evento dedicata ai grandi personaggi della dinastia VENTIMIGLIA Gli antichi esponenti della dinastia Grimaldi tornano in vita, grazie alle rappresentazioni storiche messe in scena dai sestieri durante l'Agosto medievale di Ventimiglia. La rassegna è entrata nel vivo ieri sera e oggi prosegue con le scenette che vengono allestite nel centro storico e che sviluppano il tema di quest'anno, «I Grimaldi in Ventimiglia, 1270-1505». Luchetto Grimaldi, che fu al servizio di Carlo d'Angiò e che diventò podestà di Ventimiglia dopo essersi distinto in battaglia in Sicilia, rivivrà in piazzale Belvedere in zona Cavo, grazie al sestiere Marina. Francesco, detto «Il Malizia», che travestito da frate conquistò la rocca di Monaco l'8 gennaio 1297, impresa grazie alla quel il blasone della famiglia, che era argento e rosso, si arricchì ai lati di due monaci che brandivano la spada, sarà messo in scena dal sestiere Auriveu in piazza Borea. Poi c'è Carlo, detto «Il Grande», che acquisì le signorie di Mentone, Roccabruna e Mortola, che sarà ricordato dal sestiere Ciassa in via Lascaris. Lamberto, signore di Antico e Cagna che sposò l'unica erede della Signoria di Monaco ed estese per la prima volta i confini al Roja, con Ventimiglia capitale, verrà evocato dalla rappresentazione del sestiere Cuventu in piazza Colletta. Aloisio, grande comandante che difese fino alla morte la città, sarà ricordato dal Burgu in piazza San Giovanni. L'ultimo personaggio a cui è dedicato l'Agosto di quest'anno è Giovanni, che tentò di mantenere il suo governo su Ventimiglia con l'aiuto di alcuni altri signori locali, ma poi dovette cedere: sarà ricordato dal sestiere Campu, in salita Monsignor Daffra. Le rappresentazioni cominceranno alle 21,15, ma già dalle 18 il centro storico si animerà con il mercatino medievale e con gli intrattenimenti dei giocolieri in costume. Interessante è l'esposizione degli strumenti di tortura allestita per le vie del borgo, a Palazzo Galleani c'è la mostra di «pigotte», le tradizionali bambole dell'Unicef, vestite con i costumi storici. Alle 17 al Forte dell'Annunziata è in programma la conferenza «La famiglia Grimaldi» di Leonardo Saviano, storico di Palazzo Grimaldi e docente di Storia delle dottrine politiche all'Università Federico II di Napoli. Con lui relazioneranno anche il professor Mario Ascheri dell'Università di Siena, Fulvio Cervini dell'Università di Firenze e modererà Daniela Gandolfi, dell'Istituto internazionale di studi liguri. Per le vie del borgo, taverne medievali, musica e intrattenimento. Domani spazio al corteo: per le vie del centro storico, sfilata in costume con la Federazione italiana giochi storici e domenica ci sarà il tradizionale «Palio marinaro», con la sfida a colpi di remo fra le barche dei sestieri. \

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VENERDI' 7 Musica PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata rock ... (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

VENERDI' 7 Musica PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata rock con Shiva. ACUA - ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 21 Reset Festival, concerto dei 2 Fat Men. Info www.reset.to.it. BASILICA DI SUPERGA, STRADA DELLA BASILICA 73, ORE 21 Per "VoxOrganalis", "Che fai tu, luna, in ciel?", concerto con letture da Dante, D'Annunzio, Pirandello, Beaudelaire, Pascoli, Manzoni, Rodari, Calvino e Leopardi. Mario Brusa alla voce, Enrico Euron all'arpa celtica. Info 011/8981955 o scriptoriumonlus@libero.it. ARENA CONTINASSA, STRADA COMUNALE DI DRUENTO, ORE 21,30 Freevillage: Kinds of Magic, tributo ai Queen. Al Festival Latino Americano spettacolo di capoeira. Info www.arenacontinassa.com. BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE 21,30 Per Gong2009, Ugo Maiorano & i Virtuosi della Tarantella in "Tammurriatella". Ingresso gratuito. Info 011/4431701. Danze & Clubbing OGR, CORSO CASTELFIDARDO 22, ORE 16-19 La fabbrica del liscio, ballo al palchetto. Ingresso gratuito. SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 19-01 Appuntamento con Safari by Night. Ingresso libero, consumazione obbligatoria. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Park Side: aperitivo Good Times con dj Andy e a seguire Slam!, con dj Luciano. Sul River Side appuntamento con Macumba dall'aperitivo a notte fonda, resident djs Federico Gandin, Andrea Frola DLF, CORSO ROSSELLI 153, ORE 20,30 L'Associazione culturale Uniontango organizza tutti i venerdì una Milonga estiva, con lezione gratuita di avvicinamento al tango argentino per principianti assoluti. Selezione musicale a cura di Ignazio. Ingresso 4 euro. Info 338/4413065. OGR, CORSO CASTELFIDARDO 22, ORE 21-23 Locura Tanguera, tango argentino. Ingresso gratuito. PIAZZA D'ARMI, CORSO MONTELUNGO ANGOLO CORSO FERRARIS, ORE 21,30 Serata di Milonga con el Milonghero. ARCATA 35, MURAZZI DEL PO, ORE 23 La Fiesta, dj Gavin ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 23 Serata Erasmus College, djs Mostricci of Sound Incontri GAZEBO SAMBUY, PIAZZA CARLO FELICE, ORE 17,30 "Gelato al Gazebo", si parlerà di gelato con Annarita Marli e sono previste gustose degustazioni. Varie MUSEO DELLE ANTICHITA' EGIZIE, VIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6, ORE 18,30-23 In occasione del primo fine settimana di agosto, il Museo Egizio resterà aperto con orario prolungato, per permettere ai visitatori di cogliere al meglio il fascino della collezione in un'atmosfera diversa dal solito. L'ultimo ingresso sarà alle ore 22. Inoltre, dopo le ore 18 verrà applicata la tariffa unica ridotta, pertanto i visitatori potranno accedere all'esposizione con un biglietto d'ingresso di 3,50 euro. In occasione di questa apertura straordinaria sarà possibile effettuare visite guidate in compagnia di un egittologo al costo di 4 euro, prenotandosi al numero 011/4406903. Info www.museoegizio.it. SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone "Arti plastiche, la favola" (da 5 a 15 anni) e al pomeriggio "Arti plastiche, il corpo e il bosco". Costo laboratori 6 euro. Per chi vuole tenersi in forma, corso di Pilates dalle 10,30 alle 12 (10 euro). Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. SABATO 8 Musica AUDITORIUM ORPHEUS, CORSO GOVONE 16/A, ORE 21 "I Grandi Interpreti": Davide Borin al pianoforte esegue arie di Haydn, Beethoven e Brahms. Info www.piccoloauditoriumparadisi.com o 011/9680597. BASILICA DI SUPERGA, STRADA DELLA BASILICA 73, ORE 21 Stefano Bagliano al flauto diritto e Giorgio Tabacco al clavicembalo, per "Vox Organalis", con musiche di Corelli, Telemann, Barsanti, Haendel, D. Scarlatti, J.S.Bach. Info 011/8981955 o scriptoriumonlus@libero.it. GAZEBO SAMBUY, PIAZZA CARLO FELICE, ORE 21 Serata dedicata ai cantautori piemontesi con Beppe Pollone. OGR, CORSO CASTELFIDARDO 22, ORE 21,30 L'Associazione Echi di Musika presenta un ricco calendario di concerti tra rock, latino-americano e jazz. Questa sera appuntamento col nu jazz dei Doctor Jazz's Universal Remedy, in un mix tra la sostanza del jazz e le sonorità elettroniche più moderne. ARENA CONTINASSA, STRADA COMUNALE DI DRUENTO, ORE 21,30 Freevillage: Dirty Licks, tributo ai Rolling Stones. Al Festival Latino Americano gran finale col Carnevale Brasiliano. Info www.arenacontinassa.com. Danze & Clubbing PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata di liscio con Lello & Gasoline. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Aperitivo nel Park Side Swinging@ThePark con Naska; nel River Side Radici, con Andrea Pomini e Nothing But Funk. Dalle 22 arriva il Salotto di Mao nel Park Side e Homeless, con Seba Mc nel River Side. PARCO DI VITTORIO, AREA TRA VIA PASSO BUOLE E CORSO TRAIANO, ORE 20,30-23,30 Serata di ballo liscio CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Musica e balli con l'Orchestra I Desideri. PIAZZA D'ARMI, CORSO MONTELUNGO ANGOLO CORSO FERRARIS, ORE 21,30 Saggio dei corsi di danza contemporanea TERRAZZA CUS, CORSO SICILIA 50, ORE 21,30 El Nido Gaucho, la milonga dell'estate, con musicalizadores SinRumbo, Emiliana e Andrea. Ingresso 6 euro. Info 340/3021447. NORTH TENNIS CLUB, CORSO APPIO CLAUDIO 116, ORE 23 Cabana Fever: ristorante argentino Volver e piscina notturna per il Torinoforum Party, in consolle Gandalf and friends. ARCATA 35, MURAZZI DEL PO, ORE 23 Summer Peopledance, dj Karim ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 23 Lemon party, dj Davide Cinema PIAZZA DANTE LIVIO BIANCO, ORE 21,15 L'Associazione culturale Distretto Cinema propone la proiezione de "Il vento fa il suo giro" di Giorgio Diritti. Teatro BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE 16,30 Per "Burattini al Borgo... in Giardino": "Ti racconto Pinocchio", da Collodi con Marco Grilli. Ingresso 5 euro, gratis fino ai 10 anni. Info 334/7509331. Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone "Arti plastiche, la favola" (da 5 a 15 anni) e al pomeriggio "Arti plastiche, il corpo e il bosco". Costo laboratori 6 euro. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. ARMERIA REALE, PIAZZA CASTELLO 191, ORE 17 Visita guidata "Il re e il suo Museo", inoltre presentando il biglietto della visita sarà possibile usufruire della promozione Caffé Reale, "merenda reale" o "aperitivo reale", presso la caffetteria di Palazzo Reale. DOMENICA 9 Musica BASILICA DI SUPERGA, STRADA DELLA BASILICA 73, ORE 21 Per "Vox Organalis" i Solisti dell'Orchestra Barocca Città di Novara propongono musiche di Andrea Falconiero, Giovanni Battista Buonamente, Joseph Haydn. Info 011/8981955 o scriptoriumonlus@libero.it. Danze & Clubbing GALLERIA SUBALPINA, PIAZZA CASTELLO, ORE 18,30 Milonga con selezione musicale del duo SinRumbo, Emiliana ed Andrea. Info 340/3021447. PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Balli di gruppo e liscio con l'animazione dei Fratelli d'Italia. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Sophisticated Beats presenta The Four on the Floor Party, con i resident TTV, che accolgono NextOne e Luciano. ARCATA 35, MURAZZI DEL PO, ORE 20,30 Apericena bailado Taxi Dancer, con cibi e bevande tipiche cubane. Info e prenotazioni 346/0778348. Cinema OGR, CORSO CASTELFIDARDO 22, ORE 21,30 Serata cinematografica con la proiezione di "Ponyo sulla scogliera". Ingresso gratuito. IMBARCHINO AREA ESTERNA, VIA CAGNI 37, ORE 21,30 Per la rassegna "Nuovo Cinema Valentino" proiezione del film "Respiro", regia di Emanuele Crialese. Ingresso libero. Info 011/6566359. Incontri VITA UNIVERSALE, VIA LUSERNA DI RORÀ 3/A, ORE 10 Incontro "La Sapienza Divina e la profezia, del Consolatore che è stato annunciato e della grande donna che preparerà le vie del Signore di cui si parla nell'Apocalisse di Giovanni". Ingrasso libero. Info 011/4330976. Varie BORGO MEDIEVALE, PARCO DEL VALENTINO, ORE 11-13 Ritorna al Borgo Medievale l' appuntamento con "Musicaperitivo": i visitatori della Rocca potranno degustare un fresco aperitivo nel Giardino delle Delizie, accompagnati da un ensemble musicale che eseguirà brani di repertorio classico all'ombra della Tettoia delle Armi. Costo 5 euro. Info 011/4431701. PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 15,30 "C'è un drago in museo", laboratorio per bambini dai 5 ai 9 anni: il racconto delle avventure di Elio il drago accompagnerà i bambini alla scoperta delle diverse figure dipinte, intagliate in legno e scolpite in pietra, fino alla conoscenza del ruolo e del significato del drago nel lontano Oriente. Prenotazione consigliata allo 011/4429911. MAO, VIA SAN DOMENICO 9-11, ORE 16 "Viaggio in Oriente", visita guidata a tutte le collezioni. È consigliata la prenotazione. Info 011/4436928. PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO, ORE 16 "Diciotto secoli d'arte", visita al Palazzo ad ai capolavori delle collezioni. Info 011/4429911. LUNEDI' 10 Musica PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata karaoke con Claudio e Rita. EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO GOVONE 16/A, ORE 20,45 Per "Aurore Musicali", concerto "Il fascino dell'Opera in 90 minuti: l'elisir d'amore" di Gaetano Donizetti, con Natlia Lemercier Miretti, Simone Maresca, Gabriele Bolletta, Evans Tonon e al pianoforte Michele Varda. Ingresso 3 euro. Info 011/595292. PIAZZA D'ARMI, CORSO MONTELUNGO ANGOLO CORSO FERRARIS, ORE 21,30 Serata rock, con Luca e i Limoni. Danze & Clubbing CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Si balla col dj set Ingo. Teatro AREA GIARDINI DI VIA OGLIARO, ORE 17 "Alla scoperta della magia", spettacolo di magia. Incontri ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA, STRADA DELLE CACCE 941, ORE 11 Il dottor Shufeng Zhang, della University of Arizona, su invito del dottor Giorgio Bertotti della Divisione Elettromagnetismo dell'INRIM, terrà il seminario dal titolo "Recent progress in spin torque theory". Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone "Arti plastiche, la favola" (da 5 a 15 anni) e al pomeriggio "Arti plastiche, il corpo e la città". Costo laboratori 6 euro. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. MARTEDI' 11 Musica ACUA - ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 21 Reset Festival, concerto di Maico Mc. Info www.reset.to.it. Danze & Clubbing PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata disco, con Danilo & Orlando da Radio Anch'io. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Aperitivo Lecca Lecca con i djs Alessio & Gianluigi. SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 21-01 Safari by night propone una serata sensuale a base di tango. Ingresso libero, consumazione obbligatoria. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Musica e balli con la live music band Sabrina. Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone "Arti plastiche, il corpo" (da 5 a 15 anni) e al pomeriggio "Arti plastiche, il corpo". Costo laboratori 6 euro. Per Safari Wellness, Pilates dalle 10,30 alle 12 (10 euro). Nel pomeriggio per Safari Kids (0-5 anni) laboratorio di manipolazione. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. MERCOLEDI' 12 Musica ACUA - ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 21 Reset Festival, concerto dei Tarikone Mc. Info www.reset.to.it. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 21 Per "Fluido in Jazz", 4 TO jazz. Info 011/6694557 o info@fluido.to. AUDITORIUM ORPHEUS, EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA, CORSO GOVONE 16/A, ORE 21.15 Per la rassegna jazz "Tutta un'altra musica", concerto jazz del Trio Cucchi - Mascherpa - Liberti, con Diego Mascherpa al sax soprano, Silvia Cucchi al pianoforte e Davide Liberti al contrabbasso. Il repertorio è interamente composto dai tre musicisti e alterna parti totalmente improvvisate a temi di respiro più classico. Ingresso libero. Info 011/595292. TERRAZZA JAZZ CLUB TORINO, VIA GIOLITTI ANGOLO VIA SAN FRANCESCO DA PAOLA, ORE 21,30 Per Estate Jazz Torino, Luciano Milanese Trio, con Luciano Milanese al contrabbasso, Gianluca Tagliazucchi al pianoforte e Carlo Milanese alla batteria. Ingresso 13 euro, tesserati 8, ridotti 5. Info 011/6686336 o www.jazzclub.torino.it. Danze & Clubbing SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 19-01 Safari by night propone un "mercoledì da leoni" con i vinili degli anni '60. Ingresso libero, consumazione obbligatoria. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata latinoamericana con dj Latino. CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Musica e balli con l'Orchestra Macario. Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone il laboratorio "Origami - la casa del ragno" (da 5 a 15 anni), mentre per Safari Kids (0-5 anni) laboratorio di manipolazione. ASppuntamento col fitness dalle 10,30 alle 12 e dalle alle 11 alle 12 e dalle 16,30 alle 17,30 tornano i massaggi alle mani e ai piedi. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. GAM, CORSO GALILEO FERRARIS 30, ORE 16,30 Visita guidata alla mostra temporanea "I giovani che visitano le nostre rovine non vi vedono che uno stile". Info 011/4429546. PARCO DELLA COLLINA TORINESE, STRADA FUNICOLARE 55, ORE 21,30 "Aspettando le perseidi!", escursione notturna nella zona più scura del "Bosco sopra la città", per avvicinarsi all'osservazione del cielo e all'astronomia attraverso le leggende e la natura del Parco Naturale della Collina Torinese. E dopo l'escursione anguria per tutti. Prenotazione obbligatoria. Info 011/8903667 o www.collinatorinese.com. GIOVEDI' 13 Musica ACUA - ALCATRAZ, MURAZZI DEL PO, ORE 21 Reset Festival, concerto degli Accordo Bossa. Info www.reset.to.it. Danze & Clubbing EX MOI, VIA GIORDANO BRUNO 191, ORE 15,30-18,30 Pomeriggio danzante. SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 19 Safari by night propone un aperitivo nel verde sulle sponde del fiume. Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. PASSAGGIO A NORD OVEST, VIA CASTELDELFINO 64, ORE 19-24 Serata liscio e disco con Caplin. FLUIDO, VIALE CAGNI 7, ORE 19,30 Aperitivo Tickle, con Cato, dj Luciano, Seba Mc, Davide "Enphy". CASCINA GIAJONE, VIA GUIDO RENI 102, ORE 21,15 Musica e balli con Nando e i Prefissi. PATIO CLUB, CORSO MONCALIERI 346/14, ORE 22 La Notte dei Dee-Jays, con sonorità che spaziano dagli anni '70 agli anni '90. Info e prenotazioni 011/6614841. Varie SAFARI CLUB, CORSO CASALE 13, ORE 10,30-13 E 16,30-19 Safari Junior propone il laboratorio "Fotografia - io, il tempo e lo spazio", nel pomeriggio laboratorio "Arte dle riciclo - gli strumenti musicali". Info 335/5806672, 392/4995204 o 347/3535874. MAO, VIA SAN DOMENICO 9-11, ORE 21 Nell'ambito de "I Giovedì del MAO", con apertura prolungata fino alle 23, percorso tematico attraverso le collezioni "Abiti, trucco, acconciature". Prenotazione consigliata allo 011/4436927. MOSTRE Monumento da tasca BIBLIOTECA DELLA REGIONE PIEMONTE, VIA CONFIENZA 14 La mostra "Il monumento da tasca: medaglie commemorative piemontesi tra '800 e '900" è visitabile fino al 25 settembre con orario: dal lun. al ven. 9-13; 14-16. Info 331/6905041. Elsa Morante BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE, VIA DELLA CITTADELLA 5 Mostra fotografica "Elsa Morante nelle immagini di Federico Garolla 1956 - 1961", visitabile fino a lunedì 31 agosto. Info 011/4429812. Arte in volo UFFICIO RELAZIONI COL PUBBLICO CONSIGLIO REGIONALE, VIA ARSENALE 14/G La mostra "Arte in volo. La pittura celebra i Giochi mondiali dell'aria" sarà visitabile fino al 28 agosto, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16. Info 800/101011. Famiglie d'Africa BIBLIOTECA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17 Il Comitato Collaborazione Medica, Organizzazione Non Governativa di Torino, esporrà fino al 2 settembre presso la mostra fotografica "Famiglie d'Africa". Orario: lunedì 15-19,30; da martedì a venerdì 8,15-19,30; sabato 10,30-18. Info 011/6602793 o www.ccm-italia.org. Evoluzione dell'auto MUSEO NAZIONALE DELL'AUTOMOBILE, CORSO MASSIMO D'AZEGLIO 15 La mostra "L'evoluzione dell'automobile", un nuovo appuntamento dedicato alla storia dell'automobile, sarà visitabile fino al 13 settembre, con orario, dal martedì alla domenica 10-18. Fino al 30 agosto sarà esposta la Yamaha di Valentino Rossi. Il museo sarà regolarmente aperto sabato 15 e domenica 16 agosto, con orario 10-18,30. Info 011/6599872. Kakemono LIBRERIA MILLEVOLTI, CORSO FRANCIA 101 "Il posto della tigre", kakemono in mostra fino al 14 agosto e poi dal 7 al 15 settembre, con orario 9,30-13 e 16-19,30, lunedì mattina chiuso. Ingresso gratuito. Info 011/4330250. Agosto in Pinacoteca PINACOTECA AGNELLI, VIA NIZZA 230/103 La Pinacoteca riapre al pubblico martedì 4 e per tutto il mese di agosto offre l'ingresso gratuito ai bambini e ragazzi da 0 a 16 anni se accompagnati da un adulto. Inoltre sono previste visite guidate alle ore 16, nei giorni del 13, 16, 20, 23, 27 e 30 agosto. Info www.pinacoteca-agnelli.it. Tutte le mostre MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36 La mostra "La scimmia nuda. Storia naturale dell'umanità" è aperta fino al 10 gennaio; fino al 31 agosto sono visitabili la mostra "Le iris tra botanica e storia", la mostra di Dario Lanzardo "Cosa sono le nuvole" e "Viaggio in Basilicata: il dialogo interculturale, la percezione dell'altro". Inoltre si possono visitare le mostre permanenti "Museo storico di zoologia", "Arca" e "Mineralia 2". Orario 10-19 tutti i giorni, chiuso il martedì. Info 011/4326354 o www.mrsntorino.it. Aperture al pubblico VILLA DELLA REGINA, STRADA SANTA MARGHERITA 40 Fino al 27 settembre la Villa sarà aperta al pubblico la domenica, dalle 10 alle 18,30 (ingresso ultimo gruppo alle ore 16). Ogni giorno verranno organizzati 6 gruppi di visita di 25 persone, partenze gruppi: ore 10; 11; 12; 14; 15 e 16. Gli ingressi delle ore 14; 15 e 16 sono riservati ai gruppi preorganizzati. Modalità di prenotazione: visitatori singoli, prenotazione telefonica 800/329329; prenotazione diretta presso lo sportello InfoPiemonte di piazza Castello angolo via Garibaldi. Gruppi preorganizzati: direttamente presso la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte, 011/5641717 o villadellaregina@artito.arti.beniculturali.it. Info www.artito.arti.beniculturali.it/Villa. Inc.O NAT CAFE', VIA DELLE ROSINE 6, ORE 18-21 Le opere di "Inc.O", opere grafiche e dipinti di Pier, saranno esposte fino al 15 agosto. Info www.freementi.com. The best is yet to come. GLANCE, VIA SAN MASSIMO 45 La collettiva "The best is yet to come..." è visitabile fino all'8 agosto, con orario, mar-sab, 15,30-19,30. Giovani GAM, VIA MAGENTA 31 La mostra "I giovani che visitano le nostre rovine non vi vedono che uno stile" è visitabile fino al 30 agosto, con orario mar-dom, 10-18. Ingresso 7,50 euro, ridotto 6. Luisa Rabbia FONDAZIONE MERZ, VIA LIMONE 24 "In viaggio sotto lo stesso cielo", fino al 20/9; e fino al 9/8 anche "Meteorite in giardino 2", con performance ogni martedì alle 21,30. New York-Torino FUSION ART GALLERY, PIAZZA PEYRON 9/G "New York-Torino. Nuove proposte", fino al 15/9, con orario mar, gio e ven 16,30-19 o su appuntamento chiamando il 335/6398351. Sophie Usunier PAV, VIA GIORDANO BRUNO 31 "Domestic Conditions", fino al 13/9, con orario mer-ven 15-18; sab e dom 12-19. Cile MUSEO DELLA RESISTENZA, CORSO VALDOCCO 4/A La mostra "Arte e politica in Cile" è visitabile fino al 27/9, con orario 10-18; gio 14-18, chiusa il lunedì. Musica e spettacolo ARCHIVIO STORICO, VIA BARBAROUX 32 La mostra "Musica e spettacolo a Torino tra Otto e Novecento", realizzata in collaborazione con l'Archivio Storico del Teatro Regio, è visitabile fino al 30 settembre, con orario lunedì - venerdì 8,30-16,30 escluso festivi. Ingresso libero. Info www.comune.torino.it/archiviostorico. Montagne della frutta MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, PIAZZALE MONTE DEI CAPPUCCINI 7 La mostra "Le montagne della frutta. Etichette 1900-1960" presenta una selezione di centosessanta etichette di cassette per la frutta a tema montano. La mostra è visitabile fino all'8 novembre, con orario 9-19, dal martedì alla domenica. Info 011/6604104 o www.museomontagna.org. Chapeau! ISTITUTO D'ARTE PASSONI, VIA DELLA ROCCA 7 L'esposizione "Capeau! I cappelli di Popy Moreni. Paris" è apprezzabile fino al 30 settembre, col seguente orario: lunedì e martedì, 9-16; mercoledì - venerdì, 9-13; sabato 9-12. Info 011/8177377. Rive Gauche LUNGO DORA NAPOLI, PONTE CARPANINI-PONTE DUCA DEGLI ABRUZZI Ogni seconda domenica del mese, fino a dicembre, con l'esclusione di agosto e novembre, dalle 9 alle 18 "Rive Guache. Pittori a Torino", esposizione di quadri, sculture, disegni, fotografie e artigianato di pregio. Info 349/7513918 o www.bdtorino.it. Paolo Lessio INTERNI ARREDAMENTI, VIA CARLO ALBERTO 44 "Pause. Silenzio", sino a fine anno. Info 011/533950. GITE Itinerario di Ferragosto MONUMENTO DUCA D'AOSTA, PIAZZA SOLFERINO, ORE 10 Con il percorso speciale dedicato al Risorgimento a Torino, il 15 agosto inizia la seconda sessione di Gran Tour, il programma di itinerari che portano alla scoperta dei tesori artistici e architettonici a Torino e in tutto il Piemonte. L'itinerario di Ferragosto è gratuito e libero da prenotazione. Info 800/329329, www.torinocultura.it e www.piemontefeel.it. Gite di Ferragosto CIRCOSCRIZIONE 2 - SANTA RITA - MIRAFIORI NORD, TEL. 011/4435204 In programma due gite di ferragosto rivolte a tutte le fasce di età, in particolare gli sconti agli over 60 residenti in circoscrizione: Santuario di Oropa e ad Avigliana e al Santuario di Novalesa. Iscrizioni entro l'11 agosto presso l'ufficio turismo, in orario martedì e giovedì, dalle 9 alle 12. Merenda sinoira TURISMO TORINO E PROVINCIA, WWW.TURISMOTORINO.ORG/MERENDASINOIRA La Merenda Sinoira può essere consumata tutti i venerdì, sabato e domenica, dalle ore 17 alle ore 19, fino al 27 settembre, a conclusione di una gita fuori porta nel Parco Fluviale del Po Torinese, nel Parco Naturale Gran Bosco di Salbertrand, nel Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia, nel Parco Regionale La Mandria, nel Parco Naturale Val Troncea, nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Il costo varia dagli 8 ai 15 euro (incluso 1 bicchiere di vino). Info e prenotazione 011/535181. Trek estivi TREKKING ITALIA, VIA SAN MASSIMO 104/A "La Valle del Viso" da domenica 16 agosto a venerdì 21 agosto; "La traversata delle Alpi Liguri", trekking someggiato (trasporto bagagli con asini) da mercoledì 26 agosto a domenica 30 agosto. Info www.trekkingitalia.org o 011/3248265. Escursioni CAI-UGET, GALLERIA SUBALPINA Il Cai-Uget organizza gite ed escursioni: Il 22 e 23 agosto salita alla Croce Rossa, con pernottamento al Rifugio Cibrario. Il 29 e 30 agosto La Tersiva (3512 m) da Lillaz in Val di Cogne. Info 011/537983. Tour guidati SOMEWHERE, VIA BOTERO 15 Ogni giovedì e sabato alle 21 appuntamento con "Torino Magica", ritrovo in piazza Statuto 15, durata del tour 2 ore e 30 minuti, costo di 20 euro (parte a piedi e parte in bus privato); ogni giovedì alle 21 "Torino Gialla", costo 20 euro; ogni sabato alle 20,30 partenza per "La Reggia di Venaria by night", costo 25 euro. Info e prenotazione obbligatoria 011/6680580 o booking@somewhere.it. Gite in bici ASSOCIAZIONE BICI&DINTORNI, WWW.BICIEDINTORNI.IT Lunedì 10 "Da Acqui al Mare", con rientro in treno da Savona. Info 328/9618668. Mito e realtà TURISMO TORINO E PROVINCIA, WWW.TURISMOTORINO.ORG Fino al 26 settembre, Torino si mostra con un insolito tour guidato, tutti i sabati alle ore 18, che condurrà i visitatori alla scoperta del centro storico della città svelandone i suoi aspetti più nascosti ed intriganti. Partenza dall'Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica in piazza Castello (angolo via Garibaldi). Costo 8 euro, ridotto 6,50. Info e prenotazioni 011/535181. Senegal solidale VIAGGI SOLIDALI SCS ONLUS, WWW.VIAGGISOLIDALI.IT Proposta di viaggio in Senegal "Le meraviglie del Sud: alla scoperta del Sine Saloum", durata 10 giorni, con partenze 14 agosto - 18 settembre, a partire da 1.490 euro. Info info@viaggisolidali.it o 340/8186486. TastePartout EXPLORANDO VIAGGI, VIA MANZONI 3/A "TastePartout", nasce una nuova foodlosophy di viaggio. Prima proposta Marocco, con partenze idividuali il mercoledì e la domenica; partenze di gruppo il 21 febbraio e il 4 aprile con accompagnatore da Milano (quota variabile da 1290 a 1890 euro). Proposta Thailandia, con partenze individuali il martedì ed il giovedì; di gruppo con accompagnatore il 2 febbraio e il 23 marzo da Milano (quota da Milano 2590 euro). Info e prenotazioni 011/540520 o info@explorandoviaggi.it. Turchia, Sri Lanka e grandi mostre CTC, PIAZZA BERNINI 16 Viaggio in Turchia dal 10 al 17 ottobre; visita alle grandi mostre a Trento e Bolzano il 24 e 25 ottobre; il viaggio in Sri Lanka verrà presentato mercoledì 9 settembre alle ore 21 all'Hotel Lancaster di corso Turati 8. Info e prenotazioni 011/5604183, info@assoctc.it o www.assoctc.it. Trentino Alto Adige RAGGIUNGERE TOUR OPERATOR, CORSO FIUME 10 Un itinerario esclusivo tra tradizione ed innovazione nella cornice suggestiva del Trentino Alto Adige, dal 16 al 19 settembre. Info 011/6604261 o info@raggiungere.net. Basaglia viaggi CAFFE' BASAGLIA, VIA MANTOVA 34, ORE 21 Proposte viaggi per il 2009: Mali dal 24 ottobre al 15 novembre, prenotazioni entro il 10 settembre. Info 347/2734202. Dalla California a Rodi VIAGGI ELIANTO, VIA DELLA MISERICORDIA 6 Bretagna e Normandia dal 5 al 12 settembre; tour del Portogallo, dal 19 al 26 settembre; Roma dal 7 all'11 ottobre. Info 011/5612818. Torino Today Tour URBAN CENTER METROPOLITANO, NUMERO VERDE 800/329329 Due itinerari a nord e a sud della città per conoscere edifici, spazi aperti, giardini e attrezzature collettive dei quartieri pubblici sorti nel corso del Novecento nelle periferie della città come risposta ai fabbisogni abitativi del dopoguerra: "TTT.04 La città pubblica verso Falchera" (sabato 10 ottobre) e "TTT.05 La città pubblica verso Mirafiori" (sabato 19 settembre, 17 ottobre). Costo di 12 euro, durata di 4 ore. Ritrovo davanti alle Ogr, ore 9,30. Tour torinesi WWW.TORINGIRANDO.IT; TEL 333/6791750. Giri guidati ideati e condotti dalla guida Micaela: a Torino (10 euro) "Rol è ancora con noi" sul sensitivo torinese, "Seduzione e civetterie di donne alla conquista del Re", "Torino inglese e piccola Parigi", curiosità inglesi e francesi in città; "Torino proibita", tour trasgressivo su scandali e proibizioni del passato; "Il malatour", sulla mala di un tempo e ancora "Penne d'oro del Piemonte" su Pavese e Salgari, e "Torino elegante capitale alla moda". Info toringirando@yahoo.it o www.toringirando.it. Torino nello zodiaco RAFFAELA PALMA, WWW.CAUS.IT "Torino nello Zodiaco" è un nuovo e interessante percorso per le vie di Torino alla scoperta dei segni zodiacali esterni agli edifici del capoluogo subalpino. Ideato da Raffaele Palma con fotografie di Norberto Tosetti e progettazione internet di Flavio Portis, il percorso è scaricabile dal sito www.caus.it, con tanto di mappa. Una breve introduzione al singolare itinerario, aiuterà gli interessati esploratori alla comprensione e alla individuazione di questi dettagli architettonici tipici di Torino. VARIE Testimoni di Geova STADIO OLIMPICO CORSO AGNELLI Fino a domenica 9 Assemblea Nazionale dei Testimoni di Geova. Tema «Siate vigilanti». Aiuti di Stato ISTITUTO UNIVERSITARIO DI STUDI EUROPEI, VIA MARIA VITTORIA 26 Il Centro di Documentazione Europea organizza a Torino la terza edizione del corso di formazione su "Aiuti di stato e crisi economica. Programmare interventi pubblici efficaci per superare la crisi", con l'obiettivo di fornire le competenze necessarie per valutare la compatibilità, la legittimità e l'efficacia degli aiuti di stato. Il corso durerà tre giorni, dal 23 al 25 settembre. Info e iscrizioni http://aiutidistato.iuse.it. 30 e lode INFOGIRO, WWW.ZIPNEWS.IT Sono aperte le iscrizioni per partecipare a "30 e lode - play your game", il gioco - evento dedicato a tutti i neodiplomati che sceglieranno di frequentare l'università in Piemonte nel 2009 - 2010. Il vincitore assoluto verrà premiato con l'iscrizione al primo anno accademico (prima rata); per il secondo classificato in palio una bicicletta Fiat; i primi 20 classificati riceveranno, inoltre, l'abbonamento on-line a La Stampa e un buono sconto del Mirafiori Motor Village a tutti i partecipanti. L'iscrizione al gioco è gratuita. Per iscriversi è sufficiente inviare via sms, al 333/2647645, la risposta esatta a questo quesito: Che cos'è l'agorà? A - una pianta; B - una piazza; C - un minerale o compilare il form sul sito internet: www.lastampa.it/30elode. Iscrizioni entro il 30 settembre. Il gioco si svolgerà dal 28 settembre al 3 ottobre 2009 sull'Infogiro, l'autobus attrezzato dell'Informagiovani. Info www.zipnews.it. Arti circensi SCUOLA DI CIRCO FLIC, VIA MAGENTA 11 La FLIC, Scuola Professionale Formazione Arti Circensi, riconosciuta dalla F.E.D.EC. (Federazione Europea delle Scuole di Circo Professionali) ha aperto le iscrizioni ai corsi di formazione professionale che partiranno nel mese di ottobre. Le selezioni avverranno il 15, 16 e 17 settembre. Gli aspiranti allievi troveranno tutte le informazioni ed i moduli per l'iscrizione in www.flicscuolacirco.it Grafite in museo PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO "Schizzi di... grafite in museo" è la proposta di Palazzo Madama ai visitatori di conoscere l'edificio e il museo attraverso il disegno: ognuno può portare il proprio materiale da casa; sono però a disposizione sgabelli e tavolette di supporto, carta e matita per provare a cimentarsi con la copia dal vero. Attività gratuita, inclusa nel costo del biglietto. Prenotazione consigliata. Info 011/4429911. Corsi CIAU BALE FACTORY, VIA ROERO DI CORTANZE 2 Nei mesi di settembre e ottobre prendono il via i corsi di recitazione, dizione, doppiaggio e scrittura comica. Sono aperte le iscrizioni ai provini d'ammissione e ai corsi ad ammissione libera. Info www.oasitopos.eu. Università privata SSF REBAUDENGO, PIAZZA REBAUDENGO 22 La SSF Rebaudengo è affiliata alla Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università Pontificia Salesiana e offre la possibilità di iscriversi a corso di laurea triennale in Psicologia della Comunicazione. A conseguimento dell'attestato è possibile proseguire gli studi con il biennio di perfezionamento e avviarsi alla professione di psicologo senior in qualsiasi struttura universitaria. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre, i corsi ordinari settimanali inizieranno il 12 ottobre quelli della formula week-end invece dal il 5 ottobre. Info www.rebaudengo.it o 011/2340083. Summer School INTERNATIONAL SUMMER SCHOOL, VILLA GUALINO, VIALE SETTIMIO SEVERO 63 Summer School organizzata congiuntamente da istituzioni ONU e dell'Unione Europea su un tema di larga attualità quale il fenomeno delle migrazioni. I corsi si svolgono dal 28 settembre al 9 ottobre. Info http://summerschool.iuse.it/. Navigazione sul Po GTT, CORSO TURATI 19/6, TEL. 011/5764329 Per l'estate la navigazione turistica sul Po sarà in funzione anche nei giorni feriali sul percorso Murazzi-Borgo Medioevale. Fino al 6 settembre i battelli viaggeranno tutti i giorni (escluso il lunedì) con partenze dai Murazzi alle ore 15, 16, 17 e 18. Da Borgo Medioevale le partenze saranno alle 15.30, 16.30, 17.30 e 18.30. Alla domenica e nei giorni festivi ci sarà una corsa anche al mattino con partenza alle 10.30 dai Murazzi e alle 11 da Borgo Medioevale. Alle 11.30 il battello ripartirà ancora per Borgo Medioevale per riportare indietro coloro che erano saliti in quest'ultimo imbarco. Le tariffe di andata e ritorno tra Murazzi e Borgo Medioevale sono di 2 euro nei giorni feriali e di 3 euro nei giorni festivi. Estate alla Lido PISCINA LIDO, VIA VILLA GLORI 21 Per il periodo estivo la piscina sarà aperta col seguente orario, fino a domenica 13 settembre: lunedì e martedì 13-19, da mercoledì a domenica 10-19. Info 011/4435830. Programma estate SALGARI CAMPUS, CORSO CHIERI 60 Il parco a tema è aperto tutta l'estate con proposte rivolte ai gruppi ed ai singoli: attività ludico sportive, momenti di socializzazione, percorsi ecodinamici, arrampicata, labirinti. L'orario per le attività di gruppo è dalle 9,30 alle 16,30, i costi variano a seconda della composizione del gruppo, da 8 a 10 euro a persona. Su prenotazione è possibile richiedere il pernottamento in campeggio. Le attività per i singoli si svolgono con ingresso tra le 7,45 e le 9 e uscita tra le 17 e le 17,30. Nelle settimane dall' 8 al 12 giugno e dal 10 al 14 agosto, l'apertura è vincolata alla presenza di almeno 10 iscrizioni. Costo d'iscrizione 15 euro più moduli di frequenza settimanale, da 100 a 220 euro. Info e prenotazioni 340/5414755 o 339/6497243. Anno Accademico 09/10 GYPSY MUSICAL ACADEMY, VIA PAGLIANI 25 Sono aperte le iscrizioni alla sezione Performing Arts per corsi di danza, canto e teatro, con programma personalizzato per ogni singolo allievo. In più sono previsti stage con maestri di fama nazionale e internazionale in sede e incontri e approfondimenti con personaggi affermati nel mondo del musical, cinema e tv. Info e iscrizioni 011/0968343 o info@gypsymusical.com. Guida sicura MIRAFIORI MOTOR VILLAGE, PIAZZA CATTANEO 9 Tutti i mercoledì dalle 18 alle 20, Mirafiori Motor Village mette a disposizione Alfa Romeo MiTo, Brera e Alfa GT per vivere un quarto d'ora di adrenalina pura sullo storico circuito di prova interno del comprensorio di Mirafiori. A richiesta sarà inoltre possibile compiere un giro finale a tutta velocità con il pilota alla guida per vivere l'esperienza della vera guida sportiva. Il costo della corsa è di 15 euro. Tutti i sabati e le domeniche invece appuntamento con i corsi di guida sicura: verranno effettuate lezioni di teoria e pratica per ottenere dalla guida il massimo piacere e la piena sicurezza. Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Il costo del corso è di 170 euro. Info e prenotazioni 011/23416829. Risparmio energetico INFORMA 8, VIA ORMEA 45 A San Salvario apre lo sportello per il risparmio energetico, in collaborazione con l'Associazione Legambiente Volontariato Ecopolis Torino. Orari d'apertura: lunedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16; il martedì dalle 9 alle 13 e il venerdì dalle 9 alle 14. Info 011/4435837 o 011/4435824. Attività anziani SPAZIO ANZIANI, VIA OSASCO 80 Lo spazio anziani circoscrizionale è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12; lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 15,30 alle 18,30, e giovedì dalle 14,30 alle 17. Info 011/3852919. Nomadi I RAGAZZI DEL 50, STRADA DELLA PRONDA 66/4 Il Nomadi Fans Club "Vagabondi della Mole" sono un Gruppo di amici che si riunisce per parlare di musica, ma anche di solidarietà, ogni mercoledì sera dopo le 21. Info 011/281782, 338/4142982 o 347/0622574. Allattamento e coccole CIRCOSCRIZIONE IX, VIA MONTEVIDEO 27/LM Tutti i venerdì mattina, dalle 10 alle 12, appuntamento per le mamme in attesa, incontri di preparazione al parto. Info e prenotazioni 340/6851803 o 338/3623878. Turista per un giorno WWW.TURISMOTORINO.ORG, TEL. 011/535181 Dall'inizio di marzo, e per tutto il 2009, la Città di Torino, GTT- Gruppo Torinese Trasporti e Turismo Torino e Provincia, invitano i torinesi a diventare "turisti" per un giorno, della loro città, viaggiando sull'autobus City Sightseeing Torino ad una tariffa agevolata. Nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, i residenti di Torino possono infatti usufruire di uno sconto sul biglietto 10 euro anziché 15, e se in possesso di un abbonamento annuale o mensile ai mezzi pubblici hanno diritto a un'ulteriore riduzione a 7,50 euro. Tra i 6 e i 15 anni il biglietto costa 5 euro. Disoccupati BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17 Corsi gratuiti per disoccupati over 25 per il conseguimento della patente europea del computer, in collaborazione con la Casa di Carità. Arti e mestieri. Info e iscrizioni 800/901162 e 011/2212611. Pianoforte WWW.METHODE-PAVLOVA.COM, TEL. 348/4486927 Professoressa di pianoforte diplomata a Mosca con esperienza trentennale, Mosca, Parigi e Torino impartisce master ad allievi e professionisti di qualsiasi età e livello presso la propria abitazione, in zona Santa Rita nel mese di luglio. Biglietto multimuseo WWW.FONDAZIONETORINOMUSEI.IT La Fondazione Torino Musei propone un biglietto unico che consente l'accesso a GAM, Palazzo Madama, MAO e Borgo e Rocca Medievale, tariffa intera 14 euro, ridotta a 11. Il biglietto ha la validità di un mese dalla data di emissione. Un condominio per amico WWW.COABITARE.ORG Vuoi abitare in modo piacevole e sereno? Più solidale e sostenibile? Visita il sito www.coabitare.org. CONCORSI Designers of tomorrow HTTP://WWW.NOTTEDEIRICERCATORI.IT/PIEMONTE-VDA/CONCORSO Il prossimo 25 settembre torna l'appuntamento con "La notte dei ricercatori". Fino al 15 settembre giovani creativi potranno partecipare al concorso "Designers of tomorrow: graphic competition", presentando le loro idee per l'immagine pubblicitaria dell'edizione 2010 della Notte dei ricercatori. Info sul bandohttp://www.nottedeiricercatori.it/piemonte-vda. Lingua Madre CASELLA POSTALE 427, VIA ALFIERI 10 Il Concorso letterario Lingua Madre è diretto a tutte le donne straniere, anche di seconda o terza generazione, residenti a Torino e in Italia che, utilizzando la lingua italiana, vogliano approfondire il rapporto tra identità, radici e il mondo "altro". Le opere selezionate saranno pubblicate in un libro che verrà presentato nell'edizione 2010 della Fiera Internazionale del Libro di Torino. Gli elaborati dovranno pervenire entro il 31 dicembre a: Concorso letterario nazionale Lingua Madre, Casella postale 427, Via Alfieri 10, 10121 Torino Centro. Info 011/4476283 o www.concorsolinguamadre.it. Io lo vedo così PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO Palazzo Madama ha indetto un concorso fotografico tra i visitatori con lo scopo di favorire la conoscenza delle collezioni e del Palazzo. La fotografia sarà l'occhio con cui i visitatori racconteranno al museo come vivono, per questo motivo le foto dovranno preferibilmente ritrarre le persone in rapporto allo spazio museale, e non solo le opere. Per partecipare al concorso sarà sufficiente inviare le proprie foto al gruppo Flickr di Palazzo Madama: http://www.flickr.com/groups/palazzomadamatorino, termine di scadenza 30 agosto. Info 011/4429911. Aspiranti coltivatori PAV, VIA GIORDANO BRUNO 31 Bando di concorso per l'assegnazione un lotto di terreno ad uso orticolo nel territorio del Parco Arte Vivente. Possono partecipare al concorso cittadini singoli o organizzati in piccoli gruppi, residenti nella città di Torino. La concessione del lotto, di durata biennale, sarà a titolo gratuito e avverrà tramite pubblica estrazione a sorte che avrà luogo nel periodo tra settembre e ottobre 2009 (in data da definirsi). Le persone interessate possono visionare il lotto visitando il PAV da mercoledì a venerdì: 15 - 18; sabato e domenica: 12 -19. Info e regolamento 338/3721045 o www.esculenta.org/ortoarca.htm Io lo vedo così PALAZZO MADAMA, PIAZZA CASTELLO Palazzo Madama ha indetto un concorso fotografico tra i visitatori con lo scopo di favorire la conoscenza delle collezioni e del Palazzo. La fotografia sarà l'occhio con cui i visitatori racconteranno al museo come vivono, insieme ad amici e familiari, la loro esperienza di visita, il rapporto con le opere, con le sale del Palazzo, con la storia del museo. Per questo motivo le foto dovranno preferibilmente ritrarre le persone in rapporto allo spazio museale, e non solo le opere. Per partecipare sarà sufficiente inviare le proprie foto al gruppo Flickr di Palazzo Madama seguendo le semplici regole contenute nel regolamento del concorso: http://www.flickr.com/groups/palazzomadamatorino. Termine ultimo 30 agosto. Adattarsi in città MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI, VIA GIOLITTI 36 Il Museo Regionale di Scienze Naturali indice la prima edizione del Concorso Fotografico "Adattarsi in città". L'obiettivo del concorso è quello di invitare tutti a scoprire e raccontare con le immagini come la vita si è adattata all'ambiente urbano, ponendo particolare attenzione a come l'uomo, la fauna e la flora si siano adeguati alle condizioni ambientali della città. I temi del concorso sono due: l'uomo, la fauna e la flora. Le opere potranno essere consegnate dal 15 novembre al 15 dicembre. Info 011/4326307 o www.mrsntorino.it. Concorso calligrafico CAUS, WWW.CAUS.IT, TEL 339/6057369 Il Caus - Centro Arti Umoristiche e Satiriche indice un bando di concorso calligrafico, ideato da Raffaele Palma, "Abbecedario che Figura". La partecipazione al concorso è assolutamente gratuita e si rivolge al pubblico più ampio. Ciascun candidato può partecipare con un massimo di tre opere realizzate con qualsiasi tecnica, dimensione, non oltre cm 24 x cm 33, anche con più autori. Ogni opera potrà essere accompagna da un dattiloscritto di una cartella, al massimo di 25 righe, formato Times New Roman 14 (o similare) con una storiella umoristica, una divertente filastrocca in rima o un simpatico indovinello, così da sviluppare, integrare ed esaltare il lato più spiritoso dell' Abbecedario Calligrafico Figurato. Le opere in cartaceo dovranno essere spedite entro il 30 aprile a Raffaele Palma - Caus . corso Agnelli 148, 10137 Torino o a info@caus.it. Info 339/6057369 o www.caus.it. Concorso Emilio Gay ASSOCIAZIONE CULTURALE UNICORNO, VIA BARBAROUX 25 L'Associazione Culturale Unicorno bandisce il 5° concorso nazionale di poesia "Emilio Gay", cui si partecipa con una silloge di tre poesie in lingua italiana sul tema "Pegaso", dattiloscritte e redatte in 6 copie. Ciascuna poesia dovrà essere composta da un massimo di 50 versi. Partecipazione gratuita. Le opere dovranno essere recapitate a mezzo posta entro e non oltre il 31 ottobre, ad Associazione Culturale Unicorno, Via Barbaroux 25 - 10121 Torino, specificando sulla busta la dicitura "5° Concorso di Poesia Emilio Gay". Parole in corsa GTT, CORSO TURATI 19/6 Torna "Parole in Corsa", il concorso letterario di GTT rivolto agli scrittori inediti. Le iscrizioni per presentare al pubblico torinese e alla giuria di autori, critici e giornalisti un racconto breve sono aperte fino al 9 settembre. La rassegna è gratuita. I concorrenti dovranno far pervenire la scheda di partecipazione e l'elaborato in lingua italiana a tema libero non superiore alle 5.300 battute spazi compresi al sito www.paroleincorsa.it, via mail a paroleincorsa@gtt.to.it oppure su CD presso la sede del Gruppo Torinese Trasporti - Corso Turati 19/6. Info www.paroleincorsa.it. Concorso Mario Pannunzio CENTRO PANNUNZIO, VIA MARIA VITTORIA 35/H Il Centro Pannunzio indice l'edizione 2009 del concorso pluridisciplinare "Mario Pannunzio" in occasione del sessantesimo anniversario del settimanale "Il mondo", diretto fino al 1966 da Mario Pannunzio. Il concorso prevede 5 sezioni: poesia; narrativa; giornalismo e saggistica; tesi di laurea discusse negli ultimi tre anni accademici su tematiche letterarie, storico-politiche, filosofiche; fotografia. Ogni elaborato edito o inedito dovrà pervenire, firmato in una sola copia, alla Segreteria del Concorso Letterario Mario Pannunzio, in via Maria Vittoria 35, 10123 Torino, entro e non oltre il 15 ottobre. Info 011/8123023 o www.centropannunzio.it. Piemonte Mese ASSOCIAZIONE CULTURALE PIEMONTE MESE, VIA CIALDINI 6 L'Associazione Culturale Piemonte Mese organizza la terza edizione del Premio Piemonte Mese - I giovani scrivono il Piemonte, riservato a giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni. Il Premio e' suddiviso in tre sezioni: "Cultura e Ambiente", qualsiasi tema relativo ad arte, natura, storia, paesaggio, letteratura del Piemonte di ieri e di oggi; "Enogastronomia", prodotti e produzioni agroalimentari, cucina, vino; "Economia", tutto quanto è riferibile all'economia piemontese. Scadenza il 15 dicembre, partecipazione gratuita. Info e regolamento su www.associazionepiemontemese.org. Giovani collezionisti WWW.COMUNE.TORINO.IT/MUSEISCUOLA "Giovani collezionisti", concorso ideato dalla Città di Torino e dal Museo Civico d'Arte Antica di Palazzo Madama, intende promuovere ed esplorare il fenomeno del collezionismo, analizzarne i meccanismi e gli obiettivi e valorizzare il collezionismo privato dei giovani piemontesi. Saranno selezionate le migliori tre raccolte. Termine di presentazione 10 settembre. Info e bando www.palazzomadamatorino.it; www.fondazionetorinomusei.it o 011/4429911.

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Più veloce il recupero (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

L'operazione Più veloce il recupero Sono i tempi di recupero velocissimi uno dei punti di forza della nuova tecnica chirurgica. Chi viene operato ricomincia a camminare il giorno stesso, ed è completamente ristabilito nel giro di un mese. Quanto al dolore, la ricerca pubblicata dal dottor Siclari dimostra che il nuovo trattamenti mini-invasivo fa due volte meno male di quello chirurgico tradizionale. Esiste un indice di valutazione del dolore nell'immediato periodo post-operatorio, che va da zero a 10. Analizzando un campione di 59 pazienti, fra gennaio 2003 e agosto 2006, Siclari ha rilevato che le persone operate, subito dopo l'intervento, provavano un dolore massimo di 3,9. Con la tecnica tradizionale, il dolore percepito può arrivare anche a quota 8,3.

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La Tamagni porta del Parco (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Triora La Tamagni «porta» del Parco «Intendiamo realizzarvi la "Porta" del Parco insieme agli uffici e altri locali destinati a varie attività». Marcello Lanza, sindaco di Triora, ha le idee chiare sull'utilizzazione dell'ex Caserma Tamagni. Una struttura su quattro piani di oltre 4 mila metri quadrati con un parco di altri 5 mila metri. Inutilizzata da quasi mezzo secolo. «Abbiamo costituito il Parco delle Alpi Liguri - spiega il sindaco - e qui siamo proprio all'inizio. Pertanto intendiamo utilizzare la Tamagni coma "Porta" del Parco oltre che sede con annessi uffici. Ma non solo. Intendiamo ospitare istituti che si occupano di cure biologiche, corsi e convegni». Questo è il programma di minima. Ma c'è anche un'altra opzione più ambiziosa: «Tramite un intervento misto pubblico-privato si può pensare a un ostello della gioventù o a una residenza protetta».\

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"Più i ragazzi studiano più il Paese diventa ricco" (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

MILANO Scuola e sviluppo. Qualità dell’istruzione e capacità del paese di crescere proprio grazie alle competenze trasmesse dal sistema scolastico. Un binomio, questo tra scuola ed economia, da sempre considerato inscindibile, spesso e volentieri indicato a supporto di molte recenti riforme varate in Italia dai ministri dell’istruzione, ma che nella realtà stenta a realizzarsi. «Esiste un dato consolidato, per certi aspetti scontato, che dice che più la gente sta a scuola e più il paese si sviluppa», riassume Daniele Checchi, docente di economia dell’istruzione all’Università Statale di Milano, preside a Scienze politiche, uno dei primi in Italia ad occuparsi della qualità e dell’efficienza del nostro sistema educativo. Intuitivo ma meno confermabile dai dati, il legame tra la qualità dell’istruzione e gli effetti sul prodotto interno lordo. Spiega Checchi, laurea in Bocconi, redattore della Voce, tra gli estensori del Quaderno bianco sulla scuola: «Dati che misurano quantitativamente l’istruzione esistono da più di un decennio anche in Italia, scarseggiano invece i dati sulla qualità della scuola visto che finora sono state compiute solo due indagini, una a metà anni Novanta e una nel 2000». In America gli economisti Eric Hanusheck e Ludger Woessmann hanno rapportato i risultati sulle competenze scolastiche dei vari paesi con quelli degli Stati Uniti presi come paese di riferimento. «Hanusheck e Woessmann hanno proiettato nel tempo le variazioni di queste competenze dei sistemi scolastici verificando che incidenza hanno avuto sul Pil senza arrivare però a quantificazioni». Non c’è una formula magica - crescita dell’x per cento le competenze uguale crescita dell’x per cento dell’economia - ma ci sono ormai molte certezze. «Lo si può capire meglio con un esempio: oggi in Italia chi studia al Sud esce dalla scuola con competenze inferiori a chi studia al Nord, lo confermano le indagini, ebbene, se è immaginabile che questa disparità esisteva anche trent’anni o quarant’anni fa, ecco spiegato il forte divario economico Nord-Sud». Riassumendo: il legame tra qualità di scuola e università e l’andamento economico del paese è certo, incerto quantificarlo. «E’ indiscutibile che la capacità della scuola di formare competenze sia fondamentale per un paese: se passa il principio della qualità e dell’efficacia nel sistema educativo è inevitabile che, a cascata, questo principio passi nel mondo del lavoro». Ultima domanda, professore: il difetto numero uno, secondo lei, del sistema educativo italiano? «Manca di comparabilità. Sulla carta offre le medesime possibilità a tutti, sulla carta una laurea conseguita in ununiversità al Nord ha lo stesso valore di una conseguita al Sud, sulla carta l’iscrizione all’università è aperta a un liceale tanto quanto a uno studente di un istituto professionale. Ma nella realtà chi si laurea al Sud non ottiene sul mercato del lavoro lo stesso riconoscimento economico di chi si laurea al Nord perché le due università danno formazioni diverse e, dati alla mano, alluniversità si iscrivono quasi tutti i liceali e quasi nessuno che esce da un istituto professionale. Ecco, in Italia resistono troppe dichiarazioni di principio non verificate nella realtà: è ora di cambiare».

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Tito Boeri (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-08-07 - pag: 11 autore: Tito Boeri Docente di Economia del lavoro all'Università Bocconi di Milano «Non credo che il problema della scienza economica sia un eccesso di formalismo . Gli economisti migliori uniscono conoscenza dell'economia reale e dei dettagli istituzionalia una solida preparazione formale. Skidelsky pare ignorare la letteratura sulle bolle nei prezzi di case e corsi azionari, sugli incentivi distorti dei bonus ai manager e sui comportamenti non razionali, ai confini tra psicologia ed economia. è questa la via per capire. Anacronistico tornare a quanto si faceva a Cambridge 70 anni fa. Non stupisce che sia il biografo di Keynes a proporlo»

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Il made in Italy paga il conto della crisi (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-07 - pag: 34 autore: Indagine Mediobanca. Il 2008 si è chiuso con un aumento del fatturato (+6%) ma la congiuntura ha eroso i margini - Tagliati 9mila posti di lavoro Il made in Italy paga il conto della crisi Nel primo semestre dell'anno l'utile corrente delle imprese manifatturiere italiane crolla dell'80% Antonella Olivieri Nel 2008, tutto sommato, le imprese italiane se la sono cavata. Ma la crisi ha picchiato duro, durissimo, nella prima metà di quest'anno, quando, secondo i dati elaborati dall'ufficio studi di Mediobanca, il risultato corrente delle aziende manifatturiere è crollato dell'80%. Un'indicazione preoccupante perché il campione analizzato da Mediobanca rappresenta il 48% dell'intera industria italiana. L'indagine "Dati cumulativi" comprende 2022 società medio-grandi: oltre all'industria, anche i servizi (66% di copertura), i trasporti (32%) e la distribuzione al dettaglio (22%). La crisi presenta il conto La prima metà del 2009 ha dunque sofferto del deflagrare della crisi finanziaria sull'economia reale. Tra gennaio e giugno si sono registrati cali di fatturato compresi tra il 14% dell'industria manifatturiera e il 17% del comparto energetico, ma soprattutto il margine operativo netto è sceso del 60% nel settore manifatturiero e del 30% nell'energia. Preoccupante soprattutto, come detto, il crollo del risultato corrente (margine operativo netto meno il saldo tra oneri e proventi finanziari) dell'industria manifatturiera, dato che risente in particolare dell'effetto-domino del calo dei dividendi. Brutti risultati che riflettono in particolare la brusca discesa del primo trimestre, mentre nel secondo il peggioramento è rallentato fino a fermarsi. Per fortuna però le aziende italiane non hanno intaccato il patrimonio, dato che comunque il contesto generale è di diminuzione degli utili, non di aumento delle perdite, e grazie anche a qualche opportuna ricapitalizzazione. In aumento invece, del 3% nel semestre, i debiti finanziari. Ma il 2008 ha tenuto Nel 2008 le aziende italiane hanno tenuto botta, anche perché fino al crack Lehman le cose non andavano poi così male. Tant'è che lo scorso anno è stato ancora di crescita, per lo meno per il giro d'affari aumentato, per le oltre 2mila imprese considerate, del 6%. Certo, lo scivolone dell'ultima parte dell'anno qualche sacrificio l'ha imposto. In termini di minori guadagni: i margini operativi sono infatti scesi del 13,5%, gli utili netti del 16,1%. Tasse ai minimi Per fortuna il Fisco ha aiutato: l'aliquota media è infatti diminuita dal 29% al 23%, in gran parte per effetto della riduzione di Ires e Irap decisa nel settembre 2007 con entrata in vigore dal 2008 che ha contribuito ad alleggerire il peso delle imposte societarie a livelli competitivi nel quadro internazionale se si considera che la media è del 30,5% in Europa, del 31% negli Usa, del 35,6% in Giappone, e di circa il 25% nel blocco russo-asiatico. Negli ultimi due anni gli oneri tributari in Italia sono diminuiti del 40%, per i sei decimi grazie alla riduzione delle aliquote, per il resto a causa dei minori utili imponibili. Ma restano penalizzate le medie imprese che pagano 9 punti percentuali più della media. L'incognita occupazione Nel 2008 sono stati tagliati 9mila posti di lavoro, quasi tre volte la variazione positiva dell'anno prima. Tuttavia a ridurre l'organico sono stati i gruppi pubblici (-6.758 unità) e le filiali italiane delle multinazionali estere (-4.899 unità) che stanno progressivamente ritirandosi dalla Penisola. Perché le imprese private hanno continuato ad assumere, aumentando i dipendenti di 2.552 unità. La domanda è se le imprese potranno resistere al peggioramento congiunturale mantenendo gli attuali livelli di occupazione, considerato il calo della produttività già accusato. La produzione per addetto è scesa infatti nel 2008 del 6,7% (il peggior dato del decennio), il valore della produzione per dipendente è diminuito del 4,9%. Considerato anche l'aumento del costo del lavoro (+1,5%,comunque inferiore all'inflazione), la produttività per addetto è calata del 6,4%, rimangiandosi i tre quarti dei guadagni degli otto anni precedenti. Nell'arco di un decennio il recupero di produttività resta positivo per il 3%, tuttavia con molte differenze tra i settori. Il metallurgico, grazie all'effetto prezzi, ha mantenuto un progresso della produttività di 42 punti, bene anche l'aggregato meccanicoelettronico (+14,4 punti) per i recuperi dell'auto. Male invece carta- stampa-editoria (-23 punti) e beni per la persona e la casa (-16). L'export Le imprese italiane hanno sempre reagito alla debolezza della domanda interna spingendo sull'export. Anche lo scorso anno, se si guarda all'industria manifatturiera, le vendite sul mercato domestico sono scese dell'1,2%, mentre l'export è salito del 2%. Ma mentre le esportazioni alimentari sono cresciute del 9%, quelle del comparto chimicagomme sono invece diminuite del 3,4%. Per il comparto delle medie imprese è andata meglio: le vendite interne sono aumentate dell'1,4%, quelle estere del 4%. Male le filiali delle multinaziona-li straniere, che hanno visto scendere sia i ricavi domestici che l'export dell'1%. I flussi finanziari Stabili nel 2008 gli investimenti tecnici a livelli elevati, mentre si sono fortemente ridimensionati gli investimenti finanziari, da 47,5 a 9,3 miliardi. Il cash flow è calato di 3,6 miliardi a 57 miliardi. Negativo da record il saldo tra dividendi distribuiti e risorse apportate dagli azionisti: -27,2 miliardi. I debiti finanziari sono aumentati di 17,4 miliardi: per il 75% la variazione è spiegata dalle banche e per i due terzi i finanziamenti sono andati ai grandi gruppi. Pronti ad affrontare la crisi? Dal 2008 le imprese italiane sono uscite con una struttura finanziaria sostanzialmente equilibrata. Meglio le pubbliche delle private, perché più patrimonializzate e più liquide: il loro margine di liquidità, cioè la differenza tra attivi e passivi a un anno è del 14% contro l'8% delle private. E meglio l'industria dei servizi, che hanno la componente di patrimonio netto tangibile più bassa. Però lo scorso anno a creare valore in Italia è stato solo il comparto dell'energia, che tra l'altro vanta il Roi (return on investment) più elevato con il 14,5%. In coda il terziario con un Roi del 7,7 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FATTORE FISCALE L'aliquota media è diminuita dal 29% al 23% in gran parte per effetto della riduzione di Ires e Irap decisa nel settembre 2007 Manifattura in sofferenza. Un'industria tessile italiana MARKA

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Focardi: "Ora tutto è risolto per l'ateneo". (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Focardi: “Ora tutto è risolto per l’ateneo”. Il rettore ringrazia per l’esito positivo del piano di risanamento legato anche alla Banca Mps. Magnifico soddisfatto per un iter che ha permesso di superare il pesante deficit. SIENA07.08.2009 indietro Silvano Focardi Rettore dell’Università di Siena Sono particolarmente lieto di comunicare che il percorso avviato da lungo tempo dall'Università di Siena, teso ad ottenere una linea di finanziamento, abbia avuto esito positivo con l'intervento della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa. L'azione delle Istituzioni cittadine delle scorse settimane, ed in particolare del sindaco del Comune di Siena Maurizio Cenni, e del presidente dell'amministrazione provinciale, Simone Bezzini, già preannunciata pochi giorni or sono, si è sostanziata in un incontro che si è tenuto lo scorso 31 luglio, durante il quale la Banca Monte dei Paschi ha formulato ai vertici dell'ateneo una proposta operativa. La proposta, successivamente formalizzata, è stata sottoposta nella mattinata di martedì scorso al senato accademico, che ha espresso, all'unanimità, il suo parere favorevole e, immediatamente dopo, al consiglio di amministrazione dell'ateneo che l'ha approvata con due sole astensioni. Ringrazio, quindi, il senato accademico e il consiglio di amministrazione per la cura e l'impegno con i quali, in questi lunghi mesi, hanno seguito l'evolversi della situazione, e per aver adottato tutti gli atti necessari per la positiva conclusione di questo lungo percorso. Stategie “Si tratta di un passo al quale, comunque - continua il rettore Focardi - debbono immediatamente seguire altre azioni contenute nel piano di risanamento. La commissione strategica, appositamente costituita dal senato accademico sin dallo scorso 27 luglio, ha assicurato che inizierà, quanto prima, i suoi lavori, per dare seguito alle necessarie proposte di modifica, in tema di didattica e di ricerca, salvaguardandone comunque l'alto livello di qualità: proposte che dovranno essere portate all'attenzione del senato accademico, organo di indirizzo dell'ateneo. A questo proposito sono lieto di comunicare che, come era da attendersi, la nostra Università è stata correttamente reinserita nella lista delle Università virtuose in relazione al cosiddetto "Premio di qualità", lista che la vede classificarsi ai primissimi posti nazionali per l'alto livello della didattica e della ricerca. La commissione La Commissione per la riforma della governance di ateneo ha terminato la sua attività attraverso la redazione di un documento che, anche alla luce dei lavori precedentemente svolti dalla commissione per la modifica dello statuto, costituisce il testo statutario sul quale, dopo una revisione giuridico-formale, sin dal prossimo mese di ottobre saranno chiamati a pronunciarsi il senato accademico, in prima lettura, i consigli di facoltà e di dipartimento e, dopo un mese, ancora il senato accademico in seconda lettura. Inoltre, l'apposita commissione costituita per la scrittura delle regole relative ai pre-pensionamenti volontari dei docenti ha già iniziato i suoi lavori. Il lavoro di riorganizzazione amministrativa degli uffici, al quale stanno lavorando da tempo il pro rettore Giovanni Minnucci e Giuseppe Catturi, è in fase di avanzata predisposizione. Il ministro Occorre sottolineare che l'Università di Siena, in questo periodo di grave difficoltà, ha potuto contare, innanzitutto, sull'azione del Governo e del ministro Gelmini che ha seguito, personalmente, e con cura, l'evolversi della situazione: un'azione che si è sostanziata nell'anticipazione del Fondo di Finanziamento Ordinario, cosa che ha consentito all'Ateneo di poter adempiere, sino ad oggi, a tutti i suoi obblighi primari. È grazie a questa attenzione costante del Governo e del ministro Gelmini che l'ateneo può governare la crisi, continuando a svolgere la sua azione, altrimenti impossibile. Ringraziamenti In quest'ottica un particolare ringraziamento va al senatore Gaetano Quagliariello, che ci è stato vicino e ha rappresentato per noi un importante punto di riferimento durante tutto questo percorso. Inoltre, l'accordo in tema di "brevetti" con la Regione Toscana, un'Istituzione che sta seguendo con particolare attenzione la situazione dell'Ateneo senese, oltre a portare liquidità alle casse dell'Università, ha aperto un proficuo rapporto di collaborazione che, nell'immediato futuro, potrà essere ulteriormente sviluppato attraverso l'esame della possibilità di acquisizione, da parte della Regione Toscana, dell'Ospedale Santa Maria alle Scotte. La squadra In questi mesi di duro lavoro l'Ateneo ha potuto contare sulla professionalità, la competenza, e lo spirito di servizio di alcuni suoi docenti che desidero sentitamente ringraziare. Unitamente al Pro rettore Minnucci, anche il professor Antonio Davide Barretta che, insieme ai competenti uffici, ha affrontato la crisi nella sua fase iniziale e ha poi svolto un ruolo fondamentale nella predisposizione tecnica del piano di risanamento e nelle continue relazioni con management della Banca Mps. Un ruolo determinante l'ha svolto il direttore amministrativo Emilio Miccolis che, sin dal momento della sua nomina, ha svolto una proficua ed articolata attività amministrativa in una situazione particolarmente difficile e complessa. L'Ateneo di Siena, per mio tramite, ringrazia tutte le istituzioni che, con grande senso di responsabilità, hanno contribuito al raggiungimento di questo primo importante risultato. *Rettore dell'Università di Siena Silvano Focardi*

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"Arte, mistica, paesaggio e musica". (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

“Arte, mistica, paesaggio e musica”. Ricco cartellone di appuntamenti grazie all’impegno del Comune. Sovicille ricorda Idilio Dell’Era e Plinio Tammaro. SOVICILLE07.08.2009 indietro Alessandro Masi Il sindaco scommette sulla cultura "Arte, mistica, paesaggio e musica" per commemorare Idilio Dell'Era e Plinio Tammaro, due grandi personaggi che hanno caratterizzato la vita culturale senese per tutta la seconda metà del ventesimo secolo. Manifestazioni che vedranno impegnato il sindaco di Sovicille e la sua giunta per il prossimo intero mandato. Arte, mistica, paesaggio e musica Riunione esecutiva che ha veduto al tavolo organizzativo il sindaco di Sovicille Alessandro Masi, Piero Spinelli , Predente della Sms società di Mutuo Soccorso della Cras , Banca di Credito di Sovicille , il critico d'arte Gilberto Madioni, consulente artistico di diversi sindaci della provincia di Siena, compreso Masi, il Presidente dell'attiva Associazione Idilio Dell'Era,Prof Francesco Rossi, il Presidente della Pro Loco di Sovicille Prof Marco Landi , la Professoressa Francesca Petrucci, docente di storia dell'arte alla Università di Torino nonché collaboratrice del maestro Tammaro, Pietro Morelli componente dell'Associazione dei "Cateriniani nel Mondo presieduta da Madioni.In tale riunione si è concordato svolgere le iniziative culturali già previste nel programma elettorale del sindaco Masi. Cartellone Si inizierà il 6 ottobre nella Sala Rosa di Palazzo Comunale alle ore 18 con l' inaugurazione della mostra di sculture di quattro ex allievi del maestro Tammaro , oggi maestri a tutti gli effetti essi stessi: Alberto Inglesi, Maurizio Masini docente di scultura presso il Liceo Artistico di Siena, Pergiorgio Balocchi Docente di Scultura dell'Accademia di Carrara,Emanuele Giannetti. Le opere degli artisti verranno posizionate all'interno del cortile del "vecchio " Comune di Sovicille ed all-ingresso dell'Auditorium della Cras . La figura e l'opera del maestro Tammaro verranno presentate nella Sala rosa del Comune stesso,dalla Professoressa Petrucci dal critico Madioni che sarà pure il curatore della mostra in onore di Tammaro.Verrà pure presentato un quaderno dedicato a Dell’Era edito da Cantagalli editore mentre in una sala comunale saranno esposti libri rari, fotografie,e materiale archivistico che illuminino la personalità del grande scrittore la cui figura verrà tratteggiata da uno degli allievi del maestro Appuntamenti Venerdi 16 ottobre pomeriggio alle 18 , verrà ufficialmente presentata alla stampa ed alle autorità la presentazione dell'intera iniziativa "Arte,mistica, paesaggi e musica"testimonianze e ricordi di Idilio Delle Era e Plinio Tammaro. Il giorno seguente sabato 17 ottobre, con inizio alle 10 nell'Auditorium della Cras avrà inizio un Convegno sulla Mistica di Idilio Dell'Era.Sono previsti interventi di personalità di spicco del mondo letterario :Fausto Landi, Alfredo Franchi, Marco Marchi , Maria Teresa Scibona Santalucia , Francesco rossi, Vinicio Serino,Umberto Brunelli , Don Benedetto Rossi , Mario Specchio, e l'Abate Generale di Monteoliveto Maggiore Monsignor Tiribilli . Alle 13 dopo la pausa pranzo riprenderanno i lavori fino alle ore 17. Gli interventi dei relatori saranno alternati da letture di poesie su Santa Caterina da Siena , opera di Dell'Era da parte dell'attrice senese Paola Lambardi per l'Associazione dei "Cateriniani nel Mondo". Alle 19 verranno consegnati due premi alla carriera intitolati a Idilio Dell'Era,per la poesia alla poetessa, scrittrice senese Maria Teresa Scibona, Santalucia ed ad un artista della pittura o scultura prescelto da un Comitato di cui faranno parte il critico Gilberto Madioni, ilProf Fabio Mazzieri, l'ex Sovrintendente Alberto Cornice , Piero Spinelli,e Francesca Petrucci.Sarà consegnato ai due premiati la silloge in oro di San Bernardino stemma della Cras ideato da Plinio Tammaro.Alle 21 la giornata si concluderà con un concerto di musica di Carla Baldini su testi di Dell'Era. Idilio dell'Era Domenica 11 ottobre è previsto un trekking nei boschi della Montagnola sulle tracce dei luoghi frequentati e cantati da Idilio dell'Era. Come si vede un intensa attività da grande comune come del resto grandi i due personaggi sopra mensionati. " Sono solo alcune inziative - chiosa il critico Madioni- che avranno un intenso sviluppo nel tempo a seguire. Qualche anticipazione ? Un premio di letteratura biennale intitolato a Dell'Era , un coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado su temi Delleriani, che fu poeta scrittore, ma pure patriota ai tempi della seconda Guerra mondiale. Un augurio: quello di dare vita ad un monumento a lui dedicato come quello della poetessa Ferri a Radicondoli e tante altre iniziative che coinvolgeranno pure il Presidente dei Musei senesi Gianni Resti. A Sovicille esiste già il Museo del Bosco,e la giunta di Masi non dimenticherà neppure i numerosi reperti etruschi del suo territorio, gratificando pure le frazioni. Quello che conta per Sovicille-conclude Madioni- una perfetta collaborazione e coesione fra Associazioni di volontariato , Pro Loco e Comune e non ultima, anzi prima, la Cras per un successo ed un ritorno di immagine di questo piccolo grande comune dalle risorse naturali , turistiche , ambientali e culturali da destare invidia ad una grande città."

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Infrastrutture e semplificazione al centro dell'incontro fra Sindaco di Cesena e Cna (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 07-08-2009)

Argomenti: Cultura

Infrastrutture e semplificazione al centro dell’incontro fra Sindaco di Cesena e Cna (7/8/2009 16:47) | (Sesto Potere) - Cesena - 7 agosto 2009 - Semplificazione, sostegno alle imprese, ma anche infrastrutture e sviluppo sostenibile: questi gli argomenti principali affrontati nell’incontro, svoltosi nei giorni scorsi, fra Sindaco di Cesena Paolo Lucchi, l’assessore Orazio Moretti e presidenza Cna. Un incontro sollecitato dall’associazione di categoria per “riprendere e inquadrare nel contesto attuale, che è in continua evoluzione, temi strategici che attendono la definizione di nuove risposte” come spiega il presidente della Cna di Cesena Sanzio Bissoni. Molto corposo il capitolo delle infrastrutture. “Nell’affrontarlo – riferisce il sindaco Lucchi – abbiamo parlato dei parcheggi in progettazione, che una volta ultimati, a mio parere, saranno in grado di soddisfare per la massima parte le esigenze della città. Ma ci siamo confrontati anche sul tema del centro storico, ormai completamente riqualificato. Restano aperte, però, due questioni: la sistemazione del Foro Annonario, per la quale è già stata avviata la procedura di project financing, e piazza della Libertà. L’obiettivo è di arrivare alla conclusione di questi progetti entro la fine del mio mandato”. Sul fronte dello sviluppo sostenibile – uno dei temi prioritari nel suo programma – il sindaco ha anticipato l’intenzione di dar vita in tempi brevi a una società pubblico-privata, con il compito di sostenere l’attivazione di progetti in questa direzione, mentre ha ribadito l’impegno alla semplificazione burocratica, sia attraverso la riorganizzazione dei servizi (in questo senso va lo specifico tavolo di confronto attivato con le associazioni) sia attraverso il ricorso alle nuove tecnologie e al potenziamento delle infrastrutture di telecomunicazione. “In questa prospettiva – commenta il sindaco - fa presupporre sviluppi interessanti il coinvolgimento del Comune di Cesena nel progetto di Lepida, la Rete a banda larga delle Pubbliche amministrazioni dell'Emilia-Romagna, scaturita dal Piano Telematico regionale”. Positiva la valutazione di Cna su quanto emerso dal confronto. “Apprezziamo particolarmente – sottolinea Roberto Sanulli, responsabile della Cna di Cesena – l’attivazione del tavolo per la semplificazione e la valorizzazione del metodo della concertazione. Abbiamo convenuto con il sindaco di ritrovarci a fine estate per una prima verifica sulle iniziative intraprese per lo snellimento burocratico”.

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"Dal confronto si impara più in fretta" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Cultura

"Dal confronto si impara più in fretta" Benedetto Vertecchi insegna pedagogia nella terza università di Roma ed è riconosciuto come un luminare delle scienze dell'educazione. Che ne pensa, professore, di questa corsa a iscrivere i bambini in una scuola fortemente multiculturale? «I genitori in genere tendono a cercare per i propri figli la scuola migliore per la loro crescita e per il loro domani. Io sono convinto che quelle famiglie di Torino che si sono rivolte alla scuola di San Salvario si siano attenute a questo criterio: lo hanno fatto, cioè, perché la considerano una buona scuola, punto e basta. Cioè una scuola che funziona, con docenti preparati, con strutture adeguate. Il fatto che sia multiculturale è, ai fini della scelta, un elemento secondario». Ma comunque, da un punto di vista pedagogico, è un fattore positivo o un problema in più? «È un vantaggio, non c'è dubbio, un grandissimo vantaggio. Vivere e studiare a contatto con bambini con culture e esperienze differenti genera una quantità di interazioni molto positive. Bisogna considerare che i bambini stranieri hanno in genere delle competenze linguistiche molto maggiori di quelli italiani, non fosse altro perché conoscono due lingue, e questo genera un sistema di stimoli estremamente favorevole all'apprendimento». Li può aiutare a imparare più facilmente le lingue? «Non necessariamente. Non comporta interazioni strumentali, cioè direttamente collegabili a un obiettivo. Li aiuta in generale a crescere e a imparare». Qualcuno obietta che una classe molto composita non può che essere un freno per la didattica: tutto, insomma, sarebbe rallentato. «È vero esattamente il contrario. Certo, ci vogliono insegnanti preparati e una scuola attrezzata. Ma mi pare di capire che quella di cui stiamo parlando abbia entrambi questi requisiti». Sarebbe opportuno mettere comunque un tetto alla presenza di bambini stranieri: un tanto e non più? «La percentuale di italiani sarà sempre maggioritaria, io credo, e anche se non lo fosse la questione - da un punto di vista educativo - sarebbe irrilevante». Altra obiezione: l'identità nazionale. «Ma andiamo! Se c'è una minaccia all'identità italiana, questa viene da certe mode piccolo borghesi, da tutte le esterofilie acritiche che si sono diffuse in questi anni, dal linguaggio alla cucina, alle mode orientaleggianti. Forse questo può screditare ciò che c'è di valido nella tradizione nazionale, ma lo scambio di esperienza tra bambini a scuola può essere solo un arricchimento». Ultima questione: la religione in una scuola multireligiosa. Come la mettiamo? «Quando parliamo di religione diciamo due cose. La prima: un fenomeno culturale, strettamente connesso con una civiltà. È indubbio, per esempio, che la religione cattolica sia parte integrante della cultura italiana. Seconda: un apparato dottrinario a cui aderiscono i credenti. Ecco: la scuola italiana, purtroppo, enfatizza questo secondo aspetto, e allora nascono contrasti e prese di distanza. Se invece si puntasse sul primo si farebbe un'opera lodevole, perché sui testi, che sono cultura, non c'è mai conflitto. Sulle dottrine sì». Bibbia e Corano potrebbero essere letti da tutti, vuol dire? «Esattamente. E questo gioverebbe molto anche agli italiani: io ho degli allievi all'università che non sanno neppure i nomi dei quattro evangelisti: una lacuna culturale gravissima. Poi uno può credere o non credere ai Vangeli, al Corano o a quello che sia, ma questi testi non possono essere ignorati. Una scuola multiculturale, come quella di Torino, in questo senso può fare molto».

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Morto a 59 anni Oscar Marchisio (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Cultura

LUTTO ESPONENTE STORICO DELLA SINISTRA, SOCIOLOGO ED EDITORE Morto a 59 anni Oscar Marchisio SANREMO E' morto prematuramente la notte scorsa, stroncato da infarto, Oscar Marchisio, esponente storico della sinistra ligure, sociologo ed editore. Aveva 59 anni. Il decesso è avvenuto a Carpasio dove Marchisio di trovava per un breve periodo di riposo. Lascia la moglie Ornella e le figlie Tatiana e Isotta. Marchisio aveva compiuto 59 anni il 6 maggio scorso. Era nato a Genova da una famiglia di origine piemontese ma si era trasferito prestissimo a Sanremo dove aveva effettuato gli studi ed aveva vissuto le sue prime esperienze politiche. Era stato tra i protagonisti della contestazione che un gruppo di studenti sanremesi mise in atto in occasione del Festival della Canzone del 1968, contestazione che fu seguita, all'epoca, dai giornali di tutta Italia. Il suo impegno politico era proseguito negli anni, anche sul fronte ambientalista: è stato consigliere comunale indipendente a Genova dove nel 1974 si era laureato in filosofia e, successivamente, membro della segreteria dei DS a Bologna dove si era trasferito per motivi professionali. Nelle ultime elezioni provinciali imperiesi era stato candidato alla presidenza. Esperto di organizzazione del lavoro, sociologo e ricercatore è stato consulente di numerose aziende e tra i primi, in Italia, ad avvicinarsi, anni fa, al mercato cinese di cui era diventato un grande conoscitore e su cui ha fornito consulenze a moltissime aziende ed enti pubblici tra cui la Regione Toscana. Era responsabile della rivista «China news» (edita da Franco Angeli) ed è stato autore di numerosi saggi, di carattere tecnico-economico, legati in gran parte alla Cina. Intensa anche la sua attività universitaria: insegnava «Sociologia del lavoro» presso le Università di Urbino e Pisa ma, precedentemente, era stato docente anche a Genova, Teramo e Bologna. Negli ultimi anni aveva fondato la casa editrice «Socialmente» che definiva una «rete squilibrata che nel mare delle lingue raccoglie testi e fabbrica libri». I suoi funerali sono fissati oggi, alle 16,30, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Sanremo.\

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se ne va oscar marchisio, il manager della fantasia (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Genova Il lutto Scrittore, docente universitario, editore, consulente aziendale, esperto dell´economia cinese e molto altro. Stroncato da un infarto durante il sonno Se ne va Oscar Marchisio, il manager della fantasia La sinistra genovese, e il mondo della cultura, perdono un altro cervello ed è difficile non collegare la morte di Oscar Marchisio - stroncato da un infarto la notte scorsa nella sua casa di Carpasio (Imperia) a 59 anni - a quelle, recenti, di Franco Carlini e di Vincenzo Tagliasco. Anche Marchisio era un divergente, figlio delle idee più aperte (l´ultimo suo scritto è apparso la settimana scorsa sul manifesto), curioso di quelle più nuove: consulente aziendale, docente universitario, editore, ha lavorato negli ultimi anni soprattutto in Cina e viveva soprattutto a Bologna. "Soprattutto", in un multiforme ingegno come Marchisio, è termine fondamentale: facendo dieci cose contemporaneamente è difficile contenerlo in un mestiere, in un´idea, in un ruolo. Come docente insegnava a contratto presso le Università di Urbino e di Pisa, in Cina lavorava come consulente (anche per banche e per istituzioni politiche) e, come racconta la sua autobiografia su Internet "in Italia scrive, critica e altro". In "altro" c´è tutto Marchisio. è stato consigliere comunale indipendente a Genova e come indipendente membro della segreteria Ds a Bologna. Collaborava con la CGIL in varie attività di studi e ricerche. Esperto di organizzazione del lavoro, sociologo e ricercatore, era il responsabile della rivista ChinaNews (FrancoAngeli) e scriveva su Carta, Il Manifesto e Liberazione. Ancora, a Genova dava una mano al Porto Antico e all´internazionalizzazione del liceo Deledda e stava moltiplicando i collegamenti con Tunisi, coltivando l´utopia di rendere Genova crocevia tra il Mediterraneo e il Nord. Autore di numerosissimi libri per la Franco Angeli, coccolava la sua nuova casa editrice, "Socialmente" che aveva da poco pubblicato un vero e proprio caso letterario, le ricette "Oltre il giardino" di Libereso Guglielmi, il giardiniere di Calvino. Lascia la moglie Ornella, le due figlie Isotta e Tatiana e l´incredulità, ancora prima dello sgomento, tra chi gli ha voluto bene. I funerali si terranno oggi, alle 16,30, presso la Chiesa degli Angeli, a Sanremo. (r.n.)

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ingegnere do you speak english? - michela bompani (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VII - Genova Università La svolta della preside Girdinio Ingegnere do you speak English? MICHELA BOMPANI (segue dalla prima di cronaca) La facoltà genovese di Ingegneria punta infatti a porsi al centro di un bacino di utenti molto più ampio per calamitare iscritti e diventare un punto d´eccellenza non solo per l´Europa ma anche per la sponda sud del Mediterraneo. Ma Girdinio vuole anche superare i confini "interni" all´Università: «Inizieremo una collaborazione con la facoltà di Economia. Le nostre facoltà sono necessarie l´una all´altra, per creare professionalità competitive sul mercato mondiale. Stimo il preside Pier Maria Ferrando, credo che riusciremo a realizzare progetti di alta qualità, soprattutto sulla logistica e i trasporti». Sul piano internazionale, Girdinio ha un´agenda fitta: «A settembre concluderemo un accordo già avviato con un´università romena sul nucleare. Abbiamo già un master finanziato dalla Regione, in collaborazione con l´Istituto nazionale di fisica nucleare. Inoltre, stiamo iniziando a lavorare con le università del Nord Africa, dalla Tunisia alla Libia: dei paesi dove le nostre imprese hanno business». Proprio il collegamento con le aziende ha portato Ingegneria ad applicare la legge 270 ("legge Mussi", che obbliga quest´anno le facoltà a "tagliare" il numero dei corsi: ad esempio quelli con pochi studenti), ma - unica tra le 11 facoltà dell´ateneo - ne ha aggiunti quattro: partiranno tutti in autunno e andranno ad aumentare l´offerta formativa delle lauree specialistiche. Si tratta di "Ingegneria meccanica aeronautica", fortemente voluta e sponsorizzata dalla Piaggio, che ha bisogno di figure specifiche piuttosto difficili da trovare: finanzierà borse di studio e dottorati, oltre, ovviamente, ad assorbire laureati dell´università di Genova. Così pure comincerà un corso di "Ingegneria Meccatronica", una disciplina che affronta lo studio della meccanica per supportare dispositivi elettronici, fondamentale nel settore della sicurezza navale: a chiederla e sponsorizzarla sono stati Oto Melara e gli stessi cantieri navali di Spezia, che potranno contribuire a sostenere i costi dei docenti: «Abbiamo attivato il corso a Genova, per ora, ma lo sposteremo nel polo della Spezia», dice Girdinio. Anche il corso di "Robotics Engineering" in inglese rientra tra le novità: parte da un progetto europeo di dottorato ora trasformato in materia curricolare. Infine, dall´autunno viene avviato (trasformando un corso esistente) "Ingegneria dei trasporti e della logistica", che sarà l´avanguardia del progetto di integrazione Economia-Ingegneria di Ferrando-Girdinio.

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"sono trovate da fantascienza e rischiano di diventare un alibi" (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 19 - Cronaca Il fisico Guido Visconti, docente dell´Università dell´Aquila e autore di libri sul clima "Sono trovate da fantascienza e rischiano di diventare un alibi" ROMA - «Mi sembra una versione moderna del dottor Stranamore: non sarà la geoingegneria a difenderci dal riscaldamento globale». Guido Visconti, docente di fisica all´Aquila non nasconde i dubbi sulle nuvole artificiali come rimedio al global warming. «Sto ultimando un libro che descrive queste tecniche e le ho studiate con attenzione. Siamo alla fantascienza, sono idee prive di ogni riscontro reale: il funzionamento degli ecosistemi è troppo complesso per modificarlo meccanicamente». Ma, se non si riesce a fermare la crescita dei gas serra, creare nuvole che riflettono i raggi solari potrebbe essere un´alternativa. «Questo è per l´appunto uno dei pericoli. La geoingegneria rischia di essere un alibi per non fare quello che va fatto. Ora che finalmente anche i capi di stato si sono convinti della portata della minaccia climatica, a qualcuno può far comodo alimentare una speranza miracolistica per lasciare le cose come stanno». E se funzionasse? «è come rompere un giocattolo per provare a farlo funzionare meglio. Certo, in teoria non si può escludere di riuscirci. Ma se abbiamo un solo giocattolo e se la nostra vita dipende da questo giocattolo, farlo a pezzi non si sembra una buona idea». (a. cian.)

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smettiamola con le zuffe e ascoltate gli scrittori - tiziano scarpa (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 38 - Cultura Dopo il botta e risposta con Scurati, l´intervento del vincitore dello Strega 2009 SMETTIAMOLA CON LE ZUFFE E ASCOLTATE GLI SCRITTORI TIZIANO SCARPA Come si chiama quel posto dove un cittadino senza potere può dire la sua su ciò che ritiene importante, dando alla comunità un contributo di bellezza, e a volte perfino di verità e giustizia? Risposta: si chiama letteratura. Ed è una cosa molto seria. è un´istituzione inestimabile. Dà voce a chi non la può esprimere altrove. Di qualunque classe sociale ed età (guardate gli autori attivi oggi in Italia: Andrea Camilleri ha ottantaquattro anni, Chiara Strazzulla diciannove). Oggi però si preferisce far finta che la letteratura sia una faccenduola mondana che riguarda il successo e le classifiche dei libri più venduti. Mettendo in scena giornalisticamente le baruffe tra chi ha vinto il Premione e chi no: ammanicato di qua, buffone di là... Galli che si azzuffano. I soliti letterati! Ma la letteratura è una conquista politica troppo importante per ridurla a una bega fra narcisi invidiosi. Ci sono voluti secoli per arrivarci. Noi veneriamo i tragici greci. Ebbene, un tempo Eschilo, Sofocle, Euripide dovevano presentarsi da un funzionario politico, l´arconte, a esporre la storia che volevano raccontare, e costui decideva se finanziarla o no. Oggi una ragazza di 19 anni o un signore di 84 scrivono quello che vogliono, trovano un editore, pubblicano. Ma proprio per questo la letteratura è delicata. Basta poco a sparigliare i suoi equilibri. Il mio caso personale forse è significativo. Vinco un premio letterario prestigioso, e da autore considerato di nicchia divento autore di un libro potenzialmente popolare. Se fosse successo ad altri libri, la loro sorte sarebbe stata esattamente la stessa. Dunque non è sempre vero che da una parte ci sono i libri per tutti e dall´altra quelli per pochi. Molto dipende dalla macchina propagandistica. Pubblicità, passaggi televisivi, premi. Ma che vuole questo Scarpa? Perché non se ne è rimasto tranquillo a godersi la vittoria del Premio Strega? Non è perché vendo qualche copia in più che adesso mi ritiro in beata ebetitudine, in un surrogato di Eden merceologico. Cerco di imparare da Dante: il suo Paradiso non è mica un ricettacolo di fattoni estatici in panciolle, è pieno di santi e beati piuttosto incazzosi per come va il mondo. Allora vi dico, cari amici dei grandi giornali, delle riviste, della radio, della televisione, dei media: che ne volete fare della letteratura? Ma davvero. Pensate che i singoli cittadini possano dare un contributo di bellezza, e perfino, a volte, di verità e giustizia anche dentro i vostri circuiti? O per arrivare a scrivere di argomenti importanti sulle vostre prime pagine è necessario aver venduto dieci fantastilioni di copie? Qualche esempio. Come è possibile che un grande giornale italiano si privi dei reportage di Mauro Covacich da tutto il mondo? E quanti saggi deve scrivere ancora sulle donne Silvia Ballestra per avere una rubrica fissa in un quotidiano ad alta diffusione? Giuseppe Caliceti è scrittore e maestro elementare: ha seguito la riforma Gelmini e l´Onda, ma i suoi articoli sono apparsi in Rete e su piccoli giornali militanti. Non abbiamo molti drammaturghi: uno dei più geniali, Vitaliano Trevisan, fa una lettura scenica di un suo nuovo testo teatrale su un politico in esilio ad Hammamet: credete che sia venuto ad ascoltarlo qualche critico, oltre a quelli dei giornali locali? E non è una questione generazionale, naturalmente: leggo Lettere a nessuno di Antonio Moresco, e ci ritrovo interventi usciti quasi soltanto in piccole riviste o in Rete. Nessuna grande testata che l´abbia intercettato e trattenuto, in quindici anni! In particolare, su questo giornale è stata avviata la bella iniziativa intitolata "Futuri maestri", in cui scommettete su pensatori e studiosi che avranno molto da insegnarci nei prossimi anni. Il futuro, certo. Ma nel frattempo? Dove sono i maestri del presente? Io ritengo che ce ne siano molti, ma sottovalutati, sottoutilizzati. Per l´arte contemporanea, penso al critico e filosofo Marco Senaldi. E se non ci fosse ogni tanto Gianluca Nicoletti che lo invita alla radio, l´antropologo e massmediologo Piero Vereni avrebbe solo i suoi libri e il suo blog. Davvero pensate che non sia un peccato non avvalersi della penna di Emanuele Trevi, Michele Mari, Carola Susani, Valerio Evangelisti, Simona Vinci, Roberto Ferrucci, Elena Stancanelli, Dario Voltolini, Giuseppe Culicchia, Aldo Nove? Ritenete che le pagine culturali dei giornali italiani più diffusi rispecchino davvero il fermento di idee e discussioni che si svolgono in Rete, nelle riviste, nei piccoli convegni autofinanziati? Uno dei punti dolorosi dell´Italia di oggi è la cosiddetta "fuga dei cervelli". Ma gli scrittori e le scrittrici non sono come gli scienziati che se ne possono andare in Usa a fare ricerca. Noi non possiamo fuggire dalla nostra lingua madre. è un grande spreco, quello che sta avvenendo nella cultura italiana. C´è un patrimonio di intelligenze, sguardi, fantasie che resta in disparte, disinnescato.

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Dr House alla francese (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 08-08-2009)

Argomenti: Cultura

Ago 09 8 Dr House alla francese Pubblicato da Paola Guarnieri alle 08:00 in Uè Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Telefilm scuola di vita. Questo motto deve aver guidato Jean-Paul Biberian , sessantatreenne docente di fisica dell'Università di Luminy (Marsiglia) appassionato di cinema, che ha preso ispirazione dalla serie americana Dr House per trasmettere ai suoi studenti la passione per la ricerca. "La carriera di ricercatore scientifico soffre di un deficit d'immagine - ha spiegato il prof. Biberian - gli studenti credono ancora che questo lavoro consista nell'esaminare provette in un laboratorio nascosto nel sottosuolo. Allora mi sono detto: e se provassimo a parlare di scienze come il Dr House parla di medicina nella celebre serie tv?" è nata così "Recherches", un prodotto a metà strada tra fiction e documentario che prende spunto dalla vita quotidiana di studenti e professori e mescola amori, crimini e formule matematiche. Finanziata dal dipartimento Bouches-du-Rhone (regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra) e prodotta dall'agenzia Cine-Zoom , la serie narra le peripezie di due studenti dottorandi, Marine e David, che assistono al furto di un computer dal loro laboratorio, contenente dati strettamente confidenziali. L'ispettore Serri li aiuterà a risolvere l'inchiesta. A far da set i locali della facoltà di nanotecnologie dell'università, dove attori professionisti sono affiancati da dilettanti, la maggior parte dei quali arruolati tra i ricercatori della facoltà. La prima serie, composta di due episodi di 20 minuti ciascuno, è già stata realizzata e trasmessa in anteprima nei locali dell'Università. Ormai tutti, a partire dal prof. Biberian, attendono impazienti la seconda serie. http://www.serie-recherches.org/

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Il pedagogo: "Dal confronto si impara più in fretta" (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 08-08-2009)

Argomenti: Cultura

ROMA Benedetto Vertecchi insegna pedagogia nella terza università di Roma ed è riconosciuto come un luminare delle scienze dell’educazione. Che ne pensa, professore, di questa corsa a iscrivere i bambini in una scuola fortemente multiculturale? «I genitori in genere tendono a cercare per i propri figli la scuola migliore per la loro crescita e per il loro domani. Io sono convinto che quelle famiglie di Torino che si sono rivolte alla scuola di San Salvario si siano attenute a questo criterio: lo hanno fatto, cioè, perché la considerano una buona scuola, punto e basta. Cioè una scuola che funziona, con docenti preparati, con strutture adeguate. Il fatto che sia multiculturale è, ai fini della scelta, un elemento secondario». Ma comunque, da un punto di vista pedagogico, è un fattore positivo o un problema in più? «è un vantaggio, non c’è dubbio, un grandissimo vantaggio. Vivere e studiare a contatto con bambini con culture e esperienze differenti genera una quantità di interazioni molto positive. Bisogna considerare che i bambini stranieri hanno in genere delle competenze linguistiche molto maggiori di quelli italiani, non fosse altro perché conoscono due lingue, e questo genera un sistema di stimoli estremamente favorevole all’apprendimento». Li può aiutare a imparare più facilmente le lingue? «Non necessariamente. Non comporta interazioni strumentali, cioè direttamente collegabili a un obiettivo. Li aiuta in generale a crescere e a imparare». Qualcuno obietta che una classe molto composita non può che essere un freno per la didattica: tutto, insomma, sarebbe rallentato. «è vero esattamente il contrario. Certo, ci vogliono insegnanti preparati e una scuola attrezzata. Ma mi pare di capire che quella di cui stiamo parlando abbia entrambi questi requisiti». Sarebbe opportuno mettere comunque un tetto alla presenza di bambini stranieri: un tanto e non più? «La percentuale di italiani sarà sempre maggioritaria, io credo, e anche se non lo fosse la questione - da un punto di vista educativo - sarebbe irrilevante». Altra obiezione: l’identità nazionale. «Ma andiamo! Se c’è una minaccia all’identità italiana, questa viene da certe mode piccolo borghesi, da tutte le esterofilie acritiche che si sono diffuse in questi anni, dal linguaggio alla cucina, alle mode orientaleggianti. Forse questo può screditare ciò che c’è di valido nella tradizione nazionale, ma lo scambio di esperienza tra bambini a scuola può essere solo un arricchimento». Ultima questione: la religione in una scuola multireligiosa. Come la mettiamo? «Quando parliamo di religione diciamo due cose. La prima: un fenomeno culturale, strettamente connesso con una civiltà. è indubbio, per esempio, che la religione cattolica sia parte integrante della cultura italiana. Seconda: un apparato dottrinario a cui aderiscono i credenti. Ecco: la scuola italiana, purtroppo, enfatizza questo secondo aspetto, e allora nascono contrasti e prese di distanza. Se invece si puntasse sul primo si farebbe un’opera lodevole, perché sui testi, che sono cultura, non c’è mai conflitto. Sulle dottrine sì». Bibbia e Corano potrebbero essere letti da tutti, vuol dire? «Esattamente. E questo gioverebbe molto anche agli italiani: io ho degli allievi alluniversità che non sanno neppure i nomi dei quattro evangelisti: una lacuna culturale gravissima. Poi uno può credere o non credere ai Vangeli, al Corano o a quello che sia, ma questi testi non possono essere ignorati. Una scuola multiculturale, come quella di Torino, in questo senso può fare molto». + Tutti vogliono l'asilo dei neri EMANUELA MINUCCI

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l'università approva il bilancio ma il deficit reale resta un'incognita (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina II - Palermo Via libera al piano economico per il 2009. Il rettore scrive ai docenti: "Risparmiate" L´Università approva il bilancio ma il deficit reale resta un´incognita Per quantificare il buco bisognerà attendere il consuntivo dell´anno scorso In attesa del consuntivo del 2008 che dovrà quantificare il deficit reale, l´Università approva all´unanimità il bilancio di previsione 2009. Un bilancio da 500 milioni, con minori entrate, maggiori spese e con una riduzione del deficit strutturale da 30 a 19 milioni di euro. Le minori entrate ammonteranno a 11 milioni e 423 mila euro, mentre le spese maggiori si aggirano sugli 8 milioni di euro. In totale, appunto, fanno 19 milioni. «è una cifra che verrà recuperata con un piano di ammortamento pluriennale - promette il rettore Roberto Lagalla - attraverso l´accensione di un mutuo o la valorizzazione degli immobili. Ciò che conta è che l´ateneo ha compiuto un passo storico verso il risanamento, e può oggi contare su un documento realistico che indica entrate certe e precisi capitoli di spesa. Abbiamo avuto il coraggio di cancellare la previsione di 37 milioni di entrate, perché incerte, sostituendole con 26 milioni di euro di entrate certe». Tuttavia, l´importo definitivo della previsione del disavanzo andrà aggiornato con il risultato che verrà fuori, entro un mese e mezzo, dal rendiconto dell´esercizio finanziario 2008, elaborato dagli uffici in collaborazione con la società Pricewaterhouse, «attraverso una precisa determinazione di tutti i crediti e i debiti e dall´acquisizione del dato definitivo di assegnazione del Fondo di finanziamento ordinario da parte del ministero», sottolineano dallo Steri. Il buco per il 2008 si aggira dai 30 ai 50 milioni di euro. Nei precedenti anni finanziari, il disavanzo era stato di quasi 55 milioni e 600 mila euro nel 2005, di 35 milioni e 700 mila euro nel 2006, di quasi 31 milioni di euro nel 2007 e (presunto) di 39 milioni di euro nel 2008, cifre che hanno contribuito alla riduzione, fino all´azzeramento, dell´avanzo di amministrazione di ben 177 milioni di euro. La manovra di assestamento, presentata in consiglio di amministrazione dal direttore, Gabriele Cappelletti, segue il piano di economie approvato ad aprile scorso. Sono peraltro in fase di definizione la riorganizzazione degli uffici e la stabile copertura dell´area economico-finanziaria. «è facile prevedere - scrive il rettore nella lettera inviata a tutti i docenti, al personale tecnico-amministrativo e agli studenti - una stagione di forte e stringente controllo della spesa, fermo restando che non potranno essere compromesse le prioritarie funzioni istituzionali della didattica, della ricerca e dei servizi agli studenti, che dovranno però essere opportunamente dimensionate per rapporto alle effettive disponibilità finanziarie e valorizzate secondo oggettivi parametri di valutazione». Insomma, bisogna stringere la cinghia, risparmiare il più possibile. «è stato salvaguardato - aggiunge Lagalla - l´avanzo contabile dei dipartimenti e non è stato precluso il prolungamento degli assegni di ricerca o il funzionamento dei dottorati, pur dovendosi segnalare una cospicuità, forse eccessiva, degli oneri di copertura delle borse, circa 15 milioni di euro». Che all´Università esistesse un serio problema di conti, al di là dei numeri presunti e di quelli già accertati, lo si è capito dalle dimissioni dell´ingegner Gabriele Cappelletti e dell´avvocato Vincenzo Petrigni: uno dopo l´altro investiti del ruolo di direttore amministrativo ed entrambi determinati nel lasciare repentinamente l´incarico. Un caso talmente clamoroso da suscitare l´attenzione della Procura della Repubblica che sulla vicenda ha deciso di aprire un´inchiesta. m. l.

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fine settembre, il mercato va a bolzaneto 2010, corso sardegna diventa un cantiere - donatella alfonso (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IX - Genova Gli orari L´apertura Fine settembre, il mercato va a Bolzaneto 2010, Corso Sardegna diventa un cantiere Non cambieranno né gli orari di apertura per i grossisti, né quelli per il pubblico, in alcuni giorni della settimana Mancano i certificati di agibilità dei Vigili del fuoco e della Sanità. Ma il 2 settembre si deciderà la data precisa DONATELLA ALFONSO IL SOLE d´agosto fa maturare anche il mercato di Bolzaneto. E un Mario Margini in maniche di camicia conferma: «Ce la faremo per la fine di settembre, anche se a questo punto non sarà un giorno in più a cambiare le cose; quando si aprono i cancelli, i mercati dovranno funzionare perfettamente, così com´è sempre stato in corso Sardegna. Tanto che non cambieremo né gli orari di apertura per i grossisti né quelli per il pubblico privato, in alcuni giorni della settimana. Sappiamo che ai cittadini sta a cuore poter venire a comprare in queste strutture. Di questi tempi, poi...». Il giorno in cui si apriranno i cancelli non è ancora segnato in rosso sul calendario settembrino, ma di certo c´è che giovedì la giunta comunale ha deliberato il sì all´entrata della Camera di Commercio nella Sgm, la società di gestione del mercato che finora impegnava solo il Comune attraverso Spim e Fedagromercati, l´organizzazione dei grossisti. La composizione della società di gestione presieduta da Michele Cozza vede ora il Comune al 35%, i privati al 40 e la Camera di Commercio al 25. E venerdì è arrivata dalla Provincia la certificazione ambientale, un atto propedeutico a ottenere il certificato di agibilità. Perché, Margini non lo nasconde, conclusi o quasi i lavori di allestimento degli stand, sistemata la nuova sede dei vigili urbani (accoglierà la polizia municipale di tutta la Valpolcevera) e anche lo sportello bancario, assegnata la gestione dei due bar e sistemati i cartelli, adesso a far rimanere sulle spine c´è l´arrivo dei necessari certificati di agibilità, da quelli sanitari a quello dei vigili del fuoco. Per questo Margini non scuce una data, ma conferma che ormai ci siamo davvero. Che l´inaugurazione, insomma, arriverà con l´uva e le pesche settembrine, e non si dovranno aspettare le fragole e le ciliegie del prossimo anno, come qualcuno già temeva. «Con i tecnici ci siamo dati appuntamento per il 2 settembre: a quel punto avremo un´indicazione precisa per la data» chiarisce l´assessore ai Lavori pubblici, che da più giunte segue la faticosa realizzazione. Tra fine agosto e settembre Margini e Gianni Vassallo, assessore al Commercio e alle Attività produttive, incontreranno i fruttivendoli per definire tempi e modi degli accessi; anche per valutare che non ci siano problemi con la viabilità, specialmente per il collegamento con lo svincolo autostradale di Bolzaneto. Gli accessi sono ampi, attendere ottanta-cento camion a notte (e farli parcheggiare) non sembra un problema, almeno a priori, dopo decenni di mezzi pesanti in fila lungo corso Sardegna. Che, in quella stessa notte di fine settembre, vivrà invece l´inizio di una nuova storia; quella della trasformazione. E i timori che ci sia un interregno in cui il vecchio mercato resti una terra di nessuno, sembrano già cancellati. «Non appena il mercato sarà svuotato sarà preso in carico dalla Rizzani de Eccher, la società che si è aggiudicata il project financing. E dalla primavera 2010 cominceranno i lavori» conferma Margini.

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"fedra" apre velia teatro tra mito, arte e filosofia - anna laura de rosa (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XIX - Napoli Tornano i classici della drammaturgia greca nell´area archeologica di Elea "Fedra" apre Velia Teatro tra mito, arte e filosofia ANNA LAURA DE ROSA La furia della "Fedra" dannunziana aprirà questa sera al pubblico le porte di "Velia Teatro", il festival, trait d´union fra teatro classico e filosofia, che anche quest´anno sarà ospitato fino al 27 agosto nell´area archeologica di Elea-Velia. Una torre medievale domina l´acropoli della località cilentana, a valle la drammaturgia e la regia di Claudio Di Scanno ricostruiranno il mito creato da Gabriele D´Annunzio cento anni fa. Di Scanno, giudicato miglior regista del 2008 nel "Patalogo 31" – annuario teatrale curato da Franco Quadri per la Ubulibri – risveglierà il delirio di Fedra, seduttrice incestuosa, evasa dalle gabbie della morale. Gli spettatori riceveranno nel corso della serata una pubblicazione sull´attore Leo de Berardinis. All´artista, scomparso lo scorso anno, sono dedicati il Premio Elea-Velia per il teatro e l´edizione 2009 della rassegna. Domani, invece, andrà in scena la prima nazionale de "La villa dei misteri" della compagnia Li Febi Armonici. Lo spettacolo, pervaso da un intenso erotismo, si ispira agli affreschi della nota casa pompeiana, ed è destinato ad un pubblico adulto. Sarà poi la volta del teatro filosofico. Anche quest´anno infatti "Velia Teatro" proietta lo spettatore in un viaggio drammatico verso la conoscenza nella città che fu di Parmenide e Zenone. "Filosofi a Teatro" – è il titolo del progetto firmato Bob Marchese e Fiorenza Brogi – avrà inizio il 12 agosto con un´altra prima, "Parmenide e i filosofi di Elea", (in replica il 16). Seguiranno tre spettacoli tratti dai Dialoghi platoniani: il 13 "La violenza, la giustizia" ispirato al Gorgia; il 14 "Il teatro, l´arte, la politica" legato allo "Ione"; il 17 infine "L´eros" tratto dal Simposio. Al termine di ognuno dei cinque appuntamenti il pubblico sarà coinvolto in "Filosofi interrogano filosofi", dibattito coordinato dalla professoressa Mariangela Ariotti e da Giuseppe Cambiano, docente di filosofia antica alla Normale di Pisa. L´incesto tragico riconquisterà invece il palco il 22, con Edipo re allestito da La bottega del pane; mentre il 26 la Compagnia dei cenci rappresenterà la commedia plautina Casina. Il fitto calendario del festival chiuderà il 27 sulle note di strumenti musicali dell´antica Roma, suonati dal gruppo "Ludi scenici" nel corso di "Archeologia dei suoni perduti", concerto-conferenza che vedrà intervenire Roberto Melini, docente di archeologia musicale presso il conservatorio Bomporti di Trento. Da quest´anno "Velia Teatro" tenta anche un recupero linguistico della produzione tragica. Prologhi in lingua originale della Fedra di Seneca e dell´Aiace di Sofocle, curati da Sarah Nooter, docente di filologia classica all´università di Chicago, precederanno infatti gli spettacoli da oggi al 14 agosto. Le rappresentazioni inizieranno alle 21, l´ingresso costa 10 euro e include un servizio navetta dal parcheggio all´area archeologica. E´ disponibile inoltre un bus gratuito Salerno-Ascea-Velia e ritorno (info 089 231 432). Info 0974 972 230; www.veliateatro.it

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ANDREA MINUZ (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 09-08-2009)

Argomenti: Cultura

ANDREA MINUZ ANDREA MINUZ. Docente universitario nella Facoltà di Lettere dell'Università di Roma "La Sapienza". Si è occupato dei rapporti tra la memoria della Shoah, il cinema e l'architettura, in vari articoli apparsi su riviste specializzate e nell'ambito della sua tesi di dottorato di prossima pubblicazione. 09/08/2009

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Università e Cea rafforzano ricerca e formazione sui temi della sostenibilità ambientale (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Bergamo Università e Cea rafforzano ricerca e formazione sui temi della sostenibilità ambientale Firmata la convenzione tra l’Università degli Studi di Bergamo e il Cea (Centro di etica ambientale) per avviare future collaborazioni di ricerca, formazione e didattica sui temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il Cea, che ha sede in via Conventino a Bergamo, offrirà supporto all’Ateneo per attività didattiche, per lo svolgimento di tesi, progetti ed elaborati di laurea, metterà a disposizione di studenti e docenti il proprio materiale scientifico, favorirà visite e stage nelle proprie strutture e, a seguito di specifici accordi, finanzierà borse di studio e assegni di ricerca. L’Ateneo consentirà al personale del Cea di accedere al materiale scientifico presente nelle proprie biblioteche, sottoporrà ai propri allievi argomenti per monografie e tesi di laurea su temi ambientali e di sostenibilità sociale ed economica, e fornirà informazioni dettagliate sulle ricerche svolte presso Dipartimenti e Facoltà. I due partner collaboreranno, inoltre, per sperimentare corsi di formazione innovativi e per promuovere convegni e seminari. >> Daranno vita a ricerche congiunte e parteciperanno insieme a programmi di ricerca nazionali e internazionali. Alla firma della convenzione erano presenti il rettore dell’Università Alberto Castoldi e il direttore del Cea don Francesco Poli. BUR.IT 10.08.09

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La laurea magistrale conseguita alla Cattolica di Piacenza paga (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-08-2009)

Argomenti: Cultura

Univ. Cattolica di Piacenza La laurea magistrale conseguita alla Cattolica di Piacenza paga Scorrendo i dati della ricerca condotta dal Nucleo di valutazione di Ateneo sui laureati specialisti del 2007 intervistati a 12 mesi dalla laurea si direbbe che l’impegno profuso è pienamente ricompensato dai risultati occupazionali: per tutte le facoltà attivate a Piacenza infatti – ovvero Agraria, Economia, Giurisprudenza e Scienze della Formazione - il valore percentuale di occupati supera il 90%. La metà di questi ha un contratto da lavoro dipendente, tranne nel caso di Giurisprudenza, rispetto al quale prevalgono le attività di praticantato per l’accesso alle carriere forensi – circa il 60% degli intervistati – a cui fa comunque seguito un 25% di studenti occupati a tempo indeterminato nel settore credito, finanza e assicurazioni e nelle amministrazioni pubbliche. “Sono risultati che confermano il trend positivo che da sempre caratterizza l’inserimento occupazionale dei nostri laureati” - afferma l’avv. Libero Ranelli, direttore della Sede di Piacenza dell’Università Cattolica - “Una formazione seria e rigorosa, un titolo conseguito nei tempi corretti, con uno stage nel proprio curriculum e, ancor meglio, con un’esperienza all’estero favorisce i nostri studenti nelle selezioni. Importante è però anche il lavoro che l’Università realizza, volto a favorire il collegamento tra i suoi studenti e laureati e le aziende: innanzitutto mediante la ricerca, docenti e ricercatori entrano in contatto col mondo dell’impresa e delluniversità, sia a livello nazionale che a livello sovranazionale, con un’evidente ricaduta positiva sui ragazzi sia in termini di didattica che in termini di opportunità di inserimento.” “E poi attraverso il Servizio Stage e Placement si favorisce fortemente questo collegamento tra formazione e lavoro –prosegue l’avv. Ranelli –. Basti pensare che, grazie agli innovativi servizi di placement on line, solo nel 2008 sono stati pubblicati sul sito dell’Università Cattolica 6.414 offerte di stage e 5.452 offerte di lavoro, da parte di oltre 6.000 aziende ed enti”. >> In termini generali, laurearsi in Cattolica assicura tempi rapidi di inserimento: lo evidenzia la ricerca che ha riguardato i laureati triennali di tutte le facoltà attivate presso le sedi di Milano, Brescia e Piacenza-Cremona dell’Ateneo cattolico negli anni 2005, 2006 e 2007. Dall’indagine emerge che l’80% dei laureati entro due anni dal conseguimento del titolo lavora: il 74% di questi ha trovato un’occupazione a sei mesi dalla laurea ed il 96%, tornando indietro, si iscriverebbe ancora all’Università Cattolica. Passando ai laureati specialisti i dati migliorano ulteriormente: completando infatti il percorso biennale si arriva all’89% degli occupati, di cui l’83% ha trovato lavoro entro i 12 mesi. Il 92% dei laureati specialisti si dichiara soddisfatto della formazione culturale acquisita in Università Cattolica e ben il 98%, tornando indietro si riscriverebbe alla stessa università, dimostrando un elevato grado di soddisfazione per l’esperienza formativa vissuta. BUR.IT 10.08.09

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Tedesco come lingua straniera (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Bolzano Tedesco come lingua straniera Un cittadino europeo su quattro è di madrelingua tedesca – per riflettere sull’importanza del tedesco 2000 docenti di lingua e cultura tedesca sono riuniti questa settimana a Jena-Weimar per il loro congresso internazionale. Domenica scorsa hanno stabilito, con 144 voti a favore su 145, che il prossimo congresso, nel 2013, si svolgerà presso la Libera Università di Bolzano. Il congresso in corso a Jena si intitola "Deutsch bewegt. Sprache und Kultur: Deutsch als Fremdsprache weltweit“ ed ha riunito docenti di lingua e cultura tedesca provenienti da 83 Paesi. In questi giorni stanno discutendo di come sostenere la propria formazione e la modernizzazione dell’insegnamento del tedesco in una prospettiva che promuova il pensiero interculturale. Se fino a qualche anno fa in molti studiavano il tedesco come seconda o terza lingua, oggi si prefeririscon altre lingue, come il cinese, che permettono i contatti con i Paesi economicamente emergenti. In tutto il mondo sono comunque circa 100 milioni le persone che parlano tedesco. Lo scorso anno alcuni professori italiani di lingua e cultura tedesca si sono rivolti alla Facoltà di Scienze della Formazione affinché proponesse la Libera Università di Bolzano come sede del prossimo congresso, che si svolgerà nel 2013. >> In autunno gli organizzatori del congresso si sono riuniti a Bressanone per valutare la proposta. Con la votazione di domenica è deciso che nel 2013 circa 2000 docenti di lingua e cultura tedesca provenienti da tutto il mondo arriveranno in Alto Adige per discutere della lingua tedesca nella cultura, nella scienza e nell’economia. Il congresso è organizzato dall‘Internationaler Deutschlehrerverband (IDV), dal Fachverband Deutsch als Fremdsprache (FaDaF) e dalla sezione tedesca del Gesamtverband Moderner Fremdsprachen (GMF). BUR.IT 10.08.09

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Le cellule del cervello umano non si fermano un momento (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 10-08-2009)

Argomenti: Cultura

Le cellule del cervello umano non si fermano un momento Perché il cervello di un individuo è così diverso da quello di un altro? Lo ipotizza una ricerca uscita di recente su «Nature»: le cellule del nostro cervello presentano una variabilità genetica spettacolare. Perché il cervello di un individuo è così uguale e così diverso da quello di un altro? Una ricerca pubblicata su Nature potrebbe rispondere almeno in parte al quesito. Il fatto è che le cellule del nostro cervello, al contrario delle cellule di altre parti del nostro organismo, presentano una variabilità genetica spettacolare: è come se ognuna di esse, al momento della divisione, invece di copiare esattamente l'informazione contenuta nel Dna, si dedicasse a modificarla. E in effetti sembra proprio sia così. Un gruppo di ricercatori del Salk Institute for Biological Studies (California) ha visto che le cellule del cervello contengono un numero elevatissimo di elementi mobili del Dna, ovvero geni che sono capaci di inserire nel genoma della cellula copie di se stessi attraverso un meccanismo di «copia e incolla», simile a quello che utilizziamo sui nostri computer. In sostanza si tratta di sequenze di Dna capaci di «saltare» da una parte all'altra del genoma. Potrebbe essere merito loro se il cervello di ogni essere umano è quella struttura unica e complessa che è. «Questo meccanismo può in teoria creare la diversità neurale che rende ogni persone unica - ha spiegato Fred Gage che ha condotto la ricerca - il cervello ha 100 miliardi di neuroni e 100 milioni di miliardi di connessioni, ma gli elementi mobili del Dna potrebbero dare ai singoli neuroni capacità diverse rispetto agli altri». Le uniche altre cellule umane in grado di rimodellare il proprio genoma sono quelle del sistema immunitario. I NEURONI CHE SALTANO PIÙ IN ALTO In un lavoro precedente Gage e colleghi avevano dimostrato che alcuni elementi mobili del Dna, chiamati Line 1, aggiungono copie extra in modo casuale nel genoma delle cellule cerebrali dei ratti. Ma - si sono domandati - questo accade anche negli esseri umani? Il gruppo di Gage ha quindi cercato questi geni in grado di saltare nei neuroni umani fatti crescere in provetta. La ricerca ha dato risultati positivi: i geni erano in grande quantità. I ricercatori a questo punto si sono chiesti: cosa accade se dalla provetta passiamo agli organismi viventi? E così hanno confrontato campioni di tessuto cerebrale con tessuto da altri organi. Il risultato è che in alcuni campioni di cervello i neuroni presentano geni in grado di saltare 100 volte più in alto rispetto alle cellule di altri organi. Le cellule del nostro cervello anche da questo punto di vista sono molto diverse. Questo strano meccanismo potrebbe essere stato un importante volano dell'evoluzione, suggeriscono i ricercatori, perché grazie a questi geni mobili si è creata una diversità molto più elevata rispetto a quella che si sarebbe avuta con la semplice divisione cellulare. E sappiamo che la diversità è uno degli elementi fondamentali dell'evoluzione. Inoltre, sapere che questi elementi saltano qui e là nel nostro cervello potrebbe aprire una nuova strada alla comprensione dei disordini neurologici. Il prossimo studio dei ricercatori del Salk sarà cercare i cambiamenti nella frequenza dei salti di questi geni nei cervelli affetti da alcune malattie neurologiche. CRISTIANA PULCINELLI scienza@unita.it

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Addio a Marini professore con Cossiga (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

DIRITTO PENALE Addio a Marini professore con Cossiga È morto il professor Giuliano Marini, 74 anni, ex docente di Diritto penale all'Università di Torino. Era malato da tempo. Marini è stato allievo prediletto del luminare torinese del diritto Marcello Gallo, fondatore della «scuola penale» torinese. Aveva iniziato la carriera universitaria a Sassari, a fianco dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga (docente di Diritto costituzionale) cui era legato da profonda amicizia. Marini è stato anche pro-rettore dell'Università tra il 1982 e il 1984 e giudice della sezione della Corte Costituzionale incaricata di giudicare il presidente della Repubblica in caso di messa in stato d'accusa.

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Il Poli punta sugli stranieri (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università I vent'anni dell'Ateneo monregalese Il Poli punta sugli stranieri GIANNI SCARPACE MONDOVÌ Fase delicata per la sede decentrata del Politecnico di Mondovì. La concentrazione di docenti e responsabili intorno alla struttura universitaria è massima: l'anno accademico 2010-2011 segnerà il ventennale dell'Università del Monregalese e il 27 agosto si chiuderanno le pre-immatricolazioni di Ingegneria, il test di ammissione si terrà a Mondovì il 2 settembre. Quelle di Architettura sono aperte fino al 1° settembre, test a Torino l'8 settembre. Dopo un periodo di calo delle iscrizioni, lo scorso anno accademico aveva chiuso a quota 835 studenti, in linea con il trend degli ultimi due anni. Fiato sospeso per la prossima chiusura delle iscrizioni, ma «siamo ottimisti», spiega il professor Teresio Sordo, monregalese, da sempre sostenitore dell'Ateneo decentrato guidato dal responsabile Massimo Sorli. Il 20% degli studenti vive a Mondovì, gli altri, trascorrono gran parte della giornata in città. Sono 40 gli iscritti che abitano all'istituto Casati di Mondovì, una cinquantina i residenti negli alloggi universitari del quartiere Breo. Altri numeri: 200 laureati (tra 1° e 2° livello) delle due facoltà, Ingegneria e Architettura, mediamente per ogni anno accademico, confermandosi un ponte tra il Piemonte meridionale e la Liguria occidentale e il confinante Dipartimento delle Alpi Marittime. A testimoniarlo la buona percentuale di iscritti provenienti dall'Ovest Liguria, che arriva al 12%. Il sindaco Stefano Viglione sottolinea da tempo un'attenzione dell'Amministrazione comunale nei confronti degli impegni del Poli «sperando in un consolidamento vero sul territorio». L'anno scorso furono 137 i nuovi studenti immatricolati, di cui 61 di Architettura e 76 di Ingegneria. Si è allargato l'ambito geografico da cui provengono, ma il rettore Francesco Profumo ha chiesto di continuare «nello sforzo di ampliamento dei confini e di internazionalizzazione (c'è già una presenza di stranieri) per quanto riguarda la provenienza dei giovani». Intanto, sono 20 milioni di euro i fondi erogati da Comune di Mondovì, Provincia e Fondazione Crc dal 1990 (anno di apertura della sede decentrata del Poli) ad oggi. Ben 141 i docenti nella sede di Mondovì, 21 i tecnici e amministrativi stabilmente impiegati (11 dipendenti Politecnico, 2 collaboratori esterni, i rimanenti dell'Amministrazione comunale). Una vera città degli studi che ora è concentrata a «raccogliere» studenti per i corsi. Oggi a Mondovì sono attivati il corso di studi quinquennale in Architettura, laurea triennale in Architettura per il progetto e laurea magistrale (cinque anni) in Architettura (Ambiente e Paesaggio); il corso di studi in Ingegneria Meccanica, laurea triennale più laurea magistrale con orientamento Agroalimentare; il corso di studi in Ingegneria Civile per la gestione delle acque, laurea triennale più laurea magistrale. «Il Poli avvierà presto i lavori di ristrutturazione della sede di Breo», conclude Sordo. Si tratta di 5053 metri quadrati di superficie coperta, attualmente in uso nella sede di Mondovì Breo, di cui 306 metri quadri del Laboratorio di analisi delle acque.

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muttoni all'attacco "parco michelotti se lo riprenda l'assessore tricarico" - diego longhin (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina I - Torino La polemica Muttoni all´attacco "Parco Michelotti se lo riprenda l´assessore Tricarico" DIEGO LONGHIN «Il parco Michelotti? Basta, non ne voglio più sapere. Se lo riprenda il Comune». Giulio Muttoni, fondatore e anima di Set Up, getta la spugna. Dovrebbe gestire fino a dicembre l´area dell´ex Zoo in corso Casale, ma dopo tutte le polemiche, le lettere e gli attacchi dei residenti di lungo Po è pronto a restituire le chiavi a Palazzo Civico. «Ho fatto una scommessa - dice - partecipando al bando del Comune per ripulire il parco e farlo rivivere. Quando siamo entrati abbiamo portato via venti camion di detriti, siringhe comprese. Era un macello. Ci siamo inventati diverse attività, per tutti, dai giovani ai più anziani, alcune, poche, a pagamento. D´altronde abbiamo speso più di 30 mila euro per rimettere in sesto l´area». Un´operazione tutta in salita. «Pensavamo che una collaborazione pubblico-privato fosse utile. Mi sbagliavo. Credo che dietro le lamentele dei residenti si nascondano le solite guerre tra bande per chi gestisce cosa e mi aspettavo da parte del Comune, dall´assessore Tricarico in particolare, una presa di posizione. Invece nulla». Anzi, Muttoni ad oggi ha all´attivo una quarantina di visite da parte dei vigili urbani, oltre a quelle dell´Asl, e svariati verbali. «Mi sento un po´ cornuto e mazziato - ribadisce - A Torino si invoca tanto l´aiuto del privato, si è fatto tanto can can sui fiori per i ponti del Po e della Dora, e poi non si dà un sostegno a chi recupera una parte della città». Meglio quindi rinunciare. «A un certo punto avevamo pensato di gestire il parco Michelotti per più anni, da tre a cinque, potendo fare così un programma completo, solido, di ampio respiro. Non me la sento più. Se devo tirare le somme il bilancio è negativo. Non è una questione economica, ma di disarmonia con il Comune».

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anche la fuga dei cervelli può diventare una risorsa - mario centorrino (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina I - Palermo Le idee Anche la fuga dei cervelli può diventare una risorsa MARIO CENTORRINO Recenti ricerche (AlmaLaurea, Istat, Svimez) hanno riproposto il problema dell´emigrazione intellettuale dalla Sicilia. L´aggregazione dei dati disponibili ne rende difficile la quantificazione a livello regionale. Ma appaiono sotto gli occhi di tutti le caratteristiche del fenomeno. Ci sono coloro che studiano in Sicilia e restano in Sicilia (immobili); coloro che studiano in un´altra regione d´Italia e, dopo essersi laureati, tornano a lavorare nell´Isola (mobili tornati); coloro che dopo aver conseguito la laurea in un´altra regione vi rimangono a lavorare (mobili non tornati) e infine coloro che si sono laureati nella regione d´origine ma si sono spostati successivamente alla laurea (mobili post-lauream). Se adattiamo alla Sicilia i dati dell´aggregazione Mezzogiorno (2007), un laureato su due (49 per cento) risulta nella categoria degli immobili, uno su dieci (9,5 per cento) in quella dei mobili tornati, quasi uno su cinque (17,5 per cento) in quella dei mobili non tornati e uno su quattro (24 per cento) in quella dei mobili post-lauream. In estrema sintesi, sempre che per la Sicilia valga il dato del Mezzogiorno, quattro laureati su dieci si trasferiscono al Nord. Tra i mobili post-lauream oltre uno su tre ha ottenuto il massimo dei voti. Sull´emigrazione intellettuale del Mezzogiorno sono stati versati, accanto a commenti misurati, anche fiumi di retorica. SEGUE A PAGINA XV

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Dalla maturità a Papi Puglia caput mundi (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 11-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Dalla maturità a Papi Puglia caput mundi Venete, romane e pugliesi, le italiane stravincono. La Puglia quest'anno è terra di primati. La Pennetta nazionale, sui campi in cemento di Los Angeles, una dopo l'altra ha impallinato tutte e tre le russe; Nadia Petrova, Vera Zovonareva e la insopportabile Sharapova. E ha abbattuto, 6-4 6-3 in un'ora e 21, l'australiana Samantha Stosur. Brindisina purosangue 27 anni, bella e fidanzata con un tennista spagnolo, è tra le prime dieci del Wta (settecentomila dollari di montepremi). La Puglia quest'anno detiene anche il record dei promossi alla maturità con 100 (lode a parte). In 523, quasi il 15% del dato nazionale. Sud batte nord e Puglia stravince. Diversi metri di valutazione, commissioni pugliesi di manica troppo larga? Maria Stella indagherà. Il tacco d'Italia non finisce di stupire, e sembra che tutto ormai accada solo lì. Patria delle più belle ragazze di Papi (qualcuna non più e non solo ragazza, ma cosa importa), di scandali, inchieste, magistrati (sindaci e non). I primati sono sempre pugliesi. Dopo Campania e Lazio (rispettivamente 15 e 14 volte) la Puglia è quella che ha centrato più 6 al Superenalotto, con nove premi. Pugliese è un n buco da 250 milioni di euro nella Sanità (ma per il debito complessivo si parla di 1 miliardo). Ma anche il primo presidente di Regione eletto, dichiaratamente omosessuale. Per buona parte pugliese il «brain drain», la fuga dei cervelli e dei talenti. In Puglia i set più esclusivi di cinema e pubblicità. Persino nel concorso nazionale delle Drag Queen 2009 ha vinto una pugliese, residente a Bologna: "Miss Rovina", battendo "Senorita Peperina", a sua volta una pugliese d'hoc. La salsa pugliese diventa sempre più piccante. "La Puglia prima di tutto" recitava lo slogan della campagna elettorale della D'Addario. Pugliesi le notti bollenti di Tarantini. Anche pugliese la "sanitopoli". Non ci sarà nessuna questione morale, come dice Latorre, ma una questione di cumulo dei primati di sicuro. Colpa del boom delle masserie affittate ai vip vacanzieri? I trulli non sono più quelli di una volta ma il tacco va fortissimo. E la Puglia è diventata una regione test. Anche nel modello imprenditoriale. La formula dei distretti industriali, come una pandemia, dall'Emilia è scivolata lungo la costa adriatica nelle Marche in Abruzzo fino alla Puglia. Il distretto del salotto e del divano è a rischio cassa integrazione ma combatte e chiede cure ricostituenti. La Puglia è la nuova Emilia Romagna? A guardare la politica forse sì. Ma con molte, molte più inchieste. Cinzia Leone 11/08/2009

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(sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 11/08/2009 - pag: 41 Il preside della scuola di quartiere «Quando mi dissero: stai lontano da viale Sarca» Diciotto anni fa, quando gli affidarono l'incarico di preside in via Thomas Mann, quando ancora l'università Bicocca non c'era e dalle finestre dell'elementare non si vedeva altro che i resti della Falck e della Breda, Giuseppe Duminuco ricevette un solo avvertimento: «Non andare in viale Sarca». Lui non diede retta al consiglio dei colleghi. «Feci un giretto. Occhiate minacciose dalle finestre socchiuse, ero uno straniero. Ma in poco tempo impararono a conoscermi. Paradossalmente, in questa zona l'autorità scolastica è ancora rispettata». Istituto comprensivo Sandro Perini, 1.100 alunni tra elementare e media, i ragazzini di viale Sarca e quelli della nuova Bicocca di Vittorio Gregotti, i figli delle «case» e quelli dei docenti universitari. «No, problemi con certe famiglie non ce ne sono mai stati», spiega il preside. «Anche perché stimano e apprezzano gli insegnanti che crescono ed educano i loro figli». Insomma, tutto ciò che rappresenta «una bomba sociale sul territorio», a scuola cambia completamente aspetto. Non che tutto vada benissimo: «Siamo pur sempre un istituto di frontiera, ci sono sacche di disagio sociale e situazioni difficili». Ma non è il caso dei bambini di viale Sarca. «Le famiglie sono presenti e collaborative». Quanti paradossi alla Sandro Pertini. Il ghetto a due passi e la facoltà di Scienze della Formazione nel cortile. L'edilizia residenziale «borghese» e i palazzoni Aler. I ragazzini «bene» e i bimbi senza soldi per la gita. Duminuco sorride: «Siamo un ibrido. E, in più, la nostra 'utenza nobile' scherza ci impedisce di essere catalogati tra le scuole 'a rischio'. Risultato, non abbiamo diritto a certi finanziamenti ». Niente fondi, niente attività pomeridiane: «Purtroppo a settembre dovremo tagliare alcuni progetti, passare da tre pomeriggi aperti a due». Peccato, dice Duminuco, «il corpo insegnante ce la mette tutta per seguire questi ragazzi, il corso annuale di latino o di pallavolo costa solo 40 euro all'anno e il resto ce lo mettiamo noi, abbiamo il coro e collaboriamo con la cooperativa Diapason che ci mette a disposizione gli operatori di strada». Niente da fare, «a qualcosa dovremo rinunciare. Ci limiteremo a insegnare. Perdendo quel ruolo di presidio sociale che ci ha sempre contraddistinto». I docenti «Nessun problema con i bambini del ghetto, i genitori ci rispettano» Le classi «Siamo un mix: nelle classi anche i figli dei docenti della Bicocca» Annachiara Sacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le due Italie della scuola (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

TORINO I casi sono due: o al Sud, tra la terza media e la quinta superiore, gli studenti vivono una sorta di metamorfosi oppure nei «cento e lode» distribuiti a pioggia in certe regioni c’è qualcosa che non funziona. Per gli alunni di 14 anni infatti l’Italia è un paese che corre a due velocità: un Centro-Nord dove competono alla pari con i coetanei dei paesi avanzati e un Sud che sprofonda di anno in anno. La fotografia è racchiusa nell’indagine 2009 dell’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo, di istruzione e formazione. Un rapporto lungo 200 pagine che spiega i risultati della «quarta prova» dell’esame di terza media del 18 giugno su 560 mila ragazzi. Un test d’italiano (30 quesiti, punteggio da 0 a 40) e uno di matematica (21, da 0 a 27): grammatica, comprensione del testo, capacità d’argomentazione, equazioni, geometria, logica. Un’istantanea per verificare il livello d’apprendimento. Un banco di prova più per le scuole che per gli studenti. Se così doveva essere, allora ha ragione Giorgio Bolondi, ordinario di Matematica generale e Didattica della matematica allUniversità di Bologna: «Il livello di una scuola è quello dei suoi insegnanti. E questa ricerca rivela che al Nord e al Centro la classe docente, soprattutto per motivi strutturali visto che è composta da molti insegnanti meridionali, ha saputo migliorare la propria formazione». Il Sud esce penalizzato, su tutti i fronti: 25,1 nella prova d’italiano contro una media del 26,8 che diventa 27,9 nelle regioni centro-settentrionali; in matematica il gap è di tre punti secchi, 15,5 contro 18,5. Una débcle con effetti avvilenti: gli studenti stranieri ottengono risultati inferiori, ma quelli che vivono al Nord hanno le stesse performance in matematica degli italiani residenti al Sud. «Gli stranieri scontano un handicap di partenza, ma ne conosciamo le ragioni e sappiamo che poco alla volta lo superano - analizza Bolondi - In meridione emerge l’handicap di una fetta di paese». Con l’italiano la situazione migliora ma non molto. «Una sufficienza stentata», spiega Tullio Telmon, docente di Dialettologia all’Università di Torino e presidente della Società di linguistica italiana. E il divario regionale? «C’è uno stile d’insegnamento diverso, che definirei “piacioso” al Sud e più “rigoroso” al Nord, e incide dove è più marcato l’uso del dialetto: qui l’italiano diventa approssimativo, c’è una commistione che impoverisce. Al contrario, regioni plurilinguiste come Trentino e Valle d’Aosta, riescono a mantenere elevati livelli perché tra docenti e allievi c’è un rapporto meno familiare». Contano strutture e condizioni sociali - e d’insegnamento - difficili in certe aree. «Ma conta anche il diverso valore spesso attribuito alla scuola, che spinge i ragazzi a impegnarsi e motiva i professori», spiega Bolondi. In generale il nostro sembra un sistema didattico «routinario»: gli studenti riescono meglio là dove si tratta di applicare formule (grammatica, geometria, algebra) piuttosto che dove si deve ragionare (comprensione del testo, esposizione, statistica). «La nostra scuola basa l’apprendimento su esercizi ripetuti», spiega Bolondi. «Ma quando si deve argomentare i ragazzi vanno in crisi, ed è drammatico». Finché c’è da applicare una formula poco male, ma quando si tratta di risolvere un problema - e trovare la formula da applicare - sono dolori. «La scuola media - conclude Telmon - si conferma il ventre molle del nostro sistema educativo. Distrugge quel che la scuola elementare crea». CHE COS’è L’INVALSI L’ente pubblico che ogni anno dà i voti ad alunni, docenti e istituti Nel Centro e Nord Italia le ragazze sono molto più brave in italiano e i ragazzi in matematica. Proprio così: al Nord il punteggio medio dei maschi raggiunge il 27,6 in italiano e il 18,9 in matematica, quello delle femmine rispettivamente 38,3 e 18; al Centro siamo a 27,4 in italiano e 18,4 in matematica per i ragazzi contro 28,3 e 18 per le ragazze. Al Sud non ci sono differenze significative. E’ un’altra delle curiosità del rapporto dell’Invalsi, l’ente pubblico di ricerca che effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa; studia le cause dell’insuccesso e della dispersione scolastica; predispone i testi della nuova prova scritta per verificare i livelli di apprendimento nell’esame di terza media; fornisce supporto e assistenza tecnica all’amministrazione scolastica e alle regioni; svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola. La prova, quest’anno, è stata svolta il 18 giugno e ha avuto incidenza sul voto finale dell’esame di terza media, in una misura decisa di ciascuna commissione esaminatrice. L’anno prossimo avrà un’incidenza uguale per tutte le classi. + Quando anche i professori barano al test + "Classifiche inutili. Ma noi insegnanti abbiamo molte colpe"

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"Università, non basta vendere immobili per risanare". (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Siena" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

“Università, non basta vendere immobili per risanare“. “Occore ridisegnare l’ateneo e il governo per ora non ha aiutato l’istituzione ma ha dato quello che era dovuto”. SIENA11.08.2009 indietro Sull’università, riceviamo da un lettore un’analisi sull’attuale situazione. “Ho letto con grande interesse le cronache del Corriere di Siena sui fatti che hanno interessato luniversità della nostra città, credo di essermi fatta un’idea coerente con la realtà grazie al suo giornale. Il suo ultimo articolo, tanto breve quanto esplicativo, rende omaggio alla sua indipendenza e al suo parlare chiaro. Luniversità ha contratto nel tempo un debito spaventoso, tale da mettere a rischio a più riprese il regolare pagamento degli stipendi. Le cause di questo disastro sono sotto gli occhi di tutti, una pletora di personale docente e non docente che non ha eguali in Italia se rapportato agli studenti iscritti. In poche parole luniversità, per anni, ha speso molto di più di quanto era capace di incassare. Una vicenda che andava avanti da anni e che si è ulteriormente aggravata nell’ultimo triennio, con numerose assunzioni del tutto prive di senso, alla luce dei conti dell’epoca in cui tali assunzioni vennero fatte. Nessuno si è accorto di tale evidenza, e qui sorge il primo problema che ci facevano illustri docenti e illustri rettori e illustri membri laici nel consiglio delluniversità? Secondo problema chi risponderà, e a chi, e quando di tale situazione di dissesto? Sarà interessante nei prossimi mesi cercare di capire se queste domande avranno una risposta, ovvero, se a Siena è lecito accumulare debiti e disavanzi del tutto impunemente. Una volta reso pubblico il problema, dal suo giornale, se non ricordo male, abbiamo assistito a quello che lei ha ben definito un balletto, teso non a chiarire ma a scaricare le responsabilità. Cosa si sarebbe dovuto fare: 1) chiarire nei tempi più brevi l’entità del debito, ci sono voluti mesi; 2) capire che un debito non si ripiana con un debito ma solo con due operazioni: vendere, o farsi finanziare a fondo perduto; 3) ideare e rendere operativo un piano di rilancio che ridisegnasse profondamente la nostra università tagliando i molti rami secchi e puntando decisamente sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Tutto questo sarebbe stato possibile se luniversità e i suoi dipendenti avessero dimostrato di essere coscienti della crisi, della sua gravità, e non si fossero baloccati nell’attesa di un salvatore della patria (il solito Babbo Monte?) che giustamente non si è palesato. Vendere era l’unica soluzione, certamente non ci volevano mesi e mesi per capirlo. Vendere non è sufficiente, il problema è lungi dall’essere risolto; vendere può servire a coprire i buchi del passato, qualche debito futuro, ma se si continuasse a produrre deficit, la situazione di crisi non potrebbe che riproporsi in dimensioni ancora più drammatiche. Quello che dice il magnifico rettore “l’università è risanata” è ben lungi dal vero, l’auspicio è che la consapevolezza cresca, che i costi vengano ridotti, che dal corpo docente venga un messaggio chiaro in termini di pre pensionamenti, senza nascondersi dietro a impossibili avvicendamenti e a presunti danni irreparabili alla didattica e alla ricerca. Quel che occorre, in altri termini, è una chiara e netta discontinuità di comportamenti, di programmi e di responsabilità individuali. Da ultime due considerazioni. Il governo centrale, così calorosamente ringraziato dal magnifico rettore e dal dottor Miccolis, non ha dato un euro in più alluniversità di Siena, essendosi limitato da anticipare a quanto dovuto, è singolare quindi ringraziare chi di ha dato il tuo e niente altro in più. La politica locale ha tenuto un tono troppo basso, troppo preoccupata forse del pagamento degli stipendi, ma fortemente disattenta a ricostruire i fatti, ad individuare le responsabilità, e a chiederne conto a chi tali responsabilità porta fuori da qual si voglia ragionevole dubbio” Lettera firmata

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Il primo incontro non si scorda mai (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 11-08-2009)

Argomenti: Cervelli

GINEVRA Il primo incontro non si scorda mai. Le emozioni suscitate dalla vista di un volto, soprattutto se minaccioso, vengono inconsciamente conservate dal cervello, e riprodotte poi in occasione di un secondo incontro, anche a distanza di molto tempo. è quanto hanno scoperto ricercatori della Facoltà di medicina dell’Università di Ginevra (Unige) e del Polo nazionale di ricerca per le scienze affettive, autori di uno studio pubblicato dalla rivista “Social Neuroscience”. La ricerca si è basata su un gioco interattivo in cui i partecipanti erano confrontati per due secondi con 16 volti dalle espressioni amichevoli e meno. Gli stessi visi sono stati riproposti dieci minuti più tardi, ma questa volta senza manifestare alcuna emozione. Tramite Risonanza magnetica funzionale (Rmf), i ricercatori hanno potuto constatare che la prima impressione avuta va a influenzare le zone del cervello attivate nel corso del secondo incontro, anche se questo si svolge in condizioni assolutamente neutre. Le reazioni sono inoltre più forti per i volti percepiti come nemici. «Le persone non si ricordano del contesto del loro primo incontro, ma il loro cervello lo ha invece memorizzato nell’inconscio», spiega Pascal Vrticka, uno degli autori dello studio. «Si tratta di una memoria emotiva implicita che non era ancora stata messa in luce», aggiunge. Per Vrticka, è logico che il cervello si ricordi meglio delle espressioni nemiche: ne va della sua sopravvivenza. Una recente ipotesi scientifica suggerisce inoltre che le grandi dimensioni del cervello umano risultano proprio dallo sviluppo della cognizione sociale. Per riprodursi e migliorarsi, ogni essere umano farebbe capo alle sue capacità cerebrali in grado di valutare il valore dell’altro, per determinarne la natura potenzialmente amica o nemica. Potrebbe così soppesare il beneficio di un eventuale legame oppure di una fuga, conclude lo studio.

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DA VENERDÌ TERZA EDIZIONE SATRIANESI NEL MONDO (sezione: Cultura)

( da "Basilicanet.it" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

DA VENERDÌŒ TERZA EDIZIONE SATRIANESI NEL MONDO 11/08/2009 13.03.30 [Basilicata] Si terrà  venerdi 14 agosto la terza edizione della festa dei “Satrianesi nel Mondo“organizzata dalla Commissione comunale dei “Satrianesi nel Mondo“ in collaborazione con l’amministrazione comunale di Satriano. Il programma della giornata prevede alle 20.30 la cerimonia di inaugurazione del “Largo Satrianesi nel Mondo“ officiata dal parroco alla presenza delle istituzioni e delle autorità  civili , militari e religiose del posto. Ai saluti del Sindaco di Satriano Michele Miglionico si uniranno i saluti del mediatore culturale della Regione Basilicata Mohamed Amadid e del rappresentante della Commissione Comunale “Satrianesi nel Mondo“Rocco Cavallo. Alle 21.00 si apre la sessione “Politiche dell’incontro“ con la relazione della Dott.ssa Angela Daiana Langone , docente di Lingua e Letteratura Araba all’Università  della Tuscia , su “Gli arabi nel mezzogiorno d’Italia “.Alle 22.00 la compagnia teatrale “ La Barcaccia “di Salerno metterà  in scena “ La cantata dei giorni pari†spettacolo di teatro e musica , omaggio ad Eduardo De Filippo a 25 anni dalla sua scomparsa. (bas - 04)

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Provincia di Modena: 45 i progetti di riqualificazione di negozi, bar, ristoranti, botteghe e mercati storici (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 11-08-2009)

Argomenti: Cultura

Provincia di Modena: 45 i progetti di riqualificazione di negozi, bar, ristoranti, botteghe e mercati storici (11/8/2009 10:33) | (Sesto Potere) - Modena - 11 agosto 2009 - Dal mercato Albinelli di Modena ai negozi del quartiere Braida di Sassuolo; da Maranello ai piccoli Comuni della montagna, sono 45 i progetti di riqualificazione di negozi, bar, ristoranti, botteghe e mercati storici presentati alla Provincia di Modena nell'ambito del bando 2009 per la riqualificazione commerciale di centri storici e aree urbane centrali. L'obiettivo del bando, finanziato dall'azione 2 della legge regionale 266/97, è incentivare gli investimenti integrati pubblico-privati dei Comuni e delle piccole e piccolissime imprese commerciali per migliorare il servizio al consumatore, qualificare i quartieri centrali e periferici dei centri urbani, e rendere il piccolo commercio urbano competitivo rispetto alle forme più aggressive di vendita, dai centri commerciali agli outlet. «Il bando ha avuto una risposta eccezionale - commenta Palma Costi, assessore provinciale alle Politiche per l'economia locale - e in un momento di crisi come questo l'elevata partecipazione di piccole e piccolissime aziende è un segno di vitalità del nostro tessuto imprenditoriale che continua a investire e cerca di innovare. La Provincia - ha proseguito l'assessore - è in prima linea nelle azioni concrete per sostenere e rilanciare il nostro sistema di imprese, come dimostrano anche la velocità con la quale sono stati promossi i bandi e il lavoro svolto insieme ai Comuni, che hanno dedicato grandi risorse al rilancio del piccolo commercio urbano, e alle associazioni di categoria». Dei 45 progetti di riqualificazione, per i quali è previsto un contributo variabile tra il 20 e il 50 per cento delle spese ammesse, 12 sono stati presentati dai Comuni e 33 da associazioni temporanee di piccole imprese, che riuniscono in tutto 581 aziende. Insieme ai 75 già presentati dalle imprese del commercio e dei servizi in aree fragili, sull'azione 1 della legge 266/97, e ai 92 (il doppio rispetto al 2008) per l'innovazione nella gestione e l'e-commerce nelle piccole e medie imprese del commercio e dei servizi, arrivati nell'ambito dell'articolo 11 della legge regionale 14/99, concorreranno all'assegnazione del contributo di cinque milioni di euro previsto per il triennio.

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Novara- Compostela passando da Petrarca (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

Novara- Compostela passando da Petrarca [FIRMA]ROBERTO LODIGIANI CASTELLAZZO E' partita dal centro didattico Tino Sacco di Castellazzo la riscoperta storica del casa Caccia, e dei discendenti più illustri del Novarese. Ha preso forma così l'iniziativa «Il Poeta & il Bandito» ideata dall'associazione «Turismo e Cultura», presieduta da Silvano Crepaldi, scrittore e appassionato di storia locale, promotore della biblioteca virtuale dell'Università senza Età del Monteregio. Per rivalorizzare Giovanni Agostino Caccia, il maggiore poeta novarese, considerato uno dei più importanti petrarchisti italiani del quale nel 2009 ricorrono i 500 anni dalla nascita, le ricerche hanno condotto Crepaldi a Santiago di Compostela. «Nella biblioteca della facoltà iberica - dice Silvano Crepaldi - è tuttora conservata una delle rarissime copie originali del libro Le Rime, scritto da Giovanni Agostino Caccia e pubblicato a Venezia nel 1546. Con la collaborazione di Benedict Buono, docente del dipartimento di filologia italiana dell'università di Santiago di Compostela, abbiamo pensato di attualizzare l'opera di Caccia. Ha preso forma un volume di oltre trecento pagine completo di versione critica, in cui i versi originali vengono commentati e riscritti in linguaggio moderno. Il libro inserito nella collana Asino chi legge sarà stampato da Lampi di stampa e distribuito dalle Messaggerie». Il Caccia bandito, noto come il tiranno di Briona, è Giovan Battista Caccia detto il Caccetta. Nel 2009 ricorre il 400° anniversario della sua condanna a morte, eseguita per decapitazione a Milano il 19 settembre 1609. Per ricordare le gesta del Caccetta, il dipartimento «AccaMedia» dell'associazione Turismo e Cultura ha realizzato un mediometraggio di 40 minuti girato a Vicolungo e Serravalle Sesia: «La presentazione del docufilm - dice Silvano Crepaldi - si terrà la sera del 19 settembre, nel chiostro dell'abbazia dei Santi Nazario e Celso di San Nazzaro Sesia, a 400 anni esatti da quei traumatici eventi. Il cadavere fu poi tumulato nella cripta della chiesa di San Giovanni Decollato di Novara». Per acquistare il volume ci si può rivolgere alla segreteria telefonica di Turismo e Cultura allo 0321.820638.

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Vescovo Michele Pennisi, commissario Cei per l'Educazione cattolica, la scuola e l'univers... (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

Vescovo Michele Pennisi, commissario Cei per l'Educazione cattolica, la scuola e l'università, ora esistono «prof» di serie A e di serie B? «È vero che le sentenze non si commentano, però stavolta il giudizio non può che essere assolutamente negativo. La sentenza del Tar del Lazio è vergognosa, gravissima. La religione è una materia come le altre. Chi la insegna ha sostenuto un esame di Stato, è entrato in ruolo, ha titoli abilitanti, competenze e preparazione. Io ho insegnato 15 anni nella scuola pubblica e posso testimoniare che, grazie alla conoscenza anche umana degli studenti, quelli di religione sono i professori che riescono meglio a giudicare e mediare nelle situazioni. È una vergogna che ora siano discriminati per sentenza da quanti non conoscono il sistema dell'istruzione e non sono mai stati in una scuola». Gli studenti saranno incentivati a disertare religione? «Sì, e ciò è assurdo. Si crea una condizione paradossale. All'allievo che fa collezione di francobolli (materia opzionale) vengono riconosciuti crediti scolastici, mentre non ottiene nulla l'altro che frequenta religione malgrado il suo processo formativo entri nella didattica in collaborazione con i vari professori. Così si dà ai ragazzi un messaggio negativo, diseducativo, contrario alla formazione integrale dello studente. I ragazzi che scelgono religione hanno diritto di essere poi giudicati in questa materia». E adesso? «Appena noi vescovi ci riuniremo a settembre, per la commissione episcopale dell'Educazione e della Scuola, Analizzeremo in maniera approfondita il problema e poi certamente da parte della Cei ci sarà una netta presa di posizione. Non possiamo restare in silenzio di fronte a questa assurdità. Ho partecipato a tanti scrutini e so personalmente quanto gli insegnanti di religione siano figure importanti e apprezzate sia dai colleghi sia dagli studenti. Conoscendo gli alunni anche al di là della materia, i professori di religione sono preziosi per dare un giudizio ponderato sulla persona. Non si capisce proprio perché i ragazzi non debbano essere valutati per la loro partecipazione a lezioni che fanno parte integrante del ciclo formativo. C'è da restare allibiti nel vedere ingiustamente e scorrettamente penalizzati i sei milioni di studenti che hanno scelto l'insegnamento della religione, tanto più che è il ministero a definire i programmi di lezioni tenute da docenti di ruolo e in orario scolastico». \

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università, tagliati dieci corsi di laurea "studenti, scegliete un altro curriculum" - michela bompani (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VI - Genova L´università razionalizza l´offerta formativa ed elimina il 10 per cento degli indirizzi Università, tagliati dieci corsi di laurea "Studenti, scegliete un altro curriculum" Falchi Pellegrini: "Nessuno perderà la sua laurea. Garantiremo l´offerta formativa" MICHELA BOMPANI L´università cancella dieci corsi di studio per razionalizzare le proprie risorse e gli studenti che l´anno scorso avevano pianificato un percorso per completare un certo corso di laurea, non trovano più parecchi degli esami scelti. Ma l´università tranquillizza i giovani assicurando che se insistono nel volersi laureare, per esempio, nell´indirizzo sociologico di Scienze Politiche avranno tre anni per farlo, anche se quell´indirizzo è stato cancellato. Gli studenti obiettano che laurearsi con un´etichetta a cui non corrispondono adeguati contenuti è un´assurdità. Pino Boero, prorettore alla Formazione, ha supervisionato i "tagli" ai corsi, che però sono stati gestiti direttamente dalle singole facoltà, cui compete anche informare gli studenti e gestire il periodo di "transizione". Spiega: «Anche se il ministro Gelmini aveva indicato il 20% di corsi da tagliare, noi ci siamo attestati, per ora, sul 10%. Le facoltà hanno indicato i corsi che andavano cancellati in base a tre criteri: il numero esiguo di studenti, i dati sugli sbocchi occupazionali e il numero di professori disponibili». Riguardo allo spaesamento dei ragazzi Boero aggiunge: «Tocca alle facoltà informare e garantire agli studenti ciò che va loro garantito». La razionalizzazione dell´offerta formativa potrebbe proseguire anche nel 2010: «Secondo me - prosegue - ci sono i presupposti per tagliare un altro 10%: questa riorganizzazione non comporta risparmi economici a breve distanza, ma offre grandi opportunità sulla qualità della programmazione futura per garantire più opportunità agli studenti. L´obiettivo? Creare un solido e compatto corpo di lauree triennali, sfoltendole ancora un po´, e accentuare le specificità delle lauree specialistiche, che poi sono quelle che qualificano gli allievi». Anche Maria Antonietta Falchi Pellegrini, preside della facoltà di Scienze Politiche, tranquillizza e invita gli allievi a non farsi prendere dal panico: «C´è una legge che ci ha imposto tutto questo, non potevamo sottrarci ed è un anno che ne parliamo ai nostri studenti, non posso credere che ci sia qualcuno che ancora non sa». Falchi Pellegrini assicura che nessuno "perderà" la sua laurea: «Ricorreremo a qualche docente a contratto, dirotteremo gli studenti su corsi "affini": gli allievi avranno garantita tutta l´offerta formativa». La preside spiega che a Scienze Politiche le tre lauree triennali sono diventate due, quelle magistrali sono passate da cinque a quattro. La laurea in giornalismo ha cambiato nome. Ora si chiama "Informazione e editoria": «Non è una tragedia, invito i ragazzi alla tranquillità, ciascuno avrà garantito ciò che gli spetta. Agli allievi dei corsi che non esistono più consiglio vivamente di fare un passaggio di corso: non costa nulla e così s´immettono in un curriculum attivo».

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Silvestro: non vogliamo essere mini-medici (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi sezione: Professioni data: 12/08/2009 - pag: 27 autore: Parla il presidente della federazione degli infermieri (Ipasvi) Silvestro: non vogliamo essere mini-medici «Sì alla riforma dell'università, alla razionalizzazione dell'offerta formativa se può portare a evitare gli sprechi e a ridurre quella pletora di corsi poco rilevanti per il mercato del lavoro. Ma se questo vuol dire formare dei mini-medici invece degli infermieri, allora noi non ci stiamo». Annalisa Silvestro, presidente dell'Ipasvi, la federazione dei collegi degli infermieri, dice no all'ipotesi che si profila all'orizzonte, nella revisione dei settori scientifico-disciplinari, di sopprimere l'unico settore di Infermieristica generale clinica e pediatrica e accorparlo a uno di area medica. Un tema che l'accalora quasi più dell'iter del disegno di legge per l'istituzione degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie sul quale comunque c'è grande attesa. Domanda. Presidente le professioni sanitarie sono ora al centro di due questioni nodali: la riforma universitaria e l'istituzione degli albi, ognuna con grandi criticità. Partiamo dalla università: anche quest'anno la programmazione è stata troppo avara rispetto alle vostre richieste.Risposta. Il ministero a messo a bando quasi 15 mila posti: noi e le regioni ne avevamo chiesti circa 5 mila in più. D. Perché?R. Gli atenei denunciano mancanza di spazi, docenti, strutture inadeguate per formarli e scarsezza di fondi. Per noi basterebbe riprogrammare l'offerta formativa.D. Cioè?R. Razionalizzare diversamente il sistema eliminando, per esempio, quei corsi di laurea che non hanno adeguato numero di studenti. Così si canalizzerebbero le risorse. D. A proposito di razionalizzazione, si sta procedendo alla revisione e riduzione dei settori scientifico-disciplinari con l'ipotesi di sopprimere quello di Infermieristica generale clinica e pediatrica. Che cosa ne pensa?R. Siamo contrari sia all'ipotesi di accorparlo a un'area medica sia alla previsione di contenerlo in un'area che vedrebbe al suo interno una miscellanea indistinta costituita da tutte le professioni sanitarie.D. Che cosa significherebbe?R. Formare non infermieri ma mini-medici. Abbiamo chiesto al ministro dell'università Gelmini di considerare le peculiarietà della nostra professione e siamo in attesa di vedere cosa succederà.D. La Gelmini ha anche fatto slittare l'applicazione dei nuovi ordinamenti didattici.R. Sì e questo ci consentirà, considerando la valenza del nostro titolo anche a livello comunitario, di uniformarci con l'Europa e di stabilire delle integrazioni puntuali anche con le altre professioni sanitarie, medici prima di tutti.D. Grande attesa anche per il ddl per l'istituzione degli albi?R. Noi auspichiamo la trasformazione dei nostri collegi in ordini. La legge esiste, si tratta di una modifica di denominazione per noi. Se poi si vuol mettere mano alle nostre modalità organizzative, allora spero che questo si faccia per ammodernare un sistema che risale alla prima parte del secolo scorso.

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(sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 12/08/2009 - pag: 8 Il rettore Dalla Torre della Lumsa «La Cei farà ricorso i giudici sbagliano» ROMA Ci sarà in tempi brevi un ricorso al Consiglio di Stato da parte della Conferenza della Cei contro la sentenza del Tar del Lazio. Ne è certo il prof. Giuseppe Dalla Torre, magnifico rettore della Libera Università SSma Maria Assunta (Lumsa), consultore della congregazione vaticana per l'educazione cattolica e docente di rapporti fra Chiesa cattolica e comunità politica nelle università ecclesiastiche. «Posso dire, in attesa di leggere il testo della sentenza ci ha detto che in base alle disposizioni vigenti, alle norme del Concordato e alle intese fra la Conferenza episcopale e il ministero della Pubblica istruzione, l'insegnamento della religione cattolica è un insegnamento curriculare per chi lo sceglie. Quindi è evidente che chi non lo sceglie ha il diritto di non essere oggetto di giudizio da parte di un insegnante che non ha scelto. Viceversa, chi lo ha scelto ha non solo il dovere di seguirlo ma ha anche il diritto di essere giudicato e di aspettarsi un giudizio finale. Quindi mi pare che non sia condivisibile questa interpretazione che dà il Tar». Dalla Torre sottolinea che «la libertà religiosa è un diritto che viene garantito nel momento in cui a ciascuno è offerta la possibilità se volere o non volere l'insegnamento della religione cattolica. Uno si può dolere se viene giudicato da un docente per un insegnamento che non ha voluto. Ma non si può dolere se altri hanno scelto questo insegnamento che per loro è divenuto curricolare. Pensi a quello che è lo statuto per le materie facoltative. C'è una differenza fra queste e le materie obbligatorie ». E quindi il magnifico rettore della Lumsa è convinto che ci sia da «attendersi un appello al Consiglio di Stato, tanto più che su questo punto c'è una giurisprudenza molto abbondante, soprattutto degli Anni 80 e 90, comprese delle sentenze della Corte costituzionale. Mi sembra quindi assai difficile che questa sentenza del Tar del Lazio possa trovare accoglienza da parte del Consiglio di Stato». A causa della pausa di agosto la commissione della Cei per l'educazione cattolica, la scuola e l'università verrà convocata dal suo presidente, il vescovo di Como Diego Coletti, soltanto dopo Ferragosto. Nessuno dei vescovi della commissione ha voluto pronunciarsi prima di allora. Bruno Bartoloni © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Se l'Università si avvicina agli spot (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Spettacoli TV data: 12/08/2009 - pag: 47 A fil di rete di Aldo Grasso Se l'Università si avvicina agli spot I n questi giorni, in tv impazza la pubblicità di un noto vino, quello che si vende nei brick (contenitore di cartone paraffinato, a forma di parallelepipedo, per bevande), come il latte. Da morir dal ridere, perché è uno spot che lascia presagire lo stato della nostra università. Un professore di Agraria porta i suoi studenti in visita allo stabilimento e comincia a magnificare le doti del prodotto. In una prima versione, il docente, rivolgendosi ai suoi ragazzi, di fronte a giganteschi contenitori in acciaio dice: «Visto? Il vino buono sta anche nelle botti grandi» (il riferimento è al vecchio modo di dire «Nelle botti piccole ci sta il vino buono »), suscitando ammirazione. Peccato che quelle non siano botti, ma silos o tanks. Del resto, poco prima, a proposito del vino contenuto nei silos, si parla di umidità (la famosa umidità dei liquidi). In una seconda versione, più bonariamente, il professore ammonisce i suoi ragazzi pronti alla degustazione: «Piano con il vino!». Il tutto accompagnato da una didascalia: «Vincenzo Tini, docente universitario ». A prima vista sembrerebbe un nome inventato (poteva chiamarsi anche Botti, Fiaschi, Bottiglioni...). Ma all'Università di Bologna esiste davvero un Vincenzo Tini, professore associato (è la seconda fascia d'insegnamento, tra il ricercatore e l'ordinario), che insegna microbiologia agraria. Sul sito dell'Università c'è anche la voce «pubblicazioni» che contiene l'indicazione di due articoli scritti a più mani. E nel curriculum vitae si legge: «Ha acquisito una notevole esperienza sulla identificazione dei lieviti e sulla loro caratterizzazione. I più recenti studi hanno riguardato l'impiego di lieviti dal punto di vista enologico prendendo in considerazione molti caratteri tecnologici di qualità». Insomma, la persona adatta per fare da garante al vino che si vende nei brick. Ecco, ministro Gelmini, come finanziare l'università: con gli spot. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Prof religione , la Cei critica il Tar: sentenza vergognosa (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

«Ora di religione parte integrante della cultura italiana» Professori di religione e scrutini, la Cei al Tar :«Sentenza vergognosa» Vescovi all'attacco: «Dai giudici una decisione che alimenta diffidenza verso la magistratura» MILANO - Affondo della Cei sulla sentenza del Tar. Il tribunale del Lazio ha stabilito che i crediti scolastici aggiuntivi concessi a chi segue le lezioni di religione sono illegittimi e che i docenti di religione, non avendo diritto a concorrere con il proprio insegnamento alla formazione del voto finale, non possono partecipare a pieno titolo agli scrutini. I vescovi parlano di «decisione vergognosa». Monsignor Michele Pennisi, commissario Cei per l'educazione cattolica, la scuola e l'università, annuncia che appena i vescovi si riuniranno «a settembre per la commissione episcopale dell'Educazione e della Scuola», il problema sarà «analizzato» e «certamente da parte della Cei ci sarà una netta presa di posizione». «RELIGIONE PARE INTEGRANTE DELLA NOSTRA CULTURA» - «Per monsignor Diego Coletti, che della Commissione episcopale per l'educazione cattolica è il presidente, la sentenza del Tar rischia di alimentare diffidenza e sospetto verso la magistratura. Non solo: Coletti ritiene che l'insegnamento della religione cattolica è parte integrante della conoscenza della cultura italiana, e in questo senso va intesa nel sistema scolastico italiano, non come percorso confessionale individuale. Da questo punto di vista il vero limite è l'esenzione dall'ora di religione, cioè la possibilità di non avvalersene. Ai microfoni di Radio Vaticana, Coletti parla di «bieco illuminismo». «Se per laicità si intende l'esclusione dall'orizzonte culturale formativo civile di ogni identità si cade nel più bieco e negativo risvolto dell'illuminismo che prevede che la pace sociale sia garantita dalla cancellazione delle diversità e delle identità, mentre io credo che uno Stato sanamente laico deve preoccuparsi di far emergere e rispettare e di mettere in rete caso mai e di far crescerete tutte le identità soprattutto quelle di altro profilo culturale», ha detto Coletti. LE CRITICHE DI AVVENIRE - «La decisione del Tar laziale ha già suscitato la legittima protesta dei docenti, per l'evidente tentativo, già per altro portato avanti anche nel recente passato, di emarginare l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche italiane», scrive da parte sua il quotidiano cattolico Avvenire. Per il giornale della Cei, siamo davanti a «un tentativo alquanto maldestro. La sentenza del Tar, infatti, arriva dopo la conclusione dei lavori della commissione paritetica Ministero dell'Istruzione-Cei, che ha deciso all'unanimità di passare dalla votazione con gli 'aggettivì (sufficiente, buono...) ai voti numerici. Quando la decisione sarà avallata dal Consiglio di Stato, anche il voto di religione - sottolinea il quotidiano cattolico - farà media e il problema dei crediti sarà quindi superato una volta per tutte». stampa |

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SINISTRA PER LA BASILICATA: NO A TAGLI NELLA SCUOLA (sezione: Cultura)

( da "Basilicanet.it" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

SINISTRA PER LA BASILICATA: NO A TAGLI NELLA SCUOLA 12/08/2009 16.36.40 [Basilicata] “Sulla scuola pubblica è¨ in atto una inarrestabile azione di mattanza, messa in campo dall’Ufficio Scolastico Regionale in perfetta sintonia con i Ministri Tremonti e Gelminiâ€. Lo affermano, in un comunicato stampa, l’assessore provinciale, Paolo Pesacane, e il consigliere provinciale Ivan Vito Santoro, di Sinistra per la Basilicata. “I tagli in questione si manifestano illogici dal momento che colpiscono indistintamente, vale a dire senza tener conto della complessiva condizione dell’universo delle scuole e delle istanze provenienti dai territori. Complessivamente riguarderanno in Basilicata, per l’a.s. 2009/2010, ben 1047 posti di lavoro (727 per il personale docente; 270 per il personale ATA; 50 per i docenti di sostegno). Abbiamo il dovere di contrastare queste “scellerate†riforme che non fanno altro che depauperare ulteriormente i territori anche dal punto di vista culturale e del sapere. Un esempio emblematico su come le indicazioni ministeriali vengano applicate in maniera miope ed indiscriminata senza il coinvolgimento di tutte le istituzioni presenti sul territorio è¨ offerto dall’Istituto Tecnico Commerciale di Avigliano. In queste ultime settimane, il Sindaco del Comune, Domenico Tripaldi, ha segnalato infatti al Presidente della Provincia di Potenza, la preoccupazione di non poter garantire ai ragazzi la formazione della prima classe, malgrado la presenza di ben 19 iscrizioni di cui una relativa a ragazzi diversamente abili. Questi alunni, cittadini di un Comune classificato come Montano, sebbene la normativa a stretto rigore contemplerebbe la facoltà  e la doverosa opportunità  di derogare ai rigorosi e miopi criteri ministeriali, non potrebbero neppure essere avviati nelle classi parallele e né© sarà  possibile iscriverli nell’Istituto Centrale di Potenza in quanto esclusivamente per Geometri. La incredibilità  e clamorosità  di una simile azione dirigenziale (priva di coordinamento) si coglie con palmare evidenza se si pone mente al fatto che la Provincia di Potenza ha appaltato i lavori di ristrutturazione della sede del detto istituto, avendovi impiegato notevoli risorse. La mancata formazione per due anni consecutivi delle prime classi farà  sì¬ che l’Istituto medesimo nel giro di pochi anni debba chiudere i battenti. Se i criteri adottati con riferimento all’esempio appena citato hanno avuto la medesima rigorosa applicazione anche in altre realtà  territoriali, ci troveremo di fronte ad un vero e proprio disastro per il diritto all’istruzione dei giovani delle piccole e medie comunità . In ogni caso, vigileremo per verificare che vi sia stata uniformità  nelle scelte su tutte le scuole presenti nella Provincia, al fine di evitare che la discrezionalità  si tramuti in arbitrio. Pretenderemo, infatti, chiarezza circa le regole adottate e ci mobiliteremo coinvolgendo tutte le Istituzioni del territorio, dalla Regione Basilicata alla Prefettura, auspicando un immediato intervento per bloccare che le azioni poste in essere possano avere conseguenze nefaste per tutti i cittadini lucani, a cominciare da quelli di Avigliano. Tagliare le classi non significa solamente aumentare i costi per il trasporto dei ragazzi presso altri Istituti Scolastici, ma vuol dire soprattutto che il territorio viene irrimediabilmente privato di una funzione culturale “vitale†per l’intera comunità â€. (bas - 04)

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Prof di religione , è polemica La Gelmini annuncia ricorso (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 12-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il ministro: «Ingiusto discriminare l'insegnamento cattolico» Prof di religione e scrutini, la Gelmini annuncia il ricorso I vescovi dopo la sentenza del Tar: «La decisione dei giudici danneggia la laicità dello stato» MILANO - L'annuncio arriva nel pomeriggio: «Ho deciso di ricorrere al Consiglio di Stato». Maria Stella Gelmini promette battaglia contro la sentenza del Tar sull'ora di religione. Secondo il ministro dell'Istruzione, «in Italia vi è piena libertà di scegliere se frequentare o meno l'insegnamento della religione. Non si comprende perché qualcuno voglia limitare questa libertà. È ingiusto discriminare la religione cattolica». Il ministro spiega in una nota che «la religione cattolica esprime un patrimonio di storia, di valori e di tradizioni talmente importante che la sua unicità deve essere riconosciuta e tutelata. Una unicità che la scuola, pur nel rispetto di tutte le altre religioni, ha il dovere di riconoscere e valorizzare». LA CEI - La decisione della Gelmini arriva dopo la sentenza del tribunale amministrativo del Lazio, secondo il quale i crediti scolastici aggiuntivi concessi a chi segue le lezioni di religione sono illegittimi e i docenti di religione, non avendo diritto a concorrere con il proprio insegnamento alla formazione del voto finale, non possono partecipare a pieno titolo agli scrutini. Una sentenza duramente criticata dalla Cei. I vescovi parlano di «decisione vergognosa»e «pretestuosa». Per monsignor Diego Coletti, presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'Università, la decisione dei giudici è «povera di motivazioni» e «danneggia la laicità dello stato». E lo stesso presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica afferma poi che il ricorso della Gelmini è «utile» e «giusto». Il ministro, per la Coletti, ha fatto ciò che «era utile dal punto di vista istituzionale, non spettava infatti alla Chiesa prendere un decisione del genere, essendo stata contestata una scelta del ministero». Il ricorso è dunque «una cosa giusta», secondo il rappresentante della Cei, e riguarda «un problema che dovrebbe stare a cuore a tutti» e sul quale si dovrebbe «poter serenamente discutere». AVVENIRE E OSSERVATORE - Prende posizione anche Avvenire. «La decisione del Tar laziale ha già suscitato la legittima protesta dei docenti, per l'evidente tentativo, già per altro portato avanti anche nel recente passato, di emarginare l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche italiane», scrive il quotidiano cattolico. Per il giornale della Cei, siamo davanti a «un tentativo alquanto maldestro. La sentenza del Tar, infatti, arriva dopo la conclusione dei lavori della commissione paritetica Ministero dell'Istruzione-Cei, che ha deciso all'unanimità di passare dalla votazione con gli 'aggettivi' (sufficiente, buono...) ai voti numerici. Quando la decisione sarà avallata dal Consiglio di Stato, anche il voto di religione - sottolinea il quotidiano cattolico - farà media e il problema dei crediti sarà quindi superato una volta per tutte». Anche secondo l'Osservatore romano, «questa sentenza discrimina di fatto sei milioni di studenti che hanno scelto l'insegnamento della religione come materia scolastica e tutti quei docenti che, dopo aver superato un concorso, si trovano ora a essere considerati professori di serie b». REAZIONI - La sentenza continua dunque ad alimentare polemiche. Dal canto loro, le chiese evangeliche e i Valdesi esprimono viva soddisfazione per la decisione del Tar. Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, afferma che «da cattolico, rispettoso della Chiesa e dei suoi comandamenti, non posso che condividere la decisione del Tar del Lazio in quanto in uno Stato laico tutti i cittadini, cattolici e non cattolici, hanno uguali diritti. Non ci può essere una discriminazione nel profitto scolastico su base religiosa. L'ingiustificata disparità di trattamento vìola Costituzione e diritti dell'uomo». Stesso parere da parte di Marco Rizzo, dei Comunisti-Sinistra Popolare: «Finalmente si riconosce agli studenti il diritto a essere esaminati da docenti scelti con pubblici concorsi e non dal giudizio insindacabile delle curie vescovili». «Il Tar del Lazio ha ragione, la Cei ha torto: abolire l'ora di religione» afferma Franco Grillini, presidente di Gaynet. Dall'altra parte non mancano le critiche alla sentenza, giudizi negativi che arrivano in particolare modo dal Pdl. «Siamo di fronte ad una deriva anticattolica che non ha precedenti nella storia e nella tradizione del nostro paese» ha detto in una nota il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. «La Gelmini dia mandato e impugni subito quella incivile sentenza» è la richiesta che viene dal deputato dell'Udc Luca Volontè. L'ANM - Ma non è piaciuta all'Anm la presa di posizione della Cei contro la sentenza del Tar. Per il numero uno del sindacato dell toghe Luca Palamara «è legittimo che i provvedimenti giudiziari possano essere criticati e noi non possiamo che ribadirlo, purché - sottolinea - le critiche siano espresse nel rispetto di chi emette i provvedimenti. Colpiscono, nel giudizio espresso da monsignor Diego Coletti, quelle critiche che suonano solo come affermazioni generiche nei confronti di tutta la magistratura, e questa è una cosa che sentiamo molto». stampa |

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Il Sud sbaglia a gridare al complotto (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 13-08-2009)

Argomenti: Cultura

LA SCUOLA, IL meridione E I TEST COPIATI Il Sud sbaglia a gridare al complotto L'assessore all'Istruzione campano, Corrado Gabriele, ha capito perché la scuola meridionale esce a pezzi dalle statistiche: «E' 'n'aggressione mediatica». Come a dire: piove, Nord ladro! Lancia dunque un appello a Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Regioni, perché «chieda formalmente all'Invalsi di verificare con serietà i dati prima di lanciare notizie pericolose e fuorvianti». Insomma, basta coi numeri fastidiosi. L'irritazione della classe dirigente del Sud è scontata. Nelle ultime settimane sono grandinate sulla «sua» scuola accuse di ogni tipo. Prima la delibera del consiglio provinciale di Vicenza contro la gestione dei concorsi per presidi. Una gestione così «generosa» nel Mezzogiorno che, avendo riconosciuto uno sproposito di «idonei» (a dispetto dei tetti fissati dalla legge), ha già fatto distribuire all'ultima tornata 108 posti su 118 a «prof meridionali »... Poi la sparata di una deputata leghista per imporre un esame di dialetto ai docenti da assumere al Nord. Poi l'idea di chiedere l'obbligo di residenza... Poi le polemiche sul boom di diplomati col massimo dei voti, esageratamente alto in Sicilia o in Campania rispetto al Veneto o alla Lombardia... Fino ai dati dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione che, esaminati i test di 1.304 scuole medie su un totale di 6.000 (un campione amplissimo), ha accertato che nel Sud (meglio: non solo nel Sud ma soprattutto nel Sud) troppi test erano stati falsati per far fare bella figura, diciamo così, agli studenti e quindi ai professori. Un vizietto antico. In un Paese dove da decenni è stata demolita la politica del merito rimpiazzata dalla cooptazione, dalla spintarella, dalla raccomandazione (che Mastella definì «un peccato veniale servito per molto tempo a riequilibrare le ingiustizie Nord-Sud») è ormai entrato sottopelle a troppi italiani lo slogan che in tutt'altro contesto cantava Caterina Caselli: «Nessuno mi può giudicare». Ed ecco i 2.295 compiti copiati su 2.301 all'esame di Stato per avvocati a Catanzaro. Ecco le decine di concorsi taroccati all'Università, che hanno portato a casi abnormi come quello di un giovane siciliano che lo stesso giorno ha ricevuto una lettera di assunzione della Columbia di New York e una dell'ateneo di Palermo che gli comunicava che non possedeva i titoli per insegnare lì. Ecco le decine di denunce, nel novembre scorso, per il concorso (finito sotto inchiesta: troppi copioni) che avrebbe dovuto benedire la promozione dei nuovi magistrati. Chiamati poi a vigilare contro i concorsi-truffa altrui. Anche dopo lo scandalo dell'esamificio calabrese ci fu chi gridò al complotto: «La ferocia demolitrice con cui la stampa, la radio e la televisione hanno aggredito tutta la città di Catanzaro...». Si è poi visto com'è finita. È bastato cambiare le regole, facendo esaminare i compiti ai commissari di un'altra regione, incrociandole a sorteggio, per stravolgere una tradizione che un anno aveva visto a Milano il 94% dei bocciati e a Catanzaro il 94% di promossi. Non ha senso, davanti a certi numeri, gridare ai complotti. Dice l'ultimo rapporto Ocse del P.i.s.a. che i quindicenni siciliani al livello più basso sono il doppio della media Ocse e il quadruplo che in Azerbaigian. Eppure, prima della stretta attuale, i bocciati alla maturità nell'isola erano l'1,3%. Con un record nel 2006 a Enna e Messina di 9 respinti ogni mille studenti. Dov'è il complotto? E dov'è il complotto se neppure una delle università meridionali è tra le prime trecento del mondo? Meglio sarebbe se la classe dirigente del Mezzogiorno, oltre a reagire strepitando (giustamente, talora) davanti alle più avventurose provocazioni leghiste, si facesse carico d'un problema: la scuola al Sud è in condizioni difficili. Spesso penose. Lo è per ragioni storiche, perché il contesto di certe aree è complicatissimo, perché troppi genitori non collaborano, perché il ruolo degli insegnanti è stato via via sgretolato, perché troppi docenti, anche potenzialmente bravissimi, hanno il morale sotto i tacchi... Per mille motivi: ma è così. E non serve accompagnare un ragazzo fino alla maturità pretendendo il minimo del minimo e rinviando il problema a «dopo», quando andrà a schiantarsi con le barriere di una società competitiva, dura, feroce. Questo, per quel che si capisce, è successo nei test dell'Invalsi. Troppi professori hanno dato ai loro studenti «un aiutino». Per una specie di solidarietà tra «vittime di un sistema che non funziona». Perché hanno ormai rinunciato al merito in una società che non premia chi lo merita. Perché, dopo mesi di dibattiti sul «come» giudicare la produttività di un insegnante e come pagarlo conseguentemente per quanto vale o non vale, erano spaventati dall'idea che i risultati mediocri dei loro allievi sarebbero stati rovesciati addosso a loro: «Oddio, e poi il mio stipendio? La mia cattedra? Il mio lavoro?». Certo è che per l'ennesima volta si è saldato un rapporto perverso: nessuno giudica nessuno per non essere giudicato. Il che, a differenza di quanto sostiene Mariastella Gelmini, non c'entra col '68. O meglio, c'entra «anche» con il sei politico e il '68 e quelle cose là. Ma c'entra soprattutto con una filosofia egualitarista che affonda le sue radici, trasversali a destra e sinistra, nel clientelismo, nel familismo amorale, nel patto insano tra lo Stato e una parte del sistema pubblico: io ti pago poco, tu mi dai poco. Col risultato che anche la scuola non ha come obiettivo il «cliente», cioè la crescita dello studente. Ma la gestione il più possibile tranquilla, «pacificata», di un milione di posti di lavoro. Sia chiaro, però: il problema segnalato dai test dell'Invalsi, come ha cercato di spiegare il presidente Piero Cipollone, non vale solo per il Sud ma per tutto il Paese. Da Capo Passero a Sondrio. E la prova è sotto gli occhi di tutti: la riluttanza a giudicare gli studenti è figlia della riluttanza a essere giudicati. Vale per i docenti, per i quali da anni non esiste più alcuna forma di valutazione. Vale per i dirigenti. Fino a qualche tempo fa c'era una specie di «autovalutazione» sperimentale in cui uno si auto-votava (ottimo, buono, discreto...) determinando così la propria carriera e il proprio stipendio. Una cosa ridicola. Ma non c'è più manco quella. Gian Antonio Stella stampa |

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Atenei a dieta. Ridotta del 15% l'offerta didattica (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi" del 13-08-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi sezione: Professioni data: 13/08/2009 - pag: 31 autore: dati a confronto Atenei a dieta. Ridotta del 15% l'offerta didattica In media si è tagliato un corso di laurea su cinque, ma nei grossi atenei la riduzione è stata anche maggiore ed è arrivata a sfiorare il 15%. Prosegue dunque, secondo le elaborazioni di ItaliaOggi, la cura dimagrante degli atenei, che pian piano, in ordine sparso, sta riducendo l'offerta didattica secondo quanto prevedeva il decreto ministeriale 270/04. L' obiettivo: ridurre del 20% entro il 2010 i corsi di laurea. La normaI requisiti minimi previsti dal ministero obbligano gli atenei a garantire un minimo di quattro docenti di ruolo per ogni anno di corso, un tetto di lezioni pari a 120 ore per professore di ruolo e non meno di sei crediti per esame. Il termine ultimo per perdere peso è fissato, come prevedevano già i vecchi requisiti stabiliti dall'ex-ministro dell'università e della ricerca Fabio Mussi, per il 2010/2011 (per gli atenei più giovani e per le telematiche c'è tempo fino al 2012), e le intenzioni sono quelle di non concedere ulteriori proroghe considerando che se non si è in regola non si godrà di quegli incentivi messi a regime già da quest'anno.I più colpitiLingue, sociologia e veterinaria sono le aree del sapere che hanno subito i tagli maggiori, ma nel complesso sono le due facoltà di lettere e di ingegneria a uscire più alleggerite. In generale comunque si calcola che dal prossimo anno accademico ci saranno circa 1000-1100 corsi di laurea in meno, tra le lauree triennali e quelle specialistiche.I tagli maggioriÈ l'ateneo più grande d'Europa quello che subirà, dal prossimo anno, la sforbiciata maggiore. All'università la Sapienza di Roma sono stati infatti tagliati 46 corsi di laurea su 373, il 12,3% rispetto al 2008-2009. La sforbiciata è avvenuta dove erano presenti alcune sovrapposizioni: le facoltà di psicologia, scienze e tecniche psicologiche dello sviluppo, scienze dell'educazione, della comunicazione, del marketing. Altre riduzioni nell'area economica. I tagli si faranno sentire anche nelle università toscane. A partire da Siena dove, forse anche per fare quadrare i conti, ci saranno 34 corsi di laurea in meno. In quelli di primo livello sono state concentrate aree disciplinari omogenee (curricula), rafforzando così la formazione di base ed evitando una eccessiva frammentazione dello studio. Altri interventi consistenti sono previsti all'ateneo pisano dove nel prossimo anno accademico ci saranno 24 corsi in meno mentre nell'università Firenze 13.Restyling già avviato anche per l'ateneo ligure dove molte facoltà sono state costrette a tagliare i corsi di laurea per mancanza di docenti. Qui i corsi sono stati tagliati del 10%, i docenti con più anzianità sono stati pensionati, le undici facoltà regionali saranno accorpate in cinque scuole, i dipartimenti dimezzati e i poli decentrati riorganizzati. Due i corsi tagliati a Trento, scienze storiche nella facoltà di lettere e tecnologie biomediche a scienze. Disattivato poi il corso biennale di specializzazione a giurisprudenza, sostituito da un corso unico quinquennale. In Lombardia la sforbiciate maggiori le subirà la Cattolica di Milano dove sono stati soppressi 10 corsi mentre il Friuli ha risposto all'appello spazzando via 14 corsi a Trieste e ridimensionando del 13% l'offerta didattica all'università di Udine. Sparisce il corso triennale in filosofia e 11 lauree magistrali presenti nelle facoltà di Agraria, Lettere e Lingue, due gli interfacoltà. A Palermo le indicazioni di viale Trastevere si sono tradotte in un taglio ai corsi di laurea del 21,20 per cento prevedendo un tetto minimo di iscritti per avviare le lezioni. Complessivamente i corsi di laurea erano 184 nel 2007-2008 e oggi si riducono a 145.

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Sini: (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 13-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 13/08/2009 - pag: 8 Sini: «Ferragosto a Milano per imparare a oziare» «Ho la fortuna di poter evitare il vacanzificio» Filosofi e ferie Lo scrittore e docente alla Statale cita Socrate. «Non amava la campagna, perché gli alberi non parlano: solo nelle città c'è dialogo umano» A Milano d'agosto. Per scelta. Non è raro. Carlo Sini, docente di filosofia alla Statale, scrittore, se ne sta serenamente chiuso nella sua casa ombreggiata dagli alberi di viale Argonne a dipingere acquerelli. E non perché sia stato colto da raptus creativo. «Ho una certa età ma non mi sono ancora rimbambito», scherza. «Utilizzo il tempo e il silenzio (da rumori e telefoni), abbinando testo e figure nelle mie ricerche». Spieghi a chi vorrebbe partire e non può perché lei resta in città. «Mi rifiuto di essere mercificato nelle vacanze di massa. È solo restando qui che trovo il mio ozio. Altri magari hanno la casa in campagna, ma io non ce l'ho...». A proposito di ozio: per Aristotele il tempo libero è l'attività in vista del quale devono essere svolte tutte le attività, guerra e affari. A Milano è il lavoro a dominare la vita. «Il mondo antico concepiva l'otium che però non era l'ozio, ma la libertà di dedicarsi a ciò che piaceva come segno di libertà. Naturalmente era la libertà di un uomo che poteva contare sul lavoro degli schiavi». Oggi non è più così... «Dalla rivoluzione cristiana in poi tutti hanno diritto all'ozio. Il problema del mondo moderno è che industrializzazione e capitalismo hanno invaso le zone dell'ozio possibile». Tutta colpa del capitalismo? «Il capitalismo aveva promesso un giusto ozio a tutti. Le lotte sindacali sono state preziose per garantire le vacanze, l'utilitaria, hanno proposto l'ozio come diritto sociale: ma anche le ferie sono diventate una fabbrica di denaro, ecco perché resto a casa». il problema dell'ambiente, oggi la filosofia ha il compito di pensare Filosofia della metropoli.. «La filosofia è nata nelle città. Socrate diceva che non amava andare in campagna perché gli alberi non rispondono. Solo nelle città c'è dialogo umano: strade, piazze sono luoghi della filosofia. Certo, gli antichi non avevano anche a salvare la natura». Milano è filosofica? «La città di finanza, moda, commercio e scienza è zona di confine per la filosofia: lì dobbiamo confrontare i saperi attuali, cercando di liberarli da violenza e superstizione che a volte li accompagnano. Milano è la giusta via di mezzo tra la metropoli internazionale e la città a misura umana, in questo senso per me è irrinunciabile». A chi si sente solo cosa dice? «Il rapporto filosofico dell'uomo con la città ha il suo esempio grandissimo in Cartesio. Era andato a vivere ad Amsterdam perché era una grande città: diceva che si può stare in compagnia e al contempo essere soli. Si gode di una solitudine 'popolosa'». Il luogo del pensiero? «L'edificio meraviglioso della nostra Università Statale Ca' Granda. È stato il primo ospedale del 400 a costruire la crociera: tutti i malati avevano l'acqua corrente e letti disposti verso l'altare al centro, dove si celebrava messa. Non so quanti abbiano visto questo gioiello del Filarete, imitato in tutta Europa. Qui hanno insegnato i grandi maestri, da Geymonat a Dal Pra, da Paci a Cantoni». Si sente fortunato? «Fortunatissimo. Appartengo a coloro che da giovanissimi sono stati colti da una passione che illumina la vita. È una tristezza quando vedo giovani che non sanno cosa fare. Io vivo un motto molto bello: realizza in vecchiaia il sogno della giovinezza». Qual era il sogno? «Capire se c'è una ragione negli esseri umani, in generale nella vita, e come esprimerla». Che cosa ha capito? «Non c'è una ragione che si accorda con i nostri desideri ma, come diceva Cartesio, sono i nostri desideri che si devono accordare con la ragione». Per questo tra i suoi libri c'è «Non desiderare la donna d'altri»... «In sintesi: una passione che non conosce i propri limiti è una passione distruttiva, allo stesso tempo, una vita senza passione è una vita vuota». Nel concreto? «Il desiderio si muove da solo, non aspetta il permesso. Si tratta di capire qual è il vero oggetto della passione, spesso è un fantasma dell'immaginazione: la persona che mi attrae diventa specchio della mia esigenza, ma in quel caso la storia si costruisce su un cammino irto di delusione». C'è l'influenza di Schopenhauer? « Per lui qualunque impulso o passione era maschera di una volontà cieca, arida e distruttiva. Lui era per l'abolizione della passione. Io non sono così pessimista». Professore, perché i giovani hanno poche passioni? «Perché sono soli. Scuole e università, sempre più burocratiche, negano la possibilità di avere un maestro. Servono più filosofi? «No, servono più esseri umani». Maria Teresa Veneziani © RIPRODUZIONE RISERVATA Lezioni Carlo Sini, nato a Bologna nel '33, si è laureato con Enzo Paci alla Statale. Suo nuovo libro «L'uomo, la macchina, l'automa» (Bollati Boringhieri) Da vedere Sotto, la «crociera» quattrocentesca progettata dal Filarete per l'Ospedale Ca' Granda. Oggi sede della biblioteca dell'Università Statale che Carlo Sini invita a visitare \\ Una vita senza passione è vuota. Io interpreto un motto molto bello: realizza in vecchiaia il sogno della giovinezza

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Il 'Patto per Siena sicura' funziona: dall'entrata in vigore i crimini sono diminuiti del 10,08% (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 13-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il ‘Patto per Siena sicura’ funziona: dall’entrata in vigore i crimini sono diminuiti del 10,08% (13/8/2009 09:48) | (Sesto Potere) - Siena - 13 agosto 2009 - Il ‘Patto per Siena sicura’, sottoscritto il 17 giugno 2008, continua a dare risultati positivi, come registrano i dati raccolti nei primi sei mesi di quest’anno. La delittuosità, infatti, è in calo del 6,81% rispetto al primo semestre del 2008, con una flessione complessiva del 10,08% dall’entrata in vigore del Patto. Particolarmente incoraggianti sono i dati relativi alla diminuzione dei reati contro la persona e al contrasto dello spaccio di droga. L’ampliamento dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine ha dato risultati importanti soprattutto nella riduzione dei reati contro il patrimonio, scesi in questo primo semestre dell’ 8,17%, con una contrazione complessiva del 16,68% . L’unico dato in controtendenza è quello relativo ai danneggiamenti che risultano sostanzialmente invariati, con un aumento del 1,75%, passando da 171 a 174 casi. I reati connessi allo spaccio e all’abuso di stupefacenti rimangono fenomeni piuttosto sommersi. Grazie ai controlli delle forze dell’ordine, tuttavia, risulta migliorata la vivibilità degli spazi urbani. I reati legati allo spaccio risultano in calo nel primo semestre del 2009 del 55,56%, circa 300 sono i grammi di droga sequestrata. Tra gli obiettivi raggiunti dal Patto, l’espansione delle attività di controllo del territorio e di pronto intervento, con un incremento dei servizi serali e notturni della Polizia municipale pari a 1.152 ore e l’introduzione dal primo dicembre 2008 del Poliziotto e el Carabiniere di quartiere nelle aree di S. Prospero a Massetana - Romana. Sono inoltre aumentati i controlli a tutela della sicurezza sul lavoro, riportando dati assolutamente apprezzabili, con un calo del 7,1% degli infortuni nella provincia. Per il secondo semestre 2009, il ‘Patto per Siena sicura’ prevede la realizzazione di un’attività di monitoraggio della città che permetterà di orientare al meglio l’azione degli organi di Polizia, grazie a una collaborazione tra Università di Siena e Prefettura. Un altro obiettivo futuro riguarda la creazione di una banca dati locale per il controllo di tutti i dettagli sugli appalti ad uso delle forze dell’ordine. Tale strumento contribuirà a migliorare la sicurezza sul lavoro, a prevenire eventuali infiltrazioni malavitose e a rendere più efficace il rilascio delle informazioni antimafia da parte della Prefettura verso gli enti appaltanti, come Comune e Provincia e, soprattutto, i controlli successivi. Oltre che in attività puramente repressive, gli organi di Polizia sono stati impegnati, per la riduzione del danno sociale, anche in attività educative e di prevenzione, in accordo con i servizi sociali del Comune. è stato attivato, infatti, il progetto ‘Boys and girls’ tra il Ser.t e l’Asl di Siena, per la prevenzione dell’uso e dell’abuso di droghe e di alcool tra i giovani. Nei prossimi mesi, un team di esperti incontrerà i ragazzi nei punti di maggior aggregazione della città per far conoscere loro i rischi legati all’uso di stupefacenti. Proseguono, inoltre, iniziative come ‘La strada tra passione e sicurezza’, con l’obiettivo di educare i neo-patentati ad una guida responsabile e fornendo loro gratuitamente degli alcol test. Anche il progetto ‘Feste Sicure’, avviato in via sperimentale durante le vacanze natalizie, si è dimostrato valido: navette gratuite, o a prezzo ridotto, da e per le discoteche, hanno trasportato oltre 600 giovani, riducendo in maniera drastica il rischio di incidenti. L’iniziativa, finanziata per il 15% dal comune di Siena, è stata realizzata grazie a una sinergia pubblico-privato.

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(sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 13-08-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA 13-08-2009 L'OSSERVATORE ROMANO «Una sentenza che discrimina i docenti di religione e sei milioni di studenti» ROMA. «Una sentenza che discrimina i docenti di religione» . Questo il titolo scelto nell'edizione di ieri dall'Osservatore Romano per presentare la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Il quotidiano della Santa Sede ha intervistato sulla vicenda il vescovo di Piazza Armerina, Michele Pennisi, membro della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università, che commenta: «Questa sentenza discrimina di fatto sei milioni di studenti che hanno scelto l'insegnamento della religione come materia scolastica e tutti quei docenti che, dopo aver superato un concorso, si trovano ora a essere considerati professori di serie b» . Quella emessa del Tar del Lazio, prosegue Pennisi, è una «sentenza laicistica che fa compiere all'Italia un grave passo indietro nei confronti di quei Paesi europei, e sono tanti, dove l'insegnamento della religione è parte integrante del curricolo formativo. E colpisce tutti gli studenti, anche quelli di altre confessioni. Nella mia diocesi, ad esempio, il 98 per cento degli studenti segue l'ora di religione e fra essi ci sono tanti ragazzi musulmani e di altre fedi. Una sconfitta, per la cultura, pesante» .

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Cacciari: fondamentale per la crescita umana (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 13-08-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA 13-08-2009 Cacciari: fondamentale per la crescita umana intervista «Dovrebbe essere una materia obbligatoria Così come la teologia nelle università statali» DA V ENEZIA F RANCESCO D AL M AS M assimo Cacciari non ha dubbi. «La nostra tradizione religiosa insegnata obbligatoriamente a scuola. Non solo, la teologia dovrebbe essere presente in tutti i corsi universitari di filosofia» . Il motivo di tanta perentorietà? Siamo in presenza di un analfabetismo di massa in campo religioso Dunque lei è per l'obbligatorietà dell'insegnamento, senza se e senza ma. Non lo dico da oggi: sarebbe civile che in questo Paese si insegnassero nelle scuole i fondamenti elementari della nostra tradizione religiosa. Sarebbe assolutamente necessario battersi perché ci fosse un insegnamento serio di storia della nostra tradizione religiosa. Lo stesso vale per le università; sarebbe ora che fosse permesso lo studio della teologia nei corsi normali di filosofia, esattamente come avviene in Germania. La religione, dunque, alla pari della lingua italiana o della matematica. Non può essere un optional. Macché optional. Per me è fondamentale il fatto che non si può essere analfabeti in materia della propria tradizione religiosa. È una questione di cultura, di civiltà. Non si può non sapere cos'è il giudaismo, l'ebraismo, non si può ignorare chi erano Abramo, Isacco e Giacobbe. Bisogna conoscerne la storia della religione, almeno della nostra tradizione religiosa, esattamente com'è conosciuta la storia della filosofia e della letteratura italiana. Ne va dell'educazione, della maturazione anche antropologica dei ragazzi. A suo avviso non è sufficiente l'insegnamento che oggi viene assicurato? No. Sappiamo benissimo che ora l'ora di religione non conta come dovrebbe contare, viene presa sottogamba. Invece? Vorrei che fosse una materia in cui si studiasse veramente la Bibbia, prendiamo in mano il Vangelo e approfondiamolo come facciamo con l'italiano piuttosto che con la filosofia o il greco o, ancora, il latino. In cattedra, per l'insegnamento della religione cattolica, non può sedersi chiunque. Certo, ma con il concorso pubblico, che auspicherei anche per l'insegnamento di questa materia, la Chiesa non correrebbe nessun rischio, perché l'insegnante sarebbe sempre una persona motivata, appassionata, che sente una vocazione per queste materie. Lo dico perché vorrei una Chiesa che si ponesse di fronte allo Stato e dicesse: ' Ma non è indecente che nelle nostre scuole non ci sia la religione cattolica? È una materia importante al pari dell'italiano, della storia, dell'arte e della filosofia. Non è indecente che un ragazzo possa uscire dal liceo senza sapere cos'è il Vangelo? E all'università non si dovrebbe poter studiare teologia in modo da poter formare anche un corpo docente in grado di poter insegnare alle scuole medie professionalmente?'. Massimo Cacciari

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Maiali ruspanti (sezione: Cultura)

( da "Friuli.it, Il" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Tre razze suine, due tipi di allevamento. Con questa sperimentazione Ersa e Università di Udine stanno cercando nuove strade per il rilancio della carne e dei salumi di maiali friulani. Il progetto è stato avviato l’anno scorso nel parco di San Floriano di Polcenigo, dove sono stati cresciuti due branchi, uno allo stato semibrado e l’altro in struttura come gli allevamenti industriali. A ognuno appartenevano tre razze: due rustiche, quali la nera romagnola e la cinta senese, e una selezione bianca moderna, la stessa utilizzato nella filiera del prosciutto di San Daniele. L’alimentazione è stata a base di cereali, quali mais, orzo e frumento, più il pisello proteico. Quelli tenuti nel recinto in mezzo al bosco avevano a disposizione 500 metri quadrati a testa, quindi un’ampia superficie in cui muoversi e pascolare anche piante, radici e insetti. Il progetto, come spiega il tecnico Ersa Emanuele Bianco, intende studiare alternative zootecniche per le piccole aziende agricole, in particolare quelle multifunzionali, come gli agriturismi o quelle dotate di salumificio artigianale. “Allo stato semibrado è possibile gestire gruppi di 40-50 suini – spiega -; il vantaggio però è che richiedono meno manodopera”. I risultati sono molto interessanti. Il primo è che i tempi di crescita tra metodo di allevamento naturale e quello industriale sono simili. Il fatto di fare movimento e di dover regolare la temperatura rispetto al clima, porta il maiale semibrado a consumare di più e quindi a ingrassare in più tempo. Questo fenomeno, però, è compensato da un’alimentazione più varia e ricca, grazie al grufolare sul terreno. Notevoli differenze, poi, si sono notate al momento della macellazione. “Le razze rustiche crescono più lentamente e, quindi, hanno un maggior accumulo di grasso – spiega il docente universitario Edi Piasentier –; basta pensare che il grasso dorsale di una cinta senese può arrivare a sette centimetri, mentre negli ibridi moderni è solitamente di due”. La lavorazione delle carni, così, richiede una particolare perizia. Per esempio, l’abbondanza di massa grassa è ideale nella preparazione dei prosciutti, come nello stesso lardo stagionato. Male, però, si concilia nei salami e, più in generale, negli insaccati. “Inoltre, i prodotti di razze rustiche presentano sapori antichi, cui forse tanti consumatori non sono più preparati” conclude Piasentier. La sfida, quindi, è molteplice: individuare nuove attività per le aziende agricole, riscoprire varietà allevate in loco e informare il consumatore finale sulle caratteristiche peculiari dei prodotti. Il progetto si avvia ora al suo test finale. Dopo la preparazione dei salami, si attende ora l’esame gustativo dei prosciutti che stanno riposando nella silenziosa penombra del camarin.

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Influenza A: antivirali ai bambini, meglio di no (sezione: Cultura)

( da "Staibene.it" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Influenza A: antivirali ai bambini, meglio di no Più che proteggerli, potrebbero provocare effetti collaterali sgradevoli e pericolosi come nausea e vomito 14 AGO - Ai bambini che contraggono l'influenza stagionale non devono essere somministrati farmaci antivirali come il Tamiflu perché potrebbero causare più effetti collaterali che benefici. Lo consiglia una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, secondo cui il farmaco provoca ai bambini nausea e vomito, che possono portare alla disidratazione e ad altre complicazioni. Le conclusioni dei ricercatori suggeriscono che i farmaci antivirali non riducono ... continua »

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Ecco il nuovo segretario guida anche la Sinfonica (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

COMUNE ZOCCARATO L'HA NOMINATO PURE PRESIDENTE DEL RINNOVATO CDA DELL'ORCHESTRA Ecco il nuovo segretario guida anche la Sinfonica [FIRMA]GIANNI MICALETTO SANREMO Arriva dal Piemonte il nuovo segretario e direttore generale del Comune. E' Giuseppe Formichella, 43 anni, nativo di Torrecuso (Benevento) ma da tempo in attività nel Torinese. Prima a San Sebastiano da Po, Casalborgone e Trofarello; poi a Grugliasco, dove ha svolto finora lo stesso doppio incarico che adesso gli ha affidato il sindaco Maurizio Zoccarato. Per sostituire Stefano Glinianski, segretario-direttore generale con la giunta Borea, che ha lasciato Palazzo Bellevue da fresco vincitore di un concorso per giudice della Corte dei Conti (ma non sarebbe stato comunque confermato dai nuovi amministratori). A Sanremo, però, Formichella farà tris. Già, perché Zoccarato ha deciso di nominarlo anche presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica, in sostituzione dell'avvocato Eugenio Donato, scelto da Borea e poi confermato dal commissario straordinario Umberto Calandrella. Ieri il sindaco gli ha dato il benservito, varando il nuovo Cda, nonostante si fosse schierato dalla sua parte in campagna elettorale. «Niente politici: ho fatto scelte controcorrente per dare un segnale di rottura e al tempo stesso far capire che l'Amministrazione vuole vederci chiaro anche nei bilanci delle società partecipate. Ecco perché ho puntato sul segretario generale come presidente», spiega Zoccarato, che, oltre a Formichella, ha nominato Paolo Giordano, giornalista esperto di musica leggera (scrive per Il Giornale), già incaricato di guidare la nuova commissione artistica di SanremoLab, il concorso canoro del Comune (organizzato da Sanremo Promotion) che offre la possibilità di accedere al Festival dalla porta principale. Il neo Cda della Sinfonica è completato dall'avvocato Fausto Moreno, in rappresentanza della Provincia (altro ente fondatore), unico confermato. «Rappresenta la continuità», si limita a dire il sindaco. E aggiunge: «Giordano è un esperto di musica, sono certo che darà un contributo importante. L'obiettivo è quello di rilanciare la Sinfonica ma tenendo d'occhio i conti. E' un'operazione che guarda al futuro». Formichella, che s'insedierà a Palazzo Bellevue a fine mese, non è nuovo a incarichi aggiuntivi rispetto a quelli istituzionali. A Grugliasco, infatti, è anche direttore generale della srl Zona Ovest di Torino, formata da undici Comuni che fanno da cornice al capoluogo piemontese, per la gestione dei patti territoriali. Laureato in giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli, prima di acquisire lo status di segretario generale ha lavorato alla sede centrale della Banca di Roma. Vanta numerose esperienze come docente, sia in corsi di formazione sulla pubblica amministrazione sia alla Scuola superiore del Ministero dell'Interno. Collabora pure con numerose riviste di settore ed è autore di parecchie pubblicazioni in materia di autonomia locale. Nel suo ricco curriculum vitae si legge inoltre: «Cultore della materia per l'insegnamento, programmazione e controllo negli enti pubblici presso l'Università degli studi del Piemonte orientale "Amedeo Avogadro"», facoltà di Scienze politiche». «L'ho scelto fra tanti soprattutto per il suo curriculum», spiega Zoccarato. Formichella è un segretario generale di classe I B-Fascia A.

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Emanuel Parracone, sindaco di Valdieri (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

INTERVENTO Emanuel Parracone, sindaco di Valdieri Nelle ultime settimane sono stati pubblicati articoli e lettere sull'iniziativa per lo sviluppo del complesso turistico e termale di Valdieri. Ho constatato numerose divergenze fra le notizie fornite da alcuni soggetti e il contenuto dei documenti sul progetto: sarebbe bastato leggere quanto riportato negli atti pubblici che sono consultabili da tutti. Le fasi del progetto sono quelle citate nella lettera del consigliere Parracone Angelo (7 agosto) anche se con diverse inesattezze. La prima fase è regolarmente conclusa e lo studio di fattibilità è stato consegnato al «Nuval» che non è il «Nucleo di Valutazione del Paesaggio» ma di «valutazione degli investimenti pubblici» (a dimostrare la volontà delle Amministrazioni di utilizzare al meglio le risorse). Si potrà poi procedere con la seconda fase: stesura dei progetti preliminari. Poi i progetti definitivi/esecutivi (3ª fase) ed infine alla realizzazione. L'iniziativa è frutto di un lavoro iniziato negli Anni 90, proseguito con l'adeguamento del Piano Regolatore (2004) e concretizzatosi con la firma dell'Accordo di Programma da parte di Regione, Provincia, Comunità montana e Comune il 1° maggio di quest'anno. Il tutto nell'ambito di una grande unità e collaborazione a livello territoriale: oltre al sostegno degli enti firmatari dell'accordo si è avuto quello delle forze sindacali, Atl, Comune di Cuneo, di tutti i consiglieri regionali della Provincia di Cuneo. Gli investimenti sono di 6 milioni e mezzo della Regione per interventi sulla strada provinciale delle Terme (condotta di adduzione, interventi di messa in sicurezza); 35 milioni 699 mila e 38 euro quale investimento privato previsto per la costruzione del nuovo stabilimento termale e dell'hotel e circa di 3 milioni per acquisizione e urbanizzazione dell'area in Valdieri. Altre somme potranno essere necessarie per iniziative private previste a corollario del progetto principale. In questi anni le nostre linee programmatiche hanno creato le condizioni perché lo spirito imprenditoriale, connesso alle attività private, potesse trovare terreno fertile e coniugarsi con le attività istituzionali degli Enti Pubblici, per una prospettiva di sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Per quanto riguarda la quantità di acqua termale si evidenzia come il dato rappresenti un punto di partenza giudicato sufficiente nello studio di fattibilità; lo stesso studio del resto tiene conto dell'eventualità di ulteriori ricerche sul territorio. In relazione all'articolo del 9 agosto del professor Mamino del Politecnico di Torino - Sezione di Mondovì, ribadisco che ogni azione amministrativa mirata alla razionalizzazione della spesa pubblica deve essere verificata. Ma, in merito all'ipotesi dei sondaggi, occorre non dimenticare che l'attuale progetto di trasferimento delle acque non prevede alcun nuovo tracciato stradale, ma anzi il progetto si coniuga con la messa in sicurezza della strada provinciale di accesso alle Terme. Occorrerà poi verificare la fattibilità tecnica, economica e temporale di eventuali nuove captazioni, ammesso che le ricerche abbiano un esito positivo e che eventuali nuove risorse rinvenute presentino le necessarie qualità anche terapeutiche. Quanto allo studio effettuato dal Politecnico nell'anno 2003, esiste la volontà di questa Amministrazione di formalizzare un percorso amministrativo per la selezione dei migliori progetti favorendo opportunità di espressione ed affermazione di giovani professionisti. Quanto sopra, ai fini della concretizzazione di esperienze di ricerca sia in campo architettonico sia in quello del risparmio energetico e della valorizzazione di fonti energetiche alternative. Ribadisco in ogni caso l'inconsistenza delle insinuazioni mosse dal prof. Giorgio Martinotti in merito alla presunta opposizione del Comune di Valdieri e Comunità Montana al permesso di ricerca citato, che del resto mi risulta sia stato autorizzato dalla Provincia. L'Amministrazione continuerà a lavorare con grande spirito di unitarietà per valorizzare le risorse presenti sul territorio nell'ambito di un integrazione a livello di iniziative sovracomunali e della promozione degli investimenti privati soprattutto in un periodo di grave recessione economica al fine di sostenere con progetti concreti sviluppo sostenibile ed occupazione.

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Allarme pensioni sui big britannici (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-14 - pag: 30 autore: Previdenza. Un rapporto di Kpmg Allarme pensioni sui big britannici LONDRA La crisi pensioni delle blue chip britanniche ha raggiunto ormai un "punto di non ritorno": secondo una ricerca pubblicata ieri da Kpmg , una società quotata su cinque non sarà in grado di colmare il deficit del fondo pensioni. Solo dodici imprese, rispetto alle 21 del 2008, possono vantare un surplus invece di un deficit del fondo pensioni. Metà delle imprese che fanno parte del Ftse 100 sono già costrette a dedicare più risorse al ripianamento del deficit di quante ne versino in nuovi contributi al proprio fondo pensioni, una situazione del tutto nuova. Il deficit complessivo delle top 100 società in Gran Bretagna, secondo i calcoli di Kpmg, è quadruplicato a 80 miliardi di sterline dai 20 miliardi del 2007, causa il crollo dei mercati azionari nello scorso anno. «Non è mai successo che le società spendessero una cifra equivalente, o addirittura superiore, per le pensioni degli impiegati del passato di quanto spendano per i dipendenti attuali – ha dichiarato Mike Smedley, responsabile delle pensioni a Kpmg in Gran Bretagna –. Il fatto che siamo arrivati a questo punto illustra chiaramente quanto sia impossibile sostenere gli schemi pensionistici basati sulla prestazione definita». Secondo la quarta edizione del rapporto annuale Pensions Repayment Monitor 2009, il rapporto tra le risorse che le aziende versano per i dipendenti attuali e quelle dedicate a colmare il deficit del fondo pensioni è passato dal 2 a 1 degli ultimi anni, definito "normale", all'attuale 1 a 1. Le previsioni di Kpmg sono che entro 5 anni il rapporto sarà invece dell'1 a 4: per ogni 5sterline che un'azienda versa per le pensioni, 4 sterline andranno a colmare il deficit passato e solo una sarà spesa per le pensioni del futuro. L'unica soluzione, secondo Smedley, è «una collaborazione tra società e gestori dei fondi per fare in modo che i fondi pensione non abbiano un impatto negativo sulla flessibilità finanziaria delle imprese, altrimenti un numero sempre maggiore di società decideranno di chiudere del tutto gli schemi pensionistici a prestazione definita». Il costo crescente dei sistemi tradizionali basati sull'ultimo stipendio ha portato molte imprese come Barclays , Fujitsu, Morrisons e Ibm a chiuderli non solo per i nuovi assunti ma anche per i dipendenti di lungo corso. Questa scelta non sempre risolve il problema del deficit, comunque, dato che restano l'incognita del rendimento futuro degli investimenti e la realtà delle maggiori aspettative di vita dei pensionati. «Siamo alla fase finale degli schemi pensionistici a prestazione definita –, ha commentato ieri Laith Khalaf, esperto di pensioni di Hargreaves Lansdown –. Tra cinque anni non ce ne saranno probabilmente più». I problemi di altre aziende hanno messo in evidenza la gravità della situazione: il deficit del fondo pensioni di Bt è raddoppiato in tre mesi raggiungendo gli 8 miliardi di sterline, mentre quello del colosso della difesa Bae Systems è più che triplicato da 1 a 3,1 miliardi nel primo semestre. Per il Pension Protection Fund britannico il deficit collettivo di tutti gli schemi pensionistici a prestazione definita – un totaledi 6.400 –è di158 miliardi di sterline. N. D.I. © RIPRODUZIONE RISERVATA SITUAZIONE CRITICA Per le società dell'Ftse 100 il deficit del fondo previdenzale è salito da 20 miliardi a 80 miliardi di sterline

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Stipendi in azioni al vaglio dello zar (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-14 - pag: 31 autore: Regole. I compensi dei manager Stipendi in azioni al vaglio dello zar Morya Longo Andrew J. Hall, il mago del mercato del petrolio che ha prodotto per Citigroup qualcosa come due miliardi di dollari di utili, potrebbe essere "costretto" a trasformare il suo stipendio del 2010 in azioni. Per il 2008 la sua divisione di trading ha incassato 100 milioni di dollari, ma in futuro invece di denaro potrebbe ottenere titoli. Ieri le sette istituzioni finanziarie salvate dal Governo Usa nei mesi scorsi – tra cui proprio Citigroup – hanno infatti spedito le proposte sui compensi dei topmanager a Kenneth Feinberg, lo "zar" nominato dall'amministrazione Obama per vigilare sui super-stipendi. E secondo le indiscrezioni raccolte dal «Wall Street Journal», la soluzione più gettonata sarebbe quella di trasformare la parte più consistente dei compensi in azioni. Questa potrebbe essere l'idea di Citigroup per Mr Hall, sebbene non sia ancora certo che il suo stipendio sia effettivamente assoggettato al controllo dello "zar". E questa potrebbe essere l'idea delle altre istituzionifinanziarie poste sotto la vigilanza del supervisore: Aig, Bank of America , Chrysler Financial, Chrysler Group , General Motors e Gmac . Il compromesso per chiudere la battaglia sugli stipendi da favola, evitando una fuga di cervelli verso banche più generose, potrebbe essere riassunto così: più azioni e meno cash. Una versione postcrisi delle vecchie (e amate) stock option. Lo "zar" degli stipendi è stato nominato dopo che il governo Usa è intervenuto per salvare dalla crisi numerose banche o case automobilistiche. Dopo che lo Stato americano ha speso miliardi di dollari pubblici per togliere dai pasticci istituzioni che stavano collassando,l'intenzione è di evitare che i manager "salvati" (anche se appena nominati) continuino a guadagnare milioni e milioni di dollari alla faccia dei contribuenti. Per questo la Casa Bianca ha nominato l'avvocato Kenneth Feinberg nel ruolo di "zar": il suo compito è di vigilare sui compensi dei top- manager delle sette istituzioni salvate con soldi pubblici. Dopo settimane di contatti e di negoziazioni, ieri sera è scaduto il termine che ogni istituzione finanziaria aveva per proporre un piano-stipendi allo "zar". Ora Feinberg avrà altri 60 giorni per decidere: potrebbe respingere le proposte, approvarle oppure modificarle. La sua scelta dovrà da un lato tenere conto delle legittime pretese dei contribuenti americani, che non vogliono più vedere manager salvati dallo Stato con compensi da sogno, e dall'altro dovrà tenere conto delle esigenze delle banche che temono una fuga di molti manager. è ovvio che lo "zar" cercherà di evitare lo scontro: è per questo che da settimane sono in corso trattative. Quale sia la soluzione in negoziazione è impossibile saperlo. Innanzitutto perché ci sono ancora 60 giorni di trattative. Inoltre perché ieri il ministero del Tesoro Usa ha annunciato che non divulgherà le paghe dei topmanager per tutelare la loro privacy. Ma le indiscrezioni di ieri lasciavano intendere che la soluzione finale potrebbe consistere nel pagamento in azioni: in questo modo si eviterebbero stipendi super in momenti di crisi. Gmac,cioè l'ex braccio finanziario di General Motors, secondo il «Wall Street Journal» avrebbe proposto compensi all'80% in azioni e al 20% in contanti, con le azioni legate anche alle performance future del gruppo. L'idea sarebbe di legare i compensi anche alla restituzione degli aiuti governativi. Anche Bank of America avrebbe proposto di aumentare il peso delle azioni, andando incontro alle linee guida dello "zar". Citigroup dovrebbe avere avanzato una proposta da 250 milioni di dollari, andando incontro alle esigenze dello "zar" ma cercando anche di tenere ai loro posti i top-manager migliori. Per Citigroup il caso più spinoso è quello di Andrew J. Hall, numero uno della controllata Phibro: una piccola divisione di trading, attiva sul mercato del petrolio, che macina una valanga di utili. Hall – proprietario di un castello in Germania – nel 2008 aveva portato a casa 100 milioni di dollari. Ancora non si sa se la sua posizione sia effettivamente sotto il controllo dello "zar", dato che questa è una questione giuridica ancora da definire: se così fosse, però, la proposta sarebbe di trasformare i suoi compensi in azioni. «Phibro – è la posizione ufficiale di Citigroup – è pagata in base alle performance, con compensi determinati alla fine dell'anno in base ai profitti realizzati a favore di Citigroup. Quindi non ci sono bonus discrezionali». La partita è aperta. Sarà lo zar a decidere. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ATTESA DEL VERDETTO Ieri sette società Usa salvate con i soldi pubblici hanno presentato i loro piani per le remunerazioni al garante Kenneth Feinberg

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Guerra in India all'ultima goccia (sezione: Cultura)

( da "Stampaweb, La" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Le guerre dell'acqua in India sono dietro l'angolo. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista «Nature», un uso non sostenibile delle risorse d'acqua minaccia la produzione agricola e solleva lo spettro di una grave crisi idrica». Se non saranno prese «rapide misure» per contrastare l'impoverimento delle falde acquifere causato dall'agricoltura, sostiene lo studio, nelle regioni nord-occidentali del Paese potrebbero scoppiare «gravi tensioni socio-economiche». Le conclusioni arrivano dall'idrologo Matthew Rodell e dai suoi colleghi della Nasa che hanno analizzato i dati raccolti dai satelliti Grace. Specializzati nel rilevamento dei livelli delle falde freatiche e lanciati da una cooperazione tra l'agenzia aerospaziale americana e quella tedesca, i satelliti hanno rilevato che tra il 2002 e il 2008 nell'India nord-occidentale c'è stata una perdita netta delle acque sotterranee di 109 chilometri cubi, il 10 per cento delle riserve annuali dell’intero Paese. Per farsi un'idea: in quattro anni gli agricoltori di quest'area hanno pompato dal sottosuolo il doppio dell'acqua contenuta nella più grande riserva idrica superficiale del Paese, il Waiganga superiore, che ha una capacità tre volte superiore al principale bacino americano, il Lago Mead del Nevada. Giorni fa il governo indiano ha dichiarato lo stato d'emergenza in un quarto dell'India: l'avarizia dei monsoni di quest'anno sta causando siccità. E incupendo i contadini. Ma il clima c'entra poco con l'impoverimento delle falde rilevato dai satelliti. «Poiché il livello delle precipitazioni negli ultimi dieci anni è stato relativamente stabile - ha spiegato Rodell - ci si aspetterebbe che anche quello delle acque sotterranee restasse invariato, a meno di un prelievo eccessivo da parte delle persone, che è quello crediamo sia accaduto». Con una popolazione che aumenta di 18 milioni all'anno e uno sviluppo economico incalzante, l'India ha sempre più sete, ma sempre meno riserve per soddisfarla. In mancanza di una chiara legislazione, da decenni gli agricoltori indiani, molto spesso senza autorizzazioni, attingono l'acqua per i loro campi dalle falde freatiche, che rappresentano il 38 per cento delle riserve idriche totali. Negli Stati in cui sono state eseguite le rilevazioni satellitari - Delhi, Punjab, Haryana, Rajasthan - risiedono complessivamente 114 milioni di persone e vi cadono 500 millimetri di pioggia l'anno: poco meno di quanto piove a Londra, che però ha solo sette milioni e mezzo di abitanti e quasi nessun campo agricolo. Scavare pozzi diventa quindi essenziale. Ma a furia di farlo, i livelli delle falde si sono abbassati di quattro centimetri all'anno. Senza misure adeguate, secondo lo studio di «Nature», le conseguenze per gli abitanti della regione «potranno essere un abbassamento della produzione agricola e una penuria d'acqua potabile tale da provocare importanti tensioni socio-economiche». Del resto di scontri innescati dalla mancanza d'acqua ce ne sono già stati. Nel 2005 in Rajasthan cinque persone morirono mentre protestavano contro lo sbarramento di una diga che alimentava i loro terreni. Oggi l'agricoltura, che dà da vivere a sette indiani su dieci e consuma l'85 per cento di acqua dolce del paese. Con la crescente industrializzazione e urbanizzazione, la situazione non potrà che esacerbarsi. Come evitare che l'India resti a secco? «Passare a coltivazioni che non richiedano tanta acqua, come il riso, e adottare metodi di irrigazione più efficienti», suggeriscono su «Nature». Per il momento New Delhi sta studiando un quadro normativo per regolare il consumo d'acqua sotterranea, mentre il riscaldamento climatico ogni anno porta via centimetri dai ghiacciai himalayani, da cui dipendono i principali fiumi indiani. Il Gangotri, principale fonte del Gange, si sta sciogliendo di 23 metri all'anno. E dal fiume sacro agli indù dipendono non meno di 400 milioni di persone.

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Pubblico impiego: più donne, poche dirigenti (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 14/08/2009 - pag: 11 L'analisi Uno studio dell'Anci registra la «resistenza» alla scelta di capi al femminile in tutti i settori. Unica eccezione: le sovrintendenze Pubblico impiego: più donne, poche dirigenti Alla base la parità è stata raggiunta ma i vertici restano tutti maschili In aumento il numero dei sindaci rosa A umenta, anche se di poco, la percentuale delle donne sindaco. All'ultima tornata elettorale, qualche fascia tricolore in più ha virato sul rosa. Ma c'è poco da stare allegri. Nelle amministrazioni comunali, nelle principali istituzioni del Paese, nei ministeri e negli uffici pubblici il numero di donne che lavorano è uguale se non superiore rispetto a quello degli uomini. Le posizioni di vertice e dirigenziali restano però un pianeta decisamente maschile e in molti casi anche maschilista. E in un Paese che pure ha espresso personalità femminili di primissimo piano nella ricerca scientifica internazionale come Rita Levi Montalcini o Margherita Hack, il caso più clamoroso è proprio nel mondo accademico. Le università italiane sono dominate dagli uomini. Solo il 2,4% dei rettori degli atenei sono donne. E anche fra i professori ordinari c'è una netta prevalenza maschile. Sono questi alcuni dei dati che emergono da uno studio di Cittalia, la fondazione dell'Anci, l'Associazione nazionale dei comuni d'Italia. «Non c'è da stupirsi commenta Renata Polverini, leader dell'Ugl . Parlo da sindacalista ma anche da donna. E quello che si vede nella pubblica amministrazione non mi piace proprio. Laddove si entra per merito, per concorso, le donne vanno avanti. Dove invece c'è un elemento di giudizio soggettivo, vanno avanti gli uomini. Qualcosa non torna ». E Michele Gentile, capo del dipartimento della Funzione pubblica della Cgil, aggiunge: «Purtroppo gli incarichi dirigenziali restano appannaggio degli uomini probabilmente per una motivazione semplice quanto stupida, sbagliata, arretrata e iniqua: persiste infatti la convinzione che la donna, dovendo farsi carico anche delle questioni familiari e domestiche, sia meno indicata degli uomini a ricoprire incarichi di responsabilità. Pregiudizi da Medioevo». Anche per Renata Polverini c'è un problema culturale, ma non solo: «Da un lato servono interventi legislativi per incentivare le donne. Ma serve un approccio culturale più moderno. E serve un welfare diverso, le donne che vogliono far carriera devono poter contare su asili che funzionano, tanto per fare un esempio... ». Dalla Confindustria, invece, con una punta d'orgoglio sottolineano come «nel privato non è così. Noi stessi abbiamo un presidente donna che è un imprenditrice di successo (Emma Marcegaglia, ndr ) e nelle multinazionali ci sono tantissime dirigenti anche giovani, perché il merito e le competenze sono la chiave del successo di un'impresa che alla fine dell'anno deve far quadrare i conti». Nel pubblico, però, il quadro è ben diverso. L'analisi della fondazione Cittalia è partita dagli enti locali. E dei 148 mila amministratori comunali italiani, è risultato che le donne rappresentano poco meno di un quinto del totale (17,6%). Salendo nella gerarchia, solo il 10,3% dei sindaci è donna. In realtà, dopo l'ultime elezioni, il dato ha registrato una leggera crescita. Infatti, prima delle amministrative di giugno le donne sindaco erano appena il 9,8% del totale. Nei 12 comuni con popolazione superiore ai 250 mila abitanti, 3 sono amministrati da donne: Milano da Letizia Moratti, del centrodestra; Genova e Napoli rispettivamente da Marta Vincenzi e Rosa Russo Iervolino, del centrosinistra. Ma in molte città, come Roma, invece, non c'è mai stato un sindaco donna. Fra l'altro, secondo i sindacati della funzione pubblica, anche nelle aziende controllate dai comuni delle grandi città sono pochissime le donne ai vertici, anche dove esiste la cosiddetta doppia nomina, politica per la presidenza, tecnica per la gestione: le donne sono tagliate fuori da entrambe. E il colore politico delle giunte non c'entra. Le donne sono più presenti nella vita politica comunale nelle regioni del Nord, mentre è ancora piuttosto bassa la partecipazione femminile nelle regioni del Sud, in particolare in Calabria e in Sicilia, dove si registrano alcuni casi di piccoli comuni con la quota di consiglieri donne inferiore al 4%. La fondazione Cittalia ha poi esteso la ricerca ad altri settori della vita sociale. E la tendenza che emerge dalla prima lettura dei dati è una crescita generalizzata della presenza femminile negli uffici pubblici. Trend questo comunque positivo, anche se poi nei ruoli di vertice gli uomini la fanno da padroni. La certezza dunque è che ci sono sempre più donne, anche se poi fanno poca carriera. Come nella magistratura ordinaria: le donne rappresentano ormai il 40,5% dei giudici in servizio attivo. Ancora non è la parità, ma nel giro di qualche anno secondo il ministero della Giustizia si potrebbe arrivare al 50% perché «in ogni concorso registriamo un incremento delle presenze femminili sia fra i partecipanti, sia fra i vincitori». Le donne togate sono sempre più numerose, dunque. Ma il problema è la loro presenza nelle posizioni di maggiore responsabilità. Le donne che hanno raggiunto incarichi di vertice, anche nei ranghi della Giustizia dove ci si aspetterebbe maggiore equità, sono pochissime. Negli uffici pubblici, nei ministeri e negli enti locali, comunque, sia a livello centrale, sia in periferia, negli ultimi dieci anni c'è stata una costante crescita della presenza femminile. E oggi il 53,4% degli impiegati della pubblica amministrazione sono infatti donne. La parità, alla base della piramide, è stata dunque superata. Fra i colletti bianchi, però, la presenza rosa diminuisce velocemente salendo di grado. Le donne che ricoprono cariche dirigenziali di primo livello nei ministeri sono solo il 14,5%. Stessa situazione per gli organi periferici dello Stato: le donne prefetto titolari di prefettura sono appena il 9,7% del totale. E fra i questori titolari di sede non c'è una sola donna. «Purtroppo l'ambiente della polizia, nonostante ci siano tantissime bravissime donne, resta molto maschile e maschilista», osserva la Cgil. L'unica eccezione è nelle sovrintendenze ai beni archeologici: qui le donne hanno raggiunto la sospirata parità nelle posizioni dirigenziali (50%). Poi c'è il capitolo università. Le donne sono abbastanza rappresentate al primo step della carriera: sono il 42,9% del totale dei ricercatori, con punte sopra il 50% nelle materie umanistiche e nella biologia. Poi la carriera si inceppa. E le donne che arrivano al rango di professore associato sono meno del 26%. Andando avanti la selezione per sesso è ancora più dura: solo il 15,9% dei professori ordinari sono donne. E come ha scritto Cittalia nello studio «anche in alcune facoltà storicamente a forte prevalenza femminile (per esempio farmacia, psicologia, lettere, filosofia) la percentuale di docenti ordinari è sempre molto sbilanciata a favore della componente maschile ». Insomma, la materia conta poco. I vertici del mondo accademico sono infatti quasi interamente riservati agli uomini: i rettori donna sono 4 in tutta Italia (due di università, due di scuole superiori di livello universitario). Paolo Foschi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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(sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 14/08/2009 - pag: 11 Cristiana Compagno, rettore dell'università di Udine «All'università barriere insormontabili Non abbiamo le stesse opportunità» ROMA «Sì, siamo davvero in poche a ricoprire il ruolo di rettore»: Cristiana Compagno, economista, è alla guida dell'università di Udine. È stata la prima in Italia ad arrivare a questo traguardo, raggiunto finora solo da quattro colleghe. Solo il 2,4% dei rettori in Italia sono donne. Perché? Ci sono discriminazioni? «Non credo che si tratti di discriminazioni in senso stretto. Io non mi sono mai sentita trattata o valutata diversamente da un collega uomo per il semplice fatto di essere donna». E allora? «Oggettivamente ci sono barriere quasi insormontabili all'inizio della carriera accademica». Di che barriere parla? «Le ricercatrici sono tantissime. In alcune facoltà e in alcuni dipartimenti ci sono più ricercatrici che ricercatori. Il problema viene dopo». Cioè? «La fase dell'avviamento e del consolidamento della carriera non si concilia con i tempi spesso richiesti alle donne per seguire la casa, accudire i figli o i genitori anziani. E molte, moltissime ricercatrici, non hanno scelta: si dividono fra il doppio lavoro, quello all'università e quello a casa. Solo che nel confronto con i colleghi uomini, a prescindere dalla preparazione, alla fine escono sconfitte perché hanno meno tempo per la ricerca, per le pubblicazioni, per frequentare corsi, per studiare. E quando vanno ai concorsi, si presentano con punteggi più bassi. Ma non vuol dire che siano meno preparate o meno brave ». Quindi ci si ferma al primo step della carriera accademica? E' così? «Purtroppo spesso sì. Qualcuna ce la fa, ma è difficile. Già fra gli ordinari c'è la decimazione: le donne sono pochissime. Figuriamoci fra i rettori ». Secondo il Censis, anche in facoltà «storicamente a forte prevalenza femminile (farmacia, psicologia, lettere) la percentuale di docenti ordinari è sempre molto sbilanciata a favore degli uomini»... «E' vero, perché non dipende dalla materia, ma dai meccanismi che controllano l'accesso alle carriere». Lei diceva di non essersi mai sentita discriminata. Nemmeno agli inizi della carriera? «Mai. Del resto la valutazione della ricerca risponde a criteri abbastanza oggettivi: le pubblicazioni per esempio hanno punteggi codificati. Certo, non escludo che possano esserci anche discriminazioni, ma il problema principale è che le donne hanno meno opportunità degli uomini ». Che cosa fare? «Il discorso è complesso perché il problema riguarda il posto di lavoro sicuramente, ma anche la casa e la famiglia». Servono le «quote rosa» per garantire le presenze femminili? «No, perché bisogna andare avanti per merito. Però alle donne devono essere date le stesse opportunità degli uomini». Lei comunque è riuscita ad arrivare al top della carriera accademica. Come ha fatto? «Sono stata tenace e fortunata. E le persone che ho vicino mi hanno aiutato». Cristiana Compagno Pa.Fo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Fabbriche di illusioni L'America processa le scuole di scrittura (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Cultura data: 14/08/2009 - pag: 38 Reportage Il «modello creativo»: elogi e accuse di truffa Fabbriche di illusioni L'America processa le scuole di scrittura Pochi pubblicano, e paga l'università di LIVIA MANERA U miliazione e disciplina. Si potrebbe scrivere un trattato su questi due ingredienti alla base della formazione di un'istituzione come l'esercito ma qui non si parla di soldati. Si parla di scrittori e di un movimento anti-istituzionale come la letteratura: la letteratura americana, in particolare, che, nell'opinione interessante e controversa di uno studioso della University of California di Los Angeles, è così segnata dall'impronta dei corsi di scrittura creativa fioriti negli ultimi decenni, da produrre oggi più romanzi di qualità che lettori disposti a leggerli. Sostiene Mark Mc- Gurl in The program era , recentemente pubblicato dalla Harvard University Press, che «l'affermarsi dei programmi di scrittura creativa è il più importante evento nella storia della letteratura americana del dopoguerra». Nessuno lo aveva mai scritto, nessuno, cioè, aveva mai osato prendere in esame mezzo secolo di narrativa e rileggerla alla luce di un paradosso: che quegli stessi corsi di specializzazione post laurea (Mfa), i cui docenti spesso illustri, da Doctorow a Toni Morrison, sono i primi ad ammettere che il talento letterario non si può insegnare, hanno profondamente influito sulla cultura di una nazione. Quello che si può insegnare, naturalmente, è una certa tecnica, ma quasi nessuno crede che l'arte possa essere insegnata nelle università. Né i docenti di lungo corso come Kay Boyle, che dopo sedici anni alla San Francisco State University, ha scritto che «tutti i programmi di scrittura creativa dovrebbero essere aboliti per legge». Né un romanziere inglese e grande insegnante come Malcolm Bradbury (scomparso nel 2000) che prima paragonò i corsi di scrittura creativa all'hamburger, «un ibrido volgare che nessuna persona sensata si sognerebbe mai di mangiare», ma è stato il primo a inaugurare un master di Creative Writing in Inghilterra (alla East Anglia University nel 1970), dove lui stesso ha insegnato, tra gli altri, a Ian McEwan. Prima di esportarli in gran parte del mondo, l'America ha sperimentato i corsi di scrittura creativa in modo sporadico fin dalla fine dell'800. Poi, nel 1936, è nato l'Iowa Writing Workshop, il master più prestigioso, dove hanno studiato e/o insegnato John Cheever, Marilynne Robinson, Kurt Vonnegut, Philip Roth, T.C. Boyle, Robert Lowell, Michael Cunningham, Nathan Englander e si potrebbe continuare all'infinito. Solo nel dopoguerra, però, gli Mfa in Creative Writing hanno cominciato a diffondersi. E se vogliamo giocare al gioco di McGurl, la lista degli scrittori che si sono legati a università americane attraverso i seminari di scrittura, è infinita: John Hawks e Robert Coover alla Brown; Wallace Stegner a Stanford; E. L. Doctorow alla NYU; Philip Roth all'Iowa, Bard e Princeton; Joyce Carol Oates e Toni Morrison a Princeton; Jonathan Safran Foer alla NYU, Gary Shteyngart all'Hunter College e alla Columbia... E ancora: Vonnegut ha insegnato a John Irving; Michael Chabon, Alice Sebold e Richard Ford hanno studiato con Doctorow, Foer con la Oates, McInerney con Carver, e così via. Oggi in America i master in scrittura creativa sono 153 contro i 15 di trent'anni fa. E questo significa che scrivere un libro di qualità medio-alta diventa più facile che pubblicarlo (ma si può sempre vivere insegnando ad altri aspiranti scrittori). Il che dà ragione ad Allen Tate, il poeta e romanziere che ha fondato il programma di Scrittura Creativa di Princeton, quando con una certa autoironia e pessimismo sostiene che «lo Scrittore Creativo Laureato si mette a insegnare Scrittura Creativa, e produce altri Scrittori Creativi che non sono scrittori, ma che producono altri Scrittori Creativi che non sono scrittori». Charles McGrath, il giornalista letterario del «New York Times» che a lungo è stato direttore della sua «Book Review», deve essere della stessa idea di Tate se oggi rimprovera all'autore di The program che «in tutto il fenomeno descritto in questo libro c'è un elemento che l'autore non prende in considerazione». Come nello scandalo finanziario Madoff, ci sarebbe insomma un elemento di truffa alla base di questo sistema. Scrittori che pubblicano ma anche che non pubblicano insegnano a scrivere libri pubblicabili ad altri scrittori che non pubblicheranno, o avranno difficoltà a pubblicare. Non potendo quasi nessuno contare sui diritti d'autore, l'università americana li mantiene tutti. Viceversa, sul «New Yorker», uno storico delle idee sofisticato come Louis Menand ( Il circolo metafisico , Rizzoli), si è divertito a descrivere il seminario di scrittura creativa come una specie di terapia di gruppo «che forza le persone a fare due cose fondamentalmente contrarie alla natura umana: scrivere (invece di coltivare l'intenzione di scrivere) e poi starsene lì ad ascoltare degli sconosciuti fare a pezzi quello che hanno scritto » (umiliazione e disciplina). Il tutto sotto la direzione di «uno scrittore di successo che non è stato formato per l'insegnamento, e che con ogni probabilità è tristemente o allegramente scettico riguardo la premessa su cui si basa l'intera impresa: e cioè che si possa insegnare a scrivere creativamente». Epoche L'importanza dei corsi post laurea: un saggio apre il dibattito Menand dal canto è altrettanto scettico. Se non altro per aver seguito da ragazzo parecchi seminari, con l'aspirazione fallita di diventare poeta. In quei seminari, riflette oggi ironico alla luce di questo dibattito, «sono forse riuscito a trarre vantaggio da qualche forma di riflessione modernista? Non mi pare... E tuttavia ho pensato che quello che accadeva lì dentro fosse più importante di qualunque altra cosa... Io non credo che i seminari mi abbiano insegnato granché dal punto di vista del metodo, ma mi hanno insegnato l'importanza del fare le cose, non solo del leggerle. Perché quando fai una cosa, quella cosa ti sta a cuore, e questo rende più facile avere attenzione per le cose che fanno gli altri». «E se gli studenti conclude Menand per ignoranti che possano essere, hanno a cuore le stesse cose, allora imparano gli uni dagli altri. Io ho smesso di scrivere poesie dopo la laurea, e non ho mai pubblicato un verso, il che mi mette nella maggioranza delle persone che hanno intrapreso un corso di scrittura creativa. Ma sono certo che quest'esperienza condivisa con altre persone abbia influenzato, molto dopo l'università, le scelte che ho fatto nella vita. E non la sostituirei con nulla al mondo». CORBIS) / (IMAGES.COM KAPUSTA JANUSZ DI ILLUSTRAZIONE «WIZARD», © RIPRODUZIONE RISERVATA

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, così la pubblicità entrò nella tivvù (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Tempo Libero data: 14/08/2009 - pag: 7 Capalbio «Carosello story», così la pubblicità entrò nella tivvù Domani alle 18, a «L'Ultima Spiaggia» di Capalbio, località Chiarone, Laura Ballio presenta «Carosello story. La via italiana alla pubblicità televisiva», libro e dvd realizzati insieme ad Adriano Zanacchi, edizioni Rai-Eri. Al centro del dibattito la nascita della pubblicità in Italia sul piccolo schermo, che arrivò nel 1957 con una delle trasmissioni di maggiore successo di sempre: «Carosello», un programma tutto pubblicitario che continua ad essere popolare benché sia sparito dai teleschermi agli inizi del 1977. Una formula, si legge nel libro, «che consentiva alla pubblicità di piacere senza fare danni, di divertire senza aggredire». L'evento è inserito nell'ambito della rassegna «Uno scrittore un'estate» e insieme all'autrice Laura Ballio, vedrà la partecipazione, in veste di relatori, di Bruno Manfellotto, ex direttore del quotidiano «Il Tirreno», Giuseppe Di Piazza, direttore del «Magazine» del Corriere della Sera, Mirella Serri, docente di Letteratura e Giornalismo presso l'Università La Sapienza di Roma. «Carosello» arrivò nel 1957 e divenne ben presto uno dei programmi più amati dagli italiani

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L'italianizzazione del mercato del lavoro. (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 14-08-2009)

Argomenti: Cervelli

Ago 0914 L'italianizzazione del mercato del lavoro. Pubblicato da Debora Billi alle 09:17 in Vita quotidiana A proposito di lavoro, ricordate gli inglesi che lavorano gratis e i californiani in cassa integrazione? L'italianizzazione del mercato del lavoro anglosassone prosegue, con ulteriore stupore del New York Times. Anzitutto, la fuga dei cervelli. Cosa fanno i laureati americani, che non riescono più a trovare lavori strapagati nel giro di una settimana? Se ne vanno a cercare un posto in Cina. Almeno riescono ancora a piazzarsi in ruoli da manager anziché nei call centers. Secondo: gli stages aggratis. Non suona nuovo a noialtri, ma in USA ha qualcosa di inaudito che i genitori paghino per far ottenere, attraverso apposite agenzie, degli stages gratuiti ai loro figli disoccupati e col pezzo di carta. Chissà in inglese come si traduce bamboccioni.

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Numero chiuso per i corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Numero chiuso per i corsi di laurea della facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio (14/8/2009 10:35) | (Sesto Potere) - Modena - 14 agosto 2009 - Novità importanti attendono le matricole interessate ad iscriversi alla facoltà di Economia Marco Biagi, che dal nuovo anno accademico ha introdotto il test selettivo di ammissione per tutti e tre i corsi di laurea triennali che compongono la sua offerta formativa: Economia Aziendale, che dal secondo anno si articola negli indirizzi di Banca e Finanza, Management e Management dell’impresa sociale; Economia e marketing internazionale con un unico indirizzo; Economia e Finanza, che dal secondo anno consente le opzioni per gli indirizzi di Economia e Finanza. Come accade per le facoltà più prestigiose del ramo, anche la facoltà modenese, da tempo ai vertici delle classifiche dell’eccellenza accademica grazie alle sue performance qualitative tanto nella didattica, con uno dei più elevati indici di studenti attivi e di laureati regolarmente in corso, che nella ricerca e nei servizi agli studenti, primi tra tutti l’internazionalizzazione e l’occupabilità dei suoi laureati, ha deciso di puntare decisamente al miglioramento ulteriore dei suoi standard e di guardare al successo dei suoi studenti, adeguando il numero degli accessi alle reali disponibilità delle sue strutture ed alle potenzialità del mercato del lavoro. Da qui l’introduzione del numero chiuso per le iscrizioni al primo anno, che comunque – secondo i dati dell’ultimo triennio – dovrebbero consentire di soddisfare a pieno la sostenuta domanda per questa facoltà. Complessivamente i posti disponibili saranno 690, 650 dei quali riservati a cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia, 34 riservati a studenti extracomunitari provenienti dall’estero e 6 riservati a studenti cinesi. “Il corpo docente della facoltà di Economia di Modena – spiega il Preside prof. Eugenio Caperchione - è fortemente impegnato nell’assicurare una formazione di qualità agli studenti, ed i risultati di questi sforzi sono documentati da numerosi indicatori. L’introduzione del un numero programmato è uno degli strumenti che abbiamo deciso di adottare per continuare lungo questa linea. Da un lato offriamo un numero comunque ampio di posti (quasi 700, non pochi per una realtà come quella modenese), dall’altro crediamo di aver posto le basi per poter assicurare ai nuovi studenti spazi e tempi di studio adeguati alle loro esigenze. Questa novità, unita alle modifiche dei piani di studio, impostati su 20 esami nel triennio, dovrebbe innalzare la qualità dell’apprendimento. Siamo quindi fiduciosi di avere agito nell’interesse degli studenti, e auspichiamo che si rivolgano a noi con entusiasmo tutti i neo-maturati che hanno voglia di svolgere con passione ed impegno uno dei nostri 3 cicli di studi, certo impegnativi, ma altrettanto certamente funzionali sia a continuare gli studi sia ad avvicinarsi con serenità al mondo del lavoro”. Ciascun candidato deve presentare una sola domanda di ammissione, nella quale può indicare fino a tre corsi di laurea, specificandone l’ordine di preferenza. L’ordine di preferenza riportato nella domanda ha carattere vincolante e non può essere successivamente modificato. Per la domanda di ammissione è previsto un contributo spese di 50,00 euro non rimborsabile. Il versamento va effettuato presso gli sportelli della Unicredit Banca S.p.A. In alternativa, è possibile effettuare il pagamento con carta di credito collegandosi al sito www.esse3.unimore.it ed entrando nella propria pagina personale attraverso la voce “login”. Una volta entrati cliccare sulla voce “tasse” e seguire la procedura guidata. Per effettuare la domanda di ammissione i candidati hanno tempo fino al 31 agosto 2009.

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Il bel sonno che dura poco? Merito di un gene (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 14-08-2009)

Argomenti: Cultura

Ricerca pubblicata su «science» Riposati con poche ore di sonno? Grazie alla mutazione di un gene Nessuna stanchezza né effetti collaterali senza bisogno di dormire molto: ora si conosce il motivo MILANO Si dice che Andreotti, la Tatcher o, per essere più attuali, lo stesso Berlusconi dormano solo 4 ore a notte, godendo ciononostante di ottima salute. E in effetti è sempre stato un mistero come certe persone possano sopportare i ritmi della veglia ininterrotta per ore senza accusare più di tanto la stanchezza. Ora finalmente è spiegato. Si tratta di una mutazione di un gene che regala una resistenza maggiore senza alcun effetto collaterale e senza bisogno di alcun aiuto per risvegliarsi. Questa mutazione però sta lentamente scomparendo: è stata riscontrata infatti in meno del 5 per cento degli esseri umani. LO STUDIO - Lo studio, pubblicato sull'ultimo numero di Science e condotto dai ricercatori dell'Università di California, ha analizzato migliaia di campioni di sangue, riscontrando una mutazione genetica in solo due persone, madre e figlia, rispettivamente di 70 e 40 anni. Nelle due signore è stata infatti trovata una variazione del gene DEC2, già noto per il suo ruolo nella regolazione del ritmo circadiano. A conferma della funzione di questa mutazione le due donne hanno dimostrato di avere un rapporto con il sonno decisamente anomalo, andando a dormire alle 10.30 della sera e svegliandosi alle 4.30 del mattino assolutamente riposate. Ma la caratteristica peculiare delle due instancabili signore sta soprattutto nel fatto che, grazie a questo gene, non hanno alcun bisogno per svegliarsi di caffè o di sveglie e tendono ad aprire gli occhi dopo poche ore di sonno naturalmente, guadagnandosi la definizione di naturally short sleepers. ALTRI STUDI PASSATI In tutti i casi non è la prima volta che gli esperti individuano una relazione tra codice genetico e sonno. Già in passato era stato scoperto dai ricercatori di Praga un legame genetico per la cosiddetta sindrome delle gambe senza riposo. Mentre i ricercatori dell'Università di Zurigo hanno identificato in passato una variazione genetica in grado di spiegare il sonno profondo. SCOPERTA IMPORTANTE La mutazione del gene DEC2 è stata riprodotta in alcuni topi da laboratorio, dando vita a una famiglia di roditori instancabili. Lo studio potrebbe avere importanti ripercussioni sulla cura dell'insonnia e di altri disturbi del sonno. Emanuela Di Pasqua stampa |

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A Cordoba le "Jornadas de Patrimonio Jesuitico" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 15-08-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Ferrara A Cordoba le "Jornadas de Patrimonio Jesuitico" Si terrà venerdì 21 e sabato 22 agosto presso la Universidad Catolica de Cordoba, in Argentina, con cui l'Università di Ferrara ha rapporti di collaborazione da 10 anni, un importante seminario internazionale sulla conservazione e valorizzazione del Patrimonio delle Missioni Gesuitiche, interpretato in una ottica innovativa, non esclusivamente mirata alla conservazione dei valori architettonici e culturali in senso stretto, ma che sappia promuovere la valorizzazione del territorio, del paesaggio e delle comunità locali di una macro regione latinoamericana, l'antica Provincia Paraguagia, che, oggi, è divisa fra tre diverse nazioni (Argentina, Brasile, Paraguay). Il Seminario, che si svolge all'interno del programma formativo del Master Internazionale Eco-Polis, è stato organizzato grazie alla collaborazione scientifica e finanziaria dell'Università di Ferrara, dell'Universidad CatÓlica de Cordoba e dell'Istituto Italo Latino Americano. “L'Università di Ferrara – spiega il Prof. Gianfranco Franz del Dipartimento di Economia, Istituzioni e Territorio di Unife - ha promosso il seminario in occasione della presenza a Cordoba del Master Internazionale Eco-Polis, che lavorerà per un mese sulle opportunità di sviluppo di un territorio della regione cordobese a basso tasso di sviluppo e abitato quasi esclusivamente da oriundi italiani. Al seminario parteciperanno esperti argentini, boliviani, brasiliani, paraguagi e italiani. La tavola rotonda conclusiva, moderata dal Prof. Paolo Ceccarelli, titolare della Cattedra Unesco dell’Università di Ferrara, ha l'obiettivo di iniziare a rendere operativo un progetto di cooperazione internazionale per lo sviluppo locale della regione delle Missioni Gesuitiche a cui Unife, >> con i suoi docenti, alcuni suoi dottorandi e studenti del Master Eco-Polis, sta lavorando da alcuni mesi, anche con il supporto finanziario dell'Istituto Italo Latino Americano”. “Eco-Polis – conclude Franz - sta lavorando da alcuni mesi, anche con il supporto finanziario dell'Istituto Italo Latino Americano. Il progetto di cooperazione, infatti, entro la fine del 2009 dovrà essere sottoposto alla valutazione sia della Cooperazione italiana, sia di importanti istituzioni sovrannazionali, come l'Unesco, la Inter American Development Bank il Fondo Multilateral de Inversiones”. BUR.IT 17.08.09

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"molte decisioni vengono prese seguendo l'istinto" (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 15-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 21 - Cronaca Nicolao Bonini, docente di Psicologia "Molte decisioni vengono prese seguendo l´istinto" "Al momento della scelta un ruolo fondamentale viene giocato dall´emozione" TRENTO - «Stimolare comportamenti virtuosi basandosi sulla conoscenza profonda dei meccanismi psicologici. Su quanto la ragione, ma ancora di più l´emozione, entrano a far parte dei processi decisionali. A tutti i livelli. Questa è la base del "Nudge", la spinta a decidere bene». Nicolao Bonini, docente di Psicologia generale nella facoltà di Scienze cognitive dell´Università di Trento, ha appena mandato in libreria il volume Il sesto senso (Il Sole 24 Ore), che analizza i meccanismi nascosti che influenzano le nostre decisioni economiche. Professor Bonini, quali sono i trucchi del Nudge che svelerete nel convegno internazionale di Rovereto? «Alla base di tutto c´è un´idea forte molto semplice: spesso gran parte delle decisioni che prendiamo vengono prese sul momento. Tu puoi avere tanti principi, ma è sul momento che devi risolvere il conflitto decisionale». Per esempio? «Uno può avere l´obbiettivo, razionale, di portare a casa la pelle. Poi mentre guida in autostrada squilla il cellulare e decide di rispondere. Mettendo in pericolo la propria vita». Gran parte delle decisioni fondamentali viene presa d´istinto? «Certo. E un ruolo fondamentale è giocato dall´esperienza affettiva e emozionale. Al momento della scelta raramente ci troviamo in uno stato affettivo neutro. Il Nudge tiene conto di questo. E ti guida alla scelta giusta». (c.br.)

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Metti un master nel curriculum nel Paese senza formazione (sezione: Cultura)

( da "ItaliaOggi7" del 15-08-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi7 sezione: Io Lavoro / Preview data: 17/08/2009 - pag: 3 autore: Metti un master nel curriculum nel Paese senza formazione Nonostante tutto, restiamo sempre il Paese senza formazione. Addirittura alcune imprese, visto il periodo di crisi, si accaniscono sui costi, riducendo proprio le spese e le attività di formazione.Se la reazione può essere comprensibile, strategicamente rischia di rivelarsi un boomerang, perché dedicarsi esclusivamente all'emergenza non riduce il peso della crisi.Se questo è l'atteggiamento di alcune imprese, che decidono così di disinvestire sulle risorse umane, diverso deve essere il comportamento delle persone. Non c'è momento migliore di questo, infatti, per riflettere sulla propria posizione competitiva e, dopo aver fatto un sano bilancio di se stessi, puntare anche ed eventualmente su un corso di formazione.Metti un master nel tuo curriculum. Potrebbe essere questo lo slogan vincente, anche in un momento di turbolenza. E questo vale sia per coloro che cercano per la prima volta il lavoro sia per coloro che intendono cambiarlo e cercano nuove opportunità.L'investimento formativo dovrà così tenere conto di un'offerta apparentemente notevole, ma non è tutto oro ciò che luccica.Da un lato, infatti, vi è un'offerta impressionante di master da parte delle università che, oltre ai 5 mila corsi di laurea, offrono anche master di primo e di secondo livello, nell'ordine di alcune migliaia.La scelta di uno di questi corsi post-laurea andrà fatta facendo attenzione a chi promuove il corso, alle partnership aziendali o associative e professionali, che superino l'offerta spesso autoreferenziale delle università.Vi sono poi i corsi offerti dal mercato pubblico, legato al Fse (Fondo sociale europeo), gestiti dalle regioni, che si occupano prevalentemente di medio-basse qualificazioni. E poi c'è una sterminata offerta privata. Qui, oltre che ai costi, bisogna porre attenzione a qualità, durata e docenti. Ci sono troppi master o sedicenti tali, che durano pochi giorni e sono di scarsa utilità. E ci sono corsi che di master portano solo il nome. Nell'inchiesta di copertina (a Pagina 49), i consigli per una scelta oculata e le certificazioni necessarie perché un corso possa chiamarsi ed essere un master.

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un linguaggio nuovo nel centro storico - rosanna pirajno (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 15-08-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XVIII - Palermo La restituzione alla città del Conservatorio della SS. Annunziata UN LINGUAGGIO NUOVO NEL CENTRO STORICO L´edificio del 1645 trasformato in residenza universitaria fu oggetto di una battaglia di La Duca: il progetto ha riconfigurato il luogo ROSANNA PIRAJNO L e scarne notizie che si hanno del complesso del Conservatorio della santissima Annunziata, appena consegnato all´Opera universitaria con destinazione Residenza per studenti, si debbono all´inesausta ricerca del compianto Rosario La Duca che dovette pure penare, arrivatagli la segnalazione il 5 giugno 1971, per bloccare l´opera di demolizione del prospetto avviata dal Comune per «motivi di sicurezza». L´edificazione come reclusorio femminile ha origine nel 1645, nel 1671 una marchesa Geraci di Ventimiglia lo destina alla accoglienza di "vergini pie" affidate alle cure di alcune religiose, nel 1796 la cappella viene trasformata in Chiesa e adornata di un portale in pietra da taglio, attribuito a Venanzio Marvuglia, che sposta l´accesso dal vicolo alla piazza Casa Professa. è l´ultimo atto che conforma il vasto Piano, ove monumenti come la Casa dei padri Teatini e la Biblioteca comunale, il Monastero della Martorana e il Collegio di San Rocco, ed edilizia di "connettivo" dialogano senza confliggere in un "raccolto ambiente" che dura finché non lo disintegrano i bombardamenti del 1943, che centrano il Conservatorio danneggiandolo gravemente ma risparmiando fortunosamente la facciata. Da allora, il «sereno e composto prospetto» salvato dalle ruspe, resta a lungo una quinta puntellata dietro cui si va formando un «vero e proprio immondezzaio, rifugio … di cani randagi che, abbaiando alla luna … uniscono la loro voce alla musica degli effimeri caffè-concerto di quel centro storico che, dopo ben 56 anni dalla fine della guerra, non ha ancora ritrovato la sua antica identità», scrive La Duca nel 1999. E va oltre, denunciando le "deturpazioni" già subite dal Piano con la costruzione, sull´area di risulta di edifici bombardati, di un «anacronistico edificio scolastico», mostrandosi oltremodo scettico su un «imminente sblocco della situazione», a dispetto del passaggio di proprietà dell´area all´Università. Le speranze di una soluzione si erano riaccese quando, nel 1974, l´Università affida l´incarico del progetto di massima per un "centro culturale per studenti universitari" all´Istituto di Progettazione della facoltà di Architettura, allora diretto dal maestro Gino Pollini che forma un gruppo di lavoro con i suoi assistenti Pasquale Culotta, Giuseppe Laudicina e Tilde Marra. Di lì a poco il progetto si arena nelle secche burocratiche finendo nel novero, come sostiene Tilde Marra che ne ha raccolto l´eredità, delle «occasioni perdute per la città che si è privata di un´opera di architettura moderna di grandissimo interesse». Della metà degli anni Novanta è l´incarico ai componenti il nucleo originario afferenti al Dipartimento di Storia e Progetto: Culotta, Laudicina e Marra raccolgono il testimone e redigono un nuovo progetto per "residenza universitaria e servizi". In base alla legge 76/88 il compito di realizzare le residenze universitarie compete all´Istituto Autonomo Case Popolari, che incarica gli architetti Pasquale Culotta e Tilde Marra, in prosecuzione della precedente attività di ricerca progettuale, e aprendo il cantiere dei lavori nel 2006. A seguito della prematura scomparsa del collega Culotta, Marra proseguirà la direzione lavori da sola con la collaborazione dell´architetto Daniele Parlavecchio. L´operazione progettuale che ha riconsegnato il complesso alla città - una residenza di 31 camere con servizi, ambienti di soggiorno, riunione e studio, mensa e caffetteria affacciate sulle corti, foresteria per docenti di passaggio e logge sui tetti, oltre al corpo per attività culturali aperte all´esterno - ha messo in atto strumenti di "forma e linguaggio" per riconfigurare il luogo urbano che bombe e incuria avevano sfregiato, dotandolo di un´opera necessaria e risolutiva. Di "forma" in quanto la volumetria ricostruita colma una delle insopportabili lacune ancora presenti nel centro storico, ricompone un tessuto connettivo a tratti lacerato e rivitalizza, con presenze stabili e durature, funzioni e attività un tempo formicolanti tra vicoli e piazzette. Di "linguaggio" poiché quello architettonico usato dagli architetti Culotta e Marra, asciutto ed essenziale, punta piuttosto ad uniformare il "principio insediativo" ai caratteri minuti e poco appariscenti della edilizia di contorno. Con particolare attenzione alla vivibilità degli spazi interni, silenziosi e luminosi da invito alla concentrazione, e sui dettagli di una architettura che riscatta la sua ascendenza "economica e popolare" con la sommessa eleganza di una composizione rigorosa ma non severa, che interpreta senza fronzoli lo spirito del luogo e della sua storia. Paradigma materializzato di come si possa, e pur si debba, intervenire in centro storico usando con discrezione e mano ferma il linguaggio del moderno.

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Al via le norme su class action e nucleare (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 15-08-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera sezione: Economia data: 15/08/2009 - pag: 35 Entra oggi in vigore la Legge Sviluppo. Per Scajola è una «svolta storica» Al via le norme su class action e nucleare MILANO Entra in vigore oggi la Legge Sviluppo. Ne ha dato notizia Claudio Scajola, che l'ha definita una «legge storica ». Per il ministro dello Sviluppo economico si tratta di «una serie di norme strategiche, un provvedimento di legislatura che orienterà l'attività del ministero per i prossimi anni». Tra le principali novità, la strategia energetica che snellirà le procedure per la realizzazione delle reti e delle infrastrutture, darà impulso alle fonti rinnovabili e riapre la strada al nucleare. Tutto nell'ottica di ridurre la nostra dipendenza dall' estero e realizzare un mix elettrico più equilibrato. Altra novità che interessa i consumatori è l'introduzione nell'ordinamento italiano della class action. E sempre nella Legge Sviluppo si ritrova il contratto di rete d'impresa che consentirà alle aziende minori di aggregarsi in forme nuove. Inoltre, si rafforzerà la lotta alla contraffazione perché saranno inasprite le sanzioni a carico di chi diffonde prodotti contraffatti. Presso in ministero sarà istituito il Consiglio nazionale anticontraffazione, sarà introdotto il reato di contraffazione agroalimentare ed estesa la confisca obbligatoria ai reati di contraffazione. Riorganizzato l'intero assetto degli incentivi alle imprese e agli investimenti produttivi, con snellimenti delle procedure e dei tempi, migliore valutazione dei progetti imprenditoriali, maggior ricorso ai cofinanziamenti pubblico-privato attraverso i nuovi contratti di sviluppo eredi degli attuali contratti di programma. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuove strategie Per il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola ( nella foto ), si tratta di una serie di norme strategiche

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Al parco per capire gli etruschi a tavola. (sezione: Cultura)

( da "Corriere di Rieti" del 15-08-2009)

Argomenti: Cultura

Al parco per capire gli etruschi a tavola. Terzo appuntamento domani sera con “Archeologia, Storia e Ricette”. VULCI15.08.2009 indietro Terzo appuntamento domani con “Archeologia, Storia e Ricette” al Parco di Vulci e questa volta i protagonisti della serata di domenica 16 agosto sono gli Etruschi e le loro tradizioni culinarie. Il professor Mandolesi, docente di Etruscologia all’Università di Torino, e la dottoressa Lucidi, sveleranno quanto l’archeologia ha scoperto sui sapori e sui riti del gusto nell’antica Etruria. Le splendide raffigurazioni delle tombe etrusche di Tarquinia mostrano scene di vita di un popolo raffinato e gioioso; gli affreschi della Tomba Golini di Orvieto fermano come in un’istantanea la frenetica attività dei cuochi intenti a preparare i cibi per un sontuoso banchetto; i musei offrono infinite testimonianze della ricchezza della tavola etrusca. La conferenza “A tavola con gli Etruschi” introduce alla “Cena Etrusca”, preparata presso la Locanda del Parco per assaporare quello che gli archeologi hanno suggerito come uno dei menù gustati un tempo dalle aristocratiche famiglie di Vulci. L’appuntamento è alle ore 18,30 presso la Biglietteria del Parco Naturalistico Archeologico di Vulci; per la “Cena Etrusca” prenotazione obbligatoria allo 0766-89519. Sempre domenica, alle 15,30 è in programma la visita guidata alla Necropoli Orientale, dove sarà possibile visitare la Tomba delle Iscrizioni (custode di interessanti epigrafi in lingua etrusca che riportano il misterioso termine “hatrencu” riferito alle donne che vi furono sepolte a partire dal IV sec. a.C.) e la celebre Tomba François, nota per i preziosi affreschi (ora Collezione Torlonia) raffiguranti miti greci ed eroi etruschi tra i quali Mastarna, divenuto re di Roma con il nome di Servio Tullio. Fallita la trattativa per l’acquisto da parte dello Stato degli affreschi, all’ingresso del Parco è stato allestita una suggestiva ricostruzione “hi-tech” della tomba François: una struttura accessibile a tutti nella quale un sistema di videoistallazione proietta gli affreschi in una sequenza emozionante che riproduce il momento della scoperta avvenuta nel 1857. Info: www.vulci.it call center 0766.879729 - biglietteria 0766-89298. Lunedì, infine, visita guidata in notturna alle Tombe etrusche. L’itinerario prevede la visita del misterioso “labirinto di Vulci”, un tortuoso passaggio scavato all'interno del principesco Tumulo della Cuccumella. Il labirinto deve la sua fama alla descrizione che ne fece D.H. Lawrence, lo scrittore inglese autore fra le altre opere di Etruscan Place. Nel 1927, in visita nei luoghi etruschi, Lawrence fu costretto a “strisciare come lepri tra i rovi” per entrare nel passaggio. Oggi la visita ai Labirinti è molto più agevole, l’ingresso originario è stato liberato da ogni ostacolo ed il percorso interno è illuminato artificialmente, ma rimane intatto il fascino di questo percorso sotterraneo e del complesso funerario di cui fa parte

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