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PRIVILEGIA NE IRROGANTO

 

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  5-7-2015

 

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DOCUMENTI CORRELATI

4-7-2014 Il PuntO n° 294 Servizi assicurativi. Anno 2013: indagine quantitativa [ Fonti: Relazione ANIA 1° Luglio 2014 del Presidente Minucci e Insurance Europe]

4-7-2013 Il PuntO n° 273 Servizi assicurativi. Anno 2012: indagine quantitativa [ Fonte: Relazione ANIA 2-7-2013]

 Il PuntO n° 245. 30-8-2012 Servizi assicurativi. Anno 2011: indagine quantitativa [ Fonte: Relazione ANIA 3 Luglio 2012 del Presidente Minucci]

Il PuntO n° 215 26-7-2011.  Servizi assicurativi: indagine quantitativa per l’anno 2010. [ Fonte: Relazione ANIA 5-7-2011 del Presidente Cerchiai]

Il PuntO n° 188. 22-10-2010. Servizi assicurativi: indagine quantitativa per l’anno 2009.

Il PuntO n° 166. 9-7-2009 Servizi assicurativi: indagine quantitativa 2008.  

 

Il PuntO n° 317

Servizi assicurativi. Anno 2014: indagine quantitativa

[ Fonti: Insurance Europe, Relazione 2 Luglio 2015 del Presidente ANIA Minucci, IVASS]

Di Mauro Novelli (4-7-2015)

 

 

Da anni, rispetto ai paesi competitori, il settore italiano è caratterizzato da: 

 

-           Basso numero di aziende.

-           Più alta raccolta premi per impresa e per  dipendente.

       -          Più ampio bacino di utenza potenziale.

Ma  le compagnie italiane lamentano difficoltà. Come mai?

 

· Un bacino potenziale enorme rispetto a quello di altri paesi. Perché le aziende non sanno “coltivarlo”?

· Il ROE delle ns. aziende è in linea con quello de più importanti  paesi europei.

· Il rapporto Premi/sinistri pagati vede l’Italia al 2° posto dopo la Svezia.

 

Da dove deriverebbero le lamentate difficoltà?

 

Solovency II:  come Basilea 3 per le banche, Solvency II dimostra definitivamente l’orientamento, la cura e la “sensibilità” del settore assicurativo verso le esigenze ed i voleri degli azionisti e non verso quelli della  clientela.

 

 

 


DOCUMENTAZIONE

·        Insurance Europe:  European Insurance in Figures December 2014

·         Ania: L’assicurazione italiana 2014-2015 (2-7-2015)

·        Ivass: Relazione sull’attività del 2014 (23-6-2015)

·        Commissione Europea: Solvency II


SOMMARIO

SEMPRE PIU’  “INTERESSANTE” LA POSIZIONE DELL'ITALIA (ANNO 2014). 2

COMPARAZIONI CON ALTRI PAESI UE DI ALCUNI DATI QUANTITATIVI 2

CLIENTELA POTENZIALE  2

ROE COMPARATO   2

RAPPORTO TRA PREMI LORDI RACCOLTI E SINISTRI (RAMO DANNI) E BENEFICI (RAMO VITA) PAGATI.

IL CASO DELLA GRAN BRETAGNA   2

IL MERCATO INTERNO   2

CANALI DI DISTRIBUZIONE  2

UTILI DEL SETTORE  2

UNA PREOCCUPAZIONE: SOLVENCY II 2

 


 

Anche a fine 2014, il settore assicurativo continua a mantenere in Italia posizioni di vantaggio ben superiori a quelle presentate dagli omologhi settori nell’Europa dei 28. Eccone alcuni motivi.

I dati (Tab. 1) sono ricavati da  European Insurance in Figures December 2014 e dalla Relazione annuale dell’Ania (2-7-2015) tenuta dal Presidente Minucci. 

 

SEMPRE PIU’  “INTERESSANTE” LA POSIZIONE DELL'ITALIA (ANNO 2014).

 Le analisi comparate riguarderanno solo  alcuni  dei paesi più importanti dell’Unione.

Con l’allargamento a 28 (ultima la Croazia), gli abitanti dell’Unione Europea ammontavano, nel gennaio 2014,  a 506,824,509 unità.

Nel 2010, nella U.E. operavano 5.174 compagnie. Nel 2013, le imprese erano scese a 4.942.

 

Premi aggregati dalle compagnie UE

La Relazione 2015 del Presidente Minucci fornisce, per il 2014, il dato dell’andamento dei premi per paese:

Nel 2014 la raccolta premi dei principali paesi UE (Belgio, Francia, Germania, Italia,

Olanda, Regno Unito e Spagna) è stata pari a 923 miliardi di euro, in aumento del

2,8% rispetto al 2013. In particolare, hanno contribuito alla crescita le variazioni

positive registrate in Italia (+20,6%), in Francia (+5,7%) e in Germania (+2,7%).

Sono invece risultati in diminuzione i premi raccolti in Belgio (-1,8%) e nel Regno Unito.

 

Il grafico che segue permette di comparare, per il 2014, il livello dei premi aggregati dalle imprese di assicurazione operanti in 7 paesi UE e gli scostamenti rispetto al 2013:

 

 

Premi aggregati nel 2014 in Italia. l’Italia mantiene quindi il quarto posto con oltre 143 miliardi (erano stati 118 nel 2013), con un incremento del 20,6 rispetto all’anno precedente, di gran lunga superiore alla crescita dei premi francesi e tedeschi.  Si ricordi che nel 2013 l’ammontare dei premi aggregati dalla Gran Bretagna era il doppio di quelli italiani:  236 miliardi contro i nostri 118,8.

 

COMPARAZIONI CON ALTRI PAESI UE DI ALCUNI DATI QUANTITATIVI

Per la comparazione di alcuni dati quantitativi, consideriamo 10 paesi della UE: Italia, Francia, Olanda, Germania, Spagna, Belgio, Gr. Bretagna, Danimarca, Svezia, Irlanda.

TAB. 1 – Settore assicurativo. Anno 2013

Numero di imprese, numero dipendenti per impresa, raccolta per impresa,

raccolta per dipendente in alcuni paesi UE (in rosso i primi in classifica)

Ordinamento: Raccolta premi per impresa 2013. Fonte Insurance Europe. Elaborazioni M. Novelli

 

NUMERO

DI IMPRESE

N° DIPENDENTI

PER IMPRESA

RACCOLTA PREMI

PER IMPRESA

Milioni di euro

 

 

RACCOLTA PREMI

PER DIPENDENTE

Milioni di euro

2012

2013

2012

2013

2009

2010

2011

2012

2013

 

 

2009

2010

2011

2012

2013

ITALIA

226

225

203

213

489

520

461

451

528

 

 

2,487

2,669

2,322

2,221

2,478

FRANCIA

405

395

364

372

442

468

438

446

476

 

 

1,352

1,401

1,286

1,225

1,279

OLANDA

210

189

257

275

247

291

347

358

399

 

 

1,526

1,366

1,406

1,393

1,451

GERMANIA

570

560

376

380

284

296

307

319

334

 

 

0.792

0,826

0,826

0,848

0,881

SPAGNA

270

264

172

176

204

196

214

208

209

 

 

1,256

1,198

1,186

1,209

1,188

GR. BRETAGNA

1.247

1.229

135

85

219

157

170

194

193

 

 

1,748

1,768

1,761

1,437

2,260

BELGIO

146

146

163

162

192

203

196

221

190

 

 

1,184

1,240

1,221

1,356

1,174

DANIMARCA

156

138

77

126

109

114

126

135

171

 

 

1,235

1,247

1,297

1,753

1,359

SVEZIA

337

329

61

63

62

73

82

77

87

 

 

1,151

1,387

1,453

1,262

1,378

IRLANDA

227

227

62

63

55

56

50

47

50

 

 

0,872

0,908

0,844

0,758

0,789

 

 

 

 

 

 

La tabella 1 rende conto della felicissima situazione (almeno potenziale) del mercato assicurativo italiano nel 2013, rispetto a quello dei 10 paesi presi in considerazione.

Numero delle compagnie di assicurazione: nel 2013 in Italia operavano 225 imprese di assicurazione (erano 226 nel 2012,  231 nel 2011,  234 nel 2010,  233 nel 2009); sempre nel 2013, in Spagna erano 264, in Francia 395, in Gran Bretagna 1.229.  Eclatante il caso dell’Irlanda: nel 2013, i 4 milioni e mezzo di irlandesi contavano su 227 imprese, 2 in più  delle nostre. [Tabella 1, 2^ colonna].

Raccolta premi per impresa: nel 2013 in Italia,  prima  dei paesi considerati  per il quinto anno consecutivo, la raccolta premi per compagnia supera i 528  milioni di euro (+17% rispetto al 2012); distanziata la Francia con 476 milioni; in Svezia raccolta a 77 milioni a compagnia, in Irlanda 47. [Tabella 1 - 3^ colonna].

Raccolta premi per dipendente: Da sempre l’Italia è prima. Nel 2013 ogni dipendente ha aggregato in media 2,478 milioni di premi (+11,6 % rispetto al 2012), in Gran Bretagna 2,260 milioni, in Olanda 1,451; in Germania 0,881 [Tabella 1 - 4^ colonna ].

 

CLIENTELA POTENZIALE (Tab. 2).

Non a caso, considerando la clientela potenziale (Tab. 2 – 4^ colonna), cioè la dimensione del bacino di abitanti su cui possono contare potenzialmente le compagnia operanti in ciascun paese, le nostre imprese hanno possibilità di pascolo sovrabbondante rispetto alle concorrenti estere: oltre 270mila Italiani per ogni nostra impresa; poco più di 166mila per le francesi; 146mila per ciascuna compagnia tedesca; poco meno di 52mila per le britanniche; 20mila per le irlandesi.

TAB. 2 – Settore assicurativo Anno 2013

Numero di imprese, abitanti e clientela potenziale in alcuni paesi UE

Ordinamento per Clientela potenziale. Elaborazione M. Novelli

 

 

NUMERO

DI IMPRESE

ABITANTI

CLIENTELA POTENZIALE

Num. Abitanti su

Num. imprese

ITALIA

225

60.782.000

270.142

SPAGNA

264

46.728.000

177.000

FRANCIA

395

65.579.000

166.022

GERMANIA

560

82.021.500

146.466

MEDIA DEI 10 PAESI

370

36.669.850

99.107

OLANDA

189

16.780.000

88.783

BELGIO

146

11.162.000

76.452

GR. BRETAGNA

1.229

63.896.000

51.990

DANIMARCA

138

5.603.000

40.601

SVEZIA

329

9.556.000

29.045

IRLANDA

227

4.591.000

20.224

 

I dati riportati fanno riflettere. Con una popolazione simile alla nostra, in  Gran Bretagna nel 2013 erano attive il quintuplo delle ns. compagnie; in Francia un numero superiore di  1,7 volte.

Perché in Italia operano così poche compagnie, anche se col più appetibile bacino d’utenza potenziale?

Come  spiegare il fatto che le 225 malandate, a loro dire, compagnie italiane aggreghino da anni il più alto livello di premi per singola impresa e per  singolo dipendente?

 

ROE

Anche il ROE non giustifica le lamentazioni delle ns. compagnie. Il R.O.E.  è il rapporto tra l’utile prima delle tasse conseguito nel corso dell’esercizio e il valore del capitale proprio impiegato in media nel corso dello stesso esercizio. E’ detto anche saggio del reddito. Il R.O.E. esprime il rendimento economico del capitale di rischio per l’esercizio considerato. Tale indice viene normalmente impiegato per sintetizzare  l’economicità complessiva della gestione nell’esercizio considerato.

 In merito, dalla relazione del presidente Minucci apprendiamo che nel 2014, poiché  il risultato d’esercizio delle imprese di assicurazione italiane è stato pari a circa 6 miliardi (in miglioramento rispetto ai 5,2 miliardi dell’anno precedente), il ROE complessivo per l’industria assicurativa è passato da 9,7%  nel 2013 a 10,2% nel 2014.

La tabella che segue (Fonte Ania) mostra,  dal 2010, l’andamento (mediano) del ROE per le imprese quotate operanti nei principali paesi europei.  Dal 2010 al 2014 il Roe mediano delle imprese italiane è praticamente raddoppiato.

 

ROE

 

Nonostante questi dati, le assicurazioni italiane lamentano da sempre un mercato interno asfittico e sterile, tale da non permettere previsioni ottimistiche, falcidiato – nel settore RCAuto - dal “collo debole degli italiani” e dalle relative truffe, (mai contrastate seriamente: più comodo ed economico aumentare i premi), il cui problema l’Ania cerca di addossare all’IVASS.

 

RAPPORTO TRA PREMI LORDI RACCOLTI E SINISTRI (RAMO DANNI) E BENEFICI (RAMO VITA) PAGATI.  FONTE INSURANCE EUROPE.

Al fine di circostanziare meglio la lamentata posizione di difficoltà delle nostre compagnie, abbiamo elaborato i dati relativi alla raccolta complessiva dei premi rapportandoli ai sinistri pagati nel ramo danni sommati ai benefici riconosciuti nel ramo vita.

Tab. 3-  Settore assicurativo Anno 2013

Rapporto tra premi raccolti e sinistri+benefici pagati

FONTE INSURANCE EUROPE. Elaborazioni M. Novelli

 

Premi lordi raccolti 2013

Variazione

2013/2012

Sinistri e benefici pagati 2013

Variazione

2013/2012

Differenza tra premi raccolti e sinistri  e benefici pagati nel 2013

Rapporto Premi/Sinistri anno 2013

Svezia

28,534

+11,8%

14,719

+10,6%

13,815

1,94

Italia

118,787

+13,0%

90,823

-9,4%

27,964

1,30

Spagna

55,225

-2,5%

44,608

-8,1%

10,617

1,24

Germania

187,309

+3,2%

153,101

+7%

34,208

1,22

Francia

188,200

+3,8%

156,507

-6,2%

31,693

1,20

Danimarca

23,606

-0,5

19,912

+15,4%

3,694

1,18

Belgio

27,789

-14,2%

24,440

+1,0%

3,349

1,14

Irlanda

11,313

+3,9%

10,359

-2,1%

0,954

1,09

Olanda

75,455

+0,4

73,951

+7,3%

1,504

1,02

Gran Bretagna

236,593

-3,0%

245,501

+1,3%

-8,908

0,96

 

I dati dimostrano la eccellente posizione del settore assicurativo italiano col rapporto raccolta/pagamenti a 1,30, con un differenziale positivo assoluto di quasi 28 miliardi di euro, secondo solo a quello della Svezia  pari a 1,94. Distanziati Germania e Francia, rispettivamente a 1,22 e 1,20.

Tra i 10 paesi monitorati, per il 2013, spicca l’anomala condizione della Gran Bretagna il cui rapporto premi/pagamenti è sotto l’unità (0,96) dovuto ad un differenziale negativo: il monte premi è inferiore al totale dei pagamenti di quasi  9 miliardi

 

IL CASO DELLA GRAN BRETAGNA

Le statistiche riportate da Insurance Europe, ci permettono di valutare l’andamento dei premi raccolti e quello dei pagamenti complessivi effettuati  dal 2004 al 2013 (Tab. 4-). Abbiamo proceduto a comparare la situazione inglese e quella italiana, sia nel settore assicurativo in generale, che in quello specifico della RCAuto (Tab. 5-)

Si noterà che, nei 10 anni considerati, il settore assicurativo britannico ha affrontato per 4 anni (2008-2009-2010-2011) situazioni in cui la raccolta è stata superata dai pagamenti riconosciuti agli assicurati.  Il settore nostrano ha sopportato la stessa situazione solo  in due anni (2007-2008).

Procedendo alla somma dei premi e dei pagamenti per i 10 anni, notiamo che le compagnie britanniche hanno riscontrato un differenziale positivo di oltre 177 miliardi, mentre quelle nostrane hanno goduto di un differenziale positivo di oltre 213 miliardi di euro, superiore a quello inglese di 36 miliardi.

Sempre nei 10 anni, il  rapporto premi/pagamenti  è stato pari a 1,08 per le imprese della Gran Bretagna e di 1,24 per quelle nostrane, come evidenziato nell’ultima colonna della Tab. 4-.

Tab. 4-  Settore assicurativo Anni 2004-2013

Comparazione tra Gran Bretagna e Italia

Rapporto tra somma dei premi raccolti nei 10 anni e sinistri+benefici pagati

FONTE INSURANCE EUROPE. Elaborazioni M. Novelli

 

 

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

TOTALE

Anni

2004-2013

Rapporto Premi/sinistri  totali dei 10 anni

UK

Premi lordi raccolti

236,861

265,908

298,753

341,968

206,963

205,953

206,207

221,777

249,078

236,593

2.470,061

 

UK

Sinistri e benefici pagati

175,108

206,696

258,114

275,890

221,819

209,953

225,063

227,026

247,547

245,501

2.292,717

 

UK

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diff. +177,344

UK = 1,08

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IT

Premi lordi raccolti

101,038

109,780

106,502

99,095

92,019

117,802

125,720

110,228

105,128

118,787

1.086,099

 

IT

Sinistri e benefici pagati

57,493

67,406

82,192

99,408

94,621

85,830 

92,976

101,714

100,230

90,823

872,693

 

IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diff. +213,406 

IT = 1,24

 

 

Settore RCA. Comparazione Gran Bretagna/Italia del rapporto premi raccolta sinistri pagati. Tab. 5-

La disaggregazione per settore assicurativo riportata da Insurance Europe, ci permette di procedere alla somma dei premi e dei pagamenti per i 10 anni ed a rapportarli. 

Per il settore RCA  hanno riscontrato un differenziale positivo sia le compagnie britanniche di oltre 33,7 miliardi, sia quelle nostrane per quasi 44 miliardi.

Sempre nei 10 anni, il  rapporto premi/pagamenti  del settore RCA è stato pari a 1,24 per le imprese della Gran Bretagna e di 1,27 per quelle nostrane, come evidenziato nell’ultima colonna della Tab. 5-.

 

Tab. 5-  Settore assicurativo Anni 2004-2013. Settore RCAuto

Comparazione tra Gran Bretagna e Italia

Rapporto tra somma dei premi raccolti nei 10 anni e sinistri pagati

FONTE INSURANCE EUROPE. Elaborazioni M. Novelli

 

SETTORE RCA

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

TOTALE

Anni

2004-2013

Rapporto Premi/Sinistri  totali dei 10 anni

UK

Premi lordi raccolti

18.159

19.292

18.903

17.685

13.480

14.149

15.782

20.573

18.454

17.473

173.950

 

UK

Sinistri e benefici pagati

14.075

15.102

14.522

13.882

10.959

13.430

15.054

14.713

12.362

16.085

140.184

 

UK

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Diff.  +33.766

  UK    1,24

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IT

Premi lordi raccolti

21.232

21.352

21.612

21.524

20.845

20.126

19.863

20.685

20.224

18.676

206.139

 

IT

Sinistri e benefici pagati

14.981

15.649

15.703

16.462

18.233

17.946

17.351

16.580

15.270

14.073

162.248

 

IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Diff.  +43.891

IT    1,27

 

Nello specifico, possiamo concludere che i Britannici hanno il collo più debole di quello degli Italiani.

Per completezza di analisi sulla RCA, riportiamo – dal 2004 al 2013 -  le stesse comparazioni calcolate nella Tab. 5, per Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito

Tab. 5 bis-  Settore assicurativo Anni 2004-2013. Settore RCAuto

Comparazione tra 5 paesi UE

Rapporto tra somma dei premi raccolti nei 10 anni e sinistri pagati

FONTE INSURANCE EUROPE. Elaborazioni M. Novelli

 

SETTORE RCA

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

TOTALE

Anni

2004-2013

Rapporto Premi/Sinistri

 totali dei 10 anni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IT

Premi lordi raccolti

21.232

21.352

21.612

21.524

20.845

20.126

19.863

20.685

20.224

18.676

206.139

 

IT

Sinistri e benefici pagati

14.981

15.649

15.703

16.462

18.233

17.946

17.351

16.580

15.270

14.073

162.248

 

IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Diff.  +43.891

21,3% della raccolta

IT    1,27

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FR

Premi lordi raccolti

17.623

17.860

17.729

17.703

17.878

17.836

18.311

18.921

19.476

19.700

183.037

 

FR

Sinistri e benefici pagati

10.896

11.183

11.367

11.272

11.918

12.529

13.061

12.888

15.800

16.300

127.214

 

FR

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diff.  +55.823

30,5 % della raccolta

FR  1,44

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GER

Premi lordi raccolti

22.504

22.005

21.221

20.800

20.372

20.057

20.158

20.887

21.989

23.260

213.253

 

GER

Sinistri e benefici pagati

19.223

18.953

18.789

19.094

19.561

19.420

20.060

20.444

20.222

21.770

197.536

 

GER

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diff.  +15.717

7,4 % della raccolta

GER  1,08

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SP

Premi lordi raccolti

11.110

11.514

11.933

12.298

12.107

11.430

10.717

10.524

10.259

 9.833

111.725

 

SP

Sinistri e benefici pagati

7.542

 7.847

 7.805

 8.865

 8.945

 9.529

 8.821

 8.039

 7.914

 7.593

82.900

 

SP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diff.  +28.825

25,8 % della raccolta

SP  1,35

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UK

Premi lordi raccolti

18.159

19.292

18.903

17.685

13.480

14.149

15.782

20.573

18.454

17.473

173.950

 

UK

Sinistri e benefici pagati

14.075

15.102

14.522

13.882

10.959

13.430

15.054

14.713

12.362

16.085

140.184

 

UK

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Diff.  +33.766

19,4 % della raccolta

  UK    1,24

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL MERCATO INTERNO

 Nel 2007 e nel 2008 si è assistito ad un calo del monte premi aggregato: 2007= 99,095 miliardi di euro (- 7,0 per cento sugli oltre 106 miliardi del 2006), proseguito nel 2008= 94,992 miliardi euro (-8,1 per cento rispetto al 2007).

Nel 2009, si assiste ad un forte recupero pari a 117,802 miliardi di euro. In particolare il Ramo Vita ha raccolto premi per 81,120 miliardi di euro (+48 per cento sul 2007) , il Ramo Danni 36,686 miliardi di Euro (- 2 per cento sul 2008).  

Nel 2010 la crescita è proseguita fino a raggiungere il livello di 125,720 miliardi di euro, con un ulteriore incremento per il ramo vita, passato a 90,114 miliardi (+11 per cento rispetto al 2009), mentre il ramo danni scende a 35,606 miliardi (-2,3 per cento sul 2009).

Nel 2011 si verifica una inversione di tendenza con una diminuzione che porta il monte premi a poco più di 110 miliardi di euro.

La tendenza si conferma anche per il 2012 con monte premi che scende a 105,128 miliardi di euro. In particolare il ramo danni si attesta a 35,413 miliardi (-2,6% sul 2011) ; il ramo vita a 69,715 (-5,6% sul 2012).

Nel 2013, la raccolta cresce ancora raggiungendo i  118,787 miliardi;  i premi del ramo vita, sono stati pari a 85,100 miliardi, in aumento del 22,1%, dopo il calo del 5,5% nel 2012 e del 18% nel 2011. La raccolta premi dei rami danni è stata pari a 33,687 miliardi (-4,6% rispetto al 2012). L’incidenza dei rami danni sul totale dei premi è passata al 33,7% dal 50,7 % del 2012, per effetto del forte aumento dei premi vita.

 I grafici che seguono forniscono, per il 2014,  la comparazione dell’ammontare dei premi diretti per paese  del dato per Ramo vita e Ramo danni. Rispetto al 2013, in Italia il primo cresce di circa il 30 % (contro il +7,9% della Francia) , il secondo scende del 2,6 % (contro un +4% della Spagna e +2,3% della Germania.

 

Ramo vita

 

Rami Danni

 

 

CANALI DI DISTRIBUZIONE

Per il ramo Vita è ormai consolidata l’attività di bancassicurazione che ormai colloca il 72 %   dei prodotti Vita. Al contrario, il ramo Danni è appannaggio per i 4/5 degli agenti.

 

TAB. 6 – Settore assicurativo. Anno 2012.

Canali di distribuzione. Fonte Insurance Europe

 

VITA

DANNI

 

 

 

Diretta

10,7 %

8,1 %

Agenti

16,3 %

81,0 %

Broker

1,1 %

7,6 %

Bancassicurazione

71,9 %

3,3 %

Altro

0%

0 %

 

 

UTILI DEL SETTORE  

Dopo l’anno “nero” del 2008, il 2009 ha visto un utile complessivo pari a 3,870 miliardi di euro, tornato negativo nel 2010 (-703 milioni di euro). Nel 2011, secondo i dati Ania, la situazione si è ulteriormente aggravata portando le perdite a 3,703 miliardi di euro. Nel 2012, il settore è tornato in utile per 5,8 miliardi, al netto delle tasse.

Nel 2014, l’utile si è attestato a 5,985 miliardi, +14,4% rispetto al 2013

 

 TAB. 7 - UTILE D’ESERCIZIO DEL SETTORE ASSICURATIVO

Fonte Ania– In miliardi di euro.

Utile d’esercizio

2000

2,043

2001

2,877

2002

3,510

2003

3,780

2004

5,169

2005

5,857

2006

5,058

2007

5,273

2008

- 1,980

2009

3,870

2010

- 0,703

2011

-3,703

2012

5,800

2013

5,233

2014

5,985

 

In particolare, nel 2014,  l’utile del settore danni è stato pari a 2.483 milioni (2.125 nel 2013), mentre quello relativo al settore vita è stato pari a 3.501 milioni (3.105 nel 2013).

Il settore continua ad offrire quindi eccellenti prospettive per chi voglia e sappia intraprendere.

La domanda è sempre la stessa: perché nessuno si fa avanti? Chi frappone ostacoli? E in presenza di ostacoli ad entrare, a chi è affidato il compito di rimuoverli?

 

UNA PREOCCUPAZIONE: SOLVENCY II

Come con Basilea 3 per il settore bancario, la Direttiva dell'UE “ Solvency II “ entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2016, e introdurrà un approccio comune europeo per una valutazione prudenziale dell’attività e dello stato delle compagnie basata sulla qualità delle attività e delle passività. In altri termini si rapporterà il capitale con i livelli di rischiosità assunti dalle compagnie.

Solvency II è un sistema basato quindi sulla qualificazione del rischio, il che significa che i requisiti patrimoniali dovranno risultare in linea con i rischi gravanti sulle società. 

Secondo le intenzioni di Bruxelles,  Solvency II  mira a garantire una vigilanza assicurativa attenta ad un quadro valutativo basato sul rischio, cosa che dovrebbe migliorare la protezione degli assicurati nonché la competitività del settore assicurativo e tutta l'economia europea.

Quindi le compagnie potranno agire “potenziando” il capitale oppure “diminuendo” i rischi delle loro polizze. Se agire sul capitale è, oggi, molto impegnativo, certamente le compagnie agiranno sulle polizze e sulla loro rischiosità: possono diminuirne l’offerta [è la strada percorsa da tempo dalle banche per migliorare le loro pagelle] oppure abbassarne i rischi impliciti, riducendo la “qualità” delle polizze ed il loro livello protettivo.

In ultima analisi, come Basilea 3 per le banche, Solvency II dimostra l’orientamento, la cura e la “sensibilità” del settore assicurativo verso le esigenze ed i voleri degli azionisti e non verso quelli della  clientela.