PRIVILEGIA NE IRROGANTO

 

Documento inserito il:  26-2-2015

 

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Il PuntO n° 309

Made in Italy. E se ci facessimo difendere dalle nostre marche da bollo?

Da un progetto di Mario Ameli (mario@ameli.it),

integrato da Mauro Novelli (novelli.adusbef@gmail.com )

 

 

  

SINTESI:

Utilizzo della marca da bollo quale portatrice di numero seriale unico utilizzabile per combattere la contraffazione di prodotti.

Stampata su un supporto di dimensioni adeguate, applicata  o incollata  su un nfc (near field communication), somma  i due effetti univoci. Si crea in tal modo un insieme  unico carico di informazioni non passibili di contraffazione.

 

 

Una delle tante applicazioni: etichettature da stampare direttamente su documento/marca da bollo di dimensioni e fattura adeguate.

Riportiamo l’esempio di una etichetta su bottiglia d’olio, ma le applicazioni sono infinite; è possibile (vedi oltre) utilizzare il “sistema” per evitare contraffazioni di permessi, documenti ecc.

 

DA marca da bollo +sq code                                    à                                          A    etichetta finale

 

Quad+marca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Se falsificata, la marca da bollo applicata ad un prodotto, in quanto “cartamoneta” , muta il reato punibile: dalla falsificazione del prodotto (2-4 anni di reclusione),  alla falsificazione di denaro e di carte valori (3-12 anni di reclusione).

 

 

LE DIMENSIONI DEL FENOMENO CONTRAFFAZIONE.

 

Da Confartigianato.it 27-9-2014, CONTRAFFAZIONE – La multinazionale del ‘falso’ vale 200 mld nel mondo, 7 mld in Italia

La multinazionale del ‘falso’ fattura 200 miliardi l’anno in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a crescere del 74,5% in dieci anni, in linea con la dinamica del commercio internazionale. La contraffazione è un ‘affare’ di dimensioni globali che in Italia ‘vale’ 6.924 milioni, pari allo 0,45% del Pil.Il nostro Paese è il primo in Europa per quantità di merce sequestrata: tra il 2008 e il 2013 si sono registrati 99.748 sequestri per 334,5 milioni di pezzi contraffatti del valore complessivo di 3.789 milioni. A rivelare le dimensioni del fenomeno della contraffazione è un rapporto di Confartigianato. “La contraffazione - sostiene il Segretario Generale della Confederazione, Cesare Fumagalli - è un business colossale e globalizzato che gira a pieno regime ed è tra le cause della crisi delle piccole imprese manifatturiere made in Italy”. Secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, i settori più esposti alla contraffazione sono quelli del tessile, abbigliamento, calzature, occhialeria, cosmetici, giocattoli che rappresentano l’89,2% dei valore delle merci sequestrate tra il 2008 e il 2013. E proprio in questi settori di punta del made in Italy – in cui operano 64.322 imprese artigiane con 194.555 addetti – negli ultimi 5 anni le imprese artigiane sono state decimate, con una perdita di 7.052 aziende, pari ad un calo del 9,9%. Soltanto nell’ultimo anno le imprese artigiane di questi settori ‘invasi’ dai falsi sono diminuite del 2,1%. Le più colpite sono state le imprese del Molise, calate negli ultimi 5 anni del 27,3%, seguite da quelle della Puglia ( -24,3%), della Sicilia (-19,1%), della Basilicata (-18,7%) e della Sardegna (-17,9%). Ma il mercato del falso minaccia tutte le regioni, soprattutto quelle con la maggiore presenza di imprese nei settori manifatturieri esposti alla contraffazione: in testa vi è la Toscana seguita da Marche, Umbria, Veneto e Abruzzo. A livello provinciale, il pericolo dei falsi riguarda soprattutto le imprese di Prato, Fermo, Firenze, Arezzo e Pistoia.

La rilevazione di Confartigianato mostra che la Cina guida la classifica dei Paesi di provenienza di merce contraffatta con una quota del 66,1% dei prodotti sequestrati dalle autorità italiane. La contraffazione presenta alcuni casi di specializzazione settoriale: ad esempio per profumi e cosmetici la principale fonte di provenienza è la Turchia (51,2%), per i prodotti alimentari l’Egitto (34,3%).

Per quanto riguarda la tipologia delle merci, il valore più alto di sequestri effettuati in Italia tra il 2008 e il 2013 riguarda gli accessori di abbigliamento (34,6%). Seguono i capi d’abbigliamento (14,1%), apparecchiature elettriche (9,9%), calzature (7,9%), occhiali (7,4%), profumi e cosmetici (6,6%), giocattoli e giochi (4,5%), orologi e gioielli (4,1%), cd, dvd, cassette (1,2%), apparecchiature informatiche (0,5%). A livello regionale, il valore più elevato di merci contraffatte sequestrate tra il 2008 e il 2013 si registra nel Lazio ed è pari a 966 milioni. Secondo posto per la Lombardia con 639 milioni e in terza posizione la Campania con 574 milioni. La modalità preferita per introdurre i ‘falsi’ in Europa è il trasporto via mare che riguarda il 66,1% del valore dei sequestri effettuati nell’Ue. Nettamente distanziati i trasferimenti aerei (11%), per posta (9,1%), su strada (8,1%), per corriere espresso (5,6%)

“Un fenomeno criminale di dimensioni globali come la contraffazione – avverte Cesare Fumagalli – va combattuto con armi globali. Serve un’azione congiunta di tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello internazionale. L’azione repressiva, la collaborazione tra le forze dell’ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul ‘made in’, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità. Ma bisogna anche intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese a ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale, sulla tutela del made in Italy”.

 

 

 

DESCRIZIONE.

 

La marca da bollo (impressa su rotoli o fogli  di dimensioni tali da permettere poi la stampa dell’etichetta del prodotto) applicata sui prodotti suscettibili di falsificazione,  ne diventa parte integrante e, con il suo numero seriale riportato sia in chiaro che con codice a barre, ne  diventa automaticamente la carta di identità, la targa. Affiancata da un sq code (leggibile tramite smartphone, tablet ecc.) risulta immediatamente controllabile quanto a  originalità e regolarità.

I campi di applicazione di un suo utilizzo sono tantissimi e nei settori più diversi (ci limitiamo ad elencarli):

 

- Certificazione  di prodotti, in particolare di quelli soggetti a contraffazione anche internazionale (alimentari, moda, medicinali, meccanica ecc.).

- Documenti identificativi, quali carta di identità, patente, porto d’armi, passaporto  ecc.).

- Permessi ed autorizzazioni per disabili, per viabilità cittadina nelle zone  a traffico limitato.

- Autobollettazione: Se prendiamo in esempio il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), esso richiede dei bollettari che vengono rilasciati dalla Camera di Commercio, costano comunque e devono essere compilati manualmente.

Usando fogli normali, predisposti dall'utente, gli stessi si possono validare utilizzando marche da bollo numerate in serie, di cui è stata preventivamente comunicata la serialità  agli uffici competenti di controllo o emissione (Camera di Commercio)

Il documento sarebbe meno soggetto a contraffazione di quello della Camera di Commercio.

 

Il fatto di poter leggere tramite cellulare o videofonino il codice a barre riportato nella marca stessa, ci permette di accedere in modo pratico a Internet e interrogare il database, creato dall’azienda interessata, dove è registrata la marca e quindi certificandone la corrispondenza al produttore del bene.

 

Se la marca da bollo è stampata su un foglio di dimensioni adeguate all’etichetta che si intende certificare, su di esso può essere stampato un qr-code o datamatrix contenente il sito dell'agenzia delle entrate o altre info e allo stesso tempo annullarla.

 

Alla marca da bollo è abbinabile un NFC (TAG o RFID)  scrivibile; sullo stesso nfc possono essere stampati in chiaro o  tramite qr-code tutti i dati relativi al prodotto e al produttore contenuti al suo interno. Una volta che il numero seriale e gli altri dati relativi (della marca, del prodotto, del produttore ecc.) vengono definiti, scritti e bloccati,  rendono l'insieme doppiamente unico.

 

ALCUNI PREGI DEL SISTEMA

 

LOTTA ALL’EVASIONE

Nel caso il sistema venga adottato in massa, o imposto per legge, gli articoli sprovvisti di marca da bollo sarebbero subito additati come sospetti o falsi ecc., facendo emergere il sommerso.

Di recente, il diffondersi dei telefonini dotati di dispositivi near field communication (nfc), sono in grado di leggere e scrivere tag o rfid (microcip) sulla frequenza hf di 13,56 Mhz (standard),

La possibilità di scrivere sugli stessi i numeri identificativi della marca da bollo e altri dati, poi bloccandoli, rendono (la marca+tag o nfc) un unico più sicuro e non falsificabile, con tutte le applicazioni possibili, in attesa di un tag o rfid  stampato direttamente sulla marca da bollo.

 

LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE DEL MADE IN ITALY

Fondamentale è il contributo che può dare alla lotta alla contraffazione, uno dei problemi più gravi che il nostro paese deve affrontare.

La stampa diretta della marca su supporto cartaceo di dimensioni adeguate permette poi l’inserimento a stampa delle caratteristiche del prodotto con i contenuti dell’etichetta vecchia maniera: denominazione, logo ecc.

La marca da bollo, presente sulle etichette dei beni prodotti in Italia ed esportati (moda, suoi accessori, pelletteria e artigianato in genere, vini, oli, formaggi, pasta, salumi, contribuisce alla costituzione  di un inconfondibile marchio di italianità del prodotto venduto: i prodotti che non se ne fregiano, sono immediatamente qualificabili dall’acquirente come “non italiani”, quindi contraffatti. I rivenditori non si approvvigioneranno più di quei beni non “marchiati”.

I settori interessati sono tutti,  il “Made in IIaly” più di altri: poiché la marca da bollo è una carta valori dello stato, l’eventuale contraffazione dà luogo a falsificazione e spaccio di valori falsi.

Potrebbero esserne dotati i prodotti alimentari esportati nel mondo (vini, oli, formaggi, pasta, salumi ecc.); i prodotti delle case di moda ecc.

Esempio: Bertolli potrebbe richiedere (al Poligrafico dello stato) un numero di marche da bollo adeguato alla sua produzione, stampate su fogli o rotoli tali da permettere l’ulteriore stampa dei contenuti della “vecchia” etichetta.

 

ALTRE APPLICAZIONI PRATICHE

Tante e diverse le applicazioni nei settori più svariati della produzione e dei servizi; di seguito ne vediamo alcune che, se applicate nel pubblico (es. ANCI Associazione nazionale comuni Italiani) riuscirebbero a trasformare elenchi comunali fine a se stessi in database nazionali consultabili da tutti gli addetti/interessati.

                                                                                      

a)- PERMESSO  PER DISABILI.

A seguito di una raccomandazione (non legge) europea tutti i comuni dal 15.9.2012 al 15.09.2015  devono aggiornare i permessi per disabili secondo un modello unico europeo di colore azzurro con disegno unico, con il numero identificativo e la scadenza e un dispositivo olografico di sicurezza, mentre nel retro deve essere riportata la foto e la firma del disabile, pertanto non visibile dal davanti e non controllabile a auto chiusa, pertanto un'auto con contrassegno di altro comune in sosta per essere controllata occorre un sacco di tempo e contatti tra i  vari uffici.

Applicando la marca da bollo sul davanti del permesso si è assolto al compito di mettere l'ologramma da posizionare  comunque sul permesso per impedirne la contraffazione con un risultato  di maggiore sicurezza e si è dotato lo stesso di un codice unico a barre che può essere semplicemente letto con telefonino che ci rimanda direttamente  a un sito  internet; andando  nel database del sito  controllando subito l'intestatario.-

Il database  (protetto) può contenere tutti i dati  dei vari Comuni italiani e  diventare unico  a servizio di tutti i comuni .-

La foto del disabile sul permesso, privacy che di fatto ne ha ritardato l'uso in Italia potrebbe essere superflua, in quanto in rete, (su sito protetto accessibile agli addetti al controllo) si può mettere copia del documento di identità. Molto più completo di dati che non una semplice foto  e firma, e allo stesso tempo, realizzabile senza intervento  disagi per il disabile, ma solo passando per l'anagrafe interna;  (vedere il video su youtube -copia/incolla l'indirizzo sotto)

              -http://www.youtube.com/watch?v=4EDJH1sfgw4

Inserire un nfc  (microchip) nascosto sotto la marca,  dandogli lo stesso numero seriale della marca da bollo, si è trasformato il permesso in un badge, dove, sfiorandolo con il cellulare, si accede al sito di controllo.-

 

b)- ALTRI PERMESSI (ztl, parcheggi) – come precedente

 

c)- carta d'identità. Applicando Una marca da bollo sul retro della carta d'identità, e abbinando il numero seriale alla carta stessa, si crea un database nazionale, oltre a dare più garanzia di originalità al documento stesso.

Dotando come sopra la marca di nfc  diventa automaticamente un badge; é sufficiente  passare  davanti a un lettore per essere registrati - se voluto/dovuto - (partite di calcio , fiere, raduni ecc.). Il database che si viene così a creare è facilmente gestibile per via informatica. (Vedere il video su youtube -copia/incolla l'indirizzo sotto)

 http://www.youtube.com/watch?v=q_Npt1J27NM

 

- e) APPLICAZIONE PER  TARGA SU BICICLETTA (o altro bene non registrato). Con la marca da bollo si è dato un numero univoco alla bicicletta che chiamiamo TARGA; sulla bici noi mettiamo la marca o una fotocopia della stessa possiamo documentarne la proprietà in funzione dell'esibizione della marca stessa, ed al fatto che la stessa sia stata caricata sul sito “certificato di garanzia” o altro riconosciuto

 

 

NOTE TECNICHE

 

-La marca da bollo,  ha delle caratteristiche ben precise.

E' unica, difficilmente falsificabile, immediatamente controllabile via internet all'Agenzia delle entrate, fustellata in modo particolare, dotata di ologrammi, con colori e metodi di stampa particolari, e altri accorgimenti .

Ogni rivenditore può riportare sulla marca da bollo un suo codice personale e un numero seriale delle marche da lui stampate, creando quindi un'altra serie di numeri univoci che, abbinata ai numeri seriali  con relativi codice a barre, creano un username e una password oltre ad avere un ulteriore codice alfanumerico di 16 caratteri da utilizzare per altri scopi.

                                                                                                                                                                                                                                     

- Il valore della marca da bollo è variabile, e il minimo attuale è 0,19 centesimi di €; oltre un euro è possibile richiedere un importo a scelta.

 Si potrebbe comunque prevedere un importo virtuale (0,001 €) in modo da non incidere sui costi industriali se non minimamente.

 

- Comprando un numero superiore a 50 marche si deve fare domanda scritta e quindi si è registrati; quindi registrando i seriali da numero 01120830372328 a numero 011208030171827 questi saranno i “nostri” numeri di serie che solo noi possiamo avere in assoluto. Quindi i numeri suddetti sono solo di Bertolli, Brunello Biondi Santi, Parmigiano reggiano, prosciutto di Parma ecc.

A questo si deve aggiungere la diffusione capillare dei distributori di marche da bollo in Italia. Ovvero i tabaccai (circa 50.000 distributori).-

 

Per leggere i codici a barre e qr code utilizzare:

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.google.zxing.client.android&hl=it

 

Per nfc usare Samsung S3 – S4 – Note 3 – sony xperia

app: tag microsoft Usare: Tag microsoft

 

-Da quanto sopra evidenziato il “SISTEMA di ANTICONTRAFFAZIONE” è subito pronto, funzionante e operativo come si può constatare dal sito dimostrativo: www.ameli.it denominato: CERTIFICATO DI GARANZIA

L'agenzia delle Entrate (tramite il sito sotto elencato) certifica la veridicità della marca da bollo: http://www1.agenziaentrate.gov.it/servizi/valoribollati/

 

Lo Stato potrebbe:

 

- Inserire i dati  del richiedente della serie di marche, in modo che compaia sul controllo suddetto, confermandone la titolarità.-

 

- Permettere l'emissione di marche da bollo di valore minimo da mettere su prodotti di basso costo ma necessari di protezione es. barattoli e bottiglie di pomodoro dal basso costo commerciale ma la maggior parte importati e con la marca  da uno o due centesimi, se ne proteggerebbe il made in Italy - permettere di pagare alcune imposte (liquori) dando nel contempo la tracciabilità e il controllo della produzione

 

- Sia i francobolli che le marche da bollo sono stampati dal Poligrafico dello stato. Il vantaggio della marca da bollo sul francobollo è dato dalla presenza dei numeri seriali e codici a barre riportate su di essa. Pertanto, si può inserire una marca da bollo del valore minimo per identificare univocamente quanto da spedire.                 

 Più pratico sarebbe sostituire  i francobolli   con la marca da bollo stampata alla bisogna con i valori esatti e dando luogo alla sua relativa tracciabilità senza aggravio di costo.                                                                                                         

Le stesse Poste Italiane potrebbero utilizzare il seriale della marca da bollo (quindi a noi già noto) come riferimento nella raccomandata, in sostituzione di quello che loro prelevano dal talloncino per raccomandate che compiliamo. Per leggere con il videofonino usare il programma consigliato:

https://play.google.com/store/apps/detailsid=com.google.zxing.client.android&hl=it 

 

 

MARCHIO ITALIANO

 

Inserendo una coccarda tricolore, una bandiera Italiana o altro, potrebbe diventar un MARCHIO IDENTIFICATIVO  DEI PRODOTTI ITALIANI NEL mondo.