CENACOLO
DEI COGITANTI |
Dalla Cariplo 6,2 milioni
al Mantovano ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ulteriore protrarsi della crisi
finanziaria». Per l'anno in corso la Fondazione ha confermato il livello
erogativo attorno ai 200 milioni di euro, con un possibile nuovo ricorso al
fondo di stabilizzazione se necessario. Il patrimonio della Fondazione nel
Casse Raiffeisen:
tentativo di fusione ( da "Alto
Adige" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Qualche apprensione, perdurando la
crisi finanziaria internazionale, c'è per il
Pia: "Crescere fuori
provincia" ( da "Stampa,
La" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Nonostante la difficile situazione
dei mercati finanziari internazionali, più volte ricordata dal presidente della
Cassa Aldo Pia e dai rappresentanti degli azionisti (Michele Maggiora per la
Fondazione e Sergio Faussone per i piccoli azionisti), la banca degli astigiani
è riuscita a proseguire nella sua politica di espansione, portando a casa
risultati lusinghieri:
Hedge fund, l'Europa vuole
un passaporto ( da "Stampa,
La" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: novità è contenuta nella proposta
di direttiva presentata dal responsabile per i mercati finanziari, Charlie
McCreevy. Il testo introduce una stretta vigilanza sugli strumenti di
investimento alternativi che il commissario irlandese ritiene «non i diretti responsabili
della crisi finanziaria, anche perchè chi ha perso era un investitore
professionale che sapeva cosa stata facendo».
Por, ieri il primo Â
Argomenti:
Crisi
Abstract: di una crisi finanziaria anche
locale che ha messo a dura prova le classi sociali meno abbienti. Il Fondo
sociale europeo che ha una dotazione di circa cento milioni di euro ha
registrato già una «rendicontazione» e quindi una spesa abbastanza oculata
utilizzando un metodo che lascia ben sperare per i successivi interventi che
dovranno essere impiegati nel corso dei prossimi anni.
la politica del
"fondo" non basta all'economia - vincenzo provenzano
( da "Repubblica, La"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ai comuni in crisi finanziaria fino
all´apertura di cantieri di lavoro e alle iniziative definite di microcredito.
Ci sono poi le necessità finanziarie - eufemismo di fallimento - degli Ato
rifiuti, la cessione dei crediti per le imprese, e gli aiuti al settore
agricolo, forse la parte meno generica e di impatto congiunturale.
promosso il bilancio
comunale ( da "Tirreno,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: contesto di crisi finanziaria come
quello che stiamo vivendo, i risultati di questa certificazione, che dimostrano
la solidità e la stabilità del bilancio, si pongono a tutela di tutti i
cittadini di Capannori che possono contare sulla buona salute dei conti
comunali, condizione necessaria e indispensabile per poter garantire
l'erogazione di servizi e investimenti sul territorio.
CRISI GLOBALE, DRAGHI
RILANCIA? ( da "Manifesto,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: COMMENTO CRISI GLOBALE, DRAGHI
RILANCIA? Raffaele K Salinari La denuncia di Mario Draghi, responsabile del
Financial Stability Forum, al Development Committee della Bm sulle conseguenze
drammatiche della crisi finanziaria sui cosiddetti paesi in via di sviluppo,
getta una luce ancora più sinistra sul «rinascimento» delle due istituzioni di
Bretton Woods,
Sul tetto agli stipendi
dei manager la Commissione impari dall'Italia
( da "Milano Finanza (MF)"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: parte di quelle cause che hanno
decisamente concorso alla crisi finanziaria? Una auspicata direttiva in materia
non è certo da ritenere aprioristicamente antimeritocratica. Vi sono modi
corretti per conciliare merito ed equità retributiva. Soprattutto, per evitare
che la struttura degli emolumenti provochi danni alla sana e prudente gestione
e alla stabilità aziendale e sistemica.
Unicredit non teme il
difficile 2009 ( da "Milano
Finanza (MF)" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: sottolineato che i risultati della
banca sono stati influenzati dalla crisi finanziaria globale e che il 2008 si è
chiuso in utile pur di fronte a uno scenario che ha mandato in perdita molti
gruppi bancari europei e americani. Profumo, pur riconoscendo l'insoddisfazione
dei soci, ha però ricordato come dalla presentazione dei conti, lo scorso 18
marzo, il titolo Unicredit è salito dell'89%
Luigi Roth sbarca in
Carife ( da "Milano
Finanza (MF)" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Intanto il gruppo resiste alla
crisi finanziaria ma guarda con preoccupazione alla crescita delle sofferenze
Dopo i molti, prestigiosi incarichi ricoperti nella sua carriera, il presidente
della Fondazione Fiera Milano, Luigi Roth, si impegna nelle banche del
territorio. L'assemblea della Cassa di Risparmio di Ferrara ha infatti nominato
Roth in cda,
Il trimestre nerissimo
degli Usa ( da "Riformista,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: il bersaglio principale su cui la
crisi economica si è abbattuta. E di imprese dovrebbe parlare oggi Barack Obama
in un discorso in cui affronterà anche il tema Chrysler-Fiat e General Motors.
La situazione americana è molto difficile. La crisi finanziaria ha prodotto
effetti impensabili solo un anno fa.
L'aumento del 5,03% della
raccolta diretta, ovvero del risparmio ha premiato l'anno scorso la Carife...
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: a causa della crisi finanziaria, è
risultata in decremento la raccolta indiretta specie nel comparto del risparmio
gestito. Ottimo il livello di patrimonializzazione complessiva che tocca il
15,70%, Il patrimonio al 31 dicembre 2008 è di 146.832.911. Questi dati pongono
Carifermo Spa ai vertici per solidità e solvibilità,
Meno finanza nel futuro
degli Stati Uniti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: esplodere della crisi finanziaria,
il fatto che Tim e Larry avessero familiarità con questo tipo di crisi è stato
un vantaggio. Onestamente l'elenco di figure cui attingere era piuttosto breve,
perché l'ultimo presidente democratico, Bill Clinton, è rimasto in carica otto
anni, e per gran parte del tempo Bob Rubin è stato il suo consigliere economico
(
Il dogma Fed e i sei
peccati capitali ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: trasformazioni dei mercati
finanziari e la dedizione al liberismo economico: due gravi errori che
giustificano la necessità di una revisione a 360 gradi della Fed. Il primo di
questi limiti è stato il non essersi resi conto della rilevanza, ai fini della
politica monetaria, dei cambiamenti strutturali dei mercati, cambiamenti che
erano emersi già nella prima fase del dopoguerra.
Al comitato di stabilità i
flussi di credito alle Pmi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Settembre la riunione del Comitato
per la salvaguardia della stabilità finanziaria, la task force anti-crisi della
quale fanno parte di diritto, accanto al ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti che la presiede, il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, il
presidente della Consob, Lamberto Cardia, il presidente dell'Isvap Giancarlo
Giannini e il direttore generale del Tesoro,
MILANO - Le banche si
riservano di dare una risposta al piano di ristrutturazione della Camfin, la
f... ( da "Messaggero,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Bpm per illustrare il piano che
consente alla Camfin di superare la crisi finanziaria causata dalla perdita
2008 relativa alla svalutazione della partecipazione nella Bicocca che non ha
dato dividendo. Accanto alla Gpi che si accolla la quota parte dell'aumento da
70 e i warrant di quella da 30, le banche sono chiamate a costituire il
consorzio di collocamento e garanzia.
La svolta è stata
purtroppo decisa troppo tardi per alleviare la caduta produttiva e, a...
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: poggiare parte del peso della
ripresa sul vicino" (che si può assimilare a un "protezionismo di
risulta"). Ma queste cose già si sapevano da tempo e la Bce era tenuta a
saperlo. Certamente meno chiari appaiono i pericoli dell'ottimismo se ci si
limita a considerare dimensione e contenuti delle politiche fiscali seguite
dall'insieme dei Paesi.
Fondi pensione, +1,3% nel
2009 ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: di fronte alla recente crisi
finanziaria (-6,3% nel 2008, +1,3% da inizio 2009); nè sono emersi
significativi segnali di sfiducia da parte di operatori o aderenti. Che
continuano a crescere, seppur di poco: 50mila nel primo trimestre dell'anno.
Lungo l'elenco delle misure da prendere, indicate da Finocchiaro, alla sua
prima uscita «istituzionale»
Investimenti alternativi.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: idea di lanciare un hedge fund in
piena crisi finanziaria appariva a dir poco azzardata. L'autorizzazione al
fondo è poi arrivata il 7 gennaio scorso, quando ancora i riscatti dai fondi
hedge non rallentavano e le incertezze sui mercati finanziari e sulla profondità
e la durata della crisi rendevano impensabile la realizzazione di un progetto
simile.
La Ue fissa i paletti
contro gli hedge fund ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: si sono espressi a favore di
sottoporre tutti gli elementi dei mercati finanziari ad appropriata
regolamentazione». Lo stesso commissario ha ammesso la difficoltà di muoversi
su questo terreno, visto che c'è già «chi ci dice che ci siamo spinti troppo in
là e chi ritiene che non ci stiamo muovendo abbastanza».
Cdp mette gli utili a
riserva Al Tesoro solo 171 milioni
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: mercati finanziari e della natura
degli asset detenuti dalla Cdp, si ritiene necessario rafforzare ulteriormente
i mezzi patrimoniali, portando a nuovo una quota di utile pari a 1 miliardo di
euro». In conferenza stampa,l'amministratore delegato Massimo Varazzani ha
spiegato che solo le oscillazioni del titolo di STMicroelectronics hanno
registrato un deprezzamento tale da far scattare
Banche di credito
cooperativo: "La Campionaria, i successi delle Pmi alle quali è stata data
la fiducia che meritano" ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: che la crisi finanziaria che stiamo
vivendo è il risultato di un grave timore diffuso, appoggiare le imprese, senza
perdere di vista le realtà territoriali e le loro esigenze, è la chiave di
volta per il rilancio dell'economia del nostro Paese. Con 432 Banche di credito
cooperativo e Casse rurali italiane, oltre 4.
Investimenti, un anno da
non perdere ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: economia e dei mercati, ora si
iniziano a intravedere i primi segnali di ripresa. Il 2009 sarà con ogni
probabilità ancora un anno non facile, gli effetti della crisi seguiranno
l'onda lunga dei consumi e del sistema produttivo, mentre i mercati finanziari
anticipano sempre l'andamento dell'economia reale, ma la svolta appare
all'orizzonte,
Family Banker,
professionalità vincente ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La differenza rispetto al resto
dello scenario bancario e finanziario italiano. Una differenza testimoniata, e
che si misura anche, dai risultati: per tutti questi ultimi 15 mesi, da gennaio
Più è lunga la crisi più
la Borsa accelera ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: i mercati recuperano con nuovo
slancio I 10 o 12 anni che abbiamo di fronte hanno tutte le carte in regola per
essere un periodo di forte crescita e sviluppo per i mercati finanziari
globali. Per questo il 2009 è un anno da non perdere per quanto riguarda gli
investimenti, e per cogliere in tempo le occasioni che si sono create in quest'
DOPO averci assicurato nel
2007 che l'economia mondiale non correva gravi pericoli e averci...
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: poggiare parte del peso della
ripresa sul vicino" (che si può assimilare a un "protezionismo di
risulta"). Ma queste cose già si sapevano da tempo e la Bce era tenuta a
saperlo. Certamente meno chiari appaiono i pericoli dell'ottimismo se ci si
limita a considerare dimensione e contenuti delle politiche fiscali seguite
dall'insieme dei Paesi.
PARIGI - Il terzo
trimestre nero dell'economia americana non ha niente di sorpre...
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: di credito non ha ripreso a
funzionare e questo nutre il circolo vizioso crisi finanziaria-crisi
economica». Una luce in fondo al tunnel non si vede proprio? «Direi che alcune
buone notizie ci sono. Una per tutte è che una serie di statistiche ci indicano
che c'è un inizio di stabilizzazione. Diciamo che abbiamo toccato il fondo ma
che ancora non possiamo dire quando ci resteremo.
ROMA Era dal 1975 che gli
Stati Uniti non conoscevano tre trimestri consecutivi di crescita eco...
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: sulla base dell'esperienza
accumulata nel corso di questa crisi finanziaria, e delle indicazioni emerse
dalla riunione del G20 di Londra, la Commissione Ue ha adottato una direttiva
che introduce un "passaporto europeo" per gli edge fund che hanno
sede in paesi extra Ue e che operano nel Vecchio Continente.
Dividendo Italmobiliare
ritorno atteso nel 2010 ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: diversamente dalla finanziaria dei
Pesenti (dove «a fronte di un risultato d'esercizio di 111,8 milioni, il
risultato attribuibile al gruppo è negativo per 106,1 milioni») - hanno
licenziato un bilancio in attivo, come Intesa Sanpaolo e Cir. «La crisi finanziaria
in atto - ha detto Giampiero Pesenti - è gravissima e non si intravede ancora
una via d'
A rischio 1500 posti nelle
aziende italiane del gruppo Gammon
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La crisi finanziaria globale
rischia oggi di avere ripercussioni anche sulle strategie del gruppo. Ai primi
interventi finanziari, infatti, non sono seguite azioni industriali ed emergono
difficoltà che destano forti preoccupazioni per il futuro dei dipendenti».
Latte, l'incubo dei prezzi
in discesa ( da "Corriere
Alto Adige" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ma la domanda generale sul mercato
mondiale è fortemente calata a causa della crisi finanziaria e dello scandalo
della melamina in Cina. Oggi si bada più al prezzo che alla qualità. E noi
produttori di montagna, che produciamo piccole quantità a prezzi elevati a
causa dell'orografia del territorio, siamo fortemente penalizzati.
Buzzi-Unicem guida i
rialzi ( da "Corriere
della Sera" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati Finanziari data:
30/04/2009 - pag: 35 La Giornata in Borsa di Giacomo Ferrari Buzzi-Unicem guida
i rialzi Piazza Affari si è lasciata alle spalle le incertezze delle due
precedenti sedute, terminando con l'indice S&P-Mib dei titoli principali in
rialzo del 2,19% e il Mibtel cresciuto in misura quasi identica (+2,
Vertici ottimisti,
Finmeccanica corre ( da "Corriere
della Sera" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati Finanziari data: 30/04/2009
- pag: 35 Il caso a Milano Vertici ottimisti, Finmeccanica corre (g.fer.) Nel
giorno dell'assemblea dei soci (che ha approvato il bilancio 2008 e la
distribuzione di un dividendo, invariato, di 41 centesimi per azione) il titolo
Finmeccanica è stato ieri uno dei migliori di Piazza Affari con un più 5,
Meno utili, ma Siemens
vola in Borsa ( da "Corriere
della Sera" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati Finanziari data:
30/04/2009 - pag: 35 Il caso a Francoforte Meno utili, ma Siemens vola in Borsa
(g.fer.) Nel 2009 gli utili del gruppo Siemens scenderanno del 17,5% a 6,6
miliardi di euro, contro una precedente stima di 8 miliardi. Lo fa sapere la
stessa società tedesca, annunciando però ottimi risultati trimestrali (
Derivati' nelle mani del
giudice ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: A quell'epoca Unicredit non avrebbe
fornito un sufficiente panorama sul meccanismo dell'andamento dei tassi di
interesse, escludendo di fatto un loro possibile crollo e il manifestarsi della
crisi finanziaria globale in corso. Secondo alcuni addetti ai lavori, però, già
prevedibile.
sorpresa di maggio:
autostrade più care ( da "Tirreno,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: i rincari dovevano scattare da
gennaio ma il Governo aveva sospeso il tutto dal momento che si stava navigando
in piena crisi finanziaria. Era stata però indicata, nel decreto milleproroghe,
la durata del "congelamento" (quattro mesi da gennaio) anche se le
società concessionarie - con l'avvicinarsi della data del 1º maggio - non si
sentivano sicure sull'effettiva applicazione.
Mercati emergenti:
opportunità e rischi Mercoledì un incontro
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La prima riflessione che introduce
il tema che verrà ampiamente approfondito è la crisi finanziaria a livello
mondiale, una situazione congiunturale che si riflette in modo diverso sui
mercati «emergenti». Quali sono le prospettive di mercato per queste economie
nell'attuale scenario internazionale? Saranno colpite da una severa recessione
o riusciranno ancora a generare crescita?
Quei precari ignorati con
la partita Iva ( da "Libertà"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Quei precari ignorati con la
partita Iva di ALBERTO SQUERI La crisi finanziaria e gli effetti pesanti sulle
imprese hanno messo in moto da parte dei governi, quello italiano compreso,
tutta una serie di attenzioni e rafforzamenti delle misure di salvaguardia di
quelle che giustamente vengono considerate "categorie deboli " e a
maggiore rischio.
SCUOLA: CATTOLICI NORDEST,
NOSTRI ISTITUTI SONO AL COLLASSO.
( da "Asca" del
30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: in questa attuale crisi
finanziaria, invece di agevolare e sostenere le istituzioni scolastiche
paritarie che farebbero risparmiare denaro pubblico da impegnare in altre
attivita' sociali, ne riducono gli esigui finanziamenti portando al colasso le
scuole non statali - si legge in un documento di tutte le organizzazioni
cattoliche della scuola,
NYSE EURONEXT/ UTILE NETTO
PRIMO TRIMESTRE SCENDE DI QUASI 55%
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Utile netto più che dimezzato per
il colosso borsistico transatlantico Nyse Euronext, che, penalizzato dalla
crisi finanziaria, ha registrato un calo dell'utile del 55% a 104 milioni di
dollari nel primo trimestre. Una nota della società di mercato sottolinea però
che il risultato di 240 milioni del primo trimestre 2008 era particolarmente
positivo.
RUSSIA/ RALLENTA CRESCITA
DEI PRESTITI ALLE AZIENDE: DA 22% A 11%
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Per la prima volta dopo che la
crisi finanziaria ha colpito il paese, le banche russe hanno cominciato a
guadagnare grazie al loro "core business": le operazioni di prestito.
Il reddito da tali attività per le banche russe ammonta a 35,1 miliardi di
rubli nel mese di marzo (1 miliardo di dollari).
Un passaporto per gli
hedge fund ( da "Miaeconomia"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: altro capro espiatorio della crisi
finanziaria mondiale - una maggiore vigilanza sulle loro operazioni, che
saranno anche obbligati a registrarsi in base a parametri unificati. In sintesi
i gestori fondi di investimento alternativi dovranno registrarsi in via
obbligatoria, comunicare con quali strumenti e su quali mercati operano,
Caan: è crisi per il
centro di Volla ( da "Denaro,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: è crisi per il centro di Volla E'
crisi finanziaria per il centro agroalimentare di Volla (Caan) di cui sono soci
Comune, Regione, Provincia, Camera di commercio e le Pmi del settore. I
commercianti consorziati nel polo commerciale alimentare ubicato alle porte di
Napoli guidati dal presidente del consorzio ortofrutta Francesco Solina sono
pronti ad incrociare le braccia.
L'industria farmaceutica
cresce e diventa traino per uscire dalla crisi
( da "Denaro, Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: crisi Il segretario generale della
Afid (Aziende Farmaceutiche Research-based), Engin Guner, afferma che
l'industria farmaceutica turca ha il potenziale per sollevare la Turchia dalle
difficoltà dovute alla crisi finanziaria internazionale. L'industria
farmaceutica turca ha raggiunto un livello di qualità che permette le
esportazioni di farmaci verso mercati con norme più severe
30/04/2009 12:47 SCOR: Il
valore intrinseco di SCOR Global Life aumenta del 3,9% a 1.700 milioni di euro,
solide le performance operative ( da "ITnews.it"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: attività Vita di SCOR nel contesto
della crisi finanziaria. I dati confermano la capacità di creazione di valore a
lungo termine del quinto riassicuratore mondiale, con posizioni leader in
Europa e in diversi mercati asiatici. Con una quota di mercato totale dell'8% a
livello mondiale e del 14% in Europa, SCOR Global Life registra premi lordi
emessi per 2.
Bankitalia: per istituti
Ue problemi di autocartolarizzazione
( da "Velino.it, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: legato alla crisi finanziaria che
ha colpito il sistema negli ultimi due anni, si legge nel report riservato
della Banca centrale governata da Mario Draghi. Ecco uno dei nodi: “Come si
evince da una preliminare indagine effettuata sull?argomento, le banche stanno
attualmente segnalando almeno 28 miliardi di euro in meno di crediti in
portafoglio e l?
DAVE! IL PRESIDENTE OBAMA
SI È DATO MOLTO DA FARE IN QUESTI PRIMI 100 GIORNI. BUSH, INVECE, HA PASSATO I
PRIMI 100 GIORNI DEL SUO PRIMO MANDATO NELLO STUDIO OVALE A CERCARE L'ANG
( da "Dagospia.com" del
30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Barack Obama festeggia i primi 100
giorni di presidenza e ha dovuto occuparsi della crisi finanziaria. Oltre a
tutto questo, Obama vive con la suocera. Il poveretto non ha mai tregua! L'Air
Force One è venuto a New York per scattare alcune foto. Così l'hanno mandato
qui e ha iniziato a sorvolare la città. Questa è una cosa che mi aspetterei
dall'amministrazione Bush.
diciamolochiaro ha detto:
Babe, come ben spiegava oggi un economista del PP (non ricordo il nome) a
"Desayunos de TVE", la Germania è in recessione con numeri ben piu'
alti della S ( da "KataWeb
News" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: incontrati per decidere sulle
posizioni comuni da adottare contro la crisi finanziaria, lasciando fuori la
Spagna, che pure Zapatero aveva definito «l'economia più solida del mondo»,
addirittura il Paese sopra la media europea per reddito pro capite. Per il
premier spagnolo fino a pochi mesi fa «il sorpasso dell'Italia ha fatto
deprimere molto il primo ministro Berlusconi» e «in realtà,
SLOVACCHIA/ CRISI, UE
APPROVA AIUTI DA 500MILA EURO PER IMPRESE
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: dalla Slovacchia per aiutare le
imprese a superare la crisi. Lo riferisce un comunicato, spiegando che il
provvedimento sarà disponibile fino alla fine del 2010 per le aziende che non
erano in difficoltà prima del 1 luglio 2008, ovvero prima dello scoppio della
crisi finanziaria ed economica. Gli aiuti verranno elargiti sotto forma di
sussidi, esenzioni fiscali e sconti di sanzioni.
PIEMONTE/ TORINO, SEQUESTRATI
5,48 MILIONI IN BANCONOTE FALSE ( da "Wall
Street Italia" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: 48 milioni di euro in banconote
false nell'ambito di una indagine sulle truffe ai commercianti. I carabinieri
della stazione Pozzo Strada hanno denunciato un professionista del raggiro che
prestava denaro ai negozianti in crisi finanziaria. Si suppone che le truffe
possano essere molte di più in tutta Italia.
30/04/2009 14:39 SCOR
annuncia un risultato netto di 93 milioni di euro nel primo trimestre 2009, un
aumento del 15% del volume e un patrimonio netto di 3.600 milioni di euro
( da "ITnews.it" del
30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: conferma della solidità del proprio
modello di business e situazione patrimoniale nonostante l'inasprirsi della
crisi finanziaria e i costi elevati sostenuti nel periodo a seguito del
verificarsi di catastrofi naturali. Di seguito riportiamo gli eventi principali
del periodo: - Risultato netto per il trimestre a 93 milioni di euro, ROE
dell'11,1% e utile per azione pari a 0,52 euro;
Crisi, Passera: Tempi
ancora incerti ma noi siamo sereni
( da "Velino.it, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ECO - Crisi, Passera: Tempi ancora
incerti ma noi siamo sereni Roma, 30 apr (Velino) - C?è ancora incertezza sui
tempi della crisi finanziaria ed economica ma Intesa Sanpaolo “può guardare con
serenità alla situazione” grazie “al lavoro fatto”
Argomenti:
Crisi
Abstract: sufficiente a garantire il
superamento della grave crisi finanziaria dell'ente in considerazione delle
notevoli esposizioni debitorie da ripianare. Inoltre il piano di valorizzazione
del patrimonio è tuttora in corso di eleborazione». va detto che prioprio le
dismissioni sono state approvate dal Consiglio appena due giorni fa dopo la
richiesta dell'amministrazione ad accelerare l'
diciamolochiaro ha detto:
Babe, la Spagna sta abilmente complottando su due fronti: l'America latina per
via della lingua comune (non con il Brasile, però) e della tradizione, E I
( da "KataWeb News" del
30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: incontrati per decidere sulle
posizioni comuni da adottare contro la crisi finanziaria, lasciando fuori la
Spagna, che pure Zapatero aveva definito «l'economia più solida del mondo»,
addirittura il Paese sopra la media europea per reddito pro capite. Per il
premier spagnolo fino a pochi mesi fa «il sorpasso dell'Italia ha fatto
deprimere molto il primo ministro Berlusconi» e «in realtà,
Scenario finanziario ed
euro dollaro pag.1 ( da "Trend-online"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Un recupero di 1,3350 entro fine
settimana,al contrario,avrebbe target a 1,36 area,dove passa la trend line
ribassista di medio termine. Livelli inferiori,infine, confermano il trend pro
dollaro,che ha caratterizzato questa crisi finanziaria. Fabio Caldato
www.forex47.it
CRISI: IFEL-ANCI, CON
SBLOCCO RESIDUI PASSIVI 15MLD PER INVESTIMENTI.
( da "Asca" del
30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: la crisi finanziaria in atto impone
a tutta la Pubblica Amministrazione di porre in essere ogni azione volta a far
ripartire l'economia e salvaguardare l'occupazione. I Comuni Italiani hanno
piu' volte offerto il proprio contributo chiedendo lo sblocco dei residui
passivi per dare esecuzione alle opere gia' cantierate: le stime Ifel indicano
una potenzialita'
Stipendi record, la casta
dei banchieri Usa vince ancora. ( da "Giornale.it,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: eppure su 13 domande neanche una
era riferita alla crisi finanziaria, che così viene dimenticata da tutti e Wall
Street può salire del 2%. Complimenti agli spin doctor di Mr. President:
l'influenza suina era un'occasione strepitosa e loro non se la sono lasciata
scappare. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin,
manipolazione, notizie nascoste,
COMUNICATO N.66 DEL 30
APRILE 2009 - CSSF: SISTEMA ( da "WindPress.it"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Le Autorità di vigilanza hanno
riferito al Comitato in relazione all'evoluzione della crisi finanziaria e
hanno confermato la sostanziale solidità del sistema finanziario italiano.
Roma, 30 aprile 2009 Ore18:20 Per ulteriori informazioni - For further
information: Ministero dell'Economia e delle Finanze Ufficio Stampa Press
Office Tel.
CRISI: COMITATO TESORO,
SISTEMA FINANZIARIO SOLIDO ( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 30-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Crisi
Abstract: CRISI: COMITATO TESORO, SISTEMA
FINANZIARIO SOLIDO (AGI) - Roma, 30 apr. - Il sistema finanziario e' solido ma
e' comunque necessario mantenere sotto monitaggio la qualita' del credito. E'
quanto emerso al termine della riunione del "Comitato per la salvaguardia
della stabilita' finanziaria" convocato per esaminare gli sviluppi piu'
diciamolochiaro ha detto:
Conroe, ci posso perfettamente credere. Credo capaci alcuni per i soldi di fare
questo ed altro. ( da "KataWeb
News" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: incontrati per decidere sulle
posizioni comuni da adottare contro la crisi finanziaria, lasciando fuori la
Spagna, che pure Zapatero aveva definito «l'economia più solida del mondo», addirittura
il Paese sopra la media europea per reddito pro capite. Per il premier spagnolo
fino a pochi mesi fa «il sorpasso dell'Italia ha fatto deprimere molto il primo
ministro Berlusconi» e «in realtà,
INTESA SANPAOLO/ PASSERA:
PIANO IMPRESA PENSO A FINE ESTATE
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: quando verosimilmente si sarà
toccato il fondo della crisi, presenteremo il piano triennale". La crisi,
secondo Passera, non è infatti ancora finita. "Sul fatto che la crisi
finanziaria non sia ancora finita - ha detto Passera rispondendo all'interveneto
di un piccolo azionista - sono assolutamente d'accordo".
CRISI:COMITATO STABILITA',
SISTEMA SOLIDO MA AUMENTA RISCHIO PER CREDITO.
( da "Asca" del
30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ha evidenziato l'esigenza di mantenere
sotto attento monitoraggio la qualita' del credito, in un quadro congiunturale
non favorevole. Le Autorita' di vigilanza hanno riferito al Comitato in
relazione all'evoluzione della crisi finanziaria e hanno confermato la
sostanziale solidita' del sistema finanziario italiano. lsa/rf/alf
SICILIA/FINANZIARIA:
LOMBARDO, DA CONTENIMENTO SPESA EFFETTI POSITIVI.
( da "Asca" del
30-04-2009)
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Crisi
Abstract: soprattutto quelli in crisi
finanziaria; e' stato creato un fondo per la progettazione, abbiamo pensato a
nuove norme per i centri storici e per l'edilizia abitativa; abbiamo fissato
regole rigidissime per contenere e disciplinare la spesa; abbiamo deciso di
aiutare le imprese agricole per a formazione delle scorte, il credito agrario
di esercizio,
*Bankitalia: per istituti
Ue problemi di autocartolarizzazione
( da "Velino.it, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: legato alla crisi finanziaria che
ha colpito il sistema negli ultimi due anni, si legge nel report riservato
della Banca centrale governata da Mario Draghi. Ecco uno dei nodi: “Come si
evince da una preliminare indagine effettuata sull?argomento, le banche stanno
attualmente segnalando almeno 28 miliardi di euro in meno di crediti in
portafoglio e l?
babelick ha detto: la seat
ormai è tedesca. ho visto il link :D ...mha a me sembrano parole d'affetto e
stima più che di presa in giro. "cesar y marta-estoy de acuerdo, los
italian ( da "KataWeb
News" del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: incontrati per decidere sulle
posizioni comuni da adottare contro la crisi finanziaria, lasciando fuori la
Spagna, che pure Zapatero aveva definito «l'economia più solida del mondo»,
addirittura il Paese sopra la media europea per reddito pro capite. Per il
premier spagnolo fino a pochi mesi fa «il sorpasso dell'Italia ha fatto
deprimere molto il primo ministro Berlusconi» e «in realtà,
Crisi: Comitato Tesoro,
sistema finanziario solido ( da "KataWeb
News" del 30-04-2009)
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Crisi
Abstract: Crisi: Comitato Tesoro, sistema
finanziario solido 30 aprile 2009 alle 18:34 — Fonte: repubblica.it — 0
commenti Il sistema finanziario è solido ma è comunque necessario mantenere
sotto monitaggio la qualità del credito. È quanto emerso al termine della riunione
del "Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria"
Storico accordo per lo
sviluppo. Istituzioni, forze economiche e sociali insieme contro la crisi
( da "Cittàdellaspezia.com"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: crisi finanziaria internazionale
stia progressivamente erodendo i margini di crescita raggiunti dal nostro
territorio in questi ultimi anni. In particolare, si registra una contrazione
dei posti di lavoro, con un aumento della richiesta di cassa integrazione
guadagni, e una incapacità delle imprese a investire per la mancanza di risorse
dovuta a un difficile accesso al sistema del
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
IL BILANCIO DELLA
FONDAZIONE Dalla Cariplo 6,2 milioni al Mantovano Sei milioni e duecentomila
euro per finanziare 37 progetti 'mantovani', di cui 28 iniziative di enti
nonprofit, un intervento all'estero e otto progetti della Fondazione. Numeri
che emergono dal rendiconto della Fondazione Cariplo per il 2008. La
Commissione centrale di beneficenza, in cui c'è anche il mantovano Mario
Anghinoni, ha destinato complessivamente 211 milioni di euro per 1260 progetti.
L'avanzo di esercizio ha sfiorato quota 80 milioni. Un contributo straordinario
di un milione di euro è stato deliberato mercoledì, a favore delle popolazioni
abruzzesi colpite dal terremoto. Il presidente Giuseppe Guzzetti ha definito il
2008 come un «un anno difficile, caratterizzato dalla crisi
che ha avuto un impatto anche sulla gestione del patrimonio, dal quale traiamo
le risorse necessarie per l'attività istituzionale filantropica». Per mantenere
il livello erogativo «elevato, coerentemente con gli impegni presi, la
Fondazione ha ritenuto di utilizzare parte delle risorse accantonate negli anni
precedenti nell'apposito fondo di stabilizzazione, per 113,1 milioni di euro».
Dopo tale utilizzo l'ammontare residuo del fondo è pari a circa 387 milioni di
euro, «ampiamente in grado di sostenere la politica erogativa della Fondazione
anche in caso di un ulteriore protrarsi della crisi finanziaria». Per l'anno in corso la Fondazione ha confermato il livello
erogativo attorno ai 200 milioni di euro, con un possibile nuovo ricorso al
fondo di stabilizzazione se necessario. Il patrimonio della Fondazione nel
( da "Alto Adige" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Una grossa sorpresa
e una prospettiva emerse dalla recente assemblea generale dell'Istituto di
credito cittadino Casse Raiffeisen: tentativo di fusione Trattativa con la
Rurale di Bronzolo-Ora. Fauster lascia la direzione Accettate le dimissioni del
direttore. Successore designato. Soci perplessi LAIVES. Una grande sorpresa e
un'interessante prospettiva sono emerse dalla recente assemblea della Cassa
Raiffeisen di Laives. La sorpresa: Josef Fauster ha rassegnato le dimissioni
(accolte senza troppo discutere) da direttore dell'istituto di credito. La
prospettiva: si sta ragionando (con trattative che proseguono da tempo) per la
fusione con la Cassa Raiffeisen di Bronzolo-Ora. L'assemblea della Cassa
Raiffeisen di Laives (sede in zona industriale, quattro filiali in via Kennedy,
a San Giacomo, a Pineta e a Vadena) ha preso atto di un leggero calo dell'utile
di esercizio e, con soddisfazione, anche di un andamento comunque positivo nel
corso del 2008. Qualche apprensione, perdurando la crisi finanziaria internazionale, c'è per il
( da "Stampa, La" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
ASSEMBLEA DEI
SOCI.APPROVATO IL BILANCIO Intervista Michele Maggiora Pia: "Crescere
fuori provincia" Tra gli obbiettivi sviluppo dei nuovi prodotti
assicurativi e delle carte di credito "Ora non è più una banca solo
astigiana" FULVIO LAVINA ASTI [FIRMA]CLAUDIA CANEGALLO ASTI Volti distesi e
segni positivi: questa l'immagine lasciata agli azionisti della Cassa di
Risparmio di Asti dal Consiglio di amministrazione della banca, in occasione
dell'assemblea dei soci, che si è celebrata ieri al Teatro Alfieri: approvati
all'unanimità tutti i punti all'ordine del giorno e in particolare il bilancio
2008. Nonostante la difficile situazione dei mercati finanziari internazionali, più volte ricordata dal presidente della Cassa
Aldo Pia e dai rappresentanti degli azionisti (Michele Maggiora per la
Fondazione e Sergio Faussone per i piccoli azionisti), la banca degli astigiani
è riuscita a proseguire nella sua politica di espansione, portando a casa
risultati lusinghieri: è cresciuto infatti l'utile netto, che si attesta
a 41,3 milioni di euro, con un aumento del 13,49% rispetto al 2007. Tale utile
si rifletterà in un aumento del dividendo per gli azionisti, approvato ieri,
pari a 0,49 euro per ogni azione (era 0,47 nel 2008). Le cedole saranno
staccate il 4 maggio. Fra le voci positive, da rilevare anche la crescita nel
numero dei clienti, che superano quota 180 mila, con un aumento di circa 8 mila
unità, al quale corrisponde anche un aumento del 14,85% della raccolta diretta,
attestata a 4.376 milioni di euro. A questi dati si aggiunge la costante
crescita nel numero di filiali (127, con la previsione di aprirne altre 3 nelle
prossime settimane) e di dipendenti (età media intorno ai 40 anni). Più volte
ricordato anche l'aumento di capitale di 152 milioni di euro, portato a termine
nel corso del 2008, proprio per far fronte alle esigenze di espansione
strategica della banca. Nel lungo elenco di numeri contenuti nel bilancio, non
può essere dimenticato anche l'aumento del credito verso la clientela, passati
da 3.901 milioni di euro del
( da "Stampa, La" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
LA PROPOSTA Hedge
fund, l'Europa vuole un passaporto La Commissione Ue vuole un «passaporto
europeo» per i fondi cosiddetti speculativi (hedge fund) basati in Paesi terzi
e attivi nel Vecchio Continente. La novità è contenuta
nella proposta di direttiva presentata dal responsabile per i mercati finanziari, Charlie McCreevy. Il testo introduce una stretta vigilanza
sugli strumenti di investimento alternativi che il commissario irlandese
ritiene «non i diretti responsabili della crisi finanziaria,
anche perchè chi ha perso era un investitore professionale che sapeva cosa
stata facendo». Via libera di Bruxelles anche alla raccomandazione in
cui si invitano le capitali a porre paletti alla remunerazione dei manager
delle società quotate, a partire da un tetto massimo per le liquidazioni e il
divieto di premiare chi ha fatto bancarotta.
( da "Tempo, Il" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
stampa Por, ieri il
primo «esame» Fondo sociale Il comitato di sorveglianza, composto da funzionari
regionali, ministeriali e della Commissione europea ha valutato i progetti già
presentati Aldo Ciaramella CAMPOBASSO Un esame lungo e difficile che il Molise
sta affrontando, comunque, con molta attenzione tenendo bene in evidenza la
propria programmazione regionale e soprattutto interfacciandosi con il
partenariato. Quasi chiuso il programma operativo 2000 2007, il Por del
prossimo settennio, che si chiuderà il 2013, prosegue con molta speditezza
soprattutto per quella parte che è riferita al Fondo sociale europeo. Ieri
mattina il Comitato di sorveglianza formato da rappresentanti della Commissione
europea dai dirigenti dei Ministeri competenti e dai tecnici della Regione,
hanno preso in esame i progetti già presentati che andranno a far parte dei
quel nutrito pacchetto di iniziative rivolte alle comunità locali e quindi alla
singola persona che vanno ad aggiungersi a quella che il governo regionale già
da tempo ha messo in campo attraverso una capillare programmazione che in
qualche caso ha già avuto dei validi risultati. Ovviamente un esame che
l'assessorato alle politiche sociali e al lavoro ha accettato di buon grado
rilevando le difficoltà che ha incontrato e che comunque ha dovuto eliminare o
ammortizzare soprattutto a causa di una crisi finanziaria anche locale che ha messo a dura prova le classi sociali meno
abbienti. Il Fondo sociale europeo che ha una dotazione di circa cento milioni
di euro ha registrato già una «rendicontazione» e quindi una spesa abbastanza
oculata utilizzando un metodo che lascia ben sperare per i successivi
interventi che dovranno essere impiegati nel corso dei prossimi anni. Il
Fondo secondo la pianificazione della Regione e da quanto ha rilevato
l'assessore Angela Fusco Perrella punta alla formazione all'occupazione e alla
crescita delle imprese tre fattori intorno ai quali la Regioine lavora considerando
i suoi trend di settore e le sue criticità. Il programma operativo e quindi
sociale presentato alla valutazione anche delle parti sociali e sindacali al di
là dell'analisi del Comitatato di sorveglianza ha ricevuto osservazioni e
suggerimenti anche dal partenariato. Quest'ultimo, infatti, ha sottolineato di
essere meglio e più coinvolto nella programmazione regionale riguardante i
fondi strutturali auspicando che nel futuro la spesa di oggi possa avere giuste
ricadute nel tessuto sociale locale.
( da "Repubblica, La"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina XV - Palermo
LA POLITICA DEL "FONDO" NON BASTA ALL´ECONOMIA Lascia interdetti la
filosofia gestionale e amministrativa di una legge finanziaria
che dovrebbe essere la migliore sintesi del primo anno di potere lombardiano a
Palazzo d´Orleans VINCENZO PROVENZANO è la politica del «fondo»? La risposta è
data dalla quantità degli interventi di varia natura previsti nel documento.
Come già riportato ampiamente su queste pagine, essi vanno dagli aiuti (ancora
incerti) ai comuni in crisi finanziaria
fino all´apertura di cantieri di lavoro e alle iniziative definite di
microcredito. Ci sono poi le necessità finanziarie - eufemismo di fallimento -
degli Ato rifiuti, la cessione dei crediti per le imprese, e gli aiuti al
settore agricolo, forse la parte meno generica e di impatto congiunturale.
Il corposo documento è tutta una scrittura e determinazione di «fondi» dei
quali in questo momento - mancandoci le tabelle finanziarie di riferimento - è
difficile valutare l´impatto economico. Ma certo lascia interdetti la filosofia
gestionale e amministrativa in quello che dovrebbe essere la migliore sintesi
del primo anno lombardiano al potere. Governo che sconta - ammettiamolo pure -
un maggioranza rissosa e poco omogenea e l´approccio dissonante con il governo
nazionale, a oggi poco orientato ad agevolare le politiche lombardiane: lo
dimostra la recente polemica sul mancato arrivo dei fondi per le aree
svantaggiate (Fas), circostanza che ha costretto il governo a prevedere nel
bilancio l´accensione di mutui per il reperimento di risorse aggiuntive. Alla
globalizzazione mondiale la Sicilia risponde con la «fondalizzazione» - scusate
il termine - dell´economia regionale, che ha poco respiro per una regione
economicamente asmatica e trattata con terapie che i presunti medici a stento
conoscono. Ma il biennio 2009-2010, se si va a osservare il profilo delle
finanze regionali, è decisivo per le sorti dell´Isola. Anche perché sono anni
in cui lo stesso profilo di indebitamento e gli alti flussi finanziari previsti
in uscita per operazioni effettuate nel passato, dovranno essere onorati. Ma
leggiamo ancora alcuni elementi del documento. A esempio le diverse proroghe.
Rinnovo dei contratti di diritto privato a tempo determinato per il personale
della protezione civile. Rinnovo fino al 2011 dei contratti per gli Enti parco.
Rinnovo dei contratti all´Ircac per i progetti di internazionalizzazione.
Proroga per i comuni per i contratti a tempo determinato per finalità connesse
alla salvaguardia delle popolazioni. E l´elenco potrebbe continuare. Sembra
tutta una proroga e l´impressione complessiva è che coloro i quali decidono
delle sorti dei siciliani abbiano la destrezza dei dilettanti allo sbaraglio.
Un altro esempio? La rinascita del fondo pensioni per i dipendenti, per la cui
valorizzazione (pari a fine anno a oltre 885 milioni di euro) dovranno
accantonarsi circa 59 milioni di euro all´anno per 15 anni utilizzando anche
«eventuali conferimenti di beni immobili». Se l´esperienza sulle passate
valorizzazioni dei beni immobili della Regione ha insegnato qualcosa, è meglio
essere cauti sulla capacità degli immobili a partecipare all´accantonamento
annuale previsto. La stessa possibile attivazione di iniziative di microcredito
necessita di indicazioni meno generiche. L´istituzione del Fondo Etico della
Regione Siciliana (Fers) deve essere chiarito non solo in termini di soldi, ma
anche perché lo strumento non si può limitare solo a una convenzione con la
Conferenza episcopale siciliana (Cesi): esso dovrebbe prevedere anche diverse
organizzazioni del non profit siciliano che conoscono come la Cesi le criticità
presenti in Sicilia. Un conto è poi l´indicazione di possibili aiuti alle
famiglie, diverso è l´approccio per le imprese dove è meglio introdurre i
concetti di microfinanza. Anche i rapporti con gli enti locali devono essere
meglio specificati. Su questo fronte sono previste diverse azioni. I cantieri
lavoro. Una maggiore flessibilità del patto di stabilità interno, per il quale
le cosiddette spese di investimento non rientrerebbero nella indicazione per il
livello di indebitamento dei comuni. La cancellazione, in caso di variazioni
parziali riguardanti piccole aree, delle procedure di impatto ambientale. Si è
di fronte, quindi, a una maggiore partecipazione e flessibilità dei comuni dell´Isola
nei rapporti con l´ente regionale, circostanza che presuppone una profonda
attenzione sulle competenze e anche una sorta di impegno di responsabilità
personale dei singoli amministratori. Ma anche su questo, come per altri
capitoli, il documento appare incompleto. E, in definitiva, inadeguato allo
scenario sempre più incerto dell´economia siciliana.
( da "Tirreno, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
CAPANNORI Promosso
il bilancio comunale CAPANNORI. Prospettive positive per il bilancio del comune
di Capannori. Il risultato di amministrazione varato con l'ultimo rendiconto,
che registra un avanzo di amministrazione di circa un milione e mezzo di euro,
consolida il giudizio dell'agenzia italiana della "Fitch Ratings",
società con sede a Londra, che pone il bilancio comunale "in serie A"
lasciando presagire anche possibilità di miglioramento. La classe A- che è stata
attribuita all'ente è una delle più alte della scala di giudizio. Indica una
qualità creditizia elevata, con un rischio di credito basso per i finanziatori
e, di conseguenza, un'alta capacità di rimborsare le rate di mutui e prestiti
da parte del Comune. In un contesto di crisi finanziaria come quello che stiamo vivendo, i risultati di questa
certificazione, che dimostrano la solidità e la stabilità del bilancio, si
pongono a tutela di tutti i cittadini di Capannori che possono contare sulla
buona salute dei conti comunali, condizione necessaria e indispensabile per
poter garantire l'erogazione di servizi e investimenti sul territorio.
Avere la possibilità di finanziare opere e interventi può costituire, inoltre,
un valido strumento per lo sviluppo dell'economia e dell'occupazione. «L'ottima
salute del bilancio comunale è merito di un lavoro serio e costante che ci ha
permesso di ridurre gli sprechi e di aumentare l'efficienza dell'ente -
commenta il sindaco Giorgio Del Ghingaro -. Il risultato è stato raggiunto
anche senza aver aumentato le tasse ai cittadini». «I risultati raggiunti sono
ottimi - aggiunge l'assessore alle finanze, Lara Pizza -. Dobbiamo continuare a
lavorare in questa direzione, perché la gestione di un bilancio comunale
costituisce prima di tutto una responsabilità nei confronti di tutti i
cittadini».
( da "Manifesto, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
COMMENTO
CRISI GLOBALE, DRAGHI RILANCIA? Raffaele K Salinari La denuncia di Mario
Draghi, responsabile del Financial Stability Forum, al Development Committee
della Bm sulle conseguenze drammatiche della crisi
finanziaria sui cosiddetti paesi in via di sviluppo, getta una luce
ancora più sinistra sul «rinascimento» delle due istituzioni di Bretton Woods, ma illumina anche il cambiamento
epocale nei rapporti di forza tra zone del pianeta. Che la situazione dei
«poveri» fosse pessima lo si sapeva gia da un pezzo, da quando, dopo l'11
settembre, il focus della nazioni ricche fu posto sulla lotta al terrorismo
derubricando gli Obiettivi del Millennio e l'Onu a inutili retaggi del passato.
Le cifre promesse, infatti, che dovevano arrivare allo 0,7% del Pil, si sono a
mala pena attestate sulla metà, con «punte di eccellenza» negativa come
l'Italia attualmente allo 0,1%. E dunque ciò che Draghi vede ora viene da molto
lontano e non è solo «merito» della congiuntura dato che, ad esempio, la morte
per fame di milioni di persone dovuta all'aumento dei prezzi dei cereali, nasce
ben prima della crisi finanziaria e anzi, ne
costituisce una componente fondante. Cosa nascondono le preoccupazioni di
Draghi? La prima è il rilancio del Fmi e della Bm in chiave sviluppista; un ritorno
alle origini delle due istituzione che, come braccio armato del liberismo
internazionale, cercano ora una nuova legittimazione, senza peraltro essersi
riformate Ci aspettiamo dunque che tornino in auge, magari con altri
dispositivi, tipo il Vulnerability framework, le vecchie ricette per convincere
i paesi impoveriti a spogliarsi di tutto. In sintesi la crisi
finanziaria utilizzata per mantenere in subalternità i paesi poveri. In
secondo luogo, in un momento di gravi turbamenti nel mondo delle imprese e di
competizione tra lavoratori locali e immigrati, Draghi evidenzia il legame tra
povertà e migrazioni, anche questo presentato come problema di ordine pubblico
internazionale per giustificare una «nuova» cooperazione. Ma c'è un altro
aspetto che invece rende la situazione diversa, e cioè la richiesta di
cooperazione Sud-Sud. Il fatto che Draghi abbia introdotto tra le misure
possibili anche forme di prestito da paesi come Brasile India Cina, verso i
paesi impoveriti, la dice lunga sul braccio di ferro che avviene all'interno
delle istituzioni finanziarie mondiali. Per il Brasile e la Cina la
cooperazione con l'Africa è diventata una priorità e dunque, capiamo che Draghi
cerca maldestramente di «normare» una situazione già acquisita sul terreno,
rilanciando il multilateralismo di Bretton Woods nella speranza di contenere
quel cambiamento degli assetti di potere che l'occidente teme sopra ogni cosa,
e che intende contrastare anche a costo di «riesumare» la cooperazione allo
sviluppo. * Pres. Terre des hommes international
( da "Milano Finanza (MF)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
MF sezione: Commenti
& Analisi data: 30/04/2009 - pag: 9 autore: di Angelo De Mattia Sul tetto
agli stipendi dei manager la Commissione impari dall'Italia Partoriranno i
monti, nascetur ridiculus mus, nascerà un topolino. Così può dirsi della
raccomandazione della Commissione UE, varata ieri, riguardante le remunerazioni
dei manager delle società quotate e del comparto finanziario, pomposamente
presentata dal commissario McCreevy come la raccomandazione del no ai «premi al
fallimento». Perché parlare di un risultato sostanzialmente platonico? Finora
sono intervenute le decisioni su questa materia del Financial stability board
che hanno fatto da battistrada, precise e vincolanti nella misura in cui
possono esserlo le raccomandazioni di un organo importante, ma che non può
direttamente legiferare nei sigoli Paesi, ma può, invece, dettare indirizzi per
questi ultimi, che poi devono essere recepiti nell'ordinamento interno, stanti
le intese internazionali raggiunte dai rispettivi governi. Sulla materia delle
remunerazioni degli esponenti di vertice si sono abbondantemente pronunciati,
in questi mesi, il G7, il G8, il G20 (di Londra) che hanno approvato le
proposte del Financial stability board e hanno impegnato gli Stati partecipanti
ad introdurle nella loro legislazione. A questo punto, ci si sarebbe attesi non
certo una raccomandazione da parte della Commissione europea ma una direttiva
vincolante, che avesse individuato il tetto da porre alle liquidazioni,
l'esclusione dei bonus per i dirigenti che lasciano l'azienda di iniziativa o
in caso di cattive performance o di fallimento della società, il collegamento
delle stock option e della parte variabile degli stipendi con i risultati
aziendali di lungo termine, eccetera. Materie affrontate, in larga parte, dalla
raccomandazione, ma che restano appunto configurate come un mero suggerimento,
come una prospettazione di un'opportuna linea di condotta. Non ne nasce,
invero, alcun obbligo giuridico di recepimento in capo agli Stati membri. Si
tratta di un intervento che, sostanzialmente, si muove sul piano della mera
opportunità. Le «disposizioni» in questione avrebbero potuto essere meglio
inquadrate e delimitate, rese più incisive, più efficaci, volte a prevenire o a
rimuovere le situazioni patologiche. Ma poi si sarebbero dovuti impegnare gli
Stati a recepirle con lo strumento della direttiva, che può lasciare liberi i
Paesi che vi sono tenuti nella scelta dei mezzi, ma non nei risultati che sono
quelli voluti dal legislatore comunitario e sono, quindi, vincolanti. Si dirà:
c'è di mezzo l'autonomia negoziale delle parti; c'è il rischio di vulnerare le
reciproche, libere convenienze nella definizione delle condizioni per meglio
valorizzare merito e professionalità. Ma, allora, sin qui si è scherzato quando
si è discusso per mesi e si sta tuttora discutendo sugli
stipendi dei manager, sulla necessità di una revisione della loro struttura
retributiva, innanzitutto per rispondere a principi di giustizia sociale e
distributiva e perché le degenerazioni riscontrate in questo campo fanno parte
di quelle cause che hanno decisamente concorso alla crisi finanziaria?
Una auspicata direttiva in materia non è certo da ritenere aprioristicamente
antimeritocratica. Vi sono modi corretti per conciliare merito ed equità
retributiva. Soprattutto, per evitare che la struttura degli emolumenti
provochi danni alla sana e prudente gestione e alla stabilità aziendale e
sistemica.Da tempo, la Banca d'Italia ha emanato istruzioni, nel quadro
della normativa sulla governance, riguardanti le remunerazioni dei manager
bancari. In questi mesi sono state poi impartite, dall'Istituto, ulteriori
indicazioni. Le banche sono ora tenute a uniformarsi. Le due principali,
Unicredit e Intesa San Paolo, lo stanno facendo con l'adozione di specifiche
previsioni in materia. Si può dire che l'Italia, in fatto di concretezza,
precede di gran lunga l'Europa, la quale sembra limitarsi a salvare la propria
anima con una raccomandazione. Sarebbe, allora, opportuno che sulla materia
intervenissero il Consiglio e il Parlamento per rivedere quanto meno il veicolo
normativo adottato. Del pari, sarebbe necessario un intervento dei suddetti
organi anche per l'altra delibera che ieri la Commissione, che ha rinviato le
decisioni sulla disciplina anti crack, ha adottato in materia di fondi
speculativi, questa volta ricorrendo allo strumento della direttiva. È stato
previsto che tali fondi dovranno registrarsi obbligatoriamente e comunicare
alle autorità competenti i mercati e gli strumenti sui quali opereranno,
insieme con tutta una serie di dati sulle performance, sulle concentrazioni di
rischio, etc. E' stata, però, disposta una esenzione per gli hedge fund e per i
private equity con portafoglio rispettivamente sotto i cento e i cinquecento
milioni. Quantunque l'Europa sia la prima a muoversi, come ha sottolineato il
loquace McCreeevy, si nutrono forti dubbi sul compromesso raggiunto e si teme
che così si possa facilitare l'accesso dei fondi speculativi al mercato
europeo. È insufficiente il mero obbligo di registrazione e di rilascio di
informazioni e dati. Ben altra normativa occorrerebbe dettare. Sarebbe,
comunque, singolare se un disegno di rafforzamento della disciplina in
questione finisse con il tradursi in una maggiore possibilità di operatività in
Europa per i fondi che svolgono attività nei centri offshore. Un vero esito
paradossale anche in questo caso, in contrasto con tutto ciò che è stato
stabilito nelle numerose riunioni internazionali dei diversi «G». Era
prevedibile che la fase di attuazione degli indirizzi votati dai consessi
globali sarebbe stata tormentata. Ma non si pensava di dovere constatare così
in fretta le insorgenti difficoltà. Una lezione ulteriore, tuttavia, perché,
oltre a progettare le nuove regole (alte) dell'architettura finanziaria
internazionale, si pensi con concretezza alle specifiche regole dei singoli
settori di operatività, così difficili da definire e da applicare, per il
contrasto dei diversi interessi e delle diverse visioni. Prima di volare alto,
bisogna dimostrare di sapere affrontare i problemi più immediati e di grande
rilievo. In caso contrario, l'impalcatura anticrisi
che si è andata faticosamente costruendo in questi mesi con i numerosi incontri
internazionali rischia di cadere per i piedi di argilla degli Stati che
dovrebbero dare seguito alle decisioni assunte.
( da "Milano Finanza (MF)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
MF sezione: Mercati
Globali data: 30/04/2009 - pag: 15 autore: di Andrea Di Biase Profumo incassa
la riconferma dall'assemblea e rassicura sulla presenza in est europa Unicredit
non teme il difficile 2009 I soci approvano a larghissima maggioranza il bilancio
2008 chiuso con un utile di 4 mld. Nel nuovo cda entra il governatore della
banca centrale libica. Si negozia ancora sul Tremonti-bond Il 2009 si prospetta
come un anno difficile ma Unicredit ha comunque performato bene nei primi due
mesi e la presenza in centro ed est Europa, che pure ha portato problemi negli
ultimi mesi a causa della crisi, presenta ora meno
rischi e tornerà a essere un fattore positivo per il gruppo bancario. E' questa
l'indicazione arrivata ieri dal ceo di Piazza Cordusio, Alessandro Profumo, nel
corso dell'assemblea-fiume che, oltre ad approvare a larghissima maggioranza
(96,6% del capitale presente) il bilancio
( da "Milano Finanza (MF)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
MF sezione: Mercati
Globali data: 30/04/2009 - pag: 16 autore: di Luca Gualtieri Il presidente
della fondazione fiera milano nominato nel cda Luigi Roth sbarca in Carife
Assumerà anche la presidenza della Popolare di Roma. Intanto
il gruppo resiste alla crisi
finanziaria ma guarda con preoccupazione alla
crescita delle sofferenze Dopo i molti, prestigiosi incarichi ricoperti nella
sua carriera, il presidente della Fondazione Fiera Milano, Luigi Roth, si
impegna nelle banche del territorio. L'assemblea della Cassa di Risparmio di
Ferrara ha infatti nominato Roth in cda, affidandogli anche la
presidenza della controllata Popolare di Roma. «Siamo onorati dalla presenza di
un uomo dell'esperienza e della sensibilità di Roth», ha commentato a MF-Milano
Finanza il direttore generale dell'istituto ferrarese, Gennaro
Murolo.L'assemblea di ieri ha anche approvato i conti del 2008 che si è
concluso con un utile netto di 23,8 milioni, dopo accantonamenti e rettifiche
per circa 56,2 milioni. Il margine di interesse si è attestato a 141,3 milioni
(+5,9%) mentre il margine di intermediazione ha raggiunto 195,6 milioni (+4,2%)
e la raccolta diretta consolidata è stata di 6,8 miliardi. Alla luce di questi
risultati è stata approvata la distribuzione di un dividendo di 0,45 euro per
azione. «Il gruppo sta registrando una buona tenuta nonostante la bufera che ha
travolto i mercati finanziari», spiega Murolo. Sul 2009, però, le previsioni
sono molto prudenti, soprattutto alla luce della recessione che ha colpito il
tessuto produttivo locale: «Sarà un anno di consolidamento dopo le recenti
acquisizioni che ci hanno permesso di crescere in diverse Regioni».
L'attenzione del management è concentrata soprattutto sull'andamento delle
sofferenze che nei primi quattro mesi dell'anno sono cresciute del 12%. «Siamo
ancora lontani dalle previsioni pessimistiche fatte a livello di sistema ma
restiamo guardinghi». Il trend è legato soprattutto alle difficoltà incontrate
dal mondo della piccola-media impresa che ha visto crollare la domanda e fatica
a onorare i debiti contratti. A livello patrimoniale, il gruppo Carife ha una
posizione piuttosto solida: «Il Tier 1 si attesta al 9,5% mentre il total
capital ratio ha raggiunto il 15%: livelli di tutta sicurezza garantiti anche
dall'aumento di capitale da 71 milioni chiuso a fine 2008», commenta Murolo. Un
ulteriore elemento di solidità deriva dai forti accantonamenti fatti a fine
2008 per 56,2 milioni. Nonostante la disponibilità di cassa, però, il gruppo
preferisce evitare acquisizioni nel corso dell'esercizio. «Abbiamo recentemente
comprato per 17 milioni la Banca di Credito e Risparmio di Romagna che va ad
arricchire la nostra presenza territoriale nella Regione. Preferiamo quindi
dedicarci al consolidamento, salvo occasioni davvero imperdibili».
( da "Riformista, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Segue dalla prima Il
trimestre nerissimo degli Usa E' il terzo trimestre consecutivo di calo (non
succedeva da 34 anni, in pieno shock petrolifero). Cala l'export del 30 per
cento rispetto al quarto trimestre, tengono i consumi delle famiglie (+2,2 per
cento), ma crollano gli investimenti delle imprese (-37,9). Per l'amministrazione
americana adesso sono le imprese il problema numero uno, il
bersaglio principale su cui la crisi economica si è abbattuta. E di
imprese dovrebbe parlare oggi Barack Obama in un discorso in cui affronterà
anche il tema Chrysler-Fiat e General Motors. La situazione americana è molto
difficile. La crisi
finanziaria ha prodotto effetti impensabili
solo un anno fa. Lehman Brothers fallita, istituzioni finanziarie in
ginocchio, il settore automobilistico in fase di drastico ridimensionamento, e
soprattutto interi pezzi di pil americano nelle mani dello stato.
Simbolicamente la cosa più grossa sarebbe la nazionalizzazione di General
Motors, per cinquant'anni primo produttore di auto al mondo (oggi testa a testa
in classifica con Toyota). Il Tesoro insieme ai sindacati potrebbe rilevarne il
90 per cento del capitale e con la garanzia della partecipazione pubblica il
nuovo management si occuperebbe di razionalizzare la società. Nel complesso il
programma di intervento pubblico straordinario è stato massiccio. Il governo è
entrato con l'87 per cento in entrambe le società che cartolarizzavano i mutui
bancari Fannie Mae e Freddie Mac, di cui garantiva già le passività. Lo stato è
entrato per il 79,9 per cento nel gruppo assicurativo AIG. E' entrato nella
prima banca del mondo Citigroup, le cui quotazioni erano crollate in autunno,
con una quota del 36 per cento del capitale. Tutte le altre grandi istituzioni
finanziarie sono state salvate con iniezioni di denaro pubblico e
partecipazioni. Goldman Sachs e Morgan Stanley sono state ricapitalizzate senza
scambio di azioni e ha cambiato status, è diventata una banca commerciale. Il
governo è entrato con il 3,4 per cento nel capitale di Bank of America, di cui
ha coperto 20 miliardi di asset tossici, e gli ha fornito il denaro per
rilevare il cento per cento di Merrill Lynch - che ne è diventato il braccio
finanziario - e il 69 per cento di Countrywide Financial. Infine con contributi
pubblici ha consentito il salvataggio di Bear Stearns rilevata da JP Morgan, di
National City Bank, e di Wachovia comprata da Wells Fargo. Che cosa ci dice
questa massa di pil nazionalizzato? Una delle tesi di questi ultimi mesi è che
l'interventismo americano segni una crisi irreversibile
del mercato (insieme con l'altrettanto massiccio intervento pubblico inglese -
attaccato l'altro giorno dall'Economist) dove lo stato ha rilevato Northern
Rock, il 45 per cento di Lloyds e di Hbos, e tra il 60 e il 65 per cento di
Barclays plc, Rbs e Bradford & Bingley Building Society). In realtà
potrebbe essere più ragionevole vedere la cosa da un altro punto di vista. In
questo momento solo gli Stati Uniti - e forse il Regno Unito - sono nelle
condizioni culturali di operare nazionalizzazioni temporanee. Mentre gli
interventi pubblici dell'Europa continentale riequilibrano a vantaggio dei
governi la bilancia stato-mercato in una dialettica che per tutti gli anni 90 e
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Giovedì 30 Aprile
2009 Chiudi L'aumento del 5,03% della raccolta diretta, ovvero del risparmio ha
premiato l'anno scorso la Carifermo. Il confortante dato è emerso
nell'Assemblea degli azionisti della banca che ha esaminato il bilancio
dell'esercizio 2008 della Banca approvandolo all'unanimità. «Nella situazione
complessivamente negativa di un anno drammatico per la finanza internazionale -
afferma il presidente della Carifermo spa, Alberto Palma - la nostra banca
mantiene la sua proverbiale solidità e cresce sia per i depositi di risparmio
che per i prestiti. La clientela apprezza sempre più il valore della presenza
di un istituto bancario locale solido ed affidabile». L'utile netto della banca
è stato di
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-04-30 - pag: 10 autore: Intervista sul magazine del
New York Times «Meno finanza nel futuro degli Stati Uniti» L'economia americana
non sarà più fatta per metà dalla finanza perché una parte della ricchezza prodotta
a Wall Street era «illusoria». Lo ha detto il presidente Barack Obama in una
lunga intervista al magazine del New York Times. Il colloquio con
l'editorialista del quotidiano americano David Leonhardt uscirà domenica
prossima. Eccone uno stralcio. La finanza americana dovrà ridimensionarsi?
Dobbiamo distinguere tra la finanza come linfa vitale della nostra economia e
la finanza come industria. La prima non cambierà. Quello che invece cambierà,
perché era un'aberrazione,è una realtà in cui i profitti nel settore finanziario negli ultimi dieci anni erano diventati una
parte così rilevante degli utili della Corporate America. Le nuove regole
freneranno il massiccio ricorso alla leva finanziaria
e ai rischi. Una parte di questa ricchezza era illusoria. Dunque non ci
mancherà? Ci mancherà nel senso che grazie ai bonus milionari un giovane di 25
anni era disposto a pagare 100 dollari per una cena in una steakhouse e il
cameriere riceveva mance da far invidia a un professore di college. Questi
effetti collaterali si faranno sentire a Manhattan. Ma quello che stava
accadendo a Wall Street da 10-15 anni era insostenibile, così come era
insostenibile il boom delle dot-com, dove la gente a Silicon Valley accumulava
enormi guadagni anche se era chiaro che le loro attività non sarebbero mai
andate in utile. La Silicon Valley resta una parte importante della nostra
economia e lo stesso accadrà con Wall Street. Ma l'economia americana non sarà
più fatta per metà dalla finanza. Un maggior numero di talenti lavorerà per altri
settori. è una cosa positiva: non vogliamo che ogni laureato con competenze in
matematica diventi un trader di derivati. Durante la campagna elettorale, ha
detto che nella sua amministrazione avrebbe voluto un vivace dibattito tra un
tipo alla Robert Rubin (ministro del Tesoro di Clinton, Ndr) e uno alla Robert
Reich (ministro del Lavoro all'epoca, Ndr). Lei ha un'ampia scelta nella sua
squadra. Ma non ho Paul Krugman e Jo-seph Stiglitz (risata) Ma è un fatto che
il suo circolo più ristretto è dominato da pupilli di Rubin... Larry Summers
(direttore del Consiglio economico della Casa Bianca, Ndr) e Tim Geithner
(ministro del Tesoro, Ndr) in effetti lavoravano al Tesoro sotto Rubin. (...)
La verità è che nella politica economica sono alla ricerca di un pragmatismo
assoluto. è chiaro che con l'esplodere della crisi finanziaria, il fatto che Tim e Larry avessero familiarità con questo tipo
di crisi è stato un vantaggio. Onestamente l'elenco di figure cui
attingere era piuttosto breve, perché l'ultimo presidente democratico, Bill
Clinton, è rimasto in carica otto anni, e per gran parte del tempo Bob Rubin è
stato il suo consigliere economico (...). Si ricordi comunque che ho
enormerispetto per uno come Joe Stiglitz, leggo tutti i suoi lavori. E sto
pensando di coinvolgere personaggi come lui nei nostri dibattiti. Uno che ha
un'enorme influenza su di me è Paul Volcker (presidente della Fed con Carter e
Reagan, Ndr), che è ancora una persona molto brillante e acuta in grado di
darmi molti consigli e di fare da contrappeso (...).Tra di noi c'è un accordo
quasi totale sulle lezioni da trarre da questa crisi,
in particolare sull'importanza delle regole nei mercati
finanziari (...). E abbiamo anche un atteggiamento umile sulle
conseguenze delle nostre azioni. Prendiamo Geithner, che è stato preso di mira
per mesi. In realtà ha capito che se agiamo troppo bruscamente, facciamo più
male che bene. SVOLTA INEVITABILE «Una parte della ricchezza di Wall Street era
illusoria La nostra economia non verrà più per metà da quel mondo»
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-30 - pag: 15 autore: Il dogma Fed e
i sei peccati capitali La fede nel liberismo ha impedito di cogliere i rischi
d'instabilità delle istituzioni finanziarie L' azione
della Federal Reserve è stata ostacolata da due limiti importanti
dell'istituzione, che sono anche le cause principali dell'attuale e di molte
precedenti crisi del credito. L'incapacità di rendersi conto dell'importanza
delle trasformazioni dei mercati finanziari
e la dedizione al liberismo economico: due gravi errori che giustificano la
necessità di una revisione a 360 gradi della Fed. Il primo di questi limiti è
stato il non essersi resi conto della rilevanza, ai fini della politica
monetaria, dei cambiamenti strutturali dei mercati,
cambiamenti che erano emersi già nella prima fase del dopoguerra. La Fed
non è stata in grado di cogliere per tempo l'importanza delle innovazioni finanziarie che hanno facilitato la creazione di nuovo
credito. Tra queste innovazioni, quella che forse ha avuto l'impatto più ampio
è stata la cartolarizzazione di attività difficili da smerciare, che ha creato
l'illusione di poter ridurre il rischio di credito se i titoli diventavano
commerciabili. Inoltre, le nuove e complesse tecniche adottate nella cartolarizzazione
(come le garanzie sul credito e l'assicurazione)hanno reso più nebuloso il
rischio di credito e hanno sollevato (molti anni fa, a mio parere) la spinosa
domanda: «Chi è il vero guardiano del credito?». Invece di affrontare questi
problemi, la Fed ha sostenuto a spada tratta la cartolarizzazione.
UnodeimaggioripuntidebolidellaBan-cacentraleamericanaèstatalasuaincapa-citàdiaccorgersideiproblemichepoteva-nocrearelegrandicon
lomeratefinanziarie per la stabilità finanziaria, tra cui il ruolo decisivo da esse giocato
nell'attuale sovraccarico di debito. La Fed ha lasciato che venisse abrogata la
legge Glass-Steagall senza valutare le conseguenze negative della rimozione del
divieto di mettere insieme banche d'investimenti e banche commerciali.Nel giro
di una ventina d'anni, le conglomerate finanziarie
sono arrivate a dominare completamente i mercati e i
comportamenti nel settore della finanza. Ma i responsabili della politica
monetaria non si sono resi conto che questi colossi erano permeati di conflitti
d'interessi che interferivano con un'efficace allocazione del credito. La Fed
non ha saputo accorgersi nemmeno del ruolo decisivo che hanno avuto le grandi
conglomerate nel trasformare la percezione della liquidità da parte
dell'opinione pubblica. Tradizionalmente, la liquidità era un concetto legato
alle attività: ora invece è diventata un concetto legato alle passività,
liquidità in pratica è diventato sinonimo di facile accesso al credito. Tutto
questo non sarebbe accaduto senza gli sforzi di marketing dei grandi istituti.
Il mio secondo grande motivo di preoccupazione in tema di politica monetaria è
il liberismo economico predominante alla Fed. Al centro di questo dogma
economico c'è la convinzione che il mercato è il giudice migliore e chi è bravo
a competere avrà successo e chi non è bravo fallirà. Che effetti produce tutto
questo sulle azioni e sul comportamento della Fed? Come prima cosa, spiega in
larga parte perché la Fed non si sia opposta con forza alla rimozione delle
restrizioni previste dalla legge Glass-Steagall. Come seconda cosa, spiega
perché la Fed non si sia resa conto che con l'abbandono della Glass-Steagall
sarebbe cresciuto il numero degli istituti di credito "troppo grandi per
fallire". Come terza cosa, ha ridotto il ruolo di supervisione della Fed,
in particolare la sua responsabilità diretta sulla regolamentazione delle
holding bancarie. Certo, i compiti di supervisione della Fed non hanno mai
avuto molta rilevanza nelle decisioni in materia di politica monetaria, ma lo
spostamento della Fed su posizioni liberiste ha limitato la supervisione
proprio in un momento in cui stava crescendo la complessità dei mercati finanziari. Come quarta cosa, con l'allentamento
della supervisione è diventata sempre più accettabile la modellizzazione quantitativa
del rischio. Si tratta di un approccio, in particolare la modellizzazione
quantitativa tesa a valutare la sicurezza di un istituto finanziario,
tutt'altro che adeguato, ma perfettamente coerente con la filosofia secondo cui
il mercato è il miglior giudice. Come quinta cosa, la fede nel liberismo ha
impedito alla Fed di usare la sua autorità o la sua autorevolezza per limitare
gli eccessi dei mercati. è difficile credere che un
ricorso alla moral suasion da parte del presidente della Fed non avrebbe
prodotto risultati. Pronunciamenti pubblici del genere sugli eccessi finanziari sono difficili da ignorare e raggiungono anche
l'opinione pubblica in generale, non solo gli attori del mercato. Come sesta
cosa, per effetto della sua filosofia sempre più liberista la Fed era convinta
di non essere in grado d'individuare una bolla creditizia ma di sapere che cosa
fare una volta che la bolla scoppiava. è una filosofia che fa acqua da tutte le
parti. Esistono diversi modi per individuare le bolle creditizie, ad esempio la
rapida crescita del credito, rapporti prezzo/utile molto elevati e scarti di
rendimento molto ridotti fra debiti di alta e di bassa qualità. Indirizzando la
politica monetaria in una direzione liberista, la Fed ha giocato un ruolo
centrale nella creazione di un ambiente finanziario
caratterizzato da una crescita eccessiva del credito e da una ricerca sfrenata
del profitto. Gli attori principali del mercato si sono ritrovati a pensare che
se non avessero abbracciato il nuovo mondo di debiti cartolarizzati, titoli di
credito per procura e analisi del rischio quantitativa, avrebbero con ogni
probabilità perso quote di mercato, visto partire i dipendenti migliori e
subìto una riduzione dei profitti. L'ironia è che il problema è stato aggravato
dal fatto che il liberismo della Fed era incoerente. La Banca centrale
americana è rimasta fedele al suo approccio non interventista durante
l'espansione monetaria, per poi abbandonarlo quando serviva mettere un freno. E
questo a sua volta ha trasmesso l'impressione di un insieme di regole del gioco
imprevedibile e incoerente. Serve dunque una revisione a 360 gradi del ruolo
della Fed e della supervisione dei nostri istituti finanziari.
L'attuale funzionamento interno della Fed, dalla rappresentanza regionale ai
compensi per il presidente e i governatori alla durata dei mandati, è adeguato?
Che cosa si può fare per migliorare il processo decisionale della Fed? Se
dovessimo creare ex novo una Banca centrale, che differenze avrebbe con quella
attuale? Il minimo che si possa dire è che la Fed dovrebbe prestare più
attenzione agli eccessi finanziari. (Traduzione di
Fabio Galimberti) PROBLEMI SOTTOVALUTATI Ignorato l'impatto delle innovazioni:
la cartolarizzazione spinta ha creato l'illusione di poter ridurre il rischio
di credito di Henry Kaufman PRESIDENTE HENRY KAUFMAN & C. AFP In carica.
Ben Bernanke, 56 anni, presidente della Fed dal febbraio 2006
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-04-30 - pag: 17 autore: Oggi riunione
per valutare il lavoro svolto dagli «osservatori» Al comitato di stabilità i
flussi di credito alle Pmi Rossella Bocciarelli ROMA Si tiene quest'oggi alle
15 e
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Giovedì 30 Aprile
2009 Chiudi MILANO - Le banche si riservano di dare una risposta al piano di
ristrutturazione della Camfin, la finanziaria di Marco
Tronchetti Provera che detiene il 26% della Pirelli: aumento di capitale di 100
milioni, di cui 70 subito e 30 dopo tre anni, di cui la controllante Gpi
facente capo a Tronchetti e a Carlo Puri Negri si impegna adesso a garantire la
sottoscrizione dei warrant della propria quota; riscadenzamento dei 440 milioni
circa residui di debiti in tranche a 3-6 anni. Ieri pomeriggio, secondo quanto
risulta a Il Messaggero, l'advisor Mediobanca avrebbe riunito in piazzetta
Cuccia i rappresentanti di Banco Popolare, Unicredit, Mps, Bpm
per illustrare il piano che consente alla Camfin di superare la crisi finanziaria causata dalla perdita 2008 relativa alla svalutazione della
partecipazione nella Bicocca che non ha dato dividendo. Accanto alla Gpi che si
accolla la quota parte dell'aumento da 70 e i warrant di quella da 30, le
banche sono chiamate a costituire il consorzio di collocamento e garanzia.
Questo consorzio dovrà avere come capofila Unicredit che, fra gli istituti
sarebbe quello più rigido. Ma piazza Cordusio si sarebbe riservato di dare una
risposta. Accanto all'immissione di denaro fresco per 70 milioni, Camfin
dovrebbe incassare entro maggio 120 milioni dalla cessione del 40% di Energie
investimenti, società del gas. In attesa di questi soldi, Banco Popolare e Bpm
sono pronti a concedere nuova finanza per 20 milioni per far fronte agli oneri
di gestione. I debiti residui verrebbero rifinanziati. Quanto a 430-440 milioni
in due tranche: 180-190 milioni a tre anni e rimborsati con i 30 milioni della
seconda rata dell'aumento e il ricavato della vendita di altri asset come le
azioni Pirelli non legate al patto; 230-250 milioni restituiti a 5 e 6 anni. A
garanzia dell'esecuzione del piano, gli istituti dovranno concedere uno
"stand still" fino a novembre. r. dim.
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Giovedì 30 Aprile
2009 Chiudi di PAOLO SAVONA La svolta è stata purtroppo decisa troppo tardi per
alleviare la caduta produttiva e, anche per questo, ha richiesto un fuori
misura, data l'incapacità dell'Unione europea di coordinare le decisioni
fiscali nazionali per evitare di "poggiare parte del
peso della ripresa sul vicino" (che si può assimilare a un "protezionismo di risulta"). Ma queste cose già si sapevano da tempo e la
Bce era tenuta a saperlo. Certamente meno chiari appaiono i pericoli
dell'ottimismo se ci si limita a considerare dimensione e contenuti delle
politiche fiscali seguite dall'insieme dei Paesi. Ricordiamo che, nel
comunicato del vertice di Londra, la somma delle spinte fiscali in deficit è
stata indicata pari al 10% circa del Pil mondiale, alla quale si aggiunge la
disponibilità di oltre mille mld di dollari in gran parte assegnati in gestione
al Fondo monetario internazionale. È pur vero che più della metà degli
stanziamenti sono destinati a tappare i buchi finanziari venutisi a creare, ma
la cifra residua compensa la caduta produttiva globale, forse la eccede fino a
creare sospetti di sovradimensionamento degli interventi assistenziali a favore
delle imprese. Se da siffatta spinta non venisse fuori una ripresa, allora sì
che dovremmo preoccuparci, perché significherebbe che le autorità non hanno
compreso la crisi e, di conseguenza, i provvedimenti presi non sono adeguati.
Sarebbe un vero dramma. Altro che pericoli dell'ottimismo. Il pericolo uno
solo, bello e grande sarebbe se la ripresa non facesse capolino trainata
dall'ottimismo, perché creerebbe una situazione economica veramente difficile
da affrontare politicamente e socialmente. È questo che le autorità paventano?
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-30 - pag: 34 autore: Il presidente della
Covip in Senato Fondi pensione, +1,3% nel 2009 Marco lo Conte Per Antonio
Finocchiaro c'è molto da fare per rilanciare la previdenza complementare. Il
presidente di Covip (commissione di vigilanza sui fondi pensione), ne ha
parlato alla Commissione Lavoro permanente del Senato,nell'ambito dell'indagine
conoscitiva sulla disciplina delle forme pensionistiche complementari. Se i
risultati finora conseguiti nell'estensione della previdenza complementare
sono, secondo Finocchiaro, ancora insufficienti, è anche vero che il settore
presenta anche elementi positivi. Confrontati coni risultati dei fondi pensione
di altri paesi, quelli italiani – sottolinea Finocchiaro – hanno mostrato
«un'apprezzabile solidità» di fronte alla recente crisi finanziaria (-6,3% nel 2008, +1,3% da inizio 2009); nè sono emersi
significativi segnali di sfiducia da parte di operatori o aderenti. Che
continuano a crescere, seppur di poco: 50mila nel primo trimestre dell'anno.
Lungo l'elenco delle misure da prendere, indicate da Finocchiaro, alla sua
prima uscita «istituzionale» da presidente di Covip: dall'aggregazione
tra fondi, quantomeno per la gestione amministrativa, all'ammodernamento della
disciplina degli investimenti, ferma al 1996. Finocchiaro auspica
l'introduzione di sistemi di garanzia degli aderenti: introducendo meccanismi
di lifecycle, che adeguano la composizione degli investimenti in base
all'evoluzione anagrafica dell'aderente o creando meccanismi di solidarietà tra
fondi. Tra le priorità una campagna di diffusione della cultura previdenziale e
un'informazione dettagliata sulla posizione previdenziale dell'individuo, la
famosa «busta arancione » in arrivo l'anno prossimo. «Un'ipotesi da considerare
– ha aggiunto Finocchiaro – potrebbe essere quella di una reversibilità
limitata ai flussi futuri del Tfr e opportunamente regolamentata ». Il
presidente Covip lascia all'accordo tra le parti la portabilità alle forme
individuali del contributo datoriale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-04-30 - pag: 37 autore: Investimenti
alternativi. Comunicata a Bankitalia la rinuncia all'autorizzazione:l'hedge
fund cancellato dall'albo Generali, stop al piano-Mangart: il fondo speculativo
non decolla Monica D'Ascenzo MILANO E sattamente un anno fa, nell'aprile del
2008, Giovanni Perissinotto, amministratore delegatodi Assicurazioni Generali,
annunciava una nuova strategia nel settore vita: 8 miliardi di investimenti in
hedge fund e private equity. Un settore, quello degli investimenti alternativi,
che evidentemente stimolava l'interesse del gruppo triestino. Tanto da studiare
un progetto ambizioso dedicato all'Italia: un fondo hedge puro di diritto
italiano. La tempistica non ha però favorito l'impresa, che è arrivata al
capolinea prima ancora di cominciare. Di martedì scorso la comunicazione di
Banca d'Italia, di cui Il Sole 24 Ore è venuto in possesso, che recita: «Con
lettera del 25 febbraio 2009 la Mangart Capital Partners Sgr - autorizzata alla
prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio - ha avanzato
istanza di rinuncia all'autorizzazione e conseguente cancellazione dall'Albo
delle Sgr». La Mangart Capital Partners era la joint venture paritetica creata
all'uopo dal Leone di Trieste con Mangart, società di gestione fondata da
Claudio Zampa con base a Lugano. Sulla carta sembrava funzionare tutto: un
partner con dieci anni di esperienza nel settore, Mangart appunto; un impegno
significativo da parte di Generali, 400 milioni di euro; un obiettivo di
raccolta record per il mercato italiano, 1,6 miliardi di euro. A inizio 2008
poteva ancora sembrare un'occasione di sviluppo in un mercato con performance
attraenti, ma a ottobre – quando è arrivata l'autorizzazione alla Sgr da parte
di Banca d'Italia –, l'idea di lanciare un hedge fund in
piena crisi
finanziaria appariva a dir poco azzardata.
L'autorizzazione al fondo è poi arrivata il 7 gennaio scorso, quando ancora i
riscatti dai fondi hedge non rallentavano e le incertezze sui mercati finanziari e sulla profondità e la durata della crisi rendevano
impensabile la realizzazione di un progetto simile. A febbraio, quindi,
le parti di comune accordo, secondo fonti vicine alla vicenda, hanno deciso di
accantonare la partnership. La ragione è spiegata nella lettera di Banca
d'Italia: «Tale richiesta deriva dalla scelta degli azionisti della Sgr di
abbandonare il progetto aziendale presentato in sede autorizzativa, consistente
nell'istituzione e gestione di fondi comuni di investimento mobiliari
speculativi ». Per ora, quindi, Mangart continuerà la propria strada di fondo
hedge a strategia macro e Generali dovrà rinunciare alla possibilità di
battezzare il più grande hedge fund single manager italiano. Il mercato
domestico, infatti, offre un panorama dell'industria ancora ridotto: 19 fondi
single manager (contro i 23 di fine 2008) per un patrimonio gestito medio di
53,8 milioni, secondo i dati elaborati da Mondo Hedge. Il miliardo e 600
milioni, obiettivo di raccolta di Mangart Capital Partners, era quindi di gran
lunga superiore anche al maggior fondo italiano, che conta masse gestite per
324,1 milioni. L'intesa Generali-Mangart era quindi particolarmente apprezzata
a livello istituzionale perchè avrebbe dato un impulso importante allo sviluppo
dell'industria e lo avrebbe fatto con una partnership fra un investitore
istituzionale e un operatore del settore. L'occasione per ora è archiviata, ma
non è detto che torni all'ordine del giorno nel prossimo futuro. © RIPRODUZIONE
RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-04-30 - pag: 37 autore: Regole. Vigilanza
sui gestori con asset oltre i 100 milioni La Ue fissa i paletti contro gli
hedge fund Enrico Brivio BRUXELLES. Dal nostro inviato «è il primo tentativo al
mondo di creare una cornice giuridica complessiva per la regolamentazione
diretta e la supervisione del settore dei fondi alternativi». Così, con una
punta di enfasi, il commissario Ue al Mercato interno, Charlie Mc Creevy, ha
presentato ieri la proposta di direttiva per vigilare in Europa sulla gestione
degli hedge fund con oltre 100 milioni di portafoglio, presentata assieme a una
raccomandazione per limitare bonus eccessivi e paracadute dorati ai manager. E
così proprio McCreevy, che in passato si era espresso contro la
regolamentazione degli hedge fund, considerandoli non all'origine dell'attuale
crisi, si è trovato a fare da battistrada sulle piste indicate dal G-20 per
aumentare la vigilanza sulla gestione dei fondi speculativi. «Tutti i membri
del G-20 –ha riconosciuto McCreevy – si sono espressi a
favore di sottoporre tutti gli elementi dei mercati finanziari
ad appropriata regolamentazione». Lo stesso commissario ha ammesso la
difficoltà di muoversi su questo terreno, visto che c'è già «chi ci dice che ci
siamo spinti troppo in là e chi ritiene che non ci stiamo muovendo abbastanza».
In ogni caso spetterà a Consiglio Ue ed Europarlamento trovare un punto
d'equilibrio nei prossimi mesi. Dopo un acceso dibattito, prolungatosi per ore
tra i capi di gabinetto della Commissione europea, nella proposta finale è
stata abbassata la soglia per l'obbligo di vigilanza sui gestori di hedge
funds, facendola scattare sui fondi con 100 milioni di por-tafoglio, rispetto
ai 250 milioni della bozza iniziale (vedi Il Sole 24 Ore di martedì 28 aprile),
e includendo tutti i fondi che facciano uso di leverage. In base alle stime di
Bruxelles, rientrano nel raggio d'azione della direttiva circa il 30% dei
manager di hedge fund, che gestiscono circa il 90% delle attività di fondi
domiciliati in Europa. Una soglia più elevata, di 500 milioni, sarà applicata
ai fondi di private equity che vincolano gli investitori per cinque anni. Al di
sotto delle soglie, Mc Creevy ha spiegato che le regole imporranno che «tutti i
gestori, così come i fondi da loro gestiti, vengano notificati alle autorità »,
che «controlli stretti vengano attuati sui depositari di asset e sugli agenti
che fanno valutazioni ». Inoltre ai gestori verrà chiesto di dare regolarmente
informazioni complete ai supervisori. Al bastone verrà accompagnata la "
carota" di un passaporto europeo che permetterà agli hedge fund
domiciliati in Paesi terzi anche off shore che si registrano e si adeguano agli
standard europei di operare in tutto il Vecchio Continente. Le regole sui fondi
extra-Ue scatteranno però tre anni dopo l'entrata in vigore del resto della
direttiva (prevista nel 2011), perciò verosimilmente nel 2014. Diverse le prime
valutazioni dei maggiori gruppi all'Eruoparlamento: la proposta sugli hedge
fund «va nella giusta direzione» secondo il popolare francese Jean Paul
Gauzés,mentre«manca d'ambizione » per il tedesco Martin Schulz, capogruppo dei
socialisti. «Preoccupazione» è stata espressa anche dall'Aifi, associazione
italiana del private equity, per una normativa che «potrebbe danneggiare
gravemente lo sviluppo competitivo di lungo termine del settore». La
Commissione Ue ha dato anche il via libera alla raccomandazione che invita gli
Stati europei a dare l'atteso giro di vite sui cosiddetti " paracadute
dorati" dei manager delle società quotate. Il testo varato da Bruxelles
prevede di fissare un tetto alle liquidazioni dei manager (massimo di due anni
della parte fissa della retribuzione), negando il diritto alla buonuscita in
caso di fallimento della società. Nella raccomandazione si suggerisce anche di
legare la parte variabile della retribuzione ai risultati effettivamente conseguiti.
«La remunerazione dei manager deve essere necessariamente legata ai risultati
conseguiti, e non un premio al fallimento» ha osservato McCreevy, per il quale
nel campo delle politiche retributive è più che mai necessario «promuovere una
sana gestione del rischio ». Evitando quei tipi di retribuzione che incentivano
strategie miopi da parte dei manager orientate sul breve periodo, a scapito
delle prospettive di lunga durata delle aziende. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SVOLTA ATTESA Dopo una lunga maratona negoziale, Bruxelles ha trovato l'intesa
anche sulla regolamentazione dei bonus e dei «paracadute»
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-04-30 - pag: 39 autore: Holding. Alle
fondazioni andrà una cedola di 73,5 milioni - Approvato il bilancio Cdp mette
gli utili a riserva Al Tesoro solo 171 milioni I profitti netti salgono
dell'1,2% a 1,38 miliardi ROMA Niente stacco di maxi-dividendo per gli
azionisti della Cassa depositi e prestiti per l'esercizio 2008. Il Cda della
Cassa ha approvato ieri il bilancio con utile netto pari a 1,389 miliardi
(+1,2% rispetto all'anno precedente), scontando una rettifica di valore di 502
milioni per la partecipazione in STMicroelectronics e destinando a riserva
1,075 miliardi su 1,32 distribuibili: agli azionisti ordinari –il Tesoro con
quota del 70% del capitale – è stato dunque assegnato un dividendo di 171,5
milioni mentre alle azioni privilegiate possedute da una sessantina di
Fondazioni vanno 73,5 milioni. Nel bilancio
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM ( SYMBOLA ) data: 2009-04-30 - pag: 24 autore: Banche di
credito cooperativo: “La Campionaria, i successi delle Pmi alle quali è stata
data la fiducia che meritano” Legame profondo con il territorio e sensibilità
verso i progetti legati all'ambiente I l tessuto imprenditoriale italiano e lo
sviluppo di un made in Italy di qualità hanno bisogno di un sostegno convinto.
Di credito e di fiducia. Ecco perchè alla prossima edizione della “Campionaria
delle qualità italiane” sarà presente anche Bcc, Credito Cooperativo, a
dimostrazione del rapporto simbiotico e virtuoso che l'Istituto ha saputo
creare con la rete dei propri clienti. Se è vero, infatti, che
la crisi finanziaria che stiamo vivendo è il risultato di un grave timore diffuso,
appoggiare le imprese, senza perdere di vista le realtà territoriali e le loro
esigenze, è la chiave di volta per il rilancio dell'economia del nostro Paese.
Con 432 Banche di credito cooperativo e Casse rurali italiane, oltre 4.100
sportelli in 2.600 comuni e 98 province e una vocazione spiccata alla tutela
del micro-sistema produttivo nostrano, Bcc ha svolto un'importante azione
creditizia nei confronti delle Pmi, che ha permesso a molte realtà locali di
riscattare un modello imprenditoriale forte e coeso, sviluppatosi nel tempo. Di
fronte alle difficoltà di questi ultimi mesi, le Bcc hanno attivato misure di
supporto all'economia, erogando, da sole, il 22% del totale dei crediti alle imprese
artigiane e il 16% alle altre imprese minori hanno introdotto ulteriori
elementi di flessibilità nel rapporto banca-impresa e hanno stretto accordi
territoriali per l'anticipazione della Cassa integrazione guadagni. Inoltre,
dal 2006, le Bcc finanziano a tassi agevolati i progetti sull'energia
rinnovabile: sono già 947 gli impianti installati sul territorio, grazie al
credito e alla fiducia delle Bcc.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM ( BANCA MEDIOLANUM ) data: 2009-04-30 - pag: 40 autore: Davanti
a noi dodici mesi cruciali per trasformare le difficoltà della crisi in
opportunità da cogliere in tempo Investimenti, un anno da non perdere Come
orientarsi nelle scelte? In base ai propri obiettivi, e sempre con l'assistenza
di un Family Banker U n anno di svolta, un anno da non perdere. Dopo che il
sistema economico internazionale ha iniziato a generare i propri anticorpi per
guarire dalla crisi, come il calo del costo delle materie prime, del petrolio e
dei tassi d'interesse, e dopo i massicci interventi di Stati, governi e Banche
centrali a sostegno dell'economia e dei mercati, ora si iniziano a intravedere i primi segnali di ripresa. Il
2009 sarà con ogni probabilità ancora un anno non facile, gli effetti della
crisi seguiranno l'onda lunga dei consumi e del sistema produttivo, mentre i mercati finanziari anticipano sempre l'andamento dell'economia reale, ma la svolta
appare all'orizzonte, e proprio per questo, in tema di investimenti e
scelte finanziarie, è un anno da non perdere. è un
anno adatto per cogliere le tante opportunità che questa crisi ha generato. La
Banca Mondiale e la Banca Centrale Europea hanno previsto una sostanziosa
inversione di tendenza a partire dal 2010, il Fondo Monetario Internazionale
prevede la ripresa a partire dalla metà del prossimo anno, la Federal Reserve
americana ha annunciato che la ripresa dovrebbe già avvenire per la fine di
quest'anno o al massimo nei primissimi mesi del prossimo. Tutte analisi e
indicazioni che, da qui ai prossimi 12 mesi, fanno partire la nuova fase di
rilancio e di crescita. E proprio per questo, le scelte finanziarie
che verranno prese da qui al prossimo anno appaiono al tempo stesso importanti
e dalle potenzialità vantaggiose. In base a queste previsioni e a questi
scenari, un risparmiatore come dovrebbe muoversi? Che cosa dovrebbe fare?
Innanzitutto analizzare le proprie necessità future per stabilire la giusta Time
Allocation' per i propri investimenti. Per chi ritiene di dover puntare su
soluzioni a rendimento fisso, bisogna considerare che un nuovo slancio
dell'economia e dei consumi porterà con sé una ripresa dell'inflazione e dei tassi
d'interesse, oggi ai minimi storici, per cui in questo caso è importante
favorire strumenti a tasso variabile, che ottengano l'incremento dell'interesse
a mano a mano che questo varierà sui mercati, anche se
ciò non avverrà subito entro l'estate ma con ogni probabilità nel corso
dell'autunno o l'anno prossimo. Alcune previsioni indicano già, ad esempio, che
l'Euribor trimestrale, il tasso che è alla base degli indici di riferimento
della Banca Centrale Europea, dovrebbe salire dall'1,40 circa, di questo
periodo, al 2,10 nei prossimi 12 mesi, per un incremento che potrebbe anche
proseguire. E questa tendenza al rialzo riguarderebbe non solo l'Euribor
trimestrale, che è un tasso a breve, ma anche i tassi a medio e lungo termine. Per
questo, un risparmiatore che punta a un rendimento fisso, nel breve e medio
periodo, può destinare le proprie risorse finanziarie
o in un conto corrente che sia il più remunerato possibile, oppure in Pronti
contro termine, fondi monetari, o anche in titoli obbligazionari ma che siano
indicizzati, seguendo l'andamento dei tassi d'interesse, e meglio ancora se
l'indicizzazione anziché annuale è semestrale o trimestrale, perché si adegua
più rapidamente alla variazione dei tassi. E se invece guardiamo al mercato
azionario? Va sempre tenuto presente che l'investimento azionario, perché sia
ottimizzato e al riparo dalle fasi congiunturali, va considerato come un
investimento di lungo termine, esattamente come l'investimento immobiliare. Nei
prossimi 10 anni, come prevedono la Banca Mondiale, il Fondo Monetario
Internazionale, la Federal Reserve americana, la Banca d'Italia, insieme ai
principali istituti di ricerca economica, si assisterà a un notevole sviluppo
tecnologico e dell'economia, anche per effetto della crescita e dell'espansione
di Paesi come Brasile, Russia, India, Cina (BRIC) che insieme contano miliardi
di cittadini e consumatori. Dopo questi ultimi anni in cui i mercati
finanziari hanno dato soprattutto dispiaceri, le prospettive sono quindi
quelle di una nuova fase di rilancio per il prossimo futuro. Per chi ha
l'opportunità di investire nel lungo termine, per soddisfare bisogni e
obiettivi nel lungo periodo, per creare un capitale, per farsi una pensione,
quello che ci attende nei prossimi anni ha tutte le carte in regola per essere
un periodo favorevole. Naturalmente i mercati continueranno
ad essere volatili', difficile dire se i minimi dello scorso marzo, dai
quali i mercati hanno già fatto registrare un rialzo del 30%, sono
minimi che non verranno più raggiunti, perché non si esce dalla crisi con un
colpo di bacchetta magica. Ci saranno altre notizie negative, ci sarà
volatilità, ci sarà qualche delusione, ma la tendenza di fondo è di una
progressiva svolta verso un rilancio. Il modo più adeguato per approfittare
della situazione è quindi: 1) diversificare i propri investimenti azionari un
po' in tutto il mondo e in tutte le economie; non solo l'Italia, non solo
l'Europa, non solo l'America, ma anche la Cina, l'India, in modo da
diversificare nell'economia mondiale. E, altrettanto importante, il punto 2)
entrare in questi mercati gradualmente, in modo da
approfittare di questa volatilità per ottenere nel tempo una media vantaggiosa
dei prezzi azionari di acquisto, e quindi avere un valore medio che sia vicino
ai punti più bassi, come avviene quando si investe sui mercati
sistematicamente. Ma soprattutto, e in ogni caso, non fare da sé, ma fare
scelte, calcoli e analisi, prospettive, con l'assistenza di un Family Banker
Mediolanum, un professionista specializzato in soluzioni di risparmio e
investimenti, in base al proprio profilo di investitore e ai propri obiettivi.
I mercati finanziari anticipano sempre l'andamento
dell'economia reale Le decisioni su risparmi e investimenti che verranno prese
da qui al prossimo anno appaiono al tempo stesso importanti e dalle
potenzialità vantaggiose
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM ( BANCA MEDIOLANUM ) data: 2009-04-30 - pag: 40 autore: Una
figura unica nel panorama bancario italiano, in grado di raggiungere risultati
straordinari Family Banker, professionalità vincente Q uella del Family Banker
è una professione unica nel panorama bancario italiano. Il modello e
l'organizzazione di Banca Mediolanum consentono a chi ha le caratteristiche
ottime soddisfazioni economiche e di carriera, e i risultati finanziari
ottenuti, anche in un periodo non facile come quello che stiamo attraversando
rappresentano la migliore cartina di tornasole', la migliore prova
finale del funzionamento e dell'efficienza di un modello bancario e di un'attività professionale.
Mentre tutte le altre banche hanno filiali e sportelli tradizionali, dove
l'assistenza e la consulenza personale al cliente sono ancora standardizzate e
superficiali, oppure il servizio viene fornito attraverso piattaforme online,
dove il contatto diretto è del tutto inesistente, il Family Banker rappresenta
il fulcro e l'anello di congiunzione tra Banca Mediolanum e tutti i suoi
clienti in ogni parte d'Italia, dalle grandi città ai piccoli centri di
provincia. In questo modo ogni cliente può contattare il Banking center o
utilizzare telefono, Internet e Tv digitale per svolgere le operazioni bancarie
più comuni, e si rivolge direttamente al proprio Family Banker di fiducia per
assistenza e consulenza personalizzata per quanto riguarda risparmio,
investimenti, previdenza e coperture assicurative. In sostanza, una Banca
«costruita attorno» al cliente, come dice anche lo slogan di comunicazione. Il
Family Banker opera all'interno di un sistema meritocratico, reale, stabilito
sul campo e ha la possibilità di far crescere la propria clientela di
riferimento, e di fare una carriera che si sviluppa in tappe, livelli e
percorsi diversi, a seconda delle singole propensioni e degli obiettivi
personali. Proprio perché quella del Family Banker è una figura centrale e
strategica nel modello di funzionamento e nell'attività di Mediolanum, tutte le
scelte, iniziative e azioni della Banca vengono intraprese in modo che il
cliente sia sempre al centro del servizio, e il Family Banker possa lavorare al
meglio nel suo fondamentale rapporto con il cliente. «Tutta l'azienda, tutta la
macchina operativa della Banca, è al servizio del Family Banker e della sua
attività rivolta al cliente» osserva Guido Lasciarrea, che ha iniziato la
propria carriera professionale proprio come Family Banker e oggi è Italian
Network Manager di Banca Mediolanum, «non a caso teniamo sempre a riferimento
la cosiddetta regola dei tre sì': ogni decisione, ogni
scelta, ogni soluzione viene presa solo se corrisponde all'interesse del cliente, dell'azienda e del
Family Banker, deve soddisfare una tripla risposta affermativa». Tutto questo,
sottolinea Lasciarrea, «fa la differenza ». La differenza
rispetto al resto dello scenario bancario e finanziario
italiano. Una differenza testimoniata, e che si misura anche, dai risultati:
per tutti questi ultimi 15 mesi, da gennaio
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM ( BANCA MEDIOLANUM ) data: 2009-04-30 - pag: 40 autore:
Guardando al passato e all'andamento storico dell'economia e delle quotazioni
Più è lunga la crisi più la Borsa accelera Superata la fase più critica, i mercati recuperano con nuovo slancio I 10 o 12 anni che abbiamo di
fronte hanno tutte le carte in regola per essere un periodo di forte crescita e
sviluppo per i mercati
finanziari globali. Per questo il 2009 è un
anno da non perdere per quanto riguarda gli investimenti, e per cogliere in
tempo le occasioni che si sono create in quest'ultimo periodo. Ma perché
il prossimo decennio dovrebbe essere così favorevole? La risposta la otteniamo
guardando al passato e all'esperienza che deriva osservando l'andamento storico
delle Borse e dell'economia. Nello scorso marzo i valori dei mercati,
per esempio della Borsa statunitense secondo l'indice Standard & Poor's
500, sono scesi agli stessi livelli di circa 12 anni fa. In sostanza, e in
media, i valori delle società quotate a marzo 2009 corrispondevano all'incirca
a quelli del 1997: l'effetto e il risultato più evidente della pesante crisi di
questi ultimi anni. E in passato, quando ci sono state altre gravi e lunghe
crisi dei mercati, poi cosa si è verificato e come
sono andate le cose nei periodi successivi, una volta superata la fase più
difficile? è possibile fare riferimento, ad esempio, a due crisi molto forti e
prolungate, come quella che coincise con la Seconda Guerra Mondiale, fino alla
ripresa e al boom degli Anni 50, e alla crisi petrolifera del
1974. Anche quelle furono due crisi in cui, a un certo punto, i valori dei mercati
erano tornati a essere quelli di 12 anni prima o anche più. Ma nel frattempo il
mondo cambia, l'economia reale, la produzione industriale, l'innovazione,
avevano continuato a svilupparsi, anche se per le Borse erano tempi funesti.
Nel giugno del 1949 la Borsa americana era tornata ai livelli del 1937, ai
livelli di 12 anni prima, ma poi, una volta superata la crisi, nei 12 anni
successivi è salita del 307%. Nel dicembre del 1974, con il prezzo del petrolio
alle stelle, i valori erano tornati ad essere quelli del giugno 1962, anche qui
quelli di 12 anni prima. Ma mentre la Borsa segnava pesanti segni negativi,
l'economia continuava a crescere, tanto che il P.i.l. statunitense dal 1962 al
1974 è salito del 56% in termini reali, e del 161% in termini nominali, senza
considerare l'inflazione. Ciò cosa significa? Analizzando dati e valori, si
rileva che mentre l'economia e il Prodotto interno lordo dei Paesi tendono
comunque a crescere progressivamente negli anni, secondo un percorso di
sviluppo abbastanza costante e in genere senza grossi scossoni o sbalzi
eccessivi, i mercati finanziari hanno un andamento
molto più nervoso e in altalena. Ma alla fine di una grave crisi, quando fanno
registrare un'inversione di tendenza, accelerano e recuperano il
terreno perduto' e i valori in gioco molto più in fretta. E spesso con periodi
di forti incrementi e rialzi epocali. E guardando alle gravi crisi del passato,
la situazione che stiamo attraversando oggi risulta molto simile, come un effetto che si ripete, e con
ogni probabilità simili saranno anche gli sviluppi. Wall Street, sede della
Borsa di New York, rappresenta il cuore dei mercati
finanziari internazionali
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Giovedì 30 Aprile
2009 Chiudi di PAOLO SAVONA DOPO averci assicurato nel 2007 che l'economia
mondiale non correva gravi pericoli e averci spaventato nel 2008 affermando che
la crisi era epocale e dovevamo preparaci al peggio, ora le autorità ci
avvertono dei pericoli dell'ottimismo, senza spiegarci esattamente quali essi
siano. Siffatto comportamento si può spiegare in due modi, che possono operare
in modo distinto o anche congiuntamente: quello di mantenere viva una tensione
morale che impegni i cittadini a resistere alla crisi accettandone i sacrifici
e quello derivante dalla coscienza d'avere attivato una tale mole di moneta e
di spesa pubblica in deficit dalla quale non sanno come uscirne se dovessero
esplodere gli effetti. Sull'eccesso di creazione monetaria a bassissimi tassi
dell'interesse decisa per riavviare il meccanismo del credito che si era
inceppato, le dichiarazioni delle autorità monetarie sono esplicite e le hanno
fatte confluire nel comunicato finale del vertice del G20 di Londra. Esse
temono che ai primi sintomi di ripresa vi sia una corsa ad accumulare scorte
che, in una situazione di imprese che operano a bassi ritmi produttivi e di
liquidità che abbonda, potrebbero riversarsi in subitanei aumenti dei prezzi.
La ripresa delle scorte e dei consumi non è certamente un pericolo, ma
l'obiettivo della politica economica tenacemente perseguito da tutti gli Stati
del Pianeta. Il pericolo è che ciò avvenga disordinatamente e che le autorità
non siano in condizioni di governare il processo, come sarebbe loro dovere; per
non correrlo avrebbero dovuto ricorrere a politiche severe, ma queste avrebbero
trascinato una crisi ancora più grave. Quest'ultima è la scelta fatta dalla
Banca centrale europea fin dalla sua nascita, mantenuta finché non ha temuto
che la crisi economica si tramutasse in insolvenze creditizie del settore reale
che si sarebbero sovrapposte alle insolvenze del settore finanziario, creando
seri problemi di stabilità sistemica e disordini sociali. Per questa svolta,
che il presidente Trichet ha illustrato pochi giorni orsono a New York durante un
Forum di Chatham House, è stato coniato il termine di "misure non
convenzionali", cioè eccezionali e da riassorbire quanto prima. Essa
consiste nel servire direttamente tutta la domanda di base monetaria dei
privati, non badando alla natura pubblica o privata dei titoli a garanzia, a
tassi dell'interesse e scadenze comparativamente più elevati di quelli
praticati dalle principali altre banche centrali. La svolta è stata purtroppo
decisa troppo tardi per alleviare la caduta produttiva e, anche per questo, ha
richiesto un fuori misura, data l'incapacità dell'Unione europea di coordinare
le decisioni fiscali nazionali per evitare di "poggiare
parte del peso della ripresa sul vicino" (che si può assimilare a un
"protezionismo di risulta"). Ma queste cose già si sapevano da tempo e la
Bce era tenuta a saperlo. Certamente meno chiari appaiono i pericoli
dell'ottimismo se ci si limita a considerare dimensione e contenuti delle
politiche fiscali seguite dall'insieme dei Paesi. Ricordiamo che, nel
comunicato del vertice di Londra, la somma delle spinte fiscali in deficit è
stata indicata pari al 10% circa del Pil mondiale, alla quale si aggiunge la
disponibilità di oltre mille mld di dollari in gran parte assegnati in gestione
al Fondo monetario internazionale. È pur vero che più della metà degli
stanziamenti sono destinati a tappare i buchi finanziari venutisi a creare, ma
la cifra residua compensa la caduta produttiva globale, forse la eccede fino a
creare sospetti di sovradimensionamento degli interventi assistenziali a favore
delle imprese. Se da siffatta spinta non venisse fuori una ripresa, allora sì
che dovremmo preoccuparci, perché significherebbe che le autorità non hanno
compreso la crisi e, di conseguenza, i provvedimenti presi non sono adeguati.
Sarebbe un vero dramma. Altro che pericoli dell'ottimismo. Il pericolo uno
solo, bello e grande sarebbe se la ripresa non facesse capolino trainata
dall'ottimismo, perché creerebbe una situazione economica veramente difficile
da affrontare politicamente e socialmente. È questo che le autorità paventano?
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Giovedì 30 Aprile
2009 Chiudi di FRANCESCA PIERANTOZZI PARIGI - Il terzo trimestre «nero»
dell'economia americana non ha niente di sorprendente: «è soltanto la conferma
di una decrescita violenta che continua ma non si aggrava. La vera resa dei
conti ci sarà alla fine del 2009». Non è catastrofista, anche se non si lascia
andare a facili ottimismi l'economista francese Elie Cohen, grande esperto di
politiche pubbliche e da sempre sostenitore di un'economia regolata. Un Pil
americano che si contrae di oltre il 6 per cento per due trimestri consecutivi
contro la maggior parte delle previsioni che puntavano su una ripresa non è
dunque una notizia così cattiva? «Non lo è nel senso che conferma una tendenza
brutale, senza aggravarla. La gamma delle previsioni è troppo vasta per essere
presa in considerazione. Più di queste cifre, preoccupa che il sistema
finanziario americano continua ad essere inceppato, nonostante qualche timido
segnale di ripresa del credito». Gli effetti del piano di rilancio di Obama non
dovrebbero farsi sentire presto e aumentare questi segnali positivi?
«Sicuramente le misure saranno applicate in tempi brevissimi, e la situazione
dovrebbe meccanicamente migliorare. Resta da vedere cosa succederà quando
finiranno gli effetti del rilancio. Il motore saprà andare avanti da solo,
l'economia privata saprà dare il cambio agli incentivi pubblici e rimettersi in
moto autonomamente? Oppure ci sarà una ricaduta? E' questo il nocciolo della
questione. Per saperlo, dobbiamo aspettare la fine di quest'anno». Questo per
quanto riguarda gli Stati Uniti. E l'Europa? «Stando alle cifre fornite dal
Fondo Monetario Internazionale, la crisi della finanza
in Europa è più severa di quella negli Stati Uniti, a fronte di sforzi di
rilancio inferiori. Queste cifre sono contestate da vari governi. Di sicuro il
sistema bancario e di credito non ha ripreso a funzionare e
questo nutre il circolo vizioso crisi finanziaria-crisi economica». Una luce in fondo al tunnel non si vede proprio?
«Direi che alcune buone notizie ci sono. Una per tutte è che una serie di
statistiche ci indicano che c'è un inizio di stabilizzazione. Diciamo che
abbiamo toccato il fondo ma che ancora non possiamo dire quando ci resteremo.
Esiste il rischio concreto di ricadute? Sarà scongiurato quando vedremo che il
sistema si è riparato e che non funziona soltanto grazie ai piani di rilancio».
( da "Messaggero, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Giovedì 30 Aprile
2009 Chiudi di ROSSELLA LAMA ROMA Era dal 1975 che gli Stati Uniti non
conoscevano tre trimestri consecutivi di crescita economica negativa. Tra
gennaio e marzo il prodotto interno americano si è ridotto del 6,1%, dopo il
meno 6,3% del quarto trimestre del 2008. La flessione prevista non superava il
4,7%. Il rallentamento dell'economia mondiale ha fatto crollare l'export del
30%, le imprese hanno tagliato le scorte come mai dal 1947, il mercato
immobiliare resta in calo. E l'import è andato giù del 34%. A pesare è stato
anche il ridimensionamento delle spese del governo dell'amministrazione Obama,
soprattutto nel settore della difesa. Rispetto al primo trimestre del 2008
quello di quest'anno ha segnato una contrazione del Pil del 2,6%. Nonostante
questo pessimo dato, le Borse sono andate bene. Tutte. L'attenzione dei mercati
si è infatti concentrata sul fatto che nel primo trimestre le famiglie
americane hanno speso il 2,2% in più, dopo due trimestri con il segno meno. E'
un segnale importante, perchè i consumi rappresentano i due terzi dell'economia
Usa. Anche secondo la Federal Reserve le prospettive economiche «sono
modestamente migliorate» a partire da marzo, anche se l'attività di manterrà
debole per un po' di tempo. Intanto il Senato ha approvato il piano di bilancio
di 3.400 miliardi presentato dall'amministrazione Obama. Sempre negli Usa il
presidente della Bank of America, Ken Lewis, ha perduto la carica al termine di
una riunione in Nord Carolina dove gli azionisti hanno espresso rabbia per la
decisione di acquisire la Merril Lynch. Timidi segni di fiducia cominciano a
vedersi, e anche dall'Europa arrivano indicazioni di un «quadro in
miglioramento». Alcuni indicatori della Commissione Ue riferiti ad aprile
dicono che la fiducia delle imprese e dei consumatori, per la prima volta da
maggio 2008, è in risalita. Sembra si stia diffondendo la sensazione che il
peggio è stato toccato. Gli Stati europei in cui questo sentimento è più
visibile, rileva la Ue, sono Italia, Gran Bretagna, Olanda e Spagna. Mentre un
aumento molto più moderato della fiducia si registra in Francia, e soprattutto
in Germania. Proprio ieri il governo tedesco ha previsto per quest'anno una
contrazione del Pil del 6%, in nettissimo peggioramento rispetto alle
precedenti stime ufficiali che avevano messo in conto un calo del 2,25%.
Intanto, sulla base dell'esperienza accumulata nel corso di
questa crisi
finanziaria, e delle indicazioni emerse dalla
riunione del G20 di Londra, la Commissione Ue ha adottato una direttiva che
introduce un "passaporto europeo" per gli edge fund che hanno sede in
paesi extra Ue e che operano nel Vecchio Continente. In base a questa
direttiva, che dovrà passare al vaglio del Consiglio e del Parlamento europeo,
i gestori di questi fondi altamente speculativi dovranno registrarsi e
comunicare alle autorità competenti i mercati e gli strumenti principali sui
quali operano, le loro esposizioni, i risultati degli investimenti effettuati,
e quelli sulla concentrazione del rischio. Oltre a questa operazione
trasparenza sugli hedge fund, la Commissione ha raccomandato ai paesi europei
di mettere un tetto alle liquidazioni d'oro dei manager delle società quotate e
a quelli del settore finanziario. Le liquidazioni non dovranno superare i due
anni di remunerazione, e niente bonus per i dirigenti che lasciano l'azienda di
propria iniziativa, o in caso di cattivi risultati o di fallimento della
società. A fine giornata la Borsa di Milano ha guadagnato il 2,2%, Londra il
2,27%, Parigi il 2,16 e Francoforte il 2,11%. In forte progresso anche Wall
Street, con il Dow Jones a +2,11% e il Nasdaq a +2,28%.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Dividendo
Italmobiliare ritorno atteso nel 2010 --> Giampiero Pesenti: «Temo un
periodo lungo di crisi» Il gruppo punta al
rafforzamento patrimoniale e finanziario Giovedì 30 Aprile 2009 ECONOMIA,
pagina 44 e-mail print Da sinistra Giampiero e Carlo Pesenti foto
Imagoeconomica dall'inviato Pierluigi Saurgnani MILANO Più pessimista, sulla crisi, il padre Giampiero Pesenti, meno il figlio Carlo,
almeno per quanto riguarda il settore delle costruzioni (cioè il "core
business"), in recupero forse già alla fine di quest'anno. Il primo non
vede ancora all'orizzonte l'uscita dal tunnel della crisi,
quella crisi che ha costretto quest'anno - per la
prima volta dopo tanti anni - l'Italmobiliare a non distribuire un dividendo
agli azionisti, suscitando, ieri mattina in assemblea a Milano, i rilievi di
qualche socio. Ma il presidente di Italmobiliare ha difeso la decisione,
peraltro analoga a quella assunta da altre holding e società, che pure - diversamente dalla finanziaria dei
Pesenti (dove «a fronte di un risultato d'esercizio di 111,8 milioni, il
risultato attribuibile al gruppo è negativo per 106,1 milioni») - hanno
licenziato un bilancio in attivo, come Intesa Sanpaolo e Cir. «La crisi finanziaria in atto - ha detto Giampiero Pesenti - è gravissima e non si
intravede ancora una via d'uscita. Temo un periodo lungo di crisi. E mentre adesso c'è un rischio di deflazione, le
forti iniezioni di liquidità fatte porteranno a un pericolo di inflazione.
Occorrerà che le banche centrali operino in maniera molto saggia e attenta». Da
qui la decisione di non distribuire ai soci alcun dividendo (anche perché si è
deciso di puntare soprattutto sul rafforzamento patrimoniale e finanziario
della società), anche se - ha detto il presidente di Italmobiliare, rispondendo
in assemblea a un socio - «speriamo l'anno prossimo di non deluderla come
quest'anno, speriamo di tornare nel 2010 al dividendo», per la gioia degli
azionisti, tra l'altro penalizzati in questi mesi dal crollo della quotazione
del titolo che da un massimo di 106 euro toccato nel maggio 2007 è precipitato
ad un minimo di 19 il mese scorso (ora, però, è risalito a 28,3 euro e proprio
ieri ha registrato un balzo di quasi il 10%). Ma non tutti gli azionisti si
sono lamentati: uno di loro particolarmente lungimirante ieri in assemblea
gongolava: «Ho venduto quando il titolo era a 100 euro e ho ricomprato quando è
sceso», ha detto beato. Giampiero Pesenti si è complimentato con il socio per
l'azzeccata operazione di Borsa, dando poi una sua personale indicazione ai
potenziali acquirenti: «Se dovessi oggi comprare qualcosa in Borsa - ha detto -
la mia scelta cadrebbe sull'Italcementi, oggi sottoquotato» (e, in effetti,
ieri il titolo ha messo a segno un guadagno del 6% a 9,4 euro). E - sollecitato
da un altro socio - il presidente di Italmobiliare, a proposito dell'andamento
spesso schizofrenico dei mercati borsistici, ha fatto queste considerazioni: «I
valori di Borsa oggi sono soggetti a variazioni anche di un 10 per cento al
giorno senza che nelle società avvenga nulla. Da una parte influiscono i fondi
di investimento che sono obbligati a fare certe operazioni per soddisfare le
richieste di mercato e dall'altra le speculazioni, che, del resto, ci sono
sempre state. Il risultato è una forte variabilità delle Borse, dalle quali si
attende ora un andamento più regolare». Nel corso dell'assemblea, Pesenti ha
ammesso che «non tutte le partecipazioni finanziarie di Italmobiliare sono
soddisfacenti». Tuttavia, per cederle, «bisogna trovare il momento propizio,
evitando di svenderle e bisogna anche trovare gli acquirenti». Pesenti ha poi
rimarcato la volontà di «diminuire l'indebitamento di Italmobiliare» e di
«modificare il portafoglio obbligazionario». Pace fatta, anche, tra il
management di Italmobiliare e il fondo Hermes che, nell'assemblea dello scorso
anno, aveva avanzato forti critiche alla gestione. Il rappresentante di Hermes,
intervenuto ieri in assemblea, ha rilevato con soddisfazione che Italmobiliare
ha adottato misure concrete per migliorare l'efficienza e la gestione della società,
come, ad esempio, la fusione Italcementi-Ciments Français e la
razionalizzazione delle attività in Italia. Ed entrambe le parti hanno
auspicato che il dialogo prosegua. 30/04/2009 nascosto-->
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 30-04-2009)
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ECONOMIA & FINANZA
pag.
( da "Corriere Alto Adige"
del 30-04-2009)
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Corriere dell'Alto
Adige sezione: ECONOMIA data: 30/04/2009 - pag: 11 Assemblea La Federazione: i
consumatori ora badano più ai costi che alla qualità, siamo penalizzati Latte,
l'incubo dei prezzi in discesa Reinalter: perdiamo produttori e ricavi,
sinergie locali da migliorare BOLZANO IL 2009 delle latterie sociali
altoatesine va in archivio con un prezzo record pagato ai contadini: 49 cent al
litro, contro i 41 cent di Trento e i 28 di Innsbruck. Ma le prospettive per
quest'anno sono tutte al ribasso. L'analisi è stata fatta ieri durante
l'annuale assemblea della federazione delle Latterie. «Tutto il mondo è in crisi economica, in Germania come in Austria i prezzi del
latte sono precipitati ha spiegato il presidente Joachim Reinalter, che guida
la latteria Senni di Brunico . L'aumento dei prezzi ha fatto la sua parte, i
consumatori finali sono un po' titubanti nell'acquisto dei latticini. Non solo
hanno acquistato meno, ma la domanda generale sul mercato
mondiale è fortemente calata a causa della crisi finanziaria e
dello scandalo della melamina in Cina. Oggi si bada più al prezzo che alla
qualità. E noi produttori di montagna, che produciamo piccole quantità a prezzi
elevati a causa dell'orografia del territorio, siamo fortemente penalizzati.
Il mercato altoatesino nel 2008 è riuscito a difendersi. La qualità nella
produzione garantita dall'assenza di Ogm e dall'indiscutibile freschezza ha
retto. Ma nel 2009 prevedo forti ribassi». La qualità deve riflettersi in
qualche modo nel prezzo del latte. «Per questo chiediamo una certa
corresponsabilità da parte del rivenditore. Non può più sfruttare i prodotti
ritenuti ormai indispensabili per la vita quotidiana come fossero offerte
allettanti ha aggiunto Annemarie Kaser, direttrice della Federazione . Una
corsa al prezzo con offerte dumping fanno gravare sulle spalle del produttore
vantaggi di breve periodo per i consumatori». La reazione è affidata al
marketing: «Offrire prodotti locali, spiegarne l'effettivo valore, motivare la
conformità dei cicli produttivi locali. E con il turismo come partner. La base
per qualsiasi buon turismo è l'agricoltura». Reinalter auspica anche maggiori
sinergie locali:« Dobbiamo scambiarci il latte sfuso per trasformarlo in
yogurt, formaggi o altri latticini. Venderlo a basso prezzo fuori provincia è
un errore. Fusione tra le latterie locali? Non siamo favorevoli, crediamo che
la concorrenza stimoli la vitalità e le idee». Per quasi 361 milioni di kg di
latte fornito lo scorso anno dai 5.600 allevatori sono stati versati 174
milioni di euro. Inoltre aumenta la produzione di latte di capra, attualmente
pari a quasi
( da "Corriere della Sera"
del 30-04-2009)
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Corriere della Sera
sezione: Economia Mercati Finanziari data: 30/04/2009 -
pag: 35 La Giornata in Borsa di Giacomo Ferrari Buzzi-Unicem guida i rialzi
Piazza Affari si è lasciata alle spalle le incertezze delle due precedenti
sedute, terminando con l'indice S&P-Mib dei titoli principali in rialzo del
2,19% e il Mibtel cresciuto in misura quasi identica (+2,20%). In
leggero calo il controvalore degli scambi, scesi a circa 2,7 miliardi di euro.
Sostenuti da alcuni giudizi positivi di analisti, i due titoli del cemento
presenti nel paniere dell'S&P-Mib hanno preso il volo, mettendo a segno le
performance migliori della giornata. Il balzo più consistente lo ha fatto
Buzzi-Unicem, il cui prezzo di riferimento ha segnato addirittura un incremento
a due cifre (+12,58%), ma anche Italcementi ha messo a segno un robusto
progresso (+6,56%). Prysmian e Finmeccanica hanno archiviato la seduta con
altrettanti rimbalzi particolarmente sostenuti: il 5,92% e il 5,7%
rispettivamente. Positivi, inoltre, tutti i bancari, guidati da Mediolanum
(+5,55%) e Ubi Banca (+5%), mentre altri tre titoli dell'S&P-Mib hanno
superato i quattro punti di incremento. Si tratta nell'ordine di Atlantia
(+4,43%), Autogrill (+4,21%) e Cir (+4,2%). Soltanto due, sempre fra i 40
titoli più capitalizzati del listino, i segni meno. Uno in particolare, quello
di Snam Rete Gas (la società ha comunicato ieri i risultati trimestrali), è
significativo: -1,42%. Fra i titoli minori, infine, bene Management &
Capitali (+17,54%) dopo il «divorzio » tra due soci importanti come Carlo De
Benedetti e Gianni Tamburi, mentre Astaldi è cresciuta del 5,19% grazie al
contratto da 750 milioni di euro che la società si è aggiudicata per la
realizzazione della nuova metropolitana di Varsavia. Snam Rete Gas In controtendenza
Snam Rete Gas, che ha ceduto l'1,42% dopo i dati trimestrali
( da "Corriere della Sera"
del 30-04-2009)
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Corriere della Sera
sezione: Economia Mercati Finanziari data: 30/04/2009 -
pag: 35 Il caso a Milano Vertici ottimisti, Finmeccanica corre (g.fer.) Nel
giorno dell'assemblea dei soci (che ha approvato il bilancio 2008 e la
distribuzione di un dividendo, invariato, di 41 centesimi per azione) il titolo
Finmeccanica è stato ieri uno dei migliori di Piazza Affari con un più 5,7%.
Ottimisti i vertici della società che ritengono che il valore delle azioni sia
sottostimato del 25-30%. L'utile netto è salito a 108 milioni (+34% i ricavi).
E probabilmente avrà anche aiutato un articolo del New York Times di ieri nel
quale si sosteneva che il contratto per il Marine One, l'elicottero della Casa
Bianca firmato da Finmeccanica, potesse non essere rescisso a causa delle alte
penali. P.Francesco Guarguaglini presidente Finmeccanica
( da "Corriere della Sera"
del 30-04-2009)
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Corriere della Sera
sezione: Economia Mercati Finanziari data: 30/04/2009 -
pag: 35 Il caso a Francoforte Meno utili, ma Siemens vola in Borsa (g.fer.) Nel
2009 gli utili del gruppo Siemens scenderanno del 17,5% a 6,6 miliardi di euro,
contro una precedente stima di 8 miliardi. Lo fa sapere la stessa società
tedesca, annunciando però ottimi risultati trimestrali (+43% il
risultato operativo a fine marzo, addirittura +146% i profitti netti), solo in
parte mitigati da un calo dell'11% degli ordini. I dati, all'apparenza
contrastanti, sono stati però accolti con favore alla Borsa di Francoforte,
dove il titolo è quotato. In chiusura le azioni della società tedesca hanno
registrato infatti un balzo dell'8,16%, a quota 51,32 euro. Peter Löscher
presidente Siemens
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 30-04-2009)
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VETRINA CASTEL SAN
PIETRO pag. 24 Derivati' nelle mani del giudice Il Comune farà causa a
Unicredit per recuperare il buco di CRISTINA DEGLIESPOSTI BUCO da 200mila euro
per i derivati' sottoscritti dal Comune che non ci sta e decide di trascinare
Unicredit in tribunale. Poco più di una settimana fa, la giunta Zacchiroli ha
incaricato uno studio legale bolognese per procedere in sede civile contro il
gruppo bancario Unicredit. Una decisione, questa, che è andata maturando negli
ultimi mesi. Quando cioè la partita swap (o prodotti finanziari derivati)
sembrava essersi chiusa. Ma facciamo un passo indietro. Anzi, anche qualcuno in
più, perché i due swap sottoscritti dal Comune risalgono al 2001 e sono un
lascito del mandato Prantoni. Quando all'epoca l'amministrazione si convinse a
sottoscrivere i prodotti finanziari targati Unicredit, furono ricontrattati con
gli swap due tipi di mutuo (uno a tasso fisso e uno variabile) accesi in
precedenza per finanziare alcuni investimenti in opere sul territorio. Il primo
ammontava a un milione e 900mila euro con scadenza nel 2011. Il secondo,
invece, riguardava la ricontrattazione dei termini di un mutuo da due milioni e
500mila euro circa con scadenza nel 2006. Il risultato? Il secondo si è chiuso
nei tempi previsti con una perdita a danno del Comune di 200mila euro, mentre
il primo estinto in anticipo nel 2008 dall'amministrazione Zacchiroli con un
guadagno di poche migliaia di euro. «Abbiamo deciso di avviare la procedura per
una causa civile spiega il sindaco Vincenzo Zacchiroli , nonostante si siano
conclusi entrambi gli swap, per recuperare quello che abbiamo perso
sottoscrivendo questi prodotti. Non abbiamo intenzione di lasciare correre,
perché in questi mesi abbiamo chiesto un'indagine legale approfondita sulla natura
dei contratti a suo tempo firmati. E ci sono gli estremi per dichiararli
nulli». GLI APPIGLI per contestare la condotta di Unicredit nei confronti di un
ente pubblico, secondo il Comune starebbero nella non trasparente informazione
del contraente al momento della sottoscrizione. A
quell'epoca Unicredit non avrebbe fornito un sufficiente panorama sul
meccanismo dell'andamento dei tassi di interesse, escludendo di fatto un loro
possibile crollo e il manifestarsi della crisi finanziaria
globale in corso. Secondo alcuni addetti ai lavori, però, già prevedibile.
( da "Tirreno, Il"
del 30-04-2009)
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di Elisabetta Arrighi
Sorpresa di maggio: autostrade più care Gli aumenti dalle 24 di stasera,
ritocchi fino al 4,6 per cento Genova-Livorno ormai a peso d'oro: l'incremento
sarà il doppio della media nazionale FIRENZE. I rintocchi della mezzanotte
annunceranno fra poche ore l'arrivo di maggio e gli aumenti dei pedaggi
autostradali, compresi quelli delle tratte toscane di Autostrade per l'Italia e
Salt. Per quanto riguarda quest'ultima società, concessionaria della
Genova-Livorno, gli incrementi sono stati annunciati prima di Pasqua: la media
sarà del 4,62% più l' 1% di sovrapprezzo Anas. Dal quartier generale di Roma di
Autostrade per l'Italia, invece, non trapelano notizie: solo nel pomeriggio
saranno rese note le decisioni. Non è stato neppure chiarito se ci saranno o
meno tratte esenti dall'incremento. Dagli uffici direzionali del 4º tronco,
dove si intersecano Autosole e Firenze-Mare, è stato comunque confermato che i
pedaggi aumenteranno. A livello nazionale, l'adeguamento dovrebbe assestarsi
mediamente sul +2,4%: almeno questa è la percentuale indicata da Autostrade per
l'Italia a margine dell'assemblea dell'Aiscat, l'associazione di categoria
delle concessionarie, che si è svolta il 21 aprile. Nel dettaglio, fra un
tracciato e l'altro, ci saranno comunque differenze sulla percentuale. Secondo
indiscrezioni, causa la tragedia del terremoto, non ci saranno rincari per la
Strada dei Parchi, ovvero le autostrade Roma-L'Aquila-Teramo e Torano-Pescara.
Di adeguamenti non parlano assolutamente negli uffici della Sat, competente per
il tratto autostradale fra Livorno e Rosignano, dove non hanno fornito
indicazioni e neppure conferme riguardo agli incrementi, rimandando per notizie
al centralino romano di Autostrade per l'Italia. L'annuncio del ministro. Ma il
segreto è veramente quello di Pulcinella dal momento che gli adeguamenti sono
stati annunciati il 21 aprile direttamente dal ministro delle Infrastrutture
Altero Matteoli presente proprio all'assemblea annuale di Aiscat che in
quell'occasione ha riconfermato Fabrizio Palenzona alla carica di presidente
per il triennio 2009-2011. E Palenzona ha annunciato che il settore autostrade
sarà in grado entro la fine dell'anno in corso di attivare investimenti pari ad
almeno 3 miliardi più un altro miliardo di anticipi sulle previsioni per il
2010. Decisione vecchia di mesi. Gli aumenti, comunque, non sono una decisione
degli ultimi giorni. Risalgono, infatti, all'autunno scorso: i rincari dovevano scattare da gennaio ma il Governo aveva
sospeso il tutto dal momento che si stava navigando in piena crisi finanziaria. Era stata però indicata, nel decreto milleproroghe, la durata
del "congelamento" (quattro mesi da gennaio) anche se le società
concessionarie - con l'avvicinarsi della data del 1º maggio - non si sentivano
sicure sull'effettiva applicazione. Poi il ministro Matteoli ha spazzato
i timori annunciando il via libera per le concessionarie in regola con i
requisiti. Richieste bocciate. Negli ultimi due anni le concessionarie avevano
a più riprese chiesto incrementi delle tariffe dei pedaggi, ricevendo sempre
risposte negative. E alcuni tecnici del settore fanno notare che «da stanotte
scatteranno nel concreto tre aumenti, quelli che partono dagli anni 2006-2007».
Il mistero delle cifre. Ma perchè, pur sollecitati in nome della trasparenza
sbandierata a livello di tariffe e servizi, negli ultimi giorni non c'è stata
da parte dei concessionari una adeguata pubblicità riguardo alle nuove tariffe?
All'ufficio stampa di Roma di Autostrade per l'Italia, che gestisce la maggior
parte delle tratte autostradali, ieri hanno risposto che erano in corso i
conteggi, per cui non potevano essere fornite indicazioni sulle nuove tariffe.
Neppure sul loro sito Internet, almeno fino a ieri sera, abbiamo trovato tracce
degli aumenti. Gli automobilisti che domani, festa del 1º maggio, usciranno di
casa di buon mattino per la gita fuori porta saranno così costretti a scoprire
sul momento, dal display del casello, a quanto ammonta il nuovo pedaggio. I
conti della Salt. Solo dalla Salt sono arrivate nelle scorse settimane alcune
sommarie indicazioni. Un esempio: il pedaggio della bretella fra Lucca e
Viareggio dovrebbe passare dagli attuali 2,50 euro a 2,60, con un aumento di 10
centesimi. Secondo i bilanci Salt la percentuale di adeguamento per l'anno in
corso risulta di poco superiore all'1%.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 30-04-2009)
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ECONOMIA 30-04-2009
UPI PROSPETTIVE ALLA LUCE DELLA CRISI Mercati emergenti: opportunità e rischi
Mercoledì un incontro II I mercati «emergenti»: prospettive, opportunità e
rischi. E' questo l'argomento dell'incontro in programma mercoledì prossimo a
Palazzo Soragna, alle 17, organizzato dall'Unione Parmense degli Industriali.
Il tema è interessante, soprattutto in un contesto come quello della provincia
di Parma, ad alto tasso di export. La prima riflessione che
introduce il tema che verrà ampiamente approfondito è la crisi finanziaria a livello mondiale, una situazione congiunturale che si riflette
in modo diverso sui mercati «emergenti». Quali sono le prospettive di mercato
per queste economie nell'attuale scenario internazionale? Saranno colpite da
una severa recessione o riusciranno ancora a generare crescita? Alcuni
Paesi e Regioni, in particolare l'Asia, sembrano più forti di altri (ad esempio
Europa Centrale e del-l- 'Est) nell'affrontare le difficoltà. Nel corso
dell'incontro verranno esaminate alcune di queste differenze e analizzate le
opportunità offerte dai mercati «emergenti» per le principali classi di
investimento, comprese valute, bond e azioni. I lavori verranno aperti con il
saluto del presidente dell'Unione parmense degli industriali Daniele Pezzoni.
Ad entrare nel vivo sarà Constantin Costa Vayenas, responsabile Ricerca mercati
emergenti di UBS Wealth Management Research, con la sua la relazione dedicata
all'argomento scelto dall'Unione parmense degli industriali, di sicuro
interesse per le imprese del territorio. Al termine dell'intervento
dell'esperto ci sarà ampio spazio per il dibattito e le domande dei
partecipanti. Palazzo Soragna Incontro il 6.
( da "Libertà" del
30-04-2009)
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Quei
precari ignorati con la partita Iva di ALBERTO SQUERI La crisi
finanziaria e gli effetti pesanti sulle imprese hanno messo in moto
da parte dei governi, quello italiano compreso, tutta una serie di attenzioni e
rafforzamenti delle misure di salvaguardia di quelle che giustamente vengono
considerate "categorie deboli " e a maggiore rischio. Quindi dopo il salvataggio delle
banche e delle grandi imprese con misure a carico del debito pubblico il
dibattito politico si è concentrato nel richiedere l'estensione dei meccanismi
chiamati "ammortizzatori sociali", primo fra tutti la cassa integrazione,
poi sussidi di disoccupazione e altro; tutti strumenti destinati comunque a
tutelare il lavoro dipendente o assimilato. Questo è assolutamente
condivisibile, ma dalla discussione e dai provvedimenti relativi sono rimasti
totalmente esclusi una serie di soggetti, che pur non catalogabili tra i
lavoratori dipendenti, stanno soffrendo altrettanto duramente gli effetti
pesanti della crisi. Mi riferisco a quella massa di
piccoli imprenditori individuali, microimprese familiari, lavoratori autonomi ,
piccoli commercianti; quel vastissimo mondo che in Italia viene identificato
come "popolo delle partite IVA ", privo di qualsiasi forma pubblica
di protezione sociale e di fatto assolutamente dimenticato. Questi soggetti che
hanno la "sfortuna" di non essere catalogabili né tra il mondo del
lavoro dipendente né tra le grandi imprese, la cui crisi
coinvolgerebbe a cascata interessi forti, si sentono e si trovano abbandonati a
loro stessi. Tra questi anche tutti quei giovani che negli ultimi anni,
sull'onda della economia globalizzata, abbiamo convinto a dimenticarsi del
posto fisso per spingerli ad iniziare una attività imprenditoriale autonoma. Sotto
la spinta della nuova parola d'ordine "ciascuno sia imprenditore di se
stesso" quante misure legislative negli anni passati sono state introdotte
per incentivare la creazione di nuove piccole imprese. Ricordo gli interventi
per l'imprenditoria giovanile, per l'imprenditoria rosa, gli "incubatori
di impresa " e via dicendo. Ora tutti questi "piccoli imprenditori di
se stessi", spinti dallo stesso stato a mettersi in gioco a loro rischio,
vengono paradossalmente oggi ignorati in primo luogo proprio da quei politici,
economisti, commentatori vari, che fanno a gara nel proporre misure a tutela
delle parti più deboli del paese! Ora un negozio costretto a chiudere, un
lavoratore autonomo che non ce la fa più, un piccolo imprenditore stroncato
oltre che dalla crisi generale anche dal credito
bancario che si è chiuso da un giorno all'altro senza motivo, non sono
anch'esse situazioni drammatiche o comunque altrettanto degne di essere
tutelate? Durante il 2008 (dati ufficiali) in Italia hanno chiuso oltre 40.000
esercizi commerciali e nel 2009 sarà ancora peggio! Secondo un recente
qualificato studio di una società americana che ha analizzato le imprese
italiane con un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro rischiano
concretamente di chiudere o fallire oltre il 6% dei negozi, il 7% delle
industrie, il 9% delle imprese di trasporto e oltre il 12% delle imprese edili.
Sono dati questi che dovrebbero far rabbrividire; invece quando una
microimpresa, un artigiano, un piccolo commerciante chiudono, sembra non fare
alcuna notizia. Forse ci manca la percezione reale del dramma e degli effetti
devastanti di tutto questo. Basti pensare che con la chiusura continua e
inesorabile dei piccoli negozi le nostre città in poco tempo cambieranno volto
rischiando la desertificazione, come le tristissime "banlieu "
francesi. Ad oggi le misure concrete hanno riguardato il salvataggio delle
banche (quelle stesse che fin a poco tempo fa prestavano denaro a tutti per
qualsiasi cosa. anche per finanziare le vacanze alle Maldive!), o delle grandi
imprese (FIAT, ALITALIA) e il raddoppio delle risorse per finanziare gli
ammortizzatori sociali per il lavoro dipendente. Una vera politica, invece di
misure per questo variegato e straordinario mondo di microimprese, non si è
ancora vista. Credo che tutto questo sia profondamente iniquo e irragionevole.
Non si tratta di stanziare altri sussidi pubblici; per cominciare basterebbe
riconoscere a tutti questi "precari dimenticati " e lasciati a se
stessi e ai loro problemi un diritto pieno di solidarietà. E da questo
riconoscimento pubblico dar corso all'immediata approvazione di misure di
sostegno per questi soggetti; ad esempio sospendere o abolire quello strumento
spesso diabolico degli "studi di settore", accelerare i rimborsi IVA,
alzare la soglia di compensabilità tra crediti e debiti che questi contribuenti
hanno verso il fisco, rendere deducibili gli interessi passivi pagati per
finanziare gli investimenti, introdurre sgravi fiscali per chi reinveste
l'utile nell'impresa, alzare le quote di ammortamento per favorire gli
investimenti. Mancando questi interventi spesso promessi e mai attuati si
confermerà in queste categorie, il fondato sospetto che alla fine saranno
proprio loro i "piccoli", gli artigiani, i commercianti, le
microimprese a pagare il prezzo più alto della crisi.
Qualche giorno fa sulle pagine del "Corriere della Sera " una
interessantissima inchiesta sulla situazione delle piccole imprese e più in
generale del piccolo ceto medio, confermando le condizioni di forte disagio e
sfiducia in cui si trova questa classe sociale dimenticata, concludeva
prevedendone il progressivo e definitivo allontanamento dai meccanismi normali
di rappresentanza politica, sino a rischiare un vera e propria "secessione
sociale" . Se le forze politiche, le forze culturali, i mezzi di
comunicazione continueranno ad ignorare questo mondo o peggio snobbarlo, il
piccolo ceto medio, fatto di tante piccole imprese, troverà diverse e più
incisive forme di rappresentanza che faranno saltare quel patto di convivenza
civile che ha permesso al nostro paese di svilupparsi e crescere; non credo
questa sia una prospettiva che possiamo permetterci, se vogliamo uscire da una
situazione gravissima che richiede una coesione sociale tanto forte da non
dimenticare nessuno, nemmeno il fruttivendolo sotto casa. 30/04/2009
( da "Asca" del
30-04-2009)
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SCUOLA: CATTOLICI NORDEST,
NOSTRI ISTITUTI SONO AL COLLASSO (ASCA) - Padova, 30 apr - Il mondo della
scuola cattolica del Nordest contro il Parlamento e il Governo, ma anche le
Regioni, le province e i Comuni. ''Il Parlamento e il Governo italiani, in questa attuale crisi finanziaria,
invece di agevolare e sostenere le istituzioni scolastiche paritarie che
farebbero risparmiare denaro pubblico da impegnare in altre attivita' sociali,
ne riducono gli esigui finanziamenti portando al colasso le scuole non statali
- si legge in un documento di tutte le organizzazioni cattoliche della scuola,
approvato dai mille partecipanti al convegno triveneto di questa mattina a
Padova -.Vi sono, inoltre, responsabilita' specifiche e concrete delle Regioni,
Province e dei Comuni, che domandano di essere eseguite. Si pensi alle risorse
finanziarie che i Comuni, le Province e lo Stato dovrebbero reperire per
costruire o affittare gli immobili e provvedere alla loro gestione, pagare
stipendi ed altro nel caso in cui le scuole paritarie dovessero chiudere (in
Veneto le scuole Fism coprono l'84% xi tutto il fabbisogno)''. Il documento
sottolinea ancora che ''il pubblico finanziamento alle scuole paritarie, in
quanto scuole pienamente pubbliche, come esplicitamente riconosciuto dalla
legge della parita' scolsastica anche se non statali, e' un diritto
costituzionale, di cui e' stato sempre sollecitato il riconoscimento''.
fdm/cam/bra (Asca)
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Nyse Euronext/ Utile
netto primo trimestre scende di quasi 55% di Apcom Ricavi in lieve calo a 1,142
miliardi di dollari -->Parigi, 30 apr. (Apcom) - Utile
netto più che dimezzato per il colosso borsistico transatlantico Nyse Euronext,
che, penalizzato dalla crisi
finanziaria, ha registrato un calo dell'utile
del 55% a 104 milioni di dollari nel primo trimestre. Una nota della società di
mercato sottolinea però che il risultato di 240 milioni del primo trimestre
2008 era particolarmente positivo. Nyse Euronext pubblica i risultati in
base ai principi contabili Usa Gaap, che mostrano un prodotto totale,
equivalente ai ricavi, di 1,142 miliardi di dollari contro 1,212 miliardi di un
anno prima. I risultati sono stata influenzati anche da "livelli di
attività inferiori sui mercati a contanti e dei derivati". La crisi ha già spinto in rosso i risultato 2008 di Nyse
Euronext. Nel trimestre l'utile operativo è sceso del 53% a 159 milioni di di
euro, con un impatto negativo dei 29 milioni dai cambi.
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
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Russia/ Rallenta
crescita dei prestiti alle aziende: da 22% a 11% di Apcom Le banche sono più
disposte a ristrutturare i prestiti -->Mosca, 30 apr. (Apcom-Nuova Europa) -
La crescita dei prestiti alle aziende in Russia è rallentata notevolmente nel
mese di marzo a 11% dal 22% di febbraio. Secondo Trust Bank, le banche sono più
disposte a ristrutturare i prestiti, al fine di migliorare i bilanci, e per
questo si è registrata la flessione. Intanto l'intero settore in Russia vive
una piccola rivoluzione. Per la prima volta dopo che la crisi finanziaria ha colpito il paese, le banche russe hanno cominciato a
guadagnare grazie al loro "core business": le operazioni di prestito.
Il reddito da tali attività per le banche russe ammonta a 35,1 miliardi di
rubli nel mese di marzo (1 miliardo di dollari). I dati sono stati
pubblicati dalla Banca centrale. Tuttavia, il sistema bancario ha dimostrato
ancora una perdita di 9,9 miliardi di rubli per il mese a causa di perdite nei
cambi di valuta.
( da "Miaeconomia"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
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passaporto per gli hedge fund (30/04/2009) Non solo le agenzie di rating ma
anche gli hedge fund dovranno sottostare a maggiori vincoli se vogliono operare
sul territorio europeo. E' il succo di una proposta di direttiva della
Commissione europea adottata ieri dopo - anche in questo caso - non poche
mediazioni. Le nuore regole impongono ai cosiddetti fondi speculativi - altro capro espiatorio della crisi finanziaria
mondiale - una maggiore vigilanza sulle loro operazioni, che saranno anche
obbligati a registrarsi in base a parametri unificati. In sintesi i gestori
fondi di investimento alternativi dovranno registrarsi in via obbligatoria,
comunicare con quali strumenti e su quali mercati operano, quali siano
le loro esposizioni e fornire regolarmente i dati sulle loro performance e sui
livelli di rischio. Va detto che sono esentati da queste regole gli hedge fund
che contino su un portafogli ancorato sotto i 100 milioni di euro. Le norme
riguardano anche il cosiddetto "private equity", in questo caso il
limite sotto cui le regole non si applicano è pari a 500 milioni di euro. Si
tratta di uno dei compromessi raggiunti per sbloccare le norme che rischiavano
di non vedere l'approvazione, come ammette lo stesso commissario al mercato
interno europeo, McCreevy, "che comunque permette di fare rientrare sotto
le nuove regole il 30% dei gestori che da soli hanno in mano il 90% degli hedge
fund in Europa". Lo stesso McCreevy ha commentato la proposta spiegando
che si tratta del primo tentativo al mondo di creare una struttura normativa
per i fondi alternativi di investimento, un mercato da 2mila
miliardi di euro, con un ruolo importante in Europa, perché sono una alternativa alle banche per le società
europee. Inoltre spiega il commissario la Commissione ha
recepito alla lettera quanto uscito dal recente G20 di Londra sulla crisi
finanziaria globale, sottolineando che oltre ai doveri con le nuove
norme i gestori degli hedge fund potranno muoversi in tutta Europa. Ora la
partita si gioca nel Parlamento europeo e nel Consiglio, dove chissà non
vengano fuori altri compromessi, ci sono paesi che si metteranno di traverso
perché direttamente interessati. Primo tra tutti il Lussemburgo, ma una certa
cautela a mettere regole si e vista dalla Francia, dalla Gran
Bretagna e anche dallItalia. 6 voti - » Vota questa notizia »
( da "Denaro, Il" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Campania lavoro
Caan: è crisi per il centro di Volla E' crisi finanziaria per il centro agroalimentare di Volla (Caan) di cui sono soci
Comune, Regione, Provincia, Camera di commercio e le Pmi del settore. I
commercianti consorziati nel polo commerciale alimentare ubicato alle porte di
Napoli guidati dal presidente del consorzio ortofrutta Francesco Solina sono
pronti ad incrociare le braccia. Una riduzione del canone di locazione
degli spazi vendita del 40 per cento, da applicarsi retroattivamente la
richiesta ai soci di parte pubblica. Tra le rivendicazioni anche il
completamento dei lavori edilizi per la sistemazione delle vie di accesso al
mercato e delle strutture e l'allestimento di servizi integrati. La perdita
media mensile è di circa 140 mila euro, ossia la differenza tra il fatturato
(circa 61 mila euro) e i costi di gestione (204 mila euro). I commercianti
chiedono anche l'apertura immediata di un tavolo di concertazione con Comune,
Regione e Provincia. del 30-04-2009 num.
( da "Denaro, Il" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Mediterraneo turchia
L'industria farmaceutica cresce e diventa traino per uscire dalla crisi Il segretario generale della Afid (Aziende Farmaceutiche
Research-based), Engin Guner, afferma che l'industria farmaceutica turca ha il
potenziale per sollevare la Turchia dalle difficoltà dovute alla crisi finanziaria internazionale. L'industria farmaceutica turca ha raggiunto un
livello di qualità che permette le esportazioni di farmaci verso mercati con
norme più severe di quelle turche, come quello degli Usa e della
Germania. L'industria del settore ha sviluppato una sostanziale capacità con
una forte infrastruttura e risorse umane di talento e, secondo Guner, si trova
attualmente ad un bivio. Ad ogni modo, vi sono ancora difficoltà nell'affrontare
problemi che Guner definice cronici, nel corso di un'intervista presso la
Anatolia News Agency. A causa delle attuali difficoltà di investimento, il
settore non ha potuto raggiungere un livello soddisfacente di progresso,
secondo Guner. Le importazioni di alta tecnologia sono aumentate, come quelle
delle materie prime, ma la Turchia spende ancora 10 dollari in medicine
importate dall'estero, per ogni dollaro che ricava dalle esportazioni.
Nonostante questo, il settore farmaceutico in Turchia sta per diventare un
importante player nel mercato farmaceutico internazionale. Il prossimo passo
sarà quello di investire di più nella ricerca e nello sviluppo con tecnologie
avanzate e sviluppare le esportazioni. La strada per ottenere questi obiettivi
passa attraverso l'aumento delle capacità innovative e il miglioramento
dell'ambiente per gli investimenti, nonché l'attrazione di lavoro di ricerca e
sviluppo dall'estero in Turchia. del 30-04-2009 num.
( da "ITnews.it" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Press Release 30
April 2009 For further information, please contact: Beat Werder +33 (0)1 46 98
71 39 Chief Communications Officer Marco Circelli +44 (0) 207 553 8106 Head
Investor Relations SCOR Global Life presenta dati relativi al valore intrinseco
(European Embedded Value o "EEV") che dimostrano la solidità dell'attività Vita di SCOR nel contesto della crisi finanziaria. I dati confermano la capacità di creazione di valore a lungo
termine del quinto riassicuratore mondiale, con posizioni leader in Europa e in
diversi mercati asiatici. Con una quota di mercato totale dell'8% a livello
mondiale e del 14% in Europa, SCOR Global Life registra premi lordi emessi per
2.700 milioni di euro nel 2008. Oltre il 70% del portafoglio è
costituito delle attività tradizionali di rischio mortalità e a operazioni di
finanziamento sulle quali l'impatto dei rischi economici è modesto. - SCOR's
2008 Life EEV performs positively growing to EUR 1.7 billion with a strong EEV
operating profit of EUR 182 million. - Increase in EEV of 3.9% demonstrates the
resilience of SCOR Global Life's business model in the financial crisis. - Solid value of new business of EUR 48 million,
with a new business margin of 3.4%, testifying to the strength of the
franchise. - Strong Life operating performance partially impacted by financial
market turmoil resulting in EEV earnings of EUR 63 million. - SCOR continues to
strictly apply market-consistent valuation of EEV, using unadjusted risk-free
rates and year-end implied volatilities. - The value not recognised under IFRS
of EUR 255 million despite financial market impact. - SCOR Global Life sees
numerous business opportunities in the current financial crisis
that have led to an increased demand for reinsurance capital and have
contributed to a healthy stream of business. Gilles Meyer, Chief Executive
Officer of SCOR Global Life, comments: "The strong European Embedded Value
results by SCOR Global Life prove the healthy business fundamentals of the Life
portfolio and especially its resilience to economic shocks. The strong EEV
results underpin the fact that SCOR Global Life has a very strong franchise and
operates a business model perfectly suited to the specific nature of the Life
reinsurance market, allowing us to be optimistic for the future, confirm our
strategic ambitions and to deliver strong future value to the Group by reaching
the expected operating margin of 6.0%." Strong underlying performance of
the Life business SCOR Global Life's total EEV increased by EUR 17 million to
EUR 1.655 billion excluding capital movements and acquisitions. Including
capital movements and acquisitions the EEV reached EUR 1.702 billion in 2008
against EUR 1.638 billion the previous year, an increase of 3.9%. The return on
EEV (calculated as EEV earnings divided by the opening EEV) reached 3.8%
against 13.4% previously. The EEV per share stands at EUR 9.5. The 2008 EEV
operating profit has reached a strong EUR 182.3 million, only slightly down
compared to the 2007 profit of EUR 188.3 million. The value added by new business
is EUR 47.9 million versus EUR 59.7 million in the previous period, a decrease
of 20% that is due to more selective underwriting in the US. The new business
margin is 3.4% (after tax, expenses and cost of capital). Positive experience
variances on business in force include the differences between actual
experience and projected results for mortality, morbidity, lapses and
acquisition costs. These amount to approximately EUR 25 million, underlining
the prudent assumptions and favourable experiences in the portfolio recorded
during the year 2008. Total EEV earnings, taking into account economic
variances such as economic assumption changes and investment variances,
decrease by 69% in 2008 from EUR 203 million to EUR 63 million. The EEV not
recognised in IFRS equity is EUR 255 million and is thus stable compared to
2007 (EUR 264 million). * * * Details of the European Embedded Value approach
used by SCOR Global Life, including analysis of Embedded Value from 2007 to
2008, as well as details of the methodology used, analysis of sensitivities to
certain key parameters and reconciliation of the Embedded Value to the IFRS
equity of SCOR, can be found in the document entitled "SCOR Global Life
European Embedded Value 2008 - Supplementary Information" and the "SCOR
Global Life" slide show presentation, both of which are available at
www.scor.com. The Embedded Value has been calculated in accordance with the
European Embedded Value Principles published in May 2004 and October 2005 by
the CFO Forum. Tillinghast, the insurance consulting business of Towers Perrin,
have been engaged to review the methodology and assumptions used and the
calculations made by SCOR to determine the European Embedded Values. The scope
of their review and opinion is presented in "2008 European Embedded Value
- Supplementary Information". This EEV disclosure should not be viewed as
a substitute for SCOR's primary financial statements. Forward-looking
statements SCOR does not communicate "profit forecasts" in the sense
of Article 2 of (EC) Regulation n 809/2004 of the European Commission. Thus,
any forward-.looking statements contained in this communication should not be
held as corresponding to such profit forecasts. Information in this
communication may include "forward-looking statements", including but
not limited to statements that are predictions of or indicate future events,
trends, plans or objectives, based on certain assumptions and include any
statement which does not directly relate to a historical fact or current fact.
Forward-looking statements are typically identified by words or phrases such
as, without limitation, "anticipate", "assume",
"believe", "continue", "estimate",
"expect", "foresee", "intend", "may
increase" and "may fluctuate" and similar expressions or by
future or conditional verbs such as, without limitations, "will",
"should", "would" and "could." Undue reliance
should not be placed on such statements, because, by their nature, they are
subject to known and unknown risks, uncertainties and other factors, which may
cause actual results, on the one hand, to differ from any results expressed or
implied by the present communication, on the other hand. Please refer to SCOR's
document de référence filed with the AMF on 5 March 2009 under number D.09-0099
(the "Document de Référence"), for a description of certain important
factors, risks and uncertainties that may affect the business of the SCOR
Group. As a result of the extreme and unprecedented volatility and disruption
of the current global financial crisis, SCOR is exposed
to significant financial, capital market and other risks, including movements
in interest rates, credit spreads, equity prices, and currency movements,
changes in rating agency policies or practices, and the lowering or loss of
financial strength or other ratings. Copyright Hugin Questo comunicato é
distribuito da Hugin. L'emittente è l'unico responsabile per il contenuto del
comunicato. [CN#152677]
( da "Velino.it, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
Bankitalia: per istituti Ue problemi di autocartolarizzazione Roma, 30 apr
(Velino) - Le banche europee, non soltanto italiane, hanno un problema chiamato
autocartolarizzazione. è quanto emerge da un documento tecnico della Banca dItalia
che ha per oggetto “Problematiche segnaletiche relative alle operazioni di
autocartolarizzazione effettuate dalle banche”. Le operazioni di
autocartolarizzazione - cioè operazioni di cartolarizzazione in cui la banca originator
riacquista la totalità dei crediti emessi dal veicolo – sono un fenomeno
abbastanza recente, legato alla crisi finanziaria che
ha colpito il sistema negli ultimi due anni, si legge nel report riservato della
Banca centrale governata da Mario Draghi. Ecco uno dei nodi: “Come si evince da
una preliminare indagine effettuata sullargomento, le banche
stanno attualmente segnalando almeno 28 miliardi di euro in meno di crediti in
portafoglio e lequivalente in più di titoli. Questo accade non solo per le statistiche
mensili di bilancio ma anche per le segnalazioni decadali che, come noto, sono
utilizzate attualmente anche dalla Vigilanza per monitorare landamento
dei prestiti”. (spr) 30 apr 2009 13:19
( da "Dagospia.com"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
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articolo --> DAVE! IL PRESIDENTE OBAMA SI è DATO MOLTO DA
FARE IN QUESTI PRIMI 100 GIORNI. BUSH, INVECE, HA PASSATO I PRIMI 100 GIORNI
DEL SUO PRIMO MANDATO NELLO STUDIO OVALE A CERCARE L'ANGOLO
Dal canale satellitare
Raisat Extra Oggi c'erano 30° e il clima era soffocante... come Barbara
Walters. E' una mia impressione o sembra che sia agosto? La gente va al mare,
gli Yankees sono stati eliminati ai play off... Barbara Walters Il sole era così forte, che mi è
rimasto il segno della mascherina contro l'influenza suina. Oggi faceva così
caldo che il pirata somalo ha preso in ostaggio Ben & Jerry (Nota marca di
gelati, ndr). Potete incontrare il pirata un po' ovunque a New York. Nel
weekend è andato al matrimonio di Spencer e Heidi, stasera è stato l'ospite
d'onore a un barbecue di Comedy Central. Il mese prossimo farà la prolusione
alle lauree della Columbia University. Barack Obama
festeggia i primi 100 giorni di presidenza e ha dovuto occuparsi della crisi finanziaria. Oltre a tutto questo, Obama vive con la suocera. Il poveretto
non ha mai tregua! L'Air Force One è venuto a New York per scattare alcune
foto. Così l'hanno mandato qui e ha iniziato a sorvolare la città. Questa è una
cosa che mi aspetterei dall'amministrazione Bush. mel gibson Il
presidente Obama ha ammesso di aver commesso un errore. Non so se state tenendo
il conto, ma Bush mantiene un distacco di 10.000 errori rispetto a Obama.
Quindi non c'è da preoccuparsi, possiamo stare tranquilli. Ma ci pensate ?
Santo cielo ! Un 747 che sorvola New York. Stavo pensando una cosa... Non
vedevamo un presidente imbarazzato per una fusoliera larga da quando... Domani
terminano i primi 100 giorni della presidenza di Obama. Tanto per darvi un'idea
di cos'altro accade nel Paese, oggi John McCain ha lucidato la sua Pontiac. Il
presidente Obama si è dato molto da fare in questi primi 100 giorni. Bush,
invece, ha passato i primi 100 giorni del suo primo mandato nello Studio Ovale
a cercare l'angolo. La moglie di Mel Gibson ha chiesto il divorzio. Divorzia da
Mel perché la sua amante è rimasta incinta. Mel è infuriato e sta ancora
cercando il modo di dare la colpa agli ebrei. [30-04-2009] barack obama
( da "KataWeb News" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
senza il mattone..
Spagnoli ci avete scocciato: pensate ai vostri guai 28 marzo 2009 alle 14:15 —
Autore: babelick — 168 commenti Gentile ambasciatore Terracciano, complimenti e
sentiti ringraziamenti. Ci ha vendicati. La lettera che ha inviato al
quotidiano El Pais, nella sua veste di capo della rappresentanza italiana
presso il governo spagnolo, non sembra neanche scritta da un diplomatico di
carriera; meglio, è opera di un diplomatico di razza rara, tanto è chiara, asciutta,
ferma, e, lo faccia dire a me, sacrosantamente scocciata. Quel giornale così
faziosamente filo Zapatero, praticamente un organo di partito, anche di quello
Democratico italiano del quale corre in premuroso e regolare soccorso, la deve
smettere di denigrare il governo e il Paese. Non c'entra niente qui la libertà
di stampa; come lei sottolinea, il tentativo di demolire l'immagine dell'Italia
tra gli spagnoli risponde invece a un disegno di servitù politica che nessun
organo di stampa italiano si sognerebbe di progettare, piaccia o no il governo
di José Luis Zapatero, per gli intimi Bambi. Succede che gli equilibri politici
europei siano cambiati, che un asse Sarkozy-Merkel-Berlusconi minacci il ruolo
della Spagna e le sue numerose, troppe, poltrone, ben sei super incarichi
istituzionali europei. Succede che le cose non vadano più bene per l'economia,
crollata miseramente dopo il boom edilizio e tante rivendicazioni di tronfio
primato; che la politica estera sia un disastro, e il presidente Barack Obama nella
nuova versione militare contro Bin Laden non si sia rivelato l'amico che
ingenuamente la sinistra in Europa aveva immaginato; che il federalismo morda
le calcagna a Madrid, visto l'apporto determinante del partito catalano alla
rielezione dei socialisti. Il governo è nervoso e la butta sugli attacchi ad
altri Stati, il Pais pubblica fedele, se serve, anticipa. Così l'Italia è
descritta come dominio di un tiranno nello stile delle dittature latino
americane, Pinochet naturalmente, non Hugo Chavez, il presidente del Consiglio
eletto ha bisogno dello psichiatra, qui si praticano tortura e politiche
razziste. Ha fatto bene, ambasciatore, a dire basta, anche perché c'è davvero
poco, scansato il fango delle calunnie, di cui vantarsi in casa Zapatero. Al
mini-summit europeo del 4 ottobre del 2008 i capi di Stato di Berlino, Roma,
Parigi e Londra, si sono incontrati per decidere sulle
posizioni comuni da adottare contro la crisi finanziaria,
lasciando fuori la Spagna, che pure Zapatero aveva definito «l'economia più
solida del mondo», addirittura il Paese sopra la media europea per reddito pro
capite. Per il premier spagnolo fino a pochi mesi fa «il sorpasso dell'Italia
ha fatto deprimere molto il primo ministro Berlusconi» e «in realtà, il
mio obiettivo è quello di superare la Francia, anche se l'amico Sarkozy non
vuole neanche sentirselo dire». Subito dopo la crisi
internazionale ha svelato il bluff dell'economia spagnola. La recessione ha
gettato anche la Spagna in una crisi profonda:
crescita dell'1,4% nel 2008, e non del 3,5% come annunciato dal governo. Un
dato che riporta il Paese agli stessi risultati del 1993. Il boom economico era
stato gonfiato dagli aiuti europei allo sviluppo, investiti quasi
esclusivamente nell'edilizia, un settore in forte perdita già dai primi mesi
dell'anno, cioè prima della crisi internazionale. La crisi ha messo a nudo le bugie sulla politica di sicurezza e
immigrazione, a lungo mantenute, anche se sulle zattere dei clandestini
l'ordine è sempre stato di sparare. Nei giorni scorsi 200 organizzazioni hanno
presentato alla Procura generale dello Stato una denuncia contro il ministero
dell'Interno, accusando la polizia di «arresti mirati», «retate» e «controlli
d'identità di massa», insomma di eseguire gli ordini per l'arresto di una «quota»
minima mensile di immigrati per ciascun distretto. Gli immigrati sono saliti da
mezzo milione a 5,2 milioni nel 2008, su una popolazione totale per la Spagna
di 46 milioni di persone. Con una disoccupazione giunta ormai al 14%, il
governo ha cambiato ufficialmente politica. La «Ley de Extranjeria» presentata
a dicembre prevede severe misure restrittive: oltre all'aumento da
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Slovacchia/ Crisi,
Ue approva aiuti da 500mila euro per imprese di Apcom Disponibili fino alla
fine del 2010 -->Bruxelles, 30 apr. (Apcom-Nuova Europa) - La Commissione
europea ha approvato un pacchetto di aiuti fino a 500mila euro elaborato dalla Slovacchia per aiutare le imprese a superare la crisi. Lo riferisce un comunicato, spiegando che il provvedimento sarà
disponibile fino alla fine del 2010 per le aziende che non erano in difficoltà
prima del 1 luglio 2008, ovvero prima dello scoppio della crisi finanziaria ed economica. Gli aiuti verranno elargiti sotto forma di
sussidi, esenzioni fiscali e sconti di sanzioni. "Il programma
aiuterà ad alleviare le difficoltà delle aziende slovacche colpite dall'attuale
crisi finanziaria senza provocare distorsioni indebite
della concorrenza", osserva il commissario Ue alla Concorrenza, Neelie
Kroes.
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Piemonte/ Torino,
sequestrati 5,48 milioni in banconote false di Apcom Carabinieri smascherano
professionista del raggiro -->Roma, 30 apr. (Apcom) - Sequestrati a Torino
5,48 milioni di euro in banconote false nell'ambito di una
indagine sulle truffe ai commercianti. I carabinieri della stazione Pozzo
Strada hanno denunciato un professionista del raggiro che prestava denaro ai
negozianti in crisi
finanziaria. Si suppone che le truffe possano
essere molte di più in tutta Italia.
( da "ITnews.it" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Press Release 30
April 2009 For further information, please contact: Beat Werder +33 (0)1 46 98
71 39 Chief Communications Officer Marco Circelli +44 (0) 207 553 8106 Head of
Investor Relations SCOR annuncia dei risultati solidi per i primi tre mesi del
( da "Velino.it, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
Crisi, Passera: Tempi ancora incerti ma noi siamo sereni Roma, 30 apr (Velino)
- Cè ancora incertezza sui tempi della crisi finanziaria ed
economica ma Intesa Sanpaolo “può guardare con serenità alla situazione” grazie
“al lavoro fatto” e, anzi, dalla recessione “può uscire ulteriormente
rafforzata”. Ne è convinto lamministratore delegato del gruppo
bancario Corrado Passera
che, nella sua relazione sul bilancio 2008 che lassemblea dei
soci oggi deve approvare, ha sottolineato più volte “la determinazione della
banca ad affrontare la
crisi” senza farsi travolgere. Certo “non sapendo
quanto grave potrà essere ancora la crisi e quanto
durerà – ha aggiunto Passera – abbiamo deciso di mettere un po
più di fieno in cascina perché non sappiamo quanto linverno sarà lungo”.
Lassemblea infatti deve dare lok non solo al bilancio 2008, con un
utile consolidato di oltre 2,5 miliardi, ma alla decisione di non distribuire dividendo alle
azioni ordinarie ma solo 0,026 euro per ogni azione di risparmio, proprio “con
l'obiettivo di rafforzare il patrimonio per affrontare la crisi
finanziaria in corso”. “La banca – ha proseguito lad
di Intesa Sanpaolo
nella sua relazione – ha affrontato con rapidità la crisi,
in particolare quella di liquidità, predisponendo riserve nonché risorse per
essere indipendente dallandamento del mercato e poter rispettare
gli impegni rimanendo vicini alleconomia italiana e degli altri paesi in cui operiamo”.
Anche “la redditività si mantiene solida – ha sottolineato ancora Passera – e
abbiamo evitato il pericolo di eccessivo indebitamento in cui sono caduti altri
istituti. Il rapporto tra patrimonio tangibile e attivi ci pone come la prima
banca italiana ed europea”. Lamministratore delegato del gruppo
ha quindi ringraziato tutti i dipendenti di Intesa Sanpaolo, osservando come “è
grazie al lavoro fatto in tutti questi anni dalle 100 mila persone che lavorano per noi” che si può “guardare
più serenamente alla situazione” attuale. Nel 2008 le perdite sui crediti hanno
raggiunto “cifre importanti”, ha poi ammesso Passera, aggiungendo che
“sicuramente saliranno” visto che già “nei primi due mesi dellanno
nuovo cè
stato un peggioramento della qualità del credito rispetto ai periodi
corrispondenti” e dunque è probabile che nel 2009 “avremo il picco della
quantità di perdite su crediti”. Ma la banca ha comunque “voglia di stare
vicina alleconomia italiana”, ha assicurato lad di Intesa Sanpaolo, e lo potrà
fare proprio grazie alla forte posizione di liquidità del gruppo che è “tra le
migliori a livello mondiale”. In un momento “in cui è necessario assicurare
alleconomia non il maggiore, ma il migliore supporto, la nostra posizione – ha affermato
– è di grandissima responsabilità”. Quanto alle previsioni sui risultati del
2009, “ci aspettiamo un utile netto robusto e la possibilità di tornare a
distribuire il dividendo – ha chiosato Passera – anche se è troppo presto per
prendere impegni di dimensione e quantità”. (sis) 30 apr 2009 15:47
( da "Sicilia, La"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
L'Amt di nuovo in
difficoltà «Oggi polizze pagate navighiamo a vista» Giuseppe Bonaccorsi La
notizia è stata ufficializzata dal consigliere del Pd Saro D'Agata durante
dell'ultimo Consiglio comunale chiamato a votare le dismissioni. Ed è stata al
centro di un «vivace» scambio di opinioni tra il rappresentante
dell'opposizione e il Ragioniere generale. Questa mattina i funzionari della
Ragioneria e dell'assessorato comunale al Bilancio erano stati convocati a
Palermo dalla sezione di controllo della Corte dei conti per fornire i
documenti sulle misure correttive richieste dai magistrati con la deliberazione
n. 100 dell'ottobre 2008. Ma l'amministrazione avrebbe chiesto un rinvio alla
Corte che è stato accolto. L'audizione è stata quindi riconvocata martedì prossimo,
5 maggio e a quel punto l'amministrazione dovrà dare conto alle richieste dei
giudici contabili che in caso contrario potrebbero trasmettere il fascicolo
alla Procura. Questa la sintesi della notizia che è stata divulgata in aula da
D'Agata e che potrebbe essere al centro delle pressanti richieste
dell'amministrazione al Consiglio per accelerare l'iter delle ultime delibere
propedeutiche al Bilancio. La Corte aveva convocato il Comune a Palermo con
lettera recapitata in Comune il 22 aprile. E in allegato aveva inviato in
Comune anche un documento di due pagine in cui sono elencate le osservazioni
sulle quali martedì dovranno rispondere i funzionari dell'ente. Nel dettaglio
del documento i magistrati tornano a ribadire le loro forti perplessità su alcuni
punti e anche sulle modalità di spesa dei 140 milioni. E scrivono: «Preso atto
della impossibilità di procedere all'alienazione degli immobili alla società
Sviluppo e patrimonio, con determina dirigenziale del 30 dicembre 2008 sono
stati cancellati i residui attivi connessi alla citata operazione per
133mln467mila350 euro ed è stata contestualmente accertata l'entrata di 140
milioni a ripianamento dei disavanzi dell'Ente. Tali operazioni - spiega la
Corte - non sono conformi all'orientamento espresso da questa sezione con la
deliberazione n.100/2008». Nella delibera citata la Corte riferendosi al
finanziamento Cipe, concesso per ripianare disavanzi anche si spesa corrente,
riconosce il carattere di «norma eccezionale» attribuitogli, ma puntualizza:
«Ad avviso di questa Corte la portata eccezionale della norma in esame si
circoscrive in questo ristretto ambito e non può essere estesa nel senso di
consentire una deroga anche alle prescrizioni che stabiliscono un termine
massimo per il ripiano dei disavanzi di amministrazione e dei debiti di cui
all'art. 194 del Tuel». E riferendosi subito dopo alla delibera di equilibrio
di Bilancio di previsione
( da "KataWeb News"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
senza il mattone..
Spagnoli ci avete scocciato: pensate ai vostri guai 28 marzo 2009 alle 14:15 —
Autore: babelick — 174 commenti Gentile ambasciatore Terracciano, complimenti e
sentiti ringraziamenti. Ci ha vendicati. La lettera che ha inviato al quotidiano
El Pais, nella sua veste di capo della rappresentanza italiana presso il
governo spagnolo, non sembra neanche scritta da un diplomatico di carriera;
meglio, è opera di un diplomatico di razza rara, tanto è chiara, asciutta,
ferma, e, lo faccia dire a me, sacrosantamente scocciata. Quel giornale così
faziosamente filo Zapatero, praticamente un organo di partito, anche di quello
Democratico italiano del quale corre in premuroso e regolare soccorso, la deve
smettere di denigrare il governo e il Paese. Non c'entra niente qui la libertà
di stampa; come lei sottolinea, il tentativo di demolire l'immagine dell'Italia
tra gli spagnoli risponde invece a un disegno di servitù politica che nessun
organo di stampa italiano si sognerebbe di progettare, piaccia o no il governo
di José Luis Zapatero, per gli intimi Bambi. Succede che gli equilibri politici
europei siano cambiati, che un asse Sarkozy-Merkel-Berlusconi minacci il ruolo
della Spagna e le sue numerose, troppe, poltrone, ben sei super incarichi
istituzionali europei. Succede che le cose non vadano più bene per l'economia,
crollata miseramente dopo il boom edilizio e tante rivendicazioni di tronfio
primato; che la politica estera sia un disastro, e il presidente Barack Obama
nella nuova versione militare contro Bin Laden non si sia rivelato l'amico che
ingenuamente la sinistra in Europa aveva immaginato; che il federalismo morda
le calcagna a Madrid, visto l'apporto determinante del partito catalano alla
rielezione dei socialisti. Il governo è nervoso e la butta sugli attacchi ad
altri Stati, il Pais pubblica fedele, se serve, anticipa. Così l'Italia è
descritta come dominio di un tiranno nello stile delle dittature latino
americane, Pinochet naturalmente, non Hugo Chavez, il presidente del Consiglio
eletto ha bisogno dello psichiatra, qui si praticano tortura e politiche
razziste. Ha fatto bene, ambasciatore, a dire basta, anche perché c'è davvero
poco, scansato il fango delle calunnie, di cui vantarsi in casa Zapatero. Al
mini-summit europeo del 4 ottobre del 2008 i capi di Stato di Berlino, Roma,
Parigi e Londra, si sono incontrati per decidere sulle
posizioni comuni da adottare contro la crisi finanziaria,
lasciando fuori la Spagna, che pure Zapatero aveva definito «l'economia più
solida del mondo», addirittura il Paese sopra la media europea per reddito pro
capite. Per il premier spagnolo fino a pochi mesi fa «il sorpasso dell'Italia
ha fatto deprimere molto il primo ministro Berlusconi» e «in realtà, il
mio obiettivo è quello di superare la Francia, anche se l'amico Sarkozy non
vuole neanche sentirselo dire». Subito dopo la crisi
internazionale ha svelato il bluff dell'economia spagnola. La recessione ha
gettato anche la Spagna in una crisi profonda:
crescita dell'1,4% nel 2008, e non del 3,5% come annunciato dal governo. Un
dato che riporta il Paese agli stessi risultati del 1993. Il boom economico era
stato gonfiato dagli aiuti europei allo sviluppo, investiti quasi
esclusivamente nell'edilizia, un settore in forte perdita già dai primi mesi
dell'anno, cioè prima della crisi internazionale. La crisi ha messo a nudo le bugie sulla politica di sicurezza e
immigrazione, a lungo mantenute, anche se sulle zattere dei clandestini
l'ordine è sempre stato di sparare. Nei giorni scorsi 200 organizzazioni hanno
presentato alla Procura generale dello Stato una denuncia contro il ministero
dell'Interno, accusando la polizia di «arresti mirati», «retate» e «controlli
d'identità di massa», insomma di eseguire gli ordini per l'arresto di una
«quota» minima mensile di immigrati per ciascun distretto. Gli immigrati sono
saliti da mezzo milione a 5,2 milioni nel 2008, su una popolazione totale per
la Spagna di 46 milioni di persone. Con una disoccupazione giunta ormai al 14%,
il governo ha cambiato ufficialmente politica. La «Ley de Extranjeria»
presentata a dicembre prevede severe misure restrittive: oltre all'aumento da
( da "Trend-online"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Scenario finanziario
ed euro dollaro FOREX, clicca qui per leggere la rassegna di Fabio Caldato ,
30.04.2009 16:52 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!!
il break up della trend line ribassista,avvenuto nel dopo FED. Larea
( da "Asca" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
CRISI: IFEL-ANCI,
CON SBLOCCO RESIDUI PASSIVI 15MLD PER INVESTIMENTI (ASCA) - Roma, 30 apr -
L'Anci pone da tempo il problema della contrazione della spesa per investimenti
dovuta ai limiti posti dal patto di stabilita' interno. Inoltre, la crisi
finanziaria in atto impone a tutta la
Pubblica Amministrazione di porre in essere ogni azione volta a far ripartire
l'economia e salvaguardare l'occupazione. I Comuni Italiani hanno piu' volte
offerto il proprio contributo chiedendo lo sblocco dei residui passivi per dare
esecuzione alle opere gia' cantierate: le stime Ifel indicano una potenzialita'
di spesa pari ad almeno 15 miliardi di euro immediatamente spendibili. Anci ed
Ifel stanno conducendo un'indagine al fine di avere un quadro complessivo del
fenomeno, sia in termini qualitativi che quantitativi. Da quanto emerso fin'ora
vengono confermate le prime stime, dato che le risposte pervenute da un terzo
(33%) dei Comuni soggetti al Patto di Stabilita' interno indicano come risorse
spendibili 4 miliardi e 560 milioni. Dal punto di vista della tipologia, le
opere che possono immediatamente vedere una importante accelerazione sono
quelle riferibili alla viabilita' ed invece quelle che potrebbero essere
avviate in tempi rapidi quelle relative all'edilizia scolastica, in particolare
nei comuni di minore dimensione demografica. Dopo un lungo confronto in merito
al ruolo dei Comuni e' stato approvato il decreto legge
( da "Giornale.it, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il mondo continua a
lottare contro la recessione, il Pil americano sprofonda a -6%, ma c'è qualcuno
che ha già vinto. I soliti noti, sì, proprio loro, la casta dei banchieri Usa
che, come spiego in questo articolo nel 2009 si appresta ad incassare stipendi
e bonus strepitosi, quasi allo stesso livello del fantastico (per loro) 2007:
nei primi tre mesi dell'anno le sei principali banche americane hanno
accantonato la bellezza di 36 miliardi di dollari per il prorio management. Chi
lavora nel dipartimento trading e investimenti bancari di JPMorgan Chase, ad
esempio, assapora già, per l'anno in corso, un reddito medio pro capite di
509mila dollari, mentre nell'ultima annata senza eccessi, il 2006, era stato di
345mila dollari. Intanto, però, le banche continuano a licenziare e a
delocalizzare gli impieghi più modesti in India e nelle Filippine. E' il loro
modo di ringraziare il contribuente americano. Intanto, grazie al New York
Times, sappiamo con certezza che l'uomo scelto da Obama per risanare l'economia
statunitense, il ministro del Tesoro Timothy Geithner quando era alla guida
della Federal Reserve aveva rapporti scandalosamente stretti con i banchieri
(per i dettagli leggere qui). Insomma, era e resta il loro uomo. Intanto i
banchieri festeggiano anche in Gran Bretagna (bonus per 7 miliardi) , mentre il
numero uno di Societé Générale Daniel Bouton dopo aver fatto disastri se ne va
con una pensione da 730 mila euro. E tutto torna come prima: la casta dei
banchieri continua a comandare. Scritto in giustizia, banche, capitalismo, crisi, manipolazione, era obama, notizie nascoste,
globalizzazione, economia, società, gli usa e il mondo Commenti ( 8 ) » (2
voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello
Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico
28Apr 09 Influenza suina. Panico nel mondo per 7 morti Non mi piace scrivere
più post sullo stesso argomento a distanza di poche ore. Ma non posso esimermi
dal farlo. L'Oms ha dichiarato oggi che i morti provocati dall'influenza suina
sono sette. Tutti gli altri sono solo sospetti. Ciò nonostante la California
proclama lo stato d'emergenza, Obama chiede fondi straordinari per 1,5 miliardi
di dollari e, come previsto, spuntano casi inquietanti in tutta Europa. Un
panico mondiale per 7 morti, mentre la Novartis ci fa sapere che entro due mesi
sarà pronto il vaccino e gli infettologi raccomandano "farmaci specifici
per il trattamento-prevenzione dell'influenza umana da virus suino come
l'Oseltamivir (ovvero l'immancabile Tamiflu della Roche, già prescritto contro
l'aviaria) e lo Zanimivir" (fonte: dieci domane e risposte pubblicate oggi
dal Giornale a firma di Manila Alfano e Matthias Pfaender). Se non è spin
questo. AGGIORNAMENTO: In questo articolo spiego come si costruisce ad arte il
panico globale e paragono l'aviaria alla suina. Inoltre: la conferenza stampa
di ieri di Obama rafforza i miei sospetti. Barack l'ha aperta parlando
dell'influenza suina e la prima domanda è stata su questo tema. Ieri è stato
annunciato il crollo del 6% del Pil americano e tra 4 giorni verranno resi noti
i risultati dello stress-test sulle banche, eppure su 13
domande neanche una era riferita alla crisi finanziaria,
che così viene dimenticata da tutti e Wall Street può salire del 2%.
Complimenti agli spin doctor di Mr. President: l'influenza suina era
un'occasione strepitosa e loro non se la sono lasciata scappare. Scritto in crisi, comunicazione, influenza suina, psicosi, spin, manipolazione,
notizie nascoste, globalizzazione, società, era obama, gli usa e il
mondo Commenti ( 59 ) » (6 voti, il voto medio è: 4.33 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 27Apr 09 E la Cina diventa sempre più
influente nel mondo Il mondo è angosciato dalla crisi
economica, ma c'è chi approfitta di questa situazione - e del declino degli
Stati Uniti - per ampliare le propria influenza nel mondo. Chi? La Cina,
ovviamente, che stringe accordi commerciali e finanziari in Asia, in Africa e
persino nell'America Latina. Concede prestiti non più solo in dollari, ma anche
in yuan e propone un modello di sviluppo alternativo a quello anglosassone,
come spiego in questo articolo . Il tutto con discrezione ed efficacia, mentre
l'America si dimostra incapace di reagire. Pechino potrebbe diventare una
superpotenza molto prima del previsto, secondo l'economista Nouriel Roubini
addirittura entro dieci anni. Scritto in capitalismo, crisi,
era obama, globalizzazione, cina, notizie nascoste, gli usa e il mondo Commenti
( 55 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 25Apr 09 Influenza suina, una psicosi molto sospetta. Nelle ultime 24
ore è scattato l'allarme in Messico per l'influenza suina e i media di tutto il
mondo hanno ripreso la notizia con toni drammatici evocando il rischio di un
contagio planetario. Sarà, ma gli studi sullo spin mi hanno insegnato a
diffidare degli allarmi su improvvise epidemie provocate da malattie
misteriose. Ricordate la Mucca pazza? E quelle immagini angoscianti dei bovini
tremanti? All'epoca ci dissero che l'encefalopatia spongiforme bovina, variante
del morbo di Creutzfeldt-Jakob, avrebbe provocato la morte di migliaia di
persone, nonostante l'abbattimento di decine di migliaia di capi. Ma a oggi
sono stati registrati 183 casi in tutto il mondo. Le autorità fecero bene a
mettere al bando le farine di origine animale, che costringevano degli erbivori
a trasformarsi in carnivori; ma l'allarme fu eccessivo. E la Sars? Vi ricordate
le immagini dei condimini sigillati, con i medici che vi entravano indossando
degli scafandri simili a quelli degli astronauti? Furono pochissime le vittime,
ma ci fu panico in tutto il mondo. Oggi il virus pare sia scomparso. Ancora:
l'influenza aviaria, Esiste dal 1878 e i casi di trasmissione all'uomo sono
rarissimi. Eppure il mondo nel 2005 non parlava d'altro; i governi decisero di
rendere obbligatorie stock di riserva del Tamiflu, un farmaco in realtà poco
efficiente contro la malattia; per la gioia della Roche ( su quella vicenda
segnalo la splendida inchiesta di Sabrina Giannini, trasmessa nel 2006 da
report) Ora improvvisamente tutto il mondo parla dell'influenza suina e da
Città del Messico arrivano, come da copione, notizie molto allarmanti. Gli Usa
sostengono che sia troppo tardi per arignare il virus, l'Europa è in allarme.
Si stanno creando tutte le premesse per diffondere una piscosi mondiale. Sarà
ingiustificata come le altre? Io dico di sì, con una conseguenza facilmente
prevedibile: per un po' ci si scorderà della crisi
economica. Scritto in crisi, comunicazione, influenza
suina, psicosi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, società,
notizie nascoste Commenti ( 97 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di
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Invia questo articolo a un amico 23Apr 09 La Casa Bianca e la Fed truccano i
conti? Navigando su Internet ho trovato alcune notizie assai interessanti. Il
suicidio del top manager Kellermann ha fatto emergere un retroscena
sconcertante sul modo in cui l'Amministrazione Obama gestisce gli interventi di
risanamento. Il mese scorso ha tentato ripetutamente (ed energicamente) di
convincere il management di Freddie Mac di nascondere il costo reale del
programma varato per arginare la confisca degli immobili dei mutuatari
insolventi. E che costo: 30 miliardi di dollari a carico della società. Il
management (Kellermann incluso) si è opposto strenuamente e i rappresentanti
del Tesoro hanno dovuto rinunciare. Alla fine la cifra è uscita, ma è stata
subito relativizzata dalle rassicurazioni del presidente Barack Obama e del
ministro del Tesoro Timothy Geithner. Ieri sera il numero uno di Bank of
America, Kennet Lewis, ha rivelato che lo scorso settembre il presidente della
Federal Reserve, Ben Bernanke, e l'allora ministro del Tesoro Paulson fecero
forti pressioni affinchè lo stesso Lewis non rivelasse le gravi difficoltà
finanziarie di Merril Lynch, scoperte nell'ambito delle trattative per la
fusione tra i due istituti. E se si considera che il governo ha autorizzato le
banche a cambiare le regole contabili - e dunque ad annacquare le perdite sui
debiti tossici - il quadro non è affatto rassicurante. Nessuno parla più del
debito complessivo americano (pari al 35o% del Pil); pochi rilevano che la Cina
da tre mesi sta riducendo l'acquisto di Buoni del tesoro americani o che il
gettito fiscale sarà inferiore alle attese con inevitabili ripercussioni sul
defiti pubblico. L'impressione è che le autorità Usa stiano tentando di
mascherare i problemi o addirittura di indurre l'opinione pubblica a ignorarli.
Ma basta truccare le carte per spingere il mondo fuori dalla crisi?
Io dico di no: l'ipnosi aiuta ma non risolve. AGGIORNAMENTO: Una società di
consulenza privata, la PNC Financial Services Group Inc, ha pubblicato ieri le
stime sui debiti tossici delle banche americane. I risultati sono disastrosi:
gli asset che non danno interessi sono aumentati del 169% nel primo trimestre
( da "WindPress.it"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
30-04-2009
Comunicato n. 66 COMUNICATO STAMPA CSSF: sistema finanziario italiano solido
rischio di credito in aumento Si è riunito oggi il "Comitato per la
salvaguardia della stabilità finanziaria" per
esaminare gli sviluppi più recenti delle tensioni sui mercati finanziari
internazionali e nazionali. Alla riunione, presieduta dal Ministro
dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, hanno partecipato il Direttore
generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, il Direttore generale del
Tesoro Vittorio Grilli, il Presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini, il
Presidente della Consob Lamberto Cardìa. La Banca d'Italia ha evidenziato
l'esigenza di mantenere sotto attento monitoraggio la qualità del credito, in
un quadro congiunturale non favorevole. Le Autorità di
vigilanza hanno riferito al Comitato in relazione all'evoluzione della crisi finanziaria e hanno confermato la sostanziale solidità del sistema
finanziario italiano. Roma, 30 aprile 2009 Ore18:20 Per ulteriori informazioni
- For further information: Ministero dell'Economia e delle Finanze Ufficio
Stampa Press Office Tel. 06/4761.4605 4625 4606 Fax: 06/4814095Email:
ufficio.stampa@tesoro.it
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 30-04-2009)
Pubblicato anche in: (KataWebFinanza)
Argomenti: Crisi
CRISI:
COMITATO TESORO, SISTEMA FINANZIARIO SOLIDO (AGI) - Roma, 30 apr. - Il sistema
finanziario e' solido ma e' comunque necessario mantenere sotto monitaggio la
qualita' del credito. E' quanto emerso al termine della riunione del
"Comitato per la salvaguardia della stabilita' finanziaria"
convocato per esaminare gli sviluppi piu' recenti delle tensioni sui mercati finanziari
internazionali e nazionali. Alla riunione, presieduta dal Ministro
dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, hanno partecipato il Direttore
generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, il Direttore generale del
Tesoro Vittorio Grilli, il Presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini, il
Presidente della Consob Lamberto Cardia. In una nota del Tesoro, si legge che
"la Banca d'Italia ha evidenziato l'esigenza di mantenere sotto attento
monitoraggio la qualita' del credito, in un quadro congiunturale non
favorevole. Le Autorita' di vigilanza hanno riferito al Comitato in relazione
all'evoluzione della crisi finanziaria e hanno
confermato la sostanziale solidita' del sistema finanziario italiano".
30/04/2009 - 18:33
( da "KataWeb News"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
senza il mattone..
Spagnoli ci avete scocciato: pensate ai vostri guai 28 marzo 2009 alle 14:15 —
Autore: babelick — 177 commenti Gentile ambasciatore Terracciano, complimenti e
sentiti ringraziamenti. Ci ha vendicati. La lettera che ha inviato al
quotidiano El Pais, nella sua veste di capo della rappresentanza italiana
presso il governo spagnolo, non sembra neanche scritta da un diplomatico di
carriera; meglio, è opera di un diplomatico di razza rara, tanto è chiara,
asciutta, ferma, e, lo faccia dire a me, sacrosantamente scocciata. Quel
giornale così faziosamente filo Zapatero, praticamente un organo di partito,
anche di quello Democratico italiano del quale corre in premuroso e regolare
soccorso, la deve smettere di denigrare il governo e il Paese. Non c'entra
niente qui la libertà di stampa; come lei sottolinea, il tentativo di demolire
l'immagine dell'Italia tra gli spagnoli risponde invece a un disegno di servitù
politica che nessun organo di stampa italiano si sognerebbe di progettare,
piaccia o no il governo di José Luis Zapatero, per gli intimi Bambi. Succede
che gli equilibri politici europei siano cambiati, che un asse
Sarkozy-Merkel-Berlusconi minacci il ruolo della Spagna e le sue numerose,
troppe, poltrone, ben sei super incarichi istituzionali europei. Succede che le
cose non vadano più bene per l'economia, crollata miseramente dopo il boom
edilizio e tante rivendicazioni di tronfio primato; che la politica estera sia
un disastro, e il presidente Barack Obama nella nuova versione militare contro
Bin Laden non si sia rivelato l'amico che ingenuamente la sinistra in Europa
aveva immaginato; che il federalismo morda le calcagna a Madrid, visto
l'apporto determinante del partito catalano alla rielezione dei socialisti. Il
governo è nervoso e la butta sugli attacchi ad altri Stati, il Pais pubblica
fedele, se serve, anticipa. Così l'Italia è descritta come dominio di un
tiranno nello stile delle dittature latino americane, Pinochet naturalmente,
non Hugo Chavez, il presidente del Consiglio eletto ha bisogno dello
psichiatra, qui si praticano tortura e politiche razziste. Ha fatto bene,
ambasciatore, a dire basta, anche perché c'è davvero poco, scansato il fango
delle calunnie, di cui vantarsi in casa Zapatero. Al mini-summit europeo del 4
ottobre del 2008 i capi di Stato di Berlino, Roma, Parigi e Londra, si sono incontrati per decidere sulle posizioni comuni da adottare contro
la crisi finanziaria, lasciando fuori la Spagna, che pure Zapatero aveva definito
«l'economia più solida del mondo», addirittura il Paese sopra la media europea per
reddito pro capite. Per il premier spagnolo fino a pochi mesi fa «il sorpasso
dell'Italia ha fatto deprimere molto il primo ministro Berlusconi» e «in
realtà, il mio obiettivo è quello di superare la Francia, anche se
l'amico Sarkozy non vuole neanche sentirselo dire». Subito dopo la crisi internazionale ha svelato il bluff dell'economia
spagnola. La recessione ha gettato anche la Spagna in una crisi
profonda: crescita dell'1,4% nel 2008, e non del 3,5% come annunciato dal
governo. Un dato che riporta il Paese agli stessi risultati del 1993. Il boom
economico era stato gonfiato dagli aiuti europei allo sviluppo, investiti quasi
esclusivamente nell'edilizia, un settore in forte perdita già dai primi mesi
dell'anno, cioè prima della crisi internazionale. La crisi ha messo a nudo le bugie sulla politica di sicurezza e
immigrazione, a lungo mantenute, anche se sulle zattere dei clandestini
l'ordine è sempre stato di sparare. Nei giorni scorsi 200 organizzazioni hanno
presentato alla Procura generale dello Stato una denuncia contro il ministero
dell'Interno, accusando la polizia di «arresti mirati», «retate» e «controlli
d'identità di massa», insomma di eseguire gli ordini per l'arresto di una
«quota» minima mensile di immigrati per ciascun distretto. Gli immigrati sono
saliti da mezzo milione a 5,2 milioni nel 2008, su una popolazione totale per
la Spagna di 46 milioni di persone. Con una disoccupazione giunta ormai al 14%,
il governo ha cambiato ufficialmente politica. La «Ley de Extranjeria»
presentata a dicembre prevede severe misure restrittive: oltre all'aumento da
( da "Wall Street Italia"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Intesa Sanpaolo/
Passera: Piano impresa penso a fine estate di Apcom Quando si sarà toccato il
fondo della crisi -->Torino, 30 apr. (Apcom) -
Intesa Sanpaolo presenterà il nuovo piano d'impresa triennale probabilmente
dopo l'estate, quando le condizioni e le previsioni macroeconomiche si saranno
prevedibilmente assestate. Lo ha detto oggi l'amministratore delegato Corrado
Passera all'assemblea dei soci della banca a Torino. "Penso a fine estate,
quando verosimilmente si sarà toccato il fondo della crisi, presenteremo il piano triennale". La crisi, secondo Passera, non è infatti ancora finita. "Sul fatto
che la crisi
finanziaria non sia ancora finita - ha detto
Passera rispondendo all'interveneto di un piccolo azionista - sono
assolutamente d'accordo".
( da "Asca" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
CRISI:COMITATO
STABILITA', SISTEMA SOLIDO MA AUMENTA RISCHIO PER CREDITO (ASCA) - Roma, 30 apr
- Il sistema finanziario italiano si conferma ''solido'' ma aumenta il rischio
a cui e' esposto il credito. E' quanto e' emerso nella riunione del 'Comitato
per la salvaguardia della stabilita' finanziaria' che
ha esaminato gli sviluppi piu' recenti delle tensioni sui mercati finanziari
internazionali e nazionali. Alla riunione, presieduta dal Ministro
dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, hanno partecipato il Direttore
generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, il Direttore generale del
Tesoro Vittorio Grilli, il Presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini, il
Presidente della Consob Lamberto Cardi'a. La Banca d'Italia - si legge nel
comunicato emesso al termine della riunione - ha
evidenziato l'esigenza di mantenere sotto attento monitoraggio la qualita' del
credito, in un quadro congiunturale non favorevole. Le Autorita' di vigilanza
hanno riferito al Comitato in relazione all'evoluzione della crisi finanziaria e hanno confermato la sostanziale solidita' del sistema
finanziario italiano. lsa/rf/alf
( da "Asca" del
30-04-2009)
Argomenti: Crisi
SICILIA/FINANZIARIA:
LOMBARDO, DA CONTENIMENTO SPESA EFFETTI POSITIVI (ASCA) - Palermo, 30 apr -
''Se Gian Antonio Stella, uno dei piu' acuti e puntuali critici della politica
degli sprechi e degli sperperi italiani, sul Corriere della Sera di oggi parla
di 'svolta' commentando il nostro impegno per il contenimento della spesa, sono
certo che anche in Sicilia parecchi apprezzeranno l'impegno del governo, che ha
portato a buon fine una buona legge finanziaria''. Il
presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, commenta cosi', a
freddo, il grande sforzo che ha permesso questa mattina, all'Assemblea
regionale, dopo una vera e propria maratona di lavori d'aula, di approvare il
bilancio e la legge finanziaria per il 2009. ''Intanto
- precisa Lombardo - questa volta il concetto di 'contenimento della spesa' non
e' stato un slogan, ma una linea politica seguita senza esitazioni, a costo di
attirare sul governo inimicizie e antipatie. Basti pensare all'infornata di
cinquecento dirigenti, che non aveva alcun senso e a cui abbiamo detto un
semplice no''. Il presidente della Regione Siciliana, quindi, fa notare che
''se ci sono stati errori e se qualcuno ha sbagliato, per una volta non saranno
i cittadini a pagare il conto. Un dato e' certo: nell'attuale situazione il
bilancio della Regione non puo' essere destinato a 'sanatorie' di questo
genere. Le pochissime risorse disponibili possono essere destinate solo al
sostegno e alla crescita del nostro sistema economico e produttivo. Per questo
motivo abbiamo puntato a sostenere gli enti locali, soprattutto
quelli in crisi
finanziaria; e' stato creato un fondo per la
progettazione, abbiamo pensato a nuove norme per i centri storici e per
l'edilizia abitativa; abbiamo fissato regole rigidissime per contenere e
disciplinare la spesa; abbiamo deciso di aiutare le imprese agricole per a
formazione delle scorte, il credito agrario di esercizio, il
consolidamento delle passivita', la proroga delle cambiali agrarie''. ''Le
aziende - prosegue il presidente della Regione - potranno attivare con maggiore
facilita' il credito d'esercizio anche attraverso il potenziamento dei consorzi
fidi e sara' facilitata la cessione dei crediti vantati da enti pubblici; le
famiglie in difficolta' avranno la possibilita' di avvalersi di nuove iniziative
di microcredito; e' stata votata la proroga per i precari e saranno messe in
sicurezza le scuole pubbliche; ci saranno delle borse per le scuole di
specializzazione di medicina; sara' possibile chiudere la gestione degli Ato
rifiuti e avremo nuove e piu' razionali norme per regolare l'impatto ambientale
delle grandi opere; parte il parco dei Monti Sicani''. ''Siamo al cospetto di
una finanziaria - conclude Lombardo - che utilizza
risorse limitate, ma da cui ci attendiamo effetti positivi sul tessuto sociale
e produttivo. A beneficio della comunita' e di intere categorie
imprenditoriali. Per questo motivo il dibattito e' stato necessariamente lungo
e a volte travagliato. Accade cosi' ogni volta che si debbono prendere
decisioni difficili. Ma alla fine cio' che conta e' il risultato. Che e' stato
raggiunto collegialmente dal governo e da tutte le forze politiche che lo
compongono''. dod/rg/alf (Asca)
( da "Velino.it, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
*Bankitalia: per istituti Ue problemi di autocartolarizzazione --IL VELINO
AZIENDE-- Roma, 30 apr (Velino) - Le banche europee, non soltanto italiane,
hanno un problema chiamato autocartolarizzazione. è quanto emerge da un
documento tecnico della Banca dItalia che ha per oggetto
“Problematiche segnaletiche relative alle operazioni di autocartolarizzazione
effettuate dalle banche”. Le operazioni di autocartolarizzazione - cioè operazioni di
cartolarizzazione in cui la banca originator riacquista la totalità dei crediti
emessi dal veicolo – sono un fenomeno abbastanza recente, legato alla crisi finanziaria che ha colpito il sistema negli ultimi due
anni, si legge nel report riservato della Banca centrale governata da Mario
Draghi. Ecco uno dei nodi: “Come si evince da una preliminare indagine
effettuata sullargomento, le banche stanno attualmente
segnalando almeno 28 miliardi di euro in meno di crediti in portafoglio e lequivalente
in più di titoli. Questo accade non solo per le statistiche mensili di bilancio
ma anche per le segnalazioni decadali che, come noto, sono utilizzate
attualmente anche dalla Vigilanza per monitorare landamento dei
prestiti”. (spr) 30 apr
2009 13:19
( da "KataWeb News"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
senza il mattone..
Spagnoli ci avete scocciato: pensate ai vostri guai 28 marzo 2009 alle 14:15 —
Autore: babelick — 181 commenti Gentile ambasciatore Terracciano, complimenti e
sentiti ringraziamenti. Ci ha vendicati. La lettera che ha inviato al
quotidiano El Pais, nella sua veste di capo della rappresentanza italiana
presso il governo spagnolo, non sembra neanche scritta da un diplomatico di
carriera; meglio, è opera di un diplomatico di razza rara, tanto è chiara,
asciutta, ferma, e, lo faccia dire a me, sacrosantamente scocciata. Quel
giornale così faziosamente filo Zapatero, praticamente un organo di partito,
anche di quello Democratico italiano del quale corre in premuroso e regolare
soccorso, la deve smettere di denigrare il governo e il Paese. Non c'entra
niente qui la libertà di stampa; come lei sottolinea, il tentativo di demolire
l'immagine dell'Italia tra gli spagnoli risponde invece a un disegno di servitù
politica che nessun organo di stampa italiano si sognerebbe di progettare,
piaccia o no il governo di José Luis Zapatero, per gli intimi Bambi. Succede
che gli equilibri politici europei siano cambiati, che un asse
Sarkozy-Merkel-Berlusconi minacci il ruolo della Spagna e le sue numerose,
troppe, poltrone, ben sei super incarichi istituzionali europei. Succede che le
cose non vadano più bene per l'economia, crollata miseramente dopo il boom
edilizio e tante rivendicazioni di tronfio primato; che la politica estera sia
un disastro, e il presidente Barack Obama nella nuova versione militare contro
Bin Laden non si sia rivelato l'amico che ingenuamente la sinistra in Europa
aveva immaginato; che il federalismo morda le calcagna a Madrid, visto
l'apporto determinante del partito catalano alla rielezione dei socialisti. Il
governo è nervoso e la butta sugli attacchi ad altri Stati, il Pais pubblica
fedele, se serve, anticipa. Così l'Italia è descritta come dominio di un
tiranno nello stile delle dittature latino americane, Pinochet naturalmente,
non Hugo Chavez, il presidente del Consiglio eletto ha bisogno dello
psichiatra, qui si praticano tortura e politiche razziste. Ha fatto bene,
ambasciatore, a dire basta, anche perché c'è davvero poco, scansato il fango
delle calunnie, di cui vantarsi in casa Zapatero. Al mini-summit europeo del 4
ottobre del 2008 i capi di Stato di Berlino, Roma, Parigi e Londra, si sono incontrati per decidere sulle posizioni comuni da adottare contro
la crisi finanziaria, lasciando fuori la Spagna, che pure Zapatero aveva definito
«l'economia più solida del mondo», addirittura il Paese sopra la media europea
per reddito pro capite. Per il premier spagnolo fino a pochi mesi fa «il
sorpasso dell'Italia ha fatto deprimere molto il primo ministro Berlusconi» e
«in realtà, il mio obiettivo è quello di superare la Francia, anche se
l'amico Sarkozy non vuole neanche sentirselo dire». Subito dopo la crisi internazionale ha svelato il bluff dell'economia
spagnola. La recessione ha gettato anche la Spagna in una crisi
profonda: crescita dell'1,4% nel 2008, e non del 3,5% come annunciato dal
governo. Un dato che riporta il Paese agli stessi risultati del 1993. Il boom
economico era stato gonfiato dagli aiuti europei allo sviluppo, investiti quasi
esclusivamente nell'edilizia, un settore in forte perdita già dai primi mesi
dell'anno, cioè prima della crisi internazionale. La crisi ha messo a nudo le bugie sulla politica di sicurezza e
immigrazione, a lungo mantenute, anche se sulle zattere dei clandestini
l'ordine è sempre stato di sparare. Nei giorni scorsi 200 organizzazioni hanno
presentato alla Procura generale dello Stato una denuncia contro il ministero dell'Interno,
accusando la polizia di «arresti mirati», «retate» e «controlli d'identità di
massa», insomma di eseguire gli ordini per l'arresto di una «quota» minima
mensile di immigrati per ciascun distretto. Gli immigrati sono saliti da mezzo
milione a 5,2 milioni nel 2008, su una popolazione totale per la Spagna di 46
milioni di persone. Con una disoccupazione giunta ormai al 14%, il governo ha
cambiato ufficialmente politica. La «Ley de Extranjeria» presentata a dicembre
prevede severe misure restrittive: oltre all'aumento da
( da "KataWeb News"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Crisi: Comitato
Tesoro, sistema finanziario solido 30 aprile 2009 alle 18:34 — Fonte:
repubblica.it — 0 commenti Il sistema finanziario è solido ma è comunque
necessario mantenere sotto monitaggio la qualità del credito. È quanto emerso
al termine della riunione del "Comitato per la salvaguardia della
stabilità finanziaria" convocato per esaminare
gli sviluppi più recenti delle tensioni sui mercati finanziari internazionali e
nazionali. Alla riunione, presieduta dal Ministro dell'Economia e delle
Finanze, Giulio Tremonti, hanno partecipato il Direttore generale della Banca
d'Italia, Fabrizio Saccomanni, il Direttore generale del Tesoro Vittorio
Grilli, il Presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini, il Presidente della Consob
Lamberto Cardia. In una nota del Tesoro, si legge che "la Banca d'Italia
ha evidenziato l'esigenza di mantenere sotto attento monitoraggio la qualità
del credito, in un quadro congiunturale non favorevole. Le Autorità di
vigilanza hanno riferito al Comitato in relazione all'evoluzione della crisi finanziaria e hanno confermato la sostanziale solidità
del sistema finanziario italiano". AGI
( da "Cittàdellaspezia.com"
del 30-04-2009)
Argomenti: Crisi
Storico accordo per
lo sviluppo. Istituzioni, forze economiche e sociali insieme contro la crisi Agenda operativa per lo sviluppo del territorio
spezzino. Firmato a Palazzo Civico l'accordo tra istituzioni, enti, forze
economiche e sociali Spezia si unisce per affrontare la crisi
economica. Questo pomeriggio a Palazzo Civico i vertici di Regione Liguria,
Provincia della Spezia, Comune della Spezia, Camera di Commercio della Spezia,
Autorità Portuale, Confindustria La Spezia, Confcommercio, Confesercenti, CNA,
Confartigianato, Lega Coop, Confcooperative, CGIL, CISL, UIL, III Settore,
Fondazione Carispe hanno firmato l'accordo per una agenda operativa finalizzata
allo sviluppo del territorio spezzino. Hanno firmato l'accordo Massimo Federici
sindaco della Spezia; Marino Fiasella presidente della Provincia della Spezia;
Renzo Guccinelli assessore al commercio della Regione Liguria; Aldo Sammartano
presidente della CCIAA; Gianfranco Bianchi presidente confcommercio; Franco
Pomo per l'Autorità Portuale; Enso Papi presidente confindustria, Walter
Andreetti per la Uil, Lorenzo Cimino per la CGIL, Luigi Peracchini per la Cisl;
Omero Belloni per confcooperative, Enrico Casarino per la lega coop, Evardo
Lorenzini per CNA, Gianni Mondini Auser. L'esigenza di individuare un programma
di lavoro condiviso da tutte le istituzioni, gli enti, le forze economiche e
sociali della città nasce da una disamina di come la situazione internazionale
stia incidendo sui processi di sviluppo locali. I dati relativi al quadro
economico e congiunturale locale mostrano, infatti, come la crisi finanziaria
internazionale stia progressivamente erodendo i margini di crescita raggiunti
dal nostro territorio in questi ultimi anni. In particolare, si registra una
contrazione dei posti di lavoro, con un aumento della richiesta di cassa
integrazione guadagni, e una incapacità delle imprese a investire per la
mancanza di risorse dovuta a un difficile accesso al sistema del credito
e all'aumento dei livelli di indebitamento da attribuirsi al calo dei consumi e
ai ritardi dei pagamenti. Sulla base di un ampio processo di ascolto e
condivisione tra le forze economiche e sociali della città su cui concentrare,
nei prossimi mesi, le energie e l'impegno di tutta la classe dirigente
cittadina. L'obiettivo: far ripartire il processo di sviluppo della città
mettendo a sistema le grandi opportunità di crescita presenti nel territorio. I
firmatari dell'accordo hanno individuato quattro tematiche prioritarie su cui
le parti si impegnano a costruire l'agenda operativa dei prossimi mesi: i
grandi progetti infrastrutturali e di trasformazione urbana. le politiche sociali
e il lavoro. gli investimenti pubblici per migliorare l'immagine e la cura dei
centri urbani. la competitività, l'innovazione e lo sviluppo sostenibile.
L'obiettivo è dunque concentrare interventi e risorse sui principali progetti
di sviluppo, gestiti attraverso una forte connessione e con il potenziamento
delle forme di partenariato pubblico e privato. A questo scopo sarà costituito
un tavolo di lavoro operativo comune tra i firmatari. Compito di questa
struttura accompagnare e monitorare l'attuazione dell'agenda operativa.