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Il PuntO n° 410
Debito pubblico e
governi della Repubblica.
2° governo Conte. Dopo l’
impennata di aprile 2020, il debito pubblico
si impenna anche a maggio, giugno e luglio, salendo fino a 2.560,475.
Scendono i detentori non
residenti: al 29,2 % del debito
complessivo e al 32,4 9% dei soli titoli del debito.
Di Mauro Novelli 15-9-2020
NB: Nelle statistiche effettuate fino
al 15-6-2015, si era considerato il dato di 59.600.000 abitanti; in
quelle dal giugno 2015 al giugno 2017 il dato era di 60.795.612.
Dal luglio 2017 il dato al 1°
gennaio 2017: 60.579.000 di abitanti.
Da aprile 2018 il dato al
gennaio 2018: 60.494.000.
Da marzo 2019 il dato Istat
di gennaio 2019: 60.391.000.
Da aprile 2020 il dato Istat
di gennaio 2020: 60.317.000
Da luglio 2020 il dato
aggiornato Istat di gennaio:
60.244.639
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Per valutare la
tendenza di ogni governo all’aumento del debito pubblico, prendiamo in
considerazione il livello del debito alla data delle dimissioni del
governo considerato e lo sottraiamo al livello di debito alla data del
suo insediamento. Dividiamo quindi questa differenza per la durata del
governo espressa in mesi.
Ne deriva che l’ultimo governo Prodi, durato
in carica 24 mesi dall’aprile 2006 all’aprile 2008, ha generato un
aumento del debito di 92,587 miliardi (da 1.576,688 a 1.669,275
miliardi), pari a 3,857 miliardi di aumento medio mensile.
Con Prodi,
il debito pro capite a fine mandato era pari a 28.008 euro
L’ultimo
governo Berlusconi, durato in carica 42 mesi dal maggio 2008
all’ottobre 2011, ha generato un aumento del debito di 261,665 miliardi (da
1.654,737 a 1916,402 miliardi), pari a 6,230 miliardi aumento medio
mensile.
Con
Berlusconi, il debito pro capite a fine mandato era pari a 32.154 euro.
Il
governo Monti, in carica da metà novembre 2011, conclude il suo
mandato a fine aprile 2013. La sua azione ha generato un aumento di 128,904
miliardi in 17 mesi, da fine novembre 2011 (1.912,389 miliardi) ad
aprile di quest’anno (2.041,293 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia
sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,5 miliardi di aumento
medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti i governi che l’hanno
preceduto dal 1996. Il calcolo preciso imputabile a Mario Monti
è di difficile esecuzione perché non abbiamo il valore del debito a metà
novembre 2011.
Con Monti,
il debito pro capite a fine mandato era pari a 34.250 euro.
Il
governo Letta, partito a fine aprile 2013 con un
debito di 2.041,293 miliardi di euro, conclude il suo governo, a fine
febbraio 2014, con un debito pubblico salito di a 2.107,157, con un aumento
in 10 mesi di oltre 65 miliardi.
Con Letta,
il debito pro capite a fine mandato era pari a 35.354 euro.
Il
governo Renzi, partito a
fine febbraio 2014 con un debito di oltre 2.107 miliardi di euro, arriva a
fine novembre 2016 (praticamente a fine mandato), trentatreesimo mese di
governo, con il debito a 2.229, 412 miliardi (+122,225
miliardi), in aumento ( + 6 miliardi) rispetto al dato di ottobre 2016, ma
diminuito di 26 miliardi rispetto al picco massimo di luglio (2.255.610
miliardi).
Con Renzi,
il debito pro capite a fine settembre è passato a 36.670 euro; era di
37.101 a luglio, picco massimo. (Per il numero di abitanti, vedi nota iniziale).
Nel 2016,
da inizio gennaio a fine novembre, il debito pubblico è aumentato
dell’1,6%, passando da 2.193,383 a 2.229,412 miliardi (+ 36,029 miliardi).
Il governo
Gentiloni, partito a metà
dicembre 2016 con un debito (a fine dicembre) di 2.217,693 mld, in calo
rispetto al dato di fine novembre 2016 (2.229 mld), dopo 14 mesi – fine
febbraio 2018 - passa a 2.286,451 mld. con un aumento medio mensile di 4,9
mld.
Con Gentiloni, il debito procapite a fine febbraio ammontava
a 37.796 euro.
Il governo
Conte 1° parte il primo giugno
2018 con un debito di 2.328,446
(così rivisto da Bankitalia a dicembre 2018). A fine agosto 2019, dopo 15
mesi, il debito pubblico passa a 2.462,623 miliardi, con un aumento medio
mensile di 8,9 miliardi.
Con Conte
1°, il debito pro capite a fine agosto 2019 ammontava a 40.778 euro.
Popolazione
considerata: 60.391.000 (dato Istat al gennaio 2019)
Il governo
Conte 2° parte il 5 settembre
2019 con un debito di 2.464,088
(così rivisto da Bankitalia a dicembre 2019). A fine luglio 2020, dopo 11
mesi, il debito pubblico passa a 2.560,475 miliardi, aumentato di 29,867
miliardi rispetto giugno 2020. L’aumento
medio mensile è di 8,8 miliardi.
Con Conte
2°, a fine luglio 2020 il debito procapite ammontava a 42,501 euro.
Popolazione
considerata: 60.244.639 di abitanti (dato Istat di gennaio 2020, aggiornato il 7-2020)
DEBITO
DELLE AMMINISTRAZIONBI LOCALI
Col governo Conte 2°, scende a fine luglio 2020 il debito
delle amministrazioni locali: da 86,778 miliardi del 1° settembre 2019 a 86,378 di fine luglio 2020 (- 0,5
%).
Rispetto al debito pubblico totale del periodo, il debito
delle amministrazioni locali scende al 3,4 % dal 3,5 %
degli inizi di settembre 2019.
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DETENTORI ESTERI
Circa la
quota di debito pubblico detenuto da non residenti, col 2° governo Conte è
diminuita dal 30,8 % di inizio settembre 2019 (759,308 miliardi su 2.464,088), al 29,2% di fine giugno 2020
(739,227 miliardi su 2.530.608).
Per quanto
riguarda i detentori dei soli titoli del debito pubblico, all’inizio di
settembre 2019 (nascita del governo Conte 2°), su un ammontare complessivo
in circolazione di 2.044,328 miliardi, i non residenti detenevano 708,804
miliardi di titoli, pari al 34,7 %. A fine giugno 2020, su un monte titoli
di 2.123,849 miliardi, erano detenuti da non residenti 688.294 miliardi,
pari al 32,4 % del totale.
Ancora non disponibili i dati di luglio 2020
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