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<È
vero, siamo cambiati> ( da "EUROPAQUOTIDIANO.it"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Nordest e
tutti mi chiedono di ridurre la spesa e ridimensionare il peso della
burocrazia". GIANNI DEL VECCHIO "La prima cosa che ho provato quando
ho visto il giornale è stata una grande soddisfazione. Soddisfazione perché è
stata riconosciuta la bontà del lavoro che abbiamo fatto". Non nasconde
l'adrenalina, Enrico Morando, il coordinatore del programma del Partito
democratico.
Mancano
le aiuole, case inagibili ( da "Gazzetta di Reggio"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
che da otto
anni abitano in case che, per la burocrazia comunale, non sono ancora
abitabili. Gli alloggi in sè risultano rifiniti, ma restano da completare due
parchi, le aiuole dei marciapiedi e parte della segnaletica, cioè una parte dei
lavori di urbanizzazione richiesti per l'attestato di abitabilità.
Venga
a operarsi . E' morto da 7 anni ( da "Gazzetta di Modena,La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Sicuramente
la burocrazia. Le tracce della nostra esistenza sono innumerevoli, consapevoli
o no tutti lasciamo una scia, un segno del nostro essere, da uno scontrino che
viene rilasciato in un bar ad una richiesta di esame, qualsiasi esso sia, anche
il più banale.
Sono
sette i punti chiave ( da "Corriere delle Alpi"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Tasse e
Burocrazia Alle imprese medio piccole rimborsi di adempimenti burocratici e
fiscali superflui e costosi. Ambiente e Agricolture Stop alla cementificazione
del territorio, no ai rifiuti provenienti da altri territori, valorizzazione
delle produzioni tipiche, liberi da ogni Ogm.
Sei
appartamenti Ater si consegnano a Menin
( da "Corriere
delle Alpi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Dopo anni di
burocrazia e di trattative con l'Ater, l'ente ha acquistato l'immobile al
grezzo per 140 mila euro, impegnandosi nel completamento delle opere. Il
finanziamento concesso dalla Regione Veneto negli anni Novanta aveva reso
possibile il recupero di un complesso edilizio pregevole sotto il profilo
architettonico,
Lirica
e urbanistica: il miracolo Salerno
( da "Citta'
di Salerno, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia
zero": "Bisogna avere il coraggio di fare piazza pulita. Le risorse
servono per produrre cultura, non per foraggiare la burocrazia. A Salerno non
abbiamo enti, fondazioni, consigli di amministrazione da mantenere - ha
chiarito De Luca - e neppure contrattazioni pseudo sindacali snervanti con cui
perdere tempo dalla mattina alla sera"
La
fusione di Ricovero e Formenti ( da "Trentino"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
spiega la
presidente Graziella Benini è legato alla burocrazia. Infatti fra le altre
associazioni di beneficenza è attiva anche la Fondazione contessa Formenti,
chiamata con una delibera del consiglio comunale del 1996 ad amministrare la
casa d'angolo tra via Florida e via Gazzoletti che la nobildonna aveva
destinato nel 1916 per testamento a famiglie di soldati italiani.
Stoffella
cerca volontari per l'Eritrea ( da "Trentino"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Per la prima
volta percorrendo il Paese da una parte all'altra incominci ad avvertire oltre
che sfinimento e rassegnazione anche rabbia e qualche timida notizia di
movimenti segreti di opposizione interna. Al di là di tutto ho avvertito anche
risultati confortanti. Tranne la fatica nell'evadere appuntamenti e una noiosa
burocrazia non ci lasceremo prendere dallo sconforto".
Nuovi
contributi per l'agricoltura Le associazioni: troppa burocrazia
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
schiacciati
dalla burocrazia, rinuncino ad approfittare delle opportunità offerte dal
programma di sviluppo rurale. Niente da dire sull'ammontare del finanziamento
per il piano: 900 milioni di euro, vale a dire 50 milioni in più del
precedente. "Ma se si guarda nello specifico la quota destinata alle
attività produttive non è poi così consistente -
Sicurezza:
quale sarà la sua linea? Il sindaco deve seguire direttamente il problema
( da "Giornale
di Brescia" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Non servono a
nulla uffici che aumentano la burocrazia, serve una sensibilità democratica che
deve caratterizzare l'opera del sindaco e delle istituzioni comunali. Qual è la
sua posizione rispetto ai campi nomadi? Devono essere in condizioni decorose e
controllati quotidianamente dalla forza pubblica o dai vigili urbani.
Documento
non arriva, rinviate le nozze "centenarie"
( da "Secolo
XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
come spesso
accade nella vita di tutti i giorni - anche stavolta la burocrazia ci ha messo
lo zampino. E il famoso papiro, per quel che se ne sa, è ancora a Milano.
"Speriamo che tutto si risolve velocemente - dicono i due fidanzati -
anche perchéè solo per quel documento che non riusciamo a sposarci?. Noi siamo
prontissimi a dire il fatidico "sì"".
Lo
Spezia trova i soldi. Non basta ( da "Secolo XIX, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Perché i
nemici sono due: il tempo e la burocrazia, che complica tutto. Intanto, questa
sera alle 18 ci sarà l'assemblea dei soci nella sede dello studio dei notai Lodovico
e Luca Barassi a Milano. All'ordine del giorno l'esame della situazione
economico-finanziaria della società al 31 dicembre 2007 per chiudere il
bilancio.
BREVI
( da "Secolo
XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ci sono le
cosiddette leggi per detrazioni sui lavori così complicate e piene di
burocrazia da scoraggiare qualsiasi persona che non fa di mestiere il
burocrate. I mezzi ci sono per fare le cose semplici, perché non applicarli?
Bruno De Barbieri e-mail Ma quel nudo di Carla Bruni non suscita emozione Non
ho mai sopportato Carla Bruni, non solo ora che è"la prima donna" di
Francia,
Tempi
della burocrazia a dir poco Guidi, presidente degli Industriali, sferza gli
enti locali. Solidarietà dopo ( da "Nazione, La (Lucca)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
"Tempi
della burocrazia a dir poco Guidi, presidente degli Industriali, sferza gli
enti locali. Solidarietà dopo - -->.
IL
J'ACCUSE L'azienda vuole ampliarsi, ma si scontra con la lentezza della
burocrazia Guidi (Assindustria): Molte aziende costrette a delocalizzare .
Dinelli e Baccelli (Pdl) chied ( da "Nazione, La (Lucca)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
IL J'ACCUSE
L'azienda vuole ampliarsi, ma si scontra con la lentezza della burocrazia Guidi
(Assindustria): "Molte aziende costrette a delocalizzare". Dinelli e
Baccelli (Pdl) chiedono lumi al primo cittadino "Stop ai casi come
questo" - -->.
LA
PROVOCAZIONE dell'azienda Bruno Baldassari F.lli Spa che ha &
( da "Nazione,
La (Lucca)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
in esclusiva
per La Nazione (nell'edizione di ieri, ndr), l'eccessiva burocrazia che,
secondo la proprietà, ingesserebbe l'azienda che al momento non ha dunque la
possibilità di ampliarsi, non è rimasta inascoltata. Primo tra tutti ad
esprimere solidarietà è il presidente dell'Associazione Industriali, Andrea Guidi.
Fisco,
lavoro, innovazione, energia Vecchioni: ecco le nostre richieste
( da "Provincia
di Cremona, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ingessato da
burocrazia e incompetenza". "Serve una Costituente in grado di
tradurre in realtà un progetto di reale cambiamento". Mentre le imprese
agricole hanno bisogno di stabilità fiscale, politiche del lavoro adeguate
(maggiore semplificazione, contrasto del lavoro irregolare e sommerso,
formazione professionale).
'Agricoltura
asse della crescita' ( da "Provincia di Cremona, La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
attenzione
sui temi centrali della sua campagna elettorale: rimettere in moto un Paese
bloccato da 15 anni e avviare davvero una stagione riformista capace di andare
oltre il binomio 'odio e rifiuto'. "I mezzi non ci mancano. Ma occorre una
fase costituente. E poi, soprattutto, crescita, lotta alla burocrazia, radicale
semplificazione delle leggi".
ALLA
CITTADINANZA tutta del comune di Pontedera, affinché si possa ope
( da "Nazione,
La (Pisa)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
I cittadini
sono continuamente afflitti da una burocrazia esagerata, ripetitiva e senza
anima, priva di "sentire" sulla qualità della vita, una burocrazia
che affligge soprattutto le categorie più deboli. Nel quotidiano si assiste ad
una infinita parcellizzazione di obblighi informativi richiesti ai cittadini.
Minore
prelievo fiscale priorità di Confindustria nei programmi politici Un documento
ai candidati locali al Parlamento
( da "Giorno,
Il (Bergamo - Brescia)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
meno
burocrazia e completamento delle indispensabili opere infrastrutturali sul
territorio. Sono queste le priorità dell'agenda politica per il Governo che
verrà che Confindustria Bergamo, insieme all'Associazione bergamasca imprese
agromeccaniche, a quella dei costruttori edili, alla Federazione italiana
agenti immobiliari professionali e all'
1912,
la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista
( da "Libertà"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
organizzazione
della burocrazia comunale in cui erano coinvolte identità e collocazione
sociale del ceto impiegatizio. Fino alla prima guerra mondiale, il numero di
impiegate diurniste rimane molto contenuto. Sempre in posizioni precarie e con
retribuzioni inferiori a quelle degli uomini, la loro collocazione sarà
costantemente quella dei ruoli più modesti e delle mansioni ripetitive,
Il
censimento delle cascine? segnalazioni zero
( da "Provincia
Pavese, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Chiede invece
meno burocrazia e maggiore snellimento Marco Bellaviti, sindaco di Torre
d'Isola: "La Sovrintendenza può anche avere ragione, ma ci sono difficoltà
oggettive per fare certe cose. E a volte i tempi fra diversi enti non
coincidono. In futuro anche noi auspichiamo maggiore collaborazione, ma lo
sforzo non deve essere univoco".
<Meno
oneri per il volontariato> ( da "Adige, L'"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Meno oneri
per il volontariato" Burocrazia e semplificazione. Ma anche
sovrapposizione di ruoli nel caso della divisione delle competenze provinciali
fra gli assessorati alla sanità ed al welfare. Sono questi gli argomenti
sollevati dal mondo del volontariato cittadino con i quali ha dovuto fare i
conti il candidato Mauro Betta.
Il
cacciatore di aquiloni ( da "Nuova Venezia, La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
della sfortuna o per qualche altra ragione, all'aeroporto nessuno li aspetta.
GRANDE, GROSSO E... VERDONE (Italia 2008), commedia, di Carlo Verdone con Carlo
Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Emanuele Propizio,
Andrea Miglio Risi, Martina Pinto, Clizia Fornasier Carlo Verdone torna sul
grande schermo riproponendo alcuni dei suoi personaggi in tre
Adesso
la casa va certificata speranze e dubbi nell'isola - pier giorgio pinna
( da "Nuova
Sardegna, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
troppa
burocrazia accompagnata da esborsi eccessivi. In un mercato immobiliare sardo
stagnante i contraccolpi sono chiari. La legge. Intanto, vale la pena di
sfogliare almeno gli articoli più importanti del decreto appena convertito.
Provvedimento che, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in
vigore appunto da 24 ore.
Tre
anni per aprire un passo carraio ( da "Nuova Venezia, La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
di questa
vicenda di ordinaria burocrazia un'azienda di carpenteria metallica
cavarzerana, la Comis srl, che si è insediata nell'area industriale ex Pip. Nel
marzo
Sindaci
e consiglieri comunali la regione aumenta gli stipendi
( da "Repubblica,
La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
i tempi della
politica e della burocrazia sono lunghi...", spiega l'assessore alle
autonomie locali Paolo Colianni. E così illustra l'incremento dell'8,3 per
cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza di centinaia di
amministratori siciliani. Consiglieri comunali e provinciali, sindaci e
presidenti di Provincia.
Cainero:
sarei il primo sindaco dell'hinterland
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
le burocrazie
dei nostri comuni e di Udine viaggiano su due velocità diverse. Questo limite
va superato, magari attraverso un canale privilegiato di dialogo per i comuni
della cintura". E infine un ultimo sguardo al futuro. "la parte nord
- dice il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta - deve dare risposte alle
richieste di insediamento produttivo.
QUALCUNO
voleva dare la sua ricetta per risolvere emergenze serie, altri si
( da "Giorno,
Il (Lodi)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
quella sulla
riorganizzazione della burocrazia in fatto di pesca e acquacoltura, ancor più
quella sulla riorganizzazione delle tasse immobiliari, ma era una delega di
Governo. Più curiosa quella sulla disciplina della raccolta dei tartufi. Chicca
finale, datata luglio 2007, la proposta su "disposizioni per il sostegno
alle bande musicali".
VASTO
- Sette mesi per un'ecocardiografia. Tanto dovrà aspettare, per fare l'esame a
Vasto, un ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Il caso
sollevato dal cittadino vastese conferma una volta di più la necessità di
potenziare al più presto determinati servizi sanitari, anche se le istanze dei
pazienti vanno sempre più spesso a cozzare con i numeri di bilancio e le
lungaggini della burocrazia. G.Q.
La
Lega firma il patto per San Marco
( da "Tribuna
di Treviso, La" del 28-03-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia.
Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi come la
polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, diventato una
celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata per gli
extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto al
campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva
Sette Martiri,
Il
leader del Pdl agli artigiani: agenzia per le piccole imprese
( da "Sole
24 Ore, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Fisco più
leggero, meno burocrazia, tempi più brevi per la giustizia, liberalizzazioni
per ridurre i costi dei servizi. E poi un'Agenzia presso la Presidenza del
Consiglio che elabori proposte per le aziende con meno di 20 dipendenti. Il
leader del Pdl dice sì, a tutto.
<Imprese
con le mani legate, basta lacciuoli>
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia e
semplificazione; energia, ambiente, territorio, infrastrutture, governo,
riforme istituzionali e costi della politica), "nell'interesse del Paese e
della nostra provincia". Anticipando il "vis-a-vis" con i
candidati che Imprese&Territorio (il comitato unitario che riunisce 10
associazioni d'impresa locali) ha indetto per mercoledì prossimo.
L'avvocato
va a scuola da Confucio ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
un terreno
minato dalla burocrazia e dai problemi dei visti di lavoro". Altri studi
associati (Chiomenti, Agnoli) stanno accendendo i riflettori su questa nuova
realtà. Certo, mettere in contatto due potenziali compratori non serve a nulla
se non si conoscono le tecniche di negoziazione cinese, talvolta così diverse
da risultare una sorta di ostacolo alla conclusione dell'
La
burocrazia allontana gli investitori stranieri
( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Est)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Scarso appeal
del territorio La burocrazia allontana gli investitori stranieri Burocrazia
eccessiva, costo del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze
nelle infrastrutture. Tutti elementi che rendono poco attrattivo il Veneto agli
occhi degli investitori stranieri o delle multinazionali.
Aziende
estere, corsa a ostacoli ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
che nel 2001
è entrata nella quota societaria di una azienda locale rilevandone poi l'intero
pacchetto e bypassando così la burocrazia che avrebbe richiesto fondare una
realtà ex novo. Tutto bene dunque? Secondo Pedro Almeida, amministratore
delegato di Aci Sugheri: "Restano comunque le differenze culturali che
sempre vanno considerate nell'investimento in un Paese straniero.
In
Sicilia infrastrutture ancora prioritarie
( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Abbiamo
bisogno che la politica e la burocrazia facciano la propria parte: la politica
dovrà mettere realmente mano, con sistemi chiari, sulla burocrazia,perché
questa siain grado di reggere il carico di lavoro che l'attende ". L'Isola
si trova a dovere ancora sviluppare i trasporti urbani nelle grandi aree
metropolitane di Palermo ( dove si lavora al "passante"
Lo
psichiatra sardo in Francia (se la burocrazia lo consente)
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia lo
consente) Per lavorare oltralpe occorre un attestato del ministero della Salute
--> Finalmente una buona notizia: mio figlio ha trovato lavoro in Francia e
dovrebbe iniziare da maggio prossimo. Ho usato il condizionale
"dovrebbe" perché, a quanto pare, la sua laurea in Medicina e la
specializzazione in Psichiatria devono essere presentate con una certificazione
del
Spot
di blasoni durante i premi a scuola
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
superare i
troppi ostacoli della burocrazia. Blasoni ha per questo ribadito il suo impegno
a favore di tutte le iniziative giovanili e di quanti bussano alle banche per
ottenre un mutuo. Blasoni ha detto che la Regione potrebbe fare da cofideussore
per l'accesso al credito. Per lui molti applausi, mentre due suoi fedelissimi
distribuivano "santini" e altra proppaganda elettorale.
IL
TELECOMIZIO ELETTORALE ( da "Corriere della Sera"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
immaginario
delle burocrazie ministeriali, forse perché appare spregiudicata e
ideologicamente generosa. In Italia, dopo tante riforme della scuola
millantatorie o arbitrarie, il ministero dell'Istruzione dovrebbe almeno
riabilitare poche parole a lungo dimenticate o ripudiate: "In piedi,
prego, quando entra l'insegnante ".
Da
operaio forestale a produttore di gueffus e carasau
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Mettersi in
regola con tutte le norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta -
spiega Spano - ma questo non mi ha scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo
risultato è un segnale forte in una piazza come quella della Barbagia di Seulo,
dove l'occupazione è ancora una piaga quasi inestirpabile e la media degli
assunti nelle imprese artigiane non supera l'1,
Da
operaio forestale a produttore di gueffus e carasau
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Mettersi in
regola con tutte le norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta -
spiega Spano - ma questo non mi ha scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo
risultato è un segnale forte in una piazza come quella della Barbagia di Seulo,
dove l'occupazione è ancora una piaga quasi inestirpabile e la media degli
assunti nelle imprese artigiane non supera l'1,
Santini:
<La famiglia al centro Semplificare il caos delle leggi>
( da "Corriere
del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La burocrazia
va semplificata, ma vanno anche eliminate tutte le leggi inutili. Il caos va
ridotto in pochi testi unificati, un po' come si è già fatto i Europa". Ed
è sempre all'Europa che guarda Santini quando confronta, come fatto da
Giovannini, Italia e Irlanda.
Muraro:
<Meno burocrazia Sì al federalismo fiscale>
( da "Corriere
del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
REDAZIONALE
Insieme per le autonomie e Svp Muraro: "Meno burocrazia Sì al federalismo
fiscale" TRENTO - In un incontro sportivo, lui sarebbe lo sfidante. Sergio
Muraro parte svantaggiato rispetto a Giacomo Santini, ma punta a scalzarlo.
"Ho già fatto
Le
associazioni dei malati: <Maggiore cura dalla politica>
( da "Corriere
del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Eccesso di
burocrazia, fondi inadeguati rispetto alle necessità, la difficoltà di
interloquire con due assessorati distinti e spesso contradditori" mentre
Mario Cristofolini, presente in qualità di presidente del Csv, centro servizi
volontariato, ha sottolineato come un problema "la troppa indipendenza
dell'azienda sanitaria rispetto all'
Bertolini:
<Prima gli italiani Nella scuola torni il merito>
( da "Corriere
del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Lo
snellimento della burocrazia e la maggiore velocità per imprese e cittadini
passa per Bertolini "dalla drastica riduzione di enti più o meno inutili,
alla semplificazione dell'iter di approvazione delle leggi in parlamento".
Quanto alla cultura, nota come ci siano territori "il Primiero ad esempio,
che sono esclusi dalla rete.
Dossier
Apa a Berlusconi <Meno tasse, più salari>
( da "Corriere
Alto Adige" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
dei vertici
Apa po riguardano lo snellimento della burocrazia e una migliore applicabilità
delle norme di sicurezza. All'incontro c'era anche Maurizio Del Tenno,
presidente giovani imprenditori di Confartigianato e candidato Pdl alla Camera
in Trentino Alto Adige: "La presenza di Berlusconi è stata un segno
importante di vicinanza e di comprensione verso il mondo dell'artigianato,
SPALLE
ROBUSTE PER IL FUTURO ( da "Corriere del Trentino"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ulteriormente
i vincoli della burocrazia. Nelle classifiche Ocse sugli Stati dove è più
facile fare impresa occupiamo - stavolta - le ultime posizioni: da noi servono
ancora troppo tempo e troppi passaggi burocratici per creare una nuova attività
(industriale, commerciale o artigianale) e, secondo l'Ocse, questo è
probabilmente il principale ostacolo allo sviluppo della nostra competitività.
Neo
convertito di guerra, il papa deve prendere le distanze
( da "Manifesto,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La lezione di
Ratisbona non ha insegnato a trattare con ben altra delicatezza i rapporti con
il mondo islamico, che pure nei mesi scorsi il Vaticano ha cercato di ricucire
(vedasi la Lettera dei 138 intellettuali)? Sono domande che Oltretevere restano
oggi lettera morta, perse fra i meandri di una burocrazia soffocante che spesso
perde di vista l'essenziale. Mi. de. Ci.
GAVOI
(Nuoro) - Il corpo rinchiuso per cinque lunghissime ore nel bagagliaio di una
Punto: questo &# ( da "Messaggero, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia
delle indagini. Perché soltanto alle 2.30 di giovedì è stato aperto il
portellone della Punto? Una risposta l'ha data il sostituto procuratore della
Distrettuale, Danilo Tronci, che coordina l'inchiesta: "Come impone la
procedura, il garage dov'è avvenuta l'aggressione è stato congelato come s'era
presentato al primo testimone,
GIANNI
BELLETTI (nella foto sotto) candidato alla Provincia de
( da "Nazione,
La (Massa - Carrara)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
lanciare
campagne contro la burocrazia che strozza l'iniziativa sul nascere, rendere
appetibile il nostro territorio a chi abbia idee e investimenti da
sviluppare". Quali sono i settori su cui si può fondare il rilancio
economico? "L'economia globale offre molti settori d'investimento, non
bisogna averepaura dell'innovazione e semmai dare battaglia al conservatorismo
anche mentale.
Un
tracciato informatico unificato tra la Asl e l'Inps per abbattere i tempi di
attesa per la d ( da "Messaggero, Il (Rieti)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Come
passaggio successivo stiamo valutando l'ipotesi di evitare, restando nei
termini di legge, le revisioni per i malati di determinate patologie
irreversibili come Alzheimer, sindrome di down e via di seguito. Ci auguriamo
di trovare quanto prima una soluzione che vada a diminuire la burocrazia e
serva a migliorare i servizi per i cittadini".
Il
paese senza né capi, né code massacrato dalla Reggiani
( da "Corriere
di Bologna" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
ambiente, consumismo sfrenato, chirurgia plastica, crisi di rapporti
interpersonali, familiari, di coppia e via elencando. Ma la satira, quando è
vera, ci ricorda che si può ridere anche di questo. Lo spettacolo, che debutta
stasera al teatro delle Celebrazioni per la regia di Valter Lupo (repliche fino
al 30,
Martino
Mazzonis Tensioni geopolitiche, catastrofi ambientali e fine dell'età dell'oro
europea ( da "Liberazione"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Parlamento
europeo che possa legiferare al posto della burocrazia di Bruxelles, un uso
delle regole del commercio meno imbecille di quanto fatto fino ad oggi, una
politica industriale europea. Benissimo. E poi? Unione commerciale con gli Usa,
la fine delle tasse sulla persona e il passaggio a un sistema basato sulle
cose, il rilancio del nucleare, la de-tax per fare solidarietà,
De
anna: potenzierò le palestre in regione
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
quale è stata
sottolineata la necessità di ridurre i costi della burocrazia. Con il
responsabile del "Progetto benessere" della categoria, inoltre, De
Anna ha rimarcato la volontà di migliorare la presenza dei centri benessere e della
palestre sia come infrastrutture, sia come formazione del personale.
L'esponente politico, sempre ieri, si è incontrato con il prefetto di
Pordenone,
Perché
ce l'ha con i lombardi? ( da "Tirreno, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
hanno le
tasche piene della burocrazia romana, dei ritardi provocati da Verdi e sinistra
massimalista, della monnezza di Napoli e dintorni, di mafia, camorra, e
'ndrangheta, del fisco punitivo di Visco e pensano seriamente che sarebbe
conveniente e forse necessario, tagliare il cordone ombelicale con un paese che
sembra destinato ad una deriva verso i paesi del sud del Mediterraneo.
Il
vino italiano non è in rosso ma investe col contagocce
( da "Stampa,
La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
una
semplificazione amministrativa per ridurre tempi e costi della burocrazia,
visto che ogni settimana un'azienda di medie dimensioni perde in media due
giorni in scartoffie, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in
investimenti e promozione, per aumentare la competitività". Nel 2007,
infatti, dice Mediobanca c'è stato uno dei più forti cali degli investimenti,
Bce
pronta a immettere liquidità - elena polidori
( da "Repubblica,
La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
meno
burocrazia e soprattutto più deontologia tra gli intermediari. Questi principi
generali hanno già trovato una prima formulazione scritta nel
"pre-rapporto", presentato e approvato il mese scorso al summit di
Tokyo. In quell'occasione, per ripristinare la fiducia dei mercati si
chiedevano per esempio: prezzi più realistici,
"Accerchiati
dai cinghiali per colpa dei cacciatori"
( da "Stampa,
La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
"La burocrazia
è così complicata che alla fine uno rinuncia", aggiunge. Bisogna andare
alla sede dell'Atc a Chieri, inoltrare la domanda allegando le mappe catastali,
poi aspettare l'ispezione del personale della Provincia, intanto passano le
settimane e magari è tempo del raccolto.
E
Walter torna ( da "Tempo, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La prima è
uno snellimento della burocrazia, con tempi certi per gli imprenditori. Come ad
esempio la necessità che la Valutazione di impatto ambientale per le grandi
opere venga data dallo Stato in soli tre mesi "e non in tre anni",
promettendo che il Pd presenterà un disegno di legge delega "di
"ammazzamento" del sistema legislativo ipertrofico di questo
Paese"
La
priorità è semplificare la burocrazia
( da "Tempo,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia"
dall'inviato TAORMINA Snellimento della burocrazia, meno conflitti di
competenze tra lo Stato e le Regioni, una politica europea che sappia anche
dire di no a quei Paesi che non rispettano le regole che si sono date le
imprese. Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ha aperto ieri a
Taormina il forum della sua organizzazione con il tono di chi crede poco nelle
Carne
piemontese contro la crisi ( da "Stampa, La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
gravoso che
gli imprenditori devono affrontare nel gestire la burocrazia delle aziende
agricole. Sono i principali problemi di un comparto in cui lavorano sempre meno
giovani, trattati dal presidente provinciale Roberto Chialva nella relazione illustrata
ad allevatori provenienti da tutta la Granda. In questo contesto provincia di
Cuneo si salva grazie all'alto numero di associati all'
La
mia Campania dove tutto è perfetto
( da "Tempo,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
- Annuncia De
Luca - Semplice: burocrazia zero, non abbiamo fondazioni, enti, consigli di
amministrazione. E poi ho detto ai miei collaboratori: "Portatemi Oren - e
scherza - ...ovviamente vivo"". Il Maestro ha chiesto carta bianca,
l'ha ottenuta e ha creato una serie di eventi internazionali.
I
podisti del Pd Ad Asti Giordano e Bruno Tabacci
( da "Stampa,
La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
POLITICA
ALIMENTAZIONE COSTIGLIOLE SAN DAMIANO All'interno I podisti del "Pd"
Ad Asti Giordano e Bruno Tabacci Crollano le vendite della mozzarella di bufala
Esordio al Vinitaly per l'antico e salutare vino Uvalino Strada della morte La
burocrazia frena la messa in sicurezza Servizi Servizio Mussio Elisabetta
Fagnola.
Tornano
"in servizio" i pensionati del Comune
( da "Stampa,
La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per dare
informazioni e aiutare gli astigiani ad orientarsi nel labirinto della
burocrazia. Intanto, domenica, il gruppo presiduto da Giancarlo Solaro, si
riunsce in assemblea (alle
Sulla
strada della morte la sfida è con la burocrazia
( da "Stampa,
La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
QUATTRO MESI
DOPO IL MORTALE INCIDENTE DELLO SCUOLABUS Sulla strada della morte la sfida è
con la burocrazia [FIRMA]ELISABETTA FAGNOLA SAN DAMIANO Esasperati dalla
burocrazia, hanno spiegato perché sulla provinciale tra San Damiano e Priocca
dove il 4 dicembre morì il piccolo Luca Pasquero non ci sono nè le telecamere,
nè la rotonda promessa dalla Provincia di Cuneo.
Caso
terme, il Pd incalza la Provincia
( da "Tempo,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
anche l'altra
imponente opera pubblica, il centro direzionale Suio Terme, finanziato,
progettato ed appaltato, sta morendo nei meandri della burocrazia. Perché? Come
mai i lavori pubblici nelle altre zone di Castelforte - conclude la note del
Partito democratico castelfortese - proseguono, mentre a Suio Terme no?".
Valentino
Mingarelli La Ciociaria deve avere una sua
( da "Tempo,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
penso che si
debba innanzitutto puntare ad avere meno burocrazia e a far pagare meno tasse
ai piccoli e medi imprenditori che così possono assumere altre persone".
"A proposito di tasse - aggiunge Schietroma - ricordo che è stata
approvata una norma sulla riduzione dell'Ici sulla prima casa che sarà
operativa a partire da giugno".
Edilizia,
rilanciare le pmi ( da "Italia Oggi"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia. è
questa l'agenda dettata dal settore edile artigiano al nuovo governo due settimane
prima delle elezioni. La Consulta delle costruzioni, fondata da Cna
Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Aniem Confapi, Casartigiani e Claai, ha
inviato, infatti, alle forze politiche impegnate nella competizione elettorale
un documento unitario con il quale sollecita un impegno esplicito
Industriali:
'Troppa burocrazia ci frena' Il presidente di Assindustria tuona contro i tempi
eccessivi della burocrazia ed esprime solidarietà alla ditta Baldassari Aziende
in cris ( da "Nazione, La (Viareggio)"
del 28-03-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
LUCCA
Industriali: 'Troppa burocrazia ci frena' Il presidente di Assindustria tuona
contro i tempi eccessivi della burocrazia ed esprime solidarietà alla ditta
"Baldassari" Aziende in crisi: la mappa - -->.
UNIMPRESA:
"LA CRISI DEI VALORI ANCHE IN POLITICA E' CONSEGUENZA DELLA DIMINUITA
RELIGIOSITA'" ( da "AgoPress"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Provvedere
alla formazione dei dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia)
assicurandosi che abbiano capito chiaramente che sono pagati per essere al
servizio dei cittadini. Tutti gli intoppi e le lungaggini fanno perdere tempo e
denaro (specialmente alle imprese dalle quali dipende la produzione di beni e
di servizi e quindi del reddito di tutta la nazione);
Un'isola
che si mette in moto ( da "Italia Oggi"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per il
rilancio serve più ricerca e meno burocrazia Dire che la Sicilia ha molte
potenzialità inespresse, in fondo, non è che un luogo comune. Dire, invece, che
si può veramente fare qualcosa per mettere in moto lo sviluppo dell'isola, è
credibile se le parole vengono non dai predicatori di turno, ma da chi ha
ottenuto risultati tangibili.
Il
consigliere Piergiorgio Pirra, esponente di Bra Futura non è stato tenero
commen ( da "Stampa, La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Continuano a
non essere eliminati i grandi problemi causati dalla burocrazia, come per
l'appalto concesso all'Aipa per la Tosap. Bisogna che la gestione torni
all'Ufficio Tributi comunale per un corretto rapporto contribuenti-amministrazione.
Altra situazione sconcertante si ha nell'illuminazione pubblica. Nel
contenzione con l'Enel, se ci si fosse affidato a validi professionisti,
Religiosità
in diminuzione, valori in crisi ( da "Denaro, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Provvedere
alla formazione dei dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia)
assicurandosi che abbiano capito chiaramente che sono pagati per essere al
servizio dei cittadini. Tutti gli intoppi e le lungaggini fanno perdere tempo e
denaro (specialmente alle imprese dalle quali dipende la produzione di beni e
di servizi e quindi del reddito di tutta la nazione);
Catasto
decentrato: via libera a 2.339 comuni
( da "Denaro,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Enti Locali
& Cittadini burocrazia Catasto decentrato: via libera a 2.339 comuni Al via
il decentramento del catasto in 2.339 comuni italiani: è quanto è stato
ratificato nel corso della Conferenza Stato-città, dopo l'approvazione, la
scorsa settimana, del Dpcm relativo al personale da assegnare ai Comuni.
Cola:
Segnali incoraggianti. A frenarci però è la burocrazia
( da "Denaro,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
A frenarci
però è la burocrazia --> "Dallo studio Kpmg sui costi d'impresa
giungono segnali incoraggianti per la città, ma non bisogna dimenticare i
problemi anche rilevanti che deve affrontare a Napoli chi vuole avviare e poi
gestire un'impresa". Ad affermarlo è Gaetano Cola, presidente della Camera
di commercio di Napoli.
Fare
impresa: Napoli costa come New York
( da "Denaro,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
delle aziende
e che tengono in minore considerazione diseconomie quali la burocrazia, la
criminalità e la (mancata) sicurezza che caratterizzano il contesto ambientale
delle Pmi napoletane. Enzo Agliardi --> Portare avanti un'azienda a Napoli
costa più che in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, almeno se si guardano le
medie nazionali, ma meno che nelle principali città tedesche.
IL
DIBATTITO A PROPOSITO DELLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI 0 Un esercito di
raccomandati ( da "Resto del Carlino, Il (Macerata)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Si parla
tanto di sana burocrazia e di contenimento della spesa pubblica e poi si
attuano politiche completamente contrarie. Non basterebbe forse una più
corretta gestione delle risorse umane già in servizio senza arrivare a simili
sprechi? A mio avviso la cosiddetta "stabilizzazione dei precari",
nonostante sia prevista dalle due finanziarie 2007 e 2008,
Marconi,
il terminal vip resta a secco Dopo cinque mesi è ancora inutilizzato per una
disputa sul carburante dei jet ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ma non è
ancora operativo per la burocrazia. Così gli aerei executive non possono
utilizzare la modernissima struttura per i voli business perché non è ancora
arrivata, in particolare, l'autorizzazione al rifornimento di carburante per i
jet a causa di una normativa che offre diverse interpretazioni.
IN
PRINCIPIO saranno Monica Bellucci e Sofia Loren, la bellezza di ieri e di oggi.
Una avrà l&# ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia
kafkiana, ambiente. E poi, i disagi e le incertezze del cittadino rispetto a un
mondo che cambia e che toglie punti di riferimento, il difficile rapporto con
le nuove tecnologie, le insidie del mercato globale, l'assuefazione ai modelli
pubblicitari, il delirio consumistico del tutto a meno,
1912,
la prima donna in Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista
CESARINA RASCHIANI ( da "Libertà"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
organizzazione
della burocrazia comunale in cui erano coinvolte identità e collocazione
sociale del ceto impiegatizio. Fino alla prima guerra mondiale, il numero di
impiegate diurniste rimane molto contenuto. Sempre in posizioni precarie e con
retribuzioni inferiori a quelle degli uomini, la loro collocazione sarà
costantemente quella dei ruoli più modesti e delle mansioni ripetitive,
<Oltre
allo smog dei bus arriva anche l'inquinamento elettromagnetico?>
( da "Settegiorni
(Bollate)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Le soluzioni
ci sarebbero e il comitato si è fatto promotore di idee pratiche, ma la
burocrazia con i suoi tempi lunghi e la scarsa sensibilità dimostrata su questo
tema da parte della direzione del Gtm, hanno fatto trascorrere anni senza
miglioramenti di sorta. Certo, la delocalizzazione del deposito sarebbe la cosa
più logica e auspicabile.
Anche
da noi quella cinese è una comunità chiusa e diffidente
( da "Settegiorni
(Rho)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
affrontare la
burocrazia. Sono una comunità autosufficiente, ma anche chiusa e diffidente per
motivi culturali e linguistici". Il compito del Consiglio dei migranti e
incontro tra culture ricopre un importante ruolo sul territorio poiché, in
collaborazione con il Comune, lavora sui temi dell'inclusione sociale e della
partecipazione alla vita democratica dei cittadini stranieri residenti,
L'approccio
economico alla politica nell'era della comunicazione di massa
( da "AltaLex"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Nisknen e
altri, Burocrazia: Serva o padrona?, Biblioteca della Libertà, 1979. W. D.
Nordhaus, The political business cycle, in "Review of Economic
Studies", 42, 169-190,
IMMIGRATI
E VOTO ( da "Azione, L'"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Per gli
immigrati il desiderio di diventare cittadini italian i coincide oggi con il
superamento di ogni ostile burocrazia che disconosce il loro quotidiano lavoro
nel nostro Paese, potendo superare così anche le discriminazioni di cui sono
spesso oggetto (specie sul versante dei diritti sociali) e programmare il
proprio futuro con qualche ragionevole certezza.
Riprende
la... ballata la città ritrova il nome
( da "Giornale
di Treviglio" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia si
è messa in movimento e quello che non è stato fatto da agosto a marzo
inoltrato, in un attimo, è stato sanato ed ora il parquet ha una fisionomia
nuova, meno anonima e più vicino al cuore dei concittadini. Oltre al cognome
(Facchetti) ora il Palazzo ha anche il nome (Treviglio) per la soddisfazione di
tutti e soprattutto del grande Giacinto che di Treviglio è stato
Anche
in Granda si celebra Giornata dei diritti del malato
( da "Targatocn.it"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ha diritto a
vedere rispettato il suo tempo al pari di quello della burocrazia e degli
operatori sanitari. 2. DIRITTO ALL'INFORMAZIONE E ALLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA
Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le informazioni e la documentazione
sanitaria di cui necessita nonché ad entrare in possesso degli atti necessari a
certificare in modo completo la sua condizione di salute.
Donna,
giovane e avvocato. <Ma anche> disabile
( da "Vita
non profit magazine" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
"Sconfiggere
la burocrazia, riordinando la normativa sull'erogazione dei servizi
socio-sanitari, aumentare le pensioni di invalidità, riconoscere il lavoro di
cura prestato dal coniuge, dai genitori, da fratelli e sorelle a favore dei
disabili, con l'anticipazione del trattamento pensionistico".
Il
tibetologo: "Il Dalai Lama sbaglia, e adesso temo un'ondata di
violenze" ( da "Panorama.it"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Veda, non ho
simpatia per le burocrazie occidentali ma, dato che bene o male devono tener
conto dell'opinione pubblica, qualcosa si sta muovendo. E l'Eliseo, fino a ieri
silente, di fronte alle manifestazioni di solidarietà in Francia, è arrivato a
non escludere persino il boicottaggio delle Olimpiadi.
"Vogliamo
una sala studi più dignitosa"
( da "Varesenews"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
varesini sia
destinata alla burocrazia comunale piuttosto che alla fruizione della
cittadinanza. I Giovani del Partito Democratico credono inoltre che il Comune
di Varese debba accogliere la richiesta di rendere la sala studi della Biblioteca
comunale accessibile ad orario continuato : così succede nella maggior parte
delle città italiane e in molti altri comuni della nostra provincia.
Casa,
tutti gli impianti vanno certificati
( da "Corriere
Di Como, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per l'atto di
vendita, si complica ulteriormente la burocrazia". "Il decreto
complica inevitabilmente le compravendite - conferma Enzo Dotti, agente
immobiliare comasco - La burocrazia aumenta e, pur condividendo lo spirito del
decreto, credo che certe iniziative andrebbero introdotte con modalità più
applicabili".
La
"teodem" Binetti: <Più controlli antiprostituzione>
( da "Corriere
Di Como, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
bisogna
potenziare la piccola e media impresa soffocata dalla burocrazia". Gli
immigrati sono una minaccia' "Molti cercano una vita migliore e intanto
risolvono i problemi per le nostre imprese. Altri si occupano dei nostri
anziani. Credo in un'integrazione solidale. Ci vuole massima durezza con la
criminalità.
San
Michele Sergio Bornancin, ( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ottobre
A30,
MADDALONI AVRà IL CASELLO ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
La burocrazia
è arrivata al capolinea. Fine del lunghissimo iter di approvazione: è pronta la
convenzione, cioè l'accordo operativo tra enti, per la costruzione del casello
autostradale Maddaloni sull'A30 Caserta-Salerno. Il Comune di Maddaloni,
l'Interporto Sud Europa (Ise) e quindi Autostrade per l'Italia stringono
l'accordo che dà il vi libera agli espropri dei suoli e all'
Le
associazioni di categoria: estendere a diciotto anni l'obbligo scolastico
( da "Mattino,
Il (Salerno)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
è ancora
troppo legata ad una burocrazia che mal si adatta alle reali esigenze degli
studenti". Contro l'attuale filosofia dei debiti scolastici tuona Domenico
Chiesa (segreteria nazionale Cidi): "Un termine che è una vera e propria
presa in giro e che rimanda ad un'idea di scuola intesa come una sorta di banca
che fa accumulare debiti a poveri malcapitati che devono provvedere,
IMMOBILI
CERTIFICATI IN CASA SENZA RISCHI ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ennesima
scure della burocrazia che peserà sulle tasche degli italiani. Ma procediamo
con ordine. Gli obblighi. Il regolamento rende obbligatorio il
"certificato di conformità" per ogni impianto domestico, un documento
rilasciato da imprese abilitate o professionisti competenti (ingegneri,
geometri) che attesti il rispetto degli standard di legge.
Calearo
incita i lavoratori nella protesta
( da "Gazzettino,
Il (Rovigo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
è bisogno di
ridurre la burocrazia che lo frena. Per questo puntiamo nel nostro programma a
far aprire un'azienda in un giorno". Il candidato al Senato Sandro Gino
Spinello ha evidenziato, nel presentare Calearo al Polesine, come con il Pd si
stia proponendo un nuovo patto sociale di convivenza, dove viene però esaltato
il merito,
Bellotti:
<Più infrastrutture e meno burocrazia>
( da "Gazzettino,
Il (Rovigo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia"
"Il Nord Est dimenticato da Prodi deve contare di più". Lo afferma il
deputato di An, Luca Bellotti candidato alla Camera per il Pdl. Burocrazia
eccessiva, costo del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze
e ritardi nelle infrastrutture: sono questi, secondo il candidato del Popolo
delle Libertà Luca Bellotti che nei prossimi giorni incontrerà le associazioni
CON
OREN AL VERDI BOLLE, MAAZEL, FLOREZ E L'OMAGGIO A PUCCINI
( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ma per
mantenere la burocrazia della cultura. Noi preferiamo destinare interamente le
risorse per portare la cultura nella città. Puntiamo inoltre sulla
qualità". Essenziale anche lo staff che lavora al Massimo salernitano: sei
persone. Ma con grandi progetti. Portare il Verdi ad avere un cartellone per
tutto l'anno e con più repliche (al momento,
Intervista
a Giuseppe Ianni / Ricambio politico per Sestri Levante
( da "Opinione,
L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
e non la
burocrazia- al centro della società. Da Sestri Levante si emigra, i morti
superano i nati di tre volte, e i giovani vanno via perché non trovano casa né lavoro?
Eppure siamo a un migliaio di nuove seconde case. Le persiane delle case del
centro sono chiuse per quasi tutto l'anno.
Intervista
a Sergio Sara / Messina Spa: 60.000 tir in più Ferrovie troppo care
( da "Opinione,
L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la burocrazia
soffoca tutto. Il calo del traffico merci a gennaio è stato attribuito a una
crisi nel sistema informatico del terminal VTE di Voltri, che pure è di
proprietà di un colosso come la PSA di Singapore? E' vero che VTE ha avuto
grossi problemi, e forse l'anno scorso ha toccato il suo tetto massimo di
espansione,
La
lega firma il patto per san marco
( da "Mattino
di Padova, Il" del 28-03-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia.
Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi come la
polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, diventato una
celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata per gli
extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto al
campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva
Sette Martiri,
Libri
/ Le culture economiche del Partito democratico
( da "Sole
24 Ore Online, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
ha una
burocrazia inefficiente. Se vuole cambiare questo paese, "il meno dinamico
e più iniquo d'Europa", il Partito democratico deve metabolizzare una
cultura economica che metta al centro della sua azione la crescita della
produttività e la competitività del sistema: "essere competitivi oggi -
dice Toniolo - vuol dire anche salvaguardare democrazia,
Bambini
in affido: ma chi pensa ai figli naturali?
( da "Redattore
sociale" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
A livello
profondo possono aver subito dei lutti come un figlio mai nato oppure deceduto
o una perdita di altro genere in famiglia, che li spinga a reinvestire nelle
emozioni. Molte, infine, si sentono scoraggiate dalla burocrazia nella via per
l'adozione. (Gig).
Medici,
rivoluzione al via: visite sette giorni su sette
( da "Giornale.it,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
limitando gli
accessi impropri a livello specialistico, con un notevole risparmio di risorse
in primo luogo per i malati. "Presto i nostri pazienti si renderanno conto
- conclude Corti - che questo accordo permetterà loro una semplificazione del
percorso di cura e meno burocrazia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano.
Economia
di Guerra ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle
per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti (
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Morti
di ipocrisia ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Il
grano e gli Aerei puliti ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
"24
e il 68 ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle
per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti (
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Biocarburanti
ed effetto serra: quante balle ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle
per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti (
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Alitaglia/2
( da "Giornale.it,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Boudon
e la giustizia sociale ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Agnelli
e Marini, senza parole ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Renditiamoci
conto ( da "Giornale.it, Il"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
Mastellate
( da "Giornale.it,
Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia,
più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle
per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti (
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26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano
CALABRIA:
IN COMMISSIONE SPESA POR (2) ( da "Asca"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
e
semplificazione dei bandi e alla correttezza della burocrazia regionale.''.
''E' questa la via maestra - ha concluso Censore - per affrontare il nuovo
quinquennio di programmazione con maggiore incisivita', allontanando, cosi', lo
spettro del possibile disimpegno di spesa che ha avvolto la vecchia
programmazione 2000-2006''.
SE
VUOI "VOTA DI NON VOTARE" - MA CHE DICE WALTERSTEIN JR. QUANDO PARLA
DI OLIMPIADI? RAI, COMUNICATI STILE EIAR CARFAGNA FUSTIGATRICE PER
"EUROPA" IL CAV È FINITO (MA HA UNA
( da "Dagospia.com"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
di creare più
burocrazia, di darti una pensione da fame, di mandare te e i tuoi figli in
scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE
A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA
SCHEDA (portate con voi il documento allegato, facendo attenzione al punto 5
dell'art.
SICILIA:
FINOCCHIARO, PER RILANCIARE AGRICOLTURA SERVONO SINERGIE
( da "Asca"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
e bisogna far
si che la burocrazia regionale non sia piu' da inciampo ma piuttosto sia in
grado di assecondare le imprese, che a loro volta devono avere voglia di cerare
sinergie per uscire da una dimensione che spesso impedisce la competitivita''.
Finocchiaro, quindi, fa notare che ''l'eccellenza dei prodotti agricoli
siciliani ha,
<Serve
più manutenzione> ( da "Provincia di Como, La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
per oneri
economici e burocrazia, mentre il pubblico non dà sempre il buon esempio: è
l'osservazione spuntata anche ieri, per il caso di Via Borgovico. Acsm assicura
che non si tratta di noncuranza, né di cattiva manutenzione. Però, nel momento
in cui si sfoga, un cittadino le pensa tutte: ciò che è obbligo per lui, è
facoltà per gli enti pubblici.
(l.
per) Doppia presentazione, nella serata di mercoledì, per le liste di Alessandro
Salvioni e di S ( da "Provincia di Lecco, La"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Porta punta
sullo "snellimento della burocrazia e delle procedure decisionali" e
in tema di sicurezza, riproporre una serie di proposte della Lega Nord. Magari
con qualche aggiustamento, ma le ordinanze come quelle di Cittadella potrebbero
arrivare anche a Robbiate. Infine Porta promette il completamento del centro
sportivo giovanile.
AEROPORTO
DI FORLì, L'IMPRENDITORE DANIELE CASADIO LAMENTA BUROCRAZIA COMUNALE
( da "Sestopotere.com"
del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
IMPRENDITORE
DANIELE CASADIO LAMENTA BUROCRAZIA COMUNALE (Sesto Potere) - Forlì - 28 marzo
2008 - Pubblichiamo la lettera aperta che Daniele Casadio, direttore dell'Hotel
Paradise Airport e dell'Agenzia Viaggi Trinidad Tour Giramondo, ha inviato
all'amministrazione Comunale di Forlì ed agli organi di stampa locali:
"Gentili amministratori,
Fondi
Europei, via libera in Commissione
( da "Giornale
di Calabria, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
alla
leggibilità e semplificazione dei bandi e alla correttezza della burocrazia
regionale". "È questa la via maestra- ha concluso Censore- per
affrontare il nuovo quinquennio di programmazione con maggiore incisività,
allontanando, così, lo spettro del possibile disimpegno di spesa che ha avvolto
la vecchia programmazione 2000-2006".
( da "EUROPAQUOTIDIANO.it" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'ENDORSEMENT DEL
WALL STREET JOURNAL Intervista a Morando: "Sulla ricetta liberal non c'è
scollamento tra gli ex Ds" "È vero, siamo cambiati" Per il
coordinatore del programma del Pd il paese è sulla stessa linea d'onda del
quotidiano nanziario: "Sto girando il Nordest e tutti
mi chiedono di ridurre la spesa e ridimensionare il peso della burocrazia". GIANNI DEL VECCHIO
"La prima cosa che ho provato quando ho visto il giornale è stata una
grande soddisfazione. Soddisfazione perché è stata riconosciuta la bontà del
lavoro che abbiamo fatto". Non nasconde l'adrenalina, Enrico Morando, il
coordinatore del programma del Partito democratico. Ieri il Wall Street
Journal ha dedicato la prima pagina alle ricette economiche che Veltroni
intende applicare al malato Italia. Un vero e proprio endorsement, con tanto di
foto, per lo sfidante di Berlusconi. In evidenza quasi tutti i cavalli di
battaglia: dalla diminuzione della spesa pubblica alla riduzione delle tasse,
dal taglio ai costi della politica alla sburocratizzazione dell'economia.
Nonostante il riconoscimento del quotidiano finanziario, il centrodestra e
qualche commentatore hanno avanzato dubbi sulla reale copertura delle misure
che avete previsto nel programma. Cosa risponde? Il problema è che molti hanno
ignorato quale sia il primo canale di finanziamento: la riduzione della spesa
primaria. Su questo si poggia la sostenibilità finanziaria e non sulla lotta
all'evasione. Il Wsj se ne è accorto e mi fa particolarmente piacere.
L'endorsement tuttavia arriva da un giornale conservatore, che di solito viene
considerato la "bibbia" degli operatori finanziari. Ciò non la
preoccupa? Non teme che il Pd stia facendo un salto in avanti rispetto al suo
tradizionale elettorato? In questi giorni sto facendo campagna elettorale nel
Nordest. Ebbene tutti, da operai a imprenditori, da commercianti ad artigiani,
mi chiedono sistematicamente: cosa fate per ridurre la spesa? Cosa fate per
alleviare il peso della burocrazia? Cosa fate per
fornire servizi più adeguati alle tasse che paghiamo? Non so se leggono il Wsj,
ma è questo che vogliono. Va bene il Nordest, ma cosa pensa quello zoccolo duro
di elettori, soprattutto ex Ds, che sono tendenzialmente conservatori di
sinistra? Sono spaventati? Tutt'altro. Li ho trovati entusiasti dell'innovazione
che stiamo producendo, anche perché vedono la capacità di presa nella società.
Non vedo una resistenza passiva, di tipo ideologico, nel corpo più tradizionale
degli ex Ds. Un bel colpo per Veltroni. In Italia la sinistra si sta innovando,
sulla scorta di quello che in altre parti d'Europa è avvenuto dieci anni fa.
Ovvero quando Blair o Schroeder hanno rotto con il paradigma socialdemocratico
classico e hanno reinventato il centrosinistra. Vedo invece molto male la
destra, che fatica ad uscire dal ritardo accumulato con le altre formazioni
conservatrici europee. Anzi, come dimostra tutti i giorni Berlusconi, si
rifugia in un populismo neocorporativo che è tutto fuor che liberale. Non a
caso lo stesso Wsj ha duramente attaccato il candidato premier del Pdl nei
giorni scorsi. Perché il giornalismo anglosassone è abituato a guardare più
cosa si è fatto rispetto a cosa s'è detto o si dice. E Berlusconi ha fallito
nei suoi cinque anni di governo. Basta ricordare il fatto che nel programma
attuale il Pdl ha messo l'abolizione dell'Irap ai primi posti; peccato che si
tratti della stessa promessa fatta nel 2001 e poi non mantenuta.
( da "Gazzetta di Reggio" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Mancano le aiuole,
case "inagibili" Resta da completare una parte delle opere di
urbanizzazione LA PROTESTA I nuovi problemi di Massenzatico Occorrerebbe un
Franz Kafka redivivo per descrivere la situazione paradossale di decine di
cittadini reggiani, che da otto anni abitano in case che,
per la burocrazia comunale,
non sono ancora abitabili. Gli alloggi in sè risultano rifiniti, ma restano da
completare due parchi, le aiuole dei marciapiedi e parte della segnaletica,
cioè una parte dei lavori di urbanizzazione richiesti per l'attestato di
abitabilità. Gli immobili, così, subiscono un deprezzamento e i
proprietari, se vogliono rivenderli, vanno incontro a notevoli difficoltà
burocratiche, che s'aggiungono al danno economico. Accade a Massenzatico, nelle
vie Buontalenti e Borromini, dove la Federconsumatori denuncia un altro caso di
grave ritardo nella realizzazione delle infrastrutture previste dai nuovi piani
residenziali. E' dell'altro ieri la protesta del comitato dei cittadini di via
Kafka, a Bagno, che si lamentano per la scarsità dei posti auto (soltanto uno
per appartamento) e per la mancanza dell'illuminazione pubblica. I disservizi
che ne derivano sono pesanti e sostanziali, rendendo problematica la stessa
collocazione dei cassonetti, che finirebbero per occupare qualche prezioso
spazio di sosta o per essere sistemati al di là della via Emilia, una strada
pericolosissima da attraversare. A Massenzatico il disagio sostanziale è meno
pesante, ma ciò crea disparità fra i residenti. "Non si spiega -
sottolinea Secondo Malaguti, presidente di Federconsumatori - come mai nella
medesima area alcuni fabbricati siano già stati dichiarati abitabili dal
Comune, mentre altri abbiano le pratiche bloccate con la motivazione che non
sono state ancora completate le opere urbanistiche del quartiere". (l.s.).
( da "Gazzetta di Modena,La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Venga a
operarsi". E' morto da 7 anni Al Policlinico il caso d'una operazione
definita 'non urgente' alla spalla STEFANO TOTARO Che cosa sopravvive anche
alla memoria? Sicuramente la burocrazia. Le tracce della nostra esistenza sono innumerevoli, consapevoli
o no tutti lasciamo una scia, un segno del nostro essere, da uno scontrino che
viene rilasciato in un bar ad una richiesta di esame, qualsiasi esso sia, anche
il più banale. E così accade che chi richiede un esame nel frattempo sia
deceduto. E così accade che chi ha ricevuto la richiesta si decida a
rispondere, anche dieci anni dopo, quando ormai ogni situazione si è ridotta in
cenere. Siamo nel 1998. Santo Ovile, di Maranello, come ieri ha raccontato
esterrefatto il suocero, non godeva di buona salute. "Aveva parecchi
problemi, soffriva di carenze respiratorie, un complesso di disturbi. E tra
questi avrebbe dovuto sottoporsi nel reparto di Ortopedia ad un intervento
chirurgico ad una spalla, una operazione. Lui cercò di farsi operare subito, ma
ovviamente non c'era disponibilità immediata. Al Policlinico di Modena lo
misero in lista di attesa, una apposita lista che garantiva che l'intervento
sarebbe stato effettuato entro tre anni dalla richiesta". Non doveva
essere una urgenza nel senso comune del termine quella per la quale Santo Ovile
doveva sottoporsi ad intervento chirurgico alla spalla, ma sicuramente, entro
tre anni, almeno uno dei suoi malanni si sarebbe alleviato grazie ai medici del
Policlinico. Ma all'inizio del
( da "Corriere delle Alpi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL PATTO Sono sette
i punti chiave Sette punti. Un patto per i veneti che la Lega chiama
"Patto per San Marco". Già firmato ieri dai candidati e dalla platea
di sostenitori leghisti. E sabato e domenica distribuito nei gazebo dove il
Carroccio raccoglierà adesioni e distribuirà materiali informativi. Il
programma in pillole ha al primo punto il Federalismo fiscale. "Il 90 per
cento delle tasse pagate dai veneti devono rimanere nella nostra regione".
Secondo, la Sicurezza. "Più poteri ai sindaci nelle funzioni di Pubblica
sicurezza e Polizia giudiziaria. No ad ogni forma di amnistia e indulto".
Immigrazione Espulsione immediata dei clandestini, contrasto agli insediamenti
abusivi dei nomadi e allontanamento di tutti coloro che risultino privi di
mezzi di sostentamento legali e di regolare residenza, niente voto agli
immigrati". Costo della vita, salari più alti, stipendi detassati e
quoziente familiare, abolizione dell'Ici sulla prima casa, mutui agevolati alle
famiglie. Infrastrutture Nuove infrastrutture viarie, Venezia-Monaco,
Nogara-Mare, Romea Mestre-Ravenna. Tasse e Burocrazia Alle
imprese medio piccole rimborsi di adempimenti burocratici e fiscali superflui e
costosi. Ambiente e Agricolture Stop alla cementificazione del territorio, no
ai rifiuti provenienti da altri territori, valorizzazione delle produzioni
tipiche, liberi da ogni Ogm. (a.v.).
( da "Corriere delle Alpi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
CESIOMAGGIORE Sei
appartamenti Ater si consegnano a Menin CESIOMAGGIORE. L'edificio di Menin,
acquistato al grezzo dall'Ater e rimesso a disposizione di sei nuclei
familiari, tornerà a rivivere non appena agli inquilini assegnatari saranno
date le chiavi. E' di oggi, alle 17, il taglio del nastro dell'immobile
ottocentesco ristrutturato con le prescrizioni della Soprintendenza. A fare gli
onori di casa saranno il presidente dell'Ater, Luigino Tremonti e il sindaco di
Cesio, Gianni De Bastiani. Si chiude dunque a lieto fine un lungo capitolo,
iniziato nel 1995 quando al comune era stato assegnato un contributo dalla
Regione per la ristrutturazione dell'edificio. Dopo anni di
burocrazia e di trattative
con l'Ater, l'ente ha acquistato l'immobile al grezzo per 140 mila euro,
impegnandosi nel completamento delle opere. Il finanziamento concesso dalla
Regione Veneto negli anni Novanta aveva reso possibile il recupero di un
complesso edilizio pregevole sotto il profilo architettonico, ma oramai
piuttosto degradato e destinato alla rovina. Con i lavori di ristrutturazione
erano stati ricavati sei alloggi, lasciati però al grezzo. Così per evitare che
gli appartamenti rimanessero una cattedrale nel deserto, a fronte di
un'emergenza sociale che si fa sentire anche in questa zona della Pedemontana,
il comune ha deciso di vendere all'Ater. L'alienazione, secondo quanto aveva
dichiarato il sindaco all'indomani del rogito notarile, ha fruttato bene. Resta
ancora in attesa di acquirente l'edificio a fianco del complesso Ater, di
proprietà comunale, messo in palio per ventimila euro.
( da "Citta' di Salerno, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Lirica e
urbanistica: il miracolo Salerno" De Luca e Oren nella capitale per
presentare il cartellone 2008 il boom del teatro verdi Il direttore artistico
"E' l'unico sindaco illuminato del Sud" SERVIZI DELL'INVIATO BARBARA
CANGIANO " Roma. Salerno si scrolla di dosso il tanfo naftalinico della
provincia addormentata e celebra la sua rinascita. Ieri, in una sala Pietro da
Cortona dei Musei Capitolini, gremita di penne e volti noti dell'informazione
nazionale, De Luca ha presentato la stagione lirica del Verdi, la seconda a
portare la firma di Daniel Oren. Ma se la parata di stelle che fanno brillare
un cartellone che va verso il tutto esaurito non avesse dovuto soddisfare, i
palati più esigenti sono stati saziati dal sindaco che ha tirato fuori gli assi
dalla manica, giocandosi, a livello nazionale, l'immagine di una cittá pulita,
funzionale ed avanguardista. " Il miracolo salernitano, per dirla con
Oren, non passa per Napoli e travalica gli angusti confini "di una
Campania di cui ultimamente si parla in termini tutt'altro che
lusinghieri". Ad offrire il "la" è il giornalista Rai Attilio
Romita, che, nei panni di presentatore, proclama il Verdi "un teatro di
serie A e non una seconda piazza". Gli fa eco De Luca: "Con Oren ci
siamo subito intesi per mettere a punto il "modello Salerno"".
Tre i punti fondamentali della rinascita: la sburocratizzazione, la qualitá e
l'attualizzazione della tradizione culturale. Il motto è "burocrazia zero": "Bisogna
avere il coraggio di fare piazza pulita. Le risorse servono per produrre
cultura, non per foraggiare la burocrazia. A Salerno non abbiamo enti, fondazioni, consigli di
amministrazione da mantenere - ha chiarito De Luca - e neppure contrattazioni
pseudo sindacali snervanti con cui perdere tempo dalla mattina alla sera".
Secondo step del "modello Salerno", "puntare alla qualitá. Oren
ci ha chiesto carta bianca. Chi è capace lavora, chi non lo è resta fuori.
Sembra una banalitá, ma nel nostro Paese è una presa di posizione
rivoluzionaria. Non tuteliamo aree di privilegio e di parassitismo, puntiamo
all'eccellenza". Per finire, "occorre attualizzare la tradizione
culturale. In questo riveste un ruolo fondamentale la collaborazione con il
nostro conservatorio "Martucci" e l'apertura alle scuole". Il
sindaco snocciola con orgoglio le stelle del "suo" cartellone e
commenta: "l'eccellenza richiede la permanenza. Per questo ci auguriamo
che arrivi presto un sostegno dal Ministero per sorreggere una programmazione
che ad oggi può contare unicamente sulle casse della comunitá salernitana".
I primi risultati fanno ben sperare. A fronte dei 1800 posti a disposizione del
Verdi (a cui vanno sottratti quelli riservati) le richieste di abbonamento sono
state 3682. Solo 1500 saranno esaudite. Ressa garantita per lo spettacolo di
Bolle, per il quale sono giá arrivate 20mila richieste, la metá e cioè 10mila,
per la "Traviata". Complice anche la chiusura del San Carlo, che ha
fatto riversare sulla cittá la platea dei melomani. Ma merito soprattutto di un
cartellone e di una direzione di eccellenza. "E di un sindaco, che è
l'unico vero amministratore illuminato del Mezzogiorno". Parole di sua
"maestá" Daniel Oren, sedotto dal fascino di un sindaco "che ha
restituito l'arte agli artisti, indipendentemente dalle tessere di partito,
strappandola ai politici". Quasi una dichiarazione d'amore ripetuta
all'infinito, per un "politico-non politico" che, con l'ausilio di
uno staff risicato "ha fatto del Verdi un teatro la cui programmazione non
ha niente da invidiare a Londra, Parigi e Vienna". Dalla valorizzazione
della cultura, spiega il direttore artistico del Massimo, nasce quel miracolo
frutto del modello Salerno "che anche i teatri e le fondazioni dovrebbero
fare proprio". La ricetta è semplice: tagliare il superfluo (e i pesi
morti). "Con me lavorano Annamaria Barbato, Antonio Marzullo e Rosalba Lo
Iudice. Siamo noi a fare tutto e ci riusciamo bene, visto che la sfida dello
scorso anno l'abbiamo stravinta", tuona Oren. Il miracolo salernitano non
si ferma alle arie della lirica. Il cellulare di De Luca trilla in conferenza
stampa. E' Ricardo Bofill, l'architetto incaricato di realizzare la piazza
della libertá, la più grande d'Europa ad affacciarsi sul mare: "A maggio
avremo il progetto definitivo, poi passiamo alle gare", spiega il sindaco.
Che con orgoglio aggiunge: "E' stato finito l'ultimo solaio della
Cittadella giudiziaria. Ci metteremo una bandiera in cima per festeggiare -
dice - Finalmente tutti gli edifici sono stati completati". I prossimi
saranno mesi impegnativi: "dobbiamo chiudere l'intesa con Gehry per il
termovalorizzatore, per l'estate decideremo quale soggetto dovrá
realizzarlo".
( da "Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
RIVA. Dalla fine del
2007 tutte le Ipab da istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono
state trasformate in agenzie di servizi alla persona, secondo la nuova
direttiva della giunta provinciale. Tutte, tranne la Casa di soggiorno per
anziani di Riva che continua con la vecchia denominazione. Il motivo, spiega la presidente Graziella Benini è legato alla burocrazia. Infatti fra le altre
associazioni di beneficenza è attiva anche la Fondazione contessa Formenti,
chiamata con una delibera del consiglio comunale del 1996 ad amministrare la
casa d'angolo tra via Florida e via Gazzoletti che la nobildonna aveva
destinato nel 1916 per testamento a famiglie di soldati italiani. Ora la
fondazione è destinata a confluire nel patrimonio della Casa di Soggiorno per
anziani: anche il presidente Luigi Ferraglia è d'accordo sull'inutilità d'un
consiglio d'amministrazione per amministrare gli affitti del ristorante e degli
appartamenti. La burocrazia provinciale sta
provvedendo all'operazione: solo a unificazione ultimata comincerà, col
commissariamento affidato alla presidente Benini, il processo di trasformazione
in agenzia.
( da "Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il presidente
dell'associazione "Il Tucul" è appena rientrato dall'Africa: "La
situazione è grave" Stoffella cerca volontari per l'Eritrea E' in
programma un viaggio ad Engalà per realizzare un pozzo VALLARSA. Al rientro
dall'Eritrea stanno già preparando il prossimo viaggio in programma per il mese
di aprile. La meta sarà Engalà per l'ultimazione del forno e il completamento
di una linea elettrica. "L'auspicio è di trovare una squadra di volontari
che venga a darci", commenta il presidente dell'associazione "Il
Tucul" Paolo Stoffella. Stoffella è appena tornato dalla sua puntata in
terra d'Africa dove ha potuto toccare con mano le iniziative portate avanti
dall'associazione e i risultati raggiunti. Ma anche lo stato di degrado in cui
versa oggi l'Eritrea. "E' un Paese in ginocchio - commenta il presidente -
tutta l'economia è paralizzata. Le strade di Asmara pullulano di mendicanti.
Tutto è severamente razionato dal Governo e di contro è molto attivo il mercato
nero dove si trova in abbondanza ma a prezzi esorbitanti. La benzina è libera
ma costa circa 2 euro al litro. Il gasolio è razionato dallo Stato in modo
ferreo: vengono rilasciate autorizzazioni all'acquisto con il contagocce. Le
pompe sono tutte piene di carburante ma non è possibile acquistarlo senza il
buono del Governo. Il gasolio costa 16 nakfa al litro mentre al mercato nero lo
si trova a 26 nakfa (un euro è cambiato con 23 nakfa). Il risultato è che le
strade sono deserte e pochissimi mezzi circolano sia ad Asmara che in
periferia. Per la prima volta percorrendo il Paese da una
parte all'altra incominci ad avvertire oltre che sfinimento e rassegnazione
anche rabbia e qualche timida notizia di movimenti segreti di opposizione
interna. Al di là di tutto ho avvertito anche risultati confortanti. Tranne la
fatica nell'evadere appuntamenti e una noiosa burocrazia non ci lasceremo prendere dallo sconforto".
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
La Regione mette sul
piatto 900 milioni Gli agricoltori: ma le domande di accesso sono macchinose Il
programma di sviluppo rurale della Regione Lombardia per il periodo 2007-2013
entra nella fase operativa con i primi bandi per l'assegnazione dei contributi
agli imprenditori. Il mondo agricolo mantovano resta, però, tiepido di fronte
alle prime iniziative, illustrate ieri al Mamu da Alessandro Capasso,
dell'Unità organizzativa agricoltura della Provincia. Gli interventi premiano
l'insediamento dei giovani agricoltori, l'ammodernamento delle aziende
agricole, l'accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli, la
diversificazione verso attività non agricole (soprattutto l'agriturismo). Se
n'è parlato al convegno 'Sviluppo rurale. Opportunità per l'agricoltura' dove i
rappresentanti delle associazioni di settore, intervenuti alla tavola rotonda
che ha seguito la presentazione del programma, non nascondono perplessità e
delusione rispetto ad un complesso di strumenti che non pare in grado di
rispondere alle impellenti necessità dell'agricoltura e della zootecnia. Prima
di tutto le domande per accedere ai finanziamenti sono troppo macchinose e il
rischio è che gli imprenditori agricoli, schiacciati dalla burocrazia, rinuncino ad approfittare
delle opportunità offerte dal programma di sviluppo rurale. Niente da dire
sull'ammontare del finanziamento per il piano: 900 milioni di euro, vale a dire
50 milioni in più del precedente. "Ma se si guarda nello specifico la
quota destinata alle attività produttive non è poi così consistente -
afferma perplesso il vice presidente di Confagricoltura Mantova Andrea Pagliari
- se si considerano le percentuali destinate agli interventi ambientali e
quelle dovute al trascinarsi di misure precedenti, gli interventi a favore
dell'agricoltura produttiva si riducono parecchio". Gli fanno eco il vice
presidente di Coldiretti Mantova Fabio Paloschi e il responsabile dell'ufficio
tecnico della Confederazione Italiana Agricoltori locale Moreno Dorini. Dubbi,
quindi, sulle priorità adottate dal piano: ad esempio la presenza di
consistenti incentivi ai giovani imprenditori appare legata ad un'osservazione
poco realistica del mondo agricolo, dove le nuove generazioni latitano.
Associazioni agricole tiepide anche verso la proposta dell'assessore
provinciale all'agricoltura Maurizio Castelli che, per dare una sferzata alla
realtà mantovana suggerisce di diversificare le produzioni e aprirsi anche a
possibilità che non rientrano nelle tradizionali coltivazioni. Il riferimento
è, tra l'altro, alle biomasse per la produzione di energia pulita. Scettici,
però, i rappresentanti di categoria, convinti che la tipicità dei prodotti
agricoli di alta qualità presenti nel mantovano vada salvaguardata. Serena
Marchini.
( da "Giornale di Brescia" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione: 28/03/2008
testata: Giornale di Brescia sezione:LA CITTA' Sicurezza: quale sarà la sua
linea? Il sindaco deve seguire direttamente il problema avvalendosi, oltre alle
forze dell'ordine e i vigili urbani già in servizio, di una task force
giuridica distribuita sul territorio al servizio dei cittadini e ideatrice di
soluzioni pratiche per assisterli e contrastare i fenomeni criminali. Inoltre
informazione e formazione per immigrati extracomunitari e non, sui temi della
educazione civica, della conoscenza della lingua italiana e dei regolamenti
comunali già esistenti. Che cosa pensa di fare per la circolazione cittadina,
sofferente soprattutto in alcune zone? Centrale è l'organizzazione del
trasporto pubblico; le società comunali interessate, Brescia trasporti e
Brescia mobilità, devono integrarsi ed avere un'unica direzione. Quindi bus piccoli
e ecologici per il Centro storico, obblighi per le ristrutturazioni edilizie e
le nuove costruzioni di inglobare nei volumi spazi per parcheggi interni per
non intasare l'esterno, aumento delle zone a parcheggio anche vicine a parchi o
verde pubblico con priorità alla sosta gratuita, eliminazione dei permessi di
parcheggio per disabile creando un servizio pubblico sostitutivo per le
necessità reali, riorganizzazione del piano traffico comunale incentivando
soluzioni alternative all'uso del ring. Molti bresciani dicono di non
riconoscersi più nella loro città. Che cosa ne pensa? Io vivo in Corso
Garibaldi e lavoro in Viale Stazione, quindi in zone definite off limits per i
più, e ritengo necessario che i controlli possibili debbano essere la routine giornaliera:
verifica almeno trimestrale delle condizioni abitative degli stranieri, per
scoprire clandestini e proprietari complici. Gli anziani lamentano serie
difficoltà economiche. Che aiuti possono attendersi? Nel mio programma propongo
di utilizzare le risorse ex Asm: il capitale da rendere nominale ai bresciani
con almeno 5 anni di residenza e da utilizzare come garanzia per finanziamenti
alle necessità delle famiglie bresciane e quindi anche agli anziani che
rimangono in famiglia. Il centro storico - in particolare Carmine e Stazione -
denuncia parecchi problemi. Come risolverli? Prevedo che con una seria politica
di trasferimento concordato degli immigrati che lavorano in provincia
denominata "Lavoro & abitazione" e il rilancio delle attività
economiche e culturali attraverso la nostra proposta di Freccia Azzurra Spa, il
centro possa ripartire e divenire il cuore della vita pubblica, commerciale e
culturale. Capita che i cittadini si sentano trascurati, come se le decisioni
fossero prese "sulla loro testa". Che cosa ne pensa? La giunta
Corsini ha creato di fatto una rottura con la volontà della maggioranza dei
bresciani: prima non rispettando la volontà popolare della maggioranza
contraria alla metropolitana leggera e poi attuando una forzatura per la incorporazione
di Asm in Aem. Non servono a nulla uffici che aumentano la burocrazia, serve una sensibilità
democratica che deve caratterizzare l'opera del sindaco e delle istituzioni
comunali. Qual è la sua posizione rispetto ai campi nomadi? Devono essere in
condizioni decorose e controllati quotidianamente dalla forza pubblica o dai
vigili urbani. Non sono il problema centrale visto che numericamente
sono una esigua minoranza e accanirsi nei loro confronti è un comodo diversivo
per non affrontare problemi di maggiore rilevanza come per esempio i 30.000
extra comunitari presenti in città e con il lavoro in provincia. Che cosa pensa
di fare per i giovani? Darei a loro grande fiducia per disegnare il futuro
della città, però in questa campagna elettorale, salvo rari casi, li ho trovati
silenziosi e assenti. È compito loro farsi sentire, come io facevo da giovane
sgomitando per poter dire la mia. Crede che ci siano margini di risparmio
economico sull'amministrazione della cosa pubblica? Certo, basta evitare le consulenze
pelose ed inutili ed ascoltare con attenzione chi, da tempo come noi, chiede
trasparenza e non accordi sottobanco con sindacati e amici degli amici. Che
cosa vorrebbe correggere di quel che è stato fatto dall'Amministrazione
comunale uscente? Soprattutto l'orientamento verso i cittadini che ultimamente
sono stati considerati solo un disturbo più che una risorsa democratica. Al di
là delle grandi mostre, come pensa di valorizzare Santa Giulia? Santa Giulia si
valorizza da sé. Le grandi mostre hanno oscurato di fatto il valore culturale
del contenitore, anche per colpa di chi lo gestisce.
( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Matrimonio dell'anno
a bordighera Silvie Basain, 97 anni e Giuseppe Rebaudi, di 101, dovranno
attendere ancora qualche giorno per la cerimonia 28/03/2008 Bordighera.
Avrebbero dovuto essere sposati già da qualche giorno, dopo aver atteso
cinquant'anni. Ma il matrimonio dell'anno in città, quello tra Silvie Basain e
Giuseppe Rebaudi, 97 anni lei, 101 lui, dovrà slittare ancora di qualche
giorno, forse un paio di settimane. E ciò a causa del mancato invio, da parte
degli enti di competenza milanese, del certificato di nascita e stato di
famiglia relativo alla futura sposa Silvie. Lei è nata in Francia, a
Roquebrune. Il consolato francese ha impiegato pochi giorni per rilasciare il
documento che però deve essere vidimato dal consolato francese di Milano.
"Da giorni sappiamo che il certificato si trova nel capoluogo lombardo -
raccontano i due sposini - non riusciamo a capire perchè ci mettano così
tanto". Ovviamente Silvie e Giuseppe hanno fretta, e chi non lo capisce?
"Eppure - spiega la governante Maria - ci hanno anche telefonato dai vari
uffici perché volevano essere certi che non si trattasse di uno scherzo".
E tutto ciò a causa dell'età dei due fidanzati. Gli altri documenti sono tutti
pronti: anche il certificato medico che attesta che Giuseppe Rebaudi non riesce
più a camminare bene. Certificato che serve al Comune. Il matrimonio, che sarà
celebrato dal sindaco Giovanni Bosio, potrà essere celebrato nel grande
alloggio che la coppia divide in piazza Eroi della Libertà a due passi dalla
stazione ferroviaria. Rebaudi è anche molto noto in città. La sua famiglia (lui
è stato medico ginecologo per anni a Milano e poi a "Villa Speranza "
a Sanremo dopo) ha gestito per oltre mezzo secolo quella che oggi è diventata
(su indicazione dello stesso Rebaudi) la "Farmacia Centrale". Silvie
ha lavorato anche a Nice Matin. E dopo 50 anni di vita in comune ("Ma io
conservo ancora la mia casa in Francia", puntualizza Silvie Basain) hanno
deciso di fare il grande passo. Purtroppo - come spesso
accade nella vita di tutti i giorni - anche stavolta la burocrazia ci ha messo lo zampino. E il
famoso papiro, per quel che se ne sa, è ancora a Milano. "Speriamo che
tutto si risolve velocemente - dicono i due fidanzati - anche perchéè solo per
quel documento che non riusciamo a sposarci?. Noi siamo prontissimi a dire il
fatidico "sì"". L. D. 28/03/2008.
( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'agonia delle
aquile È corsa contro il tempo per evitare il fallimento. Oggi l'assemblea dei
soci a Milano LA LUNGA AGONIA continua, anche se questa volta si apre un
piccolo spiraglio: il capolinea è spostato. Di un piccolo passo, per ora. Però,
se si riuscirà ad ottenere una proroga, regna un cauto ottimismo di poter
centrare l'impresa e salvare lo Spezia dal fallimento. Anche perché i soldi
necessari a sbrigare le questioni più pressanti sono stati trovati, quasi
tutti. Intanto quella di ieri è stata una serata interlocutoria: i tifosi sono
stati in Consiglio comunale dove si discuteva il bilancio come in mattinata
avevano fatto - in una ventina - irruzione dal sindaco Massimo Federici.
Identico lo scopo: sollecitare le istituzioni. Una speranza viene ancora dal
porto: come nell'ultima crisi la salvezza era arrivata da Gianfranco Messina,
questa volta si spera in un contributo dalla Contship, che sarebbe orientata a
versare 250.000 euro, ma resta da stabilire in che forma. Perché
i nemici sono due: il tempo e la burocrazia, che complica tutto. Intanto, questa sera alle 18 ci sarà
l'assemblea dei soci nella sede dello studio dei notai Lodovico e Luca Barassi
a Milano. All'ordine del giorno l'esame della situazione economico-finanziaria
della società al 31 dicembre 2007 per chiudere il bilancio. In questa
sede sarà stabilita la ricapitalizzazione. La parola forse decisiva spetta al
collegio dei sindaci: se concederanno venti giorni di proroga lo Spezia ragionevolmente
potrebbe scampare il pericolo. Entro fine mese bisogna versare 745.000 euro di
stipendi arretrati, e per questo non dovrebbero esserci problemi; entro il 24
aprile bisogna sborsare nuovamente quasi un milione di euro fra contributi e
capitale sociale: manca davvero poco, e in venti giorni ci sarebbe il tempo di
trovare il necessario per saldare il totale. C'è moderato ottimismo perché i
tifosi, con Lo Spezia siamo noi in testa, hanno già racimolato circa mezzo
milione di euro, tra donazione e l'asta pro Aquile. Poi iniziano ad arrivare le
lettere di garanzia delle aziende, in prima fila la Oto Melara: 75.000 euro la
cifra, ma quando si muovono colossi simili le banche si mettono sull'attenti, e
con le lettere di garanzia dei grandi gruppi il sistema bancario è garantito.
L'augurio è che una mano la dia anche l'Inter, versando qualcosa in più
dell'aumento della quota del capitale sociale che gli spetterebbe dare per il
suo 10 per cento delle azioni: 50 mila euro. Ermelli, che ha il 20 per cento del
pacchetto azionario, dovrebbe garantire i suoi 100 mila euro. Si ripresenta,
però, la questione della burocrazia: il problema
tornerà al momento di trasformare il denaro rastrellato in quote azionarie.
Perché gli stipendi devono essere garantiti dal consiglio di amministrazione, i
cui membri sono tutti dimissionari. E occorrono verifiche per non incorrere nei
rigori della legge al momento del versamento del denaro liquido: c'è tutta una
serie di complessi passaggi tecnici sui quali gli stessi avvocati sono talvolta
in disaccordo. E il presidente Cristina Cappellutti non vorrebbe restare
amministratore unico, nel timore che il cerino in mano resti a lei. Quanto
all'ex presidente Giuseppe Ruggieri, dello Spezia non ne vuole più sapere,
infatti avrebbe sempre in corso alcune trattative per la cessione della società
a personaggi che la viazza ha sempre rifiutato, vedi Tonellotto. C'è un
problema ulteriore: tutto lo sforzo di un'intera città rischia di essere
vanificato. Perché anche qualora riuscisse il miracolo, l'incubo del fallimento
si ripresenterebbe se non si trovasse una persona disposta a rilevare il
pacchetto di maggioranza della società. Perché l'azionariato popolare può
essere un supporto, ma non è sufficiente a gestire una società a certi livelli.
Superato il paletto di aprile, con la garanzia del milione 600 mila euro, la
situazione economica della società sarebbe più abbordabile da parti di
imprenditori che nel passato si erano già affacciati prima di mollare la presa.
Giuliano Gnecco gnecco@ilsecoloxix.it Paolo Rabajoli rabajoli@ilsecoloxix.it
28/03/2008.
( da "Secolo XIX, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari politici, basta
bla-bla dovete risolvere i problemi Tutti i giorni siamo di fronte alle
continue, interminabili discussioni, con serie di accuse annesse, sulle
responsabilità varie del declino di questa nazione. Non se ne può più di
ascoltare il rumore delle chiacchiere elettorali con bla bla bla continuo di
certi politici candidati alle future elezioni che si beccano tra di loro e
trovano il tempo di polemizzare con i loro avversari invece di andare dritto ai
problemi e spiegare con dati alla mano ed in modo convincente ai loro possibili
elettori cosa faranno una volta eletti per risolvere i problemi reali che noi
cittadini ci troviamo ad affrontare tutti i giorni. Sono queste le cose da
fare! Non le campagne elettorali megagalattiche, i gazebo, i comizi, le
discussioni in tv, i poster con sorrisi e slogan di carta che sembrano prendere
in giro chi alla mattina presto esce di casa per andare a lavorare. Ma
spiegateci davvero cosa volete fare perché l'Italia funzioni ancora! Dalle
ferrovie penose alla rumenta itinerante, dal lavoro che manca o sottopagato,
alla corruzione che impera, dallo smercio di droga pesante, alla giustizia che
è lenta ed è al lumicino, dalle carceri che scoppiano ai prezzi che salgono,
dalla scuola che non funziona alle pensioni ed agli stipendi che non bastano
più, e via di seguito. Ce ne sono di problemi sui quali intervenire mi sembra!
Allora, noi vi votiamo e vi paghiamo per risolvere i problemi non per discutere
soltanto. Carlo SignoriGenova Quanto ci costano i clandestini in carcere?
Mentre i candidati di entrambi gli schieramenti promettono soldi a tutti, ma
nessuno dice dove li troverà, mi permetto di parlare di un argomento sul quale
incombe la totale omertà. Mi riferisco al costo di mantenimento in carcere di
ben 36 mila detenuti extracomunitari.Vero che il costo unitario di un ospite
generico delle patrie galere ammonta a non meno di 77 mila euro\anno,
moltiplicando per 36 mila immigrati si ha una cifra di spesa di ben 2,72
miliardi di euro\anno! Una cifra che permetterebbe di aumentare un bel po' le
pensioni più basse e\o sgravare di un po' le tasse dei contribuenti. Mi rendo
conto che per il "giuridicamente corretto" dei trattati
internazionali lo Stato deve farsi carico di tutti i delinquenti, italiani o
meno, però ogni straniero in meno sbarcato clandestinamente significherebbe
alleggerire l'erario (cioè le nostre tasse). Un buon governo però potrebbe
imporre alle nazioni di origine degli "ospiti" carcerati, con
modalità legittimamente concordate, un concorso spese (ad esempio attraverso
scambi commerciali a nostro favore). Lorenzo Botteroe-mail La corruzione resta
il vero problema dell'Italia Per quanto riguarda le pensioni che intenzioni
hanno? Cosa vogliono fare dei giovani precari? Li vogliono vecchi e sempre in
cerca del posto fisso? Cosa propongono per risolvere la questione della
sicurezza pubblica? La giustizia non guarderà in faccia a nessuno? Ci saranno i
soliti intoccabili, che potranno stare tranquilli, qualsiasi cosa
commetteranno? Non so che opinione avete voi, ma che Veltroni abbia una
pensione d'oro non me ne importa nulla: ora sarà costretto a darla tutta in
beneficenza, se non l'aveva già versata. Non sono i denari ricevuti legalmente
che mi impensieriscono: è giusto spendere di meno per la politica, su questo
non ci sono dubbi. Sono sempre interessato a ciò che passa sotto il banco: la
Corte dei Conti sostiene che ormai la corruzione è un costume consolidato nella
vita pubblica italiana. Arduino Rossie-mail Lotta all'evasione: meno Iva e più
possibilità di "scarico" Quasi tutti i giorni si sente parlare di
lotta agli evasori, professionisti che non lasciano ricevute, artigiani che non
fanno fatture, negozi che non rilasciano scontrini fiscali etc. Faccio in due
minuti i cosiddetti conti della "serva". Se uno cambia la caldaia in
casa, deve sborsare il 20% di Iva; poniamo il caso su mille euro di lavoro
viene a pagare 200 euro in più. Il cliente, anche il più ligio ed il più
onesto, i 200 euro non li digerisce perché non può scaricarseli dalle tasse. I
nostri politici se vogliono che le persone paghino le tasse ed i professionisti
rilascino le fatture, facciano una legge semplice. Chi non può detrarre l'Iva
deve pagare meno (poniamo il 5% sull'imponibile), lo stato perderà il 15 % di
Iva ma recupererà il 33 % di tasse dal professionista che emetterà la fattura
per intero. Poi ci sono le cosiddette leggi per detrazioni
sui lavori così complicate e piene di burocrazia da scoraggiare qualsiasi persona che non fa di mestiere il
burocrate. I mezzi ci sono per fare le cose semplici, perché non applicarli?
Bruno De Barbieri e-mail Ma quel nudo di Carla Bruni non suscita emozione Non
ho mai sopportato Carla Bruni, non solo ora che è"la prima donna" di
Francia, il suo stile da snob chic non mi è mai andato a genio. È andata
su tutte le furie perché un suo nudo giovanile è andato all'asta, un'immagine
che è finita su tutti i giornali e telegiornali e che sinceramente non suscita
alcuna emozione. Molte top model hanno fatto foto di nudo, specie all'inizio
della carriera, era prevedibile che prima o poi queste immagini sarebbero
saltate fuori e questo accade solitamente nei momenti meno opportuni. Non ci
credo neanche per un attimo che la signora presidenta si sia alterata per
quella foto finita all'asta. Lei e suo marito dispongono di un potere tale da
poter intercettare l'oggetto che è stato posto in vendita e offrire una cifra
adeguata per ottenere il suo ritiro, poche migliaia di euro da sborsare
affinché il mondo non avesse la possibilità di vedere la Bruni nuda. Non c'è poi
nulla di cui scandalizzarsi, non lo si può fare in quella civilissima Francia
dove hanno visto la luce il monokini o il nudo integrale esibito in spiagge per
nudisti. Sandro Leone e-mail 28/03/2008.
( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Tempi della burocrazia a dir poco Guidi, presidente degli Industriali,
sferza gli enti locali. Solidarietà dopo - -->.
( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL J'ACCUSE
L'azienda vuole ampliarsi, ma si scontra con la lentezza della burocrazia Guidi (Assindustria): "Molte aziende
costrette a delocalizzare". Dinelli e Baccelli (Pdl) chiedono lumi al
primo cittadino "Stop ai casi come questo" - -->.
( da "Nazione, La (Lucca)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
LA PROVOCAZIONE
dell'azienda "Bruno Baldassari F.lli Spa" che ha
"denunciato", in esclusiva per La Nazione
(nell'edizione di ieri, ndr), l'eccessiva burocrazia che, secondo la proprietà, ingesserebbe l'azienda che al momento
non ha dunque la possibilità di ampliarsi, non è rimasta inascoltata. Primo tra
tutti ad esprimere solidarietà è il presidente dell'Associazione Industriali,
Andrea Guidi. "Come Associazione ci sentiamo vicini all'azienda,
nostra associata ? afferma ? , per i numerosi problemi e ritardi di cui
l'azienda risente per la concessione di nuovi spazi, nei quali ampliare e migliorare
la propria attività produttiva". "Insieme all'azienda abbiamo seguito
le pratiche ? aggiunge ? e ne conosciamo i tempi a dir poco eccessivi, anche se
i problemi sembrano in via di risoluzione. D'altra parte, ci rammarica
constatare che molte altre aziende del territorio, avendo necessità di
svilupparsi e investire per mantenere la loro competitività, sono state
costrette a delocalizzare i propri stabilimenti". "LA LENTEZZA
burocratica unitamente al fatto che, in altri Paesi esteri, gli investimenti
per le nostre aziende risultino molto meno gravosi, sia in termini di tempo sia
in termini di costo ? conclude il presidente Guidi ? , hanno fatto sì che nel
tempo diverse aziende, nonostante la più volte dichiarata volontà di rimanere
nel territorio lucchese, abbiano dovuto lasciare la nostra provincia per
trasferire altrove la loro attività produttiva. Ci auguriamo sinceramente che
questi rimangano episodi sporadici e che, anche per la 'Bruno Baldassari e
F.lli Spa', le pratiche per le concessioni di spazi adeguati si concludano
rapidamente e nel modo migliore". Sembra quasi paradossale, in effetti, la
contrapposizione tra le dichiarazioni rilasciate ieri da Bruno Baldassari che
sottolineava come se l'azienda potesse portare a compimento gli investimenti
programmati potrebbe assumere altri 120 dipendenti, e l'eccessiva burocrazia che non riesce a risolvere tale impasse.
L'appello-denuncia della "Baldassari" ha scatenato anche per questo
la reazione di alcuni esponenti politici. "È impensabile che un'azienda
debba aspettare oltre 5 anni per avere una risposta per l'ampliamento della
propria attività ? commentano i consiglieri comunali di "Forza Italia
verso il Pdl" Maurizio Dinelli (coordinatore comunale azzurro) e Marco
Baccelli, che sulla vicenda hanno presentato un'interrogazione urgente.
"Le aziende sono una ricchezza per il nostro territorio ? aggiungono ? sia
in termini di posti di lavoro che di produzione e diffusione del benessere. Per
questo l'amministrazione comunale, dopo le dovute verifiche tecniche ed
ambientali, ha il dovere di dare risposte certe, sollecite, per evitare la fuga
delle attività produttive da Lucca, ma anche per preservare i posti di lavoro
esistenti e futuri". "CHIEDIAMO al sindaco ? proseguono Dinelli e
Baccelli ? cosa intenda fare l'amministrazione per evitare il ripetersi di casi
come quello della Baldassari che certamente non è il solo, anche se tra i più
eclatanti, visto il posto di rilievo che questa ditta riveste sul mercato
internazionale". "Aziende come la Baldassari non solo non devono
essere penalizzate con il rischio che finiscano fuori mercato perché vittime
della burocrazia ? concludono ? , ma devono essere
incentivate, sempre nel rispetto dell'ambiente e del territorio, per il
prestigio che danno alla nostra città nel mondo. La responsabilità di
un'amministrazione attenta e moderna è quella di premiare le eccellenze
offrendo servizi sempre migliori ed efficienti. Solo in questo modo Lucca
riuscirà a mantenere e sviluppare i sui gioielli imprenditoriali sia nel campo dell'industria,
ma anche dell'artigianato e del commercio". Cristiano Consorti - -->.
( da "Provincia di Cremona, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Venerdì
28 marzo 2008 Benvenuto P.Review srl Fisco, lavoro, innovazione, energia
Vecchioni: ecco le nostre richieste TAORMINA ? Rivendica per l'agricoltura un
ruolo centrale nell'agenda del governo che verrà, insieme ad una presenza forte
sui temi del settore primario in sede comunitaria e internazionale (a partire
dalla trattativa sul commercio multilaterale in ambito Wto). E insieme propone
il suo manifesto di priorità Federico Vecchioni, il presidente di
Confagricoltura che ieri pomeriggio a Taormina ha aperto la tre giorni del
forum 'Futuro fertile - L'agricoltura forza decisiva per la ripresa
dell'Italia'. E' soprattutto l'appello alla politica, davanti al leader del Pd
Walter Veltroni ospite d'onore della prima giornata, a tenere banco nella
relazione del leader di Confagricoltura. Che richiama partiti e futuri
governanti alle loro responsabilità. Alla necessità di intervenire prima che
sia troppo tardi su un Paese "vecchio, fermo, inefficace, ingessato da burocrazia e incompetenza". "Serve una Costituente in grado di
tradurre in realtà un progetto di reale cambiamento". Mentre le imprese
agricole hanno bisogno di stabilità fiscale, politiche del lavoro adeguate
(maggiore semplificazione, contrasto del lavoro irregolare e sommerso,
formazione professionale). E poi sburocratizzazione, ricerca e
innovazione, una politica energetica votata allo sviluppo dell'uso delle fonti
rinnovabili, la difesa delle risorse idriche, la sicurezza. Sette richieste
alla politica, cui se ne aggiungono altre. "Rispetto allo scorso anno lo
scenario è profondamente cambiato, il rischio di recessione internazionale
sotto gli occhi di tutti, la sfida della globalizzazione sempre più pressante".
Per questo occorre una governance all'economia mondiale, insieme ad una forte
presenza politica in Europa, a Bruxelles ma anche a Ginevra dove si giocano le
sorti del Wto. Che non deve prescidere da reali condizioni di reciprocità nel
rapporto tra mercati internazionali. Quanto al discusso 'health check' della
Pac, "anche in questo caso si propongono ritocchi che invece incidono
sensibilmente sugli strumenti di gestione dei mercati agricoli e sui pagamenti
diretti agli agricoltori. Il tutto senza neanche aver atteso la completa
implementazione della riforma del 2003 e, soprattutto, senza una precisa
strategia per il futuro. Ma la Pac è politica economica, non sociale: sostiene
il reddito laddove viene prodotto". "Giusto parlare di crescita e
della necessità di produrre ricchezza (come finalmente fa anche il
centrosinistra); ma non ci sarà crescita senza la modifica radicale di troppe
situazioni che tengono il Paese al palo. Burocrazia, luoghi di contrattazione
obsoleti e paralizzanti, senza dimenticare la stessa inadeguatezza del mondo
della rappresentanza. Confagricoltura si è fatta promotrice di un'iniziativa
che vuole costruire soggetti quanto più unitari possibile. Qualcuno ha
risposto, altri speriamo lo facciano". (a.g.).
( da "Provincia di Cremona, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Venerdì 28
marzo 2008 Benvenuto P.Review srl 'Agricoltura asse della crescita' Veltroni a
Confagri: sarà uno dei 12 ministeri, e la seguirò anch'io dall'inviato Andrea
Gandolfi TAORMINA ? Il rush finale della campagna elettorale, i piani per il
Paese e per un settore strategico come l'agricoltura sono i grandi protagonisti
del Forum 'Futuro fertile - L'agricoltura forza decisiva per la ripresa
dell'Italia', aperto ieri a Taormina dove si concluderà domani. All'annuale
appuntamento di Confagricoltura, aperto dal presidente nazionale Federico
Vecchioni, quello inaugurale è stato il giorno del candidato premier del
Partito democratico Walter Veltroni, in Sicilia insieme al candidato
governatore regionale, Anna Finocchiaro. Per oggi è atteso l'intervento del
leader Udc Pierferdinando Casini, mentre sabato toccherà al leader del Pdl,
Silvio Berlusconi. "L'agricoltura rientra a pieno titolo tra gli assi
strategici in grado di favorire la necessaria crescita economica del
Paese", ha detto Veltroni. "Ed ha potenzialità che ho toccato con
mano nei miei sette anni da sindaco di Roma, in cui abbiamo puntato con
successo sul primario. Le prospettive legate al vostro settore sono molte:
penso a riconversione ambientale e turismo, alla produzione di energia. E,
naturalmente, alla mission vera e propria dell'agricoltura: quella di dare
risposte adeguate ad un fabbisogno nutrizionale che sta crescendo in modo
esponenziale su scala planetaria. Questo è un mondo che ha davanti a sé sfide
di competitività e necessità di aggregazione, oltre ad un ruolo di primo piano
nel contenimento dei prezzi, da conseguire anche grazie all'accorciamento della
filiera. "Per tutti questi motivi ? ha continuato Veltroni ? penso che il
ritorno all'agricoltura possa segnare, come fu una volta per il passaggio
all'era industriale, una scelta di autentica modernità. Nel mio governo,
l'agricoltura non sarà solo la competenza esclusiva di uno dei dodici
ministeri, ma anche un'area alla quale il presidente del Consiglio dedicherà
un'attenzione particolare. In una prospettiva che vuole rimettere al centro il
ruolo assolutamente strategico delle piccole e medie imprese, che hanno diritto
ad un fisco più leggero e ad una maggiore rappresentanza nazionale e
internazionale". Nella parte iniziale del suo intervento, Veltroni aveva
richiamato l'attenzione sui temi centrali della sua
campagna elettorale: rimettere in moto un Paese bloccato da 15 anni e avviare
davvero una stagione riformista capace di andare oltre il binomio 'odio e
rifiuto'. "I mezzi non ci mancano. Ma occorre una fase costituente. E poi,
soprattutto, crescita, lotta alla burocrazia, radicale semplificazione delle leggi".
( da "Nazione, La (Pisa)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
"ALLA
CITTADINANZA tutta del comune di Pontedera, affinché si possa operare insieme
in un prossimo futuro. E quando sarà possibile realizzare iniziative intese a
migliorare la qualità della vita anche in senso lato. I
cittadini sono continuamente afflitti da una burocrazia esagerata, ripetitiva e senza anima, priva di
"sentire" sulla qualità della vita, una burocrazia che affligge soprattutto le categorie più deboli. Nel quotidiano
si assiste ad una infinita parcellizzazione di obblighi informativi richiesti
ai cittadini. Si continua a richiedere, ad esempio, le stesse notizie
catastali o fiscali da parte di consorzi o enti affidatari di riscossioni.
Quasi che non fosse possibile, in un epoca informatizzata, ricorrere ai dati
registrati di ogni cittadino contribuente. E' in corso una invasione della
sfera personale, quindi, foriera anche di ingiuste conseguenze sanzionatorie. Invasione
che obbliga i cittadini a dotarsi di incisive forme di precauzione, tutela e
assistenza presso centri fiscali, commercialisti, tributaristi, e si potrebbe
continuare all'infinito in questo maligno mondo snaturato. La politica nuova
che intendo perseguire con la mia presenza nell'area democratica mira a ridare
consapevole dignità alla cittadinanza". Alessio Giani Pd - -->.
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
? BERGAMO ?
RIDUZIONE del prelievo fiscale, maggior "peso" dell'Italia nelle
decisioni dell'Unione europea, più attenzione all'istruzione dei giovani, meno burocrazia e completamento delle indispensabili opere infrastrutturali sul
territorio. Sono queste le priorità dell'agenda politica per il Governo che
verrà che Confindustria Bergamo, insieme all'Associazione bergamasca imprese
agromeccaniche, a quella dei costruttori edili, alla Federazione italiana
agenti immobiliari professionali e all'Unione Artigiani, indica ai
candidati orobici alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Lo fa in un documento
articolato in 8 punti che il presidente degli industriali, Alberto Barcella, ha
presentato ieri: "Il prossimo appuntamento con il voto - ha affermato -
sarà particolarmente importante perché si colloca in un momento nel quale il
deficit di competitività del nostro Paese, aggravato dalla crisi istituzionale,
sta emergendo in tutta la sua gravità proprio mentre la recessione Usa ha già
azzerato le prospettive di crescita per l'Italia". Ecco perché, secondo le
organizzazioni imprenditoriali, "è bene che, nei programmi di tutti i
maggiori partiti, la questione della crescita economica sia uno degli obiettivi
principali". Per raggiungerlo, i rappresentanti delle aziende bergamasche
tornano ad auspicare "la riduzione del prelievo fiscale", a
cominciare da un ulteriore abbassamento del cuneo fiscale "che ha già dato
buona prova di sé nel recente passato". E poi, tra le misure più urgenti,
ecco la necessità di politiche che favoriscano l'inserimento lavorativo delle
donne e dei giovani, l'indispensabile attenzione all'istruzione ("perché -
ha ricordato Barcella - c'è bisogno di tecnici qualificati, non solo di ragazzi
che frequentano i licei") e all'innovazione e, infine, al completamento
delle liberalizzazioni visto che, secondo il presidente di Confindustria, "la
concorrenza è l'unico garante del miglioramento delle prestazioni e dei
servizi". Il documento, che ieri è stato distribuito a tutti i candidati
bergamaschi degli schieramenti in campo, conclude poi sollecitando la
semplificazione degli adempimenti burocratici, il ripensamento delle strategie
energetiche (a cominciare dal nucleare), il completamento delle opere
infrastrutturali stradali e ferroviarie e lo snellimento della "macchina
della politica". "Fin dal 15 aprile - ha sollecitato Barcella - i
partiti ci indichino quali saranno i nostri referenti per poter avviare un
rapporto di consultazione sistematico". Tutto questo, naturalmente, in un
quadro di estrema attenzione all'Europa "dove il peso politico dell'Italia
deve tornare a farsi sentire". L'incontro nella sede di Confindustria è
stato l'evento centrale della giornata bergamasca di ieri per i candidati alle
Politiche. Tra gli appuntamenti di oggi, invece, si segnalano, per il Partito
del popolo delle libertà, la visita in città dell'onorevole Lucio Stanca che,
in Provincia alle 18.15, incontrerà il presidente Valerio Bettoni. Nella sala
consiliare del Comune di Albino, invece, alle 21 interverranno i candidati
della Lista Ferrara-No Aborto. Domani, invece, alle
( da "Libertà" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
22 CULTURA venerdì
28 marzo 2008 Una ricerca sull'esordio del lavoro femminile negli uffici
dell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento 1912, la prima donna in
Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista Pubblichiamo la sintesi
di uno studio sull'ingresso delle donne come impiegate al Comune di Piacenza pubblicato
sul numero 31 di "Studi Piacentini", la rivista dell'Istituto storico
della Resistenza e dell'età contemporanea e sull'Annale n. 10 dell'Istituto per
la Scienza dell'Amministrazione pubblica (edizioni Il Mulino). di CESARINA
RASCHIANI "Della signorina Caratti non sembra sia il caso di occuparsi
anche per la ragione che manca un locale appartato da poterle assegnare come
esigerebbero evidenti ragioni di convenienza". Questo brano, tratto dalla
relazione che Franciscolo Marchetti, segretario del Comune di Piacenza,
scriveva nel
( da "Provincia Pavese, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Giovanni Scarpa
"Il censimento delle cascine? Segnalazioni zero" La Sovrintendenza
accusa: i Comuni non ci hanno aiutato I sindaci si difendono: "Hanno
ragione, ma non è facile" BEREGUARDO. Censire le cascine del Pavese,
salvare il territorio dalla cementificazione. Parole. Solo parole. L'appello
lanciato dalla Sovrintendenza dei Beni monumentali e paesaggistici sei mesi fa
è rimasto lettera morta. Sotto accusa, soprattuto i Comuni. "Non abbiamo
ricevuto, al momento, alcuna proposta concreta di collaborazione da parte della
amministrazioni a cui avevamo rivolto l'invito" rivela Francesco Paolo
Chieca, il funzionario responsabile per la provincia di Pavia. Il piano di
recupero dei numerosi edifici rurali storici presenti sul territorio resta così
al palo. Il funzionario della Sovrintendenza vuole essere preciso: "Quando
dico nessuno, voglio proprio dire nessuno. La nostra proposta di preparare una
mappatura precisa delle cascine non è stato accolto proprio da nessuno".
L'ente, nel settembre scorso, si era mosso pavantando il rischio, altrimenti,
che questi immobili, in alcuni casi di enorme pregio potessero - poco a poco -
scomparire, trasformate in porzioni di ville e villette con giardino. Quando,
non addirittura distrutte del tutto. "Capisco che per gli uffici tecnici
dei Comuni non sia semplice - concede Chieca a mo' di parziale giustificazione
dell'inerzia delle amministrazioni pavesi -. In alcuni casi avevamo preso
contatti. Poi, però, i responsabili se ne sono andati, o hanno cambiato Comune
e tutto è ricominciato daccapo". Insomma, il funzionario della
Sovrintendenza non nasconde la propria "forte delusione". "Anche
perchè parliamo di un patrimonio di tutti" aggiunge. Chi invece continua a
segnalare situazioni a rischio sono i cittadini: "Spesso ci chiamano per
avvertirci che stanno distruggendo questo o quel bene, il più delle volte
vincolato. Ma una volta abbattutto, anche la Sovrintendenza dei Beni
monumentali e paessaggistici non può farci più niente". Il famoso piano di
recupero delle cascine, previsto fra l'altro per legge, dovrebbe servire
proprio a questo: avere una mappatura dell'esistente, anche fotografica, in
maniera tale da far risultare chiaro cosa è tutelato e cosa no. Anche perchè,
aveva spiegato lo stesso Chieca, "mentre un cimitero o una chiesa non si
possono toccare senza autorizzazione, una cascina, se non espressamente
vincolata, sì". I sindaci, dal canto loro, si difendono. A partire da
quello di Giussago, uno dei Comuni che registra la maggior presenza di cascine
sul proprio territorio. "Noi abbiamo dato la nostra disponobilità a
collaborare e la confermiamo - spiega Ivan Chiodini -. Abbiamo già preparato,
come richiesto dalla Sovrintendenza, una tavola con la localizzazione degli
edifici. E lo abbiamo fatto di concerto con Certosa e Zeccone. Non abbiamo
intenzione di far cadere nel vuoto l'appello". Chiede
invece meno burocrazia e
maggiore snellimento Marco Bellaviti, sindaco di Torre d'Isola: "La
Sovrintendenza può anche avere ragione, ma ci sono difficoltà oggettive per
fare certe cose. E a volte i tempi fra diversi enti non coincidono. In futuro
anche noi auspichiamo maggiore collaborazione, ma lo sforzo non deve essere
univoco".
( da "Adige, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
La richiesta
Incontro con Betta "Meno oneri per il
volontariato" Burocrazia e semplificazione. Ma anche sovrapposizione di
ruoli nel caso della divisione delle competenze provinciali fra gli assessorati
alla sanità ed al welfare. Sono questi gli argomenti sollevati dal mondo del
volontariato cittadino con i quali ha dovuto fare i conti il candidato Mauro
Betta. Introdotto da Adriano Cavosi dell'associazione giovani diabetici,
"benedetto" dal sindaco Alberto Pacher ("è facile promuovere una
persona così") e sollecitato dal capogruppo margheritino Italo Gilmozzi
("per determinati aspetti operativi i volontari non bastano più"), il
deputato uscente che punta ad un nuovo mandato conferma la propria
disponibilità al dialogo ed all'ascolto. Betta ammette che quello della burocrazia è un "male endemico" nazionale ma
preferisce non addentrarsi nella "querelle" fra assessorati:
"Scavalco le mie competenze" risponde. In generale, altre
sollecitazioni alla classe politica riguardano anche interventi mirati per
ridurre la parcellizzazione delle associazioni di volontariato (la richiesta è
autorevole perché arriva dal presidente del Csv Mario Cristofolini) e per
facilitarne l'iscrizione agli albi. Ormai, concordano i portavoce delle diverse
organizzazioni, il volontariato non è più in grado di garantire il servizio
permanente necessario alle richieste (ed alle norme: "Burocratismo fine a
se stesso" in alcuni casi) e servono professionisti che sappiano fare il
loro mestiere. Ma una semplificazione legislativa aiuterebbe il gravoso compito
che molte persone si sobbarcano comunque. M. E. 28/03/2008.
( da "Nuova Venezia, La" del 28-03-2008)
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Giorno/Notte IL
CACCIATORE DI AQUILONI IL CACCIATORE DI AQUILONI (Usa 2007), drammatico, di
Marc Forster con Khalid Abdalla, Homayoun Ershadi, Shaun Toub, Atossa Leoni,
SÅd Taghmaoui, Zekiria Ebrahibi Amir è nato in Afghanistan ma vive da sempre a
San Francisco, dove ha realizzato il sogno di pubblicare il suo primo romanzo e
di sposare la donna che ama. Un giorno, riceve una telefonata dalla sua terra di
origine, così decide di tornare a Kabul. UN BACIO ROMANTICO (Francia/Hong Kong
2007), drammatico, di Kar Wai Wong, con Norah Jones, Jude Law, Rachel Weisz,
Natalie Portman, David Strathairn, Hector A. Leguillow, LaVita Brooks, Nate
Bynum, Chad R. Davis Dopo la dolorosa rottura di una relazione, Elizabeth parte
per un viaggio attraverso l'America. Comincia a lavorare come cameriera in un
bar, dove conosce una serie di personaggi. TUTTA LA VITA DAVANTI (Italia 2008),
commedia, di Paolo Virzì, con Sabrina Ferilli, Isabella Ragonese, Elio Germano,
Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Claudio Fracasso, Elena
Arvigo Marta, dopo la laurea, trova lavoro nel call-center di un'azienda che
commercializza un elettrodomestico futuribile. Si avventura così in mondo
fantasmagorico fatto di giovani telefoniste e venditori invasati, danze
motivazionali, jingle aziendali, premiazioni, applausi e penitenze concordate.
L'AMORE SECONDO DAN - DAN IN REAL LIFE (Usa 2007), commedia, di Peter Hedges,
con Steve Carell, Juliette Binoche, Dane Cook, Brittany Robertson, John
Mahoney, Dianne Wiest, Alison Pill, Marlene Lawston, Emily Blunt, Jessica
Hecht, Amy Ryan Dan, vedovo da 4 anni con tre figlie adolescenti, rifugge da
qualsiasi possibilità di intraprendere delle nuove storie d'amore. Un giorno
però incontra la bella Marie e scocca la scintilla. Dan scopre però che la
donna è la fidanzata del fratello. LA VOLPE E LA BAMBINA (Francia 2007),
commedia, di Luc Jacquet, con Bertille Noel-Bruneau, Isabelle Carré, Thomas Laliberté
Passeggiando nel bosco, una bambina entra in contatto con il favoloso mondo
della natura. Conosce una volpe, e nasce una tenera amicizia. COLPO D'OCCHIO
(Italia 2007), drammatico, di Sergio Rubini con Riccardo Scamarcio, Paola
Barale, Vittoria Puccini, Sergio Rubini, Cristina Serafini, Giancarlo Ratti Un
giovane scultore di provincia, Adrian, freme per affermare il suo talento nel
mondo dell'arte e alla sua prima esposizione a Roma, all'interno di una
collettiva di esordienti riesce a catturare l'attenzione di Gloria, una giovane
studiosa d'arte alla ricerca del "suo" artista. Tra i due nasce
subito un'intesa. 27 VOLTE IN BIANCO (Usa 2008), commedia, di Anne Fletcher con
Katherine Heigl, James Marsden, Malin Akerman, Edward Burns, Judy Greer, Melora
Hardin, Krysten Ritter, Alexa Havins, Maulik Pancholy, Chuck Slavin Dopo 27
matrimoni nei quali ha dovuto rivestire il ruolo di damigella, Jane si ritrova
con un armadio pieno di vestiti e per l'ennesima volta dovrà ripetere il ruolo
che ormai le appartiene. LA BANDA (Israele/Francia 2007), commedia, di Eran
Kolirin con Ronit Elkabetz, Sasson Gabai, Uri Gavriel, Imad Jabarin, Ahuva
Keren, Rubi Moskovitz, Khalifa Natour, Eyad Sheety Una piccola banda musicale
della polizia egiziana arriva in Israele. Sono venuti per suonare a una
cerimonia, ma a causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, all'aeroporto
nessuno li aspetta. GRANDE, GROSSO E... VERDONE (Italia 2008), commedia, di
Carlo Verdone con Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono,
Emanuele Propizio, Andrea Miglio Risi, Martina Pinto, Clizia Fornasier Carlo
Verdone torna sul grande schermo riproponendo alcuni dei suoi personaggi in tre
storie parallele. Nella prima, Leo e la sua famiglia si svegliano di buon'ora
per partecipare a un raduno di boyscout; Callisto Cagnato, temuto professore
universitario, preoccupato dal fatto che il figlio non riesce con le ragazze,
decide di fargli conoscere una studentessa. L'ultimo episodio vede una coppia
benestante ma un po' rozza in vacanza a Taormina.
( da "Nuova Sardegna, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sardegna Adesso la
casa va certificata Speranze e dubbi nell'isola Moltissimi temono un aumento
dei costi non accompagnato da garanzie e controlli adeguati PIER GIORGIO PINNA
SASSARI. Volete vendere o dare in affitto una casa? Se non ci avete pensato
prima, adeguatevi: la sicurezza degli impianti per luce, gas e acqua da ieri
dev'essere certificata. Come fare? Una società specializzata prima verificherà
che tutto sia a norma e poi vi rilascerà (dietro compenso, ovviamente) una
dichiarazione di conformità. Ma non ve la caverete mettendo mano al
portafoglio. Può darsi che dobbiate limitarvi a contattare l'idraulico o
l'elettricista di fiducia e chiedergli di provvedere. Preparatevi comunque a
notti da stress: niente si rivelerà facile come sembra. In ogni parte d'Italia
si fanno i conti. E in Sardegna la bilancia è composta da un piatto più pesante
dell'altro. Su quello leggero, in teoria, ci sono gli indubbi vantaggi di poter
contare d'ora in avanti su reti idriche, elettriche, energetiche moderne e
adeguate. Ma sull'altro piatto, quello che pende verso il basso, appaiono ben
visibili proteste, rischi e, tanto per cambiare, troppa burocrazia accompagnata da esborsi
eccessivi. In un mercato immobiliare sardo stagnante i contraccolpi sono
chiari. La legge. Intanto, vale la pena di sfogliare almeno gli articoli più
importanti del decreto appena convertito. Provvedimento che, dopo la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore appunto da 24 ore.
Un mondo sconosciuto, da esplorare a fondo. A cominciare dalle disposizioni che
disciplinano le procedure nelle compravendite e nei contratti di locazione. Il
tema della sicurezza degli impianti dovrà infatti venire contemplato in precise
clausole. Tanto negli atti pubblici quanto nelle operazioni che comportano un
qualsiasi genere di trasferimento dell'immobile. A regolare il problema è in
particolare l'articolo 13, 2º comma, decreto numero 37 di quest'anno. Così, nei
rogiti notarili, va innanzitutto prevista "la garanzia del venditore in
ordine alla conformità degli impianti". Per le case nuove, il documento
dovrà recare "in allegato, salvo espressi patti contrari, la dichiarazione
di conformità" alla normativa tecnica. Per gli impianti già costruiti, e
quindi per abitazioni più o meno vecchie, ci sarà invece bisogno della
"dichiarazione di rispondenza" alle disposizioni di sicurezza. Tutti
e due i documenti vanno stilati da un tecnico abilitato. Infine, secondo
l'interpretazione prevalente di una legge in ogni caso da rodare, sembra non
esista l'obbligo da parte del nuovo proprietario - all'inizio apparso come
inderogabile - d'acquistare solo fabbricati con certificato di conformità. Al
contrario, lo stesso compratore è nelle condizioni di esonerare chi cede da
questa garanzia e accettare l'alloggio "nello stato in cui si trova".
Le regole. Ma non è finita. Qualsiasi cittadino, quando chiede l'allacciamento
di un'utenza, dovrà consegnare ad Abbanoa e all'Enel (o alla diversa società
che gli dà la luce) copia della dichiarazione di conformità. In questo caso,
com'è naturale, si parla di una casa nuova o del tutto ristrutturata. Sempre e
solo in questo caso, bisognerà poi depositare il progetto d'impiantistica nello
sportello unico per l'edilizia del Comune di residenza (se questo non esiste,
la stessa documentazione può andare all'ufficio tecnico municipale). Inoltre,
per ottenere il certificato d'agibilità di un immobile, occorrono la conformità
e il collaudo delle reti installate. Sono infine previste verifiche incrociate.
Le faranno le Camere di commercio, che perciò dovranno in precedenza ricevere
copia dei certificati. La Confedilizia. Nell'isola le difficoltà applicative
risultano evidenti d'acchito. E se i privati finora hanno più o meno orecchiato
qualcosa, i professionisti del mercato immobiliare non nascondono perplessità.
A livello generale c'è chi sollecita per la legge "una urgente
interpretazione normativa o una sospensione della sua entrata in vigore".
è il caso della Confederazione italiana per la proprietà edilizia. Che, in una
nota, si dice pronta a chiedere agli iscritti di bloccare ogni nuova stipula
dei contratti d'affitto. Storica associazione che in altre forme opera sin
dalla fine dell'Ottocento, la Confedilizia raggruppa le organizzazioni dei
padroni di casa e in tutte le province sarde lavora al servizio di proprietari
e condomini. Sottolineando di non essere mai stata interpellata nell'iter di
approvazione del provvedimento, durato oltre un anno, la sua dirigenza
evidenzia "macroscopici aspetti d'illegittimità". Un primo
riferimento è al ritardo, rispetto ai termini fissati, con cui il decreto è
stato emanato. Un secondo, al "fatto che un potere regolamentare sia stato
conferito sulla base di un decreto legge". Un terzo riferimento riguarda
infine il dovere di consegnare la documentazione ad acquirenti e inquilini:
perché, sempre secondo la confederazione, "non potevano stabilirsi
obblighi riservati alla esclusiva competenza di una legge formale". Cioè
previsti dal diritto privato. E quindi dal codice civile. Una querelle
giuridica basata sulla "forza" e sulla "gerarchia" delle
diverse norme. Per i non addetti ai lavori traducibile in sostanza così: non
può essere certamente un provvedimento derivato da un decreto a mettere in
discussione le disposizioni generali del diritto italiano sulla materia. Dice
l'ingegner Marcello Ciaravola, presidente della Confedilizia per la provincia
di Sassari: "Alla fine di tutto ci sarà un aumento dei costi. Certo è un
bene che la sicurezza venga richiesta. Ma poi non so quale tipo di controllo
effettivo sarà svolto. Comunque noi faremo presente a tutti i soci di
verificare l'esistenza delle certificazioni. Una procedura generale che, per
quel che ho potuto constatare di persona nel passato riferita a condizioni
simili, in genere ha funzionato più per le locazioni che per le vendite. Per
queste ultime normalmente è infatti chi subentra a farsi carico della
situazione dopo aver comprato "nello stato di fatto e di diritto"
riscontrato al momento dell'acquisto". L'Appc. In Sardegna timori per le
disposizioni appena varate sono stati espressi dall'Associazione che
rappresenta piccoli proprietari di case e amministratori condominiali. "Il
provvedimento ricalca precedenti leggi dagli obblighi mai attuati - rileva da
Oristano il segretario regionale, Antonello Solinas -. è da oltre 10 anni che
per ottenere l'agibilità di un appartamento bisogna presentare tutte le
certificazioni degli impianti. Ma è pure vero che non sempre - se si eccettuano
gli ultimi due anni - i Comuni rendono obbligatoria la stessa agibilità".
Ribadite poi le difficoltà interpretative: "Se la documentazione non è
reperibile, che cosa accade? E che succederà nei condomini? Non è chiaro neppure
come e in che termini avverranno i controlli. Ecco perché si devono dare ai
proprietari sardi ulteriori spiegazioni". "Altri dubbi sorgono sulla
stipula dei futuri contratti di locazione, soprattutto per quelli liberi e non
assistiti dalle associazioni di categoria - conclude Solinas a nome dell'Appc
-. All'orizzonte vedo insomma caos e contenziosi. Seguiti da un incremento
delle spese. Con criticità per gli immobili datati, e certo non per quelli di
nuova costruzione. Che, di per sé, dal 2006 devono avere, oltre a tutte le
certificazioni, le polizze fidejussorie a copertura decennale di eventuali
danni strutturali". I mutui. Sonni agitati ovunque nell'isola. Se le
Camere di commercio studiano il quadro generale alla luce delle istruzioni ministeriali
diramate proprio nelle ultime ore, tantissime agenzie immobiliari, molti
tecnici, gli stessi potenziali acquirenti e venditori non nascondono la
preoccupazione. Nessuno contesta il diritto-dovere di rendere più sicure le
case. Ma sono in parecchi a far notare come il provvedimento comporterà
superlavoro, nuova burocrazia e, almeno all'inizio,
situazioni confuse. Senza parlare della possibilità che, sulla scia del decreto
convertito in legge, nasca più di un lucroso giro d'affari. Magari business
fondati sul lavoro di società specializzate in preverifiche a pagamento. Altre
perplessità nei settori dell'intermediazione. Maria Boi, consulente per il
credito immobiliare nelle province di Nuoro e di Olbia-Tempio, segue a fondo
l'intera faccenda da diverso tempo. "M'interessa innanzitutto precisare un
aspetto particolare - chiarisce - Nel caso d'immobile "non adeguato"
il notaio è tenuto a dichiarare in atto lo stato in cui si trova e l'obbligo di
legge a ottemperare. Ma la compravendita non può essere impedita, a meno che al
centro del contratto non ci sia una casa di nuova costruzione o ristrutturata
con concessione successiva al 2005". Sempre a detta della consulente, poi,
per quanto riguarda le banche non c'è in questo momento "univocità di
comportamento". "Per cui - aggiunge Maria Boi - in linea di massima
il fatto di non aver adeguato gli impianti non impedisce l'erogazione di mutui.
Un passaggio divenuto oggi fondamentale: soprattutto nell'isola l'80-90% degli
acquisti immobiliari avviene attraverso la contrazione di mutui totali o
parziali. Per quanto concerne infine i fabbricati costruiti prima del 1970 e
mai ristrutturati, mi pare assolutamente pacifico che non sia possibile esigere
queste certificazioni". I notai. Prudenza negli studi professionali sardi dove
si redigono gli atti pubblici che concludono qualsiasi compravendita. Numerosi
notai nell'isola in queste ore stanno esaminando nei dettagli ogni risvolto
della normativa. Specie sulla base dell'ultima circolare esplicativa. Che,
forse, scioglierà le riserve e darà soluzione a interrogativi controversi.
Tutti, comunque, ricordano come la categoria sia stata la prima a sollecitare
dal legislatore precisi chiarimenti su passaggi e punti oscuri. "Ancora
adesso stiamo studiando l'intera questione - afferma il notaio sassarese
Giovanni Maniga -. Dobbiamo naturalmente redigere gli atti in condizioni di
certezza: parlo di condizioni che si rivelino in grado di garantire sia i
contraenti sia gli obblighi di legge. Le disposizioni per il momento appaiono
abbastanza sommarie, di applicazione non semplice. Al di là dei problemi già
sollevati circa la compatibilità di questo decreto convertito in legge con
l'ordinamento generale e col codice civile, al di là del rispetto dei tempi, si
tratta d'ora in poi di valutare le situazioni caso per caso. Come si potrebbero
mettere sullo stesso piano un impianto elettrico non adeguato in grado di
causare gravissimi pericoli e un altro che magari non risulta adeguato solo
perché in un certo periodo gli interruttori erano tecnicamente diversi da
quelli di oggi?". Cautele ragionevoli, certo. Dettate dall'esigenza di
assicurare contratti equi, improntati a criteri di giustizia. "Speriamo
che l'attuale fase sia superabile - sostiene Giovanni Maniga -. Una lettura
eccessivamente formale potrebbe portare a bizantinismi per vanificare
l'applicazione di passaggi poco chiari. Il che sarebbe sbagliato. Come
categoria vorremmo invece trovarci sempre nella condizione di evitare sia
situazioni di conflitto sia che le parti si carichino di gravose
responsabilità". Manlio Pitzorno (presidente del Consiglio notarile di
Sassari, Tempio e Nuoro) è sicuro che la legge parta da ottimi propositi:
"Ma come altre varate di recente li persegue con metodi "rozzi"
- aggiunge - è insomma una normativa frettolosa, che lascia a desiderare,
inquadrata in un filone altrettanto approssimativo. Per fortuna almeno la
circolare esplicatica di queste ore ha eliminato un dubbio non secondario. Non
soltanto sarà possibile stabilire negli atti deroghe all'allegazione dei
documenti, è derogabile la stessa garanzia: l'acquirente può insomma limitarsi
a dichiarare che rinuncia alle certificazini. Ma tante altre questioni restano
aperte. E allora mi chiedo: che sarebbe successo se i notai, di fronte a tante
incertezze interpretative, avessero bloccato tutte le compavendite?". I
privati. Nelle ultime settimane la delicatissima faccenda viene passata ai
raggi X dalle organizzazioni che si occupano di tutelare i comuni cittadini.
Tra loro, in Sardegna, l'Adiconsum. "Questa legge ha due facce, come una
medaglia - osserva da Cagliari il segretario regionale, Giorgio Vargiu -. Su
una faccia ci sono aspetti senz'altro positivi, che non potranno che far
progredire la nostra società. Per comprenderlo, è sufficiente riflettere su
come le disposizioni tendano a impedire il ripetersi d'infortuni domestici,
esplosioni di gas, incendi causati da cortocircuiti derivati proprio dagli
impianti non a norma". Ma a detta dello stesso Vargiu non mancano
nell'intera questione lati decisamente negativi. "Sull'altra faccia della
medaglia ci sono infatti situazioni tali da far pensare al fatto che tanti
consumatori dovranno prepararsi a mangiare una nuova polpetta amara - è la
conclusione del responsabile sardo dell'associazione -. La lievitazione delle spese
mi pare evidente. Certi costi si scaricano sempre sulle spalle dei cittadini. E
che succederà nel mercato delle certificazioni immobiliari degli impianti? Si
darà vita a un giro d'affari che favorirà alcuni e penalizzerà altri? Se non si
risponderà a moltissimi interrogativi, in Sardegna i privati potranno
attendersi sorprese poco confortanti".
( da "Nuova Venezia, La" del 28-03-2008)
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UN'AZIENDA DI
CAVARZERE Tre anni per aprire un passo carraio CAVARZERE. Tre anni per avere
dal Comune l'autorizzazione ad aprire un passo carraio. "Vittima" di questa vicenda di ordinaria burocrazia un'azienda di carpenteria metallica cavarzerana, la Comis srl,
che si è insediata nell'area industriale ex Pip. Nel marzo
( da "Repubblica, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina IV - Palermo
Sindaci e consiglieri comunali la Regione aumenta gli stipendi Scatto Istat e
arretrati: annullato l'effetto tagli della Finanziaria Ai primi cittadini dei
centri con oltre 500 mila abitanti incremento da 600 euro mensili Erano aumenti
attesi da oltre quattro anni, sono scattati a venti giorni dalle elezioni.
"Solo una coincidenza. Che vuole, i tempi della
politica e della burocrazia
sono lunghi...", spiega l'assessore alle autonomie locali Paolo Colianni.
E così illustra l'incremento dell'8,3 per cento delle indennità di funzione e
dei gettoni di presenza di centinaia di amministratori siciliani. Consiglieri
comunali e provinciali, sindaci e presidenti di Provincia. A tutti
spetta adesso quell'adeguamento Istat che le associazioni di categoria - l'Anci
in testa - reclamavano da tempo. Un primo scatto, pari al 4,6 per cento, si
applica a decorrere del primo gennaio 2004. Un altro, del 3,7 per cento,
dall'inizio del 2007. Saranno le amministrazioni dei singoli enti ad adeguarsi
al decreto di Colianni, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. Un
provvedimento che in pratica annulla l'effetto della riduzione delle indennità
del 10 per cento stabilita dalla Finanziaria nazionale del 2006, che la maggior
parte dei Comuni siciliani non aveva recepito. Colianni, infatti, a distanza di
oltre due anni dalla norma approvata dal Parlamento nazionale, ha emanato nelle
settimane scorse un altro atto, una circolare che chiarisce definitivamente -
in seguito a una pronuncia del Cga - che il "taglio" già in vigore
nel resto d'Italia colpisce anche gli enti locali siciliani. Una compensazione,
insomma, concordata con la stessa associazione dei Comuni. A beneficio delle
tasche dell'esercito degli eletti nell'Isola. Ma per quegli enti locali (un
buon venti per cento) che si erano già allineati alla legge statale senza
attendere la direttiva della Regione, gli aumenti saranno effettivi. E
concreti: dai 116 euro in più al mese per i sindaci dei centri con meno di 3
mila abitanti ai 600 euro mensili per quelli dei capoluoghi con più di 500 mila
abitanti. "Regalo pre-elettorale? No, per favore, non mettiamola su questo
piano - dice Colianni - L'iter di questo adeguamento Istat, un atto dovuto, è
scattato ben prima della sentenza Cuffaro. Anzi, va avanti da un anno. Perché
si è concluso adesso? Che vuole, i tempi della politica e della burocrazia. Abbiamo deciso di attendere i pareri giuridici
sull'applicazione in Sicilia della riduzione dei compensi prevista dalla
Finanziaria nazionale. E, insieme all'Anci, abbiamo stabilito di far partire
quasi contemporaneamente i tagli e gli aumenti. Detto ciò, io sono fra quelli
convinti che sindaci e consiglieri comunali non arricchiscono con indennità da
duemila euro al mese. Sono i parlamentari a guadagnare troppo... ".
L'esponente dell'Mpa affronterà nella prossima seduta di giunta, il 2 aprile,
un'altra questione spinosa: la data delle elezioni amministrative. E non esclude
un'ipotesi a sorpresa: il rinvio ad autunno del voto per Comuni e Provincia.
"In giunta - dice Colianni - parlerò con il presidente Leanza
dell'opportunità di far stabilire la data dal governo che si insedierà dopo le
regionali. In questo caso, le amministrative potrebbero tenersi in autunno,
decongestionando un periodo già segnato dalla doppia campagna elettorale per
politiche e regionali. Ma è solo un'ipotesi". L'Ancisicilia già alza disco
rosso: "Se si rinviassero le amministrative - dice il segretario Andrea
Piraino - si prorogherebbe in modo indebito il mandato degli
amministratori". e. la.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Il mio
programma non è una tesi ma un piano per Udine" Hanno messo da parte
ideologie diverse e campanilismi e si sono seduti allo stesso tavolo. Per
esporre i loro pensieri e i loro problemi, che sono quelli di tutta l'area
dell'hinterland, al candidato sindaco di Udine del Pdl Enzo Cainero. Così i
primi cittadini dei comuni della cintura udinese si sono confrontati ieri a
Pasian di Prato sulla strada da seguire, soprattutto con la nuova amministrazione
udinese. E lui, Enzo Caniero ha risposto con una promessa. " Se diventerò
sindaco di Udine - ha detto - il mio primo incontro ufficiale sarà quello con i
comuni dell'hinterland a cui aggiungerei anche Tricesimo". Un modo come un
altro per sconfiggere la mancanza di comunicazione. " I rapporti con il
comune di Udine - spiega il sindaco di Reana, Edi Colani - negli ultimi quattro
anni si sono letteralmente polverizzati". E allora sì al dialogo. "
Anche perché - spiega Cainero - tra otto mesi tornerò a vivere a Cavalicco, il
paese in cui sono cresciuto, diventando a tutti gli effetti un cittadino
dell'hinterland". E poi, spazio ai problemi, quelli concerti che
caratterizzano la vita quotidiana dei paesi della cintura. In primis, la
mancanza di una rete di trasporto pubblico in grado di soddisfare le esigenze
di quanti vogliono muoversi verso la città " A Pagnacco non abbiamo
neanche una linea dell'autobus che ci unisca a Udine" ha ricordato il
sindaco Paolo Trangoni e dello stesso avviso anche il primo cittadino di
Pradamano, Gabriele Pitassi: "Per recarsi nei luoghi strategici della
città i nostri cittadini rischiano di perdere metà giornata". E ancora la
questione viabilità. "Bisogna ripensare - sostiene il sindaco di Pasian di
Prato, Lorenzo Tosolini - le strade di accesso alla città, anche per combattere
il problema del traffico. E Udine deve riprendersi il suo ruolo di capitale del
Friuli con i fatti". Un'idea condivisa anche dallo stesso Caniero. "
Il mio programma - dice - non è una tesi di laurea, ma è composta da pochi
semplici punti. Il primo dei quali consiste nella realizzazione di un piano
programmatico comune per la grande Udine". Un piano che non potrà non
tenere in considerazione tematiche come il commercio e la questione rifiuti. "In
quest'ottica però - dice il primo cittadino di Campoformido, Andrea Zuliani - è
importante che venga coltivato anche il dialogo tra di noi, solo in questo modo
potremmo davvero dire la nostra in un'ottica di confronto con la città". E
dello stesso parere anche il primo cittadino di Povoletto, Alfio Cecutti.
Confronto ma anche interazione, magari attraverso una via privilegiata.
"Le - dice il sindaco facente funzioni di Martignacco, Marco Zanor - le burocrazie dei nostri comuni e di Udine viaggiano su due velocità
diverse. Questo limite va superato, magari attraverso un canale privilegiato di
dialogo per i comuni della cintura". E infine un ultimo sguardo al futuro.
"la parte nord - dice il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta - deve dare
risposte alle richieste di insediamento produttivo. Risposte che devono
iniziare a essere diverse dalla grande distribuzione. Quello che vogliamo è una
struttura policentrica che colleghi a tutti i livelli la città con il
territorio che la circonda". Erica Beltrame.
( da "Giorno, Il (Lodi)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sono spinti a
pensare di legiferare su temi francamente curiosi. Questo hanno prodotto i
parlamentari della circoscrizione Lombardia III, eletti anche da lodigiani e
pavesi. La palma della proposta più strana va all'onorevole Angelo Zucchi (non
ce ne voglia). Fra i disegni di legge che ha firmato insieme ad altri c'è
quella per la valorizzazione degli "equidi" (tradotto in volgare,
asini e cavalli), ma anche quella per favorire la produzione delle proteine
vegetali, risalente al 2006. Più seria, e inerente al territorio, quella sulla riorganizzazione della burocrazia in fatto di pesca e acquacoltura, ancor più quella sulla
riorganizzazione delle tasse immobiliari, ma era una delega di Governo. Più
curiosa quella sulla disciplina della raccolta dei tartufi. Chicca finale,
datata luglio 2007, la proposta su "disposizioni per il sostegno alle
bande musicali". Paolo Affronti si è incaricato della spinosa
materia dell'indulto, ma anche di donne sole e dell'istituzione della
Commissione d'inchiesta sui presunti dossier del Sismi, il servizio segreto
militare. E SE IL LEGHISTA Andrea Gibelli ha chiesto senza sosta infrastrutture
per Lodigiano e Cremasco, cercando di tutelare le lingue regionali, come
spiegare le due proposte di legge in materia di "veicoli storici e auto da
collezione"? Sarà forse perché ha una bella Porsche Carrera d'epoca a
bordo della quale sfreccia fra le strade di Lodi? Non solo di medicina ed
erboristeria si è occupata l'ex forzista Chiara Moroni, che ha dedicato alcune
delle sue giornate di lavoro per chiedere la concessione di un contributo dello
Stato all'associazione culturale Maiori Film Festival e nuove disposizioni per
la protezione delle grotte marine. E Daniela Santanché? La pasionaria de La
Destra, da par suo, in mezzo a una selva di proposte di legge su matrimoni misti
e immigrati, in lessico militaresco ha chiesto nuove disposizioni
"concernenti la formazione e l'addestramento per l'utilizzo dei
defibrillatori semiautomatici e automatici esterni". - -->.
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Uomo residente nella
città adriatica, N.V., 56 anni, invalido civile, che ieri mattina si era
presentato al centro di prenotazioni del "San Pio da Pietrelcina" per
mettersi in lista. "Tutto mi aspettavo -confida l'uomo- ma non certo di
sentirmi dire che il primo posto utile era per il prossimo mese di ottobre.
Quasi non ci credevo, ma quando allo sportello me l'hanno ripetuto, ho dovuto
prendere atto della realtà. Una realtà a mio avviso scandalosa". Il
cittadino, in verità, precisa: "Al cup mi hanno offerto la possibilità di
andare a Lanciano per lo stesso esame, ma, a conti fatti, avrei anticipato di
poco. E poi perché devo andare in un'altra città quando nella mia il servizio
c'è ed è efficace? D'accordo, non c'è ancora urgenza, ma essendo cardiopatico e
invalido, non vorrei doverci arrivare, all'urgenza". Interpellata, la Asl
ammette: è vero, i tempi d'attesa sono considerevoli, perché di quell'esame se
ne fanno due al giorno e la lista è lunghissima. Però, oltre a Lanciano, c'è
l'alternativa di Atessa, potendo l'utente rivendicare il massimo tempo
aziendale, che è di 70 giorni. Il caso sollevato dal
cittadino vastese conferma una volta di più la necessità di potenziare al più
presto determinati servizi sanitari, anche se le istanze dei pazienti vanno
sempre più spesso a cozzare con i numeri di bilancio e le lungaggini della burocrazia. G.Q.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-03-2008)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi)
Argomenti: Burocrazia
Di Alberto Vitucci
La Lega firma il "patto per San Marco" Immigrazione, tasse e
infrastrutture nel programma sottoscritto dai candidati Massimo Bitonci:
"I vigili urbani devono usare le armi come la polizia" VENEZIA. Al
posto della lavagna di Bruno Vespa c'è un tavolino con la bandiera di San
Marco. E dietro il plenipotenziario veneto del Carroccio e sindaco di Treviso
Giampaolo Gobbo. La Lega "di lotta e di governo" presenta i suoi
gioielli in stile vagamente berlusconiano. "Patto per San Marco", si
chiama. Sette punti, appena un paio in meno di quelli del Cavaliere nel 2001.
Neanche una bandiera verde in sala, solo leoni con la spada (nella Serenissima
simbolo di guerra), uno soltanto con il libro. Gobbo fa da gran cerimoniere e
alla fine intona l'inno di San Marco strizzando l'occhio al modello
Volkspertei. "Quando i gà da votar i vota per casa sua, destra e sinistra
no conta gnente", dice strappando applausi. Le priorità, il pugno di ferro
con gli immigrati, meno tasse e più infrastrutture. "Il 90 per cento delle
nostre tasse deve rimanere nel Veneto", propone il senatore trevigiano
Giampaolo Dozzo. La Lega torna alle origini. Vuole il riconoscimento della
lengoa veneta, che Gobbo prova a introdurre a salti: "Varda che popò de
ragasse che gavemo qua. Venì qua, cussì in foto no me se vede la pansa!".
Chiede spazio per le piccole imprese, meno tasse e meno burocrazia. Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi
come la polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci,
diventato una celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata
per gli extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto
al campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva
Sette Martiri, prova a distinguersi dall'alleato Pdl, con cui governa
nel Veneto da quasi tre lustri. Ecco Manuela Dal Lago, vicentina, presidente
dell'autostrada Brescia-Padova. "Il Veneto è un ritardo di cinquant'anni
come infrastrutture", dice, "abbiamo le strade più pericolose
d'Italia, carenza dei trasporti su rotaia, mancanza di collegamenti".
Giusto, ma non c'era anche la Lega al governo con Forza Italia in Regione?
"Certo, ma non vuol dire che siamo sempre d'accordo con Galan", dice,
"anzi mi pare che Galan si stia dimenticando che governa con gli alleati.
Noi ci differenziamo, come nelle concessioni autostradali, il concessionario
non può essere lo stesso del concedente. E poi nel federalismo. La riforma che
la Regione poteva fare è ferma da tempo". Punzecchiata a Galan anche da
Dozzo. L'ex sottosegretario all'Agricoltura strappa applausi quando dice
"Stop alla cementificazione, dobbiamo smaltire questa sbornia che ha
riempito il Veneto di capannoni". E sull'agricoltura Ogm. "A Galan
che dice "Veneto Ogm free" dico stai sbagliando, sei in ritardo, così
non fai il bene della nostra agricoltura. Quando si modifica il prosecco vuol
dire svendere la nostra identità". La risposta tagliente del governatore
arriva in tempo reale, via agenzia. "Impari l'inglese", dice Galan,
"ogm free vuol dire esattamente il contrario. La sua critica è
sbagliata". A firmare il "Patto" c'erano ieri mattina nell'ex
sala del teatro Ridotto, all'hotel Monaco di proprietà dei Benetton - tutti i
candidati della Lega. Tocca al sindaco di Cittadella lanciare le parole
d'ordine che la platea vuole sentire: "Ai sindaci bisogna dare più poteri,
devono fare ordinanze contro l'accatonaggio, la prostituzione. Le ronde vanno
riconosciute, i volontari assicurati. La residenza va legata alla salubrità
dell'alloggio". Francesca Martini, assessore regionale alla Sanità,
propone di collegare le pensioni al costo della vita, i mutui sociali, il
reddito calcolato sulla base dei componenti della famiglia. Federico Bricolo
vuole aumentare il numero dei Centri di accoglienza (Cpt) e usare l'esercito
per controllare i clandestini che arrivano in Italia. "Non vuol dire
sparare", precisa, bontà sua, "ma non farli attraccare, come fanno
già in Spagna e a Malta". Gli immigrati, conclude, "non devono avere
diritto di voto, devono meritarsela la cittadinanza". Dozzo insiste sul
"federalismo". "Se il 90 per cento delle nostre tasse resta qui
le infrastrutture le facciamo", dice. Gobbo, unico in maglione e senza
cravatta, è visibilmente soddisfatto. "Noialtri no semo quei de le
promesse, ma de la sostanza", ripete. E l'obiettivo, spiega ai militanti,
è quello di un Veneto libero in una libera nazione padana. "Il vero
parttio del Nord siamo noi. E non abbiamo altre connivenze in questi sistemi e
in questo stato".
( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-03-28 - pag: 15 autore: Il leader del
Pdl agli artigiani: agenzia per le piccole imprese Nicoletta Picchio ROMA
"La sintonia tra un imprenditore come me, partito da zero, e tutti voi è
totale". Silvio Berlusconi ha appena ascoltato dal presidente di
Confartigianato, Giorgio Guerrini, la lunga lista degli interventi che
servirebbero per rilanciare la crescita delle micro e piccole aziende. Fisco più leggero, meno burocrazia, tempi più brevi per la giustizia, liberalizzazioni per ridurre
i costi dei servizi. E poi un'Agenzia presso la Presidenza del Consiglio che
elabori proposte per le aziende con meno di 20 dipendenti. Il leader del Pdl
dice sì, a tutto. E promette che non solo nascerà l'Agenzia, ma lui
stesso si preoccuperà che i provvedimenti del Governo non incidano
negativamente sulle piccole imprese. Rassicurazioni che gli fanno cogliere
subito un risultato in termini di consensi. "Le diamo appuntamento il 12
giugno, alla nostra assemblea, dove ci auguriamo di averla in veste di Presidente
del Consiglio ", ha detto salutandolo Guerrini, considerato finora di area
ex Margherita, tra gli applausi della platea degli artigiani (tra i candidati
per il Pdl c'è Maurizio Del Tenno,presidente dei Giovani). Due settimane fa era
stato Walter Veltroni ospite nella sede romana di Confartigianato. Ieri è stata
la volta di Berlusconi che è partito subito all'attacco del Pd: "è
l'ultima mimetizzazione del Pci". E ha insistito: nelle liste ci sono
ministri e sottosegretari del Governo Prodi, Veltroni è in politica da
trent'anni, nelle amministrative si presentano uniti con la sinistra estrema.
Alla platea ha spiegato che "la sinistra è sempre la stessa, contro la
libertà economica". Attenzione, quindi: con questa legge elettorale votare
i partiti piccoli vorrebbe dire votare Veltroni, specie al Senato. "Se uno
dice di voler votare Casini – ha detto Berlusconi – magari perché è un bel
figliolo, benissimo lo dia pure il suo voto ma alla Camera e non al
Senato". Dopo le polemiche politiche, il leader Pdl è passato al programma
economico: meno tasse su famiglie, lavoro, imprese che vorranno dire più
consumi, più produzione, più posti di lavoro e quindi più soldi per investire
in servizi e infrastrutture. è la ricetta per la crescita, che nel dettaglio si
materializzerà nei primi Consigli dei ministri con la detassazione degli
straordinari e dei premi di produttività ("il che vuol dire sottrarsi al
contratto nazionale"),l'abolizione dell'Ici prima casa, il pagamento
dell'Iva alla riscossione della fattura, un "grandioso " piano casa,
adeguamento al caro vita delle pensioni fino a mille euro. E poi saranno
rilanciate le grandi opere, dal Ponte di Messina al corridoio 5. Il suo impegno
è di tagliare le tasse: troppo un 46% di oneri sul lavoro dipendenti, troppa
una pressione fiscale al 43% sulle imprese. Una situazione preoccupante, con la
recessione americana e un debito pubblico italiano che rende oneroso il
pagamento degli interessi. Per ridurlo, il Pdl metterà sul mercato i beni
pubblici, il cui valore ammonta a 1.800 miliardi di euro. "Solo uno che
non ha le rotelle a posto, alla mia età, prenderebbe in carico il Governo
", ha detto Berlusconi. Una sottolineatura che il leader Pdl fa sempre più
spesso. Nel pomeriggio, ad un incontro all'AdnKronos, stessa scena, parlando di
internet: "Sono un anziano signore che scrive ancora a penna. Forse ha
ragione chi dice che sono troppo vecchio per governare un Paese moderno. Ma ho
il meritodi affidarmi a persone competenti ". Intanto, i sondaggi lo
vedono sempre in testa. E a preoccuparlo veramente, più degli anni, è il
rischio dei brogli elettorali: al punto che nei seggi ci sarà un "esercito
di difensori del voto" che controlleranno se tutto sarà in regola. ETà E
NUOVE TECNOLOGIE "Internet? Resto un anziano che scrive a penna: forse ha
ragione chi dice che sono troppo vecchio per guidare un Paese moderno".
( da "Eco di Bergamo, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Imprese con le
mani legate, basta lacciuoli" Gli otto punti di Confindustria Bergamo ai
candidati. "Qualcosa sulle infrastrutture è stato fatto" Priorità
alla crescita: ridurre il prelievo fiscale dell'1% all'anno per favorire
consumi e produzione Le infrastrutture slittano al punto sette, "perché in
fondo qualcosa si è fatto". L'emergenza è la crescita, con lo spettro
della recessione che avanza. Come sostenere lo sviluppo, quindi? Agendo sulla
leva fiscale, snellendo le pratiche, investendo sulla ricerca e la formazione,
per recuperare competitività. "Per favorire produzione e consumi, serve la
riduzione del prelievo fiscale, attesa da imprese e cittadini. L'obiettivo
minimo non dovrebbe attestarsi al di sotto dell'1% di riduzione del carico
fiscale per anno", indica la via Alberto Barcella, presidente di
Confindustra Bergamo. gli otto "suggerimenti" L'occasione è
l'incontro di ieri, nella sede degli industriali, tra i rappresentanti del
mondo imprenditoriale e gli aspiranti parlamentari (una ventina tra
centrodestra e centrosinistra). Niente di nuovo sotto il cielo. Tant'è che
Barcella lo dice fuori dai denti: "La campagna elettorale era partita con
un'aria nuova, ma via via si ritorna a copioni già visti". E lo slogan che
Alessandra Gallone (unico candidato donna presente) rilancia a fine mattinata -
"Lo so" - riassume lo stato d'animo "di chi da tanti anni lavora
al servizio del territorio". Ma al 13-14 aprile si crede ancora, si tratta
di passare dalle parole ai fatti. E Confindustria - insieme ad Abia
(Associazione bergamasca imprese agromeccaniche), Ance (Associazione
costruttori edili), Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari
professionali) e Unione artigiani - condensa in un documento i suoi otto suggerimenti
(sviluppo; questione europea; società della conoscenza; liberalizzazioni e
privatizzazioni; burocrazia e
semplificazione; energia, ambiente, territorio, infrastrutture, governo,
riforme istituzionali e costi della politica), "nell'interesse del Paese e
della nostra provincia". Anticipando il "vis-a-vis" con i
candidati che Imprese&Territorio (il comitato unitario che riunisce 10
associazioni d'impresa locali) ha indetto per mercoledì prossimo. Per le
Politiche del 2006 il confronto (e relativo dossier) era stato unitario.
"Imprese assediate" Dalle imprese (soprattutto piccole) si leva
"un si salvi chi può" dalla selva di lacci e lacciuoli della burocrazia (italiana ed europea), e un inno alla
concorrenza. Da Remigio Villa (presidente Unione artigiani), Giuliano Olivati
(presidente Fiaip) e Aldo Locatelli (direttore Ance) la denuncia "dei
carichi di adempimenti, della confusione e delle sovrapposizioni che
schiacciano le piccole attività. Di fronte a queste incombenze, è più facile
rinunciare che mettersi in proprio". "Per inseguire i competitori ? è
l'analisi di Barcella ? è necessario ridurre di almeno il 10% ogni anno i
tempi-costi delle imprese per gli adempimenti burocratici". Come? Ad
esempio, riducendo le leggi, semplificando i controlli per le imprese
certificate, riducendo gli adempimenti per la privacy e introducendo il danno
da ritardo nel rilascio dei nullaosta. Via libera, allora, alle
liberalizzazioni e privatizzazioni, da estendere anche ai servizi e ai settori
oggi protetti, sul modello francese Attali-Sarkozy. E al rilancio della cultura
tecnico-scientifica, "favorendo la qualità e la competitività tra le
scuole". Il problema scalo merci Il capitolo grandi opere non è meno
importante, ma si riconosce che dei passi avanti, negli ultimi anni, sono stati
fatti. Strategiche restano "Brebemi, Pedemontana Pedegronda e Alta
capacità". Qualche parola in più il presidente di Confindustria Bergamo la
spende proprio sul trasporto su ferro delle merci. "Il problema dello
scalo ferroviario della città è aperto ? fa presente Barcella ?. Siamo
d'accordo che vada tolto dalla posizione attuale per l'operazione Porta Sud. Ma
una provincia industrializzata come la nostra non può vivere senza uno scalo
merci. Senza la possibilità del trasporto su vagoni, alcune imprese chimiche
saranno costrette a chiudere". Nel rapporto col territorio, giocano un
ruolo strategico anche il tema dell'energia ("Si ripensi al mix di fonti e
al nucleare") e l'urbanistica: "Si usino in maniera intensiva le aree
industriali. Evitiamo giardini inutili tra un capannone e l'altro".
Provincia e capoluogo L'appello è quindi per un governo "che non sia
condizionato dall'etereogeneità delle coalizioni" e "una sufficiente
concordia tra maggioranza e opposizione per le riforme istituzionali". Qualche
riflessione anche sugli enti locali. "Il problema non è tanto abolire o
non abolire le Province. Ma stabilire chi fa che cosa, per evitare
sovrapposizioni e doppioni che disorientano e fanno lievitare i costi".
Nel mirino anche i 244 Comuni bergamaschi: "Si premino le aggregazioni e
si penalizzi chi è inefficiente". Con uno sguardo al capoluogo: "A
Bergamo si chiede qualcosa in più, ma la sua capacità di operare non dipende
solo dalla disponibilità o meno dei vicini a collaborare. Il capoluogo sia messo
nelle condizioni, anche dal punto di vista normativo, di assumere una
preminenza sui campanilismi". Benedetta Ravizza.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE MERCATI IT data: 2008-03-28 - pag: 26 autore:
L'avvocato va a scuola da Confucio La fama, si sa, è quella di negoziatori
tenaci, astuti, duri ed imperscrutabili. Per trattare con i cinesi ci vuole una
buona dose di pazienza. Lo sanno bene i professionisti che fanno da tramite tra
loro, i cinesi, e il resto del mondo. Una rosa di esperti italiani ancora molto
ristretta: finora l'attenzione si è concentrata sugli italiani che andavano in
Cina. Adriano Zublena, avvocato con studio associato a Shanghai, è tra i primi
professionisti ad aver riversato abilità e conoscenze cinesi sul fronte
italiano. Suo il contatto tra Elios spa e il gruppo Feidiao (componenti elettrici),
conclusosi poi con un'acquisizione di successo. Federico Palazzari, anche lui
avvocato, ha creato una piccola merchant bank in grado di cogliere al volo le
opportunità di business anche in Italia. "I tempi per arrivi mirati non
sono maturi – dice Palazzari. Ma è il caso di attrezzarsi comunque". A
Roma, Ignazio Porcari – studio Porcari e associati – ha deciso di focalizzare
l'attenzione sulle aziende cinesi in Italia, forte della lunga esperienza di
rappresentanza per Minmetals, tra i primi quindici gruppi in Cina. Porcari si è
assunto il compito di implementare anche una newsletter per le aziende cinesi
presenti in Italia, "perchè sappiano – dice –su che terrenodevono
muoversi, un terreno minato dalla burocrazia e dai problemi dei visti di lavoro". Altri studi associati
(Chiomenti, Agnoli) stanno accendendo i riflettori su questa nuova realtà.
Certo, mettere in contatto due potenziali compratori non serve a nulla se non
si conoscono le tecniche di negoziazione cinese, talvolta così diverse da risultare
una sorta di ostacolo alla conclusione dell'affare. Alla fine, a questi
professionisti tocca di giocare il ruolo di un vero e proprio mediatore
culturale, se non si vogliono buttar via ore e ore di riunioni. Il negoziato,
per i cinesi, è un terreno di battaglia in cui bisogna individuare chi conta
davvero. E in cui al nemico che perde bisogna dare l'onore delle armi. Virginia
Busato, vicentina, ha lavorato per diverse società del Veneto come commerciale
per l'import-export con l'Asia. "Conoscere i cinesi" è diventato
addirittura un libro. "Nelle contrattazioni i cinesi utilizzano le
tecniche della guerra tout court – dice Busato – quindi, ogni è mezzo è buono
per portare a casa il risultato. C'è però un limite, quello di diventare un
loro amico in senso confuciano del termine. Uno status in grado di rassicurare
l'interlocutore". R.Fa. PROFESSIONISTI Per commercialisti ed esperti in
mediazione con l'Oriente iniziano a profilarsi inedite opportunità di business.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione:
NORD EST data: 2008-03-26 - pag: 1 autore: VENETO. Scarso
appeal del territorio La burocrazia allontana gli investitori stranieri Burocrazia eccessiva, costo
del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze nelle
infrastrutture. Tutti elementi che rendono poco attrattivo il Veneto agli occhi
degli investitori stranieri o delle multinazionali. Le aziende a
capitale straniero presenti nella regione sono solo 250,di cui un'ottantina
concentrate nel Veronese. Numero molto lontano dai dati di Lombardia (3.719
aziende nel 2007), Piemonte (684) ed Emilia Romagna ( 565). Come ha rilevato
una indagine svolta da Ipsos a supporto del primo forum degli investitori
esteri "Attrazione Italia" promosso da Confindustria a Verona, chi
viene a investire nel Veneto è mosso principalmente dalla voglia di ampliare il
proprio mercato. Ma le imprese devono fare i conti con un sistema
amministrativo che frena. Se il Veneto, è stato rilevato, fosse una regione
francese o tedesca avrebbe un 40% in più di attrattività. Ci sono però anche
aspetti positivi: buona qualità di management e di produzione, elevato sviluppo
tecnologico e la forza di alcuni marchi che ora attraggono investitori cinesi.
Servizi u pagina
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione:
NORD EST data: 2008-03-26 - pag: 4 autore: Investimenti. Studio Ipsos: fisco,
costo dell'energia e del lavoro limitano l'entrata delle società straniere
Aziende estere, corsa a ostacoli Sistema-Italia penalizzante in confronto alle
aree della Germania Nicoletta Canazza Tempi lunghi per aprire un'attività,
troppi permessi tra Regione, Province e Comuni. E poi il costo del lavoro, il
carico fiscale, i costi dell'energia, le scarse infrastrutture. Ecco gli
ostacoli più grandi che le multinazionali straniere devono affrontare quando
vengono in Veneto. Peccato, perché la regione avrebbe tanti fattori di appeal.
Offre una buona qualità di management e di produzione, fa tendenza in alcuni
settori come design industriale e moda, ha una buona qualità di sviluppo
tecnologico. è il dato che si coglie nell'indagine svolta da Ipsos a supporto
del primo forum degli investitori esteri “Attrazione Italia” promosso da
Confindustria a Verona. Giusto per fare un esempio, se il Veneto fosse una
regione di Francia o Germania, avrebbe per gli investitori stranieri un 40% in
più di attrattività rispetto al suo attuale appeal. Un dato che dovrebbe far
riflettere sulle politiche di sviluppo, ma anche sui risultati delle iniziative
di marketing territoriale intraprese dai vari enti pubblici. In realtà le
aziende a capitale straniero che hanno scelto di investire in regione non
superano le 250 realtà, una ottantina delle quali sono concentrate in provincia
di Verona. A Vicenza, quelle totalmente in mano estera, sono una quindicina.
Numeri che lasciano il Veneto lontanissimo dai dati di Lombardia (3.719 aziende
straniere nel 2007), Piemonte (684) ed Emilia-Romagna (565) – fonte Reprint
Politecnico di Milano – tanto per restare alle regioni più vicine. Ma chi viene
a investire in Veneto? Chi vuole ampliare il suo mercato, innanzitutto, o
avvicinarsi ai potenziali clienti. è il caso della Aci Sugheri di Settimo di
Pescantina (Verona), azienda del gruppo portoghese Alvaro Coelho & Irmaos
Sa (Aci), che nel 2001 è entrata nella quota societaria di
una azienda locale rilevandone poi l'intero pacchetto e bypassando così la burocrazia che avrebbe richiesto fondare
una realtà ex novo. Tutto bene dunque? Secondo Pedro Almeida, amministratore
delegato di Aci Sugheri: "Restano comunque le differenze culturali che
sempre vanno considerate nell'investimento in un Paese straniero. Differenze
che emergono, ad esempio, riguardo a come si vende, come si gestisce un
cliente, ma anche circa la gestione delle eventuali contestazioni". Non a
caso burocrazia ed eccessiva complessità del sistema
giudiziario figurano tra le criticità nella valutazione del “rischio regione”.
Nel confronto con altre aree europee, però, il Nord-Est vince quanto a
eccellenza produttiva e lo dimostrano le strategie di imprese che hanno
costruito qui sistemi di produzione e sviluppo tecnologico d'avanguardia. è nel
Padovano, area leader per metalmeccanica e terziario avanzato, che la Haier,
multinazionale cinese del settore elettrodomestici, ha investito 15 milioni per
realizzare uno stabilimento conforme ai più moderni criteri produttivi.
Obiettivo? Muovere da qui alla conquista del primato europeo nel segmento
“bianco” e “bruno”. "Dalla sede produttiva di Campodoro – precisa Gianluca
Di Pietro, market director Italia di Haier esce, tra l'altro, il 3D Fridge
appena premiato con un design award europeo ". In pratica gli investitori
stranieri non sono attirati solo da benefit per le imprese, fiscali o
contributivi che siano, ma valutano tutte le condizioni offerte da un
territorio compresa la possibilità di importare e mettere a punto buone prassi.
è successo con la Man Turbo–De Pretto di Montecchio Maggiore (230 dipendenti).
"Abbiamo investito in un'azienda con una forte “radice” locale – spiega il
direttore generale Domenico Mollo – sviluppando poi lastrategia sugli asset
fondamentali. Ha premiato il concentrarci sul core business tagliando, o
mandando in outsourcing, tutto ciò che non era funzionale. Una scelta di
flessibilità-agilità che consente oggi di affrontare picchi di lavoro in
sinergia con una rete di piccole aziende". La scelta di Man Turbo è comune
a molti investitori esteri. Chi compra un'azienda veneta lo fa per entrare nel
segmento in cui opera: a volte conservandone il marchio, come alla Lowara
(Gruppo Itt) di Montecchio Maggiore, altre volte assorbendone l'attività come
alla Komatsu di Este. Ma c'è anche un altro lato della medaglia. In Veneto i
capitali stranieri arrivano, ma non sempre finiscono per restare a dispetto di
risultati economici comunque positivi. C'è chi, dopo aver colto le opportunità
di un territorio, vende le partecipazioni e se ne va. Ad Adria, ad esempio, la
giapponese Ajinomoto ha fermato l'attività del suo stabilimento (80 dipendenti,
un fatturato medio annuo di 40 milioni). La concorrenza cinese ha reso la
produzione non più remunerativa in Polesine. NODI IRRISOLTI Nella valutazione
complessiva del territorio pesano la burocrazia e
l'eccessiva complessità del sistema giudiziario.
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sud sezione:
ISTITUZIONI data: 2008-03-26 - pag: 11 autore: Verso il voto. Dote di 20
miliardi per i prossimi sette anni In Sicilia infrastrutture ancora prioritarie
Orazio Vecchio PALERMO Nella regione con un indice di dotazione
infrastrutturale di strade e autostrade tra i più bassi d'Italia, e nell'area
in cui la rete viaria è più carente, è già un successo di inaugurare
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Lettere &
Opinioni Pagina 321 Per lavorare oltralpe occorre un attestato del ministero
della Salute Lo psichiatra sardo in Francia (se la burocrazia
lo consente) Per lavorare oltralpe occorre un attestato del ministero della
Salute --> Finalmente una buona notizia: mio figlio ha trovato lavoro in
Francia e dovrebbe iniziare da maggio prossimo. Ho usato il condizionale
"dovrebbe" perché, a quanto pare, la sua laurea in Medicina e la
specializzazione in Psichiatria devono essere presentate con una certificazione
del Ministero della Salute attestante la rispondenza dei titoli alle norme
comunitarie. Fin qui, forse, nulla da ridire. Ma sembra che per ottenere questo
attestato occorra attendere dai sei mesi in su e che, per questo solo fatto,
più di uno abbia perso il posto! È possibile? Certo che lo è! Si provi a
telefonare al Ministero, a qualsiasi numero, e vedere l'effetto che fa. Vorrei
che qualcuno, chiunque conosca come vanno le cose in questo strano paese, mi
rispondesse e mi rassicurasse: stia tranquillo, vedrà che suo figlio potrà
iniziare a lavorare e non ci saranno intoppi di nessun genere. BENITO LAI -
FLUMINI DI QUARTU Prima di tutto, grazie della buona notizia. Non stupisce che
un medico formato in Sardegna trovi lavoro all'estero, sta capitando in molti
settori. In Sardegna abbiamo la nostra particolare fuga dei cervelli - non solo
in campo sanitario - che contribuisce a quella nazionale. È figlia del
nepotismo, dei concorsi truccati, dei tagli alla spesa pubblica che impediscono
il turn-over negli ospedali, nelle università, negli enti pubblici e persino
nella scuola. Ma anche della arretratezza economica: se non crescono le
imprese, chi investe nel futuro, chi crea i posti di lavoro? Questo suo figlio
precariamente occupato, di cui ci racconta le vicissitudini, rappresenta tanti
uomini e donne sardi: laureati, specializzati, spesso già ricchi di esperienza.
Consapevoli delle proprie capacità e costretti a spenderle altrove. Per quanto
riguarda l'attestato del Ministero, non solo non mi sento di rassicurarla, ma
consiglierei caldamente a suo figlio di volare a Roma e assicurarsi
personalmente che la sua pratica giunga nell'ufficio giusto e sia esaminata per
tempo. Immagino che non è quello che avrebbe voluto sentirsi dire, ma chi può
fidarsi della burocrazia in Italia? Naturalmente, se
qualche lettore ha già fatto questa stessa trafila, o comunque sa come ci si
deve muovere in questi casi, è pregato di farsi avanti. DANIELA PINNA.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Udine Spot di
Blasoni durante i premi a scuola Due suoi fedelissimi distribuiscono agli
studenti dello Stringher materiale propagandistico VERSO LE ELEZIONI
L'iniziativa era programmata da tempo No comment da parte dell'istituto
L'occasione fornita dalla consegna dei riconoscimenti a tre ragazzi meritevoli
di DOMENICO PECILE Un premio che pare confezionato ad hoc con un candidato alle
regionali, l'azzurro Massimo Blasoni, nelle vesti di protagonista "Babbo
Natale" che dispensa riconoscimenti e già che c'è anche
"santini" e una dirigente scolastica "distratta", dimentica
cioè che in piena campagna elettorale bene sarebbe rinviare certi appuntamenti.
Sono questi gli ingredienti della mattinata svoltasi ieri all'istituto
Stringher, che aveva promosso tre premi ad altrettanti studenti meritevoli.
Dunque: mattinata con premio all'Istituto Stringher di Udine. L'iniziativa era
stata promossa dallo stesso istituto, grazie all'interessamento della dirigente
scolastica dello stringher, Enrica Mazzucchin, che nel corso dello Stringher
day del 24 novembre scorso avava preso accordi con Massimo Blasoni, presidente
di Sereni orizzonti e consigliere regionale di Forza Italia, per istituire un
premio per gli studenti più meritevoli della scuola sia sotto il profilo del
rendimento scolastico, sia per quanto concerne la loro sensibilità
solidaristica. I più meritevoli sono risultati Jari Boezio (commerciale), Loris
Pravisani (Turistico) e Andrea Zilli (ristorazione). I tre si sono distinti per
aver messo a disposizione della scuola gli introiti derivanti dai loro stage.
Il premio è consistito in un assegno di studio. Insomma, un'occasione più che
ghiotta per Blasoni per rammentare ai presenti la sua fulgida carriera di
imprenditore. Blasoni, tuttavia, è stato molto attento a non scivolare
nell'autopromozione politica. Blasoni, dunque, dopo aver ripercorso le tappe
della sua carriera da imprenditore, si è soffermato sul suo impegno politico a
favore dei giovani nella veste di consigliere regionale pur essendo un
componente della minoranza. Poi ha raccontato ai presenti l'episodio di cinque
ragazze che si erano presentate da lui per aprile un asilo nido privato. Lui,
nella circostanza, aveva sottolineato che si trattava di un'ottima iniziativa
visto che garantiva lavoro alle ragazze interessate e nel contempo avrebbe
offerto risposte concrete ai bisogni di diverse famiglie della città. Insomma,
un progetto meritevole che tuttavia si scontrava con le pastoie burocratiche -
ha spiegato - che mette troppi bastoni tra le ruote di chi avrebbe entusiasmo
da vendere. Morale della storia: le cinque ragazze avevano rinunciato al loro
progetto, incapaci di superare i troppi ostacoli della burocrazia. Blasoni ha per questo
ribadito il suo impegno a favore di tutte le iniziative giovanili e di quanti
bussano alle banche per ottenre un mutuo. Blasoni ha detto che la Regione
potrebbe fare da cofideussore per l'accesso al credito. Per lui molti applausi,
mentre due suoi fedelissimi distribuivano "santini" e altra
proppaganda elettorale. Missione compiuta. (Ha collaborato Michela
Zanutto).
( da "Corriere della Sera" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2008-03-28 num: - pag: 1 autore: di
ALBERTO RONCHEY categoria: REDAZIONALE POLEMICHE E PROGRAMMI IL TELECOMIZIO
ELETTORALE O gni giorno, su tutte le reti televisive, i capipartito hanno affrontato
la campagna elettorale con argomenti non meno polemici che generici.
Schermaglie di schieramento e di propaganda inevitabili, s'intende, ma deboli
nella divulgazione di fatti e cifre sufficienti a chiarire per gli elettori le
condizioni nazionali. Anche se, nei programmi dei maggiori partiti, si leggono
tante ipotesi e congetture. Scarsi ragguagli sul modo di fronteggiare il debito
pubblico, 104% del prodotto lordo, lievemente diminuito rispetto a un anno fa,
ma tuttora massimo in Europa e gravoso per l'intera economia. è da riconoscere
che, negli ultimi tempi, si è contrastata con più efficienza l'evasione
fiscale. Certo non basta, poiché fra l'altro si vuole attenuare la tassazione
sui redditi minori, benché in misura non ancora quantificata. Ma come ridurre
la spesa corrente statale, base del dissesto? Altra questione. Il declinante
sviluppo del prodotto lordo, quest'anno fino allo 0,6%, viene attribuito
pressoché solo all'avversa congiuntura internazionale. Ma dalla nascita
dell'euro in poi lo sviluppo italiano è stato sempre inferiore alla media
europea, secondo alcune statistiche dell'1,2% l'anno. Dunque non è solo in
questione la congiuntura internazionale. I governi degli ultimi anni dovrebbero
concedere qualche spiegazione. Sarebbero anche da ricordare le sofferenze del
commercio con l'estero, a causa d'una esportazione di scarso valore tecnologico
aggiunto. E in materia energetica, persistono i diversi giudizi o pregiudizi su
ogni progetto per il nucleare, dunque reticenze o silenzi nei telecomizi. è
sempre arretrata poi la dotazione delle infrastrutture italiane, anzitutto la
rete ferroviaria. Che fare, quando e dove? Anche se urgono tanti problemi, è
stata riproposta la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Proprio
adesso, con questa finanza pubblica oltreché nell'incombere di mafia e
'ndrangheta? Mentre continuano a suscitare costernazione opere autostradali
come la Salerno-Reggio Calabria e la Siracusa-Gela? Non è tutto. Una tenace
indulgenza o negligenza politica elude ancora la questione della dominante
illegalità sul territorio, come quella dei troppi blocchi stradali, ferroviari
e aeroportuali. Si tratta di violazioni della legge per qualsiasi
rivendicazione, protesta o pretesto. Ne derivano incalcolabili danni, per
l'economia e la società civile. Anche simili costumi, locali o corporativi, si
cronicizzano fra le altre cause del dissesto. Quante volte abbiamo sollevato la
questione? Ma il giustificazionismo sociologico non concede risposte. A
lassismi e permissivismi si può anche imputare quella condizione della scuola
che tanti lamentano. Eppure, prevalgono le divagazioni. Teorico e propagatore
della pedagogia permissiva fu nel 1946 il celebre Benjamin Spock, scomparso nel
1998 dopo aver ammesso che la sua dottrina era sbagliata. Ma quella dottrina è
ancora impressa nell'immaginario delle burocrazie
ministeriali, forse perché appare spregiudicata e ideologicamente generosa. In
Italia, dopo tante riforme della scuola millantatorie o arbitrarie, il
ministero dell'Istruzione dovrebbe almeno riabilitare poche parole a lungo
dimenticate o ripudiate: "In piedi, prego, quando entra l'insegnante
".
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Provincia di
Cagliari Pagina 1047 Esterzili. Antonio Spano Da operaio forestale a produttore
di gueffus e carasau Esterzili.. Antonio Spano --> Prima faceva la fila per
un posto da operaio forestale. E la busta paga più o meno sicura sei mesi
all'anno. Poi il grande salto: inventarsi un' attività da imprenditore a tutto
tondo. Non solo produrre pane e dolci sardi ma arrivare a venderli direttamente
nell'isola e, soprattutto nel Nord Italia. Una scommessa in parte vinta quella
di Antonio Spano, 41 anni di Esterzili, che ha già i numeri di un piccolo
trionfo: una produzione di cinque quintali tra pane carasau, guttiau, amaretti,
papassinas, gueffus dal cuore della Barbagia partono verso negozi e ristoranti
del nord d'Italia. Un fatturato più che incoraggiante ma soprattutto cinque
operai con tanto di busta e assicurazioni pensionistiche garantite. L'ha
chiamata "Sapori di Barbagia" la sua piccola impresa artigiana
dolciaria aperta nella zona industriale e destinata a crescere sempre più.
Prima di decidersi a fare il grande passo la sua vita era simile a quella di
tanti giovani del suo paese con poche prospettive: emigrare o aspettare il
proprio turno per poter lavorare almeno sei mesi all'anno nei cantieri
forestali. "Non si può vivere con uno stipendio che arriva ogni sei mesi -
racconta Antonio Spano - a tutti i costi dovevo inventarmi qualcosa, per
spezzare quella catena che pian piano porta allo spopolamento dei nostri territori".
Una produzione dunque di eccellenza che nelle tavole dei consumatori e nei
mercati sono sempre più ricercati. Le difficoltà maggiori prima di mettere in
piedi l'attività? " Mettersi in regola con tutte le
norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta - spiega Spano - ma questo non mi ha
scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo risultato è un segnale forte in una
piazza come quella della Barbagia di Seulo, dove l'occupazione è ancora una
piaga quasi inestirpabile e la media degli assunti nelle imprese artigiane non
supera l'1,4 di addetti. " E anche sul piano regionale la sua
realtà è da primato perché la media delle piccole aziende isolane non arriva a
due unità effettive di dipendenti", sottolinea Roberto Spano, responsabile
territoriale Confartigianato". Nel Sarcidano Barbagia di Seulo sono 600 le
imprese iscritte alla Camera di Commercio. " La dimensione ridotta delle
attività è un ostacolo alla competitività, pur parlando di eccellenze",
aggiunge Roberto Spano. Antonio Spano deve la nascita della sua azienda al
fatto di essere arrivato giusto in tempo il 24 settembre del 2004 per
presentare la richiesta di finanziamenti con la legge '51. MARIA GRAZIA
MARILOTTI.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Provincia di
Cagliari Pagina 1073 Esterzili. Antonio Spano Da operaio forestale a produttore
di gueffus e carasau Esterzili.. Antonio Spano --> Prima faceva la fila per
un posto da operaio forestale. E la busta paga più o meno sicura sei mesi
all'anno. Poi il grande salto: inventarsi un' attività da imprenditore a tutto
tondo. Non solo produrre pane e dolci sardi ma arrivare a venderli direttamente
nell'isola e, soprattutto nel Nord Italia. Una scommessa in parte vinta quella
di Antonio Spano, 41 anni di Esterzili, che ha già i numeri di un piccolo
trionfo: una produzione di cinque quintali tra pane carasau, guttiau, amaretti,
papassinas, gueffus dal cuore della Barbagia partono verso negozi e ristoranti
del nord d'Italia. Un fatturato più che incoraggiante ma soprattutto cinque
operai con tanto di busta e assicurazioni pensionistiche garantite. L'ha
chiamata "Sapori di Barbagia" la sua piccola impresa artigiana
dolciaria aperta nella zona industriale e destinata a crescere sempre più.
Prima di decidersi a fare il grande passo la sua vita era simile a quella di
tanti giovani del suo paese con poche prospettive: emigrare o aspettare il
proprio turno per poter lavorare almeno sei mesi all'anno nei cantieri
forestali. "Non si può vivere con uno stipendio che arriva ogni sei mesi -
racconta Antonio Spano - a tutti i costi dovevo inventarmi qualcosa, per
spezzare quella catena che pian piano porta allo spopolamento dei nostri
territori". Una produzione dunque di eccellenza che nelle tavole dei
consumatori e nei mercati sono sempre più ricercati. Le difficoltà maggiori
prima di mettere in piedi l'attività? " Mettersi in regola
con tutte le norme imposte da una burocrazia ancora troppo lenta - spiega Spano - ma questo non mi ha
scoraggiato e ce l'ho fatta". Il suo risultato è un segnale forte in una
piazza come quella della Barbagia di Seulo, dove l'occupazione è ancora una
piaga quasi inestirpabile e la media degli assunti nelle imprese artigiane non
supera l'1,4 di addetti. " E anche sul piano regionale la sua
realtà è da primato perché la media delle piccole aziende isolane non arriva a
due unità effettive di dipendenti", sottolinea Roberto Spano, responsabile
territoriale Confartigianato". Nel Sarcidano Barbagia di Seulo sono 600 le
imprese iscritte alla Camera di Commercio. " La dimensione ridotta delle
attività è un ostacolo alla competitività, pur parlando di eccellenze",
aggiunge Roberto Spano. Antonio Spano deve la nascita della sua azienda al
fatto di essere arrivato giusto in tempo il 24 settembre del 2004 per
presentare la richiesta di finanziamenti con la legge '51. MARIA GRAZIA
MARILOTTI.
( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
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Corriere dell'Alto
Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Popolo della libertà Santini: "La famiglia al
centro Semplificare il caos delle leggi" TRENTO - Giacomo Santini è l'uomo
da battere. Torna per la seconda volta nel collegio che lo ha eletto senatore
nel 2006. Famiglia e impresa sono tra le sue linee guida. "Il governo
Prodi - sostiene - ha parificato imprenditori ed evasori, ma in Italia ad
andare piano è la politica, ha ragione Delladio. La burocrazia va semplificata, ma vanno
anche eliminate tutte le leggi inutili. Il caos va ridotto in pochi testi
unificati, un po' come si è già fatto i Europa". Ed è sempre all'Europa
che guarda Santini quando confronta, come fatto da Giovannini, Italia e Irlanda.
"Fino a cinque anni fa l'Irlanda era considerata in ritardo di sviluppo,
ma ha utilizzato bene le risorse europee puntando su agricoltura e formazione.
L'Italia no. Se vogliamo che la nostra formazione sia all'altezza per evitare
la precarietà bisogna sapere usare gli strumenti che l'Europa ci offre. Quando
un ragazzo ha maturato, magari all'estero, una vera specializzazione, tornare e
trovare lavoro è più semplice". Venendo chi nel mondo del lavoro c'è già e
fatica ad arrivare alla fine del mese, Santini sostiene che "la famiglia
diventerà il perno di tutte le misure economiche del governo. Bisogna aumentare
gli stipendi, alleggerire la pressione fiscale e fare in modo che il rapporto
tra imposte locali e nazionali sia più chiaro. Non si può togliere da una parte
e aggiungere dall'altra, le famiglie pagano comunque". Scettico, invece,
sulla possibilità di agire sui prezzi. Quanto alla cultura Santini parla di un
"Trentino coloniale, dove grazie ai soldi della Provincia si fanno venire
i grandi nomi che poi non lasciano niente. Serve, invece, allacciare rapporti
veri e duraturi con i territori circostanti, Veneto e Lombardia per cominciare,
per produrre davvero progetti importanti". Da ultimo il senatore si
lamenta di una mancanza. "Nessuno mi ha chiesto qualcosa sui temi etici
come l'aborto. Mi dispiace, sono importanti". Giacomo Santini Senatore di
Forza Italia, cerca la riconferma nello stesso collegio del 2006 (Rensi).
( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Insieme per le autonomie e Svp
Muraro: "Meno burocrazia Sì al federalismo fiscale" TRENTO - In un incontro
sportivo, lui sarebbe lo sfidante. Sergio Muraro parte svantaggiato rispetto a
Giacomo Santini, ma punta a scalzarlo. "Ho già fatto
( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
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Corriere dell'Alto
Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE L'incontro Le associazioni dei malati: "Maggiore
cura dalla politica" TRENTO - Se il mondo del volontariato sociale e
sanitario trentino gode di buona salute (secondo le periodiche classifiche),
ciò non significa che sia privo di criticità e ieri, l'incontro organizzato da
Adriano Cavosi, dei giovani diabetici per presentare il candidato senatore del
Pd Mauro Betta, è stata anche l'occasione per farle emergere. è stato Mario
Nicoletti, direttore dell'associazione di malati di sclerosi multipla a
denunciare: "Eccesso di burocrazia, fondi inadeguati rispetto alle necessità, la difficoltà di
interloquire con due assessorati distinti e spesso contradditori" mentre Mario
Cristofolini, presente in qualità di presidente del Csv, centro servizi
volontariato, ha sottolineato come un problema "la troppa indipendenza
dell'azienda sanitaria rispetto all'assessorato di riferimento e la
necessità di facilitare l'iscrizione agli albi alle associazioni".
"La burocrazia ci paralizza, se dovessi fare una
richiesta alla politica, anche locale, domanderei la semplificazione, è giusto
scrivere le norme non lo è complicarle, in questo avere due assessorati di
riferimento non ci aiuta, perché parcellizza le risorse e porta a risposte
confuse quando non addirittura conflittuali" ha spiegato Nicoletti. Ieri,
per le esigenze dettate dalla campagna elettorale, Betta, ha avuto dieci
incontri con le categorie, tra cui quello al centro civico San Giuseppe, Santa
Chiara, con alcune associazioni del volontariato sociale, a cui ha preso parte
anche il sindaco Alberto Pacher, il coordinatore della Margherita Italo
Gilmozzi, il presidente della circoscrizione Lorenzo Eccher. "Il problema
dell'eccesso di burocrazia è endemico - ha
sottolineato Betta - ma la legge sul welfare approvata recentemente è un passo
avanti. Per quanto riguarda azienda sanitaria ed assessorato di riferimento
concordo, l'assessorato deve riprendere i fili dell'azienda". Sindaco e
candidato hanno spiegato il perché della rinnovata alleanza provinciale tra
centro sinistra e mondo autonomista e l'importanza di avere un simbolo locale :
"Un'alleanza che esprime l'anima del Trentino" l'ha presentata così
Pacher. Ma si è parlato anche di terzo statuto dell'autonomia al breve incontro
elettorale. "Nelle vallate si registra una forte disaffezione nei
confronti della politica e dell'operato dei Comuni mentre in città l'alleanza
tra cittadini e Comuni è più forte" ha commentato Betta a chiusura
dell'incontro, annunciando che entro il 13 aprile avrà girato tutti e
novantasei i collegi di riferimento. Ma. Bo.
( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - TRENTO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE La Destra Bertolini: "Prima gli italiani Nella
scuola torni il merito" TRENTO - "Sicurezza e lotta alla
microcriminalità, ospitalità solo agli stranieri che accettano le nostre
regole, controllo delle predicazioni nelle moschee". Queste, secondo
Vittorio Bertolini, sono tra le principali priorità della Destra. Non solo,
però. "Il problema della spesa- dice - lo vivo anch'io. Abbiamo cominciato
con il cambio balordo dell'euro e continuato con le speculazioni, quelle delle
banche e non solo. Bisogna aumentare gli stipendi e far partire un federalismo
fiscale serio. Due sole tasse, una locale e una di solidarietà per il resto del
Paese". Fedele alla linea sociale del partito di Storace, Bertolini non si
sottrae ai temi del lavoro. "Non si può - dice - vivere per lavorare.
Un'impostazione del genere crea sfruttamento e comprensibile malcontento. Oltre
all'aumento dei salari, bisogna agire sulla detassazione degli straordinari e
magari anche sulla detassazione del lavoro femminile. Poi per noi il principio
della precedenza agli italiani è inderogabile. Prima gli italiani, poi i
comunitari, quindi gli extracomunitari. Certo- aggiunge - anche gli italiani,
soprattutto i giovani, devono ricominciare a svolgere anche i lavori più umili.
La gavetta è sacrosanta". E a proposito di giovani e scuola, Bertolini è
convinto che la nostra scuola insegni "a chiacchierare più che a fare.
Serve reintrodurre nella scuola il principio meritocratico. I giovani hanno
ragione a lamentarsi delle difficoltà, ma devono anche smettere di scegliere
sempre percorsi facili". Lo snellimento della burocrazia e la maggiore velocità per
imprese e cittadini passa per Bertolini "dalla drastica riduzione di enti
più o meno inutili, alla semplificazione dell'iter di approvazione delle leggi
in parlamento". Quanto alla cultura, nota come ci siano territori "il
Primiero ad esempio, che sono esclusi dalla rete. è necessario- prosegue
- distribuire le risorse con più oculatezza. Non si può dare tutto ad alcuni
enti, come il santa Chiara, o ad alcune manifestazioni come Oriente
Occidente". Vittorio Bertolini Docente di storia e filosofia, ha deciso di
aderire alla Destra di Storace.
( da "Corriere Alto Adige" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-03-28 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE Pdl Incontro a Roma. Del Tenno: "Aiuti alle
Pmi" Dossier Apa a Berlusconi "Meno tasse, più salari" BOLZANO -
Dopo il candidato del centrosinistra Walter Veltroni, ieri anche Silvio
Berlusconi ha ricevuto l'elenco di richieste delle piccole e medie imprese
altoatesine. Il direttore dell'Apa Hanspeter Munter e il presidente Herbert
Fritz hanno consegnato al Cavaliere il catalogo di richieste in occasione di un
incontro a Roma, nella sede della Confartigianato. "Abbiamo chieste per
una politica economica che non si basi su aumenti fiscali, come è avvenuto
finora, ma che alleggerisca la pressione fiscale sulle piccole e medie imprese,
i dipendenti e le famiglie e ne rafforzi il potere di investimento e d'acquisto
". Altre richieste dei vertici Apa po riguardano lo
snellimento della burocrazia e una migliore applicabilità delle norme di sicurezza. All'incontro
c'era anche Maurizio Del Tenno, presidente giovani imprenditori di
Confartigianato e candidato Pdl alla Camera in Trentino Alto Adige: "La
presenza di Berlusconi è stata un segno importante di vicinanza e di
comprensione verso il mondo dell'artigianato, da sempre fondamentale
pilastro per la stabilità economica ". Per quello che riguarda la presenza
di Berlusconi in regione, Del Tenno avverte: "I giorni sono pochissimi e
gli impegni tantissimi. Berlusconi, però, non dimentica che qui la campagna elettorale
non finisce il 13 e 14 aprile, ma proseguirà fino in autunno per le
provinciali".
( da "Corriere del Trentino" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - TRENTO - sezione: PRIMA - data: 2008-03-28 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE SVILUPPO ECONOMICO SPALLE ROBUSTE PER IL FUTURO di GIOVANNI
STRAFFELINI C olpiscono non poco i deludenti risultati sul livello di
produttività dell'economia trentina - cresciuta solo dello 0,33% negli ultimi
cinque anni - illustrati recentemente dal professor Zaninotto della Facoltà di
Economia; soprattutto se considerati in relazione all'elevato sostegno pubblico
riservato allo sviluppo industriale locale, e alla presenza - nella nostra
provincia - di notevoli potenzialità di crescita e innovazione. I Paesi che nel
mondo hanno mostrato negli ultimi anni le migliori performance di competitività
e crescita economica sono quelli del Nord Europa e molti stati dell'Estremo
Oriente. Numerosi studi, comprese le analisi dell'Ocse e di Eurobarometro,
attribuiscono tali risultati alla presenza di un elevato "potenziale
umano" orientato all'innovazione tecnologica e all'apertura verso i nuovi
mercati. Sulla base degli stessi indicatori (che comprendono il livello medio
delle conoscenze scientifiche, l'interesse verso la tecnologia, l'abilità
scolastica, la presenza di validi centri di studio e ricerca), anche il
Trentino dovrebbe mostrare eccellenti prestazioni economiche, sicuramente
superiori a quelle illustrate dal professor Zaninotto. Appare quindi evidente
che nella nostra provincia non riusciamo a sfruttare al meglio le potenzialità
esistenti, ed è pertanto necessario aggiornare, almeno in parte, l'attuale
modello di sviluppo per far emergere le potenzialità inespresse. Cominciando -
a mio avviso - da un riesame del modo con cui sono impiegate le risorse
economiche del finanziamento pubblico. Molti dei sostegni finora erogati hanno
avuto come principale conseguenza l'accelerazione di investimenti che le
imprese avrebbero comunque fatto. Questo non basta più: è urgente puntare con
crescente decisione su attività veramente innovative e sulla nuova
imprenditoria, evitando - in particolare - di frenare il ricambio tecnologico e
l'ingresso di nuovi attori imprenditoriali. è poi necessario creare le migliori
condizioni affinché le nuove attività imprenditoriali possano agevolmente
nascere ed esprimersi; è fondamentale, ad esempio, allentare ulteriormente i vincoli della burocrazia. Nelle classifiche Ocse sugli Stati dove è più facile fare
impresa occupiamo - stavolta - le ultime posizioni: da noi servono ancora
troppo tempo e troppi passaggi burocratici per creare una nuova attività
(industriale, commerciale o artigianale) e, secondo l'Ocse, questo è
probabilmente il principale ostacolo allo sviluppo della nostra competitività.
Dopo aver investito molti sforzi nella creazione dei migliori presupposti alla
crescita (realizzando un sistema scolastico e universitario di buon livello,
un'ottima attività di ricerca e una diffusa consapevolezza
scientifico-tecnologica) non riusciamo ancora a esprimere completamente le
nostre potenzialità; serve quindi un ultimo sforzo - forse quello più difficile
e per molti aspetti delicato - per incanalare al meglio le risorse, così da
affrontare con spalle più robuste le sfide economiche del futuro.
( da "Manifesto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Aver accolto
Magdi Allam nella chiesa non significa sposarne tutte le posizioni". Nota
ufficiale per limitare il rischio di una nuova Ratisbona Neo convertito di
guerra, il papa deve prendere le distanze Roma La polemica sul battesimo di
Magdi Cristiano Allam si chiude con una nota ufficiale della Santa sede. Il
Vaticano prende in qualche modo le distanze dalle idee e dalle affermazioni
bellicose del neoconvertito e cerca così di spegnere i fuochi che, proprio
nella settimana pasquale - quella della pace e della gioia, tutta dedicata alla
resurrezione - l'avevano di nuovo trascinato nella brace delle offensive, degli
editoriali, delle dichiarazioni sdegnate di intellettuali e gruppi musulmani e
non. Una vera e propria graticola dove papa Ratzinger si è ritrovato per
l'ennesima volta considerando gli episodi che, nel pur breve tempo di
pontificato, lo hanno visto protagonista assoluto. Da Ratisbona fino alla
mancata lezione alla Sapienza. Ora i tuoni e fulmini piovuti sul Cupolone dopo
il battesimo offerto in pompa magna al vicedirettore del Corriere della Sera,
il giornalista egiziano che da anni ormai attacca l'islam moderato e radicale,
europeo e arabo. Allam è convinto, lo ha ribadito mille volte, che l'islam sia
"fisiologicamente violento e storicamente conflittuale" dunque sia
una religione da aborrire. Proprio da queste idee oggi la Santa sede si vede
costretta a prendere le distanze, specificando, in una nota del portavoce padre
Federico Lombardi, che "accogliere nella chiesa un nuovo credente non
significa evidentemente sposarne tutte le posizioni". "Magdi Allam -
ha aggiunto - ha il diritto ad esprimere le proprie idee, che rimangono idee
personali, senza evidentemente diventare in alcun modo espressione ufficiale
delle posizioni del papa o della Santa sede". I distinguo sono necessari
anche nel considerare da un lato l'atto privato della scelta personale di
conversione, dall'altro la solenne messa pasquale che per la chiesa è il centro
di tutto l'anno liturgico: "La liturgia della veglia pasquale - ha detto
Lombardi - è stata celebrata come ogni anno, e la simbologia della luce e
dell'oscurità ne fa parte da sempre: certo è una liturgia solenne e la
celebrazione in san Pietro da parte del papa è una occasione molto particolare.
Ma accusarla di 'manicheismo' manifesta piuttosto una non comprensione della
liturgia cattolica che una critica pertinente al discorso di Benedetto
XVI". Luce e tenebre; acqua come luogo di morte da cui rinascere a nuova
vita; vesti bianche, incenso e canti; banchetto con pane e vino: la chiesa ama
utilizzare nella veglia di pasqua, sorgente stessa della fede cristiana, tutto
il suo vasto repertorio di simboli della sua secolare tradizione. Sta di fatto
che proprio in tale solenne cornice si è inserito - certo con il compiaciuto benestare
vaticano - il rito del battesimo di Allam, che ha assunto così un rilievo
internazionale. Una celebrazione "in tono minore", o in un altro
momento, non avrebbe forse impedito lo scoppio di polemiche che faticosamente
(visti anche gli interventi dell'Osservatore Romano) si è cercato di
disinnescare? La lezione di Ratisbona non ha insegnato a
trattare con ben altra delicatezza i rapporti con il mondo islamico, che pure
nei mesi scorsi il Vaticano ha cercato di ricucire (vedasi la Lettera dei 138
intellettuali)? Sono domande che Oltretevere restano oggi lettera morta, perse
fra i meandri di una burocrazia soffocante che spesso perde di vista l'essenziale. Mi. de. Ci.
( da "Messaggero, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di UMBERTO AIME
GAVOI (Nuoro) - Il corpo rinchiuso per cinque lunghissime ore nel bagagliaio di
una Punto: questo è il giallo, e questa è la domanda che quel mistero
inspiegabile scatena: l'ostaggio poteva essere salvato se qualcuno avesse
aperto prima il portellone? Quelle cinque ore sono oggi il grande "buco
nero" nelle indagini sul sequestro fallito e l'assassinio consumato di
Dina Dore, 36 anni. E' lei la vittima della brutale aggressione di mercoledì
pomeriggio in un garage in via Sant'Antioco: doveva essere rapita, l'hanno
uccisa con una colpo di chiave inglese alla testa. Era la moglie del dentista
Francesco Rocca, famiglia facoltosa e in politica con Alleanza Nazionale. Dina
Dore era anche la madre di una bambina che ha otto mesi: mercoledì le è stata
strappata dalle braccia, perché era d'impiccio per i banditi, che avevano altro
da fare: massacrare un donna. Una donna-ostaggio che ha resistito, lottato,
strappato il passamontagna dalla faccia di uno dei due malviventi che le
avevano teso l'agguato e forse per questo è stata uccisa: aveva riconosciuto
uno della banda. Ma la domanda più inquietante ritorna, rimbomba nella cronaca,
assale e devasta: Dina Dore poteva essere salvata? No, purtroppo è morta
subito, ha detto ventiquattr'ore dopo il questore di Nuoro, Antonello Pagliei,
senza aspettare neanche l'esito dell'autopsia e così allontanare da subito il
sospetto che la poveretta potesse essere strappata all'agonia in qualunque
minuto di quelle cinque interminabili ore, dove chiunque sia entrato nel garage
della morte ha camminato vicino a un'auto-tomba, con il portellone sporco di sangue,
senza avere il dubbio che l'ostaggio fosse ancora lì. No, purtroppo nessuno ha
avuto quel dubbio: per tutti Dina Dore era stata sequestrata ed era già in
cammino forzato verso la prigione scelta dai carcerieri sulle montagne del
Nuorese. Una domanda dopo l'altra, senza soste: perché nessuno, parente della
vittima o investigatore che fosse, dalle 21.30 di giovedì alle 2.30 del giorno
dopo è stato assalito dal sospetto che quell'auto rosso fuoco potesse essere
anche un loculo di lamiere, per un corpo con il volto oppresso da una montagna
di nastro da pacchi e con le braccia imprigionata da un intreccio di garze e
scotch: è possibile? È accaduto, purtroppo su una scena del crimine al chiuso:
il garage, sei metri per sei, della palazzina di via Sant'Antioco dove alle
18.30 di mercoledì è stata uccisa la moglie del dentista, dove alle 21.30 il
marito della vittima s'è trovato immerso nella scena di un crimine e dove alle
2.30 del giorno dopo è stato scoperto il corpo imbalsamato del mancato
ostaggio. Tutto è accaduto in quei sei metri per sei, qui s'è consumato il
mistero delle cinque ore e che oggi sembra non avere una spiegazione logica,
sostenuto com'è solo da un'infinità di circostanze terribili per non dire
assurde. A cominciare dall'arrivo di Francesco Rocca, il dentista, che trova la
figlia sul porte-enfant sul pavimento del garage come se fosse stato
dimenticata, gli occhiali della moglie buttati in un angolo, le portiere della
Punto spalancate e soprattutto quelle agghiaccianti macchie di sangue sulle mattonelle,
con una sottile striscia che finisce sotto il portabagagli dell'auto. Un
particolare che potrebbe essere sfuggito nella concitazione del momento, nella
preoccupazione che nel garage si fosse consumata una tragedia. Le stesse
spiegazioni reggono anche per gli altri parenti di Dina Dore: sono stravolti
per il dolore e poi non solo loro a dover investigare. Ed ecco il secondo
capitolo del giallo: la burocrazia delle indagini. Perché soltanto alle 2.30 di giovedì è stato
aperto il portellone della Punto? Una risposta l'ha data il sostituto
procuratore della Distrettuale, Danilo Tronci, che coordina l'inchiesta:
"Come impone la procedura, il garage dov'è avvenuta l'aggressione è stato
congelato come s'era presentato al primo testimone, il marito della
vittima e agli investigatori arrivati in neanche dieci minuti dopo l'allarme.
In una situazione del genere ogni minima prova era ed è importantissima. Quindi
occorreva un sopralluogo accurato. Il cofano, in ogni caso, non è stato aperto
perché nessuno ha immaginato che dentro ci fosse alcunché: dall'interno non
arrivano lamenti e niente poteva far pensare alla presenza di qualcuno in vita.
Purtroppo siamo certi che per Dina Dore sia stato un caso di morte istantanea,
anche se aspettiamo la conferma dall'autopsia". Eppure restano molti
dubbi. Come la mancanza di quel fiuto investigativo che avrebbe forse permesso
alle indagini di non prendere subito la strada del sequestro di persona
riuscito, come invece è stato nella testa degli investigatori, pronti a far
scattare il piano anti-sequestri nel Nuorese ma non immediati nel tirar su un
portabagagli di un'auto a dieci centimetri dalle divise. Chi era nel garage,
chi doveva indagare s'è affidato in tutto e per tutto a quello dopo ben cinque
ore avrebbero raccolto gli esperti della Scientifica. Nel garage di Gavoi,
insomma, mercoledì pomeriggio due banditi, così dice la ricostruzione
ufficiale, hanno atteso nel buio Dina Dore e la sua bambina. Lì dentro le sono
saltati addosso, uno l'ha presa per le braccia, il secondo ha cercato di
imbavagliarla ma è stato travolto dalla reazione di chi voleva difendere la
figlia più della sua vita. Così è stato, purtroppo. Dina Dore è stata uccisa,
nascosta nel portabagagli della Punto, e la sua piccola abbandonata sul
pavimento di un garage dove il vento freddo della morte ha soffiato
indisturbato per altre cinque infinite e inspiegabili ore.
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
L partito
socialista, anche vicepresidente della Circoscrizione 3 di Bonascola, spiega la
sua ricetta per il rilancio. "La nostra provincia ha avuto enormi
difficoltà dopo la chiusura delle grandi industrie. Occorrono riforme che
favoriscano non solo lo sviluppo delle idee di tanti imprenditori locali,
soprattutto giovani, ma possano portare da noi anche nuovi investimenti da
fuori. Per questo dobbiamo lanciare campagne contro la burocrazia che strozza l'iniziativa sul
nascere, rendere appetibile il nostro territorio a chi abbia idee e
investimenti da sviluppare". Quali sono i settori su cui si può fondare il
rilancio economico? "L'economia globale offre molti settori
d'investimento, non bisogna averepaura dell'innovazione e semmai dare battaglia
al conservatorismo anche mentale. Le prime due questioni sono quella
dell'imprenditoria giovanile e quella del turismo che sono strettamente
collegate. Non è un mistero che il gruppo socialista a Palazzo Ducale abbia
chiesto alla presidenza forti investimenti proprio sul turismo". E il
rilancio nel turismo? "Da noi rispetto ad altre realtà italiane le cose
vanno peggio perché il pacchetto di offerte che proponiamo non è competitivo.
Occorre chiedersi se la "struttura" economica che fin qui ha gestito
le nostre risorse sia ancora attuale o abbia bisogno di un supporto di idee e
investimenti, magari esterno, che avvii il rilancio. Credo che gli investimenti
che i socialisti hanno chiesto alla Provincia debbano andare proprio in questa
direzione: favorire l'afflusso di nuovi protagonisti economici". Con quali
ricadute in in termini sociali? "Occorre che ci siano opportunità di
lavoro e che si crei occupazione di qualità che guardi anzitutto alla sicurezza
e abbia importanti prospettive di sviluppo". - -->.
( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Efinizione delle
pratiche di invalidità civile, in particolare per quelle dei malati oncologici.
E' questa la strada imboccata dall'Inps di Rieti con la collaborazione dell'Asl
provinciale nell'ultima riunione del comitato provinciale dell'Istituto
nazionale di previdenza sociale. "Il nostro obiettivo - spiega il
presidente del comitato Antonio Laurenzi - è quello di ridurre al minimo i
tempi di attesa dei cittadini. Questo sia per fornire un servizio migliore, sia
per abbattere i costi sociali che derivano da più visite. Per permettere di
avviare questo percorso è stata fondamentale la disponibilità del direttore
della Asl Bellini". Il direttore generale della Asl ha infatti partecipato
all'ultima riunione, dando informazioni su quanto già fatto dalla Asl e
rendendosi disponibile ad avviare un percorso comune. In tal senso l'Inps di
Rieti, come ha spiegato lo stesso direttore dell'istituto Antonietta La Marca,
"ha già fatto molti passi in avanti al punto che si sono ottenute le
autorizzazioni necessarie per i tecnici per far dialogare i programmi dell'Istituto
con i programmi che la Asl sta approntando. Sicuramente una volta avuto i
programmi i tempi di definizione delle pratiche dell'invalidità civile saranno
notevolmente ridotti". Una scelta, quella dell'Inps e della Asl, che va
incontro anche al crescente aumento delle domande di invalidità e alla
necessità di fissare entro 15 giorni la prima visita. "Dopo un attento
monitoraggio della situazione reatina - conclude il direttore Bellini - abbiamo
sviluppato un "piano di azione" per snellire le pratiche. In primo
luogo sono state accorpate le varie commissioni per evitare più visite allo
stesso soggetto. Cito, come esempio, le commissioni ad oggi diversificate per
l'ottenimento della legge 104 e dello stato di invalidità. Come
passaggio successivo stiamo valutando l'ipotesi di evitare, restando nei
termini di legge, le revisioni per i malati di determinate patologie
irreversibili come Alzheimer, sindrome di down e via di seguito. Ci auguriamo
di trovare quanto prima una soluzione che vada a diminuire la burocrazia e serva a migliorare i
servizi per i cittadini".
( da "Corriere di Bologna" del 28-03-2008)
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Corriere di Bologna
- BOLOGNA - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2008-03-28 num: - pag: 15 categoria:
REDAZIONALE Il nuovo spettacolo Da stasera in scena al teatro delle
Celebrazioni Il paese senza né capi, né code massacrato dalla Reggiani
"Abbiamo inserito una Ferilli in propaganda pro Veltroni" Stando alla
lunga lista degli argomenti che Francesca Reggiani e Gabriella Germani
affrontano in Né capi, né code, ci sarebbe da mettersi le mani tra i capelli
tra carovita, pressione fiscale, sperpero di denaro pubblico, precariato, burocrazia, ambiente, consumismo
sfrenato, chirurgia plastica, crisi di rapporti interpersonali, familiari, di
coppia e via elencando. Ma la satira, quando è vera, ci ricorda che si può
ridere anche di questo. Lo spettacolo, che debutta stasera al teatro delle
Celebrazioni per la regia di Valter Lupo (repliche fino al 30, ore 21,
domenica ore 17, info 051/6153370-74), "è già eloquente nel titolo",
racconta Francesca Reggiani, "e senza tragedie io e Gabriella andiamo a
fondo fotografando il momento che vive questo Paese". Lo fanno con le loro
armi migliori, attraverso cioè uno show brillante in forma di puzzle, monologhi
illuminanti, dialoghi folgoranti e pepati atti unici. "Dopo tanti anni di
monologhi in solitudine - continua l'attrice - volevo mischiare le carte e fare
qualcosa insieme ad altri. Lo stile di Gabriella mi piace molto, ha già una
bella esperienza alle spalle come imitatrice da Chiambretti e Fiorello, e tanto
è bastato perché mettessimo insieme i nostri cavalli di battaglia". Sul
palco funzionano, tanto che "spesso ci dicono: sembra che lavoriate
insieme da sempre ". Invece, hanno debuttato lo scorso ottobre all'Ambra
Jovinelli di Roma e da quel mese molto è cambiato. Politicamente, e nella
nostra società. "Prendiamo la pressione fiscale. Un tasto dolente, no?
Ebbene, nei mesi successivi al debutto ci siamo dovuti sorbire in una
pubblicità anche l'autoironia di Valentino Rossi per essere stato un evasore
fiscale". Forse voleva tornare a fare il simpatico. "Simpatico? Evade
una montagna di soldi e fa lo spiritoso? Da quando è successo, dopo
l'imitazione della Loren e della Bellucci, Rossi è quasi in apertura di
spettacolo". Nel frattempo è anche caduto il governo Prodi. "E quello
ci ha rovinato un bel quesito, da fare anche a Bologna, che verteva sulla
straordinaria utilità del Ministero di Attuazione del Programma. Mai più senza
". La campagna elettorale costringe però a nuove aggiunte. "In corsa
abbiamo inserito una battagliera Sabrina Ferilli in piena propaganda pro
Veltroni". L'informazione è d'obbligo, "ma non solo ora che giro con
questo spettacolo: io m'informo da sempre per vivere". C'è spazio poi per
riflessioni di più ampio respiro, come quella intorno alla condizione della
donna nelle professioni, "sempre svantaggiata, dal mondo dei medici a
quello degli attori", fino alla famiglia. E qui Reggiani sbotta. "Non
se ne può più. Appena si accende la tv non fanno che propinarci il valore della
famiglia. Dieci anni fa non era così. Ora siamo arrivati al punto che se uno
non è famiglia tenente è visto come un povero idiota". Neanche la tv è
quella di dieci anni fa. E i tempi della satira di Avanzi, di Tunnel, sembrano
un lontano ricordo. "Oggi c'è meno satira. Io la farei anche, ma
preferisco impegnarmi su altri fronti, come la conduzione di Bastardi su Sky,
un programma scritto da me e Linda Brunetta sulla bastardaggine senza limite
dell'essere umano. Me inclusa". Paola Gabrielli Inarrestabile Francesca
Reggiani stasera sarà al teatro delle Celebrazioni.
( da "Liberazione" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Martino Mazzonis
Tensioni geopolitiche, catastrofi ambientali e fine dell'età dell'oro europea.
La globalizzazione neoliberista presenta un conto salato. Di questo va parlando
in Tv l'ex ministro Giulio Tremonti, destando qualche sorpresa per il modo in cui
si accanisce contro la globalizzazione. Le tesi dell'economista preferito da
Umberto Bossi sono messe in fila in un libello, La paura e la speranza
(Mondadori, pp. 112, euro 16). Il breve testo colleziona strali messianici
contro quello che definisce "mercatismo" liberista che tutto divora e
corrode - dal benessere alla natura stessa della cultura occidentale. Tremonti
non è nuovo a queste posizioni, da ministro ebbe tra i principali obbiettivi
polemici la Cina del boom economico drogato e sul pericolo giallo scrisse anche
un altro libro nel 2005. Asia e immigrazione restano il suo cruccio principale,
i martelli che demoliranno la vecchia cara Europa. Di che parla La paura e la
speranza ? Dei pericoli sociali, ambientali ed economici che sono sotto gli occhi
di tutti e che la politica italiana tende ad ignorare. E da dove arriva questa
catastrofe? Dalla pervasività dell'economia, dagli eccessi della
privatizzazione, dalla scomparsa della politica. Fin qui tutto bene, diceva
Vincent Cassel, protagonista de L'Odio raccontando di un tipo che precipita da
un grattacielo. L'elenco di Tremonti, mettendo l'accento su questioni diverse,
lo sottoscriverebbero in diversi tra coloro che costruirono il triennio di
mobilitazioni cominciato a Seattle. A ben guardare però, l'analisi non è
proprio la stessa - come invece tendeva a far credere sul Riformista David
Bidussa accostando Tremonti al teorico della decrescita Serge Latouche. Primo
esempio: "Dopo l'89, nell'illusione della vittoria il liberalismo ha
ceduto e lo ha fatto sotto la pressione ideologica che veniva dall'altra parte,
quella del comunismo... (che è) riuscito a trapiantare nel campo opposto nel
dominio del mercato, il proprio Dna con l'idea che la vita degli uomini possa
essere mossa da una legge". Ovvero il comunismo ha trasformato l'Occidente
da dentro, gli ha donato la mela avvelenata dell'utopia, che a quel punto non
poteva che essere quella del mercato globale e dello sviluppo infinito. Una
teoria vaga e poco sostanziata. Ma per carità, quello di Tremonti è un libello,
una chiamata alle armi, non un saggio impegnato. Senza infilarsi nella storia o
nell'economia si potrebbe sommessamente far notare al profeta Tremonti (ma
anche a Bidussa) che i regali descritti sono quelli del '900, con la sua
fiducia assoluta nelle macchine e nel progresso. Certi toni edificanti della
propaganda occidentale degli anni 50 e 60 non divergevano da quelli sovietici:
l'idea era produrre di più per stare meglio di quelli dell'altra parte -
americani o russi, a seconda della sala dove si stava guardando il
cinegiornale. E poi, a proposito di liberismo e privatizzazioni, c'è un Paese e
un periodo in cui certe teorie sono state applicate per la prima volta: il Cile
di Pinochet. E a Santiago i consulenti economici non erano i redattori del
piano quinquennale albanese, venivano da Chicago. Lo stesso si dica per il modo
di funzionare delle corporation : gli investimenti nel Pacifico, l'uso del
basso costo del lavoro e dell'ambiente come discarica precedono l'89. Dopo
tutto ha solo subito un'accelerazione prodigiosa. Dalla tesi di Tremonti
sull'89 discende anche quella successiva per cui è la sinistra ad essere
liberista. Di questo si può discutere. E' vero, Bill Clinton, Tony Blair, i
governi di centro che hanno forgiato l'Unione europea avevano in testa la
globalizzazione liberista e la moltiplicazione infinita degli scambi come
orizzonte positivo. Ma quella è una sinistra colta di sorpresa dallo sconquasso
dell'89 e non sa dare altre risposte se non quelle suggerite dai dirigenti
delle imprese transnazionali. E poi, sarà debole, zoppicante e non avrà le idee
chiarissime, ma esiste anche una sinistra diversa. A volte ha lo sguardo
rivolto al passato e a volte pecca di vaghezza, ma proprio nel triennio
2001-2004 quella sinistra si è manifestata con grande forza e qualche idea (non
solo con un localismo introverso, Bidussa). Il vero guaio di La paura e la
speranza è la ricetta per risolvere i guai - senza dimenticare che al ministro
dobbiamo condoni fiscali ed edilizi per fare cassa e non il rilancio
dell'industria italica. "Gli spazi sono estesi, le rotte cambiate. Se
pensiamo di restare uguali sarà la realtà a cambiarci in peggio" scrive
Tremonti prima di regalarci le sue novità. La società da ricostruire dovrebbe
essere fondata su sette pilastri: valori, famiglia, identità, autorità, ordine,
responsabilità, federalismo. Una ventata d'aria fresca, un po' come il
Congresso di Vienna. Tremonti parla di legge e ordine, di orgoglio identitario,
di integrazione culturale coatta. Ma soprattutto Tremonti regala dei passi
concreti per traghettarci verso questa società migliore. Un Parlamento europeo che possa legiferare al posto della burocrazia di Bruxelles, un uso delle
regole del commercio meno imbecille di quanto fatto fino ad oggi, una politica
industriale europea. Benissimo. E poi? Unione commerciale con gli Usa, la fine
delle tasse sulla persona e il passaggio a un sistema basato sulle cose, il
rilancio del nucleare, la de-tax per fare solidarietà, politiche per
attrarre investimenti esteri (di chi? Dei cinesi?). E la finanza? E l'ambiente?
E un lavoro e una vita meno precari? Dove sono andati a finire? Sono tempi
difficili e incerti questi. L'orizzonte positivo della globalizzazione non c'è
più. Se lo sono mangiato la guerra irachena, i disastri ambientali cinesi e i
mutui subprime americani. La sinistra ex socialdemocratica non sembra essersene
accorta. Ma non saranno il protezionismo europeo per competere, l'alzabandiera
nelle scuole e le radici crisitiane nella Costituzione della nuova destra proposta
da Tremonti a farci tornare a dormire sereni. 28/03/2008.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pordenone De Anna:
potenzierò le palestre in regione L'estensione dell'attività dei centri fitness
in tutta la regione è uno dei progetti dei quali si occuperà l'ex presidente
della Provincia, Elio De Anna, se verrà eletto in consiglio regionale.
L'esponente del Popolo della libertà ha avuto un incontro con i vertici
dell'Unione artigiani, in primis con il presidente, Silvano Pascolo, nel corso
del quale è stata sottolineata la necessità di ridurre i
costi della burocrazia. Con
il responsabile del "Progetto benessere" della categoria, inoltre, De
Anna ha rimarcato la volontà di migliorare la presenza dei centri benessere e
della palestre sia come infrastrutture, sia come formazione del personale.
L'esponente politico, sempre ieri, si è incontrato con il prefetto di
Pordenone, Elio Maria Landolfi, per la visita di commiato dalla carica
istituzionale ricoperta nell'ente di largo San Giorgio nel corso della quale
c'è stato uno scambio di idee sulle problematiche della Destra Tagliamento. Il
prefetto ha fatto i migliori auguri a De Anna per le proprie attività future.
( da "Tirreno, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
I TOSCANI E IL NORD
PERCHé CE L'HA CON I LOMBARDI? Ogni tanto, leggendo quello che scrive Carlo
Giglioli (Pansa, ma solo lui, lo definirebbe "sciocchezzaio") mi
viene fatto di fantasticare: chi è, quanti anni ha, che cosa fa, dove sta
Giglioli? Magari è un pensionato che passa le giornate fra casa e bar (un tempo
l'osteria dove ser Niccolò giocava a tric trac); comunque sta in un bellissimo
paese, lontano dai fragori della vita contemporanea e soprattutto da quel
profondo nord che dimostra di non conoscere affatto. Avevo fatto voto di non
rispondere più alle sue argomentazioni da bar sport. Ma da qualche tempo
impazza così tanto, da tuttologo consumato, che infrango, solo per una volta,
il voto. Come molti italiani, Giglioli ha la fobia di Berlusconi, sentìna di
tutti i mali, spregevole dal punto di vista etico-politico e umano: "In
campagna elettorale il duo Berlusconi-Formigoni", scrive Giglioli,
"promette tutto a tutti, fidando nella collaudata credulonità" (ma
sul vocabolario troverà credulità e non il suo neologismo maccheronico). Che la
Lombardia con i suoi nove milioni e mezzo di abitanti, insieme alle altre
regioni del nord rappresenti la macro-regione più ricca d'Europa, che sia il
cuore pulsante della produzione manifatturiera e di servizi high-tech del
paese, che abbia fatto dal 2001 uno sforzo sovrumano per aumentare la
produttività e rimanere competitiva col resto del mondo, che ciò nonostante
manchi di infrastrutture importanti e decisive per consolidare gli sforzi fatti,
e che un aeroporto passeggeri-merci (cargo) sia indispensabile per assicurare e
garantire al sistema del nord la possibilità di un ulteriore sviluppo, non gli
passa per la controcassa del cervello. Berlusconi chiede un prestito-ponte e
Giglioli lo chiama aiuto; da Milano a Malpensa c'è il Malpensa express
(Ferrovie nord, Piazza Cadorna) e lui dice che non c'è "una struttura per
raggiungere la Malpensa". La colpa è tutta sua (di Berlusconi), della
Lega, di Formigoni e dei lombardi. Mi scusi, signor Giglioli, ma che cosa le
hanno fatto questi poveri lombardi che lavorano e si danno da fare anche per
noi e soprattutto per lei che vive nel clima bucolico della campagna toscana?
Mi dovrebbe togliere una curiosità: da quanto tempo non va al nord, cioè Milano
e le province lombarde, ma anche il Veneto, il Piemonte e l'Emilia-Romagna? Le
consiglierei di fare un viaggetto da quelle parti: si accorgerebbe che la gente
(professionisti, commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, ma anche operai
e impiegati) ne hanno le tasche piene della burocrazia romana, dei ritardi provocati
da Verdi e sinistra massimalista, della monnezza di Napoli e dintorni, di
mafia, camorra, e 'ndrangheta, del fisco punitivo di Visco e pensano seriamente
che sarebbe conveniente e forse necessario, tagliare il cordone ombelicale con
un paese che sembra destinato ad una deriva verso i paesi del sud del
Mediterraneo. E poi, se mi permette un consiglio: eviti di considerare
stupidi e minus habens coloro che non la pensano come lei. Noi toscani, soprattutto
se di sinistra, continuiamo a pensare di essere l'ombelico del mondo, quando
non lo siamo più da almeno quattro secoli. Diceva Gramsci buonanima che
sottovalutare gli avversari è il modo migliore per prepararsi ad essere
sconfitti. Guido Guastalla.
( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'INDAGINE
MEDIOBANCA: LE AZIENDE ITALIANE HANNO POCHI DEBITI Il vino italiano non è in
rosso ma investe col contagocce [FIRMA]VANNI CORNERO INVIATO A TAORMINA Grande
nei numeri, piccola nelle imprese. L'Italia del vino appare nell'indagine di
Mediobanca come una costellazione di produttori di alta qualità, che incrementa
le vendite grazie all'export. Aziende perlopiù sotto controllo famigliare,
anche se le cooperative si confermano le più grandi. Insomma, le società
vitivinicole nel nostro Paese, che si batte con la Francia per la leadership
mondiale della produzione, hanno una struttura patrimoniale solida, anche se
gli investimenti danno segni di frenata. Certo la distanza dai colossi
internazionali del settore è siderale: la statunitense Constellation Brands
pesa da sola 3,96 miliardi di euro, contro i 3,69 dei ricavi aggregati delle 92
imprese italiane con fatturato superiore a 25 milioni di euro considerate
nell'indagine di Piazzetta Cuccia. Le nostre aziende, però, sono meno
indebitate delle nove major straniere in testa alla classifica globale che,
reduci da grandi campagne di acquisizioni, hanno debiti per 7,34 miliardi.
Inoltre, i risultati delle nostre aziende dimostrano che il vino continua a
essere un buon affare: la produzione complessiva della Penisola supera i 9
miliardi di euro e l'anno scorso il fatturato delle principali società vinicole
italiane è cresciuto del 6,7% . Nel 2007 la crescita sul mercato interno è
stata del 4,3%, contro il +9,6% all'estero. Un export dove l'Ue vale da sola
metà di 3 miliardi di euro delle vendite complessive oltrefrontiera. E insieme
all'export sale anche il numero delle etichette: ben
( da "Repubblica, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Economia Bce pronta
a immettere liquidità Le Borse recuperano. Il fondo cinese Cic interessato a
Dresdner Bank Altrettanto faranno le autorità monetarie inglesi e svizzere.
Tassi Euribor ancora su ELENA POLIDORI ROMA - La Bce è pronta ad immettere sul
mercato nuova liquidità per allentare le tensioni. Altrettanto faranno Banca
d'Inghilterra e Banca centrale svizzera. L'annuncio arriva nel giorno in cui i
tassi interbancari continuano a fremere, con l'Euribor a tre mesi al top del
2008 (fino a quota 4,728%) e il prezzo del petrolio torna a volare oltre i 107
dollari, sulla scia dei timori per i rifornimenti innescati dall'esplosione di
un oleodotto in Iraq. La mossa degli istituti centrali è ben vista dai mercati
che, almeno per un giorno, tirano il fiato. Gli esperti ritengono che aiuterà a
fronteggiare il delicato appuntamento con i conti trimestrali di numerose
società. Così, tutte le Borse europee chiudono in positivo e a Milano l'indice
mette a segno un rialzo dell'1,46%. Negli Usa, voci (subito smentite) su
presunte difficoltà di Lehman Brothers spingono il titolo al ribasso; Oracle e
Google pesano sul Nasdaq. Si diffondono notizie stampa sull'interesse del fondo
cinese Cic a rilevare parte della tedesca Dresdner Bank, controllata dal
gigante assicurativo Allianz. Gary Stern, governatore della Federal Reserve di
Minneapolis avverte: "I mercati non si devono abituare ad essere
salvati". Jean-Pierre Roth, responsabile dell'istituto centrale svizzero,
prevede: la crisi finanziaria continuerà "almeno fino a che" la
situazione negli Usa non si sarà stabilizzata. Anche per questo si riunisce da
oggi a Roma il Financial Stability Forum, (Fsf, in gergo) l'organismo voluto
dal G7 per prevenire crisi sistemiche: è presieduto dal governatore della Banca
d'Italia, Mario Draghi. Sarà una due giorni a porte chiuse, organizzata per
definire raccomandazioni e linee di intervento utili a fronteggiare le
difficoltà dei mercati, scossi dalla crisi dei mutui subprime. Il "dossier"
finale sarà poi presentato al G7 di Washington, a metà aprile, per
l'approvazione definitiva. Si sa che Draghi caldeggia la massima collaborazione
tra autorità monetarie e di vigilanza. Si sa che vuole trasparenza, scambio di
informazioni, meno burocrazia e soprattutto più deontologia tra gli intermediari. Questi
principi generali hanno già trovato una prima formulazione scritta nel
"pre-rapporto", presentato e approvato il mese scorso al summit di
Tokyo. In quell'occasione, per ripristinare la fiducia dei mercati si
chiedevano per esempio: prezzi più realistici, migliore valutazione e
rilevazione dei rischi sui prodotti complessi veicolati dalle società fuori
bilancio, iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali. Si
raccomandava poi una vigilanza accurata sui requisiti di capitale delle banche.
Si puntava l'attenzione sul delicato ruolo delle agenzie di rating. Proprio a
questo Forum guardano ora Gordon Brown e Nicolas Sarkozy: dovrebbe agire
"di concerto" con il Fondo monetario internazionale, opportunamente
riformato. Nella loro visione, i due organismi dovrebbero essere in grado di
diramare credibili e autorevoli "early warning" per il sistema
economico e finanziario, ogni volta che la situazione lo richiede.
( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Polemica Una guerra
senza fine "Accerchiati dai cinghiali per colpa dei cacciatori"
ANTONELLA PEROTTI Guerra aperta contro i cinghiali sulla collina torinese. Da
una parte gli agricoltori che non si arrendono, dall'altra i cinghiali sempre
più numerosi e invadenti. "Finalmente la Provincia ha approvato il nostro
progetto. È una piccola vittoria. Speriamo di avere un riscontro positivo con
l'introduzione delle gabbie". L'assessore di Baldissero Bruna Castelli non
parla per solo per dovere istituzionale: ha un'azienda agricola e conosce bene
i problemi degli agricoltori. Insieme all'assessore di Pino Fabrizio Radicati e
all'Unione collinare ha messo mano al problema. "Abbiamo chiesto aiuto
alla Provincia per predisporre le gabbie gestite direttamente dai residenti
negli 11 comuni dell'Unione. Le affidiamo a chi ne fa richiesta, anche agli
agricoltori. Qui a Baldissero qualcuno si è già fatto avanti. L'abbattimento
dei capi intrappolati spetta all'Enalcaccia e a Italcaccia". I cinghiali
sulla collina prosperano e fanno danni incalcolabili. "Le aziende più in
difficoltà sono quelle a ridosso delle zona boschive come la nostra - spiega
Lorenzo Quaglia, che vive a Baldissero -. L'altro giorno li ho trovati nel
cortile. Distruggono i campi di mais perché sradicano le piante per mangiare le
pannocchie. Non sappiamo più come difenderci. O si fermano i cinghiali o le
nostre attività spariranno" racconta. E nemmeno i rimborsi previsti dalla
Provincia sono la soluzione. "La burocrazia è così complicata che alla
fine uno rinuncia", aggiunge. Bisogna andare alla sede dell'Atc a Chieri,
inoltrare la domanda allegando le mappe catastali, poi aspettare l'ispezione
del personale della Provincia, intanto passano le settimane e magari è tempo
del raccolto. Quaglia se prende anche con il Parco Superga, "lì
sono protetti e si riproducono più facilmente - sostiene -. Ma il vero problema
è che qualcuno li alleva. Abbiamo trovato sacchi di pane secco nelle vicinanze
delle sorgenti, lasciate per i cinghiali". Giampiero Garrone, 39 anni, ha
un'azienda ortofrutticola a Valle Ceppi. È uno dei giovani che non vuole abbandonare
la terra, i suoi prodotti sono quelli doc del Paniere della Provincia:
"Per noi è veramente dura. Quando quegli animali entrano nelle serre o in
un campo di fragole non rimane nulla". Anche secondo Garrone intorno ai
cinghiali c'è un business, la carne di un animale abbattuto può valere 250
euro: "I cinghiali sono troppi. Non è un processo naturale". Suo
padre Franco non usa giri di parole: "Se non ci fossero i cacciatori, nel
giro di qualche anno sparirebbero anche i cinghiali". Adesso provano a difendersi
con le recinzioni elettrificate. E le gabbie? Casimiro Ronco, 56 anni,
presidente della Coldiretti: "L'idea è buona. Bisogna vedere se non
vengono distrutte dai "soliti ignoti" come è già accaduto nel Parco
di Superga. Dieci anni fa la Provincia ci aveva provato: le gabbie vennero
danneggiate".
( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa E Walter
torna a sgambettare Prodi dall'inviato Paolo Zappitelli TAORMINA Se è vero,
come avrebbe confidato Prodi a Enrico Boselli, che i traditori del suo governo
sono stati due, Mastella e Veltroni, ieri il segretario del Pd ha piazzato
un'altra bella gomitata nello stomaco del premier sfrattato da Palazzo Chigi.
Da Taormina, dove è intervenuto al secondo forum di Confagricoltura, ha
spiegato che negli ultimi quindici anni il nostro Paese è rimasto bloccato,
mentre il resto dell'Europa cresceva, contestando che "mentre noi
discutevamo di televisioni, di pubblicità, di brogli, insomma di cose da pazzi,
le altre nazioni andavano avanti sulla strada dello sviluppo". Non si
ferma Veltroni e mette sotto accusa tutta la politica: "Abbiamo vissuto
l'ultimo anno e mezzo temendo che se ci fosse stata un'influenza saremmo andati
a votare il giorno dopo. In altri Paesi c'è maggiore fair play che consente
stabilità. Ma è anche vero che un governo deve attuare il programma per il
quale gli elettori lo hanno votato". Poi ancora una riga nera sugli ultimi
15 anni di politica italiana - quella comunque che ha visto Berlusconi ma anche
due esecutivi retti da Prodi e un Veltroni vicepremier e ministro dei Beni
culturali - spiegando "che per la debolezza delle coalizioni nessun
governo è stato mai riconfermato e anche nelle legislature durate cinque anni
ci sono state dimissioni di ministri, di sottosegretari, rimpasti". Il
segretario del Pd davanti alla platea degli imprenditori ha voglia di fare
piazza pulita di tutto il passato e asseconda la richiesta del presidente di
Confagricoltura Federico Vecchioni di un'assemblea costituente subito dopo il
voto per fare le riforme. Così rilancia la necessità di una "fase"
costituente, ripetendo che i sondaggi "danno una situazione di pareggio al
Senato e allora voglio sapere come si farà a governare l'Italia". Se
questo accadrà, spiega ancora il leader del Pd, la colpa è di chi non ha
voluto, dopo la caduta del governo Prodi, dar vita a un governo istituzionale:
"è stata una gigantesca occasione storica perduta per fare le riforme che
servono all'Italia e ora ci troviamo in situazione difficilissima".
Provocata comunque anche da una fase economica di recessione. Veltroni non
prova neppure a nascondere i risultati deludenti degli ultimi anni, spiega che
"i dati economici del primo e del secondo trimestre di quest'anno ci
diranno che c'è una profonda crisi. Dobbiamo tenere la guardia molto alta,
altrimenti rischiamo di non trovare più la chiave per far ripartire la macchina
Italia". La cura? "Una stagione riformista che scuota il Paese, di
qualsiasi segno essa sia (e qui strappa un sorriso agli imprenditori) purché
non si finisca nuovamente in una fase di gelatina, di marmellata come è stata
quella che abbiamo vissuto fino a oggi, in cui le due parole della politica
sono state "odio" e "rinvio"". E se nel passato si
annida tutto il male dell'Italia, per il futuro Walter Veltroni lancia una paio
di proposte che soddisfano la platea che ieri si è trovato di fronte a
Taormina, tappa intermedia della giornata elettorale aperta a Siracusa e
conclusa a Messina. La prima è uno snellimento della burocrazia, con tempi certi per gli
imprenditori. Come ad esempio la necessità che la Valutazione di impatto
ambientale per le grandi opere venga data dallo Stato in soli tre mesi "e
non in tre anni", promettendo che il Pd presenterà un disegno di legge
delega "di "ammazzamento" del sistema legislativo ipertrofico di
questo Paese". Ma la lotta alla burocrazia,
secondo il segretario del Pd non va combattuta solo dentro lo Stato ma anche
con un "accorpamento" delle tante associazioni che oggi esistono in
Italia e che partecipano ai tavoli di trattativa con l'esecutivo: "C'è
bisogno di unificare e concentrare le varie sigle sindacali, prendendo esempio
da quanto, stavolta, abbiamo fatto in politica". Il discorso del leader Pd
si chiude con un'affermazione che vuole far breccia nella cassaforte di voti di
Confagricoltura: "Il ministero dell'agricoltura sarà uno dei 12 che
rimarranno ma sarà anche un'area per la quale avremo un'attenzione
particolare". Applausi, sipario.
( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Il presidente
Vecchioni "La priorità è semplificare la burocrazia" dall'inviato TAORMINA Snellimento della burocrazia, meno conflitti di competenze
tra lo Stato e le Regioni, una politica europea che sappia anche dire di no a
quei Paesi che non rispettano le regole che si sono date le imprese. Federico
Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ha aperto ieri a Taormina il forum
della sua organizzazione con il tono di chi crede poco nelle promesse
elettorali e dalla politica vuole invece risposte concrete. Così, al segretario
del Pd, nel caso vinca, ha chiesto di rinnovare profondamente la vita del
Paese. Puntando innanzitutto su un'assemblea costituente che faccia le riforme
e cambi l'attuale sistema elettorale. Ma il punto che sta più a cuore al leader
dell'associazione che rappresenta i due terzi del totale delle imprese del
comparto è la semplificazione della burocrazia.
Vecchioni ha portato a esempio della "follia" italiana la conferenza
Stato-Regioni e le conferenze di servizi. Nella prima, ha spiegato "c'è un
antagonismo tra i due livelli, tra esecutivo e governi locali, anziché
concertazione. E questo perché le Regioni sono figlie di un federalismo
imperfetto che le mette in contrapposizione con il governo". La seconda,
invece, "è un'esperienza che non auguro a nessuno, una dimensione
burocratico-amministrativa da medioevo non da terzo millennio". Pao. Zap.
( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
ZOOTECNIA. RAZZA
BOVINA Carne piemontese contro la crisi [FIRMA]WALTER LAMBERTI FOSSANO E' un
bilancio positivo quello dell'Apa, Associazione provinciale allevatori di
Cuneo, riunitasi ieri a Fossano per l'assemblea annuale. Il dato è
significativo tenendo conto che il settore zootecnico, anche a livello
nazionale, non sta attraversando un buon periodo. Le tensioni del mercato
legate all'aumento dei costi delle materie prime, la preoccupante ripresa delle
importazioni di carne dall'estero e la forte crisi di alcuni comparti
specifici, come quello suinicolo. E ancora il problema delle quote latte, senza
contare l'impegno gravoso che gli imprenditori devono
affrontare nel gestire la burocrazia delle aziende agricole. Sono i principali problemi di un
comparto in cui lavorano sempre meno giovani, trattati dal presidente
provinciale Roberto Chialva nella relazione illustrata ad allevatori
provenienti da tutta la Granda. In questo contesto provincia di Cuneo si salva
grazie all'alto numero di associati all'Apa (2.500) e all'allevamento
dei bovini di razza piemontese: 1.665 allevamenti, il 65% della produzione
regionale. Un giro d'affari complessivo da 200 milioni di euro fra mercato
della carne e del latte. "È stato calcolato - ha commentato il presidente
- che un'azienda di medie dimensioni dedica ogni anno quasi cento giorni a
sbrigare pratiche burocratiche di ogni tipo, dall'approvvigionamento dei mezzi
di produzione alle problematiche legate all'ambiente. In questo quadro abbiamo
chiuso un 2007 non esaltante per l'agricoltura. Anche le abitudini alimentari
delle famiglie italiane sono cambiate e non s'intravvedono inversioni di
tendenza". E' stata inoltre sottolineata l'importanza di puntare sulla
qualità e tracciabilità dei prodotti e l'esigenza di "fare sistema".
"Apparteniamo ad un circuito ben definito che è l'Aia (Associazione
italiana allevatori) - ha aggiunto Chialva -. E' in questo sistema che dobbiamo
cercare soluzioni ad ampio raggio per sostenere la zootecnia locale e
italiana". Fra i progetti illustrati, "Italialleva" che anche
nel Cuneese sta muovendo i primi passi e ha come scopo quello di garantire il
"made in Italy" del prodotto tutelando allevatore e consumatore. E
mentre a Fossano si è conclusa l'assemblea Apa, dalla Coldiretti piemontese
sono arrivati i risultati dell'ennesimo incontro sulla "trattativa latte"
che si è chiuso con un nulla di fatto sul prezzo, ma una nota positiva: la
decisione di creare un tavolo di lavoro per valutare l'indicizzazione del
valore delle produzioni.
( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Daniel Oren
Il Maestro illustra il suo impegno come direttore del Verdi di Salerno "La
mia Campania dove tutto è perfetto" Antonio Angeli a.angeli@iltempo.it
"Amo l'Italia da impazzire": Daniel Oren, il più appassionato e
perfezionista dei grandi direttori d'orchestra, non conosce le mezze misure,
vive di amori struggenti, come quello per il nostro Paese (lui è e resta
comunque fieramente istraeliano). Al secondo anno di direzione artistica del
Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno, con un cartellone già travolto
dalle prenotazioni, spiega assieme al sindaco Vincenzo De Luca il segreto del
successo di un evento artistico e di una città che sembrano voler riscattare
tutti i mali della Campania. Ieri erano a Roma, con Renato Bruson, per
presentare la stagione lirica di balletto e concerti 2008. De Luca, primo
cittadino di una Salerno "pulita come la Svizzera", ci tiene a
precisare, spiega come ha fatto a organizzare, in un paio d'anni, un cartellone
da fare invidia ai più grandi teatri del mondo. Per la stagione che si sta
aprendo arriveranno La Traviata firmata da Franco Zeffirelli, interpretata dal
soprano Annick Massis assieme al baritono Bruson, poi serate con Salvatore
Accardo (direttore e solista), Uto Ughi, Lorin Maazel con Beethoven, la danza
di Roberto Bolle. "Come ho fatto? - Annuncia De Luca -
Semplice: burocrazia zero,
non abbiamo fondazioni, enti, consigli di amministrazione. E poi ho detto ai
miei collaboratori: "Portatemi Oren - e scherza - ...ovviamente
vivo"". Il Maestro ha chiesto carta bianca, l'ha ottenuta e ha creato
una serie di eventi internazionali. "L'importante - afferma Oren -
è la cultura. E il mio popolo ha pensato alla cultura anche nei momenti
peggiori, quando mancava il pane". E aggiunge: "è necessario
restituire l'arte agli artisti: chi è bravo è dentro l'orchestra, chi non lo è,
è fuori. Noi vogliamo l'eccellenza. Invece in Italia, dopo gli anni Cinquanta,
hanno dato i teatri ai politici. Si va solo a tessere. Ma non al Verdi di
Salerno".
( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
POLITICA
ALIMENTAZIONE COSTIGLIOLE SAN DAMIANO All'interno I podisti del "Pd"
Ad Asti Giordano e Bruno Tabacci Crollano le vendite della mozzarella di bufala
Esordio al Vinitaly per l'antico e salutare vino Uvalino Strada della morte La burocrazia frena la messa
in sicurezza Servizi Servizio Mussio Elisabetta Fagnola.
( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
ANAGRAFE.GESTISCONO
IL PUNTO INFORMAZIONI Tornano "in servizio" i pensionati del Comune I
pensionati del Comune sono tornati al lavoro. Gestiscono lo sportello per i
cittadini dell'ufficio anagrafe, per dare informazioni e
aiutare gli astigiani ad orientarsi nel labirinto della burocrazia. Intanto, domenica, il gruppo
presiduto da Giancarlo Solaro, si riunsce in assemblea (alle
( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
SAN DAMIANO-PRIOCCA.QUATTRO MESI DOPO IL MORTALE INCIDENTE DELLO SCUOLABUS Sulla
strada della morte la sfida è con la burocrazia [FIRMA]ELISABETTA FAGNOLA SAN DAMIANO Esasperati dalla burocrazia, hanno spiegato perché sulla
provinciale tra San Damiano e Priocca dove il 4 dicembre morì il piccolo Luca
Pasquero non ci sono nè le telecamere, nè la rotonda promessa dalla Provincia
di Cuneo. Valter Valle e Bartolomeo Squillario, sindaci di San Damiano e
Priocca, mercoledì sera hanno di nuovo incontrato le famiglie che abitano lungo
la provinciale che collega i due paesi: un lungo rettilineo che unisce Cuneese
e Astigiano e dove i morti in incidenti stradali scandiscono trent'anni di
proteste e raccolte firme. L'ultimo ha portato via Luca Pasquero, 11 anni:
viaggiava con altri sei bambini (tra cui i due fratellini minori Claudia ed
Emanuele) sullo scuolabus di Priocca. Il furgone di un corriere espresso ha
tamponato violentemente il mezzo, facendolo finire fuori strada, mentre i
bambini sono stati sbalzati dai finestrini. Dopo quasi quattro mesi dalla
tragedia, sono arrivate solo pochi giorni fa tutte le autorizzazioni per poter
installare sul rettilineo due telecamere fisse per rilevare la velocità.
"Serviva il via libera delle due Province, della Prefettura e del
Ministero delle Finanze - ha spiegato Valle - senza contare tutte le carte che
ci hanno chiesto, tutte le volte che i funzionari ci hanno mandato indietro i
documenti perché fossero perfezionati, le telefonate di sollecito che abbiamo
dovuto fare". Questioni di burocrazia: "Siamo
un ente pubblico, tutto è soggetto ad appalti, a tempi lunghi obbligati - hanno
aggiunto i sindaci - da 65 giorni i nostri tecnici non fanno altro, ma è
sconfortante". Le telecamere, assicurano, arriveranno. E il problema della
velocità, su quella strada, persiste. Lo ha ribadito più volte Aldo Pasquero,
il papà di Luca, vigile del fuoco ad Asti. Questa volta all'incontro era
presente anche lui: "Tempi lunghi vuol dire aumentare la probabilità di
incidenti. Mia figlia ha otto anni: mi ha detto che non abbiamo fatto
abbastanza per salvare Luca. Ha ragione. Sono qui per puntare i piedi". A
San Damiano ci sono già 10 mila euro stanziati per la cartellonistica, appena
appaltata. Altri fondi in bilancio serviranno per allargare l'incrocio tra la
provinciale e la strada per borgata Ripalda, a pochi metri dal luogo
dell'incidente, e per asfaltare una nuova via che leghi frazione e paese, in
modo da deviare parte del traffico. "Verso il 15 aprile affideremo
l'installazione delle telecamere alla ditta, che avrà tempo 30 giorni per
posizionarle". L'Unione "Colline Alfieri" parteciperà anche a un
bando regionale per acquistare scuolabus dotati di cinture di sicurezza. Quanto
a Priocca, la Provincia di Cuneo ha stanziato 120 mila euro per costruire una
rotonda a metà del rettilineo, dove ci sarà il limite dei
( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Castelforte
Caso terme, il Pd incalza la Provincia Gianni Ciufo CASTELFORTE Lavori al parco
termale di Suio finanziati dalla Provincia di Latina da oltre dieci anni e
completi di progetti esecutivi, ma mai iniziati. La denuncia è del
coordinamento del Partito democratico di Castelforte, che ha chiesto un
incontro tra il Comune e l'assessore all'urbanistica della Provincia, Franco
Taddeo. "Il sindaco - spiega il Pd, il cui coordinatore è Emilio Testa -
ci ha sempre risposto che i ritardi dipendono dalla Provincia. Visto che
l'assessore all'urbanistica è Franco Taddeo, è opportuno che sia convocata una
commissione consiliare ed invitato anche lo stesso delegato del presidente
della Provincia Armando Cusani, in maniera da capire chi sta bluffando; ancora
qualche mese e del finanziamento provinciale non troveremo più traccia. Il
problema è sempre Suio Terme, abbandonato da questa maggioranza anche quando
esistono fondi e finanziamenti; anche l'altra imponente
opera pubblica, il centro direzionale Suio Terme, finanziato, progettato ed
appaltato, sta morendo nei meandri della burocrazia. Perché? Come mai i lavori pubblici nelle altre zone di
Castelforte - conclude la note del Partito democratico castelfortese -
proseguono, mentre a Suio Terme no?".
( da "Tempo, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Valentino
Mingarelli La Ciociaria deve avere una sua ... Valentino Mingarelli La
Ciociaria deve avere una sua autonomia decisionale, basta con la dipendenza da
Roma. Questa la priorità indicata ieri da Antonello Iannarilli e Gian Franco
Schietroma, rispettivamente candidati del Pdl e del Ps alle elezioni del 13 e
14 di aprile, nel primo confronto radiofonico, promosso da Radio Day in
collaborazione con il nostro giornale. Il confronto coordinato dal responsabile
della redazione provinciale de Il Tempo Francesco Puglisi ha evidenziato la
ferma volontà dei due di creare una sinergia tra tutte le forze politiche ed
imprenditoriali locali per risollevare le sorti di un territorio ormai alla
deriva. "Serve un governo stabile - ha esordito Iannarilli - dopo la
confusione degli ultimi due anni". "Noi chiediamo un voto per i
socialisti - ha spiegato Schietroma - per un auntentico rinnovamento della
politica. Del resto Berlusconi e Veltroni rappresentano il vecchio ed hanno già
governato lasciando irrisolti i problemi della gente. Dopo quindici anni i
socialisti si presentano uniti e chiedono un voto per l'Europa".
Iannarilli non perde tempo e pensa a bacchettare gli ex alleati dell'Udc.
"I valori dell'Udc sono rappresentati nel Pdl - attacca Iannarilli - e la
vicenda del sindaco di Cassino Scittarelli lo sta a dimostrare, una prova la
sua di autentica coerenza". Immancabile il tema del lavoro. "Il
lavoro precario è il primo problema per i socialisti - spiega Schietroma - noi
riteniamo che la soluzione adatta sia quella della cosidetta flexsecurity già
sperimentata in diversi paesi europei". "Per risolvere il problema
del lavoro che manca - aggiunge Iannarilli - penso che si
debba innanzitutto puntare ad avere meno burocrazia e a far pagare meno tasse ai piccoli e medi imprenditori che
così possono assumere altre persone". "A proposito di tasse -
aggiunge Schietroma - ricordo che è stata approvata una norma sulla riduzione
dell'Ici sulla prima casa che sarà operativa a partire da giugno".
"Ora basta - sbotta Iannarilli - penso che l'obiettivo principale del
nostro territorio sia quello di trovare un ruolo autonomo, basta con le
imposizioni romane, ci debbono lasciare libero di fare, perchè siamo di certo
più bravi dei romani". "Sono d'accordo con Iannarilli - aggiunge
Schietroma - e per l'occasione voglio sottolineare come i due grandi partiti in
questa tornata elettorale hanno penalizzato il nostro territorio candidando gli
esponenti locali in posizioni sfavorevoli". Ricette diverse su diversi
argomenti, ma comune l'obiettivo di dare dignità ed autonomia alla nostra amata
Ciociaria.
( da "Italia Oggi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Economia e Impresa Numero 075, pag. 14 del
28/3/2008 Autore: di Agnese Tommasi Visualizza la pagina in PDF
La Consulta delle costruzioni, di cui fa parte Cna, detta l'agenda per
il governo Edilizia, rilanciare le pmi Accesso regolamentato al settore, più
sicurezza Un accesso regolamentato al settore con il rilancio del mercato delle
opere ordinarie grazie al coinvolgimento delle pmi. E poi più sicurezza e
tutela per i lavoratori nei cantieri e minore burocrazia. è questa l'agenda dettata dal settore edile artigiano al nuovo
governo due settimane prima delle elezioni. La Consulta delle costruzioni,
fondata da Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Aniem Confapi, Casartigiani
e Claai, ha inviato, infatti, alle forze politiche impegnate nella competizione
elettorale un documento unitario con il quale sollecita un impegno esplicito
sui temi centrali per lo sviluppo e la qualificazione del settore edile. Il
comparto delle costruzioni, fa sapere la Consulta, dà un contributo determinante
alla crescita del paese, sia in termini di produzione sia per i livelli
occupazionali conseguiti. L'incidenza degli investimenti in costruzioni nel
2006, del resto, ha raggiunto un livello del 9,9% del pil e del 46,5% degli
investimenti fissi lordi realizzati nel paese. In termini occupazionali, il
settore delle costruzioni, inoltre, dà lavoro a 1,948 milioni di persone, che
rappresentano il 27,9% degli occupati dell'industria e l'8,4% di tutti i
settori economici. Nel 2007, però, per la prima volta dopo quasi dieci anni di
crescita, il settore delle costruzioni ha registrato un arretramento (-0,2%).
Per questo, dicono le pmi dell'edilizia, è necessario adottare rapidamente
misure efficaci. Regolamentare l'accesso al settore La necessità di definire
una regolamentazione per l'accesso al settore, secondo gli edili, non è più
rinviabile. I dati di Unioncamere per il 2007 rilevano che il saldo attivo tra
nuove iscrizioni e cessazioni di imprese è stato complessivamente di 45.816
unità, di queste ben 29.691 sono del settore edile. "Si tratta di una
crescita senza regole", spiega la Consulta, "che vede arrivare sul
mercato, assieme a operatori qualificati, altri che si improvvisano
imprenditori edili per carenza di prospettive occupazionali di altra natura,
poiché per diventare imprenditore edile non esiste alcuno sbarramento che non
sia quello della semplice iscrizione alla Cciaa". è necessario, per gli
edili, introdurre quindi modalità d'ingresso all'attività incentrate sulla
formazione e l'esperienza professionale. Rilanciare il mercato delle opere
ordinarie e il ruolo delle pmi Lo spazio di mercato delle pmi, sottolinea la
Consulta, è stato sensibilmente limitato nel nostro ordinamento dalla legge
Obiettivo, anche attraverso un esasperato e spesso artificioso accorpamento
degli appalti. Le politiche della infrastrutturazione ordinaria, del recupero,
della riqualificazione urbana, essenziali per garantire lo sviluppo e la
coesione dei sistemi economici locali, sono state fortemente penalizzate. La
Consulta chiede che venga arrestata l'attuale progressiva finanziarizzazione e
destrutturazione del settore; che sia rilanciata una politica industriale di
valorizzazione delle opere ordinarie; che sia normativamente previsto, nella
realizzazione delle grandi opere, l'affidamento obbligatorio di una quota dei
lavori alle pmi. Sicurezza e tutela dei lavoratori nei cantieri Le politiche
sulla sicurezza e la tutela dei lavoratori sono importanti. Sono però
necessari, dicono gli edili, interventi che offrano prevenzione e formazione,
senza alimentare la burocratizzazione dei cantieri. Occorre procedere a una
sostanziale semplificazione della miriade di adempimenti esistenti. Le imprese
edili, infatti, sono oggi obbligate a conservare in cantiere fino a 122
documenti e sono soggette a controlli e ispezioni di 19 organi di vigilanza.
Qualificazione Una delle principali anomalie del sistema degli appalti pubblici
è data dalla disperata ricerca di lavori per mantenere i livelli di
qualificazione. La Consulta chiede che venga ampliato l'arco temporale di
valutazione dei lavori, prendendo in esame gli ultimi dieci anni e che, in caso
di esito negativo della verifica triennale o del rinnovo dell'attestazione,
qualora non sussistano lavori che consentono il mantenimento della qualificazione
in nessuna classifica di importo, la qualificazione venga diminuita e,
comunque, garantita nei limiti della I classifica. Si chiede anche di
rilanciare una politica per la casa, il sostegno di una politica urbanistica
moderna e compatibile con l'ambiente, la riqualificazione dei centri urbani e
l'eliminazione, o almeno la modifica, del balzello costituito dalla cosiddetta
"tassa sulle gare".
( da "Nazione, La (Viareggio)" del 28-03-2008)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Lucca))
Argomenti: Burocrazia
LUCCA Industriali:
'Troppa burocrazia ci frena' Il presidente di
Assindustria tuona contro i tempi eccessivi della burocrazia
ed esprime solidarietà alla ditta "Baldassari" Aziende in crisi: la
mappa - -->.
( da "AgoPress" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Fonte: Piemme
Impresa - Primo Piano 28/3/2008 10.06 UNIMPRESA: "LA CRISI DEI VALORI
ANCHE IN POLITICA E' CONSEGUENZA DELLA DIMINUITA RELIGIOSITA'" In vista
della imminente consultazione elettorale, il presidente di Unimpresa, Paolo
Longobardi, ha voluto inviare un proprio messaggio a tutti gli schieramenti
politici in campo, per richiamare le varie forze in lizza al rispetto dei
valori e delle esigenze dei cittadini. Il declino politico ed economico del
nostro Paese è conseguenza diretta di una diffusa mentalità priva di
religiosità che allontana da noi i veri valori della vita: la famiglia, la
solidarietà, l'amicizia, l'onestà, il rispetto della dignità di ogni persona
umana alla quale ciascuno di noi è legato da un comune destino. Purtroppo,
l'attuale concezione politica, economica, etica e sociale, priva dei valori
morali segue una rotta che, se non corretta, porta alla deriva. Una spinta in
questa direzione l'ha data certamente l'ideologia materialistica che ha
dilagato per tutto il secolo scorso e che ha costituito il vero oppio per la
mente e per l'anima di intere generazioni. Occorrono tutte le migliori energie
intellettuali e spirituali degli italiani per rendere possibile un futuro che
porti alla serenità ed al benessere. Un appello va anche rivolto agli esponenti
dei partiti politici affinché non perdano tempo in banalità e prestino
attenzione alle cose serie e fondamentali per le famiglie, per i giovani, per i
più bisognosi e per gli anziani. Se pensiamo, però, al deludente spettacolo che
alcuni personaggi politici nostrani hanno offerto nella selezione dei nomi da
inserire nelle liste elettorali (scelte fatte dai "capi" spesso con
criteri clientelari) rimaniamo un po' perplessi sulla capacità di certi
candidati di saper operare nell'interesse generale del Paese. Auguriamo che
prevalga il buon senso e che tutti conoscano quanto c'è scritto nell'art. 1
della nostra Costituzione: " L'Italia è una repubblica democratica fondata
sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e
nei limiti della Costituzione." Ciò significa mettere al primo posto
l'essere umano che questo lavoro compie nell'interesse proprio e per il bene
comune. L'UNIMPRESA considera "l'imprenditore" un lavoratore tra
lavoratori, anche se con responsabilità, professionalità e ruolo particolare
all'interno dell'impresa stessa. Di fatto l'imprenditore svolge un ruolo di
regista e di coordinatore nella gestione dell'impresa, mentre tutti gli altri
lavoratori che fanno parte dell'impresa sono, al pari dell'imprenditore,
interessati al buon governo dell'azienda, per cui hanno il diritto a
collaborare alla gestione dell'azienda stessa (art. 46 della Costituzione
Italiana), con ruoli e competenze sulla base dei loro specifici contributi e
responsabilità, nei casi e nei modi possibili. Il lavoratore non può e non deve
essere considerato una merce, che si compra e si vende, come è avvenuto fino al
Novecento. L'impresa rappresenta il mondo della produzione, dell'economia, del
capitale e del lavoro per cui deve essere al servizio dell'uomo non viceversa.
Ai politici spetta il compito di esercitare il potere, su mandato e
nell'interesse del popolo, con il fine, tra l'altro, di: 1. Formulare leggi e
provvedimenti chiari, coincisi e comprensibili a tutti senza bisogno di dover
ricorrere ad un esperto per farseli spiegare; 2. Provvedere
alla formazione dei dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia) assicurandosi che abbiano
capito chiaramente che sono pagati per essere al servizio dei cittadini. Tutti
gli intoppi e le lungaggini fanno perdere tempo e denaro (specialmente alle
imprese dalle quali dipende la produzione di beni e di servizi e quindi del
reddito di tutta la nazione); 3. Provvedere affinché la formazione, in
istituti pubblici e privati, ad ogni livello, venga svolta nell'interesse di
tutti e nello stesso tempo impedire, il più possibile, quel tipo di
"formazione" subdola e negativa, nota come "televisione
spazzatura", che entra nelle nostre case prodotta (massimo della beffa)
anche dall'azienda controllata dallo Stato; 4. Difendere la famiglia naturale
costituita dalla unione di un uomo e una donna al fine di mettere al mondo dei
figli; 5. Tutelare la vita dal concepimento sino al suo termine naturale; 6.
Tutelare i minori dai quali dipende il futuro della società, e difendere le persone
più deboli in quanto parte della famiglia umana e dell'organismo sociale; 7.
Rendere reale il diritto al lavoro e tutelarne la sicurezza; 8. Tutelare e
difendere l' ambiente per assicurare anche la nostra sopravvivenza; 9.
Facilitare al massimo la produzione di energia pulite da fonti rinnovabili
(anche perché le fonti fossili sono in via di esaurimento e aumentano di prezzo
ogni giorno) se non si vuole la paralisi dello sviluppo economico; 10.Emanare
provvedimenti tendenti a diminuire i divari tra chi in un anno guadagna milioni
di euro e chi per disperazione di essere rimasto senza lavoro, in un momento di
sconforto, poiché lo abbiamo lasciato solo, decide di togliersi la vita, oppure
si rivolta contro l'attuale società. Paolo Longobardi, presidente Unimpresa.
( da "Italia Oggi" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi Numero 075, pag. 29 del 28/3/2008 Autore: di Massimo Galli
Visualizza la pagina in PDF L'ideatore del distretto
hi-tech dell'Etna spiega la ricetta alla base del miracolo siciliano Un'isola
che si mette in moto Pistorio: per il rilancio serve più
ricerca e meno burocrazia
Dire che la Sicilia ha molte potenzialità inespresse, in fondo, non è che un
luogo comune. Dire, invece, che si può veramente fare qualcosa per mettere in
moto lo sviluppo dell'isola, è credibile se le parole vengono non dai
predicatori di turno, ma da chi ha ottenuto risultati tangibili. è il
caso di Pasquale Pistorio, siciliano doc, che dal 1980 al 2005 è stato
timoniere della StMicroelectronics (fino all'87 si chiamava Sgs) portandola in
pochi anni, dopo l'integrazione con la francese Thomson, a scalare la
classifica mondiale delle aziende produttrici di semiconduttori. In tutto
questo la Sicilia ha giocato un ruolo centrale, perché Pistorio è stato
l'ideatore di quella che è stata battezzata Etna valley, nella scia
dell'americana Silicon valley: una sorta di distretto hi-tech dell'area
catanese che, oltre a StMicroelectronics, ha attirato multinazionali del
calibro di Nokia. "L'Etna valley non era un fenomeno artificiale, perché
coinvolgeva 200 aziende nell'indotto diretto, dando lavoro in tutto a circa 10
mila persone, senza calcolare l'indotto indiretto", sottolinea il manager,
che è rimasto presidente onorario di St ed è vicepresidente di Confindustria
per la ricerca e l'innovazione. "Tutto questo dimostra che al Sud si può
fare alta tecnologia con successo". Il miracolo siciliano è avvenuto,
però, grazie a tre condizioni. La prima è proprio la ricerca: Pistorio ricorda
che, al suo arrivo in Sgs, c'erano oltre 2 mila dipendenti, ma i laureati erano
appena una decina. "Abbiamo capovolto la situazione e, dopo una profonda
ristrutturazione, abbiamo cominciato a crescere attingendo all'eccellente
capitale umano degli istituti tecnici-industriali e dell'università di Catania,
che non ha niente da invidiare a quello di altri paesi europei e
asiatici". Secondo elemento trainante è stato quello della collaborazione
con l'ateneo. "Un'alleanza formidabile, che poi è stata copiata anche
altrove", osserva Pistorio. "Abbiamo messo a disposizione dell'università
aree attrezzate dentro la nostra azienda. Noi compravamo macchinari avanzati, e
loro mandavano professori e laureandi a lavorare nei programmi di ricerca
d'interesse comune. Una forma proficua di collaborazione tra pubblico e
privato". Infine, e qui viene chiamata in gioco la politica, ci sono state
condizioni strutturali che hanno facilitato lo sviluppo del distretto
tecnologico. Il manager siciliano ricorda che negli anni
( da "Stampa, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il consigliere
Piergiorgio Pirra, esponente di "Bra Futura" non è stato tenero
commentando il bilancio di previsione
( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Enti Locali &
Cittadini scenari Religiosità in diminuzione, valori in crisi In vista della
imminente consultazione elettorale, Unimpresa ha voluto inviare un proprio
messaggio a tutti gli schieramenti politici in campo, per richiamare le varie
forze in lizza al rispetto dei valori e delle esigenze dei cittadini. Paolo
Longobardi * --> Il declino politico ed economico del nostro Paese è
conseguenza diretta di una diffusa mentalità priva di religiosità che allontana
da noi i veri valori della vita: la famiglia, la solidarietà, l'amicizia,
l'onestà, il rispetto della dignità di ogni persona umana alla quale ciascuno
di noi è legato da un comune destino. Purtroppo, l'attuale concezione politica,
economica, etica e sociale, priva dei valori morali segue una rotta che, se non
corretta, porta alla deriva. Una spinta in questa direzione l'ha data
certamente l'ideologia materialistica che ha dilagato per tutto il secolo
scorso e che ha costituito il vero oppio per la mente e per l'anima di intere
generazioni. Occorrono tutte le migliori energie intellettuali e spirituali
degli italiani per rendere possibile un futuro che porti alla serenità ed al
benessere. Un appello va anche rivolto agli esponenti dei partiti politici
affinchè non perdano tempo in banalità e prestino attenzione alle cose serie e
fondamentali per le famiglie, per i giovani, per i più bisognosi e per gli
anziani. Se pensiamo, però, al deludente spettacolo che alcuni personaggi
politici nostrani hanno offerto nella selezione dei nomi da inserire nelle
liste elettorali (scelte fatte dai "capi" spesso con criteri
clientelari) rimaniamo un po' perplessi sulla capacità di certi candidati di
saper operare nell'interesse generale del Paese. Auguriamo che prevalga il buon
senso e che tutti conoscano quanto c'è scritto nell'art. 1 della nostra
Costituzione: " L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione." Ciò significa mettere al primo posto l'essere umano
che questo lavoro compie nell'interesse proprio e per il bene comune.
L'UNIMPRESA considera "l'imprenditore" un lavoratore tra lavoratori,
anche se con responsabilità, professionalità e ruolo particolare all'interno
dell'impresa stessa. Di fatto l'imprenditore svolge un ruolo di regista e di
coordinatore nella gestione dell'impresa, mentre tutti gli altri lavoratori che
fanno parte dell'impresa sono, al pari dell'imprenditore, interessati al buon
governo dell'azienda, per cui hanno il diritto a collaborare alla gestione
dell'azienda stessa (art. 46 della Costituzione Italiana), con ruoli e
competenze sulla base dei loro specifici contributi e responsabilità, nei casi
e nei modi possibili. Il lavoratore non può e non deve essere considerato una
merce, che si compra e si vende, come è avvenuto fino al Novecento. L'impresa
rappresenta il mondo della produzione, dell'economia, del capitale e del lavoro
per cui deve essere al servizio dell'uomo non viceversa. Ai politici spetta il
compito di esercitare il potere, su mandato e nell'interesse del popolo, con il
fine, tra l'altro, di: 1. Formulare leggi e provvedimenti chiari, coincisi e
comprensibili a tutti senza bisogno di dover ricorrere ad un esperto per
farseli spiegare; 2. Provvedere alla formazione dei
dipendenti pubblici (la cosiddetta burocrazia) assicurandosi che abbiano capito chiaramente che sono pagati
per essere al servizio dei cittadini. Tutti gli intoppi e le lungaggini fanno
perdere tempo e denaro (specialmente alle imprese dalle quali dipende la
produzione di beni e di servizi e quindi del reddito di tutta la nazione);
3. Provvedere affinchè la formazione, in istituti pubblici e privati, ad ogni
livello, venga svolta nell'interesse di tutti e nello stesso tempo impedire, il
più possibile, quel tipo di "formazione" subdola e negativa, nota
come "televisione spazzatura", che entra nelle nostre case prodotta
(massimo della beffa) anche dall'azienda controllata dallo Stato; 4. Difendere
la famiglia naturale costituita dalla unione di un uomo e una donna al fine di
mettere al mondo dei figli; 5. Tutelare la vita dal concepimento sino al suo
termine naturale; 6. Tutelare i minori dai quali dipende il futuro della
società, e difendere le persone più deboli in quanto parte della famiglia umana
e dell'organismo sociale; 7. Rendere reale il diritto al lavoro e tutelarne la
sicurezza; 8. Tutelare e difendere l' ambiente per assicurare anche la nostra
sopravvivenza; 9. Facilitare al massimo la produzione di energia pulite da
fonti rinnovabili (anche perchè le fonti fossili sono in via di esaurimento e
aumentano di prezzo ogni giorno) se non si vuole la paralisi dello sviluppo
economico; 10. Emanare provvedimenti tendenti a diminuire i divari tra chi in
un anno guadagna milioni di euro e chi per disperazione di essere rimasto senza
lavoro, in un momento di sconforto, poichè lo abbiamo lasciato solo, decide di togliersi
la vita, oppure si rivolta contro l'attuale società. * presidente Unimpresa
--> del 28-03-2008 num.
( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Enti
Locali & Cittadini burocrazia Catasto decentrato: via libera a
2.339 comuni Al via il decentramento del catasto in 2.339 comuni italiani: è
quanto è stato ratificato nel corso della Conferenza Stato-città, dopo
l'approvazione, la scorsa settimana, del Dpcm relativo al personale da
assegnare ai Comuni. Con l'approvazione della prima mappatura dei comuni ritenuti idonei
si è dato il via libera al processo di decentramento del catasto. I 2.339
comuni coinvolti potranno attivarsi immediatamente. Le domande presentate dai
Comuni fin qui esclusi (quelli che hanno dato la loro disponibilità sono circa
5.000) saranno prese in esame quanto prima dalla cabina di regia, la quale
"si è riservata - riporta una nota - di trovare quanto prima specifiche
soluzioni, per un successivo inserimento in mappatura, a chiusura della prima
parte del processo di decentramento". Antonio Donelli --> Il
decentramento del catasto ai Comuni fa un ulteriore passo avanti: nella conferenza
Stato-città sono stati individuati i primi 2.339 enti ritenuti idonei che
potranno partire immediatamente con la nuova gestione. Nel 55 per cento dei
casi i comuni si occuperanno di tutto, dalla verifica formale alla definizione
dell'aggiornamento della banca dati catastale. Trasferimento parziale Il 22,2
per cento ha invece optato per un trasferimento parziale cosiddetto "di
primo livello", e riguarderà la consultazione della banca dati catastale
unitaria nazionale e servizi di visura; la certificazione degli atti catastali
conservati nella banca dati informatizzata e l'aggiornamento della banca dati
del Catasto. Per il secondo livello ha invece optato il 23,2 per cento dei
comuni. Il secondo livello comprende, tra l'altro, la verifica formale, accettazione
e registrazione delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto
Fabbricati, l'aggiornamento geometrico del Catasto Terreni e le variazione
colturale del Catasto Terreni. Percorso sofferto Il nuovo traguardo raggiunto
sulla via di un percorso lungo e sofferto è il risultato del lavoro di una
cabina di regia che è stata creata ad hoc e che ha esaminato le delibere
approvate lo scorso anno dai consigli comunali degli enti interessati. In tutto
i comuni in corsa - in questa prima fase - sono stati 5 mila: 2.33, come già
detto, hanno superato l'esame, mentre per i restanti la cabina di regia
"si è riservata di trovare quanto prima specifiche soluzioni, per un
successivo inserimento in mappatura, a chiusura della prima parte del processo
di decentramento". 2009, ultima opportunità Il 2009 rappresenterà invece
l'occasione per tutti gli altri comuni i quali potranno mettersi in regola
entro il 15 luglio dell'anno venturo, e potranno qiondi essere operativi a
decorrere dal 15 dicembre
( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Napoli Cola: Segnali
incoraggianti. A frenarci però è la burocrazia -->
"Dallo studio Kpmg sui costi d'impresa giungono segnali incoraggianti per
la città, ma non bisogna dimenticare i problemi anche rilevanti che deve
affrontare a Napoli chi vuole avviare e poi gestire un'impresa". Ad
affermarlo è Gaetano Cola, presidente della Camera di commercio di Napoli.
Domanda. Dallo studio di Kpmg esce un'immagine di Napoli non troppo negativa. I
risultati sono attendibili, a suo parere? Risposta. Si tratta di una positiva
pubblicità per la città di Napoli in un periodo in cui la nostra immagine nel
mondo non è delle migliori. Napoli ha tutte le potenzialità e le possibilità
per richiamare investimenti, anche dall'estero, sul proprio territorio. Mi
sembra però che lo studio forse non tiene in debito conto i problemi anche
rilevanti che deve affrontare chi vuole avviare e poi gestire un'impresa nel
nostro territorio. D. Si riferisce alle tante diseconomie della città? R. Sì.
L'imprenditore napoletano deve far fronte alle lungaggini della burocrazia locale, alla criminalità presente sul territorio,
alla mancanza di adeguate infrastrutture e alla carenza di servizi. Un nostro
studio ha rivelato che da noi gestire un'impresa costa il 20 per cento in più
rispetto ad altre parti d'Italia; i motivi sono senza dubbio da attribuire in
buona parte a questa rete di diseconomie. Non tenerne conto porta ad avere
risultati come quelli emersi dallo studio di Kpmg. D. Qual è secondo lei il
problema più grande cui deve far fronte chi vuole avviare un'attività a Napoli?
R. Credo che oggi la burocrazia è davvero il freno
maggiore per lo sviluppo; ma gli imprenditori sono spaventati anche dalla poca
sicurezza e dalla crescente criminalità; un altro freno lo si può infine
individuare nella carenza di infrastrutture e nella scarsa qualità dei servizi
offerti dallo Stato. D. Quali sono le sue proposte per cercare di migliorare la
situazione? R. In generale l'impegno deve essere quello di eliminare una alla
volta le varie piccole diseconomie del nostro territorio che unite danno vita
ad una macrodiseconomia che col passare degli anni diventa sempre più difficile
da combattere. In particolare auspico di aprire finalmente lo Sportello Unico,
strumento indispensabile per rendere meno complicato avviare un'attività.
--> del 28-03-2008 num.
( da "Denaro, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Napoli sviluppo Fare
impresa: Napoli costa come New York Fare impresa a Napoli costa quanto a New
York, più che a Parigi e meno che nelle città tedesche. Lo sostiene uno studio
di Kpmg, società internazionale di consulenza aziendale, che mette sotto la lente
un campione di centotrentasei città di dieci fra i Paesi più industrializzati
del mondo. Fatto
( da "Resto del Carlino, Il (Macerata)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL DIBATTITO A
PROPOSITO DELLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI "Un esercito di
raccomandati" DA LUIGI Rossi, di Macerata, riceviamo e pubblichiamo:
"LEGGENDO nei giorni scorsi il dibattito tra l'assessore provinciale Salvi
e la signora Curtosi, a proposito del precariato mi sono sentito di intervenire
e di scrivere esponendo alcune mie considerazioni. Parto da queste premesse:
dopo la laurea ho sostenuto alcuni concorsi in tutta Italia, ho vinto un
concorso fuori provincia e mi sono trasferito nella città della sede lavorativa
sopportando costi, sacrifici e disagi pur di assicurarmi una sistemazione
economica autonoma, ho continuato a sostenere altri concorsi per migliorare la
mia situazione e finalmente ne ho vinto uno a Macerata che mi ha permesso di
lavorare nella mia città. Con queste considerazioni volevo far giungere un
monito a tutti i precari. La situazione del precariato non dà diritto
all'assunzione in quanto è la Costituzione italiana a stabilire la forma del
concorso per l'accesso al pubblico impiego. Spesso il precariato si forma
attraverso delle forme di selezioni per soli titoli o con semplici test; il
pubblico concorso, e tutti coloro che ne hanno sostenuto uno sanno di che
parlo, si struttura con varie prove: delle selezioni per accedere al concorso
vero e proprio e poi delle prove scritte e orali su più materie; quindi le
prove sostenute dai precari mi sembrano davvero molto riduttive! Mi chiedo,
poi, come si acceda alla "qualifica" di precario: mi chiedo se siano
contati quei favoritismi più o meno velati quali amicizie, parentele, appoggi
di varia natura, e mi chiedo ancora, da padre di famiglia, se, chi non è in
grado di assicurarsi tali agevolazioni, avrà mai la possibilità di entrare in
un ente pubblico. Mi chiedo ancora, e questa volta da cittadino e contribuente,
se tutte queste assunzioni siano necessarie, se i gestori della cosa pubblica
agiscano in nome dei criteri della economicità e della funzionalità o se forse
dovrebbero rivalutare il proprio operato. Si parla tanto di
sana burocrazia e di
contenimento della spesa pubblica e poi si attuano politiche completamente
contrarie. Non basterebbe forse una più corretta gestione delle risorse umane
già in servizio senza arrivare a simili sprechi? A mio avviso la cosiddetta
"stabilizzazione dei precari", nonostante sia prevista dalle due
finanziarie 2007 e 2008, è una forma clientelare, anticostituzionale,
diseducativa e discriminante di assunzione. Sempre a parer mio i precari
dovrebbero cercare una soluzione al loro problema senza poter contare sull'interveto
dello Stato, senza adagiarsi su facili situazioni, il posto vicino casa, a
tempo indeterminato e senza aprire libro è il sogno di tutti ma è davvero
ingiusto nei confronti di chi, invece, si è davvero impegnato! E poi già il
fatto di lavorare e di percepire uno stipendio è una situazione privilegiata
rispetto a chi, purtroppo non avendo i famosi "Santi in Paradiso",
non riesce a godere di questa situazione. In Italia non esiste più la
meritocrazia ma è stato riaffermato il principio della conoscenza politica,
della lobby e delle famose "raccomandazioni". Credo che molti
vincitori di concorso pubblico la pensino come me. Bandire un concorso pubblico
per reali esigenze degli enti, non mi sembra di chiedere molto". - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL TERMINAL per
l'aviazione generale (Tag) in via della Salute è stato completato nello scorso
ottobre, ma non è ancora operativo per la burocrazia. Così gli aerei executive non
possono utilizzare la modernissima struttura per i voli business perché non è
ancora arrivata, in particolare, l'autorizzazione al rifornimento di carburante
per i jet a causa di una normativa che offre diverse interpretazioni.
Così il consigliere regionale di An, Alberto Vecchi, ha presentato
un'interrogazione alla giunta di viale Aldo Moro per sapere "se la Regione
è a conoscenza del pesante ritardo dei permessi per l'apertura del terminal; se
è vero che questi sono bloccati dal Comune di Bologna che pretende la
giurisdizione dell'area carburante della Tag, anche se si tratta di un'area
interna allo scalo, di competenza Enac; quale urgente iniziativa intende
prendere la Regione affinché la Tag ottenga al più presto i permessi necessari
per poter operare". L'inizio dell'attività, comunque, non dovrebbe tardare
molto. Ma tra i problemi da risolvere c'è, appunto, quello del carburante per
le perplessità della direzione della dogana regionale sull'autorizzazione
legata al terreno dove è stato realizzato l'impianto di rifornimento. La dogana
ha chiesto il parere del Comune e Palazzo d'Accursio, a sua volta, ha
interpellato la Regione in quanto da alcuni anni è stata trasferita a viale
Aldo Moro (così come per le altre Regioni) la competenza in materia.
"SIAMO in attesa del parere che consenta alla dogana di dare il via libera
? spiegano alla Tag ? all'apertura al traffico, mentre altri aspetti sono di
imminente soluzione. Come la certificazione dell'impianto da parte di Enac, le
tariffe da applicare, la presenza della Polaria (Tag ha un accesso indipendente
dal Marconi) e della guardia di finanza". Il problema del carburante è
legato al fatto che il cherosene viene venduto con un favorevole regime
fiscale, che però dev'essere autorizzato dalla dogana come per tutte le
compagnie aeree. Intanto la lista d'attesa dei voli executive (jet ed
elicotteri) che attendono di poter operare a Bologna si allunga di giorno in
giorno. La struttura comprende un piazzale di 17 mila metri quadrati in grado
di far sostare 5 jet della classe Falcon 900 o Gulfstream G5 (con capacità
intercontinentali), un grande hangar con una 'luce' di
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
IN PRINCIPIO saranno
Monica Bellucci e Sofia Loren, la bellezza di ieri e di oggi. Una avrà
l'accento inconfondibilmente umbro, l'altra parlerà un inglese infarcito di
tonalità napoletane. Ti accorgi subito che sotto mentite spoglie ci sono due
delle signore della risata all'italiana, Francesca Reggiani e Gabriella
Germani, insieme sul palco del Teatro delle Celebrazioni per "Né capi né
code", in scena da stasera e fino a domenica 30 marzo. E sarà una
carrellata di personaggi, storie, pianti e problemi, sarà il ritratto di questi
tempi confusi e infelici a scorrere sotto gli occhi di chi vorrà esserci. Un
incontro tutto al femminile che Francesca Reggiani racconta così: "Ci
siamo ritrovate del tutto casualmente, Gabriella è l'attrice comica che
preferisco, l'ho seguita nei suoi passaggi da Fiorello, su Viva Radio, l'ho
vista con enorme divertimento da Chiambretti. Ecco allora che mi è parso naturale
pensare a lei quando ho immaginato uno spettacolo a due voci, con tanti atti
unici che scivolano via veloci, uno dopo l'altro. La gente finora si è
divertita molto e noi con loro". Satira sociale e di costume su temi di
attualità: caro vita, pressione fiscale, sperperi del denaro pubblico,
precariato, burocrazia kafkiana,
ambiente. E poi, i disagi e le incertezze del cittadino rispetto a un mondo che
cambia e che toglie punti di riferimento, il difficile rapporto con le nuove
tecnologie, le insidie del mercato globale, l'assuefazione ai modelli
pubblicitari, il delirio consumistico del tutto a meno, del
"compro, ergo sum". E poi uno sguardo ai rapporti interpersonali: la
crisi della coppia, della famiglia, racconti di donne in bilico. Single e divorziate,
mogli e amanti, tutte rigorosamente alla ricerca del partner ideale. Fino alle
lusinghe della chirurgia estetica, perché in fondo nella vita "ci si può
sempre rifare". Praticamente basta affacciarsi alla finestra e restare a
guardare per scrivere il repertorio. Del resto la scuola della Reggiani è
quella di Gigi Proietti, ha imparato da lui a prendere spunto dalla vita per
ridere di noi stessi? "Assolutamente sì, la realtà di oggi supera di gran
lunga la fantasia più sfrenata, mi sono limitata a fotografare ciò che accade e
l'immagine che ne esce fa ridere da sola. Amo questo tipo di comicità semplice,
che non ha bisogno di parolacce e forzature. Cerco il divertimento spontaneo,
quello naturale e immediato. Alla fine lo spettacolo ci ha preso la mano, ci
porta dove vuole e noi non facciamo altro che assecondare le risate, i
commenti, le parole che nascono da sole". a. m. - -->.
( da "Libertà" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
22 CULTURA venerdì 28
marzo 2008 Una ricerca sull'esordio del lavoro femminile negli uffici
dell'amministrazione pubblica agli inizi del Novecento 1912, la prima donna in
Comune Candida Gatti assunta come impiegata diurnista CESARINA RASCHIANI
Pubblichiamo la sintesi di uno studio sull'ingresso delle donne come impiegate
al Comune di Piacenza pubblicato sul numero 31 di "Studi Piacentini",
la rivista dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea e
sull'Annale n. 10 dell'Istituto per la Scienza dell'Amministrazione pubblica
(edizioni Il Mulino). "Della signorina Caratti non sembra sia il caso di
occuparsi anche per la ragione che manca un locale appartato da poterle
assegnare come esigerebbero evidenti ragioni di convenienza". Questo
brano, tratto dalla relazione che Franciscolo Marchetti, segretario del Comune
di Piacenza, scriveva nel
( da "Settegiorni (Bollate)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
COMITATO ARIA PURA
Nuovo protesta dopo l'annuncio dell'installazione di un'antenna 'OLTRE ALLO
SMOG DEI BUS ARRIVA ANCHE L'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO?' richiedi la foto
Esponenti del Comitato Aria pura in piazza l'estate scorsa; la protesta
continua perché ritengono che non siano stati effettuati interventi concreti
Garbagnate Milanese - Dopo l'inquinamento dell'aria, ora anche quello
elettromagnetico? Il comitato Aria pura, che da circa due anni protesta contro
lo smog nell'area di via Caduti Garbagnatesi per la presenza del deposito di
autobus della Gtm, ha sollevato ora questo nuovo allarme dopo l'annuncio
dell'installazione di un'antenna per i cellulari nella stessa zona. "Siamo
molto preoccupati - scrive il comitato Aria pura - per l'installazione (senza
previa informazione) di un'antenna sulla via Caduti Garbagnatesi, a pochissima
distanza dalle nostre case. Ci viene spontanea una domanda: la nostra zona è
ormai "terra di nessuno", un posto dove costruire qualsiasi oscenità
a discapito degli abitanti e della loro salute? Dopo l'inquinamento dell'aria a
causa del deposito Gtm, i cavi dell'alta tensione sopra il Parco dei bambini e
le già esistenti antenne dell'area Bonetti e limitrofe, saremo costretti a
sopportare anche questa ulteriore novità?". Intanto il comitato sottolinea
che, nonostante le proteste, non ha visto ancora concretamente realizzato il
miglioramento della situazione per quanto riguarda le emissioni mattutine dovute
al riscaldamento degli autobus Gtm. Su questo problema hanno fatto sentire la
loro protesta in diretta anche numerosi cittadini durante una recente
trasmissione di Radio Panda alla quale erano presenti esponenti del comitato,
insieme al sindaco Marone e all'assessore Zappettini. "Il Gtm nel
frattempo - scrive il comitato Aria Pura - continua a intossicare l'aria del
vicinato, senza che alcuna misura drastica venga presa. Le
soluzioni ci sarebbero e il comitato si è fatto promotore di idee pratiche, ma
la burocrazia con i suoi
tempi lunghi e la scarsa sensibilità dimostrata su questo tema da parte della
direzione del Gtm, hanno fatto trascorrere anni senza miglioramenti di sorta.
Certo, la delocalizzazione del deposito sarebbe la cosa più logica e
auspicabile. E nell'ex area Alfa Romeo vi sono spazi che offrirebbero la
miglior soluzione al minor impatto ambientale possibile. Inoltre
l'ammodernamento della flotta di autobus, l'adozione di motori a metano o
ibridi, i sistemi di captazione e filtraggio dei fumi, contribuiscono al
miglioramento della salute dei cittadini e dei lavoratori del Gtm stessi. E'
ora che Garbagnate riprenda a respirare, perché questi automezzi non inquinano
soltanto l'area del deposito ma circolano per le strade del nostro e di altri
comuni. A poche centinaia di metri dal Gtm ci sono una scuola media e una
materna, frequentata da centinaia di bambini e ragazzi, esposti ogni giorno
all'inquinamento della zona. Il comitato vuole ribadire l'esigenza di adottare
soluzioni tempestive per la tutela della salute e per il risanamento
dell'ambiente". Articolo pubblicato il 28/03/08.
( da "Settegiorni (Rho)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
INTERVISTE Difficile
avere risposte dagli ambulanti originari del grande Paese asiatico ANCHE DA NOI
QUELLA CINESE È UNA COMUNITÀ CHIUSA E DIFFIDENTE Un'altra giovane cinese dietro
un banco "Ho il banco da tre anni, ma vivo in Italia da 12". Risponde
così Li alla domanda "da quanto tempo ha questa attività?". L'unico
cinese, titolare di un banco di abiti al mercato del lunedì di Rho, che supera
la diffidenza tipica dei suoi connazionali e la difficoltà a comprendere e
parlare una lingua per lui straniera nonostante sia ospite ormai da tanti anni
in questo paese. Mastica poche parole di italiano e parla nonostante gli
sguardi contrariati della moglie che si allontana per paura di essere coinvolta
nel dialogo. Racconta di non avere difficoltà con la gente, sebbene negli
ultimi anni sia più restia a comprare. Girano pochi soldi. Anche lui, ha scelto
la via del commercio ambulante spiega - per convenienza economica. Come lui i
suoi colleghi, in genere coppie giovani di marito e moglie a cui è stato
impossibile rivolgere domande. Si tratta di una comunità riservata. Conferma ne
viene anche dal Consiglio dei Migranti e incontro tra culture, formato da
rappresentanti di vari paesi: Somalia, Benin, Congo, Palestina, Egitto,
Ecuador, San Salvador e Moldavia. "Gli unici con cui non è stato possibile
entrare in contatto, nonostante i numerosi tentativi fatti sono proprio i
cinesi racconta Paolo Penzo, vicepresidente del Consiglio -. Sono autonomi,
diversamente dagli altri stranieri non hanno bisogno di aiuto per ottenere
documenti e affrontare la burocrazia. Sono una comunità autosufficiente, ma anche chiusa e diffidente
per motivi culturali e linguistici". Il compito del Consiglio dei migranti
e incontro tra culture ricopre un importante ruolo sul territorio poiché, in
collaborazione con il Comune, lavora sui temi dell'inclusione sociale e della
partecipazione alla vita democratica dei cittadini stranieri residenti,
elaborando proposte e iniziative. Articolo pubblicato il 28/03/08.
( da "AltaLex" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Articolo di Sergio
Sabetta 28.03.2008 Stampa L'approccio economico alla politica nell'era della
comunicazione di massa di Sergio Sabetta Come gli imprenditori anche i politici
e i burocrati tendono a massimizzare il proprio profitto che in politica si
identifica con il potere (Breton). L'accumulo di potere avviene per mezzo
dell'offerta di politiche pubbliche con le quali si gestiscono risorse e si
cooptano gruppi di cittadini, mentre il suo logoramento può avvenire per errore
nel valutare il grado di consenso verso una determinata politica pubblica o per
la progressiva autoreferenzialità dell'attività politica stessa, d'altronde i
cittadini e le loro associazioni possono solo segnalare le proprie preferenze,
di cui il voto è una delle massime espressioni. Peacock ha identificato tre
diversi "mercati politici", uno primario prettamente politico
impegnato a vendere politiche pubbliche in cambio di voti, uno secondario
costituito dai burocrati che trattando con i politici pacchetti di politiche
pubbliche per le rielezioni in realtà puntano ad ampliare le loro sfere di
influenza e di potere amministrativo ed infine il terzo proprio dell'attuazione
della policy in cui i destinatari sono le comunità elettorali e i gruppi che le
costituiscono. Secondo Riker e Ordeshook l'offerta politica è frutto del
sistema elettorale, infatti in un sistema multipartitico i programmi sono senza
limiti cogenti non dovendo essere effettivamente posti alla prova, mentre in un
sistema bipartitico vi è la necessità di ottenere uno scarto di voti rispetto
agli avversari diretti si che il programma dovrà essere più coerente ed
affidabile in quanto sarà testato. Una volta avvenute le elezioni da un gioco a
somma zero si passerà ad un gioco a somma positiva, potendo intervenire accordi
tra le parti, inoltre vi sarà il tentativo di assegnazione a quelle commissioni
in cui si dibattono provvedimenti propri del collegio nel quale si è stati
eletti, infatti sono state messe in evidenza l'importanza delle commissioni
legislative quali centri di potere (Eulau ? Mc Cluggage). La "scuola della
Virginia" (Buchanan ? Tullock) ha affrontato il problema del quando
collettivizzare le decisioni e del tipo di procedure da adottare ed è giunta
alla conclusione che ogni cittadino sceglie individualmente gli interventi del
governo solo se i vantaggi rispetto ai costi sono maggiori in rapporto alle
altre forme di azione, relativamente alle procedure si sono affrontati i
problemi dei costi. Questi sono stati individuati nei "costi
decisionali" e nei "costi esterni" i primi derivano dal tempo
necessario per raggiungere un accordo collettivo i secondi dal rischio di
oppressione causato dall'accettare la volontà altrui, circostanza che impone
trattative al fine di raggiungere la percentuale di persone necessarie alla
decisione collettiva finale. Le due tipologie di costi sono inversamente
proporzionali l'una all'altra, infatti mentre i "costi decisionali"
sono nulli se è una sola persona a decidere essi aumentano al crescere delle
persone che dovranno partecipare alla decisione, al contrario i "costi
esterni" sono massimi se la decisione è presa dal singolo e si annullano
se vi deve essere l'unanimità. Nel tentativo di minimizzare i costi totali
l'individuo varierà la scelta delle decisioni a seconda del tipo di decisione collettive
da adottare, si che se si tratta di decisioni costituenti relative pertanto
alle stesse regole decisionali verrà privilegiata l'unanimità, mentre se si
tratta di decisioni allocative di efficacia limitata cesserà la necessità
dell'unanimità (Buchanan, Tullock e Brennan). Lo stesso scambio dei voti è
vista da Tullock come una stanza di compensazione per le diseguali intensità
delle preferenze, si da introdurre un insieme di decisioni a somma positiva
riducendo i costi delle stesse, circostanza che fa sì che vi sia un suo uso
comune in tutte le democrazie, il vero pericolo è la personalizzazione dell'uso
dello scambio da parte del singolo politico favorito dalla scarsa trasparenza
del processo decisionale e da una comunicazione pubblica controllata. Niskanen,
come del resto Tullock e Downs, rifiuta di considerare i burocrati come meri
esecutori di decisioni politiche, sottolineando i margini di autonomia
utilizzati, quali autentici manager, per perseguire propri specifici utili, i
quali in molti casi si risolvono in un aumento di potere attraverso il numero
di collaboratori, le dimensioni degli uffici e i budget, ma anche avanzamenti
di carriera e aumento degli stipendi. Vi è pertanto una contrattualizzazione
nei rapporti fra politici e burocrati, in cui i secondi massimizzano il proprio
budget rispetto a quanto sarebbe più modestamente necessario a soddisfare
l'elettorato di riferimento del politico. In conclusione per Niskanen, non vi è
coincidenza di interessi fra politici e burocrati, in quanto per questi l'unico
vincolo è che il loro budget sia eguale ai costi di produzione mentre per il
politico i beni pubblici la cui produzione marginale comporta perdita non
dovrebbero essere prodotti. L'organizzazione burocratica viene pertanto vista
come una rete "informale" che si sovrappone ad una struttura
"formale" normativamente disciplinata, questa rete costituita da
scambi si basa sulla fiducia (trust) che permette al politico di controllare
informalmente l'organizzazione burocratica dando forma a comportamenti selettivi
(Breton e Wintrobe). Nel terzo mercato politico interviene quale ulteriore
particolare elemento la "ricerca della rendita", la quale è legata
all'ampiezza dell'intervento pubblico nell'economia e si concretizza sia in
sovvenzioni che nella limitazione artificiosa dell'ingresso di nuovi attori in
una determinata attività economica, vi è in altre parole una limitazione
artificiosa dell'offerta ed una espansione della spesa pubblica in cambio di un
sostegno elettorale ed economico (Tullock ? Tollison ? Buchanan). Definite per
grandi linee le tipologie di mercato politico si possono ora descrivere
brevemente i cicli politico-economici a cui danno vita. Poldam ha evidenziato
l'esistenza di due cicli l'uno elettorale e l'altro partitico, mentre il primo
ha la durata di una sola legislatura ed ha per oggetto la rielezione il secondo
si estende per almeno due legislature ed ha quale fondamento le diversità
ideologiche e il tentativo di darne attuazione. Come è stato rilevato in molti
studi a partire dagli anni settanta (Nordhaus, Hibbs, Frey) i politici al
governo alla vigilia delle elezioni tendono a promuovere provvedimenti
macroeconomici utilizzando strumenti di natura monetaria e fiscale per
stimolare l'economia, salvo successivamente correggere le decisioni già
intraprese al fine di ridurre gli effetti indotti dal "ciclo vizioso"
delle politiche espansive adottate. Partendo dalla constatazione che gli
elettori attribuiscono maggiore importanza ai bassi tassi di inflazione e alla
lotta alla disoccupazione, ma sono al contempo poco informati dei processi
economici, Nordhaus descrive dei cicli economico politici in cui ad una lotta
all'inflazione con aumento della disoccupazione subito dopo le elezioni,
subentra alla vigilia delle elezioni un processo invertito in cui la lotta alla
disoccupazione acquista maggiore importanza rispetto all'inflazione. Su questo
aspetto Frey, considerando il rapporto fra politica deflazionistica avviata
all'inizio del ciclo e decremento del tasso di disoccupazione alla fine del
ciclo stesso, rappresenta l'interazione fra economia e politica in termini di
due funzioni, l'una di "popolarità" e l'altra di
"comportamento". Se i sondaggi rileveranno un basso indice di
popolarità con un conseguente pericolo per le rielezioni si tenderà ad usare
gli strumenti macroeconomici necessari per migliorare le condizioni economiche
generali relative all'occupazione, mentre nel caso opposto il governo potrà
perseguire il proprio programma che è comunque sempre in parte ideologico anche
in presenza di una parziale erosione del consenso. Emerge chiaramente la sopra
rilevata distinzione fra ciclo elettorale e ciclo partitico, per il quale è
necessario un periodo di due legislature al fine di realizzare il programma.
Quanto finora descritto va bene da un punto di vista teorico se la durata della
legislatura è rispettata, il tutto viene a modificarsi in presenza di crisi di
governo ed elezioni anzitempo, in questo caso occorre distinguere se si è in
presenza di una situazione elettorale e quindi politica bloccata o dinamica,
nella prima ipotesi non sorgeranno problemi di competizione con la necessità di
sviluppare la funzione della "popolarità", nella seconda ipotesi
viene a mancare la possibilità della programmazione politica macroeconomia in
funzione dell'espansione dell'occupazione e delle altre politiche pubbliche
gradite ai potenziali elettori, tale circostanza è anche in relazione al
momento della crisi sulla durata teorica della legislatura. Ma le politiche
pubbliche espansive devono essere supportate dal processo comunicativo, il
quale sarà sottoposto ad una costante manipolazione od ostruito da un eccesso
di informazione e rumori di fondo. In questo contesto si sono sviluppati nuovi
mezzi di comunicazione, quale Internet che se da una parte aumentano la libertà
di informazione, dall'altra possono, proprio per la loro vastità, polarizzare i
punti di vista con un declino costante della navigazione per stanchezza e
limiti di tempo, riducendola a canali preselezionati. Più la società è
complessa maggiori sono le risorse necessarie da impiegare nei dialoghi nei
dibattiti, la rete può costituire in parte un serbatoio di pensiero in cui vi è
una veloce interattività continua tra cittadini, specie nella fascia elettorale
più giovane, circostanza che viene ad ampliare o modificare l'impatto percepito
delle politiche pubbliche così come sviluppate secondo il modello
politico-economico. In effetti anche il concetto di tempo in Internet viene a
modificarsi accelerando, fatto che potrebbe menomare il tempo della riflessione
proprio della democrazia, anche se in cambio permette il nascere di
auto-organizzazioni. Infatti si può arrivare a vendere da parte della classe
politica delle semplici impressioni, riducendo a causa della velocità la
memoria necessaria e propria del pensiero politico maturo. Bibliografia A.
Breton, Economia della democrazia rappresentativa, in S. Carrubba, D. Da
Empoli, a cura di "Scelte pubbliche", Le Monnier, 99-113, 1984. J. M.
Buchanan ? G. Tullock, The Calculus of Consent. Logical Foundations of Costitutional
Democracy, University of Michigan Press,1962. J. M. Buchanan ? G. Brennan, La
ragione delle regole, Angeli ed.,
( da "Azione, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'AZIONE - Articoli
- Immigrati e voto IMMIGRATI E VOTO Franco Lorenzon In un periodo nel quale
siamo chiamati ad eleggere il nuovo parlamento italiano - oltre ad alcune
amministrazioni locali tra cui il Comune di Treviso - crediamo sia utile
accendere i riflettori anche sul modo e sulle forme con cui coinvolgere gli
immigrati nella partecipazione all'amministrazione e al governo di un Paese per
il quale contribuiscono con un significativo 8,8% del Pil, cioè qualcosa di
abbondantemente superiore al finanziamento dell'intero servizio sanitario
nazionale. La cosa appare quanto mai significativa se pensiamo che a votare
sono chiamati anche molti italiani che risiedono all'estero, magari da decine
di anni, e che - come "l'argentino" senatore uscente Pallaro - sono
risultati decisivi per assicurare la fiducia all'ultimo Governo. Per collocare
il problema nella sua giusta dimensione, vogliamo ricordare che il processo di
coinvolgimento di uno straniero nel nostro Paese avviene con la seguente
gradualità: a) permesso di soggiorno, che va rinnovato con scadenze al massimo
biennali (a Treviso per il semplice rinnovo si arriva anche ad un'attesa di due
anni?); b) carta di soggiorno, che consente di rimanere in Italia a tempo
indefinito, ma i cui dati vanno confermati o aggiornati ogni cinque anni (anche
qui servono fino a due anni di attesa); c) cittadinanza, che si ottiene - a
richiesta - dopo 10 anni di effettiva residenza in Italia (con attese che
arrivano normalmente a 3-4 anni). Con la cittadinanza si può anche ottenere il
diritto di voto, che tuttavia non sembra essere in cima ai desideri degli
immigrati, non tanto perché non abbiano interesse ad ottenerlo, quanto perché
altre per loro sono oggi le priorità. La prima di queste è di poter rimanere in
Italia senza la continua "corsa ad ostacoli" del rinnovo delle
autorizzazioni sopra richiamate. Per gli immigrati il
desiderio di diventare cittadini italian i coincide oggi con il superamento di
ogni ostile burocrazia che
disconosce il loro quotidiano lavoro nel nostro Paese, potendo superare così
anche le discriminazioni di cui sono spesso oggetto (specie sul versante dei
diritti sociali) e programmare il proprio futuro con qualche ragionevole
certezza. Il voto sarebbe quindi solo l'ultimo gradino di un percorso di
integrazione che è già iniziato con la partecipazione ad alcune consulte
comunali e a quella regionale, e potrebbe proseguire con la partecipazione alle
elezioni amministrative. In questo modo la condivisione diventa partecipazione
attiva alla definizione di leggi, regole, valori, comportamenti, eccetera, e la
costruzione di una società coesa risponde alla giusta preoccupazione di molti
cittadini italiani di dare un'adeguata risposta alla questione della sicurezza.
Perché a questa si risponde più con l'integrazione che con la repressione.
Segretario generale Cisl Treviso.
( da "Giornale di Treviglio" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
RIPRENDE LA...
BALLATA LA CITTÀ RITROVA IL NOME Treviglio - I latini, piuttosto prolifici
nelle massime, invitavano ad osare sempre. "Memento audère semper",
perché tenersi dentro qualcosa quando manifestandola si evita di portarsi dietro
il rammarico che forse si sarebbe potuta realizzare? Per noi è stato così.
Quindici giorni fa avevamo sottolineato come al Palazzo dello Sport di Roccolo
Street sia stata. dimenticata la scritta "Città di Treviglio" nel
cerchio del centrocampo. Incredibilmente la burocrazia si è messa in movimento e quello che non è stato fatto da agosto
a marzo inoltrato, in un attimo, è stato sanato ed ora il parquet ha una
fisionomia nuova, meno anonima e più vicino al cuore dei concittadini. Oltre al
cognome (Facchetti) ora il Palazzo ha anche il nome (Treviglio) per la
soddisfazione di tutti e soprattutto del grande Giacinto che di Treviglio è
stato il primo grattacielo, senza la necessità di una variante al Piano
Regolatore. Certe cose basta volerle e buon per tutti che questa sia stata
voluta. Ci sono andati di mezzo (sì proprio a metà) i Legend che nella seduta
di Venerdì Santo hanno usufruito del parquet in modo parziale, avendo dovuto
circumnavigare nelle peripezie cestistiche, il fortino all'uopo costruito a centrocampo
per preservare la freschezza della "sacra" scrittura. Un sacrificio
al quale i pirati di casa nostra si sono sottoposti volentieri al fine di
colmare una lacuna che stava diventando insopportabile. Qualche risata in più,
qualche contropiede in meno nelle corsie centrali, con le fasce sfruttate di
più come se in campo ci fosse Cristiano Ronaldo. L'occhio vigile dell'amico
Franco D'Adda, supervisore attento, e di Cristian Redaelli, autore
dell'artistico intervento pittorico, e via verso nuove avventure su un campo
ridimensionato temporaneamente, ma pronto a sopportare le fatiche delle vetuste
giunture biancorosse. Ora possono riprendere anche le peripezie biancoblu per
la volata finale. Quattro partite alla fine della stagione regolare, tre al PalaFacchetti
ed una fuori, ad Omegna. I numeri dicono che i play off si possono ancora
arpionare ed anche il morale non è più depresso dopo le partite di campionato
nel "pallone gonfiato" di Codogno contro Casalpusterlengo e di Coppa
Italia al Palalido di Milano contro Siena. Due sconfitte sì, ma col punteggio
sempre in bilico sino alla sirena finale, segno che i fasti di inizio stagione
non erano occasionali, ma premeditati. Si comincia domenica contro Fidenza
(Nanut fa mia 'l babao), si prosegue sempre in casa con Lume, poi si va al Lago
contro Omegna per epilogare a Treviglio contro Ozzano. Si possono evitare gli
"out", con tutti i loro rischi, si possono arpionare gli
"off" con tutte le loro soddisfazioni. Una positività esiste comunque
già. Domenica, seppure sia sfumata la diretta satellitare di SportItalia,
quando la voce di Paolo Taddeo attaccherà il rituale "Siamo al
PalaFacchetti di Treviglio..." seguirà puntuale l'immagine del centro del
campo. Non sarà più anonimo come contro Forlì, ma con il trionfo in bella vista
(come nei piatti dei grandi ristoranti) della scritta Città di Treviglio.
Ringraziamo chi è balzato con entusiasmo sulla dimenticanza, ci diamo il cinque
per avervi contribuito. Ed ora godiamoci lo spettacolo con la speranza che
quell'uno che manca sempre per fare trentuno questa volta non faccia l'appello
con gli arbitri di turno. Buon divertimento ed un occhio di riguardo alla
scritta di fresca tinta al centro del campo. Il peso sullo stomaco se ne è
andato. Articolo pubblicato il 28/03/08 Baldo.
( da "Targatocn.it" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il 18 aprile si
celebra la Giornata europea dei diritti del malato, iniziativa nata nel 2002
sia in base all'esperienza del Tribunale per i diritti del malato - ed in
particolare sulle precedenti Carte per i diritti del malato promulgate in
Italia, a livello nazionale, regionale e locale - sia sulla Carta Europea dei
diritti Fondamentali. La Carta Europea raggruppa i diritti inalienabili del
paziente che ogni paese dell'Unione Europea dovrebbe tutelare e garantire.
Diritti che si trovano a rischio, tra l'altro, a causa della crisi finanziaria dei
sistemi nazionali di welfare. Nel 2008 la Giornata europea dei diritti del
malato sarà celebrata nello stesso giorno - venerdì 18 aprile, appunto - in
tutti i 27 Paesi membri dell'Unione europea, per dare più visibilità all'evento
e aumentare il suo impatto sulle autorità nazionali e gli stakeholder. Il
principale obiettivo è quello di diffondere la Carta europea dei diritti del
malato presso l'opinione pubblica. Carta dei diritti del malato 1. DIRITTO AL
TEMPO Ogni cittadino ha diritto a vedere rispettato il suo
tempo al pari di quello della burocrazia e degli operatori sanitari. 2. DIRITTO ALL'INFORMAZIONE E ALLA
DOCUMENTAZIONE SANITARIA Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le
informazioni e la documentazione sanitaria di cui necessita nonché ad entrare
in possesso degli atti necessari a certificare in modo completo la sua
condizione di salute. 3. DIRITTO ALLA SICUREZZA Chiunque si trovi in una
situazione di rischio per la sua salute ha diritto ad ottenere tutte le
prestazioni necessarie alla sua condizione e ha altresì diritto a non subire
ulteriori danni causati dal cattivo funzionamento delle strutture e dei
servizi. 4. DIRITTO ALLA PROTEZIONE Il servizio sanitario ha il dovere di
proteggere in maniera particolare ogni essere umano che, a causa del suo stato
di salute, si trova in una condizione momentanea o permanente di debolezza, non
facendogli mancare per nessun motivo e in alcun momento l'assistenza di cui ha
bisogno. 5. DIRITTO ALLA CERTEZZA Ogni cittadino ha diritto ad avere dal
Servizio sanitario la certezza del trattamento nel tempo e nello spazio, a
prescindere dal soggetto erogatore, e a non essere vittima degli effetti di
conflitti professionali e organizzativi, di cambiamenti repentini delle norme,
della discrezionalità nella interpretazione delle leggi e delle circolari, di
differenze di trattamento a seconda della collocazione geografica. 6. DIRITTO
ALLA FIDUCIA Ogni cittadino ha diritto a vedersi trattato come un soggetto
degno di fiducia e non come un possibile evasore o un presunto bugiardo. 7.
DIRITTO ALLA QUALITA' Ogni cittadino ha diritto di trovare nei servizi sanitari
operatori e strutture orientati verso un unico obiettivo: farlo guarire e
migliorare comunque il suo stato di salute. 8. DIRITTO ALLA DIFFERENZA Ogni
cittadino ha diritto a vedere riconosciuta la sua specificità derivante
dall'età, dal sesso, dalla nazionalità, dalla condizione di salute, dalla
cultura e dalla religione, e a ricevere di conseguenza trattamenti
differenziati a seconda delle diverse esigenze. 9. DIRITTO ALLA NORMALITA' Ogni
cittadino ha diritto a curarsi senza alterare, oltre il necessario, le sue
abitudini di vita. 10. DIRITTO ALLA FAMIGLIA Ogni famiglia che si trova ad
assistere un suo componente ha diritto di ricevere dal Servizio sanitario il sostegno
materiale necessario. 11. DIRITTO ALLA DECISIONE Il cittadino ha diritto, sulla
base delle informazioni in suo possesso e fatte salve le prerogative dei
medici, a mantenere una propria sfera di decisionalità e di responsabilità in
merito alla propria salute e alla propria vita. 12. DIRITTO AL VOLONTARIATO,
ALL'ASSISTENZA DA PARTE DEI SOGGETTI NON PROFIT E ALLA PARTECIPAZIONE Ogni
cittadino ha diritto a un servizio sanitario, sia esso erogato da soggetti
pubblici che da soggetti privati, nel quale sia favorita la presenza del
volontariato e delle attività non profit e sia garantita la partecipazione
degli utenti. 13. DIRITTO AL FUTURO Ogni cittadino, anche se condannato dalla
sua malattia, ha diritto a trascorrere l'ultimo periodo della vita conservando
la sua dignità, soffrendo il meno possibile e ricevendo attenzione e
assistenza. 14. DIRITTO ALLA RIPARAZIONE DEI TORTI Ogni cittadino ha diritto,
di fronte ad una violazione subita, alla riparazione del torto subito in tempi
brevi e in misura congrua. E. M.
( da "Vita non profit magazine" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Donna, giovane e
avvocato. "Ma anche" disabile di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)
24/03/2008 --> Novità in campo. La sfida di Lisa Noja, in lizza per il Pd in
Lombardia "Il mio è un "problema tecnico", che non definisce la
mia essenza umana. Quindi il partito dei disabili non serve, serve che ciascuno
porti le proprie idee su tutte le grandi questioni. A cominciare dalle pari
opportunità" S i chiama Lisa Noja, fa l'avvocato, ha 34 anni, è milanese
ed è affetta da amiotrofia spinale, con un'invalidità al 100%: e non chiamatela
la "candidata disabile". Posizione n. 23 nelle liste del Partito
democratico per il collegio Lombardia 1, non un posto sicuro ma nemmeno di pura
forma, per Lisa questa è un'opportunità "a prescindere", "perché
se è importante che a Roma ci vadano persone competenti, lo è anche avere una
rete di persone capaci sul territorio". Si presenta a Milano domenica 30
marzo, in un dibattito con Barbara Pollastrini su disabilità e progetto di
vita. Vita: Come è nata la sua candidatura?Lisa Noja: Innanzitutto perché
faccio l'avvocato, sono giovane, sono donna. Vita: Non ha citato la sua
disabilità...Noja: Sicuramente ha avuto un ruolo. Il senso però non è quello di
riempire le caselle con tutte le categorie. Io ho un percorso anomalo: ho una
grave disabilità motoria ma sono avvocato, ho studiato in America, lavoro in
uno dei più grandi studi di Milano, sono autonoma economicamente. è stato
possibile perché ho una famiglia che non solo ha potuto ma anche ha voluto fare
tutto per permettermi di realizzare il mio progetto di vita. Questo deve
accadere per tutti, a prescindere dalla famiglia in cui si nasce. Vita: Non
chiede garanzie, ma opportunità. Anche nella politica sulla disabilità? Noja:
Sì. Oggi in Italia standardizziamo troppo e così sotto l'ombrello della
disabilità c'è di tutto, mentre ognuno di noi ha problemi diversi. Lo sforzo da
fare è individuare il potenziale che ognuno ha. Il mio problema non è di avere
garanzie assolute, ma di avere pari accesso alle opportunità. Non siamo
arretrati sulle garanzie - lo siamo nella misura in cui le leggi non vengono
applicate - il problema è che la persona con disabilità non può mettere a
frutto le possibilità che ha. Vita: Nel programma del Pd ci sono più soldi per
l'accompagnamento e i buoni-servizio. Non sono ancora garanzie? Noja: Non
tanto, soprattutto per i buoni-servizio. Non danno aiuti a pioggia, ma tantano
di cucire addosso un welfare su misura per la singola persona che ha bisogno di
servizi pratici. Si tratta di personalizzare l'intervento della politica: io
volendo potrei chiedere le scarpe ortopediche, me le darebbero anche se non ne
ho bisogno, mentre invece ho bisogno di altre cose che non sono previste.
Bisogna arrivare a capire che disabile vuol dire tante cose. Le Asl non
dovrebbe dare solo una percentuale ma anche una valutazione qualitativa della
disabilità di una persona. Questa è la direzione in cui vuole andare il Pd, in
tanti settori: quando parla di progetto di vita - di donne, giovani, disabili -
intende superare la standarizzazione. Vita: Il partito dei disabili serve?
Noja: Mi sembra più utile che una persona disabile partecipi alla vita politica
con le proprie idee su tutte le grandi questioni: naturalmente portando la
propria esperienza di vita. La disabilità è un problema tecnico, con
conseguenze anche molto gravi, ma non è ciò che definisce la nostra essenza
umana. Vita: Cosa fare per aiutare le famiglie che accolgono un figlio con
disabilità? Noja: Io sono felice di essere nata e non mi piace sentire dire che
ci sono condizioni di vita in cui uno sarebbe condannato all'infelicità. Penso
anche però che la scelta di far nascere un figlio con disabilità sia una scelta
indivuale: compito dello Stato è garantire che la scelta sia libera dalla paura
di non farcela dal punto di vista economico, farsi carico dei problemi
materiali di chi vive certe difficoltà: è quella la vera politica a tutela
della vita. Il Pd e l adisabilità Le donne di walter. "In una famiglia su
quattro vive una persona con disabilità. Per questo è un dovere occuparsi dei
disabili e delle loro famiglie e il Partito democratico vuole assumere questo
tema come una delle priorità dell'azione di governo". La promessa è di
Walter Veltroni, fatta pochi giorni prima dell'amaro anniversario di un anno
passato senza che l'Italia abbia ratificato la convenzione dell'Onu sui diritti
delle persone con disabilità, sottoscritta da Paolo Ferrero a New York il 31
marzo 2007. "Abbiamo proposte e idee concrete", ha detto Veltroni. "Sconfiggere la burocrazia, riordinando la normativa sull'erogazione dei servizi
socio-sanitari, aumentare le pensioni di invalidità, riconoscere il lavoro di
cura prestato dal coniuge, dai genitori, da fratelli e sorelle a favore dei
disabili, con l'anticipazione del trattamento pensionistico".Nelle
liste del Pd, oltre a Lisa Noja, c'è un'altra donna disabile: Ileana Argentin,
44 anni, già consigliera del sindaco di Roma con delega alle Politiche
dell'handicap, posto sicuro nella circoscrizione Lazio 1, dove ha ottenuto il
settimo posto in lista. Veltroni l'ha presentata come il "primo deputato
che entrerà in Parlamento su una carrozzella".
( da "Panorama.it" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Mondo -
http://blog.panorama.it/mondo - Il tibetologo: "Il Dalai Lama sbaglia, e
adesso temo un'ondata di violenze" Posted By paolo.papi On 28/3/2008 @
12:44 In Apertura#2 | No Comments Guarda la [1] GALLERY Giornalista, autore [2]
dell'unica biografia autorizzata sul Dalai Lama pubblicata in Italia, esperto
di culture indo-tibetane, l'ex presidente dell'[3] Associazione Italia Tibet
Piero Verni, di fronte alla repressione cinese, non ha dubbi: la massima
autorità spirituale del Tibet ha perso la presa su una parte del suo popolo. Si
è inventato un "dialogo che non esiste" e ha avallato, per
legittimarsi agli occhi degli "occupanti", prima l'ingresso di
Pechino nel Wto e infine il no al boicottaggio delle Olimpiadi. Non sono
ingenerose le sue critiche? Senta: intellettuali del calibro di [4] Bernard
Henry Levi, lo stesso Sarkozy, il presidente del parlamento europeo Hans
Gert-Pottering hanno apertamente dichiarato di prendere in considerazione
l'ipotesi del boicottaggio. E, di fronte a tutto questo, che cosa fa il Dalai
Lama? Si trasforma nel più tetragono assertore delle Olimpiadi. Frena le
rivolte. Un drammatico paradosso. Dal punto di vista giornalistico la notizia è
proprio questa: Tenzin Gyatso, più che organizzarla, ha "subito" la
rivolta tibetana. Anche [5] Sergio Romano, su Panorama, sostiene che il Dalai
Lama è lontano dalle aspirazioni indipendentiste del suo popolo. La verità è
che la [6] Marcia per il ritorno in Tibet partita il 10 marzo e considerata il
detonatore della protesta si è subito posta su un terreno sideralmente distante
da quello del governo in esilio. Non a caso lo stesso Dalai Lama non l'ha
nemmeno citata nel suo annuale discorso del 10 marzo. In pratica, ha dato
l'imbarazzante impressione di voler discolparsi agli occhi dei cinesi, anziché
denunciare la repressione di questa Tienanmen sorda e muta che si sta
consumando Come è nata l'insurrezione di Lhasa? Attraverso il tam tam, il
passaparola, l'entusiasmo suscitato dalla Marcia organizzata dalle cinque
organizzazioni della diaspora in India. E in modo del tutto spontaneo. Si
capisce: il maglio repressivo cinese in patria ha distrutto qualsiasi embrione
di organizzazione tibetana in patria, come è accaduto qualche anno fa alle
Tigri del Tibet. Lo [7] Youth Congress, la più radicata e radicale
organizzazione non governativa dei tibetani della diaspora, prende in
considerazione l'ipotesi della lotta armata? Fino ad ora assolutamente no, come
dimostra il programma tutto gandhiano della Marcia verso il Tibet. Certo, se
non si apriranno spiragli di cambiamento significativo, temo che tutto potrà
diventare possibile, anche le scelte più estreme. In linea di massima non è in
discussione la scelta nonviolenta quanto la richiesta di Tenzin Gyatso di
semplice autonomia politica. Perché ora, dopo vent'anni di inutile ricerca di
un dialogo, i tibetani si sono stufati e pongono subito un problema di
indipendenza nazionale. Eppure la Cina accusa la "cricca del Dalai
Lama". Perché tagliare i ponti con l'unico interlocutore possibile? Lo
devono demonizzare, per giustificare il loro no a qualsiasi trattativa. La
verità è che i governanti cinesi non vogliono dialogare con nessuno, né con i
miti praticanti della [8] Falun gong, né con le minoranze etniche come gli [9]
uiguri. Chiudono la porta a qualsiasi confronto perché considerano la
dissoluzione dell'impero sovietico come il risultato della politica di dialogo
con i dissidenti di Gorbaciov. Il loro obiettivo, del resto, è chiaro: fare
della Cina una Singapore di un miliardo e trecentomila persone. Ovvero? Singapore
è una realtà avanzatissima e dinamica dal punto di vista di vista economico ma
con il massimo del controllo sociale. Pechino pensa, nonostante la sua retorica
sulla "società armoniosa" e sul "socialismo di mercato",
che il massimo di libertà economica debba corrispondere al massimo
dell'autoritarismo. Che cosa rappresenta il Tibet per la Cina? C'è lo
sfruttamento intensivo di alcune risorse tra cui il legname. Ma non va nemmeno
dimenticato che questa zona potrebbe diventare una straordinaria giostra
turistica interna. Il turismo estero, del resto, è lì ormai un fenomeno
minoritario. Il Tibet per i cinesi, insomma, è un po' quello che era il Kashmir
per i turisti indiani. E anche sul problema della colonizzazione etnica del
Tibet voglio dire una cosa. Dica.. I sei milioni di cinesi che obtorto collo
vivono in Tibet non sono nulla, dal punto di vista demografico, per la Cina. In
Tibet i coloni hanno un turn over, stanno lì in maggioranza per sette anni, poi
tornano a vivere nella madre patria. Vanno lì per arricchirsi, possono vivere
come cittadini di prima classe, con una serie di privilegi che i tibetani si
sognano. C'è qualche similitudine tra le rivolte in Birmania e quelle in Tibet?
Sono due situazioni non paragonabili. I generali birmani, di cui penso tutto il
male possibile, hanno un livello di sofisticazione repressiva infinitamente
inferiore a quello dei cinesi. Una [10] Aung San Suu Kyi tibetana non sarebbe
certo agli arresti domiciliari. Sarebbe morta o starebbe marcendo nel circuito
penitenziario fuori Lhasa Previsioni? Nessuna. Non ricordo un cosiddetto china
watcher che abbia previsto Tienanmen. Ho l'impressione che il livello di
esasperazione tra i tibetani sia tale che uno stato d'agitazione sotterraneo
continuerà, accanto alla repressione, fino alle Olimpiadi. Veda,
non ho simpatia per le burocrazie occidentali ma, dato che bene o male devono
tener conto dell'opinione pubblica, qualcosa si sta muovendo. E l'Eliseo, fino
a ieri silente, di fronte alle manifestazioni di solidarietà in Francia, è
arrivato a non escludere persino il boicottaggio delle Olimpiadi.
Ripeto: non ho fiducia nei politici, ma nella capacità della stampa e delle
opinioni pubbliche, quello sì. Sposato con una tibetana, Piero Verni, su [11]
olistica.tv cura un blog dedicato alla situazione politica tibetana. Sulle
società e sulle tradizioni dell'Himalaya, dell'India e del Tibet ha anche
scritto diversi libri, tra i quali Vivere in India (Milano 1977); Guida
all'India (Milano 1973, 5 edizioni); Dalai Lama. Biografia autorizzata (Milano
1990, nuova edizione aggiornata e ampliata Milano 1998); Tibet: le danze
rituali dei lama (Firenze 1990), Mustang, ultimo Tibet (Milano 1994). È autore
di numerosi documentari, tra i quali: Ladak: Feste di inverno nel piccolo
Tibet; Mustang, ultimo Tibet; Tibet, cuore dell'Asia; Il mio Tibet. n
Repressione in Tibet: l'Italia deve boicottare le Olimpiadi di Pechino? Sì No
Mostra i risultati.
( da "Varesenews" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Varese - I giovane
del Pd intervengono sulla richiesta di una sede più confortevole per gli
studenti "Vogliamo una sala studi più dignitosa" Riceviamo e pubblichiamo
I Giovani Democratici apprendono con delusione dalla stampa che la Giunta
comunale avrebbe deciso di rifiutare la destinazione della palazzina della
Cultura ad aula studi . Siamo fortemente convinti che le aspirazioni di una
città universitaria non si dimostrino solo in proclami a cui non segue nulla ;
da diversi anni Varese è sede dell'Università Insubria, ma poche misure
concrete sono state prese per rendere la nostra città a misura di studente.
Pensiamo a provvedimenti come le tariffe agevolate di trasporto, il servizio
mensa e la costruzione di aule studi . Nulla è stato fatto in questo senso.
Nello specifico la Sala Forzinetti è spesso trascurata dai servizi di
manutenzione e nella realtà è niente di più che uno scantinato: la palazzina
della Cultura sarebbe stato un luogo centrale ed adeguato ai bisogni degli
studenti. Peccato che l'ennesima ristrutturazione di edifici storici varesini sia destinata alla burocrazia comunale piuttosto che alla fruizione della cittadinanza. I
Giovani del Partito Democratico credono inoltre che il Comune di Varese debba
accogliere la richiesta di rendere la sala studi della Biblioteca comunale
accessibile ad orario continuato : così succede nella maggior parte delle città
italiane e in molti altri comuni della nostra provincia. Non ci sembra
una proposta irrealizzabile. Siamo convinti che l'Amministrazione comunale di
Varese da anni dimostri scarsa attenzione alle esigenze dei giovani i quali
chiedono ora un cambio di rotta. I giovani del PD sperano che finalmente questo
cambiamento possa arrivare anche a Varese. Andrea Civati Matteo Acchini Tiziano
Lucchina Giovani Democratici Città di Varese, Partito Democratico Venerdi 28
Marzo 2008.
( da "Corriere Di Como, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Le nuove regole del
decreto Bersani Affitti e compravendite più onerosi Cancelli, riscaldamento,
elettricità, acqua, condizionatori, gas, antenne tv: tutto ciò che può essere
considerato un impianto, da ieri dev'essere certificato. In caso contrario, il
proprietario potrebbe avere problemi a vendere o affittare l'immobile. Merito -
o colpa - del decreto Bersani n 37/08, che introduce l'intento di garantire la
qualità e la sicurezza degli impianti, ma piomba sul mercato immobiliare come
un macigno burocratico, che rischia di frenare la compravendita di case.
Secondo Confedilizia Como, infatti, il decreto 37 arriverebbe addirittura a
"riscrivere le norme sulla vendita contenute nel Codice civile" e a
"caricare di ulteriore burocrazia l'atto di
vendita o l'affitto di una casa". Perplessità simili regnano anche tra gli
agenti immobiliari. La norma, in sintesi, introduce due novità: nel momento in
cui chiede l'allacciamento dell'utenza, il cittadino deve consegnare alla
società del gas, dell'acqua e dell'elettricità una copia della dichiarazione di
conformità dell'impianto. L'obbligo vale per le case nuove o completamente
ristrutturate, e prevede altri adempimenti da sbrigare agli sportelli edilizia
dei Comuni. La seconda novità riguarda proprio gli affitti e le compravendite:
chi vuole vendere una casa (o affittarla) deve consegnare al proprietario o al
locatario le certificazioni degli impianti installati. E se questi certificati
non esistono, devono essere chiesti - e pagati - ad appositi specialisti. Per i
trasgressori, multe da
( da "Corriere Di Como, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
La
"teodem" Binetti: "Più controlli antiprostituzione" La voce
dell'Opus Dei La candidata numero tre nel collegio Lombardia 2, ieri in città,
ricorda la lunga frequentazione di Como e del lago Il volto cattolico del
Partito Democratico: "No a Dico e Pacs. E la legge 194 sia applicata in
toto" È il volto cattolico del Partito Democratico. Una delle voci scelte
da Walter Veltroni per sedurre il profondo Nord e territori storicamente
difficili per il centrosinistra, Como in testa. Paola Binetti, la
neuropsichiatra infantile, la 'teodem', è in corsa per la Camera dei Deputati.
Candidata numero tre nel collegio Lombardia 2 era ieri in città. "È dagli
anni '60 che vengo a Como. Il castello di Urio, fino alla fine degli anni '70,
è stato il primo centro culturale e spirituale dell'Opus Dei", dice.
Prelatura di cui le fa orgogliosamente parte. "Far parte dell'Opera credo
sia un valore aggiunto per la politica". La definizione 'teodem' è un
adesivo fastidioso' "Attiva un processo riduttivo rispetto alla
sensibilità e la ricchezza politica dei i cattolici che difendono vita e
famiglia". E lei diventa un volto ecumenico, utile per il Pd. "Mi
piace pensare di rivivere l'esperienza popolare del cattolicesimo sociale. La
vita cristiana è fatta anche di servizio e carità. Valori di cui parla Benedetto
XVI. Siamo qui per frenare le derive zapateriste". Non farà piacere ad
alcuni suoi colleghi leggere questo passaggio "Non tutto fa piacere".
Difficile, tra l'altro, pensare a una conciliazione con i Radicali, che pure
sono vostri alleati. "Hanno posizioni che considero aggressioni verbali e
dissacratorie nei confronti del Papa". Appunto. Come fate' "Il Pd è
stato fondato dalla Margherita, erede del cattolicesimo popolare e dai
Democratici di Sinistra, politici riformisti. Parla esplicitamente delle sue
radici cristiane". Insomma non c'entrano. "Sono candidati nelle liste
del Pd ma per bontà di Veltroni. Non ho condiviso la scelta e vedremo alla fine
se pagherà". Le urgenze del Comasco' "C'è il grande problema del
Nord: l'approccio industriale che trova il suo elemento di drammatizzazione in
Alitalia. Ci sono problemi di immigrazione e sicurezza, bisogna
potenziare la piccola e media impresa soffocata dalla burocrazia". Gli immigrati sono una minaccia' "Molti cercano una
vita migliore e intanto risolvono i problemi per le nostre imprese. Altri si
occupano dei nostri anziani. Credo in un'integrazione solidale. Ci vuole
massima durezza con la criminalità. Clandestina ma anche italiana".
Difesa della vita. Che fare della 194' "La legge è 'per la tutela sociale
della maternità' e 'per l'interruzione volontaria di gravidanza'. L'aborto non
è un diritto ma un dramma. Puntiamo a un'applicazione totale che proponga alternative".
Dico e Pacs. Il programma del Pd non ne parla. "Punta sui diritti
individuali della persona. Salute, casa e tutele anche per chi vive in coppie
di fatto, indipendentemente dall'orientamento sessuale". Insomma non si
faranno. "Non ci pensi nemmeno. Vogliamo il diritto della persona, non
l'equiparazione alla famiglia". Molti sindaci lariani lamentano il
problema della prostituzione sulle strade. Qualcuno ipotizza il ritorno dei
quartieri a luci rosse. "Ma nemmeno per sogno. Per arginare il fenomeno
accendiamo le lampadine: illuminiamo le strade e aumentiamo i controlli".
A9, Pedemontana, statale Regina. "È prioritario individuare i fondi. Sono
opere essenziali soprattutto per le imprese. Oggi sarà più facile". Cioè
senza i veti dei Verdi' "Hanno avuto il grande merito di sensibilizzare
sull'ambiente. Ma certo abbiamo meno vincoli". L'anno scorso Como ha perso
un illustre industriale, personaggio molto amato. Noubar Manoukian. "È
stato un mio grande amico così come sua moglie Carla. Conosco bene questa
straordinaria famiglia da più di 40 anni. Ci siamo incontrati attraverso l'Opus
Dei. Ecco un grande esempio di immigrazione. La famiglia di Noubar era scampata
alla tragedia armena, hanno lavorato con tenacia e coraggio e costruito una
grande realtà industriale". Como candida la 28enne Chiara Braga. L'ha
conosciuta' "Certo. È giovane ed è una donna. Punti di partenza per la
nuova politica. Inoltre conosce il territorio, è una garanzia". Il destino
del turismo per Como' "Non deve essere di massa ma aprirsi alla classe
media. I Vip sono pochi. Avete ville meravigliose". Pare che Berlusconi ne
compri una a Cernobbio. "Altre domande'" Davide Cantoni Nella foto:
L'esponente 'teodem' del Partito Democratico Paola Binetti (foto Mattia Vacca)
Home È previsto un complesso iter chirurgico La spesa è coperta dal servizio
sanitario L'urologia del Sant'Anna fa scuola in Italia "Possibile la
deroga, ma solo se l'acquirente è d'accordo" Oggi apre la Meci. In mostra
il risparmio energetico "Uomini vestiti come donne" Ratti, conti peggiorati
nel 2007 Casa, tutti gli impianti vanno certificati Cattura ladro e lo
"lancia" in aria con le arti marziali Cambia sesso e diventa uomo
anche all'anagrafe.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
San MicheleSergio
Bornancin, il sindaco in carica, candidato per la lista civica "Insieme
per San Michele - Bibione", condivide il programma "con dieci
candidati dell'attuale amministrazione comunale e altrettanti alla loro prima
esperienza, provenienti da ogni aspetto socio culturale perché - dice - servono
capacità ma anche forze nuove per ulteriori stimoli. Sono stato per vent'anni
dipendente con mansioni direttive, della Bergamin di Latisana e da altrettanto
tempo sono un imprenditore. Ho iniziato a lavorare per il sociale ancora negli
anni ' 80, quando con un gruppo di amici abbiamo fondato la polisportiva
Malafesta - Villanova e quindi costruito, fisicamente, gli impianti sportivi.
Poi ho ricoperto la carica di presidente del consiglio del circolo didattico
comunale e quindi, su richiesta spontanea della popolazione sono entrato in
politica. Da allora non sono mai stato malleabile per i partiti ne per il
privato, la mia bandiera è amministrare il pubblico. Lo faccio per l'interesse
collettivo, ma con l'esperienza da imprenditore. Gestire un Comune grande come
San Michele-Bibione è difficile, servono capacità organizzative e manageriali,
per questo serve una squadra esperta e rinnovata e un programma concreto e
ambizioso. Servono queste doti, il resto sono chiacchiere come la politica
all'italiana sa ben fare. Qui il rinnovamento è iniziato ancora nel 1994 con
Maurutto e da allora abbiamo sempre sviluppato tutto il programma elettorale.
Ora chiedo di continuare a lavorare nell'amministrazione per non vanificare gli
sforzi profusi fino ad ora. Questa è la mia ultima candidatura, occorrono
infatti altri cinque anni per completare tutti i progetti. Dall'ottobre
( da "Mattino, Il (Caserta)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
A30, Maddaloni avrà
il casello GIUSEPPE MIRETTO Maddaloni. La burocrazia è arrivata al capolinea. Fine
del lunghissimo iter di approvazione: è pronta la convenzione, cioè l'accordo
operativo tra enti, per la costruzione del casello autostradale Maddaloni
sull'A30 Caserta-Salerno. Il Comune di Maddaloni, l'Interporto Sud Europa (Ise)
e quindi Autostrade per l'Italia stringono l'accordo che dà il vi libera agli
espropri dei suoli e all'acquisizione del progetto esecutivo.
"Progetto - rivela l'assessore ai lavori pubblici Angelo Schiavone - che
sarà diverso rispetto a quello originario". Su richiesta di Autostrada per
l'Italia il "casello Maddaloni è stato delocalizzato". "Per la
precisione - spiega Schiavone - è stato simmetricamente rovesciato rispetto al
disegno originario. Questo per facilitare l'ingresso e l'uscita dei mezzi dalla
sede autostradale". Visto da vicino, il casello Maddaloni immetterà in tre
snodi fondamentali. Il primo condurrà direttamente all'area intermodale. Il
secondo connetterà Acerra e il sistema viario metropolitano di Napoli, nonché
la Valle di Suessola all'A30. L'ultimo collegamento è con la viabilità
ordinaria della statale 265, quindi con Maddaloni e con la variante
Capua-Maddaloni. Prevista complessivamente una spesa di 18 milioni di euro. La
convenzione, tra l'altro, consentirà di inserire il progetto nel bilancio
regionale, liberando così quattro milioni di euro. Tre milioni di euro è la
compartecipazione finanziaria che sarà sostenuta dalla società Interporto Sud
Europa, in qualità del gestore del progetto dello svincolo sull'A30. Autostrada
per l'Italia gestirà invece gli appalti, relativi alle opere che intaccano
direttamente la sede autostradale. Il casello Maddaloni sarà il primo casello
in provincia di Caserta ad alta automazione. Oltre ai transiti, gestiti dal
Telepass e dalla Viacard, anche le casse saranno totalmente automatizzate. Nel
corso del 2008, sarà fissato il calendario dell'avvio dei lavori. Sono previsti
tempi lunghi, invece, per il completamento dell'istruttoria. Le opere al
contorno, cioè gli interventi di adeguamento della viabilità ordinaria,
spettano all'ufficio tecnico comunale che sta lavorando all'ammodernamento
strutturale della viabilità che ruota intorno all'Interporto, all'Appia e alla
statale
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
VIVIANA NAVARRA
Obbligo d'istruzione e debiti scolastici. Sono stati gli aspetti sui quali le
associazioni professionali della scuola Proteo, Irsef-Irfed e Cidi hanno
focalizzato l'attenzione nel corso di un dibattito a Palazzo Sant'Agostino.
Argomenti troppo spesso "mortificati da provvedimenti inadeguati" che
proprio per questo vanno rivisitati da molteplici punti di vista. "In primo
luogo occorre ripensare alle finalità sociali della scuola superiore - osserva
Maria Pietrofeso, presidente dell'Irsef-Irfed di Salerno - e mirare ad una
scuola dell'inclusione democratica". Una scuola dove ogni studente possa
sentirsi veramente integrato in un sistema che aspiri a potenziare le sue
capacità. "Allo stato attuale la scuola può paragonarsi ad una diligenza
che corre per i sentieri del far west - continua Maria Pietrofeso - dove gli
insegnanti sono lasciati completamente soli a gestire l'assoluta anarchia degli
alunni. Occorre attuare al più presto un progetto di riforma a 360° che
ristabilisca ordine sia sul piano formativo che sul piano scolastico". Un
ordine che, a quanto pare, ancora fa fatica a decollare. Nel corso del convegno
di ieri mattina a Palazzo Sant'Agostino si è detto che "cambiare le cose
vuol dire partire dalla base" : e la base, secondo le associazioni Proteo,
Irsef-Irfed e Cidi, unitamente alla Flc-Cgil e alla Cisl Scuola, si traduce
nell'obbligo scolastico fino ai diciotto anni. "Un provvedimento
essenziale", secondo il presidente regionale di Proteo Gilda Ricci,
"che garantirebbe ai giovani i livelli di istruzione e di formazione
sufficienti sia per esercitare i diritti di cittadinanza che per farsi valere
nel mondo del lavoro. I cosiddetti debiti scolastici non garantiscono alcun
miglioramento, anzi: oramai sono vissuti come una sorta di punizione da
scontare. È necessario capire che la scuola non è un'industria e che le
necessità e le personalità di ognuno vanno rispettate". Ridisegnare i
contenuti dell'apparato scolastico, dunque. Ridefinirli in modo tale che
studiare non sia soltanto un mezzo per ottenere la tanto agognata
"promozione", ma il fine per conquistare un posto attivo,
consapevole, all'interno della società. Un posto in prima fila. "La scuola
deve aprirsi alla disponibilità, al dialogo, alla flessibilità - dice Pino
Patroncini di Proteo - promuovendo la creatività degli studenti ed alimentando
la loro voglia di fare e la loro curiosità". Di parere concorde è l'assessore
alla Scuola, Pasquale Stanzione: "La scuola è ancora
troppo legata ad una burocrazia che mal si adatta alle reali esigenze degli studenti".
Contro l'attuale filosofia dei debiti scolastici tuona Domenico Chiesa
(segreteria nazionale Cidi): "Un termine che è una vera e propria presa in
giro e che rimanda ad un'idea di scuola intesa come una sorta di banca che fa
accumulare debiti a poveri malcapitati che devono provvedere, il più presto
possibile, a "risarcire" i loro creditori.Trovo questo sistema
scolastico ai limiti del grottesco. Innanzitutto il vero "recupero"
non si risolve con questi pseudo esami di riparazione a settembre che
puntualmente si concludono in una farsa. Lo studente che rimane indietro nel
programma di studi va sostenuto con un piano "ad hoc", che si adatti
alle sue capacità e non viceversa, un corso di sostegno deve aspirare a
recuperare innanzitutto uno studente, e non un voto". Basta con un'idea
della scuola intesa come "catena di montaggio all'insegna della
fretta".
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Immobili certificati
in casa senza rischi LUISA MARADEI Addio agli allacci abusivi, alle strutture
non in regola e, forse, anche agli incidenti domestici. D'ora in poi tutto
nella nostra casa dovrà essere certificato: la rete idrica, quella elettrica e
del gas, la tv, il cancello elettrico, i pannelli solari, l'ascensore e il
sistema di riscaldamento. Lo stabilisce il regolamento sulla sicurezza degli
impianti (il decreto 37) entrato in vigore ieri. Una vera rivoluzione nel
mercato immobiliare: un bollino per un alloggio più sicuro. "La scatola
nera degli edifici - spiega l'avvocato Innocenzo Militerni, ex magistrato,
esperto del settore - una traccia di trasparenza su tutti gli interventi
eseguiti negli anni". Obblighi mal digeriti dalla Confedilizia e dai
notai. Forti resistenze che hanno costretto il ministero dello Sviluppo
economico a una nota di chiarimento. "Vogliamo rendere più sicure le
nostre case - spiega Raffaello Sestini, responsabile dell'ufficio legislativo -
per ridurre il numero degli incidenti domestici". Le statistiche
dell'Istat sono allarmanti: 3 milioni di persone che subiscono infortuni
all'anno. Per i proprietari degli immobili, però, le nuove norme non
riusciranno a ridurre questi numeri, ma rappresentano solo una "gabella"
in più, l'ennesima scure della burocrazia che peserà sulle tasche degli italiani. Ma procediamo con
ordine. Gli obblighi. Il regolamento rende obbligatorio il "certificato di
conformità" per ogni impianto domestico, un documento rilasciato da
imprese abilitate o professionisti competenti (ingegneri, geometri) che attesti
il rispetto degli standard di legge. Per i vecchi impianti si potrà
presentare un "certificato di rispondenza": la rete idrica, elettrica
o l'ascensore che non è in regola ma è lo era al momento della costruzione. No
importa, dunque che l'mpianto non sia a norma? La legge non impone
l'adeguamento ai nuovi standard. Le compravendite. "Il proprietario che
vende un alloggio deve allegare il certificato di conformità per ogni singolo
impianto oppure dichiarare che gli impianti non sono conformi" spiega il
notaio Paolo Stefanelli, responsabile dell'ufficio legislativo del Consiglio
nazionale. Una vittoria per i notai che hanno temuto il blocco dei rogiti: una
prima interpretazione della legge imponeva sempre il certificato, in mancanza
il bene era "invendibile". "Così, invece, è garantita la
trasparenza della vendita, senza bloccare i trasferimenti - spiega Stefanelli -
il compratore deve sapere se la casa che acquista non ha gli impianti a norma
e, proprio per questo, potrebbe ottenere un prezzo migliore. La legge gli offre
una garanzia a cui lui può decidere di rinunciare". Del resto questa
garanzia rende epressa quella già prevista dall'articolo 1490 del codice
civile. Le locazioni. "L'inquilino deve ricevere dal proprietario i
certificati di sicurezza sugli impianti ma, come l'acquirente, può decidere di
rinunciare a questa garanzia per spuntare un prezzo migliore" precisa
l'avvocato Militerni. Le sanzioni. Chi fa orecchie da mercante rischia multe da
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'imprenditore
vicentino, capolista alla Camera del Pd, ieri in Polesine, ha fatto visita
all'Ajinomoto Calearo incita i lavoratori nella protesta "Non sono in
assemblea permanente per un aumento di stipendio ma per salvare posto e
produzione" È entrato all'Ajinomoto di Bottrighe per dire ai lavoratori di
continuare con l'assemblea permanente. Massimo Calearo rappresenta
l'imprenditore che avanza nel Partito Democratico. Lui che fino a ieri era il
presidente di Confindustria Vicenza, che è a capo di Federmeccanica, oggi
incoraggia la protesta delle maestranze contro il "padrone".
"Quei lavoratori non sono lì per bloccare la produzione per un aumento di
stipendio - ha detto il capolista alla Camera - ma per salvaguardare il loro
posto. Devono continuare a farlo fino a quando non troveremo una cordata in
grado di rilevare l'azienda. Gli elementi per crederci ci sono tutti, c'è
mercato, c'è prodotto, ci sono i clienti, presenterò questo caso anche a
livello nazionale perché si trovi una cordata interessata". E non teme di
lanciare solo una buttade elettorale, ma è convinto che l'investimento non sia
faraonico e quindi fattibile. Proprio per contrastare gli investitori
stranieri, come i giapponesi nel caso dell'Ajinomoto, che traggono profitto in
Italia fino a quando serve e poi se ne vanno, Calearo è deciso a portare a Roma
l'esempio di piccola e media azienda veneta, dove l'imprenditore e la sua
famiglia sono tutt'uno con i lavoratori, dove è insita la coesione sociale e la
collaborazione. "Nel Nordest non è mai esistita la guerra tra capitale e
lavoro - ha spiegato -, ma ogni componente aziendale entra a far parte di un
sistema, dove ci sono i valori prima di tutto". E se anche l'Lng Adriatic
viene in Polesine per realizzare un rigassificatore, "ha il dovere di restituire
al territorio ciò che ha preso".Il candidato ha trascorso la giornata in
Polesine, visitando un'azienda ittica di Porto Viro e cenando a Occhiobello con
degli imprenditori locali. "Quell'impresa è un esempio virtuoso di come si
può crescere investendo in tecnologia - ha commentato -, però per incrementare
lo sviluppo c'è bisogno di ridurre la burocrazia che lo frena. Per questo
puntiamo nel nostro programma a far aprire un'azienda in un giorno". Il
candidato al Senato Sandro Gino Spinello ha evidenziato, nel presentare Calearo
al Polesine, come con il Pd si stia proponendo un nuovo patto sociale di
convivenza, dove viene però esaltato il merito, la competenza, la
concretezza, dove la crescita economica si integra con la distribuzione della
ricchezza. L'onorevole Gabriele Frigato ha ribadito che la vera novità di
questa campagna elettorale è il Pd, perché viene scelto anche da persone che
non hanno mai votato a sinistra come Calearo. "Abbiamo chiuso con le
ideologie o gli ideologismi, nel mondo globalizzato servono forze politiche che
mettano insieme i valori dell'impresa con la coesione sociale, la solidarietà e
la competività". "Abbiamo messo in campo - ha chiuso il candidato
Francesco Stocco - una nuova stagione di relazioni industriali".Federica Broglio.
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Bellotti: "Più infrastrutture
e meno burocrazia" "Il
Nord Est dimenticato da Prodi deve contare di più". Lo afferma il deputato
di An, Luca Bellotti candidato alla Camera per il Pdl. Burocrazia eccessiva,
costo del lavoro più elevato, sistema giudiziario complesso, carenze e ritardi
nelle infrastrutture: sono questi, secondo il candidato del Popolo delle
Libertà Luca Bellotti che nei prossimi giorni incontrerà le associazioni
di categoria del Polesine, i lacci che bloccano la voglia di crescere del
Nordest. "Il premier-professore - afferma Bellotti - aveva promesso
un'attenzione particolare a questo pezzo d'Italia che da sola è fonte di oltre
il 70\% del Pil nazionale. La promessa però è rimasta vana. E il ceto medio
settentrionale, provato dall'introduzione della moneta unica e dai vincoli di
politica economica imposti dall'adesione all'Unione Europea è sempre più
sofferente e preoccupato. Teme per il futuro, inesorabilmente pregiudicato se
non verranno realizzate le grandi infrastrutture; se quindi le strade
rimarranno congestionate; se i treni continueranno ad essere in ritardo; se
l'energia rimarrà una delle più costose d'Europa e non si avrà il coraggio di
scelte importanti in grado di dare respiro al sistema produttivo nel pieno
rispetto dell'ambiente e del territorio in cui esso è inserito".
"Delle infrastrutture - continua Luca Bellotti -, il Centrodestra prima ed
il Popolo della Libertà ora ha fatto la sua bandiera. Sarebbe interessante
capire quel è la posizione della sinistra riciclata nel Pd di Veltroni a
proposito di infrastrutture. Mi riferisco alla Transpadana, cioè al corridoio
che dovrebbe collegare il Nordest con l'Europa e che per due anni e mezzo è
stato bloccato a priori dalla volontà ideologica di una sinistra estrema che ha
tenuto in ostaggio la più moderata".
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
LA STAGIONE DEL
TEATRO DI SALERNO Con Oren al Verdi Bolle, Maazel, Florez e l'omaggio a Puccini
Maria Tiziana Lemme Roma. Registi come Hugo De Ana, Franco Zeffirelli, Lamberto
Puggelli, direttori d'orchestra come Lorin Maazel, solisti come Salvatore Accardo,
Uto Ughi, Mischa Maisky e Pavel Gililov, o cantanti come Juan Diego Florez,
Renato Bruson o Hui He, star del balletto come Roberto Bolle. Il secondo anno
del Teatro Verdi di Salerno, affidato alla direzione artistica di Daniel Oren,
propone opere di grande repertorio. Ieri la presentazione della stagione a
Roma, nei Musei Capitolini. Con Oren, il sindaco Vincenzo De Luca e il celebre
baritono Renato Bruson. Particolarmente legato alla musica di Puccini, Oren ha
voluto portare sulle scene salernitane due sue grandi opere. Si inaugura, il 9
aprile, con una "Tosca" diretta da Miguel Gomez-Martinez e con la
regia di De Ana che saprà, dice il maestro, "restituire interamente la
musica di Puccini, molto spesso storpiata da messinscene azzardate". Il 9
ottobre sarà di scena "La Bohème" con la regia di Puggelli. Non
mancherà Verdi, con "La Traviata" in un celebre allestimento firmato
da Zeffirelli, e Bellini con "La sonnambula" con la regia di Riccardo
Canessa. Si chiuderà con "La vedova allegra" nell'allestimento
"napoletano" di Vincenzo Salemme visto all'Opera di Roma. Tutte le
opere, a parte "Tosca", saranno dirette da Oren con l'Orchestra
filarmonica salernitana, tanto che il maestro ha rinunciato a alcuni progetti
per seguire da vicino la stagione del Verdi: "Questo secondo anno è molto
importante. Vogliamo far tornare a teatro le persone, e la mia presenza
sicuramente rappresenterà un bell'impulso", sostiene. Già sono diecimila
le richieste per "La Traviata" e ventimila per il gran galà di danza
con Roberto Bolle & Friends (il 3 maggio). Moltissime le richieste anche
per il 5 ottobre, quando Lorin Maazel dirigerà la Symphonica Toscanini. Un
particolare appuntamento sarà quello del 10 aprile, quando De Ana, con il
soprano cinese Hui He, aiutati dal cartone animato "Il Flauto Magico"
realizzato per Cartoons on the Bay, parleranno ai bambini dell'opera di Mozart.
Immutata la formula adottata dal sindaco De Luca per gestire il teatro: nessuna
fondazione, niente consiglio di amministrazione, né sedi costose. "Spesso gran
parte delle risorse disponibili sono impiegate non per produrre cultura - dice
- ma per mantenere la burocrazia della cultura. Noi preferiamo destinare interamente le risorse
per portare la cultura nella città. Puntiamo inoltre sulla qualità".
Essenziale anche lo staff che lavora al Massimo salernitano: sei persone. Ma
con grandi progetti. Portare il Verdi ad avere un cartellone per tutto l'anno e
con più repliche (al momento, solo tre date per ogni rappresentazione),
e la possibilità di produzioni interamente realizzate dal teatro. Inoltre si
bandiranno, fra sette-otto mesi, audizioni per giovani musicisti, non solo
campani, diplomati al conservatorio. Avranno la possibilità di essere ascoltati
da Oren o da suoi collaboratori, per poter entrare nell'orchestra o nel coro di
Salerno. E si parla anche di aprire, con Bruson, una vera e propria scuola di
specializzazione di canto, per aiutare i giovani al debutto nella lirica.
( da "Opinione, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi è Ven, 28 Mar
2008 Edizione 61 del 28-03-2008 Intervista a Giuseppe Ianni / Ricambio politico
per Sestri Levante di Marco Giusti Sestri Levante (18.600 abitanti) è il
principale comune ligure dove si sceglierà un nuovo sindaco. Da trent'anni la
città è governata dalle sinistre. La città ha superato gli scempi della
"rapallizzazione", gran parte del centro è stata lottizzata con
quartieri destinati a seconde case. Gli imprenditori che sono arrivati sono
stati funesti: la Gepco è fallita, altre imprese sono legate al banchiere
Fiorani (che in zona aveva rilevato il Banco di Chiavari e della Riviera
ligure). Nonostante ciò il voto però è sempre andato a sinistra. Senza ricambio
politico la città è spaccata tra sostenitori della Giunta e chi accusa i
concittadini di essersi tappati occhi e orecchie per convenienza. Ma ora le
cose sono cambiate: l'economia va male per tutti. Abbiamo intervistato il
candidato delle opposizioni più accreditato: Giuseppe Ianni, sostenuto dal PDL
con Lega e UDC, giovane avvocato di 34 anni. Pochi mesi fa Sestri Levante è
finita nelle cronache nazionali perché alla Tv della Libertà è stato negato
l'utilizzo del suolo pubblico, dopo un servizio riguardante depuratore ed acque
marine sporche... E' stata una delibera comunale inaudita, con la quale il
diritto costituzionale di cronaca e di opinione è stato calpestato. Solo grazie
alla solidarietà dimostrata dai cittadini siamo riusciti a trasmettere dopo il
diktat. Un grave errore. Ancora una volta il sindaco uscente, dottor Lavarello,
ha dimostrato di non conoscere i "fondamentali" della democrazia.
Secondo l'opposizione Sestri Levante è "rapallizzata" da nuove case,
eppure gli abitanti diminuiscono (3000 di meno). Ci sono anche quattro Palazzi
comunali e ben sei palazzi della Cultura? La macchina pubblica può funzionare
meglio. Anche per quanto riguarda la cultura si deve partire dal territorio,
con meno vernissages, tornando alla trasmissione di sapere tra le generazioni,
riportando la famiglia ?e non la burocrazia- al centro della società. Da Sestri Levante si emigra, i morti
superano i nati di tre volte, e i giovani vanno via perché non trovano casa né
lavoro? Eppure siamo a un migliaio di nuove seconde case. Le persiane delle
case del centro sono chiuse per quasi tutto l'anno. E' una città
fantasma, una controfigura di Las Vegas, solo che qui c'è il "casino"
ma non ci sono i casinò. Il dialetto sparisce, le colline sono andate distrutte
da quattro incendi consecutivi. Nessuno paga per gli errori. Anche questa
mancanza di rispetto per il territorio è un segno dell'incapacità del PD
locale, "modernista" a parole, mentre in realtà è il vero
"partito di plastica" incapace di coniugare tradizione e sviluppo.
Manca un piano per la prima casa e per i giovani in cerca di occupazione. Noi
intendiamo rispondere a queste due esigenze. Mentre arrivano emigranti, i
nostri diplomati e laureati emigrano, e le famiglie e la nostra identità
culturale si spezzano. Andando avanti così la città muore: i cittadini devono
saperlo. Quale modello di turismo? La città subisce antituristiche incursioni
da week end. L'entroterra e i sentieri di collina sono abbandonati. Possiamo
migliorare i collegamenti con Portofino, le Cinque Terre e gli aeroporti di
Genova e Pisa, realizzando infrastrutture adeguate all'uopo. Il nostro modello
di turismo vuole coniugare divertimento, tranquillità e rispetto ambientale.
Amministrare non significa fare gli imprenditori coi soldi altrui, ma amare il
territorio come parte della propria famiglia. E' questa la nostra cultura.
Votando per noi si sceglie lo sviluppo umano ed economico, non ottenuto
vendendo le proprie terre, ma con la competenza e con la cultura d'impresa. Ce
la possiamo fare anche qui. Ci si deve rendere conto che il turismo da solo non
è sufficiente. Abbiamo perso un'occasione storica: passare dall'industria
pesante a quella "pensante", dove i diplomati del nostro liceo
informatico possano trovare spazio. Dobbiamo individuare aree per l'impianto di
nuove aziende e utilizzare la defiscalizzazione, che comunque deve favorire in
primis le famiglie dei veri residenti. Invece gli attuali amministratori
diffidano dal mondo dell'impresa. Le nuove imprese crediamo debbano essere
create dai giovani residenti a Sestri Levante. Serve una città
deburocratizzata,, dinamica, non ostile ai giovani professionisti e
imprenditori. Si guardi infine a ciò che succede in Italia: ormai la
maggioranza degli operai vota per il PDL e il centrodestra. La mia candidatura
è fuori dalle logiche di potere e non rappresenta interessi particolari, ma
quelli di tutti i cittadini. Le sinistre tutte hanno dimostrato la loro
incapacità strutturale di governo, metterò anima e corpo per il cambiamento.
( da "Opinione, L'" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi è Ven, 28 Mar
2008 Edizione 61 del 28-03-2008 Intervista a Sergio Sara / Messina Spa: 60.000
tir in più Ferrovie troppo care di Paolo Della Sala Due settimane fa L'Opinione
ha ospitato un'intervista del presidente della Autorità portuale di Genova,
Luigi Merlo. Oggi proseguiamo la nostra analisi sul sistema logistico, centro
dell'economia ligure, con un'intervista a Sergio Sara, responsabile del settore
per la Ignazio Messina Spa, uno dei primi operatori nazionali. Il terminal
containers Nino Ronco (
( da "Mattino di Padova, Il" del 28-03-2008)
Pubblicato anche in: (Nuova Venezia, La)
Argomenti: Burocrazia
Di Alberto Vitucci
La Lega firma il "patto per San Marco" Immigrazione, tasse e
infrastrutture nel programma sottoscritto dai candidati Massimo Bitonci:
"I vigili urbani devono usare le armi come la polizia" VENEZIA. Al
posto della lavagna di Bruno Vespa c'è un tavolino con la bandiera di San
Marco. E dietro il plenipotenziario veneto del Carroccio e sindaco di Treviso
Giampaolo Gobbo. La Lega "di lotta e di governo" presenta i suoi
gioielli in stile vagamente berlusconiano. "Patto per San Marco", si
chiama. Sette punti, appena un paio in meno di quelli del Cavaliere nel 2001.
Neanche una bandiera verde in sala, solo leoni con la spada (nella Serenissima
simbolo di guerra), uno soltanto con il libro. Gobbo fa da gran cerimoniere e
alla fine intona l'inno di San Marco strizzando l'occhio al modello
Volkspertei. "Quando i gà da votar i vota per casa sua, destra e sinistra
no conta gnente", dice strappando applausi. Le priorità, il pugno di ferro
con gli immigrati, meno tasse e più infrastrutture. "Il 90 per cento delle
nostre tasse deve rimanere nel Veneto", propone il senatore trevigiano
Giampaolo Dozzo. La Lega torna alle origini. Vuole il riconoscimento della
lengoa veneta, che Gobbo prova a introdurre a salti: "Varda che popò de
ragasse che gavemo qua. Venì qua, cussì in foto no me se vede la pansa!".
Chiede spazio per le piccole imprese, meno tasse e meno burocrazia. Più poteri per la polizia locale: "Devono usare le armi
come la polizia", attacca il sindaco di Cittadella Massimo Bitonci,
diventato una celebrità con la sua famosa ordinanza sulla residenza controllata
per gli extracomunitari. La Lega di governo prova a far dimenticare l'assalto
al campanile e gli inviti alla secessione lanciati nei raduni annuali in Riva
Sette Martiri, prova a distinguersi dall'alleato Pdl, con cui governa
nel Veneto da quasi tre lustri. Ecco Manuela Dal Lago, vicentina, presidente
dell'autostrada Brescia-Padova. "Il Veneto è un ritardo di cinquant'anni
come infrastrutture", dice, "abbiamo le strade più pericolose
d'Italia, carenza dei trasporti su rotaia, mancanza di collegamenti".
Giusto, ma non c'era anche la Lega al governo con Forza Italia in Regione?
"Certo, ma non vuol dire che siamo sempre d'accordo con Galan", dice,
"anzi mi pare che Galan si stia dimenticando che governa con gli alleati.
Noi ci differenziamo, come nelle concessioni autostradali, il concessionario
non può essere lo stesso del concedente. E poi nel federalismo. La riforma che
la Regione poteva fare è ferma da tempo". Punzecchiata a Galan anche da Dozzo.
L'ex sottosegretario all'Agricoltura strappa applausi quando dice "Stop
alla cementificazione, dobbiamo smaltire questa sbornia che ha riempito il
Veneto di capannoni". E sull'agricoltura Ogm. "A Galan che dice
"Veneto Ogm free" dico stai sbagliando, sei in ritardo, così non fai
il bene della nostra agricoltura. Quando si modifica il prosecco vuol dire
svendere la nostra identità". La risposta tagliente del governatore arriva
in tempo reale, via agenzia. "Impari l'inglese", dice Galan, "ogm
free vuol dire esattamente il contrario. La sua critica è sbagliata". A
firmare il "Patto" c'erano ieri mattina nell'ex sala del teatro
Ridotto, all'hotel Monaco di proprietà dei Benetton - tutti i candidati della
Lega. Tocca al sindaco di Cittadella lanciare le parole d'ordine che la platea
vuole sentire: "Ai sindaci bisogna dare più poteri, devono fare ordinanze
contro l'accatonaggio, la prostituzione. Le ronde vanno riconosciute, i
volontari assicurati. La residenza va legata alla salubrità
dell'alloggio". Francesca Martini, assessore regionale alla Sanità,
propone di collegare le pensioni al costo della vita, i mutui sociali, il
reddito calcolato sulla base dei componenti della famiglia. Federico Bricolo
vuole aumentare il numero dei Centri di accoglienza (Cpt) e usare l'esercito
per controllare i clandestini che arrivano in Italia. "Non vuol dire
sparare", precisa, bontà sua, "ma non farli attraccare, come fanno
già in Spagna e a Malta". Gli immigrati, conclude, "non devono avere
diritto di voto, devono meritarsela la cittadinanza". Dozzo insiste sul
"federalismo". "Se il 90 per cento delle nostre tasse resta qui
le infrastrutture le facciamo", dice. Gobbo, unico in maglione e senza
cravatta, è visibilmente soddisfatto. "Noialtri no semo quei de le
promesse, ma de la sostanza", ripete. E l'obiettivo, spiega ai militanti,
è quello di un Veneto libero in una libera nazione padana. "Il vero
parttio del Nord siamo noi. E non abbiamo altre connivenze in questi sistemi e
in questo stato".
( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Stefano Natoli
commenti - | | 28 marzo 2008 Da quindici anni è in atto una rivoluzione che sta
cambiando il modo di vivere di miliardi di persone in tutto il mondo. Un
processo irruente che investe su scala mondiale l'economia, la finanza, il
lavoro, la politica. Un fenomeno che assomiglia a quella rivoluzione
industriale che cambiò l'Europa fra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo.
Un cambiamento epocale inarrestabile che fa emergere nuove potenze e che rompe
antichi equilibri. Che non riguarda questo o quello Stato, ma tutti gli Stati
allo stesso tempo. Questo processo, la globalizzazione, fa paura e
contemporaneamente affascina. Da come esso viene governato derivano, infatti,
rischi e opportunità, povertà e benessere. Su quale sia il modo migliore per
'Governare il mercato' in un'ottica di centro-sinistra - quella del neonato
Partito democratico - si interrogano nel volume mandato in libreria da Donzelli
studiosi provenienti "da esperienze plurime e sensibilità etiche e
politiche diverse" (la definizione è dell'autore della prefazione, Eugenio
Scalfari) come - solo per citare alcuni Salvatore Bragantini ed Alfredo
Reichlin, Luigi Spaventa e Giulio Sapelli, Marcello de Cecco e Giorgio Ruffolo,
Giuseppe Pisauro e Gianni Toniolo. Interventi che fissano l'agenda del Pd
Proprio dall'intervento di Gianni Toniolo, docente di Storia economica alla
Luiss di Roma e Research Professor of Economics and History alla Duke
University, prendono il via le riflessioni contenute nella pagine del libro
curato dal direttore scientifico del Nens, Stefano Fassina, e dal vice ministro
delle Finanze, Vincenzo Visco. L'Italia secondo Toniolo è "particolarmente
inadatta a navigare nel mondo di oggi": manca di competitività, è
scarsamente istruita, attrae pochi investimenti esteri, ha
una burocrazia
inefficiente. Se vuole cambiare questo paese, "il meno dinamico e più
iniquo d'Europa", il Partito democratico deve metabolizzare una cultura
economica che metta al centro della sua azione la crescita della produttività e
la competitività del sistema: "essere competitivi oggi - dice Toniolo -
vuol dire anche salvaguardare democrazia, civiltà ed equità". Una
cultura che sviluppi un approccio "non ideologico, ma laico e
pragmatico" su problemi fondamentali per la crescita e lo sviluppo quali
l'allocazione efficiente delle risorse. Una cultura che porti al ridisegno
dello Stato sociale, riducendo la spesa pubblica e aprendo l'economia alla
concorrenza. Concetti forse ancora non pienamente nel dna di una forza (anche)
di sinistra, ma che il leader e lo stesso Partito nato dalle ceneri di Ds e
Margherita sembrano avere già fatti propri. Più che un bagaglio di presupposti
ideologici e di aspirazioni rivolte al futuro, lo scopo degli interventi - di
Toniolo, come di tutti gli altri studiosi - è quello di delineare soluzioni
politiche per il presente fissando l'agenda della politica economica del nuovo
soggetto guidato da Walter Veltroni. Con un punto su cui tutti concordano: il
richiamo a un'Italia non corporativa e a una cittadinanza pienamente sentita e
vissuta. "I veri nemici - sottolinea Vincenzo Visco nel suo intervento -
sono l'incultura, la prepotenza, la ricchezza ostentata e di dubbia
provenienza, l'assistenzialismo, la prevaricazione dei deboli,
l'inconsapevolezza dei bisogni, la manipolazione delle masse, l'informazione
addomesticata, il fascismo di ritorno". "Governare il mercato. Le
culture economiche del Partito democratico" S. Fassina-V.Visco (a cura di)
, Donzelli, Pagine: VIII-247 - euro 16,00).
( da "Redattore sociale" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
MINORI
16.4728/03/2008 Bambini in affido: ma chi pensa ai figli naturali? L'arrivo in
famiglia di un bambino affidato può creare disagi ai figli naturali.
L'intervento di Barbara Ongari (Uni. Trento) al convegno internazionale della
Fondazione Zancan. ''I genitori sottovalutano l'impatto emotivo nei figli''
PADOVA - E ai figli naturali chi ci pensa? Quando una famiglia decide di
intraprendere il cammino dell'affido difficilmente si pone questa domanda. La
decisione è spesso presa dai due coniugi - uno dei due in genere
"trascina" l"altro ? ma in questa partita il figlio naturale
tende a essere messo davanti a fatto compiuto. Dietro l'angolo c'è il rischio
di un disagio e un trauma per la perdita di attenzione della madre e per il
fatto di vivere a contatto con un "fratello" che non è il desiderato
compagno di giochi ma una persona con dei problemi. Di questo ha parlato oggi
Barbara Ongari, docente del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali
dell'Università di Trento, nel corso della conferenza internazionale
"Conoscere i bisogni e valutare l'efficacia degli interventi per bambini,
ragazzi e famiglie in difficoltà", organizzato dalla Fondazione Zancan e
in corso fino a domani a Padova. L'esperta ha raccontato gli esiti di 4 focus
group che hanno interessato dieci "figli naturali" ciascuno,
suddivisi in base all'età, tra i 9 e i 30 anni. "La nostra ipotesi ?
spiega Ongari ? è che per i figli naturali l'interazione quotidiana con bambini
profondamente feriti e che mettono in atto comportamenti disfunzionali possa
nel tempo modificare le loro abitudini di vita, i bisogni e le immagini di sé e
degli altri". Perdono il sorriso, molto spesso, e si sentono abbandonati.
Il problema è che i genitori non si rendono conto e non si pongono il problema
del costo emotivo che devono sopportare: "Bisogna tenere presente che se
questa l'affidamento serve al bambino problematico per aiutarlo a ritrovare dei
rapporti sani ? commenta la docente ?, esiste anche una contropartita in
termini di impatto sul figlio naturale". Gli aspetti problematici sono
soprattutto il senso di abbandono della madre, che deve dedicare moltissime ore
alla cura del giovane in affidamento sottraendole al figlio, e lo sconforto
dovuto al fatto di non vedere miglioramenti nella situazione del
"fratello", che può richiedere anche molto tempo, frustrando le
attese. Diventa quindi fondamentale per i servizi sociali non concentrarsi solo
sui genitori, ma anche sui figli: "La prospettiva è quella di creare una
specie di centro d'ascolto che vada proprio in questa direzione, perché anche i
figli naturali devono poter essere ascoltati". Ongari coglie l'occasione
anche per tratteggiare le caratteristiche più comuni delle famiglie che
decidono di diventare affidatarie: sono spinte da motivazioni solidaristiche,
sentono di avere ancora delle risorse disponibili da investire, spesso
incoraggiate dal successo dei propri figli. A livello
profondo possono aver subito dei lutti come un figlio mai nato oppure deceduto
o una perdita di altro genere in famiglia, che li spinga a reinvestire nelle
emozioni. Molte, infine, si sentono scoraggiate dalla burocrazia nella via per l'adozione. (Gig).
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
N. 75 del 2008-03-28
pagina 4 Medici, rivoluzione al via: visite sette giorni su sette di Redazione
Dal primo aprile nuovi ambulatori aperti in città. Incentivi per i dottori di
famiglia disponibili ad allungare il servizio Un incentivo da cinque milioni di
euro per i medici di famiglia. È questo il peso dell'accordo sindacale firmato
ieri dalla direttrice dell'Asl Città di Milano, Maria Cristina Cantù con i
sindacati medici "decisamente soddisfatti delle capacità progettuali della
nuova direzione dell'Asl", come ha sottolineato il segretario di Fmmg
Milano Vito Pappalepore. Tre gli obiettivi del maxi finanziamento: una maggiore
accessibilità alle cure, un miglioramento e un potenziamento della rete urbana
di cure primarie e della continuità assistenziale. Come? La prima novità
consiste nell'attivazione, prevista per il primo di aprile, di un nuovo
ambulatorio per ciascuna sede distrettuale (cinque in tutta la città). Negli
orari di visita la vera rivoluzione: un medico di medicina generale e
un'infermiera garantiranno il servizio dalle 14 alle 20 nei giorni festivi e
dalle 9 alle 12 tutti i sabati. "A questi cinque ambulatori distribuiti
nei distretti cittadini - spiega Pappalepore - potrà accedere chiunque, anche
gli stranieri e tutte quelle persone che non hanno un medico di famiglia".
Tradotto in cifre: il 10 per cento dei residenti a Milano (la media lombarda si
aggira intorno al sette per cento) e quel milione e mezzo di lavoratori che
ogni giorno entra in città per motivi di lavoro e in caso di problemi di
salute, prima non poteva che rivolgersi al pronto soccorso. "Siamo certi -
continua il sindacalista - che in questo modo ridurremo gli accessi impropri
alleggerendo il carico di lavoro dei colleghi che di solito raggiunge un picco
dalle 8 alle 17". Dei cinque milioni di euro stanziati dall'Asl, 120 euro
andranno a tutti quei medici che ogni sabato mattina daranno la disponibilità a
tenere aperto il proprio studio per tre ore. "A ciascun dottore -
chiarisce il segretario regionale Fimmg Fiorenzo Corti - sarà lasciata la
libertà di decidere se aderire o meno, ma siamo convinti che tanti colleghi si
dimostreranno entusiasti. Senza contare che per molti è già una prassi ed ora
finalmente potranno ricevere un giusto premio". L'ultima novità sul piano
della continuità assistenziale consiste nell'incentivo - pari a tre euro per
paziente - che verrà dato a quei medici di famiglia che garantiranno una
reperibilità telefonica di altre tre ore (attualmente sono due), ogni giorno,
dal lunedì al venerdì. Dal primo aprile partirà anche un progetto pilota di tre
mesi per valorizzare la figura del medico di medicina generale nelle cure
primarie con la presa in carico di pazienti diabetici, limitando
gli accessi impropri a livello specialistico, con un notevole risparmio di
risorse in primo luogo per i malati. "Presto i nostri pazienti si
renderanno conto - conclude Corti - che questo accordo permetterà loro una
semplificazione del percorso di cura e meno burocrazia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di
Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali.
Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso
jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona
e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un
baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello
Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il
consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per
ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di
mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla
Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del
grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si
aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il
fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare
biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è
stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo
dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei
quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato
alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri
areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento
dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il
raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da
gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti
ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non
citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di
effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista
Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più
appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la
sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861
Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti
contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo.
E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di
biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio.
Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5)
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Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea
geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in
una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che
inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare.
Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è
il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi
compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o
rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque
a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione
fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà
individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono
sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico
del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in
bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è
diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del
business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo,
sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della
lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a
quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto
che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4
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Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha
presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica
americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola
Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a
che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3
per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale)
vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di
515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra
in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda
guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009
saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di
dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli
Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il
deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al
nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio",
spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno
proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli
fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica
Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog
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un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno
studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond
Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato
loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con
relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che
massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che
massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di
Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e
definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore
minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia
comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il
reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una
certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta
scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati
all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle
diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di
ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i
componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi
personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in
maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento
sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca
bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da
preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a
scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui
privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con
un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la
distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non
egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate
Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo
ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed
RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08
Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di
Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti
stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in
questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in
prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia
facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche
sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo
tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura
per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di
mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla
Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del
grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si
aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il
fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare
biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato
prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei
prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro
motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato
alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri
areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento
dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il
raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da
gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti
ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non
citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di
effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista
Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più
appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la
sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861
Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono
a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo
sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti
danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie
Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog
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un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow:
scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in
tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per
scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di
"243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e
l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si
trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la
libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare
la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale
dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le
scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate
dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema
americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e
per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato
un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano,
per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i
giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici
(oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della
generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene.
Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading
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questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la
sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà
per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un
quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un
deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del
Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in
assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515
miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in
Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda
guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009
saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di
dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli
Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il
deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al
nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio",
spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno
proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli
fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica
Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog
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un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio
sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono
stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto
di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa
distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il
livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il
livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona
una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo
(dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più
alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4.
seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca
che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento
inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi,
loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione
derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in
modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto
un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non
sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di
retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il
risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per
polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di
giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di
reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio.
La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una
situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo
per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è
di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16
) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro
© 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan
08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè
il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
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Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti
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06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un
incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei
considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti
stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in
questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in
prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia
facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche
sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo
tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura
per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di
mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla
Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del
grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si
aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il
fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare
biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è
stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo
dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei
quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato
alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri
areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento
dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il
raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da
gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes,
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ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non
citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di
effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista
Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più
appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la
sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861
Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti
contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo.
E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di
biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio.
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Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea
geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in
una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che
inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare.
Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è
il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi
compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o
rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque
a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione
fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà
individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono
sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico
del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in
bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è
diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del
business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo,
sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della
lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a
quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto
che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4
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presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica
americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola
Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a
che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3
per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale)
vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di
515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra
in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda
guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009
saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di
dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli
Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il
deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al
nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio",
spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno
proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli
fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica
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un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno
studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond
Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato
loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con
relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che
massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che
massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di
Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e
definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore
minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia
comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito
medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una certa
soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto
uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno
della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe
di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel
panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel
la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il
loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale.
Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani,
sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei
principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire
distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito
del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano,
al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il
reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del
reddito prediletta è di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in
citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ...
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post a un amico 22Jan 08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il
governo è in crisi poichè il suo ministro di giustizia e il partitino che guida
si sono sfilati della maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre
vissute dal governo Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è
messa di traverso, agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella
maggioranza. Più della questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non
direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione
che in questo caso non si sia porta la guancia. 2. la magistratura, con
un'indagine che sembra una farsa, ha colpito al cuore. Il governo rischia di
cadere non dunque per la sua incapacità politica, non per la sua inadeguatezza
economica, non per le sue vessazioni fiscali, non per la sua timidezza
internazionale, non per la sua incapacità a gestire la munnezza. No, cade perchè
due grandi poteri si sono messi di traverso. La gioia di una possibile caduta
di Prodi è mitigata dalla risibilità dei motivi per i quali è cagionata.
Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16 votes, average: 3.06 out of 5)
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con gli interventi graditi dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema
della tassazione delle rendite finanziarie. Val la pena, però riservare uno
spazio ad hoc. Butto in pentola qualche ingrediente. 1. La tassazione delle
rendite finanziarie in Italia è tra le più basse del mondo: bloccata al 12,5
per cento sia per i rendimenti delle obbligazioni (compresi i titoli di stato)
sia per i capital gain sulle azioni. 2. Ci si dimentica però sempre di dire che
la tassazione del risparmio è la più odiosa delle tasse: in quanto è una doppia
tassazione. Insomma i quattrini che vengono investiti in Borsa o nei Bot non
cadono dal cielo; sono frutto dei redditi da lavoro o di impresa, che a loro
volta sono stati già tassati. Quando si pone l'accento sul punto 1, si
dimentica di dire che i quattrini risparmiati e investiti sono al netto di una
tassazione che in Italia è la tra le più alte del mondo. 3.Nel 2007 (e con
ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una pensione complementare e
integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi pensione che investono
largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento della tassazione delle
rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di quanto hanno fatto
negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno previdenziale che ci
aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di
Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti
stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in
questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in
prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia
facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche
sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo
tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura
per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS
Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle
materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record
storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un
dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i
grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei
loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che
le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore
scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie
ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini
energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base
alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del
Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una
miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo
le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in
futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle
materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no?
Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading
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questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle
Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in
un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti
alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una
pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo
indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca:
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte
le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il
cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo
delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente
più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 )
" (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro ©
2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08
"243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore
di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E'
il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri
eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura
dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie
televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad
un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della
situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro
alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che
punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono
numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei
cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne
frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico,
studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America
conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la
maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani
americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i
fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione
del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie
Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di
Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria.
Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima
volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750
miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio,
come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di
spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e
pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si
tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento,
durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per
cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a
partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione
iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo"
quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare
allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno
bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno,
molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate
le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che
scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes,
average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS
Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e la
giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da
Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due
gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un
principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito)
1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2.
seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito (principio
della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il
reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio non
implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per
Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione
che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i
redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti
veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi
sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal
principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale.
In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul
proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata
influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione
sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente
vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il
principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale
rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che
massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione
che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di
crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di
meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo
meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 )
" (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro ©
2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08
Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il
suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
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RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08
Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di
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amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali.
Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso
jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona
e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un
baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello
Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il
consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per
ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di
mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla
Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del
grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si
aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il
fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare
biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è
stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo
dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei
quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato
alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani
(che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra)
saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del
valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio)
pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5
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Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra:
quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma
quando state in un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di
carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo
una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo
indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca:
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte
le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il
cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo
delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente
più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 )
" (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro ©
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"243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore
di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E'
il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri
eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura
dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie
televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad
un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della
situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro
alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che
punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono
numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei
cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne frega.
Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico,
studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America
conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la
maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani
americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i
fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione
del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie
Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di
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amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria.
Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima
volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750
miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio,
come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di
spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e
pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si
tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento,
durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per
cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a
partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione iniziale.
1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo" quattro
volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare allo
scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno bellico.
3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno, molto
meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono iniziate le
due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno
nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15 votes, average:
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sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da Frohlich e
Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due gruppi di
cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un principio
di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito) 1.
seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2.
seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito
(principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che
massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo principio
non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile come per
Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione
che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i
redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti
veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi, loro stessi
sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione derivante dal
principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in modo casuale.
In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul
proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non sarebbe stata
influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe
stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore
(quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio
numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani
secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il
reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è
che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti,
ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che
la distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non
egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes,
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Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo
ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed
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Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di
Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti
stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in
questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in
prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia
facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche
sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo
tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura
per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere
un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i
grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei
loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che
le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore
scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie
ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini
energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base
alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del
Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una
miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo
le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in
futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle
materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no?
Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading
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questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle
Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in
un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti
alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una
pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo indirizzo
internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca:
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte
le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il
cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo
delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente
più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 )
" (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro ©
2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10Feb 08
"243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore
di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E'
il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri
eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura
dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie
televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad
un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della
situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro
alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che
punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono
numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei
cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne
frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico,
studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America
conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la
maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani
americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i
fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione
del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie
Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di
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amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria.
Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima
volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750
miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio,
come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di
spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e
pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si
tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento,
durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per
cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a
partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione
iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo"
quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare
allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno
bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno,
molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono
iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi
(che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15
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RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27Jan 08 Boudon e
la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da
Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due
gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un
principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito)
1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2.
seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito
(principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che
massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo
principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile
come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una
distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le
differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento
inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi,
loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione
derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in
modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto
un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non
sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di
retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il
risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per
polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di
giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di
reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio.
La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una
situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo
per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è
di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16
) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro
© 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan
08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè
il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
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RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08
Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia,
mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica,
sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione
di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti
vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi
dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli
aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono
ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
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amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti
stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in
questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in
prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia
facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche
sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo
tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura
per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale
è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes, average: 4.77
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Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli Aerei puliti Ieri
le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento, toccando il
record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura delle materie
prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un record storico. La
causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di mettere un dazio
all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla Russia, i grandi
granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del grano nei loro
paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si aggiunga che le
raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il fattore
scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare biocarburanti. Grazie
ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato prodotto per fini
energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei prodotti base
alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro motori del
Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato alimentato con una
miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri areoplani (che secondo
le stime contribuiscono a meno del per cento dell'effetto serra) saranno in
futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il raddoppio del valore delle
materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da gennaio) pazienza. O no?
Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes, average: 5 out of 5) Loading
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questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti ed effetto serra: quante balle
Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non citatemi proprio. Ma quando state in
un bel salotto progressista e si parla di effetto serra e di carburanti
alternativi citate l'ultimo studio della rivista Science: non certo una
pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più appuntatetevi questo
indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la sintesi della ricerca:
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861 Sostengono, contro tutte
le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono a peggiorare il
cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo sfruttamento intensivo
delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti danneggia l'ambiente
più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie Commenti ( 41 )
" (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro ©
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"243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore
di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in tempo reale. E'
il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri
eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura
dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità della serie
televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre davanti ad
un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La gravità della
situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima. Insomma dietro
alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di oggi: a che
punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di tortura sono
numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai buoni a danno dei
cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano. Surnow se ne
frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più democratico,
studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona dell'America
conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business holliwoodiano, per la
maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta istillando tra i giovani
americani un'idea dell'uso della forza e della lotta contro i nemici (oggi i
fanatici islamici) diametralmente opposta a quella liberal della generazione
del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia un bene. Scritto in Varie
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amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha presentato la sua finanziaria.
Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica americana toccherà per la prima
volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola Italia spende un quarto e cioè 750
miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a che fare con un deficit di Bilancio,
come dalle nostre parti, sarà intorno al 3 per cento del Pil. 1600 miliardi di
spesa pubblica (più della metà del totale) vanno in assistenza sanitaria e
pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di 515 miliardi di dollari. Si
tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra in Corea era al 9 per cento,
durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda guerra mondiale al 35,38 per
cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009 saranno complessivamente costate (a
partire dal 2001) quasi mille miliardi di dollari. Qualche considerazione
iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli Usa spendono "solo"
quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il deficit americano, che fa gridare
allo scandalo, sarà più o meno pari al nostro, ma sconta il solito impegno
bellico. 3. Bush "guerrafondaio", spende, in termini relativi, meno,
molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno proceduto. 4. Da quando sono
iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli fiscali per 1,3 miliardi
(che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica Commenti ( 17 ) " (15
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la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio sociologico fatto da
Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono stati scelti due
gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto di optare per un
principio di giustizia sociale al buio (con relativa distribuzione del reddito)
1. seleziona una distribuzione che massimizzi il livello medio del reddito 2.
seleziona una distribuzione che massimizzi il livello più basso del reddito
(principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona una distribuzione che
massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo (dunque questo
principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più alto possibile
come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4. seleziona una
distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che le
differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento
inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi,
loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione
derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in
modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto
un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non
sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di retribuzione
sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente
vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per polacchi) è stato il
principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia sociale
rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito che
massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La lezione
che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una situazione di
crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di
meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è di tipo
meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 )
" (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro ©
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Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il
suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
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Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di
Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti
stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in
questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in
prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia
facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche
sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo
tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura
per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di
mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla
Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del
grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si
aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il
fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare
biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è
stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo
dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei
quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato
alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri
areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento
dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il
raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da
gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes,
average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS
Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti
ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non
citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di
effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista
Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più
appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la
sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861
Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti
contribuiscono a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo.
E che lo sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di
biocarburanti danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio.
Scritto in Varie Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5)
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Invia questo post a un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea
geniale di Joel Surnow: scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in
una fiction televisiva in tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che
inesorabilmente sta per scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare.
Ogni stagione di "243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è
il trucco e l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi
compagni si trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o
rispettare la libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque
a privilegiare la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione
fondamentale dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà
individuali? Le scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono
sempre perpetrate dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico
del cinema americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in
bolletta e per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è
diventato un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del
business holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo,
sta istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della
lotta contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a
quella liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto
che sia un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4
out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha
presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica
americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola
Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a
che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3
per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale)
vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di
515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra
in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda
guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009
saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di
dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli
Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il
deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al
nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio",
spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno
proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli
fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica
Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog
di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a
un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno
studio sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond
Boudon. Sono stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato
loro chiesto di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con
relativa distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che
massimizzi il livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che
massimizzi il livello più basso del reddito (principio della giustizia di
Rawls) 3. seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e
definisca un reddito minimo (dunque questo principio non implica che il valore
minimo di reddito sia il più alto possibile come per Rawls, ma che ci sia
comunque una soglia minima) 4. seleziona una distribuzione che massimizzi il
reddito medio e che stabilisca che le differenze tra i redditi non superino una
certa soglia. Nell'esperimento inoltre ai soggetti veniva detto che una volta
scelto uno dei quattro principi, loro stessi sarebbero stati posizionati
all'interno della distribuzione derivante dal principio scelto, in una delle
diverse classe di reddito, ma in modo casuale. In buona sostanza la scelta di
ciascuno nel panel avrebbe avuto un impatto sul proprio reddito. Per i
componenti del panel la scelta però non sarebbe stata influenzata da interessi
personali, poichè il loro livello di retribuzione sarebbe stato determinato in
maniera casuale. Ebbene il risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento
sia per americani, sia per polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca
bocciatura dei principi di giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da
preferire distribuzioni di reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a
scapito del reddito medio. La lezione che Boudon trae è che gli individui
privilegiano, al buio, una situazione di crescita per tutti, ma con
un'assicurazione (il reddito minimo per chi corre di meno). E dunque che la
distribuzione del reddito prediletta è di tipo meritocratico e non
egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16 ) " (14 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 22Jan 08 Mastellate
Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè il suo
ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della maggioranza.
E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo Prodi,
essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso, agitando
così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della questione
Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo Chigi, brucia
oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia porta la
guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha colpito
al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di traverso.
La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità dei
motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
votes, average: 3.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed
RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Jan 08
Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
Commenti ( 34 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di
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amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70
per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti
stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in
questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in
prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia
facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche
sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo
tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura
per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di
mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla
Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del
grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si
aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il
fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare
biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è stato
prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo dei
prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei quattro
motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato
alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri
areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento
dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il
raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da
gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti
ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non
citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di
effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista
Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più
appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la
sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861
Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono
a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo
sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti
danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie
Commenti ( 41 ) " (16 votes, average: 4.31 out of 5) Loading ... Il Blog
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un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow:
scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in
tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per
scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di
"243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e l'originalità
della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si trovano sempre
davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la libertà. La
gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare la prima.
Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale dell'america di
oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le scene di
tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate dai
buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema americano.
Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e per di più
democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato un'icona
dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business
holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta
istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta
contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella
liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia
un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5)
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Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha
presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica
americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola
Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a
che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3
per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale)
vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di
515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra
in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda
guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009
saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di
dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli
Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il
deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al
nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio",
spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno
proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli
fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica
Commenti ( 17 ) " (15 votes, average: 4.13 out of 5) Loading ... Il Blog
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un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio
sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono
stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto
di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa
distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il
livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il
livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona
una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo
(dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più
alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4.
seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca
che le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento
inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi,
loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione
derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in
modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto
un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non
sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di
retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il
risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per
polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di
giustizia sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di
reddito che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio.
La lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una
situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo
per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è
di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16
) " (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro
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08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè
il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
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Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Giornale.it, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cari commensali,
l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso
sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una
società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione
che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra
l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le
ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici
Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In
pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad
esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in
effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui
servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci
gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga
offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne
dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due
!!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me.
Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E
sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono
disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a
Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al
servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di
pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non
si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie
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Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi
fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista,
sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi
perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti
senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per
cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali.
Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso
jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona
e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un
baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello
Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il
consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per
ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile,
soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di
metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio
professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 25 ) " (13 votes,
average: 4.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS
Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Feb 08 Il grano e gli
Aerei puliti Ieri le quotazioni del grano sono balzate del 25 per cento,
toccando il record di 12 dollari per bushel (così si chiama l'unità di misura
delle materie prime alimentari) al Chicago board of trade. Si tratta di un
record storico. La causa scatenante deriva dall'annuncio del Kazakistan di
mettere un dazio all'export di grano. Così come quelli appena applicati dalla
Russia, i grandi granai del mondo sono preoccupati dall'aumento dei prezzi del
grano nei loro paesi e dunque adottano politiche protezionistiche. A ciò si
aggiunga che le raccolte mondiali non sono andate particolarmente bene. Ma il
fattore scatenante è l'utilizzo dei prodotti della terra per fare
biocarburanti. Grazie ai sussidi negli stati uniti il 4 per cento del Mais è
stato prodotto per fini energetici. Come era facilmente prevedibile il prezzo
dei prodotti base alimentari sta andando alle stelle. Proprio ieri uno dei
quattro motori del Boeing 747 della Virgin sulla rotta Londra Amsterdam è stato
alimentato con una miscela (il 20 per cento) di Biofuel. Perfetto i nostri
areoplani (che secondo le stime contribuiscono a meno del per cento
dell'effetto serra) saranno in futuro puliti. Se il prezzo da pagare è avere il
raddoppio del valore delle materie prime alimentari (è quanto è avvenuto da
gennaio) pazienza. O no? Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (5 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Feb 08 Biocarburanti
ed effetto serra: quante balle Non vi fidate del sottoscritto. Anzi non
citatemi proprio. Ma quando state in un bel salotto progressista e si parla di
effetto serra e di carburanti alternativi citate l'ultimo studio della rivista
Science: non certo una pattuglia di inquinatori con il Suv. Anzi fate di più
appuntatetevi questo indirizzo internet (un po' lungo per la verità) con la
sintesi della ricerca: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1151861
Sostengono, contro tutte le mode del momento, che i biocarburanti contribuiscono
a peggiorare il cosiddetto effetto serra, quasi raddoppiandolo. E che lo
sfruttamento intensivo delle terre per la coltivazione estesa di biocarburanti
danneggia l'ambiente più di quanto faccio l'uso del petrolio. Scritto in Varie
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un amico 10Feb 08 "243 e il 68 24 nasce da un'idea geniale di Joel Surnow:
scandire 24 ore di panico, seguendole passo passo in una fiction televisiva in
tempo reale. E' il ticchettio di una bomba che inesorabilmente sta per
scoppiare e che i nostri eroi cercano di disinnescare. Ogni stagione di
"243 (nata nel 2001) dura dunque 24 episodi da un'ora (è il trucco e
l'originalità della serie televisiva). L'eroe Jack Bauer e i suoi compagni si
trovano sempre davanti ad un dilemma: privilegiare la sicurezza o rispettare la
libertà. La gravità della situazione, li porta sempre e comunque a privilegiare
la prima. Insomma dietro alla fiction si pone una questione fondamentale
dell'america di oggi: a che punto si possono violare le libertà individuali? Le
scene di tortura sono numerosissime e per la prima volta sono sempre perpetrate
dai buoni a danno dei cattivi: rovesciando il copione tipico del cinema
americano. Surnow se ne frega. Figlio di un venditore di tappeti in bolletta e
per di più democratico, studente alla liberal Berkeley, Joel è diventato
un'icona dell'America conservatrice post 9/11. Ed una figura rara del business
holliwoodiano, per la maggior parte liberal. "243, seguitissimo, sta
istillando tra i giovani americani un'idea dell'uso della forza e della lotta
contro i nemici (oggi i fanatici islamici) diametralmente opposta a quella
liberal della generazione del 68 (la lotta ai comunisti). Non è detto che sia
un bene. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) " (7 votes, average: 4 out of 5)
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Invia questo post a un amico 05Feb 08 Economia di Guerra Ieri Bush ha
presentato la sua finanziaria. Ecco qualche ingrediente. La spesa pubblica
americana toccherà per la prima volta i 3000 miliardi di dollari (la piccola
Italia spende un quarto e cioè 750 miliardi di euro). Anche gli Usa avranno a
che fare con un deficit di Bilancio, come dalle nostre parti, sarà intorno al 3
per cento del Pil. 1600 miliardi di spesa pubblica (più della metà del totale)
vanno in assistenza sanitaria e pensioni. Mentre la Difesa avrà un bilancio di
515 miliardi di dollari. Si tratta del 4 per cento del Pil. Durante la guerra
in Corea era al 9 per cento, durante il Vietnam era al 13 e durante la seconda
guerra mondiale al 35,38 per cento. Afganistan e Iraq alla fine del 2009
saranno complessivamente costate (a partire dal 2001) quasi mille miliardi di
dollari. Qualche considerazione iniziale. 1. Nonostante la sforzo bellico, gli
Usa spendono "solo" quattro volte quando si faccia da noi. 2. Il
deficit americano, che fa gridare allo scandalo, sarà più o meno pari al
nostro, ma sconta il solito impegno bellico. 3. Bush "guerrafondaio",
spende, in termini relativi, meno, molto meno, dei suoi colleghi che lo hanno
proceduto. 4. Da quando sono iniziate le due guerre, sono stati approvati tagli
fiscali per 1,3 miliardi (che scadranno nel 2011) Scritto in pol economica
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un amico 27Jan 08 Boudon e la giustizia sociale Ho recentemente letto uno studio
sociologico fatto da Frohlich e Oppenheimer e riportato da Raymond Boudon. Sono
stati scelti due gruppi di cittadini (usa e polacchi) ed è stato loro chiesto
di optare per un principio di giustizia sociale al buio (con relativa
distribuzione del reddito) 1. seleziona una distribuzione che massimizzi il
livello medio del reddito 2. seleziona una distribuzione che massimizzi il
livello più basso del reddito (principio della giustizia di Rawls) 3. seleziona
una distribuzione che massimizzi il reddito medio e definisca un reddito minimo
(dunque questo principio non implica che il valore minimo di reddito sia il più
alto possibile come per Rawls, ma che ci sia comunque una soglia minima) 4.
seleziona una distribuzione che massimizzi il reddito medio e che stabilisca che
le differenze tra i redditi non superino una certa soglia. Nell'esperimento
inoltre ai soggetti veniva detto che una volta scelto uno dei quattro principi,
loro stessi sarebbero stati posizionati all'interno della distribuzione
derivante dal principio scelto, in una delle diverse classe di reddito, ma in
modo casuale. In buona sostanza la scelta di ciascuno nel panel avrebbe avuto
un impatto sul proprio reddito. Per i componenti del panel la scelta però non
sarebbe stata influenzata da interessi personali, poichè il loro livello di
retribuzione sarebbe stato determinato in maniera casuale. Ebbene il
risultato,largamente vincitore (quasi 80 per cento sia per americani, sia per
polacchi) è stato il principio numero 3. E la secca bocciatura dei principi di giustizia
sociale rawlsiani secondo i quali sono da preferire distribuzioni di reddito
che massimizzino il reddito minimo, anche a scapito del reddito medio. La
lezione che Boudon trae è che gli individui privilegiano, al buio, una
situazione di crescita per tutti, ma con un'assicurazione (il reddito minimo
per chi corre di meno). E dunque che la distribuzione del reddito prediletta è
di tipo meritocratico e non egualitaristico. Scritto in citazioni Commenti ( 16
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08 Mastellate Siamo un po' fuori tema, ma tant'è. Il governo è in crisi poichè
il suo ministro di giustizia e il partitino che guida si sono sfilati della
maggioranza. E' una crisi più grave delle tante altre vissute dal governo
Prodi, essenzialmente per due motivi. 1. La chiesa si è messa di traverso,
agitando così l'anima cattocomunista che è forte nella maggioranza. Più della
questione Dico, lo schiaffo al Papa, benchè non direttamente nato a Palazzo
Chigi, brucia oltre tevere. E si ha l'impressione che in questo caso non si sia
porta la guancia. 2. la magistratura, con un'indagine che sembra una farsa, ha
colpito al cuore. Il governo rischia di cadere non dunque per la sua incapacità
politica, non per la sua inadeguatezza economica, non per le sue vessazioni
fiscali, non per la sua timidezza internazionale, non per la sua incapacità a
gestire la munnezza. No, cade perchè due grandi poteri si sono messi di
traverso. La gioia di una possibile caduta di Prodi è mitigata dalla risibilità
dei motivi per i quali è cagionata. Scritto in Varie Commenti ( 21 ) " (16
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Renditiamoci conto In altra discussione e con gli interventi graditi
dell'Avvocato Matteucci abbiamo cucinato il tema della tassazione delle rendite
finanziarie. Val la pena, però riservare uno spazio ad hoc. Butto in pentola
qualche ingrediente. 1. La tassazione delle rendite finanziarie in Italia è tra
le più basse del mondo: bloccata al 12,5 per cento sia per i rendimenti delle
obbligazioni (compresi i titoli di stato) sia per i capital gain sulle azioni.
2. Ci si dimentica però sempre di dire che la tassazione del risparmio è la più
odiosa delle tasse: in quanto è una doppia tassazione. Insomma i quattrini che
vengono investiti in Borsa o nei Bot non cadono dal cielo; sono frutto dei
redditi da lavoro o di impresa, che a loro volta sono stati già tassati. Quando
si pone l'accento sul punto 1, si dimentica di dire che i quattrini risparmiati
e investiti sono al netto di una tassazione che in Italia è la tra le più alte
del mondo. 3.Nel 2007 (e con ragione) si è chiesto agli italiani di farsi una
pensione complementare e integrativa di quella pubblica. Ebbene i fondi
pensione che investono largamente in titoli di stato italiani, con l'aumento
della tassazione delle rendite finanziarie, rischiano di rendere ancor meno di
quanto hanno fatto negli ultimi anni. A tutto discapito dell'assegno
previdenziale che ci aspetterà.
( da "Asca" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
(ASCA) - Reggio
Calabria, 28 mar - Il presidente Censore, ricordando che ''la proposta del
programma operativo regionale Fesr per l'attuazione della politica di coesione
2007-
( da "Dagospia.com" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
SE VUOI "VOTA
DI NON VOTARE" - MA CHE DICE WALTERSTEIN JR. QUANDO PARLA DI OLIMPIADI? ?
RAI, COMUNICATI STILE EIAR ? CARFAGNA FUSTIGATRICE ? PER "EUROPA" IL
CAV È FINITO (MA HA UNA MONTAGNA DI VOTI STANCHI)? Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Caro Dago, dichiarazione di Walterstein jr, ospite a Primo Piano, sul delicato
problema delle Olimpiadi nella Cina comunista, al contrario di lui, della
repressione in Tibet eccetera: "Io penso che le Olimpiadi debbano essere
sempre una grande manifestazione di pace. Non mi sono mai piaciuti i
boicottaggi delle Olimpiadi". "Può essere un comodo alibi per la
comunita' internazionale per non affrontare altri temi". Ora, siccome chi
lo intervistava non lo ha fatto, io lo chiedo a te, grande saggio: Che avrà
voluto dire?. A lunedì. Mgm © Foto U.Pizzi"> Mara Carfagna © Foto
U.Pizzi 1 - EIAR EIAR? "Il direttore di RaiTre " così una nota Rai -
ha ricevuto oggi ufficiale comunicazione da parte del portavoce del candidato
premier Silvio Berlusconi dell'impossibilità dell'onorevole a partecipare, per
impegni elettorali, alla trasmissione In 1/2 ora di domenica 6 aprile, l'ultima
prima delle elezioni, alla quale era stato invitato. Considerato che si è ormai
nella fase finale della competizione elettorale e che la ristrettezza dei tempi
impedisce un eventuale recupero nel ciclo della medesima trasmissione prima del
voto, in ottemperanza al principio dell'equilibrio che si deve mantenere nella
informazione politica nel periodo preelettorale, l'Azienda, in accordo con la
direzione della Rete e con l'autrice e conduttrice del programma, Lucia
Annunziata, ha deciso di annullare l'invito fatto al candidato premier Walter
Veltroni per la puntata di In 1/2 ora di domenica 30 marzo. La revoca
dell'invito ? conclude la nota Rai - è stata comunicata ai collaboratori
dell'onorevole Veltroni". 2 - COSI' CI FUSTIGA LA CARFAGNA? La deputata
ricandidata scrive: "Per porre un argine al rischio di una deriva
individualista, il Popolo delle Libertà ha impostato il proprio programma sulle
politiche per la famiglia, assumendo l'impegno concreto di prestare il più
ampio supporto alla comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna.
Si tratta di una scelta che riflette una visione della società in cui
l'appoggio alle famiglie passa anzitutto attraverso l'adozione di misure di
sostegno fiscale, con una massiccia riduzione delle tasse, ispirata ad un
sistema di detrazioni riferite non all'individuo, ma alla famiglia, secondo il
meccanismo del quoziente familiare, già sperimentato con successo in altre
realtà. Ovviamente a queste misure di supporto economico si affiancano
interventi finalizzati al miglioramento dei servizi sociali, con la
reintroduzione dei bonus a sostegno della natalità e la prosecuzione del piano
di investimenti per la scuola. Peraltro, al di là delle specifiche misure di
tutela, il supporto alla famiglia trova il proprio naturale presupposto e, al
tempo stesso, la migliore garanzia di realizzazione in una particolare
attenzione rivolta al ruolo della donna, che si riflette principalmente in una
serie di proposte volte a conseguire l'obbiettivo dell'aumento del tasso di
occupazione femminile" Peraltro, almeno in tv, finché ci andava, noi
avevamo sentito il Cav definire il suo partito liberale, ma se la Carfagna
vuole che ci moltiplichiamo, vuol dire che ci ripenseremo, al voto, s'intende.
© Foto U.Pizzi"> Walter Veltroni © Foto U.Pizzi 3 - COSI' RAGIONANO (?)
AL QUOTIDIANO EUROPA? Ebbene si, questo è, ci crediate o no, un editoriale di
Europa, che subito tira su la prosa di sorella Carfagna. "Potrebbe
lasciare con quello che Ferrara chiama l'happy end. Ma anche senza alcun happy
end, bensì in un gran casino di parlamento ingovernabile e maggioranza
inesistente. Comunque vada, anche l'esito imbarazzante della sortita su
Alitalia conferma che Silvio Berlusconi è alla fine della sua parabola come
politico. È seduto su una montagna di voti che si è ricostituita tre anni fa
(era allora che andava fatta l'operazione Veltroni, e lui che allora non se la
sentì forse adesso se n'è reso conto) e che il Pd non riesce a erodere. Ma sono
voti rassegnati, di ripiego, negativi, privi di passione com'è privo di
passione e di voglia di governare l'uomo che li raccoglierà per l'ultima volta:
il debole colpo di coda di una vicenda chiusa. Lo sa l'establishment, che si
tiene alla larga da boutade tipo Alitalia, lo sanno osservatori e investitori
stranieri, gli italiani che non lo sanno lo capiranno comunque presto, dopo il
14 aprile. Il Pd tenterà il colpaccio subito, per togliere l'happy end a
Berlusconi ed evitare questa umiliazione all'Italia. Se il colpaccio non
dovesse riuscire (sarà comunque di poco), si tratterà di decidere se lasciar
sprofondare la destra nei guai da essa stessa provocati, oppure offrire la mano
per rimettere insieme i cocci di istituzioni impazzite. Dicono dal loft che
questo non è tema di adesso. Che ora bisogna solo battersi per vincere. Hanno
ragione, la rimonta non è impossibile. Poi però sfuggono qua e là (Bettini,
Franceschini, Finocchiaro...) frasi smozzicate sul dopo che lasciano
intravedere opinioni diverse sull'alternativa di cui sopra. Non sarà una scelta
facile, se mai si porrà. Basti dire che uno dei passaparola via email sul
famoso tema ieri ripreso da Europa (aiutare Sa e Udc a fare il quorum al Senato
nelle regioni dove questo danneggerebbe Berlusconi?) si intitola: "Vade
retro Satana". Così è fatta la nostra gente. 4 - A GRANDE RICHIESTA VOTA
CHE NON VUOI VOTARE? Un po' per le chiacchiere di cui sopra, un po' perché i
blog ne sono invasi, e mi chiedono precisazioni di metodo, ecco qua lo
sberleffo al diritto/dovere. Non ti senti rappresentato? Vuoi andare a votare
ma non sai chi votare? perchè le liste e i candidati non ti piacciono? Siamo in
tanti lo sai, non sei il solo. Non fare l'errore di dare il voto "ai meno peggio"
o di votare "tappando naso e occhi". Vota di non votare. Vai al
seggio e fai scrivere a verbale le ragioni del tuo dissenso. Puoi farlo, fallo
e fatti valere. Hai il diritto di esprimere il tuo disagio. Hai il diritto di
far sapere che manca una vera rappresentanza democratica. E' semplicissimo ed è
un tuo diritto riconosciuto dalla legge elettorale. © Foto U.Pizzi">
Lucia Annunziata © Foto U.Pizzi Se resti a casa e non voti non sarai
considerato. Se annulli o lasci scheda bianca verranno conteggiate a favore
della lista che ha preso più voti (vedere l'assurdo calcolo per il premio di
maggioranza). Non avere paura, non vergognarti. Chi sarà eletto non si
vergognerà di tassarti, di creare più burocrazia, di darti una pensione da
fame, di mandare te e i tuoi figli in scuole e ospedali fatiscenti. Invece c'è
un'altra soluzione semplice: 1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI +
TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA (portate con voi il documento
allegato, facendo attenzione al punto 5 dell'art. 104, la parte in
grassetto). 2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO LA
VIDIMAZIONE), dicendo: "Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia
verbalizzato!" 3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA
SCHEDA. SE IL COMMISSARIO SI RIFIUTA MOSTRATE IL PUNTO 5 DELL'ART. 104 DEL
D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 (in grassetto del documento allegato) 4)
ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI AGGIUNGERE, IN CALCE AL VERBALE, UN COMMENTO
CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio, ma ognuno decida il suo motivo:
"Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta")(D.P.R. 30
marzo 1957, n. 361 - Art. 104, GIÀ citato) COSÌ FACENDO NON VOTERETE, ED
EVITERETE CHE IL VOTO, NULLO O BIANCO, SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL
PARTITO CON PIÙ VOTI!! Non cedere alla retorica, alle promesse, se vuoi
veramente cambiare, se vuoi veramente facce nuove, se vuoi veramente persone
che non ti prendano più in giro, esercita il non voto. VOTA DI NON VOTARE
Dagospia 28 Marzo 2008.
( da "Asca" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
(ASCA) - Catania, 28
mar - ''Per rilanciare l'agricoltura siciliana, la Regione deve programmare
investimenti mirati e attivare un rapporto sinergico con lo Stato, l'Europa e
le imprese''. Lo ha detto Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della Regione
siciliana, intervenendo oggi a Vittoria (RG) ad un incontro sui temi
agroalimentari, alla presenza del ministro per le Politiche agricole, Paolo De
Castro. ''Bisogna investire - sottolinea Finocchiaro - sulla ricerca e
sull'energia eolica, e bisogna far si che la burocrazia regionale non sia piu' da
inciampo ma piuttosto sia in grado di assecondare le imprese, che a loro volta
devono avere voglia di cerare sinergie per uscire da una dimensione che spesso
impedisce la competitivita''. Finocchiaro, quindi, fa notare che ''l'eccellenza
dei prodotti agricoli siciliani ha, nella dimensione europea, una grande
possibilita' di sviluppo, e i nostri prodotti meritano di essere valorizzati in
Europa. Per questo insisto sulla necessita' di dotare la nostra isola di infrastrutture
efficienti e moderne e ricordo, per inciso, che nelle gallerie delle nostre
ferrovie non passano i moderni vagoni merci''. In questo senso, per Anna
Finocchiaro ''l'aeroporto di Comiso sara' un importante volano per lo sviluppo
di una zona della Sicilia nella quale l'agricoltura ha una incidenza
particolarmente forte''. dod/sam/ss (Asca).
( da "Provincia di Como, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
I commenti
"Serve più manutenzione" (M.Cast.) Da ieri, nuovi rompicapi per
vendere o affittare un immobile: il proprietario dovrà dichiarare che gli
impianti sono a norma e pertanto sarà costretto ad una trafila di tecnici,
consulenti, certificati, accertamenti e moduli. In mancanza di impianti a
norma, sono rischi per le parti, anche per l'acquirente. Sempre più tartassato
è il privato, per oneri economici e burocrazia, mentre il pubblico non dà
sempre il buon esempio: è l'osservazione spuntata anche ieri, per il caso di
Via Borgovico. Acsm assicura che non si tratta di noncuranza, né di cattiva
manutenzione. Però, nel momento in cui si sfoga, un cittadino le pensa tutte:
ciò che è obbligo per lui, è facoltà per gli enti pubblici. "Una
montagna di adempimenti, per il cittadino ? conviene Claudio Bocchietti,
portavoce dell'Associazione della Proprietà Edilizia ? per una ragione di
fondo: siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri. Condivido il
parere delle nostre associazioni: i politici votiamoli quando sono stati
eletti, in base alla loro attività e ai risultati. Però, dovremmo avere tutti
più coraggio e segnalare le cose che non vanno, negli enti pubblici, sopratutto
in materia di prevenzione e di sicurezza. Capisco: i singoli hanno paura delle
mini- ritorsioni, quando segnalano ciò che non va e le inadempienze
nell'applicazione delle norme. Sarà così, finchè le voci saranno sporadiche ed
isolate". Ma perchè l'ente pubblico non fa manutenzioni e prevenzione?
"A dire il vero, tutti gli interventi pubblici devono essere corredati da
un piano che destina il 2% l'anno dell'importo dei lavori alla manutenzione
ordinaria del manufatto", precisa Manlio Cantaluppi, presidente
dell'Ordine degli Ingegneri. E' una norma a conoscenza di tutti? " Il
progettista stesso è tenuto a redigere un piano di manutenzione ? prosegue
l'ingegnere - Come elabora un cronoprogramma dei lavori, così accompagna il
progetto con gli interventi da effettuare a cose fatte, negli anni, con metodicità".
Forse il cittadino non vede gli effetti applicativi, ma solo la
disapplicazione. "L'imprenditore ha sempre programmato la manutenzione,
accantonando le risorse necessarie ? esemplifica il presidente ? la mette in
ammortamento e tiene efficienti strutture ed impianti. Sarebbe importante che
anche il privato provvedesse in questo modo alla propria casa: riservare il 2%,
ogni anno, ai piccoli interventi di manutenzione, significa conservare il bene
in buone condizioni e in sicurezza per decenni. E per il pubblico, bastano
piccole cose, a volte: la pulizia dei tombini una volta l'anno dalle foglie
cadute risparmia allagamenti". 28/03/2008.
( da "Provincia di Lecco, La" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
(l. per) Doppia
presentazione, nella serata di mercoledì, per le liste di Alessandro Salvioni e
di Sergio Porta. "Continuità e progresso", del sindaco uscente, ha
occupato la nuovissima sala civica al piano superiore del municipio e davanti a
circa 150 persone è stata presentata la squadra e il programma di governo.
Salvioni non rinnega nessuna delle realizzazioni della sua amministrazione e
punta, come dice il nome della lista, sulla continuità: "Sappiamo che uno
dei temi che toccano di più i cittadini è la sicurezza. Bene, noi abbiamo fatto
molto in questo campo e faremo ancora di più in futuro. L'installazione delle
telecamere nei punti strategici del paese contribuirà ad aumentare la
sorveglianza", ha spiegato il sindaco. Per quanto riguarda la squadra, ha
detto che si punta sia sulle esperienze acquisite nel passato - è il caso degli
assessori uscenti, il vicesindaco Carla Codara in testa - sia su una forte
presenza di donne e giovani in lista. Vanto dell'amministrazione uscente è
"non aver aumentato le tasse negli ultimi anni". All'hotel Adda di
Paderno, è stata invece presentata la squadra di Sergio Porta, appoggiata dalla
Lega Nord e dal Popolo della libertà, inseriti nel simbolo. Alla serata erano
presenti il senatore Roberto Castelli della Lega, Mauro Piazza e Piera Comi per
il Pdl. Porta punta sullo "snellimento della burocrazia e delle procedure
decisionali" e in tema di sicurezza, riproporre una serie di proposte
della Lega Nord. Magari con qualche aggiustamento, ma le ordinanze come quelle
di Cittadella potrebbero arrivare anche a Robbiate. Infine Porta promette il
completamento del centro sportivo giovanile. 28/03/2008.
( da "Sestopotere.com" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
(21:50) (28/3/2008
18:15) | AEROPORTO DI FORLì, L'IMPRENDITORE DANIELE CASADIO
LAMENTA BUROCRAZIA COMUNALE (Sesto Potere) - Forlì - 28 marzo 2008 -
Pubblichiamo la lettera aperta che Daniele Casadio, direttore dell'Hotel
Paradise Airport e dell'Agenzia Viaggi Trinidad Tour Giramondo, ha inviato
all'amministrazione Comunale di Forlì ed agli organi di stampa locali:
"Gentili amministratori, cari giornalisti, con la presente gradirei
avviare, nelle vostre sedi e sulle vostre pagine, un dibattito pubblico su
alcune mie vicissitudini imprenditoriali che credo essere centrali anche
rispetto alle più recenti discussioni sul futuro dell'aeroporto Luigi Ridolfi
di Forlì e sui flussi turistici del nostro entroterra. Sono uno dei tanti
piccoli imprenditori che da sempre hanno irrobustito la nostra economia
regionale. Dopo dieci anni di esperienza nel settore alberghiero, ho raccolto
con entusiasmo le possibilità di sviluppo che l'Amministrazione ha aperto per
Forlì puntando sullo scalo internazionale Luigi Ridolfi. Credendo nelle
potenzialità turistiche della nostra terra e del binomio con la compagnia
low-cost Ryan Air, mi sono impegnato nella costruzione di una nuova struttura
alberghiera proprio di fronte all'aeroporto Ridolfi. Per fronteggiare un
investimento di oltre due milioni di euro, ingente per una piccola realtà come
la mia, ho ultimato i lavori edilizi in tempi record, inaugurando a dicembre
l'Hotel Paradise Airport, dove 24 ore su 24, un personale linguisticamente
preparato alla varietà culturale della clientela, garantisce ospitalità e
supporto ai passeggeri dello scalo. Soddisfatto per questo primo traguardo,
sono però ancora in attesa di una semplice autorizzazione per procedere
all'ampliamento dello stabile. Sono già in possesso del terreno necessario,
che, stando all'attuale piano regolatore, ha tutte le caratteristiche per
ospitare nuove camere e dare all'Hotel quella dinamicità ricettiva
indispensabile ad alloggiare i gruppi di turisti che con volevo attrarre
attraverso un lavoro di incoming svolto con l'agenzia viaggi Trinidad Tour
affiliata a Giramondo. Al mio progetto di ampliamento, manca solo l'avvallo
dell'Amministrazione che tarda nella risposta senza motivo apparente,
compromettendo i miei piani aziendali e l'ingresso di investitori esterni in
grado di portare nuova ricchezza al tessuto economico locale. La vischiosità
amministrativa finora descritta credo che meriti una riflessione che travalichi
i destini del mio hotel e della mia agenzia viaggi. Frenare a livello locale gli
investimenti nel turismo, infatti, rischia di compromettere il successo
dell'intero territorio in questo settore. Una sfida turistica come quella a cui
si sta avvicinando il nostro entroterra si gioca su una scacchiera
internazionale di difficile lettura. Per essere competitivi le risorse dei
singoli, unite nella tanto citata logica di rete, dovrebbero convergere nel
comune sforzo per la costruzione di una rete commerciale transnazionale, nel
comune sforzo per il recepimento di finanziamenti strutturali europei, nel
comune sforzo per la costruzione in loco di un'adeguata rete di infrastrutture
e servizi. Le voci appena elencate esprimono ognuna una forte complessità, che
non può essere gestita partendo con handicap ulteriori a livello locale. Il
turismo, l'unica industria di servizi non delocalizzabili su cui un'economia
matura come quella italiana può puntare, è una sfida che per essere vinta
richiede da parte dell'amministrazione scelte forti e semplificazioni
amministrative immediate. L'alternativa, che sembra tristemente profilarsi in
questi giorni, è di vedere scivolare altrove operatori di rilievo come Ryan
Air. Se ciò accadesse, cosa ne sarebbe dei tanti piccoli imprenditori che come
me hanno creduto e investito nelle promesse lanciate dalle Amministrazione
succedutesi nell'ultimo quinquennio. Chi dovrebbe pagare per il mancato ritorno
di questi investimenti? E cosa ne sarebbe delle tante e meritevoli azioni
stratificatesi nel tempo per portare nel nostro territorio il potere attrattivo
di un Parco nazionale, per dotare i comuni di guide turistiche preparate e per
collegare i singoli in reti più ampie costituite da associazioni privare, club
di prodotto o enti amministrativi trasversali come le comunità montane? Su
queste domande e sulle molte altre che un tema del genere comporta, credo sia
doveroso avviare un confronto teso alla definizione di soluzioni efficaci in
tempi rapidi. Sperando che queste poche parole possano essere alla base di
proficui spunti di riflessione, resto a Vostra disposizione per chiarire le
posizione qui espresse e delineare possibili strategie comuni per il
futuro".
( da "Giornale di Calabria, Il" del 28-03-2008)
Argomenti: Burocrazia
Parere favorevole
alla presa d'atto del Fesr, del Fse e del Por Calabria Fse 2007/2013 REGGIO
CALABRIA. Lo stato conclusivo della spesa del Por 2000-2006 e le prospettive di
sviluppo legate al Por 2007-2013 al centro dei lavori della sesta Commissione
consiliare "Affari dell'Unione Europea", presieduta da Bruno Censore.
Infatti, all'ordine del giorno della Commissione, alla quale hanno partecipato
anche il direttore generale dell'Assessorato Politiche comunitarie Salvatore
Orlando e il direttore generale dell'Assessorato Lavoro Domenico Carnevale,
l'audizione dell'assessore alle politiche comunitarie Mario Maiolo e la
discussione e l'approvazione di alcuni atti deliberati recentemente dalla Giunta
e passati alla competenza dell'organismo consiliare ai sensi della legge
regionale n. 3 del 2007. "Ringrazio vivamente l'assessore Maiolo per il
puntuale lavoro svolto nell'esecuzione della parte finale della programmazione
2000-2006 - ha esordito Censore- e per aver dato un indirizzo incisivo alla
programmazione 2007-2013 che risulta essere esaustiva e puntuale sia nelle
analisi che nelle prospettive di tipologia di interventi pensati per far uscire
la Calabria dallo stato di emergenza in cui è costretta da tanti anni". Il
presidente Censore, ricordando che "la proposta del programma operativo
regionale Fesr per l'attuazione della politica di coesione 2007-