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DOSSIER “BUROCRAZIA”

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ARCHIVIO GENERALE  DEL DOSSIER  

TUTTI I DOSSIER


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Report "Burocrazia"

<È vero, siamo cambiati> ( da "EUROPAQUOTIDIANO.it" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Nordest e tutti mi chiedono di ridurre la spesa e ridimensionare il peso della burocrazia". GIANNI DEL VECCHIO "La prima cosa che ho provato quando ho visto il giornale è stata una grande soddisfazione. Soddisfazione perché è stata riconosciuta la bontà del lavoro che abbiamo fatto". Non nasconde l'adrenalina, Enrico Morando, il coordinatore del programma del Partito democratico.

Mancano le aiuole, case inagibili ( da "Gazzetta di Reggio" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che da otto anni abitano in case che, per la burocrazia comunale, non sono ancora abitabili. Gli alloggi in sè risultano rifiniti, ma restano da completare due parchi, le aiuole dei marciapiedi e parte della segnaletica, cioè una parte dei lavori di urbanizzazione richiesti per l'attestato di abitabilità.

Venga a operarsi . E' morto da 7 anni ( da "Gazzetta di Modena,La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sicuramente la burocrazia. Le tracce della nostra esistenza sono innumerevoli, consapevoli o no tutti lasciamo una scia, un segno del nostro essere, da uno scontrino che viene rilasciato in un bar ad una richiesta di esame, qualsiasi esso sia, anche il più banale.

Sono sette i punti chiave ( da "Corriere delle Alpi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tasse e Burocrazia Alle imprese medio piccole rimborsi di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi. Ambiente e Agricolture Stop alla cementificazione del territorio, no ai rifiuti provenienti da altri territori, valorizzazione delle produzioni tipiche, liberi da ogni Ogm.

Sei appartamenti Ater si consegnano a Menin ( da "Corriere delle Alpi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Dopo anni di burocrazia e di trattative con l'Ater, l'ente ha acquistato l'immobile al grezzo per 140 mila euro, impegnandosi nel completamento delle opere. Il finanziamento concesso dalla Regione Veneto negli anni Novanta aveva reso possibile il recupero di un complesso edilizio pregevole sotto il profilo architettonico,

Lirica e urbanistica: il miracolo Salerno ( da "Citta' di Salerno, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia zero": "Bisogna avere il coraggio di fare piazza pulita. Le risorse servono per produrre cultura, non per foraggiare la burocrazia. A Salerno non abbiamo enti, fondazioni, consigli di amministrazione da mantenere - ha chiarito De Luca - e neppure contrattazioni pseudo sindacali snervanti con cui perdere tempo dalla mattina alla sera"

La fusione di Ricovero e Formenti ( da "Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: spiega la presidente Graziella Benini è legato alla burocrazia. Infatti fra le altre associazioni di beneficenza è attiva anche la Fondazione contessa Formenti, chiamata con una delibera del consiglio comunale del 1996 ad amministrare la casa d'angolo tra via Florida e via Gazzoletti che la nobildonna aveva destinato nel 1916 per testamento a famiglie di soldati italiani.

Stoffella cerca volontari per l'Eritrea ( da "Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Per la prima volta percorrendo il Paese da una parte all'altra incominci ad avvertire oltre che sfinimento e rassegnazione anche rabbia e qualche timida notizia di movimenti segreti di opposizione interna. Al di là di tutto ho avvertito anche risultati confortanti. Tranne la fatica nell'evadere appuntamenti e una noiosa burocrazia non ci lasceremo prendere dallo sconforto".

Nuovi contributi per l'agricoltura Le associazioni: troppa burocrazia ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: schiacciati dalla burocrazia, rinuncino ad approfittare delle opportunità offerte dal programma di sviluppo rurale. Niente da dire sull'ammontare del finanziamento per il piano: 900 milioni di euro, vale a dire 50 milioni in più del precedente. "Ma se si guarda nello specifico la quota destinata alle attività produttive non è poi così consistente -

Sicurezza: quale sarà la sua linea? Il sindaco deve seguire direttamente il problema ( da "Giornale di Brescia" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Non servono a nulla uffici che aumentano la burocrazia, serve una sensibilità democratica che deve caratterizzare l'opera del sindaco e delle istituzioni comunali. Qual è la sua posizione rispetto ai campi nomadi? Devono essere in condizioni decorose e controllati quotidianamente dalla forza pubblica o dai vigili urbani.

Documento non arriva, rinviate le nozze "centenarie" ( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: come spesso accade nella vita di tutti i giorni - anche stavolta la burocrazia ci ha messo lo zampino. E il famoso papiro, per quel che se ne sa, è ancora a Milano. "Speriamo che tutto si risolve velocemente - dicono i due fidanzati - anche perchéè solo per quel documento che non riusciamo a sposarci?. Noi siamo prontissimi a dire il fatidico "sì"".

Lo Spezia trova i soldi. Non basta ( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Perché i nemici sono due: il tempo e la burocrazia, che complica tutto. Intanto, questa sera alle 18 ci sarà l'assemblea dei soci nella sede dello studio dei notai Lodovico e Luca Barassi a Milano. All'ordine del giorno l'esame della situazione economico-finanziaria della società al 31 dicembre 2007 per chiudere il bilancio.

BREVI ( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ci sono le cosiddette leggi per detrazioni sui lavori così complicate e piene di burocrazia da scoraggiare qualsiasi persona che non fa di mestiere il burocrate. I mezzi ci sono per fare le cose semplici, perché non applicarli? Bruno De Barbieri e-mail Ma quel nudo di Carla Bruni non suscita emozione Non ho mai sopportato Carla Bruni, non solo ora che è"la prima donna" di Francia,

Tempi della burocrazia a dir poco Guidi, presidente degli Industriali, sferza gli enti locali. Solidarietà dopo ( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Tempi della burocrazia a dir poco Guidi, presidente degli Industriali, sferza gli enti locali. Solidarietà dopo - -->.

IL J'ACCUSE L'azienda vuole ampliarsi, ma si scontra con la lentezza della burocrazia Guidi (Assindustria): Molte aziende costrette a delocalizzare . Dinelli e Baccelli (Pdl) chied ( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: IL J'ACCUSE L'azienda vuole ampliarsi, ma si scontra con la lentezza della burocrazia Guidi (Assindustria): "Molte aziende costrette a delocalizzare". Dinelli e Baccelli (Pdl) chiedono lumi al primo cittadino "Stop ai casi come questo" - -->.

LA PROVOCAZIONE dell'azienda Bruno Baldassari F.lli Spa che ha & ( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: in esclusiva per La Nazione (nell'edizione di ieri, ndr), l'eccessiva burocrazia che, secondo la proprietà, ingesserebbe l'azienda che al momento non ha dunque la possibilità di ampliarsi, non è rimasta inascoltata. Primo tra tutti ad esprimere solidarietà è il presidente dell'Associazione Industriali, Andrea Guidi.

Fisco, lavoro, innovazione, energia Vecchioni: ecco le nostre richieste ( da "Provincia di Cremona, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ingessato da burocrazia e incompetenza". "Serve una Costituente in grado di tradurre in realtà un progetto di reale cambiamento". Mentre le imprese agricole hanno bisogno di stabilità fiscale, politiche del lavoro adeguate (maggiore semplificazione, contrasto del lavoro irregolare e sommerso, formazione professionale).

'Agricoltura asse della crescita' ( da "Provincia di Cremona, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: attenzione sui temi centrali della sua campagna elettorale: rimettere in moto un Paese bloccato da 15 anni e avviare davvero una stagione riformista capace di andare oltre il binomio 'odio e rifiuto'. "I mezzi non ci mancano. Ma occorre una fase costituente. E poi, soprattutto, crescita, lotta alla burocrazia, radicale semplificazione delle leggi".

ALLA CITTADINANZA tutta del comune di Pontedera, affinché si possa ope ( da "Nazione, La (Pisa)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I cittadini sono continuamente afflitti da una burocrazia esagerata, ripetitiva e senza anima, priva di "sentire" sulla qualità della vita, una burocrazia che affligge soprattutto le categorie più deboli. Nel quotidiano si assiste ad una infinita parcellizzazione di obblighi informativi richiesti ai cittadini.

Minore prelievo fiscale priorità di Confindustria nei programmi politici Un documento ai candidati locali al Parlamento ( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia e completamento delle indispensabili opere infrastrutturali sul territorio. Sono queste le priorità dell'agenda politica per il Governo che verrà che Confindustria Bergamo, insieme all'Associazione bergamasca imprese agromeccaniche, a quella dei costruttori edili, alla Federazione italiana agenti immobiliari professionali e all'

1912, la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista ( da "Libertà" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: organizzazione della burocrazia comunale in cui erano coinvolte identità e collocazione sociale del ceto impiegatizio. Fino alla prima guerra mondiale, il numero di impiegate diurniste rimane molto contenuto. Sempre in posizioni precarie e con retribuzioni inferiori a quelle degli uomini, la loro collocazione sarà costantemente quella dei ruoli più modesti e delle mansioni ripetitive,

Il censimento delle cascine? segnalazioni zero ( da "Provincia Pavese, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Chiede invece meno burocrazia e maggiore snellimento Marco Bellaviti, sindaco di Torre d'Isola: "La Sovrintendenza può anche avere ragione, ma ci sono difficoltà oggettive per fare certe cose. E a volte i tempi fra diversi enti non coincidono. In futuro anche noi auspichiamo maggiore collaborazione, ma lo sforzo non deve essere univoco".

<Meno oneri per il volontariato> ( da "Adige, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Meno oneri per il volontariato" Burocrazia e semplificazione. Ma anche sovrapposizione di ruoli nel caso della divisione delle competenze provinciali fra gli assessorati alla sanità ed al welfare. Sono questi gli argomenti sollevati dal mondo del volontariato cittadino con i quali ha dovuto fare i conti il candidato Mauro Betta.

Il cacciatore di aquiloni ( da "Nuova Venezia, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, all'aeroporto nessuno li aspetta. GRANDE, GROSSO E... VERDONE (Italia 2008), commedia, di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Emanuele Propizio, Andrea Miglio Risi, Martina Pinto, Clizia Fornasier Carlo Verdone torna sul grande schermo riproponendo alcuni dei suoi personaggi in tre

Adesso la casa va certificata speranze e dubbi nell'isola - pier giorgio pinna ( da "Nuova Sardegna, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: troppa burocrazia accompagnata da esborsi eccessivi. In un mercato immobiliare sardo stagnante i contraccolpi sono chiari. La legge. Intanto, vale la pena di sfogliare almeno gli articoli più importanti del decreto appena convertito. Provvedimento che, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore appunto da 24 ore.

Tre anni per aprire un passo carraio ( da "Nuova Venezia, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di questa vicenda di ordinaria burocrazia un'azienda di carpenteria metallica cavarzerana, la Comis srl, che si è insediata nell'area industriale ex Pip. Nel marzo 2005 l'amministratore delegato dell'azienda, la signora Marinella Marson, aveva chiesto al comune di poter aprire un secondo accesso all'area di pertinenza aziendale.

Sindaci e consiglieri comunali la regione aumenta gli stipendi ( da "Repubblica, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: i tempi della politica e della burocrazia sono lunghi...", spiega l'assessore alle autonomie locali Paolo Colianni. E così illustra l'incremento dell'8,3 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza di centinaia di amministratori siciliani. Consiglieri comunali e provinciali, sindaci e presidenti di Provincia.

Cainero: sarei il primo sindaco dell'hinterland ( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le burocrazie dei nostri comuni e di Udine viaggiano su due velocità diverse. Questo limite va superato, magari attraverso un canale privilegiato di dialogo per i comuni della cintura". E infine un ultimo sguardo al futuro. "la parte nord - dice il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta - deve dare risposte alle richieste di insediamento produttivo.

QUALCUNO voleva dare la sua ricetta per risolvere emergenze serie, altri si ( da "Giorno, Il (Lodi)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quella sulla riorganizzazione della burocrazia in fatto di pesca e acquacoltura, ancor più quella sulla riorganizzazione delle tasse immobiliari, ma era una delega di Governo. Più curiosa quella sulla disciplina della raccolta dei tartufi. Chicca finale, datata luglio 2007, la proposta su "disposizioni per il sostegno alle bande musicali".

VASTO - Sette mesi per un'ecocardiografia. Tanto dovrà aspettare, per fare l'esame a Vasto, un ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il caso sollevato dal cittadino vastese conferma una volta di più la necessità di potenziare al più presto determinati servizi sanitari, anche se le istanze dei pazienti vanno sempre più spesso a cozzare con i numeri di bilancio e le lungaggini della burocrazia. G.Q.

La Lega firma il patto per San Marco ( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-03-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia. Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi come la polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, diventato una celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata per gli extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto al campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva Sette Martiri,

Il leader del Pdl agli artigiani: agenzia per le piccole imprese ( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Fisco più leggero, meno burocrazia, tempi più brevi per la giustizia, liberalizzazioni per ridurre i costi dei servizi. E poi un'Agenzia presso la Presidenza del Consiglio che elabori proposte per le aziende con meno di 20 dipendenti. Il leader del Pdl dice sì, a tutto.

<Imprese con le mani legate, basta lacciuoli> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia e semplificazione; energia, ambiente, territorio, infrastrutture, governo, riforme istituzionali e costi della politica), "nell'interesse del Paese e della nostra provincia". Anticipando il "vis-a-vis" con i candidati che Imprese&Territorio (il comitato unitario che riunisce 10 associazioni d'impresa locali) ha indetto per mercoledì prossimo.

L'avvocato va a scuola da Confucio ( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: un terreno minato dalla burocrazia e dai problemi dei visti di lavoro". Altri studi associati (Chiomenti, Agnoli) stanno accendendo i riflettori su questa nuova realtà. Certo, mettere in contatto due potenziali compratori non serve a nulla se non si conoscono le tecniche di negoziazione cinese, talvolta così diverse da risultare una sorta di ostacolo alla conclusione dell'

La burocrazia allontana gli investitori stranieri ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Scarso appeal del territorio La burocrazia allontana gli investitori stranieri Burocrazia eccessiva, costo del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze nelle infrastrutture. Tutti elementi che rendono poco attrattivo il Veneto agli occhi degli investitori stranieri o delle multinazionali.

Aziende estere, corsa a ostacoli ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che nel 2001 è entrata nella quota societaria di una azienda locale rilevandone poi l'intero pacchetto e bypassando così la burocrazia che avrebbe richiesto fondare una realtà ex novo. Tutto bene dunque? Secondo Pedro Almeida, amministratore delegato di Aci Sugheri: "Restano comunque le differenze culturali che sempre vanno considerate nell'investimento in un Paese straniero.

In Sicilia infrastrutture ancora prioritarie ( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Abbiamo bisogno che la politica e la burocrazia facciano la propria parte: la politica dovrà mettere realmente mano, con sistemi chiari, sulla burocrazia,perché questa siain grado di reggere il carico di lavoro che l'attende ". L'Isola si trova a dovere ancora sviluppare i trasporti urbani nelle grandi aree metropolitane di Palermo ( dove si lavora al "passante"

Lo psichiatra sardo in Francia (se la burocrazia lo consente) ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia lo consente) Per lavorare oltralpe occorre un attestato del ministero della Salute --> Finalmente una buona notizia: mio figlio ha trovato lavoro in Francia e dovrebbe iniziare da maggio prossimo. Ho usato il condizionale "dovrebbe" perché, a quanto pare, la sua laurea in Medicina e la specializzazione in Psichiatria devono essere presentate con una certificazione del

Spot di blasoni durante i premi a scuola ( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: superare i troppi ostacoli della burocrazia. Blasoni ha per questo ribadito il suo impegno a favore di tutte le iniziative giovanili e di quanti bussano alle banche per ottenre un mutuo. Blasoni ha detto che la Regione potrebbe fare da cofideussore per l'accesso al credito. Per lui molti applausi, mentre due suoi fedelissimi distribuivano "santini" e altra proppaganda elettorale.

IL TELECOMIZIO ELETTORALE ( da "Corriere della Sera" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: immaginario delle burocrazie ministeriali, forse perché appare spregiudicata e ideologicamente generosa. In Italia, dopo tante riforme della scuola millantatorie o arbitrarie, il ministero dell'Istruzione dovrebbe almeno riabilitare poche parole a lungo dimenticate o ripudiate: "In piedi, prego, quando entra l'insegnante ".

Da operaio forestale a produttore di gueffus e carasau ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Mettersi in regola con tutte le norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta - spiega Spano - ma questo non mi ha scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo risultato è un segnale forte in una piazza come quella della Barbagia di Seulo, dove l'occupazione è ancora una piaga quasi inestirpabile e la media degli assunti nelle imprese artigiane non supera l'1,

Da operaio forestale a produttore di gueffus e carasau ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Mettersi in regola con tutte le norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta - spiega Spano - ma questo non mi ha scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo risultato è un segnale forte in una piazza come quella della Barbagia di Seulo, dove l'occupazione è ancora una piaga quasi inestirpabile e la media degli assunti nelle imprese artigiane non supera l'1,

Santini: <La famiglia al centro Semplificare il caos delle leggi> ( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia va semplificata, ma vanno anche eliminate tutte le leggi inutili. Il caos va ridotto in pochi testi unificati, un po' come si è già fatto i Europa". Ed è sempre all'Europa che guarda Santini quando confronta, come fatto da Giovannini, Italia e Irlanda.

Muraro: <Meno burocrazia Sì al federalismo fiscale> ( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: REDAZIONALE Insieme per le autonomie e Svp Muraro: "Meno burocrazia Sì al federalismo fiscale" TRENTO - In un incontro sportivo, lui sarebbe lo sfidante. Sergio Muraro parte svantaggiato rispetto a Giacomo Santini, ma punta a scalzarlo. "Ho già fatto 2.500 chilometri in pochi giorni. Voglio passare almeno due volte per ognuno dei 67 Comuni".

Le associazioni dei malati: <Maggiore cura dalla politica> ( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Eccesso di burocrazia, fondi inadeguati rispetto alle necessità, la difficoltà di interloquire con due assessorati distinti e spesso contradditori" mentre Mario Cristofolini, presente in qualità di presidente del Csv, centro servizi volontariato, ha sottolineato come un problema "la troppa indipendenza dell'azienda sanitaria rispetto all'

Bertolini: <Prima gli italiani Nella scuola torni il merito> ( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Lo snellimento della burocrazia e la maggiore velocità per imprese e cittadini passa per Bertolini "dalla drastica riduzione di enti più o meno inutili, alla semplificazione dell'iter di approvazione delle leggi in parlamento". Quanto alla cultura, nota come ci siano territori "il Primiero ad esempio, che sono esclusi dalla rete.

Dossier Apa a Berlusconi <Meno tasse, più salari> ( da "Corriere Alto Adige" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dei vertici Apa po riguardano lo snellimento della burocrazia e una migliore applicabilità delle norme di sicurezza. All'incontro c'era anche Maurizio Del Tenno, presidente giovani imprenditori di Confartigianato e candidato Pdl alla Camera in Trentino Alto Adige: "La presenza di Berlusconi è stata un segno importante di vicinanza e di comprensione verso il mondo dell'artigianato,

SPALLE ROBUSTE PER IL FUTURO ( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ulteriormente i vincoli della burocrazia. Nelle classifiche Ocse sugli Stati dove è più facile fare impresa occupiamo - stavolta - le ultime posizioni: da noi servono ancora troppo tempo e troppi passaggi burocratici per creare una nuova attività (industriale, commerciale o artigianale) e, secondo l'Ocse, questo è probabilmente il principale ostacolo allo sviluppo della nostra competitività.

Neo convertito di guerra, il papa deve prendere le distanze ( da "Manifesto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La lezione di Ratisbona non ha insegnato a trattare con ben altra delicatezza i rapporti con il mondo islamico, che pure nei mesi scorsi il Vaticano ha cercato di ricucire (vedasi la Lettera dei 138 intellettuali)? Sono domande che Oltretevere restano oggi lettera morta, perse fra i meandri di una burocrazia soffocante che spesso perde di vista l'essenziale. Mi. de. Ci.

GAVOI (Nuoro) - Il corpo rinchiuso per cinque lunghissime ore nel bagagliaio di una Punto: questo &# ( da "Messaggero, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia delle indagini. Perché soltanto alle 2.30 di giovedì è stato aperto il portellone della Punto? Una risposta l'ha data il sostituto procuratore della Distrettuale, Danilo Tronci, che coordina l'inchiesta: "Come impone la procedura, il garage dov'è avvenuta l'aggressione è stato congelato come s'era presentato al primo testimone,

GIANNI BELLETTI (nella foto sotto) candidato alla Provincia de ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: lanciare campagne contro la burocrazia che strozza l'iniziativa sul nascere, rendere appetibile il nostro territorio a chi abbia idee e investimenti da sviluppare". Quali sono i settori su cui si può fondare il rilancio economico? "L'economia globale offre molti settori d'investimento, non bisogna averepaura dell'innovazione e semmai dare battaglia al conservatorismo anche mentale.

Un tracciato informatico unificato tra la Asl e l'Inps per abbattere i tempi di attesa per la d ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Come passaggio successivo stiamo valutando l'ipotesi di evitare, restando nei termini di legge, le revisioni per i malati di determinate patologie irreversibili come Alzheimer, sindrome di down e via di seguito. Ci auguriamo di trovare quanto prima una soluzione che vada a diminuire la burocrazia e serva a migliorare i servizi per i cittadini".

Il paese senza né capi, né code massacrato dalla Reggiani ( da "Corriere di Bologna" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, ambiente, consumismo sfrenato, chirurgia plastica, crisi di rapporti interpersonali, familiari, di coppia e via elencando. Ma la satira, quando è vera, ci ricorda che si può ridere anche di questo. Lo spettacolo, che debutta stasera al teatro delle Celebrazioni per la regia di Valter Lupo (repliche fino al 30,

Martino Mazzonis Tensioni geopolitiche, catastrofi ambientali e fine dell'età dell'oro europea ( da "Liberazione" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Parlamento europeo che possa legiferare al posto della burocrazia di Bruxelles, un uso delle regole del commercio meno imbecille di quanto fatto fino ad oggi, una politica industriale europea. Benissimo. E poi? Unione commerciale con gli Usa, la fine delle tasse sulla persona e il passaggio a un sistema basato sulle cose, il rilancio del nucleare, la de-tax per fare solidarietà,

De anna: potenzierò le palestre in regione ( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: quale è stata sottolineata la necessità di ridurre i costi della burocrazia. Con il responsabile del "Progetto benessere" della categoria, inoltre, De Anna ha rimarcato la volontà di migliorare la presenza dei centri benessere e della palestre sia come infrastrutture, sia come formazione del personale. L'esponente politico, sempre ieri, si è incontrato con il prefetto di Pordenone,

Perché ce l'ha con i lombardi? ( da "Tirreno, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: hanno le tasche piene della burocrazia romana, dei ritardi provocati da Verdi e sinistra massimalista, della monnezza di Napoli e dintorni, di mafia, camorra, e 'ndrangheta, del fisco punitivo di Visco e pensano seriamente che sarebbe conveniente e forse necessario, tagliare il cordone ombelicale con un paese che sembra destinato ad una deriva verso i paesi del sud del Mediterraneo.

Il vino italiano non è in rosso ma investe col contagocce ( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: una semplificazione amministrativa per ridurre tempi e costi della burocrazia, visto che ogni settimana un'azienda di medie dimensioni perde in media due giorni in scartoffie, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in investimenti e promozione, per aumentare la competitività". Nel 2007, infatti, dice Mediobanca c'è stato uno dei più forti cali degli investimenti,

Bce pronta a immettere liquidità - elena polidori ( da "Repubblica, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia e soprattutto più deontologia tra gli intermediari. Questi principi generali hanno già trovato una prima formulazione scritta nel "pre-rapporto", presentato e approvato il mese scorso al summit di Tokyo. In quell'occasione, per ripristinare la fiducia dei mercati si chiedevano per esempio: prezzi più realistici,

"Accerchiati dai cinghiali per colpa dei cacciatori" ( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "La burocrazia è così complicata che alla fine uno rinuncia", aggiunge. Bisogna andare alla sede dell'Atc a Chieri, inoltrare la domanda allegando le mappe catastali, poi aspettare l'ispezione del personale della Provincia, intanto passano le settimane e magari è tempo del raccolto.

E Walter torna ( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La prima è uno snellimento della burocrazia, con tempi certi per gli imprenditori. Come ad esempio la necessità che la Valutazione di impatto ambientale per le grandi opere venga data dallo Stato in soli tre mesi "e non in tre anni", promettendo che il Pd presenterà un disegno di legge delega "di "ammazzamento" del sistema legislativo ipertrofico di questo Paese"

La priorità è semplificare la burocrazia ( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia" dall'inviato TAORMINA Snellimento della burocrazia, meno conflitti di competenze tra lo Stato e le Regioni, una politica europea che sappia anche dire di no a quei Paesi che non rispettano le regole che si sono date le imprese. Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ha aperto ieri a Taormina il forum della sua organizzazione con il tono di chi crede poco nelle

Carne piemontese contro la crisi ( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: gravoso che gli imprenditori devono affrontare nel gestire la burocrazia delle aziende agricole. Sono i principali problemi di un comparto in cui lavorano sempre meno giovani, trattati dal presidente provinciale Roberto Chialva nella relazione illustrata ad allevatori provenienti da tutta la Granda. In questo contesto provincia di Cuneo si salva grazie all'alto numero di associati all'

La mia Campania dove tutto è perfetto ( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: - Annuncia De Luca - Semplice: burocrazia zero, non abbiamo fondazioni, enti, consigli di amministrazione. E poi ho detto ai miei collaboratori: "Portatemi Oren - e scherza - ...ovviamente vivo"". Il Maestro ha chiesto carta bianca, l'ha ottenuta e ha creato una serie di eventi internazionali.

I podisti del Pd Ad Asti Giordano e Bruno Tabacci ( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: POLITICA ALIMENTAZIONE COSTIGLIOLE SAN DAMIANO All'interno I podisti del "Pd" Ad Asti Giordano e Bruno Tabacci Crollano le vendite della mozzarella di bufala Esordio al Vinitaly per l'antico e salutare vino Uvalino Strada della morte La burocrazia frena la messa in sicurezza Servizi Servizio Mussio Elisabetta Fagnola.

Tornano "in servizio" i pensionati del Comune ( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per dare informazioni e aiutare gli astigiani ad orientarsi nel labirinto della burocrazia. Intanto, domenica, il gruppo presiduto da Giancarlo Solaro, si riunsce in assemblea (alle 9,30 in Comune). L'Amministrazione comunale consegnerà gli "Attestati di benemerenza" agli ex dipendenti andati in pensione negli ultimi dodici mesi.

Sulla strada della morte la sfida è con la burocrazia ( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: QUATTRO MESI DOPO IL MORTALE INCIDENTE DELLO SCUOLABUS Sulla strada della morte la sfida è con la burocrazia [FIRMA]ELISABETTA FAGNOLA SAN DAMIANO Esasperati dalla burocrazia, hanno spiegato perché sulla provinciale tra San Damiano e Priocca dove il 4 dicembre morì il piccolo Luca Pasquero non ci sono nè le telecamere, nè la rotonda promessa dalla Provincia di Cuneo.

Caso terme, il Pd incalza la Provincia ( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: anche l'altra imponente opera pubblica, il centro direzionale Suio Terme, finanziato, progettato ed appaltato, sta morendo nei meandri della burocrazia. Perché? Come mai i lavori pubblici nelle altre zone di Castelforte - conclude la note del Partito democratico castelfortese - proseguono, mentre a Suio Terme no?".

Valentino Mingarelli La Ciociaria deve avere una sua ( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: penso che si debba innanzitutto puntare ad avere meno burocrazia e a far pagare meno tasse ai piccoli e medi imprenditori che così possono assumere altre persone". "A proposito di tasse - aggiunge Schietroma - ricordo che è stata approvata una norma sulla riduzione dell'Ici sulla prima casa che sarà operativa a partire da giugno".

Edilizia, rilanciare le pmi ( da "Italia Oggi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia. è questa l'agenda dettata dal settore edile artigiano al nuovo governo due settimane prima delle elezioni. La Consulta delle costruzioni, fondata da Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Aniem Confapi, Casartigiani e Claai, ha inviato, infatti, alle forze politiche impegnate nella competizione elettorale un documento unitario con il quale sollecita un impegno esplicito

Industriali: 'Troppa burocrazia ci frena' Il presidente di Assindustria tuona contro i tempi eccessivi della burocrazia ed esprime solidarietà alla ditta Baldassari Aziende in cris ( da "Nazione, La (Viareggio)" del 28-03-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: LUCCA Industriali: 'Troppa burocrazia ci frena' Il presidente di Assindustria tuona contro i tempi eccessivi della burocrazia ed esprime solidarietà alla ditta "Baldassari" Aziende in crisi: la mappa - -->.

UNIMPRESA: "LA CRISI DEI VALORI ANCHE IN POLITICA E' CONSEGUENZA DELLA DIMINUITA RELIGIOSITA'" ( da "AgoPress" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Provvedere alla formazione dei dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia) assicurandosi che abbiano capito chiaramente che sono pagati per essere al servizio dei cittadini. Tutti gli intoppi e le lungaggini fanno perdere tempo e denaro (specialmente alle imprese dalle quali dipende la produzione di beni e di servizi e quindi del reddito di tutta la nazione);

Un'isola che si mette in moto ( da "Italia Oggi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per il rilancio serve più ricerca e meno burocrazia Dire che la Sicilia ha molte potenzialità inespresse, in fondo, non è che un luogo comune. Dire, invece, che si può veramente fare qualcosa per mettere in moto lo sviluppo dell'isola, è credibile se le parole vengono non dai predicatori di turno, ma da chi ha ottenuto risultati tangibili.

Il consigliere Piergiorgio Pirra, esponente di Bra Futura non è stato tenero commen ( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Continuano a non essere eliminati i grandi problemi causati dalla burocrazia, come per l'appalto concesso all'Aipa per la Tosap. Bisogna che la gestione torni all'Ufficio Tributi comunale per un corretto rapporto contribuenti-amministrazione. Altra situazione sconcertante si ha nell'illuminazione pubblica. Nel contenzione con l'Enel, se ci si fosse affidato a validi professionisti,

Religiosità in diminuzione, valori in crisi ( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Provvedere alla formazione dei dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia) assicurandosi che abbiano capito chiaramente che sono pagati per essere al servizio dei cittadini. Tutti gli intoppi e le lungaggini fanno perdere tempo e denaro (specialmente alle imprese dalle quali dipende la produzione di beni e di servizi e quindi del reddito di tutta la nazione);

Catasto decentrato: via libera a 2.339 comuni ( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Enti Locali & Cittadini burocrazia Catasto decentrato: via libera a 2.339 comuni Al via il decentramento del catasto in 2.339 comuni italiani: è quanto è stato ratificato nel corso della Conferenza Stato-città, dopo l'approvazione, la scorsa settimana, del Dpcm relativo al personale da assegnare ai Comuni.

Cola: Segnali incoraggianti. A frenarci però è la burocrazia ( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: A frenarci però è la burocrazia --> "Dallo studio Kpmg sui costi d'impresa giungono segnali incoraggianti per la città, ma non bisogna dimenticare i problemi anche rilevanti che deve affrontare a Napoli chi vuole avviare e poi gestire un'impresa". Ad affermarlo è Gaetano Cola, presidente della Camera di commercio di Napoli.

Fare impresa: Napoli costa come New York ( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: delle aziende e che tengono in minore considerazione diseconomie quali la burocrazia, la criminalità e la (mancata) sicurezza che caratterizzano il contesto ambientale delle Pmi napoletane. Enzo Agliardi --> Portare avanti un'azienda a Napoli costa più che in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, almeno se si guardano le medie nazionali, ma meno che nelle principali città tedesche.

IL DIBATTITO A PROPOSITO DELLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI 0 Un esercito di raccomandati ( da "Resto del Carlino, Il (Macerata)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Si parla tanto di sana burocrazia e di contenimento della spesa pubblica e poi si attuano politiche completamente contrarie. Non basterebbe forse una più corretta gestione delle risorse umane già in servizio senza arrivare a simili sprechi? A mio avviso la cosiddetta "stabilizzazione dei precari", nonostante sia prevista dalle due finanziarie 2007 e 2008,

Marconi, il terminal vip resta a secco Dopo cinque mesi è ancora inutilizzato per una disputa sul carburante dei jet ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma non è ancora operativo per la burocrazia. Così gli aerei executive non possono utilizzare la modernissima struttura per i voli business perché non è ancora arrivata, in particolare, l'autorizzazione al rifornimento di carburante per i jet a causa di una normativa che offre diverse interpretazioni.

IN PRINCIPIO saranno Monica Bellucci e Sofia Loren, la bellezza di ieri e di oggi. Una avrà l&# ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia kafkiana, ambiente. E poi, i disagi e le incertezze del cittadino rispetto a un mondo che cambia e che toglie punti di riferimento, il difficile rapporto con le nuove tecnologie, le insidie del mercato globale, l'assuefazione ai modelli pubblicitari, il delirio consumistico del tutto a meno,

1912, la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista CESARINA RASCHIANI ( da "Libertà" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: organizzazione della burocrazia comunale in cui erano coinvolte identità e collocazione sociale del ceto impiegatizio. Fino alla prima guerra mondiale, il numero di impiegate diurniste rimane molto contenuto. Sempre in posizioni precarie e con retribuzioni inferiori a quelle degli uomini, la loro collocazione sarà costantemente quella dei ruoli più modesti e delle mansioni ripetitive,

<Oltre allo smog dei bus arriva anche l'inquinamento elettromagnetico?> ( da "Settegiorni (Bollate)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Le soluzioni ci sarebbero e il comitato si è fatto promotore di idee pratiche, ma la burocrazia con i suoi tempi lunghi e la scarsa sensibilità dimostrata su questo tema da parte della direzione del Gtm, hanno fatto trascorrere anni senza miglioramenti di sorta. Certo, la delocalizzazione del deposito sarebbe la cosa più logica e auspicabile.

Anche da noi quella cinese è una comunità chiusa e diffidente ( da "Settegiorni (Rho)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: affrontare la burocrazia. Sono una comunità autosufficiente, ma anche chiusa e diffidente per motivi culturali e linguistici". Il compito del Consiglio dei migranti e incontro tra culture ricopre un importante ruolo sul territorio poiché, in collaborazione con il Comune, lavora sui temi dell'inclusione sociale e della partecipazione alla vita democratica dei cittadini stranieri residenti,

L'approccio economico alla politica nell'era della comunicazione di massa ( da "AltaLex" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Nisknen e altri, Burocrazia: Serva o padrona?, Biblioteca della Libertà, 1979. W. D. Nordhaus, The political business cycle, in "Review of Economic Studies", 42, 169-190, 1975. C. Mazzucchelli, Politica, media e movimenti nell'era della comunicazione di massa, in complexlab.

IMMIGRATI E VOTO ( da "Azione, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Per gli immigrati il desiderio di diventare cittadini italian i coincide oggi con il superamento di ogni ostile burocrazia che disconosce il loro quotidiano lavoro nel nostro Paese, potendo superare così anche le discriminazioni di cui sono spesso oggetto (specie sul versante dei diritti sociali) e programmare il proprio futuro con qualche ragionevole certezza.

Riprende la... ballata la città ritrova il nome ( da "Giornale di Treviglio" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia si è messa in movimento e quello che non è stato fatto da agosto a marzo inoltrato, in un attimo, è stato sanato ed ora il parquet ha una fisionomia nuova, meno anonima e più vicino al cuore dei concittadini. Oltre al cognome (Facchetti) ora il Palazzo ha anche il nome (Treviglio) per la soddisfazione di tutti e soprattutto del grande Giacinto che di Treviglio è stato

Anche in Granda si celebra Giornata dei diritti del malato ( da "Targatocn.it" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ha diritto a vedere rispettato il suo tempo al pari di quello della burocrazia e degli operatori sanitari. 2. DIRITTO ALL'INFORMAZIONE E ALLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le informazioni e la documentazione sanitaria di cui necessita nonché ad entrare in possesso degli atti necessari a certificare in modo completo la sua condizione di salute.

Donna, giovane e avvocato. <Ma anche> disabile ( da "Vita non profit magazine" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Sconfiggere la burocrazia, riordinando la normativa sull'erogazione dei servizi socio-sanitari, aumentare le pensioni di invalidità, riconoscere il lavoro di cura prestato dal coniuge, dai genitori, da fratelli e sorelle a favore dei disabili, con l'anticipazione del trattamento pensionistico".

Il tibetologo: "Il Dalai Lama sbaglia, e adesso temo un'ondata di violenze" ( da "Panorama.it" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Veda, non ho simpatia per le burocrazie occidentali ma, dato che bene o male devono tener conto dell'opinione pubblica, qualcosa si sta muovendo. E l'Eliseo, fino a ieri silente, di fronte alle manifestazioni di solidarietà in Francia, è arrivato a non escludere persino il boicottaggio delle Olimpiadi.

"Vogliamo una sala studi più dignitosa" ( da "Varesenews" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: varesini sia destinata alla burocrazia comunale piuttosto che alla fruizione della cittadinanza. I Giovani del Partito Democratico credono inoltre che il Comune di Varese debba accogliere la richiesta di rendere la sala studi della Biblioteca comunale accessibile ad orario continuato : così succede nella maggior parte delle città italiane e in molti altri comuni della nostra provincia.

Casa, tutti gli impianti vanno certificati ( da "Corriere Di Como, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per l'atto di vendita, si complica ulteriormente la burocrazia". "Il decreto complica inevitabilmente le compravendite - conferma Enzo Dotti, agente immobiliare comasco - La burocrazia aumenta e, pur condividendo lo spirito del decreto, credo che certe iniziative andrebbero introdotte con modalità più applicabili".

La "teodem" Binetti: <Più controlli antiprostituzione> ( da "Corriere Di Como, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: bisogna potenziare la piccola e media impresa soffocata dalla burocrazia". Gli immigrati sono una minaccia' "Molti cercano una vita migliore e intanto risolvono i problemi per le nostre imprese. Altri si occupano dei nostri anziani. Credo in un'integrazione solidale. Ci vuole massima durezza con la criminalità.

San Michele Sergio Bornancin, ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ottobre 2003 a dicembre scorso abbiamo avviato tantissimi progetti che la burocrazia inevitabilmente rallenta. Tutto questo non lo sopporto, perché vorrei poter completare tutto subito, come si fa nel privato. Occorre però fare i conti con i finanziamenti e con tanta burocrazia".Ricco e articolato il programma di Bornancin, definito su dieci pagine.

A30, MADDALONI AVRà IL CASELLO ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia è arrivata al capolinea. Fine del lunghissimo iter di approvazione: è pronta la convenzione, cioè l'accordo operativo tra enti, per la costruzione del casello autostradale Maddaloni sull'A30 Caserta-Salerno. Il Comune di Maddaloni, l'Interporto Sud Europa (Ise) e quindi Autostrade per l'Italia stringono l'accordo che dà il vi libera agli espropri dei suoli e all'

Le associazioni di categoria: estendere a diciotto anni l'obbligo scolastico ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è ancora troppo legata ad una burocrazia che mal si adatta alle reali esigenze degli studenti". Contro l'attuale filosofia dei debiti scolastici tuona Domenico Chiesa (segreteria nazionale Cidi): "Un termine che è una vera e propria presa in giro e che rimanda ad un'idea di scuola intesa come una sorta di banca che fa accumulare debiti a poveri malcapitati che devono provvedere,

IMMOBILI CERTIFICATI IN CASA SENZA RISCHI ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ennesima scure della burocrazia che peserà sulle tasche degli italiani. Ma procediamo con ordine. Gli obblighi. Il regolamento rende obbligatorio il "certificato di conformità" per ogni impianto domestico, un documento rilasciato da imprese abilitate o professionisti competenti (ingegneri, geometri) che attesti il rispetto degli standard di legge.

Calearo incita i lavoratori nella protesta ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è bisogno di ridurre la burocrazia che lo frena. Per questo puntiamo nel nostro programma a far aprire un'azienda in un giorno". Il candidato al Senato Sandro Gino Spinello ha evidenziato, nel presentare Calearo al Polesine, come con il Pd si stia proponendo un nuovo patto sociale di convivenza, dove viene però esaltato il merito,

Bellotti: <Più infrastrutture e meno burocrazia> ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia" "Il Nord Est dimenticato da Prodi deve contare di più". Lo afferma il deputato di An, Luca Bellotti candidato alla Camera per il Pdl. Burocrazia eccessiva, costo del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze e ritardi nelle infrastrutture: sono questi, secondo il candidato del Popolo delle Libertà Luca Bellotti che nei prossimi giorni incontrerà le associazioni

CON OREN AL VERDI BOLLE, MAAZEL, FLOREZ E L'OMAGGIO A PUCCINI ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma per mantenere la burocrazia della cultura. Noi preferiamo destinare interamente le risorse per portare la cultura nella città. Puntiamo inoltre sulla qualità". Essenziale anche lo staff che lavora al Massimo salernitano: sei persone. Ma con grandi progetti. Portare il Verdi ad avere un cartellone per tutto l'anno e con più repliche (al momento,

Intervista a Giuseppe Ianni / Ricambio politico per Sestri Levante ( da "Opinione, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e non la burocrazia- al centro della società. Da Sestri Levante si emigra, i morti superano i nati di tre volte, e i giovani vanno via perché non trovano casa né lavoro? Eppure siamo a un migliaio di nuove seconde case. Le persiane delle case del centro sono chiuse per quasi tutto l'anno.

Intervista a Sergio Sara / Messina Spa: 60.000 tir in più Ferrovie troppo care ( da "Opinione, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia soffoca tutto. Il calo del traffico merci a gennaio è stato attribuito a una crisi nel sistema informatico del terminal VTE di Voltri, che pure è di proprietà di un colosso come la PSA di Singapore? E' vero che VTE ha avuto grossi problemi, e forse l'anno scorso ha toccato il suo tetto massimo di espansione,

La lega firma il patto per san marco ( da "Mattino di Padova, Il" del 28-03-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia. Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi come la polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, diventato una celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata per gli extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto al campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva Sette Martiri,

Libri / Le culture economiche del Partito democratico ( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ha una burocrazia inefficiente. Se vuole cambiare questo paese, "il meno dinamico e più iniquo d'Europa", il Partito democratico deve metabolizzare una cultura economica che metta al centro della sua azione la crescita della produttività e la competitività del sistema: "essere competitivi oggi - dice Toniolo - vuol dire anche salvaguardare democrazia,

Bambini in affido: ma chi pensa ai figli naturali? ( da "Redattore sociale" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: A livello profondo possono aver subito dei lutti come un figlio mai nato oppure deceduto o una perdita di altro genere in famiglia, che li spinga a reinvestire nelle emozioni. Molte, infine, si sentono scoraggiate dalla burocrazia nella via per l'adozione. (Gig).

Medici, rivoluzione al via: visite sette giorni su sette ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: limitando gli accessi impropri a livello specialistico, con un notevole risparmio di risorse in primo luogo per i malati. "Presto i nostri pazienti si renderanno conto - conclude Corti - che questo accordo permetterà loro una semplificazione del percorso di cura e meno burocrazia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

Economia di Guerra ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano

Morti di ipocrisia ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

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Il grano e gli Aerei puliti ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

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"24 e il 68 ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

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Biocarburanti ed effetto serra: quante balle ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
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Alitaglia/2 ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
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Boudon e la giustizia sociale ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
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Agnelli e Marini, senza parole ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

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Renditiamoci conto ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

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Mastellate ( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

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CALABRIA: IN COMMISSIONE SPESA POR (2) ( da "Asca" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e semplificazione dei bandi e alla correttezza della burocrazia regionale.''. ''E' questa la via maestra - ha concluso Censore - per affrontare il nuovo quinquennio di programmazione con maggiore incisivita', allontanando, cosi', lo spettro del possibile disimpegno di spesa che ha avvolto la vecchia programmazione 2000-2006''.

SE VUOI "VOTA DI NON VOTARE" - MA CHE DICE WALTERSTEIN JR. QUANDO PARLA DI OLIMPIADI? RAI, COMUNICATI STILE EIAR CARFAGNA FUSTIGATRICE PER "EUROPA" IL CAV È FINITO (MA HA UNA ( da "Dagospia.com" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di creare più burocrazia, di darti una pensione da fame, di mandare te e i tuoi figli in scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA (portate con voi il documento allegato, facendo attenzione al punto 5 dell'art.

SICILIA: FINOCCHIARO, PER RILANCIARE AGRICOLTURA SERVONO SINERGIE ( da "Asca" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e bisogna far si che la burocrazia regionale non sia piu' da inciampo ma piuttosto sia in grado di assecondare le imprese, che a loro volta devono avere voglia di cerare sinergie per uscire da una dimensione che spesso impedisce la competitivita''. Finocchiaro, quindi, fa notare che ''l'eccellenza dei prodotti agricoli siciliani ha,

<Serve più manutenzione> ( da "Provincia di Como, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per oneri economici e burocrazia, mentre il pubblico non dà sempre il buon esempio: è l'osservazione spuntata anche ieri, per il caso di Via Borgovico. Acsm assicura che non si tratta di noncuranza, né di cattiva manutenzione. Però, nel momento in cui si sfoga, un cittadino le pensa tutte: ciò che è obbligo per lui, è facoltà per gli enti pubblici.

(l. per) Doppia presentazione, nella serata di mercoledì, per le liste di Alessandro Salvioni e di S ( da "Provincia di Lecco, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Porta punta sullo "snellimento della burocrazia e delle procedure decisionali" e in tema di sicurezza, riproporre una serie di proposte della Lega Nord. Magari con qualche aggiustamento, ma le ordinanze come quelle di Cittadella potrebbero arrivare anche a Robbiate. Infine Porta promette il completamento del centro sportivo giovanile.

AEROPORTO DI FORLì, L'IMPRENDITORE DANIELE CASADIO LAMENTA BUROCRAZIA COMUNALE ( da "Sestopotere.com" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: IMPRENDITORE DANIELE CASADIO LAMENTA BUROCRAZIA COMUNALE (Sesto Potere) - Forlì - 28 marzo 2008 - Pubblichiamo la lettera aperta che Daniele Casadio, direttore dell'Hotel Paradise Airport e dell'Agenzia Viaggi Trinidad Tour Giramondo, ha inviato all'amministrazione Comunale di Forlì ed agli organi di stampa locali: "Gentili amministratori,

Fondi Europei, via libera in Commissione ( da "Giornale di Calabria, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alla leggibilità e semplificazione dei bandi e alla correttezza della burocrazia regionale". "È questa la via maestra- ha concluso Censore- per affrontare il nuovo quinquennio di programmazione con maggiore incisività, allontanando, così, lo spettro del possibile disimpegno di spesa che ha avvolto la vecchia programmazione 2000-2006".


Articoli

<È vero, siamo cambiati> (sezione: Burocrazia)

( da "EUROPAQUOTIDIANO.it" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'ENDORSEMENT DEL WALL STREET JOURNAL Intervista a Morando: "Sulla ricetta liberal non c'è scollamento tra gli ex Ds" "È vero, siamo cambiati" Per il coordinatore del programma del Pd il paese è sulla stessa linea d'onda del quotidiano nanziario: "Sto girando il Nordest e tutti mi chiedono di ridurre la spesa e ridimensionare il peso della burocrazia". GIANNI DEL VECCHIO "La prima cosa che ho provato quando ho visto il giornale è stata una grande soddisfazione. Soddisfazione perché è stata riconosciuta la bontà del lavoro che abbiamo fatto". Non nasconde l'adrenalina, Enrico Morando, il coordinatore del programma del Partito democratico. Ieri il Wall Street Journal ha dedicato la prima pagina alle ricette economiche che Veltroni intende applicare al malato Italia. Un vero e proprio endorsement, con tanto di foto, per lo sfidante di Berlusconi. In evidenza quasi tutti i cavalli di battaglia: dalla diminuzione della spesa pubblica alla riduzione delle tasse, dal taglio ai costi della politica alla sburocratizzazione dell'economia. Nonostante il riconoscimento del quotidiano finanziario, il centrodestra e qualche commentatore hanno avanzato dubbi sulla reale copertura delle misure che avete previsto nel programma. Cosa risponde? Il problema è che molti hanno ignorato quale sia il primo canale di finanziamento: la riduzione della spesa primaria. Su questo si poggia la sostenibilità finanziaria e non sulla lotta all'evasione. Il Wsj se ne è accorto e mi fa particolarmente piacere. L'endorsement tuttavia arriva da un giornale conservatore, che di solito viene considerato la "bibbia" degli operatori finanziari. Ciò non la preoccupa? Non teme che il Pd stia facendo un salto in avanti rispetto al suo tradizionale elettorato? In questi giorni sto facendo campagna elettorale nel Nordest. Ebbene tutti, da operai a imprenditori, da commercianti ad artigiani, mi chiedono sistematicamente: cosa fate per ridurre la spesa? Cosa fate per alleviare il peso della burocrazia? Cosa fate per fornire servizi più adeguati alle tasse che paghiamo? Non so se leggono il Wsj, ma è questo che vogliono. Va bene il Nordest, ma cosa pensa quello zoccolo duro di elettori, soprattutto ex Ds, che sono tendenzialmente conservatori di sinistra? Sono spaventati? Tutt'altro. Li ho trovati entusiasti dell'innovazione che stiamo producendo, anche perché vedono la capacità di presa nella società. Non vedo una resistenza passiva, di tipo ideologico, nel corpo più tradizionale degli ex Ds. Un bel colpo per Veltroni. In Italia la sinistra si sta innovando, sulla scorta di quello che in altre parti d'Europa è avvenuto dieci anni fa. Ovvero quando Blair o Schroeder hanno rotto con il paradigma socialdemocratico classico e hanno reinventato il centrosinistra. Vedo invece molto male la destra, che fatica ad uscire dal ritardo accumulato con le altre formazioni conservatrici europee. Anzi, come dimostra tutti i giorni Berlusconi, si rifugia in un populismo neocorporativo che è tutto fuor che liberale. Non a caso lo stesso Wsj ha duramente attaccato il candidato premier del Pdl nei giorni scorsi. Perché il giornalismo anglosassone è abituato a guardare più cosa si è fatto rispetto a cosa s'è detto o si dice. E Berlusconi ha fallito nei suoi cinque anni di governo. Basta ricordare il fatto che nel programma attuale il Pdl ha messo l'abolizione dell'Irap ai primi posti; peccato che si tratti della stessa promessa fatta nel 2001 e poi non mantenuta.

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Mancano le aiuole, case inagibili (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Mancano le aiuole, case "inagibili" Resta da completare una parte delle opere di urbanizzazione LA PROTESTA I nuovi problemi di Massenzatico Occorrerebbe un Franz Kafka redivivo per descrivere la situazione paradossale di decine di cittadini reggiani, che da otto anni abitano in case che, per la burocrazia comunale, non sono ancora abitabili. Gli alloggi in sè risultano rifiniti, ma restano da completare due parchi, le aiuole dei marciapiedi e parte della segnaletica, cioè una parte dei lavori di urbanizzazione richiesti per l'attestato di abitabilità. Gli immobili, così, subiscono un deprezzamento e i proprietari, se vogliono rivenderli, vanno incontro a notevoli difficoltà burocratiche, che s'aggiungono al danno economico. Accade a Massenzatico, nelle vie Buontalenti e Borromini, dove la Federconsumatori denuncia un altro caso di grave ritardo nella realizzazione delle infrastrutture previste dai nuovi piani residenziali. E' dell'altro ieri la protesta del comitato dei cittadini di via Kafka, a Bagno, che si lamentano per la scarsità dei posti auto (soltanto uno per appartamento) e per la mancanza dell'illuminazione pubblica. I disservizi che ne derivano sono pesanti e sostanziali, rendendo problematica la stessa collocazione dei cassonetti, che finirebbero per occupare qualche prezioso spazio di sosta o per essere sistemati al di là della via Emilia, una strada pericolosissima da attraversare. A Massenzatico il disagio sostanziale è meno pesante, ma ciò crea disparità fra i residenti. "Non si spiega - sottolinea Secondo Malaguti, presidente di Federconsumatori - come mai nella medesima area alcuni fabbricati siano già stati dichiarati abitabili dal Comune, mentre altri abbiano le pratiche bloccate con la motivazione che non sono state ancora completate le opere urbanistiche del quartiere". (l.s.).

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Venga a operarsi . E' morto da 7 anni (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Venga a operarsi". E' morto da 7 anni Al Policlinico il caso d'una operazione definita 'non urgente' alla spalla STEFANO TOTARO Che cosa sopravvive anche alla memoria? Sicuramente la burocrazia. Le tracce della nostra esistenza sono innumerevoli, consapevoli o no tutti lasciamo una scia, un segno del nostro essere, da uno scontrino che viene rilasciato in un bar ad una richiesta di esame, qualsiasi esso sia, anche il più banale. E così accade che chi richiede un esame nel frattempo sia deceduto. E così accade che chi ha ricevuto la richiesta si decida a rispondere, anche dieci anni dopo, quando ormai ogni situazione si è ridotta in cenere. Siamo nel 1998. Santo Ovile, di Maranello, come ieri ha raccontato esterrefatto il suocero, non godeva di buona salute. "Aveva parecchi problemi, soffriva di carenze respiratorie, un complesso di disturbi. E tra questi avrebbe dovuto sottoporsi nel reparto di Ortopedia ad un intervento chirurgico ad una spalla, una operazione. Lui cercò di farsi operare subito, ma ovviamente non c'era disponibilità immediata. Al Policlinico di Modena lo misero in lista di attesa, una apposita lista che garantiva che l'intervento sarebbe stato effettuato entro tre anni dalla richiesta". Non doveva essere una urgenza nel senso comune del termine quella per la quale Santo Ovile doveva sottoporsi ad intervento chirurgico alla spalla, ma sicuramente, entro tre anni, almeno uno dei suoi malanni si sarebbe alleviato grazie ai medici del Policlinico. Ma all'inizio del 2001, a 68 anni, il maranellese cessa di vivere. Nessuno pensa più a quella richiesta per l'intervento. Ma la macchina della burocrazia, come detto, è inarrestabile. "Sabato scorso mia suocera - racconta il parente - riceva una telefonata dal Policlinico. Si diceva che erano pronti e che insomma telefonavano per mettersi d'accordo sulla data per effettuare l'intervento. Mia suocera è stata male, si è agitata, ha avuto un forte dispiacere. Io invece provo rabbia. Rabbia perché un intervento che doveva essere effettuato entro tre anni viene reso possibile dopo dieci anni. E per di più il paziente è morto. Come è potuto accadere un fatto simile, al Policlinico avevano dimenticato la pratica? Cosa è successo?". Dal Policlinico arrivano le scuse alla signora e ai famigliari per "questa spiacevole vicenda". Fanno sapere di "stare 'resettando' le liste d'attesa, per conoscere se nel frattempo non c'è più necessità dell'operazione, in considerazione, come nel caso di Ovile, della non urgenza. In questo modo posti occupati inutilmente vengono a liberersi. Bisogna anche considerare che il reparto deve far fronte, per spalla e gomito, a tantissime richieste che vengano da ogni parte d'Italia".

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Sono sette i punti chiave (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL PATTO Sono sette i punti chiave Sette punti. Un patto per i veneti che la Lega chiama "Patto per San Marco". Già firmato ieri dai candidati e dalla platea di sostenitori leghisti. E sabato e domenica distribuito nei gazebo dove il Carroccio raccoglierà adesioni e distribuirà materiali informativi. Il programma in pillole ha al primo punto il Federalismo fiscale. "Il 90 per cento delle tasse pagate dai veneti devono rimanere nella nostra regione". Secondo, la Sicurezza. "Più poteri ai sindaci nelle funzioni di Pubblica sicurezza e Polizia giudiziaria. No ad ogni forma di amnistia e indulto". Immigrazione Espulsione immediata dei clandestini, contrasto agli insediamenti abusivi dei nomadi e allontanamento di tutti coloro che risultino privi di mezzi di sostentamento legali e di regolare residenza, niente voto agli immigrati". Costo della vita, salari più alti, stipendi detassati e quoziente familiare, abolizione dell'Ici sulla prima casa, mutui agevolati alle famiglie. Infrastrutture Nuove infrastrutture viarie, Venezia-Monaco, Nogara-Mare, Romea Mestre-Ravenna. Tasse e Burocrazia Alle imprese medio piccole rimborsi di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi. Ambiente e Agricolture Stop alla cementificazione del territorio, no ai rifiuti provenienti da altri territori, valorizzazione delle produzioni tipiche, liberi da ogni Ogm. (a.v.).

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Sei appartamenti Ater si consegnano a Menin (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

CESIOMAGGIORE Sei appartamenti Ater si consegnano a Menin CESIOMAGGIORE. L'edificio di Menin, acquistato al grezzo dall'Ater e rimesso a disposizione di sei nuclei familiari, tornerà a rivivere non appena agli inquilini assegnatari saranno date le chiavi. E' di oggi, alle 17, il taglio del nastro dell'immobile ottocentesco ristrutturato con le prescrizioni della Soprintendenza. A fare gli onori di casa saranno il presidente dell'Ater, Luigino Tremonti e il sindaco di Cesio, Gianni De Bastiani. Si chiude dunque a lieto fine un lungo capitolo, iniziato nel 1995 quando al comune era stato assegnato un contributo dalla Regione per la ristrutturazione dell'edificio. Dopo anni di burocrazia e di trattative con l'Ater, l'ente ha acquistato l'immobile al grezzo per 140 mila euro, impegnandosi nel completamento delle opere. Il finanziamento concesso dalla Regione Veneto negli anni Novanta aveva reso possibile il recupero di un complesso edilizio pregevole sotto il profilo architettonico, ma oramai piuttosto degradato e destinato alla rovina. Con i lavori di ristrutturazione erano stati ricavati sei alloggi, lasciati però al grezzo. Così per evitare che gli appartamenti rimanessero una cattedrale nel deserto, a fronte di un'emergenza sociale che si fa sentire anche in questa zona della Pedemontana, il comune ha deciso di vendere all'Ater. L'alienazione, secondo quanto aveva dichiarato il sindaco all'indomani del rogito notarile, ha fruttato bene. Resta ancora in attesa di acquirente l'edificio a fianco del complesso Ater, di proprietà comunale, messo in palio per ventimila euro.

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Lirica e urbanistica: il miracolo Salerno (sezione: Burocrazia)

( da "Citta' di Salerno, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Lirica e urbanistica: il miracolo Salerno" De Luca e Oren nella capitale per presentare il cartellone 2008 il boom del teatro verdi Il direttore artistico "E' l'unico sindaco illuminato del Sud" SERVIZI DELL'INVIATO BARBARA CANGIANO " Roma. Salerno si scrolla di dosso il tanfo naftalinico della provincia addormentata e celebra la sua rinascita. Ieri, in una sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini, gremita di penne e volti noti dell'informazione nazionale, De Luca ha presentato la stagione lirica del Verdi, la seconda a portare la firma di Daniel Oren. Ma se la parata di stelle che fanno brillare un cartellone che va verso il tutto esaurito non avesse dovuto soddisfare, i palati più esigenti sono stati saziati dal sindaco che ha tirato fuori gli assi dalla manica, giocandosi, a livello nazionale, l'immagine di una cittá pulita, funzionale ed avanguardista. " Il miracolo salernitano, per dirla con Oren, non passa per Napoli e travalica gli angusti confini "di una Campania di cui ultimamente si parla in termini tutt'altro che lusinghieri". Ad offrire il "la" è il giornalista Rai Attilio Romita, che, nei panni di presentatore, proclama il Verdi "un teatro di serie A e non una seconda piazza". Gli fa eco De Luca: "Con Oren ci siamo subito intesi per mettere a punto il "modello Salerno"". Tre i punti fondamentali della rinascita: la sburocratizzazione, la qualitá e l'attualizzazione della tradizione culturale. Il motto è "burocrazia zero": "Bisogna avere il coraggio di fare piazza pulita. Le risorse servono per produrre cultura, non per foraggiare la burocrazia. A Salerno non abbiamo enti, fondazioni, consigli di amministrazione da mantenere - ha chiarito De Luca - e neppure contrattazioni pseudo sindacali snervanti con cui perdere tempo dalla mattina alla sera". Secondo step del "modello Salerno", "puntare alla qualitá. Oren ci ha chiesto carta bianca. Chi è capace lavora, chi non lo è resta fuori. Sembra una banalitá, ma nel nostro Paese è una presa di posizione rivoluzionaria. Non tuteliamo aree di privilegio e di parassitismo, puntiamo all'eccellenza". Per finire, "occorre attualizzare la tradizione culturale. In questo riveste un ruolo fondamentale la collaborazione con il nostro conservatorio "Martucci" e l'apertura alle scuole". Il sindaco snocciola con orgoglio le stelle del "suo" cartellone e commenta: "l'eccellenza richiede la permanenza. Per questo ci auguriamo che arrivi presto un sostegno dal Ministero per sorreggere una programmazione che ad oggi può contare unicamente sulle casse della comunitá salernitana". I primi risultati fanno ben sperare. A fronte dei 1800 posti a disposizione del Verdi (a cui vanno sottratti quelli riservati) le richieste di abbonamento sono state 3682. Solo 1500 saranno esaudite. Ressa garantita per lo spettacolo di Bolle, per il quale sono giá arrivate 20mila richieste, la metá e cioè 10mila, per la "Traviata". Complice anche la chiusura del San Carlo, che ha fatto riversare sulla cittá la platea dei melomani. Ma merito soprattutto di un cartellone e di una direzione di eccellenza. "E di un sindaco, che è l'unico vero amministratore illuminato del Mezzogiorno". Parole di sua "maestá" Daniel Oren, sedotto dal fascino di un sindaco "che ha restituito l'arte agli artisti, indipendentemente dalle tessere di partito, strappandola ai politici". Quasi una dichiarazione d'amore ripetuta all'infinito, per un "politico-non politico" che, con l'ausilio di uno staff risicato "ha fatto del Verdi un teatro la cui programmazione non ha niente da invidiare a Londra, Parigi e Vienna". Dalla valorizzazione della cultura, spiega il direttore artistico del Massimo, nasce quel miracolo frutto del modello Salerno "che anche i teatri e le fondazioni dovrebbero fare proprio". La ricetta è semplice: tagliare il superfluo (e i pesi morti). "Con me lavorano Annamaria Barbato, Antonio Marzullo e Rosalba Lo Iudice. Siamo noi a fare tutto e ci riusciamo bene, visto che la sfida dello scorso anno l'abbiamo stravinta", tuona Oren. Il miracolo salernitano non si ferma alle arie della lirica. Il cellulare di De Luca trilla in conferenza stampa. E' Ricardo Bofill, l'architetto incaricato di realizzare la piazza della libertá, la più grande d'Europa ad affacciarsi sul mare: "A maggio avremo il progetto definitivo, poi passiamo alle gare", spiega il sindaco. Che con orgoglio aggiunge: "E' stato finito l'ultimo solaio della Cittadella giudiziaria. Ci metteremo una bandiera in cima per festeggiare - dice - Finalmente tutti gli edifici sono stati completati". I prossimi saranno mesi impegnativi: "dobbiamo chiudere l'intesa con Gehry per il termovalorizzatore, per l'estate decideremo quale soggetto dovrá realizzarlo".

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La fusione di Ricovero e Formenti (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

RIVA. Dalla fine del 2007 tutte le Ipab da istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono state trasformate in agenzie di servizi alla persona, secondo la nuova direttiva della giunta provinciale. Tutte, tranne la Casa di soggiorno per anziani di Riva che continua con la vecchia denominazione. Il motivo, spiega la presidente Graziella Benini è legato alla burocrazia. Infatti fra le altre associazioni di beneficenza è attiva anche la Fondazione contessa Formenti, chiamata con una delibera del consiglio comunale del 1996 ad amministrare la casa d'angolo tra via Florida e via Gazzoletti che la nobildonna aveva destinato nel 1916 per testamento a famiglie di soldati italiani. Ora la fondazione è destinata a confluire nel patrimonio della Casa di Soggiorno per anziani: anche il presidente Luigi Ferraglia è d'accordo sull'inutilità d'un consiglio d'amministrazione per amministrare gli affitti del ristorante e degli appartamenti. La burocrazia provinciale sta provvedendo all'operazione: solo a unificazione ultimata comincerà, col commissariamento affidato alla presidente Benini, il processo di trasformazione in agenzia.

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Stoffella cerca volontari per l'Eritrea (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il presidente dell'associazione "Il Tucul" è appena rientrato dall'Africa: "La situazione è grave" Stoffella cerca volontari per l'Eritrea E' in programma un viaggio ad Engalà per realizzare un pozzo VALLARSA. Al rientro dall'Eritrea stanno già preparando il prossimo viaggio in programma per il mese di aprile. La meta sarà Engalà per l'ultimazione del forno e il completamento di una linea elettrica. "L'auspicio è di trovare una squadra di volontari che venga a darci", commenta il presidente dell'associazione "Il Tucul" Paolo Stoffella. Stoffella è appena tornato dalla sua puntata in terra d'Africa dove ha potuto toccare con mano le iniziative portate avanti dall'associazione e i risultati raggiunti. Ma anche lo stato di degrado in cui versa oggi l'Eritrea. "E' un Paese in ginocchio - commenta il presidente - tutta l'economia è paralizzata. Le strade di Asmara pullulano di mendicanti. Tutto è severamente razionato dal Governo e di contro è molto attivo il mercato nero dove si trova in abbondanza ma a prezzi esorbitanti. La benzina è libera ma costa circa 2 euro al litro. Il gasolio è razionato dallo Stato in modo ferreo: vengono rilasciate autorizzazioni all'acquisto con il contagocce. Le pompe sono tutte piene di carburante ma non è possibile acquistarlo senza il buono del Governo. Il gasolio costa 16 nakfa al litro mentre al mercato nero lo si trova a 26 nakfa (un euro è cambiato con 23 nakfa). Il risultato è che le strade sono deserte e pochissimi mezzi circolano sia ad Asmara che in periferia. Per la prima volta percorrendo il Paese da una parte all'altra incominci ad avvertire oltre che sfinimento e rassegnazione anche rabbia e qualche timida notizia di movimenti segreti di opposizione interna. Al di là di tutto ho avvertito anche risultati confortanti. Tranne la fatica nell'evadere appuntamenti e una noiosa burocrazia non ci lasceremo prendere dallo sconforto".

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Nuovi contributi per l'agricoltura Le associazioni: troppa burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

La Regione mette sul piatto 900 milioni Gli agricoltori: ma le domande di accesso sono macchinose Il programma di sviluppo rurale della Regione Lombardia per il periodo 2007-2013 entra nella fase operativa con i primi bandi per l'assegnazione dei contributi agli imprenditori. Il mondo agricolo mantovano resta, però, tiepido di fronte alle prime iniziative, illustrate ieri al Mamu da Alessandro Capasso, dell'Unità organizzativa agricoltura della Provincia. Gli interventi premiano l'insediamento dei giovani agricoltori, l'ammodernamento delle aziende agricole, l'accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli, la diversificazione verso attività non agricole (soprattutto l'agriturismo). Se n'è parlato al convegno 'Sviluppo rurale. Opportunità per l'agricoltura' dove i rappresentanti delle associazioni di settore, intervenuti alla tavola rotonda che ha seguito la presentazione del programma, non nascondono perplessità e delusione rispetto ad un complesso di strumenti che non pare in grado di rispondere alle impellenti necessità dell'agricoltura e della zootecnia. Prima di tutto le domande per accedere ai finanziamenti sono troppo macchinose e il rischio è che gli imprenditori agricoli, schiacciati dalla burocrazia, rinuncino ad approfittare delle opportunità offerte dal programma di sviluppo rurale. Niente da dire sull'ammontare del finanziamento per il piano: 900 milioni di euro, vale a dire 50 milioni in più del precedente. "Ma se si guarda nello specifico la quota destinata alle attività produttive non è poi così consistente - afferma perplesso il vice presidente di Confagricoltura Mantova Andrea Pagliari - se si considerano le percentuali destinate agli interventi ambientali e quelle dovute al trascinarsi di misure precedenti, gli interventi a favore dell'agricoltura produttiva si riducono parecchio". Gli fanno eco il vice presidente di Coldiretti Mantova Fabio Paloschi e il responsabile dell'ufficio tecnico della Confederazione Italiana Agricoltori locale Moreno Dorini. Dubbi, quindi, sulle priorità adottate dal piano: ad esempio la presenza di consistenti incentivi ai giovani imprenditori appare legata ad un'osservazione poco realistica del mondo agricolo, dove le nuove generazioni latitano. Associazioni agricole tiepide anche verso la proposta dell'assessore provinciale all'agricoltura Maurizio Castelli che, per dare una sferzata alla realtà mantovana suggerisce di diversificare le produzioni e aprirsi anche a possibilità che non rientrano nelle tradizionali coltivazioni. Il riferimento è, tra l'altro, alle biomasse per la produzione di energia pulita. Scettici, però, i rappresentanti di categoria, convinti che la tipicità dei prodotti agricoli di alta qualità presenti nel mantovano vada salvaguardata. Serena Marchini.

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Sicurezza: quale sarà la sua linea? Il sindaco deve seguire direttamente il problema (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 28/03/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:LA CITTA' Sicurezza: quale sarà la sua linea? Il sindaco deve seguire direttamente il problema avvalendosi, oltre alle forze dell'ordine e i vigili urbani già in servizio, di una task force giuridica distribuita sul territorio al servizio dei cittadini e ideatrice di soluzioni pratiche per assisterli e contrastare i fenomeni criminali. Inoltre informazione e formazione per immigrati extracomunitari e non, sui temi della educazione civica, della conoscenza della lingua italiana e dei regolamenti comunali già esistenti. Che cosa pensa di fare per la circolazione cittadina, sofferente soprattutto in alcune zone? Centrale è l'organizzazione del trasporto pubblico; le società comunali interessate, Brescia trasporti e Brescia mobilità, devono integrarsi ed avere un'unica direzione. Quindi bus piccoli e ecologici per il Centro storico, obblighi per le ristrutturazioni edilizie e le nuove costruzioni di inglobare nei volumi spazi per parcheggi interni per non intasare l'esterno, aumento delle zone a parcheggio anche vicine a parchi o verde pubblico con priorità alla sosta gratuita, eliminazione dei permessi di parcheggio per disabile creando un servizio pubblico sostitutivo per le necessità reali, riorganizzazione del piano traffico comunale incentivando soluzioni alternative all'uso del ring. Molti bresciani dicono di non riconoscersi più nella loro città. Che cosa ne pensa? Io vivo in Corso Garibaldi e lavoro in Viale Stazione, quindi in zone definite off limits per i più, e ritengo necessario che i controlli possibili debbano essere la routine giornaliera: verifica almeno trimestrale delle condizioni abitative degli stranieri, per scoprire clandestini e proprietari complici. Gli anziani lamentano serie difficoltà economiche. Che aiuti possono attendersi? Nel mio programma propongo di utilizzare le risorse ex Asm: il capitale da rendere nominale ai bresciani con almeno 5 anni di residenza e da utilizzare come garanzia per finanziamenti alle necessità delle famiglie bresciane e quindi anche agli anziani che rimangono in famiglia. Il centro storico - in particolare Carmine e Stazione - denuncia parecchi problemi. Come risolverli? Prevedo che con una seria politica di trasferimento concordato degli immigrati che lavorano in provincia denominata "Lavoro & abitazione" e il rilancio delle attività economiche e culturali attraverso la nostra proposta di Freccia Azzurra Spa, il centro possa ripartire e divenire il cuore della vita pubblica, commerciale e culturale. Capita che i cittadini si sentano trascurati, come se le decisioni fossero prese "sulla loro testa". Che cosa ne pensa? La giunta Corsini ha creato di fatto una rottura con la volontà della maggioranza dei bresciani: prima non rispettando la volontà popolare della maggioranza contraria alla metropolitana leggera e poi attuando una forzatura per la incorporazione di Asm in Aem. Non servono a nulla uffici che aumentano la burocrazia, serve una sensibilità democratica che deve caratterizzare l'opera del sindaco e delle istituzioni comunali. Qual è la sua posizione rispetto ai campi nomadi? Devono essere in condizioni decorose e controllati quotidianamente dalla forza pubblica o dai vigili urbani. Non sono il problema centrale visto che numericamente sono una esigua minoranza e accanirsi nei loro confronti è un comodo diversivo per non affrontare problemi di maggiore rilevanza come per esempio i 30.000 extra comunitari presenti in città e con il lavoro in provincia. Che cosa pensa di fare per i giovani? Darei a loro grande fiducia per disegnare il futuro della città, però in questa campagna elettorale, salvo rari casi, li ho trovati silenziosi e assenti. È compito loro farsi sentire, come io facevo da giovane sgomitando per poter dire la mia. Crede che ci siano margini di risparmio economico sull'amministrazione della cosa pubblica? Certo, basta evitare le consulenze pelose ed inutili ed ascoltare con attenzione chi, da tempo come noi, chiede trasparenza e non accordi sottobanco con sindacati e amici degli amici. Che cosa vorrebbe correggere di quel che è stato fatto dall'Amministrazione comunale uscente? Soprattutto l'orientamento verso i cittadini che ultimamente sono stati considerati solo un disturbo più che una risorsa democratica. Al di là delle grandi mostre, come pensa di valorizzare Santa Giulia? Santa Giulia si valorizza da sé. Le grandi mostre hanno oscurato di fatto il valore culturale del contenitore, anche per colpa di chi lo gestisce.

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Documento non arriva, rinviate le nozze "centenarie" (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Matrimonio dell'anno a bordighera Silvie Basain, 97 anni e Giuseppe Rebaudi, di 101, dovranno attendere ancora qualche giorno per la cerimonia 28/03/2008 Bordighera. Avrebbero dovuto essere sposati già da qualche giorno, dopo aver atteso cinquant'anni. Ma il matrimonio dell'anno in città, quello tra Silvie Basain e Giuseppe Rebaudi, 97 anni lei, 101 lui, dovrà slittare ancora di qualche giorno, forse un paio di settimane. E ciò a causa del mancato invio, da parte degli enti di competenza milanese, del certificato di nascita e stato di famiglia relativo alla futura sposa Silvie. Lei è nata in Francia, a Roquebrune. Il consolato francese ha impiegato pochi giorni per rilasciare il documento che però deve essere vidimato dal consolato francese di Milano. "Da giorni sappiamo che il certificato si trova nel capoluogo lombardo - raccontano i due sposini - non riusciamo a capire perchè ci mettano così tanto". Ovviamente Silvie e Giuseppe hanno fretta, e chi non lo capisce? "Eppure - spiega la governante Maria - ci hanno anche telefonato dai vari uffici perché volevano essere certi che non si trattasse di uno scherzo". E tutto ciò a causa dell'età dei due fidanzati. Gli altri documenti sono tutti pronti: anche il certificato medico che attesta che Giuseppe Rebaudi non riesce più a camminare bene. Certificato che serve al Comune. Il matrimonio, che sarà celebrato dal sindaco Giovanni Bosio, potrà essere celebrato nel grande alloggio che la coppia divide in piazza Eroi della Libertà a due passi dalla stazione ferroviaria. Rebaudi è anche molto noto in città. La sua famiglia (lui è stato medico ginecologo per anni a Milano e poi a "Villa Speranza " a Sanremo dopo) ha gestito per oltre mezzo secolo quella che oggi è diventata (su indicazione dello stesso Rebaudi) la "Farmacia Centrale". Silvie ha lavorato anche a Nice Matin. E dopo 50 anni di vita in comune ("Ma io conservo ancora la mia casa in Francia", puntualizza Silvie Basain) hanno deciso di fare il grande passo. Purtroppo - come spesso accade nella vita di tutti i giorni - anche stavolta la burocrazia ci ha messo lo zampino. E il famoso papiro, per quel che se ne sa, è ancora a Milano. "Speriamo che tutto si risolve velocemente - dicono i due fidanzati - anche perchéè solo per quel documento che non riusciamo a sposarci?. Noi siamo prontissimi a dire il fatidico "sì"". L. D. 28/03/2008.

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Lo Spezia trova i soldi. Non basta (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'agonia delle aquile È corsa contro il tempo per evitare il fallimento. Oggi l'assemblea dei soci a Milano LA LUNGA AGONIA continua, anche se questa volta si apre un piccolo spiraglio: il capolinea è spostato. Di un piccolo passo, per ora. Però, se si riuscirà ad ottenere una proroga, regna un cauto ottimismo di poter centrare l'impresa e salvare lo Spezia dal fallimento. Anche perché i soldi necessari a sbrigare le questioni più pressanti sono stati trovati, quasi tutti. Intanto quella di ieri è stata una serata interlocutoria: i tifosi sono stati in Consiglio comunale dove si discuteva il bilancio come in mattinata avevano fatto - in una ventina - irruzione dal sindaco Massimo Federici. Identico lo scopo: sollecitare le istituzioni. Una speranza viene ancora dal porto: come nell'ultima crisi la salvezza era arrivata da Gianfranco Messina, questa volta si spera in un contributo dalla Contship, che sarebbe orientata a versare 250.000 euro, ma resta da stabilire in che forma. Perché i nemici sono due: il tempo e la burocrazia, che complica tutto. Intanto, questa sera alle 18 ci sarà l'assemblea dei soci nella sede dello studio dei notai Lodovico e Luca Barassi a Milano. All'ordine del giorno l'esame della situazione economico-finanziaria della società al 31 dicembre 2007 per chiudere il bilancio. In questa sede sarà stabilita la ricapitalizzazione. La parola forse decisiva spetta al collegio dei sindaci: se concederanno venti giorni di proroga lo Spezia ragionevolmente potrebbe scampare il pericolo. Entro fine mese bisogna versare 745.000 euro di stipendi arretrati, e per questo non dovrebbero esserci problemi; entro il 24 aprile bisogna sborsare nuovamente quasi un milione di euro fra contributi e capitale sociale: manca davvero poco, e in venti giorni ci sarebbe il tempo di trovare il necessario per saldare il totale. C'è moderato ottimismo perché i tifosi, con Lo Spezia siamo noi in testa, hanno già racimolato circa mezzo milione di euro, tra donazione e l'asta pro Aquile. Poi iniziano ad arrivare le lettere di garanzia delle aziende, in prima fila la Oto Melara: 75.000 euro la cifra, ma quando si muovono colossi simili le banche si mettono sull'attenti, e con le lettere di garanzia dei grandi gruppi il sistema bancario è garantito. L'augurio è che una mano la dia anche l'Inter, versando qualcosa in più dell'aumento della quota del capitale sociale che gli spetterebbe dare per il suo 10 per cento delle azioni: 50 mila euro. Ermelli, che ha il 20 per cento del pacchetto azionario, dovrebbe garantire i suoi 100 mila euro. Si ripresenta, però, la questione della burocrazia: il problema tornerà al momento di trasformare il denaro rastrellato in quote azionarie. Perché gli stipendi devono essere garantiti dal consiglio di amministrazione, i cui membri sono tutti dimissionari. E occorrono verifiche per non incorrere nei rigori della legge al momento del versamento del denaro liquido: c'è tutta una serie di complessi passaggi tecnici sui quali gli stessi avvocati sono talvolta in disaccordo. E il presidente Cristina Cappellutti non vorrebbe restare amministratore unico, nel timore che il cerino in mano resti a lei. Quanto all'ex presidente Giuseppe Ruggieri, dello Spezia non ne vuole più sapere, infatti avrebbe sempre in corso alcune trattative per la cessione della società a personaggi che la viazza ha sempre rifiutato, vedi Tonellotto. C'è un problema ulteriore: tutto lo sforzo di un'intera città rischia di essere vanificato. Perché anche qualora riuscisse il miracolo, l'incubo del fallimento si ripresenterebbe se non si trovasse una persona disposta a rilevare il pacchetto di maggioranza della società. Perché l'azionariato popolare può essere un supporto, ma non è sufficiente a gestire una società a certi livelli. Superato il paletto di aprile, con la garanzia del milione 600 mila euro, la situazione economica della società sarebbe più abbordabile da parti di imprenditori che nel passato si erano già affacciati prima di mollare la presa. Giuliano Gnecco gnecco@ilsecoloxix.it Paolo Rabajoli rabajoli@ilsecoloxix.it 28/03/2008.

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BREVI (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari politici, basta bla-bla dovete risolvere i problemi Tutti i giorni siamo di fronte alle continue, interminabili discussioni, con serie di accuse annesse, sulle responsabilità varie del declino di questa nazione. Non se ne può più di ascoltare il rumore delle chiacchiere elettorali con bla bla bla continuo di certi politici candidati alle future elezioni che si beccano tra di loro e trovano il tempo di polemizzare con i loro avversari invece di andare dritto ai problemi e spiegare con dati alla mano ed in modo convincente ai loro possibili elettori cosa faranno una volta eletti per risolvere i problemi reali che noi cittadini ci troviamo ad affrontare tutti i giorni. Sono queste le cose da fare! Non le campagne elettorali megagalattiche, i gazebo, i comizi, le discussioni in tv, i poster con sorrisi e slogan di carta che sembrano prendere in giro chi alla mattina presto esce di casa per andare a lavorare. Ma spiegateci davvero cosa volete fare perché l'Italia funzioni ancora! Dalle ferrovie penose alla rumenta itinerante, dal lavoro che manca o sottopagato, alla corruzione che impera, dallo smercio di droga pesante, alla giustizia che è lenta ed è al lumicino, dalle carceri che scoppiano ai prezzi che salgono, dalla scuola che non funziona alle pensioni ed agli stipendi che non bastano più, e via di seguito. Ce ne sono di problemi sui quali intervenire mi sembra! Allora, noi vi votiamo e vi paghiamo per risolvere i problemi non per discutere soltanto. Carlo SignoriGenova Quanto ci costano i clandestini in carcere? Mentre i candidati di entrambi gli schieramenti promettono soldi a tutti, ma nessuno dice dove li troverà, mi permetto di parlare di un argomento sul quale incombe la totale omertà. Mi riferisco al costo di mantenimento in carcere di ben 36 mila detenuti extracomunitari.Vero che il costo unitario di un ospite generico delle patrie galere ammonta a non meno di 77 mila euro\anno, moltiplicando per 36 mila immigrati si ha una cifra di spesa di ben 2,72 miliardi di euro\anno! Una cifra che permetterebbe di aumentare un bel po' le pensioni più basse e\o sgravare di un po' le tasse dei contribuenti. Mi rendo conto che per il "giuridicamente corretto" dei trattati internazionali lo Stato deve farsi carico di tutti i delinquenti, italiani o meno, però ogni straniero in meno sbarcato clandestinamente significherebbe alleggerire l'erario (cioè le nostre tasse). Un buon governo però potrebbe imporre alle nazioni di origine degli "ospiti" carcerati, con modalità legittimamente concordate, un concorso spese (ad esempio attraverso scambi commerciali a nostro favore). Lorenzo Botteroe-mail La corruzione resta il vero problema dell'Italia Per quanto riguarda le pensioni che intenzioni hanno? Cosa vogliono fare dei giovani precari? Li vogliono vecchi e sempre in cerca del posto fisso? Cosa propongono per risolvere la questione della sicurezza pubblica? La giustizia non guarderà in faccia a nessuno? Ci saranno i soliti intoccabili, che potranno stare tranquilli, qualsiasi cosa commetteranno? Non so che opinione avete voi, ma che Veltroni abbia una pensione d'oro non me ne importa nulla: ora sarà costretto a darla tutta in beneficenza, se non l'aveva già versata. Non sono i denari ricevuti legalmente che mi impensieriscono: è giusto spendere di meno per la politica, su questo non ci sono dubbi. Sono sempre interessato a ciò che passa sotto il banco: la Corte dei Conti sostiene che ormai la corruzione è un costume consolidato nella vita pubblica italiana. Arduino Rossie-mail Lotta all'evasione: meno Iva e più possibilità di "scarico" Quasi tutti i giorni si sente parlare di lotta agli evasori, professionisti che non lasciano ricevute, artigiani che non fanno fatture, negozi che non rilasciano scontrini fiscali etc. Faccio in due minuti i cosiddetti conti della "serva". Se uno cambia la caldaia in casa, deve sborsare il 20% di Iva; poniamo il caso su mille euro di lavoro viene a pagare 200 euro in più. Il cliente, anche il più ligio ed il più onesto, i 200 euro non li digerisce perché non può scaricarseli dalle tasse. I nostri politici se vogliono che le persone paghino le tasse ed i professionisti rilascino le fatture, facciano una legge semplice. Chi non può detrarre l'Iva deve pagare meno (poniamo il 5% sull'imponibile), lo stato perderà il 15 % di Iva ma recupererà il 33 % di tasse dal professionista che emetterà la fattura per intero. Poi ci sono le cosiddette leggi per detrazioni sui lavori così complicate e piene di burocrazia da scoraggiare qualsiasi persona che non fa di mestiere il burocrate. I mezzi ci sono per fare le cose semplici, perché non applicarli? Bruno De Barbieri e-mail Ma quel nudo di Carla Bruni non suscita emozione Non ho mai sopportato Carla Bruni, non solo ora che è"la prima donna" di Francia, il suo stile da snob chic non mi è mai andato a genio. È andata su tutte le furie perché un suo nudo giovanile è andato all'asta, un'immagine che è finita su tutti i giornali e telegiornali e che sinceramente non suscita alcuna emozione. Molte top model hanno fatto foto di nudo, specie all'inizio della carriera, era prevedibile che prima o poi queste immagini sarebbero saltate fuori e questo accade solitamente nei momenti meno opportuni. Non ci credo neanche per un attimo che la signora presidenta si sia alterata per quella foto finita all'asta. Lei e suo marito dispongono di un potere tale da poter intercettare l'oggetto che è stato posto in vendita e offrire una cifra adeguata per ottenere il suo ritiro, poche migliaia di euro da sborsare affinché il mondo non avesse la possibilità di vedere la Bruni nuda. Non c'è poi nulla di cui scandalizzarsi, non lo si può fare in quella civilissima Francia dove hanno visto la luce il monokini o il nudo integrale esibito in spiagge per nudisti. Sandro Leone e-mail 28/03/2008.

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Tempi della burocrazia a dir poco Guidi, presidente degli Industriali, sferza gli enti locali. Solidarietà dopo (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Tempi della burocrazia a dir poco Guidi, presidente degli Industriali, sferza gli enti locali. Solidarietà dopo - -->.

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IL J'ACCUSE L'azienda vuole ampliarsi, ma si scontra con la lentezza della burocrazia Guidi (Assindustria): Molte aziende costrette a delocalizzare . Dinelli e Baccelli (Pdl) chied (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL J'ACCUSE L'azienda vuole ampliarsi, ma si scontra con la lentezza della burocrazia Guidi (Assindustria): "Molte aziende costrette a delocalizzare". Dinelli e Baccelli (Pdl) chiedono lumi al primo cittadino "Stop ai casi come questo" - -->.

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LA PROVOCAZIONE dell'azienda Bruno Baldassari F.lli Spa che ha & (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

LA PROVOCAZIONE dell'azienda "Bruno Baldassari F.lli Spa" che ha "denunciato", in esclusiva per La Nazione (nell'edizione di ieri, ndr), l'eccessiva burocrazia che, secondo la proprietà, ingesserebbe l'azienda che al momento non ha dunque la possibilità di ampliarsi, non è rimasta inascoltata. Primo tra tutti ad esprimere solidarietà è il presidente dell'Associazione Industriali, Andrea Guidi. "Come Associazione ci sentiamo vicini all'azienda, nostra associata ? afferma ? , per i numerosi problemi e ritardi di cui l'azienda risente per la concessione di nuovi spazi, nei quali ampliare e migliorare la propria attività produttiva". "Insieme all'azienda abbiamo seguito le pratiche ? aggiunge ? e ne conosciamo i tempi a dir poco eccessivi, anche se i problemi sembrano in via di risoluzione. D'altra parte, ci rammarica constatare che molte altre aziende del territorio, avendo necessità di svilupparsi e investire per mantenere la loro competitività, sono state costrette a delocalizzare i propri stabilimenti". "LA LENTEZZA burocratica unitamente al fatto che, in altri Paesi esteri, gli investimenti per le nostre aziende risultino molto meno gravosi, sia in termini di tempo sia in termini di costo ? conclude il presidente Guidi ? , hanno fatto sì che nel tempo diverse aziende, nonostante la più volte dichiarata volontà di rimanere nel territorio lucchese, abbiano dovuto lasciare la nostra provincia per trasferire altrove la loro attività produttiva. Ci auguriamo sinceramente che questi rimangano episodi sporadici e che, anche per la 'Bruno Baldassari e F.lli Spa', le pratiche per le concessioni di spazi adeguati si concludano rapidamente e nel modo migliore". Sembra quasi paradossale, in effetti, la contrapposizione tra le dichiarazioni rilasciate ieri da Bruno Baldassari che sottolineava come se l'azienda potesse portare a compimento gli investimenti programmati potrebbe assumere altri 120 dipendenti, e l'eccessiva burocrazia che non riesce a risolvere tale impasse. L'appello-denuncia della "Baldassari" ha scatenato anche per questo la reazione di alcuni esponenti politici. "È impensabile che un'azienda debba aspettare oltre 5 anni per avere una risposta per l'ampliamento della propria attività ? commentano i consiglieri comunali di "Forza Italia verso il Pdl" Maurizio Dinelli (coordinatore comunale azzurro) e Marco Baccelli, che sulla vicenda hanno presentato un'interrogazione urgente. "Le aziende sono una ricchezza per il nostro territorio ? aggiungono ? sia in termini di posti di lavoro che di produzione e diffusione del benessere. Per questo l'amministrazione comunale, dopo le dovute verifiche tecniche ed ambientali, ha il dovere di dare risposte certe, sollecite, per evitare la fuga delle attività produttive da Lucca, ma anche per preservare i posti di lavoro esistenti e futuri". "CHIEDIAMO al sindaco ? proseguono Dinelli e Baccelli ? cosa intenda fare l'amministrazione per evitare il ripetersi di casi come quello della Baldassari che certamente non è il solo, anche se tra i più eclatanti, visto il posto di rilievo che questa ditta riveste sul mercato internazionale". "Aziende come la Baldassari non solo non devono essere penalizzate con il rischio che finiscano fuori mercato perché vittime della burocrazia ? concludono ? , ma devono essere incentivate, sempre nel rispetto dell'ambiente e del territorio, per il prestigio che danno alla nostra città nel mondo. La responsabilità di un'amministrazione attenta e moderna è quella di premiare le eccellenze offrendo servizi sempre migliori ed efficienti. Solo in questo modo Lucca riuscirà a mantenere e sviluppare i sui gioielli imprenditoriali sia nel campo dell'industria, ma anche dell'artigianato e del commercio". Cristiano Consorti - -->.

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Fisco, lavoro, innovazione, energia Vecchioni: ecco le nostre richieste (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Venerdì 28 marzo 2008 Benvenuto P.Review srl Fisco, lavoro, innovazione, energia Vecchioni: ecco le nostre richieste TAORMINA ? Rivendica per l'agricoltura un ruolo centrale nell'agenda del governo che verrà, insieme ad una presenza forte sui temi del settore primario in sede comunitaria e internazionale (a partire dalla trattativa sul commercio multilaterale in ambito Wto). E insieme propone il suo manifesto di priorità Federico Vecchioni, il presidente di Confagricoltura che ieri pomeriggio a Taormina ha aperto la tre giorni del forum 'Futuro fertile - L'agricoltura forza decisiva per la ripresa dell'Italia'. E' soprattutto l'appello alla politica, davanti al leader del Pd Walter Veltroni ospite d'onore della prima giornata, a tenere banco nella relazione del leader di Confagricoltura. Che richiama partiti e futuri governanti alle loro responsabilità. Alla necessità di intervenire prima che sia troppo tardi su un Paese "vecchio, fermo, inefficace, ingessato da burocrazia e incompetenza". "Serve una Costituente in grado di tradurre in realtà un progetto di reale cambiamento". Mentre le imprese agricole hanno bisogno di stabilità fiscale, politiche del lavoro adeguate (maggiore semplificazione, contrasto del lavoro irregolare e sommerso, formazione professionale). E poi sburocratizzazione, ricerca e innovazione, una politica energetica votata allo sviluppo dell'uso delle fonti rinnovabili, la difesa delle risorse idriche, la sicurezza. Sette richieste alla politica, cui se ne aggiungono altre. "Rispetto allo scorso anno lo scenario è profondamente cambiato, il rischio di recessione internazionale sotto gli occhi di tutti, la sfida della globalizzazione sempre più pressante". Per questo occorre una governance all'economia mondiale, insieme ad una forte presenza politica in Europa, a Bruxelles ma anche a Ginevra dove si giocano le sorti del Wto. Che non deve prescidere da reali condizioni di reciprocità nel rapporto tra mercati internazionali. Quanto al discusso 'health check' della Pac, "anche in questo caso si propongono ritocchi che invece incidono sensibilmente sugli strumenti di gestione dei mercati agricoli e sui pagamenti diretti agli agricoltori. Il tutto senza neanche aver atteso la completa implementazione della riforma del 2003 e, soprattutto, senza una precisa strategia per il futuro. Ma la Pac è politica economica, non sociale: sostiene il reddito laddove viene prodotto". "Giusto parlare di crescita e della necessità di produrre ricchezza (come finalmente fa anche il centrosinistra); ma non ci sarà crescita senza la modifica radicale di troppe situazioni che tengono il Paese al palo. Burocrazia, luoghi di contrattazione obsoleti e paralizzanti, senza dimenticare la stessa inadeguatezza del mondo della rappresentanza. Confagricoltura si è fatta promotrice di un'iniziativa che vuole costruire soggetti quanto più unitari possibile. Qualcuno ha risposto, altri speriamo lo facciano". (a.g.).

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'Agricoltura asse della crescita' (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Venerdì 28 marzo 2008 Benvenuto P.Review srl 'Agricoltura asse della crescita' Veltroni a Confagri: sarà uno dei 12 ministeri, e la seguirò anch'io dall'inviato Andrea Gandolfi TAORMINA ? Il rush finale della campagna elettorale, i piani per il Paese e per un settore strategico come l'agricoltura sono i grandi protagonisti del Forum 'Futuro fertile - L'agricoltura forza decisiva per la ripresa dell'Italia', aperto ieri a Taormina dove si concluderà domani. All'annuale appuntamento di Confagricoltura, aperto dal presidente nazionale Federico Vecchioni, quello inaugurale è stato il giorno del candidato premier del Partito democratico Walter Veltroni, in Sicilia insieme al candidato governatore regionale, Anna Finocchiaro. Per oggi è atteso l'intervento del leader Udc Pierferdinando Casini, mentre sabato toccherà al leader del Pdl, Silvio Berlusconi. "L'agricoltura rientra a pieno titolo tra gli assi strategici in grado di favorire la necessaria crescita economica del Paese", ha detto Veltroni. "Ed ha potenzialità che ho toccato con mano nei miei sette anni da sindaco di Roma, in cui abbiamo puntato con successo sul primario. Le prospettive legate al vostro settore sono molte: penso a riconversione ambientale e turismo, alla produzione di energia. E, naturalmente, alla mission vera e propria dell'agricoltura: quella di dare risposte adeguate ad un fabbisogno nutrizionale che sta crescendo in modo esponenziale su scala planetaria. Questo è un mondo che ha davanti a sé sfide di competitività e necessità di aggregazione, oltre ad un ruolo di primo piano nel contenimento dei prezzi, da conseguire anche grazie all'accorciamento della filiera. "Per tutti questi motivi ? ha continuato Veltroni ? penso che il ritorno all'agricoltura possa segnare, come fu una volta per il passaggio all'era industriale, una scelta di autentica modernità. Nel mio governo, l'agricoltura non sarà solo la competenza esclusiva di uno dei dodici ministeri, ma anche un'area alla quale il presidente del Consiglio dedicherà un'attenzione particolare. In una prospettiva che vuole rimettere al centro il ruolo assolutamente strategico delle piccole e medie imprese, che hanno diritto ad un fisco più leggero e ad una maggiore rappresentanza nazionale e internazionale". Nella parte iniziale del suo intervento, Veltroni aveva richiamato l'attenzione sui temi centrali della sua campagna elettorale: rimettere in moto un Paese bloccato da 15 anni e avviare davvero una stagione riformista capace di andare oltre il binomio 'odio e rifiuto'. "I mezzi non ci mancano. Ma occorre una fase costituente. E poi, soprattutto, crescita, lotta alla burocrazia, radicale semplificazione delle leggi".

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ALLA CITTADINANZA tutta del comune di Pontedera, affinché si possa ope (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

"ALLA CITTADINANZA tutta del comune di Pontedera, affinché si possa operare insieme in un prossimo futuro. E quando sarà possibile realizzare iniziative intese a migliorare la qualità della vita anche in senso lato. I cittadini sono continuamente afflitti da una burocrazia esagerata, ripetitiva e senza anima, priva di "sentire" sulla qualità della vita, una burocrazia che affligge soprattutto le categorie più deboli. Nel quotidiano si assiste ad una infinita parcellizzazione di obblighi informativi richiesti ai cittadini. Si continua a richiedere, ad esempio, le stesse notizie catastali o fiscali da parte di consorzi o enti affidatari di riscossioni. Quasi che non fosse possibile, in un epoca informatizzata, ricorrere ai dati registrati di ogni cittadino contribuente. E' in corso una invasione della sfera personale, quindi, foriera anche di ingiuste conseguenze sanzionatorie. Invasione che obbliga i cittadini a dotarsi di incisive forme di precauzione, tutela e assistenza presso centri fiscali, commercialisti, tributaristi, e si potrebbe continuare all'infinito in questo maligno mondo snaturato. La politica nuova che intendo perseguire con la mia presenza nell'area democratica mira a ridare consapevole dignità alla cittadinanza". Alessio Giani Pd - -->.

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Minore prelievo fiscale priorità di Confindustria nei programmi politici Un documento ai candidati locali al Parlamento (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

? BERGAMO ? RIDUZIONE del prelievo fiscale, maggior "peso" dell'Italia nelle decisioni dell'Unione europea, più attenzione all'istruzione dei giovani, meno burocrazia e completamento delle indispensabili opere infrastrutturali sul territorio. Sono queste le priorità dell'agenda politica per il Governo che verrà che Confindustria Bergamo, insieme all'Associazione bergamasca imprese agromeccaniche, a quella dei costruttori edili, alla Federazione italiana agenti immobiliari professionali e all'Unione Artigiani, indica ai candidati orobici alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Lo fa in un documento articolato in 8 punti che il presidente degli industriali, Alberto Barcella, ha presentato ieri: "Il prossimo appuntamento con il voto - ha affermato - sarà particolarmente importante perché si colloca in un momento nel quale il deficit di competitività del nostro Paese, aggravato dalla crisi istituzionale, sta emergendo in tutta la sua gravità proprio mentre la recessione Usa ha già azzerato le prospettive di crescita per l'Italia". Ecco perché, secondo le organizzazioni imprenditoriali, "è bene che, nei programmi di tutti i maggiori partiti, la questione della crescita economica sia uno degli obiettivi principali". Per raggiungerlo, i rappresentanti delle aziende bergamasche tornano ad auspicare "la riduzione del prelievo fiscale", a cominciare da un ulteriore abbassamento del cuneo fiscale "che ha già dato buona prova di sé nel recente passato". E poi, tra le misure più urgenti, ecco la necessità di politiche che favoriscano l'inserimento lavorativo delle donne e dei giovani, l'indispensabile attenzione all'istruzione ("perché - ha ricordato Barcella - c'è bisogno di tecnici qualificati, non solo di ragazzi che frequentano i licei") e all'innovazione e, infine, al completamento delle liberalizzazioni visto che, secondo il presidente di Confindustria, "la concorrenza è l'unico garante del miglioramento delle prestazioni e dei servizi". Il documento, che ieri è stato distribuito a tutti i candidati bergamaschi degli schieramenti in campo, conclude poi sollecitando la semplificazione degli adempimenti burocratici, il ripensamento delle strategie energetiche (a cominciare dal nucleare), il completamento delle opere infrastrutturali stradali e ferroviarie e lo snellimento della "macchina della politica". "Fin dal 15 aprile - ha sollecitato Barcella - i partiti ci indichino quali saranno i nostri referenti per poter avviare un rapporto di consultazione sistematico". Tutto questo, naturalmente, in un quadro di estrema attenzione all'Europa "dove il peso politico dell'Italia deve tornare a farsi sentire". L'incontro nella sede di Confindustria è stato l'evento centrale della giornata bergamasca di ieri per i candidati alle Politiche. Tra gli appuntamenti di oggi, invece, si segnalano, per il Partito del popolo delle libertà, la visita in città dell'onorevole Lucio Stanca che, in Provincia alle 18.15, incontrerà il presidente Valerio Bettoni. Nella sala consiliare del Comune di Albino, invece, alle 21 interverranno i candidati della Lista Ferrara-No Aborto. Domani, invece, alle 18 a Treviglio arriverà Enrico Letta, candidato capolista del Pd nella circoscrizione Lombardia 2 e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Alessandro Borelli - -->.

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1912, la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

22 CULTURA venerdì 28 marzo 2008 Una ricerca sull'esordio del lavoro femminile negli uffici dell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento 1912, la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista Pubblichiamo la sintesi di uno studio sull'ingresso delle donne come impiegate al Comune di Piacenza pubblicato sul numero 31 di "Studi Piacentini", la rivista dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea e sull'Annale n. 10 dell'Istituto per la Scienza dell'Amministrazione pubblica (edizioni Il Mulino). di CESARINA RASCHIANI "Della signorina Caratti non sembra sia il caso di occuparsi anche per la ragione che manca un locale appartato da poterle assegnare come esigerebbero evidenti ragioni di convenienza". Questo brano, tratto dalla relazione che Franciscolo Marchetti, segretario del Comune di Piacenza, scriveva nel 1910 a proposito delle candidature a un posto di impiegato diurnista con mansioni di dattilografo negli uffici comunali, è emblematico del pregiudizio che accompagnò l'ingresso delle donne in ruoli impiegatizi all'interno del Comune. Quella della separazione degli spazi lavorativi, che descrive in modo eloquente la divisione delle mansioni e dei ruoli che per lungo tempo connoterà la presenza femminile negli uffici, era una preoccupazione profondamente radicata nella cultura degli apparati pubblici, pur se i primi provvedimenti di ammissione di personale femminile in ruoli ausiliari o impiegatizi al ministero dei Lavori Pubblici (prevalentemente per i servizi postali e telegrafici, i caselli ferroviari e le case cantoniere) risalivano al 1863. In altre realtà amministrative della città, all'incirca nello stesso periodo in cui Marchetti formula le proprie opinioni sulla domanda d'impiego della signorina Caratti, tali atteggiamenti culturali non sembrano aver frenato il reclutamento di personale femminile. Già nel 1908, il primo Consorzio agrario piacentino occupava una donna con compiti di cassa, quindi un'attività di contatto con la clientela e con maneggio di denaro altrui. Nel 1912, presso l'agenzia cittadina dei telefoni di Stato, erano impiegate due donne nel ruolo di applicato. In qualche caso poi, come quello degli istituti di credito, l'impiego femminile sembra distinguersi per una maggior considerazione professionale rispetto alla condizione lavorativa che, negli stessi anni, era tipica delle impiegate nel frattempo assunte dal Comune. Nel 1914, infatti, la sezione ricevitoria provinciale, esattoria e cassa della Banca popolare piacentina occupava solo personale femminile, diretto da un capo ufficio. Si trattava di tre donne, di cui due ragioniere, che ricoprivano il grado di applicato. Sempre nel 1914, nell'organico della succursale piacentina della Società bancaria italiana erano presenti due donne nel ruolo di computiste, mentre tre anni prima - nel 1911 - queste stesse impiegate svolgevano invece anche compiti di dattilografia. Questo doppio ruolo definiva un'identità lavorativa in cui inizialmente convivevano - accanto a funzioni maggiormente qualificate - anche alcuni compiti esecutivi il cui abbandono, in anni successivi, segnala, se non un vero e proprio avanzamento di grado, quantomeno una progressione professionale all'interno dell'ufficio. Un ultimo caso significativo è quello dell'Istituto autonomo per le case popolari che nel 1915 affidò a un'impiegata, Rosa Sighinolfi, la supplenza dell'ufficio di segreteria amministrativa il cui titolare era stato richiamato alle armi. Ma nel 1910, il panorama degli uffici comunali era assai diverso. L'unico personale femminile dipendente dal Comune era ancora quello costituito dalle maestre elementari e dalle bidelle. E' tuttavia in questi stessi anni di governo della città da parte delle coalizioni popolari (1903-1912), sotto le sindacature di Giuseppe Manfredi, Rinaldo Lusardi, Francesco Pallastrelli ed Enrico Porri, che si accelerò la crescita di funzioni e il consolidamento di uffici e figure tecniche per l'attuazione di un corposo programma di interventi pubblici. Nell'assetto interno, venne meno l'originaria omogeneità del ceto impiegatizio comunale. Si passò dalla confusione delle mansioni, tipica dell'impiegato generalista e dell'organizzazione ottocentesca degli uffici, ad una "moderna" organizzazione i cui tratti essenziali erano la divisione del lavoro, con un ingrossamento degli addetti alle funzioni meno qualificate, il riferimento a modelli produttivistici, l'accertamento delle competenze e una maggiore qualificazione. Con due interventi riorganizzativi (1904 e 1909), ispirati dai cambiamenti in atto e dal nuovo contesto normativo nazionale del periodo giolittino che aveva riconosciuto lo stato giuridico del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche, vennero adeguati uomini e prassi. Il Regolamento organico comunale del 1909, che sostituiva quello del 1876, instaurava una struttura di vertice, con i connotati della dirigenza, mentre per le mansioni esecutive e routinarie veniva stabilito il ricorso massiccio a diurnisti, cioè collaboratori precari, con una retribuzione a giornata che era inferiore a quella del personale di ruolo. E' in questo segmento del lavoro d'ordine che il Regolamento consentiva l'ingresso di personale femminile. Si trattava di compiti meno qualificanti rispetto all'immagine del lavoro degli scrivani come ci viene restituita dai documenti ufficiali redatti nell'Ottocento con impeccabile cura estetica e dalla creazione, nel 1888, dell'Ufficio di Copiatura. Questa struttura ottocentesca rappresenta efficacemente il peso della tradizione della scrittura nella cultura burocratica e il ruolo del lavoro anonimo e collettivo di un gruppo omogeneo e selezionato di artigiani della scrittura, sovente definiti "amanuensi" in alcuni documenti comunali di fine Ottocento. Terminologia assai evocativa del ritmo lento e laborioso che contraddistinse la composizione manuale dei testi fino all'introduzione negli uffici comunali della macchina per scrivere, a partire dal 1898, cui nel decennio successivo la coalizione popolare diede un sostegno decisivo. La modernizzazione dei sistemi di produzione della scrittura concorse non poco alla progressiva decadenza del lavoro degli scrivani e a introdurre negli uffici quello che, nel dibattito delle idee legate alla riforma degli assetti organizzativi e dei metodi di lavoro nell'amministrazione pubblica nei primi decenni del Novecento, verrà definito "taylorismo della scrivania". Di questa cultura produttivistica è testimonianza esemplare l'introduzione, nel 1911, della modalità retributiva del cottimo per lo svolgimento del lavoro di copiatura negli uffici del Comune. In un breve arco di tempo, il lavoro di tipo esecutivo, caratterizzato da scarsa stabilità, dall'assenza di un percorso di carriera e mal remunerato, finì col perdere attrattività per giovani uomini diplomati o laureati permettendo quel lento e silenzioso ingresso delle donne anche negli uffici comunali. Come attestano i documenti comunali, Candida Gatti è la prima impiegata assunta dal Comune. L'anno è il 1912 e la sua assunzione, così come quella di altre diurniste assunte poco tempo dopo per la Segreteria comunale, è una delle ultime decisioni della Giunta guidata da Enrico Porri dettata certo da motivi di risparmio: le retribuzioni delle donne erano più basse rispetto a quelle degli uomini in posizioni similari. La coalizione popolare conclude quindi il decennio di amministrazione della città con una decisione fortemente rappresentativa dei cambiamenti introdotti nell'organizzazione della burocrazia comunale in cui erano coinvolte identità e collocazione sociale del ceto impiegatizio. Fino alla prima guerra mondiale, il numero di impiegate diurniste rimane molto contenuto. Sempre in posizioni precarie e con retribuzioni inferiori a quelle degli uomini, la loro collocazione sarà costantemente quella dei ruoli più modesti e delle mansioni ripetitive, con l'unica eccezione di una ragioniera, Maddalena Pozzi, che otterrà un avanzamento. In relazione alla maggior scolarizzazione femminile in epoca liberale, anche la condizione di semplice impiegata straordinaria era comunque percepita come socialmente migliore e di status più elevato rispetto alla tipologia del lavoro domestico, operaio o agricolo, che erano i settori occupazionali dove maggiore era la presenza femminile. La terziarizzazione di guerra vedrà in generale accrescere la massa di fuori ruolo che si rivelerà come uno dei problemi più gravi che il Comune dovrà affrontare nel dopoguerra. Nel 1920, gli avventizi rappresentavano oltre il quaranta per cento degli organici e il loro stipendio non era nemmeno pari a quello dei salariati. L'anno prima, la Giunta comunale confermò in servizio venticinque impiegate avventizie. La pattuglia di impiegate era occupata soprattutto in quelle attività comunali proliferate per effetto dell'emergenza bellica (annonaria, sussidi ai militari, servizi demografici) e, in parte, anche in sostituzione degli impiegati richiamati alle armi. Tuttavia, nel contesto nazionale del dopoguerra, il tema della "semplificazione burocratica", la violenta polemica scatenata contro quella che le associazioni combattentistiche definivano "l'usurpazione" dei posti pubblici da parte delle donne, porterà ad una legislazione nazionale rivolta a sfoltire la massa degli avventizi e delle impiegate fuori ruolo. A Piacenza, gli interventi della Giunta socialista di Ferruccio Tansini, finalizzati al ridimensionamento degli organici in conformità alla legislazione nazionale, contribuirono a stabilizzare la presenza femminile negli uffici comunali attraverso l'assunzione con concorso di alcune impiegate e la sostanziale istituzione di un ruolo a parte per il personale femminile addetto al lavoro di copia. In questa nuova generazione di lavoratrici alla scrivania - un "ceto medio femminile" in formazione - che cominciava a popolare il mondo dell'economia terziaria della città, emerge la figura di Gemma Lamoure, per qualche tempo alle dipendenze del Comune, che, dopo il licenziamento nel 1923, avviò un'attività imprenditoriale di copisteria e aprì in piazza Duomo la prima scuola di dattilografia. Dopo la caduta della Giunta socialista, viene avviata una massiccia campagna di licenziamenti di personale femminile a favore di assunzioni di ex combattenti. Le poche impiegate passate indenni attraverso le riorganizzazioni del dopoguerra spesso subirono un'ulteriore dequalificazione con l'assegnazione di mansioni miste. In un caso, un'impiegata con il diploma di maestra fu trasferita alla Scuola tecnica, dove era stata licenziata la segretaria, come bidella e aiuto di segreteria. Nella ridefinizione dell'identità femminile che il fascismo opererà sulla base di modelli tradizionali, la legislazione degli anni Trenta del Novecento sulla presenza del ruolo impiegatizio femminile nell'amministrazione pubblica fisserà in un limite massimo del 10% la percentuale dei posti disponibili per le donne e un decreto del 1939 codificherà la tipizzazione per genere del lavoro femminile negli uffici pubblici, attraverso una minuta elencazione di mansioni, tutte esecutive, "particolarmente adatte per le donne". Nella vicenda locale di Piacenza, a partire dal secondo decennio del Novecento, le donne negli uffici del Comune, pur se marginalizzate, escluse da prospettive di carriera e sottoposte a condizioni economiche più simili a quelle dei salariati che a quelle della classe impiegatizia, possono considerarsi come una presenza ormai strutturale. Bisognerà tuttavia attendere ancora un ventennio prima della rimozione degli ostacoli giuridici e dell'affermazione costituzionale del principio dell'uguaglianza delle donne con gli uomini nel lavoro. © LIBERTA' Sopra e a destra due immagini dei primi anni del Novecento che mostrano donne che svolgono la mansione di impiegate Donne al lavoro come impiegate nell'ufficio paghe della Stiple (azienda telefonica) all'inizio degli anni Cinquanta Una foto storica di Palazzo Mercanti, sede del Comune, a fine Ottocento: le donne cominciarono a lavorare nell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento Sopra e a destra due immagini dei primi anni del Novecento che mostrano donne che svolgono la mansione di impiegate Donne al lavoro come impiegate nell'ufficio paghe della Stiple (azienda telefonica) all'inizio degli anni Cinquanta Una foto storica di Palazzo Mercanti, sede del Comune, a fine Ottocento: le donne cominciarono a lavorare nell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento © 1996 - 2007 Libertà On Line - Tutti i diritti sono riservati Editoriale LIBERTA' S.p.A. - P.IVA 01447930338.

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Il censimento delle cascine? segnalazioni zero (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia Pavese, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Giovanni Scarpa "Il censimento delle cascine? Segnalazioni zero" La Sovrintendenza accusa: i Comuni non ci hanno aiutato I sindaci si difendono: "Hanno ragione, ma non è facile" BEREGUARDO. Censire le cascine del Pavese, salvare il territorio dalla cementificazione. Parole. Solo parole. L'appello lanciato dalla Sovrintendenza dei Beni monumentali e paesaggistici sei mesi fa è rimasto lettera morta. Sotto accusa, soprattuto i Comuni. "Non abbiamo ricevuto, al momento, alcuna proposta concreta di collaborazione da parte della amministrazioni a cui avevamo rivolto l'invito" rivela Francesco Paolo Chieca, il funzionario responsabile per la provincia di Pavia. Il piano di recupero dei numerosi edifici rurali storici presenti sul territorio resta così al palo. Il funzionario della Sovrintendenza vuole essere preciso: "Quando dico nessuno, voglio proprio dire nessuno. La nostra proposta di preparare una mappatura precisa delle cascine non è stato accolto proprio da nessuno". L'ente, nel settembre scorso, si era mosso pavantando il rischio, altrimenti, che questi immobili, in alcuni casi di enorme pregio potessero - poco a poco - scomparire, trasformate in porzioni di ville e villette con giardino. Quando, non addirittura distrutte del tutto. "Capisco che per gli uffici tecnici dei Comuni non sia semplice - concede Chieca a mo' di parziale giustificazione dell'inerzia delle amministrazioni pavesi -. In alcuni casi avevamo preso contatti. Poi, però, i responsabili se ne sono andati, o hanno cambiato Comune e tutto è ricominciato daccapo". Insomma, il funzionario della Sovrintendenza non nasconde la propria "forte delusione". "Anche perchè parliamo di un patrimonio di tutti" aggiunge. Chi invece continua a segnalare situazioni a rischio sono i cittadini: "Spesso ci chiamano per avvertirci che stanno distruggendo questo o quel bene, il più delle volte vincolato. Ma una volta abbattutto, anche la Sovrintendenza dei Beni monumentali e paessaggistici non può farci più niente". Il famoso piano di recupero delle cascine, previsto fra l'altro per legge, dovrebbe servire proprio a questo: avere una mappatura dell'esistente, anche fotografica, in maniera tale da far risultare chiaro cosa è tutelato e cosa no. Anche perchè, aveva spiegato lo stesso Chieca, "mentre un cimitero o una chiesa non si possono toccare senza autorizzazione, una cascina, se non espressamente vincolata, sì". I sindaci, dal canto loro, si difendono. A partire da quello di Giussago, uno dei Comuni che registra la maggior presenza di cascine sul proprio territorio. "Noi abbiamo dato la nostra disponobilità a collaborare e la confermiamo - spiega Ivan Chiodini -. Abbiamo già preparato, come richiesto dalla Sovrintendenza, una tavola con la localizzazione degli edifici. E lo abbiamo fatto di concerto con Certosa e Zeccone. Non abbiamo intenzione di far cadere nel vuoto l'appello". Chiede invece meno burocrazia e maggiore snellimento Marco Bellaviti, sindaco di Torre d'Isola: "La Sovrintendenza può anche avere ragione, ma ci sono difficoltà oggettive per fare certe cose. E a volte i tempi fra diversi enti non coincidono. In futuro anche noi auspichiamo maggiore collaborazione, ma lo sforzo non deve essere univoco".

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<Meno oneri per il volontariato> (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

La richiesta Incontro con Betta "Meno oneri per il volontariato" Burocrazia e semplificazione. Ma anche sovrapposizione di ruoli nel caso della divisione delle competenze provinciali fra gli assessorati alla sanità ed al welfare. Sono questi gli argomenti sollevati dal mondo del volontariato cittadino con i quali ha dovuto fare i conti il candidato Mauro Betta. Introdotto da Adriano Cavosi dell'associazione giovani diabetici, "benedetto" dal sindaco Alberto Pacher ("è facile promuovere una persona così") e sollecitato dal capogruppo margheritino Italo Gilmozzi ("per determinati aspetti operativi i volontari non bastano più"), il deputato uscente che punta ad un nuovo mandato conferma la propria disponibilità al dialogo ed all'ascolto. Betta ammette che quello della burocrazia è un "male endemico" nazionale ma preferisce non addentrarsi nella "querelle" fra assessorati: "Scavalco le mie competenze" risponde. In generale, altre sollecitazioni alla classe politica riguardano anche interventi mirati per ridurre la parcellizzazione delle associazioni di volontariato (la richiesta è autorevole perché arriva dal presidente del Csv Mario Cristofolini) e per facilitarne l'iscrizione agli albi. Ormai, concordano i portavoce delle diverse organizzazioni, il volontariato non è più in grado di garantire il servizio permanente necessario alle richieste (ed alle norme: "Burocratismo fine a se stesso" in alcuni casi) e servono professionisti che sappiano fare il loro mestiere. Ma una semplificazione legislativa aiuterebbe il gravoso compito che molte persone si sobbarcano comunque. M. E. 28/03/2008.

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Il cacciatore di aquiloni (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Giorno/Notte IL CACCIATORE DI AQUILONI IL CACCIATORE DI AQUILONI (Usa 2007), drammatico, di Marc Forster con Khalid Abdalla, Homayoun Ershadi, Shaun Toub, Atossa Leoni, SÅd Taghmaoui, Zekiria Ebrahibi Amir è nato in Afghanistan ma vive da sempre a San Francisco, dove ha realizzato il sogno di pubblicare il suo primo romanzo e di sposare la donna che ama. Un giorno, riceve una telefonata dalla sua terra di origine, così decide di tornare a Kabul. UN BACIO ROMANTICO (Francia/Hong Kong 2007), drammatico, di Kar Wai Wong, con Norah Jones, Jude Law, Rachel Weisz, Natalie Portman, David Strathairn, Hector A. Leguillow, LaVita Brooks, Nate Bynum, Chad R. Davis Dopo la dolorosa rottura di una relazione, Elizabeth parte per un viaggio attraverso l'America. Comincia a lavorare come cameriera in un bar, dove conosce una serie di personaggi. TUTTA LA VITA DAVANTI (Italia 2008), commedia, di Paolo Virzì, con Sabrina Ferilli, Isabella Ragonese, Elio Germano, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Claudio Fracasso, Elena Arvigo Marta, dopo la laurea, trova lavoro nel call-center di un'azienda che commercializza un elettrodomestico futuribile. Si avventura così in mondo fantasmagorico fatto di giovani telefoniste e venditori invasati, danze motivazionali, jingle aziendali, premiazioni, applausi e penitenze concordate. L'AMORE SECONDO DAN - DAN IN REAL LIFE (Usa 2007), commedia, di Peter Hedges, con Steve Carell, Juliette Binoche, Dane Cook, Brittany Robertson, John Mahoney, Dianne Wiest, Alison Pill, Marlene Lawston, Emily Blunt, Jessica Hecht, Amy Ryan Dan, vedovo da 4 anni con tre figlie adolescenti, rifugge da qualsiasi possibilità di intraprendere delle nuove storie d'amore. Un giorno però incontra la bella Marie e scocca la scintilla. Dan scopre però che la donna è la fidanzata del fratello. LA VOLPE E LA BAMBINA (Francia 2007), commedia, di Luc Jacquet, con Bertille Noel-Bruneau, Isabelle Carré, Thomas Laliberté Passeggiando nel bosco, una bambina entra in contatto con il favoloso mondo della natura. Conosce una volpe, e nasce una tenera amicizia. COLPO D'OCCHIO (Italia 2007), drammatico, di Sergio Rubini con Riccardo Scamarcio, Paola Barale, Vittoria Puccini, Sergio Rubini, Cristina Serafini, Giancarlo Ratti Un giovane scultore di provincia, Adrian, freme per affermare il suo talento nel mondo dell'arte e alla sua prima esposizione a Roma, all'interno di una collettiva di esordienti riesce a catturare l'attenzione di Gloria, una giovane studiosa d'arte alla ricerca del "suo" artista. Tra i due nasce subito un'intesa. 27 VOLTE IN BIANCO (Usa 2008), commedia, di Anne Fletcher con Katherine Heigl, James Marsden, Malin Akerman, Edward Burns, Judy Greer, Melora Hardin, Krysten Ritter, Alexa Havins, Maulik Pancholy, Chuck Slavin Dopo 27 matrimoni nei quali ha dovuto rivestire il ruolo di damigella, Jane si ritrova con un armadio pieno di vestiti e per l'ennesima volta dovrà ripetere il ruolo che ormai le appartiene. LA BANDA (Israele/Francia 2007), commedia, di Eran Kolirin con Ronit Elkabetz, Sasson Gabai, Uri Gavriel, Imad Jabarin, Ahuva Keren, Rubi Moskovitz, Khalifa Natour, Eyad Sheety Una piccola banda musicale della polizia egiziana arriva in Israele. Sono venuti per suonare a una cerimonia, ma a causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, all'aeroporto nessuno li aspetta. GRANDE, GROSSO E... VERDONE (Italia 2008), commedia, di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Emanuele Propizio, Andrea Miglio Risi, Martina Pinto, Clizia Fornasier Carlo Verdone torna sul grande schermo riproponendo alcuni dei suoi personaggi in tre storie parallele. Nella prima, Leo e la sua famiglia si svegliano di buon'ora per partecipare a un raduno di boyscout; Callisto Cagnato, temuto professore universitario, preoccupato dal fatto che il figlio non riesce con le ragazze, decide di fargli conoscere una studentessa. L'ultimo episodio vede una coppia benestante ma un po' rozza in vacanza a Taormina.

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Adesso la casa va certificata speranze e dubbi nell'isola - pier giorgio pinna (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sardegna Adesso la casa va certificata Speranze e dubbi nell'isola Moltissimi temono un aumento dei costi non accompagnato da garanzie e controlli adeguati PIER GIORGIO PINNA SASSARI. Volete vendere o dare in affitto una casa? Se non ci avete pensato prima, adeguatevi: la sicurezza degli impianti per luce, gas e acqua da ieri dev'essere certificata. Come fare? Una società specializzata prima verificherà che tutto sia a norma e poi vi rilascerà (dietro compenso, ovviamente) una dichiarazione di conformità. Ma non ve la caverete mettendo mano al portafoglio. Può darsi che dobbiate limitarvi a contattare l'idraulico o l'elettricista di fiducia e chiedergli di provvedere. Preparatevi comunque a notti da stress: niente si rivelerà facile come sembra. In ogni parte d'Italia si fanno i conti. E in Sardegna la bilancia è composta da un piatto più pesante dell'altro. Su quello leggero, in teoria, ci sono gli indubbi vantaggi di poter contare d'ora in avanti su reti idriche, elettriche, energetiche moderne e adeguate. Ma sull'altro piatto, quello che pende verso il basso, appaiono ben visibili proteste, rischi e, tanto per cambiare, troppa burocrazia accompagnata da esborsi eccessivi. In un mercato immobiliare sardo stagnante i contraccolpi sono chiari. La legge. Intanto, vale la pena di sfogliare almeno gli articoli più importanti del decreto appena convertito. Provvedimento che, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore appunto da 24 ore. Un mondo sconosciuto, da esplorare a fondo. A cominciare dalle disposizioni che disciplinano le procedure nelle compravendite e nei contratti di locazione. Il tema della sicurezza degli impianti dovrà infatti venire contemplato in precise clausole. Tanto negli atti pubblici quanto nelle operazioni che comportano un qualsiasi genere di trasferimento dell'immobile. A regolare il problema è in particolare l'articolo 13, 2º comma, decreto numero 37 di quest'anno. Così, nei rogiti notarili, va innanzitutto prevista "la garanzia del venditore in ordine alla conformità degli impianti". Per le case nuove, il documento dovrà recare "in allegato, salvo espressi patti contrari, la dichiarazione di conformità" alla normativa tecnica. Per gli impianti già costruiti, e quindi per abitazioni più o meno vecchie, ci sarà invece bisogno della "dichiarazione di rispondenza" alle disposizioni di sicurezza. Tutti e due i documenti vanno stilati da un tecnico abilitato. Infine, secondo l'interpretazione prevalente di una legge in ogni caso da rodare, sembra non esista l'obbligo da parte del nuovo proprietario - all'inizio apparso come inderogabile - d'acquistare solo fabbricati con certificato di conformità. Al contrario, lo stesso compratore è nelle condizioni di esonerare chi cede da questa garanzia e accettare l'alloggio "nello stato in cui si trova". Le regole. Ma non è finita. Qualsiasi cittadino, quando chiede l'allacciamento di un'utenza, dovrà consegnare ad Abbanoa e all'Enel (o alla diversa società che gli dà la luce) copia della dichiarazione di conformità. In questo caso, com'è naturale, si parla di una casa nuova o del tutto ristrutturata. Sempre e solo in questo caso, bisognerà poi depositare il progetto d'impiantistica nello sportello unico per l'edilizia del Comune di residenza (se questo non esiste, la stessa documentazione può andare all'ufficio tecnico municipale). Inoltre, per ottenere il certificato d'agibilità di un immobile, occorrono la conformità e il collaudo delle reti installate. Sono infine previste verifiche incrociate. Le faranno le Camere di commercio, che perciò dovranno in precedenza ricevere copia dei certificati. La Confedilizia. Nell'isola le difficoltà applicative risultano evidenti d'acchito. E se i privati finora hanno più o meno orecchiato qualcosa, i professionisti del mercato immobiliare non nascondono perplessità. A livello generale c'è chi sollecita per la legge "una urgente interpretazione normativa o una sospensione della sua entrata in vigore". è il caso della Confederazione italiana per la proprietà edilizia. Che, in una nota, si dice pronta a chiedere agli iscritti di bloccare ogni nuova stipula dei contratti d'affitto. Storica associazione che in altre forme opera sin dalla fine dell'Ottocento, la Confedilizia raggruppa le organizzazioni dei padroni di casa e in tutte le province sarde lavora al servizio di proprietari e condomini. Sottolineando di non essere mai stata interpellata nell'iter di approvazione del provvedimento, durato oltre un anno, la sua dirigenza evidenzia "macroscopici aspetti d'illegittimità". Un primo riferimento è al ritardo, rispetto ai termini fissati, con cui il decreto è stato emanato. Un secondo, al "fatto che un potere regolamentare sia stato conferito sulla base di un decreto legge". Un terzo riferimento riguarda infine il dovere di consegnare la documentazione ad acquirenti e inquilini: perché, sempre secondo la confederazione, "non potevano stabilirsi obblighi riservati alla esclusiva competenza di una legge formale". Cioè previsti dal diritto privato. E quindi dal codice civile. Una querelle giuridica basata sulla "forza" e sulla "gerarchia" delle diverse norme. Per i non addetti ai lavori traducibile in sostanza così: non può essere certamente un provvedimento derivato da un decreto a mettere in discussione le disposizioni generali del diritto italiano sulla materia. Dice l'ingegner Marcello Ciaravola, presidente della Confedilizia per la provincia di Sassari: "Alla fine di tutto ci sarà un aumento dei costi. Certo è un bene che la sicurezza venga richiesta. Ma poi non so quale tipo di controllo effettivo sarà svolto. Comunque noi faremo presente a tutti i soci di verificare l'esistenza delle certificazioni. Una procedura generale che, per quel che ho potuto constatare di persona nel passato riferita a condizioni simili, in genere ha funzionato più per le locazioni che per le vendite. Per queste ultime normalmente è infatti chi subentra a farsi carico della situazione dopo aver comprato "nello stato di fatto e di diritto" riscontrato al momento dell'acquisto". L'Appc. In Sardegna timori per le disposizioni appena varate sono stati espressi dall'Associazione che rappresenta piccoli proprietari di case e amministratori condominiali. "Il provvedimento ricalca precedenti leggi dagli obblighi mai attuati - rileva da Oristano il segretario regionale, Antonello Solinas -. è da oltre 10 anni che per ottenere l'agibilità di un appartamento bisogna presentare tutte le certificazioni degli impianti. Ma è pure vero che non sempre - se si eccettuano gli ultimi due anni - i Comuni rendono obbligatoria la stessa agibilità". Ribadite poi le difficoltà interpretative: "Se la documentazione non è reperibile, che cosa accade? E che succederà nei condomini? Non è chiaro neppure come e in che termini avverranno i controlli. Ecco perché si devono dare ai proprietari sardi ulteriori spiegazioni". "Altri dubbi sorgono sulla stipula dei futuri contratti di locazione, soprattutto per quelli liberi e non assistiti dalle associazioni di categoria - conclude Solinas a nome dell'Appc -. All'orizzonte vedo insomma caos e contenziosi. Seguiti da un incremento delle spese. Con criticità per gli immobili datati, e certo non per quelli di nuova costruzione. Che, di per sé, dal 2006 devono avere, oltre a tutte le certificazioni, le polizze fidejussorie a copertura decennale di eventuali danni strutturali". I mutui. Sonni agitati ovunque nell'isola. Se le Camere di commercio studiano il quadro generale alla luce delle istruzioni ministeriali diramate proprio nelle ultime ore, tantissime agenzie immobiliari, molti tecnici, gli stessi potenziali acquirenti e venditori non nascondono la preoccupazione. Nessuno contesta il diritto-dovere di rendere più sicure le case. Ma sono in parecchi a far notare come il provvedimento comporterà superlavoro, nuova burocrazia e, almeno all'inizio, situazioni confuse. Senza parlare della possibilità che, sulla scia del decreto convertito in legge, nasca più di un lucroso giro d'affari. Magari business fondati sul lavoro di società specializzate in preverifiche a pagamento. Altre perplessità nei settori dell'intermediazione. Maria Boi, consulente per il credito immobiliare nelle province di Nuoro e di Olbia-Tempio, segue a fondo l'intera faccenda da diverso tempo. "M'interessa innanzitutto precisare un aspetto particolare - chiarisce - Nel caso d'immobile "non adeguato" il notaio è tenuto a dichiarare in atto lo stato in cui si trova e l'obbligo di legge a ottemperare. Ma la compravendita non può essere impedita, a meno che al centro del contratto non ci sia una casa di nuova costruzione o ristrutturata con concessione successiva al 2005". Sempre a detta della consulente, poi, per quanto riguarda le banche non c'è in questo momento "univocità di comportamento". "Per cui - aggiunge Maria Boi - in linea di massima il fatto di non aver adeguato gli impianti non impedisce l'erogazione di mutui. Un passaggio divenuto oggi fondamentale: soprattutto nell'isola l'80-90% degli acquisti immobiliari avviene attraverso la contrazione di mutui totali o parziali. Per quanto concerne infine i fabbricati costruiti prima del 1970 e mai ristrutturati, mi pare assolutamente pacifico che non sia possibile esigere queste certificazioni". I notai. Prudenza negli studi professionali sardi dove si redigono gli atti pubblici che concludono qualsiasi compravendita. Numerosi notai nell'isola in queste ore stanno esaminando nei dettagli ogni risvolto della normativa. Specie sulla base dell'ultima circolare esplicativa. Che, forse, scioglierà le riserve e darà soluzione a interrogativi controversi. Tutti, comunque, ricordano come la categoria sia stata la prima a sollecitare dal legislatore precisi chiarimenti su passaggi e punti oscuri. "Ancora adesso stiamo studiando l'intera questione - afferma il notaio sassarese Giovanni Maniga -. Dobbiamo naturalmente redigere gli atti in condizioni di certezza: parlo di condizioni che si rivelino in grado di garantire sia i contraenti sia gli obblighi di legge. Le disposizioni per il momento appaiono abbastanza sommarie, di applicazione non semplice. Al di là dei problemi già sollevati circa la compatibilità di questo decreto convertito in legge con l'ordinamento generale e col codice civile, al di là del rispetto dei tempi, si tratta d'ora in poi di valutare le situazioni caso per caso. Come si potrebbero mettere sullo stesso piano un impianto elettrico non adeguato in grado di causare gravissimi pericoli e un altro che magari non risulta adeguato solo perché in un certo periodo gli interruttori erano tecnicamente diversi da quelli di oggi?". Cautele ragionevoli, certo. Dettate dall'esigenza di assicurare contratti equi, improntati a criteri di giustizia. "Speriamo che l'attuale fase sia superabile - sostiene Giovanni Maniga -. Una lettura eccessivamente formale potrebbe portare a bizantinismi per vanificare l'applicazione di passaggi poco chiari. Il che sarebbe sbagliato. Come categoria vorremmo invece trovarci sempre nella condizione di evitare sia situazioni di conflitto sia che le parti si carichino di gravose responsabilità". Manlio Pitzorno (presidente del Consiglio notarile di Sassari, Tempio e Nuoro) è sicuro che la legge parta da ottimi propositi: "Ma come altre varate di recente li persegue con metodi "rozzi" - aggiunge - è insomma una normativa frettolosa, che lascia a desiderare, inquadrata in un filone altrettanto approssimativo. Per fortuna almeno la circolare esplicatica di queste ore ha eliminato un dubbio non secondario. Non soltanto sarà possibile stabilire negli atti deroghe all'allegazione dei documenti, è derogabile la stessa garanzia: l'acquirente può insomma limitarsi a dichiarare che rinuncia alle certificazini. Ma tante altre questioni restano aperte. E allora mi chiedo: che sarebbe successo se i notai, di fronte a tante incertezze interpretative, avessero bloccato tutte le compavendite?". I privati. Nelle ultime settimane la delicatissima faccenda viene passata ai raggi X dalle organizzazioni che si occupano di tutelare i comuni cittadini. Tra loro, in Sardegna, l'Adiconsum. "Questa legge ha due facce, come una medaglia - osserva da Cagliari il segretario regionale, Giorgio Vargiu -. Su una faccia ci sono aspetti senz'altro positivi, che non potranno che far progredire la nostra società. Per comprenderlo, è sufficiente riflettere su come le disposizioni tendano a impedire il ripetersi d'infortuni domestici, esplosioni di gas, incendi causati da cortocircuiti derivati proprio dagli impianti non a norma". Ma a detta dello stesso Vargiu non mancano nell'intera questione lati decisamente negativi. "Sull'altra faccia della medaglia ci sono infatti situazioni tali da far pensare al fatto che tanti consumatori dovranno prepararsi a mangiare una nuova polpetta amara - è la conclusione del responsabile sardo dell'associazione -. La lievitazione delle spese mi pare evidente. Certi costi si scaricano sempre sulle spalle dei cittadini. E che succederà nel mercato delle certificazioni immobiliari degli impianti? Si darà vita a un giro d'affari che favorirà alcuni e penalizzerà altri? Se non si risponderà a moltissimi interrogativi, in Sardegna i privati potranno attendersi sorprese poco confortanti".

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Tre anni per aprire un passo carraio (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

UN'AZIENDA DI CAVARZERE Tre anni per aprire un passo carraio CAVARZERE. Tre anni per avere dal Comune l'autorizzazione ad aprire un passo carraio. "Vittima" di questa vicenda di ordinaria burocrazia un'azienda di carpenteria metallica cavarzerana, la Comis srl, che si è insediata nell'area industriale ex Pip. Nel marzo 2005 l'amministratore delegato dell'azienda, la signora Marinella Marson, aveva chiesto al comune di poter aprire un secondo accesso all'area di pertinenza aziendale. La necessità del nuovo accesso, oltre quello esistente, nasceva dall'accresciuto volume di merci da movimentare, dovuto alla decisione dell'azienda di produrre in proprio alcuni pezzi di carpenteria navale precedentemente commissionati ad altre ditte. Il problema era che l'accesso carrabile doveva avvenire da un parcheggio pubblico, sacrificando tre posti auto. L'azienda aveva proposto di ricrearli un pò più in là, mettendo a disposizione del terreno proprio. "Non si può" era stata la risposta del responsabile dell'urbanistica, allora come oggi l'architetto Gianpietro Vidali, perché così si sarebbe "sacrificata" un'area pubblica a un "interesse privato". Un argomento che fece infuriare la Marson: "Trenta dipendenti e una settantina di artigiani che lavorano per noi, non mi sembrano una questione privata" disse, minacciando anche di trasferire l'azienda in qualche altro Comune. A rendere poco comprensibile ai più la decisione del Comune c'era anche il fatto che quello stesso parcheggio pubblico era, allora, ed è stato, poi, in gran parte (una ventina di posti auto) occupato per parecchio tempo da ingombranti pali della luce lasciati là da chissà chi, ed era pochissimo utilizzato dalle auto. La situazione, però, è rimasta immutata per anni, con l'azienda costretta a movimentare i propri "pezzi" in condizioni di maggior disagio e con spese ulteriori. Alla fine, dopo reiterate insistenze, la giunta comunale ha ribaltato la decisione del caposettore dell'urbanistica, autorizzando l'utilizzo dell'area pubblica per realizzare il passo carraio, rinunciando esplicitamente anche alla creazione dei posti auto "compensativi". (d.deg.).

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Sindaci e consiglieri comunali la regione aumenta gli stipendi (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina IV - Palermo Sindaci e consiglieri comunali la Regione aumenta gli stipendi Scatto Istat e arretrati: annullato l'effetto tagli della Finanziaria Ai primi cittadini dei centri con oltre 500 mila abitanti incremento da 600 euro mensili Erano aumenti attesi da oltre quattro anni, sono scattati a venti giorni dalle elezioni. "Solo una coincidenza. Che vuole, i tempi della politica e della burocrazia sono lunghi...", spiega l'assessore alle autonomie locali Paolo Colianni. E così illustra l'incremento dell'8,3 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza di centinaia di amministratori siciliani. Consiglieri comunali e provinciali, sindaci e presidenti di Provincia. A tutti spetta adesso quell'adeguamento Istat che le associazioni di categoria - l'Anci in testa - reclamavano da tempo. Un primo scatto, pari al 4,6 per cento, si applica a decorrere del primo gennaio 2004. Un altro, del 3,7 per cento, dall'inizio del 2007. Saranno le amministrazioni dei singoli enti ad adeguarsi al decreto di Colianni, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. Un provvedimento che in pratica annulla l'effetto della riduzione delle indennità del 10 per cento stabilita dalla Finanziaria nazionale del 2006, che la maggior parte dei Comuni siciliani non aveva recepito. Colianni, infatti, a distanza di oltre due anni dalla norma approvata dal Parlamento nazionale, ha emanato nelle settimane scorse un altro atto, una circolare che chiarisce definitivamente - in seguito a una pronuncia del Cga - che il "taglio" già in vigore nel resto d'Italia colpisce anche gli enti locali siciliani. Una compensazione, insomma, concordata con la stessa associazione dei Comuni. A beneficio delle tasche dell'esercito degli eletti nell'Isola. Ma per quegli enti locali (un buon venti per cento) che si erano già allineati alla legge statale senza attendere la direttiva della Regione, gli aumenti saranno effettivi. E concreti: dai 116 euro in più al mese per i sindaci dei centri con meno di 3 mila abitanti ai 600 euro mensili per quelli dei capoluoghi con più di 500 mila abitanti. "Regalo pre-elettorale? No, per favore, non mettiamola su questo piano - dice Colianni - L'iter di questo adeguamento Istat, un atto dovuto, è scattato ben prima della sentenza Cuffaro. Anzi, va avanti da un anno. Perché si è concluso adesso? Che vuole, i tempi della politica e della burocrazia. Abbiamo deciso di attendere i pareri giuridici sull'applicazione in Sicilia della riduzione dei compensi prevista dalla Finanziaria nazionale. E, insieme all'Anci, abbiamo stabilito di far partire quasi contemporaneamente i tagli e gli aumenti. Detto ciò, io sono fra quelli convinti che sindaci e consiglieri comunali non arricchiscono con indennità da duemila euro al mese. Sono i parlamentari a guadagnare troppo... ". L'esponente dell'Mpa affronterà nella prossima seduta di giunta, il 2 aprile, un'altra questione spinosa: la data delle elezioni amministrative. E non esclude un'ipotesi a sorpresa: il rinvio ad autunno del voto per Comuni e Provincia. "In giunta - dice Colianni - parlerò con il presidente Leanza dell'opportunità di far stabilire la data dal governo che si insedierà dopo le regionali. In questo caso, le amministrative potrebbero tenersi in autunno, decongestionando un periodo già segnato dalla doppia campagna elettorale per politiche e regionali. Ma è solo un'ipotesi". L'Ancisicilia già alza disco rosso: "Se si rinviassero le amministrative - dice il segretario Andrea Piraino - si prorogherebbe in modo indebito il mandato degli amministratori". e. la.

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Cainero: sarei il primo sindaco dell'hinterland (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Il mio programma non è una tesi ma un piano per Udine" Hanno messo da parte ideologie diverse e campanilismi e si sono seduti allo stesso tavolo. Per esporre i loro pensieri e i loro problemi, che sono quelli di tutta l'area dell'hinterland, al candidato sindaco di Udine del Pdl Enzo Cainero. Così i primi cittadini dei comuni della cintura udinese si sono confrontati ieri a Pasian di Prato sulla strada da seguire, soprattutto con la nuova amministrazione udinese. E lui, Enzo Caniero ha risposto con una promessa. " Se diventerò sindaco di Udine - ha detto - il mio primo incontro ufficiale sarà quello con i comuni dell'hinterland a cui aggiungerei anche Tricesimo". Un modo come un altro per sconfiggere la mancanza di comunicazione. " I rapporti con il comune di Udine - spiega il sindaco di Reana, Edi Colani - negli ultimi quattro anni si sono letteralmente polverizzati". E allora sì al dialogo. " Anche perché - spiega Cainero - tra otto mesi tornerò a vivere a Cavalicco, il paese in cui sono cresciuto, diventando a tutti gli effetti un cittadino dell'hinterland". E poi, spazio ai problemi, quelli concerti che caratterizzano la vita quotidiana dei paesi della cintura. In primis, la mancanza di una rete di trasporto pubblico in grado di soddisfare le esigenze di quanti vogliono muoversi verso la città " A Pagnacco non abbiamo neanche una linea dell'autobus che ci unisca a Udine" ha ricordato il sindaco Paolo Trangoni e dello stesso avviso anche il primo cittadino di Pradamano, Gabriele Pitassi: "Per recarsi nei luoghi strategici della città i nostri cittadini rischiano di perdere metà giornata". E ancora la questione viabilità. "Bisogna ripensare - sostiene il sindaco di Pasian di Prato, Lorenzo Tosolini - le strade di accesso alla città, anche per combattere il problema del traffico. E Udine deve riprendersi il suo ruolo di capitale del Friuli con i fatti". Un'idea condivisa anche dallo stesso Caniero. " Il mio programma - dice - non è una tesi di laurea, ma è composta da pochi semplici punti. Il primo dei quali consiste nella realizzazione di un piano programmatico comune per la grande Udine". Un piano che non potrà non tenere in considerazione tematiche come il commercio e la questione rifiuti. "In quest'ottica però - dice il primo cittadino di Campoformido, Andrea Zuliani - è importante che venga coltivato anche il dialogo tra di noi, solo in questo modo potremmo davvero dire la nostra in un'ottica di confronto con la città". E dello stesso parere anche il primo cittadino di Povoletto, Alfio Cecutti. Confronto ma anche interazione, magari attraverso una via privilegiata. "Le - dice il sindaco facente funzioni di Martignacco, Marco Zanor - le burocrazie dei nostri comuni e di Udine viaggiano su due velocità diverse. Questo limite va superato, magari attraverso un canale privilegiato di dialogo per i comuni della cintura". E infine un ultimo sguardo al futuro. "la parte nord - dice il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta - deve dare risposte alle richieste di insediamento produttivo. Risposte che devono iniziare a essere diverse dalla grande distribuzione. Quello che vogliamo è una struttura policentrica che colleghi a tutti i livelli la città con il territorio che la circonda". Erica Beltrame.

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QUALCUNO voleva dare la sua ricetta per risolvere emergenze serie, altri si (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Lodi)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sono spinti a pensare di legiferare su temi francamente curiosi. Questo hanno prodotto i parlamentari della circoscrizione Lombardia III, eletti anche da lodigiani e pavesi. La palma della proposta più strana va all'onorevole Angelo Zucchi (non ce ne voglia). Fra i disegni di legge che ha firmato insieme ad altri c'è quella per la valorizzazione degli "equidi" (tradotto in volgare, asini e cavalli), ma anche quella per favorire la produzione delle proteine vegetali, risalente al 2006. Più seria, e inerente al territorio, quella sulla riorganizzazione della burocrazia in fatto di pesca e acquacoltura, ancor più quella sulla riorganizzazione delle tasse immobiliari, ma era una delega di Governo. Più curiosa quella sulla disciplina della raccolta dei tartufi. Chicca finale, datata luglio 2007, la proposta su "disposizioni per il sostegno alle bande musicali". Paolo Affronti si è incaricato della spinosa materia dell'indulto, ma anche di donne sole e dell'istituzione della Commissione d'inchiesta sui presunti dossier del Sismi, il servizio segreto militare. E SE IL LEGHISTA Andrea Gibelli ha chiesto senza sosta infrastrutture per Lodigiano e Cremasco, cercando di tutelare le lingue regionali, come spiegare le due proposte di legge in materia di "veicoli storici e auto da collezione"? Sarà forse perché ha una bella Porsche Carrera d'epoca a bordo della quale sfreccia fra le strade di Lodi? Non solo di medicina ed erboristeria si è occupata l'ex forzista Chiara Moroni, che ha dedicato alcune delle sue giornate di lavoro per chiedere la concessione di un contributo dello Stato all'associazione culturale Maiori Film Festival e nuove disposizioni per la protezione delle grotte marine. E Daniela Santanché? La pasionaria de La Destra, da par suo, in mezzo a una selva di proposte di legge su matrimoni misti e immigrati, in lessico militaresco ha chiesto nuove disposizioni "concernenti la formazione e l'addestramento per l'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni". - -->.

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VASTO - Sette mesi per un'ecocardiografia. Tanto dovrà aspettare, per fare l'esame a Vasto, un (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Uomo residente nella città adriatica, N.V., 56 anni, invalido civile, che ieri mattina si era presentato al centro di prenotazioni del "San Pio da Pietrelcina" per mettersi in lista. "Tutto mi aspettavo -confida l'uomo- ma non certo di sentirmi dire che il primo posto utile era per il prossimo mese di ottobre. Quasi non ci credevo, ma quando allo sportello me l'hanno ripetuto, ho dovuto prendere atto della realtà. Una realtà a mio avviso scandalosa". Il cittadino, in verità, precisa: "Al cup mi hanno offerto la possibilità di andare a Lanciano per lo stesso esame, ma, a conti fatti, avrei anticipato di poco. E poi perché devo andare in un'altra città quando nella mia il servizio c'è ed è efficace? D'accordo, non c'è ancora urgenza, ma essendo cardiopatico e invalido, non vorrei doverci arrivare, all'urgenza". Interpellata, la Asl ammette: è vero, i tempi d'attesa sono considerevoli, perché di quell'esame se ne fanno due al giorno e la lista è lunghissima. Però, oltre a Lanciano, c'è l'alternativa di Atessa, potendo l'utente rivendicare il massimo tempo aziendale, che è di 70 giorni. Il caso sollevato dal cittadino vastese conferma una volta di più la necessità di potenziare al più presto determinati servizi sanitari, anche se le istanze dei pazienti vanno sempre più spesso a cozzare con i numeri di bilancio e le lungaggini della burocrazia. G.Q.

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La Lega firma il patto per San Marco (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-03-2008)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi)

Argomenti: Burocrazia

Di Alberto Vitucci La Lega firma il "patto per San Marco" Immigrazione, tasse e infrastrutture nel programma sottoscritto dai candidati Massimo Bitonci: "I vigili urbani devono usare le armi come la polizia" VENEZIA. Al posto della lavagna di Bruno Vespa c'è un tavolino con la bandiera di San Marco. E dietro il plenipotenziario veneto del Carroccio e sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo. La Lega "di lotta e di governo" presenta i suoi gioielli in stile vagamente berlusconiano. "Patto per San Marco", si chiama. Sette punti, appena un paio in meno di quelli del Cavaliere nel 2001. Neanche una bandiera verde in sala, solo leoni con la spada (nella Serenissima simbolo di guerra), uno soltanto con il libro. Gobbo fa da gran cerimoniere e alla fine intona l'inno di San Marco strizzando l'occhio al modello Volkspertei. "Quando i gà da votar i vota per casa sua, destra e sinistra no conta gnente", dice strappando applausi. Le priorità, il pugno di ferro con gli immigrati, meno tasse e più infrastrutture. "Il 90 per cento delle nostre tasse deve rimanere nel Veneto", propone il senatore trevigiano Giampaolo Dozzo. La Lega torna alle origini. Vuole il riconoscimento della lengoa veneta, che Gobbo prova a introdurre a salti: "Varda che popò de ragasse che gavemo qua. Venì qua, cussì in foto no me se vede la pansa!". Chiede spazio per le piccole imprese, meno tasse e meno burocrazia. Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi come la polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, diventato una celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata per gli extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto al campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva Sette Martiri, prova a distinguersi dall'alleato Pdl, con cui governa nel Veneto da quasi tre lustri. Ecco Manuela Dal Lago, vicentina, presidente dell'autostrada Brescia-Padova. "Il Veneto è un ritardo di cinquant'anni come infrastrutture", dice, "abbiamo le strade più pericolose d'Italia, carenza dei trasporti su rotaia, mancanza di collegamenti". Giusto, ma non c'era anche la Lega al governo con Forza Italia in Regione? "Certo, ma non vuol dire che siamo sempre d'accordo con Galan", dice, "anzi mi pare che Galan si stia dimenticando che governa con gli alleati. Noi ci differenziamo, come nelle concessioni autostradali, il concessionario non può essere lo stesso del concedente. E poi nel federalismo. La riforma che la Regione poteva fare è ferma da tempo". Punzecchiata a Galan anche da Dozzo. L'ex sottosegretario all'Agricoltura strappa applausi quando dice "Stop alla cementificazione, dobbiamo smaltire questa sbornia che ha riempito il Veneto di capannoni". E sull'agricoltura Ogm. "A Galan che dice "Veneto Ogm free" dico stai sbagliando, sei in ritardo, così non fai il bene della nostra agricoltura. Quando si modifica il prosecco vuol dire svendere la nostra identità". La risposta tagliente del governatore arriva in tempo reale, via agenzia. "Impari l'inglese", dice Galan, "ogm free vuol dire esattamente il contrario. La sua critica è sbagliata". A firmare il "Patto" c'erano ieri mattina nell'ex sala del teatro Ridotto, all'hotel Monaco di proprietà dei Benetton - tutti i candidati della Lega. Tocca al sindaco di Cittadella lanciare le parole d'ordine che la platea vuole sentire: "Ai sindaci bisogna dare più poteri, devono fare ordinanze contro l'accatonaggio, la prostituzione. Le ronde vanno riconosciute, i volontari assicurati. La residenza va legata alla salubrità dell'alloggio". Francesca Martini, assessore regionale alla Sanità, propone di collegare le pensioni al costo della vita, i mutui sociali, il reddito calcolato sulla base dei componenti della famiglia. Federico Bricolo vuole aumentare il numero dei Centri di accoglienza (Cpt) e usare l'esercito per controllare i clandestini che arrivano in Italia. "Non vuol dire sparare", precisa, bontà sua, "ma non farli attraccare, come fanno già in Spagna e a Malta". Gli immigrati, conclude, "non devono avere diritto di voto, devono meritarsela la cittadinanza". Dozzo insiste sul "federalismo". "Se il 90 per cento delle nostre tasse resta qui le infrastrutture le facciamo", dice. Gobbo, unico in maglione e senza cravatta, è visibilmente soddisfatto. "Noialtri no semo quei de le promesse, ma de la sostanza", ripete. E l'obiettivo, spiega ai militanti, è quello di un Veneto libero in una libera nazione padana. "Il vero parttio del Nord siamo noi. E non abbiamo altre connivenze in questi sistemi e in questo stato".

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Il leader del Pdl agli artigiani: agenzia per le piccole imprese (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-03-28 - pag: 15 autore: Il leader del Pdl agli artigiani: agenzia per le piccole imprese Nicoletta Picchio ROMA "La sintonia tra un imprenditore come me, partito da zero, e tutti voi è totale". Silvio Berlusconi ha appena ascoltato dal presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, la lunga lista degli interventi che servirebbero per rilanciare la crescita delle micro e piccole aziende. Fisco più leggero, meno burocrazia, tempi più brevi per la giustizia, liberalizzazioni per ridurre i costi dei servizi. E poi un'Agenzia presso la Presidenza del Consiglio che elabori proposte per le aziende con meno di 20 dipendenti. Il leader del Pdl dice sì, a tutto. E promette che non solo nascerà l'Agenzia, ma lui stesso si preoccuperà che i provvedimenti del Governo non incidano negativamente sulle piccole imprese. Rassicurazioni che gli fanno cogliere subito un risultato in termini di consensi. "Le diamo appuntamento il 12 giugno, alla nostra assemblea, dove ci auguriamo di averla in veste di Presidente del Consiglio ", ha detto salutandolo Guerrini, considerato finora di area ex Margherita, tra gli applausi della platea degli artigiani (tra i candidati per il Pdl c'è Maurizio Del Tenno,presidente dei Giovani). Due settimane fa era stato Walter Veltroni ospite nella sede romana di Confartigianato. Ieri è stata la volta di Berlusconi che è partito subito all'attacco del Pd: "è l'ultima mimetizzazione del Pci". E ha insistito: nelle liste ci sono ministri e sottosegretari del Governo Prodi, Veltroni è in politica da trent'anni, nelle amministrative si presentano uniti con la sinistra estrema. Alla platea ha spiegato che "la sinistra è sempre la stessa, contro la libertà economica". Attenzione, quindi: con questa legge elettorale votare i partiti piccoli vorrebbe dire votare Veltroni, specie al Senato. "Se uno dice di voler votare Casini – ha detto Berlusconi – magari perché è un bel figliolo, benissimo lo dia pure il suo voto ma alla Camera e non al Senato". Dopo le polemiche politiche, il leader Pdl è passato al programma economico: meno tasse su famiglie, lavoro, imprese che vorranno dire più consumi, più produzione, più posti di lavoro e quindi più soldi per investire in servizi e infrastrutture. è la ricetta per la crescita, che nel dettaglio si materializzerà nei primi Consigli dei ministri con la detassazione degli straordinari e dei premi di produttività ("il che vuol dire sottrarsi al contratto nazionale"),l'abolizione dell'Ici prima casa, il pagamento dell'Iva alla riscossione della fattura, un "grandioso " piano casa, adeguamento al caro vita delle pensioni fino a mille euro. E poi saranno rilanciate le grandi opere, dal Ponte di Messina al corridoio 5. Il suo impegno è di tagliare le tasse: troppo un 46% di oneri sul lavoro dipendenti, troppa una pressione fiscale al 43% sulle imprese. Una situazione preoccupante, con la recessione americana e un debito pubblico italiano che rende oneroso il pagamento degli interessi. Per ridurlo, il Pdl metterà sul mercato i beni pubblici, il cui valore ammonta a 1.800 miliardi di euro. "Solo uno che non ha le rotelle a posto, alla mia età, prenderebbe in carico il Governo ", ha detto Berlusconi. Una sottolineatura che il leader Pdl fa sempre più spesso. Nel pomeriggio, ad un incontro all'AdnKronos, stessa scena, parlando di internet: "Sono un anziano signore che scrive ancora a penna. Forse ha ragione chi dice che sono troppo vecchio per governare un Paese moderno. Ma ho il meritodi affidarmi a persone competenti ". Intanto, i sondaggi lo vedono sempre in testa. E a preoccuparlo veramente, più degli anni, è il rischio dei brogli elettorali: al punto che nei seggi ci sarà un "esercito di difensori del voto" che controlleranno se tutto sarà in regola. ETà E NUOVE TECNOLOGIE "Internet? Resto un anziano che scrive a penna: forse ha ragione chi dice che sono troppo vecchio per guidare un Paese moderno".

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<Imprese con le mani legate, basta lacciuoli> (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Imprese con le mani legate, basta lacciuoli" Gli otto punti di Confindustria Bergamo ai candidati. "Qualcosa sulle infrastrutture è stato fatto" Priorità alla crescita: ridurre il prelievo fiscale dell'1% all'anno per favorire consumi e produzione Le infrastrutture slittano al punto sette, "perché in fondo qualcosa si è fatto". L'emergenza è la crescita, con lo spettro della recessione che avanza. Come sostenere lo sviluppo, quindi? Agendo sulla leva fiscale, snellendo le pratiche, investendo sulla ricerca e la formazione, per recuperare competitività. "Per favorire produzione e consumi, serve la riduzione del prelievo fiscale, attesa da imprese e cittadini. L'obiettivo minimo non dovrebbe attestarsi al di sotto dell'1% di riduzione del carico fiscale per anno", indica la via Alberto Barcella, presidente di Confindustra Bergamo. gli otto "suggerimenti" L'occasione è l'incontro di ieri, nella sede degli industriali, tra i rappresentanti del mondo imprenditoriale e gli aspiranti parlamentari (una ventina tra centrodestra e centrosinistra). Niente di nuovo sotto il cielo. Tant'è che Barcella lo dice fuori dai denti: "La campagna elettorale era partita con un'aria nuova, ma via via si ritorna a copioni già visti". E lo slogan che Alessandra Gallone (unico candidato donna presente) rilancia a fine mattinata - "Lo so" - riassume lo stato d'animo "di chi da tanti anni lavora al servizio del territorio". Ma al 13-14 aprile si crede ancora, si tratta di passare dalle parole ai fatti. E Confindustria - insieme ad Abia (Associazione bergamasca imprese agromeccaniche), Ance (Associazione costruttori edili), Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) e Unione artigiani - condensa in un documento i suoi otto suggerimenti (sviluppo; questione europea; società della conoscenza; liberalizzazioni e privatizzazioni; burocrazia e semplificazione; energia, ambiente, territorio, infrastrutture, governo, riforme istituzionali e costi della politica), "nell'interesse del Paese e della nostra provincia". Anticipando il "vis-a-vis" con i candidati che Imprese&Territorio (il comitato unitario che riunisce 10 associazioni d'impresa locali) ha indetto per mercoledì prossimo. Per le Politiche del 2006 il confronto (e relativo dossier) era stato unitario. "Imprese assediate" Dalle imprese (soprattutto piccole) si leva "un si salvi chi può" dalla selva di lacci e lacciuoli della burocrazia (italiana ed europea), e un inno alla concorrenza. Da Remigio Villa (presidente Unione artigiani), Giuliano Olivati (presidente Fiaip) e Aldo Locatelli (direttore Ance) la denuncia "dei carichi di adempimenti, della confusione e delle sovrapposizioni che schiacciano le piccole attività. Di fronte a queste incombenze, è più facile rinunciare che mettersi in proprio". "Per inseguire i competitori ? è l'analisi di Barcella ? è necessario ridurre di almeno il 10% ogni anno i tempi-costi delle imprese per gli adempimenti burocratici". Come? Ad esempio, riducendo le leggi, semplificando i controlli per le imprese certificate, riducendo gli adempimenti per la privacy e introducendo il danno da ritardo nel rilascio dei nullaosta. Via libera, allora, alle liberalizzazioni e privatizzazioni, da estendere anche ai servizi e ai settori oggi protetti, sul modello francese Attali-Sarkozy. E al rilancio della cultura tecnico-scientifica, "favorendo la qualità e la competitività tra le scuole". Il problema scalo merci Il capitolo grandi opere non è meno importante, ma si riconosce che dei passi avanti, negli ultimi anni, sono stati fatti. Strategiche restano "Brebemi, Pedemontana Pedegronda e Alta capacità". Qualche parola in più il presidente di Confindustria Bergamo la spende proprio sul trasporto su ferro delle merci. "Il problema dello scalo ferroviario della città è aperto ? fa presente Barcella ?. Siamo d'accordo che vada tolto dalla posizione attuale per l'operazione Porta Sud. Ma una provincia industrializzata come la nostra non può vivere senza uno scalo merci. Senza la possibilità del trasporto su vagoni, alcune imprese chimiche saranno costrette a chiudere". Nel rapporto col territorio, giocano un ruolo strategico anche il tema dell'energia ("Si ripensi al mix di fonti e al nucleare") e l'urbanistica: "Si usino in maniera intensiva le aree industriali. Evitiamo giardini inutili tra un capannone e l'altro". Provincia e capoluogo L'appello è quindi per un governo "che non sia condizionato dall'etereogeneità delle coalizioni" e "una sufficiente concordia tra maggioranza e opposizione per le riforme istituzionali". Qualche riflessione anche sugli enti locali. "Il problema non è tanto abolire o non abolire le Province. Ma stabilire chi fa che cosa, per evitare sovrapposizioni e doppioni che disorientano e fanno lievitare i costi". Nel mirino anche i 244 Comuni bergamaschi: "Si premino le aggregazioni e si penalizzi chi è inefficiente". Con uno sguardo al capoluogo: "A Bergamo si chiede qualcosa in più, ma la sua capacità di operare non dipende solo dalla disponibilità o meno dei vicini a collaborare. Il capoluogo sia messo nelle condizioni, anche dal punto di vista normativo, di assumere una preminenza sui campanilismi". Benedetta Ravizza.

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L'avvocato va a scuola da Confucio (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE MERCATI IT data: 2008-03-28 - pag: 26 autore: L'avvocato va a scuola da Confucio La fama, si sa, è quella di negoziatori tenaci, astuti, duri ed imperscrutabili. Per trattare con i cinesi ci vuole una buona dose di pazienza. Lo sanno bene i professionisti che fanno da tramite tra loro, i cinesi, e il resto del mondo. Una rosa di esperti italiani ancora molto ristretta: finora l'attenzione si è concentrata sugli italiani che andavano in Cina. Adriano Zublena, avvocato con studio associato a Shanghai, è tra i primi professionisti ad aver riversato abilità e conoscenze cinesi sul fronte italiano. Suo il contatto tra Elios spa e il gruppo Feidiao (componenti elettrici), conclusosi poi con un'acquisizione di successo. Federico Palazzari, anche lui avvocato, ha creato una piccola merchant bank in grado di cogliere al volo le opportunità di business anche in Italia. "I tempi per arrivi mirati non sono maturi – dice Palazzari. Ma è il caso di attrezzarsi comunque". A Roma, Ignazio Porcari – studio Porcari e associati – ha deciso di focalizzare l'attenzione sulle aziende cinesi in Italia, forte della lunga esperienza di rappresentanza per Minmetals, tra i primi quindici gruppi in Cina. Porcari si è assunto il compito di implementare anche una newsletter per le aziende cinesi presenti in Italia, "perchè sappiano – dice –su che terrenodevono muoversi, un terreno minato dalla burocrazia e dai problemi dei visti di lavoro". Altri studi associati (Chiomenti, Agnoli) stanno accendendo i riflettori su questa nuova realtà. Certo, mettere in contatto due potenziali compratori non serve a nulla se non si conoscono le tecniche di negoziazione cinese, talvolta così diverse da risultare una sorta di ostacolo alla conclusione dell'affare. Alla fine, a questi professionisti tocca di giocare il ruolo di un vero e proprio mediatore culturale, se non si vogliono buttar via ore e ore di riunioni. Il negoziato, per i cinesi, è un terreno di battaglia in cui bisogna individuare chi conta davvero. E in cui al nemico che perde bisogna dare l'onore delle armi. Virginia Busato, vicentina, ha lavorato per diverse società del Veneto come commerciale per l'import-export con l'Asia. "Conoscere i cinesi" è diventato addirittura un libro. "Nelle contrattazioni i cinesi utilizzano le tecniche della guerra tout court – dice Busato – quindi, ogni è mezzo è buono per portare a casa il risultato. C'è però un limite, quello di diventare un loro amico in senso confuciano del termine. Uno status in grado di rassicurare l'interlocutore". R.Fa. PROFESSIONISTI Per commercialisti ed esperti in mediazione con l'Oriente iniziano a profilarsi inedite opportunità di business.

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La burocrazia allontana gli investitori stranieri (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2008-03-26 - pag: 1 autore: VENETO. Scarso appeal del territorio La burocrazia allontana gli investitori stranieri Burocrazia eccessiva, costo del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze nelle infrastrutture. Tutti elementi che rendono poco attrattivo il Veneto agli occhi degli investitori stranieri o delle multinazionali. Le aziende a capitale straniero presenti nella regione sono solo 250,di cui un'ottantina concentrate nel Veronese. Numero molto lontano dai dati di Lombardia (3.719 aziende nel 2007), Piemonte (684) ed Emilia Romagna ( 565). Come ha rilevato una indagine svolta da Ipsos a supporto del primo forum degli investitori esteri "Attrazione Italia" promosso da Confindustria a Verona, chi viene a investire nel Veneto è mosso principalmente dalla voglia di ampliare il proprio mercato. Ma le imprese devono fare i conti con un sistema amministrativo che frena. Se il Veneto, è stato rilevato, fosse una regione francese o tedesca avrebbe un 40% in più di attrattività. Ci sono però anche aspetti positivi: buona qualità di management e di produzione, elevato sviluppo tecnologico e la forza di alcuni marchi che ora attraggono investitori cinesi. Servizi u pagina 4 l'articolo prosegue in altra pagina.

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Aziende estere, corsa a ostacoli (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2008-03-26 - pag: 4 autore: Investimenti. Studio Ipsos: fisco, costo dell'energia e del lavoro limitano l'entrata delle società straniere Aziende estere, corsa a ostacoli Sistema-Italia penalizzante in confronto alle aree della Germania Nicoletta Canazza Tempi lunghi per aprire un'attività, troppi permessi tra Regione, Province e Comuni. E poi il costo del lavoro, il carico fiscale, i costi dell'energia, le scarse infrastrutture. Ecco gli ostacoli più grandi che le multinazionali straniere devono affrontare quando vengono in Veneto. Peccato, perché la regione avrebbe tanti fattori di appeal. Offre una buona qualità di management e di produzione, fa tendenza in alcuni settori come design industriale e moda, ha una buona qualità di sviluppo tecnologico. è il dato che si coglie nell'indagine svolta da Ipsos a supporto del primo forum degli investitori esteri “Attrazione Italia” promosso da Confindustria a Verona. Giusto per fare un esempio, se il Veneto fosse una regione di Francia o Germania, avrebbe per gli investitori stranieri un 40% in più di attrattività rispetto al suo attuale appeal. Un dato che dovrebbe far riflettere sulle politiche di sviluppo, ma anche sui risultati delle iniziative di marketing territoriale intraprese dai vari enti pubblici. In realtà le aziende a capitale straniero che hanno scelto di investire in regione non superano le 250 realtà, una ottantina delle quali sono concentrate in provincia di Verona. A Vicenza, quelle totalmente in mano estera, sono una quindicina. Numeri che lasciano il Veneto lontanissimo dai dati di Lombardia (3.719 aziende straniere nel 2007), Piemonte (684) ed Emilia-Romagna (565) – fonte Reprint Politecnico di Milano – tanto per restare alle regioni più vicine. Ma chi viene a investire in Veneto? Chi vuole ampliare il suo mercato, innanzitutto, o avvicinarsi ai potenziali clienti. è il caso della Aci Sugheri di Settimo di Pescantina (Verona), azienda del gruppo portoghese Alvaro Coelho & Irmaos Sa (Aci), che nel 2001 è entrata nella quota societaria di una azienda locale rilevandone poi l'intero pacchetto e bypassando così la burocrazia che avrebbe richiesto fondare una realtà ex novo. Tutto bene dunque? Secondo Pedro Almeida, amministratore delegato di Aci Sugheri: "Restano comunque le differenze culturali che sempre vanno considerate nell'investimento in un Paese straniero. Differenze che emergono, ad esempio, riguardo a come si vende, come si gestisce un cliente, ma anche circa la gestione delle eventuali contestazioni". Non a caso burocrazia ed eccessiva complessità del sistema giudiziario figurano tra le criticità nella valutazione del “rischio regione”. Nel confronto con altre aree europee, però, il Nord-Est vince quanto a eccellenza produttiva e lo dimostrano le strategie di imprese che hanno costruito qui sistemi di produzione e sviluppo tecnologico d'avanguardia. è nel Padovano, area leader per metalmeccanica e terziario avanzato, che la Haier, multinazionale cinese del settore elettrodomestici, ha investito 15 milioni per realizzare uno stabilimento conforme ai più moderni criteri produttivi. Obiettivo? Muovere da qui alla conquista del primato europeo nel segmento “bianco” e “bruno”. "Dalla sede produttiva di Campodoro – precisa Gianluca Di Pietro, market director Italia di Haier esce, tra l'altro, il 3D Fridge appena premiato con un design award europeo ". In pratica gli investitori stranieri non sono attirati solo da benefit per le imprese, fiscali o contributivi che siano, ma valutano tutte le condizioni offerte da un territorio compresa la possibilità di importare e mettere a punto buone prassi. è successo con la Man Turbo–De Pretto di Montecchio Maggiore (230 dipendenti). "Abbiamo investito in un'azienda con una forte “radice” locale – spiega il direttore generale Domenico Mollo – sviluppando poi lastrategia sugli asset fondamentali. Ha premiato il concentrarci sul core business tagliando, o mandando in outsourcing, tutto ciò che non era funzionale. Una scelta di flessibilità-agilità che consente oggi di affrontare picchi di lavoro in sinergia con una rete di piccole aziende". La scelta di Man Turbo è comune a molti investitori esteri. Chi compra un'azienda veneta lo fa per entrare nel segmento in cui opera: a volte conservandone il marchio, come alla Lowara (Gruppo Itt) di Montecchio Maggiore, altre volte assorbendone l'attività come alla Komatsu di Este. Ma c'è anche un altro lato della medaglia. In Veneto i capitali stranieri arrivano, ma non sempre finiscono per restare a dispetto di risultati economici comunque positivi. C'è chi, dopo aver colto le opportunità di un territorio, vende le partecipazioni e se ne va. Ad Adria, ad esempio, la giapponese Ajinomoto ha fermato l'attività del suo stabilimento (80 dipendenti, un fatturato medio annuo di 40 milioni). La concorrenza cinese ha reso la produzione non più remunerativa in Polesine. NODI IRRISOLTI Nella valutazione complessiva del territorio pesano la burocrazia e l'eccessiva complessità del sistema giudiziario.

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In Sicilia infrastrutture ancora prioritarie (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sud sezione: ISTITUZIONI data: 2008-03-26 - pag: 11 autore: Verso il voto. Dote di 20 miliardi per i prossimi sette anni In Sicilia infrastrutture ancora prioritarie Orazio Vecchio PALERMO Nella regione con un indice di dotazione infrastrutturale di strade e autostrade tra i più bassi d'Italia, e nell'area in cui la rete viaria è più carente, è già un successo di inaugurare 14 chilometri di autostrada progettati oltre 30 anni fa: quelli della Siracusa- Gela che da qualche giorno collegano Cassibile a Noto (pur con il limite di 80 all'ora). Un tratto che rappresenta appena il 10% dell'intera opera ed è costato circa 200 milioni. Entro aprile, assicurano dal Consorzio autostrade siciliane, si arriverà fino a Rosolini. Ma appunto questa è la sfida delle infrastrutture per la Sicilia: non una questione di fondi, ma di tempi. La nuova programmazione del Por 2007-2013 mette a disposizione dell'Isola un'enorme quantità di risorse, che però dovranno essere utilizzate in tempi brevi. I fondi destinati a vario titolo alle infrastrutture ammontano a circa 20 miliardi, 13 miliardi se si considerano solo i fondi Fas e Fesr. "Paradossalmente – afferma Giovanni Tesoriere, docente di Strade, ferrovie e aeroporti all'Università di Enna e membro del Nucleo valutazione e verifica investimenti pubblici in Sicilia – abbiamo troppi soldi da spendere in un periodo troppo limitato. Ciò avrebbe imposto una progettualità sul sistema Sicilia in fase di avanzata definizione, ma in effetti appare ancora lacunosa: troppo pochi progetti sono immediatamente eseguibili. Il tema della progettualità è legato ai tempi per le approvazioni da parte dei diversi organismi che per legge devono dare il proprio parere. Ed è qui soprattutto che si trovano i colli di bottiglia. Il prossimo governo potrebbe predisporre una norma di legge che dia tempi certi alle amministrazioni per esprimere il proprio parere. Abbiamo bisogno che la politica e la burocrazia facciano la propria parte: la politica dovrà mettere realmente mano, con sistemi chiari, sulla burocrazia,perché questa siain grado di reggere il carico di lavoro che l'attende ". L'Isola si trova a dovere ancora sviluppare i trasporti urbani nelle grandi aree metropolitane di Palermo ( dove si lavora al "passante" da 750 milioni) e Catania (dove si lavora all'ipotesi di un mega-appalto in concessione da un miliardo per realizzare metropolitana e linea extra- urbana); completare grandi assi come la Agrigento-Caltanissetta, la Agrigento-Palermo (che richiedono rispettivamente 660 e 960 milioni), l'autostrada Siracusa-Catania (dove sonostati spesi 500 milioni dei circa 800 previsti e l'avanzamento dei lavori è al 70%), oltre alla Ragusa- Catania (1,2 miliardi) e alla Nord- Sud (750 milioni); velocizzare la linea ferroviaria Messina- Palermo (costo 4 miliardi). E sviluppare il porto di Augusta. A breve, intanto, dovrebbe ripartire il piano degli interporti. "L'Accordo di programma quadro dovrebbe essere firmato nei prossimi giorni – spiega il presidente della Società interporti siciliani, Rodolfo De Dominicis – e ci permetterà di avere le risorse per realizzare gli interporti, ovvero 80 milioni per Catania e 15 per Termini Imerese. La Regione ci ha anche garantito che nel Pon 2007-2013 sono stati appostati anche gli ulteriori 19 milioni per completare l'interporto di Catania, mentre i 63 milioni necessari per Termini Imerese sono stati programmati sul Por 2007-2013". GLI INTERPORTI Giovanni Tesoriere Nei prossimi giorni la firma dell'accordo di programma per gli interventi sul sistema della logistica Rodolfo De Dominicis L'esperto. AMMINISTRATIVE 2008 Il manager. IMAGOECONOMICA.

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Lo psichiatra sardo in Francia (se la burocrazia lo consente) (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Lettere & Opinioni Pagina 321 Per lavorare oltralpe occorre un attestato del ministero della Salute Lo psichiatra sardo in Francia (se la burocrazia lo consente) Per lavorare oltralpe occorre un attestato del ministero della Salute --> Finalmente una buona notizia: mio figlio ha trovato lavoro in Francia e dovrebbe iniziare da maggio prossimo. Ho usato il condizionale "dovrebbe" perché, a quanto pare, la sua laurea in Medicina e la specializzazione in Psichiatria devono essere presentate con una certificazione del Ministero della Salute attestante la rispondenza dei titoli alle norme comunitarie. Fin qui, forse, nulla da ridire. Ma sembra che per ottenere questo attestato occorra attendere dai sei mesi in su e che, per questo solo fatto, più di uno abbia perso il posto! È possibile? Certo che lo è! Si provi a telefonare al Ministero, a qualsiasi numero, e vedere l'effetto che fa. Vorrei che qualcuno, chiunque conosca come vanno le cose in questo strano paese, mi rispondesse e mi rassicurasse: stia tranquillo, vedrà che suo figlio potrà iniziare a lavorare e non ci saranno intoppi di nessun genere. BENITO LAI - FLUMINI DI QUARTU Prima di tutto, grazie della buona notizia. Non stupisce che un medico formato in Sardegna trovi lavoro all'estero, sta capitando in molti settori. In Sardegna abbiamo la nostra particolare fuga dei cervelli - non solo in campo sanitario - che contribuisce a quella nazionale. È figlia del nepotismo, dei concorsi truccati, dei tagli alla spesa pubblica che impediscono il turn-over negli ospedali, nelle università, negli enti pubblici e persino nella scuola. Ma anche della arretratezza economica: se non crescono le imprese, chi investe nel futuro, chi crea i posti di lavoro? Questo suo figlio precariamente occupato, di cui ci racconta le vicissitudini, rappresenta tanti uomini e donne sardi: laureati, specializzati, spesso già ricchi di esperienza. Consapevoli delle proprie capacità e costretti a spenderle altrove. Per quanto riguarda l'attestato del Ministero, non solo non mi sento di rassicurarla, ma consiglierei caldamente a suo figlio di volare a Roma e assicurarsi personalmente che la sua pratica giunga nell'ufficio giusto e sia esaminata per tempo. Immagino che non è quello che avrebbe voluto sentirsi dire, ma chi può fidarsi della burocrazia in Italia? Naturalmente, se qualche lettore ha già fatto questa stessa trafila, o comunque sa come ci si deve muovere in questi casi, è pregato di farsi avanti. DANIELA PINNA.

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Spot di blasoni durante i premi a scuola (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Udine Spot di Blasoni durante i premi a scuola Due suoi fedelissimi distribuiscono agli studenti dello Stringher materiale propagandistico VERSO LE ELEZIONI L'iniziativa era programmata da tempo No comment da parte dell'istituto L'occasione fornita dalla consegna dei riconoscimenti a tre ragazzi meritevoli di DOMENICO PECILE Un premio che pare confezionato ad hoc con un candidato alle regionali, l'azzurro Massimo Blasoni, nelle vesti di protagonista "Babbo Natale" che dispensa riconoscimenti e già che c'è anche "santini" e una dirigente scolastica "distratta", dimentica cioè che in piena campagna elettorale bene sarebbe rinviare certi appuntamenti. Sono questi gli ingredienti della mattinata svoltasi ieri all'istituto Stringher, che aveva promosso tre premi ad altrettanti studenti meritevoli. Dunque: mattinata con premio all'Istituto Stringher di Udine. L'iniziativa era stata promossa dallo stesso istituto, grazie all'interessamento della dirigente scolastica dello stringher, Enrica Mazzucchin, che nel corso dello Stringher day del 24 novembre scorso avava preso accordi con Massimo Blasoni, presidente di Sereni orizzonti e consigliere regionale di Forza Italia, per istituire un premio per gli studenti più meritevoli della scuola sia sotto il profilo del rendimento scolastico, sia per quanto concerne la loro sensibilità solidaristica. I più meritevoli sono risultati Jari Boezio (commerciale), Loris Pravisani (Turistico) e Andrea Zilli (ristorazione). I tre si sono distinti per aver messo a disposizione della scuola gli introiti derivanti dai loro stage. Il premio è consistito in un assegno di studio. Insomma, un'occasione più che ghiotta per Blasoni per rammentare ai presenti la sua fulgida carriera di imprenditore. Blasoni, tuttavia, è stato molto attento a non scivolare nell'autopromozione politica. Blasoni, dunque, dopo aver ripercorso le tappe della sua carriera da imprenditore, si è soffermato sul suo impegno politico a favore dei giovani nella veste di consigliere regionale pur essendo un componente della minoranza. Poi ha raccontato ai presenti l'episodio di cinque ragazze che si erano presentate da lui per aprile un asilo nido privato. Lui, nella circostanza, aveva sottolineato che si trattava di un'ottima iniziativa visto che garantiva lavoro alle ragazze interessate e nel contempo avrebbe offerto risposte concrete ai bisogni di diverse famiglie della città. Insomma, un progetto meritevole che tuttavia si scontrava con le pastoie burocratiche - ha spiegato - che mette troppi bastoni tra le ruote di chi avrebbe entusiasmo da vendere. Morale della storia: le cinque ragazze avevano rinunciato al loro progetto, incapaci di superare i troppi ostacoli della burocrazia. Blasoni ha per questo ribadito il suo impegno a favore di tutte le iniziative giovanili e di quanti bussano alle banche per ottenre un mutuo. Blasoni ha detto che la Regione potrebbe fare da cofideussore per l'accesso al credito. Per lui molti applausi, mentre due suoi fedelissimi distribuivano "santini" e altra proppaganda elettorale. Missione compiuta. (Ha collaborato Michela Zanutto).

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IL TELECOMIZIO ELETTORALE (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2008-03-28 num: - pag: 1 autore: di ALBERTO RONCHEY categoria: REDAZIONALE POLEMICHE E PROGRAMMI IL TELECOMIZIO ELETTORALE O gni giorno, su tutte le reti televisive, i capipartito hanno affrontato la campagna elettorale con argomenti non meno polemici che generici. Schermaglie di schieramento e di propaganda inevitabili, s'intende, ma deboli nella divulgazione di fatti e cifre sufficienti a chiarire per gli elettori le condizioni nazionali. Anche se, nei programmi dei maggiori partiti, si leggono tante ipotesi e congetture. Scarsi ragguagli sul modo di fronteggiare il debito pubblico, 104% del prodotto lordo, lievemente diminuito rispetto a un anno fa, ma tuttora massimo in Europa e gravoso per l'intera economia. è da riconoscere che, negli ultimi tempi, si è contrastata con più efficienza l'evasione fiscale. Certo non basta, poiché fra l'altro si vuole attenuare la tassazione sui redditi minori, benché in misura non ancora quantificata. Ma come ridurre la spesa corrente statale, base del dissesto? Altra questione. Il declinante sviluppo del prodotto lordo, quest'anno fino allo 0,6%, viene attribuito pressoché solo all'avversa congiuntura internazionale. Ma dalla nascita dell'euro in poi lo sviluppo italiano è stato sempre inferiore alla media europea, secondo alcune statistiche dell'1,2% l'anno. Dunque non è solo in questione la congiuntura internazionale. I governi degli ultimi anni dovrebbero concedere qualche spiegazione. Sarebbero anche da ricordare le sofferenze del commercio con l'estero, a causa d'una esportazione di scarso valore tecnologico aggiunto. E in materia energetica, persistono i diversi giudizi o pregiudizi su ogni progetto per il nucleare, dunque reticenze o silenzi nei telecomizi. è sempre arretrata poi la dotazione delle infrastrutture italiane, anzitutto la rete ferroviaria. Che fare, quando e dove? Anche se urgono tanti problemi, è stata riproposta la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Proprio adesso, con questa finanza pubblica oltreché nell'incombere di mafia e 'ndrangheta? Mentre continuano a suscitare costernazione opere autostradali come la Salerno-Reggio Calabria e la Siracusa-Gela? Non è tutto. Una tenace indulgenza o negligenza politica elude ancora la questione della dominante illegalità sul territorio, come quella dei troppi blocchi stradali, ferroviari e aeroportuali. Si tratta di violazioni della legge per qualsiasi rivendicazione, protesta o pretesto. Ne derivano incalcolabili danni, per l'economia e la società civile. Anche simili costumi, locali o corporativi, si cronicizzano fra le altre cause del dissesto. Quante volte abbiamo sollevato la questione? Ma il giustificazionismo sociologico non concede risposte. A lassismi e permissivismi si può anche imputare quella condizione della scuola che tanti lamentano. Eppure, prevalgono le divagazioni. Teorico e propagatore della pedagogia permissiva fu nel 1946 il celebre Benjamin Spock, scomparso nel 1998 dopo aver ammesso che la sua dottrina era sbagliata. Ma quella dottrina è ancora impressa nell'immaginario delle burocrazie ministeriali, forse perché appare spregiudicata e ideologicamente generosa. In Italia, dopo tante riforme della scuola millantatorie o arbitrarie, il ministero dell'Istruzione dovrebbe almeno riabilitare poche parole a lungo dimenticate o ripudiate: "In piedi, prego, quando entra l'insegnante ".

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Da operaio forestale a produttore di gueffus e carasau (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Provincia di Cagliari Pagina 1047 Esterzili. Antonio Spano Da operaio forestale a produttore di gueffus e carasau Esterzili.. Antonio Spano --> Prima faceva la fila per un posto da operaio forestale. E la busta paga più o meno sicura sei mesi all'anno. Poi il grande salto: inventarsi un' attività da imprenditore a tutto tondo. Non solo produrre pane e dolci sardi ma arrivare a venderli direttamente nell'isola e, soprattutto nel Nord Italia. Una scommessa in parte vinta quella di Antonio Spano, 41 anni di Esterzili, che ha già i numeri di un piccolo trionfo: una produzione di cinque quintali tra pane carasau, guttiau, amaretti, papassinas, gueffus dal cuore della Barbagia partono verso negozi e ristoranti del nord d'Italia. Un fatturato più che incoraggiante ma soprattutto cinque operai con tanto di busta e assicurazioni pensionistiche garantite. L'ha chiamata "Sapori di Barbagia" la sua piccola impresa artigiana dolciaria aperta nella zona industriale e destinata a crescere sempre più. Prima di decidersi a fare il grande passo la sua vita era simile a quella di tanti giovani del suo paese con poche prospettive: emigrare o aspettare il proprio turno per poter lavorare almeno sei mesi all'anno nei cantieri forestali. "Non si può vivere con uno stipendio che arriva ogni sei mesi - racconta Antonio Spano - a tutti i costi dovevo inventarmi qualcosa, per spezzare quella catena che pian piano porta allo spopolamento dei nostri territori". Una produzione dunque di eccellenza che nelle tavole dei consumatori e nei mercati sono sempre più ricercati. Le difficoltà maggiori prima di mettere in piedi l'attività? " Mettersi in regola con tutte le norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta - spiega Spano - ma questo non mi ha scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo risultato è un segnale forte in una piazza come quella della Barbagia di Seulo, dove l'occupazione è ancora una piaga quasi inestirpabile e la media degli assunti nelle imprese artigiane non supera l'1,4 di addetti. " E anche sul piano regionale la sua realtà è da primato perché la media delle piccole aziende isolane non arriva a due unità effettive di dipendenti", sottolinea Roberto Spano, responsabile territoriale Confartigianato". Nel Sarcidano Barbagia di Seulo sono 600 le imprese iscritte alla Camera di Commercio. " La dimensione ridotta delle attività è un ostacolo alla competitività, pur parlando di eccellenze", aggiunge Roberto Spano. Antonio Spano deve la nascita della sua azienda al fatto di essere arrivato giusto in tempo il 24 settembre del 2004 per presentare la richiesta di finanziamenti con la legge '51. MARIA GRAZIA MARILOTTI.

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Da operaio forestale a produttore di gueffus e carasau (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Provincia di Cagliari Pagina 1073 Esterzili. Antonio Spano Da operaio forestale a produttore di gueffus e carasau Esterzili.. Antonio Spano --> Prima faceva la fila per un posto da operaio forestale. E la busta paga più o meno sicura sei mesi all'anno. Poi il grande salto: inventarsi un' attività da imprenditore a tutto tondo. Non solo produrre pane e dolci sardi ma arrivare a venderli direttamente nell'isola e, soprattutto nel Nord Italia. Una scommessa in parte vinta quella di Antonio Spano, 41 anni di Esterzili, che ha già i numeri di un piccolo trionfo: una produzione di cinque quintali tra pane carasau, guttiau, amaretti, papassinas, gueffus dal cuore della Barbagia partono verso negozi e ristoranti del nord d'Italia. Un fatturato più che incoraggiante ma soprattutto cinque operai con tanto di busta e assicurazioni pensionistiche garantite. L'ha chiamata "Sapori di Barbagia" la sua piccola impresa artigiana dolciaria aperta nella zona industriale e destinata a crescere sempre più. Prima di decidersi a fare il grande passo la sua vita era simile a quella di tanti giovani del suo paese con poche prospettive: emigrare o aspettare il proprio turno per poter lavorare almeno sei mesi all'anno nei cantieri forestali. "Non si può vivere con uno stipendio che arriva ogni sei mesi - racconta Antonio Spano - a tutti i costi dovevo inventarmi qualcosa, per spezzare quella catena che pian piano porta allo spopolamento dei nostri territori". Una produzione dunque di eccellenza che nelle tavole dei consumatori e nei mercati sono sempre più ricercati. Le difficoltà maggiori prima di mettere in piedi l'attività? " Mettersi in regola con tutte le norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta - spiega Spano - ma questo non mi ha scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo risultato è un segnale forte in una piazza come quella della Barbagia di Seulo, dove l'occupazione è ancora una piaga quasi inestirpabile e la media degli assunti nelle imprese artigiane non supera l'1,4 di addetti. " E anche sul piano regionale la sua realtà è da primato perché la media delle piccole aziende isolane non arriva a due unità effettive di dipendenti", sottolinea Roberto Spano, responsabile territoriale Confartigianato". Nel Sarcidano Barbagia di Seulo sono 600 le imprese iscritte alla Camera di Commercio. " La dimensione ridotta delle attività è un ostacolo alla competitività, pur parlando di eccellenze", aggiunge Roberto Spano. Antonio Spano deve la nascita della sua azienda al fatto di essere arrivato giusto in tempo il 24 settembre del 2004 per presentare la richiesta di finanziamenti con la legge '51. MARIA GRAZIA MARILOTTI.

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Santini: <La famiglia al centro Semplificare il caos delle leggi> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Popolo della libertà Santini: "La famiglia al centro Semplificare il caos delle leggi" TRENTO - Giacomo Santini è l'uomo da battere. Torna per la seconda volta nel collegio che lo ha eletto senatore nel 2006. Famiglia e impresa sono tra le sue linee guida. "Il governo Prodi - sostiene - ha parificato imprenditori ed evasori, ma in Italia ad andare piano è la politica, ha ragione Delladio. La burocrazia va semplificata, ma vanno anche eliminate tutte le leggi inutili. Il caos va ridotto in pochi testi unificati, un po' come si è già fatto i Europa". Ed è sempre all'Europa che guarda Santini quando confronta, come fatto da Giovannini, Italia e Irlanda. "Fino a cinque anni fa l'Irlanda era considerata in ritardo di sviluppo, ma ha utilizzato bene le risorse europee puntando su agricoltura e formazione. L'Italia no. Se vogliamo che la nostra formazione sia all'altezza per evitare la precarietà bisogna sapere usare gli strumenti che l'Europa ci offre. Quando un ragazzo ha maturato, magari all'estero, una vera specializzazione, tornare e trovare lavoro è più semplice". Venendo chi nel mondo del lavoro c'è già e fatica ad arrivare alla fine del mese, Santini sostiene che "la famiglia diventerà il perno di tutte le misure economiche del governo. Bisogna aumentare gli stipendi, alleggerire la pressione fiscale e fare in modo che il rapporto tra imposte locali e nazionali sia più chiaro. Non si può togliere da una parte e aggiungere dall'altra, le famiglie pagano comunque". Scettico, invece, sulla possibilità di agire sui prezzi. Quanto alla cultura Santini parla di un "Trentino coloniale, dove grazie ai soldi della Provincia si fanno venire i grandi nomi che poi non lasciano niente. Serve, invece, allacciare rapporti veri e duraturi con i territori circostanti, Veneto e Lombardia per cominciare, per produrre davvero progetti importanti". Da ultimo il senatore si lamenta di una mancanza. "Nessuno mi ha chiesto qualcosa sui temi etici come l'aborto. Mi dispiace, sono importanti". Giacomo Santini Senatore di Forza Italia, cerca la riconferma nello stesso collegio del 2006 (Rensi).

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Muraro: <Meno burocrazia Sì al federalismo fiscale> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Insieme per le autonomie e Svp Muraro: "Meno burocrazia Sì al federalismo fiscale" TRENTO - In un incontro sportivo, lui sarebbe lo sfidante. Sergio Muraro parte svantaggiato rispetto a Giacomo Santini, ma punta a scalzarlo. "Ho già fatto 2.500 chilometri in pochi giorni. Voglio passare almeno due volte per ognuno dei 67 Comuni". Muraro insiste soprattutto sui temi classici dell'autonomismo e punta dritto al federalismo fiscale. "L'Italia - dice - ha bisogno di approdare ad un federalismo compiuto, anche per risolvere problemi molto semplici e concreti come quello del carrello della spesa o delle buste paga. Dagli Usa la recessione arriverà a breve anche in Europa e per affrontarla è necessario che ogni territorio sia libero di modulare una diversa pressione fiscale in base alle proprie esigenze. Bisogna poter controllare direttamente la capacità economica non solo delle famiglie, ma anche di artigiani e imprese in modo da poter alleggerire il peso delle tasse là dove serve. Io darei anche i due decimi del bilancio provinciale a Roma per la solidarietà nazionale, in cambio della libertà di agire come credo in Trentino". Quanto ai problemi degli imprenditori, Muraro crede nella necessità di "intervenire pesantemente nella burocrazia. Il pubblico - dice - impiega quattro volte il tempo di un privato per realizzare qualcosa. Se non ci adegueremo, ci troveremo spiazzati e l'economia ne risentirà". Rimanendo in campo economico, Muraro sostiene che "la precarietà è un male del nostro tempo. Non ci deve scandalizzare. Piuttosto bisogna fare in modo che tra un lavoro e l'altro le persone non siano lasciate sole ma sostenute". Quanto ai neolaureati, Muraro ritiene che "siano ormai necessari master di specializzazione per poter essere competitivi sul mercato del lavoro". Per la cultura in genere, l'autonomista ripete che "tutte le risorse per la cultura sono ben spese" e cita le legge Salvaterra: "Ha già fatto molto". Sergio Muraro Consigliere provinciale del Patt, è candidato con Insieme per le autonomie (Rensi).

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Le associazioni dei malati: <Maggiore cura dalla politica> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE L'incontro Le associazioni dei malati: "Maggiore cura dalla politica" TRENTO - Se il mondo del volontariato sociale e sanitario trentino gode di buona salute (secondo le periodiche classifiche), ciò non significa che sia privo di criticità e ieri, l'incontro organizzato da Adriano Cavosi, dei giovani diabetici per presentare il candidato senatore del Pd Mauro Betta, è stata anche l'occasione per farle emergere. è stato Mario Nicoletti, direttore dell'associazione di malati di sclerosi multipla a denunciare: "Eccesso di burocrazia, fondi inadeguati rispetto alle necessità, la difficoltà di interloquire con due assessorati distinti e spesso contradditori" mentre Mario Cristofolini, presente in qualità di presidente del Csv, centro servizi volontariato, ha sottolineato come un problema "la troppa indipendenza dell'azienda sanitaria rispetto all'assessorato di riferimento e la necessità di facilitare l'iscrizione agli albi alle associazioni". "La burocrazia ci paralizza, se dovessi fare una richiesta alla politica, anche locale, domanderei la semplificazione, è giusto scrivere le norme non lo è complicarle, in questo avere due assessorati di riferimento non ci aiuta, perché parcellizza le risorse e porta a risposte confuse quando non addirittura conflittuali" ha spiegato Nicoletti. Ieri, per le esigenze dettate dalla campagna elettorale, Betta, ha avuto dieci incontri con le categorie, tra cui quello al centro civico San Giuseppe, Santa Chiara, con alcune associazioni del volontariato sociale, a cui ha preso parte anche il sindaco Alberto Pacher, il coordinatore della Margherita Italo Gilmozzi, il presidente della circoscrizione Lorenzo Eccher. "Il problema dell'eccesso di burocrazia è endemico - ha sottolineato Betta - ma la legge sul welfare approvata recentemente è un passo avanti. Per quanto riguarda azienda sanitaria ed assessorato di riferimento concordo, l'assessorato deve riprendere i fili dell'azienda". Sindaco e candidato hanno spiegato il perché della rinnovata alleanza provinciale tra centro sinistra e mondo autonomista e l'importanza di avere un simbolo locale : "Un'alleanza che esprime l'anima del Trentino" l'ha presentata così Pacher. Ma si è parlato anche di terzo statuto dell'autonomia al breve incontro elettorale. "Nelle vallate si registra una forte disaffezione nei confronti della politica e dell'operato dei Comuni mentre in città l'alleanza tra cittadini e Comuni è più forte" ha commentato Betta a chiusura dell'incontro, annunciando che entro il 13 aprile avrà girato tutti e novantasei i collegi di riferimento. Ma. Bo.

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Bertolini: <Prima gli italiani Nella scuola torni il merito> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE La Destra Bertolini: "Prima gli italiani Nella scuola torni il merito" TRENTO - "Sicurezza e lotta alla microcriminalità, ospitalità solo agli stranieri che accettano le nostre regole, controllo delle predicazioni nelle moschee". Queste, secondo Vittorio Bertolini, sono tra le principali priorità della Destra. Non solo, però. "Il problema della spesa- dice - lo vivo anch'io. Abbiamo cominciato con il cambio balordo dell'euro e continuato con le speculazioni, quelle delle banche e non solo. Bisogna aumentare gli stipendi e far partire un federalismo fiscale serio. Due sole tasse, una locale e una di solidarietà per il resto del Paese". Fedele alla linea sociale del partito di Storace, Bertolini non si sottrae ai temi del lavoro. "Non si può - dice - vivere per lavorare. Un'impostazione del genere crea sfruttamento e comprensibile malcontento. Oltre all'aumento dei salari, bisogna agire sulla detassazione degli straordinari e magari anche sulla detassazione del lavoro femminile. Poi per noi il principio della precedenza agli italiani è inderogabile. Prima gli italiani, poi i comunitari, quindi gli extracomunitari. Certo- aggiunge - anche gli italiani, soprattutto i giovani, devono ricominciare a svolgere anche i lavori più umili. La gavetta è sacrosanta". E a proposito di giovani e scuola, Bertolini è convinto che la nostra scuola insegni "a chiacchierare più che a fare. Serve reintrodurre nella scuola il principio meritocratico. I giovani hanno ragione a lamentarsi delle difficoltà, ma devono anche smettere di scegliere sempre percorsi facili". Lo snellimento della burocrazia e la maggiore velocità per imprese e cittadini passa per Bertolini "dalla drastica riduzione di enti più o meno inutili, alla semplificazione dell'iter di approvazione delle leggi in parlamento". Quanto alla cultura, nota come ci siano territori "il Primiero ad esempio, che sono esclusi dalla rete. è necessario- prosegue - distribuire le risorse con più oculatezza. Non si può dare tutto ad alcuni enti, come il santa Chiara, o ad alcune manifestazioni come Oriente Occidente". Vittorio Bertolini Docente di storia e filosofia, ha deciso di aderire alla Destra di Storace.

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Dossier Apa a Berlusconi <Meno tasse, più salari> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Pdl Incontro a Roma. Del Tenno: "Aiuti alle Pmi" Dossier Apa a Berlusconi "Meno tasse, più salari" BOLZANO - Dopo il candidato del centrosinistra Walter Veltroni, ieri anche Silvio Berlusconi ha ricevuto l'elenco di richieste delle piccole e medie imprese altoatesine. Il direttore dell'Apa Hanspeter Munter e il presidente Herbert Fritz hanno consegnato al Cavaliere il catalogo di richieste in occasione di un incontro a Roma, nella sede della Confartigianato. "Abbiamo chieste per una politica economica che non si basi su aumenti fiscali, come è avvenuto finora, ma che alleggerisca la pressione fiscale sulle piccole e medie imprese, i dipendenti e le famiglie e ne rafforzi il potere di investimento e d'acquisto ". Altre richieste dei vertici Apa po riguardano lo snellimento della burocrazia e una migliore applicabilità delle norme di sicurezza. All'incontro c'era anche Maurizio Del Tenno, presidente giovani imprenditori di Confartigianato e candidato Pdl alla Camera in Trentino Alto Adige: "La presenza di Berlusconi è stata un segno importante di vicinanza e di comprensione verso il mondo dell'artigianato, da sempre fondamentale pilastro per la stabilità economica ". Per quello che riguarda la presenza di Berlusconi in regione, Del Tenno avverte: "I giorni sono pochissimi e gli impegni tantissimi. Berlusconi, però, non dimentica che qui la campagna elettorale non finisce il 13 e 14 aprile, ma proseguirà fino in autunno per le provinciali".

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SPALLE ROBUSTE PER IL FUTURO (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - TRENTO - sezione: PRIMA - data: 2008-03-28 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE SVILUPPO ECONOMICO SPALLE ROBUSTE PER IL FUTURO di GIOVANNI STRAFFELINI C olpiscono non poco i deludenti risultati sul livello di produttività dell'economia trentina - cresciuta solo dello 0,33% negli ultimi cinque anni - illustrati recentemente dal professor Zaninotto della Facoltà di Economia; soprattutto se considerati in relazione all'elevato sostegno pubblico riservato allo sviluppo industriale locale, e alla presenza - nella nostra provincia - di notevoli potenzialità di crescita e innovazione. I Paesi che nel mondo hanno mostrato negli ultimi anni le migliori performance di competitività e crescita economica sono quelli del Nord Europa e molti stati dell'Estremo Oriente. Numerosi studi, comprese le analisi dell'Ocse e di Eurobarometro, attribuiscono tali risultati alla presenza di un elevato "potenziale umano" orientato all'innovazione tecnologica e all'apertura verso i nuovi mercati. Sulla base degli stessi indicatori (che comprendono il livello medio delle conoscenze scientifiche, l'interesse verso la tecnologia, l'abilità scolastica, la presenza di validi centri di studio e ricerca), anche il Trentino dovrebbe mostrare eccellenti prestazioni economiche, sicuramente superiori a quelle illustrate dal professor Zaninotto. Appare quindi evidente che nella nostra provincia non riusciamo a sfruttare al meglio le potenzialità esistenti, ed è pertanto necessario aggiornare, almeno in parte, l'attuale modello di sviluppo per far emergere le potenzialità inespresse. Cominciando - a mio avviso - da un riesame del modo con cui sono impiegate le risorse economiche del finanziamento pubblico. Molti dei sostegni finora erogati hanno avuto come principale conseguenza l'accelerazione di investimenti che le imprese avrebbero comunque fatto. Questo non basta più: è urgente puntare con crescente decisione su attività veramente innovative e sulla nuova imprenditoria, evitando - in particolare - di frenare il ricambio tecnologico e l'ingresso di nuovi attori imprenditoriali. è poi necessario creare le migliori condizioni affinché le nuove attività imprenditoriali possano agevolmente nascere ed esprimersi; è fondamentale, ad esempio, allentare ulteriormente i vincoli della burocrazia. Nelle classifiche Ocse sugli Stati dove è più facile fare impresa occupiamo - stavolta - le ultime posizioni: da noi servono ancora troppo tempo e troppi passaggi burocratici per creare una nuova attività (industriale, commerciale o artigianale) e, secondo l'Ocse, questo è probabilmente il principale ostacolo allo sviluppo della nostra competitività. Dopo aver investito molti sforzi nella creazione dei migliori presupposti alla crescita (realizzando un sistema scolastico e universitario di buon livello, un'ottima attività di ricerca e una diffusa consapevolezza scientifico-tecnologica) non riusciamo ancora a esprimere completamente le nostre potenzialità; serve quindi un ultimo sforzo - forse quello più difficile e per molti aspetti delicato - per incanalare al meglio le risorse, così da affrontare con spalle più robuste le sfide economiche del futuro.

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Neo convertito di guerra, il papa deve prendere le distanze (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Aver accolto Magdi Allam nella chiesa non significa sposarne tutte le posizioni". Nota ufficiale per limitare il rischio di una nuova Ratisbona Neo convertito di guerra, il papa deve prendere le distanze Roma La polemica sul battesimo di Magdi Cristiano Allam si chiude con una nota ufficiale della Santa sede. Il Vaticano prende in qualche modo le distanze dalle idee e dalle affermazioni bellicose del neoconvertito e cerca così di spegnere i fuochi che, proprio nella settimana pasquale - quella della pace e della gioia, tutta dedicata alla resurrezione - l'avevano di nuovo trascinato nella brace delle offensive, degli editoriali, delle dichiarazioni sdegnate di intellettuali e gruppi musulmani e non. Una vera e propria graticola dove papa Ratzinger si è ritrovato per l'ennesima volta considerando gli episodi che, nel pur breve tempo di pontificato, lo hanno visto protagonista assoluto. Da Ratisbona fino alla mancata lezione alla Sapienza. Ora i tuoni e fulmini piovuti sul Cupolone dopo il battesimo offerto in pompa magna al vicedirettore del Corriere della Sera, il giornalista egiziano che da anni ormai attacca l'islam moderato e radicale, europeo e arabo. Allam è convinto, lo ha ribadito mille volte, che l'islam sia "fisiologicamente violento e storicamente conflittuale" dunque sia una religione da aborrire. Proprio da queste idee oggi la Santa sede si vede costretta a prendere le distanze, specificando, in una nota del portavoce padre Federico Lombardi, che "accogliere nella chiesa un nuovo credente non significa evidentemente sposarne tutte le posizioni". "Magdi Allam - ha aggiunto - ha il diritto ad esprimere le proprie idee, che rimangono idee personali, senza evidentemente diventare in alcun modo espressione ufficiale delle posizioni del papa o della Santa sede". I distinguo sono necessari anche nel considerare da un lato l'atto privato della scelta personale di conversione, dall'altro la solenne messa pasquale che per la chiesa è il centro di tutto l'anno liturgico: "La liturgia della veglia pasquale - ha detto Lombardi - è stata celebrata come ogni anno, e la simbologia della luce e dell'oscurità ne fa parte da sempre: certo è una liturgia solenne e la celebrazione in san Pietro da parte del papa è una occasione molto particolare. Ma accusarla di 'manicheismo' manifesta piuttosto una non comprensione della liturgia cattolica che una critica pertinente al discorso di Benedetto XVI". Luce e tenebre; acqua come luogo di morte da cui rinascere a nuova vita; vesti bianche, incenso e canti; banchetto con pane e vino: la chiesa ama utilizzare nella veglia di pasqua, sorgente stessa della fede cristiana, tutto il suo vasto repertorio di simboli della sua secolare tradizione. Sta di fatto che proprio in tale solenne cornice si è inserito - certo con il compiaciuto benestare vaticano - il rito del battesimo di Allam, che ha assunto così un rilievo internazionale. Una celebrazione "in tono minore", o in un altro momento, non avrebbe forse impedito lo scoppio di polemiche che faticosamente (visti anche gli interventi dell'Osservatore Romano) si è cercato di disinnescare? La lezione di Ratisbona non ha insegnato a trattare con ben altra delicatezza i rapporti con il mondo islamico, che pure nei mesi scorsi il Vaticano ha cercato di ricucire (vedasi la Lettera dei 138 intellettuali)? Sono domande che Oltretevere restano oggi lettera morta, perse fra i meandri di una burocrazia soffocante che spesso perde di vista l'essenziale. Mi. de. Ci.

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GAVOI (Nuoro) - Il corpo rinchiuso per cinque lunghissime ore nel bagagliaio di una Punto: questo &# (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di UMBERTO AIME GAVOI (Nuoro) - Il corpo rinchiuso per cinque lunghissime ore nel bagagliaio di una Punto: questo è il giallo, e questa è la domanda che quel mistero inspiegabile scatena: l'ostaggio poteva essere salvato se qualcuno avesse aperto prima il portellone? Quelle cinque ore sono oggi il grande "buco nero" nelle indagini sul sequestro fallito e l'assassinio consumato di Dina Dore, 36 anni. E' lei la vittima della brutale aggressione di mercoledì pomeriggio in un garage in via Sant'Antioco: doveva essere rapita, l'hanno uccisa con una colpo di chiave inglese alla testa. Era la moglie del dentista Francesco Rocca, famiglia facoltosa e in politica con Alleanza Nazionale. Dina Dore era anche la madre di una bambina che ha otto mesi: mercoledì le è stata strappata dalle braccia, perché era d'impiccio per i banditi, che avevano altro da fare: massacrare un donna. Una donna-ostaggio che ha resistito, lottato, strappato il passamontagna dalla faccia di uno dei due malviventi che le avevano teso l'agguato e forse per questo è stata uccisa: aveva riconosciuto uno della banda. Ma la domanda più inquietante ritorna, rimbomba nella cronaca, assale e devasta: Dina Dore poteva essere salvata? No, purtroppo è morta subito, ha detto ventiquattr'ore dopo il questore di Nuoro, Antonello Pagliei, senza aspettare neanche l'esito dell'autopsia e così allontanare da subito il sospetto che la poveretta potesse essere strappata all'agonia in qualunque minuto di quelle cinque interminabili ore, dove chiunque sia entrato nel garage della morte ha camminato vicino a un'auto-tomba, con il portellone sporco di sangue, senza avere il dubbio che l'ostaggio fosse ancora lì. No, purtroppo nessuno ha avuto quel dubbio: per tutti Dina Dore era stata sequestrata ed era già in cammino forzato verso la prigione scelta dai carcerieri sulle montagne del Nuorese. Una domanda dopo l'altra, senza soste: perché nessuno, parente della vittima o investigatore che fosse, dalle 21.30 di giovedì alle 2.30 del giorno dopo è stato assalito dal sospetto che quell'auto rosso fuoco potesse essere anche un loculo di lamiere, per un corpo con il volto oppresso da una montagna di nastro da pacchi e con le braccia imprigionata da un intreccio di garze e scotch: è possibile? È accaduto, purtroppo su una scena del crimine al chiuso: il garage, sei metri per sei, della palazzina di via Sant'Antioco dove alle 18.30 di mercoledì è stata uccisa la moglie del dentista, dove alle 21.30 il marito della vittima s'è trovato immerso nella scena di un crimine e dove alle 2.30 del giorno dopo è stato scoperto il corpo imbalsamato del mancato ostaggio. Tutto è accaduto in quei sei metri per sei, qui s'è consumato il mistero delle cinque ore e che oggi sembra non avere una spiegazione logica, sostenuto com'è solo da un'infinità di circostanze terribili per non dire assurde. A cominciare dall'arrivo di Francesco Rocca, il dentista, che trova la figlia sul porte-enfant sul pavimento del garage come se fosse stato dimenticata, gli occhiali della moglie buttati in un angolo, le portiere della Punto spalancate e soprattutto quelle agghiaccianti macchie di sangue sulle mattonelle, con una sottile striscia che finisce sotto il portabagagli dell'auto. Un particolare che potrebbe essere sfuggito nella concitazione del momento, nella preoccupazione che nel garage si fosse consumata una tragedia. Le stesse spiegazioni reggono anche per gli altri parenti di Dina Dore: sono stravolti per il dolore e poi non solo loro a dover investigare. Ed ecco il secondo capitolo del giallo: la burocrazia delle indagini. Perché soltanto alle 2.30 di giovedì è stato aperto il portellone della Punto? Una risposta l'ha data il sostituto procuratore della Distrettuale, Danilo Tronci, che coordina l'inchiesta: "Come impone la procedura, il garage dov'è avvenuta l'aggressione è stato congelato come s'era presentato al primo testimone, il marito della vittima e agli investigatori arrivati in neanche dieci minuti dopo l'allarme. In una situazione del genere ogni minima prova era ed è importantissima. Quindi occorreva un sopralluogo accurato. Il cofano, in ogni caso, non è stato aperto perché nessuno ha immaginato che dentro ci fosse alcunché: dall'interno non arrivano lamenti e niente poteva far pensare alla presenza di qualcuno in vita. Purtroppo siamo certi che per Dina Dore sia stato un caso di morte istantanea, anche se aspettiamo la conferma dall'autopsia". Eppure restano molti dubbi. Come la mancanza di quel fiuto investigativo che avrebbe forse permesso alle indagini di non prendere subito la strada del sequestro di persona riuscito, come invece è stato nella testa degli investigatori, pronti a far scattare il piano anti-sequestri nel Nuorese ma non immediati nel tirar su un portabagagli di un'auto a dieci centimetri dalle divise. Chi era nel garage, chi doveva indagare s'è affidato in tutto e per tutto a quello dopo ben cinque ore avrebbero raccolto gli esperti della Scientifica. Nel garage di Gavoi, insomma, mercoledì pomeriggio due banditi, così dice la ricostruzione ufficiale, hanno atteso nel buio Dina Dore e la sua bambina. Lì dentro le sono saltati addosso, uno l'ha presa per le braccia, il secondo ha cercato di imbavagliarla ma è stato travolto dalla reazione di chi voleva difendere la figlia più della sua vita. Così è stato, purtroppo. Dina Dore è stata uccisa, nascosta nel portabagagli della Punto, e la sua piccola abbandonata sul pavimento di un garage dove il vento freddo della morte ha soffiato indisturbato per altre cinque infinite e inspiegabili ore.

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GIANNI BELLETTI (nella foto sotto) candidato alla Provincia de (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

L partito socialista, anche vicepresidente della Circoscrizione 3 di Bonascola, spiega la sua ricetta per il rilancio. "La nostra provincia ha avuto enormi difficoltà dopo la chiusura delle grandi industrie. Occorrono riforme che favoriscano non solo lo sviluppo delle idee di tanti imprenditori locali, soprattutto giovani, ma possano portare da noi anche nuovi investimenti da fuori. Per questo dobbiamo lanciare campagne contro la burocrazia che strozza l'iniziativa sul nascere, rendere appetibile il nostro territorio a chi abbia idee e investimenti da sviluppare". Quali sono i settori su cui si può fondare il rilancio economico? "L'economia globale offre molti settori d'investimento, non bisogna averepaura dell'innovazione e semmai dare battaglia al conservatorismo anche mentale. Le prime due questioni sono quella dell'imprenditoria giovanile e quella del turismo che sono strettamente collegate. Non è un mistero che il gruppo socialista a Palazzo Ducale abbia chiesto alla presidenza forti investimenti proprio sul turismo". E il rilancio nel turismo? "Da noi rispetto ad altre realtà italiane le cose vanno peggio perché il pacchetto di offerte che proponiamo non è competitivo. Occorre chiedersi se la "struttura" economica che fin qui ha gestito le nostre risorse sia ancora attuale o abbia bisogno di un supporto di idee e investimenti, magari esterno, che avvii il rilancio. Credo che gli investimenti che i socialisti hanno chiesto alla Provincia debbano andare proprio in questa direzione: favorire l'afflusso di nuovi protagonisti economici". Con quali ricadute in in termini sociali? "Occorre che ci siano opportunità di lavoro e che si crei occupazione di qualità che guardi anzitutto alla sicurezza e abbia importanti prospettive di sviluppo". - -->.

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Un tracciato informatico unificato tra la Asl e l'Inps per abbattere i tempi di attesa per la d (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Efinizione delle pratiche di invalidità civile, in particolare per quelle dei malati oncologici. E' questa la strada imboccata dall'Inps di Rieti con la collaborazione dell'Asl provinciale nell'ultima riunione del comitato provinciale dell'Istituto nazionale di previdenza sociale. "Il nostro obiettivo - spiega il presidente del comitato Antonio Laurenzi - è quello di ridurre al minimo i tempi di attesa dei cittadini. Questo sia per fornire un servizio migliore, sia per abbattere i costi sociali che derivano da più visite. Per permettere di avviare questo percorso è stata fondamentale la disponibilità del direttore della Asl Bellini". Il direttore generale della Asl ha infatti partecipato all'ultima riunione, dando informazioni su quanto già fatto dalla Asl e rendendosi disponibile ad avviare un percorso comune. In tal senso l'Inps di Rieti, come ha spiegato lo stesso direttore dell'istituto Antonietta La Marca, "ha già fatto molti passi in avanti al punto che si sono ottenute le autorizzazioni necessarie per i tecnici per far dialogare i programmi dell'Istituto con i programmi che la Asl sta approntando. Sicuramente una volta avuto i programmi i tempi di definizione delle pratiche dell'invalidità civile saranno notevolmente ridotti". Una scelta, quella dell'Inps e della Asl, che va incontro anche al crescente aumento delle domande di invalidità e alla necessità di fissare entro 15 giorni la prima visita. "Dopo un attento monitoraggio della situazione reatina - conclude il direttore Bellini - abbiamo sviluppato un "piano di azione" per snellire le pratiche. In primo luogo sono state accorpate le varie commissioni per evitare più visite allo stesso soggetto. Cito, come esempio, le commissioni ad oggi diversificate per l'ottenimento della legge 104 e dello stato di invalidità. Come passaggio successivo stiamo valutando l'ipotesi di evitare, restando nei termini di legge, le revisioni per i malati di determinate patologie irreversibili come Alzheimer, sindrome di down e via di seguito. Ci auguriamo di trovare quanto prima una soluzione che vada a diminuire la burocrazia e serva a migliorare i servizi per i cittadini".

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Il paese senza né capi, né code massacrato dalla Reggiani (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere di Bologna" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere di Bologna - BOLOGNA - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2008-03-28 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Il nuovo spettacolo Da stasera in scena al teatro delle Celebrazioni Il paese senza né capi, né code massacrato dalla Reggiani "Abbiamo inserito una Ferilli in propaganda pro Veltroni" Stando alla lunga lista degli argomenti che Francesca Reggiani e Gabriella Germani affrontano in Né capi, né code, ci sarebbe da mettersi le mani tra i capelli tra carovita, pressione fiscale, sperpero di denaro pubblico, precariato, burocrazia, ambiente, consumismo sfrenato, chirurgia plastica, crisi di rapporti interpersonali, familiari, di coppia e via elencando. Ma la satira, quando è vera, ci ricorda che si può ridere anche di questo. Lo spettacolo, che debutta stasera al teatro delle Celebrazioni per la regia di Valter Lupo (repliche fino al 30, ore 21, domenica ore 17, info 051/6153370-74), "è già eloquente nel titolo", racconta Francesca Reggiani, "e senza tragedie io e Gabriella andiamo a fondo fotografando il momento che vive questo Paese". Lo fanno con le loro armi migliori, attraverso cioè uno show brillante in forma di puzzle, monologhi illuminanti, dialoghi folgoranti e pepati atti unici. "Dopo tanti anni di monologhi in solitudine - continua l'attrice - volevo mischiare le carte e fare qualcosa insieme ad altri. Lo stile di Gabriella mi piace molto, ha già una bella esperienza alle spalle come imitatrice da Chiambretti e Fiorello, e tanto è bastato perché mettessimo insieme i nostri cavalli di battaglia". Sul palco funzionano, tanto che "spesso ci dicono: sembra che lavoriate insieme da sempre ". Invece, hanno debuttato lo scorso ottobre all'Ambra Jovinelli di Roma e da quel mese molto è cambiato. Politicamente, e nella nostra società. "Prendiamo la pressione fiscale. Un tasto dolente, no? Ebbene, nei mesi successivi al debutto ci siamo dovuti sorbire in una pubblicità anche l'autoironia di Valentino Rossi per essere stato un evasore fiscale". Forse voleva tornare a fare il simpatico. "Simpatico? Evade una montagna di soldi e fa lo spiritoso? Da quando è successo, dopo l'imitazione della Loren e della Bellucci, Rossi è quasi in apertura di spettacolo". Nel frattempo è anche caduto il governo Prodi. "E quello ci ha rovinato un bel quesito, da fare anche a Bologna, che verteva sulla straordinaria utilità del Ministero di Attuazione del Programma. Mai più senza ". La campagna elettorale costringe però a nuove aggiunte. "In corsa abbiamo inserito una battagliera Sabrina Ferilli in piena propaganda pro Veltroni". L'informazione è d'obbligo, "ma non solo ora che giro con questo spettacolo: io m'informo da sempre per vivere". C'è spazio poi per riflessioni di più ampio respiro, come quella intorno alla condizione della donna nelle professioni, "sempre svantaggiata, dal mondo dei medici a quello degli attori", fino alla famiglia. E qui Reggiani sbotta. "Non se ne può più. Appena si accende la tv non fanno che propinarci il valore della famiglia. Dieci anni fa non era così. Ora siamo arrivati al punto che se uno non è famiglia tenente è visto come un povero idiota". Neanche la tv è quella di dieci anni fa. E i tempi della satira di Avanzi, di Tunnel, sembrano un lontano ricordo. "Oggi c'è meno satira. Io la farei anche, ma preferisco impegnarmi su altri fronti, come la conduzione di Bastardi su Sky, un programma scritto da me e Linda Brunetta sulla bastardaggine senza limite dell'essere umano. Me inclusa". Paola Gabrielli Inarrestabile Francesca Reggiani stasera sarà al teatro delle Celebrazioni.

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Martino Mazzonis Tensioni geopolitiche, catastrofi ambientali e fine dell'età dell'oro europea (sezione: Burocrazia)

( da "Liberazione" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Martino Mazzonis Tensioni geopolitiche, catastrofi ambientali e fine dell'età dell'oro europea. La globalizzazione neoliberista presenta un conto salato. Di questo va parlando in Tv l'ex ministro Giulio Tremonti, destando qualche sorpresa per il modo in cui si accanisce contro la globalizzazione. Le tesi dell'economista preferito da Umberto Bossi sono messe in fila in un libello, La paura e la speranza (Mondadori, pp. 112, euro 16). Il breve testo colleziona strali messianici contro quello che definisce "mercatismo" liberista che tutto divora e corrode - dal benessere alla natura stessa della cultura occidentale. Tremonti non è nuovo a queste posizioni, da ministro ebbe tra i principali obbiettivi polemici la Cina del boom economico drogato e sul pericolo giallo scrisse anche un altro libro nel 2005. Asia e immigrazione restano il suo cruccio principale, i martelli che demoliranno la vecchia cara Europa. Di che parla La paura e la speranza ? Dei pericoli sociali, ambientali ed economici che sono sotto gli occhi di tutti e che la politica italiana tende ad ignorare. E da dove arriva questa catastrofe? Dalla pervasività dell'economia, dagli eccessi della privatizzazione, dalla scomparsa della politica. Fin qui tutto bene, diceva Vincent Cassel, protagonista de L'Odio raccontando di un tipo che precipita da un grattacielo. L'elenco di Tremonti, mettendo l'accento su questioni diverse, lo sottoscriverebbero in diversi tra coloro che costruirono il triennio di mobilitazioni cominciato a Seattle. A ben guardare però, l'analisi non è proprio la stessa - come invece tendeva a far credere sul Riformista David Bidussa accostando Tremonti al teorico della decrescita Serge Latouche. Primo esempio: "Dopo l'89, nell'illusione della vittoria il liberalismo ha ceduto e lo ha fatto sotto la pressione ideologica che veniva dall'altra parte, quella del comunismo... (che è) riuscito a trapiantare nel campo opposto nel dominio del mercato, il proprio Dna con l'idea che la vita degli uomini possa essere mossa da una legge". Ovvero il comunismo ha trasformato l'Occidente da dentro, gli ha donato la mela avvelenata dell'utopia, che a quel punto non poteva che essere quella del mercato globale e dello sviluppo infinito. Una teoria vaga e poco sostanziata. Ma per carità, quello di Tremonti è un libello, una chiamata alle armi, non un saggio impegnato. Senza infilarsi nella storia o nell'economia si potrebbe sommessamente far notare al profeta Tremonti (ma anche a Bidussa) che i regali descritti sono quelli del '900, con la sua fiducia assoluta nelle macchine e nel progresso. Certi toni edificanti della propaganda occidentale degli anni 50 e 60 non divergevano da quelli sovietici: l'idea era produrre di più per stare meglio di quelli dell'altra parte - americani o russi, a seconda della sala dove si stava guardando il cinegiornale. E poi, a proposito di liberismo e privatizzazioni, c'è un Paese e un periodo in cui certe teorie sono state applicate per la prima volta: il Cile di Pinochet. E a Santiago i consulenti economici non erano i redattori del piano quinquennale albanese, venivano da Chicago. Lo stesso si dica per il modo di funzionare delle corporation : gli investimenti nel Pacifico, l'uso del basso costo del lavoro e dell'ambiente come discarica precedono l'89. Dopo tutto ha solo subito un'accelerazione prodigiosa. Dalla tesi di Tremonti sull'89 discende anche quella successiva per cui è la sinistra ad essere liberista. Di questo si può discutere. E' vero, Bill Clinton, Tony Blair, i governi di centro che hanno forgiato l'Unione europea avevano in testa la globalizzazione liberista e la moltiplicazione infinita degli scambi come orizzonte positivo. Ma quella è una sinistra colta di sorpresa dallo sconquasso dell'89 e non sa dare altre risposte se non quelle suggerite dai dirigenti delle imprese transnazionali. E poi, sarà debole, zoppicante e non avrà le idee chiarissime, ma esiste anche una sinistra diversa. A volte ha lo sguardo rivolto al passato e a volte pecca di vaghezza, ma proprio nel triennio 2001-2004 quella sinistra si è manifestata con grande forza e qualche idea (non solo con un localismo introverso, Bidussa). Il vero guaio di La paura e la speranza è la ricetta per risolvere i guai - senza dimenticare che al ministro dobbiamo condoni fiscali ed edilizi per fare cassa e non il rilancio dell'industria italica. "Gli spazi sono estesi, le rotte cambiate. Se pensiamo di restare uguali sarà la realtà a cambiarci in peggio" scrive Tremonti prima di regalarci le sue novità. La società da ricostruire dovrebbe essere fondata su sette pilastri: valori, famiglia, identità, autorità, ordine, responsabilità, federalismo. Una ventata d'aria fresca, un po' come il Congresso di Vienna. Tremonti parla di legge e ordine, di orgoglio identitario, di integrazione culturale coatta. Ma soprattutto Tremonti regala dei passi concreti per traghettarci verso questa società migliore. Un Parlamento europeo che possa legiferare al posto della burocrazia di Bruxelles, un uso delle regole del commercio meno imbecille di quanto fatto fino ad oggi, una politica industriale europea. Benissimo. E poi? Unione commerciale con gli Usa, la fine delle tasse sulla persona e il passaggio a un sistema basato sulle cose, il rilancio del nucleare, la de-tax per fare solidarietà, politiche per attrarre investimenti esteri (di chi? Dei cinesi?). E la finanza? E l'ambiente? E un lavoro e una vita meno precari? Dove sono andati a finire? Sono tempi difficili e incerti questi. L'orizzonte positivo della globalizzazione non c'è più. Se lo sono mangiato la guerra irachena, i disastri ambientali cinesi e i mutui subprime americani. La sinistra ex socialdemocratica non sembra essersene accorta. Ma non saranno il protezionismo europeo per competere, l'alzabandiera nelle scuole e le radici crisitiane nella Costituzione della nuova destra proposta da Tremonti a farci tornare a dormire sereni. 28/03/2008.

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De anna: potenzierò le palestre in regione (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pordenone De Anna: potenzierò le palestre in regione L'estensione dell'attività dei centri fitness in tutta la regione è uno dei progetti dei quali si occuperà l'ex presidente della Provincia, Elio De Anna, se verrà eletto in consiglio regionale. L'esponente del Popolo della libertà ha avuto un incontro con i vertici dell'Unione artigiani, in primis con il presidente, Silvano Pascolo, nel corso del quale è stata sottolineata la necessità di ridurre i costi della burocrazia. Con il responsabile del "Progetto benessere" della categoria, inoltre, De Anna ha rimarcato la volontà di migliorare la presenza dei centri benessere e della palestre sia come infrastrutture, sia come formazione del personale. L'esponente politico, sempre ieri, si è incontrato con il prefetto di Pordenone, Elio Maria Landolfi, per la visita di commiato dalla carica istituzionale ricoperta nell'ente di largo San Giorgio nel corso della quale c'è stato uno scambio di idee sulle problematiche della Destra Tagliamento. Il prefetto ha fatto i migliori auguri a De Anna per le proprie attività future.

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Perché ce l'ha con i lombardi? (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

I TOSCANI E IL NORD PERCHé CE L'HA CON I LOMBARDI? Ogni tanto, leggendo quello che scrive Carlo Giglioli (Pansa, ma solo lui, lo definirebbe "sciocchezzaio") mi viene fatto di fantasticare: chi è, quanti anni ha, che cosa fa, dove sta Giglioli? Magari è un pensionato che passa le giornate fra casa e bar (un tempo l'osteria dove ser Niccolò giocava a tric trac); comunque sta in un bellissimo paese, lontano dai fragori della vita contemporanea e soprattutto da quel profondo nord che dimostra di non conoscere affatto. Avevo fatto voto di non rispondere più alle sue argomentazioni da bar sport. Ma da qualche tempo impazza così tanto, da tuttologo consumato, che infrango, solo per una volta, il voto. Come molti italiani, Giglioli ha la fobia di Berlusconi, sentìna di tutti i mali, spregevole dal punto di vista etico-politico e umano: "In campagna elettorale il duo Berlusconi-Formigoni", scrive Giglioli, "promette tutto a tutti, fidando nella collaudata credulonità" (ma sul vocabolario troverà credulità e non il suo neologismo maccheronico). Che la Lombardia con i suoi nove milioni e mezzo di abitanti, insieme alle altre regioni del nord rappresenti la macro-regione più ricca d'Europa, che sia il cuore pulsante della produzione manifatturiera e di servizi high-tech del paese, che abbia fatto dal 2001 uno sforzo sovrumano per aumentare la produttività e rimanere competitiva col resto del mondo, che ciò nonostante manchi di infrastrutture importanti e decisive per consolidare gli sforzi fatti, e che un aeroporto passeggeri-merci (cargo) sia indispensabile per assicurare e garantire al sistema del nord la possibilità di un ulteriore sviluppo, non gli passa per la controcassa del cervello. Berlusconi chiede un prestito-ponte e Giglioli lo chiama aiuto; da Milano a Malpensa c'è il Malpensa express (Ferrovie nord, Piazza Cadorna) e lui dice che non c'è "una struttura per raggiungere la Malpensa". La colpa è tutta sua (di Berlusconi), della Lega, di Formigoni e dei lombardi. Mi scusi, signor Giglioli, ma che cosa le hanno fatto questi poveri lombardi che lavorano e si danno da fare anche per noi e soprattutto per lei che vive nel clima bucolico della campagna toscana? Mi dovrebbe togliere una curiosità: da quanto tempo non va al nord, cioè Milano e le province lombarde, ma anche il Veneto, il Piemonte e l'Emilia-Romagna? Le consiglierei di fare un viaggetto da quelle parti: si accorgerebbe che la gente (professionisti, commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, ma anche operai e impiegati) ne hanno le tasche piene della burocrazia romana, dei ritardi provocati da Verdi e sinistra massimalista, della monnezza di Napoli e dintorni, di mafia, camorra, e 'ndrangheta, del fisco punitivo di Visco e pensano seriamente che sarebbe conveniente e forse necessario, tagliare il cordone ombelicale con un paese che sembra destinato ad una deriva verso i paesi del sud del Mediterraneo. E poi, se mi permette un consiglio: eviti di considerare stupidi e minus habens coloro che non la pensano come lei. Noi toscani, soprattutto se di sinistra, continuiamo a pensare di essere l'ombelico del mondo, quando non lo siamo più da almeno quattro secoli. Diceva Gramsci buonanima che sottovalutare gli avversari è il modo migliore per prepararsi ad essere sconfitti. Guido Guastalla.

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Il vino italiano non è in rosso ma investe col contagocce (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'INDAGINE MEDIOBANCA: LE AZIENDE ITALIANE HANNO POCHI DEBITI Il vino italiano non è in rosso ma investe col contagocce [FIRMA]VANNI CORNERO INVIATO A TAORMINA Grande nei numeri, piccola nelle imprese. L'Italia del vino appare nell'indagine di Mediobanca come una costellazione di produttori di alta qualità, che incrementa le vendite grazie all'export. Aziende perlopiù sotto controllo famigliare, anche se le cooperative si confermano le più grandi. Insomma, le società vitivinicole nel nostro Paese, che si batte con la Francia per la leadership mondiale della produzione, hanno una struttura patrimoniale solida, anche se gli investimenti danno segni di frenata. Certo la distanza dai colossi internazionali del settore è siderale: la statunitense Constellation Brands pesa da sola 3,96 miliardi di euro, contro i 3,69 dei ricavi aggregati delle 92 imprese italiane con fatturato superiore a 25 milioni di euro considerate nell'indagine di Piazzetta Cuccia. Le nostre aziende, però, sono meno indebitate delle nove major straniere in testa alla classifica globale che, reduci da grandi campagne di acquisizioni, hanno debiti per 7,34 miliardi. Inoltre, i risultati delle nostre aziende dimostrano che il vino continua a essere un buon affare: la produzione complessiva della Penisola supera i 9 miliardi di euro e l'anno scorso il fatturato delle principali società vinicole italiane è cresciuto del 6,7% . Nel 2007 la crescita sul mercato interno è stata del 4,3%, contro il +9,6% all'estero. Un export dove l'Ue vale da sola metà di 3 miliardi di euro delle vendite complessive oltrefrontiera. E insieme all'export sale anche il numero delle etichette: ben 1000 in più nell'arco tra il 1996 e il 2008. Tornando alle 92 aziende prese in esame solo due superano i 200 milioni di fatturato e sono entrambe cooperative. Nella top five l'anno scorso c'è stato il sorpasso del Gruppo Italiano Vini, che con 294 milioni ha superato la Caviro (282 milioni). Seguono la Cavit (175 milioni), la Ferdinando Giordano (140 milioni) e la Antinori, con 138 milioni. E il futuro? Per quest'anno la maggioranza delle imprese vede ancora rosa, anche se l'Organisation International de la Vigne et du Vin annuncia una produzione mondiale in calo del 7% a causa del clima instabile. Ma secondo Winenews in vista del Vinitaly le esportazioni dovrebbero toccare almeno i 3,2 miliardi di euro. "Per questo - commenta il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, dal Forum di Confagricoltura iniziato ieri a Taormina - serve, subito, una semplificazione amministrativa per ridurre tempi e costi della burocrazia, visto che ogni settimana un'azienda di medie dimensioni perde in media due giorni in scartoffie, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in investimenti e promozione, per aumentare la competitività". Nel 2007, infatti, dice Mediobanca c'è stato uno dei più forti cali degli investimenti, dell'ordine del 30%.

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Bce pronta a immettere liquidità - elena polidori (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Economia Bce pronta a immettere liquidità Le Borse recuperano. Il fondo cinese Cic interessato a Dresdner Bank Altrettanto faranno le autorità monetarie inglesi e svizzere. Tassi Euribor ancora su ELENA POLIDORI ROMA - La Bce è pronta ad immettere sul mercato nuova liquidità per allentare le tensioni. Altrettanto faranno Banca d'Inghilterra e Banca centrale svizzera. L'annuncio arriva nel giorno in cui i tassi interbancari continuano a fremere, con l'Euribor a tre mesi al top del 2008 (fino a quota 4,728%) e il prezzo del petrolio torna a volare oltre i 107 dollari, sulla scia dei timori per i rifornimenti innescati dall'esplosione di un oleodotto in Iraq. La mossa degli istituti centrali è ben vista dai mercati che, almeno per un giorno, tirano il fiato. Gli esperti ritengono che aiuterà a fronteggiare il delicato appuntamento con i conti trimestrali di numerose società. Così, tutte le Borse europee chiudono in positivo e a Milano l'indice mette a segno un rialzo dell'1,46%. Negli Usa, voci (subito smentite) su presunte difficoltà di Lehman Brothers spingono il titolo al ribasso; Oracle e Google pesano sul Nasdaq. Si diffondono notizie stampa sull'interesse del fondo cinese Cic a rilevare parte della tedesca Dresdner Bank, controllata dal gigante assicurativo Allianz. Gary Stern, governatore della Federal Reserve di Minneapolis avverte: "I mercati non si devono abituare ad essere salvati". Jean-Pierre Roth, responsabile dell'istituto centrale svizzero, prevede: la crisi finanziaria continuerà "almeno fino a che" la situazione negli Usa non si sarà stabilizzata. Anche per questo si riunisce da oggi a Roma il Financial Stability Forum, (Fsf, in gergo) l'organismo voluto dal G7 per prevenire crisi sistemiche: è presieduto dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Sarà una due giorni a porte chiuse, organizzata per definire raccomandazioni e linee di intervento utili a fronteggiare le difficoltà dei mercati, scossi dalla crisi dei mutui subprime. Il "dossier" finale sarà poi presentato al G7 di Washington, a metà aprile, per l'approvazione definitiva. Si sa che Draghi caldeggia la massima collaborazione tra autorità monetarie e di vigilanza. Si sa che vuole trasparenza, scambio di informazioni, meno burocrazia e soprattutto più deontologia tra gli intermediari. Questi principi generali hanno già trovato una prima formulazione scritta nel "pre-rapporto", presentato e approvato il mese scorso al summit di Tokyo. In quell'occasione, per ripristinare la fiducia dei mercati si chiedevano per esempio: prezzi più realistici, migliore valutazione e rilevazione dei rischi sui prodotti complessi veicolati dalle società fuori bilancio, iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali. Si raccomandava poi una vigilanza accurata sui requisiti di capitale delle banche. Si puntava l'attenzione sul delicato ruolo delle agenzie di rating. Proprio a questo Forum guardano ora Gordon Brown e Nicolas Sarkozy: dovrebbe agire "di concerto" con il Fondo monetario internazionale, opportunamente riformato. Nella loro visione, i due organismi dovrebbero essere in grado di diramare credibili e autorevoli "early warning" per il sistema economico e finanziario, ogni volta che la situazione lo richiede.

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"Accerchiati dai cinghiali per colpa dei cacciatori" (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Polemica Una guerra senza fine "Accerchiati dai cinghiali per colpa dei cacciatori" ANTONELLA PEROTTI Guerra aperta contro i cinghiali sulla collina torinese. Da una parte gli agricoltori che non si arrendono, dall'altra i cinghiali sempre più numerosi e invadenti. "Finalmente la Provincia ha approvato il nostro progetto. È una piccola vittoria. Speriamo di avere un riscontro positivo con l'introduzione delle gabbie". L'assessore di Baldissero Bruna Castelli non parla per solo per dovere istituzionale: ha un'azienda agricola e conosce bene i problemi degli agricoltori. Insieme all'assessore di Pino Fabrizio Radicati e all'Unione collinare ha messo mano al problema. "Abbiamo chiesto aiuto alla Provincia per predisporre le gabbie gestite direttamente dai residenti negli 11 comuni dell'Unione. Le affidiamo a chi ne fa richiesta, anche agli agricoltori. Qui a Baldissero qualcuno si è già fatto avanti. L'abbattimento dei capi intrappolati spetta all'Enalcaccia e a Italcaccia". I cinghiali sulla collina prosperano e fanno danni incalcolabili. "Le aziende più in difficoltà sono quelle a ridosso delle zona boschive come la nostra - spiega Lorenzo Quaglia, che vive a Baldissero -. L'altro giorno li ho trovati nel cortile. Distruggono i campi di mais perché sradicano le piante per mangiare le pannocchie. Non sappiamo più come difenderci. O si fermano i cinghiali o le nostre attività spariranno" racconta. E nemmeno i rimborsi previsti dalla Provincia sono la soluzione. "La burocrazia è così complicata che alla fine uno rinuncia", aggiunge. Bisogna andare alla sede dell'Atc a Chieri, inoltrare la domanda allegando le mappe catastali, poi aspettare l'ispezione del personale della Provincia, intanto passano le settimane e magari è tempo del raccolto. Quaglia se prende anche con il Parco Superga, "lì sono protetti e si riproducono più facilmente - sostiene -. Ma il vero problema è che qualcuno li alleva. Abbiamo trovato sacchi di pane secco nelle vicinanze delle sorgenti, lasciate per i cinghiali". Giampiero Garrone, 39 anni, ha un'azienda ortofrutticola a Valle Ceppi. È uno dei giovani che non vuole abbandonare la terra, i suoi prodotti sono quelli doc del Paniere della Provincia: "Per noi è veramente dura. Quando quegli animali entrano nelle serre o in un campo di fragole non rimane nulla". Anche secondo Garrone intorno ai cinghiali c'è un business, la carne di un animale abbattuto può valere 250 euro: "I cinghiali sono troppi. Non è un processo naturale". Suo padre Franco non usa giri di parole: "Se non ci fossero i cacciatori, nel giro di qualche anno sparirebbero anche i cinghiali". Adesso provano a difendersi con le recinzioni elettrificate. E le gabbie? Casimiro Ronco, 56 anni, presidente della Coldiretti: "L'idea è buona. Bisogna vedere se non vengono distrutte dai "soliti ignoti" come è già accaduto nel Parco di Superga. Dieci anni fa la Provincia ci aveva provato: le gabbie vennero danneggiate".

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E Walter torna (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa E Walter torna a sgambettare Prodi dall'inviato Paolo Zappitelli TAORMINA Se è vero, come avrebbe confidato Prodi a Enrico Boselli, che i traditori del suo governo sono stati due, Mastella e Veltroni, ieri il segretario del Pd ha piazzato un'altra bella gomitata nello stomaco del premier sfrattato da Palazzo Chigi. Da Taormina, dove è intervenuto al secondo forum di Confagricoltura, ha spiegato che negli ultimi quindici anni il nostro Paese è rimasto bloccato, mentre il resto dell'Europa cresceva, contestando che "mentre noi discutevamo di televisioni, di pubblicità, di brogli, insomma di cose da pazzi, le altre nazioni andavano avanti sulla strada dello sviluppo". Non si ferma Veltroni e mette sotto accusa tutta la politica: "Abbiamo vissuto l'ultimo anno e mezzo temendo che se ci fosse stata un'influenza saremmo andati a votare il giorno dopo. In altri Paesi c'è maggiore fair play che consente stabilità. Ma è anche vero che un governo deve attuare il programma per il quale gli elettori lo hanno votato". Poi ancora una riga nera sugli ultimi 15 anni di politica italiana - quella comunque che ha visto Berlusconi ma anche due esecutivi retti da Prodi e un Veltroni vicepremier e ministro dei Beni culturali - spiegando "che per la debolezza delle coalizioni nessun governo è stato mai riconfermato e anche nelle legislature durate cinque anni ci sono state dimissioni di ministri, di sottosegretari, rimpasti". Il segretario del Pd davanti alla platea degli imprenditori ha voglia di fare piazza pulita di tutto il passato e asseconda la richiesta del presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni di un'assemblea costituente subito dopo il voto per fare le riforme. Così rilancia la necessità di una "fase" costituente, ripetendo che i sondaggi "danno una situazione di pareggio al Senato e allora voglio sapere come si farà a governare l'Italia". Se questo accadrà, spiega ancora il leader del Pd, la colpa è di chi non ha voluto, dopo la caduta del governo Prodi, dar vita a un governo istituzionale: "è stata una gigantesca occasione storica perduta per fare le riforme che servono all'Italia e ora ci troviamo in situazione difficilissima". Provocata comunque anche da una fase economica di recessione. Veltroni non prova neppure a nascondere i risultati deludenti degli ultimi anni, spiega che "i dati economici del primo e del secondo trimestre di quest'anno ci diranno che c'è una profonda crisi. Dobbiamo tenere la guardia molto alta, altrimenti rischiamo di non trovare più la chiave per far ripartire la macchina Italia". La cura? "Una stagione riformista che scuota il Paese, di qualsiasi segno essa sia (e qui strappa un sorriso agli imprenditori) purché non si finisca nuovamente in una fase di gelatina, di marmellata come è stata quella che abbiamo vissuto fino a oggi, in cui le due parole della politica sono state "odio" e "rinvio"". E se nel passato si annida tutto il male dell'Italia, per il futuro Walter Veltroni lancia una paio di proposte che soddisfano la platea che ieri si è trovato di fronte a Taormina, tappa intermedia della giornata elettorale aperta a Siracusa e conclusa a Messina. La prima è uno snellimento della burocrazia, con tempi certi per gli imprenditori. Come ad esempio la necessità che la Valutazione di impatto ambientale per le grandi opere venga data dallo Stato in soli tre mesi "e non in tre anni", promettendo che il Pd presenterà un disegno di legge delega "di "ammazzamento" del sistema legislativo ipertrofico di questo Paese". Ma la lotta alla burocrazia, secondo il segretario del Pd non va combattuta solo dentro lo Stato ma anche con un "accorpamento" delle tante associazioni che oggi esistono in Italia e che partecipano ai tavoli di trattativa con l'esecutivo: "C'è bisogno di unificare e concentrare le varie sigle sindacali, prendendo esempio da quanto, stavolta, abbiamo fatto in politica". Il discorso del leader Pd si chiude con un'affermazione che vuole far breccia nella cassaforte di voti di Confagricoltura: "Il ministero dell'agricoltura sarà uno dei 12 che rimarranno ma sarà anche un'area per la quale avremo un'attenzione particolare". Applausi, sipario.

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La priorità è semplificare la burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Il presidente Vecchioni "La priorità è semplificare la burocrazia" dall'inviato TAORMINA Snellimento della burocrazia, meno conflitti di competenze tra lo Stato e le Regioni, una politica europea che sappia anche dire di no a quei Paesi che non rispettano le regole che si sono date le imprese. Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ha aperto ieri a Taormina il forum della sua organizzazione con il tono di chi crede poco nelle promesse elettorali e dalla politica vuole invece risposte concrete. Così, al segretario del Pd, nel caso vinca, ha chiesto di rinnovare profondamente la vita del Paese. Puntando innanzitutto su un'assemblea costituente che faccia le riforme e cambi l'attuale sistema elettorale. Ma il punto che sta più a cuore al leader dell'associazione che rappresenta i due terzi del totale delle imprese del comparto è la semplificazione della burocrazia. Vecchioni ha portato a esempio della "follia" italiana la conferenza Stato-Regioni e le conferenze di servizi. Nella prima, ha spiegato "c'è un antagonismo tra i due livelli, tra esecutivo e governi locali, anziché concertazione. E questo perché le Regioni sono figlie di un federalismo imperfetto che le mette in contrapposizione con il governo". La seconda, invece, "è un'esperienza che non auguro a nessuno, una dimensione burocratico-amministrativa da medioevo non da terzo millennio". Pao. Zap.

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Carne piemontese contro la crisi (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

ZOOTECNIA. RAZZA BOVINA Carne piemontese contro la crisi [FIRMA]WALTER LAMBERTI FOSSANO E' un bilancio positivo quello dell'Apa, Associazione provinciale allevatori di Cuneo, riunitasi ieri a Fossano per l'assemblea annuale. Il dato è significativo tenendo conto che il settore zootecnico, anche a livello nazionale, non sta attraversando un buon periodo. Le tensioni del mercato legate all'aumento dei costi delle materie prime, la preoccupante ripresa delle importazioni di carne dall'estero e la forte crisi di alcuni comparti specifici, come quello suinicolo. E ancora il problema delle quote latte, senza contare l'impegno gravoso che gli imprenditori devono affrontare nel gestire la burocrazia delle aziende agricole. Sono i principali problemi di un comparto in cui lavorano sempre meno giovani, trattati dal presidente provinciale Roberto Chialva nella relazione illustrata ad allevatori provenienti da tutta la Granda. In questo contesto provincia di Cuneo si salva grazie all'alto numero di associati all'Apa (2.500) e all'allevamento dei bovini di razza piemontese: 1.665 allevamenti, il 65% della produzione regionale. Un giro d'affari complessivo da 200 milioni di euro fra mercato della carne e del latte. "È stato calcolato - ha commentato il presidente - che un'azienda di medie dimensioni dedica ogni anno quasi cento giorni a sbrigare pratiche burocratiche di ogni tipo, dall'approvvigionamento dei mezzi di produzione alle problematiche legate all'ambiente. In questo quadro abbiamo chiuso un 2007 non esaltante per l'agricoltura. Anche le abitudini alimentari delle famiglie italiane sono cambiate e non s'intravvedono inversioni di tendenza". E' stata inoltre sottolineata l'importanza di puntare sulla qualità e tracciabilità dei prodotti e l'esigenza di "fare sistema". "Apparteniamo ad un circuito ben definito che è l'Aia (Associazione italiana allevatori) - ha aggiunto Chialva -. E' in questo sistema che dobbiamo cercare soluzioni ad ampio raggio per sostenere la zootecnia locale e italiana". Fra i progetti illustrati, "Italialleva" che anche nel Cuneese sta muovendo i primi passi e ha come scopo quello di garantire il "made in Italy" del prodotto tutelando allevatore e consumatore. E mentre a Fossano si è conclusa l'assemblea Apa, dalla Coldiretti piemontese sono arrivati i risultati dell'ennesimo incontro sulla "trattativa latte" che si è chiuso con un nulla di fatto sul prezzo, ma una nota positiva: la decisione di creare un tavolo di lavoro per valutare l'indicizzazione del valore delle produzioni.

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La mia Campania dove tutto è perfetto (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Daniel Oren Il Maestro illustra il suo impegno come direttore del Verdi di Salerno "La mia Campania dove tutto è perfetto" Antonio Angeli a.angeli@iltempo.it "Amo l'Italia da impazzire": Daniel Oren, il più appassionato e perfezionista dei grandi direttori d'orchestra, non conosce le mezze misure, vive di amori struggenti, come quello per il nostro Paese (lui è e resta comunque fieramente istraeliano). Al secondo anno di direzione artistica del Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno, con un cartellone già travolto dalle prenotazioni, spiega assieme al sindaco Vincenzo De Luca il segreto del successo di un evento artistico e di una città che sembrano voler riscattare tutti i mali della Campania. Ieri erano a Roma, con Renato Bruson, per presentare la stagione lirica di balletto e concerti 2008. De Luca, primo cittadino di una Salerno "pulita come la Svizzera", ci tiene a precisare, spiega come ha fatto a organizzare, in un paio d'anni, un cartellone da fare invidia ai più grandi teatri del mondo. Per la stagione che si sta aprendo arriveranno La Traviata firmata da Franco Zeffirelli, interpretata dal soprano Annick Massis assieme al baritono Bruson, poi serate con Salvatore Accardo (direttore e solista), Uto Ughi, Lorin Maazel con Beethoven, la danza di Roberto Bolle. "Come ho fatto? - Annuncia De Luca - Semplice: burocrazia zero, non abbiamo fondazioni, enti, consigli di amministrazione. E poi ho detto ai miei collaboratori: "Portatemi Oren - e scherza - ...ovviamente vivo"". Il Maestro ha chiesto carta bianca, l'ha ottenuta e ha creato una serie di eventi internazionali. "L'importante - afferma Oren - è la cultura. E il mio popolo ha pensato alla cultura anche nei momenti peggiori, quando mancava il pane". E aggiunge: "è necessario restituire l'arte agli artisti: chi è bravo è dentro l'orchestra, chi non lo è, è fuori. Noi vogliamo l'eccellenza. Invece in Italia, dopo gli anni Cinquanta, hanno dato i teatri ai politici. Si va solo a tessere. Ma non al Verdi di Salerno".

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I podisti del Pd Ad Asti Giordano e Bruno Tabacci (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

POLITICA ALIMENTAZIONE COSTIGLIOLE SAN DAMIANO All'interno I podisti del "Pd" Ad Asti Giordano e Bruno Tabacci Crollano le vendite della mozzarella di bufala Esordio al Vinitaly per l'antico e salutare vino Uvalino Strada della morte La burocrazia frena la messa in sicurezza Servizi Servizio Mussio Elisabetta Fagnola.

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Tornano "in servizio" i pensionati del Comune (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

ANAGRAFE.GESTISCONO IL PUNTO INFORMAZIONI Tornano "in servizio" i pensionati del Comune I pensionati del Comune sono tornati al lavoro. Gestiscono lo sportello per i cittadini dell'ufficio anagrafe, per dare informazioni e aiutare gli astigiani ad orientarsi nel labirinto della burocrazia. Intanto, domenica, il gruppo presiduto da Giancarlo Solaro, si riunsce in assemblea (alle 9,30 in Comune). L'Amministrazione comunale consegnerà gli "Attestati di benemerenza" agli ex dipendenti andati in pensione negli ultimi dodici mesi. Sono 24, 14 uomini e 10 donne: Luigi Briccarello, Adriano Caffari, Giuseppa Condito, Vito Continella, Maria Teresa Fomasina, Luigino Gervaso, Carla Irtino, Renzo Musso, Maria Rabezzana, Amalia Sisinni, Michele Valente, Ileana Valle, Giuseppe Bosco, Donato Bruscella, Pasquale Cannone, Marco Cavagliano, Claudio Cerrato, Leopoldo Esposito, Teresa Molino, Lorenza Mortara, Giorgio Musso, Liliana Simeoni, Calogero Guarino, Anna Maria Gerbo. \.

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Sulla strada della morte la sfida è con la burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

SAN DAMIANO-PRIOCCA.QUATTRO MESI DOPO IL MORTALE INCIDENTE DELLO SCUOLABUS Sulla strada della morte la sfida è con la burocrazia [FIRMA]ELISABETTA FAGNOLA SAN DAMIANO Esasperati dalla burocrazia, hanno spiegato perché sulla provinciale tra San Damiano e Priocca dove il 4 dicembre morì il piccolo Luca Pasquero non ci sono nè le telecamere, nè la rotonda promessa dalla Provincia di Cuneo. Valter Valle e Bartolomeo Squillario, sindaci di San Damiano e Priocca, mercoledì sera hanno di nuovo incontrato le famiglie che abitano lungo la provinciale che collega i due paesi: un lungo rettilineo che unisce Cuneese e Astigiano e dove i morti in incidenti stradali scandiscono trent'anni di proteste e raccolte firme. L'ultimo ha portato via Luca Pasquero, 11 anni: viaggiava con altri sei bambini (tra cui i due fratellini minori Claudia ed Emanuele) sullo scuolabus di Priocca. Il furgone di un corriere espresso ha tamponato violentemente il mezzo, facendolo finire fuori strada, mentre i bambini sono stati sbalzati dai finestrini. Dopo quasi quattro mesi dalla tragedia, sono arrivate solo pochi giorni fa tutte le autorizzazioni per poter installare sul rettilineo due telecamere fisse per rilevare la velocità. "Serviva il via libera delle due Province, della Prefettura e del Ministero delle Finanze - ha spiegato Valle - senza contare tutte le carte che ci hanno chiesto, tutte le volte che i funzionari ci hanno mandato indietro i documenti perché fossero perfezionati, le telefonate di sollecito che abbiamo dovuto fare". Questioni di burocrazia: "Siamo un ente pubblico, tutto è soggetto ad appalti, a tempi lunghi obbligati - hanno aggiunto i sindaci - da 65 giorni i nostri tecnici non fanno altro, ma è sconfortante". Le telecamere, assicurano, arriveranno. E il problema della velocità, su quella strada, persiste. Lo ha ribadito più volte Aldo Pasquero, il papà di Luca, vigile del fuoco ad Asti. Questa volta all'incontro era presente anche lui: "Tempi lunghi vuol dire aumentare la probabilità di incidenti. Mia figlia ha otto anni: mi ha detto che non abbiamo fatto abbastanza per salvare Luca. Ha ragione. Sono qui per puntare i piedi". A San Damiano ci sono già 10 mila euro stanziati per la cartellonistica, appena appaltata. Altri fondi in bilancio serviranno per allargare l'incrocio tra la provinciale e la strada per borgata Ripalda, a pochi metri dal luogo dell'incidente, e per asfaltare una nuova via che leghi frazione e paese, in modo da deviare parte del traffico. "Verso il 15 aprile affideremo l'installazione delle telecamere alla ditta, che avrà tempo 30 giorni per posizionarle". L'Unione "Colline Alfieri" parteciperà anche a un bando regionale per acquistare scuolabus dotati di cinture di sicurezza. Quanto a Priocca, la Provincia di Cuneo ha stanziato 120 mila euro per costruire una rotonda a metà del rettilineo, dove ci sarà il limite dei 70 chilometri orari. "Però - precisa Squillario - dalla Provincia non è ancora arrivato il progetto definitivo". Non bisogna lasciare spazio ai ricorsi, dicono i sindaci: "Abbiamo già ricevuto lamentele prima ancora di installare le telecamere, quasi come se il codice stradale desse sempre ragione agli automobilisti". E se tutto questo non dovesse funzionare? "Siamo pronti a scendere in strada".

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Caso terme, il Pd incalza la Provincia (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Castelforte Caso terme, il Pd incalza la Provincia Gianni Ciufo CASTELFORTE Lavori al parco termale di Suio finanziati dalla Provincia di Latina da oltre dieci anni e completi di progetti esecutivi, ma mai iniziati. La denuncia è del coordinamento del Partito democratico di Castelforte, che ha chiesto un incontro tra il Comune e l'assessore all'urbanistica della Provincia, Franco Taddeo. "Il sindaco - spiega il Pd, il cui coordinatore è Emilio Testa - ci ha sempre risposto che i ritardi dipendono dalla Provincia. Visto che l'assessore all'urbanistica è Franco Taddeo, è opportuno che sia convocata una commissione consiliare ed invitato anche lo stesso delegato del presidente della Provincia Armando Cusani, in maniera da capire chi sta bluffando; ancora qualche mese e del finanziamento provinciale non troveremo più traccia. Il problema è sempre Suio Terme, abbandonato da questa maggioranza anche quando esistono fondi e finanziamenti; anche l'altra imponente opera pubblica, il centro direzionale Suio Terme, finanziato, progettato ed appaltato, sta morendo nei meandri della burocrazia. Perché? Come mai i lavori pubblici nelle altre zone di Castelforte - conclude la note del Partito democratico castelfortese - proseguono, mentre a Suio Terme no?".

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Valentino Mingarelli La Ciociaria deve avere una sua (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Valentino Mingarelli La Ciociaria deve avere una sua ... Valentino Mingarelli La Ciociaria deve avere una sua autonomia decisionale, basta con la dipendenza da Roma. Questa la priorità indicata ieri da Antonello Iannarilli e Gian Franco Schietroma, rispettivamente candidati del Pdl e del Ps alle elezioni del 13 e 14 di aprile, nel primo confronto radiofonico, promosso da Radio Day in collaborazione con il nostro giornale. Il confronto coordinato dal responsabile della redazione provinciale de Il Tempo Francesco Puglisi ha evidenziato la ferma volontà dei due di creare una sinergia tra tutte le forze politiche ed imprenditoriali locali per risollevare le sorti di un territorio ormai alla deriva. "Serve un governo stabile - ha esordito Iannarilli - dopo la confusione degli ultimi due anni". "Noi chiediamo un voto per i socialisti - ha spiegato Schietroma - per un auntentico rinnovamento della politica. Del resto Berlusconi e Veltroni rappresentano il vecchio ed hanno già governato lasciando irrisolti i problemi della gente. Dopo quindici anni i socialisti si presentano uniti e chiedono un voto per l'Europa". Iannarilli non perde tempo e pensa a bacchettare gli ex alleati dell'Udc. "I valori dell'Udc sono rappresentati nel Pdl - attacca Iannarilli - e la vicenda del sindaco di Cassino Scittarelli lo sta a dimostrare, una prova la sua di autentica coerenza". Immancabile il tema del lavoro. "Il lavoro precario è il primo problema per i socialisti - spiega Schietroma - noi riteniamo che la soluzione adatta sia quella della cosidetta flexsecurity già sperimentata in diversi paesi europei". "Per risolvere il problema del lavoro che manca - aggiunge Iannarilli - penso che si debba innanzitutto puntare ad avere meno burocrazia e a far pagare meno tasse ai piccoli e medi imprenditori che così possono assumere altre persone". "A proposito di tasse - aggiunge Schietroma - ricordo che è stata approvata una norma sulla riduzione dell'Ici sulla prima casa che sarà operativa a partire da giugno". "Ora basta - sbotta Iannarilli - penso che l'obiettivo principale del nostro territorio sia quello di trovare un ruolo autonomo, basta con le imposizioni romane, ci debbono lasciare libero di fare, perchè siamo di certo più bravi dei romani". "Sono d'accordo con Iannarilli - aggiunge Schietroma - e per l'occasione voglio sottolineare come i due grandi partiti in questa tornata elettorale hanno penalizzato il nostro territorio candidando gli esponenti locali in posizioni sfavorevoli". Ricette diverse su diversi argomenti, ma comune l'obiettivo di dare dignità ed autonomia alla nostra amata Ciociaria.

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Edilizia, rilanciare le pmi (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Economia e Impresa Numero 075, pag. 14 del 28/3/2008 Autore: di Agnese Tommasi Visualizza la pagina in PDF       La Consulta delle costruzioni, di cui fa parte Cna, detta l'agenda per il governo Edilizia, rilanciare le pmi Accesso regolamentato al settore, più sicurezza Un accesso regolamentato al settore con il rilancio del mercato delle opere ordinarie grazie al coinvolgimento delle pmi. E poi più sicurezza e tutela per i lavoratori nei cantieri e minore burocrazia. è questa l'agenda dettata dal settore edile artigiano al nuovo governo due settimane prima delle elezioni. La Consulta delle costruzioni, fondata da Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Aniem Confapi, Casartigiani e Claai, ha inviato, infatti, alle forze politiche impegnate nella competizione elettorale un documento unitario con il quale sollecita un impegno esplicito sui temi centrali per lo sviluppo e la qualificazione del settore edile. Il comparto delle costruzioni, fa sapere la Consulta, dà un contributo determinante alla crescita del paese, sia in termini di produzione sia per i livelli occupazionali conseguiti. L'incidenza degli investimenti in costruzioni nel 2006, del resto, ha raggiunto un livello del 9,9% del pil e del 46,5% degli investimenti fissi lordi realizzati nel paese. In termini occupazionali, il settore delle costruzioni, inoltre, dà lavoro a 1,948 milioni di persone, che rappresentano il 27,9% degli occupati dell'industria e l'8,4% di tutti i settori economici. Nel 2007, però, per la prima volta dopo quasi dieci anni di crescita, il settore delle costruzioni ha registrato un arretramento (-0,2%). Per questo, dicono le pmi dell'edilizia, è necessario adottare rapidamente misure efficaci. Regolamentare l'accesso al settore La necessità di definire una regolamentazione per l'accesso al settore, secondo gli edili, non è più rinviabile. I dati di Unioncamere per il 2007 rilevano che il saldo attivo tra nuove iscrizioni e cessazioni di imprese è stato complessivamente di 45.816 unità, di queste ben 29.691 sono del settore edile. "Si tratta di una crescita senza regole", spiega la Consulta, "che vede arrivare sul mercato, assieme a operatori qualificati, altri che si improvvisano imprenditori edili per carenza di prospettive occupazionali di altra natura, poiché per diventare imprenditore edile non esiste alcuno sbarramento che non sia quello della semplice iscrizione alla Cciaa". è necessario, per gli edili, introdurre quindi modalità d'ingresso all'attività incentrate sulla formazione e l'esperienza professionale. Rilanciare il mercato delle opere ordinarie e il ruolo delle pmi Lo spazio di mercato delle pmi, sottolinea la Consulta, è stato sensibilmente limitato nel nostro ordinamento dalla legge Obiettivo, anche attraverso un esasperato e spesso artificioso accorpamento degli appalti. Le politiche della infrastrutturazione ordinaria, del recupero, della riqualificazione urbana, essenziali per garantire lo sviluppo e la coesione dei sistemi economici locali, sono state fortemente penalizzate. La Consulta chiede che venga arrestata l'attuale progressiva finanziarizzazione e destrutturazione del settore; che sia rilanciata una politica industriale di valorizzazione delle opere ordinarie; che sia normativamente previsto, nella realizzazione delle grandi opere, l'affidamento obbligatorio di una quota dei lavori alle pmi. Sicurezza e tutela dei lavoratori nei cantieri Le politiche sulla sicurezza e la tutela dei lavoratori sono importanti. Sono però necessari, dicono gli edili, interventi che offrano prevenzione e formazione, senza alimentare la burocratizzazione dei cantieri. Occorre procedere a una sostanziale semplificazione della miriade di adempimenti esistenti. Le imprese edili, infatti, sono oggi obbligate a conservare in cantiere fino a 122 documenti e sono soggette a controlli e ispezioni di 19 organi di vigilanza. Qualificazione Una delle principali anomalie del sistema degli appalti pubblici è data dalla disperata ricerca di lavori per mantenere i livelli di qualificazione. La Consulta chiede che venga ampliato l'arco temporale di valutazione dei lavori, prendendo in esame gli ultimi dieci anni e che, in caso di esito negativo della verifica triennale o del rinnovo dell'attestazione, qualora non sussistano lavori che consentono il mantenimento della qualificazione in nessuna classifica di importo, la qualificazione venga diminuita e, comunque, garantita nei limiti della I classifica. Si chiede anche di rilanciare una politica per la casa, il sostegno di una politica urbanistica moderna e compatibile con l'ambiente, la riqualificazione dei centri urbani e l'eliminazione, o almeno la modifica, del balzello costituito dalla cosiddetta "tassa sulle gare".

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Industriali: 'Troppa burocrazia ci frena' Il presidente di Assindustria tuona contro i tempi eccessivi della burocrazia ed esprime solidarietà alla ditta Baldassari Aziende in cris (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Viareggio)" del 28-03-2008)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Lucca))

Argomenti: Burocrazia

LUCCA Industriali: 'Troppa burocrazia ci frena' Il presidente di Assindustria tuona contro i tempi eccessivi della burocrazia ed esprime solidarietà alla ditta "Baldassari" Aziende in crisi: la mappa - -->.

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UNIMPRESA: "LA CRISI DEI VALORI ANCHE IN POLITICA E' CONSEGUENZA DELLA DIMINUITA RELIGIOSITA'" (sezione: Burocrazia)

( da "AgoPress" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Fonte: Piemme Impresa - Primo Piano 28/3/2008 10.06 UNIMPRESA: "LA CRISI DEI VALORI ANCHE IN POLITICA E' CONSEGUENZA DELLA DIMINUITA RELIGIOSITA'" In vista della imminente consultazione elettorale, il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, ha voluto inviare un proprio messaggio a tutti gli schieramenti politici in campo, per richiamare le varie forze in lizza al rispetto dei valori e delle esigenze dei cittadini. Il declino politico ed economico del nostro Paese è conseguenza diretta di una diffusa mentalità priva di religiosità che allontana da noi i veri valori della vita: la famiglia, la solidarietà, l'amicizia, l'onestà, il rispetto della dignità di ogni persona umana alla quale ciascuno di noi è legato da un comune destino. Purtroppo, l'attuale concezione politica, economica, etica e sociale, priva dei valori morali segue una rotta che, se non corretta, porta alla deriva. Una spinta in questa direzione l'ha data certamente l'ideologia materialistica che ha dilagato per tutto il secolo scorso e che ha costituito il vero oppio per la mente e per l'anima di intere generazioni. Occorrono tutte le migliori energie intellettuali e spirituali degli italiani per rendere possibile un futuro che porti alla serenità ed al benessere. Un appello va anche rivolto agli esponenti dei partiti politici affinché non perdano tempo in banalità e prestino attenzione alle cose serie e fondamentali per le famiglie, per i giovani, per i più bisognosi e per gli anziani. Se pensiamo, però, al deludente spettacolo che alcuni personaggi politici nostrani hanno offerto nella selezione dei nomi da inserire nelle liste elettorali (scelte fatte dai "capi" spesso con criteri clientelari) rimaniamo un po' perplessi sulla capacità di certi candidati di saper operare nell'interesse generale del Paese. Auguriamo che prevalga il buon senso e che tutti conoscano quanto c'è scritto nell'art. 1 della nostra Costituzione: " L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." Ciò significa mettere al primo posto l'essere umano che questo lavoro compie nell'interesse proprio e per il bene comune. L'UNIMPRESA considera "l'imprenditore" un lavoratore tra lavoratori, anche se con responsabilità, professionalità e ruolo particolare all'interno dell'impresa stessa. Di fatto l'imprenditore svolge un ruolo di regista e di coordinatore nella gestione dell'impresa, mentre tutti gli altri lavoratori che fanno parte dell'impresa sono, al pari dell'imprenditore, interessati al buon governo dell'azienda, per cui hanno il diritto a collaborare alla gestione dell'azienda stessa (art. 46 della Costituzione Italiana), con ruoli e competenze sulla base dei loro specifici contributi e responsabilità, nei casi e nei modi possibili. Il lavoratore non può e non deve essere considerato una merce, che si compra e si vende, come è avvenuto fino al Novecento. L'impresa rappresenta il mondo della produzione, dell'economia, del capitale e del lavoro per cui deve essere al servizio dell'uomo non viceversa. Ai politici spetta il compito di esercitare il potere, su mandato e nell'interesse del popolo, con il fine, tra l'altro, di: 1. Formulare leggi e provvedimenti chiari, coincisi e comprensibili a tutti senza bisogno di dover ricorrere ad un esperto per farseli spiegare; 2. Provvedere alla formazione dei dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia) assicurandosi che abbiano capito chiaramente che sono pagati per essere al servizio dei cittadini. Tutti gli intoppi e le lungaggini fanno perdere tempo e denaro (specialmente alle imprese dalle quali dipende la produzione di beni e di servizi e quindi del reddito di tutta la nazione); 3. Provvedere affinché la formazione, in istituti pubblici e privati, ad ogni livello, venga svolta nell'interesse di tutti e nello stesso tempo impedire, il più possibile, quel tipo di "formazione" subdola e negativa, nota come "televisione spazzatura", che entra nelle nostre case prodotta (massimo della beffa) anche dall'azienda controllata dallo Stato; 4. Difendere la famiglia naturale costituita dalla unione di un uomo e una donna al fine di mettere al mondo dei figli; 5. Tutelare la vita dal concepimento sino al suo termine naturale; 6. Tutelare i minori dai quali dipende il futuro della società, e difendere le persone più deboli in quanto parte della famiglia umana e dell'organismo sociale; 7. Rendere reale il diritto al lavoro e tutelarne la sicurezza; 8. Tutelare e difendere l' ambiente per assicurare anche la nostra sopravvivenza; 9. Facilitare al massimo la produzione di energia pulite da fonti rinnovabili (anche perché le fonti fossili sono in via di esaurimento e aumentano di prezzo ogni giorno) se non si vuole la paralisi dello sviluppo economico; 10.Emanare provvedimenti tendenti a diminuire i divari tra chi in un anno guadagna milioni di euro e chi per disperazione di essere rimasto senza lavoro, in un momento di sconforto, poiché lo abbiamo lasciato solo, decide di togliersi la vita, oppure si rivolta contro l'attuale società. Paolo Longobardi, presidente Unimpresa.

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Un'isola che si mette in moto (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi Numero 075, pag. 29 del 28/3/2008 Autore: di Massimo Galli Visualizza la pagina in PDF       L'ideatore del distretto hi-tech dell'Etna spiega la ricetta alla base del miracolo siciliano Un'isola che si mette in moto Pistorio: per il rilancio serve più ricerca e meno burocrazia Dire che la Sicilia ha molte potenzialità inespresse, in fondo, non è che un luogo comune. Dire, invece, che si può veramente fare qualcosa per mettere in moto lo sviluppo dell'isola, è credibile se le parole vengono non dai predicatori di turno, ma da chi ha ottenuto risultati tangibili. è il caso di Pasquale Pistorio, siciliano doc, che dal 1980 al 2005 è stato timoniere della StMicroelectronics (fino all'87 si chiamava Sgs) portandola in pochi anni, dopo l'integrazione con la francese Thomson, a scalare la classifica mondiale delle aziende produttrici di semiconduttori. In tutto questo la Sicilia ha giocato un ruolo centrale, perché Pistorio è stato l'ideatore di quella che è stata battezzata Etna valley, nella scia dell'americana Silicon valley: una sorta di distretto hi-tech dell'area catanese che, oltre a StMicroelectronics, ha attirato multinazionali del calibro di Nokia. "L'Etna valley non era un fenomeno artificiale, perché coinvolgeva 200 aziende nell'indotto diretto, dando lavoro in tutto a circa 10 mila persone, senza calcolare l'indotto indiretto", sottolinea il manager, che è rimasto presidente onorario di St ed è vicepresidente di Confindustria per la ricerca e l'innovazione. "Tutto questo dimostra che al Sud si può fare alta tecnologia con successo". Il miracolo siciliano è avvenuto, però, grazie a tre condizioni. La prima è proprio la ricerca: Pistorio ricorda che, al suo arrivo in Sgs, c'erano oltre 2 mila dipendenti, ma i laureati erano appena una decina. "Abbiamo capovolto la situazione e, dopo una profonda ristrutturazione, abbiamo cominciato a crescere attingendo all'eccellente capitale umano degli istituti tecnici-industriali e dell'università di Catania, che non ha niente da invidiare a quello di altri paesi europei e asiatici". Secondo elemento trainante è stato quello della collaborazione con l'ateneo. "Un'alleanza formidabile, che poi è stata copiata anche altrove", osserva Pistorio. "Abbiamo messo a disposizione dell'università aree attrezzate dentro la nostra azienda. Noi compravamo macchinari avanzati, e loro mandavano professori e laureandi a lavorare nei programmi di ricerca d'interesse comune. Una forma proficua di collaborazione tra pubblico e privato". Infine, e qui viene chiamata in gioco la politica, ci sono state condizioni strutturali che hanno facilitato lo sviluppo del distretto tecnologico. Il manager siciliano ricorda che negli anni 90 l'amministrazione comunale creò un ambiente favorevole per attirare professionalità, snellendo la burocrazia e abbassando il tasso di criminalità. A questo si sono aggiunti gli incentivi, varati dal governo nazionale, riguardanti il credito d'imposta e la riduzione degli oneri sociali per i neoassunti. Misure, queste ultime, che poi non sono state confermate. Così diverse aziende, tra cui Nokia, se ne sono andate dall'Etna valley, anche se negli stabilimenti St sono rimaste più di 4 mila persone. Un'occasione mancata? E come la Sicilia potrà fare un salto di qualità? "è stata ed è tuttora un'esperienza utile", risponde Pistorio, "anche se in parte è stata un'esperienza mancata. Del resto, per cambiare un territorio non bastano cinque anni. Se le misure di supporto fossero mantenute per 15-20 anni e se si combattessero i fattori inibitori allo sviluppo, allora si vedrebbero i risultati. Gli elementi che frenano sono la criminalità, che tocca soprattutto i piccoli imprenditori, la carenza di infrastrutture e la burocrazia, che al Sud è un disastro al cubo rispetto al resto d'Italia. Bisogna avere il coraggio di fare scelte corrette, perché ci sono potenzialità immense".

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Il consigliere Piergiorgio Pirra, esponente di Bra Futura non è stato tenero commen (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il consigliere Piergiorgio Pirra, esponente di "Bra Futura" non è stato tenero commentando il bilancio di previsione 2008. Ha infatti esordito: "Le opere che interesano i cittadini non sono state realizzate. Il movicentro non è ancora utilizzato e per la copertura della ferrovia vediamo indicato in bilancio il terzo lotto quando non è ancora partito il primo. Continuano a non essere eliminati i grandi problemi causati dalla burocrazia, come per l'appalto concesso all'Aipa per la Tosap. Bisogna che la gestione torni all'Ufficio Tributi comunale per un corretto rapporto contribuenti-amministrazione. Altra situazione sconcertante si ha nell'illuminazione pubblica. Nel contenzione con l'Enel, se ci si fosse affidato a validi professionisti, sicuramente si sarebbe potuto rescindere il contratto. Da sei mesi non arrivano le bollette del gas ed anche questo è un servizio dato in appalto. Esiste poi un problema delle consulenze, con l'impressione che servano ad aumentare i costi della politica". Al momento del voto della maggior parte delle delibere Pirra ha abbandonato la sala, rientrando però per ascoltare la comunicazione del senatore Davico.

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Religiosità in diminuzione, valori in crisi (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Enti Locali & Cittadini scenari Religiosità in diminuzione, valori in crisi In vista della imminente consultazione elettorale, Unimpresa ha voluto inviare un proprio messaggio a tutti gli schieramenti politici in campo, per richiamare le varie forze in lizza al rispetto dei valori e delle esigenze dei cittadini. Paolo Longobardi * --> Il declino politico ed economico del nostro Paese è conseguenza diretta di una diffusa mentalità priva di religiosità che allontana da noi i veri valori della vita: la famiglia, la solidarietà, l'amicizia, l'onestà, il rispetto della dignità di ogni persona umana alla quale ciascuno di noi è legato da un comune destino. Purtroppo, l'attuale concezione politica, economica, etica e sociale, priva dei valori morali segue una rotta che, se non corretta, porta alla deriva. Una spinta in questa direzione l'ha data certamente l'ideologia materialistica che ha dilagato per tutto il secolo scorso e che ha costituito il vero oppio per la mente e per l'anima di intere generazioni. Occorrono tutte le migliori energie intellettuali e spirituali degli italiani per rendere possibile un futuro che porti alla serenità ed al benessere. Un appello va anche rivolto agli esponenti dei partiti politici affinchè non perdano tempo in banalità e prestino attenzione alle cose serie e fondamentali per le famiglie, per i giovani, per i più bisognosi e per gli anziani. Se pensiamo, però, al deludente spettacolo che alcuni personaggi politici nostrani hanno offerto nella selezione dei nomi da inserire nelle liste elettorali (scelte fatte dai "capi" spesso con criteri clientelari) rimaniamo un po' perplessi sulla capacità di certi candidati di saper operare nell'interesse generale del Paese. Auguriamo che prevalga il buon senso e che tutti conoscano quanto c'è scritto nell'art. 1 della nostra Costituzione: " L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." Ciò significa mettere al primo posto l'essere umano che questo lavoro compie nell'interesse proprio e per il bene comune. L'UNIMPRESA considera "l'imprenditore" un lavoratore tra lavoratori, anche se con responsabilità, professionalità e ruolo particolare all'interno dell'impresa stessa. Di fatto l'imprenditore svolge un ruolo di regista e di coordinatore nella gestione dell'impresa, mentre tutti gli altri lavoratori che fanno parte dell'impresa sono, al pari dell'imprenditore, interessati al buon governo dell'azienda, per cui hanno il diritto a collaborare alla gestione dell'azienda stessa (art. 46 della Costituzione Italiana), con ruoli e competenze sulla base dei loro specifici contributi e responsabilità, nei casi e nei modi possibili. Il lavoratore non può e non deve essere considerato una merce, che si compra e si vende, come è avvenuto fino al Novecento. L'impresa rappresenta il mondo della produzione, dell'economia, del capitale e del lavoro per cui deve essere al servizio dell'uomo non viceversa. Ai politici spetta il compito di esercitare il potere, su mandato e nell'interesse del popolo, con il fine, tra l'altro, di: 1. Formulare leggi e provvedimenti chiari, coincisi e comprensibili a tutti senza bisogno di dover ricorrere ad un esperto per farseli spiegare; 2. Provvedere alla formazione dei dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia) assicurandosi che abbiano capito chiaramente che sono pagati per essere al servizio dei cittadini. Tutti gli intoppi e le lungaggini fanno perdere tempo e denaro (specialmente alle imprese dalle quali dipende la produzione di beni e di servizi e quindi del reddito di tutta la nazione); 3. Provvedere affinchè la formazione, in istituti pubblici e privati, ad ogni livello, venga svolta nell'interesse di tutti e nello stesso tempo impedire, il più possibile, quel tipo di "formazione" subdola e negativa, nota come "televisione spazzatura", che entra nelle nostre case prodotta (massimo della beffa) anche dall'azienda controllata dallo Stato; 4. Difendere la famiglia naturale costituita dalla unione di un uomo e una donna al fine di mettere al mondo dei figli; 5. Tutelare la vita dal concepimento sino al suo termine naturale; 6. Tutelare i minori dai quali dipende il futuro della società, e difendere le persone più deboli in quanto parte della famiglia umana e dell'organismo sociale; 7. Rendere reale il diritto al lavoro e tutelarne la sicurezza; 8. Tutelare e difendere l' ambiente per assicurare anche la nostra sopravvivenza; 9. Facilitare al massimo la produzione di energia pulite da fonti rinnovabili (anche perchè le fonti fossili sono in via di esaurimento e aumentano di prezzo ogni giorno) se non si vuole la paralisi dello sviluppo economico; 10. Emanare provvedimenti tendenti a diminuire i divari tra chi in un anno guadagna milioni di euro e chi per disperazione di essere rimasto senza lavoro, in un momento di sconforto, poichè lo abbiamo lasciato solo, decide di togliersi la vita, oppure si rivolta contro l'attuale società. * presidente Unimpresa --> del 28-03-2008 num.

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Catasto decentrato: via libera a 2.339 comuni (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Enti Locali & Cittadini burocrazia Catasto decentrato: via libera a 2.339 comuni Al via il decentramento del catasto in 2.339 comuni italiani: è quanto è stato ratificato nel corso della Conferenza Stato-città, dopo l'approvazione, la scorsa settimana, del Dpcm relativo al personale da assegnare ai Comuni. Con l'approvazione della prima mappatura dei comuni ritenuti idonei si è dato il via libera al processo di decentramento del catasto. I 2.339 comuni coinvolti potranno attivarsi immediatamente. Le domande presentate dai Comuni fin qui esclusi (quelli che hanno dato la loro disponibilità sono circa 5.000) saranno prese in esame quanto prima dalla cabina di regia, la quale "si è riservata - riporta una nota - di trovare quanto prima specifiche soluzioni, per un successivo inserimento in mappatura, a chiusura della prima parte del processo di decentramento". Antonio Donelli --> Il decentramento del catasto ai Comuni fa un ulteriore passo avanti: nella conferenza Stato-città sono stati individuati i primi 2.339 enti ritenuti idonei che potranno partire immediatamente con la nuova gestione. Nel 55 per cento dei casi i comuni si occuperanno di tutto, dalla verifica formale alla definizione dell'aggiornamento della banca dati catastale. Trasferimento parziale Il 22,2 per cento ha invece optato per un trasferimento parziale cosiddetto "di primo livello", e riguarderà la consultazione della banca dati catastale unitaria nazionale e servizi di visura; la certificazione degli atti catastali conservati nella banca dati informatizzata e l'aggiornamento della banca dati del Catasto. Per il secondo livello ha invece optato il 23,2 per cento dei comuni. Il secondo livello comprende, tra l'altro, la verifica formale, accettazione e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto Fabbricati, l'aggiornamento geometrico del Catasto Terreni e le variazione colturale del Catasto Terreni. Percorso sofferto Il nuovo traguardo raggiunto sulla via di un percorso lungo e sofferto è il risultato del lavoro di una cabina di regia che è stata creata ad hoc e che ha esaminato le delibere approvate lo scorso anno dai consigli comunali degli enti interessati. In tutto i comuni in corsa - in questa prima fase - sono stati 5 mila: 2.33, come già detto, hanno superato l'esame, mentre per i restanti la cabina di regia "si è riservata di trovare quanto prima specifiche soluzioni, per un successivo inserimento in mappatura, a chiusura della prima parte del processo di decentramento". 2009, ultima opportunità Il 2009 rappresenterà invece l'occasione per tutti gli altri comuni i quali potranno mettersi in regola entro il 15 luglio dell'anno venturo, e potranno qiondi essere operativi a decorrere dal 15 dicembre 2009. L'assunzione delle funzioni catastali è possibile solo per i Comuni che abbiano una popolazione non inferiore a 40 mila abitanti ad eccezione delle Comunità montane, Comuni capoluogo di provincia, singoli o associati e Comuni sperimentatori. La riforma del catasto, come ha più volte ribadito il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, ha una precisa ragione fiscale (si calcola che ogni anno potrebbero entrare nelle casse dei Comuni circa 582 milioni di euro di Ici evasa), ma quella più importante è che "i Comuni potranno ricongiungere conoscenze e competenze che consentiranno loro una migliore gestione delle politiche territoriali". Dello stesso parere è Flavio Zanonato, sindaco di Padova e responsabile del settore per l'Anci, l'associazione dei comuni italiani: "Il catasto per i Comuni - sostiene - è fondamentale perchè è uno degli strumenti principali per governare il territorio". Zanonato ha poi rassicurato quanti temono che questa riforma possa portare ad aumentare l'Ici sulla casa. "La riforma degli estimi - ha detto - non c'è, dunque il valore degli immobili rimarrà del tutto invariato". Novità per i lavoratori Nella riunione della Stato-città del 20 marzo scorso era stato già approvato un Dpcm riguardante un tema assai caldo: le modalità del trasferimento dei lavoratori dal Catasto ai Comuni. Si chiarisce che il distacco è, anzitutto, volontario, è esplicitata la temporaneità del distacco (massimo due anni con una proroga di uno), è comunque salvaguardata l'intera retribuzione. --> del 28-03-2008 num.

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Cola: Segnali incoraggianti. A frenarci però è la burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Napoli Cola: Segnali incoraggianti. A frenarci però è la burocrazia --> "Dallo studio Kpmg sui costi d'impresa giungono segnali incoraggianti per la città, ma non bisogna dimenticare i problemi anche rilevanti che deve affrontare a Napoli chi vuole avviare e poi gestire un'impresa". Ad affermarlo è Gaetano Cola, presidente della Camera di commercio di Napoli. Domanda. Dallo studio di Kpmg esce un'immagine di Napoli non troppo negativa. I risultati sono attendibili, a suo parere? Risposta. Si tratta di una positiva pubblicità per la città di Napoli in un periodo in cui la nostra immagine nel mondo non è delle migliori. Napoli ha tutte le potenzialità e le possibilità per richiamare investimenti, anche dall'estero, sul proprio territorio. Mi sembra però che lo studio forse non tiene in debito conto i problemi anche rilevanti che deve affrontare chi vuole avviare e poi gestire un'impresa nel nostro territorio. D. Si riferisce alle tante diseconomie della città? R. Sì. L'imprenditore napoletano deve far fronte alle lungaggini della burocrazia locale, alla criminalità presente sul territorio, alla mancanza di adeguate infrastrutture e alla carenza di servizi. Un nostro studio ha rivelato che da noi gestire un'impresa costa il 20 per cento in più rispetto ad altre parti d'Italia; i motivi sono senza dubbio da attribuire in buona parte a questa rete di diseconomie. Non tenerne conto porta ad avere risultati come quelli emersi dallo studio di Kpmg. D. Qual è secondo lei il problema più grande cui deve far fronte chi vuole avviare un'attività a Napoli? R. Credo che oggi la burocrazia è davvero il freno maggiore per lo sviluppo; ma gli imprenditori sono spaventati anche dalla poca sicurezza e dalla crescente criminalità; un altro freno lo si può infine individuare nella carenza di infrastrutture e nella scarsa qualità dei servizi offerti dallo Stato. D. Quali sono le sue proposte per cercare di migliorare la situazione? R. In generale l'impegno deve essere quello di eliminare una alla volta le varie piccole diseconomie del nostro territorio che unite danno vita ad una macrodiseconomia che col passare degli anni diventa sempre più difficile da combattere. In particolare auspico di aprire finalmente lo Sportello Unico, strumento indispensabile per rendere meno complicato avviare un'attività. --> del 28-03-2008 num.

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Fare impresa: Napoli costa come New York (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Napoli sviluppo Fare impresa: Napoli costa come New York Fare impresa a Napoli costa quanto a New York, più che a Parigi e meno che nelle città tedesche. Lo sostiene uno studio di Kpmg, società internazionale di consulenza aziendale, che mette sotto la lente un campione di centotrentasei città di dieci fra i Paesi più industrializzati del mondo. Fatto 100 l'indice medio degli Stati Uniti, il "costo" da sostenere per portare avanti un'impresa a Napoli è 108,5, in linea con quello della metropoli americana (109,2) e più caro della capitale francese (107,1). Fare impresa nel capoluogo campano è più economico della media delle principali città tedesche (116,8) e più costoso che in quelle inglesi (107,1). Lo studio racchiude in un indice sintetico ventisette fattori di costo: tra questi, l'imposizione fiscale, il costo del lavoro, dei terreni e dei servizi di pubblica utilità. Tutti elementi che si ricavano dal conto economico delle aziende e che tengono in minore considerazione diseconomie quali la burocrazia, la criminalità e la (mancata) sicurezza che caratterizzano il contesto ambientale delle Pmi napoletane. Enzo Agliardi --> Portare avanti un'azienda a Napoli costa più che in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, almeno se si guardano le medie nazionali, ma meno che nelle principali città tedesche. Lo segnala uno studio Kpmg che analizza i costi di fare impresa in centotrentasei città di dieci Paesi del mondo (i componenti del G7, e cioè Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, più Messico, Australia e Olanda). Tre le città italiane campione sotto osservazione: Napoli, Livorno e Vicenza. I confronti Fatto pari a 100 l'indice degli Stati Uniti, il costo da sostenere a Napoil è infatti 108,5 rispetto al 79,5 del Messico (il Paese più conveniente), il 103,6 della Francia, il 107,1 del Regno Unito, la media nazionale italiana pari a 107,9, il 114,3 del Giapppone e il 116,8 della Germania (la nazione dove fare impresa costa di più). Guardando ai dati delle singole città, in particolare le metropoli, i costi per le imprese a Napoli sono notevolmente minori rispetto a Londra (129,3) e leggermente superiori a PArigi (107,1), mentre non c'è quasi differenza con New York (109,2). Rispetto alle altre due città italiane campione, Napoli è più costosa, anche se di poco: Livorno è a quota 108 e Vicemza a 107,1 Gli indicatori Kpmg arriva a definire un indicatore sintetico attraverso ventisette indicatori, vale a dire fattori di costo per le imprese quali ad esempio l'imposizione fiscale, il costo del lavoro e quindi gli stipendi per il personale, l'acquisto o l'affitto dei terreni, le spese per i trasporti e i servizi di pubblica utilità o ancora l'utilizzo della dotazione infrastrutturale. Opportune distinzioni La convenienza di fare impresa a Napoli rispetto alle città tedesche potrebbe sorprendere, soprattutto se si considerano analoghe ricerche fatte in passato da altri enti e centri studi: una, in particolare, realizzata dalla Camera di commercio di Napoli, aveva ad esempio evidenziato in passsato che portare avanti un'attività imprenditoriale a Napoli costa oltre il 20 per cento in più rispetto alle altre città italiane, a causa di notevoli diseconomie esterne. E' opportuno precisare a riguardo che la causa di possibili divergenze con i risultati della Kpmg sta negli indicatori scelti: la società di consulenza tiene conto nel suo studio infatti solo dei costi ufficiali che risultano dal conto economico delle aziende, mentre altri studi di settore e l'esperienza degli imprenditori tengono in maggiore considerazione diseconomie o elementi meno tangibili ma ugualmente importanti come ad esempio la burocrazia, la criminalità e la (mancata) sicurezza che contraddistinguono il contesto ambientale nel quale operano le imprese partenopee. Le altre città nel mondo Allargando il confronto fra Napoli e le altre città del mondo, il luogo in Europa dove è più conveniente fare impresa fra i casi analizzati dalla Kpmg è Tolosa, la città francese nota per la sua industria aerospaziale, l'intensa attività di ricerca e sviluppo e l'industria farmaceutica. Subito dopo c'è l'olandese Utrecht, che offre in particolare il livello più basso di tassazione su una vasta gamma di attività produttive e un eccellente livello di infrastrutture di trasporto. La città più cara in assoluto è invece Londra, seguita da Francoforte, in Germania. In Nord-America le città che offrono maggiori opportunità sono Guadalajara e Monterrey, seguite da Atlanta, Tampa e Dallas (Usa). I costi più elevati, negli Stati Uniti, si sostengono a Silicon Valley e New York. La classifica per nazioni In termini nazionali, l'Italia si colloca al terzo posto fra i Paesi in cui i costi del fare impresa sono maggiori. Fare business costa di più solo in Germania e Giappone. Costi minori invece in Messico (il Paese più conveniente in assoluto), Canada e Stati Uniti. Nel precedente rapporto Kpmg, datato 2006, l'Italia era a metà classifica, ciò significa che negli ultimi due anni mesi il costo di fare impresa nel Belpaese rispettto alle altre nazioni è aumentato. Tassazione elevata Guardando in dettaglio a qualcuno dei singoli indicatori, l'Italia è seconda nel mondo (dopo il Giappone) per tassazione più elevata sui redditi d'impresa, con una pressione fiscale effettiva sulle atttività manifatturiere del 42,9 per cento. Oltre all'apprezzamento dell'euro, l'altro fattore che pesa di più sulle imprese è il costo complessivo del lavoro, e questo a causa soprattutto dei contributi previdenziali e assistenziali. Va un po' meglio sul fronte delle "facilities", vale a dire i costi per l'acquisto dei terreni e per l'affitto di uffici. Tra i Paesi europei, la Francia è quello con la struttura di costi piu' competitiva, mentre il Regno Unito beneficia dell'apprezzamento dell'euro nei confronti della sterlina. Il Giappone, da parte sua, si conferma come una delle destinazioni più care per avviare attività produttive, anche se iniziano a farsi sentire gli effetti positivi della bassa inflazione e della scarsa volatilità dello yen rispetto ad altre valute. Per la prima volta da quando viene pubblicato lo studio, gli Stati Uniti hanno costi d'impresa più bassi rispetto ai paesi europei più industrializzati. La debolezza della valuta americana rispetto all'euro, evidentemente, si sta trasformando in vantaggio competitivo in grado di attrarre capitali ed investimenti produttivi in Nord-America. I principali indicatori utilizzati Terreni Affitto Trasporti Distribuzione Dotazione infrastrutturale Servizi Imposizione fiscale Costi sanitari Corsi d formazione Personale/Stipendi Ricerca, sviluppo e innovazione Tra gli indicatori utilizzati da Kmpg per realizzare la ricerca sui costi d'impresa anche i prezzi di acquisto dei terreni --> del 28-03-2008 num.

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IL DIBATTITO A PROPOSITO DELLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI 0 Un esercito di raccomandati (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Macerata)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL DIBATTITO A PROPOSITO DELLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI "Un esercito di raccomandati" DA LUIGI Rossi, di Macerata, riceviamo e pubblichiamo: "LEGGENDO nei giorni scorsi il dibattito tra l'assessore provinciale Salvi e la signora Curtosi, a proposito del precariato mi sono sentito di intervenire e di scrivere esponendo alcune mie considerazioni. Parto da queste premesse: dopo la laurea ho sostenuto alcuni concorsi in tutta Italia, ho vinto un concorso fuori provincia e mi sono trasferito nella città della sede lavorativa sopportando costi, sacrifici e disagi pur di assicurarmi una sistemazione economica autonoma, ho continuato a sostenere altri concorsi per migliorare la mia situazione e finalmente ne ho vinto uno a Macerata che mi ha permesso di lavorare nella mia città. Con queste considerazioni volevo far giungere un monito a tutti i precari. La situazione del precariato non dà diritto all'assunzione in quanto è la Costituzione italiana a stabilire la forma del concorso per l'accesso al pubblico impiego. Spesso il precariato si forma attraverso delle forme di selezioni per soli titoli o con semplici test; il pubblico concorso, e tutti coloro che ne hanno sostenuto uno sanno di che parlo, si struttura con varie prove: delle selezioni per accedere al concorso vero e proprio e poi delle prove scritte e orali su più materie; quindi le prove sostenute dai precari mi sembrano davvero molto riduttive! Mi chiedo, poi, come si acceda alla "qualifica" di precario: mi chiedo se siano contati quei favoritismi più o meno velati quali amicizie, parentele, appoggi di varia natura, e mi chiedo ancora, da padre di famiglia, se, chi non è in grado di assicurarsi tali agevolazioni, avrà mai la possibilità di entrare in un ente pubblico. Mi chiedo ancora, e questa volta da cittadino e contribuente, se tutte queste assunzioni siano necessarie, se i gestori della cosa pubblica agiscano in nome dei criteri della economicità e della funzionalità o se forse dovrebbero rivalutare il proprio operato. Si parla tanto di sana burocrazia e di contenimento della spesa pubblica e poi si attuano politiche completamente contrarie. Non basterebbe forse una più corretta gestione delle risorse umane già in servizio senza arrivare a simili sprechi? A mio avviso la cosiddetta "stabilizzazione dei precari", nonostante sia prevista dalle due finanziarie 2007 e 2008, è una forma clientelare, anticostituzionale, diseducativa e discriminante di assunzione. Sempre a parer mio i precari dovrebbero cercare una soluzione al loro problema senza poter contare sull'interveto dello Stato, senza adagiarsi su facili situazioni, il posto vicino casa, a tempo indeterminato e senza aprire libro è il sogno di tutti ma è davvero ingiusto nei confronti di chi, invece, si è davvero impegnato! E poi già il fatto di lavorare e di percepire uno stipendio è una situazione privilegiata rispetto a chi, purtroppo non avendo i famosi "Santi in Paradiso", non riesce a godere di questa situazione. In Italia non esiste più la meritocrazia ma è stato riaffermato il principio della conoscenza politica, della lobby e delle famose "raccomandazioni". Credo che molti vincitori di concorso pubblico la pensino come me. Bandire un concorso pubblico per reali esigenze degli enti, non mi sembra di chiedere molto". - -->.

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Marconi, il terminal vip resta a secco Dopo cinque mesi è ancora inutilizzato per una disputa sul carburante dei jet (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL TERMINAL per l'aviazione generale (Tag) in via della Salute è stato completato nello scorso ottobre, ma non è ancora operativo per la burocrazia. Così gli aerei executive non possono utilizzare la modernissima struttura per i voli business perché non è ancora arrivata, in particolare, l'autorizzazione al rifornimento di carburante per i jet a causa di una normativa che offre diverse interpretazioni. Così il consigliere regionale di An, Alberto Vecchi, ha presentato un'interrogazione alla giunta di viale Aldo Moro per sapere "se la Regione è a conoscenza del pesante ritardo dei permessi per l'apertura del terminal; se è vero che questi sono bloccati dal Comune di Bologna che pretende la giurisdizione dell'area carburante della Tag, anche se si tratta di un'area interna allo scalo, di competenza Enac; quale urgente iniziativa intende prendere la Regione affinché la Tag ottenga al più presto i permessi necessari per poter operare". L'inizio dell'attività, comunque, non dovrebbe tardare molto. Ma tra i problemi da risolvere c'è, appunto, quello del carburante per le perplessità della direzione della dogana regionale sull'autorizzazione legata al terreno dove è stato realizzato l'impianto di rifornimento. La dogana ha chiesto il parere del Comune e Palazzo d'Accursio, a sua volta, ha interpellato la Regione in quanto da alcuni anni è stata trasferita a viale Aldo Moro (così come per le altre Regioni) la competenza in materia. "SIAMO in attesa del parere che consenta alla dogana di dare il via libera ? spiegano alla Tag ? all'apertura al traffico, mentre altri aspetti sono di imminente soluzione. Come la certificazione dell'impianto da parte di Enac, le tariffe da applicare, la presenza della Polaria (Tag ha un accesso indipendente dal Marconi) e della guardia di finanza". Il problema del carburante è legato al fatto che il cherosene viene venduto con un favorevole regime fiscale, che però dev'essere autorizzato dalla dogana come per tutte le compagnie aeree. Intanto la lista d'attesa dei voli executive (jet ed elicotteri) che attendono di poter operare a Bologna si allunga di giorno in giorno. La struttura comprende un piazzale di 17 mila metri quadrati in grado di far sostare 5 jet della classe Falcon 900 o Gulfstream G5 (con capacità intercontinentali), un grande hangar con una 'luce' di 49 metri e profondo 13 e un modernissimo terminal passeggeri con tutti i servizi e un'area riservata al personale di volo. L'opera è costata 11 milioni: Sab controlla il 51% della Tag, mentre la quota restante è nelle mani di Sirio e B. Group, una finanziaria nella quale figura, tra gli altri, Isabella Seragnoli. m. t. - -->.

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IN PRINCIPIO saranno Monica Bellucci e Sofia Loren, la bellezza di ieri e di oggi. Una avrà l&# (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

IN PRINCIPIO saranno Monica Bellucci e Sofia Loren, la bellezza di ieri e di oggi. Una avrà l'accento inconfondibilmente umbro, l'altra parlerà un inglese infarcito di tonalità napoletane. Ti accorgi subito che sotto mentite spoglie ci sono due delle signore della risata all'italiana, Francesca Reggiani e Gabriella Germani, insieme sul palco del Teatro delle Celebrazioni per "Né capi né code", in scena da stasera e fino a domenica 30 marzo. E sarà una carrellata di personaggi, storie, pianti e problemi, sarà il ritratto di questi tempi confusi e infelici a scorrere sotto gli occhi di chi vorrà esserci. Un incontro tutto al femminile che Francesca Reggiani racconta così: "Ci siamo ritrovate del tutto casualmente, Gabriella è l'attrice comica che preferisco, l'ho seguita nei suoi passaggi da Fiorello, su Viva Radio, l'ho vista con enorme divertimento da Chiambretti. Ecco allora che mi è parso naturale pensare a lei quando ho immaginato uno spettacolo a due voci, con tanti atti unici che scivolano via veloci, uno dopo l'altro. La gente finora si è divertita molto e noi con loro". Satira sociale e di costume su temi di attualità: caro vita, pressione fiscale, sperperi del denaro pubblico, precariato, burocrazia kafkiana, ambiente. E poi, i disagi e le incertezze del cittadino rispetto a un mondo che cambia e che toglie punti di riferimento, il difficile rapporto con le nuove tecnologie, le insidie del mercato globale, l'assuefazione ai modelli pubblicitari, il delirio consumistico del tutto a meno, del "compro, ergo sum". E poi uno sguardo ai rapporti interpersonali: la crisi della coppia, della famiglia, racconti di donne in bilico. Single e divorziate, mogli e amanti, tutte rigorosamente alla ricerca del partner ideale. Fino alle lusinghe della chirurgia estetica, perché in fondo nella vita "ci si può sempre rifare". Praticamente basta affacciarsi alla finestra e restare a guardare per scrivere il repertorio. Del resto la scuola della Reggiani è quella di Gigi Proietti, ha imparato da lui a prendere spunto dalla vita per ridere di noi stessi? "Assolutamente sì, la realtà di oggi supera di gran lunga la fantasia più sfrenata, mi sono limitata a fotografare ciò che accade e l'immagine che ne esce fa ridere da sola. Amo questo tipo di comicità semplice, che non ha bisogno di parolacce e forzature. Cerco il divertimento spontaneo, quello naturale e immediato. Alla fine lo spettacolo ci ha preso la mano, ci porta dove vuole e noi non facciamo altro che assecondare le risate, i commenti, le parole che nascono da sole". a. m. - -->.

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1912, la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista CESARINA RASCHIANI (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

22 CULTURA venerdì 28 marzo 2008 Una ricerca sull'esordio del lavoro femminile negli uffici dell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento 1912, la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista CESARINA RASCHIANI Pubblichiamo la sintesi di uno studio sull'ingresso delle donne come impiegate al Comune di Piacenza pubblicato sul numero 31 di "Studi Piacentini", la rivista dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea e sull'Annale n. 10 dell'Istituto per la Scienza dell'Amministrazione pubblica (edizioni Il Mulino). "Della signorina Caratti non sembra sia il caso di occuparsi anche per la ragione che manca un locale appartato da poterle assegnare come esigerebbero evidenti ragioni di convenienza". Questo brano, tratto dalla relazione che Franciscolo Marchetti, segretario del Comune di Piacenza, scriveva nel 1910 a proposito delle candidature a un posto di impiegato diurnista con mansioni di dattilografo negli uffici comunali, è emblematico del pregiudizio che accompagnò l'ingresso delle donne in ruoli impiegatizi all'interno del Comune. Quella della separazione degli spazi lavorativi, che descrive in modo eloquente la divisione delle mansioni e dei ruoli che per lungo tempo connoterà la presenza femminile negli uffici, era una preoccupazione profondamente radicata nella cultura degli apparati pubblici, pur se i primi provvedimenti di ammissione di personale femminile in ruoli ausiliari o impiegatizi al ministero dei Lavori Pubblici (prevalentemente per i servizi postali e telegrafici, i caselli ferroviari e le case cantoniere) risalivano al 1863. In altre realtà amministrative della città, all'incirca nello stesso periodo in cui Marchetti formula le proprie opinioni sulla domanda d'impiego della signorina Caratti, tali atteggiamenti culturali non sembrano aver frenato il reclutamento di personale femminile. Già nel 1908, il primo Consorzio agrario piacentino occupava una donna con compiti di cassa, quindi un'attività di contatto con la clientela e con maneggio di denaro altrui. Nel 1912, presso l'agenzia cittadina dei telefoni di Stato, erano impiegate due donne nel ruolo di applicato. In qualche caso poi, come quello degli istituti di credito, l'impiego femminile sembra distinguersi per una maggior considerazione professionale rispetto alla condizione lavorativa che, negli stessi anni, era tipica delle impiegate nel frattempo assunte dal Comune. Nel 1914, infatti, la sezione ricevitoria provinciale, esattoria e cassa della Banca popolare piacentina occupava solo personale femminile, diretto da un capo ufficio. Si trattava di tre donne, di cui due ragioniere, che ricoprivano il grado di applicato. Sempre nel 1914, nell'organico della succursale piacentina della Società bancaria italiana erano presenti due donne nel ruolo di computiste, mentre tre anni prima - nel 1911 - queste stesse impiegate svolgevano invece anche compiti di dattilografia. Questo doppio ruolo definiva un'identità lavorativa in cui inizialmente convivevano - accanto a funzioni maggiormente qualificate - anche alcuni compiti esecutivi il cui abbandono, in anni successivi, segnala, se non un vero e proprio avanzamento di grado, quantomeno una progressione professionale all'interno dell'ufficio. Un ultimo caso significativo è quello dell'Istituto autonomo per le case popolari che nel 1915 affidò a un'impiegata, Rosa Sighinolfi, la supplenza dell'ufficio di segreteria amministrativa il cui titolare era stato richiamato alle armi. Ma nel 1910, il panorama degli uffici comunali era assai diverso. L'unico personale femminile dipendente dal Comune era ancora quello costituito dalle maestre elementari e dalle bidelle. E' tuttavia in questi stessi anni di governo della città da parte delle coalizioni popolari (1903-1912), sotto le sindacature di Giuseppe Manfredi, Rinaldo Lusardi, Francesco Pallastrelli ed Enrico Porri, che si accelerò la crescita di funzioni e il consolidamento di uffici e figure tecniche per l'attuazione di un corposo programma di interventi pubblici. Nell'assetto interno, venne meno l'originaria omogeneità del ceto impiegatizio comunale. Si passò dalla confusione delle mansioni, tipica dell'impiegato generalista e dell'organizzazione ottocentesca degli uffici, ad una "moderna" organizzazione i cui tratti essenziali erano la divisione del lavoro, con un ingrossamento degli addetti alle funzioni meno qualificate, il riferimento a modelli produttivistici, l'accertamento delle competenze e una maggiore qualificazione. Con due interventi riorganizzativi (1904 e 1909), ispirati dai cambiamenti in atto e dal nuovo contesto normativo nazionale del periodo giolittino che aveva riconosciuto lo stato giuridico del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche, vennero adeguati uomini e prassi. Il Regolamento organico comunale del 1909, che sostituiva quello del 1876, instaurava una struttura di vertice, con i connotati della dirigenza, mentre per le mansioni esecutive e routinarie veniva stabilito il ricorso massiccio a diurnisti, cioè collaboratori precari, con una retribuzione a giornata che era inferiore a quella del personale di ruolo. E' in questo segmento del lavoro d'ordine che il Regolamento consentiva l'ingresso di personale femminile. Si trattava di compiti meno qualificanti rispetto all'immagine del lavoro degli scrivani come ci viene restituita dai documenti ufficiali redatti nell'Ottocento con impeccabile cura estetica e dalla creazione, nel 1888, dell'Ufficio di Copiatura. Questa struttura ottocentesca rappresenta efficacemente il peso della tradizione della scrittura nella cultura burocratica e il ruolo del lavoro anonimo e collettivo di un gruppo omogeneo e selezionato di artigiani della scrittura, sovente definiti "amanuensi" in alcuni documenti comunali di fine Ottocento. Terminologia assai evocativa del ritmo lento e laborioso che contraddistinse la composizione manuale dei testi fino all'introduzione negli uffici comunali della macchina per scrivere, a partire dal 1898, cui nel decennio successivo la coalizione popolare diede un sostegno decisivo. La modernizzazione dei sistemi di produzione della scrittura concorse non poco alla progressiva decadenza del lavoro degli scrivani e a introdurre negli uffici quello che, nel dibattito delle idee legate alla riforma degli assetti organizzativi e dei metodi di lavoro nell'amministrazione pubblica nei primi decenni del Novecento, verrà definito "taylorismo della scrivania". Di questa cultura produttivistica è testimonianza esemplare l'introduzione, nel 1911, della modalità retributiva del cottimo per lo svolgimento del lavoro di copiatura negli uffici del Comune. In un breve arco di tempo, il lavoro di tipo esecutivo, caratterizzato da scarsa stabilità, dall'assenza di un percorso di carriera e mal remunerato, finì col perdere attrattività per giovani uomini diplomati o laureati permettendo quel lento e silenzioso ingresso delle donne anche negli uffici comunali. Come attestano i documenti comunali, Candida Gatti è la prima impiegata assunta dal Comune. L'anno è il 1912 e la sua assunzione, così come quella di altre diurniste assunte poco tempo dopo per la Segreteria comunale, è una delle ultime decisioni della Giunta guidata da Enrico Porri dettata certo da motivi di risparmio: le retribuzioni delle donne erano più basse rispetto a quelle degli uomini in posizioni similari. La coalizione popolare conclude quindi il decennio di amministrazione della città con una decisione fortemente rappresentativa dei cambiamenti introdotti nell'organizzazione della burocrazia comunale in cui erano coinvolte identità e collocazione sociale del ceto impiegatizio. Fino alla prima guerra mondiale, il numero di impiegate diurniste rimane molto contenuto. Sempre in posizioni precarie e con retribuzioni inferiori a quelle degli uomini, la loro collocazione sarà costantemente quella dei ruoli più modesti e delle mansioni ripetitive, con l'unica eccezione di una ragioniera, Maddalena Pozzi, che otterrà un avanzamento. In relazione alla maggior scolarizzazione femminile in epoca liberale, anche la condizione di semplice impiegata straordinaria era comunque percepita come socialmente migliore e di status più elevato rispetto alla tipologia del lavoro domestico, operaio o agricolo, che erano i settori occupazionali dove maggiore era la presenza femminile. La terziarizzazione di guerra vedrà in generale accrescere la massa di fuori ruolo che si rivelerà come uno dei problemi più gravi che il Comune dovrà affrontare nel dopoguerra. Nel 1920, gli avventizi rappresentavano oltre il quaranta per cento degli organici e il loro stipendio non era nemmeno pari a quello dei salariati. L'anno prima, la Giunta comunale confermò in servizio venticinque impiegate avventizie. La pattuglia di impiegate era occupata soprattutto in quelle attività comunali proliferate per effetto dell'emergenza bellica (annonaria, sussidi ai militari, servizi demografici) e, in parte, anche in sostituzione degli impiegati richiamati alle armi. Tuttavia, nel contesto nazionale del dopoguerra, il tema della "semplificazione burocratica", la violenta polemica scatenata contro quella che le associazioni combattentistiche definivano "l'usurpazione" dei posti pubblici da parte delle donne, porterà ad una legislazione nazionale rivolta a sfoltire la massa degli avventizi e delle impiegate fuori ruolo. A Piacenza, gli interventi della Giunta socialista di Ferruccio Tansini, finalizzati al ridimensionamento degli organici in conformità alla legislazione nazionale, contribuirono a stabilizzare la presenza femminile negli uffici comunali attraverso l'assunzione con concorso di alcune impiegate e la sostanziale istituzione di un ruolo a parte per il personale femminile addetto al lavoro di copia. In questa nuova generazione di lavoratrici alla scrivania - un "ceto medio femminile" in formazione - che cominciava a popolare il mondo dell'economia terziaria della città, emerge la figura di Gemma Lamoure, per qualche tempo alle dipendenze del Comune, che, dopo il licenziamento nel 1923, avviò un'attività imprenditoriale di copisteria e aprì in piazza Duomo la prima scuola di dattilografia. Dopo la caduta della Giunta socialista, viene avviata una massiccia campagna di licenziamenti di personale femminile a favore di assunzioni di ex combattenti. Le poche impiegate passate indenni attraverso le riorganizzazioni del dopoguerra spesso subirono un'ulteriore dequalificazione con l'assegnazione di mansioni miste. In un caso, un'impiegata con il diploma di maestra fu trasferita alla Scuola tecnica, dove era stata licenziata la segretaria, come bidella e aiuto di segreteria. Nella ridefinizione dell'identità femminile che il fascismo opererà sulla base di modelli tradizionali, la legislazione degli anni Trenta del Novecento sulla presenza del ruolo impiegatizio femminile nell'amministrazione pubblica fisserà in un limite massimo del 10% la percentuale dei posti disponibili per le donne e un decreto del 1939 codificherà la tipizzazione per genere del lavoro femminile negli uffici pubblici, attraverso una minuta elencazione di mansioni, tutte esecutive, "particolarmente adatte per le donne". Nella vicenda locale di Piacenza, a partire dal secondo decennio del Novecento, le donne negli uffici del Comune, pur se marginalizzate, escluse da prospettive di carriera e sottoposte a condizioni economiche più simili a quelle dei salariati che a quelle della classe impiegatizia, possono considerarsi come una presenza ormai strutturale. Bisognerà tuttavia attendere ancora un ventennio prima della rimozione degli ostacoli giuridici e dell'affermazione costituzionale del principio dell'uguaglianza delle donne con gli uomini nel lavoro. © LIBERTA' Sopra e a destra due immagini dei primi anni del Novecento che mostrano donne che svolgono la mansione di impiegate Donne al lavoro come impiegate nell'ufficio paghe della Stiple (azienda telefonica) all'inizio degli anni Cinquanta Una foto storica di Palazzo Mercanti, sede del Comune, a fine Ottocento: le donne cominciarono a lavorare nell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento Sopra e a destra due immagini dei primi anni del Novecento che mostrano donne che svolgono la mansione di impiegate Donne al lavoro come impiegate nell'ufficio paghe della Stiple (azienda telefonica) all'inizio degli anni Cinquanta Una foto storica di Palazzo Mercanti, sede del Comune, a fine Ottocento: le donne cominciarono a lavorare nell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento © 1996 - 2007 Libertà On Line - Tutti i diritti sono riservati Editoriale LIBERTA' S.p.A. - P.IVA 01447930338.

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<Oltre allo smog dei bus arriva anche l'inquinamento elettromagnetico?> (sezione: Burocrazia)

( da "Settegiorni (Bollate)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

COMITATO ARIA PURA Nuovo protesta dopo l'annuncio dell'installazione di un'antenna 'OLTRE ALLO SMOG DEI BUS ARRIVA ANCHE L'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO?' richiedi la foto Esponenti del Comitato Aria pura in piazza l'estate scorsa; la protesta continua perché ritengono che non siano stati effettuati interventi concreti Garbagnate Milanese - Dopo l'inquinamento dell'aria, ora anche quello elettromagnetico? Il comitato Aria pura, che da circa due anni protesta contro lo smog nell'area di via Caduti Garbagnatesi per la presenza del deposito di autobus della Gtm, ha sollevato ora questo nuovo allarme dopo l'annuncio dell'installazione di un'antenna per i cellulari nella stessa zona. "Siamo molto preoccupati - scrive il comitato Aria pura - per l'installazione (senza previa informazione) di un'antenna sulla via Caduti Garbagnatesi, a pochissima distanza dalle nostre case. Ci viene spontanea una domanda: la nostra zona è ormai "terra di nessuno", un posto dove costruire qualsiasi oscenità a discapito degli abitanti e della loro salute? Dopo l'inquinamento dell'aria a causa del deposito Gtm, i cavi dell'alta tensione sopra il Parco dei bambini e le già esistenti antenne dell'area Bonetti e limitrofe, saremo costretti a sopportare anche questa ulteriore novità?". Intanto il comitato sottolinea che, nonostante le proteste, non ha visto ancora concretamente realizzato il miglioramento della situazione per quanto riguarda le emissioni mattutine dovute al riscaldamento degli autobus Gtm. Su questo problema hanno fatto sentire la loro protesta in diretta anche numerosi cittadini durante una recente trasmissione di Radio Panda alla quale erano presenti esponenti del comitato, insieme al sindaco Marone e all'assessore Zappettini. "Il Gtm nel frattempo - scrive il comitato Aria Pura - continua a intossicare l'aria del vicinato, senza che alcuna misura drastica venga presa. Le soluzioni ci sarebbero e il comitato si è fatto promotore di idee pratiche, ma la burocrazia con i suoi tempi lunghi e la scarsa sensibilità dimostrata su questo tema da parte della direzione del Gtm, hanno fatto trascorrere anni senza miglioramenti di sorta. Certo, la delocalizzazione del deposito sarebbe la cosa più logica e auspicabile. E nell'ex area Alfa Romeo vi sono spazi che offrirebbero la miglior soluzione al minor impatto ambientale possibile. Inoltre l'ammodernamento della flotta di autobus, l'adozione di motori a metano o ibridi, i sistemi di captazione e filtraggio dei fumi, contribuiscono al miglioramento della salute dei cittadini e dei lavoratori del Gtm stessi. E' ora che Garbagnate riprenda a respirare, perché questi automezzi non inquinano soltanto l'area del deposito ma circolano per le strade del nostro e di altri comuni. A poche centinaia di metri dal Gtm ci sono una scuola media e una materna, frequentata da centinaia di bambini e ragazzi, esposti ogni giorno all'inquinamento della zona. Il comitato vuole ribadire l'esigenza di adottare soluzioni tempestive per la tutela della salute e per il risanamento dell'ambiente". Articolo pubblicato il 28/03/08.

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Anche da noi quella cinese è una comunità chiusa e diffidente (sezione: Burocrazia)

( da "Settegiorni (Rho)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

INTERVISTE Difficile avere risposte dagli ambulanti originari del grande Paese asiatico ANCHE DA NOI QUELLA CINESE È UNA COMUNITÀ CHIUSA E DIFFIDENTE Un'altra giovane cinese dietro un banco "Ho il banco da tre anni, ma vivo in Italia da 12". Risponde così Li alla domanda "da quanto tempo ha questa attività?". L'unico cinese, titolare di un banco di abiti al mercato del lunedì di Rho, che supera la diffidenza tipica dei suoi connazionali e la difficoltà a comprendere e parlare una lingua per lui straniera nonostante sia ospite ormai da tanti anni in questo paese. Mastica poche parole di italiano e parla nonostante gli sguardi contrariati della moglie che si allontana per paura di essere coinvolta nel dialogo. Racconta di non avere difficoltà con la gente, sebbene negli ultimi anni sia più restia a comprare. Girano pochi soldi. Anche lui, ha scelto la via del commercio ambulante spiega - per convenienza economica. Come lui i suoi colleghi, in genere coppie giovani di marito e moglie a cui è stato impossibile rivolgere domande. Si tratta di una comunità riservata. Conferma ne viene anche dal Consiglio dei Migranti e incontro tra culture, formato da rappresentanti di vari paesi: Somalia, Benin, Congo, Palestina, Egitto, Ecuador, San Salvador e Moldavia. "Gli unici con cui non è stato possibile entrare in contatto, nonostante i numerosi tentativi fatti sono proprio i cinesi racconta Paolo Penzo, vicepresidente del Consiglio -. Sono autonomi, diversamente dagli altri stranieri non hanno bisogno di aiuto per ottenere documenti e affrontare la burocrazia. Sono una comunità autosufficiente, ma anche chiusa e diffidente per motivi culturali e linguistici". Il compito del Consiglio dei migranti e incontro tra culture ricopre un importante ruolo sul territorio poiché, in collaborazione con il Comune, lavora sui temi dell'inclusione sociale e della partecipazione alla vita democratica dei cittadini stranieri residenti, elaborando proposte e iniziative. Articolo pubblicato il 28/03/08.

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L'approccio economico alla politica nell'era della comunicazione di massa (sezione: Burocrazia)

( da "AltaLex" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Articolo di Sergio Sabetta 28.03.2008 Stampa L'approccio economico alla politica nell'era della comunicazione di massa di Sergio Sabetta Come gli imprenditori anche i politici e i burocrati tendono a massimizzare il proprio profitto che in politica si identifica con il potere (Breton). L'accumulo di potere avviene per mezzo dell'offerta di politiche pubbliche con le quali si gestiscono risorse e si cooptano gruppi di cittadini, mentre il suo logoramento può avvenire per errore nel valutare il grado di consenso verso una determinata politica pubblica o per la progressiva autoreferenzialità dell'attività politica stessa, d'altronde i cittadini e le loro associazioni possono solo segnalare le proprie preferenze, di cui il voto è una delle massime espressioni. Peacock ha identificato tre diversi "mercati politici", uno primario prettamente politico impegnato a vendere politiche pubbliche in cambio di voti, uno secondario costituito dai burocrati che trattando con i politici pacchetti di politiche pubbliche per le rielezioni in realtà puntano ad ampliare le loro sfere di influenza e di potere amministrativo ed infine il terzo proprio dell'attuazione della policy in cui i destinatari sono le comunità elettorali e i gruppi che le costituiscono. Secondo Riker e Ordeshook l'offerta politica è frutto del sistema elettorale, infatti in un sistema multipartitico i programmi sono senza limiti cogenti non dovendo essere effettivamente posti alla prova, mentre in un sistema bipartitico vi è la necessità di ottenere uno scarto di voti rispetto agli avversari diretti si che il programma dovrà essere più coerente ed affidabile in quanto sarà testato. Una volta avvenute le elezioni da un gioco a somma zero si passerà ad un gioco a somma positiva, potendo intervenire accordi tra le parti, inoltre vi sarà il tentativo di assegnazione a quelle commissioni in cui si dibattono provvedimenti propri del collegio nel quale si è stati eletti, infatti sono state messe in evidenza l'importanza delle commissioni legislative quali centri di potere (Eulau ? Mc Cluggage). La "scuola della Virginia" (Buchanan ? Tullock) ha affrontato il problema del quando collettivizzare le decisioni e del tipo di procedure da adottare ed è giunta alla conclusione che ogni cittadino sceglie individualmente gli interventi del governo solo se i vantaggi rispetto ai costi sono maggiori in rapporto alle altre forme di azione, relativamente alle procedure si sono affrontati i problemi dei costi. Questi sono stati individuati nei "costi decisionali" e nei "costi esterni" i primi derivano dal tempo necessario per raggiungere un accordo collettivo i secondi dal rischio di oppressione causato dall'accettare la volontà altrui, circostanza che impone trattative al fine di raggiungere la percentuale di persone necessarie alla decisione collettiva finale. Le due tipologie di costi sono inversamente proporzionali l'una all'altra, infatti mentre i "costi decisionali" sono nulli se è una sola persona a decidere essi aumentano al crescere delle persone che dovranno partecipare alla decisione, al contrario i "costi esterni" sono massimi se la decisione è presa dal singolo e si annullano se vi deve essere l'unanimità. Nel tentativo di minimizzare i costi totali l'individuo varierà la scelta delle decisioni a seconda del tipo di decisione collettive da adottare, si che se si tratta di decisioni costituenti relative pertanto alle stesse regole decisionali verrà privilegiata l'unanimità, mentre se si tratta di decisioni allocative di efficacia limitata cesserà la necessità dell'unanimità (Buchanan, Tullock e Brennan). Lo stesso scambio dei voti è vista da Tullock come una stanza di compensazione per le diseguali intensità delle preferenze, si da introdurre un insieme di decisioni a somma positiva riducendo i costi delle stesse, circostanza che fa sì che vi sia un suo uso comune in tutte le democrazie, il vero pericolo è la personalizzazione dell'uso dello scambio da parte del singolo politico favorito dalla scarsa trasparenza del processo decisionale e da una comunicazione pubblica controllata. Niskanen, come del resto Tullock e Downs, rifiuta di considerare i burocrati come meri esecutori di decisioni politiche, sottolineando i margini di autonomia utilizzati, quali autentici manager, per perseguire propri specifici utili, i quali in molti casi si risolvono in un aumento di potere attraverso il numero di collaboratori, le dimensioni degli uffici e i budget, ma anche avanzamenti di carriera e aumento degli stipendi. Vi è pertanto una contrattualizzazione nei rapporti fra politici e burocrati, in cui i secondi massimizzano il proprio budget rispetto a quanto sarebbe più modestamente necessario a soddisfare l'elettorato di riferimento del politico. In conclusione per Niskanen, non vi è coincidenza di interessi fra politici e burocrati, in quanto per questi l'unico vincolo è che il loro budget sia eguale ai costi di produzione mentre per il politico i beni pubblici la cui produzione marginale comporta perdita non dovrebbero essere prodotti. L'organizzazione burocratica viene pertanto vista come una rete "informale" che si sovrappone ad una struttura "formale" normativamente disciplinata, questa rete costituita da scambi si basa sulla fiducia (trust) che permette al politico di controllare informalmente l'organizzazione burocratica dando forma a comportamenti selettivi (Breton e Wintrobe). Nel terzo mercato politico interviene quale ulteriore particolare elemento la "ricerca della rendita", la quale è legata all'ampiezza dell'intervento pubblico nell'economia e si concretizza sia in sovvenzioni che nella limitazione artificiosa dell'ingresso di nuovi attori in una determinata attività economica, vi è in altre parole una limitazione artificiosa dell'offerta ed una espansione della spesa pubblica in cambio di un sostegno elettorale ed economico (Tullock ? Tollison ? Buchanan). Definite per grandi linee le tipologie di mercato politico si possono ora descrivere brevemente i cicli politico-economici a cui danno vita. Poldam ha evidenziato l'esistenza di due cicli l'uno elettorale e l'altro partitico, mentre il primo ha la durata di una sola legislatura ed ha per oggetto la rielezione il secondo si estende per almeno due legislature ed ha quale fondamento le diversità ideologiche e il tentativo di darne attuazione. Come è stato rilevato in molti studi a partire dagli anni settanta (Nordhaus, Hibbs, Frey) i politici al governo alla vigilia delle elezioni tendono a promuovere provvedimenti macroeconomici utilizzando strumenti di natura monetaria e fiscale per stimolare l'economia, salvo successivamente correggere le decisioni già intraprese al fine di ridurre gli effetti indotti dal "ciclo vizioso" delle politiche espansive adottate. Partendo dalla constatazione che gli elettori attribuiscono maggiore importanza ai bassi tassi di inflazione e alla lotta alla disoccupazione, ma sono al contempo poco informati dei processi economici, Nordhaus descrive dei cicli economico politici in cui ad una lotta all'inflazione con aumento della disoccupazione subito dopo le elezioni, subentra alla vigilia delle elezioni un processo invertito in cui la lotta alla disoccupazione acquista maggiore importanza rispetto all'inflazione. Su questo aspetto Frey, considerando il rapporto fra politica deflazionistica avviata all'inizio del ciclo e decremento del tasso di disoccupazione alla fine del ciclo stesso, rappresenta l'interazione fra economia e politica in termini di due funzioni, l'una di "popolarità" e l'altra di "comportamento". Se i sondaggi rileveranno un basso indice di popolarità con un conseguente pericolo per le rielezioni si tenderà ad usare gli strumenti macroeconomici necessari per migliorare le condizioni economiche generali relative all'occupazione, mentre nel caso opposto il governo potrà perseguire il proprio programma che è comunque sempre in parte ideologico anche in presenza di una parziale erosione del consenso. Emerge chiaramente la sopra rilevata distinzione fra ciclo elettorale e ciclo partitico, per il quale è necessario un periodo di due legislature al fine di realizzare il programma. Quanto finora descritto va bene da un punto di vista teorico se la durata della legislatura è rispettata, il tutto viene a modificarsi in presenza di crisi di governo ed elezioni anzitempo, in questo caso occorre distinguere se si è in presenza di una situazione elettorale e quindi politica bloccata o dinamica, nella prima ipotesi non sorgeranno problemi di competizione con la necessità di sviluppare la funzione della "popolarità", nella seconda ipotesi viene a mancare la possibilità della programmazione politica macroeconomia in funzione dell'espansione dell'occupazione e delle altre politiche pubbliche gradite ai potenziali elettori, tale circostanza è anche in relazione al momento della crisi sulla durata teorica della legislatura. Ma le politiche pubbliche espansive devono essere supportate dal processo comunicativo, il quale sarà sottoposto ad una costante manipolazione od ostruito da un eccesso di informazione e rumori di fondo. In questo contesto si sono sviluppati nuovi mezzi di comunicazione, quale Internet che se da una parte aumentano la libertà di informazione, dall'altra possono, proprio per la loro vastità, polarizzare i punti di vista con un declino costante della navigazione per stanchezza e limiti di tempo, riducendola a canali preselezionati. Più la società è complessa maggiori sono le risorse necessarie da impiegare nei dialoghi nei dibattiti, la rete può costituire in parte un serbatoio di pensiero in cui vi è una veloce interattività continua tra cittadini, specie nella fascia elettorale più giovane, circostanza che viene ad ampliare o modificare l'impatto percepito delle politiche pubbliche così come sviluppate secondo il modello politico-economico. In effetti anche il concetto di tempo in Internet viene a modificarsi accelerando, fatto che potrebbe menomare il tempo della riflessione proprio della democrazia, anche se in cambio permette il nascere di auto-organizzazioni. Infatti si può arrivare a vendere da parte della classe politica delle semplici impressioni, riducendo a causa della velocità la memoria necessaria e propria del pensiero politico maturo. Bibliografia A. Breton, Economia della democrazia rappresentativa, in S. Carrubba, D. Da Empoli, a cura di "Scelte pubbliche", Le Monnier, 99-113, 1984. J. M. Buchanan ? G. Tullock, The Calculus of Consent. Logical Foundations of Costitutional Democracy, University of Michigan Press,1962. J. M. Buchanan ? G. Brennan, La ragione delle regole, Angeli ed., 1991. A. Breton ? R. Wintrobe, The equilibrium size of a budget ? maximizing bureau, in "Journal of political economy", 83, 195-207, 1975. A. Downs, Inside Bureaucracy, Little, Brown and Co., 1967. A. Peacock, Public Choice Analysis in Historical Perspective, Cambridge University Press, 1992. M. Paldan, An Essay on the rationality of economic policy: the test case of the election cycle, in "Public Choice", 37, 287 ? 288, 1981. B. S. Frey, Il ciclo economico politico: teoria e fatti concreti, in S. Carrubba, D. Da Empoli, a cura di "Scelte pubbliche", Le Monnier, 231-243, 1984. H. Eulau ? V. Mc Cluggage, Standing committees in legislatures : three decades of research, in "Legislative Studies Quarterly", 9, 195-217, 1984. Zygmunt Bauman, La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, 2006. W. A. Nisknen e altri, Burocrazia: Serva o padrona?, Biblioteca della Libertà, 1979. W. D. Nordhaus, The political business cycle, in "Review of Economic Studies", 42, 169-190, 1975. C. Mazzucchelli, Politica, media e movimenti nell'era della comunicazione di massa, in complexlab.com. D. A. Hibbs, Political parties and macroeconomic policy, in "American Political Science Review", 71, 1467-1487, 1977. W. H. Riker ? P. C. Ordeshook, An introduction to positive political theory, Prentice ? Hall, 1973.

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IMMIGRATI E VOTO (sezione: Burocrazia)

( da "Azione, L'" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'AZIONE - Articoli - Immigrati e voto IMMIGRATI E VOTO Franco Lorenzon In un periodo nel quale siamo chiamati ad eleggere il nuovo parlamento italiano - oltre ad alcune amministrazioni locali tra cui il Comune di Treviso - crediamo sia utile accendere i riflettori anche sul modo e sulle forme con cui coinvolgere gli immigrati nella partecipazione all'amministrazione e al governo di un Paese per il quale contribuiscono con un significativo 8,8% del Pil, cioè qualcosa di abbondantemente superiore al finanziamento dell'intero servizio sanitario nazionale. La cosa appare quanto mai significativa se pensiamo che a votare sono chiamati anche molti italiani che risiedono all'estero, magari da decine di anni, e che - come "l'argentino" senatore uscente Pallaro - sono risultati decisivi per assicurare la fiducia all'ultimo Governo. Per collocare il problema nella sua giusta dimensione, vogliamo ricordare che il processo di coinvolgimento di uno straniero nel nostro Paese avviene con la seguente gradualità: a) permesso di soggiorno, che va rinnovato con scadenze al massimo biennali (a Treviso per il semplice rinnovo si arriva anche ad un'attesa di due anni?); b) carta di soggiorno, che consente di rimanere in Italia a tempo indefinito, ma i cui dati vanno confermati o aggiornati ogni cinque anni (anche qui servono fino a due anni di attesa); c) cittadinanza, che si ottiene - a richiesta - dopo 10 anni di effettiva residenza in Italia (con attese che arrivano normalmente a 3-4 anni). Con la cittadinanza si può anche ottenere il diritto di voto, che tuttavia non sembra essere in cima ai desideri degli immigrati, non tanto perché non abbiano interesse ad ottenerlo, quanto perché altre per loro sono oggi le priorità. La prima di queste è di poter rimanere in Italia senza la continua "corsa ad ostacoli" del rinnovo delle autorizzazioni sopra richiamate. Per gli immigrati il desiderio di diventare cittadini italian i coincide oggi con il superamento di ogni ostile burocrazia che disconosce il loro quotidiano lavoro nel nostro Paese, potendo superare così anche le discriminazioni di cui sono spesso oggetto (specie sul versante dei diritti sociali) e programmare il proprio futuro con qualche ragionevole certezza. Il voto sarebbe quindi solo l'ultimo gradino di un percorso di integrazione che è già iniziato con la partecipazione ad alcune consulte comunali e a quella regionale, e potrebbe proseguire con la partecipazione alle elezioni amministrative. In questo modo la condivisione diventa partecipazione attiva alla definizione di leggi, regole, valori, comportamenti, eccetera, e la costruzione di una società coesa risponde alla giusta preoccupazione di molti cittadini italiani di dare un'adeguata risposta alla questione della sicurezza. Perché a questa si risponde più con l'integrazione che con la repressione. Segretario generale Cisl Treviso.

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Riprende la... ballata la città ritrova il nome (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Treviglio" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

RIPRENDE LA... BALLATA LA CITTÀ RITROVA IL NOME Treviglio - I latini, piuttosto prolifici nelle massime, invitavano ad osare sempre. "Memento audère semper", perché tenersi dentro qualcosa quando manifestandola si evita di portarsi dietro il rammarico che forse si sarebbe potuta realizzare? Per noi è stato così. Quindici giorni fa avevamo sottolineato come al Palazzo dello Sport di Roccolo Street sia stata. dimenticata la scritta "Città di Treviglio" nel cerchio del centrocampo. Incredibilmente la burocrazia si è messa in movimento e quello che non è stato fatto da agosto a marzo inoltrato, in un attimo, è stato sanato ed ora il parquet ha una fisionomia nuova, meno anonima e più vicino al cuore dei concittadini. Oltre al cognome (Facchetti) ora il Palazzo ha anche il nome (Treviglio) per la soddisfazione di tutti e soprattutto del grande Giacinto che di Treviglio è stato il primo grattacielo, senza la necessità di una variante al Piano Regolatore. Certe cose basta volerle e buon per tutti che questa sia stata voluta. Ci sono andati di mezzo (sì proprio a metà) i Legend che nella seduta di Venerdì Santo hanno usufruito del parquet in modo parziale, avendo dovuto circumnavigare nelle peripezie cestistiche, il fortino all'uopo costruito a centrocampo per preservare la freschezza della "sacra" scrittura. Un sacrificio al quale i pirati di casa nostra si sono sottoposti volentieri al fine di colmare una lacuna che stava diventando insopportabile. Qualche risata in più, qualche contropiede in meno nelle corsie centrali, con le fasce sfruttate di più come se in campo ci fosse Cristiano Ronaldo. L'occhio vigile dell'amico Franco D'Adda, supervisore attento, e di Cristian Redaelli, autore dell'artistico intervento pittorico, e via verso nuove avventure su un campo ridimensionato temporaneamente, ma pronto a sopportare le fatiche delle vetuste giunture biancorosse. Ora possono riprendere anche le peripezie biancoblu per la volata finale. Quattro partite alla fine della stagione regolare, tre al PalaFacchetti ed una fuori, ad Omegna. I numeri dicono che i play off si possono ancora arpionare ed anche il morale non è più depresso dopo le partite di campionato nel "pallone gonfiato" di Codogno contro Casalpusterlengo e di Coppa Italia al Palalido di Milano contro Siena. Due sconfitte sì, ma col punteggio sempre in bilico sino alla sirena finale, segno che i fasti di inizio stagione non erano occasionali, ma premeditati. Si comincia domenica contro Fidenza (Nanut fa mia 'l babao), si prosegue sempre in casa con Lume, poi si va al Lago contro Omegna per epilogare a Treviglio contro Ozzano. Si possono evitare gli "out", con tutti i loro rischi, si possono arpionare gli "off" con tutte le loro soddisfazioni. Una positività esiste comunque già. Domenica, seppure sia sfumata la diretta satellitare di SportItalia, quando la voce di Paolo Taddeo attaccherà il rituale "Siamo al PalaFacchetti di Treviglio..." seguirà puntuale l'immagine del centro del campo. Non sarà più anonimo come contro Forlì, ma con il trionfo in bella vista (come nei piatti dei grandi ristoranti) della scritta Città di Treviglio. Ringraziamo chi è balzato con entusiasmo sulla dimenticanza, ci diamo il cinque per avervi contribuito. Ed ora godiamoci lo spettacolo con la speranza che quell'uno che manca sempre per fare trentuno questa volta non faccia l'appello con gli arbitri di turno. Buon divertimento ed un occhio di riguardo alla scritta di fresca tinta al centro del campo. Il peso sullo stomaco se ne è andato. Articolo pubblicato il 28/03/08 Baldo.

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Anche in Granda si celebra Giornata dei diritti del malato (sezione: Burocrazia)

( da "Targatocn.it" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il 18 aprile si celebra la Giornata europea dei diritti del malato, iniziativa nata nel 2002 sia in base all'esperienza del Tribunale per i diritti del malato - ed in particolare sulle precedenti Carte per i diritti del malato promulgate in Italia, a livello nazionale, regionale e locale - sia sulla Carta Europea dei diritti Fondamentali. La Carta Europea raggruppa i diritti inalienabili del paziente che ogni paese dell'Unione Europea dovrebbe tutelare e garantire. Diritti che si trovano a rischio, tra l'altro, a causa della crisi finanziaria dei sistemi nazionali di welfare. Nel 2008 la Giornata europea dei diritti del malato sarà celebrata nello stesso giorno - venerdì 18 aprile, appunto - in tutti i 27 Paesi membri dell'Unione europea, per dare più visibilità all'evento e aumentare il suo impatto sulle autorità nazionali e gli stakeholder. Il principale obiettivo è quello di diffondere la Carta europea dei diritti del malato presso l'opinione pubblica. Carta dei diritti del malato 1. DIRITTO AL TEMPO Ogni cittadino ha diritto a vedere rispettato il suo tempo al pari di quello della burocrazia e degli operatori sanitari. 2. DIRITTO ALL'INFORMAZIONE E ALLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le informazioni e la documentazione sanitaria di cui necessita nonché ad entrare in possesso degli atti necessari a certificare in modo completo la sua condizione di salute. 3. DIRITTO ALLA SICUREZZA Chiunque si trovi in una situazione di rischio per la sua salute ha diritto ad ottenere tutte le prestazioni necessarie alla sua condizione e ha altresì diritto a non subire ulteriori danni causati dal cattivo funzionamento delle strutture e dei servizi. 4. DIRITTO ALLA PROTEZIONE Il servizio sanitario ha il dovere di proteggere in maniera particolare ogni essere umano che, a causa del suo stato di salute, si trova in una condizione momentanea o permanente di debolezza, non facendogli mancare per nessun motivo e in alcun momento l'assistenza di cui ha bisogno. 5. DIRITTO ALLA CERTEZZA Ogni cittadino ha diritto ad avere dal Servizio sanitario la certezza del trattamento nel tempo e nello spazio, a prescindere dal soggetto erogatore, e a non essere vittima degli effetti di conflitti professionali e organizzativi, di cambiamenti repentini delle norme, della discrezionalità nella interpretazione delle leggi e delle circolari, di differenze di trattamento a seconda della collocazione geografica. 6. DIRITTO ALLA FIDUCIA Ogni cittadino ha diritto a vedersi trattato come un soggetto degno di fiducia e non come un possibile evasore o un presunto bugiardo. 7. DIRITTO ALLA QUALITA' Ogni cittadino ha diritto di trovare nei servizi sanitari operatori e strutture orientati verso un unico obiettivo: farlo guarire e migliorare comunque il suo stato di salute. 8. DIRITTO ALLA DIFFERENZA Ogni cittadino ha diritto a vedere riconosciuta la sua specificità derivante dall'età, dal sesso, dalla nazionalità, dalla condizione di salute, dalla cultura e dalla religione, e a ricevere di conseguenza trattamenti differenziati a seconda delle diverse esigenze. 9. DIRITTO ALLA NORMALITA' Ogni cittadino ha diritto a curarsi senza alterare, oltre il necessario, le sue abitudini di vita. 10. DIRITTO ALLA FAMIGLIA Ogni famiglia che si trova ad assistere un suo componente ha diritto di ricevere dal Servizio sanitario il sostegno materiale necessario. 11. DIRITTO ALLA DECISIONE Il cittadino ha diritto, sulla base delle informazioni in suo possesso e fatte salve le prerogative dei medici, a mantenere una propria sfera di decisionalità e di responsabilità in merito alla propria salute e alla propria vita. 12. DIRITTO AL VOLONTARIATO, ALL'ASSISTENZA DA PARTE DEI SOGGETTI NON PROFIT E ALLA PARTECIPAZIONE Ogni cittadino ha diritto a un servizio sanitario, sia esso erogato da soggetti pubblici che da soggetti privati, nel quale sia favorita la presenza del volontariato e delle attività non profit e sia garantita la partecipazione degli utenti. 13. DIRITTO AL FUTURO Ogni cittadino, anche se condannato dalla sua malattia, ha diritto a trascorrere l'ultimo periodo della vita conservando la sua dignità, soffrendo il meno possibile e ricevendo attenzione e assistenza. 14. DIRITTO ALLA RIPARAZIONE DEI TORTI Ogni cittadino ha diritto, di fronte ad una violazione subita, alla riparazione del torto subito in tempi brevi e in misura congrua. E. M.

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Donna, giovane e avvocato. <Ma anche> disabile (sezione: Burocrazia)

( da "Vita non profit magazine" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Donna, giovane e avvocato. "Ma anche" disabile di Sara De Carli (s.decarli@vita.it) 24/03/2008 --> Novità in campo. La sfida di Lisa Noja, in lizza per il Pd in Lombardia "Il mio è un "problema tecnico", che non definisce la mia essenza umana. Quindi il partito dei disabili non serve, serve che ciascuno porti le proprie idee su tutte le grandi questioni. A cominciare dalle pari opportunità" S i chiama Lisa Noja, fa l'avvocato, ha 34 anni, è milanese ed è affetta da amiotrofia spinale, con un'invalidità al 100%: e non chiamatela la "candidata disabile". Posizione n. 23 nelle liste del Partito democratico per il collegio Lombardia 1, non un posto sicuro ma nemmeno di pura forma, per Lisa questa è un'opportunità "a prescindere", "perché se è importante che a Roma ci vadano persone competenti, lo è anche avere una rete di persone capaci sul territorio". Si presenta a Milano domenica 30 marzo, in un dibattito con Barbara Pollastrini su disabilità e progetto di vita. Vita: Come è nata la sua candidatura?Lisa Noja: Innanzitutto perché faccio l'avvocato, sono giovane, sono donna. Vita: Non ha citato la sua disabilità...Noja: Sicuramente ha avuto un ruolo. Il senso però non è quello di riempire le caselle con tutte le categorie. Io ho un percorso anomalo: ho una grave disabilità motoria ma sono avvocato, ho studiato in America, lavoro in uno dei più grandi studi di Milano, sono autonoma economicamente. è stato possibile perché ho una famiglia che non solo ha potuto ma anche ha voluto fare tutto per permettermi di realizzare il mio progetto di vita. Questo deve accadere per tutti, a prescindere dalla famiglia in cui si nasce. Vita: Non chiede garanzie, ma opportunità. Anche nella politica sulla disabilità? Noja: Sì. Oggi in Italia standardizziamo troppo e così sotto l'ombrello della disabilità c'è di tutto, mentre ognuno di noi ha problemi diversi. Lo sforzo da fare è individuare il potenziale che ognuno ha. Il mio problema non è di avere garanzie assolute, ma di avere pari accesso alle opportunità. Non siamo arretrati sulle garanzie - lo siamo nella misura in cui le leggi non vengono applicate - il problema è che la persona con disabilità non può mettere a frutto le possibilità che ha. Vita: Nel programma del Pd ci sono più soldi per l'accompagnamento e i buoni-servizio. Non sono ancora garanzie? Noja: Non tanto, soprattutto per i buoni-servizio. Non danno aiuti a pioggia, ma tantano di cucire addosso un welfare su misura per la singola persona che ha bisogno di servizi pratici. Si tratta di personalizzare l'intervento della politica: io volendo potrei chiedere le scarpe ortopediche, me le darebbero anche se non ne ho bisogno, mentre invece ho bisogno di altre cose che non sono previste. Bisogna arrivare a capire che disabile vuol dire tante cose. Le Asl non dovrebbe dare solo una percentuale ma anche una valutazione qualitativa della disabilità di una persona. Questa è la direzione in cui vuole andare il Pd, in tanti settori: quando parla di progetto di vita - di donne, giovani, disabili - intende superare la standarizzazione. Vita: Il partito dei disabili serve? Noja: Mi sembra più utile che una persona disabile partecipi alla vita politica con le proprie idee su tutte le grandi questioni: naturalmente portando la propria esperienza di vita. La disabilità è un problema tecnico, con conseguenze anche molto gravi, ma non è ciò che definisce la nostra essenza umana. Vita: Cosa fare per aiutare le famiglie che accolgono un figlio con disabilità? Noja: Io sono felice di essere nata e non mi piace sentire dire che ci sono condizioni di vita in cui uno sarebbe condannato all'infelicità. Penso anche però che la scelta di far nascere un figlio con disabilità sia una scelta indivuale: compito dello Stato è garantire che la scelta sia libera dalla paura di non farcela dal punto di vista economico, farsi carico dei problemi materiali di chi vive certe difficoltà: è quella la vera politica a tutela della vita. Il Pd e l adisabilità Le donne di walter. "In una famiglia su quattro vive una persona con disabilità. Per questo è un dovere occuparsi dei disabili e delle loro famiglie e il Partito democratico vuole assumere questo tema come una delle priorità dell'azione di governo". La promessa è di Walter Veltroni, fatta pochi giorni prima dell'amaro anniversario di un anno passato senza che l'Italia abbia ratificato la convenzione dell'Onu sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta da Paolo Ferrero a New York il 31 marzo 2007. "Abbiamo proposte e idee concrete", ha detto Veltroni. "Sconfiggere la burocrazia, riordinando la normativa sull'erogazione dei servizi socio-sanitari, aumentare le pensioni di invalidità, riconoscere il lavoro di cura prestato dal coniuge, dai genitori, da fratelli e sorelle a favore dei disabili, con l'anticipazione del trattamento pensionistico".Nelle liste del Pd, oltre a Lisa Noja, c'è un'altra donna disabile: Ileana Argentin, 44 anni, già consigliera del sindaco di Roma con delega alle Politiche dell'handicap, posto sicuro nella circoscrizione Lazio 1, dove ha ottenuto il settimo posto in lista. Veltroni l'ha presentata come il "primo deputato che entrerà in Parlamento su una carrozzella".

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Il tibetologo: "Il Dalai Lama sbaglia, e adesso temo un'ondata di violenze" (sezione: Burocrazia)

( da "Panorama.it" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Mondo - http://blog.panorama.it/mondo - Il tibetologo: "Il Dalai Lama sbaglia, e adesso temo un'ondata di violenze" Posted By paolo.papi On 28/3/2008 @ 12:44 In Apertura#2 | No Comments Guarda la [1] GALLERY Giornalista, autore [2] dell'unica biografia autorizzata sul Dalai Lama pubblicata in Italia, esperto di culture indo-tibetane, l'ex presidente dell'[3] Associazione Italia Tibet Piero Verni, di fronte alla repressione cinese, non ha dubbi: la massima autorità spirituale del Tibet ha perso la presa su una parte del suo popolo. Si è inventato un "dialogo che non esiste" e ha avallato, per legittimarsi agli occhi degli "occupanti", prima l'ingresso di Pechino nel Wto e infine il no al boicottaggio delle Olimpiadi. Non sono ingenerose le sue critiche? Senta: intellettuali del calibro di [4] Bernard Henry Levi, lo stesso Sarkozy, il presidente del parlamento europeo Hans Gert-Pottering hanno apertamente dichiarato di prendere in considerazione l'ipotesi del boicottaggio. E, di fronte a tutto questo, che cosa fa il Dalai Lama? Si trasforma nel più tetragono assertore delle Olimpiadi. Frena le rivolte. Un drammatico paradosso. Dal punto di vista giornalistico la notizia è proprio questa: Tenzin Gyatso, più che organizzarla, ha "subito" la rivolta tibetana. Anche [5] Sergio Romano, su Panorama, sostiene che il Dalai Lama è lontano dalle aspirazioni indipendentiste del suo popolo. La verità è che la [6] Marcia per il ritorno in Tibet partita il 10 marzo e considerata il detonatore della protesta si è subito posta su un terreno sideralmente distante da quello del governo in esilio. Non a caso lo stesso Dalai Lama non l'ha nemmeno citata nel suo annuale discorso del 10 marzo. In pratica, ha dato l'imbarazzante impressione di voler discolparsi agli occhi dei cinesi, anziché denunciare la repressione di questa Tienanmen sorda e muta che si sta consumando Come è nata l'insurrezione di Lhasa? Attraverso il tam tam, il passaparola, l'entusiasmo suscitato dalla Marcia organizzata dalle cinque organizzazioni della diaspora in India. E in modo del tutto spontaneo. Si capisce: il maglio repressivo cinese in patria ha distrutto qualsiasi embrione di organizzazione tibetana in patria, come è accaduto qualche anno fa alle Tigri del Tibet. Lo [7] Youth Congress, la più radicata e radicale organizzazione non governativa dei tibetani della diaspora, prende in considerazione l'ipotesi della lotta armata? Fino ad ora assolutamente no, come dimostra il programma tutto gandhiano della Marcia verso il Tibet. Certo, se non si apriranno spiragli di cambiamento significativo, temo che tutto potrà diventare possibile, anche le scelte più estreme. In linea di massima non è in discussione la scelta nonviolenta quanto la richiesta di Tenzin Gyatso di semplice autonomia politica. Perché ora, dopo vent'anni di inutile ricerca di un dialogo, i tibetani si sono stufati e pongono subito un problema di indipendenza nazionale. Eppure la Cina accusa la "cricca del Dalai Lama". Perché tagliare i ponti con l'unico interlocutore possibile? Lo devono demonizzare, per giustificare il loro no a qualsiasi trattativa. La verità è che i governanti cinesi non vogliono dialogare con nessuno, né con i miti praticanti della [8] Falun gong, né con le minoranze etniche come gli [9] uiguri. Chiudono la porta a qualsiasi confronto perché considerano la dissoluzione dell'impero sovietico come il risultato della politica di dialogo con i dissidenti di Gorbaciov. Il loro obiettivo, del resto, è chiaro: fare della Cina una Singapore di un miliardo e trecentomila persone. Ovvero? Singapore è una realtà avanzatissima e dinamica dal punto di vista di vista economico ma con il massimo del controllo sociale. Pechino pensa, nonostante la sua retorica sulla "società armoniosa" e sul "socialismo di mercato", che il massimo di libertà economica debba corrispondere al massimo dell'autoritarismo. Che cosa rappresenta il Tibet per la Cina? C'è lo sfruttamento intensivo di alcune risorse tra cui il legname. Ma non va nemmeno dimenticato che questa zona potrebbe diventare una straordinaria giostra turistica interna. Il turismo estero, del resto, è lì ormai un fenomeno minoritario. Il Tibet per i cinesi, insomma, è un po' quello che era il Kashmir per i turisti indiani. E anche sul problema della colonizzazione etnica del Tibet voglio dire una cosa. Dica.. I sei milioni di cinesi che obtorto collo vivono in Tibet non sono nulla, dal punto di vista demografico, per la Cina. In Tibet i coloni hanno un turn over, stanno lì in maggioranza per sette anni, poi tornano a vivere nella madre patria. Vanno lì per arricchirsi, possono vivere come cittadini di prima classe, con una serie di privilegi che i tibetani si sognano. C'è qualche similitudine tra le rivolte in Birmania e quelle in Tibet? Sono due situazioni non paragonabili. I generali birmani, di cui penso tutto il male possibile, hanno un livello di sofisticazione repressiva infinitamente inferiore a quello dei cinesi. Una [10] Aung San Suu Kyi tibetana non sarebbe certo agli arresti domiciliari. Sarebbe morta o starebbe marcendo nel circuito penitenziario fuori Lhasa Previsioni? Nessuna. Non ricordo un cosiddetto china watcher che abbia previsto Tienanmen. Ho l'impressione che il livello di esasperazione tra i tibetani sia tale che uno stato d'agitazione sotterraneo continuerà, accanto alla repressione, fino alle Olimpiadi. Veda, non ho simpatia per le burocrazie occidentali ma, dato che bene o male devono tener conto dell'opinione pubblica, qualcosa si sta muovendo. E l'Eliseo, fino a ieri silente, di fronte alle manifestazioni di solidarietà in Francia, è arrivato a non escludere persino il boicottaggio delle Olimpiadi. Ripeto: non ho fiducia nei politici, ma nella capacità della stampa e delle opinioni pubbliche, quello sì. Sposato con una tibetana, Piero Verni, su [11] olistica.tv cura un blog dedicato alla situazione politica tibetana. Sulle società e sulle tradizioni dell'Himalaya, dell'India e del Tibet ha anche scritto diversi libri, tra i quali Vivere in India (Milano 1977); Guida all'India (Milano 1973, 5 edizioni); Dalai Lama. Biografia autorizzata (Milano 1990, nuova edizione aggiornata e ampliata Milano 1998); Tibet: le danze rituali dei lama (Firenze 1990), Mustang, ultimo Tibet (Milano 1994). È autore di numerosi documentari, tra i quali: Ladak: Feste di inverno nel piccolo Tibet; Mustang, ultimo Tibet; Tibet, cuore dell'Asia; Il mio Tibet. n Repressione in Tibet: l'Italia deve boicottare le Olimpiadi di Pechino? Sì No Mostra i risultati.

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"Vogliamo una sala studi più dignitosa" (sezione: Burocrazia)

( da "Varesenews" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Varese - I giovane del Pd intervengono sulla richiesta di una sede più confortevole per gli studenti "Vogliamo una sala studi più dignitosa" Riceviamo e pubblichiamo I Giovani Democratici apprendono con delusione dalla stampa che la Giunta comunale avrebbe deciso di rifiutare la destinazione della palazzina della Cultura ad aula studi . Siamo fortemente convinti che le aspirazioni di una città universitaria non si dimostrino solo in proclami a cui non segue nulla ; da diversi anni Varese è sede dell'Università Insubria, ma   poche misure concrete sono state prese per rendere la nostra città a misura di studente. Pensiamo a provvedimenti come le tariffe agevolate di trasporto, il servizio mensa e la costruzione di aule studi . Nulla è stato fatto in questo senso. Nello specifico la Sala Forzinetti è spesso trascurata dai servizi di manutenzione e nella realtà è niente di più che uno scantinato: la palazzina della Cultura sarebbe stato un luogo centrale ed adeguato ai bisogni degli studenti. Peccato che l'ennesima ristrutturazione di edifici storici varesini sia destinata alla burocrazia comunale piuttosto che alla fruizione della cittadinanza. I Giovani del Partito Democratico credono inoltre che il Comune di Varese debba accogliere la richiesta di rendere la sala studi della Biblioteca comunale accessibile ad orario continuato : così succede nella maggior parte delle città italiane e in molti altri comuni della nostra provincia. Non ci sembra una proposta irrealizzabile. Siamo convinti che l'Amministrazione comunale di Varese da anni dimostri scarsa attenzione alle esigenze dei giovani i quali chiedono ora un cambio di rotta. I giovani del PD sperano che finalmente questo cambiamento possa arrivare anche a Varese. Andrea Civati Matteo Acchini Tiziano Lucchina Giovani Democratici Città di Varese, Partito Democratico Venerdi 28 Marzo 2008.

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Casa, tutti gli impianti vanno certificati (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Di Como, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Le nuove regole del decreto Bersani Affitti e compravendite più onerosi Cancelli, riscaldamento, elettricità, acqua, condizionatori, gas, antenne tv: tutto ciò che può essere considerato un impianto, da ieri dev'essere certificato. In caso contrario, il proprietario potrebbe avere problemi a vendere o affittare l'immobile. Merito - o colpa - del decreto Bersani n 37/08, che introduce l'intento di garantire la qualità e la sicurezza degli impianti, ma piomba sul mercato immobiliare come un macigno burocratico, che rischia di frenare la compravendita di case. Secondo Confedilizia Como, infatti, il decreto 37 arriverebbe addirittura a "riscrivere le norme sulla vendita contenute nel Codice civile" e a "caricare di ulteriore burocrazia l'atto di vendita o l'affitto di una casa". Perplessità simili regnano anche tra gli agenti immobiliari. La norma, in sintesi, introduce due novità: nel momento in cui chiede l'allacciamento dell'utenza, il cittadino deve consegnare alla società del gas, dell'acqua e dell'elettricità una copia della dichiarazione di conformità dell'impianto. L'obbligo vale per le case nuove o completamente ristrutturate, e prevede altri adempimenti da sbrigare agli sportelli edilizia dei Comuni. La seconda novità riguarda proprio gli affitti e le compravendite: chi vuole vendere una casa (o affittarla) deve consegnare al proprietario o al locatario le certificazioni degli impianti installati. E se questi certificati non esistono, devono essere chiesti - e pagati - ad appositi specialisti. Per i trasgressori, multe da 100 a 1.000 euro. "La norma è talmente complicata che, in attesa di ulteriori chiarimenti, invitiamo i proprietari di immobili a sospendere iniziative di vendita o locazione - commenta Claudio Bocchietti, vicepresidente di Confedilizia Como - Questo è l'ultimo regalo del ministro Bersani: il proprietario deve garantire la conformità degli impianti all'acquirente o al locatario. Il decreto riscrive le norme sulla vendita contenute nel Codice civile, perciò potrebbe avere anche un profilo di illegittimità. Sicuramente è un onere a carico del proprietario che, magari pur sapendo di avere un impianto a norma, deve spendere per certificarlo. Un altro balzello. Dal punto di vista degli affitti, o il proprietario aumenta il canone o ci rimette; per l'atto di vendita, si complica ulteriormente la burocrazia". "Il decreto complica inevitabilmente le compravendite - conferma Enzo Dotti, agente immobiliare comasco - La burocrazia aumenta e, pur condividendo lo spirito del decreto, credo che certe iniziative andrebbero introdotte con modalità più applicabili". "Per una certificazione si spendono mediamente 500 euro - aggiunge Paolo Albonico, dell'immobiliare 'Vista Lago' di Como - Il decreto appesantisce sotto il profilo economico e burocratico un mercato già in frenata. Chi vende una casa deve provvedere a certificare gli impianti, a meno che nell'accordo non ci sia una presa d'atto dell'acquirente della condizione di questi impianti. Per com'è impostata, comunque, questa norma avrà un impatto pesante e oneroso. Si perderà anche tempo, dal momento che i professionisti incaricati dovranno stendere relazioni e certificazioni". Positivo, invece, il giudizio di Claudio Zanetti, presidente della sezione di Como della Federazione italiana mediatori agenti d'affari: "Anche se non c'è la certificazione, l'atto di vendita può essere comunque concluso, a patto che le parti siano consapevoli e che questo venga dichiarato nell'atto notarile. Alla luce di questa interpretazione, la norma introduce una trasparenza apprezzabile". Andrea Bambace Nella foto: Da ieri gli impianti di riscaldamento, elettricità, acqua e gas devono essere certificati in caso di vendita o affitto di immobili (Mv) Home È previsto un complesso iter chirurgico La spesa è coperta dal servizio sanitario L'urologia del Sant'Anna fa scuola in Italia "Possibile la deroga, ma solo se l'acquirente è d'accordo" Oggi apre la Meci. In mostra il risparmio energetico La "teodem" Binetti: "Più controlli antiprostituzione" "Uomini vestiti come donne" Ratti, conti peggiorati nel 2007 Cattura ladro e lo "lancia" in aria con le arti marziali Cambia sesso e diventa uomo anche all'anagrafe.

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La "teodem" Binetti: <Più controlli antiprostituzione> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Di Como, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

La "teodem" Binetti: "Più controlli antiprostituzione" La voce dell'Opus Dei La candidata numero tre nel collegio Lombardia 2, ieri in città, ricorda la lunga frequentazione di Como e del lago Il volto cattolico del Partito Democratico: "No a Dico e Pacs. E la legge 194 sia applicata in toto" È il volto cattolico del Partito Democratico. Una delle voci scelte da Walter Veltroni per sedurre il profondo Nord e territori storicamente difficili per il centrosinistra, Como in testa. Paola Binetti, la neuropsichiatra infantile, la 'teodem', è in corsa per la Camera dei Deputati. Candidata numero tre nel collegio Lombardia 2 era ieri in città. "È dagli anni '60 che vengo a Como. Il castello di Urio, fino alla fine degli anni '70, è stato il primo centro culturale e spirituale dell'Opus Dei", dice. Prelatura di cui le fa orgogliosamente parte. "Far parte dell'Opera credo sia un valore aggiunto per la politica". La definizione 'teodem' è un adesivo fastidioso' "Attiva un processo riduttivo rispetto alla sensibilità e la ricchezza politica dei i cattolici che difendono vita e famiglia". E lei diventa un volto ecumenico, utile per il Pd. "Mi piace pensare di rivivere l'esperienza popolare del cattolicesimo sociale. La vita cristiana è fatta anche di servizio e carità. Valori di cui parla Benedetto XVI. Siamo qui per frenare le derive zapateriste". Non farà piacere ad alcuni suoi colleghi leggere questo passaggio "Non tutto fa piacere". Difficile, tra l'altro, pensare a una conciliazione con i Radicali, che pure sono vostri alleati. "Hanno posizioni che considero aggressioni verbali e dissacratorie nei confronti del Papa". Appunto. Come fate' "Il Pd è stato fondato dalla Margherita, erede del cattolicesimo popolare e dai Democratici di Sinistra, politici riformisti. Parla esplicitamente delle sue radici cristiane". Insomma non c'entrano. "Sono candidati nelle liste del Pd ma per bontà di Veltroni. Non ho condiviso la scelta e vedremo alla fine se pagherà". Le urgenze del Comasco' "C'è il grande problema del Nord: l'approccio industriale che trova il suo elemento di drammatizzazione in Alitalia. Ci sono problemi di immigrazione e sicurezza, bisogna potenziare la piccola e media impresa soffocata dalla burocrazia". Gli immigrati sono una minaccia' "Molti cercano una vita migliore e intanto risolvono i problemi per le nostre imprese. Altri si occupano dei nostri anziani. Credo in un'integrazione solidale. Ci vuole massima durezza con la criminalità. Clandestina ma anche italiana". Difesa della vita. Che fare della 194' "La legge è 'per la tutela sociale della maternità' e 'per l'interruzione volontaria di gravidanza'. L'aborto non è un diritto ma un dramma. Puntiamo a un'applicazione totale che proponga alternative". Dico e Pacs. Il programma del Pd non ne parla. "Punta sui diritti individuali della persona. Salute, casa e tutele anche per chi vive in coppie di fatto, indipendentemente dall'orientamento sessuale". Insomma non si faranno. "Non ci pensi nemmeno. Vogliamo il diritto della persona, non l'equiparazione alla famiglia". Molti sindaci lariani lamentano il problema della prostituzione sulle strade. Qualcuno ipotizza il ritorno dei quartieri a luci rosse. "Ma nemmeno per sogno. Per arginare il fenomeno accendiamo le lampadine: illuminiamo le strade e aumentiamo i controlli". A9, Pedemontana, statale Regina. "È prioritario individuare i fondi. Sono opere essenziali soprattutto per le imprese. Oggi sarà più facile". Cioè senza i veti dei Verdi' "Hanno avuto il grande merito di sensibilizzare sull'ambiente. Ma certo abbiamo meno vincoli". L'anno scorso Como ha perso un illustre industriale, personaggio molto amato. Noubar Manoukian. "È stato un mio grande amico così come sua moglie Carla. Conosco bene questa straordinaria famiglia da più di 40 anni. Ci siamo incontrati attraverso l'Opus Dei. Ecco un grande esempio di immigrazione. La famiglia di Noubar era scampata alla tragedia armena, hanno lavorato con tenacia e coraggio e costruito una grande realtà industriale". Como candida la 28enne Chiara Braga. L'ha conosciuta' "Certo. È giovane ed è una donna. Punti di partenza per la nuova politica. Inoltre conosce il territorio, è una garanzia". Il destino del turismo per Como' "Non deve essere di massa ma aprirsi alla classe media. I Vip sono pochi. Avete ville meravigliose". Pare che Berlusconi ne compri una a Cernobbio. "Altre domande'" Davide Cantoni Nella foto: L'esponente 'teodem' del Partito Democratico Paola Binetti (foto Mattia Vacca) Home È previsto un complesso iter chirurgico La spesa è coperta dal servizio sanitario L'urologia del Sant'Anna fa scuola in Italia "Possibile la deroga, ma solo se l'acquirente è d'accordo" Oggi apre la Meci. In mostra il risparmio energetico "Uomini vestiti come donne" Ratti, conti peggiorati nel 2007 Casa, tutti gli impianti vanno certificati Cattura ladro e lo "lancia" in aria con le arti marziali Cambia sesso e diventa uomo anche all'anagrafe.

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San Michele Sergio Bornancin, (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

San MicheleSergio Bornancin, il sindaco in carica, candidato per la lista civica "Insieme per San Michele - Bibione", condivide il programma "con dieci candidati dell'attuale amministrazione comunale e altrettanti alla loro prima esperienza, provenienti da ogni aspetto socio culturale perché - dice - servono capacità ma anche forze nuove per ulteriori stimoli. Sono stato per vent'anni dipendente con mansioni direttive, della Bergamin di Latisana e da altrettanto tempo sono un imprenditore. Ho iniziato a lavorare per il sociale ancora negli anni ' 80, quando con un gruppo di amici abbiamo fondato la polisportiva Malafesta - Villanova e quindi costruito, fisicamente, gli impianti sportivi. Poi ho ricoperto la carica di presidente del consiglio del circolo didattico comunale e quindi, su richiesta spontanea della popolazione sono entrato in politica. Da allora non sono mai stato malleabile per i partiti ne per il privato, la mia bandiera è amministrare il pubblico. Lo faccio per l'interesse collettivo, ma con l'esperienza da imprenditore. Gestire un Comune grande come San Michele-Bibione è difficile, servono capacità organizzative e manageriali, per questo serve una squadra esperta e rinnovata e un programma concreto e ambizioso. Servono queste doti, il resto sono chiacchiere come la politica all'italiana sa ben fare. Qui il rinnovamento è iniziato ancora nel 1994 con Maurutto e da allora abbiamo sempre sviluppato tutto il programma elettorale. Ora chiedo di continuare a lavorare nell'amministrazione per non vanificare gli sforzi profusi fino ad ora. Questa è la mia ultima candidatura, occorrono infatti altri cinque anni per completare tutti i progetti. Dall'ottobre 2003 a dicembre scorso abbiamo avviato tantissimi progetti che la burocrazia inevitabilmente rallenta. Tutto questo non lo sopporto, perché vorrei poter completare tutto subito, come si fa nel privato. Occorre però fare i conti con i finanziamenti e con tanta burocrazia".Ricco e articolato il programma di Bornancin, definito su dieci pagine. "Ci sono tre cose che però farò subito: migliorare i servizi per la collettività e la qualità della vita; proseguire con le opere pubbliche strutturali e sociali; gestire il territorio nella massima tutela ambientale". Bornancin prevede anche un assessorato per Bibione e Bevazzana "che sappia amministrare nelle due località, secondo le esigenze di una parte del territorio che vive con le esigenze di una città d'estate, senza dimenticare che la popolazione ci vive anche d'inverno, creando però anche un modello turistico che, attraverso il Tagliamento, faccia scoprire tutto il territorio comunale".Marco Corazza.

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A30, MADDALONI AVRà IL CASELLO (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

A30, Maddaloni avrà il casello GIUSEPPE MIRETTO Maddaloni. La burocrazia è arrivata al capolinea. Fine del lunghissimo iter di approvazione: è pronta la convenzione, cioè l'accordo operativo tra enti, per la costruzione del casello autostradale Maddaloni sull'A30 Caserta-Salerno. Il Comune di Maddaloni, l'Interporto Sud Europa (Ise) e quindi Autostrade per l'Italia stringono l'accordo che dà il vi libera agli espropri dei suoli e all'acquisizione del progetto esecutivo. "Progetto - rivela l'assessore ai lavori pubblici Angelo Schiavone - che sarà diverso rispetto a quello originario". Su richiesta di Autostrada per l'Italia il "casello Maddaloni è stato delocalizzato". "Per la precisione - spiega Schiavone - è stato simmetricamente rovesciato rispetto al disegno originario. Questo per facilitare l'ingresso e l'uscita dei mezzi dalla sede autostradale". Visto da vicino, il casello Maddaloni immetterà in tre snodi fondamentali. Il primo condurrà direttamente all'area intermodale. Il secondo connetterà Acerra e il sistema viario metropolitano di Napoli, nonché la Valle di Suessola all'A30. L'ultimo collegamento è con la viabilità ordinaria della statale 265, quindi con Maddaloni e con la variante Capua-Maddaloni. Prevista complessivamente una spesa di 18 milioni di euro. La convenzione, tra l'altro, consentirà di inserire il progetto nel bilancio regionale, liberando così quattro milioni di euro. Tre milioni di euro è la compartecipazione finanziaria che sarà sostenuta dalla società Interporto Sud Europa, in qualità del gestore del progetto dello svincolo sull'A30. Autostrada per l'Italia gestirà invece gli appalti, relativi alle opere che intaccano direttamente la sede autostradale. Il casello Maddaloni sarà il primo casello in provincia di Caserta ad alta automazione. Oltre ai transiti, gestiti dal Telepass e dalla Viacard, anche le casse saranno totalmente automatizzate. Nel corso del 2008, sarà fissato il calendario dell'avvio dei lavori. Sono previsti tempi lunghi, invece, per il completamento dell'istruttoria. Le opere al contorno, cioè gli interventi di adeguamento della viabilità ordinaria, spettano all'ufficio tecnico comunale che sta lavorando all'ammodernamento strutturale della viabilità che ruota intorno all'Interporto, all'Appia e alla statale 265. C'è un problema di congestionamento: il traffico autostradale si sommerà all'ingorgo quotidiano delle statali. La speranza è riposta nella riesumazione dei progetti Prusst. L'amministrazione Farina intende indire una conferenza sovracomunale per il riordino del sistema viario tra il futuro casello sull'A30 e la superstrada Fondo Valle Isclero.

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Le associazioni di categoria: estendere a diciotto anni l'obbligo scolastico (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

VIVIANA NAVARRA Obbligo d'istruzione e debiti scolastici. Sono stati gli aspetti sui quali le associazioni professionali della scuola Proteo, Irsef-Irfed e Cidi hanno focalizzato l'attenzione nel corso di un dibattito a Palazzo Sant'Agostino. Argomenti troppo spesso "mortificati da provvedimenti inadeguati" che proprio per questo vanno rivisitati da molteplici punti di vista. "In primo luogo occorre ripensare alle finalità sociali della scuola superiore - osserva Maria Pietrofeso, presidente dell'Irsef-Irfed di Salerno - e mirare ad una scuola dell'inclusione democratica". Una scuola dove ogni studente possa sentirsi veramente integrato in un sistema che aspiri a potenziare le sue capacità. "Allo stato attuale la scuola può paragonarsi ad una diligenza che corre per i sentieri del far west - continua Maria Pietrofeso - dove gli insegnanti sono lasciati completamente soli a gestire l'assoluta anarchia degli alunni. Occorre attuare al più presto un progetto di riforma a 360° che ristabilisca ordine sia sul piano formativo che sul piano scolastico". Un ordine che, a quanto pare, ancora fa fatica a decollare. Nel corso del convegno di ieri mattina a Palazzo Sant'Agostino si è detto che "cambiare le cose vuol dire partire dalla base" : e la base, secondo le associazioni Proteo, Irsef-Irfed e Cidi, unitamente alla Flc-Cgil e alla Cisl Scuola, si traduce nell'obbligo scolastico fino ai diciotto anni. "Un provvedimento essenziale", secondo il presidente regionale di Proteo Gilda Ricci, "che garantirebbe ai giovani i livelli di istruzione e di formazione sufficienti sia per esercitare i diritti di cittadinanza che per farsi valere nel mondo del lavoro. I cosiddetti debiti scolastici non garantiscono alcun miglioramento, anzi: oramai sono vissuti come una sorta di punizione da scontare. È necessario capire che la scuola non è un'industria e che le necessità e le personalità di ognuno vanno rispettate". Ridisegnare i contenuti dell'apparato scolastico, dunque. Ridefinirli in modo tale che studiare non sia soltanto un mezzo per ottenere la tanto agognata "promozione", ma il fine per conquistare un posto attivo, consapevole, all'interno della società. Un posto in prima fila. "La scuola deve aprirsi alla disponibilità, al dialogo, alla flessibilità - dice Pino Patroncini di Proteo - promuovendo la creatività degli studenti ed alimentando la loro voglia di fare e la loro curiosità". Di parere concorde è l'assessore alla Scuola, Pasquale Stanzione: "La scuola è ancora troppo legata ad una burocrazia che mal si adatta alle reali esigenze degli studenti". Contro l'attuale filosofia dei debiti scolastici tuona Domenico Chiesa (segreteria nazionale Cidi): "Un termine che è una vera e propria presa in giro e che rimanda ad un'idea di scuola intesa come una sorta di banca che fa accumulare debiti a poveri malcapitati che devono provvedere, il più presto possibile, a "risarcire" i loro creditori.Trovo questo sistema scolastico ai limiti del grottesco. Innanzitutto il vero "recupero" non si risolve con questi pseudo esami di riparazione a settembre che puntualmente si concludono in una farsa. Lo studente che rimane indietro nel programma di studi va sostenuto con un piano "ad hoc", che si adatti alle sue capacità e non viceversa, un corso di sostegno deve aspirare a recuperare innanzitutto uno studente, e non un voto". Basta con un'idea della scuola intesa come "catena di montaggio all'insegna della fretta".

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IMMOBILI CERTIFICATI IN CASA SENZA RISCHI (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Immobili certificati in casa senza rischi LUISA MARADEI Addio agli allacci abusivi, alle strutture non in regola e, forse, anche agli incidenti domestici. D'ora in poi tutto nella nostra casa dovrà essere certificato: la rete idrica, quella elettrica e del gas, la tv, il cancello elettrico, i pannelli solari, l'ascensore e il sistema di riscaldamento. Lo stabilisce il regolamento sulla sicurezza degli impianti (il decreto 37) entrato in vigore ieri. Una vera rivoluzione nel mercato immobiliare: un bollino per un alloggio più sicuro. "La scatola nera degli edifici - spiega l'avvocato Innocenzo Militerni, ex magistrato, esperto del settore - una traccia di trasparenza su tutti gli interventi eseguiti negli anni". Obblighi mal digeriti dalla Confedilizia e dai notai. Forti resistenze che hanno costretto il ministero dello Sviluppo economico a una nota di chiarimento. "Vogliamo rendere più sicure le nostre case - spiega Raffaello Sestini, responsabile dell'ufficio legislativo - per ridurre il numero degli incidenti domestici". Le statistiche dell'Istat sono allarmanti: 3 milioni di persone che subiscono infortuni all'anno. Per i proprietari degli immobili, però, le nuove norme non riusciranno a ridurre questi numeri, ma rappresentano solo una "gabella" in più, l'ennesima scure della burocrazia che peserà sulle tasche degli italiani. Ma procediamo con ordine. Gli obblighi. Il regolamento rende obbligatorio il "certificato di conformità" per ogni impianto domestico, un documento rilasciato da imprese abilitate o professionisti competenti (ingegneri, geometri) che attesti il rispetto degli standard di legge. Per i vecchi impianti si potrà presentare un "certificato di rispondenza": la rete idrica, elettrica o l'ascensore che non è in regola ma è lo era al momento della costruzione. No importa, dunque che l'mpianto non sia a norma? La legge non impone l'adeguamento ai nuovi standard. Le compravendite. "Il proprietario che vende un alloggio deve allegare il certificato di conformità per ogni singolo impianto oppure dichiarare che gli impianti non sono conformi" spiega il notaio Paolo Stefanelli, responsabile dell'ufficio legislativo del Consiglio nazionale. Una vittoria per i notai che hanno temuto il blocco dei rogiti: una prima interpretazione della legge imponeva sempre il certificato, in mancanza il bene era "invendibile". "Così, invece, è garantita la trasparenza della vendita, senza bloccare i trasferimenti - spiega Stefanelli - il compratore deve sapere se la casa che acquista non ha gli impianti a norma e, proprio per questo, potrebbe ottenere un prezzo migliore. La legge gli offre una garanzia a cui lui può decidere di rinunciare". Del resto questa garanzia rende epressa quella già prevista dall'articolo 1490 del codice civile. Le locazioni. "L'inquilino deve ricevere dal proprietario i certificati di sicurezza sugli impianti ma, come l'acquirente, può decidere di rinunciare a questa garanzia per spuntare un prezzo migliore" precisa l'avvocato Militerni. Le sanzioni. Chi fa orecchie da mercante rischia multe da 100 a 10mila euro. I controlli. "Il regolamento rinvia alla legge 46/90, perciò alle Camere di commercio, ai vigili urbani e agli ispettori Asl" precisa Raffaello Sestini del ministero. I costi. Sono la nota dolente. Si va dai 500 fino ai 1500 euro per impianto, ma per i più piccoli non c'è l'obbligo di progettazione. Un guaio per Pietro Ernesto De Felice, responsabile impianti del Consiglio nazionale degli Ingegneri che sottolinea: "Sbagliato non imporre l'obbligo dei progetti, senza la nostra professionalità non è garantita la sicurezza". La norma si applica anche agli edifici pubblici. Il controllo ai vigili urbani, agli ispettori Asl e alle Camere di commercio.

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Calearo incita i lavoratori nella protesta (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'imprenditore vicentino, capolista alla Camera del Pd, ieri in Polesine, ha fatto visita all'Ajinomoto Calearo incita i lavoratori nella protesta "Non sono in assemblea permanente per un aumento di stipendio ma per salvare posto e produzione" È entrato all'Ajinomoto di Bottrighe per dire ai lavoratori di continuare con l'assemblea permanente. Massimo Calearo rappresenta l'imprenditore che avanza nel Partito Democratico. Lui che fino a ieri era il presidente di Confindustria Vicenza, che è a capo di Federmeccanica, oggi incoraggia la protesta delle maestranze contro il "padrone". "Quei lavoratori non sono lì per bloccare la produzione per un aumento di stipendio - ha detto il capolista alla Camera - ma per salvaguardare il loro posto. Devono continuare a farlo fino a quando non troveremo una cordata in grado di rilevare l'azienda. Gli elementi per crederci ci sono tutti, c'è mercato, c'è prodotto, ci sono i clienti, presenterò questo caso anche a livello nazionale perché si trovi una cordata interessata". E non teme di lanciare solo una buttade elettorale, ma è convinto che l'investimento non sia faraonico e quindi fattibile. Proprio per contrastare gli investitori stranieri, come i giapponesi nel caso dell'Ajinomoto, che traggono profitto in Italia fino a quando serve e poi se ne vanno, Calearo è deciso a portare a Roma l'esempio di piccola e media azienda veneta, dove l'imprenditore e la sua famiglia sono tutt'uno con i lavoratori, dove è insita la coesione sociale e la collaborazione. "Nel Nordest non è mai esistita la guerra tra capitale e lavoro - ha spiegato -, ma ogni componente aziendale entra a far parte di un sistema, dove ci sono i valori prima di tutto". E se anche l'Lng Adriatic viene in Polesine per realizzare un rigassificatore, "ha il dovere di restituire al territorio ciò che ha preso".Il candidato ha trascorso la giornata in Polesine, visitando un'azienda ittica di Porto Viro e cenando a Occhiobello con degli imprenditori locali. "Quell'impresa è un esempio virtuoso di come si può crescere investendo in tecnologia - ha commentato -, però per incrementare lo sviluppo c'è bisogno di ridurre la burocrazia che lo frena. Per questo puntiamo nel nostro programma a far aprire un'azienda in un giorno". Il candidato al Senato Sandro Gino Spinello ha evidenziato, nel presentare Calearo al Polesine, come con il Pd si stia proponendo un nuovo patto sociale di convivenza, dove viene però esaltato il merito, la competenza, la concretezza, dove la crescita economica si integra con la distribuzione della ricchezza. L'onorevole Gabriele Frigato ha ribadito che la vera novità di questa campagna elettorale è il Pd, perché viene scelto anche da persone che non hanno mai votato a sinistra come Calearo. "Abbiamo chiuso con le ideologie o gli ideologismi, nel mondo globalizzato servono forze politiche che mettano insieme i valori dell'impresa con la coesione sociale, la solidarietà e la competività". "Abbiamo messo in campo - ha chiuso il candidato Francesco Stocco - una nuova stagione di relazioni industriali".Federica Broglio.

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Bellotti: <Più infrastrutture e meno burocrazia> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Bellotti: "Più infrastrutture e meno burocrazia" "Il Nord Est dimenticato da Prodi deve contare di più". Lo afferma il deputato di An, Luca Bellotti candidato alla Camera per il Pdl. Burocrazia eccessiva, costo del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze e ritardi nelle infrastrutture: sono questi, secondo il candidato del Popolo delle Libertà Luca Bellotti che nei prossimi giorni incontrerà le associazioni di categoria del Polesine, i lacci che bloccano la voglia di crescere del Nordest. "Il premier-professore - afferma Bellotti - aveva promesso un'attenzione particolare a questo pezzo d'Italia che da sola è fonte di oltre il 70\% del Pil nazionale. La promessa però è rimasta vana. E il ceto medio settentrionale, provato dall'introduzione della moneta unica e dai vincoli di politica economica imposti dall'adesione all'Unione Europea è sempre più sofferente e preoccupato. Teme per il futuro, inesorabilmente pregiudicato se non verranno realizzate le grandi infrastrutture; se quindi le strade rimarranno congestionate; se i treni continueranno ad essere in ritardo; se l'energia rimarrà una delle più costose d'Europa e non si avrà il coraggio di scelte importanti in grado di dare respiro al sistema produttivo nel pieno rispetto dell'ambiente e del territorio in cui esso è inserito". "Delle infrastrutture - continua Luca Bellotti -, il Centrodestra prima ed il Popolo della Libertà ora ha fatto la sua bandiera. Sarebbe interessante capire quel è la posizione della sinistra riciclata nel Pd di Veltroni a proposito di infrastrutture. Mi riferisco alla Transpadana, cioè al corridoio che dovrebbe collegare il Nordest con l'Europa e che per due anni e mezzo è stato bloccato a priori dalla volontà ideologica di una sinistra estrema che ha tenuto in ostaggio la più moderata".

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CON OREN AL VERDI BOLLE, MAAZEL, FLOREZ E L'OMAGGIO A PUCCINI (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

LA STAGIONE DEL TEATRO DI SALERNO Con Oren al Verdi Bolle, Maazel, Florez e l'omaggio a Puccini Maria Tiziana Lemme Roma. Registi come Hugo De Ana, Franco Zeffirelli, Lamberto Puggelli, direttori d'orchestra come Lorin Maazel, solisti come Salvatore Accardo, Uto Ughi, Mischa Maisky e Pavel Gililov, o cantanti come Juan Diego Florez, Renato Bruson o Hui He, star del balletto come Roberto Bolle. Il secondo anno del Teatro Verdi di Salerno, affidato alla direzione artistica di Daniel Oren, propone opere di grande repertorio. Ieri la presentazione della stagione a Roma, nei Musei Capitolini. Con Oren, il sindaco Vincenzo De Luca e il celebre baritono Renato Bruson. Particolarmente legato alla musica di Puccini, Oren ha voluto portare sulle scene salernitane due sue grandi opere. Si inaugura, il 9 aprile, con una "Tosca" diretta da Miguel Gomez-Martinez e con la regia di De Ana che saprà, dice il maestro, "restituire interamente la musica di Puccini, molto spesso storpiata da messinscene azzardate". Il 9 ottobre sarà di scena "La Bohème" con la regia di Puggelli. Non mancherà Verdi, con "La Traviata" in un celebre allestimento firmato da Zeffirelli, e Bellini con "La sonnambula" con la regia di Riccardo Canessa. Si chiuderà con "La vedova allegra" nell'allestimento "napoletano" di Vincenzo Salemme visto all'Opera di Roma. Tutte le opere, a parte "Tosca", saranno dirette da Oren con l'Orchestra filarmonica salernitana, tanto che il maestro ha rinunciato a alcuni progetti per seguire da vicino la stagione del Verdi: "Questo secondo anno è molto importante. Vogliamo far tornare a teatro le persone, e la mia presenza sicuramente rappresenterà un bell'impulso", sostiene. Già sono diecimila le richieste per "La Traviata" e ventimila per il gran galà di danza con Roberto Bolle & Friends (il 3 maggio). Moltissime le richieste anche per il 5 ottobre, quando Lorin Maazel dirigerà la Symphonica Toscanini. Un particolare appuntamento sarà quello del 10 aprile, quando De Ana, con il soprano cinese Hui He, aiutati dal cartone animato "Il Flauto Magico" realizzato per Cartoons on the Bay, parleranno ai bambini dell'opera di Mozart. Immutata la formula adottata dal sindaco De Luca per gestire il teatro: nessuna fondazione, niente consiglio di amministrazione, né sedi costose. "Spesso gran parte delle risorse disponibili sono impiegate non per produrre cultura - dice - ma per mantenere la burocrazia della cultura. Noi preferiamo destinare interamente le risorse per portare la cultura nella città. Puntiamo inoltre sulla qualità". Essenziale anche lo staff che lavora al Massimo salernitano: sei persone. Ma con grandi progetti. Portare il Verdi ad avere un cartellone per tutto l'anno e con più repliche (al momento, solo tre date per ogni rappresentazione), e la possibilità di produzioni interamente realizzate dal teatro. Inoltre si bandiranno, fra sette-otto mesi, audizioni per giovani musicisti, non solo campani, diplomati al conservatorio. Avranno la possibilità di essere ascoltati da Oren o da suoi collaboratori, per poter entrare nell'orchestra o nel coro di Salerno. E si parla anche di aprire, con Bruson, una vera e propria scuola di specializzazione di canto, per aiutare i giovani al debutto nella lirica.

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Intervista a Giuseppe Ianni / Ricambio politico per Sestri Levante (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Ven, 28 Mar 2008 Edizione 61 del 28-03-2008 Intervista a Giuseppe Ianni / Ricambio politico per Sestri Levante di Marco Giusti Sestri Levante (18.600 abitanti) è il principale comune ligure dove si sceglierà un nuovo sindaco. Da trent'anni la città è governata dalle sinistre. La città ha superato gli scempi della "rapallizzazione", gran parte del centro è stata lottizzata con quartieri destinati a seconde case. Gli imprenditori che sono arrivati sono stati funesti: la Gepco è fallita, altre imprese sono legate al banchiere Fiorani (che in zona aveva rilevato il Banco di Chiavari e della Riviera ligure). Nonostante ciò il voto però è sempre andato a sinistra. Senza ricambio politico la città è spaccata tra sostenitori della Giunta e chi accusa i concittadini di essersi tappati occhi e orecchie per convenienza. Ma ora le cose sono cambiate: l'economia va male per tutti. Abbiamo intervistato il candidato delle opposizioni più accreditato: Giuseppe Ianni, sostenuto dal PDL con Lega e UDC, giovane avvocato di 34 anni. Pochi mesi fa Sestri Levante è finita nelle cronache nazionali perché alla Tv della Libertà è stato negato l'utilizzo del suolo pubblico, dopo un servizio riguardante depuratore ed acque marine sporche... E' stata una delibera comunale inaudita, con la quale il diritto costituzionale di cronaca e di opinione è stato calpestato. Solo grazie alla solidarietà dimostrata dai cittadini siamo riusciti a trasmettere dopo il diktat. Un grave errore. Ancora una volta il sindaco uscente, dottor Lavarello, ha dimostrato di non conoscere i "fondamentali" della democrazia. Secondo l'opposizione Sestri Levante è "rapallizzata" da nuove case, eppure gli abitanti diminuiscono (3000 di meno). Ci sono anche quattro Palazzi comunali e ben sei palazzi della Cultura? La macchina pubblica può funzionare meglio. Anche per quanto riguarda la cultura si deve partire dal territorio, con meno vernissages, tornando alla trasmissione di sapere tra le generazioni, riportando la famiglia ?e non la burocrazia- al centro della società. Da Sestri Levante si emigra, i morti superano i nati di tre volte, e i giovani vanno via perché non trovano casa né lavoro? Eppure siamo a un migliaio di nuove seconde case. Le persiane delle case del centro sono chiuse per quasi tutto l'anno. E' una città fantasma, una controfigura di Las Vegas, solo che qui c'è il "casino" ma non ci sono i casinò. Il dialetto sparisce, le colline sono andate distrutte da quattro incendi consecutivi. Nessuno paga per gli errori. Anche questa mancanza di rispetto per il territorio è un segno dell'incapacità del PD locale, "modernista" a parole, mentre in realtà è il vero "partito di plastica" incapace di coniugare tradizione e sviluppo. Manca un piano per la prima casa e per i giovani in cerca di occupazione. Noi intendiamo rispondere a queste due esigenze. Mentre arrivano emigranti, i nostri diplomati e laureati emigrano, e le famiglie e la nostra identità culturale si spezzano. Andando avanti così la città muore: i cittadini devono saperlo. Quale modello di turismo? La città subisce antituristiche incursioni da week end. L'entroterra e i sentieri di collina sono abbandonati. Possiamo migliorare i collegamenti con Portofino, le Cinque Terre e gli aeroporti di Genova e Pisa, realizzando infrastrutture adeguate all'uopo. Il nostro modello di turismo vuole coniugare divertimento, tranquillità e rispetto ambientale. Amministrare non significa fare gli imprenditori coi soldi altrui, ma amare il territorio come parte della propria famiglia. E' questa la nostra cultura. Votando per noi si sceglie lo sviluppo umano ed economico, non ottenuto vendendo le proprie terre, ma con la competenza e con la cultura d'impresa. Ce la possiamo fare anche qui. Ci si deve rendere conto che il turismo da solo non è sufficiente. Abbiamo perso un'occasione storica: passare dall'industria pesante a quella "pensante", dove i diplomati del nostro liceo informatico possano trovare spazio. Dobbiamo individuare aree per l'impianto di nuove aziende e utilizzare la defiscalizzazione, che comunque deve favorire in primis le famiglie dei veri residenti. Invece gli attuali amministratori diffidano dal mondo dell'impresa. Le nuove imprese crediamo debbano essere create dai giovani residenti a Sestri Levante. Serve una città deburocratizzata,, dinamica, non ostile ai giovani professionisti e imprenditori. Si guardi infine a ciò che succede in Italia: ormai la maggioranza degli operai vota per il PDL e il centrodestra. La mia candidatura è fuori dalle logiche di potere e non rappresenta interessi particolari, ma quelli di tutti i cittadini. Le sinistre tutte hanno dimostrato la loro incapacità strutturale di governo, metterò anima e corpo per il cambiamento.

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Intervista a Sergio Sara / Messina Spa: 60.000 tir in più Ferrovie troppo care (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Ven, 28 Mar 2008 Edizione 61 del 28-03-2008 Intervista a Sergio Sara / Messina Spa: 60.000 tir in più Ferrovie troppo care di Paolo Della Sala Due settimane fa L'Opinione ha ospitato un'intervista del presidente della Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo. Oggi proseguiamo la nostra analisi sul sistema logistico, centro dell'economia ligure, con un'intervista a Sergio Sara, responsabile del settore per la Ignazio Messina Spa, uno dei primi operatori nazionali. Il terminal containers Nino Ronco (168.000 metri quadrati) è uno dei motori del commercio su mare. Come giudicate le dichiarazioni di Merlo sul sistema retroportuale, e il potenziamento del traffico ferroviario? Vanno nella direzione auspicata dagli operatori? Le dichiarazioni di Merlo sono positive, ma di troppo lungo respiro. La logistica è in crisi, basta vedere i dati di inizio 2008. La situazione richiede interventi rapidi e mirati. In attesa delle nuove linee cosa facciamo? Il porto si inceppa, i treni diminuiscono, le arterie stradali sono quello che sono. Per quanto riguarda Messina Spa siamo passati da 4000 treni merci utilizzati fino a 3-4 anni fa (il 90% dei container da noi immessi nel territorio), a 2500 treni previsti nel 2008, che dovrebbero equivalere al 70% del trasportato. Non si tratta quindi solo di creare nuove infrastrutture quanto pensare che quelle esistenti sono sottoutilizzate o antieconomiche. Quali interventi immediati servono? Occorre operare su tutto ciò che rende lento e troppo oneroso il trasporto. Le navi in porto non aumentano; le ferrovie sono tornate a essere le vecchie Ferrovie dello Stato; la burocrazia soffoca tutto. Il calo del traffico merci a gennaio è stato attribuito a una crisi nel sistema informatico del terminal VTE di Voltri, che pure è di proprietà di un colosso come la PSA di Singapore? E' vero che VTE ha avuto grossi problemi, e forse l'anno scorso ha toccato il suo tetto massimo di espansione, ma non ci sembra che il problema sia solo di natura informatica. La logistica è una macchina complessa. Qui siamo in Italia, alla crisi informatica si è aggiunto uno sciopero bianco delle dogane, problemi amministrativi, aumenti dei costi. Non è la prima volta che vediamo tecnici e manager nordeuropei fallire in Italia. A Gioia Tauro è andata meglio. Genova non è stata efficiente nelle sue scelte. Le ferrovie lo sono state meno ancora, Voltri poi ha avuto problemi interni, e il sistema retroportuale è poco efficiente. Questo insieme di concause crea i problemi. Avete prospettive di recupero? Abbiamo dovuto fare delle scelte in favore del trasporto su gomma. L'anno scorso ?dopo aumenti del 10% negli anni precedenti- siamo arrivati a un aumento del costo del trasporto ferroviario fino al 45%. Questo ha condizionato le nostre scelte. Quest'anno metteremo su strada quasi 60.000 TIR in più. Ci rendiamo conto che è un meccanismo perverso, perché i camion devono poi avere continuità di utilizzo e il traffico è soffocante. Purtroppo non c'erano altre scelte: abbiamo detto ai responsabili delle Ferrovie che gli aumenti erano sbagliati e illogici, visto che già in alcuni casi pagavamo prezzi chilometrici superiori a quelli da loro dichiarati come "ottimali". Inutilmente. Purtroppo le Ferrovie si comportano come un'istituzione, non come parte del mercato. Le merci non sono come i passeggeri: servono una cultura d'impresa, una dinamicità, una capacità di concorrere che non ci sono, e questo impedisce di programmare il lavoro aziendale. In Italia dove siete presenti? Come porti a Napoli, Massa Carrara, oltre che Genova. Il nostro sistema terrestre è stato modificato. Anche se crediamo sempre nel sistema intermodale [passaggio di merci da nave a treno e poi su Tir, ndr.] ci vorrebbe un partner più trasparente e meno "pubblico". Un altro problema del nostro sistema logistico nazionale marittimo è la mancanza di traffico estero. Si trasporta merce italiana. Anche i traffici "internazionali" - a Novara piuttosto che a Busto Arsizio- sono spesso una breve tratta nel nostro territorio effettuata da operatori stranieri. In Francia hanno ristrutturato il sistema logistico molti anni fa, tagliando le linee ferroviarie antieconomiche e concentrando il traffico sulle grandi aziende statali. Non senza problemi di elefantiasi, ma dopo una serie di errori e tagli hanno invertito la rotta. I tedeschi invece hanno utilizzato grandi operatori privati. In Italia si propone un mix dei due metodi, ma con una base di imprese e capitali troppo ristretta. Lo sviluppo del traffico con l'Oriente è deludente? I risultati di Voltri non sono confortanti, e con un sistema ferroviario e logistico di questo tipo l'Italia verrà sempre più bypassata dalle navi che transitano da Suez e vanno nel Nord Europa.

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La lega firma il patto per san marco (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 28-03-2008)
Pubblicato anche in: (Nuova Venezia, La)

Argomenti: Burocrazia

Di Alberto Vitucci La Lega firma il "patto per San Marco" Immigrazione, tasse e infrastrutture nel programma sottoscritto dai candidati Massimo Bitonci: "I vigili urbani devono usare le armi come la polizia" VENEZIA. Al posto della lavagna di Bruno Vespa c'è un tavolino con la bandiera di San Marco. E dietro il plenipotenziario veneto del Carroccio e sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo. La Lega "di lotta e di governo" presenta i suoi gioielli in stile vagamente berlusconiano. "Patto per San Marco", si chiama. Sette punti, appena un paio in meno di quelli del Cavaliere nel 2001. Neanche una bandiera verde in sala, solo leoni con la spada (nella Serenissima simbolo di guerra), uno soltanto con il libro. Gobbo fa da gran cerimoniere e alla fine intona l'inno di San Marco strizzando l'occhio al modello Volkspertei. "Quando i gà da votar i vota per casa sua, destra e sinistra no conta gnente", dice strappando applausi. Le priorità, il pugno di ferro con gli immigrati, meno tasse e più infrastrutture. "Il 90 per cento delle nostre tasse deve rimanere nel Veneto", propone il senatore trevigiano Giampaolo Dozzo. La Lega torna alle origini. Vuole il riconoscimento della lengoa veneta, che Gobbo prova a introdurre a salti: "Varda che popò de ragasse che gavemo qua. Venì qua, cussì in foto no me se vede la pansa!". Chiede spazio per le piccole imprese, meno tasse e meno burocrazia. Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi come la polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, diventato una celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata per gli extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto al campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva Sette Martiri, prova a distinguersi dall'alleato Pdl, con cui governa nel Veneto da quasi tre lustri. Ecco Manuela Dal Lago, vicentina, presidente dell'autostrada Brescia-Padova. "Il Veneto è un ritardo di cinquant'anni come infrastrutture", dice, "abbiamo le strade più pericolose d'Italia, carenza dei trasporti su rotaia, mancanza di collegamenti". Giusto, ma non c'era anche la Lega al governo con Forza Italia in Regione? "Certo, ma non vuol dire che siamo sempre d'accordo con Galan", dice, "anzi mi pare che Galan si stia dimenticando che governa con gli alleati. Noi ci differenziamo, come nelle concessioni autostradali, il concessionario non può essere lo stesso del concedente. E poi nel federalismo. La riforma che la Regione poteva fare è ferma da tempo". Punzecchiata a Galan anche da Dozzo. L'ex sottosegretario all'Agricoltura strappa applausi quando dice "Stop alla cementificazione, dobbiamo smaltire questa sbornia che ha riempito il Veneto di capannoni". E sull'agricoltura Ogm. "A Galan che dice "Veneto Ogm free" dico stai sbagliando, sei in ritardo, così non fai il bene della nostra agricoltura. Quando si modifica il prosecco vuol dire svendere la nostra identità". La risposta tagliente del governatore arriva in tempo reale, via agenzia. "Impari l'inglese", dice Galan, "ogm free vuol dire esattamente il contrario. La sua critica è sbagliata". A firmare il "Patto" c'erano ieri mattina nell'ex sala del teatro Ridotto, all'hotel Monaco di proprietà dei Benetton - tutti i candidati della Lega. Tocca al sindaco di Cittadella lanciare le parole d'ordine che la platea vuole sentire: "Ai sindaci bisogna dare più poteri, devono fare ordinanze contro l'accatonaggio, la prostituzione. Le ronde vanno riconosciute, i volontari assicurati. La residenza va legata alla salubrità dell'alloggio". Francesca Martini, assessore regionale alla Sanità, propone di collegare le pensioni al costo della vita, i mutui sociali, il reddito calcolato sulla base dei componenti della famiglia. Federico Bricolo vuole aumentare il numero dei Centri di accoglienza (Cpt) e usare l'esercito per controllare i clandestini che arrivano in Italia. "Non vuol dire sparare", precisa, bontà sua, "ma non farli attraccare, come fanno già in Spagna e a Malta". Gli immigrati, conclude, "non devono avere diritto di voto, devono meritarsela la cittadinanza". Dozzo insiste sul "federalismo". "Se il 90 per cento delle nostre tasse resta qui le infrastrutture le facciamo", dice. Gobbo, unico in maglione e senza cravatta, è visibilmente soddisfatto. "Noialtri no semo quei de le promesse, ma de la sostanza", ripete. E l'obiettivo, spiega ai militanti, è quello di un Veneto libero in una libera nazione padana. "Il vero parttio del Nord siamo noi. E non abbiamo altre connivenze in questi sistemi e in questo stato".

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Libri / Le culture economiche del Partito democratico (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 28-03-2008)

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Di Stefano Natoli commenti - | | 28 marzo 2008 Da quindici anni è in atto una rivoluzione che sta cambiando il modo di vivere di miliardi di persone in tutto il mondo. Un processo irruente che investe su scala mondiale l'economia, la finanza, il lavoro, la politica. Un fenomeno che assomiglia a quella rivoluzione industriale che cambiò l'Europa fra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. Un cambiamento epocale inarrestabile che fa emergere nuove potenze e che rompe antichi equilibri. Che non riguarda questo o quello Stato, ma tutti gli Stati allo stesso tempo. Questo processo, la globalizzazione, fa paura e contemporaneamente affascina. Da come esso viene governato derivano, infatti, rischi e opportunità, povertà e benessere. Su quale sia il modo migliore per 'Governare il mercato' in un'ottica di centro-sinistra - quella del neonato Partito democratico - si interrogano nel volume mandato in libreria da Donzelli studiosi provenienti "da esperienze plurime e sensibilità etiche e politiche diverse" (la definizione è dell'autore della prefazione, Eugenio Scalfari) come - solo per citare alcuni Salvatore Bragantini ed Alfredo Reichlin, Luigi Spaventa e Giulio Sapelli, Marcello de Cecco e Giorgio Ruffolo, Giuseppe Pisauro e Gianni Toniolo. Interventi che fissano l'agenda del Pd Proprio dall'intervento di Gianni Toniolo, docente di Storia economica alla Luiss di Roma e Research Professor of Economics and History alla Duke University, prendono il via le riflessioni contenute nella pagine del libro curato dal direttore scientifico del Nens, Stefano Fassina, e dal vice ministro delle Finanze, Vincenzo Visco. L'Italia secondo Toniolo è "particolarmente inadatta a navigare nel mondo di oggi": manca di competitività, è scarsamente istruita, attrae pochi investimenti esteri, ha una burocrazia inefficiente. Se vuole cambiare questo paese, "il meno dinamico e più iniquo d'Europa", il Partito democratico deve metabolizzare una cultura economica che metta al centro della sua azione la crescita della produttività e la competitività del sistema: "essere competitivi oggi - dice Toniolo - vuol dire anche salvaguardare democrazia, civiltà ed equità". Una cultura che sviluppi un approccio "non ideologico, ma laico e pragmatico" su problemi fondamentali per la crescita e lo sviluppo quali l'allocazione efficiente delle risorse. Una cultura che porti al ridisegno dello Stato sociale, riducendo la spesa pubblica e aprendo l'economia alla concorrenza. Concetti forse ancora non pienamente nel dna di una forza (anche) di sinistra, ma che il leader e lo stesso Partito nato dalle ceneri di Ds e Margherita sembrano avere già fatti propri. Più che un bagaglio di presupposti ideologici e di aspirazioni rivolte al futuro, lo scopo degli interventi - di Toniolo, come di tutti gli altri studiosi - è quello di delineare soluzioni politiche per il presente fissando l'agenda della politica economica del nuovo soggetto guidato da Walter Veltroni. Con un punto su cui tutti concordano: il richiamo a un'Italia non corporativa e a una cittadinanza pienamente sentita e vissuta. "I veri nemici - sottolinea Vincenzo Visco nel suo intervento - sono l'incultura, la prepotenza, la ricchezza ostentata e di dubbia provenienza, l'assistenzialismo, la prevaricazione dei deboli, l'inconsapevolezza dei bisogni, la manipolazione delle masse, l'informazione addomesticata, il fascismo di ritorno". "Governare il mercato. Le culture economiche del Partito democratico" S. Fassina-V.Visco (a cura di) , Donzelli, Pagine: VIII-247 - euro 16,00).

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Bambini in affido: ma chi pensa ai figli naturali? (sezione: Burocrazia)

( da "Redattore sociale" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

MINORI 16.4728/03/2008 Bambini in affido: ma chi pensa ai figli naturali? L'arrivo in famiglia di un bambino affidato può creare disagi ai figli naturali. L'intervento di Barbara Ongari (Uni. Trento) al convegno internazionale della Fondazione Zancan. ''I genitori sottovalutano l'impatto emotivo nei figli'' PADOVA - E ai figli naturali chi ci pensa? Quando una famiglia decide di intraprendere il cammino dell'affido difficilmente si pone questa domanda. La decisione è spesso presa dai due coniugi - uno dei due in genere "trascina" l"altro ? ma in questa partita il figlio naturale tende a essere messo davanti a fatto compiuto. Dietro l'angolo c'è il rischio di un disagio e un trauma per la perdita di attenzione della madre e per il fatto di vivere a contatto con un "fratello" che non è il desiderato compagno di giochi ma una persona con dei problemi. Di questo ha parlato oggi Barbara Ongari, docente del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell'Università di Trento, nel corso della conferenza internazionale "Conoscere i bisogni e valutare l'efficacia degli interventi per bambini, ragazzi e famiglie in difficoltà", organizzato dalla Fondazione Zancan e in corso fino a domani a Padova. L'esperta ha raccontato gli esiti di 4 focus group che hanno interessato dieci "figli naturali" ciascuno, suddivisi in base all'età, tra i 9 e i 30 anni. "La nostra ipotesi ? spiega Ongari ? è che per i figli naturali l'interazione quotidiana con bambini profondamente feriti e che mettono in atto comportamenti disfunzionali possa nel tempo modificare le loro abitudini di vita, i bisogni e le immagini di sé e degli altri". Perdono il sorriso, molto spesso, e si sentono abbandonati. Il problema è che i genitori non si rendono conto e non si pongono il problema del costo emotivo che devono sopportare: "Bisogna tenere presente che se questa l'affidamento serve al bambino problematico per aiutarlo a ritrovare dei rapporti sani ? commenta la docente ?, esiste anche una contropartita in termini di impatto sul figlio naturale". Gli aspetti problematici sono soprattutto il senso di abbandono della madre, che deve dedicare moltissime ore alla cura del giovane in affidamento sottraendole al figlio, e lo sconforto dovuto al fatto di non vedere miglioramenti nella situazione del "fratello", che può richiedere anche molto tempo, frustrando le attese. Diventa quindi fondamentale per i servizi sociali non concentrarsi solo sui genitori, ma anche sui figli: "La prospettiva è quella di creare una specie di centro d'ascolto che vada proprio in questa direzione, perché anche i figli naturali devono poter essere ascoltati". Ongari coglie l'occasione anche per tratteggiare le caratteristiche più comuni delle famiglie che decidono di diventare affidatarie: sono spinte da motivazioni solidaristiche, sentono di avere ancora delle risorse disponibili da investire, spesso incoraggiate dal successo dei propri figli. A livello profondo possono aver subito dei lutti come un figlio mai nato oppure deceduto o una perdita di altro genere in famiglia, che li spinga a reinvestire nelle emozioni. Molte, infine, si sentono scoraggiate dalla burocrazia nella via per l'adozione. (Gig).

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Medici, rivoluzione al via: visite sette giorni su sette (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 75 del 2008-03-28 pagina 4 Medici, rivoluzione al via: visite sette giorni su sette di Redazione Dal primo aprile nuovi ambulatori aperti in città. Incentivi per i dottori di famiglia disponibili ad allungare il servizio Un incentivo da cinque milioni di euro per i medici di famiglia. È questo il peso dell'accordo sindacale firmato ieri dalla direttrice dell'Asl Città di Milano, Maria Cristina Cantù con i sindacati medici "decisamente soddisfatti delle capacità progettuali della nuova direzione dell'Asl", come ha sottolineato il segretario di Fmmg Milano Vito Pappalepore. Tre gli obiettivi del maxi finanziamento: una maggiore accessibilità alle cure, un miglioramento e un potenziamento della rete urbana di cure primarie e della continuità assistenziale. Come? La prima novità consiste nell'attivazione, prevista per il primo di aprile, di un nuovo ambulatorio per ciascuna sede distrettuale (cinque in tutta la città). Negli orari di visita la vera rivoluzione: un medico di medicina generale e un'infermiera garantiranno il servizio dalle 14 alle 20 nei giorni festivi e dalle 9 alle 12 tutti i sabati. "A questi cinque ambulatori distribuiti nei distretti cittadini - spiega Pappalepore - potrà accedere chiunque, anche gli stranieri e tutte quelle persone che non hanno un medico di famiglia". Tradotto in cifre: il 10 per cento dei residenti a Milano (la media lombarda si aggira intorno al sette per cento) e quel milione e mezzo di lavoratori che ogni giorno entra in città per motivi di lavoro e in caso di problemi di salute, prima non poteva che rivolgersi al pronto soccorso. "Siamo certi - continua il sindacalista - che in questo modo ridurremo gli accessi impropri alleggerendo il carico di lavoro dei colleghi che di solito raggiunge un picco dalle 8 alle 17". Dei cinque milioni di euro stanziati dall'Asl, 120 euro andranno a tutti quei medici che ogni sabato mattina daranno la disponibilità a tenere aperto il proprio studio per tre ore. "A ciascun dottore - chiarisce il segretario regionale Fimmg Fiorenzo Corti - sarà lasciata la libertà di decidere se aderire o meno, ma siamo convinti che tanti colleghi si dimostreranno entusiasti. Senza contare che per molti è già una prassi ed ora finalmente potranno ricevere un giusto premio". L'ultima novità sul piano della continuità assistenziale consiste nell'incentivo - pari a tre euro per paziente - che verrà dato a quei medici di famiglia che garantiranno una reperibilità telefonica di altre tre ore (attualmente sono due), ogni giorno, dal lunedì al venerdì. Dal primo aprile partirà anche un progetto pilota di tre mesi per valorizzare la figura del medico di medicina generale nelle cure primarie con la presa in carico di pazienti diabetici, limitando gli accessi impropri a livello specialistico, con un notevole risparmio di risorse in primo luogo per i malati. "Presto i nostri pazienti si renderanno conto - conclude Corti - che questo accordo permetterà loro una semplificazione del percorso di cura e meno burocrazia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

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Economia di Guerra (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie burocrazia (1) citazioni (2) finanza (9) pol economica (18) Varie (30) Ultime discussioni Mario: Il signor Salvo evidentemente non ha mai volato Alitalia, visto che la maggioranza del personale navigante non... s: boooomba alitalia !! la cordata c'è . gli imprenditori sono diversi. milano brescia toscana... SALVO: Alitalia: mi chiedo come mai tutte le Hostess dell'Alitalia parlano con l'accento... Paolo: Buon giorno a tutti, visti i trascorsi della cosa rossa, ad esempio con Telekom Serbia, il dubbio nasce... Lucio: Caro Sig. Alex, grazie per avere dimostrato quale è il reale livello del dibattito economico in Italia. Se il... 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Morti di ipocrisia (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. 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Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie burocrazia (1) citazioni (2) finanza (9) pol economica (18) Varie (30) Ultime discussioni Mario: Il signor Salvo evidentemente non ha mai volato Alitalia, visto che la maggioranza del personale navigante non... s: boooomba alitalia !! la cordata c'è . gli imprenditori sono diversi. milano brescia toscana... SALVO: Alitalia: mi chiedo come mai tutte le Hostess dell'Alitalia parlano con l'accento... Paolo: Buon giorno a tutti, visti i trascorsi della cosa rossa, ad esempio con Telekom Serbia, il dubbio nasce... Lucio: Caro Sig. Alex, grazie per avere dimostrato quale è il reale livello del dibattito economico in Italia. Se il... I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Il grano e gli Aerei puliti (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... 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I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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"24 e il 68 (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... 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Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie burocrazia (1) citazioni (2) finanza (9) pol economica (18) Varie (30) Ultime discussioni Mario: Il signor Salvo evidentemente non ha mai volato Alitalia, visto che la maggioranza del personale navigante non... s: boooomba alitalia !! la cordata c'è . gli imprenditori sono diversi. milano brescia toscana... SALVO: Alitalia: mi chiedo come mai tutte le Hostess dell'Alitalia parlano con l'accento... Paolo: Buon giorno a tutti, visti i trascorsi della cosa rossa, ad esempio con Telekom Serbia, il dubbio nasce... Lucio: Caro Sig. Alex, grazie per avere dimostrato quale è il reale livello del dibattito economico in Italia. Se il... I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Biocarburanti ed effetto serra: quante balle (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... 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I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Alitaglia/2 (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie burocrazia (1) citazioni (2) finanza (9) pol economica (18) Varie (30) Ultime discussioni Mario: Il signor Salvo evidentemente non ha mai volato Alitalia, visto che la maggioranza del personale navigante non... s: boooomba alitalia !! la cordata c'è . gli imprenditori sono diversi. milano brescia toscana... SALVO: Alitalia: mi chiedo come mai tutte le Hostess dell'Alitalia parlano con l'accento... Paolo: Buon giorno a tutti, visti i trascorsi della cosa rossa, ad esempio con Telekom Serbia, il dubbio nasce... Lucio: Caro Sig. Alex, grazie per avere dimostrato quale è il reale livello del dibattito economico in Italia. Se il... 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Boudon e la giustizia sociale (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... 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Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. 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Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie burocrazia (1) citazioni (2) finanza (9) pol economica (18) Varie (30) Ultime discussioni Mario: Il signor Salvo evidentemente non ha mai volato Alitalia, visto che la maggioranza del personale navigante non... s: boooomba alitalia !! la cordata c'è . gli imprenditori sono diversi. milano brescia toscana... SALVO: Alitalia: mi chiedo come mai tutte le Hostess dell'Alitalia parlano con l'accento... Paolo: Buon giorno a tutti, visti i trascorsi della cosa rossa, ad esempio con Telekom Serbia, il dubbio nasce... Lucio: Caro Sig. Alex, grazie per avere dimostrato quale è il reale livello del dibattito economico in Italia. Se il... I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Agnelli e Marini, senza parole (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... 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I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Renditiamoci conto (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

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Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... 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Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie burocrazia (1) citazioni (2) finanza (9) pol economica (18) Varie (30) Ultime discussioni Mario: Il signor Salvo evidentemente non ha mai volato Alitalia, visto che la maggioranza del personale navigante non... s: boooomba alitalia !! la cordata c'è . gli imprenditori sono diversi. milano brescia toscana... SALVO: Alitalia: mi chiedo come mai tutte le Hostess dell'Alitalia parlano con l'accento... Paolo: Buon giorno a tutti, visti i trascorsi della cosa rossa, ad esempio con Telekom Serbia, il dubbio nasce... Lucio: Caro Sig. Alex, grazie per avere dimostrato quale è il reale livello del dibattito economico in Italia. Se il... I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Mastellate (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08 Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci aspetterà. 4. L'ultima volta che si è aumentata la tassazione sui Bot si è detto che era una partita di giro. e cioè che le maggiori tasse venivano compensate dai maggiori rendimenti che avrebbero dovuto riconoscere i titoli di stato per mantenere la loro appetibilità. Ora il mercato è però e dunque questo fenomeno non accadrà più. Mi spiego meglio. Diciamo che un Btp decennale renda il 4,3 per cento. Se la tassazione dovesse passare dal 12,5 al 20 per cento, come minaccia il governo, il rendimento netto del titolo dovrebbe diminuire circa del 7,5 per cento (o meglio il 7,5 per cento del 4,3 per cento, abbassando il rendimento netto circa al 4 per cento). Infatti la gran parte del nostro debito pubblico è in mano ad investitori lordisti, che le tasse non le pagano con la cedolare secca. Cari commensali la tassazione delle rendite finanziarie, che renderà molto poco in termini di gettito, sembra più un ipocrita accanimento sociale (che poi si rivelerà come al solito controproducente per i più deboli) che una buona manovra di equità fiscale. Dove sono finiti tutti quei progressisti che scomodavano Einaudi: qualcuno si ricorda cosa scrisse sul risparmio? Scritto in pol economica Commenti ( 12 ) " (17 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Jan 08 Agnelli e Marini, senza parole "MARINI: AGNELLI, SAPEVA SEMPRE VEDERE L'INTERESSE GENERALE" è il commento del presidente del Senato ed ex sindacalista, alle commemorazione dell'Avvocato. Scritto in Varie Commenti ( 24 ) " (13 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... 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I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario March 2008 M T W T F S S " Feb 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Il grano e gli Aerei puliti Biocarburanti ed effetto serra: quante balle "243 e il 68 Economia di Guerra Boudon e la giustizia sociale Mastellate Renditiamoci conto Agnelli e Marini, senza parole Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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CALABRIA: IN COMMISSIONE SPESA POR (2) (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Reggio Calabria, 28 mar - Il presidente Censore, ricordando che ''la proposta del programma operativo regionale Fesr per l'attuazione della politica di coesione 2007-2013 ha avuto il plauso della Commissione Europea'', ha rilanciato la vera ''scommessa'' della Regione Calabria. ''La scelta e' d'obbligo- ha asserito Censore- puntare decisamente su una spesa fruttuosa guardando alle ricadute positive a medio e lungo termine sui territori; una spesa a vantaggio delle imprese sane capaci di generare occupazione ed indotto e degli enti locali che programmano opportunita' di crescita collettiva. Il tutto, pensando alla trasparenza degli atti, alla leggibilita' e semplificazione dei bandi e alla correttezza della burocrazia regionale.''. ''E' questa la via maestra - ha concluso Censore - per affrontare il nuovo quinquennio di programmazione con maggiore incisivita', allontanando, cosi', lo spettro del possibile disimpegno di spesa che ha avvolto la vecchia programmazione 2000-2006''. Dopo gli interventi dei commissari che hanno dato vita al dibattito, la Commissione ha espresso parere favorevole alla presa d'atto del programma operativo Fser (fondo europeo sviluppo regionale) e a quello Fse (fondo sociale europeo) per l'attuazione della politica regionale di coesione 2007/2013; ancora alla proposta Por Calabria Fse 2007/2013. Approvazione Piano finanziario per assi prioritari e obiettivi specifici comuni e al Por Calabria Fesr 2007-2013. Approvazione del Piano finanziario per assi prioritari, settori di intervento ed obiettivi operativi. red/sam/ss (Asca).

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SE VUOI "VOTA DI NON VOTARE" - MA CHE DICE WALTERSTEIN JR. QUANDO PARLA DI OLIMPIADI? RAI, COMUNICATI STILE EIAR CARFAGNA FUSTIGATRICE PER "EUROPA" IL CAV È FINITO (MA HA UNA (sezione: Burocrazia)

( da "Dagospia.com" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

SE VUOI "VOTA DI NON VOTARE" - MA CHE DICE WALTERSTEIN JR. QUANDO PARLA DI OLIMPIADI? ? RAI, COMUNICATI STILE EIAR ? CARFAGNA FUSTIGATRICE ? PER "EUROPA" IL CAV È FINITO (MA HA UNA MONTAGNA DI VOTI STANCHI)? Maria Giovanna Maglie per Dagospia Caro Dago, dichiarazione di Walterstein jr, ospite a Primo Piano, sul delicato problema delle Olimpiadi nella Cina comunista, al contrario di lui, della repressione in Tibet eccetera: "Io penso che le Olimpiadi debbano essere sempre una grande manifestazione di pace. Non mi sono mai piaciuti i boicottaggi delle Olimpiadi". "Può essere un comodo alibi per la comunita' internazionale per non affrontare altri temi". Ora, siccome chi lo intervistava non lo ha fatto, io lo chiedo a te, grande saggio: Che avrà voluto dire?. A lunedì. Mgm © Foto U.Pizzi"> Mara Carfagna © Foto U.Pizzi 1 - EIAR EIAR? "Il direttore di RaiTre " così una nota Rai - ha ricevuto oggi ufficiale comunicazione da parte del portavoce del candidato premier Silvio Berlusconi dell'impossibilità dell'onorevole a partecipare, per impegni elettorali, alla trasmissione In 1/2 ora di domenica 6 aprile, l'ultima prima delle elezioni, alla quale era stato invitato. Considerato che si è ormai nella fase finale della competizione elettorale e che la ristrettezza dei tempi impedisce un eventuale recupero nel ciclo della medesima trasmissione prima del voto, in ottemperanza al principio dell'equilibrio che si deve mantenere nella informazione politica nel periodo preelettorale, l'Azienda, in accordo con la direzione della Rete e con l'autrice e conduttrice del programma, Lucia Annunziata, ha deciso di annullare l'invito fatto al candidato premier Walter Veltroni per la puntata di In 1/2 ora di domenica 30 marzo. La revoca dell'invito ? conclude la nota Rai - è stata comunicata ai collaboratori dell'onorevole Veltroni". 2 - COSI' CI FUSTIGA LA CARFAGNA? La deputata ricandidata scrive: "Per porre un argine al rischio di una deriva individualista, il Popolo delle Libertà ha impostato il proprio programma sulle politiche per la famiglia, assumendo l'impegno concreto di prestare il più ampio supporto alla comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Si tratta di una scelta che riflette una visione della società in cui l'appoggio alle famiglie passa anzitutto attraverso l'adozione di misure di sostegno fiscale, con una massiccia riduzione delle tasse, ispirata ad un sistema di detrazioni riferite non all'individuo, ma alla famiglia, secondo il meccanismo del quoziente familiare, già sperimentato con successo in altre realtà. Ovviamente a queste misure di supporto economico si affiancano interventi finalizzati al miglioramento dei servizi sociali, con la reintroduzione dei bonus a sostegno della natalità e la prosecuzione del piano di investimenti per la scuola. Peraltro, al di là delle specifiche misure di tutela, il supporto alla famiglia trova il proprio naturale presupposto e, al tempo stesso, la migliore garanzia di realizzazione in una particolare attenzione rivolta al ruolo della donna, che si riflette principalmente in una serie di proposte volte a conseguire l'obbiettivo dell'aumento del tasso di occupazione femminile" Peraltro, almeno in tv, finché ci andava, noi avevamo sentito il Cav definire il suo partito liberale, ma se la Carfagna vuole che ci moltiplichiamo, vuol dire che ci ripenseremo, al voto, s'intende. © Foto U.Pizzi"> Walter Veltroni © Foto U.Pizzi 3 - COSI' RAGIONANO (?) AL QUOTIDIANO EUROPA? Ebbene si, questo è, ci crediate o no, un editoriale di Europa, che subito tira su la prosa di sorella Carfagna. "Potrebbe lasciare con quello che Ferrara chiama l'happy end. Ma anche senza alcun happy end, bensì in un gran casino di parlamento ingovernabile e maggioranza inesistente. Comunque vada, anche l'esito imbarazzante della sortita su Alitalia conferma che Silvio Berlusconi è alla fine della sua parabola come politico. È seduto su una montagna di voti che si è ricostituita tre anni fa (era allora che andava fatta l'operazione Veltroni, e lui che allora non se la sentì forse adesso se n'è reso conto) e che il Pd non riesce a erodere. Ma sono voti rassegnati, di ripiego, negativi, privi di passione com'è privo di passione e di voglia di governare l'uomo che li raccoglierà per l'ultima volta: il debole colpo di coda di una vicenda chiusa. Lo sa l'establishment, che si tiene alla larga da boutade tipo Alitalia, lo sanno osservatori e investitori stranieri, gli italiani che non lo sanno lo capiranno comunque presto, dopo il 14 aprile. Il Pd tenterà il colpaccio subito, per togliere l'happy end a Berlusconi ed evitare questa umiliazione all'Italia. Se il colpaccio non dovesse riuscire (sarà comunque di poco), si tratterà di decidere se lasciar sprofondare la destra nei guai da essa stessa provocati, oppure offrire la mano per rimettere insieme i cocci di istituzioni impazzite. Dicono dal loft che questo non è tema di adesso. Che ora bisogna solo battersi per vincere. Hanno ragione, la rimonta non è impossibile. Poi però sfuggono qua e là (Bettini, Franceschini, Finocchiaro...) frasi smozzicate sul dopo che lasciano intravedere opinioni diverse sull'alternativa di cui sopra. Non sarà una scelta facile, se mai si porrà. Basti dire che uno dei passaparola via email sul famoso tema ieri ripreso da Europa (aiutare Sa e Udc a fare il quorum al Senato nelle regioni dove questo danneggerebbe Berlusconi?) si intitola: "Vade retro Satana". Così è fatta la nostra gente. 4 - A GRANDE RICHIESTA VOTA CHE NON VUOI VOTARE? Un po' per le chiacchiere di cui sopra, un po' perché i blog ne sono invasi, e mi chiedono precisazioni di metodo, ecco qua lo sberleffo al diritto/dovere. Non ti senti rappresentato? Vuoi andare a votare ma non sai chi votare? perchè le liste e i candidati non ti piacciono? Siamo in tanti lo sai, non sei il solo. Non fare l'errore di dare il voto "ai meno peggio" o di votare "tappando naso e occhi". Vota di non votare. Vai al seggio e fai scrivere a verbale le ragioni del tuo dissenso. Puoi farlo, fallo e fatti valere. Hai il diritto di esprimere il tuo disagio. Hai il diritto di far sapere che manca una vera rappresentanza democratica. E' semplicissimo ed è un tuo diritto riconosciuto dalla legge elettorale. © Foto U.Pizzi"> Lucia Annunziata © Foto U.Pizzi Se resti a casa e non voti non sarai considerato. Se annulli o lasci scheda bianca verranno conteggiate a favore della lista che ha preso più voti (vedere l'assurdo calcolo per il premio di maggioranza). Non avere paura, non vergognarti. Chi sarà eletto non si vergognerà di tassarti, di creare più burocrazia, di darti una pensione da fame, di mandare te e i tuoi figli in scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA (portate con voi il documento allegato, facendo attenzione al punto 5 dell'art. 104, la parte in grassetto). 2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO LA VIDIMAZIONE), dicendo: "Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!" 3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA. SE IL COMMISSARIO SI RIFIUTA MOSTRATE IL PUNTO 5 DELL'ART. 104 DEL D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 (in grassetto del documento allegato) 4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI AGGIUNGERE, IN CALCE AL VERBALE, UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio, ma ognuno decida il suo motivo: "Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta")(D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104, GIÀ citato) COSÌ FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO, NULLO O BIANCO, SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIÙ VOTI!! Non cedere alla retorica, alle promesse, se vuoi veramente cambiare, se vuoi veramente facce nuove, se vuoi veramente persone che non ti prendano più in giro, esercita il non voto. VOTA DI NON VOTARE Dagospia 28 Marzo 2008.

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SICILIA: FINOCCHIARO, PER RILANCIARE AGRICOLTURA SERVONO SINERGIE (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Catania, 28 mar - ''Per rilanciare l'agricoltura siciliana, la Regione deve programmare investimenti mirati e attivare un rapporto sinergico con lo Stato, l'Europa e le imprese''. Lo ha detto Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della Regione siciliana, intervenendo oggi a Vittoria (RG) ad un incontro sui temi agroalimentari, alla presenza del ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro. ''Bisogna investire - sottolinea Finocchiaro - sulla ricerca e sull'energia eolica, e bisogna far si che la burocrazia regionale non sia piu' da inciampo ma piuttosto sia in grado di assecondare le imprese, che a loro volta devono avere voglia di cerare sinergie per uscire da una dimensione che spesso impedisce la competitivita''. Finocchiaro, quindi, fa notare che ''l'eccellenza dei prodotti agricoli siciliani ha, nella dimensione europea, una grande possibilita' di sviluppo, e i nostri prodotti meritano di essere valorizzati in Europa. Per questo insisto sulla necessita' di dotare la nostra isola di infrastrutture efficienti e moderne e ricordo, per inciso, che nelle gallerie delle nostre ferrovie non passano i moderni vagoni merci''. In questo senso, per Anna Finocchiaro ''l'aeroporto di Comiso sara' un importante volano per lo sviluppo di una zona della Sicilia nella quale l'agricoltura ha una incidenza particolarmente forte''. dod/sam/ss (Asca).

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<Serve più manutenzione> (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

I commenti "Serve più manutenzione" (M.Cast.) Da ieri, nuovi rompicapi per vendere o affittare un immobile: il proprietario dovrà dichiarare che gli impianti sono a norma e pertanto sarà costretto ad una trafila di tecnici, consulenti, certificati, accertamenti e moduli. In mancanza di impianti a norma, sono rischi per le parti, anche per l'acquirente. Sempre più tartassato è il privato, per oneri economici e burocrazia, mentre il pubblico non dà sempre il buon esempio: è l'osservazione spuntata anche ieri, per il caso di Via Borgovico. Acsm assicura che non si tratta di noncuranza, né di cattiva manutenzione. Però, nel momento in cui si sfoga, un cittadino le pensa tutte: ciò che è obbligo per lui, è facoltà per gli enti pubblici. "Una montagna di adempimenti, per il cittadino ? conviene Claudio Bocchietti, portavoce dell'Associazione della Proprietà Edilizia ? per una ragione di fondo: siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri. Condivido il parere delle nostre associazioni: i politici votiamoli quando sono stati eletti, in base alla loro attività e ai risultati. Però, dovremmo avere tutti più coraggio e segnalare le cose che non vanno, negli enti pubblici, sopratutto in materia di prevenzione e di sicurezza. Capisco: i singoli hanno paura delle mini- ritorsioni, quando segnalano ciò che non va e le inadempienze nell'applicazione delle norme. Sarà così, finchè le voci saranno sporadiche ed isolate". Ma perchè l'ente pubblico non fa manutenzioni e prevenzione? "A dire il vero, tutti gli interventi pubblici devono essere corredati da un piano che destina il 2% l'anno dell'importo dei lavori alla manutenzione ordinaria del manufatto", precisa Manlio Cantaluppi, presidente dell'Ordine degli Ingegneri. E' una norma a conoscenza di tutti? " Il progettista stesso è tenuto a redigere un piano di manutenzione ? prosegue l'ingegnere - Come elabora un cronoprogramma dei lavori, così accompagna il progetto con gli interventi da effettuare a cose fatte, negli anni, con metodicità". Forse il cittadino non vede gli effetti applicativi, ma solo la disapplicazione. "L'imprenditore ha sempre programmato la manutenzione, accantonando le risorse necessarie ? esemplifica il presidente ? la mette in ammortamento e tiene efficienti strutture ed impianti. Sarebbe importante che anche il privato provvedesse in questo modo alla propria casa: riservare il 2%, ogni anno, ai piccoli interventi di manutenzione, significa conservare il bene in buone condizioni e in sicurezza per decenni. E per il pubblico, bastano piccole cose, a volte: la pulizia dei tombini una volta l'anno dalle foglie cadute risparmia allagamenti". 28/03/2008.

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(l. per) Doppia presentazione, nella serata di mercoledì, per le liste di Alessandro Salvioni e di S (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Lecco, La" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

(l. per) Doppia presentazione, nella serata di mercoledì, per le liste di Alessandro Salvioni e di Sergio Porta. "Continuità e progresso", del sindaco uscente, ha occupato la nuovissima sala civica al piano superiore del municipio e davanti a circa 150 persone è stata presentata la squadra e il programma di governo. Salvioni non rinnega nessuna delle realizzazioni della sua amministrazione e punta, come dice il nome della lista, sulla continuità: "Sappiamo che uno dei temi che toccano di più i cittadini è la sicurezza. Bene, noi abbiamo fatto molto in questo campo e faremo ancora di più in futuro. L'installazione delle telecamere nei punti strategici del paese contribuirà ad aumentare la sorveglianza", ha spiegato il sindaco. Per quanto riguarda la squadra, ha detto che si punta sia sulle esperienze acquisite nel passato - è il caso degli assessori uscenti, il vicesindaco Carla Codara in testa - sia su una forte presenza di donne e giovani in lista. Vanto dell'amministrazione uscente è "non aver aumentato le tasse negli ultimi anni". All'hotel Adda di Paderno, è stata invece presentata la squadra di Sergio Porta, appoggiata dalla Lega Nord e dal Popolo della libertà, inseriti nel simbolo. Alla serata erano presenti il senatore Roberto Castelli della Lega, Mauro Piazza e Piera Comi per il Pdl. Porta punta sullo "snellimento della burocrazia e delle procedure decisionali" e in tema di sicurezza, riproporre una serie di proposte della Lega Nord. Magari con qualche aggiustamento, ma le ordinanze come quelle di Cittadella potrebbero arrivare anche a Robbiate. Infine Porta promette il completamento del centro sportivo giovanile. 28/03/2008.

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AEROPORTO DI FORLì, L'IMPRENDITORE DANIELE CASADIO LAMENTA BUROCRAZIA COMUNALE (sezione: Burocrazia)

( da "Sestopotere.com" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

(21:50) (28/3/2008 18:15) | AEROPORTO DI FORLì, L'IMPRENDITORE DANIELE CASADIO LAMENTA BUROCRAZIA COMUNALE (Sesto Potere) - Forlì - 28 marzo 2008 - Pubblichiamo la lettera aperta che Daniele Casadio, direttore dell'Hotel Paradise Airport e dell'Agenzia Viaggi Trinidad Tour Giramondo, ha inviato all'amministrazione Comunale di Forlì ed agli organi di stampa locali: "Gentili amministratori, cari giornalisti, con la presente gradirei avviare, nelle vostre sedi e sulle vostre pagine, un dibattito pubblico su alcune mie vicissitudini imprenditoriali che credo essere centrali anche rispetto alle più recenti discussioni sul futuro dell'aeroporto Luigi Ridolfi di Forlì e sui flussi turistici del nostro entroterra. Sono uno dei tanti piccoli imprenditori che da sempre hanno irrobustito la nostra economia regionale. Dopo dieci anni di esperienza nel settore alberghiero, ho raccolto con entusiasmo le possibilità di sviluppo che l'Amministrazione ha aperto per Forlì puntando sullo scalo internazionale Luigi Ridolfi. Credendo nelle potenzialità turistiche della nostra terra e del binomio con la compagnia low-cost Ryan Air, mi sono impegnato nella costruzione di una nuova struttura alberghiera proprio di fronte all'aeroporto Ridolfi. Per fronteggiare un investimento di oltre due milioni di euro, ingente per una piccola realtà come la mia, ho ultimato i lavori edilizi in tempi record, inaugurando a dicembre l'Hotel Paradise Airport, dove 24 ore su 24, un personale linguisticamente preparato alla varietà culturale della clientela, garantisce ospitalità e supporto ai passeggeri dello scalo. Soddisfatto per questo primo traguardo, sono però ancora in attesa di una semplice autorizzazione per procedere all'ampliamento dello stabile. Sono già in possesso del terreno necessario, che, stando all'attuale piano regolatore, ha tutte le caratteristiche per ospitare nuove camere e dare all'Hotel quella dinamicità ricettiva indispensabile ad alloggiare i gruppi di turisti che con volevo attrarre attraverso un lavoro di incoming svolto con l'agenzia viaggi Trinidad Tour affiliata a Giramondo. Al mio progetto di ampliamento, manca solo l'avvallo dell'Amministrazione che tarda nella risposta senza motivo apparente, compromettendo i miei piani aziendali e l'ingresso di investitori esterni in grado di portare nuova ricchezza al tessuto economico locale. La vischiosità amministrativa finora descritta credo che meriti una riflessione che travalichi i destini del mio hotel e della mia agenzia viaggi. Frenare a livello locale gli investimenti nel turismo, infatti, rischia di compromettere il successo dell'intero territorio in questo settore. Una sfida turistica come quella a cui si sta avvicinando il nostro entroterra si gioca su una scacchiera internazionale di difficile lettura. Per essere competitivi le risorse dei singoli, unite nella tanto citata logica di rete, dovrebbero convergere nel comune sforzo per la costruzione di una rete commerciale transnazionale, nel comune sforzo per il recepimento di finanziamenti strutturali europei, nel comune sforzo per la costruzione in loco di un'adeguata rete di infrastrutture e servizi. Le voci appena elencate esprimono ognuna una forte complessità, che non può essere gestita partendo con handicap ulteriori a livello locale. Il turismo, l'unica industria di servizi non delocalizzabili su cui un'economia matura come quella italiana può puntare, è una sfida che per essere vinta richiede da parte dell'amministrazione scelte forti e semplificazioni amministrative immediate. L'alternativa, che sembra tristemente profilarsi in questi giorni, è di vedere scivolare altrove operatori di rilievo come Ryan Air. Se ciò accadesse, cosa ne sarebbe dei tanti piccoli imprenditori che come me hanno creduto e investito nelle promesse lanciate dalle Amministrazione succedutesi nell'ultimo quinquennio. Chi dovrebbe pagare per il mancato ritorno di questi investimenti? E cosa ne sarebbe delle tante e meritevoli azioni stratificatesi nel tempo per portare nel nostro territorio il potere attrattivo di un Parco nazionale, per dotare i comuni di guide turistiche preparate e per collegare i singoli in reti più ampie costituite da associazioni privare, club di prodotto o enti amministrativi trasversali come le comunità montane? Su queste domande e sulle molte altre che un tema del genere comporta, credo sia doveroso avviare un confronto teso alla definizione di soluzioni efficaci in tempi rapidi. Sperando che queste poche parole possano essere alla base di proficui spunti di riflessione, resto a Vostra disposizione per chiarire le posizione qui espresse e delineare possibili strategie comuni per il futuro".

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Fondi Europei, via libera in Commissione (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 28-03-2008)

Argomenti: Burocrazia

Parere favorevole alla presa d'atto del Fesr, del Fse e del Por Calabria Fse 2007/2013 REGGIO CALABRIA. Lo stato conclusivo della spesa del Por 2000-2006 e le prospettive di sviluppo legate al Por 2007-2013 al centro dei lavori della sesta Commissione consiliare "Affari dell'Unione Europea", presieduta da Bruno Censore. Infatti, all'ordine del giorno della Commissione, alla quale hanno partecipato anche il direttore generale dell'Assessorato Politiche comunitarie Salvatore Orlando e il direttore generale dell'Assessorato Lavoro Domenico Carnevale, l'audizione dell'assessore alle politiche comunitarie Mario Maiolo e la discussione e l'approvazione di alcuni atti deliberati recentemente dalla Giunta e passati alla competenza dell'organismo consiliare ai sensi della legge regionale n. 3 del 2007. "Ringrazio vivamente l'assessore Maiolo per il puntuale lavoro svolto nell'esecuzione della parte finale della programmazione 2000-2006 - ha esordito Censore- e per aver dato un indirizzo incisivo alla programmazione 2007-2013 che risulta essere esaustiva e puntuale sia nelle analisi che nelle prospettive di tipologia di interventi pensati per far uscire la Calabria dallo stato di emergenza in cui è costretta da tanti anni". Il presidente Censore, ricordando che "la proposta del programma operativo regionale Fesr per l'attuazione della politica di coesione 2007-2013 ha avuto il plauso della Commissione Europea", ha rilanciato la vera "scommessa" della Regione Calabria. "La scelta è d'obbligo - ha detto Censore- puntare decisamente su una spesa fruttuosa guardando alle ricadute positive a medio e lungo termine sui territori; una spesa a vantaggio delle imprese sane capaci di generare occupazione ed indotto e degli enti locali che programmano opportunità di crescita collettiva. Il tutto, pensando alla trasparenza degli atti, alla leggibilità e semplificazione dei bandi e alla correttezza della burocrazia regionale". "È questa la via maestra- ha concluso Censore- per affrontare il nuovo quinquennio di programmazione con maggiore incisività, allontanando, così, lo spettro del possibile disimpegno di spesa che ha avvolto la vecchia programmazione 2000-2006". Dopo gli interventi dei commissari che hanno dato vita al dibattito, la Commissione ha espresso parere favorevole alla presa d'atto del programma operativo Fesr (fondo europeo sviluppo regionale) e a quello Fse (fondo sociale europeo) per l'attuazione della politica regionale di coesione 2007/2013; ancora alla proposta Por Calabria Fse 2007/2013. Approvazione Piano finanziario per assi prioritari e obiettivi specifici comuni e al Por Calabria Fesr 2007-2013. Approvazione del Piano finanziario per assi prioritari, settori di intervento ed obiettivi operativi. L'assessore Mario Maiolo, nel corso della sua audizione, ha illustrato la sintesi delle priorità per l'attività del Dipartimento per l'anno 2008 relative al Por Calabria. "Al 31 dicembre 2007 - ha detto - la spesa pubblica certificata e ripartita tra i vari fondi (Fesr, Fse, Feaog e Sfop) è di circa 3,167 milioni di euro, mentre l'ulteriore spesa da certificare entro il 31 dicembre 2008 è di poco più di 852 milioni di euro - ha esordito Maiolo. Tra le azioni più urgenti occorre dare immediatamente seguito alla spesa del Fondo sociale europeo del Por Calabria 2000-2006. Per l'anno in corso, queste risorse ammontano a circa 360 milioni di euro". Una sottolineatura particolare, l'assessore Maiolo l'ha posta sulla velocizzazione della spesa e la realizzazione dei progetti già finanziati nell'ambito degli Apq e dei relativi Atti integrativi. Nel corso dell'audizione Maiolo ha affrontato lo stato dell'arte relativamente alla programmazione 2007-2013 generale. "Entro il 2008 - ha detto - è necessario elaborare ed approvare il Consiglio la Legge regionale di Attuazione della Programmazione regionale unitaria 2007-2013 per costruire le necessarie basi giuridiche nei settori di attuazione in cui occorre aggiornare la normativa regionale vigente". L'assessore alle Politiche Comunitarie ha anche sottolineato la necessità di "potenziare subito le Strutture di attuazione dei Programmi operativi 2007-2013, le strutture dei Dipartimenti regionali preposti all'attuazione dei Por (unità di monitoraggio, Unità di controllo, Unità di Valutazione, Ufficio dei Responsabili di Settore) attraverso la selezione con bando interno dei funzionari interni". Ha, inoltre, evidenziato che "per far sì che la Calabria contribuisca attivamente all'attuazione dei Programmi operativi nazionali ed interregionali, è necessario che, oltre alla partecipazione ai vari Comitati di indirizzo ed attuazione, si attivino a livello regionale e territoriale adeguate azioni di informazione, animazione ed organizzazione dei Progetti".

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