Usa/ Panetta al Senato promette
nuova era alla Cia -punto ( da "Virgilio Notizie" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: estero i
detenuti sospettati di terrorismo per condurre interrogatori ai limiti con la
tortura in carceri segrete. Portando i prigionieri all'estero gli agenti
americani hanno potuto spesso utilizzare le leggi dei Paesi che ospitano le
prigioni. La cosiddetta "extraordinary rendition" è stata usata
decine di volte dalle precedenti amministrazioni.
Cia: Panetta promette fine
"Extraordinary rendition" ( da "KataWeb
News" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che prevede la
consegna di qualcuno con l'obiettivo di infliggergli tortura o azioni da parte
di un altro Stato che viola i nostri valori umani, e' stato vietata dal decreto
esecutivo", ha spiegato. Inoltre, Panetta ha definito
"sbagliata" e ascrivibile alla tortura la tecnica del waterboarding
(annegamento simulato) usata in passato dalla Cia.
In palio per gli studenti un
viaggio in Cambogia ( da "Stampa, La" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: percorsi e
scambi incentrati sui temi dei diritti umani, della cooperazione e della pace -
spiega l'assessore alla Pubblica istruzione Massimo Barbadoro -. Le adesioni
sono state molte e ci spingono a proseguire sulla strada intrapresa». Tra le
idee, uno stage di alternanza scuola-lavoro, che ha già preso avvio al liceo
scientifico Alberti di Valenza e negli istituti superiori Arnaldi (
Strasburgo sta con l'Italia
nella vicenda della mancata estradizione del terrorista ( da "Cittadino,
Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il
governo italiano, col ministro per le politiche comunitarie Andrea Rochi, si
può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la
Commissione Ue ha ribadito anche oggi di non avere la minima competenza ad
intervenire in una questione bilaterale fra un paese dell'
Il documento traccia i paletti
entro i quali gli stati membri devono muoversi ( da "Cittadino,
Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: forti riserve
sulla direzione presa dal dibattito sull'immigrazione", perché il Patto
non affronta di petto i problemi che causano l'immigrazione, e concentra
l'azione politica più sul controllo e la sicurezza che sulla volontà di
garantire i diritti umani. Preoccupazione anche da parte dell'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Battisti, l'Ue rimprovera il
Brasile ( da "Giornale di Brescia" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fra i quali il
rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento
dell'Unione Europea, il governo italiano, col ministro per le Politiche
comunitarie Andrea Ronchi, si può dire molto soddisfatto per la presa di
posizione di Strasburgo: «Spero che il Brasile tenga conto di quanto avvenuto
oggi e non sottovaluti un atto ufficiale del Parlamento europeo»
VENERDI' 6 Scrivere e navigare
BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE 10-1... ( da "Stampa,
La" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ulivo d'Oro Lidh
Italia 2009", sul tema "I diritti umani". Il regolamento prevede
che l'opera non debba superare i 25 versi, deve pervenire in 6 copie, entro le
ore 24 del 20 maggio a LIDH Italia, via Leinì 85, 10155 Torino. Info
368/3660930 o dirittiumani30@alice.it. Briciole di letteratura NOST PIEMONT,
NOSTPIEMONTE@LIBERO.
La scuola parli di diritti
umani ( da "Trentino" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «La scuola parli
di diritti umani» Bridi di "Trentino onlus" all'Istituto tecnico
Pilati CLES. «Quest'anno si celebrano i 60 anni dalla Dichiarazione universale
dei diritti dell'uomo: nella scuola se ne deve parlare perché è nella scuola
che si vive e si crea il futuro».
Parto con mio padre e
divorzierò ( da "Tribuna di Treviso, La" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è una violazione
dei diritti umani: ma non possiamo fare nulla» «Parto con mio padre e
divorzierò» La sposa bambina è tornata ieri a scuola. La Polizia ha interrogato
il padre «Devo partire con mio padre. Ha promesso che non mi lascerà in
Bangladesh, che mi riporterà a Treviso e mi farà divorziare da quell'uomo».
Strasburgo: <Su Battisti
rispettare le sentenze italiane> ( da "Secolo
XIX, Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il
governo italiano, con il ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi,
si può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se
la Commissione Ue ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza ad
intervenire in una questione bilaterale fra un paese dell'
via libera ai medici sceriffi ( da "Tirreno,
Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: norma che toglie
agli immigrati clandestini la possibilità di ricevere cure mediche senza il
pericolo di essere denunciati, che autorizza le ronde padane, e scheda chi è
senza fissa dimora. Il provvedimento varato dal Senato passa ora alla Camera.
L'opposizione lo definisce un attacco inumano, barbarico e razzista ai diritti
umani e ai principi della Costituzione. ANDREANI a pagina
"immigrati, no al
medico-spia" - alessandra paolini ( da "Repubblica,
La" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani».
E dai microfoni di Red Tv il governatore del Lazio racconta cosa vorrebbe: «Mi
piacerebbe un paese più serio: più risorse alle forze dell´ordine, più stazioni
ai carabinieri ma anche più politiche di coesione e integrazione». In attesa
del responso della Camera, in tanti sono già convinti che gli estremi per
ricorrere alla corte costituzionale da parte delle regione,
oggi fassino, di pietro e
ferrero ( da "Nuova Sardegna, La" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: alla Fiera a
Cagliari - al dibattito "Diritti umani e medicina". Presente Gino
Strada di Emergency. RIFONDAZIONE. Alle 11, al Hotel Mediterraneo di Cagliari,
il segretario nazionale Paolo Ferrero incontra gli elettori. PDL. Il capogruppo
al Senato Maurizio Gasparri sarà oggi a Furtei, ore 12, e villacidoro, ore 16.
Sul caso Battisti monito al
Brasile da Strasburgo ( da "Arena, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fra i quali il
rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento
dell'Ue, il ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi si dice molto
soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue
ha ribadito di non avere la minima competenza a intervenire in una questione
bilaterale fra un Paese dell'Unione e un Paese terzo.
Il vicesegretario Pd: su questi
temi noi dobbiamo invertire la linea. Non basta solo il buonsenso, serve
durezza con la criminalità ( da "Unita, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: mancanza di
rispetto nei confronti dei più elementari diritti umani» il controllo salta.
Complice anche la visita al centro di permanenza di Lampedusa fatta dieci
giorni fa dal vicesegretario del Pd. Le politiche sull'immigrazione della
destra la sorprendono? «È comprensibile che si governi da una posizione di
destra, ma loro pensano solo a impugnare una bandiera per costruirsi un'
Miliband secreta le torture a
Binyam ( da "Riformista, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: avallare la
tortura o il mancato rispetto dei diritti umani e civili». In più, concludendo
il suo applaudito intervento, Hague ha espresso la speranza che «la nuova
amministrazione Usa riveda la decisione, cancellando il vincolo di segretezza
dato che i giudici hanno detto che la sicurezza nazionale non è a rischio».
Venerdì 6 febbraio Santa
Dorotea. In questo giorno il nuovo Martirologio promulgato nel 200... ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Prima di morire
fu sottoposta ad atroci tormenti con l'aculeo, strumento di tortura con cui
venivano tirati piedi e mani. Il patronato è giustificato da una gentile
leggenda. Mentre la santa veniva condotta al martirio, il pagano Teofilo le
disse: "Sposa di Cristo, mandami rose e mele dal giardino del tuo sposo,
dal Paradiso".
cooperazione, parlano le ong ( da "Repubblica,
La" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: esclusione e
alla marginalità sociale e la tutela dei diritti umani». Rocco Conte, portavoce
del Coordinamento delle Ong e delle associazioni di solidarietà internazionale
della Campania, coglie grossolani errori di geografia nel racconto dei
progetti: «Comé e Houeyogbé - ammonisce - sono municipalità dello Stato africano
del Benin, e sono piuttosto lontani dalla costa caraibica.
STRASBURGO - Il Parlamento
europeo ha chiesto al Brasile di tenere conto delle sentenze emesse in Italia
su Cesare Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto che il parte ( da "Adige, L'" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fra i quali il
rispetto della legalità e dei diritti umani STRASBURGO - Il Parlamento europeo
ha chiesto al Brasile di tenere conto delle sentenze emesse in Italia su Cesare
Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto che il partenariato con
l'Ue è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della
legalità e dei diritti umani.
Gino Strada: norma stolta e
perversa La cura è un diritto ( da "Unita, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «Anche di fronte
all'inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono
certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate,
nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani». IL CASO
Camici bianchi in rivolta: Non
denunceremo nessuno ( da "Unita, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Una violazione
dei diritti umani e di tutte le normative europee. E poi c'è altro: assicurare
l'accesso alla salute ai migranti significa anche creare presidi sociali e
politici. Strutture di contatto. Se si svuotano, perdiamo il polso di una
realtà con cui è importante restare in relazione».
Battisti, Bruxelles al Brasile:
tenere conto delle sentenze ( da "Unita, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fra i quali il
rispetto della legalità e dei diritti umani. La Commissione Ue ha ribadito
anche di non avere la minima competenza ad intervenire in una questione
bilaterale fra un paese dell'Unione e un paese terzo. E mentre il Parlamento
europeo si appresta a trasmettere la risoluzione dei quattro principali gruppi
politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen,
la tortura è un uomo chiuso nel
plexiglas - sara chiappori alle pagine xviii e xix ( da "Repubblica,
La" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Pagina I -
Milano Il teatro La tortura è un uomo chiuso nel plexiglas SARA CHIAPPORI ALLE
PAGINE XVIII E XIX SEGUE A PAGINA XVIII
Non dimentichiamo che l'etica
cristiana è contro l'accanimento ( da "Unita, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: insieme, possono
concorrere a rendere più coesa e umana la società». E il diritto a morire? «La
tradizione dell'etica cristiana è contro l'accanimento terapeutico. Occorre
riflettere su cosa sia oggi la vita. Non rischia di diventare semplicemente un
idolo? Rivendico il diritto a non avere risposte.
europarlamento con l'italia
sull'estradizione di battisti ( da "Messaggero Veneto, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e dei diritti
umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Unione europea, il governo
italiano, col ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi, si può dire
molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la
Commissione Ue ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza a
intervenire in una questione bilaterale fra un paese appartenente all'
i medici denunceranno i
clandestini no dal friuli: non siamo delatori ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ai diritti
umani, mentre molte perplessità sono state sollevate dai medici. «Non
diventeremo mai dei delatori», dice il presidente dell'Ordine dei medici di
Udine, Luigi Conte. «Da oggi i camici bianchi potranno denunciare gli immigrati
clandestini per legge, ma - afferma Conte - la medicina è un'altra cosa: deve
restare libera e indipendente»
Battisti, l'Ue incalza il
Brasile: <Tenga conto delle sentenze> ( da "Eco di
Bergamo, L'" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il
governo italiano, col ministro per le Politiche comunitarie Andrea Rochi, si
può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la
Commissione Ue ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza per
intervenire in una questione bilaterale fra un Paese dell'
battisti, l'ue si schiera con
l'italia ( da "Messaggero Veneto, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ue è fondato su
una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei
diritti umani. Battisti, come è noto, è stato condannato all'ergastolo in
quanto ritenuto responsabile di vari delitti, tra cui l'uccisione del
maresciallo Antonio Santoro, comandante della guardie carcerarie di Udine,
avvenuta nel giugno 1978.
<Ma così si calpestano la
dignità e i diritti> ( da "Eco di Bergamo, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Non rispetta i
valori insiti nella carta dei diritti umani europea che riconosce come diritto
inalienabile quello alla salute per tutti senza distinzione. In questo momento
in cui la povertà genera conflitti sociali, dobbiamo invece lanciare messaggi
chiari di prossimità a tutte, e dico tutte, le persone in difficoltà».
Bertone <A nessuno va negata
la vita> ( da "Eco di Bergamo, L'" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: umana», ha detto
ieri da Madrid, ricordando il pensiero di Benedetto XVI, il cardinale Tarcisio
Bertone. In una conferenza sui diritti umani e il pontificato di Benedetto XVI,
Bertone ha ribadito anche che «la dignità dell'essere umano, tema chiave di
tutta la dottrina sociale della Chiesa, implica fra l'altro il rispetto della
vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale»
La Ue: Il Brasile tenga conto
delle sentenze su Battisti ( da "Provincia Pavese, La" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il
governo italiano, col ministro per le politiche comunitarie Andrea Rochi, si
può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la
Commissione Ue ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza ad
intervenire in una questione bilaterale fra un paese dell'
Quei manager che si tagliano lo
stipendio ( da "Giornale.it, Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Feed RSS
Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta
torture. Bravo Obama, ma come la mettiamo con l'Iran? "L'America non
tortura", ha dichiarato ieri Obama rinfrancando chi ha sempre visto
nell'America un baluardo di civiltà, saldamente ancorato ai valori della
democrazia e della Costituzione.
Battisti, monito di Strasburgo ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il
governo italiano, col ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, si
può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la
Commissione Ue ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza a
intervenire in una questione bilaterale fra un paese dell'
suoni, video e un uomo nel
plexiglass per raccontare la ferocia della tortura ( da "Repubblica,
La" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: video e un uomo
nel plexiglass per raccontare la ferocia della tortura I romani Santasangre al
Pim si ispirano a George Orwell Non ci interessano le teorie. Vogliamo
coinvolgere il pubblico e puntiamo alla sua pancia, non alla testa sara
chiappori Un collettivo nel senso più puro e meno nostalgico della parola.
Al Leonardo <I giganti della
montagna>, fantasmi e suggestioni di tragica umanità ( da "Giornale.it,
Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: testo della
tortura». Cui si aggiunge l'idea, nata anche dal fatto che Pirandello voleva
intitolare il dramma «I fantasmi», che i protagonisti possano essere tutti dei
morti. Si entra, dunque, davvero in un regno dei morti sin dalla prima scena,
con lamenti, urla e voci lontane, che proprio da una stanza di torture possono
provenire o dall'
obama crea un consiglio per le
religioni ( da "Tirreno, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ha sottolineato
che il presidente Barack Obama ha proibito «le rendition straordinarie, quando
un detenuto è inviato altrove per essere torturato o subire azioni che violano
i diritti umani». Panetta ha anche dichiarato che la tecnica del
"waterboarding" (annegamento simulato) durante un interrogatorio
equivale a tortura.
Sorpresa annunciata nel
thriller di Quaid ( da "Corriere della Sera" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: indaga su un
serial killer che tortura e uccide le sue vittime, mettendo pure un cartello:
Vieni a vedere, citazione dell'Apocalisse. Nel buio fisico di una America al
buio morale, il film usa il bravo Dennis Quaid anche se manca, dopo tanto
esborso di sadica violenza, un adeguato biblico finale: la sorpresa è
annunciata.
Panetta, screening sulle consulenze ( da "Sole 24
Ore, Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: quello di
Merrill all'11 dello stesso mese: tempi in cui i due istituti erano nel pieno
della tempesta finanziaria e avevano già concluso gli accordi con i compratori.
L'ANNUNCIO Ai senatori: non più «extraordinary renditions» di presunti
terroristi verso Paesi dove non esiste il rispetto dei diritti umani Sotto
esame. Leon Panetta AFP
Nel Lazio non potremo che dare
indicazioni ai medici del servizio sanitario nazionale affinch&... ( da "Messaggero,
Il (Metropolitana)" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «È una palese
violazione dei diritti umani», protesta. Qualora la norma dovesse essere
definitivamente approvata, l'assessore, che di recente ha lasciato
Rifondazione, chiederà al presidente Marrazzo «di assumere iniziative per
evitare che i medici e gli infermieri del Lazio diventino spie».
STRASBURGO - Il Parlamento
europeo, anche se solo con una cinquantina di eurodeputati rimasti nel po... ( da "Messaggero,
Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: i quali il
rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento
dell'Ue, il governo italiano, col ministro per le politiche comunitarie Andrea
Ronchi, si può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo,
anche se la Commissione Ue ha ribadito di non avere la minima competenza ad
intervenire in una questione bilaterale fra un Paese dell'
Con Obama una nuova era ( da "Tempo, Il" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La stessa storia
personale del presidente Obama - ha concluso Iorio - rappresenta il
concretizzarsi del "sogno americano" e quello che esso è stato, è, e
sarà per tutto l'Occidente in termini di progresso, diritti umani, di
pluralismo e di inclusione sociale. La sua presidenza quindi apre un new day
per gli Stati Uniti ma anche per l'Europa e per il resto del mondo».
L'Assessorato provinciale alla
cultura, pubblica istruzione, pace e diritti umani assieme al co... ( da "Resto del
Carlino, Il (Rovigo)" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract:
I medici potranno denunciare
i... ( da "Giornale.it, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: violasse o
impedisse la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale, allora
sarebbe un mancato rispetto della persona umana, ma questa norma non lo
impedisce". Lo dice il Presidente del Senato, Renato Schifani, replicando
in aula a Daniele Bosone del Pd che aveva denunciato "la lesione dei
diritti umani" e che per questo solleva dubbi sull?ammissibilià dell?
Baby sposa <Violato ogni
diritto> ( da "Corriere del Veneto" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è stata
riaffidata alla famiglia e i genitori hanno deciso di riportarla in Bangladesh
per divorziare. «C'è da chiedersi - afferma il sindaco - se la magistratura non
abbia strumenti validi per sottrarla alla volontà dei genitori. Io non posso
accettare questa cultura. è un caso evidente di violazione dei diritti umani».
Lui voleva uccidere io no, finì
a botte ( da "Tempo, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: replicando a
Battisti il quale sostiene che le accuse sarebbero state estorte a Mutti «con
la tortura». «Ci siamo scontrati nel
Il fondatore dei Pac:
"Nessuna pressione per accusare Battisti" ( da "Adnkronos" del 06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La replica del
testimone chiave Pietro Mutti all'ex compagno di militanza: "Nessuna
tortura". Dal Brasile Battisti aveva sostenuto che le accuse contro di lui
gli sarebbero state estorte. Europarlamento: ''Brasile tenga conto delle
sentenze in Italia'' commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo
aggiornamento: 06 febbraio, ore 08:42
M.O./ Procura di Ankara accusa
Israele di genocidio. ( da "Virgilio Notizie" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: specificando che
il procedimento viene aperto secondo l'articolo 13 del codice penale turco, che
punisce chi commette genocidio e tortura, anche se il crimine è perpetrato in
un altro Paese. Contro i vertici dello Stato israeliano secondo il quotidiano è
stata aperta una inchiesta per l'attacco alle popolazioni civili condotto
durante l'ultima crisi sulla striscia di Gaza.
Sicurezza/ Pediatri contro ddl:
Grave viola i diritti dei ( da "Virgilio Notizie" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti
dell'uomo e, in particolare, dell'infanzia". Richiamandoci alla Convezione
sui diritti dei minori in Italia riteniamo come pediatri che l'introduzione di
questa norma rappresenti una grave violazione dei diritti dei minori
migranti" dichiara Michele Gangemi, presidente dell'ACP, che aggiunge che
"è nostra responsabilità di medici opporci a questo modifica di legge che
va
Campobasso: Continua il viaggio
del presidente Iorio negli Usa ( da "Sannio Online, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e quello che
esso è stato, è, e sarà per tutto l?Occidente in termini di progresso, diritti
umani, di pluralismo e di inclusione sociale. La sua presidenza quindi apre un
new day per gli Stati Uniti ma anche per l?Europa e per il resto del mondo?.
"Ci sta un canadese, un
nigeriano ed un napoletano" ( da "Napoli.com" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sotto la guida
dei volontari YAP e dei docenti coinvolti, hanno preparato lavori
sull'integrazione ed i diritti umani, che verranno presentati al pubblico.
Invitato dalla scuola media Guido Dorso, parteciperà alla giornata il prof. De
Mario, docente di storia del rinascimento della Federico II. Sarà presente
l?assessore Renato Carcatella.
L'interruzione della vita non
può essere legittimata ( da "Avvenire" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: al limite
mascherandola con un velo di pietà umana»: lo ha affermato ieri a Madrid,
ricordando il pensiero di Benedetto XVI, il segretario di Stato vaticano cardinale
Tarcisio Bertone, mentre in Italia è alta l'attenzione sul caso di Eluana
Englaro. In una conferenza sui diritti umani e il pontificato di Benedetto XVI,
Bertone ha ribadito anche che «la dignità dell'
<I diritti umani figli
dell'Occidente cristiano> ( da "Avvenire" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in primo piano
la libertà religiosa e la tutela della famiglia «I diritti umani figli
dell'Occidente cristiano» DI FABRIZIO MASTROFINI L a Chiesa ha il diritto di
intervenire sui temi che coinvolgono la vita delle persone, chiede il rispetto
della libertà religiosa, ribadisce che «i diritti umani nascono dalla cultura
europea occidentale, di indubbia matrice cristiana».
A gennaio 35 morti nel Canale
di Sicilia ( da "Manifesto, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ricercatrice
dell'organizzazione per i diritti umani secondo cui le intese tecniche tra i
due Paesi vanno avanti dall'accordo di cooperazione firmato nell'agosto 2007
per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, in particolare in
riguardo al pattugliamento congiunto nelle acque del Mediterraneo.
Esplode la rivolta: Tutti
obiettori ( da "Manifesto, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ne è convito
pure Gino Strada, fondatore di Emergency, sicuro che «anche di fronte
all'inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa», i
medici italiani agiranno «nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel
rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani». Speriamo.
Chiudere il cpt di Lampedusa
Vota anche la destra ( da "Manifesto, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: non si
rispettano i più elementari diritti umani, come quello a una vita dignitosa. Il
rapporto è il riassunto di quanto visto e annotato nelle visite compiute da
diverse delegazioni della Commissione libertà civili dell'Eurocamera tra il
2005 e il 2008 nel Cpt di Lampedusa, in quelli spagnoli di Ceuta e Melilla e
delle Canarie, in quello di Parigi e poi in alcuni centri di Malta,
Amnesty: No al Trattato con
l'Italia ( da "Denaro, Il" del
06-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tutelerebbe i
diritti dei migranti trattenuti in condizioni inumane "Ancora una volta si
garantiscono finanziamenti alla Libia, senza chiedere garanzie sul rispetto dei
diritti umani e del diritto d'asilo per migranti detenuti in condizioni
disumane, torturati, trasportati a sud nei container e infine rivenduti a
trafficanti che chiedono loro fino a 500 dollari per riportarli sulla
costa"
Congo, l'inferno nel nostro
corpo ( da "Corriere.it" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Donne torturate
con bastoni, coltelli, baionette esplose dentro i loro corpi rimasti senza
vagina, vescica, retto. Ragazze alle quali devo dire: mademoiselle, lei non ha
più un apparato genitale, non diventerà mai una donna». Dieci anni fa, una
giovane violentata a cento metri da qui si è trascinata da lui.
Sit in, appelli e messaggi:
l'Italia si schiera con il Quirinale ( da "Unita, L'" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: volete la
tortura!». Appesi al collo hanno cartelli che attaccano la scelta «vergognosa» del
governo. Su quello di Pannella c'è scritto: «Banda di torturatori». «Pdl,
partito dei lefevriani» su quello di Marco Cappato. E grande è il sostegno al
presidente della Repubblica che non ha firmato il decreto: «Napolitano non
mollare,
soru e de matteis oggi a
sant'elia ( da "Nuova Sardegna, La" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: alla Fiera a
Cagliari - al dibattito "Diritti umani e medicina". Presente Gino
Strada di Emergency. PARTITO SOCIALISTA. Il candidato alla presidenza della
Regione, Peppino Balia, parteciperà domani agli incontri del segretario
nazionale Riccardo Nencini con gli elettori. L'appuntamento è alle 11,
all'Hotel Mediterraneo di Cagliari.
diritti umani, scontro tra
mosca e ue - leonardo coen ( da "Repubblica, La" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Esteri Diritti
umani, scontro tra Mosca e Ue Barroso: "Preoccupati per gli omicidi
politici". Putin: voi maltrattate gli immigrati Il presidente della
Commissione ha ricordato i recenti assassini di giornalisti Il premier russo:
"Conosciamo lo stato dei sistemi carcerari di certi paesi europei"
LEONARDO COEN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA -
MEDICI C'È chi DISUbbidisce ( da "Unita, L'" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: In spregio ai
più elementari diritti umani, è passata la legge che, di fatto, spingendo i
medici a farsi delatori, nega le cure ai «clandestini». E fa ancora più disgusto,
tutto questo, se si pensa che chi l'ha voluta sono gli stessi che, nel caso di
Eluana, si riempiono la bocca con la salvezza dell'umano - l'unica traccia
coerente,
Il teologo Castillo a Sezano ( da "Arena, L'" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: chiesa e dei
diritti umani, alla luce di un suo recente studio, «La Iglesia y los Derechos
Humanos», edizioni Desclee-Bilbao, che verrà presto tradotto e pubblicato in
italiano da Gabrielli Editori. L'occasione della relazione in quella che è
considerata la prima università del Bene Comune è la chiusura delle
celebrazioni per i 60 anni della dichiarazione universale dei diritti umani.
denunciare i clandestini? no
dei medici - sonia papuzza ( da "Repubblica, La" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: docente di
Diritto privato e di Diritti umani presso l´Università di Palermo: «Le Regioni
in ambito sanitario hanno il potere di derogare alle norme nazionali. La Puglia
l´ha già fatto». E non è l´unico aspetto legale della questione. «Se un medico
denuncia un clandestino - continua il docente - rispetta la legge ma viola il
codice deontologico e l´
Le proteste Sit-in davanti a Palazzo... ( da "Giornale.it,
Il" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E ancora: «Ma
quale cura, per Eluana volete la tortura». Poi, alla spicciolata, cominciano ad
arrivare sotto la Galleria Colonna esponenti e militanti del Pd, del Prc, della
sinistra, dei verdi, dei socialisti. Spunta anche Silvio Sircana, ex portavoce
di Prodi e ora senatore Pd: «Sono indignato, è doveroso protestare».
Milioni di telecamere vi spiano
Per i Lord è allarme Grande Fratello ( da "Riformista,
Il" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti, della
Corte Europea dei Diritti Umani e ora del comitato del Lords. Insomma, se le
accuse decadono e non si viene perseguiti in giudizio, tutti i dati sensibili
dovranno essere distrutti. Inoltre, viene raccomandata l'adozione di nuovi
criteri di verifica, anche attraverso ispezioni, rispetto all'ottenimento e al
trattamento dei dati sensibili da parte di ditte private al
La guerra al terrore di Obama
alla prova delle famiglie dell'11/9 ( da "Riformista,
Il" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Far giustizia e
vincere sui terroristi, ma nel rispetto dei diritti umani e delle leggi
internazionali. I nuovi capi dell'Intelligence e i nuovi consulenti legali di
Barack Obama stanno facendo i salti mortali per conciliare le due esigenze,
come si vede dalle audizioni in parlamento per la conferma di Leon Panetta a
capo della Cia.
Vilipendio? Silvio non è
secondo a Tonino la posta di zoro ( da "Riformista,
Il" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: loro voti
calpesta i diritti umani di tutti? Circolo Pd Italians È la cosa che mi chiedo
più spesso anch'io, soprattutto in questi giorni di escalation razzista e
fondamentalista. E la risposta è no, apparentemente no. Chi ha votato
Berlusconi e Lega li ha votati proprio per questo, per annientare il diverso,
per sentirsi protetto nel proprio sfrenato e ignorante individualismo.
Russia-Ue, scontro sui diritti
umani ( da "Eco di Bergamo, L'" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: scontro sui
diritti umani --> Sabato 07 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 10 e-mail print
MOSCASi è trasformato in un imbarazzante scambio di accuse sul tema dei diritti
umani quello che doveva essere l'incontro del disgelo tra Russia e Ue dopo le
tensioni legate alla guerra in Georgia e alla crisi del gas tra Mosca e Kiev:
al di là della ripresa del dialogo,
Petruzzelli, il nazismo e il
castello di Bu-Bu Sette ( da "Secolo XIX, Il" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani.
Al Seminario vescovile di Albenga si terrà alle ore 17 il seminario "Un
punto di partenza: I Diritti Umani". Ska party al Raindogs. Sul palco del
circolo in via Chiodo a Savona si esibirà il gruppo Blu Young Monkeys (ore 22).
Ballo liscio.
Il giuramento di Ippocratevieta
la delazione dei medici ( da "Secolo XIX, Il" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E vorrei che
questo testo come gli articoli fondamentali della Costituzione o la
Dichiarazione dei Diritti Umani, stesse di fronte a noi costantemente. Non è
un'invenzione del diritto alla privacy. Ci sono regole che segnano la
differenza tra la civiltà e la soglia oltre la quale, o prima della quale -
ognuno scelga la dizione che preferisce - non è consentito andare.
<Psichiatria> Mostra in
centro ( da "Giorno, Il (Como)" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: chiesa di San
Francesco in largo Spallino 1, viene inaugurata la mostra «Psichiatria: un
viaggio senza ritorno», organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti
Umani. L'esposizione, che rimarrà allestita fino al 22 febbraio (ingresso
libero 10-21) ripercorre le tappe della storia della psichiatria. Image:
20090207/foto/1169.jpg
Medici anticlandestini una
norma barbara FRANCESCO COMINA ( da "Adige, L'" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il primo presidente
nero nella storia degli Stati Uniti inizia il mandato promettendo la chiusura
di Guantanamo, la fine della tortura e un dialogo aperto con il mondo islamico.
Parla a tutti gli americani ricordando che fino a 50 anni fa i neri non
potevano nemmeno ordinare un caffè in un bar. CONTINUA A PAGINA 63 07/02/2009
Dai pediatri ai cattolici agli
internisti si allarga la protesta medica contro la legge ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è una disastrosa
regressione sociopolitica sui diritti dell'uomo e, in particolare,
dell'infanzia e rappresenti una grave violazione dei diritti dei minori
migranti». dichiara Michele Gangemi, presidente dell'Acp. «Per noi disobbedire
è un dovere morale», aggiungopno i medici internisti della Fadoi (Federazione
delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti)
Stranieri irregolari in
ospedale Pd e Verdi: no alla denuncia ( da "Corriere
Alto Adige" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di calpestare i
più elementari diritti umani. «Chi non ha un valido documento di soggiorno non
si rivolgerà alle strutture sanitarie e questo mette a rischio la salute
pubblica». A difesa del governo si schiera invece il presidente di An,
Alessandro Urzì: «L'Alto Adige non potrà certo rifiutarsi di applicare la legge
nazionale: i clandestini sono clandestini a Bolzano come a Roma.
Tra Putin e Barroso scontro sui
diritti umani ( da "Sole 24 Ore, Il" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il premier
ribatte Tra Putin e Barroso scontro sui diritti umani Antonella Scott MOSCA
Nell'occasione in cui avrebbero dovuto riavvicinarsi dopo la guerra in Georgia
dell'estate scorsa e dopo la crisi del gas di inizio anno, Russia e Unione
Europea si sono invece ritrovate a scambiarsi accuse in tema di diritti umani.
Che fine avrebbero fatto Alina
e il piccolo che aveva in grembo se fossero incappati nell... ( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: appello ai
medici ternani a entrare in sciopero per non assistere impotenti a una norma
che porterà chi non ha i documenti a rinunciare alle cure sanitarie. Non curare
i clandestini -aggiunge- oltre che calpestare uno dei diritti umani
fondamentali, significa mettere a rischio l'intera comunità. Favorendo il
moltiplicarsi di ambulatori clandestini».
Provinciali sciatori in tempo
di crisi S ono sconvolto dall'articolo apparso ieri, 6 febbraio,
<Provinciali pagati per andare a sciare> ( da "Adige, L'" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Siamo ora
travolti da una legge odiosa che colpisce la dignità umana e il diritto alla
salute di centinaia di migliaia di persone. Non credo ci sarà la stessa
mobilitazione dei cattolici schierati per la difesa della vita contro il
diritto di Eluana, né ho paura ci sarà un altrettanto dura reazione da parte di
chi ha difeso il diritto di Eluana.
Godelli: <Mai soldi per il
Regina Pacis> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani»
aggiornati all'anno 2008. «Ma questo non significa che abbia avuto o che debba
ottenere necessariamente gli stanziamenti », dice. E a cosa serve allora?
«Serve a dimostrare che la fondazione del religioso è una delle tante onlus e
organizzazioni non governative che si occupano della promozione e della difesa
dei diritti umani e che ha i titoli per essere inserita nell'
<Sosteniamo chi rappresenta
la Pace> ( da "Corriere del Veneto" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per un ideale
che non può non essere condiviso: il rispetto della libertà e dei diritti
umani. Per questo diciamo che il nostro sogno è un Tibet indipendete in una
Cina più Libera. Questo è il messaggio che vorremmo far arrivare dall'altra
parte dell'Oceano, depurato dalle pur comprensibili debolezze di qualcuno per i
timori di generiche ritorsioni.
SCADE il 28 febbraio il termine
entro cui è possibile richiedere i contribut... ( da "Resto del
Carlino, Il (Cesena)" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei diritti
umani e della solidarietà internazionale e nei progetti di cooperazione e
solidarietà internazionale. In particolare, possono farne richiesta le
fondazioni, le associazioni, i gruppi e i comitati regolarmente costituiti con
un proprio statuto approvato dai soci, nel quale siano definite le finalità e
gli scopi e sia esclusa qualsiasi finalità di lucro,
<E' scontro fra poteri Chi
vince si rafforza l'altro si ridimensiona> ( da "Resto del
Carlino, Il (Bologna)" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Qui si parla di
diritti umani fondamentali». Palazzo Chigi non molla. «Ed è suo diritto». Ma un
provvedimento d'urgenza sarebbe stato in contrasto con sentenze passate in
giudicato. «Sono convinto che la Cassazione sia andata oltre i suoi poteri. Ha
fatto legislazione, ha preso decisioni normative».
MOSCA Anche l'Europa ha
problemi con i diritti umani è l... ( da "Messaggero,
Il" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Europa ha
problemi con i diritti umani» - è la risposta piccata di Vladimir Putin a Jose
Manuel Barroso, ieri a Mosca con 9 Commissari dell'Unione per un incontro col
premier russo. Che doveva segnare la ripresa dei "buoni rapporti"
diplomatici tra Mosca e Bruxelles dopo la guerra in Georgia ad agosto, quella
del gas con Kiev a gennaio.
Ue-Russia, scontro sui diritti
umani ( da "Corriere della Sera" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: pag: 15
categoria: REDAZIONALE Scambio di accuse Ue-Russia, scontro sui diritti umani
Il Commissario Ue Barroso (foto qui accanto) ha espresso «una certa
preoccupazione» dell'Europa rispetto alle uccisioni di giornalisti e difensori
di diritti umani in Russia: lo ha fatto a conclusione di un incontro con Putin
a Mosca.
Obama sfida Guantanamo ( da "Manifesto,
Il" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una prigione
dove non sono stati rispettati i più elementari diritti umani. «Il giudice
Susan Crawford ha ritirato le accuse» contro al-Nashiri, ha detto il portavoce
del Pentagono, Geoff Morell. Le accuse, comunque, potrebbe essere ristabilite
in qualsiasi momento. E il detenuto, di origine saudita, rimane in prigione.
Englaro/ Beppino: Tormento
senza fine, ma vado avanti ( da "Virgilio Notizie" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura
disumana" di fronte alla quale Beppino Englaro "stringe i denti"
e va avanti "per quello che non è il bene, ma il minore dei mali ormai
possibili per Eluana". In tre colloqui con Rapubblica, Corriere della Sera
e La Stampa, lo sfogo del padre della giovane donna in coma vegetativo da 17 anni:
"Ormai posso sopportare tutto.
Albenga: convegno "Un
punto di partenza: I Diritti Umani" ( da "Savona
news" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Un punto di
partenza: I Diritti Umani" Questa mattina, la Caritas Diocesana di Albenga
Imperia, in collaborazione con il Cesavo, nel seminario vescovile di Albenga, a
partire dalle 9.30, organizza un convegno sul tema "Un punto di partenza:
I Diritti Umani". Obiettivi della giornata: Sensibilizzare e far
riflettere la collettività,
WILLIAMSON, SU SHOAH CAMBIO
IDEA SE AVRO' PROVE ( da "Agi" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: esprime anche
una severa condanna dei Diritti umani, poiche' a suo avviso "quando i
diritti umani vengono intesi come un ordine obiettivo, che lo Stato deve
imporre, si arriva sempre ad una politica anticristiana". In riferimento
alla Fraternita' di San Pio X, alla quale appartiene, il vescovo dichiara di
non volere "in nessun caso causare ulteriori danni alla Chiesa e alla
Fraternita'
Il mondo cattolico: delatori
mai ( da "Avvenire" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: i pediatri di
Cipe e Acp, i medici di famiglia dello Snami, quelli dei pronto soccorso del
Simeu, gli infermieri dell'Ipasvi. (L.Liv.) L'Osservatore romano: «no alla
violazione dei diritti fondamentali». Saraceni, Medici cattolici: non abbiamo
la cultura della denuncia Caritas: disatteso il diritto alla salute
Il diritto alla salute non
ammette disparità ( da "Avvenire" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: DENUNCIA DEGLI
IRREGOLARI Il diritto alla salute non ammette disparità CARLO CARDIA È
necessario dire che quanto avvenuto l'altro giorno al Senato è un fatto grave e
ingiusto. Un minimo di saggezza e umanità chiederebbe il mantenimento della
norma, contenuta nel Testo Unico sull'immigrazione, che esonera i medici dal
denunciare gli immigrati clandestini che ricorrono alle loro cure.
El padre de Eluana califica de
"tortura inhumana" la situación de su hija ( da "Pais, El" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura
inhumana" la situación de su hija Beppino Englaro crítica los intentos del
Gobierno de Silvio Berlusconi para detener la muerte de Eluana, de 38 años EFE
- Roma - 07/02/2009 Vota Resultado 36 votos Comentarios - 26 Beppino Englaro,
padre de Eluana, la italiana en estado vegetativo a quien se le retira
paulatinamente la alimentación asistida para permitirle morir,
Cittadinanza onoraria al Dalai
Lama (2) dichiarazione dell'assessore Zanella ( da "Sestopotere.com" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: costante impegno
del Comune di Venezia nella difesa dei diritti umani ha rilasciato la seguente
dichiarazione: "Il Centro Pace del Comune di Venezia nel 2008, durante la
resistenza del popolo tibetano ha raccolto l'appello lanciato da circa
venticinque associazioni pacifiste territoriali promuovendo una serie di
iniziative a sostegno dell'indipendenza del 'popolo delle montagne'
Contributi comune di Cesena per
iniziative in favore della pace e della solidarietà ( da "Sestopotere.com" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei diritti
umani e della solidarietà internazionale e nei progetti di cooperazione e
solidarietà internazionale. In particolare, possono farne richiesta le
fondazioni, le associazioni, i gruppi e i comitati regolarmente costituiti con
un proprio statuto approvato dai soci, nel quale siano definite le finalità e
gli scopi e sia esclusa qualsiasi finalità di lucro,
Partono gli incontri di
biodanza ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Festival dei
Diritti Umani presentano la prima serata di incontri di Biodanza, alla quale ne
seguiranno altri 4. Le serate saranno condotte da Mara
D'Ambruoso,"insegnante di Biodanza" presso la scuola Sistema Rolando
Toro di Vicenza.Ha conseguito le specializzazioni in : Biodanza per bambini e
adolescenti presso la scuola di Bologna ,
MATTEO BOSCO BORTOLASO NEW YORK. BARACK
OBAMA INTENDE SUPERARE AL PIù PRESTO TUTTI GLI OSTAC... ( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: confessato
soltanto perché era stato torturato durante gli interrogatori. La Cia ha
confermato che il presunto terrorista era stato sottoposto a waterboarding, la
simulazione d'annegamento etichettata ormai come tortura. La sua confessione, quindi,
perde valore legale. Con lo stop temporaneo del caso al-Nashiri, viene
completato l'ordine esecutivo firmato da Obama il 22 gennaio scorso,
Il Vaticano: delusione dal
Colle Una legge di grande coraggio ( da "Gazzettino,
Il" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani
sono universali, inviolabili e inalienabili» dichiara il responsabile
dell'associazione, Giovanni Paolo Ramonda, auspicando che il Presidente della
Repubblica «risponda immediatamente a favore di Eluana». Ma il teologo tedesco
Hans Kung invita alla moderazione: «Da un punto di vista giuridico in una
democrazia anche la Chiesa e le autorità ecclesiastiche devono ubbidire
Englaro/ Anche i Liberal Pd al
sit in di protesta a palazzo... ( da "Virgilio Notizie" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: violazione
cinica e brutale dei diritti umani e dei dettami costituzionali ed è
un'insopportabile limitazione per legge della libertà personale di un individuo
specifico". "Ribadendo tutto il nostro rispetto per i sentimenti
della famiglia e la nostra volontà di non strumentalizzare una situazione così
dolorosa ai fini della battaglia politica - si legge in una nota dei liberal Pd
-
Immigrati/ Da ieri sera a
Lampedusa presenta una ( da "Virgilio Notizie" del
07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che vada
affermato il diritto a tutelare i migranti presenti nei due centri dell'isola,
consentendogli una difesa legale adeguata e un collegamento con l'esterno che
garantisca il rispetto dei diritti umani. Auspichiamo un atteggiamento dei
funzionari collaborativo, che consenta la visita e permetta l'incontro con i
migranti detenuti nei centri"
17:15 DALAI LAMA: ZANELLA,
VENEZIA E L'IMPEGNO PER I DIRITTI UMANI ( da "Agi" del 07-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: IMPEGNO PER I
DIRITTI UMANI (AGI) - Venezia, 7 feb. - Mentre fervono i preparativi per
l'arrivo a Venezia del Dalai Lama - martedi' gli sara' conferita la
cittadinanza onoraria e visitera' la Biblioteca Marciana che conserva le
testimonianze di Marco Polo sulla 'provincia del Tibet' - l'assessore comunale
alla Partecipazione giovanile e alle Culture della Pace,
( da "Virgilio Notizie" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
New
York, 5 feb. (Apcom) - Aprire un nuovo capitolo nella gestione della Cia e
voltare ufficialmente pagina. Lo ha detto esplicitamente Leon Panetta, l'uomo
scelto dal presidente americano Barack Obama per guidare ggli uffici di Langley
nei prossimi anni, durante la sua audizione davanti alla Commissione sui
Servizi Segreti del Senato che dovrà dare il primo via libera al cambio della
guardia al vertice della Cia. In linea con quanto ribadito da Obama sin dalle
prime ore della sua presidenza Panetta ha spiegato ai senatori americani che la
nuova amministrazione democratica non consentirà più la cosiddetta
"extraordinary rendition", la misura che ha permesso in alcuni casi
agli agenti statunitensi di portare all'estero i detenuti
sospettati di terrorismo per condurre interrogatori ai limiti con la tortura in
carceri segrete. Portando i prigionieri all'estero gli agenti americani hanno
potuto spesso utilizzare le leggi dei Paesi che ospitano le prigioni. La
cosiddetta "extraordinary rendition" è stata usata decine di volte
dalle precedenti amministrazioni. Secondo l'attuale direttore della Cia,
Micheal Hayden, il solo governo di George W. Bush vi sarebbe ricorso almeno in
100 casi. Il senatore repubblicano Kit Bond ha sostenuto invece che anche Bill
Clinton portò almeno 80 detenuti nelle carceri all'estero allo stesso scopo. Il
divieto di tortura nei confronti dei prigionieri, riconosciuto dalla
Costituzione americana e dalla Convenzione di Ginevra, è stato ribadito dal
presidente Obama in uno dei suoi primi atti da presidente. Il futuro capo della
Cia, di cui gli analisti danno quasi per scontata la conferma da parte del
Senato, ha inoltre parlato di "waterboarding", la discussa pratica di
interrogatorio assimilata da molti alla tortura e che Panetta ha ribadito che
non sarà usata, ma che gli agenti che l'hanno praticata in passatonon saranno
processati. Saranno presi provvedimenti solo nei casi in cui sia accertata una
violazione della legge. I casi accertati di "waterboarding" applicato
da parte dell'amministrazione Bush sono almeno tre. Nel rispondere alle domande
dei senatori l'ex capo di Gabinetto di Bill Clinton ha promesso la massima
collaborazione con le commissioni del Senato, ammettendo anche la sua poca
esperienza nel campo dei servizi segreti. La sua scelta è considerata come una
svolta rispetto alla precedente amministrazione ed arriva a meno di due
settimane dall'ordine di chiusura di una dell più contestate prigioni militari
americane: quella di Guantanamo.
( da "KataWeb News" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cia:
Panetta promette fine "Extraordinary rendition" 5 febbraio 2009 alle
22:06 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Leon Panetta, nominato da Barack
Obama nuovo direttore della Cia, ha promesso che metterà fine alle operazioni
di 'extraordinary rendition', consegne straordinarie di sospetti terroristi a
Paesi che praticano la tortura. Durante l'udienza in Senato per la conferma
della sua nomina, Panetta ha spiegato che le 'rendition' e tutte quelle altre
pratiche che "violano i valori umani" saranno dismesse. "Quel
tipo di consegna straordinaria, che prevede la consegna di
qualcuno con l'obiettivo di infliggergli tortura o azioni da parte di un altro
Stato che viola i nostri valori umani, e' stato vietata dal decreto
esecutivo", ha spiegato. Inoltre, Panetta ha definito
"sbagliata" e ascrivibile alla tortura la tecnica del waterboarding
(annegamento simulato) usata in passato dalla Cia. AGI
( da "Stampa, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CONCORSO
DELLA PROVINCIA In palio per gli studenti un viaggio in Cambogia «Cambogia, il
sorriso dell'acqua». E' il tema del concorso bandito dalla Provincia e
riservato agli istituti superiori di secondo grado, che ha come premio un
viaggio nella località esotica. L'iniziativa, in collaborazione con l'Ics
(Istituto cooperazione sviluppo), si colloca all'interno del progetto di
cooperazione internazionale giovanile: «L'intento è di coinvolgere i giovani in
attività educative, sportive e culturali, seminari, percorsi
e scambi incentrati sui temi dei diritti umani, della
cooperazione e della pace - spiega l'assessore alla Pubblica istruzione Massimo
Barbadoro -. Le adesioni sono state molte e ci spingono a proseguire sulla
strada intrapresa». Tra le idee, uno stage di alternanza scuola-lavoro, che ha
già preso avvio al liceo scientifico Alberti di Valenza e negli istituti
superiori Arnaldi (che conferma l'adesione già avviata nel passato anno
scolastico) e Ciampini di Novi, alla prima esperienza. L'altro giorno, Claudio
Canal ha tenuto una lunga lezione esplicativa agli allievi di Valenza e Novi,
che hanno aderito, ribadendo che il tema da elaborare è la campagna di
promozione sul territorio novese della StrAlessandria, corsa di solidarietà
inserita nel progetto «Cambogia. Acqua per tutti, fase 2». \
( da "Cittadino, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Battisti,
l'Ue richiama il Brasile: «Tenga conto delle sentenze» STRASBURGO Il Parlamento
europeo, anche se solo con una cinquantina di eurodeputati rimasti nel
pomeriggio dell'ultima giornata di sessione plenaria, chiede al Brasile di
tenere conto delle sentenze emesse in Italia su Cesare Battisti e soprattutto
di non sottovalutare il fatto che il partenariato con l'Ue è fondato su una
serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il governo italiano,
col ministro per le politiche comunitarie Andrea Rochi, si può dire molto
soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue
ha ribadito anche oggi di non avere la minima competenza ad intervenire in una
questione bilaterale fra un paese dell'Unione e un paese terzo. E mentre
il Parlamento europeo si appresta a trasmettere la risoluzione dei quattro
principali gruppi politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al presidente
brasiliano Inacio Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la scena politica
brasiliana.La rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato di smorzare i
toni della polemica, facendo sapere che in base alla legislazione
internazionale che regola la concessione dello status di rifugiato una simile
decisione non può essere interpretata come un atto di ostitlità. Ma il dubbio
sta venendo ai parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la
vicenda porti conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici ma
anche sul piano dello scambio commerciale fra i due paesi. La risoluzione, che
non ha avuto il consenso di verdi e della sinistra europea, mette in risalto
che il Brasile ha concesso lo status di rifugiato a Battisti e quindi ne ha di
fatto negato l'estradizione, «sostenendo che il sistema giudiziario italiano
non fornisca sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei diritti
dei detenuti». Gli eurodeputati ritengono che questa decisione «può essere
interpretata come una manifestazione di sfiducia nei confronti dell'Unione
europea, la quale è fondata, tra l'altro, sul rispetto dei diritti fondamentali
e della legalità». E questo, sottolineano gli eurodeputati, nel momento in cui
gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno all'accresciuto ruolo del Brasile
sulla scena internazionale, a partire dalla sua partecipazione al vertice del
g20 dello scorso novembre. Durante il dibattito, che è stato di sostanziale
sostegno alla risoluzione, gli eurodeputati si sono alzati in piedi ed hanno
osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Battisti, su
richiesta dell'europarlamentare di An Roberta Angelli, che ha chiesto di poter
dedicare il tempo di intervento a sua disposizione per commemorare le vittime e
le loro famiglie.Per l'europarlamentare di An il voto rappresenta «un successo
italiano da non sottovalutare poiché si tratta chiaramente di un atto
autorevole e rilevante», ha commentato. Danila Clegg
( da "Cittadino, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritto
d'asilo e fuga di cervelli: ecco i punti deboli del patto Ue La
"percezione" negativa, in alcuni casi l'ostilità, che pezzi
consistenti della cittadinanza europea manifesta nei confronti degli stranieri,
sono il risultato delle politiche di molti Stati europei e dell'Unione europea
in tema di immigrazione. Un esempio?Il 15 ottobre
( da "Giornale di Brescia" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
06/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Battisti, l'Ue
rimprovera il Brasile L'Europarlamento sulla negata estradizione dell'ex
terrorista: tenere conto della sentenza Il ministro Ronchi: mi auguro che il
presidente Lula non sottovaluti un atto ufficiale all'ergastolo per 4 omicidi
commessi a fine anni '70" title="L'ex terrorista «rosso» Cesare
Battisti, condannato in Italia all'ergastolo per 4 omicidi commessi a fine anni
'70" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090206/foto/full_brescia_120.jpg',600,818)">
L'ex terrorista «rosso» Cesare Battisti, condannato in Italia all'ergastolo per
4 omicidi commessi a fine anni '70 STRASBURGOIl Parlamento europeo, anche se
solo con una cinquantina di eurodeputati rimasti nel pomeriggio dell'ultima
giornata di sessione plenaria, chiede al Brasile di tenere conto delle sentenze
emesse in Italia su Cesare Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto
che il partenariato con l'Ue è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Unione Europea, il
governo italiano, col ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi, si
può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo: «Spero che
il Brasile tenga conto di quanto avvenuto oggi e non sottovaluti un atto
ufficiale del Parlamento europeo» ha aggiunto il ministro italiano. Il
caso agita la scena politica brasiliana La Commissione Ue, tuttavia, ha ribadito
anche ieri di non avere la minima competenza ad intervenire in una questione
bilaterale fra un Paese dell'Unione e un Paese terzo. E mentre il Parlamento
europeo si appresta a trasmettere la risoluzione dei quattro principali gruppi
politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al presidente brasiliano Inacio
Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la scena politica brasiliana. La
rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato di smorzare i toni della
polemica, facendo sapere che in base alla legislazione internazionale che
regola la concessione dello status di rifugiato una simile decisione non può
essere interpretata come un atto di ostilità. Ma il dubbio sta venendo ai
parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la vicenda porti conseguenze
negative serie, non solo in termini diplomatici ma anche sul piano dello
scambio commerciale fra i due Paesi. Da Verdi e SE no alla risoluzione La
risoluzione, che non ha avuto il consenso di verdi e del gruppo della sinistra
europea, mette in risalto che il Brasile ha concesso lo status di rifugiato a
Battisti e quindi ne ha di fatto negato l'estradizione, «sostenendo che il
sistema giudiziario italiano non fornisce sufficienti garanzie per quanto
attiene al rispetto dei diritti dei detenuti». Gli eurodeputati ritengono che
questa decisione «può essere interpretata come una manifestazione di sfiducia
nei confronti dell'Unione Europea, la quale è fondata, tra l'altro, sul
rispetto dei diritti fondamentali e della legalità». E questo, sottolineano gli
eurodeputati, nel momento in cui gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno
all'accresciuto ruolo del Brasile sulla scena internazionale, a partire dalla
sua partecipazione al vertice del G20 dello scorso novembre. An: è un successo
italiano Durante il dibattito, che è stato di sostanziale sostegno alla
risoluzione, gli eurodeputati si sono alzati in piedi ed hanno osservato un
minuto di silenzio in memoria delle vittime di Battisti, su richiesta
dell'europarlamentare di An Roberta Angelli, che ha chiesto di poter dedicare
il tempo di intervento a sua disposizione per commemorare le vittime e le loro
famiglie. Per la rappresentante di Alleanza nazionale, il voto di ieri
rappresenta «un successo italiano da non sottovalutare». «È evidente che il
Parlamento europeo esprimerà soltanto un auspicio politico, ma da un punto di
vista della diplomazia internazionale si tratta chiaramente di un atto
autorevole e rilevante», ha commentato. Anche Sandro Gozi, capogruppo del Pd
nella commissione politiche europee della Camera, apprezza il documento
approvato dal parlamento europeo sul caso di Battisti. Gozi giudica «positiva
la solidarietà espressa al nostro Paese dall'europarlamento, speriamo che basti
a colmare i ritardi e l'incapacità del nostro governo».
( da "Stampa, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
VENERDI'
6 Scrivere e navigare BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI, VIA LEONCAVALLO 17, ORE
10-12,30 Primi passi per imparare a... scruvere, far di conto, navigare e
spedire, 8 incontri per avvicinarsi al computer. Prenotazione richiesta. Info
011/4431262. Regio dietro le quinte TEATRO REGIO, PIAZZA CASTELLO 215, ORE
15,30 "Il Regio dietro le quinte - itinerari segreti di un grande teatro
d'Opera", visita guidata al teatro. Ingresso 5 euro. Info 011/8815557.
Divina Commedia PUNTO PRESTITO GABRIELE D'ANNUNZIO, VIA SACCARELLI 18, ORE 16
Prosegue la lettura integrale commentata del capolavoro dantesco, a cura di
Michele D'Amico: Purgatorio, canti X e XI. Info 011/4439350. Tra cielo e terra
OSSERVATORIO PINO TORINESE, VIA OSSERVATORIO, ORE 17 Incontro "Due
scienziati tra Cielo e Terra": il Presidente di Inifni.to, Piero Bianucci,
presenta gli ospiti Margherita Hack e Vittorio Canuto; a seguire proiezione
dello spettacolo del Planetario "Meraviglie dell'Universo",
introduzione all'astronomia, dal big bang ai pianeti del sistema solare, raccontato
dalla voce di Margherita Hack e intervista di Piero Bianucci a Margherita Hack;
quindi conferenza di Vittorio Canuto, "Il clima della Terra: un dialogo
tra aria, oceano e Homo sapiens" e domande del pubblico. Al termine
possibilità di aperitivo al Planet Caffè al costo di 3 euro. Prenotazione
obbligatoria allo 011/8118640 entro le ore 12. Info www.planetarioditorino.it.
Venerdì letterari IL CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18 Il fisico barese
Francesco Adducci parlerà di "Calcolo economico e fisica applicata: una
nuova disciplina, l'Econofisica". Info www.venerdiletterari.it. Mare di
lacrime PUNTO PRESTITO GABRIELE D'ANNUNZIO, VIA SACCARELLI 18, ORE 18 Guido
Nasi presenta il suo libro "Nuoto un po' di felicita in un mare di lacrime",
una raccolta di poesie autobiografiche intervallate da una prosa pungente e
ricca di fascino, letture a cura del Piccolo Teatro d'Arte, interviene Maria
Teresa Martinengo. Info 011/4439350. La Sardegna LIBRERIA LA TORRE DI ABELE,
VIA PIETRO MICCA 22, ORE 18 Presentazione de "La Sardegna di dentro. La
Sardegna di fuori" di Giacomo Mameli, che, novello Erodoto domestico, ci
conduce in un viaggio di scoperta nella Sardegna meno nota che procurerà al
lettore molte sorprese e gli farà intuire stili di vita, memorie e aspettative
dei suoi abitanti. Con l'autore intervengono Gianni Cobras e Paolo Soddu,
coordina Enzo Cugusi. L'evento è organizzato dall'associazione culturale sarda
Kinthales. Nuova sede SOMEWHERE, VIA BOTERO 15, ORE 18,30 Somewhere inaugura
con un cocktail la sua nuova sede. Nel corso della serata, presentazione tours
ed eventi 2009, con estrazione di biglietti in regalo. Linguaggio umoristico
ACCADEMIA NAZIONALE DEL COMICO, VIA GIOLITTI 27, ORE 19,30-21 Incontro di
presentazione del corso di "Linguaggio Umoristico e Scrittura
Creativa", presentazione del corso "Comic Public speaking". Info
011/19702410 o torino@accademiadelcomico.com. Fantasmi a Torino PALAZZO BAROLO,
VIA DELLE ORFANE 7, ORE 19,50 Un itinerario alla scoperta di noti fantasmi. Il
tour si conclude alle
( da "Trentino" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«La scuola parli di diritti umani» Bridi di "Trentino onlus" all'Istituto tecnico Pilati
CLES. «Quest'anno si celebrano i 60 anni dalla Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo: nella scuola se ne deve parlare perché è nella scuola che si
vive e si crea il futuro». Così ha esordito Carlo Bridi,
referente di «Trentino Solidale Onlus» per i rapporti con il mondo della
scuola, introducendo l'incontro con le quinte dell'Istituto tecnico Pilati di
Cles. Finora sono sei le classi di Cles coinvolte e
( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
15enne costretta a ricongiungersi al marito 35enne. Gobbo: «Sto con lei, è una violazione dei diritti umani: ma non possiamo fare nulla» «Parto con mio padre e divorzierò»
La sposa bambina è tornata ieri a scuola. La Polizia ha interrogato il padre
«Devo partire con mio padre. Ha promesso che non mi lascerà in Bangladesh, che
mi riporterà a Treviso e mi farà divorziare da quell'uomo». Samir, la
sposa bambina che si è ribellata alla famiglia che l'ha costretta a sposarsi
con un uomo di 35 anni, è tornata a scuola. Essere nel mirino dei media l'ha
visibilmente provata, ma non ha vinto la sua battaglia. Intanto, a casa della
famiglia a San Liberale, la polizia ha verificato le condizioni
dell'adolescente. Samir crede al padre che in questi giorni sta preparando i
documenti per organizzare il suo rientro in Bangladesh. Vuole credere alle
parole del genitore che le ha promesso di rispettare la sua volontà: divorziare
da quell'uomo più grande di lei di 20 anni, sposato per rispettare le
tradizioni familiari. E' determinata in questa convinzione, mentre intorno a
lei sale la preoccupazione di chi in queste settimane l'ha aiutata a ribellarsi
alla famiglia. La paura è che una volta in Bangladesh, lontano, la famiglia del
marito la convinca a non divorziare. Proprio per evitare che la situazione
degeneri, mercoledì due poliziotti si sono presentati a casa della famiglia a
San Liberale. La ragazzina infatti sembrava sparita. Dopo che il Tribunale dei
minori l'aveva riaffidata ai genitori, dopo appena tre giorni di allontamento,
non era più andata a scuola, il cellulare era spento e le amiche che si erano
presentate a casa non erano state fatte entrare. La polizia dopo aver
verificato che Samir stava bene, ha ricordato al padre che è un obbligo mandare
la figlia a scuola, e ieri la ragazzina è tornata in classe. Quella che si è
creata intorno a questa adolescente che frequenta la terza media, è una
situazione complicata. A questo punto lo spazio per una soluzione appare molto
stretto. Da una parte, si sono i genitori di Samir, rimasti fedeli ad antiche
tradizioni familiari che hanno combinato il matrimonio della loro figlia
maggiore. Sono regolari, le condizioni della famiglia sono buone e hanno la
patria potestà sulla figlia. Dall'altra, c'è Samir che vive a Treviso da quando
ha 9 anni e che ora si sente un'adolescente europea che vuole studiare e si
sente libera di scegliersi un marito. E' intervenuto anche Il sindaco Gobbo,
ieri: «Sto dalla parte della ragazza, ma non possiamo fare nulla, come Comune
siamo impotenti. Mi chiedo piuttosto se la magistratura non abbia strumenti
validi per sottrarla alla volontà dei genitori, ed evitare che debba tornare
nel suo paese. E' evidente che siamo di fronte a una violazione dei diritti umani». Una posizione
difficile anche per Lopamura Bhaumik, mediatrice culturale bengalese residente
da anni a Treviso, e che conosce la vicenda di Samir. «Il matrimonio combinato
in Bangladesh è una tradizione, ma si può divorziare - spiega - In ogni caso,
quando il matrimonio fu celebrato, la ragazza diede il suo consenso. Ora ha il
tempo di raggiungere la maturità e decidere se mantenere quello sposo o meno».
( da "Secolo XIX, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Strasburgo:
«Su Battisti rispettare le sentenze italiane» risoluzione del parlamento
europeo E in Brasile cominciano a vacillare le certezze sul no
all'estradizione. Minuto di silenzio per le vittime del terrorismo 06/02/2009
Strasburgo. Il Parlamento europeo, anche se solo con una cinquantina di
eurodeputati rimasti nel pomeriggio dell'ultima giornata di sessione plenaria,
chiede al Brasile di tenere conto delle sentenze emesse in Italia su Cesare
Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto che il partenariato con
l'Unione Europea è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere
invocato un intervento dell'Ue, il governo italiano, con il ministro per le
politiche comunitarie Andrea Ronchi, si può dire molto soddisfatto per la presa
di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue ha ribadito anche ieri
di non avere la minima competenza ad intervenire in una questione bilaterale
fra un paese dell'Unione e un paese terzo. E mentre il Parlamento
europeo si appresta a trasmettere la risoluzione dei quattro principali gruppi
politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al presidente brasiliano Inacio
Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la scena politica brasiliana. La
rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato di smorzare i toni della
polemica, facendo sapere che in base alla legislazione internazionale che
regola la concessione dello status di rifugiato, una simile decisione non può
essere interpretata come un atto di ostitlità. Ma il dubbio sta venendo ai
parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la vicenda porti
conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici ma anche sul piano
dello scambio commerciale fra i due Paesi. La risoluzione, che non ha avuto il
consenso di verdi e del gruppo della sinistra europea, mette in risalto che il
Brasile ha concesso lo status di rifugiato a Battisti e quindi ne ha di fatto
negato l'estradizione, «sostenendo che il sistema giudiziario italiano non
fornisce sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei diritti dei
detenuti». Gli eurodeputati ritengono che questa decisione «può essere interpretata
come una manifestazione di sfiducia nei confronti dell'Unione europea, la quale
è fondata, tra l'altro, sul rispetto dei diritti fondamentali e della
legalità». E questo, sottolineano gli eurodeputati, nel momento in cui gli
Stati Ue danno il loro pieno sostegno all'accresciuto ruolo del Brasile sulla
scena internazionale, a partire dalla sua partecipazione al vertice del G20
dello scorso novembre. Durante il dibattito, che è stato di sostanziale
sostegno alla risoluzione, gli eurodeputati si sono alzati in piedi ed hanno
osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Battisti, su
richiesta dell'europarlamentare di An Roberta Angelilli che ha chiesto di poter
dedicare il tempo di intervento a sua disposizione per commemorare le vittime e
le loro famiglie. Per l'europarlamentare di An, il voto di ieri rappresenta «un
successo italiano da non sottovalutare». «È evidente che il Parlamento europeo
esprimerà soltanto un auspicio politico, ma da un punto di vista della
diplomazia internazionale si tratta chiaramente di un atto autorevole e
rilevante», ha commentato. Intanto, dal Brasile giunge la notizia che il il
Tribunale Supremo potrebbe infatti rivedere lo status di rifugiato politico
concesso all'ex militante dei Pac, Proletari armati per il comunismo, e
rimettere in moto il processo di estradizione. A spiegarlo è il giudice Celso
de Mello, un decano dell'Alta corte, che ha dichiarato che «si tratta di un
processo dal contenuto eminentemente dialettico». La Corte è solita archiviare
i processi di estradizione nei confronti di imputati che ottengono lo status di
rifugiato politico ma «toccherà al Supremo» ha detto de Mello, «esaminare le
varie interpretazioni e trarre le dovute conclusioni». 06/02/2009
( da "Tirreno, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
1 - Prima Pagina Via libera ai medici sceriffi Denunciati i clandestini malati.
Pd: governo inumano ROMA. «Sicurezza non fa rima con libertà». Lo dice il
ministro dell'Interno Roberto Maroni, Lega, nel giorno dell'approvazione del
«pacchetto sicurezza», quello che contiene la norma che
toglie agli immigrati clandestini la possibilità di ricevere cure mediche senza
il pericolo di essere denunciati, che autorizza le ronde padane, e scheda chi è
senza fissa dimora. Il provvedimento varato dal Senato passa ora alla Camera.
L'opposizione lo definisce un attacco inumano, barbarico e razzista ai diritti umani e ai principi della Costituzione. ANDREANI a pagina 5
( da "Repubblica, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
VI - Roma "Immigrati, no al medico-spia" Da Nieri ad Aiuti:
"Disobbedienza civile, niente denunce dei clandestini" Il presidente
della Commissione Sanità: "Non siamo poliziotti" ALESSANDRA PAOLINI
No. Il medico-spia no. A questo punto, disobbedienza civile. Sono quasi le 11
del mattino. L´aula del Senato ha appena approvato l´emendamento della Lega al
ddl sicurezza - dando (se passerà anche alla Camera) il via a una nuova figura:
quella del camice-bianco-delatore, pronto a denunciare l´immigrato irregolare
arrivato in ospedale perché malato. E subito la politica capitolina insorge.
Gli appelli si susseguono uno dopo l´altro, pieni di sdegno e carichi di
speranza. «Chiediamo ai medici romani di ribellarsi alla legge disumana,
approvata oggi che trasforma il personale sanitario in delatori di malati»,
dice Daniele Ozzimo, vice presidente della commissione politiche sociali e
consigliere comunale del Pd in campidoglio. Il coro è quasi unanime. E per
direttore d´orchestra ha Ferdinando Aiuti. L´immunologo, presidente della
commissione speciale politiche Sanitarie del comune, che non più tardi di
lunedì per venti minuti aveva spiegato al consiglio perché bisognasse esser
"contro" l´emendamento. Tirando in ballo la deontologia della
professione e il giuramento di Ippocrate, convincendo la quasi totalità della
maggioranza. Fatica inutile. L´augurio adesso è solo uno: «Che i medici
disobbediscano a questo invito, che sembra non essere un obbligo, e che
trasformerebbe i medici stessi in poliziotti». Col rischio secondo l´Adoc,
l´associazione dei consumatori «che si crei un mercato nero della sanità,
parallelo e clandestino, con costi elevati per le fasce sociali più deboli».
Aumentando tra l´altro, i fattori di rischio per la salute collettiva, per
dirla come Maria Gemma Azuni, consigliere comunale Sd del gruppo misto. «Norma
illiberale» così la definisce il Capogruppo SR-Popolo della Libertà alla
Regione Donato Robilotta. Che aggiunge: «Grave che sia stata votata dal Pdl».
Perché il diritto alla saluta ricorda Nieri, assessore al Bilancio alla Pisana
è universale. «Una donna incinta o una madre con un bimbo piccolo ammalato non
possono avere paura di andare al pronto soccorso per poi finire in un centro di
identificazione per stranieri. E´ una palese violazione dei diritti umani». E dai microfoni di Red Tv il governatore del Lazio racconta
cosa vorrebbe: «Mi piacerebbe un paese più serio: più risorse alle forze
dell´ordine, più stazioni ai carabinieri ma anche più politiche di coesione e
integrazione». In attesa del responso della Camera, in tanti sono già convinti
che gli estremi per ricorrere alla corte costituzionale da parte delle regione,
ci siano tutti.
( da "Nuova Sardegna, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIARIO
ELETTORALE Oggi Fassino, Di Pietro e Ferrero PD. Il parlamentare Piero Fassino
partecipa oggi, alle 11, alla Fiera di Cagliari, al convegno sull'Europa delle Regioni.
La candidata Maria Grazia De Matteis ha organizzato oggi - alle 18, all'Hotel
Panorma di Cagliari - il dibattito "Per una democrazia partecipata e
responsabile". Partecipa il deputato Arturo Parisi. Il candidato Gianluigi
Gessa e l'assessore alla Sanità Nerina Diridin parteciperanno domenica - alle
17.30, alla Fiera a Cagliari - al dibattito "Diritti umani e medicina". Presente Gino Strada di Emergency.
RIFONDAZIONE. Alle 11, al Hotel Mediterraneo di Cagliari, il segretario
nazionale Paolo Ferrero incontra gli elettori. PDL. Il capogruppo al Senato
Maurizio Gasparri sarà oggi a Furtei, ore 12, e villacidoro, ore 16.30.
IDV. Comizi del leader dell'Idv Antonio Di Pietro oggi a Muravera (Hotel
Corallo, ore 14.45) e Seui (Liceo Scientifico, ore 17). Comizi anche di Leoloca
Orlando a Capoterra.
( da "Arena, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì
06 Febbraio 2009 NAZIONALE Pagina 4 DIPLOMAZIA. Soddisfazione del governo Sul
caso Battisti monito al Brasile da Strasburgo L'Europarlamento: rispetti le
sentenze dei Paesi dell'Ue STRASBURGO Il Parlamento europeo, anche se solo con
una cinquantina di eurodeputati rimasti nel pomeriggio dell'ultima giornata di
sessione plenaria, chiede al Brasile di tenere conto delle sentenze emesse in
Italia su Cesare Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto che il
partenariato con l'Ue è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il ministro per le
politiche comunitarie Andrea Ronchi si dice molto soddisfatto per la presa di
posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue ha ribadito di non avere la
minima competenza a intervenire in una questione bilaterale fra un Paese
dell'Unione e un Paese terzo. E mentre il Parlamento europeo si appresta
a trasmettere la risoluzione dei quattro principali gruppi politici, Ppe, Pse,
Liberaldemocratici e Uen, al presidente brasiliano Inacio Da Silva Lula, il
caso Battisti agita anche la scena politica brasiliana. La rappresentanza di
Brasilia all'Ue cercato di smorzare i toni, facendo sapere che in base alla
legislazione internazionale che regola la concessione dello status di rifugiato
una simile decisione non può essere interpretata come un atto di ostitlità. Ma
i parlamentari dell'opposizione brasiliana temono che la vicenda porti
conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici ma anche sul piano
dello scambio commerciale. La risoluzione, che non ha avuto il consenso di
verdi e del gruppo della sinistra europea, mette in risalto che il Brasile ha
concesso lo status di rifugiato a Battisti e quindi ne ha di fatto negato
l'estradizione, «sostenendo che il sistema giudiziario italiano non fornisce
sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei diritti dei detenuti».
Gli eurodeputati ritengono che questa decisione «può essere interpretata come
una manifestazione di sfiducia nei confronti dell'Ue, la quale è fondata sul
rispetto dei diritti fondamentali e della legalità». E questo, sottolineano gli
eurodeputati, nel momento in cui gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno
all'accresciuto ruolo del Brasile sulla scena internazionale.
( da "Unita, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
vicesegretario Pd: su questi temi noi dobbiamo invertire la linea. Non basta
solo il buonsenso, serve durezza con la criminalità «Sono dominati dal furore
ideologico e se ne fregano delle conseguenze drammatiche delle loro scelte».
Dario Franceschini è persona solitamente pacata e attenta a controllare il
linguaggio. Questa volta no. Di fronte a questa «mancanza
di rispetto nei confronti dei più elementari diritti umani» il
controllo salta. Complice anche la visita al centro di permanenza di Lampedusa
fatta dieci giorni fa dal vicesegretario del Pd. Le politiche sull'immigrazione
della destra la sorprendono? «È comprensibile che si governi da una posizione
di destra, ma loro pensano solo a impugnare una bandiera per costruirsi un'identità
e trascurano il danno pazzesco provocato dalle loro decisioni». Si riferisce al
Ddl Sicurezza approvato dal Senato? «Anche, ma prima già avevano dimostrato
tutto il loro furore ideologico dicendo che gli immigrati clandestini verranno
rimpatriati direttamente da Lampedusa». Perché? «Perché si tratta di una scelta
simbolico-ideologica in parte contraddetta dai fatti, perché dei 1800 che erano
presenti quando sono andato io 700 sono stati trasferiti in altri centri in
Italia, e che comunque non tiene conto delle condizioni degli abitanti
dell'isola e di quei poveri disperati che arrivano. L'unica cosa che interessa
questo governo è che passi il messaggio che i clandestini non potranno neanche
mettere piede sul suolo patrio». Perché mette in relazione Lampedusa con la
cancellazione del divieto per i medici di denunciare i clandestini? «Perché
anche in questo caso c'è il furore ideologico di costruire simboli,
disinteressandosi degli effetti pratici. Siamo di fronte alla violazione di
tutti i codici deontologici dei medici, visto che questo provvedimento li
spinge a fare i delatori. E poi sono evidenti le possibili conseguenze
drammatiche di questa norma, per persone costrette a scegliere per loro o per
un proprio parente tra la possibilità di essere curate e il rischio di essere
denunciati. Questo non è rispetto per la dignità umana». E voi, in tutto
questo? «Sull'immigrazione il centrosinistra ha commesso degli errori, perché
anziché avere il coraggio di dire che la società di questo secolo sarà
inesorabilmente multietnica e che questo è anche un bene perché diventiamo una
società più giovane, più vivace, meno chiusa, impaurita e destinata inevitabilmente
a tramontare, ci siamo limitati ad aggiungere un po' di buonsenso mentre la
destra cavalcava la paura. Ora il Pd deve avere il coraggio di invertire la
linea». Ci sono tutti i presupposti per perdere ulteriormente consensi...
«Arriva un punto in cui devi chiederti se vuoi mantenere i consensi o fare le
cose giuste, anche se nell'immediato rischi l'incomprensione. Noi dovremo
essere bravi a spiegare che dentro il termine "immigrazione" sono
presenti tre piani. Per essere credibili noi dovremo dimostrare massima durezza
nei confronti del primo piano, cioè la criminalità legata all'immigrazione
clandestina, rispetto per il diritto delle persone che arrivano
clandestinamente anche nel momento in cui si contrasta il fenomeno e, terzo
piano, sottolineare gli aspetti positivi dell'immigrazione regolare». Piuttosto
complicato, è più facile cavalcare la paura... «O siamo capaci di ricostruire
un tessuto di valori in questo paese, o la partita è persa per molto tempo, non
soltanto per una legislatura. Se offri una proposta alternativa puoi perdere
nell'immediato ma nel lungo periodo puoi riuscire ad attrarre consensi. Se
offri soltanto correttivi al modello altrui, ad attrarre sarà sempre
l'originale».
( da "Riformista, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Londra
Scoppia la polemica sulla decisione di oscurare le informazioni su un detenuto
di guantanamo Miliband secreta le torture a Binyam di Mauro Bottarelli Londra.
Non è certo stato il primo a capirlo ma certamente lo ha espresso meglio di
tutti. Joseph Conrad sapeva che l'inferno molto spesso è su questa terra e che
bisogno soltanto cominciare una lenta discesa nell'orrore per arrivare al cuore
di tenebra. Il cittadino britannico di origine etiope Binyam Mohamed quel
viaggio pensava di averlo già compiuto tutto, passando da un inferno all'altro,
invece non è così. La sicurezza nazionale del Regno Unito, infatti, verrebbe
messa a repentaglio se i documenti top secret sul caso di presunte torture da
lui subite nel carcere di Guantanamo venissero diffusi. Questa la dichiarazione
finale del ministro degli Esteri britannico, David Miliband, nel corso di un
intervento alla Camera dei Comuni ieri. Il capo della diplomazia di Sua Maestà
ha così appoggiato la decisione dei due giudici dell'Alta Corte inglese che due
giorni fa hanno bloccato la pubblicazione dei documenti sul caso. Rendere i
documenti pubblici - contro il volere degli Stati Uniti - potrebbe «causare
danni reali e significativi alla sicurezza nazionale e alle relazioni
internazionali di questo paese», ha scandito Miliband. I giudici dell'Alta
Corte, nel motivare la loro decisione, hanno spiegato che in caso di
pubblicazione del materiale, Washington potrebbe bloccare la collaborazione in
materia di sicurezza e lotta al terrorismo. Notizia smentita, però, mercoledì
dallo stesso Miliband in un'intervista a Channel 4. Insomma, un imbarazzante
cortocircuito diplomatico e di intelligence che ha consentito a William Hague,
ministro degli Esteri ombra, di attaccarlo duramente, stigmatizzando come sia
giusto «chiudere un campo illegale come Guantanamo» e come la Gran Bretagna
«non debba mai, in nessun caso, avallare la tortura o il
mancato rispetto dei diritti umani e civili». In più, concludendo
il suo applaudito intervento, Hague ha espresso la speranza che «la nuova
amministrazione Usa riveda la decisione, cancellando il vincolo di segretezza
dato che i giudici hanno detto che la sicurezza nazionale non è a rischio».
Senza quei documenti, la difesa di Binyam Mohamed è un'anatra zoppa. Residente
a Londra, Binyam Mohammed, venne arrestato nel
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
spettacoli
pag. 54 Venerdì 6 febbraio Santa Dorotea. In questo giorno il nuovo
Martirologio promulgato nel 200 Venerdì 6 febbraio Santa Dorotea. In questo
giorno il nuovo Martirologio promulgato nel 2001 ricorda anche: san Paolo Miki
e compagni martiri, sant'Antoliano martire, san Silvano vescovo in Fenicia, san
Mel vescovo, sant'Amando vescovo a Utrecht, santa Renilda badessa, san Guarino
di Palestrina, san Brinolfo Altgosson vescovo in Svezia, il beato Angelo da
Fulci, il beato Francesco Spinelli di Rivolta d'Adda nel Cremonese, san Matteo
Correa sacerdote e martire in Messico. Da ricordare Santa Dorotea, vergine e
martire a Cesarea di Cappadocia, patrona dei fiorai, protettrice delle Suore
maestre che da lei prendono il nome, "Dorotee". Prima
di morire fu sottoposta ad atroci tormenti con l'aculeo, strumento di tortura
con cui venivano tirati piedi e mani. Il patronato è giustificato da una
gentile leggenda. Mentre la santa veniva condotta al martirio, il pagano
Teofilo le disse: "Sposa di Cristo, mandami rose e mele dal giardino del
tuo sposo, dal Paradiso". Dorotea pregò in cuor suo che fosse
esaudito il desiderio di Teofilo. E mentre questi stava raccontando divertito
agli amici la bravata, benché fosse febbraio, sopraggiunse un bimbo che gli
porse un cesto di rose e di mele. In questo giorno Brescia, 1944: sono fucilati
i partigiani Astolfo Lunardi ed Ermanno Margheriti.
( da "Repubblica, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
V - Napoli Cooperazione, parlano le Ong "Bene i fondi per i paesi
disagiati". "No, progetti improbabili" Lettere, mail e
interventi sul sito di "Repubblica" in difesa delle scelte della
D´Aimmo La cifra stanziata dall´ente di piazza Matteotti sta tra i 500 mila e i
600 mila euro Associazioni, fondazioni, onlus e Ong. Arrivano lettere, mail e
interventi, molte pure sul sito napoli.repubblica.it, in difesa dei progetti di
Isadora D´Aimmo, uno dei 15 componenti dell´affollata squadra di Dino Di Palma
in Provincia, assessore con deleghe alla Pace, alle politiche dell´immigrazione
e alla cooperazione internazionale. Un sostegno a tutto campo, per la sua
opera, giunge dagli operatori impegnati nel mondo per la realizzazione dei programmi
finanziati dall´ente di piazza Matteotti, con una cifra tra i 500 e i 600 mila
euro annui. Giovanni Russo, associazione "Sotto e n´coppa" per un
commercio equo e solidale, rivendica «il lavoro onesto e duro che associazioni
e istituzioni hanno portato avanti in questi anni e che non può essere
ridicolizzato». Protesta indignata Stefania Montagnani, professore di Anatomia
umana. Osvaldo Cammarota racconta la sua esperienza nello stato del Parà, in
Brasile: «L´impatto ambientale, sociale ed economico di due grandi industrie è
stato tale da sconvolgere l´economia dei luoghi. La Albras produce alluminio e
l´Electronorte produce energia elettrica prevalentemente al suo servizio. A
fronte della esigenza di coniugare sviluppo e sostenibilità ambientale e sociale,
lo Stato del Parà ha ritenuto interessanti le idee e le strategie di sviluppo
inclusivo sperimentate in Europa nel decennio passato, e ha ritenuto utile uno
scambio di esperienza con la Provincia di Napoli e l´Agenzia locale di sviluppo
Città del fare». Progetti differenti da quello che ha acceso il caso:
l´esportazione del seme di bufalo campano per le gravidanze delle bufale del
Mozambico. Chiara Attanasio scrive al sito di Repubblica dichiarandosi membro
di SIVtro Campania, «una delle poche realtà positive che si configurano a
partire dal nostro territorio: la nostra associazione è aperta a chiunque, con
cognizione di causa, voglia confrontarsi in modo che il nostro operato sia
migliore». In difesa dei progetti di Isadora D´Aimmo intervengono pure
Marasangiov, Philnavy, Cinemaediritti, Domenico Vecchio (pure lui di Veterinari
Senza Frontiere: coglie una «disdicevole approssimazione»), Giraffe, Datolo,
Carmeladacierno, Robykika, Fly99: «Se questi sono i soldi effettivamente
utilizzati per i progetti, non mi sembra una cosa malvagia». Perplessità
vengono da Pasquale003, Seneca e da Tpaolot, il quale parla «di sostegno a
iniziative sicuramente non improvvide, ma altamente improbabili». Marika
Visconti, presidente di Less onlus, racconta il suo stupore per le critiche e
le polemiche «nei confronti di un intero settore dell´economia di sviluppo
quale quello della cooperazione internazionale». Difende il lavoro di Less, che
peraltro nessuno ha attaccato, presente «da anni sul territorio della provincia
di Napoli realizzando servizi e interventi che abbiano come obiettivo la lotta
all´esclusione e alla marginalità sociale e la tutela dei
diritti umani». Rocco Conte, portavoce del Coordinamento delle Ong e delle
associazioni di solidarietà internazionale della Campania, coglie grossolani
errori di geografia nel racconto dei progetti: «Comé e Houeyogbé - ammonisce -
sono municipalità dello Stato africano del Benin, e sono piuttosto lontani
dalla costa caraibica. è fin troppo facile criticare l´operato dell´assessore
D´Aimmo perché coraggiosa, intraprendente e infaticabile». Ma è all´assessore
D´Aimmo, finanziatrice del progetto, che va girata l´obiezione su quanto
distanti siano Benin e costa caraibica: sulla mappa dei programmi,
l´Osservatorio dell´assessorato sulla cooperazione decentrata colloca la
comunità Garifuna sul territorio dell´Honduras. Sergio Cipolla, presidente
della Ong Cooperazione Internazionale Sud Sud, protesta e fa notare che «nel
telefonino usato ogni giorno c´è un materiale che si chiama Coltan, che si
trova quasi soltanto in Congo, e che per fare arrivare a noi a un prezzo basso
quel minerale ci sono stati quasi tre milioni di morti e la distruzione di quel
paese». Così, si chiede «perché si trova normale usare il telefonino a Napoli,
ma non che la Provincia faccia qualcosa per quelle che in fondo sono le vittime
di quel telefonino». Il riferimento al Congo è per la massima esposizione
mediatica del Coltan e per le drammatiche implicazioni sociali del suo
commercio. I maggiori giacimenti mondiali sono in Australia occidentale,
Nigeria e Brasile. Ma come si regolano altrove? La Provincia di Modena prevede
che bisogna aver operato almeno 2 anni sul territorio per accedere ai bandi.
Finanzia fino al 60 per cento del progetto. Il requisito territoriale è
previsto anche dalla Provincia di Milano e di Roma. Luigi Rispoli, capogruppo
di An nell´attuale consiliatura, uno dei grandi accusatori dei progetti di
Isadora D´Aimmo, eccepisce: «Le associazioni che hanno sede legale fuori dalla
Provincia di Napoli, secondo il regolamento sui contributi, non potrebbero
essere destinatarie di interventi». Ce ne sono? La Provincia di Napoli risulta
in cooperazione con la Fondazione Pangea Onlus, che ha sede a Milano; con la
Sud Onlus, sede a Roma; con la comunità papa Giovanni XXIII di don Oreste
Benzi, che ha sede a Rimini e un ufficio che serve pure la Campania, sebbene
raggiungibile a un numero di telefono che ha per prefisso 0775. Il distretto di
Frosinone. (an. car.)
( da "Adige, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
STRASBURGO
- Il Parlamento europeo ha chiesto al Brasile di tenere conto delle sentenze
emesse in Italia su Cesare Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto
che il partenariato con l'Ue è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani STRASBURGO - Il Parlamento europeo ha chiesto al Brasile di
tenere conto delle sentenze emesse in Italia su Cesare Battisti e soprattutto
di non sottovalutare il fatto che il partenariato con l'Ue è fondato su una
serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il governo
italiano, col ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, si può dire
molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la
Commissione Ue ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza ad
intervenire in una questione bilaterale fra un paese dell'Unione e un paese
terzo. E mentre il Parlamento europeo si appresta a trasmettere la risoluzione
dei quattro principali gruppi politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al
presidente brasiliano Inacio Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la
scena politica brasiliana. La rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato
di smorzare i toni della polemica, facendo sapere che in base alla legislazione
internazionale che regola la concessione dello «status» di rifugiato una simile
decisione non può essere interpretata come un atto di ostitlità. Ma il dubbio
sta venendo ai parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la
vicenda porti conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici ma
anche sul piano dello scambio commerciale fra i due paesi. E per questo
intendono ascoltare il ministro della giustizia, Tarso Genro, che ha concesso a
Battisti lo status di rifugiato politico. La risoluzione del Parlamento
europeo, che non ha avuto il consenso di verdi e sinistra europea, mette in
risalto che il Brasile ha concesso lo «status» di rifugiato a Battisti e quindi
ne ha di fatto negato l'estradizione, «sostenendo che il sistema giudiziario
italiano non fornisce sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei
diritti dei detenuti». Gli eurodeputati ritengono che questa decisione «può
essere interpretata come una manifestazione di sfiducia nei confronti
dell'Unione europea, la quale è fondata, tra l'altro, sul rispetto dei diritti
fondamentali e della legalità». E questo, sottolineano gli eurodeputati, nel
momento in cui gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno all'accresciuto ruolo
del Brasile sulla scena internazionale, a partire dalla sua partecipazione al
vertice del G20 dello scorso novembre. Durante il dibattito, che è stato di
sostanziale sostegno alla risoluzione, gli eurodeputati si sono alzati in piedi
ed hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Battisti,
su richiesta dell'europarlamentare di An Roberta Angelli, che ha chiesto di
poter dedicare il tempo di intervento a sua disposizione per commemorare le
vittime e le loro famiglie. Per l'europarlamentare di An, il voto rappresenta
«un successo italiano da non sottovalutare». «È evidente che il Parlamento
europeo esprimerà soltanto un auspicio politico, ma da un punto di vista della
diplomazia internazionale si tratta chiaramente di un atto autorevole e
rilevante», ha commentato. 06/02/2009
( da "Unita, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gino
Strada: norma stolta e perversa La cura è un diritto Secondo Gino Strada,
fondatore di Emergency l'emendamento sui "medici-spia" mette «gli
individui nella condizione di scegliere fra l'accesso alle cure e il rischio di
una denuncia». «Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato - dice
Strada - l'unico modo giusto e civile per fare medicina è garantire a tutti la
miglior assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della
pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali, nazionalità o
status giuridico». «Anche di fronte all'inciviltà
sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i
medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto
della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani». IL CASO
( da "Unita, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Camici
bianchi in rivolta: «Non denunceremo nessuno» «Per tutto il giorno, i migranti
sono arrivati in ospedale ansiosi. La notizia si è diffusa. Abbiamo dovuto
tranquillizzarli. Ripetere che noi non li denunceremo, non chiederemo il
permesso di soggiorno a nessuno. Perché la salute è un diritto di tutti gli
individui. La nostra Costituzione dice così: individui, non cittadini». Parla a
testa bassa. Sottovoce. Guarda spesso per terra, composto. Si interrompe,
attento a pesare ogni singolo aggettivo. Come a indicare nei modi, nella
postura, che una cosa molto seria è successa. Rimbalzando dalle stanze agitate
della politica nella vita reale di chi fa il suo lavoro. Il professor Aldo
Morrone non è un dermatologo qualsiasi. Dirige l'Istituto Nazionale per la
promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle
malattie della povertà. Lavora all'assistenza dei migranti di Lampedusa, per
dire. Il suo ufficio ha sede nell'ospedale San Gallicano, nel cuore di
Trastevere, a Roma, dove 10 mila migranti, ogni anno, trovano un luogo di
accoglienza e di cura. Anche qui, ieri pomeriggio, è arrivata la notizia
dell'approvazione, al Senato, di un emendamento della Lega Nord al Ddl
Sicurezza, che fa cadere una norma di civiltà: quella per cui nessun medico che
si fosse trovato a curare un immigrato senza permesso di soggiorno lo avrebbe
potuto denunciare. «Vivo questa notizia con forte preoccupazione. Nemmeno nella
Bossi-Fini si era arrivati a questo punto». Rassicura, Morrone. Lo ripete: per
i medici non cambia niente. «L'obbligo di denuncia non c'è. Cade il divieto,
che è diverso». Il problema, però, è l'ansia che rischia di scoraggiare i
migranti senza permesso di soggiorno a ricorrere alle cure. «Ci abbiamo messo
anni per conquistare la fiducia di queste persone. Adesso la sola ipotesi che
la denuncia sia possibile, che non ci sia un freno, potrebbe spaventarli.
Tenerli lontani dai circuiti della sanità pubblica. Alimentando il mercato
clandestino delle cure». Gli fa eco il professor Luigi Toma, infettivologo del
San Gallicano: «Questa decisione pone soprattutto problemi di salute pubblica.
Se chiudiamo l'accesso alla cura a queste fasce di popolazione, più deboli e
svantaggiate, e quindi più esposte a malattie contagiose, aumentiamo i fattori
di rischio per tutta la popolazione, immigrata e non, "regolare" e
non». Su questo aspetto insiste un'altra infettivologa dell'Istituto, la
dottoressa Ilaria Uccello, che aggiunge: « È in corso una deriva preoccupante. Una violazione dei diritti umani e di tutte
le normative europee. E poi c'è altro: assicurare l'accesso alla salute ai
migranti significa anche creare presidi sociali e politici. Strutture di
contatto. Se si svuotano, perdiamo il polso di una realtà con cui è importante
restare in relazione». Anche al Policlinico Umberto I c'è grande
tensione, soprattutto tra il personale del pronto soccorso, avamposto
dell'assistenza agli stranieri. «Questa è discriminazione razziale. Si
colpiscono i più deboli, chi ne ha più bisogno. Noi non siamo pubblici
ufficiali. Il nostro lavoro non è denunciare, ma tutelare la salute dei
pazienti. Di tutti i pazienti. Non trasformeremo i nostro ospedali in luoghi di
detenzione», protesta il dottor Stefano Calderale, responsabile del Pronto
Soccorso Trauma. «Viene escluso il nostro dovere di curare chiunque in
qualsiasi momento. E questo crea un altro problema: la gente arriverà a curarsi
più tardi. In condizioni peggiori o solo in condizioni gravi, quando per noi è
anche più difficile intervenire. Salterà, insomma, il lavoro sulla
prevenzione», aggiunge il dottor Sergio Tibaldi, del Dipartimento Emergenza.
Sconcerto, anche da Medici senza frontiere. «È stato ignorato il grido di
allarme lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostetriche
e da centinaia di associazioni e rappresentanti della società civile», dichiara
Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia.
( da "Unita, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Battisti,
Bruxelles al Brasile: tenere conto delle sentenze Il Parlamento europeo, anche
se solo con una cinquantina di eurodeputati rimasti ieri pomeriggio, chiede al
Brasile di tenere conto delle sentenze emesse in Italia su Cesare Battisti e
soprattutto di non sottovalutare il fatto che il partenariato con l'Ue è
fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il
rispetto della legalità e dei diritti umani. La
Commissione Ue ha ribadito anche di non avere la minima competenza ad
intervenire in una questione bilaterale fra un paese dell'Unione e un paese
terzo. E mentre il Parlamento europeo si appresta a trasmettere la risoluzione
dei quattro principali gruppi politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen,
al presidente brasiliano Inacio Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la
scena politica brasiliana. La rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato
di smorzare i toni della polemica, facendo sapere che in base alla legislazione
internazionale che regola la concessione dello status di rifugiato una simile
decisione non può essere interpretata come un atto di ostilità. IL CASO
( da "Repubblica, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina I - Milano Il teatro La tortura è un uomo chiuso nel
plexiglas SARA CHIAPPORI ALLE PAGINE XVIII E XIX SEGUE A PAGINA XVIII
( da "Unita, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Non
dimentichiamo che l'etica cristiana è contro l'accanimento» La modernità ha
mantenuto il tabù della morte. Non riesce ad educare, ad aiutare gli a uomini
ad affrontare la morte e quindi neanche a cogliere il senso della vita. Il
grande tema è il rieducarci a morire». Parte da questa constatazione il teologo
Brunetto Salvani. È questa la cornice che fa da sfondo al «caso Eluana»,
Partire da qui per andare dove? «Definire nuove regole del convivere che vanno
individuate in un clima di coesione sociale. Il nostro paese non riesce ad
elaborale per la perenne conflittualità tribale nella quale si trova». Torniamo
ad Eluana. C'è chi invoca il silenzio, il rispetto e, invece, siamo di fronte
all'accanimento mediatico e ideologico... «La vicenda di Eluana potrebbe,
invece, rappresentare l'occasione per tornare a riflettere sulla morte e sul
senso della vita. Siamo spiazzati. Facciamo fatica ad affrontare questi temi.
Si dovrebbe guardare alla Bibbia che può essere considerata come un continuo,
progressivo percorso per imparare a morire e a capire cosa significa affrontare
il momento più decisivo della vita». Il clima oggi è quello dello scontro...
«Da questa tragedia emerge è che è oramai indilazionabile una discussione
sull'etica pubblica, sul fatto che nessuno ha il monopolio dell'etica. E che
tutte le etiche che tutelano i diritti umani, vanno
rispettate. Che su temi come il fine vita occorre la massima coesione sociale.
È questa che manca. Per questo è necessario dar vita ad un grande dibattito su
quali siano oggi le regole del convivere. È la mancanza di un étos condiviso
che rende difficile il confronto su quello che sta accadendo attorno al corpo
di Eluana. La Costituzione non basta. Non è facile convivere nella pluralità
dei punti di vista. Per questo è indispensabile una grande azione di pedagogia
sociale che coinvolga le energie migliori del paese. Una vera "grammatica
di civilizzazione". Ricordando che una delle ragioni di questo vuoto sta
nella crisi della politica incapace di interpretare la realtà. Ma anche nella
mancanza di un pensiero che sappia laicamente esprimere le diverse etiche». È
in questo vuoto che la Chiesa si erge a esclusiva detentrice di valori? «Non è
in discussione il suo diritto di parola. Le voci delle Chiese cristiane e delle
confessioni religiose oggi in Italia, sono importanti, anche se non sono le
uniche. La Chiesa ha certo il diritto a dire la sua ma in un contesto di
laicità. Dove le diverse realtà religiose, politiche e culturali hanno uguale
legittimità e, insieme, possono concorrere a rendere più
coesa e umana la società». E il diritto a morire? «La tradizione dell'etica
cristiana è contro l'accanimento terapeutico. Occorre riflettere su cosa sia
oggi la vita. Non rischia di diventare semplicemente un idolo? Rivendico il
diritto a non avere risposte. Oggi è importante porsi le giuste domande.
È da qui che potranno scaturire giuste risposte». Intervista a Brunetto
Salvarani, teologo
( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
1 - Prima Pagina Europarlamento con l'Italia sull'estradizione di Battisti
STRASBURGO. Il Parlamento europeo, anche se solo con una cinquantina di
eurodeputati rimasti nel pomeriggio dell'ultima giornata di sessione plenaria,
chiede al Brasile di tenere conto delle sentenze emesse in Italia su Cesare
Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto che il partenariato con
l'Ue è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere
invocato un intervento dell'Unione europea, il governo italiano, col ministro
per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi, si può dire molto soddisfatto per
la presa di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue ha ribadito
anche ieri di non avere la minima competenza a intervenire in una questione
bilaterale fra un paese appartenente all'Unione e un paese terzo. IL
SERVIZIO A PAGINA 5
( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
1 - Prima Pagina I medici denunceranno i clandestini No dal Friuli: «Non siamo
delatori» ROMA. «Sicurezza non fa rima con libertà». Lo dice il ministro
dell'Interno Roberto Maroni, della Lega, nel giorno dell'approvazione del
pacchetto sicurezza, quello che contiene la norma che toglie agli immigrati
clandestini la possibilità di ricevere cure mediche senza il pericolo di essere
denunciati, che autorizza le ronde padane e scheda chi è senza fissa dimora. Il
provvedimento varato dal Senato con 154 sì e 114 no passa ora all'esame della
Camera. L'opposizione lo definisce un attacco «barbarico» e «razzista» ai diritti umani, mentre molte perplessità sono state sollevate dai medici. «Non
diventeremo mai dei delatori», dice il presidente dell'Ordine dei medici di
Udine, Luigi Conte. «Da oggi i camici bianchi potranno denunciare gli immigrati
clandestini per legge, ma - afferma Conte - la medicina è un'altra cosa: deve
restare libera e indipendente». I SERVIZI A PAGINA 6
( da "Eco di Bergamo, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Battisti,
l'Ue incalza il Brasile: «Tenga conto delle sentenze» --> Venerdì 06
Febbraio 2009 SOCIETA, pagina 11 e-mail print STRASBURGOIl Parlamento europeo,
anche se solo con una cinquantina di eurodeputati rimasti nel pomeriggio
dell'ultima giornata di sessione plenaria, chiede al Brasile di tenere conto
delle sentenze emesse in Italia su Cesare Battisti e soprattutto di non
sottovalutare il fatto che il partenariato con l'Unione europea è fondato su
una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il governo italiano,
col ministro per le Politiche comunitarie Andrea Rochi, si può dire molto
soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue
ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza per intervenire in una
questione bilaterale fra un Paese dell'Unione e un Paese terzo. E mentre
il Parlamento europeo si appresta a trasmettere la risoluzione dei quattro
principali gruppi politici - Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen - al presidente
brasiliano Inacio Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la scena politica
brasiliana. La rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato di smorzare i
toni della polemica, facendo sapere che in base alla legislazione
internazionale che regola la concessione dello status di rifugiato una simile
decisione non può essere interpretata come un atto di ostilità. Ma il dubbio
sta venendo ai parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la
vicenda porti conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici, ma
anche sul piano dello scambio commerciale fra i due Paesi. La risoluzione, che
non ha avuto il consenso di verdi e del gruppo della sinistra europea, mette in
risalto che il Brasile ha concesso lo status di rifugiato a Battisti e quindi
ne ha di fatto negato l'estradizione, «sostenendo che il sistema giudiziario
italiano non fornisce sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei
diritti dei detenuti». Gli eurodeputati ritengono che questa decisione «può
essere interpretata come una manifestazione di sfiducia nei confronti
dell'Unione europea, la quale è fondata, tra l'altro, sul rispetto dei diritti
fondamentali e della legalità». E questo, sottolineano gli eurodeputati, nel
momento in cui gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno all'accresciuto ruolo
del Brasile sulla scena internazionale, a partire dalla sua partecipazione al
vertice del G20 dello scorso novembre. Durante il dibattito, che è stato di
sostanziale sostegno alla risoluzione, gli eurodeputati si sono alzati in piedi
e hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Battisti,
su richiesta dell'europarlamentare di An Roberta Angelli, che ha chiesto di
poter dedicare il tempo di intervento a sua disposizione per commemorare le
vittime e le loro famiglie. Per l'europarlamentare di An, il voto di ieri
rappresenta «un successo italiano da non sottovalutare». «È evidente che il
Parlamento europeo esprimerà soltanto un auspicio politico, ma da un punto di
vista della diplomazia internazionale si tratta chiaramente di un atto
autorevole e rilevante», ha commentato. Danila Clegg 06/02/2009 nascosto -->
( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Risoluzione
a Strasburgo sull'ex terrorista dei Pac condannato anche per l'omicidio Santoro
a Udine Battisti, l'Ue si schiera con l'Italia L'Europarlamento: il Brasile
tenga conto delle sentenze emesse STRASBURGO. Il Parlamento europeo, anche se
solo con una cinquantina di eurodeputati rimasti nel pomeriggio dell'ultima
giornata di sessione plenaria, chiede al Brasile di tenere conto delle sentenze
emesse in Italia su Cesare Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto
che il partenariato con l'Ue è fondato su una serie di
valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani. Battisti, come è noto, è stato condannato all'ergastolo in
quanto ritenuto responsabile di vari delitti, tra cui l'uccisione del
maresciallo Antonio Santoro, comandante della guardie carcerarie di Udine,
avvenuta nel giugno 1978. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il
governo italiano, col ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, si
può dire molto soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la
Commissione Ue ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza a
intervenire in una questione bilaterale fra un paese dell'Unione e un paese
terzo. E mentre il Parlamento europeo si appresta a trasmettere la risoluzione
dei quattro principali gruppi politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al
presidente brasiliano Inacio Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la
scena politica brasiliana. La rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato
di smorzare i toni della polemica, facendo sapere che in base alla legislazione
internazionale che regola la concessione dello status di rifugiato una simile
decisione non può essere interpretata come un atto di ostilità. Ma il dubbio
sta venendo ai parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la
vicenda porti conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici ma
anche sul piano dello scambio commerciale fra i due paesi. La risoluzione, che
non ha avuto il consenso di verdi e dela gruppo della sinistra europea, mette
in risalto che il Brasile ha concesso lo status di rifugiato a Battisti e
quindi ne ha di fatto negato l'estradizione, «sostenendo che il sistema
giudiziario italiano non fornisce sufficienti garanzie per quanto attiene al
rispetto dei diritti dei detenuti». Gli eurodeputati ritengono che questa
decisione «può essere interpretata come una manifestazione di sfiducia nei
confronti dell'Unione europea, la quale è fondata, tra l'altro, sul rispetto
dei diritti fondamentali e della legalità». E questo, sottolineano gli
eurodeputati, nel momento in cui gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno
all'accresciuto ruolo del Brasile sulla scena internazionale, a partire dalla
sua partecipazione al vertice del G20 dello scorso novembre. Durante il
dibattito, che è stato di sostanziale sostegno alla risoluzione, gli
eurodeputati si sono alzati in piedi e hanno osservato un minuto di silenzio in
memoria delle vittime di Battisti, su richiesta dell'europarlamentare di An
Roberta Angelli, che ha chiesto di poter dedicare il tempo di intervento a sua
disposizione per commemorare le vittime e le loro famiglie. Per
l'europarlamentare di An, il voto rappresenta «un successo italiano da non
sottovalutare». «È evidente che il Parlamento europeo esprimerà soltanto un
auspicio politico, ma da un punto di vista della diplomazia internazionale si
tratta chiaramente di un atto autorevole e rilevante», ha commentato.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Ma
così si calpestano la dignità e i diritti» --> Critiche da Bergamo. Pozzi
(Ordine medici): grave errore Don Visconti (Caritas): un segno di inciviltà e
disumanità Venerdì 06 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 3
e-mail print Una visita all´ambulatorio Oikos di Bergamo «Così si calpestano i
fondamenti della nostra civiltà che ha posto al centro la dignità della persona
e i suoi diritti»: è dura la replica della Caritas diocesana bergamasca,
dell'Ordine dei medici, ma anche dell'ambulatorio Oikos di Bergamo al via
libera in Senato all'emendamento della Lega al disegno di legge sulla sicurezza
che cancella il divieto (contenuto nel Testo unico sull'immigrazione) di non
segnalazione alle autorità degli stranieri non regolari che richiedono cure
sanitarie nelle strutture pubbliche. Ieri l'opposizione aveva chiesto il voto
segreto sull'emendamento leghista sostenendone anche l'incostituzionalità. Ma
il presidente del Senato, Renato Schifani, ha respinto la richiesta e si è
proceduto con il voto elettronico: i sì sono stati 156, 132 i no, un astenuto.
Ora si attende il passaggio alla Camera. Intanto dura la replica di chi nelle
ultime settimane - medici, organizzazioni di volontariato ed enti cattolici
vicini alle problematiche dell'immigrazione - hanno preso posizione contro
l'emendamento sui «medici poliziotto». I medici, secondo il provvedimento della
Lega, potrebbero segnalare i clandestini che si rivolgono alle strutture
sanitarie in cerca di cure. «Così - spiega Maria Chiara Boninsegna, presidente
di Oikos, un ambulatorio in via Borgo Palazzo, che ogni mese aiuta 130 migranti
offrendo cure mediche gratuite grazie all'opera di una decina di medici
volontari - il medico si troverebbe diviso tra deontologia e rispetto della
legge: da una parte il diritto e dovere di curare ogni persona e dall'altra la
discrezionalità di segnalarne alcune creando discriminazioni paurose e
chiamandoci a un ruolo che non ci è proprio». Un tema delicatissimo quello dei
«medici poliziotto» su cui hanno già espresso tutta la propria contrarietà
anche Medici senza frontiere e gli esperti, tra cui Boninsegna, riuniti in
questi giorni a Trapani per il Congresso nazionale della Società italiana
medicina delle migrazioni (Simm). «Stiamo parlando proprio di questo - spiega
Boninsegna da Trapani -: c'è sconcerto, incapacità di interpretare la scelta
politica del voto in Senato, ma la convinzione che andremo avanti nell'opporci
a questo provvedimento prima del voto alla Camera». Proprio il presidente della
Società di medicina dell'immigrazione Salvatore Geraci si è espresso sul dl
sicurezza: «Un fatto gravissimo per la sanità pubblica: siamo tornati indietro
di 15 anni. Gli immigrati irregolari non andranno a farsi curare per paura di
essere denunciati. Che ne sarà di coloro che hanno malattie gravi curabili o
malattie infettive? E di tutte le straniere irregolari in stato di
gravidanza?». Il timore dei medici infatti è proprio che gli stranieri, con la
paura di ripercussioni, non si presentino in ospedale anche se in situazione di
emergenza. «Il provvedimento - spiega Emilio Pozzi, presidente dell'Ordine dei
medici di Bergamo, che stasera parteciperà a un vertice regionale sul dl
sicurezza - non ci impone la denuncia dei clandestini ma la possibilità di
farlo. Anche solo l'eventualità che qualche medico possa avvalersi di questa
possibilità crea un deterrente nei pazienti bisognosi di cura. Un medico
innanzitutto sceglie questa professione spinto da un intento solidaristico e
pronto a dare cure a tutti coloro che ne hanno bisogno. Il provvedimento è un
grave errore. Si tratta tra l'altro di una cattiva politica sanitaria che
rischia di generare un sistema sanitario parallelo e di incidere anche su
quello pubblico. Le malattie non curate per tempo potrebbero essere pericolose
per i pazienti e per tutti i cittadini. Ci attiveremo al più presto chiedendo
il sostegno dei politici lombardi». Don Claudio Visconti, direttore della
Caritas diocesana bergamasca, sostiene i medici che decideranno di non
denunciare i clandestini e soprattutto richiama il fondamentale diritto alla
salute per tutti e il rispetto alla persona: «Questo provvedimento - spiega,
unendosi anche alla dura presa di posizione della commissione Cei per le
migrazioni - è un profondo segno di inciviltà e di disumanità.
Non rispetta i valori insiti nella carta dei diritti umani europea che riconosce come diritto inalienabile quello alla
salute per tutti senza distinzione. In questo momento in cui la povertà genera
conflitti sociali, dobbiamo invece lanciare messaggi chiari di prossimità a
tutte, e dico tutte, le persone in difficoltà». «Ritengo poi -
sottolinea ancora il direttore della Caritas diocesana - che questo provvedimento,
oltre a essere un pericoloso segno di disinteresse verso gli stranieri lo è
ancor più nei confronti dei bergamaschi. Alcune patologie non curate tra gli
immigrati che potrebbero non rivolgersi alle strutture mediche per curarsi,
diventerebbero pericolose anche per i bergamaschi». Elena Catalfamo 06/02/2009
nascosto -->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Bertone
«A nessuno va negata la vita» --> Venerdì 06 Febbraio 2009 GENERALI, pagina
7 e-mail print CITTÀ DEL VATICANODa monsignor Rino Fisichella al cardinale
Renato Martino al segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, il Vaticano
invoca un intervento legislativo affinché «si faccia il possibile» per
scongiurare la morte di Eluana Englaro. La bozza del decreto legge che dovrebbe
impedire lo stop all'alimentazione e all'idratazione previste dal protocollo in
applicazione su Elauna Englaro giace sul tavolo del premier Silvio Berlusconi
ma nelle ultime ore, anche per i dubbi del capo dello Stato, Giorgio
Napolitano, e del presidente della Camera, Gianfranco Fini, l'ipotesi
dell'intervento legislativo sembra tramontare. Il mondo cattolico, comunque,
non si dà per vinto e accelera anzi il suo pressing sul governo perché metta
mano a un decreto. L'appello del segretario di Stato vaticano «Non si può
cadere nell'inganno di pensare che si possa disporre della vita fino a
legittimare la sua interruzione, al limite mascherandola con un velo di pietà umana», ha detto ieri da Madrid, ricordando il pensiero di
Benedetto XVI, il cardinale Tarcisio Bertone. In una conferenza sui diritti umani e il pontificato di Benedetto XVI, Bertone ha ribadito anche che
«la dignità dell'essere umano, tema chiave di tutta la dottrina sociale della
Chiesa, implica fra l'altro il rispetto della vita dal suo concepimento fino
alla sua fine naturale». Ricordando le parole di Benedetto XVI durante
la Giornata per la vita della Cei, il segretario di Stato vaticano ha ribadito
che «la vita, che è una opera di Dio, non deve negarsi a nessuno, nemmeno al
più piccolo e indifeso, e ancor meno se presenta gravi incapacità». Il
segretario di Stato vaticano ha affermato inoltre che sul diritto alla vita «ci
troviamo di fronte un panorama del tutto nuovo rispetto a quando si approvò la
Dichiarazione universale dei diritti umani,
soprattutto a causa dello sviluppo delle scienze e delle tecnologie, con molti
strumenti tecnici per decidere sulla vita e sulla morte». «Evitare questa
drammatica soluzione» Il primo ad intervenire su Eluana comunque è stato ieri
mattina il presidente della pontificia accademia della Vita, monsignor Rino
Fisichella. Chiaro il suo appello all'esecutivo: «Sono ancora carico di
speranza. Ci sono ancora diversi strumenti possibili che potranno essere
ascoltati dal legislatore, dunque spero ancora che si riuscirà ad evitare
questa drammatica soluzione di morte, e che questa possa essere una
testimonianza in favore della vita». Più tardi il cardinal Martino si è
appellato con forza alla maggioranza e sull'ipotesi decreto legge non ha
mostrato dubbi: «Naturalmente qualunque cosa si faccia per salvare la vita a un
innocente è benvenuta». Il cardinale va anche oltre: «Io mi meraviglio di come
in Italia, dove fin dalla Costituzione c'è la difesa della vita, si possa
distruggere la vita stessa in una maniera che non corrisponde alla Carta
costituzionale. Quello che si sta mettendo in atto è autentico omicidio». Il
cardinale Tettamanzi e la comunità Papa Giovanni XXIII Più sfumata la posizione
di un altro porporato, da sempre vicino alla drammatica vicenda Englaro,
l'arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi: «La responsabilità
ultima sulla vita della donna non è una legge positiva, ma quella stampata
dentro di noi che è quella naturale», cioè della coscienza, ha detto. Senza
incertezze il portavoce della comunità Papa Giovanni XXIII, associazione
cattolica che molto si è attivata, anche in questi giorni con veglie, preghiere
e sit-in, per scongiurare la morte di Englaro. «Il nostro appello continua - ha
affermato don Aldo Bonaiuto - Per tutti i ministri: se vogliono, loro possono
veramente fermare questa sentenza». Un contributo interno al fronte cattolico
sul pressing in atto a favore della soluzione decreto, è arrivato dal
presidente dell'Unione giuristi cattolici italiani e presidente emerito del
comitato di Bioetica, Francesco D'Agostino. «È giusto che il governo intervenga
subito con un provvedimento». 06/02/2009 nascosto -->
( da "Provincia Pavese, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
Ue: «Il Brasile tenga conto delle sentenze su Battisti» STRASBURGO. Il
Parlamento europeo, anche se solo con una cinquantina di eurodeputati rimasti
nel pomeriggio dell'ultima giornata di sessione plenaria, chiede al Brasile di
tenere conto delle sentenze emesse in Italia su Cesare Battisti e soprattutto
di non sottovalutare il fatto che il partenariato con l'Ue è fondato su una
serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della
legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il governo italiano,
col ministro per le politiche comunitarie Andrea Rochi, si può dire molto
soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue
ha ribadito anche ieri di non avere la minima competenza ad intervenire in una questione
bilaterale fra un paese dell'Unione e un paese terzo. Il Parlamento
europeo si appresta ora a trasmettere la risoluzione dei quattro principali
gruppi politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al presidente brasiliano
Inacio Da Silva Lula. La rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato di
smorzare i toni della polemica, facendo sapere che la concessione dello status
di rifugiato non può essere interpretata come un atto di ostitlità.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri
Pagina 111 Soddisfazione dei parlamentari italiani ma la Commissione Ue
ribadisce l'incompetenza sul caso Battisti, monito di Strasburgo Soddisfazione
dei parlamentari italiani ma la Commissione Ue ribadisce l'incompetenza sul
caso «Il Brasile tenga conto delle sentenze italiane» --> «Il Brasile tenga
conto delle sentenze italiane» STRASBURGO Il Parlamento europeo, anche se solo
con una cinquantina di eurodeputati rimasti nel pomeriggio dell'ultima giornata
di sessione plenaria, chiede al Brasile di tenere conto delle sentenze emesse
in Italia su Cesare Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto che il
partenariato con l'Ue è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere
invocato un intervento dell'Ue, il governo italiano, col ministro per le
politiche comunitarie Andrea Ronchi, si può dire molto soddisfatto per la presa
di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue ha ribadito anche ieri
di non avere la minima competenza a intervenire in una questione bilaterale fra
un paese dell'Unione e un paese terzo. E mentre il Parlamento europeo si
appresta a trasmettere la risoluzione dei quattro principali gruppi politici,
Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al presidente brasiliano Inacio Da Silva
Lula, il caso Battisti agita anche la scena politica brasiliana. La
rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato di smorzare i toni della
polemica, facendo sapere che in base alla legislazione internazionale che
regola la concessione dello status di rifugiato una simile decisione non può
essere interpretata come un atto di ostilità. Ma il dubbio sta venendo ai
parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la vicenda porti
conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici ma anche sul piano
dello scambio commerciale fra i due paesi. La risoluzione, che non ha avuto il
consenso di verdi e del gruppo della sinistra europea, mette in risalto che il
Brasile ha concesso lo status di rifugiato a Battisti e quindi ne ha di fatto
negato l'estradizione, «sostenendo che il sistema giudiziario italiano non
fornisce sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei diritti dei
detenuti». Gli eurodeputati ritengono che questa decisione «può essere
interpretata come una manifestazione di sfiducia nei confronti dell'Unione
europea, la quale è fondata, tra l'altro, sul rispetto dei diritti fondamentali
e della legalità». E questo, sottolineano gli eurodeputati, nel momento in cui
gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno all'accresciuto ruolo del Brasile
sulla scena internazionale, a partire dalla sua partecipazione al vertice del
G20 dello scorso novembre. Durante il dibattito, che è stato di sostanziale
sostegno alla risoluzione, gli eurodeputati si sono alzati in piedi e hanno
osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Battisti, su
richiesta dell'europarlamentare di An Roberta Angelli, che ha chiesto di poter
dedicare il tempo di intervento a sua disposizione per commemorare le vittime e
le loro famiglie.
( da "Repubblica, La" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
XVIII - Milano Suoni, video e un uomo nel plexiglass per
raccontare la ferocia della tortura I romani Santasangre al Pim si ispirano a
George Orwell Non ci interessano le teorie. Vogliamo coinvolgere il pubblico e
puntiamo alla sua pancia, non alla testa sara chiappori Un collettivo nel senso
più puro e meno nostalgico della parola. Nel senso che i loro spettacoli
nascono dal lavoro di un gruppo dove si coagulano linguaggi diversi, spesso
derivati dalla videoarte, dalla musica elettronica, dagli spazi dell´installazione,
e dove nessuno firma né regia, né drammaturgia, né scenografia: l´ideazione del
lavoro è rigorosamente comune. Romani, età media sui trent´anni, i Santasangre
sono una delle punte della nuova scena italiana, protagonisti, insieme a
Pathosformel, Teatro Sotterraneo, Muta Imago, Città di Ebla, dell´ultima
generazione teatrale post anni �90. Ovvero dopo Motus, Teatrino Clandestino,
Fanny & Alexander. Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela Milano, Dario
Salvagnini, Pasquale Tricoci, Roberta Zanardo (questi i loro nomi) si conoscono
nei circuiti underground dei rave e dei centri sociali romani, dove cominciano
con performance di musica elettronica. «Il salto verso una scelta teatrale in
senso più stretto è scattata dall´istinto di proteggere il nostro lavoro e
concentrarci su progetti più a lungo termine - spiega Brinchi - Venendo da
un´esperienza indipendente e alternativa il confronto con le istituzioni è
stato impegnativo, ma abbiamo imparato». E infatti dai centri sociali sono
passati a vetrine importanti come "Roma Europa Festival" o a rassegne
ricercate come "Enzimi". A Milano arrivano per la prima volta ospiti
dello Spazio Pim (da stasera a lunedì) con lo spettacolo 84.06, primo capitolo
della trilogia Studi per un teatro apocalittico (che comprende anche Spettacolo
sintetico per la stabilità sociale e Seigradi). «Spieghiamoci subito,
apocalittico nel senso etimologico della parola, cioè rivelazione. Ci
interessava lavorare sul tema della visione di quel che ci potrà accadere nel
futuro, o di quel che ci sta accadendo adesso e che qualcuno aveva già
previsto». 84.06 è infatti molto liberamente ispirato a 1984 di Orwell, da cui
parte per mettere in scena il controllo operato sull´individuo attraverso la
ferocia della coercizione fisica. Qualcosa di molto vicino all´orrore di
Guantanamo o Abu Ghraib. Raccontato con gli strumenti di uno spettacolo
elettroacustico che incide lo spazio con una serie di interventi tecnologici,
manipolazioni sonore, sovrapposizione di piani. «Una drammaturgia che procede
più per immagini che per parole», come precisa Brinchi. E che prende forma
nella gabbia di plexiglass trasparente in cui è rinchiuso un uomo: le sue
azioni controllate e determinate dall´esterno da due aguzzini in divisa che
agiscono attraverso due computer si moltiplicano in un sistema di immagini
video, coprotagonisti digitali, riprese in diretta, ologrammi, migrazioni dal
reale al virtuale, distorsioni acustiche. Per arrivare alla pesante intrusione
di vere macchinerie da tortura come pesanti cilindri che si abbattano e
distruggono muri di mattoni. Uno spettacolo forte, disturbante, ma che «non è
un manifesto ideologico. Non ci interessa fare teorie, ci interessa coinvolgere
il pubblico in una situazione che lo stupisca, lo colga impreparato, lo
coinvolga. Puntiamo alla pancia degli spettatori, non alla loro testa».
( da "Giornale.it, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n.
32 del 2009-02-06 pagina 8 Al Leonardo «I giganti della montagna», fantasmi e
suggestioni di tragica umanità di Stefania Vitulli L'idea di questo
allestimento de «I giganti della montagna», in scena al Teatro Leonardo (via
Ampère 1, info: 02-26681166) fino all'8 febbraio, di Federico Tiezzi nasce, per
sua stessa ammissione nelle note di regia, proprio in montagna. O almeno, è
«durante quei trekking che sfiniscono» che a Tiezzi e a Sandro Lombardi
sovvengono le due suggestioni che danno vita all'interpretazione di questo
dramma incompiuto nato dalla mente di Pirandello intorno al 1933: la prima è
l'intuizione mutuata da Giovanni Macchia secondo cui questo sarebbe un «testo della tortura». Cui si aggiunge l'idea, nata anche dal
fatto che Pirandello voleva intitolare il dramma «I fantasmi», che i
protagonisti possano essere tutti dei morti. Si entra, dunque, davvero in un
regno dei morti sin dalla prima scena, con lamenti, urla e voci lontane, che proprio
da una stanza di torture possono provenire o dall'oltretomba o da un
manicomio. Non fosse che gli splendidi costumi di Giovanna Buzzi e le scene di
Pier Paolo Bisleri ci conducono invece più al fumetto italiano di inizio
secolo. Fuor di metafora, la storia di «teatro nel teatro» sarebbe quella di
due compagnie, una di ex circensi e una di teatranti, gli Scalognati e la
Contessa, che agiscono in una villa misteriosa e pullulante di presenze,
oniriche, fantasmatiche, evanescenti, a tratti fornite di vita propria, a
tratti evocate dall'inconscio dei protagonisti, a tratti ancora, i meno
riusciti, accostate alle presenze invadenti dei media moderni, dal primo cinema
dei Lumière alla tv anni Cinquanta. Tuttavia è difficile, come invece Tiezzi
vorrebbe, accostare il tutto a Fellini, Pasolini, Picasso, Testori. Vien più da
immalinconirsi e alienarsi, cullati dai monologhi di Cotrone (Sandro Lombardi),
dagli interminabili rosari narrativi della Sgricia (Marion D'Amburgo), dalla
pesante mollezza matronale di Ilse (Iaia Forte) e dagli ottimi ma troppo rari
interventi di Cromo (Massimo Verdastro) e Diamante (Debora Zuin), proprio come
si fa nelle processioni, camminando per dovere e sentimento dietro al Santo
venerato in attesa che ci grazi d'una illuminazione. Che potrebbe, se reso meno
criptico, giungere nel finale di sacra rappresentazione sicula creato da Franco
Scaldati. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Tirreno, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
11 - Altre Obama crea un Consiglio per le religioni Panetta, candidato capo
della Cia: annegamento simulato? Tortura WASHINGTON.
«Troppo spesso le religioni sono state usate come uno strumento per dividerci
anziché per unirci». Barack Obama (nella foto), partecipando a Washington alla
Colazione nazionale di preghiera (una tradizione per i presidenti Usa), ha
parlato del suo rapporto con la fede. Il presidente ha parlato anche della
"regola d'oro" che unisce ogni religione: l'invito «ad amare e a
capire gli altri». Obama ha firmato poco dopo un ordine esecutivo alla Casa
Bianca per creare un Consiglio per le alleanze basate sulla fede. L'organismo
dovrà, tra l'altro, occuparsi dei finanziamenti federali alle organizzazioni
religiose che si faranno carico di sostituire l'intervento dello Stato in
iniziative sociali. L'organismo sarà guidato da Joshua DuBois, un giovane pastore
pentecostale afroamericano (ha 26 anni), che è stato il responsabile delle
strategie religiose della campagna di Obama. Il presidente americano ha
spiegato che l'organismo «non favorirà un gruppo religioso rispetto ad un altro
o anche gruppi religiosi a danno di organizzazioni laiche. Piuttosto aiuterà
quei gruppi che desiderano operare a beneficio delle nostre comunità, sempre
senza confondere la linea di demarcazione tra Chiesa e Stato creata saggiamente
dai nostri Padri Fondatori». Intanto il candidato alla guida della Cia Leon
Panetta ha detto ieri al Senato che l'amministrazione Obama non farà ricorso
alle cosiddette "rendition" (la cattura extragiudiziale di presunti
terroristi) permesse sotto la amministrazione Bush. Panetta, durante l'audizione
per la sua conferma a direttore della Cia, ha sottolineato
che il presidente Barack Obama ha proibito «le rendition straordinarie, quando
un detenuto è inviato altrove per essere torturato o subire azioni che violano
i diritti umani». Panetta ha anche dichiarato che la tecnica del
"waterboarding" (annegamento simulato) durante un interrogatorio
equivale a tortura.
( da "Corriere della Sera" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-02-06 num: - pag: 50
categoria: REDAZIONALE THE HORSEMEN Sorpresa annunciata nel thriller di Quaid
Dopo un film claustrofobico su giovani strafatti uscito in dvd, lo svedese
Jonas Åkerlund, approfittando del momento nordico favorevole ai thriller sulla
neve, si trasferisce in Canada per raccontarci l'angoscia privata di Breslin un
detective neo vedovo che, dopo aver visto molti dei mali della vita, indaga su un serial killer che tortura e uccide le sue vittime,
mettendo pure un cartello: Vieni a vedere, citazione dell'Apocalisse. Nel buio
fisico di una America al buio morale, il film usa il bravo Dennis Quaid anche
se manca, dopo tanto esborso di sadica violenza, un adeguato biblico finale: la
sorpresa è annunciata. Ogni implicazione filosofica sulla visione del
reale che nasconde sempre incubi migliori, è puramente casuale. Il protagonista
vive una doppia razione d'infelicità con una privacy disastrata in una bella,
livida fotografia di Eric Broms. (m. po.) •••••••••• voto5
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
Sole-24 Ore sezione: SYSTEM data: 2009-02-06 - pag: 8 autore: Polemiche sui
compensi del capo Cia Panetta, screening sulle consulenze Eliana Di Caro NEW
YORK. Dal nostro inviato «Una nuova era» che si lasci alle spalle le oscure
manovre dell'amministrazione Bush, chiuda per sempre con la tortura e le
tecniche di interrogatorio violente: sono le prime dichiarazioni di Leon
Panetta, designato da Barack Obama alla guida della Cia, nel corso delle
audizioni al Senato. Sulla spinosa questione delle extraordinary rendition, la
posizione di Panetta non è stata univoca: d'un lato ha ricordato che il
presidente Obama ha proibito «la consegna di qualcuno altrove con l'obiettivo
di infliggergli tortura o azioni che violano i nostri valori», dall'altro ha
però citato le rendition «appropriate », quelle che «prevedono la consegna di
un individuo a un Paese terzo perché venga perseguito sotto la legge di quel
Paese ». Inoltre, ha aggiunto Panetta, «credo che abbiamo il diritto di
trattenere temporaneamente un detenuto importante». L'ex parlamentare della
California si è presentato ieri alla Camera Alta in un clima teso, dopo il
ritiro cui sono stati costretti Tom Daschle e Nancy Killefer per problemi con
il fisco. E le rivelazioni sui suoi guadagni, emerse alla vigilia delle
audizioni, hanno alimentato perplessità e interrogativi. L'italoamericano ha
incassato nel 2008 oltre un milione di dollari per il suo ruolo in consigli di
amministrazione, per discorsi e consulenze, alcune delle quali fornite in
cambio di lauti gettoni a banche schiacciate dalla crisi. Un compenso da 28mila
dollari ricevuto dal gruppo Carlyle, cui fanno capo aziende in affari con il
Pentagono e agenzie di sicurezza, adombra un possibile conflitto di interessi.
Così come i 60mila dollari ricevuti dalla Pacific Maritime Association, la
lobby dell'industria della Marina mercantile che ha fatto pressioni sul Governo
per le leggi antiterrorismo sui traffici via mare. A questo proposito un
portavoce della Casa Bianca ha puntualizzato che «tutte le entrate (di Panetta,
Ndr) e gli investimenti sono stati accuratamente esaminati ». La nomina a
sorpresa dell'ex capo dello staff di Bill Clinton aveva già suscitato polemiche
a causa della sua scarsa esperienza in materia di sicurezza e servizi. Ora i
56mila dollari ricevuti da Merrill Lynch e i 28mila dollari ottenuti da
Wachovia, non giovano alla sua immagine: entrambe le banche hanno registrato
l'anno scorso gravi perdite prima di essere acquisite rispettivamente da Bank
of America e Wells Fargo. Il compenso di Wa-chovia risale al 30 ottobre, quello di Merrill all'11 dello stesso mese: tempi in cui i due
istituti erano nel pieno della tempesta finanziaria e avevano già concluso gli
accordi con i compratori. L'ANNUNCIO Ai senatori: non più «extraordinary
renditions» di presunti terroristi verso Paesi dove non esiste il rispetto dei
diritti umani Sotto esame. Leon Panetta AFP
( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì
06 Febbraio 2009 Chiudi «Nel Lazio non potremo che dare indicazioni ai medici
del servizio sanitario nazionale affinché non si trasformino in delatori di
Stato, come sarebbe potuto accadere nella Germania dell'Est». Il paragone
riporta ai tempi della cortina di ferro, evoca un passato fatto di delazioni,
muri che non ci sono più scambi e di spie. A farlo è l'assessore al Bilancio
della Regione Lazio Luigi Nieri. «Il diritto alla salute - ricorda Nieri - è
universale. Una donna incinta o una madre con un bimbo piccolo ammalato non
possono avere paura di andare al pronto soccorso per poi finire in un centro di
identificazione per stranieri».«È una palese violazione dei
diritti umani», protesta. Qualora la norma dovesse essere definitivamente
approvata, l'assessore, che di recente ha lasciato Rifondazione, chiederà al
presidente Marrazzo «di assumere iniziative per evitare che i medici e gli
infermieri del Lazio diventino spie». E se questa è la reazione, per
così dire istituzionale, ancora più decisa è quella del professor Aldo Morrone,
direttore del San Gallicano di Roma. Ovvero della struttura che vive più da
vicino la realtà degli stranieri. «A mio avviso - spiega Morrone - nessun
operatore sanitario userà questo strumento per denunciare chi fa ricorso alla
sanità pubblica. Sono sicuro che nessuno verrà meno alla deontologia
professionale». Il San Gallicano è una struttura specialistica per la cura
delle malattie della pelle e per le malattie tropicali. In grado, dunque, di
diagnosticare in tempo patologie altrove difficilmente individuabili. «Il danno
- sostiene infatti il direttore sanitario del San Gallicano - lo farà la paura,
la percezione che si ha di questa norma». Per Morrone uno dei rischi maggiori
che il provvedimento adottato dal governo potrebbe causare è che «una serie di
malattie non vengano diagnosticate e non siano quindi trattate adeguatamente».
Per il professore può nascere l'offerta di un servizio clandestino, che sfrutti
la situazione. «Far nascere la paura di rivolgersi al servizio sanitario
pubblico può generare diversi problemi, tra cui il peggioramento delle
malattie». Il 35-40% delle interruzioni di gravidanza riguarda, ricorda
Morrone, donne immigrate. Da qui il timore che il provvedimento possa avere e
conseguenze gravissime. Per il professore particolarmente a rischio sono le
prostitute e di conseguenza i loro clienti .Immaginiamo cosa succederebbe «se
tutte la prostitute immigrate, in stato di clandestinità, non dovessero più
venire a farsi curare o diagnosticare le malattie». «Gli esami per queste
malattie - conclude Morrone - sono attualmente del tutto anonimi, e gratuiti su
tutto il territorio nazionale».
( da "Messaggero, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì
06 Febbraio 2009 Chiudi STRASBURGO - Il Parlamento europeo, anche se solo con
una cinquantina di eurodeputati rimasti nel pomeriggio dell'ultima giornata di
sessione plenaria, chiede al Brasile di tenere conto delle sentenze emesse in
Italia su Cesare Battisti e soprattutto di non sottovalutare il fatto che il
partenariato con l'Ue è fondato su una serie di valori comuni, fra i quali il rispetto della legalità e dei diritti umani. Dopo avere invocato un intervento dell'Ue, il governo italiano,
col ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, si può dire molto
soddisfatto per la presa di posizione di Strasburgo, anche se la Commissione Ue
ha ribadito di non avere la minima competenza ad intervenire in una questione bilaterale
fra un Paese dell'Unione e un Paese terzo. E mentre il Parlamento
europeo si appresta a trasmettere la risoluzione dei quattro principali gruppi
politici, Ppe, Pse, Liberaldemocratici e Uen, al presidente brasiliano Inacio
Da Silva Lula, il caso Battisti agita anche la scena politica brasiliana. La
rappresentanza di Brasilia presso l'Ue ha cercato di smorzare i toni della
polemica, facendo sapere che in base alla legislazione internazionale che
regola la concessione dello status di rifugiato una simile decisione non può
essere interpretata come un atto di ostilità. Ma il dubbio sta venendo ai
parlamentari dell'opposizione brasiliana, preoccupati che la vicenda porti
conseguenze negative serie, non solo in termini diplomatici ma anche sul piano
dello scambio commerciale fra i due Paesi. La risoluzione, che non ha avuto il
consenso di Verdi e del gruppo della sinistra europea, mette in risalto che il
Brasile ha concesso lo status di rifugiato a Battisti e quindi ne ha di fatto
negato l'estradizione, «sostenendo che il sistema giudiziario italiano non
fornisce sufficienti garanzie per quanto attiene al rispetto dei diritti dei
detenuti». Gli eurodeputati ritengono che questa decisione «può essere
interpretata come una manifestazione di sfiducia nei confronti dell'Unione
europea, la quale è fondata, tra l'altro, sul rispetto dei diritti fondamentali
e della legalità». E questo, sottolineano gli eurodeputati, nel momento in cui
gli Stati Ue danno il loro pieno sostegno all'accresciuto ruolo del Brasile sulla
scena internazionale, a partire dalla sua partecipazione al vertice del G20
dello scorso novembre. Durante il dibattito, che è stato di sostanziale
sostegno alla risoluzione, gli eurodeputati si sono alzati in piedi e hanno
osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Battisti, su
richiesta dell'europarlamentare di An Roberta Angelilli, che ha chiesto di
poter dedicare il tempo di intervento a sua disposizione per commemorare le
vittime e le loro famiglie. Per l'europarlamentare di An, il voto di oggi
rappresenta «un successo italiano da non sottovalutare». «È evidente che il
Parlamento europeo esprimerà soltanto un auspicio politico, ma da un punto di
vista della diplomazia internazionale si tratta chiaramente di un atto
autorevole e rilevante», ha commentato. S.I.
( da "Tempo, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
stampa
Ribadita la volontà di una strada comune per pace, giustizia e libertà «Con
Obama una nuova era» Il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, ha
partecipato in mattinata all'Hotel Hilton di Washington alla 57esima National
Prayer Breakfast. Il National Prayer Breakfast ha visto la presenza del
presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e come di consuetudine, dei membri
del congresso, dei componenti del governo, della comunità diplomatica e di vari
leader provenienti da 160 nazioni «per condividere - si legge testualmente
nell'invito del Congresso Usa fatto al presidente Iorio - lo spirito
dell'amicizia attraverso la preghiera e il ringraziamento. Questo raduno è un
momento - si spiega ancora nell'invito - dove si mettono da parte le nostre
differenze e si cerca di costruire e rafforzare i rapporti attraverso l'amore
per Dio e l'interesse per gli altri». La manifestazione ha visto l'ex premier
inglese, Tony Blair, fare eccezionalmente da speaker ufficiale dell'evento,
introducendo lo stesso intervento del presidente Obama. «è stato un grosso
onore per me personalmente e per la Regione che rappresento, - ha commentato a
margine il governatore del Molise - partecipare ad un alto momento di
condivisione dell'auspicio di un futuro globale migliore in cui vengono
assicurati agli uomini di ogni nazione il rispetto dei diritti fondamentali. La
grande democrazia americana con iniziative del genere, che vedono la convinta
partecipazione di tutte le istituzioni di ogni colore di partito, ancora una
volta sa dare una lezione di alto senso dell'istituzioni e della positiva
azione della politica quale strumento per la elevazione della civiltà. Il tutto
ribadendo unanimemente la volontà di perseguire una strada comune che deve
portare alla pace, alla giustizia e alla libertà degli uomini». Sensazioni e
considerazioni anche sul senso del discorso pronunciato dal neo eletto
presidente americano: «Una ulteriore importante emozione - ha aggiunto Michele
Iorio - è stata quella poi di ascoltare direttamente le parole del presidente
Obama che, ancora una volta, ricordando i valori tradizionali su cui si basa la
democrazia americana, ha saputo tracciare la strada per superare la crisi e per
lavorare insieme agli altri Paesi per assicurare al mondo pace e prosperità. La stessa storia personale del presidente Obama - ha concluso
Iorio - rappresenta il concretizzarsi del "sogno americano" e quello
che esso è stato, è, e sarà per tutto l'Occidente in termini di progresso,
diritti umani, di pluralismo e di inclusione sociale. La sua presidenza quindi
apre un new day per gli Stati Uniti ma anche per l'Europa e per il resto del
mondo».
( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROVIGO
CULTURA SPETTACOLI pag.
( da "Giornale.it, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n.
32 del 2009-02-06 pagina 0 I medici potranno denunciare i clandestini di
Redazione Via libera al ddl sulla sicurezza, ora il testo alla Camera (leggi
tutte le misure previste). Pd e Udc: "Barbarie inumana". Ma gli
irregolari saranno curati come prima. La polemica: "Il vero scandalo era
obbligare i dottori al silenzio" di Mario Giordano Roma - Primo sì del
Senato al ddl sicurezza tra le polemiche dell?opposizione che parla con Anna
Finocchiaro di "manifesto ideologico" verso gli extracomunitari. Dopo
la stretta di ieri sul 41bis per i mafiosi oggi Palazzo Madama ha approvato
norme che "rivoluzionano" la normativa sulla sicurezza. I medici
potranno denunciare all?autorità giudiziarie gli immigrati clandestini. Le
persone senza fissa dimora saranno schedate. La tassa per il permesso di
soggiorno è fissata da
( da "Corriere del Veneto" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
del Veneto - TREVISO - sezione: TREVISO2A - data: 2009-02-06 num: - pag: 9
categoria: REDAZIONALE Parla Gobbo Baby sposa «Violato ogni diritto» TREVISO —
«Il matrimonio combinato è una tradizione, comunque in Bangladesh si può
divorziare e la ragazza ha gli strumenti culturali per farlo». Lo dice
Lopamudra Bhaumik, mediatrice culturale di origine bengalese residente a
Treviso, a proposito del caso della sposa-bambina che si è ribellata al rientro
in Bangladesh per ricongiungersi all'uomo che è stata costretta a sposare a
soli 14 anni. Sul caso interviene anche il sindaco Gian Paolo Gobbo: «Io sto
dalla parte della ragazza, però come Comune non possiamo fare nulla», sostiene
Gobbo. La ragazzina, che nei giorni scorsi era stata portata in una struttura
protetta, è stata riaffidata alla famiglia e i genitori
hanno deciso di riportarla in Bangladesh per divorziare. «C'è da chiedersi -
afferma il sindaco - se la magistratura non abbia strumenti validi per sottrarla
alla volontà dei genitori. Io non posso accettare questa cultura. è un caso
evidente di violazione dei diritti umani».
( da "Tempo, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
stampa
L'ex Pac Mutti «Lui voleva uccidere io no, finì a botte» «Battisti voleva
uccidere, io no. Per questo siamo venuti alle mani». è quanto afferma Pietro
Mutti, uno dei fondatori dei Pac (Proletari armati per il comunismo), il
collaboratore di giustizia le cui dichiarazioni hanno contribuito a far
condannare Cesare Battisti per quattro omicidi. «Sono stato arrestato in un
momento particolare», afferma Mutti al settimanale Panorama. «Ma quando sono
arrivato a Milano e ho iniziato a parlare dei Pac, erano già passati uno o due
mesi. Non avevo più nessuna pressione», aggiunge, replicando
a Battisti il quale sostiene che le accuse sarebbero state estorte a Mutti «con
la tortura». «Ci siamo scontrati nel
( da "Adnkronos" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
fondatore dei Pac: "Nessuna pressione per accusare Battisti" La replica del testimone chiave Pietro Mutti all'ex compagno di
militanza: "Nessuna tortura". Dal Brasile Battisti aveva sostenuto
che le accuse contro di lui gli sarebbero state estorte. Europarlamento:
''Brasile tenga conto delle sentenze in Italia'' commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 06 febbraio, ore 08:42
( da "Virgilio Notizie" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Istanbul,
6 feb. (Apcom) - Il presidente israeliano Simon Peres, il premier Ehud Olmert,
il ministro degli Esteri Tzipi Livni e il capo delle forze armate di
Gerusalemme sono stati messi sotto accusa dalla Procura Generale di Ankara. Lo
scrive il quotidiano Hurriyet, specificando che il
procedimento viene aperto secondo l'articolo 13 del codice penale turco, che
punisce chi commette genocidio e tortura, anche se il crimine è perpetrato in
un altro Paese. Contro i vertici dello Stato israeliano secondo il quotidiano è
stata aperta una inchiesta per l'attacco alle popolazioni civili condotto
durante l'ultima crisi sulla striscia di Gaza. Sempre secondo il
quotidiano Hurriyet la decisione di indagare le maggiori cariche israeliane è
arrivata in seguito a una denuncia di una Ong vicina agli ambienti religiosi
del paese. (segue)
( da "Virgilio Notizie" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Milano,
6 feb. (Apcom) - L'Associazione culturale pediatri (Acp) protesta contro il
voto del Senato del pacchetto sicurezza, denunciando che "sopprimere la
norma che vieta ai medici di segnalare la presenza di irregolari equivale ad
allontanare l'immigrato dai servizi sanitari e ad accrescere le disuguaglianze
nel nostro Paese con gravi conseguenze socio-sanitarie". Secondo l'Acp
"la soppressione del 'principio di non segnalazione' dell'immigrato
costituisce una disastrosa regressione sociopolitica sui diritti dell'uomo
e, in particolare, dell'infanzia". Richiamandoci alla Convezione sui diritti dei minori in Italia riteniamo come pediatri che l'introduzione
di questa norma rappresenti una grave violazione dei diritti dei minori
migranti" dichiara Michele Gangemi, presidente dell'ACP, che aggiunge che
"è nostra responsabilità di medici opporci a questo modifica di legge che
va contro il diritto alla salute del singolo individuo e della
collettività e, in particolare, il diritto alla salute del bambino e dell'adolescente".
Insieme a molte altre associazioni mediche e enti impegnati nel sociale, l'Acp
si era unita all'appello della Società italiana medicina delle migrazioni
(Simm) di ritirare l'emendamento di sopprimere un punto fondamentale del
decreto 286/1998 sull'assistenza sanitaria per gli stranieri irregolari.
"Un atto - sempre secondo l'Acp - che porta ad un acuirsi delle
disuguaglianze e delle discriminazioni con gravi conseguenze
socio-sanitarie".
( da "Sannio Online, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Campobasso:
Continua il viaggio del presidente Iorio negli Usa Pubblicato il 06-02-2009 Il
Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, ha partecipato nella mattinata
di ieri all??Hotel Hilton Washington?, a Washington DC, al ?57° National Prayer
Breakfast?... Il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, ha partecipato
nella mattinata di ieri all??Hotel Hilton Washington?, a Washington DC, al ?57°
National Prayer Breakfast?. Il ?National Prayer Breakfast? ha visto la presenza
del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e, come di consuetudine, dei
membri del Congresso, dei componenti del Governo, della Comunità Diplomatica e
di vari leader provenienti da 160 Nazioni per condividere ? si legge
testualmente nell?invito del Congresso Usa fatto al Presidente Iorio ? lo
spirito dell?amicizia attraverso la preghiera e il ringraziamento. Questo
raduno è un momento ? si spiega ancora nell?invito ? dove si mettono da parte
le nostre differenze e si cerca di costruire e rafforzare i rapporti attraverso
l?amore per Dio e l?interesse per gli altri. La manifestazione ha visto l?ex
Premier inglese, Tony Blair, fare eccezionalmente da speaker ufficiale
dell?evento, introducendo lo stesso intervento del Presidente Obama. ?È stato
un grosso onore per me personalmente, e per la Regione che rappresento,
partecipare ad un alto momento di condivisione dell?auspicio di un futuro
globale migliore in cui vengono assicurati agli uomini di ogni Nazione il
rispetto dei diritti fondamentali. La grande democrazia americana con
iniziative del genere, che vedono la convinta partecipazione di tutte le
Istituzione di ogni colore di partito, ancora una volta sa dare una lezione di
alto senso dell?Istituzioni e della positiva azione della politica quale
strumento per la elevazione della civiltà. Il tutto ribadendo unanimemente la
volontà di perseguire una strada comune che deve portare alla pace, alla
giustizia e alla libertà degli uomini. Una ulteriore importante emozione è
stata quella poi di ascoltare direttamente le parole del Presidente Obama che,
ancora una volta, ricordando i valori tradizionali su cui si basa la democrazia
americana, ha saputo tracciare la strada per superare la crisi e per lavorare
insieme agli altri Paesi per assicurare al mondo pace e prosperità. La stessa
storia personale del Presidente Obama rappresenta il concretizzarsi del ?sogno
americano? e quello che esso è stato, è, e sarà per tutto l?Occidente in
termini di progresso, diritti umani, di pluralismo e
di inclusione sociale. La sua presidenza quindi apre un new day per gli Stati
Uniti ma anche per l?Europa e per il resto del mondo?.
( da "Napoli.com" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
6/2/2009
?Ci sta un canadese, un nigeriano ed un napoletano? Manifestazione conclusiva
del progetto a San Giorgio a Cremano San Giorgio a Cremano - Lunedì 9 febbraio
alle 9, presso la biblioteca comunale di cultura vesuviana di villa Bruno, si
terrà la manifestazione conclusiva del progetto "Ci sta un canadese, un
nigeriano ed un napoletano". Il progetto, organizzato
dall'Informagiovani in collaborazione con Yap Italia, ha visto la
partecipazione di una classe per ogni scuola media e per gli istituti ITI Enrico
Medi ed ITC Rocco Scotellaro. Gli studenti, sotto la guida dei volontari YAP e
dei docenti coinvolti, hanno preparato lavori sull'integrazione ed i diritti umani, che verranno presentati al pubblico. Invitato dalla
scuola media Guido Dorso, parteciperà alla giornata il prof. De Mario, docente
di storia del rinascimento della Federico II. Sarà presente l?assessore Renato
Carcatella.
( da "Avvenire" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA
06-02-2009 BERTONE L'interruzione della vita non può essere legittimata DA
MADRID « N on si può cadere nell'inganno di pensare che si possa disporre della
vita fino a legittimare la sua interruzione, al limite
mascherandola con un velo di pietà umana»: lo ha affermato ieri a Madrid,
ricordando il pensiero di Benedetto XVI, il segretario di Stato vaticano
cardinale Tarcisio Bertone, mentre in Italia è alta l'attenzione sul caso di
Eluana Englaro. In una conferenza sui diritti umani e il
pontificato di Benedetto XVI, Bertone ha ribadito anche che «la dignità dell'essere
umano, tema chiave di tutta la dottrina sociale della Chiesa, implica fra l'altro
il rispetto della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale».
Ricordando le parole di Benedetto XVI, Bertone ha ribadito che «la vita, che è
una opera di Dio, non deve negarsi a nessuno, nemmeno al più piccolo e
indifeso, e ancor meno se presenta gravi incapacità». Il cardinale ha
affermato, inoltre, che sul diritto alla vita «ci troviamo di fronte un
panorama del tutto nuovo rispetto a quando si approvò la Dichiarazione
universale dei diritti umani, soprattutto a causa
dello sviluppo delle scienze e delle tecnologie, con molti strumenti tecnici
per decidere sulla vita e sulla morte». «È necessario dunque ha aggiunto
recuperare il senso pieno dell'accogliere la vita ». Per Bertone, occorre
ricordare «insieme a tanti ricercatori e scienziati che le nuove frontiere
della bioetica non impongono una scelta fra scienza e morale, bensì esigono un
uso morale della scienza».
( da "Avvenire" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
MONDO
06-02-2009 Spagna Il cardinale Bertone a Madrid per il sessantesimo
anniversario della Dichiarazione universale: in primo piano
la libertà religiosa e la tutela della famiglia «I diritti umani figli dell'Occidente cristiano» DI FABRIZIO MASTROFINI L a
Chiesa ha il diritto di intervenire sui temi che coinvolgono la vita delle
persone, chiede il rispetto della libertà religiosa, ribadisce che «i diritti umani nascono dalla cultura europea occidentale, di indubbia matrice
cristiana». Sono questi i tre passaggi centrali della conferenza tenuta
ieri mattina a Madrid dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato,
presso la sede della Conferenza episcopale spagnola. Il cardinale Bertone ha
affrontato il tema "I diritti umani nel magistero
di Benedetto XVI" nel 60esimo anniversario della Dichiarazione universale
(10 dicembre 1948). I diritti umani, primo fra tutti
quello alla vita, ha detto in apertura il cardinale Bertone, appartengono a
tutti gli esseri umani dal concepimento alla morte
naturale, e non possono dipendere né dalle decisioni di maggioranze, né dalle
culture, né dalle condizioni di salute della persona. Sul rispetto dei diritti
sanciti dalla Dichiarazione del 1948 si fondano la libertà, la pace e la
giustizia nel mondo e se uno Stato non riesce a garantirli per i propri
cittadini, è necessario che questa responsabilità venga assunta dalla comunità
internazionale. Il porporato ha ricordato i diritti della famiglia, cellula
fondamentale della società; i diritti della donna, che ancora oggi è
discriminata per motivi religiosi, culturali o sociali; i diritti dei genitori
a scegliere liberamente l'educazione dei figli e in sintonia col principio di
laicità. Per quanto riguarda il rapporto tra Chiesa e Stato, il cardinale ha
notato come la prima non desideri per sé privilegi ma rivendichi il rispetto
della libertà religiosa. Il cardinale Bertone ha chiesto un'azione solidale nei
confronti di tutti quegli uomini che si vedono negati i diritti fondamentali
perché manca un'equa distribuzione dei beni della Terra. Nel suo saluto al
cardinale Bertone, il presidente dei vescovi spagnoli, cardinale Rouco Varela,
arcivescovo di Madrid, ha evidenziato come oggi famiglia e libertà religiosa,
siano messi in discussione. Ed ha ribadito che la Chiesa continuerà ad
impegnarsi a tutti i livelli, dai laici ai vescovi, a favore della promozione
umana. Di «dialogo privilegiato» tra Santa Sede e governo ha parlato il
ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, a margine di una
riunione ieri a Roma che ha definito l'incontro «molto soddisfacente». Il
cardinale Bertone (Reuters)
( da "Manifesto, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
FORTRESS
EUROPE A gennaio 35 morti nel Canale di Sicilia Almeno 62 migranti hanno perso
la vita lungo le frontiere europee nel mese di gennaio 2009, di cui 35 soltanto
nel Canale di Sicilia. Le vittime dell'emigrazione raggiungono così la cifra di
13.413 morti dal 1988 ad oggi. Il dato è stato diffuso dall'Osservatorio
Fortress Europe. L'organismo pubblica un reportage intitolato «Guantanamo
Libia: il nuovo gendarme delle frontiere italiane», «dal quale - è scritto in
un comunicato - emergono le condizioni inumane di detenzione dei migranti
arrestati a sud di Lampedusa dalla polizia libica». Nella nota si esprime
quindi «forte preoccupazione per l'imminente avvio dei pattugliamenti
congiunti, che seguiranno alla ratifica del trattato italo libico appena
approvato dal Senato italiano». Anche Amnesty chiede di «rinegoziare» il
Trattato d'Amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia, firmato a
Bengasi il 30 agosto 2008 e ratificato il 3 febbraio in via definitiva dal
Senato. «Il percorso di questo Trattato è stato poco trasparente», denuncia
Giusy D'Alconzo, ricercatrice dell'organizzazione per i
diritti umani secondo cui le intese tecniche tra i due Paesi vanno avanti
dall'accordo di cooperazione firmato nell'agosto 2007 per fronteggiare il
fenomeno dell'immigrazione clandestina, in particolare in riguardo al
pattugliamento congiunto nelle acque del Mediterraneo.
( da "Manifesto, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
LE
PROTESTE Il no dei medici, della Cgil e del Prc Esplode la rivolta: «Tutti
obiettori» Stefano Milani E adesso: obiezione di coscienza. Con l'emendamento
del medico-poliziotto passato ieri al Senato, quella del rifiuto di assolvere a
un obbligo di legge rimane l'unica strada percorribile in nome della civiltà.
Partiti dell'opposizione, sindacati, associazioni, mondo cattolico, sono in
tanti a chiederla a gran voce. A cominciare da Medici senza frontiere, tra i
primi a parlare di una «legge contro la Costituzione». Fortemente contraria
alla norma anche la Cei. «Alla Chiesa competerà sempre di aiutare le persone in
pericolo di vita. Le leggi sono votate secondo le regole della democrazia, ma
noi continueremo ad aiutare poveri immigrati non regolari», dice monsignor
Domenico Segalini, segretario della commissione Cei per le migrazioni.
D'accordo la stragrande maggioranza dei camici bianchi. Tutti, cattolici e non,
in nome di quel diritto universale alla salute sancito dalla costituzione, e
minato ora dal furore leghista. «Ribadiamo il nostro rispettoso ma fermo
dissenso», spiega il presidente della federazione degli ordini dei medici (Fno
( da "Manifesto, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PARLAMENTO
UE «Chiudere il cpt di Lampedusa» Vota anche la destra Alberto D'Argenzio
BRUXELLES Chiudere tutti i Cpt inadeguati, quindi anche Lampedusa, istituire un
sistema di ispezioni e un responsabile nazionale per questi centri. Questo è
quanto chiede il Parlamento europeo ai 27. Ieri a Strasburgo a larghissima
maggioranza è stato approvato il rapporto firmato dalla socialista francese
Martine Roure in cui si invitano i governi a mandare a riposo tutte le
strutture che non soddisfano le norme vigenti in materia sanitaria, legale e
amministrativa o in cui non si rispettano i più elementari
diritti umani, come quello a una vita dignitosa. Il rapporto è il riassunto di
quanto visto e annotato nelle visite compiute da diverse delegazioni della
Commissione libertà civili dell'Eurocamera tra il 2005 e il 2008 nel Cpt di
Lampedusa, in quelli spagnoli di Ceuta e Melilla e delle Canarie, in quello di
Parigi e poi in alcuni centri di Malta, Grecia, Belgio, Regno Unito,
Paesi Bassi, Polonia, Danimarca e Cipro. Alla fine non si fanno nomi, non si
dice quale centro chiudere e quale no, ma le situazioni in loco - su tutte
quella di Lampedusa - parlano da sole. E dire che a favore del rapporto ha
votato, oltre al centrosinistra del Parlamento europeo (liberaldemocratici,
socialisti, verdi e comunisti), anche il Ppe, compresa la delegazione di Forza
Italia, e anche qualche deputato dell'Eurodestra, tra cui Cristiana Muscardini
di An. Si sono invece astenuti i suoi compagni di An Roberta Angelilli e
Domenico Basile, mentre almeno i tre moschettieri della Lega Nord - Borghezio,
Robusti e Speroni - sono rimasti coerenti ed hanno votato contro il rapporto.
Il governo italiano almeno in Europa si spacca sui Cpt, ma solo perché si
tratta di un richiamo di principio. Il rapporto ricorda cose semplici, che i
diritti fondamentali, quali il diritto a una vita dignitosa, la tutela della
vita familiare, l'accesso alle cure sanitarie e il diritto d'appello «devono
essere costantemente garantiti», anche nei Cpt. In sostanza che andrebbero
applicate le direttive europee, che se non sono assolutamente perfette, almeno
qualche diritto lo riconoscono. Invece la situazione è assai diversa. Durante
le visite, i deputati hanno constatato che le condizioni di detenzione «erano
intollerabili dal punto di vista igienico, della promiscuità, delle strutture
disponibili» e che le persone trattenute «non erano sistematicamente informate
della loro detenzione amministrativa, dei loro diritti e dello stato di
avanzamento dei loro dossier». Le lacune sono numerose: scarse cure mediche e
insufficiente capacità di accoglienza, impossibilità, a volte, ad avere accesso
alla difesa legale gratuita ed al ricorso, poca chiarezza nelle pratiche da
seguire per accedere allo status di rifugiato e scarsa attenzione alla
situazione dei minori. Di fronte a questa situazione, il Parlamento invita gli
Stati membri non solo a chiudere le strutture inadeguate, ma anche a pubblicare
una relazione annuale sul numero e sulla collocazione delle persone trattenute
e sul funzionamento dei centri chiusi. Li sollecita inoltre a garantire un
controllo periodico dei Cpt, istituendo anche un mediatore nazionale. E si
tratta di agire in fretta, anche perché l'entrata in vigore della Direttiva
ritorno, entro il 2010, porterà a un aumento dei clandestini nei Cpt: la
detenzione potrà infatti essere allungata fino a 18 mesi, con un inevitabile
aumento del sovraffollamento. Il problema è che l'opinione del Parlamento non è
vincolante per i 27.
( da "Denaro, Il" del 06-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mediterraneo
libia Amnesty: No al Trattato con l'Italia Il testo non tutelerebbe
i diritti dei migranti trattenuti in condizioni inumane "Ancora una volta
si garantiscono finanziamenti alla Libia, senza chiedere garanzie sul rispetto
dei diritti umani e del diritto d'asilo per migranti detenuti in condizioni
disumane, torturati, trasportati a sud nei container e infine rivenduti a
trafficanti che chiedono loro fino a 500 dollari per riportarli sulla
costa". Così Andrea Segre, autore del documentario ''Come un uomo
sulla terra'', riassume le critiche avanzate ieri in una conferenza stampa con
Amnesty International sul trattato con la Libia appena ratificato dall'Italia
per il controllo della migrazione irregolare. A documentare le accuse, spezzoni
del documentario, una serie di foto esclusive delle carceri libiche di Fortress
Europe - blog dedicato alle vittime dell'immigrazione clandestina - e le
testimonianze di migranti etiopi sopravvissuti alle violenze. "Grande
contrarietà" alla ratifica del trattato è stata espressa dal portavoce di
Amnesty Riccardo Noury, secondo il quale il processo con cui si è giunti alla
firma è stato caratterizzato da mancanza di trasparenza e negoziati i cui
contenuti rimanevano sconosciuti all'opinione pubblica, il cui oggetto è oggi
divenuto chiaro: "una complicità italiana in una attivita' di controllo
delle frontiere della Libia, per impedire che i migranti attraversino il Mediterraneo,
in assenza di qualunque garanzia sui loro diritti. Insomma, secondo il
principio che occhio non vede, cuore non duole". del 06-02-2009 num.
( da "Corriere.it" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
reportage
esclusivo di «io donna» dallo Stato africano dove si combatte da dieci anni
Congo, l'inferno nel nostro corpo La donna è un campo di battaglia. Lo stupro
una strategia di guerra «Devo proteggermi» sussurra l'uomo in camice bianco.
«Ho imparato a essere insensibile per poter curare pazienti che perdono urina e
materia fecale dopo che lo stupro di gruppo le ha lacerate. Donne torturate con bastoni, coltelli, baionette esplose dentro i
loro corpi rimasti senza vagina, vescica, retto. Ragazze alle quali devo dire:
mademoiselle, lei non ha più un apparato genitale, non diventerà mai una
donna». Dieci anni fa, una giovane violentata a cento metri da qui si è
trascinata da lui. Da allora, nel suo ospedale Panzi a Bukavu, il
ginecologo Denis Mukwege ha operato 25 mila vittime di stupri efferati e ne ha
medicato altrettante nei villaggi, condannato a leggere nei loro corpi gli
scempi di questo cruciale lembo d'Africa, l'est della Repubblica Democratica
del Congo. Si combatte dal 1998 nel Nord e nel Sud del Kivu, fuori dalle città
di Goma e Bukavu, sulle rive di un lago beffardamente incantevole a ridosso
della frontiera con il Ruanda. Cinque milioni di morti dal '98 al 2002, nel
conflitto più sanguinoso del globo dopo la seconda guerra mondiale. Poi i
ribelli impazziti, i villaggi cancellati, la missione dell'Onu Monuc - la più
imponente, con 17 mila caschi blu - capace solo di contare i morti dopo
battaglie sbrigativamente attribuite a faide etniche e che invece mirano al
controllo di immense e maledette ricchezze minerarie: oro, tantalio, diamanti.
Lo stupro, qui, è l'arma affilata di una guerra che da tempo ha perduto la
linea del fronte. La strategia primordiale di tutte le sigle paramilitari che
annidano plotoni assassini nel cuore di tenebra della foresta equatoriale.
Stuprano i ribelli del Cndp del generale Nkunda, appena messo fuori gioco dai
suoi storici alleati ruandesi, e forse - mentre scriviamo - già ammazzato o
spedito in un esilio dorato. Stuprano le milizie della Fdlr, gli hutu
responsabili del genocidio ruandese del '94 fuggiti in Congo. Stuprano i Mai
Mai, combattenti filogovernativi, allucinati da riti tribali. E stupra l'esercito
regolare. Violenza sistematica, compiuta davanti a figli e mariti: annientare
le donne è un metodo veloce e sicuro per riuscire a mutilare intere comunità,
spaccandole in un'invincibile vergogna. Il presidente congolese Joseph Kabila
ha appena autorizzato l'esercito ruandese a entrare in Congo per sgominare gli
hutu della Fdlr, come promessa di pace per il Kivu, ma la sua gente non si
aspetta che altri morti, altri inferni. «Perché chiamare qui i ruandesi a
risolvere un loro problema? » si chiede Mathilde Muhindo, che si è dimessa dal
Parlamento disgustata dall'immobilismo di Kinshasa e da sempre assiste le
vittime di stupro nel Centro Olame della diocesi di Bukavu. «Perché il governo
è sceso a patti con Bosco Ntaganda, l'antagonista di Nkunda, ricercato dalla
Corte dell'Aja per crimini contro l'umanità? È triste che nella nostra terra
chiunque sia autorizzato a fare ciò che vuole, esattamente come i militari sul
corpo delle donne». Corpi sfioriti come quello di Elise Mukumbila, maschera di
rughe e livore: nelle credenze tribali, forzare un'anziana porta ricchezza,
così i Mai Mai hanno abusato di Elise per mesi, nella foresta a nord di Goma,
lasciandole l'Hiv. La incontro a Goma, nel piccolo centro di Univie Sida,
associazione locale che convince le donne sieropositive del fatto che la vita
può, deve continuare. E corpi di bambine come Valentine, orfana dodicenne,
perché violare una vergine rende immortali. Lei ha perso la parola dopo i
ripetuti stupri di gruppo, ha la gonna fradicia di urina per una fistola mai
curata: la sorella maggiore vuole nascondere la tragedia agli altri sfollati
nel campo di Buhimba, poco lontano da Goma, dicendo a tutti che il sorriso
vuoto della bimba non è che una pazzia senza nome. A Bukavu Janette Mapengo, 31
anni, mi si avvicina zoppicando. Gli otto hutu che l'hanno violentata nella sua
capanna costringevano il marito a guardare, per poi seccarlo con una pallottola
in fronte ed esplodere su Janette altri tre colpi, appena lei ha osato urlare.
Alza la gonna scolorita mostrando l'arto di plastica: all'ospedale Panzi le è
stata amputata la gamba destra maciullata dagli spari. Janette piange piano:
«Sono inutile». Françoise Mukeina ha 43 anni, undici figli, occhi color miele:
«Cento hutu ci hanno prese in otto dal villaggio, a Shabunda, tenendoci schiave
nella foresta per due anni, nutrite con gli avanzi, violentate a turno ogni
giorno, marchiate col fuoco. Quando mi hanno mandato a fare legna sono fuggita.
Ho dolori che non finiscono mai ma ringrazio Dio: io sono viva, le altre no».
Solo nel Sud Kivu, da gennaio a settembre
( da "Unita, L'" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Sit
in, appelli e messaggi: l'Italia si schiera con il Quirinale Il Paese si
ribella. Subito in piazza contro il governo e applausi per Napolitano. Sit-in
spontaneo di 500 persone sotto Palazzo Chigi. Cori e slogan contro Berlusconi e
il Vaticano. «Fini, vieni con noi». Cori e fischi al governo. Lunghi applausi
per Napolitano. E c'è chi grida dal megafono: «Fini, vieni con noi». Contro
l'approvazione del decreto sul caso Eluana, l'Italia si mobilita. Palazzo Chigi
è «assediato» da un sit-in spontaneo di 500 persone. Donne, uomini, ragazze e
ragazzi, delusi, arrabbiati, sgomenti. Ci sono i Radicali e le bandiere del Pd,
della Cgil, della Fiom. Simpatizzanti dell'Uaar, l'Unione Atei per lo
sbattezzo, l'Associazione Luca Coscioni. Marco Pannella quasi indossa le vesti
di vigile urbano e si arrabbia con chi occupa via del Corso, la strada dello
shopping vicina al Palazzo dove Silvio Berlusconi ha convocato un Consiglio dei
ministri d'urgenza: «Vi sentite rivoluzionari occupando la strada - rimprovera
i manifestanti -. Se non tornate sui marciapiedi, lascio il sit-in». Ed ecco
che accorrono alcuni sventolando un tricolore listato a lutto. Le proteste Non
solo Roma. Altre manifestazioni sono state annunciate per oggi in altre città:
a Milano alle
( da "Nuova Sardegna, La" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIARIO
ELETTORALE Soru e De Matteis oggi a Sant'Elia PD. La candidata Maria Grazia De
Matteis partecipa oggi, alle 11.30, all'incontro del cadidato presidente Renato
Soru con gli elettori di Sant'Elia, a Cagliari. Il candidato Gianluigi Gessa
partecipa domani - alle 17.30, alla Fiera a Cagliari - al
dibattito "Diritti
umani e medicina". Presente Gino Strada
di Emergency. PARTITO SOCIALISTA. Il candidato alla presidenza della Regione,
Peppino Balia, parteciperà domani agli incontri del segretario nazionale Riccardo
Nencini con gli elettori. L'appuntamento è alle 11, all'Hotel Mediterraneo di
Cagliari. PDL. Il senatore Beppe Pisanu e l'europarlamentare Maddalena
partecipano oggi - ore 10, all'hotel Califfo di Quartu - all'incontro con gl
elettori organizzato dal candidato Onorio Petrini. PRC. Il circolo di
Rifondazione Antonio Gramsci, in via Doberdò, a Cagliari, presenta questa sera
alle 17.30 la rivista politico-culturale Essere Comunisti.
( da "Repubblica, La" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
15 - Esteri Diritti umani,
scontro tra Mosca e Ue Barroso: "Preoccupati per gli omicidi
politici". Putin: voi maltrattate gli immigrati Il presidente della
Commissione ha ricordato i recenti assassini di giornalisti Il premier russo:
"Conosciamo lo stato dei sistemi carcerari di certi paesi europei"
LEONARDO COEN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA - Se tra il Cremlino e la
Casa Bianca è tempo di disgelo, così non è tra la Russia e l´Unione Europea: il
freddo continua a dominare i rapporti tra Mosca e Bruxelles, anche a guerra del
gas conclusa e dopo la guerra in Georgia. Lo ha dimostrato ieri un pepato
scambio di accuse tra Putin e Barroso, il presidente della Commissione europea,
a proposito dei diritti umani. Barroso guidava una
folta delegazione per preparare il terreno del prossimo summit Russia-Eu, il 21
e 22 maggio. Gli incontri di Barroso e dei suoi commissari con Putin e Medvedev
si sono focalizzati sulle questioni della sicurezza, dell´energia e della cooperazione
economica ma, anche, sul problema del rispetto dei diritti umani.
E proprio su questo ultimo scoglio si sono infrante le due diplomazie. Barroso,
infatti, rivolgendosi al premier russo Vladimir Putin, quasi con un rimprovero,
gli ha ricordato che nell´opinione pubblica europea «c´è sempre più una certa
preoccupazione in seguito ai recenti avvenimenti in Russia, come gli omicidi di
alcuni giornalisti e di difensori dei diritti umani».
Il fatto è che quest´osservazione, Barroso l´ha rivolta durante la conferenza
stampa congiunta che ha chiuso gli incontri della giornata. Sotto le telecamere
delle emittenti di tutta Europa, anche quelle russe. Si è visto chiaramente la
mascella di Putin indurirsi, e uno sguardo di stizza ha fulminato l´ospite quando
Barroso ha sottolineato come avesse affrontato lo spinoso argomento con il
presidente Medvedev. Quasi a dire: con lui si possono affrontare e discutere
tematiche delicate e sensibili. Come il duplice assassinio dell´avvocato
Stanislav Markelov e della giornalista Anastassjia Baburova. O come la
recentissima intimidazione subìta da Alexej Venediktov, popolare direttore di
Radio Eco di Mosca, l´emittente russa più liberale, che racconta spesso e
volentieri le problematiche legate alle violazioni dei diritti umani e ai soprusi del regime. La replica di Putin è stata
acida: «Il signor Barroso ha discusso questi temi al Cremlino, ma ne ha parlato
qui dove il presidente non c´è e non può dire la sua a questo proposito». Non
solo. è passato al contrattacco, come già in altre occasioni, rinfacciando
all´Europa che non è solo la Russia a doversi vergognare: «Noi non siamo
soddisfatti del modo in cui è trattato il problema della popolazione russofona
nelle repubbliche baltiche. Sappiamo che ci sono delle violazioni dei diritti
degli immigrati nei Paesi europei, conosciamo lo stato dei sistemi carcerari di
certi Paesi europei».
( da "Unita, L'" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
MEDICI
C'È chi DISUbbidisce Giovedì è stato il giorno della vergogna. In spregio ai più elementari diritti umani, è passata
la legge che, di fatto, spingendo i medici a farsi delatori, nega le cure ai
«clandestini». E fa ancora più disgusto, tutto questo, se si pensa che chi l'ha
voluta sono gli stessi che, nel caso di Eluana, si riempiono la bocca con la
salvezza dell'umano - l'unica traccia coerente, in questo, è in realtà
proprio il disprezzo per l'umano, in nome delle convenienze politiche. La
stessa Medici Senza Frontiere ha dichiarato tutto il suo sconcerto, e chi
meglio di loro conosce le condizioni sanitarie e psicologiche dei
«clandestini»? (Msf è attiva nelle zone del mondo di conflitti e fame, e tra
queste c'è il nostro meridione affollato di braccia nere). Dal sito di Msf
(www.medicisenzafrontiere.it) è allora opportuno scaricare e leggersi il
rapporto Una stagione all'inferno - Rapporto sulle condizioni degli immigrati
impiegati in agricoltura nelle regioni del Sud Italia. Di fronte alla barbarie
in corso, è tanto più necessario difendere quegli spazi di libertà che sono
rimasti. Uno di questi è l'Ambulatorio Medico Popolare di Milano
(www.ambulatoriopopolare.org). Dopo la Conchetta stava per toccare all'Amp, di
essere sgomberato: la data prevista era il 27 gennaio, Giornata della memoria -
le strane coincidenze prodotte dal caso. Coincidenze significative, dacché
l'Amp è un luogo in cui si fornisce assistenza sanitaria di base gratuita per
tutti, con un ambulatorio aperto due pomeriggi alla settimana, oltre che
un'associazione che organizza campagne di informazione per il diritto alla
salute. Diritto per tutti, dunque anzitutto un luogo sicuro per gli immigrati,
che vengono accolti, ascoltati, curati, da volontari che si impegnano in una
forma di solidarietà militante. La data prevista per lo sgombero, adesso, è
fissata al 22 aprile. Non lasciamo solo l'Amp.
( da "Arena, L'" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Sabato
07 Febbraio 2009 CRONACA Pagina 19 Il teologo Castillo a Sezano Il teologo Josè
Maria Castillo sarà oggi e domani al Monastero della Comunità degli Stimmatini
di Sezano in via Mezzomonte 28. Dalle 9.15 affronterà il tema della chiesa e dei diritti umani, alla luce
di un suo recente studio, «La Iglesia y los Derechos Humanos», edizioni
Desclee-Bilbao, che verrà presto tradotto e pubblicato in italiano da Gabrielli
Editori. L'occasione della relazione in quella che è considerata la prima
università del Bene Comune è la chiusura delle celebrazioni per i 60 anni della
dichiarazione universale dei diritti umani. José
Maria Castillo è dottore in teologia, è stato docente alla facoltà di Granada,
professore invitato alla università pontificia Gregoriana di Roma e de Comilass
Madrid e all'università Centroamerica Canas di El Salvador. Gli orari sono:
oggi dalle 9,15 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30. Domani dalle 9,15 alle 11.
Per informazioni e iscrizioni 045/550012.A.Z.
( da "Repubblica, La" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
VI - Palermo Denunciare i clandestini? No dei medici L´assessore Russo:
"Idea che ripugna". Gli esperti: stop dalla Regione SONIA PAPUZZA
Impensabile, incostituzionale, inquietante. Usano termini diversi, ma sono
tutti negativi i pareri degli specialisti di medicina delle migrazioni sulla
norma contenuta nel pacchetto sicurezza approvato al Senato che lascia i medici
liberi di denunciare gli immigrati irregolari. La pensa così anche l´assessore
alla Sanità Massimo Russo: «L´idea della denuncia mi ripugna, snatura la stessa
professione medica». Il via libera di Palazzo Madama, in attesa dell´esame
della Camera, arriva mentre è in corso a Trapani il meeting della Società
italiana di medicina delle migrazioni. «è una pericolosa deriva
giuridica-culturale - dice la Simm - che ci riporta indietro di oltre dieci
anni sul piano del diritto alla salute individuale e del pieno beneficio della
collettività». «Mi attiverò - dice Mario Affronti, responsabile dell´ambulatorio
dedicato ai migranti del Policlinico - per fare qualcosa di immediato. I
direttori sanitari devono vigilare affinché in questo periodo venga applicata
la legge precedente, che vieta ai medici la denuncia dei clandestini». Le
proteste sono diffuse: «Stiamo ancora decidendo cosa fare - dice Francesca
Mercadante, responsabile dell´ambulatorio di Emergency a Palermo - un´idea è
quella di stampare delle magliette con la scritta "Io non denuncio"
in tutte le lingue e indossarle per manifestare. Per fortuna le persone che
vengono nel nostro ambulatorio si fidano di noi e continueranno a venire, ma
che succederà quando per dei controlli particolari le invieremo agli
ospedali?». La paura della denuncia potrebbe tenere lontani molti clandestini
dalle strutture sanitarie pubbliche, con una ricaduta sulla salute pubblica dal
momento che molte malattie infettive potrebbero rimanere nascoste e diffondersi
senza ostacoli. «Sono disgustato - dice Guido Gulisano, responsabile
dell´ambulatorio per migranti del Civico - Se passerà la legge farò un sit-in
davanti all´ospedale». Le forme di protesta saranno tante, come spiega
Salvatore Geraci, presidente della Simm: «A breve termine - dice Geraci - tutti
i nostri associati scriveranno alle proprie Ausl per spiegare che al momento
niente è cambiato. Se la legge passasse, faremo disobbedienza civile e
chiederemo un impegno alle Regioni». Le Regioni infatti possono invertire i
termini della legge, come spiega Fulvio Vassallo Paleologo, docente di Diritto privato e di Diritti umani
presso l´Università di Palermo: «Le Regioni in ambito sanitario hanno il potere
di derogare alle norme nazionali. La Puglia l´ha già fatto». E non è l´unico
aspetto legale della questione. «Se un medico denuncia un clandestino -
continua il docente - rispetta la legge ma viola il codice deontologico e l´articolo
42 della Costituzione. Se non denuncia, si conforma a tutte le norme». Anche il
presidente dell´Ordine dei medici, Salvatore Amato, avverte: « «se uno dei
nostri medici denuncerà un irregolare, dovremo sottoporlo al procedimento
disciplinare».
( da "Giornale.it, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n.
33 del 2009-02-07 pagina 4 Le proteste Sit-in davanti a Palazzo Chigi
«Girotondo» con radicali, verdi e... Sircana di Redazione I primi a scendere in
piazza davanti a Palazzo Chigi per protestare contro il decreto-Eluana sono i
radicali, capitanati da Marco Pannella con megafono e cartello al collo:
«Governo italiano, decreto Vaticano», grida guidando il coro ritmato. E ancora: «Ma quale cura, per Eluana volete la tortura». Poi,
alla spicciolata, cominciano ad arrivare sotto la Galleria Colonna esponenti e
militanti del Pd, del Prc, della sinistra, dei verdi, dei socialisti. Spunta
anche Silvio Sircana, ex portavoce di Prodi e ora senatore Pd: «Sono indignato,
è doveroso protestare». In poco tempo si raccolgono alcune centinaia di
persone. Le bandiere si moltiplicano, qualcuno grida: «Vergogna!», qualcuno
canta «Bella Ciao». Per Pannella il decreto annunciato da Berlusconi «è una
misura penosa e allucinante, corrisponde agli interessi e alla cultura di
questo presidente del Consiglio». Gli fa eco Bobo Craxi: «Il governo è entrato
a gamba tesa su questa materia così delicata».Rincara la dose Angelo Bonelli
dei verdi: «Siamo di fronte a un comportamento golpista da parte del governo
che minaccia il capo dello Stato: o si fa il decreto oppure cambiamo la
Costituzione». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Riformista, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Milioni
di telecamere vi spiano Per i Lord è allarme Grande Fratello Cctv Country.
Ormai nella patria di Orwell la società della sorveglianza è una realtà. La
denuncia arriva da un report della Camera alta. L'occhio della sicurezza è
onnipresente. Nessun Paese al mondo ha un database del dna così grande. La
privacy è un anacronismo. E la criminalità non cala. di Mauro Bottarelli
Londra. «Keep your head down, this is the most
watched country in the world». Così Charlie Hunnam ammoniva Elijah Wood mentre
passavano i tornelli di Upton Park, lo stadio del West Ham United, invitandolo
a coprirsi il capo con il cappuccio della felpa in una delle prime scene del
film Green Street Hooligans. In quel caso si trattava delle telecamere a
circuito chiuso che hanno trasformato gli stadi inglesi in salotti per
gentlemen ma nell'Inghilterra di oggi è anche il comitato costituzionale dei
Lords a porsi il problema se l'abuso di telecamere e l'estensione dei database
del dna non stiamo minando la democrazia britannica ponendo una seria minaccia
alla privacy dei cittadini. Addirittura si è arrivati a parlare di diritto alla
compensazione per chi sia stato sottoposto a sorveglianza illegale. In effetti,
il caso britannico è unico tanto che in America si parla di "Cctv
Country" riferendosi al Regno Unito. Il problema è che il governo Brown
vede in questi due strumenti armi essenziali per combattere il crimine e non
intende recedere dai propri propositi, uno dei quali è appunto l'ampliamento a
tappeto del database del dna fino a raggiungere il cosiddetto «archivio
nazionale», ovvero una schedatura genetica di massa. Per il gruppo in difesa
dei diritti civili Liberty, un abuso di potere di questo genere prefigura il
fatto che «anche un innocente abbia molto di cui aver paura». Trattandosi
dell'Inghilterra, ovviamente, il termine maggiormente utilizzato per descrivere
questa potenziale «società della sorveglianza» è orwelliano e lo stesso
presidente del comitato dei Lords, Lord Goodlad, ha dichiarato a chiare lettere
che «non ci sono giustificazioni per questa graduale ma incessante
intromissione nei dettagli riguardo la nostra vita che lo Stato registra e
archivia. La tutela della privacy è un pre-requisito essenziale per l'esercizio
della libertà individuale». In effetti, stando ai numeri, qualche
preoccupazione può sorgere. In Gran Bretagna ci sono quattro milioni di
telecamere a circuito chiuso, il più alto rapporto al mondo rispetto al numero
di cittadini e il più alto in assoluto in Europa. Per sorvegliare le aree
aperte di 500 città britanniche ci sono 40mila telecamere contro le 100 per 15
città tedesche e nessuna in Danimarca. A questo va unito il fatto che anche il
database del dna britannico è il più grande del mondo visto che contiene i dati
di più del 7 per cento della popolazione contro lo 0,5 per cento degli Stati
Uniti: inoltre, in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord la polizia può
prelevare campioni di dna e impronte digitali a chi viene arrestato e
archiviarli a tempo indefinito anche se le accuse nel frattempo sono cadute. Un
abuso che deve terminare sia dal punto di vista delle associazioni in difesa
dei diritti, della Corte Europea dei Diritti Umani e ora del comitato del Lords. Insomma, se le accuse
decadono e non si viene perseguiti in giudizio, tutti i dati sensibili dovranno
essere distrutti. Inoltre, viene raccomandata l'adozione di nuovi criteri di
verifica, anche attraverso ispezioni, rispetto all'ottenimento e al trattamento
dei dati sensibili da parte di ditte private al fine di evitare una
sorta di «selezione del lavoratore» non più in base al curriculum e alle
capacità, ma anche a una discriminante genetica. Ovvero, la possibilità che gli
uffici del personale possano ottenere dati del dna e attraverso quelli eliminare
dalle liste dei candidati un determinato posto persone che hanno una
predisposizione genetica, ad esempio, alla contrazione di patologie spesso
ereditarie, come il tumore o altre malattie invalidanti. Insomma, si vuole
evitare di assumere qualcuno che potenzialmente può diventare un «peso» per
l'azienda. Ma, nonostante questo memorandum di indirizzo arrivi da un simposio
di così alto prestigio, il governo attraverso il ministro dell'Interno, Jacqui
Smith, ha già reso noto che «le linee guide sull'utilizzo della telecamere e
del dna sono semplicemente dettate dal buon senso». Di parere opposto i
Conservatori che giudicano l'atteggiamento del Cabinet rispetto al tema della
privacy «senza scrupoli». Insomma, scontro frontale non solo a livello politico
ma anche sociale ed etico visto che "Cctv Country" rischia di
trasformarsi non solo nella nazione più spiata e controllata al mondo (e
nonostante questo il tasso di incidenza della criminalità non scende, ma anzi
presenta sempre nuove criticità), ma anche nel laboratorio di una nuova, quasi
orwelliana idea di società. 07/02/2009
( da "Riformista, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
guerra al terrore di Obama alla prova delle famiglie dell'11/9 Dolore. Barack
impone la sospensione dell'ultimo processo in corso a Guantanamo, contro il
principale sospetto dell'attentato alla Uss Cole. Il nuovo capo della Cia
rinnega torture e rendition (ma ci sono eccezioni). Il mondo applaude. I
familiari delle vittime, che lo hanno incontrato ieri, meno. di Maria Teresa
Cometto New York. Far giustizia e vincere sui terroristi,
ma nel rispetto dei diritti umani e delle leggi internazionali.
I nuovi capi dell'Intelligence e i nuovi consulenti legali di Barack Obama
stanno facendo i salti mortali per conciliare le due esigenze, come si vede
dalle audizioni in parlamento per la conferma di Leon Panetta a capo della Cia.
Ma il problema non è solo politico e di interpretazione delle leggi: ci sono il
sangue e la carne delle vittime e le lacrime dei loro cari che ancora aspettano
la condanna dei colpevoli. L'ha ricordato ieri al presidente americano un
gruppo di familiari rappresentanti dei quasi 3 mila uccisi dagli attentati
dell'11 settembre 2001 negli Usa e dei 17 marinai morti nel bombardamento della
nave Cole in un porto dello Yemen nel 2000. Il faccia a faccia l'ha voluto lo
stesso Obama, dimostrando di non essere solo sensibile ai diritti dei sospetti
terroristi e bravo nelle sue Pr mondiali. E chissà se l'appello del papà di
Jimmy Riches, uno dei pompieri morti a Ground Zero, lo ha scosso e l'ha fatto
riflettere sulla decisione di chiudere la prigione speciale di Guantanamo e
fermare i processi militari contro gli accusati delle stragi terroriste. Il
pompiere pensionato Jim Riches, padre di Jimmy, aveva visitato Guantanamo il
mese scorso e assistito al processo di una delle menti di 9/11, il reo confesso
Khalid Sheik Mohammed, e di altri suoi complici. «Voglio dire al presidente che
quei detenuti ridevano di quello che hanno fatto - ha dichiarato Riches al New
York Post, prima dell'incontro con Obama -. Vorrei che quei processi fossero
trasmessi in TV. Gli americani sarebbero indignati. Non voglio che ciò che è
successo a mio figlio accada ad altri. Otto anni sono abbastanza. Li voglio
processati, condannati e, se hanno ucciso mio figlio, voglio la pena di morte».
Un altro pompiere e padre, Gary Swenchonis, il cui figlio è uno dei 17 marinai
della Cole, si è rifiutato invece di andare alla Casa Bianca dopo la notizia
della sospensione del processo a uno degli artefici del bombardamento della
Cole, Abd al Rahim al Nashiri, l'ultimo in corso a carico di un detenuto di Guantanamo.
Swenchonis aveva inviato una lettera a Obama lo scorso 24 gennaio, in cui lo
supplicava di non liberare i sospetti terroristi, ricordando che alcuni ex
detenuti di Guantanamo, ritornati nello Yemen, hanno ripreso la loro guerra
santa come militanti di al Qaeda e hanno ammazzato altra gente innocente.
Swenchonis ieri ha spiegato a FoxNews di non aver mai ricevuto risposta e di
aver quindi deciso di non partecipare al meeting. Quanto sia difficile definire
che cosa è permesso per prevenire nuovi attentati terroristici lo sta mostrando
la testimonianza di Panetta al Congresso. Il candidato capo della Cia, alla
domanda dei senatori su quali metodi di interrogatorio possono essere usati in
situazioni estreme, ha risposto: «Se una bomba ad orologeria stesse per
scoppiare e io sentissi che i metodi usati non fossero sufficienti, non
esiterei ad andare dal presidente degli Stati Uniti e chiedere qualsiasi nuova
ulteriore autorità necessaria»; ma non ha spiegato che cosa farebbe in
alternativa al waterboarding - la pratica di simulare l'annegamento del
prigioniero, ora considerata tortura e vietata dalle nuove regole di Obama -,
né ha approfondito il problema dei tempi in cui una simile decisione va presa
per essere efficace. Ha solo ribadito di essere convinto di poter «proteggere
questo Paese e ottenere le informazioni necessarie rispettando la legge».
Panetta ha anche precisato che nessun agente della Cia sarà perseguito per aver
praticato il waterboarding o altri metodi duri di interrogatorio, perché autorizzati
fino a ieri dal ministero della Giustizia. Ha però spiegato che la Cia
continuerà la pratica della rendition avviata da Bush, cioè prelevare un
presunto terrorista in qualsiasi posto fuori dagli Usa e trasferirlo in un
Paese terzo (il caso di Abu Omar in Italia), con l'avvertenza di non
consegnarlo a chi è noto per violare i diritti umani.
Panetta ha anche detto che la Cia potrà continuare a trattenere un sospetto e
interrogarlo prima di consegnarlo alla giustizia, senza precisare per quanto
tempo e senza dire entro quando la Croce Rossa potrà visitarlo. «È la
dimostrazione che Obama vuole mantenere una buona dose di flessibilità per
poter dare le risposte appropriate quando è necessario», ha commentato Matthew
Waxman, esperto del Council on Foreign Relations in tema di Legge e Politica
estera ed autore del saggio appena pubblicato Chiudere Guantánamo è più
difficile di quanto si pensi. Un altro studioso del Cfr, Daniel Prieto,
specializzato in Antiterrorismo e sicurezza nazionale, ha osservato che con
Obama la Cia farà ancora ricorso, per le emergenze, a tecniche più dure di
quelle previste dal codice militare: «Ma è intelligente da parte sua
coinvolgere il Parlamento nel definire per legge delle linee guida». Prieto ha
anche detto al Riformista che secondo lui Obama non ripeterà gli errori di Bill
Clinton di deprimere budget e morale della Cia, «perché è impensabile in un
clima post 9/11». Lo sperano papà e mamme che ieri hanno ricordato a Obama cosa
vuol dire aver perso i figli per mano di al Qaeda. 07/02/2009
( da "Riformista, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Vilipendio?
Silvio non è secondo a Tonino la posta di zoro L'intento di voler far ricadere
su Napolitano la responsabilità di "aver ucciso" Eluana non firmando
il decreto, è palese Caro Diego, sono incazzata nera. Il comportamento di
Berlusconi sul caso Englaro è folle, offensivo, arrogante, umiliante,
incredibile. Non ci voglio credere - Circolo Pd Eluana Englaro Ci stiamo
facendo togliere la libertà dal capo del Popolo delle Libertà e dal Vaticano.
Il tutto in nome di un Dio in apparente coma vegetativo. Ciao Zoro, possibile che
chi ha votato questa gente non si ribelli neanche un giorno, un minuto, un
secondo alle decisioni di un governo che grazie ai loro
voti calpesta i diritti umani di tutti? Circolo Pd Italians È la cosa che mi chiedo più spesso
anch'io, soprattutto in questi giorni di escalation razzista e fondamentalista.
E la risposta è no, apparentemente no. Chi ha votato Berlusconi e Lega li ha
votati proprio per questo, per annientare il diverso, per sentirsi protetto nel
proprio sfrenato e ignorante individualismo. Ho sempre pensato che le
battaglie per i diritti civili non siano di sinistra, ma di questo secolo.
Abbiamo avuto in sorte un Paese che di questo secolo non sa che farsene. Caro
Diego, perché secondo te Berlusconi sfida in modo così oltraggioso, altro che Di
Pietro, il Presidente della Repubblica? Circolo Pd Transennate il Colle Giusto
ieri ad Anno Zero Ghedini diceva che pur non avendolo votato quand'era il
momento, ora voterebbe Napolitano perché si è mostrato serio garante delle
istituzioni. Guardare Ghedini con sospetto è naturale, ma non pensavo che
Berlusconi lo avrebbe smentito nel giro di qualche ora così clamorosamente.
L'intento di voler far ricadere su Napolitano la responsabilità di "aver
ucciso" Eluana non firmando il decreto, è vile e palese. Se poi consideri
che il pretesto torna utile per cominciare una volta per tutte, clamorosamente
e in nome di Dio, a fare carne di porco della Costituzione, l'angoscia aumenta.
Caro Zoro, finalmente abbiamo un candidato alternativo a Walter. Ti piace
Bersani? Circolo Pd S'è Svejato Sì, Bersani mi piace, e nonostante Bersani sia
direttamente corresponsabile delle poche gioie e dei molti dolori arrecati dai
dirigenti del più grande partito della sinistra ai loro elettori, della sua
candidatura sono contento. Due cose mi convincono poco: la matrice così
dichiaramente correntizia (la candidatura nasce da Red, dice Repubblica) e il
momento. In sostanza, cinicamente mi chiedo, un bersaniano cosa dovrebbe
augurarsi per le prossime elezioni europee? Meglio un'affermazione del Pd (e
l'inevitabile nuova linfa vitale per la leadership veltroniana), o una secca
sconfitta per facilitare l'ascesa bersaniana? Forse ha ragione Veltroni quando
dice che non è questo il momento migliore per candidarsi. In fondo giugno è
vicino. Diego, i leghisti finalmente si sono rivelati per quello che sono:
razzisti. Il fatto che i medici debbano denunciare i clandestini in cura è di
una gravità inaudita. Circolo Pd Medici Senza Fiction Ho sempre avuto una
sconfinata ammirazione per la professione di medico. Oggi, tra Englaro da
curare ad ogni costo e clandestini malati da denunciare, all'ammirazione si
aggiunge umana solidarietà. Diego, cosa ne pensi del caso Di Pietro-Napolitano?
Circolo Pd Porco Giuda Penso che, al di là della pretestuosità del caso montato
oltre ogni più logica previsione (se Di Pietro ha vilipeso, per Berlusconi
trovare il verbo giusto non è semplice), nessun politico italiano ha in questo
momento la copertura mediatica di Di Pietro. In 3 giorni è stato ospite di
Matrix, Otto e mezzo e Anno Zero (se non mi sono perso altro) e la cosa
disorienta un po'. Detto ciò, ad ascoltarlo non mi sono mai annoiato, anche
perché uno che messo in difficoltà su questioni di morale, risponde che anche
Cristo "ogni dodici ne cannava uno", merita audience. Caro Diego, ma
il Papa ha chiesto scusa sul caso del lefebvriano negazionista? Circolo Pd Ho
Fatto Una Cazzata No, e ti dirò di più. Tutti, anche i grandi, possono
sbagliare di brutto, ma diverso è il modo di metterci una toppa. Benedetto XVI
revoca la scomunica al vescovo Williamson che nega la Shoah e dice che non
sapeva, non c'era e se c'era dormiva. Napolitano si dichiara offeso per
un'accusa di mafiosità che Di Pietro non ha mai pronunciato nei suoi confronti
e, visti i filmati integrali trasmessi in tv, non avverte il bisogno di dire
che la reazione a caldo era imputabile solo alla lettura di un dispaccio di
agenzia. Obama nomina due ministri, scopre che hanno problemi con il fisco, li
fa fuori, convoca cinque reti tv e, in diretta, dice agli americani "ho
fatto una cazzata". E tant'è. di Diego Bianchi 07/02/2009
( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Russia-Ue,
scontro sui diritti umani --> Sabato 07 Febbraio
2009 GENERALI, pagina 10 e-mail print MOSCASi è trasformato in un imbarazzante
scambio di accuse sul tema dei diritti umani quello
che doveva essere l'incontro del disgelo tra Russia e Ue dopo le tensioni
legate alla guerra in Georgia e alla crisi del gas tra Mosca e Kiev: al di là
della ripresa del dialogo, in particolare nel campo economico ed energetico,
resta agli atti il duello polemico sulla difesa delle libertà tra il presidente
della Commissione Ue Josè Manuel Barroso e il premier russo Vladimir Putin.
«Nell'opinione pubblica europea, c'è una certa preoccupazione in seguito ad
avvenimenti recenti in Russia, come le uccisioni di giornalisti e di difensori
dei diritti umani», ha esordito Barroso nella
conferenza stampa finale con Putin. Evidente il riferimento all'omicidio, il 19
gennaio scorso a Mosca, dell'avvocato delle cause cecene contro gli abusi russi
Stanislav Markelov e della giornalista di «Novaia Gazeta» Anastasia Baburova,
ultime vittime di professioni a rischio in Russia. Come dimostra anche
l'intimidazione ricevuta giovedì da Alexei Venediktov, storico direttore di
«Radio Eco Mosca», uno dei rari esempi di giornalismo libero e indipendente nel
Paese: davanti alla porta di casa ha trovato un pezzo di legno con un'ascia
conficcata dentro, mentre nel pianerottolo ha scoperto una mini videocamera
puntata sulla sua abitazione. Ma Putin non si è fatto prendere in contropiede,
pur essendo apparso seccato del fatto che «Barroso ha discusso questi temi al
Cremlino ma è qui che ha fatto le sue dichiarazioni, mentre il presidente
Medvedev è assente e non può dire nulla sul tema». Poi è passato al
contrattacco, invitando l'Europa ad occuparsi dei suoi problemi con i diritti umani. «Noi non siamo soddisfatti del modo in cui è trattato
il problema delle minoranza russofone nei Paesi baltici. Sappiamo che ci sono
delle violazioni dei diritti degli immigrati nei Paesi europei, conosciamo lo
stato dei sistemi carcerari di certi Paesi europei», ha incalzato Putin.
«Certo, anche noi abbiamo dei problemi», ha aggiunto. «Speriamo che questi in
Europa e in Russia saranno discussi come un insieme, per una ricerca comune
delle soluzioni», ha proseguito Putin. Minore la tensione su altri argomenti,
come quello energetico, con il sostegno di Barroso ai progetti dei gasdotti
Nord e South Stream (ma senza aiuti finanziari) e la disponibilità ad esaminare
la proposta del leader del Cremlino Dmitri Medvedev per un nuovo accordo
giudirico internazionale sulla sicurezza energetica. 07/02/2009 nascosto -->
( da "Secolo XIX, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Petruzzelli,
il nazismo e il castello di Bu-Bu Sette sabato a teatro Grande ritorno ad
Arnasco. Risate con la Bottega dei Commedianti E' UN SABATO all'insegna del
teatro. Ad Arnasco c'è grande attesa per il ritorno dell'attore Pino Petruzzelli
che questa sera (ore 21,15) presenterà un inedito dedicato allo scrittore Mario
Rigoni Stern. Petruzzelli, dopo l'applaudito spettacolo presentato nella
passata stagione teatrale e incentrato sulla cultura del vino in Italia,
proporrà questa volta un testo intitolato "Il cielo e le selve". Si
tratta del terzo e penultimo appuntamento della rassegna organizzata da Comune
di Arnasco, in collaborazione con il Gruppo Amici dell'Olivo, Pro Loco,
Protezione civile, Eagle Shooting Club. A Savona spettacolo tutto da ridere
alla Bottega dei Commedianti in via Crispi. La compagnia TimoteoTeatro
presenterà"Bu-Bu Sette", di Anna Maria Altomare. Protagonista della
storia una compagnia teatrale impegnata a pubblicizzare il castello di Bu-Bu
Sette, molto grande con tante stanze e un grande giardino. Alla visita guidata
prendono parte un gruppo di turisti. I personaggi si alternano spaventando gli
ignari visitatori che dovrebbero scappare dalla paura. «Si tratta di uno
spettacolo dove noi stessi abbiamo riso dall'inizio alla fine delle prove -
spiega Elio Berti, regista e attore -. Lavorare su queste tematiche ci ha fatto
capire che non è facile fare paura, ma soprattutto si ride facilmente con la
paura, degli altri però». Costumi e scenografie sono di Anna Maria Altomare;
regia di Elio Berti; in scena Simonetta Pastorino, Simona Di Nicolao, Fabrizio
Santoro e lo stesso Berti. Lo spettacolo prenderà il via alle ore 21, domani la
replica alle 17. Alla Cantina Teatrale, in via Quarda Inferiore, Raffaello
Fusaro presenterà"La Rosa Bianca", una produzione Giugnozerocinque.
La storia è ambientata in Germania nel periodo del nazismo quando nessuno osava
ribellarsi apertamente al regime. Lo fa un gruppo di ragazzi, studenti
dell'Università di Monaco, insieme ad un loro professore. Un nucleo privo di
regole, composto da un gruppo di ragazzi coraggiosi, che, in nome della libertà
e della democrazia, stampa e distribuisce 15 mila copie di sei diversi
volantini contro il regime hitleriano. Scoperti, i giovani studenti vengono processati
e giustiziati. Il loro gesto non servì a scardinare la dittatura, ma fu un
esempio di coraggio. Inizio ore 21 (ingresso con tessera Arci). Nei locali
dell'associazione culturale "Il Labirinto" di via Famagosta La
Fabbrica Teatrale "I Mastrociliegia" presenterà (ore 21) "La
tentazione delle nespole", libro raccontato in forma di dialogo teatrale
da Franca Noceto e Virginia Russo, con il contrappunto di Barbara Guagnini alla
fisarmonica. La storia porta la firma di Enza Liaci e la regia è di Daniela Liaci.
Lo spettacolo è una raccolta di ricordi di due ragazze nell'arco di tempo
compreso dagli anni '20 ai giorni nostri. Appuntamento con il teatro dialettale
al Teatro Don Bosco. La compagnia "Commedia Zeneise" di Genova
metterà in scena (ore 21) "Ö santo arraggióu", ultima commedia
scritta da Emilio Del Maestro. La regia è di Elio Parodi. Lo spettacolo sarà
replicato domani alle ore
( da "Secolo XIX, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
giuramento di Ippocratevieta la delazione dei medici david bidussa
L'emendamento al disegno di legge sicurezza approvato da Palazzo Madama giovedì
scorso sopprime il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo del 25
luglio 1998, n. 286, ossia il Testo unico di disciplina dell'immigrazione.
L'articolo in questione recita: «L'accesso alle strutture sanitarie da parte
dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare
alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio
il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano». Da giovedì
questo testo non esiste più. Può darsi che qualcuno abbia aderito convinto che
si tratti di una misura momentanea, che si tratti di far vedere che c'è
un'urgenza, che l'esasperazione ha raggiunto livelli di guardia. Non credo che
questo sia il contenuto del messaggio che sta sotto a quella decisione. Il
motivo generativo di quella decisione e di quel deliberato, sta altrove e marca
un punto di non ritorno. In breve non è un fatto tecnico, o un emendamento solo
formale. Così come l'introduzione e l'abolizione della pena di morte non
segnano un passaggio puramente tecnico di un sistema giurisprudenziale, ma ne
individuano la filosofia, la mentalità, e la concezione, così vale anche per il
senso e il significato del voto di giovedì scorso. Crederlo un fatto tecnico,
prima ancora che un falso è un abuso all'intelligenza di chiunque. Non so se
quella che è andata in onda giovedì pomeriggio al Senato della Repubblica sia
una delle tante forme di recitare la propria parte in commedia, o l'inizio di
una nuova fase politica. In tutti e due i casi non è sopportabile la
discussione che sta trasformando quel confronto in "politichese",
laddove per "politichese" intendo sia il linguaggio e la propaganda
che pesta l'acceleratore sulla paura di cui si è fatta paladina la Lega Nord,
sia le urla sul razzismo pronunciate da altre parti politiche del Paese, sia,
infine, i distinguo pronunciati dal Presidente del Senato, Renato Schifani. Lo
dico non perché credo a una salomonica equidistanza dove starebbe
"l'equilibrio", ma perché la questione da discutere non è la pancia
da vellicare, ma la testa da applicare. Una volta tanto, mi piacerebbe che
discutessimo in forma pacata, ma ferma e per niente ideologica di diritti. Non
di sinecure o di agevolazioni, o di facilitazioni, di pietà. Ma di diritti. Tra
questi diritti vorrei che in forma dispiegata si discutesse di una fondamento
del diritto moderno. Si tratta di Ippocrate (non uno straniero che viene da
qualche paese impronunciabile) ma un signore vissuto più o meno 25 secoli fa e
che ha scritto il testo del giuramento nel quale i medici ancora oggi si
riconoscono. In quel testo al penultimo capoverso è scritto: "Tutto ciò
che io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di
fuori della professione, della vita degli uomini e che non deve essere riferito
ad altri, lo tacerò considerandolo segreto". E nella versione del
giuramento adottata dalla Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurgici e
Odontoiatri (leggibile alla pagina web: www.fno
( da "Giorno, Il (Como)" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
LAGO
E VALLI pag. 8 «Psichiatria» Mostra in centro Oggi alle 11, nella ex-chiesa di San Francesco in largo Spallino 1, viene inaugurata la
mostra «Psichiatria: un viaggio senza ritorno», organizzata dal Comitato dei
Cittadini per i Diritti Umani. L'esposizione, che rimarrà allestita fino al 22 febbraio
(ingresso libero 10-21) ripercorre le tappe della storia della psichiatria.
Image: 20090207/foto/1169.jpg
( da "Adige, L'" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
sicurezza
e razzismo Medici anticlandestini una norma barbara FRANCESCO COMINA Il mondo
alla rovescia. Sull'altra sponda dell'Atlantico finisce l'éra della tolleranza
zero e incomincia quella della responsabilità. Il primo
presidente nero nella storia degli Stati Uniti inizia il mandato promettendo la
chiusura di Guantanamo, la fine della tortura e un dialogo aperto con il mondo
islamico. Parla a tutti gli americani ricordando che fino a 50 anni fa i neri
non potevano nemmeno ordinare un caffè in un bar. CONTINUA A PAGINA 63
07/02/2009
( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA
MILANO pag. 10 Dai pediatri ai cattolici agli internisti si allarga la protesta
medica contro la legge IL CASO NESSUNO VUOLE DIVENTARE DELATORE DI IRREGOLARI
MILANO DAI MEDICI cattolici, ai pediatri, agli internisti. È un coro di no
anche a Milano contro la norma che dà la possibilità ai camici bianchi di
denunciare all'autorità giudiziaria gli immigrati clandestini. «Un no forte
contro un abbietto provvedimento», e un appello al presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano perchè intervenga sull'emendamento Lo esprimono i medici
cattolici di Milano. Provando «sdegno» per il provvedimento approvato
all'interno del pacchetto sicurezza, l'A
( da "Corriere Alto Adige" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: BOLZANOEPROV - data: 2009-02-07 num: -
pag: 7 categoria: REDAZIONALE Pacchetto sicurezza Stranieri irregolari in
ospedale Pd e Verdi: no alla denuncia BOLZANO — Anche in Alto Adige si accende
lo scontro sulla misura, approvata dal Senato, che consentirà ai medici di
denunciare gli stranieri irregolari. «Costringere i medici a denunciare lo
straniero irregolare che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche è
inaccettabile» attacca l'assessore Barbara Repetto che chiede il rispetto
dell'articolo 32 della costituzione che sancisce il diritto alla salute per
tutti. «Dura anche la presa di posizione di Luisa Gnecchi che aggiunge: «è una
norma disumana che rischia di esporre tutti quanti a malattie trasmissibili. Mi
batterò insieme agli altri deputati del Pd affinchè venga abolita». All'attacco
anche i Verdi che chiedono alla Provincia di non recepire la norma. «Palazzo
Widmann dovrebbe impugnare questa norma anticostituzionale» dicono Riccardo
Dello Sbarba e Hans Heiss. Dello stesso avviso anche la Caritas che accusa il
governo di calpestare i più elementari diritti umani. «Chi non ha un valido documento di soggiorno non si rivolgerà
alle strutture sanitarie e questo mette a rischio la salute pubblica». A difesa
del governo si schiera invece il presidente di An, Alessandro Urzì: «L'Alto
Adige non potrà certo rifiutarsi di applicare la legge nazionale: i clandestini
sono clandestini a Bolzano come a Roma. Ciò che con questo decreto viene
abolito è il divieto di denunciare gli immigrati irregolari, una misura
ipocrita che favorisce la clandestinità».
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-02-07 - pag: 10 autore: Vertice in
Russia. Il leader Ue accusa, il premier ribatte Tra Putin e
Barroso scontro sui diritti umani Antonella Scott MOSCA
Nell'occasione in cui avrebbero dovuto riavvicinarsi dopo la guerra in Georgia
dell'estate scorsa e dopo la crisi del gas di inizio anno, Russia e Unione
Europea si sono invece ritrovate a scambiarsi accuse in tema di diritti umani. Poiché i temi in agenda sono molto complessi - dalla
crisi finanziaria alla cooperazione economica, alla sicurezza energetica - dal
vertice di Mosca non si attendevano risultati clamorosi: l'obiettivo minimo
però era migliorare il clima, ritrovare la strada della comprensione reciproca.
Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha incontrato per
primo il presidente Dmitrij Medvedev, e gli ha trasmesso la preoccupazione
dell'opinione pubblica europea riguardo agli attacchi - sempre più frequenti-
nei confronti di giornalisti e attivisti per i diritti umani.
Barroso ha accennato ai più recenti: Stanislav Markelov, l'avvocato 34enne che
difendeva i ceceni vittime di abusi, e la giornalista Anastasia Baburova, 24
anni, uccisi nel centro di Mosca a metà gennaio. Ma non sono i soli: eppure le
considerazioni di Barroso non sono piaciute a Vladimir Putin. Visibilmente
irritato, quando a sua volta ha incontrato il presidente della Commissione
Putin ha rimproverato Barroso in conferenza stampa per essere tornato
sull'argomento affrontato con Medvedev, malgrado il presidente non fosse più
presente. Poi il primo ministro russo ha invocato un maggiore equilibrio nei
giudizi: Mosca, ha detto, è pronta ad affrontare i problemi di diritti umani che la riguardano, se anche l'Unione Europea sarà
pronta ad ammettere le violazioni che avvengono sul suo territorio. «Non siamo
soddisfatti - ha detto Putin - dalla situazione in cui vivono le minoranze di
lingua russa nei Paesi baltici. Conosciamo i diritti degli immigrati in Europa
e il modo in cui vengono violati. Conosciamo lo stato delle prigioni in alcuni
Paesi europei. Sono problemi che abbiamo anche noi». Ma, ha aggiunto il premier
russo, i problemi comuni non si risolvono dando lezioni all'altra parte,
piuttosto collaborando. Durante il lungo braccio di ferro di gennaio tra Mosca
e Kiev, nei giorni in cui una soluzione sembrava impossibile da trovare mentre
i Paesi dell'Europa dell'Est erano rimasti senza gas, Barroso aveva espresso
tutta la propria delusione per il comportamento di russi e ucraini: dubitando
che potessero mai «essere considerati partner affidabili per l'Unione Europea
in materia di rifornimenti energetici». Ieri però il presidente della
Commissione Ue guidava una delegazione folta, composta da nove commissari
europei, impegnati in una serie di incontri con i rispettivi ministri
competenti russi in tema di energia, commercio, giustizia. La visita «è una
buona dimostrazione della portata delle nostre relazioni e delle diverse
questioni che dobbiamo discutere per approfondirle », ha detto Barroso. Si
lavora - da più di due anni su un nuovo Accordo di Partnership e Cooperazione,
che regoli i legami commerciali ed energetici tra Mosca e Bruxelles. Un
obiettivo ancor più ambizioso è l'ingresso della Russia nella Wto,
l'Organizzazione mondiale del commercio: questa sarebbe la vera assicurazione
che crisi come quella appena superata non si ripetano più. Barroso ha portato a
Mosca l'appoggio della Ue nei negoziati (la Russia è l'ultima grande economia
ancora esclusa dall'organismo commerciale). Agli occhi di Bruxelles, l'ingresso
nella Wto renderebbe la Russia un partner più affidabile: aprendo la strada a
un accordo di libero scambio con la Ue. antonella.scott@ilsole24ore.com DIALOGO
DIFFICILE Il summit aveva l'obiettivo di rilanciare le relazioni tra Bruxelles
e Cremlino dopo la guerra del gas con l'Ucraina
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Sabato
07 Febbraio 2009 Chiudi di NICOLETTA GIGLI Che fine avrebbero fatto Alina e il
piccolo che aveva in grembo se fossero incappati nell'operatività del decreto
sicurezza? Lei, vittima della tratta, a Terni vive da clandestina. Quando ha
scoperto di essere incinta ha chiesto aiuto bussando alla porta dell'Arci. A
quel figlio frutto della violenza non voleva rinunciare. Ha denunciato il suo
sfruttatore, ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di salute ed è
andata all'ospedale di Terni, dove è nato suo figlio, che ora ha pochi mesi.
«Con lo spettro del medico che, stando al pacchetto sicurezza del governo, può
denunciare i clandestini che chiedono cure e assistenza sanitaria -dice
Federica Porfidi dell'Arci- la storia di Alina avrebbe avuto un finale meno
lieto». Ora la paura c'è anche qui. Dove un giovane che ha chiesto asilo
politico ha una spalla rotta e ha deciso di non chiedere aiuto. Solo per il
timore di essere scovato, bollato come clandestino e rispedito a casa. «Così
viene messa a rischio la salute degli stranieri insieme a quella dell'intera
città», dice Federica Porfidi. L'associazione, che opera anche all'interno del
carcere e porta avanti il progetto rifugiati, la sa lunga in fatto di
clandestini e diritto alla salute. Come Maria Grazia Proietti, medico
responsabile dell'ambulatorio gratuito della Caritas, che ogni anno cura dai
cinquecento ai seicento stranieri senza permesso di soggiorno. E che definisce
«odioso il principio che per scovare i clandestini vengano utilizzate la
malattia e la sofferenza». La voce è una sola, e stavolta non ha colore né
bandiera. E' la voce di una città solidale che si indigna di fronte a
provvedimenti che danneggiano non solo gli stranieri. Perché è grazie allo
screening sanitario che viene garantita la salute degli extracomunitari senza
permesso di soggiorno e insieme quella dei ternani. «Quando i clandestini
arrivano da noi -dice Federica Porfidi- li invitiamo a fare i controlli nei
distretti dell'Asl. Si tratta di persone mai vaccinate. Vengono fuori parecchi
casi di tubercolosi, scabbia e altre malattie trasmissibili. Seguiamo diverse
donne vittime della tratta. Violentate e abusate, vengono sottoposte a cure per
malattie ad alto rischio di contagio». Maria Grazia Proietti spiega che «sono
in aumento i casi di tubercolosi resistenti agli antibiotici. In aumento anche
le straniere che decidono di non far nascere il proprio bambino». L'ipotesi di
non garantire più l'umano soccorso a persone che hanno problemi di salute, a
chi opera nel volontariato, non va giù. E la risposta contro l'ipotesi che il
medico di turno possa denunciare il paziente clandestino, che per paura non si
farà curare, è forte e compatta. «Rafforzeremo subito l'attività del nostro
ambulatorio medico -dice Maria Grazia Proietti- Accanto a questo nei prossimi
giorni, come Comunità di Sant'Egidio, nella chiesa di San Lorenzo, apriremo un
altro centro di salute che metteremo a disposizione degli stranieri, con una
particolare attenzione nei confronti delle donne clandestine». E lancia un
appello agli stranieri a «non avere paura, a rivolgersi con fiducia ai nostri
ambulatori che saranno potenziati». E mentre Simone Guerra, capogruppo della Sinistra
in consiglio comunale, invita «i medici ternani del servizio pubblico a
rimanere fedeli al dettato della costituzione e al giuramento di Ippocrate per
garantire a tutti il diritto alla salute, che non può essere clandestina»,
Maria Grazia Proietti esorta i colleghi «a fare obiezione di coscienza contro
un provvedimento che suona come una bestemmia». Da Federica Porfidi arriva un «appello ai medici ternani a entrare in sciopero per non assistere
impotenti a una norma che porterà chi non ha i documenti a rinunciare alle cure
sanitarie. Non curare i clandestini -aggiunge- oltre che calpestare uno dei
diritti umani fondamentali, significa mettere a rischio l'intera comunità.
Favorendo il moltiplicarsi di ambulatori clandestini».
( da "Adige, L'" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Provinciali
sciatori in tempo di crisi S ono sconvolto dall'articolo apparso ieri, 6
febbraio, «Provinciali pagati per andare a sciare» Provinciali sciatori in
tempo di crisi S ono sconvolto dall'articolo apparso ieri, 6 febbraio,
«Provinciali pagati per andare a sciare». Con tutto il rispetto e ammirazione
che provo per gli operatori della protezione civile, non posso comunque non
pensare che abbiamo toccato il fondo, c'è gente che non riesce a tirare fine
mese, per non dire le ferie, che sono diventate un miraggio, questi signori,
sono pure pagati per tenere alto il nome della provincia. Dai, non siamo
ridicoli. Certo che sono un po' scocciato che con i soldi dei contribuenti, fra
cui ci sono anch'io, questi signori vadano a sciare, con la benedizione dei
vertici provinciali. Meditate gente, meditate Corrado Demattè - Trento C'è chi
perde il lavoro e chi va a sciare pagato C erto, che a un cassintegrato, a un
disoccupato, a uno che non arriva a fine mese con i soldi che guadagna, a uno
che non ce la fa più a pagare le rate del mutuo; diventa arduo e poco credibile
dire che è giusto, anzi cosa di cui essere orgogliosi, come sostiene il
capitano della folta delegazione provinciale che ha partecipato,
stravincendoli, ai campionati nazionali della protezione civile, che la
Provincia autonoma di Trento paghi, come se stessero al lavoro, anzi di più,
persone che partecipano manifestazioni che hanno più del ludico che di
carattere sportivo. Una delegazione di ben 94 persone, di cui 60 facenti parte
della squadra ufficiale, e altri 34, non si sa a che titolo, è di gran lunga
più numerosa della delegazione azzurra ai mondiali di val d'Isere, con ben
altro valore e prestigio dei campionati italiani di sci della protezione
civile. Sicuramente la protezione civile trentina è riconosciuta e conosciuta a
livello nazionale ed europeo come validissima, ben organizzata e di assoluto
valore, e quindi non ha necessità di farsi un nome, in una manifestazione
ludico/sportiva. Sono queste, notizie che fanno un gran male a leggerle sui
giornali e sanno tanto di presa in giro per molti citadini che hanno ben altro
a cui pensare e che vorrebbero sentire e leggere ben altre notizie. È vero che
il mondo è pieno di contraddizioni; è vero che ormai non bisogna più meravigliarci
di nulla; ma scoccia tremendamente che sulle locandine all'esterno delle
edicole, accanto ai lunghi elenchi di fabbriche in difficoltà, di violenze di
ogni genere, di disgrazie le più raccapriccianti, ci sia la notizia di chi va a
divertirsi a spese di mamma provincia e si sente orgoglioso del risultato
ottenuto. Floriano Bernard - Pera di Fassa Un anno senza di te Mamma, ci manchi
tanto È passato un anno da quel triste 10 febbraio, 365 giorni senza te,
bagnati di lacrime, velati di tristezza, colmi d'amore e gratitudine, coperti
di ricordi, pensieri, nostalgia. Sei sempre nei nostri cuori e nei nostri
pensieri. Mi manchi mamma, ci manchi tanto. Rita Nardelli - Gardolo C'è la
grande crisi, ma non si trovano artigiani I n giro si respira aria di crisi! Ogni
settore è in difficoltà, si ricorre con affanno alla cassa integrazione, il
mercato non «tira» e la richiesta è in sensibile diminuzione. Frasi che
quotidianamente ti martellano il cervello appena accendi la tv o leggi il
giornale, che ti preoccupano e ti fanno pensare. Ma avete mai provato a
richiedere l'intervento di qualche artigiano per una normale manutenzione di
casa vostra o per ovviare a qualche problema che nel frattempo è sopraggiunto?
In primo luogo ci si deve dotare di acqua santa, accendere un cero alla
Madonna, pregare ed attendere pazientemente. Se si è fortunati il vostro
desiderio si avvera, altrimenti come nel mio caso dopo mesi siete ancora
intenti a scrutare l'orizzonte in attesa della sua venuta. E allora mi ricordo
di quando ero giovane e qualcuno di questi signori girava con il suo carrettino
di casa in casa alla ricerca di qualche lavoretto da fare. E, turbato,
pessimisticamente penso: «Potrà giovare in qualche caso un repentino ritorno
alle origini, a quei tempi?». E tristemente annuisco. Ai posteri l'ardua
sentenza. Carlo Comai - Arco Non rassegnarsi all'odio leghista C he da tempo si
registri il cinico progetto di trasformare la paura in un tornaconto politico è
cosa evidente, che la Lega ne sia una decisa sostenitrice e che i cattoliconi
di maggioranza ne godano dei vantaggi è altrettanto noto, che si registrino
proposte indecenti dalle orme dei piedi alle classi separate pure, ma che il
tutto si traduca in una legge definita schifosa e fascista questo segna un
salto di qualità che avvicina sempre di più il nostro paese a una democrazia
autoritaria. Siamo ora travolti da una legge odiosa che
colpisce la dignità umana e il diritto alla salute di centinaia di migliaia di
persone. Non credo ci sarà la stessa mobilitazione dei cattolici schierati per
la difesa della vita contro il diritto di Eluana, né ho paura ci sarà un
altrettanto dura reazione da parte di chi ha difeso il diritto di Eluana.
Come ha scritto D'Avanzo «è una stagione livida, odiosa, crudele, foriera di
intolleranze e conflitti» quella che esclude dal diritto alla vita 800.000
clandestini e che si ripercuoterà su altri tre milioni di immigrati regolari. E
una stagione così odiosa finisce per coinvolgere milioni di benpensanti e
milioni di povera gente che crede che il proprio benessere possa dipendere
dalle ronde leghiste (alle quali andranno esibiti i documenti), dalla denuncia
di una ragazza clandestina che vorrebbe partorire, dall'impedimento a spedire a
casa il denaro guadagnato qui. A poco varrà spiegare che anche odiando i
clandestini non si migliorerà la sicurezza con la loro persecuzione e
consegnandoli ad organizzazioni criminali che si occuperanno dei loro alloggi,
dei loro risparmi e della loro salute. Oltre alla ingiustizia e alla
discriminazione, oltre alla violazione dei diritti umani
fondamentali, quello che sta accadendo è la distruzione del diritto e della
carta costituzionale, è la distruzione della stessa funzione parlamentare e si
prepara la dipendenza della giustizia dal potere esecutivo e dunque la fine della
separazione dei poteri e dunque di qualsiasi parvenza di democrazia. Occorre
reagire anche se in molte parti del nostro paese l'appello alla legalità e alla
costituzione suona inutile. Non ci si può rassegnare, come ricordava Brecht
prima hanno portato via gli zingari, poi gli ebrei, poi i comunisti,
poi?vediamo di far si che prima di portarci via non ci rubino anche la
coscienza. Roberto Pinter Il professore Stella non ha mai dato problemi I n
riferimento allo scampato pericolo, derivante dalla fuga di gas e della candela
accesa lasciata nell'appartamento di via Abondi,
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2009-02-07 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE Reazione L'assessora regionale Godelli: «Mai soldi per
il Regina Pacis» LECCE — «La Regione Puglia non ha mai finanziato progetti
presentati dalla Fondazione Regina Pacis di don Cesare Lodeserto». L'assessora
regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli, smentisce così il religioso preso di
mira dagli atei leccesi e dai deputati radicali per i suoi precedenti penali
che sarebbero incompatibili, a loro dire, con gli aiuti degli enti pubblici,
come la Provincia di Lecce, che riceve la sua missione in Moldavia. In effetti,
la Fondazione Regina Pacis compare nel decreto del presidente della giunta
regionale pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 27 marzo
( da "Corriere del Veneto" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
del Veneto - VENEZIA - sezione: VENEZIA - data: 2009-02-07 num: - pag: 9
categoria: REDAZIONALE La lettera «Sosteniamo chi rappresenta la Pace» « Il
Dalai Lama sarà a Venezia. Ci sarà perché il destino ha deciso di far
incrociare nuovamente la storia di due mondi solo apparentemente lontani, quasi
800 anni dopo. Non ci sono meriti: c'è il fatto nudo e gravido solo dello straordinario
significato che riveste. Noi siamo felici di aver partecipato al cambiamento, e
vorremmo poter trasmettere l'auspicio che si possa cogliere questa occasione
per fare un passo avanti. Tutti, senza destra né sinistra, per una volta.
Vorrei dire che aspettare il Dalai Lama non significa essere contro qualcun
altro. Dobbiamo lottare, tutti, per un ideale che non può
non essere condiviso: il rispetto della libertà e dei diritti umani. Per questo diciamo che il nostro sogno è un Tibet indipendete
in una Cina più Libera. Questo è il messaggio che vorremmo far arrivare
dall'altra parte dell'Oceano, depurato dalle pur comprensibili debolezze di
qualcuno per i timori di generiche ritorsioni. Non abbiamo e non avremo
paura di sostenere chi rappresenta la Pace nel mondo e chi ha richieste e
posizioni equilibrate. Può essere che questo abbia un costo, magari momentaneo,
ma ritengo che tale costo sia, in ogni caso, molto minore per Venezia
dell'abdicare al ruolo che la storia le ha ritagliato, come crocevia di culture,
diritti, libertà ». Michele Bortoluzzi Comitato d'onore per l'accoglienza del
Dalai Lama
( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CESENA
PRIMO PIANO pag. 2 SCADE il 28 febbraio il termine entro cui è possibile
richiedere i contribut... SCADE il 28 febbraio il termine entro cui è possibile
richiedere i contributi messi a disposizione dal Comune per l'organizzazione di
iniziative in favore della pace e della solidarietà internazionale. I
contributi sono riservati alle associazioni e ai circoli impegnati nello studio
e nella valorizzazione della cultura della pace, dei
diritti umani e della solidarietà internazionale e nei progetti di
cooperazione e solidarietà internazionale. In particolare, possono farne
richiesta le fondazioni, le associazioni, i gruppi e i comitati regolarmente
costituiti con un proprio statuto approvato dai soci, nel quale siano definite
le finalità e gli scopi e sia esclusa qualsiasi finalità di lucro, e che
operano nell'ambito della cultura della pace e della solidarietà
internazionale. A fine mese scade anche il termine per richiedere i contributi
comunali destinati alle attività culturali per l'anno 2009. I contributi sono
riservati ai circoli e alle associazioni culturali che operano nel territorio
cesenate organizzando conferenze, convegni, mostre, cicli di proiezioni, corsi
e spettacoli. In entrambi i casi le domande di contributo devono pervenire
all'Ufficio protocollo generale del Comune. I moduli ed il regolamento sono
disponibili presso l'assessorato alla Cultura. CONFERENZA. «L'arte irregolare,
origini e testimonianze di una visione inconsueta del mondo». È il tema che
Sara Ugolini collaboratrice di psicologia dell'arte dell'università di Bologna,
tratterà oggi alle 17.30, al centro culturale San Biagio.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PRIMO
PIANO pag. 6 «E' scontro fra poteri Chi vince si rafforza l'altro si
ridimensiona» IL COSTITUZIONALISTA BALDASSARRE ROMA Presidente emerito Antonio
Baldassarre, lei ha detto: il Capo dello Stato non può non firmare. Le ragioni
addotte da Napolitano la inducono a un ripensamento? «A maggior ragione,
riconfermo la mia posizione. Lo scontro su un problema così delicato si poteva
evitare, è un conflitto del quale non c'è precedente nella storia
costituzionale italiana e che adesso porterà alla delegittimazione di uno dei
due poteri. Chi vincerà, e solo uno vincerà, ne uscirà rafforzato, l'altro sarà
indebolito». Napolitano, citando ben cinque precedenti, sottolinea che il non
firmare è una sua prerogativa costituzionale. «Ma non sono casi paragonabili.
Qui vertiamo su diritti umani fondamentali, non sul
fatto che ci sia un decreto legge che cerca di impedire un referendum, come nel
caso del presidente Pertini. O di un decreto legge sui profili professionali
del personale Anas, come accadde al presidente Cossiga. Qui
si parla di diritti umani fondamentali». Palazzo Chigi non molla. «Ed è suo diritto». Ma
un provvedimento d'urgenza sarebbe stato in contrasto con sentenze passate in
giudicato. «Sono convinto che la Cassazione sia andata oltre i suoi poteri. Ha
fatto legislazione, ha preso decisioni normative». A questo punto, per
dirimere il conflitto, dovrà intervenire la Corte Costituzionale. «No, no... i
tempi sono di mesi. E qui è questione di vita o di morte. Il premier convocherà
le Camere e chiederà una legge in pochi giorni. Ma c'è il rischio di
ostruzionismo, e si potrebbe arrivare troppo tardi...». a. farr.
( da "Messaggero, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Sabato
07 Febbraio 2009 Chiudi di LUCIA SGUEGLIA MOSCA - «Anche l'Europa
ha problemi con i diritti umani» - è la risposta piccata di
Vladimir Putin a Jose Manuel Barroso, ieri a Mosca con 9 Commissari dell'Unione
per un incontro col premier russo. Che doveva segnare la ripresa dei
"buoni rapporti" diplomatici tra Mosca e Bruxelles dopo la guerra in
Georgia ad agosto, quella del gas con Kiev a gennaio. Parlando di crisi
finanziaria mondiale, energia, sicurezza. Ma inevitabile, forse, che il tema
delle libertà in Russia venisse fuori dopo l'uccisione di giornalisti e
avvocati antiputiniani come Beketov, Markelov e Baburina. In mattinata, la
delegazione era stata ricevuta dal presidente Medvedev al Cremlino : focus, la
ripresa dei negoziati sull'accordo di partneriato Ue-Russia, arenati da 5 mesi.
Medvedev auspica una soluzione rapida, «produttiva, che costituisca una base
per il summit Russia-Ue di maggio». «La Commissione ha ricevuto un mandato
netto dai 27», raccoglie Barroso. Ma con zar Dmitri, i 10 pare abbiano parlato
anche di diritti civili, accenna Barroso ai giornalisti mentre al suo fianco
c'è Putin: «Nell'opinione pubblica europea c'è una certa preoccupazione legata
ad avvenimenti recenti in Russia, come l'uccisione di alcuni giornalisti e
difensori dei diritti umani». Vladimir Vladimirovich
sobbalza: «Barroso ha discusso questi temi al Cremlino ma è qui che fa le sue
dichiarazioni. Non posso parlare a nome del presidente assente, ma permettete
che vi ripassi la palla da parte del governo della Federazione Russa».
( da "Corriere della Sera" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-07 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Scambio di accuse Ue-Russia,
scontro sui diritti umani Il Commissario Ue Barroso (foto qui accanto) ha espresso «una
certa preoccupazione» dell'Europa rispetto alle uccisioni di giornalisti e
difensori di diritti umani in Russia: lo ha fatto a conclusione di un incontro con Putin a
Mosca. Le accuse non sono cadute nel vuoto. Il premier russo Putin è
passato al contrattacco: «Sappiamo che ci sono delle violazioni dei diritti
degli immigrati in Europa, conosciamo lo stato dei sistemi carcerari di certi
Paesi europei».
( da "Manifesto, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
USA
Dopo l'ordine presidenziale di bloccare tutti i processi, impugnato da un
giudice Obama sfida Guantanamo Il governo ritira le accuse per il sospetto
dell'attentato alla Uss Cole Matteo Bosco Bortolaso NEW YORK Barack Obama,
Guantanamo e la lotta al terrorismo. Parole che ieri si sono incrociate
nuovamente. Con da una parte le vittime e dall'altra i (presunti) carnefici.
Ieri, alla Casa Bianca, sono arrivate famiglie e conoscenti dei morti dell'11
settembre 2001 e dell'attacco alla nave da guerra USS Cole, colpita da un
attentato in Yemen nel 2000. Ma ieri si è saputo anche che il sospettato
principale dell'attacco alla Cole, Abd al-Rahim al Nashiri, detenuto e
torturato a Guantanamo, non verrà processato. Non per ora, almeno. Obama ha
infatti chiesto che tutti i processi dei detenuti nel carcere cubano vengano
congelati per tre mesi. In questo periodo verranno rivisti i singoli casi e si
comincerà a lavorare alla chiusura di Guantamo, una prigione
dove non sono stati rispettati i più elementari diritti umani. «Il giudice Susan Crawford ha ritirato le accuse» contro
al-Nashiri, ha detto il portavoce del Pentagono, Geoff Morell. Le accuse,
comunque, potrebbe essere ristabilite in qualsiasi momento. E il detenuto, di
origine saudita, rimane in prigione. La Crawford è la più alta autorità
legale nei processi di Guantanamo. E' un giudice in pensione, nominata dall'ex
presidente George W. Bush come responsabile delle commissioni militari che si
occupano dei carcerati con l'uniforme arancione. Qualche settimana fa il suo
nome aveva fatto notizia perché aveva ammesso - per la prima volta
pubblicamente - che nel carcere cubano si era torturato. Fermare il processo
contro il saudita «è stata una sua decisione - ha spiegato il portavoce del
Pentagono - ma riflette il fatto che il presidente ha firmato un ordine
esecutivo che chiede uno stop alle commissioni militari, in attesa della
revisione delle nostre operazioni a Guantanamo». L'attentato contro il cacciatorpediniere
Cole fu realizzato con una piccola imbarcazione, carica di esposivo, guidata da
kamikaze legati ad Al Qaida. Il 12 ottobre 2000, il giorno dell'attacco,
morirono 17 marinai americani che stavano sulla Cole, ancorata in un porto
dello Yemen. Al-Nashiri è accusato di essere di aver «organizzato e diretto»
l'attentato. L'anno scorso il detenuto, recluso a Guantanamo dal 2002, aveva
detto di aver confessato soltanto perché era stato torturato durante gli
interrogatori. La Cia ha confermato che il presunto terrorista era stato
sottoposto al waterboarding, la simulazione d'annegamento etichettata (quasi)
unanimemente come tortura. La sua confessione, quindi, perde valore legale. Tra
i visitatori di Obama, ieri alla Casa Bianca, c'era anche Kirk Lippold,
capitano della Cole al momento dell'attentato. Il militare non era felice della
decisione di congelare i processi per tre mesi. «Sono certamente deluso - ha
detto - abbiamo già aspettato otto anni: giustizia ritardata è giustizia
negata». Con lo stop temporaneo del caso al-Nashiri, viene completato l'ordine
esecutivo firmato da Obama il 22 gennaio scorso, che aveva chiesto di fermare
tutti i processi a Guantanamo per rivedere le procedure e cominciare a
considerare lo spostamento dei detenuti in un altro carcere, o in alcuni casi
addirittura la loro liberazione. Due giudici avevano aderito immediatamente
alla richiesta della Casa Bianca. Ma per il caso di al-Nashiri il giudice James
Pohl, colonnello dell'esercito, si era rifiutato di congelare le procedure,
fissando un'udienza per lunedì prossimo. A parere di Pohl, l'ordine esecutivo
lascia discrezionalità ai magistrati. Ma la Crawford, sua superiore, ha deciso
invece di sospendere le accuse. Un altro caso su cui sono puntati i riflettori
è quello di Binyam Mohamed, un cittadino di origine etiope, che ha formalmente
la residenza in Gran Bretagna ma è detenuto a Guantanamo. Due giudici
britannici che si occupano del caso hanno detto che Washington minaccia di
fermare la cooperazione di intelligence con Londra se verranno pubblicati
dettagli sul prigioniero. E' stato lo stesso ministro degli esteri britannico,
David Miliband, a premere affinché quei sette paragrafi controversi restino
sconosciuti. Pare che anche Mohamed abbia confessato di aver lavorato ad una
«bomba sporca radiottiva» soltanto perché era stato torturato in un carcere
marocchino. Ieri la Commissione internazionale dei giuristi (Icj) ha chiesto di
pubbicare i dettagli sul detenuto di origine etiope. «La nuova amministrazione
americana ha segnalato la volontà di una decisa rottura rispetto alle politiche
anti-terrorismo del passato e ha promesso di riportare il diritto in queste
politiche anti-terrorismo - si legge in una nota diffusa dall'Icj - questo caso
è una prova della forza di questa volontà». Foto: PRIGIONIERO A GUANTANAMO. A
SINISTRA, IL CACCIATORPEDINIERE «USS COLE» DOPO L'ATTENTATO. A DESTRA, IL
POSTER-SIMBOLO DI OBAMA /REUTERS
( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
7 feb. (Apcom) - Un "tormento senza fine", una "tortura disumana" di fronte alla quale Beppino Englaro
"stringe i denti" e va avanti "per quello che non è il bene, ma
il minore dei mali ormai possibili per Eluana". In tre colloqui con
Rapubblica, Corriere della Sera e La Stampa, lo sfogo del padre della giovane
donna in coma vegetativo da 17 anni: "Ormai posso sopportare tutto.
Cos'altro ha da patire una persona che ha perso un figlio? Quale dolore
maggiore potrebbero provocarmi?". "Hanno toccato il fondo, ma era
prevedibile. Hanno sempre tentato di creare ostacoli, in un modo o in un
altro", osserva papà Beppino, che assicura di voler andare avanti
"con al ragione del diritto". Ma, nonostante la determinazione, non
manca un rammarico: "Se una volta valutato che per lei, purtroppo, non
c'erano più speranze, i medici l'avessero lasciata andare come lei avrebbe
voluto, oggi non saremmo costretti a rivivere il dramma della morte di nostra
figlia per la seconda volta".
( da "Savona news" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Albenga:
convegno "Un punto di partenza: I Diritti Umani" Questa mattina, la Caritas Diocesana di Albenga
Imperia, in collaborazione con il Cesavo, nel seminario vescovile di Albenga, a
partire dalle 9.30, organizza un convegno sul tema "Un punto di partenza:
I Diritti Umani". Obiettivi della giornata: Sensibilizzare e far
riflettere la collettività, in particolare i giovani, sul tema dei
valori e dei diritti umani, intesi come elementi
fondanti per l?educazione alla democrazia e alla cittadinanza e come indicatori
di sviluppo di una società sostenibile. Aumentare il sentimento di
responsabilizzazione nei confronti dei diritti degli altri. Promuovere la
conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani tra i volontari che operano ogni giorno a contatto con i più bisognosi,
gli ultimi, gli emarginati. Promuovere un? azione educativa orientata
all?azione per la difesa e la promozione dei diritti umani
sul territorio del savonese. Promuovere l?insegnamento dei diritti umani a tutti i livelli educativi. Rafforzare l?impegno
degli Enti Locali nella realizzazione dei diritti umani.
Il convegno è aperto a: tutti i volontari, operatori e i responsabili della
Caritas Diocesana Albenga-Imperia, del Centro di Ascolto di Albenga, del Centro
Intervicariale ?L?Incontro? Loano, e della Parrocchia ?Santa Matilde? di Andora
per aumentare le conoscenze sulle tematiche inerenti per essere maggiormente
pronti con l?utenza quotidiana cittadinanza del territorio del savonese al fine
di promuovere un? azione educativa orientata all?azione per la difesa e la
promozione dei diritti umani sul territorio del
savonese
( da "Agi" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
WILLIAMSON,
SU SHOAH CAMBIO IDEA SE AVRO' PROVE (AGI) - Berlino, 7 feb. -Il vescovo
lefebvriano Richard Williamson persiste nella negazione dell'Olocausto ed
afferma che cambiera' idea solo quando avra' ottenuto le prove del contrario.
In un'intervista che pubblica il settimanale 'Der Spiegel' nel suo prossimo
numero, Williamson spiega che per modificare il suo pensiero sullo sterminio
degli ebrei ha prima bisogno di verificare le prove storiche. "Se trovo
queste prove - spiega - allora mi correggero', ma la cosa richiedera'
tempo". Nell'intervista il vescovo lefebvriano rinnova le sue critiche al
Concilio Vaticano II e sostiene l'ambiguita' delle conclusioni raggiunte, con
il risultato che "cio' ha condotto al caos teologico che abbiamo oggi".
Williamson esprime anche una severa condanna dei Diritti umani, poiche' a suo avviso "quando i diritti umani vengono intesi come un ordine obiettivo, che lo Stato deve
imporre, si arriva sempre ad una politica anticristiana". In riferimento
alla Fraternita' di San Pio X, alla quale appartiene, il vescovo dichiara di
non volere "in nessun caso causare ulteriori danni alla Chiesa e alla
Fraternita'".
( da "Avvenire" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA
07-02-2009 Il mondo cattolico: delatori mai DA ROMA « I Cattolici italiani non
violeranno i diritti fondamentali degli immigrati».
L'Osservatore Romano sceglie di titolare così, in prima pagina, il commento al
primo sì del Senato alla norma, nel pacchetto sicurezza, che dà al personale
sanitario la possibilità di denunciare gli stranieri che hanno bisogno di cure.
Anche il quotidiano vaticano, dopo la Caritas e l'associazionismo, esprime
«forti perplessità» su una norma «vista da più parti come una negazione dei diritti fondamentali di ogni individuo, fra i quali il
diritto alla salute» . Rilevando che «gli stessi medici attraverso le loro
principali associazioni, hanno fortemente criticato il ddl, spiegando come le
norme, oltre ad avere conseguenze controproducenti in ordine alla sicurezza
sanitaria, ledono la deontologia della professione medica». Anche il vescovo
Domenico Sigalini, segretario della Commissione Cei per le migrazioni, a Radio
Vaticana au- spica che alla Camera «il provvedimento venga rimodulato e venga
data la possibilità di curarsi». E fa l'esempio dell'immigrata che ha fatto
«una gran fatica per convincersi a tenere il bambino perché l'abbiamo aiutata
ad avere speranza» e rischia il parto in casa. «In qualche modo si disattende
un principio fondamentale che è quello alla salute nota Oliviero Forti della
Caritas italiana ma soprattutto rischia di essere un boomerang» rendendo gli
stranieri che rifuggiranno le cure «potenziali diffusori di malattie ». La
Caritas di Roma annuncia che «nelle prossime settimane potenzieremo le attività
di assistenza dell'A- rea sanitaria a favore degli immigrati privi di
permesso», per «fronteggiare le gravi conseguenze che potrebbe causare la
cancellazione del divieto di segnalazione». Nei suoi ambulatori romani tra 1983
e
( da "Avvenire" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
POLITICA
07-02-2009 AUSPICABILE RIPENSARE LA NORMA CHE CONSENTE LA DENUNCIA
DEGLI IRREGOLARI Il diritto alla salute non ammette disparità CARLO CARDIA È
necessario dire che quanto avvenuto l'altro giorno al Senato è un fatto grave e
ingiusto. Un minimo di saggezza e umanità chiederebbe
il mantenimento della norma, contenuta nel Testo Unico sull'immigrazione, che
esonera i medici dal denunciare gli immigrati clandestini che ricorrono alle
loro cure. Sono in gioco i diritti umani
fondamentali alla vita e alla salute che devono essere eguali per tutti, è in
gioco quel tratto cristiano e umanistico della società
che non dobbiamo mai perdere, se non vogliamo regredire civilmente. Prevedere,
in qualche modo, la possibilità di denuncia degli immigrati irregolari può
provocare rischi che bisogna conoscere. Come primo effetto, può spingere gli
immigrati a non ricorrere alle cure sanitarie, anche quando sono necessarie per
malattie serie, per curare i propri figli, in qualche caso quando è in
discussione la vita. Già questa possibile conseguenza fa capire che potremmo
approvare una legge crudele, senza alcun motivo che non sia quello di
discriminare una categoria di uomini e donne, che prima di essere immigrati
sono persone. Cosa accadrebbe per le donne che hanno bisogno di assistenza per
la maternità, o per la malattia dei propri bambini e temono la denuncia del
medico? Il principio di eguaglianza nel riconoscimento dei diritti umani, sancito a livello internazionale e dalla nostra
Costituzione, verrebbe violato in modo palese, e dovrebbe bastare questo
elemento per spingere il Parlamento a cancellare l'errore compiuto. Un
ulteriore effetto può essere quello di spingere gli immigrati a cercare
surrogato all'assistenza medica ricorrendo a persone che non hanno competenze,
con possibili danni aggiuntivi a quelli che già patiscono. Neanche è da
sottovalutare il rischio che si apra la strada a striscianti forme di ricatto
di cui le prime vittime sarebbero i più deboli, perché non hanno forza per
resistervi. C'è poi da considerare il pericolo di mortificare l'esercizio della
professione sanitaria, e far degradare il rapporto tra l'immigrato-paziente e
il medico. Il sanitario, dispensatore di cure, terapie e consigli per la
salute, si sentirebbe autorizzato a compiere atti che non sono i suoi, come
quello di denunciare persone che attendono da lui aiuto e sostegno, non
ostacoli o rischi. L'immigrato guarderebbe al medico con diffidenza, vedendovi
più un potenziale nemico che non la persona di fiducia per la cura di sé e dei
propri familiari. Giustamente, moltissimi medici hanno annunciato di non
volersi piegare a pratiche contrarie alla deontologia, che ledono in certa
maniera la loro professione e dignità, aprono la strada a contenziosi e
conflitti di coscienza. Si è pensato a tutto questo, quando si è approvata la
cancellazione di una norma che esiste ovunque si cerca di conciliare la
sicurezza con la solidarietà elementare che si deve a tutti? In realtà, forse,
si è guardato più ad equilibri politici, e governativi, senza pesare bene le
conseguenze di una norma che coinvolge centinaia di migliaia di persone che
hanno diritto alla tutela sanitaria come chiunque altro. Ma adesso è venuto il
momento di una riflessione attenta, perché la legge non sia produttiva di
danno, non accentui le difficoltà in un mondo che già ne ha abbastanza. Infine,
questo episodio speriamo non concluso ripropone il grande tema
dell'immigrazione, e dell'ottica complessiva con la quale viene affrontato
negli ultimi tempi. Chiunque vede che si sta accantonando ogni vero progetto di
integrazione, che la logica della sicurezza prevale sul resto, e che si procede
con punture di spillo, con norme ingiuste (ce ne sono altre nel Decreto
approvato al Senato), o con bordate pesanti (come quella sulla sanità) che
hanno tratti di disumanità, favorendo così una
mentalità ostile verso chi deve agire e deve essere trattato nel rispetto delle
leggi ma con equità e umanità. Scelte normative così
miopi e poco lungimiranti come quelle che si stanno compiendo sull'immigrazione
non le meritano gli immigrati, non sono coerenti con il nostro ordinamento. Nel
governo e ai suoi vertici ci sono persone sagge e particolarmente equilibrate,
che altre volte hanno saputo cogliere e comprendere in anticipo i rischi di
scelte e norme sbagliate, ed hanno saputo apportare i necessari cambiamenti con
intelligenza e senza perdere il consenso, anzi l'hanno visto crescere. Questa è
una occasione importante che mette alla prova saggezza e responsabilità di
tutti; e se ben risolta può evitare che si aprano conflitti su una questione
delicata della politica nazionale che riguarda persone in carne e ossa, uomini,
donne e bambini, che la società italiana deve trattare con giustizia, in
sintonia con la nostra tradizione civile e cristiana.
( da "Pais, El" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
El
padre de Eluana califica de "tortura inhumana" la
situación de su hija Beppino Englaro crítica los intentos del Gobierno de
Silvio Berlusconi para detener la muerte de Eluana, de 38 años EFE - Roma -
07/02/2009 Vota Resultado 36 votos Comentarios - 26 Beppino Englaro, padre de
Eluana, la italiana en estado vegetativo a quien se le retira paulatinamente la
alimentación asistida para permitirle morir, ha califcado de
"tortura inhumana" la situación legal que se ha creado en torno al
caso. En varias declaraciones publicadas hoy por los medios de comunicación
italianos, el padre de Eluana Englaro aseguró que soporta esta situación sólo
porque sabe que con la suspensión de la alimentación y la hidratación
artificial se respeta la voluntad de su hija. Berlusconi se rebela contra todos
los poderes del Estado de derecho Intento de golpe Sombras del Vaticano Silvio
Berlusconi A FONDO Nacimiento: 29-09-1936 Lugar: (Milán) La noticia en otros
webs webs en espaÑol en otros idiomas Englaro declaró ayer que se
siente"conmocionado" por todo lo que sucede, al referirse a la
aprobación de un decreto urgente por parte del Gobierno de Silvio Berlusconi
para detener la muerte de su hija, y que finalmente no ratificó el presidente
de la República, Giorgio Napolitano. Un rechazo que no hizo detener la decisión
del Ejecutivo de continuar con su objetivo, ya que horas más tarde se aprobaba
un proyecto de ley con el mismo contenido que se intentará aprobar en el tiempo
récord de dos o tres días en el Parlamento. La voluntad de Eluana Según su
padre, Eluana, de 38 años y en estado vegetativo desde 1992 tras una accidente
de tráfico, había siempre expresado su voluntad de que se le permitiera morir
si se producía uno de estos casos. "Si los médicos la hubieran dejado
morir como ella habría deseado cuando nos dijeron que no había esperanza, no
tendríamos ahora que revivir continuamente el drama de la muerte de nuestra
hija", ha añadido Beppino Englaro. El padre de Eluana aseguró que
continuarán adelante con el proceso de acompañamiento a la muerte porque tienen
"la razón del derecho" de su parte. El Tribunal de Apelación de Milán
autorizó a la familia Englaro a retirar la alimentación artificial que mantiene
con vida a su hija, un fallo que el pasado noviembre fue confirmado por el
Supremo. El pasado 2 de enero, Eluana Englaro fue trasladada a la clínica
Quiete de Udine, donde un equipo médico formado por voluntarios iniciaron ayer
la reducción de la alimentación que se suministra mediante una sonda a la
mujer. Llamamiento del papa El papa Benedicto XVI ha pedido este sábado
defender "con vigor la absoluta y suprema dignidad de cualquier vida
humana" en su mensaje para la Jornada Mundial del Enfermo, difundido por
la oficina de prensa del Vaticano. El Pontífice ha añadido que "con el
pasar de los tiempos, no cambia el mensaje de la Iglesia que proclama que la
vida humana es bella y va vivida en su totalidad también cuando es débil y está
envuelta en el misterio del sufrimiento". Benedicto XVI ha recordado que
su antecesor Juan Pablo II fue un "ejemplo de la aceptación paciente del
sufrimiento y ofreció un ejemplo especialmente luminoso en el ocaso de su
vida". En el mensaje para la Jornada Mundial del Enfermo, que la Iglesia
católica celebrará el 11 de febrero, el Pontífice expresa su "cercanía
espiritual" a todos aquellos que sufren una enfermedad y muestra su apoyo
a todos aquellos que se "dedican con amor a curar y aliviar los sufrimientos
de quien atraviesa una enfermedad".
( da "Sestopotere.com" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cittadinanza
onoraria al Dalai Lama (2) dichiarazione dell'assessore Zanella (7/2/2009
11:19) | (Sesto Potere) - Venezia - 7 febbraio 2009 -L'assessore alla
Partecipazione giovanile e alle Culture della Pace del Comune di Venezia, Luana
Zanella nel ricordare l'appassionato e costante impegno del
Comune di Venezia nella difesa dei diritti umani ha
rilasciato la seguente dichiarazione: "Il Centro Pace del Comune di
Venezia nel 2008, durante la resistenza del popolo tibetano ha raccolto
l'appello lanciato da circa venticinque associazioni pacifiste territoriali
promuovendo una serie di iniziative a sostegno dell'indipendenza del 'popolo
delle montagne'. Desidero ricordare il presidio del 19 marzo scorso sul
ponte dell'Accademia a Venezia, l'apertura di un tavolo di confronto e di
lavoro 'Per e con il Tibet' e infine la raccolta delle firma tra i cittadini
per l'attribuzione della cittadinanza onoraria a Sua santità il Dalai Lama,
Tenzin Gyatso. Rammento inoltre le due giornate dedicate al Tibet (7 e 8 giugno
a Mestre e al Lido di Venezia) in cui sono state allestite mostre, trasmessi
filmati, avviati confronti tra esponenti del mondo politico e culturale.
Ritengo quindi che la visita di martedì 10 febbraio coroni un legame che ha
profonde radici, coerente con la tradizione politica della nostra
Amministrazione".
( da "Sestopotere.com" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Contributi
comune di Cesena per iniziative in favore della pace e della solidarietà
(7/2/2009 11:51) | (Sesto Potere) - Cesena - 7 febbraio 2009 - Scade il 28
febbraio 2009 il termine entro cui è possibile richiedere i contributi messi a
disposizione dal Comune di Cesena per l?organizzazione di iniziative in favore
della pace e della solidarietà internazionale. I contributi sono riservati alle
associazioni e ai circoli del territorio impegnati nello studio e nella
valorizzazione della cultura della pace, dei diritti umani e della solidarietà internazionale e nei progetti di
cooperazione e solidarietà internazionale. In particolare, possono farne
richiesta le fondazioni, le associazioni, i gruppi e i comitati regolarmente
costituiti con un proprio statuto approvato dai soci, nel quale siano definite
le finalità e gli scopi e sia esclusa qualsiasi finalità di lucro, e che
operano nell?ambito della cultura della pace e della solidarietà
internazionale. I soggetti richiedenti devono inoltre essere in regola con la
Legge regionale n° 34 del 9/12/2002 ("Norme per la valorizzazione delle
associazioni di promozione sociale") ed essere iscritti al Registro
istituito presso la Provincia di Forlì-Cesena o al Registro comunale delle
associazioni di promozione sociale.
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Partono
gli incontri di biodanza Comunicato stampa Venerdì 6 febbraio alle ore 20.30
presso la Sala Auditorium del Quartiere Molinetto, Via Argonne,4. Portos
Associazione Culturale ed il 9° Festival dei Diritti Umani presentano la prima serata di incontri di Biodanza, alla
quale ne seguiranno altri 4. Le serate saranno condotte da Mara
D'Ambruoso,"insegnante di Biodanza" presso la scuola Sistema Rolando
Toro di Vicenza.Ha conseguito le specializzazioni in : Biodanza per bambini e
adolescenti presso la scuola di Bologna ,Biodanza e gli Arcani dei
Tarocchi.E' in corso di approfondimento con l'estensione di Biodanza Clinica ,
Riabilitazione alla sessualità, è in corso di formazione per Didatta. Ha
conseguito una specializzazione in " Dinamiche relazionali e di
gruppo" con lo Psicoterapeuta Settimo Catalano. Conduce regolarmente corsi
settimanali e stage di Biodanza, progetti di Biodanza nella scuola primaria. Ci
piacerebbe che un giornalista riuscisse a redigere un articolo sull'argomento,
che, come si vede dalle specializzazioni del'insegnante, e la forte partecipazione
di circa 50 persone alla prima serata, è molto importante.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
MATTEO BOSCO BORTOLASO
( da "Gazzettino, Il" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
Vaticano: delusione dal Colle Una legge di grande coraggio Monsignor
Fisichella: «I cittadini apprezzeranno» Il teologo Kung: «La chiesa obbedisca
allo Stato» Sabato 7 Febbraio 2009, Città del Vaticano NOSTRO SERVIZIO Allo
strappo del governo con il Quirinale arriva il plauso del Vaticano: approvando
il decreto legge sul caso di Eluana Englaro, ha affermato monsignor Rino Fisichella,
presidente della Pontificia Accademia per la Vita, «il governo ha fatto un
gesto di grande coraggio, che sarà apprezzato dalla grande maggioranza di tutti
i cittadini. Pur nella differenza delle competenze che abbiamo - conclude
Fisichella - ci rallegriamo che le istanze che abbiamo portato avanti in questi
mesi sono state ascoltate e accolte». Poco prima, era arrivata una critica
diretta ed esplicita dalla Santa Sede a Giorgio Napolitano: «Sono costernato
che in tutte queste diatribe politiche si ammazzi una persona - ha affermato il
cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del pontificio consiglio
Giustizia e Pace - e sono profondamente deluso» dalla decisione del presidente
della Repubblica di non firmare il decreto. Il cardinale Martino ha poi
osservato di non capire come un decreto per Eluana possa essere non conforme
alla Costituzione, «proprio perché la Repubblica nelle sue leggi tutela la vita
umana fino alla fine naturale. Che cosa vuol dire adesso? - chiede il porporato
- che la Repubblica non la tutela più?». Ribadito che «sperava moltissimo nel
decreto, perché era una maniera immediata per poter salvare una vita», il
cardinale incoraggia il governo anche sulla possibilità di fare una legge sul
testamento biologico in tre giorni: «Tutto quello che si può fare - sostiene
Martino - per salvare una vita e non introdurre per vie traverse l'eutanasia in
Italia va fatto». Dal Vaticano arriva anche una secca smentita sulla presunta
telefonata di giovedì sera tra il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio
Bertone, e il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, in merito «al
ventilato decreto per fermare l'esecuzione della sentenza della Cassazione»:
padre Lombardi, portavoce del Papa, la «smentisce nel modo più categorico».
Poi, commenti da tutto il mondo cattolico: «Esprimiamo la nostra soddisfazione
ed il nostro plauso al governo per il coraggio e per la correttezza giuridica
mostrata nell'approvare il decreto salva-Eluana», dichiara Carlo Casini,
presidente del Movimento per la vita. «Da tempo - prosegue - eravamo convinti
che solo un decreto legge avrebbe potuto far cessare le incertezze e le
polemiche tra istituzioni. Con la magistratura non si apre alcuna contesa, dato
che i giudici svolgono il ruolo di far rispettare la legge, mentre è potere e
dovere del legislatore cambiare le parti di quella legge ritenute ingiuste».
Per l'Associazione comunità Papa Giovanni XXIII, «la ragione ha prevalso
sull'indifferenza e su certe strane e contraddittorie ideologie»: l'intervento
del governo è dunque «un atto di giustizia e di alto valore di civiltà. Con
tale atto il governo afferma che i diritti umani sono universali, inviolabili e inalienabili» dichiara il
responsabile dell'associazione, Giovanni Paolo Ramonda, auspicando che il
Presidente della Repubblica «risponda immediatamente a favore di Eluana». Ma il
teologo tedesco Hans Kung invita alla moderazione: «Da un punto di vista
giuridico in una democrazia anche la Chiesa e le autorità ecclesiastiche devono
ubbidire alle leggi e alla Corte costituzionale. E non capisco perché la
Chiesa metta sotto pressione il presidente del Consiglio e spero che il Capo
dello Stato rifiuti questo atteggiamento» ha detto ospite della trasmissione di
Lucia Annunziata "In mezz'ora", che andrà in onda domani su Raitre e
registrata ieri. Silvia Castello
( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
7 feb. (Apcom) - I liberal del Pd saranno oggi alle 17 sotto Palazzo Chigi per
una protesta silenziosa contro l'azione del governo sul caso Englaro che
"è una violazione cinica e brutale dei diritti umani e dei dettami costituzionali ed è un'insopportabile limitazione
per legge della libertà personale di un individuo specifico".
"Ribadendo tutto il nostro rispetto per i sentimenti della famiglia e la
nostra volontà di non strumentalizzare una situazione così dolorosa ai fini
della battaglia politica - si legge in una nota dei liberal Pd -, non
possiamo consentire un attacco così violento e irresponsabile alle libertà
democratiche e civili".
( da "Virgilio Notizie" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
7 feb. (Apcom) - Da ieri sera a Lampedusa è presente una delegazione dell'Arci
composta da Carmen Cordaro, presidente Arci Messina e responsabile del gruppo
Frontiere e Centri di detenzione Arci, Claudio Lombardo, presidente Arci
Caltanissetta e responsabile politiche sociali di Arci Sicilia, e Hassan Mamri
responsabile immigrazione Arci Sicilia. La delegazione ha già incontrato un
gruppo di abitanti dell'isola che hanno espresso la volontà di costituire un
circolo Arci a Lampedusa, un "presidio permanente per promuovere la
socialità e la partecipazione in questo avamposto dell'Europa nel Mediterraneo,
per tutelare e promuovere i diritti umani,
contribuendo a costruire una immagine diversa dell'isola, accogliente e
solidale, in contrasto con l'immagine di isola fortezza e luogo di reclusione
che ne vuole dare il ministro Maroni e il suo governo". I rappresentanti
dell'associazione oggi accompagneranno l'eurodeputato Giusto Catania (Prc/Gue),
che farà una visita di verifica delle condizioni dei migranti detenuti nei
centri dell'isola. Si tratta di una iniziativa che rientra nell'ambito della
campagna "Per la trasparenza nei centri di detenzione" promossa a
livello internazionale dalla rete Migreurop, di cui l'Arci è parte. "Siamo
infatti convinti - dice l'Arci - che vada affermato il
diritto a tutelare i migranti presenti nei due centri dell'isola,
consentendogli una difesa legale adeguata e un collegamento con l'esterno che
garantisca il rispetto dei diritti umani. Auspichiamo
un atteggiamento dei funzionari collaborativo, che consenta la visita e
permetta l'incontro con i migranti detenuti nei centri".
( da "Agi" del 07-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
DALAI
LAMA: ZANELLA, VENEZIA E L'IMPEGNO PER I DIRITTI UMANI
(AGI) - Venezia, 7 feb. - Mentre fervono i preparativi per l'arrivo a Venezia
del Dalai Lama - martedi' gli sara' conferita la cittadinanza onoraria e
visitera' la Biblioteca Marciana che conserva le testimonianze di Marco Polo sulla
'provincia del Tibet' - l'assessore comunale alla Partecipazione giovanile e
alle Culture della Pace, Luana Zanella ricorda l'appassionato e costante
impegno del Comune di Venezia nella difesa dei diritti umani.
"Il Centro Pace del Comune di Venezia nel 2008, durante la resistenza del
popolo tibetano ha raccolto l'appello lanciato da circa venticinque
associazioni pacifiste territoriali promuovendo una serie di iniziative a
sostegno dell'indipendenza del popolo delle montagne - dichiara Zanella -. Desidero
ricordare il presidio del 19 marzo scorso sul ponte dell'Accademia a Venezia,
l'apertura di un tavolo di confronto e di lavoro 'Per e con il Tibet' e infine
la raccolta delle firme tra i cittadini per l'attribuzione della cittadinanza
onoraria a Sua santita' il Dalai Lama, Tenzin Gyatso. Rammento inoltre le due
giornate dedicate al Tibet (7 e 8 giugno a Mestre e al Lido di Venezia) in cui
sono state allestite mostre, trasmessi filmati, avviati confronti tra esponenti
del mondo politico e culturale. Ritengo quindi che la visita di martedi' 10
coroni un legame che ha profonde radici, coerente con la tradizione politica
della nostra Amministrazione".