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Documento inserito il:  9-12-2012

 

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Il Punto n° 252

Se il cavaliere ha fretta, il cavallo non salta.

Di Mauro Novelli 9-12-2012

Ho da mesi sostenuto – tra le critiche di molti conoscenti sostenitori della definitiva e irreversibile fuoriuscita di Silvio - che Berlusconi non avrebbe potuto permettersi di rinunciare alla copertura, soprattutto giudiziaria, che lo status di parlamentare gli assicurava. Secondo me, Berlusconi quindi  si sarebbe ripresentato (da migliore, da insostituibile, macinando i poveri famigli che gli stavano tenendo caldo il giaciglio),  anche nel tentativo di proteggere le sue aziende. In altri termini ritenevo che non si sarebbe potuto permettere di rendere vane le fatiche e le umane figuracce planetarie di questi venti anni.

Di fronte alla mossa di Monti, il popolo di Silvio – in particolare coloro che si troverebbero orfani/disoccupati -  è stato  preso alla sprovvista (si leggano Sechi, Pansa, Ferrara). Sconcerto tipico di chi ritiene che tutti i cittadini debbano essere  mossi dalle stesse pulsioni del suo caro leader. Quello che ho sottovalutato è la decisa incapacità strategica del cavaliere: se la furbizia non è sorretta dall'intelligenza, si è destinati a crollare al primo serio esame da affrontare.

Meraviglia il fatto che gli strateghi di supporto, coloro che cercano di trasformare in linea politica la sua capacità di venditore, non abbiano ipotizzato questa variante. A meno che non abbiano considerato l’eventualità di una decisa marcia in dietro del piazzista qualora la reazione dei potentati finanziari internazionali avesse rimesso nei guai il paese: un passo indietro per senso di responsabilità nei confronti della sua cara Italia. Previsti applausi di sollievo dei famigli. Più preoccupati i disoccupandi. Orfani gli altri alleati furbi, restati socii sine suffragio.

Un maestro della comunicazione che non sa prevedere gli effetti di accenti troppo alti  imposti al messaggio d’apertura della campagna elettorale (i toni del povero Alfano alla Camera) denota mancanza di lucidità e sensori ormai obsoleti.  Forse sta invecchiando e la fretta intempestiva  ne è il sintomo. Ma se il cavaliere si scompone, figuriamoci il cavallo.

Ma c’è un’altra ipotesi per menti raffinate o malate. Il centrodestra non è in grado di contrastare la stravittoria del centrosinistra. Se qualcuno riuscisse a far scendere in campo Monti, avrebbe ottenuto un serio contrasto elettorale a Bersani e, nell’agone, la radicalizzazione delle posizioni dei due non facilmente riconciliabili per un eventuale Monti bis.