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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento
inserito il:
20-3-2016 |
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DOCUMENTI CORRELATI |
14-3-2016 Il PuntO n°
331 Conclusa l’esperienza realizzativa dell’idea d’Europa? |
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20-7-2011 Il PuntO n° 214. Eurolandia?
Ridotta ad un semplice elenco di nazioni le cui monete sono incatenate da
cambi fissi.) . |
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Il PuntO
n° 332 Quantitative easing
di BCE: ai governi e non più alle banche? Non illudiamoci! Occorrerebbe un
solido governo U.E. Di Mauro Novelli 20-3-2016 Ai singoli paesi europei, delle tre leve di politica economica (cambio, fisco, debito/deficit) a disposizione di un normale governo affiancato dalla relativa banca centrale, è rimasta solo quella fiscale (e si vede): il cambio è appannaggio delle decisioni di politica monetaria di BCE mentre Il debito/deficit è gestito dalla burocrazia di Bruxelles in base agli accordi sottoscritti. Oltretutto, il cambio tra i paesi di Eurolandia, con l’euro, è stato reso fisso definitivamente, con tutte le nefaste conseguenze al seguito. [Non dimentichiamo che, quando con la tassa sull’Europa Prodi permise all’Italia di entrare nell’euro, i Tedeschi applaudirono]. Gli stessi accordi rendono l’attività della BCE obbligatoriamente absoluta da ogni influenza dei singoli governi. Forse si potrà tornare a vincolarne l’azione quando vedrà la luce – in occasione della prossima glaciazione - un governo UE. Con la BCE si è realizzato il governo bancario/finanziario europeo, da
noi un tempo paventato e oggi condannato [C’hanno menato, ma quante je n’avemo dette!]. Nei singoli paesi, la “politica”, intesa
come gestione della cosa pubblica tramite il potere legislativo e quello
esecutivo, non esiste più: l’80% delle nuove leggi sono altrettanti
recepimenti di direttive europee ed il governo può agire solo in materia
fiscale, e neanche troppo liberamente. Restano i singoli poteri giudiziari
che, nei fatti, sopperiscono alla inconsistenza degli altri due. In Italia il
fenomeno è particolarmente pervasivo: sempre più spesso, nella gestione della
cosa pubblica, i giudici governano con le loro “sentenze”, obbligando gli
ectoplasmi di legislatori e governo a vivacchiare nell’ombra. Perché la BCE dovrebbe tornare in dietro, anzi, far tornare indietro le schiere vincenti dei potentati finanziari internazionali, tornando a politiche “classiche” in grado di scavalcare banche e finanza? Oltretutto, dopo Duisemberg olandese, Trichet francese e Draghi italiano, tra non molto starà a Fritz tedesco: a quel punto la BCE tornerà ad affiancare un governo, non quello auspicato dell’ Unione Europea, ma di Berlino. A quel punto, l’anomalia di una banca centrale operante in assenza di un governo sarebbe sanata. La proposta di Ferrero, sotto forma di supplica, conferma questa
analisi: www.ilfattoquotidiano.it/…/draghi-se-la-bce-da-sol…/2561464/ |
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