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Il PuntO
n° 404
Debito pubblico e
governi della Repubblica.
2° governo Conte. Si impenna (+ 35,987
miliardi) ad aprile 2020 il debito pubblico: passato dai 2.431,077 miliardi
di marzo ai 2.467,064 di aprile.
Stabili i detentori non residenti:
attorno al 30% del debito complessivo e a poco più del 34% dei soli titoli
del debito.
Di Mauro Novelli 15-6-2020
NB: Nelle statistiche effettuate
fino al 15-6-2015, si era considerato il dato di 59.600.000 abitanti; in
quelle dal giugno 2015 al giugno 2017 il dato era di 60.795.612.
Dal luglio 2017 il dato al 1°
gennaio 2017: 60.579.000 di abitanti.
Da aprile 2018 il dato al
gennaio 2018: 60.494.000.
Da marzo 2019 il dato Istat
di gennaio 2019: 60.391.000.
Da aprile 2020 il dato Istat
di gennaio 2020: 60.317.000
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Per valutare la
tendenza di ogni governo all’aumento del debito pubblico, prendiamo in
considerazione il livello del debito alla data delle dimissioni del
governo considerato e lo sottraiamo al livello di debito alla data del
suo insediamento. Dividiamo quindi questa differenza per la durata del
governo espressa in mesi.
Ne deriva che l’ultimo governo Prodi, durato in carica 24
mesi dall’aprile 2006 all’aprile 2008, ha generato un aumento del
debito di 92,587 miliardi (da 1.576,688 a 1.669,275 miliardi), pari a 3,857
miliardi di aumento medio mensile.
Con Prodi,
il debito pro capite a fine mandato era pari a 28.008 euro
L’ultimo
governo Berlusconi, durato in carica 42 mesi dal maggio 2008
all’ottobre 2011, ha generato un aumento del debito di 261,665 miliardi (da
1.654,737 a 1916,402 miliardi), pari a 6,230 miliardi aumento medio
mensile.
Con
Berlusconi, il debito pro capite a fine mandato era pari a 32.154 euro.
Il
governo Monti, in carica da metà novembre 2011, conclude il suo
mandato a fine aprile 2013. La sua azione ha generato un aumento di 128,904
miliardi in 17 mesi, da fine novembre 2011 (1.912,389 miliardi) ad
aprile di quest’anno (2.041,293 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia
sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,5 miliardi di aumento
medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti i governi che l’hanno
preceduto dal 1996. Il calcolo preciso imputabile a Mario Monti
è di difficile esecuzione perché non abbiamo il valore del debito a metà
novembre 2011.
Con Monti,
il debito pro capite a fine mandato era pari a 34.250 euro.
Il
governo Letta, partito a fine aprile 2013 con un
debito di 2.041,293 miliardi di euro, conclude il suo governo, a fine
febbraio 2014, con un debito pubblico salito di a 2.107,157, con un aumento
in 10 mesi di oltre 65 miliardi.
Con Letta,
il debito pro capite a fine mandato era pari a 35.354 euro.
Il
governo Renzi, partito a
fine febbraio 2014 con un debito di oltre 2.107 miliardi di euro, arriva a
fine novembre 2016 (praticamente a fine mandato), trentatreesimo mese di
governo, con il debito a 2.229, 412 miliardi (+122,225 miliardi), in aumento ( + 6
miliardi) rispetto al dato di
ottobre 2016, ma diminuito di 26 miliardi rispetto al picco massimo di luglio
(2.255.610 miliardi).
Con Renzi,
il debito pro capite a fine settembre è passato a 36.670 euro; era di
37.101 a luglio, picco massimo. (Per il numero di abitanti, vedi nota
iniziale).
Nel 2016,
da inizio gennaio a fine novembre, il debito pubblico è aumentato
dell’1,6%, passando da 2.193,383 a 2.229,412 miliardi (+ 36,029 miliardi).
Il governo
Gentiloni,
partito a metà dicembre 2016 con un debito (a fine dicembre) di 2.217,693 mld, in calo rispetto al dato di fine novembre 2016
(2.229 mld), dopo 14 mesi – fine febbraio 2018 -
passa a 2.286,451 mld. con un aumento medio
mensile di 4,9 mld.
Con Gentiloni, il debito procapite a fine febbraio ammontava a 37.796 euro.
Il governo
Conte 1° parte il primo giugno
2018 con un debito di 2.328,446
(così rivisto da Bankitalia a dicembre 2018). A fine agosto 2019, dopo 15
mesi, il debito pubblico passa a 2.462,623 miliardi, con un aumento medio
mensile di 8,9 miliardi.
Con Conte
1°, il debito procapite a fine agosto 2019
ammontava a 40.778 euro.
Popolazione
considerata: 60.391.000 (dato Istat al gennaio 2019)
Il governo
Conte 2° parte il 5 settembre
2019 con un debito di 2.464,088
(così rivisto da Bankitalia a dicembre 2019). A fine aprile 2020, dopo 8
mesi, il debito pubblico passa a 2.467,064 miliardi, quasi stabile, aumentato
di circa 3 miliardi. Si impenna invece rispetto ai dati di marzo: + 35,987
miliardi. L’aumento medio mensile è di 0,372 miliardi.
Con Conte
2°, a fine aprile 2020 il debito procapite
ammontava a 40.902
euro.
[Popolazione
considerata: 60.317.000, dato Istat al gennaio 2020]
DEBITO
DELLE AMMINISTRAZIONBI LOCALI
Col governo Conte 2°, scende a fine aprile 2020 il debito
delle amministrazioni locali: da 86,778 miliardi del 1° settembre 2019 a 87,019 di fine aprile 2020
(+0,3 %).
Rispetto al debito pubblico totale del periodo, il debito
delle amministrazioni locali resta al 3,5 % come agli inizi di settembre 2019.
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DETENTORI ESTERI
Circa la
quota di debito pubblico detenuto da non residenti, col 2° governo Conte è
diminuita dal 30,8 %
di inizio settembre
2019 (759,308 miliardi su 2.464,088), al 30,3% di fine marzo 2020
(737,348 miliardi su 2.431,077).
Per quanto
riguarda i detentori dei soli titoli del debito pubblico, all’inizio di
settembre 2019 (nascita del governo Conte 2°), su un ammontare complessivo
in circolazione di 2.044,328 miliardi, i non residenti detenevano 708,804
miliardi di titoli, pari al 34,7 %. A fine marzo 2020, su un monte titoli
di 2.019,637 miliardi, erano detenuti da non residenti 688,113 miliardi,
pari al 34,1 % del totale.
Ancora non disponibili i dati di aprile 2020
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