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2-7-2014 Il PuntO n° 293 Dati Eurostat GDP in PPS. L’Italia peggiora più di altri paesi. Cresce la Germania. Comparazione di benzina e gasolio per Francia, Germania, Italia, Spagna e Gran Bretagna.

28-9-2013 Il PuntO n° 277 (25-9-2013) UE 28. Capacità di spesa pro capite (PPS) e prezzi di benzina e gasolio. Una analisi comparata: A) Tra tutti i paesi UE. B) Tra i 5 maggiori paesi UE e C) Tra Lussemburgo e Italia

 

 

Il PuntO n° 298

Petrolio e suoi derivati. Mercato di benzina e gasolio:

consumo, prezzi, prezzi per Capacità di spesa.

Comparazione del mercato di 5 paesi europei.

 

Di Mauro Novelli 10-9-2014

 

 

Rispetto a Francia e Germania la ns. politica industriale e fiscale è fallimentare.

 

Il superbollo (1976-1997)  ha imposto agli automobilisti italiani oneri pesantissimi

 

Col declino del mercato della benzina, politica dei petrolieri e fisco si rifanno su gasolio sia per autotrazione che da riscaldamento

 

 

 

Sommario

1) Il consumo di petrolio in Italia. 2

2) Benzina o gasolio? L’andamento del mercato. 2

3) Cause specifiche del calo delle immatricolazioni di autoveicoli. 3

4) Benzina e gasolio: 4Consumo e prezzi nazionali e comparati. 4

4.1) BENZINA. Prezzi al consumo (assoluti e tradotti in PPS), prezzi industriali, tassazione. 4

4.2) GASOLIO PER AUTOTRAZIONE. Prezzi al consumo (assoluti e tradotti in PPS), prezzi industriali, tassazione. 5

4.3) GASOLIO DA RISCALDAMENTO. Prezzi al consumo (assoluti e tradotti in PPS),  prezzi industriali, tassazione. 7

5) Oneri fiscali. Incidenza percentuale sul prezzo di vendita. 8

 

6) DOCUMENTAZIONE. 8

6.1) App del Mise: i prezzi dei carburanti applicati alle pompe della zona d’interesse e scegliere il gestore più conveniente  8

6.2) Legislazione europea

6.3 Documentazione della Commissione Europea / Energia

 

 

 

 

Analizzeremo l’andamento di prezzo finale, prezzo industriale e  tassazione dei derivati del petrolio. L’analisi comparerà la situazione in Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Italia a partire da gennaio 2009 (più vecchio dato storico fornito dalla Commissione europea) fino ad oggi. Le dinamiche precedenti non saranno valutate.

In altra sede analizzeremo la formazione del prezzo di mercato  dei derivati del petrolio ed il ruolo di Platt, agenzia privata che pubblica notizie, commenti, dati fondamentali di mercato e analisi, oltre a migliaia di valutazioni giornaliere in tempo reale di prezzo. Queste sono ampiamente utilizzate come benchmark nei mercati fisici e future. 

 

[Al punto 6.3 della documentazione riportata in calce, le rilevazioni per la totalità dei paesi UE.]

 

 

1) Il consumo di petrolio in Italia

 

Gli accordi internazionali per la diminuzione dei consumi petroliferi, quelli per la riduzione delle emissioni di CO2, la crisi ormai perdurante da sette anni (specie nei paesi del Sud Europa) hanno dato luogo al drastico calo del consumo dei prodotti petroliferi nel mondo, paesi emergenti a parte. In Italia il fenomeno è notevole e consolidato dal 2003, in accelerazione verso il basso dal 2011.

In Italia, negli ultimi 10 anni (FIG. 1) siamo passati da un consumo di poco più di 90 milioni di tonnellate ai 60,8 milioni di tonnellate riscontrati nel 2013. Il decremento è stato ben più pronunciato rispetto a quello registrato nei 2 schock pretroliferi degli anni ‘70, quando comunque ci si manteneva al di sopra dei 90 milioni, nel caso del primo shock del 1974, e non si scendeva al di sotto degli 84 milioni nel caso del secondo shock dei primi anni ’80. In entrambi i casi, gli anni successivi vedevano un nuovo incremento dei consumi petroliferi.

 


FIG. 1-   I consumi dei prodotti petroliferi in Italia

dal 1971 al 2013.

Fonte MISE. Milioni di tonn.

Consumi petroliferi 1971-2013

 

2) Benzina o gasolio? L’andamento del mercato.

 

2.1 In Italia

E’ interessante analizzare l’andamento negli anni  della produzione e del consumo dei due derivati fondamentali del petrolio. Benzina e gasolio hanno subito variazioni di produzione e consumo soprattutto in funzione delle normative fiscali avvicendatesi nei decenni. Queste hanno dato luogo altresì a variazioni nel mercato delle auto e, di conseguenza, nelle immatricolazioni conseguenti.

Ci riferiamo soprattutto alla imposizione del cosiddetto superbollo,  una tassa (suggerita dai ns. costruttori?) introdotta nel 1976 e rimasta in vigore fino al 1997. Consisteva in una addizionale al bollo per le automobili a motore diesel o alimentate a gas, di notevole entità. L'incidenza della tassa fu tanto  pesante da comportare conseguenze nel mercato auto – specie in Italia - dove le motorizzazioni a benzina, non gravate dal superbollo, furono sostenute nelle vendite.

Per la verità, in quel periodo la Fiat aveva deciso di non partecipare al nascente, ma già molto promettente, mercato dei fuoristrada; non solo, ma decise addirittura di cessare la produzione della Campagnola, una “jeep” per l’Esercito che avrebbe potuto inserirsi con successo nel settore specifico.

Il superbollo fu abolito nel 1997. Da quel momento, il mercato per i veicoli alimentati a diesel e a gas cominciò a crescere superando, dal 2004, le vendite di modelli alimentati a benzina. In quell’anno, le auto alimentate a gasolio crebbero di ben 10 punti percentuali, raggiungendo il 58,5 % del totale delle immatricolazioni contro il 48,9 del 2003.

Riportiamo (FIG. 2-) la disaggregazione per tipo di alimentazione delle vetture immatricolate in Italia.

 

FIG. 2- Immatricolazioni per tipo di alimentazione

dal 2007 al 4-2014

Fonte UNRAE. Valori percentuali

Vetture per alimentazione

 

 

Nei primi 4 mesi del 2014, le immatricolazioni di autoveicoli  a gasolio si attestano al 56,4 % (erano al 41,8% cinque anni fa), quelle alimentate a benzina superano di poco il 30 % (erano al 36,2 nel 2009).

 

Per quanto riguarda il numero delle vetture immatricolate, la tabella che segue (TAB.1-) mostra l’andamento degli ultimi cinque anni e il, peso delle vetture estere sul totale. Si consideri che l’anno di gloria delle immatricolazioni in Itali è stato il 2007 con 2.490.570 veicoli di cui 1.708.922 di provenienza estera.

 

TAB. 1- Immatricolazioni dal 2009 ad oggi in Italia

Fonte Motornet.it

 

 

Totale veicoli immatricolati

….di cui estere

Peso vetture estere su vetture italiane

 

 

 

 

2009

2.158.010

1.447.140

67,06 %

2010

1.960.282

1.364.698

69,62 %

2011

1.748.143

1.238.059

70,82 %

2012

1.402.089

986.454

70,36 %

2013

1.214.237

869.862

71,64 %

2014

628.719

270.219

71,77 %

 

E’ evidente il declino causato dalla crisi perdurante proprio dal 2007.

 

MEMO: Nel 2013, su un parco autoveicoli circolanti di 49.013140, il 75 %  - pari a 36.962.934 - era costituito da autovetture, in calo rispetto al dato massimo di 37.113.300  raggiunto nel 2011.

 

2.2 In Europa

Nel 2013 in Europa sono state immatricolate 11,8 milioni di autovetture nuove. Anche in Europa, il picco massimo di vendite è stato quello del 2007 con 15,5 milioni di veicoli. La diminuzione è stata particolarmente accentuata in Grecia con - 80% in Grecia, - 54% in Spagna mentre si sono dimezzate in Italia e Portogallo.

 Nel 2013, le auto Diesel (55% del mercato europeo) hanno avuto picchi del 70% in Francia e Spagna. Sempre nel  2013, sono stati immatricolati 24000 veicoli elettrici, in crescita del 71% rispetto all’anno precedente. Circa 31000 auto ibride sono state registrate nel 2013. L'Italia è il paese per il quale l'aumento di questi veicoli (essenzialmente GPL e biometano) nel 2013 è stato più alto (+ 97% rispetto al 2011). Il fenomeno è  soggetto a diverse variabili, non ultima la crescita del prezzo del gasolio. [Fonte: Agenzia europea per l’ambiente]

 

 

3) Cause specifiche del calo delle immatricolazioni.

 

La spirale depressiva degli ultimi anni ha avuto riflessi negativi sulle immatricolazioni dei veicoli e, più in generale, sulla domanda di mobilità.

Riportiamo cause del declino dal 2009 e valutazioni quantitative:

1) Domanda di mobilità in giorno feriale: - 20 %

2) Variazione degli spostamenti complessivi: -23,8 %

Di cui:

Spostamenti per lavoro: -20 %

Spostamenti per studio: - 2 %

Spostamenti per gestione familiare: - 7 %

Spostamenti per tempo libero: - 44 %

3) Variazione dei passeggeri:

Mezzi pubblici: - 13 %; mezzi privati: - 16 %

 

Oltre al calo della mobilità, generalizzato in Europa, questi nuovi equilibri hanno accelerato il calo dei consumi di carburante e la conseguente chiusura di molti punti di rifornimento.

Nei 5 anni, fatta eccezione per la Spagna che vede crescere i suoi distributori del 10,8 %, gli altri 4 paesi segnano un calo, marcato per Francia e Regno Unito, più leggero (-8,8% per l’Italia) sebbene a gennaio 2013 il numero delle ns. pompe (22.400) risulti  più del  doppio di quelle  inglesi (10.424) e il doppio delle francesi (11.662 ).

I dati nella tabella che segue:

 

TAB. 2- Numero di punti vendita di carburante 12-2009/ 1-2013

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12- 2009

1-2013

Variazione 2013/2009

Francia

13.504

      11.662

- 13,6 %

Germania

15.187

      14.678

- 3,4 %

ITALIA

24.571 

      22.400

- 8,8 %

Regno Unito

9.764

        8.714

- 10,8 %

Spagna 

8.638

      10.424

+ 20,7 %

 

 

 

4) Benzina e gasolio.

Consumo e prezzi nazionali e comparati.

 

Le variabili di mercato appena delineate, sommate al sempre maggior utilizzo di fonti rinnovabili, hanno portato ad un abbattimento dei consumi nazionali e ad un aumento dei prezzi di benzina e gasolio, anche dovuti agli aumenti del peso fiscale, comoda leva di tutti i governi succedutisi nei vari decenni in Italia.

Per quanto riguarda il consumo di derivati del petrolio in Italia, la tabella che segue ne evidenzia l’andamento dal 2009 al 2013: nei 5 anni,  diminuzione per il consumo di benzina ( -24,7 %), discesa di circa il 10 % per il gasolio per autotrazione, crollo del 30 % per quella da riscaldamento.

 

 

TAB. 3- Consumo di benzina e gasolio dal 2009 al 2013

Fonte MISE. In tonnellate

 

2009

2013

Variazione 2013/2009

Benzina

10.608.000

7.990.000

- 24,7 %

Gasolio per autotrazione

25.390.000

22.944.000

- 9,6 %

Gasolio da riscaldamento

1.959.000

1.370.000

- 30,1 %

 

 

Procederemo quindi alla comparazione per 5 paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Italia) dei prezzi alla pompa (assoluti e tradotti in Capacità di spesa), del prezzo industriale e del livello di tassazione nel gennaio 2009 e nell’agosto 2014.

 

 

4.1) BENZINA. Prezzi al consumo (assoluti e tradotti in PPS), prezzi industriali, tassazione.

 

4.1.1) BENZINA. PREZZO AL CONSUMO

 

La TAB. 4- mostra che, ad agosto 2014, il prezzo alla pompa della benzina italiana è risultato il più alto rispetto a quello praticato dagli paesi presi in esame, con una crescita  del + 56,5 % rispetto al 2009. Peggio di noi hanno fatto Inghilterra (+ 67,9 %) e Spagna (+ 62,1 %). Ma molto più contenuti sono risultati gli aumenti di Francia e Germania, attorno ad un + 35 %.

 

TAB. 4- BENZINA s.p.  PREZZO ALLA POMPA

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

1,11287

1,74116

+ 56,5 %

FRANCIA

1,10430

1,49470

+ 35,5 %

GERMANIA

1,15350

1,55700

+ 35,0 %

SPAGNA

0,86771

1,40689

+ 62,1 %

GRAN BRETAGNA

0,96046

1,61301

+ 67,9 %

 

 

In funzione del reddito procapite tradotto in Capacità di spesa (PPS) – fatto pari a 100 quello italiano - abbiamo i seguenti risultati:

 

Paese

Costo x1000 litri BENZINA

al 25-8-2014

PIL  pro capite 2013 tradotto in PPS

Per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore italiano, nel paese X il prodotto dovrebbe costare…

Per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore del paese X, in Italia il prodotto dovrebbe costare…

Francia

1494,7

110,2

1918,75832

1356,35209

Germania

1557

126,5

2202,56740

1230,83004

Italia

1741,16

100

////

/////

Spagna

1406,89

96,9

1687,18404

1451,89886

Regno Unito

1631,01

108,2

1883,93512

1507,40296

 

In altri termini, per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore italiano (1,741 euro al litro) in Francia il prodotto dovrebbe costare 1,918 euro, in Germania 2.202 euro ecc. [colonna 4]

La colonna 5 mostra quanto il prodotto dovrebbe costare in Italia perché l’automobilista italiano sopporti lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore del paese X: per sopportare il peso che sopporta il francese, in Italia la benzina dovrebbe costare1,356 euro ecc.

 

4.1.2) BENZINA. PREZZO INDUSTRIALE

 

Per quanto riguarda le variazioni del prezzo industriale, dal 2009 ad oggi quello della benzina italiana è cresciuto meno di quanto non sia stato negli altri paesi:  + 91,6 % in Italia e ben + 145,7 in Gran Bretagna.

 

TAB. 5-  BENZINA s.p.  PREZZO AL NETTO DELLE TASSE

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

0,36339

0,69638

+ 91,6 %

FRANCIA

0,31723

0,63228

+ 99,3 %

GERMANIA

0,31483

0,65390

+ 107,7 %

SPAGNA

0,34055

0,69773

+ 104,9 %

GRAN BRETAGNA

0,25066

0,61586

+ 145,7 %

 

 

4.1.3) BENZINA. TASSAZIONE

 

L’andamento del costo industriale nei 5 anni dimostra che in Italia è particolarmente pesante l’imposizione fiscale che grava sul prezzo alla pompa. Perché infatti ad agosto 2014, il ns. prezzo al consumo risulti più alto che negli altri paesi occorre che la tassazione nostrana sopravanzi quella degli altri. E in effetti, con 1,04478 euro la nostra attuale fiscalità sopravanza quella degli altri paesi. Il dato è fornito dalla tabella successiva.

 

 

TAB. 6-  BENZINA s.p.  TASSAZIONE

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

0, 74948

1,04478

+ 39,4 %

FRANCIA

0,78707

0,86242

+ 9,6 %

GERMANIA

0,83867

0,90310

+ 7,7 %

SPAGNA

0,52716

0,70916

+ 34,5 %

GRAN BRETAGNA

0,70980

0,99715

+ 40,5 %

 


 

4.2) GASOLIO PER AUTOTRAZIONE. Prezzi al consumo (assoluti e tradotti in PPS), prezzi industriali, tassazione.

 

4.2.1) GASOLIO PER AUTOTRAZIONE. PREZZO AL CONSUMO.

 

La TAB. 7- mostra che, ad agosto 2014, il prezzo alla pompa del nostro gasolio per autotrazione (1,61822 euro)  è risultato – dopo quello inglese (1,67358 euro)-  il più alto rispetto a quello praticato dai paesi presi in esame, con una crescita  del + 53,8 % rispetto al 2009, superiore, nei 5 anni, a quella degli altri paesi. Anche per il prezzo del gasolio, molto più contenuti sono risultati gli aumenti di Francia e Germania, attorno ad un + 25 / 30 %.

 

 

TAB. 7-  GASOLIO PER AUTOTRAZIONE. PREZZO ALLA POMPA

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

1,05218

1,61822

+ 53,8 %

FRANCIA

1,00170

1,29660

+ 29,4 %

GERMANIA

1,08300

1,36000

+ 25,6 %

SPAGNA

0,87781

1,31909

+ 50,3 %

GRAN BRETAGNA

1,09777

1,67358

+ 52,5 %

 

 

In funzione del reddito pro capite tradotto in Capacità di spesa (PPS) – fatto pari a 100 quello italiano - abbiamo i seguenti risultati:

 

 

  Paese

Costo x1000 litri di GASOLIO

al 25-8-2014

PIL  pro capite 2013 tradotto in PPS

Per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore italiano, nel paese X il prodotto dovrebbe costare…

Per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore del paese X, in Italia il prodotto dovrebbe costare…

Francia

1296,6

110,2

1783,27844

1176,58802

Germania

1360

126,5

2047,04830

1075,09881

Italia

1618,22

100

////

/////

Spagna

1319,09

96,9

1568,05518

1361,28999

Regno Unito

1673,58

108,2

1750,91404

1546,74677

 

 

In altri termini, per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore italiano (1,618 euro al litro) in Francia il prodotto dovrebbe costare 1,783 euro, in Germania 2,047 euro ecc. [colonna 4],

La colonna 5 mostra quanto il prodotto dovrebbe costare in Italia perché l’automobilista italiano sopporti lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore del paese X: per sopportare lo stesso peso dei francesi, in Italia dovrebbe costare 1,176 ecc.

 

4.2.2) GASOLIO PER AUTOTRAZIONE. PREZZO INDUSTRIALE

 

Dai dati forniti dalla Commissione euroopea, risulta che il prezzo industriale del gasolio italiano risulta, dopo quello spagnolo (0,719 euro) più alto (0,70661 euro) di  quello di Francia, Germania e Gran Bretagna. La sua crescita dal 2009 è del 55,7 %,  quella inglese dell’80,1 %, quella tedesca del 52,9.

 

TAB. 8-  GASOLIO PER AUTOTRAZIONE. PREZZO AL NETTO DELLE TASSE

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

0,45382

0,70661

+ 55,7 %

FRANCIA

0,40964

0,63960

+ 56,1 %

GERMANIA

0,43968

0,67246

+ 52,9 %

SPAGNA

0,44537

0,71918

+ 61,5 %

GRAN BRETAGNA

0,37005

0,66633

+ 80,1 %

 

 

4.2.3) GASOLIO PER AUTOTRAZIONE. TASSAZIONE

 

Per quanto riguarda la tassazione del gasolio per autotrazione, la ns. tassazione  (0,911161 euro) risulta inferiore solo a quella imposta in Gran Bretagna (1,00725 euro) [TAB. 9-].

 

TAB. 9-  GASOLIO PER AUTOTRAZIONE.  TASSAZIONE

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

0,59836

0,91161

+ 52,4 %

FRANCIA

0,59206

0,65700

+ 11,0 %

GERMANIA

0,64332

0,68754

 + 6,9 %

SPAGNA

0,43244

0,59991

+ 38,7 %

GRAN BRETAGNA

0,72772

1,00725

+ 38,4 %

 

Di notevole entità la variazione della tassazione dal 2009: + 52,4 % contro il 38 di Spagna e Gran Bretagna, l’11 della Francia e il 7 della Germania.

 


 

 

4.3) GASOLIO DA RISCALDAMENTO. Prezzi al consumo (assoluti e tradotti in PPS),  prezzi industriali, tassazione.

 

4.3.1) GASOLIO DA RISCALDAMENTO. PREZZO AL CONSUMO

 

La TAB. 10- mostra che, ad agosto 2014, il prezzo per litro del nostro gasolio da riscaldamento risulta molto più alto rispetto a quello praticato dai paesi presi in esame, anche se con un inferiore trend di crescita nei 5 anni considerati. Il ns. prezzo di 1,39255 euro risulta quasi doppio di quello inglese (0,76282 euro) e di circa il 60 % superiore a quello di Francia, Germania e Spagna.

 

TAB. 10-  GASOLIO DA RISCALDAMENTO. PREZZO

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

1,03156

1,39255

+ 35,0 %

FRANCIA

0,60120

0,86760

+ 44,3 %

GERMANIA

0,59433

0,82330

+ 38,5 %

SPAGNA

0,54672

0,87075

+ 59,3 %

GRAN BRETAGNA

0,47774

0,76282

+ 59,7 %

 

In funzione del reddito procapite tradotto in Capacità di spesa (PPS) – fatto pari a 100 quello italiano - abbiamo i seguenti risultati:

 

Paese

Costo x1 litro di GASOLIO DA RISCALDAMENTO25-8-2014

PIL  pro capite 2013 tradotto in PPS

Per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore italiano, nel paese X il prodotto dovrebbe costare…

Per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore del paese X, in Italia il prodotto dovrebbe costare…

Francia

0,8676

110,2

1,534

0,78730

Germania

0,8233

126,5

1,761

0,65083

Italia

1,392

100

////

/////

Spagna

0,87075

96,9

1,349

0,89861

Regno Unito

0,76282

108,2

1,506

0,70501

 

In altri termini, per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore italiano (1,392 euro al litro) in Francia il prodotto dovrebbe costare 1,534 euro, in Germania 1,761 euro ecc. [colonna 4],

La colonna 5 mostra quanto il prodotto dovrebbe costare in Italia perché consumatore italiano sopporti lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore del paese X: per sopportare lo stesso peso dei francesi, in Italia dovrebbe costare 0,787 ecc.

 

 

4.3.2) GASOLIO DA RISCALDAMENTO. PREZZO INDUSTRIALE

 

Il prezzo industriale in Italia (0,73822 euro) è più alto di quello risultante negli altri 4 paesi. La sua variazione dal 2009 è di oltre il 61,7 %, minore del trend inglese (+71,2 %), ma inferiore a quello di Francia (+49,4 %) e di Germania (+43,9%)

 

TAB. 11-  GASOLIO DA RISCALDAMENTO. PREZZO AL NETTO DELLE TASSE

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

0,45642

0,73822

+ 61,7 %

FRANCIA

0,44608

0,66640

+ 49,4 %

GERMANIA

0,43809

0,63050

+ 43,9 %

SPAGNA

0,38549

0,63050

+ 63,6 %

GRAN BRETAGNA

0,34255

0,58649

+ 71,2 %

 

 

4.3.3) GASOLIO DA RISCALDAMENTO. TASSAZIONE

 

Sebbene la variazione della tassazione imposta in Italia sul gasolio da riscaldamento abbia subito la minore variazione dal 2009 (13,8% contro il 49% della Spagna, il 30,4% della Gran Bretagna ecc.)  TAB. 12-, il nostro livello di imposizione risulta comunque il più alto in valore assoluto: 0,65443% contro lo 0,17633% della Gran Bretagna, lo 0,19280 della Germania ecc.

 

TAB. 12-  GASOLIO DA RISCALDAMENTO tassazione

Fonte: Commissione europea – Energy policy

 

12-1-2009

25-8-2014

Variaz %

2014/2009

ITALIA

0,57514

0,65433

+ 13,8 %

FRANCIA

0,15512

0,20120

+ 29,7 %

GERMANIA

0,15624

0,19280

+ 23,4 %

SPAGNA

0,16123

0,24025

+ 49,0 %

GRAN BRETAGNA

0,13519

0,17633

+ 30,4 %

 


 

5) Oneri fiscali. Incidenza percentuale sul prezzo di vendita

 

In conclusione, il livello di imposizione fiscale, rapportato al prezzo di vendita per benzina e gasolio, è il più alto tra i paesi considerati ad esclusione della Gran Bretagna ( TAB. 13-) dove il fisco pesa di più, mentre risulta in assoluto il più alto per il gasolio da riscaldamento.

 

TAB. 13-  Oneri fiscali. Incidenza percentuale sul prezzo di vendita

 

 

BENZINA

GASOLIO AUTOTRAZIONE

GASOLIO  RISCALDAMENTO

 

12/1/2009

25/8/2014

12/1/2009

25/8/2014

12/1/2009

25/8/2014

ITALIA

67,3 %

60,0 %

56,9 %

56,3 %

55,8 %

47,0 %

FRANCIA

 71,3 %

57,7 %

59,1 %

50,7 %

25,8 %

23,2 %

GERMANIA

72,7 %

58,0 %

59,4 %

50,6 %

26,3 %

23,4 %

SPAGNA

60,8 %

50,4 %

49,3 %

45,5 %

29,5 %

27,6 %

GRAN BRETAGNA

74,0 %

61,8 %

66,3 %

60,2 %

28,3 %

23,1 %

 

 


 

6) DOCUMENTAZIONE E FONTI


 

6.1) App del Mise: i prezzi dei carburanti applicati alle pompe della zona d’interesse e scegliere il gestore più conveniente

 

 

MISE: CARBURANTI. PRESENTATA ‘APP’ OSSERVAPREZZI

Vicari: più tutela e trasparenza per consumatori. Un passo in avanti per digitalizzazione PA

Logo dell'app "OsservaPrezzi"Roma, 21 maggio 2014 -Da oggi gli automobilisti possono avere a portata di mano i prezzi dei carburanti e scegliere il gestore più conveniente. Grazie alla ‘app’ gratuita del Ministero dello Sviluppo Economico, disponibile sugli storeGoogleplay’ e ‘iTunes’, presentata oggi nella sede del Ministero dal sottosegretario Simona Vicari.

“Si tratta di un’iniziativa importante - ha spiegato il sottosegretario Vicari – non solo perché è la prima ‘app’ targata Mise, ma soprattutto perché forniamo ai consumatori uno strumento utile, grazie al quale sarà possibile accedere facilmente ai vari listini e scegliere il gestore più conveniente. Oggi, inoltre, compiamo un passo ulteriore verso la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, aumentando la trasparenza e rendendo fruibili in modo dinamico sui propri dispositivi mobili i dati raccolti, già normalmente pubblicati on-line nel sito dell’Osservatorio prezzi carburanti, in attuazione della vigenti previsioni legislative sulla conoscibilità dei prezzi”.

L’applicazione, sviluppata in collaborazione con Unioncamere e Infocamere, tecnicamente consente di trovare anche durante il viaggio i distributori di carburanti più comodi e convenienti per il rifornimento, segnalandoli attraverso icone di gradazioni cromatiche diverse: il colore verde indica il prezzo più basso fino al colore rosso prezzo più alto. Attraverso questa innovazione l’automobilista, quindi, ovunque si trovi (autostrade - strade statali - e altre strade) potrà scegliere in modo più consapevole il punto vendita dove far rifornimento, oltre alla possibilità di incentivare la concorrenza tra i gestori.


“Questa ‘app’ non si rivolge soltanto ai consumatori ma anche ai gestori. – ha concluso il Sottosegretario Vicari - Non solo, infatti, rendiamo più trasparenti prezzi e servizi, ma allo stesso tempo mettiamo i vari esercizi commerciali in diretta competizione fra di loro, stimolandoli ad offrire i loro prodotti a prezzi più vantaggiosi. Trasparenza, quindi, ma anche concorrenza. Adesso il prossimo passo è il rinnovamento del sito stesso dell’Osservatorio prezzi, con nuove modalità di ricerca anche da web, nell’ottica di un’amministrazione sempre più trasparente e a misura di consumatore”.

Per maggiori informazioni

 


 

6.2) Legislazione europea

 

·        Politica energetica europea 
di politica energetica per l'Europa, gli strumenti basati sul mercato, le tecnologie energetiche, strumenti finanziari

·        Mercato interno dell'energia 
Il mercato del gas e dell'elettricità, le reti transeuropee nel settore dell'energia, infrastrutture, sicurezza dell'approvvigionamento, Appalti pubblici, Fiscalità

·        Efficienza energetica 
L'efficienza energetica di prodotti, edifici e servizi

·        Energie rinnovabili 
elettricità, riscaldamento e raffreddamento, biocarburanti

·        L'energia nucleare 
Euratom, Ricerca e tecnologia, Sicurezza, Rifiuti

·        La sicurezza dell'approvvigionamento, dimensione esterna e allargamento 
sicurezza degli approvvigionamenti, relazioni esterne, Carta europea dell'energia, Trattato che istituisce la Comunità dell'energia, Allargamento

 


 

6.3 Documentazione della Commissione Europea / Energia

 

Prezzo 1-2009_page1_image1

 

 

1-2009 senza tasse_page1_image1

Prezzo 8-2014_page1_image1

Prezzo 8-2014 senza tasse_page1_image1


 

 

FONTI

 

Unione petrolifera:

http://www.unionepetrolifera.it/it/CMS/pubblicazioni/get/2014/Relazione%20UP%202014.pdf

Commissione europea/Energia

http://ec.europa.eu/energy/observatory/index_en.htm

Commissione europea. PIL pro capite (GDP) tradotto in Capacità di spesa (PPS)

http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table&init=1&plugin=1&language=en&pcode=tec00114

 

 

 

 

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