CENACOLO
DEI COGITANTI |
Obama: "Ora il Pil
cresce e la recessione frena"
( da "Stampa, La" del
01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: nello stabilizzare
i mercati finanziari, «ma restano significativi stress. La forte contrazione
dell'economia sta finendo, grazie anche al sostanziale stimolo macroeconomico.
In ogni caso la ripresa sarà graduale e prevalgono rischi al ribasso», ha detto
Charles Kramer, capo del Dipartimento del nord America del Fmi, secondo il
quale lo stimolo sta funzionando e spingerà il Pil dell'
Multinazionali troppo
prudenti Senza gli investimenti la ripresa tarderà ad arrivare
( da "Stampa, La" del
01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Come può la
continua prudenza delle società coincidere con i miglioramenti del trimestre
scorso sui mercati finanziari, che secondo Markit includono un restringimento
degli spread del credito europei investment grade da
Il futuro di Piazza Affari
( da "Borsa e Finanza"
del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Quindi: settore
finanziario (come Unicredit e Generali), settore auto (Fiat ma anche piccole
società come Sogefi). Poi, vediamo bene anche società appartenenti a settori
più difensivi come le utility, che hanno risentito in modo pesante
dell'avvitamento della crisi finanziaria per le tensioni di liquidità, come
Enel».
una rete di associazioni
per combattere la crisi - alessandra sciortino
( da "Repubblica, La"
del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: iniziativa delle sigle
storiche della musica siciliana Una rete di associazioni per combattere la
crisi ALESSANDRA SCIORTINO La crisi finanziaria in cui versano le associazioni
musicali siciliane, ancora in attesa delle assegnazioni dei contributi
regionali per l´attività svolta nel
prada allunga il debito e
chiama richemont - sara bennewitz giovanni pons
( da "Repubblica, La"
del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: di Prada spa
attribuendo alla società una valutazione di 2,75 miliardi, ma la crisi
finanziaria internazionale non era ancora intervenuta e le società del lusso
andavano tutte a gonfie vele. Ora la situazione è molto diversa, i multipli di
Borsa molto più bassi e anche un gruppo florido come Richemont preferisce
tenersi stretta la cassa.
D'Alema a Bari: il Pd non
è un'associazione a delinquere ( da "Unita,
L'" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Senza regole non
esiste democrazia, «non crollano solo i mercati finanziari», «i partiti
diventano scalabili ed esposti a Opa ostili e invece noi dobbiamo essere
esposti a chi ci vuole bene». Regole e identità, soprattutto ora che la gente,
spaventata da una crisi che ha cambiato il mondo, chiede solidarietà e
affidabilità.
eBay ha messo al bando la
vendita on line dal primo febbraio scorso
( da "Unita, L'" del
01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Una media del 5%
per le Filippine, frenata lo scorso anno dalla crisi finanziaria mondiale, con
apporti consistenti dalle rimesse degli emigrati, dal settore dei servizi e da
un'alta spesa pubblica. Il commercio dell'avorio trova un comodo canale sui
siti Internet, dove viene smerciato circa il 70% dei prodotti.
La smania dei governi fai
da te ( da "Sole
24 Ore, Il" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: intenzione di
stabilizzare il mercato, ammonendo gli speculatori ribassisti. Da allora, ogni
volta che lo stato ha scelto come linea d'azione generale quella di tenersi in
disparte, lasciando che i mercati finanziari trovassero da soli la via d'uscita
da una situazione di panico - vengono in mente il 1873 e il 1929 negli Stati
Uniti - è andata a finir male.
La svolta piace a Obama
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La curashock della
politica economica americana sta aiutando i mercati finanziari ma non ha ancora
raggiunto le famiglie; ed escludendo
Ubs cede al governo Usa
Chiuso lo scontro fiscale ( da "Sole
24 Ore, Il" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La banca svizzera,
che ha subito la crisi finanziaria internazionale, ha cessato le attività di
private banking off shore negli Stati Uniti, ma resta presente con le altre
attività oltreoceano, dove impiega circa 27mila addetti. Martedì prossimo, 4
agosto, Ubs renderà noti i dati del secondo trimestre 2009.
Promosse Sicilia, Toscana
e Puglia ( da "Sole
24 Ore, Il" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: crisi finanziaria
internazionale, ma ora stanno lentamente tornando a comprare ville importanti,
con molta più attenzione tuttavia al prezzo rispetto al passato». Appare invece
in difficoltà, soprattutto quando chi compra deve fare ricorso a un mutuo, la parte
bassa e medio bassa del mercato (quella in pratica rappresentata da acquisti
sotto i 150mila euro oppure compresi nella fascia
Se la garanzia batte la
Borsa ( da "Sole
24 Ore, Il (Plus)" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: forse anche
avvantaggiati dalla crisi finanziaria. Fatto sta che circa il 20% degli
aderenti ai fondi di categoria ha scelto finora le linee garantite. «Siamo
leggermente sotto questa percentuale – dice Pasquale Natilla, direttore di
Priamo (trasporti) – col 17% degli asset e il 15% dei nostri iscritti alla
linea garantita.
L'identikit del promotore
finanziario ( da "Sole
24 Ore, Il (Plus)" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: selezionati e
lanciati anche in risposta alla recente crisi finanziaria, e per i tre quarti
degli intervistati si è trattato di prodotti di risparmio gestito, comparto che
anche a giugno ha continuato a registrare le maggiori preferenze (con un 41% di
opzioni) rispetto all'amministrato e all'assicurativo-previdenziale.
La crisi fa bene: l'arte
diventa asset condiviso ( da "Sole
24 Ore, Il (Plus)" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Parigi e Hong Kong
La crisi fa bene: l'arte diventa asset condiviso Sono usciti dal mercato gli
speculatori e si acquista il valore delle idee I collezionisti d'arte cambiano
tenore di spesa e anche volto? La crisi finanziaria si è abbattuta come un tornando
sugli ingenti patrimoni dei super ricchi della terra con oltre 30 milioni di
dollari di liquidità (
Lo Bello: uno sforzo
positivo Ma basta clientelismo, qui la classe dirigente non va
( da "Corriere della Sera"
del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: una persona che
gestisce con rigore una pesantissima crisi finanziaria. A Tremonti va detto con
chiarezza a cosa servono quei soldi e quali responsabilità vuole assumersi la
classe dirigente meridionale per dare un contributo al Mezzogiorno e al Paese
». È davvero tempo di un nuovo piano Marshall o di una nuova Cassa del
Mezzogiorno?
Frenano Fondiaria-Sai e
Parmalat ( da "Corriere
della Sera" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati
Finanziari data: 01/08/2009 - pag: 33
Vallourec vola sui
risultati semestrali ( da "Corriere
della Sera" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 01/08/2009 - pag: 33 Il caso a
Parigi Vallourec vola sui risultati semestrali (g.fer.) Balzo dell'8,84% ieri
alla Borsa di Parigi per Vallourec, società che produce tubi d'acciaio,
concorrente dell'italiana Tenaris, dopo la diffusione dei dati trimestrali.
Bulgari: i conti
migliorano, balzo del titolo ( da "Corriere
della Sera" del 01-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 01/08/2009 - pag: 33 Il caso a
Milano Bulgari: i conti migliorano, balzo del titolo (g.fer.) Giovedì aveva
superato la soglia dei 4 euro e ieri, con un balzo del 7,45%, ha conquistato la
prima posizione nella classifica dei rialzi relativa ai titoli dell'Ftse-Mib.
Dal ponte sullo Stretto
allo scudo fiscale: ecco il piano di rilancio
( da "Corriere della Sera"
del 02-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: organismo che
vigila sui mercati finanziari). Un'altra misura considerata dal governo
importante, e non solo dal punto di vista sociale, è la sanatoria di colf e
badanti, che tecnicamente consiste in una regolarizzazione contributiva.
Secondo le previsioni delle associazioni che operano nel settore, potrebbero
aderire almeno 300 mila persone,
Il Padrone comincia a dare
segni di nervosismo ( da "Blogosfere"
del 02-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Ago 09 2 Il
Padrone comincia a dare segni di nervosismo Pubblicato da Domenico De Simone
alle 12:09 in Crisi finanziaria Non sono stato e non sarò mai tenero con il
Governo Berlusconi né con quell'accolita di incompetenti e vanagloriosi che
sono la maggior parte dei suoi Ministri, che rispecchiano, generalmente in
peggio, le migliori qualità del capo.
Come ci giudica la banca
quando chiediamo soldi ( da "Stampa,
La" del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Titoli di Stato o
alle società a caccia di capitali sui mercati finanziari. L'intero procedimento
di valutazione in gergo viene chiamato «scoring», un termine inglese che
letteralmente significa «raccogliere punti». In pratica si tratta di una
«raccolta punti» fatta da un computer all'insaputa del cliente che sta fornendo
le informazioni su cui poi sarà costruito il suo profilo.
Docenti universitari
"fuori ruolo": la Corte costituzionale dichiara l'illegittimità
dell'art. 2, comma 434, della legge Finanziaria 2008
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: «Pur di fronte
alla crisi finanziaria del sistema universitario nazionale – prosegue Recca –,
l?Università di Catania ha dimostrato di sapere riconoscere subito le ragioni
degli aventi diritto, anche quando tale riconoscimento è causa di un immediato
esborso per le casse dell?
NIGERIA Scontri con i
Talebani Oltre 700 morti Sono 780, secondo la Cro...
( da "Unita, L'" del
03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: LONDRA Rischia la
chiusura il domenicale Observer Il domenicale più antico al mondo, The
Observer, inaugurato 218 anni fa, potrebbe chiudere a causa della crisi
finanziaria del Guardian Media Group (Gmg), che lo pubblica. Lo riferisce il
Sunday Times. Potrebbe essere sostituito da un supplemento del giovedì, sempre
chiamato Observer. Brevi
Il mago Obama ritorna
sulla terra ( da "Sole
24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Fu la crisi
finanziaria a persuadere gli americani che era arrivata l'ora di voltar pagina.
E Obama vinse con un mandato forte. L'antipatia profonda che molti europei han
provato per il presidente Bush ha nascosto, nell'entusiasmo per il carismatico
Barack, il valore che l'ha portato alla vittoria dopo la crisi.
L'acciaio chiede difese
più ampie ( da "Sole
24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: questo fattore e
non a forme di protezionismo. Detto questo, però – spiega – bisogna essere
severi e rigorosi sulle regole: dove c'è concorrenza sleale, dumping e mercati
drogati bisogna assolutamente intervenire». La recente decisione europea è
frutto delle pressioni di Eurofer (
Deroga bis sulle
svalutazioni ( da "Sole
24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: provvedimenti per
contenere gli effetti negativi della crisi finanziaria ed economica mondiale,
alcuni dei quali hanno un impatto sulla redazione del bilancio delle società
che non adottano i principi contabili internazionali (imprese non Ias). In
particolare, la possibilità di non svalutare, nel bilancio relativo
all'esercizio 2008, i titoli che fanno parte dell'attivo circolante,
Una scossa anti-crisi da
11 miliardi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: quando sarà il
momento di mettere mano alla Finanziaria, l'ultima nell'attuale stesura e
configurazione, che avrà un contenuto sostanzialmente "tabellare".
Era già chiaro prima, ma soprattutto dopo l'esplodere della crisi finanziaria
globale il ricorso ai decreti legge appare ormai come lo strumento prevalente.
L'Italia e la fame nel
mondo Aiuti ridotti a un decimo ( da "Corriere
della Sera" del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: dei fondi
investiti per aiutare le banche e arginare la crisi finanziaria. Spicca
tuttavia il caso dell'Italia: da
Bye bye maschiacci!
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: negli investimenti
sui mercati finanziari (età, stato civile eccetera), il maggiore indiziato è il
possesso di un cromosoma Y. E, in più, oggi sta anche emergendo che non solo i
machi della finanza globale (un settore a larga predominanza maschile) hanno
creato le condizioni dell'attuale collasso economico, ma che nel farlo sono
stati aiutati e spalleggiati dalle loro controparti (
Materie prime: Roubini,
rally continuerà anche nel 2010 ( da "Finanza.com"
del 03-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: economista di
origini turche che è stato uno dei primi a predire la crisi finanziaria
scoppiata nel 2007. Roubini, come si apprende da Bloomberg, è intervenuto oggi
alla conferenza "Diggers and Dealers mining" a Kalgoorlie
(Australia). Il mercato si attende un'uscita dalla recessione degli stati Uniti
già nel trimestre in corso dopo 4 trimestri consecutivi di contrazione.
"Il petrolio finirà
presto" ( da "Stampa,
La" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: è come se
Roubini: Rischio
deflazione nel 2010 ( da "Finanza
e Mercati" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: economie stanno
reagendo ai massicci piani di sostegno finanziario e fiscale lanciati dai
governi, ma la recessione durerà fino alla fine dell'anno. Lo ha detto Nouriel
Roubini, il noto economista americano, che ha predetto la crisi finanziaria
mondiale. Parlando a una conferenza di delegati Diggers and Dealers in
Australia, Roubini ha spiegato che l'economia mondiale si ridurrà del 2%
nuovi treni per i
pendolari tra un mese le prime 43 linee - andrea montanari
( da "Repubblica, La"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: in una logica di
protezionismo dell´esistente. L´annuncio del blocco delle tariffe è positivo,
ma deve ora essere garantito il bonus maturato dai pendolari in oltre un anno e
mezzo di disagi». Marco Cipriano, di Sinistra democratica, incalza: «Ora non
sarà più possibile scaricare su Fs tutti i disservizi quotidiani dei pendolari
lombardi»
- giorgio lonardi
( da "Repubblica, La"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: aspettative a
mettere il turbo ai mercati finanziari del vecchio continente. A cominciare
dall´indice Ism manifatturiero di luglio che è cresciuto più del previsto
scattando dai 44,8 punti di giugno per raggiungere di slancio i 48,9 punti. Un
salto che ha avvicinato lo stesso Ism alla «magica» quota dei 50 punti, quella
che separa una fase di contrazione economica da una di espansione.
Moratoria? Sì, ma
condizionata ( da "Italia
Oggi" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La continuità
aziendale e la crisi finanziaria. Dimostrare, in questi tempi, di essere in
difficoltà finanziaria non è molto complicato. La difficoltà finanziaria deve
essere temporanea e dunque superabile, cioè l'impresa deve trovarsi in una fase
di declino o crisi reversibile.
MILANO DA ROTTAMARE
( da "Manifesto, Il"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: seguendo le stesse
regole che hanno costruito la più grave crisi finanziaria, economica e sociale
dal lontano '29. Questo giornale ha raccontato e oggi ripropone racconti di
questi operai che non si accontentano di un salario ma difendono la loro
professionalità e anche la qualità della vita del ricco (e attraente per i
capitali speculativi che vogliono l'area libera e vendibile)
Sol d'Africa per l'Europa
( da "Manifesto, Il"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: attuale crisi
finanziaria e, secondo le statistiche raccolte dalla compagnia assicuratrice
negli ultimi decenni, gli eventi catastrofici stanno crescendo del tre o
quattro per cento ogni anno. Le centrali termosolari, i cui primi prototipi
risalgono al 1985, usano specchi e lenti di ingrandimento per concentrare
l'energia solare in modo da elevare la temperatura dell'
Indipendenti prima di
tutto ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: che possono essere
stati commessi prima della crisi finanziaria globale, il principio
d'indipendenza delle banche è un elemento basilare e fondamentale della moderna
politica economica: pertanto metterne in discussione l'importanza equivarrebbe
a fare un grave passo indietro. La critica al concetto stesso di banca centrale
negli Stati Uniti ha una storia molto lunga e stravagante,
Si può capire anche senza
un dottorato ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Se siamo ancora
interessati alla crisi, possiamo affidarci alla prosa coltae scorrevole di
Marco Onado ( I nodi al pettine. La crisi finanziaria e le regole non scritte ,
Laterza, 2009) o alle rigorose provocazioni di Alberto Alesinae Francesco
Giavazzi ( La crisi. Può la politica salvare il mondo?
Ubs svela i nomi dei
clienti Usa ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: anno passato dalla
crisi finanziaria, rende noti i dati del secondo trimestre. La gran parte degli
analisti si attende una nuova perdita, seppur inferiore a quella del primo
trimestre. Nei primi tre mesi di quest'anno il rosso per Ubs era stato di 2
miliardi di franchi, per il periodo tra aprile e giugno le previsioni
prevalenti indicano invece una perdita compresa tra 1 e 1,
Aria di ripresa a Wall
Street S&P 500 oltre i mille punti
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: in una seduta
favorevole per tutto il comparto auto, edi UniCredit , che oggi si presenta
agli analisti con i conti della semestrale. Il titolo bancario ieri è cresciuto
del 4,9% toccando così i massimi dalla metà dell'ottobre 2008, quando aveva
subito i maxi ribassi legati alla crisi finanziaria. luca.davi@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Con Ambrosoli l'alleanza
per la legalità ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Crisi finanziaria
e abusi di mercato: quali regole?». Il convegno si svolgerà presso l'Università
Bocconi il 28 settembre e ai lavori, che saranno introdotti da Mario Monti,
prenderanno parte Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo), Marco Onado (Università
Bocconi), Mario Sarcinelli (Dexia Crediop), Ferruccio de Bortoli (Corriere
della Sera)
Piazza Affari ritocca i
massimi 2009 ( da "Corriere
della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 04/08/2009 - pag: 31
Prysmian batte le
previsioni: più 3% ( da "Corriere
della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati
Finanziari data: 04/08/2009 - pag: 31 Il caso a Milano Prysmian batte le
previsioni: più 3% ( g. r. ) I conti di Prysmian hanno battuto le previsioni
degli analisti e in Borsa il titolo ha collezionato ieri un rialzo del 3,07%.
Nel secondo trimestre
Hsbc, torna il sereno per
le banche ( da "Corriere
della Sera" del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 04/08/2009 - pag: 31 Il caso a
Londra Hsbc, torna il sereno per le banche ( g.r. ) Dal sistema bancario
britannico arrivano i primi, consistenti segnali di ripresa e i maggiori
istituti, a cominciare da Hsbc, la maggiore banca europea per capitalizzazione,
tornano a correre in Borsa.
Argomenti:
Crisi
Abstract: il consigliere
regionale Stefano Tosi dice che la nuova società «rischia di chiudere il
servizio ferroviario regionale su se stesso, in una logica di protezionismo
dell'esistente » . Ritardi e disagi I viaggiatori lombardi hanno sofferto a
luglio la soppressione di 900 treni pendolari e 200 guasti Laura Guardini
lguardini@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il mistero del pannolino e
degli interessi per pagarlo ( da "Blogosfere"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: con la crisi
finanziaria e il conflitto in Palestina, c'era una particolare attenzione. La
madre di Gesù, così si è ricordata che il giorno della nascita di suo figlio,
aveva ottenuto un prestito che non aveva ancora restituito. Quel pannolino che
in quasi tutte le rappresentazioni della natività, come in questa splendida di
Pietro da Cortona,
Vite e miracoli dei nostri
banchieri d'affari ( da "Varesenews"
del 04-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Ed è tornato alla
ribalta all'indomani della crisi finanziaria, dopo che - come ha scritto il
sociologo Ulrich Beck - "la sua immagine pubblica" ha cominciato
"ad assumere le fattezze del bankster". Ma chi sono i personaggi che
rappresentano in Italia le grandi banche come Lehman Brothers, Goldman Sachs,
Jp Morgan, Mediobanca, Schroders?
Sorpresa Unicredit: stime
battute ( da "Finanza
e Mercati" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Piazza Cordusio è
tornata ai livelli precedenti la crisi finanziaria, superando i risultati del
secondo trimestre 2007 grazie alla crescita del margine d'interesse, che
contrariamente a molte attese non ha sofferto della pressione sugli spread,
alle commissioni (che riprendono a salire dopo sei trimestri di trend
discendenti) e agli utili da trading.
la crisi del turismo vista
dai b&b "i tedeschi non passano più da qui" - alessandro
mariscalco ( da "Repubblica,
La" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Complice la crisi
finanziaria, il turista medio non ha più la possibilità di pianificare una
vacanza che possa protrarsi oltre la settimana. Si preferisce optare per i
brevi periodi, per un mordi e fuggi estemporaneo che consenta una sorta di
pausa-caffè dalla vita di tutti i giorni.
Cala l'utile Fonsai e il
titolo va giù del 5% ( da "Stampa,
La" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: MILANO La crisi
finanziaria e il terremoto in Abruzzo colpiscono i conti di Fondiaria-Sai, che
ha chiuso il primo semestre con un crollo dei profitti dell'87%. E in Borsa il
titolo è scivolato del 5%. L'ad Fausto Marchionni (foto) ha spiegato che
«stiamo pensando a operazioni straordinarie», limitandosi a dire che «si tratta
di un'
Un'opposizione debole è un
danno per il governo ( da "Italia
Oggi" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: come il
dispiegarsi della crisi finanziaria internazionale, il terremoto che ha
devastato L'Aquila, la riunione in Italia del vertice mondiale del G8 poi
allargato a parecchi altri stati. Il governo ha fornito risposte alle
emergenze, comprese quelle ereditate dal passato, come la sensazione di
insicurezza dei cittadini e la crisi dei rifiuti in Campania,
Gli agricoltori francesi:
Non pagheremo ( da "Sole
24 Ore, Il" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Può essere che
alla fine gli agricoltori da una parte paghino e dall'altra intaschino nuovi
aiuti: i soliti paradossi di uno stato come quello francese, ad alto contenuto
di protezionismo e di burocrazia. Il negoziato con il governo, intanto,
continua. Le. M.
Locarno resiste alla crisi
di sponsor ( da "Sole
24 Ore, Il" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ma significativo
perché attuato in tempi di crisi finanziaria ed economica. Con questo budget
l'organizzazione deve coprire tutti i costi relativi alle centinaia di film -
proiettati all'aperto sul maxi schermo di Piazza Grande e al chiuso nelle sale
della città – e poi ai dibattiti ed alle mostre.
Profitti Bnp oltre le
attese A Bnl 34mila nuovi clienti
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: di 2 miliardi di
euro a causa delle turbolenze registrate sui mercati finanziari, del fallimento
di Lehman Brothers e del caso Madoff. Meno brillanti i risultati della
divisione retail, che in generale ha sofferto di una situazione congiunturale
difficile per le famiglie e le imprese. A fronte di un aumento del 5,4% degli
impieghi, è aumentato sensibilmente il costo del rischio.
Poco guadagno coi Bot Ma
il capitale è garantito ( da "Corriere
della Sera" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Lo si apre e lo si
utilizza per comodità: è uno dei tanti servizi offerti dalla banca, che per
questo ha un costo. La preferenza per i Bot, a parità di rendimento, ha
motivazioni soprattutto psicologiche: la crisi finanziaria ha inferto un duro
colpo alla credibilità delle banche e rivalutato lo Stato-debitore . Giacomo
Ferrari © RIPRODUZIONE RISERVATA
Credieuronord, ultimo atto
per l'ex banca della Lega ( da "Corriere
della Sera" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: la banca che ha
acquistato ciò che resta della Euronord ha chiesto e ottenuto 1,45 milioni di
Tremonti bond, i prestiti messi a disposizione dal governo per consentire alle
banche di fronteggiare gli effetti della crisi finanziaria. Sopra: Bossi
testimonial della banca padana. A destra: G. Fiorani Sergio Rizzo ©
RIPRODUZIONE RISERVATA
Toyota alza le stime. Ma
il titolo cede ( da "Corriere
della Sera" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 05/08/2009 - pag: 37 Il caso a
Tokio Toyota alza le stime. Ma il titolo cede (g.r. ) A Tokio, poco prima di
presentare i conti, il titolo Toyota ha ceduto l'1,5% e anche sulle piazze
internazionali ha registrato ribassi fra lo 0,7 e l'1,6%.
Ubs vede l'uscita dello
Stato ( da "Corriere
della Sera" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati
Finanziari data: 05/08/2009 - pag: 37 Il caso a Zurigo Ubs vede l'uscita dello
Stato ( g.r. ) Per Ubs la crisi non è ancora finita. La banca svizzera, che sta
chiudendo un accordo con le autorità Usa che l'accusano di aver favorito le frodi
fiscali di alcuni suoi clienti, ha chiuso il terzo trimestre consecutivo in
perdita,
Indici piatti. Giù Burani
e Safilo ( da "Corriere
della Sera" del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati
Finanziari data: 05/08/2009 - pag: 37
Sinistra, ipotesi di
Argomenti:
Crisi
Abstract: Ma questa politica
non ha ridotto le disuguaglianze e si è scontrata con la crisi finanziaria
mondiale, che ha lasciato la socialdemocrazia senza linee di riferimento, in
uno stato di grave afasia». Non bisogna credere però che i partiti lontani
dalla «terza via» se la passino meglio. «Il socialismo francese ricorda Marco
Gervasoni, autore della biografia François Mitterrand ,
FT: come la crisi ha
cambiato lo scenario di Wall Street
( da "BlueTG online"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: FT: come la crisi
ha cambiato lo scenario di Wall Street 05-08-2009 13:12 - La crisi finanziaria
che da due anni sta battendo i mercati finanziari ha prodotto rapidamente un
mutamento dello scenario competitivo, facendo emergere nuovi campioni, secondo
quanto ricorda oggi il Financial Times.
L'esercito delle auto blu
record in Italia: quasi 650 mila ( da "Repubblica.it"
del 05-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: in un periodo di
crisi finanziaria. Le famiglie devono faticare per arrivare alla fine del mese,
mentre gli autisti di queste auto scorrazzano per le città con il dirigente di
turno". Il presidente, Carlo Pileri, si chiede come mai in Italia
"non siano presenti statistiche ufficiali, sui siti delle pubbliche
amministrazioni,
La casta militare contro
Medvedev, si arena la riforma delle Forze armate
( da "EUROPA ON-LINE"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La crisi
finanziaria, poi, ha inciso duramente sulla salute economica della Federazione,
afflosciandone di conseguenza lo slancio a livello internazionale che negli
ultimi tempi aveva portato Mosca a rimettere piede, prepotentemente, sul
palcoscenico globale.
La pax georgiana un anno
dopo ( da "EUROPA
ON-LINE" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La crisi
finanziaria ha modificato l'ordine delle priorità e ha costretto tutti i
protagonisti della politica mondiale a misurarsi con una stagione di difficoltà
economiche. L'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha
segnato un sensibile spostamento dell'asse della politica estera di Washington.
Chiudere gli occhi non
basta più ( da "Stampa,
La" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Ora che la crisi
finanziaria ha dimostrato che mercato e globalizzazione non fanno miracoli,
l'Italia scopre che la questione meridionale non è scomparsa ma si è, anzi,
aggravata; che il divario tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno nei redditi per
abitante (e in quasi tutti gli altri aspetti della qualità della vita) è ai
livelli massimi da almeno trent'
Obama potrebbe tornare al
New Deal di Roosevelt ( da "Italia
Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: siamo all'inizio
della fine della crisi». Certo è che i suoi consiglieri lo hanno spinto a
rassicurare l'elettorato che, colpito dalla disoccupazione e dalla insicurezza
sociale, sta perdendo fiducia nel suo presidente. Si è sempre paragonato
l'attuale crisi finanziaria ed economica con
La crisi è al punto di
svolta, ma la ripresa sarà lunga ( da "Italia
Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: economia ante
crisi sarà lungo. A guardare il passato, le conseguenze sull'economia di una
crisi finanziaria hanno le caratteristiche citate dalla Fed: recovery lenta e
tempi lunghi per riprendere il treno ante crisi. La crisi del '
Sudcorea, polizia
antisommossa espugna una fabbrica occupata
( da "Unita, L'" del
06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract:
I doveri del nuovo
Mezzogiorno ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Quel patto si
rompe con tangentopoli e la crisi finanziaria e morale dei primi anni 90, con
il rilancio del percorso d'integrazione europea, con la scommessa dell'euro; la
rottura si approfondisce con il cambio repentino del paradigma tecnologico, con
l'emergere dalla fine degli anni 90 della concorrenza dei grandi giganti
asiatici.
California.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: sono impegnato a
gestire la crisi finanziaria più grave dalla Grande Depressione». John Chiang
mi informa anche che "alcune" istituzioni finanziarie offrono ai
propri clienti il servizio di incassare le cambiali prima della scadenza. La
signorina allo sportello della mia banca, First Entertainment Credit Union, mi
informa gentilmente che purtroppo loro non offrono questo servizio.
LE CASSE SONO VUOTE
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Nella lettera di
accompagnamento delle cambiali spedite ai creditori, Chiang (47 anni) si scusa:
«Sono veramente spiacente di questo inconveniente, e apprezzo la sua
comprensione. Sono impegnato a gestire la crisi finanziaria più grave dalla
Grande Depressione»
Carceri costrette a
liberare 43mila detenuti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: già impegnate a
superare una ingestibile crisi finanziaria. Il Parlamento ha deciso tre
settimane fa di tagliare 1,2 miliardi di dollari dagli stanziamenti per il
sistema carcerario al fine di sanare il deficit da 26 miliardi di dollari.
Intesa chiede tempo
all'Antitrust ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: eccezionalità del
momento sui mercati finanziari (come in effetti ha fatto) e seguire le orme di
UniCredit, che sulla quota in Generali ha chiesto e ottenuto una dilazione dei
tempi stabiliti originariamente dall'Antitrust per la vendita del pacchetto.
L'effetto sarebbe il congelamento dei diritti di voto sulle azioni oltre il 2%
detenute dall'Agricole (
Deutsche punta a Sal
Oppenheim ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Dal nostro
corrispondente
Per SocGen risultati oltre
le previsioni ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: di crisi
finanziaria internazionale. Le sofferenze che gravano sulla banca riguardano
sia il credito al consumo che il finanziamento delle forniture di beni
strumentali alle imprese. In quest'ultimo settore SocGen si trova
particolarmente esposta in Germania e soprattutto in Russia ( a questo Paese fa
riferimento la metà dei crediti a rischio registrati fuori dai confini
francesi)
Il peso della politica
nella crisi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Una crisi
economica che durò praticamente vent'anni e una caduta dei mercati finanziari
che rividero i vecchi massimi nel 1951. Ci sembra un'analisi importante
semplicemente perché se non si individuano correttamente tutte le cause di una
crisi si rischia di apportare a quella che viviamo rimedi errati o
insufficienti.
Boom di scambi su
Unicredit ( da "Corriere
della Sera" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati
Finanziari data: 06/08/2009 - pag: 39
Dopo il salvataggio Aig
torna a volare ( da "Corriere
della Sera" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Mercati Finanziari
data: 06/08/2009 - pag: 39 Il caso a New York Dopo il salvataggio Aig torna a
volare (fa. chi.) L'attesa per i risultati del trimestre terminato a giugno ha
messo letteralmente le ali ad American International Group. Il colosso americano
delle assicurazioni, che era leader mondiale prima della crisi ed è stato
salvato dal fallimento grazie a 180 miliardi di dollari
Gemina in rialzo sui
risultati di Adr ( da "Corriere
della Sera" del 06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 06/08/2009 - pag: 39 Il caso a
Milano Gemina in rialzo sui risultati di Adr ( g.r. ) La riduzione del network
Alitalia su Fiumicino si è fatta sentire sui conti di Aeroporti di Roma, che
nel primo semestre ha visto diminuire il traffico passeggeri del 6,3%.
Lavoro e flessibilità
( da "Blogosfere" del
06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La crisi attuale
ci ha messo con le spalle al muro e ci sta facendo scoprire come siamo
totalmente scoperti di fronte alla perdita del posto di lavoro, è solo un
problema attuale o è stato solo acutizzato dalla crisi finanziaria e dalle sue
conseguenze?
Unipol: nei primi sei mesi
utile netto a 63 mln, +2,9% patrimonio netto
( da "Finanza.com" del
06-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: In un semestre
ancora profondamente segnato dalla crisi finanziaria e dalla recessione
economica ? ha sottolineato l?Amministratore Delegato Carlo Salvatori - il
Gruppo UGF ha saputo adattare con coerenza al nuovo contesto le strategie a suo
tempo individuate". (Riproduzione riservata)
Unipol, scende utile nel
primo semestre ( da "Borsa(
Argomenti:
Crisi
Abstract: In un semestre
ancora profondamente segnato dalla crisi finanziaria e dalla recessione
economica - sottolinea l'Amministratore Delegato Carlo Salvatori - il Gruppo
UGF ha saputo adattare con coerenza al nuovo contesto le strategie a suo tempo
individuate. Sui rami Danni si sono addensate nubi che sono in parte
significativa dipendenti da fattori esterni,
La crisi peggiora, non
perdiamo tempo ( da "EUROPA
ON-LINE" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: i flussi
finanziari internazionali (cross-border) sono diminuiti di oltre 2.600 miliardi
di dollari, invertendo una tendenza che nei passati decenni era sempre stata in
crescita. In altre parole, a seguito della crisi finanziaria ed economica
globale le grandi banche, in disperata ricerca di liquidità e con continui
tentativi di limitare i rischi,
Esperienze di monete
complementari ( da "Blogosfere"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: crisi.... Viviamo
in questi mesi una crisi finanziaria globale i cui esiti, come le precedenti,
sono incerti. Di sicuro ciò che viene compromesso in periodi come questo, sono
il potere di acquisto delle persone, la capacità delle aziende di accedere al credito
(diminuendo la produzione di beni e servizi) e la possibilità da parte degli
enti locali territoriali di continuare a garantire
unipol, utile netto di 63
milioni ma in calo del 74% - sara scheggia
( da "Repubblica, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Tutta la holding
risente della crisi finanziaria, e a soffrire di più, come volevasi dimostrare,
sono le assicurazioni auto. «Confidiamo in una ripresa nella seconda parte
dell´anno, e nel pieno recupero nel 2010» ha commentato Carlo Salvatori,
amministratore delegato del gruppo bolognese, che sull´eventuale pagamento dei
dividendi di fine anno,
la croazia in crisi vende
le isole di tito - alessandra longo
( da "Repubblica, La"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract:
Super-multa di 15 milioni
all'ex numero uno di Aig ( da "Stampa,
La" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: finisce nel
tritacarne della giustizia per uno scandalo finanziario: stavolta tocca all'ex
numero uno del colosso assicurativo Aig, cioè di una delle società più colpite
dalla crisi finanziaria di Wall Street esplosa lo scorso anno. Certo è
possibile che per Maurice «Hank» Greenberg i 15 milioni di dollari di multa che
dovrà pagare alla Sec (equivalente americano della nostra Consob)
E la band canta contro le
banche ( da "Corriere
della Sera" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Lo ha fatto però
Matthew Bellamy, voce della band nonché ispiratore della maggior parte dei
testi: «Uprising», ha dichiarato alla Bbc , è il loro urlo di protesta contro
la crisi finanziaria e la politica scellerata delle banche su hedge fund,
derivati e finanza «tossica».
Accordo Enel-Sicilia Via
al rigassificatore di Porto Empedocle
( da "Corriere della Sera"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: utilizzando
liberamente le commissioni ottenute da banche e istituti finanziari. È questa
la proposta , riportata dal Financial Times , lanciata da Mary Schapiro ( foto
), presidente dell'organismo di controllo dei mercati finanziari Usa. Questo
sistema consentirebbe alla Sec di avere maggiori risorse per compiere indagini
e investire in tecnologia.
La trimestrale spinge
Autogrill ( da "Corriere
della Sera" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 07/08/2009 - pag: 35 Il caso a
Milano La trimestrale spinge Autogrill (a.jac.) Nuovo rialzo per Autogrill a
Piazza Affari (più 3,72%) dopo il passo avanti seguito al consolidamento della
presenza nell'aeroporto londinese di Heathrow.
Vola Pirelli, la discesa
di Seat ( da "Corriere
della Sera" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati
Finanziari data: 07/08/2009 - pag: 35
Da Lloyds a Hsbc, banche
da record ( da "Corriere
della Sera" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Corriere della
Sera sezione: Economia Mercati Finanziari data: 07/08/2009 - pag: 35 Il caso a
Londra Da Lloyds a Hsbc, banche da record ( g.r. ) Una giornata così,
l'industria britannica del credito non la vedeva in Borsa da lunghi mesi. Il
primato spetta a Lloyds Banking Group, che ha chiuso la seduta all'Ftse100 con
un guadagno del 12,34%.
Multa da 15 milioni di
dollari per ex ceo Aig ( da "Finanza.com"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ennesimo top
manager statunitense che viene punito per i crac finanziari. E soprattutto
tocca il colosso assicurativo a stelle e strisce Aig, uno dei più colpiti dalla
crisi finanziaria di Wall Street. Greenberg ha patteggiato la pena al termine
dell'inchiesta per frode che portò al suo allontanamento dal gruppo finanziario
nel 2005.
Avanti senza timori sulla
strada della ricerca ( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: L'uscita da questa
crisi finanziaria globale sarà sicuramente trainata dalle innovazioni che si
stanno manifestando, al punto che difficilmente la ripresa si baserà sugli
stessi consumi e sugli stessi investimenti presenti prima di essa. Le imprese
lo sanno e si stanno attrezzando.
C'era una volta l'economia
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Skidelsky è la
base della cosiddetta teoria del mercato efficiente, che domina da anni nel
settore dell'economia finanziaria, e che ha spinto i banchieri a fidarsi
ciecamente dei loro modelli matematici previsionali, ha spinto i governi e le
autorità di regolamentazione a sottovalutare la possibilità di un''mplosione
dei mercati finanziari e ha portato a quello che Alan Greenspan (
Scontro sui bonus: Fillon
convoca le banche francesi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: convoca a palazzo
Matignon i rappresentanti degli istituti francesi insieme alla Banca di Francia
e al ministero dell'Economia. Fillon chiede alle banche di rispettare gli
impegni presi dagli stessi istituti quando sono state adottate dal Governo le
misure per aiutarle a superare la crisi finanziaria. AP/ LAPRESSE
Berlino riforma i
salvataggi bancari ( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Il progetto di
legge è al tempo stesso una reazione alla crisi finanziaria e un gesto politico
dopo la nazionalizzazione controversa di Hypo Real Estate. La scelta di salvare
Hre nazionalizzando la banca ha provocato reazioni negative in Germania. Molti
hanno visto di cattivo occhio l'intervento dello Stato nell'economia,
nonostante la situazione d'emergenza.
Il made in Italy paga il
conto della crisi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: La crisi presenta
il conto La prima metà del
La Croazia in crisi
( da "Repubblica.it"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract:
Argomenti:
Crisi
Abstract: La crisi? Non è
ancora a bilancio» MILANO. La crisi finanziaria che ha sconvolto l'economia
mondiale non è ancora stata scritta sui libri contabili delle aziende italiane,
ci arriverà infatti solo a fine 2009. I bilanci 2008 di 2.022 grandi e medie
imprese italiane, escluse banche e assicurazioni, analizzati dal centro studi
di Mediobanca presentano,
Crisi, il mondo guarda
alla Cina Così Pechino guida il rilancio
( da "Avvenire" del
07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: C'è chi invoca
anacronistiche politiche di protezionismo. Bisogna invece superare il
pregiudizio.
STELLA: SODDISFAZIONE PER
INTESA SOSTEGNO ALLE IMPRESE ( da "Basilicanet.it"
del 07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: crisi finanziaria
imponente, per essere capaci di farsi interprete delle loro esigenze e
costruire, in sinergia con le stesse, proposte dedicate. Richiamo â?? conclude
Stella - quindi alla ottimizzazione di quella dimensione partecipata e di
relazione, che vede insieme associazioni, banche, imprese e istituzioni unite
nella ricerca di soluzioni innovative e strategiche per uscire
TRITTICO VENETO
( da "Azione, L'" del
07-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Trittico veneto
TRITTICO VENETO Giacinto Bevilacqua Nonostante i tagli imposti dalla crisi
finanziaria, sarà un'edizione scoppiettante come le precedenti quella del
Trittico Veneto-Memorial Mino Bariviera. La gara nazionale a tappe per
juniores, organizzata dal Veloce Club Orsago con Lillo Zussa, Ermenegildo
Turchet ed Ennio Benedet, è in calendario dal 27 al 30 agosto.
Dato peggiore dall'80,
quando si cresceva ( da "Stampa,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: travolto dalle
inchieste di Mani Pulite e da una gravissima crisi finanziaria internazionale
che costrinse
FonSai studia un fondo da
600 milioni ( da "Stampa,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: della crisi
finanziaria (forse) passata, debba essere un ripensamento del modello di banca
adottato finora. Lo aveva già annunciato subito dopo la tempesta dei mercati,
spiegando che per Unicredit era finito il tempo del modello «Otd», ossia quell'«Originate
to distribute», che consentiva alle banche di distribuire il rischio attraverso
strumenti finanziari sempre più complessi.
A caccia di ripresa
( da "Stampa, La" del
08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: crisi finanziaria
si estendesse, con una violenza imprevista, all'economia reale di tutto il
pianeta. L'esperienza del Giappone - unico Paese ad aver sperimentato con
anticipo sugli altri qualcosa di simile alla crisi attuale - mostra chiaramente
che quando la caduta sarà terminata non c'è nessuna garanzia di una ripresa
duratura mentre potrebbe verificarsi una serie di sussulti
La disfatta di Francoforte
( da "Blogosfere" del
08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: 09 8 La disfatta
di Francoforte Pubblicato da Domenico De Simone alle 02:21 in Crisi finanziaria
Repubblica e Massimo Giannini tornano sulla tassazione dell'oro proposta da
Tremonti con due articoli, dei quali quello di Giannini porta l'immaginifica
intestazione che fa da titolo anche a questo blog. Da buon tifoso, Giannini è
assolutamente certo della vittoria della sua squadra,
la crisi, keynes e gli
stimoli - joseph e. stiglitz ( da "Repubblica,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: impatto della
crisi finanziaria sull´economia è stato così devastante che persino uno stimolo
fiscale come quello del presidente Obama ritenuto enorme non è stato
sufficiente. A ciò si aggiunge un altro problema: per quanto riguarda gli Stati
Uniti, è previsto che soltanto un quarto dei quasi 800 miliardi di dollari di
stimolo allocati sia speso nell´
Girelli (Banca Generali):
Ottimista sui prossimi mesi ( da "Borsa
e Finanza" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: crisi finanziaria
del 2001 siete usciti con dimensioni raddoppiate. E da quest'ultima? Ritengo
che assisteremo a una nuova ondata di consolidamento nei prossimi mesi, così
come è accaduto nel 2003. Quanto a noi siamo soddisfatti delle dimensioni
raggiunte anche se continuiamo a guardare con molta attenzione alle occasioni
che si dovessero presentare sul mercato italiano nel private
tremonti, la bce e l'oro
del tevere - alessandro penati ( da "Repubblica,
La" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: inflazione e le
crisi finanziarie: i due rischi che proprio loro dovrebbero scongiurare. Ma,
ironia a parte, la recente crisi finanziaria ha ingigantito il ruolo delle
banche centrali, che ora devono essere flessibili, pronte ad aumentare la
dimensione dei propri bilanci e allargare lo spettro delle attività nelle quali
investono,
Per i bond offerti allo
sportello si cercano formule più semplici
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)"
del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: vittime della
crisi finanziaria che ha indebolito sia gli indici sottostanti, sia il merito
di credito degli emittenti ( Morgan Stanley , Goldman Sachs e UniCredit ).
Adesso però alle Poste si punta su strutture più semplici: l'emissione «Tasso
Fisso Plus» in collocamento al momento (fino al 22 agosto) offre un coupon
annuo lordo del 3,
Woodstock, magari
( da "Manifesto, Il"
del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: andrebbe ricordato
che il quarantennale è precipitato dentro il buco nero della crisi finanziaria
ed economica mondiale più grave da un ottantennio, cioè dal grande crack del
1929. Un colpo di sfortuna verrebbe da dire, se non fosse che i milioni di
posti di lavoro persi in giro per il mondo a causa del crack gridano vendetta.
L'impatto su povertà e
salari ( da "Manifesto,
Il" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: attuale crisi
finanziaria mondiale sono stati individuati in una rilevante sottovalutazione
dei rischi, nella crescente complessità dei prodotti nella finanza strutturata,
nell'euforia che ha contaminato i mercati finanziari per troppo tempo (ed è
talvolta inevitabile), nella forte interconnessione della finanza globalizzata.
Su Intesa, Telecom
recupera ( da "Corriere
della Sera" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati
Finanziari data: 08/08/2009 - pag: 31
Fastweb sale dopo il patto
con Wind ( da "Corriere
della Sera" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Economia Mercati Finanziari
data: 08/08/2009 - pag: 31 Il caso a Milano Fastweb sale dopo il patto con Wind
Giovedì sera l'annuncio di risultati semestrali oltre le attese, con utili
netti di 17,9 milioni di euro. E ieri l'intesa con Wind per la condivisione
della rete di telecomunicazioni, secondo lo stesso schema utilizzato per l'
Peugeot Citroën nel mirino
di S&P's ( da "Corriere
della Sera" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Secondo gli
analisti di S&P's la situazione finanziaria di Psa potrebbe «deteriorarsi
in modo significativo» se non ci sarà una ripresa delle vendite nel 2010. Un
giudizio che ieri ha condizionato l'andamento dell'intero settore sui mercati
finanziari. In forte ribasso hanno infatti chiuso anche Renault e altre grandi
case europee.
Wall Street in preda
all'esuberanza ( da "Sole
24 Ore, Il" del 08-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: 30 di ieri sui
mercati finanziari dopo il sorprendente dato sull'occupazione Usa: solo 247mila
posti di lavoro persi a luglio, contro i 467mila del mese precedente e i
320mila stimati dagli economisti. Il future sull'S&P500 accenna solo a un
modesto rialzo e, quando apre Wall Street, l'indice corregge ulteriormente i
guadagni del future.
Il filo forte di una
famiglia delicato come la seta ( da "Stampa,
La" del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Un tascabile per
combattere gli eccessi di protezionismo verso i più piccoli; la rivalutazione
dei «no», l'educazione al «sacrificio». Discutibile, ma chiaro.Saggio I
volontari e le regole per sopravvivere Chi fa volontariato, chi ha messo in
piedi servizi che il Pubblico non garantisce, finisce per scontrarsi con la
burocrazia.
Preoccupazione anche al
Comune eporediese Sulla società ancora pesa la crisi finanziaria
( da "Stampa, La" del
09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: anche al Comune
eporediese Sulla società ancora pesa la crisi finanziaria Non c'è pace per i
250 dipendenti delle sedi di Ivrea e Torino di Omnia Network. Se nel mese di
maggio Regione, Provincia e Comune di Ivrea avevano annunciato che la proprietà
si impegnava a mantenere la propria presenza e prospettato una
ricapitalizzazione finanziaria con tanto di nuovo piano industriale,
TITOLO: EDUCARE ALLA
SOFFERENZA AUTORE:PINO PELLEGRINO EDITORE: ASTEGIANO...
( da "Stampa, La" del
09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Questo l'incipit
al saggio breve di don Pino Pellegrino indirizzato agli educatori. Un tascabile
per combattere gli eccessi di protezionismo verso i più piccoli; la
rivalutazione dei «no», l'educazione al «sacrificio». Discutibile ma
chiaro.TITOLO: EDUCARE ALLA SOFFERENZA AUTORE:PINO PELLEGRINO EDITORE:
ASTEGIANO
gli usa in crisi comprano
americano messico e canada: obama ci ripensi - federico rampini
( da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Protezionismo,
narcos e ambiente in agenda Gli Usa in crisi comprano americano Messico e
Canada: Obama ci ripensi FEDERICO RAMPINI dal nostro corrispondente NEW YORK -
Il primo partner commerciale degli Stati Uniti non è
censura di stato
sull'informazione - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: presidente del
Consiglio non può pensare di sfuggire alle critiche in virtù di un
protezionismo dell´informazione interna. Non sarà attraverso la definitiva
normalizzazione della Rai che Berlusconi riuscirà a salvaguardare la sua
immagine, la sua credibilità e la sua affidabilità personale. Né tantomeno
l´immagine, la credibilità e l´affidabilità dell´Italia sul piano
internazionale.
Paulson, l'uomo dal tocco
d'oro Adesso scommette sui lingotti
( da "Corriere della Sera"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: tende a salire in
momenti di crisi finanziaria ed economica. Questo manager newyorkese di 53 anni
che nel 1994 fondò
Meglio il libro di un
cronista di un saggio accademico: i consigli del Nobel Krugman
( da "Corriere della Sera"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: autore esplora le
origini intellettuali della teoria che postula la razionalità dei mercati
finanziari, l'economista americano ha dedicato un articolo (uscito il 6 agosto
sul «New York Times» e ripreso ieri dall'«International Herald Tribune») che lo
definisce «lettura obbligatoria per chiunque voglia capire il disastro nel
quale ci troviamo».
Argomenti:
Crisi
Abstract: di stampo europeo
e il giorno dopo sulla strada opposta del protezionismo localista,
intrinsecamente separatista. Il Veneto ha bisogno di politiche «nazionali»
delle infrastrutture, della giustizia civile, dell'Università e della ricerca,
dell' «immigrazione-accoglienzaintegrazione» e non solo «immigrazione-sicurezza»,
ma anche di una rivoluzione fiscale «nazionale» di lotta all'
Censura di Stato
sull'informazione ( da "Repubblica.it"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: presidente del
Consiglio non può pensare di sfuggire alle critiche in virtù di un
protezionismo dell'informazione interna. Non sarà attraverso la definitiva
normalizzazione della Rai che Berlusconi riuscirà a salvaguardare la sua
immagine, la sua credibilità e la sua affidabilità personale. Né tantomeno
l'immagine, la credibilità e l'affidabilità dell'Italia sul piano
internazionale.
Berlusconi: "Ecco il
piano per il Mezzogiorno, guiderò io l'agenzia"
( da "Stampaweb, La"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Solo così si potrà
diminuire la profondità della crisi e la sua estensione temporale. I
catastrofisti che imperversano sulle gazzette della sinistra non fanno che
peggiorare la situazione perchè, superato il momento più drammatico della crisi
finanziaria, è proprio il fattore psicologico che condiziona la domanda dei
consumatori e quindi la produzione.
Sud e salari, il piano di
Berlusconi: "Agganciare paghe al costo della vita"
( da "Stampaweb, La"
del 09-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Solo così si potrà
diminuire la profondità della crisi e la sua estensione temporale. I
catastrofisti che imperversano sulle gazzette della sinistra non fanno che
peggiorare la situazione perchè, superato il momento più drammatico della crisi
finanziaria, è proprio il fattore psicologico che condiziona la domanda dei
consumatori e quindi la produzione.
Marx e Keynes per uscire
dalla crisi E poi andare oltre ( da "Manifesto,
Il" del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: analizza il
funzionamento di complessi e sofisticati mercati finanziari e mostra come le
economie di mercato siano periodicamente attraversate da fasi di grande
ottimismo che portano a esposizioni debitorie non sostenibili e il conseguente
insorgere di crisi. Il patrimonio analitico e teorico lasciatoci da questi
economisti, così come da altri, non dovrebbe essere sottovalutato,
Il Guardian brucia 28
milioni in Borsa ( da "Stampa,
La" del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Finirebbe così
triturato dalla crisi finanziaria il più antico giornale della domenica al
mondo. La prima copia dell'Observer uscì, infatti, il 4 dicembre del 1791. Per
aprirlo, il suo editore di allora, il londinese W. Bourne, si fece prestare 100
sterline, dicendo a tutti che avrebbe avuto una «fortuna veloce».
Al Crazy Horse nudi
"d'attualità" ( da "Stampa,
La" del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: come la crisi
finanziaria? «Sono argomenti d'attualità. La crisi finanziaria è una cosa che
può coinvolgere il pubblico del "Crazy Horse", in genere facoltoso,
disposto a pagare cifre alte per un posto in sala. Poi c'è un quadro basato sul
gioco di specchi che trasforma il corpo della donna in qualche cosa di
meraviglioso e fantastico.
Costringere le banche alla
ricapitalizzazione ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: Dal nostro
corrispondente La crisi finanziaria è scoppiata esattamente due anni fa,
nell'agosto del 2007.Nonostante i recenti segnali incoraggianti la situazione
rimane incerta. Lorenzo Bini Smaghi, 52 anni, membro del comitato esecutivo
della Banca centrale europea, è cauto sulle prospettive economiche ed esorta i
governi a ricapitalizzare d'autorità le banche,
I conti con la Cina
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ondata di protezionismo
diffuso che èl'ultima cosa di cui l'economia mondiale, mai così
interdipendente, ha bisogno. Se abbiamo (e ne abbiamo) motivi di lagnanza
contro Pechino, l'unica soluzione è cercare d'integrare quel paese sempre di
più in una rete di accordi e intese internazionali, più che fantasticare di
sanzioni che si ritorcerebbero rapidamente contro di noi.
Quella retorica che
condanna l'Africa nera ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: tirannia e
dirigismo locale nonché protezionismo occidentale. Quest'ultimo è una piaga: se
le nazioni ricche togliessero le barriere doganali che impediscono sia il
flusso di merci africane verso il resto del mondo sia una politica di
investimenti del settore privato (gli imprenditori non intraprendono se sanno
che i loro prodotti non potranno essere esportati a causa di alte tariffe)
Valore-titoli salvo nel
mercato volubile ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: rivestono
carattere transitorio commisurato al perdurare della crisi finanziaria ed alla
significatività dei valori espressi dal mercato. Tuttavia, la cosa più
importante che il redattore del bilancio deve valutare è relativa ai rischi di
illiquidità o di insolvenza dell'emittente che possono rendere definitiva la
perdita.
Le telefonate tra Paulson
e la Goldman Sachs ( da "Corriere
della Sera" del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: telefonici con il
presidente della Goldman Sachs durante la recente crisi finanziaria, tanto da
sollevare seri dubbi circa il suo legame con la sua ex società. La notizia è
emersa da un'inchiesta del New York Times , secondo la quale Paulson, ex
amministratore di Goldman Sachs, ha parlato molto più spesso con Lloyd
Blankfein, suo sostituto alla poltrona di ceo della banca d'affari,
I Muse tornano e
protestano contro la crisi finanziaria
( da "Corriere della Sera"
del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: anticipa il nuovo
album I Muse tornano e protestano contro la crisi finanziaria MILANO Cercano di
mandarci in paranoia, in depressione, di bombardarci di droghe con la speranza
di nasconderci la verità. Ma «non riusciranno a costringerci, a umiliarci, a controllarci:
noi li sconfiggeremo ». A tre anni dall'ultimo album, «Black Holes and
Revelations », i Muse sono pronti a tornare.
Super-multa di 15 milioni
all'ex numero uno di Aig ( da "Finanza.com"
del 10-08-2009)
Argomenti:
Crisi
Abstract: ennesimo top
manager statunitense che viene punito per i crac finanziari. E soprattutto
tocca il colosso assicurativo a stelle e strisce, uno dei più colpiti dalla
crisi finanziaria di Wall Street. Greenberg ha patteggiato la pena al termine
dell'inchiesta per frode che portò al suo allontanamento dal gruppo finanziario
nel 2005.
( da "Stampa, La" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
NEL SECONDO TRIMESTRE IL PRODOTTO INTERNO LORDO USA CALA
MENO DELLE ATTESE DEGLI ANALISTI OPERAZIONE TRASPARENZA Obama: "Ora il Pil
cresce e la recessione frena" Gli ospiti della Casa Bianca si sono pagati
il pranzo [FIRMA]GLAUCO MAGGI NEW YORK Il Pil Usa in primavera è andato meno
peggio del temuto, ma il Fondo Monetario Internazionale raffredda gli
entusiasmi. L'economia americana non sta più precipitando ma «i rischi di
ricaduta sono prevalenti», e la convalescenza sarà sicuramente lunga,
soprattutto sul fronte della disoccupazione, per il Fmi. In linea con l'analisi
sull'occupazione proposta dal Fmi anche Obama, che ha peraltro confermato il
cauto ottimismo generale espresso giorni fa nel suo commento ai dati economici:
«Per quanto mi riguarda, non c'è recupero vero se non riprendono a crescere i
posti per gli americani che sono ora disoccupati», ha detto il presidente. La
prima stima del ministero del commercio Usa sull'andamento del prodotto interno
lordo per il secondo trimestre è stata di un calo dell'1%, migliore delle
previsioni degli analisti che variavano dal -1,2% al -1,5%. Il presidente Usa,
che in settimana aveva già detto che «siamo forse all'inizio della fine della
recessione», ha tratto conforto dalla rilevazione, che ha giudicato «un segnale
importante nella giusta direzione». La caduta all'1% negativo secco è una
vistosa frenata dal declino precedente: tra gennaio e marzo l'economia Usa
aveva subito una contrazione del 6,4%, dato abbassato di quasi un punto dalla
stima del -5,5% fornita a fine giugno. Nei sei mesi chiusi al 31 marzo, i
peggiori della attuale recessione, la media del declino è stata del 5,9%. Ma è
il dato degli ultimi quattro trimestri a marcare un record negativo storico:
era dal 1947 che l'economia Usa non calava per un anno di fila, come è avvenuto
dal marzo 2008 per una media del -3,9%. Il miglioramento da aprile a fine
giugno è dovuto allo stimolo governativo, che per ora ha favorito soprattutto
le spese pubbliche, ma in parte anche al fatto che gli imprenditori hanno frenato
i tagli delle scorte e degli investimenti. «Le misure a favore dei piccoli
business, le sovvenzioni ai disoccupati, gli aiuti ai mutuatari, le rimesse
agli Stati per salvare i posti dei dipendenti pubblici e i lavori straordinari
per ponti e strade», ha ricordato Obama, «hanno funzionato. I progressi
economici sono misurabili, ma ciò non vuol dire che il tasso dei disoccupati
non aumenterà ancora», ha messo le mani avanti il presidente alla vigilia del
dato di luglio atteso per la settimana ventura (ora è al 9,5%). Il quadro
generale resta insomma fosco. Nel 2009 il Pil Usa si contrarrà del 2,6%, e
l'anno prossimo crescerà solo del +0,8%. Il Fmi prevede un'inflazione negativa
del -0,3% per quest'anno, e una crescita all'1,4% nel 2010. I disoccupati saranno
il 9,3% quest'anno, e saliranno al 10,1% l'anno venturo. Per il Fmi sono stati
fatti progressi nello stabilizzare i mercati finanziari, «ma restano
significativi stress. La forte contrazione dell'economia sta finendo, grazie
anche al sostanziale stimolo macroeconomico. In ogni caso la ripresa sarà
graduale e prevalgono rischi al ribasso», ha detto Charles Kramer, capo del
Dipartimento del nord America del Fmi, secondo il quale lo stimolo sta
funzionando e spingerà il Pil dell'1,1% quest'anno, dell'1,3% nel 2010 e
dello 0,7% nel 2011 rispetto a uno scenario senza aiuti per l'economia. Ma la
ripresa americana sarà «graduale» con un tasso di crescita che probabilmente
sarà inferiore ai trend del passato per un periodo considerevole: e se i rischi
di una ricaduta recessiva dovessero materializzarsi, l'amministrazione Obama
non dovrebbe escludere l'eventualità di ulteriori stimoli fiscali, mentre
( da "Stampa, La" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Multinazionali troppo prudenti Senza gli investimenti la
ripresa tarderà ad arrivare Giro di vite sui megastipendi dei banchieri di
Merrill Lynch Gli spread per il credito si sono ristretti, i mercati
azionari sono in rialzo e gli investitori sono preoccupati per l'inflazione e
per l'aumento dei tassi di interesse. La recessione dovrebbe essere alle
spalle, ma non chiedetene conferma ai top manager delle grandi aziende europee.
Il tono generale degli ultimi dati sugli utili trimestrali non è ottimistico. Nel
migliore dei casi è prudente. Eccone un esempio preso dalle dichiarazioni
arrivate giovedì e venerdì da settori diversi: «ancora nessun segnale di
recupero» (compagnia aerea Lufthansa); «è difficile vedere i primi germogli in
campo economico» (costruttore di motori Rolls Royce); «la situazione economica
rimane difficile» (gestore telefonico France Telecom); non manca qualche
barlume meno pessimistico. La casa automobilistica francese, Renault, ha
aumentato la sua previsione sulle vendite nel secondo semestre del 2009,
sebbene ritenga che il 2010 porterà pochi miglioramenti rispetto all'anno in
corso. Niente euforia dalla società insomma. Non tutti i settori sono in
difficoltà come le compagnie aeree, che devono affrontare sia il leverage
operativo che finanziario, oppure come il settore del
petrolio, dove le oscillazioni dei prezzi hanno sconvolto i piani
d'investimento delle grandi società quotate. Ma fino a quando i dirigenti delle
grandi aziende saranno preoccupati, la grave recessione non migliorerà di molto.
Come può la continua prudenza delle società coincidere con
i miglioramenti del trimestre scorso sui mercati
finanziari, che secondo Markit includono un
restringimento degli spread del credito europei investment grade da
( da "Borsa e Finanza" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
INCHIESTA Il futuro di Piazza Affari di Redazione -
01-08-2009 FTSE MIB BIASIA: «L'Italia presenta una potenziale scommessa legata
alla concentrazione settoriale del Ftse Mib. Pur quotando un passo indietro
rispetto a diversi altri listini europei, ora ha maggiori spazi di crescita
relativa. I target di medio periodo (12-15 mesi) sono stimati in area 29.600.
La reazione dai minimi di marzo ha visto protagonisti alcuni titoli bancari.
Per Unicredit stimiamo valori di recupero fino in area 3,80 e 4,50 poi. La
scommessa industriale va fatta su Fiat e l'azionariato di controllo. Per il
Lingotto il nostro modello accredita valori di recupero in direzione di area
11,50 e 13 euro». EVANGELISTA: «Mi corre l'obbligo di dichiarare che nella
nostra asset allocation globale non compaiono posizioni sul listino di piazza
Affari. Tuttavia non posso non rispondere, anche perchè monitoriamo con
quotidiana attenzione il mercato italiano. E le nostre analisi vedono con
favore titoli quali Amplifon, Banca Generali, Maire Tecnimont e Danieli».
MILANO: «Nella fase ribassista, il Ftse Mib (vedi grafico sopra) è tracollato
(-53%). Il recuperoè però impressionate (+68% circa). Guardando alla
composizione settoriale dove bancari e assicurativi la fanno da padroni, si
capiscono i motivi della maggiore volatilità del nostro indice, nel male e, per
fortuna, anche nel bene. Finché prosegue il rally in corso i settori e i titoli
che dovrebbero sovraperformare sono proprio quelli più volatili. Quindi: settore finanziario (come Unicredit e Generali), settore
auto (Fiat ma anche piccole società come Sogefi). Poi, vediamo bene anche
società appartenenti a settori più difensivi come le utility, che hanno
risentito in modo pesante dell'avvitamento della crisi
finanziaria per le tensioni di liquidità, come
Enel».
( da "Repubblica, La" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina XXIV - Palermo L´iniziativa
delle sigle storiche della musica siciliana Una rete di associazioni per
combattere la crisi
ALESSANDRA SCIORTINO La crisi finanziaria in cui versano le associazioni musicali siciliane, ancora in
attesa delle assegnazioni dei contributi regionali per l´attività svolta nel
( da "Repubblica, La" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina 22 - Economia Prada allunga il debito e chiama
Richemont Scadenze spostate al 2012 su 450 milioni di prestiti. Si cerca un
socio industriale al 30% Intesa Sanpaolo, Unicredit, Calyon e altre sono
esposte per 1,2 miliardi su holding e spa Le banche creditrici hanno contattato
il gruppo svizzero ma alla proposta non è stata data risposta SARA BENNEWITZ
GIOVANNI PONS MILANO - Le banche concedono altro ossigeno al gruppo Prada. è di
ieri, infatti, la notizia che due tranche da 100 e 350 milioni del debito che è
collocato nella holding della famiglia Bertelli -
( da "Unita, L'" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
D'Alema a Bari: il Pd non è un'associazione a delinquere
MARIA ZEGARELLI Parla a Bari proprio nel giorno in cui i giornali raccontano
dell'inchiesta che vede coinvolti i partiti del centrosinistra e un
parlamentare del Pd. Da qui parte Massimo D'Alema, in una sala dello Sheraton
con solo posti in piedi, dove le generazioni di democratici ci stanno tutte:
dai più giovani a quelli che fecero la prima tessera Pci, o Dc o mai nessuna.
Intanto dice: «Questo congresso non sarà una rissa sanguinosa, ma un confronto
civile, un dialogo tra candidati». Poi, a nome «di tutti i democratici della
Puglia» ribadisce il «grande rispetto per la magistratura», ma all'opinione
pubblica ricorda , nel mezzo di un lungo applauso,«che questo partito non è
un'asociazione a delinquere e non ha nulla a che fare con la criminalità
organizzata». Dunque, nessuno pensi, compreso Maurizio Gasparri che non perde
occasione, di mescolare vicende giudiziarie con dibattito politico. L'incontro,
nel corso del quale è stato presentato il candidato dell'area Bersani alla
segreteria pugliese, Sergio Blasi, non può che essere l'occasione anche per
affrontare quello che qui rischia di diventare uno scontro al calorbianco: la
candidatura del super sindaco Michele Emiliano, uomo dal carattere forte,
appena uscito vincitore dalle amministrative. «Emiliano ha detto che la sua
vuole essere una candidatura unitaria, ma non c'è unità», dice. Usa parole di
grande stima per il primo cittadino, «è un valore aggiunto per tutto il Pd, un
grande riferimento per il Mezzogiorno, e il partito a Bari, non avrebbe potuto
fare quello che ha fatto senza di lui». Un ruolo fin troppo stretto quello di
segretario regionale, «che non può essere un dopo lavoro perchè noi che
vogliamo costruire davvero questo Pd abbiamo bisogno di gente che ci lavori a
tempo pieno». Emiliano riferimento per il Mezzogiorno, «che è una questione
centrale del nostro congresso», dice D'Alema. Questione meridionale non la
versione «berlusconiana». Dopo Dorso, Gramsci e Salvemini, Berlusconi «riceve
pezzi di classe dirigente meridionale e, a seconda del potere di ricatto di
queste, sblocca i fondi, per ora ce l'ha fatta solo
( da "Unita, L'" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
eBay ha messo al bando la vendita on line dal primo
febbraio scorso Il fronte della domanda vede in primo piano i paesi asiatici, i
cui Pil negli ultimi anni sono cresciuti a ritmi sostenuti. Tanto che di
recente
( da "Sole 24 Ore, Il" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-01 - pag: 10 autore: Oltre la crisi. Il problema delle istituzioni
internazionali non coinvolte La smania dei governi «fai da te» I n questa fase
della battaglia mondiale contro la depressione economica, è utile fermarsi e
ragionare sulla natura conservatrice delle politiche messe in campo da banche
centrali, ministeri dell'economia e tesorerie pubbliche. Quasi tutto quello che
hanno fatto - incrementi della spesa, tagli delle tasse, ricapitalizzazione
delle banche, acquisti di asset a rischio, operazioni di mercato aperto e altre
misure di espansione della massa monetaria - hanno seguìto un modello vecchio
di quasi due secoli, che risale agli albori della rivoluzione industriale e
dunque ai primi sommovimenti del ciclo economico. L'anno da cui partire è il
1825, quando gli investitori in preda al panico si volevano cautelare tenendosi
liquidi, invece di azzardare i soldi in impresea rischio. Robert Banks
Jenkinson, secondo conte di Liverpool e primo lord del tesoro per il re Giorgio
IV, implorò Cornelius Buller, governatore della Banca d'Inghilterra, di agire
per impedire il crollo dei prezzi delle attività finanziarie.
«Noi crediamo in un'economia di mercato - argomentava il conte di Liverpool - ,
ma non quando i prezzi che un'economia di mercato produce conducono a una
disoccupazione di massa per le strade di Londra, Bristol, Liverpool e
Manchester».
( da "Sole 24 Ore, Il" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-01 - pag: 10 autore: ... I DATI DEL PIL USA La svolta piace a Obama è f
inita? Sì, la crisi sta finendo, ma forse è troppo presto per festeggiare. Il
presidente Barack Obama ha avuto ragione: negli Stati Uniti la svolta è davvero
arrivata.In primavera il Pil americano è calato solo dell' 1% (annualizzato, in
realtà è un -0,25% rispetto all'inverno) e ora si può ragionevolmente sperare
che l'attività economica sia tornata in crescita quest'estate.Non inganni,
però,l'entusiasmo dei politici americani.Manca ancora qualcosa per poter
brindare: la domanda dei consumatori, esattamente quell'ingrediente che sta
rendendo piuttosto solida la ripresa di molti paesi emergenti e sembra
risvegliarsi persino in alcune economie di Eurolandia. La
curashock della politica economica americana sta aiutando i mercati finanziari ma non ha ancora
raggiunto le famiglie; ed escludendo
( da "Sole 24 Ore, Il" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-01
- pag: 31 autore: Inchieste. Accordo fatto su frodi ed evasione: si va verso il
patteggiamento Ubs cede al governo Usa Chiuso lo scontro fiscale La banca
pronta a pagare una multa salata e a rivelare alcuni nomi Lino Terlizzi LUGANO
C'è l'accordo tra Berna e Washington sulla vicenda fiscal- giudiziaria di Ubs .
Nel corso della conferenza telefonica organizzata ieri dal giudice di Miami,
Alan Gold, è stata annunciata un'intesa per una soluzione extragiudiziale. Gold
ha preso atto ed ha rinviato l'udienza di lunedì 3 al 10 agosto, data entro la
quale dovrebbero esser resi noti i dettagli dell'accordo. A fronteggiarsi sono
il fisco Usa ed Ubs, accusata di aver favorito frodi ed evasioni fiscali. Ma la
trattativa è condotta in realtà dai governi di Berna e Washington, perché la
vicenda ha ormai un ampio aspetto politico. Il fisco Usa ha richiesto alla
maggior banca svizzera 52mila nomi di clienti statunitensi, Ubs ha dichiarato
di non poterli consegnare, per via delle norme elvetiche sul segreto bancario.
Il Governo di Berna ha d'altro canto proibito alla banca la consegna, richiamando
le leggi della Confederazione, che prevedono la collaborazione giudiziaria solo
caso per caso, non a “pesca”. Ubs nei mesi scorsi aveva pagato una multa di 780
milioni di dollari ed aveva fornito 200-300 nomi, d'accordo con Berna, su cui
esistevano indizi precisi. Ora i riflettori si spostano sui possibili contenuti
dell'accordo.Voci sulla piazza elvetica indicano una probabile nuova multa a
carico di Ubs, a cui potrebbe forse aggiungersi la consegna di un numero
ristretto di nomi, magari quelli sui cui gravano gli indizi più forti di frode
o di evasione. Il mercato comunque ha accolto bene lo sblocco della situazione
e ieri a Zurigo il titolo di Ubs, che non ha commentato l'annuncio dell'intesa,
ha chiuso la seduta in rialzo del 3,9%, a 15,61 franchi. Il ministro elvetico
degli Esteri, Micheline CalmyRey proprio ieri era Washington per un incontro
con la sua omologa americana, Hillary Cinton.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: CASA E CASE data: 2009-08-01 -
pag: 17 autore: Italia. Le preferenze degli stranieri Promosse Sicilia, Toscana
e Puglia Se gli italiani comprano all'estero gli stranieri – soprattutto se si
tratta di europei e con grossi budget a disposizione – continuano a comprare
casa nel Bel Paese. «Se parliamo di quella fascia alta e altissima dal milione
di euro in su – avvisa Bill Thomson, ad di Knight Frank Italia –il mercato è in
ripresa rispetto all'anno scorso». «Questo sta accadendo – prosegue Thomson –
pur con una situazione economica internazionale non ancora chiara e il cambio
di valute come sterlina e dollaro contro euro che penalizza inglesi e
americani». Solo una fetta del 20% circa degli acquirenti stranieri ad alta
capacità di spesa è orientata verso le location di mare, mentre il restante 80%
sceglie la campagna (quasi sempre
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del
01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Plus sezione: ATTUALITA data: 2009-08-01 - pag: 9 autore:
Previdenza complementare /2. Come funzionano le linee pensate per i «silenti»
Se la garanzia batte
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del
01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Plus sezione: ANALISI data: 2009-08-01 - pag: 22 autore:
Real trend. L'osservatorio mensile dell'Anasf L'identikit del promotore
finanziario G estisce più della metà del patrimonio dei suoi clienti e in un
caso su tre è l'unico riferimento dei risparmiatori che gli si rivolgono. è la
fotografia del promotore finanziario che emerge da Real Trend, l'Osservatorio
che Anasf realizza con il contributo di un campione di 600 soci. Il
questionario mette in luce nuovi aspetti della professione: il 72% del campione
dichiara di gestire oltre la metà del patrimonio dei propri clienti e il 14% si
vede affidare integralmente il patrimonio dei propri clienti. Un terzo del
campione rileva inoltre di rappresentare l'unico interlocutore per le scelte di
investimento dei risparmiatori che gli si affidano, a fronte di un 59% che
sostiene di essere uno degli interlocutori per le scelte insieme con operatori
bancari e/o postali. Quanto all'offerta di questo inizio anno, la metà del
panel ha potuto disporre di oltre cinque nuovi prodotti, selezionati
e lanciati anche in risposta alla recente crisi
finanziaria, e per i tre quarti degli intervistati
si è trattato di prodotti di risparmio gestito, comparto che anche a giugno ha
continuato a registrare le maggiori preferenze (con un 41% di opzioni) rispetto
all'amministrato e all'assicurativo-previdenziale. pagina a cura dell'
Anasf © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del
01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Plus sezione: ARTECONOMY data: 2009-08-01 - pag: 23
autore: Nuovi scenari. Cambiano i collezionisti e le piazze d'acquisto,
preferite Londra, Parigi e Hong Kong La crisi fa bene: l'arte diventa asset
condiviso Sono usciti dal mercato gli speculatori e si acquista il valore delle
idee I collezionisti d'arte cambiano tenore di spesa e anche volto? La crisi finanziaria si è abbattuta come un
tornando sugli ingenti patrimoni dei super ricchi della terra con oltre 30
milioni di dollari di liquidità (UltraHnwi), ridottisi nel 2008 per
numero (-24,6%) e per valori gestiti (-23%). Nell'indagine annuale di Merrill
Lynch Capgemini emerge che la ricchezza ha subito in alcune aree del mondo un
significativo ridimensionamento (-14,9% il numero dei Paperoni e -19,5% il
valore dei loro asset). Oltre a modificare il portafoglio gestito – meno azioni
(-8%) ed hedge fund (-2%) e più reddito fisso (+2%), liquidità (+4%) e immobili
(+4%), tutti da arredare – anche lo stile di vita è cambiato. è crollata la
domanda di jet privati (-42%), yeacht e auto di lusso (dal -20 al -30%), mentre
in controtendenza collezionare arte resta la prima forma d'investimento
"per passione" dei super ricchi nel 2008 (pari al 27%
dell'allocazione) e del 25% per i semplici ricchi (Hnwi), in crescita del 5%
sul 2006. Oggi si sceglie naturalmente molto di più l'arte già validata dal
tempo (Impressionisti, Moderni e Antichi), correggendo almeno del 30% i prezzi
degli altri comparti non ancora «certificati » dalla storia, in testa il
Contemporaneo. Tengono gli scambi privati che garantiscono maggiore discrezione
e minori commissioni – non a caso il collezionista Christopher "Kip"
Forbes, vice chairman di «Forbes», ha dato mandato a un dealer de The Fine Art
Society per vendere 36 opere per 12,9 milioni di $ –, mentre si sono ridotte le
opere di qualità in vendita. Chi può non vende opere di alto pregio, vero bene
rifugio. Sospese le garanzie ai venditori dalle case d'asta. Anche il profilo
del collezionista si va modificando: «I russi, molto presenti fino a ieri sul mercato
degli Impressionisti e Contemporanei, nelle ultime aste si sono diradati, –
spiega Mario Tavella, deputy chairman Sotheby's Europe e chairman of Furniture
and Decorative Arts –, ma hanno alzato la paletta negli incanti d'arte russa e
di arti decorative europee, come quella di ottobre di Léon Lévy Collection a
Parigi che totalizzò oltre 12milioni di euro contro la stima di 4 o quella
Versace a marzo a Londra battuta per 7,4 milioni di £. Vivaci i compratori
europei, in primis francesi e italiani, mentre sono spariti gli americani»
conclude Tavella. Da questa crisi il mercato dell'arte
sarà in grado di risollevarsi velocemente? Nel 1989 ci vollero quattro anni per
recuperare i valori, gli esperti di oggi ritengono che una base più larga del
collezionismo in Asia, Russia e Medio Oriente darà la forza al mercato di rialzarsi
più velocemente. Gli effetti della bolla? «Per l'arte lo scoppio è stato un
bene perché il mercato si riprenderà con maggiore solidità» commenta Clarice
Pecori Giraldi, managing drector di Christie's Italia. «La percentuale del
declino del volume d'affari in asta (-35% a 3,5 miliardi di à , comprese le
commissioni) è maggiore rispetto al calo dei patrimonio dei ricchi: solo 211
opere sono state battute oltre il milione contro le 457 del semestre 2008». Chi
è uscito dal mercato? «Soprattutto chi vi era entrato per speculare nel breve
termine. Nelle aste post-war di New York, Hong Kong e Londra, tutto il segmento
contemporaneo ha scambiato sotto le previsioni (-68,5%), nonostante i tagli
alle stime. Il settore antico (+13,6%) e soprattutto l'arte decorativa del 20°
secolo (+233%) – con Parigi piazza d'elezione – hanno conquistato le prime
posizioni, mentre il fatturato globale di tutti gli altri settori è sceso.
Perde posizioni New York rispetto a Londra più capace di attrarre i compratori
asiatici, oltre a quelli del Medio Oriente e dell'est europeo. Con la crisi per la prima volta è emerso un valore intrinseco
dell'arte come valore condiviso: l'arte torna ad essere bene rifugio, ma
soprattutto la maggiore trasparenza, grazie al contributo di giornali economici,
fondi d'investimento, corsi di laurea, libri e convegni, ha dato credibilità al
sistema». Quali allora i luoghi dell'arte per il futuro? «Bisogna guardare a
quei paesi dove circolano non solo gli investimenti ma anche le idee, censura
permettendo» conclude Clarice Pecori Giraldi. «Continuiamo a investire risorse
nel Far East, su Hong Kong che fa da hub per Corea, Singapore e Taiwan, dove
sta crescendo un collezionismo fresco da coltivare ». Del resto Hong Kong e
Singapore sono le due città dell'area a più alta presenza di Paperoni. Marilena Pirrelli m.pirrelli@ilsole24ore.com ©
RIPRODUZIONE RISERVATA COURTESY KUKJE GALLERY, SEOUL «Series of Vulnerable
Arrangements – Voice and Wind» , 2009 di Haegue Yang (1971, Seul). Installazione
veneziane e cornice in alluminio, ventaglio elettrico, macchina per il vento,
emittente di profumi, alla Biennale di Venezia, Padiglone Repubblica di Corea,
fino al 22 novembre. Prezzo 90mila à
( da "Corriere della Sera" del
01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 01/08/2009
- pag: 5 Gli industriali siciliani «Problema di credibilità di politici e
imprese» Lo Bello: uno sforzo positivo Ma basta clientelismo, qui la classe
dirigente non va PALERMO Che dicono gli industriali del Partito del Sud? Che
cosa ne pensa Ivan Lo Bello, il presidente di Confindustria Sicilia, mentre il
governo sgancia i 4 miliardi dei famosi Fas? «Positivo che si torni a parlare
di Mezzogiorno. Perché il tema sembrava essersi ridotto a roba per specialisti
perdendo di mira che si tratta di una grande questione politica nazionale. Però
c'è il rischio di vedere riemergere i vecchi vizi del meridionalismo, un
coacervo di spinte rivendicazioniste e un dibattito concentrato esclusivamente
sulla spesa pubblica». Teme un uso distorto di quei 4 miliardi? «Il problema
resta la credibilità e la legittimazione della classe dirigente del
Mezzogiorno. Occorre una profonda autocritica. E in questa classe dirigente non
c'è solo la politica ma anche il mondo dell'impresa. Meglio dirlo. Prevale
ancora un modello di sviluppo costruito su un capillare sistema clientelare e
assistenziale». Si litiga per mettere le mani sul rubinetto della spesa? «Nelle
proposte che vengono dalla Sicilia mi pare ci sia il tentativo di uno sforzo
autentico di avviare un processo di modernizzazione». È un'apertura di credito
a Lombardo e Micciché? «Credo nel loro sforzo e in quello di altri. Ma
convivono ancora tentativi di modernizzazione insieme a forti e diffuse
resistenze. Lombardo e Miccichè debbono dichiarare come e con quali strumenti
vogliono modificare il sistema che sta portando il Mezzogiorno all'implosione
». Il futuro è nero? «Lo sarà finché questa classe dirigente non dirà come
realmente superare la mala gestione di una miriade di aziende ed enti pubblici,
municipalizzate e partecipate usate come serbatoio clientelare, per appalti e
forniture senza controllo, da amministrazioni locali sommerse di debiti e ormai
sull'orlo del dissesto ». Si adatta a Tremonti l'immagine del «nemico del
Mezzogiorno»? «C'è stata la tentazione di farlo diventare il capro espiatorio.
E' una persona che gestisce con rigore una pesantissima crisi finanziaria. A Tremonti va detto
con chiarezza a cosa servono quei soldi e quali responsabilità vuole assumersi
la classe dirigente meridionale per dare un contributo al Mezzogiorno e al
Paese ». È davvero tempo di un nuovo piano Marshall o di una nuova Cassa del
Mezzogiorno? «Se per piano Marshall intendiamo un impegno strategico a
lungo termine ben venga, ad una nuova Cassa preferisco di gran lunga una cabina
di regia tra governo nazionale e Regioni con una struttura tecnica di
assistenza». Considera praticabile l'idea del Partito del Sud? «Non so se si
farà, non mi occupo di politica! Il punto è avere un credibile progetto di
modernizzazione». Chi si deve unire con chi? «È evidente che questo progetto
comporta scelte e alleanze sociali. E' sul superamento di un blocco sociale
costruito su rendita e dimensione parassitaria l'elemento su cui si giocherà la
credibilità della nuova classe dirigente meridionale. Bisogna avere il coraggio
di non imbarcare tutti nella stessa nave». Che effetto le fa sentire questi
impegni? «Non esistono ricette miracolose, né a Roma né a Palermo. Dico a
Lombardo e Miccichè: non potete rappresentare tutti, mettendo insieme chi pensa
di irrobustire la base industriale, di internazionalizzarla, e chi invece vive
di assistenza pubblica, di mercati protetti, di rapporti opachi sul territorio.
E dico sommessamente al presidente Berlusconi che, accanto ai fondi Fas, sono
questi i problemi che debbono stare sul tavolo perché non è solo una questione
di soldi. E' più importante sapere come si spendono e a chi vanno». Felice
Cavallaro Il rigore \\ Il ministro dell'Economia non è nemico del Meridione,
gestisce con rigore C'è stata la tentazione di farlo diventare un capro
espiatorio La regia \\ Decisivo superare la mala gestione di aziende ed enti
pubblici Utile una cabina di regia tra governo nazionale e Regioni
( da "Corriere della Sera" del
01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 01/08/2009 - pag: 33
( da "Corriere della Sera" del
01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 01/08/2009 - pag: 33 Il caso a Parigi Vallourec vola
sui risultati semestrali (g.fer.) Balzo dell'8,84% ieri alla Borsa di Parigi
per Vallourec, società che produce tubi d'acciaio, concorrente dell'italiana
Tenaris, dopo la diffusione dei dati trimestrali. La società ha
chiuso il secondo trimestre 2009 con vendite in flessione del 33,2% a 1,08
miliardi di euro da 1,619 miliardi registrati un anno fa, un dato in calo ma
superiore alle attese del mercato che indicava ricavi a 936 milioni. I profitti
trimestrali del gruppo transalpino sono scesi del 51,4% a 123,9 milioni da
255,1 milioni dello stesso trimestre del 2008, ma anche in questo caso gli
utili sono stati superiori alle indicazioni del mercato. Philippe Crouzet
presidente Vallourec
( da "Corriere della Sera" del
01-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 01/08/2009 - pag: 33 Il caso a Milano Bulgari: i conti
migliorano, balzo del titolo (g.fer.) Giovedì aveva superato la soglia dei 4
euro e ieri, con un balzo del 7,45%, ha conquistato la prima posizione nella
classifica dei rialzi relativa ai titoli dell'Ftse-Mib. Un exploit,
quello di Bulgari, che gli operatori ritengono legato ai risultati trimestrali.
Sono esplosi anche i volumi, con oltre 8 milioni di pezzi scambiati, contro una
media giornaliera di meno di 2 milioni. Anche se sono ancora negativi, i conti
del trimestre sono migliori delle attese e indicano che il peggio è ormai
passato. Cassa Lombarda ha intanto alzato il rating sul titolo da sell
(vendere) a buy (comprare) fissando il target price a 4,7 euro. Francesco
Trapani ad di Bulgari
( da "Corriere della Sera" del
02-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 02/08/2009
- pag: 5 Dal ponte sullo Stretto allo scudo fiscale: ecco il piano di rilancio
Un pacchetto di 25 articoli che vale come una manovra ROMA - Dalle agevolazioni
fiscali alle imprese, agli incentivi economici per chi assume; dalla sanatoria
per colf e badanti allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero;
dalla mini-riforma delle procedure di indagine della Corte dei conti, alle
nuove norme che regolano l'accredito della valuta degli assegni, accorciando i
tempi a vantaggio dei clienti delle banche. Sono questi alcuni dei contenuti
del pacchetto anti-crisi approvato ieri con il combinato del decreto varato in
via definitiva dal Senato e delle correzioni subito apportate a Palazzo Chigi
con un altro decreto, per aggirare una nuova lettura del testo alla Camera. Si
tratta di venticinque articoli, centinaia di commi e tantissime norme: quasi
una piccola manovra sia per la varietà della materia trattata, sia per il
valore economico degli interventi. Il gettito complessivo non è stato
conteggiato nel dettaglio. Ma si tratta comunque di somme ingenti. Il solo
scudo fiscale, secondo stime prudenti (e non ufficiali) dei tecnici
dell'Agenzia delle entrate, potrebbe portare al rientro in Italia di almeno 50
miliardi di euro, permettendo al Fisco di incassare così 2,5 miliardi sotto
forma di «aliquota sostitutiva ». Inoltre i capitali emersi, è questa almeno la
speranza del ministro Tremonti, possono contribuire a finanziare la ripresa economica,
anche se c'è il rischio, secondo alcuni, di alimentare spinte speculative
qualora vengano investiti su rendite di posizione piuttosto che su attività
produttive. Il decreto anticrisi introduce anche novità per la lotta
all'evasione: gli ispettori del Fisco potranno accedere ai dati acquisiti della
Banca d'Italia, del-- l'Isvap (che vigila sull'attività delle imprese
assicuratrici) e della Consob (l'organismo che vigila sui mercati finanziari). Un'altra misura
considerata dal governo importante, e non solo dal punto di vista sociale, è la
sanatoria di colf e badanti, che tecnicamente consiste in una regolarizzazione
contributiva. Secondo le previsioni delle associazioni che operano nel settore,
potrebbero aderire almeno 300 mila persone, che emergerebbero così dal
lavoro nero, portando dunque in futuro importanti flussi di soldi sia nelle
casse dell'Inps (come contributi previdenziali), sia in quelle del fisco (come
tassazione sul reddito). Paolo Foschi
( da "Blogosfere" del 02-08-2009)
Argomenti: Crisi
Ago 09 2 Il Padrone comincia a dare segni
di nervosismo Pubblicato da Domenico De Simone alle 12:09 in Crisi finanziaria
Non sono stato e non sarò mai tenero con il Governo Berlusconi né con
quell'accolita di incompetenti e vanagloriosi che sono la maggior parte dei
suoi Ministri, che rispecchiano, generalmente in peggio, le migliori qualità
del capo. Devo però dire che Tremonti è proprio un'eccezione. La
sua ostinazione nel volere la norma sulla tassazione delle riserve auree di
Bankitalia è encomiabile: non tanto per gli effetti economici che sono
trascurabili (al massimo 300 milioni di euro che, nel disastro della finanza
pubblica sono una goccia nel mare), quanto per i riflessi politici
dell'iniziativa. Se ne intravedono gli scenari nei commenti di oggi, che danno
un'idea degli effettivi schieramenti politici nel nostro paese. Non è una
novità che i rapporti di Tremonti con Bankitalia e i suoi vertici sono
conflittuali da sempre. Appare sempre più chiaro che dietro gli attacchi alla
cosiddetta autonomia di Bankitalia e delle istituzioni finanziarie ci sia la volontà
politica di ricondurre la politica monetaria in un ambito pubblico. E d'altra
parte, visti gli esiti disastrosi della gestione privata della finanza, che ci
ha regalato questa meravigliosa crisi, che qualcosa
debba cambiare lo dicono tutti ma effettivamente lo vogliono pochi, e tra
questi pochi, Tremonti è certamente in prima linea. Qualche anno fa, nella
tarda primavera del 2005 scoppiava il conflitto tra il Ministro dell'Economia e
Bankitalia allora condotta dal sempiterno Fazio, poi declassato a furbetto del
quartierino dalle inchieste giudiziarie sui suoi legami con Fiorani. Tremonti
fu redarguito dallo schieramento politico pro Bankitalia, allora composto dal
trio "effe", rigorosamente trasversale, Fassino, Follini e Fini, che
ne pretesero l'allontanamento dal Ministero. Tremonti si è seduto sulla riva
del fiume per aspettare la caduta di Fazio e di Berlusconi, giunte poco tempo
dopo. Così, con il nuovo governo Berlusconi, è stato chiamato a furor di popolo
(leghista, ma anche trasversale), contro il partito di Bankitalia, che zittito
dalle disgrazie del sistema finanziario nostrano e internazionale, ha dovuto
mandare giù l'amaro boccone, anche e non perde occasione per denigrare, mettre
in ridicolo, attaccare, insinuare sul suo nemico. Non dimentichiamoci che la
vera battaglia politica non è tra una destra e una sinistra anacronistiche e
svuotate di ogni contenuto reale, ma tra il potere finanziario e chi vuole
restituire dignità alla politica. La guerra è quindi apertissima e lo scontro
durissimo. Da una parte i sostenitori del potere finanziario, dall'altra i suoi
avversari. Nell'editoriale di oggi su Repubblica, Massimo Giannini, voce
autorevole del quotidiano e dell'intellighenzia pro finanza viene chiamato a
dare il suo contributo alla battaglia contro il Ministro ammazza banche. E lo
fa con questo articolo, fastidioso per le insinuazioni denigratorie, ma
illuminante per la comprensione del campo di battaglia e degli schieramenti. In
altri termini, Giannini e i finanzieri temono che Tremonti voglia porsi alla
testa di un movimento politico tra i governi europei volto a ridimensionare i
poteri della BCE. Su questo fronte potrebbe coinvolgere - dice Giannini -
Sarkozy, forse Zapatero e qualche altro governante dell'europa centro
orientale. Non
( da "Stampa, La" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Retroscena Chi chiude il mutuo in anticipo va tra i
«cattivi» Come ci giudica la banca quando chiediamo soldi TORINO Il messaggio
pubblicitario suonava invitante: un tasso del 4,5% per un piccolo prestito da
restituire in comode rate. Peccato che al momento della firma gli interessi
erano magicamente lievitati al 10%. Un brutto colpo per Fabio, 24 anni, che
contava su un pò di liquidi per finire di pagarsi gli studi e, magari, lasciare
la casa dei genitori. Nella giungla dei prestiti non è proprio una stranezza.
Di fatto quasi ogni volta che un consumatore si avvicina alla richiesta di un
prestito succede che su di lui si accende una gigantesca lente di ingrandimento
che esamina la sua capacità di restituire tutto il denaro ricevuto. Non conta
se i soldi servono per l'acquisto di una casa o di un elettrodomestico, certo è
che il richiedente viene messo sotto esame e alla fine gli viene attribuito un
giudizio di solvibilità. Si tratta di un vero e proprio voto o rating, proprio
come quello che viene assegnato ai Titoli di Stato o alle
società a caccia di capitali sui mercati finanziari. L'intero procedimento di valutazione in gergo viene chiamato
«scoring», un termine inglese che letteralmente significa «raccogliere punti».
In pratica si tratta di una «raccolta punti» fatta da un computer all'insaputa
del cliente che sta fornendo le informazioni su cui poi sarà costruito il suo
profilo. Il meccanismo è tanto misterioso quanto il nome che porta. «Le
tabelle dei punteggi sono custodite gelosamente dagli uffici crediti delle
banche», racconta Stefano Agostini, Direttore Commerciale Gruppo Prometeo, che
i tabulati li conosce molto bene. Nel computer della banca o della finanziaria vengono inseriti informazioni come età, genere,
stato civile, professione, luogo di provenienza e naturalmente il reddito
dichiarato da chi vuole soldi in prestito. La macchina a questo punto confronta
il profilo del richiedente con le casistiche che negli anni sono state inserite
nella sua banca dati. Poi formula il giudizio finale. I parametri di
valutazione portano a tre tipi di risultati: «In pratica si arriva a tre fasce
finali», spiega l'esperto. «Sicuramente verranno bocciati i richiedenti che
hanno ottenuto un punteggio pessimo, quelli con un ottimo giudizio saranno
promossi, mentre quelli della fascia centrale saranno rimandati a una seconda
valutazione, questa volta fatta in filiale». Ma come si fa a superare l'esame?
La differenza la fa il comportamento della categoria o delle categorie a cui
appartiene il potenziale cliente: «Se il cinque percento della categorie a cui
è stato associato, nel passato non ha pagato o ha restituito il credito con
ritardo, allora niente prestito nemmeno per il neo candidato», spiega Agostini.
In altre parole conta ben poco il comportamento virtuoso del singolo. E anche
chi nel passato non ha mai sgarrato di fatto non sarà premiato.Cos'è che fa la
differenza allora? «In generale viene riconosciuta la stabilità», chiarisce
Agostini. E' quindi più facile ottenere un prestito se il luogo di residenza è
lo stesso da molti anni oppure se l'impiego non è mai cambiato. La condizione
migliore è poi che la casa sia di proprietà. Tra chi vive in affitto e chi,
invece, sta con i genitori viene privilegiato chi paga l'affitto. Il motivo?
Per il computer il fatto di pagare ogni mese l'affitto è sinonimo di stabilità.
Le fasce di età più giovani ottengono un punteggio più basso, mentre sul
territorio sono avvantaggiati gli abitanti delle regioni del Nord a scapito di
quelle del Sud». Non mancano poi le sorprese: in tutte le liste ad avere un
punteggio maggiore sono le donne e non il sesso forte. «Per dirne un'altra,
poi, i quadri hanno un punteggio inferiori rispetto agli impiegati. Forse
perché cambiano più spesso lavoro o forse perché non hanno ammortizzatori
sociali», racconta Agostini. Chi non piace affatto alle banche è invece quella
categoria di virtuosi creditori che in passato ha estinto anticipatamente il
prestito. In questo caso, i primi della classe finiscono tra i bocciati.\
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Università di Catania Docenti universitari “fuori ruolo”:
( da "Unita, L'" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
NIGERIA Scontri con i «Talebani» Oltre 700 morti Sono 780,
secondo
( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-08-02 - pag: 1
autore: EFFETTO CASA BIANCA Il mago Obama ritorna sulla terra di Gianni Riotta
I l primo presidente americano, Washington, considerava la sua carica «come una
condanna al patibolo», il saggio Jefferson parlò di «splendida miseria» e il
pratico Truman chiamava
( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data:
2009-08-02 - pag: 20 autore: Industria. Gli imprenditori siderurgici
sollecitano l'estensione dei dazi antidumping già decisi per i tubi da Pechino
L'acciaio chiede difese più ampie Gozzi (Duferco): contro la concorrenza sleale
servono interventi urgenti Matteo Meneghello MILANO Un passo in avanti concreto
c'è stato, ma il cammino è ancora lungo. L'industria siderurgica nazionale
guarda con fiducia alla recente decisione del Comitato tecnico del Consiglio
dell'Unione europea(assunta su pressione del Governo italiano), relativa
all'inasprimento dei dazi sulle importazioni di tubi d'acciaio senza saldatura
dalla Cina (si veda Il Sole 24 Ore del 29 luglio). Queste tutele, spiegano gli
imprenditori, vanno ora estese, soprattutto alla luce della difficile
situazione del mercato siderurgico, che in questo periodo sta registrando un
calo della produzione che ha raggiunto il 45 per cento. «Ho parlato in questi
giorni col viceministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, e mi sono
complimentato per il lavoro svolto – spiega Giuseppe Pasini, presidente di
Federacciai e leader del gruppo Feralpi –. Questa è una decisione di buon
auspicio per il futuro. ma ora è arrivato il momento di aprire il fronte anche
su altri prodotti: un passo inevitabile se vogliamo tutelare l'acciaio
italiano». In queste ultime settimane «i cinesi hanno ripreso a produrre con
vigore – aggiunge Pasini – per cui il rischio è che, quando si manifesterà la
ripresa, l'industria si faccia cogliere impreparata » . Per Michele Amenduni,
vicepresidente delle Acciaierie Valbruna, «in questo momento qualsiasi azione
di tutela, anche se minima, ha un peso specifico particolarmente elevato, e
quindi va incoraggiata con forza». A sua volta, Antonio Gozzi, amministratore
delegato della Duferco, puntualizza: «La regola deve essere sempre quella di
rispettare le condizioni di mercato. Il bene maggiore è il commercio
internazionale: la ricchezza è legata a questo fattore e non a forme di protezionismo. Detto questo, però – spiega – bisogna essere
severi e rigorosi sulle regole: dove c'è concorrenza sleale, dumping e mercati
drogati bisogna assolutamente intervenire». La recente decisione europea è
frutto delle pressioni di Eurofer (
( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-08-02 -
pag: 21 autore: Contabilità. Un decreto estende l'opportunità anche al bilancio
( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-08-02 -
pag: 5 autore: Una scossa anti-crisi da 11 miliardi Sì
definitivo al decreto per il rilancio: detassazione al 50% degli utili
reinvestiti Dino Pesole ROMA Voto di fiducia sul decreto anticrisi.
Il provvedimento, corretto subito dopo dallo stesso Consiglio dei ministri, è
stato approvato dal Consiglio dei ministri con 166 voti a favore, 109 contrari.
Al voto non hanno partecipato i due senatori del Movimento per l'Autonomia,
Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva. Il testo che approda al Quirinale per la
promulgazione, contestualmente al decreto correttivo, è dunque quello
licenziato dalla Camera attraverso il maxiemendamento su cui è stata posta la
fiducia. Un provvedimento cui il Governo affida la possibilità di dare una
spinta all'economia attraverso la detassazione al 50% degli utili reinvestiti
in nuovi macchinari e apparecchiature, che vede la riedizione ancorchè corretta
dello scudo fiscale, e che si è arricchito in corso d'opera di un'altra serie
di norme, tra cui il graduale allungamento dell'età pensionabile per le donne
del pubblico impiego (nel 2010 si passa da
( da "Corriere della Sera" del
03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Cronache data: 03/08/2009 -
pag: 19 La storia Tagli da tutte le nazioni. Solo Giappone e Belgio danno di
più L'Italia e la fame nel mondo Aiuti ridotti a un decimo Dimezzati i fondi
dei Paesi ricchi. L'allarme dell'Onu Aveva la voce rotta, Silvio Berlusconi,
raccontando al G8 del bimbo africano morto di fame tra le braccia della madre:
«Le disse di non preoccuparsi perché sarebbero arrivate le Nazioni Unite. Ma
non sono arrivate mai». Bene: avanti così arriveranno ancora di meno. Il
dimezzamento dei fondi dei Paesi ricchi al programma contro la fame, infatti,
fa già mancare la benzina agli aerei che portano gli aiuti nei luoghi più
remoti, più impervi, più disperati. E l'Italia, purtroppo, è tra i paesi più
tirchi. L'allarme viene lanciato dal sito del Pam, il Programma alimentare
mondiale, la più grande organizzazione umanitaria internazionale, che dipende
dalle Nazioni Unite e ha sede a Roma: il Servizio aereo umanitario ha
«crescenti difficoltà a mantenere operativi i voli in molte parti dell'Africa a
causa della drammatica scarsità di fondi». Cosa vuol dire? Vuol dire che nel
giro di due settimane, se non saranno recuperati in tutta fretta 6,7 milioni di
dollari, potrebbero essere sospesi i voli che nel Ciad consentono di raggiungere
i campi profughi in cui sono ammassati 250.000 rifugiati del Darfur e altri
180.000 sfollati nel-- l'est del Paese che hanno bisogno di assistenza. Per non
dire di altri punti di crisi del pianeta, dalla Costa
d'Avorio (dove già i voli sono stati soppressi a febbraio) all'Afghanistan. Il
servizio costa 160 milioni di dollari l'anno: per il 2009 ne sono arrivati 40.
Un quarto. E siamo già in agosto. Quello dei voli umanitari, però, è solo uno
dei problemi. Come ha denunciato l'altro giorno a Washington la direttrice,
Josette Sheeran, il Programma alimentare mondiale «sarà costretto a quasi
dimezzare gli aiuti per il 2009 portandoli da
( da "Sole 24 Ore, Il" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: CULTURA E CIVILTA data: 2009-08-02
- pag: 36 autore: Genere & mercato Bye bye maschiacci!
( da "Finanza.com" del 03-08-2009)
Argomenti: Crisi
Materie prime: Roubini, rally continuerà anche nel 2010 (3
Agosto 2009 - 14:21) MILANO (Finanza.com) - L'uscita dalla recessione farà da
volano ai prezzi delle commodities che dovrebbero continuare a salire
specialmente nel 2010. E' questa la previsione di Nouriel Roubini, economista di origini turche che è stato uno dei primi a predire
la crisi finanziaria
scoppiata nel 2007. Roubini, come si apprende da Bloomberg, è intervenuto oggi
alla conferenza "Diggers and Dealers mining" a Kalgoorlie
(Australia). Il mercato si attende un'uscita dalla recessione degli stati Uniti
già nel trimestre in corso dopo 4 trimestri consecutivi di contrazione.
Lo scorso 23 luglio Roubini aveva pronosticato una ripresa dell'economia
globale a partire dalla fine del 2009 con però la possibilità di un ritorno di
una fase di recessione già a fine 2010-inizio
( da "Stampa, La" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Analisi «Abbandoniamo il greggio prima che ci abbandoni»
"Il petrolio finirà presto" FRANCESCA PACI CORRISPONDENTE DA LONDRA
Finché era brandita in piazza dai più apocalittici tra ambientalisti e
noglobal, la fine dell'età dell'oro nero poteva passare per profezia da
menagrami. Ma se la fiducia nelle umane sorti e progressive vacilla ai piani
alti dell'International Energy Agency di Parigi, il tempio della politica
energetica occidentale, la questione si fa seria. In un'intervista al
quotidiano The Independent il direttore economico dell'Iea, Fatih Birol, sposa
le peggiori previsioni: «Un giorno resteremo a secco. Non sarà oggi né domani,
eppure dovremo abbandonare il petrolio prima che lui abbandoni noi.
Prepariamoci perché modificare il sistema costerà tempo e denaro». La
produzione di greggio diminuisce del 6,7% l'anno, il doppio rispetto a quanto
ipotizzato nel 2007 dall'Iea. Di questo passo, avverte Birol, ci troveremo in
riserva in men che non si dica: «Tra dieci anni, a parità di consumi, avremmo
bisogno di 4 Arabie Saudite per mantenere gli standard attuali. Non ne
basteranno 6 se saranno confermate le stime e la richiesta aumenterà fino al
2030». «I governi farebbero bene ad ascoltare l'Iea: è come
se
( da "Finanza e Mercati" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Roubini: «Rischio deflazione nel 2010» da
Finanza&Mercati del 04-08-2009 Le economie stanno
reagendo ai massicci piani di sostegno finanziario e fiscale lanciati dai
governi, ma la recessione durerà fino alla fine dell'anno. Lo ha detto Nouriel
Roubini, il noto economista americano, che ha predetto la crisi finanziaria mondiale. Parlando a
una conferenza di delegati Diggers and Dealers in Australia, Roubini ha
spiegato che l'economia mondiale si ridurrà del 2% nel 2009 e crescerà
del 2-3% l'anno prossimo. Questo spingerà i prezzi delle materie prime, ma
anche il rischio di una correzione, se la ripresa non sarà soddisfacente. Gli
Usa restano la prima economia del mondo e i consumi sono la chiave della
ripresa, ma le prospettive sia del mercato del lavoro che della domanda di beni
di consumo rimangono preoccupanti, secondo Roubini. «
( da "Repubblica, La" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina II - Milano Firmato al Pirellone il patto tra
Regione e governo per la fusione tra Fs e Ferrovie Nord Nuovi treni per i
pendolari tra un mese le prime 43 linee Tremonti: esempio per tutta l´Italia
Opposizione e sindacati: misure ancora insufficienti ANDREA MONTANARI Le nuove
corse saranno 174 (il 15 per cento in più), 105 nuovi treni entro due anni, una
nuova società mista Trenitalia-Ferrovie Nord che per un anno affitterà l´intera
rete regionale in vista dell´integrazione con le Ferrovie dello Stato, mentre i
finanziamenti del nuovo contratto di servizio che sarà firmato a settembre passeranno
da
( da "Repubblica, La" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina 21 - Economia Listini trainati dai dati americani.
Bofa pagherà multa da 33 milioni per i bonus Merrill Lynch GIORGIO LONARDI
MILANO - Trainate dai dati positivi dell´economia americana, nettamente
superiori alle aspettative, le Borse europee toccano i massimi degli ultimi
nove mesi. E così Londra cresce dell´1,61% a 4.682,46 punti, il Dax di
Francoforte fa un balzo dell´1,78%, l´Ftse Mib di Milano avanza dell´1,65% a
20.914,44 punti e il Cac di Parigi guadagna l´1,50%. Sugli scudi il comparto
bancario dove spiccano i buoni risultati delle semestrali di Barclays e Hsbc, i
cui titoli alla City guadagnano rispettivamente il 7,08% e il 4,88%. Mentre le
attese per la trimestrale di Unicredit che sarà presentata oggi fanno salire
del 4,87% le azioni dell´istituto guidato da Alessandro Profumo. Positive anche
le banche popolari, con Bpm (+3,18%) e Banco Popolare a +3,26%. Bene Ubi Banca
(1,22%) e Mps (+1,60%). Quanto a Intesa chiude con un +0,57%. Insomma, sembra
proprio che nelle Borse, ormai in rialzo da nove sedute consecutive, si stia
consolidando una fase di ottimismo. E che questo mood sia ispirato da quanto
avviene negli Stati Uniti dove l´indice Standard & Poor´s 500 rompe la
soglia dei 1.000 punti per la prima volta dallo scorso novembre. Il Dow Jones
sale dell´1,25% a 9.286,56 punti, il Nasdaq avanza dell´1,52% (mentre lo
S&P 500 guadagna l´1,52%). I mercati, dunque,
puntano le loro carte su una uscita anticipata dalla crisi. E non si tratta
solo di fiducia nei confronti dell´amministrazione Obama. Ma anche della presa
d´atto che le banche stanno macinando profitti come conferma il caso di Hsbc
che sorprende gli analisti con i suoi 3,35 miliardi di utili. E forse anche
l´accordo siglato ieri da Bank of America, (paga una multa di 33 milioni di
dollari alla Sec per chiudere la vicenda sui bonus concessi ai manager di
Merrill Lynch) può contribuire a migliorare il clima. è dunque in questo quadro
che va valutato il boom delle quotazioni del greggio: in particolare, il Brent
ha toccato quota 73,70 dollari a barile; mentre a New York il Wti (con consegna
a settembre) ha raggiunto i 71,55 dollari. Effetto dell´ottimismo per una
ripresa dei consumi energetici. Mentre il dollaro è piombato ai minimi (1,44)
dallo scorso dicembre contro l´euro. Certo, già ieri mattina le piazza finanziarie europee erano in fibrillazione puntando sul
rialzo. A parte Tokyo (-0,04%) le borse asiatiche, infatti, avevano chiuso
positivamente mentre i colossi bancari nipponici Mitsubishi Ufj (+6,01%) e
Mizhuo (+6,05%) si rincorrevano al rialzo. Tuttavia sono stati i dati Usa
migliori delle aspettative a mettere il turbo ai mercati finanziari del vecchio
continente. A cominciare dall´indice Ism manifatturiero di luglio che è
cresciuto più del previsto scattando dai 44,8 punti di giugno per raggiungere
di slancio i 48,9 punti. Un salto che ha avvicinato lo stesso Ism alla «magica»
quota dei 50 punti, quella che separa una fase di contrazione economica da una
di espansione. Gli analisti invece si aspettavano che lo Ism segnasse
solo 46,2 punti. Stessa musica per la spesa per costruzioni che a giugno è
salita dello 0,3% mentre gli analisti prevedevano una nuova contrazione dello
0,5% dopo il calo dello 0,8% registrato in maggio. Una spesa, va sottolineato,
che è tornata a crescere grazie agli investimenti pubblici in edilizia, che
sono saliti dell´1% a 321,75 miliardi di dollari.
( da "Italia Oggi" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
ItaliaOggi sezione: Diritto e Fisco data: 04/08/2009 -
pag: 18 autore: di Marcello Pollio Ecco quali saranno i benefici finanziari
dopo l'accordo tra Abi e associazioni delle pmi Moratoria? Sì, ma condizionata
L'impresa non deve avere crediti impagati verso la banca Una moratoria
automatica per tutte le pmi (piccole medie imprese): questo l'effetto dell'accordo
siglato ieri tra Ministero dell'economia e delle finanze, Abi e associazioni di
categorie. Sarà molto ampio il ventaglio dei soggetti beneficiari, purché si
trovino tutt'ora «in bonis», ovvero non abbiano crediti impagati, ristrutturati
o a sofferenza verso il sistema bancario. Le pmi interessate, su semplice
richiesta, potranno così ottenere una sospensione del pagamento del capitale
dovuto su tutti i prestiti a medio lungo termine e su tutti i leasing per
dodici mesi successivi o per 270 giorni se l'esposizione è classificata a breve
termine. Il presupposto oggettivo, invece, è essere in difficoltà finanziaria temporanea, ovvero avere un rischio di
illiquidità o sofferenza finanziaria prevedibile, ma
superabile ed essere in grado di dimostrare l'esistenza della continuità
aziendale.Chi beneficia dell'agevolazione. Tutte le imprese che rientrano nella
definizione di pmi secondo la normativa comunitaria sono le imprese che
impiegano meno di 250 dipendenti ed hanno un fatturato inferiore ai 50 milioni
di euro annuo, oppure un totale di bilancio inferiore a 43 milioni di euro. In
pratica il 90% delle imprese italiane. La continuità
aziendale e la crisi finanziaria. Dimostrare, in questi tempi, di essere in difficoltà finanziaria non è molto complicato. La
difficoltà finanziaria deve
essere temporanea e dunque superabile, cioè l'impresa deve trovarsi in una fase
di declino o crisi
reversibile. Non sono finanziabili, infatti, le imprese in crisi irreversibile che facilmente si trovano con
segnalazioni alla centrale rischi in «ristrutturazione» o peggio a
«sofferenza». I crediti in ristrutturazione sono le posizioni che hanno subito
un riscadenziamento, una riduzione del debito o degli interessi e che danno
luogo a una perdita per la banca.I crediti a sofferenza, invece, sono quei
crediti oramai scaduti o per cassa per i quali la banca prevede il rischio di
insolvenza e la irrecuperabilità. I soggetti che presentano tali anomalie,
ovviamente non potranno ottenere la moratoria per la rischiosità a essi
connessa. La continuità aziendale, invece, dovrà essere dimostrata da elementi
che riguardano la possibilità per l'impresa di proseguire la propria attività,
con evidenza di alcuni indici di bilancio e soprattutto con il permanere del credito
da parte della banca e dei fornitori (dunque è la stessa banca che attesta la
continuità aziendale). Nessuna impresa che sia stata posta in liquidazione
potrà, invece, ottenere la moratoria e neppure i soggetti che presentino
perdite di capitale che possano comportare l'assunzione di delibere di
anticipato scioglimento.Il beneficio finanziario per le imprese. Entrando nel
merito della moratoria e del beneficio che la sospensione dei debiti potrà
creare per le imprese, è facile pensare che tutti i soggetti che si trovino
nelle condizioni previste dall'accordo Abi-Mineconomia approfittino della
situazione e chiedano di rinviare la restituzione delle quote capitale dovute
sui prestiti per i prossimi dodici mesi. Su ogni milione di debito ottenuto
dall'impresa per un mutuo di dieci anni (ad un tasso ipotetico del 6 percento),
il debitore potrà autofinanziarsi evitando di pagare circa 80 mila euro. Se,
per esempio, un'impresa aveva contrato un anno fa un mutuo con una rata di
circa 11 mila euro mensili, attraverso la moratoria dovrà continuare a versare
gli interessi sul debito per circa 4.500 euro al mese (mediamente) e
risparmiare circa 6.500 euro al mese. Al termine del periodo di moratoria
riprenderà a pagare la rata di 11 mila euro e il debito per capitale non pagato
verrà spalmato per altri 12 mesi al termine del piano di ammortamento
ordinario, così allungando il mutuo di fatto da 10 anni a 11 anni. La moratoria
riguarda non solo i mutui per acquisto di immobili e mobili, ma anche i
leasing. Questo comporta la possibilità per le pmi di ottenere un'importante
riduzione delle uscite finanziarie dei prossimi dodici mesi, che si presume
utilizzeranno in massa tutti i debitori, considerata l'incertezza del momento
che consiglia di mettere «fieno in cascina». Di fatto, la sospensione dei
debiti si traduce per le imprese in una possibilità di ottenere nuovo credito
temporaneo, senza il bisogno di una nuova delibera che le banche faticano a
concedere. Un'impresa che avesse dieci milioni di debito in mutui e leasing e
che abbisognasse di nuova finanza per 1 milione di euro, potrebbe auto
finanziarsi anche per 600/800 mila euro. La sospensione dei debiti dovrà essere
attentamente valutata e utilizzata dalle imprese perché la difficoltà è appunto
quella di saper comprenderne gli effetti finanziari e le opportunità.
Opportunità che potranno essere sfruttate sino al mese di giugno 2010.
( da "Manifesto, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
MILANO DA ROTTAMARE Loris Campetti Ferrovecchio da
rottamare. Sono ferrovecchio tanto i macchinari quanto gli operai. E' difficile
trovare una metafora più calzante per la storia della Innse, una fabbrica
milanese passata attraverso mille traversie, vendite e svendite dai tempi in
cui si chiamava Innocenti, poi Iri, poi Demag, fino all'ultimo passaggio che
l'ha portata nelle braccia di un rottamatore. Parliamo di impianti pregiati per
la costruzione di macchinari per l'industra e le infrastrutture che potrebbero
ancora dare lavoro a una classe operaia altamente specializzata - quella dei
simboli del boom italiano: dai mitici tubi Innocenti, alla Lambretta, alla Mini
- ma che oggi vogliono buttare in un altoforno con i suoi operai. E contro chi
ci lavorava fino a 14 mesi fa e da 14 mesi presidia i cancelli per evitare lo
svuotamento della fabbrica, è intervenuta, per la seconda volta, la polizia. La
storia della Innse è dunque la classica storia di distruzione di capitale,
industriale e umano. Una distruzione che avviene nell'area più ricca d'Italia,
tra le più ricche d'Europa, nell'occhio della più spregiudicata speculazione
edilizia e commerciale. L'idelogia postindustrialista che la governa si fonda
sulla cancellazione di saperi, di culture, di una memoria collettiva del
territorio. Se non servono a far soldi, le professionalità operaie, meglio
rottamarle. Eppure servirebbero anche a far soldi. Sì, ma anche se così fosse
non risponderebbero al progetto di rottamatori e speculatori, dunque avanti con
le cariche poliziesche per spazzar via ogni residuo ostacolo novecentesco. Come
se il Duemila potesse vivere seguendo le stesse regole che
hanno costruito la più grave crisi finanziaria, economica e sociale dal lontano '29. Questo giornale ha
raccontato e oggi ripropone racconti di questi operai che non si accontentano
di un salario ma difendono la loro professionalità e anche la qualità della
vita del ricco (e attraente per i capitali speculativi che vogliono l'area
libera e vendibile) territorio di Lambrate, in cui la loro fabbrica ha
la sfortuna di trovarsi. Pensate, è a loro che si rivolgono i rom della zona
per avere un po' d'acqua, e magari anche un piatto di risotto cucinato nella
mensa improvvisata dai lavoratori. Ma se in quel cuore europeo del futuro postindustriale
sono di troppo gli operai, figuriamoci gli «zingari», e con loro quegli
scapigliati dei centri sociali che danno manforte agli uni e agli altri.
Bisogna fare pulizia, anche con la polizia se necessario. Non è tempo di
solidarietà, è tempo di Lega. E si racconta che il rottamatore abbia avuto
l'appalto grazie alle sue frequentazioni con il ministro Castelli. Lo sciopero
di due ore di tutti i metalmeccanici milanesi indetto per oggi, in pieno
agosto, dalla Fiom, è qualcosa di più di un momento di solidarietà di classe: è
una tappa nella lotta per la difesa di un'identità collettiva, che vive nel
territorio e nelle relazioni sociali tra le persone. E per un futuro vivibile
per tutti. Settembre e l'autunno, quando l'emergenza sociale sarà il primo punto
nell'agenda di una politica, se va bene distratta sennò nociva, non sono alle
porte: iniziano oggi, con lo sciopero dei metalmeccanici per difendere il
capitale umano e industriale della Innse.
( da "Manifesto, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
TerraTerra Sol d'Africa per l'Europa Marina Zenobio Sono
12 le imprese tedesche che hanno sottoscritto un progetto congiunto -
denominato Desertec - che prevede di coprire, entro il 2020, almeno il 15%
della richiesta di energia elettrica in Europa. Il tutto tramite la creazione
di una mega centrale termosolare da posizionare nel deserto del Sahara (area
del Maghreb), il cui costo si aggira intorno ai 400 mila milioni di euro e di
cui usufruiranno anche alcuni paesi nordafricani e del Medio oriente. Tra le
imprese che stanno investendo in questo ambizioso progetto ci sono il gigante
dell'industria elettronica Siemens,
( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-04 - pag: 10 autore: Indipendenti prima di tutto L' attuale tendenza ad
attaccare le banche centrali è comprensibile, ma rischia di spingersi troppo in
là. A prescindere dagli errori che possono essere stati
commessi prima della crisi finanziaria globale, il principio d'indipendenza delle banche è un elemento
basilare e fondamentale della moderna politica economica: pertanto metterne in
discussione l'importanza equivarrebbe a fare un grave passo indietro. La
critica al concetto stesso di banca centrale negli Stati Uniti ha una storia
molto lunga e stravagante, che risale ai tempi del presidente Andrew
Jackson. Il successore fu il repubblicano Ron Pal, che volle tenere
( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-04 - pag: 11 autore: LETTURE D'ESTATE Dieci libri sull'economia e la crisi Si può capire anche senza un dottorato I l ritmo della
vacanza consente di evitare quella che Krugman chiama «economia da aeroporto»,
l'effimero bestseller che raccogliamo prima di un volo, sconsiglia ugualmente
l'impegno in letture che richiedono un dottorato in economia. Se siamo ancora interessati alla crisi, possiamo affidarci alla prosa coltae scorrevole di Marco Onado
( I nodi al pettine. La crisi finanziaria e le regole non scritte , Laterza, 2009) o alle rigorose
provocazioni di Alberto Alesinae Francesco Giavazzi ( La crisi. Può la politica salvare il mondo?
, Il Saggiatore, 2008). Finalmente in italiano, il libro di Raghuram Rajan e
Luigi Zingales, Salvare il capitalismo dai capitalisti ( Einaudi tascabile,
2008), scritto in inglese prima della crisi, resta
pieno di spunti intelligenti per chi non crede che lo stato sappia generare un
sistema economico efficiente né desidera il ritorno dei mercati opachi di
sempre, beneficio di pochi. Per guardare, sotto l'ombrellone, alla crisi attuale uscendo dal provincialismo di chi non ha
viaggiato nel tempo possiamo riprendere un libro di sei anni fa: Economia e
pazzia. Crisi finanziarie di ieri e di oggi (Laterza, 2003) uscito dalla penna
fresca e brillante di Fabrizio Galimberti che riesce a rendere godibili anche
le crisi finanziarie. Power and Plenty: Trade, War,
and the World Economy in the Second Millennium ( Princeton Up, 2008) di Ronald
Findlay e Kevin H.O'Rourke, purtroppo non ancora in italiano, ricostruisce la
storia dei legami commerciali tra le diverse aree del mondo dall'anno mille a
oggi, sino a spingere lo sguardo agli scenari dei prossimi decenni. è il
racconto, colto e rigoroso delle globalizzazioni propiziate da una Pax
universale (
( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-04
- pag: 32 autore: Credito. Pronto un compromesso con il fisco americano:
possibile fornitura di dati su 5mila evasori Ubs svela i nomi dei clienti Usa
Accordo per evitare la maxi-multa - Titolo in rialzo del 2,5% Lino Terlizzi
ZURIGO Un'altra giornata campale per Ubs e per il sistema bancario svizzero.
Oggi la maggior banca elvetica, colpita duramente l'anno
passato dalla crisi finanziaria, rende noti i dati del secondo trimestre. La gran parte degli
analisti si attende una nuova perdita, seppur inferiore a quella del primo
trimestre. Nei primi tre mesi di quest'anno il rosso per Ubs era stato di 2
miliardi di franchi, per il periodo tra aprile e giugno le previsioni
prevalenti indicano invece una perdita compresa tra 1 e 1,5 miliardi di
franchi. Il mercato dà per scontato il rosso trimestrale e guarda semmai alle
prospettive della banca, che da un lato sta attuando con il nuovo Ceo Oswald GrÜbel
una radicale ristrutturazione, dall'altro sta cercando di uscire dalla vicenda
fiscal-giudiziaria negli Usa. Ieri il titolo Ubs a Zurigo si è impennato ed ha
chiuso poi la seduta in rialzo del 2,5%, a 16 franchi. La ragione del balzo sta
nell'accordo di massima raggiunto - con il patrocinio dei governi di Berna e
Washington - tra il fisco Usa e Ubs, accusata di aver favorito frodi ed
evasioni. I dettagli saranno resi noti nei prossimi giorni, ma voci insistenti
raccolte dalla stampa elvetica indicano che per Ubs non vi sarebbero nuove
multe, dopo quella di 780 milioni di dollari già pagata. Piuttosto, la banca
potrebbe dover fornire agli Usa circa 5mila nomi di clienti americani, dopo i
200-300 già forniti. Si tratterebbe di circa un decimo dei 52mila nomi
richiesti dal fisco Usa. Un passaggio che potrebbe risolvere i problemi di Ubs
oltre oceano, ma che potrebbe dare un altro colpo al segreto bancario elvetico.
Secondo la stessa stampa svizzera, il meccanismo che Berna potrebbe adottare
per non colpire duramente il segreto sarebbe quello dell'applicazione del
recente accordo con gli Usa sulla doppia imposizione:
( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-04
- pag: 33 autore: Mercati. Seduta in positivo sulle Borse europee - Rendimenti
in rialzo per i titoli di stato Aria di ripresa a Wall Street S&P 500 oltre
i mille punti Piazza Affari in progresso dell'1,65% Bene Francoforte Luca Davi
MILANO L'euforia continua a contagiare le piazze finanziarie di tutto il mondo.
Merito, soprattutto, della costante diffusione di trimestrali societarie
migliori delle attese, come è accaduto anche ieri con i conti di Barclays e
Hsbc . Ma a riprova del generale clima di entusiasmo ieri c'è stata l'ulteriore
accelerazione dei mercati delle commodities (si veda pezzo in basso) anch'essi
galvanizzati dalla pubblicazione dell'indice del comparto manifatturiero
americano, che a luglio si è attestato a 48,9 punti, in crescita rispetto ai
44,8 punti di giugno e ai 42,8 punti di maggio. Una dato superiore alle
previsioni degli analisti ( fissate a 46,2 punti) e prossimo oramai a superare
la soglia decisiva dei 50 punti, linea di demarcazione tra contrazione ed
espansione economica. In ripresa anche la spesa per costruzioni, che a giugno è
salita dello 0,3% (contro un temuto calo dello 0,5%) grazie alla crescita degli
investimenti pubblici. Per gli ottimisti ci troviamo insomma di fronte alle
ennesime conferme di una quanto mai prossima uscita delle economie mondiali dal
tunnel della crisi. Una fiducia che ha spinto ieri
l'S&P 500 oltre la soglia psicologica dei 1.000 punti ( è la prima volta
dallo scorso novembre), in rialzo dell'1,53%. In salita anche il Nasdaq, a
+1,52%. E in costante rialzo risultano anche le borse europee, trascinate dai
titoli bancari e automobilistici. Il Ftse 100 di Londra ha chiuso in rialzo
dell'1,61%, il livello più alto da ottobre 2008. Ottime le performance anche
dei listini francese (Cac 40 +1,4) e tedesco (Dax, +1,8%), entrambi ai nuovi
massimi dell'anno. Agosto si apre così nella stessa maniera in cui si era
chiuso luglio, il cui rialzo finale (+8,6%) ha rappresentato per il Dow Jones
il migliore risultato mensile dall'ottobre 2002. è questo il frutto di un
ottimismo che, spiega un analista di Commerzbank, «continua ad alimentare il
rally nel segno di un possibile ulteriore recupero». Chi cerca conferme di un
proseguimento della fase bullish dei listini azionari guarda soprattutto in tre
direzioni. La prima è quella dei bond governativi: i Treasurys decennali
mostrano infatti balzi dei rendimenti sulla scia della fuga degli investitori
oggi in cerca di asset class più redditizie. La seconda è il mercato valutario,
segnato da un dollaro in costante perdita di valore rispetto all'euro. La terza
è quella delle commodi-ties, i cui prezzi continuano a mostrare segni di
surriscaldamento nonostante la loro maggior componente di rischio. Di certo,
sulle piazze dei mercati emergenti, più che di futuro recupero si può parlare
di recupero già realizzato, visto che l'indice Msci ha toccato ieri il livello
del 12 settembre 2008, data del fallimento di Lehman Brothers e punto di avvio
della bufera sui mercati. Infine, Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha concluso
le contrattazione con un progresso dell'1,65% a 20.914 punti, mentre l'All
Share è salito dell'1,59%. La giornata ha registrato l'impennata di Fiat
(+7,33%), in una seduta favorevole per tutto il comparto
auto, edi UniCredit , che oggi si presenta agli analisti con i conti della
semestrale. Il titolo bancario ieri è cresciuto del 4,9% toccando così i
massimi dalla metà dell'ottobre 2008, quando aveva subito i maxi ribassi legati
alla crisi finanziaria.
luca.davi@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-04
- pag: 33 autore: CONVEGNO IN BOCCONI Con Ambrosoli l'alleanza per la legalità
Ai funerali di Giorgio Ambrosoli, il 14 luglio del 1979, non c'era un
rappresentante ufficiale dello stato italiano. L'unica autorità presente era il
governatore della Banca d'Italia Paolo Baffi. A distanza di trent'anni, in
onore di Baffi e Ambrosoli, è stato organizzato il convegno «Crisi finanziaria e abusi di mercato: quali regole?». Il convegno si svolgerà
presso l'Università Bocconi il 28 settembre e ai lavori, che saranno introdotti
da Mario Monti, prenderanno parte Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo), Marco
Onado (Università Bocconi), Mario Sarcinelli (Dexia Crediop), Ferruccio de
Bortoli (Corriere della Sera), Piergaetano Marchetti (Università
Bocconi) e Gustavo Zagrebelsky (Università di Torino).
( da "Corriere della Sera" del
04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 04/08/2009 - pag: 31
( da "Corriere della Sera" del
04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 04/08/2009 - pag: 31 Il caso a Milano Prysmian batte
le previsioni: più 3% ( g. r. ) I conti di Prysmian hanno battuto le previsioni
degli analisti e in Borsa il titolo ha collezionato ieri un rialzo del 3,07%.
Nel secondo trimestre
( da "Corriere della Sera" del
04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 04/08/2009 - pag: 31 Il caso a Londra Hsbc, torna il
sereno per le banche ( g.r. ) Dal sistema bancario britannico arrivano i primi,
consistenti segnali di ripresa e i maggiori istituti, a cominciare da Hsbc, la
maggiore banca europea per capitalizzazione, tornano a correre in Borsa. A Londra Hsbc ha
infatti segnato ieri un più 4,98% come non accadeva da oltre un anno. «Potremmo
aver superato, o essere in procinto di superare, la fine del ciclo nei mercati finanziari», ha detto il presidente, Stephen Green.
Nel primo semestre 2009 Hsbc ha riportato un utile netto di 2,36 miliardi di
euro, un calo del 57% rispetto a un anno fa, ma superiore alle attese degli
analisti. Stephen Green presidente di Hsbc © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Corriere della Sera" del
04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data:
04/08/2009 - pag: 43 Trasporti Formigoni e Tremonti al battesimo della società.
«Da settembre rafforzato il sistema con 174 viaggi per rispondere ai 500 mila
clienti al giorno» «Ora Milano gestirà i treni: più corse e pulizia» Accordo
tra Le Nord e Trenitalia per coordinare la rete lombarda. I pendolari: nuovi
vestiti ma stessi attori Annunciata e attesa, ieri infine anche battezzata: si
chiama almeno per ora «Trenitalia- Ferrovie Nord Milano» la società cui sono
affidati i 500 mila pendolari lombardi che ogni giorno viaggiano su oltre 2
mila treni, lungo
( da "Blogosfere" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Ago 09 4 Il mistero del pannolino e degli interessi per
pagarlo Pubblicato da Domenico De Simone alle 07:00 in Abbondanza e scarsità
Questo articolo è il testo riveduto, di un mio video nel corso sull'economia
del debito che sto tenendo su You Tube, dove vi invito ad iscrivervi e sentire
la versione originale. E' una storia che dà l'idea di cosa comporti
l'applicazione dell'interesse composto. Nell'ambito della vita di una persona
può sembrare anche ragionevole, e comunque siamo stati abituati a considerarlo
tale. Ma guardate un po' che razza di effetti produce se facciamo un semplice
calcolo commisurato sulla vita di una civiltà. Alla fine, pensate se la società
che si basa sul debito e sull'interesse possa realmente andare avanti per molto
tempo ancora... Sapete che cosa è successo a Natale? Ah beh, tutti gli anni a
Natale nasce Gesù e insomma, lassù è un giorno speciale. Quest'anno, poi, con la crisi finanziaria e il conflitto in Palestina, c'era una particolare attenzione.
La madre di Gesù, così si è ricordata che il giorno della nascita di suo
figlio, aveva ottenuto un prestito che non aveva ancora restituito. Quel pannolino
che in quasi tutte le rappresentazioni della natività, come in questa splendida
di Pietro da Cortona, copre le pudenda di Nostro Signore l'aveva potuto
acquistare grazie ad un prestito generosamente concessole da un banchiere del
tempo. Ah, non una grande somma, certo, qualcosa che riportata ad oggi è
valutabile in un centesimo di euro, ma allora i genitori di Gesù erano talmente
poveri che non potevano disporre nemmeno di questa minima cifra. E poi dopo la
nascita, sapete com'è andata: Erode, la strage degli innocenti, la fuga in
Egitto, e poi questo ragazzino che scappava da tutte le parti, prendendosela
con i mercanti nel tempio, con i Farisei, e infine l'epilogo drammatico e
glorioso allo stesso tempo... insomma
( da "Varesenews" del 04-08-2009)
Argomenti: Crisi
Libri Vite e miracoli dei nostri "italian
bankster" Sono le eminenze grigie che dall'inizio degli anni Novanta a
oggi hanno contribuito a tessere la trama delle più grandi operazioni
finanziarie in Italia Zoom Testo Stampa | Invia | Scrivi “I banchieri non sono
solo quelli che gestiscono conti correnti e prestano soldi. Schivi, discreti e
riservati, spesso lontano dai riflettori, i banchieri d'affari sono le eminenze
grigie che dall'inizio degli anni Novanta a oggi hanno contribuito a tessere la
trama delle più grandi operazioni finanziarie in Italia: dal collocamento in
Borsa di ENEL alla scalata di Olivetti su Telecom, dal crack Parmalat alle
fusioni bancarie. Sono i consulenti silenziosi dei capi d'azienda, del governo
e dei capitani di impresa che suggeriscono come trovare i fondi, anche a chi
non ne ha. O come vendere obbigazioni e titoli a risparmiatori spesso
inconsapevoli dei rischi che si assumono. La figura del banchiere d'affari
conosce una prima stagione di gloria una quindicina d'anni fa, quando il
governo, soffocato dal debito pubblico, decise di vendere i gioielli di
famiglia: ebbero così inizio le privatizzazioni, attraverso le quali lo Stato
ha incassato oltre 100 miliardi di euro e le banche commissioni per più di 2,5
miliardi. Ed è tornato alla ribalta all'indomani della crisi finanziaria, dopo che - come ha
scritto il sociologo Ulrich Beck - "la sua immagine pubblica" ha
cominciato "ad assumere le fattezze del bankster". Ma chi sono i
personaggi che rappresentano in Italia le grandi banche come Lehman Brothers,
Goldman Sachs, Jp Morgan, Mediobanca, Schroders? Quali sono le loro
amicizie, i loro incontri “confidenziali”?. Laura Serafini, giornalista del
“Sole24Ore” dove si occupa di finanza, Borse, privatizzazioni, banche, energia,
ha provato a raccontare qualcosa di alcuni di loro, le vicende che li hanno
visti protagonisti, i trucchi che adottano per muoversi nel delicato mondo
della finanza. In un fantastico primo libro
( da "Finanza e Mercati" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Sorpresa Unicredit: stime battute da Finanza&Mercati del
05-08-2009 Unicredit batte il consensus sui conti e vola a Piazza Affari,
archiviando la seduta come migliore titolo del Ftse Mib e dell'indice
settoriale europeo con un rialzo del 3,25% a 2,22 euro. Sul fronte della
gestione operativa, Piazza Cordusio è tornata ai livelli
precedenti la crisi finanziaria, superando i risultati del secondo trimestre 2007 grazie alla
crescita del margine d'interesse, che contrariamente a molte attese non ha
sofferto della pressione sugli spread, alle commissioni (che riprendono a
salire dopo sei trimestri di trend discendenti) e agli utili da trading.
Il mercato ha apprezzato, nonostante gli accantonamenti sui crediti maggiori
del previsto, pari a 2,4 miliardi nel secondo trimestre contro attese per 1,9
miliardi. Sul fronte della patrimonializzazione, il core tier 1 (senza bond
governativi) è salito a fine giugno a 6,85% da 6,69% a fine marzo. Proprio sui
Tremonti bond si è espresso ieri l'ad Alessandro Profumo, precisando che
«Unicredit sta negoziando» sull'emissione di bond governativi e che «la
valutazione sarà chiusa «in settembre». L'obiettivo per il gruppo, tra T-bond e
aiuti dello stato austriaco, è raccogliere 4 miliardi (portando così il tier 1
al 7,5%). Ancora nebbia, invece, sul dividendo: «Vedremo a fine anno», il
commento del numero uno di Piazza Cordusio, che ha aggiunto che «la base di
capitale sarà molto importante per la decisione che il board», prenderà a fine
anno. Nel dettaglio, l'istituto guidato da Alessandro Profumo ha chiuso il
primo semestre con utile netto consolidato a 937 milioni, in calo del 68,7%
rispetto ai 2,97 miliardi dello stesso periodo del 2008 ma superiore agli 876
milioni stimati (secondo il consensus di Bloomberg). Il risultato di gestione è
salito del 16,8% a 6,63 miliardi (5,6 secondo le stime), di cui 3,89 miliardi
nel secondo trimestre. In leggera crescita il margine di intermediazione, che
passa da
( da "Repubblica, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina X - Palermo Cali di prenotazioni, tratte low-cost
che privilegiano Birgi e molte camere rimangono vuote La crisi
del turismo vista dai B&B "I tedeschi non passano più da qui" Il
gestore: "Ormai i visitatori stranieri non programmano la settimana ma
soltanto giorni" ALESSANDRO MARISCALCO Dimenticate le fisionomie nordiche,
le candide pelli ustionate dal sole; cancellate dalla memoria l´orrido
abbinamento calza-sandalo che nel mondo li contraddistingue; i tedeschi non
passano più da qui. Sarà la crisi, sarà la perdita di
appeal di Palermo come meta turistica, sarà la politica delle compagnie low
cost che avvantaggia molto di più l´aeroporto di Birgi e la costa trapanese
(basti pensare che Ryanair vola solo su Trapani con partenze da Brema,
Francoforte e DÜsseldorf a fronte della sola Windjet che consente la tratta
Berlino-Palermo); saranno tutti questi fattori assieme, il risultato non
cambia. Il calo dell´afflusso di tedeschi è la spia di una crisi
generale. «Quest´anno abbiamo avuto il 30 per cento in meno di prenotazioni -
confessa Giosuè Corrao, responsabile del Bed and Breakfast al Baglio, a due
passi da piazza Mondello - i turisti non ragionano più a settimane, come si
faceva un tempo, si prenota a giorni: è cambiata la concezione di villeggiatura».
Complice la crisi finanziaria, il turista medio non ha più la possibilità di pianificare una
vacanza che possa protrarsi oltre la settimana. Si preferisce optare per i
brevi periodi, per un mordi e fuggi estemporaneo che consenta una sorta di
pausa-caffè dalla vita di tutti i giorni. Se negli anni passati,
specialmente nel mese di agosto, gli affittacamere e B&B del litorale di
Mondello registravano il tutto esaurito, quest´anno sono parecchi i giorni
vacanti, molte le notti senza camere prenotate e le mattine senza ospiti a cui
preparare la colazione. Degli ultimi cinque anni questo è certamente il
peggiore per le casse del Baglio. Se l´alta stagione soffre, la bassa
certamente non sorride: «Negli anni scorsi già in primavera venivano parecchi
olandesi, inglesi e svizzeri, quest´anno il numero delle prenotazioni si è
ridotto drasticamente. Sovvenzioni per creare un´attività del genere non ne
arrivano, bisogna provvedere a pagare tutto di tasca propria per poter aprire e
mantenere un Bed and Breakfast», chiosa Corrao, Lascia intendere che, se la
situazione non cambia, i rischi di vedere chiudere molte di queste strutture
saranno alti. Non resta che attendere il passaggio di questa anomala estate di crisi per capire se questi ostelli a conduzione familiare sopravviveranno.
( da "Stampa, La" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Operazioni allo studio Cala l'utile Fonsai e il titolo va
giù del 5% MILANO La crisi
finanziaria e il terremoto in Abruzzo colpiscono i
conti di Fondiaria-Sai, che ha chiuso il primo semestre con un crollo dei
profitti dell'87%. E in Borsa il titolo è scivolato del 5%. L'ad Fausto
Marchionni (foto) ha spiegato che «stiamo pensando a operazioni straordinarie»,
limitandosi a dire che «si tratta di un'operazione per esplicitare parte
del valore del patrimonio immobiliare, per coniugare la soddisfazione degli azionisti
e un'ottimale gestione degli attivi». La compagnia assicurativa della famiglia
Ligresti ha registrato nei primi sei mesi 2009 un utile di 32,4 milioni di euro
contro 261,3 milioni nel primo semestre 2008, mentre l'indice di redditività
balza al 101,8% dal 93,8%, di cui circa due punti imputabili agli eventi
catastrofali e naturali. \
( da "Italia Oggi" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
ItaliaOggi sezione: I commenti data: 05/08/2009 - pag: 2
autore: di Sergio Soave L'analisi Un'opposizione debole è un danno per il
governo L'interruzione feriale consente di tentare un bilancio del primo anno
reale di attività del governo e delle opposizioni. È stato un anno segnato da
elementi straordinari, come il dispiegarsi della crisi finanziaria internazionale, il
terremoto che ha devastato L'Aquila, la riunione in Italia del vertice mondiale
del G8 poi allargato a parecchi altri stati. Il governo ha fornito risposte
alle emergenze, comprese quelle ereditate dal passato, come la sensazione di
insicurezza dei cittadini e la crisi dei rifiuti in Campania, naturalmente con gradi di
efficienza diversi. Le opposizioni hanno sostenuto, con rare eccezioni, che
pressoché tutte le misure adottate erano puramente speciose, effetto di una
politica di immagine priva di contenuti concreti, ispirata a un ottimismo di
facciata che sarebbe contraddetto dalla condizione reale del paese e dei cittadini.
È abbastanza naturale che chi governa veda il bicchiere mezzo pieno e chi è in
minoranza quello mezzo vuoto, ma le varie tornate elettorali locali e quella
europea hanno sancito un aumento del distacco tra maggioranza e minoranze. In
particolare si è più che raddoppiata la distanza tra il Popolo della libertà e
il Partito democratico, nonostante ambedue abbiano sofferto il carattere
particolare del voto europeo, che non aveva in palio una scelta di governo.
Anche se si considera quel risultato attraverso un sofisticato sistema che
depura il risultato dagli effetti della minore partecipazione al voto, si ha
comunque una distanza attorno ai 10 punti. Recuperare un ruolo centrale
nell'opposizione invece di essere territorio di caccia per quelle minori è il
problema vitale del Partito democratico, che non sembra in grado di difendere i
propri confini né a destra né a sinistra. Il suo spazio naturale sarebbe quello
dell'opposizione costituzionale, che condivide i fondamenti della collocazione
internazionale, della struttura economica e sociale e dell'assetto
istituzionale, collaborando in questi campi mentre esercita un controllo
critico dell'azione specifica dell'esecutivo. Si è fatto invece trascinare
spesso in contestazioni di tipo delegittimante, adatte a partiti di nicchia,
rendendo confuso e contraddittorio il suo messaggio, salvo doversi poi
ricollocare sul suo terreno naturale dopo i richiami del presidente della
Repubblica. L'incapacità di incalzare il governo sul piano delle riforme
necessarie che ne consegue ha anche consentito all'esecutivo ritardi su questo
terreno fondamentale, dove solo chi sa bene quel che vuole, come Umberto Bossi,
ha ottenuto il federalismo fiscale e la legge sull'ordine pubblico. A
dimostrazione che un'opposizione debole è un danno anche per la maggioranza.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-08-05 - pag: 9
autore: AIUTI ILLEGALI Gli agricoltori francesi: «Non pagheremo» «Non
pagheremo». Queste le uniche parole pronunciate ieri da Jean- Bernard Bayard,
vice segretario generale della Fnsea, il maggiore sindacato agricolo francese,
alla fine di una riunione fra i rappresentanti del settore (in particolare
dell'ortofrutta) e Bruno Le Maire, ministro del'Agricoltura, in carica solo dal
23 di giugno. La questione: il rimborso di 500 milioni di euro di aiuti pubblici
francesi, versati fra il 1992 e il 2002 ai produttori di frutta e verdura,
imposto dal ministro sulla spinta delle richieste insistenti di Bruxelles.
Questi fondi, resi disponibili oltre alle sovvenzioni europee, hanno
rappresentato secondo
( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data:
2009-08-05 - pag: 20 autore: Festival. Cresce il budget 2009 Locarno resiste
alla crisi di sponsor Lino Terlizzi LOCARNO Un evento
culturale, certo, ma anche economico. Il Festival del Film di Locarno, alla sua
62ma edizione, è un polo di cultura internazionale ma è anche un buon giro
d'affari ed un robusto indotto economico per la città svizzera sul Lago
Maggiore e per il Canton Ticino. Un indotto a cui contribuiscono non poco gli
spettatori- turisti provenienti dall'Italia. Il budget della manifestazione,
dal 5 al 15 agosto, è quest'anno di 11,3 milioni di franchi (circa 7,5 milioni
di euro), in aumento rispetto agli 11,1 milioni del 2008. Un leggero
incremento, ma significativo perché attuato in tempi di crisi
finanziaria ed economica. Con questo budget l'organizzazione deve
coprire tutti i costi relativi alle centinaia di film - proiettati all'aperto
sul maxi schermo di Piazza Grande e al chiuso nelle sale della città – e poi ai
dibattiti ed alle mostre. Il sostegno al budget è così ripartito:
Confederazione, Cantone, Comuni, 47 per cento; sponsor privati 29 per cento; i
mezzi propri (biglietti, pubblicazioni, riserve, quote dei membri) coprono il
24 per cento. Tra gli sponsor locali da segnalare Ubs, che ha tagliato altri
eventi confermando invece qui il sostegno. L'obiettivo degli organizzatori è di
ottenere anche quest'anno circa 180mila presenze. è chiaro che gli spettatori
sono in parte anche turisti, che vengono da altri cantoni elvetici oppure da
Italia, Germania, Francia, altri Paesi. Turisti per uno o più giorni. Le
presenze straniere maggiori sono quella italiana e quella tedesca, non lontane
dal 10% ciascuna. I francesi saranno attorno al 5 per cento. Gli svizzeri oltre
il 70 per cento. L'indotto economico per Locarno e il Ticino, calcolando
alberghi, ristoranti, negozi, trasporti, altri servizi è ora stimato
dall'organizzazione in circa 25 milioni di franchi (16,5 milioni di euro).
L'Italia è ben presente anche per quel che riguarda i film. Quest'anno le
pellicole italiane sono una trentina, tra corti e lungometraggi. Tra gli ospiti
d'onore, l'attore Toni Servillo che riceverà l'Excellence Award 2009, e Pippo
Delbono che presenterà i suoi lavori per tv e cinema. Elisabetta Sgarbi è
presente nella sezione Ici & Ailleurs, dedicata al documentario e al film
d'arte. Il Festival ha instaurato una partnership con il Museo Nazionale del
Cinema di Torino ed una collaborazione con
( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-05
- pag: 33 autore: Credito. Risultato netto di 1,66 miliardi nel trimestre -
Bene l'investment banking Profitti Bnp oltre le attese A Bnl 34mila nuovi
clienti Per la prima volta l'istituto registra il contributo positivo di Fortis
Attilio Geroni PARIGI. Dal nostro corrispondente Con un utile netto di 1,66
miliardi di euro nel secondo trimestre, Bnp Paribas dimostra la sua solidità di
fondo nonostante un forte aumento degli accantonamenti contro i crediti
inesigibili. Il gruppo guidato dall'amministratore delegato Baudouin Prot ha
conseguito un risultato al di sopra delle aspettative degli analisti grazie
soprattutto al buon andamento delle attività dell'investment banking e del
contributo positivo di Fortis , acquisita la primavera scorsa al termine di
un'operazione difficile e tormentata per l'opposizione di alcuni azionisti
dell'istituto belga. Da sola la banca d'investimento e finanziamento (BFI) ha
realizzato un utile lordo di 1,15 miliardi di euro, sulla scia della buona
performance registrata dalle attività di mercato sul reddito fisso. Come altri
istituti europei, Bnp Paribas ha beneficiato del massiccio ricorso al mercato
da parte dei grandi gruppi attraverso emissioni obbligazionarie. Il buon andamento
del settore aveva già permesso alla Bfi di tornare in positivo nel primo
trimestre dell'anno dopo l'improvviso e drammatico calo di redditività che
nell'ultimo trimestre del 2008 si era tradotto in una perdita lorda di 2 miliardi di euro a causa delle turbolenze registrate sui mercati finanziari, del fallimento di
Lehman Brothers e del caso Madoff. Meno brillanti i risultati della divisione
retail, che in generale ha sofferto di una situazione congiunturale difficile
per le famiglie e le imprese. A fronte di un aumento del 5,4% degli impieghi, è
aumentato sensibilmente il costo del rischio. Gli accantonamenti nel
periodo sono saliti a poco più di 2 miliardi di euro soprattutto per i rischi
di mancato pagamento delle piccole e medie imprese e delle imprese individuali
(artigiani e liberi professionisti). L'utile ante-imposte della banca al
dettaglio ha registrato una flessione del 15%. Per ragioni analoghe la
controllata italiana Bnl, guidata dal presidente Luigi Abetee dall'ad Fabio
Gallia,con un incremento notevole del costo del rischio, passato da
( da "Corriere della Sera" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia data: 05/08/2009 -
pag: 35 Un risparmio al giorno Poco guadagno coi Bot Ma il capitale è garantito
Vinta la sfida con i conti correnti bancari MILANO Investire in Bot significa
portare a casa, quando va bene, interessi pari a un decimo di punto
percentuale. Prendiamo l'ultima asta pubblica, effettuata dal Tesoro il 28
luglio con regolamento 31 luglio: si tratta di titoli semestrali, collocati a
un prezzo medio ponderato di 99,701. Tenendo conto della ritenuta fiscale (pari
al 12,5%, aliquota comune a tutti gli investimenti finanziari) il prezzo sale a
99,74 ogni 100 di valore nominale. A questo punto il rendimento che si calcola
per differenza tra i 99,74 euro pagati oggi e i 100 che saranno rimborsati tra
sei mesi sarebbe dello 0,52%. Ma non è finita. Occorre tenere conto delle
commissioni bancarie, pari a un massimo dello 0,2%. Il rendimento, nell'ipotesi
che venga applicata l'aliquota più alta, scende così allo 0,12%. E allora
perché c'è la corsa a sottoscrivere i Bot? Non sarebbe più semplice lasciare i
soldi sul conto corrente? Sì, ma anche in questo caso la remunerazione è vicina
allo zero. «Apprendo con sorpresa e divertimento ha scritto un lettore del
Corriere , Giovanni Donato, alla propria banca che il tasso di interesse
applicato al mio conto corrente è stato ridotto dallo 0,144% allo 0,01%, il che
corrisponde a un euro l'anno per ogni 10 mila euro di giacenza. Le spese di
tenuta conto invece sono rimaste uguali...». Rilevato che la discesa dei tassi
è ormai in atto da tempo, Donato osserva che «sarebbe più corretto dichiarare
che non corrisponderete più interessi sui vostri depositi». Come dargli torto?
Il confronto tra Bot e conto in banca è davvero una guerra fra poveri. Va detto
tuttavia che il conto corrente ha smesso da tempo di essere considerato un
approdo per i risparmi. Lo si apre e lo si utilizza per
comodità: è uno dei tanti servizi offerti dalla banca, che per questo ha un
costo. La preferenza per i Bot, a parità di rendimento, ha motivazioni
soprattutto psicologiche: la crisi finanziaria ha inferto un duro colpo alla credibilità delle banche e
rivalutato lo Stato-debitore . Giacomo Ferrari © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Corriere della Sera" del
05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia data: 05/08/2009 -
pag: 35 Il caso Il salvataggio mancato con
( da "Corriere della Sera" del
05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 05/08/2009 - pag: 37 Il caso a Tokio Toyota alza le
stime. Ma il titolo cede (g.r. ) A Tokio, poco prima di presentare i conti, il
titolo Toyota ha ceduto l'1,5% e anche sulle piazze internazionali ha
registrato ribassi fra lo 0,7 e l'1,6%. I mercati,
insomma, hanno per ora accolto senza entusiasmo i dati presentati dal colosso
nipponico per il terzo trimestre dell'anno fiscale, da aprile a giugno, chiuso
con perdite nette per 77,82 miliardi di yen (circa 568 milioni di euro), che
segnano comunque un miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti dovuto alle
buone vendite della ibrida Prius e agli incentivi dei governi. Tanto che per il
resto del 2009 Toyota ha rivisto al rialzo le sue previsioni produttive e finanziarie. Akio Toyoda numero uno del gruppo
( da "Corriere della Sera" del
05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 05/08/2009 - pag: 37 Il caso a Zurigo Ubs vede
l'uscita dello Stato ( g.r. ) Per Ubs la crisi non è ancora finita. La banca
svizzera, che sta chiudendo un accordo con le autorità Usa che l'accusano di
aver favorito le frodi fiscali di alcuni suoi clienti, ha chiuso il terzo
trimestre consecutivo in perdita, con un rosso di 1,4 miliardi di
franchi. E alla Borsa di Zurigo, i titoli dell'istituto guidato da Oswald
Grübel hanno perso il 4,31%. Pur se alcuni ricchi clienti hanno spostato
altrove i loro conti per paura dell'inchiesta Usa, i deflussi netti per le
gestioni dei grossi patrimoni sono comunque scesi a 16,5 miliardi di franchi. E
Grü- bel confida nell'uscita dello Stato dal capitale entro fine anno. Oswald
Grübel numero uno di Ubs
( da "Corriere della Sera" del
05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 05/08/2009 - pag: 37
( da "Corriere della Sera" del
05-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Terza Pagina data: 05/08/2009
- pag: 39 Dibattiti Il caso tedesco riapre la discussione sul declino della
socialdemocrazia in Europa Sinistra, ipotesi di «quarta via» Finita l'età d'oro
del Welfare, in crisi la linea liberale del New Labour
Ora si punta su ambiente e diritti individuali. Con un occhio all'Australia di
ANTONIO CARIOTI R alf Dahrendorf, il noto sociologo tedesco appena scomparso,
definì il Novecento «secolo socialdemocratico ». E in fondo lo scoccare del
2000 vedeva i partiti dell'Internazionale socialista ancora al governo in tutti
i maggiori Paesi dell'Ue: Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia. Da allora
però il vento è radicalmente mutato, come dimostra la dura sconfitta subita da
quelle stesse forze alle elezioni europee di giugno. Quindi la decisione dei
sindacati tedeschi di non appoggiare più
( da "BlueTG online" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
FT: come la crisi
ha cambiato lo scenario di Wall Street 05-08-2009 13:12 - La crisi
finanziaria che da due anni sta battendo i mercati
finanziari ha prodotto rapidamente un mutamento dello scenario competitivo,
facendo emergere nuovi campioni, secondo quanto ricorda oggi il Financial
Times. Dalle macerie della "vecchia" Wall Street si levano ora
colossi come Goldman Sachs, numero uno del trading, e Jp Morgan Chase, leader
nelle attività bancarie, mentre restano alla ricerca di una propria ricetta
vincente gruppi come Morgan Stanley, Barclays e Bank of America/Merrill Lynch.
Altre "banche zombie" come Citigroup e Wells Fargo si sono salvate
solo grazie agli aiuti di stato ricevuti. Infine boutique finanziarie come
Lazard, Greenhill, Rotschild, Evercore e Jefferies sembrano essere risorte a
nuova vita grazie alla crescita delle attività di ristrutturazione del debito,
che con una pioggia di ricapitalizzazioni studiate dai team di banchieri
d'affari di queste strutture altamente specializzate hanno evitato a molte
società di dover portare i libri in tribunale. (l.s.)
( da "Repubblica.it" del 05-08-2009)
Argomenti: Crisi
ROMA - Un aumento costante, che sembra non conoscere
sosta. E' quello che viene fatto registrare dalle auto blu della Pubblica
amministrazione italiana, arrivate a toccare la cifra record di 624.330 unità,
con un +2,7% negli ultimi sei mesi. Un dato che conferma un trend in crescita,
anno dopo anno. Nel dicembre del 2008, le auto blu erano 607.918, contro le
574.215 dell'anno precedente. L'Italia guida anche la poco invidiabile
classifica mondiale dell'utilizzo di queste macchine: batte, tra gli altri, gli
Stati Uniti e
( da "EUROPA ON-LINE" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Articolo Sei in Esteri 6 agosto 2009 La casta militare
contro Medvedev, si arena la riforma delle Forze armate Malgrado il conflitto
con Tbilisi si sia risolto rapidamente e trionfalmente, a un anno dalla guerra
con
( da "EUROPA ON-LINE" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Articolo Sei in Esteri 6 agosto 2009 La pax georgiana un
anno dopo Continua la ridefi nizione degli equilibri geopolitici nell'ex Urss
Un anno fa la guerra in Caucaso con l'attacco georgiano all'Ossezia del Sud e
alle truppe russe presenti in quei territori con un mandato internazionale di
interposizione, a cui è seguita la decisa e massiccia risposta militare russa
si è conclusa con il riconoscimento da parte del Cremlino dell'indipendenza di
Abkhazia e Ossezia del Sud, ex province ribelli di Tbilisi. In questo anno la
situazione internazionale è cambiata notevolmente. La crisi finanziaria ha modificato l'ordine
delle priorità e ha costretto tutti i protagonisti della politica mondiale a
misurarsi con una stagione di difficoltà economiche. L'elezione del nuovo
presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha segnato un sensibile spostamento
dell'asse della politica estera di Washington. Il Cremlino ha dovuto
fare i conti con una congiuntura economica che ne ha ridimensionato le
ambizioni e lo ha reso più incline a sviluppare relazioni di cooperazione con i
paesi occidentali.
( da "Stampa, La" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Mario Deaglio Chiudere gli occhi non basta più Alle
nazioni come agli individui succede spesso di chiudere gli occhi di fronte a un
problema nella speranza che il problema scompaia, e di riaprirli per trovarlo
irrisolto e ingigantito. Così ha fatto l'Italia con la questione meridionale:
per quindici anni il Paese l'ha sostanzialmente rimossa, nella speranza che,
grazie al mercato e alla globalizzazione, il problema dell'arretratezza del
Mezzogiorno si risolvesse da solo. Ora che la crisi finanziaria ha dimostrato che
mercato e globalizzazione non fanno miracoli, l'Italia scopre che la questione
meridionale non è scomparsa ma si è, anzi, aggravata; che il divario tra il
Centro-Nord e il Mezzogiorno nei redditi per abitante (e in quasi tutti gli
altri aspetti della qualità della vita) è ai livelli massimi da almeno trent'anni,
con la tendenza a crescere ancora; che, per quanto riguarda una vasta gamma di
indicatori economici e sociali, il Mezzogiorno è stato superato o sta per
esserlo da quasi tutti i Paesi dell'Europa mediterranea. Ma anche da un buon
numero di Paesi dell'Europa centro-orientale diventando l'«ultimo della classe»
nell'Unione Europea. Di fronte alla nuova virulenza di questo male grave e
antico dell'Italia, la classe politica italiana sembra capace di proporre
soltanto rimedi già sperimentati e di provata inefficacia. Si punta infatti su
infrastrutture, intese più come stimolo produttivo nel momento della
costruzione che come strumento di crescita nel lungo periodo; sulla spesa
pubblica più per assorbire disoccupati che per rimuovere arretratezze
strutturali; su una Banca del Sud, idea senz'altro lodevole, che rischia però
di diventare una seconda Cassa del Mezzogiorno, ossia un veicolo di nuovi
finanziamenti a pioggia con scarsa attenzione alla redditività. E intanto il
Mezzogiorno rimane pieno di strade non completate che non portano da nessuna
parte - triste metafora della sua condizione generale -, di dighe prive dei
necessari allacciamenti idrici, di ospedali costruiti con sabbia al posto del
cemento, come nel caso di Agrigento che movimenta le cronache di questi giorni;
l'immondizia delle sue città viene accantonata da qualche parte per il ritardo
nelle tecnologie di smaltimento, con la minaccia latente, come nel caso di
Palermo, che venga lasciata marcire nelle strade; i suoi boschi vengono dati
alle fiamme da «piromani» che distruggono un patrimonio secolare spesso con la
speranza di essere pagati cifre modeste per spegnere i roghi da loro stessi
appiccati. In questi aspetti patologici, Campania, Calabria e Sicilia si
distinguono per la gravità della loro situazione. Non fa meraviglia la
riluttanza crescente del Nord nel convogliare nuove risorse (e quindi nel
pagare imposte sensibilmente più alte di quelle del resto d'Europa) per un
progetto non chiaro di crescita che non offre alcuna speranza di un rapido
decollo. Per uscire da questa situazione, che rende sempre più difficile
parlare di un «sistema economico italiano», non bastano le ricette degli
studiosi o i programmi, largamente carenti, dei politici. Il vero ingrediente
mancante è il coinvolgimento dei meridionali e non servono partiti nuovi,
espressione di una classe politica vecchia che ha difficoltà a gestire le
risorse in funzione della crescita. Cari meridionali, potrebbero legittimamente
dire gli altri italiani, non limitatevi a constatare che nel Mezzogiorno c'è
molta povertà e molta disoccupazione e a chiedere che «lo Stato provveda»;
individuate le carenze non dell'intervento pubblico ma di un sistema
politico-sociale che ha finora reso vano, in termini di sviluppo e crescita
economica relativa, qualsiasi intervento pubblico. Sta prima di tutto agli abitanti
del Mezzogiorno delineare come dovrebbe essere il Mezzogiorno nei prossimi
vent'anni. La prospettiva di una crescita trainata dall'industria tradizionale
dovrebbe essere ormai tramontata, visto che l'industria tradizionale conta
sempre meno nella produzione di ricchezza delle economie avanzate, eppure gran
parte delle richieste riguarda precisamente l'apertura - o la non chiusura - di
«fabbriche». La prospettiva turistica può rappresentare almeno una parte della
risposta al problema, e lo stesso si può dire per certe produzioni agricole e
per certe «nicchie» artigianali da reinterpretare in senso moderno, ma i
progetti, talora coraggiosi e promettenti, naufragano regolarmente nelle
pastoie di una burocrazia insensata. La strada dell'alta tecnologia pare la più
allettante ma richiede forti investimenti in capitale umano, in marcato
contrasto con la perdurante debolezza delle università meridionali, alimentate
da un sistema scolastico con altissimi tassi di abbandono, i cui diplomati
mostrano un livello di preparazione sempre più lontano non solo dai livelli
europei ma anche da quelli raggiunti da numerosi Paesi emergenti. E' tempo,
quindi, di un vero dibattito sul Mezzogiorno, incentrato sulle compatibilità
economiche in tempi lunghi e tale da coinvolgere non solo la classe politica ma
la società civile meridionale. In assenza di tale dibattito si continua a
privilegiare «il mattone», ossia la costruzione di infrastrutture, e a
vagheggiare di «una banca». Da almeno un secolo il binomio mattone-banca si è rivelato
inadatto al decollo del Mezzogiorno ed è difficile che rappresenti la soluzione
ideale nel mondo tecnologico di oggi; così come il decollo è difficile quando
l'ufficio stampa di una Regione meridionale occupa più persone di un centro di
ricerca e quando un usciere della stessa Regione è pagato di più di un
ricercatore universitario. I contributi esterni non possono essere risolutivi
se il Mezzogiorno non prende in mano il proprio destino; se non lo fa,
nonostante nuovi partiti e (forse) nuovi fondi, il suo allontanamento dal resto
d'Italia è destinato ad aggravarsi. mario.deaglio@unito.it
( da "Italia Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 06/08/2009 - pag: 4
autore: Mario Lettieri, sottosegretario all'Economia nel governo Prodi Paolo
Raimondi, economista il Confronto storico Obama potrebbe tornare al New Deal di
Roosevelt Inevitabile il paragone con il presidente che risollevò l'economia
americana negli anni trenta Anche se successivamente si è corretto, Barack
Obama è stato un po' imprudente a dichiarare che «siamo
all'inizio della fine della crisi». Certo è che i suoi consiglieri lo hanno spinto a rassicurare
l'elettorato che, colpito dalla disoccupazione e dalla insicurezza sociale, sta
perdendo fiducia nel suo presidente. Si è sempre paragonato l'attuale crisi finanziaria ed economica con
( da "Italia Oggi" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
ItaliaOggi sezione: I commenti data: 06/08/2009 - pag: 2
autore: di Giovanni Cossiga L'analisi La crisi è al
punto di svolta, ma la ripresa sarà lunga
( da "Unita, L'" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Sudcorea, polizia antisommossa espugna una fabbrica
occupata PYEONGTAEK (COREA DEL SUD) La polizia sudcoreana in tenuta
antisommossa ha caricato duramente i lavoratori in sciopero della fabbrica di
auto Ssangyong a Pyeongtaek, ad una ottantina di chilometri a sud di Seul. La
polizia, che ha usato gli elicotteri per scendere sui tetti occupati dai
lavoratori, ha disperso un sit-in di operai che chiedevano il salvataggio dei
posti di lavoro.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-08-06 - pag: 1
autore: NORD-SUD I doveri del nuovo Mezzogiorno di Ivan Lo Bello L'
attribuzione dei fondi Fas alla Sicilia (con alcune discutibili utilizzazioni)
è stata salutata da un coro di consensi, che rischia di generare nell'opinione
pubblica del Sud pericolose illusioni e rilanciare un vecchio armamentario
ideologico fatto di rivendicazionismo e vecchio meridionalismo. Acquista forza
l'idea che un aumento delle risorse economiche possa favorire di per sé un riequilibrio
tra Nord e Sud del paese; il vecchio "meridionalismo quantitativo"
sembra celebrare la sconfitta delle migliori e più innovative riflessioni e
proposte. La classe dirigente meridionale, con alcune rilevanti eccezioni,
sembra del tutto ignara dei grandi cambiamenti che a partire dall'inizio degli
anni 90 hanno sconvolto il nostro mondo e modificato in profondità gli
equilibri economici, politici e sociali del nostro paese. A partire da quegli
anni si rompe un patto non scritto tra Nord e Sud che con particolare rilievo
negli anni 80, con l'ombrello del crescente debito pubblico, aveva garantito al
Sud i trasferimenti necessari ad alimentare il dominante sistema assistenziale/
clientelare, e al Nord le svalutazioni competitive che allontanavano nel tempo
le necessarie ristrutturazioni dell'apparato produttivo. Quel
patto si rompe con tangentopoli e la crisi finanziaria e morale dei primi anni 90, con il rilancio del percorso
d'integrazione europea, con la scommessa dell'euro; la rottura si approfondisce
con il cambio repentino del paradigma tecnologico, con l'emergere dalla fine
degli anni 90 della concorrenza dei grandi giganti asiatici. Continua u
pagina
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-08-06 - pag: 8
autore: California. Giornalista del Sole racconta come lo stato sull'orlo della
bancarotta ha sostituito il suo credito fiscale con un «pagherò» La cambiale di
Schwarzenegger Promesse di pagamento a centinaia di migliaia di contribuenti e
fornitori Daniela Roveda LOS ANGELES Il fisco della California mi deve 2.737
dollari. Ma non li ha.E così venerdì scorso anch'io, come altri 228mila
residenti californiani, ho ricevuto in una busta che porta il sigillo
dell'economia più grande d'America e il nome del governatore più forte del
mondo, Arnold Schwarzenegger, una cambiale con scadenza 2 ottobre
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-08-06 - pag: 8
autore: LE CASSE SONO VUOTE Cambiali di stato Nell'immagine in alto,la cambiale
inviata dallo stato della California a Daniela Roveda come forma di pagamento
del rimborso fiscale da 2.737 dollari In basso, la lettera di accompagnamento
del tesoriere dello stato, John Chiang, con le istruzioni per utilizzare la
cambiale, le informazioni sugli interessi (3,75% annuo), i recapiti ai quali
rivolgersi per avere assistenza e le scuse per il disagio causato ai
contribuenti AP/ LAPRESSE Il tesoriere più sfortunato John Chiang ( nella fotoa
sinistra), del Partito democratico, è stato eletto tesoriere della California
alla fine del 2006 ed è in carica dal gennaio 2007. Nella
lettera di accompagnamento delle cambiali spedite ai creditori, Chiang (47
anni) si scusa: «Sono veramente spiacente di questo inconveniente, e apprezzo
la sua comprensione. Sono impegnato a gestire la crisi
finanziaria più grave dalla Grande Depressione»
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-08-06 - pag: 8
autore: SOVRAFFOLLAMENTO Carceri costrette a liberare 43mila detenuti Los
Angeles La crisi della California ha messo in mezzo a
una strada insegnanti, infermieri, assistenti sociali e funzionari pubblici:
adesso tocca a 43mila detenuti per ordine di un tribunale federale. Un rapporto
di 185 pagine ha concluso che le condizioni inumane delle carceri californiane
- letti a castello a tre piani stipati nelle palestre e nei corridoi, malattie
infettive dilaganti, un decesso al mese imputabile al sovraffollamento -
inducono i prigionieri a commettere ancor più crimini. L'ordine di abbassare
del 27% i carcerati nei prossimi due anni è stato imposto da una commissione di
tre giudici incaricati da Washington di indagare sulla questione, in seguito a
una serie di cause contro le carceri avviate da numerosi prigionieri.
L'ingerenza del governo Usa nelle questioni interne della California ha
irritato le autorità locali, già impegnate a superare una
ingestibile crisi finanziaria. Il Parlamento ha deciso tre settimane fa di tagliare 1,2
miliardi di dollari dagli stanziamenti per il sistema carcerario al fine di
sanare il deficit da 26 miliardi di dollari.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-06
- pag: 27 autore: Governance. Lo slittamento a inizio 2010 consentirebbe alla
Banque Verte di beneficiare delle modifiche ai principi Ias Intesa chiede tempo
all'Antitrust La banca domanda una proroga della procedura sul patto tra
Agricole e Generali MILANO Tutti d'accordo. Nel chiedere una proroga della
procedura antitrust sull'ipotesi di accordo tra Crédit Agricole e Generali
relativo a Intesa Sanpaolo . A presentare ufficialmente la richiesta è stata la
banca italiana che è l'oggetto della procedura, nonchè soggetto interlocutore
dell'Authority presieduta da Antonio Catricalà che dovrebbe decidere oggi se
accoglierla. La richiesta, che è stata separatamente avanzata anche da Generali
nella memoria depositata qualche giorno fa e condivisa nella sostanza
dall'Agricole, prende spunto da una questione tecnica. Il procedimento di
inottemperanza degli impegni presi in occasione della fusione tra Intesa e
Sanpaolo era stato aperto dall'Antitrust lo scorso 14 maggio dopo la
definizione, a fine aprile, di un patto di consultazione tra i due storici
azionisti di Intesa. L'accordo, che prevedeva tra l'altro la presentazione di
una lista comune per il rinnovo degli organi sociali dell'istituto partecipato,
non aveva però passato il vaglio dell'Antitrust: non era compatibile con i
paletti fissati ai tempi che prevedevano il progressivo disimpegno dal capitale
di Intesa dei francesi e nel frattempo nessuna partecipazione alla governance
della banca. L'Authority garante della concorrenza avrebbe dovuto concludere il
procedimento, con una valutazione nel merito, entro il prossimo 10 ottobre.
Poco dopo Agricole e Generali avevano deciso di sospendere l'efficacia del
patto, mentre il presidente e l'amministratore delegato della compagnia
triestina, Antoine Bernheim e Giovanni Perissinotto, avevano evitato, per
opportunità, di partecipare ai consigli di Intesa. Nel frattempo, a fine
giugno, era stata formulata una nuova ipotesi di accordo, di "preventiva
consultazione" tra i due soci su argomenti di interesse strategico, che
comunque l'Authority, di nuovo, non aveva ritenuto conforme agli impegni,
estendendo anche a questa seconda versione "soft" la procedura già
avviata. Proprio per questo Intesa Sanpaolo ha chiesto lo slittamento dei
termini fino agli inizi del 2010. Nella sostanza, ciò dovrebbe permettere
all'Agricole di poter beneficiare della modifica dei principi Ias, prevista
entro fine anno, per evitare di dover registrare una minusvalenza dell'ordine
di 1,5-2 miliardi sulla residua partecipazione in portafoglio della banca
italiana. Dipenderà dalla formulazione esatta della modifica ai principi
contabili se sarà possibile evitarlo. Tuttavia il problema per l'Agricole non
sarebbe ancora risolto del tutto. Già oggi la sua partecipazione in Intesa
avrebbe dovuto essere inferiore al 5% (è invece del 5,8%), ma soprattutto la
quota dovrebbe scendere sotto il 2% entro fine anno. La banca francese potrebbe
invocare l'eccezionalità del momento sui mercati finanziari (come in effetti ha
fatto) e seguire le orme di UniCredit, che sulla quota in Generali ha chiesto e
ottenuto una dilazione dei tempi stabiliti originariamente dall'Antitrust per
la vendita del pacchetto. L'effetto sarebbe il congelamento dei diritti di voto
sulle azioni oltre il 2% detenute dall'Agricole (la prossima primavera,
tra l'altro, saranno da rinnovare i consigli di Intesa). Non è chiaro però chi
dovrebbe chiedere la sospensione dell'obbligo di vendita, dal momento che
formalmente è Intesa il garante degli impegni presi con l'Antitrust. E
all'estremo, è la stessa Intesa che rischia una multa milionaria. L'Antitrust,
dunque, deciderà oggi sulla proroga: non dovrebbero esserci motivi per non
concederla. Guadagnando tempo, la speranza è che l'intricata matassa si possa
sbrogliare da sola senza patti, nè pesanti nè leggeri. A.Ol. GLI SVILUPPI Anche
Trieste e i francesi appoggiano la richiesta La decisione dell'Authority
presieduta da Catricalà è attesa per oggi
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-06
- pag: 28 autore: Credito. La banca privata specializzata nella gestione di
patrimoni è azionista di Mediobanca con l'1,71% Deutsche punta a Sal Oppenheim
Il colosso di Francoforte in trattative per una quota di minoranza Beda Romano
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-06
- pag: 28 autore: Semestre in attivo per soli 31 milioni: pesano gli oneri
dovuti alle perdite sui derivati Per SocGen risultati oltre le previsioni
Leonardo Martinelli PARIGI Ha chiuso il primo semestre in attivo solo per un
soffio (utile netto di 31 milioni di euro). Ma i dati finanziari presentati
ieri da Société Générale , il colosso bancario francese, hanno soddisfatto gli
analisti, che alla vigilia avevano previsto uno scenario decisamente peggiore.
E così ieri il titolo è volato alla Borsa di Parigi, chiudendo la giornata in
rialzo di oltre il 6%, a quota 49 euro. Numero due degli istituti francesi per
la capitalizzazione, dietro a Bnp Paribas , che nel secondo trimestre ha
realizzato un utile netto superiore a 1,6 miliardi di euro, SocGen sta perdendo
per il momento la sfida con l'eterno rivale: nel periodo aprile-giugno i
profitti prima delle imposte hanno raggiunto 309 milioni di euro, in flessione
del 52% su base annua. La banca è stata penalizzata da oneri straordinari per
1,3 miliardi dovuti soprattutto alle perdite sui derivati e alle svalutazioni
degli asset a rischio. Nello stesso periodo gli accantonamenti per i crediti in
sofferenza hanno totalizzato 1,1 miliardi di euro, in calo rispetto al primo
trimestre (1,3 miliardi), ma sempre una bella (e preoccupante) cifra. «Il costo
del rischio resterà elevato pure nel secondo semestre, non ci dobbiamo fare
illusioni», ha sottolineato ieri Frédéric Oudéa, amministratore delegato, che
dal maggio ha preso le redini del gruppo al posto di Daniel Bouton, criticato
per la gestione dello scandalo del «trader impazzito » Jerome Kerviel e del
difficile periodo successivo di crisi
finanziaria internazionale. Le sofferenze che
gravano sulla banca riguardano sia il credito al consumo che il finanziamento
delle forniture di beni strumentali alle imprese. In quest'ultimo settore
SocGen si trova particolarmente esposta in Germania e soprattutto in Russia ( a
questo Paese fa riferimento la metà dei crediti a rischio registrati fuori dai
confini francesi). Quanto alle attività di investment banking,
nell'occhio del ciclone a partire dal patatrac Kerviel, va detto che le cose
stanno migliorando sempre più. Le perdite nel secondo trimestre si sono
limitate a 12 milioni, invece dei 180 dello stesso periodo del 2008. Intanto
SocGen non esclude nuove acquisizioni, nel campo delle banche private, «nei
Paesi emergenti, se ci saranno le possibilità », ha specificato Oudéa. Ieri ha
presentato i suoi conti anche il gruppo assicurativo Axa , che nel primo
semestre ha realizzato un utile netto di 1,32 miliardi di euro, in calo del 38%
su base annua: una performance comunque migliore del previsto. E davvero
soddisfacente rispetto al rosso di oltre un miliardo accumulato negli ultimi
sei mesi del 2008. Il titolo ha chiuso ieri a quota 15,6 euro, in rialzo
dell'1,7 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA I CONTI AXA La compagnia
assicurativa inverte la rotta e torna in positivo: profitti semestrali per 1,32
miliardi dopo il rosso dei sei mesi finali del 2008
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-06
- pag: 31 autore: INTERVENTO Il peso della politica nella crisi di Antonello
Zunino A distanza di due anni dallo scoppio della più grave crisi economica che
abbia colpito l'intero pianeta, la ricerca sulle cause che l'hanno provocata e
sui rimedi per risolverla non solo non sono terminati ma sembra voler
individuare ogni giorno nuovi elementi emotivi. A questa affannosa ricerca
sembra che manchi un tassello, specie per poter individuare meglio i rimedi
futuri. è stato scritto che la crisi del 1929 ebbe origini eminentemente
politiche e che, prima il presidente Hoover e poi anche F. D. Roosevelt
commisero errori tali da trasformare una grande recessione in una depressione
che la storia ci dice essere stata risolta soltanto con la necessità di
ricostruire gran parte del mondo dal cataclisma della seconda guerra mondiale e
dai bisogni di ogni genere da soddisfare che il conflitto stesso aveva
generato. Una crisi economica che durò praticamente
vent'anni e una caduta dei mercati finanziari che rividero i vecchi massimi nel 1951. Ci sembra un'analisi
importante semplicemente perché se non si individuano correttamente tutte le
cause di una crisi si rischia di apportare a quella che viviamo rimedi errati o
insufficienti. Per questo non ci sembra inutile sottolineare che almeno
altre due crisi "gravi", ossia la prima (1973-75) e la seconda
(1979-81) crisi "petrolifere ebbero anch'esse una apparente miccia bellica
ma una comune origine politica. Le micce belliche furono, nel primo caso la
guerra del Kippur tra Israele e l'Egitto e, nel secondo, l'invasione dell'Iran
da parte dell'Iraq. Ma la polveriera che saltò per aria era in realtà di
origine politica ed aveva un nome famoso "Accordi di Bretton Woods",
ossia un patto firmato dai futuri paesi vincitori sotto la pressione americana,
per un nuovo ordine monetario e istituzionale mondiale, dopo un periodo di caos
che durava dal 1931. Alcune delle maggiori crisi vissute dal capitalismo ebbero
dunque radici specificamente politiche. Il dubbio che anche in questa crisi
possa avere avuto almeno un certo ruolo sembra non sfiorare la mente di
nessuno. Ma, attenzione, perché se la diagnosi della crisi fosse volutamente
sbagliata per ridare alla politica un ruolo determinante, sarà il tempo a
dimostrarci a che anche le cure più massicce non saranno servite a nulla.
Innanzitutto concordiamo sul fatto che l'origine dello sconquasso sia stata la
crisi immobiliare americana alla quale fu data specie dalla Federal Riserve, ma
in parte, anche dal Congresso, un rilievo ben inferiore alla gravità che
rappresentava, sostenendo per lungo tempo, sia che il settore rappresentando
solo il 15% del Pil, non potesse causare danni seri all'economia, sia che molte
aree fossero immuni da possibili "bolle". Un bell'errore politico -
istituzionale. Quel che poi hanno fatto le banche per rovesciare i rischi
assunti per incassare " bonus" stellari sul pubblico e sulle proprie
controparti è storia nota che non possiamo che definire "pirateria finanziaria" per la cui punizione stiamo sempre
attendendo un'applicazione del Codice Penale ben diversa da quella vista finora
ma forse anche impossibile perché, risali, risali, forse finiremmo anche alla
Casa Bianca. Dunque escludiamo questo legittimo desiderio dalle misura attese.
Comunque, quel che hanno fatto le banche è stato possibile per la totale
mancanza di controlli, soprattutto quantitativi, degli strumenti
"innovativi" da parte della Federal Riserve, della Consob, per quanto
concerne il mercato, delle Agenzie di rating per la disinvoltura (o ignoranza)
nel dare i voti giusti alla carta che veniva messa in circolazione. A questo
punto, creare un sistema di controlli efficiente, snello e quasi in tempo
reale, sembrerebbe il minimo che si possa chiedere. Ma, di fatto, non è così
semplice come sembra. Innanzitutto perché l'idea di castrarele banche
proponendo che divengano "banche commerciali" il cui unico lucro
sarebbe la differenza tra tassi attivi e tassi passivi avrebbe conseguenze
disastrose specie per i risparmiatori. " In primis "vivrebbero in
regime di usura", in secondo luogo, dato che gli utili crollerebbero, le
azioni in loro possesso non potrebbero mai più sperare di rivedere neppure una
parte del prezzo pagato nella fase di crescita,in terzo luogo perché
assisteremmo anche a un'ingiustizia sospetta, visto che, in generale, i
disastri maggiori li hanno provocati le banche d'affari che già sembrano
riprosperare. Poiché abbiamo sempre pensato che la vendetta non paghi, la
nostra visione è esattamente opposta. Le banche del futuro dovrebbero invece
essere autorizzate a negoziare anche beni e servizi, purché quotati su un
mercato regolamentato,integrando l'attività di fondo che deve mirare al medio -
lungo termine con quella del normale trading che produce utili per la
clientela. Detto questo, diciamo che, quantitativamente, tutti i Governi e le
Banche Centrali hanno stanziato tutti i fondi necessari al superamento della
crisi. Ora ne aspettiamo l'utilizzo che, se, pieno e saggio non potrà non dare
una bella spinta per l'uscita definitiva dal tunnel; che sia prima l'America ed
il Far Est o l'America Latina, ed ultima l'Europa, non ci sembra grave, anche
perché lo sfasamento sarà di alcuni mesi. Quanto ai pericoli giudichiamo reale
quello inflazionistico se il graduale rientro della colossale liquidità immessa
nei mercati non marcerà in sintonia con i ritmi della
ripresa. Se rimarrà inutilizzata troppa moneta in un mondo che ancora non
conosciamo bene lo spettro di un piccolo "Weimar" non deve essere
sottovalutato. Tuttavia per noi il pericolo maggiore è nel sentimento che la
politica ritenga di aver ottenuto la sua rivincita sui mercati
e che riescaa convincere i risparmiatori che in fondo, dove c'è di mezzo lo
Stato c'è più sicurezza e protezione. Spesso la memoria è corta e nessuno si
chiederebbe più come mai l'Italia ha raggiunto il più mostruoso rapporto
Debito/Pil, né come visse il mondo sotto l'esperimento comunista. Perciò
invitiamo tutti a ricordarsi che cosa ci ha dato il famoso modello anglosassone
dalla rivoluzione industriale a oggi; oltre al benessere l'allungamento
progressivo della vita media ed il godimento della libertà. Per ultimo, si
pensi a collegare i famosi parametri di Maastricht, con altri parametri come,
ad esempio, la crescita o decrescita del P.I.L. in modo che quei parametri
possano, adattandosi alle mutevoli condizioni dei cicli, essere rispettati
senza ridicolizzare, come sta accadendo, un Trattato che ha avuto anche dei
meriti. L'autore è consigliere d'amministrazione di Mediolanum LE COLPE L'avvio
è stato favorito dalla sottovalutazione data alla tempesta da Congresso Usa e
Federal Reserve
( da "Corriere della Sera" del
06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 06/08/2009 - pag: 39
( da "Corriere della Sera" del
06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia Mercati
Finanziari data: 06/08/2009 - pag: 39 Il caso a New York Dopo il salvataggio
Aig torna a volare (fa. chi.) L'attesa per i risultati del trimestre terminato
a giugno ha messo letteralmente le ali ad American International Group. Il
colosso americano delle assicurazioni, che era leader mondiale prima della
crisi ed è stato salvato dal fallimento grazie a 180 miliardi di dollari
di aiuti pubblici, è balzato a Wall Street del 62,72%. I conti del periodo
dovrebbero dare segnali di stabilizzazione per la prima volta in cinque
trimestri. A fare da traino al titolo anche l'ottimismo sulla nomina del nuovo
amministratore delegato, Robert Benmosche, che assumerà l'incarico il prossimo
10 agosto. Edward Liddy, ceo di Aig
( da "Corriere della Sera" del
06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 06/08/2009 - pag: 39 Il caso a Milano Gemina in rialzo
sui risultati di Adr ( g.r. ) La riduzione del network Alitalia su Fiumicino si
è fatta sentire sui conti di Aeroporti di Roma, che nel primo semestre ha visto
diminuire il traffico passeggeri del 6,3%. I ricavi sono così diminuiti del
2,5%, a 263,1 milioni di euro, mentre l'utile operativo è calato del 5,8%, meno
di quanto stimato dagli analisti finanziari. Tanto che
a Piazza Affari i titoli del gruppo Gemina, cui fa capo Adr, hanno chiuso la
giornata con un guadagno del 2,85% a 0,56 euro. La società però guarda avanti:
dopo essersi assicurata il ritocco delle tariffe ha aperto la gara
internazionale per il progetto di sviluppo di Fiumicino. Fabrizio Palenzona,
presidente di Adr
( da "Blogosfere" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Ago 09 6 Lavoro e flessibilità Pubblicato da Andrea Garbin
alle 13:43 in Giovani e lavoro Lo spunto me lo offre la vicenda dell'Insse e il
commento di Luciano Gallino su Repubblica. Fino all'anno scorso si discuteva
animatamente di lavoro e flessibilità, sembrava la parola magica capace di cambiare
la nostra situazione lavorativa. Se ne parlava tanto sopratutto come possibile
risoluzione della disoccupazione giovanile, sicuramente è capitato anche a me
di parlare della flessibilità e di esaltare questo concetto insieme ai discorsi
sulla ricerca attiva del lavoro e alla definizione dell'obiettivo
professionale. La crisi attuale ci ha messo con le spalle al muro e ci sta facendo
scoprire come siamo totalmente scoperti di fronte alla perdita del posto di
lavoro, è solo un problema attuale o è stato solo acutizzato dalla crisi finanziaria e dalle sue
conseguenze? Propendo per questa seconda ipotesi e condivido anche
l'assunto di Gallino sul lavorare meno ma lavorare tutti, ovviamente
accompagnato da una riforma degli ammortizzatori sociali e anche dal reddito di
cittadinanza, altrimenti perchè chiamarci stato sociale e condividere i dettati
costituzionali?
( da "Finanza.com" del 06-08-2009)
Argomenti: Crisi
Unipol: nei primi sei mesi utile netto a 63 mln, +2,9%
patrimonio netto (6 Agosto 2009 - 18:03) MILANO (Finanza.com) - Il gruppo
Unipol chiude il semestre in nero. La compagnia di polizze di Bologna ha
riportato nei primi sei mesi dell'anno un utile netto di 63 milioni. Il dato è
decisamente più basso rispetto ai 250 milioni dei primi sei mesi di un anno fa.
Bene il patrimonio netto di pertinenza cresciuto del 2,9% a 3.531 milioni. In un semestre ancora profondamente segnato dalla crisi finanziaria e dalla recessione economica ha sottolineato lAmministratore Delegato Carlo Salvatori
- il Gruppo UGF ha saputo adattare con coerenza al nuovo contesto le strategie
a suo tempo individuate". (Riproduzione riservata)
( da "Borsa(
Argomenti: Crisi
Unipol, scende utile nel primo semestre (Teleborsa) -
Roma, 6 ago - Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario,
riunitosi oggi, ha approvato la relazione finanziaria
semestrale consolidata al 30 giugno 2009. Lo si legge in una nota. Il semestre
si è chiuso con un utile netto consolidato pari a 63 milioni di euro (-74,6%
rispetto ai 250 del primo semestre 2008, realizzati in un contesto di mercato
notevolmente diverso). Il risultato del conto economico complessivo, che
considera anche gli utili/perdite sulle attività finanziarie disponibili per la
vendita (AFS), è positivo per 133 milioni di euro, contro i 97 milioni negativi
registrati al 30 giugno del 2008. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo
è salito del 2,9% a 3.531 milioni. La situazione di solvibilità è rimasta in
linea con quella registrata a fine 2008 (circa 1,25 volte i requisiti minimi
richiesti). Il comparto Danni vede una crescita delle denunce dei sinistri Auto
e un incremento, per oltre 30 milioni di euro rispetto al primo semestre 2008,
dei sinistri per eventi atmosferici e calamità naturali (tra cui il terremoto
che ha colpito l'Abruzzo). In particolare, il rapporto sinistri a premi si è
attestato al 78,3% contro il 73,8% al 30 giugno 2008 e questo, pur in presenza
di un contenimento dell'expense ratio dal 22,3% al 21,8%, ha condotto ad un
peggioramento del combined ratio del lavoro diretto a 100,0% (contro il 96,1%
del 30 giugno 2008) e del combined ratio al netto della riassicurazione al
100,9% (dal 96,2% del 30 giugno 2008). Forte crescita invece per la raccolta
del comparto Vita, passata da 1.619 milioni di euro del primo semestre
( da "EUROPA ON-LINE" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Articolo Sei in Interni 7 agosto 2009 La crisi peggiora, non perdiamo tempo Si dice che il pessimista
è un ottimista ben informato, perciò bisogna saper guardare in faccia la cruda
realtà per poter proporre delle soluzioni realizzabili. Purtroppo dobbiamo
riconoscere che alcuni tra i più importanti ma troppo poco considerati sviluppi
globali indicano che è in arrivo una seconda e più pericolosa fase della crisi globale. Fase che andrà ad intaccare a fondo
l'economia reale e la stabilità sociale. I grandi media, soprattutto negli Usa,
riportano che i recenti profitti monetari registrati da quattro grandi banche
americane proverebbero che la ripresa è incominciata. E Larry Summers,
direttore del consiglio economico della Casa Bianca, ha sintetizzato che
"la crisi è finita". Ma un recente rapporto
della Banca dei regolamenti internazionali di Basilea sottolinea che la
«drastica riduzione dei movimenti finanziari internazionali in corso è senza
precedenti e potrebbe porre dei rischi seri al commercio e alla finanzia
internazionale ». Da ottobre a fine marzo, cioè in sei mesi, i flussi finanziari internazionali (cross-border) sono diminuiti
di oltre 2.600 miliardi di dollari, invertendo una tendenza che nei passati
decenni era sempre stata in crescita. In altre parole, a seguito della crisi finanziaria ed economica globale
le grandi banche, in disperata ricerca di liquidità e con continui tentativi di
limitare i rischi, stanno vendendo o abbandonando le loro posizioni
estere per concentrarsi sul cosiddetto core business. Questo radicale
cambiamento delle banche è poco legato alla decisione di chiudere le loro
operazioni meramente speculative, quanto piuttosto alla scelta di operare
dentro i confini nazionali al fine di usufruire degli aiuti stanziati dai
governi per le megaoperazioni di salvataggio. Ciò forse potrà aiutare le banche
a muoversi sui mercati dove il credito scarseggia, ma è senz'altro certo che
impatterà negativamente l'economia globale facendo mancare liquidità
all'industria e al commercio e minando la tanto attesa ripresa economica. La
gravità di questa situazione ha portato persino The Wall Street Journal del 24
luglio a titolare: "Le banche potrebbero creare una minaccia
globale". Infatti il commercio mondiale non sta migliorando. A fine maggio
i container che muovono beni di consumo, prodotti lavorati e semi lavorati tra
l'Europa e l'Asia erano il 20% in meno rispetto all'anno precedente. I dati
parlano di un 24% in meno di movimento di container per il 2009, mentre gli
armatori praticano già un prezzo per i noli pari alla metà di quello applicato
nel
( da "Blogosfere" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Ago 09 7 Esperienze di monete complementari Pubblicato da
Domenico De Simone alle 02:10 in monete complementari Questo articolo è un
estratto dalla Relazione della Presidenza sulle MMLL redatta per il Consiglio
del Municipio di Roma che sarà pubblicata per intero a settembre dopo la
presentazione all'organo politico che l'ha richiesta. Tuttavia, questa parte è
stata redatta da me ed alcuni miei collaboratori e riguarda una breve e
sintetica storia delle Monete Complementari nel mondo. Storia certamente
lacunosa e estremamente sintetica, ma che rende l'idea di come sia più diffusa
di quanto si pensi la coscienza che questo sistema finanziario deve e può
essere riformato. Quelle che vedete nella foto sono alcune delle monete
complementari tedesche che operano nel circuito del RegioGeld diretto da
Margrit Kennedy. Si tratta di monete vere e proprie, per lo più a tasso
negativo che circolano in discreta misura ma non ancora tale da incidere in
modo significativo sull'economia. Hanno avuto un grande successo se persino il
Presidente del Bundestag Tedesco è stato riprso dalla Tv di Stato a fare la
spesa con il Berliner. Per ora
( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina IX - Bologna Il bilancio Unipol, utile netto di 63
milioni ma in calo del 74% SARA SCHEGGIA Il guadagno c´è, ma è ridotto
all´osso. Il gruppo Unipol chiude il primo semestre 2009 con un utile netto di
63 milioni di euro: contro i 250 totalizzati nella prima parte del 2008, il
calo è netto e segna un -74%. Tutta la holding risente
della crisi finanziaria, e
a soffrire di più, come volevasi dimostrare, sono le assicurazioni auto.
«Confidiamo in una ripresa nella seconda parte dell´anno, e nel pieno recupero
nel 2010» ha commentato Carlo Salvatori, amministratore delegato del gruppo
bolognese, che sull´eventuale pagamento dei dividendi di fine anno,
annullati per il 2008, si dice possibilista: «Sono favorevole, ma è presto per
parlarne». Tutto il settore danni ha registrato una forte contrazione, tanto
che Salvatori ha parlato di questa prima metà 2009 come del «peggior semestre
mai visto negli ultimi 20-30 anni». A risollevare i conti, la controllata Bnl
Vita, che ha incassato un +71% per le assicurazioni sulla vita. Smentite tutte
le voci di un interessamento a Unipol Banca da parte del gruppo spagnolo
Santander: «Sono balle - ha replicato l´ad - non la venderemo mai». A settembre
verrà ratificato l´aumento di capitale del ramo bancario, mentre per quello
dell´intera holding Salvatori chiarisce: «Siamo solidi, non ce n´è bisogno».
( da "Repubblica, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina 19 - Esteri L´arcipelago Nel grande parco naturale
dove girano liberi cervi e daini. Prima del leader jugoslavo vi soggiornarono
gli Asburgo, Joyce e Mann
( da "Stampa, La" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
UN ALTRO TOP MANAGER AMERICANO VIENE PUNITO PER I CRAC
FINANZIARI Un nuovo scandalo Dal gigante assicurativo Wall Street spremerà un
miliardo di dollari Super-multa di 15 milioni all'ex numero uno di Aig Le
divisioni d'investimento invertono la tendenza Le banche tirano un sospiro
Internet, quanti rischi con le news a pagamento Greenberg patteggia la condanna
per frode contabile [FIRMA]LUIGI GRASSIA Un altro amministratore delegato
americano finisce nel tritacarne della giustizia per uno
scandalo finanziario: stavolta tocca all'ex numero uno del colosso assicurativo
Aig, cioè di una delle società più colpite dalla crisi
finanziaria di Wall Street esplosa lo scorso anno.
Certo è possibile che per Maurice «Hank» Greenberg i 15 milioni di dollari di
multa che dovrà pagare alla Sec (equivalente americano della nostra Consob)
siano solo una parte di quel che ha messo al sicuro negli anni passati; però
sarà bello, per i suoi connazionali, sapere che li ha dovuti sganciare e che il
sistema, sul lato repressivo, almeno un po' funziona (a posteriori), mentre da
noi, per i bancarottieri, oltre a essere evanescenti le pene in termini di
permanenza in carcere sono mediamente scarsine (rispetto all'America) anche le
sanzioni pecuniarie. Greenberg ha patteggiato la pena al termine dell'inchiesta
per frode che portò al suo allontanamento dal gruppo. Aig come peso massimo
delle assicurazioni è una colonna del sistema finanziario americano. Greenberg
ha guidato il gruppo per decenni ma nel 2005 si è dovuto dimettere a seguito di
uno scandalo contabile: secondo le autorità lui e altri manager avevano
utilizzato dei trucchi illeciti per gonfiare le prestazioni finanziarie e
imbellettare i bilanci della società. Nel 2006 Aig, come gruppo, pagò 1,6
miliardi di dollari alle autorità, ammettendo alcune pratiche improprie. In
quel caso il conto fu pagato dagli azionisti. Ma restavano da punire i
dirigenti. Nel 2008
( da "Corriere della Sera" del
07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 07/08/2009
- pag: 11 «Uprising», nuovo singolo dei Muse E la band canta contro le banche
C'è un invito alla rivolta che gira sulle radio italiane (e non solo). È
«Uprising», il nuovo singolo della band inglese Muse, che prepara il terreno al
suo quinto album «The Resistance», in uscita l'11 settembre. Ma rivolta contro
chi o che cosa? Nel pezzo i Muse non lo dicono. Lo ha fatto
però Matthew Bellamy, voce della band nonché ispiratore della maggior parte dei
testi: «Uprising», ha dichiarato alla Bbc , è il loro urlo di protesta contro
la crisi finanziaria e la
politica scellerata delle banche su hedge fund, derivati e finanza «tossica».
( da "Corriere della Sera" del
07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia data: 07/08/2009 -
pag: 33 Panorama Accordo Enel-Sicilia Via al rigassificatore di Porto Empedocle
Siglato ieri l'accordo tra Enel e Regione Sicilia per il progetto del
rigassificatore. «I lavori inizieranno nei primi mesi del 2010» ha detto
l'amministratore delegato Fulvio Conti. «
( da "Corriere della Sera" del
07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 07/08/2009 - pag: 35 Il caso a Milano La trimestrale
spinge Autogrill (a.jac.) Nuovo rialzo per Autogrill a Piazza Affari (più
3,72%) dopo il passo avanti seguito al consolidamento della presenza
nell'aeroporto londinese di Heathrow. A spingere il titolo i risultati che
danno il gruppo guidato da Gianmario Tondato Da Ruos in ripresa per il secondo
trimestre consecutivo. Con l'utile netto a 46,4 milioni, in crescita del 22,3%
rispetto allo stesso periodo del 2008. I ricavi consolidati si sono attestati a
1.441,8 milioni (-0,8%) mentre l'ebitda è salito a 163,7 milioni (+3,3%).
Marginalità cresciuta per «le azioni di efficienza avviate» spiega
l'amministratore delegato. Gianmario Tondato ceo di Autogrill
( da "Corriere della Sera" del
07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 07/08/2009 - pag: 35
( da "Corriere della Sera" del
07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 07/08/2009 - pag: 35 Il caso a Londra Da Lloyds a
Hsbc, banche da record ( g.r. ) Una giornata così, l'industria britannica del
credito non la vedeva in Borsa da lunghi mesi. Il primato spetta a Lloyds
Banking Group, che ha chiuso la seduta all'Ftse100 con un guadagno del 12,34%. Appena sotto s'è
collocata Royal Bank of Scotland, con un più 9,75%. Ma non possono lamentarsi
neanche Barclays e Hsbc che hanno messo a segno un progresso, rispettivamente,
del 5,20% e del 5,39%. Ad alimentare tanto ottimismo è soprattutto il
proseguimento della politica espansiva della Bank of England, che ha
addirittura alzato da
( da "Finanza.com" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Multa da 15 milioni di dollari per ex ceo Aig (7 Agosto
2009 - 08:51) MILANO (Finanza.com) - Multa da 15 milioni di dollari all'ex
amministratore delegato di Aig, Maurice Hank
Greenberg, una cifra che dovrà pagare alla Sec (equivalente americano della
nostra Consob). È l'ennesimo top manager statunitense che
viene punito per i crac finanziari. E soprattutto tocca il colosso assicurativo
a stelle e strisce Aig, uno dei più colpiti dalla crisi
finanziaria di Wall Street. Greenberg ha patteggiato
la pena al termine dell'inchiesta per frode che portò al suo allontanamento dal
gruppo finanziario nel 2005. Secondo le autorità lui e altri manager
avevano utilizzato dei trucchi illeciti per gonfiare prestazioni finanziarie e
i bilanci della società. (Riproduzione riservata)
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-07 - pag: 10 autore: Avanti senza timori sulla strada della ricerca di
Innocenzo Cipolletta L a ricerca e l'innovazione sono i motori dello sviluppo
economico dei paesi. Questo è ancora più vero per i paesi industrializzati che
non possono competere con quelli emergenti in base ai costi di produzione. L'uscita da questa crisi finanziaria globale sarà sicuramente trainata dalle innovazioni che si
stanno manifestando, al punto che difficilmente la ripresa si baserà sugli
stessi consumi e sugli stessi investimenti presenti prima di essa. Le imprese
lo sanno e si stanno attrezzando. Quelle che saranno costrette a
ripetere lo stesso ciclo di prodotto, dovranno fare molta attenzione ai costi e
alla qualità della produzione, perché saranno attaccate dalle imprese dei paesi
emergenti che hanno fatto passi da gigante. Come sostenere la ricerca e
l'innovazione per permettere al nostro paese di agganciare anche in modo
qualitativo la prossima ripresa? I soldi sono necessari e il governo, malgrado
un contenimento complessivo dei fondi alle università, ha avviato un
meccanismo, per ora solo marginale, che premia la ricerca. Ma la ricerca vive
anche di un clima ad essa favorevole, fatto di tolleranza per chi s'inoltra in
terreni sconosciuti e di flessibilità per recepire le innovazioni. Ogni
innovazione che deriva da una ricerca genera una piccola rivoluzione, perché
rende obsoleti vecchi sistemi, fa decadere alcuni centri di profitto a favore
di altri, mette fuori competizione chi si attarda su vecchi sistemi, rovescia
le gerarchie facendo spesso emergere le nuove generazioni a danno di quelle
vecchie, abbatte convinzioni consolidate e durea morire.In altre parole,la
ricerca e l'innovazione sono spesso eversive, proprio perché modificano gli
equilibri consolidati. Per questo motivo sono spesso osteggiate in vario modo
dagli interessi costituiti: corporazioni d'imprese che vedono cadere le loro
posizioni di vantaggio, dirigenti e professori che si vedono scavalcati dalle
nuove leve, ideologi e politici che temono di perdere la loro capacità
d'influenza.La storia è piena di racconti relativi ai milleostacoli che spesso
s'incontrano sulla via dell'innovazione. Ma la storia ci dice anche che i paesi
più aperti all'innovazione sono quelli che crescono di più e dove la democrazia
ha basi più solide. Per questo è bene aprire il campo all'innovazione e creare
attorno ad essa un clima favorevole e non ostativo. Ed è per questo che va
vista con preoccupazione la recente vicenda, in Italia, della pillola Ru486 la
cui introduzione nel nostro paese è ostacolata da più soggetti. Questo
ritrovato, che evita l'aborto chirurgico, è ormai disponibile nei maggiori
paesi ed è stato abbondantemente testato.L'opposizione della Chiesa cattolica è
nota. Nessuno contesta il diritto della Chiesa cattolica ad esprimere le
proprie posizioni e ad emanarei propri divieti. Semmai c'è da dubitare della
sua capacità di autorevolezza, se essa ritiene che sia necessaria una legge
dello stato perché i credenti rispettino i suoi precetti. Il problema sta nella
risposta dello stato italiano a queste pressioni. Se esse prevarranno, allora
si saprà che sui temi legati alla vita l'Italia non sarà mai un campo di
sperimentazione e di ricerca. Potrebbe sembrare questa una limitazione di poco
canto. Ma non è così. La ricerca e l'innovazione stanno proprio invadendo i
campi della vita e quelli del corpo umano. Nuovi materiali biologici,
interconnessioni tra biologia e Ict, nuovi medicinali mirati sui singoli
individui, sistemi per potenziare specifiche funzioni del corpo, progressi nel
campo del concepimento, della nascita, della prevenzione di malattie genetiche,
della durata della vita, sono tutti ambiti che intersecano questioni morali ed
etiche. Saremo chiamati in continuazione a dare risposte ai progressi della
scienza, volti al miglioramento delle condizioni di vita delle genti. Si aprono
quesiti fondamentali per il mondo della ricerca, per quello della politica e
per quello delle religioni. Ma anche per ognuno di noi che dovrà nel suo intimo
esprimere delle opinioni su temi che mai avevamo affrontato prima. Se l'Italia
e gli italiani vorranno far parte di quanti nel mondo stanno cercando nuove
soluzioni e se vorremo restare agganciati al mondo della ricerca e dello
sviluppo, dovranno avere un sistema tollerante che non sia regolato dal
conformismo religioso, politico o economico, ma che sia aperto alle
sperimentazioni, nell'ambito e con la collaborazione dei centri della ricerca
mondiale, ciò che ci tutela da rischi di eccessi e ci evita l'esclusione dal
progresso. Se invece prevarranno il timore per il futuro e la paura di chi vede
nel progresso la perdita delle sue posizioni dominanti, allora il paese
accumulerà ritardi e gli italiani dovranno riprendere la strada dell'estero per
restare agganciati alla modernità. icipoll@tin.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIESA E STATO Nessuno contesta il diritto del Vaticano ad esprimersi, il
problema sta tutto nella risposta alle pressioni: ne va del nostro futuro
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-07 - pag: 11 autore: Ripensare la teoria. Modelli ancorati alla realtà
C'era una volta l'economia Meno matematica, più storia e politica per ripartire
su nuove basi u Continua da pagina 1 di Robert Skidelsky è
la base della cosiddetta teoria del mercato efficiente, che domina da anni nel
settore dell'economia finanziaria, e che ha spinto i banchieri a fidarsi ciecamente dei loro
modelli matematici previsionali, ha spinto i governi e le autorità di
regolamentazione a sottovalutare la possibilità di un''mplosione dei mercati finanziari e ha portato a quello
che Alan Greenspan (dopo aver lasciato il timone della Federal Reserve)
ha chiamato un "underpricing mondiale del rischio". E ha portato allo
screditamento della corrente principale della scienza macroeconomica. La teoria
del mercato efficiente è semplicemente un'applicazione della scuola
neoclassica, la corrente di pensiero che negli ultimi decenni è andata per la
maggiore e che sostiene che un sistema di mercato decentralizzato raggiungerà
sempre la piena occupazione. Ossessionati dalla volontà di estromettere lo
stato dalla vita economica, gli economisti di Chicago sostenevano che una
popolazione apprenderà e anticiperà qualunque insieme coerente di misure, che
dunque risulteranno inefficaci. Dal momento che le persone- includendo
apparentemente quel 10% circa di disoccupati- si trovano già nella loro
posizione preferita in quanto capaci di effettuare previsioni corrette e
aggiustare immediatamente il tiro, le politiche di "stimolo" sono
destinate a falliree a peggiorare ancora di più le cose. Le recessioni, in
quest'ottica, sono "ottimali". Quasi tutti quelli che hanno poca
dimestichezza con l'economia neoclassica danno per scontato che John Maynard
Keynes abbia demolito queste convinzioni infondate settant'anni fa. Se sono
rispuntate fuori non è solo per effetto dell'incapacità delle politiche
macroeconomiche keynesiane di prevedere o affrontare la
"stagflazione" degli anni 70, ma anche perché riflettono una persistente
inclinazione dell'economia a descrivere in modo idealizzato il comportamento
umano, quello che Joseph Schumpeter chiamava il "vizio ricardiano"
dell'astrazione eccessiva. Solo immaginando un mondo meccanico di robot che
interagiscono fra di loro l'economia si è conquistata il suo status di scienza
esatta, previsionale. Ma a che possono servire le sue costruzioni meccaniche,
che affondano le radici nella fisica newtoniana, per comprendere le molle che
determinano il comportamento umano? Uno dei contributi più interessanti al
dibattito sul sito Ft. com è stata l'argomentazione di chi sosteneva che dopo
Keynes gli economisti avrebbero dovuto allineare la propria disciplina alle
altre scienze sociali che s'interessano del comportamento umano. Keynes aprì la
strada all'economia politica, ma gli economisti seguirono un altro percorso,
optando per un programma di ricerca regressivo, mascherato da sofisticati
modelli matematici.La situazione attuale ci offre l'occasione per riprovarci.
La ricostruzione della scienza economica deve partire dalle università. Per
cominciare, i corsi di laurea in economia devono allargare lo sguardo,
prendendo a esempio il motto keynesiano "L'economia è una scienza morale,
e non naturale". Oltre alle materie consuete, microeconomia e macroeconomia
di base, si devono studiare la storia economica e politica, la storia del
pensiero economico, la filosofia morale e politica e la sociologia. Il peso
della componente matematica dev'essere drasticamente limitato (pur consentendo
una certa specializzazione nell'ultimo anno).Bisogna tornare alla tradizione
del Ppe (politics, philosophy and economics) di Oxford e della laurea in
scienze morali di Cambridge. Oltre a questo, sarebbe proficuo separare gli
studi di specializzazione postlaurea di macroeconomia da quelli di
microeconomia. I corsi di microeconomia dovrebbero concentrarsi, com'è
ora,sull'elaborazione e la sperimentazione di modelli basati su un insieme
ristretto di presupposti. Il loro campo d'applicazione riguarda ambiti dove
abbiamo una visione affidabile del futuro. La macroeconomia invece è un
elemento essenziale dell'arte di governo, e andrebbe sempre insegnata
parallelamente alle materie pertinenti a tale arte. Lo scopo evidente di una
riorganizzazione di questo genere è proteggere la scienza macroeconomica
dall'intromissione dei metodi e delle consuetudini dei matematici. Solo
allargando nel modo descritto il campo d'azione della scienza economica
possiamo sperare d'offrire un'istruzione adeguata a persone la cui utilità per
la società risiede non solo nell'efficienza matematica, ma anche nella
competenza filosofica e politica. Il libro di Robert Skidelsky «Keynes: The
Return of the Master» uscirà a settembre (Traduzione di Fabio Galimberti)
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-07
- pag: 33 autore: Palazzo Matignon nella polemica Scontro sui bonus: Fillon
convoca le banche francesi Polemica sui bonus bancari. Il primo ministro
francese, Francois Fillon (nella foto), convoca a palazzo
Matignon i rappresentanti degli istituti francesi insieme alla Banca di Francia
e al ministero dell'Economia. Fillon chiede alle banche di rispettare gli
impegni presi dagli stessi istituti quando sono state adottate dal Governo le
misure per aiutarle a superare la crisi finanziaria. AP/ LAPRESSE
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-07
- pag: 33 autore: Credito. Progetto di legge per dare alla BaFin più autorità
di intervento sugli istituti Berlino riforma i salvataggi bancari Beda Romano
FRACOFORTE. Dal nostro corrispondente La situazione bancaria tedesca continua a
rimanere molto fragile, rispetto a quella di altri paesi della zona euro, come
hanno confermato le perdite trimestrali di Commerzbank . Non sorprende quindi
se il governo stia mettendo a punto un progetto di legge che permetterebbe di
gestire d'autorità gli istituti in crisi, evitando la
nazionalizzazione. L'ipotesi è stata pubblicata ieri dal quotidiano SÜddeutsche
Zeitung ed è stata poi confermata dal governo federale guidato dal cancelliere
Angela Merkel. Il progetto di legge, ancora da discutere a livello
interministeriale, darebbe alle autorità di vigilanza il potere di ristrutturare
una banca in difficoltà, strategicamente importante, e se necessario
licenziarne il management. Prima di agire il BaFin avrebbe bisogno del
benestare di un comitato che raggrupperebbe i rappresentanti della Cancelleria,
del ministero dell'Economia e del dicastero delle Finanze. Il
progetto di legge è al tempo stesso una reazione alla crisi
finanziaria e un gesto politico dopo la
nazionalizzazione controversa di Hypo Real Estate. La scelta di salvare Hre
nazionalizzando la banca ha provocato reazioni negative in Germania. Molti
hanno visto di cattivo occhio l'intervento dello Stato nell'economia,
nonostante la situazione d'emergenza. Il progetto di legge,messo a punto
dal mi-nistero dell'Economia, permetterebbe di evitare situazioni altrettanto
controverse. Il piano potrebbe anche servire da deterrente alle banche pronte a
prendere nuovi eccessivi rischi convinte che lo Stato è comunque pronto ad
aiutarle. A questo punto è difficile immaginare un'approvazione del progetto di
legge prima delle elezioni di settembre. Peraltro c'è da chiedersi se
l'iniziativa provocherà una reazione delle autorità comunitarie. Il fatto che
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-08-07
- pag: 34 autore: Indagine Mediobanca. Il 2008 si è chiuso con un aumento del
fatturato (+6%) ma la congiuntura ha eroso i margini - Tagliati 9mila posti di
lavoro Il made in Italy paga il conto della crisi Nel
primo semestre dell'anno l'utile corrente delle imprese manifatturiere italiane
crolla dell'80% Antonella Olivieri Nel 2008, tutto sommato, le imprese italiane
se la sono cavata. Ma la crisi ha picchiato duro,
durissimo, nella prima metà di quest'anno, quando, secondo i dati elaborati
dall'ufficio studi di Mediobanca, il risultato corrente delle aziende
manifatturiere è crollato dell'80%. Un'indicazione preoccupante perché il
campione analizzato da Mediobanca rappresenta il 48% dell'intera industria
italiana. L'indagine "Dati cumulativi" comprende 2022 società
medio-grandi: oltre all'industria, anche i servizi (66% di copertura), i
trasporti (32%) e la distribuzione al dettaglio (22%). La crisi presenta il conto La prima metà
del
( da "Repubblica.it" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
Un arcipelago di 14 isole di fronte al mare di Pola, sulla
costa istriana. Brioni: un luogo incantevole, un parco nazionale dove branchi
di cervi e daini girano liberi nella cornice di tre templi romani, fra i resti
del castrum bizantino e della fortezza veneziana, le ville di Joyce e Thomas
Mann. Un luogo dove è passata la storia, gli Asburgo, la borghesia
mitteleuropea Anni Trenta, ma soprattutto Josip Broz Tito, il padre-padrone
della Jugoslavia, che sbarcò per la prima volta su questi lidi intatti il 20
giugno del 1947 e ne fece la sua residenza estiva. Suoi ospiti, per decenni,
furono i Grandi della Terra, da Gamal Abdel Nasser al pandit Nehru (ispiratori,
con lui, di quell'eresia fantasiosa e geniale che fu allora la "politica
del non allineamento"), da Ho Chi Min a Kruscev, da Sadat a Fidel Castro,
ad Aldo Moro, per non dire del tè sulla terrazza di villa Bianca, accarezzata
dalla brezza marina, offerto a Eleanor Roosevelt e alla regina Elisabetta.
( da "Avvenire" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
ECONOMIA 07-08-2009 «La crisi? Non è ancora a bilancio» MILANO.
La crisi finanziaria che ha
sconvolto l'economia mondiale non è ancora stata scritta sui libri contabili
delle aziende italiane, ci arriverà infatti solo a fine 2009. I bilanci 2008 di
2.022 grandi e medie imprese italiane, escluse banche e assicurazioni,
analizzati dal centro studi di Mediobanca presentano, anzi, un
incremento dei ricavi totale del 6%, trainati dal comparto energetico. La
distribuzione capitale agli azionisti ha superaro i 27 miliardi di euro. Questa
pioggia di dividendi è arrivata infatti prima dell'inizio della crisi come redistribuzione degli utili record del
( da "Avvenire" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
ECONOMIA 07-08-2009 Crisi, il mondo guarda alla Cina Così
Pechino guida il rilancio DA M ILANO G IUSEPPE M ATARAZZO P arte da Pechino la
locomotiva che ci porterà fuori dalla crisi. Esperti e analisti di tutto il
mondo confidano nel «miracolo » cinese per la ripresa. «Di fronte agli Stati
Uniti ancora con il motore spento
( da "Basilicanet.it" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
STELLA: SODDISFAZIONE PER INTESA SOSTEGNO ALLE IMPRESE
07/08/2009 12.39.50 [Basilicata] âL'attenzione
nei confronti delle imprese cresce e, soprattutto, si traduce in fatti
importantiâ. Eâ quanto afferma il presidente della Provincia
di Matera, Franco Stella esprimendo âsoddisfazione
per l'intesa raggiunta tra Casartigiani, Cna, Confartigianato e Confcommercio
con UniCredit Groupâ. âRingrazio i rappresentanti delle
associazioni e i vertici della UniCredit Group âdichiara Stella
â per questo nuovo accordo. Un segnale concreto che consentirà a
oltre 10 mila imprese a rischio chiusura, di venire fuori dalla sfavorevole
congiuntura. Questo nuovo importantissimo progetto pro imprese, va inserito in
un quadro più¹ ampio di aiuti all'imprenditoria locale di cui riesco a leggere
il filo conduttore nella rinnovata disponibilità delle banche a sostenere
lo sviluppo di questo territorio. Già un altro istituto di credito,
( da "Azione, L'" del 07-08-2009)
Argomenti: Crisi
L'AZIONE - Articoli - Trittico veneto
TRITTICO VENETO Giacinto Bevilacqua Nonostante i tagli imposti dalla crisi finanziaria, sarà un'edizione
scoppiettante come le precedenti quella del Trittico Veneto-Memorial Mino
Bariviera. La gara nazionale a tappe per juniores, organizzata dal Veloce Club
Orsago con Lillo Zussa, Ermenegildo Turchet ed Ennio Benedet, è in calendario
dal 27 al 30 agosto. 26 le squadre al via, comprese la nazionale della
Danimarca, la francese Amicale Cycliste Bisontine di Besançon, la slovena Sava
Kranj e le diocesane Rinascita Ormelle, Cieffe Vittorio Veneto-Orsago e Caneva.
Si parte giovedì 27 con il cronoprologo Sacile-Sacile di
( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
LE SERIE STORICHE Dato peggiore dall'80, quando si
cresceva I dati calcolati dall'Istat sul calo del prodotto interno lordo nei
primi mesi del 2009 sono i più negativi dal 1980, anno di inizio della serie
storica, quando invece si era registrato un aumento del 3,4%. La crisi che ha investito il nostro Paese, con una diminuzione
del Pil nel 2008 dello 0,9% e, se le stime del Fondo monetario internazionale
saranno confermate, del 5,1% quest'anno, è dunque la peggiore da almeno
trent'anni, persino del biennio 1992-1993. All'epoca il mondo politico ed
economico italiano fu travolto dalle inchieste di Mani
Pulite e da una gravissima crisi finanziaria internazionale che costrinse
( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
( da "Stampa, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Mario Deaglio A caccia di ripresa CONTINUA A PAGINA 33In
tutto il mondo si è aperta la caccia ai segnali della prossima ripresa così
come qualche decennio fa si andava accanitamente a caccia di tracce dello Yeti,
il mitico Uomo delle Nevi. Ma lo Yeti nessuno l'ha mai visto e una ripresa
sicura nessuno l'ha vista ancora. Eppure molti addetti ai lavori sembrano
entusiasmarsi di fronte a segnali di rallentamento della caduta così come le
dubbie fotografie di impronte dello Yeti venivano scambiate per prove sicure
dell'esistenza di questo mitico abitatore dei ghiacciai himalayani: le Borse
americane fanno faville per un rallentamento nella crescita del numero dei
disoccupati e molti si entusiasmano per il miglioramento del superindice Ocse
che, per sua natura, cerca di misurare non la situazione presente ma condizioni
future che si verificheranno, se tutto va bene, tra qualche mese. È opportuno
quindi ribadire che non siamo ancora al giro di boa, non abbiamo ancora
cominciato a risalire dalle profondità della crisi
economica, e quando la risalita comincerà non ci saranno scorciatoie, per cui
nessuno sa bene quando potrà avvenire il sospirato raggiungimento dei livelli
produttivi di un anno fa, quando di crisi non si
parlava ancora. A confermare questa situazione di fondo sono i dati
congiunturali più recenti, ossia quelli italiani relativi al prodotto lordo del
secondo trimestre e quelli americani relativi all'occupazione. Entrambi
mostrano una caduta rallentata nel periodo più recente, ma anche la
continuazione della tendenza all'allontanamento dal livello di «normalità»,
ossia dalle condizioni di circa un anno fa, prima che la crisi
finanziaria si estendesse, con una violenza
imprevista, all'economia reale di tutto il pianeta. L'esperienza del Giappone -
unico Paese ad aver sperimentato con anticipo sugli altri qualcosa di simile
alla crisi attuale - mostra
chiaramente che quando la caduta sarà terminata non c'è nessuna garanzia di una
ripresa duratura mentre potrebbe verificarsi una serie di sussulti su un
fondo consolidato di debolezza. Invece di una sobria constatazione di questo
stato insoddisfacente dell'economia e della ricerca paziente di misure di
contrasto e di ricette per il rilancio, si assiste a un curioso e dannoso
fenomeno psicologico. Si confida in maniera scarsamente razionale in una
prossima, totale e quasi miracolosa uscita dalle difficoltà senza domandarsi
quale potrà essere il «motore» della ripresa futura, senza ragionare delle
possibilità di costruire una ripresa diversa, più credibile di quella che
eventualmente scaturirà dal semplice gioco delle forze di mercato. Una simile
ripresa di tipo nuovo può richiedere un cambiamento delle regole non solo
all'interno dei sistemi economici e dell'intera economia globale ma anche nei
rapporti tra gli Stati e l'economia. Di questa riflessione, purtroppo, non
sembrano esserci molte tracce in nessuno dei Paesi avanzati dell'Occidente. Il
problema è particolarmente grave per l'Italia, un Paese dove la crisi ha «coronato» un quindicennio di non crescita e che
deve riflettere ancora più seriamente degli altri sul proprio futuro. I settori
produttivi italiani sono particolarmente vulnerabili alla caduta della domanda
mondiale: i due terzi della riduzione del prodotto lordo (5-6 per cento)
prevista per il 2009, derivano dalla debolezza della domanda estera. La
scarsità di turisti stranieri in queste settimane è un esempio evidente della
difficoltà a collocare il «prodotto» italiano in un mondo in crisi.
Queste carenze di domanda non si colmano soltanto con l'ottimismo, più volte
invocato dal presidente del Consiglio, anche se un atteggiamento positivo nei
confronti della spesa è sicuramente un ingrediente importante per il sostegno
della domanda interna. L'eventuale, e oggi sicuramente assente, ottimismo degli
italiani non fa aumentare le presenze dei turisti esteri o l'esportazione del
«made in Italy» e neppure, in tempi brevi, le vendite di macchine utensili. Che
cosa può quindi fare l'Italia in una situazione di questo genere? Si tratta di
muoversi contemporaneamente lungo tre direttrici. La prima dovrebbe essere
un'azione da compiersi presso
( da "Blogosfere" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Ago 09 8 La disfatta di Francoforte
Pubblicato da Domenico De Simone alle 02:21 in Crisi finanziaria Repubblica e Massimo Giannini tornano sulla tassazione dell'oro
proposta da Tremonti con due articoli, dei quali quello di Giannini porta
l'immaginifica intestazione che fa da titolo anche a questo blog. Da buon
tifoso, Giannini è assolutamente certo della vittoria della sua squadra,
e la dà per avvenuta nonostante, per sua stessa ammissione, la partita non sia
ancora cominciata. Ma si sa che il tifo e cieco, mentre l'influenza suina ci
vede benissimo: i miliardi di dollari che saremo costretti a pagare per
rimpinguare i profitti delle multinazionali della farmaceutica, sono un'ottima
cura per la loro vista. Scherzi a parte, vediamo che altro è successo.
Repubblica mette in prima pagina le frementi dichiarazioni di Trichet che bolla
come illegale, incostituzionale, blasfema e quant'altro la norma introdotta da
Tremonti a proposito dell'oro cosiddetto di Bankitalia, perché che a Trichet o
a Giannini piaccia o no, quell'oro non appartiene a nessuna banca ma al popolo
italiano. Comunque, Trichet almeno un po' di prudenza nelle sue dichiarazioni
l'ha mostrata: dice che non sa se sarà fatto ricorso contro la norma italiana,
visto che prevede il preventivo assenso della BCE e di Bankitalia (e quindi il
ricorso sarebbe perso in partenza perché non potrebbe essere dimostrata la
violazione dell'autonomia delle due istituzioni finanziarie). Giannini, invece,
ci va giù duro e parla ripetutamente di "disfatta di Francoforte".
Ohibò, ma che è successo sulle rive del Meno? L'ultima disfatta italica in
quella terra risale a 2000 anni fa esatti il prossimo settembre, ma è avvenuta
per mano di Arminio ben trecento chilometri più a nord di Francoforte. E poi di
Tremonti si può dire tutto, ma paragonarlo al burocrate Quintilio Varo sarebbe
fargli un grave torto. Anche paragonare Berlusconi ad Augusto, nonostante la
passione di entrambi per le minorenni, sembra eccessivo. Naturalmente non è
sucesso nulla, se non che Trichet ha ribadito il niet dei giorni scorsi. Si
sapeva, l'aveva già detto, e allora dov'è la notizia? Lo stesso Giannini ha
scritto che l'obiettivo di Tremonti non poteva certo essere economico, vista
l'esiguità delle cifre in gioco (300 milioni di euro sono niente nel mare del
debito), e che probabilmente era politico: cercare di coinvolgere altri
Governanti europei in una battaglia contro lo strampotere della BCE. Beh se di
questo si tratta, la battaglia non è nemmeno iniziata: ma Giannini da buon
tifoso, legge le dichiarazioni del Presidente della sua squadra e voce alta
enuntiat rovina alle truppe del ghibellino Tremonti disfatte dal novello
Castruccio Castracane forte della sentenza di Frankfurt di Lodovico il Bavaro
che, preso atto delle sue vittorie contro i Fiorentini, lo elesse signore di
Pistoia, Lucca e quant'altro fosse in grado di conquistare agli odiati Guelfi.
(sarà per questo che parla di disfatta di Francoforte? Ma secondo voi, Tremonti
è più guelfo o ghibellino?) Ma si tratta di vox clamans in deserto: dalla rocca
di Altopascio (dalla quale Castruccio diresse le manovre delle truppe lucchesi
contro i fiorentini) non si vede nulla e nessuno. Nè Fiorentini né Ghibellini,
e nemmeno nelle brume del nord i fantasmi della XVII legione Fortunata (ed è
per questo che il 17 porta male, visto che
( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina 27 - Commenti
( da "Borsa e Finanza" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
ATTUALITÀ Girelli (Banca Generali): «Ottimista sui
prossimi mesi» Semestrale strabiliante. Il titolo è sui massimi da fine 2007.
Un trend che potrebbe proseguire anche in futuro. Grazie anche allo scudo
fiscale di Redazione - 08-08-2009 MONDO RETI Banca Generali, in futuro, punterà
sempre di più sull'architettura aperta e sul multibrand, anche con nuovi
partner, oltre che sulle occasioni che si dovessero presentare nel private
banking e nelle reti. «I risultati ci stanno dando ragione», commenta
soddisfatto Giorgio Angelo Girelli, ad di Banca Generali dal 2000. E in effetti
il gruppo controllato dal Leone di Trieste (che in settimana ha rilevato il 7%
in capo a Intesa Sanpaolo salendo così al 67% del capitale) ha chiuso i primi
sei mesi con un utile netto di 23,9 milioni di euro, più che quadruplicato
rispetto al corrispondente periodo del 2008 (5,5 milioni di euro). Il margine
di intermediazione si è attestato a 128,5 milioni (+53%), il risultato
operativo è stato di 53,4 milioni (+113%). In discesa il cost/income ratio
(rapporto tra costi di gestione e il margine di intermediazione) che si attesta
al 56% dal 67% del primo semestre 2008. «Soprattutto è da sottolineare che la
crescita avviene su tutte le componenti del conto economico - dice il manager,
che aggiunge - E il mercato se ne sta accorgendo». Il titolo infatti, da inizio
anno, ha messo a segno una performance di prim'ordine: +148% (+48% nei dodici
mesi) e, dall'annuncio dei sorprendenti dati trimestrali, non passa giorno che
non metta a segno un nuovo record sull'ultimo anno e mezzo (l'ultimo, giovedì 6
agosto, a 6,985 euro). È risultato abbastanza evidente nel semestre anche
l'aumento dei costi rispetto alla prima metà del
( da "Repubblica, La" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina 20 - Economia IL MERCATO TREMONTI,
( da "Sole 24 Ore, Il (Plus)" del
08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Plus sezione: ATTUALITA data: 2009-08-08 - pag: 6 autore:
Investimenti. Le caratteristiche delle strutturate in collocamento Per i bond
offerti allo sportello si cercano formule più semplici Rendimento fisso e
sicurezza sono le ultime parole d'ordine A lle Poste, è cosa nota, sono stati
sempre particolarmente amanti delle obbligazioni strutturate, tanto meritarsi
in passato il premio come miglior distributore di questi prodotti che si sono
manifestati di sicuro molto redditizi per il gruppo guidato da Massimo Sarmi,
un po' meno per i clienti che se li sono ritrovati (più o meno consapevolmente)
nel portafoglio. I prezzi di molti dei 27 titoli in circolazione viaggiano
sotto la pari, in particolare le emissioni del 2007, vittime
della crisi finanziaria che
ha indebolito sia gli indici sottostanti, sia il merito di credito degli
emittenti ( Morgan Stanley , Goldman Sachs e UniCredit ). Adesso però alle
Poste si punta su strutture più semplici: l'emissione «Tasso Fisso Plus» in
collocamento al momento (fino al 22 agosto) offre un coupon annuo lordo del 3,75%
per i prossimi 6 anni e un'eventuale cedola premio del 9,25% a scadenza se i 3
indici azionari di riferimento (l'EuroStoxx
( da "Manifesto, Il" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Woodstock, magari Il quarantennale non si fa, mancano
sponsor e soldi. Peccato, perché i ragazzi suonano ancora quella musica
Francesco Paternò Andò come andò, beato chi c'era, grazie per quel nutrimento
culturale di generazioni. Ma Woodstock quarant'anni dopo non si celebra per
mancanza di sponsor e di soldi. E
( da "Manifesto, Il" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
COMMENTO L'impatto su povertà e salari Antonio Frenda In
Italia, nel secondo trimestre del 2009, il Pil è diminuito del 6% rispetto al
secondo trimestre del 2008. Nello stesso trimestre il Pil è diminuito, in
termini tendenziali, del 5,6% nel Regno Unito e del 3,9% negli Stati Uniti. Ma
la stasi nella crescita del Pil comporta un aumento della povertà? Alcuni dati
particolarmente significativi dall'ultima indagine Istat sulla povertà: la
stima dell'incidenza della povertà assoluta, cioè la percentuale di famiglie e
di persone povere sul rispettivo totale delle famiglie e delle persone
residenti in Italia, è aumentata significativamente dal 2005 al 2008 per le
famiglie con almeno un figlio minore, a fronte di una sostanziale stabilità
statistica del fenomeno povertà per gli altri nuclei familiari considerati, con
un'incidenza evidentemente più elevata al Sud dove è passata dal 5,8% del 2007
al 7,9% nel 2008. Circa un 1/5 delle famiglie che non hanno un reddito da
lavoro né un reddito derivante da una pregressa attività lavorativa è in
condizione di povertà assoluta. Altri utili dati Istat sulla povertà, quelli
cioè quelli sulla povertà relativa (in cui le soglie di povertà sono definite
solo rispetto all'ampiezza familiare e non al territorio), presentano dal 2003
al 2008 una sostanziale stabilità della povertà in Italia nel periodo
considerato (circa l'11%), con un Sud in cui essa si presenta con valori
prossimi al 24%. I dati citati evidenziano il ben conosciuto problema di un Sud
depresso e di chi non ha un lavoro: questi ultimi sono impoveriti dall'assenza
di un organico sistema di welfare state. I fattori alla base dell'attuale crisi finanziaria mondiale sono stati individuati in una rilevante
sottovalutazione dei rischi, nella crescente complessità dei prodotti nella
finanza strutturata, nell'euforia che ha contaminato i mercati finanziari per troppo tempo (ed
è talvolta inevitabile), nella forte interconnessione della finanza
globalizzata. La crisi è quindi finanziaria, a livello mondiale, ma strutturale ed endemica
per l'Italia, dove la crescita del paese è più o meno ferma da anni: nel 1995,
il reddito italiano pro capite era superiore di circa il 4% a quello medio
relativo ai quindici paesi dell'UE; nel 2008 è invece sceso sotto la media
circa del 10%: «l'italiano medio» si è quindi impoverito quasi di 1 punto
percentuale all'anno in rapporto agli altri partecipanti alla Ue e le
retribuzioni medie italiane si collocano solamente al 23esimo posto della
classifica dei 30 paesi dell'area Ocse. Le buste paga sono più pesanti in Gran
Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche in Grecia e Spagna, come
risulta dal rapporto Ocse sul prelievo fiscale sui salari, aggiornato al 2008.
Ed anche il fatto che in Italia non vi sia deflazione, mentre i prezzi al consumo
nei paesi dall'area Ocse sono calati in giugno su base annua dello 0,1%
rappresenta un segnale da considerare per l'analisi delle problematiche
strutturali del nostro grande paese. Per analizzare le condizioni di vita delle
collettività, è bene operare confronti tra Paesi con caratteristiche economiche
comuni (come ad esempio l'appartenenza all'area Euro), per avere confronti
omogenei ed esaustivi. Infatti, le persone, le famiglie, nel giudicare
l'adeguatezza del proprio reddito familiare per condurre una vita considerata
dignitosa, osservano, grazie ai mass media, ad Internet, alla sempre maggiore
mobilità, territori anche lontani, e sono soggetti a prezzi (come quelli dei
beni durevoli) che spesso tendono a convergere in presenza di politiche monetarie
comuni.
( da "Corriere della Sera" del
08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 08/08/2009 - pag: 31
( da "Corriere della Sera" del
08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia
Mercati Finanziari data: 08/08/2009 - pag: 31 Il caso a Milano Fastweb sale
dopo il patto con Wind Giovedì sera l'annuncio di risultati semestrali oltre le
attese, con utili netti di 17,9 milioni di euro. E ieri l'intesa con Wind per
la condivisione della rete di telecomunicazioni, secondo lo stesso schema
utilizzato per l'accordo siglato l'anno scorso con Telecom Italia. Così
Fastweb è partita ieri di gran carriera in Borsa, arrivando a guadagnare oltre
il 4%. Ed ha tenuto un buon ritmo fino alla fine delle contrattazioni,
chiudendo a più 2,6%. In particolare gli analisti hanno sottolineato come, per
effetto dell'intesa con Wind, la società guidata da Stefano Parigi potrà
contare su ricavi aggiuntivi per 15 milioni di euro. Stefano Parisi numero uno
di Fastweb
( da "Corriere della Sera" del
08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia Mercati Finanziari
data: 08/08/2009 - pag: 31 Il caso a Parigi Peugeot Citroën nel mirino di
S&P's Giornata difficile, ieri alla Borsa di Parigi, per Psa Peugeot
Citroën. I titoli del gruppo automobilistico francese hanno vissuto una seduta
tutta in ribasso, terminando a meno 5,4%, dopo che l'agenzia di rating Standard
& Poor's ne ha declassato il debito da BB+ a BBB-, cioè a livello di junk
bond. Secondo gli analisti di S&P's la situazione finanziaria di Psa potrebbe «deteriorarsi
in modo significativo» se non ci sarà una ripresa delle vendite nel 2010. Un
giudizio che ieri ha condizionato l'andamento dell'intero settore sui mercati finanziari. In forte ribasso
hanno infatti chiuso anche Renault e altre grandi case europee. Philippe
Varin , ceo del gruppo Psa
( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: SETTIMANA FINANZIARIA data:
2009-08-08 - pag: 26 autore: Borse. Il dato sull'occupazione, migliore delle
attese, ha generato ottimismo sulla ripresa e costretto molti operatori a
chiudere le posizioni scoperte Wall Street in preda all'esuberanza Goldman
Sachs vede rosa per l'economia Usa, ma JP Morgan e Pimco restano scettici di
Walter Riolfi S trana reazione quella vista alle 14.30 di
ieri sui mercati finanziari
dopo il sorprendente dato sull'occupazione Usa: solo 247mila posti di lavoro
persi a luglio, contro i 467mila del mese precedente e i 320mila stimati dagli
economisti. Il future sull'S&P500 accenna solo a un modesto rialzo e,
quando apre Wall Street, l'indice corregge ulteriormente i guadagni del future.
Per una buona ora e mezza, si ha l'impressione che tra gli investitori
prevalgano timori indefiniti più che una comprensibile soddisfazione. Lo stesso
avviene sul mercato delle materie prime: il petrolio s'impenna per un attimo,
ricade, oscilla e si ritrova infine a un livello più basso di quando era stato
annunciato il dato sull'occupazione. Non è facile capire esattamente di cosa
avessero paura i mercati. Non si va lontani dal vero
nell'immaginare che gli investitori fossero tormentati da un insieme di
preoccupazioni: prima, quella che i numeri del ministero del Lavoro, potessero
spingere
( da "Stampa, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Letti per voi Romanzo A CURA DI Libri Il filo forte di una
famiglia delicato come la seta GIANNI MARTINI Un legame, un filo forte e
delicato come la seta a tenere legata una famiglia. Isabella Garavagno lo
srotola con intelligente pazienza per narrare, attraverso più generazioni, la
vita nelle campagne, dove non avere maschi era una maledizione, dove si
emigrava, si partiva soldati, si era poveri e solidali. Con
( da "Stampa, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Preoccupazione anche al Comune
eporediese Sulla società ancora pesa la crisi
finanziaria Non c'è pace per i 250 dipendenti delle
sedi di Ivrea e Torino di Omnia Network. Se nel mese di maggio Regione,
Provincia e Comune di Ivrea avevano annunciato che la proprietà si impegnava a
mantenere la propria presenza e prospettato una ricapitalizzazione finanziaria con tanto di nuovo piano
industriale, ora i timori di chiusura o se non altro di
ridimensionamento ritornano. In una nota, il Comune scrive che «il Cda di Omnia
Network del 31 luglio scorso ha paventato il possibile ricorso a procedure
straordinarie, concorsuali e/o liquidatorie dinanzi al mancato versamento
previsto da parte del socio di riferimento e nel caso non si dovessero trovare
a breve soluzioni alternative. Industriali o finanziarie». Intanto si è dimesso
dalla carica di vice presidente e di membro del consiglio di amministrazione
Sebastiano Liori, che aveva rappresentato l'azienda nell'ultimo incontro -
quello in cui si parlava di rilancio - con gli enti pubblici. L'assessore allo
Sviluppo e al Lavoro, Enrico Capirone, si è messo subito con i contatto con le
organizzazioni sindacali e sta cercando di fare lo stesso con i vertici di
Omnia. «Purtroppo - si legge nella nota del Comune di Ivrea - gli eventi degli
ultimi giorni hanno riproposto il problema della crisi
finanziaria della società, che rischia ancora una volta di avere
pesantissime conseguenze sull'ambito produttivo dell'Eporediese». Quella di
Omnia, infatti, è un'odissea che dura da almeno dieci anni, ovvero da quando la
ex Opc (diventata poi Op Computer) finì in amministrazione controllata. \
( da "Stampa, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Saggio Fare i conti con la sofferenza «Il pensiero di
poter evitare tutte le battaglie, le delusioni, i dispiaceri, è un pensiero
folle perché la vita non è così. Anzi: la vita è fatta di combattimento». Questo l'incipit al saggio breve di don Pino Pellegrino
indirizzato agli educatori. Un tascabile per combattere gli eccessi di protezionismo verso i più piccoli; la
rivalutazione dei «no», l'educazione al «sacrificio». Discutibile ma
chiaro.TITOLO: EDUCARE ALLA SOFFERENZA AUTORE:PINO PELLEGRINO EDITORE: ASTEGIANO
( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina 21 - Economia Oggi vertice a Guadalajara con i due
partner commerciali. Protezionismo, narcos e ambiente in
agenda Gli Usa in crisi comprano americano Messico e Canada: Obama ci ripensi
FEDERICO RAMPINI dal nostro corrispondente NEW YORK - Il primo partner commerciale
degli Stati Uniti non è
( da "Repubblica, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Pagina 22 - Commenti CENSURA DI STATO SULL´INFORMAZIONE
Più che un nuovo "editto bulgaro", come lamenta l´opposizione, questo
è in realtà un diktat di stampo sovietico (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Perché
diffonde le notizie, tutte le notizie, anche quelle sgradite al governo. Ma è
gravissimo che in questo si tratti anche del principale concorrente della tv di
Stato, il proprietario di quel polo televisivo privato che sta ormai
fagocitando l´intero sistema dell´informazione e monopolizzando di fatto la
libertà di stampa nel nostro Paese. Più che un nuovo "editto
bulgaro", come lamenta l´opposizione riferendosi all´intervento con cui
Silvio Berlusconi da Sofia chiese (e ottenne) a suo tempo il licenziamento di
Enzo Biagi e di Michele Santoro, questo è in realtà un diktat sovietico. La
pretesa di una neutralità assoluta, ovvero di un´informazione asettica, con
l´invito esplicito a non attaccare "né governo né opposizione",
equivale in pratica a una censura di Stato, come accade nei regimi
anti-democratici, totalitari o dittatoriali. E per smentire l´affermazione
secondo cui la nostra sarebbe "l´unica tv al mondo che con i soldi
pubblici attacca il governo", basterebbe citare il modello della Bbc, il
cui vertice viene nominato dalla Corona e non da Downing Street: fu proprio la
televisione pubblica inglese che denunciò le responsabilità del governo di Tony
Blair in ordine ai falsi dossier sulle presunte armi di distruzione di massa in
Iraq. L´Italia, semmai, resta l´unico Paese al mondo in cui il premier in
carica continua a controllare direttamente tre reti private e indirettamente le
tre pubbliche, insediando non solo i vertici della Rai ma anche i direttori e i
vice-direttori delle testate, con una proliferazione di posti e di poltrone che
proprio nei giorni scorsi ha superato il limite della decenza, all´insegna
della più vieta lottizzazione. Un asservimento pressoché totale alla logica del
partito-azienda. In questo clima di regime strisciante, tanto più apprezzabile
risulta la reazione con cui il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha
replicato al presidente del Consiglio per rivendicare la funzione e il ruolo
del servizio pubblico. Ma evidentemente non può essere lasciato solo il
presidente Garimberti a difendere il fortino assediato di viale Mazzini. Né
possono essere abbandonati al proprio destino i giornalisti dell´azienda. Ha
ragione allora l´associazione "Libertà e Giustizia" a lanciare
pubblicamente un "disperato allarme" e a sollecitare un segnale,
forte e autorevole, dalle più alte cariche istituzionali: a cominciare dal capo
dello Stato, affiancato magari dai presidenti delle due Camere. Anche se il
presidente Napolitano era già intervenuto nei giorni scorsi su questo terreno,
ora sarebbe quanto mai opportuno un altolà fermo e deciso per impedire lo
smantellamento o la demolizione del servizio pubblico televisivo. Divenuto
ormai bersaglio privilegiato di tutta la stampa e di tutte le tv del mondo, a
causa di quella che un giornale straniero ha efficacemente definito la sua
"libidine geriatrica", il presidente del
Consiglio non può pensare di sfuggire alle critiche in virtù di un protezionismo dell´informazione interna.
Non sarà attraverso la definitiva normalizzazione della Rai che Berlusconi
riuscirà a salvaguardare la sua immagine, la sua credibilità e la sua
affidabilità personale. Né tantomeno l´immagine, la credibilità e
l´affidabilità dell´Italia sul piano internazionale.
( da "Corriere della Sera" del
09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Economia data: 09/08/2009 -
pag: 31 Storie Anticipò il crollo dei subprime. L'investimento sulle miniere
Paulson, l'uomo dal tocco d'oro Adesso scommette sui lingotti Il suo hedge fund
agganciato all'andamento del bene rifugio MILANO La grande corsa dell'oro ha un
vincitore, il multimiliardario finanziere John Paulson, a capo dell'hedge fund
newyorkese che porta il suo nome. E l'ultima mossa sul metallo giallo è quella
delle Banche centrali europee che visto il rialzo delle quotazioni, hanno
deciso di mettere un tetto di 2 mila tonnellate alle vendite di oro nel
prossimo quinquennio, a un ritmo massimo di 400 tonnellate all'anno. Al
programma partecipa anche il Fondo monetario internazionale. Un'intesa che, a
partire dal prossimo 27 settembre, mira a garantire una vendita coordinata
delle riserve. Una mossa che con tutta probabilità manterrà alte le quotazioni
del metallo prezioso in una fase in cui gli investitori (dagli hedge funds ai
Paperon de' Paperoni, dai fondi pensione ai risparmiatori), dopo il crollo dei mercati finanziari, si sono rivolti in massa all'oro
acquistando a piene mani contratti future legati al metallo giallo ma anche
lingotti e monete. Ma chi è John Paulson? Un finanziere capace di guardare
lontano. Uno «speculatore» che ha saputo prevedere già a metà del 2006 che
quella immobiliare era una bolla che sarebbe scoppiata in fretta e ha
cominciato già da allora a scommettere (e a guadagnare) sul declino dei mutui
subprime. E d'altro canto il timore di un'inflazione galoppante l'ha portato a
investire in oro, il bene rifugio per eccellenza, la cui domanda tende a salire in momenti di crisi
finanziaria ed economica. Questo manager newyorkese
di 53 anni che nel 1994 fondò
( da "Corriere della Sera" del
09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Cultura data: 09/08/2009 -
pag: 34 UNA RECENSIONE SUL «NEW YORK TIMES» Meglio il libro di un cronista di
un saggio accademico: i consigli del Nobel Krugman Appare curioso che un premio
Nobel per l'economia recensisca con calorosi elogi l'opera prima di un
giornalista. Ma evidentemente Paul Krugman considera di grande utilità il libro
di Justin Fox (editorialista del settimanale «Time») «The Myth of the Rational
Market» (Harper Collins). Infatti a questo saggio, in cui l'autore esplora le origini intellettuali della teoria che postula
la razionalità dei mercati finanziari, l'economista americano ha dedicato un articolo (uscito il 6
agosto sul «New York Times» e ripreso ieri dall'«International Herald Tribune»)
che lo definisce «lettura obbligatoria per chiunque voglia capire il disastro
nel quale ci troviamo». Secondo Krugman, le vicende narrate da Fox
dimostrano come le idee di una scuola accademica possano sposarsi con gli
interessi del mondo degli affari fino a imporre una certa visione della realtà
quasi come un dogma, capace di reggere a ripetute e sonore smentite. Del resto
Krugman, a differenza di Fox e dell'autore di un altro libro che recensisce
nello stesso articolo («The Sages» di Charles Morris), è convinto che il mito
del mercato razionale, nonostante i terremoti in Borsa, non sia destinato a
dissolversi tanto presto. A. Car. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Corriere della Sera" del
09-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 09/08/2009
- pag: 11 La lettera «Ora il Pd per vincere aiuti il soldato Galan» Caro
direttore il prossimo anno a questa data il Veneto conoscerà il suo
governatore. Se disporrà anche di un programma adeguato a gestire quella che
augurabilmente sarà l'uscita dalla crisi globale sarà dipeso dalla nostra
capacità di identificare, oggi, le poche cose che veramente occorrerà fare a
Venezia, o pretendere vengano fatte a Roma e Bruxelles, e le avrà affidate a
protagonisti capaci di raccogliere su queste il consenso. Un obiettivo
difficilmente raggiungibile limitandosi a cercar di ridurre il conflitto
permanente tra Pdl e Lega. La storia insegna che la fusione a tavolino di
programmi che rispondono a strategie politiche divergenti porta prima o dopo a
disastri politici. Alla ricerca di una «alleanza compatibile con il programma»
occorre invece un atto di vera autonomia regionale che ci liberi dal vincolo di
dover rispettare gli steccati nazionali: Pdl-Lega, da un lato, e Pd-IdV e
Sinistra radicale, dall'altro. Con il Pdl al 29%,
( da "Repubblica.it" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
SAREBBE già grave che un presidente del Consiglio, di
centrodestra o di centrosinistra, mettessero sotto accusa il servizio pubblico
radiotelevisivo perchè fa il suo dovere: cioè informazione. Perché diffonde le
notizie, tutte le notizie, anche quelle sgradite al governo. Ma è gravissimo
che in questo si tratti anche del principale concorrente della tv di Stato, il
proprietario di quel polo televisivo privato che sta ormai fagocitando l'intero
sistema dell'informazione e monopolizzando di fatto la libertà di stampa nel
nostro Paese. Più che un nuovo "editto bulgaro", come lamenta
l'opposizione riferendosi all'intervento con cui Silvio Berlusconi da Sofia
chiese (e ottenne) a suo tempo il licenziamento di Enzo Biagi e di Michele
Santoro, questo è in realtà un diktat sovietico. La pretesa di una neutralità
assoluta, ovvero di un'informazione asettica, con l'invito esplicito a non
attaccare "né governo né opposizione", equivale in pratica a una
censura di Stato, come accade nei regimi anti-democratici, totalitari o
dittatoriali. E per smentire l'affermazione secondo cui la nostra sarebbe
"l'unica tv al mondo che con i soldi pubblici attacca il governo",
basterebbe citare il modello della Bbc, il cui vertice viene nominato dalla
Corona e non da Downing Street: fu proprio la televisione pubblica inglese che
denunciò le responsabilità del governo di Tony Blair in ordine ai falsi dossier
sulle presunte armi di distruzione di massa in Iraq. L'Italia, semmai, resta
l'unico Paese al mondo in cui il premier in carica continua a controllare
direttamente tre reti private e indirettamente le tre pubbliche, insediando non
solo i vertici della Rai ma anche i direttori e i vice-direttori delle testate,
con una proliferazione di posti e di poltrone che proprio nei giorni scorsi ha
superato il limite della decenza, all'insegna della più vieta lottizzazione. Un
asservimento pressoché totale alla logica del partito-azienda.
OAS_RICH('Middle'); In questo clima di regime strisciante, tanto più
apprezzabile risulta la reazione con cui il presidente della Rai, Paolo
Garimberti, ha replicato al presidente del Consiglio per rivendicare la
funzione e il ruolo del servizio pubblico. Ma evidentemente non può essere
lasciato solo il presidente Garimberti a difendere il fortino assediato di
viale Mazzini. Né possono essere abbandonati al proprio destino i giornalisti
dell'azienda. Ha ragione allora l'associazione "Libertà e Giustizia"
a lanciare pubblicamente un "disperato allarme" e a sollecitare un
segnale, forte e autorevole, dalle più alte cariche istituzionali: a cominciare
dal capo dello Stato, affiancato magari dai presidenti delle due Camere. Anche
se il presidente Napolitano era già intervenuto nei giorni scorsi su questo
terreno, ora sarebbe quanto mai opportuno un altolà fermo e deciso per impedire
lo smantellamento o la demolizione del servizio pubblico televisivo. Divenuto
ormai bersaglio privilegiato di tutta la stampa e di tutte le tv del mondo, a
causa di quella che un giornale straniero ha efficacemente definito la sua "libidine
geriatrica", il presidente del Consiglio non può
pensare di sfuggire alle critiche in virtù di un protezionismo dell'informazione interna. Non sarà attraverso la definitiva
normalizzazione della Rai che Berlusconi riuscirà a salvaguardare la sua immagine,
la sua credibilità e la sua affidabilità personale. Né tantomeno l'immagine, la
credibilità e l'affidabilità dell'Italia sul piano internazionale. (9
agosto 2009
( da "Stampaweb, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
ROMA Il presidente del Consiglio Berlusconi annuncia in unintervista al Mattino i contenuti principali del piano per il
Mezzogiorno, premettendo che «il Sud è sempre stato tra le priorità del nostro
governo», come dimostra limpegno sulla questione
rifiuti a Napoli, e aggiunge che sarà lui a guidare
( da "Stampaweb, La" del 09-08-2009)
Argomenti: Crisi
ROMA Il presidente del Consiglio Berlusconi annuncia in unintervista al Mattino i contenuti principali del piano per il
Mezzogiorno,
premettendo che «il Sud è sempre stato tra le priorità del nostro governo»,
come dimostra limpegno sulla questione rifiuti a Napoli, e
aggiunge che sarà lui a guidare
( da "Manifesto, Il" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Sbilanciamoci .info Marx e Keynes per uscire dalla crisi E
poi andare oltre Claudio Sardoni La crisi che sta colpendo l'intero globo fa
sorgere in molti ambienti, anche assai diversi fra loro, domande sulla validità
della teoria economica. (...). A dispetto di quanto teorizzato e assicurato da
molti economisti anche nel recente passato, l'economia mondiale è precipitata
nella crisi più grave dagli anni '30 della Grande Depressione. Il continuo
processo di deregolamentazione, liberalizzazione e assottigliamento degli
interventi pubblici non ha prodotto quello che la teoria diceva. La fede
incondizionata dell'economia nel mercato e nelle sue capacità autoregolative è
stata violentemente messa in crisi dalla realtà. Non è quindi il caso di andare
al di là dell'economia e affidarsi ad altri strumenti per comprendere quello
che avviene e come uscire dalla crisi? Ma che cos'è l'economia? È davvero
possibile pensare questa disciplina come un corpo monolitico che condivide
metodi, analisi e ideologie? La risposta da dare è decisamente negativa e per
dimostrarlo si possono richiamare i contributi di tre economisti che non sono
assimilabili al mainstream attuale e che offrono importanti indicazioni per la
comprensione della reale dinamica delle economie di mercato e delle loro
inerenti contraddizioni. Sono tre economisti che appartengono al passato più o
meno recente: Marx (1818-1883), Keynes (1883-1946) e Minsky (1919-1996). Marx
analizza il modo in cui l'ineliminabile conflitto distributivo tra redditi da
capitale e redditi da lavoro spiega in ultima analisi le crisi che
periodicamente colpiscono le economie di mercato. Keynes mostra come le
economie capitalistiche possano precipitare in una trappola di persistente
stagnazione, o semi-stagnazione, da cui è difficile uscire se non grazie a
significativi interventi pubblici di diverso tipo e natura. Minsky, infine, analizza il funzionamento di complessi e sofisticati mercati finanziari e mostra come le
economie di mercato siano periodicamente attraversate da fasi di grande
ottimismo che portano a esposizioni debitorie non sostenibili e il conseguente
insorgere di crisi. Il patrimonio analitico e teorico lasciatoci da questi
economisti, così come da altri, non dovrebbe essere sottovalutato, né
tantomeno dimenticato. Questi economisti sono stati largamente ignorati
dall'economia mainstream per molto tempo. Oggi, nel mezzo dell'attuale crisi,
alcuni cominciano, seppur timidamente, a rifarsi ai loro contributi (...).
Questo però non può giustificare alcun tipo di compiacimento. Va bene
richiamare i "giganti" del passato e trarre ispirazione dai loro
contributi, ma sarebbe errato pensare che il semplice studio delle loro opere e
la diffusione del loro pensiero siano sufficienti per far fronte alla crisi
attuale e per condurre efficacemente un dibattito critico con il mainstream. Al
contrario, è necessario un grande impegno innovativo e creativo per far fronte
ai problemi di oggi (...). La semplice enumerazione di alcuni dei pressanti
problemi odierni ci dà un'idea di ciò. Il ruolo delle nuove grandi economie
emergenti (Cina, India, Brasile), la natura pervasiva dei problemi ambientali e
climatici, i problemi di genere sia nel mondo ricco che in quello povero sono
tutte questioni su cui gli economisti del passato hanno poco da offrirci. Per
affrontare questi e altri problemi ci si può "sedere sulle spalle dei
giganti", ma per andare più lontano e non semplicemente per una comoda
passeggiata disquisendo sulla loro grandezza.
( da "Stampa, La" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
IL QUOTIDIANO INGLESE PAGA PER LE SPECULAZIONI SBAGLIATE
Il Guardian brucia 28 milioni in Borsa [FIRMA]SANDRA RICCIO TORINO L'annus
horribilis delle Borse non ha risparmiato nomi e patrimoni prestigiosi. Nella
lista delle vittime più blasonate, si scopre ora, ci è finito pure The
Guardian. Al gruppo Guardian Media Group (GMG), che edita l'autorevole
quotidiano britannico insieme al settimanale The Observer, la speculazione in
derivati è costata, infatti, la bellezza di 24 milioni di sterline. Tradotto in
euro fanno oltre 28 milioni, in un colpo solo. Il mega buco risale ai primi
mesi dell'anno, ma la notizia è trapelata soltanto in questi giorni. A
diffonderla, neanche a dirlo, è stata la testata rivale The Sunday Times,
citando anche numeri e fonti vicine all'investimento andato male. Stando alle
rivelazioni, il gruppo editoriale di Londra ha bruciato la piccola fortuna
scommettendo tutto sul cambio dollaro sterlina, soltanto che la giocata è
arrivata nel momento sbagliato, vale a dire proprio quando il biglietto verde,
a sorpresa, ha ripreso a guadagnare rapidamente terreno sulla sterlina. Di
solito i mercati valutari sono governati da movimenti molto lenti, e le
operazioni non sono propriamente considerate tra le più spericolate. Eppure la
mazzata non è mancata. Per di più, l'investimento faceva parte di un fondo più
corposo dell'ammontare di 200 milioni di sterline che aveva l'obiettivo di
diversificare i rischi del gruppo e di equilibrare le perdite legate a un
mercato della pubblicità sempre più ballerino. Tutto il settore dei media sta,
infatti, soffrendo per il pesante crollo delle entrate pubblicitarie. L'editore
aveva quindi pensato bene di mettersi al riparo da perdite già preannunciate
investendo una parte del proprio patrimonio in derivati. Le cose però non sono
andate secondo i piani e ora la casa di Londra si trova con un buco in più in
una già massiccia voragine di fine anno. La scorsa settimana i conti
sull'intero esercizio hanno, infatti, rivelato perdite per 90 milioni di
sterline (105 milioni di euro) a fronte di un calo del fatturato sceso a 405
milioni di sterline dai 502 dell'anno prima per il gruppo. La brutta notizia
lascia perplessa la comunità dei lettori che tradizionalmente è orientata a
sinistra ed è abituata a leggere editoriali contro le speculazioni finanziarie.
In più, la brutta batosta arriva proprio nel momento in cui GMG si sta
preparando a dolorosi tagli per riuscire a ridurre i costi. La settimana
scorsa, sempre sulle pagine del Sunday Times, era addirittura stata annunciata
la possibile chiusura dell'Observer, l'altra colonna portante del gruppo.
Paradossalmente il sacrificio dell'Observer, stando alle indiscrezioni di
stampa, avrebbe proprio l'obiettivo di garantire la sopravvivenza di The
Guardian. Finirebbe così triturato dalla crisi finanziaria il più antico giornale
della domenica al mondo. La prima copia dell'Observer uscì, infatti, il 4
dicembre del 1791. Per aprirlo, il suo editore di allora, il londinese W.
Bourne, si fece prestare 100 sterline, dicendo a tutti che avrebbe avuto una
«fortuna veloce».
( da "Stampa, La" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
IL LATO B Intervista Philippe Decouflé Al Crazy Horse nudi
"d'attualità" Il coreografo intellettuale si converte all'eros
"Mi ispiro alla crisi e alle nuove
tecnologie" «È la specialità della maison Costumi? Pochi, le ragazze sono
vestite soltanto di luce» SERGIO TROMBETTA PARIGI La bella manager nel suo
lussuoso ufficio osserva in preda al panico il calare a picco delle quotazioni.
La crisi finanziaria è devastante e lei, sempre più
accaldata e disperata, comincia a spogliarsi. A mano a mano che si sveste,
però, le quotazioni riprendono quota, l'economia torna a tirare. Figurarsi
quando sarà completamente nuda. Voilà: effetto striptease. Nel salottino tutto
velluto rosso e legno laccato rosso e nero che fu di Alain Bernardin, il mitico
padre fondatore, dietro le quinte del «Crazy Horse» in Avenue George V,
Philippe Decouflé, acclamato coreografo della «nouvelle danse», famoso oltre i
confini ballerini per avere messo in scena lo spettacolo di apertura delle
Olimpiadi invernali di Albertville, una grande propensione per la
multimedialità, racconta Désirs, «Desideri», il prossimo spettacolo che firma
come regista al «Crazy Horse» e che va in scena il 21 settembre. Un «intellò»
nel tempio del nudo fra i più famosi di Parigi, fondato nel '51, che ha visto
passare stuoli di belle donne, comprese Dita Von Teese, Pamela Anderson e
Arielle Dombasle. Luogo speciale, i cui spettacoli sono sempre stati profumati
di avanguardia. Lo circondano ragazze dai nomi evocativi come Jade Or, Liv
Menot, Psykko Tico o Zula Zazou. Sono le nipotine di Rosa Fumetto, nostra
gloria nazionale, per chi se la ricorda. Corpi lisci, statuari, sodi, la
schiena arcuata in una vertiginosa «cambrure» che, in parole povere, vuol dire
il petto in fuori e il di dietro spinto molto indietro. Le musiche originali
sono di Fred Pallem, design di Hilton McConnico. Perché una «revue érotique»,
monsieur Decouflé? «Per il piacere. Da molto tempo sono interessato al nudo. Ho
fatto cose astratte per i primi 15 anni della mia carriera. Dopo i giochi
olimpici di Albertville mi avevano proposto uno spettacolo per le "Folies
Bergère". Ho lavorato a un progetto per il "Cirque du Soleil".
Mi sono convinto che sulla mia strada c'era il nudo totale». Com'è articolato
lo spettacolo? «Sono 14 numeri, tutti fissi tranne uno: l'attrazione che cambia
spesso». Ogni numero ha una tematica precisa, come la crisi finanziaria? «Sono argomenti
d'attualità. La crisi finanziaria è una cosa che può coinvolgere il pubblico del "Crazy
Horse", in genere facoltoso, disposto a pagare cifre alte per un posto in
sala. Poi c'è un quadro basato sul gioco di specchi che trasforma il corpo
della donna in qualche cosa di meraviglioso e fantastico. Ed è anche
molto erotico, perché quando si moltiplicano nello specchio, ai fondoschiena si
aggiunge potere di seduzione. In un altro quadro, uso una tecnologia che ho
scoperto da poco. L'idea è di dipingere il corpo con la luce: la ragazza si passa
una mano sul corpo e questo poco per volta cambia colore. Poi ho lavorato
sull'idea dello scanner che elabora le parti delle ballerine: man mano che
scende verso i punti erotici, manda segnali sempre più nervosi. C'è un quadro
sullo spazio con una cosmonauta che scopre sensazioni nuove fuori
dall'atmosfera terrestre. C'è anche un piccolo balletto classico. È molto forte
il potere erotico della danza sulle punte». E i costumi? «I costumi sono
soprattutto scarpe e parrucche, perché per il resto c'è poco o niente. Le
ragazze sono vestite di luce». Sono suoi anche i video che inframmezzano i
diversi numeri? «Sì, sono degli interludi filmati che permettono di cambiare le
scenografie. Sono dei film sui corpi delle ballerine, perché questa è la
materia con cui lavoro qui. Quindi un film sui loro occhi, uno sui piedi, uno
sulle natiche». Già le natiche, la specialità della casa. «Certo il
"Crazy" è molto speciale, lontano dallo standard dello spettacolo
erotico "made in Playboy". In realtà si può essere creativi nel nudo
come in altri campi. Mi piacere lavorare con gente diversa e su progetti
diversi, cambiare in continuazione il mezzo di espressivo». Senza fare
distinzione fra cultura alta e bassa? «È una delle mie caratteristiche. Ho
sempre tentato di gettare passerelle fra le arti popolari e quelle più
intellettuali». Strano destino per un coreografo la cui formazione risale
all'americano Alvin Nikolais, il re dell'astrazione. «Niente affatto, c'è molto
in comune fra Nikolais e il nudo. Per esempio, la possibilità di trasformare e
scomporre i corpi con la luce. Con le tecnologie di oggi c'è modo di fare
molto». Che differenza c'è fra lavorare in un teatro di cabaret e con la sua
compagnia di danza? «La differenza sta nel fatto che qui quel che conta è
incontrare il favore del pubblico. La mia compagnia fa cento, 150 spettacoli
l'anno. Qui se ne fanno 700: tutte le sere due volte per sera, tutti i giorni.
Con le ballerine che si alternano, ovviamente. Vuol dire cambiare metodo di
lavoro». Sensualità, seduzione non devono mancare, è quel che il pubblico
vuole. «Ho cercato di ascoltare le ragazze. Mi sono calato in questo stile
molto particolare della maison. Mi servo della mia sensibilità di uomo
eterosessuale e se una cosa mi eccita, seguo quella strada. Lavoro sulle mie
sensazioni».
( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-08-09 -
pag: 5 autore: INTERVISTA Lorenzo Bini Smaghi Bce Costringere le banche alla
ricapitalizzazione Beda Romano FRANCOFORTE. Dal nostro
corrispondente La crisi finanziaria è scoppiata esattamente due anni fa, nell'agosto del
2007.Nonostante i recenti segnali incoraggianti la situazione rimane incerta.
Lorenzo Bini Smaghi, 52 anni, membro del comitato esecutivo della Banca
centrale europea, è cauto sulle prospettive economiche ed esorta i governi a
ricapitalizzare d'autorità le banche, sempre troppo fragili. Gli ultimi
dati economici sono stati positivi. La ripresa è vicina? Gli ultimi indicatori
di fiducia segnalano un arresto della fase di caduta dell'attività economica
avviata alla fine dello scorso anno. Ma è ancora presto per parlare di una
ripresa sostenuta. Tra qualche giorno avremo i dati relativi al prodotto
interno lordo del secondo trimestre e ci aspettiamo una contrazione, anche se
più lieve di quella dei trimestri precedenti. Nella seconda metà dell'anno ci
dovrebbe essere una progressiva stabilizzazione. Quali sono i rischi più
importanti per il futuro dell'economia? Vedo tre pericoli. Il primo è la
disoccupazione, che dovrebbeaumentare ulteriormente dopo l'estate, quando molti
meccanismi di sostegno andranno a scadere. Ciò rischia di minare la fiducia e
di pesare ulteriormente sui consumi. Il secondo rischio è l'aumento dei prezzi
delle materie prime, che riduce il potere d'acquisto dei paesi avanzati come il
nostro. Le quotazioni hanno ripreso a crescere sulla spinta delle importazioni
delle economie emergenti ma anche della speculazione, alimentata dall'ampia
liquidità. A questo pericolo si aggiunge un terzo rischio per l'economia:
quello di un continuo rallentamento del credito bancario, che potrebbe impedire
la ripresa degli investimenti. L'andamento delle valute non è anch'esso un
pericolo per l'economia europea? Sul fronte degli squilibri globali, non è
cambiato molto rispetto alla situazione precedente la crisi.
Gli Stati Uniti continuano a registrare un disavanzo esterno, anche se in calo,
mentre i paesi asiatici, in particolare
( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-09 - pag: 8 autore: I conti con
( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data:
2009-08-09 - pag: 8 autore:
( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-08-09 -
pag: 15 autore: Bilanci. La deroga sulla svalutazione concessa anche per
l'esercizio 2009 Valore-titoli salvo nel mercato volubile Franco Roscini Vitali
La deroga bis relativa alle svalutazioni dei titoli, disposta dal decreto del
ministro dell'Economia del 24 luglio 2009, pone alcuni problemi operativi. Il
decreto, attuando quanto previsto dal comma 13 dell'articolo 15 del Dl 185/08
(legge 2/09), proroga per l'esercizio 2009 la possibilità di non svalutare i
titoli iscritti nell'attivo circolante dei bilanci delle imprese che seguono le
norme del Codice civile (si veda «Il Sole 24 Ore» del 2 agosto), mantenendo
l'iscrizione al valore dell'esercizio precedente. La disposizione, tuttavia, è
applicabile a condizione che la perdita di valore non sia durevole. L'Oic,nel
documento interpretativo n.
( da "Corriere della Sera" del
10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 10/08/2009
- pag: 6 «New York Times» Le telefonate tra Paulson e
( da "Corriere della Sera" del
10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Corriere della Sera sezione: Spettacoli data: 10/08/2009 -
pag: 39 Singolo «Uprising» (rivolta) anticipa il nuovo
album I Muse tornano e protestano contro la crisi
finanziaria MILANO Cercano di mandarci in paranoia,
in depressione, di bombardarci di droghe con la speranza di nasconderci la
verità. Ma «non riusciranno a costringerci, a umiliarci, a controllarci: noi li
sconfiggeremo ». A tre anni dall'ultimo album, «Black Holes and Revelations »,
i Muse sono pronti a tornare. Più duri e arrabbiati che mai, come
dimostrano le parole di «Uprising», il nuovo singolo in circolazione sulle
radio. «Uprising», ovvero la rivolta, che serve a lanciare l'attesissimo «The
Resistance». Rivolta e resistenza contro l'apocalisse che incombe, per
«riprenderci il potere, perché è arrivato il momento che i gatti grassi abbiano
un attacco di cuore: il loro tempo sta per finire ». Chi siano «i gatti grassi
», i Muse non lo dicono nella canzone. Ci ha pensato però Matthew Bellamy, voce
della band inglese, nonché ispiratore della maggior parte dei testi, a farlo:
dichiarando che «Uprising» è il loro urlo di protesta contro la crisi finanziaria e la politica scellerata delle banche su
hedge fund, derivati e finanza «tossica». Chiarissima è anche la data scelta
per l'uscita dell'album: l'11 settembre. Una data simbolica, quella
dell'attacco alle Twin Towers di New York nel 2001 e della conseguente «guerra
al terrore» scatenata in risposta dal presidente Bush e dall'allora premier
britannico Tony Blair. Personaggi già finiti nel mirino di Bellamy: basti
pensare a «Take a Bow» o ad «Assassin» nella tracklist di «Black Holes and
Revelations». Messaggi a parte, cosa aspettarsi musicalmente da «The
Resistance»? Il singolo «Uprising» è sano, robusto, duro rock, che trae
ispirazione (Bellamy dixit) dalle basi del duo inglese di musica elettronica
Goldfrapp. Ma per capire meglio l'anima dell'album bisogna rifarsi alle (poche)
indiscrezioni uscite dal blindatissimo studio dove è stato registrato, le
Officine Meccaniche di Mauro Pagani sui Navigli milanesi. Sembra che un'intera
orchestra sia stata convocata (o più probabilmente evocata grazie a tracce
digitali e sintetizzatori) per le sessioni di registrazione con la band. Il
risultato è un'opera rock-sinfonica. Maurizio Pluda © RIPRODUZIONE RISERVATA La
band Da sinistra, Matthew Bellamy (chitarra), Dominic Howard (batteria) e Chris
Wolstenholme (basso): il nuovo album dei Muse, «The Resistance», uscirà il
prossimo 11 settembre
( da "Finanza.com" del 10-08-2009)
Argomenti: Crisi
Super-multa di 15 milioni all'ex numero uno di Aig (7
Agosto 2009 - 08:01) MILANO (Finanza.com) - Da