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Il PuntO n° 224 Eurostat. Redditi e capacità di
spesa dei cittadini europei Di Mauro Novelli
27-2-2012 Da sempre la statistica cerca di individuare le variabili e le grandezze economiche e finanziarie in grado di permettere la comparazione del livello di vita dei cittadini di due o più paesi. Per raggiungere quell’obbiettivo, ci si è finora basati sul calcolo del PIL pro capite, cioè della ricchezza complessiva prodotta in un paese divisa per il numero dei cittadini livelli retributivi, ma l’indicatore risulta grossolano. Sebbene il PIL pro capite sia spesso usato come indicatore del livello di welfare degli Stati, esso non è l’ unico. Tanto meno è d’aiuto il monitoraggio dei livelli retributivi medi, anche se accentrano i commenti di questi giorni. Da anni, Eurostat traduce il PIL pro capite (GDP) in Capacità di spesa (PPS) parametrando la prima grandezza con i prezzi di un paniere di beni e servizi. L’indicatore è già più funzionale del semplice PIL pro capite, ma ancora non particolarmente indicativo del benessere dei cittadini. Ipotizziamo infatti che il PIL pro capite di un paese sia doppio rispetto a quello di un secondo paese. Se anche il livello dei prezzi del primo è doppio rispetto all’altro, la capacità di spesa risulterà uguale per le due nazioni. Da qualche tempo, Eurostat procede a definire un secondo parametro, pesando il Consumo pro capite (AIC) rispetto ai prezzi di un paniere di prodotti e servizi . Traduce così in Capacità di spesa (PPS) pro capite i consumi finali delle famiglie di un paese. Generalmente i livelli dell’ AIC sono più omogenei di quelli del GDP (Prodotto interno lordo) pro capite, ma ci sono ancora sostanziali differenze tra gli Stati membri. Questo secondo indicatore, che riflette direttamente la situazione delle famiglie, è più adatto del PIL pro capite a rispecchiare il livello di welfare. Nelle stime nazionali la spesa delle famiglie per il consumo finale (o spesa finale per il consumo) (HFCE) indica la spesa per beni e servizi acquistati e pagati dalle sole famiglie. Invece, l’ AIC (Consumo individuale effettivo pro capite) consiste in beni e servizi realmente consumati dagli individui, a prescindere dal fatto che questi beni e servizi siano acquistati e pagati dalle famiglie o da altre entità (governo, organizzazioni no-profit ecc.). Nel confronto internazionale del volume di consumo, l’ AIC è spesso visto come la misura preferibile, dato che non è influenzato dal fatto che l’ organizzazione di determinati servizi importanti di cui le famiglie fruiscono, come quelli sanitari ed educativi differisce molto tra i vari paesi. Ad esempio, se i servizi dentistici in un paese sono pagati dal governo e dalle famiglie in un altro, un confronto internazionale basato sull’ HFCE (spesa delle famiglie per il consumo finale) potrebbe non comparare il simile con il simile., Mentre invece uno basato sull’ AIC fornirebbe indicatori meglio comparabili. L’ AIC è inserito nella lista di raccomandazioni del rapporto Stiglitz-Sen-Fit. Nel 2010, l’ AIC pro capite espresso in PPS (Capacità di spesa) oscillava tra il 50% al di sopra della media europea (EU 27) in Lussemburgo e quasi il 60% al di sotto di quella media in Bulgaria. Delle tre grandezze richiamate (PIL pro capite e AIC pro capite tradotti in Capacità di spesa e Redditi medi lordi annui ), riportiamo la classifica per l’anno 2009 secondo i dati Eurostat. Anno 2009.
Redditi annui medi lordi. PIL pro
capite (GDP) e Consumi pro capite (AIC) tradotti in
Capacità di spesa. Fonte Eurostat.
Confrontare la qualità del welfare tra Lussemburgo e l’Italia attraverso le tre variabili è illuminante. In termini di retribuzione i Lussemburghesi ci sopravanzano per oltre il doppio: 48.914 euro, contro i 23.406 degli italiani. In termini di PIL pro capite tradotto in Capacità di spesa ci superano per oltre 2,5 volte. Fatta pari a 100 la media UE, noi ci collochiamo a 104, il Lussemburgo a 266. In termini di Consumi effettivi pro capite tradotti in Capacità di spesa, stanno meglio di noi del 50 per cento. Fatta pari a 100 la media UE, noi ci collochiamo a 103, il Lussemburgo a 153. Riportiamo due interessanti grafici, sempre su dati Eurostat. Confrontano retribuzioni e costi del lavoro.
A dicembre 2011, Eurostat ha pubblicato le valutazioni per gli anni 2008, 2009, 2010 di GDP in PPS e di AIC in PPS per tutti i paesi della UE e di altri di particolare interesse. Il welfare dell’area euro (17 paesi) risulta sempre superiore a quello della UE dei 27 paesi. Quello italiano, al contrario, è nettamente inferiore. Riportiamo la tabella integralmente. GDP and AIC per capita in
Purchasing power standards Eurostat
Press Release 186/2011 - 13 December 2011 - EU27 = 100
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