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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento
inserito il:
23-7-2015 |
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Il PuntO n°
320 Petrolio. Trivellazioni marine e rischi di inquinamento. Mi venne un’idea. Proprio campata in aria? Di Mauro Novelli 23-7-2015 L’idea mi venne in occasione
dei video diffusi dalla BP in occasione del disastro causato dall’esplosione
della piattaforma nel golfo del Messico. Costo 19,5 miliardi di dollari per
multa (concordata) e bonifica (70 milioni di ore lavoro). Ecco l’idea: il
petrolio che, a seguito di un incidente, sale in superfice, si disperde in
mare perché senza controllo e resta in balia delle correnti devastando ampie
zone marine e costiere. Se lo obbligassimo a restare all’interno di una
struttura di contenimento, un cilindro (semplifico l’idea) che incameri
la base della trivella appoggiata al fondo e accompagni le condotte fino
alla superfice, il petrolio fuoriuscito si raccoglierà in una zona
circoscritta, cioè all’interno della superfice di mare delimitata dal
cilindro e potrà essere recuperato, tramite idrovore, per riversarlo in
petroliere. Il cilindro potrebbe
approfittare delle zampe della piattaforma che fungerebbero da scheletro. Ma si può creare
anche un apparato – più economico - da usare solo in caso di incidente. Ed
altre idee. Questa idea è proprio campata in
aria? |
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