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tARTICOLI DEL 22-24 maggio 2008
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Articoli
Burocrazia (219)
Un accordo con l'Agenzia delle Entrate per agevolare
il pagamento delle tasse ( da "Cittadino, Il"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: in questa nuova parentesi i sangiulianesi potranno evitare di arrovellarsi tra i numeri e la burocrazia, grazie ad un punto di riferimento a portata di mano, che in questo caso avrà sede presso il palazzo municipale. Per il resto, tutto segue i binari degli anni scorsi, in base ad una consolidata esperienza che, visto l'utilizzo, ha raccolto il consenso della cittadinanza locale.
Carra
entra in commissione agricoltura ( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la questione delle quote latte, l'eccessiva burocrazia, la concorrenza di prodotti che giungono sul mercato senza alcuna garanzia di controllo e di qualità e il peso del fisco. "La politica deve risolvere questi problemi avvalendosi della concertazione. Io terrò un filo diretto con gli esponenti mantovani della categoria".
Simone
resiste sulla terra nonostante la burocrazia e a dispetto dei costi
( da "Corriere
delle Alpi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Simone resiste sulla terra nonostante la burocrazia e a dispetto dei costi Che l'agricoltura di montagna non goda di buona salute non è certo scoperta recente, che sempre più attività siano a rischio di scomparsa - di estinzione verrebbe da dire - è invece una notizia che deve allarmare tutti, a cominciare dalle istituzioni.
Burocrazia
da ridurre ( da "Alto Adige"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Burocrazia da ridurre BOLZANO. Riduzione della burocrazia nel settore scolastico: se ne è occupato un gruppo di lavoro ed i risultati sono stati presentati ieri dall'assessore alla scuola tedesca, Otto Saurer. Quest'ultimo ed il vice intendente scolastico, Arthur Pernstich, hanno evidenziato che vi sono ampi margini di riduzione della burocrazia nel settore scolastico e che il gruppo
Disabili
al lavoro con le coop ( da "Giornale di Brescia"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: anche se si diventerà grandi, per dire che non saranno le sovrastrutture e la burocrazia ad intralciare il cammino. Poi hanno preso la parola, via via, il dott. Fabio Besozzi Valentini, direttore del distretto socio-sanitario della Valtrompia sulle novità legislative della Lombardia in fatto di servizi sociali; la dott.
Quei
cinquantenni eterni Peter Pan ( da "Trentino"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: impatto con la burocrazia diventa motivo per metterla in ridicolo, sbeffeggiarla nella sua inutile, e sterile, seriosa pignoleria. Fin nel titolo, "Opposta direzione" suggerisce una strada, per quanto aperta, a mezz'aria tra la consapevolezza di entrare nel caravanserraglio degli adulti e la voglia, comunque la si pensi,
Cresce
la voglia di fare impresa ( da "Italia Oggi"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo il 2% abbia chiuso la propria attività nel 2007, gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle loro attività. Lo studio, che rappresenta la sezione sull'Italia del rapporto Gem 2008 (Global entrepreneurship monitor), giunto alla 10ª edizione e realizzato da un consorzio di centri di ricerca,
Uimec,
gravi ricadute dalla Pac ( da "Italia Oggi"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: prigioniera dei lacci della burocrazia e di tanti particolarismi". "Per l'Italia", ha aggiunto Mantegazza, "le proposte della Commissione comportano gravi e inaccettabili ricadute rispetto alle quali è indispensabile promuovere la mobilitazione della filiera agricola". E per questo la Uimec chiede al ministro dell'agricoltura "un'assunzione forte di responsabilità a difesa del lavoro,
Subito
feeling tra Emma e governo ( da "Milano Finanza (MF)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Tra le priorità indicate dalla Marcegaglia c'è la lotta alla burocrazia, visto che ci "sono troppe leggi che condannano il paese a non crescere", e una nuova politica energetica che riparta proprio dal ritorno al nucleare "in modo da coniugare una riduzione dei costi energetici e i cambiamenti climatici".
Contratti,
energia e burocrazia le priorità di Marcegaglia
( da "Secolo
XIX, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: lotta alla burocrazia, una nuova politica energetica che riparta dal nucleare, un disegno strategico per le infrastrutture, uno sforzo sull'education e focus sui mercati emergenti ma anche su quelli maturi. Per ciò che riguarda la burocrazia, secondo Marcegaglia in Italia ci sono "troppe leggi" che "condannano il Paese a non crescere"
Norme
e burocrazia da semplificare ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 8 "Norme e burocrazia da semplificare" "Ogni tanto mi viene voglia di andare in questura e dire: guardate, vi do una mano". Lidia Dascalu, badante moldava di 43 anni, la mette sul ridere per spiegare che la "vita burocratica" di un'immigrata è tortuosa.
Morti
bianche e burocrazia ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: L'INAIL PRECISA Morti bianche e burocrazia Cortese direttore, in relazione all'articolo pubblicato in data 21 maggio a pagina 18 dal titolo "Ci racconti come è morto sul lavoro", di Lucio Binacchi, essendo impropriamente stato chiamato in causa l'Inail, ritengo opportuno un doveroso chiarimento.
Federalismo
fiscale e meno burocrazia ( da "Arena, L'"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Federalismo fiscale e meno burocrazia" Potenziamento delle infrastrutture, sburocratizzazione, nuove politiche abitative, federalismo e revisione del regime fiscale. Questi alcuni dei punti che il presidente di Ance Verona Andrea Marani illustrerà domani alle 19 al ristorante Villa Vento di Custoza in occasione dell'assemblea generale dei costruttori edili veronesi,
Immigrati,
Acli impegnate per regolarizzarli
( da "Provincia
di Cremona, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Se purtroppo i lavoratori clandestini sono ancora molti è per la lungaggine della burocrazia, è per i ritardi dello stato nel rispondere alle richieste delle imprese e delle famiglie. Il problema "sicurezza dei lavoratori" non si risolve introducendo il reato di clandestinità. Chi fugge disperato dalla guerra e dalla dittatura può chiedere forse il passaporto ai suoi aguzzini?
I
circoli napoletani risorsa per la città - antonio mazzone
( da "Repubblica,
La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: inopinatamente cancellato da una burocrazia troppo rigida e retrograda: oggi Napoli è l'unica grande città italiana a non avere il suo Circolo della Stampa. Auspico che il sindaco Iervolino, così come ebbe a promettere in un'affollata assemblea tenuta presso il Posillipo, voglia porre all'attenzione del Consiglio comunale la possibilità di restituire a Napoli e alla stampa tutta,
Servono
nuove regole per essere più efficienti
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: indispensabile e seria politica di riduzione del peso della burocrazia realizzando una vera azione di semplificazione burocratica, senza però "informatizzare l'inutile", come avviene quando si riproducono in formato elettronico le complicazioni già presenti in forma cartacea, ma bensì introducendo l'obbligo dell'analisi dell'impatto della regolamentazione sulla micro e piccola impresa.
Valeria,
parrucchiera e clandestina "vivo con la paura che mi scoprano" - zita
dazzi ( da "Repubblica, La"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Vorrei mettermi in regola ma la burocrazia me lo impedisce" Valeria, parrucchiera e clandestina "Vivo con la paura che mi scoprano" Il mio fidanzato è della mia stessa nazionalità: siamo entrambi cittadini Ue ma lui, muratore, ha più diritti di me che faccio l'artigiana Abito a Lodi, ogni sera torno a casa in treno e ho il terrore di un controllo Io pago le tasse,
La
burocrazia blocca l'energia rinnovabile
( da "Nazione,
La (Livorno)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 10 La burocrazia blocca l'energia rinnovabile "Si complica invece di semplificare" di MAILA PAPI LA VARIANTE normativa in materia di installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabile di fatto "impedisce" l'installazione in Val di Cornia del mini-eolico nelle zone agricole.
SASSUOLO
LA NECESSITÀ della costituzione di un Partito Comu
( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: si pone "come punto di riferimento per i lavoratori e le lavoratrici in questo delicato momento dal punto di vista occupazionale nel distretto ceramico; istituzioni e burocrazie sindacali sembrano sottovalutare il problema, non ponendosi come obiettivo la riqualificazione dei lavoratori espulsi dai cicli produttivi".
MIRANDOLA
L'UNIONE DEI COMUNI ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: che ha prodotto paralisi e ulteriore burocrazia nell'Area Nord, perché di fatto l'Ufficio Provinciale del Catasto non ha delegato nulla agli enti pubblici. La scelta giusta invece pare propria l'abbia fatta Finale Emilia, che ha ritenuto di dare un servizio diretto agli utenti, e non solo finalesi ma di tutta la Bassa modenese, delle pratiche catastali.
<Il
palo della luce blocca un garage, ma da mesi Telecom non lo sposta>
( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: LAMA MOCOGNO LAPAM DEL FRIGNANO DENUNCIA I DISSERVIZI SUBITI DA UN ARTIGIANO, VITTIMA DELLA BUROCRAZIA ?LAMA MOCOGNO ? IL SEGRETARIO Lapam del Frignano, Germano Manfredini, segnala un caso emblematico sui problemi derivati ai cittadini dalla privatizzazione di grandi aziende pubbliche "La privatizzazione ? dice- non ha prodotto di certo benefici per i cittadini e le imprese.
Rette
alte e contributi bassi ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la sola parola Burocrazia è già sinonimo di Fallimento (...). La Petizione Vi è stata illustrata di già, a suo tempo, dall' ANOSS e CAT, in maniera chiamiamola, Istituzionale e particolareggiata. A me, quindi, in qualità di semplice cittadino, in maniera strettamente personale, grossolana, da sprovveduto, soprassedendo volutamente ai cavilli burocratici,
A
siena stadio nuovo lavori a inizio 2009 - giovanni pellicci
( da "Repubblica,
La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: In linea con i tempi della burocrazia e di norme sulla sicurezza che cambiano frequentemente, speriamo di consegnarlo alla società bianconera per la stagione sportiva 2010/2011". Si tratta di un progetto innovativo: il nuovo stadio sarà ad impatto ambientale zero (realizzato in un avvallamento del terreno sarà praticamente invisibile da lontano),
Corsa
contro il tempo per salvare la ecofridge - federico sedda
( da "Nuova
Sardegna, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Sindacati e Confindustria non intendono cedere alla burocrazia. E nei giorni scorsi hanno chiesto al responsabile unico del Contratto d'area, Roberto Deriu, di intervenire presso il ministero per ottenere l'annullamento della revoca dei contributi pubblici. "Le difficoltà dell'azienda - hanno detto il presidente dell'Assoindustria, Salvatore Nieddu e i responsabili sindacali,
Una
colletta per il rimpatrio di Khady
( da "Tribuna
di Treviso, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Rientrata in Africa sarebbe dovuta tornare in Italia per i controlli e tra lungaggini e burocrazia è rientrata a Conegliano nel settembre 2007. Poi è stata operata di nuovo. "Stava bene, aveva fatto la riabilitazione, era stata seguita al meglio, a Treviso, a Conegliano, a Motta di Livenza", commentano ancora incredule la sorella e la cugina di Khady Sylla.
Scandalosa
Irpef, i comuni diseguali ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Lo specchio di un'Italia che la burocrazia, con meccanismi perversi e incomprensibili, trasforma in mille paesi diversi: non sono uguali gli italiani, non sono uguali i trevigiani. Gli 860mila abitanti della nostra provincia, a seconda del luogo di residenza, "siedono" metaforicamente su 95 scalini diversi di una scala.
<Nuove
possibilità per il settore in Europa>
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: che fa i conti con la congiuntura e vecchi problemi, come fisco e burocrazia, che rischiano di disincentivare dal fare impresa. Ma "se vogliamo restare un Paese industriale dobbiamo investire", ha rilanciato Albini, con un auspicio: "Che tutti i capitali reinvestiti in azienda abbiano le migliori condizioni fiscali".
Una
zona industriale senza i cavi del telefono
( da "Tirreno,
Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: è la fotografia dei muri che devono scalare le imprese per crescere, strozzate da ritardi, burocrazia, montagne di fogli inutili, rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non è competenza nostra". Non basta avere la volontà di investire e di rischiare. Non basta trovare i soldi e credere nel territorio. Ci vuole anche tanta pazienza.
Industrie
senza il telefono ( da "Tirreno, Il"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sulla prosecuzione di via di Vittorio, alle spalle della nuova Irplast, è la fotografia dei muri che devono scalare le imprese per crescere, strozzate da ritardi, burocrazia, montagne di fogli inutili, rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non è competenza nostra". FIORINI in Empoli I SEGUE A PAGINA 1.
Industriali,
un minuto di silenzio per i morti sul lavoro Ma le imprese vogliono cambiare la
legge sulla sicurezza. Marcegaglia diventa leader
( da "Unita,
L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: per la Marcegaglia le cose da fare sono anche altre a partire dalla burocrazia con "le troppe leggi che condannano l'Italia a non crescere", all'energia "con un sì forte al nucleare", e al Sud dell'Italia "grande giacimento per la crescita del Paese", fino ad arrivare alle infrastrutture e alla logistica, settori in cui l'Italia "sconta un handicap enorme".
Email
( da "Tirreno,
Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: facevo presente che era una cura che una volta iniziata non si poteva interrompere, nonchè non poteva essere la burocrazia a determinare la quantità e la qualità della vita, un modulo, blù o rosso non determinava un minor costo del farmaco, ma determinava un avvilimento oltre alla malattia di colui che deve curarsi e ricorrere alla farmacia ospedaliera.
Chi
inciampa sui limiti della legge ( da "Nazione, La (Empoli)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: alla certezza della pena la quale è troppo spesso resa dubbia dalla eccessiva lentezza della macchina della giustizia e dalla eccessiva burocrazia: la punizione per un reo dovrebbe essere immediata e soprattutto sicura per riuscire a intimorire i trasgressori e non dovrebbe nemmeno lontanamente esistere l' idea di poter sfuggire in qualche modo alla condanna per un reato commesso".
Medici
di famiglia a congresso, si parla anche di emergenza alcol
( da "Resto
del Carlino, Il (Ravenna)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: acronimo di medicina distrettuale di continuità) e paziente insieme contro la burocrazia', si sono riuniti circa duecento 'camici bianchi' con l'obiettivo di risolvere i problemi che assillano i cittadini che si rapportano con il sistema sanitario. "Proprio dal cittadino/paziente ? ha dichiarato il presidente nazionale dello Snami Mauro Martini ?
A
Cascina Merlata nascerà <casa Expo>
( da "Corriere
della Sera" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Considerando la burocrazia e i tempi medi di costruzione (7-8 anni), dice un architetto, "non è detto che dal momento dell'approvazione del progetto da parte del Comune (se va bene 2010) si riesca a fare tutto". Tutto è nato un anno fa. Una cordata di imprenditori, che fa capo ad Euromilano, ha acquistato l'area dove un tempo c'era solo una cascina e una fornace.
Capitani
coraggiosi low tech ( da "Sole 24 Ore, Il (Nòva24)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia per aprire una impresa, l'atteggiamento dello Stato verso chi fa impresa, l'attenzione del pubblico verso i nuovi prodotti. Dall'incrocio di queste informazioni, si può arrivare solo a intuire perché un Paese innovi meno di altri. Ma cosa ben diversa è capire per quale motivo fuori dal Mit di Boston all'ora di colazione gli studenti passino il loro tempo fantasticando
Caccia
alle streghe 11 anziani arsi vivi
( da "Manifesto,
Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma è anche vero che nel 1995 un rapporto della Commissione presidenziale sul culto del demonio affermava che i satanisti occupavano alte posizioni nella burocrazia e nel mondo degli affari. Si è poi scoperto che nella comissione si trovava un buon numero di cristiani conservatori che additavano come satanici i fedeli delle chiese avversarie, evangelisti e carismatici.
È
il momento delle riforme ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dialogo con il sindacato per un nuovo modello contrattuale che renda le aziende più competitive, crescita, lotta alla burocrazia, politica energetica che riparta dal nucleare, infrastrutture: è la ricetta che serve al Paese per crescere, sono gli obiettivi su cui si impegnerà al vertice degli industriali, come ha detto ieri parlando all'assemblea privata e come ripeterà oggi.
Frammenti
di un mosaico chiamato Novecento ( da "Manifesto, Il"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della burocrazia e della produzione pianificata: il Novecento ha così condotto a "una trasvalutazione di tutti i valori nel nome della forza", la cui lezione è stata assunta in toto dagli Stati Uniti. Governo totale Quale può essere dunque la risposta collettiva a questa avanzata della notte voluta dalle forze del giorno?
Traffico
limitato, multe record ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E il peso della burocrazia si fa insopportabile nel Mezzogiorno, dove trattiene in ufficio il 65% degli organici. E "l'appesantimento del carico burocratico", denuncia il rapporto sull'attività di accertamento curato dalla Fondazione Caracciolo e presentato ieri al Forum, prosegue e gonfia gli adempimenti (ad esempio l'obbligo di aggiornamento dell'
Confindustria
si mobilita ( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: REDAZIONALE Progetti bloccati dalla burocrazia Confindustria si mobilita LECCE - I tempi - troppo lunghi - della burocrazia saranno il tema della prossima riunione del direttivo di Confindustria Lecce che il presidente, Piero Montinari, convocherà la prossima settimana. A suggerire una riflessione sull'argomento è stato Paride De Masi, patron del Gruppo Italgest,
A
TORINO ( da "Stampa, La"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Bruce è già andato all'ambasciata d'Italia a Houston: erano gentili, ma la burocrazia che deve affrontare gli fa paura. Jasmina sta ancora trafficando per la sua residenza americana. Quindi, dati i nostri piani di vivere in Serbia, America e Italia, abbiamo deciso di scappare per un mese in Croazia, su un'isola sperduta.
Non
decolla ai Castelli il centro operativo intercomunale della protezione civile
di stanza ad Alban ( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: necessaria alla burocrazia per riconoscere un organismo esiste comunque ed ha dimostrato di saper risolvere molte e spesso difficili emergenze, è stato nuovamente sollecitato ai sindaci. "Le situazioni d'emergenza del comprensorio sono tante - sottolineano alcuni volontari di Albano e di Lanuvio - Basti ricordare i numerosi,
È
IL giorno dell'incoronazione di Emma Marcegaglia (nella foto) al ver
( da "Messaggero,
Il (Rieti)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: meno burocrazia, meno tasse, più attenzione al Sud, più impegno nella realizzazione delle infrastrutture. "Ma da subito occorre un confronto con i sindacati sulla riforma dei contratti anche se non sarà una partita facile". Se ne va, dopo quattro anni, Luca Cordero di Montezemolo, salutato da una standing ovation: "Lascio una Confindustria più autorevole,
Italia,governo
faccia riforme per tornare a crescita-Marcegaglia
( da "Websim"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ha detto la Marcegaglia citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico.
Luna
di miele sempre attuale: la sceglie l'85% degli italiani
( da "Denaro,
Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia Il matrimonio celebrato all'estero, per essere valido anche in Italia, deve essere trascritto presso il comune competente e, prima della partenza, gli sposi devono richiedere al comune di residenza le pubblicazioni di matrimonio. Il tour operator "Viaggi dell'Elefante", per esempio, ogni anno cura in media mille viaggi di nozze,
L'INAIL
PRECISA [/AGENDA1]Morti bianche e burocrazia
( da "Brescia
Oggi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Italia,Marcegaglia:governo
faccia riforme per tornare a crescita
( da "Reuters
Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ha detto la Marcegaglia citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico.
GOVERNO/
CICCHITTO: SI INIZIA AD ATTUARE PROGRAMMA
( da "Virgilio
Notizie" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: provvedimenti presi si incagliassero nella sabbie della resistenza passiva della burocrazia. A livello parlamentare andrà svolto un aperto confronto con l'opposizione le cui prime reazioni sembrano riflessive. Tutti, maggioranza e opposizione, devono avere piena consapevolezza che si tratta di provvedimenti richiesti da un'opinione pubblica preoccupata, esasperata, o disperata".
Calderoli
e la giungla normativa ( da "Opinione, L'"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sovente imposte con maggior gusto vessatorio dalle burocrazie ministeriali. Semplificare significa drasticamente ridurre il carico, ogni giorno più opprimente, di incombenze, obblighi, oneri, e quindi costi, che si abbatte sull'incolpevole cittadino. Il Parlamento è un produttore incessante; meno male che a rallentare (poco) il ritmo ci sono il bicameralismo perfetto,
No
al federalismo burocratico e centralista
( da "Opinione,
L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Per me, ad esempio, è del tutto indifferente se la leva fiscale serve ad alimentare e garantire la sopravvivenza delle burocrazie inutili e vessatorie a livello centrale o locale. L'importante è che ad ogni livello le burocrazie vengano ridotte ed il cittadino reso più libero e meno vessato.
Allagamenti,
in estate via alle opere ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il problema è che i tempi della burocrazia non corrispondono con le urgenze dei cittadini. Ognuno, però, deve fare la sua parte e per questo chiedo all'Ato e a Polservizi di accelerare il potenziamento di alcuni impianti, pur nella consapevolezza che alcuni interventi sono di tipo strutturale".
L'IMPRENDITORE
( da "Gazzettino,
Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia è complessa, bisogna conoscere e sapersi muovere con attenzione, ma il futuro è qui in Ucraina, il trampolino di vendita ideale per il mercato dei 320 milioni di abitanti dell'ex Urss".Gianpietro Bernardello in Italia ha fondato da tempo la Corafil, impresa che produce filati elastici per calze da donna e che circa due anni fa ha gemmato un'
<Tanti
bei principi ma poca sostanza>
( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: per ridurre la burocrazia, per limitare le spese. Non è vero che Tondo ha scelto gli assessori tra i consiglieri eletti, né ha scelto di valorizzare le professionalità dell'Amministrazione regionale per l'analisi di bilancio da cui è partito e si è già contraddetto sulla promessa di non vendere Insiel: perché questa inversione di rotta?
DURANTE
LA FESTA APPLAUSI CONVINTI PER LA LEGALITà
( da "Mattino,
Il (Caserta)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Quindi tutta intelligence e niente burocrazia: sostituiranno la sezione catturandi della Questura? "No, direi piuttosto che si integreranno con la sezione di Caserta, qui abbiamo alla Mobile un eccellente dirigente come Rodolfo Ruperti e da quando mi sono insediato il suo organico è già aumentato di venti unità".
MARCEGAGLIA:
SUBITO LA RIFORMA DEI CONTRATTI ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: è la lotta alla burocrazia e un fisco meno pressante. C'è il "sì con forza al nucleare" e c'è il Sud che "è anche un grande giacimento per la crescita del Paese". "Adesso arrivano cento miliardi dai fondi strutturali: gli ultimi che l'Italia riceverà. Lavoreremo per evitare che si disperdano o che cadano in mano alla criminalità organizzata"
<Clandestini,
è ora di scioperare> ( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: i lavoratori stranieri che lottano da mesi contro la burocrazia, tentanto di regolarizzare la propria posizione. Cittadini del mondo che hanno faticato a raggiungere l'Italia, compiendo sacrifici, viaggi dolorosi, distacchi dal paese d'origine e spesso dalla famiglia per tentare di realizare un futuro migliore, come racconta il giornalista dell'Espresso Fabrizio Gatti nel libro "
Multa
in video, ma è una truffa ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: poichè tutti sappiamo quanto contorta sia la burocrazia italiana e come sia facile incappare in qualche infrazione senza neppure saperlo. Per chiarire, una volta per tutte, come anche questa sia l'ennesima truffa, abbiamo chiesto al comandante della Polizia Locale Nordest Giovanni Scarpellinidei chiarimenti.
Sicurezza,
la Polizia locale chiede un'unica centrale operativa
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: unica centrale operativa Scorzè"Dobbiamo togliere la burocrazia e rendere efficaci e produttive nel territorio le forze dell'ordine alle quali la magistratura deve dare risposte veloci nel rendere giustizia ai cittadini. Attendiamo inoltre che il nuovo governo ci tolga da questa situazione di insicurezza diventata insostenibile".
Berlusconi:
"Rivedere l'architettura istituzionale"
( da "Giornale.it,
Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: In particolare "dovremo fare una vera guerra alla burocrazia che ci impedisce di essere efficaci. Guerra all'oppressione fiscale, burocratica e anche giudiziaria: va sovvertita tutta la giustizia civile, perchè i tempi per un pagamento dovuto che non avviene sono 4-5 anni ed è inacettabile".
Italia
può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia
( da "Reuters
Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso.
PUNTO
1-Italia può rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia
( da "Websim"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso.
Linee
guida: ''un work in progress da rivedere con critiche e proposte''
( da "Redattore
sociale" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Per questo dobbiamo superare l'idea che quando si agisce per il sociale la burocrazia si subisce piuttosto che si sceglie. Il Forum insieme a Csv.net e ad altri soggetti sarà il luogo dove si promuovono le Linee guida che devono diventare delle vere e proprie norme". "Intendiamo ? ha affermato Marco Granelli, presidente di Csv.
ITALIA
PUÒ RINASCERE, CONFINDUSTRIA È PRONTA-MARCEGAGLIA
( da "Wall
Street Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso.
La
Marcegaglia: possiamo rinascere ( da "Corriere.it"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Assemblea citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. MANO TESA AI SINDACATI - Nel suo discorso di insediamento la neopresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, tende la mano al sindacato.
Spunta
la 3 lista e succede il finimondo
( da "Sicilia,
La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: solo una promessa di finanziamento a condizione che entro trenta giorni fosse presentato il progetto esecutivo, cosa materialmente impossibile per i tempi della nostra burocrazia stante che bisogna affidare l'incarico e tutto il resto. In ogni caso, il progetto adesso è quasi pronto e non appena ultimato, la nostra amministrazione ne chiederà il finanziamento alla Regione". R. M.
Cisl,
<cabina di regia> per cambiare la sanità
( da "Sicilia,
La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia e la trasparenza della spesa. Il presidente della Regione ha sempre sostenuto che si avvarrà della sua prerogativa di scegliere gli assessori, pur tenendo conto delle indicazioni dei partiti. Se manterrà la promessa, molti dei nomi finora circolati non siederanno attorno al tavolo della giunta dove bisogna fare posto al sostituto procuratore generale della Repubblica di
Il
5% di adulti italiani ha avviato un'attivita' imprenditoriale nel 2007
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo l,2% abbia chiuso la propria attività nel 2007, gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle loro attività. Inoltre, le donne hanno difficoltà a far crescere nel tempo le loro attività. è questo lo scenario illustrato dal rapporto di EntER Bocconi,
Caldaie,
l'ok dei consumatori ( da "Corriere Adriatico"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Finalmente si semplifica la burocrazia e si riducono i costi per le famiglie marchigiane". Il commento è affidato alle parole di Innocenzo Di Donato che è il presidente dell'Adoc Marche. "In pratica sparisce - fa notare con soddisfazione Di Donato - quella tassa ingiustificata che i cittadini dovevano pagare per finanziare le ispezioni a campione: la nuova legge prevede,
Manno:
"L'opera sarà completata"
( da "Giornale
di Calabria, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Siamo stanchi di una burocrazia eccessiva ed ossessiva, impressionante per la capacità di rimandare da Erode a Pilato e viceversa. Siamo stanchi delle imprese che "scendono in Calabria con gli avvocati e non con gli operai": in cantiere, nell'ultimo mese, si sono visti più consulenti tecnici e legali che operai.
"Chi
ha paura muore ogni giorno" ( da "AprileOnline.info"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: di poter dire con una certa sicurezza è che i legami con la politica e la burocrazia siano ancora molto solidi. Ma è vero anche che ci sono altri segnali che incoraggiano alla speranza, segnali positivi: penso agli imprenditori che si ribellano al pizzo, alla Confindustria che prende posizione per sostenerli, ad associazioni come "Addio pizzo" che combattono contro l'estorsione.
Ma
Conca non si sente declassato ( da "Provincia di Lecco, La"
del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Un appello generale rivolgo ai futuri amministratori pubblici, interessi di partito permettendo: maturino meglio una formazione morale e operativa, anziché partire per battaglie senza esercito; migliorino la conoscenza della burocrazia e delle leggi per collaborare con i dipendenti e i dirigenti. Non basta dettare le "linee di indirizzo"". 22/05/2008.
USA/
CALIFORNIA,NOZZE GAY: IL REBUS DEI CERTIFICATI DA
( da "Virgilio
Notizie" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: cosa che richiede tempo nonostante la burocrazia più snella di quella italiana. Oltretutto ne occorreranno molte migliaia, considerata l'annunciata invasione di coppie-omo: le nozze gay in Califonia non sono riservate ai soli residenti, come aveva invece previsto il Massachusettes contemporaneamente al via libera nello Stato.
Il
Cavaliere: <Forza Emma, ora la guerra alla burocrazia>
( da "Cittadino,
Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ora la guerra alla burocrazia" Roma "Ho apprezzato molto la tua relazione e posso dire che potrebbe essere, anzi, sarà il nostro programma". Parole chiare con cui il Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, benedicendo l'elezione di Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria, sancisce un clima di convinta unità d'intenti tra il suo governo e gli industriali.
Tre
big per parlare del futuro altoatesino
( da "Alto
Adige" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: abbattimento della burocrazia pubblica. Proprio su questo tema l'ex presidente bavarese parlerà anche all'Eurac nel corso di un seminario ad hoc sul tema della sburocratizzazione dell'apparato amministrativo. Per quanto riguarda invece l'arrivo a Bolzano della neoeletta presidente della Confindustria italiana Emma Marcegaglia il direttore generale di Assoimprenditori dell'
VETERINARI
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Occorre abbattere le lungaggini e i costi della burocrazia che portano alla disaffezione e alla sfiducia di continuare a fare impresa. Ridurre i costi della burocrazia, liberalizzare i mercati protetti e ridurre la pressione fiscale per l'artigianato significa a riprendere a respirare. Il centro studi di Confartigianato fa i conti in tasca alle imprese e alla famiglie;
Bonomi:
si riparte dal territorio ( da "Giornale di Brescia"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: nella capitale della politica e della burocrazia, degli intrighi di partito e degli intoppi ministeriali, si traduce non di rado in una perdita di tempo o in un fastidioso "dovere" per un imprenditore del Nord, abituato alla chiarezza e concretezza. Ma questo 22 maggio, giorno del debutto istituzionale di Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria,
Ripicche
e burocrazia: cancellata la "Sei ore" motociclistica
( da "Secolo
XIX, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Emma
e Silvio cantano in coro 4 note, 2 minuti di applausi
( da "Finanza
e Mercati" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia che ci impedisce di essere efficaci e all'oppressione fiscale, burocratica e anche giudiziaria". Marcegaglia ha incassato anche l'appoggio dell'opposizione. "È stata una relazione interessante e convincente, che va nella direzione della presidenza Montezemolo, che ha portato Confindustria a posizionarsi lungo la linea della sottolineatura della crescita e del mercato aperto"
Dalla
scuola elementare un sorriso per l'Ucraina
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ucraina consente a questi piccoli malati di sottoporsi a cure altrimenti impossibili da garantire in patria per i costi eccessivi o per la carenza di strutture e di personale. A giugno è previsto l'arrivo di un'altra piccola vittima delle radiazioni. I tempi, tuttavia, sono dettati anche dalla burocrazia dell'ambasciata italiana a Kiev e il suo arrivo potrebbe slittare a settembre.
La
solita burocrazia ( da "Arena, L'"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
PRENOTAZIONI
La solita burocrazia Ho telefonato all'Unità Sanitaria Locale n. 20 di Verona
di Via Bengasi 3,
Ragusa,
pmi in prima linea ( da "Italia Oggi"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: affinché si possano ridurre i tempi della nostra burocrazia e le spese inutili". Grande soddisfazione per la riuscita dell'evento è stata espressa dalla Cna provinciale. "Il Premio Atlante", ha concluso Giuseppe Cascone, presidente della Cna di Ragusa, "vuole mettere in luce la capacità imprenditoriale della realtà iblea e cerca di stimolare una sana competitività nelle imprese.
Più
sostegno alle piccole e medie imprese
( da "Italia
Oggi" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: vincoli della burocrazia e dai limiti di una legislazione in materia di lavoro che è arretrata i almeno 30 anni. Non si può non notare il silenzio di gran parte delle organizzazioni di rappresentanza datoriale che dovrebbero rappresentare le piccole e medie imprese che, da troppo tempo, tacciono e si accomodano su norme e disposizioni che sono incompatibili con lo svolgimento dell'
<Cucinare
è dare felicità seguendo la tradizione>
( da "Nazione,
La (Empoli)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: innanzitutto liberandoci da una burocrazia spesso oppressiva, in modo che i migliori talenti della nostra ristorazione, allettati da offerte economiche spesso faraoniche, non siano tentati di andare a lavorare all'estero, ma possano rimanere a lavorare qui". Il piatto che vorrebbe cucinare a suo marito Antonio, ed ai suoi figli Giovanni e Alberto?
La
telematica salvavita ( da "Giorno, Il (Brianza)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: e che abbatte burocrazia e costi, il primo esempio del genere a veder la luce in Lombardia: un progetto simile ma meno completo esiste a Busto Arsizio. Al risultato si è arrivati grazie alla tenacia della équipe di La Rosa, 32 fra tecnici, infermieri e medici, che da anni si dà da fare per azzerare l'errore umano, e che ha portato a registrare su "
Mobilitati
anche i veneziani il 6 giugno comuni a consulto
( da "Nuova
Venezia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Quindici anni fa era stata la burocrazia (un semaforo che non si riusciva a installare) a mettere in moto il movimento dei sindaci. Oggi è una questione di schei, ma nel mirino ci sono sempre i troppi lacci dello Stato e l'obiettivo resta lo stesso: la maggiore autonomia.
Milano-Mortara
lavori nel week-end Blocco dei treni
( da "Giorno,
Il (Milano)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma se da una parte - quella dell'intervento di raddoppio - è stato schiacciato il piede sull'acceleratore, dall'altra - quella dei ricorsi - delle pratiche amministrative proseguire a rilento, scandita dai lunghi tempi della burocrazia. Fr. San.
Cantieri
pericolosi, l'asl raddoppia i controlli - guido fiorini
( da "Tirreno,
Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: anche se non sempre le violazioni sono così gravi ed a volte sono figlie di una burocrazia che asfissia e che impone soprattutto di riempire valanghe di fogli. Però l'Asl, che ha avuto un finanziamento regionale, ha deciso di ampliare il proprio organico destinato ai controlli e di aumentare, già da questi mesi, i cantieri che saranno passati al setaccio.
Lo
Stato non è uno spot ( da "Unita, L'"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dalla burocrazia alla magistratura. Magari, il governo ombra potrebbe dedicare la sua attenzione anche alla precisazione di questo compito, sia con la critica sia, un po' di più, con la controproposta sia, non da ultimo, mettendo sull'agenda una tematizzazione diversa di quello che deve essere inteso come presenza dello Stato.
L'abbraccio
tra Marcegaglia e Berlusconi Il premier: il vostro programma è il nostro. Il
leader di Confindustria ripete la litania dei lamenti
( da "Unita,
L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: liberi dai vincoli sull'ambiente, liberi dalla burocrazia fannullona. E, se possibile, liberi anche dai vincoli sugli orari, dalle richieste delle controparti, dai costi dell'inflazione, dai diktat sulla politica mo- netaria della Bce. È questo, in sintesi, il manifesto di Emma Marcegaglia: una virata vertiginosa a destra.
La
clandestinità colpa della burocrazia
( da "Nuova
Sardegna, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Cagliari La clandestinità colpa della burocrazia Dopo il decreto Maroni, le reazioni nella comunità degli immigrati Il futuro delle badanti è tra i più sentiti: come evitare le espulsioni CAGLIARI. Tra gli immigrati la preoccupazione è alta, soprattutto tra le badanti. Le nuove norme sulla sicurezza trasformeranno l'extracomunitario che non possiede un permesso di soggiorno (
<Allontanare
i fratellini? Forse eccessivo>
( da "Giornale.it,
Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma ci sono tempi dilatati dalla burocrazia delle notifiche, degli avvisi alle parti, della assegnazione degli incarichi. Noi non siamo dei pazzi, sappiamo quanto soffrissero i bambini e i loro genitori. Ma una perizia grafica così veloce non si era mai vista in Italia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
LA
CONFESERCENTI presenterà al sindaco le proprie osservazioni al piano dei rumori
fatto dall&# ( da "Nazione, La (Viareggio)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: semplificazione della burocrazia per il rilascio delle autorizzazioni; accordi con le categorie e le imprese per la regolamentazione della musica a tarda ora, per evitare che la clientela riparta tutta insieme creando problemi al traffico. Per questa strategia Pierluigi Cinquini ha avuto infatti ledeleghe del turismo e dell'ambiente.
IL
BOLLINO di ecoefficienza, l'unica azienda provinciale segnalata al premio
( da "Nazione,
La (Massa - Carrara)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: è ancora troppa burocrazia e poca attenzione per chi investe a migliorare l'ambiente e che constribuirebbe a creare posti di lavoro. Per non parlare di Enel, che dimostra una totale indifferenza nella fase di allaccio". Infatti sono solo 23 gli impianti fotovoltaici fra Massa e Carrara per 134 Mega Watt di potenza, pochissimi.
M
inacce a datori di lavoro e dipendenti, sequestri di persona di cuochi e
cameriere, verbali firmati tra le lacrime dopo duri interrogatori
( da "Adige,
L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: applauditissimo, contro la "burocrazia di polizia". Il presidente, Natale Rigotti, denuncia che il 43% degli hotel è stato "ispezionato" contro il 20% degli altri settori, mentre Tiziano Mellarini, assessore provinciale al turismo, prende nota e replica: vieni a dirlo ai ministri alla conferenza nazionale di Riva.
BADANTI
in fuga. Incredibile ma vero. Dagli uffici Informaimmigrati del Comune di
( da "Resto
del Carlino, Il (Rimini)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: CERTO la burocrazia non le aiuta. "Il kit messo a disposizione degli stranieri _ spiega il legale _ per svolgere autonomamente le operazioni di regolarizzazione della propria posizione in Italia molte volte non è semplicissimo da utilizzare e spesso alcuni permessi di soggiorno arrivano davvero troppo tardi.
LE
DUE CORSIE della giustizia corrono parallele. Nessuna convergenza. Nessuna ing
( da "Resto
del Carlino, Il (Forlì)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: formalmente vanno superati alcuni passaggi di burocrazia giudiziaria. Ma la polpa investigativa c'è. E c'è pure una sorpresa: gli indagati non sono più cinque. Sono otto. Nel tabellino del pm Alessandro Mancini si sono aggiunti tre tecnici, accusati di falso. GLI ALTRI devono invece rispondere di un abuso edilizio da 70mila metri quadri (tanto è grande l'area che venne sequestrata,
Ragazza
terribile, cocciuta come il padre
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia nemica dell'impresa, i "cattivi maestri dell'egalitarismo" da cui devono rifuggere gli studenti, la scuola che sta andando in aceto, le difficoltà per le donne ("troppe culle vuote, troppe donne a casa, troppi bimbi poveri"). Plaude alla sconfitta dei partiti esclusi dalle ultime elezioni, come la sinistra radicale.
ANDALO
- Le tradizionali lamentazioni degli albergatori (<troppe tasse, troppa
burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni>)
quest'anno ad Andalo han ( da "Adige, L'"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno fatto un salto di qualità ANDALO - Le tradizionali lamentazioni degli albergatori ("troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno fatto un salto di qualità.
Marcegaglia:
ora l'italia può rinascere ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e "all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato. "Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione "convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita",
"HANNO
DAI 22-23 fino ai 65 anni, vengono dall'Est Europa
( da "Resto
del Carlino, Il (R. Emilia)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Va sottolineato un altro aspetto determinante: l'attuale burocrazia che sta dietro alla regolarizzazione di queste donne è del tutto aggirabile. Mi spiego: io ho bisogno di una badante, chiedo che venga regolarizzata così potrà accudirmi, lei va in prefettura firma la documentazione, ottiene il nullaosta, poi io fra due settimane la licenzio.
Orlandini,
colpa che viene da lontano ( da "Nuova Ferrara, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: che proponga sviluppo nelle regole e non regole nella burocrazia senza sviluppo e che offra opportunità nella sicurezza per i cittadini e per le imprese. La condivisione di un'idea nuova per Cento sarà il filo che unirà le forze che verranno coinvolte nella sfida alla destra per il governo della città, che, ritengo, nonostante tutto, non sarà lontana".
Zoom
- maurizio barbato ( da "Repubblica, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sottomesse ai lacci e laccioli della burocrazia. Le private invece ricevono parte delle risorse statali per l'istruzione. Pari in tutto ma assai più ricche, sono libere di avviare le migliori sperimentazioni, per chi può pagare la retta. Soldi pubblici senza pubblici legacci; offrono di più a chi ha già di più.
Scontro
sui campi gioco per i bimbi ( da "Corriere della Sera"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E da quattro anni attendono che la burocrazia faccia il suo corso. Sono tanti quattro anni. Soprattutto quando si è bambini. E i campi da gioco li si vede dalla finestra. Ora che l'elefantiaca burocrazia ha quasi ultimato il suo percorso, ora che si è deciso a chi assegnare in gestione i campi da tennis (ossia alla società sportiva locale,
Case
come torri e a ombrello <Nasce il futuro, basta ghetti>
( da "Corriere
della Sera" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Troppa burocrazia frena lo sviluppo" Case come torri e a ombrello "Nasce il futuro, basta ghetti" L'assessore Masseroli: più alloggi per i poveri, i creativi ci aiutino Il sociologo Bonomi: tempo fino all'Expo per intervenire. "Sì alle cascine come alloggi temporanei per studenti" Salta da una conferenza stampa all'altra,
Comuni
insieme per un unico grande parco produttivo
( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Est)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Una burocrazia snella ed efficiente sarà a vantaggio dei comuni interessati a far parte della società, nel rispetto delle norme urbanistiche vigenti. Giuseppe Mossa, sindaco di Montagnana, lo ha definito un progetto ad ampio respiro, capace di incrementare notevolmente l'economia di tutta la Bassa Padovana e di migliorare la viabilità,
La
mano tesa del premier <Il tuo programma è il nostro>
( da "Corriere
della Sera" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Una vera e propria guerra all'oppressione della burocrazia, all'oppressione fiscale e a quella giudiziaria" è la sua promessa. Cui segue una richiesta: "Spero mi darete il vostro supporto, nel vostro interesse e in quello del Paese". Conclude gridando "forza Emma", prima di infilare veloce la scalinata e trovarsi di fronte Guglielmo Epifani.
A
bagnoli neanche un bar si riesce a fare - angelo carotenuto
( da "Repubblica,
La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Bagnoli è riuscita a issare uno dei suoi monumenti alla burocrazia cannibale, coerentemente col porto fermo per il silenzio della direzione regionale dei Beni culturali, con la colmata ferma per il silenzio del nuovo governo, con gli Studios fermi per il silenzio della Soprintendenza. L'enclave di immobilismo sull'unica opera consegnata è l'ex cabina scambi.
Servono
politiche vere per aiutare i disabili
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: L'auspicio, quindi, è che chi può, perché a conoscenza dei fatti, o chi deve, perché istituzionalmente preposto, sappia adottare le dovute misure a tutela dei diritti dei cittadini sacrificati sull'altare della burocrazia, senza cercare falsi colpevoli attraverso comode scorciatoie.
I
ceti dirigenti della toscana granducale
( da "Tirreno,
Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Stefano contribuì a formare un gruppo nobiliare che trovò nell'alta burocrazia dello stato mediceo notevoli possibilità. Interverranno Romano Paolo Coppini, Danilo Marrara, Danilo Barsanti, Marcella Aglietti, Alessia Zappelli, Eleonora Baldasseroni, Antonio Ruiu, Marcello Berti e Carla G. Romby.
La
strada alternativa ancora bloccata dalla burocrazia
( da "Nuova
Sardegna, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: SPIRITU SANTU La strada alternativa ancora bloccata dalla burocrazia OLBIA.Le carte sommergono la strada di Spiritu Santu. I lavori dovevano essere già avviati, ma la Provincia ha dato solo in questi giorni il malloppo di fascicoli che devono essere approvati dal Comune. Mentre il ponte sul Rio Padrongianus continuerà a lavorare a senso unico alternato per tutti i mesi caldi,
Burocrazia,
15 mld l'anno sulle imprese ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: LE PRIORITà Burocrazia, 15 mld l'anno sulle imprese p"La burocrazia è uno dei principali ostacoli agli investimenti in Italia" e il suo costo sulle piccole imprese "grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno" p "Chiediamo che venga attuato il progetto "impresa in un giorno" e che venga riformata la giustizia civile che non funziona.
COMMENTI
( da "Sole
24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: evidenziati i nodi che legano lo sviluppo" IMAGOECONOMICA Pierluigi Ceccardi Presidente Federmeccanica "è vero che il Paese ha un'occasione irripetibile e noi dobbiamo credere nel cambiamento" IMAGOECONOMICA Giuseppe Pasini Presidente Federacciai "Discorso ottimo, mai come in questa occasione è stata denunciata l'inefficienza della burocrazia".
Berlusconi:
è il nostro programma ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il premier dichiara guerra alla burocrazia, che porta all'inefficienza, così come all'oppressione fiscale e giudiziaria, alla lentezza della giustizia civile i cui tempi definisce "inaccettabili" e raccoglie la sfida al cambiamento lanciatagli poco prima dal presidente di Confindustria.
Dal
Sud al federalismo fiscale le sfide cruciali per la politica
( da "Sole
24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: impeto le trappole della burocrazia per realizzare le grandi opere. S'intende che tutto questo non basta. La rinascita italiana richiede alle istituzioni ben altro sforzo. Intanto c'è da riconquistare il controllo del territorio nel Mezzogiorno. Il pugno di ferro sulla spazzatura è un ottimo primo passo, ma solo un primo passo.
ROMA
Straripante Emma! Voto plebiscitario, da far impallidire i bulgari,
all'assemblea ( da "Messaggero, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Un programma a tutto campo: dal fisco all'energia, dalla scuola al Mezzogiorno, dalla burocrazia alle infrastrutture, alla riforma dei contratti, alla rivisitazione del sistema previdenziale. "Ha dimenticato soltanto il tema dei redditi di lavoratori e pensionati", dice al termine della "cerimonia" un Guglielmo Epifani in vena di pignolerie.
Il
costo della burocrazia dice il nuovo presidente degli industriali grava per
quasi 15 mil ( da "Messaggero, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il costo della burocrazia dice il nuovo presidente degli industriali "grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno sulle piccole imprese: un punto di Pil sottratto al loro sviluppo".
<Il
federalismo fiscale può far bene al Sud>
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Marcegaglia ha denunciato i costi alti della burocrazia, per esempio negli adempimenti ambientali e per la normativa antincendio. Vuol dire, forse, che garantire la sicurezza costa troppo? "I costi della burocrazia non vanno confusi con i costi per la sicurezza nei luoghi di lavoro, tema che al sud ha una doppia importanza, a causa della presenza del sommerso.
La
conquista dell'America ( da "Espresso, L' (abbonati)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: degli americani e della burocrazia italiana". L'euroinvasione è già visibile in alcune sue manifestazioni. Il gruppo tedesco ThyssenKrupp sta investendo 3,7 miliardi di dollari per la costruzione di un'acciaieria in Alabama. Quello francese Alstom, che fabbrica turbine e treni ad altà velocità, sta impiantando uno stabilimento nel Tennessee.
L'Unione
delle Terre Verdiane <spinge> sulla sicurezza
( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: meno burocrazia per i controlli sulla residenza e la regolamentazione dei flussi immigratori sul reale fabbisogno locale. Un adesione formale, comunque, è già arrivata dalla giunta dell'Unione delle terre verdiane durante l'ultima riunione. Il delegato alla Sicurezza dell'Unione, Massimiliano Grassi, sottolinea: "Quello che prevede la "
Mai
dato licenze agli amici ( da "Messaggero, Il (Rieti)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Parla l'ex sindaco di Leonessa dopo il nuovo rinvio a giudizio per abuso d'ufficio e violazioni urbanistiche "Mai dato licenze agli amici" Trancassini: "La burocrazia non può frenare lo sviluppo del territorio".
<L'Italia
può rinascere> ( da "Libertà"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e "all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato. "Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione "convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita",
ROMA
Prima uscita da presidente di Confindustria di Emma Marcegaglia. Sono ottimista
dice di ( da "Messaggero, Il (Rieti)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La Marcegaglia chiede meno burocrazia, meno veti, meno vincoli dalla Ue, il taglio dei costi della politica. Attacco ai fannulloni che si annidano nel pubblico impiego. Berlusconi: "Il suo piano è il mio". Consensi bipartisan all'intervento del presidente.
Un
sì di troppo per il piano dell'Arcipelago
( da "Sole
24 Ore, Il (Centro Nord)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccesso di burocrazia: l'approvazione del piano di un parco nazionale è infatti alquanto complicato ci sono una decina di passaggi e quello in corso è solo il quarto. "L'abbiamo ritirata e ripresentata sotto altra forma per motivi procedurali ", spiega con un qualche disappunto, a proposito della delibera, l'assessore competente Marco Betti:
Confederazione
Agricoltori Il presidente Guido Soldi e il direttore Lupo Pasini sottolineano
la dinamicità del mondo agricolo ( da "Provincia di Cremona, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: alcune parole sulla questione della burocrazia. "In Italia dobbiamo fare i conti con una burocrazia estremamente pesante. Riteniamo che questo aspetto sia da riconsiderare e valutare con attenzione. Crediamo che le procedure debbano essere semplificate e per fare ciò occorre affrontare due ordini di problemi.
Agricoltura,
forti timori ( da "Provincia di Cremona, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sia una particolare attenzione da parte dei legislatori ai vari livelli affinché non si disperda tale patrimonio con un incremento continuo della burocrazia o con norme quali quella dei nitrati che di fatto, così com'è, risulta inapplicabile se non con un drastico taglio della zootecnia cremonese e con le conseguenti implicazioni negative per le imprese agricole e per l'indotto".
S.
Cuore, a ottobre i lavori ( da "Stampa, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: BUROCRAZIA LA COSTRUZIONE DEL PARCHEGGIO ERA STATA AVVIATA NEL 1992 S. Cuore, a ottobre i lavori L'Ata ha impiegato dodici mesi per ottenere la licenza edilizia [FIRMA]ERMANNO BRANCA SAVONA A fine estate prenderanno il via i lavori per la ristrutturazione del parcheggio del Sacro Cuore.
Nella
cella sorvegliata a vista "senza i miei figli non resisto" - luigi
spezia ( da "Repubblica, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: In una caserma di Bologna, nuova sosta per le prime pratiche della burocrazia carceraria: impronte e fotografie. Quando la Punto celeste supera il cancello della Dozza sono le 2,35. Un passaggio all'ufficio matricola per la registrazione, poi Annamaria è accompagnata nella sua cella. Guardata a vista tutta la notte.
Chiesa
e burocrazia, una task force per le parrocchie
( da "Libertà"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Clero e burocrazia: è un rapporto che si fa sempre più difficile, soprattutto per i sacerdoti che hanno la gestione di beni materiali quali edifici ed altre strutture parrocchiali. La legislazione, sia che tratti autorizzazioni sia che preveda agevolazioni, richiede sempre più spesso l'intervento di esperti e per questo la Curia,
Salute
( da "Espresso,
L' (abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: a burocrazie inspiegabili che tormentano chi già è tormentato dalle malattie? A sentire quelli di Exposanità sì. Anzi, trasparenza, efficacia, e modernità sono possibili anche alla Asl e in ospedale. Come? Mille soluzioni e mille esperienze positive sono in mostra all'edizione 2008 di questa che è la più importante fiera nazionale della salute.
E
altre trenta case nell'ex sede dell'ass
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: costi della burocrazia e le lungaggini nel settore dei lavori pubblici, spesso favoriti da norme farraginose, sempre in fase di cambiamenti continui e che prevedono mille passaggi, con il coinvolgimento di più enti. Una situazione che provoca spese enormi, naturalmente sostenute dalle casse pubbliche e che ritardano la situazione di gravi problemi come quello della fame di case.
Luna
di miele gran feeling imprenditori-governo. Scajola: centrali entro cinque anni
( da "Riformista,
Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il programma di "Confgoverno" è per la riforma dei contratti e una drastica riduzione di fisco, burocrazia e spesa pubblica. Per l'economista Alberto Clò, sul tema dell'energia nucleare, l'Italia è ritardo e servono quindici anni, non cinque, per realizzarla. Mastrobuoni a pagina 3 23/05/2008.
Segue
mano ferma ( da "Riformista, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: con quali burocrazie, con quali apparati politici locali; peggio ancora, con quali cittadini? Con cittadini come quel manifestante che ha affermato in tutti i tg: né discariche né inceneritori? Con sindaci come quelli che hanno capeggiato la protesta contro le discariche campane o quella contro la Tav nel civilissimo Piemonte?
L'OPINIONE
( da "TGCom"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: crescendo a mano a mano che le grandi organizzazioni confederali sono irrigidite dalle loro gigantesche e ben pagate burocrazie. Sappiamo che il mondo dell'associazionismo è prevalentemente cattolico e questo dato, alla lunga, potrà creare qualche problema se l'opposizione sociale sarà egemonizzata dalla gente di fede. L'obiezione a questo ragionamento è semplice e potrebbe farmi tacere.
Il
sì all'atomo da solo non risolve il nodo energia
( da "Arena.it,
L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Scajola bastano appena per recuperare le competenze necessarie e disperse nei 20 anni passati, per rimettere in moto la burocrazia e la logistica necessaria. Per posare, ammette lo stesso ministro, solo "la prima pietra". Per costruire in concreto una centrale di terza generazione, quelle ora disponibili, se tutto fila liscio (in Italia capita di rado) servono almeno altri cinque anni.
Incapaci
mentali, diritto all'eutanasia ( da "Corriere.it"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il medico somministra la "dolce morte", o iniettando dei farmaci o "aiutando" il paziente a prenderli per bocca. Poi, entro 4 giorni dalla morte, avverte la Commissione cui spetta il giudizio finale. E lo fa con un modulo scaricabile anche da Internet, poiché la burocrazia imbriglia pure la morte. Luigi Offeddu stampa |.
Macroregione
appenninica: referendum on line ( da "Denaro, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E' necessario dar vita quindi a una macro regione agile dal punto di vista del personale politico e leggera dal punto di vista della burocrazia, ma pesante per ciò che riguarda le progettualità da mettere in campo a favore dei piccoli Comuni". del 23-05-2008 num.
IL
CAPITALISMO SECONDO EMMA ( da "Sicilia, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della burocrazia inefficiente, dell'erario sanguisuga, del sindacato conservatore, del "fronte del no" a tutto. Naturalmente tutte queste carenze ci sono, e forse la neo-presidente di Confindustria è stata persino benevola nel bollarle. Ma ciò non toglie che siano sotto i nostri occhi gli effetti del combinato disposto tra il processo di deindustrializzazione che l'
Hinterland
( da "Sicilia,
La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: chi crede che queste lungaggini siano tutte direttamente collegate ad una politica di trasformazione delle attività portuali in senso diportistico piuttosto che in un'incentivazione dell'attività peschereccia. Il tempo risolverà i quesiti ma è certo che in conto oggi i pescatori devono mettere non solo la lotta con il mare ma anche (e soprattutto) con la burocrazia. Enrico Blanco.
Applausi
dalle donne del nuovo esecutivo ( da "Sicilia, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: alla burocrazia troppo costosa e ai fannulloni; a quest'Italia che "non è un paese per giovani"; ai sindacati "obsoleti". La platea (2.500 partecipanti in totale) è conquistata. E ancora le si incrina la voce ricordando per nome l'operaio morto due giorni fa in uno stabilimento dei Marcegaglia.
Scandaloso
viadotto: chiuso da 6 mesiStatale 640
( da "Sicilia,
La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Dallo scorso novembre il Rocca Daniele resta off limits, in attesa che la burocrazia faccia il suo corso Da qualche tempo ad Agrigento tanti uomini hanno avuto modo di conoscere Nadia Meli. Conoscenze decisamente rocambolesche. Pregiudicata di 28 anni da ieri pomeriggio si trova rinchiusa nel carcere di contrada Petrusa.
Conoscere
la psoriasi ( da "Sicilia, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Intanto la burocrazia tira brutti scherzi anche dall'altra parte della barricata. Secondo indiscrezioni, infatti, sarebbe a rischio anche la lista "Rialzati Messina", che sostiene la candidatura a sindaco di Peppino Buzzanca. La certificazione a corredo della stessa non sarebbe completa.
Lavoro,
a Roma assemblea consigli provinciali consulenti
( da "ADN
Kronos" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccessiva burocrazia del nostro paese sugli adempimenti legati alla gestione dei rapporti di lavoro e che chiede al neo-ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per prima cosa, la semplificazione delle norme. E' l'Ordine nazionale dei Consulenti del lavoro che stamane, a Roma, all'hotel Aran Mantegna, ha riunito l'assemblea annuale dei consigli provinciali dell'
L'INTERVENTO
( da "Gazzettino,
Il (Padova)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: professionisti con un abbondanza di burocrazia schizofrenica (pensiamo alle tante normative sulla sicurezza, sugli impianti fino ad arrivare al libretto del fabbricato), inducendo un aumento dei costi che fa venire sicuramente meno il detto che la casa non mangia soldi, in quanto "mantenere una casa comincia a presentare dei costi proibitivi".
Giace
in magazzino il sistema di aspirazione dell'azienda di Pozzuolo. Che attende da
mesi pure l'okay alla sistemazione viaria L'Abs accusa: <Ad inquinare è la
burocrazia> ( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Che attende da mesi pure l'okay alla sistemazione viaria L'Abs accusa: "Ad inquinare è la burocrazia" La polemica: Regione e Provincia si rimpallano le responsabilità, bloccato l'impianto di captazione dei fumi PozzuoloI manager dell'Abs non si sarebbero mai aspettati tante difficoltà per diminuire l'impatto ambientale dell'acciaieria.
Roma
NOSTRO INVIATO <Costato ( da "Gazzettino, Il"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: alleggerimento della burocrazia". A dire la verità l'imprenditore friulano in un primo tempo ha utilizzato un termine ancora più forte contro il peso del pubblico, poi la ragion di Stato e la consapevolezza che il problema è diventato comune - "Anche in un'azienda come in Regione pesa, sembra che sia una categoria dello spirito" - lo hanno portato a utilizzare toni più morbidi.
"Inquino"?
Colpa della burocrazia ( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
L'ultimo
gesto di un agricoltore novantenne
( da "Stampa,
La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: senza burocrazia, senza intermediari. Insomma, si comportava come lui, che era una persona diretta, laboriosa, abituata a fare molte cose nel silenzio". Le volontà di Tino Tosco saranno puntualmente rispettate. Pubblichiamo, dopo aver ricordato la sua, anche altre offerte versate al Fondo di Solidarietà: 1-20 Febbraio.
Agricoltura,
sostegno ai giovani ( da "Stampa, La"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia regionale ed europea rende molto farraginosa la richiesta di finanziamento per questa o altre finalità". Gli agricoltori potrebbero farlo da soli, collegandosi via internet ai computer della Regione. La maggior parte preferisce affidarsi ai "Caa" (Centri di assistenza agricola) delle organizzazioni di categoria.
Confindustria
Lecco all`Assemblea Nazionale ( da "Merateonline.it"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto " impresa in un giorno, fino alla centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della politica,
Rifiuti,
Bertolaso: dl a Quirinale,ma ci sono resistenze
( da "Reuters
Italia" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "So che il presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di firmare il dl). Vedremo se il governo, le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti".
PUNTO
2 - Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano
( da "Websim"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti". La prossima settimana il sottosegretario, che rimane il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, ha annunciato che sarà a Bruxelles per spiegare alla Commissione europea il nuovo piano.
<Dalla
Marcegaglia una relazione che indica la strada per crescere>
( da "Provincia
di Lecco, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto "impresa in un giorno, fino alla centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della politica,
PUNTO
4 -Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano. Polizia carica
( da "Websim"
del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti". Oggi il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha emanato i due decreti su rifiuti e sicurezza approvati mercoledì scorso dal consiglio dei ministri, aprendo la strada alla loro pubblicazione in Gazzetta.
E
Walter diventa il "premier ombra"
( da "Giornale.it,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.
Veltroni,
Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua
( da "Giornale.it,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.
La
coda avvelenata dell'occhio ( da "Giornale di Brescia"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Detesta ogni forma di "ottimizzazione del servizio" - quella maniacale pretesa della burocrazia di costringere i dipendenti pubblici a sprecare un sacco di tempo nello stendere relazioni che dimostrino che non stanno sprecando tempo. Bennett ritiene che entrare in una galleria sia un'esperienza bellissima e divertente, se vissuta in libertà.
Sharon
e Madonna icone del glamour generoso
( da "Giornale
di Brescia" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "Sua madre è morta di Aids e io ho incontrato il padre che si è detto favorevole all'adozione. Non c'era nulla di controverso. Il problema stava nella burocrazia: quell'adozione ha in pratica dato inizio alle leggi sull'adozione in Malawi".
Il
Louvre non andrà a Verona ( da "Unita, L'"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma chissà - suggerisce - se nella decisione non hanno pesato le polemiche francesi contro simili prestiti". Infine Goldin: "Il problema non è la città, si sconta l'assenza di una Fondazione musei che può avere i tempi rapidi necessari per un'iniziativa gigantesca e non quelli dilatati della burocrazia".
<Pronti
a investire se c'è chiarezza> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia per attrarre imprese dalla Germania --> Meno burocrazia per attrarre imprese dalla Germania L'ambasciatore Steiner assicura l'interesse delle aziende tedesche per l'isola, a patto che le procedure siano snelle. Due giorni in Sardegna per avviare contatti con gli imprenditori, comprendere in quali settori le aziende sarde possono attrarre investimenti dalla Germania e incontrare
Hai
un problema col Palazzo? Dillo all'assessore all'Ascolto
( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia con l'amministrazione comunale? Niente paura. Da questa settimana è al lavoro in Comune l'assessore all'Ascolto della Gente. IL NEOSINDACO Walter Baldi, impegnatissimo professionista, l'aveva detto. "Sarò in Comune quanto occorre, ma desidero che la popolazione abbia un punto di riferimento immediato: un assessore di massima fiducia che sarà sempre presente per ascoltare"
CARRARA
<CHIEDIAMO trasparenza e la e la pubblicazione del
( da "Nazione,
La (Massa - Carrara)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: rapporti quotidiani con la burocrazia, forse non si è capito realmente il ruolo che il mondo associativo e nello specifico, la Cna ha nel panorama provinciale, soprattutto dopo quanto affermato nella nostra assemblea annuale e ribadito più volte in tutte le sedi. Il nostro ruolo è quello di essere al fianco delle imprese e in questo caso le imprese ci hanno chiesto di fare chiarezza.
Il
Louvre ritira i prestiti Salta la mostra di Verona
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: agevolare i rapporti e di scavalcare le maglie della burocrazia. A Verona l'amministrazione era convinta di avere i tempi compatibili con le richieste del Louvre, ma la burocrazia si è mangiata tutto il tempo e ha portato il museo parigino a decidere di revocare i prestiti che aveva concesso". NON NASCONDE il suo rammarico e la sua delusione Goldin che assicura che si è trattato "
Bonomi:
Superemo anche questa crisi ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Anche Bonomi vede nella viabilità un limite allo sviluppo: "Anche i romani avevano capito l'importanza delle vie di comunicazione - prosegue -. Oggi manca la volontà di costruire nuove infrastrutture. Ognuno deve fare la sua parte: gli industriali devono capire come stare sul mercato, le istituzioni devono ridurre le inefficienze della burocrazia".F.AP.
Via
al rilancio del dettaglio tradizionale
( da "Arena,
L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Un aspetto
fondamentale per lo sviluppo del commercio è il peso della burocrazia sulla
piccola azienda. Sta nascendo un governo e dovrebbe alzarsi forte una richiesta
per ridurre gli adempimenti fiscali contributivi (
TRENTO
- Unifarm, 513 dipendenti, è un piccolo gigante che scalpita
( da "Adige,
L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ingombrante burocrazia politico-farmaceutica, spiega il presidente Giorgio Trotter: all'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, giacciono da 4 anni le richieste di Aic, autorizzazione all'immissione in commercio, per alcuni prodotti importanti. A cominciare dal primo generico alternativo al popolarissimo Moment dell'Angelini,
Gian
Antonio Stella racconta "La deriva"
( da "Giornale
di Vicenza, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: tutti i problemi che i cittadini vivono ogni giorno: burocrazia, lentezze, imprecisioni, cavilli e sotterfugi che continuano a tenere l'Italia inchiodata a un costante ritardo. E, a proposito di burocrazia, nel volume vengono citati anche i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato su costi ritardi e inefficienze della macchina pubblica.
Michele
comper MORI - Verrà dal successo del Natale moriano la tanto sperata rinascita
del centro storico e in generale dei negozi, delle piccole attività e dei
locali pubblici? Gi ( da "Adige, L'"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: possiamo permetterci di aspettare i tempi della politica e della burocrazia". Presenti all'incontro le maggiori associazioni di categoria, dall'Unione commercio della Vallagarina col presidente Mariano Modena, all'Associazione Artigiani Vallagarina con il presidente Andrea Benoni. C'era anche Giorgio De Grandi, presidente di uno dei consorzi più antichi d'Italia, il "Trento Iniziative"
Individuate
le discariche, ed è subito rivolta
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dovrebbe portare la Campania fuori dall'emergenza rifiuti, provoca subito la reazione della piazza. A Chiaiano ? uno dei dieci siti individuati ? manifestanti sono scesi in piazza lanciando pietre contro le forze dell'ordine e attuando blocchi stradali. Bertolaso non ha esitato a puntare il dito contro la burocrazia. a pagina 4.
La
storia ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le note limitative alle ricette per i medici (fonte di burocrazia e freno all'intoccabile "scienza e coscienza" dei dottori, l'accusa), lo stop ai gadget, i paletti alla pubblicità. Fiori all'occhiello gli esperti di fama internazionale e la ricerca indipendente. Solo spolveratine di etica per omaggiare intanto gli amici e intascare mazzette?
<Regalo
ai fratellini una vacanza in un parco giochi>
( da "Corriere
della Sera" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: indignazione dei due politici: "La burocrazia sulla pelle di un bambino ci ha disgustato, è imperdonabile". Sul "caso Basiglio" alcuni parlamentari milanesi presenteranno un'interrogazione. Nel frattempo, c'è un'altra sorpresa per il fratellino: la sua squadra del cuore, l'Inter, è pronta ad accoglierlo ad Appiano Gentile.
Si
paga di più e il Pd critica la burocrazia
( da "Tempo,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il Pd critica la burocrazia Aumenta il coefficiente per pagare il condono edilizio e il Pd se la prende con le lentezze burocratiche del Comune. Ma l'amministrazione comunale dimostra la sua buona fede sia dando applicazione alla regolarizzazione degli abusi, sia cercando di contrattare con quei privati che hanno sì un'autorizzazione ma che potrebbe essere invasiva sul territorio.
Dopo
10 anni si riparla del "peduncolo"
( da "Stampa,
La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Si chiama burocrazia: quindi si dovrà pazientare. L'urgenza sulla realizzazione del "peduncolo" di Ivrea, tre chilometri di circonvallazione per un costo di oltre 6 milioni di euro, è però dettata da almeno due motivi. Uno in particolare: attraversare la città nelle ore di punta spesso è un'impresa titanica.
La
rivolta dei maghi ( da "Stampaweb, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Si parla tanto di truffe occultistiche, ma alla fine io sono stato fregato da burocrazia e commercialisti, e ho dovuto fermare la mia attività per un problema con l'Iva", scherza "Magia 2000", alias Giovanni Lucerna, esperto di cartomanzia, psicocibernetica, e molte altre cose. Lo userà il cartello british? "Nessun problema.
Rifiuti,
nella notte Chiaiano in rivolta ( da "Manifesto, Il"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: per il segretario campano del Pd Iannuzzi- arriva la burocrazia che non vede di buon occhio il doppio incarico di Bertolaso, ostacolandolo con l'incompatibilità dei ruoli. Nulla però può arrestare la sete di affari del Berlusconi IV. Così ieri il decreto era già sulla scrivania del presidente della repubblica e stamattina sarà in Gazzetta ufficiale.
Guidi:
<Abolire l'Irap> ( da "Corriere Alto Adige"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia " e, suggerisce il presidente dei giovani Confindustriali del Trentino Rocco Cristofolini, "infrastrutture come la Valdastico ". Comunque positivo il giudizio sulla realtà del Trentino Alto Adige: "è una situazione interessante, sicuramente migliore sotto molti aspetti della media italiana.
Ci
scrivono ( da "Corriere di Bologna"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Pietro Aceto Ulivisti del Pd BUROCRAZIA Troppa carta sprecata, largo ai computer In questi giorni si sta consumando l'annuale rito del Red: milioni di pensionati si devono recare presso i Caf per dicharare all'Inps la pensione che lo stesso istituto eroga. Naturalmente la colpa non è dell'Inps ma della "casta" politica che ha affastellato leggi su leggi.
PERUGIA
- La burocrazia frena, blocca, fa saltare i nervi. Si annida dappertutto anche
nelle operazi ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il grido d'allarme lo lancia l'Ance, l'Associazione dei costruttori: "Così non si va più avanti, le imprese sane rischiano di perdere terreno". Perché nel mare della burocrazia, dei ritardi degli appalti al massimo ribasso fanno il pieno i furbi, come sempre. SERVIZI A PAG. 43.
Patto
con gli edili: <Meno carte>
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Meno burocrazia e meno carta straccia". è la richiesta degli edili per bocca del presidente nazionale dell'Ance Paolo Buzzetti ieri a Bari per l'assemblea barese dell'associazione guidata da Vito Bellomo. Cui ha partecipato anche il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto (nella foto con il presidente degli industriali baresi Alessandro Laterza)
Professione
historiador Eusebio Leal, l'uomo che sa ascoltare le città
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma per essere un sognatore è molto concreto: "Per salvare i centri storici, per dialogare con la gente che vi abita e decidere insieme, la politica è indispensabile". Però bisogna decidere: "La politica o è cultura, o è burocrazia". Leal ha già scelto. Eusebio Leal.
PERUGIA
- Attenti alla burocrazia, può essere talmente infida e sudbola che blocca anch
( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: avrebbero assoluta necessità di una burocrazia più semplice e snella. Sulle piccole imprese - lo ha ribadito anche il neo presidente Marcegaglia - il costo della burocrazia grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno: un punto di Pil sottratto al loro sviluppo. Ventisette adempimenti informativi in materia di lavoro, previdenza e assistenza gravano sulle imprese per quasi 10 miliardi.
BOLOGNA
- Lo aveva chiesto sin da quando una macchina dei carabinieri l'ha portata via
( da "Messaggero,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dove qualsiasi richiesta deve passare per la burocrazia. Dopo l'incontro con la Savio, anche Stefano e Mario l'abbracciano. Al parroco, poco prima, avevano chiesto: "Per favore, le stia vicino". Cosa si sono detti nessuno lo sa. È un momento da rispettare. E' arrivata la sera e Annamaria torna a essere sola nella sua cella di tre metri per quattro.
Rifiuti,
via libera dal Colle ( da "Campanile, Il"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Bertolaso si scontra con la burocrazia: "Siti ad Avellino e Benevento, ma c'è già chi prova ad ostacolarmi". Per i centri in zona militare, niente regole di ingaggio ai soldati: eventuali sgomberi spetteranno alla polizia Arriva al Qurinale, all'attenzione del Capo dello Stato, che lo ha firmato ieri pomeriggio, il decreto sull'emergenza rifiuti Campania.
In
terzo luogo, il recupero di efficienza della giustizia. Appare ormai superfluo
ripetere per l ( da "Messaggero, Il"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Solo un Paese con poca burocrazia, con un numero limitato di leggi chiare e perentorie, con un sistema processuale efficiente, può presentarsi con concrete chances di successo alla sfida di un'economia ormai da tempo globalizzata. Il secondo tema meritevole di approfondimento, strettamente connesso al primo, è quello del rispetto delle regole.
I
PRIMI commenti politici e giornalistici al discorso del nuovo Presidente di
Confindustria ne h ( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia genera approfittamenti che sconfinano nella corruzione per chi vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più delle volte inutili e formali, alla realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e l'efficacia che devono connotare lo sviluppo del mercato.
Il
Pd "riscopre" la sicurezza
( da "Libertà"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: meno burocrazia sono parole che abbiamo scoperto con un po' di ritardo, il vero riformismo che noi proponiamo è la strada migliore per farci recuperare terreno". Botti ha affrontato anche i temi più strettamente locali, legati alle scadenze elettorali del prossimo anno: "A Piacenza - ha detto - siamo cresciuti e diventati il primo partito,
<La
burocrazia costa 122 milioni> ( da "Corriere del Veneto"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: REDAZIONALE La Cna Studio sulle aziende trevigiane "La burocrazia costa 122 milioni" TREVISO - Alle imprese della Marca, la burocrazia costa 122 milioni di euro all'anno. A tanto ammonta, secondo un'indagine della Cna di Treviso, il "dazio" che in un anno il sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti buricratici necessari per gestire un'impresa.
<Tutta
colpa della burocrazia> ( da "Corriere del Veneto"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Tutta colpa della burocrazia" Troppi intoppi burocratici, troppi ritardi. I preparativi per la mostra con 140 opere del Louvre che si sarebbe dovuta tenere al Palazzo della Gran Guardia di Verona, a partire dal prossimo 19 settembre, si è arenata nelle sabbie mobili delle mille regole e cavilli cui deve sottostare un'amministrazione comunale.
<Svolta
con i ministri veneti E ora sostegni alla flessibilità>
( da "Corriere
del Veneto" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dalla rivendicazione alla soluzione dei nodi irrisolti del fisco, delle infrastrutture, della burocrazia. E poi il federalismo, che a questo punto è necessario: bisogna responsabilizzare la gestione della spesa pubblica, collegare quest'ultima alla reale capacità contributiva, puntare alla sussidiarietà dei servizi. E dobbiamo razionalizzare gli enti locali".
Riparte
la "battaglia" per l'aglio piacentino
( da "Libertà"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: lo specchio della lentezza e della burocrazia italiana tanto cara alla sinistra. Una volta fallito il tentativo di ricevere la denominazione Dop per l'aglio bianco di Monticelli, venne presentata una domanda per il marchio Igp per l'aglio bianco piacentino: era il marzo 2007, nel febbraio di quest'anno la Regione Emilia Romagna ha trasmesso il suo parere favorevole al ministero,
Conciliare
al di fuori dai tribunali ( da "Nuova Sardegna, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le lungaggini tipiche della burocrazia e dei tribunali. E risolvere i conflitti senza spendere un patrimonio. Missione impossibile? Non proprio. La soluzione esiste: la conciliazione paritetica, pratica ancora poco diffusa che l'associazione Cittadinanzattiva ha deciso di promuovere attraverso una serie di iniziative volte ad informare gli utenti e a diffondere questa possibilità.
Pratiche
di invalidità tempi troppo lunghi
( da "Centro,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Cittadinanzattiva e Tdm sfidano burocrazia e carenze di personale che paralizzano il lavoro della commissione Asl deputata al riconoscimento delle invalidità. Per il Tdm, è necessario prevedere una soluzione che velocizzi l'iter. "Si potrebbe inserire nell'ufficio un'altra persona anche ausiliaria e dotare la commissione esaminatrice di una figura professionale e specialistica fissa"
Un
cavillo blocca l'impianto modello - antonio corbo
( da "Repubblica,
La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: storia di ottusa burocrazia: si progetta, si finanzia, si costruisce, ci si accorge poi del cavillo e si abbandona l'opera sotto polvere e sole, possibile? "Possibile", allarga le braccia Erminio Signorelli, il presidente del Co.Ri.Sa 4, un consorzio modello, con molti altri impianti in funzione, piccole discariche e siti di stoccaggio che nascondono la crisi in tutto il Cilento.
Impianto
modello ma non apre aspetta da due anni un collaudo - dal nostro inviato
( da "Repubblica,
La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "Questo collaudo è urgente. Un ingegnere ci ha detto di rimandare tutte le carte, di ricominciare da zero", rivela Signorelli. Un messaggio da decifrare. Peggio di prima o qualcosa si muove nella immobile burocrazia? E la chiamano emergenza.
L'idrometano
c'è ma manca l'ok per utilizzarlo
( da "Tirreno,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma la burocrazia ne rallenta l'impiego. Anche perché quando arriverà il via libera dalla Motorizzazione, occorrerà una fase sperimentale che potranno effettuare solo i veicoli degli enti pubblici. E solo allora sarà possibile quantificarne il prezzo.
Veltroni:
per il pd milano è fondamentale - stefano rossi
( da "Repubblica,
La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sussidiarietà, semplificazione della burocrazia per le aziende. Ampio accordo su tutto, a sentire Formigoni: "Veltroni ha detto in modo chiaro che la linea del Pd lombardo è quella del Pd nazionale". E il Partito democratico lombardo appoggia la Regione nella richiesta di devoluzione di 12 nuove materie.
Esposto
in procura sui vertici sanitari ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: in un comunicato ufficiale in cui peraltro addossava alla burocrazia regionale tutte le responsabilità del mancato accertamento del possesso dei requisiti da parte degli aspiranti direttori. Nonostante le risposte ottenute dal Ministero della Salute nulla è accaduto. David Harris ha nel frattempo acquisito la cittadinanza italiana, primo requisito mancante al momento della nomina,
TEMI
SCOMODI PER IL NORDEST ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che per avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da 19 amministrazioni diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa.
Legno
e acciaio, ecco la nuova chiesa dei Battuti
( da "Corriere
delle Alpi" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: aria di chi sembra avere scalato l'Everest della burocrazia. Difficile infine quantificare anche l'esatto importo dei lavori. Di certo l'ultimo stralcio della serie costerà poco più di 300 mila euro. "Alla fine faremo un conteggio", afferma Monti, "ma di certo la cifra sarà di gran lunga inferiore a quello che si può immaginare".
Il
carburante per inquinare meno c'è manca l'okay della motorizzazione
( da "Tirreno,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: perché se la tecnologia è ormai pronta per erogare questo carburante, la burocrazia è rimasta indietro: non ci sono le autorizzazioni del ministero e, quindi, della motorizzazione che dovrebbe dare il via a targare auto che possono circolare a idrogeno (seppure miscelato). Così, al momento, il pieno di idrometano lo faranno sì e no una decina di vetture.
Sanità
e servizi in vallata un convegno della cna
( da "Tirreno,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Altro punto all'ordine del giorno, la possibilità per i patronati di sostituirsi alla Sds nella gestione delle pratiche amministrative, per evitare di ingolfarne di burocrazia gli uffici e permettendo al contempo un'efficace penetrazione sul territorio. G.M.
Ritardi
odeon, le imprese strangolate dalla burocrazia
( da "Tirreno,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: imprese strangolate dalla burocrazia Il centro città ha bisogno di quel parecheggio per rilanciarsi. Matteoni critica, ma ai tempi del Prg era assessore Ci risiamo, ancora ritardi, ancora ostacoli nei confronti di progetti già approvati, concessionati, di cui si aspetterebbe solo il tempo tecnico materiale di realizzazione per poterli rendere fruibili alla collettività od ai privati:
Il
louvre: "verona non è pronta" salta la mostra dei capolavori -
armando besio ( da "Repubblica, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della burocrazia comunale. Il secondo, legato al primo, l'adeguamento tecnico della Gran Guardia: i lavori di messa a norma impiantistica non sono neanche iniziati mentre il Louvre pretendeva che fossero finiti entro giugno". Il sindaco Tosi si dice "profondamente rammaricato", promette che il programma di grandi mostre proseguirà,
Giochi,
il diktat dello sport cinese "non inneggiate al dalai lama" -
emanuela audisio sorrento ( da "Repubblica, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: C'è una stretta, molta burocrazia, poche aperture. Gli atleti sono benvenuti, ma non i turisti senza fissa dimora. Lo spirito olimpico non dà diritto ad una visita agevolata a Pechino. Gli accessi delle delegazioni all'interno dell'aeroporto devono essere nominali e comunicati con anticipo.
Dagli
altri paesi impariano anche i diritti
( da "Tirreno,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: In questi paesi un single può adottare un bambino, ci sono meno tasse e meno burocrazia per entrare nel mondo del lavoro. In questi paesi da cui noi scopiazziamo solo i divieti, la vita dei cittadini è semplificata: dalle unioni civili per eterosessuali e omosessuali alla risoluzione delle barriere urbanistiche per i disabili.
L'IMPRESA
E IL RISPETTO DELLE REGOLE ( da "Mattino, Il (City)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia genera approfittamenti che sconfinano nella corruzione per chi vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più delle volte inutili e formali, alla realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e l'efficacia che devono connotare lo sviluppo del mercato.
Temi
scomodi per il nordest ( da "Nuova Venezia, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che adesso per avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da 19 amministrazioni diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa.
Il
primo passo per far rinascere la gronda
( da "Nuova
Venezia, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le attese della gente con i tempi della burocrazia e riconsegnare alla fruizione dei cittadini un patrimonio ambientale di incomparabile valore. Aver chiaro questo obiettivo è, a mio avviso, il presupposto che giustifica quel cambio di passo e che deve trovare realizzazione in un progetto complessivo e unitario, finanziato con adeguate risorse (anche di Legge Speciale per Venezia)
Dipietristi,
la guerra del capogruppo - maurizio piccinino
( da "Centro,
Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La "vendetta" sarà affidata alla implacabile scure della burocrazia: nei prossimi quattro mesi il neo senatore Mascitelli, da consigliere regionale dovrà optare e lasciare il consiglio. All'Emiciclo potrebbe entrare il primo dei non eletti dell'Idv, ma potrebbe entrare il primo dei non eletti del listino.
Protesta
davanti al tribunale ( da "Centro, Il"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "da anni sto lottando contro i cavilli e la burocrazia di un'amministrazione pubblica che è fatta apposta per creare disparità tra i cittadini. Ho chiesto risposte che puntualmente mi sono state negate e l'unico modo per averle, penso, sia quello di andare avanti con la protesta fino a quando il mio fisico reggerà".
La
burocrazia ci costa 122 milioni ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia ci costa 122 milioni" Allarme Cna: "76 adempimenti solo per aprire un'attività: zavorra assurda" Alle imprese della Marca la burocrazia costa 122 milioni di euro l'anno. A tanto ammonta, secondo un'indagine della Cna di Treviso, il "dazio" che il sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti burocratici necessari per gestire un'
Ministro
dei Trasporti Matteoli: "Rendere i porti italiani competitivi con quelli
del resto d'Europa" ( da "Sestopotere.com"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: necessario snellire la burocrazia per colmare il deficit degli investimenti, ma soprattutto una nuova legge quadro sulla portualità”. “Concentrare maggiori risorse pubbliche e private per lo sviluppo dei porti e il completamento delle opere, evitare la concorrenza tra i porti italiani, semplificare le procedure di sdoganamento delle merci,
Burocrazia,
zavorra che costa alle imprese 122 milioni l'anno
( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: INCHIESTA Burocrazia, zavorra che costa alle imprese 122 milioni l'anno La burocrazia soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha provato a quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli, dichiarazioni e quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'azienda deve presentare ogni anno ad una ventina di enti diversi.
Tentato
rapimento, giallo al parco ( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: c'è parecchia burocrazia e formalismo. "Speriamo che a breve tutto questo venga superato - continua D'Amico -. Non sarà semplice, dovremo rifare lo Statuto, ma il cammino è già stato intrapreso". Queste nuove regole potrebbero essere propizie ad un ritorno nell'organismo dei Comuni di Meduna e Motta di Livenza.
Burocrazia
a peso d'oro: costa 122 milioni l'anno
( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sostenuti dalle aziende della Marca Burocrazia a peso d'oro: costa 122 milioni l'anno Risorse disperse per il sovrapporsi di competenze tra Stato e enti locali La burocrazia soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha provato a quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli, dichiarazioni e quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'
L'Upa
Centonove incontri con gli artigiani
( da "Gazzettino,
Il (Padova)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Burocrazia, pressione fiscale, sicurezza nel lavoro, lotta all'abusivismo, sviluppo di nuove aree produttive, difficoltà di accesso al credito, mancanza della banda larga per le connessioni veloci a internet, viabilità, infrastrutture, disservizi postali con mancata consegna della corrispondenza.
MARCO
TORIELLO NON è UN NUOVO SINDACATO DELLE IMPRESE, MA UN ORGANISMO CHE RIUNISCE
LE ASSO ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccesso di burocrazia, sicurezza e legalità: questi i temi principali affrontati dalla Consulta e dal suo tavolo tecnico nei primi mesi di lavoro. Dalle associazioni di categoria arriva un sì convinto e unitario al piano presentato dal nuovo governo per uscire definitivamente dalla crisi dei rifiuti.
Al
Pacinotti una classe fantasma con 11 docenti
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma siccome la burocrazia non contempla sbavature, se la classe è formata è formata. E se c'è la classe ci sono gli insegnanti e, dunque, se ne manca uno per più di tot giorni bisogna chiamare il supplente. Al quale supplente è andata decisamente di lusso visto che porta a casa il pur magro stipendio senza svolgere una sola ora di lezione.
Il
San Daniele va in Cina con la scorta
( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 24-05-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Burocrazia
Abstract: con la speranza che vengano evase tutte le pratiche burocrazie doganali. Sarebbero i primi prosciutti "San Daniele" che fisicamente sbarcano in territorio cinese".Una bella soddisfazione per una filiera che conta su 5.400 allevamenti riconosciuti in 10 regioni del centro-nord Italia, 140 macelli e 30 stabilimenti produttivi.
Burocrazia
privacy e foglie di fico ( da "Provincia di Como, La"
del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il cavallo di caligola Burocrazia privacy e foglie di fico Può un cittadino conoscere, attraverso il giornale che legge, quanto spende la Provincia o il Comune per retribuire i propri dirigenti con soldi pubblici? Certo che può. In teoria. In pratica, quando i cronisti bussano alle porte dei Palazzi per ottenere informazioni che dovrebbero essere immediatamente disponibili,
( da "Cittadino, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
N In materia
tributaria anche quest'anno i sangiulianesi alle prese con la compilazione del
"modello unico" avranno a disposizione operatori esperti che
forniranno consulenze gratuite. Un servizio, quest'ultimo, che negli anni
scorsi si è rivelato particolarmente gettonato dagli utenti locali, tanto che
San Giuliano è l'unico comune della provincia di Milano in cui l'Agenzia delle
Entrate ha deciso di proseguire con il decentramento di consulenti. La
convenzione che è stata firmata martedì dal sindaco Marco Toni prevede la
presenza di personale esperto nel periodo che va dal 30 maggio fino al 30 giugno,
nei giorni di lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13. Inoltre nel documento viene
specificato che "qualora se ne presentasse la necessità si potrà
concordare il potenziamento e/o prolungamento del servizio". Entrando nel
merito delle attività previste, i cittadini potranno chiedere assistenza per la
compilazione del "modello unico", nonché stampa della relativa
modulistica e trasmissione telematica della dichiarazione, con tanto di
ricevuta. Viene altresì garantito il rispetto della privacy, soprattutto per
quanto riguarda la sicurezza delle banche dati contenenti le informazioni che
vengono raccolte al momento in cui è erogata la consulenza. Dopo la tappa del
camper delle tasse che il mese scorso ha sostato alcuni giorni in piazza della
Vittoria, nell'ambito del tour che ha previsto alcune tappe in Lombardia, in questa nuova parentesi i sangiulianesi potranno evitare di
arrovellarsi tra i numeri e la burocrazia, grazie ad un punto di riferimento a portata di mano, che in
questo caso avrà sede presso il palazzo municipale. Per il resto, tutto segue i
binari degli anni scorsi, in base ad una consolidata esperienza che, visto
l'utilizzo, ha raccolto il consenso della cittadinanza locale. La strada
torna infatti ad essere spianata e i quesiti avranno risposte esaurienti, con
un servizio che tiene conto anche dell'esigenza di riservatezza. A questo punto
per gli interessati non resta che mettersi in coda, utilizzando il mese di
giugno per sbrigare la pratica, guidati dal supporto di esperti del settore.
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il deputato: voglio
dar voce ai problemi della campagna mantovana L'INCARICO Saranno convocati gli
stati generali L'impegno è quello preso con gli elettori: portare a Roma la
voce dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'agroalimentare mantovani. Potrà
farlo da una sede privilegiata. L'onorevole Marco Carra è entrato a far parte
della commissione Agricoltura della Camera e assieme al consigliere Antonio
Viotto che in regione ha un posto nella commissione attività produttive, si
prepara a convocare gli stati generali del settore. "Ritengo che un
mantovano in Parlamento abbia il dovere di occuparsi del mondo agricolo - dice
Carra - E' un settore che offre posti di lavoro, importanti prospettive di
sviluppo nel settore energetico e un patrimonio di competenze e di
professionalità che non dev'essere disperso e che contribuisce a fare
dell'Italia un Paese leader per prodotti tipici. Va sostenuto e tutelato a
partire dalle norme sulla produzione, che devono essere uguali in tutta Europa.
Oggi il mercato chiede a queste imprese un continuo sforzo di innovazione ma la
politica deve saper offrire loro una tutela attiva". Tra i nodi da
sciogliere Carra ricorda il divario tra prezzo alla produzione e al consumo, la questione delle quote latte, l'eccessiva burocrazia, la concorrenza di prodotti
che giungono sul mercato senza alcuna garanzia di controllo e di qualità e il
peso del fisco. "La politica deve risolvere questi problemi avvalendosi
della concertazione. Io terrò un filo diretto con gli esponenti mantovani della
categoria". Tra i primi atti di Carra alla Camera c'è anche la firma
sotto una proposta di legge per liberalizzare l'accesso delle imprese di
manutenzione nei centri cittadini.
( da "Corriere delle Alpi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CARTA QUALITA' Simone resiste sulla terra nonostante la burocrazia e a dispetto dei costi Che l'agricoltura
di montagna non goda di buona salute non è certo scoperta recente, che sempre
più attività siano a rischio di scomparsa - di estinzione verrebbe da dire - è
invece una notizia che deve allarmare tutti, a cominciare dalle istituzioni.
Perché i vincoli burocratici sempre più stretti stanno rischiando di
schiacciare definitivamente la passione che da sempre anima gli agricoltori ed
i coltivatori. E' il caso, ad esempio, di Simone Canal, che da dodici anni
gestisce un'azienda agricola a Cergnai di Santa Giustina e che oggi si domanda
con troppa frequenza se non sia arrivato il momento di arrendersi, di mollare
tutto e ricominciare un'altra vita. "E' un pensiero che compare sempre più
spesso", racconta in un raro momento di pausa. "Io continuo questo
lavoro perché ho molta passione, ma se le cose non cambiano potrei davvero
essere costretto a mollare. In questi ultimi anni la burocrazia
è peggiorata enormemente, i costi delle materie prime e dei mangimi sono saliti
alle stelle. Però il compenso che ricevo quando porto il latte in latteria non
è aumentato di pari grado. A fine mese sono sempre costretto a perdere tempo
per rifare i calcoli e per capire come sia possibile continuare in questo
modo". Studi all'istituto agrario di Vellai e dopo la maturità, nel
( da "Alto Adige" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
SCUOLA Burocrazia da ridurre BOLZANO. Riduzione della burocrazia nel settore scolastico: se ne
è occupato un gruppo di lavoro ed i risultati sono stati presentati ieri
dall'assessore alla scuola tedesca, Otto Saurer. Quest'ultimo ed il vice
intendente scolastico, Arthur Pernstich, hanno evidenziato che vi sono ampi
margini di riduzione della burocrazia nel settore scolastico e che il gruppo di lavoro ha
identificato 4 ambiti d'intervento. Si tratta di riforma scolastica,
valutazione, regolamentazione dell'orario scolastico e
organizzazione/amministrazione interna alle scuole.
( da "Giornale di Brescia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione: 22/05/2008
testata: Giornale di Brescia sezione:VALTROMPIA E LUMEZZANE LUMEZZANE Tavola rotonda
per i vent'anni della "Fontana" Disabili al lavoro con le coop Egidio
Bonomi LUMEZZANE Il lavoro come valore. Non soltanto, o forse addirittura non
tanto, come fonte di reddito (fondamentale, per carità), ma come responsabilità
sociale, individuale, mezzo per realizzarsi e dare dignità. L'altra sera, al
teatro Odeon di Lumezzane, sette esperti si sono confrontati sul delicato tema
dell'occupazione, partendo da quella dei disabili per giungere ai disadattati,
spesso disperati, con la perdita del lavoro, senza più ritrovarlo per l'età e
per mille altri rivoli d'angoscia. Una serata rivelatrice d'una realtà che si
tende a non cogliere, perché ciascuno ne ha abbastanza del suo, perché
l'individualismo corrente non guarda ad altro, perché si dimentica che la
società è un tessuto dove gli individui sono fili intrecciati. Il convegno è
dovuto alla Cooperativa "La Fontana", in occasione dei vent'anni
d'attività "al servizio di Lumezzane", come con punta d'orgoglio
sostiene. L'intento era di fare il punto sull'inserimento dei disabili nel
mondo del lavoro, cosa avvenuta puntigliosamente in questi vent'anni, ma le
condizioni sono molto cambiate ed il problema si è dilatato ben oltre i
disabili, per investire nuove figure di disoccupati Il presidente de "La
Fontana", Giuseppe Belussi, ha tracciato una rapida storia de "La
Fontana", ricordando gli inizi, col gruppo di volontari che col tempo
hanno creato una realtà da meraviglia: oltre sessanta addetti, quasi quattro
milioni di fatturato, una sede con laboratori costruiti in proprio, ampliamenti
in vista dal giugno prossimo. Un cammino proficuo, coraggioso con l'intenzione
(espressa) di rimanere "piccoli" anche se si
diventerà grandi, per dire che non saranno le sovrastrutture e la burocrazia ad intralciare il cammino.
Poi hanno preso la parola, via via, il dott. Fabio Besozzi Valentini, direttore
del distretto socio-sanitario della Valtrompia sulle novità legislative della
Lombardia in fatto di servizi sociali; la dott. Giovanna Lorini,
responsabile dell'ufficio integrazione lavorativa dell'Asl; la dott. Elena
Gallinari, responsabile dei servizi sociali della Comunità montana di
Valtrompia; la dott. Alberta Marniga, presidente del comitato piccola industria
dell'Aib; l'avv. Felice Scalvini, presidente della Confederazione europea delle
cooperative sociali; il sindaco, Silvano Corli, con un intervento molto
apprezzato sul valore del lavoro, scomodando anche l'enciclica di Paolo VI
"Laborem exercens", pilastro della dottrina sociale cristiana. Ne è
venuto un quadro multicolore: non è la proliferazione degli sportelli a dar
lavoro, ma opportunità di crescita e formazione. Una massa crescente di
lavoratori in... attesa di lavoro ha bisogno d'interventi specifici, in un
mondo in cambiamento rapido. Nei prossimi 10 anni si parlerà meno della persona
e del singolo, ma dei problemi che investono più persone svantaggiate. Quante
saranno e come poterle servire? Le coop, quale volume di capacità lavorativa
possono creare, non solo per i disabili? L'ufficio integrazione di Brescia avvia
al lavoro circa seicento persone all'anno. In Valtrompia le cooperative sociali
sono 18, quelle socio assistenziali 11, sette per l'inserimento lavorativo. Le
donne premono e bisognerà creare condizioni effettive di lavoro anche per loro.
L'Italia è meno attenta sul fronte lavorativo e meno "produttiva" del
resto d'Europa: in Inghilterra hanno elaborato un programma per dare lavoro a
tre milioni e mezzo di persone nei prossimi anni, una buona parte dei quali
disabili. Le possibilità d'occupazione vanno meglio distribuite. Infine, l'uomo
- come ha ricordato il sindaco - va stimolato sul fronte scientifico (sapere di
più) morale (dedizione e correttezza), gusto estetico (cose ben fatte),
pratico. Non c'è lavoro se non c'è l'uomo.
( da "Trentino" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Una generazione
"alternativa" sospesa tra l'incerto presente e le passioni passate
Una storia d'amore finita male il pretesto per ripercorrere gli anni '70 e '80,
passaggio cruciale all'età adulta PAOLO PIFFER A cinquant'anni più uno Stefano
Giordano esordisce in libreria con il romanzo "Opposta direzione"
pubblicato da "Curcu&Genovese" (10 euro). Libro che presenterà
domani, alle ore 19, al bar Paradiso di Trento. Insegnante di materie
letterarie, collaboratore del Trentino, organizzatore di importanti rassegne
cinematografiche come "Oggetti smarriti", "Italiani
indipendenti" e "Social film", Giordano segna, con questo
esordio, un'epoca di passaggio. Quella tra la condizione dello studente e un
futuro incerto, nel mondo del lavoro, a cavallo tra un settantasette bolognese
giocoso, per quanto denso di domande irrisolte, e gli anni Ottanta così pieni del
nulla totale, di una incertezza dalla quale non ci si è più liberati. Lo fa
portando per mano il suo alter ego, Lorenzo, il protagonista, in una
riflessione sui privati affetti, nell'incedere tra storie d'amore passate ma
sempre presenti e nuove passioni senza futuro, probabilmente. E' un po' lo
specchio di una generazione sospesa, animata da un desiderio di cambiamento
che, inevitabilmente, si scontra con una realtà che va veloce, miete vittime, e
non si guarda indietro. L'autore indugia forse troppo nella riflessione su sé
stesso, a danno dell'asciuttezza del racconto che, invece, scorre più
"limpido" in altre pagine. Costruito con la tecnica cinematografica
del montaggio alternato, omaggio alla passione dell'autore, "Opposta
direzione" è felice dove tratteggia con ironia certe scene di vita
universitaria in cui l'impatto con la burocrazia diventa motivo per metterla
in ridicolo, sbeffeggiarla nella sua inutile, e sterile, seriosa pignoleria.
Fin nel titolo, "Opposta direzione" suggerisce una strada, per quanto
aperta, a mezz'aria tra la consapevolezza di entrare nel caravanserraglio degli
adulti e la voglia, comunque la si pensi, di rimanere dentro un po'
Peter Pan, segno di resistenza, quasi di difesa, per quanto attiva. D'altronde,
come termina Giordano con accenti agro-dolci, "i capelli di Carla
spariscono alla prima curva. Sono più belle le persone che vanno via. Un
autobus strombazza alle mie spalle. Avanza di gran carriera. Tiro lo zaino in
spalla. Attraverso la strada deserta e aspetto che torni in direzione
opposta". Ecco un passaggio del libro. di Stefano Giordano Alle
manifestazioni ci ero sempre andato, fin dalle superiori. Così nei primi mesi
di università mi ero ritrovato in corteo con qualche centinaio di studenti
ululanti contro il caro-casa e le tasse d'iscrizione. Cause sacrosante,
combattute da un gruppetto di fuorisede uniti da una presunta comune identità
politica che si incontravano, riconoscevano e contavano nelle solite prassi.
Quattro gatti ringhiosi confinati in mezza corsia di via Rizzoli, nemmeno
riempita nei duecento metri dalle torri alla Piazza Maggiore. Membri di una
generazione sospesa, cresciuta all'ombra di un trapassato '68. Mito vissuto
indirettamente attraverso la memoria altrui, ideologicamente nei gruppi della
sinistra extraparlamentare ed idealmente in California. Generazione erede di
utopie rivoluzionarie ridotte a slogan preconfezionati con colonna sonora di
Guccini e Crosby Stills Nash & Young. Congerie di studenti medi alla
ricerca di un'identità che si risolveva sbrigativamente nell'appartenenza a una
qualche sigla extraparlamentare che poi imponeva nuove etiche, veti durissimi,
obblighi di schieramento e ricatti morali. Come il partecipare a qualsiasi
sciopero politico per cause remote, usate spesso a pretesto per darsi
visibilità e senso. Come scoglionarsi in infiniti pomeriggi sugli
imperscrutabili temi della "scuola quadri". Chi cazzo eravamo noi?
Adolescenti rispettosi verso le femministe incazzate, senza nemmeno averla mai
veramente vista una femmina. Sognatori di una riedizione di Woodstock nella
stagione più nera del rock mondiale e dei concerti in Italia. Generazione del
cazzo, cresciuta, dopo che tutto era già stato detto fatto e finito. Erede di
una frammentazione di ideologismi precotti, tradotti nelle sterili pratiche dei
gruppetti extraparlamentari degli anni '70. Quelli delle manifestazioni
incontestabili, eskimo d'ordinanza, picchetti invalicabili, etichettazioni
infamanti, rigide faziosità, discussioni interminabili, sensi di colpa per
l'origine piccolo-borghese. Generazione aggregata dal solito istinto
ribellistico adolescenziale, ma qui, inevitabilmente egemonizzato dall'impegno
politico, dilagato nei rapporti familiari, scolastici, amicali, nelle scelte
culturali, nella quotidianità. Generazione omologata in una confusa e
conflittuale identità di sinistra dalla quale, poi, non sapeva e poteva più
prescindere. I compagni, tutti compagni. Più bravi e meno bravi, più duri e più
puri. Ancora, infatti, a Bologna, resistevamo nelle case senza televisione e telefono,
nei progetti di alternativi viaggi esotici, nell'ospitalità a chiunque fosse di
passaggio, nella tolleranza alla droga, nell'ambiguità verso il terrorismo,
nelle serate di lunghe camminate sotto i portici, nell'odio alla Dc, nei cinema
di terza visione, nei capelli lunghi, nello scherno alla Fgci, nelle letture di
Castaneda e in milioni di altri luoghi comuni "alternativi". Poi,
improvvisamente, tutto questo era sfociato nella breve stagione della seconda
onda. Di nuovo migliaia di persone in piazza, occupazione delle facoltà,
concitate ed affollatissime riunioni in aula magna, cortei colorati, slogan
surreali improvvisati, murales satirici, radio libere, espropri, indiani
metropolitani, libri, rock emergente dalle cantine, lacrimogeni, pistole, l'uccisione
di uno studente. Era arrivato il nostro momento, finalmente eravamo noi i
protagonisti nelle strade, sui giornali, nei telegiornali, nelle voci che si
espandevano per l'Italia. Proprio mentre tutti preconizzavano la conclusione
della lunga agonia del '
( da "Italia Oggi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Economia e Politica Numero 121, pag. 12 del
22/5/2008 Autore: Visualizza la pagina in PDF Lo scenario
tratteggiato dal rapporto del centro ricerca dell'università Bocconi Cresce la
voglia di fare impresa Frenano però difficoltà nel trovare fondi e scarso
ottimismo Nel 2007 la voglia d'impresa, in Italia, considerando le nuove
attività avviate o in avviamento, è cresciuta rispetto al 2006, passando dal
3,5 al 5%, avvicinandosi così al dato del Regno Unito (5,5%), ma rimanendo al
di sotto della media europea (5,9%). A frenare sono stati, infatti, la
difficoltà nel reperire fondi e uno scarso ottimismo per il futuro. Lo ha
rilevato il rapporto di EntER Bocconi, centro di ricerca imprenditorialità e
imprenditori dell'università Bocconi, realizzato con il contributo di Ernst
& Young e Atradius Credit Insurance. Secondo cui, la nuova
imprenditorialità è concentrata per due terzi nel settore dei servizi a basso
contenuto tecnologico ed è penalizzata dall'accesso a risorse finanziarie, oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo il 2% abbia chiuso la propria attività nel
2007, gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle
loro attività. Lo studio, che rappresenta la sezione sull'Italia del rapporto
Gem 2008 (Global entrepreneurship monitor), giunto alla 10ª edizione e
realizzato da un consorzio di centri di ricerca, ha messo in luce come
il 5% del campione di 2 mila italiani (su un campione totale di 150 mila
persone in 42 paesi) ha partecipato nel 2007 alla creazione di una nuova impresa
(in una fase che va dall'avvio ai primi tre, cinque anni). Un tasso, quindi,
più alto di paesi come la Francia (3,2%), vicino a quello di paesi come la Gran
Bretagna (5,5%), al di sotto della media Ue (5,9%) e notevolmente dietro a
paesi come gli Usa (9,6%) e la Cina (16,4%). Un dato comunque in crescita e con
un tasso medio del 4,5% nel periodo 2002-07. "Questo genere di rilevazione
si distingue dall'analisi dei registri d'impresa", ha spiegato Guido
Corbetta, direttore di EntER, "perché questi ultimi non costituiscono una
base omogenea a livello internazionale e inoltre Gem studia il comportamento,
le motivazioni e le aspettative dei nuovi imprenditori". L'identikit
tracciato dallo studio del tipico imprenditore italiano nelle fasi iniziali è
maschio, di età compresa tra i 25 e i 34 anni e ben istruito. Il 36%, infatti,
possiede una laurea, un tasso superiore a paesi come la Gran Bretagna e gli
Usa. La proporzione in Italia di donne a uomini (
( da "Italia Oggi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Economia e Politica Numero 121, pag. 12 del
22/5/2008 Autore: di Dario Parente Visualizza la pagina in PDF
Uimec, gravi ricadute dalla Pac "La conferma del disaccoppiamento degli
aiuti, decisa dalla Commissione Ue ed estesa a una serie ulteriore di settori
produttivi, porterà al taglio di migliaia di posti di lavoro in Italia e in
Europa. Era una scelta, sbagliata ieri, che oggi diviene anacronistica in un
mondo che chiede maggiore produzione agricola. Sono convinto che, in tempi
brevi, l'Ue sarà costretta a cambiare le sue scelte, sotto la pressione
crescente dei consumatori infuriati per il continuo incremento dei prezzi
agricoli". Così Stefano Mantegazza, a conclusione della conferenza di
organizzazione della Uimec (organizzazione della Uil che raggruppa coltivatori,
produttori e imprenditori agricoli, di cui è commissario straordinario), ieri a
Vibo Valentia, ha commentato le proposte legislative decise dalla Commissione
europea nell'ambito della valutazione sullo stato di salute della Pac. La scelta
europea di eliminare i sussidi alle aziende agricole di dimensione inferiore
all'ettaro, se confermata, secondo Mantegazza comporterà in molti casi tagli di
oltre 2 mila euro per azienda che metteranno in difficoltà l'economia di tanti
territori già duramente provati dall'attuale crisi. Sette anni di tempo per
eliminare le quote latte e un incremento lineare solo dell'1% sono la
dimostrazione, inoltre, "di quanto la Commissione sia prigioniera
dei lacci della burocrazia
e di tanti particolarismi". "Per l'Italia", ha aggiunto
Mantegazza, "le proposte della Commissione comportano gravi e
inaccettabili ricadute rispetto alle quali è indispensabile promuovere la
mobilitazione della filiera agricola". E per questo la Uimec chiede al
ministro dell'agricoltura "un'assunzione forte di responsabilità a difesa
del lavoro, per la salvaguardia dei redditi di tante comunità agricole e
a tutela dei consumatori". La Uimec-Uil chiude la sua conferenza di
organizzazione con un bilancio tutto positivo: oltre 200 delegati presenti in
rappresentanza di 60 mila associati, un numero quasi raddoppiato in un anno,
come ha spiegato Massimo Lombardi della segreteria nazionale.
( da "Milano Finanza (MF)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
MF Numero 101
pag. 5 del 22/5/2008 | Indietro Subito feeling tra Emma e
governo Denaro & Politica Di Roberto Nido Oggi esordio per il nuovo presidente
di confindustria davanti a imprenditori e politici. Nell'agenda di viale
dell'Astronomia infrastrutture, politica energetica e internazionalizzazione
delle imprese Ieri l'incoronazione durante i lavori dell'assemblea di
Confindustria che, come tradizione, si è svolta a porte chiuse. Oggi, invece,
Emma Marcegaglia prenderà finalmente la parola come nuovo numero uno di Viale
dell'Astronomia nella sua prima assise pubblica, davanti al gotha della finanza
italiana, al mondo politico e alle istituzioni. Per guidare nei prossimi
quattro anni l'associazione degli industriali, il presidente uscente Luca
Cordero di Montezemolo le ha regalato un vero volante da Formula Uno.
L'avvicendamento ufficiale è stato un momento di particolare commozione, hanno
fatto sapere alcuni presenti, soprattutto quando Montezemolo, in carica dal
( da "Secolo XIX, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'assemblea di
confindustria Applausi alla detassazione degli straordinari. Il nuovo
presidente integra la squadra con Gabriele Galateri e Aldo Fumagalli 22/05/2008
Roma. Un applauso per la detassazione degli straordinari. Un intervento
convinto sulla necessità di mettere mano ai contratti, cominciando a trattare
da subito. Un minuto di silenzio per l'operaio morto in fabbrica a Cremona. Un
regalo. Ieri l'assemblea privata di Confindustria ha ufficialmente consacrato
Emma Marcegaglia prima donna della storia d'Italia alla guida dell'industria,
mentre un visibilmente commosso Luca Cordero di Montezemolo, il presidente
uscente, regalava a Emma un volante (vero) di Formula 1 per "guidare"
l'associazione nei prossimi quattro anni. La notizia del varo da parte del
Consiglio dei ministri della detassazione degli straordinari, annunciata
all'assemblea dal nuovo presidente, è stata accolta con un applauso spontaneo.
Quindi l'attenzione si è da subito focalizzata sulla riforma del modello
contrattuale. "Dobbiamo cominciare a lavorare da subito, senza perdere
tempo, la trattativa non sarà una passeggiata, ma credo che questo è il momento
di trovare una soluzione e mettersi d'accordo", sostiene Marcegaglia.
"Le relazioni sindacali sono la prima azione che porteremo avanti -
prosegue - Il modello vigente è obsoleto. L'accordo del '93 non risponde più
alla vera istanza di coniugare la produttività ed i salari". La mano è
tesa ai lavoratori. "Prendiamo atto che dopo tanti anni c'è un documento
unitario dei sindacati - dice - un documento da cui partire anche se dentro ci
sono aspetti che non ci piacciono", a cominciare dall'indicizzazione. Le
principali linee guida della prima guida "in rosa" degli industriali
italiani sono indicate dalla protagonista in assemblea: lotta
alla burocrazia, una nuova
politica energetica che riparta dal nucleare, un disegno strategico per le
infrastrutture, uno sforzo sull'education e focus sui mercati emergenti ma
anche su quelli maturi. Per ciò che riguarda la burocrazia, secondo Marcegaglia in Italia ci sono "troppe leggi"
che "condannano il Paese a non crescere". Sul fronte
dell'energia, è necessario "dire sì con forza al nucleare, unico modo per
coniugare politica energetica con riduzione dei costi e cambiamenti
climatici". Rispetto alle infrastrutture e alla logistica, l'indirizzo di
Marcegaglia è lavorare su due aspetti fondamentali, "il rilancio di un
ampio disegno strategico e la gestione del consenso", dicendo basta
"a veti di piccoli gruppi" che ostacolano la realizzazione delle
opere. Proseguirà inoltre, secondo il nuovo presidente, "il lavoro di
internazionalizzazione sui mercati emergenti ma anche su quelli maturi",
con un focus particolare su Paesi strategici per l'Italia come la Germania, il
Giappone e gli Usa. Per ciò che riguarda l'education, Marcegaglia per
sottolinearne l'importanza ha annunciato che al tema sarà dedicata una parte
della sua relazione all'assemblea pubblica di oggi. Nel corso dell'assemblea
Marcegaglia ha integrato la sua squadra di lavoro con Aldo Fumagalli e Gabriele
Galateri: il primo è stato chiamato a coadiuvare il presidente nella gestione
della delega sull'ambiente; il secondo ha ricevuto la delega per le
Comunicazioni e lo sviluppo della banda larga. Il debutto di Marcegaglia è
fissato per sabato, in occasione dell'assemblea generale di Unindustria
Treviso. Parteciperà, tra gli altri, il ministro al Welfare Maurizio Sacconi.
gilda ferrari gilda.ferrari@ilsecoloxix.it 22/05/2008.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cronaca pag. 8 "Norme e burocrazia da semplificare" "Ogni tanto mi viene voglia di andare
in questura e dire: guardate, vi do una mano". Lidia Dascalu, badante
moldava di 43 anni, la mette sul ridere per spiegare che la "vita
burocratica" di un'immigrata è tortuosa. Racconta che anche per
cambiare la patente, da moldava in italiana, gira da un ufficio all'altro senza
mai trovare risposte affidabili. E se si parla di permessi di soggiorno, i
tempi di attesa sono infiniti ARRIVATA in Italia nel 1998, ora è in regola con
il permesso di soggiorno ma per otto anni e passa è stata clandestina pur
lavorando come badante a tempo pieno prima in Calabria, poi a Torino, infine a
Brescia. Il permesso di soggiorno è riuscito a ottenerlo solo lo scorso anno,
non grazie al suo lavoro, ma al fatto che aveva la doppia cittadinanza rumena e
con l'ingresso di questo paese nell'Ue si è trovata aperta una strada fino ad
un attimo prima sbarrata. Laureata in Pedagogia a Mosca, si mantiene tenendo
compagnia a una signora anziana sei ore durante la notte. La mattina, non
sempre, dà una mano in un'agenzia di viaggi. "E' dura - afferma -, ma
servono i soldi". In particolare per il figlio, che qualche anno fa ha
vinto una borsa di studio all'università di Brescia e che ora sta facendo un
master. L'altro figlio di 16 anni è rimasto in Moldavia. Il suo scopo è far
studiare i figli e per questo motivo crede che resterà in Italia ancora a
lungo. "Anch'io ho studiato, anche se non mi è servito - osserva con una
punta di rimpianto -, ma magari a loro va meglio". QUANDO sente parlare di
razzismo degli italiani ride, sottolinea che si è trovata benissimo ovunque e che
in Romania e Moldavia "i rom li trattano molto peggio", Racconta che
in Calabria le dicevano di non andare in Piemonte perché "là erano
razzisti": "Invece - afferma - ho sempre trovato persone
squisite". Se parla di leggi italiane, però, si indispettisce:
"Bisogna produrre troppi documenti e aspettare tantissimo per avere il
permesso, anche quando sei in regola. La legge che c'è in questo momento non è
giusta, soprattutto nei confronti delle badanti. Teoricamente la badante
dovrebbe restare nel suo Paese e dovrebbe essere la famiglia a cercarti. Ma
come fanno a chiamarti se non ti conoscono? Le sembra una cosa
normale?".TH:BE:.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'INAIL
PRECISA Morti bianche e burocrazia Cortese direttore, in relazione
all'articolo pubblicato in data 21 maggio a pagina 18 dal titolo "Ci
racconti come è morto sul lavoro", di Lucio Binacchi, essendo impropriamente
stato chiamato in causa l'Inail, ritengo opportuno un doveroso chiarimento. In primo luogo, va precisato che
la sede Inail di Manerbio, competente per territorio, non ha mai inviato al
domicilio del sig. Claudio Ferrazzoli, deceduto in un tragico infortunio sul
lavoro il 4 gennaio 2008, alcun avviso di convocazione. Al contrario, appena
avuta notizia dell'infortunio, la Sede si è prontamente attivata per
riconoscere ai superstiti del defunto le prestazioni di legge. Infatti, il 25
gennaio 2008 è stato posto in pagamento l'assegno funerario ed il 26 gennaio è
stata costituita la rendita ai superstiti, con pagamento in ratei mensili. In
realtà, l'avviso di convocazione citato nell'articolo è stato inviato dalla
locale Direzione Provinciale del Lavoro. Da informazioni assunte presso
quell'Ufficio si è avuta l'interpretazione autentica della comunicazione la
quale, in termini di legge, è da intendersi quale notifica impersonale e
collettiva agli eredi, presso il domicilio del defunto, che sono in corso
indagini di polizia giudiziaria onde accertare circostanze e responsabilità del
fatto. Dott. Antonio Traficante DIRETTORE DELLA SEDE PROVINCIALE INAIL * * *
(a. sor.) La ringraziamo per le precisazioni relative al ruolo dell'Inail nella
vicenda. Resta il fatto che se in casi come questo, "in termini di
legge", la "notifica impersonale e collettiva agli eredi" viene
indirizzata al defunto e ad esso ci si rivolge direttamente chiedendogli di
partecipare all'inchiesta che riguarda l'infortunio in cui ha perso la vita, è
evidente che c'è una legge da modificare.
( da "Arena, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
EDILIZIA. Le
richieste di Ance al Governo nell'assemblea di domani "Federalismo fiscale e meno burocrazia" Potenziamento delle infrastrutture, sburocratizzazione,
nuove politiche abitative, federalismo e revisione del regime fiscale. Questi
alcuni dei punti che il presidente di Ance Verona Andrea Marani illustrerà
domani alle 19 al ristorante Villa Vento di Custoza in occasione dell'assemblea
generale dei costruttori edili veronesi, alla quale parteciperanno i
vicepresidenti, i consiglieri e il direttore, e anche il sindaco di Verona
Flavio Tosi. L'assemblea annuale rappresenta un momento di riflessione per la
categoria e pone le richieste relative alle esigenze dei costruttori. Nel corso
del sesto rapporto sulle costruzioni presentato a Venezia, Verona risulta la
provincia che fa ancora da traino per l'occupazione nelle costruzioni.
"Nel nuovo Governo, il Veneto è rappresentato da tre ministri e
altrettanti sottosegretari veronesi" sottolinea Marani, "a questo
punto il federalismo fiscale deve diventare una priorità. Inoltre chiediamo al
nuovo esecutivo di iniziare un processo di semplificazione amministrativa,
perché ormai le nostre imprese sono impossibilitate a lavorare a causa
dell'aumento di leggi e leggine che ci penalizzano". Capitolo
infrastrutture. Marani non ha dubbi: "Le infrastrutture sono fondamentali
per la crescita del Paese. L'aumento della mobilità in città come Verona è
crescente. Per questo motivo chiediamo alle amministrazioni di farsi carico con
urgenza della responsabilità di rilanciare e potenziare le reti
infrastrutturali, strategiche per dare risposta alla domanda crescente da e per
la città". Marani ha delle richieste anche per il sindaco Flavio Tosi:
"Sta lavorando bene. Gli chiediamo di tenere ben presente le nostre
richieste di rilancio dell'urbanistica della città". Notevole l'impegno di
Ance Verona anche sul tema sicurezza. Come ha confermato il vice presidente
Carlo Trestini con delega al sindacale: "In questi ultimi mesi gli
infortuni sul lavoro sono diminuiti e per noi è una grande soddisfazione".
Ed ha aggiunto: "Ciò grazie al buon lavoro portato avanti da un pool che
si è impegnato sulla sicurezza in fase preventiva e di controllo. Sul fronte
sicurezza abbiamo infatti puntato sulla prevenzione e formazione degli addetti.
Su questa strada intendiamo proseguire". Damiano Bellè presidente dei
Giovani di Ance Verona fa appello al gioco di squadra. "Dobbiamo
continuare a restare uniti in un momento in cui siamo bersagliati da una serie
di responsabilità soprattutto in materia fiscale e di sicurezza". Bellè ha
quindi sottolineato che i giovani "ormai sono diventati classe dirigente.
Siamo consapevoli del ruolo che abbiamo, dato che la maggior parte conduce da
anni le imprese".
( da "Provincia di Cremona, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Giovedì
22 maggio 2008 Benvenuto P.Review srl Immigrati, Acli impegnate per regolarizzarli
Gentile direttore, in riferimento alla lettera pubblicata il 20 maggio e
intitolata dal giornale "Alle Acli interessano i clandestini
"schiavi"?, vorremmo rassicurare il lettore che alle Acli stanno a
cuore tutti i lavoratori, specialmente i meno tutelati, i più poveri, gli
sfruttati. Tra questi ci sono gli immigrati che la Bossi-Fini riconosce come
forza lavoro e non come persone con diritti di cittadinanza. Le Acli sono
impegnate a sostenere la regolarizzazione dei lavoratori immigrati (permessi di
soggiorno, ricongiungimenti familiari, rapporti di lavoro per colf e assistenti
familiari). Se purtroppo i lavoratori clandestini sono
ancora molti è per la lungaggine della burocrazia, è per i ritardi dello stato nel rispondere alle richieste delle
imprese e delle famiglie. Il problema "sicurezza dei lavoratori" non
si risolve introducendo il reato di clandestinità. Chi fugge disperato dalla
guerra e dalla dittatura può chiedere forse il passaporto ai suoi aguzzini?
Chi è affamato perché non riesce più a procurarsi la manciata di riso
quotidiano a causa anche delle speculazioni in atto sui cereali deve chiedere
il permesso di espatrio ai mercati finanziari o alle banche? Sarebbe più
corretto invece definire "reato" l'estrema povertà e l'estrema ricchezza.
Il problema sicurezza del nostro Paese è strutturale. La legalità è
continuamente ignorata. Le periferie urbane sono degradate e carenti anche dei
servizi essenziali. Le mafie si impongono arroganti sul governo dei territori
con una serie di azioni criminose. Le famiglie perdono la sicurezza sociale
diventando sempre più povere per gli stipendi da fame, la non equa
distribuzione delle ricchezze e delle opportunità di vita. E non ultimo una
campagna mediatica e culturale che non mette a fuoco i vari mali del nostro
Paese ma aumenta la paura e l'allarme sociale con il "dagli all'immigrato
ed al clandestino". E'il meccanismo del capro espiatorio per nascondere le
nostre responsabilità. Presidenza provinciale Acli (Cremona).
( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina XII - Napoli I
CIRCOLI NAPOLETANI RISORSA PER LA CITTà ANTONIO MAZZONE i compiaccio con il
professor Fulvio Tessitore per il recente intervento su "Repubblica".
Prendo spunto dal concetto di "inamovibilità" del Circolo dell'Unione
per sottolineare quanto siano importanti oggi la presenza e l'attività dei
sodalizi cittadini. Tessitore teme giustamente il "cupo dissolvi" di
quanti non amano questa città e si prodigano per farla ricadere sempre più. La
nostra Napoli non vive certamente i suoi giorni migliori e pertanto va difesa
con maggiore energia l'opera svolta quotidianamente dai Circoli, sia quelli
culturali quali l'Unione, l'Artistico e tanti altri, che rappresentano grandi
momenti di aggregazione culturale e sociale, sia quelli sportivi quali
l'Italia, il Savoia, la Staffa, la Canottieri, la Rari Nantes, il Nautico, la
Lega Navale e il mio Posillipo. Oltre ad aggregare socialmente, questi Circoli
svolgono la preziosa funzione di sottrarre ragazzi alla strada per insegnare
loro, attraverso le discipline sportive, il modo migliore di formarsi prima
come uomini e poi come atleti. Essi sono forse unici ed importanti momenti di
aggregazione, non essendo la città dotata di adeguate strutture sociali. I
Circoli napoletani vanno pertanto esaltati e difesi, non isolati o addirittura
sottratti ai loro legittimi frequentatori. Mi viene in mente il Circolo della
Stampa: era un altro punto di riferimento culturale della nostra città per
giornalisti e intellettuali. Non esiste più da dieci anni, è stato chiuso e inopinatamente cancellato da una burocrazia troppo rigida e retrograda: oggi Napoli è l'unica grande città
italiana a non avere il suo Circolo della Stampa. Auspico che il sindaco
Iervolino, così come ebbe a promettere in un'affollata assemblea tenuta presso
il Posillipo, voglia porre all'attenzione del Consiglio comunale la possibilità
di restituire a Napoli e alla stampa tutta, il suo Circolo. Per queste
ragioni, ritengo che Comune, Provincia e Regione - più di ogni altro - debbano
adoperarsi e collaborare tra loro per tenere in vita, o comunque sostenere,
questo bene prezioso di Napoli che sono i Circoli. Credo sia dovere delle
istituzioni ma anche delle rappresentanze civili, culturali e sociali della
città, ribellarsi all'assuefazione e al facile vittimismo dei rassegnati, per
dare finalmente una svolta. Ricordo con nostalgia i tempi del rinascimento
napoletano degli anni '90 e l'impegno di Mirella Barracco, di Marotta, dello
stesso Tessitore quale rettore della nostra gloriosa università federiciana, di
Napoli Nostra, e di tutte le associazioni del tempo. Auspico che vogliano
riprendere assieme a noi circoli, culturali e nautici, il cammino interrotto
per la rinascita della nostra metropoli. I presupposti ci sono tutti: la
volontà di combattere la delinquenza, lo sdegno, la capacità imprenditoriale,
gli impegni sociali, le promesse del nuovo governo; basta volerlo. Il Posillipo
vuole accodarsi e fare qualcosa unitamente ai Tessitore, ai Barracco, ai
Marotta, ai Lettieri dell'Unione industriali, ai Pace dell'associazione commercianti,
agli imprenditori avveduti e onesti, alle categorie professionali, al mondo
accademico e ai capigruppo delle forze politiche di Comune, Provincia e
Regione, per restituire alla nostra amata Napoli quel ruolo di guida culturale,
civile e sociale che ha avuto nei secoli e che purtroppo si è disperso in
questi ultimi tempi. L'autore è presidente del Circolo Posillipo.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
"LA FASE DI
TRANSIZIONE PESA SULLE AZIENDE" Servono nuove regole per essere più
efficienti segue dalla pagina I Preoccupano, invece, i settori di servizio alla
persona (estetica, acconciatura, eccetera), le imprese dei settori legno e
arredo, della moda, dell'edilizia e degli impianti: "Ma se per il settore
del servizio alla persona e quello della moda sarebbero previsti miglioramenti
per questo primo semestre 2008, edilizia e impianti mostrano in pieno le forti
difficoltà del sistema delle costruzioni in generale, con prospettive di
possibili, nuovi ridimensionamenti - precisa il presidente Mattinzoli -. Il
nostro Paese sta cercando a fatica di darsi nuove e più moderne regole sia in campo
politico che economico, all'insegna dell'efficienza. Nel frattempo, in questa
fase di transizione, le imprese continuano a sopportare il peso dei conti
pubblici, della carenza cronica di infrastrutture, di un livello di servizi che
sia adeguato alle risorse impegnate, oltre che di un'imposizione fiscale
indiscriminatamente punitiva nei confronti dei lavoratori autonomi. Tutto ciò
accompagnato da un continuo aumento dei costi sia sulle aziende sia sulle
famiglie con inevitabili riflessi negativi sulla competitività del nostro
sistema aziendale e sulla ridotta propensione ai consumi. "E' necessario,
pertanto, in presenza di una pressione fiscale che pone il nostro Paese ai
vertici della classifica europea, iniziare una coraggiosa politica di riduzione
graduale e costante del carico che grava su imprese e famiglie. Da qui la
necessità che la politica affronti concretamente e presto il tema della
detassazione dei redditi da lavoro, per dare ai dipendenti una maggiore
quantità di risorse in busta paga". "Se alle notizie fosche fornite
dai numeri si accosta la constatazione che il peso burocratico sulle aziende è
aumentato, con la conseguenza di mortificarne lo start up e la crescita, ne
deriva una indispensabile e seria politica di riduzione del
peso della burocrazia
realizzando una vera azione di semplificazione burocratica, senza però
"informatizzare l'inutile", come avviene quando si riproducono in
formato elettronico le complicazioni già presenti in forma cartacea, ma bensì
introducendo l'obbligo dell'analisi dell'impatto della regolamentazione sulla
micro e piccola impresa. Quindi - conclude Mattinzoli - dalla politica
deve arrivare un segnale forte nella direzione di attrezzare l'Italia affinché
assecondi lo sviluppo, anziché frenarlo.
( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina VII - Milano
Diciott'anni, romena, lavora a Porta Genova: "Vorrei
mettermi in regola ma la burocrazia me lo impedisce" Valeria, parrucchiera e clandestina
"Vivo con la paura che mi scoprano" Il mio fidanzato è della mia stessa
nazionalità: siamo entrambi cittadini Ue ma lui, muratore, ha più diritti di me
che faccio l'artigiana Abito a Lodi, ogni sera torno a casa in treno e ho il
terrore di un controllo Io pago le tasse, non c'entro coi violenti di
cui parla la tv ZITA DAZZI (segue dalla prima di Milano) Lei che lavora da
quando aveva 16 anni, lei che si sente come le ragazze italiane. Con la stessa
voglia di una vita normale, di un lavoro stabile. Lei che indossa gli stessi
pantaloni a vita bassa che portano le liceali della Milano bene, con la cintura
di strass, le scarpe da ginnastica alla moda e la maglietta col marchio bene in
vista. No, la ragazza romena che chiameremo Valeria per evitare che venga
scoperta, non avrebbe voglia di raccontare la sua storia, i suoi due anni e
mezzo trascorsi in città strisciando lungo i muri, la sera, per non incappare
in un controllo, cercando di mimetizzarsi il più possibile in mezzo alle sue
coetanee per non essere individuata come romena "perché tutti odiano
quelli del mio paese in questo periodo e ci accusano delle peggiori cose, anche
se io con i rom non ho niente a che fare, non ce n'è nemmeno uno nella zona da
cui vengo io". Con le sue caratteristiche, la bella Valeria con i suoi 18
anni rientra in pieno nelle categorie di immigrati che il vicesindaco Riccardo
De Corato vorrebbe espellere domani mattina, in linea con la direttiva Ue e con
i nuovi poteri concessi al prefetto dal pacchetto sicurezza appena approvato
dal governo Berlusconi. Poco importa che il datore di lavoro della ragazza,
Francesco Castorina, parrucchiere in Porta Genova, dal dicembre scorso stia
disperatamente cercando di metterla in regola. L'ha assunta anche senza aver
avuto il "nulla osta" dalla prefettura. Le paga i contributi e le fa
versare le tasse. La difende con la passione di un padre e il con il furore di
un calabrese che si è fatto da solo, "perché è una brava ragazza,
intelligente e disponibile, una che si dà da fare e che non si tira indietro
come i ragazzi italiani, che vogliono solo lavorare al call center e disdegnano
di imparare una attività artigianale e manuale come la nostra". Ma Valeria
si intimidisce a spiegare quanta paura la assale ogni sera quando deve tornare
a casa da sola col treno verso Lodi, dove l'aspetta il fidanzato, romeno anche
lui, cinque anni più grande, lui sì in regola, perché fa il muratore e i
muratori romeni ottengono con facilità il nulla osta per essere assunti in
regola e per fare i documenti. Valeria, invece ha un lavoro che rientra nella
categoria "artigiani", non può usufruire degli stessi canali
preferenziali. E così da due anni e mezzo è in balia dei meccanismi
imprevedibili e dei tempi inenarrabili della burocrazia.
"Giro sempre col numero del mio capo in tasca, così se mi ferma la polizia
lo chiamo e lui cerca di tirarmi fuori". Pur essendo romena, cioè
cittadina Ue, è in uno stato di sostanziale clandestinità. Da oggi anche a
pesante rischio di espulsione. "Con il mio datore di lavoro ho fatto la
richiesta per il nulla osta, ma da cinque mesi non abbiamo risposte. Telefono
in prefettura e nessuno risponde. Mandiamo mail, raccomandate, abbiamo anche
incaricato un avvocato, ma quel documento non arriva e così continuo ad essere
a rischio". Senza tessera sanitaria, una volta è stata male e si è rivolta
a un ospedale, ma è stata mandata via: "Mi hanno detto di andare
all'ambulatorio dei preti per i clandestini". Eppure è libera di entrare e
uscire dall'Italia, anche se sospesa in questo limbo di illegalità. "Ogni
sera guardo la televisione con il mio ragazzo e mi viene da piangere a sentir
parlare degli immigrati come criminali, a sentir continuamente parlare di
espulsioni, di rimpatri - racconta - . E non è perché sono romena che non ho
paura anch'io delle violenze, dei criminali. Quelli è giusto che li caccino
via. Ma cosa c'entro io con loro? Io lavoro tutto il giorno e pago anche le
tasse".
( da "Nazione, La (Livorno)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
PIOMBINO VAL DI
CORNIA pag. 10 La burocrazia blocca l'energia rinnovabile "Si complica invece di
semplificare" di MAILA PAPI LA VARIANTE normativa in materia di
installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabile di fatto "impedisce"
l'installazione in Val di Cornia del mini-eolico nelle zone agricole.
Legambiente critica il documento e fa delle osservazioni. "In particolare
impedirebbe l'installazione del mini-eolico per impianti superiori ai 60 kw ?
spiega il presidente del circolo locale Adriano Bruschi - le taglie inferiori
hanno problemi tecnologici e di affidabilità non ancora risolti. Sono invece
interessanti soprattutto quelli che vanno dai 60 Kw a 200 Kw che è la taglia
economicamente e ambientalmente sostenibile per le zone agricole, a cui
peraltro la legge Finanziaria 2008 riconosce una tariffa premiale e prevede
forme di semplificazione per l'autorizzazione. INVECE di semplificare
l'autorizzazione la si vuol complicare e imporre inutili limiti, spese
insopportabili e addirittura una specie di moratoria". Ed infatti si
chiede che: "Siano esclusi gli effetti visivi" in modo generico e
discrezionale; "sia rilevabile una ventosità superiore ai
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
SASSUOLO, FORMIGINE,
FIORANO E MARANELLO pag. 18 ? SASSUOLO ? LA NECESSITÀ della costituzione di un
Partito Comu... ? SASSUOLO ? LA NECESSITÀ della costituzione di un Partito
Comunista nel comprensorio ceramico "non poteva esaurirsi con la
presentazione delle liste del PCL alle ultime politiche del 13 e 14 aprile. Lo
sforzo militante della raccolta firme ? asserisce il partito ? aveva avvicinato
al Partito Comunista dei Lavoratori tanti compagni e compagne delusi dalla
sinistra governista, che aveva barattato le loro ragioni con qualche poltrona,
punita pesantemente dal risultato elettorale delle ultime elezioni politiche.
Consci di questa necessità ? asserisce sempre il partito - e supportati dal
positivo risultato elettorale ottenuto nel comprensorio ceramico, abbiamo
continuato nella strutturazione del Partito Comunista dei Lavoratori unendo le
energie militanti e costituendo, all'interno della sezione del PCL di Modena,
la cellula PCL del Comprensorio Ceramico". La Cellula, che ha eletto come
coordinatore Ferdinando Spanò, lavoratore precario nella scuola, si pone "come punto di riferimento per i lavoratori e le
lavoratrici in questo delicato momento dal punto di vista occupazionale nel
distretto ceramico; istituzioni e burocrazie sindacali sembrano sottovalutare
il problema, non ponendosi come obiettivo la riqualificazione dei lavoratori
espulsi dai cicli produttivi".
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CARPI, MIRANDOLA,
FINALE E BASSA pag. 16 ?MIRANDOLA? L'UNIONE DEI COMUNI faccia marcia indietro
sull'accorpamento del Catasto. La scelta adottata dagli otto Comuni (Finale
censisce in proprio, ndr) di decentrare dall'ufficio catastale provinciale ai
comuni il servizio del catasto _ dichiarano gli esponenti del Pdl Lorenzo
Bergamini, Lia Gabrielli, Giulia Bellodi _ sembrava funzionale allo snellimento
delle pratiche catastali e per l'aggiornamento dei catasti, ma in realtà _
puntualizza Bergamini _ non solo non ha prodotto gli effetti sperati, ma si è
verificata la sovrapposizione di ruoli tra l'ufficio Provinciale del Catasto e
l'ente intercomunale". UN GRAN BUCO nell'acqua, un gran caos, che ha prodotto paralisi e ulteriore burocrazia nell'Area Nord, perché di fatto l'Ufficio Provinciale del
Catasto non ha delegato nulla agli enti pubblici. La scelta giusta invece pare
propria l'abbia fatta Finale Emilia, che ha ritenuto di dare un servizio
diretto agli utenti, e non solo finalesi ma di tutta la Bassa modenese, delle
pratiche catastali. I numeri parlano da soli: lo sportello catastale nel
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
22-05-2008)
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APPENNINO pag. 21
"Il palo della luce blocca un garage, ma da mesi Telecom non lo
sposta" LAMA MOCOGNO LAPAM DEL FRIGNANO DENUNCIA I
DISSERVIZI SUBITI DA UN ARTIGIANO, VITTIMA DELLA BUROCRAZIA ?LAMA MOCOGNO ? IL
SEGRETARIO Lapam del Frignano, Germano Manfredini, segnala un caso emblematico
sui problemi derivati ai cittadini dalla privatizzazione di grandi aziende
pubbliche "La privatizzazione ? dice- non ha prodotto di certo benefici
per i cittadini e le imprese. E' il caso di Telecom. Una giungla
inestricabile per quei cittadini, privati e aziende, che hanno la necessità di
addentrarvisi per volturazione di utenze, spostamenti, chiarimenti sulle
bollette ecc. Il caso in questione è emblematico. Un artigiano del nostro
Appennino ha la necessità di entrare ed uscire dal proprio garage con
l'autocarro ma è ostacolato dalla presenza in prossimità del proprio fabbricato
di un palo in legno messo lì anni addietro da Telecom. Chiama l'azienda, i
call-center gli rispondono dalla Sicilia al Trentino ma senza risultati. Dopo
vari tentativi si rivolge alla sua Associazione (Lapam) che il 20 febbraio da
Lama Mocogno invia subito una missiva alla Telecom in via Fusco
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ANCONA AGENDA pag. 9
Rette alte e contributi bassi CASE PROTETTE: LETTERA ALLA REGIONE È DA DIVERSO
tempo che seguo con interesse la petizione promossa dall' ANOSS ed è appunto
vivendo questo lungo tempo di stressante attesa, che mi sono sentito nel
diritto-dovere di portare a Vostra conoscenza il mio pensiero, che è, credo,
anche legittima richiesta. Il caso ha voluto che quando prendevo questa
decisione, si stava però entrando nel periodo elettorale, ed allora ho pensato
bene, di attendere ancora onde evitare poi, di essere tacciato di speculazione
ai fini elettorali. Chi Vi scrive è uno di quegli oltre 50 milioni di
"azionisti" (quindi proprietari) di quest' Azienda che si chiama
Stato, di cui la Regione Marche è una semplice Filiale, in cui Voi esercitate
due ruoli: uno nella qualità anche voi di "azionisti"e l' altro,
però, di nostri dipendenti. E per questi due motivi doppiamente responsabili
delle vostre azioni. In una Azienda Privata, ai proprietari, quello che
interessa, sono solo ed esclusivamente i risultati. Se non li si raggiungono,
si prendono subito in esame i problemi e immediatamente i provvedimenti del
caso. Ho usato le parole Subito ed Immediatamente, perché, sottolineo, nelle
Aziende Private, la sola parola Burocrazia è già sinonimo
di Fallimento (...). La Petizione Vi è stata illustrata di già, a suo tempo,
dall' ANOSS e CAT, in maniera chiamiamola, Istituzionale e particolareggiata. A
me, quindi, in qualità di semplice cittadino, in maniera strettamente
personale, grossolana, da sprovveduto, soprassedendo volutamente ai cavilli
burocratici, ai tanti riferimenti a leggi, commi, e quant' altro, sono a
chiederVi brevemente e concretamente quanto segue: Può un' anziana/o, non
autosufficiente, secondo voi, con una pensione di 500/1000 euro, ricoverato in
una struttura come una Casa Protetta, pagare una retta di 1400 euro mensili,
senza dover elemosinare un aiuto ai suoi familiari? Perché altre regioni del
nord, danno contributi doppi rispetto ai miseri 16 euro giornalieri pro capite,
che la Regione Marche dà? (...) Nelle Marche, da quello che leggevo sul Resto
del Carlino del 19 Aprile c.a.,".. il costo medio di una giornata di
ricovero è pari a 819 euro, vale a dire il 21,5 % in più rispetto al valore
medio nazionale di 674 euro?" ed ancora "?il voto complessivo dato al
Servizio Sanitario pubblico nelle Marche si accosta malapena alla sufficienza,
in linea con il voto medio nazionale, ma è comunque inferiore a quello di
regioni vicine come Umbria e Emilia Romagna?" A me, nei vostri panni,
verrebbe da chiedermi: Non è che tutto questo dipenderà da una mancanza di
capacità gestionale ? Fatto è che in una Azienda Privata, in simili frangenti
ci sarebbe una prima lettera di richiamo, e se senza gli auspicati
miglioramenti, un'altra di sollecito e poi la definitiva di licenziamento. Qua
invece, a quel che pare, intervengono, leggi, commi ad aiutare
l'Amministratore, con lo spolverare questioni di numero di posti letto, di ore
di assistenza pro-capite da destinare all' Ospite (...). Se si fosse trattato
di "Cliente", a quanto sarebbe lievitata la retta? Signori, basta con
le parole, decisioni concrete e risposte brevi. Si può sperare di avere dei
contributi? E se si, in quali termini monetari ? E se si in quali termini di
tempo ? (...) Allora, sono a chiederVi a stretto giro di posta, semplici
risposte fatte di SI , NO, NON lo Sappiamo. Le lunghe giustificazioni
burocratiche non mi interessano (...). Franco Giannini.
( da "Repubblica, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina XV - Firenze
Il tema Mentre Firenze sceglie di potenziare il vecchio Franchi A Siena stadio
nuovo lavori a inizio 2009 GIOVANNI PELLICCI SIENA - Un impianto innovativo
capace di ventimila posti, a basso impatto ambientale e da vivere dal lunedì
alla domenica. E' questo il progetto del nuovo stadio di Siena pensato
dall'architetto Marco Pavarani a cui sta lavorando l'amministrazione comunale.
A breve è prevista la pubblicazione del bando europeo a cui seguirà
l'affidamento degli interventi e il via ai lavori per i primi mesi del 2009.
Una soluzione opposta dunque a quella imboccata da Firenze che ha deciso di
potenziare il "vecchio" Franchi affidandolo in gestione alla
Fiorentina. "Il nuovo stadio - spiega il sindaco Maurizio Cenni - sorgerà
in una zona di campagna a sud della città, in un'area destinata ad ospitare
anche altri impianti sportivi come il nuovo palazzetto del basket e una piscina
olimpica. Un investimento da 60 milioni di euro a nostro completo carico che ci
permetterà di realizzare una struttura che un giorno potrà ospitare anche
competizioni europee. In linea con i tempi della burocrazia e di norme sulla sicurezza
che cambiano frequentemente, speriamo di consegnarlo alla società bianconera
per la stagione sportiva 2010/2011". Si tratta di un progetto innovativo:
il nuovo stadio sarà ad impatto ambientale zero (realizzato in un avvallamento
del terreno sarà praticamente invisibile da lontano), immerso tra le
colline alle porte di Siena, impiegherà energie non inquinanti e soprattutto
sarà fruibile "sette giorni su sette", perché dotato di attività
commerciali, palestre aperte anche ai cittadini e spazi per allestire eventi
musicali. Attorno allo stadio nascerà anche un parco dotato di percorso
ciclo-pedonale e piccole strutture sportive immerse nel verde. L'attuale
Artemio Franchi, una volta in pensione, sarà invece demolito e occupato da un
nuovo parco urbano che permetterà di decongestionare l'area intorno al centro
storico senese. Nell'area sorgerà anche un nuovo auditorium.
( da "Nuova Sardegna, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
I sindacati
confederali lanciano un appello a Deriu Corsa contro il tempo per salvare la
Ecofridge FEDERICO SEDDA OTTANA. Dopo la Prodex si cerca di salvare anche la
Ecofridge, l'azienda del Contratto d'area di Ottana a cui il ministero ha
revocato i fondi per i ritardi nell'attuazione dei programmi di investimento e
di occupazione. Sindacati e Confindustria non intendono
cedere alla burocrazia. E
nei giorni scorsi hanno chiesto al responsabile unico del Contratto d'area,
Roberto Deriu, di intervenire presso il ministero per ottenere l'annullamento
della revoca dei contributi pubblici. "Le difficoltà dell'azienda - hanno
detto il presidente dell'Assoindustria, Salvatore Nieddu e i responsabili
sindacali, Gianfranco Mussoni (Cgil), Ignazio Ganga (Cisl) e Nicolino
Pittalis (Uil) - sono state provocate da ostacoli che hanno impedito l'avvio
della produzione nei tempi indicati dalla tabella di marcia. Ora, tuttavia, lo
stabilimento è in attività e sono stati assunti undici lavoratori. La revoca
del provvedimento ministeriale è indispensabile per portare a termine il piano
industriale". La Ecofridge (produzione di apparecchiature refrigeranti) è
l'unica azienda, nel disastrato panorama del Contratto d'area, a essere stata
avviata nonostante la revoca totale dei contributi. L'attività è andata avanti,
finora, con le risorse proprie investite dall'imprenditore di Gallarate,
Giuseppe Aloisi, che, per fare fronte all'investimento, ha ipotecato persino la
propria abitazione. Alla vigilia della riunione del comitato promotore del
Contratto d'area, che si è tenuta l'altro ieri in Provincia, l'imprenditore
lombardo ha scritto una lettera al responsabile unico per fare sapere di essere
determinato a proseguire. "L'azienda - dice Aloisi - continua la propria
attività con gli sforzi dovuti alle ben note problematiche. Ultimamente si è
arricchita anche dell'opportunità degli sviluppi della ricerca per prototipi
destinati a un'importante azienda multinazionale americana". La revoca del
finanziamento pubblico è arrivata proprio nella fase di avvio della produzione
e di acquisizione delle commesse. Il patron della Ecofridge, comunque, non è
disposto ad arrendersi, anche se non nasconde le difficoltà. "Il 28 aprile
scorso - fa sapere Giuseppe Aloisi - abbiamo avuto un colloquio presso il
ministero della Sviluppo economico, ma fino a oggi non ci sono noti ulteriori
sviluppi circa la pratica. Confidiamo ancora sull'opportunità di risolvere la
situazione per poter finalmente dare lo sviluppo atteso alla società che ha
ancora eccellenti prospettive occupazionali e produttive, anche se, il tempo
che passa nell'incertezza, ci procura sempre più danni".
( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CAMERIERA UCCISA DA
INFARTO Una colletta per il rimpatrio di Khady CONEGLIANO. Si terranno in
Senegal le esequie di Khady Sylla, la cameriera ventiduenne del Bacareto,
deceduta martedì pomeriggio per un arresto cardiaco, dovuto a un infarto. Nel
2003 Khady Sylla era arrivata a Conegliano per operarsi al cuore e per
permetterle il viaggio dal Senegal all'Italia era intervenuta anche la Caritas.
Era poi stata operata a Treviso. Rientrata in Africa
sarebbe dovuta tornare in Italia per i controlli e tra lungaggini e burocrazia è rientrata a Conegliano nel
settembre 2007. Poi è stata operata di nuovo. "Stava bene, aveva fatto la
riabilitazione, era stata seguita al meglio, a Treviso, a Conegliano, a Motta
di Livenza", commentano ancora incredule la sorella e la cugina di Khady
Sylla. Ieri il fratello l'ha trovata riversa a terra, inutili i soccorsi
in via Caronelli 7 dove la ragazza abitava con i familiari. La ragazza lascia
un'altra sorella, un fratello e i genitori. La salma verrà rimpatriata e
sepolta nella tomba di famiglia a Dakar. I familiari a Conegliano potrebbero
chiedere una colletta e un aiuto al Comune di Conegliano proprio per le spese
del rimpatrio. (sa.b.).
( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
I più fortunati ricevono
il 12 per cento di quanto versato, la città del Prosecco il 3,9%. Fra i due
estremi, una giungla della redistribuzione Scandalosa Irpef, i comuni diseguali
Soldi da Roma, differenze abissali: bene Revine e Monfumo, male Conegliano I
conti percentuali fanno infuriare i centri penalizzati Dal 12,3% di Revine e
Monfumo, al miserrimo 3,9 % che riceve Conegliano, c'è la Marca della
disuguaglianza. Lo specchio di un'Italia che la burocrazia, con meccanismi perversi e
incomprensibili, trasforma in mille paesi diversi: non sono uguali gli
italiani, non sono uguali i trevigiani. Gli 860mila abitanti della nostra
provincia, a seconda del luogo di residenza, "siedono"
metaforicamente su 95 scalini diversi di una scala. Rispetto a quello
che portano a Roma pagando le tasse (certo, chi l'Irpef lo dichiara), ricevono
dallo Stato in maniera diversa. Centinaia di migliaia di euro, a seconda della
grandezza del comune, come dimostra la tabella che pubblichiamo qui a fianco,
relativa alla ripartizione nell'anno 2006. E' il dato più recente, la
fotografia pazzesca, assurda di una situazione mai cambiata negli anni, a
prescindere dal colore dei governi succedutisi a palazzo Chigi. "La vera
pietra dello scandalo" chiosa un sindaco attivissimo nella protesta che
chiede, come primo atto di federalismo fiscale, di poter disporre del 20%
dell'Irpef versato. Senza se e senza ma. E' una divisione terribile perché più
subdola, nascosta, quasi invisibile. Il frutto di un'incrostazione in chissà
quali meandri della macchina statale. Non conosce Nord o Sud, ma anzi porta la
madre delle differenze all'interno del territorio, fra vicini di casa. Alla
faccia dell'articolo 3 della Costituzione. E questo per imperscrutabili ragioni
storiche sedimentate nel corso degli anni, forse sconosciute oggi agli artefici
di questo meccanismo. Che fa sì che fra comuni confinanti, o assolutamente
omologhi, esistano differenze vistose, quando non abissali. E finisce per
produrre l'ennesima guerra fra poveri, che si contendono le briciole di una
macchina statale che tutto inghiotte e rende il minimo indispensabile, e non lo
fa nemmeno con equità. I cittadini non lo sanno, ma nelle risorse a
disposizione di ogni comune per i servizi da erogare, sono come gli animali
della fattoria di Orwell: molti sono meno uguali degli altri. Un parto della burocrazia italiana su cui nessuno ha mai messo mano, con
l'eccezione del primo governo Prodi, fra 1996 e 1998, quando per due anni
introdusse i fondi perequativi, per cercare di correggere le storture evidenti.
In prima fila, allora, il sottosegretario Adriana Vigneri. Ma il Sud insorse,
le lobby lavorarono pesantemente a Roma, trovando alleati in mille piccoli
comuni e grandi centri del Nord, timorosi di perdere i loro
"privilegi" rispetto ai fratelli confinanti. Prendiamo Conegliano,
fanalino di coda con un 3,9% che grida vendetta (magra consolazione: sta peggio
Padova, al 3,5%). Ma anche Casier e Oderzo, appena più sopra al 4,2%. Di fatto,
i cittadini di questi comuni prendono meno di un terzo, in proporzione, dei fratelli
trevigiani che risiedono a Revine o a Monfumo: chi l'ha detto che i piccoli
sono sempre svantaggiati? I grandi centri sono tutti in coda, ma che Vittorio
Veneto (66º posto) è messo meglio del capoluogo Treviso (78º), di Montebelluna
(82º), Mogliano (90º), Oderzo e Conegliano (94 e 95º). Ma allora, che ci
azzeccano Asolo lì in coda, con molti comuni dell'hinterland, ma non tutti,
perché Quinto e San Biagio sono molto più in alto? E San Pietro di Feletto,
posizione 84º, che riceve di fatto la metà della vicina Refrontolo? Un caso fra
i tanti raccontati impietosamente dal tabellone. La media provinciale, alla
fine, è del 6,2%. Ogni 100 euro versati a Roma dai trevigiani, ne tornano
indietro solo 6,2. Ben 28 comuni trevigiani, e fra questi capoluogo e grandi
centri sopra i 25mila abitanti, sono sotto. Venisse accolta la proposta dei
sindaci, il 20% "erga omnes", vuoi mettere la soddisfazione di tutti
per la pioggia di soldi che si materializzerebbe di colpo nelle varie casse
comunali? E per chi per sin qui ha visto poco o nulla, un deposito degno di
Paperone. Un'ultima provocazione: e se Conegliano e gli altri svantaggiati
chiedessero anche gli arretrati?.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Nuove
possibilità per il settore in Europa" "C'è un tessile che funziona.
Un tessile fatto di servizi al cliente, di risposta rapida al mercato, di
innovazione. È il tessile che nei prossimi 5-10 anni potrà avere delle
chance". Alberto Paccanelli, presidente dei Tessili di Confindustria
Bergamo e amministratore della Martinelli Ginetto di Casnigo, è ottimista.
"Si è lavorato molto, le aziende hanno fatto uno sforzo enorme",
dice, indicando due direzioni: la conquista di nuovi mercati e la fascia alta
di prodotto, rimanendo comunque in Europa: "Resta il mercato più grande
per il tessile" e qui c'è spazio per filiere organizzate, veloci e flessibili.
E se da una parte è vero che anche altri Paesi concorrenti, come potrebbe
essere la Cina, impareranno probabilmente a produrre anche l'alta gamma,
dall'altra "noi abbiamo imprese che lavorano con collezioni che cambiano
ogni sei mesi: è una battaglia che possiamo giocarci, con la creatività e il
servizio". È la "complessità" del tessile su cui si deve
puntare, dice Silvio Albini, consigliere delegato del Cotonificio Albini:
"Lavoriamo con 6-7 mila varianti nuove ogni 6 mesi, tempi stretti e lotti
piccoli: queste sono le barriere all'ingresso. Sfruttiamo la difficoltà del
nostro lavoro. Se vediamo il tessile così, nella sua complessità e
flessibilità, nell'unicum del made in Italy, gli spazi ci sono". Tanto più
che il mercato tessile è cresciuto del 4-5% e si allargherà ancora: "In un
mercato che cresce, i Paesi emergenti avranno le loro opportunità e noi le
nostre", dice Paccanelli, prevedendo anche per la Cina nei prossimi anni
problemi d'inflazione e di costi. La conferenza sul tessile bergamasco ha guardato
così al futuro prendendo le mosse dal passato recente delle ristrutturazioni e
dalla consapevolezza di un presente difficile, che fa i
conti con la congiuntura e vecchi problemi, come fisco e burocrazia, che rischiano di
disincentivare dal fare impresa. Ma "se vogliamo restare un Paese
industriale dobbiamo investire", ha rilanciato Albini, con un auspicio:
"Che tutti i capitali reinvestiti in azienda abbiano le migliori
condizioni fiscali". Perché alla fine, ha concluso Paccanelli,
"qualcuno dovrà darci delle risposte anche sulle differenze di tasse e di
costi energetici che abbiamo non con Paesi lontani, ma con Francia e
Germania". S. G.
( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Guido Fiorini Una
zona industriale senza i cavi del telefono Molte aziende in difficoltà:
"Non possiamo lavorare, i danni sono enormi" Lunardi, CoinService
"Abbiamo investito milioni di euro e non ci sono i servizi". Ritardi
anche per luce e gas EMPOLI. Tre mesi per avere il gas. Altrettanti per la
corrente. Ma la Telecom, dopo un anno e mezzo, ancora deve passare i cavi. La
nuova lottizzazione al Terrafino, sulla prosecuzione di via di Vittorio, nella
grande area alle spalle della nuova Irplast, è la
fotografia dei muri che devono scalare le imprese per crescere, strozzate da
ritardi, burocrazia,
montagne di fogli inutili, rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non
è competenza nostra". Non basta avere la volontà di investire e di
rischiare. Non basta trovare i soldi e credere nel territorio. Ci vuole anche
tanta pazienza. E magari essere disposti anche a rimetterci qualcosa. E
poi ci si meraviglia se gli imprenditori fanno i bagagli e si spostano in
Romania, nella Repubblica Ceca, in quell'Est Europa dove il lavoro costa la
metà e le cose si ottengono in fretta, perché c'è interesse delle
amministrazioni, centrale e locali, ad attrarre gli investimenti. La vicenda
riguarda alcune fra le aziende più note del territorio. In gioco c'è la
Rosselli Fiammiferi, con due capannoni, c'è la CoinService, che vorrebbe
tornare nei nuovi locali, c'è la Confezioni Zenith, c'è la Gracci, azienda che
fa analisi. Altri capannoni sono in costruzione. Aziende che hanno investito
milioni di euro. E che dopo aver tribolato mesi, arrangiandosi con bombole di
gas e generatori elettrici, ancora sono senza telefono. I cavi della Telecom,
infatti, si fermano un centinaio di metri più in là, come se oltre ci fossero i
pastori a pascolare le capre e non strade e fabbriche. L'ultima azienda
"fortunata" è il corriere Sda. Loro telefonano, per fortuna. Sarebbe
dura per la loro attività dover far senza. Oltre, invece, si va con i
cellulari. O con i ponti radio, come ha fatto un'azienda che vende materiale
per ufficio che, peraltro, ha sfruttato una tecnologia tutta empolese. "La
nostra situazione è grottesca - dice Elisabetta Lunardi, amministratore
delegato della CoinService, azienda che, per ora, è in via Bartoloni -. è da
settembre che chiediamo le linee telefoniche e ancora non le abbiamo. Siamo
pronti a trasferirci, potremmo anche crescere ed assumere, ma non possiamo
farlo. E abbiamo anche dato la disdetta per l'attuale capannone, ci potrebbero
buttar fuori da un giorno all'altro. Ci sembra di aver fatto una cattedrale nel
deserto". La CoinService lavora con tutte le banche d'Italia, con cui è in
rete. Ha sistemi di sicurezza che hanno bisogno di linee veloci, ha furgoni che
girano sempre collegati via Gps, ha altre tre sedi in Italia (Bologna, Roma e
Caserta) con cui scambia dati in tempo reale. "Ci servono molte linee
veloci, altrimenti non possiamo lavorare. E la Telecom da una parte continua ad
inviarci tecnici per l'attivazione, dall'altra non passa i cavi. Pare che il
babbo non sappia cosa fa il figlio: i tecnici arrivano, aprono il tombino, ci
guardano sconsolati e ci dicono "non ci sono i fili, come facciamo?".
Ci hanno anche già fornito telefoni e centralini, ma non hanno dove attaccarli.
Pare una comica, ma io metto tutto in mano all'avvocato, poi si vedrà cosa
succede". Non mancano le accuse al Comune. "Mettono a disposizione
nuove lottizzazioni e poi mancano i servizi. Anche se da parte loro dicono che
tutto è a posto, noi siamo in balia delle onde. Non si rilancia così l'economia
empolese. Qui ancora non c'è telefono. E la Telecom dice che, finché non ci
saranno un "numero congruo" di aziende, non manderà i tecnici a
passare i cavi". Sulla stessa linea Silvia Rosselli, della Rosselli Fiammiferi,
una delle aziende storiche della città. "Noi siamo qui con un capannone da
un anno e mezzo. E con uno da quasi un anno. Siamo stati tre mesi senza gas, ci
arrangiavamo con i bomboloni. E altrettanti senza corrente, abbiamo dovuto
comprare un grosso generatore. Il telefono lo stiamo aspettando anche noi.
Abbiamo un ponte radio con Pontorme (la vecchia sede dell'azienda, ndr) ma ha
solo alcune funzionalità. Abbiamo enormi difficoltà, nonostante il nostro
grosso investimento. Credo che il Comune, come minimo, dovrebbe abbonarci una
decina di anni di Ici".
( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Empoli. Nella nuova
zona del Terrafino dopo mesi non sono ancora stati passati neppure i cavi
Industrie senza il telefono Ditte in difficoltà: "Così non possiamo
lavorare" EMPOLI. Tre mesi per avere il gas. Altrettanti per la corrente.
Ma la Telecom, dopo un anno e mezzo, ancora deve passare i cavi. La nuova
lottizzazione al Terrafino, sulla prosecuzione di via di
Vittorio, alle spalle della nuova Irplast, è la fotografia dei muri che devono
scalare le imprese per crescere, strozzate da ritardi, burocrazia, montagne di fogli inutili,
rimpalli di responsabilità e di frasi tipo "non è competenza nostra".
FIORINI in Empoli I SEGUE A PAGINA 1.
( da "Unita, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stai consultando
l'edizione del Industriali, un minuto di silenzio per i morti sul lavoro Ma le imprese
vogliono cambiare la legge sulla sicurezza. Marcegaglia diventa leader di
Roberto Rossi / Roma SICUREZZA Un minuto di silenzio e poi l'applauso.
"Lungo", secondo l'Ansa, che ha preceduto quello "forte"
riservato alla notizia dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri
della detassazione degli straordinari. L'assemblea privata di Confindustria
ieri ha ricordato in questo modo, Mario Di Girolamo, l'operaio di 32 anni morto
martedì nello stabilimento del gruppo Marcegaglia di Casalmaggiore a Cremona.
Un segno inatteso da parte dell'assise degli industriali, una forma di rispetto
nel giorno dell'incoronazione a presidente dell'Associazione di Emma
Marcegaglia (1328 sì, e due no), che di quello stabilimento ne porta il nome. E
c'è proprio la sicurezza sul lavoro tra i primi punti in agenda della
Marcegaglia, subentrata a Luca Cordero di Montezemolo. "Sapete quello che
è successo ieri e oggi per me è un giorno molto difficile - ha esordito la
presidente nel suo discorso di insediamento -. Per questo insisto che è
importante, fondamentale fare informazione e soprattutto formazione".
Quella di Confindustria non è, in realtà, una nuova apertura sulla materia.
Semmai è il tentativo di ridiscutere l'ultimo provvedimento varato dal governo
Prodi che, tra l'altro, prevede maggiori responsabilità per il datore di
lavoro. D'altronde ieri proprio la nuova presidente l'ha ribadito: "Non è
inasprendo le pene che si fa più formazione". La sicurezza sul lavoro è,
comunque, soltanto uno dei punti del programma della Marcegaglia. Al primo
posto c'è la riforma dei contratti. Ai sindacati il presidente ha assicurato
che il confronto partirà presto ma ha anche avvertito che "la trattativa
non sarà una passeggiata". Pur apprezzando l'unità sindacale raggiunta
"dopo tanti anni" ha sottolineato che il documento di Cgil, Cisl e
Uil contiene "aspetti che non ci piacciono" come l'indicizzazione dei
salari. Oltre alla riforma dei contratti, per la
Marcegaglia le cose da fare sono anche altre a partire dalla burocrazia con "le troppe leggi che
condannano l'Italia a non crescere", all'energia "con un sì forte al
nucleare", e al Sud dell'Italia "grande giacimento per la crescita
del Paese", fino ad arrivare alle infrastrutture e alla logistica, settori
in cui l'Italia "sconta un handicap enorme". E proprio su
questo tema la Marcegaglia, ricevendo gli applausi dell'assemblea privata, ha
bocciato "gli assurdi veti dei piccoli gruppi che bloccano le opere
fondamentali". Il neo presidente degli industriali si è detta convinta che
"oggi rispetto a quattro anni fa la situazione è più favorevole al
cambiamento" e "anche se il mutamento non sarà automatico, qualcosa
si può fare". Del resto, ora, "abbiamo un governo forte, c'è stata
una semplificazione dei partiti ed è sparito il clima d'odio degli ultimi 15
anni. Il dialogo sembra andare avanti". Il cambio della guardia con il
presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo è stato molto affettuoso. Il
presidente della Ferrari ha regalato alla Marcegaglia un volante della Formula
Uno per guidare gli industriali nei prossimi quattro anni. Un grazie dalla
Marcegaglia, vestita con pantaloni blu e giacca Chanel, condito con le parole:
"è stato uno straordinario presidente, leale e affettuoso". E
l'ultimo tributo l'Assemblea l'ha riservato proprio a Cordero di Montezemolo
con un lungo applauso. "Mi ha fatto un enorme piacere. Questo lungo
applauso è un bel riconoscimento a quattro anni molto duri ma molto
belli". Ora la palla passa alla Marcegaglia. Che ieri ha inserito nella
squadra altre due pedine. La prima è Gabriele Galateri di Genola cui viene
affidata la delega alle comunicazioni e alla banda larga, mentre la seconda è
Aldo Fumagalli che coadiuverà Marcegaglia nella delega all'ambiente.
( da "Tirreno, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Grosseto EMAIL EMAIL
Le email vanno indirizzate a grosseto.it@iltirreno.it oppure si può mandare un
fax a questo numero:
( da "Nazione, La (Empoli)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
VALDARNO / VALDELSA
pag. 7 Chi inciampa sui limiti della legge INTERVISTA IL SINDACO L'ISTITUTO
comprensivo "Giovanni Boccaccio" si preoccupa di sensibilizzare i
ragazzi in modo che divengano cittadini rispettosi delle regole per la
convivenza civile. A tale proposito la scuola ha organizzato una serie di
incontri aperti alle famiglie e agli studenti, durante i quali esperti hanno trattato
il tema della legalità sotto vari punti di vista. Per dare il nostro
contributo, abbiamo posto delle domande sul tema della legalità al sindaco di
Certaldo, Andrea Campinoti. Quali sono i comportamenti illegali più diffusi a
Certaldo? "Possiamo dire che Certaldo è un paese tranquillo dove non si
registrano particolari problemi di criminalità e comunque il reato più in
crescita, come del resto in tutto il territorio nazionale, è quello delle frodi
via internet". Secondo lei le leggi vigenti sono abbastanza severe o
sarebbe opportuno applicarne di più rigide? "Sì, secondo me le leggi sono
abbastanza severe, ma il problema è in sintesi legato alla
certezza della pena la quale è troppo spesso resa dubbia dalla eccessiva
lentezza della macchina della giustizia e dalla eccessiva burocrazia: la punizione per un reo
dovrebbe essere immediata e soprattutto sicura per riuscire a intimorire i
trasgressori e non dovrebbe nemmeno lontanamente esistere l' idea di poter
sfuggire in qualche modo alla condanna per un reato commesso".
Sappiamo che ha preso provvedimenti riguardo coloro che cercano di infrangere
le regole, come i famosi T-red ai semafori;pensa di continuare con questo tipo
di salvaguardia della legge? "Nel caso specifico della circolazione
stradale ritengo opportuno intensificare la sorveglianza perché chiunque passa
con il rosso mette a repentaglio la sua vita e quella di altre persone anche se
queste ultime agiscono nel pieno rispetto delle regole. Esaminando i dati
infatti si scopre che la causa principale di morte giovanile è legato agli
incidenti stradali".
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CERVIA E MILANO
MARITTIMA pag. 19 Medici di famiglia a congresso, si parla anche di emergenza
alcol SANITÀ DUECENTO CAMICI BIANCHI AL 'DANTE' CONTINUA con profitto la
stagione del 'turismo congessuale', una delle mete cui puntano con forza
l'assessore Salimbeni e una fetta di operatori del settore ricettivo per
alimentare l'affluenza extra estiva. E' infatti in pieno svolgimento, all'hotel
Dante, il 27° Congresso Nazionale dello Snami, il sindacato autonomo dei medici
di base, seconda organizzazione del settore con ottomila iscritti, in pratica
un quarto dei medici di base italiani. E nella moderna sala congressi del
Dante, seguendo lo slogan 'Me.Di.Co. (acronimo di medicina
distrettuale di continuità) e paziente insieme contro la burocrazia', si sono riuniti circa
duecento 'camici bianchi' con l'obiettivo di risolvere i problemi che assillano
i cittadini che si rapportano con il sistema sanitario. "Proprio dal
cittadino/paziente ? ha dichiarato il presidente nazionale dello Snami Mauro
Martini ? ci aspettiamo solidarietà e alleanza contro le difficoltà
burocratiche nemiche di quel rapporto sano e lineare tra il medico e il suo
assistito: note sui farmaci, restrizioni e controlli sulle prescrizioni,
parcellizzazione dell'assistenza con un grande rischio che è creare 21 tipi di
sanità, quante sono le regioni italiane. Perciò al nostro congresso discutiamo
anche di federalismo, nel quale la regionalizzazione potrà coprire forme di
assistenza aggiuntive, mantenendo la qualità, senza intaccare i livelli
essenziali di assistenza nazionali e uguali per tutti". Oltre alla lotta
contro la burocrazia il congresso è integrato da
alcuni corsi di aggiornamento per i medici. "Di grande rilevanza ?
prosegue Martini ? è quello intitolato 'Il medico di famiglia e l'alcool',
sulle prospettive inquietanti dell'uso dell'alcool tra gli adolescenti".
Tramite questo strumento si formeranno medici in grado di andare a spiegare
nelle scuole come l'alcool sia in grado di distruggere il futuro delle persone.
"Da due anni ? spiega il vicepresidente Snami Francesco Pecora ? il nostro
sindacato parla a tutti i livelli di un dramma misconosciuto e non evidenziato
a livello istituzionale. Abbiamo così deciso di formare il medico di famiglia
sulle problematiche inerenti l'utilizzo dell'alcol e il corso fornirà al
partecipante una sorta di patentino di 'divulgatore' dei rischi connessi a
questa pratica assai diffusa". Altra sfida lanciata dallo Snami è la
richiesta al nuovo governo di istituire una commissione che definisca livelli
essenziali di assistenza specifici della medicina generale, in grado di
delineare meglio il campo di competenza esclusiva dell'assistenza riservata al
medico di famiglia. I lavori del congresso al 'Dante' si concluderanno domenica.
Lorenzo Lelli.
( da "Corriere della Sera" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera -
MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-05-22 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE Il villaggio Dovrebbe accogliere tecnici e addetti all'esposizione.
Pasquarelli: luogo di idee A Cascina Merlata nascerà "casa Expo" Per
ora è l'unica cosa (semi) certa: tecnici e addetti che per sei mesi lavoreranno
all'Expo avranno un alloggio. A Cascina Merlata. Un'area di 530 mila metri
quadrati (nord-ovest di Milano) che in concomitanza dell'Expo dovrebbe
trasformarsi in un importante quartiere residenziale. Con tanto di case (4.000
abitazioni per 8 mila residenti), servizi, un hotel di lusso e l'immancabile
centro commerciale (750 milioni di euro investiti). Dovrebbe perché siamo
ancora alla fase dell'ideazione. Considerando la burocrazia e i tempi medi di costruzione
(7-8 anni), dice un architetto, "non è detto che dal momento
dell'approvazione del progetto da parte del Comune (se va bene 2010) si riesca
a fare tutto". Tutto è nato un anno fa. Una cordata di imprenditori, che
fa capo ad Euromilano, ha acquistato l'area dove un tempo c'era solo una
cascina e una fornace. Hanno assoldato 11 studi di architetti, tutti
rigorosamente italiani, ed hanno ordinato di sbizzarrirsi e creare. Alla fine
sono stati scelti tre progetti, che entro la fine dell'anno dovrebbero fondersi
in uno. Per Alessandro Pasquarelli, ad di Euromilano, "il quartiere sarà
il risultato di idee". E di negoziati. Tra esigenze estetiche (città
giardino o edilizia compatta? orto botanico o asili nido?), interessi dei
proprietari e volontà del Comune. In ballo ci saranno le volumetrie e il verde.
Intanto a 300 famiglie sono stati posti questionari per capire bisogni e
aspettative. Il problema maggiore sarà quello dei collegamenti con la città.
"L'area è difficile - spiega l'architetto Paolo Caputo -. Chiusa com'è da
un'autostrada, un cimitero e una zona industriale". Raggiungere l' Expo?
"Nessun problema. Abbiamo pensato ad un ponte". Assicurano. Agostino
Gramigna Progetto Il villaggio Expo.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nòva24)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nova24 sezione:
NOVA24 data: 2008-05-22 - pag: 7 autore: RAPPORTO GEM LA PERCEZIONE DELLO
SPIRITO IMPRENDITORIALE Capitani coraggiosi low tech Troppo poca tecnologia nel
nostro fare impresa DI LUCA TREMOLADA C ome si misura l'innovazione? Formuliamo
meglio la domanda: si misura la capacità creativa di un Paese? La risposta non
è banale: finora non esiste un numero, un indice che dir si voglia capace in
modo univoco di spiegare perché l'Irlanda è diventata in pochissimi anni una
fucina di idee. O perché le eccellenze continuano ad attecchire a Stanford
(Usa) nonostante gli ingenti investimenti in Dubai o nelle università cinesi.
Insomma, perché finora nessuna formula statistica è stata capace di fotografare
in modo univoco la crescita di innovazione di un Paese? La colpa naturalmente
non è del dato. Il numero di brevetti, gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo,
le tasse universitarie, il numero di laureati, la vocazione tecnologica delle
industrie e delle imprese nazionali possono essere sintetizzati in
coefficienti. Al dato statistico però spesso ne va aggiunto uno più qualitativo
che descrive, per esempio, i vincoli della burocrazia per aprire una impresa, l'atteggiamento dello Stato verso chi fa
impresa, l'attenzione del pubblico verso i nuovi prodotti. Dall'incrocio di
queste informazioni, si può arrivare solo a intuire perché un Paese innovi meno
di altri. Ma cosa ben diversa è capire per quale motivo fuori dal Mit di Boston
all'ora di colazione gli studenti passino il loro tempo fantasticando di
quando diventeranno imprenditori. Mentre, per esempio in Italia, la chiacchiera
verte più spesso sull'agognata assunzione in un aziendone capace di garantire
il minimo "sindacale" in termini di prestigio e gratificazione
professionale. Risulta altrettando difficile, leggendo le statistiche, capire
perché negli Stati Uniti aver fallito con la propria impresa non è una notizia
cattiva in sé e neppure qualche cosa di cui vergognarsi per il resto dei propri
giorni. Addirittura nella Silicon Valley, la storica culla di imprenditorialità
hi-tech, per gli uffici del personale un fallimento è un indicatore positivo perché
mostra la propensione a credere nelle proprie capacità del candidato. Per
spiegare queste diverse categorie del pensiero occorre richiamarsi a fattori
culturali stratificati nel tempo, a influenze che danno forma all'immaginario
collettivo di un Paese. Alla percezione che abbiamo di noi e della nostra
capacità di inventare nuovi prodotti e servizi. Proprio in questa prospettiva è
interessante il rapporto Gem (Global Entrepreneurship Monitor) curato da EntER,
Centro di ricerca della Bocconi. Dal 1999 questo progetto contribuisce al
dibattito sulla misurazione dell'innovazione, partendo dall'imprenditore, o
meglio dalla percezione che ha di sé e del proprio Paese chi intraprende questa
"carriera". In sostanza, il rapporto coordinato per l'Italia
dall'Università Bocconi studia le motivazioni che ci spingono a rischiare per
aprire una nuova attività, attraverso il Tea (total early-stage activity o
attività earlystage/ iniziale totale), un indicatore che misura la percentuale
di adulti (di età 18-64 anni) che hanno dato vita a nuove attività. Dallo
studio emerge un quadro che in parte conosciamo bene. Siamo, o meglio ci
percepiamo, creativi, capaci di generare business e di presentare sul mercato
nuovi prodotti ( si vedano la tabelle qui a fianco, ndr). Per quanto riguarda
l'Italia, nel 2007 il Tea è del 5%, ovvero cinque persone su cento hanno dato
vita alla creazione di un nuovo business. Il dato ci pone poco al di sotto
della media Europea (5,9%). Fin qui tutto positivo e, tra alti e bassi, anche
il confronto con gli altri Paesi ci pone poco sotto la media. Purtoppo, i
segnali diventano più foschi se si ragiona in termini tecnologici. I dati
mostrano che in Italia, a differenza di altri Paesi, le nuove iniziative
imprenditoriali hanno un basso contenuto tecnologico. I prodotti sono low tech.
Imputato principale, secondo lo studio, la difficoltà di accesso alle risorse
finanziarie. Da ciò discende anche la bassa aspettativa di esportazione che
hanno i nostri nuovi imprenditori sui loro prodotti. "Tuttavia – precisa
Guido Corbetta, direttore di EntER – è bene tenere presente la vocazione poco
manifatturiera della nostra industria. Più interessante è il fatto che i nosti
imprenditori si sentono più inventori, più creativi. Sicuramente meno
tecnologici e innovatori". Eppure, per vincere le sfide della
globalizzazione occorre rendere i propri prodotti unici e spesso la tecnologia
è uno strumento per differenziare le produzioni e renderle impermeabili alla
concorrenza di Paesi con un più basso costo del lavoro.Insomma, per investire
in tecnologia, oltre ai soldi, occorre fiducia nell'innovazione, intesa come
momento di sintesi tra saperi e competenze. Proprio per questo l'Istitute for
Innovation and Information Productivity (Iip) grazie al contributo di Gem ha
sviluppato un nuovo indicatore che vuole appunto misurare la fiducia
nell'innovazione. L'assunto è semplice: l'innovazione deve piacere. Occorrono
clienti-utenti che credono nella capacità dell'innovazione di migliorare le
propria qualità della vita, che acquistano nuovi prodotti e provare nuove
tecnologie. Queste tre dimensioni formano la fiducia nell'innovazione. L'indice
creato sulla base di questi assunti mostra come la fiducia vari drammaticamente
da nazione a nazione. Dimostra che l'età anagrafica e il tasso di crescita
economica sono fattori determinanti. Ma sopratutto dimostrano che l'innovazione
non è un numero o un asset culturale. L'innovazione deve piacere. o
luca.tremolada@ilsole24ore.com CORBIS.
( da "Manifesto, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Kenya Caccia alle
streghe 11 anziani arsi vivi Una selvaggia caccia alle streghe ha portato alla morte
di 11 anziani, otto dei quali donne, di età fra i 70 e i 90 anni, bruciati vivi
nel villaggio di Nyaeko, nel Kenya occidentale. Al calare della sera, martedì
scorso, una folla di un centinaio di persone, una lista di nomi alla mano, sono
passate casa per casa, hanno trascinato fuori i disgraziati accusati di
stregoneria e gli hanno dato fuoco, poi hanno dato alle fiamme anche una
cinquantina di case. Il bilancio dei morti potrebbe dunque non essere
definitivo e la polizia cerca ancora tra le macerie carbonizzate, come ha
dichiarato Anthony Kibuchi, capo della polizia della provincia occidentale di
Nyanza. La regione, che si trova a 300 chilmetri a nord ovest di Nairobi, è
nota come la " cintura della stregoneria" del Kenya, un fenomeno al quale
le autorità non riescono a porre rimedio, anche perché simili pratiche sono
assai diffuse e, secondo quanto riportavano le cronache delle ultime elezioni,
gli stessi candidati politici vi fanno ricorso per sconfiggere gli avversari.
Nel 1992 era stato il distretto di Gusii, nel Kenya sudoccidentale il teatro di
una barbara caccia agli anziani accusati di stregoneria. L'episodio è stato
analizzato in un interessante libro di Justus Ogembo, "Contemporary Witch
Hunting in Gusii", che spiega come tra le cause di quella violenza vi
fosse anche lo sconquassamento dell'ordine locale prodotto dall'entrata brusca
del paese nel sistema capitalistico globale. Ma è anche
vero che nel 1995 un rapporto della Commissione presidenziale sul culto del
demonio affermava che i satanisti occupavano alte posizioni nella burocrazia e nel mondo degli affari. Si
è poi scoperto che nella comissione si trovava un buon numero di cristiani
conservatori che additavano come satanici i fedeli delle chiese avversarie,
evangelisti e carismatici.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-05-22 - pag: 23 autore: Industria.
L'assemblea privata di Confindustria ha eletto ieri con 1.328 voti il nuovo
presidente - Oggi l'assise con il Governo "è il momento delle
riforme" Marcegaglia: se si vuole cambiare si può fare - Subito in agenda
contratti e produttività Nicoletta Picchio ROMA Il battesimo del primo incontro
con il Governo, a Palazzo Chigi, c'è già stato in anticipo, martedì. Una
circostanza imposta dall'imminenza del Consiglio dei ministri, che aveva in
programma due misure importanti per le aziende, la detassazione di straordinari
e premi di produttività. Del resto, alla nomina ufficiale di Emma Marcegaglia
alla guida di Confindustria mancavano poche ore: ieri pomeriggio l'assemblea
privata degli imprenditori l'ha incoronata presidente. Un plebiscito, con 1.328
voti favorevoli su 1.330 ( due contrari). Prima donna dopo 26 uomini, 43 anni,
la Marcegaglia ha un lungo impegno in Confindustria, oltre a essere
amministratore delegato dell'impresa di famiglia: presidente dei Giovani,
vicepresidente per l'Europa con Antonio D'Amato per due anni, vice con delega
su energia e ambiente nella presidenza Montezemolo. Oggi davanti a una platea
di 3mila imprenditori, con quasi tutto il Governo in prima fila, a cominciare
dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assieme alle più alte autorità
dello Statoe ai sindacati, la Marcegaglia farà il suo debutto pubblico.
Riforme, dialogo con il sindacato per un nuovo modello
contrattuale che renda le aziende più competitive, crescita, lotta alla burocrazia, politica energetica che
riparta dal nucleare, infrastrutture: è la ricetta che serve al Paese per
crescere, sono gli obiettivi su cui si impegnerà al vertice degli industriali,
come ha detto ieri parlando all'assemblea privata e come ripeterà oggi.
"Rispetto a quattro anni fa la situazione è più favorevole al cambiamento.
Non è automatico, ma se si vorrà veramente cambiare, si può fare", ha
detto ieri la Marcegaglia, sottolineando la "discontinuità" frutto
del voto: Governo forte, semplificazione dei partiti. Non c'è più "il clima
di odio degli ultimi 15 anni. Le prime dichiarazioni di Berlusconi sono
improntate al dialogo". Dialogo nel Governo, dialogo con i sindacati, che
dopo anni di liti si sono messi d'accordo su una riforma della contrattazione.
La Marcegaglia vuole avviare subito la trattativa: "Non bisogna perdere
tempo, non sarà una passeggiata, ma è il momento di trovare una
soluzione". Le misure varate dal Governo su straordinari e premi di
produttività potranno favorire il confronto: "Sono un primo segnale forte
sulla strada dell'aumento della produttività e dei salari, un risultato di cui
essere fieri". Ieri pomeriggio, appena arrivata la notizia da Napoli del
via libera del Consiglio dei ministri, la platea ha applaudito. Oggi i 3mila
imprenditori potranno ascoltare i programmi del Governo in presa diretta, dalle
paroledel ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola (l'intervento del
ministro in carica è previsto ad ogni assemblea annuale di Confindustria). Ma
stavolta, come era accaduto quattro anni fa alla nomina di Montezemolo,
prenderà la parola anche Berlusconi, nella stessa veste di numero uno del
Governo. L'intervento del presidente del Consiglio è facoltativo: Romano Prodi,
per esempio, parlò nel 2006, appena eletto, per tentare la carta del dialogo con
gli imprenditori, ma non l'anno scorso, dopo l'affondo di Montezemolo sui
guasti della politica. Berlusconi troverà un altro clima, grazie alle misure
varate ieri. Ma la strada del rilancio è lunga. La Marcegaglia nella relazione
di oggi insisterà sulle troppe leggi che "condannano il Paese a non
crescere", sul rilancio delle infrastrutture, "superando i veti dei
piccoli gruppi", punterà sull'education, sul fisco,
sull'internazionalizzazione. Senza dimenticare il Sud, "un giacimento per
la crescita del Paese". nicoletta.picchio@ilsole24ore.com LA SODDISFAZIONE
Alla notizia delle misure del Consiglio dei ministri su straordinari e premi
scatta l'applauso dalla platea degli industriali Il nuovo presidente. Emma
Marcegaglia AFP.
( da "Manifesto, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Saggi eretici
sulla filosofia della storia" di Jan Patocka per Einaudi. Dal rapporto irrisolto
tra morale e politica alla ricerca della libertà, una inquieta lettura dei temi
che hanno marchiato il secolo breve Carlo Altini Il Novecento continua a
proiettare le proprie ombre e i propri fantasmi sul XXI secolo: troppo
sconvolgente, innovativa, tragica, epica è stata infatti la sua esperienza per
non avere effetti di lunga durata. Il Novecento è stato "tutto":
l'epilogo della modernità e l'inizio della globalizzazione; l'epoca
dell'emancipazione e l'età delle nuove servitù; il secolo del movimento operaio
e l'avvento dei totalitarismi. Progetti di interpretazione complessiva del
Novecento sono dunque imprese titaniche esposte a rischi di semplificazione
ideologica e concettuale. Per questo motivo sono state spesso illuminanti le
interpretazioni che il pensiero filosofico ha proposto in forma di
"frammento" (Walter Benjamin, ad esempio), cioè di un sapere critico
che, se non riesce a spiegare sistematicamente la realtà, aiuta a comprenderla
nella sua genesi e nel suo sviluppo. La religione del progresso Questa
concezione del frammento sembra essere la chiave interpretativa attraverso cui
risulta leggibile una straordinaria opera di Jan Patocka, i Saggi eretici sulla
filosofia della storia (Einaudi, pp. 184, euro 17,50), curata in edizione italiana
da Mauro Carbone e corredata da due scritti di Paul Ricoeur e Roman Jakobson.
Pubblicati clandestinamente nel 1975 - da un autore eterodosso che sarebbe
morto, nella Cecoslovacchia sovietica del 1977, sotto la mano poliziesca e
repressiva di un regime feroce e irrigidito dalla nascita di Charta 77 - i
Saggi contengono in verità molti "frammenti" attraverso cui è
possibile rileggere le vicende del Novecento e interpretare la sua eredità per
il XXI secolo: la rilettura dell'hegelo-marxismo e del positivismo, il ruolo
delle scienze naturali, il significato di Husserl e di Heidegger, il rapporto
tra morale e politica. Attraverso questi frammenti Patocka offre spunti di
riflessione critica in grado di illuminare le ragioni del fallimento delle
grandi narrazioni (e qui il discorso vale per il marxismo come per il
liberalismo, per il positivismo come per la fenomenologia) che avevano cercato
di dare agli avvenimenti della modernità un rassicurante senso complessivo: il
regno della libertà, le pratiche di emancipazione, la realizzazione del
progresso e del benessere. Tra le molte "eresie" disseminate da
Patocka nei Saggi, una acquista un valore legato all'attuale contingenza: la
relazione tra guerra e pace. Oltre a implicare una vita dispiegata verso la libertà,
la radicale storicità della condizione umana comporta anche la perdita di ogni
sicurezza e di ogni riparo, quindi l'assenza di ogni senso dato: la vita umana
"non riposa sulla solida base della continuità delle generazioni, non è
addossata alla terra oscura, ma ha quest'oscurità - e cioè la finitezza e la
continua precarietà della vita - sempre davanti a sé". Il pericolo, a
questo punto, consiste nel cadere nel nichilismo, cioè in una concezione della
storia come "non senso", tanto più che - a partire dalla prima guerra
mondiale - l'Europa vive una situazione radicalmente nuova che non è né di
guerra, né di pace. Tutte le filosofie della storia e le grandi narrazioni
hanno continuato a considerare la guerra dal punto di vista della pace e ad
escludere gli aspetti "notturni" dalla loro visione del
"giorno". Di qui la loro incapacità di comprendere un XX secolo (ma
anche il XXI) in cui la vita non può essere intesa dal punto di vista del
"giorno" ma della "notte", e viceversa: sono infatti le
forze del "giorno" (la politica di potenza e la produzione
industriale) che inviano milioni di uomini nel regno della guerra, così come è
la guerra a servirsi del "giorno" come di uno strumento di lotta. Nel
Novecento il fondamento ideologico della guerra riposa, secondo il filosofo
cecoslovacco, su una convinzione tecno-scientifica secondo cui sono solo la
potenza e il potere a sfuggire al nichilismo e a realizzare un senso oggettivo
della realtà, altrimenti inesistente. In questo modo l'Europa è diventata un
"complesso energetico" teso all'organizzazione di una nuova società
del lavoro, della disciplina, della burocrazia e della produzione
pianificata: il Novecento ha così condotto a "una trasvalutazione di tutti
i valori nel nome della forza", la cui lezione è stata assunta in toto
dagli Stati Uniti. Governo totale Quale può essere dunque la risposta
collettiva a questa avanzata della notte voluta dalle forze del giorno?
Se non una teoria, Patocka offre almeno un'indicazione, oggi eretica e fuori
moda, pronunciata con coraggio: "la solidarietà tra gli scampati" che
si edifica proprio nella persecuzione e nell'incertezza, là dove si è
direttamente esposti alla pressione del potere. Questa solidarietà tra gli
scampati è l'unico fattore in grado di dire "no" a tutte le misure di
mobilitazione che mirano a eternizzare lo stato di guerra e a governare -
attraverso la minaccia della morte intesa come mezzo per realizzare una servitù
estrema - non solo i corpi, ma anche le anime: "l'umanità non arriverà mai
alla terraferma della pace se si abbandonerà e arrenderà ai criteri della
quotidianità e alle sue promesse". Nella nostra epoca di guerre globali e
di economie finanziarie planetarie, di diffuso conformismo e di esaltazione
dell'individualismo edonistico, l'indicazione di Patocka - per quanto difficile
da attuare in quanto richiede una forma estrema di liberazione, cioè una
conversione al dovere e alla responsabilità - è già qualcosa da cui può
ripartire una nuova sinistra politica.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-05-22 - pag: 35 autore: Sicurezza stradale.
Il 60% delle sanzioni deriva da violazioni a blocchi e barriere all'accesso
Traffico limitato, multe record In un anno 5,7 milioni di verbali - Divieti di
sosta più staccati Gianni Trovati RIVA DEL GARDA. Dal nostro inviato Sono i
"limiti alla circolazione" le bestie nere degli automobilisti
italiani. Zone a traffico limitato, blocchi, targhe alterne macinano da sole
più di 5,7 milioni di multe l'anno, cioè il 60% dei 9,5 milioni di verbali
(26mila al giorno, 18 al minuto) prodotti nelle città dalla Polizia municipale
(di cui ieri il Consiglio dei ministri ha avviato il riordino), doppiando i
divieti di sosta (2,7 milioni, il 28,9% del totale) e lasciando a distanza i
più temuti limiti di velocità e l'assenza dei documenti di circolazione. La
scomposizione, inedita, delle attività dei vecchi vigili urbani arriva dal
primo Forum internazionale delle Polizie locali organizzato dall'Aci a Riva del
Garda (Trento), in cui si è fatto il punto sullo stato delle normative e delle
dotazioni, confrontandosi con le realtà straniere. Mai poliziotti locali sono
anche i protagonisti delle multe (oltre il 70% delle contravvenzioni italiane è
opera loro) e il dato elaborato dall'Aci, che riguarda i capoluoghi di
Provincia (nel 2006 hanno elevato multe per poco più di un miliardo di euro, mentre,
guardando al complesso dei Comuni, il "tesoro" che nasce in strada
sale a quota 1,5 miliardi; si veda "Il Sole 24 Ore" del 25 febbraio)
offre una diagnosi precisa dei difetti degli italiani al volante. E mostra la
polizia locale impegnata anche nella lotta ai comportamenti di più acuto
allarme sociale, dalla messa a rischio dei pedoni (7mila multe nel 2006) alla
guida in stato di ebbrezza ( 5mila) o sotto l'effetto di stupefacenti (474).
Uno sforzo, quest'ultimo, che cresce anche grazie all'aumento, lento ma
costante negli ultimi anni, nelle dotazioni di apparecchiature elettroniche,
dagli autovelox agli etilome-tri, più fitti soprattutto nei centri più piccoli.
Un automobilista di una città con meno di 100mila abitanti, ha una probabilità
fino a cinque volte superiore di essere controllato sullo stato di ebbrezza
rispetto a quanto accade nelle città con più di 500mila abitanti. La stessa
sproporzione ritorna nel parco-autovelox, che diventano protagonisti
soprattutto nei centri medio- piccoli, fino ad assicurare in alcuni casi
entrate assai più ricche di quelle prodotte dai tributi locali o dai
trasferimenti statali; se si allarga l'indagine fuori dai capoluoghi di
provincia, il superamento dei limiti di velocità vedrebbe decisamente aumentare
anche il suo peso in classifica. Perché le multe sono anche un efficace
strumento di cassa, e vantano un tasso di pagamento più che brillante: il 60,3%
degli automobilisti paga entro i 60 giorni, mentre il 36,9% ritarda e finisce
nelle maglie della riscossione coattiva; i ricorsi interessano una quota
marginale (meno del 3%), e in due casi su tre vengono respinti, sia quando si
rivolgono al prefetto sia quando imboccano la strada del giudice di pace. Non
tutti i Comuni, però, hanno gli stessi mezzi, e sul personale si incontrano
sproporzioni maggiori. Il confine non è geografico ma dimensionale, nel senso
che le grandi città contano in media 28 vigili urbani ogni 10mila veicoli
circolanti (e il dato sale a 31 nei grandi Comuni del Sud), mentre il dato
scende del 50% (14 vigili ogni 10mila veicoli) nei capoluoghi sotto i 100mila
abitanti. Le città minori si rifanno però nel capitolo dell'impegno sulla
strada, perché tengono lontano dagli uffici il 74% del personale, mentre nelle
città maggiori un vigile su due è impegnato a tempo pieno tra scrivania e
computer. E il peso della burocrazia si fa insopportabile nel Mezzogiorno, dove trattiene in ufficio
il 65% degli organici. E "l'appesantimento del carico burocratico",
denuncia il rapporto sull'attività di accertamento curato dalla Fondazione
Caracciolo e presentato ieri al Forum, prosegue e gonfia gli adempimenti (ad
esempio l'obbligo di aggiornamento dell'archivio nazionale della patente
a punti), mentre le "emergenze di degrado urbano e microcriminalità"
richiederebbero più divise in strada.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del
Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-05-22 num: - pag: 7
categoria: REDAZIONALE Progetti bloccati dalla burocrazia Confindustria si mobilita
LECCE - I tempi - troppo lunghi - della burocrazia saranno il tema della prossima riunione del direttivo di Confindustria
Lecce che il presidente, Piero Montinari, convocherà la prossima settimana. A
suggerire una riflessione sull'argomento è stato Paride De Masi, patron del
Gruppo Italgest, che ieri ha incontrato Montinari a Roma in occasione
dell'assemblea nazionale per la elezione di Emma Marcegaglia ai vertici di
Confindustria. Per De Masi, il tema è quanto mai scottante e attuale dopo la
decisione presa dal consiglio comunale di Lecce di avviare l'istruttoria
pubblica sul progetto "Heliantos 1", che prevede la costruzione di
una centrale termoelettrica a biomasse
( da "Stampa, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Globalisti DI A
TORINO JASMINA TE?ANOVIC BRUCE STERLING Che bello essere di nuovo a Torino,
città del nostro destino! Questa volta l'opportunità ci è stata offerta dalla
Fiera del Libro: ci hanno invitati per un dibattito di Bruce sul futuro della
città e la presentazione di un libro di Ivo Andric e dell'ultimo di Jasmina.
Adesso che abbiamo deciso di vivere a Torino dobbiamo decidere cosa fare con
tutti i nostri libri in Texas e in Serbia. Bruce vuole regalare i suoi
all'università, Jasmina ai centri degli studi delle donne. È un sollievo andare
a una fiera del libro e vedere che ci sono tanti altri libri. Era un tormento
per tutti e due vedere libri ammassati in un posto, ma per ragioni diverse. Per
Bruce, come se qualcuno gli buttasse migliaia di cioccolatini in bocca, e per
Jasmina per l'ansia che tutto è ormai già scritto, ma non letto. Sappiamo che i
libri ci saranno sempre attorno a noi: ci cascheranno addosso come foglie in
autunno. Incredibilmente, siamo riusciti ad uscire dalla Fiera solo con tre
libri in mano, ma ci aspettano tanti altri, quindi bisogna trovare subito una
casa dove metterli. Questo comporta tutti i soliti problemi dell'immigrazione. Bruce è già andato all'ambasciata d'Italia a Houston: erano
gentili, ma la burocrazia
che deve affrontare gli fa paura. Jasmina sta ancora trafficando per la sua
residenza americana. Quindi, dati i nostri piani di vivere in Serbia, America e
Italia, abbiamo deciso di scappare per un mese in Croazia, su un'isola
sperduta. Per evitare lo sconvolgimento che subiamo con i libri, abbiamo
deciso di scriverne ancora un paio noi stessi. Bruce ha capito che "American
science fiction" e fantascienza italiana non sono la stessa cosa. Ora
vuole scrivere due libri: american science fiction e italian science fiction.
Jasmina sta per finire il suo libro "My life Without Me", il genere
non si addice alle vite di donne globaliste. Nonostante il fatto che appena
arrivati a Torino, la vita ha cominciato a sorriderci, divertirci - il vino,
gli amici, i libri, il cinema, il cibo, i musei, il design, la cultura cyber,
il sole, le scarpe... - abbiamo deciso di essere duri e disciplinati e
scrivere. La vita é bella in Italia. Speriamo che l'ufficio d'immigrazione
italiano non ci metta in prigione, dove potremmo scrivere senza distrazioni.
Noi globalisti siamo l'altra faccia degli zingari.
( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di ENRICO VALENTINI
Non decolla ai Castelli il centro operativo intercomunale della protezione
civile di stanza ad Albano, ancora in attesa della ratifica dell'intesa tra i
sindaci di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio e Nemi. Uno
strumento fondamentale per le situazioni d'emergenza del comprensorio (oltre
centomila residenti stanziali e occasionali) ostacolato dai ritardi delle
amministrazioni locali. Il Coi di Albano è previsto da una delibera di giunta
regionale del 29 febbraio 2000 (tra i settantasette dislocati nel Lazio) che ne
ha individuato la sede operativa all'ex Ammazzatora di Albano, mentre dal 2002
gli oltre 150 volontari attendono la realizzazione della rete radiomobile. La
firma del protocollo, necessaria alla burocrazia per riconoscere un organismo esiste
comunque ed ha dimostrato di saper risolvere molte e spesso difficili
emergenze, è stato nuovamente sollecitato ai sindaci. "Le situazioni
d'emergenza del comprensorio sono tante - sottolineano alcuni volontari di
Albano e di Lanuvio - Basti ricordare i numerosi, grossi incendi che
hanno colpito il nostro territorio l'estate scorsa. Proprio per questo la sala
operativa intercomunale, che garantisce un migliore coordinamento, non può più
attendere".
( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di LUCIANO
COSTANTINI È IL giorno dell'incoronazione di Emma Marcegaglia (nella foto) al
vertice di Confindustria dopo che, ieri, l'assemblea privata degli industriali
l'ha nominata presidente con un voto plebiscitario: 1.328 sì e solo due voti
contrari. "Possiamo cambiare il Paese dopo 15 anni di un clima di odio"
ha affermato la "lady d'acciaio" che ha illustrato il suo programma: meno burocrazia, meno tasse, più attenzione al Sud, più impegno nella
realizzazione delle infrastrutture. "Ma da subito occorre un confronto con
i sindacati sulla riforma dei contratti anche se non sarà una partita
facile". Se ne va, dopo quattro anni, Luca Cordero di Montezemolo,
salutato da una standing ovation: "Lascio una Confindustria più
autorevole, siamo anche riusciti a imporre la nostra agenda al
Paese".
( da "Websim" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
NOTIZIE FLASH 22
Maggio 08 ora 10:45 Italia,governo faccia riforme per tornare a
crescita-Marcegaglia ROMA, 22 maggio (Reuters) - L'Italia deve tornare a
crescere a livelli sostenuti curandosi dal suo male maggiore: il Pil intorno
allo zero. Per questo sono ineludibili quelle riforme che, seppure impopolari,
il governo deve attuare approfittando del clima di dialogo che si respira nel
Paese e della sua forza dopo lo schiacciante esito elettorale. C'è dunque
spazio per essere ottimisti, nonostante le difficoltà: "Tutti noi siamo
chiamati ad una grande sfida. C'è uno scenario nuovo e irripetibile. Abbiamo la
possibilità di far rinascere il Paese". E' il messaggio lanciato stamani
dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo intervento
alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo, parti sociali e istituzioni.
"La crisi internazionale mette a nudo drammaticamente tutte le debolezze
del sistema. Non possiamo più eludere o rinviare quelle scelte, anche difficili
e impopolari, che sono indispinsabili per non compromettere il nostro
futuro", ha detto la Marcegaglia citando la riforma
dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività,
di scarsa ricerca come capitoli sui quali intervenire. "La malattia
dell'Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita
sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico. Chi non
condivide questa priorità gioca contro l'Italia e gli italiani. Su questo non
possono più esistere posizioni neutre", ha spiegato. Un richiamo alla
banche italiane che, nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono
quelle "in assoluto con meno rischi e responsabilità" e che,
collaborando con le imprese, possono dare in un contesto di economia lenta
"un segnale importate" per la crescita. Poi, rivolta alla platea
nella quale, in prima fila, è seduto il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi che ha ricevuto un caloroso applauso quando è stato salutato dalla
Marcegaglia, ha detto: "Ci aspettano sfide impegnative. Ma in Italia si è
creata una situazione favorevole al cambiamento. C'èun nuovo governo sostenuto
da una forte maggioranza parlamentare. C'è un clima di minore contrapposizione
e di rispetto reciproco fra maggioranza e opposizione, di collaborazione sui
grandi temi. C'è una consapevolezza diffusa della gravità della
situazione". "Chi ha l'onore e l'onere di governare compia le scelte
necessarie, senza farsi condizionare dal consenso di breve periodo che porta
all'immobilismo. L'opposizione guardi con responsabilità all'interesse generale.
La situazione economica non consente tatticismi rinvii", ha aggiunto. La
Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione
degli straordinari approvata ieri dal consiglio dei ministri ed ha garantito al
governo la collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme
necessarie. Sul fisco le imprese chiedono una riduzione della pressione fiscale
sulle imprese muovendo "altri passi verso la riduzione delle aliquote Ires
e Irap, guardando alla pressione effettiva e non a quella nominale". La
Confindustria invita il governo ad andare avanti sulla strada delle
liberalizzazioni, nazionali e locali, e privatizzazioni. "Condividiamo
l'idea di essere attenti ad alcuni interessi strategici che non possono essere
ceduti a monopolisti stranieri o a fondi sovrani", ha detto la Macegaglia,
pur precisando che "non possiamo nemmeno accettare di aver combatuttuto
oltre venti anni fa il panettone di stato per trovarci non un esercito di
piccole software house comunali". ((Francesca Piscioneri, in Sala stampa
di Confindustria Paolo Biondi, Reuters Messaging:
paolo.biondi.reuters.com@reuters.net - +39 06 85224357 -
rome.editorial@reuters.com)).
( da "Denaro, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Turismo & Viaggi
osservatorio Luna di miele sempre attuale: la sceglie l'85% degli italiani
Antonio Donelli Gli sposi italiani non rinunciano al viaggio di nozze: l'85 per
cento va in luna di miele in Italia o all'estero, la maggior parte (76 per
cento) si rivolge ad una agenzia di viaggi, dando vita ad un giro d'affari
annuo di 5 miliardi. Proprio perchè il segmento viaggi di nozze non conosce crisi,
TTg, società affermata nella comunicazione e nei servizi per il settore
turistico, ha organizzato per la prossima settimana una serie di roadshow sul
tema 'Luna di miele e anniversari' che si svolgeranno a Viareggio, Bologna,
Vicenza e Bergamo. Aumentano anche le coppie che decidono di sposarsi
all'estero, nella località scelta per la luna di miele: dalle isole caraibiche
alla Polinesia Francese, passando per Messico e Mauritius, le agenzie di
viaggio e i tour operator promettono romantiche cerimonie con i piedi nella
sabbia. La burocrazia Il matrimonio celebrato all'estero, per essere valido anche in
Italia, deve essere trascritto presso il comune competente e, prima della
partenza, gli sposi devono richiedere al comune di residenza le pubblicazioni di
matrimonio. Il tour operator "Viaggi dell'Elefante", per esempio,
ogni anno cura in media mille viaggi di nozze, considerando anche le
coppie che decidono di sposarsi all'estero. Dalla direzione spiegano che le
mete più richieste sono la Polinesia e le Maldive per i soggiorni mare e
Rajasthan, Messico e Sud Africa per i tour organizzati. In media per un viaggio
di nozze i clienti spendono circa 4 mila euro a persona e prestano grande
attenzione alle strutture ed alla tipologia di camera scelta. Il viaggio di
nozze generalmente varia dai 7 ai 5 giorni se gli sposi si spostano
prevalentemente nell'area del Mediterraneo, mentre va da
( da "Brescia Oggi" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cortese direttore,
in relazione all'articolo pubblicato in data 21 maggio a pagina 18 dal titolo
"Ci racconti come è morto sul lavoro", di Lucio Binacchi, essendo
impropriamente stato chiamato in causa l'Inail, ritengo opportuno un doveroso
chiarimento. In primo luogo, va precisato che la sede Inail di Manerbio,
competente per territorio, non ha mai inviato al domicilio del sig. Claudio
Ferrazzoli, deceduto in un tragico infortunio sul lavoro il 4 gennaio 2008,
alcun avviso di convocazione. Al contrario, appena avuta notizia
dell'infortunio, la Sede si è prontamente attivata per riconoscere ai superstiti
del defunto le prestazioni di legge. Infatti, il 25 gennaio 2008 è stato posto
in pagamento l'assegno funerario ed il 26 gennaio è stata costituita la rendita
ai superstiti, con pagamento in ratei mensili. In realtà, l'avviso di
convocazione citato nell'articolo è stato inviato dalla locale Direzione
Provinciale del Lavoro. Da informazioni assunte presso quell'Ufficio si è avuta
l'interpretazione autentica della comunicazione la quale, in termini di legge,
è da intendersi quale notifica impersonale e collettiva agli eredi, presso il
domicilio del defunto, che sono in corso indagini di polizia giudiziaria onde
accertare circostanze e responsabilità del fatto. [FIRMA LETT]Dott. Antonio
Traficante DIRETTORE DELLA SEDE PROVINCIALE INAIL [/FIRMA LETT]* * * (a. sor.)
La ringraziamo per le precisazioni relative al ruolo dell'Inail nella vicenda.
Resta il fatto che se in casi come questo, "in termini di legge", la
"notifica impersonale e collettiva agli eredi" viene indirizzata al
defunto e ad esso ci si rivolge direttamente chiedendogli di partecipare
all'inchiesta che riguarda l'infortunio in cui ha perso la vita, è evidente che
c'è una legge da modificare.
( da "Reuters Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ROMA (Reuters) -
L'Italia deve tornare a crescere a livelli sostenuti curandosi dal suo male maggiore:
il Pil intorno allo zero. Per questo sono ineludibili quelle riforme che,
seppure impopolari, il governo deve attuare approfittando del clima di dialogo
che si respira nel Paese e della sua forza dopo lo schiacciante esito
elettorale. C'è dunque spazio per essere ottimisti, nonostante le difficoltà:
"Tutti noi siamo chiamati ad una grande sfida. C'è uno scenario nuovo e
irripetibile. Abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese". E' il
messaggio lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma
Marcegaglia, nel suo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a
governo, parti sociali e istituzioni. "La crisi internazionale mette a
nudo drammaticamente tutte le debolezze del sistema. Non possiamo più eludere o
rinviare quelle scelte, anche difficili e impopolari, che sono indispensabili
per non compromettere il nostro futuro", ha detto la
Marcegaglia citando la riforma dello Stato, gli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di
pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come capitoli sui
quali intervenire. "La malattia dell'Italia si chiama crescita zero. Il
ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero
obiettivo strategico. Chi non condivide questa priorità gioca contro
l'Italia e gli italiani. Su questo non possono più esistere posizioni
neutre", ha spiegato. Un richiamo alla banche italiane che, nell'ambito
della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto con meno
rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese, possono dare
in un contesto di economia lenta "un segnale importate" per la
crescita. Poi, rivolta alla platea nella quale, in prima fila, è seduto il
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha ricevuto un caloroso applauso
quando è stato salutato dalla Marcegaglia, ha detto: "Ci aspettano sfide
impegnative. Ma in Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento.
C'è un nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare. C'è un
clima di minore contrapposizione e di rispetto reciproco fra maggioranza e
opposizione, di collaborazione sui grandi temi. C'è una consapevolezza diffusa
della gravità della situazione". "Chi ha l'onore e l'onere di
governare compia le scelte necessarie, senza farsi condizionare dal consenso di
breve periodo che porta all'immobilismo. L'opposizione guardi con
responsabilità all'interesse generale. La situazione economica non consente
tatticismi rinvii", ha aggiunto. La Marcegaglia ha ribadito
l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione degli straordinari
approvata ieri dal consiglio dei ministri ed ha garantito al governo la
collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme necessarie.
Continua.
( da "Virgilio Notizie" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ELETTORALE Anche
opposizione sia consapevole che sono sono misure necessarie postato fa da APCOM
ARTICOLI A TEMA Altri Roma, 22 mag. (Apcom) - "Il Governo comincia da
subito a dare attuazione al suo programma elettorale". Lo afferma Fabrizio
Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. "In primo luogo - prosegue -
vengono presi una serie di provvedimenti che vanno incontro ai redditi
medio-bassi in modo da incentivare i consumi e quindi la crescita dal lato
della domanda. In secondo luogo, si interviene sul reddito di una parte dei
lavoratori dipendenti privati anche per incentivare la produttività e quindi la
crescita dal lato della produzione. In terzo luogo, a Napoli ed in Campania c'è
un disegno di riconquista del controllo del territorio da parte dello Stato in
funzione di realizzare un' organica politica di smaltimento dei rifiuti
attraverso le discariche e la costruzione dei termovalorizzatori. In quarto
luogo, si affronta con misure incisive il nodo della sicurezza e della
immigrazione clandestina incontrollata e criminale". "Sarebbe
catastrofico - conclude - che i provvedimenti presi si
incagliassero nella sabbie della resistenza passiva della burocrazia. A livello parlamentare andrà
svolto un aperto confronto con l'opposizione le cui prime reazioni sembrano
riflessive. Tutti, maggioranza e opposizione, devono avere piena consapevolezza
che si tratta di provvedimenti richiesti da un'opinione pubblica preoccupata,
esasperata, o disperata".
( da "Opinione, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi è Gio, 22 Mag
2008 Edizione 101 del 22-05-2008 Un arduo compito Calderoli e la giungla
normativa di Marco Bertoncini Se veramente il neoministro Roberto Calderoli
realizzasse la "semplificazione normativa" cui s'intitola la sua
responsabilità di governo, farebbe agli italiani il miglior regalo, abolizione
dell'imposta sui redditi a parte. Semplificare non è delegificare: spostare la
potestà legislativa al governo peggiora la situazione, perché si favorisce il
moltiplicarsi di norme, sovente imposte con maggior gusto
vessatorio dalle burocrazie ministeriali. Semplificare significa drasticamente
ridurre il carico, ogni giorno più opprimente, di incombenze, obblighi, oneri,
e quindi costi, che si abbatte sull'incolpevole cittadino. Il Parlamento è un
produttore incessante; meno male che a rallentare (poco) il ritmo ci sono il
bicameralismo perfetto, le vacanze estive, le pause per le crisi di
governo, le soste per impegni elettorali, le ferie natalizie? Non si tratta
solo, da parte del nuovo ministro, di opporsi all'ineffabile dilagare delle
leggi con articoli di tre, quattro, ottocento commi, perché il problema non è
riducibile alla corretta stesura dei testi legislativi. Si tratta, invece, di
potare le disposizioni, il cui carico ha da decenni gettato in ridere il
teorico precetto della conoscenza della legge. Non si dica che il precetto è
limitato, perché riferito alla "sola" legge penale. Basti un esempio
fresco: il ministro uscente del lavoro, Cesare Damiano, nella conferenza stampa
di fine mandato menò vanto per aver ridotto le sanzioni, sancite dal nuovo
testo unico della sicurezza sul lavoro, a 600. Dunque, una specifica raccolta
normativa prevede 600 obblighi sanzionati. Di fronte a centinaia di obblighi,
chi volete mai possa conoscerli e riesca, quindi, ad ottemperarli? Il governo,
dunque, per delega o per potestà regolamentare abbonda nell'introdurre nuove
norme. Ci sono le Regioni, avvezze a proprie leggi finanziarie di centinaia di
commi e aduse a testi normativi (per esempio, di edilizia e urbanistica)
straboccanti d'incombenze. C'è l'Europa, ciclopica macchina emettitrice di
direttive, puntualmente applicate in Italia in maniera aggravata per il
cittadino: un paradiso di statalismo burocratico, dirigismo socialistico,
protezionismo ottuso, normazione devastante. Ci sono altre fonti di
stritolamento del cittadino, come le autorità. La Banca d'Italia ha di recente
emanato una circolare che occupa 616 pagine di Gazzetta Ufficiale, per un peso
di kg 1,12 e un costo di ? 39. Non pensa Calderoli che semplificare pure tali
settori pubblici rientri fra i suoi onerosi (e si spera meritori) incarichi?
Bisognerebbe che il neoministro trasferisse l'inesausta celerità magistralmente
usata nel presiedere le due Assemblee parlamentari (encomiabilmente lodata da tutti
i gruppi) in altrettanta capacità potatoria di leggi, regolamenti,
disposizioni.
( da "Opinione, L'" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi è Gio, 22 Mag
2008 Edizione 101 del 22-05-
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Si accavallano le
polemiche del giorno dopo. I problemi sono emersi anche senza una pioggia eccezionale
Allagamenti, in estate via alle opere Il Comune chiede all'Ato di accelerare
gli interventi programmati, mentre Guarnieri accusa la giunta È bastata un'ora
di pioggia per far tornare in città l'emergenza allagamenti. Il nubifragio
dell'altro giorno ha ancora una volta sommerso di acqua scantinati, garage,
strade, provocando danni materiali nelle abitazioni, ma soprattutto
esasperazione tra gli abitanti di quelle zone che sistematicamente si trovano a
dover fare i conti con una rete fognaria e di scolo insufficiente. Sono anni, a
dire il vero, che questa situazione si ripete e che si chiedono interventi
risolutivi dal punto di vista strutturale, sempre però rinviati prima a causa
di una società di gestione del sistema idrico in difficoltà economiche e poi
per un piano di investimenti riveduto e corretto nel tempo per l'eccessivo
impatto sulla tariffa. Anche la pulizia delle caditoie è stato motivo di
rimbalzo di responsabilità tra Polservizi e il Comune, fino a quando
l'assemblea dei soci dell'Ato, l'autorità di indirizzo e controllo, non ha
deciso che spettava alle rispettive amministrazioni. Ebbene, oggi non ci sono
più alibi. Il piano degli interventi è stato predisposto da Ato e Polservizi,
ma per portarli a compimento servono tempi tecnici. L'assessore ai Lavori
pubblici Graziano Azzalin si dice preoccupato in effetti per il perpetrarsi del
disagio dei cittadini e chiede all'Autorità d'ambito di poter anticipare dal
piano programmato qualche opera urgente. Intanto, però, non sta a guardare. Su
input anche del sindaco Fausto Merchiori, l'amministrazione ha preventivato una
spesa di 800mila euro per risolvere alcune priorità. Quest'estate saranno
appaltati i lavori per il bacino scolante della Commenda est e di San Pio X per
le vie Mozart, Rizzi e Mascagni e di San Bortolo per via Spola e, nelle
frazioni, a Borsea per le vie Savonarola, XXV aprile e Livello, a
Sant'Apollinare per le vie Tommaso Bergamo e Risorgimento, a Granzette per via
Ramazzina, a Grignano sullo scolo Valdentro per via Capellan. Inoltre sarà
predisposta una gara per l'affidamento degli impianti di sollevamento, che
andranno potenziati, in particolare quelli che servono il sottopasso di via
Forlanini e di ponte Marabin. "C'è molto da fare, ne siamo consapevoli -
afferma l'assessore Azzalin - ma da parte nostra c'è tutto l'impegno. Il problema è che i tempi della burocrazia non corrispondono con le urgenze dei cittadini. Ognuno, però,
deve fare la sua parte e per questo chiedo all'Ato e a Polservizi di accelerare
il potenziamento di alcuni impianti, pur nella consapevolezza che alcuni
interventi sono di tipo strutturale".A gettar benzina sul fuoco ci
pensa il consigliere di Forza Italia Aldo Guarnieri che già nell'ultimo
consiglio comunale aveva evidenziato all'amministrazione che poteva
ripresentarsi il problema degli allagamenti. "Non può bastare un
regolamento a risolvere i problemi e soprattutto non lo si può elaborare con
tempi biblici - afferma - nel volantino elettorale di Merchiori si annunciava
che la città non sarebbe mai più andata sotto acqua". Guarnieri sa
perfettamente che sono stati stanziati i fondi per alcuni interventi,
"peccato che di opere non ci siano tracce e che siano stati preventivati
senza programmare però tempi e priorità". Si indigna, inoltre, per la
risposta che il sindaco stesso ha dato in consiglio quando ha affermato di aver
previsto risorse, di aver convocato gli enti preposti per l'analisi della
situazione e di aver fatto incontri pubblici in Tassina e in Commenda per
illustrare il piano. "Queste non sono soluzioni o fatti. Ha persino dato
colpa ai privati perché tombinano gli scoli. Fortunatamente abbiamo fatto
emendare il regolamento, altrimenti questa giunta avrebbe fatto pagare ai
privati l'eventuale realizzazione di canali e fossi che spetterebbero al
Comune. Di fatti, per ora, non se ne vede l'ombra".Federica Broglio.
( da "Gazzettino, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
KIEV - "La burocrazia
è complessa, bisogna conoscere e sapersi muovere con attenzione, ma il futuro è
qui in Ucraina, il trampolino di vendita ideale per il mercato dei 320 milioni
di abitanti dell'ex Urss".Gianpietro Bernardello in Italia ha fondato da
tempo la Corafil, impresa che produce filati elastici per calze da donna e che
circa due anni fa ha gemmato un'altra filiale produttiva a Chernighiv,
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Dall'opposizione
rilievi e critiche "Tanti bei principi ma poca sostanza" "Addio a
strategie centroeuropee" Trieste(loma) Molte parole e principi, poca
sostanza. Così il Centrosinistra, ritrovatosi all'opposizione dopo il voto di
metà aprile, si è espresso in Aula nel corso del dibattito sul programma di
Tondo.È stato il capogruppo del Partito democratico, Gianfranco Moretton, ha
ricordare che "ci vuole una programmazione concreta per realizzare ciò
che, per ora, appare sono come un insieme di buoni propositi, in quanto mancano
punti precisi di intervento. È bene ricercare i punti di coesione con quanto
già realizzato dalla precedente Giunta, anche perché i valori citati nel
programma Tondo sono gli stessi con cui ha governato il Centrosinistra nei 5
anni passati, a cominciare dalla famiglia ha proseguito Moretton ma avremmo
voluto sentire da dove cominciare per recuperare risorse, per
ridurre la burocrazia, per
limitare le spese. Non è vero che Tondo ha scelto gli assessori tra i
consiglieri eletti, né ha scelto di valorizzare le professionalità
dell'Amministrazione regionale per l'analisi di bilancio da cui è partito e si
è già contraddetto sulla promessa di non vendere Insiel: perché questa
inversione di rotta? E sarà l'unica?"Anche per Mauro Travanut(Pd),
sebbene il programma di governo non sia del tutto da rigettare "è
caratterizzato da un diffuso grigiore e si fonda su una confusione iniziale
dove l'unico valore concreto è la famiglia. Il resto delle fondamenta del
progetto esposto da Tondo è fatto da principi astratti o strumentali ha
sottolineato il consigliere friulano - e non danno una rotta precisa
all'operato della maggioranza per i prossimi cinque anni. Bene, invece,
l'intenzione di un costante confronto dialettico con l'opposizione, impegno che
non so se verrà condiviso da tutto il Centrodestra". Franco Brussa(Pd) si
è detto deluso dal programma perchè troppo generico e buono per tutte le
stagioni: "Mancano le priorità per i residenti ha osservato - il concetto
di famiglia inteso in senso ristrettivo, non fa parte del nostro Paese. La
donna non può essere considerata, come fatto in passato dalla sua precedente
giunta, una fattrice. La sicurezza per i cittadini si rifà alle ronde padane e
non vorrei si tornasse ai finanziamenti per i celti. Quando dichiara di voler
aprire le finestre e fare entrare aria fresca, partendo da queste dichiarazioni
penso sia molto più utile tenerle chiuse".Critico, Brussa, anche
sull'esclusione della provincia di Gorizia dalla squadra di assessori. "È
la seconda volta che Tondo, unico tra i presidenti del Fvg, fa questa scelta
sbagliata. Accordarsi con il sindaco di Gorizia non basta, perché la provincia
è più vasta e variegata della sola città ha commentato l'esponente isontino del
Pd eppure, su questo territorio si giocheranno molte partite sul piano
infrastrutturale, dal potenziamento della Villesse-Gorizia, nuova porta a Est
del Fvg, all'aeroporto. Mi aspetto che si assegni a Gorizia almeno la sede
della Direzione regionale delle Relazioni internazionali e comunitarie. Sul
debito regionale ha concluso - si è dimostrato di non sapere come stanno i fatti,
riportati nella relazione annuale della Corte dei Conti e nell'ultima
Finanziaria, dove si scrive dei 150 milioni di euro in meno di debito e dei 200
milioni recuperati dallo Stato".Roberto Antonaz(Sin. Arc.) ha lamentato
l'assenza di un assessore della provincia di Gorizia e ha chiesto il perché di
questapunizione. Negativa a suo dire la proposta programmatica priva di
slancio, senza attenzione per la crisi economica. "La Giunta uscente - ha
detto - vi lascia un'eredità che vi dà la possibilità per un po' di vivere di
rendita: il comparto unico l'abbiamo pagato noi, non avrete la necessità di
inimicarvi quella parte di lavoratori che si sono sentiti penalizzati. Esprimo
anche solidarietà ai lavoratori Insiel e chiedo attenzione su punti importanti
quali incidenti sul lavoro e nuove povertà, immigrazione, pace".Secondo il
capogruppo di Italia dei valori-Cittadini,Piero Colussi, nel programma di Tondo
"mancano obiettivi concreti, mentre si abbandona il disegno strategico di
Euroregione tracciato da Illy che vedeva il Friuli Venezia Giulia al centro di
un progetto ambizioso di programmi comunitari trasfrontalieri. Si soprassiede
invece rileva Colussi il ruolo di Friulia holding, la questione delle grandi
opere dalle casse di espansione ed elettrodotti fino ai rigassificatori. Non si
parla delle autonomie locali, mentre non si fa cenno alla regione della
conoscenza e innovazione che nei cinque anni passati non è stato un semplice
slogan".
( da "Mattino, Il (Caserta)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
La gente è con noi
"Durante la festa applausi convinti per la legalità" Sulla scrivania,
nel porta-corrispondenza, ha infilato un piccolo post-it rivolto verso di sé
con una decina di nomi scritti con calligrafia minuta. Sono i nomi dei
"catturandi" più importanti o forse più pericolosi della provincia di
Caserta. Questore, quali sono questi nomi, quale è la sua graduatoria personale
dei latitanti? "Preferisco non dirlo, tenermi per me quest'appunto: è
gente da assicurare alla giustizia, e non mi darò pace fin quando saranno
liberi". Per il momento però nessuno di questi nomi è stato cancellato...
"Vero. Ma sono fiducioso. Nel
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Marcegaglia: subito la
riforma dei contratti GIUSY FRANZESE Roma. Applausi, abbracci e qualche lacrima
di commozione. Ma anche un minuto di silenzio in onore dell'operaio morto
l'altro giorno proprio in uno dei suoi stabilimenti. Per il nuovo presidente di
Confindustria, Emma Marcegaglia, ieri è stata una giornata indimenticabile,
vissuta in un'altalena di emozioni. L'assemblea privata di viale
dell'Astronomia le ha consegnato lo scettro dell'associazione degli
inprenditori con 1328 voti a favore e soli due contrari. Un plebiscito. Oggi la
Marcegaglia farà il bis di emozioni all'assemblea pubblica. Ad ascoltarla ci
sarà anche il nuovo governo praticamente al completo. A partire dal premier,
rientrato appositamente ieri sera da Napoli: sarà proprio Berlusconi a chiudere
l'appuntamento con un suo intervento. Ma gli occhi, oggi, saranno puntati tutti
su di lei, prima donna a prendere la guida della potente organizzazione. Dicono
che la Marcegaglia sia una donna fortunata. E il fatto che proprio ieri, in
contemporanea con la sua elezione, il nuovo governo abbia varato il
provvedimento sulla detassazione degli straordinari, ne è una dimostrazione.
Gli imprenditori lo chiedevano da tempo e, quando lei stessa, ad assemblea in
corso, ha riferito del via libera da parte del Consiglio dei ministri, hanno
esultato con un fragoroso applauso. E non è fortuna il fatto che proprio a
ridosso della sua elezione, dopo anni di trattative inconcludenti, Cgil Cisl e
Uil abbiano trovato l'accordo su un documento unitario per la riforma del
modello contrattuale? Ora, certo, inizierà il confronto tra sindacati e
industriali e la Marcegaglia sa che "non sarà una passeggiata". Ma
almeno la base c'è e la neopresidente ha tutta l'intenzione di cogliere
l'attimo. "Dobbiamo cominciare a lavorare da subito, senza perdere tempo:
questo è il momento di trovare una soluzione e mettersi d'accordo".
Fortuna, quindi, ma anche determinazione. La chiamano la lady d'acciaio, un
appellativo che le deriva solo in parte dal settore in cui opera l'azienda di
famiglia. Che Emma sia una persona molto determinata lo sanno tutti coloro che
la conoscono. E meno male, perché con la crescita economica che viaggia verso
lo zero (come evidenzia anche il Csc di Confindustria), ci vorrà tanta
risolutezza. Montezemolo, nel passarle il testimone, le ha regalato un volante
della Ferrari: per arrivare al traguardo Emma dovrà guidare come un pilota di
Formula 1. Ma lei non è spaventata, vede in positivo. "Rispetto a 4 anni
fa la situazione è più favorevole. C'è un governo forte e c'è stata una
semplificazione dei partiti. È sparito il clima di odio degli ultimi 15 anni.
Se davvero si vuole cambiare qualcosa, si può fare". E di cose da
cambiare, secondo la sua agenda, ce ne sono tante. Oggi le elencherà anche
all'assise pubblica. C'è la lotta alla burocrazia e un fisco meno pressante.
C'è il "sì con forza al nucleare" e c'è il Sud che "è anche un
grande giacimento per la crescita del Paese". "Adesso arrivano cento
miliardi dai fondi strutturali: gli ultimi che l'Italia riceverà. Lavoreremo
per evitare che si disperdano o che cadano in mano alla criminalità
organizzata" promette. Tra le priorità ci sono le infrastrutture e
più education. E c'è più sicurezza sul lavoro. Un tema a cui la Marcegaglia ha
sempre guardato con attenzione e tornato prepotentemente e drasticamente alla
ribalta con la morte - unico momento veramente triste di queste ore - di un suo
operaio.
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Ubdallah Khezraji,
vicepresidente della Consulta veneta per l'immigrazione, lancia un invito agli
oltre 6000 extracomunitari irregolari della Marca: fermatevi per un giorno sia
nelle famiglie sia nelle imprese "Clandestini, è ora di scioperare"
"Lancio un appello ai 6 mila clandestini di Marca, quelli onesti che
lavorano pur non essendo in regola: incrociate le braccia per un giorno, tutti
insieme, così vi renderete visibili e farete capire quanto siete importanti per
le famiglie e le imprese trevigiane" Così Abdallah Khezraji, mediatore
culturale marocchino e vice-presidente della Consulta veneta per
l'immigrazione, decide di lanciare la sua ultima provocazione, alla vigilia del
decreto Maroni e del giro di vite contro gli irregolari preannunciato dal
governo Berlusconi. La proposta è di scegliere un giorno simbolico in cui
dovrebbero scioperare tutti i lavoratori stranieri che
lottano da mesi contro la burocrazia, tentanto di regolarizzare la propria posizione. Cittadini del
mondo che hanno faticato a raggiungere l'Italia, compiendo sacrifici, viaggi
dolorosi, distacchi dal paese d'origine e spesso dalla famiglia per tentare di
realizare un futuro migliore, come racconta il giornalista dell'Espresso
Fabrizio Gatti nel libro "Bilal" presentato l'altro giorno a
Montebelluna.Dei circa 6 mila irregolari che in base alle stime vivono in
provincia di Treviso, la maggior parte sarebbe "gente onesta, per bene,
che lavora sodo". Secondo i calcoli dell'Anolf sarebbero almeno 2.500 le
badanti irregolari che si occupano dei nostri anziani, perché le famiglie non
sono riuscite ad ottenere tutti i documenti per regolarizzarle o considerano la
pratica troppo onerosa. Panorama simile era emerso qualche tempo fa dall'indagine
condotta nel territorio dalle Acli provinciali di Treviso. Se tutte queste
signore decidessero di riprendere la valigia e tornare nel loro Paese, cosa
accadrebbe? "Per capire al portata del fenomeno e le ricadute - precisa
Khezraji - basterebbe indire un giorno di sciopero".Secondo il mediatore
culturale, però, bisogna distinguere tra la maggioranza di irregolari onesti e
i "pochi criminali che vanno perseguiti per tutelare i cittadini, italiani
e non".Di fronte all'innalzamento dei toni e alle polemiche che stanno
circondando il decreto Maroni, prima ancora della formulazione defintiva,
Khezraji pone dei dubbi: perché - sostiene - inasprire i toni quando si
potrebbe discuterne con serenità? "Il ministro Maroni - dice - mi sembra
un papà a cui hanno picchiato il figlio: invece di indagare le cause,
accogliere il bambino e cercare di capire come evitare episodi simili in
futuro, lui sceglie di picchiare tutti gli altri bambini".In merito alla
questione dei rom, il mediatore invoca l'intervento di Amnesty international e
dell'Onu poiché "si stanno violando i diritti umani, facendo di tutta
l'erba un fascio e scatenando cacce all'uomo pericolose". Tenendo conto
che la maggioranza dei rom risulta con cittadinanza italiana e con abitazione stabile.
Paradossalmente - dichiara Khezraji - "i leghisti italiani dovrebbero
imitare il prosindaco di Treviso Gentilini che in questi anni ha concesso le
casette popolari del Comune a molte famiglie rom".La questione della
sicurezza secondo molti esponenti del volontariato e della Chiesa,
nasconderebbe in realtà altri disagi: usata impropriamente per distogliere
l'attenzione da angosce che tormentano persone e famiglie. In primis la
difficoltà ad arrivare a fine mese, con stipendi invariati rispetto alla
crescita del costo della vita, dai cibi alle bollette."L'attuale
situazione di crisi - conclude Khezraji - potrebbe invece unire nella
condivisione l'immigrato che ha sofferto la fame o la guerra con il trevigiano
chiamato a vivere in modo più sobrio ed equo".Laura Simeoni.
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
THIENE Arriva con una
e-mail la falsa contravvenzione all'automobilista Multa in video, ma è una
truffa ThieneVi è arrivato via e mail l'annuncio che avete preso una multa?
Attenti, 99 volte su 100 si tratta di una truffa. Una truffa come quella che
arriva in questi giorni sui monitor dei computer dei thienesi. Un non meglio
identificato Fabio Torrevisi (e mail fabio.torrevisi@gmail.com) comunica al
possessore del computer che è stato multato per divieto di transito in una non
meglio identificata località del pianeta terra. Nella e- mail si parla di
contestazione all'articolo 141 del Codice stradale e si informa il lettore che
alla e- mail sono allegati in alcuni file i documenti di verbalizzazione, le
immagini del veicoli, documenti di contestazione e il conteggio punti perduti.
Naturalmente i file che dovrebbero contenere tutta la sopraddetta
documentazione sono vuoti. Ma solo l'annuncio mette il ricevente in agitazione,
poichè tutti sappiamo quanto contorta sia la burocrazia italiana e come sia facile
incappare in qualche infrazione senza neppure saperlo. Per chiarire, una volta
per tutte, come anche questa sia l'ennesima truffa, abbiamo chiesto al
comandante della Polizia Locale Nordest Giovanni Scarpellinidei chiarimenti.
"È la solita truffa a cui non si deve dare credito - dichiara Scarpellini
- Chiediamo a coloro a cui arriva di inviarcela a loro volta in modo da darci
la possibilità di scoprirne l'autore. In questi giorni in Sede riceviamo
moltissime segnalazioni di gente spaventata che afferma di non aver commesso in
nessun modo l'infrazione contestata. Non ci perdete tempo, cestinatela e
passate ad altro". In ogni caso la e-mail si conclude con l'annuncio che
seguirà una raccomandata. Se dovesse arrivare sul serio tale raccomandata, la
cosa migliore da fare è quella di portare la lettera al comando della Polizia
Locale in via Rasa.Valerio Bassotto.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
SCORZÈ Sicurezza, la
Polizia locale chiede un'unica centrale operativa
Scorzè"Dobbiamo togliere la burocrazia e rendere efficaci e produttive nel territorio le forze
dell'ordine alle quali la magistratura deve dare risposte veloci nel rendere
giustizia ai cittadini. Attendiamo inoltre che il nuovo governo ci tolga da
questa situazione di insicurezza diventata insostenibile".Con
questi buoni auspici il sindaco di Scorzè Clara Caverzan valuta l'invito che ha
rivolto a una moltitudine di amministratori, sindacati di polizia e
rappresentanti delle forze dell'ordine che sono stati invitati a partecipare
questa sera, alle 20.30, al teatro comunale Elios in via Cercariolo in centro a
Scorzè.Si parlerà di sicurezza nel territorio del Miranese: per questo saranno
presenti i sindaci, gli assessori e i consiglieri di maggioranza e opposizione
dei Comuni del territorio.Nella precedente riunione, che si è tenuta il 10
dicembre scorso, era emerso che con scarsità di risorse sia umane che
finanziarie ben poco si può fare sul fronte sicurezza. Il coordinamento delle
forze dell'ordine (compresa la polizia locale) con un'unica centrale operativa
si propone di effettuare interventi efficaci e tempestivi, ma anche si valuterà
il modo migliore per accedere a fondi regionali, statali e comunitari per
incrementare la sicurezza dei cittadini.Nel corso della serata verrà senz'altro
esaminata anche la delibera della giunta regionale che propone di riunire in
enti sovracomunali, a livello provinciale, le forze della polizia locale
creando un'unica sala operativa in ogni provincia e unendo i comandi dei vari
comprensori affinché possa esser data maggior consistenza numerica alla
presenza della polizia locale nel territorio nell'arco delle ventiquattro
ore.Luigi Bortolato.
( da "Giornale.it, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
N. 121 del 2008-05-22
pagina 0 Berlusconi: "Rivedere l'architettura istituzionale" di
Redazione Il presidente del Consiglio apprezza e sottoscrive il discorso della
leader di Confindustria: "A tutti è chiaro ciò che dobbiamo fare per far
rialzare il nostro paese e il nostro paese si rialza se si rialzano le nostre
imprese" Roma - "La relazione, che ho molto apprezzato, della
presidente potrebbe, anzi sarà, il nostro programma di governo, perché in
effetti credo che sia a tutti chiaro ciò che dobbiamo fare per far rialzare il
nostro paese e il nostro paese si rialza se si rialzano le nostre
imprese". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sposa a pieno il
discorso programmatico della leader di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Un'occasione per cambiare Il governo "non sprecherà l'occasione" per
cambiare e modernizzare il Paese, sfruttando le condizioni che si sono create
dopo le elezioni: ampia maggioranza, pochi gruppi parlamentari, assenza in
Parlamento della sinistra estrema. Il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, fa sapere che intende aprofittare di questa opportunità: "Un'
ampia maggioranza, che ci dà la possibilità, anche per la presenza di pochi
gruppi in Parlamento invece della miriade che rendeva impossibile
l'approvazione dei provvedimenti, di potere operare fattivamente per
modernizzare Paese. è un'occasione da non sprecare, pur in mezzo a molte
difficoltà". Per questo "cerco di mantenere un clima di
collaborazione e dialogo con l'opposizione", visto anche che "abbiamo
il vantaggio che è uscita dal Parlamento l'opposizione estrema ancora ispirata
dal marxismo che vedeva male tutto cià che era privato. Anche questo ci dà
l'occasione per modernizzare il Paese". Revisione dell'architettura
istituzionale Per Berlusconi, "dovremo partire dalla revisione
dell'architettura istituzionale", a cominciare dalla figura del premier
che "non ha poteri ma è solo un coordinarore: questo deve essere cambiato.
E deve essere cambiato l'itinerario delle leggi, che devono passare in una sola
Camera, e deve essere cambiato il costo dello Stato visto che i cittadini
europei pagano molto di meno per la macchina dello Stato. I costi
dell'amministrazione pubblica sono notevolissimi: i tedeschi hanno pagato poco
più di 3 mila euro lo scorso anno per la macchina dello Stato, noi 4.500
euro". Insomma, "abbiamo da fare un grande lavoro". Garantire
tutti i cittadini Il premier assicura che "garantiremo tutti i cittadini,
ma soprattutto quelli che rischiano e investono, pensando a sè certamente, ma
l'egosimo dei singoli crea benessere per tutti, un concetto che il
centrosinsitra ancora non ha capito. Attraverso gli imprenditori miglioreremo
il benessere tutti gli italiani". In particolare
"dovremo fare una vera guerra alla burocrazia che ci impedisce di essere efficaci. Guerra all'oppressione
fiscale, burocratica e anche giudiziaria: va sovvertita tutta la giustizia
civile, perchè i tempi per un pagamento dovuto che non avviene sono 4-5 anni ed
è inacettabile". Insomma, "abbiamo l'occasione per portare il
Paese al livello delle altre nazioni europee, per farlo dobbiamo partire da
imprenditori, e sappiate che c'è un vostro collega alla presidenza del
Consiglio che sa cosa deve fare". L'augurio del Cavaliere "Forza
Emma, forza Confindustria. A ciascuno di voi auguro di poter riuscire a
trasformare in realtà i vostri progetti e i vostri sogni". Con questo
augurio il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha salutato l'assemblea
di Confindustria rivolgendosi in particolare alla Marcegaglia. "Alla
presidenza del Consiglio - ha, poi, aggiunto Berlusconi - c'è un vostro collega
che sa quali sono i vostri problemi e prende l'impegno di aiutarvi. Spero - ha
concluso il presidente azzurro - nel vostro supporto". © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.
( da "Reuters Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Francesca Piscioneri
ROMA (Reuters) - L'Italia può rinascere superando le sue inefficienze e
riprendendo il cammino della crescita. Lo consentono il ritrovato clima di
dialogo che si respira nel Paese e la forza dell'esecutivo dopo lo schiacciante
esito elettorale. Ma certo, ci vuole l'impegno di tutti: del governo affinché
vari le riforme necessarie, seppure impopolari, facendo guarire l'Italia da
quella malattia che si chiama crescita zero; e delle parti sociali che devono
modernizzarsi superando vecchie ideologie e antagonismi. E' il messaggio
lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel
suo primo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo,
parti sociali e istituzioni. Prioritari per Confindustria sono: la riforma
dello Stato, il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di
pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella
ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla
realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle
pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso. E il federalismo
fiscale che aiuti la riduzione della spesa pubblica. Il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo per un saluto al termine
dell'assemblea, ha ritrovato lo spirito di Parma del 2001 e, come disse
all'allora numero uno di Confindustria Antonio D'Amato, ha ripetuto oggi alla
Marcegaglia: "Il tuo programma sarà il nostro programma di governo...Forza
Emma, forza Confindustria". Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio
Scajola, ha invece confortato gli imprenditori sul fronte energetico garantendo
che il governo porrà entro la legislatura la prima pietra per la costruzione in
Italia di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. BANCHE
COLLABORINO CON IMPRESE, MENO TASSE Poi un richiamo alla banche italiane che,
nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto
con meno rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese,
possono dare in un contesto di economia lenta "un segnale importate"
per la crescita. La Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria
per la detassazione degli straordinari approvata ieri dal Consiglio dei
ministri ed ha garantito al governo la collaborazione di Confindustria per la
realizzazione delle riforme necessarie. Continua.
( da "Websim" del 22-05-2008)
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NOTIZIE FLASH 22
Maggio 08 ora 14:34 PUNTO 1-Italia può rinascere, Confindustria è
pronta-Marcegaglia (Cambia titolo, aggiunge dettagli) di Francesca Piscioneri
ROMA, 22 maggio (Reuters) - L'Italia può rinascere superando le sue
inefficienze e riprendendo il cammino della crescita. Lo consentono il
ritrovato clima di dialogo che si respira nel Paese e la forza dell'esecutivo
dopo lo schiacciante esito elettorale. Ma certo, ci vuole l'impegno di tutti:
del governo affinché vari le riforme necessarie, seppure impopolari, facendo
guarire l'Italia da quella malattia che si chiama crescita zero; e delle parti
sociali che devono modernizzarsi superando vecchie ideologie e antagonismi. E'
il messaggio lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma
Marcegaglia, nel suo primo intervento alla assemblea annuale pronunciato di
fronte a governo, parti sociali e istituzioni. Prioritari per Confindustria
sono: la riforma dello Stato, il superamento degli eccessi
di burocrazia, di spesa
pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati
investimenti nella ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare
e la spinta alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza
cedere alle pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso. E il
federalismo fiscale che aiuti la riduzione della spesa pubblica. Il presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo per un saluto al termine dell'assemblea,
ha ritrovato lo spirito di Parma del 2001 e, come disse all'allora numero uno
di Confindustria Antonio D'Amato, ha ripetuto oggi alla Marcegaglia: "Il
tuo programma sarà il nostro programma di governo...Forza Emma, forza
Confindustria". Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha
invece confortato gli imprenditori sul fronte energetico garantendo che il
governo porrà entro la legislatura la prima pietra per la costruzione in Italia
di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. BANCHE COLLABORINO CON
IMPRESE, MENO TASSE Poi un richiamo alla banche italiane che, nell'ambito della
crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto con meno rischi e
responsabilità" e che, collaborando con le imprese, possono dare in un
contesto di economia lenta "un segnale importate" per la crescita. La
Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria per la detassazione
degli straordinari approvata ieri dal Consiglio dei ministri ed ha garantito al
governo la collaborazione di Confindustria per la realizzazione delle riforme
necessarie. Sul fisco, le imprese chiedono una riduzione della pressione
fiscale sulle imprese muovendo "altri passi verso la riduzione delle
aliquote Ires e Irap, guardando alla pressione effettiva e non a quella
nominale". La Confindustria invita poi il governo ad andare avanti sulla
strada delle liberalizzazioni, nazionali e locali, e privatizzazioni e chiede
che venga attuato il progetto 'impresa per un giorno' e che venga riformata la
giustizia civile. RIFORMA CONTRATTI POSSIBILE PER SETTEMBRE Marcegaglia ha
sollecitato i sindacati "a raggiungere un'intesa sul modello contrattuale
entro pochi mesi", possibilmente settembre, affermando che Confindustria è
pronta. Ha poi auspicato che "la riforma della contrattazione riguardi il
pubblico impiego che ha inspiegabilmente ottenuto negli ultimi anni incrementi
retributivi più che doppi rispetto al settore privato, senza alcun aumento di
efficienza" ed ha attaccato i tassi di assenteismo degli statali definandoli
"uno scandalo nazionale. Leggiamo che i fannulloni verrano licenziati.
Siamo pienamente d'accordo a patto che alle parole seguano i fatti".
Marcegaglia ha ribadito il proprio apprezzamento per la ritrovata unità del
sindacato che ha consentito di definire un documento unitario sulla riforma dei
contratti pur contestandone alcuni punti come la indicizzazione dei salari
all'inflazione che "ci porterebbe fuori dall'Europa". Il segretario
della Cgil, Gugliemo Epifani, ha commentato spiegando che la relazione della
Marcegaglia è "rispettosa del sindacato" ma "sottovaluta"
il problema dei redditi. I 4 PUNTI SUI QUALI SI IMPEGNA CONFINDUSTRIA In un
intervento aperto con un ringraziamento al presidente uscente Luca Cordero di
Montezemolo che "in questi quattro anni ha guidato Confindustria con
intelligenza e straordinaria passione" e ai genitori, Marcegaglia ha anche
sottolineato i quattro impegni che Confindustria considera strategici:
sicurezza sul lavoro, impegno per gli investimenti in ricera e innovazione, cambiamenti
climatici, rispetto per le regole e lotta alla legalità. In ultimo, l'impegno
che più da vicino riguarda Confindustria. In vista del centenario
dell'associazione che cadrà nel 2010, Marcegaglia invita i suoi a cambiare e a
modernizzarsi per meglio rispondere alle nuove istanze di rappresentanza.
((Francesca Piscioneri, in Sala stampa di Confindustria Giselda Vagnoni,
Reuters Messaging: paolo.biondi.reuters.com@reuters.net - +39 06 85224357 -
rome.editorial@reuters.com)).
( da "Redattore sociale" del 22-05-2008)
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VOLONTARIATO
16.0022/05/2008 Linee guida: ''un work in progress da rivedere con critiche e
proposte'' Proposta dell'Agenzia per le onlus per il bilancio delle
associazioni. Oggi la presentazione alla Fondazione Cariplo di Milano da parte
del presidente Zamagni. Guidotti (Forum Terzo settore): ''Vogliamo essere parte
del sistema economico'' MILANO - Aiutare gli enti non profit, redigere bilanci
uniformi per rispondere meglio a criteri di trasparenza e facilitarne i
percorsi amministrativi e finanziari. E' questo lo scopo delle Linee guida per
la redazione del bilancio di esercizio degli enti non profit, presentate oggi
alla Fondazione Cariplo di Milano dall"Agenzia per le onlus. "Si
tratta di un work in progress - ha detto il presidente dell'Agenzia delle onlus
Stefano Zamagni - . La trasformazione in atto di indirizzo avverrà dopo aver
raccolto osservazioni e critiche da parte degli enti non profit. L'obiettivo è
restituire dignità costituzionale al terzo settore, accanto a quello pubblico e
al privato come settore civile: per fare questo è necessario che rispetti
requisiti di trasparenza e di accountability". La proposta dell'Agenzia
delle onlus è frutto del lavoro di una commissione scientifica e riguarda
specificamente gli enti non profit, ma non le imprese sociali che sono
considerate soggetti diversi con forme giuridiche differenti. La novità più
rilevante è l'inserimento, nello schema per la redazione del bilancio di
esercizio, di un conto economico per rappresentare le attività gestionali
tipiche degli enti non profit. Il documento ha riscosso il parere positivo del
Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed è stato accolto
favorevolmente anche dal Forum del terzo settore e dal mondo del volontariato.
"Vogliamo diventare parte integrante ? ha detto Maria Guidotti, portavoce
del forum del terzo settore ? di un sistema sociale ed economico riconosciuto e
questo significa prendersi delle responsabilità, a partire dalla trasparenza di
ciò che facciamo. Per questo dobbiamo superare l'idea che
quando si agisce per il sociale la burocrazia si subisce piuttosto che si sceglie. Il Forum insieme a Csv.net
e ad altri soggetti sarà il luogo dove si promuovono le Linee guida che devono
diventare delle vere e proprie norme". "Intendiamo ? ha affermato
Marco Granelli, presidente di Csv.net ? collaborare con l'Agenzia per le
onlus per testare le linee guida con le organizzazioni di volontariato. Si
tratta di uno strumento utile che però deve essere adattato a diversi soggetti
e può essere utilizzato come uno strumento di accompagnamento verso il bilancio
di missione, che stiamo sperimentando in un centinaio di centri di servizio in
tutta Italia. E' fondamentale la formazione che i centri di servizio possono
offrire su questi temi alle organizzazioni di volontariato affinché siano
protagoniste di questo percorso". (Ida Palisi).
( da "Wall Street Italia" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Italia può
rinascere, Confindustria è pronta-Marcegaglia -->di Francesca Piscioneri
ROMA (Reuters) - L'Italia può rinascere superando le sue inefficienze e
riprendendo il cammino della crescita. Lo consentono il ritrovato clima di
dialogo che si respira nel Paese e la forza dell'esecutivo dopo lo schiacciante
esito elettorale. Ma certo, ci vuole l'impegno di tutti: del governo affinché
vari le riforme necessarie, seppure impopolari, facendo guarire l'Italia da
quella malattia che si chiama crescita zero; e delle parti sociali che devono
modernizzarsi superando vecchie ideologie e antagonismi. E' il messaggio
lanciato stamani dalla neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel
suo primo intervento alla assemblea annuale pronunciato di fronte a governo,
parti sociali e istituzioni. Prioritari per Confindustria sono: la riforma
dello Stato, il superamento degli eccessi di burocrazia, di spesa pubblica, di
pressione fiscale e scarsa produttività, e di inadeguati investimenti nella
ricerca. Poi il capitolo energia con il ritorno al nucleare e la spinta alla
realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori senza cedere alle
pressioni di piccoli gruppi che si mettono di traverso. E il federalismo
fiscale che aiuti la riduzione della spesa pubblica. Il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo per un saluto al termine
dell'assemblea, ha ritrovato lo spirito di Parma del 2001 e, come disse
all'allora numero uno di Confindustria Antonio D'Amato, ha ripetuto oggi alla
Marcegaglia: "Il tuo programma sarà il nostro programma di governo...Forza
Emma, forza Confindustria". Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio
Scajola, ha invece confortato gli imprenditori sul fronte energetico garantendo
che il governo porrà entro la legislatura la prima pietra per la costruzione in
Italia di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. BANCHE
COLLABORINO CON IMPRESE, MENO TASSE Poi un richiamo alla banche italiane che,
nell'ambito della crisi internazionale dei mutui, sono quelle "in assoluto
con meno rischi e responsabilità" e che, collaborando con le imprese,
possono dare in un contesto di economia lenta "un segnale importate"
per la crescita. La Marcegaglia ha ribadito l'apprezzamento di Confindustria
per la detassazione degli straordinari approvata ieri dal Consiglio dei ministri
ed ha garantito al governo la collaborazione di Confindustria per la
realizzazione delle riforme necessarie. Sul fisco, le imprese chiedono una
riduzione della pressione fiscale sulle imprese muovendo "altri passi
verso la riduzione delle aliquote Ires e Irap, guardando alla pressione
effettiva e non a quella nominale". La Confindustria invita poi il governo
ad andare avanti sulla strada delle liberalizzazioni, nazionali e locali, e
privatizzazioni e chiede che venga attuato il progetto 'impresa per un giorno'
e che venga riformata la giustizia civile. RIFORMA CONTRATTI POSSIBILE PER
SETTEMBRE Marcegaglia ha sollecitato i sindacati "a raggiungere un'intesa
sul modello contrattuale entro pochi mesi", possibilmente settembre,
affermando che Confindustria è pronta. Ha poi auspicato che "la riforma
della contrattazione riguardi il pubblico impiego che ha inspiegabilmente
ottenuto negli ultimi anni incrementi retributivi più che doppi rispetto al
settore privato, senza alcun aumento di efficienza" ed ha attaccato i
tassi di assenteismo degli statali definendoli "uno scandalo nazionale.
Leggiamo che i fannulloni verranno licenziati. Siamo pienamente d'accordo a
patto che alle parole seguano i fatti". Marcegaglia ha ribadito il proprio
apprezzamento per la ritrovata unità del sindacato che ha consentito di
definire un documento unitario sulla riforma dei contratti pur contestandone
alcuni punti come la indicizzazione dei salari all'inflazione che "ci
porterebbe fuori dall'Europa". Il segretario della Cgil, Gugliemo Epifani,
ha commentato spiegando che la relazione della Marcegaglia è "rispettosa
del sindacato" ma "sottovaluta" il problema dei redditi. I 4
PUNTI SUI QUALI SI IMPEGNA CONFINDUSTRIA In un intervento aperto con un
ringraziamento al presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo che "in
questi quattro anni ha guidato Confindustria con intelligenza e straordinaria
passione" e ai genitori, Marcegaglia ha anche sottolineato i quattro
impegni che Confindustria considera strategici: sicurezza sul lavoro, impegno
per gli investimenti in ricerca e innovazione, cambiamenti climatici, rispetto
per le regole e lotta alla legalità. In ultimo, l'impegno che più da vicino
riguarda Confindustria. In vista del centenario dell'associazione che cadrà nel
2010, Marcegaglia invita i suoi a cambiare e a modernizzarsi per meglio
rispondere alle nuove istanze di rappresentanza.
( da "Corriere.it" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Mano tesa ai
sindacati: "Basta con gli antagonismi" Confindustria, il debutto
della Marcegaglia "La malattia dell'Italia è la crescita zero"
"Ma possiamo rinascere" ha detto il neo presidente di Confindustria
nel suo primo discorso all'Assemblea ROMA - L'assenteismo come "scandalo
nazionale", la mano tesa ai sindacati con l'appello a mettere da parte gli
"antagonismi", un plauso al nuovo governo per il decreto sulla
detassazione degli staordinari, un riferimento specifico alle donne
("troppe donne a casa, troppe culle vuote, troppi bimbi poveri"): c'è
tutto questo nel primo discorso di Emma Marcegaglia all'Assemblea degli
industriali. Ma soprattutto nella relazione della nuova presidente di
Confindustria, che ha raccolto due minuti di applausi, c'è la certezza di uno
"scenario nuovo e irripetibile" che dà ora al Paese "la
possibilità di rinascere". È ottimista il nuovo patron degli industriali.
"Solo le passioni, le grandi passioni, possono innalzare lo spirito a
grandi cose"., die citando il filosofo Diderot: "Ci muove una
straordinaria passione per l'Italia. Per questo sono ottimista. Sono sicura che
non sprecheremo questa occasione". "TORNARE A CRESCERE" -
"La malattia dell'Italia si chiama crescita zero" ha spiegato la
Marcegaglia sottolineando la necessità del nostro Paese di tornare a crescere a
livelli sostenuti. "La crisi internazionale mette a nudo drammaticamente
tutte le debolezze del sistema. Non possiamo più eludere o rinviare quelle
scelte, anche difficili e impopolari, che sono indispensabili per non
compromettere il nostro futuro", ha detto la numero uno degli industriali
all'Assemblea citando la riforma dello Stato, gli eccessi
di burocrazia, di spesa
pubblica, di pressione fiscale e scarsa produttività, di scarsa ricerca come
capitoli sui quali intervenire. MANO TESA AI SINDACATI - Nel suo discorso di
insediamento la neopresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, tende la mano
al sindacato. "Possiamo chiudere una lunga stagione di antagonismo
- ha affermato -, pensare in maniera nuova il confronto con i sindacati e il
modello di relazioni industriali. Oggi sono obsolete". "BENE IL
DECRETO SULLA DETASSAZIONE" - Soddisfazione è stata espressa dal nuovo
numero uno degli industriali per il decreto approvato giovedì dal Cdm per la
detassazione degli straordinari. "È un segnale importante - ha detto la
Marcegaglia -, una misura che Confindustria propone da tempo". "La
riforma della contrattazione - ha aggiunto la neo presidente dei Confindustria
- dovrà riguardare anche il pubblico impiego, che ha inspiegabilmente ottenuto
negli ultimi anni incrementi retributivi più che doppi rispetto al settore
privato, senza alcun aumento di efficienza". La Marcegaglia ha definito
anche "uno scandalo nazionale i tassi di assenteismo nel pubblico
impiego". Non è "accettabile - ha aggiunto - un sistema dove ci sono
persone che timbrano il cartellino e subito dopo abbandonano il posto di
lavoro. È un insulto nei confronto dei lavoratori onesti. Pubblici e
privati". "MORTI BIANCHE, PROFONDA TRISTEZZA" - Nella relazione
della Marcegaglia anche un riferimento al tema della sicurezza sul lavoro.
"Ogni incidente sul lavoro è per noi una sconfitta", ha detto
Marcegaglia assicurando come la "sicurezza sul lavoro è un nostro
obiettivo, prima ancora che la legge ce lo imponga". Il pensiero del
numero uno degli industriali va inevitabilmete a Girolamo Di Maio, l'operaio
morto in uno degli stabilimenti del suo Gruppo. "Esprimo la mia profonda
tristezza e la vicinanza alla famiglia" ha detto la Marcegaglia. AMBIENTE
- Sul surriscaldamento globale, la linea adottata dal presidente di
Confindustria è quella di un sì a interventi coordinati per la lotta ai
cambiamenti climatici ma a patto che non ostacolino il fare impresa in
Europa". "Noi non chiediamo la tutela acritica degli interessi
europei - ha spiegato la leader degli industriali - ma non possiamo nemmeno
accettare impostazioni autolesionistiche, come continuare con l'adozione
unilaterale del protocollo di Kyoto". "Condividiamo - ha proseguito -
l'idea di interventi coordinati per i cambiamenti climatici, ma non accettiamo
un atteggiamento che rischia di rendere difficile e costosissimo fare impresa
in Europa, lasciando che chiunque inquini a piacimento fuori dal nostro
territorio". stampa |.
( da "Sicilia, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Spunta la 3ª lista e
succede il finimondo A Sutera sfiorato lo scontro fisico tra i sostenitori di
Carrubba e Difrancesco, intervengono i carabinieri Villalba. Il Partito
democratico ha diramato una nota stampa, a firma del coordinatore Salvatore
Bordenga, che attacca l'operato del sindaco Eugenio Zoda e lo accusa di avere
perso un congruo finanziamento ammontante ad un milione di euro. Si legge:
"Uno dei tanti atti ufficiali che certificano il fallimento dell'azione
amministrativa del Sindaco Zoda e della sua giunta. L'Assessorato regionale
Territorio e Ambiente il 2 maggio
( da "Sicilia, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
"lombardo apra
al dialogo" Cisl, "cabina di regia" per cambiare la sanità Lillo
Miceli Palermo. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, tira il freno a
mano sulla formazione della giunta di governo che avrebbe voluto ufficializzare
questa mattina, a Palazzo dei Normanni, in concomitanza con la seduta
inaugurale dell'Ars. Troppe indiscrezioni, molte pretese e, soprattutto,
eccessive proteste. Quando sembrava che i giochi fossero fatti, da Palazzo
d'Orleans è stato diffuso uno scarno comunicato stampa di Lombardo che ha
gelato molti entusiasmi: "Le indiscrezioni sui nomi degli assessori
regionali - si legge - apparse questa mattina su alcuni organi di stampa, non
corrispondono all'organigramma del nuovo governo, al quale stiamo
lavorando". Su dodici nomi, infatti, solo tre - La Via, Russo e Sicali -
avrebbero le caratteristiche che lo stesso Lombardo, vanamente, ha chiesto ai
dirigenti dei partiti alleati, ovvero "professionalità di alto
profilo". Una richiesta che le forze politiche non hanno gradito granché,
indicando parlamentari per la carica di assessore. Forza Italia, come nel
precedente governo Cuffaro, ha riproposto il "tecnico" Giovanni La
Via per l'Agricoltura. L'Mpa, il partito di Lombardo, vorrebbe puntare sul
giudice Massimo Russo per la Sanità. Angelo Sicali (area An) dovrebbe entrare
in giunta perché voluto dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che avrebbe
chiesto di essere risarcito per non avere ottenuto il ministero nel governo
Berlusconi per un suo fedelissimo. Una scelta che ha scatenato la reazione
dell'assessore uscente, Santi Formica, che avrebbe minacciato di costituire
all'Ars un gruppo autonomo. Insomma, la nomina di una giunta fra mille
contrasti e tanti scontenti, avrebbe rischiato, oggi, di mettere a repentaglio
l'elezione a presidente dell'Ars di Francesco Cascio (Forza Italia). Dunque,
meglio prevenire eventuali franchi tiratori che avrebbero potuto gettare sulla
nuova legislatura un'ombra sinistra. Un lusso che la Sicilia non può
permettersi. L'Assemblea regionale siciliana, nelle prossime settimane, dovrà
esaminare importanti provvedimenti legislativi, come lo snellimento della burocrazia e la trasparenza della spesa.
Il presidente della Regione ha sempre sostenuto che si avvarrà della sua
prerogativa di scegliere gli assessori, pur tenendo conto delle indicazioni dei
partiti. Se manterrà la promessa, molti dei nomi finora circolati non
siederanno attorno al tavolo della giunta dove bisogna fare posto al sostituto
procuratore generale della Repubblica di Palermo, Giovanni Ilarda, tra i
primi ad essere stato designato. Ma chi dovrà fargli spazio? Se Forza Italia ha
proposto La Via e l'Mpa Russo, il "sacrificio" potrebbe farlo l'Udc.
Però, lo Scudocrociato deve fare i conti con i suoi equilibri interni. Alleanza
nazionale ha disponibili appena due poltrone: una dovrebbe essere appannaggio
del capogruppo all'Ars, Salvino Caputo, la seconda è reclamata da Santi
Formica. Al fianco dell'assessore al Lavoro del precedente governo, si sono
schierati i deputati regionali Buzzanca, Aricò, Formica, Pogliese e Scilla:
"Non è pensabile - hanno scritto in una nota - che scelte importanti
legate al nuovo governo, vengano adottate senza tenere conto del peso degli
eletti e delle opinioni dentro Alleanza nazionale, proprio mentre si procede
alla formalizzazione del nuovo partito, il Pdl. Ci aspettiamo che il
coordinatore di An, Pippo Scalia, eletto dalla base del partito, intervenga
perché si proceda alla indicazione formale dei rappresentanti del Pdl in
giunta, senza il pieno rispetto della maggioranza del partito, i cui organi
preposti vengano immediatamente convocati. Il presidente Lombardo non potrà non
tenere conto della situazione che si è venuta a determinare. L'Mpa, che ha
nominato Lino Leanza capogruppo all'Ars e Marianna Caronia sua vice, dovrebbe
essere rappresentato in giunta, oltre che da Lombardo, dal giudice Massimo
Russo, dal deputato Roberto Di Mauro e dal siracusano Pippo Sorbello. Per Forza
Italia nel governo dovrebbero entrare: Giovanni La Via, tecnico vicino a
Castiglione, Titti Bufardeci, Michele Cimino e Giulia Adamo. Gli ultimi tre
vicini a Gianfranco Miccichè. L'Udc, nonostante l'asse di ferro con Lombardo,
ha deciso di schierare tre parlamentari: Pippo Gianni, Nino Dina e Antonello
Antoninoro. Ad An, inoltre, spetterebbe una delle due vice presidenze dell'Ars
(l'altra va all'opposizione), mentre all'Udc toccherebbe la vice presidenza
della Regione. Ma Lombardo ha rimesso tutto in gioco. Bisognerà attendere
ancora per sapere su quali nomi si fermerà la pallina della roulette di Palazzo
d'Orleans.
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Università
"Bocconi" Il 5% di adulti italiani ha avviato un'attivita'
imprenditoriale nel 2007 Una ricerca Bocconi illustra che la creazione di nuove
imprese in Italia è in crescita, frenata però dalla difficoltà nel reperire
fondi e da uno scarso ottimismo per il futuro. Nel 2007 la voglia d'impresa in
Italia, considerando le nuove attività avviate o in avviamento, è cresciuta
rispetto al 2006, passando dal 3,5% al 5%, avvicinandosi al dato del Regno
Unito (5,5%) ma rimanendo al di sotto della media europea (5,9%). La nuova
imprenditorialità è concentrata per due terzi nel settore dei servizi, a basso
contenuto tecnologico, ed è penalizzata dall'accesso a risorse finanziarie, oltre che da tasse e burocrazia. Nonostante solo l,2% abbia chiuso la propria attività nel 2007,
gli imprenditori hanno, infatti, aspettative basse sulla crescita delle loro
attività. Inoltre, le donne hanno difficoltà a far crescere nel tempo le loro
attività. è questo lo scenario illustrato dal rapporto di EntER Bocconi,
il Centro di ricerca imprenditorialità e imprenditori dell'Università Bocconi,
sul! l'imprenditorialità in Italia nel 2007, che verrà presentato oggi. Lo
studio, realizzato con il contributo di Ernst & Young e Atradius Credit
Insurance, è la sezione sull'Italia del rapporto GEM 2008 (Global
Entrepreneurship Monitor), giunto alla 10° edizione e realizzato da un
consorzio di centri di ricerca, che quest'anno ha intervistato 150.000 adulti
per analizzare l'evoluzione dell'imprenditorialità in 42 paesi. Secondo i risultati,
il 5% del campione di 2.000 adulti italiani intervistati ha partecipato nel
2007 alla creazione di una nuova impresa (in una fase che va dall'avvio ai
primi 3,5 anni di un'impresa). Tale tasso si rivela più alto di paesi come la
Francia (3,2%), vicino a quello di paesi come la Gran Bretagna (5,5%), al di
sotto della media UE (5,9%) e notevolmente dietro a paesi come gli Usa (9,6%) e
la Cina (16,4%). Un dato comunque in crescita e con un tasso me! dio del 4,5%
nel periodo 2002-07. "Questo ge! nere di rilevazione si distingue
dall'analisi dei registri d'impresa", spiega Guido Corbetta, Direttore di
EntER, "perché questi ultimi non costituiscono una base omogenea a livello
internazionale e inoltre GEM studia il comportamento, le motivazioni e le aspettative
dei nuovi imprenditori". L'identikit del tipico imprenditore italiano
nelle fasi iniziali, tracciato dallo studio, è maschio, di età compresa tra i
25 ed i 34 anni e ben istruito. Il 36%, infatti, possiede una laurea, un tasso
superiore a paesi come la Gran Bretagna e gli Usa. La proporzione in Italia di
donne a uomini tra gli imprenditori in fase iniziale della loro attività (
( da "Corriere Adriatico" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Tra le nuove
regoleapprovate in Consiglio c'è il bollino verde gratuito. Poi tra una
verifica e l'altra trascorrerà più tempo Adoc: "Via una tassa
ingiustificata per finanziare le ispezioni a campione" Caldaie, l'ok dei
consumatori ANCONA - Riscaldarsi sarà meno costoso e meno complicato. E il
tutto senza rinunciare a un filo di sicurezza. La scintilla l'ha fatta scoccare
il consiglio regionale che appena due giorni fa ha dato il via libera, tutti
d'accordo per altro, alle nuove regole sul controlli degli impianti termici. Il
marchio di garanzia l'ha piazzato, invece, l'associazione dei consumatori. Che
dicono: "E'il risultato di una lunga battaglia. Finalmente
si semplifica la burocrazia
e si riducono i costi per le famiglie marchigiane". Il commento è affidato
alle parole di Innocenzo Di Donato che è il presidente dell'Adoc Marche.
"In pratica sparisce - fa notare con soddisfazione Di Donato - quella
tassa ingiustificata che i cittadini dovevano pagare per finanziare le
ispezioni a campione: la nuova legge prevede, infatti, che il
manutentore rilasci gratuitamente un bollino verde a certificazione
dell'avvenuto controllo". Inoltre, le province provvederanno ad effettuare
le ispezioni a campione. "La nuova legge fa finalmente chiarezza anche
sulla periodicità dei controlli - sottolinea ancora il presidente - considerato
che sugli impianti domestici, quelli cioè sotto i 35 Kw, il controllo passa da
biennale a quadriennale, mentre su quelli industriali, oltre i 35 kw, da
annuale a biennale". L'Adoc Marche provvederà, ad ogni modo, ad
approfondire le singole indicazioni di Province e Comuni e il puntuale rispetto
dell'attesa norma regionale di riferimento. Così in aula - Un passo indietro,
per andare all'origine della questione. Martedì scorso in aula è stata votata,
all'unanimità, la legge che detta le disposizioni in materia di controllo degli
impianti termici degli edifici. Per Mirco Ricci (Pd), relatore di maggioranza,
il provvedimento "armonizza le procedure di controllo e manutenzione
finalizzate all'efficienza degli impianti, e non comporta aggravi di spesa per
i cittadini ed eccessive incombenze burocratiche". Si è trovato d'accordo
anche il relatore di minoranza l'azzurro Franco Capponi che ha invitato i
Comuni e le Province ad adottare con sollecitudine la nuova legge. Cosa prevede
la legge - La legge prevede in particolare un sistema di autocertificazione,
mediante rilascio in acquisizione gratuita di un bollino verde, obbligatorio
per tutti gli impianti termici, apposto dal manutentore di fiducia. Il costo
zero dell'operazione fa la differenza con il passato: il bollino, infatti, sino
ad oggi veniva fatto pagare dai 7 ai 15 euro a seconda del Comune di residenza.
E' ancora a costo zero l'operazione dell'ispezione a campione eseguita dalle
Province sul 5% degli impianti. Non solo prezzi in caduta libera, ma anche
lotta dura alla burocrazia. Ecco il senso della legge.
Con le nuove regole ecco che le operazioni di verifica sugli impianti
domestici, ossia quelli sotto i 35 chili, andranno eseguite non più ogni due
anni, ma ogni quatto. Cambio di scena per gli impianti industriali, e qui siamo
sopra i 35 chili: verifiche ogni due anni e non più ogni anno.
( da "Giornale di Calabria, Il" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Diga del Melito/ Il
presidente del Consorzio Alli-Punta di Copanello rilancia la questione
CATANZARO. "Realizzeremo la Diga del Melito. La Deputazione ed il
Consiglio del Consorzio di Bonifica che mi onoro di presiedere hanno oggi
deliberato la risoluzione del contratto per inadempimento dell'impresa ed i
provvedimenti urgenti conseguenti fra i quali il riappalto delle opere".
Lo ha dichiarato il presidente del consorzio Alli-Punta di Copanello, Grazioso
Manno. "Per avere una idea chiara di questa vicenda - ha spiegato -
bisogna considerare due aspetti fondamentali: le lunghissime attese, (12 anni)
per arrivare all'atto di transazione del
( da "AprileOnline.info" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Emiliano Sbaraglia,
22 maggio 2008, 19:02 L'intervista Questo il titolo del libro di Giuseppe
Ayala, che ricorda tra le altre la strage di Via Capaci, dove proprio il 23
maggio morirono Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta. Poco dopo li
seguirà Paolo Borsellino. Ma come è cambiata la fisionomia della mafia di oggi
rispetto ad allora? Ne parliamo con il magistrato siciliano Giuseppe Ayala
partecipò sin dall'inizio all'attività del pool antimafia, rappresentando in
aula la pubblica accusa nel primo maxiprocesso, a sostegno delle tesi di
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e della procura di Palermo di fronte ai boss
e ai loro avvocati. Ayala fu sempre al fianco dei due magistrati e ora, a
sedici anni dalla loro morte, pubblico un suo volume di esperienze e ricordi di
quel periodo dal titolo "Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con
Falcone e Borsellino" (Mondadori, pp.200, €17,50), nel quale viene
ricostruita l'attività quotidiana del pool, i viaggi per le rogatorie
internazionali, l'impegno di lavoro condiviso, le vacanze passate insieme, fino
a quando, dopo i primi grandi successi, la diffidenza e l'indifferenza di molti
iniziarono a danneggiarli, oltre che isolarli. Oggi Ayala ha deciso di
raccontare la sua verità su Falcone e Borsellino, ricordandone il fondamentale
contributo alla lotta alla mafia e le attualissime riflessioni sulla Sicilia,
su Cosa nostra, sulla giustizia e la politica; ma anche registrando e dando
conto al lettore della loro travolgente ironia, della reciproca gioia di
vivere, delle passioni umane e private, di quel visuto quotidiano che raramente
si è avuto modo di conoscere con tanta dovizia di particolari. Ne deriva un
quadro che riporta al centro dell'attenzione le enormi difficoltà da affrontare
quando si ha a che fare con la criminalità organizzata, nutrita da silenzi,
complicità, "disattenzioni" e colpe di una Sicilia e di un'Italia,
che in fondo non sono troppo cambiate rispetto ad allora. Giuseppe Ayala, come
mai ha deciso proprio ora di pubblicare questo libro? Finché sono stato in
politica ho pensato fosse meglio lasciar stare, affinché non si pensasse che
andassi cercando pubblicità, visto che all'inizio fui accusato di aver
sfruttato le mie amicizie per andare in Parlamento, quando in realtà ero stato
eletto prima delle tragedie del '92. Tutta questa serie di cose mi hanno
frenato, poi quando sono rientrato in magistratura ho ritenuto opportuno fosse
arrivato il momento di fare questa riflessione innanzi tutto con me stesso, per
poi trasferirla agli altri che leggeranno il libro. Nel racconto dei rapporti
tra Falcone e Borsellino, lei restituisce al lettore due figure molto umane, a
tratti ironiche, due personalità che tra loro avevano anche orientamenti
politici diversi. Cosa è rimasto oggi di quel tipo di approccio collaborativo e
professionale in coloro che hanno lavorato con loro e continuano ad occuparsi
di mafia? Mah, quelli che siamo rimasti siamo tutti legati, anche se magari non
ci frequentiamo, non ci vediamo assiduamente, da un'amicizia molto profonda,
molto forte. Penso a Di Lello, ma ne potrei citare molti altri. Perché abbiamo
vissuto per dieci anni, non per un periodo breve, un'avventura straordinaria,
ed è quindi inevitabile che il legame rimanga. E questo spiega anche perché per
tutti noi, non soltanto per me, la ferita delle stragi del '92 è una ferita che
non si potrà rimarginare mai. Siamo all'anniversario della strage di Capaci. Ci
sono ancora zone d'ombra da chiarire? Io intanto rilevo questo, che sia quella
di Capaci, sia quella di via D'Amelio, non sono rimaste stragi impunite, come
purtroppo in Italia tante altre. Che poi sia stata fatta luce su tutta la
verità, io questo francamente non lo posso dire. Però sicuramente sono stati
condannati i vertici di Cosa nostra, quindi un risultato importante c'è stato.
Che ci possa essere dell'altro, qui ci avventuriamo nella dietrologia, e non è
un settore che amo frequentare. In un altro libro, uscito per "Chiare
lettere", dal titolo "L'agenda rossa di Paolo Borsellino", si
ipotizza che il magistrato, indagando sulla morte del suo amico, era venuto a
conoscenza di altre collusioni tra politica e mafia, come lo stesso Borsellino
accenna nella sua ultima intervista rilasciata a un giornale francese. Lei cosa
ne pensa? Io non ho nessun elemento per confermarlo, ma non ho neanche nessun
elemento per escluderlo... Certo, il fatto che l'agenda che stava lì, nella sua
borsa, nella sua macchina, non si sia trovata, legittima degli inquietanti
interrogativi. Ma oltre questo non posso andare, non saprei che dire. Parlando
del suo libro, lei ha detto che la mafia, rispetto agli anni delle vostre
indagini, ha cambiato aspetto, mettendo da parte la sua natura violenta,
facendo posto a quella maggiormente dedita a infiltrazioni e connivenza con le
amministrazioni e il potere politico in genere. Quale tipo di mafia è più
pericolosa, e più difficile da combattere? Non c'è dubbio che la più difficile
da combattere sia la seconda, cioè quella che rifugge dal clamore, dai
riflettori che si accendono quando c'è l'attacco diretto e violento allo Stato.
Diventa più subdola quando si infiltra, ed è quindi molto più difficile da
colpire. Quello che mi sento di poter dire con una certa
sicurezza è che i legami con la politica e la burocrazia siano ancora molto solidi. Ma è vero anche che ci sono altri
segnali che incoraggiano alla speranza, segnali positivi: penso agli
imprenditori che si ribellano al pizzo, alla Confindustria che prende posizione
per sostenerli, ad associazioni come "Addio pizzo" che combattono
contro l'estorsione. Dei segnali confortanti ci sono; ma finché non
scioglierà il nodo dei legami tra mafia e politica, noi continueremo a parlare
dello stato attuale della forza della mafia, e non riusciremo mai a
sconfiggerla. Ecco perché ho voluto titolare in questo modo il mio libro: se
abbiamo paura della mafia, ci facciamo uccidere tutti ogni giorno.
( da "Provincia di Lecco, La" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
(p. zuc.) "Sono
sereno: non mi sento "declassato" come si vorrebbe nell'immaginario
politico. In giro ci sono ancora "cadreghini da assessore? da difendere
per interessi di varia natura": Marco Conca, ormai ex, non si spoglia dei
panni di esternatore all'indomani del consiglio comunale che ne ha recepito le
dimissioni. "Ci sono ancora ? continua - gruppi politici che tristemente
lottano al proprio interno per ottenere assessorati, quelli pesanti e
"utili" e ci sono sempre premiazioni e inaugurazioni col sorriso
prestampato in faccia. Un appello generale rivolgo ai
futuri amministratori pubblici, interessi di partito permettendo: maturino
meglio una formazione morale e operativa, anziché partire per battaglie senza
esercito; migliorino la conoscenza della burocrazia e delle leggi per collaborare con i dipendenti e i dirigenti.
Non basta dettare le "linee di indirizzo"". 22/05/2008.
( da "Virgilio Notizie" del 22-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
RISTAMPARE Via
'Sposo' e 'sposa', ma non cancellando. E l'ora x si avvicina postato fa da APCOM
ARTICOLI A TEMA Altri Los Angeles, 22 mag. (Ap) - Il giorno indicato dalla
Corte suprema della California nella sentenza che ha autorizzato i matrimoni
omosessuali è il 16 giugno. L'ora X si avvicina e, polemiche a parte, c'è
almeno un grosso problema irrisolto: i certificati nuziali. L'indicazione
attuale, 'Sposo' e 'Sposa', dovrà per forza essere superata. Ma la decisione
sulla dizione da adottare non è stata ancora presa. E non basterà una
cancellazione all'ultimo momento, visto che i moduli disponibili contengono
l'esplicita avvertenza che ogni alterazione li renderà inutili ai fini della
legge. L'unica possibilità è ristampare i certificati, cosa
che richiede tempo nonostante la burocrazia più snella di quella italiana. Oltretutto ne occorreranno molte
migliaia, considerata l'annunciata invasione di coppie-omo: le nozze gay in
Califonia non sono riservate ai soli residenti, come aveva invece previsto il
Massachusettes contemporaneamente al via libera nello Stato. I
precedenti (oltre al Massachussetes, il Vermont che certifica le unioni civili
tra persone dello stesso sesso) suggeriscono che la scelta cada su 'Parte A' e
'Parte B' per sostituire 'Sposo' e 'Sposa'. Ma è possibile anche Partner invece
di Parte, o un riferimento numerico, Uno e Due. Oppure qualsiasi altra forma
neutra. La decisione spetta al Dipartimento Sanità pubblica e non è stata
ancora presa. Mentre il Family Research Council, custode dei valori della
famiglia tradizionale, già tuona: servirà anche un nuovo modulo, ma il
certificato per sposi etero deve restare.
( da "Cittadino, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Cavaliere:
"Forza Emma, ora la guerra alla burocrazia" Roma "Ho
apprezzato molto la tua relazione e posso dire che potrebbe essere, anzi, sarà
il nostro programma". Parole chiare con cui il Presidente del consiglio,
Silvio Berlusconi, benedicendo l'elezione di Emma Marcegaglia alla guida di
Confindustria, sancisce un clima di convinta unità d'intenti tra il suo governo
e gli industriali. "Alla Presidenza del Consiglio - assicura tra
gli applausi dell'assemblea generale - c'é un vostro collega che conosce
esattamente le cose che si devono fare perché la nostra economia possa
svilupparsi". Espressioni che testimoniano un feeling ritrovato dopo
qualche dissapore vissuto negli anni scorsi, ai tempi del governo di Romano
Prodi, con Luca Cordero di Montezemolo. Anni in cui, pensiamo al celebre
scontro tv da Santoro, Berlusconi pretese che Diego della Valle gli desse del
'Leì. Oggi il clima é opposto e lo si vede anche nei rapporti interpersonali,
tanto che Berlusconi chiude il suo intervento con toni quasi da tifo: "Al
governo c'é una squadra giovane, piena di passione. Anche voi volete
ringiovanire e credo che lo farete. Forza Emma, Forza Confindustria, e a
ciascuno di voi l'augurio di poter realizzare i vostri progetti, i vostri
sogni". Poi tra gli applausi, davanti a una platea soddisfatta, Berlusconi
abbraccia a bacia la giovane neo-presidente. La sintonia registrata ieri tra il
Cavaliere e l'associazione degli industriali sembra riportare indietro la
memoria alla campagna elettorale del 2001, quando all'assise di Parma, sempre
Berlusconi definì il suo programma "fotocopia" di quello della
Confindustria, allora guidata da Antonio D'Amato. Rispetto ad allora ciò che è
radicalmente cambiato è il panorama politico italiano. È possibile dialogare
con l'opposizione e l'assenza in parlamento della sinistra radicale, secondo il
premier, offre una chanche in più al cambiamento: "Vi garantisco -
sottolinea Berlusconi - che approfitteremo di questa vittoria elettorale, di
questa vasta maggioranza e della presenza di pochi gruppi in parlamento per
modernizzare l'Italia. È un'occasione che non possiamo sprecare. Ora però
abbiamo un vantaggio importante: dal parlamento è uscita quell'opposizione
estrema che ancora s'ispirava all'ortodossia marxista". Berlusconi evita
di riprendere nel dettaglio i punti toccati dalla relazione di Marcegaglia,
pensiamo alla proposta di riforma del modello contrattuale. Tuttavia fa alcune
promesse che vanno dalla riforma dello Stato a quella del sistema fiscale, con
lo scopo ultimo di "portare l'Italia al livello delle altre nazioni
europee", sempre grazie alla collaborazione.
( da "Alto Adige" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Pietro Marangoni
Tre big per parlare del futuro altoatesino Lunedì arriva il bavarese Stoiber E
poi attesi Cipolletta e Marcegaglia L'ex presidente della Cdu ospite del
collegio costruttori La neoeletta presidente di Confindustria e il presidente
di Trenitalia all'annuale assemblea di Assoimprenditori BOLZANO. Nelle prossime
due settimane a Bolzano arriveranno alcune star del mondo dell'imprenditoria e
della politica per parlare delle prospettive dell'economia altoatesina. Si
inizierà lunedì prossimo con la presenza all'assemblea generale del Collegio
costruttori di Edmund Stoiber, l'ex presidente della Baviera, per finire
venerdì 6 giugno con la presenza all'assemblea di Assoimprenditori dell'Alto
Adige di Emma Marcegaglia e di Innocenzo Cipolletta. Stoiber, carismatico
leader della Cdu bavarese che ha caratterizzato il governo di Monaco di Baviera
del dopo Strauss, sarà a Bolzano alle ore 17 di lunedì 26 maggio all' Hotel
Sheraton su invito del presidente del Collegio costruttori Christian Egartner
quale ospite d'onore all' assemblea generale. Stroiber parlerà delle
prospettive economiche tra le due realtà, del traforo del Brennero e della
necessità dell'abbattimento della burocrazia pubblica. Proprio su questo tema l'ex presidente bavarese parlerà
anche all'Eurac nel corso di un seminario ad hoc sul tema della
sburocratizzazione dell'apparato amministrativo. Per quanto riguarda invece
l'arrivo a Bolzano della neoeletta presidente della Confindustria italiana Emma
Marcegaglia il direttore generale di Assoimprenditori dell'Alto Adige
Udo Perkmann osserva: "Per noi è un grandissimo onore poter avere alla
nostra assemblea la presidentessa Marcegaglia in una delle sue primissime
uscite pubbliche. Già quattro anni fa avevamo avuto l'allora neoeletto presidente
Montezemolo nostro ospite all'assemblea generale di Merano alla vigilia della
sua elezione alla guida di Confindustria. L'ex presidente regionale del Gruppo
giovani Ilaria Vescovi è stata a lungo collaboratrice di Emma Marcegaglia e ciò
ha contribuito a che la neopresidente di Confindustria, malgrado i suoi
impegni, abbia trovato il tempo per venire a Bolzano. La sua presenza ci
rallegra particolarmente perchè il suo impegno a favore di una modernizzazione
del Paese è quanto noi perseguiamo da tempo". Per quanto riguarda infine
la presenza di Innocenzo Cipolletta, il direttore Perkmann sottolinea:
"Cippolletta è un nostro vecchio amico fin dai tempi in cui era direttore
generale di Confindustria. Lo è diventato ancor molto di più da quando ha assunto
la presidenza dell'Università di Trento e oggi ci è particolarmente vicino
anche nella sua nuova veste di presidente di Trenitalia, le ferrovie italiane.
Ecco quindi che la relazione che terrà alla nostra assemblea in cui parlerà sul
tema "Berlino - Palermo, la galleria del Brennero e l'Alto Adige nella
rete europea e nel piano industriale delle Fs" riveste per noi tutti una
particolare rilevanza. Non sarà infatti una relazione di carattere tecnico sul
tunnel, ma una visione di strategia economica e logistica sullo sviluppo futuro
della nostra economia". E se si considera che questo pomeriggio, su invito
del Comitato regionale dei giovani imprenditori presieduto da Thomas
Ausserhofer, si terrà presso la sede di Confindustria a Trento l'incontro con
la neoeletta presidente nazionale dei Giovani imprenditori Federica Guidi, il
quadro è ancor è più completo.
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
VETERINARI Per un
servizio più forte ed efficiente In merito alla lettera firmata dalla Fp-CGIL
dell'ASL di Mantova apparsa sulla Gazzetta il 18/5 e relativa alla gestione
delle risorse umane veterinarie e tecniche del Dipartimento di Prevenzione
Veterinario, ci preme chiarire alcuni aspetti relativi al numero e alle
funzioni svolte dai veterinari ufficiali, perché il documento denuncerebbe un
eccessivo numero di veterinari in rapporto alla prestazioni necessarie che,
come affermato, potrebbero essere svolte in massima parte dai tecnici della
prevenzione. Così in realtà non è. Bisogna precisare che buona parte delle
attività svolte dai veterinari ufficiali sono specifiche ed esclusive di tale
categoria professionale e, per motivi di preparazione universitaria, di
competenza professionale e giuridica, non possono essere eseguite da nessun
altro operatore sanitario, tecnico o medico che sia. Ci riferiamo in
particolare in allevamento alle visite cliniche degli animali vivi per le più
svariate esigenze (idoneità al trasporto, presenza di zoonosi, compravendite
ecc.), all'esame anatomo-patologico di animali morti con eventuale prelievo di
tessuti e parti anatomiche, tutti gli interventi cruenti su animali vivi (prove
tubercoliniche, vaccinazioni, prelievi di sangue eseguiti nelle stalle nel
corso degli interventi di profilassi di malattie infettive quali TBC,
Brucellosi ecc., prelievi di sangue per compravendite ed altro ancora); in
macello sono competenze veterinarie le visite cliniche degli animali per
stabilire l'idoneità alla macellazione e tutti gli atti di ispezione post
mortem che permettono al veterinario di emettere un giudizio di idoneità al
consumo alimentare umano o, viceversa, una sua esclusione. Ancora sono di
esclusiva pertinenza veterinaria le valutazioni sul benessere degli animali in
allevamento, nel trasporto e in macello, i giudizi di commestibilità degli
alimenti di origine animale in qualsiasi tipologia di attività (spacci,
macellerie, laboratori ecc.), gli interventi clinici, chirurgici e diagnostici
sui piccoli animali. Nella nostra provincia si allevano in media 335.000 bovini
da latte e da carne, 1.267.000 suini (più del 10% del dato nazionale),
7.243.000 avicoli, 3.568 ovi-caprini, 55.000 cunicoli e 1.339 equidi, per un
totale di 4954 aziende, e vengono macellati 139.300 bovini e 2 milioni e
300.000 suini l'anno (20% del dato nazionale). Tutta questa attività comporta
un contributo da parte dei privati, e quindi un introito per l'ASL, di circa
3.300.000 euro l'anno (il più alto in Italia). In tale contesto il numero dei
veterinari ufficiali impiegati è il seguente: 79 dipendenti, compresi i
dirigenti di struttura e di cui 3 part time, 1 con contratto a tempo
determinato e 9 convenzionati a ore variabili, da
( da "Giornale di Brescia" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione: 23/05/2008
testata: Giornale di Brescia sezione:IN PRIMO PIANO I BRESCIANI Soddisfazione
del vice della Marcegaglia, di Tamburini e della Marniga Bonomi: si riparte dal
territorio Aldo Bonomi e, a destra, il presidente di Aib Franco Tamburini
Valerio Di Donato BRESCIA Andare a Roma, nella capitale
della politica e della burocrazia, degli intrighi di partito e degli intoppi ministeriali, si
traduce non di rado in una perdita di tempo o in un fastidioso
"dovere" per un imprenditore del Nord, abituato alla chiarezza e
concretezza. Ma questo 22 maggio, giorno del debutto istituzionale di Emma
Marcegaglia alla guida di Confindustria, sembra immortalare davvero la
classica "data storica". Non solo perché il consenso larghissimo
registrato dentro e fuori l'associazione degli industriali dalla giovane
neopresidente è il simbolo plastico-emotivo della fine del "grande
freddo" fra governo e imprese. Per gli industriali bresciani c'è qualcosa
di più. L'impresa torna ad essere un "fattore aggregante". "Il
fatto che si riparta dal territorio è un fatto importante", spiega di
ritorno dall'assise romana Aldo Bonomi, già presidente di Aib e fresco di
nomina come vicepresidente nazionale di Confindustria, con delega alla politica
del territorio e dei prezzi.. Importante perché "è questo il segnale che
gli elettori hanno mandato al nuovo governo e che le imprese mandano alle loro
associazioni - prosegue Bonomi raccontando la sua "grande
condivisione" e "soddisfazione" di poter lavorare nella squadra
della Marcegaglia. Ma il "messaggio fondamentale" che esce dalla
relazione del successore di Montezemolo è, per il vicepresidente di
Confindustria, la partenza di una "nuova concertazione governo-parti
sociali", come nel 1993, all'insegna della collaborazione e fiducia
reciproca, per far davvero "ripartire il Paese". La valorizzazione
dei "contratti di secondo livello" e il rilancio dei "distretti
industriali", di cui le piccole imprese costituiscono il motore, sono
altri due aspetti "rilevanti", secondo Bonomi, della nuova presidenza
confindustriale. Concorda pienamente con lui il presidente di Aib Franco
Tamburini: "Nell'ottimo discorso della presidente Marcegaglia - dice anche
lui al rientro da Roma - mi ha fatto grande piacere vedere ribaditi alcuni
nostri cavalli di battaglia, come il ritorno al nucleare e lo sviluppo delle
energie alternative, sui quali noi abbiamo smosso le acque qui da Brescia. Ma
ho trovato importante anche l'auspicio all'instaurazione di nuove relazioni
industriali e il riaffermato impegno per la sicurezza sul lavoro". Stesso
viaggio, stesso appuntamento, per la vicepresidente Piccola Industria di Aib,
Alberta Marniga. E stessa soddisfazione per l'"impronta" che la
Marcegaglia ha impresso subito al suo mandato. La titolare di
"Euroacciai" sottolinea anche altri aspetti, come il rilievo dato
alla semplificazione amministrativa, alla meritocrazia per gli insegnanti, alla
formazione scolastica dei giovani e agli interventi di welfare per incentivare
l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro. L'"Emma di ferro" ha
stregato proprio tutti con l'invito alla collaborazione per far "rinascere
l'Italia" e la riaffermazione della "centralità dell'impresa".
( da "Secolo XIX, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'anno scorso aveva
richiamato cinquemila persone Gli organizzatori attaccano l'amministrazione:
"Solo una scusa il veto posto dalla Fmi". E in Comune scoppia la
polemica 23/05/2008 Albenga. Federazione e Comune dicono no e la Sei Ore
motociclistica viene inesorabilmente cancellata. Era già tutto pronto per
l'ormai abituale kermesse di scooter in piazza Europa, che lo scorso anno
richiamò circa cinquemila persone assiepate lungo il percorso fettucciato'
della gara di regolarità: le balle di paglia per realizzare le protezioni già
ordinate, una quarantina di concorrenti già iscritti, percorso e piano di
sicurezza redatti da professionisti qualificati e tutto quello che servirebbe
per far rombare i motori domenica prossima nella grande piazza situata nella
zona mare. Ma nelle ultime settimane sono improvvisamente spuntati problemi su
problemi, tanto che ben difficilmente domenica la gara sarà disputata e già i
vicini-rivali di Alassio si mostrano interessati a trasferirla (magari in una
data diversa) in una piazza della città del muretto. Ma cosa è successo da
ottobre, quando il Motoclub Albenga ha chiesto al Comune autorizzazioni e
patrocinio, a oggi? Tra il motoclub e la Fmi, la federazione motociclistica, si
è aperta una disputa, per via di alcune gare non autorizzate, ma disputate
ugualmente a Salmour e Fossano proprio sotto le insegne del motoclub, così la
Fmi ha negato l'autorizzazione alla gara ingauna. "Ma noi di quelle gare
irregolari non sappiamo proprio niente - afferma la presidente Nancy Mingoia -
è una questione che riguarda un vecchio socio. Inoltre questa non è una gara
vera e propria ma una manifestazione di regolarità, perché la velocità media è
inferiore a trenta chilometri orari e il percorso è inferiore ai quattro
chilometri. A questo punto, quindi, il parere della federazione non è
vincolante. Eppure il Comune proprio per questo parere negativo ci impedisce di
realizzare la manifestazione, adducendo motivazioni burocratiche senza senso e
che lo scorso anno non erano state poste". "Così perdiamo un altro
appuntamento prestigioso per la nostra città per colpa di questa
amministrazione - attacca Rosalia Guarnieri, capogruppo della Lega Nord - I
commercianti sono infuriati, perché lo scorso anno fecero ottimi affari che
quest'anno andranno persi. Tra l'altro molti di loro hanno già effettuato le
ordinazioni e in alcuni casi hanno già ricevuto le provviste per un week end in
cui si aspettavano un notevole smercio, ed ora si troveranno con i magazzini
pieni di merce, ovviamente da pagare, che faticheranno a vendere".
"Se questo è il modo per rilanciare il turismo - conclude la capogruppo -
credo proprio che l'economia della nostra città sia destinata ad un rapido
declino. Mentre pensano di fare un centro sociale all'Astor scacciano da pochi
metri di distanza una manifestazione di successo. È un'assurdità
inaudita". L. Reb. 23/05/2008.
( da "Finanza e Mercati" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Sibilla Di Renzo
del 23-05-2008 da Finanza&Mercati del 23-05-2008 [Nr. 101 pagina 2] La Marcegaglia
debutta alla guida di Confindustria con una platea di consensi sulla strategia
a quattro punti "per far rinascere l'Italia" Il presidente di
Mediaset, Fedele Confalonieri, ha colto nel segno dicendo che il prossimo passo
per Emma Marcegaglia sarà quello di diventare premier. E la neo presidente
degli industriali ha prontamente risposto: "Ce n'è già uno e va
benissimo". Marcegaglia ha debuttato alla guida degli industriali in un
clima di "corrispondenza d'amorosi sensi" con il governo. Un vero e proprio
gioco di sponda tra la relazione della numero uno degli Industriali, che ha
offerto il suo supporto per non sprecare l'occasione determinata dal voto, e
l'intervento del premier Silvio Berlusconi, che ha garantito che questa
possibilità non verrà gettata al vento anche grazie al sostegno degli
imprenditori. Hanno concordato praticamente su tutto: sull'analisi del quadro
politico, finanziario, sugli ostacoli che frenano la crescita e anche sulla
ricetta per lo sviluppo. Marcegaglia, emozionata quel tanto che basta visto che
è la prima donna in quasi cento anni di storia alla guida di Confindustria, ma
comunque ferma e determinata, nelle prime pagine della sua relazione ha
precisato che "in Italia si è creata una situazione favorevole al cambiamento.
C'è uno scenario nuovo e irripetibile. Abbiamo la possibilità di far rinascere
il Paese". E Berlusconi ha aperto e chiuso il suo intervento con espliciti
riconoscimenti al ruolo dell'impresa: la relazione di Marcegaglia, ha detto,
"sarà il nostro programma di governo e le aziende di cui sono azionista ti
hanno votato". Agli imprenditori il premier ha promesso "una vera
guerra alla burocrazia che ci
impedisce di essere efficaci e all'oppressione fiscale, burocratica e anche
giudiziaria". Marcegaglia ha incassato anche l'appoggio dell'opposizione.
"È stata una relazione interessante e convincente, che va nella direzione
della presidenza Montezemolo, che ha portato Confindustria a posizionarsi lungo
la linea della sottolineatura della crescita e del mercato aperto",
ha detto il leader del Pd, Walter Veltroni. Marcegaglia ha poi aperto ai
sindacati con l'obiettivo di trovare l'intesa sui contratti entro settembre:
"Possiamo chiudere - ha detto - la lunga stagione di antagonismo, pensare
in maniera nuova il confronto con i sindacati e il modello di relazioni
industriali. Oggi sono obsolete". Ha poi passato in rassegna tutti gli
altri temi che attendono da anni di essere affrontati superando anche le
resistenze "di corporazioni agguerrite". Tra questi, ha elencato la
ripresa "del cammino delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni sia a
livello nazionale, sia a quello locale; proseguire sulla strada
dell'alleggerimento della pressione fiscale con nuovi tagli all'Ires e
all'Irap; reintrodurre il merito nella scuola". Per non perdere tempo,
Marcegaglia ha già indicato 4 "impegni strategici" per Confindustria:
la sicurezza sul lavoro, gli investimenti in ricerca e innovazione, i
cambiamenti climatici legati alla sicurezza energetica e la lotta per la legalità.
"Noi siamo pronti a fare ogni sforzo", ha assicurato l'imprenditrice
mantovana, raccogliendo 2 minuti di applausi.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
PADENGHE. Un
progetto durato tutto l'anno e che ieri ha vissuto un momento importante Dalla
scuola elementare un sorriso per l'Ucraina di Enrico Grazioli Padenghe
abbraccia l'Ucraina: lo ha fatto ieri, accogliendo Alexander, 5 anni, che come
Pavlo, che di anni ne ha solo due, la settimana scorsa è stato operato
dall'equipe della Chirurgia maxillo facciale pediatrica dell'ospedale Civile di
Brescia, diretta da Stefano Negrini, per una forma di palatoschisi. L'incontro
è stato uno dei primi passi del "Progetto Melo" promosso dal
Laboratorio Italiano per la Cooperazione e lo Sviluppo. L'unica soluzione per
la malformazione dei due bimbi era un intervento chirurgico: ora hanno nuove
prospettive. E il progetto è stato accolto anche dalla scuola elementare di
Padenghe: ieri le seconde e le terze hanno salutato Alexander, regalandogli
momenti di serenità. Sono passati 22 anni dal disastro nucleare di Chernobyl,
ma ancora oggi 27 bambini su
( da "Arena, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
PRENOTAZIONI
La solita burocrazia Ho telefonato all'Unità Sanitaria
Locale n. 20 di Verona di Via Bengasi 3,
( da "Italia Oggi" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Economia e Impresa Numero 122, pag. 14 del
23/5/2008 Autore: di Agnese Tommasi Visualizza la pagina in PDF
La Cna ha assegnato a Ispica il Premio Atlante alle eccellenze della
provincia Ragusa, pmi in prima linea Silvestrini: adesso serve un salto in
avanti Una grande festa per la pmi in terra di Sicilia. Questo il senso della
sesta edizione della Giornata dell'artigianato e della piccola e media impresa,
l'occasione in cui la Cna di Ragusa assegna il Premio Atlante alle migliori
imprese che nell'anno appena trascorso hanno contribuito alla crescita
economica e imprenditoriale della provincia iblea. Il Premio Atlante,
organizzato dalla Cna con il patrocinio della Camera di commercio, della
provincia di Ragusa, del comune di Ispica, della Banca agricola popolare di
Ragusa e dell'Unifidi Imprese Sicilia, infatti, rappresenta un'importante
occasione in cui conferire i dovuti riconoscimenti per la laboriosità e
l'impegno con cui ogni giorno le piccole e medie imprese affrontano le
competizioni per rimanere sul mercato a livello nazionale con prove sempre più
difficili. La serata, che si è svolta a Ispica, ha anche rappresentato un
momento prezioso per dare spazio ad ampie riflessioni sul mondo
dell'artigianato. Una realtà viva e motrice dell'economia del territorio, così
come hanno ricordato il sindaco di Ispica, Piero Rustico, il presidente della
provincia, Franco Antoci, e il presidente della Camera di commercio, Giuseppe
Tumino. La stessa Cna nazionale assegna al premio grande importanza, così come
sottolineato dal segretario generale della Cna, Sergio Silvestrini. "Sono
orgoglioso di essere anche il vostro segretario", ha esordito infatti
Silvestrini, "e di essere presente a questo momento in cui si premiano le
eccellenze di un territorio che si fa esempio e paradigma da seguire per tutte
le realtà economiche d'Italia. Oggi", ha aggiunto Silvestrini,
"viviamo una fase di cambiamento epocale e la Cna vuole essere da stimolo
per le istituzioni e per i suoi associati. La piccola e media impresa lavora da
sempre con serietà, in silenzio, creando reti relazionali, vivendo ogni giorno
a fianco dei propri dipendenti. Solidità e cultura del dovere", ha
concluso il segretario generale della Cna, "sono i pilastri su cui poggia
il nostro mondo: il mondo dell'artigianato". Concetti, questi, condivisi
da Giovanni Brancati, segretario provinciale della confederazione. "La
Cna", ha avvertito Brancati, "deve avere nei confronti delle
istituzioni un effetto acceleratore delle decisioni utili per il nostro
settore. Oggi la piccola e media impresa deve prepararsi a sfide che non
possono vincersi con logiche di campanile. Occorre, piuttosto, stare uniti e
fare sistema per penetrare nei mercati nazionali e internazionali. La città di
Ispica, che ospita questa edizione del Premio Atlante", ha aggiunto,
"rappresenta un valido esempio per tutte le potenzialità che risiedono in
questa nostra provincia: vicina al porto di Pozzallo, adiacente all'autostrada
Siracusa-Catania e alla rete ferroviaria, dotata di una classe politica che ci
ha ascoltato. Riteniamo, dunque, che la difficile congiuntura economica imponga
un salto in avanti puntando in special modo al potenziamento delle reti infrastrutturali
materiali e immateriali". Fondamentale per lo sviluppo del territorio, si
è detto nel corso dell'incontro, anche il ruolo della politica.
"Ragusa", ha spiegato l'onorevole Roberto Ammatuna, dell'assemblea
regionale siciliana, "deve essere pensata come la punta più avanzata verso
l'area di libero scambio. In questa visuale confermo l'idea della Cna di
puntare a un distretto del Sudest che, per esempio, coordini il porto di
Pozzallo con le realtà di Augusta e Catania e non certo con l'area di Trapani,
a noi distante per geografia e vocazione". Un richiamo all'identità giunge
dall'onorevole Innocenzo Leontini, anche lui dell'Ars. "Facciamo sistema
per uscire dalla marginalità", ha detto Leontini, "ma non
dimentichiamo di essere stati i soli a saper attingere a fondi quali quelli
derivati dalla dismissione dell'Insicem. Ora occorre ottenere dalla regione un
adeguamento alla tipologia strutturale delle nostre imprese per poter attingere
ai fondi europei. Un ultimo richiamo, infine, affinché si
possano ridurre i tempi della nostra burocrazia e le spese inutili". Grande soddisfazione per la riuscita
dell'evento è stata espressa dalla Cna provinciale. "Il Premio
Atlante", ha concluso Giuseppe Cascone, presidente della Cna di Ragusa,
"vuole mettere in luce la capacità imprenditoriale della realtà iblea e
cerca di stimolare una sana competitività nelle imprese. Il livello
delle aziende che hanno partecipato anche a questa edizione ci conferma che la
nostra è una realtà viva e che vuole ancora migliorare".
( da "Italia Oggi" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Consulenti del Lavoro Numero 122, pag. 47 del
23/5/2008 Autore: Dario Montanaro Visualizza la pagina in PDF
Il nodo della rappresentatività Più sostegno alle piccole e medie
imprese Chiunque osservi in questi giorni il mondo dell'informazione e delle
notizie economiche non può non notare che il tema principale è quello della
ricerca e individuazione di soluzioni utili per stimolare la ripresa economica
e il mercato del lavoro. Ma concentrandosi sulle notizie concrete e sulle
soluzioni operative si nota e spicca indiscutibilmente l'unica proposta
concreta, affidabile e pragmatica dell'Ancl e dei Consulenti del lavoro. I
nostri interventi sono "ricette" e indicazioni a beneficio principale
degli interessi delle piccole e medie imprese e dell'economia reale. Osservando
la storia anche non recente, si può verificare che negli ultimi anni sono
intervenute decine di disposizioni vessatorie e umilianti per il mondo delle
professioni, ma noi, nella prima occasione utile, non rivolgiamo richieste a
tutela della professione o dei professionisti in generale ma ci sforziamo di
produrre indicazioni operative per liberare le imprese dai vincoli
della burocrazia e dai
limiti di una legislazione in materia di lavoro che è arretrata i almeno 30
anni. Non si può non notare il silenzio di gran parte delle organizzazioni di
rappresentanza datoriale che dovrebbero rappresentare le piccole e medie
imprese che, da troppo tempo, tacciono e si accomodano su norme e disposizioni
che sono incompatibili con lo svolgimento dell'attività d'impresa nel
nostro paese. Sui temi che hanno generato maggiori difficoltà e limiti negli
ultimi tempi, quali per esempio dimissioni on-line, anticipo delle scadenze
fiscali, normativa sulla regolarità previdenziale, limiti alla flessibilià del
mercato del lavoro, solo noi cdl e i professionisti in generale possiamo
"vantare" a livello nazionale, di conoscere quali siano le piccole e
minime esigenze delle pmi e dei lavoratori. La nostra convinzione di base è
rappresentata dal fatto che tra le fondamenta di una ripartenza dopo una crisi
economica vi sia l'atteggiamento mentale dell'imprenditore e dei lavoratori che
permette di vedere oltre l'ostacolo e di lanciarsi nell'attività economica
anche senza certezze ma grazie a buone impressioni e adeguati segnali che
riconoscano il fatto che alla base di tutta l'economia italiana vi sono le pmi!
Moltissime volte gli imprenditori sani hanno bisogno di segnali e di
comprensione delle loro difficoltà, non solo di quelle economiche, ma di quelle
operative che sono generate dal quadro informativo negativo che i mezzi di
comunicazione e una certa politica hanno costruito. Siamo convinti che nessun
imprenditore, ormai, faccia affidamento sul sistema "statale"
italiano, pertanto, in modo regolato, credo che chi di fatto rappresenta il 95%
della forza produttiva del paese (ed è assistito dai professionisti) non abbia
necessità di parlare con la politica per chiedere agevolazioni, aiuti,
preferenze, attenzioni o favori, ma ha la necessità di non essere ostacolato;
in pratica ha la necessità che lo stato e il sistema comprendano quello che fa,
come lo fa, con che risultati e con che prospettive; poi, che un imprenditore
sano non ha bisogno di nessuno ma ha solo necessità che non gli si mettano i
bastoni fra le ruote. Appare emblematico il fatto che in questi giorni di
concitazione politica, solo i consulenti del lavoro abbiano avuto la
sensibilità di esprimere richieste di semplificazione della burocrazia
per le imprese e siano gli unici soggetti indipendenti che abbiano indicato
soluzioni operative per generare percorsi virtuosi in materia di mercato del
lavoro e di economia. Se quanto sopra è condivisibile e per alcuni aspetti è
anche banale, non è così scontata invece la situazione della rappresentatività
delle piccole e medie imprese. Spesso, infatti, le imprese, non appena vi è una
nuova norma (dimissioni, sicurezza, privacy ecc.) vengono nel nostro studio a
lamentarsi. E ciò ci conforta nel nostro impegno a stimolare una discussione
che riprenda le tematiche della rappresentanza dei piccoli imprenditori che
tutti, da almeno 50 anni, vorrebbero che fossero diventati grandi, ma che a
oggi sono sempre piccoli e sono gli unici che creano lavoro e ricchezza e la
fanno circolare.
( da "Nazione, La (Empoli)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Lui & Lei pag.
44 "Cucinare è dare felicità seguendo la tradizione" di MARCO GATTI
Prima la nouvelle cuisine. Poi la moda della fusion. Oggi il mito della cucina
'tecnologica' che ha la sua icona nello chef catalano Ferran Adrià? L'erba del
vicino è sempre la più verde? E la cucina italiana? "Credo sia importante
confrontarsi con tutti, visto che si può imparare da chiunque. Ma ritengo
altrettanto importante non rinunciare ad avere una propria identità. Mai
copiare! Anche per me e mio marito Antonio, conoscere e apprezzare culture e
cucine diverse dalla nostra, è stato, ed è, importante. Nei primi anni di
lavoro, non c'era momento libero, anche durante le vacanze, che non fosse
dedicato a capire specialità, usi e costumi di altre regioni e altri Paesi. Ma
nell'imparare da grandi personaggi come Bocuse, Troisgros, Vergè, non abbiamo
rinunciato a un nostro stile di fare ristorazione e cucina". Da dove si
comincia per diventare un grande chef? "Ognuno di noi nasce in un contesto
con un certo patrimonio culturale, quindi di saperi e sapori. È quella che in
una parola si definisce 'Tradizione'. Oggi questo termine viene percepito come
sinonimo di 'vecchio'? Non è così. La tradizione è l'insieme delle conoscenze
che ci ha permesso di arrivare sin qui, un privilegio a cui è bene stare
attaccati. Certo, affidarsi alla tradizione, in cucina, non vuol dire viverla
in modo passivo. Significa studiarla, interpretarla, adeguandola alle esigenze
nutritive del tempo che si vive. Quindi per intraprendere la vita della chef,
il primo passo è rendersi conto della tradizione, mettendo in gioco tutta la
propria creatività. Ma per fare questo, occorre imparare da qualcuno. Per
questo è importante andare a conoscere realtà nuove. Tu parti, e quando torni
hai più rispetto di casa tua. Senza maestri tuttavia non si va da nessuna
parte". I suoi maestri? "Oltre ai genitori di mio marito Antonio, che
ci hanno passato il testimone del Pescatore. Tra gli italiani Franco Colombani,
che a fine anni Settanta era il presidente dei sommelier ed era titolare del
'Sole di Maleo', uno dei templi della cucina italiana. Peraltro, Franco, a sua
volta, aveva avuto come maestri Mirella e Peppino Cantarelli di Samboseto, due
grandi personaggi che considero i fondatori della cucina regionale del nostro
Paese. Per me e Antonio, poi, son stati determinanti gli incontri con Gualtiero
Marchesi, Ezio Santin, i Valazza, i Pinchiorri". E tra gli stranieri?
"Senz'altro i Troisgros, Vergè, ma soprattutto Paul Bocuse, a mio avviso,
il Michelangelo della gastronomia, a motivo del suo saper essere classico e
modernissimo allo stesso tempo. Da questi grandi uomini ho imparato che un
ristorante non è solo cucina, ma è l'incontro con un mondo vivo, fatto di
piatti, ma anche di vino, prodotti e cultura della terra". Cosa vuol dire
cucinare per lei? "È l'azione più bella del mondo, la possibilità di dare
felicità alle persone. Attraverso il lavoro delle tue mani, vai a creare
qualcosa che supera la materia, e ti introduce a una realtà più grande, il
mistero del gusto". Tre stelle Michelin. L'unanime giudizio della critica
enogastronomica che la considera la cuoca migliore del mondo. Un popolo di
golosi che la adora. Eppure di lei colpiscono la dolcezza, l'umiltà, l'amore al
lavoro? "La mia forza sono nonna Bruna, e mio figlio Giovanni, in cucina
con me. Mio marito Antonio e l'altro mio figlio Alberto in sala, oltre a tutti
i nostri collaboratori. Chi viene al Pescatore si aspetta emozioni, piacere,
gioia. Per dare felicità, devi essere felice tu". Ristorazione e politica.
Una richiesta al nuovo governo? "Carlo Azeglio Ciampi, quando era
presidente della Repubblica, disse che la tradizione è identità di un popolo, è
un patrimonio che non deve essere negato. Poiché credo che tra i beni della
nostra Italia da difendere e consegnare a chi verrà dopo ci sia anche la
cucina, ai nostri politici chiederei che ci diano una mano, innanzitutto liberandoci da una burocrazia spesso oppressiva, in modo che i migliori talenti della nostra
ristorazione, allettati da offerte economiche spesso faraoniche, non siano
tentati di andare a lavorare all'estero, ma possano rimanere a lavorare
qui". Il piatto che vorrebbe cucinare a suo marito Antonio, ed ai suoi
figli Giovanni e Alberto? "Il pollo arrosto con le patate. Con uno
di quei polli che han camminato qui, nella corte, otto ? nove mesi? Uno
spettacolo. Ci sarebbe solo un problema: uccidere il pollo. Quando lo hai visto
zampettare tutti i giorni nell'aia, alla fine ti affezioni!".
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
VIMERCATE ARCORE
pag. 16 La telematica salvavita Da casa al reparto in tempo reale il pc
verifica la compatibilità VIMERCATE TRASFUSIONI di BARBARA CALDEROLA ?
VIMERCATE ? LA TECNOLOGIA È ENTRATA di prepotenza nel Servizio di Immunoematologia
e Medicina Trasfusionale (Simt) di Vimercate, un reparto complesso che evade la
domanda dei sette ospedali dell'Azienda brianzola, l'unico insieme a Monza
titolato ad alto livello. La lista delle cose buone fatte finora si è allungata
nei giorni scorsi. Lucia La Rosa, primario del Simt, una vita passata fra
queste mura, ha battezzato il servizio di convalida del sangue da casa grazie
all'uso del computer portatile che permette al personale medico in tempo reale
e assoluta sicurezza di verificare la compatibilità fra le sacche conservate
nel reparto e il paziente che ha urgente bisogno di trasfusione senza muoversi
dal salotto di casa. Un "miracolo" della telematica che salva la
vita, e che abbatte burocrazia e costi, il primo esempio del genere a veder la luce in
Lombardia: un progetto simile ma meno completo esiste a Busto Arsizio. Al
risultato si è arrivati grazie alla tenacia della équipe di La Rosa, 32 fra
tecnici, infermieri e medici, che da anni si dà da fare per azzerare l'errore
umano, e che ha portato a registrare su "chip" l'intera storia
dei globuli rossi, delle piastrine e del plasma che ogni giorno entrano in
circuito a Vimercate, e dei donatori stessi. Un successo che inizia da lontano,
grazie alla collaborazione con l'Avis cittadina, l'altra anima del reparto: i
volontari vengono accettati da una penna ottica che legge il loro codice a
barre, ciascuno ha il proprio, la farfallina che preleva il sangue è attaccata
a una sacca ermetica che non viene mai aperta dagli operatori, passa da una
centrifuga che separa le diverse componenti del tessuto sanguigno (globuli,
piastrine e plasma) ed è identificata da un'etichetta dove è registrato tutto,
provenienza, donatore, Centro di riferimento, ogni singolo passaggio è
informatizzato. E che il reparto sia d'eccellenza, lo pensa anche Maurizio
Amigoni, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Desio-Vimercate, che ne
ha parlato in Comune durante una commissione consiliare in cui si discuteva del
futuro della sanità brianzola. Dopo la tracciabilità del prodotto, il primario
pensa alla tracciabilità della trasfusione: "La bozza del progetto è
pronta - spiega La Rosa -, vogliamo registrare sul computer la storia della
sacca di sangue una volta che l'abbiamo consegnata per recuperare le parti che
non vengono utilizzate e metterle a disposizione di altri pazienti". Fra
gli obiettivi anche l'incremento dei volontari, risorsa indispensabile: "A
Vimercate i medici effettuano un colloquio prima di ogni prelievo - spiega
Sergio Valtolina, vicepresidente provinciale di Avis - una modalità che
garantisce un rapporto speciale. Le donazioni organizzate a chiamata, il giorno
prima per il giorno dopo, non vivono mai sul filo dell'emergenza".
( da "Nuova Venezia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Francesco Furlan
Mobilitati anche i veneziani il 6 giugno Comuni a consulto MESTRE.
L'appuntamento è fissato per il 6 giugno, anche se dove e a che ora ancora non
si sa. L'onda lunga dei sindaci che guardano al federalismo fiscale e chiedono
di tenere il 20% dell'Irpef nelle loro casse comunali arriverà anche nel
Veneziano. Oggi, a Padova, nell'incontro con il sottosegretario all'Economia
Alberto Giorgetti sono attesi i sindaci di Ceggia e Salzano ma per capire
quanti dei 44 sindaci alzeranno la mano all'appello bisognerà aspettare alcuni
giorni. Tra i primi a crederci c'è Alessandro Quaresimin, sindaco di Salzano,
Pd, atteso oggi a Padova: "E' un modo per porre in modo serio la questione
perché, in attesa del federalismo fiscale, molti comuni sono sottomessi. A
Salzano questa proposta ci permetterebbe di avere circa il 30% di più fondi a
disposizione". Quindici anni fa era stata la burocrazia (un semaforo che non si
riusciva a installare) a mettere in moto il movimento dei sindaci. Oggi è una
questione di schei, ma nel mirino ci sono sempre i troppi lacci dello Stato e
l'obiettivo resta lo stesso: la maggiore autonomia. "A patto che -
precisa Claudio Tessari, sindaco di Spinea - non venga meno il solidarismo nei
confronti delle regioni che hanno una velocità inferiore alla nostra".
Tessari, centrodestra, vicino a Forza Italia, è nel consiglio direttivo
dell'Anci (l'associazione nazionale dei comuni italiani). "Da anni l'Anci
predica su perequazione e trasferimenti - aggiunge -, sulla ridistribuzione
dell'Irpef io sono pienamente d'accordo, ma stiamo attenti a non spaccare il
Paese in due". In questa campagna dei municipi la Lega Nord sembra essere
la più fredda, almeno a sentire il commento del sindaco di San Donà, Francesca
Zaccariotto, da poche settimane riconfermata con una valanga di voti alla guida
della città. "Sul movimento dei sindaci resto scettica - spiega - perché
il confronto deve essere soprattutto nel confronto con le altre istituzioni
locali, la Provincia e la Regione". Tuttavia all'incontro veneziano la
sindachessa non mancherà. "Perché questo è un problema di cui certo bisogna
discutere, perché la ridistribuzione delle risorse ci interessa da
vicino". Al fianco dei sindaco anche il sindaco di Mirano, Roberto
Cappelletto che di numeri se ne intende, essendo docente universitartio di
Finanza aziendale, e che valuta "molto interessante la proposta". Il
sindaco di Mira, Michele Carpinetti, Pd, alza la posta e rilancia, con un
documento che girerà presto ai colleghi, già votato nel suo parlamentino locale
e che prevede di rivedere "oltre all'Irpef anche le entrate per ciò che
riguarda Iva e soprattutto le rendite fondiarie". Sposa l'iniziativa anche
il sindaco di Chioggia, Romano Tiozzo, centrodestra, che propone: "Si
potrebbe iniziare in modo graduale, ma certo è che si tratta di un grande
meccanismo di trasparenza, anche per i cittadini, che così saprebbero che il
20% dell'Irpef che lasciano al Comune viene speso per progetti specifici, come
le strade, le scuole, o altri interventi. L'unico modo per parlare davvero di
federalismo fiscale".
( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CORSICO ROZZANO pag.
29 Milano-Mortara lavori nel week-end Blocco dei treni CORSICO ? CORSICO ? STOP
AI TRENI, via ai lavori. Per l'intero fine settimana la circolazione
ferroviaria sulla tratta Milano?Mortara verrà sospesa per consentire ai tecnici
di Rete Ferroviaria Italiana di effettuare lavori di potenziamento
infrastrutturale consentendo il raddoppio dell'asse ferroviario e l'arrivo
dell'alta velocità. Per ridurre i disagi, Ferrovie Italiane ha programmato i
lavori sono nel fine settimana quando anche il traffico locale è notevolmente
inferiore. Per garantire i collegamenti e assicurare la percorrenza della
tratta, saranno istituiti una serie di servizi di autobus sostitutivi che
arriveranno e partiranno nei piazzali antistanti le stazioni, ad eccezione di
Trezzano sul Naviglio dove la fermata è stata spostata in
"circonvallazione" in via Bozzi. Il dettaglio dei treni interessati e
le relative informazioni saranno disponibili nelle stazioni, nelle
biglietterie, negli uffici informazioni e assistenza clienti, sul sito web ferroviedellostato.
it e al call center 892021. Mentre il raddoppio sembra un traguardo concreto,
il comitato cittadino "Milano?Mortara" continua la sua battaglia per
la realizzazione di un progetto sostenibile. Solo una settimana fa i cittadini del
comitato avevano presidiato l'ingresso del cantiere gridando a gran voce le
direttive impartite dal ministero dell'Ambiente e, almeno all'apparenza, non
osservate dalle imprese. Ma se da una parte - quella
dell'intervento di raddoppio - è stato schiacciato il piede sull'acceleratore,
dall'altra - quella dei ricorsi - delle pratiche amministrative proseguire a
rilento, scandita dai lunghi tempi della burocrazia. Fr. San.
( da "Tirreno, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Empoli Cantieri
pericolosi, l'Asl raddoppia i controlli Sette aziende edili su dieci, fra
quelle visitate dagli ispettori, hanno avuto sanzioni Studio sulle morti
causate dai luoghi di lavoro: sono state
( da "Unita, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
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l'edizione del Lo Stato non è uno spot Gianfranco Pasquino Segue dalla Prima C
ome al solito, sappiamo che il governo Prodi, tutt'altro che inconsapevole e
insensibile al problema, si è trovato troppo spesso bloccato, nella produzione
di politiche efficaci, dall'esistenza di posizioni molto distanti e dal
permissivismo dei settori della sinistra allora antagonista, radicale e
quant'altro. Tuttavia, che nel breve biennio prodiano lo Stato e le sue
articolazioni fossero sparite dal tutto dalla scena geografica del Paese che,
di conseguenza, si fosse trasformato in una sorta di Far West, pare francamente
una rappresentazione tanto esagerata quanto fuorviante. Cosicché, altrettanto
esagerato e fuorviante è definire i primi provvedimenti del ministro Maroni
sull'immigrazione nonché le misure per lo smaltimento dei rifiuti, con il
controllo sulle discariche affidate all'esercito, un vero e proprio ritorno
dello Stato e, per rimanere in metafora, l'arrivo degli sceriffi puri e duri.
Semmai, quello che il governo Berlusconi sembra volere fare è, anzitutto, di
sopperire al bisogno psicologico di sicurezza, operazione, peraltro, a
determinate condizioni, nient'affatto deprecabile. Ciò detto, almeno per quello
che si vede, il rischio di questa operazione è duplice. Da un lato, non valuta
le conseguenze, non soltanto in termini di applicabilità effettiva, ad esempio,
con la definizione del reato di immigrazione clandestina, persino alcuni nella
stessa maggioranza paventano il rapido sovraffollamento delle carceri nonché un
consistente aggravio di lavoro per un altro settore dello Stato: la
magistratura, ma neppure in termini di possibile restringimento dei diritti di
cittadinanza, invece di un loro opportuno ampliamento efficacemente
regolamentato in vista dell'integrazione sociale. Dall'altro,
l'effetto-annuncio potrebbe creare alte aspettative che sono difficilissime da
soddisfare, ma anche dare l'impressione che lo Stato è fatto esclusivamente da
apparati repressivi ed è qualcosa di totalmente separato dai cittadini. Senza
esagerare in retorica, se lo Stato siamo, come dovremmo essere, noi cittadini
che accettiamo le regole della convivenza e vorremmo estenderle nella libertà e
nella sicurezza, allora appare opportuno che vengano sollecitate anche le
energie della società civile nelle sue varie articolazioni e che si faccia un
appello credibile sia ai governi locali sia alle associazioni. Senza la loro
collaborazione che, per quel che riguarda i governi locali, prima istanza della
democrazia, è assolutamente cruciale se lo Stato vuole riacquisire il controllo
del territorio, nel senso migliore del termine, lo Stato apparirà come un ente
estraneo e ostile e alla fine non riuscirà a risolvere nessun problema né
quello della regolamentazione dell'immigrazione né quello dello smaltimento né
quello, tutt'altro che scollegato, della criminalità organizzata. Allora, in
questa prospettiva, sarebbe molto meglio, credo, se, invece di celebrare in
gran pompa il ritorno della Stato, si sottolineasse l'esigenza di una
legislazione tale da potere essere applicata con il consenso dei cittadini,
resi consapevoli che il loro contributo, in positivo e in negativo, può
sostanzialmente essere decisivo. Quello che intendo sostenere è che, oltre ad
un'operazione complessiva e coordinata di imposizione di legge e ordine
(democratico), sulle quali, fortunatamente, almeno in parte, vigila l'Europa, è
assolutamente indispensabile un'operazione culturale e non soltanto, come si
vuole fare credere, nelle zone meridionali del Paese. Lo Stato ha anche,
dovunque, un compito pedagogico che inizia e si dipana con le sue leggi e con i
comportamenti degli operatori delle sue strutture dalla polizia all'esercito, dalla burocrazia alla magistratura. Magari, il governo ombra potrebbe dedicare la
sua attenzione anche alla precisazione di questo compito, sia con la critica sia,
un po' di più, con la controproposta sia, non da ultimo, mettendo sull'agenda
una tematizzazione diversa di quello che deve essere inteso come presenza dello
Stato.
( da "Unita, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stai consultando
l'edizione del L'abbraccio tra Marcegaglia e Berlusconi Il premier: il vostro
programma è il nostro. Il leader di Confindustria ripete la litania dei lamenti
di Bianca Di Giovanni/ Roma CAPITALISTI Liberi dai comunisti, liberi dal peso
delle tasse, liberi dai vincoli sull'ambiente, liberi dalla
burocrazia fannullona. E,
se possibile, liberi anche dai vincoli sugli orari, dalle richieste delle
controparti, dai costi dell'inflazione, dai diktat sulla politica mo- netaria
della Bce. È questo, in sintesi, il manifesto di Emma Marcegaglia: una virata
vertiginosa a destra. Nessun cambio di prospettiva rispetto al
capitalismo aggressivo e dei tempi delle ferriere. Anzi: è un ulteriore
avanzamento. L'impresa e il mercato inglobano tutto: lo Stato, la politica, i
tempi della vita, la qualità dell'esistenza, la natura. Chi si aspettava una
rivoluzione per lo meno "di genere" con la prima donna alla guida
dell'associazione degli imprenditori, dopo l'intervento all'assemblea di ieri
resta inesorabilmente deluso. Ed è la delusione più forte: un'altra occasione
mancata per le donne italiane. Il cambiamento è solo di facciata: l'anima resta
quella dei "lorsignori", come li chiamava Fortebraccio. Davanti alla
platea che la ha appena acclamata nuovo leader degli industriali, Marcegaglia
si commuove al ricordo dei genitori, ricorda di essere una madre, rammenta
Massimo D'Antona e Marco Biagi, invoca interventi in difesa delle imprese in un
mercato in crisi, chiede nucleare e energia a basso costo, insiste sulle privatizzazioni
delle municipalizzate, pretende mano libera sull'ambiente, assicura attenzione
sulla sicurezza (ricordando il suo operaio morto), ma chiede norme meno
stringenti, plaude al pugno duro del governo su rifiuti, attacca (come al
solito) l'Irap, dichiara guerra ai contraffattori del made in Italy, alla
globalizzazione senza regole, al dumpung sociale e ambientale dei Paesi
emergenti, all'euro troppo forte per il nostro export. Alle banche, dopo lo
tsunami dei subprime, chiede di tornare a finanziare l'impresa, davanti a un
impassibile Mario Draghi. Ripesca la polemica sulla spesa per pensioni
(naturalmente troppo alta) e sull'età pensionabile ("dovrebbe essere
indicizzata alla speranza di vita"). Si dice pronta a chiudere subito, in
pochi mesi (c'è chi dà il termine a settembre) l'intesa con i sindacati sul
nuovo modello contrattuale. Celebra lo spirito italiano che ha portato a Milano
l'Expo 2015 (ma non cita neanche di striscio la questione Alitalia tricolore).
Invoca più merito nelle scuole e nelle università. Attacca l'Ue per il
protocollo di Kyoto. Il tono è martellante, liquidatorio. Basta sprechi, basta
vincoli, basta tempi lunghi. Ma la platea si scalda davvero solo quando parla
di chi "timbra il cartellino e se ne va. È un insulto ai lavoratori onesti".
È l'ennesimo attacco al pubblico impiego, con l'ennesima denuncia sui costi
troppo alti per le pensioni. Le constituency del sindacato (pubblici e
pensionati) sono sotto tiro. Il premier in prima fila fiuta aria di destra
trionfante. Lo stile non è quello "garibaldino" di D'Amato, ma la
sostanza non cambia molto. Rispuntano in platea i "vecchi" amici di
Confindustria: Stefano Parisi, Alfonso Dell'Erario. Silvio Berlusconi sa che
lui è il dominus: non ha più bisogno di sketch e di mosse eclatanti come aveva
fatto mille volte in casa confindustriale (Parma, Torino, Vicenza). Così dal
podio gli bastano due frasi, acuminate come una lama. "La sua relazione
sarà il nostro programma". Vero. "Facciamo guerra all'oppressione
fiscale e all'oppressione giudiziaria", aggiunge il premier accompagnato
da un lungo applauso. Verissimo. Berlusconi si presenta come
"collega" (vero anche questo) e dunque come amico degli industriali.
Sicuramente l'amicizia è ricambiata: le reazioni al discorso della nuova leader
sono un coro di applausi e approvazioni. Per l'impresa oggi la strada è
spianata: i nemici da abbattere sono gli stessi nemici del governo.
Nell'ordine: sindacati, lavoratori pubblici, burocrazia
nostrana ed europea, stranieri. Berlusconi parla da collega e ricorda che le
sue imprese ("di cui sono ancora azionista") "hanno indicato
Marcegaglia come presidente - (afferma strizzando l'occhio a Confalonieri)- e
quindi dico forza Emma, forza Confindustria".
( da "Nuova Sardegna, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cagliari
La clandestinità colpa della burocrazia Dopo il decreto
Maroni, le reazioni nella comunità degli immigrati Il futuro delle badanti è
tra i più sentiti: come evitare le espulsioni CAGLIARI. Tra gli immigrati la
preoccupazione è alta, soprattutto tra le badanti. Le nuove norme sulla
sicurezza trasformeranno l'extracomunitario che non possiede un permesso di
soggiorno (anche
se ha un lavoro) in un "pregiudicato" che ha commesso il reato di
immigrazione clandestina. In campo nazionale le domande di regolarizzazione
sono 730mila, i posti disponibili 170mila. E oltre il 50 per cento sono state
presentate dalle colf che assistono gli anziani. In generale, inoltre, molte
irregolarità sono frutto dei ritardi della burocrazia,
a Cagliari si attende anche un anno per un permesso di soggiorno. Per le
badanti, invece, "è la rigidità delle norme che crea la
clandestinità". PARACCHINI a pagina 23.
( da "Giornale.it, Il" del 23-05-2008)
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N. 122 del
2008-05-23 pagina 22 "Allontanare i fratellini? Forse eccessivo" di
Luca Fazzo Basiglio, parla il giudice che ha tolto i due bambini ai genitori
per 62 giorni: "Magari c'è stata troppa prudenza, ma senza malafede"
"Non abbiamo certo tolto i piccoli alla famiglia solo sulla base di un
disegno" da Milano "Sbagliare è sempre possibile. Ma ogni nostra
decisione è stata presa in buona fede e con l'obiettivo di tutelare i
bambini". A mezzogiorno di ieri Marina Caroselli, presidente del Tribunale
dei minori di Milano, firma il provvedimento che restituisce alla sua famiglia
A., tredici anni, il bambino di Basiglio che il 14 marzo era stato tolto alla
famiglia insieme a G. sua sorella, nove anni. La bambina era tornata a casa già
la settimana scorsa, dopo una perizia grafica che escludeva che fosse lei
l'autrice del disegno pornografico trovato dalla maestra sotto il suo banco, e
da cui prende il via tutta questa vicenda: "G. tutte le domeniche fa sesso
con suo fratello". Poco dopo la dottoressa Caroselli accetta di rispondere
ad alcune domande. Dopo la bambina, torna a casa anche il fratello. Sembra
l'ammissione che vi siete sbagliati. "Se si prende per buono quel che dice
in giro l'avvocato si può avere questa sensazione. Ma la vicenda è più
complessa. I due bambini tornano a casa, certo, ma per noi il caso non è
chiuso. Bisogna capire cosa è accaduto davvero. Se potessi raccontare cosa c'è
nel fascicolo processuale si capirebbe da dove nascono le nostre
preoccupazioni". Nel fascicolo si vede chiaramente che il pubblico
ministero dà il via libera all'allontanamento dei bambini senza fare alcuna
verifica, prendendo per buono il racconto della preside che dice: il disegno
l'ha fatto G. "Sia chiaro che l'allontanamento è arrivato per una scelta
precisa del servizio sociale del Comune di Basiglio, cui compete in prima
battuta l'obbligo della tutela dei minori. Si è agito con prudenza, eccessiva o
no non lo so, avendo in mente solo questo obiettivo. E il pubblico ministero
non aveva neanche il dovere di rilasciare quel nulla osta, perché la legge dice
chiaramente che a operare sono gli enti locali". Però, quattro giorni
dopo, il suo Tribunale ha confermato l'allontanamento. "Noi ci siamo
trovati in una situazione già avviata, in cui l'unica certezza era che non si
potessero trattare i bambini come palline da ping pong. Cosa dovevamo fare,
ridarli alla famiglia e poi, se gli accertamenti confermavano i sospetti,
riportarli via un'altra volta?". Così avete preso per buono che a fare il disegno
fosse stata G. "Ma non scherziamo! Lei crede che si tolgano due bambini
alla famiglia per un disegno? Chi sia l'autore del disegno non è il tema
centrale di questa vicenda. Quel disegno rappresenta un fatto. E il tema
centrale è: le cose descritte in quel disegno sono avvenute o no? Io nei
dettagli non posso entrare. Ma se noi, lo dico per ipotesi, avessimo trovato
conferme, se il fatto fosse stato ammesso, non sarebbe questo un motivo
sufficiente per giustificare l'allarme, a prescindere da chi fosse l'autore?".
Ma parliamo di una bambina di nove anni e di un bambino di tredici. Una fase in
cui il confine tra fantasie e realtà è blando. "Siamo i primi a saperlo. E
aggiungo che, anche se i fatti fossero veri, nessuno vuole punire nessuno,
entrambi i bambini vanno solo tutelati. Ma per farlo dobbiamo capire cosa è
successo, e per questo abbiamo confermato l'allontanamento. È stato un eccesso
di prudenza? Può darsi. Ma accusarci di malafede è inaccettabile". Lei
dice che non è rilevante chi sia l'autore dei disegni. Ma appena è arrivata la
perizia avete rimandato i bambini a casa. "Il dubbio sull'autore c'è
sempre stato. I bambini sono stati rimandati a casa soprattutto perché ormai il
clamore sollevato sulla vicenda impediva che si potesse lavorare serenamente
fin quando erano in comunità. Ormai anche nella nuova scuola i compagni di
classe andavano da A. e gli dicevano: ho letto la tua storia sul giornale. Chi
ha trasformato questa vicenda in un caso mediatico si è preso la responsabilità
di aggiungere sofferenza a sofferenza". Due mesi strappati da casa, in
attesa delle perizie. Si poteva essere più rapidi. "Noi ci siamo mossi
subito. Ma ci sono tempi dilatati dalla burocrazia delle notifiche, degli avvisi
alle parti, della assegnazione degli incarichi. Noi non siamo dei pazzi,
sappiamo quanto soffrissero i bambini e i loro genitori. Ma una perizia grafica
così veloce non si era mai vista in Italia". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.
( da "Nazione, La (Viareggio)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
PRIMO PIANO pag. 2
LA CONFESERCENTI presenterà al sindaco le proprie osservazioni al piano dei
rumori fatto dall&#... LA CONFESERCENTI presenterà al sindaco le proprie
osservazioni al piano dei rumori fatto dall'ex assessore Anna Maria Poletti.
Lunardini vuole varare, entro il 1° luglio, un nuovo regolamento per le feste
nei bagni e l'intrattenimento notturno in centro e sulle Marine. Le linee guida
sono decise: rispetto della quiete nelle zone abitate; prolungamento della
musica fino alle 4, ma a volume consono alla zona, senza disturbo per chi dorme;
maggiori liberalizzazioni di decibel a Torre del Lago e in Passeggiata; mano
dura contro chi fa ballare abusivamente senza avere la licenza di discoteca; semplificazione della burocrazia per il rilascio delle autorizzazioni; accordi con le categorie e
le imprese per la regolamentazione della musica a tarda ora, per evitare che la
clientela riparta tutta insieme creando problemi al traffico. Per questa
strategia Pierluigi Cinquini ha avuto infatti ledeleghe del turismo e
dell'ambiente.
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CRONACA CARRARA pag.
10 IL BOLLINO di ecoefficienza, l'unica azienda provinciale segnalata al
premio... IL BOLLINO di ecoefficienza, l'unica azienda provinciale segnalata al
premio "Toscana ecoefficienza 2007-2008" per aver installato 120
pannelli solari che garantiscono la quasi totale indipendenza energetica e
25mila kw/h all'anno. E' l'azienda nell'area ex Fibronit, "Ricette
mediterranee", leader nella produzione delle salse pronto uso di Pietro
Chioni che è anche il presidente provinciale degli alimentaristi Cna, e di
Carlo Zoppi. Ditta che si garantisce energia gratis e un risparmio di circa
5mila euro annui a fronte di un investimento di circa 100mila euro
ammortizzabili in meno di 10 anni, oltre al vantaggio di pagare bollette
contenute e di ricevere il bollino che il premio mette in palio assieme al
prestigio di essere nell'élite. E' stato spiegato ieri mattina alla Cna alla
presenza del direttore Paolo Ciotti e di Pietro Chioni, da Antonio Chiappini
responsabile Cna, e da Maurizio Narra, l'installatore della Cienne Impianti, il
quale punta il dito anche contro le amministrazioni che dovrebbero dare
l'esempio: "Le amministrazioni si dovrebbero dare obiettivi minini ? dice
Narra ? parlo sia di Carrara che di Massa, e riconoscere che queste aziende,
quelle che scelgono l'ecoefficienza, avvantaggiano tutti, anche sotto l'aspetto
ecologico. Invece c'è ancora troppa burocrazia e poca attenzione per chi
investe a migliorare l'ambiente e che constribuirebbe a creare posti di lavoro.
Per non parlare di Enel, che dimostra una totale indifferenza nella fase di
allaccio". Infatti sono solo 23 gli impianti fotovoltaici fra Massa e
Carrara per 134 Mega Watt di potenza, pochissimi. Un'altra azienda, la
tipografia Mori ha la più grande installazione un impianto costituito da ben
306 pannelli.
( da "Adige, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
M inacce a datori di
lavoro e dipendenti, sequestri di persona di cuochi e cameriere, verbali
firmati tra le lacrime dopo duri interrogatori. In due parole: attacchi
terroristici. Vittime, i gestori degli alberghi trentini, responsabili, gli
ispettori del lavoro. È un attacco durissimo, ad alzo zero, quello che
Guglielmo Lasagna, leader dei giovani albergatori, scaglia dal palco
dell'assemblea Asat di Andalo, applauditissimo, contro la
"burocrazia di
polizia". Il presidente, Natale Rigotti, denuncia che il 43% degli hotel è
stato "ispezionato" contro il 20% degli altri settori, mentre Tiziano
Mellarini, assessore provinciale al turismo, prende nota e replica: vieni a
dirlo ai ministri alla conferenza nazionale di Riva. P. GHEZZI A PAGINA
8 23/05/2008.
( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CATTOLICA E VALCONCA
pag. 19 BADANTI in fuga. Incredibile ma vero. Dagli uffici Informaimmigrati del
Comune di... BADANTI in fuga. Incredibile ma vero. Dagli uffici Informaimmigrati
del Comune di Cattolica arriva un dato in controtendenza che fa riflettere.
Diverse ucraine, russe e moldave stanno affrettando i tempi per tornarsene in
patria dopo 4-5 anni di lavoro in Italia. Motivo? "Le difficoltà
burocratiche sempre più crescenti _ spiega Alberto Grandicelli, giovane legale
che segue l'ufficio comunale _ ma anche l'esigenza familiare di ricongiungersi
con i propri cari. Si tratta di signore che oramai sono riuscite a risparmiare
una discreta cifra con 800 euro di stipendio al mese (ma con vitto e alloggio a
carico delle famiglie che le ospitavano) e che vogliono tornar a casa col
gruzzolo risparmiato. Naturalmente non è per tutte così. Ma quasi un 20% di
tali donne dell'est comincia ad interessarsi a alle pratiche di rimpatrio".
Insomma è iniziato un lento ma significativo contro esodo. Si tratta di numeri
non trascurabili se si considera che in tre anni l'Ufficio Informaimmigrati ha
avuto oltre 320 contatti con in gran parte oltre il 60% da parte di badanti
dell'Est. "Di queste, quasi un quinto stanno pensando al rientro in
patria". E con le nuove misure messe in cantiere dal governo Berlusconi
c'è da credere che tale fenomeno accelererà le sue modalità. E per la famiglie
bisognose di badanti? Si rischia un nuovo vuoto lavorativo da colmare? "A
Cattolica di sicuro la loro presenza è significativa _ spiega Grandicelli _
sarà una questione anche questa da affrontare perché a livello sociale hanno
comunque un loro ruolo importante. Ma sono anche donne spesso divorziate e separate
che dopo 4-5 anni vogliono rivedere i propri figli anche per aiutarli nello
studio e nella vita. Si può capire anche la loro voglia di tornare". CERTO la burocrazia non le aiuta. "Il kit messo a disposizione degli stranieri
_ spiega il legale _ per svolgere autonomamente le operazioni di
regolarizzazione della propria posizione in Italia molte volte non è
semplicissimo da utilizzare e spesso alcuni permessi di soggiorno arrivano
davvero troppo tardi. Anche questo è nostro compito e le richieste di
aiuto spesso vanno in questa direzione". Luca Pizzagalli.
( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
FORLÌ? CRONACA pag.
5 LE DUE CORSIE della giustizia corrono parallele. Nessuna convergenza. Nessuna
ing... LE DUE CORSIE della giustizia corrono parallele. Nessuna convergenza.
Nessuna ingerenza. Semmai, come vuole il diritto, 'una è fonte dell'altra':
fonte penale, fonte civile. Per ora però le due corsie sembrano ignorarsi. Così
capita che il giorno dopo l'ordinanza del Consiglio di Stato sull'iper di
Pieveacquedotto ? accolta l'istanza della proprietà dell'area, che aveva
chiesto l'illegittimità dell'ordine di demolizione di tutta la struttura: ora
comunque il Tar deve pronunciarsi sul merito della questione, non solo sulla
misura cautelare ?, la procura di Forlì spinge il pedale del gas e tira le
somme della 'sua' inchiesta. Quella penale. L'indagine di fatto è chiusa, anche
se formalmente vanno superati alcuni passaggi di burocrazia giudiziaria. Ma la polpa
investigativa c'è. E c'è pure una sorpresa: gli indagati non sono più cinque.
Sono otto. Nel tabellino del pm Alessandro Mancini si sono aggiunti tre
tecnici, accusati di falso. GLI ALTRI devono invece rispondere di un abuso
edilizio da 70mila metri quadri (tanto è grande l'area che venne sequestrata,
compresi i parcheggi). I cinque restanti nomi che campeggiano sul registro
degli indagati sono quelli già noti: Romeo Godoli, presidente della società
proprietaria dell'area (l''Immobiliare Punta di Ferro srl', controllata da
Conad), l'architetto Riccardo Bacchi, direttore del cantiere, Fabrizio Davoli ?
reggiano, amministratore della Coopsette, la ditta che ha eseguito le opere
ritenute difformi rispetto all'accordo di programma tra le parti in causa ? e
poi i due direttori dei lavori che si sono alternati nel tempo, Caterina
Panciroli e Alberto Zenna. Ora, dopo l'applicazione ufficiale del timbro di
chiusura della pratica, si profila la richiesta di rinvio a giudizio. Se il
giudice la accoglie, il processo potrebbe salpare in autunno. L'iper per adesso
rimane quindi un lussuoso ciclope surgelato. La sensazione è che sia difficile
che qualcuno si prenda la responsabilità di metterci le mani prima che la
ragnatela giudiziaria sia terminata (con eventauli ricorsi in Appello e
Cassazione potrebbero passare due o tre anni). PER LA PROCURA l'iper di Forlì
resta abusivo. L'intero scheletro sarebbe da spostare di otto metri. La perizia
di Marco Savoia, ingegnere dell'università di Bologna, esperto incaricato dal
pm Mancini per scovare eventuali magagne sul corpo di quello che doveva essere
la shopping-city forlivese, nell'ottica accusatoria non lascerebbe spazio a
dubbi: le anomalie edilizie andrebbero dalle più piccole alle più
macroscopiche. Morale: la partita (civile e penale) sarà lunghissima. E alla
fine il rischio potrebbe essere quello di ritrovarsi di fronte a un iper ormai
ibernato. Maurizio Burnacci.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
I quattro impegni di
Emma: sicurezza sul lavoro, innovazione, energia e legalità "La malattia
dell'Italia si chiama "crescita zero". Una malattia da cui deve
guarire al più presto". Emma Marcegaglia si presenta con queste parole
agli italiani, nella prima uscita ufficiale della sua nuova era
confindustriale. Emozionata, tesa, ma risoluta, in alcuni tratti sferzante, ha
citato mamma Mira e papà Steno, capostipite di una dinastia industriale
mantovana dell'acciaio che porta il suo nome. Quella famiglia nel cui ambiente
"fin da quando mi posso ricordare, ho respirato impresa". Un accenno
che anche sul piano simbolico rappresenta quel connubio tra grandi imprese e
piccole e medie aziende familiari che sono la rete principale dell'Azienda
Italia. Con un'elezione plebiscitaria che non s'era mai vista, la "lady
d'acciaio" è riuscita a tenere insieme queste due tradizionali
"anime" di Confindustria, almeno per ora. Il suo compito principale
appare abbastanza definito: se per il suo predecessore Montezemolo era quello
di propagandare il più possibile il "made in Italy", affrontando la
crisi di competitività che viene soprattutto da Cina e India, per Emma sarà
quello di "sbloccare" il Paese. Per questo elenca i mali che
ingabbiano il nostro sistema economico: l'assenteismo, la mancanza di
infrastrutture e di ricerca, la spesa statale elevata, la burocrazia nemica dell'impresa, i
"cattivi maestri dell'egalitarismo" da cui devono rifuggere gli
studenti, la scuola che sta andando in aceto, le difficoltà per le donne
("troppe culle vuote, troppe donne a casa, troppi bimbi poveri").
Plaude alla sconfitta dei partiti esclusi dalle ultime elezioni, come la
sinistra radicale. Chiude "una lunga stagione di antagonismo",
pensando a un nuovo modello di relazioni industriali e di contrattazione.
Invita al federalismo fiscale e lancia la mano tesa ai sindacati. In prima fila
ci sono Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti ed altri esponenti del governo
visibilmente soddisfatti. Emma parte, almeno all'inizio, capitalizzando il
feeling con la nuova compagine politica, parla di uno "scenario
irripetibile" dovuto alla maggioranza stabile che dovrebbe dare al Paese
"la possibilità di rinascere", tende la mano ai sindacati, plaude
alla detassazione degli straordinari, spiega che ci sono scelte improcrastinabili.
Poi passa ad elencare i quattro impegni strategici della sua agenda. Il primo è
la sicurezza sul lavoro ("ogni incidente per noi è una sconfitta") e
il suo pensiero va inevitabilmente a Girolamo Di Maio, l'operaio morto in uno degli
stabilimenti del suo gruppo. Il secondo è l'impegno per gli investimenti in
ricerca e innovazione. Il terzo merita un discorso a parte, perché riguarda i
cambiamenti strutturali nel campo dell'energia, legata alla tutela ambientale,
alla salubrità alimentare e alle nuove tecnologie. Marcegaglia auspica
apertamente il ritorno al nucleare, forse facendosi forte di un nuovo clima
dovuto alla sconfitta elettorale degli ambientalisti. Un auspicio cui il
ministro Scajola risponde annunciando di volere mettere la prima pietra del
nucleare entro la fine della legislatura. Il suo quarto impegno è forse il più
difficile: quello del rispetto delle regole, della lotta della legalità e della
battaglia contro le mafie, che proprio la settimana scorsa ha fatto un'altra
vittima in Campania. Forse l'impegno più difficile. Luca Cordero di
Montezemolo, da principe del marketing, se ne va dall'Auditorium dove si
svolgono le assise salendo platealmente su una Cinquecento color rosso Ferrari,
mirabile connubio delle due presidenze che ancora gli sono rimaste, quella
della Fiat e quella del Cavallino. Ora al timone di Confindustria c'è questa
"ragazza terribile" di 43 anni, dura, dolce e, dicono, cocciuta come
suo padre. Francesco Anfossi.
( da "Adige, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ANDALO - Le
tradizionali lamentazioni degli albergatori ("troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di redditività, poca elasticità nelle
assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno fatto un salto di qualità ANDALO -
Le tradizionali lamentazioni degli albergatori ("troppe tasse, troppa burocrazia, pochi margini di
redditività, poca elasticità nelle assunzioni") quest'anno ad Andalo hanno
fatto un salto di qualità. Il presidente Asat Natale Rigotti ha chiesto
l'abolizione non solo dell'Ici ma anche dell'Irap, e poi l'aeroporto regionale,
il pacchetto unico delle Alpi, il licenziamento dei consulenti tuttologi,
l'assunzione per chiamata entro 5 giorni dopo (e non 24 ore prima) l'inizio del
lavoro del dipendente, la fine dell'oppressione dei controlli ispettivi.
Guglielmo Lasagna (nella foto sopra) , presidente del Gat, il gruppo dei
giovani albergatori, le nuove generazioni dell'ospitalità trentina, ha sparato
un proiettile polemico da denuncia penale. Il bersaglio non è nuovo, nella predicazione
del popolo degli hotel: gli ispettori del lavoro della Provincia,
detestatissimi artigli della "burocrazia di
polizia" che impedisce all'albergatore una normale, serena gestione del proprio
business. Rigotti ha denunciato che il 43% degli hotel è stato
"ispezionato" contro il 20% degli altri settori, e ha avuto nei
giorni scorsi un incontro col dirigente del servizio lavoro provinciale, ma
Lasagna ieri ha riferito di episodi molto gravi, se fossero accertati. Ecco le
parole del giovane albergatore fassano: "Non solo siamo sommersi dalle
carte. Non solo gli organi di controllo non hanno il senso di che cosa sia il
lavoro. Ma i miei colleghi mi hanno riferito episodi di minacce ai datori di
lavoro e ai dipendenti, addirittura di sequestri di persona di cuochi e
cameriere, interrogati sugli orari e costretti a firmare verbali, dichiarazioni
sotto minaccia, tra le lacrime. E allora è ora di dire "basta" agli
attacchi terroristici degli ispettori del lavoro. Noi siamo persone oneste,
dateci la possibilità di lavorare tranquilli, non possiamo mai essere apposto
al 100% con tutte queste norme". Fin qui l'esternazione di Lasagna,
applauditissima. Mellarini l'ha incoraggiato a ripeterla a Riva, il 20 giugno,
alla Conferenza nazionale del turismo, davanti alla rossa sottosegretaria
berlusconiana Brambilla. La madrina Adriana Volpe, promessa sposa in abito
bianco generosamente scollato, in Carfagna style ha dato a Lasagna la sua
benedizione politica: "Sei stato bravo, coraggioso, hai ragione. Il
problema dell'Italia è che le regole non sono chiare". Altri applausi.
Rigotti, oltre alla lista della spesa già citata, ha lanciato l'idea di un
Fondo immobiliare degli albergatori, ha chiesto agli architetti di non rovinare
con pacchianerie "il solo Trentino che abbiamo", ha ironizzato sulle
nuove norme della sicurezza sul lavoro "che ci costringeranno a misurare
lo stress dei camerieri causa rapporto con clienti noiosi". Tirava aria di
obiezione fiscale, ieri nel Palacongressi di Andalo con 480 posti apparecchiati
a tavola e un clima autunnale oltre i vetri, le pendici del Brenta ancora
chiazzate di neve. Se Rigotti ha annunciato l'autoannullamento dell'Ici, il suo
collega sudtirolese Walter Meister ha annunciato: "Noi non firmeremo il
contratto integrativo provinciale se non ci daranno la possibilità di
assunzione a chiamata, che hanno le altre categorie". Meister, in vena
interetnica, ha anche proposto di adottare la stessa scontistica in tutti gli
alberghi del Trentino Alto Adige. Per il resto, è stata una festa di famiglia,
con Annamaria Bottamedi, presidente degli albergatori di Andalo, autrice di un
prologo polemico ("Non criminalizzateci, sennò i nostri figli si
stufano"), con Sergio Toscana, Silvano Bottamedi e le 7 coppie
albergatrici con mezzo secolo di amore e camere alle spalle, premiate da una
Volpe commossa: Cristina e Adone Toscana, Gilda Marchesoni e Alfeo Bortolini,
Amalia ed Efrem Fruttaroli, Berta e Giorgio Carnessalini, Rosa e Sergio Brunelli,
Valentina e Remo Casagranda, Sofia e Mario Acler. Gli alberghi, in Trentino, al
di qua delle polemiche, restano - per fortuna - un affare di famiglia. Nel
senso migliore del termine. Inclusi figlioli battaglieri. pgh 23/05/2008.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)
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Angeletti: ci sono
le condizioni per abbassare il tasso di conflitto Bonanni: l'ora della svolta
Marcegaglia: ora l'Italia può rinascere Berlusconi: questo è anche il nostro
programma. Veltroni: convincente L'ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA Consensi al
discorso di investitura della prima donna leader degli imprenditori Ma Epifani
è critico: nessuno ha parlato della tutela dei redditi dei lavoratori ROMA. Mai
discorso di investitura di un nuovo presidente della Confindustria fu accolto
con più benevolenza dalla platea e fu più applaudito. Emma Marcegaglia, prima
donna sul trono di presidente degli industriali, ha fatto una relazione di
investitura, a giudicare dagli applausi che hanno punteggiato quasi ogni frase,
in sintonia con i suoi colleghi industriali e i ministri presenti. Tanto è vero
che il presidente Silvio Berlusconi alla fine ha esultato: "Complimenti,
il programma della Confindustria è il nostro piano di governo". Solo
Guglielmo Epifani, (Cgil) all'uscita, ha fatto notare che i redditi dei
lavoratori non devono essere un problema per gli industriali e il governo in carica,
perchè nessuno ne ha parlato. Il nuovo presidente ha toccato tutti i temi sul
tappeto con una buona dose di ottimismo. L'Italia ha di fronte un'occasione
unica ("per la prima volta ci sono pochi gruppi in Parlamento e quindi
possiamo fare le riforme istituzionali", dirà più esplicitamente
Berlusconi) per rinascere perchè la malattia dell'Italia "si chiama
crescita zero". "Si è creata una situazione favorevole - ha detto la
Marcegaglia -, c'è uno scenario nuovo e irripetibile. Dobbiamo accettare una
grande sfida. C'è un nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza
parlamentare". L'obiettivo di tutti deve essere far ripartire l'economia,
"chi è contro questo è contro gli italiani", ha aggiunto. Secondo
Marcegaglia bisogna superare il bicameralismo, dare più poteri al premier,
aprire una nuova stagione di relazioni industriali senza contrapposizioni
ideologiche, fare un disegno strategico per le infrastrutture, una scuola dove
venga premiato il merito e riconosciute le professionalità. E ancora:
"Bisogna varare un vero progetto-Sud che non getti al vento, o ancora
peggio non consegni alle mafie gli ultimi sussidi europei. E poi finalmente un
fisco meno pesante e più equo, con le imprese ma anche coi cittadini".
L'età pensionabile va alzata e la vita lavorativa va commisurata con le nuove
speranze di vita "perchè l'Italia altrimenti è destinata a consegnare solo
il 2 per cento della spesa sociale al sostegno al reddito dei
disoccupati", ha specificato. Il Mezzogiorno "può diventare un volano
per la crescita del Paese", mentre l'euro troppo forte "penalizza in
modo insostenibile le nostre esportazioni". La riforma dei contratti può
essere chiusa in pochi mesi, mentre il governo deve rivedere i modelli di
sicurezza dei lavoratori "perchè non è il posto di lavoro che va
garantito, ma un reddito e una formazione adeguati, come accade nei paesi più
moderni". Esultante, Silvio Berlusconi ha preso la parola a conclusione
dei lavori dell'assemblea straordinaria della Confindustria. "Ma questo è
il nostro programma di governo" ha esclamato, "avete un collega a
Palazzo Chigi, io voglio solo essere utile". Ecco le sue prime riforme:
più poteri al presidente che non può fare nulla rispetto ai propri ministri, le
leggi devono passare da una sola Camera altrimenti tutto diventa troppo lungo, una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e
"all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato.
"Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un
augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione
"convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita",
commenta Walter Veltroni. Il leader Cgil Epifani ha toni di critica: "Mi
sembra che si sottovaluti una condizione pesante che è quella del reddito dei
lavoratori". E non è problema da sottovalutare, dice, "perchè quando
affronteremo il modello contrattuale noi vogliamo dare più forza ai
salari". Luigi Angeletti (Uil) accetta la fretta della Confindustria:
"Ci sono tutte le condizioni per fare un cambio storico del nostro sistema
di relazioni industriali con un minor tasso di conflitto". Anche per
Raffaele Bonanni (Cisl) si tratta di "una svolta" perchè ora "si
va dritti verso l'obiettivo". Antonella Fantò.
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
23-05-2008)
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REGGIO pag. 6
"HANNO DAI 22-23 fino ai 65 anni, vengono dall'Est Europa... "HANNO
DAI 22-23 fino ai 65 anni, vengono dall'Est Europa o in minima parte dal
Magreb" è il profilo "tipico" di una badante o di una colf,
anche se ? come afferma don Giuseppe Dossetti, della parrocchia di San
Pellegrino ? "ognuna di loro ha una storia tutta sua". "Ottenere
un permesso di soggiorno per motivi di lavoro è per queste donne molto
difficile ? spiega don Dossetti ? Vengono in Italia con un visto turistico,
costatogli 3/4mila euro, che hanno ottenuto nel loro Paese grazie alle
organizzazioni malavitose. E' quasi impossibile che, dal luogo di origine ?
ovvero: mentre si trovano ancora nella loro terra -, riescano a trovare lavoro
in Italia, prima devono immigrare e poi una volta giunte da noi, allora trovano
un'occupazione. Anche se non è così semplice: c'è una situazione
"grigia" prima dell'approccio ad una famiglia che ha bisogno di una
badante. Spesso è una collega-badante già avviata che introduce la nuova
arrivata, dalla quale pretende il pagamento in molti casi del primo stipendio. Va sottolineato un altro aspetto determinante: l'attuale burocrazia che sta dietro alla
regolarizzazione di queste donne è del tutto aggirabile. Mi spiego: io ho
bisogno di una badante, chiedo che venga regolarizzata così potrà accudirmi,
lei va in prefettura firma la documentazione, ottiene il nullaosta, poi io fra
due settimane la licenzio. Questa donna non ha più un lavoro, ma ha
ancora il permesso di soggiorno. Servono altre strategie per risolvere la
situazione". Formazione, introduzione al lavoro ed alla lingua italiana:
sono questi gli aspetti salienti secondo cui don Dossetti si dovrebbe basare
l'inserimento di colf e badanti nella nostra società.
( da "Nuova Ferrara, La" del 23-05-2008)
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Gilli (Pd)
ricostruisce il percorso che ha portato alla scelta sbagliata Il candidato
sindaco nel 2006 fu deciso sotto la pressione della parte politica più intransigente
del centrosinistra CENTO. Non si fermano le reazioni al "grande
salto" di Adriano Orlandini, ossia il passaggio dell'ex candidato sindaco
dell'Unione nelle fila della destra, al fianco di Alleanza Nazionale e Lega
Nord, decisivo per restituire una maggioranza al sindaco Tuzet. Ieri si è
aggiunto quello di Davide Gilli, segretario comunale del Partito democratico.
Un'opinione autorevole, pur espressa ancora a titolo personale, visto che sarà
poi esposta all'assemblea comunale del partito la prossima settimana. Un
percorso, quello di Gilli, che va per "capitoli". La responsabilità e
la coerenza. "La scelta del candidato sindaco nel 2006 fu complessa e
difficile. Il centrosinistra, a quel tempo, non volle affrontare il tema in maniera
aperta (primarie o consultazioni ampie), ma si rinchiuse in estenuanti riunioni
interne, con l'unico scopo di misurare i rapporti di forza interni alla
coalizione, dimenticandosi che poi le elezioni bisogna vincerle in piazza e non
nelle sedi di partito. Così la sinistra interna dei Ds e la sinistra cosiddetta
antagonista "imposero" metodologie e prassi tese a non coinvolgere le
aree riformiste della coalizione, proprio mentre a livello nazionale il patto
tra Ds e Margherita stava dando vita a quello che oggi è il Pd. Tant'è che
tutti coloro, o quasi, che hanno promosso la candidatura di Orlandini non
entrarono poi nel Pd, accusato di essere un'operazione fredda (basta leggere le
dichiarazioni degli esponenti della sinistra centese e di Centoggi). Si può
dire, quindi, che la sinistra ha voluto un'alleanza che prevedeva la
candidatura di un uomo proveniente da altre esperienze (Dc, Udeur, ecc.);
avremmo poi visto come la semplice appartenenza al centro non è elemento
sufficiente per avere concrete chances di successo. Il recupero dell'unità
della coalizione fu fortemente osteggiato dagli stessi sostenitori iniziali di
Orlandini e, forse, questa unità fu quell'elemento che ci consentì di ottenere
un risultato almeno in linea con le elezioni politiche, senza subire danni ulteriori.
Date queste premesse, cioè il legame iniziale con la sinistra più radicale,
come può Orlandini dichiarare coerenza nel suo comportamento votando in modo
completamente difforme dal mandato ricevuto dai cittadini? Non si può
nascondere dietro semplici atti amministrativi che, secondo lui, non hanno
colore: se così fosse, perché votiamo, ci appassioniamo alla politica, se tutto
è semplicemente un problema di cose da fare? Ma questo non è proprio quello che
dicevano le liste civiche ai loro albori e, proprio mentre Orlandini stesso
esce dal sistema dei partiti, diventa lista civica di se stesso". Le
destre e il governo della città. "Così vinse Tuzet, grazie al voto
disgiunto di una parte di Forza Italia, basta guardare i voti espressi al sindaco
che sono quasi il doppio di quelli presi dalle liste che lo sostenevano, e
grazie ad una città che, una volta espresso un giudizio fortemente negativo
verso Alleanza per Cento, ha accettato il risultato del ballottaggio con poco
pathos, ma mentre Tuzet aumenta del 50% i propri voti, Orlandini segna un
modesto +3% (elemento chiaro di scarsa capacità di mobilitazione di tutto il
centrosinistra): la forza personale del sindaco diveniva quindi l'elemento
principale della vittoria della destra a Cento (il centro, cioè Forza Italia e
Udc, stavano con la Bregoli). Il centrodestra, per intenderci quello che
governa l'Italia oggi, ottiene quindi, nei fatti, 16 consiglieri comunali su
20, non riuscendo però nemmeno a parlarsi con decoro. La storia recente di
questi due anni ci consegna una città governata in maniera rissosa e confusa,
nella quale non si capisce effettivamente chi governa e con quali obiettivi,
dove in pochi mesi si è assistito a licenziamenti di consulenti del sindaco,
rimpasti, scontri politici vari e durante i quali il ricollocamento di
Orlandini non è stato l'unico: l'Udc che sosteneva la Bregoli, non riuscendo a
conseguire alcun consigliere comunale, siede in giunta da sempre: era già da
un'altra parte 15 giorni dopo il voto! L'uscita di Rinascita Centese dalla
maggioranza ha semplicemente reso esplicita una crisi di capacità di governo
della destra locale, intesa in tutte le sue varie sfumature; di fronte a questo
fatto il nostro candidato sindaco, cui va riconosciuto un tempismo notevole,
anziché cercare soluzioni condivise con la propria coalizione per creare
alternative di governo, decide di percorrere strade, che si riveleranno molto
impervie, per occupare personalmente quagli spazi politici che una parte della
destra centese ha aperto. Tutto ciò non ha niente di coerente, serve solamente
per mantenere quella visibilità e quel ruolo che l'elettorato ha negato a lui
ed al centrosinistra nelle urne. La dimostrazione di questo tentativo personale
l'abbiamo avuta martedì sera: l'Orlandini parlante ed il sindaco silente (per
tutta la sera in un momento topico per il futuro del suo governo) ne sono state
la rappresentazione più evidente; la storia d'Italia è piena di governi, anche
decenti sotto il profilo dei risultati, che se non nati con l'imprimatur dei cittadini,
cadono sotto il peso delle proprie pressioni interne. La Lega e An, votate dai
cittadini, si faranno comandare da chi è arrivato solo ora in soccorso, da chi
sino a ieri sparava a zero ed oggi bellamente passa sopra ai propri giudizi? Al
sindaco, io personalemente, non altri, ho sempre detto che nelle sedi
istituzionalmente deputate, il consiglio comunale e le commissioni (se si
decideranno a farle come da loro proposto e votato oramai da oltre un anno) la
"collaborazione" da parte del Pd non verrà meno, ma così sarebbe
stato con chiunque, ma sempre in un chiaro rapporto tra maggioranza, fatta e
costituita da loro, e opposizione, noi e tutti gli altri. Ciò che è avvenuto
martedì non è chiaro, non aiuta a far progredire la città, e non avrà molto respiro,
però ci appresteremo a contrastare questa operazione con forza, serietà e
trasparenza. Ai cittadini vorrei ricordare che proprio le forze politiche che
oggi sostengono questa maggioranza consigliare, che non è più la maggioranza
voluta dagli elettori, sono le stesse che vogliono norme per
"blindare" gli eletti a Roma per impedire cambi di casacca e
schieramento, e che sempre si sono opposte alla reintroduzione delle
preferenze: predicano in un modo a Roma e razzolano in un altro a Cento".
Opposizione oggi per governare domani."Il Pd si sta organizzando sul
territorio centese, con cittadini che intendono portare il proprio contributo
non contro qualcuno, ma a favore della città e delle frazioni; proseguiremo
quest'opera con maggiore impegno, incalzeremo la giunta, appena sapremo da chi
sarà composta, visto che sembra debba cambiare tutta, e ci confronteremo con
tutti coloro che hanno idee e proposte da avanzare. Per entrare nel dibattito
che si sta aprendo nel Pd e nel centrosinistra io credo che non possiamo
pensare ad un'autosufficienza, sarebbe un esercizio di presunzione assoluta,
non suffragata dai fatti; abbiamo la necessità di aprire un confronto su un
programma di governo che unisca la città ed il suo territorio, anziché
dividere, che proponga sviluppo nelle regole e non regole
nella burocrazia senza
sviluppo e che offra opportunità nella sicurezza per i cittadini e per le
imprese. La condivisione di un'idea nuova per Cento sarà il filo che unirà le
forze che verranno coinvolte nella sfida alla destra per il governo della
città, che, ritengo, nonostante tutto, non sarà lontana".
( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)
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Pagina XIII -
Palermo ZOOM LA SCUOLA DISEGUALE MAURIZIO BARBATO Il Cei, ex Gonzaga, ha aperto
una sezione in cui si studia in lingua inglese, tutte le materie con insegnanti
di madrelingua. Ottimo: si accresce la qualità dell'istruzione a Palermo. Ciò,
però, offre una riflessione. La scuola statale gratuita non potrebbe fare lo
stesso, assolutamente. Non solo per mancanza di fondi. Il risultato della
cosiddetta autonomia è che le scuole pubbliche si trovano, in pratica più di
prima, sottomesse ai lacci e laccioli della burocrazia. Le private invece ricevono
parte delle risorse statali per l'istruzione. Pari in tutto ma assai più
ricche, sono libere di avviare le migliori sperimentazioni, per chi può pagare
la retta. Soldi pubblici senza pubblici legacci; offrono di più a chi ha già di
più. Così aumenta nell'istruzione la disparità di opportunità. è il
risultato della scuola dell'autonomia che, come si diceva dei falsi idealisti,
ha il cuore a sinistra ma il portafoglio a destra.
( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)
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Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-05-23 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE Polemica Bloccati da 4 anni. "I nostri figli
costretti nei cortili" Scontro sui campi gioco per i bimbi Sotto le loro
case, oltre la strada, ci sono i campi da tennis, un bel giardino e il campo da
basket. Ma loro, i bambini dell'insediamento ex Città
( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)
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Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Grande Milano - data: 2008-05-23 num: - pag: 10 categoria:
REDAZIONALE Mostra in Triennale Abitare nelle città di domani. "Troppa burocrazia frena lo sviluppo" Case come torri e a ombrello "Nasce
il futuro, basta ghetti" L'assessore Masseroli: più alloggi per i poveri,
i creativi ci aiutino Il sociologo Bonomi: tempo fino all'Expo per intervenire.
"Sì alle cascine come alloggi temporanei per studenti" Salta da una
conferenza stampa all'altra, l'assessore Carlo Masseroli (Urbanistica).
E ad ogni presa di microfono corrisponde una promessa di sviluppo urbanistico
(due giorni fa: il quartiere di Cascina Merlata). L'ultima in ordine di tempo
l'ha fatta alla Triennale. Riassumibile nella formula: "Più case
temporanee per tutti". Del resto lo scenario alla Triennale era ideale: la
presentazione di una mostra dal suggestivo titolo: Una casa per tutti (da oggi
aperta al pubblico). L'idea di base, è che la casa dà sicurezza e fiducia. E
che con un po' di creatività e pochi soldi si possono realizzare strutture
valide anche per i ceti bisognosi (studenti poco facoltosi, anziani, immigrati,
etc.) Ecco allora la casa ombrello dell'architetto giapponese Kengo Kuma.
L'abitazione fatta di balle riempite di scarti di stoffa pensata da giovani
olandesi. E la casa palo di Fuksas (la struttura poggia letteralmente su un
palo). Difficile però immaginare una famiglia, sia pure affamata di abitazione
a basso costo, accontentarsi di case ombrello. L'edilizia popolare è ferma da
30 anni in Italia, denuncia Fuksas. C'è bisogno di case come il pane.
"Vero. Però l'idea che sta dietro la mostra può essere un'occasione di
riflessione proprio per il Comune ", puntualizza Fulvio Irace, uno dei
curatori. "Con un po' di creatività si possono realizzare alloggi".
"Ma noi ci siamo", risponde l'assessore. Che da una conferenza stampa
all'altra, ripete lo stesso concetto: "50 anni di urbanistica a Milano
hanno prodotto solo ghetti ". Dice che gli è piaciuta l'idea di uscire
dagli schemi; che gli è piaciuta moltissimo quella di Stefano Boeri (fatta nei
giorni scorsi e rilanciata dal sociologo Aldo Bonomi sul Corriere), di
utilizzare cascine (Milano è piena) da trasformare in abitazioni temporanee per
studenti e lavoratori. Peccato che fino ad ora si è molto parlato. E di case in
affitto neanche l'ombra. Il problema? Gli intralci ammini-strativi, dice
l'assessore. Racconta di un suo predecessore che ha ricevuto una denuncia e
subìto un processo. Solo perché avrebbe voluto dare una cascina ad
un'associazione. "Ci vuole innovazione amministrativa ", sentenzia
Masseroli. Fuksas sorride, tutti annuiscono. Tranne l'impassibile Kengo Kuma
(non parla italiano). "I tentativi vanno fatti ", continua l'assessore.
"E fateli ", ha replicato Bonomi. "Avete sette anni di tempo
fino all'Expo. Alla Bovisasca c'era un campo nomadi tra Fiera, Politecnico e
l'area Expo. Nessuno se n'era accorto. Questo è il vero problema:
modernizzazione e povertà. è doloroso dirlo ma il sapere sociale più che dalle
università oggi è coltivato dalle questure ". Fuksas sorride. Tutti
annuiscono. Tranne il giapponese Kengo Kuma. Agostino Gramigna Riciclo Balle
riempite di scarti di stoffa per l'abitazione progettata dagli olandesi.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
23-05-2008)
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Nord-Est sezione: SYSTEM
(C.N.A.) data: 2008-05-21 - pag: 11 autore: Logistica, commerciale e produttiva
le tre macro aree previste Comuni insieme per un unico grande parco produttivo
è interregionale l'interesse nei confronti del parco produttivo del Fiumicello
che sorgerà entro il 2011 n prossimità del nuovo casello autostradale di Santa
Margherita d'Adige in provincia di Padova, con la realizzazione dell'autostrada
Valdastico Sud A31. I primi contatti di aziende lombarde ed emiliane attratte
dalla possibilità di acquistare terreni di grande metratura a prezzi
concorrenziali - in un polo industriale di nuova concezione - non hanno tardato
a farsi avanti. I firmatari della Stu, Società di Trasfor-mazione Urbanistica,
al momento sono Giuliano Nicoletti, vice sindaco del comune di Santa Margherita
d'Adige, Giuseppe Mossa, sindaco di Montagnana e presidente della società,
Fidenzio Bellini, primo cittadino di Medaglino San Fidenzio. Le aspettative sul
ruolo della nuova società nello sviluppo non solo di quest'area ma in generale di
tutta la Bassa Padovana sono molte, indirizzate soprattutto alla nascita di una
moderna ed attrezzata zona industriale, che tenga conto di aspetti
imprescindibili: risparmio energetico, utilizzo di nuove e moderne tecnologie,
rispetto dell'ambiente e di un'appropriata divisione del territorio in base
alle esigenze imprenditoriali. Secondo lo Studio di Fattibilità redatto il 12
giugno 2007 la nuova Stu è in sintonia con la Legge regionae 11/2004 che
disciplina la materia urbanistica, e introducendo regole per ottimizzare la
pianificazione e limitare le cosiddette zone 'a macchia di leopardo', con
piccole aree produttive sparse in quasi tutti i comuni. La nascita della
società ha visto la luce dopo svariati dibattiti e confronti all'interno delle
sedi comunali - dichiara Giuliano Nicoletti, attuale vice sindaco di Santa
Margherita d'Adige dopo due mandati da sindaco - e il ruolo giocato dalla
Valdastico Sud nella decisione finale è stato fondamentale. Fino ad oggi la
viabilità è stata garantita solo in senso estovest dalla vecchia S.R.10, da
domani il dialogo culturale ed economico si giocherà anche lungo la nuova
autostrada in senso nord-sud, assicura il vice sindaco. Il sindaco di
Montagnana Giuseppe Mossa sottolinea la grande novità di questa nuova zona produttiva,
ossia il fatto che i comuni si sono organizzati in una logica di squadra e
hanno programmato in un'unica macro zona le rispettive aree di espansione
produttiva. I tre risultati principali sono: la costituzione di una massa
critica per l'espansione produttiva, tale da permettere la nascita di servizi
di primaria importanza a supporto delle imprese (vigilanza, ristorazione,
asili, sportelli bancari, logistica...); il connubio fra sviluppo produttivo e
salvaguardia del patrimonio paesaggistico capace di costituire il motore di
importanti settori economici come il turismo e le produzioni agricole di
qualità (si pensi alla città di Montagnana con le sue splendide mura, alle
produzioni di qualità come la mela dop di Castelbaldo o la cantina di Merlara);
la nascita delle condizioni per rendere quest'area un vero punto strategico di
incontro ferro/ gomma nella rete dei corridoi europei, intercettando le
direttrici del corridoio 1 (Berlino-Palermo) e 5 (Lisbona- Kiev). Secondo il
sindaco Fidenzio Bellini sono tre le macro aree individuabili all'interno
dell'area battezzata parco produttivo del Fiumicello: logistica, commerciale e
produttiva. Anche all'interno del Parco sarà messa in campo una pianificazione
attenta ad evitare la commistione di insediamenti tra loro incompatibili per
esigenze e problematiche.Una burocrazia snella ed efficiente sarà a vantaggio dei comuni interessati a
far parte della società, nel rispetto delle norme urbanistiche vigenti.
Giuseppe Mossa, sindaco di Montagnana, lo ha definito un progetto ad ampio
respiro, capace di incrementare notevolmente l'economia di tutta la Bassa
Padovana e di migliorare la viabilità, a condizione di una gestione che
ne rispetti il carattere di vivibilità richiesto. In questo contesto, Eddi
Gennaro - presidente della Cna di Este – esprimendo la propria valutazione
positiva sull'iniziativa, conclude sottolineando il ruolo che la Cna di Padova,
con la sua presenza capillare sul territorio della Bassa Padovana, può ed
intende svolgere come soggetto di riferimento per coordinare l'insediamento
delle imprese, in particolare di quelle di minori dimensioni, nella nuova area
produttiva, facilitando e razionalizzando l'incontro tra domanda ed offerta di
nuovi spazi insediativi. Da sinistra: Daniela Costantin, Giuseppe Mossa,
Giuliano Nicoletti, Fidenzio Bellini, Eddy Gennaro.
( da "Corriere della Sera" del 23-05-2008)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-05-23 num: - pag: 3 categoria:
REDAZIONALE Le reazioni Epifani: sottovaluta le condizioni dei lavoratori.
Tronchetti: ottima agenda La mano tesa del premier "Il tuo programma è il
nostro" Berlusconi: sono un vostro collega. Veltroni: va nella direzione
della ripresa Il duetto tra il presidente del Consiglio e il leader Cgil:
"Toh! Un vecchio socialista". "E pure interista" la
risposta ROMA - "Cara Emma, ho apprezzato molto la tua relazione. Potrebbe
essere, anzi sarà - assicura il premier sorridente - il nostro programma".
Silvio Berlusconi torna al governo, la Confindustria ha un nuovo Presidente e
sembra di tornare indietro di sette anni, alle assise di Parma del 2001 con
Antonio D'Amato appena arrivato alla guida degli industriali. La lunga
parentesi di freddo è chiusa. "A Palazzo Chigi c'è un vostro collega che
non ha ambizioni politiche ma vuole essere utile al Paese, ai miei colleghi
imprenditori e a tutti gli italiani " dice Berlusconi, improvvisando un
intervento fuori programma all'assemblea della Confindustria. Rispetto a 7 anni
fa la maggioranza è fortissima e soprattutto, dice il presidente del Consiglio
"la sinistra estrema, che è contro tutto ciò che è privato perché non può
controllarlo, è uscita dal Parlamento". è un "vantaggio
importante" da sfruttare anche "per coltivare il dialogo con
l'opposizione". Sulla carta, e almeno sui temi sollecitati da Emma
Marcegaglia, "un'ottima agenda delle priorità del Paese" dice il
presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera, non dovrebbe essere
difficile. "La famiglia, la scuola e la sicurezza sul lavoro sono temi
convincenti" dice il segretario del Pd, Walter Veltroni, commentando la
prima relazione del nuovo presidente. "Va nella direzione di una ripresa
della crescita nel Paese. è stata interessante e convincente, nella linea della
presidenza Montezemolo" dice Veltroni. A Berlusconi piace, invece,
sottolineare che anche la Confindustria, "come il governo" si è rinnovata
e modernizzata. "Garantiremo tutti i cittadini che investono e
rischiano" assicura il presidente del Consiglio. "Sappiamo cosa
fare", aggiune. "Una vera e propria guerra
all'oppressione della burocrazia, all'oppressione fiscale e a quella giudiziaria" è la sua
promessa. Cui segue una richiesta: "Spero mi darete il vostro supporto,
nel vostro interesse e in quello del Paese". Conclude gridando "forza
Emma", prima di infilare veloce la scalinata e trovarsi di fronte
Guglielmo Epifani. "Toh! Un vecchio socialista" gli fa
Berlusconi ridendo. "E pure interista" ribatte il segretario della
Cgil. Con lui, per il governo, e per la Confindustria, dialogare resterà più
difficile. "Una relazione impegnata e rispettosa del ruolo del sindacato.
Ma che sottovaluta una condizione pesante che è quella del reddito dei
lavoratori" dice Epifani. Mario Sensini.
( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)
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Pagina I - Napoli
L'inchiesta A Bagnoli neanche un bar si riesce a fare ANGELO CAROTENUTO Nei
( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)
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La svalutazione
degli operatori e la demotivazione professionale sono il frutto di scelte
incongrue Servono politiche vere per aiutare i disabili DIBATTITO di VALENTINA
CAPPA In relazione all'articolo apparso sul quotidiano del 14 maggio
"Disabili, l'allarme delle famiglie: ci hanno lasciati soli", ritengo
doveroso, quale cittadino sensibile e, come tale, informato sui fatti di cui si
discute, esprimere alcune osservazioni per meglio comprendere le criticità
evidenziate. Appare infatti sin troppo facile ricondurre la gravità della
situazione all'esiguo numero di assistenti sociali, come sembra voler mettere
in evidenza l'articolo. Perché la questione sia comprensibile a tutti è bene
rammentare che la normativa regionale che disciplina i servizi per i disabili e
quelli rivolti agli anziani è sufficientemente articolata: una buona
applicazione della stessa dipende, però, dagli Ambiti socio-assistenziali in
un'attività parallela a quella dei distretti sanitari. L'articolo richiama,
nello specifico, il disagio derivante dal mancato avvio delle erogazioni del
Fondo per l'autonomia possibile. A questo proposito è bene sottolineare che la
Regione ha emanato, nel marzo 2007, un regolamento quale guida per gli ambiti
socio-assistenziali che, nello stesso anno, hanno ricevuto i finanziamenti. Va
anche detto che gli uffici regionali preposti sono a conoscenza del fatto che
l'Ambito socio-assistenziale dell'Udinese è notevolmente in ritardo
nell'applicazione del regolamento per l'erogazione del Fondo. Ritardo che sta
recando un grave danno ai cittadini, quegli stessi cittadini in condizioni di
difficoltà che la norma intendeva sostenere e tutelare. La responsabilità di
ciò che si denuncia nell'articolo, ovvero del girovagare dei cittadini per i
vari uffici, della mancanza d'informazioni a tutti i livelli, delle richieste
di documentazione già in possesso degli uffici, dell'uso di un linguaggio
burocratese nelle comunicazioni scritte inviate ai richiedenti,
dell'impossibilità degli stessi di comunicare per via telefonica con i
responsabili amministrativi e del conseguente ritardo nell'erogazioni dei
contributi, non può tuttavia imputarsi all'assistente sociale, ultimo anello di
una catena organizzativa articolata e complessa, che si forma agganciandosi
alle scelte della classe dirigente cui competono la pianificazione e
l'organizzazione dei servizi e del personale. Forse, nel contesto udinese, le
scelte della classe dirigente in tema di organizzazione dei servizi di
"cura della persona" e di "sua presa in carico" ruotano sul
perno sbagliato: invece che porre al centro della propria attività i bisogni
delle persone si enfatizzano i bisogni dell'apparato burocratico, che si autotutela
attraverso barriere cartacee infinite, in un percorso amministrativo
autoreferenziale che snatura le finalità e la ratio che sono la ragion d'essere
dei servizi socio-assistenziali al cittadino. Denuncia che, peraltro, viene
lanciata anche dal sindacato pensionati, come si legge sempre sul quotidiano
del 14 maggio, in occasione della richiesta di un incontro urgente al neoeletto
sindaco per rappresentare la difficile situazione degli anziani. In quella sede
si ribadisce anche la necessità di un vero servizio sociale che assicuri
efficacia ed efficienza attraverso un vero percorso di semplificazione: non si
può delegare alla rete informativa il compito di assicurare un'adeguata
informazione, anche perché il fruitore dei servizi assistenziali non ha sempre
i mezzi o le capacità per acquisire le informazioni della rete. Del resto,
qualora si volesse fornire attraverso la stampa un servizio ai cittadini
sprovvisti di mezzi informatici, il vostro giornale dovrebbe attrezzarsi con
un'edizione speciale atta a contenere le decine di moduli in uso! È facile,
quindi, puntare il dito contro gli assistenti sociali che hanno la colpa di
essere il terminale visibile dell'organizzazione amministrativa, ma che ne
sono, nello stesso tempo, anche le vittime: oltre che veder sottovalutate le
loro competenze tecniche, sono costretti a seguire percorsi di pedissequa e
sterile osservanza di procedure amministrative o di prassi alla cui stesura
forse hanno potuto fornire solo marginale contributo. La saggezza popolare
c'insegna che "il pesce puzza dalla testa": la svalutazione degli
operatori e la demotivazione professionale non sono altro che il risultato di
scelte organizzative incongrue che, nelle loro conseguenze, recano un danno al
cittadino in condizione di bisogno. Perché è chiaro che chi ne fa le spese sono
i cittadini. L'auspicio, quindi, è che chi può, perché a
conoscenza dei fatti, o chi deve, perché istituzionalmente preposto, sappia
adottare le dovute misure a tutela dei diritti dei cittadini sacrificati
sull'altare della burocrazia, senza cercare falsi colpevoli attraverso comode scorciatoie.
( da "Tirreno, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pisa I ceti
dirigenti della Toscana granducale Convegno di studi stamani organizzato dai
Cavalieri di Santo Stefano PISA. Stamani si svolgerà nel Palazzo del Consiglio
dei Dodici, in piazza dei Cavalieri, l'annuale convegno di studi organizzato
dai Cavalieri di S. Stefano in collaborazione con il Dipartimento di Scienze
della politica. Il convegno che avrà come tema:"Colle Val d'Elsa e
l'Ordine di S. Stefano: istituzione, economia e società", prosegue il
filone di studi che l'istituzione persegue da anni, sui ceti dirigenti della
Toscana granducale attraverso lo studio dell' Ordine di S. Stefano. In
particolare il convegno in oggetto studierà i ceti dirigenti di Colle Val
d'Elsa nei secoli XVI-XIX e il ruolo svolto da questa piccola ma
importante"città nobile" nella Toscana granducale. A Colle l'Ordine
di S. Stefano contribuì a formare un gruppo nobiliare che
trovò nell'alta burocrazia
dello stato mediceo notevoli possibilità. Interverranno Romano Paolo Coppini,
Danilo Marrara, Danilo Barsanti, Marcella Aglietti, Alessia Zappelli, Eleonora
Baldasseroni, Antonio Ruiu, Marcello Berti e Carla G. Romby.
( da "Nuova Sardegna, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
SPIRITU
SANTU La strada alternativa ancora bloccata dalla burocrazia OLBIA.Le carte
sommergono la strada di Spiritu Santu. I lavori dovevano essere già avviati, ma
la Provincia ha dato solo in questi giorni il malloppo di fascicoli che devono
essere approvati dal Comune. Mentre il ponte sul Rio Padrongianus continuerà a
lavorare a senso unico alternato per tutti i mesi caldi, la strada che deve supportare il
flusso di auto dei vacanzieri e dei residenti rischia di arrivare troppo tardi.
Per ora l'amministrazione deve approvare una modifica al piano di fabbricazione
di Spiritu Santu. L'arteria dovrebbe passare su alcuni terreni agricoli e deve
essere riqualificata come extraurbana. Procedure burocratiche indispensabili
per dare il via libera alla gara di appalto. Ma la clessidra corre troppo
veloce e forse sarà impossibile riuscire ad arrivare in tempo. L'assessore
all'Urbanistica, Marzio Altana, e quello ai Lavori pubblici, Gesuino Satta,
hanno lavorato in sinergia in questi giorni per approvare in tempi record le
modifiche burocratiche. Stasera la pratica arriverà in consiglio comunale per
il voto dell'aula. Un altro passaggio burocratico necessario. Poi tutto
ritornerà ancora nelle mani della provincia che dovrà avviare l'iter per la
gara di appalto. A questo punto diventa impossibile per il Comune conoscere i
tempi di realizzazione della strada che dovrebbe allentare la morsa del
traffico ed evitare il crash del sistema viario. (l.roj.).
( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
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Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 3 autore: LE
PRIORITà Burocrazia, 15 mld l'anno sulle imprese p"La burocrazia è uno dei principali ostacoli
agli investimenti in Italia" e il suo costo sulle piccole imprese
"grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno" p "Chiediamo che
venga attuato il progetto "impresa in un giorno" e che venga
riformata la giustizia civile che non funziona. Per recuperare un
credito occorrono 40 mesi, contro i 12 dei maggiori paesi
industrializzati".
( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 2 autore: COMMENTI
IMAGOECONOMICA Carlo Sangalli Presidente Confcommercio "Buona la prima: l'intervento
è totalmente da condividere e da sottoscrivere" IMAGOECONOMICA Marco
Venturi Presidente Confesercenti "è importante che abbia ricordato il
ruolo fondamentale delle piccole e medie imprese" IMAGOECONOMICA Luigi
Marino Presidente Confcooperative "Relazione ineccepibile che va dritta al
punto: evidenziati i nodi che legano lo sviluppo"
IMAGOECONOMICA Pierluigi Ceccardi Presidente Federmeccanica "è vero che il
Paese ha un'occasione irripetibile e noi dobbiamo credere nel cambiamento"
IMAGOECONOMICA Giuseppe Pasini Presidente Federacciai "Discorso ottimo,
mai come in questa occasione è stata denunciata l'inefficienza della burocrazia".
( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
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Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 2 autore: Berlusconi: è il
nostro programma "Ora clima di dialogo per modernizzare il Paese, bene la
sinistra fuori dal Parlamento" Barbara Fiammeri ROMA "Ho apprezzato
molto la tua relazione e posso dire che potrebbe essere, anzi, sarà il nostro
programma ": accolto da applausi scroscianti Silvio Berlusconi interviene
all'assemblea di Confindustria all'indomani del Consiglio dei ministri di
Napoli. Un intervento informale, fuori dal protocollo nel solco di quel
"clima nuovo" su cui il Cavaliere ha investito. Il premier ha
ascoltato la relazione del neopresidente degli industriali Emma Marcegaglia
seduto tra Luca Cordero di Montezemolo e Giulio Tremonti. Berlusconi parla a
braccio: "Alla Presidenza del Consiglio – dice rivolgendosi agli
imprenditori riuniti per l'occasione all'Auditorium della musica di Roma – c'è
un vostro collega che conosce esattamente le cose che si devono fare perché la
nostra economia possa svilupparsi". Una sintonia tra Governo e imprese che
può offrire il contributo decisivo per vincere la scommessa del cambiamento. Il
nostro obiettivo, assicura Berlusconi, è "portare il nostro Paese a livello
delle altre nazioni europee ". E per farlo occorre anzitutto coinvolgere
le imprese, fare in modo che "tutti i cittadini che rischiano e investono,
certamente anche pensando a se, possano, attraverso la magia dell'economia di
mercato, trasformare l'interesse e gli egoismi personali anche nel benessere
generale di tutti". Il Governo è pronto a fare la sua parte. Il premier dichiara guerra alla burocrazia, che porta all'inefficienza, così come all'oppressione fiscale e
giudiziaria, alla lentezza della giustizia civile i cui tempi definisce
"inaccettabili" e raccoglie la sfida al cambiamento lanciatagli poco
prima dal presidente di Confindustria. "Ci sono le condizioni per
rialzare il Paese" dice il Cavaliere, che assicura di non voler
"sprecare" questa occasione. La forte maggioranza garantita al suo
Governo dal voto del 13-14 aprile, assieme alla drastica riduzione dei gruppi
parlamentari e all'uscita dal Parlamento della "sinistra estrema"
consentono "un clima di dialogo con l'opposizione", che Berlusconi
conta di poter rendere particolarmente proficuo soprattutto sul fronte delle
riforme istituzionali. Del resto, se è vero che il programma dell'Esecutivo
coinciderà con le priorità indicate dal presidente di FOTOGRAMMA Confindustria,
il dialogo con l'opposizione non sarà difficile. Sia Veltroni che Casini
(seduti l'uno accanto all'altro)hanno infatti apprezzato la relazione di Emma
Marcegaglia definita "convincente" dal segretario del Pd e
"condivisibile al 100%" dal leader dell'Udc. La revisione
dell'"architettura istituzionale" e in particolare il rafforzamento
dei poteri del premier ("Io, a differenza dei miei colleghi europei, sono
soltanto un coordinatore del lavoro dei miei ministri") e l'abolizione del
bicameralismo ( "bisogna cambiare l'itinerario delle leggi che devono
passare una sola Camera") sono due punti su cui c'è già un accordo
sostanziale con il Pd. Berlusconi punta anche a un drastico ridimensionamento
dei costi dello Stato, ricordando ancora una volta che "i cittadini
tedeschi pagano poco più di tremila euro ciascuno per tutto l'apparato
statale,mentre noi paghiamo 4.500 euro per servizi meno efficienti".
Parole salutate dagli applausi della platea. Quel "sono uno di voi",
pronunciato dal Cavaliere è stato raccolto dagli imprenditori. Le incomprensioni
del passato sono superate. E il premier conta sul "supporto" degli
industriali per far "rialzare il Paese". "Ho messo insieme una
squadra di governo molto efficace, giovane, piena di passione e di
entusiasmo", dice soddisfatto Berlusconi che invita gli industriali a fare
altrettanto. Il primo segnale di "rinnovamento" è già
arrivato,sottolinea con esplicito riferimento all'incoronazione di Marcegaglia:
"Forza Emma, forza Confindustria, forza a ciascuno di voi".
dell'intero Paese". In platea. Il premier Silvio Berlusconi con il
presidente uscente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-05-23 - pag: 2 autore: Dal Sud al
federalismo fiscale le sfide cruciali per la politica è evidente che la
"rinascita" dell'Italia, auspicata dalla nuova presidente di
Confindustria, richiede che la politica si assuma precise responsabilità e
compia in fretta i passi decisivi. è o dovrebbe essere la missione di questa
legislatura, il "progetto" senza il quale non c'è orizzonte in quanto
diventa impossibile mobilitare le energie del Paese. Sotto questo aspetto, la
forza elettorale di cui oggi Berlusconi è espressione era destinata a
incrociare il desiderio di rinnovamento manifestato dal mondo economico e le
sollecitazioni che ne derivano. Quanto sarà fruttuoso tale intreccio, lo
vedremo dai fatti. Ma salta agli occhi che il Berlusconi del 2008 è anche in
questo diverso dal Berlusconi del 2001: più attento e meno episodico, più
concreto nel delineare iniziative di respiro. Parla come un uomo che sa di avere
tra le mani un potere solido, stabile; e davanti a sé un percorso lungo, in
apparenza privo di grossi ostacoli. Una condizione suggestiva per la platea che
ieri lo ha applaudito e incoraggiato. E non si trattava solo di creare un clima
positivo con la nuova leadership dell'organizzazione, bensì di confermare lo
stile pragmatico di cui avevamo avuto un saggio il giorno prima a Napoli.
Quando Scajola rende noto che entro il 2013 sarà avviata la costruzione delle
centrali nucleari, la notizia colpisce perché è una rottura verticale con uno
dei maggiori tabù politico-ideologici dell'ultimo ventennio. Ma soprattutto è
un altro indizio, dopo Napoli, che Berlusconi e i suoi ministri vogliono farsi
riconoscere dagli italiani per l'efficienza nel decidere saltando le mille
pastoie di una società semi-paralizzata. Certo, per adesso si tratta di
intenzioni. Ma il sentiero è ben visibile. Se il mondo economico chiede alla
politica di rinnovare lo Stato e le istituzioni, Berlusconi vuol dimostrare che
le riforme sono già in atto, in virtù dei comportamenti empirici suoi e dei
collaboratori. Il 13 aprile è lì a dimostrare che una legge elettorale
pasticciata non basta a frenare l'avvento di un sistema bipolare, purché esista
la volontà politica (che allora ci fu, grazie anche a Veltroni). Adesso non ci
sarebbe bisogno di attendere la riforma della Costituzione per avere un premier
che impone la sua autorità, o un ministro che salta d'impeto
le trappole della burocrazia per realizzare le grandi opere. S'intende che tutto questo non
basta. La rinascita italiana richiede alle istituzioni ben altro sforzo.
Intanto c'è da riconquistare il controllo del territorio nel Mezzogiorno. Il
pugno di ferro sulla spazzatura è un ottimo primo passo, ma solo un primo
passo. Nel "pacchetto sicurezza" ci sono luci, ma ancora
troppe ombre. Non c'è bisogno di condividere i dubbi della Chiesa o il drastico
giudizio di un intelligente giurista di sinistra come Giuliano Pisapia, per
avanzare qualche interrogativo. E ha fatto bene il presidente del Senato a
promettere che presto l'aula di Palazzo Madama ratificherà il Trattato di
Lisbona: l'Europa apprezzerà questo segnale. Ma il punto di fondo riguarda
quella che Tremonti ha definito "la madre di tutte le riforme ",
ossia il federalismo fiscale. Su cui Bossi torna a insistere. Qui si giocherà
la credibilità della maggioranza. Perché il federalismopuò essere una
straordinaria opportunità per riqualificare la spesa pubblica e avviare
processi virtuosi, come chiede Emma Marcegaglia. Oppure può rivelarsi un
gigantesco fallimento di governo e Parlamento e un colpo alla coesione
nazionale. La sfida è cominciata e sarà il cuore della legislatura.
www.ilsole24ore.com Online "Il Punto" di Stefano Folli 7 il PUNTO DI
Stefano Folli Dopo Napoli, il patto non scritto con le imprese nuovo indizio di
uno stile di Governo.
( da "Messaggero, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di LUCIANO
COSTANTINI ROMA Straripante Emma! Voto plebiscitario, da far impallidire i
bulgari, all'assemblea privata dell'altro ieri; en plein, ieri, nel giorno
dell'incoronazione. Pioggia scrosciante di applausi, due minuti netti dalla
platea dell'Auditorium di Roma. E sono applausi bipartisan: destra, sinistra,
centro, nord, sud, est ed ovest. Tanto da spingere Berlusconi a commentare a
caldo con un inevitabile "il programma di Emma è il nostro". Un programma a tutto campo: dal fisco all'energia, dalla scuola
al Mezzogiorno, dalla burocrazia alle infrastrutture, alla riforma dei contratti, alla
rivisitazione del sistema previdenziale. "Ha dimenticato soltanto il tema
dei redditi di lavoratori e pensionati", dice al termine della
"cerimonia" un Guglielmo Epifani in vena di pignolerie.
Programma robusto, magari atteso, perchè costruito sulla piattaforma del
montezemolo pensiero, che però Emma Marcegaglia correggerà strada facendo
(assicura chi è molto vicino alla "lady d'acciaio") perchè in un
lustro il mondo è inevitabilmente cambiato e, dunque, anche la macchina
industriale è chiamata ad alzare la velocità se non addirittura a sostituire il
motore. L'ormai famoso "pit stop" tanto invocato da Luca Cordero di
Montezemolo che dovrebbe partire da una incisiva riforma dell'assetto delle
istituzioni passando per la politica che "deve tornare alla missione che
le è propria: definire gli orientamenti strategici dell'azione pubblica e
comporre gli interessi". No al rigonfiamento dell'apparato pubblico,
cresciuto a dismisura negli ultimi anni. Stoccata inevitabile: "Leggiamo
che i fannulloni verranno licenziati, siamo pienamente d'accordo a patto che
alle parole seguano i fatti". E qui Marcegaglia incassa l'applauso più
lungo e caloroso dell'intera mattinata. "Sento il dovere di essere
ottimista - e sembra un impegno più che una dichiarazione quello di Emma -
perchè mi sembra che si stia esaurendo, nella coscienza collettiva, quel
conflitto di classe tra capitale e lavoro che ha segnato la storia degli ultimi
150 anni...pensiamo che si possa chiudere una lunga stagione di
antagonismo...c'è un governo sostenuto da una forte maggioranza parlamentare e
un clima di minore contrapposizione e di rispetto fra maggioranza e opposizione.
La malattia vera dell'Italia è la crescita zero e la situazione economica non
consente tatticismi o rinvii. Per questo tutti noi siamo chiamati a una grande
sfida, abbiamo la possibilità di far rinascere il Paese, non sprechiamo
l'occasione". Sintesi del programma: c'è un'Italia in difficoltà, ma c'è
anche la possibilità di ripartire con una macchina veloce, maneggevole,
sensibile alle asperità della competizione internazionale. E intanto si può, si
deve cominciare ad abbattere i veti di chi non vuole centrali,
termovalorizzatori, autostrade, ferrovie in nome di un falso ambientalismo; si
alleggerisca il peso della burocrazia, i sindacati
accettino finalmente di rivedere l'assetto delle relazioni industriali:
"Poniamo noi, e voi, l'obiettivo comune di raggiungere entro pochi mesi un
accordo sulla riforma dei contratti". Il traguardo è quello di rendere più
ricco (comunque frenare l'impoverimento) il Paese anche attraverso la
riorganizzazione del mercato del lavoro e del welfare: "L'età della pensione
andrebbe indicizzata all'aumento della speranza di vita. Oggi l'Italia destina
appena il 2% della spesa sociale al sostegno del reddito di chi ha perso il
posto di lavoro, un terzo della media europea e solo il 12% di questa spesa va
al 20% più povero della popolazione". Le banche possono svolgere un ruolo
rilevante nella crescita. "A patto - sottolinea la Marcegeglia - che
tornino alla vecchia e solida realtà dei finanziamenti all'attività produttiva
e agli investimenti. La pura produzione di finanza a mezzo di finanza ha
mostrato tutti i suoi limiti". Ovvio, il Paese non può camminare sganciato
dall'Europa. "La Ue resta il nostro punto di riferimento anche se talvolta
sembra più interessata a porre vincoli e limiti a cittadini e imprese piuttosto
che a svolgere un ruolo forte nella difesa di un mercato mondiale con regole
certe e valide senza eccezioni. Noi non chiediamo la tutela acritica degli
interessi europei. Ma non possiamo neppure accettare impostazioni
autolesionistiche, come continyuare con l'adozione unilaterale del protocollo
di Kyoto".
( da "Messaggero, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il
costo della burocrazia dice il nuovo presidente degli
industriali "grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno sulle piccole
imprese: un punto di Pil sottratto al loro sviluppo".
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del Mezzogiorno
- CASERTA - sezione: ECONOMIA - data: 2008-05-23 num: - pag: 11 categoria:
REDAZIONALE L'intervista Parla la neovicepresidente di Confindustria "Il
federalismo fiscale può far bene al Sud" Coppola: enti locali da
responsabilizzare ROMA - Cristiana Coppola ieri mattina era visibilmente
emozionata per essere lì, davanti a millecinquecento persone, il Gotha
dell'economia e della politica, convenute nell'Auditorium romano per
l'assemblea annuale di Confindustria. Per la prima volta al tavolo della presidenza,
accanto ad Emma Marcegaglia e agli altri dirigenti dell'Associazione c'era
l'imprenditrice campana che della relazione ha apprezzato particolarmente
"la modernità del progetto descritto. Inoltre - aggiunge la vicepresidente
di Confindustria che guida gli imprenditori meridionali - c'è una lettura del
Mezzogiorno diversa, di rottura, perchè pone il tema della responsabilità in
modo nuovo". Signora Coppola, lei avrà il compito di vigilare su quale
federalismo fiscale il Parlamento varerà nei prossimi mesi. Qual è la sua idea
in proposito? "Il federalismo fiscale dovrà servire innanzitutto a
responsabilizzare gli enti locali, come non è stato finora, nemmeno dopo la
riforma del Titolo V della Costituzione; che, viceversa, ha solo aggrovigliato
di più le competenze. La gestione dell'Irap in questo senso è emblematica:
l'adozione delle aliquote massime le Regioni la imputano alle istituzioni
nazionali, non a se stesse". La proposta lombarda è stata definita da ampi
settori del governo il punto di partenza per la discussione sul federalismo
fiscale. La convince? "Credo che le associazioni meridionali debbano
approfondire il tema, partendo dalla proposta lombarda. Certo è che le Regioni
del Sud non possono puntare ad un federalismo senza responsabilità ". Sia
la presidente Marcegaglia che il ministro Claudio Scajola hanno ribadito che i
fondi strutturali non possono più essere dispersi in mille rivoli. Quale uso
farne? "Bisogna dare un'attenzione particolare alle infrastrutture. Non è
accettabile che la programmazione 2007-2013 subisca la stessa sorte di quella
precedente. E' in capo alle Regioni prendere le decisioni e non polverizzare le
risorse, altrimenti sarebbe meglio non averne affatto. Per questo insisto che
anche gli imprenditori devono fare la propria parte: sono convinta che le
risorse più che al sistema produttivo devono servire a raggiungere obiettivi
generali. Per le imprese sono più utili gli incentivi automatici, già
introdotti, ma da mettere a regime, perchè qualche problema di compatibilità territoriale
esiste. Bisognerebbe, quindi, dare la possibilità alle aziende di scegliere tra
le agevolazioni monetarie e il credito fiscale". Marcegaglia ha parlato di
contrattazione di secondo livello, crede che sia utile al sistema meridionale? "Noi
siamo favorevoli. Un'azienda meridionale non è diversa da un'azienda
settentrionale, vive solo in un contesto più difficile. Dunque i meccanismi
devono essere gli stessi e per questo la contrattazione di secondo livello è
importante". Come declina lei il tema della sicurezza affrontato nella
relazione? "Le imprese devono assumersi le proprie responsabilità. La
Sicilia insegna che si deve partire dai comportamenti individuali e si deve
avere fiducia nelle istituzioni. Questo vale ovunque, perchè è importante per
il ruolo che le imprese svolgono nel sistema generale. Bisogna affrontare il
tema guardando alle aziende oneste che rispettano le regole, non si
sottomettono ai meccanismi estorsivi e che hanno fiducia nelle forze
dell'ordine. Bisogna continuare la marcia iniziata dalla Sicilia". Marcegaglia ha denunciato i costi alti della burocrazia, per esempio negli
adempimenti ambientali e per la normativa antincendio. Vuol dire, forse, che
garantire la sicurezza costa troppo? "I costi della burocrazia non vanno confusi con i costi
per la sicurezza nei luoghi di lavoro, tema che al sud ha una doppia
importanza, a causa della presenza del sommerso. Bisogna lavorare molto
sulla prevenzione e le associazioni regionali del sud si sono già poste questo
problema, a cominciare dalla Campania. Siamo consapevoli che è nell'interesse
delle aziende sane affrontare bene la questione e risolverla. Ci dobbiamo
occupare tutti della qualità della vita, della qualità dell'ambiente intorno
alle aziende, perchè tutto questo serve a far crescere le imprese".
Rosanna Lampugnani Ledaer Cristiana Coppola, vicepresidente di Confindustria e
delegata Sud \\ Nuovi fondi Ue, attenzione a non polverizzarli come è accaduto
per Agenda 2000. Sarebbe un danno.
( da "Espresso, L' (abbonati)" del 23-05-2008)
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PRIMO PIANO La
conquista dell'America Di Moises Naim Hanno cominciato prendendo gli iPod. Poi gli
appartamenti a Manhattan. Ora gli europei comprano aziende Usa. Approfittando
del dollaro debole. Ma sfruttando anche l'energia, i trasporti e il costo del
lavoro più convenienti. Una scelta che potrebbe creare forti tensioni politiche
Prima sono venuti ad acquistare gli iPod. Poi hanno cominciato a comprare
appartamenti a buon prezzo a Manhattan e Miami. Adesso stanno rilevando imprese
americane. Il dollaro debole sta favorendo la corsa agli acquisti di apparecchi
elettronici di largo consumo e di beni immobili negli Stati Uniti da parte
degli europei, che adesso hanno cominciato anche a inglobare società americane:
una tendenza destinata a rivelarsi ben più stabile, consequenziale e
politicamente più significativa della prima. "Non mi preoccupano tanto gli
arabi ricchi, ma i francesi". Così ha risposto un uomo d'affari di Clovis,
in California, quando gli ho fatto notare che il governo del suo Paese era
preoccupato per l'influenza esercitata dai fondi sovrani d'investimento
stranieri, creati da governi che hanno accumulato enormi riserve grazie al boom
delle loro esportazioni di petrolio o altri prodotti industriali. "Perché
i francesi?", gli ho chiesto. "Hanno appena assorbito la più grande
azienda locale", mi ha risposto: "Questo cambierà la vita di tutti
noi poiché quell'impresa è stata per anni una parte importante della nostra
comunità". Si riferiva alla Pelco, una fabbrica di sistemi di
videosorveglianza acquisita recentemente dalla società francese Schneider
Electric. Non c'è nulla di strano nella vendita della Pelco; le compagnie
straniere continuano ad acquistare quelle americane e viceversa. E nel caso
specifico s'è trattato d'una transazione molto meno consistente dei 7,5
miliardi di dollari investiti dagli Emirati Arabi Uniti in Citigroup o dei 3
miliardi di dollari investiti dalla Cina in una delle più grandi società
finanziarie come Blackstone Group. Salvo che questa operazione rientra in una
tendenza destinata ben presto a intensificarsi, anche se ancora largamente
inosservata: gli Stati Uniti stanno per essere sommersi da un massiccio
afflusso d'investimenti - forse senza precedenti - di società europee di grandi
e medie dimensioni, che stanno sbarcando in America per comprare di tutto.
Siamo di fronte a un'euroinvasione. Non solo molte imprese americane sono oggi
in mano a proprietari europei, ma assisteremo a un ingresso sul mercato di
nuovi concorrenti stranieri che fabbricheranno i loro prodotti negli Stati
Uniti e li useranno come base per esportarli nel mondo intero, compresa
l'Europa, oltre che per venderli sul mercato locale. Ma il paradosso più
sorprendente è che alcune imprese scopriranno che è più conveniente esportare i
loro prodotti sul mercato europeo dagli Stati Uniti che non dalla loro base nel
Vecchio Continente. Questo dislocamento avrà forti ripercussioni sui livelli di
occupazione e d'esportazione europei e provocherà, inevitabilmente, tensioni
politiche al di qua e al di là dell'Atlantico. I politici europei denunceranno
le imprese che "esportano posti di lavoro" negli Stati Uniti, mentre
quelli americani, già innervositi dalla minaccia della concorrenza straniera,
s'infurieranno per "l'invasione europea dell'America". E la xenofobia
dell'anchorman della Cnn, Lou Dobbs, andrà sempre più ingigantendo. Cosa
accadrà adesso? Il dollaro debole ha permesso a molte imprese europee
d'installarsi oltre Atlantico, fornendo loro un'occasione unica per
approfittarne, ora che le aziende americane non sono mai state acquisibili così
a buon mercato. Cinque anni fa, una società tedesca o spagnola che avesse
voluto assorbire un'azienda concorrente negli Stati Uniti, del valore di 500
milioni di dollari, avrebbe dovuto sborsare 430 milioni di euro. Oggi
basterebbero 316 milioni. Le imprese europee non sono spinte verso l'America
solo dal dollaro debole. Ma sono anche spinte fuori dall'Europa da un ambiente
economico non altrettanto attraente di quello degli Stati Uniti. Per molte di
esse, il trasferimento oltre Atlantico è il modo più rapido e conveniente di
ridurre i costi e diventare più competitive. La paga oraria media nelle
industrie europee è superiore del 16 per cento rispetto a quella degli Stati
Uniti, e gli oneri fiscali e previdenziali sono molto più pesanti. Elevati sono
anche i costi dell'energia: il prezzo medio di un kilowattora a uso industriale
in Europa è superiore di circa il 60 per cento rispetto all'America. Lo stesso
discorso vale per il costo dei trasporti. Ma i vantaggi derivanti dal produrre
direttamente negli Stati Uniti non finiscono qui. Il prezzo dei terreni è più
conveniente. Un acro (4.046 mq) costa qui 1.900 dollari, contro i
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
23-05-2008)
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PROVINCIA 23-05-2008
Parmense FONTEVIVO CRIMINALITA': A BREVE LA GIUNTA SI RIUNIRA' PER VOTARE
L'ADESIONE ALLA "CARTA DI PARMA" L'Unione delle Terre Verdiane
"spinge" sulla sicurezza "Allacciali alla Vita": parte un
progetto per proteggere i bimbi in automobile FONTEVIVO II L'Unione delle
verdiane sta spingendo per raggiungere un target di sicurezza ottimale nel
territorio. Sicurezza a trecentosessanta gradi, sia sulle strade che nella
lotta alla criminalità. Sicurezza stradale. Al via, nelle Terre Verdiane, la
nuova campagna di prevenzione con il contributo della Polizia municipale. Il
Corpo unico della Polizia municipale, infatti, ha lanciato una nuova campagna
dal titolo "Allacciali alla Vita", che punta proprio a sensibilizzare
le famiglie e i genitori di bambini con meno 12 anni a usare in modo corretto
le cinture e i seggiolini sulle autovetture. Una brochure promozionale che è
stata approvata da tutti i sindaci dell'Unione. Le lettere e i depliant,
firmati dai sindaci, sono già stati spediti a Soragna (397 famiglie con 543
bimbi al di sotto dei 12 anni), Roccabianca (232 famiglie con 314 bimbi),
Zibello (130 famiglie con 152 bimbi), Polesine (121 famiglie con 143 bimbi). I
prossimi Comuni coinvolti dalla campagna di sensibilizzazione saranno Fontevivo
e Fontanellato. Seguiranno tutti gli altri enti pubblici e prima dell'inizio
dell'estate "Allacciati alla Vita" sarà in tutte le case. Sono stati
il comandante della Polizia municipale dell'Unione Terre Verdiane Claudio
Malavasi, insieme al delegato alla Sicurezza dell'Unione Massimiliano Grassi,
sindaco di Fontevivo, e all'ispettore Massimiliano De Leo, che coordina
l'iniziativa, a presentare il progetto. I comuni che aderiscono sono: Fidenza,
Salsomaggiore, Soragna, Fontevivo, Fontanellato, Busseto, San Secondo Parmense,
Polesine Parmense, Zibello, Roccabianca, Trecasali e Sissa. "La cosa più
importante al mondo è la vita dei propri figli: eppure non sempre i
comportamenti sono coerenti con il naturale bisogno di proteggerli - si legge
nella lettera firmata dai sindaci dell'Unione - Per inconsapevolezza, per
pigrizia, per non litigare, perché 'in fondo il precorso è breve', perché 'cosa
vuoi che succeda...'. Tanti sono i motivi che spesso portano a non utilizzare
il seggiolino e la cintura di sicurezza quando si viaggia in auto. Usare i
seggiolini e le cinture di sicurezza (evitando assolutamente di tenere i
bambini in braccio) non è solo un obbligo del codice della strada (che
comporta, in caso di inosservanza la sottrazione di 5 punti dalla patente ed
una sanzione pecuniaria di 70 euro), ma, soprattutto, un grande gesto di amore
verso i propri bambini". "Con la collaborazione della Polizia
municipale dell'Unione Terre Verdiane e insieme ai sindaci dell'Unione è stata
stesa la brochure informativa che contiene indicate le disposizioni di legge da
rispettare e diversi consigli utili relativi al trasporto dei bambini sui
veicoli", ha concluso Grassi. Lotta alla criminalità La giunta dell'Unione
deciderà entro oggi quando riunirsi per votare l'adesione alla "Carta di
Parma" sulla sicurezza urbana. Documento già sottoscritto dal "Forum
italiano sulla sicurezza urbana " che chiede al Governo azioni concrete
per garantire la sicurezza anche in città mediopiccole con più poteri
amministrativi ai sindaci contro la microcriminalità, più finanziamenti ai
Comuni per progetti di sicurezza urbana, più personale e mezzi alle forze
dell'ordine a livello locale. Come pure più funzioni di sicurezza urbana alla
polizia municipale, meno clandestinità che ostacola l'immigra - zione regolare,
meno tolleranza e sconti di pena, meno burocrazia per i controlli sulla
residenza e la regolamentazione dei flussi immigratori sul reale fabbisogno
locale. Un adesione formale, comunque, è già arrivata dalla giunta dell'Unione
delle terre verdiane durante l'ultima riunione. Il delegato alla Sicurezza
dell'Unione, Massimiliano Grassi, sottolinea: "Quello che prevede la
"Carta di Parma" noi, in parte, lo abbiamo già attivato. La
nostra adesione, quindi, non arriverebbe sull'onda del momento, che vede il
tema della sicurezza al centro del dibattito politico. Per quanto ci riguarda -
sottolinea il sindaco di Fontevivo - ci sono alcuni punti da analizzare, come
il vincolo posto dai "Patti di stabilità interni" che impediscono
agli enti locali di spendere risorse, in questo caso nella sicurezza, anche
quando ci sono. Il Governo dovrebbe stabilire la possibilità di mettere a bilancio
spese per la sicurezza e non farle rientrare nel "Patto di stabilità
interno"". Sicurezza stradale un momento della presentazione di
"Allacciali alla Vita".
( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Parla
l'ex sindaco di Leonessa dopo il nuovo rinvio a giudizio per abuso d'ufficio e
violazioni urbanistiche "Mai dato licenze agli amici" Trancassini:
"La burocrazia non può frenare lo sviluppo del
territorio".
( da "Libertà" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
"L'Italia può
rinascere" Berlusconi entusiasta: "E' il nostro programma" ROMA
- Mai discorso di investitura di un nuovo presidente della Confindustria fu
accolto con più benevolenza dalla platea e fu più applaudito. Emma Marcegaglia,
prima donna sul trono di presidente degli industriali, ha fatto una relazione
di investitura, a giudicare dagli applausi che hanno punteggiato quasi ogni
frase, in sintonia con i suoi colleghi industriali e i ministri presenti. Tanto
è vero che il presidente Silvio Berlusconi alla fine ha esultato: "Complimenti,
il programma della Confindustria è il nostro piano di governo". Solo
Guglielmo Epifani, (Cgil) all'uscita, ha fatto notare che i redditi dei
lavoratori non devono essere un problema per gli industriali e il governo in
carica, perchè nessuno ne ha parlato. Il nuovo presidente ha toccato tutti i
temi sul tappeto con una buona dose di ottimismo. L'Italia ha di fronte
un'occasione unica ("per la prima volta ci sono pochi gruppi in parlamento
e quindi possiamo fare le riforme istituzionali" dirà più esplicitamente
Berlusconi) per rinascere perchè la malattia dell'Italia "si chiama
crescita zero". "Si è creata una situazione favorevole" ha detto
la Marcegaglia "c'è uno scenario nuovo e irripetibile. Dobbiamo accettare
una grande sfida. C'è un nuovo governo sostenuto da una forte maggioranza
parlamentare". L'obiettivo di tutti deve essere far ripartire l'economia,
"chi è contro questo è contro gli italiani", ha aggiunto. Secondo
Marcegaglia bisogna superare il bicameralismo, dare più poteri al premier, aprire
una nuova stagione di relazioni industriali senza contrapposizioni ideologiche,
fare un disegno strategico per le infrastrutture, una scuola dove venga
premiato il merito e riconosciute le professionalità. E ancora: "Bisogna
varare un vero progetto-Sud che non getti al vento, o ancora peggio non
consegni alle mafie gli ultimi sussidi europei. E poi finalmente un fisco meno
pesante e più equo, con le imprese ma anche con i cittadini". L'età
pensionabile va alzata e la vita lavorativa va commisurata con le nuove
speranze di vita "perchè l'Italia altrimenti è destinata a consegnare solo
il 2 per cento della spesa sociale al sostegno al reddito dei
disoccupati", ha specificato. Il Mezzogiorno "può diventare un volano
per la crescita del Paese", mentre l'euro troppo forte "penalizza in
modo insostenibile le nostre esportazioni". La riforma dei contratti può
essere chiusa in pochi mesi, mentre il governo deve rivedere i modelli di
sicurezza dei lavoratori "perchè non è il posto di lavoro che va
garantito, ma un reddito e una formazione adeguati, come accade nei paesi più
moderni". Esultante Silvio Berlusconi ha preso la parola a conclusione dei
lavori dell'assemblea straordinaria della Confindustria. "Ma questo è il
nostro programma di governo" ha esclamato, "avete un collega a
Palazzo Chigi, io voglio solo essere utile". Ecco le sue prime riforme:
più poteri al presidente che non può fare nulla rispetto ai propri ministri, le
leggi devono passare da una sola Camera altrimenti tutto diventa troppo lungo, una vera guerra alla burocrazia, dire no "all'oppressione fiscale" e
"all'oppressione giudiziaria", perchè il codice civile va cambiato.
"Le mie sono parole improvvisate" e ha chiuso con un un bacio e un
augurio: "Forza Emma, forza a ciascuno di voi". Una relazione
"convincente, che va nella direzione di una ripresa della crescita",
commenta Walter Veltroni. Il leader Cgil Epifani ha toni di critica: "Mi
sembra che si sottovaluti una condizione pesante che è quella del reddito dei
lavoratori". E non è problema da sottovalutare, dice, "perchè quando
affronteremo il modello contrattuale noi vogliamo dare più forza ai
salari". Luigi Angeletti (Uil) accetta la fretta della Confindustria:
"Ci sono tutte le condizioni per fare un cambio storico del nostro sistema
di relazioni industriali con un minor tasso di conflitto". Anche per
Raffaele Bonanni (Cisl) si tratta di "una svolta" perchè ora "si
va dritti verso l'obiettivo". Antonella Fantò 23/05/2008.
( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
ROMA Prima uscita da
presidente di Confindustria di Emma Marcegaglia. "Sono ottimista dice
dinanzi a governo, politici e imprenditori . Il Paese può rinascere, è una
occasione da non perdere perché ora c'è un clima favorevole". Ma, secondo
il leader degli industriali, c'è la necessità di urgenti riforme, a partire da
quella dei contratti, perché l'Italia è a crescita zero. La
Marcegaglia chiede meno burocrazia, meno veti, meno vincoli dalla Ue, il taglio dei costi della
politica. Attacco ai fannulloni che si annidano nel pubblico impiego.
Berlusconi: "Il suo piano è il mio". Consensi bipartisan
all'intervento del presidente.
( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)" del
23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Centro-Nord sezione:
CENTRO NORD data: 2008-05-21 - pag: 1 autore: ... LA TOSCANA APPROVA E POI
ANNULLA ... Un"sì"di troppo per il piano dell'Arcipelago di Andrea
Gennai Q uell'atto non era di nostra competen-za e dunque cancelliamo la
delibera. Suona così (nella sostanza) la marcia indietro che la Giunta
regionale toscana ha fatto sull'adozione del piano del parco
dell'Arcipelago.Approvato l'atto nella seduta del 14 aprile, con alcune
raccomandazioni, e revocato due settimane dopo, nella seduta del 28 aprile, con
la seguente motivazione: "ritenuto che spetti al Consiglio Regionale sia
l'adozione che l'approvazione, dell'atto di cui trattasi". Insomma, la
Giunta è tornata su suoi passi e nella seduta dello stesso giorno ha inviato la
proposta di deliberazione al Consiglio per la ripresa dell'iter. Un incidente
di percorso dettato probabilmente dall'eccesso di burocrazia: l'approvazione del piano di
un parco nazionale è infatti alquanto complicato ci sono una decina di passaggi
e quello in corso è solo il quarto. "L'abbiamo ritirata e ripresentata
sotto altra forma per motivi procedurali ", spiega con un qualche
disappunto, a proposito della delibera, l'assessore competente Marco Betti:
evidentemente c'è stato a monte un problema interpretativo anche se si è
cercato di rimediare in tempi rapidi. Le due settimane di intoppo non saranno
quelle decisive, ma intanto occorrerà aspettare l'adozione del
Consiglio,raccogliere eventuali raccomandazioni da parte dell'aula, aprire la
fase delle osservazioni, e dopo un'altra serie di passaggi, arrivare
all'approvazione finale. La legge quadro sui parchi, del 1991, prevede infatti
"che i piani dei parchi nazionali vengano adottati dalle Regioni
territorialmente competenti per l'avvio del successivo svolgimento dell'iter
procedurale stabilito dalla legge, fino alla loro definitiva approvazione da
parte delle Regioni stesse". Una dicitura forse non troppo chiara che può
aver tratto qualcuno in errore.
( da "Provincia di Cremona, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Venerdì 23
maggio 2008 Benvenuto P.Review srl Confederazione Agricoltori Il presidente
Guido Soldi e il direttore Lupo Pasini sottolineano la dinamicità del mondo
agricolo La crisi del settore suinicolo, l'aumento dei prezzi dei cereali, la burocrazia e la formazione sono tra gli argomenti che stanno
maggiormente a cuore a Guido Soldi e Antonio Lupo Pasini, rispettivamente
presidente e direttore della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori).
"L'impennata del prezzo dei cereali e dei mangimi ?dichiara Lupo Pasini? è
un problema grosso. Il prezzo del latte dovrà attestarsi su quello del primo
trimestre dell'anno, altrimenti le aziende faranno davvero fatica. La
situazione del settore suinicolo è addirittura drammatica e si renderanno
probabilmente necessari provvedimenti straordinari". In questo periodo
stanno aumentando in modo esponenziale non solo i prezzi dei prodotti agricoli,
ma pare che proprio su questi si concentri l'enfasi maggiore. "In effetti
?conferma Soldi? nessuno si stupisce di tanto di quanto costino i prodotti
bancari o assicurativi o altri beni di consumo, mentre quando si parla di
prodotti agricoli emergono problemi incredibili. Per migliorare questa
situazione occorre fare serie riflessioni circa il modo di comunicare e
bisogna, inoltre, cercare di portare a conoscenza del cittadino il mondo
agricolo. A mio parere si deve fare in modo che il pubblico si renda conto che
l'agricoltura è un grande valore e, per questo, va difeso". Presidente, il
mondo agricolo viene spesso percepito come statico e poco aperto, ma è davvero
così? "Direi che è vero il contrario. L'agricoltura è un mondo dinamico e
pronto a cogliere nuove opportunità. Noi, a Cremona, verifichiamo in
continuazione come le imprese più dinamiche siano quelle che hanno successo,
mentre le altre sono costrette a 'passare la mano'. In questo senso è
importante fare continua formazione, sia tra gli imprenditori che tra i
dipendenti agricoli. Quello dell'agricoltore è un lavoro che muta in
continuazione ed è necessario adeguarsi con rapidità al cambiamento. A Cremona
la professionalità è elevata, ma esiste sempre spazio per il miglioramento. A
tal proposito abbiamo un organismo bilaterale, il Capa (Centro Addestramento
Per l'Agricoltura), in cui siamo presenti noi, la Libera, la Coldiretti e le organizzazioni
sindacali (Cigl, Cisl e Uil) che punta molto sulla formazione. Esso è nato nel
1961, ma in quest'ultimo periodo ci siamo tutti impegnati per il suo
rilancio". Il direttore Lupo Pasini spende, infine, alcune
parole sulla questione della burocrazia. "In Italia dobbiamo fare i conti con una burocrazia estremamente pesante.
Riteniamo che questo aspetto sia da riconsiderare e valutare con attenzione.
Crediamo che le procedure debbano essere semplificate e per fare ciò occorre
affrontare due ordini di problemi. Da un lato è necessario dare maggiore
importanza alla sostanza rispetto alla forma, mentre quello che accade ora è
l'opposto. Dall'altra parte lo Stato dovrebbe avere maggiore fiducia nei
cittadini".
( da "Provincia di Cremona, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Venerdì
23 maggio 2008 Benvenuto P.Review srl Libera. Piva: in provincia il settore è portante,
ma ancora in crisi Agricoltura, forti timori Ecco l'intervento di Antonio Piva,
presidente della Libera associazioni agricoltori cremonesi. "Recentemente,
in occasione della 6ª giornata dell'economia, organizzata dalla Camera di
Commercio di Cremona, sono stati presentati i dati che forniscono un quadro
esauriente dell'economia del nostro territorio. La composizione del valore
aggiunto, dato che fornisce la quantità di ricchezza prodotta da un sistema
economico, evidenzia come il comparto agricolo, in provincia di Cremona,
registri la percentuale più elevata nei confronti delle altre province lombarde
(5,4% contro l'1,1% regionale). Tra i settori di maggiore rilievo che
contribuiscono a far emergere la vocazione agricola del nostro territorio rileviamo
gli allevamenti di bovini da latte, di suini e di avicoli, la produzione di
cereali e di orticole. In questi anni si è assistito a variazioni rilevanti, a
volte positive, a volte negative, anche in settori che tradizionalmente
seguivano trend costanti. Il settore cerealicolo, dal
( da "Stampa, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
BUROCRAZIA
LA COSTRUZIONE DEL PARCHEGGIO ERA STATA AVVIATA NEL 1992 S. Cuore, a ottobre i lavori
L'Ata ha impiegato dodici mesi per ottenere la licenza edilizia [FIRMA]ERMANNO
BRANCA SAVONA A fine estate prenderanno il via i lavori per la ristrutturazione
del parcheggio del Sacro Cuore. L'Ata, che era stata incaricata dal Comune di sistemare
il silos, ha ottenuto solo in questi giorni la licenza edilizia per effettuare
l'intervento. Fra la decisione del Consiglio e il titolo autorizzativo
dell'Urbanistica sono passati 12 mesi perchè la pratica ha dovuto superare il
vaglio di decine di enti. Uno sforzo burocratico che secondo il presidente di
Ata Nanni Ferro, fa di ogni opera pubblica un'impresa titanica. "Abbiamo
impiegato 12 mesi ad ottenere una licenza che in qualunque altro Paese
richiederebbe al massimo un paio di mesi se non addirittura settimane -
protesta Ferro -. Ormai su ogni pratica si accavallano le competenze di decine
di enti. Fra la legislazione caotica e l'eccesso di burocrazia,
realizzare opere pubbliche è diventato quasi impossibile. Soprattutto, questi
tempi, allontanano sempre più gli investitori privati dal nostro Paese. Il caso
del Sacro Cuore è solo un esempio ma la situazione è più grave e generalizzata.
Malgrado la maggior parte dei funzionari coinvolti in questo procedimento
abbiamo dimostrato impegno e professionalità, l'intero sistema è eccessivamente
farragginoso". L'Ata per effettuare i lavori di ristrutturazione dovrà
investire circa 1 milione e 400 mila euro. Si tratta di rifare le
impermeabilizzazioni del silos, sistemare gli impianti, dotare la struttura di
cancelli elettrici e sistemi di sorveglianza. I lavori, che partiranno a
ottobre di quest'anno e dovrebbero concludersi entro 12 mesi, consentiranno di
destinare la struttura a una duplice funzione. Un piano sarà destinato a
parcheggio a rotazione con 105 posteggi. Nell'altro piano verranno invece
realizzati box che saranno messi in vendita per finanziare i lavori di
sistemazione del silos. L'Ata ha già stabilito anche le tariffe per la base
d'asta: 42 box doppi verranno venduti a 60 mila euro ciascuno. Altri 20 box
singoli invece saranno messi all'asta al prezzo di 30 mila euro l'uno. Tariffe
che sono ampiamente al di sotto delle attuali quotazioni di mercato. La
costruzione del silos del Sacro Cuore era stata avviata nel 1992 con i fondi
Fio nell'ambito dei lavori di recupero del Priamar. Il parcheggio è costato
oltre 2 milioni ma non è mai stato aperto al pubblico perchè nelle varie fasi
di lavorazione, il silos era stato devastato dai vandali.
( da "Repubblica, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cronaca Il primo
giorno in carcere della Franzoni: un malore nella notte, poi l'accoglienza ostile
delle altre detenute Nella cella sorvegliata a vista "Senza i miei figli
non resisto" Da sola dentro la stanza con le sbarre azzurre Vedrà i bimbi
sei volte al mese L'incontro con lo psicologo e le ore passate davanti alla tv
guardando i tg sul processo LUIGI SPEZIA BOLOGNA - Una scrivania con poche
sedie di vecchia foggia, anni Sessanta. Su una di queste sedie, in una stanza
spoglia, con la testa tra le mani, lo sguardo fisso, la Franzoni è "una
maschera di depressione, gli occhi non tristi, la faccia sciupatissima". è
qui che Annamaria ha avuto un lungo colloquio con lo psicologo, una delle prime
cose che capitano quando si entra in un carcere. Annamaria racconta la sua
sventura e parla dei figli, Davide e Gioele, rimasti a casa. Ripete allo psicologo
che è preoccupata per loro, che questo è il suo inconsolabile dolore.
"Come faranno ora che io sono qui lontana dai miei figli? Chi starà
accanto a loro? Ma io non riesco a vivere senza vederli". Per cercare di
consolarla, le dicono che con i bambini può avere sei colloqui al mese. Troppo
pochi, per una mamma. Quella stanza spoglia è al secondo piano della sezione
femminile. Una palazzina a due piani, identica a tutti gli altri blocchi,
grigia e anonima, di un carcere nato per l'emergenza terrorismo, di massima
sicurezza. Le celle con le sbarre azzurre, collegate da un corridoio ampio,
lucido, sono tutte al secondo piano, uguali a quelle dei maschi, ma meno
affollate: mai più di due donne in una cella, sistemate in letti affiancati e
riempite di colore, di asciugamani, tovaglie, tende variopinte. Ma per
Annamaria è stata riservata una cella dove sta da sola. Tra un adempimento e
l'altro, guarda la tv e segue i tg con le notizie che la riguardano. La
sorvegliano a vista, perché le sue condizioni di prostrazione sono allarmanti.
Le donne rinchiuse nel carcere circondariale della Dozza, si chiama così dal
nome del quartiere un po' a nord di Bologna, oggi sono 39. Non sono molte, a
volte il loro numero è salito fino a settanta, ottanta. Poche, ma niente affatto
contente che la quarantesima detenuta della loro sezione sia una donna,
condannata a 16 anni, con l'accusa di aver ucciso il figlio di tre anni.
"Non è stata accolta bene, i detenuti non accettano che vengano commessi
reati contro i bambini", racconta Gabriella Ercolini, consigliere
regionale del Pd, che ha fatto visita al carcere per la crisi di
sovraffollamento e ha incrociato lo sguardo di Annamaria in quella stanza
spoglia. "Mormorii, commenti sprezzanti delle vecchie detenute che hanno
rumoreggiato. Niente di più, perché le donne sono più tolleranti dei maschi. Ma
è stata un'accoglienza brutta davvero". Alla sofferenza del carcere, ecco
aggiungersi la freddezza e persino l'ostilità. "Ed è davvero prostrata,
non sembrava neppure lei. Aveva una espressione terribile", insiste
Ercolini. Le pratiche burocratiche e le visite mediche possono servire a far
scorrere il tempo, mentre nel corridoio davanti alla sua cella si tiene un
corso di pittura. Altro colore sulle pareti, detenute con un maestro che dipingono
i muri di una sala, per cacciare un'altra parte di tristezza. Visite mediche,
almeno tre. La prima quando ancora Annamaria è in viaggio verso il carcere,
dove arriva su una Punto celeste, nascosta nel sedile posteriore, stretta tra
due carabinieri in borghese. Dopo l'arresto nella casa dell'amica a Ripoli
Santa Cristina, l'hanno accompagnata all'ospedale più vicino, nel paese di
Vergato. Il peso del distacco dalla famiglia le ha causato un malore. Una crisi
depressiva, quasi uno svenimento. I carabinieri, comandati dal colonnello
Giuseppe Cavallari, l'accompagnano dai medici per tranquillizzarla. In una caserma di Bologna, nuova sosta per le prime pratiche
della burocrazia
carceraria: impronte e fotografie. Quando la Punto celeste supera il cancello
della Dozza sono le 2,35. Un passaggio all'ufficio matricola per la
registrazione, poi Annamaria è accompagnata nella sua cella. Guardata a vista
tutta la notte. La mattina, vestita con un paio di jeans e una maglia
scura, una agente l'accompagna subito all'ufficio matricola. Risale in sezione
con a fianco l'immancabile agente, scambia parole e impressioni. Nel cortile la
incrocia l'avvocato Emilio Paolo Rogari che la descrive "come sbigottita
di essere in questo luogo, come se fosse qualcosa accaduto a qualcun altro".
Per il legale, il volto di Annamaria appare "imperscrutabile". Lei
non può incontrare nessuno e non può abbracciare nemmeno il suocero Mario
Lorenzi, che dopo mezzogiorno parcheggia la sua Fiesta verde davanti al carcere
e si incammina a passo lento con un borsone a tracolla pieno di vestiti per
Annamaria. Dopo mezz'ora, Lorenzi risale in macchina senza pronunciare una
parola, immagine della rassegnazione. Quando esce sulla strada non c'è ancora
il lenzuolo bianco, firmato "Bri", che qualcuno ha appeso alla
staccionata e sul quale è scritto: "Dipingetevi la faccia di un rosso
vergogna. Liberate una mamma innocente". Vicino, un grappolo di palloncini
colorati.
( da "Libertà" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Clero
e burocrazia: è un rapporto che si fa sempre più difficile,
soprattutto per i sacerdoti che hanno la gestione di beni materiali quali edifici
ed altre strutture parrocchiali. La legislazione, sia che tratti autorizzazioni
sia che preveda agevolazioni, richiede sempre più spesso l'intervento di
esperti e per questo la Curia, negli ultimi tempi, ha riorganizzato alcuni suoi uffici
per agevolare la consulenza alle singole parrocchie. Si tratta in particolare
di tre uffici: Economato, Tecnico e Beni culturali che hanno anche una funzione
di consulenza nella gestione dei vari beni di proprietà della diocesi e delle
parrocchie. Ed è un quadro piuttosto complesso sia per entità sia per
caratteristiche: sono beni mobili ed immobili, compresi quelli artistici. I tre
uffici hanno avviato, in questi ultimi mesi, anche una campagna d'informazione
attraverso la stampa cattolica; nello stesso tempo è stata rivista la logistica
della sede. Economato: in Curia, palazzo vescovile, Piazza Duomo 33, primo
piano. E' diretto da don Giorgio Bosini e la segreteria amministrativa è retta
da Patrizia Droghetti. Ufficio tecnico: è collocato al secondo piano (insieme
all'Ufficio per i beni culturali); è diretto da don Mario Boselli e si avvale
dei tecnici: geometri Riccardo Gabba, Luciano Sivelli e Carlo Baldini. Ufficio
per i beni culturali: la direzione è affidata a don Giuseppe Lusignani;
collaboratore del direttore per i rapporti con le istituzioni monsignor
Domenico Ponzini; funzionario architetto Manuel Ferrari, segretario Giordano
Missieri. L'ufficio per i beni culturali, oltre a svolgere un'azione di
promozione, studio e consulenza tecnica per le parrocchie, si compone anche di
altri settori tra cui quello che da anni è impegnato nella catalogazione e
schedatura dei beni mobili delle varie parrocchie. Si tratta di un lavoro
particolarmente importante visto che l'intera struttura della diocesi è
sottoposta a forti cambiamenti dovuti anche alla mancanza di parroci residenti.
Da qui la necessità di avere il controllo del patrimonio culturale e artistico
delle varie comunità. Da questi uffici, proprio nei giorni scorsi, è venuto un
invito ai parroci a servirsi sempre, nel dubbio, della loro consulenza.
23/05/2008.
( da "Espresso, L' (abbonati)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
SALUTE DRUNKORESSIA Ubriachi
di bulimia di Tiziana Moriconi La chiamano 'drunkoressia' ed è la new entry dei
disturbi alimentari. Collage tra le parole 'drunk' (ubriaco) e 'anoressia', la
definizione è stata coniata per le persone che ai problemi con il cibo uniscono
l'abuso di alcol. Abuso che, nei casi estremi, finisce col diventare l'unica
fonte di calorie ingerite, o per essere utilizzato per facilitare il vomito
dopo un attacco bulimico. "Nei centri di cura dei disturbi alimentari
vediamo che alcolismo e bulimia sono spesso legati", spiega Emanuele
Scafato dell'Osservatorio nazionale sull'alcol dell'Istituto superiore di
sanità: "Anche perché hanno caratteristiche comuni. E chi abusa di cibo è
portato ad abusare di tutto. Inoltre, i bulimici sono di norma anche
anoressici, e uno stomaco colmo di liquido è più facile da svuotare".
Stando ai dati dell'Iss, il 25 per cento degli italiani tra i 16 e i 24 anni
dichiara di ubriacarsi almeno una volta l'anno, ben il 17 per cento almeno una
volta al mese, e la maggior parte dei disturbi con cibo e alcol riguardano le
adolescenti. Tra i giovani, infatti, le donne, quanto a drink, tengono testa ai
loro coetanei. Così la drunkoressia si connota come malattia di genere e di
età: "All'origine c'è sempre un disagio psicologico", continua Scafato:
"E le pressioni sociali e i messaggi lanciati dalle pubblicità in cui bere
è associato alla persona di successo, vietati per altro in Italia da una
direttiva comunitaria, fanno il resto". Secondo il ricercatore il fenomeno
nel nostro Paese è cominciato circa dieci anni fa, e coincide con l'abbandono
della dieta mediterranea. Ora si comincia a bere dall'aperitivo, dove si
servono cibi estremamente grassi, e l'alcol è un valore di relazione sociale,
non più di consumo alimentare. SALUTE NUOVI FARMACI ONCOLOGICI Non mettiamo
fretta alla ricerca di Silvio Garattini Esiste un dilemma molto difficile da
risolvere. Quando si deve approvare un nuovo farmaco? è bene far presto per
poterlo mettere a disposizione dei pazienti che attendono soluzioni ai loro problemi?
O è meglio aspettare che tutti i dati riguardanti benefici e rischi siano
disponibili? è chiaro che nel primo caso i benefici ottenibili non sono ancora
documentabili, e quindi potrebbero essere inferiori agli effetti tossici che
inevitabilmente sono associati all'uso di tutti i farmaci. Nel secondo caso,
invece, il rischio è quello di non avere mai tutti i dati sufficienti per
accettare un nuovo farmaco. Alcuni dati messi a disposizione della Food and
Drug Administration indicano che i farmaci approvati con procedura d'urgenza
hanno maggiori probabilità di essere tolti dal mercato per effetti tossici, e
di dover inserire maggiori controindicazioni per la loro utilizzazione. Il
dilemma si può riproporre anche nei singoli studi clinici. Esiste anche in
questo caso una tendenza a non terminare lo studio, ma a interromperlo se i
risultati sono favorevoli. Ricercatori dell'Istituto Mario Negri hanno
affrontato questo problema per quanto riguarda i farmaci antitumorali. Tra gli
studi analizzati solo una piccola minoranza veniva prematuramente conclusa per
ragioni di tossicità mentre la maggioranza veniva conclusa per beneficio, e
molti di questi studi servivano per ottenere l'autorizzazione alla
commercializzazione del farmaco da parte delle autorità regolatorie. I dati
ottenuti nel corso della sperimentazione devono essere ritenuti preliminari
perché l'esperienza insegna che possono essere smentiti nella parte seguente
della sperimentazione. Interrompere uno studio significa anche diminuire il
numero di pazienti su cui viene valutato il farmaco e quindi sottovalutare gli
effetti tossici che richiedono un numero importante di pazienti per essere
adeguatamente studiati. è chiaro che interrompere prematuramente una
sperimentazione non serve ai pazienti, ma all'industria per accelerare lo
sfruttamento commerciale di un nuovo farmaco o di una nuova indicazione.
L'augurio è che le autorità regolatorie non accettino studi valutati troppo in
fretta. * direttore scientifico dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario
Negri SALUTE Aneurisma sotto controllo di Agnese Codignola Maschio, con più di
65 anni e una storia di tabagismo alle spalle: è questo l'identikit di chi
dovrebbe sottoporsi periodicamente a un'ecografia per verificare l'eventuale
presenza di un aneurisma dell'aorta addominale. Perché l'esame, che ha una
sensibilità che va dall'80 al 99 per cento, potrebbe salvargli la vita. Lo
dimostra un'analisi della Cochrane Collaboration pubblicata sugli 'Annals of
Internal Medicine', nella quale sono stati analizzati i dati di oltre 130 mila
persone di entrambi i sessi seguite in vari studi. La conclusione è stata che
lo screening conviene e salva la vita soprattutto agli uomini, almeno nella
fascia d'età compresa tra i 65 e i 74 anni (tra le donne il pericolo aumenta in
età più avanzate). Se il rigonfiamento presente supera i
( da "Messaggero Veneto, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Gorizia E altre
trenta case nell'ex sede dell'Ass PROGETTI L'Ater tira un sospiro di sollievo per
il responso del Tar su via Mazzini e, oltre a mandare avanti quest'intervento,
ora potrà concentrarsi anche su altri progetti che serviranno per aumentare il
numero di abitazioni disponibili in città. Uno di questi riguarda l'ex sede
amministrativa dell'Azienda sanitaria isontina in via Vittorio Veneto, chiusa
da diversi anni, dalla quale si ricaveranno "ben" 39 alloggi. I
lavori, da quanto riferiscono il presidente dell'Ater, Roberto Grion, e il
direttore, Sergio De Martino, dovrebbero partire entro quest'anno per essere
ultimati nell'arco di un biennio. Si riuscirà così ad "accontentare"
un'altra quarantina di famiglie, anche se altre centinaia, come detto più
volte, dovranno rimanere in attesa. Uno dei problemi di fondo per cui non si
riescono a dare risposte veloci, per quanto riguarda l'edilizia popolare, è
stato a più riprese evidenziato anche dal presidente Grion: le lunghissime
procedure burocratiche che dilatano i tempi all'infinito e fanno sì che dal
momento dell'ideazione di un intervento al momento della sua realizzazione
passi anche una decina d'anni. Un po' ciò che accade per tutti i lavori
pubblici, la cui lentezza è davvero esasperante. Oggi va molto di moda parlare
dei costi della politica, ma una battaglia andrebbe fatta anche contro i costi della burocrazia e le lungaggini nel settore dei lavori pubblici, spesso favoriti
da norme farraginose, sempre in fase di cambiamenti continui e che prevedono
mille passaggi, con il coinvolgimento di più enti. Una situazione che provoca
spese enormi, naturalmente sostenute dalle casse pubbliche e che ritardano la
situazione di gravi problemi come quello della fame di case. (p.a.).
( da "Riformista, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Luna di miele gran
feeling imprenditori-governo. Scajola: centrali entro cinque anni UN GOVERNO ATOMICO
Anche la Marcegaglia abbraccia Berlusconi, che rilancia il nucleare Berlusconi
sottoscrive la relazione di Emma Marcegaglia a Parma: "È il nostro
programma di governo" ha detto, registrando la grande intesa con nuovo
presidente di Confindustria, che saluta con gioia l'esclusione della sinistra
dal Parlamento. Per la Marcegaglia, governo e sindacati devono unirsi per
combattere la bassa crescita, "malattia" italiana. Il programma di "Confgoverno" è per la riforma dei
contratti e una drastica riduzione di fisco, burocrazia e spesa pubblica. Per l'economista Alberto Clò, sul tema
dell'energia nucleare, l'Italia è ritardo e servono quindici anni, non cinque,
per realizzarla. Mastrobuoni a pagina 3 23/05/2008.
( da "Riformista, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Segue mano ferma Ciò
comporta la difficoltà di trovare sia strutture statali sia elementi di società
a cui appoggiare l'azione di governo. Quando Berlusconi dice che lo Stato deve
essere presente e far valere la sua autorità su tutto il territorio nazionale,
dice una cosa la cui verità è evidente, e può essere messa in discussione solo
da una sinistra attardata e in debito d'ossigeno. Il problema però è: con quali
corpi statali, con quali tecnici, con quali burocrazie, con
quali apparati politici locali; peggio ancora, con quali cittadini? Con
cittadini come quel manifestante che ha affermato in tutti i tg: né discariche né
inceneritori? Con sindaci come quelli che hanno capeggiato la protesta contro
le discariche campane o quella contro la Tav nel civilissimo Piemonte?
E, sia chiaro, non si tratta di gettare la croce addosso a queste persone. Sono
solo esempi della italianità media, quella che dorme dentro ognuno di noi. Ma
Berlusconi, il suo gruppo dirigente, la sua base elettorale non sono altra cosa
da questa italianità media, anzi ne hanno costituito finora una delle più
emblematiche incarnazioni: basti pensare alla legittimazione dell'evasione
fiscale o alle leggi in materia di giustizia fatte dal suo precedente governo.
Per corrispondere alle aperture di credito che gli vengono da molte parti il
premier deve dunque prima di tutto rompere con se stesso, fare il miracolo di
non essere più quello che è stato finora. Ovviamente, tutti speriamo che ciò
avvenga. Allora si può essere ottimisti? Forse sì, si può esserlo, se si
investe sul rafforzamento delle istituzioni. Lungi dal pensare che le
istituzioni non funzionano a causa del carattere del paese, dobbiamo pensare
che il paese ha questo carattere perché ha sempre avuto istituzioni deboli e
inadeguate. Oggi è possibile cambiare, in parte perché c'è l'Europa che con il
suo controllo ci obbliga a fare scelte più efficienti, in parte perché la
prospettiva del declino è ormai così incombente da indebolire le posizioni
conservatrici o immobiliste. Questo significa che il governo, se vuole usare
bene l'opportunità che ha nelle mani, deve puntare in primo luogo ad affermare
la presenza delle istituzioni pubbliche e i doveri di cittadinanza. Se non si
affronteranno i nodi materiali, politici e culturali che bloccano il paese,
atti come il decreto sicurezza rischiano di diventare soltanto simbolici, e non
produrre niente di più che un effimero consenso. Tra questi nodi, quelli
relativi a parlamento e governo sono decisivi: perciò le riforme sono un
passaggio fondamentale per l'esecutivo così come per l'opposizione. Tutti, il
governo e l'opposizione, devono sapere che non basterà adottare questa o quella
misura, per quanto giuste: si tratta di aggredire aspetti di fondo
dell'identità italiana. Claudia Mancina 23/05/2008.
( da "TGCom" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'opposizione
"svuotata" Peppino caldarola sul Giornale Dopo il travolgente trionfo
elettorale, per avere un'opposizione decente, Nicolas Sarkozy si è dovuto
innamorare di Carla Bruni. Contento lui, contenti i francesi che hanno ripreso
a criticarlo. Non so se augurare la stessa cosa a Berlusconi. Noi di sinistra
abbiamo troppa venerazione per la signora Veronica Lario per augurarle un
dispiacere. Tuttavia il tema dell'opposizione a Berlusconi esiste. Quella di Di
Pietro sa di muffa, Casini è sotto choc, Walter non tiene "cazzimma"
(per i lettori leghisti: "cazzimma" è espressione napoletana che vuol
dire "cattiveria", persino "malvagità"). Non c'è democrazia
che si rispetti senza una opposizione che sappia trovare le strade per farsi
sentire. L'ubriacatura bipartitica sta trascurando questo piccolo particolare.
Nel sistema precedente, che nessuno rimpiange tranne Pecoraro Scanio, chiunque
aveva qualcosa da dire sapeva che c'era un partito con cui parlare. Oppure se lo
faceva. Oggi se non ti ascolta Berlusconi e non ti vede Veltroni, sei finito.
In tanti altri Paesi bipartitici o tendenzialmente bipartitici va bene così. La
società si adatta allo scontro a due e allora entrano in campo le lobby, i
sindacati; le organizzazioni non governative, l'informazione, il cinema,
l'associazionismo più vario, le chiese che ti vendono il dio che vuoi. In
Italia, Paese che ha alle spalle una solida tradizione di opposizione violenta
e persino terroristica, invece il cambiamento bipartitico sta avvenendo a
struttura politicosociale immutata. È questo il guaio del nostro Paese. Fare le
cose a metà. Abbiamo fatto male la Seconda Repubblica bipolare svuotandola con
iniezioni di proporzionalismo. Oggi facciamo la Terza Repubblica tendenzialmente
bipartitica con l'assetto politico-sociale ancora multipartitico. Il rischio
democratico è forte. La responsabilità di chi governa e di chi si oppone è
eccezionale. Un viaggio nell'Italia che non governa e che non si riconosce
nell'opposizione può trasformarsi in un safari nel deserto con tribù di nomadi
(in questo caso non c'entrano i rom) pronte all'assalto proditorio. Sappiamo,
ad esempio, che tutta l'area del sindacalismo diffuso e fai-da-te sta crescendo a mano a mano che le grandi organizzazioni confederali
sono irrigidite dalle loro gigantesche e ben pagate burocrazie. Sappiamo che il
mondo dell'associazionismo è prevalentemente cattolico e questo dato, alla
lunga, potrà creare qualche problema se l'opposizione sociale sarà egemonizzata
dalla gente di fede. L'obiezione a questo ragionamento è semplice e potrebbe
farmi tacere. Non è compito del governo o di chi ha vinto le elezioni
occuparsi di chi si oppone. Veltroni potrebbe dirmi: vi piaccia o no anche la
mia è un'opposizione, chi non la condivide se ne faccia un'altra. Giusto e
sbagliato al tempo stesso. Ecco perché è sbagliato. Perché c'è stato un tempo,
gli ultimi anni Sessanta, in cui il sistema politico ha retto l'urto di una
grande opposizione in gran parte extraparlamentare perché c'erano, a fare da
cuscinetto, grandi partiti di massa. Malgrado ciò è successo quel che è
successo. Ora, invece, in caso di crescita di un'opposizione sociale e politica
alimentata da una crisi economica prolungata non si troverebbe alcun
cuscinetto. Sarebbe anti-sistema, immediately. Questo ragionamento mi spinge a
consigliare Berlusconi e Veltroni a lasciar perdere ulteriori modifiche
bipartitiche, per esempio con la legge elettorale europea. Mi porta a dire che
il loro principale compito, visto che hanno inaugurato una stagione di dialogo,
è quello di farsi una dura concorrenza nel costruire i loro partiti come veri
partiti democratici di massa e non come arene frementi per il Capo. Mi spinge a
dire che devono trovare tante sedi nazionali o periferiche per ascoltare chi
non è d'accordo, le flebili voci di oggi che potranno diventare urlo domani.
Chi riforma prevede, non vive alla giornata. Oppure, per avere un'opposizione
di popolo al presidente, dovremo aspettare che s'innamori. Invia ad un amico.
( da "Arena.it, L'" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
I tempi, per
prima cosa: i cinque anni citati ieri da Scajola bastano
appena per recuperare le competenze necessarie e disperse nei 20 anni passati,
per rimettere in moto la burocrazia e la logistica necessaria. Per posare, ammette lo stesso
ministro, solo "la prima pietra". Per costruire in concreto una centrale
di terza generazione, quelle ora disponibili, se tutto fila liscio (in Italia
capita di rado) servono almeno altri cinque anni. Realisticamente, i
primi Kw nucleari arriveranno nel 2018-2020. Un periodo lunghissimo. Poi la
tecnologia. Per l'Italia è strategicamente importante, più che costruire le
centrali, infilarsi nel cuore della ricerca scientifica e industriale nel
settore. Lì dove i grandi Paesi occidentali lavorano ai reattori di quarta
generazione, quelli che dovrebbero essere "senza scorie", e
addirittura ai reattori a fusione (i progetti Ue Iter, in corso a Cadarache in
Francia, e i successivi Demo e Proto, che dovrebbero portare a un reattore a
fusione industriale). Infine, la consapevolezza popolare. Il primo sforzo da
fare è spiegare agli italiani che il "sistema nimby" non è
tollerabile, perché troppo costoso in termini di sviluppo e anche di
inquinamento. Ognuno deve fare la sua parte, senza pretendere di scaricare sul
vicino i disagio e tenere per sé i vantaggi. Il nucleare, insomma, ci può
stare. Ma non è la soluzione al problema attuale e urgente ereditato dagli
errori passati. Per arrivare vivi al nucleare pulito bisognerà lavorare sodo su
tutti gli altri fronti possibili: risparmio energetico, fonti rinnovabili, e
anche i famosi rigassificatori per non dipendere solo dai gasdotti. .
( da "Corriere.it" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Etica e malattia Il
progetto apre anche ai pazienti che non hanno espresso il consenso in
precedenza Incapaci mentali, diritto all'eutanasia Belgio, la proposta per
estendere la dolce morte. I critici: si torna a Hitler BRUXELLES Prima
proposta: lasciar morire, o meglio uccidere con un'iniezione o con una manciata
di pastiglie, un paziente che sia "mentalmente incapacitato". Seconda
proposta: lasciar morire o uccidere anche, sempre per sottrarlo al dolore di
una malattia non più controllabile, chi per la legge è minorenne, troppo
giovane per decidere da solo. Questo ed altro chiedono 4 progetti di legge
presentati dal partito liberaldemocratico fiammingo che stanno dividendo ancora
una volta il Belgio cattolico: prevedono cioè che l'eutanasia, già legalizzata
dal 2002 per i maggiorenni e a determinate condizioni, possa essere estesa
legalmente anche ai minori come già avviene in Olanda e ai "dementi",
cioè a persone che non siano in grado di intendere e di volere per effetto di
una incurabile forma di demenza. Stando agli oppositori dell'idea, soprattutto
a quelli dell'area cattolica, si tratta poco meno che di un ritorno al
"T4", il piano per l'eutanasia di massa messo in cantiere da Hitler
subito prima della guerra. Stando ai sostenitori, le ideologie naziste non
c'entrano proprio nulla: si vorrebbe solo combattere la condanna della
sofferenza inutile, e offrire a tutti la possibilità di una "morte con
dignità". Sostenitori e oppositori sono disposti in file trasversali, si
trovano più o meno in tutti i partiti. Ma a firmare i 4 progetti di legge sono
i liberaldemocratici dell'Open Vld, il partito dell'ex primo ministro Guy
Verofstadt e anche il primo partito in vaste zone delle Fiandre. Il clima
politico è già appesantito dalle tensioni etnico-linguistiche, e in tema di
eutanasia non si è ancora spenta l'eco della morte di Hugo Claus, lo scrittore
che ha scelto la "dolce fine" pur di non arrendersi al morbo di
Alzheimer: secondo il quotidiano fiammingo De Standaard, dalla morte di Claus
sono raddoppiate le richieste di eutanasia in tutto il Paese. Ma Claus,
appunto, era ancora in possesso delle sue facoltà mentali. Quelli di cui oggi
si discute sono casi probabilmente molto diversi. Per un "mentalmente
incapacitato", si dice, potrebbe comunque far testo una sua volontà
espressa in precedenza, e la decisione del medico dovrebbe sottostare alle
stesse condizioni previste oggi: che la malattia sia grave e incurabile; che le
sofferenze "fisiche o psichiche" siano "costanti, intollerabili
e non sedabili"; e che vi sia stata, appunto, una richiesta
"volontaria, ripetuta e libera da ogni pressione esteriore ". Ma se
quest'ultima richiesta non vi fosse stata, se l'incapacità psichica o anche
l'età troppo giovane del paziente (o tutt'e due, nel caso di ragazzi gravemente
handicappati) l'avesse resa impossibile? Basterebbe l'accordo del medico con i
parenti stretti del paziente? Qui c'è una zona opaca, di ambiguità giuridica,
in cui si concentrano le polemiche. In Olanda, questi ostacoli sono stati
aggirati da una legge che permette l'eutanasia per i ragazzi dai 12 ai 16 anni
purché vi sia il consenso dei genitori o dei tutori; e per quelli di 16-17
anni, anche senza questo consenso (ma dietro richiesta del ragazzo,
naturalmente). In Belgio, finora, si è sempre proceduto con il sistema della
"notifica a posteriori": una volta accertate le condizioni
prescritte, il medico somministra la "dolce
morte", o iniettando dei farmaci o "aiutando" il paziente a
prenderli per bocca. Poi, entro 4 giorni dalla morte, avverte la Commissione
cui spetta il giudizio finale. E lo fa con un modulo scaricabile anche da
Internet, poiché la burocrazia imbriglia pure la morte. Luigi Offeddu stampa |.
( da "Denaro, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Enti Locali &
Cittadini territorio Macroregione appenninica: referendum on line Una
macroregione dell'Appennino. L'Ente locale comprenderebbe i piccoli Comuni delle
province di Avellino, Salerno, Benevento, Foggia, Potenza e Campobasso. L'idea
è venuta ad alcuni amministratori locali e al portavoce del coordinamento
nazionale dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano. L'occasione per lanciare
l'iniziativa è stata la presentazione, sul web, della proposta di creare una
macroregione dell'Appennino. L'idea nasce dal fatto che nelle popolazioni dei
comuni dell'entroterra meridionale si avverte la necessità di tagliare la
miriade di enti inutili, dalle Comunità montane alle Province, e di ridisegnare
gli stessi confini ed ambiti regionali. L'idea sarà presto oggetto di un
referendum via internet. Basilio Puoti "L'articolo 132 della Carta
Costituzionale consente alle istituzioni locali di ridisegnare dal basso i
nuovi recinti istituzionali del Paese, comprese le Regioni". Lo afferma il
presidente del Consiglio Provinciale di Avellino, Erminio d'Addesa, promotore
di una nuova Regione svincolata da Napoli. "Una Regione nuova avverte
d'Addesa costituisce una vera e autentica rivoluzione istituzionale,
democratica e territoriale e contemplerebbe tutti gli elementi positivi dello
sviluppo e del benessere. La gente percepisce positivamente la necessità di un
nuovo assetto istituzionale attraverso una macroregione in quanto c'è un sentimento
di ritorno alle proprie radici culturali ed un riappropriarsi del territorio e
delle correlate risorse". Nelle popolazioni dei piccoli Comuni delle
Province di Avellino, Salerno, Benevento, Foggia, Potenza e Campobasso si
registra in maniera forte la necessità ridurre il numero di enti locali, come
le Comunità montane e le Province al fine di ridisegnare confini e ambiti
regionali. "Nei piccoli Comuni delle aree interne dell'Appennino dichiara
il portavoce del coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano -
è ormai consolidata la certezza che con il passare del tempo i territori della
aree interne sono destinati alla marginalità sociale ed economica, nonchè a
essere sempre di più lo sversatoio di rifiuti delle aree metropolitane. L'utilizzo
stesso delle risorse comunitarie, umiliante e offensivo nelle cifre e nelle
misure per i piccoli Comuni da parte dell'attuale sistema regionale, è un
drammatico segnale di abbandono politico e istituzionale". Per Caivano poi
la nascita di una macro regione dell'Appennino è la risposta utile e concreta
alle legittime attese delle famiglie che vivono nei piccoli Comuni
dell'Appennino meridionale. "Una nuova Regione che sia omogenea dal punto
di vista culturale e orografico in grado di rappresentare al meglio le istanze
dei cittadini aggiunge il portavoce di Piccoli comuni -. La straordinaria
ricchezza dei nostri territori: vento, acqua, beni culturali e paesaggistici,
enogastronomia e artigianato di qualità troverebbero vero rilancio e sviluppo
grazia ad una macroregione che ha nei piccoli Comuni il vero cuore
pulsante" La sfida lanciata dal leader di Piccoli Comuni prevede ora la
fase del referendum popolare on-line con l'obiettivo di avere quel consenso
popolare necessario per avviare l'iter burocratico istituzionale per realizzare
quella che chiama "una grande trasformazione dal basso dell'architettura
istituzionale in Italia". "Eliminare gli enti inutili ed accorpare le
Regioni per macroregioni conclude Caivano - è ormai un passaggio ineludibile
per affrontare e vincere la sfida del futuro. E' necessario
dar vita quindi a una macro regione agile dal punto di vista del personale
politico e leggera dal punto di vista della burocrazia, ma pesante per ciò che riguarda le progettualità da mettere in
campo a favore dei piccoli Comuni". del 23-05-2008 num.
( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'analisi IL CAPITALISMO
SECONDO EMMA enrico cisnetto "Siamo un paese bloccato, la malattia
dell'Italia si chiama crescita zero". Parole di buonsenso. Forse un po'
scontate, magari pronunciate con un tono troppo sommesso per le italiche
abitudini, ma decisamente ? e fortunatamente ? di buonsenso, quelle arrivate
dal discorso di investitura di Emma Marcegaglia. La première dame alla guida di
Confindustria ha fatto un discorso molto "classico": difesa della
piccola e media impresa, prevalenza del privato rispetto a uno Stato che è
rimasto indietro, migliorie del welfare come necessarie e improrogabili,
riforme della contrattazione come non più procrastinabili. Insomma, esattamente
quello che è logico attendersi dal leader degli imprenditori italiani. Con
qualche punto particolarmente condivisibile. Per esempio, quando ha ricordato
che la globalizzazione è un fenomeno da accettare, anzi da cavalcare
diventandone protagonisti e non antagonisti, magari attraverso un rafforzamento
dei processi di convergenza europei. Parole innovative, probabilmente poco
gradite dal ministro "neo no-global" Tremonti, seduto in prima fila,
e forse anche da qualche imprenditore che fatica a mettersi al passo e pensa
che la colpa sia dei cinesi. Ma è proprio su questo, a proposito del ruolo
delle imprese nel contesto del "declino italiano", che lo scenario
dipinto dalla Marcegaglia lascia il dubbio più grosso: le prime pagine della
sua relazione non sono solo elogiative, com'è logico che sia, dei suoi colleghi
che l'hanno appena eletta loro presidente, ma inducono a pensare che
l'industria italiana nel suo insieme abbia già varcato il guado ? della
modernizzazione, dell'internazionalizzazione, dell'innovazione tecnologica,
della managerializzazione, dell'irrobustimento finanziario ? e che tutto quello
che non va sia solo colpa della politica indecisionista, della
burocrazia inefficiente,
dell'erario sanguisuga, del sindacato conservatore, del "fronte del
no" a tutto. Naturalmente tutte queste carenze ci sono, e forse la
neo-presidente di Confindustria è stata persino benevola nel bollarle. Ma ciò
non toglie che siano sotto i nostri occhi gli effetti del combinato disposto
tra il processo di deindustrializzazione che l'Italia ha subito
nell'ultimo decennio, il permanere di caratteristiche del tessuto produttivo
quantomeno inadatte a vincere la sfida della competizione globale (piccole
dimensioni, sottocapitalizzazione, scarsa inclinazione all'innovazione) e
l'impermeabilità del capitalismo dei piani alti al cambiamento. Quanto alle
ricette per come venirne fuori, le indicazioni di Marcegaglia ci sono sembrate
tutte condivisibili tranne una, quella sul federalismo, che richiede un
supplemento di approfondimento. Giusto, infatti, dire che il processo è a metà
del guado. Ma siamo sicuri che è passando definitivamente alla sponda delle
autonomie (anarchie?) regionali che si salva l'Italia? Del condivisibile vale
la pena citare il più che giusto: una nuova politica energetica, con il ritorno
al nucleare ma anche la creazione di strutture distributive cross-border, e
soprattutto un vero mercato unico per l'elettricità e il gas; l'abolizione
delle province; la fine del localismo esasperato in campo universitario.
Insomma, un discorso largamente condivisibile quello ascoltato ieri, che nel
proseguo andrà "rinforzato" con un pizzico di pragmatismo in tema di
politica industriale (ma qui le è venuto l'assist del ministro dello Sviluppo
economico, Scajola, che ha saputo coniugare più liberalizzazioni con più
"Stato decisore"). Un discorso sobrio nei toni, anche se mai a
discapito della sostanza, che coincidendo con il fervore del nuovo governo, le
attese intorno ad esso, e con il clima politico più sereno che si sta
profilando, ha dato la netta sensazione di una Confindustria più dialogante e
collaborativa rispetto a quella "anti-casta" targata Montezemolo. Il
che è positivo se dal Berlusconi IV arriveranno le risposte che i cittadini e
gli imprenditori attendono. In tutti i casi, buon lavoro, presidente
Marcegaglia.
( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
"La bella e la
bestia" sottolinea Turi Cacciola indicando l'ammirevole copertura,
realizzata con tutte le indicazioni estetico-burocratiche, del piccolo cantiere
per le barche e i "resti" accatastati delle "falanghe"
degli scali d'alaggio, una vera "bestia nera" per tutti i
frequentatori del porto. Come Turi, nelle sue lunghe passeggiate giornaliere di
pensionato, chi passa non può fare a meno di vedere la catasta di legname che
attende ormai da troppo tempo di essere utilizzata. I lavori per la
realizzazione degli scali si prolungarono per più tempo e, fra pause e
proteste, addirittura misero in forse l'esistenza stessa dell'antico cantiere,
la cui conduzione è passata nel tempo da padre in figlio; poi la ditta
appaltante realizzò il minimo indispensabile per tornare a tirare su le barche
e abbandonò l'impresa (dicono che sia fallita). Da quel momento sono passati
ormai più di due anni con grave danno per la marineria locale e sulla vicenda è
calato il silenzio, o quasi, perché almeno a livello locale se ne parla
continuamente. Prima della recente consultazione elettorale, l'assessore
Salvatore Mirabella in Consiglio fece presente che, proprio in quei giorni,
l'assessorato regionale avrebbe comunicato se la ditta seconda in graduatoria
nella gara d'appalto avrebbe accettato l'incarico o se sarebbe stato necessario
rifare ex novo il bando. Ora, di ritorno dalla missione palermitana post
elettorale, ci ha dichiarato di aver avuto assicurazioni dallo stesso
presidente Lombardo che, appena nominata la nuova Giunta, si dovrebbe risolvere
(almeno burocraticamente) anche il problema del porto di Trezza. Ma quanti mesi
(o anni) dovranno passare per la realizzazione? In Consiglio si è anche
pessimisticamente discusso dell'atmosfera che aleggia attorno al porto e alla
marineria trezzota in quanto c'è chi crede che queste
lungaggini siano tutte direttamente collegate ad una politica di trasformazione
delle attività portuali in senso diportistico piuttosto che in
un'incentivazione dell'attività peschereccia. Il tempo risolverà i quesiti ma è
certo che in conto oggi i pescatori devono mettere non solo la lotta con il
mare ma anche (e soprattutto) con la burocrazia. Enrico Blanco.
( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Applausi dalle donne
del nuovo esecutivo Roma. Una relazione "puntuale, concreta,
efficace": non delude la platea Emma Marcegaglia al suo discorso
d'insediamento alla guida di Confindustria. È la prima volta che la quasi
centenaria federazione degli industriali pone una donna nel suo scranno più
alto. Ed è il momento delle donne anche nel nuovo esecutivo che ha schierato
nella prima fila le sue giovani ministre: Mara Carfagna (Pari opportunità),
Giorgia Meloni (Politiche giovanili), Mariastella Gelmini (Scuola), Stefania
Prestigiacomo (Ambiente). Tanto da rubare la scena agli altri pur importanti
leader: il premier Berlusconi con Tremonti, Fini, Schifani, Maroni, Ignazio La
Russa, presenti insieme con quasi tutto il governo e l'intero Ghota
imprenditoriale. Accanto al Cavaliere, il presidente uscente di Confindustria
Luca Cordero di Montezemolo, gli altri ex capi di viale dell' Astronomia, il
Governatore di Bankitalia Mario Draghi, Mister Goex (Mario Moretti Polegato) e
Fedele Confalonieri. Scroscianti applausi hanno scandito l'intervento della
bionda "lady di ferro", apparsa emozionata ed elegante in pantaloni
neri Prada e blusa bianca stilizzata da fiori neri. La voce di Emma si è
incrinata nel rendere omaggio ai genitori Steno e Mira accorsi ad ascoltarla
insieme al marito Roberto Vancini e al fratello Antonio. "Non sarei qui
senza la forza del loro insegnamento e del loro esempio. Da loro ho imparato la
responsabilità dell'imprenditore" ha ricordato Emma che quasi al termine
del suo intervento, farà il secondo richiamo alla famiglia, citando la figlia
Gaia, 5 anni, rimasta a casa, per dare la sveglia sull'urgenza di avere una
scuola di qualità, "per il bene dei nostri figli". È rimasto deluso
chi si aspettava toni intimisti o evocativi. Da pratica donna padana, che fin
da piccola "ha respirato impresa", l'industriale mantovana
dell'acciaio prende in mano le redini del nuovo incarico e non le manda a dire:
alla politica che il suo primato "deve dimostrare di meritarselo"; alla burocrazia troppo costosa e ai fannulloni; a quest'Italia che "non è
un paese per giovani"; ai sindacati "obsoleti". La platea (2.500
partecipanti in totale) è conquistata. E ancora le si incrina la voce
ricordando per nome l'operaio morto due giorni fa in uno stabilimento dei
Marcegaglia. Plaudono le belle ministre in prima fila: Carfagna in
tailleur blu notte e tacchi a spillo. Giorgia Meloni sottolinea quanto sia
"importante che ci sia una donna in un ruolo storicamente maschile".
L'ex presidente della Camera Irene Pivetti (foulard di seta stretto al collo e
alti sandali bianchi di vernice), ricorda che anche alla guida dei giovani
confindustriali c'è una donna, Federica Guidi. "Quando si investe sulle
donne i risultati si vedono" approva Anna Maria Artoni, a capo di
Confindustria Emilia Romagna. Annuisce sull'occupazione femminile penalizzata
Prestigiacomo, in tailleur pantaloni e ballerine neri. Paola Barbetti.
( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Dallo
scorso novembre il Rocca Daniele resta off limits, in attesa che la burocrazia faccia il suo
corso Da qualche tempo ad Agrigento tanti uomini hanno avuto modo di conoscere
Nadia Meli. Conoscenze decisamente rocambolesche. Pregiudicata di 28 anni da
ieri pomeriggio si trova rinchiusa nel carcere di contrada Petrusa. Ad arrestarla al Villaggio Mosè in
flagranza di reato sono stati i carabinieri ed è accusata di furto con
destrezza. Meli era salita poco prima sull'auto di un agente di commercio di
Lercara Friddi che, ovviamente non la conosceva. Con lo stratagemma di chiedere
un passaggio, la giovane è riuscita a salire a bordo dell'auto, ignaro di
quanto sarebbe accaduto poco dopo. Secondo quanto sarebbe stato accertato dagli
inquirenti - il cui riserbo è stato fitto fino a tarda sera - Meli avrebbe
avanzato proposte hard all'agente di commercio, il quale però non avrebbe
acconsentito. L'avrebbe anzi invitata a uscire dall'abitacolo. Intuendo che
l'ennesima "impresa" era ormai sul punto di sfumare, la pregiudicata
è scesa dall'auto, portando via però il portafogli dell'uomo, contenente
diverse banconote di vario taglio e i documenti personali. La ventottenne però
non immaginava che l'ennesimo "blitz" le sarebbe costato stavolta le
manette. Nei paraggi c'era infatti di passaggio una pattuglia dei carabinieri
che, allertati dall'agente di commercio appena derubato, si sono fiondati nella
zona teatro della vicenda. In tanti hanno assistito alla scena da film. Tanto
tempismo è sfociato con l'arresto immediato della giovane, la quale non ha
potuto negare l'evidenza, essendo stata trovata in possesso del portafogli
rubato alla "preda" di Lercara Friddi. Secondo quanto è emerso nelle
ore successive all'arresto, pare che altre persone abbiano avuto a che fare con
Nadia Meli. Ulteriori sviluppi sulla vicenda potrebbero emergere nelle prossime
ore. Francesco Di Mare.
( da "Sicilia, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Campagna in piazza
cairoli Conoscere la psoriasi ma. mo.) Definite le liste e le squadre di
governo, i candidati a Palazzo Zanca e a Palazzo dei Leoni si preparano alla
campagna elettorale che li porterà a scontrarsi nella Amministrative del 15 e
16 giugno. Ma già emergono le prime polemiche e i primi attriti all'interno
delle coalizioni. In particolare, nel Pd ha suscitato scalpore la mancata
presentazione, per il rinnovo del Consiglio provinciale, della lista
"Siracusano presidente". L'incontro di mercoledì sera tra Paolo
Siracusano e il segretario regionale del partito, nonché candidato sindaco,
Francantonio Genovese, doveva servire a ricomporre la vicenda, ma ieri la situazione
è precipitata. I candidati del collegio di Patti, rimasti fuori per questa
inadempienza, si sono scagliati contro Rinaldi e ne hanno chiesto, senza mezze
misure, le dimissioni. Una richiesta che fa seguito a quelle già avanzate da
Salvatore Chiofalo (coordinatore provinciale di Sinistra democratica) e Franco
Barresi, componente dell'assemblea costituente del Pd. Dimissioni puntualmente
giunte, ieri, con un comunicato del numero uno provinciale del partito, che si
è assunto tutte le responsabilità di quanto accaduto: "La mancata
presentazione, per motivi tecnici, della lista "Siracusano
Presidente" nei collegi della provincia, è un fatto grave, così come il
danno arrecato ai candidati al Consiglio provinciale e al candidato alla
presidenza della Provincia, Paolo Siracusano. Assumendomi tutta la
responsabilità di quanto accaduto, rimetto il mandato di coordinatore
provinciale del Partito Democratico alla segreteria regionale. Esprimo tutta la
mia solidarietà ai candidati, convinto che a Paolo Siracusano non mancherà
certo il loro sostegno né quello di tutto il Partito Democratico".
Siracusano prova a fare da paciere e afferma: "Genovese si è detto
mortificato per quanto accaduto, non si rende conto di come sia successa questa
cosa, e non ho motivo di non credergli, considerando che questo porterà un
danno anche a lui. Cercheremo di ricomporre i contatti con le persone rimaste
escluse per riportare serenità, e in questo il candidato sindaco ha garantito
il massimo dell'impegno per colmare il gap generatosi con la mancanza di questa
lista". Intanto la burocrazia tira brutti scherzi anche dall'altra parte della barricata.
Secondo indiscrezioni, infatti, sarebbe a rischio anche la lista "Rialzati
Messina", che sostiene la candidatura a sindaco di Peppino Buzzanca. La
certificazione a corredo della stessa non sarebbe completa.
( da "ADN Kronos" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il presidente Marina
Calderone: ''Gli ordini professionali sono una parte dello Stato perché hanno
una delega di funzioni molto delicate''. Le proposte dei consulenti per
semplificare e ridurre adempimenti ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte
le notizie di ECONOMIA Roma, 23 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Un ordine
nazionale composto da 23mila professionisti attivi in tutta Italia, fortemente
radicato sul territorio, con una grande coesione interna e preparato ad
affrontare le sfide imposte dai continui cambiamenti del mercato del lavoro. Ma
anche un ordine che lamenta l'eccessiva burocrazia del nostro paese sugli
adempimenti legati alla gestione dei rapporti di lavoro e che chiede al
neo-ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per prima cosa, la semplificazione
delle norme. E' l'Ordine nazionale dei Consulenti del lavoro che stamane, a
Roma, all'hotel Aran Mantegna, ha riunito l'assemblea annuale dei consigli
provinciali dell'Ordine. I lavori si sono aperti nel ricordo di Giuliano
Gardoni, già presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine, scomparso
recentemente e definito dall'attuale presidente, Marina Calderone (nella foto),
''vera rappresentazione dell'anima della nostra professione''. Nella sua
relazione introduttiva, Calderone ha sottolineato che ''gli ordini
professionali sono una parte dello Stato perché hanno una delega di funzioni
molto delicate''. ''In questi giorni -ha ricordato Calderone- stiamo
combattendo con un software di controllo del modello 770 che non funziona. La
nostra categoria ha dovuto chiedere una proroga e molto probabilmente la
scadenza slitterà al 10 luglio''. ''Ogni giorno -ha aggiunto Calderone- con il
nostro lavoro, cerchiamo di far comprendere le norme ai nostri clienti, imprese
e lavoratori. Cerchiamo di spiegare la 'ratio' della norma, anche se talvolta è
una 'ratio' che sfugge anche a noi''. Calderone ha molto insistito
sull'affollamento legislativo che affligge il nostro paese. ''In Inghilterra ci
sono 5mila leggi, in Germania -ha detto- c'è una sola legge per il lavoro, in
Italia non sappiamo più neanche quante norme abbiamo e le leggi sul lavoro non
entrano in un Dvd molto capiente''. ''Accade spesso -ha proseguito Calderone-
che i burocrati prendano il sopravvento sui tecnici e, come Consiglio nazionale
dell'Ordine, abbiamo lavorato molto per rappresentare al ministero del Lavoro
le reali necessità. Noi siamo impegnati innanzitutto in una battaglia di
civiltà giuridica''. Calderone ha poi citato anche la neo-presidente di
Confindustria, Emma Marcegaglia. ''Ho sentito con piacere che ha parlato delle
stesse cose di cui sto parlando io -ha sottolineato- perché nei nostri
ragionamenti c'è un filo conduttore ed è quello di capire che cosa sta
succedendo e lavorare per il nostro Paese, confrontandoci con tutti gli altri
interlocutori, innanzitutto lo Stato''. Calderone non ha tralasciato le sfide
che attendono questa professione. ''Secondo un sondaggio effettuato dalla
nostra Fondazione Lavoro, nella nostra categoria il 90% degli studi è a
monotitolarietà, l'età media dei titolari è di 47 anni e la stragrande
maggioranza degli studi non sono stati ereditati ma sono stati aperti dal
titolare stesso. Questo vuol dire che la nostra professione non vede un momento
di ricambio e che si tratta di un settore fortemente individualista, che deve
cominciare a fare rete creando una community di condivisione di esperienze''.
Altra sfida importante della categoria è quella della riforma della previdenza.
''Il 70% delle nuove generazioni, dei nuovi ingressi nella professione -ha spiegato
Calderone- è femminile. Un ingresso massiccio di donne nella nostra professione
significa che bisogna ritarare la previdenza della categoria, perchè noi
colleghe abbiamo un reddito professionale inferiore del 30% a quello degli
uomini. Questo fatto avrà delle ricadute sul sistema previdenziale, che occorre
affrontare per tempo''. Infine, Calderone ha parlato del percorso di accesso
alla professione. ''C'è da fare una profonda riflessione -ha detto- sul
rapporto con il mondo dell'università: 2.700 corsi di laurea non sono
sufficienti a formare giovani preparati per la nostra professione. Per questo,
il nostro obiettivo è di istituire, con il ministero dell'Università, un
percorso all'interno del quale si individui un corso di laurea che prepari a
una cultura di base della nostra professionè'.
( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
La più odiosa, la più
iniqua, la più indigesta, la più contestata imposta sul bene primario, la casa
dove si vive con i propri cari, pare avviarsi inesorabilmente alla sua
estinzione. Già, "l'Ici, un'imposta ingiusta che colpisce il bene primario
di ogni famiglia, la casa. Un bene che rappresenta i sacrifici di una
vita". E che dal lontano 1993, anno del suo esordio, ha continuato a
prosciugare le tasche dei cittadini contribuenti, nonostante si fosse detto a
quel tempo che era solo transitoriaMa si sa in questo Paese il transitorio si
coniuga spesso con il definitivo! Infatti dal lontano 1993 lo Stato ha cercato
di garantirsi maggiori entrate da impiegare altrove, diminuisce lo stato
sociale, interviene lo stato fiscale.Immediatamente le rendite ed i valori
catastali degli immobili vengono "rivalutati" in realtà vengono
gonfiati fino a raggiungere soglie superiori ai reali valori di mercato,
vengono colpiti i trasferimenti, le successioni, le locazioni, oltre ad una
serie di "trappole" a tutela dell'erario. Non solo, ma l'imposizione
colpisce duramente anche le attività vicine all'edilizia, imprese, professionisti con un abbondanza di burocrazia schizofrenica (pensiamo alle tante normative sulla sicurezza,
sugli impianti fino ad arrivare al libretto del fabbricato), inducendo un
aumento dei costi che fa venire sicuramente meno il detto che la casa non
mangia soldi, in quanto "mantenere una casa comincia a presentare dei
costi proibitivi". E' proprio per questo che sull'ICI si indirizza
la protesta di tanti contribuenti : perchè l'ICI è un'imposta reale (colpisce
la titolarità di un bene) patrimoniale (non colpisce un reddito ma un
patrimonio) e già questo fatto ne fa una imposta di dubbia costituzionalità, in
quanto la Consulta ha avuto occasione di affermare che l'imposta reale è
legittima se inserita in un contesto nel quale venga, comunque, colpita la
capacità contributiva; l'ICI, invece, colpendo solo una tipologia patrimoniale
lascia fuori tutti gli altri redditi. Ma un altro fatto, collegato a
quest'ultimo, ha reso l'ICI particolarmente odiosa: lo Stato, infatti, a
seguito dell'introduzione dell'ICI, ha tagliato quasi completamente il flusso
di danaro destinato ai Comuni, i quali, da quel momento, si sarebbero mantenuti
con i soli proventi dei proprietari o quasi. A questo punto, il Comune è
diventato una sorta di condominio, dove solo i proprietari pagano i servizi,
mentre gli altri ringraziano... Ciò, naturalmente comporta il venire meno del
principio di rappresentanza del contribuente, principio cardine di tutte le
democrazie moderne, principio sorto nel Regno Unito con il "no taxation
without representation" (nessuna tassa senza la partecipazione del
popolo..).Ben venga, quindi, il provvedimento di abolizione dell'ICI, "
una prima misura di equità, oltre che di civiltà", a cui si spera ne
seguano altre. Si perché sulla casa di proprietà si sono abbattute e continuano
ad abbattersi imposte e tasse di vario tipo, balzelli e oneri tanto assurdi
quanto illegittimi che hanno letteralmente mandato in tilt i già esegui bilanci
familiari , ma che hanno avuto il solo scopo di ben rimpinguare le casse
erariali e comunali facendo dell'Italia, in fatto di imposizione sulla casa,
"il Paese da guiness dei primati mondiali". Ora, la prevista
abolizione dell'Ici sulla prima casa (con esclusione naturalmente di quelle
signorili, ville, castelli, ecc.) che a Padova ad esempio esenterà circa 63
mila contribuenti, (con un minor gettito previsto per il Comune pari a 26
milioni di euro) avrà effetti positivi e benefici sulle famiglie, sui consumi e
quindi a cascata sull'economia locale, è un provvedimento che va nella giusta
direzione, visto che l'Ici colpisce soprattutto le classi meno agiate e le
famiglie che hanno fatto tanti sacrifici per quelle quattro mura.Certo a
spaventare molti Sindaci, compresi quelli padovani, è la necessità di entrate
alternative che compensino i minori introiti per le amministrazioni locali, nel
segno anche di un vero "federalismo fiscale". Basti pensare che con
l'ICI sulla prima casa complessivamente i Comuni si dividevano un tesoretto di
circa 2,5 miliardi di euro, che utilizzavano in larga parte per garantire
servizi a tutta la comunità e non solo ai proprietari. Quella cifra costituisce
la metà delle entrate tributarie comunali e circa un terzo delle entrate correnti.
Senza l'Ici, è chiaro, l'autonomia finanziaria dei Comuni scenderebbe
dall'attuale 73,5 al 49,5\% circa. Logicamente, alle voci preoccupate che
provengono da numerosi sindaci che sottolineano che senza quel gettito "
saranno costretti a tagliare assistenza, servizi pubblici, verde e
cultura", " se si tagliano le risorse dobbiamo per forza ridurre i
servizi", si può rispondere che: primo, è stato assicurato il ristoro del
minor gettito (quindi con i trasferimenti dallo Stato centrale non cambia
niente per il Comune), secondo che è arrivato il momento per rivedere i propri
conti a seconda delle priorità e/o delle necessità (come quelli che solitamente
fanno le famiglie di questi tempi): basterebbe risparmiare su tante cose o
tagliare sui costi impropri, su tante dispendiose e inutili consulenze, su
tante inutili manifestazioni pseudo culturali, su tante, troppe gestioni
allegre di enti e partecipazioni societarie inutili, su tanti altri costi
invisibili di cui beneficiano, però, ad esempio larghe fasce di popolazione
(come quella extracomunitaria) che certo non paga né l'ICI, né altri balzelli,
né i tanti costi che l'amministrazione comunale è costretta a sopportare Con
l'unica avvertenza a questo punto per i nostri Sindaci: non mettete o inventate
altre tasse o balzelli per recuperare su una eliminata, l'ICI. Nicola
Ramundopres. Osservatorio cittadino contribuente.
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Giace in magazzino il
sistema di aspirazione dell'azienda di Pozzuolo. Che
attende da mesi pure l'okay alla sistemazione viaria L'Abs accusa: "Ad
inquinare è la burocrazia"
La polemica: Regione e Provincia si rimpallano le responsabilità, bloccato
l'impianto di captazione dei fumi PozzuoloI manager dell'Abs non si sarebbero
mai aspettati tante difficoltà per diminuire l'impatto ambientale
dell'acciaieria. Problemi non di tipo tecnico, avendo alle spalle un
colosso della tecnologia quale il Gruppo Danieli, quanto di tipo burocratico.
Basta, infatti, un granello di sabbia per bloccare l'ingranaggio. La questione
del bosco in direzione degli abitati di Lumignacco e Cargnacco, la cui
realizzazione era stata bloccata dal Comune di Pozzuolo secondo cui i rilevati
per ondulare il terreno erano troppo elevati, seppur stia giungendo a soluzione
non è, però, l'unica.L'impianto fumi quattro, costato circa 17 milioni di euro,
giace in un magazzino. Si tratta di un sistema di aspirazione da installare sul
tetto dello stabilimento che consentirà di aumentare del 70\% la capacità
aspirante, già svolta dagli altri tre impianti. È un intervento risolutivo per
la qualità dell'aria all'interno, ma anche una garanzia per le emissioni
esterne, che anticipa di molto i futuri parametri europei.Eppure, da mesi si
attende l'autorizzazione delle autorità competenti per la sua installazione
definitiva. Colpa, fanno capire i vertici dell'Abs, di un rimpallo tra Regione
e Provincia.Le vicissitudini kafkiane non sono, però, finite qui.Un altro
intervento progettato dall'azienda riguarda infatti la ridefinizione viaria,
consentendo di sgravare dal traffico e rendere più sicura via Buttrio, che
attraversa la zona industriale udinese da Est a Ovest. È previsto lo
spostamento dell'accesso allo stabilimento per i mezzi pesanti, dotandolo di
moderni sistemi di pesatura e di monitoraggio dei carichi. Sarà realizzato,
inoltre, un ampio parcheggio per una settantina di tir. Infine, sul lato
settentrionale della strada sarà costruito un grande parcheggio per i dipendenti,
riuscendo così a dare risposta a un'esigenza esplosa con l'aumento
dell'occupazione.A pagina VI.
( da "Gazzettino, Il" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Roma NOSTRO INVIATO
"Costato ... RomaNOSTRO INVIATO"Costato più Morandini: il Nordest
questa volta mi sembra ben rappresentato al vertice di Confindustria, credo
proprio che le nostre istanze questa volta saranno ben presenti e rappresentate
a Roma".Adalberto Valduga, presidente degli industriali del Friuli Venezia
Giulia e imprenditore dell'acciaio, è soddisfatto e ben rimborsato dopo anni di
militanza alla guida dell'Assindustria di Udine. Il vicepresidente rodigino Antonio
Costato con delega all'energia e l'industriale friulano a capo delle piccole
aziende Giuseppe Morandini faranno da teste di ponte e contraltare alla
pattuglia di ministri veneti - Maurizio Sacconi, Luca Zaia e Renato Brunetta -
che coprono un vuoto decennale a livello governativo. Due facce della stessa
medaglia: il Nordest ora conta a Roma. E non ha più scuse."Mi sembra che
la linea decusa da Confindustria sia pienamente condivisa dal nuovo governo -
osserva Valduga - è chiara l'indicazione della necessità di un rilancio del
nostro Paese e anche dell'alleggerimento della burocrazia". A dire la verità
l'imprenditore friulano in un primo tempo ha utilizzato un termine ancora più
forte contro il peso del pubblico, poi la ragion di Stato e la consapevolezza
che il problema è diventato comune - "Anche in un'azienda come in Regione
pesa, sembra che sia una categoria dello spirito" - lo hanno portato a
utilizzare toni più morbidi.Ma la sostanza è decisa: "Il momento è
delicato, il contesto internazionale e italiano è di crisi - commenta Valduga -
il fatto che finalmente un governo pensi alle imprese in maniera positiva ci dà
forza e una possibilità in più per uscire da questo momento di
difficoltà".La Confindustria per Valduga è compatta e pronta a rimboccarsi
le maniche: "Mai vista tanta partecipazione in un'assemblea, più di 1.300
delegati, è un segnale assai forte - riflette l'imprenditore dell'acciaio
udinese - che speriamo passi anche a livello regionale. Il neo presidente del
Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo deve porre la massima attenzione alla
crescita e all'internazionalizzazione".Il mondo cambia, l'Italia e il
Nordest non possono più stare nei vagoni di retroguardia.M.Cr.
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
All'Abs il nuovo
sistema di aspirazione attende che Regione e Provincia si accordino PozzuoloI manager
dell'Abs non si sarebbero mai aspettati tante difficoltà per diminuire
l'impatto ambientale dell'acciaieria. Problemi non di tipo tecnico, avendo alle
spalle un colosso della tecnologia quale il Gruppo Danieli, quanto di tipo
burocratico. Basta, infatti, un granello di sabbia per bloccare l'ingranaggio.
La questione del bosco in direzione degli abitati di Lumignacco e Cargnacco, la
cui realizzazione era stata bloccata dal Comune di Pozzuolo secondo cui i
rilevati per ondulare il terreno erano troppo elevati, seppur stia giungendo a
soluzione non è, però, l'unica.L'impianto fumi quattro, costato circa 17
milioni di euro, giace in un magazzino. Si tratta di un sistema di aspirazione
da installare sul tetto dello stabilimento che consentirà di aumentare del 70\%
la capacità aspirante, già svolta dagli altri tre impianti. È un intervento
risolutivo per la qualità dell'aria all'interno, ma anche una garanzia per le
emissioni esterne, che anticipa di molto i futuri parametri europei.Eppure, da
mesi si attende l'autorizzazione delle autorità competenti per la sua
installazione definitiva. Colpa, fanno capire i vertici dell'Abs, di un
rimpallo tra Regione e Provincia.Le vicissitudini kafkiane non sono, però,
finite qui.Un altro intervento progettato dall'azienda riguarda infatti la
ridefinizione viaria, consentendo di sgravare dal traffico e rendere più sicura
via Buttrio, che attraversa la zona industriale udinese da Est a Ovest. È
previsto lo spostamento dell'accesso allo stabilimento per i mezzi pesanti, dotandolo
di moderni sistemi di pesatura e di monitoraggio dei carichi. Sarà realizzato,
inoltre, un ampio parcheggio per una settantina di tir. Infine, sul lato
settentrionale della strada sarà costruito un grande parcheggio per i
dipendenti, riuscendo così a dare risposta a un'esigenza esplosa con l'aumento
dell'occupazione.In cinque anni, infatti, i lavoratori diretti sono quasi
raddoppiati, superando attualmente i 1.150, cui si aggiungono 500 addetti di
ditte esterne. Il piano della viabilità ha un costo per l'azienda di sei
milioni di euro, ma è fermo per mancanza della licenza edilizia la cui
richiesta è stata depositata lo scorso settembre, sempre al Comune di
Pozzuolo.Fortunatamente, l'impianto Ecogravel per la trasformazione dei residui
di acciaieria in materiale inerte per il settore delle costruzioni, ottenute le
necessarie autorizzazioni, è in funzione da un paio di mesi. L'Arpa, però, ha
chiesto di dotare l'impianto di una coibentazione fonica, seppur al confine le
misurazioni acustiche rientrino nella norma.R.C.
( da "Stampa, La" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Zio Tino"
voleva chiudere la propria vita con un gesto di solidarietà, dopo 92 anni di
lavoro in campagna, intorno alla sua cascina, sempre vicino alla sorella
Domenica. Così ha lasciato a Specchio dei tempi il 90% dei propri beni, oltre
700 mila euro, perché vengano destinati "a quelle opere per le quali la
fondazione de La Stampa si è sempre distinta negli anni". Non sono certo
una rarità i lasciti a Specchio dei tempi, ma il gesto di Martino Tosco, detto
"Tino", noto a tanti moncalieresi con il soprannome di "l' fatur"
(il fattore), è certamente intriso di forti significati. Come spiega il cugino,
Franco Pelassa: "Lui era una persona speciale. Aveva avuto un'infanzia
difficile, orfano di entrambi i genitori ad appena 11 anni, con tre sorelle da
crescere. Per loro era stato un prezioso educatore, ma quell'impegno gli aveva
impedito di farsi una famiglia. Era rimasto scapolo, restando sino alla fine
vicino alla sorella Domenica. Dedicava ogni giorno della sua vita alla cura dei
campi e della sua fattoria, in via Sanda a Moncalieri. Era una persona
semplice, apparentemente un po' fuori dal mondo, ma in realtà attentissimo a
tutte le notizie che gli arrivavano, dai giornali e dalla tivù. Così, al
momento di fare testamento, ha voluto fare questa scelta, a favore della fondazione
de La Stampa. Perché? Perché aveva compreso che Specchio dei tempi fa del bene
subito, in modo trasparente, senza burocrazia, senza intermediari. Insomma,
si comportava come lui, che era una persona diretta, laboriosa, abituata a fare
molte cose nel silenzio". Le volontà di Tino Tosco saranno puntualmente
rispettate. Pubblichiamo, dopo aver ricordato la sua, anche altre offerte
versate al Fondo di Solidarietà: 1-20 Febbraio. Graziella Magnetti,
Moncalieri 100; per Giulia, Marco Tavella 100; Giovanni Cassin 100; Laura
Gascelli 60; M.Z. 50; a ricordo dei miei cari, Marisa Ferro 50; in ricordo di
Franco Manzo, Arturo Grenci 40.In memoria di Carlo Felice Sacco amici e parenti
100; in memoria dei nostri cari 100; per onorare la memoria di Anna De Amicis
Antonucci, Piera Giorgini 50; in memoria di Salvatore Amico i cugini Augello
20.Da Magda per Sonia, V.G. 250; in ricordo di Mavi Restano, Franca Ellena 170;
gli amici di Magda per Sonia 100; in ricordo di nonno Danilo, Ezio Bocca 50; In
ricordo di Tina i familiari 50; in memoria di Argentina e Pietro, Andrea
Gagliano 50. per San Valentino un regalo per un sorriso, Sebastiano Cordella
100; N.C. 25; Marzia in ricordo di nonno Primo 25.; in memoria di Raffaele
Gentile 500; Chiara Plata, Siena 400; in memoria del caro Marcello 205; gli
amici di Magda per Sonia 70; Giuseppe e Rosanna in memoria di Franco Manzo
50.1Pe
( da "Stampa, La" del 23-05-2008)
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FOSSANO. PIANO DI
SVILUPPO RURALE Agricoltura, sostegno ai giovani [FIRMA]ALBERTO PRIERI FOSSANO
Favorire l'ingresso dei giovani in agricoltura, sostenere l'acquisto di nuovi
macchinari, incentivare la vendita diretta produttore-consumatore: sono gli
obiettivi del Piano di sviluppo rurale approvato dalla Regione e illustrati
ieri a Fossano da Mino Taricco, assessore regionale all'Agricoltura.
"Mettendo insieme le risorse arrivate dall'Unione Europe e quelle
assicurate dalla Regione, l'agricoltura piemontese avrà a disposizione più di
un miliardo di euro di finanziamenti nel periodo 2007-2013" ha detto
Taricco. Però Sicilia, Campania, Puglia e Sardegna arrivano ad avere
stanziamenti doppi. "È stabilito da un regolamento comunitario che aveva
suddiviso ogni Nazione in aree con necessità di sviluppo diverse - ha spiegato
Taricco -. Tuttavia il Piemonte è la regione che, rispetto al periodo 2000-
( da "Merateonline.it" del 23-05-2008)
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Economia >>
Confindustria 23 / 5 / 2008 Confindustria Lecco all'Assemblea Nazionale
"Una relazione chiara e pragmatica: che non si è limitata all'elenco dei
freni alla competitività del Paese, ma che ha esplorato anche percorsi virtuosi
per contrastare il declino e la crescita zero, la "malattia
dell'Italia" - commenta così il numero uno di via Caprera, Franco Keller,
il primo intervento da presidente di Emma Marcegaglia all'assemblea di
Confindustria di oggi - una disamina attenta che ha preso in considerazione
ogni aspetto, dalla globalizzazione per cui occorre una nuova governance,
all'atteso federalismo, dall'eccessiva pressione fiscale, alla necessità di un
nuovo rapporto di fiducia tra il fisco e le imprese, dal ruolo dell'Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto " impresa in un giorno, fino alla
centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto
tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la
linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della
politica, purchè la politica se lo meriti con i risultati, che intende
diffondere la cultura d'impresa e rimanere ottimista, che è orgogliosa dei
successi, ma sa che non deve abbassare la guardia" Pronta la risposta del
premier Silvio Berlusconi che ha affermato "Il discorso del presidente
Marcegaglia è il programma del Governo". Non sono mancati toni risoluti su
tre punti chiave: "L'energia, rispetto alla quale è emerso con chiarezza
l'invito ad investire nell'energia nucleare, invito poi ripreso dal Ministro
allo Sviluppo Economico Claudio Scajola come un preciso impegno del Governo;
l'efficienza dello Stato e dei suoi apparti come possibile leva di
competitività per il Paese; l'esigenza di nuove relazioni industriali".
" Condividiamo pienamente le affermazioni del presidente Marcegagaglia
sottolinea Lorenzo Riva, consigliere per le Relazioni Industriale e anch'egli
parte della folta delegazione che ha partecipato all'assemblea (presenti,
inoltre, Giovanni Maggi, Sergio Arcioni, Antonio Bartesaghi, Elio Mapelli,
Romano Salvioni, Rossella Sirtori e il direttore Giulio Sirtori) il modello di
contrattazione è ancora quello del 1993, non è più adeguato ai modelli
produttivi che si sono evoluti. Abbiamo bisogno di relazioni industriali nuove
che coniughino meglio retribuzione e produttività, che chiudano una lunga
stagione di antagonismo tra capitale e lavoro. Accogliamo con favore la
posizione unitaria di CGIL, CISL e UIL, che è un importante punto di partenza.
L'invito ai sindacati a negoziare nell'interesse vero dei lavoratori e non di
qualche superata ideologia deve essere amplificato e tradotto concretamente sia
a livello nazionale che a livello locale". Si è trattato di appuntamento
associativo significativo per Confindustria Lecco: Romano Salvioni, consigliere
dell'associazione di via Caprera, vice presidente nazionale della Piccola
industria e titolare dell'azienda I.C.A. Industria Carte Adesive SpA di Merate,
è infatti entrato a far parte della squadra di Emma Marcegagalia e siede nel
consiglio direttivo di Confindustria: "Un impegno di cui avverto tutta la
responsabilità. Come uno dei rappresentanti della Piccola Industria proseguirò
nell'impegno sulla semplificazione amministrativa e sui temi legati alla
fiscalità". " Il nuovo ruolo di Romano Salvioni rafforza le relazioni
della nostra territoriale con la sede centrale ed è naturalmente un importante
riconoscimento all'impegno che ha profuso in questi anni. Un contributo
certamente positivo per il futuro della nostra associazione, sia a livello
locale che nazionale" chiosa Franco Keller. Articoli Correlati:
(c)www.merateonline.it Il primo giornale digitale della provincia di Lecco
Scritto il 23/5/2008 alle 15.19.
( da "Reuters Italia" del 23-05-2008)
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NAPOLI (Reuters) -
Il sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso ha detto oggi che il
decreto legge varato mercoledì dal cdm, e oggi giunto alla firma del presidente
della Repubblica, contiene " tutti gli strumenti per cercare di risolvere
definitivamente la situazione", anche se ci sarebbero resistenze burocratiche
a renderlo immediatamente operativo. Il sottosegretario ha anche confermato che
due discariche già in costruzione, quelle di sant'Arcangelo Trimone in
provincia di benevento e di Savignano Irpino (Avellino) apriranno entro giugno.
Il dl individua alcuni siti di stoccaggio, che rimarranno segreti fino alla
pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale, forse domani, ma, avverte oggi
Bertolaso in una conferenza stampa, questi "non sono immediatamente
utilizzabili, perché dovranno essere sottoposti ai controlli tecnici
propedeutici". Nel frattempo, ha chiarito il sottosegretario,
"abbiamo bisogno di alcuni milioni di metri cubi di spazio in attesa che
avremo gli impianti di compostaggio per la differenziata e quelli per il 'tal
quale'". Inoltre le autorità cercheranno ancora "la condivisione
delle scelte" con la popolazione. A proposito dei siti Bertolaso ha
precisato che "non abbiamo inteso militarizzare alcunché..., ma ci sono
tutte le ragioni perché questi siano siti di interesse nazionali e siano posti
sotto tutta una serie di vincoli simili alle realtà militari". La prossima
settimana il sottosegretario ha annunciato che sarà a Bruxelles per spiegare il
nuovo piano. Bertolaso non evita una punta polemica sul ritardo della
pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto. "Vi sono state resistenze
di alcuni miei colleghi burocrati che al momento vedono forse non benissimo che
il Capo della protezione civile debba occuparsi anche di spazzatura.. Il
governo ha fatto una scelta autonoma... io ho detto che non intendevo lasciare
il Dipartimento della protezione civile. Spero che il decreto legge possa
superare gli ultimi ostacoli". "So che il
presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di firmare il dl).
Vedremo se il governo, le istituzioni avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche
piccolo ulteriore paletto a una autostrada lastricata di paletti".
( da "Websim" del 23-05-2008)
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NOTIZIE FLASH 23
Maggio 08 ora 18:14 PUNTO 2 - Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano (cambia
titolo e lead, aggiorna con situazione Chiaiano) NAPOLI, 23 maggio (Reuters) - Il
sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso ha detto oggi che gli
accertamenti per aprire la discarica di Chiaiano a Napoli andranno avanti, ma
ha anche avvertito che i siti individuati dal decreto legge del governo
Berlusconi per ammucchiare la spazzatura della Campania, e finora segreti, non
saranno immediatamente operativi. In una conferenza stampa a Napoli il
sottosegretario ha confermato che due discariche già in costruzione, quelle di
sant'Arcangelo Trimone (Benevento) e di Savignano Irpino (Avellino) apriranno
entro giugno. Sulla cava di Chiaiano, che il commissario ai rifiuti Gianni De
Gennaro aveva indicato come la soluzione per i rifiuti di Napoli per i prossimi
due anni, tutto procederà come previsto. "C'è un'ordinanza che dispone i rilievi
dell'Arpac per la caratterizzazione del territorio. Questo è lo stato dell'arte
attualmente", ha detto Bertolaso ai giornalisti. Il decreto legge, varato
dal cdm di Napoli l'altroieri, individua alcuni siti di stoccaggio, che
rimarranno segreti fino alla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale --
forse domani -- ma, avverte Bertolaso, questi "non sono immediatamente
utilizzabili, perché dovranno essere sottoposti ai controlli tecnici
propedeutici". Inoltre, le autorità cercheranno ancora "la condivisione
delle scelte" con la popolazione, anche se "ci sono tutte le ragioni
perché questi siano siti di interesse nazionali e siano posti sotto tutta una
serie di vincoli simili alle realtà militari". Su Chiaiano il tempo della
condivisione sembra ancora lontano. I comitati dei cittadini che da settimane
protestano contro l'apertura della discarica e che non hanno permesso di
avviare i rilievi dell'Arpac e la "caratterizzazione" del sito, hanno
programmato una manifestazione per domani pomeriggio. "Se il concetto è
che vanno avanti noi non rimuoviamo i blocchi", ha detto a Reuters Pietro
Rinaldi, memnbro di un comitato anti-discarica. "Il corteo di domani è sia
contro la discarica (di Chiaiano), sia contro i contenuti del decreto
Berlusconi. Per passare devono superare i blocchi, e se entrano nella cava noi
proveremo a entrare nel sito". Bertolaso ha assicurato che il decreto
contiene "tutti gli strumenti per cercare di risolvere definitivamente la
situazione", ma che ci sarebbero resistenze burocratiche a renderlo
immediatamente operativo. E non evita una punta polemica sul ritardo della
pubblicazione in gazzetta ufficiale del dl. "Vi sono state resistenze di
alcuni miei colleghi burocrati che al momento vedono forse non benissimo che il
Capo della protezione civile debba occuparsi anche di spazzatura".
"So che il presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di
firmare il dl). Vedremo se il governo, le istituzioni
avranno maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una
autostrada lastricata di paletti". La prossima settimana il
sottosegretario, che rimane il capo dipartimento della Protezione civile
nazionale, ha annunciato che sarà a Bruxelles per spiegare alla Commissione
europea il nuovo piano. ((Redazione General News Roma +3906 85224380,
fax +3906 8540860, italy.online@news.reuters.com)).
( da "Provincia di Lecco, La" del 23-05-2008)
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Confindustria
"Dalla Marcegaglia una relazione che indica la strada per crescere"
Positivi i commenti degli industriali di Lecco che hanno partecipato
all'assemblea lecco "Una relazione chiara e pragmatica: che non si è
limitata all'elenco dei freni alla competitività del Paese, ma che ha esplorato
anche percorsi virtuosi per contrastare il declino e la crescita zero, la
malattia dell'Italia", commenta così il numero uno di via Caprera, Franco
Keller, il primo intervento da presidente di Emma Marcegaglia all'assemblea di
Confindustria. Dal fisco al federalismo Secondo Keller, la relazione della
Marcegaglia è stata "una disamina attenta che ha preso in considerazione
ogni aspetto, dalla globalizzazione per cui occorre una nuova governance,
all'atteso federalismo, dall'eccessiva pressione fiscale, alla necessità di un
nuovo rapporto di fiducia tra il fisco e le imprese, dal ruolo dell'Europa alle misure per diminuire la burocrazia e realizzare il progetto "impresa in un giorno, fino alla
centralità del merito come motore per lo sviluppo. Una relazione a "tutto
tondo", che non lascia spazio ad interpretazioni e traccia con fermezza la
linea di una confindustria forte e credibile, che riconosce il primato della
politica, purchè la politica se lo meriti con i risultati, che intende
diffondere la cultura d'impresa e rimanere ottimista, che è orgogliosa dei
successi, ma sa che non deve abbassare la guardia". Pronta la risposta del
premier Silvio Berlusconi che ha affermato: "Il discorso del presidente
Marcegaglia è il programma del Governo". Emergenza energetica Non sono
mancati toni risoluti su tre punti chiave: "L'energia, rispetto alla quale
è emerso con chiarezza l'invito ad investire nell'energia nucleare, invito poi
ripreso dal ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola come un preciso
impegno del Governo; l'efficienza dello Stato e dei suoi apparti come possibile
leva di competitività per il Paese l'esigenza di nuove relazioni
industriali". "Condividiamo in pieno le affermazioni del presidente
Marcegaglia - sottolinea Lorenzo Riva, consigliere per le relazioni industriale
e anch'egli parte della folta delegazione che ha partecipato all'assemblea
(presenti anche Giovanni Maggi, Sergio Arcioni, Antonio Bartesaghi, Elio
Mapelli, Romano Salvioni, Rossella Sirtori e il direttore Giulio Sirtori) - il
modello di contrattazione è ancora quello del 1993, non è più adeguato ai
modelli produttivi che si sono evoluti. Abbiamo bisogno di relazioni
industriali nuove che coniughino meglio retribuzione e produttività, che
chiudano una lunga stagione di antagonismo tra capitale e lavoro. Accogliamo
con favore la posizione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, che è un importante punto
di partenza. L'invito ai sindacati a negoziare nell'interesse vero dei
lavoratori e non di qualche superata ideologia deve essere amplificato e
tradotto concretamente sia a livello nazionale che a livello locale".
Nella stanza dei bottoni Si è trattato di appuntamento associativo
significativo per Confindustria Lecco: Romano Salvioni, consigliere
dell'associazione di via Caprera, vice presidente nazionale della Piccola
industria e titolare dell'azienda Ica-Industria carte adesive di Merate, è
infatti entrato a far parte della squadra di Emma Marcegagalia e siede nel
consiglio direttivo di Confindustria: "Un impegno di cui avverto tutta la
responsabilità. Come uno dei rappresentanti della piccola industria proseguirò
nell'impegno sulla semplificazione amministrativa e sui temi legati alla
fiscalità". "Il nuovo ruolo di Romano Salvioni rafforza le relazioni
della nostra territoriale con la sede centrale ed è naturalmente un importante
riconoscimento all'impegno che ha profuso in questi anni. Un contributo
certamente positivo per il futuro della nostra associazione, sia a livello
locale che nazionale", conclude Franco Keller. 23/05/2008.
( da "Websim" del 23-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
NOTIZIE FLASH 23
Maggio 08 ora 21:55 PUNTO 4 -Rifiuti, Bertolaso: avanti con Chiaiano. Polizia
carica (aggiorna con dettagli, dichiarazioni polizia) NAPOLI, 23 maggio
(Reuters) - Dopo che oggi il sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido
Bertolaso ha detto che gli accertamenti per aprire la discarica di Chiaiano a
Napoli andranno avanti, e le nuove manifestazioni di protesta nel quartiere, le
forze dell'ordine stasera hanno caricato i dimostranti che stavano effettuando
alcuni blocchi stradali a qualche centinaio di metri dalla cava che dovrà
ospitare la discarica. Lo riferiscono testimoni. Secondo alcuni abitanti del
luogo, un consigliere comunale ed alcuni cronisti, gli agenti avrebbero caricato
indistintamente un gruppo composto da centinaia di persone, colpendo anche
donne e bambini. Alcuni manifestanti avrebbero a loro volta lanciato sassi
contro gli agenti, dicono testimoni. Per il consigliere comunale napoletano
Carlo Migliaccio, tra i manifestanti si contano almeno 10 contusi, mentre le
forze dell'ordine hanno effettuato cinque fermi, secondo quanto riferito da una
fonte della Digos. Romolo Sticchi, un inviato del Tg3, ha raccontato di essere
stato colpito da un agente mentre riprendeva con una telecamera la scena, poi
sequestrata. L'ufficio stampa della questura ha però negato la circostanza,
affermando che "il giornalista Rai ha perso la telecamera nella fase di
spintonamento", cioè nel corso dell'avanzata delle forze dell'ordine verso
il cordone dei dimostranti. Sul posto ci sono numerose ambulanze e mezzi delle
forze dell'ordine, presenti massicciamente. Prima delle cariche, un funzionario
di polizia aveva detto che "non saranno permessi nuovi blocchi
stradali". Oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa a Napoli,
Bertolaso ha confermato i lavori per l'apertura del nuovo sito di stoccaggio
dei rifiuti, ma ha anche avvertito che le aree individuate dal decreto legge
del governo Berlusconi per ammucchiare la spazzatura della Campania, finora
segrete, non saranno immediatamente operative. Il sottosegretario ha anche reso
noto che due discariche già in costruzione, quelle di sant'Arcangelo Trimone
(Benevento) e di Savignano Irpino (Avellino) apriranno entro giugno. Sulla cava
di Chiaiano, che il commissario ai rifiuti Gianni De Gennaro aveva indicato
come la soluzione per i rifiuti di Napoli per i prossimi due anni, tutto
procederà come previsto. "C'è un'ordinanza che dispone i rilievi
dell'Arpac per la caratterizzazione del territorio. Questo è lo stato dell'arte
attualmente", ha detto Bertolaso ai giornalisti. "AUTOSTRADA
LASTRICATA DI PALETTI" Il decreto legge, varato dal cdm di Napoli
l'altroieri, individua alcuni siti di stoccaggio, che rimarranno segreti fino alla
pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale -- forse domani, dopo che oggi
il capo dello Stato lo ha firmato -- ma, avverte Bertolaso, questi "non
sono immediatamente utilizzabili, perché dovranno essere sottoposti ai
controlli tecnici propedeutici". Inoltre, le autorità cercheranno ancora
"la condivisione delle scelte" con la popolazione, anche se "ci
sono tutte le ragioni perché questi siano siti di interesse nazionali e siano
posti sotto tutta una serie di vincoli simili alle realtà militari". Su
Chiaiano il tempo della condivisione sembra ancora lontano. I comitati dei
cittadini che da settimane protestano contro l'apertura della discarica e che
non hanno permesso di avviare i rilievi dell'Arpac e la
"caratterizzazione" del sito, avevano programmato un'assemblea per
stasera e una manifestazione per domani pomeriggio. Ma nel frattempo sono
scoppiati gli scontri con le forze dell'ordine. "Se il concetto è che
vanno avanti noi non rimuoviamo i blocchi", aveva detto a Reuters Pietro
Rinaldi, membro di un comitato anti-discarica. "Il corteo di domani è sia
contro la discarica (di Chiaiano), sia contro i contenuti del decreto
Berlusconi. Per passare devono superare i blocchi, e se entrano nella cava noi
proveremo a entrare nel sito". Bertolaso ha assicurato che il decreto
contiene "tutti gli strumenti per cercare di risolvere definitivamente la
situazione", ma che ci sarebbero resistenze burocratiche a renderlo
immediatamente operativo. E non evita una punta polemica sul ritardo della
pubblicazione in gazzetta ufficiale del dl. "Vi sono state resistenze di
alcuni miei colleghi burocrati che al momento vedono forse non benissimo che il
Capo della protezione civile debba occuparsi anche di spazzatura".
"So che il presidente della Repubblica aspetta da almeno 24 ore (di firmare
il dl). Vedremo se il governo, le istituzioni avranno
maggiore potere di quella burocrazia che cerca di mettere qualche piccolo ulteriore paletto a una
autostrada lastricata di paletti". Oggi il capo dello Stato Giorgio
Napolitano ha emanato i due decreti su rifiuti e sicurezza approvati mercoledì
scorso dal consiglio dei ministri, aprendo la strada alla loro pubblicazione in
Gazzetta. La prossima settimana il sottosegretario, che rimane il capo
dipartimento della Protezione civile nazionale, ha annunciato che sarà a
Bruxelles per spiegare alla Commissione europea il nuovo piano. ((Redazione
General News Roma +3906 85224380, fax +3906 8540860,
italy.online@news.reuters.com)).
( da "Giornale.it, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Vi è mai successo di
dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete
provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si
sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori
britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella
del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista.
Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico.
"Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile
("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente
da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra
quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di
comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino?
Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese,
ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un
cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha
ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un
salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria
digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del
17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società
dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee
e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il
cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 6 ) " (105 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi,
Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera
(leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con
l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono
i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel
Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il
presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma
parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le
parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse
Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella
distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e
Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici.
E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra
massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei
giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani)
e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E'
lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a
indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro
alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del
ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia
personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio
non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto
popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico.
C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel
mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo
D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come
racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della
consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri,
Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho
avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve
un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più
l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna
elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito
anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità
da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo
in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in
mano". Scritto in Varie Commenti ( 97 ) " (46 votes, average: 2.93
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RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il
"premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci,
Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti
migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione
rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a
Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e
l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier
ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative
e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi),
tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed
entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato
lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie
finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono
buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente
Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo
è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con
D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non
sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema
portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla
fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in
casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione
del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il
"caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che
affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di
rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra
nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti (
84 ) " (27 votes, average: 2.78 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto
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08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul
governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e
stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere
che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che
contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella
chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini
nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra
31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è
riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma
molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che
potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario
alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci
sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23
giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il
presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della
Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace
"decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno
semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più
"decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del
"fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da
"fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla
vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da
poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione
clandestina, rilancio del sistema paese, costi della
politica e della burocrazia,
federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una
volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli
italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora
ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e
le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto
la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto
da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi
problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto,
mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il
governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal
Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò
andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la
maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri),
Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà
(giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo
ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si
aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due
come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in
commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran
Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da
noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante
nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle
persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo
non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo
D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di
forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in
mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo
sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti
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05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende
con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema
parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente"
(salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto
anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro
degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a
sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post
elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta
è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione
approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese,
cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve
cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla
destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non
è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da
solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33%
l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord?
"Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel
territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto
colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono
antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto
significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge
"l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a
D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in
cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni
regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso
anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno
di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per
ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono
certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro
la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e
terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni,
"matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA
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Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che
diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni
Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo
Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha
aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta
senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita
del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato
spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a
volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo
lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta
elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto
popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come
una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure
farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e
qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone
l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno
all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di
costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri
in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o
dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo
leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (127 votes, average: 1.43 out of
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Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da
affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio
si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni
Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i
leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate,
futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna
elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed
è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato
frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini:
"Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e
i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle
politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità
che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti
( 90 ) " (90 votes, average: 1.51 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto
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23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport
del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario
Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio,
quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro
ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli
articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla
diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e
buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di
ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta
divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa,
campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a
Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in
redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione
di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e
alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande
partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in
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post a un amico 21Apr 08 Veltroni, Crozza e il "padano"
all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera su La7 Maurizio Crozza a "Crozza
Italia Live", ha fatto la parodia del leader del Pd, Walter Veltroni,
parlando in una sorta di slang "padano": "Amici, democratici, el
risult de i elesiun merita un'attenta analisi, diciamo pure una
riflesiun". "Io penso, pacatament, serenament, che noi non abbiamo
capito il Nord. Vedete, oggi i più attenti analisti politici ci dicono nei loro
editoriali che noi, noi democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora,
vedete, io lo dico con umilt , ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner
tenere conto del risultato, lavorare sul territorio, costruire sempre di più e
sempre meglio. el parti demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni
"padano"? Rincorsa alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire
e il fare. Sul da farsi in realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad
esempio. Cofferati il realista che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura
sulla legalità ed è andato allo scontro frontale con la sinistra in Comune.
Certo che sul tema Veltroni dovrà applicarsi e molto: partendo dal terreno
della legalità, dei clandestini, dei campi rom, della sicurezza. Perché come ha
sottolineato Letizia Moratti, sindaco di Milano, proprio al
"Giornale", quando lei sollevò in tempi non sospetti il tema della
sicurezza, Walter al Viminale davanti agli altri sindaci le disse che non si
poteva agitare il tema della sicurezza come come una bandiera politica. Salvo
poi - nota la Moratti - pochi giorni dopo dire che siamo seduti su una
polveriera. Come ha fatto in tv Crozza, il leader del Pd, non può scegliere per
convenienza il panettone, assaggiarlo e poi dire che sono meglio i bucatini
all'amatriciana. O viceversa. Qual è il Veltroni vero? Gli elettori l'hanno già
detto. Su temi come sicurezza e legalità non si scherza. Lo ha scritto anche il
"Riformista" toccando il tema del ballottaggio a Roma: se il Pd e
Rutelli perdono e diventa sindaco della Capitale Alemanno, Veltroni sarà un
leader dimezzato. "Con che faccia - scrive il giornale - andrà a spiegare,
a Milano come a Venezia, come si vince?". Lo farà parlando
"padano" o "romano"? GUARDA IL VIDEO DI CROZZA-VELTRONI
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Commenti Invia questo post a un amico 15Apr 08 Le bandiere rosse ammainate e la
Terza Repubblica E' troppo facile parlare della larghissima vittoria di Silvio
Berlusconi, del Pdl e della Lega. Del terzo ritorno del Cavaliere al governo (a
proposito se n'è accorta anche la stampa estera.). E' troppo facile usare i
(sacrosanti) toni trionfalistici. Come ho più scritto nel blog, questa vittoria
era già stata scritta. E aveva una firma autografa: quella di Romano Prodi e
della sua scombiccherata (e dannosa per il Paese) compagnia di saltimbanchi
della politica. Diciamo la verità, anche Walter Veltroni lo sapeva fin
dall'inizio ed è corso con coraggio ai ripari dando vita al Pd, a un partito
riformista che (almeno nelle intenzioni) dovrebbe essere costruito a modello e
somiglianza di quella sinistra europea moderna e "affluente" che
trova ampia legittimazione in altri Paesi. La traversata nel deserto
dell'opposizione gli servirà proprio a questo. Ma la vera rivoluzione è il
crollo della sinistra (anzi, delle sinistre) radicali. Rifondazione, Comunisti,
Verdi e compagnia cantante e urlante sono stati spazzati via. Proprio così.
Niente parlamento, per loro. Per volontò popolare. E' questo il vero segno del
cambiamento. Gli italiani hanno individuato bene il bersaglio da colpire, altro
che legge elettorale. Hanno capito che i cespugli rossi garantivano una cosa
sola: l'ingovernabilità. E lo stesso rischio hanno deciso di non correrlo
neanche con Casini e con La Destra, su altri fronti politici. Questo è l'altro
elemento che colpisce: votando Pdl-Lega, gli italiani hanno detto chiaro e
tondo che vogliono un goveno che governi e che faccia le scelte necessarie al
Paese. E hanno scelto Berlusconi. Un altro dato da non sottovalutare, che
giustamente sul "Giornale" è stato definito "voto utile di
protesta" è il voto a Lega e Italia dei Valori, un consenso permeato anche
da una vena di antipolitica, dalla voglia di dire "no" alla casta che
appare trasversale e certamente non ideologico. Grillo grida nelle piazze e sul
web ma poi? Bossi e Di Pietro, pensano in molti, in parlamento possono incidere
eccome. ecco il "voto utile di protesta". Che ha contribuito, assieme
alla nascita del Pd, a far ammainare le bandiere della sinistra radicale
rosso-verde che da anni non parla più il linguaggio della gente (e Veltroni ha
capito bene anche questo) che si è trasformata in "casta di sinistra"
esaurendo la sua "spinta propulsiva", quasi fosse un residuo
archeologico di altre epoche politiche. Dimenticare Bertinotti, Pecoraro
Scanio, Diliberto e quant'altri, dunque. Ecco la vera risposta al famoso
"lasciateci lavorare" di Silvio Berlusconi: bipartitismo, poche
formazioni in Parlamento realmente legittimate dall'elettorato. Avvio di
riforme serie e necessarie all'Italia anche (si spera, a cominciare da Silvio)
con il concorso costruttivo dell'opposizione. Quella che aspetta il il Paese è
una sfida difficile, che nessun politico dotato di senso di responsabilità e
senso dello Stato si nasconde. Che sia davvero questa la Terza repubblica?
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caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro
Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it
contatti Categorie Varie (36) Ultime discussioni Tony: Quando mi capita di
dimenticare il cellulare non ne faccio un dramma. Vivevo bene senza quando
non... JackTheLeopard: E' il momento di dare una direzione al nostro strapotere
teconologico. Oggi stiamo vedendo gli... Livio: Ho visto il cortometraggio,
simpatico, discreto, francese. Bello, il cutter a vele ammainate che passa
(sembra... ENIO TERRACCIANO: E vero pero anche la satira ha le sue verita,
questo governo ombra non ha i tre attributi... ENIO TERRACCIANO: Siamo alle
solite uno attacca l'altro, e poi non si sa, mi viene in mente la parodia
del... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale:
il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails
Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier
ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e
le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi,
Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Baby scippatori romeni
fermati: in tutto 124 furtiSchiavizza la badante, arrestata una
75enneCatechista in manette: abusi su minorenneGiro, battuto Bennati Rivincita
di CavendishRoma, confessa pirata. Era senza patente Rifiuti e sicurezza,
Napolitano firma i decreti Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di
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Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille May
( da "Giornale.it, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Vi è mai successo di
dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete
provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si
sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori
britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella
del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista.
Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico.
"Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile
("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente
da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra
quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di
comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino?
Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese,
ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un
cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha
ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un
salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era
dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in
occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della
Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le
vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda
il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 6 ) " (105 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi,
Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera
(leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con
l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono
i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel
Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il
presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma
parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le
parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse
Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella
distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e
Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici.
E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra
massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei
giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani)
e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E'
lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a
indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro
alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del
ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia
personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio
non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto
popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico.
C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel
mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo
D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come
racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della
consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri,
Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho
avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve
un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più
l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna
elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito
anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della
responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori,
perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il
paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 97 ) " (46 votes,
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diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989,
Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni
spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi
l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza
partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un
fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa
"premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine
dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema
e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani)
ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha
varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie
finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono
buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente
Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo
è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con
D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire:
non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al
D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere"
alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è
più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla
direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce
il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che
affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di
rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra
nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti (
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08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul
governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e
stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere
che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che
contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella
chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini
nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra
31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è
riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma
molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che
potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario
alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci
sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23
giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il
presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna.").
Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace
"decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno
semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più
"decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del
"fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da
"fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla
vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da
poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione
clandestina, rilancio del sistema paese, costi della
politica e della burocrazia,
federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una
volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli
italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora
ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e
le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto
la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto
da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi
problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto,
mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il
governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal
Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò
andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la
maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri),
Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà
(giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo
ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si
aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due
come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in
commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran
Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da
noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche
interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci
sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e
che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da
Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un
punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo
in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare
allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie
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a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E
"L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e
terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è
apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in
Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima
sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di
partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché
la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel
centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve
quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra
Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo
colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si
oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra
radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a
correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali
diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo.
Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale,
fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei
leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna
carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più
pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.".
Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare
attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo)
Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora
Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al
congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere
un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche
lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non
sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira
contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta
feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni,
"matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA
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Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che
diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni
Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo
Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha
aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta
senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita
del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato
spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a
volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo
lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta
elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto
popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come
una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure
farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e
qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone
l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno
all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di
costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri
in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o
dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo
leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (127 votes, average: 1.43 out of
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Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da
affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio
si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni
Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i
leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate,
futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale:
domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida
decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è
un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per
vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la
poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina,
si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare?
Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 90 ) " (90 votes, average: 1.51
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RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita
della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme
del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro
partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di
emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più
bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita
della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti
sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog
ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non
troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è
la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il
Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti
a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di
articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5
del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per
lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista,
ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (129
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Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera
su La7 Maurizio Crozza a "Crozza Italia Live", ha fatto la parodia
del leader del Pd, Walter Veltroni, parlando in una sorta di slang
"padano": "Amici, democratici, el risult de i elesiun merita
un'attenta analisi, diciamo pure una riflesiun". "Io penso,
pacatament, serenament, che noi non abbiamo capito il Nord. Vedete, oggi i più
attenti analisti politici ci dicono nei loro editoriali che noi, noi
democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora, vedete, io lo dico con umilt
, ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner tenere conto del risultato,
lavorare sul territorio, costruire sempre di più e sempre meglio. el parti
demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni "padano"? Rincorsa
alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire e il fare. Sul da farsi in
realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad esempio. Cofferati il realista
che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura sulla legalità ed è andato allo
scontro frontale con la sinistra in Comune. Certo che sul tema Veltroni dovrà
applicarsi e molto: partendo dal terreno della legalità, dei clandestini, dei
campi rom, della sicurezza. Perché come ha sottolineato Letizia Moratti,
sindaco di Milano, proprio al "Giornale", quando lei sollevò in tempi
non sospetti il tema della sicurezza, Walter al Viminale davanti agli altri
sindaci le disse che non si poteva agitare il tema della sicurezza come come
una bandiera politica. Salvo poi - nota la Moratti - pochi giorni dopo dire che
siamo seduti su una polveriera. Come ha fatto in tv Crozza, il leader del Pd,
non può scegliere per convenienza il panettone, assaggiarlo e poi dire che sono
meglio i bucatini all'amatriciana. O viceversa. Qual è il Veltroni vero? Gli
elettori l'hanno già detto. Su temi come sicurezza e legalità non si scherza.
Lo ha scritto anche il "Riformista" toccando il tema del ballottaggio
a Roma: se il Pd e Rutelli perdono e diventa sindaco della Capitale Alemanno,
Veltroni sarà un leader dimezzato. "Con che faccia - scrive il giornale -
andrà a spiegare, a Milano come a Venezia, come si vince?". Lo farà
parlando "padano" o "romano"? GUARDA IL VIDEO DI
CROZZA-VELTRONI Scritto in Varie Commenti ( 56 ) " (57 votes, average:
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Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Apr 08 Le bandiere rosse
ammainate e la Terza Repubblica E' troppo facile parlare della larghissima
vittoria di Silvio Berlusconi, del Pdl e della Lega. Del terzo ritorno del
Cavaliere al governo (a proposito se n'è accorta anche la stampa estera.). E'
troppo facile usare i (sacrosanti) toni trionfalistici. Come ho più scritto nel
blog, questa vittoria era già stata scritta. E aveva una firma autografa:
quella di Romano Prodi e della sua scombiccherata (e dannosa per il Paese)
compagnia di saltimbanchi della politica. Diciamo la verità, anche Walter
Veltroni lo sapeva fin dall'inizio ed è corso con coraggio ai ripari dando vita
al Pd, a un partito riformista che (almeno nelle intenzioni) dovrebbe essere
costruito a modello e somiglianza di quella sinistra europea moderna e
"affluente" che trova ampia legittimazione in altri Paesi. La
traversata nel deserto dell'opposizione gli servirà proprio a questo. Ma la
vera rivoluzione è il crollo della sinistra (anzi, delle sinistre) radicali.
Rifondazione, Comunisti, Verdi e compagnia cantante e urlante sono stati
spazzati via. Proprio così. Niente parlamento, per loro. Per volontò popolare.
E' questo il vero segno del cambiamento. Gli italiani hanno individuato bene il
bersaglio da colpire, altro che legge elettorale. Hanno capito che i cespugli
rossi garantivano una cosa sola: l'ingovernabilità. E lo stesso rischio hanno
deciso di non correrlo neanche con Casini e con La Destra, su altri fronti politici.
Questo è l'altro elemento che colpisce: votando Pdl-Lega, gli italiani hanno
detto chiaro e tondo che vogliono un goveno che governi e che faccia le scelte
necessarie al Paese. E hanno scelto Berlusconi. Un altro dato da non
sottovalutare, che giustamente sul "Giornale" è stato definito
"voto utile di protesta" è il voto a Lega e Italia dei Valori, un
consenso permeato anche da una vena di antipolitica, dalla voglia di dire
"no" alla casta che appare trasversale e certamente non ideologico.
Grillo grida nelle piazze e sul web ma poi? Bossi e Di Pietro, pensano in
molti, in parlamento possono incidere eccome. ecco il "voto utile di
protesta". Che ha contribuito, assieme alla nascita del Pd, a far
ammainare le bandiere della sinistra radicale rosso-verde che da anni non parla
più il linguaggio della gente (e Veltroni ha capito bene anche questo) che si è
trasformata in "casta di sinistra" esaurendo la sua "spinta
propulsiva", quasi fosse un residuo archeologico di altre epoche politiche.
Dimenticare Bertinotti, Pecoraro Scanio, Diliberto e quant'altri, dunque. Ecco
la vera risposta al famoso "lasciateci lavorare" di Silvio
Berlusconi: bipartitismo, poche formazioni in Parlamento realmente legittimate
dall'elettorato. Avvio di riforme serie e necessarie all'Italia anche (si
spera, a cominciare da Silvio) con il concorso costruttivo dell'opposizione.
Quella che aspetta il il Paese è una sfida difficile, che nessun politico
dotato di senso di responsabilità e senso dello Stato si nasconde. Che sia
davvero questa la Terza repubblica? Scritto in Varie Commenti ( 32 ) " (61
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precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano
"adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli
articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (36)
Ultime discussioni Tony: Quando mi capita di dimenticare il cellulare non ne
faccio un dramma. Vivevo bene senza quando non... JackTheLeopard: E' il momento
di dare una direzione al nostro strapotere teconologico. Oggi stiamo vedendo
gli... Livio: Ho visto il cortometraggio, simpatico, discreto, francese. Bello,
il cutter a vele ammainate che passa (sembra... ENIO TERRACCIANO: E vero pero
anche la satira ha le sue verita, questo governo ombra non ha i tre
attributi... ENIO TERRACCIANO: Siamo alle solite uno attacca l'altro, e poi non
si sa, mi viene in mente la parodia del... I più inviati Sayed, primo risultato
della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma
della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E
Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo
del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la
vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime
News Baby scippatori romeni fermati: in tutto 124 furtiSchiavizza la badante,
arrestata una 75enneCatechista in manette: abusi su minorenneGiro, battuto
Bennati Rivincita di CavendishRoma, confessa pirata. Era senza patente Rifiuti
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( da "Giornale di Brescia" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione: 24/05/2008
testata: Giornale di Brescia sezione:LIBRI Irresistibile visita guidata alla
National Gallery di Londra con il commediografo Alan Bennett La coda avvelenata
dell'occhio L'arte è bellissima, se spogliata dei paramenti Il Battesimo di Cristo,
opera di Piero della Francesca Claudio Baroni Provate ad immaginarvi San
Giuseppe che se ne sta seduto con le gambe accavallate davanti alla Capanna di
Betlemme e guarda, con distacco, i Re Magi in adorazione... Dissacrante? Eppure
è così che lo rappresenta Piero della Francesca nella celebre
"Natività" esposta alla National Gallery di Londra. Lo stesso
artista, proprio mentre lo Spirito Santo vola su Gesù nell'attimo più solenne
del "Battesimo di Cristo", pone in secondo piano nel dipinto un
giovanotto che si toglie la camicia sfilandosela dalla testa come farebbe
ciascuno di noi prima di farsi una bella doccia. E se il mitico Piero, che
passa per uno dei più eleganti e raffinati, nella sua arte si prende la libertà
della naturalezza, perché mai noi dovremmo accostarci ad essa con il timoroso e
riverente atteggiamento che vorrebbero imporci critici e storici? Alan Bennett
- attore, commediografo e scrittore di successo - prova ed entrare con occhio
disincantato in una delle più celebri gallerie d'arte del mondo, la National di
Londra appunto, con l'occhio scanzonato di chi ama davvero l'arte.
Anticonformista: non sopporta più i paesaggi olandesi perché da bimbo gli
avevano regalato troppi puzzle con quei soggetti. Ironico: non lo convincono i
sorrisi dei personaggi di Leonardo, gli sembrano poco affidabili. Curioso:
perché mai i santi devono sempre mettere in mostra i loro
"attributi"? Così, con semplicità, Bennett cerca di smontare le borie
di chi vorrebbe l'arte un ambito per pochi eletti, un rito da celebrare con
tanto di paramenti e sacerdoti. E per tutti, Alan Bennett prende di mira
Bernard Berenson, lo storico dell'arte che ha posto la sede della sua
"chiesa" a Tatti, sulle colline toscane. Lì concedendo udienze e
promuovendo conciliaboli. Prosopopea che copre interessi meschini: questo in
estrema sintesi il suo attacco a testa bassa. Alan Bennett è stato
"trustee" della National Gallery nel 1993 e da quell'esperienza di
pubblico amministratore ha tratto un volumetto che ora viene pubblicato da
Adelphi. Una cinquantina di pagine, qualche illustrazione per dimostrare che le
osservazioni dello scanzonato scrittore non sono frutto di pure illazioni, ma
attingono ad una formazione che si radica in quel di Oxford. Lettura che regala
un'oretta di godimento puro. Ma che offre anche qualche saggia riflessione. A
cominciare dalla convinzione di E. M. Forester: "Solo quello che vedi con
la coda dell'occhio ti tocca nel profondo". Da autentico appassionato,
Bennett non ha una visione sacrale dell'arte e dei musei. Detesta
ogni forma di "ottimizzazione del servizio" - quella maniacale
pretesa della burocrazia di
costringere i dipendenti pubblici a sprecare un sacco di tempo nello stendere
relazioni che dimostrino che non stanno sprecando tempo. Bennett ritiene che entrare
in una galleria sia un'esperienza bellissima e divertente, se vissuta in
libertà. Anche se ci si entra perché si ha mezz'ora buca, per ripararsi
dalla pioggia o più semplicemente per "guardare i quadri, o magari
guardare le persone che guardano i quadri". Non tutto è quantificabile e
misurabile in un bel questionario "somministrato" all'uscita -
conclude -, "perché l'esperienza di una persona che si trova davanti a un
quadro non può essere calcolata e rimane un mistero, spesso anche per chi la
prova". UNA VISITA GUIDATA AutoreAlan Bennett EditoreAdelphi Pagine50
Euro5,50.
( da "Giornale di Brescia" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione: 24/05/2008
testata: Giornale di Brescia sezione:SPETTACOLI LA RACCOLTA DI FONDI ANTI-AIDS
DELL'ATTRICE E IL DOCUMENTARIO DELLA POP STAR SULLA SOPRAVVIVENZA IN MALAWI
Sharon e Madonna icone del glamour generoso Madonna e Sharon Stone al Festival
di Cannes CANNES - Madonna con la sua adozione "dolorosa come un
parto" e Sharon Stone con la sua capacità magnetica di attrarre attenzione
e denaro per le cause benefiche, hanno tenuto banco l'altra sera nelle
iniziative a margine del Festival di Cannes. La Stone in appena cinque minuti,
l'altra sera, ha raccolto due milioni di euro dai ricchi donatori partecipanti
all'asta benefica dell'Amfar, l'appuntamento tradizionale al festival, per la
raccolta di fondi per la lotta all'Aids. In abito di Cavalli, col suo solito
piglio da ormai esperta di quest'appuntamento benefico, ha chiamato i suoi
amici alla massima generosità per avviare un reparto pediatrico intitolato a
suo nome nell'ambito della fondazione Amfar. L'attrice, che dopo il gala si è
cambiata d'abito (stavolta Fendi) per partecipare al party in suo onore nel
locale Fendi Ò, che si trova nel Palais du cinema, ha chiesto il generoso
aiuto, tra gli altri, dello stilista Valentino, dell'attrice-modella Milla
Jovovich, dell'attrice Michelle Yeoh ex Bond-girl. Dentro il grande spazio
attrezzato per l'evento al ristorante Moulin De Mougins la lista delle
celebrità era lunga: le attenzioni maggiori erano puntate però sulla pop star
Madonna, accompagnata dal marito regista Guy Ritchie. C'erano anche Roberto ed
Eva Cavalli, Afef, Eva Herzigova, Dennis Hopper, Diane Kruger e Natalie
Portman. A proposito di Madonna, presentando il suo nuovo documentario "I
am because we are" che tratta delle difficili condizioni di sopravvivenza nel
Malawi, ha rivelato le difficoltà incontrate nell'adozione del piccolo David
Banda, bambino che ha portato con sè per adottarlo dopo un viaggio nel Malawi,
ed ha raccontato di un percorso "difficile e doloroso, che trovavo
difficile da comprendere". "Alla fine - ha spiegato - ho
razionalizzato e concluso che quando una donna affronta un parto naturale
soffre moltissimo e che io avevo semplicemente affrontato in maniera mia quei
dolori. Ho dovuto passarci e mi ha resa più forte, non mi posso
lamentare". Madonna ha anche respinto le voci secondo cui il bambino
sarebbe stato adottato contro i voleri del padre e secondo cui non era vero che
la madre era morta di Aids. "Sua madre è morta di Aids
e io ho incontrato il padre che si è detto favorevole all'adozione. Non c'era
nulla di controverso. Il problema stava nella burocrazia: quell'adozione ha in pratica dato inizio alle leggi
sull'adozione in Malawi".
( da "Unita, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stai consultando
l'edizione del LA MOSTRA ANNULLATA Il Louvre non andrà a Verona di Stefano
Miliani No, a Verona non esporranno più ritratti-capolavoro del Louvre come La
Belle Ferroniere di Leonardo, La donna allo specchio di Tiziano, di El Greco,
Ingres, Raffaello, Rembrandt... La mostra Il Louvre. Capolavori a Verona,
annunciata al Palazzo della Gran Guardia dal 19 settembre al 15 febbraio da un
corposo battage pubblicitario, è saltata. Il museo ha negato i ben 180 prestiti
per la sicurezza delle opere, molte eclatanti: aveva richiesto che le sale
venissero adeguate alla salute di cotali dipinti, i lavori non sono iniziati e
senza più certezze il Louvre soprassiede. Per il Comune (di centrodestra) è uno
smacco. Per il turismo locale una perdita. La mostra era una di quelle fornite
chiavi in mano da Marco Goldin e dalla sua società Linea d'ombra: con già
100mila prenotazioni, puntava a 600mila visitatori ed è costata un
investimento, per lo più pubblicitario, di 350mila euro. Va detto: Goldin
organizza rassegne "blockbuster" che possono essere, e spesso sono,
scientificamente discutibili (Impressionisti e Van Gogh le sue specialità),
però finora in altre città, a cominciare da Brescia da dove è decollato,
managerialmente parlando ha sempre incamerato i risultati economici a cui
puntava. Per questa esposizione dal costo di 4 milioni di euro Linea d'ombra
metteva metà dei soldi, il Comune tramite realtà locali l'altra metà. Mentre
l'amministrazione doveva ancora firmare il contratto con Goldin, sul Palazzo
della Guardia (già teatro in passato di una rassegna sul Mantegna), gli
emissari del Louvre hanno verificato: bene, locali adatti però dovete adeguarli
ai nostri capolavori. I lavori, finanziati dalla Fondazione Cariverona, non
sono ancora partiti e il museo parigino ha emesso il verdetto: nossignori,
manca il tempo, non potete più darci le garanzie tecniche per la salute dei
quadri, saluti. Ribatte Roberto Bolis, portavoce del sindaco Tosi: "un
Comune ha tempi amministrativi e giuridici per affidare la mostra, non possiamo
violare le leggi, Goldin ci ha detto che il Palazzo serviva per Ferragosto, l'8
agosto sarà pronto, il Louvre lo sapeva, per noi si poteva fare, speriamo sia
uno slittamento. Il rapporto col museo proseguirà, il sindaco incontrerà il
direttore Loyrette. Ma chissà - suggerisce - se nella
decisione non hanno pesato le polemiche francesi contro simili prestiti".
Infine Goldin: "Il problema non è la città, si sconta l'assenza di una
Fondazione musei che può avere i tempi rapidi necessari per un'iniziativa
gigantesca e non quelli dilatati della burocrazia".
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Economia Pagina
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
TREZZO SULL'ADDA
CORNATE pag. 14 Hai un problema col Palazzo? Dillo all'assessore all'Ascolto Il
sindaco Walter Baldi istituisce una nuova delega di MONICA AUTUNNO ? GORGONZOLA
? MARCIAPIEDI rotti, strade con i buchi, schiamazzi notturni, ma anche
richieste d'informazioni, necessità di un contatto immediato e senza burocrazia con l'amministrazione comunale?
Niente paura. Da questa settimana è al lavoro in Comune l'assessore all'Ascolto
della Gente. IL NEOSINDACO Walter Baldi, impegnatissimo professionista, l'aveva
detto. "Sarò in Comune quanto occorre, ma desidero che la popolazione
abbia un punto di riferimento immediato: un assessore di massima fiducia che
sarà sempre presente per ascoltare". È Matteo Pedercini, 32 anni,
consulente aziendale, eletto nel Pdl a furore di popolo, perché i suoi voti
personali sono stati più di quanti un candidato ne abbia mai portati a casa
nella storia del Comune. Le sue deleghe sono Sport, Commercio, Attività
Produttive e Tempo Libero. Ma soprattutto è vicesindaco e, appunto, assessore
all'Ascolto, delega di nuovissimo conio. "Siamo convinti - spiega lui
stesso - che la distanza eccessiva fra la gente e la macchina comunale sia
stata una delle cause del fallimento della passata amministrazione. È un vuoto
che vogliamo colmare: ci sarà presto un Urp efficiente, e intanto ci sono
io". Sarà in Comune per la gran parte del tempo. "Riceverò i
cittadini il venerdì su appuntamento, il martedì e giovedì mattina sempre, e
per qualsiasi ragione - dice -. Vogliamo ascoltare, e vogliamo ridurre i tempi
d'attesa di un cittadino alle prese con un problema. Il Comune deve essere aperto
alla gente. Qualcuno s'è già visto ma più che altro per problemi relativi alle
mie deleghe. Ci vorrà un po' di tempo, immagino". Dove troverà il tempo?
"Ho un lavoro che mi consente di gestirmi - risponde - . E comunque è un
impegno che ho preso ben prima di fare incetta di voti alle elezioni. Mi sono
messo a disposizione a suo tempo, e oggi ho tarato la mia vita, personale e
professionale, su misura di questo impegno". Di una candidatura a sindaco
di Pedercini si era parlato molti mesi prima delle elezioni. Le cose sono poi
andate diversamente. "IO NON MI SONO mai espresso direttamente in questi
termini. Ho parlato semmai di una mia disponibilità nei confronti dei cittadini
e della città, disponibilità che intendo garantire. Voglio essere un vicesindaco
vero, e ringrazio chi mi ha dato questa opportunità molto prima del lusinghiero
risultato delle urne".
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del
24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CRONACA CARRARA pag.
9 ? CARRARA ? "CHIEDIAMO trasparenza e la e la pubblicazione del... ?
CARRARA ? "CHIEDIAMO trasparenza e la e la pubblicazione delle tariffe
della tassa sul suolo pubblico". A tornare sul capitolo della tassa
applicata dall'Ica sono gli edili di Cna ed in particolare Paolo Ciotti (nella
foto), direttore di Cna dichiara: "Comportamento poco sportivo degli
uffici Ica verso i nostri associati. Ora vogliamo la pubblicazione dei
tariffari. Troppo poca la trasparenza sulle tariffe della tassa sul suolo
pubblico applicata ai cantieri e la mancanza di un tariffario consultabile, e
accessibile, a tutti. Al centro delle rilevazioni degli edili anche l'impennata
delle tariffe che negli ultimi cinque anni hanno registrato un incremento
notevole (si parla del 300%): si è parlato di "mazzata" e di costi
insopportabili per i cantieri che oscillano mediamente tra i 2 mila e 7 mila
euro. Una presa di posizione, quella di Cna e degli edili ? continua il
direttore ? per la trasparenza e per la chiarezza verso le imprese che,
purtroppo, non è stata recepita in maniera costruttiva dall'ufficio per la
riscossione delle Imposte Comunali Affini. Se secondo alcuni, le associazioni
non possono mettere in evidenza le problematiche che le imprese incontrano nei
loro rapporti quotidiani con la burocrazia, forse non si è capito realmente il ruolo che il mondo
associativo e nello specifico, la Cna ha nel panorama provinciale, soprattutto
dopo quanto affermato nella nostra assemblea annuale e ribadito più volte in
tutte le sedi. Il nostro ruolo è quello di essere al fianco delle imprese e in
questo caso le imprese ci hanno chiesto di fare chiarezza. Dovranno o no
conoscere il costo di una tassa e il suo metodo di calcolo prima di fare
preventivi da proporre al proprio committente? Se non si riesce a capire questo
semplice concetto, non si capiscono le regole fondamentali del mercato. Non
possono sussistere prese di posizione o ripicche personali". IL CONFRONTO
e lo scambio di opinioni ? sottolinea ancora il direttore ? non solo fanno
crescere le persone, consentono di superare delle problematiche quando una
delle due parti non ne rileva l'esistenza. E questo è quello che noi abbiamo
fatto e continueremo a fare. In fin dei conti, non possiamo solo compiacerci
quando ci sono fatti positivi; il nostro ruolo è anche quello di mettere in
luce i problemi per permettere alle imprese di lavorare nelle migliori
condizioni e alle amministrazioni, ai loro sportelli di qualunque territorio e
comune essi siano, di capire le esigenze delle imprese e di semplificare l'iter
burocratico grazie ad una maggiore trasparenza e semplificazione
nell'erogazione di un servizio. In tal senso, ciò che chiediamo ? ribadisce
Ciotti ? è di avere una copia del tariffario affinché lo si possa distribuire
alle imprese del settore o sia pubblico e consultabile, basterebbe metterlo
on-line. La nostra azione è stata propositiva. Con questo comportamento e con
queste reazioni ci viene il dubbio ? conclude ? che effettivamente ci sia da
spiegare a più persone come debbano funzionare certi servizi".
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL CASO. L'annuncio
ieri pomeriggio in un comunicato di Linea d'ombra: "Il tempo a
disposizione è troppo breve, il museo parigino non può mantenere le
promesse" Il Louvre ritira i prestiti Salta la mostra di Verona di Wilma
Petenzi Tempi troppo stretti, zero garanzie: Leonardo, Tiziano, Raffaello,
Botticelli, Veronese e Canaletto restano a Parigi. Il Louvre fa dietrofront e
Verona deve dire addio alla mostra evento prevista per il 19 settembre "Il
Louvre. Capolavori a Verona. Leonardo, Raffaello, Rembrandt e gli altri.
Ritratti e figure". [\FIRMA]L'ANNUNCIO è stato dato ieri in un comunicato
congiunto da Louvre e Marco Goldin, patron di Linea d'ombra, che negli ultimi
anni ha lanciato Brescia tra le città d'arte e si stava preparando, con estrema
gioia dell'amministrazione veronese, a dare un impulso esponenziale anche al
sistema espositivo veronese. "La mostra che avrebbe portato al Palazzo
della Gran Guardia alcuni tra i capolavori del Louvre non potrà avere luogo -
si legge nel comunicato di Linea d'ombra - perchè allo stato attuale il tempo a
disposizione si rivela ormai troppo breve per l'organizzazione di questa
importante esposizione, tenuto conto dei lavori da realizzare e dell'insieme
delle condizioni tecniche, amministrative e giuridiche necessarie per garantire
l'arrivo, la sicurezza e la conservazione dei capolavori". "Il museo
del Louvre - conclude il comunicato - non può pertanto accordare i prestiti
promessi e si rammarica per questa situazione, conoscendo la qualità delle
collaborazioni tra Marco Goldin e i grandi musei internazionali". IL
SUCCESSO di Goldin a Brescia non ha, per ora, contagiato la vicina città
veneta. "È una situazione molto spiacevole, non posso negarlo - spiega
Goldin - soprattutto per chi fa dell'organizzazione e della precisione il suo
dogma assoluto. Brescia mi conosce e sa come lavoro". Impossibile non fare
il confronto fra l'esperienza bresciana e quella in terra veronese. "È
assolutamente giusto fare il paragone con Brescia - continua il patron di Linea
d'ombra -. La grande differenza tra Brescia e Verona è che Verona non ha una
Fondazione Musei. A Brescia la Fondazione c'è e ha consentito di agevolare i rapporti e di scavalcare le maglie della burocrazia. A Verona l'amministrazione
era convinta di avere i tempi compatibili con le richieste del Louvre, ma la burocrazia si è mangiata tutto il tempo
e ha portato il museo parigino a decidere di revocare i prestiti che aveva
concesso". NON NASCONDE il suo rammarico e la sua delusione Goldin che
assicura che si è trattato "di una grande occasione perduta, tanto
più che si annunciava già come una mostra che avrebbe fatto crollare tutti i
precedenti record: in un mese le prenotazioni erano già 40mila, mentre con Van
Gogh e Gauguin in quattro settimane ne avevamo raccolte 30mila". Non cela
la delusione, ma com'è nel suo stile è già pronto a guardare avanti. "La
prossima settimana incontrerò il sindaco di Verona Flavio Tosi - prosegue
Goldin -, l'intenzione sarebbe quella di proseguire con la collaborazione, ma
con la richiesta di carte molto chiare, per evitare sorprese. Il Louvre è
disponibile a una nuova collaborazione, a patto che ci siano le condizioni
richieste, perciò non è escluso che i capolavori del museo parigino possano
essere in mostra a Verona, ma nel settembre del
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL PAESE CHE LAVORA.
Il vicepresidente di Confindustria e i problemi della Val Gobbia Bonomi:
"Superemo anche questa crisi" Dalla Cina alla Valgobbia e ritorno:
crisi economica, migrazione industriale, prospettive di rilancio e i
"segreti" degli imprenditori. Ci sono più di mille aziende nel comune
di Lumezzane. "Siamo una fucina di imprenditori - afferma l'ex numero uno
di Aib Aldo Bonomi, vicepresidente di Confindustria -, un incubatore di idee e
di aziende". Qui nascono le idee, ma poi le aziende (quelle grosse) se ne
vanno per carenza di spazi (che di quelli ormai non ce n'è proprio più). Negli
ultimi 4 anni le imprese valgobbine hanno dovuto fare i conti con la crisi, la
concorrenza a colpi di prezzi stracciati di cinesi e indiani che si sono
insediati in settori, storicamente, di competenza lumezzanese. "Le crisi
ci sono sempre state - taglia corto Bonomi - e le abbiamo sempre superate
brillantemente". Questa volta però sono emersi nodi strutturali non
indifferenti. "Su questo punto dobbiamo cercare di distinguere tra i due
settori più colpiti, rubinetteria e casalinghi, perché hanno avuto esiti
diversi rispetto alla crisi" afferma Roberto Lena che, oltre a essere
presidente del consiglio comunale è anche leader della Greiner, azienda specializzata
nella produzione di saracinesche e rubinetti d'arresto in bronzo ed ottone per
gas e acqua, valvole a sfera e simili. "Lumezzane che fondava il suo
sviluppo sulle grandi quantità a basso prezzo e si è accorta che non poteva
andare più avanti così". Il peggio pare passato ("da 4 anni"
secondo gli imprenditori del settore): "la rubinetteria ha riposto bene.
C'era lo spazio per reagire visto che l'incidenza della manodopera sul prezzo
del prodotto è minore rispetto ad altri settori - prosegue Lena -. Oggi non ci
si concentra più solo sull'ottimizzazione dei processi, ma anche
sull'innovazione del prodotto e sulla ricerca di nuovi mercati". Per il
settore casalinghi i margini di miglioramento tecnologico si sono rivelati
minori. Molti hanno dovuto mediare affiancando alla produzione anche la
vendiita diretta del prodotto, altri hanno provato ad acquistare prodotti o
parti del prodotto in Cina. I nodi del rilancio sono limitati da altri fattori.
"Una delle ragioni della crisi è da ricercare nel basso costo manodopera
in Cina e poi c'è la questione delle infrastrutture - prosegue Lena - che ha un
peso determinante nei confronti dei competitors europei". Anche Bonomi vede nella viabilità un limite allo sviluppo:
"Anche i romani avevano capito l'importanza delle vie di comunicazione -
prosegue -. Oggi manca la volontà di costruire nuove infrastrutture. Ognuno
deve fare la sua parte: gli industriali devono capire come stare sul mercato,
le istituzioni devono ridurre le inefficienze della burocrazia".F.AP.
( da "Arena, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
CONCORRENZA E INVESTIMENTI
. Mentre si stabilizzano i numeri delle grandi superfici, i negozi di
prossimità sviluppano la fase della controffensiva Via al rilancio del
dettaglio tradizionale Il commercio tradizionale affila le armi e conferma un
sostanzioso recupero negli spazi di mercato nei confronti della grande
distribuzione organizzata, il grande rivale dell'ultimo decennio. Che avrebbe
in qualche modo esaurito - almeno per ora - i propri margini di crescita. Il
trend è confermato dagli interpreti della categoria, che puntano
fortissimamente su tipicità, specializzazione merceologica, innovazione
tecnologica e supporti informatici e chiedono il sostegno di politiche
turistiche e culturali più strutturate. Dall'altra parte la risorsa del
rilancio è garantita dal nuovo approccio del mondo del credito. In particolare
un'indagine curata da Unicredit Banca conferma prospettive di ripresa e
l'efficacia legata al più moderno approccio delle aziende al mercato. Col
conforto di una politica di sostegno creditizio più aderente alle mutate
esigenze. A ribadirlo rappresentanti dell'istituto e delle categorie veronesi
in un forum svoltosi nella sede del nostro quotidiano. Ecco la sintesi degli
interventi. ROBERTO NICASTRO (Unicredit): Le piccole imprese in Italia sono
vitali. Rappresentano il 97% delle aziende registrate, danno lavoro a circa il
60% degli occupati e contribuiscono a circa il 40% del Pil italiano. Partendo
da questa importanza, 5 anni fa abbiamo fatto una banca che pensa solo a loro.
Dopo qualche momento di difficoltà nel 2003, oggi entriamo in un momento
positivo. Nell'area delle pmi cresciamo negli impieghi del 10%, ma cresciamo
anche in numero di clienti e quote di mercato. Negli ultimi 5 anni il Pil è
aumentato dell'1% annuo, il credito alle Pmi è cresciuto in media tra il 5-10%
annuo. Nella valutazione consideriamo il rapporto con l'imprenditore e al tempo
stesso attuiamo una valutazione oggettiva grazie ai dati andamentali
(puntualità del cliente, ordine, trasparenza). In questo preciso momento noi
banche abbiamo avuto un forte incremento della materia prima. Sono 6 mesi che
il denaro è andato alle stelle, aumentato di un punto percentuale. Siccome
pensiamo che sia un fenomeno destinato a rientrare, abbiamo frenato un
possibile incremento, evitando di scaricarlo sui clienti. In relazione alle
piccole banche, invece, dopo una fase storica in cui abbiamo perso quote di
mercato, ci troviamo in una situazione in cui la tendenza si sta invertendo.
Nel 2007, Unicredit ha superato il Credito cooperativo. Allo stesso tempo banca
e associazioni di categoria insieme devono lavorare per avere bilanci più
trasparenti ed eliminare quel fenomeno tutto italiano che vede la famiglia
ricca e l'impresa povera. In merito alla situazione internazionale, la
sensazione è che si stia attraversando una fase di deterioramento ma non di
vera recessione. ROMANO ARTONI (Unicredit): La nostra forza è essere ancora
banca locale nonostante la nostra grande dimensione europea, quindi avere ben
chiaro che le nostre radici sono in questi territori. Su circa 80mila piccole
imprese (con meno di 20 addetti) operanti nella provincia di Verona, quasi
29mila sono nostri clienti. Faccio un abbinamento tra il recupero di quote di
mercato, un fatto oggettivo, e un indice di soddisfazione clienti che sta migliorando
di anno in anno. Il nostro contributo alle dinamiche commerciali passa anche
attraverso il finanziamento del credito al consumo, dove la crescita è del 20%.
Con le associazioni di categoria abbiamo un buon rapporto che cerchiamo di
migliorare e allo stesso tempo abbiamo un rapporto positivo con i loro confidi
(Eurofidi Veneto e Confidi Veneto). Insieme, nel 2007, abbiamo fatto un lavoro
eccellente che ci ha portato a crescere del 20%. Ci siamo proposti a loro con
plafond che tengono conto di Basilea2 e dei rating. Con i confidi abbiamo anche
l'obiettivo di dotare le piccole imprese di una struttura patrimoniale. Per il
quarto anno consecutivo presentiamo un rapporto sulla piccola impresa con dei
focus specifici, quest'anno il commercio, che ci consentono di conoscere in
modo approfondito un segmento altrimenti difficile da analizzare. FRANCESCO
BENEDETTI (Unicredit): Un aspetto fondamentale per lo
sviluppo del commercio è il peso della burocrazia sulla piccola azienda. Sta nascendo un governo e dovrebbe
alzarsi forte una richiesta per ridurre gli adempimenti fiscali contributivi (
( da "Adige, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
TRENTO - Unifarm, 513
dipendenti, è un piccolo gigante che scalpita. La società creata dai farmacisti
della regione per garantirsi una distribuzione efficiente e vantaggiosa dei
farmaci, un unicum in Italia, con uno straordinario magazzino
"intelligente" inaugurato un anno fa, capace di gestire 70 milioni di
pezzi di medicinali, un'organizzazione distributiva unica in Europa, è pronta a
fare il salto nella sfida della produzione e nella commercializzazione dei
farmaci da banco. A fare concorrenza al colosso della cooperazione, insomma,
che una settimana fa ha lanciato nei suoi superstore il primo medicinale da
banco a marchio Coop, un anti-influenzale. Certo, Unifarm non ha i mezzi
finanziari per inondare le tv di pubblicità, come fa la Coop, ma il lancio del
Neolatte per neonati a prezzi concorrenziali, che si è conquistato una quota di
mercato fra il 20 e il 30% nel canale farmacia in Italia, dimostra che le buone
idee e le buone tecnologie possono trovare spazi nel mercato. Ma adesso, tra il
progetto dei medicinali da banco e il banco del mercato c'è di mezzo l'ingombrante burocrazia politico-farmaceutica, spiega il presidente Giorgio Trotter:
all'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, giacciono da 4 anni le richieste di
Aic, autorizzazione all'immissione in commercio, per alcuni prodotti
importanti. A cominciare dal primo generico alternativo al popolarissimo Moment
dell'Angelini, contenente - come altri famosi farmaci tipo la Cibalgina
due - il principio attivo dell'ibuprofene, che fa parte dei fans (farmaci
antinfiammatori non steroidei). L'Aifa, in questi giorni nella bufera per le
inchieste sulla corruzione a suon di regali, dovrebbe completare la pratica di
autorizzazione in due anni, ma i tempi sono raddoppiati. "Al ministro
Storace - racconta il presidente Trotter - incontrato per presentargli il
neolatte, non avevo chiesto spinte o favori, ma solo rispetto dei tempi dovuti.
Storace si dimise poco tempo dopo, nel marzo 2006, e i nostri farmaci sono
ancora in lista d'attesa". In ogni caso, Unifarm ha intenzione di debuttare
con i propri medicinali (prodotti o supervisionati da un altro fiore
all'occhiello di Ravina, la sorella E-Pharma) nel prossimo autunno, con i
farmaci già autorizzati, con o senza l'"altro Moment". Il secondo
grande progetto (e investimento) dell'azienda riguarda l'informatizzazione del
processo di prescrizione e somministrazione del farmaco in ospedale, che
consentirà una completa tracciatura computerizzata dei medicinali utilizzati
dai pazienti ricoverati, con abbattimento del "rischio clinico"
associato alla terapia. Per quanto riguarda il bilancio 2007, approvato venerdì
sera all'unanimità, le cifre riflettono il potenziamento della struttura
societaria con l'acquisto del 100% di Kinea spa, società di gestione delle 11
farmacie comunali di Treviso e il coinvolgimento di 86 titolari di farmacia
trevigiani, che hanno creato la Tifa Treviso spa, che ha rilevato il 18,39% di
Kinea. Da gennaio 2008 lavorano con Unifarm 70 nuove farmacie, e il trend è di
netta crescita. Il fatturato è cresciuto di 21 milioni (a 253) e di altri 10
milioni nei primi 4 mesi 2008, con espansione in tutte le province coperte
(Bolzano, Trento, Belluno, Vicenza, Treviso, Verona, Padova, Venezia). L'utile
di 1 milione è stato destinato a riserva. Il consolidato del gruppo (che include
Finafarm, E Pharma, Rössler Pharma, Farmacia Trevigiana) è stato di 283 milioni
(+13,4%), l'utile netto di 2,6 milioni. pgh 24/05/2008.
( da "Giornale di Vicenza, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
INCONTRI. LUNEDÌ
SERA ALL'ASSOARTIGIANI Gian Antonio Stella racconta "La deriva"
Lunedì 26 al Centro Congressi Assoartigiani di via Fermi a Vicenza (ore 21,
ingresso libero) Gian Antonio Stella tornerà a incontrare il pubblico dei suoi
lettori concittadini per presentare il nuovo libro La deriva, perché l'Italia
rischia il naufragio (Rizzoli) scritto ancora una volta con il collega del
Corriere della Sera Sergio Rizzo. Introdurrà la serata e coordinerà il
dibattito il giornalista Antonio Stefani. Dopo il clamoroso successo de La
casta, la nuova inchiesta di Stella e Rizzo mostra come il nostro Paese sia
rimasto bloccato e sia ormai il fanalino di coda dell'Europa. Sanità, giustizia,
scuole, grandi opere: attraverso l'analisi di tanti diversi aspetti, gli autori
mettono a nudo lo stato dell'Italia servendosi anche di una serie di confronti
con altri Paesi. Al centro del libro, tutti i problemi che
i cittadini vivono ogni giorno: burocrazia, lentezze, imprecisioni, cavilli e sotterfugi che continuano a
tenere l'Italia inchiodata a un costante ritardo. E, a proposito di burocrazia, nel volume vengono citati
anche i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato su costi ritardi e inefficienze
della macchina pubblica.
( da "Adige, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Michele comper MORI
- Verrà dal successo del Natale moriano la tanto sperata rinascita del centro storico
e in generale dei negozi, delle piccole attività e dei locali pubblici? Giovedì
sera parecchia gente - oltre 70 persone in Cassa rurale - ha salutato la prima
uscita pubblica informativa del nascente centro commerciale naturale; più
precisamente dell'organismo di marketing locale proposto dal gruppo di
operatori capitanati da Gigi Bertolini e sostenuti dall'assessore Franco
Sandrinelli: "Centriamo Mori" michele comper MORI - Verrà dal
successo del Natale moriano la tanto sperata rinascita del centro storico e in
generale dei negozi, delle piccole attività e dei locali pubblici? Giovedì sera
parecchia gente - oltre 70 persone in Cassa rurale - ha salutato la prima
uscita pubblica informativa del nascente centro commerciale naturale; più
precisamente dell'organismo di marketing locale proposto dal gruppo di
operatori capitanati da Gigi Bertolini e sostenuti dall'assessore Franco
Sandrinelli: "Centriamo Mori". Il cui logo stacca con un diverso
colore "Centri" e "amo", con chiaro significato. Un
incontro al quale gli operatori economici si sono presentati già uniti, forti
dell'esperienza nata nel dicembre 2007, quando decisero - anziché di andare in
Comune a chiedere - di far da sé, addobbando il centro storico e le vetrine e
proponendo eventi e animazione. Un'esperienza di svolta da cui è nata la
consapevolezza che, davvero, l'unione fa la forza. È così che la Mori dei
negozi ha preso a correre: "Dobbiamo fare in fretta - ha detto chiaro Gigi
Bertolini, sostenuto da altri interventi - perché sono anni che si parla di
quest'iniziativa. Noi operatori ci confrontiamo ogni giorno con un mondo che
corre, che cambia rapidamente; e non possiamo permetterci
di aspettare i tempi della politica e della burocrazia". Presenti all'incontro le maggiori associazioni di categoria,
dall'Unione commercio della Vallagarina col presidente Mariano Modena,
all'Associazione Artigiani Vallagarina con il presidente Andrea Benoni. C'era
anche Giorgio De Grandi, presidente di uno dei consorzi più antichi d'Italia,
il "Trento Iniziative". All'iniziativa è andato anche l'ampio
appoggio del comune, per parola del sindaco Mario Gurlini, e il saluto della
neonata pro loco "Mori Val di Gresta", portato dall'ex numero due del
comitato turistico locale Flavio Bianchi. E adesso? Un mese di tempo per la
raccolta delle prime adesioni, sotto forma di dichiarazioni d'interesse
espresse compilando un modello da consegnare all'ufficio commercio del Comune.
Poi un incontro per decidere i dettagli, quindi l'assemblea costituente.
24/05/2008.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il presidente Napolitano
ha firmato il decreto che dà a Bertolaso i pieni poteri con la possibilità di
realizzare dieci discariche. Ma il provvedimento, che ? almeno nelle intenzioni
? dovrebbe portare la Campania fuori dall'emergenza
rifiuti, provoca subito la reazione della piazza. A Chiaiano ? uno dei dieci
siti individuati ? manifestanti sono scesi in piazza lanciando pietre contro le
forze dell'ordine e attuando blocchi stradali. Bertolaso non ha esitato a
puntare il dito contro la burocrazia. a pagina 4.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-05-24 - pag: 23 autore: La storia. Istituita
nel 2004, la struttura guidata da Nello Martini ha un bilancio di 80 milioni
Un'agenzia a difesa dei prezzi Roberto Turno L'ha voluta fortissimamente Giulio
Tremonti che con l'universo della pillola e dello sciroppo di Stato ha da
sempre rapporti tempestosi. Correva il 2003 e in uno dei (troppi) momenti di
impennata della spesa sanitaria, il ministro dell'Economia decise di anticipare
per decreto parte consistente della Finanziaria 2004. Con quel decreto prese
vita l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, che operativamente debuttò almeno
otto mesi dopo. Maxi competenze, maxi poteri: una Authority (quasi) sul modello
europeo. Prezzi, spesa, autorizzazione al commercio, compiti
tecnico-scientifici. Troppo, già accusavano alcuni. Eppure Tremonti ci ha
sempre puntato forte sull'Aifa, scommettendo sul direttore generale tuttora in
carica che oggi rischia quel posto dato da tutti per sicuro. Tecnico bipartisan
(è stato confermato da tutti i Governi dal
( da "Corriere della Sera" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera -
MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-05-24 num: - pag: 5 categoria:
REDAZIONALE Un cittadino che ha voluto restare anonimo "Regalo ai
fratellini una vacanza in un parco giochi" Una vacanza in un parco
divertimenti. A Eurodisney, a Gardaland, a Mirabilandia. Un milanese (che vuole
rimanere anonimo) ha deciso di donare un biglietto per la serenità alla
famiglia di Basiglio. Lo rivela Giovanni De Nicola, consigliere provinciale di
An che, insieme al collega dello Sdi, Roberto Caputo, si è da tempo schierato a
favore dei due fratellini. Altro annuncio: "Il presidente della Provincia
di Milano, Filippo Penati, ha intenzione di assegnare il Premio Isimbardi d'Oro
all'avvocato Antonello Martinez per il suo impegno nella vicenda". Resta
l'indignazione dei due politici: "La burocrazia sulla pelle di un bambino ci
ha disgustato, è imperdonabile". Sul "caso Basiglio" alcuni
parlamentari milanesi presenteranno un'interrogazione. Nel frattempo, c'è
un'altra sorpresa per il fratellino: la sua squadra del cuore, l'Inter, è
pronta ad accoglierlo ad Appiano Gentile. "Quando vuole".
Difensore L'avvocato Antonello Martinez.
( da "Tempo, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Condono
edilizio Si paga di più e il Pd critica la burocrazia Aumenta il coefficiente per
pagare il condono edilizio e il Pd se la prende con le lentezze burocratiche
del Comune. Ma l'amministrazione comunale dimostra la sua buona fede sia dando
applicazione alla regolarizzazione degli abusi, sia cercando di contrattare con
quei privati che hanno sì un'autorizzazione ma che potrebbe essere invasiva sul
territorio. Il caso in questione è il braccio di ferro tra il Comune di
Rieti e i proprietari del distributore di carburanti di Porta Romana. Ancora
polemiche sulle ristrutturazioni di pompe di benzina troppo grandi rispetto al
contesto architettonico in cui sorgono. "Abbiamo bloccato il cantiere di
Porta Romana - dice l'assessore all'Urbanistica Marzio Leoncini - perché
quell'area è l'ingresso della città per chi viene da Roma. Lunedì ci
incontreremo al fine di tutelare gli interessi del chiosco e, nel contempo,
quelli del decoro urbano di Rieti". E intanto i consiglieri De Santis e
Scacciafratte incalzano. P. D. L.
( da "Stampa, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nei sogni delle due
giunte passate, quelle dell'ex primo cittadino Fiorenzo Grijuela, la
circonvallazione che dovrebbe unire la statale 26 alla 228 per Viverone,
aggirando via Strusiglia e una parte di corso Vercelli (uno dei nodi critici
della viabilità di Ivrea) sbucando all'altezza del carcere e decongestionando
così il traffico della città, compariva già nel 1998, dieci anni fa. Dieci anni
e nulla si è mosso. O meglio: ci sono stati i progetti, le Conferenze dei
servizi, le osservazioni dei cittadini, le proteste degli ambientalisti, le
modifiche al tracciato, le promesse di inizio lavori che di anno in anno sono
slittate sempre più avanti. Le opere? Stando alle rassicurazioni dell'ultimo
esecutivo, sarebbero dovute iniziare prima entro la fine del 2006, poi entro
dicembre dello scorso anno. Siamo a fine maggio del 2008 e il progetto
definitivo giace ancora in Provincia per la valutazione di impatto ambientale.
I tempi? L'assessore provinciale alla Viabilità, Giovanni Ossola, assicura:
"Prima delle ferie riuniremo la Conferenza dei servizi che discuterà le
osservazioni sulla valutazione di impatto ambientale". E precisa:
"L'opera è finanziata ed è prevista come cantierabile nel triennio
2008-2010". E la promessa di iniziare i lavori entro fine 2006, massimo
dicembre 2007? La risposta di Ossola è poco diplomatica: "Lo sa quanti
sono gli interventi che dovevano cominciare quattro o cinque anni fa e sono
ancora bloccati? Tanti". Si chiama burocrazia: quindi si dovrà pazientare.
L'urgenza sulla realizzazione del "peduncolo" di Ivrea, tre
chilometri di circonvallazione per un costo di oltre 6 milioni di euro, è però
dettata da almeno due motivi. Uno in particolare: attraversare la città nelle
ore di punta spesso è un'impresa titanica. Poi, nel punto in cui è prevista
la sua realizzazione, si registra una delle massime concentrazioni di veicoli:
quasi 40 mila passaggi, tra auto e camion, al giorno. Infine, ma su questo
aspetto la Provincia è rassicurante, c'è il rischio, con il continuo
slittamento dei tempi, che gli oltre 6 milioni di euro (finanziamento ex Anas)
per costruire il "peduncolo" vadano persi. La circonvallazione della
città ha subito numerose modifiche da un progetto all'altro: il rischio che la
storia si ripeta è alto. Prima c'era stata l'ipotesi "traforo" (una
sorta di tunnel che evitava il Naviglio, canale irriguo che collega la Valle
d'Aosta, l'Eporediese e raggiunge le risaie del Vercellese), immaginata dai
primi estensori del progetto ed eliminata dopo le proteste degli ambientalisti.
Poi è toccato agli abitanti di San Giovanni, frazione alle porte di Ivrea,
coinvolti direttamente dal passaggio del "peduncolo": un anno fa
raccolsero centinaia di firme per bloccare l'opera o, quanto meno, che venisse
modificata e non passasse più vicino alle loro case. Una giusta osservazione,
la loro. E infatti: "Quel problema è risolto", commenta Ossola. Ma
Nevio Perna, responsabile di Legambiente Ivrea spiega che "sarà necessario
riprendere in mano la questione. Siamo consapevoli che il traffico sia uno dei
grossi problemi della città, ma le opere vanno fatte evitando il più possibile
i disagi ai cittadini".
( da "Stampaweb, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Molti veggenti
l'avevano di sicuro previsto e probabilmente hanno preparato i cartelli in
tempo. Da lunedì prossimo ogni chiromante, medium, lettore di tarocchi della
Gran Bretagna dovrà avvisare i propri clienti che quello che dice non è
necessariamente vero, anzi, ha buone probabilità di non esserlo affatto. Una
norma che applica una direttiva dell'Unione Europea contro le vendite
commerciali disoneste obbligherà chi si diletta in pratiche esoteriche a dire
con chiarezza che ciò che viene offerto non è stato provato sperimentalmente ed
è "un semplice divertimento". Ma come? Io vado dal mago per chiedere
se la noiosissima moglie finalmente mi abbandonerà e lui mi avverte, prima
dell'agognato responso, che la profezia è da tenersi in scarsa considerazione?
E' vero che siamo abituati alle promesse dei politici, e a comprare pacchetti
di sigarette con la scritta che il fumo nuoce gravemente alla nostra salute. Ma
tutto questo sembra uno scherzo di Mr. Bean. E il mago Otelma non ci sta. "Trattasi
di una cretineria, anzitutto. E poi di una corposa esibizione di crassa
ignoranza da parte di chiunque lo abbia proposto e lo approvi". "Per
definire non scientifica la materia - continua Otelma, che si fregia di quattro
lauree - occorrerebbe avere certezza del significato del termine
"scienza". Ma anche uno studentello alle prime armi, che abbia
frequentato un corso di Storia della Scienza, sa che non esiste una communis
opinio sul concetto di Scienza. Ampi studi hanno dimostrato che l'influenza degli
astri esiste. E la più grande democrazia del mondo, l'India, ne ha tenuto conto
reintroducendo nelle sue università lo studio dell'astrologia". E se
proprio si vuole combattere la credulità, serve par condicio. "Il Vaticano
può avere le sue grotte miracolose, le statue che piangono, tutte cose non
dimostrabili scientificamente ? continua Otelma ? e poi il mago nel suo studio
deve applicare il cartello. Va benissimo per combattere i truffatori. Ma perché
non lo mettiamo anche sulle porte delle chiese? Il problema è che la Chiesa ha
paura della nostra concorrenza. Quindi io invito gli operatori dell'Occulto
d'Italia e d'Europa, quelli seri, quelli onesti, a ribellarsi a tale manovra
sciocca e antidemocratica". Il provvedimento della Ue suona certo un po'
buffo. E magari pilatesco e ipocrita, ma l'esigenza è seria, grave, doverosa.
Il problema infatti non è tanto tornare a Pico Della Mirandola o a Giordano
Bruno per stabilire quanto c'è di magico nella scienza e di scientifico nella
magia, ma semplicemente cercare di tutelare i tanti ingenui che finiscono preda
dei sedicenti maestri di ogni manzia. Le cronache sono piene di poveracci
truffati da loschi individui che usano cappelli strani, palle di vetro,
malocchi, con l'ausilio di internet e televendite, per sgraffignare denari. Le
denunce sono ogni anno migliaia, e quelli che non hanno il coraggio di
denunciare, sono ancora di più. Ma i maghi "seri", dai truffatori,
pretendono di essere i primi a prendere le distanze. "Si
parla tanto di truffe occultistiche, ma alla fine io sono stato fregato da burocrazia e commercialisti, e ho dovuto
fermare la mia attività per un problema con l'Iva", scherza "Magia
2000", alias Giovanni Lucerna, esperto di cartomanzia, psicocibernetica, e
molte altre cose. Lo userà il cartello british? "Nessun problema.
Anzi, credo sia una cosa giusta. Io ho sempre lavorato così, ho sempre
avvertito i miei clienti che non potevo risolvere i loro problemi con delle
fatture o dei miracoli. Le mie parole, le mie tecniche, hanno un effetto placebo.
Aiutare le persone depresse con il pensiero positivo. Il nostro lavoro è dare
il sorriso a chi l'ha perso, non approfittare di chi soffre". La maga
Kirone, astrologa, cartomante, medium, è apprezzata da trent'anni per le sue
previsioni. Spiega che non tutti nascono maghi. Anzi, pochissimi possiedono
queste arti. E prendere le distanze da "quelli alla Wanna Marchi che
vendono pomate meravigliose" è un dovere anche della nostra categoria.
"Questo è un mestiere che si fa per amore, non per guadagnare. Io ho
sempre mangiato ma non mi sono mai arricchita. E questo i miei clienti lo
sanno, come sanno che le mie previsioni funzionano. E, mi creda, essere
sensitivi, vedere le cose diverse dalla normalità, talvolta è un gran
peso". D'accordo con l'avvertenza inglese? "Sì, non mi darebbe alcun
disturbo, la legge è uguale per tutti. Ma i miei clienti, che mi conoscono da
anni, credo se ne farebbero un baffo. Loro hanno fiducia nelle mie profezie. Se
li avvertissi con la scritta che tutto quello che io dirò loro è un semplice
divertimento mi chiederebbero "Ti sei ammattita?"".
( da "Manifesto, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il sottosegretario
Bertolaso rivela i siti e nella periferia napoletana scoppia la rabbia. La
polizia picchia un giornalista. Sei manifestanti fermati: tra loro un
consigliere della sinistra. Il sindaco: "È guerra civile" Francesca
Pilla Adriana Pollice Napoli "Noi tenteremo di resistere qui dentro.
Resisteremo finché possiamo, ma questi spingono, vogliono già arrivare fino
alla cava". Alle undici di sera Andrea Ferrara, del centro sociale
Insurgencia, cerca di trovare una spiegazione a quello che sta succedendo
intorno a lui. Duemila di persone intrappolate come topi nella piazza centrale
di Chiaiano, è piazza Rosa dei Venti ma loro la chiamano piazza Titanic per via
del monumento, un barcone che affonda. Facile metafora, stasera. La gente viene
stretta su tre lati dalle forze dell'ordine. Erano scesi in piazza in tanti,
chiamati dai comitati per dire no alla discarica. Si sono seduti per terra, le
mani alzate. Ma le forze dell'ordine non tollerano la protesta, parte un
parapiglia, alla fine sui manifestanti arriva una pioggia di manganellate.
Viene colpito Romolo Sticchi, inviato del Tg3, gli sequestrano la telecamera.
La collega Tonia Limatola, del Mattino, inutilmente continua a urlare
"siamo giornalisti". Voci di piazza, che non siamo riusciti a
verificare, parlano anche di un tredicenne pestato, sempre dalle forze
dell'ordine. Alle dieci di sera i fermati restano tre, altri tre sono stati
rilasciati, fra loro anche un consigliere municipale della sinistra, Mario
Romani. La battaglia di Chiaiano, ieri notte, ha dell'incredibile. Antonio
Cavallo, uno dei manifestanti si chiede perché "gli agenti sono arrivati
in un orario che sapevano sarebbe stato di massima affluenza dei cittadini,
perché non sono arrivati più tardi", come dire: perché hanno cercato il
contatto, una ragione per far partire le cariche. A quel punto i manifestanti
hanno reagito: brucia qualche cassonetto, brucia un autobus, un'auto. Viene
sradicato un albero, nella caduta trancia i fili della luce. Ma non sono
riusciti a rompere l'accerchiamento, e sono finiti intrappolati. Mentre il
manifesto va in stampa, restiamo stretti nella piazza, in un momento di tregua
che non promette niente di buono per la nottata. Il sindaco di Marano,
Salvatore Perrotta, è in piazza. E di lì rivolge un appello al presidente della
Repubblica, persino al papa. "Da una parte la forza della ragione,
dall'altra la forza dei muscoli, stiamo assistendo a un qualcosa di assurdo,
surreale. Abbiamo sempre manifestato pacificamente, ma l'azione repressiva
messa in atto questa sera appare abnorme, immotivata". Il sindaco non
capisce che succede, o forse sì: "Evidentemente gli ordini erano già
chiari: e li abbiamo visti eseguire sotto i nostri occhi increduli. Mi fa molta
tristezza veder caricare gente inerme, gente semplice, senza guardare in faccia
nessuno, donne, vecchi, bambini, giornalisti, consiglieri comunali, creando
panico tra la popolazione che ha sempre espresso pacificamente il proprio
dissenso. Scene da guerra civile". Una guerra civile che sembra
programmata a tavolino. Nel pomeriggio a Napoli Guido Bertolaso aveva rivelato
i dieci siti candidati a diventare discarica e si era detto "molto
preoccupato". Ma conciliante con Serre e decisionista con Chiaiano, si
ripresenta a Napoli. Indicando una nuova categoria di cattivi: dopo le
popolazioni con i loro comitati civici, dopo i sindaci traditori che capeggiano
le rivolte con il tricolore al collo - "una vergogna" per il segretario campano del Pd Iannuzzi- arriva la burocrazia che non vede di buon occhio
il doppio incarico di Bertolaso, ostacolandolo con l'incompatibilità dei ruoli.
Nulla però può arrestare la sete di affari del Berlusconi IV. Così ieri il
decreto era già sulla scrivania del presidente della repubblica e stamattina
sarà in Gazzetta ufficiale. Per tutti i siti sarà chiesto il parere
dell'Agenzia regionale per l'ambiente. In pole position per ingoiare i frutti
dell'emergenza dovrebbero essere San Arcangelo Trimonte nel beneventano e
Savignano Irpino nell'avellinese, pronte entro metà giugno. Discorso a parte per
la provincia di Salerno: "Serre ha già dato", precisa il
sottosegretario, conciliante con il paese che già una volta lo ha affondato.
"Sarò estremamente rispettoso", prosegue senza escludere il raddoppio
della discarica o un più difficile ritorno al sito di Valle della Masseria. Il
problema resta lo stesso di un anno fa: "Abbiamo bisogno di alcuni milioni
di metri cubi, nelle more della realizzazione dei termovalorizzatori da una
parte e della raccolta differenziata dall'altra". Sarebbe esclusa la discarica
di Parapoti, sempre nel salernitano. Ma la vicenda di Napoli e Caserta è più
spinosa e delicata. Chiaiano è destinata a soccombere: "C'è un'ordinanza
che ha chiesto all'Arpac di fare la caratterizzazione del territorio",
annuncia Bertolaso. E provoca un improvviso innalzamento della tensione nel
quartiere napoletano. Nella notte va avanti quella che il sindaco chiama
"guerra civile". Stanotte accade quello che non doveva.
( da "Corriere Alto Adige" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: 1AECONOMIA - data: 2008-05-24 num: - pag: 9
categoria: REDAZIONALE Confindustria La presidente nazionale illustra le
strategie Guidi: "Abolire l'Irap" Giovani imprenditori, incontro a
Trento BOLZANO - Gli industriali del Trentino Alto Adige "adottano "
Federica Guidi, eletta da un mese esatto a presidente dei Giovani imprenditori
di Confindustria, nonché vicepresidente di Emma Marcegaglia, fresca di
investitura in viale dell'Astronomia a Roma. "Già a gennaio c'era stato un
incontro, e da allora l'abbiamo sostenuta fino all'elezione", dice
orgoglioso Thomas Ausserhofer, presidente regionale dei Giovani confindustriali,
che ieri a Trento hanno incontrato Guidi discutendo sul tema: "L'Italia
del futuro: il ruolo dei giovani imprenditori". Assieme alla Marcegaglia e
a Ilaria Vescovi, la Guidi incarna il nuovo corso "rosa"
dell'industria italiana e trentina: "è un segnale di modernità per tutta
la società" osserva la vicepresidente di Confindustria. E se per la
neo-eletta Marcegaglia la Guidi parla di "grande pragmatismo", anche
la trentanovenne imprenditrice modenese non si tira indietro quanto a idee e
proposte concrete. A cominciare dalla contrattazione: "La strada è quella
di ristrutturare completamente il sistema attuale: ognuno deve diventare
imprenditore di se stesso. Anche i sindacati sentono il cambiamento culturale
in corso. è necessario ripartire da nuovi modelli contrattuali a geometria
variabile e dalla produttività" sostiene la Guidi. Che apprezza le prime
misure economiche del governo Berlusconi ("ottima la detassazione degli
straordinari, anche per le lavoratrici"), ma rilancia: "L'Irap è in
cima alla lista delle priorità, è una delle tasse più odiose". E a uno
sguardo sul Paese e sulla congiuntura mondiale, la Guidi vede un'Italia "a
rischio recessione, con crescita zero". Il pensiero corre subito a chi
corre ben più veloce, come la Cina: "Più che un rischio o una chance, si
tratta di un fatto. Nessuna impresa italiana può ritenersi estranea agli
sviluppi dell'economia globale: no a dazi, ma sì al rispetto di regole uguali
per tutti". In Italia e in regione, secondo la Guidi "il tessuto imprenditoriale
tiene ancora, ma pesano macigni tremendi come la fiscalità, il costo del
lavoro, la burocrazia " e, suggerisce il presidente dei giovani Confindustriali
del Trentino Rocco Cristofolini, "infrastrutture come la Valdastico
". Comunque positivo il giudizio sulla realtà del Trentino Alto Adige:
"è una situazione interessante, sicuramente migliore sotto molti aspetti
della media italiana. Un esempio di best practice nell'uso delle risorse
a disposizione" osserva la Guidi. E al fotovoltaico del premio Nobel Carlo
Rubbia, la presidente dei giovani di viale Astronomia preferisce "il
nucleare, la strada maestra per frenare i costi ed essere indipendenti
sull'energia". Daniele Filosi.
( da "Corriere di Bologna" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere di Bologna
- BOLOGNA - sezione: VUOTA - data: 2008-05-24 num: - pag: 15 categoria: BREVI Ci
scrivono SICUREZZA Emergenza Rom Cosa fa il Comune? Non solo a Napoli e a Roma
è emergenza rom! Anche Bologna ha i suoi problemi! I cittadini ormai vivono
nella paura. Sono il portavoce del comitato "Insieme per Bologna ",
promotore di molteplici petizioni presentate innanzi al consiglio comunale,
definite "razziste" dalla vicesindaco. Risultato? I rom continuano
indisturbati a compiere di ogni. Lunedì notte e mercoledì notte è stata
saccheggiata la cantina di Simona (non dico il cognome). Le hanno rubato di
tutto: motorino, caschi, bici elettrica, vino, olio, affettatrice, abiti,
generi alimentari. E l'amministrazione cose fa? Alessandro Dalrio SINDACO Il
bilancio del Palazzo Al sindaco Sergio Cofferati bisogna riconoscere tre
peculiarità. Essere stato il primo sindaco di una grande città che ha
coniugato, senza tentennamenti, sicurezza e solidarietà, rompendo in questo
modo con una sinistra oscurantista ed arcaica; essersi battuto tenacemente
affinché tutti i deputati venissero sottoposti al giudizio degli elettori,
tramite le primarie; avere una visione moderna e pragmatica del Pd, che si
presenti da solo, nell'ottica di un maggioritario compiuto, per potersi
allineare ai grandi partiti democratici dell'Occidente e dell'Oriente, come, ad
esempio, quello Usa, i Laburisti Inglesi e quelli Indiani. Nel suo ruolo di
sindaco, Cofferati, ha dato un grande impulso al progetto ed alla realizzazione
di grandi infrastrutture, alla politica del decentramento, con la
valorizzazione dei Quartieri, all'estensione dei servizi sociali a tutti i
cittadini bisognosi ed alla vivibilità di Bologna, introducendo, finalmente,
regole certe ed immediatamente applicate. Per questi motivi esprimiamo
gratitudine e riconoscenza al sindaco Cofferati, sperando che possa proseguire
il suo programma di governo della città anche nella prossima legislatura. Pietro Aceto Ulivisti del Pd BUROCRAZIA Troppa carta sprecata,
largo ai computer In questi giorni si sta consumando l'annuale rito del Red:
milioni di pensionati si devono recare presso i Caf per dicharare all'Inps la
pensione che lo stesso istituto eroga. Naturalmente la colpa non è dell'Inps ma
della "casta" politica che ha affastellato leggi su leggi.
Un'ultima osservazione: ogni pratica comporta una produzione spropositata di
fotocopie: l'introduzione dei computer non doveva comportare l'eliminazione dei
documenti cartacei? Pina Castelli.
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oni che sembrano più
semplici, come costruite una nuova casa al posto di un rudere pericolante. Ma se,
nel perimetro del terreno, c'è un palo su cui passa la linea telefonica si può
anche attendere più di un anno non prima di dare il via ai lavori, ma per
capire in che ufficio indirizzare la domanda giusta per fare i conti di quanto
costa il trasferimento del palo. Naturalmente a carico del proprietario del
terreno. I cittadini sbattono contro un muro di gomma, le imprese non sono da
meno. Provate a chiederlo a quell'imprenditore agricolo che ha voluto rilevare
l'impresa del padre: ha dovuto produrre ventitrè chilogrammi di documenti.
Sembra quasi tristemente normale se si pensa che per progettare un'opera
pubblica del valore di 50 milioni di euro passano sei anni. Il grido d'allarme lo lancia l'Ance, l'Associazione dei
costruttori: "Così non si va più avanti, le imprese sane rischiano di
perdere terreno". Perché nel mare della burocrazia, dei ritardi degli appalti al massimo ribasso fanno il pieno i
furbi, come sempre. SERVIZI A PAG. 43.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-05-2008)
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Corriere del
Mezzogiorno - BARI - sezione: ECONOMIA - data: 2008-05-24 num: - pag: 13 categoria:
REDAZIONALE Il ministro all'assemblea Patto con gli edili: "Meno
carte" BARI - "Meno burocrazia e meno carta straccia". è la richiesta degli edili per
bocca del presidente nazionale dell'Ance Paolo Buzzetti ieri a Bari per
l'assemblea barese dell'associazione guidata da Vito Bellomo. Cui ha
partecipato anche il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto
(nella foto con il presidente degli industriali baresi Alessandro Laterza),
per prima volta a Bari nella nuova veste istituzionale. "Impieghiamo otto
anni per un'opera pubblica sopra i 50 milioni di euro - spiega Buzzetti - e sei
anni per arrivare al cantiere di un'opera sotto i 50 milioni di euro. Siamo il
fanalino di coda dell'Europa, eravamo i primi negli anni '70, abbiamo un minor
numero di chilometri di autostrade e di ferrovie rispetto a Spagna, Francia,
Inghilterra, Germania. In Italia c'è troppa carta straccia: certificati
anti-mafia, piani sicurezza, Via troppo lunghe. In compenso, abbiamo speso 120
miliardi in meno di quanto in proporzione hanno speso nelle altre grandi
nazioni europee, il che significa che potevamo fare 20 ponti sullo Stretto di
Messina e 14 Salerno-Reggio Calabria. Adesso abbiamo 100 miliardi di
stanziamenti della Comunità europea tra il 2007 e il 2013. Stavolta non bisogna
perderli, è l'ultima grande possibilità". Semplificare la burocrazia anche in materia edilizia come sollecitato
dall'Ance, "non è per nulla facile - ha spiegato Fitto - ma devo dire che
su questo abbiamo le idee chiare, avendo istituito un ministero ad hoc che ha
come obbiettivo la semplificazione complessiva sia dal punto di vista
legislativo che dal punto di vista dei passaggi burocratici. I risultati non
possono arrivare dalla mattina alla sera; il ministro Scajola, comunque, ha
ribadito che l'obiettivo della legge "un giorno un'impresa" per
semplificare i vari passaggi normativi rimane una delle priorità sulle quali mi
auguro che a breve il governo sia in condizione di dare risposte". M. Bor.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del Mezzogiorno
- CASERTA - sezione: 1CULTURA - data: 2008-05-24 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Premio all'intellettuale cubano Professione historiador Eusebio
Leal, l'uomo che sa ascoltare le città di ANTONIO FIORE La sua precedente
visita a Napoli risale a trent'anni fa, quando il progetto di salvare il cuore
malato dell'Avana era più un sogno che una possibilità. Oggi Eusebio Leal
riceve a Napoli il premio internazionale Sebetia- Ter per l'architettura, e il
suo ritorno offre alla città l'occasione di conoscere di che tempra sono fatti
quei sognatori che, come lui, ai sogni credono davvero: "Pensai che dovevo
realizzare un progetto decentralizzato, utopico, pericleo, una piccola
repubblica greca da difendere con tutte le forze" non sembrano le parole di
un architetto, e infatti Leal non è un architetto ma l'historiador de la
ciudad, carica che esiste (dal 1938) solo a Cuba e che riassume in sé molte
funzioni, quella di storico, di restauratore, di sovrintendente, di urbanista,
ma in senso pieno di custode della memoria cittadina. L'historiador ha parlato
ieri a Palazzo Serra di Cassano (su invito di Alessandro Senatore, presidente
dell'Istituto di cooperazione Italia-Cuba) davanti a un pubblico attentissimo
di giovani, e a docenti napoletani di architettura che lo ascoltavano con un
misto di ammirazione, incredulità, persino invidia. Perché nel centro storico
della capitale cubana, dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1982,
Leal è riuscito a mettere in piedi un esperimento di straordinario valore
sociale e culturale nonostante gli anni terribili seguiti al crollo del Muro e
il conseguente periodo especial, dove più che restaurare contava sopravvivere;
mentre Napoli, che vanta anch'essa un centro storico tutelato dall'Unesco, è
impastoiata nelle sabbie dell'immobilismo e dell'indecisionismo della sua
classe dirigente. Certo: una cosa è affrontare una politica di restauri in
un'economia dominata dalla proprietà privata, altro muoversi all'ombra di uno
Stato "interlocutore unico"; ma sarebbe un errore pensare che senza
la capacità di Leal di aggregare forze, reperire fondi, rivitalizzare interi
pezzi di città ricucendo la tessitura urbana e rispettando la composizione
sociale, oggi l'Habana Vieja sarebbe quel che è. E cioè un modello di "restauro
dell'anima" partito quando Fidel Castro diede a Leal un finanziamento (un
milione di dollari), un ordine (investilo, non restituirlo) e un consiglio (non
consultare nessuno). Adesso è l'Oficina de l'Historiador che finanzia il
bilancio dello Stato cubano attraverso i musei e le collezioni e con i 16 hotel
aperti nella una volta sonnolenta Avana Vecchia; l'ufficio legale ha costruito
dal nulla un modello giuridico per difendere i proprietari e prestare loro
denaro a fondo perduto; si è messa in moto una scuola di restauro che forma
quadri specializzati; si è riusciti a proteggere la popolazione preesistente
dalla pressione del turismo; si gestiscono case per anziani e handicappati
inserite nel corpo sociale e urbano; si offrono occasioni di lavoro pure a chi è
uscito dal ciclo produttivo: "Anche dar da mangiare ai passeri nel parco è
un lavoro rispettabile e necessario, se un anziano è d'accordo lo assumo
subito". Ma la passione quasi trascendente di Leal non ne vela la
lucidità: "Ciò che abbiamo creato all'Avana non può essere meccanicamente
trasferito altrove". Non è dunque lui, Leal, che vuole e può dare consigli
a Napoli, pur riconoscendo i tratti comuni che uniscono le due capitali
"delle Spagne", stessi architetti, stessi regnanti, con gli affreschi
simil-pompeiani che riaffiorano sotto diciotto strati di vernice, segno di una
comune sensibilità "borbonica". Più latino che ispanico, ora Leal
guarda il Golfo e Capri, e laggiù e vede passare "il galeone di Giovanni
d'Austria con il giovane Alessandro Farnese che va alla battaglia finale contro
i Turchi". Ma per essere un sognatore è molto
concreto: "Per salvare i centri storici, per dialogare con la gente che vi
abita e decidere insieme, la politica è indispensabile". Però bisogna
decidere: "La politica o è cultura, o è burocrazia". Leal ha già scelto. Eusebio Leal.
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 24-05-2008)
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Di LUCA BENEDETTI
PERUGIA - Attenti alla burocrazia, può essere talmente
infida e sudbola che blocca anche l'abbattimento di un rudere pericolante perché
la servitù di passaggio dei cavi telefonici diventa un boomerang nei confronti
del proprietario del terreno. Il caso è di scuola ed esce dalle stanze del
dolore che sono gli uffici delle associazioni dei consumatori. La corsa a
ostacoli, ancora non vinta, di un perugino, proprietario di un terreno dove
sorge un immobile da tirar giù perché non si regge più, la racconta Angelo
Garofalo, che dell'Adoc è presidente regionale. "Sembra impossibile, ma il
proprietario di un terreno non può neanche decidere di abbattere un edificio e
ricostruirne uno nuovo perché la servitù i passaggio di un cavo è diventato uno
ostacolo insormontabile. L'azienda che blocca tutto è la Telecom. Solo per
comunicare l'intenzione di effettuare i lavori- spiega Garofalo - è stato
necessario produrre documentazione che il terreno e l'immobile erano di
proprietà del nostro assistito. Poi è stata prodotta la certificazione tecnica
che l'edificio è pericolante, ma non solo. Che nel frattempo il Comune aveva
dato il via libera alla concessione edilizia per ricostruire un altro immobile.
Bè, volete sapere la riposta? Eccola: "Adesso che che ci avete dimostrato
tutto mettevi d'accordo con un altro ufficio perché dovete stabilire i costi
per spostare il palo". Capito? Il costo dello spostamento del palo che
sostiene la linea lo deve sostenere il proprietario del terreno. Naturalmente
la vicenda va avanti da un anno". I costi da sostenere per liberare il
vecchio rudere dal palo vecchio che marcherà la nuova casa? Almeno duemila
euro. I cittadini sbattono la testa contro situazioni assurde, le imprese
giocano una sfida quasi impossibile quando il mercato è quello dei lavori
pubblici. La preoccupazione di Carlo Carini, presidente dell'Ance (Associazione
dei costruttori edili)della provincia di Perugia, è palpabile. Anche perché, in
Italia, dalla progettazione alla conclusione dell'opera possono passare anche
vent'anni. Cioè un'impresa può anche morire nei due decenni che resta
impigliata nei cantieri lumaca. "Il settore in cui operiamo, poiché legato
alla trasformazione del territorio, è sottoposto a molteplici e continue
autorizzazioni. Ciò significa che ogni inefficienza e ogni lentezza delle
amministrazioni pubbliche - spiega Carini - pesa moltissimo sulle nostre
imprese che invece, per rimanere competitive avrebbero
assoluta necessità di una burocrazia più semplice e snella. Sulle piccole imprese - lo ha ribadito
anche il neo presidente Marcegaglia - il costo della burocrazia grava per quasi 15 miliardi di euro l'anno: un punto di Pil
sottratto al loro sviluppo. Ventisette adempimenti informativi in materia di
lavoro, previdenza e assistenza gravano sulle imprese per quasi 10 miliardi.
Quindici adempimenti ambientali valgono 2 miliardi di euro. Operare in un paese
così complicato, con una burocrazia così lenta, e per
questo soffocante, pesa come una tassa occulta". Ma non basta. Spiega
ancora Carini: "A ciò si aggiunge una proliferazione di normative che,
prevedendo sempre maggiori adempimenti, oneri, sanzioni e responsabilità a
carico delle imprese edili, risultano oltremodo vessatorie. L'amministrazione
pubblica applica debolmente e in modo discontinuo leggi e regolamenti - per
esempio negli appalti, negli standard ambientali, nella sicurezza - fino a
quando un incidente impone bruschi mutamenti di rotta. Troppo spesso, allora,
si approvano convulsamente nuove leggi: siamo giunti ad avere una massa
ingestibile di decine di migliaia di leggi e regolamenti che, per usare una
metafora, innalzano l'asticella facilitando il compito a chi normalmente preferisce
passarci sotto e costringendo le imprese sane e regolari a uno sforzo immane.
Una situazione che "trucca" il mercato e penalizza chi rispetta le
regole e uno Stato che spesso ci dà la sensazione di non essere al nostro
fianco: che da una parte aumenta gli adempimenti e inasprisce sanzioni e,
dall'altra, continua a affidare gli appalti secondo la logica del massimo
ribasso senza tenere conto della qualità, della storia e della serietà delle
imprese. Una condizione che alla fine penalizza anche tutti i cittadini, ne
sono un esempio situazioni al limite dell'assurdo come quella della galleria di
Casacastalda - sulla Perugia-Ancona - mai completata. L'appalto iniziale non
era congruo, sono state necessarie nuove perizie, si è aperto il contenzioso".
Secondo l'Ance, alla base di tutto, c'è, un atteggiamento pregiudiziale che
tende a dire no a tutto e una cultura repressiva che però non è utile alla
soluzione dei problemi. "Noi proponiamo-chiude Carini -un altro tipo di
cultura, una cultura premiale che sia disposta a concedere vantaggi alle tante
imprese virtuose, sane e regolari".
( da "Messaggero, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Dal nostro inviato
CRISTIANA MANGANI BOLOGNA - Lo aveva chiesto sin da quando una macchina dei
carabinieri l'ha portata via da casa: "Quando mi fate vedere i miei bambini?
Non posso stare senza di loro. Devo assolutamente vederli". E ieri, a due
giorni dall'arresto, Annamaria Franzoni li ha potuti riabbracciare in carcere.
Un'emozione fortissima. Una scena disperata in cui tutti piangevano, compresi
gli operatori del carcere e l'avvocato Paola Savio, la giovane penalista
torinese che ormai per Annamaria è più di un'amica.Una giornata, quella di
Annamria, divisa in due: al mattino sono arrivati alla Dozzao il marito
Stefano, il suocero Mario Lorenzi, e il difensore. Incontrano il parroco, don
Franco, e la vicedirettrice dell'istituto. Chiedono di portare i figli alla
detenuta Franzoni e ottengono il permesso. Quello che avviene verso le 18.30,
orario scelto perché non vi erano più visite e anche i giornalisti si erano allontanati,
è un momento di forte commozione. Davide e Gioele riabbracciano la loro mamma
dopo il distacco brusco di tre notti fa, quando è stata portata via da loro.
Ora Annamaria piange disperata, chiede al suo difensore: "Quando mi fai
uscire? Io qui non resisto. Come farò senza di loro". Stefano è l'ombra di
se stesso, dimagrito e addolorato. Mario è pallido, le lacrime gli scendono da
sole. I bambini vanno via e i pensieri di Annamaria tornano anche all'incontro
con l'avvocato amico. "È una donna distrutta, è veramente stravolta",
dice la Savio. Durante il loro colloquio la Franzoni l'ha pregata di spiegarle:
"Paola mi dici perché la Cassazione ha deciso così? Tu lo sai che io sono
innocente". Non c'erano parole possibili per confortarla: "Bisognerà
aspettare le motivazioni - ha cercato di sostenerla l'avvocato - Poi decideremo
cosa fare". Ma ormai Annamaria lo sa, lo ha capito che la sentenza è
definitiva e che, se non succede qualcosa di veramente straordinario, dovrà
rimanere in carcere per almeno cinque anni. Al difensore ha voluto dire anche
dire, forse per tranquillizzarla, che "nessuna detenuta ha protestato al
suo arrivo". "Non è vero che mi odiano - le ha raccontato - anzi sono
state molto gentili con me. Non c'è stato disordine. Ma io non ce la faccio a
parlare, non me la sento". In questi giorni è stata chiusa in cella da
sola. Ha letto qualcosa e ha visto la tv. Sta cominciando a conoscere le
abitudini del carcere, dove qualsiasi richiesta deve
passare per la burocrazia.
Dopo l'incontro con la Savio, anche Stefano e Mario l'abbracciano. Al parroco,
poco prima, avevano chiesto: "Per favore, le stia vicino". Cosa si
sono detti nessuno lo sa. È un momento da rispettare. E' arrivata la sera e
Annamaria torna a essere sola nella sua cella di tre metri per quattro.
Ha visto i figli come le aveva promesso il marito. Avrebbero potuto
incontrarsi, magari accadrà le prossime volte, nel gazebo collocato dalla
direzione nel giardino del carcere, all'aperto, ma l'incontro è stato top
secret fin dal primo momento, per tutelare i piccoli da telecamere e curiosità.
Davide, che ha ormai tredici anni, ha sempre creduto ciecamente nell'innocenza
della madre. Che effetto gli avrà fatto vederla lì, questo bambino che la vita
ha costretto più volte a sentirsi un ometto? Durante il giorno qualche detenuta
ha mostrato solidarietà alla nuova compagna regalandole delle riviste, tra cui
un numero di "Famiglia Cristiana". E il quotidiano
"Liberazione" ha chiesto che la mamma di Cogne abbia la grazia. Ma
tre gradi di giudizio hanno il loro peso, non si possono ignorare. Martedì
prossimo andrà a trovarla anche l'avvocato Paolo Chicco. "È un modo per
cercare di riempire il più possibile i suoi vuoti affettivi - spiega il
penalista - Noi non abbiamo i limiti di incontro che hanno i parenti. Possiamo
andarci, negli orari stabiliti, quante volte vogliamo". Rimarrà reclusa
alla Dozza? Sembra ancora presto per saperlo, ma forse per lei c'è già pronta
un'altra soluzione: la Giudecca, a Venezia, una tra le case di reclusione più moderne
ed efficienti d'Italia.
( da "Campanile, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Napolitano firma il decreto,
discariche anche in Irpinia e nel Sannio. Promulgate le misure sulla sicurezza.
Bertolaso si scontra con la burocrazia: "Siti ad Avellino e Benevento, ma c'è già chi prova ad
ostacolarmi". Per i centri in zona militare, niente regole di ingaggio ai
soldati: eventuali sgomberi spetteranno alla polizia Arriva al Qurinale,
all'attenzione del Capo dello Stato, che lo ha firmato ieri pomeriggio, il
decreto sull'emergenza rifiuti Campania. Lo aveva annunciato il neo
sottosegretario Guido Bertolaso, ieri a Napoli, nel corso della conferenza
stampa in prefettura. "Mi risulta che il decreto sia arrivato al
Quirinale, quindi stasera o domani mattina (oggi, ndr)sarà in Gazzetta.
Ringrazio i miei colleghi". Stando alle anticipazioni del sottosegretario
con delega ai rifiuti, due discariche saranno attive entro giugno, e saranno
una i provincia di Avellino e una in provincia di Benevento. Dunque, riepiloga
Bertolaso, "dopo Acerra, termovalorizzatore anche a Salerno. Avremo
quattro termovalorizzatori in Campania". Inoltre, sempre secondo quanto ha
fatto intendere il sottosegretario ai rifiuti Bertolaso tra i siti individuati
per la realizzazione delle discariche in Campania c'è anche Chiaiano, a Napoli.
"Nel testo - dice - ci sono tutti i siti possibili ma non è detto che
tutti questi vengano aperti. C'è uno spettro di situazioni che valuteremo di
volta in volta". Su Chiaiano, ha aggiunto, "c'è un'ordinanza che ha
chiesto all'Arpac di fare caratterizzazione del territorio e questo al momento
è lo stato dell'arte". Non riaprirà invece il sito di stoccaggio delle
ecoballe a Taverna del Re, nel comune di Giugliano. Non manca però una
frecciatina a chi in questi mesi gli ha remato contro, alias quelle
"resistenze di alcuni burocrati che non vedono bene che il capo della Protezione
Civile si occupi anche dei rifiuti". In ogni caso viene al dunque:
"Dobbiamo smetterla con le favole, con questo decreto legge intendiamo
porre la parola fine a una vicenda che lo stesso presidente Napolitano in
maniera ottimista e benevola ha definito penosa", ha detto Bertolaso,
sottolineando che la situazione "è estremamente critica". E poi
sbotta: "Basta con la barzelletta dei Cdr che non hanno mai prodotto
ecoballe e basta con la favola del Fos, che era solo spazzatura triturata e
basta ancora con la favola delle ecoballe: non c'è alcuna differenza rispetto
al tal quale". È' il momento, ha aggiunto Bertolaso di "rimboccarci
le maniche e di mettere da parte divisioni, malumori e strumentalizzazioni.
Serve maggiore collaborazione e disponibilità da parte di tutti". Di qui,
un attacco all'informazione: "Non sono solito fare polemiche..." ha
detto Bertolaso durante la conferenza stampa a Napoli, non rinunciando tuttavia
ad una frecciatina: "Certo però sarebbe meglio se alcune trasmissioni
televisive cercassero non gettare benzina sul fuoco. Sarebbe meglio- aggiunge -
aiutare le istituzioni e i cittadini a capire meglio, a conoscere le cose che
si fanno". D'altra parte, "noi siamo qui per risolvere la
faccenda". E sulla faccenda non manca il commento del commissario per
l'emergenza rifiuti Gianni De Gennaro che si è rivolto al senso di
responsabilità di tutti, perchè la situazione "è realisticamente
difficile". "Abbiamo raccolto -spiega - un milione e 59mila
tonnellate di immondizia, ma non basta, perchè mancano le discariche". Una
celerità e un pugno di ferro che trovano il benestare del Governatore della
ragione Campania, Antonio Bassolino che in un'intervista al Corriere della Sera
espiare la sua soddisfazione: "Convocando il primo consiglio dei ministri
a Napoli Berlusconi ha rispettato un impegno preso con i suoi elettori e con
l'intera città. In più ha scelto una linea di sobrietà che ho molto apprezzato:
non è venuto a fare passerelle e ha mostrato senso dello Stato". Dunque,
prosegue Bassolino, lodando il presidente del Consiglio anche per le misure
adottate sui rifiuti: "Sono state concordate nell'incontro che ho avuto
con lui a palazzo Chigi e sono nel solco dell scelte compiute dalla Regione
Campania negli ultimi mesi". E poi il premier tornerà la prossima
settimana per monitorare l'andamento della vicenda. Insomma, "cosa dire?
Chapeau". (24-05-2008).
( da "Messaggero, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di PAOLA SEVERINO*
In terzo luogo, il recupero di efficienza della giustizia. Appare ormai superfluo
ripetere per l'ennesima volta che una sentenza emanata dopo anni di defatiganti
rinvii non può soddisfare l'esigenza di giustizia di chi chiede l'applicazione
della legge. Se l'accertamento di un credito, il riconoscimento di un diritto
di proprietà, il risarcimento di un danno richiedono anni di costoso processo,
a quali rimedi sostitutivi potrà ricorrere l'imprenditore per non soccombere
alla legge del più prepotente e spregiudicato? Solo un
Paese con poca burocrazia,
con un numero limitato di leggi chiare e perentorie, con un sistema processuale
efficiente, può presentarsi con concrete chances di successo alla sfida di
un'economia ormai da tempo globalizzata. Il secondo tema meritevole di
approfondimento, strettamente connesso al primo, è quello del rispetto delle
regole. Un'impresa che opera nell'illegalità è un'impresa che, oltre a
violare la legge, altera le regole della concorrenza e del mercato. Essa
sottrae infatti spazio, avvalendosi spesso di connivenze, favoritismi,
finanziamenti irregolari, alle imprese che rispettano la legge. È proprio per
questo che il forte richiamo di Confindustria ad una compatta reazione
dall'interno, volta a fare terra bruciata intorno alle imprese illegali, può
segnare una nuova tappa della lotta per la legalità. Sono a tutti note le
recenti iniziative, volte ad escludere da Confindustria quelle imprese che,
assoggettandosi al pagamento del "pizzo", diventano conniventi con
associazioni mafiose da cui si attendono protezioni o favori. Si tratta di una
forma di esecrazione e dissenso sociale che può diventare una potente arma per
combattere l'illegalità ed isolare chi non rispetta le regole. Solo un Paese in
cui l'illegalità non è considerata "normale", in cui l'aggiramento
delle regole non è considerato un vanto da "più furbi", in cui chi
non rispetta la legge è socialmente condannato dai suoi concittadini, prima
ancora che dal giudice, può riprendersi dalla profonda crisi, non solo
economica, che lo attraversa, e riconquistare un ruolo adeguato alle sue
tradizioni ed alla sua storia. * vice Rettore Luiss.
( da "Messaggero, Il (Latina)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di PAOLA SEVERINO I
PRIMI commenti politici e giornalistici al discorso del nuovo Presidente di
Confindustria ne hanno messo in luce i punti di più immediato impatto sociale:
la crescita zero, le scelte energetiche, il rapporto con i sindacati, il lavoro
femminile, l'occupazione dei giovani, l'inaridimento delle fonti di ricerca. Ma
accanto a questi vi sono almeno altri due temi, che è forse più difficile
cogliere, ma che meritano di essere approfonditi. Il primo è stato espresso con
esemplare sinteticità da Emma Marcegaglia in una proposizione ferma e chiara:
"La certezza del diritto è fondamentale. Non c'è mercato senza
legge". Si tratta di un argomento denso di implicazioni e di prospettive tuttora
aperte ed irrisolte, poiché il risultato di presidiare l'economia con norme
certe ed efficaci si può raggiungere solo attraverso una serie di articolati
passaggi. In primo luogo, una limitazione delle prescrizioni burocratiche che
scandiscono la vita dell'impresa. La burocrazia genera approfittamenti che
sconfinano nella corruzione per chi vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più
delle volte inutili e formali, alla realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e
l'efficacia che devono connotare lo sviluppo del mercato. La burocrazia genera sacche di potere cui non corrisponde alcun
contenuto costruttivo, ma solo l'esercizio di una ottusa forza ostativa. La burocrazia sopperisce alla incapacità dello Stato di
svolgere controlli efficaci imponendo al cittadino di documentare e certificare
fatti di cui proprio lo Stato che li richiede dovrebbe avere diretta
cognizione. In secondo luogo, una semplificazione ed una riduzione del numero
delle leggi. La stratificazione convulsa e disordinata di norme prive di
coordinamento interno e sistematico genera uno stato di incertezza
interpretativa in cui il governo dell'impresa diventa una traversata piena di
pericoli e di incognite. La difficile reperibilità di provvedimenti
legislativi, sparsi nelle fonti più diverse, anziché raccolta in testi unici,
determina il formarsi di una cultura da "legulei" che è incompatibile
sia con la cultura d'impresa che con la cultura del giurista. L'oscurità dei testi
legislativi ed il loro intrecciarsi ed intersecarsi in un inestricabile
groviglio generano incertezza nell'interpretazione del diritto e quindi
nell'indicazione della corretta via al comportamento dell'imprenditore.
( da "Libertà" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Gli obiettivi del
dopo-voto. Boiardi? Primarie in forse Alleanze allargate a tutti coloro che condividono
i programmi e la voglia di continuare a governare il territorio, candidati
scelti secondo il metodo ormai consolidato della massima partecipazione
popolare. Con qualche distinguo. Il Partito democratico di Piacenza guarda già
agli importanti appuntamenti elettorali del 2009, senza però dimenticare di
rilanciare il proprio messaggio riformista e di completare l'organizzazione
interna. Alla Camera del lavoro si è riunita ieri la seconda assemblea
provinciale del Pd piacentino per analizzare i risultati delle elezioni
politiche ed elaborare la strategia futura. "Che - ha ricordato il
coordinatore Paolo Botti - passa inevitabilmente da un riposizionamento nel
nuovo scenario che si è venuto a creare: il centrodestra ha dimostrato di saper
cogliere al meglio alcuni bisogni del Paese, lanciando messaggi populisti a cui
noi dobbiamo rispondere in modo concreto e innovativo. Sicurezza, merito, meno burocrazia sono parole che abbiamo scoperto con un po' di ritardo, il vero
riformismo che noi proponiamo è la strada migliore per farci recuperare
terreno". Botti ha affrontato anche i temi più strettamente locali, legati
alle scadenze elettorali del prossimo anno: "A Piacenza - ha detto - siamo
cresciuti e diventati il primo partito, grazie soprattutto alla credibilità
delle proposte che abbiamo messo in atto. La nostra linea sarà coerente con
quanto fatto in questi anni, siamo aperti ad alleanze basate sui programmi e
sul desiderio di continuare a governare bene il territorio". Porte aperte,
quindi, alla Sinistra arcobaleno, ma non solo: "Siamo una forza federale -
ha precisato Botti - e ogni realtà avrà la libertà di correre assieme a chi lo
riterrà adatto. A Piacenza, in vista delle Provinciali e delle amministrative
in 34 comuni, guardiamo senza dubbio alla sinistra radicale con cui abbiamo
condiviso importanti esperienze, ma anche a quelle forze di centro e
soprattutto civiche con cui sarà indispensabile dialogare. L'obiettivo comune
deve essere governare serenamente nell'interesse dei cittadini". Capitolo
candidati: il presidente della Provincia uscente Gianluigi Boiardi sarà
ripresentato automaticamente? "Una vota che sarà pronto lo statuto
regionale - ha annunciato il coordinatore - tutto sarà più chiaro: la regola
base resta la consultazione popolare, ma per chi è già in carica potrebbero non
essere indispensabili le primarie. Vedremo, quello che è certo è che vogliamo
definire tutto in autunno, per poi concentrarci tranquillamente sulla sfida
elettorale". Dopo l'intervento di Botti si è sviluppato un lungo dibattito,
a tarda sera sono stati eletti i componenti del coordinamento provinciale che
guiderà il partito fino al congresso. Michele Rancati 24/05/2008.
( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)
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Corriere del Veneto
- TREVISO - sezione: TREVISO - data: 2008-05-24 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE La Cna Studio sulle aziende trevigiane "La burocrazia costa 122 milioni"
TREVISO - Alle imprese della Marca, la burocrazia costa 122 milioni di euro all'anno. A tanto ammonta, secondo
un'indagine della Cna di Treviso, il "dazio" che in un anno il
sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti buricratici
necessari per gestire un'impresa. L'indagine, tra l'altro, mette in luce
che mediamente una azienda in fase di apertura è chiamata ad ottemperare a ben
76 adempimenti burocratici presso più di 20 tra enti e amministrazioni
pubbliche diverse. "Un enorme lavoro burocratico - commenta il segretario
della Cna provinciale, Giuliano Rosolen - che complica la vita agli
imprenditori e che costa una enormità sia al sistema economico che alla
collettività, che di fatto mantiene, con il denaro dei contribuenti, una
macchina pubblica decisamente sproporzionata rispetto a quelle che sarebbero le
reali esigenze". Dalla ricerca emerge inoltre come il numero di
adempimenti richiesti non abbia nulla che fare con la complessità o la
particolarità dell'attività svolta. Imprese molto diffuse e comuni, come quelle
della ristorazione, le carrozzerie o le lavanderie, devono infatti rispettare,
rispettivamente, 71, 76 e 68 adempimenti all'anno, un numero appena più basso
di quello che si registra, ad esempio, per la raccolta e lo smaltimento rifiuti
(78) o per le imprese di costruzioni edili (73). "Occorre affrontare anche
la questione della normativa regionale - puntualizza Rosolen - oggi l'attuale
sistema normativo produce molte sovrapposizioni di competenze tra i diversi i
poteri di Stato ed Enti locali, dalla Regione ai Comuni passando per le
Province". S.P.
( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)
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Corriere del Veneto
- VENEZIA - sezione: CULTURA - data: 2008-05-24 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE L'intervista Il patron di Linea d'Ombra: è mancato uno strumento
come la Fondazione "Tutta colpa della burocrazia" Troppi intoppi
burocratici, troppi ritardi. I preparativi per la mostra con 140 opere del
Louvre che si sarebbe dovuta tenere al Palazzo della Gran Guardia di Verona, a
partire dal prossimo 19 settembre, si è arenata nelle sabbie mobili delle mille
regole e cavilli cui deve sottostare un'amministrazione comunale. Si è
sentita la mancanza di una fondazione musei, capace "di fare bene e
soprattutto di fare rapidamente". Risultato: il museo parigino ha negato
il prestito dei suoi capolavori. Marco Goldin spiega così quella che è la più
cocente debacle della sua finora brillante carriera di organizzatore di mostre.
Il patron di Linea D'Ombra cerca comunque di guardare al futuro, facendo
intendere che nulla è compromesso e la collaborazione con il Louvre potrebbe
ripartire. Goldin, si parla di ritardi. Ci sono responsabilità del Comune di
Verona? "Non c'è nulla da imputare al Comune. Purtroppo, è mancato uno
strumento, come una fondazione musei, che avrebbe consentito di muoversi più
velocemente e di avere tutto pronto con largo anticipo". Cosa avrebbe
garantito? "Si sarebbero potuti attivare rapporti diretti con i privati,
senza dover sottostare ai regolamenti comunali. A Brescia 3 anni fa, dopo una
prima mostra su Monet, andavamo incontro 6 mesi dopo alla mostra Gaugain-Van
Gogh. Un tempo in cui dovevamo rifare tutti gli impianti di condizionamento, la
sicurezza, le luci. A Brescia c'era una fondazione e abbiamo fatto tutti i
lavori in tre mesi. E' uno strumento consente di fare bene e soprattutto di
fare rapidamente". Mentre in Gran Guardia i lavori di adeguamento devono
ancora iniziare. "Il problema è questo. Le procedure comunali, sicuramente
da rispettare, hanno dei tempi diversi e non sono stati compatibili con il
logico desiderio del Louvre di avere tutto pronto almeno tre mesi prima. Non
c'era più il tempo, per esempio, di fare le prove della registrazione della
temperatura per le opere. Purtroppo tutti pensavano che si sarebbero fatte le
cose più in fretta”. Possono aver pesato le polemiche sollevate da alcuni
quotidiani francesi contro il Louvre per la concessione di prestiti così
importanti? "Ho sempre tenuto io personalmente i rapporti ed escludo altre
motivazioni. Oltretutto la polemica si era placata negli ultimi tempi. Eravamo
concentrati solo sull'evento, che aveva registrato già 40 mila prenotazioni
". C'è un futuro nel suo rapporto con Verona? "Penso che potrà
continuare, almeno questo quanto ci siamo con il sindaco. L'idea è quella di
proseguire, sulla base di un rapporto chiaro e preciso. Oltretutto, il Louvre
non ha chiuso le porte a future collaborazioni con noi". A.Cor.
( da "Corriere del Veneto" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: ECOVUOTA - data: 2008-05-24 num: - pag: 14 categoria:
REDAZIONALE "Svolta con i ministri veneti E ora sostegni alla
flessibilità" Unindustria Treviso in assemblea, Tomat lascia la
presidenza: "Rivediamo gli ammortizzatori. I termovalorizzatori?
Servono" TREVISO - Il rammarico per non essere riuscito ad avviare i
termovalorizzatori e la soddisfazione per aver saputo gestire, con i sindacati,
la fase più calda dell'internazionalizzazione. E poi la speranza riposta nei
tre ministri veneti, l'appello per un federalismo "necessario" e
l'invito ad investire più in flessibilità che in previdenza sociale. Andrea
Tomat, presidente appena confermato da Emma Marcegaglia nel direttivo che la accompagnerà
nella sua avventura confindustriale, ma anche in pole per la successione ad
Andrea Riello in Confindustria Veneto, lascia ad Alessandro Vardanega le redini
di Unindustria Treviso. La successione avverrà oggi, in un'assemblea da record
a villa Loredan a Venegazzù di Volpago del Montello (inizio alle 11 per la
parte pubblica): con i neo-ministri di Agricoltura e Welfare, Luca Zaia e
Maurizio Sacconi, e la stessa Marcegaglia, alla sua prima uscita da presidente
di Confindustria, sono attese in platea oltre 3.200 persone. In quattro anni
com'è cambiato il sistema produttivo? "Ha subìto trasformazioni profonde.
Sapevamo di dover affrontare discontinuità rispetto alla crescita degli anni
precedenti. L'internazionalizzazione ha ampliato a dismisura la competizione,
costringendo le imprese a rivedere organizzazione e strategie: i centri
produttivi e decisionali sono stati decentrati e si sono potenziati gli
investimenti nelle nuove tecnologie". La trasformazione lascia sempre
vittime sul campo. "Il termometro dell'occupazione ci dice che le cose non
sono andate così male. Il manifatturiero ha pagato di più mentre è cresciuta la
produzione dei servizi, in particolare all'interno delle aziende:
progettazione, design, commercializzazione. Un fenomeno che aumenterà ".
Il sindacato è stato un alleato o un ostacolo? "Si è sempre cercato il
punto d'incontro più utile. Ricordo che nel
( da "Libertà" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il deputato Polledri
chiede al ministro Zaia che venga riavviato l'iter per il marchio Igp PIACENZA
- Riprende la "battaglia" delle istituzioni piacentine per ottenere
il riconoscimento di qualità per uno dei prodotti tipici del nostro territorio,
in particolare di Monticelli: l'aglio bianco. Il parlamentare leghista Massimo
Polledri ha annunciato che nel corso della prossima settimana incontrerà il
ministro per le Politiche agricole Luca Zaia e alcuni importanti funzionari
dello stesso ministero per riattivare l'iter che potrebbe portare alla
concessione da parte delle autorità preposte del marchio Igp (indicazione
geografica protetta). "Ho iniziato a interessarmi dell'argomento non
appena cominciato il nuovo mandato - spiega Polledri - e sembra che qualcosa
possa finalmente muoversi: ho già accennato la questione al ministro Zaia
(anch'egli esponente della Lega Nord, ndr) mi ha dato la sua massima
disponibilità ad appoggiarci in questa nostra richiesta". Mercoledì
prossimo il deputato piacentino sarà a colloquio con Riccardo Deserti,
direttore del dipartimento per le Politiche di sviluppo economico rurale
(direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore)
a cui chiederà di riattivare la pratica sospesa da qualche mese. "La
vicenda si trascina da troppo tempo - commenta Polledri - ed è lo specchio della lentezza e della burocrazia italiana tanto cara alla sinistra. Una volta fallito il
tentativo di ricevere la denominazione Dop per l'aglio bianco di Monticelli,
venne presentata una domanda per il marchio Igp per l'aglio bianco piacentino:
era il marzo 2007, nel febbraio di quest'anno la Regione Emilia Romagna ha
trasmesso il suo parere favorevole al ministero, ma da allora tutto si è
incagliato". Colpa, secondo il parlamentare leghista, della crisi di governo,
ma anche di un certo disinteresse che ha accompagnato la pratica: "Nessuno
da allora si è più interessato e ovviamente l'iter si è fermato, a differenza
di quelli per i prodotti di altri territori. Così ci ritroviamo ad avere la
nostra coppa riconosciuta anche a Parma o Pavia, mentre il salame di Felino ha
conservato la sua esclusività. Per amore della nostra terra - aggiunge Polledri
- vogliamo portare a felice compimento questa battaglia: l'auspicio è che in
poco tempo si possano affrontare tutti i passaggi ministeriali, per spedire poi
la pratica all'Unione europea e ottenere quanto a nostro avviso ci
spetta". Polledri sottolinea come questo impegno rappresenti il
mantenimento delle promesse fatte in campagna elettorale: "Avevo detto che
mi sarei battuto per tutelare la piacentinità e portare ricadute positive sul
nostro territorio, mi pare che questo tipo di iniziative sia coerente con
quanto annunciato. I nostri prodotti vanno difesi con orgoglio e tenacia, cosa
che in questi anni non sempre è stato fatto, soprattutto dal
centrosinistra". Michele Rancati 24/05/2008.
( da "Nuova Sardegna, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
( da "Centro, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Le proposte di
Cittadinanzattiva e Tdm alla Asl "Pratiche di invalidità Tempi troppo
lunghi" ORTONA. Cittadinanzattiva e Tdm sfidano burocrazia e carenze di personale che
paralizzano il lavoro della commissione Asl deputata al riconoscimento delle
invalidità. Per il Tdm, è necessario prevedere una soluzione che velocizzi
l'iter. "Si potrebbe inserire nell'ufficio un'altra persona anche
ausiliaria e dotare la commissione esaminatrice di una figura professionale e
specialistica fissa". "Che non debba essere nominata, come
accade oggi, ogni volta si presenti un caso con una particolare patologia o
situazione", dice il presidente della sezione locale del Tdm, Giuseppe
Tatasciore, "chi fa domanda per avere diritto alla invalidità civile,
verificare l'aggravamento di una patologia, per il riconoscimento della legge
104 sull'handicap o della legge 68 sul collocamento al lavoro, deve attendere
almeno cinque mesi per definire la pratica". Il Tdm precisa che la
commissione si riunisce quattro volte a settimana e, con un quinto incontro,
chiude le pratiche. Le domande che arrivano ogni mese all'ufficio sono in
totale 230 di cui cento per il riconoscimento dell'invalidità civile, 70 per
l'aggravamento con accompagnamento, cinquanta per la 104 e dieci per la 68.
"Le domande vengono esaminate con celerità", afferma Tatasciore,
"salvo quelle per le quali è necessario reperire uno specialista da
inserire nella commissione che esamini una singola patologia. Oltre a questo,
c'è che il responsabile dell'ufficio è pure segretario della commissione,
quindi oltre alle mansioni che gli competono deve preoccuparsi di fare le
fotocopie o predisporre gli atti da inviare all'Inps".
( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
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Pagina III - Napoli
La storia Un cavillo blocca l'impianto modello ANTONIO CORBO CASALVELINO - Il
sindaco arriva nell'impianto dello scandalo con una domanda. "Ma c'è un
modo per informare Berlusconi? Io sono del Pd, e dico che il suo piano
convince. Ma se solo sapesse quello che succede qui". Domenico Giordano
viene a giocarsi l'ultima speranza, ma poco convinto. Casalvelino gli sembra
troppo lontano da Palazzo Chigi. Un Comune di 4.500 abitanti, con una spiaggia
pulita, il mare limpido e la primavera che profuma di zagara. Un bel paese del
Cilento, ma dimenticato. Come il suo impianto per rifiuti secchi: può trattarne
12 mila tonnellate l'anno, 24 mila raddoppiando i turni, proprio quello che ci
vuole per aumentare la raccolta differenziata. Questo gioiello del ciclo di
smaltimento rifiuti, progettato nel 1998, ultimato nel 2006, è però chiuso.
"Aspetta un collaudo che per un cavillo ritarda", spiegano a
Casalvelino. Una storia di ottusa burocrazia: si progetta, si finanzia, si costruisce, ci si accorge poi del
cavillo e si abbandona l'opera sotto polvere e sole, possibile?
"Possibile", allarga le braccia Erminio Signorelli, il presidente del
Co.Ri.Sa 4, un consorzio modello, con molti altri impianti in funzione, piccole
discariche e siti di stoccaggio che nascondono la crisi in tutto il Cilento.
"Questo paradosso ci fa arrabbiare e anche arrossire". Si dice:
bisogna migliorare la raccolta differenziata. Si insiste: si aprano le
discariche in attesa che siano ultimati gli impianti. Qui ce n'è uno, pronto.
"Cofinanziato dall'Unione Europea" come si legge nell'enfasi del
cartello all'ingresso, ma è chiuso. "Il Commissariato non manda la
commissione per il collaudo delle opere civili, sono state finora collaudate
solo le attrezzature e sono perfette, pronte a funzionare". I muri no,
perché? SEGUE A PAGINA V.
( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina VII - Napoli
Nel Cilento un cavillo blocca la "piattaforma per la differenziata" finanziata
con fondi Ue Impianto modello ma non apre aspetta da due anni un collaudo DAL
NOSTRO INVIATO (segue dalla prima di cronaca) antonio corbo Tutto comincia nel
( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Distributore sulla
Fi-Pi-Li L'idrometano c'è ma manca l'ok per utilizzarlo PONSACCO. Inquinare
meno, con i veicoli, si può. Basta utilizzare l'idrometano, una miscela di idrogeno
e metano (il primo al 30%, l'altro al 70). La tecnologia è già pronta. L'ha
messa a punto la Ilt-Piel di Ponsacco, un'azienda che da anni porta avanti
alcuni progetti sull'idrogeno. Ci sono anche i distributori. Al momento
( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina XIII - Milano
Veltroni: per il Pd Milano è fondamentale E oggi il summit con i circoli
lombardi Il segretario regionale Martina: "Ragioniamo di cose concrete
come sicurezza e federalismo" Il leader dei Democratici ringrazia
Formigoni "Ha capito che siamo un soggetto istituzionale" STEFANO
ROSSI Due intense giornate milanesi, ieri e oggi, per Walter Veltroni, con in
mezzo un blitz ad Aosta dove domani si vota per le regionali. Il leader del Pd
ha scelto la capitale del Nord per il primo vertice del governo ombra, ieri, e il
teatro Strehler per la prima riunione dei 950 circoli lombardi che si ritrovano
oggi dalle 10 alle 14 con un intervento conclusivo del segretario. A ospitare
il governo ombra è stato il presidente della Regione Roberto Formigoni che, ha
detto Veltroni ringraziandolo, "ha mostrato di essere consapevole che il
nostro è un soggetto istituzionale, oltre che politico". Fra i due c'è
stata una mezz'ora di colloquio su riforme, federalismo fiscale, sussidiarietà, semplificazione della burocrazia per le aziende. Ampio accordo su tutto, a sentire Formigoni:
"Veltroni ha detto in modo chiaro che la linea del Pd lombardo è quella
del Pd nazionale". E il Partito democratico lombardo appoggia la Regione
nella richiesta di devoluzione di 12 nuove materie. Mentre il segretario
batte il tasto del "federalismo differenziato ma solidale, in una logica
suggerita dalle Regioni a partire dal lavoro fatto in Lombardia" Al
trentesimo piano il discorso è scivolato inevitabilmente su Malpensa. Per
Veltroni "in una valutazione condivisa da Formigoni, il suo destino va
separato da Alitalia con altre linee e altri voli, per un bilanciamento a
favore dell'aeroporto e di questa parte del Paese". Nord, Lombardia,
Milano. Il Pd deve ripartire da qui, insiste Veltroni, sulla base dei consensi
elettorali incassati alle politiche: "Va fatto uno sforzo per
accrescerli". Il segretario regionale Maurizio Martina, che il leader
vuole accanto ai big Letta, Bersani e Colaninno, conferma "che l'impegno
del partito su Milano e Lombardia va reso stabile, ragionando con il governo
ombra di cose concrete come sicurezza, federalismo, infrastrutture". Una
delle sedi di confronto sarà il Tavolo Milano, quello che l'esecutivo Prodi
aveva aperto con gli enti locali. Il governo ombra si rende disponibile a proseguire
l'esperienza ma invita il governo in carica ad attivarsi. Veltroni lo riafferma
in Provincia, dove corre dalla Regione per un rapido faccia a faccia con il
presidente Filippo Penati. Il numero uno di Palazzo Isimbardi incassa l'elogio
del segretario ("è uno dei migliori amministratori di cui disponga il
Paese") e aggiunge: "Non vorrei che il Tavolo Milano servisse solo
quando al governo c'è il centrosinistra e ora qualcuno pensi di poter fare
tutto in autosufficienza". Sul tema dei clandestini, che gli procura
qualche dissenso in maggioranza, Penati rivendica "piena sintonia"
con Veltroni. Il capo del Pd attacca il centrodestra che prevede un reato senza
pena: "C'è solo l'espulsione. E allora si parli semplicemente di quello,
invece di appesantire il sistema giudiziario". Anche Penati si dice
contrario al reato di immigrazione clandestina: "Il problema è espellere i
delinquenti".
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Provincia di Sassari
Pagina 7057 Sassari. Gli onorevoli Giorgio Oppi e Sergio Milia hanno deciso di passare
all'attacco Esposto in procura sui vertici sanitari Sassari.. Gli onorevoli
Giorgio Oppi e Sergio Milia hanno deciso di passare all'attacco Nomine
nell'Azienda mista: l'Udc presenta un esposto --> Nomine nell'Azienda mista:
l'Udc presenta un esposto Per gli ex democristiani sono sotto accusa le nomine
del direttore generale David Harris e del direttore sanitario Antonello Ganau.
Hanno atteso per mesi una risposta dall'assessore alla Sanità Nerina Dirindin
sulle nomine del direttore generale e di quello sanitario dell'Azienda mista
ospedaliero-universitaria di Sassari ritenute illegittime. Ora gli esponenti
dell'Udc, il parlamentare Giorgio Oppi e il consigliere regionale Sergio Milia,
hanno deciso di passare all'attacco. Oggi presenteranno un esposto alla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Sassari perché accerti se la Regione
abbia effettuato le verifiche necessarie sulla sussistenza dei requisiti
richiesti dalla legge per la nomina di David Harris a direttore generale e di
Antonello Ganau a direttore sanitario dell'Azienda mista. Un altro esposto
arriverà invece alla Procura Generale della Corte dei Conti. La richiesta è di
accertare la sussistenza di eventuali danni erariali provocati da nomine
illegittime o che verranno provocati in futuro nel caso di annullamento degli
atti adottati fino ad oggi dall'Azienda mista. Resta per ora fuori dalle
denunce il direttore sanitario della Asl n.1, Marcello Acciaro, ma anche la sua
nomina è fortemente contestata. L'iniziativa è stata illustrata ieri pomeriggio
nella sala convegni del Comando dei Vigili Urbani dai due esponenti dell'Udc
che con Roberto Capelli e altri consiglieri regionali hanno firmato le diverse
mozioni rivolte all'assessore alla sanità in cui segnalavano in modo
dettagliato i vari punti di illegittimità delle nomine. Nel caso del manager
dell'Azienda mista, Harris, la mancanza dei requisiti previsti dalle leggi
vigenti per ricoprire l'incarico cui è stato designato è stata accertata anche
dall'ufficio legale del Ministero della Salute cui la Regione si era rivolta
per un parere proprio in relazione al contenuto delle mozioni presentate
dall'Udc. L'assessore Dirindin si era perfino pubblicamente scusata per
l'accaduto in un comunicato ufficiale in cui peraltro
addossava alla burocrazia
regionale tutte le responsabilità del mancato accertamento del possesso dei
requisiti da parte degli aspiranti direttori. Nonostante le risposte ottenute
dal Ministero della Salute nulla è accaduto. David Harris ha nel frattempo
acquisito la cittadinanza italiana, primo requisito mancante al momento della
nomina, ma resta il problema della sua laurea in fisica conseguita negli
Stati Uniti. Non sarebbe riconosciuta in Italia nonostante i pareri acquisiti
dall'interessato negli Usa. GIBI PUGGIONI.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
SEGUE DALLA PRIMA Da
qui, quattro anni fa, partì la candidatura di Nicola Tognana contro Luca
Cordero di Montezemolo. Una candidatura che non solo si tramutò in sonora
sconfitta, ma che costò al Veneto la perdita di peso e di rappresentanza nei
vertici dell'associazione. Il clima è completamente cambiato. Dopo avere fatto
il pieno nel governo di Silvio Berlusconi, il Nordest è ampiamente presente
nella nuova squadra ai piani alti di Viale dell'Astronomia: oltre al
vicepresidente (con delega all'energia e al mercato) Antonio Costato, di
Rovigo, sono entrati nel direttivo Andrea Riello, capo di Confindustria Veneto,
e lo stesso Andrea Tomat, numero uno di Treviso. Comunque, a confermare una
ritrovata "corrispondenza d'amorosi sensi" non sono tanto le
poltrone, quanto i programmi che Emma Marcegaglia ha annunciato nel suo
discorso d'insediamento. Riforma della contrattazione: per legare le
retribuzioni alle realtà delle singole aziende, alla produttività, al merito.
Infrastrutture: "Perché non si può accettare che piccoli gruppi tengano in
scacco il Paese". Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è
finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che per
avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da 19 amministrazioni
diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa. Sono tre punti centrali
del New Deal confindustriale. Che, ripetuti oggi, suoneranno come musica per
gli imprenditori veneti, impegnati da tempo, in ogni modo e in ogni sede, a
denunciare le arretratezze che frenano la competitività. E' impossibile pensare
di rimettere in moto la crescita (ormai vicina allo zero) se non si attuano le
riforme: istituzionali, del mercato del lavoro, nella dialettica tra
maggioranza e opposizione, e tra le parti sociali. Tutto vero, tutto giusto. Ma
chissà se Emma Marcegaglia avrà il coraggio, davanti a una platea che ha
accumulato rabbia e rivendica la giusta considerazione, anche di toccare temi
"scomodi". Dovrebbe farlo. In primis, appunto, una ferma condanna
dell'evasione. Che nessuno immagini che il federalismo fiscale possa
rappresentare una scappatoia per non pagare le tasse: forse se ne sborseranno
di meno, sicuramente le risorse verranno meglio distribuite. L'evasione, però,
rimane (e rimarrà) uno scandalo da combattere all'arma bianca. E perché mai nel
Veneto delle 500 mila aziende, il 19,47 per cento dei contribuenti dichiara
reddito zero? Come si spiega un dato di un punto superiore a quello del
Friuli-Venezia Giulia, di due punti rispetto a Piemonte ed Emilia-Romagna, di
tre sulla Lombardia? Non basta. C'è una seconda questione "calda":
l'immigrazione. Proprio dal Nordest delle ronde, delle ordinanze dei sindaci,
delle panchine segate per non far sedere gli scansafatiche, deve essere messa
in chiaro una netta distinzione: sì ai provvedimenti che aumentano la
sicurezza, no alla caccia alle streghe. I lavoratori stranieri, che
contribuiscono per il 9 per cento al Pil nazionale, sono una risorsa
indispensabile per le aziende. Gli imprenditori lo sanno perfettamente: da loro
sono partite richieste quattro volte superiori ai permessi disponibili. E nel
prossimo decreto flussi si annuncia una stretta ancora superiore. Una decina di
anni fa Unindustria di Treviso è stata la prima associazione confindustriale a
varare un piano per assegnare la casa ai lavoratori immigrati: la strada da
seguire rimane questa, occorre favorire anziché ostacolare i ricongiungimenti
familiari. Infine, il tasto dolente dell'innovazione. Il Veneto spende in
ricerca e sviluppo lo 0,6 per cento del Pil prodotto in regione, contro una
media nazionale (già molto bassa) dell'1,1 per cento. Gli investimenti del
Veneto in R&S rappresentano il 5 per cento del totale, mentre incide per il
9 per cento sul Pil nazionale. La Lombardia, per fare un confronto, ha una
spesa in R&S corrispondente al 21,4 per cento del totale, con un peso sul
Pil italiano del 20,3 per cento. Non sono numeri da locomotiva del Paese. Ma
Emma Marcegaglia ha ragione: esistono tutte le condizioni favorevoli al
cambiamento. Ora o mai più. Sandro Mangiaterra.
( da "Corriere delle Alpi" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Monti: "Sarà pronta
fra un anno" Il restauro ha preso il via nel 1989 Stalla e magazzino Fu
data al demanio ora è del Ministero CRISTIAN ARBOIT Era il 1808 quando
Napoleone la adibì senza successo ad archivio notarile. L'imperatore forse non
sapeva che a Belluno i notai si contavano sulle dita di una mano e che la
grandeur male si conciliava con lo spirito spartano degli uomini di montagna.
Da qui la cessione al demanio e la sua involuzione a magazzino e in alcuni
frangenti a stalla. Una fine ingloriosa e mesta per un edificio tardo gotico,
casa di numerosi artisti e opere d'arte, compreso il giovane Tiziano. Oggi dopo
duecento anni - e del tutto casualmente - la chiesa di santa Maria dei Battuti
si prepara a cambiare di nuovo destinazione d'uso. Ma questa volta anziché regredire
- magari a depandance - ci sarà un balzo in avanti considerevole. Stanno
infatti per volgere al termine i lavori di ristrutturazione dell'ex edificio di
culto, un'opera lunga e certosina, ma che non mancherà di meravigliare anche i
più scettici. Il percorso. La storia del restauro è lunga e sofferta, ma non
per questo poco affascinante. L'anno della svolta è il 1986 quando il Ministero
per i beni culturali, esercitando il proprio diritto di prelazione, acquista
l'immobile. L'obiettivo è semplice: allargare gli spazi del contiguo archivio
di Stato, in particolare degli angusti uffici amministrativi. Da lì cominciano
a susseguirsi tutta una serie di progetti e piccoli finanziamenti, ma il cambio
di rotta arriva con l'interessamento agli inizi degli anni Novanta
dell'architetto Guglielmo Monti, soprintendente ai beni archeologici e al
paesaggio del Veneto orientale. Che si tratti di un restauro complicato ma
stimolante lo si capisce dal fatto che è lo stesso Monti ad occuparsene in
prima persona, anche dal punto di vista progettuale. Accanto a lui nel corso
degli anni si alternano tante teste pensanti e studi esterni, a cominciare
dall'architetto Cleonice Vecchione, direttrice dei lavori. Entrambi, ieri
mattina, accanto al direttore dell'Archivio di stato, Eurigio Tonetti, hanno
effettuato un sopralluogo per verificare in loco lo stato di avanzamento del
cantiere. Ormai prossimo al traguardo. "Ci vorrà ancora un anno",
affermano con sicurezza i tre. La struttura è infatti quasi pronta, mancano
soltanto i servizi igienici e gli arredamenti. Poco altro. Il colpo di reni
finale è stato finanziato dalla fondazione Cariverona con un contributo di
oltre trecentomila euro. E da qui fino alla fine. Il progetto. Adibire una
chiesa ad archivio e a spazio per gli uffici, mantenendone la struttura e lo
"spirito". E' questa la sfida in cui la Soprintendenza si è
cimentata, coniugando passato e presente in un mix di materiali, tecniche e
tecnologie. "Della chiesa", spiega Monti, "restava solamente la
parete di fondo e qualche resto di affresco, per il resto abbiamo dovuto
rimetterci mano". E il risultato lascia di stucco. Legno, acciaio, vetro,
si fondono con le pareti tardo-gotiche e con quello che resta dell'abside e del
soffitto. Non solo. La sede dell'Archivio e l'ex edificio di culto sono stati
collegati attraverso una struttura di vetro che lascia pressocché intatta la
meraviglia del panorama che si scorge una volta entrati dal portone principale.
Quasi a non voler tagliare il cordone ombelicale - spesso trascurato - tra
passato e presente. Gli spazi sono stati sfruttati al meglio anche grazie alla
realizzazione di un soppalco e di due scale, di cui una a chiocciola,
perfettamente inserita nel contesto. Oltre agli uffici e agli archivi la chiesa
ospiterà una grande sala lettura che all'occasione potrà trasformarsi in un
centro congressi capace di contenere oltre cento persone. "Sarà a
disposzione della cittadinanza", afferma Tonetti. "Certo dovremo
trovare un gestore o formulare una convenzione. Per una città che ha fame di
spazi si tratta di una bella opportunità". Un cantiere infinito. Ora che
si intravede la fine, diventa difficile fare una sintesi di quasi vent'anni di
restauri, progetti, modifiche, stop ai lavori. Fra questi il più eclatante, lo
spostamento di una cabina dell'Enel appoggiata sulle pareti della chiesa.
"Ci sono voluti quasi dieci anni per rimuoverla", allarga le braccia
Vecchione con l'aria di chi sembra avere scalato l'Everest
della burocrazia. Difficile
infine quantificare anche l'esatto importo dei lavori. Di certo l'ultimo
stralcio della serie costerà poco più di 300 mila euro. "Alla fine faremo
un conteggio", afferma Monti, "ma di certo la cifra sarà di gran
lunga inferiore a quello che si può immaginare". Intanto giovedì
sera la chiesa è stata inaugurata con una piccola esibizione del coro Adunata.
A duecento anni le pareti della struttura tardo-gotica sono tornate a sentire
dei suoni che non fossero quelle dei muletti e dei trapani.
( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Empoli Il carburante
per inquinare meno c'è manca l'okay della motorizzazione L'IDROMETANO Si potrà
trovare in Fi-Pi-Li PONTEDERA. Ci sono auto, quelle di ultima generazione (a
metano, con centraline elettronica, come sono praticamente tutte quelle in
commercio negli ultimi due anni) che possono inquinare meno, utilizzando
l'idrometano. Si tratta di una miscela di metano e di idrogeno (rispettivamente
il 70 e il 30%). O meglio, potrebbero, perché se la
tecnologia è ormai pronta per erogare questo carburante, la burocrazia è rimasta indietro: non ci
sono le autorizzazioni del ministero e, quindi, della motorizzazione che
dovrebbe dare il via a targare auto che possono circolare a idrogeno (seppure
miscelato). Così, al momento, il pieno di idrometano lo faranno sì e no una
decina di vetture. Sono quelle in dotazione della Ilt-Piel, di Ponsacco
- l'azienda che da anni porta avanti diversi progetti sul fronte dell'idrogeno,
supportato dalla Regione Toscana (che ha investito 5 milioni di euro nel
progetto Filiera idrogeno), dalla Piaggio di Pontedera, e da Eni che lungo la
Firenze-Pisa-Livorno ha realizzato il primo distributore di idrogeno prodotto
da fonti rinnovabili: pale eoliche e un campo fotovoltaico sul tetto del
distributore. "Abbiamo - spiega Francesca Ceccherini, responsabile
comemrciale auto dell'azienda di Ponsacco - alcune vetture che stiamo
sperimentando. Girano con la targa prova". In attesa che arrivi l'okay
della motorizzazione. Rispetto all'idrogeno, l'idrometano non richiede
investimenti: gli erogatori del metano possono già ospitare la giusta
percentuale di idrogeno e le auto a metano comprate negli ultimi due anni
possono viaggiare a idrometano senza alcuna modifica. è questa la forza del
nuovo carburante: non richiede modifiche ai veicoli e aiuta l'ambiente perché le
emissioni - che sono già più basse con la presenza del metano, grazie al
quantitativo di idrogeno, si riducono ancora di più. Ma manca l'autorizzazione
a utilizzarlo nei veicoli già in commercio. E, quando arriverà, l'innovazione
dovrà prima sostenere un lungo periodo di sperimentazione che potranno fare
solo le istituzioni, come i Comuni, gli enti pubblici. Poi, passare ai privati:
in questo momento, in Italia, i veicoli a metano sono circa sei milioni. Vuoto
burocratico che non permette, al momento, neppure di quantificare il prezzo del
nuovo carburante. Cosa che potrà essere fatta solo all'indomani del via libera
all'utilizzo dell'idrometano nei veicoli in circolazione.
( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Bellomo, direttore
Asl, alla Villa del Mulinaccio Sanità e servizi in vallata un convegno della Cna
VAIANO. Troppo in ombra l'attività della Società della salute. Per toglierle di
dosso questa sordina e spiegarne i risvolti pratici dell'azione - che saranno
di governo in ambito sociale e sanitario extra-ospedaliero - la Cna pensionati
di Vaiano, insieme all'omologo istituto pratese, organizza per oggi (dalle 9.30
alla Villa del Mulinaccio) un convegno che sarà "un momento di ascolto e
di confronto fra le istituzioni ed i cittadini della Val di Bisenzio"
spiega Leonardo Angeletti, coordinatore dell'area sociale della Cna. Un faro
divulgativo che spieghi cosa la Società della Salute faccia, dove e perché.
Presenti le massime autorità sanitarie provinciali: Francesco Bellomo,
direttore sanitario dell'Asl nº4, Maria Luigia Stancari ed Anna Maria Calvani,
rispettivamente presidente e direttore della Società della Salute, e i sindaci
di Vaiano e Vernio. L'occasione verrà buona anche per inquadrare il futuro
socio-sanitario della vallata, alla luce del protocollo d'intesa firmato dai
tre comuni con l'Asl. Altro punto all'ordine del giorno, la
possibilità per i patronati di sostituirsi alla Sds nella gestione delle
pratiche amministrative, per evitare di ingolfarne di burocrazia gli uffici e permettendo al contempo un'efficace penetrazione
sul territorio. G.M.
( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Livorno Ritardi
Odeon, le imprese strangolate dalla burocrazia Il centro città ha bisogno di
quel parecheggio per rilanciarsi. Matteoni critica, ma ai tempi del Prg era
assessore Ci risiamo, ancora ritardi, ancora ostacoli nei confronti di progetti
già approvati, concessionati, di cui si aspetterebbe solo il tempo tecnico
materiale di realizzazione per poterli rendere fruibili alla collettività od ai
privati: adesso è il turno del parcheggio all'ex cinema Odeon, ancora
impantanato nelle scartoffie di permessi e pareri, lacci e lacciuoli. Con esso
però sarà ancora più in grave ritardo, di quanto già non lo sia, il Piano della
mobilità del centro città. Le imprese non ne possono più dei tempi della burocrazia, hanno bisogno di certezze per lavorare e
pianificare. Le attività del centro, commerciali ed artigianali, sono già in
grave sofferenza per la generale situazione economica, e la mancanza di
parcheggi in centro continua ad ostacolare la ripresa. La scelta di prevedere
la realizzazione di un parcheggio multipiano all'ex Odeon risponde infatti
pienamente al più generale obiettivo di rivitalizzazione del centro urbano, di
mantenere ed incrementare la presenza di residenti e di attività. Non è
possibile impedire l'abbandono del centro se non si creano parcheggi per i
residenti ed a servizio di quello che è il centro commerciale naturale di
Livorno. Basta andare in altre città, specialmente al di là delle Alpi, per
verificare direttamente la presenza di parcheggi multipiano od interrati a
servizio del centro urbano e vedere come questi centri urbani abbiano così
trovato un contributo importantissimo per la loro riqualificazione. Zone
pedonali efficienti possono essere realizzate solo in presenza di possibilità
di parcheggio ai loro margini. Non è possibile che i ritardi della Soprintendenza
blocchino scelte strategiche e vitali come questa. Per quanto riguarda gli
aspetti estetici del progetto, bello o brutto sono categorie molto personali.
Non vogliamo entrare nel merito di lavori che sono eseguiti sulla base di un
permesso a costruire regolarmente rilasciato, verificato positivamente da chi
di competenza. C'è da dire però che la parte di edificio demolita, come si può
vedere dalle foto antecedenti la demolizione, esternamente era un semplice
capannone. Per il foyer, il grande atrio dell'ex cinema, è stato previsto il
restauro e la conservazione di tutto l'esterno e la ristrutturazione
dell'interno mantenendone gli aspetti caratterizzanti, come previsto dallo
stesso Piano regolatore regionale. Appare singolare comunque che il PRG sia
stato redatto ed approvato durante il periodo in cui Dario Matteoni, che ora
critica il progetto, era assessore del Comune di Livorno. Quanti concorsi di
idee e di architettura sono stati indetti durante il periodo in cui Matteoni è
stato assessore? Perchè allora la politica intende strumentalizzare atti e
questioni, senza preoccuparsi dei risvolti negativi che ciò provoca alla
collettività? Da più parti è un continuo cercare cavilli e codicilli in grado
di intralciare le ruote degli altri. Come può progredire una città in questo
modo? Ancora una volta siamo a formulare interrogativi, che poi troppo spesso
rimangono senza risposta, e le questioni non si risolvono: i residenti non
hanno parcheggi, i cittadini non hanno parcheggi, gli imprenditori ed i loro
dipendenti non hanno parcheggi. Da anni. Andiamo avanti con questa opera il più
celermente possibile. Impresafutura Cartello Piccola e Media Impresa della
provincia di Livorno.
( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Louvre:
"Verona non è pronta" salta la mostra dei capolavori Il sindaco Tosi:
"Rammaricato, i tempi per organizzarla c'erano" ARMANDO BESIO Salta
la grande mostra che avrebbe dovuto portare a Verona, dal 19 settembre, al
Palazzo della Gran Guardia, 140 capolavori del Louvre, in prima fila la Belle
Ferronière di Leonardo. E si spezza, almeno per ora, il sogno del giovane
sindaco leghista Flavio Tosi di trasformare la città dell'Arena e di Giulietta
e Romeo in una capitale del turismo artistico di massa. Con questo obiettivo
Tosi aveva da pochi mesi ingaggiato Marco Goldin, il curatore e imprenditore
trevigiano che negli anni scorsi, a colpi di grandi esposizioni dedicate in
prevalenza agli Impressionisti, a Gauguin e a Van Gogh, aveva proiettato prima
Treviso e poi Brescia ai vertici del blockbuster nazionale. è stato lo stesso
Goldin, reduce da un vertice parigino con i dirigenti del Louvre, ad annunciare
ieri la notizia. "Purtroppo la città - spiega Goldin - non è stata capace
di attrezzarsi per tempo. E a questo punto non c'erano più i tempi tecnici per
andare avanti". In parole più chiare: "I problemi erano due: il
primo, costituire una Fondazione Musei, sul modello di Brescia, che consentisse
di accelerare i tempi, altrimenti insostenibili, della burocrazia comunale. Il secondo, legato
al primo, l'adeguamento tecnico della Gran Guardia: i lavori di messa a norma
impiantistica non sono neanche iniziati mentre il Louvre pretendeva che fossero
finiti entro giugno". Il sindaco Tosi si dice "profondamente
rammaricato", promette che il programma di grandi mostre proseguirà,
dice che il direttore del Louvre gli ha assicurato "la volontà di
continuare il progetto". Quante alle critiche di Goldin, Tosi ammette i
ritardi ma sostiene che la mostra si sarebbe potuta comunque realizzare:
"I lavori alla Gran Guardia sarebbero iniziati il 27 maggio per
concludersi l'8 agosto, più di un mese prima dell'inaugurazione". Deluso
Goldin: "è la prima volta che una cosa del genere mi capita in tanti anni,
ed è doppiamente dolorosa dato che la perfezione dell'organizzazione è sempre
stata un mio dogma". Il progetto presentato da Goldin a Tosi prevedeva
quattro grandi mostre fino al
( da "Repubblica, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sport Giochi, il
diktat dello sport cinese "Non inneggiate al Dalai Lama" Patto con
gli atleti. Petrucci: "Pazienza e buon senso" E alla cerimonia di
apertura sfileremo per ultimi: per i cinesi siamo l'Ytalia... EMANUELA AUDISIO
SORRENTO dal nostro inviato Se ci sono altri atleti di Cristo come Kakà si
scordino di festeggiare l'oro olimpico con la maglia "I belong to
Jesus". Se appartiene a Gesù sono fatti suoi, da non esternare. E anche la
nazionale olimpica brasiliana, in caso di vittoria a Pechino, eviti di mettersi
in ginocchio e pregare tenendosi per mano. E' propaganda religiosa, a Pechino
non usa. Scordatevi anche di mettere in valigia la biografia del Dalai Lama o
qualsiasi pubblicazione sul Tibet. "E' materiale illegale e sovversivo.
Perché il Dalai Lama non è autorità religiosa, ma politica, e tende a smembrare
la Cina". Guai a farsi scoprire con un suo libro in mano, magari al bar.
Richard Gere è avvisato, preghi a casa sua, in America, ma non vada in
trasferta in Cina. Nessun problema con Bibbia e Corano, non sarà reato
leggerli, all'interno del villaggio olimpico. Ma sarebbe buona educazione non
girare a Pechino mettendo in mostra questi testi. Insomma, discrezione.
Proibite anche le magliette che esibiscono inviti alla libertà del Tibet.
Troppo maleducate. Il comitato organizzatore olimpico cinese (Bocog) nella sua
prima trasferta fuori dalla Cina si è sottoposto alle domande dei comitati
olimpici europei nella loro 29? sessione, organizzata dal Coni, a Sorrento.
Gentili, disponibili, ma fermi. A quasi tutte le questione controverse Zhao
Huimin, direttore del dipartimento per le relazioni internazionali del Bocog,
ha risposto: "Riferiremo a Pechino e vi faremo sapere". E' però
ufficiale: c'è un problema visti, che riguarda soprattutto i turisti, non
accreditati: "Il ministero degli esteri ha modificato la prassi". C'è una stretta, molta burocrazia, poche aperture. Gli atleti sono benvenuti, ma non i turisti
senza fissa dimora. Lo spirito olimpico non dà diritto ad una visita agevolata
a Pechino. Gli accessi delle delegazioni all'interno dell'aeroporto devono
essere nominali e comunicati con anticipo. I morti del terremoto saranno
ricordati nella cerimonia d'inaugurazione? "Non lo so. E' tutto segreto,
non conosco i dettagli nemmeno io", ha risposto il dirigente del Bocog.
Gianni Petrucci, presidente del Coni, e Lello Pagnozzi, segretario generale,
hanno ribadito che i rapporti con i cinesi sono buoni e di grande
disponibilità. "Ma ci vorrà pazienza e buon senso". E anche
diplomazia. Una curiosità: l'Italia sfilerà verso la fine perché in cinese si
dice Ytalia. E' anche pronto un contratto da far firmare agli atleti azzurri.
"Un piccolo decalogo che ricordi a tutti doveri e responsabilità".
Vale a dire: non fare gli scemi durante la sfilata inaugurale, non fare gesti
di dubbia interpretazione, stare attenti a riprendere con telecamere e
telefonini, non presentarsi sul podio con atteggiamenti ribelli o polemici.
Pagnozzi: "Sarò molto chiaro con tutti, se qualcuno pensa al colpo di
testa, sappia che dovrà sacrificare la sua medaglia, perché il Cio lo
squalificherà". Nessun problema con il Vaticano. L'Italia anche ai
prossimi Giochi porterà nella delegazione il cappellano azzurro, ma dopo
vent'anni ci sarà il turn over: a prendere il posto di don Carlo Mazza,
promosso a vescovo di Fidenza, ci sarà don Mario Lusek. Su smog e traffico
nessuna novità. "C'è un progetto di riqualificazione dell'aria, abbiamo
trasferito molte fabbriche siderurgiche fuori Pechino, nella regione limitrofa,
e soprattutto ci sono novità tecnologiche che riguardano i cicli di produzione.
Quanto alla circolazione delle auto applicheremo le targhe alterne". Sulla
capacità degli autisti olimpici di saper capire l'inglese e quindi dove andare
è stata promessa buona volontà. Quanto alla libertà di manifestazione (ma va?)
il Cio sta trattando per avere alcuni luoghi pubblici dove sarà permesso
esprimersi. Ma è sottinteso: sarebbe meglio evitare.
( da "Tirreno, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
NON CI SONO
UNICAMENTE I DIVIETI Dagli altri paesi impariano anche i diritti Il nostro paese
prende sempre esempio dai paesi europei più progrediti quando si tratta di
divieti, obblighi, doveri. In questi giorni non si parla che di sicurezza: è
giustissimo intervenire ma è altresì importante affrontare anche altre
questioni. In Francia, Spagna o Germania esistono leggi più rigide delle nostre
per la sicurezza dei cittadini ma tutti, clandestini o non, devono pagare in
egual misura per i reati commessi. In questi paesi oltre a condannare e vietare
si legifera anche per facilitare la vita ai cittadini e si creano nuovi diritti
e libertà come il divorzio veloce, senza troppe spese legali. In questi paesi un single può adottare un bambino, ci sono meno
tasse e meno burocrazia per
entrare nel mondo del lavoro. In questi paesi da cui noi scopiazziamo solo i
divieti, la vita dei cittadini è semplificata: dalle unioni civili per
eterosessuali e omosessuali alla risoluzione delle barriere urbanistiche per i
disabili. Non si discute sull'abolizione della legge sull'aborto ma si
parla di come velocizzare i tempi delle cause legali che durano qualche mese e
non anni. Sono tutte piccole riforme che unite ai doveri rendono una società
civile e giusta per tutti. In Italia c'è chi ha proposto di far pagare più
tasse ai single per facilitare le famiglie. Può essere giusto se esistesse un
sistema di pari doveri e diritti. In alcuni paesi questa legge è già stata
attuata ma lì un single non è costretto a sposarsi per creare una famiglia, può
anche convivere e avere diritto alle agevolazioni fiscali. Da tutto questo si
capisce che tra noi e il resto d'Europa, c'è un bel po' di differenza e non
possiamo seguire l'esempio di Spagna e Francia solo quando si tratta di punire.
David Cerliani Montecatini.
( da "Mattino, Il (City)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'impresa e il
rispetto delle regole Paola Severino I primi commenti politici e giornalistici al
discorso del nuovo presidente di Confindustria ne hanno messo in luce i punti
di più immediato impatto sociale: la crescita zero, le scelte energetiche, il
rapporto con i sindacati, il lavoro femminile, l'occupazione dei giovani,
l'inaridimento delle fonti di ricerca. Ma accanto a questi vi sono almeno altri
due temi, che è forse più difficile cogliere, ma che meritano di essere
approfonditi. Il primo è stato espresso con esemplare sinteticità da Emma
Marcegaglia in una proposizione ferma e chiara: "La certezza del diritto è
fondamentale. Non c'è mercato senza legge". Si tratta di un argomento
denso di implicazioni e di prospettive tuttora aperte e irrisolte, poiché il
risultato di presidiare l'economia con norme certe ed efficaci si può
raggiungere solo attraverso una serie di articolati passaggi. In primo luogo,
una limitazione delle prescrizioni burocratiche che scandiscono la vita
dell'impresa. La burocrazia genera approfittamenti che sconfinano nella corruzione per chi
vuole trovare comode scorciatoie. La burocrazia produce ostacoli, il più delle volte inutili e formali, alla
realizzazione degli scopi di impresa. La burocrazia corrode l'efficienza e l'efficacia che devono connotare lo
sviluppo del mercato. La burocrazia genera
sacche di potere cui non corrisponde alcun contenuto costruttivo, ma solo
l'esercizio di una ottusa forza ostativa. SEGUE A PAGINA 20.
( da "Nuova Venezia, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Regione TEMI SCOMODI
PER IL NORDEST SEGUE DALLA PRIMA Il clima è completamente cambiato. Dopo avere
fatto il pieno nel governo di Silvio Berlusconi, il Nordest è ampiamente
presente nella nuova squadra ai piani alti di Viale dell'Astronomia: oltre al
vicepresidente (con delega all'energia e al mercato) Antonio Costato, di
Rovigo, sono entrati nel direttivo Andrea Riello, capo di Confindustria Veneto,
e lo stesso Andrea Tomat, numero uno di Treviso. Comunque, a confermare una
ritrovata "corrispondenza d'amorosi sensi" non sono tanto le
poltrone, quanto i programmi che Emma Marcegaglia ha annunciato nel suo
discorso d'insediamento. Riforma della contrattazione: per legare le
retribuzioni alle realtà delle singole aziende, alla produttività, al merito.
Infrastrutture: "Perché non si può accettare che piccoli gruppi tengano in
scacco il Paese". Lotta alla burocrazia, che costa al sistema delle imprese 15 miliardi all'anno: dov'è
finito il progetto "Un'impresa in un giorno"? E' incredibile che
adesso per avviare un'attività siano necessarie in media 69 autorizzazioni da
19 amministrazioni diverse, per un minimo di 60 giorni di attesa. Sono
tre punti centrali del New Deal confindustriale. Che, ripetuti oggi, suoneranno
come musica per gli imprenditori veneti, impegnati da tempo, in ogni modo e in
ogni sede, a denunciare le arretratezze che frenano la competitività. E'
impossibile pensare di rimettere in moto la crescita (ormai vicina allo zero)
se non si attuano le riforme: istituzionali, del mercato del lavoro, nella
dialettica tra maggioranza e opposizione, e tra le parti sociali. Tutto vero,
tutto giusto. Ma chissà se Emma Marcegaglia avrà il coraggio, davanti a una
platea che ha accumulato rabbia e rivendica la giusta considerazione, anche di
toccare temi "scomodi". Dovrebbe farlo. In primis, appunto, una ferma
condanna dell'evasione. Che nessuno immagini che il federalismo fiscale possa
rappresentare una scappatoia per non pagare le tasse: forse se ne sborseranno
di meno, sicuramente le risorse verranno meglio distribuite. L'evasione, però,
rimane (e rimarrà) uno scandalo da combattere all'arma bianca. E perché mai nel
Veneto delle 500 mila aziende, il 19,47 per cento dei contribuenti dichiara
reddito zero? Come si spiega un dato di un punto superiore a quello del
Friuli-Venezia Giulia, di due punti rispetto a Piemonte ed Emilia-Romagna, di
tre sulla Lombardia? Non basta. C'è una seconda questione "calda":
l'immigrazione. Proprio dal Nordest delle ronde, delle ordinanze dei sindaci,
delle panchine segate per non far sedere gli scansafatiche, deve essere messa
in chiaro una netta distinzione: sì ai provvedimenti che aumentano la
sicurezza, no alla caccia alle streghe. I lavoratori stranieri, che
contribuiscono per il 9 per cento al Pil nazionale, sono una risorsa
indispensabile per le aziende. Gli imprenditori lo sanno perfettamente: da loro
sono partite richieste quattro volte superiori ai permessi disponibili. E nel
prossimo decreto flussi si annuncia una stretta ancora superiore. Una decina di
anni fa Unindustria di Treviso è stata la prima associazione confindustriale a
varare un piano per assegnare la casa ai lavoratori immigrati: la strada da
seguire rimane questa, occorre favorire anziché ostacolare i ricongiungimenti
familiari. Infine, il tasto dolente dell'innovazione. Il Veneto spende in
ricerca e sviluppo lo 0,6 per cento del Pil prodotto in regione, contro una
media nazionale (già molto bassa) dell'1,1 per cento. Gli investimenti del
Veneto in R&S rappresentano il 5 per cento del totale, mentre incide per il
9 per cento sul Pil nazionale. La Lombardia, per fare un confronto, ha una
spesa in R&S corrispondente al 21,4 per cento del totale, con un peso sul
Pil italiano del 20,3 per cento. Non sono numeri da locomotiva del Paese. Ma
Emma Marcegaglia ha ragione: esistono tutte le condizioni favorevoli al
cambiamento. Ora o mai più. Sandro Mangiaterra.
( da "Nuova Venezia, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL PROGETTO Il primo
passo per far rinascere la Gronda Si è svolta nei giorni scorsi la bellissima
manifestazione CampaltoMare che ripresenta con intelligenza e passione i temi
della Cittadella della nautica e, più in generale, il rapporto della Terraferma
con l'Acqua e la Laguna. Nell'ambito della stessa iniziativa è stato mostrato
un bel dvd, realizzato dall'Associazione Blog Territori e Paradossi che
racconta, con momenti d'intensa emozione, il degrado e l'incuria attuale ma,
specularmente, le grandi potenzialità di fruizione della Gronda lagunare. Colgo
perciò l'occasione per riproporre alcune riflessioni sull'argomento con
l'obiettivo di contribuire a rendere più chiara e netta la necessità di una
accelerazione, di un cambio di passo da parte delle amministrazioni
interessate, nella direzione del definitivo e completo risanamento di quei
luoghi così preziosi e trascurati. Giudicata fino a qualche anno fa luogo di
margine e usata come discarica industriale, la Gronda lagunare è per fortuna
vista oggi come una grande risorsa, non solo legata alla qualità ambientale da
tutelare e conservare, ma anche come tessuto connettore delle due parti della
città (la città bipolare), capace di offrire servizi ambientali, ludici,
ricettivi ed economici da fruire e da vivere. Ora nessuno ne mette più in
discussione il valore quale elemento fondamentale di qualità ambientale e la
sua funzione di cerniera (non di cesura) fra la città d'acqua e la città di
terraferma. Per questo dico che è maturo ed è giunto il momento della svolta
risolutiva. Le cose, per fortuna, in questi anni non sono rimaste ferme: alcuni
importanti interventi, quali ad esempio la bonifica dei fosfogessi e dell'area
ex tiro a piattello, si sono cominciati a fare e si stanno realizzando;
dovrebbe cominciare, speriamo entro l'anno, il tanto atteso escavo del tratto
dell'Osellino, sino al Ramada. Ma la mia impressione è che i tempi di
realizzazione delle opere sono di gran lunga troppo grandi rispetto alle
aspettative dei cittadini. Servirebbe un colpo di reni, uno scatto di volontà
se si volesse allineare le attese della gente con i tempi
della burocrazia e
riconsegnare alla fruizione dei cittadini un patrimonio ambientale di incomparabile
valore. Aver chiaro questo obiettivo è, a mio avviso, il presupposto che
giustifica quel cambio di passo e che deve trovare realizzazione in un progetto
complessivo e unitario, finanziato con adeguate risorse (anche di Legge
Speciale per Venezia) che consenta la valorizzazione e l'utilizzo del
tratto di Gronda che va dal Parco di San Giuliano al Passo di Campalto e poi
sino alle barene di Tessera e al Forte Bazzera. Serve quindi un tavolo di
lavoro che metta assieme il Magistrato alle Acque, l'amministrazione comunale,
la Provincia, il Consorzio Dese Sile, la Regione, la Municipalità di Favaro.
Voglio riassumere quelli che, a mio avviso, potrebbero essere gli obiettivi
principali di questo Progetto. Accelerazione dei tempi per l'escavo e la
bonifica dell'alveo dell'Osellino sino alla foce di Tessera. Progettazione dei
collegamenti ciclabili sulle rive dell'Osellino dal Parco San Giuliano sino al
Passo di Campalto e poi sino al Forte Bazzera di Tessera. Conclusione della
bonifica dell'area del Tiro a piattello e successiva assegnazione per l'uso e
la gestione. D'intesa col Magistrato, un ruolo importante lo può svolgere la
Municipalità. Acquisizione al Demanio del tratto di argine San Marco ora
privato. Pensare alle funzioni della Punta del Passo, anche in relazione a
quanto elaborato dalla Municipalità in sede di Piano Integrato di Campalto.
Trasferimento del cantiere Marchi in un luogo concordato e idoneo al
proseguimento della sua importante attività. Il possibile ruolo dell'isola di
Campalto. Apertura di una trattativa con Raiway per l'acquisizione totale o
almeno parziale dell'area della Rai (ricordo che nella passata legislatura è
stato approvato in Consiglio comunale un ordine del giorno, ispirato dalla
Municipalità, in questo senso). Cominciare a pensare sull'uso dell'area dei
fosfogessi. Coordinamento delle competenze dei vari enti interessati e lotta a
tutti i casi di abusivismo. Il mio auspicio è che quanto qui brevemente
illustrato sia condiviso nelle linee di fondo e che soprattutto si dia corso
con le azioni amministrative e politiche necessarie alla soluzione dei problemi
che, anche grazie alla manifestazione CampaltoMare sono stati così ben
individuati. * consigliere Pd Municipalità di Favaro presidente Commissione
Urbanistica e Ambiente.
( da "Centro, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Regione Dipietristi,
la guerra del capogruppo Idv, siluro per Evangelista l'incarico passa a Di
Stanislao MAURIZIO PICCININO PESCARA. Tra i fondatori abruzzesi dell'Italia dei
Valori, iniziò la carriera politica regionale con l'Asinello dei prodiani e
dipietristi. Bruno Evangelista, consigliere regionale, oggi è incredulo: lo
hanno estromesso dalla carica di capogruppo regionale dell'Idv, senza dirgli
nulla. Tutto è avvenuto alle sue spalle. Ieri mattina sul tavolo del presidente
del Consiglio regionale, Marino Roselli, è arrivata la lettera dell'Idv, dove
si indicava che il capogruppo dell'Idv non era più Evangelista bensì Augusto Di
Stanislao, ex Ds, ex Udeur, ora approdato all'Idv dopo un accordo
politico-elettorale risultato vicente. L'Idv in Abruzzo conta due parlamentari,
il neo senatore Alfonso Mascitelli e il deputato Carlo Costantini. La mossa non
è solo un regolamento di conti all'interno del partito dell'ex Pm, ma anche un
messaggio al presidente della giunta regionale Ottaviano Del Turco che in
questi giorni è alle prese con il rimpasto e programma di fine legislatura. Del
Turco ha incontrato i dipietristi convinto di riportare in maggioranza l'Idv,
ma la risposta è stata vaga: "leggiamo il programma, presenteremo le
nostre proposte, se accettate, decideremo", ha osservato Mascitelli.
L'Idv, inoltre, non ha presentato nessun nome per avere un posto in giunta,
malgrado le aperture del presidente. Evangelista, come capogruppo, si era
sentito in corsa ma strada facendo si è accorto che qualcuno remava contro
perchè, a torto o a ragione, è considerato amico di Del Turco. Evangelista ieri
masticava amaro, increduolo e riflessivo sulle "finte amicizie
politiche", ha in mente un disegno altrettantocinico. La
"vendetta" sarà affidata alla implacabile scure della burocrazia: nei prossimi quattro mesi il
neo senatore Mascitelli, da consigliere regionale dovrà optare e lasciare il
consiglio. All'Emiciclo potrebbe entrare il primo dei non eletti dell'Idv, ma
potrebbe entrare il primo dei non eletti del listino. Ma a questo punto
sarà Evangelista a decidere in quanto è stato eletto sia nel listino del
presidente sia in quota provinciale, se opta per restare in quota listino, in
Aula appoderà un politico dell'Idv, Paolo Palomba di Vasto. Se opta per la
quota proviciale in consiglio ritorna, Cesare D'Alessandro, ex Ds, ex
Margherita ora Pd, primo dei non eletti nel listino. Sul fronte rimpasto si
attende mercoledì 28, quando la maggioranza di centrosinistra si rivedrà per
dare il via libera al piano di fine legislatura di Del Turco. Il cambio di
assessori e deleghe, invece, è finito in un pantano. I partiti: Pd e
Rifondazione, Verdi, PdCi; non vogliono cambiare quasi nulla, in sintonia con
la posizione del segretario Pd Luciano D'Alfonso. Ed è la linea che prevale.
L'intesa è solo per una rotazione di deleghe ed entro certi limiti. Niente
scossoni, solo aggiustamenti: il consigliere del Pd Antonio Boschetti al posto
dell'ex assessore Tommaso Ginoble, eletto alla Camera. Il capogruppo di
Rifondazione, Daniela Santroni, invece annuncia che non entrerà in giunta al
posto della collega Betty Mura. "Non sono disponibile", dice,
"perché come partito facciamo una discussione collettiva e non pensiamo
che cambiare una casella con un'altra, a meno di due anni dalla fine della
legislatura".
( da "Centro, Il" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sulmona Protesta davanti
al tribunale Ristoratore aspetta da 12 anni una concessione SULMONA. Continua
la protesta di Paolo Balzano (foto), il ristoratore di Castel di Sangro che da
due giorni sta attuando lo sciopero della fame. Anche ieri, dalla prima
mattinata si è fermato davanti al tribunale di Sulmona, indossando un cartello
in cui elencava le motivazioni che lo hanno portato ad attuare la singolare e
grave protesta. "Voglio una giustizia più giusta e un'amministrazione
pubblica che agisca con metodi più limpidi e trasparenti, senza figli e
figliastri", ha spiegato a chi gli chiedeva cosa l'aveva spinto ad avviare
un'iniziativa così eclatante, "da anni sto lottando
contro i cavilli e la burocrazia di un'amministrazione pubblica che è fatta apposta per creare
disparità tra i cittadini. Ho chiesto risposte che puntualmente mi sono state
negate e l'unico modo per averle, penso, sia quello di andare avanti con la
protesta fino a quando il mio fisico reggerà". La vicenda di
Balzano parte da molto lontano. Da quando 12 anni fa chiese al Comune di poter
realizzare un ristorante più accogliente di quello che aveva. "Prima mi fu
accordata la concessione edilizia. Poi su ricorso del mio vicino mi fu
revocata", conclude il ristoratore, "da quel momento la mia vita è
cambiata". Ora è stufo di file e procedure, domande e interminabili
verifiche, vuole una risposta. (c.l.).
( da "Tribuna di Treviso, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Gli artigiani fanno
i conti delle spese d'ufficio: cifre spaventose. Rosolen: così si complica la
vita agli imprenditori e si aumentano i costi per la collettività "La burocrazia
ci costa 122 milioni" Allarme Cna: "76 adempimenti solo per aprire
un'attività: zavorra assurda" Alle imprese della Marca la burocrazia costa 122 milioni di euro
l'anno. A tanto ammonta, secondo un'indagine della Cna di Treviso, il
"dazio" che il sistema produttivo trevigiano deve pagare agli adempimenti
burocratici necessari per gestire un'impresa. L'indagine, tra l'altro,
mette in luce che - mediamente - un'azienda in fase di apertura è chiamata a
ottemperare a 76 adempimenti burocratici tra 20 tra enti e amministrazioni
pubbliche diverse. "Un enorme lavoro burocratico - commenta il segretario
della Cna provinciale Giuliano Rosolen - che complica la vita agli imprenditori
e che costa una enormità sia al sistema economico, sia alla collettività che di
fatto mantiene, con il denaro dei contribuenti, una macchina pubblica
decisamente sproporzionata rispetto a quelle che sarebbero le reali
esigenze". Dalla ricerca emerge inoltre come il numero di adempimenti
richiesti non abbia nulla che fare con la complessità o la particolarità
dell'attività svolta. Imprese molto diffuse e comuni, come quelle della
ristorazione, le carrozzerie o le lavanderie, devono infatti affrontare,
rispettivamente, 71, 76 e 68 adempimenti l'anno, un numero appena più basso di
quello che si registra, ad esempio, per la raccolta e lo smaltimento rifiuti
(78) o per le imprese di costruzioni edili (73). "Occorre affrontare anche
la questione della normativa regionale - puntualizza Rosolen - oggi l'attuale
sistema normativo produce molte sovrapposizioni di competenze tra i diversi i
poteri di Stato ed enti locali, dalla Regione ai Comuni passando per le
Province. la conseguenza è un crescente peso burocratico che impone obblighi, e
anche sanzioni, alle imprese in maniera diversificata seconda dei territori in
cui queste operano". Secondo lo studio, il costo si differenzia anche in
ragione della soglia occupazionale. Per la prevenzione degli infortuni le
aziende con meno di 5 dipendenti spendono mediamente infatti 1.990 euro in
pratiche, mentre quelle da
( da "Sestopotere.com" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
(24/5/2008 11:23) | (Sesto
Potere) - Roma - 24 maggio 2008 -Nel corso del suo intervento al convegno di
Assoporti che , il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero
Matteoli, si è dichiarato favorevole ad una legge quadro sulla portualità
italiana. “La filosofia che ha ispirato la legge 84/94 era condivisibile - ha
dichiarato il Ministro Matteoli - ma poi e' stata modificata continuamente e
quindi si e' persa anche quella filosofia che io consideravo buona'. “Dobbiamo
recuperare la competitività dei porti – ha proseguito il Ministro – perché non
posso pensare che l'Italia, con
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'INCHIESTA Burocrazia, zavorra che costa alle imprese 122 milioni
l'anno La burocrazia
soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha provato a
quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli, dichiarazioni e
quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'azienda deve
presentare ogni anno ad una ventina di enti diversi. Un fardello,
innanzitutto, economico: tra marche da bollo, diritti, costi delle procedure le
ditte nostrane arrivano a pagare 122 milioni di euro all'anno.La Cna invoca un
intervento deciso: "Ci attendiamo che il governo nazionale prenda la
questione di petto: è urgente una significativa semplificazione
normativa". Si potrebbe cominciare delegando l'istruttoria delle varie
pratiche a soggetti privati, ad esempio, alle stesse associazioni di
categoria.Zanardoa pagina II.
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Una nonna si
presenta ai carabinieri di San Polo: "Quell'uomo voleva portar via il mio
nipotino" OderzoIl Consorzio dei Comuni ha rinunciato. Ha deciso che può
fare a meno di ben 106 mila euro all'anno, derivanti dall'introito delle quote
consortili spettanti a ciascun Comune aderente. Le quali venivano calcolate
sulla base del numero degli abitanti, qualcosa suppergiù come 1,80 euro a
cittadino. Che per i Comuni si traduceva comunque in una spesa: vuoi che
fossero 9mila euro per Fontanelle, piuttosto che 7mila per Gorgo al Monticano o
5mila per Cimadolmo, si tratta sempre di soldi. Cifre che, sebbene non siano
elevate, diventano preziose in questi tempi di ristrettezze, con i bilanci
comunali ridotti all'osso, stremati dalla costante diminuzione dei
trasferimenti dallo Stato. "L'assemblea dei sindaci - spiega Antonio
D'Amico, primo cittadino di Fontanelle nonchè presidente del Consorzio - ha
deciso di rinunciare al versamento delle quote consortili da parte dei Comuni
per ben due anni, il 2006 ed il 2007". Sono appunto circa 106mila euro
l'anno. Comunque una bella cifra, ma che cosa ci faceva il Consorzio prima con
essa? D'Amico non si sbilancia: "Abbiamo dovuto risolvere un sacco di
problemi - è l'unica cosa che dice - mettere a posto i conti". C'erano, a
quanto si capisce, delle situazioni da sbrogliare. Ora che la matassa è
dipanata, il Consorzio deve imparare a camminare con le proprie gambe. "La
struttura - conferma D'Amico - continuerà ad esistere autofinanziandosi con i
servizi che essa fornisce". Vale a dire l'ufficio paghe e stipendi a livello
consortile, che svolge questo servizio per diversi Comuni; piuttosto che
l'ufficio consortile di Progettazione, che si occupa di elaborare progetti di
marciapiedi, cimiteri, asfaltatura di strade e così via per qualunque
amministrazione lo richieda. È un primo, piccolo comunque positivo segnale che
i costi della politica si possono ridurre. È anche un altro segnale che riprova
come il Consorzio non sia quel "carrozzone per politici appiedati"
come a suo tempo l'aveva definito il repubblicano Luigi Gardin. Non è finita
qui perchè la struttura sta mutando pelle. Sta cioè perseguendo l'obiettivo di
scindere la parte tecnica da quella politica, necessità più volte evidenziata
dal sindaco di Mansuè Giuseppe Vizzotto. "La parte tecnica-gestionale
diventerà più snella, avrà solo un direttore al quale faranno riferimento i
dipendenti da una parte e i sindaci dall'altra - spiega D'Amico - La parte
"politica", cioè l'assemblea dei sindaci si sgancerà dal Consorzio,
in modo che diventi più semplice ed immediato incontrarci fra di noi per
discutere dei problemi che riguardano i nostri paesi". Ora come ora non
basta una telefonata: devono partire le convocazioni nei tempi previsti dalla
legge, c'è parecchia burocrazia e formalismo. "Speriamo che a breve tutto questo venga
superato - continua D'Amico -. Non sarà semplice, dovremo rifare lo Statuto, ma
il cammino è già stato intrapreso". Queste nuove regole potrebbero essere
propizie ad un ritorno nell'organismo dei Comuni di Meduna e Motta di Livenza.Annalisa
Fregonese.
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Gli artigiani della
Cna denunciano i costi sostenuti dalle aziende della Marca
Burocrazia a peso d'oro: costa 122 milioni l'anno Risorse disperse per il
sovrapporsi di competenze tra Stato e enti locali La burocrazia soffoca le piccole imprese trevigiane. La Cna provinciale ha
provato a quantificare il peso di autorizzazioni, certificati, moduli,
dichiarazioni e quant'altro comprende la settantina di adempimenti vari che un'azienda
deve presentare ogni anno ad una ventina di enti diversi. Un fardello,
innanzitutto, economico: tra marche da bollo, diritti, costi delle procedure le
ditte nostrane arrivano a pagare 122 milioni di euro all'anno."Una vera e
propria zavorra sulla competitività del sistema economico della
provincia", la definisce Giuliano Rosolen, segretario dell'associazione degli
artigiani. E che rischia di tirare a fondo non solo le imprese: "Un enorme
lavoro burocratico che complica la vita agli imprenditori e che costa
un'enormità sia al sistema economico che alla collettività, che di fatto
mantiene con il denaro dei contribuenti, una macchina pubblica decisamente
sproporzionata rispetto a quelle che sarebbero le reali esigenze".Tanto
più che molti adempimenti sono veri e propri doppioni senza alcuna ragione
pratica: "Oggi l'attuale sistema normativo produce molte sovrapposizioni
di competenza tra i diversi poteri di Stato ed enti locali, dalla Regione ai
Comuni, passando per le Provincie; la conseguenza è un crescente peso
burocratico che impone obblighi, e anche sanzioni, alle imprese in maniera
diversificata a seconda dei territori in cui queste operano".La Cna invoca
un intervento deciso: "Ci attendiamo che il governo nazionale prenda la
questione di petto: è urgente una significativa semplificazione
normativa". Si potrebbe cominciare delegando l'istruttoria delle varie
pratiche a soggetti privati, ad esempio, alle stesse associazioni di categoria:
"Il modello che immaginiamo è quello per cui l'amministrazione pubblica
presupponga la buona fede dell'imprenditore relativamente al rispetto delle
leggi - spiega Rosolen - e che semmai si operi un controllo a valle, ad
esempio, per quanto riguarda tutta la giungla di adempimenti richiesti al
momento dell'apertura di nuove attività. È in questa logica che abbiamo aperto
nelle nostre sedi le "agenzie per le imprese" per aiutare gli imprenditori
a far fronte alle loro esigenze".Mattia Zanardo.
( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Centonove incontri,
uno per ogni comune della provincia e uno per ogni quartiere di Padova in tre
mesi. Oltre duemilacinquecento artigiani presenti, più di cento gli
amministratori locali intervenuti alle assemblee. Basterebbero questi pochi
numeri per capire la portata dell'iniziativa promossa dall'Associazione
"Gli artigiani si incontrano" conclusasi nei giorni scorsi.Dai primi
di marzo l'Unione ha organizzato in tutto il territorio (da Castelbaldo a
Codevigo, da Boara Pisani a Selvazzano fino a Cittadella) delle serate per
capire e affrontare le problematiche delle piccole e medie imprese."È
stato uno sforzo non indifferente - ha commentato il presidente Dalla Costa -
ma volevamo incontrare gli artigiani di ogni comune e volevamo creare
un'occasione di confronto tra gli imprenditori e le istituzioni locali".Burocrazia, pressione fiscale, sicurezza nel lavoro, lotta
all'abusivismo, sviluppo di nuove aree produttive, difficoltà di accesso al
credito, mancanza della banda larga per le connessioni veloci a internet,
viabilità, infrastrutture, disservizi postali con mancata consegna della
corrispondenza. Sono stati questi i principali temi emersi nei centonove
incontri, alcuni trasformati in confronti in esclusiva con i candidati a
sindaco per chi rinnovava il Consiglio comunale.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
MARCO TORIELLO Non è
un nuovo sindacato delle imprese, ma un organismo che riunisce le associazioni
napoletane di categoria e che ha l'obiettivo di presentarsi come
l'interlocutore unico del mondo produttivo con le amministrazioni cittadine e
regionali. È la Consulta provinciale delle imprese, che ieri, a Palazzo
Partanna, ha reso pubbliche le sue prime proposte e richieste alle istituzioni
locali. L'idea di riunire i rappresentanti partenopei di industriali,
commercianti, artigiani, agricoltori e delle cooperative in un organismo che
potesse proporsi a politici e amministratori locali con una voce unica è nata
alla fine dell'estate scorsa, quando le associazioni provinciali di categoria
si sono incontrate per dare una segnale unitario di stop alle polemiche
suscitate dal bando sulle consulenze del Paser. A novembre 2007, il via
ufficiale alla nuova Consulta, che allargava il suo campo d'azione a tutte le
principali questioni che coinvolgono il mondo produttivo della città e della
provincia. Nei successivi sei mesi, la Consulta si è riunita periodicamente e,
attraverso un tavolo tecnico, ha provveduto a elaborare una serie di idee e di
iniziative concrete. "Nei mesi scorsi ci siamo dedicati a un lavoro
preparatorio, oggi usciamo allo scoperto, con l'obiettivo di farci
ascoltare", spiega Gianni Lettieri, presidente dell'Unione industriali.
"Ci siamo messi insieme per avere più forza contrattuale nei confronti dei
nostri interlocutori, dalle istituzioni alle banche", continua. Emergenza
rifiuti, formazione, eccesso di burocrazia, sicurezza e legalità: questi i temi principali affrontati dalla
Consulta e dal suo tavolo tecnico nei primi mesi di lavoro. Dalle associazioni
di categoria arriva un sì convinto e unitario al piano presentato dal nuovo
governo per uscire definitivamente dalla crisi dei rifiuti. Tutti
d'accordo anche sulla opportunità di costruire un termovalorizzatore a Napoli,
da localizzare preferibilmente nella zona orientale. La Consulta chiede inoltre
più attenzione alla formazione professionale, con le proposte di creare una
banca dati dei profili formativi disponibili sul territorio e di incentivare
una formazione che risponda ai bisogni del mercato del lavoro. C'è poi la
domanda di una semplificazione delle procedure amministrative, con lo
snellimento dell'iter burocratico nella concessione di autorizzazioni e licenze
e con l'effettiva messa in opera dello sportello unico per le attività
produttive. Quanto al problema sicurezza, le associazioni reclamano la concreta
e integrale attuazione del piano per Napoli varato dall'ex ministro Amato. Su
questi punti, le forze produttive napoletane lamentano una mancanza di
confronto effettivo con le istituzioni cittadine e regionali. "Siamo stufi
che la programmazione del nostro territorio venga attuata da amici degli amici,
privi della necessaria competenza - attacca Antonio Pace (nella foto), numero
uno dell'Ascom partenopea - anche l'organizzazione del Forum delle culture 2013
sta prendendo una piega che non ci piace, con le risorse che sembrano
indirizzate a programmi e a studi, ma non a ottenere risultati concreti,
destinati a durare nel tempo". Intanto le associazioni preparano
un'iniziativa per rilanciare l'immagine della città: nel corso della prossima
assemblea annuale dell'Unione industriali di Napoli, che si svolgerà tra la
fine di giugno e gli inizi di luglio, alla stampa internazionale verranno
presentate le eccellenze dell'imprenditoria campana in tutti i settori
produttivi rappresentati dalla Consulta.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Da mesi nella I A serale
non si presenta nessun allievo. E adesso è stato richiesto pure un supplente
per sostituire una maternità La classe è vuota, senza alunni, da febbraio. Gli
insegnanti vanno, firmano il registro e scrivono: "Tutti assenti". E
poi se ne vanno. Gli insegnanti sono dieci in tutto e da febbraio non vedono
anima viva in classe. Fin qui molto di strano, ma non siamo ancora all'assurdo.
Che viene subito dopo. Un mesetto fa infatti una delle insegnanti va in
maternità e sapete che cosa succede? Che viene chiamato il supplente. Dunque,
invece di pagare 10 insegnanti, ne paghiamo 11. E tutti sono chiamati all'arduo
compito di entrare in classe, constatare che è desolatamente vuota, scrivere
"Tutti assenti" e tornarsene a casa.Succede al Pacinotti di via
Caneve, gloriosa scuola mestrina che dal Dopoguerra sforna periti chimici e
meccanici. La classe in questione è la prima A delle Serali. All'inizio
dell'anno scolastico risultavano iscritti 18 alunni. Di questi solo due
risultano italiani, il resto sono tutti stranieri, bangladesi e marocchini,
albanesi e somali, ucraini e russi. Qualcuno si dev'essere presentato in classe
fino a febbraio perchè è dalla fine di febbraio che sul registro inizia a
comparire la scritta "Tutti assenti" che si ripete ogni giorno, dal
lunedì al venerdì, incessantemente, settimana dopo settimana. Da allora il
vuoto assoluto. Ma siccome la burocrazia non contempla sbavature, se la classe è formata è formata. E se
c'è la classe ci sono gli insegnanti e, dunque, se ne manca uno per più di tot
giorni bisogna chiamare il supplente. Al quale supplente è andata decisamente
di lusso visto che porta a casa il pur magro stipendio senza svolgere una sola
ora di lezione.Si mormora che qualche insegnante di quella classe
fantasma del Pacinotti avesse suggerito alla preside di lasciar perdere e cioè
di non chiamare il supplente, che erano soldi buttati via, ma sembra che la
risposta sia stata che non si poteva lasciare il buco. "E se poi ci arriva
l'ispezione?" E così paghiamo 11 docenti - per fortuna tutti insegnano
anche in altre classi - per una classe fantasma delle scuole serali. Non che le
altre classi delle serali del Pacinotti siano strapiene - a differenza ad
esempio di quel che succede in altre scuole - sia chiaro, perchè in media gli
alunni sono 5-6 per classe, ma che non ci sia proprio nessuno non era mai
capitato, finora.La domanda è: perchè mai questi studenti stranieri si
iscrivono - pagando 100 euro - per poi non frequentare le 25 ore di lezioni
settimanali? I motivi possono essere molti, ma qualcuno sospetta che le
iscrizioni non siano proprio tutte reali. Del resto, mettiamoci nei panni di un
insegnante che già prende quattro palanche e gli tocca correre da una scuola
all'altra e gestirsi chissà quante classi. Metti che gli capiti la serale e
cioè di lavorare dalle 18 e 50 alle 11 e 20 di sera in una scuola non lontano
da casa. E metti che, se gli salta quella classe, lo mandano a Cavarzere, vuoi
che non dia una mano al destino? In fin dei conti 100 euro spesi per
l'iscrizione di un fantasma sono spesi bene se poi passi l'anno a scrivere:
"Tutti assenti" e te ne vai a casa, no? Ma queste sono malignità.
Quel che è certo è che di 18 iscritti alla prima A serale del Pacinotti non ne
è rimasto uno. E per quella classe di fantasmi abbiamo pure chiamato il
supplente.Maurizio Dianese.
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-05-2008)
Pubblicato anche in: (Gazzettino, Il (Pordenone))
Argomenti: Burocrazia
Il Consorzio segue
direttamente il container per evitare intoppi burocratici e sbrigare le
pratiche San DanieleIl Consorzio Prosciutto di San Daniele, confida molto di
poter celebrare "Aria di festa" 2008 (in programma nella cittadina
collinare dal 27 al 30 giugno) con la notizia dei primi prosciutti sbarcati in
territorio cinese. L'anticipazione arriva direttamente dal direttore del
Consorzio, Mario Cichetti, reduce della conferenza stampa tenuta a Milano, in
occasione della presentazione della kermesse. "In questo momento,
incrociando le dita, è in corso la prima vera spedizione per la Cina - dice
Cichetti -. È infatti partito un container che il Consorzio sta seguendo
direttamente per vedere di sbloccare la situazione con quel Paese. Verrà
ricevuto la prossima settimana, con la speranza che vengano
evase tutte le pratiche burocrazie doganali. Sarebbero i primi prosciutti
"San Daniele" che fisicamente sbarcano in territorio cinese".Una
bella soddisfazione per una filiera che conta su 5.400 allevamenti riconosciuti
in 10 regioni del centro-nord Italia, 140 macelli e 30 stabilimenti produttivi.
Nel consuntivo 2007 la produzione ha sfiorato 2.700.000 di cosce, con un
incremento dell'1\% rispetto al 2006, e così pure le vendite (+8,5\%) e le
vaschette confezionate (5.500.000) con un +12\%. L'export si è invece
stabilizzato sul 17\%, mentre il giro d'affari è stato di 330 milioni. A
proposito di esportazioni il
( da "Provincia di Como, La" del 24-05-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il
cavallo di caligola Burocrazia privacy e foglie di fico Può un cittadino
conoscere, attraverso il giornale che legge, quanto spende la Provincia o il
Comune per retribuire i propri dirigenti con soldi pubblici? Certo che può. In
teoria. In pratica, quando i cronisti bussano alle porte dei Palazzi per
ottenere informazioni che dovrebbero essere immediatamente disponibili, si inoltrano in una selva
selvaggia di ostacoli burocratici, reticenze, rinvii, giaculatorie su
quell'oggetto misterioso che è la privacy intesa come provvidenziale foglia di
fico. Siccome siamo zucconi, dopo un anno di sforzi siamo in grado oggi di
raccontarvi qualcosa a proposito dei compensi a Villa Saporiti. Quanto a
Palazzo Cernezzi, la "pratica" della richiesta aperta nell'inverno
del 2006, si sta ancora snodando - malgrado gli sforzi reali prodotti in questo
caso dall'ufficio stampa - nei meandri di una burocrazia
incredibilmente abile e determinata quando si tratta di proteggere se stessa.
Anche dalla curiosità noiosa di quei rompiscatole dei giornalisti. Che dire?
Forse che il metodo della resistenza passiva in questo caso è una pessima
strategia. Siamo zucconi ma, soprattutto, abbiamo memoria e pazienza. I muri di
gomma non ci fanno nessuna paura. *a.marino@laprovincia.it 24/05/2008.