|
|||||||||||
Il PuntO n° 200 Processo breve e legittimo impedimento dalla Prima delle Dodici
Tavole della legge di Roma repubblicana (451 a.c.) Di Mauro Novelli 27-3-2011 Nel 451 a.c., i Decemviri - dieci magistrati patrizi (si sottolinea:
patrizi), dotati di pieni poteri - furono incaricati di redigere la versione
scritta delle leggi che, fino ad allora solo oralmente, regolavano la vita
privata e pubblica della Roma (da qualche decennio) repubblicana.
Ricostruzione dei
frammenti della Prima delle Dodici Tavole L’opera, sbalzata su
dodici tavole di bronzo, fu da allora esposta nel Foro. Le leggi delle Dodici
Tavole segnarono il passaggio dal diritto orale a quello scritto: uno dei
passi più importanti del progresso civile del pianeta. I Decemviri
sancirono tre principi fondamentali: l’uguaglianza dei cittadini di fronte
alla legge, la sovranità popolare e l’obbligo di pubblicizzare le
leggi. [Altro che Magna ChartaLlibertatum del 1215 d.c.!]. Già due millenni e mezzo fa, dunque, i Decemviri si ponevano il
problema dell’impedimento a partecipare al processo e quello della sua
durata. Legittimo impedimento e processo breve. Due argomenti attualissimi. Della Prima
Tavola delle leggi restano alcuni
frammenti.
Quindi, oltre all’impedimento ed al processo breve, i Decemviri formalizzarono il gratuito patrocinio per i non abbienti ed il tentativo di conciliazione. Alle corte! A chi è malato o in là con gli anni la res pubblica mette a disposizione un mulo (ma se rifiuta non gli offrirà certo una lettiga) e, al calar del sole, il processo deve concludersi. E si tratta di alcuni frammenti. Non servono commenti. |
|||||||||||
|