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Il Punto 189 Da quanti decenni stiamo appestando
la Campania? Un inciso sull’età pensionabile. Di Mauro Novelli 30-10-2010 La tabella, di fonte Istat, fornisce per regione la speranza
di vita dei cittadini italiani alla nascita ed a 65 anni, con dati dal 2006
al 2009. Rileviamo che la Campania – ultima in classifica -
ha i valori di speranza di vita sempre più bassi di ogni altra regione, nei
casi e per i quattro anni analizzati dall’Istat. Delle due, l’una: o i campani hanno una costituzione
più gracile del resto dei cittadini italiani, oppure vivono (da generazioni)
in un ambiente meno salubre, bevono acqua meno potabile, respirano aria meno
pura, mangiano cibi più inquinati. E’
sconfortante. Bene fanno i campani a pretendere duramente dal “potere”
locale, nazionale e della UE radicali soluzioni ambientali. Ha fatto comodo a tutti avere una pattumiera abitata
da cittadini non in grado di reagire
perché stretti nella morsa potere/malavita. Forse è il caso di smettere. Campani siamo con voi! Inciso sull’età pensionabile. Il concetto di “speranza di vita” è diverso da
quello di “vita media”. La vita media è il numero di anni di vita che la
statistica annette ad una popolazione: se l’universo considerato è di due
neonati di cui uno muore alla nascita e l’altro vive 100 anni, la vita media
sarà di 50 anni. E’ evidente che ciò non vuol dire
che l’eventuale terzo nato debba morire verso i 50 anni. La speranza di vita è il numero
medio di anni che restano da vivere ai sopravviventi all’età X. Mentre
quindi la speranza di vita alla nascita coincide con la vita media, con
l’andare avanti negli anni la speranza di vita
sommata alla età anagrafica va oltre la vita media. Ad esempio, nel 2009, a 65 anni, superate le
occasioni di morte della neonatalità,
dell’adolescenza, della maturità, un maschio ha speranza di vita pari a 18,1
anni ed una femmina pari a 21,7 anni, nonostante la vita media sia di 78,9
per il primo e 84,1 per la seconda. Questa differenza concettuale è accuratamente
nascosta dai furbi che sostengono:”… si vive venti
anni in più rispetto a mezzo secolo fa, quindi per il pensionamento…. “. Nel 1950, infatti, un
65enne aveva speranza di vita pari a 12,6 anni se maschio (contro gli attuali
18,1), e di 13,7 anni se femmina (contro gli attuali 21,7), con una vita
media rispettivamente di 63,7 (oggi 78,9) e di 67,2 (oggi 84,1). Quindi, rispetto a 60 anni fa la differenza
nella speranza di vita di un 65enne è pari + 5,5 anni per i
maschi e + 8 anni per le femmine. Nello stesso periodo, la vita
media è aumentata di 15,2 anni per i maschi, e di 16,9
anni per le femmine. I pensionofobi prendono
questo ultimo dato per giustificare le loro proposte di allungamento della
vita lavorativa. AGGIORNAMENTO DELL’11-2-2021. Speranza di vita nelle regioni italiane. Dati Istat La Campania è sempre ultima. |