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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento
inserito il: 13-4-2018 |
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Il
PuntO n° 361 Debito pubblico e governi della Repubblica. A febbraio 2018, alla fine del governo Gentiloni, il debito ammontava a
2.286,451, stabile rispetto ai 2.286,561 di gennaio. Il picco
massimo di oltre 2.301 mld era stato raggiunto a
luglio 2017. In aumento (da 72 a 82 miliardi) i depositi attivi del Tesoro. Di
Mauro Novelli 13-4-2018
Per valutare la
tendenza di ogni governo all’aumento del debito pubblico, prendiamo in
considerazione il livello del debito alla data delle dimissioni del
governo considerato e lo sottraiamo al
livello di debito alla data del suo insediamento. Dividiamo quindi questa
differenza per la durata del governo espressa in mesi. Ne deriva che l’ultimo governo Prodi, durato
in carica 24 mesi dall’aprile 2006 all’aprile 2008, ha generato un
aumento del debito di 92,587 miliardi (da 1.576,688 a 1.669,275
miliardi), pari a 3,857 miliardi di aumento medio mensile. Con Prodi, il debito pro capite a fine
mandato era pari a 28.008 euro L’ultimo governo Berlusconi,
durato in carica 42 mesi dal maggio 2008 all’ottobre 2011, ha generato un
aumento del debito di 261,665 miliardi (da 1.654,737 a 1916,402 miliardi),
pari a 6,230 miliardi aumento medio mensile. Con Berlusconi, il debito pro capite a fine
mandato era pari a 32.154 euro. Il governo Monti, in carica da
metà novembre 2011, conclude il suo mandato a fine aprile 2013. La sua azione
ha generato un aumento di 128,904 miliardi in 17 mesi, da fine novembre 2011
(1.912,389 miliardi) ad aprile di quest’anno (2.041,293 miliardi, ultimo
dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa
7,5 miliardi di aumento medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti
i governi che l’hanno preceduto dal 1996. Il calcolo preciso
imputabile a Mario Monti è di difficile esecuzione perché non abbiamo il
valore del debito a metà novembre 2011. Con Monti, il debito pro capite a fine
mandato era pari a 34.250 euro. Il governo Letta, partito a
fine aprile 2013 con un debito di 2.041,293 miliardi di euro, conclude il suo
governo, a fine febbraio 2014, con un debito pubblico salito di a 2.107,157,
con un aumento in 10 mesi di oltre 65 miliardi. Con Letta, il debito pro capite a fine
mandato era pari a 35.354 euro. Il governo Renzi, partito a fine febbraio 2014 con un debito di oltre 2.107
miliardi di euro, arriva a fine novembre 2016 (praticamente a fine mandato),
trentatreesimo mese di governo, con il debito a 2.229, 412 miliardi (+122,225 miliardi),
in aumento ( + 6 miliardi) rispetto al
dato di ottobre 2016, ma diminuito di 26 miliardi rispetto al picco massimo
di luglio (2.255.610 miliardi). Con Renzi, il debito pro capite a fine
settembre è passato a 36.670 euro; era di 37.101 a luglio, picco massimo.
(Per il numero di abitanti, vedi nota iniziale). Nel 2016, da inizio gennaio a fine novembre,
il debito pubblico è aumentato dell’1,6%, passando da 2.193,383 a 2.229,412
miliardi (+ 36,029 miliardi). Il governo Gentiloni, partito a metà
dicembre 2016 con un debito (a fine dicembre) di 2.217,693 mld, in calo rispetto al dato di fine novembre 2016
(2.229 mld), dopo 14 mesi – fine febbraio 2018 -
passa a 2.286,451 mld. con
un aumento medio mensile di 4,9 mld. Con Gentiloni, il debito procapite
a fine novembre ammontava a 37.796 euro. DEBITO
DELLE AMMINISTRAZIONBI LOCALI Col
governo Gentiloni, scende a febbraio 2018 il debito
delle amministrazioni locali: da 89,324 miliardi di fine dicembre 2016 a 88,005
(-2,7 %). Rispetto
al debito pubblico totale del periodo, passa dal 4,1 % (12-2016) al 3,8% (12-2017). __________________________ o attraverso
l’EFSF) e contributo ESM __________________________ DETENTORI ESTERI Circa la quota di
debito pubblico detenuto da non residenti, col governo Gentiloni
è leggermente diminuita dal 32,8 % di fine dicembre 2016 (726,678 miliardi su
2.217,909), al 32,4 % di gennaio 2018 (741,092 miliardi su 2.286,561).
Comunque in risalita rispetto ai dati dei mesi precedenti. Per quanto riguarda
i detentori dei soli titoli del debito pubblico, a dicembre 2016 (inizio del
governo Gentiloni), su un ammontare complessivo in
circolazione di 1.872,368 miliardi, i non residenti detenevano 676,649 miliardi
di titoli, pari al 36,1 percento. A gennaio 2918, su un monte titoli di 1.930,379
miliardi, erano detenuti da non residenti 691,689 miliardi, pari al 35,8 %
del totale. Ancora non disponibili i dati di febbraio 2018 |
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