PRIVILEGIA NE IRROGANTO

 

Documento inserito il: 19-2-2014

 

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Il PuntO n° 284

Esame BCE e vigilanza bancaria europea.

Il sistema Italia verrà travolto.

Di Mauro Novelli  19-2-2014

 

 

 

A nostra insaputa, l’EBA presieduta da Andrea Enria sta predisponendo una trappola per l’intero paese. Forse anche all’ insaputa del presidente.

 

I nuovi criteri di gestione adottati dall’Autorità europea faranno ulteriormente ridurre i finanziamenti al sistema produttivo.

 

Gli esami della BCE dureranno fino a novembre prossimo. Sarebbe già interessante arrivarci vivi!

 

 

Andrea Enria, bocconiano con puntata a Cambridge, uomo di Bankitalia, è il presidente dell’EBA  la European banking authority, Autorità di vigilanza bancaria dell' area euro. L’EBA ha il compito di individuare, organizzare ed emanare i principi portanti della  futura vigilanza europea unificata.

L’ “EBA FINAL draft Implementing Technical Standards. On Supervisory reporting on forbearance and non-performing exposures under article 99(4) of Regulation (EU) No 575/2013)” è il prodotto dell’ultima fatica di Enria, l’ultima  versione del progetto di costruzione normativa che dovrebbe mettere in sicurezza il sistema bancario europeo attraverso la “cura” centralizzata dell’EBA e della BCE. La soluzione finale è consultabile al seguente link:

https://www.eba.europa.eu/documents/10180/449824/EBA-ITS-2013-03+Final+draft+ITS+on+Forbearance+and+Non-performing+exposures.pdf

 

Tre situazioni devastanti per il nostro paese.

L’art. 1 di Enria richiama (pagina 12-18)  38 regole, dal n° 145 al n° 183 di un precedente elenco, in materia di definizione/gestione di crediti deteriorati:

Due di queste regole risulteranno micidiali per il ns. sistema produttivo creditodipendente:

A)  - La regola 155(*) (undicesima di quelle richiamate dall’art. 1) impone un criterio tassativo ed ineludibile sugli sconfinamenti oltre fido in grado di far considerare in default il cliente e la conseguente squalifica del credito della banca: non più – come oggi – col cliente in default (e conseguenti accantonamenti) se lo sconfinamento supera, per 90 giorni, il 5 percento del totale dei fidi complessivi dell’affidato; ma la banca sarà obbligata a considerare la società in default (ed il suo credito perso) se il cliente sconfinerà, per 90 giorni,  anche per un solo euro, sul 20 percento del totale delle sue linee di credito.

 

B)   - La regola n° 179(**)(33esima di quelle richiamate) impedisce alla banca creditrice di intervenire per più di una volta in aiuto del cliente in difficoltà (ad esempio con ristrutturazioni del debito), pena l’obbligo di classificare automaticamente come inesigibile il suo credito, con la necessità, quindi, di  ulteriori accantonamenti/svalutazioni. Si pensi alle ripercussioni sui  parametri imposti da Basilea 3.

 

C) - Come deciso a novembre 2013, la Banca Centrale europea procederà all’esame di ammissione alla corte di Francoforte per le maggiori banche europee, 5 italiane. L’esamino dovrebbe durare fino al novembre prossimo. Con i criteri appena  richiamati applicabili dalla futura vigilanza, fino a novembre tutte le nostre impeccabili aziende bancarie si guarderanno bene dal rivolgere il loro impegno finanziario nei confronti dei nostri settori produttivi. Ne consegue che, almeno fino al prossimo novembre,  si restringeranno ulteriormente le maglie del setaccio del credito. Forse assisteremo ad accorpamenti ed a fusioni bancarie, praticamente neglette dal 2007, per via di situazioni di difficoltà diffuse e serie. Per l’estate sono comunque previsti, per le banche,  aumenti di capitale per circa 8 miliardi: Monte dei Paschi di Siena (3 miliardi), Banco popolare (1,5), Banca popolare di Vicenza (1 miliardo), Carige (800 milioni), Banca popolare di Milano (500 milioni), più altri.

 

In un paese dove il 70 percento del finanziamento alle imprese è di matrice bancaria, dove il 50 per cento dei  crediti proviene da banche medio-piccole, dove il tessuto produttivo è costituito dalle piccole e medie imprese, e dove la nostra P.A. fa maturare i suoi debiti in botti di rovere come si trattasse di un rosso da meditazione, attendere praticamente un altro anno sarà esiziale per l’intero sistema paese.

C’è da notare infine che l’insulsaggine dei nostri politici e la pavidità dei responsabili della Banca d’Italia stanno facendo passare sotto silenzio queste mortali normative: ma, con i problemi che attanagliano la nostra classe dirigente,  è meglio non mettersi contro Francoforte.

Quanto ad Andrea Enria, o non conta nulla e come sempre le norme, anche dell’EBA,  sono impostate a favore delle realtà del nord, oppure, avendo impiegato tanto per far dimenticare alla finanza che conta le sue origini di paesano del Sud Europa, non ritiene “fino” coinvolgere la casta politico-finanziaria italica circa i problemi che si creeranno in futuro a causa dei criteri imposti  dall’Autorità che presiede. Lasciamolo tranquillo.

 

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Note

(*) 155. When a debtor has on-balance sheet exposures past due by more than 90 days the

gross carrying amount of which represents 20% of the gross carrying amount of all its

on-balance sheet exposures, all on- and off-balance sheet exposures to this debtor

shall be considered as non-performing. When a debtor belongs to a group, the need to

also consider exposures to other entities of the group as non-performing shall be

assessed, when they are not already considered as impaired or defaulted in accordance

with Article 178 of Regulation (EU) No 575/2013, except for exposures affected by

isolated disputes unrelated to the solvency of the counterparty.

 

 

(**) 179. If a performing forborne contract under probation is extended additional

forbearance measures or becomes more than 30 days past-due, it shall be classified as

non-performing.