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Mercoledė 30 Maggio 2018
Sintesi dellintervento di
Mauro Novelli / Adusbef al convegno:
FINANZA ETICA
E SOCIALMENTE RESPONSABILE
a conclusione del
progetto Fine seven to seventeen
cofinanziato
dalla Regione Lazio.
Quando si
parla di etica, č un mio chiodo fisso chiarire che: Etica e Morale non sono sinonimi, anche se
ormai vengono usati alternativamente. Cosė come non sono sinonimi i termini
principi e valori, anchessi usati indifferentemente.
Chiariamo.
I
principi costituiscono la sorgente intellettuale delle mie azioni. Io non
rubo per principio.
I valori
costituiscono la traduzione da personale a sociale dei principi. Se i membri di
una societā hanno principi simili (non rubano per principio) tenderanno a
valorizzare questa caratteristica comune, ne faranno dei valori e cercheranno
di proteggerli sanzionando chi li viola.
Dalla
distinzione tra questi due termini discende quella tra etica e morale.
Letica
(da ethos) č il modo dessere personale, č la fonte intellettuale delle
azioni di un individuo, organizza i suoi principi. Il concetto č tipicamente
greco.
La
morale (da mos) č la traduzione da personale a sociale dei principi etici
individuali: organizza i valori riconosciuti e protetti dalla societā in cui
vivo. E concetto tipicamente romano. Ed infatti, in latino il termine etica
non veniva tradotto con moralitas ma con un giro di parole: Disciplina
virtutis, officii et bene vivendi.
Perché,
oggi, dobbiamo continuamente richiamare quasi con nostalgia il fatto che,
in ogni branca sociale, non esistono pių né etica né morale? Perché sono
cambiati i principi trasmessi e si č allentata manifestamente la protezione
dei valori che costituiscono linnesto nel sociale di quei principi?
La faccio
semplice: perché non sono stati pių curati gli strumenti ed i metodi di
trasmissione dei principi e di valorizzazione di questi. A cominciare dai due
strumenti classici di trasmissione intergenerazionale della cultura e dei
saperi: la scuola (la pių importante invenzione delluomo) e la famiglia.
Cinquanta anni fa si suggeriva ai giovani, con uno slogan eversivo: Fotti il
sistema: studia!. Da quando si č frantumata lalleanza tra scuola e famiglia (a
far tempo dalla prima metā degli anni 70 del secolo scorso) i principi
trasmessi hanno perso di chiarezza, si sono offuscati. Ne consegue che anche la
protezione sociale dei valori si č allentata pericolosamente. Negli ultimi
lustri si č assistito addirittura ad una contrapposizione scuola-famiglia: la
trasmissione di principi e di valori non č pių integrata, ma quasi conflittuale.
Ormai, nei
rapporti umani, etica e moralitā navigano a vista.
Nel giro
di un trentennio, la fine delle ideologie ha permesso a gruppi di potere, portatori
di principi completamente diversi da quelli intergenerazionali trasmessi in
precedenza, di imporre e proteggere valori altrettanto diversi.
Si veda
lelaborazione della Trilateral in merito alla democrazia del 1975.
Attraverso
un lavoro (per ora vincente) si mira a dimostrare che i principi del sistema
neoliberista imposto al pianeta - non
solo sono i principi del sistema migliore, ma dopo la caduta del muro di
Berlino - che questo č addirittura il sistema naturale. Da ciō discende che i
valori, che da quei principi derivano, vanno protetti da ogni critica, che ogni
forma mirante a rivedere le caratteristiche di quei valori e dei principi
sottostanti, va combattuta come innaturale tentativo di parte, di retroguardia
e battuta con ogni mezzo.
Dal 1400
con gli Umanisti, fino alla fine del secolo scorso, si č cercato costantemente
di porre (o di porre di nuovo) lUomo al centro delle attenzioni generali,
anche e soprattutto politiche ed economiche. Da circa 30 anni, in ambiente
finanziario, dove il fenomeno č particolarmente evidente, gruppi di potere,
sono riusciti a scalzare lUomo e porre al centro lAzionista, promuovendo
lattivitā economico-finanziaria (soprattutto finanziaria) quale nerbo
dellagire intellettuale della societā.
Nota di
cronaca. Sono arrivati a sostenere, tramite il Commissario UE al Bilancio,
Oettinger, che sarā il mercato ad insegnare agli Italiani a votare.
Questa
disarticolazione di principi e valori ha dato luogo ad una reazione di autoprotezione
dei cittadini, attraverso laffermazione e la difesa ad oltranza di una sola
faccia della medaglia, quella dei diritti, trascurando completamente ed
offuscando quella dei doveri. [Barbano, direttore de Il Mattino definisce il
fenomeno col termine dirittismo]. Si sono create in tal modo distorsioni e
devianze nei rapporti umani: ciascuno si considera portatore di soli diritti.
Seconda nota
di cronaca. La nostra attuale crisi istituzionale viene da tutte le parti in
causa imputata ad altri. In particolare si tende ad affermare che laltra parte
sta violando il primo articolo della nostra Costituzione. Ma di questo si cita
solo quella inerente il diritto: La sovranitā appartiene al popolo, si
afferma duramente. Ma questo articolo continua con lesplicitazione delle
modalitā di esercizio di quel diritto da parte del popolo: che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione.. Ma il versante del dovere poco
interessa.
Concludo
con un veloce ma illuminante excursus circa levoluzione, nel nostro paese, dei
rapporti tra settore della domanda (consumo) e settore dellofferta (produzione)
negli ultimi 150 anni.
Oggi si
considera del tutto normale, anzi come si diceva - naturale, il processo
per cui lofferta/produzione, al di lā di ogni esigenza della domanda/consumo,
appronta strumenti specifici (mediatici, legislativi, militari ecc.) per creare
surrettiziamente uno sbocco commerciale a quei servizi/prodotti immessi sul
mercato e non sollecitati dalla domanda, né suggeriti originariamente da
esigenze specifiche dei consumatori.
Sono
riusciti a far generalmente considerare questo processo del tutto naturale:
ogni forma (umana, politica, culturale, legislativa, militare) di opposizione
ad esso č azione contro natura.
Ma quali
erano le caratteristiche del rapporto Domanda/Offerta 150 anni fa, subito dopo
laffermazione ed il consolidamento della prima rivoluzione industriale?
Riporto un
passo, tratto dal lavoro in 5 volumi sulla Economia pubblica, di Marco
Minghetti, due volte primo ministro, nel 1863 e nel 1873; pių volte ministro
del Regno dItalia, con Cavour, Ricasoli e Menabrea ed esponente della destra
storica (sottolineo: destra storica):
Neanche
Marx osō ipotizzare una evoluzione simile nel rapporto domanda/offerta e, in
generale, nei rapporti di classe: dal primato della domanda di metā 800, alla
prepotenza dellofferta di fine 900-2000.
Mauro Novelli
(Maggio 2018)
Mercoledė 16 maggio 2018
Dal Rapporto statistico
sulle frodi con le carte di pagamento No. 7/2017
MINISTERO DELLECONOMIA E DELLE FINANZE
DIPARTIMENTO DEL TESORO
Sintesi
Il
Rapporto annuale analizza sotto diversi aspetti i fenomeni delle frodi su carte
di pagamento, le manomissioni agli ATM e le revoche delle convenzioni dei POS.
In particolare, rispetto alle frodi su carte di pagamento (transazioni non
riconosciute), si fa riferimento alle frodi perpetrate da carte emesse in
Italia e utilizzate sia in Italia che allEstero.
Transazioni
non riconosciute
Nel
2016, rispetto al 2015, il
valore delle transazioni non riconosciute (frodi) rispetto al totale dei
pagamenti genuini mediante carta č diminuito dallo 0,0171% allo 0,0164%, mentre in aumento č lincidenza in
numero (numero di frodi rispetto al numero di transazioni genuine), passata dallo 0,0110% allo
0,0129%.
Il valore delle frodi č sostanzialmente
stabile sui livelli dellanno precedente (+0,5%), a differenza del numero delle
stesse che č aumentato sensibilmente (+26%),
con una diminuzione del valore medio delle singole transazioni, che passa da
159 a 127. Il totale dei pagamenti genuini, sia in valore sia in numero, č
aumentato nel 2016 rispettivamente del 5% e 8%.
Dal
2009 al 2016 il totale dei pagamenti genuini, sia in valore sia in numero, č
costantemente aumentato, a riprova di un maggior utilizzo degli strumenti di
pagamento alternativi al contante. Laumento nel periodo č stato pari al 70% in
numero e al 51% in valore.
Figura
1: Incidenza e frodato in termini di valore e numero, serie storica
Incidenza
valore: Valore in euro delle
transazioni non riconosciute su carte emesse in Italia diviso per il valore di
tutte le transazioni genuine effettuate con carte italiane.
Incidenza
numero: Numero delle
transazioni non riconosciute su carte emesse in Italia diviso per il numero di
tutte le transazioni genuine effettuate con carte italiane.
Valore
standardizzato o Valore: Controvalore
delle transazioni non riconosciute nellanno di riferimento diviso per il
valore del 2009 (il risultato viene moltiplicato per 100). Se il valore
standardizzato č pari a 100 significa che il controvalore in euro č uguale a
quello del 2009, se č pari a 110 significa che il controvalore č aumentato del
10% rispetto a quello del 2009.
Numero
standardizzato o Numero: Numero delle
transazioni non riconosciute nellanno di riferimento diviso per il numero del
2009 (il risultato viene moltiplicato per 100). Se č pari a 100 significa che il numero delle
transazioni č uguale a quello del 2009, se č pari a 110 significa che il numero
delle transazioni č aumentato del 10% rispetto a quello del 2009.
Limporto di una singola transazione frodata č mediamente
maggiore dellimporto medio di una transazione genuina, questo spiega perché le
incidenze in valore sono sempre superiori a quelle in numero.
Lanalisi delle incidenze della serie storica 2009-2016
descrive un fenomeno sostanzialmente sotto controllo, sia in termini di valore
che di numero. In particolare lincidenza in termini di valore si conferma in
diminuzione per il terzo anno consecutivo (v. Fig. 1), a differenza di quanto
accade nei principali paesi europei (v. Confronti Internazionali). Lincidenza
in numero mostra un andamento altalenante, compreso tra lo 0,09% e lo 0,013%.
Se passiamo ad analizzare le incidenze specifiche in valore
per canale di pagamento assistiamo, rispetto al 2015, ad una riduzione
generalizzata su tutti i canali. In particolare, per la prima volta dallinizio
della rilevazione, lincidenza in valore sul canale Internet scende a livelli
inferiori rispetto a quelli registrati nellanno precedente. In termini di
numero di frodi, nei canali Internet e POS si assiste ad un aumento della
relativa incidenza mentre, nel canale Prelievi, ad una sua diminuzione.
Limporto di una singola transazione frodata č mediamente
maggiore dellimporto medio di una transazione genuina, questo spiega perché le
incidenze in valore sono sempre superiori a quelle in numero.
Lanalisi delle incidenze della serie storica 2009-2016
descrive un fenomeno sostanzialmente sotto controllo, sia in termini di valore
che di numero. In particolare lincidenza in termini di valore si conferma in
diminuzione per il terzo anno consecutivo (v. Fig. 1), a differenza di quanto
accade nei principali paesi europei (v. Confronti Internazionali). Lincidenza
in numero mostra un andamento altalenante, compreso tra lo 0,09% e lo 0,013%.
Se passiamo ad analizzare le incidenze specifiche in valore
per canale di pagamento assistiamo, rispetto al 2015, ad una riduzione
generalizzata su tutti i canali. In particolare, per la prima volta dallinizio
della rilevazione, lincidenza in valore sul canale Internet scende a livelli
inferiori rispetto a quelli registrati nellanno precedente. In termini di
numero di frodi, nei canali Internet e POS si assiste ad un aumento della
relativa incidenza mentre, nel canale Prelievi, ad una sua diminuzione.
Canale internet
Sul canale Internet
si č verificata una diminuzione dellincidenza delle frodi in valore di
0,04 punti percentuali, che corrisponde ad una variazione percentuale in
diminuzione dell11% rispetto allanno precedente (Fig. 2).
Lincidenza in termini
di numero č invece aumentata dal 2015 al 2016 del 9%.
In termini assoluti le frodi in valore aumentano leggermente (+3%),
pių significativo č invece laumento registrato nel numero (33%).
Il fenomeno si verifica soprattutto allEstero (Estero: insieme di tutte le nazioni del mondo esclusa
lItalia.
Nel corso del 2016, in Italia, č comunque aumentato il valore
delle frodi su Internet
(Fig. 3).
Italia Estero
Una delle componenti che sono cresciute maggiormente č il
gruppo di categorie merceologiche (MCG) Travel Air/Rail/Road e, pių
nello specifico, al suo interno la categoria merceologica (MCC) Passenger
Railways. Tale fenomeno ha raggiunto il suo apice nel mese di febbraio
2016, riducendosi leggermente nei mesi successivi.
Allestero la riduzione si concentra maggiormente nel gruppo
di categorie General Retail, soprattutto nei paesi europei (Germania e
Francia).
Canale POS
Nel canale POS si
assiste ad una diminuzione del 5% dellincidenza in valore e a un aumento del
13% in numero. In termini
assoluti il valore del frodato aumenta comunque del 5%, cosė come aumenta il
numero delle frodi (+ 25%).
Figura 4: Variazione valore standardizzato POS
Estero Italia
Pių in dettaglio la situazione si presenta molto variegata:
il fenomeno cresce allestero e mostra una leggera riduzione in Italia. Sembra
riscontrarsi una sorta di specializzazione per paese. Gli aumenti pių rilevanti
si hanno infatti negli Stati Uniti ed in Spagna, rispettivamente nella MCG Automotive
fuel, pių in particolare nella MCC Service station, e nella MCG Travel
Air/Rail/road, specificatamente nella MCC Airlines. La Cina č quarta
per aumento del fenomeno e si concentra nella MCG General Retail. Da
segnalare la generale diminuzione della MCG Leisure activities,
segnatamente della MCC Betting Casinō Gambling nel Regno Unito.
In Italia il fenomeno si riduce particolarmente nel Lazio e
in Campania, soprattutto nella MCG General retail. La diminuzione
sembrerebbe consolidata, considerato che dalla metā del 2015 il fenomeno si č
sempre attestato su livelli pių bassi rispetto allanno precedente.
Canale Prelievi su ATM
Anche per il 2016, come giā in tutti gli anni precedenti, si conferma
una tendenza alla riduzione del fenomeno delle frodi su Prelievi su ATM.
La riduzione
dellincidenza č importante ed omogenea sia in termini di valore che di numero
(rispettivamente -18% e -19%) e in termini assoluti risulta del tutto
analoga alla diminuzione riscontrata nel numero delle frodi e nel valore del
frodato a causa dellinvarianza registrata nel 2016 nel totale dei prelievi
genuini.
Al calo dei prelievi ha contribuito maggiormente lItalia, in
particolare il Lazio. Altre regioni in cui il fenomeno diminuisce sono
Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Allestero la diminuzione pių rilevante
si ha negli Stati Uniti, dove comunque il fenomeno si concentra ancora
maggiormente. Il ritiro di contante con carta di credito allestero diminuisce
anchesso, sia pure a tassi pių contenuti.
Manomissioni ATM
Le manomissioni di
ATM nel 2016 sono pių che raddoppiate, riavvicinandosi ai livelli del 2013. Il tasso di manomissione ha
raggiunto il valore di 1,05 contro lo 0,48 dellanno 2015 con un aumento del
121%. (Il numero di
manomissioni č cresciuto del 120%, a fronte di una sostanziale stabilitā del
numero degli sportelli attivi.)
Tasso di manomissione: Numero di manomissioni diviso per il numero di ATM attivi nel
periodo di riferimento.
Laumento pių vistoso delle manomissioni si verifica nel
nord-ovest, in particolare in Piemonte e Lombardia. Il fenomeno si concentra
poi nei grandi centri urbani. In Lombardia, dopo un inizio anno abbastanza
preoccupante, si č tornati su livelli paragonabili a quelli degli anni
precedenti. Altre regioni con incrementi vistosi sono il Lazio (con un aumento
leggermente superiore a quello della Lombardia) e il Veneto. Anche in questi
casi, come in Lombardia, il fenomeno č rientrato nella seconda parte dellanno.
Anticipazioni sullandamento del primo trimestre del 2017
mostrano comunque una situazione completamente sotto controllo ed in linea con
gli anni precedenti.
Revoche convenzioni POS
Le revoche
convenzioni POS in Italia diminuiscono in maniera sensibile: -5% in termini
di incidenza e -14% in numero.
Da sottolineare che le riduzioni
maggiori del numero delle revoche delle convenzioni si registrano nelle regioni
dove il fenomeno nel 2015 si manifestava in maniera pių rilevante: Campania
(-46%) e Lazio (-20%). Significativa anche la riduzione del 40% del numero di
revoche registrata in Emilia Romagna. In leggera controtendenza la Lombardia,
dove il fenomeno aumenta leggermente e raggiunge i livelli del Lazio.
Lunedė 7 maggio 2018
Traduzione
dellarticolo per Qui spira vento di fronda:
Da
vozpopuli.com
Manuel
Alejandro Hidalgo
El fantasma de Marx
(Segue la
traduzione)
Es
posible que no compartamos la interpretación que Marx hizo de su mundo, ni las
conclusiones de su análisis, pero la evolución de la economía en el siglo XXI
ofrece ciertos paralelismos a los experimentados en la primera mitad del XIX
07.05.2018
- 05:15
El
pasado sábado se cumplieron doscientos aņos del nacimiento en Tréveris, hoy
Alemania, de Karl Marx, quizás el más influyente de los filósofos y economistas
de la historia moderna. Su pensamiento ha trascendido a su época y condicionó,
como ninguno otro, el devenir del siglo XX. Aunque nunca se planteó cómo
debería organizarse una sociedad post-capitalista, su célebre frase de que los
filósofos no solo deben explicar el mundo, sino además deben tratar de
cambiarlo, reflejaba claramente el objetivo de su obra.
Profundamente
incomprendido, incluso por muchos de sus seguidores -no lo digo yo, se lo oigo
precisamente a ellos-, e intensamente interpretado, su aportación a la teoría
económica fue fundamental. Hoy, sin embargo, y a pesar de haber transcurrido
más de ciento cuarenta aņos de su muerte, Marx sigue vivo en el debate, y sus
teorías siguen generando agrias discusiones no solo por su validez, sino por la
praxis que de esta se pueda derivar.
Autor
enormemente prolífico, la obra fundamental de Marx fue su inacabado El
Capital. En él condensaba más de dos décadas de pensamiento. Leyó a
economistas como Smith o Ricardo y a filósofos como Hegel. De todos ellos y de
muchos más obtuvo una visión del mundo que posteriormente hizo suya, criticando
y avanzando sobre los primeros. De esta crítica surgió una compleja
interpretación de las relaciones económicas y de poder con las relaciones de
producción como espina dorsal.
La
concentración de la actividad productiva y sus consecuencias laborales, por
ejemplo la caída de las rentas salariales incluso en las grandes corporaciones,
tiene una vinculación directa con la idea de la explotación del trabajo
Debemos
comprender el entorno histórico en el que Marx desarrolló sus ideas. Las
décadas centrales del siglo XIX transcurrían con las diversas economías
europeas creciendo en producción, productividad, pero también en desigualdad,
en especial la economía británica, a la cual recala finalmente después de aņos
de nomadismo motivado por varios exilios obligados. Este aumento de la
desigualdad venía inducido por la concentración de la riqueza en cada vez menos
manos. La teoría que pretende desarrollar se va a centrar particularmente en
explicar las razones de esta concentración y sus posibles consecuencias a largo
plazo. Su previsión de que la dinámica capitalista era intrínsecamente
autodestructiva le lleva a creer que, finalmente, de las ascuas de ese proceso
de aniquilamiento de sus propias bases surgiría una sociedad futura mejor y más
justa, reinterpretando de este modo el idealismo hegeliano de la dinámica del
conocimiento y de la justicia humana en una versión más materialista. Los
medios de producción, ya sean por la propia autodestrucción del capitalismo o
por la toma forzada de los mismos por los trabajadores, llevarían a una
sociedad idílica donde el excedente generado por el proceso productivo sería
propiedad única y exclusiva del trabajador.
Pero
algo falló en su tesis. Entre otras muchas razones -no es mi intención entrar
en esto-, una muy importante y seņalada por Piketty es que Marx no previó las
consecuencias del cambio tecnológico. Justo incluso antes de fallecer, la
propia dinámica capitalista ya le estaba quitando la razón. Las mejoras
tecnológicas terminaron por favorecer a los trabajadores y donde antes solo había
estancamiento de los salarios ahora había mejoras. Como Kuznets dijo casi un
siglo después, la tecnología venía por fin a rescatar al trabajador.
Sin
embargo, sería muy injusto considerar la obra de Marx como una anécdota
filosófica o económica sin ningún valor en el día de hoy. Su idea de la
explotación del trabajador, basada entonces en su famosa teoría del valor y en
la expropiación de los medios de producción tiene difícil eco en la
interpretación de las relaciones económicas y laborales de hoy, pero no así su
preocupación y su intuición sobre la cuestión. Hoy estamos experimentando de
nuevo un aumento de la desigualdad que con las marcadas diferencias a la que le
tocó vivir Marx, podría tener algunos paralelismos con aquella etapa de inicios
y mitad del XIX, por lo que la herencia de Marx sigue presente.
El
Roosevelt Institute acaba de publicar un informe que disecciona los efectos
económicos y sociales del poder de mercado de las grandes corporaciones que no
haría los ascos de un joven Marx
Esta
herencia sigue viva. Por un lado, parte de los continuadores de la tradición
marxista se han concentrado alrededor de la llamada escuela Post-Keynesiana.
Sin embargo, algunos economistas mainstream, no marxistas, se han convertido
en herederos involuntarios, no de la tradición de la escuela surgida a partir
de las ideas de Marx, sino a partir de sus pesadillas. Estos economistas han
puesto el foco de su análisis en algunos de los problemas que el autor de El
Capital ya seņalará hace 160 aņos. Así, la concentración de la actividad
productiva y sus consecuencias laborales, como es por ejemplo la caída de las
rentas salariales o el estancamiento de los salarios incluso en las grandes
corporaciones, tiene una vinculación con la idea de la explotación del trabajo.
Economistas como Alan Manning han dedicado su carrera académica a estudiar el
poder de las empresas en el mercado de trabajo y el impacto que tiene sobre los
salarios y el empleo. Así mismo, recientemente, ha despegado una literatura que
estudia cómo la proliferación de fondos de inversión y otros inversores
institucionales tiene efectos negativos sobre la competencia (sólo hay que
seguir los trabajos de José Azar alguno con su coautor Ignacio González*), o
cómo el incremento de las rentas de monopolio afecta a las rentas salariales
(Simcha Barkai) y el valor de los activos financieros, la inversión y la
desigualdad (Lídia Brun e Ignacio González). El Roosevelt Institute de los
Estados Unidos acaba de publicar un informe que disecciona los efectos económicos
y sociales del poder de mercado de las grandes corporaciones que no haría los
ascos de un joven Marx que ya comenzaba a analizar este tipo de fenómenos. O,
por ejemplo, en una reciente entrada en VOX EU Samuel Bowles explica cómo la
visión actual sobre el análisis teórico de las relaciones laborales, en
particular en la negociación salarial, tiene mucho que deber a visiones ya
contempladas por Marx hace más de 150 aņos.
En
definitiva, al igual que lo fueron Smith o Ricardo, Marx se merece un lugar de
honor en el estrado de los economistas ilustres. La caricaturización realizada
de sus tesis, muchas veces por sus propios seguidores o su vinculación a los
hechos políticos acaecidos más de cincuenta aņos después de su muerte, han
relegado a este insigne alemán a la vitrina de no tocar. Sin embargo, y de
nuevo, con las distancias apropiadas, la evolución de la economía hoy en el
siglo XXI ofrece ciertos paralelismos a los experimentados en la primera mitad
del siglo XIX. Es posible que no compartamos la interpretación que Marx dio de
su mundo en aquella época, ni a las conclusiones de su análisis, pero lo que no
es menos cierto es que sus pesadillas parecen volver como si se nos presentara
su fantasma casi siglo y medio después de muerto. Recuerden, lo último que
debemos hacer es ignorar a un espectro. Háganle caso y no digan paparruchas.
Da
vozpopuli.com
Manuel
Alejandro Hidalgo
Il fantasma di
Marx
(Segue la traduzione)
Non
possiamo condividere l'interpretazione di Marx del suo mondo, né le conclusioni
della sua analisi, ma l'evoluzione dell'economia nel 21 ° secolo offre alcuni
parallelismi con quelli vissuti nella prima metā del XIX secolo.
07.05.2018
- 05:15
Sabato
scorso, si sono celebrati i duecento anni dalla nascita a Treviri, oggi in
Germania, di Karl Marx, forse il pių influente tra i filosofi e gli economisti
della storia moderna. Il suo pensiero ha trasceso il suo tempo e condizionato,
come nessun altro, il futuro del ventesimo secolo. Sebbene non abbia mai
considerato come dovrebbe essere organizzata una societā post-capitalista, la
sua famosa frase che i filosofi non solo devono spiegare il mondo, ma deve
anche cercare di cambiarlo, riflette chiaramente l'obiettivo del suo lavoro.
Profondamente
misconosciuto, anche da molti dei suoi seguaci - non lo dico, lo sento da loro
- e, intensamente interpretato, il suo contributo alla teoria economica č stato
fondamentale. Oggi, tuttavia, e nonostante siano passati pių di cento quaranta
anni dalla sua morte, Marx č ancora vivo nel dibattito e le sue teorie
continuano a generare aspre discussioni non solo per la sua validitā, ma per le
conseguenze che possono derivarne.
Autore
enormemente prolifico, l'opera fondamentale di Marx, "Il Capitale", č
incompiuta. Ha condensato pių di due decenni di pensiero. Leggeva economisti
come Smith o Ricardo e filosofi come Hegel. Tra tutti e molti altri, ha
delineato una visione del mondo che ha poi sostenuto, criticando e procedendo
prima di altri. Da questa critica nasce una complessa interpretazione delle
relazioni economiche e di potere con i rapporti di produzione come spina
dorsale.
La
concentrazione dell'attivitā produttiva e le sue conseguenze sul lavoro, per
esempio la caduta delle rendite salariali anche nelle grandi corporazioni, ha
una connessione diretta con l'idea dello sfruttamento del lavoro
Dobbiamo
capire l'ambiente storico in cui Marx ha sviluppato le sue idee. Nei decenni
centrali del XIX secolo, studia le varie economie europee che crescono in produzione, in produttivitā, ma
anche in disuguaglianza sociale, in particolare l'economia della Gran Bretagna,
paese dove si stabilisce dopo anni di nomadismo motivati da un esilio forzato. Questo aumento della
disuguaglianza č stato indotto
dalla concentrazione della ricchezza in un numero sempre minore di mani. La
teoria si focalizza sulla spiegazione
dei motivi di questa concentrazione e le possibili conseguenze a lungo termine.
La sua previsione che la dinamica capitalista era intrinsecamente
autodistruttiva consapevole che, alla fine, le ceneri di quel processo di
annientamento delle proprie basi faranno emergere in futuro una societā
migliore e pių giusta, reinterpretando le dinamiche dellidealismo hegeliano,
con la conoscenza e la giustizia umana riviste in versione pių materialistica.
Sia per l'auto-distruzione del capitalismo che per lacquisizione forzata dei
mezzi di produzione da parte dei lavoratori, porterebbe ad una societā
idilliaca in cui il surplus generato dal processo di produzione sarebbe di
proprietā esclusiva del lavoratore.
Ma
qualcosa č fallito nella sua tesi. Tra le molte ragioni - non č mia intenzione
di entrare in mertito - una molto importante e segnata da Piketty č che Marx
non aveva previsto le conseguenze del cambiamento tecnologico. Poco prima di
morire, la stessa dinamica capitalista stava giā minando le sue ragioni. I
miglioramenti tecnologici hanno finito per favorire i lavoratori e erano
migliorate le condizioni lā dove vi erano in precedenza solo salari stagnanti.
Come diceva Kuznets quasi un secolo dopo, la tecnologia stava finalmente
arrivando a salvare il lavoratore.
Tuttavia,
sarebbe ingiusto a considerare l'opera di Marx come un aneddoto filosofico o
economico oggi inutile. Č difficile individuare echi nell'interpretazione
economica e nei rapporti di lavoro di oggi della sua idea di sfruttamento dei
lavoratori, in base alla sua famosa teoria del valore e dell'espropriazione dei
mezzi di produzione, ma non della sua preoccupazione e comprensione del
problema. Oggi stiamo di nuovo assistendo ad un aumento della disuguaglianza,
con differenze marcate come quelle del tempo di Marx e potrebbero emergere
analogie con il fenomeno della metā del XIX, tanto da far apprezzare l'ereditā
di Marx.
L'Istituto
Roosevelt ha appena pubblicato un rapporto che analizza gli effetti economici e
sociali del potere di mercato delle grandi aziende rapporto che non causerebbe
disgusto nel giovane Marx
Questa
ereditā č ancora viva. Alcuni dei continuatori della tradizione marxista si
sono concentrati attorno alla cosiddetta scuola post-keynesiana. Tuttavia,
alcuni economisti "mainstream", non marxisti, sono diventati eredi
involontari, non della tradizione scolastica emersa dalle idee di Marx, ma dei
loro incubi. Questi economisti hanno focalizzato la loro analisi su alcuni dei
problemi che l'autore del Capitale ha
segnalato 160 anni fa. Quindi, la concentrazione dell'attivitā produttiva e le
sue conseguenze sul lavoro, come la caduta dei redditi salariali o la
stagnazione dei salari anche nelle grandi societā, č legata all'idea dello
sfruttamento del lavoro. Economisti come Alan Manning hanno dedicato le loro
carriere accademiche allo studio del potere delle aziende nel mercato del
lavoro e all'impatto che ha sui salari e sull'occupazione. Inoltre,
recentemente, una letteratura che studia come la proliferazione di fondi di
investimento e altri investitori istituzionali ha effetti negativi sulla
concorrenza (basta seguire il lavoro di José Azar con il suo coautore Ignacio
González *), o come l'aumento delle rendite di monopolio influisce sui redditi
salariali (Simcha Barkai) e sul valore delle attivitā finanziarie, degli
investimenti e della disuguaglianza (Lídia Brun e Ignacio González). L'Istituto
Roosevelt degli Stati Uniti ha appena pubblicato un rapporto che analizza gli
effetti economici e sociali del potere di mercato delle grandi aziende che non
disgusterebbero Marx, il quale stava giā iniziando ad analizzare questo tipo di
fenomeni. Ed ancora,, per esempio, in una recente entrata in VOX EU, Samuel
Bowles spiega come la visione attuale sull'analisi teorica dei rapporti di
lavoro, in particolare nella contrattazione salariale, abbia molto a che fare
con le visioni giā contemplate da Marx pių di 150 anni fa.
In
breve, proprio come Smith o Ricardo, Marx merita un posto d'onore sul podio di
illustri economisti. La caricaturizzazione delle sue tesi, spesso ad opera dei
suoi stessi seguaci o il suo collegamento con gli eventi politici avvenuti pių
di cinquant'anni dopo la sua morte, ha relegato questo illustre tedesco in una vetrina col cartello "non toccare".
Tuttavia, e ancora, con gli appropriati distinguo, l'evoluzione dell'economia
oggi nel 21 ° secolo offre alcuni parallelismi con quelli vissuti nella prima
metā del 19 ° secolo. Non possiamo condividere l'interpretazione di Marx del
suo mondo in quel momento, né le conclusioni della sua analisi, ma ciō che non
č meno vero č che i suoi incubi sembrano tornare come se il suo fantasma ci
apparisse quasi un secolo e mezzo dopo la sua morte. Ricorda, l'ultima cosa che
dovremmo fare č ignorare uno spettro. Si presti attenzione a lui e non si
sproloqui.
Domenica 6 maggio 2018
Traduzione
e annotazioni dellarticolo per Qui spira vento di fronda!:
(in calce la traduzione con Google con alcune note di
MN)
Marx and Modern Microeconomics
Posted on May 5, 2018 by Samuel Bowles
Few economists
doubt that Marx flunked economics, a judgement mostly based on his labor theory
of value. But this column argues that Marxs representation of the power
relationship between capital and labor in the firm is an essential insight for
understanding and improving modern capitalism. Indeed, this insight is
incorporated into standard principalagent models of labor and credit markets.
Note: The post
below was first published at VoxEU.org.
Economists,
looking back, have not found much to admire in Karl Marx, the economist, the
bicentennial of whose birth we commemorate next month. John Maynard Keynes
referred to Capital as an obsolete economic textbook [that is] not only
scientifically erroneous but without interest or application to the modern
world (Keynes 1925). Paul Samuelsons judgementFrom the viewpoint of pure
economic theory, Karl Marx can be regarded as a minor post-Ricardianwas
equally harsh, especially as he thought Ricardo was the most overrated of
economists(Samuelson 1962).
These
assessments are based largely on our currentand correct in my
viewunderstanding of Marxs labor theory of value as a pioneering, but
inconsistent and outdated, attempt at a general equilibrium model of pricing
and distribution. But there is another aspect of his work that has been
strongly vindicated by theoretical advances in recent decades: the idea that
the exercise of power is an essential aspect of the working of the capitalist
economy, even in its idealized, perfectly competitive, state.
Domination in
Liberal Society
Marx used the
labor theory of value to demonstrate that the exploitation of workers is a necessary
condition for profits (Yoshihara 2017). The normative term exploitation is
justified by the claim that profit arises from a system of domination in which
the wealthy, as owners of capital goods, direct the activities and limit the
choices of employees (Vrousalis 2013). Domination in this sense could be
sustained by an autocratic state acting on behalf of a capitalist class, or
through the exercise of market power made possible by limited competition in
goods markets.
But Marx chose
to study a more challenging question: how could the domination of labor by
capital take place in a private, perfectly competitive, economy governed by a
liberal state? His answer was based on what seems a strikingly modern
principal-agent representation of the employer-employee relationship, arising
from a conflict of interest over the amount of labor effort performed that
could be resolved in an enforceable contract.
Marx stressed
that the employer purchases the workers time on the labor market, not the
workers work. The employees supply of effort to the production process is not
secured by contract but was rather an extraction that only by misuse could
have been called any kind of exchange at all (Marx 1939).
To stress the
distinctive aspect of the labor market, Marx (1867) pointed out that:
[T]he rise in
wages may
be unaccompanied by any change in the price of labor [meaning
effort], or may even be accompanied by a fall in the latter.
The important consequence
for the worker, be his payment high or low, was domination and exploitation
and a form of despotism more hateful for its meanness (ibid).
The final step
in Marxs explanation of domination in a liberal capitalist economy was the
process of accumulation and technical change that supports a permanent reserve
army (ibid) of the unemployed, and which provides the basis of the employers
labor discipline strategy. The private ownership of the means of production
conveys the right to exclude others from use of the firms assets, and
therefore the owners of firms have a powerful threat to induce workers to
supply the effort that could not be secured by contract: work hard, or join the
reserve army.
The Politics
of Production
Marx did not
explain why the labor contract was incomplete. He assumed this was an
uncontroversial empirical observation and used it as the starting point for his
economic theory. In this, he resembles Charles Darwin who advanced a powerful
theory of natural selection without an understanding of the mechanism by which
it occurred. Genetic inheritance would later be explained by Gregor Mendel.
Just as Mendel
underpinned Darwin, a more complete understanding of the incomplete labor
contract developed in the twentieth century, but did not overturn Marxs
conclusions. Like Marx, Ronald Coase (1937) stressed the central role of
authority in the firms contractual relations:
[N]ote the
character of the contract into which a factor enters that is employed within a
firm
[T]he factor
for certain remuneration agrees to obey the directions of
the entrepreneur.
Indeed, Coase
defined the firm by its political structure:
If a workman
moves from department Y to department X, he does not go because of a change in
prices but because he is ordered to do so
the distinguishing mark of the firm
is the suppression of the price mechanism. (ibid)
Herbert Simon
provided the first Coasean model of the firm (Simon 1951). He represented the
employment contract as an exchange in which the employees transfer control
rights over their work tasks to the employer, in return for a wage. Simon
stressed the advantage to the employer of this arrangement, because there was
unavoidable uncertainty about the tasks that would be required over the course
of the contract. Therefore there was a high cost of agreeing to a complete
contractual specification of the activities to be performed. Simon did not know
that he was modeling exactly the incomplete contract for labor that was the
fulcrum of Marxs economic theory.
Coase or Simon
did not directly explain why control rights confer power. As an empirical
matter, the firm appears to be a political institution in the sense that some
members of the firm routinely give commands with the expectation that they will
be obeyed, while others are constrained to follow these commands. If we say
that the manager has the right to decide what the worker will do, this means
only that the manager has the legitimate authority, not the power to secure
compliance. Given that, in a liberal society, the manager is restricted in the
kinds of punishment that can be inflicted, and given that the employee is free
to leave, it is a puzzle that orders are typically obeyed.
Noticing this,
Armen Alchian and Harold Demsetz challenged the Coasean idea that the firm is a
mini command economy, suggesting that the employment contract is no different
in this respect from other contracts:
The firm
has no power of fiat, no authority, no disciplinary action any different in the
slightest degree from ordinary market contracting between any two people
Wherein then is the relationship between a grocer and his employee different
from that between a grocer and his customer? (Alchian and Demsetz 1972)
Oliver Hart (1989)
responded:
[T]he reason
that an employee is likely to be more responsive to what his employer wants
than a grocer is that the employer
can deprive the employee of the assets he
works with and hire another employee to work with these assets, while the
customer can only deprive the grocer of his customer and as long as the
customer is small, it is presumably not very difficult for the grocer to find
another customer.
The Exercise
of Power
This
explanation requires a demonstration that powerin some well-defined sensecan
be exercised by employers over employees in the equilibrium of a competitive
economy. It is nevertheless puzzling that power is exercised in a competitive
economy, in which each actor engages voluntarily in exchanges, from which each
is equally free to walk away.
The following
sufficient condition for the exercise of power captures the central features of
Marxs (1867) representation of the despotism of the workplace:
For B to have
power over A, it sufficient that, by imposing or threatening to impose
sanctions on A, B is capable of affecting As actions in ways that further Bs
interests, while A lacks this capacity with respect to B. (Bowles and Gintis
1992)
The definition
clarifies the difference between the employer and the grocer in Harts response
to Alchian and Demsetz. The sanctions imposed on the employee by depriving that
employee access to the capital good are severe (technically, first order),
while those imposed on the grocer by the departing customer are negligible or
zero (second order). The disgruntled consumer who walks out the door does not
impose a sanction on the grocer because the grocer (in competitive equilibrium)
was maximizing profits by selecting a level of sales that equates marginal cost
to the exogenously given price. A small variation in sales has only a
second-order effect on profits. But this is not the case for the
employer-employee relationship. This is because involuntary unemployment is a
characteristic of the competitive equilibrium of a market in which labor effort
is not covered in an enforceable contract(Bowles 1985, Gintis and Ishikawa
1987, Shapiro and Stiglitz 1985). The employers threat to terminate the
workers position would thus impose a first-order cost on the worker. This is
the basis of the exercise of power by employers.
The incomplete
nature of the labor contract is therefore essential to showing both why the
employers power over the worker is essential to profit-making, and also how it
can be sustained by equilibrium unemployment. Marx understood the first but not
the second, providing instead a dynamic (and not entirely convincing) account
of how the reserve army would be sustained in the long run.
Microeconomist
or Precursor to Modern Micro?
Marx was a
pioneer in the study of principal-agent relationships, though of course he did
not use the term. Principal-agent models now form the microeconomic foundation
for the study of relationships among classes (though economists do not use that
term) in capitalist and other economies, for example the standard treatments of
the exchanges between employer and employee, or between lender and borrower.
These models are essential to current analysis of workaday economic problems
such as the cyclical patterns in wage-setting and productivity, and the
quantity constraints that borrowers face in credit markets. Both of these
problems have substantial microeconomic importance, but are also important
foundations of macroeconomics.
Marx was a
visionary precursor of modern microeconomics, and modern microeconomics has
repaid him the favor by clarifying the limits of some of his most important
ideas. Among them the labor theory of value as a representation of a general
system of exchange (Morishima 1973, 1974), and his theory of the tendency of
the profit rate to fall (Bowles 1981, Okishio 1961). As Michio Morishima
(1974) pointed out, Marx did not resolve the outstanding theoretical problems
of his day, but rather anticipated problems that would later be addressed
mathematically.
Modern public
economics, mechanism design and public choice theory has also challenged the
notioncommon among many latter-day Marxists, though not originating with Marx
himselfthat economic governance without private property and markets could be
a viable system of economic governance.
Political and
Economic Problems
In 1972, Abba
Lerner astutely identified one of the limits of the neoclassical paradigm. A
contract transforms a political problem into an economic problem. An economic transaction
is a solved political problem
Economics has gained the title Queen of the
Social Sciences by choosing solved political problems as its domain. (Lerner
1972)
Whether this
is a feature or a bug depends on your point of view. The Queens domain has not
seemed too cramped because the same paradigm provided a reason to think that
unsolved political problems, such as the incomplete nature of the labor
contract, or the exercise of power by employers over workers, were illusions.
Joseph Schumpeter made this point: What distinguishes directing and directed
labor appears at first sight to be very fundamental, he wrote. But, he argued,
in reality the difference constitutes no essential economic distinction
the
conduct of the former is subject to the same rules as that of the latter
and
to establish this regularity
is a fundamental task of economic theory.
(Schumpeter 1934)
Why, one
wonders, would Schumpeter consider this point to be of such exceptional
importance? The answer is that if Marxs despotism of the workplace is real,
then the liberal argument against economic democracytheres nothing there to
democratizeis false.
Editors
note:Samuel Bowles is a Research Professor and Director of the Behavioral
Sciences Program, Santa Fe Institute. This column is based on a larger work of
the same title to be published in Japanese in a special issue of Keizai
Seminar, edited by Naoki Yoshihara.
References
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Vrousalis,
N (2013), Exploitation, Vulnerability, and Social Domination, Philosophy and
Public Affairs 41: 131-57.
Yoshihara,
N (2017), A Progress Report on Marxian Economic Theory and on Controversies in
Exploitation Theory since Okishio, 1963, Journal of Economic Surveys,
forthcoming.
Pubblicato il 5 maggio 2018 da Samuel Bowles
[Note in corsivo di MN]
Pochi economisti dubitano che Marx abbia bocciato
l'economia, un giudizio basato principalmente sulla sua teoria del valore del
lavoro. Ma questo articolo sostiene che la rappresentazione di Marx dei
rapporti di potere tra capitale e lavoro nell'impresa č un'intuizione
essenziale per comprendere e migliorare il capitalismo moderno. In effetti,
questa intuizione č incorporata nei modelli standard di agente-attore
principale dei mercati del lavoro e del credito.
[La relazione agente-attore principale (o Modello
d'agenzia) č definita come "un
contratto in base al quale una delle due parti (lagente) delega una quota del
proprio potere allaltro. In particolare, una o pių persone (attore principale)
obbliga un'altra persona (agente) ad una particolare attivitā. Nota di M.N.).
Nota: il post sottostante č stato pubblicato
per la prima volta su VoxEU.org.
Gli
economisti, guardando indietro, non hanno trovato molto da ammirare in Karl
Marx, l'economista, il bicentenario della cui nascita commemoriamo il mese
prossimo. John Maynard Keynes considerava il Capitale come "un libro di
testo economico obsoleto, non solo scientificamente errato ma senza interesse
per il mondo moderno e ad esso inapplicabile" (Keynes 1925). Ugualmente
duro il giudizio di Paul Samuelson:
"Dal punto di vista della teoria economica pura, Karl Marx puō
essere considerato un post-ricardiano minore" (Samuelson 1962). Giudizio
duro specialmente perché Samuelson riteneva che Ricardo fosse "il pių
sopravvalutato degli economisti".
Queste
valutazioni si basano in gran parte sulla nostra concezione corrente - e
corretta a mio avviso della teoria del valore del lavoro di Marx come un
tentativo pionieristico, ma incoerente e superato, di un modello di equilibrio
generale del prezzo e della distribuzione. Ma c'č un altro aspetto del suo
lavoro che č stato fortemente rivendicato dai progressi teorici degli ultimi
decenni: l'idea che l'esercizio del potere č un aspetto essenziale del
funzionamento dell'economia capitalista, anche se impostato su uno stato
idealizzato, perfettamente competitivo.
Dominio nella societā liberale
Marx ha
usato la teoria del valore del lavoro per dimostrare che lo sfruttamento dei
lavoratori č una condizione necessaria per i profitti (Yoshihara 2017). [Marx
sostiene (teoria del plusvalore) che il profitto č funzione dello sfruttamento
del lavoro (capitale variabile) e non degli investimenti (capitale fisso). Infatti, Il lavoro che il capitalista acquista sul
mercato č una merce particolare che crea
un valore maggiore di quello che serve per remunerarla. Il lavoro, dunque, č la
sola merce che crea plusvalore. Nota di MN]. II termine "sfruttamento" č giustificato
dall'affermazione che il profitto deriva da un sistema di dominio in cui i
ricchi, in quanto proprietari di beni capitali, dirigono le attivitā e limitano
le scelte dei dipendenti (Vrousalis 2013). La dominazione in questo senso
potrebbe essere affiancata e sostenuta da uno stato autocratico che agisce per
conto di una classe capitalista, o attraverso l'esercizio del potere di mercato
reso possibile dalla limitata concorrenza nei mercati delle merci.
Ma Marx
scelse di rispondere ad una domanda pių stimolante: come potrebbe realizzarsi
il dominio sul lavoro da parte del capitale in un'economia privata,
perfettamente competitiva, governata da uno stato liberale? La sua risposta si
basava su quella che sembra una rappresentazione del contratto agente-attore
principale sorprendentemente moderna del rapporto datore di lavoro-dipendente,
derivante da un conflitto di interessi per la quantitā di lavoro svolto che
potrebbe essere risolta con un rapporto contrattualizzato.
Marx ha
sottolineato che, sul mercato del lavoro, il capitalista acquista il tempo del
lavoratore non il lavoro del lavoratore. La fornitura di lavoro materiale
[sforzo] da parte del dipendente al processo di produzione non č assicurata da
un contratto ma č piuttosto una "estrapolazione" che "solo
impropriamente potrebbe ... essere considerata come un qualsiasi tipo di
scambio" (Marx 1939).
Per sottolineare l'aspetto distintivo del mercato
del lavoro, Marx (1867) ha sottolineato che:
"La
crescita dei salari puō ... non essere accompagnata da alcun cambiamento nel
costo del lavoro [nel significato di sforzo], o possono anche essere
accompagnati da una caduta di quest'ultimo".
L'importante conseguenza per il lavoratore, č che
il livello alto o basso del suo salario", era funzione di
"dominazione e sfruttamento", "forma di dispotismo pių odioso per
la sua meschinitā" (ibid).
L'ultimo
passo nella spiegazione di Marx del predominio del capitale in un'economia
capitalista liberale č la considerazione che il processo di accumulazione e
innovazione tecnica [capitale fisso =strumenti di produzione, investimenti.
Nota di MN] sostiene un "esercito di riserva"
permanente (ibid), costituito da disoccupati, e fornisce la base che impone
obbedienza a carico del lavoratore nei rapporti
industriali. [Una delle contraddizioni del capitalismo
individuate da Marx č costituita dalla necessitā del padrone di avere massima
libertā dazione in ambito sociale (stato liberale) mentre in fabbrica ha
bisogno della massima subordinazione da parte del lavoratore. Perfetta anarchia
in societā. Rigida gerarchia in azienda. Insomma, il profitto (plusvalore) č
generato dal lavoro; lesercito di riserva č generato dagli investimenti
(innovazioni tecnologiche ecc.) e permette di avere unofferta di lavoro a
basso costo perché sovrabbondante rispetto alla domanda dei capitalisti. Nota di MN].
La proprietā privata dei mezzi di produzione
conferisce il diritto di escludere altri dall'uso dei beni dell'impresa, e
quindi i proprietari delle imprese hanno una potente minacciosa arma per
indurre i lavoratori a fornire quel lavoro che non puō essere garantito da un
contratto: lavorare sodo, o aderire all' "esercito di riserva".
La politica
della produzione.
Marx non ha
spiegato perché il contratto di lavoro fosse incompleto. Assunse che questa era
un'osservazione empirica incontrovertibile e la usava come punto di partenza
per la sua teoria economica. In questo, assomiglia a Charles Darwin che ha
avanzato una potente teoria della selezione naturale senza una comprensione del
meccanismo utilizzato per realizzarsi. L'ereditā genetica sarebbe in seguito
spiegata da Gregor Mendel.
Proprio
come Mendel sostenne Darwin, una comprensione pių completa del contratto di
lavoro incompleto si sviluppō nel ventesimo secolo, ma non rovesciō le
conclusioni di Marx. Come Marx, Ronald Coase (1937) ha sottolineato il ruolo
centrale dell'autoritā nelle relazioni contrattuali dell'azienda:
"Nel
contratto entra un fattore che č impiegato all'interno di un'impresa ... Tale
fattore ... č costituito dallaccettazione di obbedire alle indicazioni
dell'imprenditore per avere in cambio una certa remunerazione ".
In effetti, Coase ha definito l'azienda con la
sua struttura politica:
"Se un
operaio si sposta dal reparto Y al reparto X, non č a causa di un cambiamento
dei costi ma perché gli viene ordinato di farlo ... il segno distintivo
dell'azienda č la possibilitā di non prendere in considerazione landamento dei
costi." (Ibid)
Herbert Simon ha fornito il primo modello Coasiano
dell'azienda (Simon 1951). Ha rappresentato il rapporto di lavoro come uno
scambio in cui i dipendenti trasferiscono i diritti di controllo sulle loro
mansioni lavorative al datore di lavoro, in cambio di un salario. Simon ha
sottolineato il vantaggio per il datore di lavoro di questo accordo, perché
c'era un'incertezza inevitabile sui compiti che sarebbero stati necessari nel
corso del contratto. Pertanto, concordare una specifica contrattuale completa
delle attivitā da eseguire avrebbe comportato un costo troppo elevato. Simon
non sapeva che stava modellando esattamente il contratto di lavoro incompleto,
fulcro della teoria economica di Marx.
Coase o Simon non hanno spiegato
direttamente perché i diritti di controllo conferiscono potere. Come una
questione empirica, l'azienda sembra essere un'istituzione politica nel senso
che alcuni membri della societā di fatto impartiscono comandi con l'aspettativa
di essere obbediti, mentre altri sono costretti a seguire questi comandi. Se
diciamo che il manager ha il diritto di decidere cosa farā il lavoratore,
questo significa solo che il manager ha l'autoritā legittima, non il potere di
garantire la conformitā di comportamento del lavoratore. Dato che, in una
societā liberale, il manager č limitato nei tipi di punizione che possono
essere inflitti, e dato che il dipendente č libero di andarsene, č un enigma
che gli ordini siano in genere rispettati.
Notando
questo, Armen Alchian e Harold Demsetz hanno sfidato l'idea Coasiana che
l'azienda č una mini "economia di comando", suggerendo che il contratto
di lavoro non č diverso a questo riguardo dagli altri contratti:
"L'azienda ... non ha potere di
iniziativa, nessuna autoritā, nessuna azione disciplinare diversa dal minimo
comune contratto di mercato tra due persone ... Dov'č allora la diversitā nel
rapporto tra un droghiere e il suo dipendente diverso da quello tra un
droghiere e il suo cliente? "(Alchian e Demsetz 1972)
Oliver Hart
(1989) ha risposto:
Il motivo
per cui un dipendente č probabilmente pių reattivo a quanto il suo datore di lavoro
desidera rispetto al cliente di un droghiere č che il datore di lavoro ... puō
privare il dipendente dei beni con cui lavora e assumere un altro dipendente
per lavorare con questi beni, mentre il cliente puō solo privare il droghiere
del suo essere cliente e fintanto che il cliente č piccolo, presumibilmente non
č molto difficile per il droghiere trovare un altro cliente. "
L'esercizio
del potere
Questa
spiegazione richiede una dimostrazione del fatto che il potere, in un certo
senso ben definito, puō essere esercitato dai datori di lavoro sui dipendenti
nell'equilibrio di un'economia competitiva. Č tuttavia sconcertante che il
potere sia esercitato in un'economia competitiva [Ma questa č
caratteristica economica in uno stato liberale ideale, di scuola, dove vige
la perfetta concorrenza, dove sono banditi monopoli ed oligopoli. Nota di MN] in cui ogni attore si impegna volontariamente in
scambi, dai quali ognuno č ugualmente libero di andarsene.
La seguente
condizione sufficiente per l'esercizio del potere coglie le caratteristiche
centrali della rappresentazione di Marx (1867) del "dispotismo" del
posto di lavoro:
Affinché B abbia potere su A, č sufficiente che,
imponendo o minacciando di imporre sanzioni su A, B sia in grado di influenzare
le azioni di A in modo che gli interessi di B siano soddisfatti, mentre A
manchi di questa capacitā rispetto a B. (Bowles and Gintis 1992)
La definizione chiarisce la differenza tra il
datore di lavoro e il droghiere nella risposta di Hart ad Alchian e Demsetz. Le
sanzioni imposte al dipendente attraverso limpedimento dell'accesso al
capitale aziendale (mezzi di produzione) sono severe (di primaria importanza),
mentre quelle imposte al droghiere dal cliente che non compra sono trascurabili
o pari a zero (di importanza secondaria). Il consumatore scontento che esce
dalla porta non impone una sanzione al droghiere perché il droghiere (in
equilibrio competitivo) massimizza i profitti selezionando un livello di
vendite (e
dei prezzi di vendita, nota di MN) che
eguaglia il costo marginale al prezzo esogeno dato. Una piccola variazione
nelle vendite ha solo un effetto di secondo ordine sui profitti. Ma questo non
č applicabile al rapporto di lavoro datore-dipendente. Questo perché la
disoccupazione involontaria č una caratteristica dell'equilibrio concorrenziale
di un mercato in cui il lavoro materiale non č coperto da un contratto
esecutivo (Bowles 1985, Gintis e Ishikawa 1987, Shapiro e Stiglitz 1985). La
minaccia del datore di lavoro di porre fine al rapporto col lavoratore,
imporrebbe quindi un costo di primo ordine al lavoratore. Questa č la base
dell'esercizio del potere da parte dei datori di lavoro.
La natura
incompleta del contratto di lavoro č quindi essenziale per mostrare sia il
motivo per cui il potere del datore di lavoro sul lavoratore č essenziale per
il profitto, sia il modo in cui puō essere sostenuto dal ruolo della
disoccupazione di equilibrio. Marx capė il primo assunto ma non il secondo,
fornendo invece un resoconto dinamico (e non del tutto convincente) di come
l'esercito di riserva sarebbe stato sostenuto nel lungo periodo.
Microeconomista o precursore di
Microeconomia moderna?
Marx č
stato un pioniere nello studio del sistema di relazioni agente-attore
principale, anche se ovviamente non usava questo termine. I modelli di agente-attore
principale costituiscono ora il fondamento microeconomico per lo studio delle
relazioni tra classi (sebbene gli economisti non utilizzino tale termine) nelle
economie capitalistiche e di altro tipo, ad esempio nei trattamenti standard
degli scambi tra datore di lavoro e dipendente o tra prestatore e mutuatario.
Questi modelli sono essenziali per l'analisi attuale dei problemi economici di
tutti i giorni, come i modelli ciclici in materia di determinazione salariale e
di produttivitā e i vincoli di quantitā che i mutuatari devono affrontare nei
mercati del credito. Entrambi questi problemi hanno una notevole importanza
microeconomica, ma sono anche importanti basi della macroeconomia.
Marx era un precursore visionario della
microeconomia moderna, e la microeconomia moderna gli ha ripagato il favore
chiarendo i limiti di alcune delle sue idee pių importanti. Tra questi, la
teoria del valore del lavoro come rappresentazione di un sistema generale di
scambio (Morishima 1973, 1974), e la sua "teoria della tendenza alla
caduta del tasso di profitto" (Bowles 1981, Okishio 1961). Come ha fatto
notare Michio Morishima (1974), Marx non ha risolto gli eccezionali problemi
teorici dei suoi giorni, ma piuttosto i problemi previsti che in seguito
sarebbero stati affrontati matematicamente.
La moderna
economia pubblica, la concezione dei meccanismi e la teoria delle decisioni
pubbliche hanno anche messo in discussione la nozione - comune tra molti
marxisti degli ultimi giorni, sebbene non suggerita da Marx stesso - che la
governance economica senza proprietā privata e mercati potrebbe costituire un
sistema vitale di governance economica.
Problemi
politici ed economici
Nel 1972, Abba Lerner identificō astutamente uno
dei limiti del paradigma neoclassico. Un contratto trasforma "un problema
politico in un problema economico. Una transazione economica č un problema
politico risolto ... L'economia ha conquistato il titolo di regina delle
scienze sociali scegliendo i problemi politici risolti come suo dominio.
"(Lerner 1972)
Se questa č
una caratteristica o un bug dipende dal tuo punto di vista. Il dominio della
economia-regina non č sembrato troppo angusto perché lo stesso paradigma ha
fornito una ragione per pensare che "problemi politici" irrisolti,
come la natura incompleta del contratto di lavoro o l'esercizio del potere da
parte dei datori di lavoro sui lavoratori, fossero illusioni. Joseph Schumpeter
ha sottolineato questo punto: "Ciō che distingue il lavoro dirigente da quello
diretto sembra a prima vista fondamentale", ha scritto. Ma, sosteneva, in
realtā che la differenza "non costituisce una distinzione economica
essenziale ... la condotta della prima č soggetta alle stesse regole di quella
della seconda ... e stabilire questa regolaritā ... č un compito fondamentale
della teoria economica". (Schumpeter 1934)
Perché, ci si chiede, Schumpeter considererebbe
questo punto di cosė eccezionale importanza? La risposta č che se il dispotismo
sul posto di lavoro, esplicitato da Marx, fosse accertato, allora l'argomento
liberale contro la democrazia economica (in economia non c'č niente da
democratizzare) risulterebbe falso.
__________
Nota
dell'editore: Samuel Bowles č professore di ricerca e direttore del programma
di scienze comportamentali, presso il
Santa Fe Institute. Questo articolo č basato su un'opera pių grande
dello stesso titolo che sarā pubblicata in giapponese in un numero speciale del
Seminario Keizai, edito da Naoki Yoshihara.
Sabato 5 maggio 2018
Venerdė 4 maggio 2018
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In associazione. Valutazione progetti UE.
·
Prime valutazioni di blockchain. Documento inviato
ai delegati Adusbef:
Cerchiamo di capirci qualcosa. E
considerato il nuovo sistema informatico supersicuro.
Blockchain. Qualche magagna?
Blockchain: Cos'č e come funziona
veramente, una guida per capire.
Dalla sua comparsa, la Blockchain ha
subito sollevato un forte interesse, per i suoi ambiti applicativi in molti
settori. Vediamo quali e come funziona.
https://www.blockchain4innovation.it/esperti/blockchain-perche-e-cosi-importante/
Nulla puō essere modificato. Poi si scopre che
le modifiche possono essere apportate se la "maggioranza dei nodi" č
d'accordo a farlo. Quindi o i nodi sono milioni o la fregatura puō essere
dietro l'angolo. E, comunque, chi verifica che la maggioranza che ha deciso la
modifica č numericamente la maggioranza reale? Che cosa vuol dire (paragrafo n°
6) che "anche coloro che non hanno potuto partecipare (nella minoranza)
possono vedere esattamente tutti i passaggi che hanno condotto a quella
decisione" ? Non hanno "potuto" perché? Sarō troppo diffidente,
ma...
Ho inserito "maggioranza"
nella finestra di ricerca. Ecco i risultati:
Ricerca del termine maggioranza nel
documento.
1. La stessa informazione č dunque
presente su tutti i nodi e pertanto diventa immodificabile se non attraverso
una operazione che richiede la approvazione della maggioranza dei nodi della
rete e che in ogni caso non modificherā lo storia di quella stessa
informazione.
2. Gli aggiornamenti o records non
sono pių gestiti, come accadeva tradizionalmente, sotto il controllo rigoroso
di una autoritā centrale, ma sono invece creati e caricati da ciascun nodo in
modo appunto indipendente. In questo modo ogni partecipante č in grado di
processare e controllare ogni transazione ma nello stesso tempo ogni singola
transazione, ancorché gestita in autonomia, deve essere verificata, votata e
approvata dalla maggioranza dei partecipanti alla rete.
3. Le Permissioned Ledger possono
invece essere controllate e dunque possono avere una proprietā. Quando un
nuovo dato o record viene aggiunto il sistema di approvazione non č vincolato
alla maggioranza dei partecipanti alla Blockchain bensė a un numero limitato di
attori che sono definibili come Trusted.
4. Ethereum ed Ethereum Classic: quali
sono le differenze?
Ethereum rappresenta la versione
ufficiale della Blockchain ed č gestita e aggiornata dagli sviluppatori che
lhanno ideata e realizzata, Ethereum Classic invece č una Blockchain che
partendo da Ethereum si pone come una evoluzione o come una forma di
alternativa. Il motivo che ha portato a questa divisione č legato a uno
specifico evento di hackeraggio che ha colpito un progetto Ethereum (appunto,
The DAO) e che aveva indotto la comunitā di Ethereum di cambiare il codice di
Ethereum per rimediare alle conseguenze di questo attacco hacker. Questa
decisione ha aperto una frattura sul concetto stesso di Blockchain, ovvero sui
principi di fondo di questo paradigma. Da una parte ci stavano tutti coloro che
sostenevano che le Blockchain vivono sul principio della community ed č la
maggioranza della community che decide sulle possibili evoluzioni della
Blockchain stessa. E sulla base di questa convinzione se la maggioranza della
community č daccordo la Blockchain puō essere modificata. Cč poi una diversa
scuola di pensiero che invece sostiene che la Blockchain non puō essere
modificata, deve essere saldamente protetta da qualsiasi forma di manomissione.
Questa divisione ha posto gli sviluppatori davanti a un bivio e i cosidetti
puristi, quando Ethereum ha creato una nuova Blockchain, hanno scelto di
continuare a operare sulla vecchia versione della Blockchain. In concreto con
questo passaggio si sono venute a creare due Blockchain Ethereum e in
particolare Ethereum Classic opera oggi come una versione parallela della
Blockchain.
5. Il senso del lavoro di Satoshi
Nakamoto sta tutto qui: nei rapporti tra due o pių persone che non si conoscono
e nella fattispecie nei rapporti che attengono a una transazione commerciale
non č pių necessario fare riferimento a una terza parte, da tutti riconosciuta
come affidabile. La transazione puō essere regolata tra pari, dalla rete ovvero
da tutti i partecipanti alla rete, o meglio ancora dalla maggioranza dei
partecipanti.
6. Qualsiasi modifica poi al messaggi
o, appunto, agli ordini, puō essere attuata solo con il meccanismo del
consenso, ovvero dalla maggioranza dei partecipanti alla rete e una volta
attuata una modifica, appunto attraverso il consenso, anche coloro che non
hanno potuto partecipare (nella minoranza) possono vedere esattamente tutti i
passaggi che hanno condotto a quella decisione. Il consenso distribuito non č
esattamente in linea con i principi della strategia militare, ma nel caso in
questione del Problema dei Generali Bizantini rappresenta la soluzione al tema
della presenza di uno o pių traditori che possono corrompere la corretta
conoscenza e la corretta diffusione degli ordini stabiliti dai generali. In
questo modo tutti sanno tutto nella stessa identica forma.
Giovedė
3 maggio 2018
·
In associazione. Valutazione attivitā, sito e bilancio
Edufin.
Mercoledė
2 maggio 2018
Dossier
Sogei
Martedė
1° maggio 2018
Conclusa sistemazione memorie di PC, tablet e
smartphone.
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Su Facebook (1-5-2018)
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la foto di Antonio Tanza. |
1 maggio ... |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
risposto al commentodi Marcello
Giaccari. |
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Mauro Novelli ha
risposto al commentodi Marcello
Giaccari. |
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il post di Marianna
Orlando. |
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il post di Andrea
Franchini. |
Indaffarati |
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la foto di Carla Marini. |
....oggi giornata di
festa...RIDIAMO..amaramente... |
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Renato Toschei. |
,
Rena'. |
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Marzia Trevese. |
,
Marzietta! |
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ilfattoquotidiano.it ADSUSBEF |
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la foto di Carla Marini. |
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30 APRILE 2018
Su
Facebook (30-4-2018)
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il commento di Ubaldo
Menegotti. |
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tecnomaster.biz COMUNICATO STAMPA ANTITRUST |
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Il Fatto. Beppe Scienza sul sito di Edufin. |
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il post di Maurizio
Cesanelli. |
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ilfattoquotidiano.it Il candidato governatore grillino non entra in
consiglio regionale. |
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29 APRILE 2018
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Su Facebook (29-4-2018)
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la foto di Giuliano
Forlani. |
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la foto di Giovanni
Turchetti. |
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il post di Daniela Felli
Kirke. |
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Mauro Novelli ha
risposto al commentodi Luciano
Giuliani. |
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il post di Massimo
Pagliarani. |
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il commento di Fulvio
Cavallari. |
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la foto di Silvia Surano. |
Dipingiamo...e poi tutto in lavatrice! #Viola #love #family#salento |
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VOGLIAMO UNA DISCUSSIONE #AVISOAPERTO |
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Mauro Novelli ha
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Fondo di ristoro, coordinamento Don Torta scrive alla politica trevisotoday.it ADUSBEF |
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Riccardo
Valentini. |
,
Riccardo ! |
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il post di Antonio Tanza. |
Gallipoli oggi: splendida foto del seno della
Puritate fatta dal mio Caro Amico Donato Surano e lisola di SantAndrea
vista da Palazzo Brigant. Estate arriva presto ! |
28 APRILE 2018
Su
Facebook (28-4-2018)
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il post di Antonio Longo. |
Caro Pd, cosė funziona la democrazia. Risposta a Minopoli democratica.com Ragionamenti interessanti di Pasquino...ma con tante
obiezioni possibili. Davvero non conta chiedersi se i 5stelle siano o no un
partito democratico, visto che dipendono da una srl? Davvero si puō
dimenticare il diluvio di offese, ingiurie e propositi di azzerare le riforme
realizzate dai governi PD dal 2013 ad oggi? Davvero si puō ignorare quanto
successo al Comune di Roma, dove assessori scelti ... Altro... |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Donata Monti. |
Atac, nessuno vuole fare il controllore: su 1.216 amministrativi
neanche un sė ilmessaggero.it Il controllo sui mezzi pubblici va affidato a
cooperative di giovani. Pagate con una percentuale dei risultati che
ottengono, offrirebbero un servizio a costo zero per l'azienda e i cittadini. |
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il post di Carla Marini. |
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Mauro Novelli ha
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Pir, č caccia al cliente da spolpare tra trappole e commissioni gravose ilrisparmiotradito.it |
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il post di Monica Cirillo. |
Pir, č caccia al cliente da spolpare tra trappole e commissioni gravose ilrisparmiotradito.it |
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il post di Roberto
Vismara. |
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il post di Georgina Gina
Guida. |
Never tire of these evenings - Grand Cayman |
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Rinaldo
Montalenti. |
,
Rina'! |
27 APRILE 2018
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In associazione
(mattina)
Chiarita
questione energia con Massimo C.
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Su Facebook (27-4-2018)
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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Ora tutti invocano Renzi (anche chi lo odia). Direzione, si media democratica.com |
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il post di Georgina Gina
Guida. |
No filters required - Grand Cayman seven mile
beach of endless beauty |
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il commento di Sandro
Giacchetti. |
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Mauro Novelli ha
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10 punti prioritari per l'Italia e un contratto
che serve a realizzare il cambiamento che gli italiani ci hanno chiesto il 4
marzo scorso. |
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A Mauro Novelli piace Carlo Sibilia. |
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Mauro Novelli ha
stretto amicizia con Augusto
Principi. |
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il video di Must Do
Travels: Italy. |
Incredibale Italy |
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il post di Marcello
Giaccari. |
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Mauro Novelli ha
commentato la foto di Antonio Tanza. |
Fatto: |
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Mauro Novelli ha
condiviso una foto. |
Di Maio prima ci ha provato con Salvini e ora ci
prova con Renzi. Č come la bella di Torriglia che tutti la vogliono ma
nessuno se la piglia |
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il post di Marianna
Orlando. |
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il post di Ubaldo
Menegotti. |
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il post di Sandro
Giacchetti. |
il tratto di strada che attraversa l'abitato di Ponte Calcara č
pieno di alberi in fiore e di gente: meli e ciliegi, adulti e bambini,. Per
favore, rispettate il limite di velocitā di TRENTA-CHILOMETRI-ORARI: ne
guadagneremo in sicurezza noi che a Ponte Calcara ci abitiamo e voi,
rispettando le regole, ci guadagnerete in bellezza e senso civico. Grazie. |
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Mauro Novelli ha
commentato la foto di Antonio Tanza. |
E' possibile recuperare il testo dell'articolo?
E' di oggi o di ieri? |
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la foto di Antonio Tanza. |
La mia lettera al CNCU aveva le gambe ... |
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Mauro Novelli ha
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il post di Romolo Giacani. |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Donatella
Tigani. |
,
Dona ! |
26 APRILE 2018
In
associazione
Su
Facebook (26-4-2018)
Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
Fabrizio de André - Amico fragile youtube.com Quando la scrisse era superubriaco. Epigono
eccelso della Scapigliatura? |
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Mauro Novelli ha
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agcm.it Garante Dati Personali |
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Mauro Novelli ha
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Fabrizio de André - Amico fragile youtube.com Carla Marini, chi ti ricorda? |
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il post di Federico
Novelli. |
Alfie, il miracolo della vita fino all'ultimo respiro famigliacristiana.it |
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il post di Patrizia
Pavanini. |
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Mauro Novelli ha
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Giusto per essere coerenti.... |
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il post di Patrizia
Pavanini. |
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Mauro Novelli ha
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L'Amaca del 25/04/2018 |
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A Mauro Novelli piace L'Amaca di
Michele Serra. |
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il post di Federico
Novelli. |
Il Buongiorno
di Feltri: Nessuno sa perché lastampa.it |
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Mauro Novelli ha
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il post di Marianna
Orlando. |
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La fantasia della natura di fronte alla
monomania umana! presso Roma. Porta S. Paolo. |
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Mauro Novelli ha
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Instagram Post
by Mauro Novelli April 26, 2018 at 10:55AM CEST instagram.com Foto appena pubblicata https://t.co/8kM1ecIH9q |
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Mauro Novelli ha
commentato la foto di Anna Zecchino. |
Giusto 50 anni fa: " Fotti il sistema:
studia! |
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il post di Marianna
Orlando. |
25 APRILE 2018
Su
Facebook (25-4-2018)
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il post di Alberto
Garroni. |
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il post di Marcello
Giaccari. |
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il post di Carla Marini. |
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la foto di Anna Zecchino. |
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il commento di Massimo
Rosatelli. |
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Mauro Novelli č
stato taggato in un post. |
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Mauro Novelli ha
pubblicato qualcosa in Cenacolo dei
Cogitanti. |
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Mauro Novelli ha
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il commento di Antonio Tanza. |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Antonio Tanza. |
Giā si valorizza per conto suo, ma un bel
solarium in legno massiccio, quando? |
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il post di Antonio Tanza. |
25 aprile a Gallipoli per vedere il cantiere in
terrazza |
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il post di Eugenio Pinto
Wnorowska. |
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la foto di Marianna
Orlando. |
Veleggiando sullo Stretto di Messina. (foto di
Immacolata Pulicano) |
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24 APRILE 2018
Su
Facebook (24-4-2018)
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il commento di Maurizio
Cesanelli. |
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Mauro Novelli ha
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youtube.com Dobbiamo ricominciare! |
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la foto di Anna Zecchino. |
Io non voglio cancellare il mio passato, perchč
nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi ringrazio chi mi ha
fatto scoprire l'amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto
ti voglio bene credendoci e chi invece l'ha fatto solo per i suoi sporchi
comodi. Io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi
e andare avanti, sempre. |
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Mauro Novelli ha
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Hai un minuto per aiutare Giuliano Forlani? change.org |
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il post di Giuliano
Forlani. |
Hai un minuto per aiutare Giuliano Forlani? change.org |
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il post di Tina Napoli. |
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il post di Marianna
Orlando. |
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Mauro Novelli ha
aggiornato il suo stato. |
senzadime Fico, qualche tempo
fa: "Il PD č il nemico pubblico numero uno!" |
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Mauro Novelli ha
risposto al suo commento. |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Alessandra Di
Sarno. |
Auguri, Ciccia 2 ! |
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il post di Carla Marini. |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
stretto amicizia con Carlo Bravetti. |
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Mauro Novelli ha
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Francia, Le Monde: "Vincent Bollorč fermato per corruzione" -
Il Fatto Quotidiano ilfattoquotidiano.it |
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la foto di Romolo Giacani. |
Oggi abbiamo firmato l'accordo quadro con le
Associazioni dei consumatori, si rinnova l'impegno al dialogo e al confronto.
Grazie alle mie splendide collaboratrici e agli amici delle Associazioni che
condividono con noi questo impegno! |
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il post di Marianna
Orlando. |
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Mauro Novelli ha
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cesenatoday.it Adusbef |
23 APRILE 2018
Concluso
il trasferimento di Musica Grande sulla nuvola.
Poste.
Incontro con AD Del Fante (11:00-13:00)
Firma
protocollo
Telegram. Mauro Novelli, [23.04.18 16:03] Sito Edufin. Mai l'iniziativa di inoltrare il documento di
critica ed il blocco del bilancio fu
pių provvidenziale. Stamattina all'incontro con l'AD di di Poste (di nessun
interesse se non per il fatto che pootrebbero esserci progetti da realizzare)
le altre associazioni, Altroconsumo in testa, hanno sparato addosso al sito.
Antonio, non ricordo se il doc.to l'hai mandato anche ai membri del CNCU. Se
non č stato inviato, valuta l'opportunitā di farlo. Saluti Fabio Blasi, [23.04.18 16:10] Provvidenzialmente mandato ieri sera! Di fatto tra il sito di
bankitalia, abi e consob quelle informazioni giā si trovano Mauro Novelli, [23.04.18 16:12] Ma tutta la baracca č costata un milione? Fabio Blasi, [23.04.18 16:18] Magari.mi sembra di cspire che quelli sono linzio. Per
mantenerlo non si capisce quanto costa ogni anno. Vergogna!! Mauro Novelli, [23.04.18 16:20] Morté! |
Su
Facebook (23-4-2018)
Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Georgina Gina
Guida. |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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il post di Antonio Longo. |
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Mauro Novelli ha
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il post di Marianna
Orlando. |
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il post di Monica Cirillo. |
A Mi Manda Rai
Tre per parlare di societā di recupero crediti che adottano pratiche
aggressive. Per rivedere la puntata clicca qui https://goo.gl/cf923d |
22 APRILE 2018
Continuo
a scaricare da ieri la mia Musica (Grande, Etnica, Normale) sulla nuvola .
Inviati
via Telegram a Segreteria Adusbef i due decaloghi:
A
conclusione di questa prima guida segue la guida sui prodotti assicurativi
con caratteristiche riconducibili alla collocazione del risparmio aggiorniamo
due decaloghi pensati per Adusbef in
passato, per renderli in linea con i suggerimenti salvafamiglie.
In
Italia, negli ultimi 25anni, quasi 300mila
risparmiatori sono stati coinvolti in vari dissesti finanziari che
hanno mandato in fumo oltre 3 miliardi di euro.
Come
il risparmiatore puō proteggersi da saccheggi finanziari?
Ecco
alcune regole di "minima accortezza": il primo decalogo č rivolto a
chi ha deciso di investire i propri risparmi in titoli mobiliari; il secondo per
chi ha deciso di investire in azioni, quindi in borsa.
IL DECALOGO SALVAFAMIGLIE PER CHI HA DECISO DI INVESTIRE I
SUOI RISPARMI
1) Diffidare SEMPRE delle offerte
di investimento occasionalmente pubblicizzate sulla stampa o per televisione.
2) Non lasciarsi MAI allettare
dalle promesse di rendimenti notevolmente pių alti rispetto a quelli di
mercato.
3) Diffidare SEMPRE delle
"voci" o delle confidenze di amici, parenti o conoscenti: la
raccolta atipica del risparmio é stata canalizzata usando come collettori
proprio parenti, amici e conoscenti.
4) Non firmare MAI un contratto
se non si sono capite bene tutte le clausole contrattuali,
diffidando comunque di coloro che mettono fretta. Anche nel settore della
raccolta del risparmio, é garantito il " diritto di ripensamento
".
5) Diffidare SEMPRE delle societā
finanziarie poco conosciute, informandosi SEMPRE presso un esperto finanziario
di propria fiducia e di provata onorabilitā.
6) Ricordarsi SEMPRE di avere,
nei confronti dell'investimento finanziario, lo stesso atteggiamento che si
avrebbe nei confronti di qualsivoglia altra merce, prodotto o servizio da
acquistare: per utilizzarli al meglio occorre conoscerli.
7) In caso di investimento
"azionario" (fondi ecc.), guardare bene il
"prospetto informativo" diffidando sempre di coloro che promettono (a
voce) di far lievitare in breve tempo il capitale o, che fanno
balenare alti profitti e facili guadagni.
8) Ricordarsi SEMPRE di
chiedere direttamente informazioni sulla societā che propone
l'investimento: le societā serie sono ben liete di fornirle.
9) Esigere SEMPRE la
documentazione sottoscritta, conservandola con cura. Non lasciare MAI
(all' intermediario, alla banca, alla fiduciaria o ad
altri) moduli o documenti firmati in bianco.
10) Non investire MAI se la personale
situazione finanziaria non lo permette. In caso di investimento seguire
direttamente, o aiutati da persona di esclusiva fiducia, l'andamento della
sottoscrizione.
11) Leggere SEMPRE le periodiche
informazioni inviate dalle societā a cui sono stati affidati i
propri risparmi. In caso di difficoltā di comprensione
"convocare" chi ha proposto l'investimento o recarsi in banca per i
necessari chiarimenti.
IL DECALOGO
SALVAFAMIGLIE PER CHI INTENDE AFFRONTARE UN INVESTIMENTO A RISCHIO.
ATTENZIONE:
1) Valutare bene i tempi di
utilizzo del nostro risparmio. Occorre avere un quadro preciso dei propri
impegni finanziari nel breve e medio periodo: se dobbiamo affrontare una spesa
consistente nei prossimi 12 mesi la collocazione dei nostri risparmi non puō
essere a rischio (azioni, fondi), come potrebbe invece essere se per i prossimi
cinque - sette anni non abbiamo preventivato grosse uscite finanziarie.
2) La quota di investimento in
capitale di rischio deve rappresentare una frazione dei nostri risparmi. Per
decidere quanto investire in prodotti "rischiosi", dobbiamo
chiederci: "Di che somma potrō non
aver bisogno per i prossimi quattro - sette anni" ? Non č male, poi,
inserire nella valutazione qualche spesa imprevista.
3) Occorre poter disporre di una
quota di riserva per intervenire in caso di successivo calo del valore dei
titoli azionari acquistati. In altri termini non si deve investire tutto e
subito, ma frazionare gli acquisti, per avere un capitale di riserva che possa
essere utilizzato per comprare lo stesso titolo svalutato, spingendo, in tal
modo, verso il basso la media dei prezzi.
4) Ricordarsi che quando ci
arriva la "soffiata riservatissima" (operatori, news letter, borsino,
giornali, amici "ben informati", ecc.) chi doveva sapere ed agire ha
saputo ed agito molto prima di noi, specie in un mercato finanziario ristretto
come quello italiano.
5) Se il nostro investimento sta
andando bene, liquidiamolo per tempo, anche contro il nostro istinto: aspettare
il picco massimo significa incappare nella inversione di tendenza e, troppo
spesso, questa ci convincerā a non vendere pių, sperando in una risalita che
potrebbe arrivare dopo anni.
In borsa si dice: "Vendi e
pentiti".
6) Riflettiamo sul fatto che in nessun
mercato (tanto meno in quello azionario) esiste "l'ultimo treno".
L'andamento, cioč, non sarā sempre crescente né sempre in calo. Aver fretta di
entrare o di uscire puō non essere conveniente.
7) Attenzione a non essere presi
dalla sindrome del gioco d'azzardo, con le prime vincite che ci spingono a
nuove e pių alte puntate.
Si dice: "La Borsa presta
!".
8) Alla luce dell'andamento dei
tassi, non dismettere i titoli di Stato, pur se hanno avuto una performance
eccellente, per investire in borsa per il fatto che ormai non rendono pių
nulla: le delusioni possono essere fortissime. I rendimenti ( e la sicurezza)
dei titoli di Stato italiani (di nuovo apprezzati) sono ancora competitivi
rispetto ai rendimenti del reddito fisso reperibili su altri mercati europei.
9) Non dimenticare che pių sono
alti i rendimenti di un titolo, pių č alta la sua rischiositā.
10) Mettete alla porta chi cerca
di convincervi a collocare i vostri risparmi osannando rendimenti passati e
"prevedendone" di futuri.
Su Facebook (22-4-2018)
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Mauro Novelli ha
risposto al commentodi Barbara
Vasapollo. |
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il post di Antonio Tanza. |
I post di Antonio hanno ricevuto
8000 "Mi piace" Č piacevole condividere ideali ed emozioni con i
propri amici di fb |
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il commento di Barbara
Vasapollo. |
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Mauro Novelli ha
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Omocisteina alta, bassa e valori normali - Farmaco e Cura farmacoecura.it https://www.farmacoecura.it/ |
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Mauro Novelli ha
pubblicato qualcosa in Cenacolo dei
Cogitanti. |
Omocisteina alta, bassa e valori normali - Farmaco e Cura farmacoecura.it |
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Mauro Novelli ha
pubblicato qualcosa in Cenacolo dei
Cogitanti. |
OMOCISTEINA: LESAME CHE I MEDICI NON PRESCRIVONO MAI. INDOVINATE
PERCHE? lospillo.info |
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il post di Marianna
Orlando. |
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Mauro Novelli ha
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il post di Daniela Felli
Kirke. |
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il post di Eugenio Pinto
Wnorowska. |
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il post di Rosalba Di
Placido. |
Adusbef: "Importante sentenza di Cassazione a tutela utenti
banche" ilcittadinoonline.it |
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il commento di Anna Zecchino. |
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21 APRILE
21aprile 2018
Inizio
a scaricare Musica sulla nuvola
Su
Facbook (21aprile 2018)
Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Monica Cirillo. |
Eccellente! |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Antonio Tanza. |
Che bello! |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
aggiornato il suo stato. |
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20 APRILE 2018
In
associazione
Elaborazione
documento per su sito Edufin. Inviato anche a E.
Considerazioni
circa il nuovo portale Edufin (di Mauro Novelli).
E
nostro obbiettivo strutturare un sito che non miri esclusivamente a promuovere
le magnifiche sorti e progressive del sistema bancario, nel tentativo di
acquisire gli ultimi 3 o 4 milioni di cittadini non ancora bancati.
Scopo
del sito č di informare i cittadini, soprattutto giovani, circa un settore
ancora poco conosciuto e che, agli occhi di molti non gode di una chiara fama.
Dobbiamo
quindi procedere didascalicamente perché tutti acquisiscano quelle informazioni
circa un settore che ormai permea ogni giorno famiglie e singoli cittadini.
In
societā di mercato, le banche ( e in genere le societā di seervizi) prosperano se hanno una clientela informata e
soddisfatta. Da ciō deriva che i comportamenti tra addetti ai lavori e clienti
sono fondamentali nella percezione che il correntista ha circa la correttezza,
laffidabilitā, la professionalitā quali caratteristiche fondanti nei rapporti tra
domanda e offerta dei servizi bancari.
Ecco
su cosa deve riflettere chi non č ancora
un cliente di banca o lo č diventato molto poco consapevolmente.
La banca č una societā che fornisce servizi alla clientela ( soprattutto di
contabilitā) pertanto dobbiamo considerare che:
1)
Ogni servizio ha un costo. Non solamente i classici prodotti del settore del
credito, ma anche: il bell'arredo degli uffici, l'aria condizionata del salone,
la sicurezza rap-
presentata dalle guardie giurate, gli eleganti espositori per informare la
clientela circa caratteristiche e condizioni dei servizi offerti.
2) Un mercato č "utile ed economico" se i soggetti che offrono e
quelli che comprano hanno un comportamento "adulto", cioč
responsabile, non umorale e soprattutto consapevole della necessaria presenza
della controparte
Č buona norma acquisire immediatamente atteggiamenti di educata
non subordinazione, né nei confronti dei prodotti ( come per l'acquisto
di una lavatrice, tanto vale imparare subito e con buona volontā il funzionamento),
né nei confronti degli impiegati, né nei confronti del "direttore
Il
conto economico che li sostenta č alimentato anche dalle spese che noi
affrontiamo per l'utilizzo dei servizi proposti dalla banca.
Ciō rende legittimo pretendere che ogni nostra difficoltā, sia tecnica che
di conoscenza dei prodotti o di comunicazione interpersonale, trovi risposta
pronta, cortese e qualificata negli ambiti degli uffici e dei dipendenti
bancari. Essendo noi gli acquirenti della 'merce esposta", abbiamo il
diritto di chiedere, di informarci, di capire e (perchč no?) anche di rompere" nei limiti
intelligenti della buona educazione, come se ci trovassimo in un qualsiasi
altro negozio.
Ma lo spirito di servizio che dobbiamo ricercare non vuol significare
pretendere un atteggiamento servizievole. Se il modulo che dobbiamo
riempire ci impressiona, o ci vengono richieste "cose" che non cono-
sciamo cerchiamo non aiuto, ma informazioni e chiarimenti (sarā sufficiente
imparare 4 o 5 nuovi codici): mai chiedere agli impiegati di riempirlo al posto
nostro. Siamo forse analfabeti? La modulistica č semplicemente una richiesta di
dati messa in forma particolare, basta leggere le richieste con calma; non č un
compito in classe da consegnare o un quadro da completare. Prima impariamo ad
utilizzare i moduli, meno lunga e pių ben vista sarā la nostra visita in banca.
3) Se uno dei due soggetti che intervengono nel mercato non sa
"regolarsi", deve intervenire il legislatore.
La
normativa obbliga, tra l'altro, alla pubblicizzazione per ogni servizio
proposto di: caratteristiche, commissioni, tassi attivi e passivi, spese
richieste, formalitā dei contratti, modalitā di revisione, cadenza delle
comunicazioni della banca, comportamento degli addetti ecc. In ultima analisi,
caratteristiche, costi e vantaggi di ogni servizio discendono da contratti che
il cliente dovrebbe sottoscrivere solo dopo averne conosciuto le implicazioni.
In altri termini non dimentichiamo che: "Primo dovere č conoscere i
diritti, nostri e degli altri".A questo punto, prima di presentarci in
banca, dobbiamo svolgere al cune valutazioni preventive.
4) Perché la banca ? Quale č il motivo che ci porta a richiedere i servizi di
un istituto di credito? In funzione della risposta dovremo individuare il
servizio bancario, o i servizi, che risolvono il nostro problema (e anche i
servizi accessori che, prima o poi, la banca ci proporrā).
Per
essi č doveroso informarsi sia in merito al funzionamento che ai costi e
valutarne la rispondenza alle nostre esigenze. Ad esempio, se vogliamo
investire in titoli avremo bisogno del conto corrente e della custodia titoli;
ma se vogliamo semplicemente vincolare una somma in Certificati di deposito
basta presentarsi allo sportello con il denaro, non occorrendo altro. Se
vogliamo destinare una piccola somma mensile al figliolo, sarā sufficiente
aprire un libretto di risparmio, meno costoso del conto corrente e remunerato
con un tasso pių alto, oppure accedere ai pių sofisticati Piani di
accumulazione di capitale (Pac). Per utilizzare Bancomat o Carte di credito
occorre necessariamente un conto corrente. Se dobbiamo pagare somme in maniera
continuativa (affitti, rate ecc.) non occorre avere rapporti di clientela,
basta ordinare soldi alla mano, un bonifico allo sportello di una qualsiasi
banca.
5) Apparteniamo ad una fascia sociale interessante e, perciō, corteggiata? La
nostra posizione lavorativa (libero professionista, dipendente della P.A. o di
grandi aziende ecc.) o sociale (giovane, pensionato ecc.) puō costituire un
vantaggio per l'attenzione ad essa prestata dalla banca? Tutti gli istituti di
credito hanno una serie di "convenzioni" riservate ai dipendenti di
determinati enti o societā (ministeri, aziende ecc) o operanti in particolari
settori (medici, avvocati, agenti di commercio, insegnanti, militari,
artigiani, pensionati ecc.). Tali convenzioni, vantaggiose per la banca per
l'alto numero di clientela potenziale coinvolgibile, prevedono condizioni
particolari e pių economiche per molti servizi. Č chiaro che poterne
approfittare genera notevoli vantaggi. Occorre pertanto informarsi. Si tenga
presente che anche un solido 'gruppo familiare" (vari rapporti
intrattenuti da elementi di una stessa famiglia, o da elementi ad essa riconducibili)
puō convincere la banca ad adottare condizioni di vantaggio. E ancora, potrebbe
risultare conveniente proporre alla valutazione della banca la possibilitā di
strutturare una convenzione in quanto membri di Cral o di altre entitā (ad
esempio del Terzo settore) numericamente allettanti per l'istituto di credito.
6)
Come scegliere la banca? Abbiamo ben compreso che con la recente normativa mirante a risolvere i problemi di banche in
difficoltā (bail-in) le banche non sono pių tutte uguali? E possibile
informarsi sulla soliditā di un istituto di credito?
E
ancora, conviene intrattenere rapporti con una banca nelle vicinanze
dell'abitazione o, piuttosto, del posto di lavoro? Cercheremo la risposta nella
conduzione giornaliera delle nostre attivitā, Se il recarsi in banca non trova
impedimenti nei nostri impegni di lavoro converrā decidersi per una agenzia nei
pressi dell'ufficio. Delle banche vicine, quale č pių conveniente circa il
servizio di cui abbiamo bisogno o che pensiamo di utilizzare di pių? Conviene
intraprendere un rapporto individualmente, senza che altri possano intervenire,
o, piuttosto, sarebbe opportuno coinvolgere genitori coniuge, figli o persona
di fiducia, imponendo una duplice titolaritā nel servizio che andiamo ad
acquistare? O, pių semplicemente, conviene delegare formalmente un nostro
fiduciario perché svolga solo particolari e definite operazioni ? Nei vari
casi, quali sono le conseguenze e le responsabilitā nella ipotesi di: assenza o
impedimento, premorienza, cattiva gestione o altro?
Abbiamo deciso. Tutto, in teoria, ci č (quasi)
chiaro.
Abbiamo
ben definito le nostre esigenze.
Entriamo
7) La banca in pratica. Con l'impiegato approfondiamo le caratteristiche
tecniche e di funzionamento del prodotto che ci interessa, definiamo
perfettamente i costi di utilizzo (commissioni per la banca, spese da
rimborsare, bolli per l'erario ecc.), ci informiamo sulle formalitā per
acquistarlo" (occorrerā un documento con fotografia, porto d'armi,
passaporto pių apprezzati di patente e di carta di identitā e il nostro codice
fiscale); dovremo apporre delle firme, ma sempre dopo aver letto attentamente
il modulo da sottoscrivere e, in caso di dubbio, chiedere e richiedere
spiegazioni (magari anche rivolgendosi a
che ne sa pių di noi e tornare in banca successivamente). Conosceremo i nostri
doveri di utente e quelli della banca fornitrice. Ci informeremo su formalitā,
costi e tempi necessari per recedere e chiudere il rapporto. Ci informeremo
altresė dei canali da seguire per risolvere eventuali problemi o difficoltā che
si dovessero presentare: sapremo quali poteri ha l'impiegato di sportello; che
cosa possiamo risolvere con il direttore, quando dobbiamo rivolgerci
all'ispettorato reclami o allABF.
Contrattare le condizioni. Se il servizio prevede una remunerazione (interesse)
o commissioni passibili di variazione, occorrerā, pacatamente ma fermamente,
contrattare le condizioni. In seguito sarā nostra cura verificare
periodicamente e con pignoleria l'applicazione di quanto definito, di volta in
volta, con gli impiegati. Si rammenti che la tempestivitā e la fermezza di un
nostro intervento possono risolvere una situazione che, se lasciata
incancrenire, potrebbe risultare irresolubile.
9) Siamo ormai clienti della banca X. Veniamo a scoprire che, col tempo e la
reciproca conoscenza, i nostri rapporti con impiegati e direttori
migliorano se, da parte di tutti, si adottano comportamenti corretti che non
vuol dire remissivi o di inferioritā), se ci manteniamo aggiornati
ed informati sugli argomenti che interessano il nostro rapporto con banca
(andamento dei tassi, rendimento dei titoli di Stato ecc.); se le nostre
richieste sono logiche e non campate in aria; se modifichiamo fin da subito e
con severitā loro eventuali atteggiamenti di sufficienza o di saccente
sopportazione; se fattivamente, la banca conquista la nostra fiducia con
correttezza di prassi, rispetto di accordi, chiarezza e certezza di condizioni.
Ma il tempo potrebbe, al contrario, convincerci di aver sbagliato banca.
Ricercheremo le cause del pessimo rapporto: se esse non sono a noi imputabili,
occorrerā valutare costi e vantaggi di un cambiamento. Se, infine decidiamo di
cambiare, mai chiudere impulsivamente il rapporto con la banca X per aprirne
uno con la banca Y solo in un secondo tempo: avendo deciso di sopportare le
spese e gli inconvenienti della chiusura di un rapporto, tanto vale diventare
prima clienti anche della seconda banca, valutarne, comparandole con la prima,
caratteristiche e comportamenti, organizzazione e atteggiamenti, per poi
stabilire quale dei due rapporti chiudere (e quando), magari informando
apertamente le banche della decisione che si sta per prendere (ponendole in tal
modo in concorrenza) potremmo anche decidere di rimanere nella primitiva
"padella", evitando la successiva "brace"
10)
Proviamo, fin da subito, ad offrire (e a pretendere sinceramente) cordialitā,
educazione e tolleranza. Potrebbe risultare l'unico reciproco servizio gratuito
e vincente.
Alla
luce di quanto espresso, ecco le mie valutazioni sulle pagine iniziali del sito
che ci occupa.
Se
si inizia seguendo i video presentati dai moduli, occorre illustrare gli
strumenti che il video stesso suggerisce, con quella progressione: libretto,
carta prepagata, conto corrente.
Chi
sa poco di banca e finanza non puō trovarsi questi strumenti in ordine
alfabetico.
Ad
esempio, nel primo modulo: primo strumento: Bonifico Sepa? Bonifico!?
Sepa?!
Il
sito va strutturato con intenti didascalici, per chi non ha conoscenze di banca
e finanza o ne ha poche.
Cosė
mi sembra poco coinvolgente e risultano addirittura pių accattivanti le guide
presenti sul sito di Bankitalia:
Comprare
una casa - il mutuo ipotecario in parole semplici
Data
pubblicazione:27 giugno 2017
Il
Conto corrente in parole semplici
Data
pubblicazione:28 giugno 2016
Il
credito ai consumatori in parole semplici
Data
pubblicazione:28 giugno 2016
Secondo
modulo. Tra gli strumenti che potrebbero essere utili per comprare casa: Primo
strumento: Addebito diretto. ???
Il
problema dellordine alfabetico continua anche per gli altri moduli.
Proposte.
1) Gli strumenti devono seguire
gli sviluppi informativio del video che li precede.
2) Alla fine di ogni mudulo, inserire
un decalogo con consigli, accortezza da tenere, suggerimenti.
3) Valutare se non sia il caso
di inserire un paragrafo sulle criticitā pių frequentemente riscontrate.
Allego
il link del progetto realizzato da Adusbef dodici anni fa.
Potrebbe essere utile per qualche
suggerimento.
Investimenti
Circa
i prodotti di investimento, vanno accesi i riflettori su una innegabile veritā:
Se i tassi di rendimento sono superiori a quelli di mercato, cč un sensibile
rischio sottostante che linvestitore deve ben valutare.
Ma,
perché il risparmiatore decida consapevolmente sulla collocazione del suo
risparmio, prima ancora del rendimento finanziario, occorre mettere in risalto
le altre caratteristiche fondamentali
del prodotto di investimento.
1) Vincolo temporale
Va richiamata lattenzione
del risparmiatore sui vincoli temporali che bloccano linvestimento e non
permettono la sua liquidazione secondo le eventuali necessitā finanziarie
dellinvestitore.
2) Liquidabilitā
Occorre richiamare la
consapevolezza dellinvestitore sulla circostanza se i prodotti sottoscritti
siano facilmente liquidabili sul mercato o se debba andare a cercarsi un
acquirente, come Diogene.
3) Quotazione
E fondamentale evidenziare
al risparmiatore la necessitā che landamento del prezzo del prodotto
acquistato sia riportato da quotidiani economici.
4) Tassazione.
Occorre richiamare
lattenzione sulla necessitā di appurare con precisione lentitā della
tassazione per procedere a una chiara comparazione.
5) Oneri e commissioni.
Fornire precise informazioni
sui costi d,ingresso, di gestione e di liquidazione dei singoli investimenti.
Su
Facebook (20-4-2018)
Mauro Novelli ha
commentato il post di Georgina Gina
Guida. |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Georgina Gina
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Un vecio, tanti bocia, un boceto e una putela! |
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il post di Marianna
Orlando. |
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Mauro Novelli ha
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ma quanti Natali ce stanno?! mamma mia che ansia #Raggi #Roma #spelacchio2 #pocheideemaconfuse |
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il post di Sandro
Giacchetti. |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Barbara Ardu. |
,
Barbara! |
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Mattia Guida. |
Mattia! |
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il commento di Luciano
Giuliani. |
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19 APRILE
19 APRILE 2018
Su
Facebook (19-4-2018)
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aggiornato il suo stato. |
18 APRILE 2018
Su
Facebook (18-4-2018)
Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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Il Programma del MoVimento 5 Stelle č quello votato dagli iscritti ilblogdellestelle.it Questo post compare oggi sul blog 5S: https://www.ilblogdellestelle.it/2018/ |
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Mauro Novelli ha
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Il Programma del MoVimento 5 Stelle č quello votato dagli iscritti ilblogdellestelle.it Questo compare oggi sul blog: https://www.ilblogdellestelle.it/2018/ |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
risposto al commentodi Rosalba Di
Placido. |
archive.org Verificato con www.archive.org dal
giornalista. Si puō fare altrettanto |
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Mauro Novelli ha
aggiornato il suo stato. |
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Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
archive.org Nei progetti il prototipo č fondamentale. Poi
ciascuno costruisce secondo le sue inclinazioni. Ma senza il prototipo č
tutto molto molto pių difficile. Andrea, avevamo 18 anni di meno. Creature
per un sito primitivo. |
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il commento di Andrea
Franchini. |
mi ha insegnato molto, molto altro. E in un attimo
mi ha superato in competenza tecnica. Adusbef č uno dei pochi fari accesi
nella nebbia della nostra societā, del nostro Paese. |
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Mauro Novelli ha
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archive.org Andrea
Franchini mi insegnō i rudimenti necessari per costruire un
sito. Ancora lo ringrazio. |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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il post di Rosalba Di
Placido. |
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il post di Raffaella
Rossi. |
17 APRILE
17 APRILE 2018
Su
Facebook (17-4-2018)
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Mauro Novelli ha
risposto al suo commento. |
archive.org Č opportuno informare chi fa i giochini con le
pagine pubblicate sui siti, che con www.archive.org non
si scappa. |
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Mauro Novelli ha
risposto al suo commento. |
archive.org Basta collazionare due gruppi di documenti. Su www.archive.org trovate
le vecchie pagine dei siti pių visitati. Non č difficile. Ad esempio, per
Adusbef si puō risalire al contenuto del sito dal 2000, alle date in
grassetto |
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Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
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la foto di Edoardo
Gimigliano. |
oggi per i miei primi 51 anni mi sono fatto un
bel regalo |
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Mauro Novelli ha
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il post di Monica Cirillo. |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Marianna
Orlando. |
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il post di Federico
Novelli. |
Il Buongiorno di Feltri: La sharia occidentale lastampa.it |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Edoardo
Gimigliano. |
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Mauro Novelli ha
scritto sul diario di Alessandra Di
Sarno. |
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16 APRILE 2018
Su
Facebook (16-4-2018)
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Sandro
Giacchetti. |
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A Mauro Novelli piace
il post di Sandro
Giacchetti. |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
condiviso un link. |
Pignoramento prima casa, limiti e tutele: quello che lAdusbef puō fare
per salvare limmobile termolionline.it |
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Mauro Novelli ha
condiviso un link. |
Educazione finanziaria, l'offerta cresce ma italiani ancora bocciati repubblica.it Adusbef |
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il post di Massimo Pagliarani. |
Foto scattate al confine Cino Tibetano a 5800mt
slm durante l'equinozio di primavera. |
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Mauro Novelli ha
condiviso un link. |
Lattacco in Siria? Unutile commedia per evitare il peggio linkiesta.it I tre porcellini hanno problemi interni. Quale
migliore diversivo di una guerretta? |
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Mauro Novelli ha
condiviso un link. |
Bilancio Aperto - Registrazione completata app-pubblica.mef.gov.it |
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Mauro Novelli ha
aggiornato il suo stato. |
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Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
gruppoarcheologico.it I vs. Interventi sono un elogio a chi č stato
abituato a tener bene le cose ed a cercare di accomodarle prima di giubilarle. |
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Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
gruppoarcheologico.it Grazie a tutti per i like ed i commenti. |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Marianna
Orlando. |
bugie made in US sulla Siria - Gen.Tricarico chiarisce QUESTIONE armi
chimiche -TG2 14 febbraio 2018 youtube.com Da 1:50 il generale Tricarico. https://www.youtube.com/ |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Edoardo
Boncinelli. |
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il post di Vincenzo
Rosselli. |
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il post di Gaspare Di
Maria. |
Un devastante audio rubato. Berlusconi massacra Salvini-Meloni:
"Con quei due al governo..." / Video tv.liberoquotidiano.it |
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Mauro Novelli ha
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Nous avons des preuves de l'attaque chimique! |
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Mauro Novelli ha
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Nous avons des preuves de l'attaque chimique! |
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Mauro Novelli ha
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Nous avons des preuves de l'attaque chimique! |
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il post di Marianna
Orlando. |
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la foto di Giovanni
Turchetti. |
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15 APRILE 2018
Su
Facebook (15-4-2018)
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Mauro Novelli ha
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la foto di Giovanni
Turchetti. |
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il post di Monica Cirillo. |
A Mi Manda Rai
Tre per parlare di: |
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Mauro Novelli ha
risposto al commento
di Georgina Gina
Guida. |
gruppoarcheologico.it Gina, da giovani Guardiamarina, con Mattia
avevamo giā preso servizio a Maristat. Ci eravamo giā conosciuti? |
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Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
gruppoarcheologico.it L'attivitā era supervisionata dalla
Sovrintendenza. Liberato il dromos, entrammo in un ambiente angusto, ma
trovammo un sarcofago con una iscrizione sul coperchio, non molto comune
presso gli Etruschi. Sicuramente giā "visitato", secondo me dalla
squadra "Cesanelli" {una sottosezione del Gar |
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Mauro Novelli ha
condiviso un link. |
gruppoarcheologico.it Esattamente 45 anni fa conobbi mia moglie
durante lo scavo di una tomba a Vulci. Eravamo nello stesso gruppo del GAR. |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Sandro
Giacchetti. |
Roma, il Comune cerca contadini: ma nessuno vuole il lavoro ilmessaggero.it Bene. Il tuo cazziatone mi fa riflettere. |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Sandro
Giacchetti. |
Roma, il Comune cerca contadini: ma
nessuno vuole il lavoro ilmessaggero.it No, Sandro. Questi interventi sono preziosi,
sono quelli che ti permettono di qualificare tutti gli altri! Sono importanti
per valutare il q.i. medio dei frequentatori di FB. |
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Mauro Novelli ha
risposto al commentodi Sandro
Giacchetti. |
Roma, il Comune cerca contadini: ma nessuno vuole il lavoro ilmessaggero.it Ti leggo e ti piango |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
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Tweets with replies by Mauro Novelli (@mauronovus) | Twitter twitter.com Ricordi quando ti sei unito a Twitter? In piena
crisi finanziaria. #IlMioAnniversarioDiTwitterhttps://t.co/ZyvauhBw2Q |
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Mauro Novelli ha
condiviso un link. |
Tweets with replies by Mauro Novelli (@mauronovus) | Twitter twitter.com Ricordi quando ti sei unito a Twitter? Io sė! In
piena crisi finanziaria. |
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Mauro Novelli ha
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il commento di Sandro
Giacchetti. |
ecco, appunto: non parliamo tanto per parlare! Ma
che cavolo di risposta č? Io non ho mai fatto il contadino per professione,
ma solo per diletto, perché la mia professione č stata indirizzata dalla mia
formazione, dai miei studi, dalle mie esperienze e, perché no, dalla mia
fortuna. Ma per fare quello che sapevo fare ho fatto le valigie e ho passato
molti anni della mia vita ruzzo... Altro... |
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Mauro Novelli ha
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Sandro
Giacchetti. |
Roma, il
Comune cerca contadini: ma nessuno vuole il lavoro ilmessaggero.it In materia faccio sempre questa considerazione:
se in Veneto cercano lavoratori, come fa un ragazzo pugliese disoccupato ad
andare a lavorare a Vicenza con uno stipendio di 1000 euro, quando oltre la
metā se ne va in affitto? Qualcuno deve suggerire a questo ragazzo di fare
come suo nonno: vivere in uno stanzone con altri 10 emigranti. Il problema
non č generato dalla Leopolda, ma da Fanfani, Leone, Andreotti, Rumor ecc. A
fine anni '70 la mia busta paga di bancario annoverava ancora la voce
"Gescal": una trattenuta (di una certa consistenza) per la
"Gestione delle case dei lavoratori". Dove sono finiti quei soldi?
Li hanno rubati quelli della Leopolda! Ne sono sicuro. |
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A vino stiamo cosė: |
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la foto di Paolo Eremita. |
PIŲ TUTTO IL RESTO |
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Mauro Novelli ha
commentato il post di Rosalba Di
Placido. |
Ecco chi controlla i governi di tutto il mondo youtube.com Č di un paio d'anni fa, ma sintetizza bene lo
stato delle cose. Forse avrebbe dovuto chiarire meglio che, con i $ stampati
da Fed, gli USA continuano a comprarsi il mondo. Per inciso, la Fed č il piú
grande detentore di titoli del debito USA con oltre il doppio di quelli che
detiene la Cina, primo paese detentore. |
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il post di Rosalba Di
Placido. |
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Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
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il commento di Elena Capretti. |
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il commento di Andrea
Franchini. |
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la foto di Anna Zecchino. |
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A Mauro Novelli piace
il post di Anna Zecchino. |
Ottico vende montature senza lenti spacciandole per occhiali omeopatici lercio.it 'n ce se crede! |
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Mauro Novelli ha
commentato il suo post. |
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A Mauro Novelli piace
il commento di Ubaldo
Menegotti. |
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A Mauro Novelli piace
il post di Donata Monti. |
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Mauro Novelli ha
condiviso un link. |
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A Mauro Novelli piace
il post di Giuliano
Forlani. |
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A Mauro Novelli piace
il post di Georgina Gina
Guida. |
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Mauro Novelli ha
condiviso un post. |
E ora chiedete scusa a Kim #siria |
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il post di Romolo Giacani. |
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Mauro Novelli ha
aggiornato il suo stato. |
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