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DOSSIER “BUROCRAZIA”

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ARCHIVIO GENERALE  DEL DOSSIER  

TUTTI I DOSSIER


tARTICOLI DEL 22-24 maggio 2008      #TOP


 


Report "Burocrazia"

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Indice delle sezioni

Burocrazia (219)


Indice degli articoli

Sezione principale: Burocrazia

Un accordo con l'Agenzia delle Entrate per agevolare il pagamento delle tasse ( da "Cittadino, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: in questa nuova parentesi i sangiulianesi potranno evitare di arrovellarsi tra i numeri e la burocrazia, grazie ad un punto di riferimento a portata di mano, che in questo caso avrà sede presso il palazzo municipale. Per il resto, tutto segue i binari degli anni scorsi, in base ad una consolidata esperienza che, visto l'utilizzo, ha raccolto il consenso della cittadinanza locale.

Carra entra in commissione agricoltura ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la questione delle quote latte, l'eccessiva burocrazia, la concorrenza di prodotti che giungono sul mercato senza alcuna garanzia di controllo e di qualità e il peso del fisco. "La politica deve risolvere questi problemi avvalendosi della concertazione. Io terrò un filo diretto con gli esponenti mantovani della categoria".

Simone resiste sulla terra nonostante la burocrazia e a dispetto dei costi ( da "Corriere delle Alpi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Simone resiste sulla terra nonostante la burocrazia e a dispetto dei costi Che l'agricoltura di montagna non goda di buona salute non è certo scoperta recente, che sempre più attività siano a rischio di scomparsa - di estinzione verrebbe da dire - è invece una notizia che deve allarmare tutti, a cominciare dalle istituzioni.

Burocrazia da ridurre ( da "Alto Adige" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Burocrazia da ridurre BOLZANO. Riduzione della burocrazia nel settore scolastico: se ne è occupato un gruppo di lavoro ed i risultati sono stati presentati ieri dall'assessore alla scuola tedesca, Otto Saurer. Quest'ultimo ed il vice intendente scolastico, Arthur Pernstich, hanno evidenziato che vi sono ampi margini di riduzione della burocrazia nel settore scolastico e che il gruppo

Disabili al lavoro con le coop ( da "Giornale di Brescia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: anche se si diventerà grandi, per dire che non saranno le sovrastrutture e la burocrazia ad intralciare il cammino. Poi hanno preso la parola, via via, il dott. Fabio Besozzi Valentini, direttore del distretto socio-sanitario della Valtrompia sulle novità legislative della Lombardia in fatto di servizi sociali; la dott.

Quei cinquantenni eterni Peter Pan ( da "Trentino" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: impatto con la burocrazia diventa motivo per metterla in ridicolo, sbeffeggiarla nella sua inutile, e sterile, seriosa pignoleria. Fin nel titolo, "Opposta direzione" suggerisce una strada, per quanto aperta, a mezz'aria tra la consapevolezza di entrare nel caravanserraglio degli adulti e la voglia, comunque la si pensi,

Cresce la voglia di fare impresa ( da "Italia Oggi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo il 2% abbia chiuso la propria attività nel 2007, gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle loro attività. Lo studio, che rappresenta la sezione sull'Italia del rapporto Gem 2008 (Global entrepreneurship monitor), giunto alla 10ª edizione e realizzato da un consorzio di centri di ricerca,

Uimec, gravi ricadute dalla Pac ( da "Italia Oggi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: prigioniera dei lacci della burocrazia e di tanti particolarismi". "Per l'Italia", ha aggiunto Mantegazza, "le proposte della Commissione comportano gravi e inaccettabili ricadute rispetto alle quali è indispensabile promuovere la mobilitazione della filiera agricola". E per questo la Uimec chiede al ministro dell'agricoltura "un'assunzione forte di responsabilità a difesa del lavoro,

Subito feeling tra Emma e governo ( da "Milano Finanza (MF)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tra le priorità indicate dalla Marcegaglia c'è la lotta alla burocrazia, visto che ci "sono troppe leggi che condannano il paese a non crescere", e una nuova politica energetica che riparta proprio dal ritorno al nucleare "in modo da coniugare una riduzione dei costi energetici e i cambiamenti climatici".

Contratti, energia e burocrazia le priorità di Marcegaglia ( da "Secolo XIX, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: lotta alla burocrazia, una nuova politica energetica che riparta dal nucleare, un disegno strategico per le infrastrutture, uno sforzo sull'education e focus sui mercati emergenti ma anche su quelli maturi. Per ciò che riguarda la burocrazia, secondo Marcegaglia in Italia ci sono "troppe leggi" che "condannano il Paese a non crescere"

Norme e burocrazia da semplificare ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 8 "Norme e burocrazia da semplificare" "Ogni tanto mi viene voglia di andare in questura e dire: guardate, vi do una mano". Lidia Dascalu, badante moldava di 43 anni, la mette sul ridere per spiegare che la "vita burocratica" di un'immigrata è tortuosa.

Morti bianche e burocrazia ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: L'INAIL PRECISA Morti bianche e burocrazia Cortese direttore, in relazione all'articolo pubblicato in data 21 maggio a pagina 18 dal titolo "Ci racconti come è morto sul lavoro", di Lucio Binacchi, essendo impropriamente stato chiamato in causa l'Inail, ritengo opportuno un doveroso chiarimento.

Federalismo fiscale e meno burocrazia ( da "Arena, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Federalismo fiscale e meno burocrazia" Potenziamento delle infrastrutture, sburocratizzazione, nuove politiche abitative, federalismo e revisione del regime fiscale. Questi alcuni dei punti che il presidente di Ance Verona Andrea Marani illustrerà domani alle 19 al ristorante Villa Vento di Custoza in occasione dell'assemblea generale dei costruttori edili veronesi,

Immigrati, Acli impegnate per regolarizzarli ( da "Provincia di Cremona, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Se purtroppo i lavoratori clandestini sono ancora molti è per la lungaggine della burocrazia, è per i ritardi dello stato nel rispondere alle richieste delle imprese e delle famiglie. Il problema "sicurezza dei lavoratori" non si risolve introducendo il reato di clandestinità. Chi fugge disperato dalla guerra e dalla dittatura può chiedere forse il passaporto ai suoi aguzzini?

I circoli napoletani risorsa per la città - antonio mazzone ( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: inopinatamente cancellato da una burocrazia troppo rigida e retrograda: oggi Napoli è l'unica grande città italiana a non avere il suo Circolo della Stampa. Auspico che il sindaco Iervolino, così come ebbe a promettere in un'affollata assemblea tenuta presso il Posillipo, voglia porre all'attenzione del Consiglio comunale la possibilità di restituire a Napoli e alla stampa tutta,

Servono nuove regole per essere più efficienti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: indispensabile e seria politica di riduzione del peso della burocrazia realizzando una vera azione di semplificazione burocratica, senza però "informatizzare l'inutile", come avviene quando si riproducono in formato elettronico le complicazioni già presenti in forma cartacea, ma bensì introducendo l'obbligo dell'analisi dell'impatto della regolamentazione sulla micro e piccola impresa.

Valeria, parrucchiera e clandestina "vivo con la paura che mi scoprano" - zita dazzi ( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Vorrei mettermi in regola ma la burocrazia me lo impedisce" Valeria, parrucchiera e clandestina "Vivo con la paura che mi scoprano" Il mio fidanzato è della mia stessa nazionalità: siamo entrambi cittadini Ue ma lui, muratore, ha più diritti di me che faccio l'artigiana Abito a Lodi, ogni sera torno a casa in treno e ho il terrore di un controllo Io pago le tasse,

La burocrazia blocca l'energia rinnovabile ( da "Nazione, La (Livorno)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 10 La burocrazia blocca l'energia rinnovabile "Si complica invece di semplificare" di MAILA PAPI LA VARIANTE normativa in materia di installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabile di fatto "impedisce" l'installazione in Val di Cornia del mini-eolico nelle zone agricole.

SASSUOLO LA NECESSITÀ della costituzione di un Partito Comu ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: si pone "come punto di riferimento per i lavoratori e le lavoratrici in questo delicato momento dal punto di vista occupazionale nel distretto ceramico; istituzioni e burocrazie sindacali sembrano sottovalutare il problema, non ponendosi come obiettivo la riqualificazione dei lavoratori espulsi dai cicli produttivi".

MIRANDOLA L'UNIONE DEI COMUNI ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che ha prodotto paralisi e ulteriore burocrazia nell'Area Nord, perché di fatto l'Ufficio Provinciale del Catasto non ha delegato nulla agli enti pubblici. La scelta giusta invece pare propria l'abbia fatta Finale Emilia, che ha ritenuto di dare un servizio diretto agli utenti, e non solo finalesi ma di tutta la Bassa modenese, delle pratiche catastali.

<Il palo della luce blocca un garage, ma da mesi Telecom non lo sposta> ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: LAMA MOCOGNO LAPAM DEL FRIGNANO DENUNCIA I DISSERVIZI SUBITI DA UN ARTIGIANO, VITTIMA DELLA BUROCRAZIA ?LAMA MOCOGNO ? IL SEGRETARIO Lapam del Frignano, Germano Manfredini, segnala un caso emblematico sui problemi derivati ai cittadini dalla privatizzazione di grandi aziende pubbliche "La privatizzazione ? dice- non ha prodotto di certo benefici per i cittadini e le imprese.

Rette alte e contributi bassi ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la sola parola Burocrazia è già sinonimo di Fallimento (...). La Petizione Vi è stata illustrata di già, a suo tempo, dall' ANOSS e CAT, in maniera chiamiamola, Istituzionale e particolareggiata. A me, quindi, in qualità di semplice cittadino, in maniera strettamente personale, grossolana, da sprovveduto, soprassedendo volutamente ai cavilli burocratici,

A siena stadio nuovo lavori a inizio 2009 - giovanni pellicci ( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In linea con i tempi della burocrazia e di norme sulla sicurezza che cambiano frequentemente, speriamo di consegnarlo alla società bianconera per la stagione sportiva 2010/2011". Si tratta di un progetto innovativo: il nuovo stadio sarà ad impatto ambientale zero (realizzato in un avvallamento del terreno sarà praticamente invisibile da lontano),

Corsa contro il tempo per salvare la ecofridge - federico sedda ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sindacati e Confindustria non intendono cedere alla burocrazia. E nei giorni scorsi hanno chiesto al responsabile unico del Contratto d'area, Roberto Deriu, di intervenire presso il ministero per ottenere l'annullamento della revoca dei contributi pubblici. "Le difficoltà dell'azienda - hanno detto il presidente dell'Assoindustria, Salvatore Nieddu e i responsabili sindacali,

Una colletta per il rimpatrio di Khady ( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Rientrata in Africa sarebbe dovuta tornare in Italia per i controlli e tra lungaggini e burocrazia è rientrata a Conegliano nel settembre 2007. Poi è stata operata di nuovo. "Stava bene, aveva fatto la riabilitazione, era stata seguita al meglio, a Treviso, a Conegliano, a Motta di Livenza", commentano ancora incredule la sorella e la cugina di Khady Sylla.

Scandalosa Irpef, i comuni diseguali ( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Lo specchio di un'Italia che la burocrazia, con meccanismi perversi e incomprensibili, trasforma in mille paesi diversi: non sono uguali gli italiani, non sono uguali i trevigiani. Gli 860mila abitanti della nostra provincia, a seconda del luogo di residenza, "siedono" metaforicamente su 95 scalini diversi di una scala.

<Nuove possibilità per il settore in Europa> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che fa i conti con la congiuntura e vecchi problemi, come fisco e burocrazia, che rischiano di disincentivare dal fare impresa. Ma "se vogliamo restare un Paese industriale dobbiamo investire", ha rilanciato Albini, con un auspicio: "Che tutti i capitali reinvestiti in azienda abbiano le migliori condizioni fiscali".

Una zona industriale senza i cavi del telefono ( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è la fotografia dei muri che devono scalare le imprese per crescere, strozzate da ritardi, burocrazia, montagne di fogli inutili, rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non è competenza nostra". Non basta avere la volontà di investire e di rischiare. Non basta trovare i soldi e credere nel territorio. Ci vuole anche tanta pazienza.

Industrie senza il telefono ( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sulla prosecuzione di via di Vittorio, alle spalle della nuova Irplast, è la fotografia dei muri che devono scalare le imprese per crescere, strozzate da ritardi, burocrazia, montagne di fogli inutili, rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non è competenza nostra". FIORINI in Empoli I SEGUE A PAGINA 1.

Industriali, un minuto di silenzio per i morti sul lavoro Ma le imprese vogliono cambiare la legge sulla sicurezza. Marcegaglia diventa leader ( da "Unita, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per la Marcegaglia le cose da fare sono anche altre a partire dalla burocrazia con "le troppe leggi che condannano l'Italia a non crescere", all'energia "con un sì forte al nucleare", e al Sud dell'Italia "grande giacimento per la crescita del Paese", fino ad arrivare alle infrastrutture e alla logistica, settori in cui l'Italia "sconta un handicap enorme".

Email ( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: facevo presente che era una cura che una volta iniziata non si poteva interrompere, nonchè non poteva essere la burocrazia a determinare la quantità e la qualità della vita, un modulo, blù o rosso non determinava un minor costo del farmaco, ma determinava un avvilimento oltre alla malattia di colui che deve curarsi e ricorrere alla farmacia ospedaliera.

Chi inciampa sui limiti della legge ( da "Nazione, La (Empoli)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alla certezza della pena la quale è troppo spesso resa dubbia dalla eccessiva lentezza della macchina della giustizia e dalla eccessiva burocrazia: la punizione per un reo dovrebbe essere immediata e soprattutto sicura per riuscire a intimorire i trasgressori e non dovrebbe nemmeno lontanamente esistere l' idea di poter sfuggire in qualche modo alla condanna per un reato commesso".

Medici di famiglia a congresso, si parla anche di emergenza alcol ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: acronimo di medicina distrettuale di continuità) e paziente insieme contro la burocrazia', si sono riuniti circa duecento 'camici bianchi' con l'obiettivo di risolvere i problemi che assillano i cittadini che si rapportano con il sistema sanitario. "Proprio dal cittadino/paziente ? ha dichiarato il presidente nazionale dello Snami Mauro Martini ?

A Cascina Merlata nascerà <casa Expo> ( da "Corriere della Sera" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Considerando la burocrazia e i tempi medi di costruzione (7-8 anni), dice un architetto, "non è detto che dal momento dell'approvazione del progetto da parte del Comune (se va bene 2010) si riesca a fare tutto". Tutto è nato un anno fa. Una cordata di imprenditori, che fa capo ad Euromilano, ha acquistato l'area dove un tempo c'era solo una cascina e una fornace.

Capitani coraggiosi low tech ( da "Sole 24 Ore, Il (Nòva24)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia per aprire una impresa, l'atteggiamento dello Stato verso chi fa impresa, l'attenzione del pubblico verso i nuovi prodotti. Dall'incrocio di queste informazioni, si può arrivare solo a intuire perché un Paese innovi meno di altri. Ma cosa ben diversa è capire per quale motivo fuori dal Mit di Boston all'ora di colazione gli studenti passino il loro tempo fantasticando

Caccia alle streghe 11 anziani arsi vivi ( da "Manifesto, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma è anche vero che nel 1995 un rapporto della Commissione presidenziale sul culto del demonio affermava che i satanisti occupavano alte posizioni nella burocrazia e nel mondo degli affari. Si è poi scoperto che nella comissione si trovava un buon numero di cristiani conservatori che additavano come satanici i fedeli delle chiese avversarie, evangelisti e carismatici.

È il momento delle riforme ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dialogo con il sindacato per un nuovo modello contrattuale che renda le aziende più competitive, crescita, lotta alla burocrazia, politica energetica che riparta dal nucleare, infrastrutture: è la ricetta che serve al Paese per crescere, sono gli obiettivi su cui si impegnerà al vertice degli industriali, come ha detto ieri parlando all'assemblea privata e come ripeterà oggi.

Frammenti di un mosaico chiamato Novecento ( da "Manifesto, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della burocrazia e della produzione pianificata: il Novecento ha così condotto a "una trasvalutazione di tutti i valori nel nome della forza", la cui lezione è stata assunta in toto dagli Stati Uniti. Governo totale Quale può essere dunque la risposta collettiva a questa avanzata della notte voluta dalle forze del giorno?

Traffico limitato, multe record ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E il peso della burocrazia si fa insopportabile nel Mezzogiorno, dove trattiene in ufficio il 65% degli organici. E "l'appesantimento del carico burocratico", denuncia il rapporto sull'attività di accertamento curato dalla Fondazione Caracciolo e presentato ieri al Forum, prosegue e gonfia gli adempimenti (ad esempio l'obbligo di aggiornamento dell'

Confindustria si mobilita ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: REDAZIONALE Progetti bloccati dalla burocrazia Confindustria si mobilita LECCE - I tempi - troppo lunghi - della burocrazia saranno il tema della prossima riunione del direttivo di Confindustria Lecce che il presidente, Piero Montinari, convocherà la prossima settimana. A suggerire una riflessione sull'argomento è stato Paride De Masi, patron del Gruppo Italgest,

A TORINO ( da "Stampa, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Bruce è già andato all'ambasciata d'Italia a Houston: erano gentili, ma la burocrazia che deve affrontare gli fa paura. Jasmina sta ancora trafficando per la sua residenza americana. Quindi, dati i nostri piani di vivere in Serbia, America e Italia, abbiamo deciso di scappare per un mese in Croazia, su un'isola sperduta.

Non decolla ai Castelli il centro operativo intercomunale della protezione civile di stanza ad Alban ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: necessaria alla burocrazia per riconoscere un organismo esiste comunque ed ha dimostrato di saper risolvere molte e spesso difficili emergenze, è stato nuovamente sollecitato ai sindaci. "Le situazioni d'emergenza del comprensorio sono tante - sottolineano alcuni volontari di Albano e di Lanuvio - Basti ricordare i numerosi,

È IL giorno dell'incoronazione di Emma Marcegaglia (nella foto) al ver ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia, meno tasse, più attenzione al Sud, più impegno nella realizzazione delle infrastrutture. "Ma da subito occorre un confronto con i sindacati sulla riforma dei contratti anche se non sarà una partita facile". Se ne va, dopo quattro anni, Luca Cordero di Montezemolo, salutato da una standing ovation: "Lascio una Confindustria più autorevole,

Italia,governo faccia riforme per tornare a crescita-Marcegaglia ( da "Websim" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ha detto la Marcegaglia citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico.

Luna di miele sempre attuale: la sceglie l'85% degli italiani ( da "Denaro, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia Il matrimonio celebrato all'estero, per essere valido anche in Italia, deve essere trascritto presso il comune competente e, prima della partenza, gli sposi devono richiedere al comune di residenza le pubblicazioni di matrimonio. Il tour operator "Viaggi dell'Elefante", per esempio, ogni anno cura in media mille viaggi di nozze,

L'INAIL PRECISA [/AGENDA1]Morti bianche e burocrazia ( da "Brescia Oggi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

Italia,Marcegaglia:governo faccia riforme per tornare a crescita ( da "Reuters Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ha detto la Marcegaglia citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico.

GOVERNO/ CICCHITTO: SI INIZIA AD ATTUARE PROGRAMMA ( da "Virgilio Notizie" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: provvedimenti presi si incagliassero nella sabbie della resistenza passiva della burocrazia. A livello parlamentare andrà svolto un aperto confronto con l'opposizione le cui prime reazioni sembrano riflessive. Tutti, maggioranza e opposizione, devono avere piena consapevolezza che si tratta di provvedimenti richiesti da un'opinione pubblica preoccupata, esasperata, o disperata".

Calderoli e la giungla normativa ( da "Opinione, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sovente imposte con maggior gusto vessatorio dalle burocrazie ministeriali. Semplificare significa drasticamente ridurre il carico, ogni giorno più opprimente, di incombenze, obblighi, oneri, e quindi costi, che si abbatte sull'incolpevole cittadino. Il Parlamento è un produttore incessante; meno male che a rallentare (poco) il ritmo ci sono il bicameralismo perfetto,

No al federalismo burocratico e centralista ( da "Opinione, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Per me, ad esempio, è del tutto indifferente se la leva fiscale serve ad alimentare e garantire la sopravvivenza delle burocrazie inutili e vessatorie a livello centrale o locale. L'importante è che ad ogni livello le burocrazie vengano ridotte ed il cittadino reso più libero e meno vessato.

Allagamenti, in estate via alle opere ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il problema è che i tempi della burocrazia non corrispondono con le urgenze dei cittadini. Ognuno, però, deve fare la sua parte e per questo chiedo all'Ato e a Polservizi di accelerare il potenziamento di alcuni impianti, pur nella consapevolezza che alcuni interventi sono di tipo strutturale".

L'IMPRENDITORE ( da "Gazzettino, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia è complessa, bisogna conoscere e sapersi muovere con attenzione, ma il futuro è qui in Ucraina, il trampolino di vendita ideale per il mercato dei 320 milioni di abitanti dell'ex Urss".Gianpietro Bernardello in Italia ha fondato da tempo la Corafil, impresa che produce filati elastici per calze da donna e che circa due anni fa ha gemmato un'

<Tanti bei principi ma poca sostanza> ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per ridurre la burocrazia, per limitare le spese. Non è vero che Tondo ha scelto gli assessori tra i consiglieri eletti, né ha scelto di valorizzare le professionalità dell'Amministrazione regionale per l'analisi di bilancio da cui è partito e si è già contraddetto sulla promessa di non vendere Insiel: perché questa inversione di rotta?

DURANTE LA FESTA APPLAUSI CONVINTI PER LA LEGALITà ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Quindi tutta intelligence e niente burocrazia: sostituiranno la sezione catturandi della Questura? "No, direi piuttosto che si integreranno con la sezione di Caserta, qui abbiamo alla Mobile un eccellente dirigente come Rodolfo Ruperti e da quando mi sono insediato il suo organico è già aumentato di venti unità".

MARCEGAGLIA: SUBITO LA RIFORMA DEI CONTRATTI ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è la lotta alla burocrazia e un fisco meno pressante. C'è il "sì con forza al nucleare" e c'è il Sud che "è anche un grande giacimento per la crescita del Paese". "Adesso arrivano cento miliardi dai fondi strutturali: gli ultimi che l'Italia riceverà. Lavoreremo per evitare che si disperdano o che cadano in mano alla criminalità organizzata"

<Clandestini, è ora di scioperare> ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: i lavoratori stranieri che lottano da mesi contro la burocrazia, tentanto di regolarizzare la propria posizione. Cittadini del mondo che hanno faticato a raggiungere l'Italia, compiendo sacrifici, viaggi dolorosi, distacchi dal paese d'origine e spesso dalla famiglia per tentare di realizare un futuro migliore, come racconta il giornalista dell'Espresso Fabrizio Gatti nel libro "

Multa in video, ma è una truffa ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: poichè tutti sappiamo quanto contorta sia la burocrazia italiana e come sia facile incappare in qualche infrazione senza neppure saperlo. Per chiarire, una volta per tutte, come anche questa sia l'ennesima truffa, abbiamo chiesto al comandante della Polizia Locale Nordest Giovanni Scarpellinidei chiarimenti.

Sicurezza, la Polizia locale chiede un'unica centrale operativa ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: unica centrale operativa Scorzè"Dobbiamo togliere la burocrazia e rendere efficaci e produttive nel territorio le forze dell'ordine alle quali la magistratura deve dare risposte veloci nel rendere giustizia ai cittadini. Attendiamo inoltre che il nuovo governo ci tolga da questa situazione di insicurezza diventata insostenibile".

Berlusconi: "Rivedere l'architettura istituzionale" ( da "Giornale.it, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In particolare "dovremo fare una vera guerra alla burocrazia che ci impedisce di essere efficaci. Guerra all'oppressione fiscale, burocratica e anche giudiziaria: va sovvertita tutta la giustizia civile, perchè i tempi per un pagamento dovuto che non avviene sono 4-5 anni ed è inacettabile".

Italia può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia ( da "Reuters Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso.

PUNTO 1-Italia può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia ( da "Websim" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso.

Linee guida: ''un work in progress da rivedere con critiche e proposte'' ( da "Redattore sociale" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Per questo dobbiamo superare l'idea che quando si agisce per il sociale la burocrazia si subisce piuttosto che si sceglie. Il Forum insieme a Csv.net e ad altri soggetti sarà il luogo dove si promuovono le Linee guida che devono diventare delle vere e proprie norme". "Intendiamo ? ha affermato Marco Granelli, presidente di Csv.

ITALIA PUÒ RINASCERE, CONFINDUSTRIA È PRONTA-MARCEGAGLIA ( da "Wall Street Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso.

La Marcegaglia: possiamo rinascere ( da "Corriere.it" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Assemblea citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. MANO TESA AI SINDACATI - Nel suo discorso di insediamento la neopresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, tende la mano al sindacato.

Spunta la 3 lista e succede il finimondo ( da "Sicilia, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: solo una promessa di finanziamento a condizione che entro trenta giorni fosse presentato il progetto esecutivo, cosa materialmente impossibile per i tempi della nostra burocrazia stante che bisogna affidare l'incarico e tutto il resto. In ogni caso, il progetto adesso è quasi pronto e non appena ultimato, la nostra amministrazione ne chiederà il finanziamento alla Regione". R. M.

Cisl, <cabina di regia> per cambiare la sanità ( da "Sicilia, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia e la trasparenza della spesa. Il presidente della Regione ha sempre sostenuto che si avvarrà della sua prerogativa di scegliere gli assessori, pur tenendo conto delle indicazioni dei partiti. Se manterrà la promessa, molti dei nomi finora circolati non siederanno attorno al tavolo della giunta dove bisogna fare posto al sostituto procuratore generale della Repubblica di

Il 5% di adulti italiani ha avviato un'attivita' imprenditoriale nel 2007 ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo l,2% abbia chiuso la propria attività nel 2007, gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle loro attività. Inoltre, le donne hanno difficoltà a far crescere nel tempo le loro attività. è questo lo scenario illustrato dal rapporto di EntER Bocconi,

Caldaie, l'ok dei consumatori ( da "Corriere Adriatico" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Finalmente si semplifica la burocrazia e si riducono i costi per le famiglie marchigiane". Il commento è affidato alle parole di Innocenzo Di Donato che è il presidente dell'Adoc Marche. "In pratica sparisce - fa notare con soddisfazione Di Donato - quella tassa ingiustificata che i cittadini dovevano pagare per finanziare le ispezioni a campione: la nuova legge prevede,

Manno: "L'opera sarà completata" ( da "Giornale di Calabria, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Siamo stanchi di una burocrazia eccessiva ed ossessiva, impressionante per la capacità di rimandare da Erode a Pilato e viceversa. Siamo stanchi delle imprese che "scendono in Calabria con gli avvocati e non con gli operai": in cantiere, nell'ultimo mese, si sono visti più consulenti tecnici e legali che operai.

"Chi ha paura muore ogni giorno" ( da "AprileOnline.info" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di poter dire con una certa sicurezza è che i legami con la politica e la burocrazia siano ancora molto solidi. Ma è vero anche che ci sono altri segnali che incoraggiano alla speranza, segnali positivi: penso agli imprenditori che si ribellano al pizzo, alla Confindustria che prende posizione per sostenerli, ad associazioni come "Addio pizzo" che combattono contro l'estorsione.

Ma Conca non si sente declassato ( da "Provincia di Lecco, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Un appello generale rivolgo ai futuri amministratori pubblici, interessi di partito permettendo: maturino meglio una formazione morale e operativa, anziché partire per battaglie senza esercito; migliorino la conoscenza della burocrazia e delle leggi per collaborare con i dipendenti e i dirigenti. Non basta dettare le "linee di indirizzo"". 22/05/2008.

USA/ CALIFORNIA,NOZZE GAY: IL REBUS DEI CERTIFICATI DA ( da "Virgilio Notizie" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: cosa che richiede tempo nonostante la burocrazia più snella di quella italiana. Oltretutto ne occorreranno molte migliaia, considerata l'annunciata invasione di coppie-omo: le nozze gay in Califonia non sono riservate ai soli residenti, come aveva invece previsto il Massachusettes contemporaneamente al via libera nello Stato.

Il Cavaliere: <Forza Emma, ora la guerra alla burocrazia> ( da "Cittadino, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ora la guerra alla burocrazia" Roma "Ho apprezzato molto la tua relazione e posso dire che potrebbe essere, anzi, sarà il nostro programma". Parole chiare con cui il Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, benedicendo l'elezione di Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria, sancisce un clima di convinta unità d'intenti tra il suo governo e gli industriali.

Tre big per parlare del futuro altoatesino ( da "Alto Adige" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: abbattimento della burocrazia pubblica. Proprio su questo tema l'ex presidente bavarese parlerà anche all'Eurac nel corso di un seminario ad hoc sul tema della sburocratizzazione dell'apparato amministrativo. Per quanto riguarda invece l'arrivo a Bolzano della neoeletta presidente della Confindustria italiana Emma Marcegaglia il direttore generale di Assoimprenditori dell'

VETERINARI ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Occorre abbattere le lungaggini e i costi della burocrazia che portano alla disaffezione e alla sfiducia di continuare a fare impresa. Ridurre i costi della burocrazia, liberalizzare i mercati protetti e ridurre la pressione fiscale per l'artigianato significa a riprendere a respirare. Il centro studi di Confartigianato fa i conti in tasca alle imprese e alla famiglie;

Bonomi: si riparte dal territorio ( da "Giornale di Brescia" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: nella capitale della politica e della burocrazia, degli intrighi di partito e degli intoppi ministeriali, si traduce non di rado in una perdita di tempo o in un fastidioso "dovere" per un imprenditore del Nord, abituato alla chiarezza e concretezza. Ma questo 22 maggio, giorno del debutto istituzionale di Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria,

Ripicche e burocrazia: cancellata la "Sei ore" motociclistica ( da "Secolo XIX, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

Emma e Silvio cantano in coro 4 note, 2 minuti di applausi ( da "Finanza e Mercati" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia che ci impedisce di essere efficaci e all'oppressione fiscale, burocratica e anche giudiziaria". Marcegaglia ha incassato anche l'appoggio dell'opposizione. "È stata una relazione interessante e convincente, che va nella direzione della presidenza Montezemolo, che ha portato Confindustria a posizionarsi lungo la linea della sottolineatura della crescita e del mercato aperto"

Dalla scuola elementare un sorriso per l'Ucraina ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ucraina consente a questi piccoli malati di sottoporsi a cure altrimenti impossibili da garantire in patria per i costi eccessivi o per la carenza di strutture e di personale. A giugno è previsto l'arrivo di un'altra piccola vittima delle radiazioni. I tempi, tuttavia, sono dettati anche dalla burocrazia dell'ambasciata italiana a Kiev e il suo arrivo potrebbe slittare a settembre.

La solita burocrazia ( da "Arena, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: PRENOTAZIONI La solita burocrazia Ho telefonato all'Unità Sanitaria Locale n. 20 di Verona di Via Bengasi 3, 37134 a Verona (tel. 045/500430) per prenotare una vistita medica per il rinnovo della patente di guida. Mi è stato risposto che per prenotare sarei dovuto andare personalmente.

Ragusa, pmi in prima linea ( da "Italia Oggi" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: affinché si possano ridurre i tempi della nostra burocrazia e le spese inutili". Grande soddisfazione per la riuscita dell'evento è stata espressa dalla Cna provinciale. "Il Premio Atlante", ha concluso Giuseppe Cascone, presidente della Cna di Ragusa, "vuole mettere in luce la capacità imprenditoriale della realtà iblea e cerca di stimolare una sana competitività nelle imprese.

Più sostegno alle piccole e medie imprese ( da "Italia Oggi" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: vincoli della burocrazia e dai limiti di una legislazione in materia di lavoro che è arretrata i almeno 30 anni. Non si può non notare il silenzio di gran parte delle organizzazioni di rappresentanza datoriale che dovrebbero rappresentare le piccole e medie imprese che, da troppo tempo, tacciono e si accomodano su norme e disposizioni che sono incompatibili con lo svolgimento dell'

<Cucinare è dare felicità seguendo la tradizione> ( da "Nazione, La (Empoli)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: innanzitutto liberandoci da una burocrazia spesso oppressiva, in modo che i migliori talenti della nostra ristorazione, allettati da offerte economiche spesso faraoniche, non siano tentati di andare a lavorare all'estero, ma possano rimanere a lavorare qui". Il piatto che vorrebbe cucinare a suo marito Antonio, ed ai suoi figli Giovanni e Alberto?

La telematica salvavita ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e che abbatte burocrazia e costi, il primo esempio del genere a veder la luce in Lombardia: un progetto simile ma meno completo esiste a Busto Arsizio. Al risultato si è arrivati grazie alla tenacia della équipe di La Rosa, 32 fra tecnici, infermieri e medici, che da anni si dà da fare per azzerare l'errore umano, e che ha portato a registrare su "

Mobilitati anche i veneziani il 6 giugno comuni a consulto ( da "Nuova Venezia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Quindici anni fa era stata la burocrazia (un semaforo che non si riusciva a installare) a mettere in moto il movimento dei sindaci. Oggi è una questione di schei, ma nel mirino ci sono sempre i troppi lacci dello Stato e l'obiettivo resta lo stesso: la maggiore autonomia.

Milano-Mortara lavori nel week-end Blocco dei treni ( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma se da una parte - quella dell'intervento di raddoppio - è stato schiacciato il piede sull'acceleratore, dall'altra - quella dei ricorsi - delle pratiche amministrative proseguire a rilento, scandita dai lunghi tempi della burocrazia. Fr. San.

Cantieri pericolosi, l'asl raddoppia i controlli - guido fiorini ( da "Tirreno, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: anche se non sempre le violazioni sono così gravi ed a volte sono figlie di una burocrazia che asfissia e che impone soprattutto di riempire valanghe di fogli. Però l'Asl, che ha avuto un finanziamento regionale, ha deciso di ampliare il proprio organico destinato ai controlli e di aumentare, già da questi mesi, i cantieri che saranno passati al setaccio.

Lo Stato non è uno spot ( da "Unita, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dalla burocrazia alla magistratura. Magari, il governo ombra potrebbe dedicare la sua attenzione anche alla precisazione di questo compito, sia con la critica sia, un po' di più, con la controproposta sia, non da ultimo, mettendo sull'agenda una tematizzazione diversa di quello che deve essere inteso come presenza dello Stato.

L'abbraccio tra Marcegaglia e Berlusconi Il premier: il vostro programma è il nostro. Il leader di Confindustria ripete la litania dei lamenti ( da "Unita, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: liberi dai vincoli sull'ambiente, liberi dalla burocrazia fannullona. E, se possibile, liberi anche dai vincoli sugli orari, dalle richieste delle controparti, dai costi dell'inflazione, dai diktat sulla politica mo- netaria della Bce. È questo, in sintesi, il manifesto di Emma Marcegaglia: una virata vertiginosa a destra.

La clandestinità colpa della burocrazia ( da "Nuova Sardegna, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Cagliari La clandestinità colpa della burocrazia Dopo il decreto Maroni, le reazioni nella comunità degli immigrati Il futuro delle badanti è tra i più sentiti: come evitare le espulsioni CAGLIARI. Tra gli immigrati la preoccupazione è alta, soprattutto tra le badanti. Le nuove norme sulla sicurezza trasformeranno l'extracomunitario che non possiede un permesso di soggiorno (

<Allontanare i fratellini? Forse eccessivo> ( da "Giornale.it, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma ci sono tempi dilatati dalla burocrazia delle notifiche, degli avvisi alle parti, della assegnazione degli incarichi. Noi non siamo dei pazzi, sappiamo quanto soffrissero i bambini e i loro genitori. Ma una perizia grafica così veloce non si era mai vista in Italia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.

LA CONFESERCENTI presenterà al sindaco le proprie osservazioni al piano dei rumori fatto dall&# ( da "Nazione, La (Viareggio)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: semplificazione della burocrazia per il rilascio delle autorizzazioni; accordi con le categorie e le imprese per la regolamentazione della musica a tarda ora, per evitare che la clientela riparta tutta insieme creando problemi al traffico. Per questa strategia Pierluigi Cinquini ha avuto infatti ledeleghe del turismo e dell'ambiente.

IL BOLLINO di ecoefficienza, l'unica azienda provinciale segnalata al premio ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: è ancora troppa burocrazia e poca attenzione per chi investe a migliorare l'ambiente e che constribuirebbe a creare posti di lavoro. Per non parlare di Enel, che dimostra una totale indifferenza nella fase di allaccio". Infatti sono solo 23 gli impianti fotovoltaici fra Massa e Carrara per 134 Mega Watt di potenza, pochissimi.

M inacce a datori di lavoro e dipendenti, sequestri di persona di cuochi e cameriere, verbali firmati tra le lacrime dopo duri interrogatori ( da "Adige, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: applauditissimo, contro la "burocrazia di polizia". Il presidente, Natale Rigotti, denuncia che il 43% degli hotel è stato "ispezionato" contro il 20% degli altri settori, mentre Tiziano Mellarini, assessore provinciale al turismo, prende nota e replica: vieni a dirlo ai ministri alla conferenza nazionale di Riva.

BADANTI in fuga. Incredibile ma vero. Dagli uffici Informaimmigrati del Comune di ( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: CERTO la burocrazia non le aiuta. "Il kit messo a disposizione degli stranieri _ spiega il legale _ per svolgere autonomamente le operazioni di regolarizzazione della propria posizione in Italia molte volte non è semplicissimo da utilizzare e spesso alcuni permessi di soggiorno arrivano davvero troppo tardi.

LE DUE CORSIE della giustizia corrono parallele. Nessuna convergenza. Nessuna ing ( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: formalmente vanno superati alcuni passaggi di burocrazia giudiziaria. Ma la polpa investigativa c'è. E c'è pure una sorpresa: gli indagati non sono più cinque. Sono otto. Nel tabellino del pm Alessandro Mancini si sono aggiunti tre tecnici, accusati di falso. GLI ALTRI devono invece rispondere di un abuso edilizio da 70mila metri quadri (tanto è grande l'area che venne sequestrata,

Ragazza terribile, cocciuta come il padre ( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia nemica dell'impresa, i "cattivi maestri dell'egalitarismo" da cui devono rifuggere gli studenti, la scuola che sta andando in aceto, le difficoltà per le donne ("troppe culle vuote, troppe donne a casa, troppi bimbi poveri"). Plaude alla sconfitta dei partiti esclusi dalle ultime elezioni, come la sinistra radicale.

ANDALO - Le tradizionali lamentazioni degli albergatori (<troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni>) quest'anno ad Andalo han ( da "Adige, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno fatto un salto di qualità ANDALO - Le tradizionali lamentazioni degli albergatori ("troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno fatto un salto di qualità.

Marcegaglia: ora l'italia può rinascere ( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e "all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato. "Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione "convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita",

"HANNO DAI 22-23 fino ai 65 anni, vengono dall'Est Europa ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Va sottolineato un altro aspetto determinante: l'attuale burocrazia che sta dietro alla regolarizzazione di queste donne è del tutto aggirabile. Mi spiego: io ho bisogno di una badante, chiedo che venga regolarizzata così potrà accudirmi, lei va in prefettura firma la documentazione, ottiene il nullaosta, poi io fra due settimane la licenzio.

Orlandini, colpa che viene da lontano ( da "Nuova Ferrara, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che proponga sviluppo nelle regole e non regole nella burocrazia senza sviluppo e che offra opportunità nella sicurezza per i cittadini e per le imprese. La condivisione di un'idea nuova per Cento sarà il filo che unirà le forze che verranno coinvolte nella sfida alla destra per il governo della città, che, ritengo, nonostante tutto, non sarà lontana".

Zoom - maurizio barbato ( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sottomesse ai lacci e laccioli della burocrazia. Le private invece ricevono parte delle risorse statali per l'istruzione. Pari in tutto ma assai più ricche, sono libere di avviare le migliori sperimentazioni, per chi può pagare la retta. Soldi pubblici senza pubblici legacci; offrono di più a chi ha già di più.

Scontro sui campi gioco per i bimbi ( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E da quattro anni attendono che la burocrazia faccia il suo corso. Sono tanti quattro anni. Soprattutto quando si è bambini. E i campi da gioco li si vede dalla finestra. Ora che l'elefantiaca burocrazia ha quasi ultimato il suo percorso, ora che si è deciso a chi assegnare in gestione i campi da tennis (ossia alla società sportiva locale,

Case come torri e a ombrello <Nasce il futuro, basta ghetti> ( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Troppa burocrazia frena lo sviluppo" Case come torri e a ombrello "Nasce il futuro, basta ghetti" L'assessore Masseroli: più alloggi per i poveri, i creativi ci aiutino Il sociologo Bonomi: tempo fino all'Expo per intervenire. "Sì alle cascine come alloggi temporanei per studenti" Salta da una conferenza stampa all'altra,

Comuni insieme per un unico grande parco produttivo ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Una burocrazia snella ed efficiente sarà a vantaggio dei comuni interessati a far parte della società, nel rispetto delle norme urbanistiche vigenti. Giuseppe Mossa, sindaco di Montagnana, lo ha definito un progetto ad ampio respiro, capace di incrementare notevolmente l'economia di tutta la Bassa Padovana e di migliorare la viabilità,

La mano tesa del premier <Il tuo programma è il nostro> ( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Una vera e propria guerra all'oppressione della burocrazia, all'oppressione fiscale e a quella giudiziaria" è la sua promessa. Cui segue una richiesta: "Spero mi darete il vostro supporto, nel vostro interesse e in quello del Paese". Conclude gridando "forza Emma", prima di infilare veloce la scalinata e trovarsi di fronte Guglielmo Epifani.

A bagnoli neanche un bar si riesce a fare - angelo carotenuto ( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Bagnoli è riuscita a issare uno dei suoi monumenti alla burocrazia cannibale, coerentemente col porto fermo per il silenzio della direzione regionale dei Beni culturali, con la colmata ferma per il silenzio del nuovo governo, con gli Studios fermi per il silenzio della Soprintendenza. L'enclave di immobilismo sull'unica opera consegnata è l'ex cabina scambi.

Servono politiche vere per aiutare i disabili ( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: L'auspicio, quindi, è che chi può, perché a conoscenza dei fatti, o chi deve, perché istituzionalmente preposto, sappia adottare le dovute misure a tutela dei diritti dei cittadini sacrificati sull'altare della burocrazia, senza cercare falsi colpevoli attraverso comode scorciatoie.

I ceti dirigenti della toscana granducale ( da "Tirreno, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Stefano contribuì a formare un gruppo nobiliare che trovò nell'alta burocrazia dello stato mediceo notevoli possibilità. Interverranno Romano Paolo Coppini, Danilo Marrara, Danilo Barsanti, Marcella Aglietti, Alessia Zappelli, Eleonora Baldasseroni, Antonio Ruiu, Marcello Berti e Carla G. Romby.

La strada alternativa ancora bloccata dalla burocrazia ( da "Nuova Sardegna, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: SPIRITU SANTU La strada alternativa ancora bloccata dalla burocrazia OLBIA.Le carte sommergono la strada di Spiritu Santu. I lavori dovevano essere già avviati, ma la Provincia ha dato solo in questi giorni il malloppo di fascicoli che devono essere approvati dal Comune. Mentre il ponte sul Rio Padrongianus continuerà a lavorare a senso unico alternato per tutti i mesi caldi,

Burocrazia, 15 mld l'anno sulle imprese ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: LE PRIORITà Burocrazia, 15 mld l'anno sulle imprese p"La burocrazia è uno dei principali ostacoli agli investimenti in Italia" e il suo costo sulle piccole imprese "grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno" p "Chiediamo che venga attuato il progetto "impresa in un giorno" e che venga riformata la giustizia civile che non funziona.

COMMENTI ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: evidenziati i nodi che legano lo sviluppo" IMAGOECONOMICA Pierluigi Ceccardi Presidente Federmeccanica "è vero che il Paese ha un'occasione irripetibile e noi dobbiamo credere nel cambiamento" IMAGOECONOMICA Giuseppe Pasini Presidente Federacciai "Discorso ottimo, mai come in questa occasione è stata denunciata l'inefficienza della burocrazia".

Berlusconi: è il nostro programma ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il premier dichiara guerra alla burocrazia, che porta all'inefficienza, così come all'oppressione fiscale e giudiziaria, alla lentezza della giustizia civile i cui tempi definisce "inaccettabili" e raccoglie la sfida al cambiamento lanciatagli poco prima dal presidente di Confindustria.

Dal Sud al federalismo fiscale le sfide cruciali per la politica ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: impeto le trappole della burocrazia per realizzare le grandi opere. S'intende che tutto questo non basta. La rinascita italiana richiede alle istituzioni ben altro sforzo. Intanto c'è da riconquistare il controllo del territorio nel Mezzogiorno. Il pugno di ferro sulla spazzatura è un ottimo primo passo, ma solo un primo passo.

ROMA Straripante Emma! Voto plebiscitario, da far impallidire i bulgari, all'assemblea ( da "Messaggero, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Un programma a tutto campo: dal fisco all'energia, dalla scuola al Mezzogiorno, dalla burocrazia alle infrastrutture, alla riforma dei contratti, alla rivisitazione del sistema previdenziale. "Ha dimenticato soltanto il tema dei redditi di lavoratori e pensionati", dice al termine della "cerimonia" un Guglielmo Epifani in vena di pignolerie.

Il costo della burocrazia dice il nuovo presidente degli industriali grava per quasi 15 mil ( da "Messaggero, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il costo della burocrazia dice il nuovo presidente degli industriali "grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno sulle piccole imprese: un punto di Pil sottratto al loro sviluppo".

<Il federalismo fiscale può far bene al Sud> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Marcegaglia ha denunciato i costi alti della burocrazia, per esempio negli adempimenti ambientali e per la normativa antincendio. Vuol dire, forse, che garantire la sicurezza costa troppo? "I costi della burocrazia non vanno confusi con i costi per la sicurezza nei luoghi di lavoro, tema che al sud ha una doppia importanza, a causa della presenza del sommerso.

La conquista dell'America ( da "Espresso, L' (abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: degli americani e della burocrazia italiana". L'euroinvasione è già visibile in alcune sue manifestazioni. Il gruppo tedesco ThyssenKrupp sta investendo 3,7 miliardi di dollari per la costruzione di un'acciaieria in Alabama. Quello francese Alstom, che fabbrica turbine e treni ad altà velocità, sta impiantando uno stabilimento nel Tennessee.

L'Unione delle Terre Verdiane <spinge> sulla sicurezza ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia per i controlli sulla residenza e la regolamentazione dei flussi immigratori sul reale fabbisogno locale. Un adesione formale, comunque, è già arrivata dalla giunta dell'Unione delle terre verdiane durante l'ultima riunione. Il delegato alla Sicurezza dell'Unione, Massimiliano Grassi, sottolinea: "Quello che prevede la "

Mai dato licenze agli amici ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Parla l'ex sindaco di Leonessa dopo il nuovo rinvio a giudizio per abuso d'ufficio e violazioni urbanistiche "Mai dato licenze agli amici" Trancassini: "La burocrazia non può frenare lo sviluppo del territorio".

<L'Italia può rinascere> ( da "Libertà" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e "all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato. "Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione "convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita",

ROMA Prima uscita da presidente di Confindustria di Emma Marcegaglia. Sono ottimista dice di ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La Marcegaglia chiede meno burocrazia, meno veti, meno vincoli dalla Ue, il taglio dei costi della politica. Attacco ai fannulloni che si annidano nel pubblico impiego. Berlusconi: "Il suo piano è il mio". Consensi bipartisan all'intervento del presidente.

Un sì di troppo per il piano dell'Arcipelago ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccesso di burocrazia: l'approvazione del piano di un parco nazionale è infatti alquanto complicato ci sono una decina di passaggi e quello in corso è solo il quarto. "L'abbiamo ritirata e ripresentata sotto altra forma per motivi procedurali ", spiega con un qualche disappunto, a proposito della delibera, l'assessore competente Marco Betti:

Confederazione Agricoltori Il presidente Guido Soldi e il direttore Lupo Pasini sottolineano la dinamicità del mondo agricolo ( da "Provincia di Cremona, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alcune parole sulla questione della burocrazia. "In Italia dobbiamo fare i conti con una burocrazia estremamente pesante. Riteniamo che questo aspetto sia da riconsiderare e valutare con attenzione. Crediamo che le procedure debbano essere semplificate e per fare ciò occorre affrontare due ordini di problemi.

Agricoltura, forti timori ( da "Provincia di Cremona, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sia una particolare attenzione da parte dei legislatori ai vari livelli affinché non si disperda tale patrimonio con un incremento continuo della burocrazia o con norme quali quella dei nitrati che di fatto, così com'è, risulta inapplicabile se non con un drastico taglio della zootecnia cremonese e con le conseguenti implicazioni negative per le imprese agricole e per l'indotto".

S. Cuore, a ottobre i lavori ( da "Stampa, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: BUROCRAZIA LA COSTRUZIONE DEL PARCHEGGIO ERA STATA AVVIATA NEL 1992 S. Cuore, a ottobre i lavori L'Ata ha impiegato dodici mesi per ottenere la licenza edilizia [FIRMA]ERMANNO BRANCA SAVONA A fine estate prenderanno il via i lavori per la ristrutturazione del parcheggio del Sacro Cuore.

Nella cella sorvegliata a vista "senza i miei figli non resisto" - luigi spezia ( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In una caserma di Bologna, nuova sosta per le prime pratiche della burocrazia carceraria: impronte e fotografie. Quando la Punto celeste supera il cancello della Dozza sono le 2,35. Un passaggio all'ufficio matricola per la registrazione, poi Annamaria è accompagnata nella sua cella. Guardata a vista tutta la notte.

Chiesa e burocrazia, una task force per le parrocchie ( da "Libertà" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Clero e burocrazia: è un rapporto che si fa sempre più difficile, soprattutto per i sacerdoti che hanno la gestione di beni materiali quali edifici ed altre strutture parrocchiali. La legislazione, sia che tratti autorizzazioni sia che preveda agevolazioni, richiede sempre più spesso l'intervento di esperti e per questo la Curia,

Salute ( da "Espresso, L' (abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: a burocrazie inspiegabili che tormentano chi già è tormentato dalle malattie? A sentire quelli di Exposanità sì. Anzi, trasparenza, efficacia, e modernità sono possibili anche alla Asl e in ospedale. Come? Mille soluzioni e mille esperienze positive sono in mostra all'edizione 2008 di questa che è la più importante fiera nazionale della salute.

E altre trenta case nell'ex sede dell'ass ( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: costi della burocrazia e le lungaggini nel settore dei lavori pubblici, spesso favoriti da norme farraginose, sempre in fase di cambiamenti continui e che prevedono mille passaggi, con il coinvolgimento di più enti. Una situazione che provoca spese enormi, naturalmente sostenute dalle casse pubbliche e che ritardano la situazione di gravi problemi come quello della fame di case.

Luna di miele gran feeling imprenditori-governo. Scajola: centrali entro cinque anni ( da "Riformista, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il programma di "Confgoverno" è per la riforma dei contratti e una drastica riduzione di fisco, burocrazia e spesa pubblica. Per l'economista Alberto Clò, sul tema dell'energia nucleare, l'Italia è ritardo e servono quindici anni, non cinque, per realizzarla. Mastrobuoni a pagina 3 23/05/2008.

Segue mano ferma ( da "Riformista, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: con quali burocrazie, con quali apparati politici locali; peggio ancora, con quali cittadini? Con cittadini come quel manifestante che ha affermato in tutti i tg: né discariche né inceneritori? Con sindaci come quelli che hanno capeggiato la protesta contro le discariche campane o quella contro la Tav nel civilissimo Piemonte?

L'OPINIONE ( da "TGCom" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: crescendo a mano a mano che le grandi organizzazioni confederali sono irrigidite dalle loro gigantesche e ben pagate burocrazie. Sappiamo che il mondo dell'associazionismo è prevalentemente cattolico e questo dato, alla lunga, potrà creare qualche problema se l'opposizione sociale sarà egemonizzata dalla gente di fede. L'obiezione a questo ragionamento è semplice e potrebbe farmi tacere.

Il sì all'atomo da solo non risolve il nodo energia ( da "Arena.it, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Scajola bastano appena per recuperare le competenze necessarie e disperse nei 20 anni passati, per rimettere in moto la burocrazia e la logistica necessaria. Per posare, ammette lo stesso ministro, solo "la prima pietra". Per costruire in concreto una centrale di terza generazione, quelle ora disponibili, se tutto fila liscio (in Italia capita di rado) servono almeno altri cinque anni.

Incapaci mentali, diritto all'eutanasia ( da "Corriere.it" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il medico somministra la "dolce morte", o iniettando dei farmaci o "aiutando" il paziente a prenderli per bocca. Poi, entro 4 giorni dalla morte, avverte la Commissione cui spetta il giudizio finale. E lo fa con un modulo scaricabile anche da Internet, poiché la burocrazia imbriglia pure la morte. Luigi Offeddu stampa |.

Macroregione appenninica: referendum on line ( da "Denaro, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E' necessario dar vita quindi a una macro regione agile dal punto di vista del personale politico e leggera dal punto di vista della burocrazia, ma pesante per ciò che riguarda le progettualità da mettere in campo a favore dei piccoli Comuni". del 23-05-2008 num.

IL CAPITALISMO SECONDO EMMA ( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della burocrazia inefficiente, dell'erario sanguisuga, del sindacato conservatore, del "fronte del no" a tutto. Naturalmente tutte queste carenze ci sono, e forse la neo-presidente di Confindustria è stata persino benevola nel bollarle. Ma ciò non toglie che siano sotto i nostri occhi gli effetti del combinato disposto tra il processo di deindustrializzazione che l'

Hinterland ( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: chi crede che queste lungaggini siano tutte direttamente collegate ad una politica di trasformazione delle attività portuali in senso diportistico piuttosto che in un'incentivazione dell'attività peschereccia. Il tempo risolverà i quesiti ma è certo che in conto oggi i pescatori devono mettere non solo la lotta con il mare ma anche (e soprattutto) con la burocrazia. Enrico Blanco.

Applausi dalle donne del nuovo esecutivo ( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alla burocrazia troppo costosa e ai fannulloni; a quest'Italia che "non è un paese per giovani"; ai sindacati "obsoleti". La platea (2.500 partecipanti in totale) è conquistata. E ancora le si incrina la voce ricordando per nome l'operaio morto due giorni fa in uno stabilimento dei Marcegaglia.

Scandaloso viadotto: chiuso da 6 mesiStatale 640 ( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Dallo scorso novembre il Rocca Daniele resta off limits, in attesa che la burocrazia faccia il suo corso Da qualche tempo ad Agrigento tanti uomini hanno avuto modo di conoscere Nadia Meli. Conoscenze decisamente rocambolesche. Pregiudicata di 28 anni da ieri pomeriggio si trova rinchiusa nel carcere di contrada Petrusa.

Conoscere la psoriasi ( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Intanto la burocrazia tira brutti scherzi anche dall'altra parte della barricata. Secondo indiscrezioni, infatti, sarebbe a rischio anche la lista "Rialzati Messina", che sostiene la candidatura a sindaco di Peppino Buzzanca. La certificazione a corredo della stessa non sarebbe completa.

Lavoro, a Roma assemblea consigli provinciali consulenti ( da "ADN Kronos" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccessiva burocrazia del nostro paese sugli adempimenti legati alla gestione dei rapporti di lavoro e che chiede al neo-ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per prima cosa, la semplificazione delle norme. E' l'Ordine nazionale dei Consulenti del lavoro che stamane, a Roma, all'hotel Aran Mantegna, ha riunito l'assemblea annuale dei consigli provinciali dell'

L'INTERVENTO ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: professionisti con un abbondanza di burocrazia schizofrenica (pensiamo alle tante normative sulla sicurezza, sugli impianti fino ad arrivare al libretto del fabbricato), inducendo un aumento dei costi che fa venire sicuramente meno il detto che la casa non mangia soldi, in quanto "mantenere una casa comincia a presentare dei costi proibitivi".

Giace in magazzino il sistema di aspirazione dell'azienda di Pozzuolo. Che attende da mesi pure l'okay alla sistemazione viaria L'Abs accusa: <Ad inquinare è la burocrazia> ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Che attende da mesi pure l'okay alla sistemazione viaria L'Abs accusa: "Ad inquinare è la burocrazia" La polemica: Regione e Provincia si rimpallano le responsabilità, bloccato l'impianto di captazione dei fumi PozzuoloI manager dell'Abs non si sarebbero mai aspettati tante difficoltà per diminuire l'impatto ambientale dell'acciaieria.

Roma NOSTRO INVIATO <Costato ( da "Gazzettino, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alleggerimento della burocrazia". A dire la verità l'imprenditore friulano in un primo tempo ha utilizzato un termine ancora più forte contro il peso del pubblico, poi la ragion di Stato e la consapevolezza che il problema è diventato comune - "Anche in un'azienda come in Regione pesa, sembra che sia una categoria dello spirito" - lo hanno portato a utilizzare toni più morbidi.

"Inquino"? Colpa della burocrazia ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract:

L'ultimo gesto di un agricoltore novantenne ( da "Stampa, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: senza burocrazia, senza intermediari. Insomma, si comportava come lui, che era una persona diretta, laboriosa, abituata a fare molte cose nel silenzio". Le volontà di Tino Tosco saranno puntualmente rispettate. Pubblichiamo, dopo aver ricordato la sua, anche altre offerte versate al Fondo di Solidarietà: 1-20 Febbraio.

Agricoltura, sostegno ai giovani ( da "Stampa, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia regionale ed europea rende molto farraginosa la richiesta di finanziamento per questa o altre finalità". Gli agricoltori potrebbero farlo da soli, collegandosi via internet ai computer della Regione. La maggior parte preferisce affidarsi ai "Caa" (Centri di assistenza agricola) delle organizzazioni di categoria.

Confindustria Lecco all`Assemblea Nazionale ( da "Merateonline.it" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto " impresa in un giorno, fino alla centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della politica,

Rifiuti, Bertolaso: dl a Quirinale,ma ci sono resistenze ( da "Reuters Italia" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "So che il presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di firmare il dl). Vedremo se il governo, le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti".

PUNTO 2 - Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano ( da "Websim" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti". La prossima settimana il sottosegretario, che rimane il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, ha annunciato che sarà a Bruxelles per spiegare alla Commissione europea il nuovo piano.

<Dalla Marcegaglia una relazione che indica la strada per crescere> ( da "Provincia di Lecco, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto "impresa in un giorno, fino alla centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della politica,

PUNTO 4 -Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano. Polizia carica ( da "Websim" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti". Oggi il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha emanato i due decreti su rifiuti e sicurezza approvati mercoledì scorso dal consiglio dei ministri, aprendo la strada alla loro pubblicazione in Gazzetta.

E Walter diventa il "premier ombra" ( da "Giornale.it, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua ( da "Giornale.it, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

La coda avvelenata dell'occhio ( da "Giornale di Brescia" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Detesta ogni forma di "ottimizzazione del servizio" - quella maniacale pretesa della burocrazia di costringere i dipendenti pubblici a sprecare un sacco di tempo nello stendere relazioni che dimostrino che non stanno sprecando tempo. Bennett ritiene che entrare in una galleria sia un'esperienza bellissima e divertente, se vissuta in libertà.

Sharon e Madonna icone del glamour generoso ( da "Giornale di Brescia" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Sua madre è morta di Aids e io ho incontrato il padre che si è detto favorevole all'adozione. Non c'era nulla di controverso. Il problema stava nella burocrazia: quell'adozione ha in pratica dato inizio alle leggi sull'adozione in Malawi".

Il Louvre non andrà a Verona ( da "Unita, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma chissà - suggerisce - se nella decisione non hanno pesato le polemiche francesi contro simili prestiti". Infine Goldin: "Il problema non è la città, si sconta l'assenza di una Fondazione musei che può avere i tempi rapidi necessari per un'iniziativa gigantesca e non quelli dilatati della burocrazia".

<Pronti a investire se c'è chiarezza> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia per attrarre imprese dalla Germania --> Meno burocrazia per attrarre imprese dalla Germania L'ambasciatore Steiner assicura l'interesse delle aziende tedesche per l'isola, a patto che le procedure siano snelle. Due giorni in Sardegna per avviare contatti con gli imprenditori, comprendere in quali settori le aziende sarde possono attrarre investimenti dalla Germania e incontrare

Hai un problema col Palazzo? Dillo all'assessore all'Ascolto ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia con l'amministrazione comunale? Niente paura. Da questa settimana è al lavoro in Comune l'assessore all'Ascolto della Gente. IL NEOSINDACO Walter Baldi, impegnatissimo professionista, l'aveva detto. "Sarò in Comune quanto occorre, ma desidero che la popolazione abbia un punto di riferimento immediato: un assessore di massima fiducia che sarà sempre presente per ascoltare"

CARRARA <CHIEDIAMO trasparenza e la e la pubblicazione del ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: rapporti quotidiani con la burocrazia, forse non si è capito realmente il ruolo che il mondo associativo e nello specifico, la Cna ha nel panorama provinciale, soprattutto dopo quanto affermato nella nostra assemblea annuale e ribadito più volte in tutte le sedi. Il nostro ruolo è quello di essere al fianco delle imprese e in questo caso le imprese ci hanno chiesto di fare chiarezza.

Il Louvre ritira i prestiti Salta la mostra di Verona ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: agevolare i rapporti e di scavalcare le maglie della burocrazia. A Verona l'amministrazione era convinta di avere i tempi compatibili con le richieste del Louvre, ma la burocrazia si è mangiata tutto il tempo e ha portato il museo parigino a decidere di revocare i prestiti che aveva concesso". NON NASCONDE il suo rammarico e la sua delusione Goldin che assicura che si è trattato "

Bonomi: Superemo anche questa crisi ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Anche Bonomi vede nella viabilità un limite allo sviluppo: "Anche i romani avevano capito l'importanza delle vie di comunicazione - prosegue -. Oggi manca la volontà di costruire nuove infrastrutture. Ognuno deve fare la sua parte: gli industriali devono capire come stare sul mercato, le istituzioni devono ridurre le inefficienze della burocrazia".F.AP.

Via al rilancio del dettaglio tradizionale ( da "Arena, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Un aspetto fondamentale per lo sviluppo del commercio è il peso della burocrazia sulla piccola azienda. Sta nascendo un governo e dovrebbe alzarsi forte una richiesta per ridurre gli adempimenti fiscali contributivi (220 in totale). Questo è un peso insopportabile per le piccole realtà economiche. E che, se tolto, può liberare risorse enormi.

TRENTO - Unifarm, 513 dipendenti, è un piccolo gigante che scalpita ( da "Adige, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ingombrante burocrazia politico-farmaceutica, spiega il presidente Giorgio Trotter: all'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, giacciono da 4 anni le richieste di Aic, autorizzazione all'immissione in commercio, per alcuni prodotti importanti. A cominciare dal primo generico alternativo al popolarissimo Moment dell'Angelini,

Gian Antonio Stella racconta "La deriva" ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: tutti i problemi che i cittadini vivono ogni giorno: burocrazia, lentezze, imprecisioni, cavilli e sotterfugi che continuano a tenere l'Italia inchiodata a un costante ritardo. E, a proposito di burocrazia, nel volume vengono citati anche i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato su costi ritardi e inefficienze della macchina pubblica.

Michele comper MORI - Verrà dal successo del Natale moriano la tanto sperata rinascita del centro storico e in generale dei negozi, delle piccole attività e dei locali pubblici? Gi ( da "Adige, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: possiamo permetterci di aspettare i tempi della politica e della burocrazia". Presenti all'incontro le maggiori associazioni di categoria, dall'Unione commercio della Vallagarina col presidente Mariano Modena, all'Associazione Artigiani Vallagarina con il presidente Andrea Benoni. C'era anche Giorgio De Grandi, presidente di uno dei consorzi più antichi d'Italia, il "Trento Iniziative"

Individuate le discariche, ed è subito rivolta ( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dovrebbe portare la Campania fuori dall'emergenza rifiuti, provoca subito la reazione della piazza. A Chiaiano ? uno dei dieci siti individuati ? manifestanti sono scesi in piazza lanciando pietre contro le forze dell'ordine e attuando blocchi stradali. Bertolaso non ha esitato a puntare il dito contro la burocrazia. a pagina 4.

La storia ( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le note limitative alle ricette per i medici (fonte di burocrazia e freno all'intoccabile "scienza e coscienza" dei dottori, l'accusa), lo stop ai gadget, i paletti alla pubblicità. Fiori all'occhiello gli esperti di fama internazionale e la ricerca indipendente. Solo spolveratine di etica per omaggiare intanto gli amici e intascare mazzette?

<Regalo ai fratellini una vacanza in un parco giochi> ( da "Corriere della Sera" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: indignazione dei due politici: "La burocrazia sulla pelle di un bambino ci ha disgustato, è imperdonabile". Sul "caso Basiglio" alcuni parlamentari milanesi presenteranno un'interrogazione. Nel frattempo, c'è un'altra sorpresa per il fratellino: la sua squadra del cuore, l'Inter, è pronta ad accoglierlo ad Appiano Gentile.

Si paga di più e il Pd critica la burocrazia ( da "Tempo, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: il Pd critica la burocrazia Aumenta il coefficiente per pagare il condono edilizio e il Pd se la prende con le lentezze burocratiche del Comune. Ma l'amministrazione comunale dimostra la sua buona fede sia dando applicazione alla regolarizzazione degli abusi, sia cercando di contrattare con quei privati che hanno sì un'autorizzazione ma che potrebbe essere invasiva sul territorio.

Dopo 10 anni si riparla del "peduncolo" ( da "Stampa, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Si chiama burocrazia: quindi si dovrà pazientare. L'urgenza sulla realizzazione del "peduncolo" di Ivrea, tre chilometri di circonvallazione per un costo di oltre 6 milioni di euro, è però dettata da almeno due motivi. Uno in particolare: attraversare la città nelle ore di punta spesso è un'impresa titanica.

La rivolta dei maghi ( da "Stampaweb, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Si parla tanto di truffe occultistiche, ma alla fine io sono stato fregato da burocrazia e commercialisti, e ho dovuto fermare la mia attività per un problema con l'Iva", scherza "Magia 2000", alias Giovanni Lucerna, esperto di cartomanzia, psicocibernetica, e molte altre cose. Lo userà il cartello british? "Nessun problema.

Rifiuti, nella notte Chiaiano in rivolta ( da "Manifesto, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per il segretario campano del Pd Iannuzzi- arriva la burocrazia che non vede di buon occhio il doppio incarico di Bertolaso, ostacolandolo con l'incompatibilità dei ruoli. Nulla però può arrestare la sete di affari del Berlusconi IV. Così ieri il decreto era già sulla scrivania del presidente della repubblica e stamattina sarà in Gazzetta ufficiale.

Guidi: <Abolire l'Irap> ( da "Corriere Alto Adige" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia " e, suggerisce il presidente dei giovani Confindustriali del Trentino Rocco Cristofolini, "infrastrutture come la Valdastico ". Comunque positivo il giudizio sulla realtà del Trentino Alto Adige: "è una situazione interessante, sicuramente migliore sotto molti aspetti della media italiana.

Ci scrivono ( da "Corriere di Bologna" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Pietro Aceto Ulivisti del Pd BUROCRAZIA Troppa carta sprecata, largo ai computer In questi giorni si sta consumando l'annuale rito del Red: milioni di pensionati si devono recare presso i Caf per dicharare all'Inps la pensione che lo stesso istituto eroga. Naturalmente la colpa non è dell'Inps ma della "casta" politica che ha affastellato leggi su leggi.

PERUGIA - La burocrazia frena, blocca, fa saltare i nervi. Si annida dappertutto anche nelle operazi ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il grido d'allarme lo lancia l'Ance, l'Associazione dei costruttori: "Così non si va più avanti, le imprese sane rischiano di perdere terreno". Perché nel mare della burocrazia, dei ritardi degli appalti al massimo ribasso fanno il pieno i furbi, come sempre. SERVIZI A PAG. 43.

Patto con gli edili: <Meno carte> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Meno burocrazia e meno carta straccia". è la richiesta degli edili per bocca del presidente nazionale dell'Ance Paolo Buzzetti ieri a Bari per l'assemblea barese dell'associazione guidata da Vito Bellomo. Cui ha partecipato anche il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto (nella foto con il presidente degli industriali baresi Alessandro Laterza)

Professione historiador Eusebio Leal, l'uomo che sa ascoltare le città ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma per essere un sognatore è molto concreto: "Per salvare i centri storici, per dialogare con la gente che vi abita e decidere insieme, la politica è indispensabile". Però bisogna decidere: "La politica o è cultura, o è burocrazia". Leal ha già scelto. Eusebio Leal.

PERUGIA - Attenti alla burocrazia, può essere talmente infida e sudbola che blocca anch ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: avrebbero assoluta necessità di una burocrazia più semplice e snella. Sulle piccole imprese - lo ha ribadito anche il neo presidente Marcegaglia - il costo della burocrazia grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno: un punto di Pil sottratto al loro sviluppo. Ventisette adempimenti informativi in materia di lavoro, previdenza e assistenza gravano sulle imprese per quasi 10 miliardi.

BOLOGNA - Lo aveva chiesto sin da quando una macchina dei carabinieri l'ha portata via ( da "Messaggero, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dove qualsiasi richiesta deve passare per la burocrazia. Dopo l'incontro con la Savio, anche Stefano e Mario l'abbracciano. Al parroco, poco prima, avevano chiesto: "Per favore, le stia vicino". Cosa si sono detti nessuno lo sa. È un momento da rispettare. E' arrivata la sera e Annamaria torna a essere sola nella sua cella di tre metri per quattro.

Rifiuti, via libera dal Colle ( da "Campanile, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Bertolaso si scontra con la burocrazia: "Siti ad Avellino e Benevento, ma c'è già chi prova ad ostacolarmi". Per i centri in zona militare, niente regole di ingaggio ai soldati: eventuali sgomberi spetteranno alla polizia Arriva al Qurinale, all'attenzione del Capo dello Stato, che lo ha firmato ieri pomeriggio, il decreto sull'emergenza rifiuti Campania.

In terzo luogo, il recupero di efficienza della giustizia. Appare ormai superfluo ripetere per l ( da "Messaggero, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Solo un Paese con poca burocrazia, con un numero limitato di leggi chiare e perentorie, con un sistema processuale efficiente, può presentarsi con concrete chances di successo alla sfida di un'economia ormai da tempo globalizzata. Il secondo tema meritevole di approfondimento, strettamente connesso al primo, è quello del rispetto delle regole.

I PRIMI commenti politici e giornalistici al discorso del nuovo Presidente di Confindustria ne h ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia genera approfittamenti che sconfinano nella corruzione per chi vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più delle volte inutili e formali, alla realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e l'efficacia che devono connotare lo sviluppo del mercato.

Il Pd "riscopre" la sicurezza ( da "Libertà" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia sono parole che abbiamo scoperto con un po' di ritardo, il vero riformismo che noi proponiamo è la strada migliore per farci recuperare terreno". Botti ha affrontato anche i temi più strettamente locali, legati alle scadenze elettorali del prossimo anno: "A Piacenza - ha detto - siamo cresciuti e diventati il primo partito,

<La burocrazia costa 122 milioni> ( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: REDAZIONALE La Cna Studio sulle aziende trevigiane "La burocrazia costa 122 milioni" TREVISO - Alle imprese della Marca, la burocrazia costa 122 milioni di euro all'anno. A tanto ammonta, secondo un'indagine della Cna di Treviso, il "dazio" che in un anno il sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti buricratici necessari per gestire un'impresa.

<Tutta colpa della burocrazia> ( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tutta colpa della burocrazia" Troppi intoppi burocratici, troppi ritardi. I preparativi per la mostra con 140 opere del Louvre che si sarebbe dovuta tenere al Palazzo della Gran Guardia di Verona, a partire dal prossimo 19 settembre, si è arenata nelle sabbie mobili delle mille regole e cavilli cui deve sottostare un'amministrazione comunale.

<Svolta con i ministri veneti E ora sostegni alla flessibilità> ( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dalla rivendicazione alla soluzione dei nodi irrisolti del fisco, delle infrastrutture, della burocrazia. E poi il federalismo, che a questo punto è necessario: bisogna responsabilizzare la gestione della spesa pubblica, collegare quest'ultima alla reale capacità contributiva, puntare alla sussidiarietà dei servizi. E dobbiamo razionalizzare gli enti locali".

Riparte la "battaglia" per l'aglio piacentino ( da "Libertà" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: lo specchio della lentezza e della burocrazia italiana tanto cara alla sinistra. Una volta fallito il tentativo di ricevere la denominazione Dop per l'aglio bianco di Monticelli, venne presentata una domanda per il marchio Igp per l'aglio bianco piacentino: era il marzo 2007, nel febbraio di quest'anno la Regione Emilia Romagna ha trasmesso il suo parere favorevole al ministero,

Conciliare al di fuori dai tribunali ( da "Nuova Sardegna, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le lungaggini tipiche della burocrazia e dei tribunali. E risolvere i conflitti senza spendere un patrimonio. Missione impossibile? Non proprio. La soluzione esiste: la conciliazione paritetica, pratica ancora poco diffusa che l'associazione Cittadinanzattiva ha deciso di promuovere attraverso una serie di iniziative volte ad informare gli utenti e a diffondere questa possibilità.

Pratiche di invalidità tempi troppo lunghi ( da "Centro, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Cittadinanzattiva e Tdm sfidano burocrazia e carenze di personale che paralizzano il lavoro della commissione Asl deputata al riconoscimento delle invalidità. Per il Tdm, è necessario prevedere una soluzione che velocizzi l'iter. "Si potrebbe inserire nell'ufficio un'altra persona anche ausiliaria e dotare la commissione esaminatrice di una figura professionale e specialistica fissa"

Un cavillo blocca l'impianto modello - antonio corbo ( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: storia di ottusa burocrazia: si progetta, si finanzia, si costruisce, ci si accorge poi del cavillo e si abbandona l'opera sotto polvere e sole, possibile? "Possibile", allarga le braccia Erminio Signorelli, il presidente del Co.Ri.Sa 4, un consorzio modello, con molti altri impianti in funzione, piccole discariche e siti di stoccaggio che nascondono la crisi in tutto il Cilento.

Impianto modello ma non apre aspetta da due anni un collaudo - dal nostro inviato ( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Questo collaudo è urgente. Un ingegnere ci ha detto di rimandare tutte le carte, di ricominciare da zero", rivela Signorelli. Un messaggio da decifrare. Peggio di prima o qualcosa si muove nella immobile burocrazia? E la chiamano emergenza.

L'idrometano c'è ma manca l'ok per utilizzarlo ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma la burocrazia ne rallenta l'impiego. Anche perché quando arriverà il via libera dalla Motorizzazione, occorrerà una fase sperimentale che potranno effettuare solo i veicoli degli enti pubblici. E solo allora sarà possibile quantificarne il prezzo.

Veltroni: per il pd milano è fondamentale - stefano rossi ( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sussidiarietà, semplificazione della burocrazia per le aziende. Ampio accordo su tutto, a sentire Formigoni: "Veltroni ha detto in modo chiaro che la linea del Pd lombardo è quella del Pd nazionale". E il Partito democratico lombardo appoggia la Regione nella richiesta di devoluzione di 12 nuove materie.

Esposto in procura sui vertici sanitari ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: in un comunicato ufficiale in cui peraltro addossava alla burocrazia regionale tutte le responsabilità del mancato accertamento del possesso dei requisiti da parte degli aspiranti direttori. Nonostante le risposte ottenute dal Ministero della Salute nulla è accaduto. David Harris ha nel frattempo acquisito la cittadinanza italiana, primo requisito mancante al momento della nomina,

TEMI SCOMODI PER IL NORDEST ( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che per avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da 19 amministrazioni diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa.

Legno e acciaio, ecco la nuova chiesa dei Battuti ( da "Corriere delle Alpi" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: aria di chi sembra avere scalato l'Everest della burocrazia. Difficile infine quantificare anche l'esatto importo dei lavori. Di certo l'ultimo stralcio della serie costerà poco più di 300 mila euro. "Alla fine faremo un conteggio", afferma Monti, "ma di certo la cifra sarà di gran lunga inferiore a quello che si può immaginare".

Il carburante per inquinare meno c'è manca l'okay della motorizzazione ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: perché se la tecnologia è ormai pronta per erogare questo carburante, la burocrazia è rimasta indietro: non ci sono le autorizzazioni del ministero e, quindi, della motorizzazione che dovrebbe dare il via a targare auto che possono circolare a idrogeno (seppure miscelato). Così, al momento, il pieno di idrometano lo faranno sì e no una decina di vetture.

Sanità e servizi in vallata un convegno della cna ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Altro punto all'ordine del giorno, la possibilità per i patronati di sostituirsi alla Sds nella gestione delle pratiche amministrative, per evitare di ingolfarne di burocrazia gli uffici e permettendo al contempo un'efficace penetrazione sul territorio. G.M.

Ritardi odeon, le imprese strangolate dalla burocrazia ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: imprese strangolate dalla burocrazia Il centro città ha bisogno di quel parecheggio per rilanciarsi. Matteoni critica, ma ai tempi del Prg era assessore Ci risiamo, ancora ritardi, ancora ostacoli nei confronti di progetti già approvati, concessionati, di cui si aspetterebbe solo il tempo tecnico materiale di realizzazione per poterli rendere fruibili alla collettività od ai privati:

Il louvre: "verona non è pronta" salta la mostra dei capolavori - armando besio ( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della burocrazia comunale. Il secondo, legato al primo, l'adeguamento tecnico della Gran Guardia: i lavori di messa a norma impiantistica non sono neanche iniziati mentre il Louvre pretendeva che fossero finiti entro giugno". Il sindaco Tosi si dice "profondamente rammaricato", promette che il programma di grandi mostre proseguirà,

Giochi, il diktat dello sport cinese "non inneggiate al dalai lama" - emanuela audisio sorrento ( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: C'è una stretta, molta burocrazia, poche aperture. Gli atleti sono benvenuti, ma non i turisti senza fissa dimora. Lo spirito olimpico non dà diritto ad una visita agevolata a Pechino. Gli accessi delle delegazioni all'interno dell'aeroporto devono essere nominali e comunicati con anticipo.

Dagli altri paesi impariano anche i diritti ( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In questi paesi un single può adottare un bambino, ci sono meno tasse e meno burocrazia per entrare nel mondo del lavoro. In questi paesi da cui noi scopiazziamo solo i divieti, la vita dei cittadini è semplificata: dalle unioni civili per eterosessuali e omosessuali alla risoluzione delle barriere urbanistiche per i disabili.

L'IMPRESA E IL RISPETTO DELLE REGOLE ( da "Mattino, Il (City)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia genera approfittamenti che sconfinano nella corruzione per chi vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più delle volte inutili e formali, alla realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e l'efficacia che devono connotare lo sviluppo del mercato.

Temi scomodi per il nordest ( da "Nuova Venezia, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che adesso per avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da 19 amministrazioni diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa.

Il primo passo per far rinascere la gronda ( da "Nuova Venezia, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le attese della gente con i tempi della burocrazia e riconsegnare alla fruizione dei cittadini un patrimonio ambientale di incomparabile valore. Aver chiaro questo obiettivo è, a mio avviso, il presupposto che giustifica quel cambio di passo e che deve trovare realizzazione in un progetto complessivo e unitario, finanziato con adeguate risorse (anche di Legge Speciale per Venezia)

Dipietristi, la guerra del capogruppo - maurizio piccinino ( da "Centro, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La "vendetta" sarà affidata alla implacabile scure della burocrazia: nei prossimi quattro mesi il neo senatore Mascitelli, da consigliere regionale dovrà optare e lasciare il consiglio. All'Emiciclo potrebbe entrare il primo dei non eletti dell'Idv, ma potrebbe entrare il primo dei non eletti del listino.

Protesta davanti al tribunale ( da "Centro, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "da anni sto lottando contro i cavilli e la burocrazia di un'amministrazione pubblica che è fatta apposta per creare disparità tra i cittadini. Ho chiesto risposte che puntualmente mi sono state negate e l'unico modo per averle, penso, sia quello di andare avanti con la protesta fino a quando il mio fisico reggerà".

La burocrazia ci costa 122 milioni ( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia ci costa 122 milioni" Allarme Cna: "76 adempimenti solo per aprire un'attività: zavorra assurda" Alle imprese della Marca la burocrazia costa 122 milioni di euro l'anno. A tanto ammonta, secondo un'indagine della Cna di Treviso, il "dazio" che il sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti burocratici necessari per gestire un'

Ministro dei Trasporti Matteoli: "Rendere i porti italiani competitivi con quelli del resto d'Europa" ( da "Sestopotere.com" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: necessario snellire la burocrazia per colmare il deficit degli investimenti, ma soprattutto una nuova legge quadro sulla portualità”. “Concentrare maggiori risorse pubbliche e private per lo sviluppo dei porti e il completamento delle opere, evitare la concorrenza tra i porti italiani, semplificare le procedure di sdoganamento delle merci,

Burocrazia, zavorra che costa alle imprese 122 milioni l'anno ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: INCHIESTA Burocrazia, zavorra che costa alle imprese 122 milioni l'anno La burocrazia soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha provato a quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli, dichiarazioni e quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'azienda deve presentare ogni anno ad una ventina di enti diversi.

Tentato rapimento, giallo al parco ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: c'è parecchia burocrazia e formalismo. "Speriamo che a breve tutto questo venga superato - continua D'Amico -. Non sarà semplice, dovremo rifare lo Statuto, ma il cammino è già stato intrapreso". Queste nuove regole potrebbero essere propizie ad un ritorno nell'organismo dei Comuni di Meduna e Motta di Livenza.

Burocrazia a peso d'oro: costa 122 milioni l'anno ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: sostenuti dalle aziende della Marca Burocrazia a peso d'oro: costa 122 milioni l'anno Risorse disperse per il sovrapporsi di competenze tra Stato e enti locali La burocrazia soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha provato a quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli, dichiarazioni e quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'

L'Upa Centonove incontri con gli artigiani ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Burocrazia, pressione fiscale, sicurezza nel lavoro, lotta all'abusivismo, sviluppo di nuove aree produttive, difficoltà di accesso al credito, mancanza della banda larga per le connessioni veloci a internet, viabilità, infrastrutture, disservizi postali con mancata consegna della corrispondenza.

MARCO TORIELLO NON è UN NUOVO SINDACATO DELLE IMPRESE, MA UN ORGANISMO CHE RIUNISCE LE ASSO ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccesso di burocrazia, sicurezza e legalità: questi i temi principali affrontati dalla Consulta e dal suo tavolo tecnico nei primi mesi di lavoro. Dalle associazioni di categoria arriva un sì convinto e unitario al piano presentato dal nuovo governo per uscire definitivamente dalla crisi dei rifiuti.

Al Pacinotti una classe fantasma con 11 docenti ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma siccome la burocrazia non contempla sbavature, se la classe è formata è formata. E se c'è la classe ci sono gli insegnanti e, dunque, se ne manca uno per più di tot giorni bisogna chiamare il supplente. Al quale supplente è andata decisamente di lusso visto che porta a casa il pur magro stipendio senza svolgere una sola ora di lezione.

Il San Daniele va in Cina con la scorta ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-05-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia

Abstract: con la speranza che vengano evase tutte le pratiche burocrazie doganali. Sarebbero i primi prosciutti "San Daniele" che fisicamente sbarcano in territorio cinese".Una bella soddisfazione per una filiera che conta su 5.400 allevamenti riconosciuti in 10 regioni del centro-nord Italia, 140 macelli e 30 stabilimenti produttivi.

Burocrazia privacy e foglie di fico ( da "Provincia di Como, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il cavallo di caligola Burocrazia privacy e foglie di fico Può un cittadino conoscere, attraverso il giornale che legge, quanto spende la Provincia o il Comune per retribuire i propri dirigenti con soldi pubblici? Certo che può. In teoria. In pratica, quando i cronisti bussano alle porte dei Palazzi per ottenere informazioni che dovrebbero essere immediatamente disponibili,


Articoli

Un accordo con l'Agenzia delle Entrate per agevolare il pagamento delle tasse (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

N In materia tributaria anche quest'anno i sangiulianesi alle prese con la compilazione del "modello unico" avranno a disposizione operatori esperti che forniranno consulenze gratuite. Un servizio, quest'ultimo, che negli anni scorsi si è rivelato particolarmente gettonato dagli utenti locali, tanto che San Giuliano è l'unico comune della provincia di Milano in cui l'Agenzia delle Entrate ha deciso di proseguire con il decentramento di consulenti. La convenzione che è stata firmata martedì dal sindaco Marco Toni prevede la presenza di personale esperto nel periodo che va dal 30 maggio fino al 30 giugno, nei giorni di lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13. Inoltre nel documento viene specificato che "qualora se ne presentasse la necessità si potrà concordare il potenziamento e/o prolungamento del servizio". Entrando nel merito delle attività previste, i cittadini potranno chiedere assistenza per la compilazione del "modello unico", nonché stampa della relativa modulistica e trasmissione telematica della dichiarazione, con tanto di ricevuta. Viene altresì garantito il rispetto della privacy, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza delle banche dati contenenti le informazioni che vengono raccolte al momento in cui è erogata la consulenza. Dopo la tappa del camper delle tasse che il mese scorso ha sostato alcuni giorni in piazza della Vittoria, nell'ambito del tour che ha previsto alcune tappe in Lombardia, in questa nuova parentesi i sangiulianesi potranno evitare di arrovellarsi tra i numeri e la burocrazia, grazie ad un punto di riferimento a portata di mano, che in questo caso avrà sede presso il palazzo municipale. Per il resto, tutto segue i binari degli anni scorsi, in base ad una consolidata esperienza che, visto l'utilizzo, ha raccolto il consenso della cittadinanza locale. La strada torna infatti ad essere spianata e i quesiti avranno risposte esaurienti, con un servizio che tiene conto anche dell'esigenza di riservatezza. A questo punto per gli interessati non resta che mettersi in coda, utilizzando il mese di giugno per sbrigare la pratica, guidati dal supporto di esperti del settore.

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Carra entra in commissione agricoltura (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il deputato: voglio dar voce ai problemi della campagna mantovana L'INCARICO Saranno convocati gli stati generali L'impegno è quello preso con gli elettori: portare a Roma la voce dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'agroalimentare mantovani. Potrà farlo da una sede privilegiata. L'onorevole Marco Carra è entrato a far parte della commissione Agricoltura della Camera e assieme al consigliere Antonio Viotto che in regione ha un posto nella commissione attività produttive, si prepara a convocare gli stati generali del settore. "Ritengo che un mantovano in Parlamento abbia il dovere di occuparsi del mondo agricolo - dice Carra - E' un settore che offre posti di lavoro, importanti prospettive di sviluppo nel settore energetico e un patrimonio di competenze e di professionalità che non dev'essere disperso e che contribuisce a fare dell'Italia un Paese leader per prodotti tipici. Va sostenuto e tutelato a partire dalle norme sulla produzione, che devono essere uguali in tutta Europa. Oggi il mercato chiede a queste imprese un continuo sforzo di innovazione ma la politica deve saper offrire loro una tutela attiva". Tra i nodi da sciogliere Carra ricorda il divario tra prezzo alla produzione e al consumo, la questione delle quote latte, l'eccessiva burocrazia, la concorrenza di prodotti che giungono sul mercato senza alcuna garanzia di controllo e di qualità e il peso del fisco. "La politica deve risolvere questi problemi avvalendosi della concertazione. Io terrò un filo diretto con gli esponenti mantovani della categoria". Tra i primi atti di Carra alla Camera c'è anche la firma sotto una proposta di legge per liberalizzare l'accesso delle imprese di manutenzione nei centri cittadini.

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Simone resiste sulla terra nonostante la burocrazia e a dispetto dei costi (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CARTA QUALITA' Simone resiste sulla terra nonostante la burocrazia e a dispetto dei costi Che l'agricoltura di montagna non goda di buona salute non è certo scoperta recente, che sempre più attività siano a rischio di scomparsa - di estinzione verrebbe da dire - è invece una notizia che deve allarmare tutti, a cominciare dalle istituzioni. Perché i vincoli burocratici sempre più stretti stanno rischiando di schiacciare definitivamente la passione che da sempre anima gli agricoltori ed i coltivatori. E' il caso, ad esempio, di Simone Canal, che da dodici anni gestisce un'azienda agricola a Cergnai di Santa Giustina e che oggi si domanda con troppa frequenza se non sia arrivato il momento di arrendersi, di mollare tutto e ricominciare un'altra vita. "E' un pensiero che compare sempre più spesso", racconta in un raro momento di pausa. "Io continuo questo lavoro perché ho molta passione, ma se le cose non cambiano potrei davvero essere costretto a mollare. In questi ultimi anni la burocrazia è peggiorata enormemente, i costi delle materie prime e dei mangimi sono saliti alle stelle. Però il compenso che ricevo quando porto il latte in latteria non è aumentato di pari grado. A fine mese sono sempre costretto a perdere tempo per rifare i calcoli e per capire come sia possibile continuare in questo modo". Studi all'istituto agrario di Vellai e dopo la maturità, nel 1996, l'inizio dell'attività, seguendo la passione e proseguendo l'impegno già profuso dai genitori. "All'epoca avevamo poche bestie, che venivano curate per lo più da mia madre. Poi ho preso in mano io e con il passare degli anni siamo cresciuti. Oggi ho 13 mucche, e altrettante le ha mio fratello Nazzareno, e 50 capre. In più, ho 13 ettari di terreno, che viene sfalciato regolarmente. E altri 8 ettari li ha sempre mio fratello". Capre e mucche che producono latte, 220 quintali nel 2007 le capre, 580 nello stesso anno le mucche. Tutti portati a Lattebusche. "Il latte di mucca lo tengono direttamente loro, mentre quello di capra viene poi mandato alla latteria trevigiana Perenzin, che è specializzata. Con le capre produco latte biologico, ma ad essere onesti non è stata una scelta del tutto volontaria. Si può dire che sono stato costretto, perché non c'è ormai più alcuna latteria che accetta latte di capra normale. Tutti vogliono il biologico". Proprio grazie al latte biologico Simone Canal ha deciso di aderire al circuito Carta Qualità del Parco Dolomiti bellunesi. "Per ora non ho visto vantaggi. Produrre biologico mi costa di più, perché i mangimi hanno un costo più alto rispetto a quelli normali, che uso per le mucche. Credo che alla fine il vantaggio di essere in Carta Qualità vada a chi vende direttamente, come Lattebusche, non a chi produce e basta, come nel mio caso. Però essere in questo circuito mi ha dato sicuramente delle prospettive in più, che prima non avevo". (ip).

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Burocrazia da ridurre (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

SCUOLA Burocrazia da ridurre BOLZANO. Riduzione della burocrazia nel settore scolastico: se ne è occupato un gruppo di lavoro ed i risultati sono stati presentati ieri dall'assessore alla scuola tedesca, Otto Saurer. Quest'ultimo ed il vice intendente scolastico, Arthur Pernstich, hanno evidenziato che vi sono ampi margini di riduzione della burocrazia nel settore scolastico e che il gruppo di lavoro ha identificato 4 ambiti d'intervento. Si tratta di riforma scolastica, valutazione, regolamentazione dell'orario scolastico e organizzazione/amministrazione interna alle scuole.

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Disabili al lavoro con le coop (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 22/05/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:VALTROMPIA E LUMEZZANE LUMEZZANE Tavola rotonda per i vent'anni della "Fontana" Disabili al lavoro con le coop Egidio Bonomi LUMEZZANE Il lavoro come valore. Non soltanto, o forse addirittura non tanto, come fonte di reddito (fondamentale, per carità), ma come responsabilità sociale, individuale, mezzo per realizzarsi e dare dignità. L'altra sera, al teatro Odeon di Lumezzane, sette esperti si sono confrontati sul delicato tema dell'occupazione, partendo da quella dei disabili per giungere ai disadattati, spesso disperati, con la perdita del lavoro, senza più ritrovarlo per l'età e per mille altri rivoli d'angoscia. Una serata rivelatrice d'una realtà che si tende a non cogliere, perché ciascuno ne ha abbastanza del suo, perché l'individualismo corrente non guarda ad altro, perché si dimentica che la società è un tessuto dove gli individui sono fili intrecciati. Il convegno è dovuto alla Cooperativa "La Fontana", in occasione dei vent'anni d'attività "al servizio di Lumezzane", come con punta d'orgoglio sostiene. L'intento era di fare il punto sull'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro, cosa avvenuta puntigliosamente in questi vent'anni, ma le condizioni sono molto cambiate ed il problema si è dilatato ben oltre i disabili, per investire nuove figure di disoccupati Il presidente de "La Fontana", Giuseppe Belussi, ha tracciato una rapida storia de "La Fontana", ricordando gli inizi, col gruppo di volontari che col tempo hanno creato una realtà da meraviglia: oltre sessanta addetti, quasi quattro milioni di fatturato, una sede con laboratori costruiti in proprio, ampliamenti in vista dal giugno prossimo. Un cammino proficuo, coraggioso con l'intenzione (espressa) di rimanere "piccoli" anche se si diventerà grandi, per dire che non saranno le sovrastrutture e la burocrazia ad intralciare il cammino. Poi hanno preso la parola, via via, il dott. Fabio Besozzi Valentini, direttore del distretto socio-sanitario della Valtrompia sulle novità legislative della Lombardia in fatto di servizi sociali; la dott. Giovanna Lorini, responsabile dell'ufficio integrazione lavorativa dell'Asl; la dott. Elena Gallinari, responsabile dei servizi sociali della Comunità montana di Valtrompia; la dott. Alberta Marniga, presidente del comitato piccola industria dell'Aib; l'avv. Felice Scalvini, presidente della Confederazione europea delle cooperative sociali; il sindaco, Silvano Corli, con un intervento molto apprezzato sul valore del lavoro, scomodando anche l'enciclica di Paolo VI "Laborem exercens", pilastro della dottrina sociale cristiana. Ne è venuto un quadro multicolore: non è la proliferazione degli sportelli a dar lavoro, ma opportunità di crescita e formazione. Una massa crescente di lavoratori in... attesa di lavoro ha bisogno d'interventi specifici, in un mondo in cambiamento rapido. Nei prossimi 10 anni si parlerà meno della persona e del singolo, ma dei problemi che investono più persone svantaggiate. Quante saranno e come poterle servire? Le coop, quale volume di capacità lavorativa possono creare, non solo per i disabili? L'ufficio integrazione di Brescia avvia al lavoro circa seicento persone all'anno. In Valtrompia le cooperative sociali sono 18, quelle socio assistenziali 11, sette per l'inserimento lavorativo. Le donne premono e bisognerà creare condizioni effettive di lavoro anche per loro. L'Italia è meno attenta sul fronte lavorativo e meno "produttiva" del resto d'Europa: in Inghilterra hanno elaborato un programma per dare lavoro a tre milioni e mezzo di persone nei prossimi anni, una buona parte dei quali disabili. Le possibilità d'occupazione vanno meglio distribuite. Infine, l'uomo - come ha ricordato il sindaco - va stimolato sul fronte scientifico (sapere di più) morale (dedizione e correttezza), gusto estetico (cose ben fatte), pratico. Non c'è lavoro se non c'è l'uomo.

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Quei cinquantenni eterni Peter Pan (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Una generazione "alternativa" sospesa tra l'incerto presente e le passioni passate Una storia d'amore finita male il pretesto per ripercorrere gli anni '70 e '80, passaggio cruciale all'età adulta PAOLO PIFFER A cinquant'anni più uno Stefano Giordano esordisce in libreria con il romanzo "Opposta direzione" pubblicato da "Curcu&Genovese" (10 euro). Libro che presenterà domani, alle ore 19, al bar Paradiso di Trento. Insegnante di materie letterarie, collaboratore del Trentino, organizzatore di importanti rassegne cinematografiche come "Oggetti smarriti", "Italiani indipendenti" e "Social film", Giordano segna, con questo esordio, un'epoca di passaggio. Quella tra la condizione dello studente e un futuro incerto, nel mondo del lavoro, a cavallo tra un settantasette bolognese giocoso, per quanto denso di domande irrisolte, e gli anni Ottanta così pieni del nulla totale, di una incertezza dalla quale non ci si è più liberati. Lo fa portando per mano il suo alter ego, Lorenzo, il protagonista, in una riflessione sui privati affetti, nell'incedere tra storie d'amore passate ma sempre presenti e nuove passioni senza futuro, probabilmente. E' un po' lo specchio di una generazione sospesa, animata da un desiderio di cambiamento che, inevitabilmente, si scontra con una realtà che va veloce, miete vittime, e non si guarda indietro. L'autore indugia forse troppo nella riflessione su sé stesso, a danno dell'asciuttezza del racconto che, invece, scorre più "limpido" in altre pagine. Costruito con la tecnica cinematografica del montaggio alternato, omaggio alla passione dell'autore, "Opposta direzione" è felice dove tratteggia con ironia certe scene di vita universitaria in cui l'impatto con la burocrazia diventa motivo per metterla in ridicolo, sbeffeggiarla nella sua inutile, e sterile, seriosa pignoleria. Fin nel titolo, "Opposta direzione" suggerisce una strada, per quanto aperta, a mezz'aria tra la consapevolezza di entrare nel caravanserraglio degli adulti e la voglia, comunque la si pensi, di rimanere dentro un po' Peter Pan, segno di resistenza, quasi di difesa, per quanto attiva. D'altronde, come termina Giordano con accenti agro-dolci, "i capelli di Carla spariscono alla prima curva. Sono più belle le persone che vanno via. Un autobus strombazza alle mie spalle. Avanza di gran carriera. Tiro lo zaino in spalla. Attraverso la strada deserta e aspetto che torni in direzione opposta". Ecco un passaggio del libro. di Stefano Giordano Alle manifestazioni ci ero sempre andato, fin dalle superiori. Così nei primi mesi di università mi ero ritrovato in corteo con qualche centinaio di studenti ululanti contro il caro-casa e le tasse d'iscrizione. Cause sacrosante, combattute da un gruppetto di fuorisede uniti da una presunta comune identità politica che si incontravano, riconoscevano e contavano nelle solite prassi. Quattro gatti ringhiosi confinati in mezza corsia di via Rizzoli, nemmeno riempita nei duecento metri dalle torri alla Piazza Maggiore. Membri di una generazione sospesa, cresciuta all'ombra di un trapassato '68. Mito vissuto indirettamente attraverso la memoria altrui, ideologicamente nei gruppi della sinistra extraparlamentare ed idealmente in California. Generazione erede di utopie rivoluzionarie ridotte a slogan preconfezionati con colonna sonora di Guccini e Crosby Stills Nash & Young. Congerie di studenti medi alla ricerca di un'identità che si risolveva sbrigativamente nell'appartenenza a una qualche sigla extraparlamentare che poi imponeva nuove etiche, veti durissimi, obblighi di schieramento e ricatti morali. Come il partecipare a qualsiasi sciopero politico per cause remote, usate spesso a pretesto per darsi visibilità e senso. Come scoglionarsi in infiniti pomeriggi sugli imperscrutabili temi della "scuola quadri". Chi cazzo eravamo noi? Adolescenti rispettosi verso le femministe incazzate, senza nemmeno averla mai veramente vista una femmina. Sognatori di una riedizione di Woodstock nella stagione più nera del rock mondiale e dei concerti in Italia. Generazione del cazzo, cresciuta, dopo che tutto era già stato detto fatto e finito. Erede di una frammentazione di ideologismi precotti, tradotti nelle sterili pratiche dei gruppetti extraparlamentari degli anni '70. Quelli delle manifestazioni incontestabili, eskimo d'ordinanza, picchetti invalicabili, etichettazioni infamanti, rigide faziosità, discussioni interminabili, sensi di colpa per l'origine piccolo-borghese. Generazione aggregata dal solito istinto ribellistico adolescenziale, ma qui, inevitabilmente egemonizzato dall'impegno politico, dilagato nei rapporti familiari, scolastici, amicali, nelle scelte culturali, nella quotidianità. Generazione omologata in una confusa e conflittuale identità di sinistra dalla quale, poi, non sapeva e poteva più prescindere. I compagni, tutti compagni. Più bravi e meno bravi, più duri e più puri. Ancora, infatti, a Bologna, resistevamo nelle case senza televisione e telefono, nei progetti di alternativi viaggi esotici, nell'ospitalità a chiunque fosse di passaggio, nella tolleranza alla droga, nell'ambiguità verso il terrorismo, nelle serate di lunghe camminate sotto i portici, nell'odio alla Dc, nei cinema di terza visione, nei capelli lunghi, nello scherno alla Fgci, nelle letture di Castaneda e in milioni di altri luoghi comuni "alternativi". Poi, improvvisamente, tutto questo era sfociato nella breve stagione della seconda onda. Di nuovo migliaia di persone in piazza, occupazione delle facoltà, concitate ed affollatissime riunioni in aula magna, cortei colorati, slogan surreali improvvisati, murales satirici, radio libere, espropri, indiani metropolitani, libri, rock emergente dalle cantine, lacrimogeni, pistole, l'uccisione di uno studente. Era arrivato il nostro momento, finalmente eravamo noi i protagonisti nelle strade, sui giornali, nei telegiornali, nelle voci che si espandevano per l'Italia. Proprio mentre tutti preconizzavano la conclusione della lunga agonia del '68 in riformismo o terrorismo era uscita questa nuova voglia di contestazione che si reinventava in un movimento contro il capo del governo e il ministro dell'istruzione, le proposte di riforma e stronzate varie. Ma anche contro i vecchi schematismi ideologici, le rigidità di campo, i filtri di coscienza, per un bisogno di soggettività nel gruppo e una gran voglia di riscatto e creatività alternativa. Ecco finalmente la contestazione in diretta, da protagonisti, che faceva esplodere il peso del passato per riaffermarlo e liberarcene.

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Cresce la voglia di fare impresa (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Economia e Politica Numero 121, pag. 12 del 22/5/2008 Autore: Visualizza la pagina in PDF       Lo scenario tratteggiato dal rapporto del centro ricerca dell'università Bocconi Cresce la voglia di fare impresa Frenano però difficoltà nel trovare fondi e scarso ottimismo Nel 2007 la voglia d'impresa, in Italia, considerando le nuove attività avviate o in avviamento, è cresciuta rispetto al 2006, passando dal 3,5 al 5%, avvicinandosi così al dato del Regno Unito (5,5%), ma rimanendo al di sotto della media europea (5,9%). A frenare sono stati, infatti, la difficoltà nel reperire fondi e uno scarso ottimismo per il futuro. Lo ha rilevato il rapporto di EntER Bocconi, centro di ricerca imprenditorialità e imprenditori dell'università Bocconi, realizzato con il contributo di Ernst & Young e Atradius Credit Insurance. Secondo cui, la nuova imprenditorialità è concentrata per due terzi nel settore dei servizi a basso contenuto tecnologico ed è penalizzata dall'accesso a risorse finanziarie, oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo il 2% abbia chiuso la propria attività nel 2007, gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle loro attività. Lo studio, che rappresenta la sezione sull'Italia del rapporto Gem 2008 (Global entrepreneurship monitor), giunto alla 10ª edizione e realizzato da un consorzio di centri di ricerca, ha messo in luce come il 5% del campione di 2 mila italiani (su un campione totale di 150 mila persone in 42 paesi) ha partecipato nel 2007 alla creazione di una nuova impresa (in una fase che va dall'avvio ai primi tre, cinque anni). Un tasso, quindi, più alto di paesi come la Francia (3,2%), vicino a quello di paesi come la Gran Bretagna (5,5%), al di sotto della media Ue (5,9%) e notevolmente dietro a paesi come gli Usa (9,6%) e la Cina (16,4%). Un dato comunque in crescita e con un tasso medio del 4,5% nel periodo 2002-07. "Questo genere di rilevazione si distingue dall'analisi dei registri d'impresa", ha spiegato Guido Corbetta, direttore di EntER, "perché questi ultimi non costituiscono una base omogenea a livello internazionale e inoltre Gem studia il comportamento, le motivazioni e le aspettative dei nuovi imprenditori". L'identikit tracciato dallo studio del tipico imprenditore italiano nelle fasi iniziali è maschio, di età compresa tra i 25 e i 34 anni e ben istruito. Il 36%, infatti, possiede una laurea, un tasso superiore a paesi come la Gran Bretagna e gli Usa. La proporzione in Italia di donne a uomini (50 a 100) è in linea con altri paesi europei, ma cala notevolmente quando si guarda agli imprenditori ben avviati (23 a 100), uno dei rapporti più bassi del mondo. Segno che le donne in Italia hanno difficoltà nel trasformare le loro iniziative in attività imprenditoriali di lunga durata. "In Italia diventare imprenditore è considerato una buona scelta di carriera, rispetto agli altri paesi. Però la paura del fallimento è particolarmente elevata e vi è poco ottimismo rispetto alle aspettative di buone opportunità nei prossimi sei mesi", ha aggiunto Alexandra Dawson, research associate di EntER. Due terzi delle nuove imprese che nascono sono nel settore dei servizi: il 37,5% nei servizi di consumo (come negozi, ristorazione e assicurazioni) e il 31,3% nei servizi d'impresa (come analisi dati, telemarketing e traduzioni). "Il tasso di creazione di nuove imprese in Italia è perfettamente in linea con quello che ci si attenderebbe ai nostri livelli di reddito pro capite", ha proseguito Corbetta. "I dati internazionali dimostrano, infatti, che le nuove imprese sono particolarmente numerose a livelli bassi di reddito, perché in quelle economie mancano le alternative del lavoro dipendente e gli individui creano nuove attività per necessità". Riguardo alle prospettive, gli imprenditori italiani indicano delle basse aspettative di crescita delle loro attività dovute alla specializzazione in settori tradizionali, piuttosto che in quelli ad alto contenuto tecnologico, e alla difficoltà nell'accedere a risorse finanziarie: il 25% dei nuovi imprenditori in Italia ritiene di offrire nuove combinazioni prodotto/mercato, cioè nuovi prodotti o servizi con concorrenza limitata, anche se meno del 7% delle nuove attività è ad alto contenuto tecnologico. Questo contribuisce a spiegare perché gli imprenditori italiani hanno aspettative particolarmente basse riguardo alla crescita futura.

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Uimec, gravi ricadute dalla Pac (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Economia e Politica Numero 121, pag. 12 del 22/5/2008 Autore: di Dario Parente Visualizza la pagina in PDF     Uimec, gravi ricadute dalla Pac "La conferma del disaccoppiamento degli aiuti, decisa dalla Commissione Ue ed estesa a una serie ulteriore di settori produttivi, porterà al taglio di migliaia di posti di lavoro in Italia e in Europa. Era una scelta, sbagliata ieri, che oggi diviene anacronistica in un mondo che chiede maggiore produzione agricola. Sono convinto che, in tempi brevi, l'Ue sarà costretta a cambiare le sue scelte, sotto la pressione crescente dei consumatori infuriati per il continuo incremento dei prezzi agricoli". Così Stefano Mantegazza, a conclusione della conferenza di organizzazione della Uimec (organizzazione della Uil che raggruppa coltivatori, produttori e imprenditori agricoli, di cui è commissario straordinario), ieri a Vibo Valentia, ha commentato le proposte legislative decise dalla Commissione europea nell'ambito della valutazione sullo stato di salute della Pac. La scelta europea di eliminare i sussidi alle aziende agricole di dimensione inferiore all'ettaro, se confermata, secondo Mantegazza comporterà in molti casi tagli di oltre 2 mila euro per azienda che metteranno in difficoltà l'economia di tanti territori già duramente provati dall'attuale crisi. Sette anni di tempo per eliminare le quote latte e un incremento lineare solo dell'1% sono la dimostrazione, inoltre, "di quanto la Commissione sia prigioniera dei lacci della burocrazia e di tanti particolarismi". "Per l'Italia", ha aggiunto Mantegazza, "le proposte della Commissione comportano gravi e inaccettabili ricadute rispetto alle quali è indispensabile promuovere la mobilitazione della filiera agricola". E per questo la Uimec chiede al ministro dell'agricoltura "un'assunzione forte di responsabilità a difesa del lavoro, per la salvaguardia dei redditi di tante comunità agricole e a tutela dei consumatori". La Uimec-Uil chiude la sua conferenza di organizzazione con un bilancio tutto positivo: oltre 200 delegati presenti in rappresentanza di 60 mila associati, un numero quasi raddoppiato in un anno, come ha spiegato Massimo Lombardi della segreteria nazionale.

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Subito feeling tra Emma e governo (sezione: Burocrazia)

( da "Milano Finanza (MF)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

MF Numero 101  pag. 5 del 22/5/2008 | Indietro Subito feeling tra Emma e governo Denaro & Politica Di Roberto Nido Oggi esordio per il nuovo presidente di confindustria davanti a imprenditori e politici. Nell'agenda di viale dell'Astronomia infrastrutture, politica energetica e internazionalizzazione delle imprese Ieri l'incoronazione durante i lavori dell'assemblea di Confindustria che, come tradizione, si è svolta a porte chiuse. Oggi, invece, Emma Marcegaglia prenderà finalmente la parola come nuovo numero uno di Viale dell'Astronomia nella sua prima assise pubblica, davanti al gotha della finanza italiana, al mondo politico e alle istituzioni. Per guidare nei prossimi quattro anni l'associazione degli industriali, il presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo le ha regalato un vero volante da Formula Uno. L'avvicendamento ufficiale è stato un momento di particolare commozione, hanno fatto sapere alcuni presenti, soprattutto quando Montezemolo, in carica dal 2004, ha ricordato il suo quadriennio duro e meraviglioso. "Lascio la presidenza di Confindustria con un duplice stato d'animo. Soddisfatto da una parte perché arriva la fine del mandato, ma triste dall'altro perché non si vorrebbe mai vedere la fine", ha chiosato il presidente di Fiat e Ferrari lasciando la scena. Per la Marcegaglia non c'è stato nemmeno il tempo di incassare il plebiscito unanime degli associati che l'hanno votata, 1.328 voti a favore su 1.330 aventi diritto, che subito si è trovata a tracciare le linee guida della sua presidenza. "Dobbiamo cominciare a lavorare senza perdere tempo", ha esordito la prima donna al vertice di Viale dell'Astronomia. Tra le priorità indicate dalla Marcegaglia c'è la lotta alla burocrazia, visto che ci "sono troppe leggi che condannano il paese a non crescere", e una nuova politica energetica che riparta proprio dal ritorno al nucleare "in modo da coniugare una riduzione dei costi energetici e i cambiamenti climatici". Non solo. Nella nuova agenda di Confindustria, c'è anche la necessità di ripensare la mappa delle infrastrutture del paese e potenziare l'intero sistema, senza essere prigionieri di piccoli gruppi e di veti che ostacolano la crescita infrastrutturale dell'Italia. Infine, uno sforzo sull'education e più attenzione ai mercati emergenti. "Dobbiamo concentrare il lavoro di internazionalizzazione sui nuovi mercati, ma anche su quelli maturi" con un focus particolare su paesi strategici per l'Italia come la Germania, il Giappone e gli Usa. Insomma, c'è da rimboccarsi le maniche e bisognerà rimettersi al lavoro anche sulla riforma del modello contrattuale che "non sarà una passeggiata. Ma credo che sia giunto il momento di trovare una soluzione e mettersi d'accordo", ha sottolineato il neopresidente degli industriali. Intanto sul provvedimento di detassazione degli straordinari arriva un primo plauso al governo da parte di Viale dell'Astronomia. "è un primo segnale forte sulla strada dell'aumento di produttività e dei salari. Un risultato di cui essere fieri", ha detto la Marcegaglia. Che ha già annunciato la sua squadra per i prossimi anni. Undici vicepresidenti, tre responsabili di comitati tecnici e tre rappresentati con deleghe ad hoc, come Gabriele Galateri di Genola, presidente di Telecom, che sarà responsabile delle comunicazioni e sviluppo della banda larga, mentre a Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, è stata affidata la delega per le dinamiche dei nuovi scenari mondiali e a Diana Bracco il progetto speciale per la ricerca. Inoltre, a Ettore Artioli, il coordinamento della rappresentanza confederale del Cnel, mentre tra i vicepresidenti spiccano le conferme di Alberto Bombassei alle relazioni industriali, Gian Felice Rocca vicepresidente per l'education, Andrea Moltrasio vice per l'Europa ed Edoardo Garrone, organizzazione e marketing. Tra le new entry Paolo Zegna (internazionalizzazione), Cesare Trevisani (infrastrutture logistica e mobilità) e Antonio Costato (energia e mercato). (riproduzione riservata)  .

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Contratti, energia e burocrazia le priorità di Marcegaglia (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'assemblea di confindustria Applausi alla detassazione degli straordinari. Il nuovo presidente integra la squadra con Gabriele Galateri e Aldo Fumagalli 22/05/2008 Roma. Un applauso per la detassazione degli straordinari. Un intervento convinto sulla necessità di mettere mano ai contratti, cominciando a trattare da subito. Un minuto di silenzio per l'operaio morto in fabbrica a Cremona. Un regalo. Ieri l'assemblea privata di Confindustria ha ufficialmente consacrato Emma Marcegaglia prima donna della storia d'Italia alla guida dell'industria, mentre un visibilmente commosso Luca Cordero di Montezemolo, il presidente uscente, regalava a Emma un volante (vero) di Formula 1 per "guidare" l'associazione nei prossimi quattro anni. La notizia del varo da parte del Consiglio dei ministri della detassazione degli straordinari, annunciata all'assemblea dal nuovo presidente, è stata accolta con un applauso spontaneo. Quindi l'attenzione si è da subito focalizzata sulla riforma del modello contrattuale. "Dobbiamo cominciare a lavorare da subito, senza perdere tempo, la trattativa non sarà una passeggiata, ma credo che questo è il momento di trovare una soluzione e mettersi d'accordo", sostiene Marcegaglia. "Le relazioni sindacali sono la prima azione che porteremo avanti - prosegue - Il modello vigente è obsoleto. L'accordo del '93 non risponde più alla vera istanza di coniugare la produttività ed i salari". La mano è tesa ai lavoratori. "Prendiamo atto che dopo tanti anni c'è un documento unitario dei sindacati - dice - un documento da cui partire anche se dentro ci sono aspetti che non ci piacciono", a cominciare dall'indicizzazione. Le principali linee guida della prima guida "in rosa" degli industriali italiani sono indicate dalla protagonista in assemblea: lotta alla burocrazia, una nuova politica energetica che riparta dal nucleare, un disegno strategico per le infrastrutture, uno sforzo sull'education e focus sui mercati emergenti ma anche su quelli maturi. Per ciò che riguarda la burocrazia, secondo Marcegaglia in Italia ci sono "troppe leggi" che "condannano il Paese a non crescere". Sul fronte dell'energia, è necessario "dire sì con forza al nucleare, unico modo per coniugare politica energetica con riduzione dei costi e cambiamenti climatici". Rispetto alle infrastrutture e alla logistica, l'indirizzo di Marcegaglia è lavorare su due aspetti fondamentali, "il rilancio di un ampio disegno strategico e la gestione del consenso", dicendo basta "a veti di piccoli gruppi" che ostacolano la realizzazione delle opere. Proseguirà inoltre, secondo il nuovo presidente, "il lavoro di internazionalizzazione sui mercati emergenti ma anche su quelli maturi", con un focus particolare su Paesi strategici per l'Italia come la Germania, il Giappone e gli Usa. Per ciò che riguarda l'education, Marcegaglia per sottolinearne l'importanza ha annunciato che al tema sarà dedicata una parte della sua relazione all'assemblea pubblica di oggi. Nel corso dell'assemblea Marcegaglia ha integrato la sua squadra di lavoro con Aldo Fumagalli e Gabriele Galateri: il primo è stato chiamato a coadiuvare il presidente nella gestione della delega sull'ambiente; il secondo ha ricevuto la delega per le Comunicazioni e lo sviluppo della banda larga. Il debutto di Marcegaglia è fissato per sabato, in occasione dell'assemblea generale di Unindustria Treviso. Parteciperà, tra gli altri, il ministro al Welfare Maurizio Sacconi. gilda ferrari gilda.ferrari@ilsecoloxix.it 22/05/2008.

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Norme e burocrazia da semplificare (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca pag. 8 "Norme e burocrazia da semplificare" "Ogni tanto mi viene voglia di andare in questura e dire: guardate, vi do una mano". Lidia Dascalu, badante moldava di 43 anni, la mette sul ridere per spiegare che la "vita burocratica" di un'immigrata è tortuosa. Racconta che anche per cambiare la patente, da moldava in italiana, gira da un ufficio all'altro senza mai trovare risposte affidabili. E se si parla di permessi di soggiorno, i tempi di attesa sono infiniti ARRIVATA in Italia nel 1998, ora è in regola con il permesso di soggiorno ma per otto anni e passa è stata clandestina pur lavorando come badante a tempo pieno prima in Calabria, poi a Torino, infine a Brescia. Il permesso di soggiorno è riuscito a ottenerlo solo lo scorso anno, non grazie al suo lavoro, ma al fatto che aveva la doppia cittadinanza rumena e con l'ingresso di questo paese nell'Ue si è trovata aperta una strada fino ad un attimo prima sbarrata. Laureata in Pedagogia a Mosca, si mantiene tenendo compagnia a una signora anziana sei ore durante la notte. La mattina, non sempre, dà una mano in un'agenzia di viaggi. "E' dura - afferma -, ma servono i soldi". In particolare per il figlio, che qualche anno fa ha vinto una borsa di studio all'università di Brescia e che ora sta facendo un master. L'altro figlio di 16 anni è rimasto in Moldavia. Il suo scopo è far studiare i figli e per questo motivo crede che resterà in Italia ancora a lungo. "Anch'io ho studiato, anche se non mi è servito - osserva con una punta di rimpianto -, ma magari a loro va meglio". QUANDO sente parlare di razzismo degli italiani ride, sottolinea che si è trovata benissimo ovunque e che in Romania e Moldavia "i rom li trattano molto peggio", Racconta che in Calabria le dicevano di non andare in Piemonte perché "là erano razzisti": "Invece - afferma - ho sempre trovato persone squisite". Se parla di leggi italiane, però, si indispettisce: "Bisogna produrre troppi documenti e aspettare tantissimo per avere il permesso, anche quando sei in regola. La legge che c'è in questo momento non è giusta, soprattutto nei confronti delle badanti. Teoricamente la badante dovrebbe restare nel suo Paese e dovrebbe essere la famiglia a cercarti. Ma come fanno a chiamarti se non ti conoscono? Le sembra una cosa normale?".TH:BE:.

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Morti bianche e burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'INAIL PRECISA Morti bianche e burocrazia Cortese direttore, in relazione all'articolo pubblicato in data 21 maggio a pagina 18 dal titolo "Ci racconti come è morto sul lavoro", di Lucio Binacchi, essendo impropriamente stato chiamato in causa l'Inail, ritengo opportuno un doveroso chiarimento. In primo luogo, va precisato che la sede Inail di Manerbio, competente per territorio, non ha mai inviato al domicilio del sig. Claudio Ferrazzoli, deceduto in un tragico infortunio sul lavoro il 4 gennaio 2008, alcun avviso di convocazione. Al contrario, appena avuta notizia dell'infortunio, la Sede si è prontamente attivata per riconoscere ai superstiti del defunto le prestazioni di legge. Infatti, il 25 gennaio 2008 è stato posto in pagamento l'assegno funerario ed il 26 gennaio è stata costituita la rendita ai superstiti, con pagamento in ratei mensili. In realtà, l'avviso di convocazione citato nell'articolo è stato inviato dalla locale Direzione Provinciale del Lavoro. Da informazioni assunte presso quell'Ufficio si è avuta l'interpretazione autentica della comunicazione la quale, in termini di legge, è da intendersi quale notifica impersonale e collettiva agli eredi, presso il domicilio del defunto, che sono in corso indagini di polizia giudiziaria onde accertare circostanze e responsabilità del fatto. Dott. Antonio Traficante DIRETTORE DELLA SEDE PROVINCIALE INAIL * * * (a. sor.) La ringraziamo per le precisazioni relative al ruolo dell'Inail nella vicenda. Resta il fatto che se in casi come questo, "in termini di legge", la "notifica impersonale e collettiva agli eredi" viene indirizzata al defunto e ad esso ci si rivolge direttamente chiedendogli di partecipare all'inchiesta che riguarda l'infortunio in cui ha perso la vita, è evidente che c'è una legge da modificare.

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Federalismo fiscale e meno burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Arena, L'" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

EDILIZIA. Le richieste di Ance al Governo nell'assemblea di domani "Federalismo fiscale e meno burocrazia" Potenziamento delle infrastrutture, sburocratizzazione, nuove politiche abitative, federalismo e revisione del regime fiscale. Questi alcuni dei punti che il presidente di Ance Verona Andrea Marani illustrerà domani alle 19 al ristorante Villa Vento di Custoza in occasione dell'assemblea generale dei costruttori edili veronesi, alla quale parteciperanno i vicepresidenti, i consiglieri e il direttore, e anche il sindaco di Verona Flavio Tosi. L'assemblea annuale rappresenta un momento di riflessione per la categoria e pone le richieste relative alle esigenze dei costruttori. Nel corso del sesto rapporto sulle costruzioni presentato a Venezia, Verona risulta la provincia che fa ancora da traino per l'occupazione nelle costruzioni. "Nel nuovo Governo, il Veneto è rappresentato da tre ministri e altrettanti sottosegretari veronesi" sottolinea Marani, "a questo punto il federalismo fiscale deve diventare una priorità. Inoltre chiediamo al nuovo esecutivo di iniziare un processo di semplificazione amministrativa, perché ormai le nostre imprese sono impossibilitate a lavorare a causa dell'aumento di leggi e leggine che ci penalizzano". Capitolo infrastrutture. Marani non ha dubbi: "Le infrastrutture sono fondamentali per la crescita del Paese. L'aumento della mobilità in città come Verona è crescente. Per questo motivo chiediamo alle amministrazioni di farsi carico con urgenza della responsabilità di rilanciare e potenziare le reti infrastrutturali, strategiche per dare risposta alla domanda crescente da e per la città". Marani ha delle richieste anche per il sindaco Flavio Tosi: "Sta lavorando bene. Gli chiediamo di tenere ben presente le nostre richieste di rilancio dell'urbanistica della città". Notevole l'impegno di Ance Verona anche sul tema sicurezza. Come ha confermato il vice presidente Carlo Trestini con delega al sindacale: "In questi ultimi mesi gli infortuni sul lavoro sono diminuiti e per noi è una grande soddisfazione". Ed ha aggiunto: "Ciò grazie al buon lavoro portato avanti da un pool che si è impegnato sulla sicurezza in fase preventiva e di controllo. Sul fronte sicurezza abbiamo infatti puntato sulla prevenzione e formazione degli addetti. Su questa strada intendiamo proseguire". Damiano Bellè presidente dei Giovani di Ance Verona fa appello al gioco di squadra. "Dobbiamo continuare a restare uniti in un momento in cui siamo bersagliati da una serie di responsabilità soprattutto in materia fiscale e di sicurezza". Bellè ha quindi sottolineato che i giovani "ormai sono diventati classe dirigente. Siamo consapevoli del ruolo che abbiamo, dato che la maggior parte conduce da anni le imprese".

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Immigrati, Acli impegnate per regolarizzarli (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Giovedì 22 maggio 2008 Benvenuto P.Review srl Immigrati, Acli impegnate per regolarizzarli Gentile direttore, in riferimento alla lettera pubblicata il 20 maggio e intitolata dal giornale "Alle Acli interessano i clandestini "schiavi"?, vorremmo rassicurare il lettore che alle Acli stanno a cuore tutti i lavoratori, specialmente i meno tutelati, i più poveri, gli sfruttati. Tra questi ci sono gli immigrati che la Bossi-Fini riconosce come forza lavoro e non come persone con diritti di cittadinanza. Le Acli sono impegnate a sostenere la regolarizzazione dei lavoratori immigrati (permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, rapporti di lavoro per colf e assistenti familiari). Se purtroppo i lavoratori clandestini sono ancora molti è per la lungaggine della burocrazia, è per i ritardi dello stato nel rispondere alle richieste delle imprese e delle famiglie. Il problema "sicurezza dei lavoratori" non si risolve introducendo il reato di clandestinità. Chi fugge disperato dalla guerra e dalla dittatura può chiedere forse il passaporto ai suoi aguzzini? Chi è affamato perché non riesce più a procurarsi la manciata di riso quotidiano a causa anche delle speculazioni in atto sui cereali deve chiedere il permesso di espatrio ai mercati finanziari o alle banche? Sarebbe più corretto invece definire "reato" l'estrema povertà e l'estrema ricchezza. Il problema sicurezza del nostro Paese è strutturale. La legalità è continuamente ignorata. Le periferie urbane sono degradate e carenti anche dei servizi essenziali. Le mafie si impongono arroganti sul governo dei territori con una serie di azioni criminose. Le famiglie perdono la sicurezza sociale diventando sempre più povere per gli stipendi da fame, la non equa distribuzione delle ricchezze e delle opportunità di vita. E non ultimo una campagna mediatica e culturale che non mette a fuoco i vari mali del nostro Paese ma aumenta la paura e l'allarme sociale con il "dagli all'immigrato ed al clandestino". E'il meccanismo del capro espiatorio per nascondere le nostre responsabilità. Presidenza provinciale Acli (Cremona).

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I circoli napoletani risorsa per la città - antonio mazzone (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XII - Napoli I CIRCOLI NAPOLETANI RISORSA PER LA CITTà ANTONIO MAZZONE i compiaccio con il professor Fulvio Tessitore per il recente intervento su "Repubblica". Prendo spunto dal concetto di "inamovibilità" del Circolo dell'Unione per sottolineare quanto siano importanti oggi la presenza e l'attività dei sodalizi cittadini. Tessitore teme giustamente il "cupo dissolvi" di quanti non amano questa città e si prodigano per farla ricadere sempre più. La nostra Napoli non vive certamente i suoi giorni migliori e pertanto va difesa con maggiore energia l'opera svolta quotidianamente dai Circoli, sia quelli culturali quali l'Unione, l'Artistico e tanti altri, che rappresentano grandi momenti di aggregazione culturale e sociale, sia quelli sportivi quali l'Italia, il Savoia, la Staffa, la Canottieri, la Rari Nantes, il Nautico, la Lega Navale e il mio Posillipo. Oltre ad aggregare socialmente, questi Circoli svolgono la preziosa funzione di sottrarre ragazzi alla strada per insegnare loro, attraverso le discipline sportive, il modo migliore di formarsi prima come uomini e poi come atleti. Essi sono forse unici ed importanti momenti di aggregazione, non essendo la città dotata di adeguate strutture sociali. I Circoli napoletani vanno pertanto esaltati e difesi, non isolati o addirittura sottratti ai loro legittimi frequentatori. Mi viene in mente il Circolo della Stampa: era un altro punto di riferimento culturale della nostra città per giornalisti e intellettuali. Non esiste più da dieci anni, è stato chiuso e inopinatamente cancellato da una burocrazia troppo rigida e retrograda: oggi Napoli è l'unica grande città italiana a non avere il suo Circolo della Stampa. Auspico che il sindaco Iervolino, così come ebbe a promettere in un'affollata assemblea tenuta presso il Posillipo, voglia porre all'attenzione del Consiglio comunale la possibilità di restituire a Napoli e alla stampa tutta, il suo Circolo. Per queste ragioni, ritengo che Comune, Provincia e Regione - più di ogni altro - debbano adoperarsi e collaborare tra loro per tenere in vita, o comunque sostenere, questo bene prezioso di Napoli che sono i Circoli. Credo sia dovere delle istituzioni ma anche delle rappresentanze civili, culturali e sociali della città, ribellarsi all'assuefazione e al facile vittimismo dei rassegnati, per dare finalmente una svolta. Ricordo con nostalgia i tempi del rinascimento napoletano degli anni '90 e l'impegno di Mirella Barracco, di Marotta, dello stesso Tessitore quale rettore della nostra gloriosa università federiciana, di Napoli Nostra, e di tutte le associazioni del tempo. Auspico che vogliano riprendere assieme a noi circoli, culturali e nautici, il cammino interrotto per la rinascita della nostra metropoli. I presupposti ci sono tutti: la volontà di combattere la delinquenza, lo sdegno, la capacità imprenditoriale, gli impegni sociali, le promesse del nuovo governo; basta volerlo. Il Posillipo vuole accodarsi e fare qualcosa unitamente ai Tessitore, ai Barracco, ai Marotta, ai Lettieri dell'Unione industriali, ai Pace dell'associazione commercianti, agli imprenditori avveduti e onesti, alle categorie professionali, al mondo accademico e ai capigruppo delle forze politiche di Comune, Provincia e Regione, per restituire alla nostra amata Napoli quel ruolo di guida culturale, civile e sociale che ha avuto nei secoli e che purtroppo si è disperso in questi ultimi tempi. L'autore è presidente del Circolo Posillipo.

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Servono nuove regole per essere più efficienti (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

"LA FASE DI TRANSIZIONE PESA SULLE AZIENDE" Servono nuove regole per essere più efficienti segue dalla pagina I Preoccupano, invece, i settori di servizio alla persona (estetica, acconciatura, eccetera), le imprese dei settori legno e arredo, della moda, dell'edilizia e degli impianti: "Ma se per il settore del servizio alla persona e quello della moda sarebbero previsti miglioramenti per questo primo semestre 2008, edilizia e impianti mostrano in pieno le forti difficoltà del sistema delle costruzioni in generale, con prospettive di possibili, nuovi ridimensionamenti - precisa il presidente Mattinzoli -. Il nostro Paese sta cercando a fatica di darsi nuove e più moderne regole sia in campo politico che economico, all'insegna dell'efficienza. Nel frattempo, in questa fase di transizione, le imprese continuano a sopportare il peso dei conti pubblici, della carenza cronica di infrastrutture, di un livello di servizi che sia adeguato alle risorse impegnate, oltre che di un'imposizione fiscale indiscriminatamente punitiva nei confronti dei lavoratori autonomi. Tutto ciò accompagnato da un continuo aumento dei costi sia sulle aziende sia sulle famiglie con inevitabili riflessi negativi sulla competitività del nostro sistema aziendale e sulla ridotta propensione ai consumi. "E' necessario, pertanto, in presenza di una pressione fiscale che pone il nostro Paese ai vertici della classifica europea, iniziare una coraggiosa politica di riduzione graduale e costante del carico che grava su imprese e famiglie. Da qui la necessità che la politica affronti concretamente e presto il tema della detassazione dei redditi da lavoro, per dare ai dipendenti una maggiore quantità di risorse in busta paga". "Se alle notizie fosche fornite dai numeri si accosta la constatazione che il peso burocratico sulle aziende è aumentato, con la conseguenza di mortificarne lo start up e la crescita, ne deriva una indispensabile e seria politica di riduzione del peso della burocrazia realizzando una vera azione di semplificazione burocratica, senza però "informatizzare l'inutile", come avviene quando si riproducono in formato elettronico le complicazioni già presenti in forma cartacea, ma bensì introducendo l'obbligo dell'analisi dell'impatto della regolamentazione sulla micro e piccola impresa. Quindi - conclude Mattinzoli - dalla politica deve arrivare un segnale forte nella direzione di attrezzare l'Italia affinché assecondi lo sviluppo, anziché frenarlo.

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Valeria, parrucchiera e clandestina "vivo con la paura che mi scoprano" - zita dazzi (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina VII - Milano Diciott'anni, romena, lavora a Porta Genova: "Vorrei mettermi in regola ma la burocrazia me lo impedisce" Valeria, parrucchiera e clandestina "Vivo con la paura che mi scoprano" Il mio fidanzato è della mia stessa nazionalità: siamo entrambi cittadini Ue ma lui, muratore, ha più diritti di me che faccio l'artigiana Abito a Lodi, ogni sera torno a casa in treno e ho il terrore di un controllo Io pago le tasse, non c'entro coi violenti di cui parla la tv ZITA DAZZI (segue dalla prima di Milano) Lei che lavora da quando aveva 16 anni, lei che si sente come le ragazze italiane. Con la stessa voglia di una vita normale, di un lavoro stabile. Lei che indossa gli stessi pantaloni a vita bassa che portano le liceali della Milano bene, con la cintura di strass, le scarpe da ginnastica alla moda e la maglietta col marchio bene in vista. No, la ragazza romena che chiameremo Valeria per evitare che venga scoperta, non avrebbe voglia di raccontare la sua storia, i suoi due anni e mezzo trascorsi in città strisciando lungo i muri, la sera, per non incappare in un controllo, cercando di mimetizzarsi il più possibile in mezzo alle sue coetanee per non essere individuata come romena "perché tutti odiano quelli del mio paese in questo periodo e ci accusano delle peggiori cose, anche se io con i rom non ho niente a che fare, non ce n'è nemmeno uno nella zona da cui vengo io". Con le sue caratteristiche, la bella Valeria con i suoi 18 anni rientra in pieno nelle categorie di immigrati che il vicesindaco Riccardo De Corato vorrebbe espellere domani mattina, in linea con la direttiva Ue e con i nuovi poteri concessi al prefetto dal pacchetto sicurezza appena approvato dal governo Berlusconi. Poco importa che il datore di lavoro della ragazza, Francesco Castorina, parrucchiere in Porta Genova, dal dicembre scorso stia disperatamente cercando di metterla in regola. L'ha assunta anche senza aver avuto il "nulla osta" dalla prefettura. Le paga i contributi e le fa versare le tasse. La difende con la passione di un padre e il con il furore di un calabrese che si è fatto da solo, "perché è una brava ragazza, intelligente e disponibile, una che si dà da fare e che non si tira indietro come i ragazzi italiani, che vogliono solo lavorare al call center e disdegnano di imparare una attività artigianale e manuale come la nostra". Ma Valeria si intimidisce a spiegare quanta paura la assale ogni sera quando deve tornare a casa da sola col treno verso Lodi, dove l'aspetta il fidanzato, romeno anche lui, cinque anni più grande, lui sì in regola, perché fa il muratore e i muratori romeni ottengono con facilità il nulla osta per essere assunti in regola e per fare i documenti. Valeria, invece ha un lavoro che rientra nella categoria "artigiani", non può usufruire degli stessi canali preferenziali. E così da due anni e mezzo è in balia dei meccanismi imprevedibili e dei tempi inenarrabili della burocrazia. "Giro sempre col numero del mio capo in tasca, così se mi ferma la polizia lo chiamo e lui cerca di tirarmi fuori". Pur essendo romena, cioè cittadina Ue, è in uno stato di sostanziale clandestinità. Da oggi anche a pesante rischio di espulsione. "Con il mio datore di lavoro ho fatto la richiesta per il nulla osta, ma da cinque mesi non abbiamo risposte. Telefono in prefettura e nessuno risponde. Mandiamo mail, raccomandate, abbiamo anche incaricato un avvocato, ma quel documento non arriva e così continuo ad essere a rischio". Senza tessera sanitaria, una volta è stata male e si è rivolta a un ospedale, ma è stata mandata via: "Mi hanno detto di andare all'ambulatorio dei preti per i clandestini". Eppure è libera di entrare e uscire dall'Italia, anche se sospesa in questo limbo di illegalità. "Ogni sera guardo la televisione con il mio ragazzo e mi viene da piangere a sentir parlare degli immigrati come criminali, a sentir continuamente parlare di espulsioni, di rimpatri - racconta - . E non è perché sono romena che non ho paura anch'io delle violenze, dei criminali. Quelli è giusto che li caccino via. Ma cosa c'entro io con loro? Io lavoro tutto il giorno e pago anche le tasse".

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La burocrazia blocca l'energia rinnovabile (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Livorno)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

PIOMBINO VAL DI CORNIA pag. 10 La burocrazia blocca l'energia rinnovabile "Si complica invece di semplificare" di MAILA PAPI LA VARIANTE normativa in materia di installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabile di fatto "impedisce" l'installazione in Val di Cornia del mini-eolico nelle zone agricole. Legambiente critica il documento e fa delle osservazioni. "In particolare impedirebbe l'installazione del mini-eolico per impianti superiori ai 60 kw ? spiega il presidente del circolo locale Adriano Bruschi - le taglie inferiori hanno problemi tecnologici e di affidabilità non ancora risolti. Sono invece interessanti soprattutto quelli che vanno dai 60 Kw a 200 Kw che è la taglia economicamente e ambientalmente sostenibile per le zone agricole, a cui peraltro la legge Finanziaria 2008 riconosce una tariffa premiale e prevede forme di semplificazione per l'autorizzazione. INVECE di semplificare l'autorizzazione la si vuol complicare e imporre inutili limiti, spese insopportabili e addirittura una specie di moratoria". Ed infatti si chiede che: "Siano esclusi gli effetti visivi" in modo generico e discrezionale; "sia rilevabile una ventosità superiore ai 5 metri al secondo" mentre il minieolico è conveniente anche a ventosità inferiori ? spiega Bruschi - e i costi del rilevamento sono economicamente insopportabili; "sia esclusa l'interferenza con corridoi avifaunistici" (passaggio di uccelli migratori) mentre queste pale possono essere alte anche meno di 30 metri. SI CHIEDE una convenzione con il Comune come se fossero grandi impianti in grado di finanziare altre opere o servizi e addirittura si dà ai comuni il potere di "escludere gli impianti eolici in attesa di un recepimento di una carta delle aree vocate. Insomma si vuol proprio impedire l'istallazione del mini-eolico in Val di Cornia" incalza Bruschi che ha consegnato le sue osservazioni al Circondario per chiedere di apportare le necessarie modifiche alla variante e sembra che ci sia disponibilità ad un accoglimento. Anche perchè ad oggi, l'energia eolica rappresenta la fonte di energia rinnovabile più sviluppata. È pulita, gratuita, e nostrana, permette la creazione di un sistema di generazione elettrica distribuito sul territorio, per limitare la dipendenza dalle importazioni di energia, la costruzione di nuovi grandi elettrodotti e lo spreco di energia che si perde nel trasporto. Un maggiore impiego di energia eolica potrebbe ridurre le emissioni di CO2.

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SASSUOLO LA NECESSITÀ della costituzione di un Partito Comu (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

SASSUOLO, FORMIGINE, FIORANO E MARANELLO pag. 18 ? SASSUOLO ? LA NECESSITÀ della costituzione di un Partito Comu... ? SASSUOLO ? LA NECESSITÀ della costituzione di un Partito Comunista nel comprensorio ceramico "non poteva esaurirsi con la presentazione delle liste del PCL alle ultime politiche del 13 e 14 aprile. Lo sforzo militante della raccolta firme ? asserisce il partito ? aveva avvicinato al Partito Comunista dei Lavoratori tanti compagni e compagne delusi dalla sinistra governista, che aveva barattato le loro ragioni con qualche poltrona, punita pesantemente dal risultato elettorale delle ultime elezioni politiche. Consci di questa necessità ? asserisce sempre il partito - e supportati dal positivo risultato elettorale ottenuto nel comprensorio ceramico, abbiamo continuato nella strutturazione del Partito Comunista dei Lavoratori unendo le energie militanti e costituendo, all'interno della sezione del PCL di Modena, la cellula PCL del Comprensorio Ceramico". La Cellula, che ha eletto come coordinatore Ferdinando Spanò, lavoratore precario nella scuola, si pone "come punto di riferimento per i lavoratori e le lavoratrici in questo delicato momento dal punto di vista occupazionale nel distretto ceramico; istituzioni e burocrazie sindacali sembrano sottovalutare il problema, non ponendosi come obiettivo la riqualificazione dei lavoratori espulsi dai cicli produttivi".

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MIRANDOLA L'UNIONE DEI COMUNI (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CARPI, MIRANDOLA, FINALE E BASSA pag. 16 ?MIRANDOLA? L'UNIONE DEI COMUNI faccia marcia indietro sull'accorpamento del Catasto. La scelta adottata dagli otto Comuni (Finale censisce in proprio, ndr) di decentrare dall'ufficio catastale provinciale ai comuni il servizio del catasto _ dichiarano gli esponenti del Pdl Lorenzo Bergamini, Lia Gabrielli, Giulia Bellodi _ sembrava funzionale allo snellimento delle pratiche catastali e per l'aggiornamento dei catasti, ma in realtà _ puntualizza Bergamini _ non solo non ha prodotto gli effetti sperati, ma si è verificata la sovrapposizione di ruoli tra l'ufficio Provinciale del Catasto e l'ente intercomunale". UN GRAN BUCO nell'acqua, un gran caos, che ha prodotto paralisi e ulteriore burocrazia nell'Area Nord, perché di fatto l'Ufficio Provinciale del Catasto non ha delegato nulla agli enti pubblici. La scelta giusta invece pare propria l'abbia fatta Finale Emilia, che ha ritenuto di dare un servizio diretto agli utenti, e non solo finalesi ma di tutta la Bassa modenese, delle pratiche catastali. I numeri parlano da soli: lo sportello catastale nel 2007 ha registrato 842 richieste di visure e secondo i dati forniti dall'ufficio risulta che nei primi quattro mesi di quest'anno le richieste di visure sono state rispettivamente: 127 al 31 gennaio; 179 al 29 febbraio; 432 al 31 marzo; 898 al 30 aprile. Dati da ottima performance. "Da subito ci è parsa la scelta giusta, ed è per questo che non abbiamo aderito alla scelta operata dall'Unione: in questo modo riusciamo a erogare i servizi in modo snello" _ commenta il sindaco di Finale Raimondo Soragni e aggiunge: "Come neo presidente dell'Unione, dopo un incontro con i miei colleghi, illustrerò la decisione presa". Gli esponenti del Pdl, a giorni, chiederanno conto all'Unione, considerata la recente sentenza con la quale il Tar del Lazio ha bocciato le norme del decreto approvato il 14 giugno 2007 che prevedeva la possibilità per gli operatori comunali di verificare ed eventualmente rettificare le rendite proposte dai professionisti, entrando nel merito dei classamenti, in piena autonomia rispetto agli uffici Provinciali del territorio. "IN EFFETTI _ commenta il Pdl _ per il Tar del Lazio l'attribuzione agli enti pubblici dell'esercizio della potestà autoritativa di procedere al classamento, e quindi alla definizione della relativa rendita catastale, costituisce una opzione non prevista dalla legge nell'ambito del trasferimento della funzioni catastali". v. bru. Image: 20080522/foto/4895.jpg.

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<Il palo della luce blocca un garage, ma da mesi Telecom non lo sposta> (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

APPENNINO pag. 21 "Il palo della luce blocca un garage, ma da mesi Telecom non lo sposta" LAMA MOCOGNO LAPAM DEL FRIGNANO DENUNCIA I DISSERVIZI SUBITI DA UN ARTIGIANO, VITTIMA DELLA BUROCRAZIA ?LAMA MOCOGNO ? IL SEGRETARIO Lapam del Frignano, Germano Manfredini, segnala un caso emblematico sui problemi derivati ai cittadini dalla privatizzazione di grandi aziende pubbliche "La privatizzazione ? dice- non ha prodotto di certo benefici per i cittadini e le imprese. E' il caso di Telecom. Una giungla inestricabile per quei cittadini, privati e aziende, che hanno la necessità di addentrarvisi per volturazione di utenze, spostamenti, chiarimenti sulle bollette ecc. Il caso in questione è emblematico. Un artigiano del nostro Appennino ha la necessità di entrare ed uscire dal proprio garage con l'autocarro ma è ostacolato dalla presenza in prossimità del proprio fabbricato di un palo in legno messo lì anni addietro da Telecom. Chiama l'azienda, i call-center gli rispondono dalla Sicilia al Trentino ma senza risultati. Dopo vari tentativi si rivolge alla sua Associazione (Lapam) che il 20 febbraio da Lama Mocogno invia subito una missiva alla Telecom in via Fusco 34 a Modena. La lettera intestata e con anche una precisa indicazione dell'ufficio competente, ha però girovagato per oltre un mese ed è ritornata alla sede Lapam di partenza. Pur se il funzionario addetto fosse cambiato, la sede Telecom è sempre quella! Quindi, assunte informazioni, il primo aprile viene spedita di nuovo la medesima lettera per lo spostamento del palo, all'attenzione di un'altro funzionario, sempre con busta Lapam. Incredibile ma vero, dopo un mese questa ritorna al mittente. Questo è il servizio Telecom per le imprese e i cittadini! L'artigiano intanto deve continuare a parcheggiare l'autocarro sulla strada e attendere l'arrivo della Telecom". g. p.

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Rette alte e contributi bassi (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ANCONA AGENDA pag. 9 Rette alte e contributi bassi CASE PROTETTE: LETTERA ALLA REGIONE È DA DIVERSO tempo che seguo con interesse la petizione promossa dall' ANOSS ed è appunto vivendo questo lungo tempo di stressante attesa, che mi sono sentito nel diritto-dovere di portare a Vostra conoscenza il mio pensiero, che è, credo, anche legittima richiesta. Il caso ha voluto che quando prendevo questa decisione, si stava però entrando nel periodo elettorale, ed allora ho pensato bene, di attendere ancora onde evitare poi, di essere tacciato di speculazione ai fini elettorali. Chi Vi scrive è uno di quegli oltre 50 milioni di "azionisti" (quindi proprietari) di quest' Azienda che si chiama Stato, di cui la Regione Marche è una semplice Filiale, in cui Voi esercitate due ruoli: uno nella qualità anche voi di "azionisti"e l' altro, però, di nostri dipendenti. E per questi due motivi doppiamente responsabili delle vostre azioni. In una Azienda Privata, ai proprietari, quello che interessa, sono solo ed esclusivamente i risultati. Se non li si raggiungono, si prendono subito in esame i problemi e immediatamente i provvedimenti del caso. Ho usato le parole Subito ed Immediatamente, perché, sottolineo, nelle Aziende Private, la sola parola Burocrazia è già sinonimo di Fallimento (...). La Petizione Vi è stata illustrata di già, a suo tempo, dall' ANOSS e CAT, in maniera chiamiamola, Istituzionale e particolareggiata. A me, quindi, in qualità di semplice cittadino, in maniera strettamente personale, grossolana, da sprovveduto, soprassedendo volutamente ai cavilli burocratici, ai tanti riferimenti a leggi, commi, e quant' altro, sono a chiederVi brevemente e concretamente quanto segue: Può un' anziana/o, non autosufficiente, secondo voi, con una pensione di 500/1000 euro, ricoverato in una struttura come una Casa Protetta, pagare una retta di 1400 euro mensili, senza dover elemosinare un aiuto ai suoi familiari? Perché altre regioni del nord, danno contributi doppi rispetto ai miseri 16 euro giornalieri pro capite, che la Regione Marche dà? (...) Nelle Marche, da quello che leggevo sul Resto del Carlino del 19 Aprile c.a.,".. il costo medio di una giornata di ricovero è pari a 819 euro, vale a dire il 21,5 % in più rispetto al valore medio nazionale di 674 euro?" ed ancora "?il voto complessivo dato al Servizio Sanitario pubblico nelle Marche si accosta malapena alla sufficienza, in linea con il voto medio nazionale, ma è comunque inferiore a quello di regioni vicine come Umbria e Emilia Romagna?" A me, nei vostri panni, verrebbe da chiedermi: Non è che tutto questo dipenderà da una mancanza di capacità gestionale ? Fatto è che in una Azienda Privata, in simili frangenti ci sarebbe una prima lettera di richiamo, e se senza gli auspicati miglioramenti, un'altra di sollecito e poi la definitiva di licenziamento. Qua invece, a quel che pare, intervengono, leggi, commi ad aiutare l'Amministratore, con lo spolverare questioni di numero di posti letto, di ore di assistenza pro-capite da destinare all' Ospite (...). Se si fosse trattato di "Cliente", a quanto sarebbe lievitata la retta? Signori, basta con le parole, decisioni concrete e risposte brevi. Si può sperare di avere dei contributi? E se si, in quali termini monetari ? E se si in quali termini di tempo ? (...) Allora, sono a chiederVi a stretto giro di posta, semplici risposte fatte di SI , NO, NON lo Sappiamo. Le lunghe giustificazioni burocratiche non mi interessano (...). Franco Giannini.

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A siena stadio nuovo lavori a inizio 2009 - giovanni pellicci (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XV - Firenze Il tema Mentre Firenze sceglie di potenziare il vecchio Franchi A Siena stadio nuovo lavori a inizio 2009 GIOVANNI PELLICCI SIENA - Un impianto innovativo capace di ventimila posti, a basso impatto ambientale e da vivere dal lunedì alla domenica. E' questo il progetto del nuovo stadio di Siena pensato dall'architetto Marco Pavarani a cui sta lavorando l'amministrazione comunale. A breve è prevista la pubblicazione del bando europeo a cui seguirà l'affidamento degli interventi e il via ai lavori per i primi mesi del 2009. Una soluzione opposta dunque a quella imboccata da Firenze che ha deciso di potenziare il "vecchio" Franchi affidandolo in gestione alla Fiorentina. "Il nuovo stadio - spiega il sindaco Maurizio Cenni - sorgerà in una zona di campagna a sud della città, in un'area destinata ad ospitare anche altri impianti sportivi come il nuovo palazzetto del basket e una piscina olimpica. Un investimento da 60 milioni di euro a nostro completo carico che ci permetterà di realizzare una struttura che un giorno potrà ospitare anche competizioni europee. In linea con i tempi della burocrazia e di norme sulla sicurezza che cambiano frequentemente, speriamo di consegnarlo alla società bianconera per la stagione sportiva 2010/2011". Si tratta di un progetto innovativo: il nuovo stadio sarà ad impatto ambientale zero (realizzato in un avvallamento del terreno sarà praticamente invisibile da lontano), immerso tra le colline alle porte di Siena, impiegherà energie non inquinanti e soprattutto sarà fruibile "sette giorni su sette", perché dotato di attività commerciali, palestre aperte anche ai cittadini e spazi per allestire eventi musicali. Attorno allo stadio nascerà anche un parco dotato di percorso ciclo-pedonale e piccole strutture sportive immerse nel verde. L'attuale Artemio Franchi, una volta in pensione, sarà invece demolito e occupato da un nuovo parco urbano che permetterà di decongestionare l'area intorno al centro storico senese. Nell'area sorgerà anche un nuovo auditorium.

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Corsa contro il tempo per salvare la ecofridge - federico sedda (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

I sindacati confederali lanciano un appello a Deriu Corsa contro il tempo per salvare la Ecofridge FEDERICO SEDDA OTTANA. Dopo la Prodex si cerca di salvare anche la Ecofridge, l'azienda del Contratto d'area di Ottana a cui il ministero ha revocato i fondi per i ritardi nell'attuazione dei programmi di investimento e di occupazione. Sindacati e Confindustria non intendono cedere alla burocrazia. E nei giorni scorsi hanno chiesto al responsabile unico del Contratto d'area, Roberto Deriu, di intervenire presso il ministero per ottenere l'annullamento della revoca dei contributi pubblici. "Le difficoltà dell'azienda - hanno detto il presidente dell'Assoindustria, Salvatore Nieddu e i responsabili sindacali, Gianfranco Mussoni (Cgil), Ignazio Ganga (Cisl) e Nicolino Pittalis (Uil) - sono state provocate da ostacoli che hanno impedito l'avvio della produzione nei tempi indicati dalla tabella di marcia. Ora, tuttavia, lo stabilimento è in attività e sono stati assunti undici lavoratori. La revoca del provvedimento ministeriale è indispensabile per portare a termine il piano industriale". La Ecofridge (produzione di apparecchiature refrigeranti) è l'unica azienda, nel disastrato panorama del Contratto d'area, a essere stata avviata nonostante la revoca totale dei contributi. L'attività è andata avanti, finora, con le risorse proprie investite dall'imprenditore di Gallarate, Giuseppe Aloisi, che, per fare fronte all'investimento, ha ipotecato persino la propria abitazione. Alla vigilia della riunione del comitato promotore del Contratto d'area, che si è tenuta l'altro ieri in Provincia, l'imprenditore lombardo ha scritto una lettera al responsabile unico per fare sapere di essere determinato a proseguire. "L'azienda - dice Aloisi - continua la propria attività con gli sforzi dovuti alle ben note problematiche. Ultimamente si è arricchita anche dell'opportunità degli sviluppi della ricerca per prototipi destinati a un'importante azienda multinazionale americana". La revoca del finanziamento pubblico è arrivata proprio nella fase di avvio della produzione e di acquisizione delle commesse. Il patron della Ecofridge, comunque, non è disposto ad arrendersi, anche se non nasconde le difficoltà. "Il 28 aprile scorso - fa sapere Giuseppe Aloisi - abbiamo avuto un colloquio presso il ministero della Sviluppo economico, ma fino a oggi non ci sono noti ulteriori sviluppi circa la pratica. Confidiamo ancora sull'opportunità di risolvere la situazione per poter finalmente dare lo sviluppo atteso alla società che ha ancora eccellenti prospettive occupazionali e produttive, anche se, il tempo che passa nell'incertezza, ci procura sempre più danni".

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Una colletta per il rimpatrio di Khady (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CAMERIERA UCCISA DA INFARTO Una colletta per il rimpatrio di Khady CONEGLIANO. Si terranno in Senegal le esequie di Khady Sylla, la cameriera ventiduenne del Bacareto, deceduta martedì pomeriggio per un arresto cardiaco, dovuto a un infarto. Nel 2003 Khady Sylla era arrivata a Conegliano per operarsi al cuore e per permetterle il viaggio dal Senegal all'Italia era intervenuta anche la Caritas. Era poi stata operata a Treviso. Rientrata in Africa sarebbe dovuta tornare in Italia per i controlli e tra lungaggini e burocrazia è rientrata a Conegliano nel settembre 2007. Poi è stata operata di nuovo. "Stava bene, aveva fatto la riabilitazione, era stata seguita al meglio, a Treviso, a Conegliano, a Motta di Livenza", commentano ancora incredule la sorella e la cugina di Khady Sylla. Ieri il fratello l'ha trovata riversa a terra, inutili i soccorsi in via Caronelli 7 dove la ragazza abitava con i familiari. La ragazza lascia un'altra sorella, un fratello e i genitori. La salma verrà rimpatriata e sepolta nella tomba di famiglia a Dakar. I familiari a Conegliano potrebbero chiedere una colletta e un aiuto al Comune di Conegliano proprio per le spese del rimpatrio. (sa.b.).

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Scandalosa Irpef, i comuni diseguali (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

I più fortunati ricevono il 12 per cento di quanto versato, la città del Prosecco il 3,9%. Fra i due estremi, una giungla della redistribuzione Scandalosa Irpef, i comuni diseguali Soldi da Roma, differenze abissali: bene Revine e Monfumo, male Conegliano I conti percentuali fanno infuriare i centri penalizzati Dal 12,3% di Revine e Monfumo, al miserrimo 3,9 % che riceve Conegliano, c'è la Marca della disuguaglianza. Lo specchio di un'Italia che la burocrazia, con meccanismi perversi e incomprensibili, trasforma in mille paesi diversi: non sono uguali gli italiani, non sono uguali i trevigiani. Gli 860mila abitanti della nostra provincia, a seconda del luogo di residenza, "siedono" metaforicamente su 95 scalini diversi di una scala. Rispetto a quello che portano a Roma pagando le tasse (certo, chi l'Irpef lo dichiara), ricevono dallo Stato in maniera diversa. Centinaia di migliaia di euro, a seconda della grandezza del comune, come dimostra la tabella che pubblichiamo qui a fianco, relativa alla ripartizione nell'anno 2006. E' il dato più recente, la fotografia pazzesca, assurda di una situazione mai cambiata negli anni, a prescindere dal colore dei governi succedutisi a palazzo Chigi. "La vera pietra dello scandalo" chiosa un sindaco attivissimo nella protesta che chiede, come primo atto di federalismo fiscale, di poter disporre del 20% dell'Irpef versato. Senza se e senza ma. E' una divisione terribile perché più subdola, nascosta, quasi invisibile. Il frutto di un'incrostazione in chissà quali meandri della macchina statale. Non conosce Nord o Sud, ma anzi porta la madre delle differenze all'interno del territorio, fra vicini di casa. Alla faccia dell'articolo 3 della Costituzione. E questo per imperscrutabili ragioni storiche sedimentate nel corso degli anni, forse sconosciute oggi agli artefici di questo meccanismo. Che fa sì che fra comuni confinanti, o assolutamente omologhi, esistano differenze vistose, quando non abissali. E finisce per produrre l'ennesima guerra fra poveri, che si contendono le briciole di una macchina statale che tutto inghiotte e rende il minimo indispensabile, e non lo fa nemmeno con equità. I cittadini non lo sanno, ma nelle risorse a disposizione di ogni comune per i servizi da erogare, sono come gli animali della fattoria di Orwell: molti sono meno uguali degli altri. Un parto della burocrazia italiana su cui nessuno ha mai messo mano, con l'eccezione del primo governo Prodi, fra 1996 e 1998, quando per due anni introdusse i fondi perequativi, per cercare di correggere le storture evidenti. In prima fila, allora, il sottosegretario Adriana Vigneri. Ma il Sud insorse, le lobby lavorarono pesantemente a Roma, trovando alleati in mille piccoli comuni e grandi centri del Nord, timorosi di perdere i loro "privilegi" rispetto ai fratelli confinanti. Prendiamo Conegliano, fanalino di coda con un 3,9% che grida vendetta (magra consolazione: sta peggio Padova, al 3,5%). Ma anche Casier e Oderzo, appena più sopra al 4,2%. Di fatto, i cittadini di questi comuni prendono meno di un terzo, in proporzione, dei fratelli trevigiani che risiedono a Revine o a Monfumo: chi l'ha detto che i piccoli sono sempre svantaggiati? I grandi centri sono tutti in coda, ma che Vittorio Veneto (66º posto) è messo meglio del capoluogo Treviso (78º), di Montebelluna (82º), Mogliano (90º), Oderzo e Conegliano (94 e 95º). Ma allora, che ci azzeccano Asolo lì in coda, con molti comuni dell'hinterland, ma non tutti, perché Quinto e San Biagio sono molto più in alto? E San Pietro di Feletto, posizione 84º, che riceve di fatto la metà della vicina Refrontolo? Un caso fra i tanti raccontati impietosamente dal tabellone. La media provinciale, alla fine, è del 6,2%. Ogni 100 euro versati a Roma dai trevigiani, ne tornano indietro solo 6,2. Ben 28 comuni trevigiani, e fra questi capoluogo e grandi centri sopra i 25mila abitanti, sono sotto. Venisse accolta la proposta dei sindaci, il 20% "erga omnes", vuoi mettere la soddisfazione di tutti per la pioggia di soldi che si materializzerebbe di colpo nelle varie casse comunali? E per chi per sin qui ha visto poco o nulla, un deposito degno di Paperone. Un'ultima provocazione: e se Conegliano e gli altri svantaggiati chiedessero anche gli arretrati?.

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<Nuove possibilità per il settore in Europa> (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Nuove possibilità per il settore in Europa" "C'è un tessile che funziona. Un tessile fatto di servizi al cliente, di risposta rapida al mercato, di innovazione. È il tessile che nei prossimi 5-10 anni potrà avere delle chance". Alberto Paccanelli, presidente dei Tessili di Confindustria Bergamo e amministratore della Martinelli Ginetto di Casnigo, è ottimista. "Si è lavorato molto, le aziende hanno fatto uno sforzo enorme", dice, indicando due direzioni: la conquista di nuovi mercati e la fascia alta di prodotto, rimanendo comunque in Europa: "Resta il mercato più grande per il tessile" e qui c'è spazio per filiere organizzate, veloci e flessibili. E se da una parte è vero che anche altri Paesi concorrenti, come potrebbe essere la Cina, impareranno probabilmente a produrre anche l'alta gamma, dall'altra "noi abbiamo imprese che lavorano con collezioni che cambiano ogni sei mesi: è una battaglia che possiamo giocarci, con la creatività e il servizio". È la "complessità" del tessile su cui si deve puntare, dice Silvio Albini, consigliere delegato del Cotonificio Albini: "Lavoriamo con 6-7 mila varianti nuove ogni 6 mesi, tempi stretti e lotti piccoli: queste sono le barriere all'ingresso. Sfruttiamo la difficoltà del nostro lavoro. Se vediamo il tessile così, nella sua complessità e flessibilità, nell'unicum del made in Italy, gli spazi ci sono". Tanto più che il mercato tessile è cresciuto del 4-5% e si allargherà ancora: "In un mercato che cresce, i Paesi emergenti avranno le loro opportunità e noi le nostre", dice Paccanelli, prevedendo anche per la Cina nei prossimi anni problemi d'inflazione e di costi. La conferenza sul tessile bergamasco ha guardato così al futuro prendendo le mosse dal passato recente delle ristrutturazioni e dalla consapevolezza di un presente difficile, che fa i conti con la congiuntura e vecchi problemi, come fisco e burocrazia, che rischiano di disincentivare dal fare impresa. Ma "se vogliamo restare un Paese industriale dobbiamo investire", ha rilanciato Albini, con un auspicio: "Che tutti i capitali reinvestiti in azienda abbiano le migliori condizioni fiscali". Perché alla fine, ha concluso Paccanelli, "qualcuno dovrà darci delle risposte anche sulle differenze di tasse e di costi energetici che abbiamo non con Paesi lontani, ma con Francia e Germania". S. G.

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Una zona industriale senza i cavi del telefono (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Guido Fiorini Una zona industriale senza i cavi del telefono Molte aziende in difficoltà: "Non possiamo lavorare, i danni sono enormi" Lunardi, CoinService "Abbiamo investito milioni di euro e non ci sono i servizi". Ritardi anche per luce e gas EMPOLI. Tre mesi per avere il gas. Altrettanti per la corrente. Ma la Telecom, dopo un anno e mezzo, ancora deve passare i cavi. La nuova lottizzazione al Terrafino, sulla prosecuzione di via di Vittorio, nella grande area alle spalle della nuova Irplast, è la fotografia dei muri che devono scalare le imprese per crescere, strozzate da ritardi, burocrazia, montagne di fogli inutili, rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non è competenza nostra". Non basta avere la volontà di investire e di rischiare. Non basta trovare i soldi e credere nel territorio. Ci vuole anche tanta pazienza. E magari essere disposti anche a rimetterci qualcosa. E poi ci si meraviglia se gli imprenditori fanno i bagagli e si spostano in Romania, nella Repubblica Ceca, in quell'Est Europa dove il lavoro costa la metà e le cose si ottengono in fretta, perché c'è interesse delle amministrazioni, centrale e locali, ad attrarre gli investimenti. La vicenda riguarda alcune fra le aziende più note del territorio. In gioco c'è la Rosselli Fiammiferi, con due capannoni, c'è la CoinService, che vorrebbe tornare nei nuovi locali, c'è la Confezioni Zenith, c'è la Gracci, azienda che fa analisi. Altri capannoni sono in costruzione. Aziende che hanno investito milioni di euro. E che dopo aver tribolato mesi, arrangiandosi con bombole di gas e generatori elettrici, ancora sono senza telefono. I cavi della Telecom, infatti, si fermano un centinaio di metri più in là, come se oltre ci fossero i pastori a pascolare le capre e non strade e fabbriche. L'ultima azienda "fortunata" è il corriere Sda. Loro telefonano, per fortuna. Sarebbe dura per la loro attività dover far senza. Oltre, invece, si va con i cellulari. O con i ponti radio, come ha fatto un'azienda che vende materiale per ufficio che, peraltro, ha sfruttato una tecnologia tutta empolese. "La nostra situazione è grottesca - dice Elisabetta Lunardi, amministratore delegato della CoinService, azienda che, per ora, è in via Bartoloni -. è da settembre che chiediamo le linee telefoniche e ancora non le abbiamo. Siamo pronti a trasferirci, potremmo anche crescere ed assumere, ma non possiamo farlo. E abbiamo anche dato la disdetta per l'attuale capannone, ci potrebbero buttar fuori da un giorno all'altro. Ci sembra di aver fatto una cattedrale nel deserto". La CoinService lavora con tutte le banche d'Italia, con cui è in rete. Ha sistemi di sicurezza che hanno bisogno di linee veloci, ha furgoni che girano sempre collegati via Gps, ha altre tre sedi in Italia (Bologna, Roma e Caserta) con cui scambia dati in tempo reale. "Ci servono molte linee veloci, altrimenti non possiamo lavorare. E la Telecom da una parte continua ad inviarci tecnici per l'attivazione, dall'altra non passa i cavi. Pare che il babbo non sappia cosa fa il figlio: i tecnici arrivano, aprono il tombino, ci guardano sconsolati e ci dicono "non ci sono i fili, come facciamo?". Ci hanno anche già fornito telefoni e centralini, ma non hanno dove attaccarli. Pare una comica, ma io metto tutto in mano all'avvocato, poi si vedrà cosa succede". Non mancano le accuse al Comune. "Mettono a disposizione nuove lottizzazioni e poi mancano i servizi. Anche se da parte loro dicono che tutto è a posto, noi siamo in balia delle onde. Non si rilancia così l'economia empolese. Qui ancora non c'è telefono. E la Telecom dice che, finché non ci saranno un "numero congruo" di aziende, non manderà i tecnici a passare i cavi". Sulla stessa linea Silvia Rosselli, della Rosselli Fiammiferi, una delle aziende storiche della città. "Noi siamo qui con un capannone da un anno e mezzo. E con uno da quasi un anno. Siamo stati tre mesi senza gas, ci arrangiavamo con i bomboloni. E altrettanti senza corrente, abbiamo dovuto comprare un grosso generatore. Il telefono lo stiamo aspettando anche noi. Abbiamo un ponte radio con Pontorme (la vecchia sede dell'azienda, ndr) ma ha solo alcune funzionalità. Abbiamo enormi difficoltà, nonostante il nostro grosso investimento. Credo che il Comune, come minimo, dovrebbe abbonarci una decina di anni di Ici".

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Industrie senza il telefono (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Empoli. Nella nuova zona del Terrafino dopo mesi non sono ancora stati passati neppure i cavi Industrie senza il telefono Ditte in difficoltà: "Così non possiamo lavorare" EMPOLI. Tre mesi per avere il gas. Altrettanti per la corrente. Ma la Telecom, dopo un anno e mezzo, ancora deve passare i cavi. La nuova lottizzazione al Terrafino, sulla prosecuzione di via di Vittorio, alle spalle della nuova Irplast, è la fotografia dei muri che devono scalare le imprese per crescere, strozzate da ritardi, burocrazia, montagne di fogli inutili, rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non è competenza nostra". FIORINI in Empoli I SEGUE A PAGINA 1.

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Industriali, un minuto di silenzio per i morti sul lavoro Ma le imprese vogliono cambiare la legge sulla sicurezza. Marcegaglia diventa leader (sezione: Burocrazia)

( da "Unita, L'" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stai consultando l'edizione del Industriali, un minuto di silenzio per i morti sul lavoro Ma le imprese vogliono cambiare la legge sulla sicurezza. Marcegaglia diventa leader di Roberto Rossi / Roma SICUREZZA Un minuto di silenzio e poi l'applauso. "Lungo", secondo l'Ansa, che ha preceduto quello "forte" riservato alla notizia dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri della detassazione degli straordinari. L'assemblea privata di Confindustria ieri ha ricordato in questo modo, Mario Di Girolamo, l'operaio di 32 anni morto martedì nello stabilimento del gruppo Marcegaglia di Casalmaggiore a Cremona. Un segno inatteso da parte dell'assise degli industriali, una forma di rispetto nel giorno dell'incoronazione a presidente dell'Associazione di Emma Marcegaglia (1328 sì, e due no), che di quello stabilimento ne porta il nome. E c'è proprio la sicurezza sul lavoro tra i primi punti in agenda della Marcegaglia, subentrata a Luca Cordero di Montezemolo. "Sapete quello che è successo ieri e oggi per me è un giorno molto difficile - ha esordito la presidente nel suo discorso di insediamento -. Per questo insisto che è importante, fondamentale fare informazione e soprattutto formazione". Quella di Confindustria non è, in realtà, una nuova apertura sulla materia. Semmai è il tentativo di ridiscutere l'ultimo provvedimento varato dal governo Prodi che, tra l'altro, prevede maggiori responsabilità per il datore di lavoro. D'altronde ieri proprio la nuova presidente l'ha ribadito: "Non è inasprendo le pene che si fa più formazione". La sicurezza sul lavoro è, comunque, soltanto uno dei punti del programma della Marcegaglia. Al primo posto c'è la riforma dei contratti. Ai sindacati il presidente ha assicurato che il confronto partirà presto ma ha anche avvertito che "la trattativa non sarà una passeggiata". Pur apprezzando l'unità sindacale raggiunta "dopo tanti anni" ha sottolineato che il documento di Cgil, Cisl e Uil contiene "aspetti che non ci piacciono" come l'indicizzazione dei salari. Oltre alla riforma dei contratti, per la Marcegaglia le cose da fare sono anche altre a partire dalla burocrazia con "le troppe leggi che condannano l'Italia a non crescere", all'energia "con un sì forte al nucleare", e al Sud dell'Italia "grande giacimento per la crescita del Paese", fino ad arrivare alle infrastrutture e alla logistica, settori in cui l'Italia "sconta un handicap enorme". E proprio su questo tema la Marcegaglia, ricevendo gli applausi dell'assemblea privata, ha bocciato "gli assurdi veti dei piccoli gruppi che bloccano le opere fondamentali". Il neo presidente degli industriali si è detta convinta che "oggi rispetto a quattro anni fa la situazione è più favorevole al cambiamento" e "anche se il mutamento non sarà automatico, qualcosa si può fare". Del resto, ora, "abbiamo un governo forte, c'è stata una semplificazione dei partiti ed è sparito il clima d'odio degli ultimi 15 anni. Il dialogo sembra andare avanti". Il cambio della guardia con il presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo è stato molto affettuoso. Il presidente della Ferrari ha regalato alla Marcegaglia un volante della Formula Uno per guidare gli industriali nei prossimi quattro anni. Un grazie dalla Marcegaglia, vestita con pantaloni blu e giacca Chanel, condito con le parole: "è stato uno straordinario presidente, leale e affettuoso". E l'ultimo tributo l'Assemblea l'ha riservato proprio a Cordero di Montezemolo con un lungo applauso. "Mi ha fatto un enorme piacere. Questo lungo applauso è un bel riconoscimento a quattro anni molto duri ma molto belli". Ora la palla passa alla Marcegaglia. Che ieri ha inserito nella squadra altre due pedine. La prima è Gabriele Galateri di Genola cui viene affidata la delega alle comunicazioni e alla banda larga, mentre la seconda è Aldo Fumagalli che coadiuverà Marcegaglia nella delega all'ambiente.

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Email (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Grosseto EMAIL EMAIL Le email vanno indirizzate a grosseto.it@iltirreno.it oppure si può mandare un fax a questo numero: 0564 415 900 IN VIA DELLA PACE Autovelox invece dell'Ici Mi rivolgo all'amministrazione comunale di Grosseto che, come tutte le altre, subirà una diminuzione di introito erariale per la nota cancellazione dell'Ici sulla prima casa. Prima che ai nostri amministratori venga in mente (logicamente) un recupero di questa tassa tramite balzelli vari, mi permetto di suggerire un sistema per sopperire alla mancanza, senza che a pagare siano tutti i cittadini, ma solo una parte di essi. Mi spiego. Via della Pace, ore 7 del mattino: auto, moto, furgoni e camion lanciati a velocità folle, sorpassi da brivido, sgommate e tutto quanto il repertorio della tracotanza e del disprezzo delle regole. Chiunque può controllare ogni mattina. Allora perchè non mettere un autovelox? In questo modo non solo si potrebbe evitare che si verifichino incidenti o investimenti di pedoni, non solo si insegnerebbe ai tantissimi ignoranti che il limite di velocità in città è di 50Kh orari, ma le casse del comune avrebbero un vero sollievo, uguale a quello dei cittadini che rispettano le regole. Nicola Mazzieri ARGENTARIO La religione è una cosa seria Chi è questo Fregoli delle religioni? Questo signore che si dichiara "non praticante e non credente" (una delle due affermazioni sembrerebbe pleonastica) e poi diventa musulmano se deve sposarsi oppure presenzia, con tanto di signora islamica, ad una cattolica cerimonia di beatificazione se deve indossare la fascia tricolore, per di più ritenendo il fatto "un grande onore". Chissà quale onore: forse all'incoerenza o allo spregio delle altrui convinzioni? All'impiego delle confessioni religiose in funzione di taxi, scimmiottando il compianto Mattei che asseriva di utilizzare i partiti come autopubbliche per raggiungere mete agognate? In effetti, anche in politica, questo eclettico, signore sembra esser placidamente passato dalle file del Pci a quelle del Pdl (uno dei tanti "comunisti" folgorati sulla via di Arcore). Speriamo bene, perché il Comune di Monte Argentario è a pezzi e qualche indirizzo congruente, non raggirabile ed eludibile, andrebbe perseguito, specie per quanto riguarda lo stop al partito dell'immobiliare. Aldo Giovannelli (Monte Argentario) CAPALBIO Niente autostrada e niente golf Cro sindaco Biagi, sono d'accordo con lei su parecchi punti, però mi dispiace dirle che altri non li ho capiti perchè sembrano in totale contradizione con il vero sviluppo di Capalbio. Per esempio, se lasciamo fare una autostrada a Capalbio, questo sarebbe una vera contraddizione. Un altro punto importante e in piena contradizione con un sviluppo sostenibile e la previsione di un campo da golf. E' risaputo come i campi da golf producano un problema grossisimo: l'emungimento delle falde acquifere utilizzando una quantità enorme di acqua tutti. Tutti sappiamo che cosa succede con l'acqua a Capalbio. Susanna Pacheco (Capalbio) OSPEDALE Trattato male in farmacia In data 13 maggio, dopo aver effettuato analisi, accertamenti vari, compresa biopsia e visita specialistica, su consiglio e ordine del medico specialista venivano prescritti medicinali inerenti la patologia di mia moglie, redatti su moduli a disposizione dei medici ospedalieri. Recatomi presso la suddetta farmacia (i medicinali prescritti sono molto costosi) per il ritiro la "farmacista" mi consegnava alcuni medicinali e mi invitava a tornare il giorno successivo 14 maggio per ritirare un medicinale al momento mancante. Tornato il giorno seguente alla farmacia, la stessa "farmacista" mi riferiva che la "modulistica" prodotta per la richiesta dei medicinali non era "nuova" ma del tempo passato e come tale non poteva consegnarmi il medicinale mancante il giorno prima. facevo presente che era una cura che una volta iniziata non si poteva interrompere, nonchè non poteva essere la burocrazia a determinare la quantità e la qualità della vita, un modulo, blù o rosso non determinava un minor costo del farmaco, ma determinava un avvilimento oltre alla malattia di colui che deve curarsi e ricorrere alla farmacia ospedaliera. Mi sono recato presso la Direzione Sanitaria facendo presente il caso: mi hanno indirizzato all'ufficio pubbliche relazioni situato all'interno dell'area ospedaliera, dove ho fatto presente tale "rifiuto". Ho compilato un modulo di reclamo. Successivamente mi sono recato presso il posto di polizia ospedaliero narrando il "caso". Roberto Celletti ENERGIA Segreto di stato i siti nucleari I siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Lo prevede il decreto entrato in vigore il primo maggio, quindi del governo Prodi. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008, numero 90. Prevede che: "Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento". "Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione". "Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento". L'articolo 261 del Codice penale prevede per chi rivela un segreto di Stato una pena non inferiore ai cinque anni di reclusione. Se un sindaco dovesse divulgare ai suoi cittadini l'esistenza di una discarica di scorie nucleari nel suo comune finirebbe in galera. Se un sindaco non informasse i cittadini tradirebbe il suo mandato nei loro confronti. Il cittadino ha il diritto di essere informato sulle scelte dei suoi dipendenti. Prodi ha firmato il decreto, Veltrusconi lo userà, ma i cittadini non rimarranno a guardare. Giuseppe di Emidio.

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Chi inciampa sui limiti della legge (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

VALDARNO / VALDELSA pag. 7 Chi inciampa sui limiti della legge INTERVISTA IL SINDACO L'ISTITUTO comprensivo "Giovanni Boccaccio" si preoccupa di sensibilizzare i ragazzi in modo che divengano cittadini rispettosi delle regole per la convivenza civile. A tale proposito la scuola ha organizzato una serie di incontri aperti alle famiglie e agli studenti, durante i quali esperti hanno trattato il tema della legalità sotto vari punti di vista. Per dare il nostro contributo, abbiamo posto delle domande sul tema della legalità al sindaco di Certaldo, Andrea Campinoti. Quali sono i comportamenti illegali più diffusi a Certaldo? "Possiamo dire che Certaldo è un paese tranquillo dove non si registrano particolari problemi di criminalità e comunque il reato più in crescita, come del resto in tutto il territorio nazionale, è quello delle frodi via internet". Secondo lei le leggi vigenti sono abbastanza severe o sarebbe opportuno applicarne di più rigide? "Sì, secondo me le leggi sono abbastanza severe, ma il problema è in sintesi legato alla certezza della pena la quale è troppo spesso resa dubbia dalla eccessiva lentezza della macchina della giustizia e dalla eccessiva burocrazia: la punizione per un reo dovrebbe essere immediata e soprattutto sicura per riuscire a intimorire i trasgressori e non dovrebbe nemmeno lontanamente esistere l' idea di poter sfuggire in qualche modo alla condanna per un reato commesso". Sappiamo che ha preso provvedimenti riguardo coloro che cercano di infrangere le regole, come i famosi T-red ai semafori;pensa di continuare con questo tipo di salvaguardia della legge? "Nel caso specifico della circolazione stradale ritengo opportuno intensificare la sorveglianza perché chiunque passa con il rosso mette a repentaglio la sua vita e quella di altre persone anche se queste ultime agiscono nel pieno rispetto delle regole. Esaminando i dati infatti si scopre che la causa principale di morte giovanile è legato agli incidenti stradali".

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Medici di famiglia a congresso, si parla anche di emergenza alcol (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CERVIA E MILANO MARITTIMA pag. 19 Medici di famiglia a congresso, si parla anche di emergenza alcol SANITÀ DUECENTO CAMICI BIANCHI AL 'DANTE' CONTINUA con profitto la stagione del 'turismo congessuale', una delle mete cui puntano con forza l'assessore Salimbeni e una fetta di operatori del settore ricettivo per alimentare l'affluenza extra estiva. E' infatti in pieno svolgimento, all'hotel Dante, il 27° Congresso Nazionale dello Snami, il sindacato autonomo dei medici di base, seconda organizzazione del settore con ottomila iscritti, in pratica un quarto dei medici di base italiani. E nella moderna sala congressi del Dante, seguendo lo slogan 'Me.Di.Co. (acronimo di medicina distrettuale di continuità) e paziente insieme contro la burocrazia', si sono riuniti circa duecento 'camici bianchi' con l'obiettivo di risolvere i problemi che assillano i cittadini che si rapportano con il sistema sanitario. "Proprio dal cittadino/paziente ? ha dichiarato il presidente nazionale dello Snami Mauro Martini ? ci aspettiamo solidarietà e alleanza contro le difficoltà burocratiche nemiche di quel rapporto sano e lineare tra il medico e il suo assistito: note sui farmaci, restrizioni e controlli sulle prescrizioni, parcellizzazione dell'assistenza con un grande rischio che è creare 21 tipi di sanità, quante sono le regioni italiane. Perciò al nostro congresso discutiamo anche di federalismo, nel quale la regionalizzazione potrà coprire forme di assistenza aggiuntive, mantenendo la qualità, senza intaccare i livelli essenziali di assistenza nazionali e uguali per tutti". Oltre alla lotta contro la burocrazia il congresso è integrato da alcuni corsi di aggiornamento per i medici. "Di grande rilevanza ? prosegue Martini ? è quello intitolato 'Il medico di famiglia e l'alcool', sulle prospettive inquietanti dell'uso dell'alcool tra gli adolescenti". Tramite questo strumento si formeranno medici in grado di andare a spiegare nelle scuole come l'alcool sia in grado di distruggere il futuro delle persone. "Da due anni ? spiega il vicepresidente Snami Francesco Pecora ? il nostro sindacato parla a tutti i livelli di un dramma misconosciuto e non evidenziato a livello istituzionale. Abbiamo così deciso di formare il medico di famiglia sulle problematiche inerenti l'utilizzo dell'alcol e il corso fornirà al partecipante una sorta di patentino di 'divulgatore' dei rischi connessi a questa pratica assai diffusa". Altra sfida lanciata dallo Snami è la richiesta al nuovo governo di istituire una commissione che definisca livelli essenziali di assistenza specifici della medicina generale, in grado di delineare meglio il campo di competenza esclusiva dell'assistenza riservata al medico di famiglia. I lavori del congresso al 'Dante' si concluderanno domenica. Lorenzo Lelli.

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A Cascina Merlata nascerà <casa Expo> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-05-22 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Il villaggio Dovrebbe accogliere tecnici e addetti all'esposizione. Pasquarelli: luogo di idee A Cascina Merlata nascerà "casa Expo" Per ora è l'unica cosa (semi) certa: tecnici e addetti che per sei mesi lavoreranno all'Expo avranno un alloggio. A Cascina Merlata. Un'area di 530 mila metri quadrati (nord-ovest di Milano) che in concomitanza dell'Expo dovrebbe trasformarsi in un importante quartiere residenziale. Con tanto di case (4.000 abitazioni per 8 mila residenti), servizi, un hotel di lusso e l'immancabile centro commerciale (750 milioni di euro investiti). Dovrebbe perché siamo ancora alla fase dell'ideazione. Considerando la burocrazia e i tempi medi di costruzione (7-8 anni), dice un architetto, "non è detto che dal momento dell'approvazione del progetto da parte del Comune (se va bene 2010) si riesca a fare tutto". Tutto è nato un anno fa. Una cordata di imprenditori, che fa capo ad Euromilano, ha acquistato l'area dove un tempo c'era solo una cascina e una fornace. Hanno assoldato 11 studi di architetti, tutti rigorosamente italiani, ed hanno ordinato di sbizzarrirsi e creare. Alla fine sono stati scelti tre progetti, che entro la fine dell'anno dovrebbero fondersi in uno. Per Alessandro Pasquarelli, ad di Euromilano, "il quartiere sarà il risultato di idee". E di negoziati. Tra esigenze estetiche (città giardino o edilizia compatta? orto botanico o asili nido?), interessi dei proprietari e volontà del Comune. In ballo ci saranno le volumetrie e il verde. Intanto a 300 famiglie sono stati posti questionari per capire bisogni e aspettative. Il problema maggiore sarà quello dei collegamenti con la città. "L'area è difficile - spiega l'architetto Paolo Caputo -. Chiusa com'è da un'autostrada, un cimitero e una zona industriale". Raggiungere l' Expo? "Nessun problema. Abbiamo pensato ad un ponte". Assicurano. Agostino Gramigna Progetto Il villaggio Expo.

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Capitani coraggiosi low tech (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nòva24)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nova24 sezione: NOVA24 data: 2008-05-22 - pag: 7 autore: RAPPORTO GEM LA PERCEZIONE DELLO SPIRITO IMPRENDITORIALE Capitani coraggiosi low tech Troppo poca tecnologia nel nostro fare impresa DI LUCA TREMOLADA C ome si misura l'innovazione? Formuliamo meglio la domanda: si misura la capacità creativa di un Paese? La risposta non è banale: finora non esiste un numero, un indice che dir si voglia capace in modo univoco di spiegare perché l'Irlanda è diventata in pochissimi anni una fucina di idee. O perché le eccellenze continuano ad attecchire a Stanford (Usa) nonostante gli ingenti investimenti in Dubai o nelle università cinesi. Insomma, perché finora nessuna formula statistica è stata capace di fotografare in modo univoco la crescita di innovazione di un Paese? La colpa naturalmente non è del dato. Il numero di brevetti, gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, le tasse universitarie, il numero di laureati, la vocazione tecnologica delle industrie e delle imprese nazionali possono essere sintetizzati in coefficienti. Al dato statistico però spesso ne va aggiunto uno più qualitativo che descrive, per esempio, i vincoli della burocrazia per aprire una impresa, l'atteggiamento dello Stato verso chi fa impresa, l'attenzione del pubblico verso i nuovi prodotti. Dall'incrocio di queste informazioni, si può arrivare solo a intuire perché un Paese innovi meno di altri. Ma cosa ben diversa è capire per quale motivo fuori dal Mit di Boston all'ora di colazione gli studenti passino il loro tempo fantasticando di quando diventeranno imprenditori. Mentre, per esempio in Italia, la chiacchiera verte più spesso sull'agognata assunzione in un aziendone capace di garantire il minimo "sindacale" in termini di prestigio e gratificazione professionale. Risulta altrettando difficile, leggendo le statistiche, capire perché negli Stati Uniti aver fallito con la propria impresa non è una notizia cattiva in sé e neppure qualche cosa di cui vergognarsi per il resto dei propri giorni. Addirittura nella Silicon Valley, la storica culla di imprenditorialità hi-tech, per gli uffici del personale un fallimento è un indicatore positivo perché mostra la propensione a credere nelle proprie capacità del candidato. Per spiegare queste diverse categorie del pensiero occorre richiamarsi a fattori culturali stratificati nel tempo, a influenze che danno forma all'immaginario collettivo di un Paese. Alla percezione che abbiamo di noi e della nostra capacità di inventare nuovi prodotti e servizi. Proprio in questa prospettiva è interessante il rapporto Gem (Global Entrepreneurship Monitor) curato da EntER, Centro di ricerca della Bocconi. Dal 1999 questo progetto contribuisce al dibattito sulla misurazione dell'innovazione, partendo dall'imprenditore, o meglio dalla percezione che ha di sé e del proprio Paese chi intraprende questa "carriera". In sostanza, il rapporto coordinato per l'Italia dall'Università Bocconi studia le motivazioni che ci spingono a rischiare per aprire una nuova attività, attraverso il Tea (total early-stage activity o attività earlystage/ iniziale totale), un indicatore che misura la percentuale di adulti (di età 18-64 anni) che hanno dato vita a nuove attività. Dallo studio emerge un quadro che in parte conosciamo bene. Siamo, o meglio ci percepiamo, creativi, capaci di generare business e di presentare sul mercato nuovi prodotti ( si vedano la tabelle qui a fianco, ndr). Per quanto riguarda l'Italia, nel 2007 il Tea è del 5%, ovvero cinque persone su cento hanno dato vita alla creazione di un nuovo business. Il dato ci pone poco al di sotto della media Europea (5,9%). Fin qui tutto positivo e, tra alti e bassi, anche il confronto con gli altri Paesi ci pone poco sotto la media. Purtoppo, i segnali diventano più foschi se si ragiona in termini tecnologici. I dati mostrano che in Italia, a differenza di altri Paesi, le nuove iniziative imprenditoriali hanno un basso contenuto tecnologico. I prodotti sono low tech. Imputato principale, secondo lo studio, la difficoltà di accesso alle risorse finanziarie. Da ciò discende anche la bassa aspettativa di esportazione che hanno i nostri nuovi imprenditori sui loro prodotti. "Tuttavia – precisa Guido Corbetta, direttore di EntER – è bene tenere presente la vocazione poco manifatturiera della nostra industria. Più interessante è il fatto che i nosti imprenditori si sentono più inventori, più creativi. Sicuramente meno tecnologici e innovatori". Eppure, per vincere le sfide della globalizzazione occorre rendere i propri prodotti unici e spesso la tecnologia è uno strumento per differenziare le produzioni e renderle impermeabili alla concorrenza di Paesi con un più basso costo del lavoro.Insomma, per investire in tecnologia, oltre ai soldi, occorre fiducia nell'innovazione, intesa come momento di sintesi tra saperi e competenze. Proprio per questo l'Istitute for Innovation and Information Productivity (Iip) grazie al contributo di Gem ha sviluppato un nuovo indicatore che vuole appunto misurare la fiducia nell'innovazione. L'assunto è semplice: l'innovazione deve piacere. Occorrono clienti-utenti che credono nella capacità dell'innovazione di migliorare le propria qualità della vita, che acquistano nuovi prodotti e provare nuove tecnologie. Queste tre dimensioni formano la fiducia nell'innovazione. L'indice creato sulla base di questi assunti mostra come la fiducia vari drammaticamente da nazione a nazione. Dimostra che l'età anagrafica e il tasso di crescita economica sono fattori determinanti. Ma sopratutto dimostrano che l'innovazione non è un numero o un asset culturale. L'innovazione deve piacere. o luca.tremolada@ilsole24ore.com CORBIS.

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Caccia alle streghe 11 anziani arsi vivi (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Kenya Caccia alle streghe 11 anziani arsi vivi Una selvaggia caccia alle streghe ha portato alla morte di 11 anziani, otto dei quali donne, di età fra i 70 e i 90 anni, bruciati vivi nel villaggio di Nyaeko, nel Kenya occidentale. Al calare della sera, martedì scorso, una folla di un centinaio di persone, una lista di nomi alla mano, sono passate casa per casa, hanno trascinato fuori i disgraziati accusati di stregoneria e gli hanno dato fuoco, poi hanno dato alle fiamme anche una cinquantina di case. Il bilancio dei morti potrebbe dunque non essere definitivo e la polizia cerca ancora tra le macerie carbonizzate, come ha dichiarato Anthony Kibuchi, capo della polizia della provincia occidentale di Nyanza. La regione, che si trova a 300 chilmetri a nord ovest di Nairobi, è nota come la " cintura della stregoneria" del Kenya, un fenomeno al quale le autorità non riescono a porre rimedio, anche perché simili pratiche sono assai diffuse e, secondo quanto riportavano le cronache delle ultime elezioni, gli stessi candidati politici vi fanno ricorso per sconfiggere gli avversari. Nel 1992 era stato il distretto di Gusii, nel Kenya sudoccidentale il teatro di una barbara caccia agli anziani accusati di stregoneria. L'episodio è stato analizzato in un interessante libro di Justus Ogembo, "Contemporary Witch Hunting in Gusii", che spiega come tra le cause di quella violenza vi fosse anche lo sconquassamento dell'ordine locale prodotto dall'entrata brusca del paese nel sistema capitalistico globale. Ma è anche vero che nel 1995 un rapporto della Commissione presidenziale sul culto del demonio affermava che i satanisti occupavano alte posizioni nella burocrazia e nel mondo degli affari. Si è poi scoperto che nella comissione si trovava un buon numero di cristiani conservatori che additavano come satanici i fedeli delle chiese avversarie, evangelisti e carismatici.

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È il momento delle riforme (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-05-22 - pag: 23 autore: Industria. L'assemblea privata di Confindustria ha eletto ieri con 1.328 voti il nuovo presidente - Oggi l'assise con il Governo "è il momento delle riforme" Marcegaglia: se si vuole cambiare si può fare - Subito in agenda contratti e produttività Nicoletta Picchio ROMA Il battesimo del primo incontro con il Governo, a Palazzo Chigi, c'è già stato in anticipo, martedì. Una circostanza imposta dall'imminenza del Consiglio dei ministri, che aveva in programma due misure importanti per le aziende, la detassazione di straordinari e premi di produttività. Del resto, alla nomina ufficiale di Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria mancavano poche ore: ieri pomeriggio l'assemblea privata degli imprenditori l'ha incoronata presidente. Un plebiscito, con 1.328 voti favorevoli su 1.330 ( due contrari). Prima donna dopo 26 uomini, 43 anni, la Marcegaglia ha un lungo impegno in Confindustria, oltre a essere amministratore delegato dell'impresa di famiglia: presidente dei Giovani, vicepresidente per l'Europa con Antonio D'Amato per due anni, vice con delega su energia e ambiente nella presidenza Montezemolo. Oggi davanti a una platea di 3mila imprenditori, con quasi tutto il Governo in prima fila, a cominciare dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assieme alle più alte autorità dello Statoe ai sindacati, la Marcegaglia farà il suo debutto pubblico. Riforme, dialogo con il sindacato per un nuovo modello contrattuale che renda le aziende più competitive, crescita, lotta alla burocrazia, politica energetica che riparta dal nucleare, infrastrutture: è la ricetta che serve al Paese per crescere, sono gli obiettivi su cui si impegnerà al vertice degli industriali, come ha detto ieri parlando all'assemblea privata e come ripeterà oggi. "Rispetto a quattro anni fa la situazione è più favorevole al cambiamento. Non è automatico, ma se si vorrà veramente cambiare, si può fare", ha detto ieri la Marcegaglia, sottolineando la "discontinuità" frutto del voto: Governo forte, semplificazione dei partiti. Non c'è più "il clima di odio degli ultimi 15 anni. Le prime dichiarazioni di Berlusconi sono improntate al dialogo". Dialogo nel Governo, dialogo con i sindacati, che dopo anni di liti si sono messi d'accordo su una riforma della contrattazione. La Marcegaglia vuole avviare subito la trattativa: "Non bisogna perdere tempo, non sarà una passeggiata, ma è il momento di trovare una soluzione". Le misure varate dal Governo su straordinari e premi di produttività potranno favorire il confronto: "Sono un primo segnale forte sulla strada dell'aumento della produttività e dei salari, un risultato di cui essere fieri". Ieri pomeriggio, appena arrivata la notizia da Napoli del via libera del Consiglio dei ministri, la platea ha applaudito. Oggi i 3mila imprenditori potranno ascoltare i programmi del Governo in presa diretta, dalle paroledel ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola (l'intervento del ministro in carica è previsto ad ogni assemblea annuale di Confindustria). Ma stavolta, come era accaduto quattro anni fa alla nomina di Montezemolo, prenderà la parola anche Berlusconi, nella stessa veste di numero uno del Governo. L'intervento del presidente del Consiglio è facoltativo: Romano Prodi, per esempio, parlò nel 2006, appena eletto, per tentare la carta del dialogo con gli imprenditori, ma non l'anno scorso, dopo l'affondo di Montezemolo sui guasti della politica. Berlusconi troverà un altro clima, grazie alle misure varate ieri. Ma la strada del rilancio è lunga. La Marcegaglia nella relazione di oggi insisterà sulle troppe leggi che "condannano il Paese a non crescere", sul rilancio delle infrastrutture, "superando i veti dei piccoli gruppi", punterà sull'education, sul fisco, sull'internazionalizzazione. Senza dimenticare il Sud, "un giacimento per la crescita del Paese". nicoletta.picchio@ilsole24ore.com LA SODDISFAZIONE Alla notizia delle misure del Consiglio dei ministri su straordinari e premi scatta l'applauso dalla platea degli industriali Il nuovo presidente. Emma Marcegaglia AFP.

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Frammenti di un mosaico chiamato Novecento (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Saggi eretici sulla filosofia della storia" di Jan Patocka per Einaudi. Dal rapporto irrisolto tra morale e politica alla ricerca della libertà, una inquieta lettura dei temi che hanno marchiato il secolo breve Carlo Altini Il Novecento continua a proiettare le proprie ombre e i propri fantasmi sul XXI secolo: troppo sconvolgente, innovativa, tragica, epica è stata infatti la sua esperienza per non avere effetti di lunga durata. Il Novecento è stato "tutto": l'epilogo della modernità e l'inizio della globalizzazione; l'epoca dell'emancipazione e l'età delle nuove servitù; il secolo del movimento operaio e l'avvento dei totalitarismi. Progetti di interpretazione complessiva del Novecento sono dunque imprese titaniche esposte a rischi di semplificazione ideologica e concettuale. Per questo motivo sono state spesso illuminanti le interpretazioni che il pensiero filosofico ha proposto in forma di "frammento" (Walter Benjamin, ad esempio), cioè di un sapere critico che, se non riesce a spiegare sistematicamente la realtà, aiuta a comprenderla nella sua genesi e nel suo sviluppo. La religione del progresso Questa concezione del frammento sembra essere la chiave interpretativa attraverso cui risulta leggibile una straordinaria opera di Jan Patocka, i Saggi eretici sulla filosofia della storia (Einaudi, pp. 184, euro 17,50), curata in edizione italiana da Mauro Carbone e corredata da due scritti di Paul Ricoeur e Roman Jakobson. Pubblicati clandestinamente nel 1975 - da un autore eterodosso che sarebbe morto, nella Cecoslovacchia sovietica del 1977, sotto la mano poliziesca e repressiva di un regime feroce e irrigidito dalla nascita di Charta 77 - i Saggi contengono in verità molti "frammenti" attraverso cui è possibile rileggere le vicende del Novecento e interpretare la sua eredità per il XXI secolo: la rilettura dell'hegelo-marxismo e del positivismo, il ruolo delle scienze naturali, il significato di Husserl e di Heidegger, il rapporto tra morale e politica. Attraverso questi frammenti Patocka offre spunti di riflessione critica in grado di illuminare le ragioni del fallimento delle grandi narrazioni (e qui il discorso vale per il marxismo come per il liberalismo, per il positivismo come per la fenomenologia) che avevano cercato di dare agli avvenimenti della modernità un rassicurante senso complessivo: il regno della libertà, le pratiche di emancipazione, la realizzazione del progresso e del benessere. Tra le molte "eresie" disseminate da Patocka nei Saggi, una acquista un valore legato all'attuale contingenza: la relazione tra guerra e pace. Oltre a implicare una vita dispiegata verso la libertà, la radicale storicità della condizione umana comporta anche la perdita di ogni sicurezza e di ogni riparo, quindi l'assenza di ogni senso dato: la vita umana "non riposa sulla solida base della continuità delle generazioni, non è addossata alla terra oscura, ma ha quest'oscurità - e cioè la finitezza e la continua precarietà della vita - sempre davanti a sé". Il pericolo, a questo punto, consiste nel cadere nel nichilismo, cioè in una concezione della storia come "non senso", tanto più che - a partire dalla prima guerra mondiale - l'Europa vive una situazione radicalmente nuova che non è né di guerra, né di pace. Tutte le filosofie della storia e le grandi narrazioni hanno continuato a considerare la guerra dal punto di vista della pace e ad escludere gli aspetti "notturni" dalla loro visione del "giorno". Di qui la loro incapacità di comprendere un XX secolo (ma anche il XXI) in cui la vita non può essere intesa dal punto di vista del "giorno" ma della "notte", e viceversa: sono infatti le forze del "giorno" (la politica di potenza e la produzione industriale) che inviano milioni di uomini nel regno della guerra, così come è la guerra a servirsi del "giorno" come di uno strumento di lotta. Nel Novecento il fondamento ideologico della guerra riposa, secondo il filosofo cecoslovacco, su una convinzione tecno-scientifica secondo cui sono solo la potenza e il potere a sfuggire al nichilismo e a realizzare un senso oggettivo della realtà, altrimenti inesistente. In questo modo l'Europa è diventata un "complesso energetico" teso all'organizzazione di una nuova società del lavoro, della disciplina, della burocrazia e della produzione pianificata: il Novecento ha così condotto a "una trasvalutazione di tutti i valori nel nome della forza", la cui lezione è stata assunta in toto dagli Stati Uniti. Governo totale Quale può essere dunque la risposta collettiva a questa avanzata della notte voluta dalle forze del giorno? Se non una teoria, Patocka offre almeno un'indicazione, oggi eretica e fuori moda, pronunciata con coraggio: "la solidarietà tra gli scampati" che si edifica proprio nella persecuzione e nell'incertezza, là dove si è direttamente esposti alla pressione del potere. Questa solidarietà tra gli scampati è l'unico fattore in grado di dire "no" a tutte le misure di mobilitazione che mirano a eternizzare lo stato di guerra e a governare - attraverso la minaccia della morte intesa come mezzo per realizzare una servitù estrema - non solo i corpi, ma anche le anime: "l'umanità non arriverà mai alla terraferma della pace se si abbandonerà e arrenderà ai criteri della quotidianità e alle sue promesse". Nella nostra epoca di guerre globali e di economie finanziarie planetarie, di diffuso conformismo e di esaltazione dell'individualismo edonistico, l'indicazione di Patocka - per quanto difficile da attuare in quanto richiede una forma estrema di liberazione, cioè una conversione al dovere e alla responsabilità - è già qualcosa da cui può ripartire una nuova sinistra politica.

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Traffico limitato, multe record (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-05-22 - pag: 35 autore: Sicurezza stradale. Il 60% delle sanzioni deriva da violazioni a blocchi e barriere all'accesso Traffico limitato, multe record In un anno 5,7 milioni di verbali - Divieti di sosta più staccati Gianni Trovati RIVA DEL GARDA. Dal nostro inviato Sono i "limiti alla circolazione" le bestie nere degli automobilisti italiani. Zone a traffico limitato, blocchi, targhe alterne macinano da sole più di 5,7 milioni di multe l'anno, cioè il 60% dei 9,5 milioni di verbali (26mila al giorno, 18 al minuto) prodotti nelle città dalla Polizia municipale (di cui ieri il Consiglio dei ministri ha avviato il riordino), doppiando i divieti di sosta (2,7 milioni, il 28,9% del totale) e lasciando a distanza i più temuti limiti di velocità e l'assenza dei documenti di circolazione. La scomposizione, inedita, delle attività dei vecchi vigili urbani arriva dal primo Forum internazionale delle Polizie locali organizzato dall'Aci a Riva del Garda (Trento), in cui si è fatto il punto sullo stato delle normative e delle dotazioni, confrontandosi con le realtà straniere. Mai poliziotti locali sono anche i protagonisti delle multe (oltre il 70% delle contravvenzioni italiane è opera loro) e il dato elaborato dall'Aci, che riguarda i capoluoghi di Provincia (nel 2006 hanno elevato multe per poco più di un miliardo di euro, mentre, guardando al complesso dei Comuni, il "tesoro" che nasce in strada sale a quota 1,5 miliardi; si veda "Il Sole 24 Ore" del 25 febbraio) offre una diagnosi precisa dei difetti degli italiani al volante. E mostra la polizia locale impegnata anche nella lotta ai comportamenti di più acuto allarme sociale, dalla messa a rischio dei pedoni (7mila multe nel 2006) alla guida in stato di ebbrezza ( 5mila) o sotto l'effetto di stupefacenti (474). Uno sforzo, quest'ultimo, che cresce anche grazie all'aumento, lento ma costante negli ultimi anni, nelle dotazioni di apparecchiature elettroniche, dagli autovelox agli etilome-tri, più fitti soprattutto nei centri più piccoli. Un automobilista di una città con meno di 100mila abitanti, ha una probabilità fino a cinque volte superiore di essere controllato sullo stato di ebbrezza rispetto a quanto accade nelle città con più di 500mila abitanti. La stessa sproporzione ritorna nel parco-autovelox, che diventano protagonisti soprattutto nei centri medio- piccoli, fino ad assicurare in alcuni casi entrate assai più ricche di quelle prodotte dai tributi locali o dai trasferimenti statali; se si allarga l'indagine fuori dai capoluoghi di provincia, il superamento dei limiti di velocità vedrebbe decisamente aumentare anche il suo peso in classifica. Perché le multe sono anche un efficace strumento di cassa, e vantano un tasso di pagamento più che brillante: il 60,3% degli automobilisti paga entro i 60 giorni, mentre il 36,9% ritarda e finisce nelle maglie della riscossione coattiva; i ricorsi interessano una quota marginale (meno del 3%), e in due casi su tre vengono respinti, sia quando si rivolgono al prefetto sia quando imboccano la strada del giudice di pace. Non tutti i Comuni, però, hanno gli stessi mezzi, e sul personale si incontrano sproporzioni maggiori. Il confine non è geografico ma dimensionale, nel senso che le grandi città contano in media 28 vigili urbani ogni 10mila veicoli circolanti (e il dato sale a 31 nei grandi Comuni del Sud), mentre il dato scende del 50% (14 vigili ogni 10mila veicoli) nei capoluoghi sotto i 100mila abitanti. Le città minori si rifanno però nel capitolo dell'impegno sulla strada, perché tengono lontano dagli uffici il 74% del personale, mentre nelle città maggiori un vigile su due è impegnato a tempo pieno tra scrivania e computer. E il peso della burocrazia si fa insopportabile nel Mezzogiorno, dove trattiene in ufficio il 65% degli organici. E "l'appesantimento del carico burocratico", denuncia il rapporto sull'attività di accertamento curato dalla Fondazione Caracciolo e presentato ieri al Forum, prosegue e gonfia gli adempimenti (ad esempio l'obbligo di aggiornamento dell'archivio nazionale della patente a punti), mentre le "emergenze di degrado urbano e microcriminalità" richiederebbero più divise in strada.

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Confindustria si mobilita (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-05-22 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Progetti bloccati dalla burocrazia Confindustria si mobilita LECCE - I tempi - troppo lunghi - della burocrazia saranno il tema della prossima riunione del direttivo di Confindustria Lecce che il presidente, Piero Montinari, convocherà la prossima settimana. A suggerire una riflessione sull'argomento è stato Paride De Masi, patron del Gruppo Italgest, che ieri ha incontrato Montinari a Roma in occasione dell'assemblea nazionale per la elezione di Emma Marcegaglia ai vertici di Confindustria. Per De Masi, il tema è quanto mai scottante e attuale dopo la decisione presa dal consiglio comunale di Lecce di avviare l'istruttoria pubblica sul progetto "Heliantos 1", che prevede la costruzione di una centrale termoelettrica a biomasse 4 chilometri a Nord di Lecce. Proprio quando l'iter sembrava ormai in dirittura d'arrivo, l'amministrazione ha deciso di approfondire la questione fermando o rinviando l'investimento. ( f. m.).

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A TORINO (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Globalisti DI A TORINO JASMINA TE?ANOVIC BRUCE STERLING Che bello essere di nuovo a Torino, città del nostro destino! Questa volta l'opportunità ci è stata offerta dalla Fiera del Libro: ci hanno invitati per un dibattito di Bruce sul futuro della città e la presentazione di un libro di Ivo Andric e dell'ultimo di Jasmina. Adesso che abbiamo deciso di vivere a Torino dobbiamo decidere cosa fare con tutti i nostri libri in Texas e in Serbia. Bruce vuole regalare i suoi all'università, Jasmina ai centri degli studi delle donne. È un sollievo andare a una fiera del libro e vedere che ci sono tanti altri libri. Era un tormento per tutti e due vedere libri ammassati in un posto, ma per ragioni diverse. Per Bruce, come se qualcuno gli buttasse migliaia di cioccolatini in bocca, e per Jasmina per l'ansia che tutto è ormai già scritto, ma non letto. Sappiamo che i libri ci saranno sempre attorno a noi: ci cascheranno addosso come foglie in autunno. Incredibilmente, siamo riusciti ad uscire dalla Fiera solo con tre libri in mano, ma ci aspettano tanti altri, quindi bisogna trovare subito una casa dove metterli. Questo comporta tutti i soliti problemi dell'immigrazione. Bruce è già andato all'ambasciata d'Italia a Houston: erano gentili, ma la burocrazia che deve affrontare gli fa paura. Jasmina sta ancora trafficando per la sua residenza americana. Quindi, dati i nostri piani di vivere in Serbia, America e Italia, abbiamo deciso di scappare per un mese in Croazia, su un'isola sperduta. Per evitare lo sconvolgimento che subiamo con i libri, abbiamo deciso di scriverne ancora un paio noi stessi. Bruce ha capito che "American science fiction" e fantascienza italiana non sono la stessa cosa. Ora vuole scrivere due libri: american science fiction e italian science fiction. Jasmina sta per finire il suo libro "My life Without Me", il genere non si addice alle vite di donne globaliste. Nonostante il fatto che appena arrivati a Torino, la vita ha cominciato a sorriderci, divertirci - il vino, gli amici, i libri, il cinema, il cibo, i musei, il design, la cultura cyber, il sole, le scarpe... - abbiamo deciso di essere duri e disciplinati e scrivere. La vita é bella in Italia. Speriamo che l'ufficio d'immigrazione italiano non ci metta in prigione, dove potremmo scrivere senza distrazioni. Noi globalisti siamo l'altra faccia degli zingari.

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Non decolla ai Castelli il centro operativo intercomunale della protezione civile di stanza ad Alban (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di ENRICO VALENTINI Non decolla ai Castelli il centro operativo intercomunale della protezione civile di stanza ad Albano, ancora in attesa della ratifica dell'intesa tra i sindaci di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio e Nemi. Uno strumento fondamentale per le situazioni d'emergenza del comprensorio (oltre centomila residenti stanziali e occasionali) ostacolato dai ritardi delle amministrazioni locali. Il Coi di Albano è previsto da una delibera di giunta regionale del 29 febbraio 2000 (tra i settantasette dislocati nel Lazio) che ne ha individuato la sede operativa all'ex Ammazzatora di Albano, mentre dal 2002 gli oltre 150 volontari attendono la realizzazione della rete radiomobile. La firma del protocollo, necessaria alla burocrazia per riconoscere un organismo esiste comunque ed ha dimostrato di saper risolvere molte e spesso difficili emergenze, è stato nuovamente sollecitato ai sindaci. "Le situazioni d'emergenza del comprensorio sono tante - sottolineano alcuni volontari di Albano e di Lanuvio - Basti ricordare i numerosi, grossi incendi che hanno colpito il nostro territorio l'estate scorsa. Proprio per questo la sala operativa intercomunale, che garantisce un migliore coordinamento, non può più attendere".

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È IL giorno dell'incoronazione di Emma Marcegaglia (nella foto) al ver (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di LUCIANO COSTANTINI È IL giorno dell'incoronazione di Emma Marcegaglia (nella foto) al vertice di Confindustria dopo che, ieri, l'assemblea privata degli industriali l'ha nominata presidente con un voto plebiscitario: 1.328 sì e solo due voti contrari. "Possiamo cambiare il Paese dopo 15 anni di un clima di odio" ha affermato la "lady d'acciaio" che ha illustrato il suo programma: meno burocrazia, meno tasse, più attenzione al Sud, più impegno nella realizzazione delle infrastrutture. "Ma da subito occorre un confronto con i sindacati sulla riforma dei contratti anche se non sarà una partita facile". Se ne va, dopo quattro anni, Luca Cordero di Montezemolo, salutato da una standing ovation: "Lascio una Confindustria più autorevole, siamo anche riusciti a imporre la nostra agenda al Paese".

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Italia,governo faccia riforme per tornare a crescita-Marcegaglia (sezione: Burocrazia)

( da "Websim" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

NOTIZIE FLASH 22 Maggio 08 ora 10:45 Italia,governo faccia riforme per tornare a crescita-Marcegaglia ROMA, 22 maggio (Reuters) - L'Italia deve tornare a crescere a livelli sostenuti curandosi dal suo male maggiore: il Pil intorno allo zero. Per questo sono ineludibili quelle riforme che, seppure impopolari, il governo deve attuare approfittando del clima di dialogo che si respira nel Paese e della sua forza dopo lo schiacciante esito elettorale. C'è dunque spazio per essere ottimisti, nonostante le difficoltà: "Tutti noi siamo chiamati ad una grande sfida. C'è uno scenario nuovo e irripetibile. Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese". E' il messaggio lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo, parti sociali e istituzioni. "La crisi internazionale mette a nudo drammaticamente tutte le debolezze del sistema. Non possiamo più eludere o rinviare quelle scelte, anche difficili e impopolari, che sono indispinsabili per non compromettere il nostro futuro", ha detto la Marcegaglia citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico. Chi non condivide questa priorità gioca contro l'Italia e gli italiani. Su questo non possono più esistere posizioni neutre", ha spiegato. Un richiamo alla banche italiane che, nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto con meno rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese, possono dare in un contesto di economia lenta "un segnale importate" per la crescita. Poi, rivolta alla platea nella quale, in prima fila, è seduto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha ricevuto un caloroso applauso quando è stato salutato dalla Marcegaglia, ha detto: "Ci aspettano sfide impegnative. Ma in Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento. C'èun nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare. C'è un clima di minore contrapposizione e di rispetto reciproco fra maggioranza e opposizione, di collaborazione sui grandi temi. C'è una consapevolezza diffusa della gravità della situazione". "Chi ha l'onore e l'onere di governare compia le scelte necessarie, senza farsi condizionare dal consenso di breve periodo che porta all'immobilismo. L'opposizione guardi con responsabilità all'interesse generale. La situazione economica non consente tatticismi rinvii", ha aggiunto. La Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione degli straordinari approvata ieri dal consiglio dei ministri ed ha garantito al governo la collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme necessarie. Sul fisco le imprese chiedono una riduzione della pressione fiscale sulle imprese muovendo "altri passi verso la riduzione delle aliquote Ires e Irap, guardando alla pressione effettiva e non a quella nominale". La Confindustria invita il governo ad andare avanti sulla strada delle liberalizzazioni, nazionali e locali, e privatizzazioni. "Condividiamo l'idea di essere attenti ad alcuni interessi strategici che non possono essere ceduti a monopolisti stranieri o a fondi sovrani", ha detto la Macegaglia, pur precisando che "non possiamo nemmeno accettare di aver combatuttuto oltre venti anni fa il panettone di stato per trovarci non un esercito di piccole software house comunali". ((Francesca Piscioneri, in Sala stampa di Confindustria Paolo Biondi, Reuters Messaging: paolo.biondi.reuters.com@reuters.net - +39 06 85224357 - rome.editorial@reuters.com)).

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Luna di miele sempre attuale: la sceglie l'85% degli italiani (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Turismo & Viaggi osservatorio Luna di miele sempre attuale: la sceglie l'85% degli italiani Antonio Donelli Gli sposi italiani non rinunciano al viaggio di nozze: l'85 per cento va in luna di miele in Italia o all'estero, la maggior parte (76 per cento) si rivolge ad una agenzia di viaggi, dando vita ad un giro d'affari annuo di 5 miliardi. Proprio perchè il segmento viaggi di nozze non conosce crisi, TTg, società affermata nella comunicazione e nei servizi per il settore turistico, ha organizzato per la prossima settimana una serie di roadshow sul tema 'Luna di miele e anniversari' che si svolgeranno a Viareggio, Bologna, Vicenza e Bergamo. Aumentano anche le coppie che decidono di sposarsi all'estero, nella località scelta per la luna di miele: dalle isole caraibiche alla Polinesia Francese, passando per Messico e Mauritius, le agenzie di viaggio e i tour operator promettono romantiche cerimonie con i piedi nella sabbia. La burocrazia Il matrimonio celebrato all'estero, per essere valido anche in Italia, deve essere trascritto presso il comune competente e, prima della partenza, gli sposi devono richiedere al comune di residenza le pubblicazioni di matrimonio. Il tour operator "Viaggi dell'Elefante", per esempio, ogni anno cura in media mille viaggi di nozze, considerando anche le coppie che decidono di sposarsi all'estero. Dalla direzione spiegano che le mete più richieste sono la Polinesia e le Maldive per i soggiorni mare e Rajasthan, Messico e Sud Africa per i tour organizzati. In media per un viaggio di nozze i clienti spendono circa 4 mila euro a persona e prestano grande attenzione alle strutture ed alla tipologia di camera scelta. Il viaggio di nozze generalmente varia dai 7 ai 5 giorni se gli sposi si spostano prevalentemente nell'area del Mediterraneo, mentre va da 15 a più giorni per le destinazioni lungo raggio. Mare in testa alle preferenze Il prodotto più richiesto è il mare e sempre più gettonata è anche la crociera. Dati Eurispes dimostrano che la spesa per un matrimonio viaggia mediamente dai 10 mila ai 20 mila euro, ma va sottolineato che il 27 per cento delle coppie spende meno di 10 mila euro e il 16,7 per cento ne spende di più di 30 mila. Per il viaggio di nozze si spendono tra i mille e i 5 mila euro, tra i 5 mila e i 10 mila se ne vanno per la ristorazione, tra i 2.500 e i 7 mila per gli abiti, tra i 200 e gli 800 euro per le partecipazioni e tra i 500 e i 3 mila euro per le bomboniere mentre per l'addobbo in chiesa bisogna preventivare una spesa tra i 500 e i 2000 euro e tra i 100 e mille euro per l'acquisto delle fedi. Infine, stime Assotravel affermano che il 30-35 per cento degli sposi fa la lista di nozze in agenzia, anche perchè cresce la percentuale delle coppie che decidono di sposarsi dopo un periodo di convivenza e, quindi, con la casa già dotata almeno di gran parte di quanto è necessario per la vita a due. del 22-05-2008 num.

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L'INAIL PRECISA [/AGENDA1]Morti bianche e burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Brescia Oggi" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cortese direttore, in relazione all'articolo pubblicato in data 21 maggio a pagina 18 dal titolo "Ci racconti come è morto sul lavoro", di Lucio Binacchi, essendo impropriamente stato chiamato in causa l'Inail, ritengo opportuno un doveroso chiarimento. In primo luogo, va precisato che la sede Inail di Manerbio, competente per territorio, non ha mai inviato al domicilio del sig. Claudio Ferrazzoli, deceduto in un tragico infortunio sul lavoro il 4 gennaio 2008, alcun avviso di convocazione. Al contrario, appena avuta notizia dell'infortunio, la Sede si è prontamente attivata per riconoscere ai superstiti del defunto le prestazioni di legge. Infatti, il 25 gennaio 2008 è stato posto in pagamento l'assegno funerario ed il 26 gennaio è stata costituita la rendita ai superstiti, con pagamento in ratei mensili. In realtà, l'avviso di convocazione citato nell'articolo è stato inviato dalla locale Direzione Provinciale del Lavoro. Da informazioni assunte presso quell'Ufficio si è avuta l'interpretazione autentica della comunicazione la quale, in termini di legge, è da intendersi quale notifica impersonale e collettiva agli eredi, presso il domicilio del defunto, che sono in corso indagini di polizia giudiziaria onde accertare circostanze e responsabilità del fatto. [FIRMA LETT]Dott. Antonio Traficante DIRETTORE DELLA SEDE PROVINCIALE INAIL [/FIRMA LETT]* * * (a. sor.) La ringraziamo per le precisazioni relative al ruolo dell'Inail nella vicenda. Resta il fatto che se in casi come questo, "in termini di legge", la "notifica impersonale e collettiva agli eredi" viene indirizzata al defunto e ad esso ci si rivolge direttamente chiedendogli di partecipare all'inchiesta che riguarda l'infortunio in cui ha perso la vita, è evidente che c'è una legge da modificare.

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Italia,Marcegaglia:governo faccia riforme per tornare a crescita (sezione: Burocrazia)

( da "Reuters Italia" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ROMA (Reuters) - L'Italia deve tornare a crescere a livelli sostenuti curandosi dal suo male maggiore: il Pil intorno allo zero. Per questo sono ineludibili quelle riforme che, seppure impopolari, il governo deve attuare approfittando del clima di dialogo che si respira nel Paese e della sua forza dopo lo schiacciante esito elettorale. C'è dunque spazio per essere ottimisti, nonostante le difficoltà: "Tutti noi siamo chiamati ad una grande sfida. C'è uno scenario nuovo e irripetibile. Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese". E' il messaggio lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo, parti sociali e istituzioni. "La crisi internazionale mette a nudo drammaticamente tutte le debolezze del sistema. Non possiamo più eludere o rinviare quelle scelte, anche difficili e impopolari, che sono indispensabili per non compromettere il nostro futuro", ha detto la Marcegaglia citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico. Chi non condivide questa priorità gioca contro l'Italia e gli italiani. Su questo non possono più esistere posizioni neutre", ha spiegato. Un richiamo alla banche italiane che, nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto con meno rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese, possono dare in un contesto di economia lenta "un segnale importate" per la crescita. Poi, rivolta alla platea nella quale, in prima fila, è seduto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha ricevuto un caloroso applauso quando è stato salutato dalla Marcegaglia, ha detto: "Ci aspettano sfide impegnative. Ma in Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento. C'è un nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare. C'è un clima di minore contrapposizione e di rispetto reciproco fra maggioranza e opposizione, di collaborazione sui grandi temi. C'è una consapevolezza diffusa della gravità della situazione". "Chi ha l'onore e l'onere di governare compia le scelte necessarie, senza farsi condizionare dal consenso di breve periodo che porta all'immobilismo. L'opposizione guardi con responsabilità all'interesse generale. La situazione economica non consente tatticismi rinvii", ha aggiunto. La Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione degli straordinari approvata ieri dal consiglio dei ministri ed ha garantito al governo la collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme necessarie. Continua.

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GOVERNO/ CICCHITTO: SI INIZIA AD ATTUARE PROGRAMMA (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ELETTORALE Anche opposizione sia consapevole che sono sono misure necessarie postato fa da APCOM ARTICOLI A TEMA Altri Roma, 22 mag. (Apcom) - "Il Governo comincia da subito a dare attuazione al suo programma elettorale". Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. "In primo luogo - prosegue - vengono presi una serie di provvedimenti che vanno incontro ai redditi medio-bassi in modo da incentivare i consumi e quindi la crescita dal lato della domanda. In secondo luogo, si interviene sul reddito di una parte dei lavoratori dipendenti privati anche per incentivare la produttività e quindi la crescita dal lato della produzione. In terzo luogo, a Napoli ed in Campania c'è un disegno di riconquista del controllo del territorio da parte dello Stato in funzione di realizzare un' organica politica di smaltimento dei rifiuti attraverso le discariche e la costruzione dei termovalorizzatori. In quarto luogo, si affronta con misure incisive il nodo della sicurezza e della immigrazione clandestina incontrollata e criminale". "Sarebbe catastrofico - conclude - che i provvedimenti presi si incagliassero nella sabbie della resistenza passiva della burocrazia. A livello parlamentare andrà svolto un aperto confronto con l'opposizione le cui prime reazioni sembrano riflessive. Tutti, maggioranza e opposizione, devono avere piena consapevolezza che si tratta di provvedimenti richiesti da un'opinione pubblica preoccupata, esasperata, o disperata".

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Calderoli e la giungla normativa (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Gio, 22 Mag 2008 Edizione 101 del 22-05-2008 Un arduo compito Calderoli e la giungla normativa di Marco Bertoncini Se veramente il neoministro Roberto Calderoli realizzasse la "semplificazione normativa" cui s'intitola la sua responsabilità di governo, farebbe agli italiani il miglior regalo, abolizione dell'imposta sui redditi a parte. Semplificare non è delegificare: spostare la potestà legislativa al governo peggiora la situazione, perché si favorisce il moltiplicarsi di norme, sovente imposte con maggior gusto vessatorio dalle burocrazie ministeriali. Semplificare significa drasticamente ridurre il carico, ogni giorno più opprimente, di incombenze, obblighi, oneri, e quindi costi, che si abbatte sull'incolpevole cittadino. Il Parlamento è un produttore incessante; meno male che a rallentare (poco) il ritmo ci sono il bicameralismo perfetto, le vacanze estive, le pause per le crisi di governo, le soste per impegni elettorali, le ferie natalizie? Non si tratta solo, da parte del nuovo ministro, di opporsi all'ineffabile dilagare delle leggi con articoli di tre, quattro, ottocento commi, perché il problema non è riducibile alla corretta stesura dei testi legislativi. Si tratta, invece, di potare le disposizioni, il cui carico ha da decenni gettato in ridere il teorico precetto della conoscenza della legge. Non si dica che il precetto è limitato, perché riferito alla "sola" legge penale. Basti un esempio fresco: il ministro uscente del lavoro, Cesare Damiano, nella conferenza stampa di fine mandato menò vanto per aver ridotto le sanzioni, sancite dal nuovo testo unico della sicurezza sul lavoro, a 600. Dunque, una specifica raccolta normativa prevede 600 obblighi sanzionati. Di fronte a centinaia di obblighi, chi volete mai possa conoscerli e riesca, quindi, ad ottemperarli? Il governo, dunque, per delega o per potestà regolamentare abbonda nell'introdurre nuove norme. Ci sono le Regioni, avvezze a proprie leggi finanziarie di centinaia di commi e aduse a testi normativi (per esempio, di edilizia e urbanistica) straboccanti d'incombenze. C'è l'Europa, ciclopica macchina emettitrice di direttive, puntualmente applicate in Italia in maniera aggravata per il cittadino: un paradiso di statalismo burocratico, dirigismo socialistico, protezionismo ottuso, normazione devastante. Ci sono altre fonti di stritolamento del cittadino, come le autorità. La Banca d'Italia ha di recente emanato una circolare che occupa 616 pagine di Gazzetta Ufficiale, per un peso di kg 1,12 e un costo di ? 39. Non pensa Calderoli che semplificare pure tali settori pubblici rientri fra i suoi onerosi (e si spera meritori) incarichi? Bisognerebbe che il neoministro trasferisse l'inesausta celerità magistralmente usata nel presiedere le due Assemblee parlamentari (encomiabilmente lodata da tutti i gruppi) in altrettanta capacità potatoria di leggi, regolamenti, disposizioni.

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No al federalismo burocratico e centralista (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Gio, 22 Mag 2008 Edizione 101 del 22-05-2008 L'individuo al centro della riforma federale No al federalismo burocratico e centralista di Arturo Diaconale Prendo spunto da una provocazione di Gilberto Oneto per avviare su "L'Opinione" un dibattito sul federalismo inteso come "amara" (come scrive lo stesso Oneto) ma "unica" medicina in grado di guarire il paese dalla gravissima malattia che lo corrode. Di fronte a questa affermazione non imito quelli che, secondo il nostro collaboratore, si arroccano sull'Altare della Patria e, per evitare di bere la pozione salvifica, si nascondono dietro Garibaldi e Oberdan e si mettono a cantare l'inno del Piave. Considero un paese che rinnega la propria mitologia un paese destinato a finire nel più miserando dei declini. Ma sono convinto che non è con la retorica patriottica o, se vogliamo, patriottarda, che si può sfuggire al quesito se sia il federalismo l'unica e sola risposta ai problemi del momento. Credo, al contrario, che lasciando da parte ogni riferimento più o meno polemico o irrisorio ai miti fondanti dello stato unitario, si debba rispondere con la massima chiarezza all'interrogativo. Per farlo, però, bisogna fare chiarezza preventiva su un punto fondamentale. Di quale federalismo si parla? Oneto dice che anni fa Bassani, Stewart e Vitale hanno compilato un dizionario con più di quattrocento interpretazioni diverse del federalismo. Da quello sovietista a quello imperiale. Inoltre aggiunge che di fronte alla ineluttabilità di questa misura indispensabile, una buona parte della classe politica sia solo preoccupata di indorare e zuccherare l'amara medicina somministrandola a piccolissime dosi e dissimulandola con il laudano e sotto altre forme. Bene, sappiamo ora che le interpretazioni del federalismo sono addirittura aumentate rispetto al dizionario di Bassani, Stewart e Vitale. Alle quattrocento iniziali si sono aggiunte quelle degli scettici, dei furboni e degli imbroglioni. Ma in mezzo a tanta confusione qual è il federalismo che si propone? Sicuramente per mio difetto, non sono in grado di dare una risposta. Tutti parlano di federalismo. Ma ognuno fa riferimento ad una propria personale concezione di federalismo. Anche perché nel corso degli anni sono cambiate le situazioni e le condizioni generali. Ed anche queste diverse e personali concezioni si sono consapevolmente o inconsapevolmente adeguate alle diverse fasi della politica nazionale. Lo stesso Umberto Bossi, confermandosi un leader di grande spessore, pur senza mai rinnegare l'ispirazione di fondo della Lega, ha sempre modulato il proprio federalismo in maniera duttile e pragmatica. In questa incertezza, che (e lo ripeto) sicuramente dipende da un mio difetto, nel replicare alla utile provocazione di Oneto debbo necessariamente partire dalla personale convinzione che al per definire una riforma federale in grado di risolvere sul serio i problemi del paese sia necessario partire dalla indicazione dell'obbiettivo di fondo che si vuole perseguire. Una migliore articolazione dello stato? La difesa delle autonomie in nome delle distinzioni di sangue e di suolo? Per chi ha alle spalle una cultura di tipo liberale, l'unico obbiettivo deve obbligatoriamente essere quello della difesa dell'individuo e dei suoi diritti rispetto ad uno stato che nel corso degli ultimi cento anni ha talmente ingigantito e burocratizzato le proprie strutture da rendere concrete ed ossessive le preoccupazioni di George Orwell. Se dunque la riforma federale serve a liberare il cittadino del peso eccessivo, inutile e dannoso di strutture statali elefantiache, io sono per la riforma federale. Senza scetticismi o remore di sorta. Ma diverso è il caso se dietro il progetto di ridimensionare lo stato si vuole introdurre una sorta di comunitarismo fondato sulla esaltazione delle differenze tra le etnie ed i territori. E tutto allo scopo ultimo di sostituire lo stato nazionale con gli stati locali fondati sulla identità tra sangue e suolo. Nella penisola è da quasi tremila anni che le etnie si mescolano ed il sangue, la cui purezza iniziale è tutta da dimostrare, diventa progressivamente bastardo. Sarebbe divertente sottoporre gli italiani a quell'esame del Dna che individua i ceppi originari. Sai che intrecci tra le infinite genti che nei secoli si sono allegramente o ferocemente mescolate lungo lo stivale. Del suolo, poi, non è neppure il caso di parlarne visto che a volerlo fissare come elemento distintivo si parte dai continentali agli isolani, dai settentrionali ai meridionali, dai tirrenici agli adriatici, da quelli di sopra il Po a quelli di sotto il Po, dai piemontesi ai lombardo-veneti, dai lombardi ai veneti, da quelli delle valli alpine a quelli della pianura, da quelli di Milano a quelli di Monza e dei mille campanili fino ad arrivare alla scissione dell'atomo che in ogni città italiana che si rispetti è rappresentata da quelli di sopra e quelli di sotto o quelli dell'Oca e quelli dell'Istrice e via di seguito. Insomma, se il federalismo è la secessione, il progetto non solo è sbagliato ma irrealizzabile. E lo stesso vale se, abbandonate le concezioni nazi-comunitariste del sangue e del suolo, si pensa che che la riforma federale fatta per realizzare una struttura istituzionale diversa da quella centralista e fondata sul riconoscimento delle autonomie locali possa procedere lungo la stessa strada del regionalismo e dell'autonomismo materialmente e concretamente seguita nel nostro paese dagli anni '60 in poi. Si dirà che il federalismo da perseguire è tutt'altra cosa rispetto a gli Statuti speciali per alcune regioni privilegiate, alla moltiplicazione delle province e alla crescita incontrollata della massa tumorale della burocrazia e delle strutture pubbliche a tutti i livelli degli enti locali. In pratica, non ha nulla a che spartire con la semplice applicazione nelle regioni, nelle province, nei comuni, nelle comunità montane ed in qualsiasi altra struttura locale di quel sistema centralistico che a parole il decentramento ed il riconoscimento delle autonomie avrebbe dovuto risolvere. Da una sola Roma ladrona siamo passati a cento, mille, diecimila Rome ladrone. Con la conseguenza che l'individuo, che non è stato affatto alleggerito del peso dello stato centrale, si è dovuto sobbarcare in termini di tasse, disagi ed ogni altro tipo di vessazione, anche il peso del centralismo localistico.Tutto questo potrà essere cancellato dall'ultimo tipo di federalismo che le condizioni politiche del momento rendono attuabile, cioè quello fiscale? Mi auguro di sì. Ma, da liberale realista, chiedo che qualcuno spieghi il come senza pensare di esorcizzare lo scetticismo in materia con l'intolleranza di una concezione puramente ideologica. Per me, ad esempio, è del tutto indifferente se la leva fiscale serve ad alimentare e garantire la sopravvivenza delle burocrazie inutili e vessatorie a livello centrale o locale. L'importante è che ad ogni livello le burocrazie vengano ridotte ed il cittadino reso più libero e meno vessato.

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Allagamenti, in estate via alle opere (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Si accavallano le polemiche del giorno dopo. I problemi sono emersi anche senza una pioggia eccezionale Allagamenti, in estate via alle opere Il Comune chiede all'Ato di accelerare gli interventi programmati, mentre Guarnieri accusa la giunta È bastata un'ora di pioggia per far tornare in città l'emergenza allagamenti. Il nubifragio dell'altro giorno ha ancora una volta sommerso di acqua scantinati, garage, strade, provocando danni materiali nelle abitazioni, ma soprattutto esasperazione tra gli abitanti di quelle zone che sistematicamente si trovano a dover fare i conti con una rete fognaria e di scolo insufficiente. Sono anni, a dire il vero, che questa situazione si ripete e che si chiedono interventi risolutivi dal punto di vista strutturale, sempre però rinviati prima a causa di una società di gestione del sistema idrico in difficoltà economiche e poi per un piano di investimenti riveduto e corretto nel tempo per l'eccessivo impatto sulla tariffa. Anche la pulizia delle caditoie è stato motivo di rimbalzo di responsabilità tra Polservizi e il Comune, fino a quando l'assemblea dei soci dell'Ato, l'autorità di indirizzo e controllo, non ha deciso che spettava alle rispettive amministrazioni. Ebbene, oggi non ci sono più alibi. Il piano degli interventi è stato predisposto da Ato e Polservizi, ma per portarli a compimento servono tempi tecnici. L'assessore ai Lavori pubblici Graziano Azzalin si dice preoccupato in effetti per il perpetrarsi del disagio dei cittadini e chiede all'Autorità d'ambito di poter anticipare dal piano programmato qualche opera urgente. Intanto, però, non sta a guardare. Su input anche del sindaco Fausto Merchiori, l'amministrazione ha preventivato una spesa di 800mila euro per risolvere alcune priorità. Quest'estate saranno appaltati i lavori per il bacino scolante della Commenda est e di San Pio X per le vie Mozart, Rizzi e Mascagni e di San Bortolo per via Spola e, nelle frazioni, a Borsea per le vie Savonarola, XXV aprile e Livello, a Sant'Apollinare per le vie Tommaso Bergamo e Risorgimento, a Granzette per via Ramazzina, a Grignano sullo scolo Valdentro per via Capellan. Inoltre sarà predisposta una gara per l'affidamento degli impianti di sollevamento, che andranno potenziati, in particolare quelli che servono il sottopasso di via Forlanini e di ponte Marabin. "C'è molto da fare, ne siamo consapevoli - afferma l'assessore Azzalin - ma da parte nostra c'è tutto l'impegno. Il problema è che i tempi della burocrazia non corrispondono con le urgenze dei cittadini. Ognuno, però, deve fare la sua parte e per questo chiedo all'Ato e a Polservizi di accelerare il potenziamento di alcuni impianti, pur nella consapevolezza che alcuni interventi sono di tipo strutturale".A gettar benzina sul fuoco ci pensa il consigliere di Forza Italia Aldo Guarnieri che già nell'ultimo consiglio comunale aveva evidenziato all'amministrazione che poteva ripresentarsi il problema degli allagamenti. "Non può bastare un regolamento a risolvere i problemi e soprattutto non lo si può elaborare con tempi biblici - afferma - nel volantino elettorale di Merchiori si annunciava che la città non sarebbe mai più andata sotto acqua". Guarnieri sa perfettamente che sono stati stanziati i fondi per alcuni interventi, "peccato che di opere non ci siano tracce e che siano stati preventivati senza programmare però tempi e priorità". Si indigna, inoltre, per la risposta che il sindaco stesso ha dato in consiglio quando ha affermato di aver previsto risorse, di aver convocato gli enti preposti per l'analisi della situazione e di aver fatto incontri pubblici in Tassina e in Commenda per illustrare il piano. "Queste non sono soluzioni o fatti. Ha persino dato colpa ai privati perché tombinano gli scoli. Fortunatamente abbiamo fatto emendare il regolamento, altrimenti questa giunta avrebbe fatto pagare ai privati l'eventuale realizzazione di canali e fossi che spetterebbero al Comune. Di fatti, per ora, non se ne vede l'ombra".Federica Broglio.

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L'IMPRENDITORE (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

KIEV - "La burocrazia è complessa, bisogna conoscere e sapersi muovere con attenzione, ma il futuro è qui in Ucraina, il trampolino di vendita ideale per il mercato dei 320 milioni di abitanti dell'ex Urss".Gianpietro Bernardello in Italia ha fondato da tempo la Corafil, impresa che produce filati elastici per calze da donna e che circa due anni fa ha gemmato un'altra filiale produttiva a Chernighiv, 150 chilometri dalla capitale Kiev, la Novofil, creando un piccolo gruppo che macina già dieci milioni di fatturato. "I contatti per aprire lo stabilimento sono iniziati nel 2004, poi la trafila delle autorizzazioni, che sono il triplo di quelle che si devono ottenere in Italia, e finalmente due anni fa abbiamo iniziato la produzione - spiega l'imprenditore padovano con un sorriso - oggi lavorano una sessantina di persone, tutte donne. Sono loro a tenere in piedi questo paese".Lo stipendio a Kiev è circa 600 dollari al mese, ma in provincia è sui 150 dollari netti, 250 con i contributi. "Molto meno che in Romania, e senza tutti i problemi di mancanza di manodopera e di Europa che ormai ci sono da quelle parti - aggiunge Bernardello - sarà per questo che sono in molti gli imprenditori italiani che si trasferiscono qui. In tre giorni un tir è in Italia malgrado le infrastrutture e i servizi ucraini non siano ancora all'altezza dell'Europa. Ma un carico per arrivare dalla Cina ci impiega mesi e quindi anche questo non è un gran problema se si sanno gestire le frontiere".L'imprenditore "delocalizzato" descrive un paese dove i supermercati sono aperti 24 ore su 24, si lavora anche alla domenica e la proprietà è tutelata malgrado l'approdo nella Ue sia ancora lontano: "Ma questo lo considero un vantaggio", la battuta da uomo di frontiera.M.Cr.

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<Tanti bei principi ma poca sostanza> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Dall'opposizione rilievi e critiche "Tanti bei principi ma poca sostanza" "Addio a strategie centroeuropee" Trieste(loma) Molte parole e principi, poca sostanza. Così il Centrosinistra, ritrovatosi all'opposizione dopo il voto di metà aprile, si è espresso in Aula nel corso del dibattito sul programma di Tondo.È stato il capogruppo del Partito democratico, Gianfranco Moretton, ha ricordare che "ci vuole una programmazione concreta per realizzare ciò che, per ora, appare sono come un insieme di buoni propositi, in quanto mancano punti precisi di intervento. È bene ricercare i punti di coesione con quanto già realizzato dalla precedente Giunta, anche perché i valori citati nel programma Tondo sono gli stessi con cui ha governato il Centrosinistra nei 5 anni passati, a cominciare dalla famiglia ha proseguito Moretton ma avremmo voluto sentire da dove cominciare per recuperare risorse, per ridurre la burocrazia, per limitare le spese. Non è vero che Tondo ha scelto gli assessori tra i consiglieri eletti, né ha scelto di valorizzare le professionalità dell'Amministrazione regionale per l'analisi di bilancio da cui è partito e si è già contraddetto sulla promessa di non vendere Insiel: perché questa inversione di rotta? E sarà l'unica?"Anche per Mauro Travanut(Pd), sebbene il programma di governo non sia del tutto da rigettare "è caratterizzato da un diffuso grigiore e si fonda su una confusione iniziale dove l'unico valore concreto è la famiglia. Il resto delle fondamenta del progetto esposto da Tondo è fatto da principi astratti o strumentali ha sottolineato il consigliere friulano - e non danno una rotta precisa all'operato della maggioranza per i prossimi cinque anni. Bene, invece, l'intenzione di un costante confronto dialettico con l'opposizione, impegno che non so se verrà condiviso da tutto il Centrodestra". Franco Brussa(Pd) si è detto deluso dal programma perchè troppo generico e buono per tutte le stagioni: "Mancano le priorità per i residenti ha osservato - il concetto di famiglia inteso in senso ristrettivo, non fa parte del nostro Paese. La donna non può essere considerata, come fatto in passato dalla sua precedente giunta, una fattrice. La sicurezza per i cittadini si rifà alle ronde padane e non vorrei si tornasse ai finanziamenti per i celti. Quando dichiara di voler aprire le finestre e fare entrare aria fresca, partendo da queste dichiarazioni penso sia molto più utile tenerle chiuse".Critico, Brussa, anche sull'esclusione della provincia di Gorizia dalla squadra di assessori. "È la seconda volta che Tondo, unico tra i presidenti del Fvg, fa questa scelta sbagliata. Accordarsi con il sindaco di Gorizia non basta, perché la provincia è più vasta e variegata della sola città ha commentato l'esponente isontino del Pd eppure, su questo territorio si giocheranno molte partite sul piano infrastrutturale, dal potenziamento della Villesse-Gorizia, nuova porta a Est del Fvg, all'aeroporto. Mi aspetto che si assegni a Gorizia almeno la sede della Direzione regionale delle Relazioni internazionali e comunitarie. Sul debito regionale ha concluso - si è dimostrato di non sapere come stanno i fatti, riportati nella relazione annuale della Corte dei Conti e nell'ultima Finanziaria, dove si scrive dei 150 milioni di euro in meno di debito e dei 200 milioni recuperati dallo Stato".Roberto Antonaz(Sin. Arc.) ha lamentato l'assenza di un assessore della provincia di Gorizia e ha chiesto il perché di questapunizione. Negativa a suo dire la proposta programmatica priva di slancio, senza attenzione per la crisi economica. "La Giunta uscente - ha detto - vi lascia un'eredità che vi dà la possibilità per un po' di vivere di rendita: il comparto unico l'abbiamo pagato noi, non avrete la necessità di inimicarvi quella parte di lavoratori che si sono sentiti penalizzati. Esprimo anche solidarietà ai lavoratori Insiel e chiedo attenzione su punti importanti quali incidenti sul lavoro e nuove povertà, immigrazione, pace".Secondo il capogruppo di Italia dei valori-Cittadini,Piero Colussi, nel programma di Tondo "mancano obiettivi concreti, mentre si abbandona il disegno strategico di Euroregione tracciato da Illy che vedeva il Friuli Venezia Giulia al centro di un progetto ambizioso di programmi comunitari trasfrontalieri. Si soprassiede invece rileva Colussi il ruolo di Friulia holding, la questione delle grandi opere dalle casse di espansione ed elettrodotti fino ai rigassificatori. Non si parla delle autonomie locali, mentre non si fa cenno alla regione della conoscenza e innovazione che nei cinque anni passati non è stato un semplice slogan".

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DURANTE LA FESTA APPLAUSI CONVINTI PER LA LEGALITà (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

La gente è con noi "Durante la festa applausi convinti per la legalità" Sulla scrivania, nel porta-corrispondenza, ha infilato un piccolo post-it rivolto verso di sé con una decina di nomi scritti con calligrafia minuta. Sono i nomi dei "catturandi" più importanti o forse più pericolosi della provincia di Caserta. Questore, quali sono questi nomi, quale è la sua graduatoria personale dei latitanti? "Preferisco non dirlo, tenermi per me quest'appunto: è gente da assicurare alla giustizia, e non mi darò pace fin quando saranno liberi". Per il momento però nessuno di questi nomi è stato cancellato... "Vero. Ma sono fiducioso. Nel 1989 in Sicilia ho dato la caccia ai responsabili della strage di Gela con una squadra mobile che allora contava solo diciotto uomini. Ce l'abbiamo fatta. Poi il Ministero portò l'organico fino a novanta uomini, ma questo è successo dopo". Adesso deve affrontare i clan di Casale, la camorra che finora sembra uscire indenne da ogni attacco dello Stato. "Credo che abbiamo imboccato la strada giusta, la gente domenica ha applaudito convinta l'intervento della studentessa e gli uomini che formeranno la sezione staccata della Mobile a Casal di Principe si dedicheranno anima e corpo al contrasto dei clan". Ma che tipo di struttura sarà la Nuova Squadra di Casale? "Sarà una struttura leggera, estremamente dinamica, fatta di investigatori collaudati e che avranno a disposizione mezzi tecnologici e tempo per lottare contro la camorra". Quindi tutta intelligence e niente burocrazia: sostituiranno la sezione catturandi della Questura? "No, direi piuttosto che si integreranno con la sezione di Caserta, qui abbiamo alla Mobile un eccellente dirigente come Rodolfo Ruperti e da quando mi sono insediato il suo organico è già aumentato di venti unità". Chi guiderà gli uomini a Casale? "Sarà una persona di grande professionalità: altro per il momento non si può dire". Ha già trovato la sede nel paese? "Non ancora. O meglio, abbiamo qualche idea ma ancora non abbiamo preso alcuna decisione. Ho già fatto un sopralluogo per visionare alcuni stabili ma non c'è ancora nulla di certo: dobbiamo considerare diversi elementi prima di scegliere". Che tempi ha questa operazione? "Tempi brevi, brevissimi. Non voglio dare una data perché si rischia sempre di sbagliare in questi casi ma è sicuro che tutto partirà in pochissimo tempo". a. pas.

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MARCEGAGLIA: SUBITO LA RIFORMA DEI CONTRATTI (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Marcegaglia: subito la riforma dei contratti GIUSY FRANZESE Roma. Applausi, abbracci e qualche lacrima di commozione. Ma anche un minuto di silenzio in onore dell'operaio morto l'altro giorno proprio in uno dei suoi stabilimenti. Per il nuovo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ieri è stata una giornata indimenticabile, vissuta in un'altalena di emozioni. L'assemblea privata di viale dell'Astronomia le ha consegnato lo scettro dell'associazione degli inprenditori con 1328 voti a favore e soli due contrari. Un plebiscito. Oggi la Marcegaglia farà il bis di emozioni all'assemblea pubblica. Ad ascoltarla ci sarà anche il nuovo governo praticamente al completo. A partire dal premier, rientrato appositamente ieri sera da Napoli: sarà proprio Berlusconi a chiudere l'appuntamento con un suo intervento. Ma gli occhi, oggi, saranno puntati tutti su di lei, prima donna a prendere la guida della potente organizzazione. Dicono che la Marcegaglia sia una donna fortunata. E il fatto che proprio ieri, in contemporanea con la sua elezione, il nuovo governo abbia varato il provvedimento sulla detassazione degli straordinari, ne è una dimostrazione. Gli imprenditori lo chiedevano da tempo e, quando lei stessa, ad assemblea in corso, ha riferito del via libera da parte del Consiglio dei ministri, hanno esultato con un fragoroso applauso. E non è fortuna il fatto che proprio a ridosso della sua elezione, dopo anni di trattative inconcludenti, Cgil Cisl e Uil abbiano trovato l'accordo su un documento unitario per la riforma del modello contrattuale? Ora, certo, inizierà il confronto tra sindacati e industriali e la Marcegaglia sa che "non sarà una passeggiata". Ma almeno la base c'è e la neopresidente ha tutta l'intenzione di cogliere l'attimo. "Dobbiamo cominciare a lavorare da subito, senza perdere tempo: questo è il momento di trovare una soluzione e mettersi d'accordo". Fortuna, quindi, ma anche determinazione. La chiamano la lady d'acciaio, un appellativo che le deriva solo in parte dal settore in cui opera l'azienda di famiglia. Che Emma sia una persona molto determinata lo sanno tutti coloro che la conoscono. E meno male, perché con la crescita economica che viaggia verso lo zero (come evidenzia anche il Csc di Confindustria), ci vorrà tanta risolutezza. Montezemolo, nel passarle il testimone, le ha regalato un volante della Ferrari: per arrivare al traguardo Emma dovrà guidare come un pilota di Formula 1. Ma lei non è spaventata, vede in positivo. "Rispetto a 4 anni fa la situazione è più favorevole. C'è un governo forte e c'è stata una semplificazione dei partiti. È sparito il clima di odio degli ultimi 15 anni. Se davvero si vuole cambiare qualcosa, si può fare". E di cose da cambiare, secondo la sua agenda, ce ne sono tante. Oggi le elencherà anche all'assise pubblica. C'è la lotta alla burocrazia e un fisco meno pressante. C'è il "sì con forza al nucleare" e c'è il Sud che "è anche un grande giacimento per la crescita del Paese". "Adesso arrivano cento miliardi dai fondi strutturali: gli ultimi che l'Italia riceverà. Lavoreremo per evitare che si disperdano o che cadano in mano alla criminalità organizzata" promette. Tra le priorità ci sono le infrastrutture e più education. E c'è più sicurezza sul lavoro. Un tema a cui la Marcegaglia ha sempre guardato con attenzione e tornato prepotentemente e drasticamente alla ribalta con la morte - unico momento veramente triste di queste ore - di un suo operaio.

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<Clandestini, è ora di scioperare> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ubdallah Khezraji, vicepresidente della Consulta veneta per l'immigrazione, lancia un invito agli oltre 6000 extracomunitari irregolari della Marca: fermatevi per un giorno sia nelle famiglie sia nelle imprese "Clandestini, è ora di scioperare" "Lancio un appello ai 6 mila clandestini di Marca, quelli onesti che lavorano pur non essendo in regola: incrociate le braccia per un giorno, tutti insieme, così vi renderete visibili e farete capire quanto siete importanti per le famiglie e le imprese trevigiane" Così Abdallah Khezraji, mediatore culturale marocchino e vice-presidente della Consulta veneta per l'immigrazione, decide di lanciare la sua ultima provocazione, alla vigilia del decreto Maroni e del giro di vite contro gli irregolari preannunciato dal governo Berlusconi. La proposta è di scegliere un giorno simbolico in cui dovrebbero scioperare tutti i lavoratori stranieri che lottano da mesi contro la burocrazia, tentanto di regolarizzare la propria posizione. Cittadini del mondo che hanno faticato a raggiungere l'Italia, compiendo sacrifici, viaggi dolorosi, distacchi dal paese d'origine e spesso dalla famiglia per tentare di realizare un futuro migliore, come racconta il giornalista dell'Espresso Fabrizio Gatti nel libro "Bilal" presentato l'altro giorno a Montebelluna.Dei circa 6 mila irregolari che in base alle stime vivono in provincia di Treviso, la maggior parte sarebbe "gente onesta, per bene, che lavora sodo". Secondo i calcoli dell'Anolf sarebbero almeno 2.500 le badanti irregolari che si occupano dei nostri anziani, perché le famiglie non sono riuscite ad ottenere tutti i documenti per regolarizzarle o considerano la pratica troppo onerosa. Panorama simile era emerso qualche tempo fa dall'indagine condotta nel territorio dalle Acli provinciali di Treviso. Se tutte queste signore decidessero di riprendere la valigia e tornare nel loro Paese, cosa accadrebbe? "Per capire al portata del fenomeno e le ricadute - precisa Khezraji - basterebbe indire un giorno di sciopero".Secondo il mediatore culturale, però, bisogna distinguere tra la maggioranza di irregolari onesti e i "pochi criminali che vanno perseguiti per tutelare i cittadini, italiani e non".Di fronte all'innalzamento dei toni e alle polemiche che stanno circondando il decreto Maroni, prima ancora della formulazione defintiva, Khezraji pone dei dubbi: perché - sostiene - inasprire i toni quando si potrebbe discuterne con serenità? "Il ministro Maroni - dice - mi sembra un papà a cui hanno picchiato il figlio: invece di indagare le cause, accogliere il bambino e cercare di capire come evitare episodi simili in futuro, lui sceglie di picchiare tutti gli altri bambini".In merito alla questione dei rom, il mediatore invoca l'intervento di Amnesty international e dell'Onu poiché "si stanno violando i diritti umani, facendo di tutta l'erba un fascio e scatenando cacce all'uomo pericolose". Tenendo conto che la maggioranza dei rom risulta con cittadinanza italiana e con abitazione stabile. Paradossalmente - dichiara Khezraji - "i leghisti italiani dovrebbero imitare il prosindaco di Treviso Gentilini che in questi anni ha concesso le casette popolari del Comune a molte famiglie rom".La questione della sicurezza secondo molti esponenti del volontariato e della Chiesa, nasconderebbe in realtà altri disagi: usata impropriamente per distogliere l'attenzione da angosce che tormentano persone e famiglie. In primis la difficoltà ad arrivare a fine mese, con stipendi invariati rispetto alla crescita del costo della vita, dai cibi alle bollette."L'attuale situazione di crisi - conclude Khezraji - potrebbe invece unire nella condivisione l'immigrato che ha sofferto la fame o la guerra con il trevigiano chiamato a vivere in modo più sobrio ed equo".Laura Simeoni.

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Multa in video, ma è una truffa (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

THIENE Arriva con una e-mail la falsa contravvenzione all'automobilista Multa in video, ma è una truffa ThieneVi è arrivato via e mail l'annuncio che avete preso una multa? Attenti, 99 volte su 100 si tratta di una truffa. Una truffa come quella che arriva in questi giorni sui monitor dei computer dei thienesi. Un non meglio identificato Fabio Torrevisi (e mail fabio.torrevisi@gmail.com) comunica al possessore del computer che è stato multato per divieto di transito in una non meglio identificata località del pianeta terra. Nella e- mail si parla di contestazione all'articolo 141 del Codice stradale e si informa il lettore che alla e- mail sono allegati in alcuni file i documenti di verbalizzazione, le immagini del veicoli, documenti di contestazione e il conteggio punti perduti. Naturalmente i file che dovrebbero contenere tutta la sopraddetta documentazione sono vuoti. Ma solo l'annuncio mette il ricevente in agitazione, poichè tutti sappiamo quanto contorta sia la burocrazia italiana e come sia facile incappare in qualche infrazione senza neppure saperlo. Per chiarire, una volta per tutte, come anche questa sia l'ennesima truffa, abbiamo chiesto al comandante della Polizia Locale Nordest Giovanni Scarpellinidei chiarimenti. "È la solita truffa a cui non si deve dare credito - dichiara Scarpellini - Chiediamo a coloro a cui arriva di inviarcela a loro volta in modo da darci la possibilità di scoprirne l'autore. In questi giorni in Sede riceviamo moltissime segnalazioni di gente spaventata che afferma di non aver commesso in nessun modo l'infrazione contestata. Non ci perdete tempo, cestinatela e passate ad altro". In ogni caso la e-mail si conclude con l'annuncio che seguirà una raccomandata. Se dovesse arrivare sul serio tale raccomandata, la cosa migliore da fare è quella di portare la lettera al comando della Polizia Locale in via Rasa.Valerio Bassotto.

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Sicurezza, la Polizia locale chiede un'unica centrale operativa (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

SCORZÈ Sicurezza, la Polizia locale chiede un'unica centrale operativa Scorzè"Dobbiamo togliere la burocrazia e rendere efficaci e produttive nel territorio le forze dell'ordine alle quali la magistratura deve dare risposte veloci nel rendere giustizia ai cittadini. Attendiamo inoltre che il nuovo governo ci tolga da questa situazione di insicurezza diventata insostenibile".Con questi buoni auspici il sindaco di Scorzè Clara Caverzan valuta l'invito che ha rivolto a una moltitudine di amministratori, sindacati di polizia e rappresentanti delle forze dell'ordine che sono stati invitati a partecipare questa sera, alle 20.30, al teatro comunale Elios in via Cercariolo in centro a Scorzè.Si parlerà di sicurezza nel territorio del Miranese: per questo saranno presenti i sindaci, gli assessori e i consiglieri di maggioranza e opposizione dei Comuni del territorio.Nella precedente riunione, che si è tenuta il 10 dicembre scorso, era emerso che con scarsità di risorse sia umane che finanziarie ben poco si può fare sul fronte sicurezza. Il coordinamento delle forze dell'ordine (compresa la polizia locale) con un'unica centrale operativa si propone di effettuare interventi efficaci e tempestivi, ma anche si valuterà il modo migliore per accedere a fondi regionali, statali e comunitari per incrementare la sicurezza dei cittadini.Nel corso della serata verrà senz'altro esaminata anche la delibera della giunta regionale che propone di riunire in enti sovracomunali, a livello provinciale, le forze della polizia locale creando un'unica sala operativa in ogni provincia e unendo i comandi dei vari comprensori affinché possa esser data maggior consistenza numerica alla presenza della polizia locale nel territorio nell'arco delle ventiquattro ore.Luigi Bortolato.

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Berlusconi: "Rivedere l'architettura istituzionale" (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 121 del 2008-05-22 pagina 0 Berlusconi: "Rivedere l'architettura istituzionale" di Redazione Il presidente del Consiglio apprezza e sottoscrive il discorso della leader di Confindustria: "A tutti è chiaro ciò che dobbiamo fare per far rialzare il nostro paese e il nostro paese si rialza se si rialzano le nostre imprese" Roma - "La relazione, che ho molto apprezzato, della presidente potrebbe, anzi sarà, il nostro programma di governo, perché in effetti credo che sia a tutti chiaro ciò che dobbiamo fare per far rialzare il nostro paese e il nostro paese si rialza se si rialzano le nostre imprese". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sposa a pieno il discorso programmatico della leader di Confindustria, Emma Marcegaglia. Un'occasione per cambiare Il governo "non sprecherà l'occasione" per cambiare e modernizzare il Paese, sfruttando le condizioni che si sono create dopo le elezioni: ampia maggioranza, pochi gruppi parlamentari, assenza in Parlamento della sinistra estrema. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, fa sapere che intende aprofittare di questa opportunità: "Un' ampia maggioranza, che ci dà la possibilità, anche per la presenza di pochi gruppi in Parlamento invece della miriade che rendeva impossibile l'approvazione dei provvedimenti, di potere operare fattivamente per modernizzare Paese. è un'occasione da non sprecare, pur in mezzo a molte difficoltà". Per questo "cerco di mantenere un clima di collaborazione e dialogo con l'opposizione", visto anche che "abbiamo il vantaggio che è uscita dal Parlamento l'opposizione estrema ancora ispirata dal marxismo che vedeva male tutto cià che era privato. Anche questo ci dà l'occasione per modernizzare il Paese". Revisione dell'architettura istituzionale Per Berlusconi, "dovremo partire dalla revisione dell'architettura istituzionale", a cominciare dalla figura del premier che "non ha poteri ma è solo un coordinarore: questo deve essere cambiato. E deve essere cambiato l'itinerario delle leggi, che devono passare in una sola Camera, e deve essere cambiato il costo dello Stato visto che i cittadini europei pagano molto di meno per la macchina dello Stato. I costi dell'amministrazione pubblica sono notevolissimi: i tedeschi hanno pagato poco più di 3 mila euro lo scorso anno per la macchina dello Stato, noi 4.500 euro". Insomma, "abbiamo da fare un grande lavoro". Garantire tutti i cittadini Il premier assicura che "garantiremo tutti i cittadini, ma soprattutto quelli che rischiano e investono, pensando a sè certamente, ma l'egosimo dei singoli crea benessere per tutti, un concetto che il centrosinsitra ancora non ha capito. Attraverso gli imprenditori miglioreremo il benessere tutti gli italiani". In particolare "dovremo fare una vera guerra alla burocrazia che ci impedisce di essere efficaci. Guerra all'oppressione fiscale, burocratica e anche giudiziaria: va sovvertita tutta la giustizia civile, perchè i tempi per un pagamento dovuto che non avviene sono 4-5 anni ed è inacettabile". Insomma, "abbiamo l'occasione per portare il Paese al livello delle altre nazioni europee, per farlo dobbiamo partire da imprenditori, e sappiate che c'è un vostro collega alla presidenza del Consiglio che sa cosa deve fare". L'augurio del Cavaliere "Forza Emma, forza Confindustria. A ciascuno di voi auguro di poter riuscire a trasformare in realtà i vostri progetti e i vostri sogni". Con questo augurio il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha salutato l'assemblea di Confindustria rivolgendosi in particolare alla Marcegaglia. "Alla presidenza del Consiglio - ha, poi, aggiunto Berlusconi - c'è un vostro collega che sa quali sono i vostri problemi e prende l'impegno di aiutarvi. Spero - ha concluso il presidente azzurro - nel vostro supporto". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

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Italia può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia (sezione: Burocrazia)

( da "Reuters Italia" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Francesca Piscioneri ROMA (Reuters) - L'Italia può rinascere superando le sue inefficienze e riprendendo il cammino della crescita. Lo consentono il ritrovato clima di dialogo che si respira nel Paese e la forza dell'esecutivo dopo lo schiacciante esito elettorale. Ma certo, ci vuole l'impegno di tutti: del governo affinché vari le riforme necessarie, seppure impopolari, facendo guarire l'Italia da quella malattia che si chiama crescita zero; e delle parti sociali che devono modernizzarsi superando vecchie ideologie e antagonismi. E' il messaggio lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo primo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo, parti sociali e istituzioni. Prioritari per Confindustria sono: la riforma dello Stato, il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso. E il federalismo fiscale che aiuti la riduzione della spesa pubblica. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo per un saluto al termine dell'assemblea, ha ritrovato lo spirito di Parma del 2001 e, come disse all'allora numero uno di Confindustria Antonio D'Amato, ha ripetuto oggi alla Marcegaglia: "Il tuo programma sarà il nostro programma di governo...Forza Emma, forza Confindustria". Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha invece confortato gli imprenditori sul fronte energetico garantendo che il governo porrà entro la legislatura la prima pietra per la costruzione in Italia di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. BANCHE COLLABORINO CON IMPRESE, MENO TASSE Poi un richiamo alla banche italiane che, nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto con meno rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese, possono dare in un contesto di economia lenta "un segnale importate" per la crescita. La Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione degli straordinari approvata ieri dal Consiglio dei ministri ed ha garantito al governo la collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme necessarie. Continua.

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PUNTO 1-Italia può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia (sezione: Burocrazia)

( da "Websim" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

NOTIZIE FLASH 22 Maggio 08 ora 14:34 PUNTO 1-Italia può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia (Cambia titolo, aggiunge dettagli) di Francesca Piscioneri ROMA, 22 maggio (Reuters) - L'Italia può rinascere superando le sue inefficienze e riprendendo il cammino della crescita. Lo consentono il ritrovato clima di dialogo che si respira nel Paese e la forza dell'esecutivo dopo lo schiacciante esito elettorale. Ma certo, ci vuole l'impegno di tutti: del governo affinché vari le riforme necessarie, seppure impopolari, facendo guarire l'Italia da quella malattia che si chiama crescita zero; e delle parti sociali che devono modernizzarsi superando vecchie ideologie e antagonismi. E' il messaggio lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo primo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo, parti sociali e istituzioni. Prioritari per Confindustria sono: la riforma dello Stato, il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso. E il federalismo fiscale che aiuti la riduzione della spesa pubblica. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo per un saluto al termine dell'assemblea, ha ritrovato lo spirito di Parma del 2001 e, come disse all'allora numero uno di Confindustria Antonio D'Amato, ha ripetuto oggi alla Marcegaglia: "Il tuo programma sarà il nostro programma di governo...Forza Emma, forza Confindustria". Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha invece confortato gli imprenditori sul fronte energetico garantendo che il governo porrà entro la legislatura la prima pietra per la costruzione in Italia di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. BANCHE COLLABORINO CON IMPRESE, MENO TASSE Poi un richiamo alla banche italiane che, nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto con meno rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese, possono dare in un contesto di economia lenta "un segnale importate" per la crescita. La Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione degli straordinari approvata ieri dal Consiglio dei ministri ed ha garantito al governo la collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme necessarie. Sul fisco, le imprese chiedono una riduzione della pressione fiscale sulle imprese muovendo "altri passi verso la riduzione delle aliquote Ires e Irap, guardando alla pressione effettiva e non a quella nominale". La Confindustria invita poi il governo ad andare avanti sulla strada delle liberalizzazioni, nazionali e locali, e privatizzazioni e chiede che venga attuato il progetto 'impresa per un giorno' e che venga riformata la giustizia civile. RIFORMA CONTRATTI POSSIBILE PER SETTEMBRE Marcegaglia ha sollecitato i sindacati "a raggiungere un'intesa sul modello contrattuale entro pochi mesi", possibilmente settembre, affermando che Confindustria è pronta. Ha poi auspicato che "la riforma della contrattazione riguardi il pubblico impiego che ha inspiegabilmente ottenuto negli ultimi anni incrementi retributivi più che doppi rispetto al settore privato, senza alcun aumento di efficienza" ed ha attaccato i tassi di assenteismo degli statali definandoli "uno scandalo nazionale. Leggiamo che i fannulloni verrano licenziati. Siamo pienamente d'accordo a patto che alle parole seguano i fatti". Marcegaglia ha ribadito il proprio apprezzamento per la ritrovata unità del sindacato che ha consentito di definire un documento unitario sulla riforma dei contratti pur contestandone alcuni punti come la indicizzazione dei salari all'inflazione che "ci porterebbe fuori dall'Europa". Il segretario della Cgil, Gugliemo Epifani, ha commentato spiegando che la relazione della Marcegaglia è "rispettosa del sindacato" ma "sottovaluta" il problema dei redditi. I 4 PUNTI SUI QUALI SI IMPEGNA CONFINDUSTRIA In un intervento aperto con un ringraziamento al presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo che "in questi quattro anni ha guidato Confindustria con intelligenza e straordinaria passione" e ai genitori, Marcegaglia ha anche sottolineato i quattro impegni che Confindustria considera strategici: sicurezza sul lavoro, impegno per gli investimenti in ricera e innovazione, cambiamenti climatici, rispetto per le regole e lotta alla legalità. In ultimo, l'impegno che più da vicino riguarda Confindustria. In vista del centenario dell'associazione che cadrà nel 2010, Marcegaglia invita i suoi a cambiare e a modernizzarsi per meglio rispondere alle nuove istanze di rappresentanza. ((Francesca Piscioneri, in Sala stampa di Confindustria Giselda Vagnoni, Reuters Messaging: paolo.biondi.reuters.com@reuters.net - +39 06 85224357 - rome.editorial@reuters.com)).

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Linee guida: ''un work in progress da rivedere con critiche e proposte'' (sezione: Burocrazia)

( da "Redattore sociale" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

VOLONTARIATO 16.0022/05/2008 Linee guida: ''un work in progress da rivedere con critiche e proposte'' Proposta dell'Agenzia per le onlus per il bilancio delle associazioni. Oggi la presentazione alla Fondazione Cariplo di Milano da parte del presidente Zamagni. Guidotti (Forum Terzo settore): ''Vogliamo essere parte del sistema economico'' MILANO - Aiutare gli enti non profit, redigere bilanci uniformi per rispondere meglio a criteri di trasparenza e facilitarne i percorsi amministrativi e finanziari. E' questo lo scopo delle Linee guida per la redazione del bilancio di esercizio degli enti non profit, presentate oggi alla Fondazione Cariplo di Milano dall"Agenzia per le onlus. "Si tratta di un work in progress - ha detto il presidente dell'Agenzia delle onlus Stefano Zamagni - . La trasformazione in atto di indirizzo avverrà dopo aver raccolto osservazioni e critiche da parte degli enti non profit. L'obiettivo è restituire dignità costituzionale al terzo settore, accanto a quello pubblico e al privato come settore civile: per fare questo è necessario che rispetti requisiti di trasparenza e di accountability". La proposta dell'Agenzia delle onlus è frutto del lavoro di una commissione scientifica e riguarda specificamente gli enti non profit, ma non le imprese sociali che sono considerate soggetti diversi con forme giuridiche differenti. La novità più rilevante è l'inserimento, nello schema per la redazione del bilancio di esercizio, di un conto economico per rappresentare le attività gestionali tipiche degli enti non profit. Il documento ha riscosso il parere positivo del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed è stato accolto favorevolmente anche dal Forum del terzo settore e dal mondo del volontariato. "Vogliamo diventare parte integrante ? ha detto Maria Guidotti, portavoce del forum del terzo settore ? di un sistema sociale ed economico riconosciuto e questo significa prendersi delle responsabilità, a partire dalla trasparenza di ciò che facciamo. Per questo dobbiamo superare l'idea che quando si agisce per il sociale la burocrazia si subisce piuttosto che si sceglie. Il Forum insieme a Csv.net e ad altri soggetti sarà il luogo dove si promuovono le Linee guida che devono diventare delle vere e proprie norme". "Intendiamo ? ha affermato Marco Granelli, presidente di Csv.net ? collaborare con l'Agenzia per le onlus per testare le linee guida con le organizzazioni di volontariato. Si tratta di uno strumento utile che però deve essere adattato a diversi soggetti e può essere utilizzato come uno strumento di accompagnamento verso il bilancio di missione, che stiamo sperimentando in un centinaio di centri di servizio in tutta Italia. E' fondamentale la formazione che i centri di servizio possono offrire su questi temi alle organizzazioni di volontariato affinché siano protagoniste di questo percorso". (Ida Palisi).

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ITALIA PUÒ RINASCERE, CONFINDUSTRIA È PRONTA-MARCEGAGLIA (sezione: Burocrazia)

( da "Wall Street Italia" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Italia può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia -->di Francesca Piscioneri ROMA (Reuters) - L'Italia può rinascere superando le sue inefficienze e riprendendo il cammino della crescita. Lo consentono il ritrovato clima di dialogo che si respira nel Paese e la forza dell'esecutivo dopo lo schiacciante esito elettorale. Ma certo, ci vuole l'impegno di tutti: del governo affinché vari le riforme necessarie, seppure impopolari, facendo guarire l'Italia da quella malattia che si chiama crescita zero; e delle parti sociali che devono modernizzarsi superando vecchie ideologie e antagonismi. E' il messaggio lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo primo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo, parti sociali e istituzioni. Prioritari per Confindustria sono: la riforma dello Stato, il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso. E il federalismo fiscale che aiuti la riduzione della spesa pubblica. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo per un saluto al termine dell'assemblea, ha ritrovato lo spirito di Parma del 2001 e, come disse all'allora numero uno di Confindustria Antonio D'Amato, ha ripetuto oggi alla Marcegaglia: "Il tuo programma sarà il nostro programma di governo...Forza Emma, forza Confindustria". Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha invece confortato gli imprenditori sul fronte energetico garantendo che il governo porrà entro la legislatura la prima pietra per la costruzione in Italia di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. BANCHE COLLABORINO CON IMPRESE, MENO TASSE Poi un richiamo alla banche italiane che, nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto con meno rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese, possono dare in un contesto di economia lenta "un segnale importate" per la crescita. La Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione degli straordinari approvata ieri dal Consiglio dei ministri ed ha garantito al governo la collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme necessarie. Sul fisco, le imprese chiedono una riduzione della pressione fiscale sulle imprese muovendo "altri passi verso la riduzione delle aliquote Ires e Irap, guardando alla pressione effettiva e non a quella nominale". La Confindustria invita poi il governo ad andare avanti sulla strada delle liberalizzazioni, nazionali e locali, e privatizzazioni e chiede che venga attuato il progetto 'impresa per un giorno' e che venga riformata la giustizia civile. RIFORMA CONTRATTI POSSIBILE PER SETTEMBRE Marcegaglia ha sollecitato i sindacati "a raggiungere un'intesa sul modello contrattuale entro pochi mesi", possibilmente settembre, affermando che Confindustria è pronta. Ha poi auspicato che "la riforma della contrattazione riguardi il pubblico impiego che ha inspiegabilmente ottenuto negli ultimi anni incrementi retributivi più che doppi rispetto al settore privato, senza alcun aumento di efficienza" ed ha attaccato i tassi di assenteismo degli statali definendoli "uno scandalo nazionale. Leggiamo che i fannulloni verranno licenziati. Siamo pienamente d'accordo a patto che alle parole seguano i fatti". Marcegaglia ha ribadito il proprio apprezzamento per la ritrovata unità del sindacato che ha consentito di definire un documento unitario sulla riforma dei contratti pur contestandone alcuni punti come la indicizzazione dei salari all'inflazione che "ci porterebbe fuori dall'Europa". Il segretario della Cgil, Gugliemo Epifani, ha commentato spiegando che la relazione della Marcegaglia è "rispettosa del sindacato" ma "sottovaluta" il problema dei redditi. I 4 PUNTI SUI QUALI SI IMPEGNA CONFINDUSTRIA In un intervento aperto con un ringraziamento al presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo che "in questi quattro anni ha guidato Confindustria con intelligenza e straordinaria passione" e ai genitori, Marcegaglia ha anche sottolineato i quattro impegni che Confindustria considera strategici: sicurezza sul lavoro, impegno per gli investimenti in ricerca e innovazione, cambiamenti climatici, rispetto per le regole e lotta alla legalità. In ultimo, l'impegno che più da vicino riguarda Confindustria. In vista del centenario dell'associazione che cadrà nel 2010, Marcegaglia invita i suoi a cambiare e a modernizzarsi per meglio rispondere alle nuove istanze di rappresentanza.

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La Marcegaglia: possiamo rinascere (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere.it" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Mano tesa ai sindacati: "Basta con gli antagonismi" Confindustria, il debutto della Marcegaglia "La malattia dell'Italia è la crescita zero" "Ma possiamo rinascere" ha detto il neo presidente di Confindustria nel suo primo discorso all'Assemblea ROMA - L'assenteismo come "scandalo nazionale", la mano tesa ai sindacati con l'appello a mettere da parte gli "antagonismi", un plauso al nuovo governo per il decreto sulla detassazione degli staordinari, un riferimento specifico alle donne ("troppe donne a casa, troppe culle vuote, troppi bimbi poveri"): c'è tutto questo nel primo discorso di Emma Marcegaglia all'Assemblea degli industriali. Ma soprattutto nella relazione della nuova presidente di Confindustria, che ha raccolto due minuti di applausi, c'è la certezza di uno "scenario nuovo e irripetibile" che dà ora al Paese "la possibilità di rinascere". È ottimista il nuovo patron degli industriali. "Solo le passioni, le grandi passioni, possono innalzare lo spirito a grandi cose"., die citando il filosofo Diderot: "Ci muove una straordinaria passione per l'Italia. Per questo sono ottimista. Sono sicura che non sprecheremo questa occasione". "TORNARE A CRESCERE" - "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero" ha spiegato la Marcegaglia sottolineando la necessità del nostro Paese di tornare a crescere a livelli sostenuti. "La crisi internazionale mette a nudo drammaticamente tutte le debolezze del sistema. Non possiamo più eludere o rinviare quelle scelte, anche difficili e impopolari, che sono indispensabili per non compromettere il nostro futuro", ha detto la numero uno degli industriali all'Assemblea citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. MANO TESA AI SINDACATI - Nel suo discorso di insediamento la neopresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, tende la mano al sindacato. "Possiamo chiudere una lunga stagione di antagonismo - ha affermato -, pensare in maniera nuova il confronto con i sindacati e il modello di relazioni industriali. Oggi sono obsolete". "BENE IL DECRETO SULLA DETASSAZIONE" - Soddisfazione è stata espressa dal nuovo numero uno degli industriali per il decreto approvato giovedì dal Cdm per la detassazione degli straordinari. "È un segnale importante - ha detto la Marcegaglia -, una misura che Confindustria propone da tempo". "La riforma della contrattazione - ha aggiunto la neo presidente dei Confindustria - dovrà riguardare anche il pubblico impiego, che ha inspiegabilmente ottenuto negli ultimi anni incrementi retributivi più che doppi rispetto al settore privato, senza alcun aumento di efficienza". La Marcegaglia ha definito anche "uno scandalo nazionale i tassi di assenteismo nel pubblico impiego". Non è "accettabile - ha aggiunto - un sistema dove ci sono persone che timbrano il cartellino e subito dopo abbandonano il posto di lavoro. È un insulto nei confronto dei lavoratori onesti. Pubblici e privati". "MORTI BIANCHE, PROFONDA TRISTEZZA" - Nella relazione della Marcegaglia anche un riferimento al tema della sicurezza sul lavoro. "Ogni incidente sul lavoro è per noi una sconfitta", ha detto Marcegaglia assicurando come la "sicurezza sul lavoro è un nostro obiettivo, prima ancora che la legge ce lo imponga". Il pensiero del numero uno degli industriali va inevitabilmete a Girolamo Di Maio, l'operaio morto in uno degli stabilimenti del suo Gruppo. "Esprimo la mia profonda tristezza e la vicinanza alla famiglia" ha detto la Marcegaglia. AMBIENTE - Sul surriscaldamento globale, la linea adottata dal presidente di Confindustria è quella di un sì a interventi coordinati per la lotta ai cambiamenti climatici ma a patto che non ostacolino il fare impresa in Europa". "Noi non chiediamo la tutela acritica degli interessi europei - ha spiegato la leader degli industriali - ma non possiamo nemmeno accettare impostazioni autolesionistiche, come continuare con l'adozione unilaterale del protocollo di Kyoto". "Condividiamo - ha proseguito - l'idea di interventi coordinati per i cambiamenti climatici, ma non accettiamo un atteggiamento che rischia di rendere difficile e costosissimo fare impresa in Europa, lasciando che chiunque inquini a piacimento fuori dal nostro territorio". stampa |.

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Spunta la 3 lista e succede il finimondo (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Spunta la 3ª lista e succede il finimondo A Sutera sfiorato lo scontro fisico tra i sostenitori di Carrubba e Difrancesco, intervengono i carabinieri Villalba. Il Partito democratico ha diramato una nota stampa, a firma del coordinatore Salvatore Bordenga, che attacca l'operato del sindaco Eugenio Zoda e lo accusa di avere perso un congruo finanziamento ammontante ad un milione di euro. Si legge: "Uno dei tanti atti ufficiali che certificano il fallimento dell'azione amministrativa del Sindaco Zoda e della sua giunta. L'Assessorato regionale Territorio e Ambiente il 2 maggio 2008 ha notificato al Comune di Villalba la revoca del finanziamento di 1.000.000 di euro, per i lavori di consolidamento della zona di Via Cesare Battisti, con la motivazione che entro i termini assegnati non è stato trasmesso il progetto esecutivo per l'esecuzione dei lavori. Il finanziamento dell'opera -continua la nota- risale al mese di ottobre 2007, quando lo stesso Assessorato aveva comunicato al Comune l'ammissione a finanziamento dell'intervento di mitigazione delle condizioni di rischio idrogeologico per l'area compresa nella zona del centro urbano di via Cesare Battisti. Per responsabilità dell'Amministrazione Comunale - accusa l'ing. Bordenga - va quindi in fumo il finanziamento di un'importantissima opera attesa da decenni a Villalba; un'opera che avrebbe consentito a tutti i cittadini residenti nella zona a rischio idrogeologico R4 (rischio molto elevato) di vedere finalmente risolti i problemi di staticità che riguardano diverse case di abitazione. Ancora una sonora sconfitta per l'Amministrazione che penalizza pesantemente la comunità di Villalba. Mentre permane lo stato di assoluta inerzia dell'azione amministrativa, Sindaco e Giunta sono invece impegnati a programmare lo sperpero delle risorse finanziarie disponibili in festicciole e contributi di vario genere". Questa la replica del vicesindaco Salvatore Zaffuto: "Va chiarito che non c'era nessun decreto da parte dell'assessorato agli atti del comune, ma solo una promessa di finanziamento a condizione che entro trenta giorni fosse presentato il progetto esecutivo, cosa materialmente impossibile per i tempi della nostra burocrazia stante che bisogna affidare l'incarico e tutto il resto. In ogni caso, il progetto adesso è quasi pronto e non appena ultimato, la nostra amministrazione ne chiederà il finanziamento alla Regione". R. M.

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Cisl, <cabina di regia> per cambiare la sanità (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

"lombardo apra al dialogo" Cisl, "cabina di regia" per cambiare la sanità Lillo Miceli Palermo. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, tira il freno a mano sulla formazione della giunta di governo che avrebbe voluto ufficializzare questa mattina, a Palazzo dei Normanni, in concomitanza con la seduta inaugurale dell'Ars. Troppe indiscrezioni, molte pretese e, soprattutto, eccessive proteste. Quando sembrava che i giochi fossero fatti, da Palazzo d'Orleans è stato diffuso uno scarno comunicato stampa di Lombardo che ha gelato molti entusiasmi: "Le indiscrezioni sui nomi degli assessori regionali - si legge - apparse questa mattina su alcuni organi di stampa, non corrispondono all'organigramma del nuovo governo, al quale stiamo lavorando". Su dodici nomi, infatti, solo tre - La Via, Russo e Sicali - avrebbero le caratteristiche che lo stesso Lombardo, vanamente, ha chiesto ai dirigenti dei partiti alleati, ovvero "professionalità di alto profilo". Una richiesta che le forze politiche non hanno gradito granché, indicando parlamentari per la carica di assessore. Forza Italia, come nel precedente governo Cuffaro, ha riproposto il "tecnico" Giovanni La Via per l'Agricoltura. L'Mpa, il partito di Lombardo, vorrebbe puntare sul giudice Massimo Russo per la Sanità. Angelo Sicali (area An) dovrebbe entrare in giunta perché voluto dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che avrebbe chiesto di essere risarcito per non avere ottenuto il ministero nel governo Berlusconi per un suo fedelissimo. Una scelta che ha scatenato la reazione dell'assessore uscente, Santi Formica, che avrebbe minacciato di costituire all'Ars un gruppo autonomo. Insomma, la nomina di una giunta fra mille contrasti e tanti scontenti, avrebbe rischiato, oggi, di mettere a repentaglio l'elezione a presidente dell'Ars di Francesco Cascio (Forza Italia). Dunque, meglio prevenire eventuali franchi tiratori che avrebbero potuto gettare sulla nuova legislatura un'ombra sinistra. Un lusso che la Sicilia non può permettersi. L'Assemblea regionale siciliana, nelle prossime settimane, dovrà esaminare importanti provvedimenti legislativi, come lo snellimento della burocrazia e la trasparenza della spesa. Il presidente della Regione ha sempre sostenuto che si avvarrà della sua prerogativa di scegliere gli assessori, pur tenendo conto delle indicazioni dei partiti. Se manterrà la promessa, molti dei nomi finora circolati non siederanno attorno al tavolo della giunta dove bisogna fare posto al sostituto procuratore generale della Repubblica di Palermo, Giovanni Ilarda, tra i primi ad essere stato designato. Ma chi dovrà fargli spazio? Se Forza Italia ha proposto La Via e l'Mpa Russo, il "sacrificio" potrebbe farlo l'Udc. Però, lo Scudocrociato deve fare i conti con i suoi equilibri interni. Alleanza nazionale ha disponibili appena due poltrone: una dovrebbe essere appannaggio del capogruppo all'Ars, Salvino Caputo, la seconda è reclamata da Santi Formica. Al fianco dell'assessore al Lavoro del precedente governo, si sono schierati i deputati regionali Buzzanca, Aricò, Formica, Pogliese e Scilla: "Non è pensabile - hanno scritto in una nota - che scelte importanti legate al nuovo governo, vengano adottate senza tenere conto del peso degli eletti e delle opinioni dentro Alleanza nazionale, proprio mentre si procede alla formalizzazione del nuovo partito, il Pdl. Ci aspettiamo che il coordinatore di An, Pippo Scalia, eletto dalla base del partito, intervenga perché si proceda alla indicazione formale dei rappresentanti del Pdl in giunta, senza il pieno rispetto della maggioranza del partito, i cui organi preposti vengano immediatamente convocati. Il presidente Lombardo non potrà non tenere conto della situazione che si è venuta a determinare. L'Mpa, che ha nominato Lino Leanza capogruppo all'Ars e Marianna Caronia sua vice, dovrebbe essere rappresentato in giunta, oltre che da Lombardo, dal giudice Massimo Russo, dal deputato Roberto Di Mauro e dal siracusano Pippo Sorbello. Per Forza Italia nel governo dovrebbero entrare: Giovanni La Via, tecnico vicino a Castiglione, Titti Bufardeci, Michele Cimino e Giulia Adamo. Gli ultimi tre vicini a Gianfranco Miccichè. L'Udc, nonostante l'asse di ferro con Lombardo, ha deciso di schierare tre parlamentari: Pippo Gianni, Nino Dina e Antonello Antoninoro. Ad An, inoltre, spetterebbe una delle due vice presidenze dell'Ars (l'altra va all'opposizione), mentre all'Udc toccherebbe la vice presidenza della Regione. Ma Lombardo ha rimesso tutto in gioco. Bisognerà attendere ancora per sapere su quali nomi si fermerà la pallina della roulette di Palazzo d'Orleans.

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Il 5% di adulti italiani ha avviato un'attivita' imprenditoriale nel 2007 (sezione: Burocrazia)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Università "Bocconi" Il 5% di adulti italiani ha avviato un'attivita' imprenditoriale nel 2007 Una ricerca Bocconi illustra che la creazione di nuove imprese in Italia è in crescita, frenata però dalla difficoltà nel reperire fondi e da uno scarso ottimismo per il futuro. Nel 2007 la voglia d'impresa in Italia, considerando le nuove attività avviate o in avviamento, è cresciuta rispetto al 2006, passando dal 3,5% al 5%, avvicinandosi al dato del Regno Unito (5,5%) ma rimanendo al di sotto della media europea (5,9%). La nuova imprenditorialità è concentrata per due terzi nel settore dei servizi, a basso contenuto tecnologico, ed è penalizzata dall'accesso a risorse finanziarie, oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo l,2% abbia chiuso la propria attività nel 2007, gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle loro attività. Inoltre, le donne hanno difficoltà a far crescere nel tempo le loro attività. è questo lo scenario illustrato dal rapporto di EntER Bocconi, il Centro di ricerca imprenditorialità e imprenditori dell'Università Bocconi, sul! l'imprenditorialità in Italia nel 2007, che verrà presentato oggi. Lo studio, realizzato con il contributo di Ernst & Young e Atradius Credit Insurance, è la sezione sull'Italia del rapporto GEM 2008 (Global Entrepreneurship Monitor), giunto alla 10° edizione e realizzato da un consorzio di centri di ricerca, che quest'anno ha intervistato 150.000 adulti per analizzare l'evoluzione dell'imprenditorialità in 42 paesi. Secondo i risultati, il 5% del campione di 2.000 adulti italiani intervistati ha partecipato nel 2007 alla creazione di una nuova impresa (in una fase che va dall'avvio ai primi 3,5 anni di un'impresa). Tale tasso si rivela più alto di paesi come la Francia (3,2%), vicino a quello di paesi come la Gran Bretagna (5,5%), al di sotto della media UE (5,9%) e notevolmente dietro a paesi come gli Usa (9,6%) e la Cina (16,4%). Un dato comunque in crescita e con un tasso me! dio del 4,5% nel periodo 2002-07. "Questo ge! nere di rilevazione si distingue dall'analisi dei registri d'impresa", spiega Guido Corbetta, Direttore di EntER, "perché questi ultimi non costituiscono una base omogenea a livello internazionale e inoltre GEM studia il comportamento, le motivazioni e le aspettative dei nuovi imprenditori". L'identikit del tipico imprenditore italiano nelle fasi iniziali, tracciato dallo studio, è maschio, di età compresa tra i 25 ed i 34 anni e ben istruito. Il 36%, infatti, possiede una laurea, un tasso superiore a paesi come la Gran Bretagna e gli Usa. La proporzione in Italia di donne a uomini tra gli imprenditori in fase iniziale della loro attività (50 a 100) è in linea con altri paesi europei ma cala notevolmente quando si guarda agli imprenditori ben avviati (23 a 100), uno dei rapporti più bassi del mondo. Segno che le donne in Italia hanno difficoltà nel ! trasformare le loro iniziative in attività imprenditoriali di lunga durata. "In Italia diventare imprenditore è considerato una buona scelta di carriera, rispetto agli altri paesi. Però la paura del fallimento è particolarmente elevata e vi è poco ottimismo rispetto alle aspettative di buone opportunità nei prossimi sei mesi. Questo contribuisce a spiegare perché l'imprenditorialità early-stage in Italia è sotto la media europea" spiega Alexandra Dawson, Research Associate di EntER. Due terzi delle nuove imprese che nascono in Italia sono nel settore dei servizi: il 37,5% nei servizi di consumo (come negozi, ristorazione e assicurazioni) e il 31,3% nei servizi d'impresa (come analisi dati, telemarketing e traduzioni). "Il tasso di creazione di nuove imprese in Italia è perfettamente in linea con quello! che ci si attenderebbe ai nostri livelli di reddito pro capit! e" , spiega ancora Corbetta. "I dati internazionali dimostrano, infatti, che le nuove imprese sono particolarmente numerose a livelli bassi di reddito, perché in quelle economie mancano le alternative del lavoro dipendente e gli individui creano nuove attività per necessità. A livelli di reddito come il nostro, il tasso inizialmente diminuisce perché viene meno la necessità ma poi riprende a crescere, perché si afferma un'economia basata sui servizi, che offre molte più opportunità d'impresa rispetto a quella industriale". Riguardo alle prospettive, gli imprenditori italiani indicano delle basse aspettative di crescita delle loro attività dovute alla specializzazione in settori tradizionali, piuttosto che in quelli ad alto contenuto tecnologico, e alla difficoltà nell'accedere a risorse finanziarie. Il 25% dei nuovi imprenditori in Italia ritiene di offrire nuove comb! inazioni prodotto/mercato, cioè nuovi prodotti o servizi con concorrenza limitata, anche se meno del 7% delle nuove attività è ad alto contenuto tecnologico. Questo contribuisce a spiegare perché gli imprenditori italiani hanno aspettative particolarmente basse riguardo alla crescita futura delle loro attività rispetto ad altri paesi ad alto reddito. Solo l'1,2% del campione ha chiuso la propria attività nei 12 mesi precedenti, un livello tra i più bassi in Europa. Su questo fronte desta però preoccupazione il fatto che il 23% cita come motivo la difficoltà nel reperire fondi, la percentuale più alta tra i paesi ad alto reddito. Tale difficoltà viene confermata anche da un'altra sezione del rapporto che utilizza come fonte un'inchiesta tra imprenditori ed esperti nazionali di imprenditorialità. Essi, infatti, collocano l'Italia tra gli ultimi paesi europei! riguardo alla facilità di reperire fondi (21° su 2! 2), alle infrastrutture disponibili (21°), alla pressione tributaria e alla burocrazia (19°) e alla percezione delle opportunità presenti per avviare un'attività imprenditoriale (21°). Per ulteriori informazioni sul rapporto completo GEM 2008: www.unibocconi.it/enter (per il rapporto italiano) e www.gemconsortium.org (per il rapporto globale) BUR.IT 23.05.08.

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Caldaie, l'ok dei consumatori (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Adriatico" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Tra le nuove regoleapprovate in Consiglio c'è il bollino verde gratuito. Poi tra una verifica e l'altra trascorrerà più tempo Adoc: "Via una tassa ingiustificata per finanziare le ispezioni a campione" Caldaie, l'ok dei consumatori ANCONA - Riscaldarsi sarà meno costoso e meno complicato. E il tutto senza rinunciare a un filo di sicurezza. La scintilla l'ha fatta scoccare il consiglio regionale che appena due giorni fa ha dato il via libera, tutti d'accordo per altro, alle nuove regole sul controlli degli impianti termici. Il marchio di garanzia l'ha piazzato, invece, l'associazione dei consumatori. Che dicono: "E'il risultato di una lunga battaglia. Finalmente si semplifica la burocrazia e si riducono i costi per le famiglie marchigiane". Il commento è affidato alle parole di Innocenzo Di Donato che è il presidente dell'Adoc Marche. "In pratica sparisce - fa notare con soddisfazione Di Donato - quella tassa ingiustificata che i cittadini dovevano pagare per finanziare le ispezioni a campione: la nuova legge prevede, infatti, che il manutentore rilasci gratuitamente un bollino verde a certificazione dell'avvenuto controllo". Inoltre, le province provvederanno ad effettuare le ispezioni a campione. "La nuova legge fa finalmente chiarezza anche sulla periodicità dei controlli - sottolinea ancora il presidente - considerato che sugli impianti domestici, quelli cioè sotto i 35 Kw, il controllo passa da biennale a quadriennale, mentre su quelli industriali, oltre i 35 kw, da annuale a biennale". L'Adoc Marche provvederà, ad ogni modo, ad approfondire le singole indicazioni di Province e Comuni e il puntuale rispetto dell'attesa norma regionale di riferimento. Così in aula - Un passo indietro, per andare all'origine della questione. Martedì scorso in aula è stata votata, all'unanimità, la legge che detta le disposizioni in materia di controllo degli impianti termici degli edifici. Per Mirco Ricci (Pd), relatore di maggioranza, il provvedimento "armonizza le procedure di controllo e manutenzione finalizzate all'efficienza degli impianti, e non comporta aggravi di spesa per i cittadini ed eccessive incombenze burocratiche". Si è trovato d'accordo anche il relatore di minoranza l'azzurro Franco Capponi che ha invitato i Comuni e le Province ad adottare con sollecitudine la nuova legge. Cosa prevede la legge - La legge prevede in particolare un sistema di autocertificazione, mediante rilascio in acquisizione gratuita di un bollino verde, obbligatorio per tutti gli impianti termici, apposto dal manutentore di fiducia. Il costo zero dell'operazione fa la differenza con il passato: il bollino, infatti, sino ad oggi veniva fatto pagare dai 7 ai 15 euro a seconda del Comune di residenza. E' ancora a costo zero l'operazione dell'ispezione a campione eseguita dalle Province sul 5% degli impianti. Non solo prezzi in caduta libera, ma anche lotta dura alla burocrazia. Ecco il senso della legge. Con le nuove regole ecco che le operazioni di verifica sugli impianti domestici, ossia quelli sotto i 35 chili, andranno eseguite non più ogni due anni, ma ogni quatto. Cambio di scena per gli impianti industriali, e qui siamo sopra i 35 chili: verifiche ogni due anni e non più ogni anno.

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Manno: "L'opera sarà completata" (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Diga del Melito/ Il presidente del Consorzio Alli-Punta di Copanello rilancia la questione CATANZARO. "Realizzeremo la Diga del Melito. La Deputazione ed il Consiglio del Consorzio di Bonifica che mi onoro di presiedere hanno oggi deliberato la risoluzione del contratto per inadempimento dell'impresa ed i provvedimenti urgenti conseguenti fra i quali il riappalto delle opere". Lo ha dichiarato il presidente del consorzio Alli-Punta di Copanello, Grazioso Manno. "Per avere una idea chiara di questa vicenda - ha spiegato - bisogna considerare due aspetti fondamentali: le lunghissime attese, (12 anni) per arrivare all'atto di transazione del 2003, l'arbitrato chiesto da Astaldi costituitosi a settembre 2006 senza ancora emettere pronuncia definitiva; il fermo unilaterale dei lavori da parte dell'impresa, anche di quelli indispensabili per la sicurezza dei siti per i quali, Astaldi, aveva preso impegni precisi in piena controversia. Siamo stanchi di subire, siamo stanchi di imprese che appaltano i lavori e non realizzano le opere. Siamo stanchi di produrre e di ricevere carte, migliaia e migliaia di carte che, se messe assieme, possono ricoprire l'autostrada da Reggio Calabria a Milano ed oltre. Siamo stanchi di una burocrazia eccessiva ed ossessiva, impressionante per la capacità di rimandare da Erode a Pilato e viceversa. Siamo stanchi delle imprese che "scendono in Calabria con gli avvocati e non con gli operai": in cantiere, nell'ultimo mese, si sono visti più consulenti tecnici e legali che operai. Siamo invece pronti - ha proseguito Manno - a dimostrare la nostra sacrosanta verità, carte alla mano e non a parole, in tutte le sedi, anche in quelle giudiziarie se necessario! Procederemo immediatamente ed a tappe forzate, verso il riappalto dell'opera. Abbiamo un piano preciso e scadenzato. Nel frattempo manterremo il cantiere, ne assicureremo la sicurezza, provvedendo al mantenimento delle opere già realizzate. C'è di più: non licenzieremo nessuno, anzi. Sin da oggi provvederò ad incontrare i rappresentanti istituzionali, associativi e sindacali interessati ed i tanti che ci hanno mostrato (senza soluzioni di continuità) sostegno e solidarietà per illustrare dettagliatamente la situazione. Immediatamente dopo ci incontreremo in una apposita conferenza stampa per un altrettanto doveroso e sentito riscontro che attendono i cittadini che hanno il diritto di conoscere, almeno altrettanto dettagliatamente, le motivazioni di chi sente il dovere di realizzare la Diga del Melito funzionante ed efficiente; pronta a dare acqua a più di cinquanta comuni, pronta a creare indotti nei settori dell'agricoltura, del turismo, pronta anche - ha concluso - a tutte quelle nuove attività produttive che un invaso di queste caratteristiche può e deve concedere alla Calabria intera".

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"Chi ha paura muore ogni giorno" (sezione: Burocrazia)

( da "AprileOnline.info" del 22-05-2008)

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Emiliano Sbaraglia, 22 maggio 2008, 19:02 L'intervista Questo il titolo del libro di Giuseppe Ayala, che ricorda tra le altre la strage di Via Capaci, dove proprio il 23 maggio morirono Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta. Poco dopo li seguirà Paolo Borsellino. Ma come è cambiata la fisionomia della mafia di oggi rispetto ad allora? Ne parliamo con il magistrato siciliano Giuseppe Ayala partecipò sin dall'inizio all'attività del pool antimafia, rappresentando in aula la pubblica accusa nel primo maxiprocesso, a sostegno delle tesi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e della procura di Palermo di fronte ai boss e ai loro avvocati. Ayala fu sempre al fianco dei due magistrati e ora, a sedici anni dalla loro morte, pubblico un suo volume di esperienze e ricordi di quel periodo dal titolo "Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino" (Mondadori, pp.200, €17,50), nel quale viene ricostruita l'attività quotidiana del pool, i viaggi per le rogatorie internazionali, l'impegno di lavoro condiviso, le vacanze passate insieme, fino a quando, dopo i primi grandi successi, la diffidenza e l'indifferenza di molti iniziarono a danneggiarli, oltre che isolarli. Oggi Ayala ha deciso di raccontare la sua verità su Falcone e Borsellino, ricordandone il fondamentale contributo alla lotta alla mafia e le attualissime riflessioni sulla Sicilia, su Cosa nostra, sulla giustizia e la politica; ma anche registrando e dando conto al lettore della loro travolgente ironia, della reciproca gioia di vivere, delle passioni umane e private, di quel visuto quotidiano che raramente si è avuto modo di conoscere con tanta dovizia di particolari. Ne deriva un quadro che riporta al centro dell'attenzione le enormi difficoltà da affrontare quando si ha a che fare con la criminalità organizzata, nutrita da silenzi, complicità, "disattenzioni" e colpe di una Sicilia e di un'Italia, che in fondo non sono troppo cambiate rispetto ad allora. Giuseppe Ayala, come mai ha deciso proprio ora di pubblicare questo libro? Finché sono stato in politica ho pensato fosse meglio lasciar stare, affinché non si pensasse che andassi cercando pubblicità, visto che all'inizio fui accusato di aver sfruttato le mie amicizie per andare in Parlamento, quando in realtà ero stato eletto prima delle tragedie del '92. Tutta questa serie di cose mi hanno frenato, poi quando sono rientrato in magistratura ho ritenuto opportuno fosse arrivato il momento di fare questa riflessione innanzi tutto con me stesso, per poi trasferirla agli altri che leggeranno il libro. Nel racconto dei rapporti tra Falcone e Borsellino, lei restituisce al lettore due figure molto umane, a tratti ironiche, due personalità che tra loro avevano anche orientamenti politici diversi. Cosa è rimasto oggi di quel tipo di approccio collaborativo e professionale in coloro che hanno lavorato con loro e continuano ad occuparsi di mafia? Mah, quelli che siamo rimasti siamo tutti legati, anche se magari non ci frequentiamo, non ci vediamo assiduamente, da un'amicizia molto profonda, molto forte. Penso a Di Lello, ma ne potrei citare molti altri. Perché abbiamo vissuto per dieci anni, non per un periodo breve, un'avventura straordinaria, ed è quindi inevitabile che il legame rimanga. E questo spiega anche perché per tutti noi, non soltanto per me, la ferita delle stragi del '92 è una ferita che non si potrà rimarginare mai. Siamo all'anniversario della strage di Capaci. Ci sono ancora zone d'ombra da chiarire? Io intanto rilevo questo, che sia quella di Capaci, sia quella di via D'Amelio, non sono rimaste stragi impunite, come purtroppo in Italia tante altre. Che poi sia stata fatta luce su tutta la verità, io questo francamente non lo posso dire. Però sicuramente sono stati condannati i vertici di Cosa nostra, quindi un risultato importante c'è stato. Che ci possa essere dell'altro, qui ci avventuriamo nella dietrologia, e non è un settore che amo frequentare. In un altro libro, uscito per "Chiare lettere", dal titolo "L'agenda rossa di Paolo Borsellino", si ipotizza che il magistrato, indagando sulla morte del suo amico, era venuto a conoscenza di altre collusioni tra politica e mafia, come lo stesso Borsellino accenna nella sua ultima intervista rilasciata a un giornale francese. Lei cosa ne pensa? Io non ho nessun elemento per confermarlo, ma non ho neanche nessun elemento per escluderlo... Certo, il fatto che l'agenda che stava lì, nella sua borsa, nella sua macchina, non si sia trovata, legittima degli inquietanti interrogativi. Ma oltre questo non posso andare, non saprei che dire. Parlando del suo libro, lei ha detto che la mafia, rispetto agli anni delle vostre indagini, ha cambiato aspetto, mettendo da parte la sua natura violenta, facendo posto a quella maggiormente dedita a infiltrazioni e connivenza con le amministrazioni e il potere politico in genere. Quale tipo di mafia è più pericolosa, e più difficile da combattere? Non c'è dubbio che la più difficile da combattere sia la seconda, cioè quella che rifugge dal clamore, dai riflettori che si accendono quando c'è l'attacco diretto e violento allo Stato. Diventa più subdola quando si infiltra, ed è quindi molto più difficile da colpire. Quello che mi sento di poter dire con una certa sicurezza è che i legami con la politica e la burocrazia siano ancora molto solidi. Ma è vero anche che ci sono altri segnali che incoraggiano alla speranza, segnali positivi: penso agli imprenditori che si ribellano al pizzo, alla Confindustria che prende posizione per sostenerli, ad associazioni come "Addio pizzo" che combattono contro l'estorsione. Dei segnali confortanti ci sono; ma finché non scioglierà il nodo dei legami tra mafia e politica, noi continueremo a parlare dello stato attuale della forza della mafia, e non riusciremo mai a sconfiggerla. Ecco perché ho voluto titolare in questo modo il mio libro: se abbiamo paura della mafia, ci facciamo uccidere tutti ogni giorno.

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Ma Conca non si sente declassato (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Lecco, La" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

(p. zuc.) "Sono sereno: non mi sento "declassato" come si vorrebbe nell'immaginario politico. In giro ci sono ancora "cadreghini da assessore? da difendere per interessi di varia natura": Marco Conca, ormai ex, non si spoglia dei panni di esternatore all'indomani del consiglio comunale che ne ha recepito le dimissioni. "Ci sono ancora ? continua - gruppi politici che tristemente lottano al proprio interno per ottenere assessorati, quelli pesanti e "utili" e ci sono sempre premiazioni e inaugurazioni col sorriso prestampato in faccia. Un appello generale rivolgo ai futuri amministratori pubblici, interessi di partito permettendo: maturino meglio una formazione morale e operativa, anziché partire per battaglie senza esercito; migliorino la conoscenza della burocrazia e delle leggi per collaborare con i dipendenti e i dirigenti. Non basta dettare le "linee di indirizzo"". 22/05/2008.

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USA/ CALIFORNIA,NOZZE GAY: IL REBUS DEI CERTIFICATI DA (sezione: Burocrazia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

RISTAMPARE Via 'Sposo' e 'sposa', ma non cancellando. E l'ora x si avvicina postato fa da APCOM ARTICOLI A TEMA Altri Los Angeles, 22 mag. (Ap) - Il giorno indicato dalla Corte suprema della California nella sentenza che ha autorizzato i matrimoni omosessuali è il 16 giugno. L'ora X si avvicina e, polemiche a parte, c'è almeno un grosso problema irrisolto: i certificati nuziali. L'indicazione attuale, 'Sposo' e 'Sposa', dovrà per forza essere superata. Ma la decisione sulla dizione da adottare non è stata ancora presa. E non basterà una cancellazione all'ultimo momento, visto che i moduli disponibili contengono l'esplicita avvertenza che ogni alterazione li renderà inutili ai fini della legge. L'unica possibilità è ristampare i certificati, cosa che richiede tempo nonostante la burocrazia più snella di quella italiana. Oltretutto ne occorreranno molte migliaia, considerata l'annunciata invasione di coppie-omo: le nozze gay in Califonia non sono riservate ai soli residenti, come aveva invece previsto il Massachusettes contemporaneamente al via libera nello Stato. I precedenti (oltre al Massachussetes, il Vermont che certifica le unioni civili tra persone dello stesso sesso) suggeriscono che la scelta cada su 'Parte A' e 'Parte B' per sostituire 'Sposo' e 'Sposa'. Ma è possibile anche Partner invece di Parte, o un riferimento numerico, Uno e Due. Oppure qualsiasi altra forma neutra. La decisione spetta al Dipartimento Sanità pubblica e non è stata ancora presa. Mentre il Family Research Council, custode dei valori della famiglia tradizionale, già tuona: servirà anche un nuovo modulo, ma il certificato per sposi etero deve restare.

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Il Cavaliere: <Forza Emma, ora la guerra alla burocrazia> (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Cavaliere: "Forza Emma, ora la guerra alla burocrazia" Roma "Ho apprezzato molto la tua relazione e posso dire che potrebbe essere, anzi, sarà il nostro programma". Parole chiare con cui il Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, benedicendo l'elezione di Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria, sancisce un clima di convinta unità d'intenti tra il suo governo e gli industriali. "Alla Presidenza del Consiglio - assicura tra gli applausi dell'assemblea generale - c'é un vostro collega che conosce esattamente le cose che si devono fare perché la nostra economia possa svilupparsi". Espressioni che testimoniano un feeling ritrovato dopo qualche dissapore vissuto negli anni scorsi, ai tempi del governo di Romano Prodi, con Luca Cordero di Montezemolo. Anni in cui, pensiamo al celebre scontro tv da Santoro, Berlusconi pretese che Diego della Valle gli desse del 'Leì. Oggi il clima é opposto e lo si vede anche nei rapporti interpersonali, tanto che Berlusconi chiude il suo intervento con toni quasi da tifo: "Al governo c'é una squadra giovane, piena di passione. Anche voi volete ringiovanire e credo che lo farete. Forza Emma, Forza Confindustria, e a ciascuno di voi l'augurio di poter realizzare i vostri progetti, i vostri sogni". Poi tra gli applausi, davanti a una platea soddisfatta, Berlusconi abbraccia a bacia la giovane neo-presidente. La sintonia registrata ieri tra il Cavaliere e l'associazione degli industriali sembra riportare indietro la memoria alla campagna elettorale del 2001, quando all'assise di Parma, sempre Berlusconi definì il suo programma "fotocopia" di quello della Confindustria, allora guidata da Antonio D'Amato. Rispetto ad allora ciò che è radicalmente cambiato è il panorama politico italiano. È possibile dialogare con l'opposizione e l'assenza in parlamento della sinistra radicale, secondo il premier, offre una chanche in più al cambiamento: "Vi garantisco - sottolinea Berlusconi - che approfitteremo di questa vittoria elettorale, di questa vasta maggioranza e della presenza di pochi gruppi in parlamento per modernizzare l'Italia. È un'occasione che non possiamo sprecare. Ora però abbiamo un vantaggio importante: dal parlamento è uscita quell'opposizione estrema che ancora s'ispirava all'ortodossia marxista". Berlusconi evita di riprendere nel dettaglio i punti toccati dalla relazione di Marcegaglia, pensiamo alla proposta di riforma del modello contrattuale. Tuttavia fa alcune promesse che vanno dalla riforma dello Stato a quella del sistema fiscale, con lo scopo ultimo di "portare l'Italia al livello delle altre nazioni europee", sempre grazie alla collaborazione.

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Tre big per parlare del futuro altoatesino (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Pietro Marangoni Tre big per parlare del futuro altoatesino Lunedì arriva il bavarese Stoiber E poi attesi Cipolletta e Marcegaglia L'ex presidente della Cdu ospite del collegio costruttori La neoeletta presidente di Confindustria e il presidente di Trenitalia all'annuale assemblea di Assoimprenditori BOLZANO. Nelle prossime due settimane a Bolzano arriveranno alcune star del mondo dell'imprenditoria e della politica per parlare delle prospettive dell'economia altoatesina. Si inizierà lunedì prossimo con la presenza all'assemblea generale del Collegio costruttori di Edmund Stoiber, l'ex presidente della Baviera, per finire venerdì 6 giugno con la presenza all'assemblea di Assoimprenditori dell'Alto Adige di Emma Marcegaglia e di Innocenzo Cipolletta. Stoiber, carismatico leader della Cdu bavarese che ha caratterizzato il governo di Monaco di Baviera del dopo Strauss, sarà a Bolzano alle ore 17 di lunedì 26 maggio all' Hotel Sheraton su invito del presidente del Collegio costruttori Christian Egartner quale ospite d'onore all' assemblea generale. Stroiber parlerà delle prospettive economiche tra le due realtà, del traforo del Brennero e della necessità dell'abbattimento della burocrazia pubblica. Proprio su questo tema l'ex presidente bavarese parlerà anche all'Eurac nel corso di un seminario ad hoc sul tema della sburocratizzazione dell'apparato amministrativo. Per quanto riguarda invece l'arrivo a Bolzano della neoeletta presidente della Confindustria italiana Emma Marcegaglia il direttore generale di Assoimprenditori dell'Alto Adige Udo Perkmann osserva: "Per noi è un grandissimo onore poter avere alla nostra assemblea la presidentessa Marcegaglia in una delle sue primissime uscite pubbliche. Già quattro anni fa avevamo avuto l'allora neoeletto presidente Montezemolo nostro ospite all'assemblea generale di Merano alla vigilia della sua elezione alla guida di Confindustria. L'ex presidente regionale del Gruppo giovani Ilaria Vescovi è stata a lungo collaboratrice di Emma Marcegaglia e ciò ha contribuito a che la neopresidente di Confindustria, malgrado i suoi impegni, abbia trovato il tempo per venire a Bolzano. La sua presenza ci rallegra particolarmente perchè il suo impegno a favore di una modernizzazione del Paese è quanto noi perseguiamo da tempo". Per quanto riguarda infine la presenza di Innocenzo Cipolletta, il direttore Perkmann sottolinea: "Cippolletta è un nostro vecchio amico fin dai tempi in cui era direttore generale di Confindustria. Lo è diventato ancor molto di più da quando ha assunto la presidenza dell'Università di Trento e oggi ci è particolarmente vicino anche nella sua nuova veste di presidente di Trenitalia, le ferrovie italiane. Ecco quindi che la relazione che terrà alla nostra assemblea in cui parlerà sul tema "Berlino - Palermo, la galleria del Brennero e l'Alto Adige nella rete europea e nel piano industriale delle Fs" riveste per noi tutti una particolare rilevanza. Non sarà infatti una relazione di carattere tecnico sul tunnel, ma una visione di strategia economica e logistica sullo sviluppo futuro della nostra economia". E se si considera che questo pomeriggio, su invito del Comitato regionale dei giovani imprenditori presieduto da Thomas Ausserhofer, si terrà presso la sede di Confindustria a Trento l'incontro con la neoeletta presidente nazionale dei Giovani imprenditori Federica Guidi, il quadro è ancor è più completo.

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VETERINARI (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

VETERINARI Per un servizio più forte ed efficiente In merito alla lettera firmata dalla Fp-CGIL dell'ASL di Mantova apparsa sulla Gazzetta il 18/5 e relativa alla gestione delle risorse umane veterinarie e tecniche del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, ci preme chiarire alcuni aspetti relativi al numero e alle funzioni svolte dai veterinari ufficiali, perché il documento denuncerebbe un eccessivo numero di veterinari in rapporto alla prestazioni necessarie che, come affermato, potrebbero essere svolte in massima parte dai tecnici della prevenzione. Così in realtà non è. Bisogna precisare che buona parte delle attività svolte dai veterinari ufficiali sono specifiche ed esclusive di tale categoria professionale e, per motivi di preparazione universitaria, di competenza professionale e giuridica, non possono essere eseguite da nessun altro operatore sanitario, tecnico o medico che sia. Ci riferiamo in particolare in allevamento alle visite cliniche degli animali vivi per le più svariate esigenze (idoneità al trasporto, presenza di zoonosi, compravendite ecc.), all'esame anatomo-patologico di animali morti con eventuale prelievo di tessuti e parti anatomiche, tutti gli interventi cruenti su animali vivi (prove tubercoliniche, vaccinazioni, prelievi di sangue eseguiti nelle stalle nel corso degli interventi di profilassi di malattie infettive quali TBC, Brucellosi ecc., prelievi di sangue per compravendite ed altro ancora); in macello sono competenze veterinarie le visite cliniche degli animali per stabilire l'idoneità alla macellazione e tutti gli atti di ispezione post mortem che permettono al veterinario di emettere un giudizio di idoneità al consumo alimentare umano o, viceversa, una sua esclusione. Ancora sono di esclusiva pertinenza veterinaria le valutazioni sul benessere degli animali in allevamento, nel trasporto e in macello, i giudizi di commestibilità degli alimenti di origine animale in qualsiasi tipologia di attività (spacci, macellerie, laboratori ecc.), gli interventi clinici, chirurgici e diagnostici sui piccoli animali. Nella nostra provincia si allevano in media 335.000 bovini da latte e da carne, 1.267.000 suini (più del 10% del dato nazionale), 7.243.000 avicoli, 3.568 ovi-caprini, 55.000 cunicoli e 1.339 equidi, per un totale di 4954 aziende, e vengono macellati 139.300 bovini e 2 milioni e 300.000 suini l'anno (20% del dato nazionale). Tutta questa attività comporta un contributo da parte dei privati, e quindi un introito per l'ASL, di circa 3.300.000 euro l'anno (il più alto in Italia). In tale contesto il numero dei veterinari ufficiali impiegati è il seguente: 79 dipendenti, compresi i dirigenti di struttura e di cui 3 part time, 1 con contratto a tempo determinato e 9 convenzionati a ore variabili, da 13 a 30 mensili, che, per ragioni giuridiche, possono svolgere solo prestazioni veterinarie di base, ma non possono assumere decisioni o firmare atti pubblici. I veterinari pubblici in Italia sono circa 6000 quindi a Mantova presta servizio l'1,4% del totale. Con questi dati chi può ragionevolmente affermare che i veterinari pubblici a Mantova sono troppi o che la spesa è eccessiva? La realtà è che negli ultimi anni invece le richieste nei confronti dei veterinari ufficiali si sono intensificate ben oltre quel che sarebbe accettabile per garantire lo svolgimento sereno, completo e approfondito di prestazioni spesso indispensabili per la salvaguardia del nostro patrimonio zootecnico e della salute dei consumatori. I motivi sono diversi: nuove normative, attività produttive in aumento, come le macellazioni, nuove sensibilità sociali che portano ad es. a richiedere stringenti verifiche del rispetto del benessere animale ma anche la globalizzazione che comporta un aumento dei movimenti di animali e dei vettori di malattie, nuovi paesi di provenienza degli stessi, tutti fenomeni che spesso portano all'esplosione di focolai epidemici (l'emergenza sanitaria Blue tongue insegna!). Per tutti questi motivi, senza voler entrare nella polemica se il personale tecnico, del quale nutriamo la massima stima, debba o meno subire spostamenti in altri servizi, riaffermiamo con forza la necessità di un servizio veterinario forte ed efficiente in provincia di Mantova. Dott. Gian Paolo Viviani Segretario Provinciale Veterinari Medicina Pubblica COMITATI Castelletto Borgo Nuovo direttivo Il Comitato dei Cittadini di Castelletto Borgo, in occasione del rinnovo del Consiglio direttivo, ha dato un chiaro segnale di svolta avvalendosi della collaborazione di nuovi volti oltre a qualche nome noto alla cittadinanza: Elisa Pignatti è la giovane presidente, Alessandro Raimondi è il vicepresidente ed affianca nella medesima carica Alessandro Bonichini, Stefania Zambreri svolge la funzione di Segretario e Rodolfo Dall'Oglio è il Tesoriere. Fin dalla nascita, nel 2000, il Comitato ha sempre lavorato, collaborato e tutelato gli abitanti di Castelletto Borgo nelle varie e numerose richieste: la riqualificazione della strada principale, qualche gioco nel parco per i bambini, l'illuminazione pubblica, la collaborazione per la ristrutturazione della chiesa. Il Comitato ha carattere volontario ed apartitico, non ha fini di lucro ed ha lo scopo di riqualificare Castelletto Borgo e di perseguire il miglioramento ambientale ed una dignitosa qualità della vita. Con la presente vogliamo ricordare che il Comitato rimane a disposizione per eventuali bisogni, richieste o collaborazioni, come ha sempre fatto, a tale scopo ha creato un indirizzo di posta elettroniche per chi volesse farci delle segnalazioni: comitatocastellettoborgo@ gmail.com. Comitato dei cittadini di Castelletto Borgo CRISI SOGEFI Il lavoro è un diritto fondamentale Il Cupla di Mantova esprime la propria solidarietà alle lavoratrici e lavoratori della Sogefi auspicando un'urgente soluzione dei loro problemi occupazionali. Solidarietà che il Cupla estende anche ai lavoratori che operano in aziende della provincia che stanno attraversando delle difficoltà dovute all'anomalo andamento congiunturale che sta attraversando il Paese. Il lavoro è un fondamentale diritto alla persona così come sancito dalla nostra Costituzione Repubblicana. Cupla Comitato unitario pensionati lavoro autonomo di Mantova ARTIGIANATO La sopportazione ha un limite... Si lavora anche 13 ore al giorno ma si fa fatica a far quadrare il bilancio a fine mese. Scartoffie da compilare costano in termini di tempo e di portafoglio, i clienti fanno fatica a pagare: gli artigiani producono beni e servizi, ma prima di essere saldati passa del tempo, nel frattempo c'è da pagare i fornitori, le rate salate del mutuo per l'acquisto delle attrezzature per non perdere il passo con il mercato, le materie prime che sono in continuo aumento, la pressione fiscale, i costi energetici e altri costi diretti e indiretti che mettono a dura prova la resistenza degli artigiani. Occorre eliminare le carte inutili e affrontare i problemi legati al costo generale della burocrazia che potrebbe far crescere la loro produttività del cinque per cento. Iniziando a sfoltire una legislazione ampia e complessa e poco attinente alle esigenze e caratteristiche strutturali delle piccole imprese; procedimenti lunghi e in certi casi senza certezza sul loro iter conclusivo. Occorre abbattere le lungaggini e i costi della burocrazia che portano alla disaffezione e alla sfiducia di continuare a fare impresa. Ridurre i costi della burocrazia, liberalizzare i mercati protetti e ridurre la pressione fiscale per l'artigianato significa a riprendere a respirare. Il centro studi di Confartigianato fa i conti in tasca alle imprese e alla famiglie; la burocrazia costa circa 1,5 miliardi di euro all'anno. Una sberla che fa male e che lascia segni profondi. La voglia di continuare a fare l'artigianato tra innumerevoli difficoltà forse non manca.. E' la pazienza che comincia a mancare agli artigiani e la sopportazione umanamente ha un limite. Franco Bruno Upa-Mantova.

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Bonomi: si riparte dal territorio (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 23/05/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:IN PRIMO PIANO I BRESCIANI Soddisfazione del vice della Marcegaglia, di Tamburini e della Marniga Bonomi: si riparte dal territorio Aldo Bonomi e, a destra, il presidente di Aib Franco Tamburini Valerio Di Donato BRESCIA Andare a Roma, nella capitale della politica e della burocrazia, degli intrighi di partito e degli intoppi ministeriali, si traduce non di rado in una perdita di tempo o in un fastidioso "dovere" per un imprenditore del Nord, abituato alla chiarezza e concretezza. Ma questo 22 maggio, giorno del debutto istituzionale di Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria, sembra immortalare davvero la classica "data storica". Non solo perché il consenso larghissimo registrato dentro e fuori l'associazione degli industriali dalla giovane neopresidente è il simbolo plastico-emotivo della fine del "grande freddo" fra governo e imprese. Per gli industriali bresciani c'è qualcosa di più. L'impresa torna ad essere un "fattore aggregante". "Il fatto che si riparta dal territorio è un fatto importante", spiega di ritorno dall'assise romana Aldo Bonomi, già presidente di Aib e fresco di nomina come vicepresidente nazionale di Confindustria, con delega alla politica del territorio e dei prezzi.. Importante perché "è questo il segnale che gli elettori hanno mandato al nuovo governo e che le imprese mandano alle loro associazioni - prosegue Bonomi raccontando la sua "grande condivisione" e "soddisfazione" di poter lavorare nella squadra della Marcegaglia. Ma il "messaggio fondamentale" che esce dalla relazione del successore di Montezemolo è, per il vicepresidente di Confindustria, la partenza di una "nuova concertazione governo-parti sociali", come nel 1993, all'insegna della collaborazione e fiducia reciproca, per far davvero "ripartire il Paese". La valorizzazione dei "contratti di secondo livello" e il rilancio dei "distretti industriali", di cui le piccole imprese costituiscono il motore, sono altri due aspetti "rilevanti", secondo Bonomi, della nuova presidenza confindustriale. Concorda pienamente con lui il presidente di Aib Franco Tamburini: "Nell'ottimo discorso della presidente Marcegaglia - dice anche lui al rientro da Roma - mi ha fatto grande piacere vedere ribaditi alcuni nostri cavalli di battaglia, come il ritorno al nucleare e lo sviluppo delle energie alternative, sui quali noi abbiamo smosso le acque qui da Brescia. Ma ho trovato importante anche l'auspicio all'instaurazione di nuove relazioni industriali e il riaffermato impegno per la sicurezza sul lavoro". Stesso viaggio, stesso appuntamento, per la vicepresidente Piccola Industria di Aib, Alberta Marniga. E stessa soddisfazione per l'"impronta" che la Marcegaglia ha impresso subito al suo mandato. La titolare di "Euroacciai" sottolinea anche altri aspetti, come il rilievo dato alla semplificazione amministrativa, alla meritocrazia per gli insegnanti, alla formazione scolastica dei giovani e agli interventi di welfare per incentivare l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro. L'"Emma di ferro" ha stregato proprio tutti con l'invito alla collaborazione per far "rinascere l'Italia" e la riaffermazione della "centralità dell'impresa".

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Ripicche e burocrazia: cancellata la "Sei ore" motociclistica (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'anno scorso aveva richiamato cinquemila persone Gli organizzatori attaccano l'amministrazione: "Solo una scusa il veto posto dalla Fmi". E in Comune scoppia la polemica 23/05/2008 Albenga. Federazione e Comune dicono no e la Sei Ore motociclistica viene inesorabilmente cancellata. Era già tutto pronto per l'ormai abituale kermesse di scooter in piazza Europa, che lo scorso anno richiamò circa cinquemila persone assiepate lungo il percorso fettucciato' della gara di regolarità: le balle di paglia per realizzare le protezioni già ordinate, una quarantina di concorrenti già iscritti, percorso e piano di sicurezza redatti da professionisti qualificati e tutto quello che servirebbe per far rombare i motori domenica prossima nella grande piazza situata nella zona mare. Ma nelle ultime settimane sono improvvisamente spuntati problemi su problemi, tanto che ben difficilmente domenica la gara sarà disputata e già i vicini-rivali di Alassio si mostrano interessati a trasferirla (magari in una data diversa) in una piazza della città del muretto. Ma cosa è successo da ottobre, quando il Motoclub Albenga ha chiesto al Comune autorizzazioni e patrocinio, a oggi? Tra il motoclub e la Fmi, la federazione motociclistica, si è aperta una disputa, per via di alcune gare non autorizzate, ma disputate ugualmente a Salmour e Fossano proprio sotto le insegne del motoclub, così la Fmi ha negato l'autorizzazione alla gara ingauna. "Ma noi di quelle gare irregolari non sappiamo proprio niente - afferma la presidente Nancy Mingoia - è una questione che riguarda un vecchio socio. Inoltre questa non è una gara vera e propria ma una manifestazione di regolarità, perché la velocità media è inferiore a trenta chilometri orari e il percorso è inferiore ai quattro chilometri. A questo punto, quindi, il parere della federazione non è vincolante. Eppure il Comune proprio per questo parere negativo ci impedisce di realizzare la manifestazione, adducendo motivazioni burocratiche senza senso e che lo scorso anno non erano state poste". "Così perdiamo un altro appuntamento prestigioso per la nostra città per colpa di questa amministrazione - attacca Rosalia Guarnieri, capogruppo della Lega Nord - I commercianti sono infuriati, perché lo scorso anno fecero ottimi affari che quest'anno andranno persi. Tra l'altro molti di loro hanno già effettuato le ordinazioni e in alcuni casi hanno già ricevuto le provviste per un week end in cui si aspettavano un notevole smercio, ed ora si troveranno con i magazzini pieni di merce, ovviamente da pagare, che faticheranno a vendere". "Se questo è il modo per rilanciare il turismo - conclude la capogruppo - credo proprio che l'economia della nostra città sia destinata ad un rapido declino. Mentre pensano di fare un centro sociale all'Astor scacciano da pochi metri di distanza una manifestazione di successo. È un'assurdità inaudita". L. Reb. 23/05/2008.

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Emma e Silvio cantano in coro 4 note, 2 minuti di applausi (sezione: Burocrazia)

( da "Finanza e Mercati" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Sibilla Di Renzo del 23-05-2008 da Finanza&Mercati del 23-05-2008 [Nr. 101 pagina 2] La Marcegaglia debutta alla guida di Confindustria con una platea di consensi sulla strategia a quattro punti "per far rinascere l'Italia" Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha colto nel segno dicendo che il prossimo passo per Emma Marcegaglia sarà quello di diventare premier. E la neo presidente degli industriali ha prontamente risposto: "Ce n'è già uno e va benissimo". Marcegaglia ha debuttato alla guida degli industriali in un clima di "corrispondenza d'amorosi sensi" con il governo. Un vero e proprio gioco di sponda tra la relazione della numero uno degli Industriali, che ha offerto il suo supporto per non sprecare l'occasione determinata dal voto, e l'intervento del premier Silvio Berlusconi, che ha garantito che questa possibilità non verrà gettata al vento anche grazie al sostegno degli imprenditori. Hanno concordato praticamente su tutto: sull'analisi del quadro politico, finanziario, sugli ostacoli che frenano la crescita e anche sulla ricetta per lo sviluppo. Marcegaglia, emozionata quel tanto che basta visto che è la prima donna in quasi cento anni di storia alla guida di Confindustria, ma comunque ferma e determinata, nelle prime pagine della sua relazione ha precisato che "in Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento. C'è uno scenario nuovo e irripetibile. Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese". E Berlusconi ha aperto e chiuso il suo intervento con espliciti riconoscimenti al ruolo dell'impresa: la relazione di Marcegaglia, ha detto, "sarà il nostro programma di governo e le aziende di cui sono azionista ti hanno votato". Agli imprenditori il premier ha promesso "una vera guerra alla burocrazia che ci impedisce di essere efficaci e all'oppressione fiscale, burocratica e anche giudiziaria". Marcegaglia ha incassato anche l'appoggio dell'opposizione. "È stata una relazione interessante e convincente, che va nella direzione della presidenza Montezemolo, che ha portato Confindustria a posizionarsi lungo la linea della sottolineatura della crescita e del mercato aperto", ha detto il leader del Pd, Walter Veltroni. Marcegaglia ha poi aperto ai sindacati con l'obiettivo di trovare l'intesa sui contratti entro settembre: "Possiamo chiudere - ha detto - la lunga stagione di antagonismo, pensare in maniera nuova il confronto con i sindacati e il modello di relazioni industriali. Oggi sono obsolete". Ha poi passato in rassegna tutti gli altri temi che attendono da anni di essere affrontati superando anche le resistenze "di corporazioni agguerrite". Tra questi, ha elencato la ripresa "del cammino delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni sia a livello nazionale, sia a quello locale; proseguire sulla strada dell'alleggerimento della pressione fiscale con nuovi tagli all'Ires e all'Irap; reintrodurre il merito nella scuola". Per non perdere tempo, Marcegaglia ha già indicato 4 "impegni strategici" per Confindustria: la sicurezza sul lavoro, gli investimenti in ricerca e innovazione, i cambiamenti climatici legati alla sicurezza energetica e la lotta per la legalità. "Noi siamo pronti a fare ogni sforzo", ha assicurato l'imprenditrice mantovana, raccogliendo 2 minuti di applausi.

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Dalla scuola elementare un sorriso per l'Ucraina (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

PADENGHE. Un progetto durato tutto l'anno e che ieri ha vissuto un momento importante Dalla scuola elementare un sorriso per l'Ucraina di Enrico Grazioli Padenghe abbraccia l'Ucraina: lo ha fatto ieri, accogliendo Alexander, 5 anni, che come Pavlo, che di anni ne ha solo due, la settimana scorsa è stato operato dall'equipe della Chirurgia maxillo facciale pediatrica dell'ospedale Civile di Brescia, diretta da Stefano Negrini, per una forma di palatoschisi. L'incontro è stato uno dei primi passi del "Progetto Melo" promosso dal Laboratorio Italiano per la Cooperazione e lo Sviluppo. L'unica soluzione per la malformazione dei due bimbi era un intervento chirurgico: ora hanno nuove prospettive. E il progetto è stato accolto anche dalla scuola elementare di Padenghe: ieri le seconde e le terze hanno salutato Alexander, regalandogli momenti di serenità. Sono passati 22 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, ma ancora oggi 27 bambini su 100 in Ucraina nascono con gravi patologie che spesso hanno esito mortale. Ora Alexander e Pavlo vedono la fine di un tunnel di sofferenze. Ieri il più grande, che a settembre inizierà le elementari, è entrato nella scuola di Padenghe accompagnato dalla madre, da una traduttrice e dal padre di Pavlo, rimasto al Civile. I bambini lo stavano aspettando, lui lo sapeva e gli ha ringraziati dispensando sorrisi. Lui non sa parlare a causa della malformazione (anche se adesso l'intervento di chirurgia ricostruttiva e il sostegno di una logopedista saranno di grande aiuto) ma la comunicazione è avvenuta lo stesso: i bimbi sanno parlare con il cuore. Nella scuola elementare, che fa parte del circolo didattico di Manerba, tutto è cominciato lo scorso ottobre quando i bambini sono stati avvicinati al tema della solidarietà con "A come amore", tratto da "L'alfabeto della saggezza" (Coles-Ross). Il testo, tradotto in russo per essere donato ai bambini ucraini, ha ispirato poesie e disegni che gli studenti hanno preparato per Alexander. Al progetto hanno partecipato con un team di coordinamento le 10 classi e le 19 maestre, che hanno insegnato ai bambini il significato di uguaglianza, fraternità e solidarietà. Già durante la festa di Natale della scuola avevano addobbato un albero con disegni e messaggi sul tema e nell'occasione era stata effettuata una raccolta di fondi per i costi esterni alla parte sanitaria. L'accoglienza richiede, per esempio, spese per il volo e per l'interprete. Il Progetto Melo è patrocinato da Comune di Brescia, Provincia e Regione Lombardia, che ha autorizzato per il 2008 il trattamento nell'ospedale pediatrico bresciano di dieci bimbi malformati. Questo ponte tra Italia e Ucraina consente a questi piccoli malati di sottoporsi a cure altrimenti impossibili da garantire in patria per i costi eccessivi o per la carenza di strutture e di personale. A giugno è previsto l'arrivo di un'altra piccola vittima delle radiazioni. I tempi, tuttavia, sono dettati anche dalla burocrazia dell'ambasciata italiana a Kiev e il suo arrivo potrebbe slittare a settembre.

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La solita burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Arena, L'" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRENOTAZIONI La solita burocrazia Ho telefonato all'Unità Sanitaria Locale n. 20 di Verona di Via Bengasi 3, 37134 a Verona (tel. 045/500430) per prenotare una vistita medica per il rinnovo della patente di guida. Mi è stato risposto che per prenotare sarei dovuto andare personalmente. Mi chiedo? È possibile che si parli tanto di informatizzazione e snellimento della burocrazia e della sanità pubblica e ancora uno debba assentarsi dal lavoro, perdendo mezza mattina, solo per fare una cosa che può benissimo essere fatta al telefono? Assurdo. Alle mie perplessità mi hanno risposto che avrebbero dovuto spiegarmi delle cose, avrei dovuto ritirare delle carte...., ma scusate, questa visita non si fa solo per un controllo dell'udito, della vista e per appurare lo stato di salute generale, mi sembrerebbe una cosa molto semplice! Invece andiamo ancora a complicare le cose a spese del contribuente e della collettività. Davide Caltroni VERONA.

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Ragusa, pmi in prima linea (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Economia e Impresa Numero 122, pag. 14 del 23/5/2008 Autore: di Agnese Tommasi Visualizza la pagina in PDF       La Cna ha assegnato a Ispica il Premio Atlante alle eccellenze della provincia Ragusa, pmi in prima linea Silvestrini: adesso serve un salto in avanti Una grande festa per la pmi in terra di Sicilia. Questo il senso della sesta edizione della Giornata dell'artigianato e della piccola e media impresa, l'occasione in cui la Cna di Ragusa assegna il Premio Atlante alle migliori imprese che nell'anno appena trascorso hanno contribuito alla crescita economica e imprenditoriale della provincia iblea. Il Premio Atlante, organizzato dalla Cna con il patrocinio della Camera di commercio, della provincia di Ragusa, del comune di Ispica, della Banca agricola popolare di Ragusa e dell'Unifidi Imprese Sicilia, infatti, rappresenta un'importante occasione in cui conferire i dovuti riconoscimenti per la laboriosità e l'impegno con cui ogni giorno le piccole e medie imprese affrontano le competizioni per rimanere sul mercato a livello nazionale con prove sempre più difficili. La serata, che si è svolta a Ispica, ha anche rappresentato un momento prezioso per dare spazio ad ampie riflessioni sul mondo dell'artigianato. Una realtà viva e motrice dell'economia del territorio, così come hanno ricordato il sindaco di Ispica, Piero Rustico, il presidente della provincia, Franco Antoci, e il presidente della Camera di commercio, Giuseppe Tumino. La stessa Cna nazionale assegna al premio grande importanza, così come sottolineato dal segretario generale della Cna, Sergio Silvestrini. "Sono orgoglioso di essere anche il vostro segretario", ha esordito infatti Silvestrini, "e di essere presente a questo momento in cui si premiano le eccellenze di un territorio che si fa esempio e paradigma da seguire per tutte le realtà economiche d'Italia. Oggi", ha aggiunto Silvestrini, "viviamo una fase di cambiamento epocale e la Cna vuole essere da stimolo per le istituzioni e per i suoi associati. La piccola e media impresa lavora da sempre con serietà, in silenzio, creando reti relazionali, vivendo ogni giorno a fianco dei propri dipendenti. Solidità e cultura del dovere", ha concluso il segretario generale della Cna, "sono i pilastri su cui poggia il nostro mondo: il mondo dell'artigianato". Concetti, questi, condivisi da Giovanni Brancati, segretario provinciale della confederazione. "La Cna", ha avvertito Brancati, "deve avere nei confronti delle istituzioni un effetto acceleratore delle decisioni utili per il nostro settore. Oggi la piccola e media impresa deve prepararsi a sfide che non possono vincersi con logiche di campanile. Occorre, piuttosto, stare uniti e fare sistema per penetrare nei mercati nazionali e internazionali. La città di Ispica, che ospita questa edizione del Premio Atlante", ha aggiunto, "rappresenta un valido esempio per tutte le potenzialità che risiedono in questa nostra provincia: vicina al porto di Pozzallo, adiacente all'autostrada Siracusa-Catania e alla rete ferroviaria, dotata di una classe politica che ci ha ascoltato. Riteniamo, dunque, che la difficile congiuntura economica imponga un salto in avanti puntando in special modo al potenziamento delle reti infrastrutturali materiali e immateriali". Fondamentale per lo sviluppo del territorio, si è detto nel corso dell'incontro, anche il ruolo della politica. "Ragusa", ha spiegato l'onorevole Roberto Ammatuna, dell'assemblea regionale siciliana, "deve essere pensata come la punta più avanzata verso l'area di libero scambio. In questa visuale confermo l'idea della Cna di puntare a un distretto del Sudest che, per esempio, coordini il porto di Pozzallo con le realtà di Augusta e Catania e non certo con l'area di Trapani, a noi distante per geografia e vocazione". Un richiamo all'identità giunge dall'onorevole Innocenzo Leontini, anche lui dell'Ars. "Facciamo sistema per uscire dalla marginalità", ha detto Leontini, "ma non dimentichiamo di essere stati i soli a saper attingere a fondi quali quelli derivati dalla dismissione dell'Insicem. Ora occorre ottenere dalla regione un adeguamento alla tipologia strutturale delle nostre imprese per poter attingere ai fondi europei. Un ultimo richiamo, infine, affinché si possano ridurre i tempi della nostra burocrazia e le spese inutili". Grande soddisfazione per la riuscita dell'evento è stata espressa dalla Cna provinciale. "Il Premio Atlante", ha concluso Giuseppe Cascone, presidente della Cna di Ragusa, "vuole mettere in luce la capacità imprenditoriale della realtà iblea e cerca di stimolare una sana competitività nelle imprese. Il livello delle aziende che hanno partecipato anche a questa edizione ci conferma che la nostra è una realtà viva e che vuole ancora migliorare".

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Più sostegno alle piccole e medie imprese (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Consulenti del Lavoro Numero 122, pag. 47 del 23/5/2008 Autore: Dario Montanaro Visualizza la pagina in PDF       Il nodo della rappresentatività Più sostegno alle piccole e medie imprese Chiunque osservi in questi giorni il mondo dell'informazione e delle notizie economiche non può non notare che il tema principale è quello della ricerca e individuazione di soluzioni utili per stimolare la ripresa economica e il mercato del lavoro. Ma concentrandosi sulle notizie concrete e sulle soluzioni operative si nota e spicca indiscutibilmente l'unica proposta concreta, affidabile e pragmatica dell'Ancl e dei Consulenti del lavoro. I nostri interventi sono "ricette" e indicazioni a beneficio principale degli interessi delle piccole e medie imprese e dell'economia reale. Osservando la storia anche non recente, si può verificare che negli ultimi anni sono intervenute decine di disposizioni vessatorie e umilianti per il mondo delle professioni, ma noi, nella prima occasione utile, non rivolgiamo richieste a tutela della professione o dei professionisti in generale ma ci sforziamo di produrre indicazioni operative per liberare le imprese dai vincoli della burocrazia e dai limiti di una legislazione in materia di lavoro che è arretrata i almeno 30 anni. Non si può non notare il silenzio di gran parte delle organizzazioni di rappresentanza datoriale che dovrebbero rappresentare le piccole e medie imprese che, da troppo tempo, tacciono e si accomodano su norme e disposizioni che sono incompatibili con lo svolgimento dell'attività d'impresa nel nostro paese. Sui temi che hanno generato maggiori difficoltà e limiti negli ultimi tempi, quali per esempio dimissioni on-line, anticipo delle scadenze fiscali, normativa sulla regolarità previdenziale, limiti alla flessibilià del mercato del lavoro, solo noi cdl e i professionisti in generale possiamo "vantare" a livello nazionale, di conoscere quali siano le piccole e minime esigenze delle pmi e dei lavoratori. La nostra convinzione di base è rappresentata dal fatto che tra le fondamenta di una ripartenza dopo una crisi economica vi sia l'atteggiamento mentale dell'imprenditore e dei lavoratori che permette di vedere oltre l'ostacolo e di lanciarsi nell'attività economica anche senza certezze ma grazie a buone impressioni e adeguati segnali che riconoscano il fatto che alla base di tutta l'economia italiana vi sono le pmi! Moltissime volte gli imprenditori sani hanno bisogno di segnali e di comprensione delle loro difficoltà, non solo di quelle economiche, ma di quelle operative che sono generate dal quadro informativo negativo che i mezzi di comunicazione e una certa politica hanno costruito. Siamo convinti che nessun imprenditore, ormai, faccia affidamento sul sistema "statale" italiano, pertanto, in modo regolato, credo che chi di fatto rappresenta il 95% della forza produttiva del paese (ed è assistito dai professionisti) non abbia necessità di parlare con la politica per chiedere agevolazioni, aiuti, preferenze, attenzioni o favori, ma ha la necessità di non essere ostacolato; in pratica ha la necessità che lo stato e il sistema comprendano quello che fa, come lo fa, con che risultati e con che prospettive; poi, che un imprenditore sano non ha bisogno di nessuno ma ha solo necessità che non gli si mettano i bastoni fra le ruote. Appare emblematico il fatto che in questi giorni di concitazione politica, solo i consulenti del lavoro abbiano avuto la sensibilità di esprimere richieste di semplificazione della burocrazia per le imprese e siano gli unici soggetti indipendenti che abbiano indicato soluzioni operative per generare percorsi virtuosi in materia di mercato del lavoro e di economia. Se quanto sopra è condivisibile e per alcuni aspetti è anche banale, non è così scontata invece la situazione della rappresentatività delle piccole e medie imprese. Spesso, infatti, le imprese, non appena vi è una nuova norma (dimissioni, sicurezza, privacy ecc.) vengono nel nostro studio a lamentarsi. E ciò ci conforta nel nostro impegno a stimolare una discussione che riprenda le tematiche della rappresentanza dei piccoli imprenditori che tutti, da almeno 50 anni, vorrebbero che fossero diventati grandi, ma che a oggi sono sempre piccoli e sono gli unici che creano lavoro e ricchezza e la fanno circolare.

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<Cucinare è dare felicità seguendo la tradizione> (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Lui & Lei pag. 44 "Cucinare è dare felicità seguendo la tradizione" di MARCO GATTI Prima la nouvelle cuisine. Poi la moda della fusion. Oggi il mito della cucina 'tecnologica' che ha la sua icona nello chef catalano Ferran Adrià? L'erba del vicino è sempre la più verde? E la cucina italiana? "Credo sia importante confrontarsi con tutti, visto che si può imparare da chiunque. Ma ritengo altrettanto importante non rinunciare ad avere una propria identità. Mai copiare! Anche per me e mio marito Antonio, conoscere e apprezzare culture e cucine diverse dalla nostra, è stato, ed è, importante. Nei primi anni di lavoro, non c'era momento libero, anche durante le vacanze, che non fosse dedicato a capire specialità, usi e costumi di altre regioni e altri Paesi. Ma nell'imparare da grandi personaggi come Bocuse, Troisgros, Vergè, non abbiamo rinunciato a un nostro stile di fare ristorazione e cucina". Da dove si comincia per diventare un grande chef? "Ognuno di noi nasce in un contesto con un certo patrimonio culturale, quindi di saperi e sapori. È quella che in una parola si definisce 'Tradizione'. Oggi questo termine viene percepito come sinonimo di 'vecchio'? Non è così. La tradizione è l'insieme delle conoscenze che ci ha permesso di arrivare sin qui, un privilegio a cui è bene stare attaccati. Certo, affidarsi alla tradizione, in cucina, non vuol dire viverla in modo passivo. Significa studiarla, interpretarla, adeguandola alle esigenze nutritive del tempo che si vive. Quindi per intraprendere la vita della chef, il primo passo è rendersi conto della tradizione, mettendo in gioco tutta la propria creatività. Ma per fare questo, occorre imparare da qualcuno. Per questo è importante andare a conoscere realtà nuove. Tu parti, e quando torni hai più rispetto di casa tua. Senza maestri tuttavia non si va da nessuna parte". I suoi maestri? "Oltre ai genitori di mio marito Antonio, che ci hanno passato il testimone del Pescatore. Tra gli italiani Franco Colombani, che a fine anni Settanta era il presidente dei sommelier ed era titolare del 'Sole di Maleo', uno dei templi della cucina italiana. Peraltro, Franco, a sua volta, aveva avuto come maestri Mirella e Peppino Cantarelli di Samboseto, due grandi personaggi che considero i fondatori della cucina regionale del nostro Paese. Per me e Antonio, poi, son stati determinanti gli incontri con Gualtiero Marchesi, Ezio Santin, i Valazza, i Pinchiorri". E tra gli stranieri? "Senz'altro i Troisgros, Vergè, ma soprattutto Paul Bocuse, a mio avviso, il Michelangelo della gastronomia, a motivo del suo saper essere classico e modernissimo allo stesso tempo. Da questi grandi uomini ho imparato che un ristorante non è solo cucina, ma è l'incontro con un mondo vivo, fatto di piatti, ma anche di vino, prodotti e cultura della terra". Cosa vuol dire cucinare per lei? "È l'azione più bella del mondo, la possibilità di dare felicità alle persone. Attraverso il lavoro delle tue mani, vai a creare qualcosa che supera la materia, e ti introduce a una realtà più grande, il mistero del gusto". Tre stelle Michelin. L'unanime giudizio della critica enogastronomica che la considera la cuoca migliore del mondo. Un popolo di golosi che la adora. Eppure di lei colpiscono la dolcezza, l'umiltà, l'amore al lavoro? "La mia forza sono nonna Bruna, e mio figlio Giovanni, in cucina con me. Mio marito Antonio e l'altro mio figlio Alberto in sala, oltre a tutti i nostri collaboratori. Chi viene al Pescatore si aspetta emozioni, piacere, gioia. Per dare felicità, devi essere felice tu". Ristorazione e politica. Una richiesta al nuovo governo? "Carlo Azeglio Ciampi, quando era presidente della Repubblica, disse che la tradizione è identità di un popolo, è un patrimonio che non deve essere negato. Poiché credo che tra i beni della nostra Italia da difendere e consegnare a chi verrà dopo ci sia anche la cucina, ai nostri politici chiederei che ci diano una mano, innanzitutto liberandoci da una burocrazia spesso oppressiva, in modo che i migliori talenti della nostra ristorazione, allettati da offerte economiche spesso faraoniche, non siano tentati di andare a lavorare all'estero, ma possano rimanere a lavorare qui". Il piatto che vorrebbe cucinare a suo marito Antonio, ed ai suoi figli Giovanni e Alberto? "Il pollo arrosto con le patate. Con uno di quei polli che han camminato qui, nella corte, otto ? nove mesi? Uno spettacolo. Ci sarebbe solo un problema: uccidere il pollo. Quando lo hai visto zampettare tutti i giorni nell'aia, alla fine ti affezioni!".

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La telematica salvavita (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

VIMERCATE ARCORE pag. 16 La telematica salvavita Da casa al reparto in tempo reale il pc verifica la compatibilità VIMERCATE TRASFUSIONI di BARBARA CALDEROLA ? VIMERCATE ? LA TECNOLOGIA È ENTRATA di prepotenza nel Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (Simt) di Vimercate, un reparto complesso che evade la domanda dei sette ospedali dell'Azienda brianzola, l'unico insieme a Monza titolato ad alto livello. La lista delle cose buone fatte finora si è allungata nei giorni scorsi. Lucia La Rosa, primario del Simt, una vita passata fra queste mura, ha battezzato il servizio di convalida del sangue da casa grazie all'uso del computer portatile che permette al personale medico in tempo reale e assoluta sicurezza di verificare la compatibilità fra le sacche conservate nel reparto e il paziente che ha urgente bisogno di trasfusione senza muoversi dal salotto di casa. Un "miracolo" della telematica che salva la vita, e che abbatte burocrazia e costi, il primo esempio del genere a veder la luce in Lombardia: un progetto simile ma meno completo esiste a Busto Arsizio. Al risultato si è arrivati grazie alla tenacia della équipe di La Rosa, 32 fra tecnici, infermieri e medici, che da anni si dà da fare per azzerare l'errore umano, e che ha portato a registrare su "chip" l'intera storia dei globuli rossi, delle piastrine e del plasma che ogni giorno entrano in circuito a Vimercate, e dei donatori stessi. Un successo che inizia da lontano, grazie alla collaborazione con l'Avis cittadina, l'altra anima del reparto: i volontari vengono accettati da una penna ottica che legge il loro codice a barre, ciascuno ha il proprio, la farfallina che preleva il sangue è attaccata a una sacca ermetica che non viene mai aperta dagli operatori, passa da una centrifuga che separa le diverse componenti del tessuto sanguigno (globuli, piastrine e plasma) ed è identificata da un'etichetta dove è registrato tutto, provenienza, donatore, Centro di riferimento, ogni singolo passaggio è informatizzato. E che il reparto sia d'eccellenza, lo pensa anche Maurizio Amigoni, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Desio-Vimercate, che ne ha parlato in Comune durante una commissione consiliare in cui si discuteva del futuro della sanità brianzola. Dopo la tracciabilità del prodotto, il primario pensa alla tracciabilità della trasfusione: "La bozza del progetto è pronta - spiega La Rosa -, vogliamo registrare sul computer la storia della sacca di sangue una volta che l'abbiamo consegnata per recuperare le parti che non vengono utilizzate e metterle a disposizione di altri pazienti". Fra gli obiettivi anche l'incremento dei volontari, risorsa indispensabile: "A Vimercate i medici effettuano un colloquio prima di ogni prelievo - spiega Sergio Valtolina, vicepresidente provinciale di Avis - una modalità che garantisce un rapporto speciale. Le donazioni organizzate a chiamata, il giorno prima per il giorno dopo, non vivono mai sul filo dell'emergenza".

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Mobilitati anche i veneziani il 6 giugno comuni a consulto (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Francesco Furlan Mobilitati anche i veneziani il 6 giugno Comuni a consulto MESTRE. L'appuntamento è fissato per il 6 giugno, anche se dove e a che ora ancora non si sa. L'onda lunga dei sindaci che guardano al federalismo fiscale e chiedono di tenere il 20% dell'Irpef nelle loro casse comunali arriverà anche nel Veneziano. Oggi, a Padova, nell'incontro con il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti sono attesi i sindaci di Ceggia e Salzano ma per capire quanti dei 44 sindaci alzeranno la mano all'appello bisognerà aspettare alcuni giorni. Tra i primi a crederci c'è Alessandro Quaresimin, sindaco di Salzano, Pd, atteso oggi a Padova: "E' un modo per porre in modo serio la questione perché, in attesa del federalismo fiscale, molti comuni sono sottomessi. A Salzano questa proposta ci permetterebbe di avere circa il 30% di più fondi a disposizione". Quindici anni fa era stata la burocrazia (un semaforo che non si riusciva a installare) a mettere in moto il movimento dei sindaci. Oggi è una questione di schei, ma nel mirino ci sono sempre i troppi lacci dello Stato e l'obiettivo resta lo stesso: la maggiore autonomia. "A patto che - precisa Claudio Tessari, sindaco di Spinea - non venga meno il solidarismo nei confronti delle regioni che hanno una velocità inferiore alla nostra". Tessari, centrodestra, vicino a Forza Italia, è nel consiglio direttivo dell'Anci (l'associazione nazionale dei comuni italiani). "Da anni l'Anci predica su perequazione e trasferimenti - aggiunge -, sulla ridistribuzione dell'Irpef io sono pienamente d'accordo, ma stiamo attenti a non spaccare il Paese in due". In questa campagna dei municipi la Lega Nord sembra essere la più fredda, almeno a sentire il commento del sindaco di San Donà, Francesca Zaccariotto, da poche settimane riconfermata con una valanga di voti alla guida della città. "Sul movimento dei sindaci resto scettica - spiega - perché il confronto deve essere soprattutto nel confronto con le altre istituzioni locali, la Provincia e la Regione". Tuttavia all'incontro veneziano la sindachessa non mancherà. "Perché questo è un problema di cui certo bisogna discutere, perché la ridistribuzione delle risorse ci interessa da vicino". Al fianco dei sindaco anche il sindaco di Mirano, Roberto Cappelletto che di numeri se ne intende, essendo docente universitartio di Finanza aziendale, e che valuta "molto interessante la proposta". Il sindaco di Mira, Michele Carpinetti, Pd, alza la posta e rilancia, con un documento che girerà presto ai colleghi, già votato nel suo parlamentino locale e che prevede di rivedere "oltre all'Irpef anche le entrate per ciò che riguarda Iva e soprattutto le rendite fondiarie". Sposa l'iniziativa anche il sindaco di Chioggia, Romano Tiozzo, centrodestra, che propone: "Si potrebbe iniziare in modo graduale, ma certo è che si tratta di un grande meccanismo di trasparenza, anche per i cittadini, che così saprebbero che il 20% dell'Irpef che lasciano al Comune viene speso per progetti specifici, come le strade, le scuole, o altri interventi. L'unico modo per parlare davvero di federalismo fiscale".

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Milano-Mortara lavori nel week-end Blocco dei treni (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CORSICO ROZZANO pag. 29 Milano-Mortara lavori nel week-end Blocco dei treni CORSICO ? CORSICO ? STOP AI TRENI, via ai lavori. Per l'intero fine settimana la circolazione ferroviaria sulla tratta Milano?Mortara verrà sospesa per consentire ai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana di effettuare lavori di potenziamento infrastrutturale consentendo il raddoppio dell'asse ferroviario e l'arrivo dell'alta velocità. Per ridurre i disagi, Ferrovie Italiane ha programmato i lavori sono nel fine settimana quando anche il traffico locale è notevolmente inferiore. Per garantire i collegamenti e assicurare la percorrenza della tratta, saranno istituiti una serie di servizi di autobus sostitutivi che arriveranno e partiranno nei piazzali antistanti le stazioni, ad eccezione di Trezzano sul Naviglio dove la fermata è stata spostata in "circonvallazione" in via Bozzi. Il dettaglio dei treni interessati e le relative informazioni saranno disponibili nelle stazioni, nelle biglietterie, negli uffici informazioni e assistenza clienti, sul sito web ferroviedellostato. it e al call center 892021. Mentre il raddoppio sembra un traguardo concreto, il comitato cittadino "Milano?Mortara" continua la sua battaglia per la realizzazione di un progetto sostenibile. Solo una settimana fa i cittadini del comitato avevano presidiato l'ingresso del cantiere gridando a gran voce le direttive impartite dal ministero dell'Ambiente e, almeno all'apparenza, non osservate dalle imprese. Ma se da una parte - quella dell'intervento di raddoppio - è stato schiacciato il piede sull'acceleratore, dall'altra - quella dei ricorsi - delle pratiche amministrative proseguire a rilento, scandita dai lunghi tempi della burocrazia. Fr. San.

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Cantieri pericolosi, l'asl raddoppia i controlli - guido fiorini (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Empoli Cantieri pericolosi, l'Asl raddoppia i controlli Sette aziende edili su dieci, fra quelle visitate dagli ispettori, hanno avuto sanzioni Studio sulle morti causate dai luoghi di lavoro: sono state 52 in dieci anni sul nostro territorio GUIDO FIORINI EMPOLI. Sette aziende su dieci, nell'edilizia, non rispettano le norme sulla sicurezza e vengono sanzionate, anche se non sempre le violazioni sono così gravi ed a volte sono figlie di una burocrazia che asfissia e che impone soprattutto di riempire valanghe di fogli. Però l'Asl, che ha avuto un finanziamento regionale, ha deciso di ampliare il proprio organico destinato ai controlli e di aumentare, già da questi mesi, i cantieri che saranno passati al setaccio. è questo uno degli aspetti illustrati dal settore Prevenzione luoghi di lavoro dell'Asl i cui dirigenti, ieri mattina, hanno tracciato un bilancio degli ultimi anni di attività. Morire per il lavoro. Fra i dati presi in esame anche il risultato di un attento studio sulle morti legate, in qualche modo, all'attività lavorativa: dal 1998 quelle accertate sono 52, sempre dovute a tumori e in gran parte riconducibili all'esposizione a sostanze nocive che, fino ad alcuni decenni fa, erano presenti negli ambienti di produzione di vetro e ceramica e nelle concerie: "Ma attenzione - ha chiarito la dottoressa Tonina Iaia, responsabile del settore della zona del Cuoio -. Tutte queste malattie sono state causate da situazioni a rischio che, da tanti anni, non esistono più. I nostri controlli in questo senso sono accurati. Sia nelle vetrerie che nelle concerie non si respirano più agenti cancerogeni". "Questi casi - ha aggiunto il direttore del settore, Mauro Valiani - sono emersi perché siamo andati, caso per caso, a ricostruire il percorso lavorativo delle varie persone. E per poter intervenire in modo mirato, eliminando le cause". Gli infortuni. Gli infortuni calano, così dicono i numeri. Ma molti, spesso, non vengono denunciati. "Dietro ad un infortunio non denunciato - ha denunciato Giovanni Occhipinti, della Cgil - c'è spesso la paura di perdere il posto. Oppure, ed è peggio, c'è il lavoro nero". In ogni caso dai 3930 casi del 1998 si è passati ai 3105 del 2007, anno in cui ci sono stati solo due casi mortali, sui 22 decessi "bianchi" avvenuti dal 1998. Più controlli. Circa il 70% delle aziende controllate, nell'edilizia, è stata sanzionata. Nel 2007 dai tecnici dell'Asl sono stati controllati 186 cantieri edili, 181 i verbali emessi. "Un numero alto legato a controlli mirati - aggiunge il dottor Valiani - perché andiamo a verificare quei luoghi che, a causa di qualche segnalazione, o semplicemente perché li abbiamo visti da fuori, possono essere a rischio. Per il 2008 aumenteremo notevolmente il numero dei controlli, andando a far visita a 260 cantieri, grazie al contributo regionale che ci è stato dato in materia di prevenzione". Grazie ai soldi regionali gli operatori della prevenzione passeranno dal 142 a 150 e in particolare coloro che si occuperanno dei luoghi di lavoro saranno 50 contro i 44 dello scorso anno. Sui controlli è intervenuta anche la Cna: "Siamo d'accordo sul rispetto delle regole - ha detto il rappresentante - e anche sulle sanzioni. Ma chiediamo che il sistema venga semplificato. Spesso prendiamo multe perché manca una fotocopia. Non è con la carta che si fa prevenzione". Occhio ai carrelii. Sono state invece oltre seicentocinquanta le aziende non edili visitate dai tecnici dell'Asl, con 352 verbali. "L'attività è stata molto intensa - ha detto ancora Valiani - soprattutto nel settore dei carrelli elevatori dove abbiamo trovato molte lacune. Abbiamo così deciso di mandare dei neolaureati a disposizione delle aziende, per istruirli nell'uso di queste macchine e nei sistemi di prevenzione, ottenendo un buon riscontro. D'altronde noi non eleviamo solo sanzioni, ma facciamo anche prevenzione e ci rendiamo sempre disponibili per consigli e assistenza".

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Lo Stato non è uno spot (sezione: Burocrazia)

( da "Unita, L'" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stai consultando l'edizione del Lo Stato non è uno spot Gianfranco Pasquino Segue dalla Prima C ome al solito, sappiamo che il governo Prodi, tutt'altro che inconsapevole e insensibile al problema, si è trovato troppo spesso bloccato, nella produzione di politiche efficaci, dall'esistenza di posizioni molto distanti e dal permissivismo dei settori della sinistra allora antagonista, radicale e quant'altro. Tuttavia, che nel breve biennio prodiano lo Stato e le sue articolazioni fossero sparite dal tutto dalla scena geografica del Paese che, di conseguenza, si fosse trasformato in una sorta di Far West, pare francamente una rappresentazione tanto esagerata quanto fuorviante. Cosicché, altrettanto esagerato e fuorviante è definire i primi provvedimenti del ministro Maroni sull'immigrazione nonché le misure per lo smaltimento dei rifiuti, con il controllo sulle discariche affidate all'esercito, un vero e proprio ritorno dello Stato e, per rimanere in metafora, l'arrivo degli sceriffi puri e duri. Semmai, quello che il governo Berlusconi sembra volere fare è, anzitutto, di sopperire al bisogno psicologico di sicurezza, operazione, peraltro, a determinate condizioni, nient'affatto deprecabile. Ciò detto, almeno per quello che si vede, il rischio di questa operazione è duplice. Da un lato, non valuta le conseguenze, non soltanto in termini di applicabilità effettiva, ad esempio, con la definizione del reato di immigrazione clandestina, persino alcuni nella stessa maggioranza paventano il rapido sovraffollamento delle carceri nonché un consistente aggravio di lavoro per un altro settore dello Stato: la magistratura, ma neppure in termini di possibile restringimento dei diritti di cittadinanza, invece di un loro opportuno ampliamento efficacemente regolamentato in vista dell'integrazione sociale. Dall'altro, l'effetto-annuncio potrebbe creare alte aspettative che sono difficilissime da soddisfare, ma anche dare l'impressione che lo Stato è fatto esclusivamente da apparati repressivi ed è qualcosa di totalmente separato dai cittadini. Senza esagerare in retorica, se lo Stato siamo, come dovremmo essere, noi cittadini che accettiamo le regole della convivenza e vorremmo estenderle nella libertà e nella sicurezza, allora appare opportuno che vengano sollecitate anche le energie della società civile nelle sue varie articolazioni e che si faccia un appello credibile sia ai governi locali sia alle associazioni. Senza la loro collaborazione che, per quel che riguarda i governi locali, prima istanza della democrazia, è assolutamente cruciale se lo Stato vuole riacquisire il controllo del territorio, nel senso migliore del termine, lo Stato apparirà come un ente estraneo e ostile e alla fine non riuscirà a risolvere nessun problema né quello della regolamentazione dell'immigrazione né quello dello smaltimento né quello, tutt'altro che scollegato, della criminalità organizzata. Allora, in questa prospettiva, sarebbe molto meglio, credo, se, invece di celebrare in gran pompa il ritorno della Stato, si sottolineasse l'esigenza di una legislazione tale da potere essere applicata con il consenso dei cittadini, resi consapevoli che il loro contributo, in positivo e in negativo, può sostanzialmente essere decisivo. Quello che intendo sostenere è che, oltre ad un'operazione complessiva e coordinata di imposizione di legge e ordine (democratico), sulle quali, fortunatamente, almeno in parte, vigila l'Europa, è assolutamente indispensabile un'operazione culturale e non soltanto, come si vuole fare credere, nelle zone meridionali del Paese. Lo Stato ha anche, dovunque, un compito pedagogico che inizia e si dipana con le sue leggi e con i comportamenti degli operatori delle sue strutture dalla polizia all'esercito, dalla burocrazia alla magistratura. Magari, il governo ombra potrebbe dedicare la sua attenzione anche alla precisazione di questo compito, sia con la critica sia, un po' di più, con la controproposta sia, non da ultimo, mettendo sull'agenda una tematizzazione diversa di quello che deve essere inteso come presenza dello Stato.

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L'abbraccio tra Marcegaglia e Berlusconi Il premier: il vostro programma è il nostro. Il leader di Confindustria ripete la litania dei lamenti (sezione: Burocrazia)

( da "Unita, L'" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stai consultando l'edizione del L'abbraccio tra Marcegaglia e Berlusconi Il premier: il vostro programma è il nostro. Il leader di Confindustria ripete la litania dei lamenti di Bianca Di Giovanni/ Roma CAPITALISTI Liberi dai comunisti, liberi dal peso delle tasse, liberi dai vincoli sull'ambiente, liberi dalla burocrazia fannullona. E, se possibile, liberi anche dai vincoli sugli orari, dalle richieste delle controparti, dai costi dell'inflazione, dai diktat sulla politica mo- netaria della Bce. È questo, in sintesi, il manifesto di Emma Marcegaglia: una virata vertiginosa a destra. Nessun cambio di prospettiva rispetto al capitalismo aggressivo e dei tempi delle ferriere. Anzi: è un ulteriore avanzamento. L'impresa e il mercato inglobano tutto: lo Stato, la politica, i tempi della vita, la qualità dell'esistenza, la natura. Chi si aspettava una rivoluzione per lo meno "di genere" con la prima donna alla guida dell'associazione degli imprenditori, dopo l'intervento all'assemblea di ieri resta inesorabilmente deluso. Ed è la delusione più forte: un'altra occasione mancata per le donne italiane. Il cambiamento è solo di facciata: l'anima resta quella dei "lorsignori", come li chiamava Fortebraccio. Davanti alla platea che la ha appena acclamata nuovo leader degli industriali, Marcegaglia si commuove al ricordo dei genitori, ricorda di essere una madre, rammenta Massimo D'Antona e Marco Biagi, invoca interventi in difesa delle imprese in un mercato in crisi, chiede nucleare e energia a basso costo, insiste sulle privatizzazioni delle municipalizzate, pretende mano libera sull'ambiente, assicura attenzione sulla sicurezza (ricordando il suo operaio morto), ma chiede norme meno stringenti, plaude al pugno duro del governo su rifiuti, attacca (come al solito) l'Irap, dichiara guerra ai contraffattori del made in Italy, alla globalizzazione senza regole, al dumpung sociale e ambientale dei Paesi emergenti, all'euro troppo forte per il nostro export. Alle banche, dopo lo tsunami dei subprime, chiede di tornare a finanziare l'impresa, davanti a un impassibile Mario Draghi. Ripesca la polemica sulla spesa per pensioni (naturalmente troppo alta) e sull'età pensionabile ("dovrebbe essere indicizzata alla speranza di vita"). Si dice pronta a chiudere subito, in pochi mesi (c'è chi dà il termine a settembre) l'intesa con i sindacati sul nuovo modello contrattuale. Celebra lo spirito italiano che ha portato a Milano l'Expo 2015 (ma non cita neanche di striscio la questione Alitalia tricolore). Invoca più merito nelle scuole e nelle università. Attacca l'Ue per il protocollo di Kyoto. Il tono è martellante, liquidatorio. Basta sprechi, basta vincoli, basta tempi lunghi. Ma la platea si scalda davvero solo quando parla di chi "timbra il cartellino e se ne va. È un insulto ai lavoratori onesti". È l'ennesimo attacco al pubblico impiego, con l'ennesima denuncia sui costi troppo alti per le pensioni. Le constituency del sindacato (pubblici e pensionati) sono sotto tiro. Il premier in prima fila fiuta aria di destra trionfante. Lo stile non è quello "garibaldino" di D'Amato, ma la sostanza non cambia molto. Rispuntano in platea i "vecchi" amici di Confindustria: Stefano Parisi, Alfonso Dell'Erario. Silvio Berlusconi sa che lui è il dominus: non ha più bisogno di sketch e di mosse eclatanti come aveva fatto mille volte in casa confindustriale (Parma, Torino, Vicenza). Così dal podio gli bastano due frasi, acuminate come una lama. "La sua relazione sarà il nostro programma". Vero. "Facciamo guerra all'oppressione fiscale e all'oppressione giudiziaria", aggiunge il premier accompagnato da un lungo applauso. Verissimo. Berlusconi si presenta come "collega" (vero anche questo) e dunque come amico degli industriali. Sicuramente l'amicizia è ricambiata: le reazioni al discorso della nuova leader sono un coro di applausi e approvazioni. Per l'impresa oggi la strada è spianata: i nemici da abbattere sono gli stessi nemici del governo. Nell'ordine: sindacati, lavoratori pubblici, burocrazia nostrana ed europea, stranieri. Berlusconi parla da collega e ricorda che le sue imprese ("di cui sono ancora azionista") "hanno indicato Marcegaglia come presidente - (afferma strizzando l'occhio a Confalonieri)- e quindi dico forza Emma, forza Confindustria".

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La clandestinità colpa della burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cagliari La clandestinità colpa della burocrazia Dopo il decreto Maroni, le reazioni nella comunità degli immigrati Il futuro delle badanti è tra i più sentiti: come evitare le espulsioni CAGLIARI. Tra gli immigrati la preoccupazione è alta, soprattutto tra le badanti. Le nuove norme sulla sicurezza trasformeranno l'extracomunitario che non possiede un permesso di soggiorno (anche se ha un lavoro) in un "pregiudicato" che ha commesso il reato di immigrazione clandestina. In campo nazionale le domande di regolarizzazione sono 730mila, i posti disponibili 170mila. E oltre il 50 per cento sono state presentate dalle colf che assistono gli anziani. In generale, inoltre, molte irregolarità sono frutto dei ritardi della burocrazia, a Cagliari si attende anche un anno per un permesso di soggiorno. Per le badanti, invece, "è la rigidità delle norme che crea la clandestinità". PARACCHINI a pagina 23.

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<Allontanare i fratellini? Forse eccessivo> (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 122 del 2008-05-23 pagina 22 "Allontanare i fratellini? Forse eccessivo" di Luca Fazzo Basiglio, parla il giudice che ha tolto i due bambini ai genitori per 62 giorni: "Magari c'è stata troppa prudenza, ma senza malafede" "Non abbiamo certo tolto i piccoli alla famiglia solo sulla base di un disegno" da Milano "Sbagliare è sempre possibile. Ma ogni nostra decisione è stata presa in buona fede e con l'obiettivo di tutelare i bambini". A mezzogiorno di ieri Marina Caroselli, presidente del Tribunale dei minori di Milano, firma il provvedimento che restituisce alla sua famiglia A., tredici anni, il bambino di Basiglio che il 14 marzo era stato tolto alla famiglia insieme a G. sua sorella, nove anni. La bambina era tornata a casa già la settimana scorsa, dopo una perizia grafica che escludeva che fosse lei l'autrice del disegno pornografico trovato dalla maestra sotto il suo banco, e da cui prende il via tutta questa vicenda: "G. tutte le domeniche fa sesso con suo fratello". Poco dopo la dottoressa Caroselli accetta di rispondere ad alcune domande. Dopo la bambina, torna a casa anche il fratello. Sembra l'ammissione che vi siete sbagliati. "Se si prende per buono quel che dice in giro l'avvocato si può avere questa sensazione. Ma la vicenda è più complessa. I due bambini tornano a casa, certo, ma per noi il caso non è chiuso. Bisogna capire cosa è accaduto davvero. Se potessi raccontare cosa c'è nel fascicolo processuale si capirebbe da dove nascono le nostre preoccupazioni". Nel fascicolo si vede chiaramente che il pubblico ministero dà il via libera all'allontanamento dei bambini senza fare alcuna verifica, prendendo per buono il racconto della preside che dice: il disegno l'ha fatto G. "Sia chiaro che l'allontanamento è arrivato per una scelta precisa del servizio sociale del Comune di Basiglio, cui compete in prima battuta l'obbligo della tutela dei minori. Si è agito con prudenza, eccessiva o no non lo so, avendo in mente solo questo obiettivo. E il pubblico ministero non aveva neanche il dovere di rilasciare quel nulla osta, perché la legge dice chiaramente che a operare sono gli enti locali". Però, quattro giorni dopo, il suo Tribunale ha confermato l'allontanamento. "Noi ci siamo trovati in una situazione già avviata, in cui l'unica certezza era che non si potessero trattare i bambini come palline da ping pong. Cosa dovevamo fare, ridarli alla famiglia e poi, se gli accertamenti confermavano i sospetti, riportarli via un'altra volta?". Così avete preso per buono che a fare il disegno fosse stata G. "Ma non scherziamo! Lei crede che si tolgano due bambini alla famiglia per un disegno? Chi sia l'autore del disegno non è il tema centrale di questa vicenda. Quel disegno rappresenta un fatto. E il tema centrale è: le cose descritte in quel disegno sono avvenute o no? Io nei dettagli non posso entrare. Ma se noi, lo dico per ipotesi, avessimo trovato conferme, se il fatto fosse stato ammesso, non sarebbe questo un motivo sufficiente per giustificare l'allarme, a prescindere da chi fosse l'autore?". Ma parliamo di una bambina di nove anni e di un bambino di tredici. Una fase in cui il confine tra fantasie e realtà è blando. "Siamo i primi a saperlo. E aggiungo che, anche se i fatti fossero veri, nessuno vuole punire nessuno, entrambi i bambini vanno solo tutelati. Ma per farlo dobbiamo capire cosa è successo, e per questo abbiamo confermato l'allontanamento. È stato un eccesso di prudenza? Può darsi. Ma accusarci di malafede è inaccettabile". Lei dice che non è rilevante chi sia l'autore dei disegni. Ma appena è arrivata la perizia avete rimandato i bambini a casa. "Il dubbio sull'autore c'è sempre stato. I bambini sono stati rimandati a casa soprattutto perché ormai il clamore sollevato sulla vicenda impediva che si potesse lavorare serenamente fin quando erano in comunità. Ormai anche nella nuova scuola i compagni di classe andavano da A. e gli dicevano: ho letto la tua storia sul giornale. Chi ha trasformato questa vicenda in un caso mediatico si è preso la responsabilità di aggiungere sofferenza a sofferenza". Due mesi strappati da casa, in attesa delle perizie. Si poteva essere più rapidi. "Noi ci siamo mossi subito. Ma ci sono tempi dilatati dalla burocrazia delle notifiche, degli avvisi alle parti, della assegnazione degli incarichi. Noi non siamo dei pazzi, sappiamo quanto soffrissero i bambini e i loro genitori. Ma una perizia grafica così veloce non si era mai vista in Italia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

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LA CONFESERCENTI presenterà al sindaco le proprie osservazioni al piano dei rumori fatto dall&# (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Viareggio)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 2 LA CONFESERCENTI presenterà al sindaco le proprie osservazioni al piano dei rumori fatto dall&#... LA CONFESERCENTI presenterà al sindaco le proprie osservazioni al piano dei rumori fatto dall'ex assessore Anna Maria Poletti. Lunardini vuole varare, entro il 1° luglio, un nuovo regolamento per le feste nei bagni e l'intrattenimento notturno in centro e sulle Marine. Le linee guida sono decise: rispetto della quiete nelle zone abitate; prolungamento della musica fino alle 4, ma a volume consono alla zona, senza disturbo per chi dorme; maggiori liberalizzazioni di decibel a Torre del Lago e in Passeggiata; mano dura contro chi fa ballare abusivamente senza avere la licenza di discoteca; semplificazione della burocrazia per il rilascio delle autorizzazioni; accordi con le categorie e le imprese per la regolamentazione della musica a tarda ora, per evitare che la clientela riparta tutta insieme creando problemi al traffico. Per questa strategia Pierluigi Cinquini ha avuto infatti ledeleghe del turismo e dell'ambiente.

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IL BOLLINO di ecoefficienza, l'unica azienda provinciale segnalata al premio (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA CARRARA pag. 10 IL BOLLINO di ecoefficienza, l'unica azienda provinciale segnalata al premio... IL BOLLINO di ecoefficienza, l'unica azienda provinciale segnalata al premio "Toscana ecoefficienza 2007-2008" per aver installato 120 pannelli solari che garantiscono la quasi totale indipendenza energetica e 25mila kw/h all'anno. E' l'azienda nell'area ex Fibronit, "Ricette mediterranee", leader nella produzione delle salse pronto uso di Pietro Chioni che è anche il presidente provinciale degli alimentaristi Cna, e di Carlo Zoppi. Ditta che si garantisce energia gratis e un risparmio di circa 5mila euro annui a fronte di un investimento di circa 100mila euro ammortizzabili in meno di 10 anni, oltre al vantaggio di pagare bollette contenute e di ricevere il bollino che il premio mette in palio assieme al prestigio di essere nell'élite. E' stato spiegato ieri mattina alla Cna alla presenza del direttore Paolo Ciotti e di Pietro Chioni, da Antonio Chiappini responsabile Cna, e da Maurizio Narra, l'installatore della Cienne Impianti, il quale punta il dito anche contro le amministrazioni che dovrebbero dare l'esempio: "Le amministrazioni si dovrebbero dare obiettivi minini ? dice Narra ? parlo sia di Carrara che di Massa, e riconoscere che queste aziende, quelle che scelgono l'ecoefficienza, avvantaggiano tutti, anche sotto l'aspetto ecologico. Invece c'è ancora troppa burocrazia e poca attenzione per chi investe a migliorare l'ambiente e che constribuirebbe a creare posti di lavoro. Per non parlare di Enel, che dimostra una totale indifferenza nella fase di allaccio". Infatti sono solo 23 gli impianti fotovoltaici fra Massa e Carrara per 134 Mega Watt di potenza, pochissimi. Un'altra azienda, la tipografia Mori ha la più grande installazione un impianto costituito da ben 306 pannelli.

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M inacce a datori di lavoro e dipendenti, sequestri di persona di cuochi e cameriere, verbali firmati tra le lacrime dopo duri interrogatori (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

M inacce a datori di lavoro e dipendenti, sequestri di persona di cuochi e cameriere, verbali firmati tra le lacrime dopo duri interrogatori. In due parole: attacchi terroristici. Vittime, i gestori degli alberghi trentini, responsabili, gli ispettori del lavoro. È un attacco durissimo, ad alzo zero, quello che Guglielmo Lasagna, leader dei giovani albergatori, scaglia dal palco dell'assemblea Asat di Andalo, applauditissimo, contro la "burocrazia di polizia". Il presidente, Natale Rigotti, denuncia che il 43% degli hotel è stato "ispezionato" contro il 20% degli altri settori, mentre Tiziano Mellarini, assessore provinciale al turismo, prende nota e replica: vieni a dirlo ai ministri alla conferenza nazionale di Riva. P. GHEZZI A PAGINA 8 23/05/2008.

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BADANTI in fuga. Incredibile ma vero. Dagli uffici Informaimmigrati del Comune di (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CATTOLICA E VALCONCA pag. 19 BADANTI in fuga. Incredibile ma vero. Dagli uffici Informaimmigrati del Comune di... BADANTI in fuga. Incredibile ma vero. Dagli uffici Informaimmigrati del Comune di Cattolica arriva un dato in controtendenza che fa riflettere. Diverse ucraine, russe e moldave stanno affrettando i tempi per tornarsene in patria dopo 4-5 anni di lavoro in Italia. Motivo? "Le difficoltà burocratiche sempre più crescenti _ spiega Alberto Grandicelli, giovane legale che segue l'ufficio comunale _ ma anche l'esigenza familiare di ricongiungersi con i propri cari. Si tratta di signore che oramai sono riuscite a risparmiare una discreta cifra con 800 euro di stipendio al mese (ma con vitto e alloggio a carico delle famiglie che le ospitavano) e che vogliono tornar a casa col gruzzolo risparmiato. Naturalmente non è per tutte così. Ma quasi un 20% di tali donne dell'est comincia ad interessarsi a alle pratiche di rimpatrio". Insomma è iniziato un lento ma significativo contro esodo. Si tratta di numeri non trascurabili se si considera che in tre anni l'Ufficio Informaimmigrati ha avuto oltre 320 contatti con in gran parte oltre il 60% da parte di badanti dell'Est. "Di queste, quasi un quinto stanno pensando al rientro in patria". E con le nuove misure messe in cantiere dal governo Berlusconi c'è da credere che tale fenomeno accelererà le sue modalità. E per la famiglie bisognose di badanti? Si rischia un nuovo vuoto lavorativo da colmare? "A Cattolica di sicuro la loro presenza è significativa _ spiega Grandicelli _ sarà una questione anche questa da affrontare perché a livello sociale hanno comunque un loro ruolo importante. Ma sono anche donne spesso divorziate e separate che dopo 4-5 anni vogliono rivedere i propri figli anche per aiutarli nello studio e nella vita. Si può capire anche la loro voglia di tornare". CERTO la burocrazia non le aiuta. "Il kit messo a disposizione degli stranieri _ spiega il legale _ per svolgere autonomamente le operazioni di regolarizzazione della propria posizione in Italia molte volte non è semplicissimo da utilizzare e spesso alcuni permessi di soggiorno arrivano davvero troppo tardi. Anche questo è nostro compito e le richieste di aiuto spesso vanno in questa direzione". Luca Pizzagalli.

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LE DUE CORSIE della giustizia corrono parallele. Nessuna convergenza. Nessuna ing (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

FORLÌ? CRONACA pag. 5 LE DUE CORSIE della giustizia corrono parallele. Nessuna convergenza. Nessuna ing... LE DUE CORSIE della giustizia corrono parallele. Nessuna convergenza. Nessuna ingerenza. Semmai, come vuole il diritto, 'una è fonte dell'altra': fonte penale, fonte civile. Per ora però le due corsie sembrano ignorarsi. Così capita che il giorno dopo l'ordinanza del Consiglio di Stato sull'iper di Pieveacquedotto ? accolta l'istanza della proprietà dell'area, che aveva chiesto l'illegittimità dell'ordine di demolizione di tutta la struttura: ora comunque il Tar deve pronunciarsi sul merito della questione, non solo sulla misura cautelare ?, la procura di Forlì spinge il pedale del gas e tira le somme della 'sua' inchiesta. Quella penale. L'indagine di fatto è chiusa, anche se formalmente vanno superati alcuni passaggi di burocrazia giudiziaria. Ma la polpa investigativa c'è. E c'è pure una sorpresa: gli indagati non sono più cinque. Sono otto. Nel tabellino del pm Alessandro Mancini si sono aggiunti tre tecnici, accusati di falso. GLI ALTRI devono invece rispondere di un abuso edilizio da 70mila metri quadri (tanto è grande l'area che venne sequestrata, compresi i parcheggi). I cinque restanti nomi che campeggiano sul registro degli indagati sono quelli già noti: Romeo Godoli, presidente della società proprietaria dell'area (l''Immobiliare Punta di Ferro srl', controllata da Conad), l'architetto Riccardo Bacchi, direttore del cantiere, Fabrizio Davoli ? reggiano, amministratore della Coopsette, la ditta che ha eseguito le opere ritenute difformi rispetto all'accordo di programma tra le parti in causa ? e poi i due direttori dei lavori che si sono alternati nel tempo, Caterina Panciroli e Alberto Zenna. Ora, dopo l'applicazione ufficiale del timbro di chiusura della pratica, si profila la richiesta di rinvio a giudizio. Se il giudice la accoglie, il processo potrebbe salpare in autunno. L'iper per adesso rimane quindi un lussuoso ciclope surgelato. La sensazione è che sia difficile che qualcuno si prenda la responsabilità di metterci le mani prima che la ragnatela giudiziaria sia terminata (con eventauli ricorsi in Appello e Cassazione potrebbero passare due o tre anni). PER LA PROCURA l'iper di Forlì resta abusivo. L'intero scheletro sarebbe da spostare di otto metri. La perizia di Marco Savoia, ingegnere dell'università di Bologna, esperto incaricato dal pm Mancini per scovare eventuali magagne sul corpo di quello che doveva essere la shopping-city forlivese, nell'ottica accusatoria non lascerebbe spazio a dubbi: le anomalie edilizie andrebbero dalle più piccole alle più macroscopiche. Morale: la partita (civile e penale) sarà lunghissima. E alla fine il rischio potrebbe essere quello di ritrovarsi di fronte a un iper ormai ibernato. Maurizio Burnacci.

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Ragazza terribile, cocciuta come il padre (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

I quattro impegni di Emma: sicurezza sul lavoro, innovazione, energia e legalità "La malattia dell'Italia si chiama "crescita zero". Una malattia da cui deve guarire al più presto". Emma Marcegaglia si presenta con queste parole agli italiani, nella prima uscita ufficiale della sua nuova era confindustriale. Emozionata, tesa, ma risoluta, in alcuni tratti sferzante, ha citato mamma Mira e papà Steno, capostipite di una dinastia industriale mantovana dell'acciaio che porta il suo nome. Quella famiglia nel cui ambiente "fin da quando mi posso ricordare, ho respirato impresa". Un accenno che anche sul piano simbolico rappresenta quel connubio tra grandi imprese e piccole e medie aziende familiari che sono la rete principale dell'Azienda Italia. Con un'elezione plebiscitaria che non s'era mai vista, la "lady d'acciaio" è riuscita a tenere insieme queste due tradizionali "anime" di Confindustria, almeno per ora. Il suo compito principale appare abbastanza definito: se per il suo predecessore Montezemolo era quello di propagandare il più possibile il "made in Italy", affrontando la crisi di competitività che viene soprattutto da Cina e India, per Emma sarà quello di "sbloccare" il Paese. Per questo elenca i mali che ingabbiano il nostro sistema economico: l'assenteismo, la mancanza di infrastrutture e di ricerca, la spesa statale elevata, la burocrazia nemica dell'impresa, i "cattivi maestri dell'egalitarismo" da cui devono rifuggere gli studenti, la scuola che sta andando in aceto, le difficoltà per le donne ("troppe culle vuote, troppe donne a casa, troppi bimbi poveri"). Plaude alla sconfitta dei partiti esclusi dalle ultime elezioni, come la sinistra radicale. Chiude "una lunga stagione di antagonismo", pensando a un nuovo modello di relazioni industriali e di contrattazione. Invita al federalismo fiscale e lancia la mano tesa ai sindacati. In prima fila ci sono Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti ed altri esponenti del governo visibilmente soddisfatti. Emma parte, almeno all'inizio, capitalizzando il feeling con la nuova compagine politica, parla di uno "scenario irripetibile" dovuto alla maggioranza stabile che dovrebbe dare al Paese "la possibilità di rinascere", tende la mano ai sindacati, plaude alla detassazione degli straordinari, spiega che ci sono scelte improcrastinabili. Poi passa ad elencare i quattro impegni strategici della sua agenda. Il primo è la sicurezza sul lavoro ("ogni incidente per noi è una sconfitta") e il suo pensiero va inevitabilmente a Girolamo Di Maio, l'operaio morto in uno degli stabilimenti del suo gruppo. Il secondo è l'impegno per gli investimenti in ricerca e innovazione. Il terzo merita un discorso a parte, perché riguarda i cambiamenti strutturali nel campo dell'energia, legata alla tutela ambientale, alla salubrità alimentare e alle nuove tecnologie. Marcegaglia auspica apertamente il ritorno al nucleare, forse facendosi forte di un nuovo clima dovuto alla sconfitta elettorale degli ambientalisti. Un auspicio cui il ministro Scajola risponde annunciando di volere mettere la prima pietra del nucleare entro la fine della legislatura. Il suo quarto impegno è forse il più difficile: quello del rispetto delle regole, della lotta della legalità e della battaglia contro le mafie, che proprio la settimana scorsa ha fatto un'altra vittima in Campania. Forse l'impegno più difficile. Luca Cordero di Montezemolo, da principe del marketing, se ne va dall'Auditorium dove si svolgono le assise salendo platealmente su una Cinquecento color rosso Ferrari, mirabile connubio delle due presidenze che ancora gli sono rimaste, quella della Fiat e quella del Cavallino. Ora al timone di Confindustria c'è questa "ragazza terribile" di 43 anni, dura, dolce e, dicono, cocciuta come suo padre. Francesco Anfossi.

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ANDALO - Le tradizionali lamentazioni degli albergatori (<troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni>) quest'anno ad Andalo han (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ANDALO - Le tradizionali lamentazioni degli albergatori ("troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno fatto un salto di qualità ANDALO - Le tradizionali lamentazioni degli albergatori ("troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno fatto un salto di qualità. Il presidente Asat Natale Rigotti ha chiesto l'abolizione non solo dell'Ici ma anche dell'Irap, e poi l'aeroporto regionale, il pacchetto unico delle Alpi, il licenziamento dei consulenti tuttologi, l'assunzione per chiamata entro 5 giorni dopo (e non 24 ore prima) l'inizio del lavoro del dipendente, la fine dell'oppressione dei controlli ispettivi. Guglielmo Lasagna (nella foto sopra) , presidente del Gat, il gruppo dei giovani albergatori, le nuove generazioni dell'ospitalità trentina, ha sparato un proiettile polemico da denuncia penale. Il bersaglio non è nuovo, nella predicazione del popolo degli hotel: gli ispettori del lavoro della Provincia, detestatissimi artigli della "burocrazia di polizia" che impedisce all'albergatore una normale, serena gestione del proprio business. Rigotti ha denunciato che il 43% degli hotel è stato "ispezionato" contro il 20% degli altri settori, e ha avuto nei giorni scorsi un incontro col dirigente del servizio lavoro provinciale, ma Lasagna ieri ha riferito di episodi molto gravi, se fossero accertati. Ecco le parole del giovane albergatore fassano: "Non solo siamo sommersi dalle carte. Non solo gli organi di controllo non hanno il senso di che cosa sia il lavoro. Ma i miei colleghi mi hanno riferito episodi di minacce ai datori di lavoro e ai dipendenti, addirittura di sequestri di persona di cuochi e cameriere, interrogati sugli orari e costretti a firmare verbali, dichiarazioni sotto minaccia, tra le lacrime. E allora è ora di dire "basta" agli attacchi terroristici degli ispettori del lavoro. Noi siamo persone oneste, dateci la possibilità di lavorare tranquilli, non possiamo mai essere apposto al 100% con tutte queste norme". Fin qui l'esternazione di Lasagna, applauditissima. Mellarini l'ha incoraggiato a ripeterla a Riva, il 20 giugno, alla Conferenza nazionale del turismo, davanti alla rossa sottosegretaria berlusconiana Brambilla. La madrina Adriana Volpe, promessa sposa in abito bianco generosamente scollato, in Carfagna style ha dato a Lasagna la sua benedizione politica: "Sei stato bravo, coraggioso, hai ragione. Il problema dell'Italia è che le regole non sono chiare". Altri applausi. Rigotti, oltre alla lista della spesa già citata, ha lanciato l'idea di un Fondo immobiliare degli albergatori, ha chiesto agli architetti di non rovinare con pacchianerie "il solo Trentino che abbiamo", ha ironizzato sulle nuove norme della sicurezza sul lavoro "che ci costringeranno a misurare lo stress dei camerieri causa rapporto con clienti noiosi". Tirava aria di obiezione fiscale, ieri nel Palacongressi di Andalo con 480 posti apparecchiati a tavola e un clima autunnale oltre i vetri, le pendici del Brenta ancora chiazzate di neve. Se Rigotti ha annunciato l'autoannullamento dell'Ici, il suo collega sudtirolese Walter Meister ha annunciato: "Noi non firmeremo il contratto integrativo provinciale se non ci daranno la possibilità di assunzione a chiamata, che hanno le altre categorie". Meister, in vena interetnica, ha anche proposto di adottare la stessa scontistica in tutti gli alberghi del Trentino Alto Adige. Per il resto, è stata una festa di famiglia, con Annamaria Bottamedi, presidente degli albergatori di Andalo, autrice di un prologo polemico ("Non criminalizzateci, sennò i nostri figli si stufano"), con Sergio Toscana, Silvano Bottamedi e le 7 coppie albergatrici con mezzo secolo di amore e camere alle spalle, premiate da una Volpe commossa: Cristina e Adone Toscana, Gilda Marchesoni e Alfeo Bortolini, Amalia ed Efrem Fruttaroli, Berta e Giorgio Carnessalini, Rosa e Sergio Brunelli, Valentina e Remo Casagranda, Sofia e Mario Acler. Gli alberghi, in Trentino, al di qua delle polemiche, restano - per fortuna - un affare di famiglia. Nel senso migliore del termine. Inclusi figlioli battaglieri. pgh 23/05/2008.

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Marcegaglia: ora l'italia può rinascere (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Angeletti: ci sono le condizioni per abbassare il tasso di conflitto Bonanni: l'ora della svolta Marcegaglia: ora l'Italia può rinascere Berlusconi: questo è anche il nostro programma. Veltroni: convincente L'ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA Consensi al discorso di investitura della prima donna leader degli imprenditori Ma Epifani è critico: nessuno ha parlato della tutela dei redditi dei lavoratori ROMA. Mai discorso di investitura di un nuovo presidente della Confindustria fu accolto con più benevolenza dalla platea e fu più applaudito. Emma Marcegaglia, prima donna sul trono di presidente degli industriali, ha fatto una relazione di investitura, a giudicare dagli applausi che hanno punteggiato quasi ogni frase, in sintonia con i suoi colleghi industriali e i ministri presenti. Tanto è vero che il presidente Silvio Berlusconi alla fine ha esultato: "Complimenti, il programma della Confindustria è il nostro piano di governo". Solo Guglielmo Epifani, (Cgil) all'uscita, ha fatto notare che i redditi dei lavoratori non devono essere un problema per gli industriali e il governo in carica, perchè nessuno ne ha parlato. Il nuovo presidente ha toccato tutti i temi sul tappeto con una buona dose di ottimismo. L'Italia ha di fronte un'occasione unica ("per la prima volta ci sono pochi gruppi in Parlamento e quindi possiamo fare le riforme istituzionali", dirà più esplicitamente Berlusconi) per rinascere perchè la malattia dell'Italia "si chiama crescita zero". "Si è creata una situazione favorevole - ha detto la Marcegaglia -, c'è uno scenario nuovo e irripetibile. Dobbiamo accettare una grande sfida. C'è un nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare". L'obiettivo di tutti deve essere far ripartire l'economia, "chi è contro questo è contro gli italiani", ha aggiunto. Secondo Marcegaglia bisogna superare il bicameralismo, dare più poteri al premier, aprire una nuova stagione di relazioni industriali senza contrapposizioni ideologiche, fare un disegno strategico per le infrastrutture, una scuola dove venga premiato il merito e riconosciute le professionalità. E ancora: "Bisogna varare un vero progetto-Sud che non getti al vento, o ancora peggio non consegni alle mafie gli ultimi sussidi europei. E poi finalmente un fisco meno pesante e più equo, con le imprese ma anche coi cittadini". L'età pensionabile va alzata e la vita lavorativa va commisurata con le nuove speranze di vita "perchè l'Italia altrimenti è destinata a consegnare solo il 2 per cento della spesa sociale al sostegno al reddito dei disoccupati", ha specificato. Il Mezzogiorno "può diventare un volano per la crescita del Paese", mentre l'euro troppo forte "penalizza in modo insostenibile le nostre esportazioni". La riforma dei contratti può essere chiusa in pochi mesi, mentre il governo deve rivedere i modelli di sicurezza dei lavoratori "perchè non è il posto di lavoro che va garantito, ma un reddito e una formazione adeguati, come accade nei paesi più moderni". Esultante, Silvio Berlusconi ha preso la parola a conclusione dei lavori dell'assemblea straordinaria della Confindustria. "Ma questo è il nostro programma di governo" ha esclamato, "avete un collega a Palazzo Chigi, io voglio solo essere utile". Ecco le sue prime riforme: più poteri al presidente che non può fare nulla rispetto ai propri ministri, le leggi devono passare da una sola Camera altrimenti tutto diventa troppo lungo, una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e "all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato. "Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione "convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita", commenta Walter Veltroni. Il leader Cgil Epifani ha toni di critica: "Mi sembra che si sottovaluti una condizione pesante che è quella del reddito dei lavoratori". E non è problema da sottovalutare, dice, "perchè quando affronteremo il modello contrattuale noi vogliamo dare più forza ai salari". Luigi Angeletti (Uil) accetta la fretta della Confindustria: "Ci sono tutte le condizioni per fare un cambio storico del nostro sistema di relazioni industriali con un minor tasso di conflitto". Anche per Raffaele Bonanni (Cisl) si tratta di "una svolta" perchè ora "si va dritti verso l'obiettivo". Antonella Fantò.

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"HANNO DAI 22-23 fino ai 65 anni, vengono dall'Est Europa (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

REGGIO pag. 6 "HANNO DAI 22-23 fino ai 65 anni, vengono dall'Est Europa... "HANNO DAI 22-23 fino ai 65 anni, vengono dall'Est Europa o in minima parte dal Magreb" è il profilo "tipico" di una badante o di una colf, anche se ? come afferma don Giuseppe Dossetti, della parrocchia di San Pellegrino ? "ognuna di loro ha una storia tutta sua". "Ottenere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro è per queste donne molto difficile ? spiega don Dossetti ? Vengono in Italia con un visto turistico, costatogli 3/4mila euro, che hanno ottenuto nel loro Paese grazie alle organizzazioni malavitose. E' quasi impossibile che, dal luogo di origine ? ovvero: mentre si trovano ancora nella loro terra -, riescano a trovare lavoro in Italia, prima devono immigrare e poi una volta giunte da noi, allora trovano un'occupazione. Anche se non è così semplice: c'è una situazione "grigia" prima dell'approccio ad una famiglia che ha bisogno di una badante. Spesso è una collega-badante già avviata che introduce la nuova arrivata, dalla quale pretende il pagamento in molti casi del primo stipendio. Va sottolineato un altro aspetto determinante: l'attuale burocrazia che sta dietro alla regolarizzazione di queste donne è del tutto aggirabile. Mi spiego: io ho bisogno di una badante, chiedo che venga regolarizzata così potrà accudirmi, lei va in prefettura firma la documentazione, ottiene il nullaosta, poi io fra due settimane la licenzio. Questa donna non ha più un lavoro, ma ha ancora il permesso di soggiorno. Servono altre strategie per risolvere la situazione". Formazione, introduzione al lavoro ed alla lingua italiana: sono questi gli aspetti salienti secondo cui don Dossetti si dovrebbe basare l'inserimento di colf e badanti nella nostra società.

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Orlandini, colpa che viene da lontano (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Ferrara, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gilli (Pd) ricostruisce il percorso che ha portato alla scelta sbagliata Il candidato sindaco nel 2006 fu deciso sotto la pressione della parte politica più intransigente del centrosinistra CENTO. Non si fermano le reazioni al "grande salto" di Adriano Orlandini, ossia il passaggio dell'ex candidato sindaco dell'Unione nelle fila della destra, al fianco di Alleanza Nazionale e Lega Nord, decisivo per restituire una maggioranza al sindaco Tuzet. Ieri si è aggiunto quello di Davide Gilli, segretario comunale del Partito democratico. Un'opinione autorevole, pur espressa ancora a titolo personale, visto che sarà poi esposta all'assemblea comunale del partito la prossima settimana. Un percorso, quello di Gilli, che va per "capitoli". La responsabilità e la coerenza. "La scelta del candidato sindaco nel 2006 fu complessa e difficile. Il centrosinistra, a quel tempo, non volle affrontare il tema in maniera aperta (primarie o consultazioni ampie), ma si rinchiuse in estenuanti riunioni interne, con l'unico scopo di misurare i rapporti di forza interni alla coalizione, dimenticandosi che poi le elezioni bisogna vincerle in piazza e non nelle sedi di partito. Così la sinistra interna dei Ds e la sinistra cosiddetta antagonista "imposero" metodologie e prassi tese a non coinvolgere le aree riformiste della coalizione, proprio mentre a livello nazionale il patto tra Ds e Margherita stava dando vita a quello che oggi è il Pd. Tant'è che tutti coloro, o quasi, che hanno promosso la candidatura di Orlandini non entrarono poi nel Pd, accusato di essere un'operazione fredda (basta leggere le dichiarazioni degli esponenti della sinistra centese e di Centoggi). Si può dire, quindi, che la sinistra ha voluto un'alleanza che prevedeva la candidatura di un uomo proveniente da altre esperienze (Dc, Udeur, ecc.); avremmo poi visto come la semplice appartenenza al centro non è elemento sufficiente per avere concrete chances di successo. Il recupero dell'unità della coalizione fu fortemente osteggiato dagli stessi sostenitori iniziali di Orlandini e, forse, questa unità fu quell'elemento che ci consentì di ottenere un risultato almeno in linea con le elezioni politiche, senza subire danni ulteriori. Date queste premesse, cioè il legame iniziale con la sinistra più radicale, come può Orlandini dichiarare coerenza nel suo comportamento votando in modo completamente difforme dal mandato ricevuto dai cittadini? Non si può nascondere dietro semplici atti amministrativi che, secondo lui, non hanno colore: se così fosse, perché votiamo, ci appassioniamo alla politica, se tutto è semplicemente un problema di cose da fare? Ma questo non è proprio quello che dicevano le liste civiche ai loro albori e, proprio mentre Orlandini stesso esce dal sistema dei partiti, diventa lista civica di se stesso". Le destre e il governo della città. "Così vinse Tuzet, grazie al voto disgiunto di una parte di Forza Italia, basta guardare i voti espressi al sindaco che sono quasi il doppio di quelli presi dalle liste che lo sostenevano, e grazie ad una città che, una volta espresso un giudizio fortemente negativo verso Alleanza per Cento, ha accettato il risultato del ballottaggio con poco pathos, ma mentre Tuzet aumenta del 50% i propri voti, Orlandini segna un modesto +3% (elemento chiaro di scarsa capacità di mobilitazione di tutto il centrosinistra): la forza personale del sindaco diveniva quindi l'elemento principale della vittoria della destra a Cento (il centro, cioè Forza Italia e Udc, stavano con la Bregoli). Il centrodestra, per intenderci quello che governa l'Italia oggi, ottiene quindi, nei fatti, 16 consiglieri comunali su 20, non riuscendo però nemmeno a parlarsi con decoro. La storia recente di questi due anni ci consegna una città governata in maniera rissosa e confusa, nella quale non si capisce effettivamente chi governa e con quali obiettivi, dove in pochi mesi si è assistito a licenziamenti di consulenti del sindaco, rimpasti, scontri politici vari e durante i quali il ricollocamento di Orlandini non è stato l'unico: l'Udc che sosteneva la Bregoli, non riuscendo a conseguire alcun consigliere comunale, siede in giunta da sempre: era già da un'altra parte 15 giorni dopo il voto! L'uscita di Rinascita Centese dalla maggioranza ha semplicemente reso esplicita una crisi di capacità di governo della destra locale, intesa in tutte le sue varie sfumature; di fronte a questo fatto il nostro candidato sindaco, cui va riconosciuto un tempismo notevole, anziché cercare soluzioni condivise con la propria coalizione per creare alternative di governo, decide di percorrere strade, che si riveleranno molto impervie, per occupare personalmente quagli spazi politici che una parte della destra centese ha aperto. Tutto ciò non ha niente di coerente, serve solamente per mantenere quella visibilità e quel ruolo che l'elettorato ha negato a lui ed al centrosinistra nelle urne. La dimostrazione di questo tentativo personale l'abbiamo avuta martedì sera: l'Orlandini parlante ed il sindaco silente (per tutta la sera in un momento topico per il futuro del suo governo) ne sono state la rappresentazione più evidente; la storia d'Italia è piena di governi, anche decenti sotto il profilo dei risultati, che se non nati con l'imprimatur dei cittadini, cadono sotto il peso delle proprie pressioni interne. La Lega e An, votate dai cittadini, si faranno comandare da chi è arrivato solo ora in soccorso, da chi sino a ieri sparava a zero ed oggi bellamente passa sopra ai propri giudizi? Al sindaco, io personalemente, non altri, ho sempre detto che nelle sedi istituzionalmente deputate, il consiglio comunale e le commissioni (se si decideranno a farle come da loro proposto e votato oramai da oltre un anno) la "collaborazione" da parte del Pd non verrà meno, ma così sarebbe stato con chiunque, ma sempre in un chiaro rapporto tra maggioranza, fatta e costituita da loro, e opposizione, noi e tutti gli altri. Ciò che è avvenuto martedì non è chiaro, non aiuta a far progredire la città, e non avrà molto respiro, però ci appresteremo a contrastare questa operazione con forza, serietà e trasparenza. Ai cittadini vorrei ricordare che proprio le forze politiche che oggi sostengono questa maggioranza consigliare, che non è più la maggioranza voluta dagli elettori, sono le stesse che vogliono norme per "blindare" gli eletti a Roma per impedire cambi di casacca e schieramento, e che sempre si sono opposte alla reintroduzione delle preferenze: predicano in un modo a Roma e razzolano in un altro a Cento". Opposizione oggi per governare domani."Il Pd si sta organizzando sul territorio centese, con cittadini che intendono portare il proprio contributo non contro qualcuno, ma a favore della città e delle frazioni; proseguiremo quest'opera con maggiore impegno, incalzeremo la giunta, appena sapremo da chi sarà composta, visto che sembra debba cambiare tutta, e ci confronteremo con tutti coloro che hanno idee e proposte da avanzare. Per entrare nel dibattito che si sta aprendo nel Pd e nel centrosinistra io credo che non possiamo pensare ad un'autosufficienza, sarebbe un esercizio di presunzione assoluta, non suffragata dai fatti; abbiamo la necessità di aprire un confronto su un programma di governo che unisca la città ed il suo territorio, anziché dividere, che proponga sviluppo nelle regole e non regole nella burocrazia senza sviluppo e che offra opportunità nella sicurezza per i cittadini e per le imprese. La condivisione di un'idea nuova per Cento sarà il filo che unirà le forze che verranno coinvolte nella sfida alla destra per il governo della città, che, ritengo, nonostante tutto, non sarà lontana".

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Zoom - maurizio barbato (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XIII - Palermo ZOOM LA SCUOLA DISEGUALE MAURIZIO BARBATO Il Cei, ex Gonzaga, ha aperto una sezione in cui si studia in lingua inglese, tutte le materie con insegnanti di madrelingua. Ottimo: si accresce la qualità dell'istruzione a Palermo. Ciò, però, offre una riflessione. La scuola statale gratuita non potrebbe fare lo stesso, assolutamente. Non solo per mancanza di fondi. Il risultato della cosiddetta autonomia è che le scuole pubbliche si trovano, in pratica più di prima, sottomesse ai lacci e laccioli della burocrazia. Le private invece ricevono parte delle risorse statali per l'istruzione. Pari in tutto ma assai più ricche, sono libere di avviare le migliori sperimentazioni, per chi può pagare la retta. Soldi pubblici senza pubblici legacci; offrono di più a chi ha già di più. Così aumenta nell'istruzione la disparità di opportunità. è il risultato della scuola dell'autonomia che, come si diceva dei falsi idealisti, ha il cuore a sinistra ma il portafoglio a destra.

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Scontro sui campi gioco per i bimbi (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-05-23 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Polemica Bloccati da 4 anni. "I nostri figli costretti nei cortili" Scontro sui campi gioco per i bimbi Sotto le loro case, oltre la strada, ci sono i campi da tennis, un bel giardino e il campo da basket. Ma loro, i bambini dell'insediamento ex Città 2000 a Rogoredo - 650 famiglie - sono costretti a sbucciarsi le ginocchia nel cortile di cemento dei condomini. Perché gli impianti sportivi, realizzati dalla stessa impresa che ha costruito le loro case, sono stati ceduti come oneri di urbanizzazione al Comune. E da quattro anni attendono che la burocrazia faccia il suo corso. Sono tanti quattro anni. Soprattutto quando si è bambini. E i campi da gioco li si vede dalla finestra. Ora che l'elefantiaca burocrazia ha quasi ultimato il suo percorso, ora che si è deciso a chi assegnare in gestione i campi da tennis (ossia alla società sportiva locale, l'ex gloriosa Rogoredo 84, che già ha in gestione il campo da calcio dove si allenano i pulcini del Milan e dove giocarono Facchetti e Mazzola), scoppia la rissa sull'angolo di verde. Rissa tra la Cooperativa edificatrice di Rogoredo, classe 1922, che ha costruito mezza della vecchia Rogoredo, la società sportiva e i condomini. I primi interessati all'area per gestirla, ma recintata, in linea con il pensiero comune dei rogoredesi: "Ci pensiamo noi. Un giardino pubblico aperto va subito in degrado". I condomini, invece, che insistono: "Il verde è pubblico, deve essere aperto a tutti". E mentre i grandi bisticciano, i piccoli attendono. Verde e sport Scontro tra la Cooperativa edificatrice di Rogoredo, la società sportiva e i condomini Paola D'Amico.

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Case come torri e a ombrello <Nasce il futuro, basta ghetti> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Grande Milano - data: 2008-05-23 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Mostra in Triennale Abitare nelle città di domani. "Troppa burocrazia frena lo sviluppo" Case come torri e a ombrello "Nasce il futuro, basta ghetti" L'assessore Masseroli: più alloggi per i poveri, i creativi ci aiutino Il sociologo Bonomi: tempo fino all'Expo per intervenire. "Sì alle cascine come alloggi temporanei per studenti" Salta da una conferenza stampa all'altra, l'assessore Carlo Masseroli (Urbanistica). E ad ogni presa di microfono corrisponde una promessa di sviluppo urbanistico (due giorni fa: il quartiere di Cascina Merlata). L'ultima in ordine di tempo l'ha fatta alla Triennale. Riassumibile nella formula: "Più case temporanee per tutti". Del resto lo scenario alla Triennale era ideale: la presentazione di una mostra dal suggestivo titolo: Una casa per tutti (da oggi aperta al pubblico). L'idea di base, è che la casa dà sicurezza e fiducia. E che con un po' di creatività e pochi soldi si possono realizzare strutture valide anche per i ceti bisognosi (studenti poco facoltosi, anziani, immigrati, etc.) Ecco allora la casa ombrello dell'architetto giapponese Kengo Kuma. L'abitazione fatta di balle riempite di scarti di stoffa pensata da giovani olandesi. E la casa palo di Fuksas (la struttura poggia letteralmente su un palo). Difficile però immaginare una famiglia, sia pure affamata di abitazione a basso costo, accontentarsi di case ombrello. L'edilizia popolare è ferma da 30 anni in Italia, denuncia Fuksas. C'è bisogno di case come il pane. "Vero. Però l'idea che sta dietro la mostra può essere un'occasione di riflessione proprio per il Comune ", puntualizza Fulvio Irace, uno dei curatori. "Con un po' di creatività si possono realizzare alloggi". "Ma noi ci siamo", risponde l'assessore. Che da una conferenza stampa all'altra, ripete lo stesso concetto: "50 anni di urbanistica a Milano hanno prodotto solo ghetti ". Dice che gli è piaciuta l'idea di uscire dagli schemi; che gli è piaciuta moltissimo quella di Stefano Boeri (fatta nei giorni scorsi e rilanciata dal sociologo Aldo Bonomi sul Corriere), di utilizzare cascine (Milano è piena) da trasformare in abitazioni temporanee per studenti e lavoratori. Peccato che fino ad ora si è molto parlato. E di case in affitto neanche l'ombra. Il problema? Gli intralci ammini-strativi, dice l'assessore. Racconta di un suo predecessore che ha ricevuto una denuncia e subìto un processo. Solo perché avrebbe voluto dare una cascina ad un'associazione. "Ci vuole innovazione amministrativa ", sentenzia Masseroli. Fuksas sorride, tutti annuiscono. Tranne l'impassibile Kengo Kuma (non parla italiano). "I tentativi vanno fatti ", continua l'assessore. "E fateli ", ha replicato Bonomi. "Avete sette anni di tempo fino all'Expo. Alla Bovisasca c'era un campo nomadi tra Fiera, Politecnico e l'area Expo. Nessuno se n'era accorto. Questo è il vero problema: modernizzazione e povertà. è doloroso dirlo ma il sapere sociale più che dalle università oggi è coltivato dalle questure ". Fuksas sorride. Tutti annuiscono. Tranne il giapponese Kengo Kuma. Agostino Gramigna Riciclo Balle riempite di scarti di stoffa per l'abitazione progettata dagli olandesi.

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Comuni insieme per un unico grande parco produttivo (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: SYSTEM (C.N.A.) data: 2008-05-21 - pag: 11 autore: Logistica, commerciale e produttiva le tre macro aree previste Comuni insieme per un unico grande parco produttivo è interregionale l'interesse nei confronti del parco produttivo del Fiumicello che sorgerà entro il 2011 n prossimità del nuovo casello autostradale di Santa Margherita d'Adige in provincia di Padova, con la realizzazione dell'autostrada Valdastico Sud A31. I primi contatti di aziende lombarde ed emiliane attratte dalla possibilità di acquistare terreni di grande metratura a prezzi concorrenziali - in un polo industriale di nuova concezione - non hanno tardato a farsi avanti. I firmatari della Stu, Società di Trasfor-mazione Urbanistica, al momento sono Giuliano Nicoletti, vice sindaco del comune di Santa Margherita d'Adige, Giuseppe Mossa, sindaco di Montagnana e presidente della società, Fidenzio Bellini, primo cittadino di Medaglino San Fidenzio. Le aspettative sul ruolo della nuova società nello sviluppo non solo di quest'area ma in generale di tutta la Bassa Padovana sono molte, indirizzate soprattutto alla nascita di una moderna ed attrezzata zona industriale, che tenga conto di aspetti imprescindibili: risparmio energetico, utilizzo di nuove e moderne tecnologie, rispetto dell'ambiente e di un'appropriata divisione del territorio in base alle esigenze imprenditoriali. Secondo lo Studio di Fattibilità redatto il 12 giugno 2007 la nuova Stu è in sintonia con la Legge regionae 11/2004 che disciplina la materia urbanistica, e introducendo regole per ottimizzare la pianificazione e limitare le cosiddette zone 'a macchia di leopardo', con piccole aree produttive sparse in quasi tutti i comuni. La nascita della società ha visto la luce dopo svariati dibattiti e confronti all'interno delle sedi comunali - dichiara Giuliano Nicoletti, attuale vice sindaco di Santa Margherita d'Adige dopo due mandati da sindaco - e il ruolo giocato dalla Valdastico Sud nella decisione finale è stato fondamentale. Fino ad oggi la viabilità è stata garantita solo in senso estovest dalla vecchia S.R.10, da domani il dialogo culturale ed economico si giocherà anche lungo la nuova autostrada in senso nord-sud, assicura il vice sindaco. Il sindaco di Montagnana Giuseppe Mossa sottolinea la grande novità di questa nuova zona produttiva, ossia il fatto che i comuni si sono organizzati in una logica di squadra e hanno programmato in un'unica macro zona le rispettive aree di espansione produttiva. I tre risultati principali sono: la costituzione di una massa critica per l'espansione produttiva, tale da permettere la nascita di servizi di primaria importanza a supporto delle imprese (vigilanza, ristorazione, asili, sportelli bancari, logistica...); il connubio fra sviluppo produttivo e salvaguardia del patrimonio paesaggistico capace di costituire il motore di importanti settori economici come il turismo e le produzioni agricole di qualità (si pensi alla città di Montagnana con le sue splendide mura, alle produzioni di qualità come la mela dop di Castelbaldo o la cantina di Merlara); la nascita delle condizioni per rendere quest'area un vero punto strategico di incontro ferro/ gomma nella rete dei corridoi europei, intercettando le direttrici del corridoio 1 (Berlino-Palermo) e 5 (Lisbona- Kiev). Secondo il sindaco Fidenzio Bellini sono tre le macro aree individuabili all'interno dell'area battezzata parco produttivo del Fiumicello: logistica, commerciale e produttiva. Anche all'interno del Parco sarà messa in campo una pianificazione attenta ad evitare la commistione di insediamenti tra loro incompatibili per esigenze e problematiche.Una burocrazia snella ed efficiente sarà a vantaggio dei comuni interessati a far parte della società, nel rispetto delle norme urbanistiche vigenti. Giuseppe Mossa, sindaco di Montagnana, lo ha definito un progetto ad ampio respiro, capace di incrementare notevolmente l'economia di tutta la Bassa Padovana e di migliorare la viabilità, a condizione di una gestione che ne rispetti il carattere di vivibilità richiesto. In questo contesto, Eddi Gennaro - presidente della Cna di Este – esprimendo la propria valutazione positiva sull'iniziativa, conclude sottolineando il ruolo che la Cna di Padova, con la sua presenza capillare sul territorio della Bassa Padovana, può ed intende svolgere come soggetto di riferimento per coordinare l'insediamento delle imprese, in particolare di quelle di minori dimensioni, nella nuova area produttiva, facilitando e razionalizzando l'incontro tra domanda ed offerta di nuovi spazi insediativi. Da sinistra: Daniela Costantin, Giuseppe Mossa, Giuliano Nicoletti, Fidenzio Bellini, Eddy Gennaro.

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La mano tesa del premier <Il tuo programma è il nostro> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-05-23 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Le reazioni Epifani: sottovaluta le condizioni dei lavoratori. Tronchetti: ottima agenda La mano tesa del premier "Il tuo programma è il nostro" Berlusconi: sono un vostro collega. Veltroni: va nella direzione della ripresa Il duetto tra il presidente del Consiglio e il leader Cgil: "Toh! Un vecchio socialista". "E pure interista" la risposta ROMA - "Cara Emma, ho apprezzato molto la tua relazione. Potrebbe essere, anzi sarà - assicura il premier sorridente - il nostro programma". Silvio Berlusconi torna al governo, la Confindustria ha un nuovo Presidente e sembra di tornare indietro di sette anni, alle assise di Parma del 2001 con Antonio D'Amato appena arrivato alla guida degli industriali. La lunga parentesi di freddo è chiusa. "A Palazzo Chigi c'è un vostro collega che non ha ambizioni politiche ma vuole essere utile al Paese, ai miei colleghi imprenditori e a tutti gli italiani " dice Berlusconi, improvvisando un intervento fuori programma all'assemblea della Confindustria. Rispetto a 7 anni fa la maggioranza è fortissima e soprattutto, dice il presidente del Consiglio "la sinistra estrema, che è contro tutto ciò che è privato perché non può controllarlo, è uscita dal Parlamento". è un "vantaggio importante" da sfruttare anche "per coltivare il dialogo con l'opposizione". Sulla carta, e almeno sui temi sollecitati da Emma Marcegaglia, "un'ottima agenda delle priorità del Paese" dice il presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera, non dovrebbe essere difficile. "La famiglia, la scuola e la sicurezza sul lavoro sono temi convincenti" dice il segretario del Pd, Walter Veltroni, commentando la prima relazione del nuovo presidente. "Va nella direzione di una ripresa della crescita nel Paese. è stata interessante e convincente, nella linea della presidenza Montezemolo" dice Veltroni. A Berlusconi piace, invece, sottolineare che anche la Confindustria, "come il governo" si è rinnovata e modernizzata. "Garantiremo tutti i cittadini che investono e rischiano" assicura il presidente del Consiglio. "Sappiamo cosa fare", aggiune. "Una vera e propria guerra all'oppressione della burocrazia, all'oppressione fiscale e a quella giudiziaria" è la sua promessa. Cui segue una richiesta: "Spero mi darete il vostro supporto, nel vostro interesse e in quello del Paese". Conclude gridando "forza Emma", prima di infilare veloce la scalinata e trovarsi di fronte Guglielmo Epifani. "Toh! Un vecchio socialista" gli fa Berlusconi ridendo. "E pure interista" ribatte il segretario della Cgil. Con lui, per il governo, e per la Confindustria, dialogare resterà più difficile. "Una relazione impegnata e rispettosa del ruolo del sindacato. Ma che sottovaluta una condizione pesante che è quella del reddito dei lavoratori" dice Epifani. Mario Sensini.

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A bagnoli neanche un bar si riesce a fare - angelo carotenuto (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina I - Napoli L'inchiesta A Bagnoli neanche un bar si riesce a fare ANGELO CAROTENUTO Nei 12 ettari di Bagnoli l'incompiuta, ottocento metri sospesi sull'acqua sono sfuggiti ai ritardi. Con un milione di euro, in sei mesi, la vecchia lingua arrugginita che inghiottiva ferro e carbon coke dalle navi in arrivo all'Ilva, s'è trasformata nel pontile dello jogging e della passeggiata. Dove sei contemporaneamente dentro, sopra e in alto mare. Un dinamismo da non sembrare vero, se lassù sono andati a tenere una Via Crucis, un Carnevale, una Notte Bianca, il Maggio dei monumenti e un mercatino. è un transatlantico nel golfo, per Ermanno Rea, oppure il posto più bello per fare l'amore. Ma persino lungo quegli 800 metri d'eccezione, Bagnoli è riuscita a issare uno dei suoi monumenti alla burocrazia cannibale, coerentemente col porto fermo per il silenzio della direzione regionale dei Beni culturali, con la colmata ferma per il silenzio del nuovo governo, con gli Studios fermi per il silenzio della Soprintendenza. L'enclave di immobilismo sull'unica opera consegnata è l'ex cabina scambi. Deve diventare un bar, mica chissà che cosa. Due anni e mezzo non sono ancora bastati. L'Autorità portuale fermò Bagnolifutura: la competenza è nostra. Eppure la gara d'appalto per portare lassù una bottiglia d'acqua minerale non parte mai. SEGUE A PAGINA IX.

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Servono politiche vere per aiutare i disabili (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

La svalutazione degli operatori e la demotivazione professionale sono il frutto di scelte incongrue Servono politiche vere per aiutare i disabili DIBATTITO di VALENTINA CAPPA In relazione all'articolo apparso sul quotidiano del 14 maggio "Disabili, l'allarme delle famiglie: ci hanno lasciati soli", ritengo doveroso, quale cittadino sensibile e, come tale, informato sui fatti di cui si discute, esprimere alcune osservazioni per meglio comprendere le criticità evidenziate. Appare infatti sin troppo facile ricondurre la gravità della situazione all'esiguo numero di assistenti sociali, come sembra voler mettere in evidenza l'articolo. Perché la questione sia comprensibile a tutti è bene rammentare che la normativa regionale che disciplina i servizi per i disabili e quelli rivolti agli anziani è sufficientemente articolata: una buona applicazione della stessa dipende, però, dagli Ambiti socio-assistenziali in un'attività parallela a quella dei distretti sanitari. L'articolo richiama, nello specifico, il disagio derivante dal mancato avvio delle erogazioni del Fondo per l'autonomia possibile. A questo proposito è bene sottolineare che la Regione ha emanato, nel marzo 2007, un regolamento quale guida per gli ambiti socio-assistenziali che, nello stesso anno, hanno ricevuto i finanziamenti. Va anche detto che gli uffici regionali preposti sono a conoscenza del fatto che l'Ambito socio-assistenziale dell'Udinese è notevolmente in ritardo nell'applicazione del regolamento per l'erogazione del Fondo. Ritardo che sta recando un grave danno ai cittadini, quegli stessi cittadini in condizioni di difficoltà che la norma intendeva sostenere e tutelare. La responsabilità di ciò che si denuncia nell'articolo, ovvero del girovagare dei cittadini per i vari uffici, della mancanza d'informazioni a tutti i livelli, delle richieste di documentazione già in possesso degli uffici, dell'uso di un linguaggio burocratese nelle comunicazioni scritte inviate ai richiedenti, dell'impossibilità degli stessi di comunicare per via telefonica con i responsabili amministrativi e del conseguente ritardo nell'erogazioni dei contributi, non può tuttavia imputarsi all'assistente sociale, ultimo anello di una catena organizzativa articolata e complessa, che si forma agganciandosi alle scelte della classe dirigente cui competono la pianificazione e l'organizzazione dei servizi e del personale. Forse, nel contesto udinese, le scelte della classe dirigente in tema di organizzazione dei servizi di "cura della persona" e di "sua presa in carico" ruotano sul perno sbagliato: invece che porre al centro della propria attività i bisogni delle persone si enfatizzano i bisogni dell'apparato burocratico, che si autotutela attraverso barriere cartacee infinite, in un percorso amministrativo autoreferenziale che snatura le finalità e la ratio che sono la ragion d'essere dei servizi socio-assistenziali al cittadino. Denuncia che, peraltro, viene lanciata anche dal sindacato pensionati, come si legge sempre sul quotidiano del 14 maggio, in occasione della richiesta di un incontro urgente al neoeletto sindaco per rappresentare la difficile situazione degli anziani. In quella sede si ribadisce anche la necessità di un vero servizio sociale che assicuri efficacia ed efficienza attraverso un vero percorso di semplificazione: non si può delegare alla rete informativa il compito di assicurare un'adeguata informazione, anche perché il fruitore dei servizi assistenziali non ha sempre i mezzi o le capacità per acquisire le informazioni della rete. Del resto, qualora si volesse fornire attraverso la stampa un servizio ai cittadini sprovvisti di mezzi informatici, il vostro giornale dovrebbe attrezzarsi con un'edizione speciale atta a contenere le decine di moduli in uso! È facile, quindi, puntare il dito contro gli assistenti sociali che hanno la colpa di essere il terminale visibile dell'organizzazione amministrativa, ma che ne sono, nello stesso tempo, anche le vittime: oltre che veder sottovalutate le loro competenze tecniche, sono costretti a seguire percorsi di pedissequa e sterile osservanza di procedure amministrative o di prassi alla cui stesura forse hanno potuto fornire solo marginale contributo. La saggezza popolare c'insegna che "il pesce puzza dalla testa": la svalutazione degli operatori e la demotivazione professionale non sono altro che il risultato di scelte organizzative incongrue che, nelle loro conseguenze, recano un danno al cittadino in condizione di bisogno. Perché è chiaro che chi ne fa le spese sono i cittadini. L'auspicio, quindi, è che chi può, perché a conoscenza dei fatti, o chi deve, perché istituzionalmente preposto, sappia adottare le dovute misure a tutela dei diritti dei cittadini sacrificati sull'altare della burocrazia, senza cercare falsi colpevoli attraverso comode scorciatoie.

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I ceti dirigenti della toscana granducale (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pisa I ceti dirigenti della Toscana granducale Convegno di studi stamani organizzato dai Cavalieri di Santo Stefano PISA. Stamani si svolgerà nel Palazzo del Consiglio dei Dodici, in piazza dei Cavalieri, l'annuale convegno di studi organizzato dai Cavalieri di S. Stefano in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della politica. Il convegno che avrà come tema:"Colle Val d'Elsa e l'Ordine di S. Stefano: istituzione, economia e società", prosegue il filone di studi che l'istituzione persegue da anni, sui ceti dirigenti della Toscana granducale attraverso lo studio dell' Ordine di S. Stefano. In particolare il convegno in oggetto studierà i ceti dirigenti di Colle Val d'Elsa nei secoli XVI-XIX e il ruolo svolto da questa piccola ma importante"città nobile" nella Toscana granducale. A Colle l'Ordine di S. Stefano contribuì a formare un gruppo nobiliare che trovò nell'alta burocrazia dello stato mediceo notevoli possibilità. Interverranno Romano Paolo Coppini, Danilo Marrara, Danilo Barsanti, Marcella Aglietti, Alessia Zappelli, Eleonora Baldasseroni, Antonio Ruiu, Marcello Berti e Carla G. Romby.

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La strada alternativa ancora bloccata dalla burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

SPIRITU SANTU La strada alternativa ancora bloccata dalla burocrazia OLBIA.Le carte sommergono la strada di Spiritu Santu. I lavori dovevano essere già avviati, ma la Provincia ha dato solo in questi giorni il malloppo di fascicoli che devono essere approvati dal Comune. Mentre il ponte sul Rio Padrongianus continuerà a lavorare a senso unico alternato per tutti i mesi caldi, la strada che deve supportare il flusso di auto dei vacanzieri e dei residenti rischia di arrivare troppo tardi. Per ora l'amministrazione deve approvare una modifica al piano di fabbricazione di Spiritu Santu. L'arteria dovrebbe passare su alcuni terreni agricoli e deve essere riqualificata come extraurbana. Procedure burocratiche indispensabili per dare il via libera alla gara di appalto. Ma la clessidra corre troppo veloce e forse sarà impossibile riuscire ad arrivare in tempo. L'assessore all'Urbanistica, Marzio Altana, e quello ai Lavori pubblici, Gesuino Satta, hanno lavorato in sinergia in questi giorni per approvare in tempi record le modifiche burocratiche. Stasera la pratica arriverà in consiglio comunale per il voto dell'aula. Un altro passaggio burocratico necessario. Poi tutto ritornerà ancora nelle mani della provincia che dovrà avviare l'iter per la gara di appalto. A questo punto diventa impossibile per il Comune conoscere i tempi di realizzazione della strada che dovrebbe allentare la morsa del traffico ed evitare il crash del sistema viario. (l.roj.).

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Burocrazia, 15 mld l'anno sulle imprese (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 3 autore: LE PRIORITà Burocrazia, 15 mld l'anno sulle imprese p"La burocrazia è uno dei principali ostacoli agli investimenti in Italia" e il suo costo sulle piccole imprese "grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno" p "Chiediamo che venga attuato il progetto "impresa in un giorno" e che venga riformata la giustizia civile che non funziona. Per recuperare un credito occorrono 40 mesi, contro i 12 dei maggiori paesi industrializzati".

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COMMENTI (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 2 autore: COMMENTI IMAGOECONOMICA Carlo Sangalli Presidente Confcommercio "Buona la prima: l'intervento è totalmente da condividere e da sottoscrivere" IMAGOECONOMICA Marco Venturi Presidente Confesercenti "è importante che abbia ricordato il ruolo fondamentale delle piccole e medie imprese" IMAGOECONOMICA Luigi Marino Presidente Confcooperative "Relazione ineccepibile che va dritta al punto: evidenziati i nodi che legano lo sviluppo" IMAGOECONOMICA Pierluigi Ceccardi Presidente Federmeccanica "è vero che il Paese ha un'occasione irripetibile e noi dobbiamo credere nel cambiamento" IMAGOECONOMICA Giuseppe Pasini Presidente Federacciai "Discorso ottimo, mai come in questa occasione è stata denunciata l'inefficienza della burocrazia".

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Berlusconi: è il nostro programma (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 2 autore: Berlusconi: è il nostro programma "Ora clima di dialogo per modernizzare il Paese, bene la sinistra fuori dal Parlamento" Barbara Fiammeri ROMA "Ho apprezzato molto la tua relazione e posso dire che potrebbe essere, anzi, sarà il nostro programma ": accolto da applausi scroscianti Silvio Berlusconi interviene all'assemblea di Confindustria all'indomani del Consiglio dei ministri di Napoli. Un intervento informale, fuori dal protocollo nel solco di quel "clima nuovo" su cui il Cavaliere ha investito. Il premier ha ascoltato la relazione del neopresidente degli industriali Emma Marcegaglia seduto tra Luca Cordero di Montezemolo e Giulio Tremonti. Berlusconi parla a braccio: "Alla Presidenza del Consiglio – dice rivolgendosi agli imprenditori riuniti per l'occasione all'Auditorium della musica di Roma – c'è un vostro collega che conosce esattamente le cose che si devono fare perché la nostra economia possa svilupparsi". Una sintonia tra Governo e imprese che può offrire il contributo decisivo per vincere la scommessa del cambiamento. Il nostro obiettivo, assicura Berlusconi, è "portare il nostro Paese a livello delle altre nazioni europee ". E per farlo occorre anzitutto coinvolgere le imprese, fare in modo che "tutti i cittadini che rischiano e investono, certamente anche pensando a se, possano, attraverso la magia dell'economia di mercato, trasformare l'interesse e gli egoismi personali anche nel benessere generale di tutti". Il Governo è pronto a fare la sua parte. Il premier dichiara guerra alla burocrazia, che porta all'inefficienza, così come all'oppressione fiscale e giudiziaria, alla lentezza della giustizia civile i cui tempi definisce "inaccettabili" e raccoglie la sfida al cambiamento lanciatagli poco prima dal presidente di Confindustria. "Ci sono le condizioni per rialzare il Paese" dice il Cavaliere, che assicura di non voler "sprecare" questa occasione. La forte maggioranza garantita al suo Governo dal voto del 13-14 aprile, assieme alla drastica riduzione dei gruppi parlamentari e all'uscita dal Parlamento della "sinistra estrema" consentono "un clima di dialogo con l'opposizione", che Berlusconi conta di poter rendere particolarmente proficuo soprattutto sul fronte delle riforme istituzionali. Del resto, se è vero che il programma dell'Esecutivo coinciderà con le priorità indicate dal presidente di FOTOGRAMMA Confindustria, il dialogo con l'opposizione non sarà difficile. Sia Veltroni che Casini (seduti l'uno accanto all'altro)hanno infatti apprezzato la relazione di Emma Marcegaglia definita "convincente" dal segretario del Pd e "condivisibile al 100%" dal leader dell'Udc. La revisione dell'"architettura istituzionale" e in particolare il rafforzamento dei poteri del premier ("Io, a differenza dei miei colleghi europei, sono soltanto un coordinatore del lavoro dei miei ministri") e l'abolizione del bicameralismo ( "bisogna cambiare l'itinerario delle leggi che devono passare una sola Camera") sono due punti su cui c'è già un accordo sostanziale con il Pd. Berlusconi punta anche a un drastico ridimensionamento dei costi dello Stato, ricordando ancora una volta che "i cittadini tedeschi pagano poco più di tremila euro ciascuno per tutto l'apparato statale,mentre noi paghiamo 4.500 euro per servizi meno efficienti". Parole salutate dagli applausi della platea. Quel "sono uno di voi", pronunciato dal Cavaliere è stato raccolto dagli imprenditori. Le incomprensioni del passato sono superate. E il premier conta sul "supporto" degli industriali per far "rialzare il Paese". "Ho messo insieme una squadra di governo molto efficace, giovane, piena di passione e di entusiasmo", dice soddisfatto Berlusconi che invita gli industriali a fare altrettanto. Il primo segnale di "rinnovamento" è già arrivato,sottolinea con esplicito riferimento all'incoronazione di Marcegaglia: "Forza Emma, forza Confindustria, forza a ciascuno di voi". dell'intero Paese". In platea. Il premier Silvio Berlusconi con il presidente uscente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo.

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Dal Sud al federalismo fiscale le sfide cruciali per la politica (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 2 autore: Dal Sud al federalismo fiscale le sfide cruciali per la politica è evidente che la "rinascita" dell'Italia, auspicata dalla nuova presidente di Confindustria, richiede che la politica si assuma precise responsabilità e compia in fretta i passi decisivi. è o dovrebbe essere la missione di questa legislatura, il "progetto" senza il quale non c'è orizzonte in quanto diventa impossibile mobilitare le energie del Paese. Sotto questo aspetto, la forza elettorale di cui oggi Berlusconi è espressione era destinata a incrociare il desiderio di rinnovamento manifestato dal mondo economico e le sollecitazioni che ne derivano. Quanto sarà fruttuoso tale intreccio, lo vedremo dai fatti. Ma salta agli occhi che il Berlusconi del 2008 è anche in questo diverso dal Berlusconi del 2001: più attento e meno episodico, più concreto nel delineare iniziative di respiro. Parla come un uomo che sa di avere tra le mani un potere solido, stabile; e davanti a sé un percorso lungo, in apparenza privo di grossi ostacoli. Una condizione suggestiva per la platea che ieri lo ha applaudito e incoraggiato. E non si trattava solo di creare un clima positivo con la nuova leadership dell'organizzazione, bensì di confermare lo stile pragmatico di cui avevamo avuto un saggio il giorno prima a Napoli. Quando Scajola rende noto che entro il 2013 sarà avviata la costruzione delle centrali nucleari, la notizia colpisce perché è una rottura verticale con uno dei maggiori tabù politico-ideologici dell'ultimo ventennio. Ma soprattutto è un altro indizio, dopo Napoli, che Berlusconi e i suoi ministri vogliono farsi riconoscere dagli italiani per l'efficienza nel decidere saltando le mille pastoie di una società semi-paralizzata. Certo, per adesso si tratta di intenzioni. Ma il sentiero è ben visibile. Se il mondo economico chiede alla politica di rinnovare lo Stato e le istituzioni, Berlusconi vuol dimostrare che le riforme sono già in atto, in virtù dei comportamenti empirici suoi e dei collaboratori. Il 13 aprile è lì a dimostrare che una legge elettorale pasticciata non basta a frenare l'avvento di un sistema bipolare, purché esista la volontà politica (che allora ci fu, grazie anche a Veltroni). Adesso non ci sarebbe bisogno di attendere la riforma della Costituzione per avere un premier che impone la sua autorità, o un ministro che salta d'impeto le trappole della burocrazia per realizzare le grandi opere. S'intende che tutto questo non basta. La rinascita italiana richiede alle istituzioni ben altro sforzo. Intanto c'è da riconquistare il controllo del territorio nel Mezzogiorno. Il pugno di ferro sulla spazzatura è un ottimo primo passo, ma solo un primo passo. Nel "pacchetto sicurezza" ci sono luci, ma ancora troppe ombre. Non c'è bisogno di condividere i dubbi della Chiesa o il drastico giudizio di un intelligente giurista di sinistra come Giuliano Pisapia, per avanzare qualche interrogativo. E ha fatto bene il presidente del Senato a promettere che presto l'aula di Palazzo Madama ratificherà il Trattato di Lisbona: l'Europa apprezzerà questo segnale. Ma il punto di fondo riguarda quella che Tremonti ha definito "la madre di tutte le riforme ", ossia il federalismo fiscale. Su cui Bossi torna a insistere. Qui si giocherà la credibilità della maggioranza. Perché il federalismopuò essere una straordinaria opportunità per riqualificare la spesa pubblica e avviare processi virtuosi, come chiede Emma Marcegaglia. Oppure può rivelarsi un gigantesco fallimento di governo e Parlamento e un colpo alla coesione nazionale. La sfida è cominciata e sarà il cuore della legislatura. www.ilsole24ore.com Online "Il Punto" di Stefano Folli 7 il PUNTO DI Stefano Folli Dopo Napoli, il patto non scritto con le imprese nuovo indizio di uno stile di Governo.

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ROMA Straripante Emma! Voto plebiscitario, da far impallidire i bulgari, all'assemblea (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di LUCIANO COSTANTINI ROMA Straripante Emma! Voto plebiscitario, da far impallidire i bulgari, all'assemblea privata dell'altro ieri; en plein, ieri, nel giorno dell'incoronazione. Pioggia scrosciante di applausi, due minuti netti dalla platea dell'Auditorium di Roma. E sono applausi bipartisan: destra, sinistra, centro, nord, sud, est ed ovest. Tanto da spingere Berlusconi a commentare a caldo con un inevitabile "il programma di Emma è il nostro". Un programma a tutto campo: dal fisco all'energia, dalla scuola al Mezzogiorno, dalla burocrazia alle infrastrutture, alla riforma dei contratti, alla rivisitazione del sistema previdenziale. "Ha dimenticato soltanto il tema dei redditi di lavoratori e pensionati", dice al termine della "cerimonia" un Guglielmo Epifani in vena di pignolerie. Programma robusto, magari atteso, perchè costruito sulla piattaforma del montezemolo pensiero, che però Emma Marcegaglia correggerà strada facendo (assicura chi è molto vicino alla "lady d'acciaio") perchè in un lustro il mondo è inevitabilmente cambiato e, dunque, anche la macchina industriale è chiamata ad alzare la velocità se non addirittura a sostituire il motore. L'ormai famoso "pit stop" tanto invocato da Luca Cordero di Montezemolo che dovrebbe partire da una incisiva riforma dell'assetto delle istituzioni passando per la politica che "deve tornare alla missione che le è propria: definire gli orientamenti strategici dell'azione pubblica e comporre gli interessi". No al rigonfiamento dell'apparato pubblico, cresciuto a dismisura negli ultimi anni. Stoccata inevitabile: "Leggiamo che i fannulloni verranno licenziati, siamo pienamente d'accordo a patto che alle parole seguano i fatti". E qui Marcegaglia incassa l'applauso più lungo e caloroso dell'intera mattinata. "Sento il dovere di essere ottimista - e sembra un impegno più che una dichiarazione quello di Emma - perchè mi sembra che si stia esaurendo, nella coscienza collettiva, quel conflitto di classe tra capitale e lavoro che ha segnato la storia degli ultimi 150 anni...pensiamo che si possa chiudere una lunga stagione di antagonismo...c'è un governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare e un clima di minore contrapposizione e di rispetto fra maggioranza e opposizione. La malattia vera dell'Italia è la crescita zero e la situazione economica non consente tatticismi o rinvii. Per questo tutti noi siamo chiamati a una grande sfida, abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese, non sprechiamo l'occasione". Sintesi del programma: c'è un'Italia in difficoltà, ma c'è anche la possibilità di ripartire con una macchina veloce, maneggevole, sensibile alle asperità della competizione internazionale. E intanto si può, si deve cominciare ad abbattere i veti di chi non vuole centrali, termovalorizzatori, autostrade, ferrovie in nome di un falso ambientalismo; si alleggerisca il peso della burocrazia, i sindacati accettino finalmente di rivedere l'assetto delle relazioni industriali: "Poniamo noi, e voi, l'obiettivo comune di raggiungere entro pochi mesi un accordo sulla riforma dei contratti". Il traguardo è quello di rendere più ricco (comunque frenare l'impoverimento) il Paese anche attraverso la riorganizzazione del mercato del lavoro e del welfare: "L'età della pensione andrebbe indicizzata all'aumento della speranza di vita. Oggi l'Italia destina appena il 2% della spesa sociale al sostegno del reddito di chi ha perso il posto di lavoro, un terzo della media europea e solo il 12% di questa spesa va al 20% più povero della popolazione". Le banche possono svolgere un ruolo rilevante nella crescita. "A patto - sottolinea la Marcegeglia - che tornino alla vecchia e solida realtà dei finanziamenti all'attività produttiva e agli investimenti. La pura produzione di finanza a mezzo di finanza ha mostrato tutti i suoi limiti". Ovvio, il Paese non può camminare sganciato dall'Europa. "La Ue resta il nostro punto di riferimento anche se talvolta sembra più interessata a porre vincoli e limiti a cittadini e imprese piuttosto che a svolgere un ruolo forte nella difesa di un mercato mondiale con regole certe e valide senza eccezioni. Noi non chiediamo la tutela acritica degli interessi europei. Ma non possiamo neppure accettare impostazioni autolesionistiche, come continyuare con l'adozione unilaterale del protocollo di Kyoto".

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Il costo della burocrazia dice il nuovo presidente degli industriali grava per quasi 15 mil (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il costo della burocrazia dice il nuovo presidente degli industriali "grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno sulle piccole imprese: un punto di Pil sottratto al loro sviluppo".

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<Il federalismo fiscale può far bene al Sud> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: ECONOMIA - data: 2008-05-23 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE L'intervista Parla la neovicepresidente di Confindustria "Il federalismo fiscale può far bene al Sud" Coppola: enti locali da responsabilizzare ROMA - Cristiana Coppola ieri mattina era visibilmente emozionata per essere lì, davanti a millecinquecento persone, il Gotha dell'economia e della politica, convenute nell'Auditorium romano per l'assemblea annuale di Confindustria. Per la prima volta al tavolo della presidenza, accanto ad Emma Marcegaglia e agli altri dirigenti dell'Associazione c'era l'imprenditrice campana che della relazione ha apprezzato particolarmente "la modernità del progetto descritto. Inoltre - aggiunge la vicepresidente di Confindustria che guida gli imprenditori meridionali - c'è una lettura del Mezzogiorno diversa, di rottura, perchè pone il tema della responsabilità in modo nuovo". Signora Coppola, lei avrà il compito di vigilare su quale federalismo fiscale il Parlamento varerà nei prossimi mesi. Qual è la sua idea in proposito? "Il federalismo fiscale dovrà servire innanzitutto a responsabilizzare gli enti locali, come non è stato finora, nemmeno dopo la riforma del Titolo V della Costituzione; che, viceversa, ha solo aggrovigliato di più le competenze. La gestione dell'Irap in questo senso è emblematica: l'adozione delle aliquote massime le Regioni la imputano alle istituzioni nazionali, non a se stesse". La proposta lombarda è stata definita da ampi settori del governo il punto di partenza per la discussione sul federalismo fiscale. La convince? "Credo che le associazioni meridionali debbano approfondire il tema, partendo dalla proposta lombarda. Certo è che le Regioni del Sud non possono puntare ad un federalismo senza responsabilità ". Sia la presidente Marcegaglia che il ministro Claudio Scajola hanno ribadito che i fondi strutturali non possono più essere dispersi in mille rivoli. Quale uso farne? "Bisogna dare un'attenzione particolare alle infrastrutture. Non è accettabile che la programmazione 2007-2013 subisca la stessa sorte di quella precedente. E' in capo alle Regioni prendere le decisioni e non polverizzare le risorse, altrimenti sarebbe meglio non averne affatto. Per questo insisto che anche gli imprenditori devono fare la propria parte: sono convinta che le risorse più che al sistema produttivo devono servire a raggiungere obiettivi generali. Per le imprese sono più utili gli incentivi automatici, già introdotti, ma da mettere a regime, perchè qualche problema di compatibilità territoriale esiste. Bisognerebbe, quindi, dare la possibilità alle aziende di scegliere tra le agevolazioni monetarie e il credito fiscale". Marcegaglia ha parlato di contrattazione di secondo livello, crede che sia utile al sistema meridionale? "Noi siamo favorevoli. Un'azienda meridionale non è diversa da un'azienda settentrionale, vive solo in un contesto più difficile. Dunque i meccanismi devono essere gli stessi e per questo la contrattazione di secondo livello è importante". Come declina lei il tema della sicurezza affrontato nella relazione? "Le imprese devono assumersi le proprie responsabilità. La Sicilia insegna che si deve partire dai comportamenti individuali e si deve avere fiducia nelle istituzioni. Questo vale ovunque, perchè è importante per il ruolo che le imprese svolgono nel sistema generale. Bisogna affrontare il tema guardando alle aziende oneste che rispettano le regole, non si sottomettono ai meccanismi estorsivi e che hanno fiducia nelle forze dell'ordine. Bisogna continuare la marcia iniziata dalla Sicilia". Marcegaglia ha denunciato i costi alti della burocrazia, per esempio negli adempimenti ambientali e per la normativa antincendio. Vuol dire, forse, che garantire la sicurezza costa troppo? "I costi della burocrazia non vanno confusi con i costi per la sicurezza nei luoghi di lavoro, tema che al sud ha una doppia importanza, a causa della presenza del sommerso. Bisogna lavorare molto sulla prevenzione e le associazioni regionali del sud si sono già poste questo problema, a cominciare dalla Campania. Siamo consapevoli che è nell'interesse delle aziende sane affrontare bene la questione e risolverla. Ci dobbiamo occupare tutti della qualità della vita, della qualità dell'ambiente intorno alle aziende, perchè tutto questo serve a far crescere le imprese". Rosanna Lampugnani Ledaer Cristiana Coppola, vicepresidente di Confindustria e delegata Sud \\ Nuovi fondi Ue, attenzione a non polverizzarli come è accaduto per Agenda 2000. Sarebbe un danno.

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La conquista dell'America (sezione: Burocrazia)

( da "Espresso, L' (abbonati)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO La conquista dell'America Di Moises Naim Hanno cominciato prendendo gli iPod. Poi gli appartamenti a Manhattan. Ora gli europei comprano aziende Usa. Approfittando del dollaro debole. Ma sfruttando anche l'energia, i trasporti e il costo del lavoro più convenienti. Una scelta che potrebbe creare forti tensioni politiche Prima sono venuti ad acquistare gli iPod. Poi hanno cominciato a comprare appartamenti a buon prezzo a Manhattan e Miami. Adesso stanno rilevando imprese americane. Il dollaro debole sta favorendo la corsa agli acquisti di apparecchi elettronici di largo consumo e di beni immobili negli Stati Uniti da parte degli europei, che adesso hanno cominciato anche a inglobare società americane: una tendenza destinata a rivelarsi ben più stabile, consequenziale e politicamente più significativa della prima. "Non mi preoccupano tanto gli arabi ricchi, ma i francesi". Così ha risposto un uomo d'affari di Clovis, in California, quando gli ho fatto notare che il governo del suo Paese era preoccupato per l'influenza esercitata dai fondi sovrani d'investimento stranieri, creati da governi che hanno accumulato enormi riserve grazie al boom delle loro esportazioni di petrolio o altri prodotti industriali. "Perché i francesi?", gli ho chiesto. "Hanno appena assorbito la più grande azienda locale", mi ha risposto: "Questo cambierà la vita di tutti noi poiché quell'impresa è stata per anni una parte importante della nostra comunità". Si riferiva alla Pelco, una fabbrica di sistemi di videosorveglianza acquisita recentemente dalla società francese Schneider Electric. Non c'è nulla di strano nella vendita della Pelco; le compagnie straniere continuano ad acquistare quelle americane e viceversa. E nel caso specifico s'è trattato d'una transazione molto meno consistente dei 7,5 miliardi di dollari investiti dagli Emirati Arabi Uniti in Citigroup o dei 3 miliardi di dollari investiti dalla Cina in una delle più grandi società finanziarie come Blackstone Group. Salvo che questa operazione rientra in una tendenza destinata ben presto a intensificarsi, anche se ancora largamente inosservata: gli Stati Uniti stanno per essere sommersi da un massiccio afflusso d'investimenti - forse senza precedenti - di società europee di grandi e medie dimensioni, che stanno sbarcando in America per comprare di tutto. Siamo di fronte a un'euroinvasione. Non solo molte imprese americane sono oggi in mano a proprietari europei, ma assisteremo a un ingresso sul mercato di nuovi concorrenti stranieri che fabbricheranno i loro prodotti negli Stati Uniti e li useranno come base per esportarli nel mondo intero, compresa l'Europa, oltre che per venderli sul mercato locale. Ma il paradosso più sorprendente è che alcune imprese scopriranno che è più conveniente esportare i loro prodotti sul mercato europeo dagli Stati Uniti che non dalla loro base nel Vecchio Continente. Questo dislocamento avrà forti ripercussioni sui livelli di occupazione e d'esportazione europei e provocherà, inevitabilmente, tensioni politiche al di qua e al di là dell'Atlantico. I politici europei denunceranno le imprese che "esportano posti di lavoro" negli Stati Uniti, mentre quelli americani, già innervositi dalla minaccia della concorrenza straniera, s'infurieranno per "l'invasione europea dell'America". E la xenofobia dell'anchorman della Cnn, Lou Dobbs, andrà sempre più ingigantendo. Cosa accadrà adesso? Il dollaro debole ha permesso a molte imprese europee d'installarsi oltre Atlantico, fornendo loro un'occasione unica per approfittarne, ora che le aziende americane non sono mai state acquisibili così a buon mercato. Cinque anni fa, una società tedesca o spagnola che avesse voluto assorbire un'azienda concorrente negli Stati Uniti, del valore di 500 milioni di dollari, avrebbe dovuto sborsare 430 milioni di euro. Oggi basterebbero 316 milioni. Le imprese europee non sono spinte verso l'America solo dal dollaro debole. Ma sono anche spinte fuori dall'Europa da un ambiente economico non altrettanto attraente di quello degli Stati Uniti. Per molte di esse, il trasferimento oltre Atlantico è il modo più rapido e conveniente di ridurre i costi e diventare più competitive. La paga oraria media nelle industrie europee è superiore del 16 per cento rispetto a quella degli Stati Uniti, e gli oneri fiscali e previdenziali sono molto più pesanti. Elevati sono anche i costi dell'energia: il prezzo medio di un kilowattora a uso industriale in Europa è superiore di circa il 60 per cento rispetto all'America. Lo stesso discorso vale per il costo dei trasporti. Ma i vantaggi derivanti dal produrre direttamente negli Stati Uniti non finiscono qui. Il prezzo dei terreni è più conveniente. Un acro (4.046 mq) costa qui 1.900 dollari, contro i 5.700 in Germania, i 6.650 in Spagna e i 14.600 in Danimarca. Ogni anno, la concorrenza internazionale diventa più feroce. Sebbene alcune società europee possano aprire i battenti in Asia o in Europa orientale - talvolta più economica degli Stati Uniti - molte considerano ancora questi ultimi come la Mecca delle attività imprenditoriali. Da un recente studio sulle aziende tedesche trasferitesi nell'Europa dell'Est, è emerso che, pochi anni dopo, molte sono ritornate in patria. Se in effetti la manodopera era più a buon mercato nei paesi di quell'area, molti altri inconvenienti rendevano il trapianto delle attività meno attraente e vantaggioso di quanto avevano previsto all'inizio. Gli incentivi a trasferirsi negli Stati Uniti vanno invece oltre i costi della forza lavoro o un tasso di cambio euro-dollaro che può essere favorevole oggi, ma non fra cinque anni, e consistono in vantaggi di carattere più strutturale. Mi ha detto recentemente il titolare di un'impresa manifatturiera italiana: "Io non posso fare a meno di trasferirmi negli Stati Uniti, se voglio che la mia azienda familiare sopravviva. Non solo i costi sono più bassi, ma mi ritroverò ad operare, insieme agli ingegneri che lavorano per me, in mezzo ad altre imprese tecnologicamente avanzate e all'interno del mercato più grande del mondo. Manterremo alcune attività di progettazione in Italia, ma tutte le altre saranno trasferite nel Massachusetts. Se restassi nel mio paese, finirei vittima dei cinesi, degli americani e della burocrazia italiana". L'euroinvasione è già visibile in alcune sue manifestazioni. Il gruppo tedesco ThyssenKrupp sta investendo 3,7 miliardi di dollari per la costruzione di un'acciaieria in Alabama. Quello francese Alstom, che fabbrica turbine e treni ad altà velocità, sta impiantando uno stabilimento nel Tennessee. Altre società come la Fiat hanno deciso di rientrare nel mercato americano dopo 13 anni d'assenza, e la Bmw sta espandendo significativamente le sue attività industriali. Recentemente, il valore di mercato del Banco Santander spagnolo ha superato quello di Citigroup, il portabandiera del settore bancario americano. Sarà perciò del tutto naturale che gruppi europei come il Banco Santander rafforzino la loro presenza negli Stati Uniti traendo vantaggio dal fatto che molti istituti finanziari americani sono diventati meno costosi da acquisire in seguito alla crisi dei mutui subprime. L'euroinvasione non si manifesterà soltanto attraverso megatransazioni sensazionali, ma anche mediante migliaia di operazioni su scala più piccola in cui società europee di medie dimensioni tenderanno ad acquisire imprese americane a prezzi stracciati. Sarà impossibile per i politici americani arrestare quest'ondata, mentre quelli europei non potranno far molto per impedire il trasferimento in America delle imprese dei loro Paesi. Seppur si riuscirà ad arginare l'afflusso di alcuni grandi investimenti di fondi sovrani stranieri nei porti, nelle industrie militari e nelle compagnie petrolifere degli Stati Uniti, non altrettanto si potrà fare per scongiurare quelli di migliaia di società private. Nonostante i periodi economici difficili creino sempre occasioni politiche per i demagoghi e i populisti, l'America è tutt'altro che propensa a rinnegare il capitalismo: una tentazione che potrebbe affiorare in risposta all'euroinvasione. Per i politici europei la scelta è chiara: possono cercare di frenare l'esodo delle imprese dei loro paesi concedendo più sussidi e protezioni. Oppure possono modificare le condizioni che impediscono ad esse di competere con successo con i concorrenti stranieri nelle loro basi continentali. Rimuovere questi ostacoli è politicamente più difficile e doloroso nel breve periodo. Ma è l'unica alternativa per qualsiasi paese europeo che voglia conservare la sua base industriale. traduzione di Mario Baccianini Fra supercapitalisti e nuovi poveri colloquio con Robert Reich di Paolo Pontoniere Secondo Robert Reich, autore di 'Supercapitalismo' (in uscita in Italia da Fazi), la competizione aziendale ha invaso il regno della politica mentre i lobbisti riescono a bloccare leggi e regolamenti che dovrebbero fare gli interessi della comunità. Il conflitto tra il capitalismo e la democrazia s'è ampliato e rischia di corrodere la fibra morale della nostra società. In quest'intervista Reich discute del suo libro e del futuro del capitalismo satunitense. Autore di 15 libri, professore alla Berkeley University, Reich è stato ministro del lavoro con Clinton. Che cos'è il supercapitalismo? "è il supercompetitivismo delle società che riesce, in virtù della supremazia dell'affare a buon prezzo, a inserirsi nel dominio della politica e a corrodere la moralità degli individui. In clima di supercapitalismo i consumatori e gli investitori se la cavano bene. Hanno più informazioni rispetto al passato sui prodotti e i servizi che acquisiscono e i profitti che fanno. La globalizzazione e i progressi tecnologici lavorano a favore loro". E che ci trova di male? "è una situazione ottima per i consumatori, ma non per i cittadini e come tale pone dei problemi seri per la democrazia". In che senso? "Per i cittadini non conta solo l'affare a buon mercato, interessano anche le conseguenze sociali delle nostre scelte di consumo. Temiamo l'effetto serra, le ineguaglianze, l'insicurezza occupazionale e le conseguenze sociali di un'economia dove il nostro status sociale può cambiare da un momento all'altro". Si potrebbe sostenere che è grazie alla circolazione delle informazioni resa possibile dal supercapitalismo che siamo consapevoli di questi fenomeni. "Non confonda l'informazione con l'abilità di cambiare lo status quo. La stragrande maggioranza delle informazioni viene diffusa da media commerciali la cui sopravvivenza dipende dalla pubblicità. Che viene realizzata da aziende supercapitaliste per convincere i lettori a comprare i loro prodotti. Ne consegue che i media gravitano verso argomenti non controversi. Dell'effetto serra se ne parla da decenni, ma l'hanno scoperto solo di recente. Prima non era abbastanza sexy. Le forze del supercapitalismo generano pressioni enormi a Bruxelles, a Washington e nelle altre capitali globali. La loro azione di lobbying è assordante e travolge la voce dei cittadini. è diventato difficile anche accedere al processo politico: in America per farsi eleggere al Congresso bisogna essere ricchi". Pensa che le dinamiche politiche di altri Paesi siano anch'esse influenzate dal supercapitalismo? "I trend che descrivo sono di carattere globale. Gli Usa sono l'esempio più estremo perché hanno cominciato il loro tragitto verso il supercapitalismo prima di altri. Inoltre qui non esiste la tradizione europea socialdemocratica. Ma anche l'Europa sta sperimentando crescenti diseguaglianze, una volgarizzazione esasperata della sua cultura e una crescita del cinismo politico". Non crede che, a fronte del crescente benessere globale, siano piccoli prezzi da pagare? "è falso dire che il benessere non è mai stato così diffuso. Se si tolgono Cina e India, ci si rende conto che la povertà globale sta crescendo e che il divario tra i ricchi e i poveri si sta ampliando. L'India e la Cina sono casi speciali. Si stanno sviluppando grandi classi medie". La classe media si rafforza anche in Europa, non negli Usa... "è il grande paradosso. L'Europa, giudicata dagli americani inefficace per lungo tempo, genera oggi salari e un potere d'acquisto superiori a quelli Usa. Man mano che il dollaro cala e l'euro sale, l'europeo medio diventerà più ricco dell'americano medio". Ma quegli investimenti rendono poco colloquio con Daniel Gros Tutti questi investimenti sono un 'mistero', almeno per Daniel Gros, direttore del Ceps, uno dei più rinomati think tank di Bruxelles. Cosa c'è che non funziona? "Le statistiche ci dicono che le imprese europee investono sempre di più ma ci dicono anche che questi investimenti rendono molto poco, mentre quelli statunitensi in Europa rendono moltissimo. Il rendimento negli Usa è più o meno quello dei locali buoni del tesoro, mentre invece gli investimenti Usa nella Ue rendono in media dieci punti in più. Per me è un mistero: o le statistiche sono sbagliate, ossia le imprese fanno profitti ma non li dichiarano, oppure sono giuste e allora mi domando perché andare ad investire per guadagnare poco? Inoltre trasferire i profitti dagli Usa in Europa ha senso, dato il basso livello di imposizione. Oltreoceano è invece uno dei più alti dell'Ocse. E i controlli sono pure efficaci". Non ha senso mettere i piedi in un mercato enorme? "Per qualcuno è necessario investire comunque, pur con un basso rendimento, solo per essere presenti. Il problema è che la concorrenza è tanto forte da non permettere grandi profitti e ci si scorda che il primo mercato non sono gli Usa, ma la Ue". E il dollaro debole? "Abbassa il costo del lavoro, ma ormai la sua componente nel valore aggiunto di un bene è alquanto modesta, l'effetto è contenuto. è una provocazione dire che sarà più economico andare a produrre oltreoceano per reimportare in Europa, basta vedere i dati degli scambi commerciali dei beni: gli States hanno una bilancia ampliamente negativa. Gli europei possono pagare meno una società, ma solo se nel frattempo il prezzo in dollari non è aumentato per contrastare la svalutazione". Si parla anche dei sussidi elargiti da Washington come molla per investire in determinati settori, come l'agricoltura. "I sussidi sono già contenuti nel prezzo di acquisto e poi, tutto sommato, le sovvenzioni concesse alle imprese con capitale straniero sono minori. Rimane la ricerca, che effettivamente costituisce un polo di attrazione per le imprese europee, soprattutto in campi specifici, come la biomedicina. Qui ci sono troppe restrizioni in Europa e soprattutto in Italia". A. D'Arg.

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L'Unione delle Terre Verdiane <spinge> sulla sicurezza (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

PROVINCIA 23-05-2008 Parmense FONTEVIVO CRIMINALITA': A BREVE LA GIUNTA SI RIUNIRA' PER VOTARE L'ADESIONE ALLA "CARTA DI PARMA" L'Unione delle Terre Verdiane "spinge" sulla sicurezza "Allacciali alla Vita": parte un progetto per proteggere i bimbi in automobile FONTEVIVO II L'Unione delle verdiane sta spingendo per raggiungere un target di sicurezza ottimale nel territorio. Sicurezza a trecentosessanta gradi, sia sulle strade che nella lotta alla criminalità. Sicurezza stradale. Al via, nelle Terre Verdiane, la nuova campagna di prevenzione con il contributo della Polizia municipale. Il Corpo unico della Polizia municipale, infatti, ha lanciato una nuova campagna dal titolo "Allacciali alla Vita", che punta proprio a sensibilizzare le famiglie e i genitori di bambini con meno 12 anni a usare in modo corretto le cinture e i seggiolini sulle autovetture. Una brochure promozionale che è stata approvata da tutti i sindaci dell'Unione. Le lettere e i depliant, firmati dai sindaci, sono già stati spediti a Soragna (397 famiglie con 543 bimbi al di sotto dei 12 anni), Roccabianca (232 famiglie con 314 bimbi), Zibello (130 famiglie con 152 bimbi), Polesine (121 famiglie con 143 bimbi). I prossimi Comuni coinvolti dalla campagna di sensibilizzazione saranno Fontevivo e Fontanellato. Seguiranno tutti gli altri enti pubblici e prima dell'inizio dell'estate "Allacciati alla Vita" sarà in tutte le case. Sono stati il comandante della Polizia municipale dell'Unione Terre Verdiane Claudio Malavasi, insieme al delegato alla Sicurezza dell'Unione Massimiliano Grassi, sindaco di Fontevivo, e all'ispettore Massimiliano De Leo, che coordina l'iniziativa, a presentare il progetto. I comuni che aderiscono sono: Fidenza, Salsomaggiore, Soragna, Fontevivo, Fontanellato, Busseto, San Secondo Parmense, Polesine Parmense, Zibello, Roccabianca, Trecasali e Sissa. "La cosa più importante al mondo è la vita dei propri figli: eppure non sempre i comportamenti sono coerenti con il naturale bisogno di proteggerli - si legge nella lettera firmata dai sindaci dell'Unione - Per inconsapevolezza, per pigrizia, per non litigare, perché 'in fondo il precorso è breve', perché 'cosa vuoi che succeda...'. Tanti sono i motivi che spesso portano a non utilizzare il seggiolino e la cintura di sicurezza quando si viaggia in auto. Usare i seggiolini e le cinture di sicurezza (evitando assolutamente di tenere i bambini in braccio) non è solo un obbligo del codice della strada (che comporta, in caso di inosservanza la sottrazione di 5 punti dalla patente ed una sanzione pecuniaria di 70 euro), ma, soprattutto, un grande gesto di amore verso i propri bambini". "Con la collaborazione della Polizia municipale dell'Unione Terre Verdiane e insieme ai sindaci dell'Unione è stata stesa la brochure informativa che contiene indicate le disposizioni di legge da rispettare e diversi consigli utili relativi al trasporto dei bambini sui veicoli", ha concluso Grassi. Lotta alla criminalità La giunta dell'Unione deciderà entro oggi quando riunirsi per votare l'adesione alla "Carta di Parma" sulla sicurezza urbana. Documento già sottoscritto dal "Forum italiano sulla sicurezza urbana " che chiede al Governo azioni concrete per garantire la sicurezza anche in città mediopiccole con più poteri amministrativi ai sindaci contro la microcriminalità, più finanziamenti ai Comuni per progetti di sicurezza urbana, più personale e mezzi alle forze dell'ordine a livello locale. Come pure più funzioni di sicurezza urbana alla polizia municipale, meno clandestinità che ostacola l'immigra - zione regolare, meno tolleranza e sconti di pena, meno burocrazia per i controlli sulla residenza e la regolamentazione dei flussi immigratori sul reale fabbisogno locale. Un adesione formale, comunque, è già arrivata dalla giunta dell'Unione delle terre verdiane durante l'ultima riunione. Il delegato alla Sicurezza dell'Unione, Massimiliano Grassi, sottolinea: "Quello che prevede la "Carta di Parma" noi, in parte, lo abbiamo già attivato. La nostra adesione, quindi, non arriverebbe sull'onda del momento, che vede il tema della sicurezza al centro del dibattito politico. Per quanto ci riguarda - sottolinea il sindaco di Fontevivo - ci sono alcuni punti da analizzare, come il vincolo posto dai "Patti di stabilità interni" che impediscono agli enti locali di spendere risorse, in questo caso nella sicurezza, anche quando ci sono. Il Governo dovrebbe stabilire la possibilità di mettere a bilancio spese per la sicurezza e non farle rientrare nel "Patto di stabilità interno"". Sicurezza stradale un momento della presentazione di "Allacciali alla Vita".

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Mai dato licenze agli amici (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Parla l'ex sindaco di Leonessa dopo il nuovo rinvio a giudizio per abuso d'ufficio e violazioni urbanistiche "Mai dato licenze agli amici" Trancassini: "La burocrazia non può frenare lo sviluppo del territorio".

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<L'Italia può rinascere> (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

"L'Italia può rinascere" Berlusconi entusiasta: "E' il nostro programma" ROMA - Mai discorso di investitura di un nuovo presidente della Confindustria fu accolto con più benevolenza dalla platea e fu più applaudito. Emma Marcegaglia, prima donna sul trono di presidente degli industriali, ha fatto una relazione di investitura, a giudicare dagli applausi che hanno punteggiato quasi ogni frase, in sintonia con i suoi colleghi industriali e i ministri presenti. Tanto è vero che il presidente Silvio Berlusconi alla fine ha esultato: "Complimenti, il programma della Confindustria è il nostro piano di governo". Solo Guglielmo Epifani, (Cgil) all'uscita, ha fatto notare che i redditi dei lavoratori non devono essere un problema per gli industriali e il governo in carica, perchè nessuno ne ha parlato. Il nuovo presidente ha toccato tutti i temi sul tappeto con una buona dose di ottimismo. L'Italia ha di fronte un'occasione unica ("per la prima volta ci sono pochi gruppi in parlamento e quindi possiamo fare le riforme istituzionali" dirà più esplicitamente Berlusconi) per rinascere perchè la malattia dell'Italia "si chiama crescita zero". "Si è creata una situazione favorevole" ha detto la Marcegaglia "c'è uno scenario nuovo e irripetibile. Dobbiamo accettare una grande sfida. C'è un nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare". L'obiettivo di tutti deve essere far ripartire l'economia, "chi è contro questo è contro gli italiani", ha aggiunto. Secondo Marcegaglia bisogna superare il bicameralismo, dare più poteri al premier, aprire una nuova stagione di relazioni industriali senza contrapposizioni ideologiche, fare un disegno strategico per le infrastrutture, una scuola dove venga premiato il merito e riconosciute le professionalità. E ancora: "Bisogna varare un vero progetto-Sud che non getti al vento, o ancora peggio non consegni alle mafie gli ultimi sussidi europei. E poi finalmente un fisco meno pesante e più equo, con le imprese ma anche con i cittadini". L'età pensionabile va alzata e la vita lavorativa va commisurata con le nuove speranze di vita "perchè l'Italia altrimenti è destinata a consegnare solo il 2 per cento della spesa sociale al sostegno al reddito dei disoccupati", ha specificato. Il Mezzogiorno "può diventare un volano per la crescita del Paese", mentre l'euro troppo forte "penalizza in modo insostenibile le nostre esportazioni". La riforma dei contratti può essere chiusa in pochi mesi, mentre il governo deve rivedere i modelli di sicurezza dei lavoratori "perchè non è il posto di lavoro che va garantito, ma un reddito e una formazione adeguati, come accade nei paesi più moderni". Esultante Silvio Berlusconi ha preso la parola a conclusione dei lavori dell'assemblea straordinaria della Confindustria. "Ma questo è il nostro programma di governo" ha esclamato, "avete un collega a Palazzo Chigi, io voglio solo essere utile". Ecco le sue prime riforme: più poteri al presidente che non può fare nulla rispetto ai propri ministri, le leggi devono passare da una sola Camera altrimenti tutto diventa troppo lungo, una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e "all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato. "Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione "convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita", commenta Walter Veltroni. Il leader Cgil Epifani ha toni di critica: "Mi sembra che si sottovaluti una condizione pesante che è quella del reddito dei lavoratori". E non è problema da sottovalutare, dice, "perchè quando affronteremo il modello contrattuale noi vogliamo dare più forza ai salari". Luigi Angeletti (Uil) accetta la fretta della Confindustria: "Ci sono tutte le condizioni per fare un cambio storico del nostro sistema di relazioni industriali con un minor tasso di conflitto". Anche per Raffaele Bonanni (Cisl) si tratta di "una svolta" perchè ora "si va dritti verso l'obiettivo". Antonella Fantò 23/05/2008.

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ROMA Prima uscita da presidente di Confindustria di Emma Marcegaglia. Sono ottimista dice di (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

ROMA Prima uscita da presidente di Confindustria di Emma Marcegaglia. "Sono ottimista dice dinanzi a governo, politici e imprenditori . Il Paese può rinascere, è una occasione da non perdere perché ora c'è un clima favorevole". Ma, secondo il leader degli industriali, c'è la necessità di urgenti riforme, a partire da quella dei contratti, perché l'Italia è a crescita zero. La Marcegaglia chiede meno burocrazia, meno veti, meno vincoli dalla Ue, il taglio dei costi della politica. Attacco ai fannulloni che si annidano nel pubblico impiego. Berlusconi: "Il suo piano è il mio". Consensi bipartisan all'intervento del presidente.

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Un sì di troppo per il piano dell'Arcipelago (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Centro-Nord sezione: CENTRO NORD data: 2008-05-21 - pag: 1 autore: ... LA TOSCANA APPROVA E POI ANNULLA ... Un"sì"di troppo per il piano dell'Arcipelago di Andrea Gennai Q uell'atto non era di nostra competen-za e dunque cancelliamo la delibera. Suona così (nella sostanza) la marcia indietro che la Giunta regionale toscana ha fatto sull'adozione del piano del parco dell'Arcipelago.Approvato l'atto nella seduta del 14 aprile, con alcune raccomandazioni, e revocato due settimane dopo, nella seduta del 28 aprile, con la seguente motivazione: "ritenuto che spetti al Consiglio Regionale sia l'adozione che l'approvazione, dell'atto di cui trattasi". Insomma, la Giunta è tornata su suoi passi e nella seduta dello stesso giorno ha inviato la proposta di deliberazione al Consiglio per la ripresa dell'iter. Un incidente di percorso dettato probabilmente dall'eccesso di burocrazia: l'approvazione del piano di un parco nazionale è infatti alquanto complicato ci sono una decina di passaggi e quello in corso è solo il quarto. "L'abbiamo ritirata e ripresentata sotto altra forma per motivi procedurali ", spiega con un qualche disappunto, a proposito della delibera, l'assessore competente Marco Betti: evidentemente c'è stato a monte un problema interpretativo anche se si è cercato di rimediare in tempi rapidi. Le due settimane di intoppo non saranno quelle decisive, ma intanto occorrerà aspettare l'adozione del Consiglio,raccogliere eventuali raccomandazioni da parte dell'aula, aprire la fase delle osservazioni, e dopo un'altra serie di passaggi, arrivare all'approvazione finale. La legge quadro sui parchi, del 1991, prevede infatti "che i piani dei parchi nazionali vengano adottati dalle Regioni territorialmente competenti per l'avvio del successivo svolgimento dell'iter procedurale stabilito dalla legge, fino alla loro definitiva approvazione da parte delle Regioni stesse". Una dicitura forse non troppo chiara che può aver tratto qualcuno in errore.

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Confederazione Agricoltori Il presidente Guido Soldi e il direttore Lupo Pasini sottolineano la dinamicità del mondo agricolo (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Venerdì 23 maggio 2008 Benvenuto P.Review srl Confederazione Agricoltori Il presidente Guido Soldi e il direttore Lupo Pasini sottolineano la dinamicità del mondo agricolo La crisi del settore suinicolo, l'aumento dei prezzi dei cereali, la burocrazia e la formazione sono tra gli argomenti che stanno maggiormente a cuore a Guido Soldi e Antonio Lupo Pasini, rispettivamente presidente e direttore della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori). "L'impennata del prezzo dei cereali e dei mangimi ?dichiara Lupo Pasini? è un problema grosso. Il prezzo del latte dovrà attestarsi su quello del primo trimestre dell'anno, altrimenti le aziende faranno davvero fatica. La situazione del settore suinicolo è addirittura drammatica e si renderanno probabilmente necessari provvedimenti straordinari". In questo periodo stanno aumentando in modo esponenziale non solo i prezzi dei prodotti agricoli, ma pare che proprio su questi si concentri l'enfasi maggiore. "In effetti ?conferma Soldi? nessuno si stupisce di tanto di quanto costino i prodotti bancari o assicurativi o altri beni di consumo, mentre quando si parla di prodotti agricoli emergono problemi incredibili. Per migliorare questa situazione occorre fare serie riflessioni circa il modo di comunicare e bisogna, inoltre, cercare di portare a conoscenza del cittadino il mondo agricolo. A mio parere si deve fare in modo che il pubblico si renda conto che l'agricoltura è un grande valore e, per questo, va difeso". Presidente, il mondo agricolo viene spesso percepito come statico e poco aperto, ma è davvero così? "Direi che è vero il contrario. L'agricoltura è un mondo dinamico e pronto a cogliere nuove opportunità. Noi, a Cremona, verifichiamo in continuazione come le imprese più dinamiche siano quelle che hanno successo, mentre le altre sono costrette a 'passare la mano'. In questo senso è importante fare continua formazione, sia tra gli imprenditori che tra i dipendenti agricoli. Quello dell'agricoltore è un lavoro che muta in continuazione ed è necessario adeguarsi con rapidità al cambiamento. A Cremona la professionalità è elevata, ma esiste sempre spazio per il miglioramento. A tal proposito abbiamo un organismo bilaterale, il Capa (Centro Addestramento Per l'Agricoltura), in cui siamo presenti noi, la Libera, la Coldiretti e le organizzazioni sindacali (Cigl, Cisl e Uil) che punta molto sulla formazione. Esso è nato nel 1961, ma in quest'ultimo periodo ci siamo tutti impegnati per il suo rilancio". Il direttore Lupo Pasini spende, infine, alcune parole sulla questione della burocrazia. "In Italia dobbiamo fare i conti con una burocrazia estremamente pesante. Riteniamo che questo aspetto sia da riconsiderare e valutare con attenzione. Crediamo che le procedure debbano essere semplificate e per fare ciò occorre affrontare due ordini di problemi. Da un lato è necessario dare maggiore importanza alla sostanza rispetto alla forma, mentre quello che accade ora è l'opposto. Dall'altra parte lo Stato dovrebbe avere maggiore fiducia nei cittadini".

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Agricoltura, forti timori (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Venerdì 23 maggio 2008 Benvenuto P.Review srl Libera. Piva: in provincia il settore è portante, ma ancora in crisi Agricoltura, forti timori Ecco l'intervento di Antonio Piva, presidente della Libera associazioni agricoltori cremonesi. "Recentemente, in occasione della 6ª giornata dell'economia, organizzata dalla Camera di Commercio di Cremona, sono stati presentati i dati che forniscono un quadro esauriente dell'economia del nostro territorio. La composizione del valore aggiunto, dato che fornisce la quantità di ricchezza prodotta da un sistema economico, evidenzia come il comparto agricolo, in provincia di Cremona, registri la percentuale più elevata nei confronti delle altre province lombarde (5,4% contro l'1,1% regionale). Tra i settori di maggiore rilievo che contribuiscono a far emergere la vocazione agricola del nostro territorio rileviamo gli allevamenti di bovini da latte, di suini e di avicoli, la produzione di cereali e di orticole. In questi anni si è assistito a variazioni rilevanti, a volte positive, a volte negative, anche in settori che tradizionalmente seguivano trend costanti. Il settore cerealicolo, dal 2007, ha finalmente invertito la tendenza che vedeva i prezzi dei prodotti che, man mano, costringevano, a causa della loro inadeguatezza, parecchie aziende ad uscire dal mercato e altre a riconvertire le loro produzioni. Ovviamente, chi nel frattempo ha riconvertito la propria azienda si è indirizzato prevalentemente verso l'allevamento suinicolo, in quanto appetibile per la costante redditività mostrata in passato e privo dei vincoli di quote che presentava e presenta l'allevamento dei bovini da latte. Ovviamente sono state notevoli le ripercussioni di tale fenomeno sul nostro territorio che vede una produzione di cereali che occupa il 67% della superficie a coltivo. D'altro canto il consumo dei cereali ha registrato e sta registrando un incremento dovuto a vari usi: alimentare, zootecnico ed energetico. Ciò però non deve indurre ad atteggiamenti troppo ottimistici per i produttori; il mercato internazionale è infatti condizionato anche da fattori speculativi e, se è vero ciò che è stato affermato nel convegno organizzato in occasione di Vegetalia, le prospettive a medio termine sono per prezzi che non dovrebbero discostarsi molto dai valori attuali. Per quanto riguarda l'allevamento suinicolo, si è registrato negli anni un costante aumento dei capi allevati in provincia. Ormai da troppo tempo il settore è in sofferenza e gli allevatori registrano perdite costanti. Credo che i periodi di difficoltà, pur nella loro negatività, favoriscano l'aggregazione dei soggetti interessati; alcune iniziative sono decollate e invito tutti i produttori a stare uniti e ad intraprendere azioni comuni per non trovarsi come unico anello della filiera ad essere penalizzati. La più recente è il cosiddetto 'sciopero dei prosciutti'. Vuole essere un segnale forte perché non si continui a vendere come italiani prosciutti preparati con suini provenienti da altri paesi. Per gli allevamenti avicoli si è gradualmente superato l'impatto negativo causato dall'aviaria ed il mercato ha raggiunto quotazioni stabili. In particolare per questo settore, anche se vale in generale per tutti gli allevamenti, è importante la biosicurezza al fine di evitare il verificarsi di nuove crisi per motivi sanitari. Per quanto riguarda il latte, come ogni anno, siamo alle prese con il rinnovo del contratto. Si assiste, purtroppo, ad una posizione intransigente del mondo industriale che, come più volte riportato dalla stampa, vorrebbe ridurre il prezzo attualmente pagato e imporre parametri di indicizzazione del prezzo non equilibrati che andrebbero a penalizzare esclusivamente i produttori. Tutto ciò in presenza di costi per i mezzi tecnici a carico degli allevatori che sicuramente non diminuiscono, anzi; e di una previsione di mercato favorevole, in particolare del grana padano che registra in aprile un calo della produzione dell'1,6% mentre si rileva un incremento pari al 9,2% del volume di vendite nazionali del primo trimestre 2008 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda il settore orticolo, nella nostra provincia riveste notevole importanza la coltura del pomodoro. Anche in presenza di un contratto tutto sommato positivo per la campagna in corso, si corrono seri rischi se si dovesse riscontrare una inadeguata programmazione da parte delle OP che potrebbe portare a dover lasciare i pomodori nei campi. Per i prodotti ortofrutticoli freschi, in Comunità Europea stanno ipotizzando l'abolizione di ben 36 norme che prescrivono la qualità di tali prodotti e ne prevedono per la quasi totalità l'indicazione d'origine. Fino ad oggi tali norme hanno assicurato trasparenza e sicurezza giuridica nelle transazioni ed è pertanto auspicabile che la proposta non venga accolta. Poiché ritengo che la presenza rilevante nella nostra provincia di imprese agricole efficienti e all'avanguardia sia una ricchezza per tutta la comunità, mi auguro che vi sia una particolare attenzione da parte dei legislatori ai vari livelli affinché non si disperda tale patrimonio con un incremento continuo della burocrazia o con norme quali quella dei nitrati che di fatto, così com'è, risulta inapplicabile se non con un drastico taglio della zootecnia cremonese e con le conseguenti implicazioni negative per le imprese agricole e per l'indotto".

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S. Cuore, a ottobre i lavori (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

BUROCRAZIA LA COSTRUZIONE DEL PARCHEGGIO ERA STATA AVVIATA NEL 1992 S. Cuore, a ottobre i lavori L'Ata ha impiegato dodici mesi per ottenere la licenza edilizia [FIRMA]ERMANNO BRANCA SAVONA A fine estate prenderanno il via i lavori per la ristrutturazione del parcheggio del Sacro Cuore. L'Ata, che era stata incaricata dal Comune di sistemare il silos, ha ottenuto solo in questi giorni la licenza edilizia per effettuare l'intervento. Fra la decisione del Consiglio e il titolo autorizzativo dell'Urbanistica sono passati 12 mesi perchè la pratica ha dovuto superare il vaglio di decine di enti. Uno sforzo burocratico che secondo il presidente di Ata Nanni Ferro, fa di ogni opera pubblica un'impresa titanica. "Abbiamo impiegato 12 mesi ad ottenere una licenza che in qualunque altro Paese richiederebbe al massimo un paio di mesi se non addirittura settimane - protesta Ferro -. Ormai su ogni pratica si accavallano le competenze di decine di enti. Fra la legislazione caotica e l'eccesso di burocrazia, realizzare opere pubbliche è diventato quasi impossibile. Soprattutto, questi tempi, allontanano sempre più gli investitori privati dal nostro Paese. Il caso del Sacro Cuore è solo un esempio ma la situazione è più grave e generalizzata. Malgrado la maggior parte dei funzionari coinvolti in questo procedimento abbiamo dimostrato impegno e professionalità, l'intero sistema è eccessivamente farragginoso". L'Ata per effettuare i lavori di ristrutturazione dovrà investire circa 1 milione e 400 mila euro. Si tratta di rifare le impermeabilizzazioni del silos, sistemare gli impianti, dotare la struttura di cancelli elettrici e sistemi di sorveglianza. I lavori, che partiranno a ottobre di quest'anno e dovrebbero concludersi entro 12 mesi, consentiranno di destinare la struttura a una duplice funzione. Un piano sarà destinato a parcheggio a rotazione con 105 posteggi. Nell'altro piano verranno invece realizzati box che saranno messi in vendita per finanziare i lavori di sistemazione del silos. L'Ata ha già stabilito anche le tariffe per la base d'asta: 42 box doppi verranno venduti a 60 mila euro ciascuno. Altri 20 box singoli invece saranno messi all'asta al prezzo di 30 mila euro l'uno. Tariffe che sono ampiamente al di sotto delle attuali quotazioni di mercato. La costruzione del silos del Sacro Cuore era stata avviata nel 1992 con i fondi Fio nell'ambito dei lavori di recupero del Priamar. Il parcheggio è costato oltre 2 milioni ma non è mai stato aperto al pubblico perchè nelle varie fasi di lavorazione, il silos era stato devastato dai vandali.

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Nella cella sorvegliata a vista "senza i miei figli non resisto" - luigi spezia (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Il primo giorno in carcere della Franzoni: un malore nella notte, poi l'accoglienza ostile delle altre detenute Nella cella sorvegliata a vista "Senza i miei figli non resisto" Da sola dentro la stanza con le sbarre azzurre Vedrà i bimbi sei volte al mese L'incontro con lo psicologo e le ore passate davanti alla tv guardando i tg sul processo LUIGI SPEZIA BOLOGNA - Una scrivania con poche sedie di vecchia foggia, anni Sessanta. Su una di queste sedie, in una stanza spoglia, con la testa tra le mani, lo sguardo fisso, la Franzoni è "una maschera di depressione, gli occhi non tristi, la faccia sciupatissima". è qui che Annamaria ha avuto un lungo colloquio con lo psicologo, una delle prime cose che capitano quando si entra in un carcere. Annamaria racconta la sua sventura e parla dei figli, Davide e Gioele, rimasti a casa. Ripete allo psicologo che è preoccupata per loro, che questo è il suo inconsolabile dolore. "Come faranno ora che io sono qui lontana dai miei figli? Chi starà accanto a loro? Ma io non riesco a vivere senza vederli". Per cercare di consolarla, le dicono che con i bambini può avere sei colloqui al mese. Troppo pochi, per una mamma. Quella stanza spoglia è al secondo piano della sezione femminile. Una palazzina a due piani, identica a tutti gli altri blocchi, grigia e anonima, di un carcere nato per l'emergenza terrorismo, di massima sicurezza. Le celle con le sbarre azzurre, collegate da un corridoio ampio, lucido, sono tutte al secondo piano, uguali a quelle dei maschi, ma meno affollate: mai più di due donne in una cella, sistemate in letti affiancati e riempite di colore, di asciugamani, tovaglie, tende variopinte. Ma per Annamaria è stata riservata una cella dove sta da sola. Tra un adempimento e l'altro, guarda la tv e segue i tg con le notizie che la riguardano. La sorvegliano a vista, perché le sue condizioni di prostrazione sono allarmanti. Le donne rinchiuse nel carcere circondariale della Dozza, si chiama così dal nome del quartiere un po' a nord di Bologna, oggi sono 39. Non sono molte, a volte il loro numero è salito fino a settanta, ottanta. Poche, ma niente affatto contente che la quarantesima detenuta della loro sezione sia una donna, condannata a 16 anni, con l'accusa di aver ucciso il figlio di tre anni. "Non è stata accolta bene, i detenuti non accettano che vengano commessi reati contro i bambini", racconta Gabriella Ercolini, consigliere regionale del Pd, che ha fatto visita al carcere per la crisi di sovraffollamento e ha incrociato lo sguardo di Annamaria in quella stanza spoglia. "Mormorii, commenti sprezzanti delle vecchie detenute che hanno rumoreggiato. Niente di più, perché le donne sono più tolleranti dei maschi. Ma è stata un'accoglienza brutta davvero". Alla sofferenza del carcere, ecco aggiungersi la freddezza e persino l'ostilità. "Ed è davvero prostrata, non sembrava neppure lei. Aveva una espressione terribile", insiste Ercolini. Le pratiche burocratiche e le visite mediche possono servire a far scorrere il tempo, mentre nel corridoio davanti alla sua cella si tiene un corso di pittura. Altro colore sulle pareti, detenute con un maestro che dipingono i muri di una sala, per cacciare un'altra parte di tristezza. Visite mediche, almeno tre. La prima quando ancora Annamaria è in viaggio verso il carcere, dove arriva su una Punto celeste, nascosta nel sedile posteriore, stretta tra due carabinieri in borghese. Dopo l'arresto nella casa dell'amica a Ripoli Santa Cristina, l'hanno accompagnata all'ospedale più vicino, nel paese di Vergato. Il peso del distacco dalla famiglia le ha causato un malore. Una crisi depressiva, quasi uno svenimento. I carabinieri, comandati dal colonnello Giuseppe Cavallari, l'accompagnano dai medici per tranquillizzarla. In una caserma di Bologna, nuova sosta per le prime pratiche della burocrazia carceraria: impronte e fotografie. Quando la Punto celeste supera il cancello della Dozza sono le 2,35. Un passaggio all'ufficio matricola per la registrazione, poi Annamaria è accompagnata nella sua cella. Guardata a vista tutta la notte. La mattina, vestita con un paio di jeans e una maglia scura, una agente l'accompagna subito all'ufficio matricola. Risale in sezione con a fianco l'immancabile agente, scambia parole e impressioni. Nel cortile la incrocia l'avvocato Emilio Paolo Rogari che la descrive "come sbigottita di essere in questo luogo, come se fosse qualcosa accaduto a qualcun altro". Per il legale, il volto di Annamaria appare "imperscrutabile". Lei non può incontrare nessuno e non può abbracciare nemmeno il suocero Mario Lorenzi, che dopo mezzogiorno parcheggia la sua Fiesta verde davanti al carcere e si incammina a passo lento con un borsone a tracolla pieno di vestiti per Annamaria. Dopo mezz'ora, Lorenzi risale in macchina senza pronunciare una parola, immagine della rassegnazione. Quando esce sulla strada non c'è ancora il lenzuolo bianco, firmato "Bri", che qualcuno ha appeso alla staccionata e sul quale è scritto: "Dipingetevi la faccia di un rosso vergogna. Liberate una mamma innocente". Vicino, un grappolo di palloncini colorati.

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Chiesa e burocrazia, una task force per le parrocchie (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Clero e burocrazia: è un rapporto che si fa sempre più difficile, soprattutto per i sacerdoti che hanno la gestione di beni materiali quali edifici ed altre strutture parrocchiali. La legislazione, sia che tratti autorizzazioni sia che preveda agevolazioni, richiede sempre più spesso l'intervento di esperti e per questo la Curia, negli ultimi tempi, ha riorganizzato alcuni suoi uffici per agevolare la consulenza alle singole parrocchie. Si tratta in particolare di tre uffici: Economato, Tecnico e Beni culturali che hanno anche una funzione di consulenza nella gestione dei vari beni di proprietà della diocesi e delle parrocchie. Ed è un quadro piuttosto complesso sia per entità sia per caratteristiche: sono beni mobili ed immobili, compresi quelli artistici. I tre uffici hanno avviato, in questi ultimi mesi, anche una campagna d'informazione attraverso la stampa cattolica; nello stesso tempo è stata rivista la logistica della sede. Economato: in Curia, palazzo vescovile, Piazza Duomo 33, primo piano. E' diretto da don Giorgio Bosini e la segreteria amministrativa è retta da Patrizia Droghetti. Ufficio tecnico: è collocato al secondo piano (insieme all'Ufficio per i beni culturali); è diretto da don Mario Boselli e si avvale dei tecnici: geometri Riccardo Gabba, Luciano Sivelli e Carlo Baldini. Ufficio per i beni culturali: la direzione è affidata a don Giuseppe Lusignani; collaboratore del direttore per i rapporti con le istituzioni monsignor Domenico Ponzini; funzionario architetto Manuel Ferrari, segretario Giordano Missieri. L'ufficio per i beni culturali, oltre a svolgere un'azione di promozione, studio e consulenza tecnica per le parrocchie, si compone anche di altri settori tra cui quello che da anni è impegnato nella catalogazione e schedatura dei beni mobili delle varie parrocchie. Si tratta di un lavoro particolarmente importante visto che l'intera struttura della diocesi è sottoposta a forti cambiamenti dovuti anche alla mancanza di parroci residenti. Da qui la necessità di avere il controllo del patrimonio culturale e artistico delle varie comunità. Da questi uffici, proprio nei giorni scorsi, è venuto un invito ai parroci a servirsi sempre, nel dubbio, della loro consulenza. 23/05/2008.

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Salute (sezione: Burocrazia)

( da "Espresso, L' (abbonati)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

SALUTE DRUNKORESSIA Ubriachi di bulimia di Tiziana Moriconi La chiamano 'drunkoressia' ed è la new entry dei disturbi alimentari. Collage tra le parole 'drunk' (ubriaco) e 'anoressia', la definizione è stata coniata per le persone che ai problemi con il cibo uniscono l'abuso di alcol. Abuso che, nei casi estremi, finisce col diventare l'unica fonte di calorie ingerite, o per essere utilizzato per facilitare il vomito dopo un attacco bulimico. "Nei centri di cura dei disturbi alimentari vediamo che alcolismo e bulimia sono spesso legati", spiega Emanuele Scafato dell'Osservatorio nazionale sull'alcol dell'Istituto superiore di sanità: "Anche perché hanno caratteristiche comuni. E chi abusa di cibo è portato ad abusare di tutto. Inoltre, i bulimici sono di norma anche anoressici, e uno stomaco colmo di liquido è più facile da svuotare". Stando ai dati dell'Iss, il 25 per cento degli italiani tra i 16 e i 24 anni dichiara di ubriacarsi almeno una volta l'anno, ben il 17 per cento almeno una volta al mese, e la maggior parte dei disturbi con cibo e alcol riguardano le adolescenti. Tra i giovani, infatti, le donne, quanto a drink, tengono testa ai loro coetanei. Così la drunkoressia si connota come malattia di genere e di età: "All'origine c'è sempre un disagio psicologico", continua Scafato: "E le pressioni sociali e i messaggi lanciati dalle pubblicità in cui bere è associato alla persona di successo, vietati per altro in Italia da una direttiva comunitaria, fanno il resto". Secondo il ricercatore il fenomeno nel nostro Paese è cominciato circa dieci anni fa, e coincide con l'abbandono della dieta mediterranea. Ora si comincia a bere dall'aperitivo, dove si servono cibi estremamente grassi, e l'alcol è un valore di relazione sociale, non più di consumo alimentare. SALUTE NUOVI FARMACI ONCOLOGICI Non mettiamo fretta alla ricerca di Silvio Garattini Esiste un dilemma molto difficile da risolvere. Quando si deve approvare un nuovo farmaco? è bene far presto per poterlo mettere a disposizione dei pazienti che attendono soluzioni ai loro problemi? O è meglio aspettare che tutti i dati riguardanti benefici e rischi siano disponibili? è chiaro che nel primo caso i benefici ottenibili non sono ancora documentabili, e quindi potrebbero essere inferiori agli effetti tossici che inevitabilmente sono associati all'uso di tutti i farmaci. Nel secondo caso, invece, il rischio è quello di non avere mai tutti i dati sufficienti per accettare un nuovo farmaco. Alcuni dati messi a disposizione della Food and Drug Administration indicano che i farmaci approvati con procedura d'urgenza hanno maggiori probabilità di essere tolti dal mercato per effetti tossici, e di dover inserire maggiori controindicazioni per la loro utilizzazione. Il dilemma si può riproporre anche nei singoli studi clinici. Esiste anche in questo caso una tendenza a non terminare lo studio, ma a interromperlo se i risultati sono favorevoli. Ricercatori dell'Istituto Mario Negri hanno affrontato questo problema per quanto riguarda i farmaci antitumorali. Tra gli studi analizzati solo una piccola minoranza veniva prematuramente conclusa per ragioni di tossicità mentre la maggioranza veniva conclusa per beneficio, e molti di questi studi servivano per ottenere l'autorizzazione alla commercializzazione del farmaco da parte delle autorità regolatorie. I dati ottenuti nel corso della sperimentazione devono essere ritenuti preliminari perché l'esperienza insegna che possono essere smentiti nella parte seguente della sperimentazione. Interrompere uno studio significa anche diminuire il numero di pazienti su cui viene valutato il farmaco e quindi sottovalutare gli effetti tossici che richiedono un numero importante di pazienti per essere adeguatamente studiati. è chiaro che interrompere prematuramente una sperimentazione non serve ai pazienti, ma all'industria per accelerare lo sfruttamento commerciale di un nuovo farmaco o di una nuova indicazione. L'augurio è che le autorità regolatorie non accettino studi valutati troppo in fretta. * direttore scientifico dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri SALUTE Aneurisma sotto controllo di Agnese Codignola Maschio, con più di 65 anni e una storia di tabagismo alle spalle: è questo l'identikit di chi dovrebbe sottoporsi periodicamente a un'ecografia per verificare l'eventuale presenza di un aneurisma dell'aorta addominale. Perché l'esame, che ha una sensibilità che va dall'80 al 99 per cento, potrebbe salvargli la vita. Lo dimostra un'analisi della Cochrane Collaboration pubblicata sugli 'Annals of Internal Medicine', nella quale sono stati analizzati i dati di oltre 130 mila persone di entrambi i sessi seguite in vari studi. La conclusione è stata che lo screening conviene e salva la vita soprattutto agli uomini, almeno nella fascia d'età compresa tra i 65 e i 74 anni (tra le donne il pericolo aumenta in età più avanzate). Se il rigonfiamento presente supera i 5,5 centimetri, il paziente deve essere operato subito; se è di poco inferiore, va comunque monitorato, perché la rottura è quasi sempre letale e diventa più probabile via via che cresce il diametro dell'aneurisma. SALUTE Ospedale trasparente di Elisabetta Tola è possibile un sistema sanitario che non faccia pensare a infinite liste di attesa, a ospedali male in arnese, a burocrazie inspiegabili che tormentano chi già è tormentato dalle malattie? A sentire quelli di Exposanità sì. Anzi, trasparenza, efficacia, e modernità sono possibili anche alla Asl e in ospedale. Come? Mille soluzioni e mille esperienze positive sono in mostra all'edizione 2008 di questa che è la più importante fiera nazionale della salute. Otto saloni tematici aperti dal 28 al 31 maggio a Bologna, per un totale di oltre 750 aziende espositrici. Presenti diversi spazi dedicati alle tecnologie, alla diagnostica e alla prevenzione. Con un'attenzione tutta speciale all'innovazione tecnologica. Verrà infatti presentato a Sistem, il salone dell'informatica sanitaria e della telemedicina di Exposanità, l'Osservatorio Cio in Sanità, un progetto che punta a definire il ruolo del Cio, il responsabile dei sistemi informativi, nell'organizzazione sanitaria. "L'informatizzazione consente un notevole aumento della sicurezza dei processi che avvengono ogni giorno in ospedale", sostiene Maurizio Capelli, responsabile del marketing e qualità del Policlinico Sant'Orsola di Bologna: "Può migliorare l'organizzazione delle strutture sanitarie, fornendo maggiore sicurezza al paziente con strumenti come la cartella informatizzata che contiene tutti i dati relativi alla situazione sanitaria di una persona". In ballo non c'è solo il fatto di rendere più efficienti gli ospedali, ma la spinosa questione della gestione del rischio sanitario. Perché, continua Capelli, "oltre alla maggiore capacità di gestire meglio la situazione dei pazienti, le tecnologie informatiche possono migliorare il monitoraggio delle strumentazioni e di tutti i processi di supporto che sono in funzione in un ospedale". Innovazione, naturalmente, significa anche attenzione al mondo della ricerca biomedica e al cosiddetto trasferimento tecnologico. Affianco a Sistem c'è infatti Mit, salone dell'Innovazione medica e delle tecnologie. Uno spazio che ospiterà istituti di ricerca ma anche aziende capaci di convertire la conoscenza in applicazioni concrete. SALUTE L'antenato dagli occhi blu di Valentina Murelli Un'antica fratellanza accomuna le persone con gli occhi azzurri, che avrebbero tutte un unico antenato. Lo sostiene uno studio danese pubblicato su 'Human Genetics', che ha identificato la singola mutazione genetica responsabile del carattere 'occhi blu'. La mutazione, comparsa circa 10 mila anni fa, riduce l'attività del gene OCA2, codificante per la melanina: se è presente, il livello di pigmento nell'iride cala e l'occhio diventa chiaro. Secondo i dati raccolti, chiunque abbia questa caratteristica ha ereditato la stessa mutazione da un solo antenato. SALUTE NEUROSCIENZE Neuroni con l'anima Ma i neuroni hanno l'anima? Cosa c'entrano neuroni e sinapsi con l'umano sentire? Il tema ha dominato le riflessioni di neurofisiologi e filosofi negli ultimi trent'anni. Ma oggi diventa qualcosa di diverso da una disputa accademica, ancorché centrale per tutta la biomedicina. Ora la faccenda si fa molto concreta, perché la neurologia ha acquisito la capacità di leggere il cervello, con le tecniche di neuroimaging, e di seguire sui computer cosa succede quando soffriamo, ci innamoriamo, guardiamo qualcosa di bello. E proprio di questo si occupa da sempre, Semir Zeki, professore di Neurobiologia allo University College of London, che ha studiato l'arte come uno degli strumenti privilegiati per conoscere il cervello: il suo modo di acquisire coscienza, di organizzare in una esperienza coerente i dati percepiti. Zeki sarà a Vercelli il 31 maggio prossimo, invitato dall'Ordine dei medici e dall'assessorato alla Cultura, per ragionare di 'Anima e neuroni. Pensiero etico, pensiero estetico' insieme a scienziati come Piergiorgio Strata, Michele Di Francesco e Alberto Oliverio e a un teologo come Vito Mancuso. SALUTE Star contro il tumore di Roberta Pizzolante Le star scendono in campo contro il tumore al seno. Per l'edizione 2008 della campagna internazionale di sensibilizzazione Breast Friends, Salute Donna onlus lancia il Manifesto 'Breast Friends for Life': Romina Power, Mercedes Bresso, Carolina Kostner, Giovanna Melandri, Luisa Corna, Paola Saluzzi sono alcuni dei nomi che hanno già dato la loro adesione per ribadire l'importanza della diagnosi precoce e incoraggiare ogni donna a trovare un sostegno pratico e psicologico per affrontare la malattia.

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E altre trenta case nell'ex sede dell'ass (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gorizia E altre trenta case nell'ex sede dell'Ass PROGETTI L'Ater tira un sospiro di sollievo per il responso del Tar su via Mazzini e, oltre a mandare avanti quest'intervento, ora potrà concentrarsi anche su altri progetti che serviranno per aumentare il numero di abitazioni disponibili in città. Uno di questi riguarda l'ex sede amministrativa dell'Azienda sanitaria isontina in via Vittorio Veneto, chiusa da diversi anni, dalla quale si ricaveranno "ben" 39 alloggi. I lavori, da quanto riferiscono il presidente dell'Ater, Roberto Grion, e il direttore, Sergio De Martino, dovrebbero partire entro quest'anno per essere ultimati nell'arco di un biennio. Si riuscirà così ad "accontentare" un'altra quarantina di famiglie, anche se altre centinaia, come detto più volte, dovranno rimanere in attesa. Uno dei problemi di fondo per cui non si riescono a dare risposte veloci, per quanto riguarda l'edilizia popolare, è stato a più riprese evidenziato anche dal presidente Grion: le lunghissime procedure burocratiche che dilatano i tempi all'infinito e fanno sì che dal momento dell'ideazione di un intervento al momento della sua realizzazione passi anche una decina d'anni. Un po' ciò che accade per tutti i lavori pubblici, la cui lentezza è davvero esasperante. Oggi va molto di moda parlare dei costi della politica, ma una battaglia andrebbe fatta anche contro i costi della burocrazia e le lungaggini nel settore dei lavori pubblici, spesso favoriti da norme farraginose, sempre in fase di cambiamenti continui e che prevedono mille passaggi, con il coinvolgimento di più enti. Una situazione che provoca spese enormi, naturalmente sostenute dalle casse pubbliche e che ritardano la situazione di gravi problemi come quello della fame di case. (p.a.).

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Luna di miele gran feeling imprenditori-governo. Scajola: centrali entro cinque anni (sezione: Burocrazia)

( da "Riformista, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Luna di miele gran feeling imprenditori-governo. Scajola: centrali entro cinque anni UN GOVERNO ATOMICO Anche la Marcegaglia abbraccia Berlusconi, che rilancia il nucleare Berlusconi sottoscrive la relazione di Emma Marcegaglia a Parma: "È il nostro programma di governo" ha detto, registrando la grande intesa con nuovo presidente di Confindustria, che saluta con gioia l'esclusione della sinistra dal Parlamento. Per la Marcegaglia, governo e sindacati devono unirsi per combattere la bassa crescita, "malattia" italiana. Il programma di "Confgoverno" è per la riforma dei contratti e una drastica riduzione di fisco, burocrazia e spesa pubblica. Per l'economista Alberto Clò, sul tema dell'energia nucleare, l'Italia è ritardo e servono quindici anni, non cinque, per realizzarla. Mastrobuoni a pagina 3 23/05/2008.

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Segue mano ferma (sezione: Burocrazia)

( da "Riformista, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Segue mano ferma Ciò comporta la difficoltà di trovare sia strutture statali sia elementi di società a cui appoggiare l'azione di governo. Quando Berlusconi dice che lo Stato deve essere presente e far valere la sua autorità su tutto il territorio nazionale, dice una cosa la cui verità è evidente, e può essere messa in discussione solo da una sinistra attardata e in debito d'ossigeno. Il problema però è: con quali corpi statali, con quali tecnici, con quali burocrazie, con quali apparati politici locali; peggio ancora, con quali cittadini? Con cittadini come quel manifestante che ha affermato in tutti i tg: né discariche né inceneritori? Con sindaci come quelli che hanno capeggiato la protesta contro le discariche campane o quella contro la Tav nel civilissimo Piemonte? E, sia chiaro, non si tratta di gettare la croce addosso a queste persone. Sono solo esempi della italianità media, quella che dorme dentro ognuno di noi. Ma Berlusconi, il suo gruppo dirigente, la sua base elettorale non sono altra cosa da questa italianità media, anzi ne hanno costituito finora una delle più emblematiche incarnazioni: basti pensare alla legittimazione dell'evasione fiscale o alle leggi in materia di giustizia fatte dal suo precedente governo. Per corrispondere alle aperture di credito che gli vengono da molte parti il premier deve dunque prima di tutto rompere con se stesso, fare il miracolo di non essere più quello che è stato finora. Ovviamente, tutti speriamo che ciò avvenga. Allora si può essere ottimisti? Forse sì, si può esserlo, se si investe sul rafforzamento delle istituzioni. Lungi dal pensare che le istituzioni non funzionano a causa del carattere del paese, dobbiamo pensare che il paese ha questo carattere perché ha sempre avuto istituzioni deboli e inadeguate. Oggi è possibile cambiare, in parte perché c'è l'Europa che con il suo controllo ci obbliga a fare scelte più efficienti, in parte perché la prospettiva del declino è ormai così incombente da indebolire le posizioni conservatrici o immobiliste. Questo significa che il governo, se vuole usare bene l'opportunità che ha nelle mani, deve puntare in primo luogo ad affermare la presenza delle istituzioni pubbliche e i doveri di cittadinanza. Se non si affronteranno i nodi materiali, politici e culturali che bloccano il paese, atti come il decreto sicurezza rischiano di diventare soltanto simbolici, e non produrre niente di più che un effimero consenso. Tra questi nodi, quelli relativi a parlamento e governo sono decisivi: perciò le riforme sono un passaggio fondamentale per l'esecutivo così come per l'opposizione. Tutti, il governo e l'opposizione, devono sapere che non basterà adottare questa o quella misura, per quanto giuste: si tratta di aggredire aspetti di fondo dell'identità italiana. Claudia Mancina 23/05/2008.

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L'OPINIONE (sezione: Burocrazia)

( da "TGCom" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'opposizione "svuotata" Peppino caldarola sul Giornale Dopo il travolgente trionfo elettorale, per avere un'opposizione decente, Nicolas Sarkozy si è dovuto innamorare di Carla Bruni. Contento lui, contenti i francesi che hanno ripreso a criticarlo. Non so se augurare la stessa cosa a Berlusconi. Noi di sinistra abbiamo troppa venerazione per la signora Veronica Lario per augurarle un dispiacere. Tuttavia il tema dell'opposizione a Berlusconi esiste. Quella di Di Pietro sa di muffa, Casini è sotto choc, Walter non tiene "cazzimma" (per i lettori leghisti: "cazzimma" è espressione napoletana che vuol dire "cattiveria", persino "malvagità"). Non c'è democrazia che si rispetti senza una opposizione che sappia trovare le strade per farsi sentire. L'ubriacatura bipartitica sta trascurando questo piccolo particolare. Nel sistema precedente, che nessuno rimpiange tranne Pecoraro Scanio, chiunque aveva qualcosa da dire sapeva che c'era un partito con cui parlare. Oppure se lo faceva. Oggi se non ti ascolta Berlusconi e non ti vede Veltroni, sei finito. In tanti altri Paesi bipartitici o tendenzialmente bipartitici va bene così. La società si adatta allo scontro a due e allora entrano in campo le lobby, i sindacati; le organizzazioni non governative, l'informazione, il cinema, l'associazionismo più vario, le chiese che ti vendono il dio che vuoi. In Italia, Paese che ha alle spalle una solida tradizione di opposizione violenta e persino terroristica, invece il cambiamento bipartitico sta avvenendo a struttura politicosociale immutata. È questo il guaio del nostro Paese. Fare le cose a metà. Abbiamo fatto male la Seconda Repubblica bipolare svuotandola con iniezioni di proporzionalismo. Oggi facciamo la Terza Repubblica tendenzialmente bipartitica con l'assetto politico-sociale ancora multipartitico. Il rischio democratico è forte. La responsabilità di chi governa e di chi si oppone è eccezionale. Un viaggio nell'Italia che non governa e che non si riconosce nell'opposizione può trasformarsi in un safari nel deserto con tribù di nomadi (in questo caso non c'entrano i rom) pronte all'assalto proditorio. Sappiamo, ad esempio, che tutta l'area del sindacalismo diffuso e fai-da-te sta crescendo a mano a mano che le grandi organizzazioni confederali sono irrigidite dalle loro gigantesche e ben pagate burocrazie. Sappiamo che il mondo dell'associazionismo è prevalentemente cattolico e questo dato, alla lunga, potrà creare qualche problema se l'opposizione sociale sarà egemonizzata dalla gente di fede. L'obiezione a questo ragionamento è semplice e potrebbe farmi tacere. Non è compito del governo o di chi ha vinto le elezioni occuparsi di chi si oppone. Veltroni potrebbe dirmi: vi piaccia o no anche la mia è un'opposizione, chi non la condivide se ne faccia un'altra. Giusto e sbagliato al tempo stesso. Ecco perché è sbagliato. Perché c'è stato un tempo, gli ultimi anni Sessanta, in cui il sistema politico ha retto l'urto di una grande opposizione in gran parte extraparlamentare perché c'erano, a fare da cuscinetto, grandi partiti di massa. Malgrado ciò è successo quel che è successo. Ora, invece, in caso di crescita di un'opposizione sociale e politica alimentata da una crisi economica prolungata non si troverebbe alcun cuscinetto. Sarebbe anti-sistema, immediately. Questo ragionamento mi spinge a consigliare Berlusconi e Veltroni a lasciar perdere ulteriori modifiche bipartitiche, per esempio con la legge elettorale europea. Mi porta a dire che il loro principale compito, visto che hanno inaugurato una stagione di dialogo, è quello di farsi una dura concorrenza nel costruire i loro partiti come veri partiti democratici di massa e non come arene frementi per il Capo. Mi spinge a dire che devono trovare tante sedi nazionali o periferiche per ascoltare chi non è d'accordo, le flebili voci di oggi che potranno diventare urlo domani. Chi riforma prevede, non vive alla giornata. Oppure, per avere un'opposizione di popolo al presidente, dovremo aspettare che s'innamori. Invia ad un amico.

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Il sì all'atomo da solo non risolve il nodo energia (sezione: Burocrazia)

( da "Arena.it, L'" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

  I tempi, per prima cosa: i cinque anni citati ieri da Scajola bastano appena per recuperare le competenze necessarie e disperse nei 20 anni passati, per rimettere in moto la burocrazia e la logistica necessaria. Per posare, ammette lo stesso ministro, solo "la prima pietra". Per costruire in concreto una centrale di terza generazione, quelle ora disponibili, se tutto fila liscio (in Italia capita di rado) servono almeno altri cinque anni. Realisticamente, i primi Kw nucleari arriveranno nel 2018-2020. Un periodo lunghissimo. Poi la tecnologia. Per l'Italia è strategicamente importante, più che costruire le centrali, infilarsi nel cuore della ricerca scientifica e industriale nel settore. Lì dove i grandi Paesi occidentali lavorano ai reattori di quarta generazione, quelli che dovrebbero essere "senza scorie", e addirittura ai reattori a fusione (i progetti Ue Iter, in corso a Cadarache in Francia, e i successivi Demo e Proto, che dovrebbero portare a un reattore a fusione industriale). Infine, la consapevolezza popolare. Il primo sforzo da fare è spiegare agli italiani che il "sistema nimby" non è tollerabile, perché troppo costoso in termini di sviluppo e anche di inquinamento. Ognuno deve fare la sua parte, senza pretendere di scaricare sul vicino i disagio e tenere per sé i vantaggi. Il nucleare, insomma, ci può stare. Ma non è la soluzione al problema attuale e urgente ereditato dagli errori passati. Per arrivare vivi al nucleare pulito bisognerà lavorare sodo su tutti gli altri fronti possibili: risparmio energetico, fonti rinnovabili, e anche i famosi rigassificatori per non dipendere solo dai gasdotti.  .

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Incapaci mentali, diritto all'eutanasia (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere.it" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Etica e malattia Il progetto apre anche ai pazienti che non hanno espresso il consenso in precedenza Incapaci mentali, diritto all'eutanasia Belgio, la proposta per estendere la dolce morte. I critici: si torna a Hitler BRUXELLES Prima proposta: lasciar morire, o meglio uccidere con un'iniezione o con una manciata di pastiglie, un paziente che sia "mentalmente incapacitato". Seconda proposta: lasciar morire o uccidere anche, sempre per sottrarlo al dolore di una malattia non più controllabile, chi per la legge è minorenne, troppo giovane per decidere da solo. Questo ed altro chiedono 4 progetti di legge presentati dal partito liberaldemocratico fiammingo che stanno dividendo ancora una volta il Belgio cattolico: prevedono cioè che l'eutanasia, già legalizzata dal 2002 per i maggiorenni e a determinate condizioni, possa essere estesa legalmente anche ai minori come già avviene in Olanda e ai "dementi", cioè a persone che non siano in grado di intendere e di volere per effetto di una incurabile forma di demenza. Stando agli oppositori dell'idea, soprattutto a quelli dell'area cattolica, si tratta poco meno che di un ritorno al "T4", il piano per l'eutanasia di massa messo in cantiere da Hitler subito prima della guerra. Stando ai sostenitori, le ideologie naziste non c'entrano proprio nulla: si vorrebbe solo combattere la condanna della sofferenza inutile, e offrire a tutti la possibilità di una "morte con dignità". Sostenitori e oppositori sono disposti in file trasversali, si trovano più o meno in tutti i partiti. Ma a firmare i 4 progetti di legge sono i liberaldemocratici dell'Open Vld, il partito dell'ex primo ministro Guy Verofstadt e anche il primo partito in vaste zone delle Fiandre. Il clima politico è già appesantito dalle tensioni etnico-linguistiche, e in tema di eutanasia non si è ancora spenta l'eco della morte di Hugo Claus, lo scrittore che ha scelto la "dolce fine" pur di non arrendersi al morbo di Alzheimer: secondo il quotidiano fiammingo De Standaard, dalla morte di Claus sono raddoppiate le richieste di eutanasia in tutto il Paese. Ma Claus, appunto, era ancora in possesso delle sue facoltà mentali. Quelli di cui oggi si discute sono casi probabilmente molto diversi. Per un "mentalmente incapacitato", si dice, potrebbe comunque far testo una sua volontà espressa in precedenza, e la decisione del medico dovrebbe sottostare alle stesse condizioni previste oggi: che la malattia sia grave e incurabile; che le sofferenze "fisiche o psichiche" siano "costanti, intollerabili e non sedabili"; e che vi sia stata, appunto, una richiesta "volontaria, ripetuta e libera da ogni pressione esteriore ". Ma se quest'ultima richiesta non vi fosse stata, se l'incapacità psichica o anche l'età troppo giovane del paziente (o tutt'e due, nel caso di ragazzi gravemente handicappati) l'avesse resa impossibile? Basterebbe l'accordo del medico con i parenti stretti del paziente? Qui c'è una zona opaca, di ambiguità giuridica, in cui si concentrano le polemiche. In Olanda, questi ostacoli sono stati aggirati da una legge che permette l'eutanasia per i ragazzi dai 12 ai 16 anni purché vi sia il consenso dei genitori o dei tutori; e per quelli di 16-17 anni, anche senza questo consenso (ma dietro richiesta del ragazzo, naturalmente). In Belgio, finora, si è sempre proceduto con il sistema della "notifica a posteriori": una volta accertate le condizioni prescritte, il medico somministra la "dolce morte", o iniettando dei farmaci o "aiutando" il paziente a prenderli per bocca. Poi, entro 4 giorni dalla morte, avverte la Commissione cui spetta il giudizio finale. E lo fa con un modulo scaricabile anche da Internet, poiché la burocrazia imbriglia pure la morte. Luigi Offeddu stampa |.

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Macroregione appenninica: referendum on line (sezione: Burocrazia)

( da "Denaro, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Enti Locali & Cittadini territorio Macroregione appenninica: referendum on line Una macroregione dell'Appennino. L'Ente locale comprenderebbe i piccoli Comuni delle province di Avellino, Salerno, Benevento, Foggia, Potenza e Campobasso. L'idea è venuta ad alcuni amministratori locali e al portavoce del coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano. L'occasione per lanciare l'iniziativa è stata la presentazione, sul web, della proposta di creare una macroregione dell'Appennino. L'idea nasce dal fatto che nelle popolazioni dei comuni dell'entroterra meridionale si avverte la necessità di tagliare la miriade di enti inutili, dalle Comunità montane alle Province, e di ridisegnare gli stessi confini ed ambiti regionali. L'idea sarà presto oggetto di un referendum via internet. Basilio Puoti "L'articolo 132 della Carta Costituzionale consente alle istituzioni locali di ridisegnare dal basso i nuovi recinti istituzionali del Paese, comprese le Regioni". Lo afferma il presidente del Consiglio Provinciale di Avellino, Erminio d'Addesa, promotore di una nuova Regione svincolata da Napoli. "Una Regione nuova avverte d'Addesa costituisce una vera e autentica rivoluzione istituzionale, democratica e territoriale e contemplerebbe tutti gli elementi positivi dello sviluppo e del benessere. La gente percepisce positivamente la necessità di un nuovo assetto istituzionale attraverso una macroregione in quanto c'è un sentimento di ritorno alle proprie radici culturali ed un riappropriarsi del territorio e delle correlate risorse". Nelle popolazioni dei piccoli Comuni delle Province di Avellino, Salerno, Benevento, Foggia, Potenza e Campobasso si registra in maniera forte la necessità ridurre il numero di enti locali, come le Comunità montane e le Province al fine di ridisegnare confini e ambiti regionali. "Nei piccoli Comuni delle aree interne dell'Appennino dichiara il portavoce del coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano - è ormai consolidata la certezza che con il passare del tempo i territori della aree interne sono destinati alla marginalità sociale ed economica, nonchè a essere sempre di più lo sversatoio di rifiuti delle aree metropolitane. L'utilizzo stesso delle risorse comunitarie, umiliante e offensivo nelle cifre e nelle misure per i piccoli Comuni da parte dell'attuale sistema regionale, è un drammatico segnale di abbandono politico e istituzionale". Per Caivano poi la nascita di una macro regione dell'Appennino è la risposta utile e concreta alle legittime attese delle famiglie che vivono nei piccoli Comuni dell'Appennino meridionale. "Una nuova Regione che sia omogenea dal punto di vista culturale e orografico in grado di rappresentare al meglio le istanze dei cittadini aggiunge il portavoce di Piccoli comuni -. La straordinaria ricchezza dei nostri territori: vento, acqua, beni culturali e paesaggistici, enogastronomia e artigianato di qualità troverebbero vero rilancio e sviluppo grazia ad una macroregione che ha nei piccoli Comuni il vero cuore pulsante" La sfida lanciata dal leader di Piccoli Comuni prevede ora la fase del referendum popolare on-line con l'obiettivo di avere quel consenso popolare necessario per avviare l'iter burocratico istituzionale per realizzare quella che chiama "una grande trasformazione dal basso dell'architettura istituzionale in Italia". "Eliminare gli enti inutili ed accorpare le Regioni per macroregioni conclude Caivano - è ormai un passaggio ineludibile per affrontare e vincere la sfida del futuro. E' necessario dar vita quindi a una macro regione agile dal punto di vista del personale politico e leggera dal punto di vista della burocrazia, ma pesante per ciò che riguarda le progettualità da mettere in campo a favore dei piccoli Comuni". del 23-05-2008 num.

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IL CAPITALISMO SECONDO EMMA (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'analisi IL CAPITALISMO SECONDO EMMA enrico cisnetto "Siamo un paese bloccato, la malattia dell'Italia si chiama crescita zero". Parole di buonsenso. Forse un po' scontate, magari pronunciate con un tono troppo sommesso per le italiche abitudini, ma decisamente ? e fortunatamente ? di buonsenso, quelle arrivate dal discorso di investitura di Emma Marcegaglia. La première dame alla guida di Confindustria ha fatto un discorso molto "classico": difesa della piccola e media impresa, prevalenza del privato rispetto a uno Stato che è rimasto indietro, migliorie del welfare come necessarie e improrogabili, riforme della contrattazione come non più procrastinabili. Insomma, esattamente quello che è logico attendersi dal leader degli imprenditori italiani. Con qualche punto particolarmente condivisibile. Per esempio, quando ha ricordato che la globalizzazione è un fenomeno da accettare, anzi da cavalcare diventandone protagonisti e non antagonisti, magari attraverso un rafforzamento dei processi di convergenza europei. Parole innovative, probabilmente poco gradite dal ministro "neo no-global" Tremonti, seduto in prima fila, e forse anche da qualche imprenditore che fatica a mettersi al passo e pensa che la colpa sia dei cinesi. Ma è proprio su questo, a proposito del ruolo delle imprese nel contesto del "declino italiano", che lo scenario dipinto dalla Marcegaglia lascia il dubbio più grosso: le prime pagine della sua relazione non sono solo elogiative, com'è logico che sia, dei suoi colleghi che l'hanno appena eletta loro presidente, ma inducono a pensare che l'industria italiana nel suo insieme abbia già varcato il guado ? della modernizzazione, dell'internazionalizzazione, dell'innovazione tecnologica, della managerializzazione, dell'irrobustimento finanziario ? e che tutto quello che non va sia solo colpa della politica indecisionista, della burocrazia inefficiente, dell'erario sanguisuga, del sindacato conservatore, del "fronte del no" a tutto. Naturalmente tutte queste carenze ci sono, e forse la neo-presidente di Confindustria è stata persino benevola nel bollarle. Ma ciò non toglie che siano sotto i nostri occhi gli effetti del combinato disposto tra il processo di deindustrializzazione che l'Italia ha subito nell'ultimo decennio, il permanere di caratteristiche del tessuto produttivo quantomeno inadatte a vincere la sfida della competizione globale (piccole dimensioni, sottocapitalizzazione, scarsa inclinazione all'innovazione) e l'impermeabilità del capitalismo dei piani alti al cambiamento. Quanto alle ricette per come venirne fuori, le indicazioni di Marcegaglia ci sono sembrate tutte condivisibili tranne una, quella sul federalismo, che richiede un supplemento di approfondimento. Giusto, infatti, dire che il processo è a metà del guado. Ma siamo sicuri che è passando definitivamente alla sponda delle autonomie (anarchie?) regionali che si salva l'Italia? Del condivisibile vale la pena citare il più che giusto: una nuova politica energetica, con il ritorno al nucleare ma anche la creazione di strutture distributive cross-border, e soprattutto un vero mercato unico per l'elettricità e il gas; l'abolizione delle province; la fine del localismo esasperato in campo universitario. Insomma, un discorso largamente condivisibile quello ascoltato ieri, che nel proseguo andrà "rinforzato" con un pizzico di pragmatismo in tema di politica industriale (ma qui le è venuto l'assist del ministro dello Sviluppo economico, Scajola, che ha saputo coniugare più liberalizzazioni con più "Stato decisore"). Un discorso sobrio nei toni, anche se mai a discapito della sostanza, che coincidendo con il fervore del nuovo governo, le attese intorno ad esso, e con il clima politico più sereno che si sta profilando, ha dato la netta sensazione di una Confindustria più dialogante e collaborativa rispetto a quella "anti-casta" targata Montezemolo. Il che è positivo se dal Berlusconi IV arriveranno le risposte che i cittadini e gli imprenditori attendono. In tutti i casi, buon lavoro, presidente Marcegaglia.

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Hinterland (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

"La bella e la bestia" sottolinea Turi Cacciola indicando l'ammirevole copertura, realizzata con tutte le indicazioni estetico-burocratiche, del piccolo cantiere per le barche e i "resti" accatastati delle "falanghe" degli scali d'alaggio, una vera "bestia nera" per tutti i frequentatori del porto. Come Turi, nelle sue lunghe passeggiate giornaliere di pensionato, chi passa non può fare a meno di vedere la catasta di legname che attende ormai da troppo tempo di essere utilizzata. I lavori per la realizzazione degli scali si prolungarono per più tempo e, fra pause e proteste, addirittura misero in forse l'esistenza stessa dell'antico cantiere, la cui conduzione è passata nel tempo da padre in figlio; poi la ditta appaltante realizzò il minimo indispensabile per tornare a tirare su le barche e abbandonò l'impresa (dicono che sia fallita). Da quel momento sono passati ormai più di due anni con grave danno per la marineria locale e sulla vicenda è calato il silenzio, o quasi, perché almeno a livello locale se ne parla continuamente. Prima della recente consultazione elettorale, l'assessore Salvatore Mirabella in Consiglio fece presente che, proprio in quei giorni, l'assessorato regionale avrebbe comunicato se la ditta seconda in graduatoria nella gara d'appalto avrebbe accettato l'incarico o se sarebbe stato necessario rifare ex novo il bando. Ora, di ritorno dalla missione palermitana post elettorale, ci ha dichiarato di aver avuto assicurazioni dallo stesso presidente Lombardo che, appena nominata la nuova Giunta, si dovrebbe risolvere (almeno burocraticamente) anche il problema del porto di Trezza. Ma quanti mesi (o anni) dovranno passare per la realizzazione? In Consiglio si è anche pessimisticamente discusso dell'atmosfera che aleggia attorno al porto e alla marineria trezzota in quanto c'è chi crede che queste lungaggini siano tutte direttamente collegate ad una politica di trasformazione delle attività portuali in senso diportistico piuttosto che in un'incentivazione dell'attività peschereccia. Il tempo risolverà i quesiti ma è certo che in conto oggi i pescatori devono mettere non solo la lotta con il mare ma anche (e soprattutto) con la burocrazia. Enrico Blanco.

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Applausi dalle donne del nuovo esecutivo (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Applausi dalle donne del nuovo esecutivo Roma. Una relazione "puntuale, concreta, efficace": non delude la platea Emma Marcegaglia al suo discorso d'insediamento alla guida di Confindustria. È la prima volta che la quasi centenaria federazione degli industriali pone una donna nel suo scranno più alto. Ed è il momento delle donne anche nel nuovo esecutivo che ha schierato nella prima fila le sue giovani ministre: Mara Carfagna (Pari opportunità), Giorgia Meloni (Politiche giovanili), Mariastella Gelmini (Scuola), Stefania Prestigiacomo (Ambiente). Tanto da rubare la scena agli altri pur importanti leader: il premier Berlusconi con Tremonti, Fini, Schifani, Maroni, Ignazio La Russa, presenti insieme con quasi tutto il governo e l'intero Ghota imprenditoriale. Accanto al Cavaliere, il presidente uscente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, gli altri ex capi di viale dell' Astronomia, il Governatore di Bankitalia Mario Draghi, Mister Goex (Mario Moretti Polegato) e Fedele Confalonieri. Scroscianti applausi hanno scandito l'intervento della bionda "lady di ferro", apparsa emozionata ed elegante in pantaloni neri Prada e blusa bianca stilizzata da fiori neri. La voce di Emma si è incrinata nel rendere omaggio ai genitori Steno e Mira accorsi ad ascoltarla insieme al marito Roberto Vancini e al fratello Antonio. "Non sarei qui senza la forza del loro insegnamento e del loro esempio. Da loro ho imparato la responsabilità dell'imprenditore" ha ricordato Emma che quasi al termine del suo intervento, farà il secondo richiamo alla famiglia, citando la figlia Gaia, 5 anni, rimasta a casa, per dare la sveglia sull'urgenza di avere una scuola di qualità, "per il bene dei nostri figli". È rimasto deluso chi si aspettava toni intimisti o evocativi. Da pratica donna padana, che fin da piccola "ha respirato impresa", l'industriale mantovana dell'acciaio prende in mano le redini del nuovo incarico e non le manda a dire: alla politica che il suo primato "deve dimostrare di meritarselo"; alla burocrazia troppo costosa e ai fannulloni; a quest'Italia che "non è un paese per giovani"; ai sindacati "obsoleti". La platea (2.500 partecipanti in totale) è conquistata. E ancora le si incrina la voce ricordando per nome l'operaio morto due giorni fa in uno stabilimento dei Marcegaglia. Plaudono le belle ministre in prima fila: Carfagna in tailleur blu notte e tacchi a spillo. Giorgia Meloni sottolinea quanto sia "importante che ci sia una donna in un ruolo storicamente maschile". L'ex presidente della Camera Irene Pivetti (foulard di seta stretto al collo e alti sandali bianchi di vernice), ricorda che anche alla guida dei giovani confindustriali c'è una donna, Federica Guidi. "Quando si investe sulle donne i risultati si vedono" approva Anna Maria Artoni, a capo di Confindustria Emilia Romagna. Annuisce sull'occupazione femminile penalizzata Prestigiacomo, in tailleur pantaloni e ballerine neri. Paola Barbetti.

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Scandaloso viadotto: chiuso da 6 mesiStatale 640 (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Dallo scorso novembre il Rocca Daniele resta off limits, in attesa che la burocrazia faccia il suo corso Da qualche tempo ad Agrigento tanti uomini hanno avuto modo di conoscere Nadia Meli. Conoscenze decisamente rocambolesche. Pregiudicata di 28 anni da ieri pomeriggio si trova rinchiusa nel carcere di contrada Petrusa. Ad arrestarla al Villaggio Mosè in flagranza di reato sono stati i carabinieri ed è accusata di furto con destrezza. Meli era salita poco prima sull'auto di un agente di commercio di Lercara Friddi che, ovviamente non la conosceva. Con lo stratagemma di chiedere un passaggio, la giovane è riuscita a salire a bordo dell'auto, ignaro di quanto sarebbe accaduto poco dopo. Secondo quanto sarebbe stato accertato dagli inquirenti - il cui riserbo è stato fitto fino a tarda sera - Meli avrebbe avanzato proposte hard all'agente di commercio, il quale però non avrebbe acconsentito. L'avrebbe anzi invitata a uscire dall'abitacolo. Intuendo che l'ennesima "impresa" era ormai sul punto di sfumare, la pregiudicata è scesa dall'auto, portando via però il portafogli dell'uomo, contenente diverse banconote di vario taglio e i documenti personali. La ventottenne però non immaginava che l'ennesimo "blitz" le sarebbe costato stavolta le manette. Nei paraggi c'era infatti di passaggio una pattuglia dei carabinieri che, allertati dall'agente di commercio appena derubato, si sono fiondati nella zona teatro della vicenda. In tanti hanno assistito alla scena da film. Tanto tempismo è sfociato con l'arresto immediato della giovane, la quale non ha potuto negare l'evidenza, essendo stata trovata in possesso del portafogli rubato alla "preda" di Lercara Friddi. Secondo quanto è emerso nelle ore successive all'arresto, pare che altre persone abbiano avuto a che fare con Nadia Meli. Ulteriori sviluppi sulla vicenda potrebbero emergere nelle prossime ore. Francesco Di Mare.

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Conoscere la psoriasi (sezione: Burocrazia)

( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Campagna in piazza cairoli Conoscere la psoriasi ma. mo.) Definite le liste e le squadre di governo, i candidati a Palazzo Zanca e a Palazzo dei Leoni si preparano alla campagna elettorale che li porterà a scontrarsi nella Amministrative del 15 e 16 giugno. Ma già emergono le prime polemiche e i primi attriti all'interno delle coalizioni. In particolare, nel Pd ha suscitato scalpore la mancata presentazione, per il rinnovo del Consiglio provinciale, della lista "Siracusano presidente". L'incontro di mercoledì sera tra Paolo Siracusano e il segretario regionale del partito, nonché candidato sindaco, Francantonio Genovese, doveva servire a ricomporre la vicenda, ma ieri la situazione è precipitata. I candidati del collegio di Patti, rimasti fuori per questa inadempienza, si sono scagliati contro Rinaldi e ne hanno chiesto, senza mezze misure, le dimissioni. Una richiesta che fa seguito a quelle già avanzate da Salvatore Chiofalo (coordinatore provinciale di Sinistra democratica) e Franco Barresi, componente dell'assemblea costituente del Pd. Dimissioni puntualmente giunte, ieri, con un comunicato del numero uno provinciale del partito, che si è assunto tutte le responsabilità di quanto accaduto: "La mancata presentazione, per motivi tecnici, della lista "Siracusano Presidente" nei collegi della provincia, è un fatto grave, così come il danno arrecato ai candidati al Consiglio provinciale e al candidato alla presidenza della Provincia, Paolo Siracusano. Assumendomi tutta la responsabilità di quanto accaduto, rimetto il mandato di coordinatore provinciale del Partito Democratico alla segreteria regionale. Esprimo tutta la mia solidarietà ai candidati, convinto che a Paolo Siracusano non mancherà certo il loro sostegno né quello di tutto il Partito Democratico". Siracusano prova a fare da paciere e afferma: "Genovese si è detto mortificato per quanto accaduto, non si rende conto di come sia successa questa cosa, e non ho motivo di non credergli, considerando che questo porterà un danno anche a lui. Cercheremo di ricomporre i contatti con le persone rimaste escluse per riportare serenità, e in questo il candidato sindaco ha garantito il massimo dell'impegno per colmare il gap generatosi con la mancanza di questa lista". Intanto la burocrazia tira brutti scherzi anche dall'altra parte della barricata. Secondo indiscrezioni, infatti, sarebbe a rischio anche la lista "Rialzati Messina", che sostiene la candidatura a sindaco di Peppino Buzzanca. La certificazione a corredo della stessa non sarebbe completa.

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Lavoro, a Roma assemblea consigli provinciali consulenti (sezione: Burocrazia)

( da "ADN Kronos" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il presidente Marina Calderone: ''Gli ordini professionali sono una parte dello Stato perché hanno una delega di funzioni molto delicate''. Le proposte dei consulenti per semplificare e ridurre adempimenti ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 23 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Un ordine nazionale composto da 23mila professionisti attivi in tutta Italia, fortemente radicato sul territorio, con una grande coesione interna e preparato ad affrontare le sfide imposte dai continui cambiamenti del mercato del lavoro. Ma anche un ordine che lamenta l'eccessiva burocrazia del nostro paese sugli adempimenti legati alla gestione dei rapporti di lavoro e che chiede al neo-ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per prima cosa, la semplificazione delle norme. E' l'Ordine nazionale dei Consulenti del lavoro che stamane, a Roma, all'hotel Aran Mantegna, ha riunito l'assemblea annuale dei consigli provinciali dell'Ordine. I lavori si sono aperti nel ricordo di Giuliano Gardoni, già presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine, scomparso recentemente e definito dall'attuale presidente, Marina Calderone (nella foto), ''vera rappresentazione dell'anima della nostra professione''. Nella sua relazione introduttiva, Calderone ha sottolineato che ''gli ordini professionali sono una parte dello Stato perché hanno una delega di funzioni molto delicate''. ''In questi giorni -ha ricordato Calderone- stiamo combattendo con un software di controllo del modello 770 che non funziona. La nostra categoria ha dovuto chiedere una proroga e molto probabilmente la scadenza slitterà al 10 luglio''. ''Ogni giorno -ha aggiunto Calderone- con il nostro lavoro, cerchiamo di far comprendere le norme ai nostri clienti, imprese e lavoratori. Cerchiamo di spiegare la 'ratio' della norma, anche se talvolta è una 'ratio' che sfugge anche a noi''. Calderone ha molto insistito sull'affollamento legislativo che affligge il nostro paese. ''In Inghilterra ci sono 5mila leggi, in Germania -ha detto- c'è una sola legge per il lavoro, in Italia non sappiamo più neanche quante norme abbiamo e le leggi sul lavoro non entrano in un Dvd molto capiente''. ''Accade spesso -ha proseguito Calderone- che i burocrati prendano il sopravvento sui tecnici e, come Consiglio nazionale dell'Ordine, abbiamo lavorato molto per rappresentare al ministero del Lavoro le reali necessità. Noi siamo impegnati innanzitutto in una battaglia di civiltà giuridica''. Calderone ha poi citato anche la neo-presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. ''Ho sentito con piacere che ha parlato delle stesse cose di cui sto parlando io -ha sottolineato- perché nei nostri ragionamenti c'è un filo conduttore ed è quello di capire che cosa sta succedendo e lavorare per il nostro Paese, confrontandoci con tutti gli altri interlocutori, innanzitutto lo Stato''. Calderone non ha tralasciato le sfide che attendono questa professione. ''Secondo un sondaggio effettuato dalla nostra Fondazione Lavoro, nella nostra categoria il 90% degli studi è a monotitolarietà, l'età media dei titolari è di 47 anni e la stragrande maggioranza degli studi non sono stati ereditati ma sono stati aperti dal titolare stesso. Questo vuol dire che la nostra professione non vede un momento di ricambio e che si tratta di un settore fortemente individualista, che deve cominciare a fare rete creando una community di condivisione di esperienze''. Altra sfida importante della categoria è quella della riforma della previdenza. ''Il 70% delle nuove generazioni, dei nuovi ingressi nella professione -ha spiegato Calderone- è femminile. Un ingresso massiccio di donne nella nostra professione significa che bisogna ritarare la previdenza della categoria, perchè noi colleghe abbiamo un reddito professionale inferiore del 30% a quello degli uomini. Questo fatto avrà delle ricadute sul sistema previdenziale, che occorre affrontare per tempo''. Infine, Calderone ha parlato del percorso di accesso alla professione. ''C'è da fare una profonda riflessione -ha detto- sul rapporto con il mondo dell'università: 2.700 corsi di laurea non sono sufficienti a formare giovani preparati per la nostra professione. Per questo, il nostro obiettivo è di istituire, con il ministero dell'Università, un percorso all'interno del quale si individui un corso di laurea che prepari a una cultura di base della nostra professionè'.

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L'INTERVENTO (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

La più odiosa, la più iniqua, la più indigesta, la più contestata imposta sul bene primario, la casa dove si vive con i propri cari, pare avviarsi inesorabilmente alla sua estinzione. Già, "l'Ici, un'imposta ingiusta che colpisce il bene primario di ogni famiglia, la casa. Un bene che rappresenta i sacrifici di una vita". E che dal lontano 1993, anno del suo esordio, ha continuato a prosciugare le tasche dei cittadini contribuenti, nonostante si fosse detto a quel tempo che era solo transitoriaMa si sa in questo Paese il transitorio si coniuga spesso con il definitivo! Infatti dal lontano 1993 lo Stato ha cercato di garantirsi maggiori entrate da impiegare altrove, diminuisce lo stato sociale, interviene lo stato fiscale.Immediatamente le rendite ed i valori catastali degli immobili vengono "rivalutati" in realtà vengono gonfiati fino a raggiungere soglie superiori ai reali valori di mercato, vengono colpiti i trasferimenti, le successioni, le locazioni, oltre ad una serie di "trappole" a tutela dell'erario. Non solo, ma l'imposizione colpisce duramente anche le attività vicine all'edilizia, imprese, professionisti con un abbondanza di burocrazia schizofrenica (pensiamo alle tante normative sulla sicurezza, sugli impianti fino ad arrivare al libretto del fabbricato), inducendo un aumento dei costi che fa venire sicuramente meno il detto che la casa non mangia soldi, in quanto "mantenere una casa comincia a presentare dei costi proibitivi". E' proprio per questo che sull'ICI si indirizza la protesta di tanti contribuenti : perchè l'ICI è un'imposta reale (colpisce la titolarità di un bene) patrimoniale (non colpisce un reddito ma un patrimonio) e già questo fatto ne fa una imposta di dubbia costituzionalità, in quanto la Consulta ha avuto occasione di affermare che l'imposta reale è legittima se inserita in un contesto nel quale venga, comunque, colpita la capacità contributiva; l'ICI, invece, colpendo solo una tipologia patrimoniale lascia fuori tutti gli altri redditi. Ma un altro fatto, collegato a quest'ultimo, ha reso l'ICI particolarmente odiosa: lo Stato, infatti, a seguito dell'introduzione dell'ICI, ha tagliato quasi completamente il flusso di danaro destinato ai Comuni, i quali, da quel momento, si sarebbero mantenuti con i soli proventi dei proprietari o quasi. A questo punto, il Comune è diventato una sorta di condominio, dove solo i proprietari pagano i servizi, mentre gli altri ringraziano... Ciò, naturalmente comporta il venire meno del principio di rappresentanza del contribuente, principio cardine di tutte le democrazie moderne, principio sorto nel Regno Unito con il "no taxation without representation" (nessuna tassa senza la partecipazione del popolo..).Ben venga, quindi, il provvedimento di abolizione dell'ICI, " una prima misura di equità, oltre che di civiltà", a cui si spera ne seguano altre. Si perché sulla casa di proprietà si sono abbattute e continuano ad abbattersi imposte e tasse di vario tipo, balzelli e oneri tanto assurdi quanto illegittimi che hanno letteralmente mandato in tilt i già esegui bilanci familiari , ma che hanno avuto il solo scopo di ben rimpinguare le casse erariali e comunali facendo dell'Italia, in fatto di imposizione sulla casa, "il Paese da guiness dei primati mondiali". Ora, la prevista abolizione dell'Ici sulla prima casa (con esclusione naturalmente di quelle signorili, ville, castelli, ecc.) che a Padova ad esempio esenterà circa 63 mila contribuenti, (con un minor gettito previsto per il Comune pari a 26 milioni di euro) avrà effetti positivi e benefici sulle famiglie, sui consumi e quindi a cascata sull'economia locale, è un provvedimento che va nella giusta direzione, visto che l'Ici colpisce soprattutto le classi meno agiate e le famiglie che hanno fatto tanti sacrifici per quelle quattro mura.Certo a spaventare molti Sindaci, compresi quelli padovani, è la necessità di entrate alternative che compensino i minori introiti per le amministrazioni locali, nel segno anche di un vero "federalismo fiscale". Basti pensare che con l'ICI sulla prima casa complessivamente i Comuni si dividevano un tesoretto di circa 2,5 miliardi di euro, che utilizzavano in larga parte per garantire servizi a tutta la comunità e non solo ai proprietari. Quella cifra costituisce la metà delle entrate tributarie comunali e circa un terzo delle entrate correnti. Senza l'Ici, è chiaro, l'autonomia finanziaria dei Comuni scenderebbe dall'attuale 73,5 al 49,5\% circa. Logicamente, alle voci preoccupate che provengono da numerosi sindaci che sottolineano che senza quel gettito " saranno costretti a tagliare assistenza, servizi pubblici, verde e cultura", " se si tagliano le risorse dobbiamo per forza ridurre i servizi", si può rispondere che: primo, è stato assicurato il ristoro del minor gettito (quindi con i trasferimenti dallo Stato centrale non cambia niente per il Comune), secondo che è arrivato il momento per rivedere i propri conti a seconda delle priorità e/o delle necessità (come quelli che solitamente fanno le famiglie di questi tempi): basterebbe risparmiare su tante cose o tagliare sui costi impropri, su tante dispendiose e inutili consulenze, su tante inutili manifestazioni pseudo culturali, su tante, troppe gestioni allegre di enti e partecipazioni societarie inutili, su tanti altri costi invisibili di cui beneficiano, però, ad esempio larghe fasce di popolazione (come quella extracomunitaria) che certo non paga né l'ICI, né altri balzelli, né i tanti costi che l'amministrazione comunale è costretta a sopportare Con l'unica avvertenza a questo punto per i nostri Sindaci: non mettete o inventate altre tasse o balzelli per recuperare su una eliminata, l'ICI. Nicola Ramundopres. Osservatorio cittadino contribuente.

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Giace in magazzino il sistema di aspirazione dell'azienda di Pozzuolo. Che attende da mesi pure l'okay alla sistemazione viaria L'Abs accusa: <Ad inquinare è la burocrazia> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Giace in magazzino il sistema di aspirazione dell'azienda di Pozzuolo. Che attende da mesi pure l'okay alla sistemazione viaria L'Abs accusa: "Ad inquinare è la burocrazia" La polemica: Regione e Provincia si rimpallano le responsabilità, bloccato l'impianto di captazione dei fumi PozzuoloI manager dell'Abs non si sarebbero mai aspettati tante difficoltà per diminuire l'impatto ambientale dell'acciaieria. Problemi non di tipo tecnico, avendo alle spalle un colosso della tecnologia quale il Gruppo Danieli, quanto di tipo burocratico. Basta, infatti, un granello di sabbia per bloccare l'ingranaggio. La questione del bosco in direzione degli abitati di Lumignacco e Cargnacco, la cui realizzazione era stata bloccata dal Comune di Pozzuolo secondo cui i rilevati per ondulare il terreno erano troppo elevati, seppur stia giungendo a soluzione non è, però, l'unica.L'impianto fumi quattro, costato circa 17 milioni di euro, giace in un magazzino. Si tratta di un sistema di aspirazione da installare sul tetto dello stabilimento che consentirà di aumentare del 70\% la capacità aspirante, già svolta dagli altri tre impianti. È un intervento risolutivo per la qualità dell'aria all'interno, ma anche una garanzia per le emissioni esterne, che anticipa di molto i futuri parametri europei.Eppure, da mesi si attende l'autorizzazione delle autorità competenti per la sua installazione definitiva. Colpa, fanno capire i vertici dell'Abs, di un rimpallo tra Regione e Provincia.Le vicissitudini kafkiane non sono, però, finite qui.Un altro intervento progettato dall'azienda riguarda infatti la ridefinizione viaria, consentendo di sgravare dal traffico e rendere più sicura via Buttrio, che attraversa la zona industriale udinese da Est a Ovest. È previsto lo spostamento dell'accesso allo stabilimento per i mezzi pesanti, dotandolo di moderni sistemi di pesatura e di monitoraggio dei carichi. Sarà realizzato, inoltre, un ampio parcheggio per una settantina di tir. Infine, sul lato settentrionale della strada sarà costruito un grande parcheggio per i dipendenti, riuscendo così a dare risposta a un'esigenza esplosa con l'aumento dell'occupazione.A pagina VI.

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Roma NOSTRO INVIATO <Costato (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Roma NOSTRO INVIATO "Costato ... RomaNOSTRO INVIATO"Costato più Morandini: il Nordest questa volta mi sembra ben rappresentato al vertice di Confindustria, credo proprio che le nostre istanze questa volta saranno ben presenti e rappresentate a Roma".Adalberto Valduga, presidente degli industriali del Friuli Venezia Giulia e imprenditore dell'acciaio, è soddisfatto e ben rimborsato dopo anni di militanza alla guida dell'Assindustria di Udine. Il vicepresidente rodigino Antonio Costato con delega all'energia e l'industriale friulano a capo delle piccole aziende Giuseppe Morandini faranno da teste di ponte e contraltare alla pattuglia di ministri veneti - Maurizio Sacconi, Luca Zaia e Renato Brunetta - che coprono un vuoto decennale a livello governativo. Due facce della stessa medaglia: il Nordest ora conta a Roma. E non ha più scuse."Mi sembra che la linea decusa da Confindustria sia pienamente condivisa dal nuovo governo - osserva Valduga - è chiara l'indicazione della necessità di un rilancio del nostro Paese e anche dell'alleggerimento della burocrazia". A dire la verità l'imprenditore friulano in un primo tempo ha utilizzato un termine ancora più forte contro il peso del pubblico, poi la ragion di Stato e la consapevolezza che il problema è diventato comune - "Anche in un'azienda come in Regione pesa, sembra che sia una categoria dello spirito" - lo hanno portato a utilizzare toni più morbidi.Ma la sostanza è decisa: "Il momento è delicato, il contesto internazionale e italiano è di crisi - commenta Valduga - il fatto che finalmente un governo pensi alle imprese in maniera positiva ci dà forza e una possibilità in più per uscire da questo momento di difficoltà".La Confindustria per Valduga è compatta e pronta a rimboccarsi le maniche: "Mai vista tanta partecipazione in un'assemblea, più di 1.300 delegati, è un segnale assai forte - riflette l'imprenditore dell'acciaio udinese - che speriamo passi anche a livello regionale. Il neo presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo deve porre la massima attenzione alla crescita e all'internazionalizzazione".Il mondo cambia, l'Italia e il Nordest non possono più stare nei vagoni di retroguardia.M.Cr.

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"Inquino"? Colpa della burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

All'Abs il nuovo sistema di aspirazione attende che Regione e Provincia si accordino PozzuoloI manager dell'Abs non si sarebbero mai aspettati tante difficoltà per diminuire l'impatto ambientale dell'acciaieria. Problemi non di tipo tecnico, avendo alle spalle un colosso della tecnologia quale il Gruppo Danieli, quanto di tipo burocratico. Basta, infatti, un granello di sabbia per bloccare l'ingranaggio. La questione del bosco in direzione degli abitati di Lumignacco e Cargnacco, la cui realizzazione era stata bloccata dal Comune di Pozzuolo secondo cui i rilevati per ondulare il terreno erano troppo elevati, seppur stia giungendo a soluzione non è, però, l'unica.L'impianto fumi quattro, costato circa 17 milioni di euro, giace in un magazzino. Si tratta di un sistema di aspirazione da installare sul tetto dello stabilimento che consentirà di aumentare del 70\% la capacità aspirante, già svolta dagli altri tre impianti. È un intervento risolutivo per la qualità dell'aria all'interno, ma anche una garanzia per le emissioni esterne, che anticipa di molto i futuri parametri europei.Eppure, da mesi si attende l'autorizzazione delle autorità competenti per la sua installazione definitiva. Colpa, fanno capire i vertici dell'Abs, di un rimpallo tra Regione e Provincia.Le vicissitudini kafkiane non sono, però, finite qui.Un altro intervento progettato dall'azienda riguarda infatti la ridefinizione viaria, consentendo di sgravare dal traffico e rendere più sicura via Buttrio, che attraversa la zona industriale udinese da Est a Ovest. È previsto lo spostamento dell'accesso allo stabilimento per i mezzi pesanti, dotandolo di moderni sistemi di pesatura e di monitoraggio dei carichi. Sarà realizzato, inoltre, un ampio parcheggio per una settantina di tir. Infine, sul lato settentrionale della strada sarà costruito un grande parcheggio per i dipendenti, riuscendo così a dare risposta a un'esigenza esplosa con l'aumento dell'occupazione.In cinque anni, infatti, i lavoratori diretti sono quasi raddoppiati, superando attualmente i 1.150, cui si aggiungono 500 addetti di ditte esterne. Il piano della viabilità ha un costo per l'azienda di sei milioni di euro, ma è fermo per mancanza della licenza edilizia la cui richiesta è stata depositata lo scorso settembre, sempre al Comune di Pozzuolo.Fortunatamente, l'impianto Ecogravel per la trasformazione dei residui di acciaieria in materiale inerte per il settore delle costruzioni, ottenute le necessarie autorizzazioni, è in funzione da un paio di mesi. L'Arpa, però, ha chiesto di dotare l'impianto di una coibentazione fonica, seppur al confine le misurazioni acustiche rientrino nella norma.R.C.

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L'ultimo gesto di un agricoltore novantenne (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Zio Tino" voleva chiudere la propria vita con un gesto di solidarietà, dopo 92 anni di lavoro in campagna, intorno alla sua cascina, sempre vicino alla sorella Domenica. Così ha lasciato a Specchio dei tempi il 90% dei propri beni, oltre 700 mila euro, perché vengano destinati "a quelle opere per le quali la fondazione de La Stampa si è sempre distinta negli anni". Non sono certo una rarità i lasciti a Specchio dei tempi, ma il gesto di Martino Tosco, detto "Tino", noto a tanti moncalieresi con il soprannome di "l' fatur" (il fattore), è certamente intriso di forti significati. Come spiega il cugino, Franco Pelassa: "Lui era una persona speciale. Aveva avuto un'infanzia difficile, orfano di entrambi i genitori ad appena 11 anni, con tre sorelle da crescere. Per loro era stato un prezioso educatore, ma quell'impegno gli aveva impedito di farsi una famiglia. Era rimasto scapolo, restando sino alla fine vicino alla sorella Domenica. Dedicava ogni giorno della sua vita alla cura dei campi e della sua fattoria, in via Sanda a Moncalieri. Era una persona semplice, apparentemente un po' fuori dal mondo, ma in realtà attentissimo a tutte le notizie che gli arrivavano, dai giornali e dalla tivù. Così, al momento di fare testamento, ha voluto fare questa scelta, a favore della fondazione de La Stampa. Perché? Perché aveva compreso che Specchio dei tempi fa del bene subito, in modo trasparente, senza burocrazia, senza intermediari. Insomma, si comportava come lui, che era una persona diretta, laboriosa, abituata a fare molte cose nel silenzio". Le volontà di Tino Tosco saranno puntualmente rispettate. Pubblichiamo, dopo aver ricordato la sua, anche altre offerte versate al Fondo di Solidarietà: 1-20 Febbraio. Graziella Magnetti, Moncalieri 100; per Giulia, Marco Tavella 100; Giovanni Cassin 100; Laura Gascelli 60; M.Z. 50; a ricordo dei miei cari, Marisa Ferro 50; in ricordo di Franco Manzo, Arturo Grenci 40.In memoria di Carlo Felice Sacco amici e parenti 100; in memoria dei nostri cari 100; per onorare la memoria di Anna De Amicis Antonucci, Piera Giorgini 50; in memoria di Salvatore Amico i cugini Augello 20.Da Magda per Sonia, V.G. 250; in ricordo di Mavi Restano, Franca Ellena 170; gli amici di Magda per Sonia 100; in ricordo di nonno Danilo, Ezio Bocca 50; In ricordo di Tina i familiari 50; in memoria di Argentina e Pietro, Andrea Gagliano 50. per San Valentino un regalo per un sorriso, Sebastiano Cordella 100; N.C. 25; Marzia in ricordo di nonno Primo 25.; in memoria di Raffaele Gentile 500; Chiara Plata, Siena 400; in memoria del caro Marcello 205; gli amici di Magda per Sonia 70; Giuseppe e Rosanna in memoria di Franco Manzo 50.1Pemco Emails srl 1.000; Guglielmo Schneider, Rivoli 100; Bianchi 100; Luigi Santoianni, Bonefro 50; per Alessio, M.L. 50; in ricordo di Franco Manzo, Tayar De Rosa, Potenza 50; in ricordo di Franco Manzo, Rossella Grenci, Potenza 40. (Continua) www.specchiodeitempi.org.

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Agricoltura, sostegno ai giovani (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

FOSSANO. PIANO DI SVILUPPO RURALE Agricoltura, sostegno ai giovani [FIRMA]ALBERTO PRIERI FOSSANO Favorire l'ingresso dei giovani in agricoltura, sostenere l'acquisto di nuovi macchinari, incentivare la vendita diretta produttore-consumatore: sono gli obiettivi del Piano di sviluppo rurale approvato dalla Regione e illustrati ieri a Fossano da Mino Taricco, assessore regionale all'Agricoltura. "Mettendo insieme le risorse arrivate dall'Unione Europe e quelle assicurate dalla Regione, l'agricoltura piemontese avrà a disposizione più di un miliardo di euro di finanziamenti nel periodo 2007-2013" ha detto Taricco. Però Sicilia, Campania, Puglia e Sardegna arrivano ad avere stanziamenti doppi. "È stabilito da un regolamento comunitario che aveva suddiviso ogni Nazione in aree con necessità di sviluppo diverse - ha spiegato Taricco -. Tuttavia il Piemonte è la regione che, rispetto al periodo 2000-2006, ha avuto l'incremento percentuale maggiore, pari al 5,1% in più". Dell'intera somma destinata a sostenere il settore primario, 72 milioni di euro sono riservati a chi abbia meno di 40 anni e voglia avviare un'impresa agricola. Altri 267 saranno impegnati per favorire le coltivazioni che riducano drasticamente l'uso di fertilizzani chimici. Per l'ammodernamento aziendale sono sul piatto 162 milioni di euro, 12 esclusivamente destinati all'acquisto di nuove macchine agricole: copriranno il 50% degli interessi necessari a farlo per le aziende di pianura e collina, il 51% per quelle di montagna. "Ci sono già arrivati 214 progetti per l'avvio di giovani imprese agricole - ha rivelato l'assessore regionale -, le domande per sostenere gli interventi di ammodernamento invece sono già 470". "Di queste ultime almeno la metà arriva dalla provincia di Cuneo - ha detto Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti -. Però può risultare controproducente perchè macchinari nuovi e costosi incidono sulle spese di produzione. In ogni caso, la burocrazia regionale ed europea rende molto farraginosa la richiesta di finanziamento per questa o altre finalità". Gli agricoltori potrebbero farlo da soli, collegandosi via internet ai computer della Regione. La maggior parte preferisce affidarsi ai "Caa" (Centri di assistenza agricola) delle organizzazioni di categoria. Anche Comuni, Province e altri enti pubblici possono richiedere finanziamenti per promuovere la "filiera corta": sia con mercatini periodici che mettano in contatto diretto produttori e consumatori, sia attraverso la somministrazione di ortaggi e carne locali in mense aziendali o scolastiche.

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Confindustria Lecco all`Assemblea Nazionale (sezione: Burocrazia)

( da "Merateonline.it" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Economia >> Confindustria 23 / 5 / 2008 Confindustria Lecco all'Assemblea Nazionale "Una relazione chiara e pragmatica: che non si è limitata all'elenco dei freni alla competitività del Paese, ma che ha esplorato anche percorsi virtuosi per contrastare il declino e la crescita zero, la "malattia dell'Italia" - commenta così il numero uno di via Caprera, Franco Keller, il primo intervento da presidente di Emma Marcegaglia all'assemblea di Confindustria di oggi - una disamina attenta che ha preso in considerazione ogni aspetto, dalla globalizzazione per cui occorre una nuova governance, all'atteso federalismo, dall'eccessiva pressione fiscale, alla necessità di un nuovo rapporto di fiducia tra il fisco e le imprese, dal ruolo dell'Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto " impresa in un giorno, fino alla centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della politica, purchè la politica se lo meriti con i risultati, che intende diffondere la cultura d'impresa e rimanere ottimista, che è orgogliosa dei successi, ma sa che non deve abbassare la guardia" Pronta la risposta del premier Silvio Berlusconi che ha affermato "Il discorso del presidente Marcegaglia è il programma del Governo". Non sono mancati toni risoluti su tre punti chiave: "L'energia, rispetto alla quale è emerso con chiarezza l'invito ad investire nell'energia nucleare, invito poi ripreso dal Ministro allo Sviluppo Economico Claudio Scajola come un preciso impegno del Governo; l'efficienza dello Stato e dei suoi apparti come possibile leva di competitività per il Paese; l'esigenza di nuove relazioni industriali". " Condividiamo pienamente le affermazioni del presidente Marcegagaglia sottolinea Lorenzo Riva, consigliere per le Relazioni Industriale e anch'egli parte della folta delegazione che ha partecipato all'assemblea (presenti, inoltre, Giovanni Maggi, Sergio Arcioni, Antonio Bartesaghi, Elio Mapelli, Romano Salvioni, Rossella Sirtori e il direttore Giulio Sirtori) il modello di contrattazione è ancora quello del 1993, non è più adeguato ai modelli produttivi che si sono evoluti. Abbiamo bisogno di relazioni industriali nuove che coniughino meglio retribuzione e produttività, che chiudano una lunga stagione di antagonismo tra capitale e lavoro. Accogliamo con favore la posizione unitaria di CGIL, CISL e UIL, che è un importante punto di partenza. L'invito ai sindacati a negoziare nell'interesse vero dei lavoratori e non di qualche superata ideologia deve essere amplificato e tradotto concretamente sia a livello nazionale che a livello locale". Si è trattato di appuntamento associativo significativo per Confindustria Lecco: Romano Salvioni, consigliere dell'associazione di via Caprera, vice presidente nazionale della Piccola industria e titolare dell'azienda I.C.A. Industria Carte Adesive SpA di Merate, è infatti entrato a far parte della squadra di Emma Marcegagalia e siede nel consiglio direttivo di Confindustria: "Un impegno di cui avverto tutta la responsabilità. Come uno dei rappresentanti della Piccola Industria proseguirò nell'impegno sulla semplificazione amministrativa e sui temi legati alla fiscalità". " Il nuovo ruolo di Romano Salvioni rafforza le relazioni della nostra territoriale con la sede centrale ed è naturalmente un importante riconoscimento all'impegno che ha profuso in questi anni. Un contributo certamente positivo per il futuro della nostra associazione, sia a livello locale che nazionale" chiosa Franco Keller. Articoli Correlati: (c)www.merateonline.it Il primo giornale digitale della provincia di Lecco Scritto il 23/5/2008 alle 15.19.

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Rifiuti, Bertolaso: dl a Quirinale,ma ci sono resistenze (sezione: Burocrazia)

( da "Reuters Italia" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

NAPOLI (Reuters) - Il sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso ha detto oggi che il decreto legge varato mercoledì dal cdm, e oggi giunto alla firma del presidente della Repubblica, contiene " tutti gli strumenti per cercare di risolvere definitivamente la situazione", anche se ci sarebbero resistenze burocratiche a renderlo immediatamente operativo. Il sottosegretario ha anche confermato che due discariche già in costruzione, quelle di sant'Arcangelo Trimone in provincia di benevento e di Savignano Irpino (Avellino) apriranno entro giugno. Il dl individua alcuni siti di stoccaggio, che rimarranno segreti fino alla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale, forse domani, ma, avverte oggi Bertolaso in una conferenza stampa, questi "non sono immediatamente utilizzabili, perché dovranno essere sottoposti ai controlli tecnici propedeutici". Nel frattempo, ha chiarito il sottosegretario, "abbiamo bisogno di alcuni milioni di metri cubi di spazio in attesa che avremo gli impianti di compostaggio per la differenziata e quelli per il 'tal quale'". Inoltre le autorità cercheranno ancora "la condivisione delle scelte" con la popolazione. A proposito dei siti Bertolaso ha precisato che "non abbiamo inteso militarizzare alcunché..., ma ci sono tutte le ragioni perché questi siano siti di interesse nazionali e siano posti sotto tutta una serie di vincoli simili alle realtà militari". La prossima settimana il sottosegretario ha annunciato che sarà a Bruxelles per spiegare il nuovo piano. Bertolaso non evita una punta polemica sul ritardo della pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto. "Vi sono state resistenze di alcuni miei colleghi burocrati che al momento vedono forse non benissimo che il Capo della protezione civile debba occuparsi anche di spazzatura.. Il governo ha fatto una scelta autonoma... io ho detto che non intendevo lasciare il Dipartimento della protezione civile. Spero che il decreto legge possa superare gli ultimi ostacoli". "So che il presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di firmare il dl). Vedremo se il governo, le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti".

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PUNTO 2 - Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano (sezione: Burocrazia)

( da "Websim" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

NOTIZIE FLASH 23 Maggio 08 ora 18:14 PUNTO 2 - Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano (cambia titolo e lead, aggiorna con situazione Chiaiano) NAPOLI, 23 maggio (Reuters) - Il sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso ha detto oggi che gli accertamenti per aprire la discarica di Chiaiano a Napoli andranno avanti, ma ha anche avvertito che i siti individuati dal decreto legge del governo Berlusconi per ammucchiare la spazzatura della Campania, e finora segreti, non saranno immediatamente operativi. In una conferenza stampa a Napoli il sottosegretario ha confermato che due discariche già in costruzione, quelle di sant'Arcangelo Trimone (Benevento) e di Savignano Irpino (Avellino) apriranno entro giugno. Sulla cava di Chiaiano, che il commissario ai rifiuti Gianni De Gennaro aveva indicato come la soluzione per i rifiuti di Napoli per i prossimi due anni, tutto procederà come previsto. "C'è un'ordinanza che dispone i rilievi dell'Arpac per la caratterizzazione del territorio. Questo è lo stato dell'arte attualmente", ha detto Bertolaso ai giornalisti. Il decreto legge, varato dal cdm di Napoli l'altroieri, individua alcuni siti di stoccaggio, che rimarranno segreti fino alla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale -- forse domani -- ma, avverte Bertolaso, questi "non sono immediatamente utilizzabili, perché dovranno essere sottoposti ai controlli tecnici propedeutici". Inoltre, le autorità cercheranno ancora "la condivisione delle scelte" con la popolazione, anche se "ci sono tutte le ragioni perché questi siano siti di interesse nazionali e siano posti sotto tutta una serie di vincoli simili alle realtà militari". Su Chiaiano il tempo della condivisione sembra ancora lontano. I comitati dei cittadini che da settimane protestano contro l'apertura della discarica e che non hanno permesso di avviare i rilievi dell'Arpac e la "caratterizzazione" del sito, hanno programmato una manifestazione per domani pomeriggio. "Se il concetto è che vanno avanti noi non rimuoviamo i blocchi", ha detto a Reuters Pietro Rinaldi, memnbro di un comitato anti-discarica. "Il corteo di domani è sia contro la discarica (di Chiaiano), sia contro i contenuti del decreto Berlusconi. Per passare devono superare i blocchi, e se entrano nella cava noi proveremo a entrare nel sito". Bertolaso ha assicurato che il decreto contiene "tutti gli strumenti per cercare di risolvere definitivamente la situazione", ma che ci sarebbero resistenze burocratiche a renderlo immediatamente operativo. E non evita una punta polemica sul ritardo della pubblicazione in gazzetta ufficiale del dl. "Vi sono state resistenze di alcuni miei colleghi burocrati che al momento vedono forse non benissimo che il Capo della protezione civile debba occuparsi anche di spazzatura". "So che il presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di firmare il dl). Vedremo se il governo, le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti". La prossima settimana il sottosegretario, che rimane il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, ha annunciato che sarà a Bruxelles per spiegare alla Commissione europea il nuovo piano. ((Redazione General News Roma +3906 85224380, fax +3906 8540860, italy.online@news.reuters.com)).

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<Dalla Marcegaglia una relazione che indica la strada per crescere> (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Lecco, La" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Confindustria "Dalla Marcegaglia una relazione che indica la strada per crescere" Positivi i commenti degli industriali di Lecco che hanno partecipato all'assemblea lecco "Una relazione chiara e pragmatica: che non si è limitata all'elenco dei freni alla competitività del Paese, ma che ha esplorato anche percorsi virtuosi per contrastare il declino e la crescita zero, la malattia dell'Italia", commenta così il numero uno di via Caprera, Franco Keller, il primo intervento da presidente di Emma Marcegaglia all'assemblea di Confindustria. Dal fisco al federalismo Secondo Keller, la relazione della Marcegaglia è stata "una disamina attenta che ha preso in considerazione ogni aspetto, dalla globalizzazione per cui occorre una nuova governance, all'atteso federalismo, dall'eccessiva pressione fiscale, alla necessità di un nuovo rapporto di fiducia tra il fisco e le imprese, dal ruolo dell'Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto "impresa in un giorno, fino alla centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della politica, purchè la politica se lo meriti con i risultati, che intende diffondere la cultura d'impresa e rimanere ottimista, che è orgogliosa dei successi, ma sa che non deve abbassare la guardia". Pronta la risposta del premier Silvio Berlusconi che ha affermato: "Il discorso del presidente Marcegaglia è il programma del Governo". Emergenza energetica Non sono mancati toni risoluti su tre punti chiave: "L'energia, rispetto alla quale è emerso con chiarezza l'invito ad investire nell'energia nucleare, invito poi ripreso dal ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola come un preciso impegno del Governo; l'efficienza dello Stato e dei suoi apparti come possibile leva di competitività per il Paese l'esigenza di nuove relazioni industriali". "Condividiamo in pieno le affermazioni del presidente Marcegaglia - sottolinea Lorenzo Riva, consigliere per le relazioni industriale e anch'egli parte della folta delegazione che ha partecipato all'assemblea (presenti anche Giovanni Maggi, Sergio Arcioni, Antonio Bartesaghi, Elio Mapelli, Romano Salvioni, Rossella Sirtori e il direttore Giulio Sirtori) - il modello di contrattazione è ancora quello del 1993, non è più adeguato ai modelli produttivi che si sono evoluti. Abbiamo bisogno di relazioni industriali nuove che coniughino meglio retribuzione e produttività, che chiudano una lunga stagione di antagonismo tra capitale e lavoro. Accogliamo con favore la posizione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, che è un importante punto di partenza. L'invito ai sindacati a negoziare nell'interesse vero dei lavoratori e non di qualche superata ideologia deve essere amplificato e tradotto concretamente sia a livello nazionale che a livello locale". Nella stanza dei bottoni Si è trattato di appuntamento associativo significativo per Confindustria Lecco: Romano Salvioni, consigliere dell'associazione di via Caprera, vice presidente nazionale della Piccola industria e titolare dell'azienda Ica-Industria carte adesive di Merate, è infatti entrato a far parte della squadra di Emma Marcegagalia e siede nel consiglio direttivo di Confindustria: "Un impegno di cui avverto tutta la responsabilità. Come uno dei rappresentanti della piccola industria proseguirò nell'impegno sulla semplificazione amministrativa e sui temi legati alla fiscalità". "Il nuovo ruolo di Romano Salvioni rafforza le relazioni della nostra territoriale con la sede centrale ed è naturalmente un importante riconoscimento all'impegno che ha profuso in questi anni. Un contributo certamente positivo per il futuro della nostra associazione, sia a livello locale che nazionale", conclude Franco Keller. 23/05/2008.

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PUNTO 4 -Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano. Polizia carica (sezione: Burocrazia)

( da "Websim" del 23-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

NOTIZIE FLASH 23 Maggio 08 ora 21:55 PUNTO 4 -Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano. Polizia carica (aggiorna con dettagli, dichiarazioni polizia) NAPOLI, 23 maggio (Reuters) - Dopo che oggi il sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso ha detto che gli accertamenti per aprire la discarica di Chiaiano a Napoli andranno avanti, e le nuove manifestazioni di protesta nel quartiere, le forze dell'ordine stasera hanno caricato i dimostranti che stavano effettuando alcuni blocchi stradali a qualche centinaio di metri dalla cava che dovrà ospitare la discarica. Lo riferiscono testimoni. Secondo alcuni abitanti del luogo, un consigliere comunale ed alcuni cronisti, gli agenti avrebbero caricato indistintamente un gruppo composto da centinaia di persone, colpendo anche donne e bambini. Alcuni manifestanti avrebbero a loro volta lanciato sassi contro gli agenti, dicono testimoni. Per il consigliere comunale napoletano Carlo Migliaccio, tra i manifestanti si contano almeno 10 contusi, mentre le forze dell'ordine hanno effettuato cinque fermi, secondo quanto riferito da una fonte della Digos. Romolo Sticchi, un inviato del Tg3, ha raccontato di essere stato colpito da un agente mentre riprendeva con una telecamera la scena, poi sequestrata. L'ufficio stampa della questura ha però negato la circostanza, affermando che "il giornalista Rai ha perso la telecamera nella fase di spintonamento", cioè nel corso dell'avanzata delle forze dell'ordine verso il cordone dei dimostranti. Sul posto ci sono numerose ambulanze e mezzi delle forze dell'ordine, presenti massicciamente. Prima delle cariche, un funzionario di polizia aveva detto che "non saranno permessi nuovi blocchi stradali". Oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa a Napoli, Bertolaso ha confermato i lavori per l'apertura del nuovo sito di stoccaggio dei rifiuti, ma ha anche avvertito che le aree individuate dal decreto legge del governo Berlusconi per ammucchiare la spazzatura della Campania, finora segrete, non saranno immediatamente operative. Il sottosegretario ha anche reso noto che due discariche già in costruzione, quelle di sant'Arcangelo Trimone (Benevento) e di Savignano Irpino (Avellino) apriranno entro giugno. Sulla cava di Chiaiano, che il commissario ai rifiuti Gianni De Gennaro aveva indicato come la soluzione per i rifiuti di Napoli per i prossimi due anni, tutto procederà come previsto. "C'è un'ordinanza che dispone i rilievi dell'Arpac per la caratterizzazione del territorio. Questo è lo stato dell'arte attualmente", ha detto Bertolaso ai giornalisti. "AUTOSTRADA LASTRICATA DI PALETTI" Il decreto legge, varato dal cdm di Napoli l'altroieri, individua alcuni siti di stoccaggio, che rimarranno segreti fino alla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale -- forse domani, dopo che oggi il capo dello Stato lo ha firmato -- ma, avverte Bertolaso, questi "non sono immediatamente utilizzabili, perché dovranno essere sottoposti ai controlli tecnici propedeutici". Inoltre, le autorità cercheranno ancora "la condivisione delle scelte" con la popolazione, anche se "ci sono tutte le ragioni perché questi siano siti di interesse nazionali e siano posti sotto tutta una serie di vincoli simili alle realtà militari". Su Chiaiano il tempo della condivisione sembra ancora lontano. I comitati dei cittadini che da settimane protestano contro l'apertura della discarica e che non hanno permesso di avviare i rilievi dell'Arpac e la "caratterizzazione" del sito, avevano programmato un'assemblea per stasera e una manifestazione per domani pomeriggio. Ma nel frattempo sono scoppiati gli scontri con le forze dell'ordine. "Se il concetto è che vanno avanti noi non rimuoviamo i blocchi", aveva detto a Reuters Pietro Rinaldi, membro di un comitato anti-discarica. "Il corteo di domani è sia contro la discarica (di Chiaiano), sia contro i contenuti del decreto Berlusconi. Per passare devono superare i blocchi, e se entrano nella cava noi proveremo a entrare nel sito". Bertolaso ha assicurato che il decreto contiene "tutti gli strumenti per cercare di risolvere definitivamente la situazione", ma che ci sarebbero resistenze burocratiche a renderlo immediatamente operativo. E non evita una punta polemica sul ritardo della pubblicazione in gazzetta ufficiale del dl. "Vi sono state resistenze di alcuni miei colleghi burocrati che al momento vedono forse non benissimo che il Capo della protezione civile debba occuparsi anche di spazzatura". "So che il presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di firmare il dl). Vedremo se il governo, le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti". Oggi il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha emanato i due decreti su rifiuti e sicurezza approvati mercoledì scorso dal consiglio dei ministri, aprendo la strada alla loro pubblicazione in Gazzetta. La prossima settimana il sottosegretario, che rimane il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, ha annunciato che sarà a Bruxelles per spiegare alla Commissione europea il nuovo piano. ((Redazione General News Roma +3906 85224380, fax +3906 8540860, italy.online@news.reuters.com)).

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E Walter diventa il "premier ombra" (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 6 ) " (105 votes, average: 1.04 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 97 ) " (46 votes, average: 2.93 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 84 ) " (27 votes, average: 2.78 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 65 ) " (45 votes, average: 1.96 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 16 ) " (117 votes, average: 1.32 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (127 votes, average: 1.43 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 90 ) " (90 votes, average: 1.51 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (129 votes, average: 1.14 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Apr 08 Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera su La7 Maurizio Crozza a "Crozza Italia Live", ha fatto la parodia del leader del Pd, Walter Veltroni, parlando in una sorta di slang "padano": "Amici, democratici, el risult de i elesiun merita un'attenta analisi, diciamo pure una riflesiun". "Io penso, pacatament, serenament, che noi non abbiamo capito il Nord. Vedete, oggi i più attenti analisti politici ci dicono nei loro editoriali che noi, noi democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora, vedete, io lo dico con umilt , ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner tenere conto del risultato, lavorare sul territorio, costruire sempre di più e sempre meglio. el parti demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni "padano"? Rincorsa alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire e il fare. Sul da farsi in realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad esempio. Cofferati il realista che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura sulla legalità ed è andato allo scontro frontale con la sinistra in Comune. Certo che sul tema Veltroni dovrà applicarsi e molto: partendo dal terreno della legalità, dei clandestini, dei campi rom, della sicurezza. Perché come ha sottolineato Letizia Moratti, sindaco di Milano, proprio al "Giornale", quando lei sollevò in tempi non sospetti il tema della sicurezza, Walter al Viminale davanti agli altri sindaci le disse che non si poteva agitare il tema della sicurezza come come una bandiera politica. Salvo poi - nota la Moratti - pochi giorni dopo dire che siamo seduti su una polveriera. Come ha fatto in tv Crozza, il leader del Pd, non può scegliere per convenienza il panettone, assaggiarlo e poi dire che sono meglio i bucatini all'amatriciana. O viceversa. Qual è il Veltroni vero? Gli elettori l'hanno già detto. Su temi come sicurezza e legalità non si scherza. Lo ha scritto anche il "Riformista" toccando il tema del ballottaggio a Roma: se il Pd e Rutelli perdono e diventa sindaco della Capitale Alemanno, Veltroni sarà un leader dimezzato. "Con che faccia - scrive il giornale - andrà a spiegare, a Milano come a Venezia, come si vince?". Lo farà parlando "padano" o "romano"? GUARDA IL VIDEO DI CROZZA-VELTRONI Scritto in Varie Commenti ( 56 ) " (57 votes, average: 1.54 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Apr 08 Le bandiere rosse ammainate e la Terza Repubblica E' troppo facile parlare della larghissima vittoria di Silvio Berlusconi, del Pdl e della Lega. Del terzo ritorno del Cavaliere al governo (a proposito se n'è accorta anche la stampa estera.). E' troppo facile usare i (sacrosanti) toni trionfalistici. Come ho più scritto nel blog, questa vittoria era già stata scritta. E aveva una firma autografa: quella di Romano Prodi e della sua scombiccherata (e dannosa per il Paese) compagnia di saltimbanchi della politica. Diciamo la verità, anche Walter Veltroni lo sapeva fin dall'inizio ed è corso con coraggio ai ripari dando vita al Pd, a un partito riformista che (almeno nelle intenzioni) dovrebbe essere costruito a modello e somiglianza di quella sinistra europea moderna e "affluente" che trova ampia legittimazione in altri Paesi. La traversata nel deserto dell'opposizione gli servirà proprio a questo. Ma la vera rivoluzione è il crollo della sinistra (anzi, delle sinistre) radicali. Rifondazione, Comunisti, Verdi e compagnia cantante e urlante sono stati spazzati via. Proprio così. Niente parlamento, per loro. Per volontò popolare. E' questo il vero segno del cambiamento. Gli italiani hanno individuato bene il bersaglio da colpire, altro che legge elettorale. Hanno capito che i cespugli rossi garantivano una cosa sola: l'ingovernabilità. E lo stesso rischio hanno deciso di non correrlo neanche con Casini e con La Destra, su altri fronti politici. Questo è l'altro elemento che colpisce: votando Pdl-Lega, gli italiani hanno detto chiaro e tondo che vogliono un goveno che governi e che faccia le scelte necessarie al Paese. E hanno scelto Berlusconi. Un altro dato da non sottovalutare, che giustamente sul "Giornale" è stato definito "voto utile di protesta" è il voto a Lega e Italia dei Valori, un consenso permeato anche da una vena di antipolitica, dalla voglia di dire "no" alla casta che appare trasversale e certamente non ideologico. Grillo grida nelle piazze e sul web ma poi? Bossi e Di Pietro, pensano in molti, in parlamento possono incidere eccome. ecco il "voto utile di protesta". Che ha contribuito, assieme alla nascita del Pd, a far ammainare le bandiere della sinistra radicale rosso-verde che da anni non parla più il linguaggio della gente (e Veltroni ha capito bene anche questo) che si è trasformata in "casta di sinistra" esaurendo la sua "spinta propulsiva", quasi fosse un residuo archeologico di altre epoche politiche. Dimenticare Bertinotti, Pecoraro Scanio, Diliberto e quant'altri, dunque. Ecco la vera risposta al famoso "lasciateci lavorare" di Silvio Berlusconi: bipartitismo, poche formazioni in Parlamento realmente legittimate dall'elettorato. Avvio di riforme serie e necessarie all'Italia anche (si spera, a cominciare da Silvio) con il concorso costruttivo dell'opposizione. Quella che aspetta il il Paese è una sfida difficile, che nessun politico dotato di senso di responsabilità e senso dello Stato si nasconde. Che sia davvero questa la Terza repubblica? Scritto in Varie Commenti ( 32 ) " (61 votes, average: 1.84 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (36) Ultime discussioni Tony: Quando mi capita di dimenticare il cellulare non ne faccio un dramma. Vivevo bene senza quando non... JackTheLeopard: E' il momento di dare una direzione al nostro strapotere teconologico. Oggi stiamo vedendo gli... Livio: Ho visto il cortometraggio, simpatico, discreto, francese. Bello, il cutter a vele ammainate che passa (sembra... ENIO TERRACCIANO: E vero pero anche la satira ha le sue verita, questo governo ombra non ha i tre attributi... ENIO TERRACCIANO: Siamo alle solite uno attacca l'altro, e poi non si sa, mi viene in mente la parodia del... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Baby scippatori romeni fermati: in tutto 124 furtiSchiavizza la badante, arrestata una 75enneCatechista in manette: abusi su minorenneGiro, battuto Bennati Rivincita di CavendishRoma, confessa pirata. 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E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Le bandiere rosse ammainate e la Terza Repubblica Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

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Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 24-05-2008)

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Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 6 ) " (105 votes, average: 1.04 out of 5) Loading ... 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Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 97 ) " (46 votes, average: 2.93 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 84 ) " (27 votes, average: 2.78 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 65 ) " (45 votes, average: 1.96 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 16 ) " (117 votes, average: 1.32 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (127 votes, average: 1.43 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 90 ) " (90 votes, average: 1.51 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (129 votes, average: 1.14 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Apr 08 Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera su La7 Maurizio Crozza a "Crozza Italia Live", ha fatto la parodia del leader del Pd, Walter Veltroni, parlando in una sorta di slang "padano": "Amici, democratici, el risult de i elesiun merita un'attenta analisi, diciamo pure una riflesiun". "Io penso, pacatament, serenament, che noi non abbiamo capito il Nord. Vedete, oggi i più attenti analisti politici ci dicono nei loro editoriali che noi, noi democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora, vedete, io lo dico con umilt , ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner tenere conto del risultato, lavorare sul territorio, costruire sempre di più e sempre meglio. el parti demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni "padano"? Rincorsa alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire e il fare. Sul da farsi in realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad esempio. Cofferati il realista che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura sulla legalità ed è andato allo scontro frontale con la sinistra in Comune. Certo che sul tema Veltroni dovrà applicarsi e molto: partendo dal terreno della legalità, dei clandestini, dei campi rom, della sicurezza. Perché come ha sottolineato Letizia Moratti, sindaco di Milano, proprio al "Giornale", quando lei sollevò in tempi non sospetti il tema della sicurezza, Walter al Viminale davanti agli altri sindaci le disse che non si poteva agitare il tema della sicurezza come come una bandiera politica. Salvo poi - nota la Moratti - pochi giorni dopo dire che siamo seduti su una polveriera. Come ha fatto in tv Crozza, il leader del Pd, non può scegliere per convenienza il panettone, assaggiarlo e poi dire che sono meglio i bucatini all'amatriciana. O viceversa. Qual è il Veltroni vero? Gli elettori l'hanno già detto. Su temi come sicurezza e legalità non si scherza. Lo ha scritto anche il "Riformista" toccando il tema del ballottaggio a Roma: se il Pd e Rutelli perdono e diventa sindaco della Capitale Alemanno, Veltroni sarà un leader dimezzato. "Con che faccia - scrive il giornale - andrà a spiegare, a Milano come a Venezia, come si vince?". Lo farà parlando "padano" o "romano"? GUARDA IL VIDEO DI CROZZA-VELTRONI Scritto in Varie Commenti ( 56 ) " (57 votes, average: 1.54 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Apr 08 Le bandiere rosse ammainate e la Terza Repubblica E' troppo facile parlare della larghissima vittoria di Silvio Berlusconi, del Pdl e della Lega. Del terzo ritorno del Cavaliere al governo (a proposito se n'è accorta anche la stampa estera.). E' troppo facile usare i (sacrosanti) toni trionfalistici. Come ho più scritto nel blog, questa vittoria era già stata scritta. E aveva una firma autografa: quella di Romano Prodi e della sua scombiccherata (e dannosa per il Paese) compagnia di saltimbanchi della politica. Diciamo la verità, anche Walter Veltroni lo sapeva fin dall'inizio ed è corso con coraggio ai ripari dando vita al Pd, a un partito riformista che (almeno nelle intenzioni) dovrebbe essere costruito a modello e somiglianza di quella sinistra europea moderna e "affluente" che trova ampia legittimazione in altri Paesi. La traversata nel deserto dell'opposizione gli servirà proprio a questo. Ma la vera rivoluzione è il crollo della sinistra (anzi, delle sinistre) radicali. Rifondazione, Comunisti, Verdi e compagnia cantante e urlante sono stati spazzati via. Proprio così. Niente parlamento, per loro. Per volontò popolare. E' questo il vero segno del cambiamento. Gli italiani hanno individuato bene il bersaglio da colpire, altro che legge elettorale. Hanno capito che i cespugli rossi garantivano una cosa sola: l'ingovernabilità. E lo stesso rischio hanno deciso di non correrlo neanche con Casini e con La Destra, su altri fronti politici. Questo è l'altro elemento che colpisce: votando Pdl-Lega, gli italiani hanno detto chiaro e tondo che vogliono un goveno che governi e che faccia le scelte necessarie al Paese. E hanno scelto Berlusconi. Un altro dato da non sottovalutare, che giustamente sul "Giornale" è stato definito "voto utile di protesta" è il voto a Lega e Italia dei Valori, un consenso permeato anche da una vena di antipolitica, dalla voglia di dire "no" alla casta che appare trasversale e certamente non ideologico. Grillo grida nelle piazze e sul web ma poi? Bossi e Di Pietro, pensano in molti, in parlamento possono incidere eccome. ecco il "voto utile di protesta". Che ha contribuito, assieme alla nascita del Pd, a far ammainare le bandiere della sinistra radicale rosso-verde che da anni non parla più il linguaggio della gente (e Veltroni ha capito bene anche questo) che si è trasformata in "casta di sinistra" esaurendo la sua "spinta propulsiva", quasi fosse un residuo archeologico di altre epoche politiche. Dimenticare Bertinotti, Pecoraro Scanio, Diliberto e quant'altri, dunque. Ecco la vera risposta al famoso "lasciateci lavorare" di Silvio Berlusconi: bipartitismo, poche formazioni in Parlamento realmente legittimate dall'elettorato. Avvio di riforme serie e necessarie all'Italia anche (si spera, a cominciare da Silvio) con il concorso costruttivo dell'opposizione. Quella che aspetta il il Paese è una sfida difficile, che nessun politico dotato di senso di responsabilità e senso dello Stato si nasconde. Che sia davvero questa la Terza repubblica? Scritto in Varie Commenti ( 32 ) " (61 votes, average: 1.84 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (36) Ultime discussioni Tony: Quando mi capita di dimenticare il cellulare non ne faccio un dramma. Vivevo bene senza quando non... JackTheLeopard: E' il momento di dare una direzione al nostro strapotere teconologico. Oggi stiamo vedendo gli... Livio: Ho visto il cortometraggio, simpatico, discreto, francese. Bello, il cutter a vele ammainate che passa (sembra... ENIO TERRACCIANO: E vero pero anche la satira ha le sue verita, questo governo ombra non ha i tre attributi... ENIO TERRACCIANO: Siamo alle solite uno attacca l'altro, e poi non si sa, mi viene in mente la parodia del... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Baby scippatori romeni fermati: in tutto 124 furtiSchiavizza la badante, arrestata una 75enneCatechista in manette: abusi su minorenneGiro, battuto Bennati Rivincita di CavendishRoma, confessa pirata. 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La coda avvelenata dell'occhio (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 24/05/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:LIBRI Irresistibile visita guidata alla National Gallery di Londra con il commediografo Alan Bennett La coda avvelenata dell'occhio L'arte è bellissima, se spogliata dei paramenti Il Battesimo di Cristo, opera di Piero della Francesca Claudio Baroni Provate ad immaginarvi San Giuseppe che se ne sta seduto con le gambe accavallate davanti alla Capanna di Betlemme e guarda, con distacco, i Re Magi in adorazione... Dissacrante? Eppure è così che lo rappresenta Piero della Francesca nella celebre "Natività" esposta alla National Gallery di Londra. Lo stesso artista, proprio mentre lo Spirito Santo vola su Gesù nell'attimo più solenne del "Battesimo di Cristo", pone in secondo piano nel dipinto un giovanotto che si toglie la camicia sfilandosela dalla testa come farebbe ciascuno di noi prima di farsi una bella doccia. E se il mitico Piero, che passa per uno dei più eleganti e raffinati, nella sua arte si prende la libertà della naturalezza, perché mai noi dovremmo accostarci ad essa con il timoroso e riverente atteggiamento che vorrebbero imporci critici e storici? Alan Bennett - attore, commediografo e scrittore di successo - prova ed entrare con occhio disincantato in una delle più celebri gallerie d'arte del mondo, la National di Londra appunto, con l'occhio scanzonato di chi ama davvero l'arte. Anticonformista: non sopporta più i paesaggi olandesi perché da bimbo gli avevano regalato troppi puzzle con quei soggetti. Ironico: non lo convincono i sorrisi dei personaggi di Leonardo, gli sembrano poco affidabili. Curioso: perché mai i santi devono sempre mettere in mostra i loro "attributi"? Così, con semplicità, Bennett cerca di smontare le borie di chi vorrebbe l'arte un ambito per pochi eletti, un rito da celebrare con tanto di paramenti e sacerdoti. E per tutti, Alan Bennett prende di mira Bernard Berenson, lo storico dell'arte che ha posto la sede della sua "chiesa" a Tatti, sulle colline toscane. Lì concedendo udienze e promuovendo conciliaboli. Prosopopea che copre interessi meschini: questo in estrema sintesi il suo attacco a testa bassa. Alan Bennett è stato "trustee" della National Gallery nel 1993 e da quell'esperienza di pubblico amministratore ha tratto un volumetto che ora viene pubblicato da Adelphi. Una cinquantina di pagine, qualche illustrazione per dimostrare che le osservazioni dello scanzonato scrittore non sono frutto di pure illazioni, ma attingono ad una formazione che si radica in quel di Oxford. Lettura che regala un'oretta di godimento puro. Ma che offre anche qualche saggia riflessione. A cominciare dalla convinzione di E. M. Forester: "Solo quello che vedi con la coda dell'occhio ti tocca nel profondo". Da autentico appassionato, Bennett non ha una visione sacrale dell'arte e dei musei. Detesta ogni forma di "ottimizzazione del servizio" - quella maniacale pretesa della burocrazia di costringere i dipendenti pubblici a sprecare un sacco di tempo nello stendere relazioni che dimostrino che non stanno sprecando tempo. Bennett ritiene che entrare in una galleria sia un'esperienza bellissima e divertente, se vissuta in libertà. Anche se ci si entra perché si ha mezz'ora buca, per ripararsi dalla pioggia o più semplicemente per "guardare i quadri, o magari guardare le persone che guardano i quadri". Non tutto è quantificabile e misurabile in un bel questionario "somministrato" all'uscita - conclude -, "perché l'esperienza di una persona che si trova davanti a un quadro non può essere calcolata e rimane un mistero, spesso anche per chi la prova". UNA VISITA GUIDATA AutoreAlan Bennett EditoreAdelphi Pagine50 Euro5,50.

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Sharon e Madonna icone del glamour generoso (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 24/05/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:SPETTACOLI LA RACCOLTA DI FONDI ANTI-AIDS DELL'ATTRICE E IL DOCUMENTARIO DELLA POP STAR SULLA SOPRAVVIVENZA IN MALAWI Sharon e Madonna icone del glamour generoso Madonna e Sharon Stone al Festival di Cannes CANNES - Madonna con la sua adozione "dolorosa come un parto" e Sharon Stone con la sua capacità magnetica di attrarre attenzione e denaro per le cause benefiche, hanno tenuto banco l'altra sera nelle iniziative a margine del Festival di Cannes. La Stone in appena cinque minuti, l'altra sera, ha raccolto due milioni di euro dai ricchi donatori partecipanti all'asta benefica dell'Amfar, l'appuntamento tradizionale al festival, per la raccolta di fondi per la lotta all'Aids. In abito di Cavalli, col suo solito piglio da ormai esperta di quest'appuntamento benefico, ha chiamato i suoi amici alla massima generosità per avviare un reparto pediatrico intitolato a suo nome nell'ambito della fondazione Amfar. L'attrice, che dopo il gala si è cambiata d'abito (stavolta Fendi) per partecipare al party in suo onore nel locale Fendi Ò, che si trova nel Palais du cinema, ha chiesto il generoso aiuto, tra gli altri, dello stilista Valentino, dell'attrice-modella Milla Jovovich, dell'attrice Michelle Yeoh ex Bond-girl. Dentro il grande spazio attrezzato per l'evento al ristorante Moulin De Mougins la lista delle celebrità era lunga: le attenzioni maggiori erano puntate però sulla pop star Madonna, accompagnata dal marito regista Guy Ritchie. C'erano anche Roberto ed Eva Cavalli, Afef, Eva Herzigova, Dennis Hopper, Diane Kruger e Natalie Portman. A proposito di Madonna, presentando il suo nuovo documentario "I am because we are" che tratta delle difficili condizioni di sopravvivenza nel Malawi, ha rivelato le difficoltà incontrate nell'adozione del piccolo David Banda, bambino che ha portato con sè per adottarlo dopo un viaggio nel Malawi, ed ha raccontato di un percorso "difficile e doloroso, che trovavo difficile da comprendere". "Alla fine - ha spiegato - ho razionalizzato e concluso che quando una donna affronta un parto naturale soffre moltissimo e che io avevo semplicemente affrontato in maniera mia quei dolori. Ho dovuto passarci e mi ha resa più forte, non mi posso lamentare". Madonna ha anche respinto le voci secondo cui il bambino sarebbe stato adottato contro i voleri del padre e secondo cui non era vero che la madre era morta di Aids. "Sua madre è morta di Aids e io ho incontrato il padre che si è detto favorevole all'adozione. Non c'era nulla di controverso. Il problema stava nella burocrazia: quell'adozione ha in pratica dato inizio alle leggi sull'adozione in Malawi".

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Il Louvre non andrà a Verona (sezione: Burocrazia)

( da "Unita, L'" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stai consultando l'edizione del LA MOSTRA ANNULLATA Il Louvre non andrà a Verona di Stefano Miliani No, a Verona non esporranno più ritratti-capolavoro del Louvre come La Belle Ferroniere di Leonardo, La donna allo specchio di Tiziano, di El Greco, Ingres, Raffaello, Rembrandt... La mostra Il Louvre. Capolavori a Verona, annunciata al Palazzo della Gran Guardia dal 19 settembre al 15 febbraio da un corposo battage pubblicitario, è saltata. Il museo ha negato i ben 180 prestiti per la sicurezza delle opere, molte eclatanti: aveva richiesto che le sale venissero adeguate alla salute di cotali dipinti, i lavori non sono iniziati e senza più certezze il Louvre soprassiede. Per il Comune (di centrodestra) è uno smacco. Per il turismo locale una perdita. La mostra era una di quelle fornite chiavi in mano da Marco Goldin e dalla sua società Linea d'ombra: con già 100mila prenotazioni, puntava a 600mila visitatori ed è costata un investimento, per lo più pubblicitario, di 350mila euro. Va detto: Goldin organizza rassegne "blockbuster" che possono essere, e spesso sono, scientificamente discutibili (Impressionisti e Van Gogh le sue specialità), però finora in altre città, a cominciare da Brescia da dove è decollato, managerialmente parlando ha sempre incamerato i risultati economici a cui puntava. Per questa esposizione dal costo di 4 milioni di euro Linea d'ombra metteva metà dei soldi, il Comune tramite realtà locali l'altra metà. Mentre l'amministrazione doveva ancora firmare il contratto con Goldin, sul Palazzo della Guardia (già teatro in passato di una rassegna sul Mantegna), gli emissari del Louvre hanno verificato: bene, locali adatti però dovete adeguarli ai nostri capolavori. I lavori, finanziati dalla Fondazione Cariverona, non sono ancora partiti e il museo parigino ha emesso il verdetto: nossignori, manca il tempo, non potete più darci le garanzie tecniche per la salute dei quadri, saluti. Ribatte Roberto Bolis, portavoce del sindaco Tosi: "un Comune ha tempi amministrativi e giuridici per affidare la mostra, non possiamo violare le leggi, Goldin ci ha detto che il Palazzo serviva per Ferragosto, l'8 agosto sarà pronto, il Louvre lo sapeva, per noi si poteva fare, speriamo sia uno slittamento. Il rapporto col museo proseguirà, il sindaco incontrerà il direttore Loyrette. Ma chissà - suggerisce - se nella decisione non hanno pesato le polemiche francesi contro simili prestiti". Infine Goldin: "Il problema non è la città, si sconta l'assenza di una Fondazione musei che può avere i tempi rapidi necessari per un'iniziativa gigantesca e non quelli dilatati della burocrazia".

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<Pronti a investire se c'è chiarezza> (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Economia Pagina 214 L'intervista. L'ambasciatore tedesco in Italia visita la Sardegna: "I militari di Decimo sono anche una risorsa economica" "Pronti a investire se c'è chiarezza" L'intervista.. L'ambasciatore tedesco in Italia visita la Sardegna: "I militari di Decimo sono anche una risorsa economica" Meno burocrazia per attrarre imprese dalla Germania --> Meno burocrazia per attrarre imprese dalla Germania L'ambasciatore Steiner assicura l'interesse delle aziende tedesche per l'isola, a patto che le procedure siano snelle. Due giorni in Sardegna per avviare contatti con gli imprenditori, comprendere in quali settori le aziende sarde possono attrarre investimenti dalla Germania e incontrare i militari tedeschi della base di Decimomannu. Michael Steiner, 59 anni, ambasciatore tedesco in Italia, tira le somme della sua due giorni sarda seduto nel salottino dell'Hotel Regina Margherita, a Cagliari. Dopo giorni di pioggia e maltempo, il sole della Sardegna ha riscaldato (forse anche troppo) la sua visita cagliaritana (iniziata giovedì con l'incontro con il sindaco Emilio Floris e il concerto al Lirico, in occasione dell'arrivo a Cagliari dell'orchestra "Sächsischen Staatskapelle Dresden"). E ha illuminato il rappresentante del governo tedesco (che ha anche visitato il porto canale e incontrato i rappresentanti delle imprese sarde oltre al presidente della Regione Renato Soru) sulle opportunità da proporre alle aziende tedesche interessate alla Sardegna, lanciando però anche un monito: "Le imprese tedesche chiedono un sistema giuridico e amministrativo snello", spiega Steiner. Tradotto, poca burocrazia e chiarezza sugli investimenti, altrimenti "gli Stati baltici e l'Ungheria sono più vicini e hanno sistemi molto snelli". Una richiesta più che legittima. Solo questo? "È importante che ci siano buone infrastrutture giuridiche e amministrative. Questo è fondamentale in un mondo globalizzato per chi vuole restare in Europa, invece che rivolgersi all'Asia. È anche una prova, all'interno dell'area dell'euro. Chi non può garantire infrastrutture decenti, manodopera qualificata e un sistema giuridico non macchinoso per le autorizzazioni, alla fine perde". In questi due giorni di visita in Sardegna ha individuato settori interessanti per lo sviluppo di rapporti economici con il suo Paese? "Intanto, ho potuto parlare con la gente e comprendere che l'Italia non ha solo un Nord e un Sud, ma anche la Sardegna. Tanto che ho deciso di prolungare di un giorno la visita in forma privata. Ritengo che possano esserci buone opportunità sul fronte delle nuove tecnologie, ma anche del turismo. La Sardegna ha un enorme potenziale turistico. Credo sia importante non puntare sulla quantità, ma sulla qualità. A parte il turismo di lusso, la qualità garantisce un buon risultato con il ceto medio. Ed è importante, in un mondo globalizzato, parlare non solo in inglese, ma anche il tedesco. Tanto più che i giovani che conoscono il tedesco, ci hanno raccontato ieri gli universitari, trovano lavoro con maggiore facilità". Anche perché i tedeschi rappresentano una buona fetta dei turisti stranieri in Sardegna. "Infatti stiamo programmando una campagna di studio per consolidare lo studio del tedesco nell'isola". Pensa che le compagnie aeree, tra cui la Tuy, potranno incrementare i collegamenti? "Credo che volare, con Lufthansa a 90 euro da Monaco per l'isola sia un'ottima cosa. In ogni caso, il concetto è che il turismo di massa divora il suo obiettivo, mentre è importante scommettere sulla qualità". La Germania sta sviluppando con grande intensità la produzione di energia solare. In Sardegna, il sole non manca. "Della delegazione che mi ha accompagnato in Sardegna faceva parte anche il rappresentante in Italia della Camera di commercio italo-tedesca. Il nostro impegno è di coinvolgere le aziende, segnalando quello che abbiamo visto. Inoltre, il primo ministro della Turingia, di recente, è venuto a Roma e mi ha chiesto di essere presente nella nostra delegazione. C'è la possibilità di integrare la tecnologia, che possiede ad esempio un'azienda come la Jenoptik, con il sole dell'isola". Lei ha visitato il porto canale, che sta attraversando un brutto periodo. "Anche su questo fronte garantisco un impegno nel mio Paese. Segnaleremo alle imprese la condizione del porto canale e a chi volesse arrivare a Cagliari diremo che ci sono alcuni vantaggi: l'enorme spazio nelle banchine e la centralità del porto nel Mediterraneo". A Decimo c'è una folta rappresentanza di militari tedeschi e in Sardegna il dibattito sulle servitù militari è sempre attuale. "Premesso che è legittimo, da parte della popolazione, pretendere di avere meno fastidi possibili per le esercitazioni militari, vorrei ricordare tre aspetti: con l'Italia e quindi la Sardegna, facciamo parte della stessa alleanza. Inoltre, siamo lontani dai sistemi militari del passato e le esercitazioni hanno ripercussioni dieci volte inferiori rispetto agli anni scorsi. Infine, la presenza dei militari tedeschi porta anche vantaggi per l'economia, perché vivono in Sardegna e spendono nell'isola. E non bisogna dimenticare che nella base di Decimo lavorano molti sardi". GIUSEPPE DEIANA.

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Hai un problema col Palazzo? Dillo all'assessore all'Ascolto (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

TREZZO SULL'ADDA CORNATE pag. 14 Hai un problema col Palazzo? Dillo all'assessore all'Ascolto Il sindaco Walter Baldi istituisce una nuova delega di MONICA AUTUNNO ? GORGONZOLA ? MARCIAPIEDI rotti, strade con i buchi, schiamazzi notturni, ma anche richieste d'informazioni, necessità di un contatto immediato e senza burocrazia con l'amministrazione comunale? Niente paura. Da questa settimana è al lavoro in Comune l'assessore all'Ascolto della Gente. IL NEOSINDACO Walter Baldi, impegnatissimo professionista, l'aveva detto. "Sarò in Comune quanto occorre, ma desidero che la popolazione abbia un punto di riferimento immediato: un assessore di massima fiducia che sarà sempre presente per ascoltare". È Matteo Pedercini, 32 anni, consulente aziendale, eletto nel Pdl a furore di popolo, perché i suoi voti personali sono stati più di quanti un candidato ne abbia mai portati a casa nella storia del Comune. Le sue deleghe sono Sport, Commercio, Attività Produttive e Tempo Libero. Ma soprattutto è vicesindaco e, appunto, assessore all'Ascolto, delega di nuovissimo conio. "Siamo convinti - spiega lui stesso - che la distanza eccessiva fra la gente e la macchina comunale sia stata una delle cause del fallimento della passata amministrazione. È un vuoto che vogliamo colmare: ci sarà presto un Urp efficiente, e intanto ci sono io". Sarà in Comune per la gran parte del tempo. "Riceverò i cittadini il venerdì su appuntamento, il martedì e giovedì mattina sempre, e per qualsiasi ragione - dice -. Vogliamo ascoltare, e vogliamo ridurre i tempi d'attesa di un cittadino alle prese con un problema. Il Comune deve essere aperto alla gente. Qualcuno s'è già visto ma più che altro per problemi relativi alle mie deleghe. Ci vorrà un po' di tempo, immagino". Dove troverà il tempo? "Ho un lavoro che mi consente di gestirmi - risponde - . E comunque è un impegno che ho preso ben prima di fare incetta di voti alle elezioni. Mi sono messo a disposizione a suo tempo, e oggi ho tarato la mia vita, personale e professionale, su misura di questo impegno". Di una candidatura a sindaco di Pedercini si era parlato molti mesi prima delle elezioni. Le cose sono poi andate diversamente. "IO NON MI SONO mai espresso direttamente in questi termini. Ho parlato semmai di una mia disponibilità nei confronti dei cittadini e della città, disponibilità che intendo garantire. Voglio essere un vicesindaco vero, e ringrazio chi mi ha dato questa opportunità molto prima del lusinghiero risultato delle urne".

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CARRARA <CHIEDIAMO trasparenza e la e la pubblicazione del (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA CARRARA pag. 9 ? CARRARA ? "CHIEDIAMO trasparenza e la e la pubblicazione del... ? CARRARA ? "CHIEDIAMO trasparenza e la e la pubblicazione delle tariffe della tassa sul suolo pubblico". A tornare sul capitolo della tassa applicata dall'Ica sono gli edili di Cna ed in particolare Paolo Ciotti (nella foto), direttore di Cna dichiara: "Comportamento poco sportivo degli uffici Ica verso i nostri associati. Ora vogliamo la pubblicazione dei tariffari. Troppo poca la trasparenza sulle tariffe della tassa sul suolo pubblico applicata ai cantieri e la mancanza di un tariffario consultabile, e accessibile, a tutti. Al centro delle rilevazioni degli edili anche l'impennata delle tariffe che negli ultimi cinque anni hanno registrato un incremento notevole (si parla del 300%): si è parlato di "mazzata" e di costi insopportabili per i cantieri che oscillano mediamente tra i 2 mila e 7 mila euro. Una presa di posizione, quella di Cna e degli edili ? continua il direttore ? per la trasparenza e per la chiarezza verso le imprese che, purtroppo, non è stata recepita in maniera costruttiva dall'ufficio per la riscossione delle Imposte Comunali Affini. Se secondo alcuni, le associazioni non possono mettere in evidenza le problematiche che le imprese incontrano nei loro rapporti quotidiani con la burocrazia, forse non si è capito realmente il ruolo che il mondo associativo e nello specifico, la Cna ha nel panorama provinciale, soprattutto dopo quanto affermato nella nostra assemblea annuale e ribadito più volte in tutte le sedi. Il nostro ruolo è quello di essere al fianco delle imprese e in questo caso le imprese ci hanno chiesto di fare chiarezza. Dovranno o no conoscere il costo di una tassa e il suo metodo di calcolo prima di fare preventivi da proporre al proprio committente? Se non si riesce a capire questo semplice concetto, non si capiscono le regole fondamentali del mercato. Non possono sussistere prese di posizione o ripicche personali". IL CONFRONTO e lo scambio di opinioni ? sottolinea ancora il direttore ? non solo fanno crescere le persone, consentono di superare delle problematiche quando una delle due parti non ne rileva l'esistenza. E questo è quello che noi abbiamo fatto e continueremo a fare. In fin dei conti, non possiamo solo compiacerci quando ci sono fatti positivi; il nostro ruolo è anche quello di mettere in luce i problemi per permettere alle imprese di lavorare nelle migliori condizioni e alle amministrazioni, ai loro sportelli di qualunque territorio e comune essi siano, di capire le esigenze delle imprese e di semplificare l'iter burocratico grazie ad una maggiore trasparenza e semplificazione nell'erogazione di un servizio. In tal senso, ciò che chiediamo ? ribadisce Ciotti ? è di avere una copia del tariffario affinché lo si possa distribuire alle imprese del settore o sia pubblico e consultabile, basterebbe metterlo on-line. La nostra azione è stata propositiva. Con questo comportamento e con queste reazioni ci viene il dubbio ? conclude ? che effettivamente ci sia da spiegare a più persone come debbano funzionare certi servizi".

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Il Louvre ritira i prestiti Salta la mostra di Verona (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL CASO. L'annuncio ieri pomeriggio in un comunicato di Linea d'ombra: "Il tempo a disposizione è troppo breve, il museo parigino non può mantenere le promesse" Il Louvre ritira i prestiti Salta la mostra di Verona di Wilma Petenzi Tempi troppo stretti, zero garanzie: Leonardo, Tiziano, Raffaello, Botticelli, Veronese e Canaletto restano a Parigi. Il Louvre fa dietrofront e Verona deve dire addio alla mostra evento prevista per il 19 settembre "Il Louvre. Capolavori a Verona. Leonardo, Raffaello, Rembrandt e gli altri. Ritratti e figure". [\FIRMA]L'ANNUNCIO è stato dato ieri in un comunicato congiunto da Louvre e Marco Goldin, patron di Linea d'ombra, che negli ultimi anni ha lanciato Brescia tra le città d'arte e si stava preparando, con estrema gioia dell'amministrazione veronese, a dare un impulso esponenziale anche al sistema espositivo veronese. "La mostra che avrebbe portato al Palazzo della Gran Guardia alcuni tra i capolavori del Louvre non potrà avere luogo - si legge nel comunicato di Linea d'ombra - perchè allo stato attuale il tempo a disposizione si rivela ormai troppo breve per l'organizzazione di questa importante esposizione, tenuto conto dei lavori da realizzare e dell'insieme delle condizioni tecniche, amministrative e giuridiche necessarie per garantire l'arrivo, la sicurezza e la conservazione dei capolavori". "Il museo del Louvre - conclude il comunicato - non può pertanto accordare i prestiti promessi e si rammarica per questa situazione, conoscendo la qualità delle collaborazioni tra Marco Goldin e i grandi musei internazionali". IL SUCCESSO di Goldin a Brescia non ha, per ora, contagiato la vicina città veneta. "È una situazione molto spiacevole, non posso negarlo - spiega Goldin - soprattutto per chi fa dell'organizzazione e della precisione il suo dogma assoluto. Brescia mi conosce e sa come lavoro". Impossibile non fare il confronto fra l'esperienza bresciana e quella in terra veronese. "È assolutamente giusto fare il paragone con Brescia - continua il patron di Linea d'ombra -. La grande differenza tra Brescia e Verona è che Verona non ha una Fondazione Musei. A Brescia la Fondazione c'è e ha consentito di agevolare i rapporti e di scavalcare le maglie della burocrazia. A Verona l'amministrazione era convinta di avere i tempi compatibili con le richieste del Louvre, ma la burocrazia si è mangiata tutto il tempo e ha portato il museo parigino a decidere di revocare i prestiti che aveva concesso". NON NASCONDE il suo rammarico e la sua delusione Goldin che assicura che si è trattato "di una grande occasione perduta, tanto più che si annunciava già come una mostra che avrebbe fatto crollare tutti i precedenti record: in un mese le prenotazioni erano già 40mila, mentre con Van Gogh e Gauguin in quattro settimane ne avevamo raccolte 30mila". Non cela la delusione, ma com'è nel suo stile è già pronto a guardare avanti. "La prossima settimana incontrerò il sindaco di Verona Flavio Tosi - prosegue Goldin -, l'intenzione sarebbe quella di proseguire con la collaborazione, ma con la richiesta di carte molto chiare, per evitare sorprese. Il Louvre è disponibile a una nuova collaborazione, a patto che ci siano le condizioni richieste, perciò non è escluso che i capolavori del museo parigino possano essere in mostra a Verona, ma nel settembre del 2009. L'annuncio di oggi potrebbe essere sol una sospensione. In una giornata storta in cui naufraga un progetto importante come quello di Verona resta la soddisfazione della prossima mostra in programma a Santa Giulia: "Van Gogh disegni e dipinti. Capolavori dal Kroller-Muller Museum" dal 18 ottobre al 25 gennaio 2009. "ANCHE SU BRESCIA le prenotazioni sono aperte da circa cinque settimane - prosegue Goldin - e abbiamo ormai raggiunto 20mila prenotazioni, un traguardo che non mi apsettavo in così poco tempo, perchè si tratta di una mostra molto particolare. È un dato di fidelizzazione importante". Per Goldin si tratta di una grande occasione persa, ma non è dello stesso avviso Vittorio Sgarbi, critico d'arte che all'Arena di Verona ha dichiarato "Verona non si è persa nulla, perchè Verona è dicei volte meglio di Parigi. Verona ha un aeroporto e chi vuole vedere i capolavori del Louvre non deve far altro che prendere un aereo per Parigi". Un punto di vista che per Goldin non merita nemmeno un commento: "Chi parla non sa nemmeno quali siano le opere che dovevano essere in mostra. In Fracia si sono stracciati le vesti per giorni per i prestiti che il Louvre aveva deciso di concedere all'estero. Ne era nato un caso nazionale". Ora il caso si è spostato a Verona.

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Bonomi: Superemo anche questa crisi (sezione: Burocrazia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL PAESE CHE LAVORA. Il vicepresidente di Confindustria e i problemi della Val Gobbia Bonomi: "Superemo anche questa crisi" Dalla Cina alla Valgobbia e ritorno: crisi economica, migrazione industriale, prospettive di rilancio e i "segreti" degli imprenditori. Ci sono più di mille aziende nel comune di Lumezzane. "Siamo una fucina di imprenditori - afferma l'ex numero uno di Aib Aldo Bonomi, vicepresidente di Confindustria -, un incubatore di idee e di aziende". Qui nascono le idee, ma poi le aziende (quelle grosse) se ne vanno per carenza di spazi (che di quelli ormai non ce n'è proprio più). Negli ultimi 4 anni le imprese valgobbine hanno dovuto fare i conti con la crisi, la concorrenza a colpi di prezzi stracciati di cinesi e indiani che si sono insediati in settori, storicamente, di competenza lumezzanese. "Le crisi ci sono sempre state - taglia corto Bonomi - e le abbiamo sempre superate brillantemente". Questa volta però sono emersi nodi strutturali non indifferenti. "Su questo punto dobbiamo cercare di distinguere tra i due settori più colpiti, rubinetteria e casalinghi, perché hanno avuto esiti diversi rispetto alla crisi" afferma Roberto Lena che, oltre a essere presidente del consiglio comunale è anche leader della Greiner, azienda specializzata nella produzione di saracinesche e rubinetti d'arresto in bronzo ed ottone per gas e acqua, valvole a sfera e simili. "Lumezzane che fondava il suo sviluppo sulle grandi quantità a basso prezzo e si è accorta che non poteva andare più avanti così". Il peggio pare passato ("da 4 anni" secondo gli imprenditori del settore): "la rubinetteria ha riposto bene. C'era lo spazio per reagire visto che l'incidenza della manodopera sul prezzo del prodotto è minore rispetto ad altri settori - prosegue Lena -. Oggi non ci si concentra più solo sull'ottimizzazione dei processi, ma anche sull'innovazione del prodotto e sulla ricerca di nuovi mercati". Per il settore casalinghi i margini di miglioramento tecnologico si sono rivelati minori. Molti hanno dovuto mediare affiancando alla produzione anche la vendiita diretta del prodotto, altri hanno provato ad acquistare prodotti o parti del prodotto in Cina. I nodi del rilancio sono limitati da altri fattori. "Una delle ragioni della crisi è da ricercare nel basso costo manodopera in Cina e poi c'è la questione delle infrastrutture - prosegue Lena - che ha un peso determinante nei confronti dei competitors europei". Anche Bonomi vede nella viabilità un limite allo sviluppo: "Anche i romani avevano capito l'importanza delle vie di comunicazione - prosegue -. Oggi manca la volontà di costruire nuove infrastrutture. Ognuno deve fare la sua parte: gli industriali devono capire come stare sul mercato, le istituzioni devono ridurre le inefficienze della burocrazia".F.AP.

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Via al rilancio del dettaglio tradizionale (sezione: Burocrazia)

( da "Arena, L'" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONCORRENZA E INVESTIMENTI . Mentre si stabilizzano i numeri delle grandi superfici, i negozi di prossimità sviluppano la fase della controffensiva Via al rilancio del dettaglio tradizionale Il commercio tradizionale affila le armi e conferma un sostanzioso recupero negli spazi di mercato nei confronti della grande distribuzione organizzata, il grande rivale dell'ultimo decennio. Che avrebbe in qualche modo esaurito - almeno per ora - i propri margini di crescita. Il trend è confermato dagli interpreti della categoria, che puntano fortissimamente su tipicità, specializzazione merceologica, innovazione tecnologica e supporti informatici e chiedono il sostegno di politiche turistiche e culturali più strutturate. Dall'altra parte la risorsa del rilancio è garantita dal nuovo approccio del mondo del credito. In particolare un'indagine curata da Unicredit Banca conferma prospettive di ripresa e l'efficacia legata al più moderno approccio delle aziende al mercato. Col conforto di una politica di sostegno creditizio più aderente alle mutate esigenze. A ribadirlo rappresentanti dell'istituto e delle categorie veronesi in un forum svoltosi nella sede del nostro quotidiano. Ecco la sintesi degli interventi. ROBERTO NICASTRO (Unicredit): Le piccole imprese in Italia sono vitali. Rappresentano il 97% delle aziende registrate, danno lavoro a circa il 60% degli occupati e contribuiscono a circa il 40% del Pil italiano. Partendo da questa importanza, 5 anni fa abbiamo fatto una banca che pensa solo a loro. Dopo qualche momento di difficoltà nel 2003, oggi entriamo in un momento positivo. Nell'area delle pmi cresciamo negli impieghi del 10%, ma cresciamo anche in numero di clienti e quote di mercato. Negli ultimi 5 anni il Pil è aumentato dell'1% annuo, il credito alle Pmi è cresciuto in media tra il 5-10% annuo. Nella valutazione consideriamo il rapporto con l'imprenditore e al tempo stesso attuiamo una valutazione oggettiva grazie ai dati andamentali (puntualità del cliente, ordine, trasparenza). In questo preciso momento noi banche abbiamo avuto un forte incremento della materia prima. Sono 6 mesi che il denaro è andato alle stelle, aumentato di un punto percentuale. Siccome pensiamo che sia un fenomeno destinato a rientrare, abbiamo frenato un possibile incremento, evitando di scaricarlo sui clienti. In relazione alle piccole banche, invece, dopo una fase storica in cui abbiamo perso quote di mercato, ci troviamo in una situazione in cui la tendenza si sta invertendo. Nel 2007, Unicredit ha superato il Credito cooperativo. Allo stesso tempo banca e associazioni di categoria insieme devono lavorare per avere bilanci più trasparenti ed eliminare quel fenomeno tutto italiano che vede la famiglia ricca e l'impresa povera. In merito alla situazione internazionale, la sensazione è che si stia attraversando una fase di deterioramento ma non di vera recessione. ROMANO ARTONI (Unicredit): La nostra forza è essere ancora banca locale nonostante la nostra grande dimensione europea, quindi avere ben chiaro che le nostre radici sono in questi territori. Su circa 80mila piccole imprese (con meno di 20 addetti) operanti nella provincia di Verona, quasi 29mila sono nostri clienti. Faccio un abbinamento tra il recupero di quote di mercato, un fatto oggettivo, e un indice di soddisfazione clienti che sta migliorando di anno in anno. Il nostro contributo alle dinamiche commerciali passa anche attraverso il finanziamento del credito al consumo, dove la crescita è del 20%. Con le associazioni di categoria abbiamo un buon rapporto che cerchiamo di migliorare e allo stesso tempo abbiamo un rapporto positivo con i loro confidi (Eurofidi Veneto e Confidi Veneto). Insieme, nel 2007, abbiamo fatto un lavoro eccellente che ci ha portato a crescere del 20%. Ci siamo proposti a loro con plafond che tengono conto di Basilea2 e dei rating. Con i confidi abbiamo anche l'obiettivo di dotare le piccole imprese di una struttura patrimoniale. Per il quarto anno consecutivo presentiamo un rapporto sulla piccola impresa con dei focus specifici, quest'anno il commercio, che ci consentono di conoscere in modo approfondito un segmento altrimenti difficile da analizzare. FRANCESCO BENEDETTI (Unicredit): Un aspetto fondamentale per lo sviluppo del commercio è il peso della burocrazia sulla piccola azienda. Sta nascendo un governo e dovrebbe alzarsi forte una richiesta per ridurre gli adempimenti fiscali contributivi (220 in totale). Questo è un peso insopportabile per le piccole realtà economiche. E che, se tolto, può liberare risorse enormi. Verona e Provincia hanno prospettive forti e importanti nel settore delle Pmi. Nuova linfa per il commercio può arrivare dal turismo congressuale: Verona è la quarta città turistica d'Italia, ma vive di turismo solo sei mesi l'anno. I congressi internazionali potrebbero essere una risposta a questo calo di attività. FERNANDO MORANDO (Confcommercio): Le piccole imprese sono sempre di più e crescono, mentre le grandi scappano via perché vanno in cerca di manodopera a buon mercato. Ma le piccole imprese hanno bisogno di credito. E di politiche che considerino la loro importanza e le valutino come meritano: sono l'ossatura dell'economia nazionale. Per noi è importante che le banche (soprattutto Unicredit, che è stata sempre la nostra banca di riferimento) non ci considerino singolarmente ma tengano conto dei numeri: siamo 7mila soci. I numeri ci permetterebbero di poter stipulare convenzioni come fanno le grandi industrie. Per noi la necessità è quella di arrivare ad avere una banca che tratti tutti allo stesso modo. Senza dimenticare che vanno finanziati, e appoggiati fino in fondo, soprattutto i progetti dei giovani. SILVANO MENEGUZZO (Confesercenti): Unicredit per noi è stato un momento importante di crescita che ci ha visto fare un salto di qualità passando dai 400 soci di inizio, ai 2000 di adesso. Le piccole aziende hanno bisogno di sostengo a differenza della grande distribuzione che si arrangia da sola con i suoi mezzi straordinari. Abbiamo bisogno di avere alcune normative che ci aiutino ad uscire dai limiti di un territorio che inizia ad essere sempre più stretto. Finora sono state fatte scelte politiche per l'allargamento a dismisura della grande distribuzione (nel Veneto sono 28 i centri commerciali, 8 dei quali gravitano sulla nostra provincia). Un settore di sviluppo per il mercato locale è il commercio ambulante, realtà straordinaria per proposta, innovazione, presidio dei quartieri (a Verona gli operatori sono circa 1300). Urge capire come le diverse forme di commercio si possano integrare tra loro. Innovazione per noi è una parola d'ordine: se vive il commercio, vive la città. ALBERTO TOSI (Apindustria): La nascita e lo svilupparsi delle grandi imprese ha messo in crisi i piccoli commercianti e tutta la catena compresi i grossisti e le piccole imprese di produzione. Noi abbiamo fatto il grave errore di non qualificare bene il segmento del mercato italiano rispetto al resto d'Europa. La lente di lettura di un'azienda è sicuramente il bilancio e la centrale rischi, ma l'analisi dell'operatività dell'azienda è importante. Due realtà con gli stessi numeri, una che ha fatto il passaggio generazionale e una no, non possono essere valutate nello stesso modo. In materia di credito non può essere un computer a fare le regole: serve uno sguardo più ampio che tenga conto delle diverse variabili. RAFFAELE BONIZZATO (Confindustria): Nel rapporto di fiducia con la banca, il cliente gioca un ruolo fondamentale. La banca non può essere considerata solo come un secchiello da cui attingere soldi senza dare spiegazioni. Per contro, è un dato di fatto che alcuni progetti nati in Italia, abbiano trovato finanziamenti solo all'estro per svilupparsi e crescere. Rilevo una distanza tra i numeri e quello che realmente percepiamo. Guardando ai dati emerge una fotografia positiva, ma ascoltando gli operatori le preoccupazioni restano. SIL.BER.

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TRENTO - Unifarm, 513 dipendenti, è un piccolo gigante che scalpita (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

TRENTO - Unifarm, 513 dipendenti, è un piccolo gigante che scalpita. La società creata dai farmacisti della regione per garantirsi una distribuzione efficiente e vantaggiosa dei farmaci, un unicum in Italia, con uno straordinario magazzino "intelligente" inaugurato un anno fa, capace di gestire 70 milioni di pezzi di medicinali, un'organizzazione distributiva unica in Europa, è pronta a fare il salto nella sfida della produzione e nella commercializzazione dei farmaci da banco. A fare concorrenza al colosso della cooperazione, insomma, che una settimana fa ha lanciato nei suoi superstore il primo medicinale da banco a marchio Coop, un anti-influenzale. Certo, Unifarm non ha i mezzi finanziari per inondare le tv di pubblicità, come fa la Coop, ma il lancio del Neolatte per neonati a prezzi concorrenziali, che si è conquistato una quota di mercato fra il 20 e il 30% nel canale farmacia in Italia, dimostra che le buone idee e le buone tecnologie possono trovare spazi nel mercato. Ma adesso, tra il progetto dei medicinali da banco e il banco del mercato c'è di mezzo l'ingombrante burocrazia politico-farmaceutica, spiega il presidente Giorgio Trotter: all'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, giacciono da 4 anni le richieste di Aic, autorizzazione all'immissione in commercio, per alcuni prodotti importanti. A cominciare dal primo generico alternativo al popolarissimo Moment dell'Angelini, contenente - come altri famosi farmaci tipo la Cibalgina due - il principio attivo dell'ibuprofene, che fa parte dei fans (farmaci antinfiammatori non steroidei). L'Aifa, in questi giorni nella bufera per le inchieste sulla corruzione a suon di regali, dovrebbe completare la pratica di autorizzazione in due anni, ma i tempi sono raddoppiati. "Al ministro Storace - racconta il presidente Trotter - incontrato per presentargli il neolatte, non avevo chiesto spinte o favori, ma solo rispetto dei tempi dovuti. Storace si dimise poco tempo dopo, nel marzo 2006, e i nostri farmaci sono ancora in lista d'attesa". In ogni caso, Unifarm ha intenzione di debuttare con i propri medicinali (prodotti o supervisionati da un altro fiore all'occhiello di Ravina, la sorella E-Pharma) nel prossimo autunno, con i farmaci già autorizzati, con o senza l'"altro Moment". Il secondo grande progetto (e investimento) dell'azienda riguarda l'informatizzazione del processo di prescrizione e somministrazione del farmaco in ospedale, che consentirà una completa tracciatura computerizzata dei medicinali utilizzati dai pazienti ricoverati, con abbattimento del "rischio clinico" associato alla terapia. Per quanto riguarda il bilancio 2007, approvato venerdì sera all'unanimità, le cifre riflettono il potenziamento della struttura societaria con l'acquisto del 100% di Kinea spa, società di gestione delle 11 farmacie comunali di Treviso e il coinvolgimento di 86 titolari di farmacia trevigiani, che hanno creato la Tifa Treviso spa, che ha rilevato il 18,39% di Kinea. Da gennaio 2008 lavorano con Unifarm 70 nuove farmacie, e il trend è di netta crescita. Il fatturato è cresciuto di 21 milioni (a 253) e di altri 10 milioni nei primi 4 mesi 2008, con espansione in tutte le province coperte (Bolzano, Trento, Belluno, Vicenza, Treviso, Verona, Padova, Venezia). L'utile di 1 milione è stato destinato a riserva. Il consolidato del gruppo (che include Finafarm, E Pharma, Rössler Pharma, Farmacia Trevigiana) è stato di 283 milioni (+13,4%), l'utile netto di 2,6 milioni. pgh 24/05/2008.

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Gian Antonio Stella racconta "La deriva" (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

INCONTRI. LUNEDÌ SERA ALL'ASSOARTIGIANI Gian Antonio Stella racconta "La deriva" Lunedì 26 al Centro Congressi Assoartigiani di via Fermi a Vicenza (ore 21, ingresso libero) Gian Antonio Stella tornerà a incontrare il pubblico dei suoi lettori concittadini per presentare il nuovo libro La deriva, perché l'Italia rischia il naufragio (Rizzoli) scritto ancora una volta con il collega del Corriere della Sera Sergio Rizzo. Introdurrà la serata e coordinerà il dibattito il giornalista Antonio Stefani. Dopo il clamoroso successo de La casta, la nuova inchiesta di Stella e Rizzo mostra come il nostro Paese sia rimasto bloccato e sia ormai il fanalino di coda dell'Europa. Sanità, giustizia, scuole, grandi opere: attraverso l'analisi di tanti diversi aspetti, gli autori mettono a nudo lo stato dell'Italia servendosi anche di una serie di confronti con altri Paesi. Al centro del libro, tutti i problemi che i cittadini vivono ogni giorno: burocrazia, lentezze, imprecisioni, cavilli e sotterfugi che continuano a tenere l'Italia inchiodata a un costante ritardo. E, a proposito di burocrazia, nel volume vengono citati anche i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato su costi ritardi e inefficienze della macchina pubblica.

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Michele comper MORI - Verrà dal successo del Natale moriano la tanto sperata rinascita del centro storico e in generale dei negozi, delle piccole attività e dei locali pubblici? Gi (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Michele comper MORI - Verrà dal successo del Natale moriano la tanto sperata rinascita del centro storico e in generale dei negozi, delle piccole attività e dei locali pubblici? Giovedì sera parecchia gente - oltre 70 persone in Cassa rurale - ha salutato la prima uscita pubblica informativa del nascente centro commerciale naturale; più precisamente dell'organismo di marketing locale proposto dal gruppo di operatori capitanati da Gigi Bertolini e sostenuti dall'assessore Franco Sandrinelli: "Centriamo Mori" michele comper MORI - Verrà dal successo del Natale moriano la tanto sperata rinascita del centro storico e in generale dei negozi, delle piccole attività e dei locali pubblici? Giovedì sera parecchia gente - oltre 70 persone in Cassa rurale - ha salutato la prima uscita pubblica informativa del nascente centro commerciale naturale; più precisamente dell'organismo di marketing locale proposto dal gruppo di operatori capitanati da Gigi Bertolini e sostenuti dall'assessore Franco Sandrinelli: "Centriamo Mori". Il cui logo stacca con un diverso colore "Centri" e "amo", con chiaro significato. Un incontro al quale gli operatori economici si sono presentati già uniti, forti dell'esperienza nata nel dicembre 2007, quando decisero - anziché di andare in Comune a chiedere - di far da sé, addobbando il centro storico e le vetrine e proponendo eventi e animazione. Un'esperienza di svolta da cui è nata la consapevolezza che, davvero, l'unione fa la forza. È così che la Mori dei negozi ha preso a correre: "Dobbiamo fare in fretta - ha detto chiaro Gigi Bertolini, sostenuto da altri interventi - perché sono anni che si parla di quest'iniziativa. Noi operatori ci confrontiamo ogni giorno con un mondo che corre, che cambia rapidamente; e non possiamo permetterci di aspettare i tempi della politica e della burocrazia". Presenti all'incontro le maggiori associazioni di categoria, dall'Unione commercio della Vallagarina col presidente Mariano Modena, all'Associazione Artigiani Vallagarina con il presidente Andrea Benoni. C'era anche Giorgio De Grandi, presidente di uno dei consorzi più antichi d'Italia, il "Trento Iniziative". All'iniziativa è andato anche l'ampio appoggio del comune, per parola del sindaco Mario Gurlini, e il saluto della neonata pro loco "Mori Val di Gresta", portato dall'ex numero due del comitato turistico locale Flavio Bianchi. E adesso? Un mese di tempo per la raccolta delle prime adesioni, sotto forma di dichiarazioni d'interesse espresse compilando un modello da consegnare all'ufficio commercio del Comune. Poi un incontro per decidere i dettagli, quindi l'assemblea costituente. 24/05/2008.

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Individuate le discariche, ed è subito rivolta (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il presidente Napolitano ha firmato il decreto che dà a Bertolaso i pieni poteri con la possibilità di realizzare dieci discariche. Ma il provvedimento, che ? almeno nelle intenzioni ? dovrebbe portare la Campania fuori dall'emergenza rifiuti, provoca subito la reazione della piazza. A Chiaiano ? uno dei dieci siti individuati ? manifestanti sono scesi in piazza lanciando pietre contro le forze dell'ordine e attuando blocchi stradali. Bertolaso non ha esitato a puntare il dito contro la burocrazia. a pagina 4.

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La storia (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-05-24 - pag: 23 autore: La storia. Istituita nel 2004, la struttura guidata da Nello Martini ha un bilancio di 80 milioni Un'agenzia a difesa dei prezzi Roberto Turno L'ha voluta fortissimamente Giulio Tremonti che con l'universo della pillola e dello sciroppo di Stato ha da sempre rapporti tempestosi. Correva il 2003 e in uno dei (troppi) momenti di impennata della spesa sanitaria, il ministro dell'Economia decise di anticipare per decreto parte consistente della Finanziaria 2004. Con quel decreto prese vita l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, che operativamente debuttò almeno otto mesi dopo. Maxi competenze, maxi poteri: una Authority (quasi) sul modello europeo. Prezzi, spesa, autorizzazione al commercio, compiti tecnico-scientifici. Troppo, già accusavano alcuni. Eppure Tremonti ci ha sempre puntato forte sull'Aifa, scommettendo sul direttore generale tuttora in carica che oggi rischia quel posto dato da tutti per sicuro. Tecnico bipartisan (è stato confermato da tutti i Governi dal 1996 in poi), grande organizzatore, Nello Martini entrò nella Cuf e scalò poi la direzione generale al ministero. Il passo all'Aifa, nata con Sirchia alla Salute, fu quasi naturale. Sull'Aifa si sono deposte grandi speranze. E i risultati non sono mancati, facendo la tara di legittime lamentele di categoria e di scontenti vari. Ora, davvero si è annidata lì una nuova farmacopoli? La magistratura e la commissione d'inchiesta governativa diranno di più e meglio. Ma non sembra che all'industria farmaceutica siano arrivati grandi regali. Lo dicono le 18 manovre di tagli in 5 anni, la farmacovigilanza che solo dal 2006 al 2007 ha visto crescere del 50% le segnalazioni di "reazioni avverse". I tagli a congressi e convegni in alta stagione in località turistiche in Italia e all'estero (2.500 in meno nel 2007, spesa di 500 milioni) con medici e giornalisti invitati speciali, la tassa annuale sulle spese di marketing. E ancora: le note limitative alle ricette per i medici (fonte di burocrazia e freno all'intoccabile "scienza e coscienza" dei dottori, l'accusa), lo stop ai gadget, i paletti alla pubblicità. Fiori all'occhiello gli esperti di fama internazionale e la ricerca indipendente. Solo spolveratine di etica per omaggiare intanto gli amici e intascare mazzette? Guardiamo i prezzi dei farmaci: lamenta l'industria che dal 2001 al 2007 sono calati del 30% rispetto all'inflazione. Allo stesso tempo è cresciuta la distribuzione diretta di ospedali e Asl: meno incassi per industrie e farmacie. E ancora: dal 2002 al 2007 la spesa per farmaci è addirittura calata di 200 milioni, l'altra spesa sanitaria è schizzata all'insù del 48 per cento. Anche la Corte dei conti lo rileva. Certo, c'è chi ha guadagnato e chi ha perso. Se fraudolentemente, lo dirà la magistratura. Intanto 2007 i conti per la prima volta hanno chiuso in pareggio. Nel 2008 si vedrà. Un anno, il 2008, che s'è aperto con una riforma ora tutta da valutare: niente tagli ai prezzi ma pay back per i ripiani a carico di industrie, farmacisti e grossisti; prezzi tarati sul portafoglio-prodotti delle imprese, nuovi tetti di spesa. Alle porte i contratti di programma da 1,8 miliardi: chi investe in Italia, chi assume personale qualificato, fa ricerca e studi clinici, avrà un premio di prezzo. Tutto a tinte rosa, allora? Calma e gesso, dice la magistratura. Al di là delle accuse di corruzione e di attentato alla salute pubblica che non lo tocca, sul vertice Aifa pendono altre contestazioni: imprudenza, imperizia, negligenza e inosservanza nell'organizzazione dell'Authority. Ritardi, scarsi controlli, mancato tempestivo aggiornamento dei bugiardini di 22 medicine. Per le imprese c'è ancora la burocrazia. Non tutto va bene, insomma. Con un bilancio 2007 di 80 milioni, si lamenta, c'è poco da scialare. Il personale è appena aumentato a 250 unità, grazie alle 60 nuove assunzioni promosse dall'ultima manovra. Segno di una dotazione salvata dai precari. E che comunque non può giustificare eventuali comportamenti dolosi, aiuti o aiutini agli amici degli amici. Se è stato così e quando lo è stato. Il pericolo altrimenti è di buttar via il bambinello con l'acqua sporca. Perché ci perderemmo tutti: contribuenti onesti e imprese sane. Che poi l'Aifa faccia altro, faccia di meno e meglio, arrivi o meno un commissario, è una scelta politica. Basta che tutto vada bene e meglio. Ma ricordando la storia di questi anni e i risultati raggiunti. Poi la giustizia, si spera presto, farà il suo corso. I POTERI Voluta da Tremonti per ridurre la burocrazia, la struttura detiene maxi competenze su spesa e autorizzazioni.

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<Regalo ai fratellini una vacanza in un parco giochi> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-05-24 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Un cittadino che ha voluto restare anonimo "Regalo ai fratellini una vacanza in un parco giochi" Una vacanza in un parco divertimenti. A Eurodisney, a Gardaland, a Mirabilandia. Un milanese (che vuole rimanere anonimo) ha deciso di donare un biglietto per la serenità alla famiglia di Basiglio. Lo rivela Giovanni De Nicola, consigliere provinciale di An che, insieme al collega dello Sdi, Roberto Caputo, si è da tempo schierato a favore dei due fratellini. Altro annuncio: "Il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, ha intenzione di assegnare il Premio Isimbardi d'Oro all'avvocato Antonello Martinez per il suo impegno nella vicenda". Resta l'indignazione dei due politici: "La burocrazia sulla pelle di un bambino ci ha disgustato, è imperdonabile". Sul "caso Basiglio" alcuni parlamentari milanesi presenteranno un'interrogazione. Nel frattempo, c'è un'altra sorpresa per il fratellino: la sua squadra del cuore, l'Inter, è pronta ad accoglierlo ad Appiano Gentile. "Quando vuole". Difensore L'avvocato Antonello Martinez.

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Si paga di più e il Pd critica la burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Condono edilizio Si paga di più e il Pd critica la burocrazia Aumenta il coefficiente per pagare il condono edilizio e il Pd se la prende con le lentezze burocratiche del Comune. Ma l'amministrazione comunale dimostra la sua buona fede sia dando applicazione alla regolarizzazione degli abusi, sia cercando di contrattare con quei privati che hanno sì un'autorizzazione ma che potrebbe essere invasiva sul territorio. Il caso in questione è il braccio di ferro tra il Comune di Rieti e i proprietari del distributore di carburanti di Porta Romana. Ancora polemiche sulle ristrutturazioni di pompe di benzina troppo grandi rispetto al contesto architettonico in cui sorgono. "Abbiamo bloccato il cantiere di Porta Romana - dice l'assessore all'Urbanistica Marzio Leoncini - perché quell'area è l'ingresso della città per chi viene da Roma. Lunedì ci incontreremo al fine di tutelare gli interessi del chiosco e, nel contempo, quelli del decoro urbano di Rieti". E intanto i consiglieri De Santis e Scacciafratte incalzano. P. D. L.

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Dopo 10 anni si riparla del "peduncolo" (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nei sogni delle due giunte passate, quelle dell'ex primo cittadino Fiorenzo Grijuela, la circonvallazione che dovrebbe unire la statale 26 alla 228 per Viverone, aggirando via Strusiglia e una parte di corso Vercelli (uno dei nodi critici della viabilità di Ivrea) sbucando all'altezza del carcere e decongestionando così il traffico della città, compariva già nel 1998, dieci anni fa. Dieci anni e nulla si è mosso. O meglio: ci sono stati i progetti, le Conferenze dei servizi, le osservazioni dei cittadini, le proteste degli ambientalisti, le modifiche al tracciato, le promesse di inizio lavori che di anno in anno sono slittate sempre più avanti. Le opere? Stando alle rassicurazioni dell'ultimo esecutivo, sarebbero dovute iniziare prima entro la fine del 2006, poi entro dicembre dello scorso anno. Siamo a fine maggio del 2008 e il progetto definitivo giace ancora in Provincia per la valutazione di impatto ambientale. I tempi? L'assessore provinciale alla Viabilità, Giovanni Ossola, assicura: "Prima delle ferie riuniremo la Conferenza dei servizi che discuterà le osservazioni sulla valutazione di impatto ambientale". E precisa: "L'opera è finanziata ed è prevista come cantierabile nel triennio 2008-2010". E la promessa di iniziare i lavori entro fine 2006, massimo dicembre 2007? La risposta di Ossola è poco diplomatica: "Lo sa quanti sono gli interventi che dovevano cominciare quattro o cinque anni fa e sono ancora bloccati? Tanti". Si chiama burocrazia: quindi si dovrà pazientare. L'urgenza sulla realizzazione del "peduncolo" di Ivrea, tre chilometri di circonvallazione per un costo di oltre 6 milioni di euro, è però dettata da almeno due motivi. Uno in particolare: attraversare la città nelle ore di punta spesso è un'impresa titanica. Poi, nel punto in cui è prevista la sua realizzazione, si registra una delle massime concentrazioni di veicoli: quasi 40 mila passaggi, tra auto e camion, al giorno. Infine, ma su questo aspetto la Provincia è rassicurante, c'è il rischio, con il continuo slittamento dei tempi, che gli oltre 6 milioni di euro (finanziamento ex Anas) per costruire il "peduncolo" vadano persi. La circonvallazione della città ha subito numerose modifiche da un progetto all'altro: il rischio che la storia si ripeta è alto. Prima c'era stata l'ipotesi "traforo" (una sorta di tunnel che evitava il Naviglio, canale irriguo che collega la Valle d'Aosta, l'Eporediese e raggiunge le risaie del Vercellese), immaginata dai primi estensori del progetto ed eliminata dopo le proteste degli ambientalisti. Poi è toccato agli abitanti di San Giovanni, frazione alle porte di Ivrea, coinvolti direttamente dal passaggio del "peduncolo": un anno fa raccolsero centinaia di firme per bloccare l'opera o, quanto meno, che venisse modificata e non passasse più vicino alle loro case. Una giusta osservazione, la loro. E infatti: "Quel problema è risolto", commenta Ossola. Ma Nevio Perna, responsabile di Legambiente Ivrea spiega che "sarà necessario riprendere in mano la questione. Siamo consapevoli che il traffico sia uno dei grossi problemi della città, ma le opere vanno fatte evitando il più possibile i disagi ai cittadini".

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La rivolta dei maghi (sezione: Burocrazia)

( da "Stampaweb, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Molti veggenti l'avevano di sicuro previsto e probabilmente hanno preparato i cartelli in tempo. Da lunedì prossimo ogni chiromante, medium, lettore di tarocchi della Gran Bretagna dovrà avvisare i propri clienti che quello che dice non è necessariamente vero, anzi, ha buone probabilità di non esserlo affatto. Una norma che applica una direttiva dell'Unione Europea contro le vendite commerciali disoneste obbligherà chi si diletta in pratiche esoteriche a dire con chiarezza che ciò che viene offerto non è stato provato sperimentalmente ed è "un semplice divertimento". Ma come? Io vado dal mago per chiedere se la noiosissima moglie finalmente mi abbandonerà e lui mi avverte, prima dell'agognato responso, che la profezia è da tenersi in scarsa considerazione? E' vero che siamo abituati alle promesse dei politici, e a comprare pacchetti di sigarette con la scritta che il fumo nuoce gravemente alla nostra salute. Ma tutto questo sembra uno scherzo di Mr. Bean. E il mago Otelma non ci sta. "Trattasi di una cretineria, anzitutto. E poi di una corposa esibizione di crassa ignoranza da parte di chiunque lo abbia proposto e lo approvi". "Per definire non scientifica la materia - continua Otelma, che si fregia di quattro lauree - occorrerebbe avere certezza del significato del termine "scienza". Ma anche uno studentello alle prime armi, che abbia frequentato un corso di Storia della Scienza, sa che non esiste una communis opinio sul concetto di Scienza. Ampi studi hanno dimostrato che l'influenza degli astri esiste. E la più grande democrazia del mondo, l'India, ne ha tenuto conto reintroducendo nelle sue università lo studio dell'astrologia". E se proprio si vuole combattere la credulità, serve par condicio. "Il Vaticano può avere le sue grotte miracolose, le statue che piangono, tutte cose non dimostrabili scientificamente ? continua Otelma ? e poi il mago nel suo studio deve applicare il cartello. Va benissimo per combattere i truffatori. Ma perché non lo mettiamo anche sulle porte delle chiese? Il problema è che la Chiesa ha paura della nostra concorrenza. Quindi io invito gli operatori dell'Occulto d'Italia e d'Europa, quelli seri, quelli onesti, a ribellarsi a tale manovra sciocca e antidemocratica". Il provvedimento della Ue suona certo un po' buffo. E magari pilatesco e ipocrita, ma l'esigenza è seria, grave, doverosa. Il problema infatti non è tanto tornare a Pico Della Mirandola o a Giordano Bruno per stabilire quanto c'è di magico nella scienza e di scientifico nella magia, ma semplicemente cercare di tutelare i tanti ingenui che finiscono preda dei sedicenti maestri di ogni manzia. Le cronache sono piene di poveracci truffati da loschi individui che usano cappelli strani, palle di vetro, malocchi, con l'ausilio di internet e televendite, per sgraffignare denari. Le denunce sono ogni anno migliaia, e quelli che non hanno il coraggio di denunciare, sono ancora di più. Ma i maghi "seri", dai truffatori, pretendono di essere i primi a prendere le distanze. "Si parla tanto di truffe occultistiche, ma alla fine io sono stato fregato da burocrazia e commercialisti, e ho dovuto fermare la mia attività per un problema con l'Iva", scherza "Magia 2000", alias Giovanni Lucerna, esperto di cartomanzia, psicocibernetica, e molte altre cose. Lo userà il cartello british? "Nessun problema. Anzi, credo sia una cosa giusta. Io ho sempre lavorato così, ho sempre avvertito i miei clienti che non potevo risolvere i loro problemi con delle fatture o dei miracoli. Le mie parole, le mie tecniche, hanno un effetto placebo. Aiutare le persone depresse con il pensiero positivo. Il nostro lavoro è dare il sorriso a chi l'ha perso, non approfittare di chi soffre". La maga Kirone, astrologa, cartomante, medium, è apprezzata da trent'anni per le sue previsioni. Spiega che non tutti nascono maghi. Anzi, pochissimi possiedono queste arti. E prendere le distanze da "quelli alla Wanna Marchi che vendono pomate meravigliose" è un dovere anche della nostra categoria. "Questo è un mestiere che si fa per amore, non per guadagnare. Io ho sempre mangiato ma non mi sono mai arricchita. E questo i miei clienti lo sanno, come sanno che le mie previsioni funzionano. E, mi creda, essere sensitivi, vedere le cose diverse dalla normalità, talvolta è un gran peso". D'accordo con l'avvertenza inglese? "Sì, non mi darebbe alcun disturbo, la legge è uguale per tutti. Ma i miei clienti, che mi conoscono da anni, credo se ne farebbero un baffo. Loro hanno fiducia nelle mie profezie. Se li avvertissi con la scritta che tutto quello che io dirò loro è un semplice divertimento mi chiederebbero "Ti sei ammattita?"".

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Rifiuti, nella notte Chiaiano in rivolta (sezione: Burocrazia)

( da "Manifesto, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il sottosegretario Bertolaso rivela i siti e nella periferia napoletana scoppia la rabbia. La polizia picchia un giornalista. Sei manifestanti fermati: tra loro un consigliere della sinistra. Il sindaco: "È guerra civile" Francesca Pilla Adriana Pollice Napoli "Noi tenteremo di resistere qui dentro. Resisteremo finché possiamo, ma questi spingono, vogliono già arrivare fino alla cava". Alle undici di sera Andrea Ferrara, del centro sociale Insurgencia, cerca di trovare una spiegazione a quello che sta succedendo intorno a lui. Duemila di persone intrappolate come topi nella piazza centrale di Chiaiano, è piazza Rosa dei Venti ma loro la chiamano piazza Titanic per via del monumento, un barcone che affonda. Facile metafora, stasera. La gente viene stretta su tre lati dalle forze dell'ordine. Erano scesi in piazza in tanti, chiamati dai comitati per dire no alla discarica. Si sono seduti per terra, le mani alzate. Ma le forze dell'ordine non tollerano la protesta, parte un parapiglia, alla fine sui manifestanti arriva una pioggia di manganellate. Viene colpito Romolo Sticchi, inviato del Tg3, gli sequestrano la telecamera. La collega Tonia Limatola, del Mattino, inutilmente continua a urlare "siamo giornalisti". Voci di piazza, che non siamo riusciti a verificare, parlano anche di un tredicenne pestato, sempre dalle forze dell'ordine. Alle dieci di sera i fermati restano tre, altri tre sono stati rilasciati, fra loro anche un consigliere municipale della sinistra, Mario Romani. La battaglia di Chiaiano, ieri notte, ha dell'incredibile. Antonio Cavallo, uno dei manifestanti si chiede perché "gli agenti sono arrivati in un orario che sapevano sarebbe stato di massima affluenza dei cittadini, perché non sono arrivati più tardi", come dire: perché hanno cercato il contatto, una ragione per far partire le cariche. A quel punto i manifestanti hanno reagito: brucia qualche cassonetto, brucia un autobus, un'auto. Viene sradicato un albero, nella caduta trancia i fili della luce. Ma non sono riusciti a rompere l'accerchiamento, e sono finiti intrappolati. Mentre il manifesto va in stampa, restiamo stretti nella piazza, in un momento di tregua che non promette niente di buono per la nottata. Il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, è in piazza. E di lì rivolge un appello al presidente della Repubblica, persino al papa. "Da una parte la forza della ragione, dall'altra la forza dei muscoli, stiamo assistendo a un qualcosa di assurdo, surreale. Abbiamo sempre manifestato pacificamente, ma l'azione repressiva messa in atto questa sera appare abnorme, immotivata". Il sindaco non capisce che succede, o forse sì: "Evidentemente gli ordini erano già chiari: e li abbiamo visti eseguire sotto i nostri occhi increduli. Mi fa molta tristezza veder caricare gente inerme, gente semplice, senza guardare in faccia nessuno, donne, vecchi, bambini, giornalisti, consiglieri comunali, creando panico tra la popolazione che ha sempre espresso pacificamente il proprio dissenso. Scene da guerra civile". Una guerra civile che sembra programmata a tavolino. Nel pomeriggio a Napoli Guido Bertolaso aveva rivelato i dieci siti candidati a diventare discarica e si era detto "molto preoccupato". Ma conciliante con Serre e decisionista con Chiaiano, si ripresenta a Napoli. Indicando una nuova categoria di cattivi: dopo le popolazioni con i loro comitati civici, dopo i sindaci traditori che capeggiano le rivolte con il tricolore al collo - "una vergogna" per il segretario campano del Pd Iannuzzi- arriva la burocrazia che non vede di buon occhio il doppio incarico di Bertolaso, ostacolandolo con l'incompatibilità dei ruoli. Nulla però può arrestare la sete di affari del Berlusconi IV. Così ieri il decreto era già sulla scrivania del presidente della repubblica e stamattina sarà in Gazzetta ufficiale. Per tutti i siti sarà chiesto il parere dell'Agenzia regionale per l'ambiente. In pole position per ingoiare i frutti dell'emergenza dovrebbero essere San Arcangelo Trimonte nel beneventano e Savignano Irpino nell'avellinese, pronte entro metà giugno. Discorso a parte per la provincia di Salerno: "Serre ha già dato", precisa il sottosegretario, conciliante con il paese che già una volta lo ha affondato. "Sarò estremamente rispettoso", prosegue senza escludere il raddoppio della discarica o un più difficile ritorno al sito di Valle della Masseria. Il problema resta lo stesso di un anno fa: "Abbiamo bisogno di alcuni milioni di metri cubi, nelle more della realizzazione dei termovalorizzatori da una parte e della raccolta differenziata dall'altra". Sarebbe esclusa la discarica di Parapoti, sempre nel salernitano. Ma la vicenda di Napoli e Caserta è più spinosa e delicata. Chiaiano è destinata a soccombere: "C'è un'ordinanza che ha chiesto all'Arpac di fare la caratterizzazione del territorio", annuncia Bertolaso. E provoca un improvviso innalzamento della tensione nel quartiere napoletano. Nella notte va avanti quella che il sindaco chiama "guerra civile". Stanotte accade quello che non doveva.

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Guidi: <Abolire l'Irap> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: 1AECONOMIA - data: 2008-05-24 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Confindustria La presidente nazionale illustra le strategie Guidi: "Abolire l'Irap" Giovani imprenditori, incontro a Trento BOLZANO - Gli industriali del Trentino Alto Adige "adottano " Federica Guidi, eletta da un mese esatto a presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, nonché vicepresidente di Emma Marcegaglia, fresca di investitura in viale dell'Astronomia a Roma. "Già a gennaio c'era stato un incontro, e da allora l'abbiamo sostenuta fino all'elezione", dice orgoglioso Thomas Ausserhofer, presidente regionale dei Giovani confindustriali, che ieri a Trento hanno incontrato Guidi discutendo sul tema: "L'Italia del futuro: il ruolo dei giovani imprenditori". Assieme alla Marcegaglia e a Ilaria Vescovi, la Guidi incarna il nuovo corso "rosa" dell'industria italiana e trentina: "è un segnale di modernità per tutta la società" osserva la vicepresidente di Confindustria. E se per la neo-eletta Marcegaglia la Guidi parla di "grande pragmatismo", anche la trentanovenne imprenditrice modenese non si tira indietro quanto a idee e proposte concrete. A cominciare dalla contrattazione: "La strada è quella di ristrutturare completamente il sistema attuale: ognuno deve diventare imprenditore di se stesso. Anche i sindacati sentono il cambiamento culturale in corso. è necessario ripartire da nuovi modelli contrattuali a geometria variabile e dalla produttività" sostiene la Guidi. Che apprezza le prime misure economiche del governo Berlusconi ("ottima la detassazione degli straordinari, anche per le lavoratrici"), ma rilancia: "L'Irap è in cima alla lista delle priorità, è una delle tasse più odiose". E a uno sguardo sul Paese e sulla congiuntura mondiale, la Guidi vede un'Italia "a rischio recessione, con crescita zero". Il pensiero corre subito a chi corre ben più veloce, come la Cina: "Più che un rischio o una chance, si tratta di un fatto. Nessuna impresa italiana può ritenersi estranea agli sviluppi dell'economia globale: no a dazi, ma sì al rispetto di regole uguali per tutti". In Italia e in regione, secondo la Guidi "il tessuto imprenditoriale tiene ancora, ma pesano macigni tremendi come la fiscalità, il costo del lavoro, la burocrazia " e, suggerisce il presidente dei giovani Confindustriali del Trentino Rocco Cristofolini, "infrastrutture come la Valdastico ". Comunque positivo il giudizio sulla realtà del Trentino Alto Adige: "è una situazione interessante, sicuramente migliore sotto molti aspetti della media italiana. Un esempio di best practice nell'uso delle risorse a disposizione" osserva la Guidi. E al fotovoltaico del premio Nobel Carlo Rubbia, la presidente dei giovani di viale Astronomia preferisce "il nucleare, la strada maestra per frenare i costi ed essere indipendenti sull'energia". Daniele Filosi.

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Ci scrivono (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere di Bologna" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere di Bologna - BOLOGNA - sezione: VUOTA - data: 2008-05-24 num: - pag: 15 categoria: BREVI Ci scrivono SICUREZZA Emergenza Rom Cosa fa il Comune? Non solo a Napoli e a Roma è emergenza rom! Anche Bologna ha i suoi problemi! I cittadini ormai vivono nella paura. Sono il portavoce del comitato "Insieme per Bologna ", promotore di molteplici petizioni presentate innanzi al consiglio comunale, definite "razziste" dalla vicesindaco. Risultato? I rom continuano indisturbati a compiere di ogni. Lunedì notte e mercoledì notte è stata saccheggiata la cantina di Simona (non dico il cognome). Le hanno rubato di tutto: motorino, caschi, bici elettrica, vino, olio, affettatrice, abiti, generi alimentari. E l'amministrazione cose fa? Alessandro Dalrio SINDACO Il bilancio del Palazzo Al sindaco Sergio Cofferati bisogna riconoscere tre peculiarità. Essere stato il primo sindaco di una grande città che ha coniugato, senza tentennamenti, sicurezza e solidarietà, rompendo in questo modo con una sinistra oscurantista ed arcaica; essersi battuto tenacemente affinché tutti i deputati venissero sottoposti al giudizio degli elettori, tramite le primarie; avere una visione moderna e pragmatica del Pd, che si presenti da solo, nell'ottica di un maggioritario compiuto, per potersi allineare ai grandi partiti democratici dell'Occidente e dell'Oriente, come, ad esempio, quello Usa, i Laburisti Inglesi e quelli Indiani. Nel suo ruolo di sindaco, Cofferati, ha dato un grande impulso al progetto ed alla realizzazione di grandi infrastrutture, alla politica del decentramento, con la valorizzazione dei Quartieri, all'estensione dei servizi sociali a tutti i cittadini bisognosi ed alla vivibilità di Bologna, introducendo, finalmente, regole certe ed immediatamente applicate. Per questi motivi esprimiamo gratitudine e riconoscenza al sindaco Cofferati, sperando che possa proseguire il suo programma di governo della città anche nella prossima legislatura. Pietro Aceto Ulivisti del Pd BUROCRAZIA Troppa carta sprecata, largo ai computer In questi giorni si sta consumando l'annuale rito del Red: milioni di pensionati si devono recare presso i Caf per dicharare all'Inps la pensione che lo stesso istituto eroga. Naturalmente la colpa non è dell'Inps ma della "casta" politica che ha affastellato leggi su leggi. Un'ultima osservazione: ogni pratica comporta una produzione spropositata di fotocopie: l'introduzione dei computer non doveva comportare l'eliminazione dei documenti cartacei? Pina Castelli.

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PERUGIA - La burocrazia frena, blocca, fa saltare i nervi. Si annida dappertutto anche nelle operazi (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oni che sembrano più semplici, come costruite una nuova casa al posto di un rudere pericolante. Ma se, nel perimetro del terreno, c'è un palo su cui passa la linea telefonica si può anche attendere più di un anno non prima di dare il via ai lavori, ma per capire in che ufficio indirizzare la domanda giusta per fare i conti di quanto costa il trasferimento del palo. Naturalmente a carico del proprietario del terreno. I cittadini sbattono contro un muro di gomma, le imprese non sono da meno. Provate a chiederlo a quell'imprenditore agricolo che ha voluto rilevare l'impresa del padre: ha dovuto produrre ventitrè chilogrammi di documenti. Sembra quasi tristemente normale se si pensa che per progettare un'opera pubblica del valore di 50 milioni di euro passano sei anni. Il grido d'allarme lo lancia l'Ance, l'Associazione dei costruttori: "Così non si va più avanti, le imprese sane rischiano di perdere terreno". Perché nel mare della burocrazia, dei ritardi degli appalti al massimo ribasso fanno il pieno i furbi, come sempre. SERVIZI A PAG. 43.

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Patto con gli edili: <Meno carte> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: ECONOMIA - data: 2008-05-24 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE Il ministro all'assemblea Patto con gli edili: "Meno carte" BARI - "Meno burocrazia e meno carta straccia". è la richiesta degli edili per bocca del presidente nazionale dell'Ance Paolo Buzzetti ieri a Bari per l'assemblea barese dell'associazione guidata da Vito Bellomo. Cui ha partecipato anche il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto (nella foto con il presidente degli industriali baresi Alessandro Laterza), per prima volta a Bari nella nuova veste istituzionale. "Impieghiamo otto anni per un'opera pubblica sopra i 50 milioni di euro - spiega Buzzetti - e sei anni per arrivare al cantiere di un'opera sotto i 50 milioni di euro. Siamo il fanalino di coda dell'Europa, eravamo i primi negli anni '70, abbiamo un minor numero di chilometri di autostrade e di ferrovie rispetto a Spagna, Francia, Inghilterra, Germania. In Italia c'è troppa carta straccia: certificati anti-mafia, piani sicurezza, Via troppo lunghe. In compenso, abbiamo speso 120 miliardi in meno di quanto in proporzione hanno speso nelle altre grandi nazioni europee, il che significa che potevamo fare 20 ponti sullo Stretto di Messina e 14 Salerno-Reggio Calabria. Adesso abbiamo 100 miliardi di stanziamenti della Comunità europea tra il 2007 e il 2013. Stavolta non bisogna perderli, è l'ultima grande possibilità". Semplificare la burocrazia anche in materia edilizia come sollecitato dall'Ance, "non è per nulla facile - ha spiegato Fitto - ma devo dire che su questo abbiamo le idee chiare, avendo istituito un ministero ad hoc che ha come obbiettivo la semplificazione complessiva sia dal punto di vista legislativo che dal punto di vista dei passaggi burocratici. I risultati non possono arrivare dalla mattina alla sera; il ministro Scajola, comunque, ha ribadito che l'obiettivo della legge "un giorno un'impresa" per semplificare i vari passaggi normativi rimane una delle priorità sulle quali mi auguro che a breve il governo sia in condizione di dare risposte". M. Bor.

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Professione historiador Eusebio Leal, l'uomo che sa ascoltare le città (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: 1CULTURA - data: 2008-05-24 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Premio all'intellettuale cubano Professione historiador Eusebio Leal, l'uomo che sa ascoltare le città di ANTONIO FIORE La sua precedente visita a Napoli risale a trent'anni fa, quando il progetto di salvare il cuore malato dell'Avana era più un sogno che una possibilità. Oggi Eusebio Leal riceve a Napoli il premio internazionale Sebetia- Ter per l'architettura, e il suo ritorno offre alla città l'occasione di conoscere di che tempra sono fatti quei sognatori che, come lui, ai sogni credono davvero: "Pensai che dovevo realizzare un progetto decentralizzato, utopico, pericleo, una piccola repubblica greca da difendere con tutte le forze" non sembrano le parole di un architetto, e infatti Leal non è un architetto ma l'historiador de la ciudad, carica che esiste (dal 1938) solo a Cuba e che riassume in sé molte funzioni, quella di storico, di restauratore, di sovrintendente, di urbanista, ma in senso pieno di custode della memoria cittadina. L'historiador ha parlato ieri a Palazzo Serra di Cassano (su invito di Alessandro Senatore, presidente dell'Istituto di cooperazione Italia-Cuba) davanti a un pubblico attentissimo di giovani, e a docenti napoletani di architettura che lo ascoltavano con un misto di ammirazione, incredulità, persino invidia. Perché nel centro storico della capitale cubana, dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1982, Leal è riuscito a mettere in piedi un esperimento di straordinario valore sociale e culturale nonostante gli anni terribili seguiti al crollo del Muro e il conseguente periodo especial, dove più che restaurare contava sopravvivere; mentre Napoli, che vanta anch'essa un centro storico tutelato dall'Unesco, è impastoiata nelle sabbie dell'immobilismo e dell'indecisionismo della sua classe dirigente. Certo: una cosa è affrontare una politica di restauri in un'economia dominata dalla proprietà privata, altro muoversi all'ombra di uno Stato "interlocutore unico"; ma sarebbe un errore pensare che senza la capacità di Leal di aggregare forze, reperire fondi, rivitalizzare interi pezzi di città ricucendo la tessitura urbana e rispettando la composizione sociale, oggi l'Habana Vieja sarebbe quel che è. E cioè un modello di "restauro dell'anima" partito quando Fidel Castro diede a Leal un finanziamento (un milione di dollari), un ordine (investilo, non restituirlo) e un consiglio (non consultare nessuno). Adesso è l'Oficina de l'Historiador che finanzia il bilancio dello Stato cubano attraverso i musei e le collezioni e con i 16 hotel aperti nella una volta sonnolenta Avana Vecchia; l'ufficio legale ha costruito dal nulla un modello giuridico per difendere i proprietari e prestare loro denaro a fondo perduto; si è messa in moto una scuola di restauro che forma quadri specializzati; si è riusciti a proteggere la popolazione preesistente dalla pressione del turismo; si gestiscono case per anziani e handicappati inserite nel corpo sociale e urbano; si offrono occasioni di lavoro pure a chi è uscito dal ciclo produttivo: "Anche dar da mangiare ai passeri nel parco è un lavoro rispettabile e necessario, se un anziano è d'accordo lo assumo subito". Ma la passione quasi trascendente di Leal non ne vela la lucidità: "Ciò che abbiamo creato all'Avana non può essere meccanicamente trasferito altrove". Non è dunque lui, Leal, che vuole e può dare consigli a Napoli, pur riconoscendo i tratti comuni che uniscono le due capitali "delle Spagne", stessi architetti, stessi regnanti, con gli affreschi simil-pompeiani che riaffiorano sotto diciotto strati di vernice, segno di una comune sensibilità "borbonica". Più latino che ispanico, ora Leal guarda il Golfo e Capri, e laggiù e vede passare "il galeone di Giovanni d'Austria con il giovane Alessandro Farnese che va alla battaglia finale contro i Turchi". Ma per essere un sognatore è molto concreto: "Per salvare i centri storici, per dialogare con la gente che vi abita e decidere insieme, la politica è indispensabile". Però bisogna decidere: "La politica o è cultura, o è burocrazia". Leal ha già scelto. Eusebio Leal.

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PERUGIA - Attenti alla burocrazia, può essere talmente infida e sudbola che blocca anch (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di LUCA BENEDETTI PERUGIA - Attenti alla burocrazia, può essere talmente infida e sudbola che blocca anche l'abbattimento di un rudere pericolante perché la servitù di passaggio dei cavi telefonici diventa un boomerang nei confronti del proprietario del terreno. Il caso è di scuola ed esce dalle stanze del dolore che sono gli uffici delle associazioni dei consumatori. La corsa a ostacoli, ancora non vinta, di un perugino, proprietario di un terreno dove sorge un immobile da tirar giù perché non si regge più, la racconta Angelo Garofalo, che dell'Adoc è presidente regionale. "Sembra impossibile, ma il proprietario di un terreno non può neanche decidere di abbattere un edificio e ricostruirne uno nuovo perché la servitù i passaggio di un cavo è diventato uno ostacolo insormontabile. L'azienda che blocca tutto è la Telecom. Solo per comunicare l'intenzione di effettuare i lavori- spiega Garofalo - è stato necessario produrre documentazione che il terreno e l'immobile erano di proprietà del nostro assistito. Poi è stata prodotta la certificazione tecnica che l'edificio è pericolante, ma non solo. Che nel frattempo il Comune aveva dato il via libera alla concessione edilizia per ricostruire un altro immobile. Bè, volete sapere la riposta? Eccola: "Adesso che che ci avete dimostrato tutto mettevi d'accordo con un altro ufficio perché dovete stabilire i costi per spostare il palo". Capito? Il costo dello spostamento del palo che sostiene la linea lo deve sostenere il proprietario del terreno. Naturalmente la vicenda va avanti da un anno". I costi da sostenere per liberare il vecchio rudere dal palo vecchio che marcherà la nuova casa? Almeno duemila euro. I cittadini sbattono la testa contro situazioni assurde, le imprese giocano una sfida quasi impossibile quando il mercato è quello dei lavori pubblici. La preoccupazione di Carlo Carini, presidente dell'Ance (Associazione dei costruttori edili)della provincia di Perugia, è palpabile. Anche perché, in Italia, dalla progettazione alla conclusione dell'opera possono passare anche vent'anni. Cioè un'impresa può anche morire nei due decenni che resta impigliata nei cantieri lumaca. "Il settore in cui operiamo, poiché legato alla trasformazione del territorio, è sottoposto a molteplici e continue autorizzazioni. Ciò significa che ogni inefficienza e ogni lentezza delle amministrazioni pubbliche - spiega Carini - pesa moltissimo sulle nostre imprese che invece, per rimanere competitive avrebbero assoluta necessità di una burocrazia più semplice e snella. Sulle piccole imprese - lo ha ribadito anche il neo presidente Marcegaglia - il costo della burocrazia grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno: un punto di Pil sottratto al loro sviluppo. Ventisette adempimenti informativi in materia di lavoro, previdenza e assistenza gravano sulle imprese per quasi 10 miliardi. Quindici adempimenti ambientali valgono 2 miliardi di euro. Operare in un paese così complicato, con una burocrazia così lenta, e per questo soffocante, pesa come una tassa occulta". Ma non basta. Spiega ancora Carini: "A ciò si aggiunge una proliferazione di normative che, prevedendo sempre maggiori adempimenti, oneri, sanzioni e responsabilità a carico delle imprese edili, risultano oltremodo vessatorie. L'amministrazione pubblica applica debolmente e in modo discontinuo leggi e regolamenti - per esempio negli appalti, negli standard ambientali, nella sicurezza - fino a quando un incidente impone bruschi mutamenti di rotta. Troppo spesso, allora, si approvano convulsamente nuove leggi: siamo giunti ad avere una massa ingestibile di decine di migliaia di leggi e regolamenti che, per usare una metafora, innalzano l'asticella facilitando il compito a chi normalmente preferisce passarci sotto e costringendo le imprese sane e regolari a uno sforzo immane. Una situazione che "trucca" il mercato e penalizza chi rispetta le regole e uno Stato che spesso ci dà la sensazione di non essere al nostro fianco: che da una parte aumenta gli adempimenti e inasprisce sanzioni e, dall'altra, continua a affidare gli appalti secondo la logica del massimo ribasso senza tenere conto della qualità, della storia e della serietà delle imprese. Una condizione che alla fine penalizza anche tutti i cittadini, ne sono un esempio situazioni al limite dell'assurdo come quella della galleria di Casacastalda - sulla Perugia-Ancona - mai completata. L'appalto iniziale non era congruo, sono state necessarie nuove perizie, si è aperto il contenzioso". Secondo l'Ance, alla base di tutto, c'è, un atteggiamento pregiudiziale che tende a dire no a tutto e una cultura repressiva che però non è utile alla soluzione dei problemi. "Noi proponiamo-chiude Carini -un altro tipo di cultura, una cultura premiale che sia disposta a concedere vantaggi alle tante imprese virtuose, sane e regolari".

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BOLOGNA - Lo aveva chiesto sin da quando una macchina dei carabinieri l'ha portata via (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Dal nostro inviato CRISTIANA MANGANI BOLOGNA - Lo aveva chiesto sin da quando una macchina dei carabinieri l'ha portata via da casa: "Quando mi fate vedere i miei bambini? Non posso stare senza di loro. Devo assolutamente vederli". E ieri, a due giorni dall'arresto, Annamaria Franzoni li ha potuti riabbracciare in carcere. Un'emozione fortissima. Una scena disperata in cui tutti piangevano, compresi gli operatori del carcere e l'avvocato Paola Savio, la giovane penalista torinese che ormai per Annamaria è più di un'amica.Una giornata, quella di Annamria, divisa in due: al mattino sono arrivati alla Dozzao il marito Stefano, il suocero Mario Lorenzi, e il difensore. Incontrano il parroco, don Franco, e la vicedirettrice dell'istituto. Chiedono di portare i figli alla detenuta Franzoni e ottengono il permesso. Quello che avviene verso le 18.30, orario scelto perché non vi erano più visite e anche i giornalisti si erano allontanati, è un momento di forte commozione. Davide e Gioele riabbracciano la loro mamma dopo il distacco brusco di tre notti fa, quando è stata portata via da loro. Ora Annamaria piange disperata, chiede al suo difensore: "Quando mi fai uscire? Io qui non resisto. Come farò senza di loro". Stefano è l'ombra di se stesso, dimagrito e addolorato. Mario è pallido, le lacrime gli scendono da sole. I bambini vanno via e i pensieri di Annamaria tornano anche all'incontro con l'avvocato amico. "È una donna distrutta, è veramente stravolta", dice la Savio. Durante il loro colloquio la Franzoni l'ha pregata di spiegarle: "Paola mi dici perché la Cassazione ha deciso così? Tu lo sai che io sono innocente". Non c'erano parole possibili per confortarla: "Bisognerà aspettare le motivazioni - ha cercato di sostenerla l'avvocato - Poi decideremo cosa fare". Ma ormai Annamaria lo sa, lo ha capito che la sentenza è definitiva e che, se non succede qualcosa di veramente straordinario, dovrà rimanere in carcere per almeno cinque anni. Al difensore ha voluto dire anche dire, forse per tranquillizzarla, che "nessuna detenuta ha protestato al suo arrivo". "Non è vero che mi odiano - le ha raccontato - anzi sono state molto gentili con me. Non c'è stato disordine. Ma io non ce la faccio a parlare, non me la sento". In questi giorni è stata chiusa in cella da sola. Ha letto qualcosa e ha visto la tv. Sta cominciando a conoscere le abitudini del carcere, dove qualsiasi richiesta deve passare per la burocrazia. Dopo l'incontro con la Savio, anche Stefano e Mario l'abbracciano. Al parroco, poco prima, avevano chiesto: "Per favore, le stia vicino". Cosa si sono detti nessuno lo sa. È un momento da rispettare. E' arrivata la sera e Annamaria torna a essere sola nella sua cella di tre metri per quattro. Ha visto i figli come le aveva promesso il marito. Avrebbero potuto incontrarsi, magari accadrà le prossime volte, nel gazebo collocato dalla direzione nel giardino del carcere, all'aperto, ma l'incontro è stato top secret fin dal primo momento, per tutelare i piccoli da telecamere e curiosità. Davide, che ha ormai tredici anni, ha sempre creduto ciecamente nell'innocenza della madre. Che effetto gli avrà fatto vederla lì, questo bambino che la vita ha costretto più volte a sentirsi un ometto? Durante il giorno qualche detenuta ha mostrato solidarietà alla nuova compagna regalandole delle riviste, tra cui un numero di "Famiglia Cristiana". E il quotidiano "Liberazione" ha chiesto che la mamma di Cogne abbia la grazia. Ma tre gradi di giudizio hanno il loro peso, non si possono ignorare. Martedì prossimo andrà a trovarla anche l'avvocato Paolo Chicco. "È un modo per cercare di riempire il più possibile i suoi vuoti affettivi - spiega il penalista - Noi non abbiamo i limiti di incontro che hanno i parenti. Possiamo andarci, negli orari stabiliti, quante volte vogliamo". Rimarrà reclusa alla Dozza? Sembra ancora presto per saperlo, ma forse per lei c'è già pronta un'altra soluzione: la Giudecca, a Venezia, una tra le case di reclusione più moderne ed efficienti d'Italia.

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Rifiuti, via libera dal Colle (sezione: Burocrazia)

( da "Campanile, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Napolitano firma il decreto, discariche anche in Irpinia e nel Sannio. Promulgate le misure sulla sicurezza. Bertolaso si scontra con la burocrazia: "Siti ad Avellino e Benevento, ma c'è già chi prova ad ostacolarmi". Per i centri in zona militare, niente regole di ingaggio ai soldati: eventuali sgomberi spetteranno alla polizia Arriva al Qurinale, all'attenzione del Capo dello Stato, che lo ha firmato ieri pomeriggio, il decreto sull'emergenza rifiuti Campania. Lo aveva annunciato il neo sottosegretario Guido Bertolaso, ieri a Napoli, nel corso della conferenza stampa in prefettura. "Mi risulta che il decreto sia arrivato al Quirinale, quindi stasera o domani mattina (oggi, ndr)sarà in Gazzetta. Ringrazio i miei colleghi". Stando alle anticipazioni del sottosegretario con delega ai rifiuti, due discariche saranno attive entro giugno, e saranno una i provincia di Avellino e una in provincia di Benevento. Dunque, riepiloga Bertolaso, "dopo Acerra, termovalorizzatore anche a Salerno. Avremo quattro termovalorizzatori in Campania". Inoltre, sempre secondo quanto ha fatto intendere il sottosegretario ai rifiuti Bertolaso tra i siti individuati per la realizzazione delle discariche in Campania c'è anche Chiaiano, a Napoli. "Nel testo - dice - ci sono tutti i siti possibili ma non è detto che tutti questi vengano aperti. C'è uno spettro di situazioni che valuteremo di volta in volta". Su Chiaiano, ha aggiunto, "c'è un'ordinanza che ha chiesto all'Arpac di fare caratterizzazione del territorio e questo al momento è lo stato dell'arte". Non riaprirà invece il sito di stoccaggio delle ecoballe a Taverna del Re, nel comune di Giugliano. Non manca però una frecciatina a chi in questi mesi gli ha remato contro, alias quelle "resistenze di alcuni burocrati che non vedono bene che il capo della Protezione Civile si occupi anche dei rifiuti". In ogni caso viene al dunque: "Dobbiamo smetterla con le favole, con questo decreto legge intendiamo porre la parola fine a una vicenda che lo stesso presidente Napolitano in maniera ottimista e benevola ha definito penosa", ha detto Bertolaso, sottolineando che la situazione "è estremamente critica". E poi sbotta: "Basta con la barzelletta dei Cdr che non hanno mai prodotto ecoballe e basta con la favola del Fos, che era solo spazzatura triturata e basta ancora con la favola delle ecoballe: non c'è alcuna differenza rispetto al tal quale". È' il momento, ha aggiunto Bertolaso di "rimboccarci le maniche e di mettere da parte divisioni, malumori e strumentalizzazioni. Serve maggiore collaborazione e disponibilità da parte di tutti". Di qui, un attacco all'informazione: "Non sono solito fare polemiche..." ha detto Bertolaso durante la conferenza stampa a Napoli, non rinunciando tuttavia ad una frecciatina: "Certo però sarebbe meglio se alcune trasmissioni televisive cercassero non gettare benzina sul fuoco. Sarebbe meglio- aggiunge - aiutare le istituzioni e i cittadini a capire meglio, a conoscere le cose che si fanno". D'altra parte, "noi siamo qui per risolvere la faccenda". E sulla faccenda non manca il commento del commissario per l'emergenza rifiuti Gianni De Gennaro che si è rivolto al senso di responsabilità di tutti, perchè la situazione "è realisticamente difficile". "Abbiamo raccolto -spiega - un milione e 59mila tonnellate di immondizia, ma non basta, perchè mancano le discariche". Una celerità e un pugno di ferro che trovano il benestare del Governatore della ragione Campania, Antonio Bassolino che in un'intervista al Corriere della Sera espiare la sua soddisfazione: "Convocando il primo consiglio dei ministri a Napoli Berlusconi ha rispettato un impegno preso con i suoi elettori e con l'intera città. In più ha scelto una linea di sobrietà che ho molto apprezzato: non è venuto a fare passerelle e ha mostrato senso dello Stato". Dunque, prosegue Bassolino, lodando il presidente del Consiglio anche per le misure adottate sui rifiuti: "Sono state concordate nell'incontro che ho avuto con lui a palazzo Chigi e sono nel solco dell scelte compiute dalla Regione Campania negli ultimi mesi". E poi il premier tornerà la prossima settimana per monitorare l'andamento della vicenda. Insomma, "cosa dire? Chapeau". (24-05-2008).

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In terzo luogo, il recupero di efficienza della giustizia. Appare ormai superfluo ripetere per l (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di PAOLA SEVERINO* In terzo luogo, il recupero di efficienza della giustizia. Appare ormai superfluo ripetere per l'ennesima volta che una sentenza emanata dopo anni di defatiganti rinvii non può soddisfare l'esigenza di giustizia di chi chiede l'applicazione della legge. Se l'accertamento di un credito, il riconoscimento di un diritto di proprietà, il risarcimento di un danno richiedono anni di costoso processo, a quali rimedi sostitutivi potrà ricorrere l'imprenditore per non soccombere alla legge del più prepotente e spregiudicato? Solo un Paese con poca burocrazia, con un numero limitato di leggi chiare e perentorie, con un sistema processuale efficiente, può presentarsi con concrete chances di successo alla sfida di un'economia ormai da tempo globalizzata. Il secondo tema meritevole di approfondimento, strettamente connesso al primo, è quello del rispetto delle regole. Un'impresa che opera nell'illegalità è un'impresa che, oltre a violare la legge, altera le regole della concorrenza e del mercato. Essa sottrae infatti spazio, avvalendosi spesso di connivenze, favoritismi, finanziamenti irregolari, alle imprese che rispettano la legge. È proprio per questo che il forte richiamo di Confindustria ad una compatta reazione dall'interno, volta a fare terra bruciata intorno alle imprese illegali, può segnare una nuova tappa della lotta per la legalità. Sono a tutti note le recenti iniziative, volte ad escludere da Confindustria quelle imprese che, assoggettandosi al pagamento del "pizzo", diventano conniventi con associazioni mafiose da cui si attendono protezioni o favori. Si tratta di una forma di esecrazione e dissenso sociale che può diventare una potente arma per combattere l'illegalità ed isolare chi non rispetta le regole. Solo un Paese in cui l'illegalità non è considerata "normale", in cui l'aggiramento delle regole non è considerato un vanto da "più furbi", in cui chi non rispetta la legge è socialmente condannato dai suoi concittadini, prima ancora che dal giudice, può riprendersi dalla profonda crisi, non solo economica, che lo attraversa, e riconquistare un ruolo adeguato alle sue tradizioni ed alla sua storia. * vice Rettore Luiss.

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I PRIMI commenti politici e giornalistici al discorso del nuovo Presidente di Confindustria ne h (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di PAOLA SEVERINO I PRIMI commenti politici e giornalistici al discorso del nuovo Presidente di Confindustria ne hanno messo in luce i punti di più immediato impatto sociale: la crescita zero, le scelte energetiche, il rapporto con i sindacati, il lavoro femminile, l'occupazione dei giovani, l'inaridimento delle fonti di ricerca. Ma accanto a questi vi sono almeno altri due temi, che è forse più difficile cogliere, ma che meritano di essere approfonditi. Il primo è stato espresso con esemplare sinteticità da Emma Marcegaglia in una proposizione ferma e chiara: "La certezza del diritto è fondamentale. Non c'è mercato senza legge". Si tratta di un argomento denso di implicazioni e di prospettive tuttora aperte ed irrisolte, poiché il risultato di presidiare l'economia con norme certe ed efficaci si può raggiungere solo attraverso una serie di articolati passaggi. In primo luogo, una limitazione delle prescrizioni burocratiche che scandiscono la vita dell'impresa. La burocrazia genera approfittamenti che sconfinano nella corruzione per chi vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più delle volte inutili e formali, alla realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e l'efficacia che devono connotare lo sviluppo del mercato. La burocrazia genera sacche di potere cui non corrisponde alcun contenuto costruttivo, ma solo l'esercizio di una ottusa forza ostativa. La burocrazia sopperisce alla incapacità dello Stato di svolgere controlli efficaci imponendo al cittadino di documentare e certificare fatti di cui proprio lo Stato che li richiede dovrebbe avere diretta cognizione. In secondo luogo, una semplificazione ed una riduzione del numero delle leggi. La stratificazione convulsa e disordinata di norme prive di coordinamento interno e sistematico genera uno stato di incertezza interpretativa in cui il governo dell'impresa diventa una traversata piena di pericoli e di incognite. La difficile reperibilità di provvedimenti legislativi, sparsi nelle fonti più diverse, anziché raccolta in testi unici, determina il formarsi di una cultura da "legulei" che è incompatibile sia con la cultura d'impresa che con la cultura del giurista. L'oscurità dei testi legislativi ed il loro intrecciarsi ed intersecarsi in un inestricabile groviglio generano incertezza nell'interpretazione del diritto e quindi nell'indicazione della corretta via al comportamento dell'imprenditore.

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Il Pd "riscopre" la sicurezza (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gli obiettivi del dopo-voto. Boiardi? Primarie in forse Alleanze allargate a tutti coloro che condividono i programmi e la voglia di continuare a governare il territorio, candidati scelti secondo il metodo ormai consolidato della massima partecipazione popolare. Con qualche distinguo. Il Partito democratico di Piacenza guarda già agli importanti appuntamenti elettorali del 2009, senza però dimenticare di rilanciare il proprio messaggio riformista e di completare l'organizzazione interna. Alla Camera del lavoro si è riunita ieri la seconda assemblea provinciale del Pd piacentino per analizzare i risultati delle elezioni politiche ed elaborare la strategia futura. "Che - ha ricordato il coordinatore Paolo Botti - passa inevitabilmente da un riposizionamento nel nuovo scenario che si è venuto a creare: il centrodestra ha dimostrato di saper cogliere al meglio alcuni bisogni del Paese, lanciando messaggi populisti a cui noi dobbiamo rispondere in modo concreto e innovativo. Sicurezza, merito, meno burocrazia sono parole che abbiamo scoperto con un po' di ritardo, il vero riformismo che noi proponiamo è la strada migliore per farci recuperare terreno". Botti ha affrontato anche i temi più strettamente locali, legati alle scadenze elettorali del prossimo anno: "A Piacenza - ha detto - siamo cresciuti e diventati il primo partito, grazie soprattutto alla credibilità delle proposte che abbiamo messo in atto. La nostra linea sarà coerente con quanto fatto in questi anni, siamo aperti ad alleanze basate sui programmi e sul desiderio di continuare a governare bene il territorio". Porte aperte, quindi, alla Sinistra arcobaleno, ma non solo: "Siamo una forza federale - ha precisato Botti - e ogni realtà avrà la libertà di correre assieme a chi lo riterrà adatto. A Piacenza, in vista delle Provinciali e delle amministrative in 34 comuni, guardiamo senza dubbio alla sinistra radicale con cui abbiamo condiviso importanti esperienze, ma anche a quelle forze di centro e soprattutto civiche con cui sarà indispensabile dialogare. L'obiettivo comune deve essere governare serenamente nell'interesse dei cittadini". Capitolo candidati: il presidente della Provincia uscente Gianluigi Boiardi sarà ripresentato automaticamente? "Una vota che sarà pronto lo statuto regionale - ha annunciato il coordinatore - tutto sarà più chiaro: la regola base resta la consultazione popolare, ma per chi è già in carica potrebbero non essere indispensabili le primarie. Vedremo, quello che è certo è che vogliamo definire tutto in autunno, per poi concentrarci tranquillamente sulla sfida elettorale". Dopo l'intervento di Botti si è sviluppato un lungo dibattito, a tarda sera sono stati eletti i componenti del coordinamento provinciale che guiderà il partito fino al congresso. Michele Rancati 24/05/2008.

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<La burocrazia costa 122 milioni> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - TREVISO - sezione: TREVISO - data: 2008-05-24 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE La Cna Studio sulle aziende trevigiane "La burocrazia costa 122 milioni" TREVISO - Alle imprese della Marca, la burocrazia costa 122 milioni di euro all'anno. A tanto ammonta, secondo un'indagine della Cna di Treviso, il "dazio" che in un anno il sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti buricratici necessari per gestire un'impresa. L'indagine, tra l'altro, mette in luce che mediamente una azienda in fase di apertura è chiamata ad ottemperare a ben 76 adempimenti burocratici presso più di 20 tra enti e amministrazioni pubbliche diverse. "Un enorme lavoro burocratico - commenta il segretario della Cna provinciale, Giuliano Rosolen - che complica la vita agli imprenditori e che costa una enormità sia al sistema economico che alla collettività, che di fatto mantiene, con il denaro dei contribuenti, una macchina pubblica decisamente sproporzionata rispetto a quelle che sarebbero le reali esigenze". Dalla ricerca emerge inoltre come il numero di adempimenti richiesti non abbia nulla che fare con la complessità o la particolarità dell'attività svolta. Imprese molto diffuse e comuni, come quelle della ristorazione, le carrozzerie o le lavanderie, devono infatti rispettare, rispettivamente, 71, 76 e 68 adempimenti all'anno, un numero appena più basso di quello che si registra, ad esempio, per la raccolta e lo smaltimento rifiuti (78) o per le imprese di costruzioni edili (73). "Occorre affrontare anche la questione della normativa regionale - puntualizza Rosolen - oggi l'attuale sistema normativo produce molte sovrapposizioni di competenze tra i diversi i poteri di Stato ed Enti locali, dalla Regione ai Comuni passando per le Province". S.P.

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<Tutta colpa della burocrazia> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - VENEZIA - sezione: CULTURA - data: 2008-05-24 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE L'intervista Il patron di Linea d'Ombra: è mancato uno strumento come la Fondazione "Tutta colpa della burocrazia" Troppi intoppi burocratici, troppi ritardi. I preparativi per la mostra con 140 opere del Louvre che si sarebbe dovuta tenere al Palazzo della Gran Guardia di Verona, a partire dal prossimo 19 settembre, si è arenata nelle sabbie mobili delle mille regole e cavilli cui deve sottostare un'amministrazione comunale. Si è sentita la mancanza di una fondazione musei, capace "di fare bene e soprattutto di fare rapidamente". Risultato: il museo parigino ha negato il prestito dei suoi capolavori. Marco Goldin spiega così quella che è la più cocente debacle della sua finora brillante carriera di organizzatore di mostre. Il patron di Linea D'Ombra cerca comunque di guardare al futuro, facendo intendere che nulla è compromesso e la collaborazione con il Louvre potrebbe ripartire. Goldin, si parla di ritardi. Ci sono responsabilità del Comune di Verona? "Non c'è nulla da imputare al Comune. Purtroppo, è mancato uno strumento, come una fondazione musei, che avrebbe consentito di muoversi più velocemente e di avere tutto pronto con largo anticipo". Cosa avrebbe garantito? "Si sarebbero potuti attivare rapporti diretti con i privati, senza dover sottostare ai regolamenti comunali. A Brescia 3 anni fa, dopo una prima mostra su Monet, andavamo incontro 6 mesi dopo alla mostra Gaugain-Van Gogh. Un tempo in cui dovevamo rifare tutti gli impianti di condizionamento, la sicurezza, le luci. A Brescia c'era una fondazione e abbiamo fatto tutti i lavori in tre mesi. E' uno strumento consente di fare bene e soprattutto di fare rapidamente". Mentre in Gran Guardia i lavori di adeguamento devono ancora iniziare. "Il problema è questo. Le procedure comunali, sicuramente da rispettare, hanno dei tempi diversi e non sono stati compatibili con il logico desiderio del Louvre di avere tutto pronto almeno tre mesi prima. Non c'era più il tempo, per esempio, di fare le prove della registrazione della temperatura per le opere. Purtroppo tutti pensavano che si sarebbero fatte le cose più in fretta”. Possono aver pesato le polemiche sollevate da alcuni quotidiani francesi contro il Louvre per la concessione di prestiti così importanti? "Ho sempre tenuto io personalmente i rapporti ed escludo altre motivazioni. Oltretutto la polemica si era placata negli ultimi tempi. Eravamo concentrati solo sull'evento, che aveva registrato già 40 mila prenotazioni ". C'è un futuro nel suo rapporto con Verona? "Penso che potrà continuare, almeno questo quanto ci siamo con il sindaco. L'idea è quella di proseguire, sulla base di un rapporto chiaro e preciso. Oltretutto, il Louvre non ha chiuso le porte a future collaborazioni con noi". A.Cor.

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<Svolta con i ministri veneti E ora sostegni alla flessibilità> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: ECOVUOTA - data: 2008-05-24 num: - pag: 14 categoria: REDAZIONALE "Svolta con i ministri veneti E ora sostegni alla flessibilità" Unindustria Treviso in assemblea, Tomat lascia la presidenza: "Rivediamo gli ammortizzatori. I termovalorizzatori? Servono" TREVISO - Il rammarico per non essere riuscito ad avviare i termovalorizzatori e la soddisfazione per aver saputo gestire, con i sindacati, la fase più calda dell'internazionalizzazione. E poi la speranza riposta nei tre ministri veneti, l'appello per un federalismo "necessario" e l'invito ad investire più in flessibilità che in previdenza sociale. Andrea Tomat, presidente appena confermato da Emma Marcegaglia nel direttivo che la accompagnerà nella sua avventura confindustriale, ma anche in pole per la successione ad Andrea Riello in Confindustria Veneto, lascia ad Alessandro Vardanega le redini di Unindustria Treviso. La successione avverrà oggi, in un'assemblea da record a villa Loredan a Venegazzù di Volpago del Montello (inizio alle 11 per la parte pubblica): con i neo-ministri di Agricoltura e Welfare, Luca Zaia e Maurizio Sacconi, e la stessa Marcegaglia, alla sua prima uscita da presidente di Confindustria, sono attese in platea oltre 3.200 persone. In quattro anni com'è cambiato il sistema produttivo? "Ha subìto trasformazioni profonde. Sapevamo di dover affrontare discontinuità rispetto alla crescita degli anni precedenti. L'internazionalizzazione ha ampliato a dismisura la competizione, costringendo le imprese a rivedere organizzazione e strategie: i centri produttivi e decisionali sono stati decentrati e si sono potenziati gli investimenti nelle nuove tecnologie". La trasformazione lascia sempre vittime sul campo. "Il termometro dell'occupazione ci dice che le cose non sono andate così male. Il manifatturiero ha pagato di più mentre è cresciuta la produzione dei servizi, in particolare all'interno delle aziende: progettazione, design, commercializzazione. Un fenomeno che aumenterà ". Il sindacato è stato un alleato o un ostacolo? "Si è sempre cercato il punto d'incontro più utile. Ricordo che nel 2004, l'anno più nero, con sindacati e Camera di commercio abbiamo creato l'Unità per il reimpiego, che ci ha accompagnato per tutta la crisi". E il futuro? "Nuovi Paesi stanno facendo il loro ingresso nei mercati vogliosi di riscattarsi. Dobbiamo prepararci ad affrontarli con serenità e spirito di sacrificio. Consapevoli che la soluzione sta nello sviluppo del nostro capitale umano". Il capitale umano si può valorizzare nella precarietà? "Abbiamo bisogno di risorse flessibili, di muovere le competenze. Spendiamo la metà della media europea per gestire la flessibilità, penso ad ammortizzatori e formazione nei periodi di inattività, ma il 40% in più in previdenza sociale. E ingozziamo parchi buoi come l'Alitalia ". Tre ministri possono aiutare il Veneto? "Con la nuova classe dirigente mi aspetto un radicale cambio di rotta: dalla rivendicazione alla soluzione dei nodi irrisolti del fisco, delle infrastrutture, della burocrazia. E poi il federalismo, che a questo punto è necessario: bisogna responsabilizzare la gestione della spesa pubblica, collegare quest'ultima alla reale capacità contributiva, puntare alla sussidiarietà dei servizi. E dobbiamo razionalizzare gli enti locali". Proprio con Comuni e Provincia è stato scontro sui termovalorizzatori. "In democrazia non si accontentano tutti, si fa la scelta che, per convinzione etica e politica, si ritiene migliore per la maggior parte della popolazione. I termovalorizzatori servono, la cronaca di questi giorni lo ribadisce. Come Unindustria abbiamo già fornito una miriade di studi e dati: ora sta alla politica decidere. Ma il tempo sta per scadere". Marco Bonet Ultimo atto Andrea Tomat, presidente uscente di Unindustria Treviso.

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Riparte la "battaglia" per l'aglio piacentino (sezione: Burocrazia)

( da "Libertà" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il deputato Polledri chiede al ministro Zaia che venga riavviato l'iter per il marchio Igp PIACENZA - Riprende la "battaglia" delle istituzioni piacentine per ottenere il riconoscimento di qualità per uno dei prodotti tipici del nostro territorio, in particolare di Monticelli: l'aglio bianco. Il parlamentare leghista Massimo Polledri ha annunciato che nel corso della prossima settimana incontrerà il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia e alcuni importanti funzionari dello stesso ministero per riattivare l'iter che potrebbe portare alla concessione da parte delle autorità preposte del marchio Igp (indicazione geografica protetta). "Ho iniziato a interessarmi dell'argomento non appena cominciato il nuovo mandato - spiega Polledri - e sembra che qualcosa possa finalmente muoversi: ho già accennato la questione al ministro Zaia (anch'egli esponente della Lega Nord, ndr) mi ha dato la sua massima disponibilità ad appoggiarci in questa nostra richiesta". Mercoledì prossimo il deputato piacentino sarà a colloquio con Riccardo Deserti, direttore del dipartimento per le Politiche di sviluppo economico rurale (direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore) a cui chiederà di riattivare la pratica sospesa da qualche mese. "La vicenda si trascina da troppo tempo - commenta Polledri - ed è lo specchio della lentezza e della burocrazia italiana tanto cara alla sinistra. Una volta fallito il tentativo di ricevere la denominazione Dop per l'aglio bianco di Monticelli, venne presentata una domanda per il marchio Igp per l'aglio bianco piacentino: era il marzo 2007, nel febbraio di quest'anno la Regione Emilia Romagna ha trasmesso il suo parere favorevole al ministero, ma da allora tutto si è incagliato". Colpa, secondo il parlamentare leghista, della crisi di governo, ma anche di un certo disinteresse che ha accompagnato la pratica: "Nessuno da allora si è più interessato e ovviamente l'iter si è fermato, a differenza di quelli per i prodotti di altri territori. Così ci ritroviamo ad avere la nostra coppa riconosciuta anche a Parma o Pavia, mentre il salame di Felino ha conservato la sua esclusività. Per amore della nostra terra - aggiunge Polledri - vogliamo portare a felice compimento questa battaglia: l'auspicio è che in poco tempo si possano affrontare tutti i passaggi ministeriali, per spedire poi la pratica all'Unione europea e ottenere quanto a nostro avviso ci spetta". Polledri sottolinea come questo impegno rappresenti il mantenimento delle promesse fatte in campagna elettorale: "Avevo detto che mi sarei battuto per tutelare la piacentinità e portare ricadute positive sul nostro territorio, mi pare che questo tipo di iniziative sia coerente con quanto annunciato. I nostri prodotti vanno difesi con orgoglio e tenacia, cosa che in questi anni non sempre è stato fatto, soprattutto dal centrosinistra". Michele Rancati 24/05/2008.

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Conciliare al di fuori dai tribunali (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

CITTADINANZATTIVA "Conciliare al di fuori dai tribunali" CAGLIARI.Evitare le lungaggini tipiche della burocrazia e dei tribunali. E risolvere i conflitti senza spendere un patrimonio. Missione impossibile? Non proprio. La soluzione esiste: la conciliazione paritetica, pratica ancora poco diffusa che l'associazione Cittadinanzattiva ha deciso di promuovere attraverso una serie di iniziative volte ad informare gli utenti e a diffondere questa possibilità. Si parte con due giornate formative, che hanno preso il via ieri nell'ex cappella della Provincia, in viale Ciusa, dedicate ai settori sanitario e commerciale. Ma che cos'è la conciliazione? "Si tratta di una procedura stragiudiziale - ha spiegato la coordinatrice di CittadinanzAttiva Maria Laura Lintas - nata con lo scopo di risolvere i conflitti e dare al cittadino la possibilità di tutelarsi in maniera alternativa alle vie giudiziali". Può essere il caso, ad esempio, di reclami inoltrati alle aziende e ai quali non si è mai avuto una risposta, ma la conciliazione può essere una valida opzione anche in circostanze più delicate. Per questo, durante l'incontro tenuto ieri, si è parlato delle diverse applicazione di questa prassi nel campo sanitario, alla presenza degli avvocati delle Asl isolane, intervenuti per comprendere quali siano i margini di utilizzo di questa pratica e quale potrebbe essere il loro ruolo in una eventuale disputa con i pazienti. Tra i temi trattati: la responsabilità medica, il disegno di legge sulla conciliazione sanitaria firmato dall'ex ministro della Salute Livia Turco e approvato nel maggio dello scorso anno, le varie fasi della, come la negoziazione e l'accordo. A far da Cicerone ci ha pensato l'avvocato Alessandro Bruni, consigliere e fondatore della società 'Concilia srl': "L'introduzione di una cultura della conciliazione paritetica - ha aggiunto Maria Laura Lintas - è fondamentale per la diffusione di questa pratica in tutti gli ambiti della società e dunque anche in quello sanitario, posto che si tratta di un sistema già adottato con successo in altri campi, ad esempio nelle telecomunicazioni". CittadinanzAttiva ha già inaugurato lo sportello dedicato alla conciliazione: per qualsiasi informazione, basta chiamare il numero 0704522861 o recarsi nella sede di via Ariosto 24. (p.s.).

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Pratiche di invalidità tempi troppo lunghi (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Le proposte di Cittadinanzattiva e Tdm alla Asl "Pratiche di invalidità Tempi troppo lunghi" ORTONA. Cittadinanzattiva e Tdm sfidano burocrazia e carenze di personale che paralizzano il lavoro della commissione Asl deputata al riconoscimento delle invalidità. Per il Tdm, è necessario prevedere una soluzione che velocizzi l'iter. "Si potrebbe inserire nell'ufficio un'altra persona anche ausiliaria e dotare la commissione esaminatrice di una figura professionale e specialistica fissa". "Che non debba essere nominata, come accade oggi, ogni volta si presenti un caso con una particolare patologia o situazione", dice il presidente della sezione locale del Tdm, Giuseppe Tatasciore, "chi fa domanda per avere diritto alla invalidità civile, verificare l'aggravamento di una patologia, per il riconoscimento della legge 104 sull'handicap o della legge 68 sul collocamento al lavoro, deve attendere almeno cinque mesi per definire la pratica". Il Tdm precisa che la commissione si riunisce quattro volte a settimana e, con un quinto incontro, chiude le pratiche. Le domande che arrivano ogni mese all'ufficio sono in totale 230 di cui cento per il riconoscimento dell'invalidità civile, 70 per l'aggravamento con accompagnamento, cinquanta per la 104 e dieci per la 68. "Le domande vengono esaminate con celerità", afferma Tatasciore, "salvo quelle per le quali è necessario reperire uno specialista da inserire nella commissione che esamini una singola patologia. Oltre a questo, c'è che il responsabile dell'ufficio è pure segretario della commissione, quindi oltre alle mansioni che gli competono deve preoccuparsi di fare le fotocopie o predisporre gli atti da inviare all'Inps".

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Un cavillo blocca l'impianto modello - antonio corbo (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina III - Napoli La storia Un cavillo blocca l'impianto modello ANTONIO CORBO CASALVELINO - Il sindaco arriva nell'impianto dello scandalo con una domanda. "Ma c'è un modo per informare Berlusconi? Io sono del Pd, e dico che il suo piano convince. Ma se solo sapesse quello che succede qui". Domenico Giordano viene a giocarsi l'ultima speranza, ma poco convinto. Casalvelino gli sembra troppo lontano da Palazzo Chigi. Un Comune di 4.500 abitanti, con una spiaggia pulita, il mare limpido e la primavera che profuma di zagara. Un bel paese del Cilento, ma dimenticato. Come il suo impianto per rifiuti secchi: può trattarne 12 mila tonnellate l'anno, 24 mila raddoppiando i turni, proprio quello che ci vuole per aumentare la raccolta differenziata. Questo gioiello del ciclo di smaltimento rifiuti, progettato nel 1998, ultimato nel 2006, è però chiuso. "Aspetta un collaudo che per un cavillo ritarda", spiegano a Casalvelino. Una storia di ottusa burocrazia: si progetta, si finanzia, si costruisce, ci si accorge poi del cavillo e si abbandona l'opera sotto polvere e sole, possibile? "Possibile", allarga le braccia Erminio Signorelli, il presidente del Co.Ri.Sa 4, un consorzio modello, con molti altri impianti in funzione, piccole discariche e siti di stoccaggio che nascondono la crisi in tutto il Cilento. "Questo paradosso ci fa arrabbiare e anche arrossire". Si dice: bisogna migliorare la raccolta differenziata. Si insiste: si aprano le discariche in attesa che siano ultimati gli impianti. Qui ce n'è uno, pronto. "Cofinanziato dall'Unione Europea" come si legge nell'enfasi del cartello all'ingresso, ma è chiuso. "Il Commissariato non manda la commissione per il collaudo delle opere civili, sono state finora collaudate solo le attrezzature e sono perfette, pronte a funzionare". I muri no, perché? SEGUE A PAGINA V.

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Impianto modello ma non apre aspetta da due anni un collaudo - dal nostro inviato (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina VII - Napoli Nel Cilento un cavillo blocca la "piattaforma per la differenziata" finanziata con fondi Ue Impianto modello ma non apre aspetta da due anni un collaudo DAL NOSTRO INVIATO (segue dalla prima di cronaca) antonio corbo Tutto comincia nel 1998, l'emergenza rifiuti ha già quattro anni. Il giorno si rivelerà infelice. Nella sede della Regione a Santa Lucia il governatore è Antonio Rastrelli. "Quel giorno si aprono le buste per la gara dell'inceneritore di Acerra, 22 o 23 dicembre, mancava poco a Natale" racconta Erminio Signorelli, che consegna il suo progetto. è un uomo d'impeto. Ha coraggio ed entusiasmo. Sindaco di Pollica tra il 1985 e il 1988, ai tempi della prima bandiera blu in Campania. Nipote di un monsignore, ma unico nel Cilento a non essere Dc. Solo lui del Pci. L'ex sindaco rosso è lungimirante: propone dieci anni fa "una piattaforma per la selezione dei rifiuti secchi, derivanti dalla differenziata". Rifiuti da riciclare. Possono rendere bene. Plastica, carta, alluminio, legno. Un tuffo nel futuro. Invece? "Ottengo il finanziamento, fino ad un certo punto. Il ministero dell'Ambiente con il direttore generale Mascazzini modifica qualcosa: dice che deve finanziare dodici piattaforme in Calabria, ordina quindi al Commissariato della Campania di girare i soldi al nostro progetto". Casalvelino apre due gare d'appalto. "Per le opere civili vince una società del posto, la Lombardi. Per le attrezzature da Ibi". La Ibi di Antonio D'Amico, direttore dei lavori Liberato Imperato, è la stessa che apre la discarica di Savignano, dovrebbe occuparsi anche di Chiaiano. Avanza circa un milione da due anni. "Negli anni, si decide però di assegnare attraverso la Regione i fondi europei Por", riprende Signorelli. "Si risolve il contratto con la Lombardi e continuiamo noi con le nostre risorse le opere civili. I collaudi delle attrezzature sono brillanti, manca quello delle opere civili. è qui l'inghippo. Un funzionario del Commissariato eccepisce che non possiamo avere i fondi Por, perché l'immobile dev'essere di proprietà di chi li riceve. Il nostro non può avere proprietari, ma solo concessionari perché è terreno demaniale, dato a noi in concessione per 99 anni. Il Demanio non vende, come si sa. Concede". Un cavillo. "Bertolaso forse lo sa". Era lui commissario quando Signorelli trascinò un funzionario di vertice, Mariella Maffini. "Io spero che Bertolaso o Berlusconi mandino il collaudo, possiamo mai tenere un impianto così moderno e utile chiuso?", interviene il sindaco Giordano, funzionario di prefettura a Salerno. Pensa anche ai 15 posti di lavoro finora persi. Disoccupati in paese ce ne sono. "Io mi chiedo se è stato mai fatto il collaudo ai sette Cdr", è Signorelli che avanza ora uno strano dubbio. Mostra poi l'impianto. C'è una sola balla, all'inizio della catena di montaggio: il simbolo dell'attesa. Gli involucri con i rifiuti secchi ricavati dalla differenziata passano nel circuito: sono prima aperti, poi entrano in una gabbia, sul nastro avviene la selezione, finiscono nelle varie buche il legno, il tetrapak, la plastica, il vetro. In una seconda area le calamite attraggono i metalli. Il Consorzio riunisce 49 Comuni, quasi tutti sulla fascia costiera tra Agropoli e Camerota, all'interno fino a Piaggine. Per trenta assicura il ciclo completo. Eccellente servizio, ma è in affanno. "I Comuni sono morosi, i lavoratori aspettano fin troppo per i loro salari, non sappiamo come fare". Tra i morosi, Camerota, Centola, Vallo della Lucania, Agropoli, Pisciotta, Ascea. I cantieri, diretti da Dante De Luca, occupano trecento addetti: 71 dipendenti del Co.ri.sa. 4. Altri sono Lpu (lavoratori di pubblica utilità) e della società "Iele" a capitale pubblico. Gestiscono tre centri di trasferenza: Castelnuovo Cilento, Celle di Bulgheria e Cuccaro Vetere, il paese di Antonio Valiante, storico vice di Bassolino in Regione. Funziona bene anche la raccolta di imballaggi e ingombranti a Ogliastro Cilento. La delusione non ferma il Consorzio. Il sindaco di Vallo della Lucania, Luigi Cobellis, chirurgo, ha rilevato un progetto per un impianto di compostaggio. "Siamo in controtendenza, è stato fatto un ottimo lavoro con tutta la città, siamo per una battaglia di civiltà". Un impianto pronto ma ancora chiuso, a Casalvelino, questo invece comincia. Eviterà ad una parte della Campania di mandare a Catania compost a 200 euro a tonnellata, costerà solo un quarto, poco più di 50. La rotta siciliana è uno dei grandi sperperi. Il sindaco Cobellis ha dato 229 giorni di tempo, quindi aspetta l'impianto entro il 13 dicembre, rischia le penali l'impresa. La Schiavio è della zona. Finanziati già 3,9 milioni dei 4,9 previsti. Quindicimila tonnellate l'anno. "Speriamo di dare un esempio", si augura Cobellis. Il Cilento è all'avanguardia. Ecco perché si raccomanda a Berlusconi. "Questo collaudo è urgente. Un ingegnere ci ha detto di rimandare tutte le carte, di ricominciare da zero", rivela Signorelli. Un messaggio da decifrare. Peggio di prima o qualcosa si muove nella immobile burocrazia? E la chiamano emergenza.

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L'idrometano c'è ma manca l'ok per utilizzarlo (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Distributore sulla Fi-Pi-Li L'idrometano c'è ma manca l'ok per utilizzarlo PONSACCO. Inquinare meno, con i veicoli, si può. Basta utilizzare l'idrometano, una miscela di idrogeno e metano (il primo al 30%, l'altro al 70). La tecnologia è già pronta. L'ha messa a punto la Ilt-Piel di Ponsacco, un'azienda che da anni porta avanti alcuni progetti sull'idrogeno. Ci sono anche i distributori. Al momento 2, in Italia: uno a Roma, nel quartiere Magliana, l'altro a Grecciano, sulla Firenze-Pisa-Livorno. Quel che manca è l'autorizzazione che dovrebbe arrivare dal ministero prima, dalla Motorizzazione dopo. Tanto che le uniche vetture che al momento possono fare il pieno di idrometano sono quelle a disposizione dell'azienda ponsacchina che, in maniera sperimentale, viaggiano con la targa prova. Le altre no. E pensare che in Italia, di vetture a metano ne circolano circa sei milioni. E che utilizzando l'idrometano diminuirebbero le immissioni di gas inquinanti nell'aria. I vantaggi di questa miscela sono questi: minore inquinamento e la possibilità di utilizzarle su qualsiasi vettura a metano, di ultima generazione (quelle fabbricate dopo il 2006) con la centralina elettrica. Senza dover fare alcuna modifica. Ma la burocrazia ne rallenta l'impiego. Anche perché quando arriverà il via libera dalla Motorizzazione, occorrerà una fase sperimentale che potranno effettuare solo i veicoli degli enti pubblici. E solo allora sarà possibile quantificarne il prezzo.

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Veltroni: per il pd milano è fondamentale - stefano rossi (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XIII - Milano Veltroni: per il Pd Milano è fondamentale E oggi il summit con i circoli lombardi Il segretario regionale Martina: "Ragioniamo di cose concrete come sicurezza e federalismo" Il leader dei Democratici ringrazia Formigoni "Ha capito che siamo un soggetto istituzionale" STEFANO ROSSI Due intense giornate milanesi, ieri e oggi, per Walter Veltroni, con in mezzo un blitz ad Aosta dove domani si vota per le regionali. Il leader del Pd ha scelto la capitale del Nord per il primo vertice del governo ombra, ieri, e il teatro Strehler per la prima riunione dei 950 circoli lombardi che si ritrovano oggi dalle 10 alle 14 con un intervento conclusivo del segretario. A ospitare il governo ombra è stato il presidente della Regione Roberto Formigoni che, ha detto Veltroni ringraziandolo, "ha mostrato di essere consapevole che il nostro è un soggetto istituzionale, oltre che politico". Fra i due c'è stata una mezz'ora di colloquio su riforme, federalismo fiscale, sussidiarietà, semplificazione della burocrazia per le aziende. Ampio accordo su tutto, a sentire Formigoni: "Veltroni ha detto in modo chiaro che la linea del Pd lombardo è quella del Pd nazionale". E il Partito democratico lombardo appoggia la Regione nella richiesta di devoluzione di 12 nuove materie. Mentre il segretario batte il tasto del "federalismo differenziato ma solidale, in una logica suggerita dalle Regioni a partire dal lavoro fatto in Lombardia" Al trentesimo piano il discorso è scivolato inevitabilmente su Malpensa. Per Veltroni "in una valutazione condivisa da Formigoni, il suo destino va separato da Alitalia con altre linee e altri voli, per un bilanciamento a favore dell'aeroporto e di questa parte del Paese". Nord, Lombardia, Milano. Il Pd deve ripartire da qui, insiste Veltroni, sulla base dei consensi elettorali incassati alle politiche: "Va fatto uno sforzo per accrescerli". Il segretario regionale Maurizio Martina, che il leader vuole accanto ai big Letta, Bersani e Colaninno, conferma "che l'impegno del partito su Milano e Lombardia va reso stabile, ragionando con il governo ombra di cose concrete come sicurezza, federalismo, infrastrutture". Una delle sedi di confronto sarà il Tavolo Milano, quello che l'esecutivo Prodi aveva aperto con gli enti locali. Il governo ombra si rende disponibile a proseguire l'esperienza ma invita il governo in carica ad attivarsi. Veltroni lo riafferma in Provincia, dove corre dalla Regione per un rapido faccia a faccia con il presidente Filippo Penati. Il numero uno di Palazzo Isimbardi incassa l'elogio del segretario ("è uno dei migliori amministratori di cui disponga il Paese") e aggiunge: "Non vorrei che il Tavolo Milano servisse solo quando al governo c'è il centrosinistra e ora qualcuno pensi di poter fare tutto in autosufficienza". Sul tema dei clandestini, che gli procura qualche dissenso in maggioranza, Penati rivendica "piena sintonia" con Veltroni. Il capo del Pd attacca il centrodestra che prevede un reato senza pena: "C'è solo l'espulsione. E allora si parli semplicemente di quello, invece di appesantire il sistema giudiziario". Anche Penati si dice contrario al reato di immigrazione clandestina: "Il problema è espellere i delinquenti".

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Esposto in procura sui vertici sanitari (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Provincia di Sassari Pagina 7057 Sassari. Gli onorevoli Giorgio Oppi e Sergio Milia hanno deciso di passare all'attacco Esposto in procura sui vertici sanitari Sassari.. Gli onorevoli Giorgio Oppi e Sergio Milia hanno deciso di passare all'attacco Nomine nell'Azienda mista: l'Udc presenta un esposto --> Nomine nell'Azienda mista: l'Udc presenta un esposto Per gli ex democristiani sono sotto accusa le nomine del direttore generale David Harris e del direttore sanitario Antonello Ganau. Hanno atteso per mesi una risposta dall'assessore alla Sanità Nerina Dirindin sulle nomine del direttore generale e di quello sanitario dell'Azienda mista ospedaliero-universitaria di Sassari ritenute illegittime. Ora gli esponenti dell'Udc, il parlamentare Giorgio Oppi e il consigliere regionale Sergio Milia, hanno deciso di passare all'attacco. Oggi presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari perché accerti se la Regione abbia effettuato le verifiche necessarie sulla sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge per la nomina di David Harris a direttore generale e di Antonello Ganau a direttore sanitario dell'Azienda mista. Un altro esposto arriverà invece alla Procura Generale della Corte dei Conti. La richiesta è di accertare la sussistenza di eventuali danni erariali provocati da nomine illegittime o che verranno provocati in futuro nel caso di annullamento degli atti adottati fino ad oggi dall'Azienda mista. Resta per ora fuori dalle denunce il direttore sanitario della Asl n.1, Marcello Acciaro, ma anche la sua nomina è fortemente contestata. L'iniziativa è stata illustrata ieri pomeriggio nella sala convegni del Comando dei Vigili Urbani dai due esponenti dell'Udc che con Roberto Capelli e altri consiglieri regionali hanno firmato le diverse mozioni rivolte all'assessore alla sanità in cui segnalavano in modo dettagliato i vari punti di illegittimità delle nomine. Nel caso del manager dell'Azienda mista, Harris, la mancanza dei requisiti previsti dalle leggi vigenti per ricoprire l'incarico cui è stato designato è stata accertata anche dall'ufficio legale del Ministero della Salute cui la Regione si era rivolta per un parere proprio in relazione al contenuto delle mozioni presentate dall'Udc. L'assessore Dirindin si era perfino pubblicamente scusata per l'accaduto in un comunicato ufficiale in cui peraltro addossava alla burocrazia regionale tutte le responsabilità del mancato accertamento del possesso dei requisiti da parte degli aspiranti direttori. Nonostante le risposte ottenute dal Ministero della Salute nulla è accaduto. David Harris ha nel frattempo acquisito la cittadinanza italiana, primo requisito mancante al momento della nomina, ma resta il problema della sua laurea in fisica conseguita negli Stati Uniti. Non sarebbe riconosciuta in Italia nonostante i pareri acquisiti dall'interessato negli Usa. GIBI PUGGIONI.

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TEMI SCOMODI PER IL NORDEST (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

SEGUE DALLA PRIMA Da qui, quattro anni fa, partì la candidatura di Nicola Tognana contro Luca Cordero di Montezemolo. Una candidatura che non solo si tramutò in sonora sconfitta, ma che costò al Veneto la perdita di peso e di rappresentanza nei vertici dell'associazione. Il clima è completamente cambiato. Dopo avere fatto il pieno nel governo di Silvio Berlusconi, il Nordest è ampiamente presente nella nuova squadra ai piani alti di Viale dell'Astronomia: oltre al vicepresidente (con delega all'energia e al mercato) Antonio Costato, di Rovigo, sono entrati nel direttivo Andrea Riello, capo di Confindustria Veneto, e lo stesso Andrea Tomat, numero uno di Treviso. Comunque, a confermare una ritrovata "corrispondenza d'amorosi sensi" non sono tanto le poltrone, quanto i programmi che Emma Marcegaglia ha annunciato nel suo discorso d'insediamento. Riforma della contrattazione: per legare le retribuzioni alle realtà delle singole aziende, alla produttività, al merito. Infrastrutture: "Perché non si può accettare che piccoli gruppi tengano in scacco il Paese". Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che per avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da 19 amministrazioni diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa. Sono tre punti centrali del New Deal confindustriale. Che, ripetuti oggi, suoneranno come musica per gli imprenditori veneti, impegnati da tempo, in ogni modo e in ogni sede, a denunciare le arretratezze che frenano la competitività. E' impossibile pensare di rimettere in moto la crescita (ormai vicina allo zero) se non si attuano le riforme: istituzionali, del mercato del lavoro, nella dialettica tra maggioranza e opposizione, e tra le parti sociali. Tutto vero, tutto giusto. Ma chissà se Emma Marcegaglia avrà il coraggio, davanti a una platea che ha accumulato rabbia e rivendica la giusta considerazione, anche di toccare temi "scomodi". Dovrebbe farlo. In primis, appunto, una ferma condanna dell'evasione. Che nessuno immagini che il federalismo fiscale possa rappresentare una scappatoia per non pagare le tasse: forse se ne sborseranno di meno, sicuramente le risorse verranno meglio distribuite. L'evasione, però, rimane (e rimarrà) uno scandalo da combattere all'arma bianca. E perché mai nel Veneto delle 500 mila aziende, il 19,47 per cento dei contribuenti dichiara reddito zero? Come si spiega un dato di un punto superiore a quello del Friuli-Venezia Giulia, di due punti rispetto a Piemonte ed Emilia-Romagna, di tre sulla Lombardia? Non basta. C'è una seconda questione "calda": l'immigrazione. Proprio dal Nordest delle ronde, delle ordinanze dei sindaci, delle panchine segate per non far sedere gli scansafatiche, deve essere messa in chiaro una netta distinzione: sì ai provvedimenti che aumentano la sicurezza, no alla caccia alle streghe. I lavoratori stranieri, che contribuiscono per il 9 per cento al Pil nazionale, sono una risorsa indispensabile per le aziende. Gli imprenditori lo sanno perfettamente: da loro sono partite richieste quattro volte superiori ai permessi disponibili. E nel prossimo decreto flussi si annuncia una stretta ancora superiore. Una decina di anni fa Unindustria di Treviso è stata la prima associazione confindustriale a varare un piano per assegnare la casa ai lavoratori immigrati: la strada da seguire rimane questa, occorre favorire anziché ostacolare i ricongiungimenti familiari. Infine, il tasto dolente dell'innovazione. Il Veneto spende in ricerca e sviluppo lo 0,6 per cento del Pil prodotto in regione, contro una media nazionale (già molto bassa) dell'1,1 per cento. Gli investimenti del Veneto in R&S rappresentano il 5 per cento del totale, mentre incide per il 9 per cento sul Pil nazionale. La Lombardia, per fare un confronto, ha una spesa in R&S corrispondente al 21,4 per cento del totale, con un peso sul Pil italiano del 20,3 per cento. Non sono numeri da locomotiva del Paese. Ma Emma Marcegaglia ha ragione: esistono tutte le condizioni favorevoli al cambiamento. Ora o mai più. Sandro Mangiaterra.

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Legno e acciaio, ecco la nuova chiesa dei Battuti (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Monti: "Sarà pronta fra un anno" Il restauro ha preso il via nel 1989 Stalla e magazzino Fu data al demanio ora è del Ministero CRISTIAN ARBOIT Era il 1808 quando Napoleone la adibì senza successo ad archivio notarile. L'imperatore forse non sapeva che a Belluno i notai si contavano sulle dita di una mano e che la grandeur male si conciliava con lo spirito spartano degli uomini di montagna. Da qui la cessione al demanio e la sua involuzione a magazzino e in alcuni frangenti a stalla. Una fine ingloriosa e mesta per un edificio tardo gotico, casa di numerosi artisti e opere d'arte, compreso il giovane Tiziano. Oggi dopo duecento anni - e del tutto casualmente - la chiesa di santa Maria dei Battuti si prepara a cambiare di nuovo destinazione d'uso. Ma questa volta anziché regredire - magari a depandance - ci sarà un balzo in avanti considerevole. Stanno infatti per volgere al termine i lavori di ristrutturazione dell'ex edificio di culto, un'opera lunga e certosina, ma che non mancherà di meravigliare anche i più scettici. Il percorso. La storia del restauro è lunga e sofferta, ma non per questo poco affascinante. L'anno della svolta è il 1986 quando il Ministero per i beni culturali, esercitando il proprio diritto di prelazione, acquista l'immobile. L'obiettivo è semplice: allargare gli spazi del contiguo archivio di Stato, in particolare degli angusti uffici amministrativi. Da lì cominciano a susseguirsi tutta una serie di progetti e piccoli finanziamenti, ma il cambio di rotta arriva con l'interessamento agli inizi degli anni Novanta dell'architetto Guglielmo Monti, soprintendente ai beni archeologici e al paesaggio del Veneto orientale. Che si tratti di un restauro complicato ma stimolante lo si capisce dal fatto che è lo stesso Monti ad occuparsene in prima persona, anche dal punto di vista progettuale. Accanto a lui nel corso degli anni si alternano tante teste pensanti e studi esterni, a cominciare dall'architetto Cleonice Vecchione, direttrice dei lavori. Entrambi, ieri mattina, accanto al direttore dell'Archivio di stato, Eurigio Tonetti, hanno effettuato un sopralluogo per verificare in loco lo stato di avanzamento del cantiere. Ormai prossimo al traguardo. "Ci vorrà ancora un anno", affermano con sicurezza i tre. La struttura è infatti quasi pronta, mancano soltanto i servizi igienici e gli arredamenti. Poco altro. Il colpo di reni finale è stato finanziato dalla fondazione Cariverona con un contributo di oltre trecentomila euro. E da qui fino alla fine. Il progetto. Adibire una chiesa ad archivio e a spazio per gli uffici, mantenendone la struttura e lo "spirito". E' questa la sfida in cui la Soprintendenza si è cimentata, coniugando passato e presente in un mix di materiali, tecniche e tecnologie. "Della chiesa", spiega Monti, "restava solamente la parete di fondo e qualche resto di affresco, per il resto abbiamo dovuto rimetterci mano". E il risultato lascia di stucco. Legno, acciaio, vetro, si fondono con le pareti tardo-gotiche e con quello che resta dell'abside e del soffitto. Non solo. La sede dell'Archivio e l'ex edificio di culto sono stati collegati attraverso una struttura di vetro che lascia pressocché intatta la meraviglia del panorama che si scorge una volta entrati dal portone principale. Quasi a non voler tagliare il cordone ombelicale - spesso trascurato - tra passato e presente. Gli spazi sono stati sfruttati al meglio anche grazie alla realizzazione di un soppalco e di due scale, di cui una a chiocciola, perfettamente inserita nel contesto. Oltre agli uffici e agli archivi la chiesa ospiterà una grande sala lettura che all'occasione potrà trasformarsi in un centro congressi capace di contenere oltre cento persone. "Sarà a disposzione della cittadinanza", afferma Tonetti. "Certo dovremo trovare un gestore o formulare una convenzione. Per una città che ha fame di spazi si tratta di una bella opportunità". Un cantiere infinito. Ora che si intravede la fine, diventa difficile fare una sintesi di quasi vent'anni di restauri, progetti, modifiche, stop ai lavori. Fra questi il più eclatante, lo spostamento di una cabina dell'Enel appoggiata sulle pareti della chiesa. "Ci sono voluti quasi dieci anni per rimuoverla", allarga le braccia Vecchione con l'aria di chi sembra avere scalato l'Everest della burocrazia. Difficile infine quantificare anche l'esatto importo dei lavori. Di certo l'ultimo stralcio della serie costerà poco più di 300 mila euro. "Alla fine faremo un conteggio", afferma Monti, "ma di certo la cifra sarà di gran lunga inferiore a quello che si può immaginare". Intanto giovedì sera la chiesa è stata inaugurata con una piccola esibizione del coro Adunata. A duecento anni le pareti della struttura tardo-gotica sono tornate a sentire dei suoni che non fossero quelle dei muletti e dei trapani.

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Il carburante per inquinare meno c'è manca l'okay della motorizzazione (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Empoli Il carburante per inquinare meno c'è manca l'okay della motorizzazione L'IDROMETANO Si potrà trovare in Fi-Pi-Li PONTEDERA. Ci sono auto, quelle di ultima generazione (a metano, con centraline elettronica, come sono praticamente tutte quelle in commercio negli ultimi due anni) che possono inquinare meno, utilizzando l'idrometano. Si tratta di una miscela di metano e di idrogeno (rispettivamente il 70 e il 30%). O meglio, potrebbero, perché se la tecnologia è ormai pronta per erogare questo carburante, la burocrazia è rimasta indietro: non ci sono le autorizzazioni del ministero e, quindi, della motorizzazione che dovrebbe dare il via a targare auto che possono circolare a idrogeno (seppure miscelato). Così, al momento, il pieno di idrometano lo faranno sì e no una decina di vetture. Sono quelle in dotazione della Ilt-Piel, di Ponsacco - l'azienda che da anni porta avanti diversi progetti sul fronte dell'idrogeno, supportato dalla Regione Toscana (che ha investito 5 milioni di euro nel progetto Filiera idrogeno), dalla Piaggio di Pontedera, e da Eni che lungo la Firenze-Pisa-Livorno ha realizzato il primo distributore di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili: pale eoliche e un campo fotovoltaico sul tetto del distributore. "Abbiamo - spiega Francesca Ceccherini, responsabile comemrciale auto dell'azienda di Ponsacco - alcune vetture che stiamo sperimentando. Girano con la targa prova". In attesa che arrivi l'okay della motorizzazione. Rispetto all'idrogeno, l'idrometano non richiede investimenti: gli erogatori del metano possono già ospitare la giusta percentuale di idrogeno e le auto a metano comprate negli ultimi due anni possono viaggiare a idrometano senza alcuna modifica. è questa la forza del nuovo carburante: non richiede modifiche ai veicoli e aiuta l'ambiente perché le emissioni - che sono già più basse con la presenza del metano, grazie al quantitativo di idrogeno, si riducono ancora di più. Ma manca l'autorizzazione a utilizzarlo nei veicoli già in commercio. E, quando arriverà, l'innovazione dovrà prima sostenere un lungo periodo di sperimentazione che potranno fare solo le istituzioni, come i Comuni, gli enti pubblici. Poi, passare ai privati: in questo momento, in Italia, i veicoli a metano sono circa sei milioni. Vuoto burocratico che non permette, al momento, neppure di quantificare il prezzo del nuovo carburante. Cosa che potrà essere fatta solo all'indomani del via libera all'utilizzo dell'idrometano nei veicoli in circolazione.

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Sanità e servizi in vallata un convegno della cna (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Bellomo, direttore Asl, alla Villa del Mulinaccio Sanità e servizi in vallata un convegno della Cna VAIANO. Troppo in ombra l'attività della Società della salute. Per toglierle di dosso questa sordina e spiegarne i risvolti pratici dell'azione - che saranno di governo in ambito sociale e sanitario extra-ospedaliero - la Cna pensionati di Vaiano, insieme all'omologo istituto pratese, organizza per oggi (dalle 9.30 alla Villa del Mulinaccio) un convegno che sarà "un momento di ascolto e di confronto fra le istituzioni ed i cittadini della Val di Bisenzio" spiega Leonardo Angeletti, coordinatore dell'area sociale della Cna. Un faro divulgativo che spieghi cosa la Società della Salute faccia, dove e perché. Presenti le massime autorità sanitarie provinciali: Francesco Bellomo, direttore sanitario dell'Asl nº4, Maria Luigia Stancari ed Anna Maria Calvani, rispettivamente presidente e direttore della Società della Salute, e i sindaci di Vaiano e Vernio. L'occasione verrà buona anche per inquadrare il futuro socio-sanitario della vallata, alla luce del protocollo d'intesa firmato dai tre comuni con l'Asl. Altro punto all'ordine del giorno, la possibilità per i patronati di sostituirsi alla Sds nella gestione delle pratiche amministrative, per evitare di ingolfarne di burocrazia gli uffici e permettendo al contempo un'efficace penetrazione sul territorio. G.M.

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Ritardi odeon, le imprese strangolate dalla burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Livorno Ritardi Odeon, le imprese strangolate dalla burocrazia Il centro città ha bisogno di quel parecheggio per rilanciarsi. Matteoni critica, ma ai tempi del Prg era assessore Ci risiamo, ancora ritardi, ancora ostacoli nei confronti di progetti già approvati, concessionati, di cui si aspetterebbe solo il tempo tecnico materiale di realizzazione per poterli rendere fruibili alla collettività od ai privati: adesso è il turno del parcheggio all'ex cinema Odeon, ancora impantanato nelle scartoffie di permessi e pareri, lacci e lacciuoli. Con esso però sarà ancora più in grave ritardo, di quanto già non lo sia, il Piano della mobilità del centro città. Le imprese non ne possono più dei tempi della burocrazia, hanno bisogno di certezze per lavorare e pianificare. Le attività del centro, commerciali ed artigianali, sono già in grave sofferenza per la generale situazione economica, e la mancanza di parcheggi in centro continua ad ostacolare la ripresa. La scelta di prevedere la realizzazione di un parcheggio multipiano all'ex Odeon risponde infatti pienamente al più generale obiettivo di rivitalizzazione del centro urbano, di mantenere ed incrementare la presenza di residenti e di attività. Non è possibile impedire l'abbandono del centro se non si creano parcheggi per i residenti ed a servizio di quello che è il centro commerciale naturale di Livorno. Basta andare in altre città, specialmente al di là delle Alpi, per verificare direttamente la presenza di parcheggi multipiano od interrati a servizio del centro urbano e vedere come questi centri urbani abbiano così trovato un contributo importantissimo per la loro riqualificazione. Zone pedonali efficienti possono essere realizzate solo in presenza di possibilità di parcheggio ai loro margini. Non è possibile che i ritardi della Soprintendenza blocchino scelte strategiche e vitali come questa. Per quanto riguarda gli aspetti estetici del progetto, bello o brutto sono categorie molto personali. Non vogliamo entrare nel merito di lavori che sono eseguiti sulla base di un permesso a costruire regolarmente rilasciato, verificato positivamente da chi di competenza. C'è da dire però che la parte di edificio demolita, come si può vedere dalle foto antecedenti la demolizione, esternamente era un semplice capannone. Per il foyer, il grande atrio dell'ex cinema, è stato previsto il restauro e la conservazione di tutto l'esterno e la ristrutturazione dell'interno mantenendone gli aspetti caratterizzanti, come previsto dallo stesso Piano regolatore regionale. Appare singolare comunque che il PRG sia stato redatto ed approvato durante il periodo in cui Dario Matteoni, che ora critica il progetto, era assessore del Comune di Livorno. Quanti concorsi di idee e di architettura sono stati indetti durante il periodo in cui Matteoni è stato assessore? Perchè allora la politica intende strumentalizzare atti e questioni, senza preoccuparsi dei risvolti negativi che ciò provoca alla collettività? Da più parti è un continuo cercare cavilli e codicilli in grado di intralciare le ruote degli altri. Come può progredire una città in questo modo? Ancora una volta siamo a formulare interrogativi, che poi troppo spesso rimangono senza risposta, e le questioni non si risolvono: i residenti non hanno parcheggi, i cittadini non hanno parcheggi, gli imprenditori ed i loro dipendenti non hanno parcheggi. Da anni. Andiamo avanti con questa opera il più celermente possibile. Impresafutura Cartello Piccola e Media Impresa della provincia di Livorno.

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Il louvre: "verona non è pronta" salta la mostra dei capolavori - armando besio (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Louvre: "Verona non è pronta" salta la mostra dei capolavori Il sindaco Tosi: "Rammaricato, i tempi per organizzarla c'erano" ARMANDO BESIO Salta la grande mostra che avrebbe dovuto portare a Verona, dal 19 settembre, al Palazzo della Gran Guardia, 140 capolavori del Louvre, in prima fila la Belle Ferronière di Leonardo. E si spezza, almeno per ora, il sogno del giovane sindaco leghista Flavio Tosi di trasformare la città dell'Arena e di Giulietta e Romeo in una capitale del turismo artistico di massa. Con questo obiettivo Tosi aveva da pochi mesi ingaggiato Marco Goldin, il curatore e imprenditore trevigiano che negli anni scorsi, a colpi di grandi esposizioni dedicate in prevalenza agli Impressionisti, a Gauguin e a Van Gogh, aveva proiettato prima Treviso e poi Brescia ai vertici del blockbuster nazionale. è stato lo stesso Goldin, reduce da un vertice parigino con i dirigenti del Louvre, ad annunciare ieri la notizia. "Purtroppo la città - spiega Goldin - non è stata capace di attrezzarsi per tempo. E a questo punto non c'erano più i tempi tecnici per andare avanti". In parole più chiare: "I problemi erano due: il primo, costituire una Fondazione Musei, sul modello di Brescia, che consentisse di accelerare i tempi, altrimenti insostenibili, della burocrazia comunale. Il secondo, legato al primo, l'adeguamento tecnico della Gran Guardia: i lavori di messa a norma impiantistica non sono neanche iniziati mentre il Louvre pretendeva che fossero finiti entro giugno". Il sindaco Tosi si dice "profondamente rammaricato", promette che il programma di grandi mostre proseguirà, dice che il direttore del Louvre gli ha assicurato "la volontà di continuare il progetto". Quante alle critiche di Goldin, Tosi ammette i ritardi ma sostiene che la mostra si sarebbe potuta comunque realizzare: "I lavori alla Gran Guardia sarebbero iniziati il 27 maggio per concludersi l'8 agosto, più di un mese prima dell'inaugurazione". Deluso Goldin: "è la prima volta che una cosa del genere mi capita in tanti anni, ed è doppiamente dolorosa dato che la perfezione dell'organizzazione è sempre stata un mio dogma". Il progetto presentato da Goldin a Tosi prevedeva quattro grandi mostre fino al 2011 in collaborazione con alcuni tra i principali musei del mondo: dal Rodin di Parigi al Fine Arts di Boston al Van Gogh di Amasterdam. A Verona, c'è chi sospetta che il dietrofront del Louvre sia in realtà figlio delle polemiche scatenate da più parti in Francia contro il museo, accusato - dopo l'accordo milionario per l'apertura di una sede a Dubai - di attuare una politica interessata più all'argent che alla cultura. La mostra saltata ieri sarebbe costata 9 milioni di euro. Una cifra imponente, raccolta attraverso una joint venture tra il Comune, la Fondazione Cariverona, la società di Goldin "Linea d'Ombra" e diversi sponsor, tra cui l'industriale alimentare Rana. Verona, grazie all'Arena, a Giulietta e Romeo e al suo patrimonio di chiese e musei, è già la quarta città turistica d'Italia; ma soffre di tempi morti - in autunno e inverno - che le mostre avrebbero dovuto riempire. L'appuntamento è rinviato alla prossima stagione.

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Giochi, il diktat dello sport cinese "non inneggiate al dalai lama" - emanuela audisio sorrento (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sport Giochi, il diktat dello sport cinese "Non inneggiate al Dalai Lama" Patto con gli atleti. Petrucci: "Pazienza e buon senso" E alla cerimonia di apertura sfileremo per ultimi: per i cinesi siamo l'Ytalia... EMANUELA AUDISIO SORRENTO dal nostro inviato Se ci sono altri atleti di Cristo come Kakà si scordino di festeggiare l'oro olimpico con la maglia "I belong to Jesus". Se appartiene a Gesù sono fatti suoi, da non esternare. E anche la nazionale olimpica brasiliana, in caso di vittoria a Pechino, eviti di mettersi in ginocchio e pregare tenendosi per mano. E' propaganda religiosa, a Pechino non usa. Scordatevi anche di mettere in valigia la biografia del Dalai Lama o qualsiasi pubblicazione sul Tibet. "E' materiale illegale e sovversivo. Perché il Dalai Lama non è autorità religiosa, ma politica, e tende a smembrare la Cina". Guai a farsi scoprire con un suo libro in mano, magari al bar. Richard Gere è avvisato, preghi a casa sua, in America, ma non vada in trasferta in Cina. Nessun problema con Bibbia e Corano, non sarà reato leggerli, all'interno del villaggio olimpico. Ma sarebbe buona educazione non girare a Pechino mettendo in mostra questi testi. Insomma, discrezione. Proibite anche le magliette che esibiscono inviti alla libertà del Tibet. Troppo maleducate. Il comitato organizzatore olimpico cinese (Bocog) nella sua prima trasferta fuori dalla Cina si è sottoposto alle domande dei comitati olimpici europei nella loro 29? sessione, organizzata dal Coni, a Sorrento. Gentili, disponibili, ma fermi. A quasi tutte le questione controverse Zhao Huimin, direttore del dipartimento per le relazioni internazionali del Bocog, ha risposto: "Riferiremo a Pechino e vi faremo sapere". E' però ufficiale: c'è un problema visti, che riguarda soprattutto i turisti, non accreditati: "Il ministero degli esteri ha modificato la prassi". C'è una stretta, molta burocrazia, poche aperture. Gli atleti sono benvenuti, ma non i turisti senza fissa dimora. Lo spirito olimpico non dà diritto ad una visita agevolata a Pechino. Gli accessi delle delegazioni all'interno dell'aeroporto devono essere nominali e comunicati con anticipo. I morti del terremoto saranno ricordati nella cerimonia d'inaugurazione? "Non lo so. E' tutto segreto, non conosco i dettagli nemmeno io", ha risposto il dirigente del Bocog. Gianni Petrucci, presidente del Coni, e Lello Pagnozzi, segretario generale, hanno ribadito che i rapporti con i cinesi sono buoni e di grande disponibilità. "Ma ci vorrà pazienza e buon senso". E anche diplomazia. Una curiosità: l'Italia sfilerà verso la fine perché in cinese si dice Ytalia. E' anche pronto un contratto da far firmare agli atleti azzurri. "Un piccolo decalogo che ricordi a tutti doveri e responsabilità". Vale a dire: non fare gli scemi durante la sfilata inaugurale, non fare gesti di dubbia interpretazione, stare attenti a riprendere con telecamere e telefonini, non presentarsi sul podio con atteggiamenti ribelli o polemici. Pagnozzi: "Sarò molto chiaro con tutti, se qualcuno pensa al colpo di testa, sappia che dovrà sacrificare la sua medaglia, perché il Cio lo squalificherà". Nessun problema con il Vaticano. L'Italia anche ai prossimi Giochi porterà nella delegazione il cappellano azzurro, ma dopo vent'anni ci sarà il turn over: a prendere il posto di don Carlo Mazza, promosso a vescovo di Fidenza, ci sarà don Mario Lusek. Su smog e traffico nessuna novità. "C'è un progetto di riqualificazione dell'aria, abbiamo trasferito molte fabbriche siderurgiche fuori Pechino, nella regione limitrofa, e soprattutto ci sono novità tecnologiche che riguardano i cicli di produzione. Quanto alla circolazione delle auto applicheremo le targhe alterne". Sulla capacità degli autisti olimpici di saper capire l'inglese e quindi dove andare è stata promessa buona volontà. Quanto alla libertà di manifestazione (ma va?) il Cio sta trattando per avere alcuni luoghi pubblici dove sarà permesso esprimersi. Ma è sottinteso: sarebbe meglio evitare.

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Dagli altri paesi impariano anche i diritti (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

NON CI SONO UNICAMENTE I DIVIETI Dagli altri paesi impariano anche i diritti Il nostro paese prende sempre esempio dai paesi europei più progrediti quando si tratta di divieti, obblighi, doveri. In questi giorni non si parla che di sicurezza: è giustissimo intervenire ma è altresì importante affrontare anche altre questioni. In Francia, Spagna o Germania esistono leggi più rigide delle nostre per la sicurezza dei cittadini ma tutti, clandestini o non, devono pagare in egual misura per i reati commessi. In questi paesi oltre a condannare e vietare si legifera anche per facilitare la vita ai cittadini e si creano nuovi diritti e libertà come il divorzio veloce, senza troppe spese legali. In questi paesi un single può adottare un bambino, ci sono meno tasse e meno burocrazia per entrare nel mondo del lavoro. In questi paesi da cui noi scopiazziamo solo i divieti, la vita dei cittadini è semplificata: dalle unioni civili per eterosessuali e omosessuali alla risoluzione delle barriere urbanistiche per i disabili. Non si discute sull'abolizione della legge sull'aborto ma si parla di come velocizzare i tempi delle cause legali che durano qualche mese e non anni. Sono tutte piccole riforme che unite ai doveri rendono una società civile e giusta per tutti. In Italia c'è chi ha proposto di far pagare più tasse ai single per facilitare le famiglie. Può essere giusto se esistesse un sistema di pari doveri e diritti. In alcuni paesi questa legge è già stata attuata ma lì un single non è costretto a sposarsi per creare una famiglia, può anche convivere e avere diritto alle agevolazioni fiscali. Da tutto questo si capisce che tra noi e il resto d'Europa, c'è un bel po' di differenza e non possiamo seguire l'esempio di Spagna e Francia solo quando si tratta di punire. David Cerliani Montecatini.

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L'IMPRESA E IL RISPETTO DELLE REGOLE (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (City)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'impresa e il rispetto delle regole Paola Severino I primi commenti politici e giornalistici al discorso del nuovo presidente di Confindustria ne hanno messo in luce i punti di più immediato impatto sociale: la crescita zero, le scelte energetiche, il rapporto con i sindacati, il lavoro femminile, l'occupazione dei giovani, l'inaridimento delle fonti di ricerca. Ma accanto a questi vi sono almeno altri due temi, che è forse più difficile cogliere, ma che meritano di essere approfonditi. Il primo è stato espresso con esemplare sinteticità da Emma Marcegaglia in una proposizione ferma e chiara: "La certezza del diritto è fondamentale. Non c'è mercato senza legge". Si tratta di un argomento denso di implicazioni e di prospettive tuttora aperte e irrisolte, poiché il risultato di presidiare l'economia con norme certe ed efficaci si può raggiungere solo attraverso una serie di articolati passaggi. In primo luogo, una limitazione delle prescrizioni burocratiche che scandiscono la vita dell'impresa. La burocrazia genera approfittamenti che sconfinano nella corruzione per chi vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più delle volte inutili e formali, alla realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e l'efficacia che devono connotare lo sviluppo del mercato. La burocrazia genera sacche di potere cui non corrisponde alcun contenuto costruttivo, ma solo l'esercizio di una ottusa forza ostativa. SEGUE A PAGINA 20.

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Temi scomodi per il nordest (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Regione TEMI SCOMODI PER IL NORDEST SEGUE DALLA PRIMA Il clima è completamente cambiato. Dopo avere fatto il pieno nel governo di Silvio Berlusconi, il Nordest è ampiamente presente nella nuova squadra ai piani alti di Viale dell'Astronomia: oltre al vicepresidente (con delega all'energia e al mercato) Antonio Costato, di Rovigo, sono entrati nel direttivo Andrea Riello, capo di Confindustria Veneto, e lo stesso Andrea Tomat, numero uno di Treviso. Comunque, a confermare una ritrovata "corrispondenza d'amorosi sensi" non sono tanto le poltrone, quanto i programmi che Emma Marcegaglia ha annunciato nel suo discorso d'insediamento. Riforma della contrattazione: per legare le retribuzioni alle realtà delle singole aziende, alla produttività, al merito. Infrastrutture: "Perché non si può accettare che piccoli gruppi tengano in scacco il Paese". Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che adesso per avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da 19 amministrazioni diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa. Sono tre punti centrali del New Deal confindustriale. Che, ripetuti oggi, suoneranno come musica per gli imprenditori veneti, impegnati da tempo, in ogni modo e in ogni sede, a denunciare le arretratezze che frenano la competitività. E' impossibile pensare di rimettere in moto la crescita (ormai vicina allo zero) se non si attuano le riforme: istituzionali, del mercato del lavoro, nella dialettica tra maggioranza e opposizione, e tra le parti sociali. Tutto vero, tutto giusto. Ma chissà se Emma Marcegaglia avrà il coraggio, davanti a una platea che ha accumulato rabbia e rivendica la giusta considerazione, anche di toccare temi "scomodi". Dovrebbe farlo. In primis, appunto, una ferma condanna dell'evasione. Che nessuno immagini che il federalismo fiscale possa rappresentare una scappatoia per non pagare le tasse: forse se ne sborseranno di meno, sicuramente le risorse verranno meglio distribuite. L'evasione, però, rimane (e rimarrà) uno scandalo da combattere all'arma bianca. E perché mai nel Veneto delle 500 mila aziende, il 19,47 per cento dei contribuenti dichiara reddito zero? Come si spiega un dato di un punto superiore a quello del Friuli-Venezia Giulia, di due punti rispetto a Piemonte ed Emilia-Romagna, di tre sulla Lombardia? Non basta. C'è una seconda questione "calda": l'immigrazione. Proprio dal Nordest delle ronde, delle ordinanze dei sindaci, delle panchine segate per non far sedere gli scansafatiche, deve essere messa in chiaro una netta distinzione: sì ai provvedimenti che aumentano la sicurezza, no alla caccia alle streghe. I lavoratori stranieri, che contribuiscono per il 9 per cento al Pil nazionale, sono una risorsa indispensabile per le aziende. Gli imprenditori lo sanno perfettamente: da loro sono partite richieste quattro volte superiori ai permessi disponibili. E nel prossimo decreto flussi si annuncia una stretta ancora superiore. Una decina di anni fa Unindustria di Treviso è stata la prima associazione confindustriale a varare un piano per assegnare la casa ai lavoratori immigrati: la strada da seguire rimane questa, occorre favorire anziché ostacolare i ricongiungimenti familiari. Infine, il tasto dolente dell'innovazione. Il Veneto spende in ricerca e sviluppo lo 0,6 per cento del Pil prodotto in regione, contro una media nazionale (già molto bassa) dell'1,1 per cento. Gli investimenti del Veneto in R&S rappresentano il 5 per cento del totale, mentre incide per il 9 per cento sul Pil nazionale. La Lombardia, per fare un confronto, ha una spesa in R&S corrispondente al 21,4 per cento del totale, con un peso sul Pil italiano del 20,3 per cento. Non sono numeri da locomotiva del Paese. Ma Emma Marcegaglia ha ragione: esistono tutte le condizioni favorevoli al cambiamento. Ora o mai più. Sandro Mangiaterra.

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Il primo passo per far rinascere la gronda (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Venezia, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL PROGETTO Il primo passo per far rinascere la Gronda Si è svolta nei giorni scorsi la bellissima manifestazione CampaltoMare che ripresenta con intelligenza e passione i temi della Cittadella della nautica e, più in generale, il rapporto della Terraferma con l'Acqua e la Laguna. Nell'ambito della stessa iniziativa è stato mostrato un bel dvd, realizzato dall'Associazione Blog Territori e Paradossi che racconta, con momenti d'intensa emozione, il degrado e l'incuria attuale ma, specularmente, le grandi potenzialità di fruizione della Gronda lagunare. Colgo perciò l'occasione per riproporre alcune riflessioni sull'argomento con l'obiettivo di contribuire a rendere più chiara e netta la necessità di una accelerazione, di un cambio di passo da parte delle amministrazioni interessate, nella direzione del definitivo e completo risanamento di quei luoghi così preziosi e trascurati. Giudicata fino a qualche anno fa luogo di margine e usata come discarica industriale, la Gronda lagunare è per fortuna vista oggi come una grande risorsa, non solo legata alla qualità ambientale da tutelare e conservare, ma anche come tessuto connettore delle due parti della città (la città bipolare), capace di offrire servizi ambientali, ludici, ricettivi ed economici da fruire e da vivere. Ora nessuno ne mette più in discussione il valore quale elemento fondamentale di qualità ambientale e la sua funzione di cerniera (non di cesura) fra la città d'acqua e la città di terraferma. Per questo dico che è maturo ed è giunto il momento della svolta risolutiva. Le cose, per fortuna, in questi anni non sono rimaste ferme: alcuni importanti interventi, quali ad esempio la bonifica dei fosfogessi e dell'area ex tiro a piattello, si sono cominciati a fare e si stanno realizzando; dovrebbe cominciare, speriamo entro l'anno, il tanto atteso escavo del tratto dell'Osellino, sino al Ramada. Ma la mia impressione è che i tempi di realizzazione delle opere sono di gran lunga troppo grandi rispetto alle aspettative dei cittadini. Servirebbe un colpo di reni, uno scatto di volontà se si volesse allineare le attese della gente con i tempi della burocrazia e riconsegnare alla fruizione dei cittadini un patrimonio ambientale di incomparabile valore. Aver chiaro questo obiettivo è, a mio avviso, il presupposto che giustifica quel cambio di passo e che deve trovare realizzazione in un progetto complessivo e unitario, finanziato con adeguate risorse (anche di Legge Speciale per Venezia) che consenta la valorizzazione e l'utilizzo del tratto di Gronda che va dal Parco di San Giuliano al Passo di Campalto e poi sino alle barene di Tessera e al Forte Bazzera. Serve quindi un tavolo di lavoro che metta assieme il Magistrato alle Acque, l'amministrazione comunale, la Provincia, il Consorzio Dese Sile, la Regione, la Municipalità di Favaro. Voglio riassumere quelli che, a mio avviso, potrebbero essere gli obiettivi principali di questo Progetto. Accelerazione dei tempi per l'escavo e la bonifica dell'alveo dell'Osellino sino alla foce di Tessera. Progettazione dei collegamenti ciclabili sulle rive dell'Osellino dal Parco San Giuliano sino al Passo di Campalto e poi sino al Forte Bazzera di Tessera. Conclusione della bonifica dell'area del Tiro a piattello e successiva assegnazione per l'uso e la gestione. D'intesa col Magistrato, un ruolo importante lo può svolgere la Municipalità. Acquisizione al Demanio del tratto di argine San Marco ora privato. Pensare alle funzioni della Punta del Passo, anche in relazione a quanto elaborato dalla Municipalità in sede di Piano Integrato di Campalto. Trasferimento del cantiere Marchi in un luogo concordato e idoneo al proseguimento della sua importante attività. Il possibile ruolo dell'isola di Campalto. Apertura di una trattativa con Raiway per l'acquisizione totale o almeno parziale dell'area della Rai (ricordo che nella passata legislatura è stato approvato in Consiglio comunale un ordine del giorno, ispirato dalla Municipalità, in questo senso). Cominciare a pensare sull'uso dell'area dei fosfogessi. Coordinamento delle competenze dei vari enti interessati e lotta a tutti i casi di abusivismo. Il mio auspicio è che quanto qui brevemente illustrato sia condiviso nelle linee di fondo e che soprattutto si dia corso con le azioni amministrative e politiche necessarie alla soluzione dei problemi che, anche grazie alla manifestazione CampaltoMare sono stati così ben individuati. * consigliere Pd Municipalità di Favaro presidente Commissione Urbanistica e Ambiente.

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Dipietristi, la guerra del capogruppo - maurizio piccinino (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Regione Dipietristi, la guerra del capogruppo Idv, siluro per Evangelista l'incarico passa a Di Stanislao MAURIZIO PICCININO PESCARA. Tra i fondatori abruzzesi dell'Italia dei Valori, iniziò la carriera politica regionale con l'Asinello dei prodiani e dipietristi. Bruno Evangelista, consigliere regionale, oggi è incredulo: lo hanno estromesso dalla carica di capogruppo regionale dell'Idv, senza dirgli nulla. Tutto è avvenuto alle sue spalle. Ieri mattina sul tavolo del presidente del Consiglio regionale, Marino Roselli, è arrivata la lettera dell'Idv, dove si indicava che il capogruppo dell'Idv non era più Evangelista bensì Augusto Di Stanislao, ex Ds, ex Udeur, ora approdato all'Idv dopo un accordo politico-elettorale risultato vicente. L'Idv in Abruzzo conta due parlamentari, il neo senatore Alfonso Mascitelli e il deputato Carlo Costantini. La mossa non è solo un regolamento di conti all'interno del partito dell'ex Pm, ma anche un messaggio al presidente della giunta regionale Ottaviano Del Turco che in questi giorni è alle prese con il rimpasto e programma di fine legislatura. Del Turco ha incontrato i dipietristi convinto di riportare in maggioranza l'Idv, ma la risposta è stata vaga: "leggiamo il programma, presenteremo le nostre proposte, se accettate, decideremo", ha osservato Mascitelli. L'Idv, inoltre, non ha presentato nessun nome per avere un posto in giunta, malgrado le aperture del presidente. Evangelista, come capogruppo, si era sentito in corsa ma strada facendo si è accorto che qualcuno remava contro perchè, a torto o a ragione, è considerato amico di Del Turco. Evangelista ieri masticava amaro, increduolo e riflessivo sulle "finte amicizie politiche", ha in mente un disegno altrettantocinico. La "vendetta" sarà affidata alla implacabile scure della burocrazia: nei prossimi quattro mesi il neo senatore Mascitelli, da consigliere regionale dovrà optare e lasciare il consiglio. All'Emiciclo potrebbe entrare il primo dei non eletti dell'Idv, ma potrebbe entrare il primo dei non eletti del listino. Ma a questo punto sarà Evangelista a decidere in quanto è stato eletto sia nel listino del presidente sia in quota provinciale, se opta per restare in quota listino, in Aula appoderà un politico dell'Idv, Paolo Palomba di Vasto. Se opta per la quota proviciale in consiglio ritorna, Cesare D'Alessandro, ex Ds, ex Margherita ora Pd, primo dei non eletti nel listino. Sul fronte rimpasto si attende mercoledì 28, quando la maggioranza di centrosinistra si rivedrà per dare il via libera al piano di fine legislatura di Del Turco. Il cambio di assessori e deleghe, invece, è finito in un pantano. I partiti: Pd e Rifondazione, Verdi, PdCi; non vogliono cambiare quasi nulla, in sintonia con la posizione del segretario Pd Luciano D'Alfonso. Ed è la linea che prevale. L'intesa è solo per una rotazione di deleghe ed entro certi limiti. Niente scossoni, solo aggiustamenti: il consigliere del Pd Antonio Boschetti al posto dell'ex assessore Tommaso Ginoble, eletto alla Camera. Il capogruppo di Rifondazione, Daniela Santroni, invece annuncia che non entrerà in giunta al posto della collega Betty Mura. "Non sono disponibile", dice, "perché come partito facciamo una discussione collettiva e non pensiamo che cambiare una casella con un'altra, a meno di due anni dalla fine della legislatura".

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Protesta davanti al tribunale (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sulmona Protesta davanti al tribunale Ristoratore aspetta da 12 anni una concessione SULMONA. Continua la protesta di Paolo Balzano (foto), il ristoratore di Castel di Sangro che da due giorni sta attuando lo sciopero della fame. Anche ieri, dalla prima mattinata si è fermato davanti al tribunale di Sulmona, indossando un cartello in cui elencava le motivazioni che lo hanno portato ad attuare la singolare e grave protesta. "Voglio una giustizia più giusta e un'amministrazione pubblica che agisca con metodi più limpidi e trasparenti, senza figli e figliastri", ha spiegato a chi gli chiedeva cosa l'aveva spinto ad avviare un'iniziativa così eclatante, "da anni sto lottando contro i cavilli e la burocrazia di un'amministrazione pubblica che è fatta apposta per creare disparità tra i cittadini. Ho chiesto risposte che puntualmente mi sono state negate e l'unico modo per averle, penso, sia quello di andare avanti con la protesta fino a quando il mio fisico reggerà". La vicenda di Balzano parte da molto lontano. Da quando 12 anni fa chiese al Comune di poter realizzare un ristorante più accogliente di quello che aveva. "Prima mi fu accordata la concessione edilizia. Poi su ricorso del mio vicino mi fu revocata", conclude il ristoratore, "da quel momento la mia vita è cambiata". Ora è stufo di file e procedure, domande e interminabili verifiche, vuole una risposta. (c.l.).

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La burocrazia ci costa 122 milioni (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gli artigiani fanno i conti delle spese d'ufficio: cifre spaventose. Rosolen: così si complica la vita agli imprenditori e si aumentano i costi per la collettività "La burocrazia ci costa 122 milioni" Allarme Cna: "76 adempimenti solo per aprire un'attività: zavorra assurda" Alle imprese della Marca la burocrazia costa 122 milioni di euro l'anno. A tanto ammonta, secondo un'indagine della Cna di Treviso, il "dazio" che il sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti burocratici necessari per gestire un'impresa. L'indagine, tra l'altro, mette in luce che - mediamente - un'azienda in fase di apertura è chiamata a ottemperare a 76 adempimenti burocratici tra 20 tra enti e amministrazioni pubbliche diverse. "Un enorme lavoro burocratico - commenta il segretario della Cna provinciale Giuliano Rosolen - che complica la vita agli imprenditori e che costa una enormità sia al sistema economico, sia alla collettività che di fatto mantiene, con il denaro dei contribuenti, una macchina pubblica decisamente sproporzionata rispetto a quelle che sarebbero le reali esigenze". Dalla ricerca emerge inoltre come il numero di adempimenti richiesti non abbia nulla che fare con la complessità o la particolarità dell'attività svolta. Imprese molto diffuse e comuni, come quelle della ristorazione, le carrozzerie o le lavanderie, devono infatti affrontare, rispettivamente, 71, 76 e 68 adempimenti l'anno, un numero appena più basso di quello che si registra, ad esempio, per la raccolta e lo smaltimento rifiuti (78) o per le imprese di costruzioni edili (73). "Occorre affrontare anche la questione della normativa regionale - puntualizza Rosolen - oggi l'attuale sistema normativo produce molte sovrapposizioni di competenze tra i diversi i poteri di Stato ed enti locali, dalla Regione ai Comuni passando per le Province. la conseguenza è un crescente peso burocratico che impone obblighi, e anche sanzioni, alle imprese in maniera diversificata seconda dei territori in cui queste operano". Secondo lo studio, il costo si differenzia anche in ragione della soglia occupazionale. Per la prevenzione degli infortuni le aziende con meno di 5 dipendenti spendono mediamente infatti 1.990 euro in pratiche, mentre quelle da 5 a 249 dipendenti devono sborsarne 5.700. E ancora: gli adempimenti in rispetto delle normative ambientali costano mediamente alle piccole imprese 3.000 euro, mentre quelle medie spendono 7.511. "E' una zavorra sulla competitività del sistema economico della provincia - dice Rosolen - ci attendiamo che il governo prenda la questione di petto: è urgente una semplificazione che preveda il trasferimento di compiti istruttori ai privati, ad esempio alle associazioni di categoria". (Fabio Poloni).

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Ministro dei Trasporti Matteoli: "Rendere i porti italiani competitivi con quelli del resto d'Europa" (sezione: Burocrazia)

( da "Sestopotere.com" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

(24/5/2008 11:23) | (Sesto Potere) - Roma - 24 maggio 2008 -Nel corso del suo intervento al convegno di Assoporti che , il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, si è dichiarato favorevole ad una legge quadro sulla portualità italiana. “La filosofia che ha ispirato la legge 84/94 era condivisibile - ha dichiarato il Ministro Matteoli - ma poi e' stata modificata continuamente e quindi si e' persa anche quella filosofia che io consideravo buona'. “Dobbiamo recuperare la competitività dei porti – ha proseguito il Ministro – perché non posso pensare che l'Italia, con 8000 chilometri di coste, non abbia porti che siano all'altezza di competere con quelli del resto d'Europa. E' necessario snellire la burocrazia per colmare il deficit degli investimenti, ma soprattutto una nuova legge quadro sulla portualità”. “Concentrare maggiori risorse pubbliche e private per lo sviluppo dei porti e il completamento delle opere, evitare la concorrenza tra i porti italiani, semplificare le procedure di sdoganamento delle merci, decongestionare la realta' portuale con il contesto urbano, sviluppare gli interporti, completare il processo di autonomia finanziaria delle autorita' portuali, sono le azioni prioritarie da intraprendere per un reale rilancio del settore portuale e rendere così maggiormente competitivi i porti del nostro Paese'. 'Il governo - ha concluso Matteoli - e' pronto ad accogliere le sfide competitive e a ridare il ruolo di protagonista che la storia ci ha dato'.

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Burocrazia, zavorra che costa alle imprese 122 milioni l'anno (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'INCHIESTA Burocrazia, zavorra che costa alle imprese 122 milioni l'anno La burocrazia soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha provato a quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli, dichiarazioni e quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'azienda deve presentare ogni anno ad una ventina di enti diversi. Un fardello, innanzitutto, economico: tra marche da bollo, diritti, costi delle procedure le ditte nostrane arrivano a pagare 122 milioni di euro all'anno.La Cna invoca un intervento deciso: "Ci attendiamo che il governo nazionale prenda la questione di petto: è urgente una significativa semplificazione normativa". Si potrebbe cominciare delegando l'istruttoria delle varie pratiche a soggetti privati, ad esempio, alle stesse associazioni di categoria.Zanardoa pagina II.

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Tentato rapimento, giallo al parco (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Una nonna si presenta ai carabinieri di San Polo: "Quell'uomo voleva portar via il mio nipotino" OderzoIl Consorzio dei Comuni ha rinunciato. Ha deciso che può fare a meno di ben 106 mila euro all'anno, derivanti dall'introito delle quote consortili spettanti a ciascun Comune aderente. Le quali venivano calcolate sulla base del numero degli abitanti, qualcosa suppergiù come 1,80 euro a cittadino. Che per i Comuni si traduceva comunque in una spesa: vuoi che fossero 9mila euro per Fontanelle, piuttosto che 7mila per Gorgo al Monticano o 5mila per Cimadolmo, si tratta sempre di soldi. Cifre che, sebbene non siano elevate, diventano preziose in questi tempi di ristrettezze, con i bilanci comunali ridotti all'osso, stremati dalla costante diminuzione dei trasferimenti dallo Stato. "L'assemblea dei sindaci - spiega Antonio D'Amico, primo cittadino di Fontanelle nonchè presidente del Consorzio - ha deciso di rinunciare al versamento delle quote consortili da parte dei Comuni per ben due anni, il 2006 ed il 2007". Sono appunto circa 106mila euro l'anno. Comunque una bella cifra, ma che cosa ci faceva il Consorzio prima con essa? D'Amico non si sbilancia: "Abbiamo dovuto risolvere un sacco di problemi - è l'unica cosa che dice - mettere a posto i conti". C'erano, a quanto si capisce, delle situazioni da sbrogliare. Ora che la matassa è dipanata, il Consorzio deve imparare a camminare con le proprie gambe. "La struttura - conferma D'Amico - continuerà ad esistere autofinanziandosi con i servizi che essa fornisce". Vale a dire l'ufficio paghe e stipendi a livello consortile, che svolge questo servizio per diversi Comuni; piuttosto che l'ufficio consortile di Progettazione, che si occupa di elaborare progetti di marciapiedi, cimiteri, asfaltatura di strade e così via per qualunque amministrazione lo richieda. È un primo, piccolo comunque positivo segnale che i costi della politica si possono ridurre. È anche un altro segnale che riprova come il Consorzio non sia quel "carrozzone per politici appiedati" come a suo tempo l'aveva definito il repubblicano Luigi Gardin. Non è finita qui perchè la struttura sta mutando pelle. Sta cioè perseguendo l'obiettivo di scindere la parte tecnica da quella politica, necessità più volte evidenziata dal sindaco di Mansuè Giuseppe Vizzotto. "La parte tecnica-gestionale diventerà più snella, avrà solo un direttore al quale faranno riferimento i dipendenti da una parte e i sindaci dall'altra - spiega D'Amico - La parte "politica", cioè l'assemblea dei sindaci si sgancerà dal Consorzio, in modo che diventi più semplice ed immediato incontrarci fra di noi per discutere dei problemi che riguardano i nostri paesi". Ora come ora non basta una telefonata: devono partire le convocazioni nei tempi previsti dalla legge, c'è parecchia burocrazia e formalismo. "Speriamo che a breve tutto questo venga superato - continua D'Amico -. Non sarà semplice, dovremo rifare lo Statuto, ma il cammino è già stato intrapreso". Queste nuove regole potrebbero essere propizie ad un ritorno nell'organismo dei Comuni di Meduna e Motta di Livenza.Annalisa Fregonese.

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Burocrazia a peso d'oro: costa 122 milioni l'anno (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Gli artigiani della Cna denunciano i costi sostenuti dalle aziende della Marca Burocrazia a peso d'oro: costa 122 milioni l'anno Risorse disperse per il sovrapporsi di competenze tra Stato e enti locali La burocrazia soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha provato a quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli, dichiarazioni e quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'azienda deve presentare ogni anno ad una ventina di enti diversi. Un fardello, innanzitutto, economico: tra marche da bollo, diritti, costi delle procedure le ditte nostrane arrivano a pagare 122 milioni di euro all'anno."Una vera e propria zavorra sulla competitività del sistema economico della provincia", la definisce Giuliano Rosolen, segretario dell'associazione degli artigiani. E che rischia di tirare a fondo non solo le imprese: "Un enorme lavoro burocratico che complica la vita agli imprenditori e che costa un'enormità sia al sistema economico che alla collettività, che di fatto mantiene con il denaro dei contribuenti, una macchina pubblica decisamente sproporzionata rispetto a quelle che sarebbero le reali esigenze".Tanto più che molti adempimenti sono veri e propri doppioni senza alcuna ragione pratica: "Oggi l'attuale sistema normativo produce molte sovrapposizioni di competenza tra i diversi poteri di Stato ed enti locali, dalla Regione ai Comuni, passando per le Provincie; la conseguenza è un crescente peso burocratico che impone obblighi, e anche sanzioni, alle imprese in maniera diversificata a seconda dei territori in cui queste operano".La Cna invoca un intervento deciso: "Ci attendiamo che il governo nazionale prenda la questione di petto: è urgente una significativa semplificazione normativa". Si potrebbe cominciare delegando l'istruttoria delle varie pratiche a soggetti privati, ad esempio, alle stesse associazioni di categoria: "Il modello che immaginiamo è quello per cui l'amministrazione pubblica presupponga la buona fede dell'imprenditore relativamente al rispetto delle leggi - spiega Rosolen - e che semmai si operi un controllo a valle, ad esempio, per quanto riguarda tutta la giungla di adempimenti richiesti al momento dell'apertura di nuove attività. È in questa logica che abbiamo aperto nelle nostre sedi le "agenzie per le imprese" per aiutare gli imprenditori a far fronte alle loro esigenze".Mattia Zanardo.

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L'Upa Centonove incontri con gli artigiani (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Centonove incontri, uno per ogni comune della provincia e uno per ogni quartiere di Padova in tre mesi. Oltre duemilacinquecento artigiani presenti, più di cento gli amministratori locali intervenuti alle assemblee. Basterebbero questi pochi numeri per capire la portata dell'iniziativa promossa dall'Associazione "Gli artigiani si incontrano" conclusasi nei giorni scorsi.Dai primi di marzo l'Unione ha organizzato in tutto il territorio (da Castelbaldo a Codevigo, da Boara Pisani a Selvazzano fino a Cittadella) delle serate per capire e affrontare le problematiche delle piccole e medie imprese."È stato uno sforzo non indifferente - ha commentato il presidente Dalla Costa - ma volevamo incontrare gli artigiani di ogni comune e volevamo creare un'occasione di confronto tra gli imprenditori e le istituzioni locali".Burocrazia, pressione fiscale, sicurezza nel lavoro, lotta all'abusivismo, sviluppo di nuove aree produttive, difficoltà di accesso al credito, mancanza della banda larga per le connessioni veloci a internet, viabilità, infrastrutture, disservizi postali con mancata consegna della corrispondenza. Sono stati questi i principali temi emersi nei centonove incontri, alcuni trasformati in confronti in esclusiva con i candidati a sindaco per chi rinnovava il Consiglio comunale.

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MARCO TORIELLO NON è UN NUOVO SINDACATO DELLE IMPRESE, MA UN ORGANISMO CHE RIUNISCE LE ASSO (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

MARCO TORIELLO Non è un nuovo sindacato delle imprese, ma un organismo che riunisce le associazioni napoletane di categoria e che ha l'obiettivo di presentarsi come l'interlocutore unico del mondo produttivo con le amministrazioni cittadine e regionali. È la Consulta provinciale delle imprese, che ieri, a Palazzo Partanna, ha reso pubbliche le sue prime proposte e richieste alle istituzioni locali. L'idea di riunire i rappresentanti partenopei di industriali, commercianti, artigiani, agricoltori e delle cooperative in un organismo che potesse proporsi a politici e amministratori locali con una voce unica è nata alla fine dell'estate scorsa, quando le associazioni provinciali di categoria si sono incontrate per dare una segnale unitario di stop alle polemiche suscitate dal bando sulle consulenze del Paser. A novembre 2007, il via ufficiale alla nuova Consulta, che allargava il suo campo d'azione a tutte le principali questioni che coinvolgono il mondo produttivo della città e della provincia. Nei successivi sei mesi, la Consulta si è riunita periodicamente e, attraverso un tavolo tecnico, ha provveduto a elaborare una serie di idee e di iniziative concrete. "Nei mesi scorsi ci siamo dedicati a un lavoro preparatorio, oggi usciamo allo scoperto, con l'obiettivo di farci ascoltare", spiega Gianni Lettieri, presidente dell'Unione industriali. "Ci siamo messi insieme per avere più forza contrattuale nei confronti dei nostri interlocutori, dalle istituzioni alle banche", continua. Emergenza rifiuti, formazione, eccesso di burocrazia, sicurezza e legalità: questi i temi principali affrontati dalla Consulta e dal suo tavolo tecnico nei primi mesi di lavoro. Dalle associazioni di categoria arriva un sì convinto e unitario al piano presentato dal nuovo governo per uscire definitivamente dalla crisi dei rifiuti. Tutti d'accordo anche sulla opportunità di costruire un termovalorizzatore a Napoli, da localizzare preferibilmente nella zona orientale. La Consulta chiede inoltre più attenzione alla formazione professionale, con le proposte di creare una banca dati dei profili formativi disponibili sul territorio e di incentivare una formazione che risponda ai bisogni del mercato del lavoro. C'è poi la domanda di una semplificazione delle procedure amministrative, con lo snellimento dell'iter burocratico nella concessione di autorizzazioni e licenze e con l'effettiva messa in opera dello sportello unico per le attività produttive. Quanto al problema sicurezza, le associazioni reclamano la concreta e integrale attuazione del piano per Napoli varato dall'ex ministro Amato. Su questi punti, le forze produttive napoletane lamentano una mancanza di confronto effettivo con le istituzioni cittadine e regionali. "Siamo stufi che la programmazione del nostro territorio venga attuata da amici degli amici, privi della necessaria competenza - attacca Antonio Pace (nella foto), numero uno dell'Ascom partenopea - anche l'organizzazione del Forum delle culture 2013 sta prendendo una piega che non ci piace, con le risorse che sembrano indirizzate a programmi e a studi, ma non a ottenere risultati concreti, destinati a durare nel tempo". Intanto le associazioni preparano un'iniziativa per rilanciare l'immagine della città: nel corso della prossima assemblea annuale dell'Unione industriali di Napoli, che si svolgerà tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, alla stampa internazionale verranno presentate le eccellenze dell'imprenditoria campana in tutti i settori produttivi rappresentati dalla Consulta.

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Al Pacinotti una classe fantasma con 11 docenti (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Da mesi nella I A serale non si presenta nessun allievo. E adesso è stato richiesto pure un supplente per sostituire una maternità La classe è vuota, senza alunni, da febbraio. Gli insegnanti vanno, firmano il registro e scrivono: "Tutti assenti". E poi se ne vanno. Gli insegnanti sono dieci in tutto e da febbraio non vedono anima viva in classe. Fin qui molto di strano, ma non siamo ancora all'assurdo. Che viene subito dopo. Un mesetto fa infatti una delle insegnanti va in maternità e sapete che cosa succede? Che viene chiamato il supplente. Dunque, invece di pagare 10 insegnanti, ne paghiamo 11. E tutti sono chiamati all'arduo compito di entrare in classe, constatare che è desolatamente vuota, scrivere "Tutti assenti" e tornarsene a casa.Succede al Pacinotti di via Caneve, gloriosa scuola mestrina che dal Dopoguerra sforna periti chimici e meccanici. La classe in questione è la prima A delle Serali. All'inizio dell'anno scolastico risultavano iscritti 18 alunni. Di questi solo due risultano italiani, il resto sono tutti stranieri, bangladesi e marocchini, albanesi e somali, ucraini e russi. Qualcuno si dev'essere presentato in classe fino a febbraio perchè è dalla fine di febbraio che sul registro inizia a comparire la scritta "Tutti assenti" che si ripete ogni giorno, dal lunedì al venerdì, incessantemente, settimana dopo settimana. Da allora il vuoto assoluto. Ma siccome la burocrazia non contempla sbavature, se la classe è formata è formata. E se c'è la classe ci sono gli insegnanti e, dunque, se ne manca uno per più di tot giorni bisogna chiamare il supplente. Al quale supplente è andata decisamente di lusso visto che porta a casa il pur magro stipendio senza svolgere una sola ora di lezione.Si mormora che qualche insegnante di quella classe fantasma del Pacinotti avesse suggerito alla preside di lasciar perdere e cioè di non chiamare il supplente, che erano soldi buttati via, ma sembra che la risposta sia stata che non si poteva lasciare il buco. "E se poi ci arriva l'ispezione?" E così paghiamo 11 docenti - per fortuna tutti insegnano anche in altre classi - per una classe fantasma delle scuole serali. Non che le altre classi delle serali del Pacinotti siano strapiene - a differenza ad esempio di quel che succede in altre scuole - sia chiaro, perchè in media gli alunni sono 5-6 per classe, ma che non ci sia proprio nessuno non era mai capitato, finora.La domanda è: perchè mai questi studenti stranieri si iscrivono - pagando 100 euro - per poi non frequentare le 25 ore di lezioni settimanali? I motivi possono essere molti, ma qualcuno sospetta che le iscrizioni non siano proprio tutte reali. Del resto, mettiamoci nei panni di un insegnante che già prende quattro palanche e gli tocca correre da una scuola all'altra e gestirsi chissà quante classi. Metti che gli capiti la serale e cioè di lavorare dalle 18 e 50 alle 11 e 20 di sera in una scuola non lontano da casa. E metti che, se gli salta quella classe, lo mandano a Cavarzere, vuoi che non dia una mano al destino? In fin dei conti 100 euro spesi per l'iscrizione di un fantasma sono spesi bene se poi passi l'anno a scrivere: "Tutti assenti" e te ne vai a casa, no? Ma queste sono malignità. Quel che è certo è che di 18 iscritti alla prima A serale del Pacinotti non ne è rimasto uno. E per quella classe di fantasmi abbiamo pure chiamato il supplente.Maurizio Dianese.

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Il San Daniele va in Cina con la scorta (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-05-2008)
Pubblicato anche in: (Gazzettino, Il (Pordenone))

Argomenti: Burocrazia

Il Consorzio segue direttamente il container per evitare intoppi burocratici e sbrigare le pratiche San DanieleIl Consorzio Prosciutto di San Daniele, confida molto di poter celebrare "Aria di festa" 2008 (in programma nella cittadina collinare dal 27 al 30 giugno) con la notizia dei primi prosciutti sbarcati in territorio cinese. L'anticipazione arriva direttamente dal direttore del Consorzio, Mario Cichetti, reduce della conferenza stampa tenuta a Milano, in occasione della presentazione della kermesse. "In questo momento, incrociando le dita, è in corso la prima vera spedizione per la Cina - dice Cichetti -. È infatti partito un container che il Consorzio sta seguendo direttamente per vedere di sbloccare la situazione con quel Paese. Verrà ricevuto la prossima settimana, con la speranza che vengano evase tutte le pratiche burocrazie doganali. Sarebbero i primi prosciutti "San Daniele" che fisicamente sbarcano in territorio cinese".Una bella soddisfazione per una filiera che conta su 5.400 allevamenti riconosciuti in 10 regioni del centro-nord Italia, 140 macelli e 30 stabilimenti produttivi. Nel consuntivo 2007 la produzione ha sfiorato 2.700.000 di cosce, con un incremento dell'1\% rispetto al 2006, e così pure le vendite (+8,5\%) e le vaschette confezionate (5.500.000) con un +12\%. L'export si è invece stabilizzato sul 17\%, mentre il giro d'affari è stato di 330 milioni. A proposito di esportazioni il 2007 ha fatto registrare anche la "new entry" Australia.Numeri per un ottimo biglietto da visita, con il quale il Consorzio sandanielese si appresta a celebrare la sua "fiera" del Dop San Daniele, "Aria Di Festa". Una passerella con gli oramai classici stand ai quali si affiancheranno quest'anno 7 aziende aperte (Dall'Ava, Morgante, Brendolan, Camarin, Picaron, Coradazzi, Testa e Molinaro), per una kermesse oramai consolidata sulle degustazioni del prodotto tipico, anche abbinato ad altri prodotti e visite guidate alla cittadina. Completano il quadro numerose manifestazioni di contorno per un polo d'attrazione che, condizioni meteo permettendo, si preannuncia consistente. Nel 2007 furono affettati oltre 6.000 prosciutti."Il Consorzio San Daniele vuole attirare i propri estimatori puntando su costi molto contenuti - afferma Cichetti -. Con 5 euro è possibile degustare un'ottima porzione di prosciutto".La madrina d'eccezione della kermesse è Cristina Chiabotto, miss Italia 2004. Il taglio del nastro è previsto per le 18 di venerdì 27 giugno in piazza Duomo.Ivano Mattiussi.

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Burocrazia privacy e foglie di fico (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 24-05-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il cavallo di caligola Burocrazia privacy e foglie di fico Può un cittadino conoscere, attraverso il giornale che legge, quanto spende la Provincia o il Comune per retribuire i propri dirigenti con soldi pubblici? Certo che può. In teoria. In pratica, quando i cronisti bussano alle porte dei Palazzi per ottenere informazioni che dovrebbero essere immediatamente disponibili, si inoltrano in una selva selvaggia di ostacoli burocratici, reticenze, rinvii, giaculatorie su quell'oggetto misterioso che è la privacy intesa come provvidenziale foglia di fico. Siccome siamo zucconi, dopo un anno di sforzi siamo in grado oggi di raccontarvi qualcosa a proposito dei compensi a Villa Saporiti. Quanto a Palazzo Cernezzi, la "pratica" della richiesta aperta nell'inverno del 2006, si sta ancora snodando - malgrado gli sforzi reali prodotti in questo caso dall'ufficio stampa - nei meandri di una burocrazia incredibilmente abile e determinata quando si tratta di proteggere se stessa. Anche dalla curiosità noiosa di quei rompiscatole dei giornalisti. Che dire? Forse che il metodo della resistenza passiva in questo caso è una pessima strategia. Siamo zucconi ma, soprattutto, abbiamo memoria e pazienza. I muri di gomma non ci fanno nessuna paura. *a.marino@laprovincia.it 24/05/2008.

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