Il tempo del Papa-Re
Diario del Principe
Don Agostino Chigi
dall’anno
1830-1855
* * *
Anno 1830
Gennaio
Giovedì
7 — Ha fatto strepito nei giorni scorsi l’accaduto al Colonnello
Villacampa Spagnolo, il quale avendo ritrovata la moglie, che è francese
piuttosto bella, in compagnia del figlio del Duca di S. Leu, dopo una scena
piuttosto strepitosa, aveva fatto istanza che la moglie fosse immediatamente
rinchiusa in un Monastero. Intanto il Governo, inteso del fatto, ha intimato
l’arresto in casa ad ambe le parti sino che abbiano data la loro parola d’onore
di non offendersi: dopo di che il Colonnello è partito colla moglie, ma
coll’intenzione di ricondurla in Francia alla sua madre.
Febbraio
Martedì
23 —
Lunedì
29 — In questi giorni ha fatto molto rumore l’arresto seguito
piuttosto strepitosamente del Guardaportone della Villa Borghese per avere
cagionata la ferita in testa di un ragazzo, a cui giorni sono diede una spinta
per avergli resistito insolentemente; in seguito della quale batté fortemente
la testa al cancello. Dopo l’arresto il Sig. Gozzani agente generale del
Principe Borghese ha fatto chiudere la villa al pubblico, e così tuttora
continua.
Martedì
30 — Oggi
Aprile
Martedì
7 — Questa mattina di buon’ora è stata innalzata una delle
due colonne al principio della salita del Pincio superiormente alla fontana
ov’è la statua di Roma.
Sabato
Santo 10 — Oggi è stata data l’acqua alla fontana di piazza Colonna
intorno alla quale si è lavorato per circa sei mesi per ripulirla e
risarcirla, e fare qualche cambiamento al gettito dell’acqua.
Martedì
20 — È uscito editto di Segreteria di Stato che proroga per
un altr’anno (dicendosi che questa sarà sicuramente l’ultima proroga) la
disposizione che proibisce di aumentare le pigioni delle case etc.
Maggio
Mercoledì
19 — In questi giorni è stata scoperta alla pubblica vista
una delle due colonne rostrate all’ingresso della passeggiata del Pincio dalla
parte del Popolo.
È voce comune che per mezzo di
circolari sia stato mandato a tutte le Dogane l’ordine di sospensione della
nuova tariffa, contro la quale si sono suscitati moltissimi reclami.
Venerdì
21 — Domenica e lunedì scorso è stata osservata sulle
foglie degli alberi e piante, in Roma e nei contorni, una polvere cenerina, non
si sa donde venuta. Si era detto che potesse provenire da una eruzione del
Vesuvio; ma si è verificato che non vi è stata alcuna eruzione.
Oggi sono stati scoperti alla fontana
di piazza Colonna due delfini per parte, addossati a due conchiglie, che
gettano acqua.
Lunedì
24 — Questa sera a Valle si è recitata una nuova tragedia del
Sig. Sterbini intitolata Filippo Visconti, che per
Giugno
Venerdì
11 — Questa mattina di buon’ora è stata innalzata
all’ingresso della passeggiata del Pincio l’altra colonna rostrata, che
è in due pezzi.
Luglio
Sabato 17 —
Giovedì
22 — Questa mattina a S. Luigi de’ Francesi si è cantata
solenne messa e Te Deum per la presa di Algeri con invito dei Cardinali
Palatini e Borbonici, corpo diplomatico e Prelature pure aderenti nei
rispettivi coretti. Per questa circostanza questa sera si è fatta
illuminazione alla Chiesa di S. Luigi, al palazzo dell’ambasciatore etc.
Lunedì
26 — Questa sera circa le due di notte dalla cima del palazzo di
villa Medici si è incendiato un fuoco d’artfizio per festeggiare la
presa di Algeri.
Agosto
Venerdì
6 — Grande ansietà delle nuove di Parigi, ove si sa che il
giorno 28 è seguìto gran rumore in seguito delle ordinanze reali
pubblicate il 27 sullo scioglimento della
Lunedì
9 — Oggi (come sabato) siamo stati privi di lettere di Francia in
corrente, essendo solo venuto qualche giornale, da cui si può rilevare
la rivoluzione accaduta con mortalità grandissima ecc. ecc. Il Signore
ci aiuti.
Martedì
10 — Non si parla che dei disgraziatissimi affari di Francia. Tutti
si strappano dalle mani i pochi giornali che sono venuti.
Mercoledì
11 — Nella notte è passato un corriere di commercio di
Rothscild, diretto
Giovedì
12 — Questa mattina si sono ricevuti tutti i giornali di Francia che
ci hanno dato i dettagli delle terribili giornate del 28 e 29 Luglio, la
conferma dell’elezione del Duca di Orléans in Luogotenente del Regno e della
partenza del Re da S. Cloud con qualche corpo di truppa, si dice, verso
Chartres.
Sabato 14 — Coi fogli di
Domenica 15 — Un corriere
di commercio passato oggi ha dato verbalmente la nuova della proclamazione del
Duca di Orléans in Re di Francia col nome di Filippo VII seguìta il
giorno 7 corrente.
Sabato 21 — Si è
avuta notizia della istallazione seguìta il dì
Settembre
Mercoledì
8 — Fino da ieri sera è giunto in Roma M. de Montesquieu,
che pare sia latore di lettera autografa del nuovo Re di Francia per il Papa;
commissione che pare abbia anche per gli altri Sovrani d’Italia. Ieri stesso
ebbe, per quanto si assicura, una conferenza col Cardinale Segretario di Stato,
e questa mattina si è visto per Roma con cocchiere e servitore in livrea
del Conte della Ferronais e colla coccarda tricolore; verso sera è
ripartito per Napoli.
Lunedì
27 — Questa mattina M. de Montesquieu è stato all’udienza del
Papa il quale gli ha rimesso di propria mano il Breve responsivo alla lettera
del nuovo Re dei Francesi.
Novembre
Lunedì
15 — In seguito di un corriere giunto ieri sera da Modena si
è sparsa voce generale che le truppe austriache entreranno a guarnire
Fort’Urbano, Bologna e Ravenna per prevenire dei movimenti rivoluzionari, che
si suppone minacciassero di scoppiare in quelle provincie.
Sabato 20 — Il Papa né
ieri né oggi ha dato udienza e si sente che
Domenica
21 — L’incomodo del Papa pare che sia un qualche impegno al petto
cagionato dall’umore podagrico, per il che, oltre la sanguigna emorroidale va
facendo dei bagni di senapa ai piedi; si vuole che l’altro giorno avesse un
poco di febbre, ma che ora non l’abbia più.
Lunedì
22 — Il Papa ha passato la notte inquieta per l’affanno, e gli sono
stati applicati i vessicanti. Avendo il chirurgo Trasmondi protestato non voler
essere assolutamente più solo ad assisterlo, ha consentito a far venire
il Dott. Morichini, che cura attualmente il suo Aiutante di camera malato.
Questa sera si diceva che stava un’ombra meglio; ma la cosa si fa seria.
Martedì
23 — Il Papa ha passata una notte migliore ed anche nella giornata
si assicura sia stato meglio, e si assicura altresì che abbia veduto il
Segretario di Stato. Nonostante è andato l’ordine alle chiese di
recitare
Giovedì
25 — Il biglietto delle nuove del Papa di questa mattina portava che
aveva riposato a intervalli più lunghi, e che l’affanno o asma nel
parlare e nel muoversi era minore.
Sabato 27 — Il Papa da
dopo pranzo a ieri sera sino circa la
Domenica
28 — Il Papa ha avuta una pessima notte per le strette sempre
più forti, e questa mattina ha voluto essere comunicato per Viatico
(benché lo avesse fatto venire altre volte per devozione nei giorni scorsi) per
mezzo di Monsignor Barbolani Cameriere segreto, da cui si è riconciliato
benché non abbia confessato mai. Tutti i Cardinali dopo la Cappella di S.
Pietro per la prima domenica dell’Avvento sono andati a Monte Cavallo secondo
il solito. Alle 21,30 italiane crescendo sempre il pericolo gli è stata
amministrata l’estrema unzione dal Card. De Gregorio Penitenziere, che è
stato mandato a chiamare in fretta a casa, ove era tornato poco prima da
Palazzo, e stava per mettersi a pranzo. Questa sera al tardi viveva ancora
conservando però sempre piena cognizione ed ammirabile presenza di
spirito. L’ordine di recitare la Colletta pro Pontifice morti proximo
è andato verso sera, e probabilmente pur troppo non vi sarà tempo
di eseguirlo. L’esposizione alle Patriarcali è stata fatta oggi dopo
pranzo.
Lunedì
29 — Contro l’aspettazione comune il Papa è arrivato a questa
mattina, e nella giornata è stato un poco meno tormentato dall’affanno,
quale però si assicura sia tornato molto violento questa sera e che si
sia in molto timore per la nottata.
Martedì
30 — Il Papa dalle 23 ore di ieri si aggravò sommamente, e
tutta la notte e nella giornata è andato sempre tracollando per le
convulsioni frequenti e mortali, da cui era assalito, e finalmente questa sera
alle ore 4 italiane, ossia alle ore 9,15 di Francia ha reso l’anima al Creatore
in età di 69 anni, compiti ai 20 di questo mese, dopo venti mesi in
punto di Pontificato generalmente compianto da tutti i ceti di persone.
Dicembre
Mercoledì
1 — Questa mattina circa le 10 di Francia il Card. Galeffi
Camerlengo è andato col solito accompagnamento e cogli svizzeri a Monte
Cavallo a far la ricognizione del cadavere del defunto Papa, ed al suo ritorno
che è seguìto circa le 11,15, è cominciato il suono
funebre delle campane, che è durato per un’ora.
Questa sera si è tenuto presso
il Card. Pacca decano
Malgrado voci sparse che per
disposizioni date dal Papa defunto per riguardi economici si sarebbe scelto un
altro locale per il Conclave,
Giovedì
2 — Nella sezione del cadavere del Pontefice che seguì ieri
sera per quanto si dice, furono trovate le viscere sanissime e solo si è
rinvenuta qualche debolezza nel polmone, altri dicono qualche sfiancamento nel
cuore; resterebbe perciò a sapersi di qual male sia morto. Benché i Capi
d’Ordine nella loro Congregazione avessero risoluto di fare il Conclave a Monte
Cavallo, pure hanno creduto bene di esplorare oggi individualmente il
sentimento di tutti i Cardinali, tanto più che nella passata sede
vacante vi furono delle lagnanze, per parte del Collegio, che questa
risoluzione fosse presa senza consultare la Congregazione generale.
Il corpo del Papa è stato
esposto nella Cappella di Monte Cavallo, cosa non in regola, dovendosi esporre
in una camera del palazzo.
Venerdì
3 — Questa sera è seguito il trasporto del cadavere del Papa
a S. Pietro. L’ora indicata era l’un ora di notte circa; ma contro
l’aspettazione comune è stata anticipata all’Ave Maria; in modo che la
maggior parte della gente non è stata a tempo a vederlo. Si crede che il
timore di qualche tumulto nel tempo del trasporto (fondato non si sa dove)
abbia fatto prendere questa risoluzione. Una buona pioggia ha accompagnato il
convoglio per un buon tratto di strada.
Sabato 4 — Questa
mattina è seguito il trasporto del Papa defunto dalla Sistina del
Vaticano in S. Pietro, ove è rimasto esposto, secondo il solito, nella
Cappella del Sagramento.
Nella Congregazione generale tenuta
prima del trasporto sono stati nominati in qualità di pro-Legati,
nell’assenza dei rispettivi Legati per il Conclave, a Forlì Monsignor
Gazzoli, a Ravenna Monsignor Zacchia, ed
Domenica 5 — Questa
mattina sono cominciati i Novendiali a S. Pietro e si è tenuta la
Congregazione del S. Collegio, a cui sono andati a rassegnarsi, secondo il
solito, i Conservatori.
Si lavora al catafalco, che si dice
dovrà essere di molto minore dispendio di quello fatto per Leone XII che
andò molto avanti.
Lunedì
6 — Nella Congregazione di questa mattina è stato eletto per
Confessore del Conclave il P. Togni Crocifero, che lo fu nel penultimo
Conclave, ed è andato a presentarsi l’Ambasciatore di Spagna.
Questa sera è seguita la
tumulazione del corpo del Papa nel solito sito da cui ieri sera fu rimosso
quello di Leone XII, e tumulato (come egli aveva disposto) avanti l’altare di
S. Leone, ove si è fatto espressamente il cavo.
Sabato 11 — Questa
mattina si sono fatte le prime esequie al defunto Papa col catafalco. Il
catafalco è più ristretto assai di quello di Leone XII, e
rappresenta un tempietto rotondo coll’urna in mezzo collocato in alto sopra un
basamento, e quattro statue delle virtù cardinali agli angoli.
Da ieri sera in qua si son dovute
prendere delle precauzioni straordinarie essendosi distribuite le cariche alla
truppa, chiusi i cancelli, alzato il ponte e caricati i cannoni a Castel S.
Angelo. Pare che ieri vi fosse qualche attruppamento di persone sospette dietro
a S. Pietro, le quali si proponessero di assalire il Castello stesso, e
perciò al Vaticano è stata mandata della forza. Questa sera poi
per mezzo di un ufficiale si è mandato l’ordine della partenza al figlio
del Conte S.t Leu e al figlio del Principe di Montfort; il primo è
partito; quanto al secondo, essendo ricorso il padre al Principe Gagarin
Ministro di Russia, e avendo questi fatte personalmente delle fortisime
rimostranze al Governatore ed ai Cardinali Capi d’Ordine, l’ordine è
stato revocato.
Domenica
12 — Nella notte sono seguiti diversi arresti. Fra gli arrestati si
contano il Conte Troili Guardia nobile, ed uno dei Gozzani fratelli dell’agente
generale del Principe Borghese in Roma. Si parla anche, ma in confuso,
dell’arresto di qualche ufficiale di artiglieria; gli altri sono persone
piuttosto oscure, e per lo più Romagnoli.
Lunedì
13 — È stato arrestato anche un altro dei fratelli Gozzani, e
pare che si stia ancora in qualche sospetto.
Martedì
14 — Oggi è cominciato il Conclave. I Cardinali hanno fatta
la consueta processione da S. Silvestro, della quale si stava in dubbio per i
cattivi tempi, e anche un poco per i sospetti dei scorsi giorni.
Non si è verificato l’arresto
dell’altro fratello Gozzani.
Sabato 18 —
Martedì
28 —
Mercoledì
29 — Continua l’aspettativa di vicina elezione del Papa, che molti
aspettavano sicuramente;
Giovedì
30 — Le voci del Conclave sono sempre divise tra Pacca e Giustiniani.
Anno 1831
Gennaio
Venerdì
7 — Secondo le voci più comuni pare che in Conclave si
stringano le cose per il Cardinal Giustiniani.
Sabato 8 — Tutti questa
mattina aspettavano l’esaltazione del Card. Giustiniani. È voce comune
che il Card. Marco abbia fatto sentire che la persona del Cardinale suddetto
non sarebbe accetta alla Spagna. Se è vero Dio lo sa.
Domenica 9 — Si conferma
pienamente l’esclusiva data a nome della corte di Spagna al Cardinal
Giustiniani.
Martedì
11 — Secondo le voci di oggi riguardo al Conclave pare che i voti si
siano quasi nella totalità divisi tra il Card. Pacca e il Card.
Cappellari.
Mercoledì
12 — Seguitano le voci del Conclave sugli stessi due soggetti, e si
dice che Cappellari guadagni terreno e che oggi abbia avuto 23 voti mattina e
giorno.
Giovedì
13 — Questa mattina molti aspettavano l’elezione del Card.
Cappellari; aspettativa che è rimasta delusa: questa sera pareva
rallentata.
Venerdì
14 — Continua l’aspettativa dell’elezione del Card. Cappellari.
Sabato 15 — Questa
mattina generalmente si aspettava l’elezione del Papa in persona del Card.
Cappellari. Si pretende sapere che al contrario siano diminuiti i voti al
medesimo Cappellari. Sulla sera si è detto che allo scrutinio del dopo
pranzo siano di nuovo cresciuti. Questa sera verso le 4,30 di notte italiane
sulla piazza di Monte Cavallo si è intesa una ben forte esplosione
proveniente da un così detto botto ripieno di polvere collocato (Dio sa
da chi) presso una delle colonnette del padiglione del palazzo; quale
esplosione si è intesa per una gran parte della città a distanza
considerabile.
Lunedì
17 — Oggi le voci per il Card. Cappellari sono diminuite e si dice
cresciuto un voto al Card. Pacca.
Martedì
18 — Oggi hanno dormito le voci di elezione del Papa.
Giovedì
20 — È stato arrestato il cocchiere del Conte Parisani, che
si crede autore dell’esplosione seguìta Domenica mattina al portone del
palazzo di Monte Cavallo, e si dice che questa bella impresa fosse conseguenza
di una scommessa.
Venerdì
21 — Pare che non si verifichi l’arresto del cocchiere di Parisani,
che si disse ieri.
Sabato 22 — Crescono le
voci di vicina elezione del Card. Pacca in Pontefice.
Domenica
23 — Questa sera alle 2,45 di notte è seguita altra
esplosione simile a quella di Domenica scorsa, prodotta da un gran botto
gettato nelle cantine del palazzo del Quirinale dalla parte della Panetteria
verso il vicolo di Scanderberg: in Conclave non si è sentita.
Lunedì
24 — Corrono voci di elezione per domani in persona del Card.
Benvenuti. Speriamo che non finiscano al solito!
Martedì
25 — Questa mattina si aspettava l’elezione non più del Card.
Benvenuti, ma del Card. Pacca; ma neppure di questo si è verificata.
Sabato 29 — Nella notte
scorsa per ordine del Governatore sono state prese molte precauzioni,
cioè il ritengo nei quartieri, il raddoppiamento delle pattuglie ecc.,
senza che se ne conosca il motivo.
Febbraio
Martedì
1 — Grande aspettativa di elezione del Papa per domani; vari
soggetti si nominano, e tra gli altri il Card. Galletti.
Mercoledì
2 — Questa mattina è eseguita l’elezione del Papa in persona
del Card. Cappellari, che ha preso il nome di Gregorio XVI. L’elezione, che
pare fosse combinata ieri sera è stata fatta con 32 voti (cioè
con due di più del necessario) allo scrutinio. Il nuovo Papa ha
confermato il Maestro di Camera Monsignor Pandolfi, i tre Camerieri segreti di
numero, cioè Altieri, Barbolani e Della Porta come pure il cavallerizzo
Barone Piccolomini. Non ha conferita alcuna carica di Ministero e si sta in grande
aspettazione della nomina del Segretario di Stato, che a tutta questa sera non
era dichiarato. Si assicura che il Papa abbia accordato il permesso del
carnevale secondo il solito.
Giovedì
3 — Questa mattina il Papa alle 9,15 di Francia è partito da
Monte Cavallo in forma pubblica, avendo seco in carrozza i Cardinali Pacca
Decano e Galeffi sotto Decano, ed è andato al Vaticano ove ha ricevuta
la seconda adorazione nella Sistina, e la terza all’altare papale in S. Pietro
ed è ritornato al Quirinale all’un’ora pomeridiana. Scarsissimi sono
stati gli applausi del popolo.
Il Segretario di Stato non è
ancora nominato, e supplisce interinalmente Monsignor Polidori Segretario del
S. Collegio.
Venerdì
4 — È stato nominato Segretario dei Memoriali il Card.
Giustiniani, e Prefetto di Propaganda (carica che aveva il Card. Cappellari ora
Papa) il Card. Pedicini stato Segretario dei Memoriali nel passato Pontificato.
Questa mattina è uscito
l’editto, che permette, oltre le corse, le maschere, eccetto che ai Festini,
restando proibiti i moccoletti. Questa sera è stato dimesso dal Castello
il Conte Troili come non ritrovato colpevole di partecipazione alla
cospirazione, che si temé nei primi giorni di sede vacante ed è stato
ristabilito a rientrare al suo posto nella Guardia nobile.
Domenica 6 — Questa
mattina è seguita la coronazione del Papa ed insieme la sua
consacrazione, non essendo egli Vescovo, ed il Card. Pacca Decano è
stato il consacrante, ed assistenti i Cardinali Arezzo e Galeffi. Il Papa
nell’andare a S. Pietro ha fatto uso della nuova carrozza nobile, e di una
seconda pure nuova fatta recentemente.
L’atto della coronazione è
seguito all’una pomeridiana, ossia alle 19,30 italiane. Dopo la funzione il
Papa è rimasto ad abitare a S. Pietro. Per la ricorrenza della coronazione
con Notificazione firmata da Monsignor Polidori, come suo Segretario per gli
affari di Stato, si è fatto sapere che si darà un certo numero di
Doti in Roma e nella provincia; si rilasceranno i piccoli pegni fatti sino al
15 Gennaio p.p.; si faranno delle distribuzioni di vestiario e commestibili ai
poveri, e si condoneranno le multe incorse per l’eccessiva piantagione dei
tabacchi ecc.
Lunedì
7 —
Martedì
8 — Questa mattina è giunta staffetta, che ha portato la
notizia della rivoluzione scoppiata
Giovedì
10 — Oggi il Corso è stato molto animato di maschere
popolari, malgrado che fosse corsa voce di tentativi che oggi medesimo dovevano
farsi per eccitare sommossa; per il che si sono prese varie precauzioni anche
questa sera. Il Governatore, per quanto si assicura, aveva qualche
difficoltà di fare la sua solita comparsa del Giovedì grasso
(come nel primo giorno) per il Corso; ma il Papa ha voluto che vi andasse
secondo il solito. Questa mattina sono venute tutte le lettere dalla parte di
Bologna, che non vennero lunedì, portando molti dettagli di tutto l’avvenuto
nelle tre Legazioni rivoluzionate, i proclami pubblicati ecc.; si è
saputo che il Duca di Modena era partito per Mantova. Questa mattina si
è pubblicata una specie di proclama in nome direttamente del Papa, e da
lui sottoscritto, diretto ai suoi sudditi.
È partito questa mattina il
Card. Opizzoni Arcivescovo di Bologna per la sua residenza. Il Card. Bernetti
poi, che sino a ieri si credeva fosse sul punto di partire col carattere di
Legato a latere alla volta delle provincie,
Venerdì
11 — Questa mattina è arrivato Monsignor Cattani Delegato di
Pesaro, ove è accaduto lo stesso che nelle altre provincie. Ancona pure
dopo qualche resistenza ha dovuto cedere. Questa mattina il Papa è
andato a S. Lorenzo e Damaso, ove è la solita esposizione (come
mercoledì andò a S. Gregorio) e quindi a Propaganda, ove da
Cardinale aveva, come Prefetto, la sua abitazione: ed il popolo lo ha
moltissimo applaudito.
Sabato 12 — In prima
mattina sono state pubblicate due Notificazioni, con una delle quali in nome
del Card. Bernetti pro-Segretario
Più tardi dopo
Poco prima delle due ore di notte si
sono presentate alcune persone in piazza Colonna (di dove non molto avanti si
era ritirata la maggior parte della truppa), e scaricando alcuni colpi di
pistola alla sentinella, che stava al cantone di casa nostra verso il Corso,
hanno incominciato a gridare: Viva Filippo, viva Bologna ecc. ecc. I
soldati della Guardia accorrendo ed inseguendoli hanno scaricato molti colpi di
fucile, in seguito dei quali gli aggressori si sono dati alla fuga. Tutte le
botteghe si sono chiuse all’istante, e tutta la gente si è ritirata, e
tutte le porte delle case si sono ugualmente chiuse.
Domenica
13 — La notte è stata tranquilla; questa mattina moltissima
gente a piazza Colonna andava a osservare i segni lasciati ieri sera dalle
palle sul muro di facciata nel palazzo Piombino, e nei suoi portoni, una delle
quali ferì il Decano del Duca di Sora. Cinque di quelli, che assaltarono
ieri sera la Guardia, sono stati arrestati nell’atto, e fra questi il figlio
del Dottor Lupi, un tal Gabrielli giovane di S. Spirito; gli altri si dice
siano forestieri. Il progetto che si assicura avessero ieri i cospiratori (la
di cui scoperta fece decidere la proibizione del Carnevale) era quello di
impadronirsi della persona del Senatore per costringerlo a recarsi dal Papa per
ottenere la liberazione di tutti i detenuti per delitti politici, e forse per
il cangiamento del Governo ecc. Il Senatore di ciò avvisato si
occultò fuori di casa sua per alcune ore. Alcune sorde voci portano che
il Duca Braschi sia arrestato in casa.
Lunedì
14 — La notte è passata tranquillamente, e nessuna
precauzione straordinaria si è veduta prendere nella giornata.
Questa mattina il Papa doveva andare al
Gesù dove tutto era disposto per riceverlo e vi era concorsa gran
quantità di gente; ma poi è venuto il contrordine. È stato
pubblicato un invito sacro del Cardinale Vicario, in cui si annunzia che,
cominciando da oggi, saranno esposte le catene di S. Pietro a S. Pietro in
Vincoli, e le Immagini della B. Vergine di Campitelli e del Popolo, per
implorare aiuto nelle attuali luttuose circostanze.
Questa sera a notte è stata
affissa una Notificazione del Card. Bernetti, pro-Segretario di Stato, in cui
dopo aver parlato dei tentativi inutilmente fatti dai rivoluzionari, si dice
che l’oggetto loro è il saccheggio delle pubbliche private
proprietà, profittando anche della stanchezza della truppa, e
perciò qualora si rinnovassero simili tentativi si prescrive che ad ogni
segno che venisse dato dal Forte Sant’Angelo, o dalle pubbliche campane suonate
a martello, tutti gli scritti al servizio militare accorrano alla difesa della
Religione, della Patria e del Trono. Questa Notificazione, anche per l’ora in
cui è stata affissa, ha molto allarmato tutto il paese, si sono chiuse
le porte e botteghe e le strade sono rimaste deserte. Nella Notificazione
suddetta si parla di persone illustri, falsamente vantate per complici: onde le
voci su Braschi e qualcun altro paiono prive affatto di fondamento.
Martedì
15 — Qualche notizia avuta, che si potesse tentare questa sera da
malintenzionati di fare l’illuminazione dei moccoletti (dicendosi che i
venditori di cera avevano deposto di averne venduta una quantità
straordinaria) ha sparso dell’allarme, e al solito si sono chiuse all’entrar
della notte tutte le porte delle botteghe e pochissima gente ha girato per le
strade; niente però è seguito nella serata. Oggi per i sospetti
concepiti si è anticipata assai la reposizione del SS.mo al Gesù,
che soleva farsi verso l’Ave Maria coll’intervento dei Cardinali e del Senato.
Si dice giunta la notizia della rivolta anche di Perugia.
È partito il Card. Benvenuti per
il suo Vescovato di Osimo. Il Card. Opizzoni è stato ricevuto con tutte
le onorificenze al suo Arcivescovato di Bologna; gli è stato però
notificato che il suo Tribunale s’intendeva cessato, che egli poteva pur
continuare le sue funzioni episcopali, purché non s’ingerisse per nulla in
affari politici, e tutte le persone di suo servizio portassero la coccarda del
paese. Si sono trovate questa mattina moltissime coccarde rosse, bianche e
verdi sparse per il Corso e per altre strade.
Mercoledì
16 — Si conferma la rivolta di Perugia, cui si aggiunge anche quella
di Foligno.
Giovedì
17 — Con staffetta venuta
Con editto di Segreteria di Stato,
pubblicato
Venerdì
18 — Sono stati arrestati Bartolucci, figlio del celebre Monsignor
Bartolucci, e vari altri; si dice che nella perquisizione fatta nelle carte del
primo, nulla si sia trovato di rilevante. Si è pubblicato editto di
Segreteria di Stato contenente in primo luogo delle forti proteste contro gli
atti che sono stati estorti colla forza ai Rappresentanti pontifici nelle
provincie rivoluzionate, con tutte le riserve delle ragioni della S. Sede; in
secondo luogo delle minaccie di valersi delle armi spirituali non solo ma anche
con l’opera di migliaia di sudditi fedeli, che si offrono per la difesa della
Religione e del Trono. Il Cardinal Opizzoni, di cui si raccontavano tante cose
in seguito del suo arrivo
Sabato 19 — Ieri sera
arrivò in Roma Monsignor Soragna Delegato di Spoleto, di dove ha dovuto
partire come da Terni ed in ultimo luogo da Rieti di mano in mano che ivi si
è dichiarato il movimento comune. Questa mattina poi di buon’ora
è giunto Monsignor Clarelli pro-Legato di Bologna, proveniente da
Firenze, ove si era fermato, e seco è venuto Alfonso Ricci capitano dei
dragoni, che pure si è ritirato da Bologna.
Fin da ieri si è cominciata
l’iscrizione della truppa civica presso i Colonnelli; ma sinora va molto lenta.
Checco è stato nominato Colonnello della truppa medesima.
Si parla della capitolazione della
truppa, che era in Ancona, e della rivoluzione di Macerata. È arrivato
da Napoli quel Ministro della Polizia Intoni, chi dice espulso, chi incaricato
di qualche missione; pare però certo che la sua direzione immediata sia
per Vienna.
Domenica
20 — L’unica nuova, che si ha, è che il Tenente Colonnello
Lazzarini partito ultimamente con qualche poco di truppe da Roma, avendo
occupato Otricoli se ne erano ritirati alcuni individui venuti da Narni per
operarvi il cambiamento.
L’altra notte è stato arrestato
in una casa al Boschetto un tal Pasqualini corso, stato Decano del Card. Fesch
ed attualmente sediario di palazzo, il quale dopo qualche resistenza si
gettò dalla finestra e fu preso. Si vuole che di lui figlio fosse tra
gli autori del movimento di sabato otto, e rimanesse, chi dice ferito, chi
morto.
Lunedì
21 — Oggi verso le 21,30 italiane essendosi penetrato che il Papa
doveva uscire per recarsi alla visita della Chiesa di S. Pietro in Vincoli, si
è staccata dai monti una turba di gente, recando seco una bandiera
pontificia e gridando: Viva il Papa, si è portata a S. Pietro
sulla piazza. Il Papa dopo averle data la benedizione dalla finestra, pensava
di non più sortire, ma essendo stato incoraggiato a farlo (si dice dal
Card. Segretario di Stato), appena la carrozza è sboccata sulla piazza
dalla parte di S. Marta, la turba cresciuta enormemente, sino, per quanto si
assicura, al numero di 3 o 4 mila persone del basso popolo, ha staccati i
cavalli ed ha incominciata a tirarla a mano, essendo molti saliti avanti,
dietro e da tutte le parti della carrozza stessa, in mezzo alle più
strepitose acclamazioni, e così, passando il ponte S. Angelo, ha
continuato sino in Panico, di dove poi ha voltato per l’orologio della Chiesa
Nuova ritornando al Vaticano. Al portone degli Svizzeri vi è stata
grandissima difficoltà, perché potesse scendere di carrozza, ed a gran
stento si è potuto chiudere il portone medesimo senza però poter
impedire che qualche centinaio di persone s’introducesse; e queste hanno
accompagnato il Papa (portandolo quasi per le braccia) sino all’appartamento,
ove ha acconsentito di riceverne venti a due per volta. La bandiera si è
ottenuto che rimanesse in Palazzo per rimandarla poi loro questa sera. Un simile
attruppamento di gente ha occasionato un serio allarme in vari posti, e
segnatamente al Campidoglio, al Castello ed alle Carceri, e in alcune parti
della Città si sono chiuse porte e botteghe; dalla nostra parte non vi
è stato timore.
Si è saputo colla posta di oggi
che a Macerata seguì il cambiamento di Governo il giorno 12, Ancona pare
resista ancora, ma si credeva sul punto di cedere per mancanza di viveri. Con
editto di Segretario
Martedì
22 — Oggi i Trasteverini, avendo formato la loro bandiera, avevano
risoluto di recarsi anch’essi al Vaticano; perciò è stata
pubblicata una Notificazione del Segretario di Stato, in cui si esprime il vivo
sentimento di riconoscenza del S. Padre per le strepitose dimostrazioni
ricevute ieri, ma nello stesso tempo il suo desiderio che non si replichino per
i disordini, che possono nascere da simili attruppamenti e dal partito che potrebbero
trarne i malintenzionati. Con qualche difficoltà si è riusciti a
farli desistere, e le due bandiere sono state portate una al quartiere civico a
Ponte Sisto, e l’altra a quello della Guardia Reale a Monte Cavallo, pure
occupato dalla Civica.
Mercoledì
23 — Si è saputo che il Cardinale Benvenuti, essendo giunto
al suo Vescovato di Osimo, dopo che già vi era seguìta la
rivoluzione, è stato condotto sotto buona scorta in Ancona. È
stato convenuto che domani i Trasteverini porteranno la loro bandiera a S.
Pietro per farla benedire dal Papa, si dice, per mezzo di una Deputazione. Dio
faccia che la cosa riesca tranquillamente.
Giovedì
24 — Questa mattina sono andato con Checco al Campidoglio, ove
nell’appartamento del Senatore si è fatta la esposizione di quadri e
sculture di artisti esistenti in Roma (come fu praticato l’anno scorso) per
cura della società formatasi a quest’oggetto.
Oggi verso le 21 ore una Deputazione di
sette individui trasteverini in carrozza preceduti da altra, ove era il
Presidente del Rione, Marchese Longhi, un aiutante civico ed un capitano
civico, Anzani, pure trasteverino, si è recata al Vaticano ove è
stata ammessa dal Papa, che l’ha ricevuta in trono ed ha benedetta la loro
bandiera, e gli ha esortati a rimanersi tranquilli e docili, come hanno
promesso di fare. Tutto fortunatamente è passato tranquillamente e senza
alcuna inconvenienza.
Si è saputo che parte delle
truppe che ha preso Ancona erasi diretta a Fermo per farvi la rivoluzione, ed
infatti oggi è arrivato quel Delegato, Monsignor Folicaldi.
Il Card. Benvenuti da Ancona è
stato trasportato verso Bologna, e si dice che a Rimini sia stato gravemente
insultato.
Oggi è stata affissa una
Notificazione dal Segretario di Stato per mezzo di cui il S. Padre prendendo
motivo particolare dall’arresto ed esportazione del Cardinale Benvenuti Vescovo
di Osimo e Legato a latere per i paesi dello Stato posti al di là
dell’Appennino, rinnova le minacce delle pene spirituali contro gli autori
della rivolta ecc. ecc.
Venerdì
25 — Nella notte è venuta spedizione da Civita Castellana
colla notizia che le truppe nemiche avevano inviluppato un distaccamento di 40
granatieri mandato a fare una ricognizione e che il sottotenente Rossi e tutti
i soldati, meno alcuni pochi erano stati fatti prigionieri. In seguito di
ciò quel comandante Tenente Colonnello Lazzarini chiedeva qualche
rinforzo di cavalleria e di artiglieria, come di fatti sono stati spediti 25
dragoni e due cannoni. Contemporaneamente è venuto il vescovo di Civita
Castellana e si è presentato al Papa questa mattina per lo stesso
oggetto, e il tutto insieme ha cagionato dell’allarme. Il Papa gli ha ingiunto
di ritornare immediatamente alla sua diocesi. Le voci (non si sa se esagerate)
portano il numero degli avversari sino ai cinque in sei mila uomini. Dio ci
aiuti! Oggi è cominciato un Triduo con indulgenza alla Madonna detta del
Parto in S. Agostino per le correnti gravissime necessità. Il Card.
Benvenuti pare sia rimasto malato a Forlì. Si assicura che i detenuti in
Civita Castellana per opinione siano stati rilasciati per grazia sovrana: essi
erano in numero di oltre il centinaio.
Sabato 26 — Nella notte
è partito il Generale Resta per Civita Castellana e non si sa che sia
ancora ritornato.
Domenica
27 — Ieri sera ritornò da Civita Castellana il Generale
Resta.
Marzo
Martedì
1 — Oggi è cominciata a S. Giovanni Laterano l’esposizione
dell’immagine del Salvatore e S.S.rum ivi trasportata, e delle teste dei SS.
Pietro
Mercoledì
2 — Nella notte scorsa sono state arrestate varie persone, fra le
altre un figlio del vaccinaro Codini, essendone fuggito un altro. Questa sera
si è sparsa voce che il Papa possa lasciare il Vaticano ed andare ad
abitare a Monte Cavallo. Non si conosce il motivo di questa risoluzione.
Giovedì
3 — Circa le 21
Venerdì
4 — Oggi dopo pranzo il Papa è andato a visitare il
Salvatore e le teste dei SS. Apostoli a S. Giovanni Laterano (accolto al solito
da molti applausi) e quindi a trottare fuori della porta S. Giovanni. Una
staffetta venuta ieri sera avendo recato notizia che una truppa di circa 300
uomini erasi portata da Terni a minacciare Rieti, ha prodotto oggi dell’allarme
in Roma; questa sera correva voce che si fossero allontanati. È stato
spedito
Sabato 5 — La notte
scorsa è stata tranquillissima come la giornata ad onta di qualche
indizio che si dice ci fosse di un tentativo per piantare una bandiera
tricolore sul Campidoglio.
Domenica 6 — Nella notte
scorsa è stato arrestato l’avvocato Galli criminale con due dei suoi
figli e si dice gli siano stati ritrovati dei manifesti rivoluzionari.
Fino da ieri per volontà del S.
Padre la truppa civica ha cominciato a montare
Lunedì
7 — Oggi è stata affissa Notificazione di Segreteria di
Stato colla quale si annunzia come notizia ufficiale che il giorno 5 corrente tre
grandi colonne di truppe austriache sono entrate a Parma ed a Modena ed a Ponte
di Lagoscuro, avanzandosi a gran passi verso lo Stato pontificio. Oggi quasi
tutta la poca truppa di linea rimasta in Roma ha avuto l’ordine di partire,
dicesi, alla volta di Corese; tanto che questa sera anche il posto della Gran
Guardia a piazza Colonna è stato guernito della truppa civica.
Martedì
8 — Nella notte scorsa da vari punti della città si sono
sentiti alcuni colpi di fucile che hanno cagionato qualche allarme nei posti
armati, e che non si è potuto sapere donde siano partiti. Questa mattina
è venuta Spedizione colla notizia che una truppa di rivoltosi (che si
dice di circa 500) si era di nuovo avanzata da Terni verso Rieti alla distanza
di
Mercoledì
9 — A Rieti pare che sino a tutto ieri non ci fosse niente di
nuovo, almeno interessante. La truppa partita ultimamente da Roma con cui
è andato il Generale Resta sta ferma a Corese per guardare le diverse
strade che ivi fanno capo.
Nulla di nuovo di avanzamento delle
truppe austriache.
Giovedì
10 —
Venerdì
11 —
Il Cav. Scaccia, ingegnere ispettore
delle strade nazionali e membro del Consiglio d’arte, si è ucciso da se
stesso tagliandosi la gola con un rasoio. Egli era da qualche tempo reso
inabile all’esercizio delle sue incombenze ed a qualunque applicazione per
replicati colpi apoplettici: si crede che il dispiacere di trovarsi in tale
stato l’abbia indotto a questo atto di disperazione, di cui non si può
presumere alcun’altra causa probabile. Oggi è incominciata S. Gregorio
l’esposizione del braccio di quel S. Pontefice, con indulgenza da durare tutta
l’ottava della sua festa, che è domani. Il Papa vi è andato oggi.
Sabato 12 —
Domenica
13 — Nulla di nuovo di Bologna; ritardo che comincia a dar del
pensiero.
Rieti par di nuovo minacciata dai
rivoltosi, e perciò vi stato mandato qualche rinforzo di gente e di
artiglieria ed è stato tagliato il ponte sul Velino, ed un altro ponte
dalla parte di Gontigliano è stato minato per farlo saltare
all’occorrenza.
Lunedì
14 — Niente di nuovo ancora da Bologna. Un corriere del Nunzio di
Vienna ha recato lettera dell’Imperatore al Papa, in cui lo assicura degli
ordini dati al General Frimont di avanzare nello Stato pontificio per
ristabilirvi il governo ecc. Da Rieti pure nessuna notizia di altri tentativi.
A ponte Salaro ed a ponte Nomentano sono stati posti dei cancelli ed un posto
di carabinieri con un mortaro per dar segno in qualunque caso di avvicinamento
di gente sospetta.
Giovedì
17 — Questa mattina non si è ricevuta neppure la
corrispondenza dalla parte di Toscana, unica via che rimaneva libera; e si
è saputo che essendosi un corpo di rivoltosi di circa
A Civitavecchia è giunto un Brik
francese di 20 cannoni e circa 100 uomini di equipaggio.
Venerdì
18 — Questa mattina è arrivato il corriere ordinario ma senza
la corrispondenza estera, atteso che il corriere che veniva da Firenze avendo inteso
l’impedimento della strada si è fermato al confine della strada e si
è fermato al confine toscano. Con tal mezzo si è saputo che il
General Galassi attaccò ieri mattina i rivoltosi a S. Lorenzo e li
discacciò da quel luogo, parendo che si siano ritirati dalla parte, onde
erano venuti, cioè dal Tevere.
Sabato 19 — Neppure oggi
è venuta la posta di Toscana dal che si arguisce che malgrado essere
stati i rivoltosi scacciati da S. Lorenzo, la strada non sia libera. Intanto si
sta perfettamente all’oscuro di ogni cosa.
Domenica
20 — Questa mattina è arrivato da Firenze l’ab. Rossi
segretario di quel Nunzio da lui spedito non si sa a quale oggetto; la strada
pare nel momento del tutto libera. Questa sera è giunta per la via di
Civitavecchia la corrispondenza di Toscana ed estera, che doveva giungere ieri;
quella di giovedì resta ancora sospesa.
Lunedì
21 — Questa mattina l’ambasciatore di Austria ha ricevuta positiva
notizia dal Generale Frimont, comandante l’armata austriaca in Italia, che oggi
sarebbe entrato
La posta di Toscana non è venuta
neanche oggi.
Martedì
22 — Si sta ancora in attenzione della posta di ieri che pare debba
venire per mare come quella di sabato.
Giovedì
24 — Questa mattina l’Ambasciatore d’Austria ha ricevuta la notizia
dal Generale Frimont dell’ingresso delle truppe austriache in numero di 15.000
uomini
Sabato 26 —
Pare che la maggior parte della truppa
entrata in Bolgna sia già in marcia per la Romagna diretta ad Ancona.
Domenica
delle Palme 27 — Pare che neppure per la parte di Perugia vengano più
(almeno per ora) truppe austriache; cosa non buona per la nostra situazione.
Per ordine superiore la Trinità dei Pellegrini non farà
quest’anno il ricevimento dei medesimi per la settimana santa.
Lunedì
28 — Oggi è arrivato il Segretario del Cardinal Benvenuti
insieme col Cancelliere arcivescovile di Ancona (ove il Cardinal medesimo
è stato trasportato da Bologna prima dell’ingresso delle truppe
austriache) e in seguito di ciò si è sparsa la voce generale che
esso Cardinale abbia, colle facoltà già conferitegli di Legato a
latere, conchiusa una convenzione coi capi del governo delle provincie
rivoltate. Quali siano le condizioni, si ignora per anco totalmente; si va solo
dicendo che Sua Eminenza abbia largheggiato nelle condizioni medesime in modo
da imbarazzare. Pare che gli Austriaci fossero a Fano: non si sa se dopo aver
avuto qualche incontro colle forze dei rivoltosi ritiratisi da Bologna sotto il
Generale Zucchi. Oggi è arrivato in Roma il Colonnello Suthermann
già comandante di Ancona, rilasciato finalmente dai rivoltosi, con
qualche altro ufficiale e pochi soldati comuni. Monsignor Gazzoli, già
pro-Legato di Forlì si sa che è stato pure rilasciato da Ancona,
e che si tratteneva a Loreto.
Mercoledì
30 — Questa mattina alla Chiesa Nuova mentre un tal ab. Savioli,
chierico beneficiato di S. Pietro stava dicendo messa, un uomo gli si è
scagliato addosso, e dopo averlo gettato in terra gli ha vibrati vari colpi di
coltello nella faccia e verso
Da quanto si è sparso oggi nel
pubblico si rileva che il Cardinale Benvenuti (dopo la sconfitta del corpo
comandato dal Generale Zucchi) abbia in Ancona ricevuta la commissione di
membri colà rifugiati del governo centrale delle provincie insorte,
già residente
Giovedì
Santo 31 — Questa sera non si è fatta in nessuna chiesa la predica
della Passione, e le chiese, ove era il Sepolcro sono state (almeno in gran
parte) chiuse a notte. Oggi dopo pranzo è venuta staffetta da Ancona
colla notizia dell’ingresso senza resistenza in quella piazza delle truppe
austriache (le quali non pare siansi date per intese della convenzione col
Cardinal Benvenuti) seguìto il giorno 29. Quanto alla convenzione
medesima sembra che di qui non si sia data alcuna risposta.
Aprile
Venerdì
Santo 1 —
Sabato 2 —
Domenica 3 — Si ha
notizia da Ancona che il Generale Zucchi sia stato sopraggiunto ed arrestato in
mare dalla flottiglia austriaca, che è comparsa in quelle acque.
Lunedì
4 — Si è pubblicato un decreto della Congregazione degli
studi, col quale si ordina che tutte le Univertà degli Stati pontifici
restino chiuse fino a nuovo ordine, che tacciano similmente tutte le Accademie,
niuna eccettuata. Vanno partendo per le loro rispettive residenze i Prelati
Delegati; è già partito Monsig. Cattani per Pesaro e questa notte
parte Monsignor Soragna per Spoleto.
Mercoledì
6 — È uscito un editto in nome immediatamente del Papa, in
cui il S. Padre annunzia la cessazione della rivolta nelle provincie dello
Stato, manifesta
Giovedì
7 — Circola qualche voce che a Monsignor Muzzarelli Uditore di Rota
per Ferrara sia stato insinuato di non farsi vedere al Tribunale ed alle
Cappelle, e si arriva
Venerdì
8 — Si sente che le truppe austriache, che erano venute sino a
Tolentino, abbiano retroceduto; e si dice che si limiteranno all’occupazione
delle Legazioni: di Ancona non si sa ben di sicuro. È stato deciso che
tutti i militari tanto soldati che ufficiali, che hanno avuto parte nella
defezione, debbano essere considerati, gli ufficiali senza soldo e senza
uniforme, e i soldati con una indennità, e coll’obbligo per tutti di
ritornare alle loro case.
Martedì
12 — Si sente che a Macerata al ritirarsi delle truppe austriache,
che si erano sin là inoltrate, si fossero manifestati nuovamente dei
segni di rivolta, come coccarde, bandiere tricolori, canti patriottici ecc. In
seguito di che vi sia stata della reazione per parte degli abitanti fedeli;
qualcuno assicura che ci sia tornata truppa austriaca. Nei passati giorni
è ripartito da Civitavecchia il Brik francese, che si trovava insieme
con la Fregata, che vi era venuta in appresso; vi rimane un altro Brik.
Giovedì
14 — A Terni ed a Spoleto sono seguiti degli arresti di diverse
persone implicate nell’ultima rivoluzione; non si sa bene se gli arrestati
siano stati tradotti a Roma. Pare deciso che delle truppe austriache entrate
nello Stato, non debbano rimanere che 4000 uomini
Venerdì
15 — Oggi sono stati pubblicati due editti della Segreteria di
Stato, con uno dei quali si crea una Commissione Civile, che
risiederà in Ancona, destinata a conoscere i reati dei fautori, autori,
promotori dell’estinta rivoluzione, che le verranno designati dalla Direzione
generale di Polizia, come anche gl’impiegati che abbiano aderito o applaudito
alla medesima con fatti, detti o scritti ecc. e si indicano quelli, a cui si
accorda l’amnistia ecc. L’altra sarà Commissione Militare, che
giudicherà similmente dei militari. L’altro editto prescrive il sistema
riguardo agli atti civili o giudiziali provenienti dai governi illegittimi. Gli
arresti pare si siano estesi a molti paesi anche delle Marche.
Sabato 16 — Sono partiti
il Tenente Colonnello Lazzarini e D. Sigismondo Ruspoli (fatto ora Tenente
Colonnello) per Ancona, ad oggetto di riorganizzare la truppa, che colà
si trova disciolta dopo la rivoluzione delle provincie.
Domenica
17 — Essendo arrivato sin dall’altro giorno il Sig. . . . . . . . .
a Roma in qualità di agente britannico per intervenire al Congresso
diplomatico che deve qui aprirsi tra i rappresentanti delle cinque potenze,
cioè Francia, Austria, Inghilterra, Russia e Prussia, in seguito della
discussione a cui ha dato luogo l’intervento dell’Austria per reprimere la
rivolta delle provincie pontificie, questa mattina è stato a presentarsi
al Papa.
Venerdì
22 — Ieri è partito Alfonso Ricci per Ancona all’oggetto di
riordinare la truppa di cavalleria in quelle provincie.
Venerdì
29 — L’illuminazione della città che sino dal carnevale
scorso, in conseguenza delle circostanze, aveva cominciato a farsi cominciando
dall’Ave Maria sino al giorno tutta la notte, da oggi in poi si è
tornata a fare col solito metodo a norma del levar della luna.
Maggio
Lunedì
2 — Oggi è uscito editto di Segreteria di Stato contenente
un’amnistia per gl’implicati nell’ultima rivoluzione delle provincie, con
diverse eccezioni e riserve.
Venerdì
6 — È stata deputata una Congregazione particolare composta
dei Monsignori Cappelletti Governatore, Grimaldi Segretario di Consulta, Tosti,
Ugolini e Clarelli, del Fiscale e dell’Assistente di Polizia, per giudicare i
rei dei recenti tentativi, e atti di rivolta. Pare che tra pochi giorni saranno
giudicati nove dei medesimi, tra i quali si trovano quelli che furono arrestati
la sera del 12 febbraio prossimo passato in piazza Colonna.
Lunedì
9 — Ieri da una Congregazione particolare di Prelati è stato
giudicato l’avv. Sabbatini Luogotenente criminale di Campidoglio, che era
detenuto in Castello fino dal gennaio 1830 per diverse accuse appostegli. Quale
sia stato il giudizio ancora non si sa precisamente dovendosene fare la
relazione al Papa.
Venerdì
13 — L’avv. Sabbatini è ritornato alla sua abitazione in
Campidoglio, ed ha ripreso l’esercizio della sua carica, ma non si sa
precisamente il tenore del giudizio emesso a suo riguardo dalla Congregazione
deputata.
Lunedì
16 — Questa mattina si è tenuta la Congregazione particolare
per giudicare alcuni dei rei della tentata rivolta del decorso Febbraio; il
risultato resta ignoto.
Martedì
24 — Si è saputo che le condanne emanate dalla Congregazione
particolare contro i nove rei della rivolta del decorso Febbraio (quali
condanne non si è penetrato quali siano state in origine) sono state
modificate dal Papa con la seguente gradazione, cioè due alla detenzione
per otto anni (e questi si crede fossero stati condannati alla pena capitale)
tre alla detenzione per cinque anni (e tra questi il figlio del Dott. Lupi) uno
per tre anni,
Giugno
Venerdì
3 —
Sabato 4 — È
uscita Notificazione di Segreteria di Stato, colla quale, dopo molti elogi e
ringraziamenti alla truppa civica, si riduce il servizio della medesima ad una
guardia al mese, con facoltà a tutti di esentarsene pagando una leggiera
tassa da fissarsi ecc. ecc. È uscita Notificazione della Presidenza
dell’armi, nella quale si annunzia che dovendosi aumentare di ottomila uomini
la truppa pontificia, vengono autorizzate le persone oneste e civili a
raccogliere reclute idonee celibi fornite dei dovuti requisiti, per essere
arruolate, promettendosi un grado militare in proporzione del numero degli
individui, che ciascuno presenterá nei luoghi indicati, da quello di
sottotenente fino a quello di Colonnello.
Martedì
14 — Domenica scorsa giunse a Civitavecchia un bastimento a vapore
proveniente da Tolone in 42 ore dal quale sbarcò un ufficiale che, in
gran diligenza, essendo venuto a Roma ha recato dei dispacci all’Ambasciatore
di Francia. Tutti stanno in grande curiosità di sapere l’oggetto di
questa spedizione, ma sinora niente si penetra.
Mercoledì
15 — Questa mattina nella Chiesa nazionale dello Spirito Santo a
strada Giulia si è fatto il solenne funerale al defunto Re di Napoli. La
paratura della Chiesa inventata e diretta da D. Antonio La Grua, che
rappresenta una gran camera sepolcrale contenente i depositi di tutti i Sovrani
predecessori, tutti di stile gotico (come pure il tumulo) ha generalmente
incontrato.
Martedì
21 — Si è pubblicato un Motu proprio, col quale si
stabilisce una cassa di ammortizzazione del Debito pubblico (già
ordinata e non mai realizzata. nei pontificati precedenti) quale è
affidata esclusivamente all’Amministrazione di una deputazione composta del
Duca di Zagarolo, di D. Alessandro Torlonia, del banchiere Valentini e del
Conte Pianciani. Si ordina altresì la creazione di consolidati per la
somma di 500.000 scudi con invito a tutti i facoltosi di acquistarli al prezzo
di scudi 100 per ogni cinque scudi di rendita ecc. ecc.
Luglio
Domenica 3 — Nella notte
scorsa vi è stato un qualche allarme in seguito di rapporto fatto dal
sottotenente Fioravanti, il quale ha riferito al Barone Ancaiani comandante del
Castello che ieri al giorno una tal persona passando in carrozza di là in
compagnia del P. Theodoli Cassinese era scesa e lo aveva avvertito che nella
notte una truppa di varie centinaia di persone si proponeva di assalire il
Forte, ove per conseguenza sono state prese le necessarie precauzioni, e si
sono fatte girare in quelle vicinanze delle pattuglie di cavalleria, senza che
sia accaduto nulla. Interpellato il P. Theodoli oggi, ha deposto che passando
egli per Castello con un tal Gescomilli, fu il Fioravanti che fermò il
legno per dir qualche cosa indifferentissima a lui e che il Gescomilli in quel
tempo non solo non aveva detto una parola, ma si era anzi ritirato. Fioravanti
è stato messo in arresto.
Giovedì
7 —
Venerdì
8 — Ieri sera cagionò qualche timore ed apprensione un altro
attruppamento di persone del basso popolo bastantemente numeroso, che
girò per varie strade di Roma con gridi, fascine accese, banderole e due
barilotti in luogo di tamburi e segnatamente per piazza di Venezia, il
Gesù ecc.; il di cui oggetto era di festeggiare, si dice, i1 quinto
matrimonio di una donna più che settuagenaria con un giovine di 23 anni.
Domenica
10 — Essendosi dal Governo avuti fondati indizi che gli autori dei
segni ultimamente fatti alle porte delle abitazioni (anche nei piani superiori)
sono stati alcuni forestieri che da qualche settimana giravano per tutte le
case di Roma vendendo aghi; sono stati arrestati, ed è stato loro
intimato di partire.
Lunedì
11 — Oggi è uscito un supplemento straordinario al Diario
Romano, in cui si riporta una circolare di tutti i ministri adunati in Roma
in conferenza diplomatica diretta a tutti i rispettivi consoli residenti nello
Stato pontificio, nella quale si incarica loro (in occasione della partenza
delle truppe austriache da Bologna, che deve seguire il giorno 15 corrente) di
far sentire altamente l’interesse che prendono tutte le potenze medesime di
piena comune intelligenza all’integrità e indipendenza tanto interna che
esterna della Sovranità del Papa, e per conseguenza i mali che
attirerebbero sopra di loro quelli che tentassero di turbare ecc. ecc. Nella
stessa circolare si fa menzione di una generale amnistia accordata dal S. Padre
a tutti quelli che hanno avuto parte nelle passate rivolte, ad eccezione di
alcuni pochi maggiormente compromessi ecc.
Martedì
12 — Oggi è uscita Notificazione di Monsignor Governatore,
nella quale si annunzia che per evitare il disordine accaduto
coll’attruppamento di giovedì sera resta vietato il girare per la
città dall’un’ora di notte sino al giorno chiaro in più di tre
persone insieme non comprese le donne.
Mercoledì
13 —
Giovedì
14 — Essendosi vedute nelle due scorse sere delle comitive numerose
di persone per il Corso camminare tre per tre quasi in ordinanza in derisione
dell’ultima Notificazione del Governatore, questa sera il Corso era guarnito da
molti carabinieri a piedi ed a cavallo, ed anche di pattuglie di cavalleria.
(!)
Martedì
19 — Con spedizione venuta da Forlì si è saputo che
una truppa di rivoltosi (appartenenti, per quanto si dice, alla truppa civica)
avendo attaccate le poche guardie di polizia ivi esistenti, le ha disarmate ed
arrestate, e in seguito ne ha fucilate due. A Rimini giorni sono l’avanguardia
del corpo di truppa nostra di linea, che andava ad occupare quella
città, fu pure minacciata in modo, che fu costretta a far fuoco: per il
che rimasero alcune persone ferite.
Mercoledì
20 — L’atroce fatto di Forlì si assicura sia stato
accompagnato da un Proclama enormemente sedizioso.
Giovedì
21 — Le notizie di Romagna non fanno che conservare sempre
più lo spirito di rivolta che regna in quei paesi.
Venerdì
22 — Nella notte scorsa si sono fatti degli arresti di diverse
persone, tra le quali un figliastro del locandiere Martignoni, un figlio di un
curiale De Angelis, uno, chi dice familiare, chi nipote di Monsignor
Mazzarelli, ed altri soggetti piuttosto oscuri.
Sabato 23 — Anche nella
notte passata sono seguiti gli arresti. Da ieri in qua si sono vedute prendere
delle precauzioni straordinarie intorno al Palazzo di Monte Cavallo, ove
è stato murato il portone della Panetteria ed alcune finestre di quella
parte.
Lunedì
25 — È voce generale che gli arresti seguìti nei
giorni scorsi siano stati motivati dalla scoperta di una cospirazione che
tendeva ad assalire il Palazzo Pontificio del Quirinale. Si parla di un cannone
di legno che è stato ritrovato nell’atto di lavorarsi da un facocchio
per ordine di un tale ingegnere Pugilli, che è stato arrestato, come
pure il Dottor Riccardi medico, ed un tal Napulioni.
Martedì
26 — Oggi è cominciato un triduo nella Chiesa dell’Anima con
indulgenza per implorare la cessazione del flagello del cholera, che ha
penetrato in qualche parte degli Stati dell’Imperatore.
Agosto
Mercoledì
3 — Fino da ieri si ebbe notizia dell’arrivo a Civitavecchia di una
goletta austriaca, che conduce 40 persone di quelle che furono arrestate
nell’Adriatico e condotte a Venezia dal Generale Zucchi, e vengono ora per
profittare dell’amnistia. Si assicura essere stato loro intimato di
sottoscrivere la prescritta dichiarazione prima di essere ammessi, facendo
però la contumacia di 40 giorni, avendo toccate le coste della Dalmazia
sospette di cholera.
Lunedì
29 —
Settembre
Giovedì
1 — Fino da ieri sono giunti in Roma sei sedicenti Deputati delle
tre Legazioni di Bologna, Forlì e Ravenna per presentare al Governo i
loro reclami che pretendono tendersi a far cessare lo stato di vera anarchia,
in cui si trovano quelle provincie. Questa mattina sono andati isolatamente
l’uno dopo l’altro (non essendo com’è naturale riconosciuti come
Deputazione) dal Cardinal Segretario di Stato.
Sabato 24 — Oggi il
nostro Diario ha portato il tenore della Bolla del Papa accennata
l’altro giorno, insieme colla notizia della presentazione delle credenziali del
marchese Labradio.
Ottobre
Giovedì
13 —
Novembre
Mercoledì
9 — In questi giorni è stato pubblicato per organo della
Segreteria di Stato il nuovo Regolamento organico di procedura criminale ed
è stato pure di nuovo pubblicato colle stampe, con qualche variazione,
il regolamento di procedura civile già emanato sotto Pio VII da aver effetto
il primo al cominciare del nuovo anno, il secondo ai 21 del corrente mese,
epoca in cui si apriranno i tribunali.
Dicembre
Giovedì
8 —
Venerdì
16 — Oggi è stata affissa Notificazione di Segreteria di
Stato colla quale si annulla un editto del pro-Legato di Bologna, che ha
sospesa l’esecuzione dei nuovi Regolamenti giudiziari, di qua prescritti e
riattivati i metodi anteriori; e si dichiara che se per il giorno 21 corrente
non saranno messi in vigore i suddetti Regolamenti, il Tribunale di appello di
Bologna sarà trasferito
Anno 1832
Gennaio
Sabato 14 — Questa
mattina nella Cappella Pontificia si è fatto il funerale al defunto Re
di Sardegna; l’orazione funebre è stata fatta dal Marchese Pallavicini
di Genova, accademico ecclesiastico che va a mettersi in prelatura. Sul nostro Diario
di
Sabato 21 — Grande
aspettativa delle nuove di Romagna, sapendosi che le nostre truppe devono
essersi messe in marcia da Rimini il giorno 19.
Domenica
22 — Oggi è giunto corriere spedito dal Cardinale Albani
colle notizie che venerdì mattina le nostre truppe attaccarono la
posizione, che i rivoltosi bolognesi
Martedì
24 —
Mercoledì
25 —
Giovedì
26 — Un altro bollettino stampato oggi pare che indichi essere stato
il disgraziato affare di Forlì cagionato da cattive intenzioni. Si sente
altronde che il Cardinale Opizzoni era giunto a Forlì, e pareva, recando
annunzio di buone disposizioni di Bologna a ricevere la truppa pontificia, dopo
essersene allontanati i capi faziosi più esaltati.
Sabato 28 — Da un
articolo oggi nel nostro Diario risulta che il fatto di Forlì
è stato conseguenza di un tradimento macchinato dai rivoltosi contro la
nostra truppa, che per evitarlo dové ricorrere alla forza. Da tutte le notizie
poi si rileva che il Card. Albani vedendo la necessità di dover lasciar
forti guarnigioni nei paesi che ha occupati, il che va a diminuire notabilmente
la forza della truppa, ha spedito alle truppe austriache per farle entrare
Domenica
29 — È uscito altro bollettino, in cui assicurava
positivamente la chiamata delle truppe austriache in seguito al fatto di
Forlì, e per evitare la guerra civile, e che esse si aspettavano a
Faenza il giorno 26; si annunzia parimente l’avanzamento del Colonnello Zamboni
a Lugo.
Lunedì
30 — Le lettere venute colla posta di oggi annunziano che un corpo
di truppe austriache è entrato a Forlì, facendo un lungo giro
senza aver toccato Bologna.
Febbraio
Mercoledì
1 — Oggi nel Diario è stato annunziato l’ingresso
delle truppe austriache e pontificie in Bologna il giorno 28 del caduto (previo
il disarmamento ordinato dal Card. Albani) sotto il comando del Generale in
capo Radetzky. Una porzione delle stesse truppe austriache era tornata negli
Stati di Modena e di Parma, e il Generale in capo si disponeva a ripartire per
Milano il giorno 30. Il Cardinale Albani doveva essere
Giovedì
2 — Oggi in tutte le chiese patriarcali e quelle dedicate alla
Madonna si è cantato, per ordine superiore il Te Deum in
ringraziamento del ristabilimento dell’autorità pontificia nelle
provincie rivoltate.
Lunedì
6 — È uscito un Motu proprio pontificio sulla
erezione della Legazione di Velletri, che vien formata nella maggior parte da
paesi smembrati dalla Delegazione di Frosinone e da qualcuno della Comarca di
Roma, che cede pur qualche cosa alla Delegazione di Frosinone.
Sabato 11 — Si è
saputo oggi che a Ravenna, ove erano entrate le sole truppe pontificie sotto il
comando del Colonnello Zamboni, è succeduto del sussurro forte e che
è rimasto ferito mortalmente un ufficiale nostro; in seguito di che
erano state chiamate colà le truppe austriache.
Martedì
14 — Si parla da qualche giorno di una nota presentata
dall’Ambasciatore di Francia, nella quale (dicesi) si minaccia l’occupazione,
chi dice di Ancona, chi di Civitavecchia da truppe francesi, qualora le
austriache non si ritirino dallo Stato pontificio.
Venerdì
17 — Dopo l’arrivo di un corriere giunto ieri all’Ambasciata di
Francia sono cresciute infinitamente le voci del prossimo sbarco di truppe
francesi ad Ancona, e vi è chi pretende che si sappia esser partita da
Tolone la flottiglia con 1500 uomini per quella direzione.
Lunedì
20 — Si sente da Napoli esser colà giunta per telegramma la
notizia che una flottiglia francese, composta di tre legni da guerra, aveva
passato il faro; probabilmente diretta ad Ancona.
Sabato 25 — Si è
saputo da Ancona che nella notte di mercoledì venendo giovedì le
truppe francesi in numero, si dice, di 2000 uomini sbarcati in quel porto,
s’introdussero improvvisamente in città sfasciando una porta e recatisi,
dopo essersi impadroniti di tutti i posti, all’abitazione del Colonnello
Lazzarini comandante e nel suo rifiuto di cedere la piazza lo ritennero
prigioniero. Contemporaneamente presentatisi alla fortezza fu questa loro ceduta
dal comandante della medesima Ruspoli, colle condizioni, si dice, di fare il
servizio promiscuamente colla truppa pontificia, e che ci restassero inalberate
le due bandiere. Il generale francese si è recato a Roma ed essendosi
presentato dal Segretario di Stato, si assicura che questi non l’ha voluto
ricevere, e che è ripartito subito per Ancona. Si assicura pure che il
medesimo Segretario di Stato abbia comunicato uffizialmente l’accaduto a tutto
il corpo diplomatico. Grande è la sensazione che hanno prodotto queste
notizie.
Domenica
26 — Si sente che i Francesi oltre Ancona abbiano occupato ancora il
Porto di Recanati e quello di Fermo. Varie spedizioni di corrieri si sono fatte
tra ieri
Marzo
Giovedì
1 — Si è avuto un proclama stampato dal Generale francese Cubières
comandante in Ancona, pieno di belle ed amichevoli espressioni.
Domenica
11 — Il diplomatico inglese giunto l’altro ieri ha avuto oggi una
conferenza col Cardinale Segretario di Stato.
Lunedì
12 — Oggi a tutti quelli che sono andati a prendere le lettere alla
posta, è stato annunziato che dal venturo ordinario in poi non si davano
più i fogli di Francia. Si dice che la proibizione si estende a tutti i
fogli non italiani.
Mercoledì
14 — Questa mattina sono andato con Checco a vedere l’esposizione
dei quadri e sculture che si fa annualmente dalle società degli amici
delle Belle Arti, quale esposizione, non essendosi potuto avere il locale
solito in Campidoglio, che il Senatore accordava a quest’effetto, per trovarsi
attualmente occupato dal suo tribunale, si è fatta quest’anno in una
casa nella strada di Ripetta incontro alla Legnara. Le opere esposte sono di
una grande mediocrità.
Giovedì
15 — Si sente da Ancona che ci sono sbarcati altri 450 uomini di
truppe francesi, compresi degli artiglieri con 4 cannoni e qualche obice.
Venerdì
16 — Nella notte scorsa si sono presentati a Porta Cavalleggieri sei
o sette militari francesi provenienti da Civitavecchia, ove li ha sbarcati un
legno a vapore, senza presentare passaporti e neppur voler dare il nome; sono
entrati, ed oggi, dopo aver parlato coll’Ambasciatore di Francia, hanno girato
vedendo Roma. Si dice che vadano Ancona.
Sabato 17 — Si è
avuta notizia di Bologna, che essendosi colà portato un piccolo corpo di
truppa pontificia di 200 o 300 uomini col Colonnello Zamboni alla testa, fu
ricevuto da un numeroso attruppamento all’ingresso con tutti i possibili
insulti (benché scortato dalla truppa tedesca) ed il Colonnello Zamboni fu
ferito in testa da due colpi di pietra, per i quali cadde da cavallo, ed in seguito
l’attruppamento si diresse alla caserma, ove era acquartierata la truppa
pontificia, minacciando di darvi fuoco; onde in fine la truppa stessa dové far
fuoco contro la moltitudine, essendo rimasti alcuni feriti, e, ci è chi
dice, qualcuno ucciso. Gli ufficiali francesi giunti ieri notte sono ripartiti
per Civitavecchia, e non più per Ancona, come si diceva.
Martedì
20 — Si sente che a Fossombrone sia accaduta una rivolta, innalzata
la bandiera tricolore, e bruciato lo stemma pontificio. Si dà per certo
che 6000 uomini di truppa austriaca siano nuovamente entrati nelle Legazioni, e
che vadano ad avanzarsi sino a Pesaro.
Giovedì
22 — Le truppe austriache sono poi effettivamente entrate a Pesaro e
si dice che debbano aumentare di numero. Si sta in attenzione di ciò che
siano per fare i Francesi in conseguenza di ciò. Questa mattina
l’Ambasciatore di Francia è andato all’udienza del Papa, e si dice che
sia stato latore di una lettera autografa del suo Re.
Aprile
Lunedì
9 — Colla posta di
Mercoledì
18 — Le ultime notizie di Ancona portano, che stavano per imbarcarsi
le truppe francesi della seconda spedizione, rimanendo quelle della prima
unicamente ed esclusivamente nel forte, restituendo tutti gli oggetti presi,
che erano proprietà del governo pontificio; i liberali così
detti, che si erano adunati in gran numero in Ancona, s’imbarcheranno anch’essi
coi Francesi, la città sarà presidiata dai carabinieri pontifici,
dei quali partirà di qui stanotte un forte distaccamento. Si dice poi
che in Ancona vi sarà un pro-Legato secolare. Tutto questo pare sia
conseguenza di una convenzione.
Giovedì
26 — Oggi, in seguito di permesso da me domandato al Cardinale
Segretario di Stato ed ottenuto, ho ricominciato a ricevere dalla posta il Journal
des Débats.
Maggio
Venerdì
25 — Si sente da Ancona che il gonfaloniere di quella città
per nome Bordoni è stato proditoriamente ucciso di notte con vari colpi
di pugnale: v’è chi aggiunge essere anche stati feriti due preti.
Martedì
29 — Ieri si adunò il consiglio di guerra per giudicare D.
Sigismondo Ruspoli riguardo alla capitolazione da lui fatta colla truppa
francese per la fortezza di Ancona. La decisione resta sin qui nel più
alto segreto. Nella notte di sabato e domenica scorsa fu gettato dal mare sulla
spiaggia di Palo verso Maccarese un grossissimo pesce cetaceo già morto,
quale non si sa bene se sia balena o di altra specie.
Mercoledì
30 — Ad Ancona dopo il gonfaloniere è stato ucciso nello stesso
modo un commissario di polizia per nome Magalotti. Lo spirito d’insurrezione,
che varii giorni fa erasi manifestato fra i lavoranti di campagna della tenuta
di Torrimpietra ed altri di quelle parti, col motivo della cattiva
qualità del pane, che loro si dava dal Merolli affittuario di
Torrimpietra (e che realmente fu riconosciuto pessimo oltre ogni credere), ieri
ed
Giovedì
31 — Questa mattina circa le sei di Francia il Papa da S. Pietro
è venuto a Monte Cavallo, di dove verso le nove di Francia è
partito per andare a S. Giovanni a prendere il possesso ed assistere alla
cappella. Egli è andato colla vecchia stufa e col treno del semipubblico,
col Maggiordomo
Giugno
Mercoledì
6 — Due staffette giunsero ieri, ed una oggi da Ancona. Per quanto
confusamente si dice, pare che le truppe pontificie, quali di pieno concerto
col comando francese dovevano entrare in quella città, non vi sono
entrate per avere i faziosi, che da tanto tempo signoreggiano, eretto, si dice,
un governo costituzionale, aiutati, si pretende, o da parte, o da tutta la
truppa francese ivi stanziata, in conseguenza di che il comandante le truppe
nostre Lorini richiese istruzioni sulla condotta, che dovrà tenere.
Giovedì
7 — Ad Ancona non pare sia seguita un’effettiva proclamazione di
governo indipendente, ma poco meno: si conferma che la nostra truppa non vi
è entrata.
Domenica
10. Pentecoste — Si è resa pubblica la sentenza del consiglio di guerra
riguardo D. Sigismondo Ruspoli per la capitolazione della fortezza di Ancona.
Il medesimo è condannato a retrocedere di un grado, cioè da
Tenente Colonnello a Maggiore. Si dice che la sentenza in origine portasse
l’inabilitazione a qualunque comando, e la collocazione alla coda di tutti i
Maggiori, ma che il Papa abbia tolte queste clausole aggravanti.
Venerdì
15 — Con un corriere giunto ieri sera all’Ambasciatore di Francia si
è avuta la notizia di una gran sommossa seguìta a Parigi i giorni
sei e sette corrente. Pare che il governo attuale dopo sanguinosi combattimenti
abbia prevalso contro i partiti repubblicano e realista, che si dice fossero
uniti.
Giovedì
21 — Questa mattina si è veduta affissa per tutta Roma una
bolla di scomunica contro tutti quei sudditi pontificii, che specialmente in
Ancona ed in qualunque altro luogo dello Stato hanno attentato ed attentano
contro la sovranità della S. Sede, i diritti della Chiesa,
immunità ecclesiastiche ecc. ecc.
Mercoledì
27 — Questa mattina vi è stato del sussurro per parte dei
scolari della facoltà legale, le di cui lezioni in quest’anno, che
è stata chiusa la Sapienza, si sono date nel già convento della
Pace. Siccome il governo aveva preveduto che quei giovani si erano proposti di
commettere oggi, che era l’ultimo giorno di lezione, delle insolenze, come di
schiodare i banchi ecc. ecc.; aveva ordinato che si facesse vacanza. O che
alcuno dei professori non avesse ricevuto in tempo l’avviso, o che gli scolari
siano riusciti ad introdursi nel locale, è convenuto impiegare i carabinieri
per farli uscire, non senza qualche specie di resistenza, essendosi poi
dissipati dopo qualche tempo.
Sabato 30 — Ieri sera
circa le 2 dopo
Agosto
Mercoledì
22 — Si assicura essere stato conchiuso con Rothscild dal nostro
governo un nuovo imprestito di tre milioni di scudi nominali al saggio di scudi
71 per ogni 5 scudi di rendita.
Settembre
Martedì
4 — Sono tornati da Parigi i tre medici Meli, Lupi (figlio) e
Cappelli che il governo aveva spediti per osservare la malattia del cholera.
Venerdì
7 — Questa mattina si è adunato il consiglio di guerra
nominato per giudicare il Colonnello Lazzarini, già comandante in Ancona
all’epoca dell’occupazione francese; la sentenza non si conosce.
Lunedì
24 — Oggi è stato pubblicato ed affisso un nuovo Regolamento
sulla legislazione penale, quale pare debba esser seguito da altre disposizioni
nella stessa materia. Si dice che in genere le pene vengano notabilmente
mitigate.
Dicembre
Sabato 29 — Oggi
è stato pubblicato editto del Segretario di Stato, con cui, atteso lo
sbilancio ed il vuoto dell’erario, si accresce il dazio del sale e del macinato
al saggio, a cui era prima delle ultime diminuzioni, si aumenta la tassa delle
lettere e si ripristina il gravissimo registro proporzionale, come era stato
fissato nel 1816.
Domenica
30 — Si assicura che nella notte scorsa si sono trovate per Roma
delle coccarde tricolori, ed anche qualche scritto incendiario.
Anno 1833
Marzo
Mercoledì
3 — Oggi nel nostro Diario si è veduta la nomina del
nuovo Segretario per gli affari di Stato interni, nella persona del Cardinale
Gamberini.
Giugno
Venerdì
21 — È uscito colle stampe un nuovo Regolamento per i lavori
pubblici di acque e strade, col quale si crea una prefettura generale di acque
e strade presieduta dal Card. Prefetto della Congregazione delle acque, e
composta di un prelato Chierico di Camera col titolo di Presidente, del
Segretario della congregazione suddetta, del Sopraintendente generale delle
poste, di due consiglieri e di un fiscale. Questa Presidenza avrà la
direzione ed amministrazione di tutti i lavori di strade ed acque, che si fanno
in tutto o in parte con fondi somministrati dalla Camera. Il Cardinale Rivarola
Prefetto delle acque malcontento di questa organizzazione, e segnatamente del
Prelato Presidente, si assicura che avesse data la sua rinunzia; ma si dice che
la cosa sia stata accomodata.
Sabato 29 — Verso sera
si è manifestato un incendio nella Chiesa della Vittoria, che è
durato due ore, ed è rimasto consumato dal fuoco tutto l’altare
maggiore, che era di legno. L’immagine della Madonna, che era in molta
venerazione, si è abbruciata, come pure le ostie e particole contenute
nel ciborio.
Luglio
Sabato 13 — Questa
mattina a ponte S. Angelo è stato giustiziato un tal Benedetto Mazio
parente della famiglia Mazio, soggetto pessimo, reo di un barbaro omicidio in
persona di una donna, con cui aveva vissuto per un pezzo, e del marito, col
quale essa si era riunita. Egli è morto colle migliori disposizioni.
Settembre
Mercoledì
4 — Si sente essere stato deciso che si intraprenda uno scavo nella
Chiesa della Rotonda, e precisamente sotto l’altare, ov’è la statua
della Madonna (che ottenne anni sono straordinaria venerazione) per ritrovare
il corpo di Raffaello ivi sepolto. Nel tempo stesso si assicura essersi trovati
dei documenti, i quali provano che il teschio che si conserva all’Accademia di
S. Luca, e che si è tenuto sempre sin qui per quello dello stesso
Raffaello, non sia altrimenti suo, ma di un tal canonico de Eleuteriis
fondatore della Congregazione dei virtuosi nella predetta Chiesa e benemerito
anche della Accademia.
Lunedì
9 — Questa mattina si è incominciato la scavo alla Rotonda.
Per quanto si è potuto sapere, pare che sia stato trovato il corpo, o
per meglio dire, le ossa di Raffaello colla testa.
Martedì
10 — Nello scavo della Rotonda sotto l’altare della Madonna si sono
trovate le ossa ed il teschio (però molto consumate) di una persona, per
quanto ha deposto il chirurgo Trasmondi di sesso mascolino e di bella statura.
Si è rinvenuto altresì qualche frantume di legno e qualche
chiodo, che sembrano residui di cassa. Lo scavo pare si proseguirà. Per
quanto si assicura generalmente, in questi giorni si è conchiuso dal
nostro governo un nuovo imprestito, che si dice di tre milioni di scudi
nominali, al saggio dell’80 per cento col solito Rothscild, che è venuto
a Roma da Napoli.
Mercoledì
11 — Le ossa ritrovate alla Rotonda si è poi appurato che non
appartenevano ad un solo corpo, ma a più d’uno di diversa grandezza e
fra le altre qualcuna di dimensione straordinaria, tutte insieme confuse.
Sabato 14 — Alla
Rotonda, dopo il primo infruttuoso scavo sotto la predella e gradini
dell’altare della Madonna, essendosi risoluto di rimuovere l’altare, come
è stato eseguito, questa mattina, essendosi sfondato un vano, che si era
scoperto in un arco chiuso nel muro sotto la statua della Madonna suddetta, vi
si è rinvenuto uno scheletro intiero, quale pare debba essere quello di
Raffaello; e si proseguirà con diligenza lo scavo della terra per vedere
se vi si potrebbe ritrovare qualche altro indizio, che ne assicurasse sempre
più l’identità.
Giovedì
19 —
Mercoledì
25 — Oggi le ossa di Raffaello sono state collocate in una cassa di
legno di ceraso lustro quale poi dovrà rinchiudersi in altra di pietra.
Venerdì
27 — Sono state pubblicate diverse risoluzioni della Congregazione
degli Studii riguardo all’Università della Sapienza. Varie cattedre
rimangono soppresse; è proibito il conferire la laurea ad esteri fuor
che nella facoltà di zoologia e scienze sacre; ogni studente
dovrà aver persona, che risponda di lui, e si obblighi di denunziarlo
qualora non si conduca bene ecc. ecc.
Anno 1834
Gennaio
Venerdì
10 — Ieri sera circa le 10 di Francia passò a miglior vita il
Principe Altieri Senatore di Roma in età di 74 anni. Egli era uscito di
casa domenica sera ed era stato in casa Lavaggi, di dove tornò
Domenica
12 — Questa sera il corpo del defunto Senatore Principe Altieri
è stato trasportato alla Chiesa della Minerva (ove
Lunedì
13 — Questa mattina alla Minerva si sono fatte l’esequie al Principe
Altieri, il di cui corpo incassato era esposto sopra il letto. Vi sono
intervenuti i conservatori con tutti i giudici e dipendenti della Curia
Capitolina. I Collaterali hanno eccitata la pretenzione di avere lo stesso
trattamento dei conservatori, il che non è stato loro ammesso. Vi
è insorta anche la questione (che risuscita in tutte le circostanze)
della precedenza tra la truppa civica e la milizia capitolina dei così
detti Capotori, per la quale il Marchese Cavalletti, che, come attual Priore
dei Caporioni, è il capo della milizia medesima, si è astenuto
dall’intervenire. Oggi il Principe Orsini è stato nominato Senatore di
Roma in luogo del defunto.
Martedì
14 — Il Principe Orsini nuovo Senatore è stato anche
dichiarato comandante della truppa civica, e pare che per il momento
resterà pro-Direttore del Debito pubblico.
Giovedì
16 — Questa sera a Tordinona è andata in scena l’opera
intitolata La foresta d’Irminsoul (titolo, in cui è stato
cambiato quello della Norma, musica di Bellini, come sono state cambiate
in gran parte le parole) e vi ha cantato un nuovo tenore Millesi assai debole.
L’incontro è stato molto e la prima donna Signora Ronzi è stata
applaudita a furore.
Giugno
Domenica 1 — Ieri notte
per mezzo dei carabinieri furono tolte dal palazzo una volta Casoni a
Campitelli le armi di Portogallo (cioè della regina Maria) che vi erano
sino da quando vi abitava il fu conte di Funchal. Pare che si sia ciò
fatto in correspettività del trattamento usato a Lisbona al conte Curuli
(rappresentante colà lasciato dall’ultimo nunzio Giustiniani) minacciato
di arresto, ed espulso dal Regno in brevissimo termine e che è arrivato
in Roma da qualche tempo.
Agosto
Venerdì
1 — Questa mattina si è tenuto l’annunziato Concistoro in
cui il Papa ha partecipato al S. Collegio un Monitorio (che si dice sia il
secondo) contro gli autori degli attentati commessi in Portogallo contro la
Chiesa.
Lunedì
4 — È stata pubblicata in stampa l’allocuzione del Papa nel
Concistoro di venerdì contenente l’esposizione di tutto ciò che
si è fatto in Portogallo sugli affari ecclesiastici e le minaccie delle
pene canoniche contro gli autori ecc. ecc.
Settembre
Mercoledì
3 — Questa mattina tra le dieci e le undici di Francia è
giunto in Roma D. Michele ex Re di Portogallo ed è andato ad alloggiare
alla locanda di Martignoni. Egli ha seco il Marchese di Labradio stato
già suo Ambasciatore a Roma. Il Papa ha mandato il maestro di camera a
complimentarlo, e gli è stato anche offerta la guardia che ha ricusato.
Si dice che non ha gran seguito di persone.
Venerdì
5 — Questa mattina D. Miguel (che si fa chiamare conte di Braganza)
è andato dal Papa accompagnato dal Marchese di Labradio, dal Cav. De
Rossi e da un ecclesiastico, che è in sua compagnia, ed è stato
ricevuto col trattamento della doppia anticamera. Oggi dopo pranzo è
andato a S. Pietro.
Sabato 6 — Ha dato
motivo a molti discorsi in questi giorni l’arresto seguito a Moricone in Sabina
di alcuni pretesi trappensi (che si dicono francesi) i quali si erano
colà riuniti, e che in seguito si è scoperto essere propagandisti
politici. Gli arrestati chi dice siano due, chi quattro, essendo gli altri
fuggiti.
Anno 1835
Gennaio
Giovedì
8 — Molti curiosi professori e non professori vanno a S. Gregorio
per vedere il cadavere del Card. Zurla; pare che il metodo praticato dal
Siciliano consista in iniezioni di mercurio e qualche altra sostanza, fatte per
mezzo d’una incisione dietro al collo. Alcuni credono si sia data anche una specie
di vernice a tutta la superficie del corpo, il quale si mantiene incorrotto ed
anche flessibile nelle articolazioni.
Marzo
Giovedì
12 — Questa mattina il Papa è andato a S. Gregorio
ricorrendone la festa; è andato anche a visitare i lavori di Campo Vaccino,
ove sono state collocate delle colonnette di travertino coi ferri intorno allo
scavo della colonna di Foca, ed a quello della chiesa di S. Lorenzo in Miranda,
ove si entra per mezzo di un ponte.
Sabato 4 — Essendo
morto il noto incisore Pinelli, uomo di qualche abilità, ma di una
rozzezza e scioperataggine più che cinica, e non avendo lasciato di che
pagare le spese del mortorio, una associazione di giovani artisti e studenti di
belle arti ha supplito, facendo una colletta per questo oggetto, ed oggi sulla
sera i medesimi hanno accompagnato il suo convoglio funebre, portando alcuni di
essi la bara, alla chiesa di S. Vincenzo e Anastasio a Trevi.
Sabato 11 — Questa
mattina in Cappella pontificia si sono celebrate le esequie per l’Imperatore
d’Austria, e Mons. Ruspoli ha fatto l’orazione funebre.
Venerdì
24 — Nella notte scorsa sono partiti verso Napoli il Duca di
Cohofiano (?) napoletano e un tal S.t John inglese, accompagnati da due padrini
per ciascheduno all’oggetto di battersi alla pistola al di là del
confine. Non si conosce bene il motivo della sfida eseguita qui; alcuni credono
che nascesse lunedì sera al ballo di Torlonia a Tordinona, altri ne
assegnano delle cagioni antecedenti.
Domenica
26 — Col ritorno della March. Lagrue da
Lunedì
27 — Si sono avuti ulteriori dettagli del disgraziato duello che
seguì l’altro ieri a poca distanza da Mola di Gaeta. Il povero Cohofiano
(o per meglio dire D. Giovanni Aragona, figlio cadetto del Duca di Cohofiano)
ricevé una palla nel cuore, per cui cadde morto, e nel cadere tirò
anch’esso il suo colpo, che andò a vuoto. I padrini e l’inglese S.t John
(giocatore insigne e pessimo soggetto) sono stati arrestati, questi a Tor tre
ponti e gli altri a Terracina ma pare che verranno a Roma sotto la garanzia dei
rispettivi Ministri.
Maggio
Lunedì
18 — Da qualche giorno è in Roma l’inglese S.t John che
uccise in duello il povero Cohofiano essendo stato rilasciato dall’arresto a
Terracina col consenso della Corte di Napoli.
Giovedì
6 — Oggi dopo pranzo è cominciata una divozione di dieci
giorni in 15 chiese dedicate alla Madonna, oltre la chiesa di S. Rocco, con
indulgenza plenaria per chi v’interverrà 7 volte, ad effetto d’impetrare
l’allontanamento del morbo, che ci minaccia. In dette chiese si fa una predica
di mezz’ora, si recitano le Litanie dei Santi e si termina colla benedizione
del SS.mo.
Venerdì
7 — Oggi con editto della Segreteria
Domenica 9 — Essendosi
riconosciute insufficienti le 16 chiese destinate per l’indulgenza, cominciando
da oggi ne sono state accresciute altre otto delle più vaste. Nello
stesso tempo si è annunziata la riduzione da sette volte a cinque per
l’acquisto della indulgenza medesima.
Venerdì
14 — Il governo di Napoli ha vietato, sotto pene le più
rigorose e capitali, l’ingresso nel regno a tutte le persone senza alcuna
eccezione, e a tutti gli oggetti provenienti dallo Stato pontificio. Questa
severa misura pare sia stata fondata sul non essersi date dal nostro governo
disposizioni sanitarie.
Lunedì
24 — Sono arrivati a Civitavecchia da Barcellona molti poveri frati
di diversi ordini scampati dai massacri colà seguiti, e dei quali molti
dei loro compagni sono stati vittime.
Martedì
25 — L’Incaricato di Francia M. de Tallenay, andando
Sabato 29 — Sempre
più affliggenti sono le nuove venute oggi dello stato sanitario di
Genova, non troppo buone quelle di Livorno e senza grande aumento quelle di
Firenze. Oggi non si parla che della ricetta, venuta, si dice da Francia per
telegrafo, di uno specifico ritrovato da un farmacista di Nîmes, il quale
pretende aver guariti 29 cholerici molto aggravati sopra 30, ed è la
seguente;
Lunedì
31 — Da Genova sempre le stesse dolorose notizie ma con
mortalità forse un poco minore. A Livorno il morbo va crescendo, e pare
si vada estendendo per le Maremme. A Firenze niente di allarmante.
Settembre
Giovedì
3 — Oggi dopo pranzo il Card. Odescalchi Vicario coll’assistenza di
tutti i Parrochi e del Seminario romano, e con molto concorso di gente ha fatta
la funzione di benedire solennemente il cemeterio annesso alla Basilica di S.
Lorenzo fuori delle Mura, già cominciato a costruire dal governo
francese, e che ora deve mettersi in attività, benché una sola parte si
trovi in stato servibile. Notizie sempre più funeste sonosi avute colla
posta di oggi del cholera di Genova, e cattive anche di Livorno, ove il morbo
si è molto dilatato. A Firenze seguitano dei casi, sinora in numero non
grande. La ricetta del Dott. Boyer, venuta di Francia giorni sono, pare che a
Firenze sia riuscita inefficace.
Sabato 5 — Nella notte
scorsa si dice siasi cominciato, per mezzo di un carro espressamente costruito,
a trasportare i cadaveri dei morti nella giornata al nuovo cimiterio di S.
Lorenzo.
Domenica 6 — La malattia
di un russo abitante alla locanda di Petrini al Babuino, quale parevasi
annunziare con sintomi cholerici, fece l’altro ieri del rumore per il paese, e
il governo credé farlo visitare, e molta gente concorse sul luogo; si riconobbe
però che il male proveniva da tutt’altra cagione, come da riscaldamento,
disordine di bocca ecc. ecc.; e l’infermo sta meglio.
Lunedì
7 — Nuove sempre affliggentissime del cholera di Genova e di
Livorno. A Firenze continua con non molti casi; Torino è attaccato.
Martedì
8 — Oggi dopo pranzo per ottenere l’allontanamento del cholera si
è trasportata l’immagine della Madonna, che si venera nella Cappella
Borghesiana a S. Maria Maggiore, con solenne processione che doveva terminare a
S. Pietro, ed ivi tenersi esposta per otto giorni. La processione che era
composta degli alunni di S. Michele, degli orfanelli, e di tutto il clero
secolare e regolare, con in fine il Card. Vicario, appena partita da S. Maria
Maggiore, circa le 21,30, è stata poco dopo disordinata da un forte
sgrullone di pioggia (minacciata in tutto il giorno con grandissimo vento)
quale essendo cessato, ha continuato seguìta da numerosissimo popolo,
che con esemplare devozione recitava il Rosario ed altre preci, facendo la
strada del Bambino Gesù, la Madonna de’ Monti, Colonna Traiana, Piazza
di S. Marco, il Gesù e strada Papale. Giunta la fine della processione
alla Chiesa Nuova è sopraggiunto un altro diluvio per cui si è
dovuto entrare in quella chiesa colla Macchina, ove era collocata l’Imagine,
che ci è stata lasciata, alcuni dei Capitoli delle Patriarcali, e tutto
il popolo, con gran confusione, mentre il resto della processione è
arrivata a S. Pietro, bagnandosi ben bene.
Mercoledì
9 — È stato notificato, per mezzo di invito sacro che la
Madonna resterà esposta alla Chiesa Nuova sino a Domenica, che colla
processione verrà trasportata a S. Pietro.
Domenica
13 — Oggi doveva seguire la nuova processione coll’intervento del
Papa e di tutto il Sacro Collegio per il trasporto della Madonna dalla Chiesa
Nuova a S. Pietro, ma il tempo essendosi annunziato sin da questa mattina
pessimo con gran vento e molte nuvole, è stata disintimata poco dopo il
Martedì
15 — Essendo riuscita una bellissima giornata, a mezza mattina il
suono delle principali campane di Roma (come già era stato avvisato con
Notificazione) ha annunziato per oggi la processione dalla Chiesa Nuova a S.
Pietro, la quale ha cominciato circa le 20,30 italiane collo stesso ordine di
quella di martedì scorso, colla sola diversità che i Capitoli
delle Basiliche non hanno portato i padiglioni. Il Papa è andato dalla
Chiesa Nuova sino a S. Pietro colla torcia avanti all’Imagine, preceduto da 20
Cardinali (ai quali se ne sono aggiunti altri
Martedì
23 — Oggi la Madonna di S. Maria Maggiore è stata trasportata
processionalmente da S. Pietro alla Chiesa del Gesù. La processione era
composta solamente di tutti i Religiosi detti berrettanti in cotta con candela
accesa, e dai due Capitoli di S. Pietro e di S. Maria Maggiore. Essa è
partita da S. Pietro alle 21,30, è arrivata al Gesù alle 23,30
circa. Il popolo che la seguiva era immenso. Andavano infine avanti la Madonna
il Card. Vicario come Arciprete di S. Maria Maggiore ed il Card. De Gregorio,
in luogo del Card. Galeffi Arciprete di S. Pietro.
Domenica
27 — Oggi doveva trasportarsi la Madonna dal Gesù a S. Maria
Maggiore con processione di tutto il clero secolare e regolare, coll’intervento
del Papa e S. Collegio, ma in grazia del tempo la processione è stata
disintimata e differita al primo giorno di buon tempo, dandosene avviso colle
campane come l’altra volta.
Mercoledì
30 — Previo l’avviso delle campane
Ottobre
Martedì
6 — Questa mattina tra le sette e le otto di Francia è
partito il Papa per Tivoli.
Mercoledì
7 — Questa mattina circa le 11 di Francia si è recato il
Papa al padiglione apparecchiatogli, e poco dopo ad uno sparo di mortaro si
sono aperte le porte dell’imboccatura dei cunicoli e si è fatto entrare
il fiume. Benché qualche porzione di acqua per essersi chiusi troppo presto
tutti gli altri esiti avesse penetrato per i cunicoli sotto i portoni,
ciò non ostante lo sbocco dell’intera quantità dell’acqua
è stato imponentissimo accompagnato da molti spari di cannoni e mortari,
con un concorso infinito di gente situata per quelle alture che faceva un
bellissimo colpo d’occhio.
Novembre
Martedì
3 — In conseguenza della mancanza di codici scopertasi nella
biblioteca Barberini è stato da molti giorni carcerato un tal Passetti,
bidello della biblioteca e facchino della casa, insieme con due rivenditori,
che si dicono suoi manutengoli e se ne sta facendo processo dal tribunale del
governo. Il Bibliotecario Ab. Rezzi è riuscito a ricomperare circa 70
dei codici m.ss. rubati tra i quali però non pare ve ne siano, per
quanto si sa finora, dei molti importanti; alcuni, dopo l’arresto del suddetto,
furono rinvenuti accidentalmente da alcuni ragazzi in una chiavica. La
Biblioteca è biffata.
Giovedì
5 — Per ordine della Segreteria degli affari di Stato
Lunedì
16 — Questa sera a Valle doveva rappresentarsi una commedia
intitolata Dante a Ravenna, parto, per quanto si è detto, di
autore non romano e probabilmente bolognese; e se ne stava in grande
aspettazione; ma per ordine superiore la rappresentazione è stata
proibita.
Dicembre
Mercoledì
2 — Questa mattina nella chiesa dei SS. Lorenzo e Damaso dall’Accademia
Filarmonica si è fatto un funerale per il maestro Bellini, morto poco fa
a Parigi, e si è cantata una messa di requie di Cherubini con
copiosissima orchestra e gran numero di cantanti professori e dilettanti. Il
concorso è stato infinito.
Giovedì
24 — Oggi sono arrivati a Roma gli Archivi della antica Nunziatura
presso la Repubblica di Venezia, e che sinora erano rimasti colà.
Anno 1836
Gennaio
Lunedì
18 — Il Cardinale Lambruschini (appartenente all’Ordine dei
Barnabiti) è stato nominato Segretario di Stato in luogo del Cardinale
Bernetti.
Febbraio
Lunedì
1 — Un corriere giunto oggi da Napoli ha recato la funesta notizia
della morte della giovine Regina, seguìta ieri in seguito di una malattia
da cui era stata sorpresa dopo avere partorito circa due settimane sono, con
universale consolazione un figlio, e dalla quale pareva stasse assolutamente
meglio e fuori di pericolo.
Martedì
2 — Ieri sera verso le 8 di Francia morì Madama Letizia Bonaparte,
madre dell’Imperatore Napoleone in età di 87 anni (secondo i calcoli
più ristretti), da molto tempo allettata per rottura di una coscia, in
conseguenza di una caduta, e quasi del tutto cieca.
Mercoledì
3 —
Sabato 6 — Questa
mattina a S. Maria in via Lata si è fatto il funerale a Madama Letizia
senza alcuna paratura e col cadavere esposto in terra. Vi è stato del
diverbio sopra l’abito ed ornato regio, e sopra le armi già imperiali di
Francia, cioè l’aquila coi fulmini, che il Card. Fesch voleva adottare,
ed a cui poi ha dovuto rinunziare; e nello scudo dell’arma, che è stata
posta sopra la porta della Chiesa, non vi era che
Marzo
Venerdì
18 — Nella notte scorsa è morto, dopo un cronicismo di vari
mesi, l’avvocato D. Carlo Fea, in età di anni 84, e da 36 anni mio
Bibliotecario.
Maggio
Venerdì
6 — Ieri sera giunse in Roma arrestato e condotto in Castel S.
Angelo uno dei figli di Luciano Bonaparte, nell’atto dell’arresto seguito a
Canino ha ucciso con un colpo di stile il tenente dei carabinieri, fratello di
Mons. Caggiano, e feritone due altri. Il di lui fratello, che pure doveva esser
preso, è fuggito.
Giugno
Venerdì
10 — Questa sera si è adunata di nuovo la congregazione
cardinalizia per esaminare nuovamente la questione della Fiera di Sinigaglia,
sentita la commissione sanitaria, e la città suddetta, le di cui ragioni
sono state dedotte in una scrittura dell’avv. Armellini, della quale non si
è permessa la stampa.
Mercoledì
15 — È uscita colle stampe una Notificazione della Segreteria
degli affari di Stato interni, nella quale si esprime il dispiacere, che prova
il S. Padre nel dovere, attese le misure sanitarie che esige l’avvicinamento
del morbo cholerico, differire la Fiera di Sinigaglia; e nello stesso tempo si
assicura che non si ha in pensiero di togliere nell’avvenire la Fiera stessa
(del che pareva fosse nato colà qualche timore), e che anzi, quando le
circostanze lo permettano, si concederà forse in questo stesso anno. Si
dice che intanto sia stato mandato a Sinigaglia della truppa.
Martedì
22 — Questa sera nella sala del palazzo Sinibaldi a S. Chiara un tal
Sig. Regaldi di Novara ha dato un’accademia di poesia estemporanea, ed io vi
sono andato per un poco con Venturi e Castiglioni. Il biglietto è stato
di paoli cinque.
Luglio
Venerdì
1 — In seguito della circolare emanata dal Cardinale Vicario
qualche settimana fa, col giorno di oggi deve cominciare la tumulazione dei
cadaveri al nuovo cemeterio presso S. Lorenzo fuori delle Mura. I cadaveri da
ogni parrocchia saranno condotti alla Consolazione, e di là saranno poi
con carri trasferiti al Campo Santo. Gli eccettuati sono il Papa, i Cardinali,
i Sovrani
Martedì
5 — Questa mattina sono andato colla Principessa, Augusto e il
Cappellano di casa, D. Giuseppe all’abitazione del Generale Galassi al palazzo
Chigi Montorio per vedere una quantità di oggetti d’oro, d’argento, di
bronzo e molti vasi fittili ritrovati in un fortunatissimo cavo intrapreso dal
Generale sudetto in società coll’Arciprete di Cerveteri in uno dei tanti
sepolcri etruschi, che si ritrovano in quel territorio, e negli adiacenti.
Mercoledì
6 —
Giovedì
14 — Oltre le nuove pessime del cholera, principalmente a Brescia ed
Udine e più o meno in tutti gli Stati Lombardo-Veneti, si sente ora che,
siasi manifestato in ambedue le riviere di Genova, ed anche in Genova stessa.
Pare poi certo che
Martedì
19 — Nei giorni scorsi sono seguiti degli arresti di varie persone
(ma però di poca importanza) quali sono stati condotti in Castel S.
Angelo. Fra gli arrestati si nomina un cappellano a strada della Croce, ed un
giovane di S. Spirito, figlio di un tale avv. Rubini.
Martedì
26 — Si ha notizia che il cholera si è manifestato a
Francolino di qua dal Po nella provincia di Ferrara e si dice anche in qualche
villaggio vicino.
Agosto
Lunedì
8 — Colle lettere di
Giovedì
11 — Le notizie venute colla posta di oggi sembrano piuttosto
rassicuranti sui sospetti di cholera suscitatisi a Cesenatico, sembrando che le
poche persone perite, siano morte per causa di cibi cotti in vasi di rame non
stagnati.
Sabato 13 — Le notizie
del temuto cholera a Cesenatico sembrano sempre più rassicuranti.
Domenica
14 — Oggi nel Palazzo del Pr. Borghese si è aperta
Domenica
21 — Ieri giunsero spedizioni da Ancona colla triste nuova della
manifestazione del cholera in vari punti di quella città in modo da non
lasciare il minimo dubbio sulla natura del male, i casi annunziati sinora sono
in numero di 17, dei quali 7 almeno seguiti da morte!!!
Mercoledì
24 — È giunta notizia che alcuni casi di cholera sono
accaduti in un piccolo paese vicino a Cingoli! Il governo di Napoli ha chiuso
assolutamente l’ingresso in Regno a tutte le provenienze del nostro Stato.
Giovedì
25 — Colle lettere di
Venerdì
26 — Per mezzo di staffette si è saputo oggi che il morbo
cholerico progredisce in Ancona, e che al mezzo giorno del 23 il totale dei
casi ascendeva a 36, e quello dei morti a 19. I medici Cappelli e Viale hanno
avuto l’ordine di recarsi subito ad Ancona.
Settembre
Venerdì
2 — Ad Ancona il cholera progredisce, ma al villaggio dell’Avenale
vicino a Cingoli pare per ora arrestato.
Domenica 4 — Pare sicuro
che il cholera siasi manifestao sulla costa del Regno di Napoli sull’Adriatico,
cioè a Trani, Bari, Manfredonia, ecc., benché non se ne abbia rapporto
ufficiale. Da Livorno però si sa ufficialmente, che ci sono accaduti due
casi con morte.
Lunedì
12 — Dalle lettere di
Lunedì
26 —
Martedì
27 — Ieri da una particolare Commissione, composta di Giudici del
Governo, del Campidoglio e dell’A. C., dopo due sedute è stata giudicata
la causa del figlio del Principe di Canino reo dell’uccisione del tenente dei
carabinieri Caggiano nell’atto di essere arrestato per un antecedente omicidio.
La sentenza ancora non si conosce.
Ottobre
Venerdì
7 — Secondo le ultime notizie di Napoli il cholera, già
diffuso in alcune provincie del Regno, pare sia penetrato anche in Napoli, ove
si sono dati due casi in due soldati di Finanza, uno dei quali è morto.
Sabato 15 — Le notizie
più recenti di Napoli portano che il numero dei casi di cholera nella
capitale è asceso chi dice a 8 chi sino a 15.
Novembre
Lunedì
7 — Le nuove di Napoli sono che il cholera seguita con progressione
piuttosto crescente tanto di casi che di morti.
Dicembre
Sabato 3 — Si sente da
Napoli che il numero dei casi di cholera e dei morti negli ultimi due
Mercoledì
7 — Questa mattina è partito alla volta di Frosinone per
rinforzare il cordone sanitario in quel confine il battaglione di cacciatori,
che arrivò ier l’altro.
Domenica
11 — Ieri sera si tenne per urgenza una straordinaria Congregazione
di Sanità, il di cui oggetto si assicura fosse una richiesta del Re di
Napoli di passare per lo Stato pontificio per rendersi
Domenica
18 — Ieri si è terminato di collocare al suo posto la statua
del Papa Leone XII nel monumento che il Papa attuale fa erigere al medesimo in
S. Pietro (opera dello scultore Fabbris) nel sito ove era depositato il corpo
di Innocenzo XIII di rimpetto al sepolcro della Regina Cristina di Svezia; la
statua però rimane per ora coperta.
Mercoledì
21 — Questa mattina è stata scoperta la statua di Leone XII
in S. Pietro.
Anno 1837
Gennaio
Sabato 14 — Questa
mattina è stato pubblicato editto di Monsignor Governatore, con cui
vengono proibite per il prossimo Carnevale le maschere ed abiti carnevaleschi per
le ragioni che la vicinanza del micidiale cholera farà supporre al buon
senso ed alla pietà dei Romani. Si permettono i Festini senza maschere
e le corse.
Giovedì
19 — Questa mattina si è trovato affisso al piedistallo della
Colonna verso casa nostra un cartello, in cui era scritto il Popolo Romano
vuole il Carnevale, e in qualche altra parte di Roma se n’è trovato
qualche altro con espressioni analoghe.
Martedì
24 — Da molti giorni non si sentono che assalti notturni per le
strade della città; ieri sera tre malviventi avendo assaliti alcuni
carabinieri travestiti, ne rimasero arrestati due. Accadono parimenti di giorno
frequenti rapine di pane nell’atto che viene trasportato dai forni.
Febbraio
Martedì
7 — Dopo la corsa dovevano aver luogo i moccoletti, dei quali
questa mattina medesima si era pubblicata da Monsig. Governatore la
permissione; ma appena se n’è cominciato ad accendere qualcuno, il
popolo con urli e fischi strepitosi l’ha obbligato a smorzarlo; lo stesso ha
fatto verso le finestre, ove si mostrava qualche lume, e verso alcune sono
stati anche tirati dei sassi perché non si è annuito all’intimazione.
Quindi una turba di gente assai numerosa percorrendo il Corso ha cominciato ad
obbligare le carrozze a sortirne, come a chiudervi i portoni e le porte delle
botteghe e dei caffè; ed al caffè detto delle Belle Arti sotto il
palazzo Fiano ove si è fatta qualche resistenza, il rumore si è fatto
alquanto serio. Finalmente suonata l’ora di notte, la forza dei dragoni e dei
carabinieri ha disperso (anche con piattonate) la turba medesima e si è
ristabilito pienamente la tranquillità.
Sabato 11 —
Martedì
14 — Ieri notte è partito sotto la scorta di un uffiziale per
Civitavecchia ove deve imbarcarsi, il figlio di Luciano Bonaparte, stato
processato per l’uccisione del tenente dei carabinieri Caggiano. Il tribunale
del Governo di Roma lo aveva condannato alla pena capitale, che quello della
Consulta, a cui appellò, ridusse a 15 anni di detenzione, qual pena il
Papa ha commutato in esilio perpetuo, e pare che anderà al Brasile.
Lunedì
20 — Ieri mattina una certa quantità di Trasteverini, che si
qualificavano lavoranti di lana senza impiego, si recò sulla piazza di
S. Pietro per reclamare al Papa contro l’uso delle macchine, introdotte
(dicono) in questa manifattura, che tolgono loro il lavoro; ma si riuscì
a dissiparli per opera singolarmente del Presidente di quel rione Marchese
Longhi. Altri dicono, e forse è così, che l’andata a S. Pietro
non fosse che in progetto, e che il Presidente riuscisse a sventarlo con danaro.
Aprile
Sabato 1 — Da vari
giorni circola una profezia, venuta, si dice, di Francia, la quale predice che
nella giornata di domani Roma soffrirà un grandissimo disastro, chi dice
di inondazione, chi di terremoto, chi di pioggia di fuoco ecc. ecc.
Lunedì 17 — Corre voce, che in seguito di nuovi casi di cholera
accaduti
Maggio
Martedì
23 — Oggi è uscito un editto della Segreteria di Stato con
cui si annunzia che viene permesso l’introduzione del granturco dall’estero
senza dazio, e si accorda il premio di baiocchi 50 per ogni rubbio di grano che
perverrà dalla Marca e dalla Legazione; si annunzia altresì che
si è ordinato lo spaccio del pane ordinario al prezzo di due baiocchi
Venerdì
26 — Ieri notte furono spediti 50 dragoni a Frascati, ove era
accaduta qualche sommossa simile a quella d’Albano per la stessa ragione o
pretesto, e se ne temeva di peggio. Anche a Monte Porzio fu spedita da Frascati
porzione della forza per reprimere qualche movimento simile.
Sabato 27 — Questa
mattina in molti forni si è cominciato a vendere il pane ordinario alla
ragione di 2 baiocchi
Domenica
28 — Oggi essendosi sparsa la voce che si sarebbe fatta nuovamente
la distribuzione di pane nel cortile di Belvedere, è ivi accorsa una
moltitudine di gente alla quale si è creduto fare distribuzione del
danaro da Monsig. Elemosiniere; ma questo non essendo bastato, è
convenuto servirsi della forza dei carabinieri di palazzo per dissipare
l’attruppamento. Si dice che oggi in diversi forni non si sia trovato il pane
ripromesso da 2 baiocchi, per cui il governo pare abbia fissato un bonifico ai
fornari di mezzo baiocco a libbra, ossia di scudi tre e venti al rubbio.
Giugno
Venerdì
2 — Oggi è uscito altro editto della Segreteria degli affari
di Stato interni, il quale annunzia che essendosi appurato non esservi nelle
Marche e nelle Legazioni bastante quantità di grano per provvedere ai
(supposti) bisogni di Roma fermo rimanendo il permesso d’introduzione del
granturco dall’estero, ed il premio per la importazione del grano dalle
Legazioni si permette l’introduzione del grano dall’estero senza dazio, e si
proibisce qualunque estrazione di tal genere per tutto il mese di Giugno.
Lunedì
5 — Sempre più luttuose sono le nuove di Napoli riguardo al
cholera, che va sempre più dilatandosi nella città con
mortalità notabilissima, che ascende a circa due terzi degli attaccati,
e con molti casi della specie della fulminante.
Venerdì
16 — È accaduto in questi giorni che avendo Torlonia
consegnato al maestro di Posta Sebaldi una cassetta sigillata contenente la
somma di 10.000 scudi in oro (chi dice 11.000, ed anche 14.000) denunziandone
però soli mille per portarla a Civitavecchia, il Postiglione che l’aveva
portata sino ai Monteroni, invece di consegnarla all’altro postiglione che gli
succedeva credé meglio di andarla a sotterrare nella vicina macchia di Palo. In
seguito di ciò arrestato, dopo qualche ora confessò il suo reato,
e condotto sulla faccia del luogo fu ritrovata la cassetta che Torlonia ha
ricuperata mancante di due cartoni di cento napoleoni d’oro ciascuno.
Sabato 17 — Le nuove di
Napoli sono sempre più funeste riguardo al numero dei casi di cholera ed
alla mortalità. Il morbo si è propagato a Benevento, Ponte Corvo,
Arpino, Sora ecc. ed anche a Palermo. Ieri l’altro a sera alcuni Portoghesi
(che si dicono di condizione) arrivati di poco a Roma e appartenenti al partito
ora dominante, essendosi recati in carrozzella a trovare uno degli addetti alla
Legazione portoghese, qui non riconosciuta, che abita nella casa di S. Antonino
di quella nazione furono assaliti nello scendere dal legno da alcuni dei loro
compatriotti, pare, del partito dei miguelisti, contro i quali essendosi
difesi, ne risultò qualcuno ferito. Il fatto sinora è involto in
una certa oscurità.
Martedì
20 — Ieri si suscitò una specie di rivolta tra i lavoranti
della stamperia camerale, a cui ha dato causa l’essersi voluto per fatto di
autorità superiore reintegrare al posto di loro capo un tal Baldassari
che ne era stato espulso, e che per voce comune ha una pessima riputazione. I
lavoranti avendo abbandonato per oggi il lavoro, tutte le cause, per le quali
cadeva questa sera la distribuzione delle scritture hanno dovuto spostarsi.
Mercoledì
21 — Alla stamperia camerale si sono fatti tornare i lavoranti al
lavoro colla forza e pare che sia stata data loro lusinga della rimozione del
Baldassari.
Giovedì
22 — I progressi del cholera
Lunedì
26 — Nuove sempre ugualmente dolorose del cholera di Napoli; i
timori che si avevano per alcuni paesi del nostro Stato non pare si siano
realizzati.
Luglio
Lunedì
10 — Pare che a Monte S. Giovanni i casi di cholera abbiano
continuato, come pure se ne siano dati a Veroli e Frosinone. Si vocifera anche
di un caso nella tenuta di Campo Morto che vorrebbe dire alle porte di Roma!!!
Martedì
11 — Essendo morto nella notte scorsa in Trastevere un campagnuolo
venuto ieri dalla tenuta di Salone, con sintomi sospetti, è stata posta
in osservazione la casa ov’è morto, ed oggi al cimiterio di S. Lorenzo
è stata fatta la sezione del cadavere. Pare che di questi e degli altri
antecedenti siasi giudicata la morte cagionata da una febbre perniciosa.
Giovedì
13 —
Sabato 15 —
Lunedì
17 — Le nuove di Napoli portano qualche ulteriore diminuzione nella
mortalità. I casi di Ceprano si confermano, e si parla anche di qualche
altro paese di quella provincia ma non con certezza.
Sabato 22 — Le lettere
di Napoli non portano ulteriore diminuzione nel numero dei casi e delle morti
di cholera. A Palermo pare vi sia realmente una minorazione grandissima. A
Ceprano i casi seguitano non in fortissimo numero.
Lunedì
24 — La morte di una donna albergata al vicolo detto dell’Acqua
santa presso la piazza degli Orfanelli seguìta oggi con sintomi analoghi
a quelli del cholera ha dato da discorrere e da temere.
Martedì
25 — Oggi con editto si è ordinato che chiunque
partirà da Roma per qualunque parte della Comarca e viceversa debba
munirsi della fede di sanità.
Venerdì
28 — Corre questa sera una voce sorda che a S. Giacomo sia morto un
soldato con sintomi cholerici, benché dopo la sezione del cadavere siasi deciso
il contrario, e che un altro soldato che nel medesimo ospedale lo aveva
assistito, oggi stesse agli estremi: se il fatto è vero è serio
assai.
Sabato 29 — Il secondo
soldato che era caduto malato con sintomi sospetti, è poi morto nella
notte, e in seguito della sezione del cadavere è stato pur troppo deciso
esser morto di cholera. Un altro infermo dello stesso
Domenica
30 — Il terzo malato di S. Giacomo sospetto di cholera, non è
morto, e si assicura che vada alquanto meglio. L’ospedale continua a tenersi in
osservazione. Si parla di qualche altro caso seguìto nella città
ma non ben verificato. Da Fiumicino è venuto avviso che tra alcuni
vetturali di pesce stanziati in quelle capanne, due
Lunedì
31 — Niun altro caso si è dato all’ospedale di S. Giacomo,
ov’era caduto malato (pareva con sintomi di cholera) il medico Viale, che vi
sta rinchiuso ma che sta meglio notabilmente. Si citano però nella
città alcuni casi che paiono molto sospetti.
Agosto
Martedì
1 — Oggi nel nostro Diario si è veduto un articolo in
cui si espone la situazione del paese riguardo al cholera, e pare si concluda
che secondo il sentimento della pluralità dei medici, che hanno
assistito alle sezioni anatomiche il morbo non sia dichiarato. Si parla
però sempre di qualche nuovo caso mortale.
Mercoledì
2 — Nessun caso sospetto si è annunziato oggi almeno che
abbia fatto impressione. Si assicura essere stata spedita una forza di
cavalleria ad Albano ove pare ci fosse stato un armamento irregolare e
s’impedissero le comunicazioni con Roma, il che è accaduto anche in
altri paesi.
Giovedì
3 —
Venerdì
4 — Seguono a sentirsi dei casi di cholera isolati per la
città, e due
Sabato 5 — Oggi pure si
sono accusati alcuni casi nel Rione di Borgo ed in quello di Trastevere ed uno
al vicolo Savelli. Si assicura che il cholera siasi manifestato anche nell’ospedale
dei Pazzi.
Domenica 6 — Oggi (contro
l’opinione di molti) si è fatta la traslazione della Madonna di S. Maria
Maggiore al Gesù. La processione composta di tutto il clero secolare e
regolare ha fatta la strada delle 4 fontane, di Monte Cavallo (ove si è
unito il Papa col S. Collegio in numero di 21 cardinali, che sono andati avanti
all’Imagine collocata sopra una piccola macchina) e per le 3 Cannelle, e S.
Romualdo è andata al Gesù ove è finita di entrare circa a
un quarto di notte. Il popolo, che la seguiva, era immenso oltremodo.
Lunedì
7 — Oggi all’ospedale di osservazione di S. Spirito si contano (per
quanto si assicura) circa 40 infermi del morbo corrente, parte venuti dalla
città e parte dello stesso ospedale oltre qualche altro caso per il
paese in case particolari, ed oltre quelli dei Pazzi e dell’ospedale di S.
Giovanni.
Martedì
8 — Si vanno mettendo all’ordine in fretta i locali destinati per
ricevervi i malati di cholera in diversi punti della città. A quello di
S. Galla si è cominciato a mandarvi dei malati. Questa mattina è
morto di cholera l’avv. Ciunghi senese, da grandissimo tempo stabilito a Roma,
e si assicura sia pur morta una vecchia donna che lo ha assistito.
Mercoledì
9 — I casi di cholera continuano in tutte le parti della
città. In tutte queste sere si sono illuminate molte delle imagini della
Madonna esistenti nelle strade. Una di queste imagini collocata in un vicolo di
Trastevere, e che ad alcuni del popolo era sembrato aver aperti gli occhi,
è stata dal Viceregente fatta levare di notte, e trasportare nella
Cappella della sua abitazione. Questa sera si è adunata una
Congregazione straordinaria di Sanità coll’intervento (si dice) di molti
medici, e si aggiunge per l’oggetto di decidere sulla esistenza o non esistenza
del cholera in Roma.
Venerdì
11 — Vanno continuando i casi di cholera per la città, non in
gran numero e segnatamente e maggiormente in Trastevere. Degli ospedali non si
sa niente. Il concorso alla chiesa del Gesù va sempre aumentando
specialmente la sera, andandovi gran quantità di gente in processione da
tutte le parti della città.
Sabato 12 — Questa
mattina si è tenuta avanti al Cardinal Segretario di Stato una
Congregazione composta di molti dei componenti le due commissioni sanitarie e
di un certo numero di medici per decidere (si dice) sulla natura del morbo
attualmente regnante. È uscita una Notificazione del Cardinal Vicario
con cui si annunzia che martedì dopo pranzo si riporterà dal Gesù
la Madonna a S. Maria Maggiore colla medesima solennità e si annunzia
altresì il permesso di mangiar carne il venerdì e il sabato
sinché dureranno le circostanze attuali. Seguitano dei casi di cholera per la
città segnatamente in Borgo e Trastevere, ma sinora non ascendono, pare,
a numero esorbitante; cosa accada a S. Spirito, Dio lo sa!
Domenica
13 — Questa sera si può dire quasi tutta la città
è stata spontaneamente illuminata e specialmente quasi tutte le imagini
della Madonna con apparati, lampadari ecc. Il Corso si distingueva
particolarmente. Le processioni della sera al Gesù seguitano e crescono
sempre.
Lunedì
14 — Continuano i casi di cholera specialmente in Borgo e
Trastevere, ed anche in altre parti della città. Questa sera tutto il
palazzo di Monte Cavallo, come pure quello della Consulta erano illuminati a
torcie, e la facciata delle scuderie pontificie con gran magnificenza e buon
gusto a lumini; il resto della città era illuminato presso a poco come
ieri sera.
Martedì
15 — Oggi circa le 21
Mercoledì
16 — Il morbo cholerico si va propagando, e, per quanto si è
potuto penetrare, ieri il totale dei casi ascese a 64, e quello dei morti a 42.
La giornata d’oggi, si crede generalmente, sia stata anche peggiore.
Giovedì
17 — La giornata di ieri fu cattiva assai per i casi di cholera; i
morti, compresa la mortalità ordinaria, si calcola siano ascesi al
numero di 160 o 170! Oltre tutti i casi nelle altre parti della città,
che non sono pochi, in Borgo si può dire che non ci sia casa, che non
sia attaccata.
Venerdì
18 — Per quanto si dica che la giornata di ieri e d’oggi siano state
migliori riguardo al cholera, esse sono state più che bastantemente
cattive. Da qualche giorno nel monastero di S. Cecilia sono morte tre o quattro
monache, ed altre ne stanno male; come è morto il confessore, due
chierici ed il giardiniere. Le carceri sono pure attaccate. Il palazzo
Quirinale è messo in guardia non restando aperto che il portone della
piazza, e soggettandosi alla fumigazione chiunque vi entra. Le scuole del
Collegio Romano sono chiuse. Il monastero del S. Cuore ha tolte tutte le
comunicazioni coll’esterno. Si narrano aperture di occhi di un’altra Madonna
nella Chiesa di S. Nicola degli incoronati e del Crocifisso, a Campovaccino,
ove ha cominciato un gran concorso di gente e di processioni notturne.
Sabato 19 — Il cholera
prosiegue a far delle vittime, pare sicuramente senza diminuzione. Il rione di
Borgo, che nei giorni passati era stato il più maltrattato pare che respiri
un poco. Oggi nel Diario Romano si è veduto un articolo, in cui
con gran giro di parole si ammette l’esistenza del morbo in Roma, ma senza
pubblicarsi bollettino sanitario.
Domenica
20 — Essendosi manifestati due casi sospetti di cholera al monastero
del S. Cuore, oggi all’ora del nostro pranzo è ritornata a casa Tetina,
come molte altre ragazze ivi educande. Anche a Tor de’ Specchi è morta
di cholera una conversa e le educande sono tornate alle loro case. Le notizie
le più schiette possibili portano il numero dei casi (tutto compreso)
nella giornata di ieri a 205, e quello dei morti a 160. Di oggi non si sa
ancora il preciso, ma pare non ci sia niente di meglio. Oggi è uscito
editto di Monsignor Governatore, da applicarsi sommariamente, a quelli che spargeranno
nel popolo le assurde voci di avvelenamenti, che pur troppo sono invalse.
Martedì
22 — Secondo il bollettino di ieri la mortalità risalì
al numero di 135. La stagnazione di tutte le transazioni sociali va sempre
aumentando, e l’isolamento di quasi tutte le persone e case.
Giovedì
24 — Ieri al giorno successe del tumulto contro il Ghetto, si dice
suscitato per l’ospedale cholerico degli Ebrei, che è stato stabilito
nel palazzo Cenci contiguo, il che ha allarmato quel rione della Regola. Grandi
precauzioni furono prese, e forti pattuglie circolavano in quella parte. Questa
mattina poi una mandata di forzati che lavorava fuori la tenuta di Grotta
Perfetta fuori di porta S. Paolo, ove si è determinato di sotterrare i
morti di cholera, si è rivoltata contro la forza, che li guardava e 19
ne sono fuggiti essendosi impossessati di 12 fucili.
Domenica
27 — Si assicura che ieri il numero dei casi sia stato notabilmente
minore. I morti però ascesero a sopra 180!!
Lunedì
28 — Il numero dei morti si annunzia per la giornata di ieri
ascendere a 197. Oggi è uscita Notificazione della Commissione di
Sanità, con cui si annunzia lo stabilimento delle case di soccorso per
tutti i rioni di Roma. È meglio tardi che mai; ma è molto tardi!
Da varie sere per tutta Roma si accendono grandi fuochi, che si credono utili
per purificare l’aria dai cattivi miasmi, e si sparano delle armi da fuoco.
Nella notte scorsa il Duca di Fiano che abita attualmente colla moglie in casa
Piombino, è stato sorpreso dai sintomi cholerici, e sta molto male.
Settembre
Venerdì
1 — La strage cholerica continua sempre piuttosto in aumento, che
in diminuzione. Oggi è uscita Notificazione della Segreteria
dell’interno, colla quale, per trovare un modo di ristabilire le comunicazioni
coi paesi dello Stato, ognun dei quali ha preteso separarsi dalla capitale, si
ordina lo stabilimento delle barriere e case di osservazione
all’estremità del territorio sinora infetto, ove possano disinfettarsi
le persone e gli effetti, e poi proseguire liberamente il loro cammino. Sono
seguìti molti arresti di persone già notate e si dice per la
scoperta di un complotto tramato e che doveva avere il suo effetto
nell’occasione di una Beatificazione, che doveva seguire a S. Pietro domenica
prossima (e che è stata sospesa) col progetto di impadronirsi di Castel
S. Angelo, mediante qualche intelligenza interna.
Venerdì
8 — Si sente che a Viterbo è accaduto qualche tumulto di
gente male intenzionata, che però è stato facilmente represso da
pochi carabinieri e cacciatori a cavallo, rimanendovi due
Sabato 16 — La cifra dei
morti di ieri fu di 30; e quella dei casi di 59. È stato ordinato che
tre colonne mobili percorrano tutti i paesi posti al di qua della barriera, i
quali seguitano a rifiutarsi, a riaprire le comunicazioni colla capitale.
Domenica
17 — Il numero dei casi secondo il bollettino di ieri, fu di 34, e
quello dei morti di 21.
Ottobre
Domenica
15 — Questa mattina nelle tre patriarcali di S. Giovanni, S. Pietro
e S. Maria Maggiore ed in tutte le chiese parrocchiali si è cantato
solenne Te Deum con indulgenza plenaria in ringraziamento della
cessazione del cholera. Il Papa è andato a S. Maria Maggiore ove ha
anche data la benedizione col SS.mo.
Lunedì
16 — Questa mattina in tutte le Chiese ove fu cantato ieri il Te
Deum si è celebrato il funerale per i morti di cholera. Il Papa ha
tenuta cappella Papale a S. Pietro, ove ha assistito alla Messa, ed ha fatta
l’assoluzione al Tumulo. Essendo impedito, per i preparativi delle prossime
Beatificazioni, il sito consueto per la Confessione e la Cattedra, la funzione
si è fatta nella crociata dell’altare dei SS. Processo e Martiniano ove
si fa la lavanda il Giovedì Santo.
Anno 1838
Gennaio
Mercoledì
10 — Oggi verso sera è stata calata dal suo sito la campana
maggiore di Monte Citorio, che si ruppe sino dal passato maggio.
Mercoledì
31 — L’altro giorno è caduto un tratto del muro, che sostiene
la passeggiata del Pincio dalla parte di Villa Borghese.
Marzo
Mercoledì
14 — Si parla molto dell’arresto seguito giorni sono alla Storta,
nell’atto che partiva da Roma, del già curato di S. Carlo a Cattinari,
Barnabita (ma secolarizzato) quale si crede implicato in un furto magno di
somma molto forte, scopertosi nella successione del fu Monsignor Todi, stato
Vescovo di Anagni, celebre per la sua condotta sotto il governo francese, e che
dopo quell’epoca non era stato mai più ripristinato nella sua sede. Oggi
verso sera è caduta parte di una casa posta per la salita di S. Giuseppe
a capo le case, che si stava rifabbricando, rovinando i solari che erano
vecchi, da cima a fondo. Sotto le rovine è rimasto morto un muratore, e
varii altri gravemente feriti e malconci.
Giugno
Sabato 16 — Si assicura
che ieri sera si tenesse una Congregazione di 17 Cardinali, e che il soggetto
fosse il cambio di Benevento che propone la corte di Napoli, qual cambio pare
sia in fondo l’oggetto della venuta e dimora del Marchese del Carretto.
Giovedì
28 — Oggi è rimasta affatto sbarazzata dai ponti ed armature
esterne la nuova fabbrica in piazza Colonna.
Venerdì
29 — Questa sera è stato posto stabilmente il lume ai due
orologi costruiti in cima della nuova fabbrica di piazza Colonna, in modo da
distinguere le ore nella notte.
Luglio
Domenica
22 — Oggi dopo pranzo sono andato con Checco in legno a porta
Maggiore, ove nel demolire alcune costruzioni dei bassi tempi, che deturpavano
l’acquedotto di Claudio, è stato scoperto un monumento sepolcrale (che
era stata inviluppato nelle costruzioni stesse) appartenente ad un tal M.
Virgilio Eurisace fornaio e intraprenditore di quest’arte come risulta
dall’iscrizione esistente nel monumento; nel fregio del quale si veggono
espresse tutte le operazioni della macinazione, panizzazione, e peso del pane
ecc. Si sono trovate anche due statue rappresentanti il suddetto M. Virgilio e
sua moglie colla rispettiva iscrizione.
Ottobre
Venerdì
19 — Questa mattina essendo andato a passeggiare a Villa Borghese ho
veduto il bel mosaico rappresentante combattimenti di gladiatori, ritrovato non
lontano da Vermicino dal Principe Borghese, e da lui collocato nel salone del
Palazzo della villa.
Anno 1839
Febbraio
Venerdì
8 — Verso il fare del giorno si è manifestato un forte
incendio al palazzo di Venezia, e precisamente nell’estremità, che fa
angolo verso il palazzo Altieri. Sono rimaste preda delle fiamme alcune camere,
segnatamente qualcuna destinata a uso di guardaroba, ed una parte di tetto. La
cagione dell’incendio rimane sempre incerta; attribuendosi da alcuni a della
cenere non bene raffreddata rinchiusa in una cassa, da altri ad uno scaldino
lasciato dentro un credenzone. Il danno del fabbricato è gravissimo, ma
tenue in proporzione di quello che sarebbe potuto essere senza i soccorsi
apprestati in quel vastissimo e vecchissimo edifizio. La perdita degli effetti
appartenenti all’Ambasciatore d’Austria, alla sua moglie e famiglia non si
può ancor valutare; per quello che dicevasi oggi pare che consista
essenzialmente in biancheria.
Martedì
19 — Ieri sera tra l’un’ora e le due di notte italiane, nell’Ospizio
di S. Michele a Ripa rovinò un grande arco della cucina che sosteneva
l’infermeria delle donne vecchie, che rovinò in conseguenza anch’essa
rimanendovi morte due di esse, che erano in letto; ed essendo caduta anche
porzione del muro esterno, che guarda verso l’orto dei frati di S. Francesco a
Ripa, vi restò sepolta sotto le macerie una povera donna vignarola che
vi si trovò a passare col marito ed un figlio, quali rimasero illesi;
essa fu estratta viva dalle rovine, ma morì alcune ore dopo all’ospedale
della Consolazione dove fu trasportata. Si assicura che ieri mattina il capo
mastro muratore di casa predicesse l’imminente disastro; ma che chiamato
l’architetto del luogo pio Poletti, assicurasse non esservi alcun pericolo.
Marzo
Giovedì
21 — Questa mattina è seguito l’innalzamento della nuova
campana di Monte Citorio, il di cui peso, per quanto si dice, ascende ad
ottomila e qualche centinaio di libbre. Prima d’innalzarla è stata
benedetta solennemente da Monsignor Piatti viceregente, al quale effetto
è stato eretto un altare addossato alla Guglia della piazza, ricoperto
di tende e parati. L’elevazione si è fatta in venticinque minuti circa
di tempo, non compreso l’adattamento nel campanile, coll’opera di 3 argani
collocati dentro il cortile del palazzo, e serviti dai forzati.
Aprile
Giovedì
11 — L’altro giorno D. Michele Re in partibus di Portogallo
passando con due di compagnia a cavallo per la macchia di Nettuno verso
Carroceto fu fermato da alcuni malviventi, che lo fecero porre colla faccia in
terra e gli presero lo schioppo, una cinquantina di scudi che aveva in dosso,
e, si dice, anche un orologio.
Maggio
Lunedì
13 — Questa mattina di buon’ora è morto il Cardinale Fesch,
la di cui salute era disperata da molto tempo per un canchero al petto, male
non comune negli uomini. Egli era in età di 70 anni compiti.
Domenica
26 — Questa mattina a S. Pietro si è fatta la canonizzazione
dei cinque Beati, Alfonso De Liguori, Francesco Di Girolamo, Giuseppe della
Croce, Pacifico da S. Severino e Veronica Giuliani. Tutto si è praticato
come in quella del 1807 colla sola differenza che il Papa dopo aver pontificato
la Messa, ha dato la benedizione dalla loggia. L’atto della canonizzazione seguìto
dalle salve di artiglieria e dal suono delle campane per un’ora, è stato
circa le 9,15 di Francia. La paratura non ha incontrato l’approvazione di
alcuno; l’illuminazione è stata scarsa, e meschinissima nel taglio della
cera.
Giugno
Sabato 29 — Questa sera
vi è stata
Luglio
Sabato 27 — Oggi circa
le 21
Domenica
28 — Pare che delle monache della Nunziatina, estratte ieri dalle
rovine, solo tre fossero morte, e che delle tre ritrovate vive, due diano
qualche lusinga di poter essere salvate. Due sono state dissotterrate oggi
morte, e pare, secondo l’ultima versione, non ne sia rimasta alcuna sotto le
macerie.
Martedì
30 — Lo stato definitivo delle vittime della rovina del Monastero
della Nunziatina, secondo il Diario di oggi è il seguente: morte
n. 6, con qualche speranza di salute n. 2, e una che non è stata ancor
ritrovata.
Mercoledì
31 — Questa mattina sono andato con Checco a vedere le rovine della
Nunziatina, ove ieri fu ritrovato il corpo della monaca che ancora mancava.
Agosto
Domenica 4 — Fino da ieri
si sono cominciate a distribuire le lettere alle ferrate e sotto il portico
della posta mentre da che si cominciò la fabbrica erano state distribuite
dalla parte di Monte Citorio.
Martedì
6 — Si è posto mano alla demolizione del campanile della
Nunziatina che minacciava anch’esso rovina.
Mercoledì
28 — Questa mattina tra le 9 e le 10 di Francia è saltata in
aria una casa in Borgo, ove si fabbricavano i fuochi di artifizio. Pare che le
persone rimaste sotto le rovine ed estratte da esse siano in numero di sette;
quante ne siano morte non si è ancora appurato.
Giovedì
29 — Pare che tre sinora siano i morti per l’esplosione accaduta
ieri; ma pare altresì che resti ancora da ritrovarsi sotto le rovine
qualche altro infelice.
Settembre
Giovedì
19 — Si sente che siasi ristabilita la Nunziatura di Torino, che
vacava da circa un secolo o poco meno e che Monsignor Massi, Vescovo di Gubbio
(che trovasi già in Roma) sia il soggetto destinato ad occuparla.
Venerdì
20 — Corre voce che a Monsignor Pila sia stato intimato di sposare
dentro un breve termine una ragazza di Ascoli, con cui pare ci fossero stati
dei forti antecedenti mentre era ivi delegato.
Domenica
29 — Fra le cinque e le sei di Francia della mattina ha cominciato a
piovere dirottissimamente con grandine di tanto in tanto, lampi, tuoni
fortissimi e fulmini ed ha tutto continuato colla stessa violenza sino a dopo
le dieci; la pioggia poi, più o meno dirotta, ha continuato sino a sera,
ed anche un poco questa sera.
Lunedì
30 — Ieri un fulmine cadde sul casale della mia tenuta di Tor
Cancelliera attaccando fuoco al fieno che ci era riposto ed ha minato il casale
stesso.
Ottobre
Martedì
1 — I danni cagionati dal diluvio di Domenica nei muri delle vigne
interne a Roma sono moltissimi, ed i fulmini sono caduti in varii luoghi.
Dicembre
Lunedì
2 — Ha dato in questi giorni grande materia a discorso una voce
generalmente sparsa che
Giovedì
26 — Tra l’una e le due pomeridiane sono andato in legno con Checco
e Mondino a Ponte Lamentana per veder tirare in terra due obelischi di granito
del Sempione che Torlonia ha fatti venire per la sua villa fuori di porta Pia.
Questi obelischi sono venuti per mare, indi per il Tevere, e poi per il
Teverone sino a non molta distanza dal ponte Lamentana ed ivi con tutta la
barca (sotto cui è stato fatto un letto) per mezzo di un cavo
espressamente fatto, vengono tirati dagli argani al piano della campagna adiacente
e poi per la strada maestra giungeranno alla villa.
Anno 1840
Gennaio
Sabato 4 — Oggi sono
andato con Checco in legno fuori di porta Pia a vedere il tiro della barca che
porta gli obelischi di Torlonia, qual tiro si fa con due argani ed un terzo
nella salita. Ella è ancora a qualche distanza da S. Agnese.
Marzo
Venerdì
27 — A Viterbo sono state arrestate circa 20 persone fra le quali
qualche carabiniere e qualche militare di linea, il motivo pare assolutamente
politico.
Maggio
Lunedì
25 — Questa mattina sono andato con Checco al palazzo Cenci a vedere
un gran quadro ivi esposto dal pittore tedesco Overbeck, rappresentante il Trionfo
della Religione per opera delle belle arti che ha riscosso generalmente
molto plauso.
Giugno
Lunedì
29 — Ieri sera un orologiaio dirimpetto a casa Lavaggi, tornando a
casa, trovò la sua giovane moglie, gravida di sei o sette mesi,
strangolata e svaligiata
Luglio
Sabato 4 — Questa sera
è giunto in Roma arrestato uno dei due uomini rei dell’uccisione della
moglie dell’orologiaio in Campo Marzo seguìta lunedì scorso.
Domenica 5 — L’arrestato
di ieri pare non sia alcuno dei rei del latrocinio e omicidio della moglie
dell’orologiaio, e che il suo arresto sia stato cagionato da somiglianza di
nome e di connotati.
Sabato 25 — Si è
avuto notizia dell’arresto seguito in Regno dei due rei dell’assassinio della
moglie dell’orologiaio, cioè della donna madre della serva, e di uno
degli uomini; la ragazza serva si dice che si trovi malata in un paese pure di
Regno.
Giovedì
30 — Questa mattina sono stati condotti per Roma sei condannati alla
galera per ladri, cinque dei quali sopra un carretto, e uno a piedi legato
dietro al medesimo; tutti con cartello in petto, in mezzo agli urli e fischi
del popolo, e sono passati anche per il Corso. Uno di costoro all’uscir dalle
carceri, ha opposto una grandissima resistenza, ed ha ferito con coltello due
dei guardiani, uno dei quali mortalmente.
Ottobre
Venerdì
30 — Questa sera è stato trasportato a S. Maria Maggiore il
corpo della Principessa Borghese; la carrozza dove era il corpo, era tirata a
mano spontaneamente (oltre i cavalli) da molte persone; una gran
quantità di gente di ambedue i sessi la seguiva recitando ad alta voce
il Rosario, in riconoscenza delle sue virtù, e specialmente della sua
carità: il che ha prodotto una commozione generale nella immensa
quantità di popolo, che era accorso nella strada al passaggio del
convoglio funebre.
Dicembre
Mercoledì
30 —
Anno 1841
Febbraio
Giovedì
11 — Questa sera a Tordinona è andata in scena una nuova
opera intitolata Adelaide in 3 atti, musica di Donizzetti presente, la
quale ad eccezione di due pezzi del secondo atto è comparsa piuttosto
fiacca. In principio dell’opera si è suscitato un gran rumore in platea
prima per cagione di molti biglietti d’ingresso venduti al di là della
capacità locale, per il che l’impresario Sig. Jacovacci è stato
arrestato, e la cassetta dell’introiti portata al Governo; quindi per uno
schiaffo dato da un palco all’altro da Ioto Santacroce ad Augusto Marescotti
per delle espressioni che questi proferiva ad alta voce ingiuriose ai Deputati
degli spettacoli, uno de’ quali è il Duca di Corchiano padre del primo.
Venerdì
12 — In seguito dell’avvenuto ieri sera a Tordinona, D. Antonio
Santacroce che appartiene al Militare, come Capitano appoggiato allo Stato
Maggiore, ha avuto l’arresto di rigore in casa sua. L’impresario di Tordinona
fu rilasciato colla multa, si dice, di cento scudi.
Martedì
16 — Questa mattina in casa dell’Ambasciatore di Francia doveva
seguire la riconciliazione di Santacroce e Marescotti, mediante una
dichiarazione di scusa e pentimento, che il primo doveva fare al secondo in
termini convenuti in presenza di diverse persone nominate da ambe le parti (fra
le quali Mondino e Giovanni) ma è venuto il disintimo perché il Generale
Resta non ha voluto rilasciare Santacroce dall’arresto.
Giovedì
18 — Questa mattina in casa dell’Ambasciatore di Francia è
poi seguita in termini convenuti la riconciliazione di Marescotti e Santacroce,
questo secondo è stato condotto da Mondino e dal Duca di Sora, e
ricondotto al suo arresto che ancora continua.
Mercoledì
24 — Santacroce è uscito oggi di arresto.
Maggio
Domenica
23 — Oggi dopo pranzo è seguìto il solenne trasporto,
dalla Chiesa del Gesù alla Chiesa di S. Ignazio, del corpo di un santo
martire estratto recentemente dalle Catacombe col nome proprio di Seboniano, e
che è destinato all’altare della Congregazione detta del Salone. Tutta
la scolaresca del Collegio Romano l’ha accompagnato processionalmente, come
pure il Collegio dei Nobili ed il Germanico.
Venerdì
29 — L’offerta di Torlonia per la rinnovazione ad una grande
aspettativa, le offerte per il nuovo appalto dei sali e tabacchi, ed è
voce comune che quella di Torlonia sia stata ritrovata la migliore.
Sabato 29 — L’offerta di
Torlonia per la rinnovazione dell’appalto dei sali e tabacchi si dice sia di un
milione e trecentocinquanta mila scudi, oltre il 36 per cento sugli utili. Gli
altri concorrenti sono stati Mazzacurati di Bologna con Feoli, De Ferrari di
Genova, Berretta di Ancona e Polverosi.
Luglio
Martedì
20 — Questa mattina sono stati giustiziati a Ponte S. Angelo col
taglio della testa la donna e i due uomini regnicoli rei dell’uccisione della
moglie dell’orologiaio incontro a Lavaggi, e dello spoglio della bottega,
seguìto nel giugno dell’anno passato, e tutti tre sono morti con buone
disposizioni. Pochi momenti dopo l’esecuzione si è suscitato (non si sa
come, ma pare per opera di ladri) un disordine improvviso nel numeroso popolo
ivi accorso che ha superato il cordone della truppa, e questa avendo cominciato
a reagire con qualche efficacia, ne è nata una gran confusione, i di cui
risultati sono stati, si dice, molti feriti, perdite di cappelli ed altri
oggetti, con profitto dei ladri che nel tumulto hanno anche svaligiata qualche
bottega.
Agosto
Mercoledì
18 — Oggi dopo pranzo il Papa è andato ad assistere ad un
esperimento della scuola dei Sordi e Muti ora stabilita nell’Ospizio di Termini
e vi sono intervenuti anche diversi cardinali.
Martedì
31 — Una circolare uscita in questi giorni dalla segreteria di Stato
interna, annunzia la cessazione per il principio del 1842 della ritenzione
straordinaria dell’8 per cento imposta nel
Settembre
Venerdì
10 — Da alcuni giorni è stata proibita la distribuzione della
Gazette de France.
Lunedì
13 — Fin da ieri si è saputo che il giorno 8 corrente in
occasione che la maggior parte della forza militare era stata richiamata
Martedì
14 — Si sente che la sommossa dell’Aquila sia terminata, e che i
rivoltosi si siano dati alla fuga.
Sabato 18 — Verso la
Giovedì
23 — Circa le 9,30 di Francia questa mattina si è avuto un
altro temporale con dirotta pioggia, lampi e tuoni ed un fulmine avendo colpita
la Colonna della nostra piazza ne ha danneggiati i bassi rilievi nella parte
inferiore, e più il piedistallo dalla parte opposta a casa nostra, e ne
ha rotti e fatti cadere alcuni dei marmi che lo rivestono, ed altri ne ha
sconnessi. Un altro fulmine è caduto sul braccio nuovo dell’ospedale di
S. Spirito. In casa nostra essendosi otturata la chiavica del piccolo cortile,
ove è la cupola della Cappella, moltissima acqua ha penetrato in
Cappella, nella Camera rossa contigua ed in camera mia, al che si è
riparato facendo sturare la chiavica.
Ottobre
Martedì
5 — Per solennizzare il ritorno del Papa che seguirà domani,
dalla Provincia, ossia Comarca di Roma si è fatta erigere al di
là di Ponte Molle una Colonna ad imitazione della Traiana, nel fusto
della quale sono dipinti i fatti di Gregorio XVI, ed in cima vi è collocata
la statua della Religione. All’intorno vi sono 4 orchestre ove saranno situate
le bande di varii Comuni della Provincia, e gli alberi che circondano quel
piazzale sono guerniti di festoni.
Dicembre
Lunedì
27 — Attesa la moltiplicazione veramente eccessiva di qualche tempo
in qua dei furti con aggressione specialmente di notte è stato
pubblicato un editto della Segreteria di Stato interna con cui si annunzia la
creazione di una commissione straordinaria, che giudicherà sommariamente,
e senza appello, i rei di simili delitti, la pena dei quali viene aggravata
gradatamente, sino alla pena capitale, in caso di ferita o lesione anche minima
delle persone.
Anno 1842
Maggio
Lunedì
30 — Ieri l’altro fu arrestato un prete genovese di cognome Abbo,
abitante nella via del Seminario, nell’atto che andava alle sepolture il
cadavere (da lui stesso rinchiuso nella cassa) di un ragazzo di 8 o 10 anni suo
nipote, che conviveva con lui e sul quale si sono riconosciute le tracce
evidenti delle più orribili sevizie, di cui tutti i coinquilini e vicini
erano informati, e che pare sicuramente siano state compite con la morte. Il
prete è stato tradotto in Castel S. Angelo in mezzo alla universale
esecrazione.
Giugno
Sabato 4 — Oggi dopo
pranzo a Villa Torlonia fuori di porta Pia è seguìto, coll’azione
di sei argani e coll’opera di 110 cannonieri (coi quali è andato
Giovanni) l’innalzamento di uno degli obelischi venuti qualche anno fa ed ora
ornati in Roma di geroglifici scolpiti nel granito. L’invito fatto da Torlonia
è stato immenso; oltre il quale aveva anche dispensato 4000 biglietti
d’ingresso alla villa per godere dell’operazione, e quindi a notte della
illuminazioiie della villa stessa e di un fuoco d’artifizio. Circa le 22 vi
è venuto il Papa (non si sa bene se aspettato o no) ed ha assistito per
un pezzo dalla loggia del palazzo grande, ove era anche il Re di Baviera e 8
Cardinali, all’operazione, che poi è stata interrotta dopo le 23 da una
pioggia dirottissima accompagnata da tuoni e che è durata qualche tempo
per la quale una quantità di persone a piedi che erano per la villa, si
sono rifugiate nel palazzo col consenso dei padroni, e vi hanno cagionata gran
folla. Cessata alquanto la pioggia il Papa è ripartito, e più
tardi si è incendiato quel che si è potuto del fuoco d’artifizio.
Io vi sono andato con Checco e Mario e vi sono rimasto sinché l’obelisco
è stato posato intieramente sulla base, il che non è seguito che
poco prima delle undici e mezza della sera, e che è stato annunziato con
degli spari e dei fuochi di bengala. Tutti generalmente hanno deplorato
l’accidente, che ha guastato una festa, quale sembrava sarebbe stata
sicuramente molto bella.
Luglio
Lunedì
11 — Questa mattina è stato giustiziato col taglio della
testa alla piazza dei Cerchi un campagnuolo marchigiano reo di aver nello
scorso inverno ucciso, coll’intenzione di derubarlo, e che abitava al
così detto Giardino di Malta, tale di cognome Pelia.
Venerdì
22 — Questa mattina il Papa ha tenuto il Concistoro segreto, in cui,
oltre la proporzione di molte chiese vescovili, ha fatta una allocuzione
relativa all’infelicissimo stato della Chiesa cattolica nei paesi soggetti
all’Impero di Russia e più di tutti in Polonia. In seguito è
stata distribuita a tutto il S. Collegio una lunga esposizioiìe
dell’andamento di questi dolorosi fatti sin dal principio, corredata di tutti
gli analoghi documenti.
Martedì
26 — Oggi dopo pranzo a Villa Torlonia fuor di porta Pia è
seguito coll’opera dei cannonieri, l’innalzamento del secondo obelisco dedicato
alla memoria della defunta Duchessa (come il primo lo era a quella del fu
Duca). Non vi è stato invito ma la villa è stata aperta a
chiunque ha voluto andarvi non vestito di camisciola. Si è fatta una
copiosissima distribuzione di vino e ciambelle ecc. ecc. al numerosissimo
popolo concorsovi, e per conseguenza vi sono stati molti ubriachi, ma nessun
disordine grave.
Agosto
Venerdì
19 — Il P. Generale d’Aracoeli sta meglio delle conseguenze della
ferita ricevuta ed i professori pare che quasi lo diano fuori di pericolo.
Lunedì
22 — Verso sera sono arrivati a Ripa Grande i tre legni a vapore
costruiti in ferro e destinati al tiro dei bastimenti per il fiume ed oggi ne
tiravano infatti uno per ciascheduno per prova. Essi sono stati acquistati in
Inghilterra, e sono venuti traversando la Francia dall’oceano al Mediterraneo
per i fiumi e canali interni con grande stento e difficoltà per la
scarsezza delle acque che hanno incontrata. Lo stesso Tenente Colonnello
Cialdi, che trasportò dall’Egitto le colonne per la Chiesa di S. Paolo,
è stato quello che ha diretto la spedizione.
Sabato 27 — Vari fulmini
sono caduti ieri in città, uno dei quali la mattina al Palazzo di Monte
Cavallo, ieri sera poi uno al palazzo Barberini, uno sulla cupola di S. Andrea
della Valle, uno a S. Paolino alla Regola, uno a S. Anna de’ Bresciani ecc.
ecc.
Settembre
Lunedì
5 — Oggi dopo pranzo il Papa è andato a Ripa Grande, ed ivi
essendo salito sopra il più grande dei tre vapori, e seguendolo gli
altri due, è andato per il fiume sino a S. Paolo, ove è smontato
ed è ritornato in carrozza.
Martedì
6 — Questa mattina facendosi uno scavo fuor di porta del Popolo
sotto il marciapiede a destra, dirimpetto all’albergo di S. Antonio per un
lavoro di conduttura di acque è rovinato un buon tratto del muro
adiacente, e sono rimaste molte persone, specialmente dei lavoranti, sotto le
rovine, e nove sono morte, e tre molto gravemente ferite.
Lunedì
19 — Questa mattina si è tenuta sull’interno di Castel S.
Angelo la seduta del Tribunale criminale del Governo per giudicare la causa
dello sciagurato prete Abbo, che ivi è detenuto; il risultato è
del tutto segreto.
Mercoledì
21 — Dalla Romagna si hanno nuove di immensi disastri cagionati
dallo straripamento di fiumi per le straordinarie piogge.
Ottobre
Martedì
4 — (Napoli) Siamo andati dal Nunzio presso di cui abbiamo veduto
la colonna di rosso antico e la statua panneggiata senza testa, ritrovata negli
scavi, che egli fa a Posillipo.
Sabato 26 — Oggi doveva
adunarsi alla sala del Serbatoio il Collegio di Arcadia per dare il voto
richiesto dal Senato Romano sulla collocazione del busto di Vittoria Colonna
sulla Protomoteca Capitolina; io non ci sono andato ma ho mandata la mia
opinione in iscritto.
Novembre
Martedì
29 — Oggi era il giorno destinato per il volo aereo del Sig. Comaschi
dal Pincio. La località e le disposizioni per gli spettatori sono state
presso a poco le stesse, che per il volo di m.lle Garnerin. Il volo era
annunziato per le tre pomeridiane. Il pallone oltre l’essere stato molto
tormentato dal vento, non è mai arrivato a riempirsi, si è
creduto generalmente per la non buona qualità del gaz, onde dopo vari
inutili tentativi il volatore ha dichiarato al pubblico che il volo era rimesso
a domani alle due pomeridiane.
Mercoledì
30 — Il volo del Sig. Comaschi, da lui stesso annunziato per oggi
non ha avuto luogo, ed è stato rimesso a lunedì prossimo. Oggi
circa le 4 pomeridiane è stata varata a Ripa Grande una barca, che
dovrà portare la macchina a vapore destinata allo spurgo del fiume.
Dicembre
Domenica 4 — Il Card.
Spada dopo essersi presentato al Papa non si è fatto mai vedere a
nessuna Cappella, o altra funzione cardinalizia.
Lunedì
5 — Oggi (giorno destinato per il volo del Signor Comaschi) tutto
è stato disposto come mercoledì scorso. L’incarico di riempire il
pallone di gaz era stato dal Governo affidato ai signori Chimenti e Peretti
professori di chimica; ma malgrado la loro dotta direzione ed assistenza, il
pallone non si è mai arrivato ad empire perfettamente, in modo che malgrado
l’essere stato sgravato, la Galleria di tutto il corredo d’istromenti, che
doveva l’areonauta portar seco, ed egli medesimo fino al suo paletot, non ha
potuto alle 3 che elevarsi a piccola altezza ricadere immediatamente nel
giardino della locanda già Martignoni sottoposta al Pincio, di dove
(essendosi spogliato quasi di tutto quello che aveva indosso) si è
tornato ad elevare ad altezza sufficiente ed è andato lentamente a
discendere alla vigna Altoviti, adiacente al fiume, in faccia a Ripetta.
Mercoledì
7 — Il Principe Borghese, piccato, (per quanto si dice) per essere
andati lunedì scorso, senza sua intesa, i carabinieri a perlustrare la
sua villa, ove si era adunata molta gente per vedere il volo, l’ha fatta
chiudere al pubblico, ammettendovi solo le persone da lui indicate.
Domenica
11 — Nella notte scorsa il corriere, che recava la corrispondenza di
Napoli, è stato assalito verso le Frattocchie da vari malviventi (chi
dice due, chi cinque, chi otto), i quali hanno tirato vari colpi di fucile
sopra un dragone della scorta, che è rimasto ferito in un braccio; il
corriere però è passato, essendosi dati alla fuga gli aggressori.
Lunedì
12 — Nella notte scorsa è stato fermato anche il corriere,
che veniva a Roma fra Otricoli e Borghetto, e sono stati levati i danari tanto
a lui, quanto al forestiere che aveva seco.
Martedì
13 — Da ieri in qua la villa Borghese è stata riaperta al
pubblico in seguito di un biglietto scritto dal Cardinale Lambruschini
Segretario di Stato al Principe, nel quale si esprime dispiacere dell’accaduto,
e si indica il gradimento del S. Padre se la villa fosse riaperta.
Anno 1843
Gennaio
Mercoledì
4 — Oggi il pur troppo famoso ab. Abbo è comparso per la
seconda volta nella seduta del Tribunale, che si è adunato anche questa
volta dentro Castel S. Angelo.
Mercoledì
11 — Corre voce che questa mattina sia seguita la degradazione del
prete Abbo, come aveva ordinato il Papa nel caso che venisse giudicato reo di
delitto turpe (il che si dice sia accaduto nella seduta criminale di mercoledì
scorso) per essere poi giudicato come laico sugli altri delitti, di cui
è accusato.
Giovedì
12 — Oggi si mette in dubbio che seguisse ieri la degradazione
dell’abate Abbo.
Domenica
29 — Avendo il celebre prete Abbo ricusato ostinatamente di
prestarsi (se non costretto dalla forza) alla sua degradazione secondo il rito
della Chiesa, si assicura avere il Papa ordinato che prescindendo dalla
cerimonia gli si legga il decreto della degradazione, e quindi si vada avanti
nella processura. Si dice comunemente che l’intimazione del decreto sia
seguìta in questi giorni passati.
Febbraio
Giovedì
9 — Questa sera a Tordinona è andata in iscena una nuova
opera intitolata il Nabuccodonosor, musica di un tal maestro Verdi, che
ha piuttosto incontrato, contro l’aspettazione.
Domenica
12 — È voce comune che nella seduta del Tribunale tenuta ieri
in Castel S. Angelo l’ex prete Abbo fosse condannato alla pena di morte. Se
è vero quanto si dice questo scellerato, ben lungi dal dare alcun
indizio di ravvedimento, continua nelle più perverse disposizioni.
Domenica
19 — Questa mattina sono andato a vedere il nuovo altar maggiore del
Gesù. Tutti lo trovano ricchissimo, com’è di marmi, ma a molti
comparisce molto basso, difetto, che si attribuisce all’aver dovuto
l’architetto adattarsi all’altezza delle colonne di giallo antico, che si sono
riposte in opera.
Martedì
28 — Ieri sera al teatro Metastasio essendo caduta una delle
così dette quinte del palcoscenico, pochissimo mancò che non
colpisse sulla testa la signora Ristori prima attrice, che rimase molto
spaventata, come anche l’udienza; la rappresentazione fu interrotta, ma poi
ripresa malgrado lo stato di agitazione e di patimento dell’attrice, e la
commozione fino alle lagrime per l’interesse preso per lei dal pubblico.
Maggio
Venerdì
26 — Da ieri sera il caffè detto del Buon Gusto a piazza di
Spagna cominciò ad essere illuminato a gas la prova pare che non
riuscisse ieri sera molto felice; ma questa sera si assicura che sia riuscita
molto meglio tanto per la chiarezza della luce, che per non aver messo alcun
cattivo odore. Antecedentemente lo speziale Rolli aveva adottato questo genere
d’illuminazione sulla sua spezieria alla Madonna dei Monti; ma si dice che lo
abbia abbandonato a causa dell’affumicamento, che gliene risultava.
Giugno
Venerdì
30 — Questa mattina è stata proposta nel tribunale della
Consulta in grado di appello la causa del celebre abate Abbo e si assicura che
sia stata confermata la sentenza di morte.
Martedì
4 — Ha dato luogo a molti discorsi l’arresto seguito vari giorni fa
a Civitavecchia (si dice per conto del Sant’Uffizio) nell’atto che stava per
imbarcarsi, del Sacerdote D. Ignazio Ralli (?) primo maestro della scuola dei
Sordo Muti a Termini. Si vuole che il delitto, di cui viene accusato, abbia in
parte dell’analogia con quello dell’abate Abbo. Molti però sostengono la
sua innocenza. In questi giorni moltissima gente concorre ad un’immagine della
Madonna dell’Arco dei Cenci; un miracolo, che si racconta della guarigione di
un muratore stroppio per caduta da una fabbrica, e che innanzi a quella
immagine poté gettar via le stampelle, e camminar libero, ha dato occasione a
questo straordinario concorso.
Mercoledì
5 — La Madonna dell’Arco dei Cenci, per ordine superiore, è
stata trasportata alla chiesa del Pianto.
Sabato 29 — In questi
giorni nella tenuta detta la Casa Rossa, posta fuori di porta Maggiore,
si è fatto l’esperimento di una macchina, portata da un Inglese, per
triturare e spagliare il grano, e pare che sia riuscito bene.
Lunedì
31 — Da qualche giorno è stata introdotta l’illuminazione a
gas nel giardino annesso al Caffè sotto il palazzo Ruspoli.
Agosto
Mercoledì
9 — Si vocifera che a Bologna siano seguiti degli arresti in
seguito della scoperta di qualche trama rivoluzionaria, che pare avesse delle
ramificazioni anche in altre parti. È arrivato qui un tal Signor
Scalizzi, persona di tutta confidenza del Card. Spinola colà Legato, e
che deve ripartire a momenti; la sua spedizione sembra relativa alle scoperte
sopradette!
Sabato 19 — È
voce comune che oggi sia venuta notizia da Bologna, che essendosi adunate
alcune centinaia di sediziosi armati alla così detta Montagnola, ed
essendosi presentati i carabinieri per disperderli, ne sia nato un conflitto,
in cui sono rimasti uccisi vari di quest’ultimi (tra i quali qualche ufficiale)
e vari feriti, e che in seguito di ciò i sediziosi si siano gettati per
la campagna mettendo il paese a contribuzione, ed eccitando i contadini alla
rivolta.
Domenica
20 — Il fatto di Bologna non è seguìto alla Montagnola,
ma fuori della città, in un piccolo luogo detto Savigno. Tra i morti vi
è un capitano dei carabinieri chiamato Castelvetri.
Giovedì
24 — Oggi è ripartito per Napoli D. Alessandro Torlonia, il
quale in questi giorni del suo soggiorno a Roma ha stipulato l’acquisto del
teatro d’Argentina col Duca Cesarini per il prezzo, si dice, di 60.000 scudi.
Martedì
29 — È partita (per quanto si assicura) per Bologna una
Commissione criminale composta di un certo avvocato Bovi, di un tal Gaioni,
addetto al tribunale del Governo, e di qualcun altro pare, per giudicare i rei
della sommossa colà accaduta, e non ancora interamente soppressa.
Settembre
Martedì
19 — Questa mattina è andata in revisione la famosa causa
Abbo, ignorandosene il risultato.
Mercoledì
20 — È voce comune che il ricorso in revisione del condannato
Abbo fosse ieri rigettato.
Ottobre
Martedì
30 — L’esecuzione di Abbo è destinata per domattina entro
Castel S. Angelo; perché la notizia se ne propagasse il meno possibile, oggi
non sono state affisse le solite tavolozze.
Mercoledì
4 — Questa mattina (previa l’affissione delle tavolozze di
buon’ora) si è eseguita tra le 8 e le 9 di Francia sulla piazza d’armi
di Castel S. Angelo la sentenza di decapitazione nella persona del celebre
Abbo, il quale l’ha subìta con perfetta rassegnazione e colle migliori
disposizioni. La sola forza militare che è acquartierata in Castello,
oltre un piccolo numero di carabinieri, ed alcuni confratelli di S. Giovanni
decollato sono stati presenti alla esecuzione, e l’ingresso è stato
indistintamente interdetto ad ogni altro. Tutte queste misure hanno fatto
prevalere nel volgo l’opinione che il reo sia stato occultamente sottratto al
supplizio, secondo le voci, che ne erano corse dapprima.
Lunedì
30 — Questa sera sono stato a Aliberti che era illuminato a
contemplazione del Duca d’Aumale (giunto a Roma ieri notte) che vi è
intervenuto ed ho veduto per la prima volta ballare la Signora Cerrito, che
m’è piaciuta assai.
Novembre
Martedì
22 — Questa sera a Aliberti è stata recita fuori di giro
dell’appalto, e di benefizio della Signora Cerrito, la quale, oltre il ballo l’Allieva
d’amore ha dato un ballo intitolato la Vivandiera e il Postiglione.
Il concorso e l’applauso sono stati per sé senza esempio. Oltre i fiori, e
poesie, ritratti ecc., le è stata offerta una corona d’oro con delle
pietre. Per la spesa di questa corona (che si dice ascendere a 5 in 6 cento
scudi) si era aperta nei giorni scorsi una sottoscrizione, quale per altro non
incontrò favore, e pochi o nessuno vi concorsero. Ritornata la Signora
Cerrito alla sua abitazione in piazza di Spagna si affollò dinanzi alla
medesima una turba numerosissima di contrario partito, che proruppe per lungo
tempo in fischi ed ingiurie contro la medesima, in modo che i carabinieri dovettero
sparare alcuni colpi di pistola all’aria, che dissiparono immediatamente
l’attruppamento.
Anno 1844
Gennaio
Lunedì
8 — Questa sera è stato messo in iscena o a Tordinona il Nabucco
del Maestro Verdi colla Sig. Schieroni-Nulli per prima donna, e per tenore
Vergani; ed è stato piuttosto applaudito.
Aprile
Venerdì
19 — Circa le 23,30 è passato all’altra vita il Card. Pacca,
Decano del S. Collegio, in età di 88 anni, dopo vari giorni di febbre,
con affollamento di catarro al petto, sopraggiunto alla caduta, a cui
soggiacque qualche tempo fa.
Maggio
Giovedì
2 — Sono eseguiti diversi arresti (pare per motivi politici), ma di
nessuna persona di classe un poco elevata.
Sabato 11 — Ieri l’altro
è stato arrestato e tradotto in Castel S. Angelo, a richiesta della
Corte di Napoli, un tal Fanghella napolitano, che da qualche tempo stava in
Roma con fama alquanto dubbia, ma che era familiare in alcuna delle migliori
società e tra le altre in quella del Conte Ludolf, Ministro di Napoli.
La causa del suo arresto si dice politica, e si dice anche che il suo vero nome
non sia quello, con cui si annunciava.
Domenica
12 — Oggi dopo pranzo all’anfiteatro Corea un tal De Angelis ha
fatto l’esperimento di un suo ritrovato per staccare istantaneamente i cavalli
da un legno, in caso di un pericolo, e di fermarne le ruote; ma non è
stato molto bene accolto dal pubblico.
Sabato 18 — Si è
pubblicata una Enciclica del Papa a tutti i Vescovi colla quale si condannano
di nuovo le così dette Società Bibliche, ed una
particolarmente di recente formatasi a Nuova York in America sotto il nome di Alleanza
Cristiana.
Sabato 25 — Ieri mattina
si è stipulato il contratto di vendita per la cospicua somma di 80 mila
scudi del palazzo anticamente Accademia di Francia, che ora (dopo essere
passato a diversi proprietari) apparteneva alla moglie di Pio Capranica, come
erede della Principessa Sciarra. L’acquirente è stato l’Ordine
Gerosolimitano.
Giugno
Mercoledì
12 — Ieri, per quanto si assicura, è partito per Napoli per
la via di Rieti, accompagnato da 2 carabinieri (che dovevano farne la consegna
al confine) e si dice ammanettato il Fanghella, arrestato un mese fa a
richiesta del governo di Napoli, e più ora ritenuto in Castel S. Angelo.
Il suo vero cognome si dice sia Vancotti o Vannocchi, e che oltre recenti
pregiudizi politici, fosse da molto tempo condannato chi vuole per furto, chi
per omicidio. Esso aveva già moglie e figli.
Luglio
Domenica
21 — In questi giorni passati si sono veduti alla Sala
dell’Esposizione al Popolo due grandi quadri di un giovane di Reggio di Modena
di cognome Chierici rappresentanti uno più grande Cristo, che scaccia i
venditori dal tempio, l’altro più piccolo, un Miracolo di S. Biagio; ed
hanno riscosso un grande applauso anche dagli artisti.
Agosto
Lunedì
26 — Fra i moltissimi assalti notturni, che da qualche tempo vanno
accadendo per Roma, si conta quello di D. Ignazio Calandrelli, che sabato sera
fu fermato e derubato del poco denaro, che aveva in dosso, e delle fibbie
d’argento.
Novembre
Mercoledì
20 — Questa mattina sono andato con Checco in carrozza allo studio
di Tenerani, vicino alla croce dei Cappuccini, a vedere la statua di bronzo del
Re di Napoli destinata per Messina, modellata dallo stesso Tenerani e fusa a
Monaco; quindi nell’altro studio al vicolo della Catena abbiamo veduto il
bassorilievo quasi terminato della Deposizione della Croce, destinato per
l’altare della cappella Torlonia a S. Giovanni, ed altre opere dello stesso
scultore.
Dicembre
Lunedì
2 — In seguito di una conferenza tra Monsignor Governatore ed una
deputazione d’Inglesi, colla mediazione di Don Alessandro Torlonia, che ha
portato le parole, e preparate le strade, ed essendosi data una benigna e molto
larga interpretazione alla proibizione delle caccie emanata martedì
scorso, oggi si è tornata a fare la caccia alle volpi a cavallo, secondo
il solito, fuori di porta S. Paolo.
Anno 1845
Gennaio
Lunedì
6 — In questi giorni si parla molto di un editto pubblicato colle
stampe (del quale sono venute delle copie a Roma) dal Card. Caggiano Vescovo di
Sinigaglia sul buon costume, in cui si prescrive, fra le altre strane
disposizioni, sotto pena di scomunica, che i fidanzati non possono far
più di tre visite alle loro promesse spose, senza effettuare il
matrimonio, che debbano restituirsi i regali fatti, sotto pena di venir questi
confiscati, per erogarsi in benefizio dei poveri; e che siccome il disordine
regna principalmente fra i contadini, in caso di contravvenzione, quelli
addetti ai beni della Mensa saranno espulsi, e di quelli addetti ad altri
possidenti se ne procurerà l’espulsione (!!).
Marzo
Lunedì
17 — Questa sera è arrivato il Conte dell’Aquila fratello del
Re di Napoli colla moglie, nata Principessa del Brasile, e sono andati ad
alloggiare come hanno potuto, insieme col Re ed alla Regina, in alcune camere,
che questi e quelli hanno stentato a trovare (attesa l’affluenza dei forestieri
in questi giorni, e la necessaria prevenzione) alla locanda della Gran
Brettagna al Babbuino e alla casa dirimpetto.
Mercoledì
26 — Questa mattina doveva eseguirsi una corsa inglese sulla tenuta
di Redicicoli fuori di porta Pia; ma nell’atto che vi si era radunata
quantità di persone, e fatti dei preparativi, vi sono andati degli
agenti di polizia, che hanno annunziata la proibizione della corsa, con gran
disappunto di tutti gl’intervenuti. Questa mattina è partito il Re di
Napoli colla Regina di ritorno a Napoli e seco è partito il Conte di
Trapani, suo fratello che da 7 anni a questa parte stava in educazione nel
collegio dei Nobili dai Gesuiti, e che da piccolo mostrava inclinazione per lo
stato ecclesiastico, quale coll’andar del tempo è interamente svanita.
Questa mattina sono andato in legno con Checco a vedere due pavimenti di
musaico ritrovati ultimamente in una vigna fuori di porta S. Lorenzo, appartenente
ad un tal Brancadori, e che non mi sono sembrati di un grande interesse.
Aprile
Mercoledì
2 — Ieri è giunto da Parigi M°. Rossi destinato (si dice) a
dirigere gli affari dell’Ambasciata di Francia in occasione della imminente
partenza dell’Ambasciatore, che è nello stato il più deplorabile
di salute.
Venerdì
11 — Questa mattina M°. Rossi (il quale si qualifica Envoyé
extraordinaire et Ministre plénipotentiaire appelé à gèrer
l’Ambassade de France) è andato a presentare al Papa le credenziali.
Maggio
Sabato 3 — Questa
mattina il Papa à fatto a S. Maria Maggiore la funzione di benedire la
nuova campana grande di quella Basilica, che deve sostituirsi all’antica che si
ruppe l’anno scorso.
Lunedì
12 — Oggi dopo pranzo nella Protomoteca di Campidoglio si è
tenuta una solenne adunanza d’Arcadia per l’inaugurazione del busto di Vittoria
Colonna, che ivi è stato collocato. Il Principe e Principessa Torlonia,
nata Colonna, vi sono intervenuti, ed il Cav. Visconti ha recitata la prosa. Io
non vi sono andato.
Luglio
Mercoledì
2 — Oggi è uscito un editto dal Tesoriere con cui vengono
ribassati i dazi d’introduzione di molti generi esteri, massimamente sui panni
castorini, e si vieta l’introduzione nei posti franchi degli oggetti di
vestiario lavorato. Si dice che l’oggetto di questa riforma sia stato di
diminuire il controbando: anche sui dazi del zucchero e caffè si fa una
diminuzione, come pure sui dazi d’estrazione degli stracci e del tartaro.
Giovedì
17 — In una causa pendente al tribunale dell’A.C. tra il Cav. Pietro
Ercole Visconti Commissario dell’Antichità e Segretario dell’Accademia
di Archeologia, e gli associati di un’opera che egli sta pubblicando sulle
famiglie nobili romane; avendo un tal Gennarelli, accademico anch’esso,
pubblicato colle stampe due voti nei quali ha molto malmenato e ridicolizzato
il Visconti; il Presidente dell’Accademia D. Pietro Odescalchi ha creduto
avanzare ricorso al Card. Camerlengo, protettore della medesima, e domandarne
riparazione, come di ingiurie al Corpo. In seguito di che il Cardinale ha
diretto un biglietto al Gennarelli, nel quale, in termini molto severi, gli
s’intima di dover scrivere lettere di scusa al Presidente ed al Visconti,
dentro un mese, dovendo le lettere suddette rimanere negli atti dell’Accademia,
e non adempiendo a questa ingiunzione si dichiara verrà dalla medesima
espulso, ed intanto dovrà astenersi dall’intervenirvi. Ciò ha
suscitato gran rumore fra gli accademici, sostenendosi fra loro che il
Presidente non fosse autorizzato ad avanzare il ricorso di suo arbitrio; e si
minacciano rinunzie ecct. ecct. assicurandosi che il Principe Borghese, uno dei
soci, l’abbia già date.
Lunedì
21 — Vari soci dell’Accademia archeologica, e segnatamente quelli
componenti il consiglio dei censori, sottoscrissero una protesta contro il
rapporto fatto dal Presidente Odescalchi al Card. Camerlengo sull’affare di
Visconti e Gennarelli, senza loro saputa, onde ne venne poi il dispaccio
comminatorio del Cardinale, e la rimisero al Presidente stesso onde la
comunicasse all’Accademia, che doveva radunarsi venerdì scorso; il che
dal Presidente non fu eseguito: onde l’affare resta sempre nello stato di
fermento. Corre qualche voce che alcuni Cardinali abbiano intrapreso tentare la
conciliazione.
Agosto
Sabato 23 — Ieri nella
sezione politica del tribunale della Consulta si è giudicata la causa
dell’avv. Galletti di Bologna e di vari altri implicati negli ultimi torbidi di
quella provincia, ed il primo è stato condannato alla pena della
detenzione a vita e gli altri a pene proporzionatamente minori.
Martedì
26 — Nella notte scorsa è stato arrestato e condotto a Castel
S. Angelo il negoziante di droghe Bartolomeo Galletti, che è passato sin
qui per uno dei più belli ed eleganti giovani (volgarmente Paini)
di Roma; non si sa bene se il motivo del suo arresto sia politico, o di altro
genere.
Mercoledì
27 — L’arresto di Galletti è stato ordinato dal tribunale del
Vicariato per oggetto di sua competenza.
Domenica
31 — Si assicura che tutti i detenuti politici, che sin qui si
custodivano nella fortezza di Civita Castellana, siano stati trasportati a
Roma, e ciò in seguito della scoperta di un complotto tra i soldati di
quella guarnigione, tendente a favorire l’evasione dei detenuti medesimi.
Settembre
Domenica 7 — Avendo la
moglie di Galletti partorito nei giorni scorsi, ed avendo dovuto subire
un’operazione, in seguito di che trovasi (per quanto si assicura) in qualche
pericolo; il suddetto Galletti è stato abilitato a ritornare
temporaneamente a casa sotto la custodia di un piantone per assistere la
moglie.
Venerdì
12 — È stata spedita in fretta della truppa di fanteria con
alcuni dragoni ad Albano, e qualche altra forza su vari posti del litorale
dalla parte di Fiumicino e di Civitavecchia, sembrando che vi possa essere
timore di qualche sbarco di rivoluzionari, sulle nostre spiagge.
Venerdì
19 — Verso sera con spedizione venuta da Civita Castellana si
è saputo che i detenuti in quella fortezza in numero (per quanto dicesi)
di sopra ai 40, essendo riusciti ad impadronirsi delle chiavi delle prigioni
tentarono di evadere dal forte; quel tentativo replicarono per 2 volte
inutilmente per la resistenza della truppa che dové far fuoco sopra di loro.
Giovedì
25 — Col corriere di Bologna arrivato questa mattina si è
avuta la ben triste notizia, che martedì verso sera seguì una
rivoluzione a Rimini, e che i rivoltosi erano rimasti padroni della
città dopo avere disarmata la poca truppa pontificia, che vi era, uccisi
alcuni carabinieri e liberati i detenuti. Siccome al corriere i rivoltosi
stessi nel suo passaggio per Rimini tolsero tutti i plichi diretti ad
autorità governative, non si hanno sinora che pochissimi ed imperfetti
dettagli sul fatto. Pare che qualche numero dei suddetti si fosse diretto a S.
Leo per liberare anche i detenuti di quel forte.
Sabato 27 — Il corriere
di Bologna oggi è venuto per la via di Toscana. Sin’ora non si sa che la
rivoluzione di Rimini si sia propagata ad altri paesi di quelle provincie ma
pur troppo se ne sta in timore.
Domenica
28 — Una staffetta giunta nella notte scorsa ha recato la notizia
che mercoledì passato scoppiò la rivolta a Ravenna, che i
rivoltosi assalirono replicatamente la caserma, ma dopo una lotta molto
ostinata (in cui fu necessario far uso del cannone) furono respinti e fugati,
con molta loro perdita, dalla truppa svizzera. Si dice che i carabinieri vi
abbiano perduto degli uomini nella zuffa, e pochi gli svizzeri. In seguito di
ciò si ha motivo di credere che i rivoltosi di Rimini informati dai
fuggitivi dell’accaduto a Ravenna, possano aver abbandonato il paese, e si dice
che la staffetta abbia potuto venire liberamente per la via di Rimini.
Lunedì
29 — Questa mattina con sorpresa si è saputo che tutte le
notizie di ieri sull’accaduto a Ravenna non hanno alcun fondamento, e che
niente colà sin’ora è accaduto. Le nuove di ieri provenivano da
Pesaro, fondate su voci ivi sparse. La fuga dei rivoltosi da Rimini si conferma
pienamente. Il corriere di Bologna però è venuto anche oggi per
la via di Toscana.
Martedì
30 — Niente si è saputo dalla provincia di Romagna. La
diligenza è passata senza ostacoli.
Ottobre
Venerdì
21 — Si è pubblicato colle stampe il decreto che pone
all’indice dei libri proibiti un’opera dell’ab. Lanci, professore in Sapienza
di lingua araba e scrittore della biblioteca Vaticana, intitolata “Paralipomeni
all’illustrazione della S. Scrittura per monumenti Fenici - Assiri – Egiziani”
condannata dal S. Uffizio e stampata all’estero, e l’Autore per quanto si
assicura è stato privato della cattedra e dell’impiego alla Vaticana.
Egli è assente da qualche tempo e si crede in Francia.
Novembre
Martedì
11 — Questa mattina sono stati condotti per la città in un
carretto alcuni condannati alla galera per furti ecc. Sono passati anche per il
Corso sotto casa nostra.
Dicembre
Giovedì
4 — È arrivato oggi il Cardinal Gizzi Legato di
Forlì. La voce comune si è che egli abbia rinunciata la
Legazione, e che (la sua rinunzia) sia stata accettata. Quanto alla causa della
rinunzia chi dice sia lo stato della salute (che realmente è infelice),
chi la dice proveniente da disgusti intervenuti fra lui e la Segreteria di
Stato intorno all’occasione degli ultimi avvenimenti di Rimini.
Lunedì
8 — Questa sera due uomini addetti al servizio della Villa
Borghese, nel ritornare con una donna alla loro abitazione nel casino detto
della Croce presso il Cancello verso porta Pinciana, sono stati assaliti da 7
malviventi, che, dopo averli serviti tutti tre con colpi di coltello, sono andati
al casino ed hanno portato via tutto quel poco, che in esso era in danaro e in
robba di qualche valore. La donna è morta poco dopo, gli uomini sono
stati trasportati all’ospedale, e si dice che le ferite non siano mortali.
Sabato 13 — Questa
mattina circa le 5 di Francia è arrivato l’Imperatore di Russia,
proveniente da Napoli, ed è andato ad alloggiare al palazzo Giustiniani
ove abita il suo ministro M. Bouteneff. Circa le 11 antimeridiane è
andato a visitare il Papa, che lo ha ricevuto col solito trattamento della
doppia anticamera ecc. L’abboccamento a cui sono stati presenti il Card. Acton
ed il Ministro Bouteneff, ha durato un’ora e un quarto. La gravità
estrema delle vertenze attualmente pendenti tra le 2 parti sugli affari di
Religione in Polonia, eccitano un’immensa curiosità sul tenore di questa
conferenza, che per la sua lunghezza non si può credere limitata a soli
complimenti, e di cui pare da ambe le parti si apprendesse in antecedenza
l’importanza. Gli scrutatori delle fisionomie pretendono di aver rimarcato
nelle medesime indizi piuttosto di soddisfazione. Dio faccia che i prognostici
non siano fallaci.
Domenica
14 — Questa mattina l’Imperatore di Russia è andato a vedere
tutta la fabbrica di S. Pietro, inclusivamente la Cupola ed è salito sin
dentro la Palla ed ha accettato un piccolo déjeuner preparatogli, di cui
però poco o nulla ha gustato; ma ha bevuto alla salute del S. Padre.
Lunedì
15 — L’Imperatore di Russia è tornato oggi al Vaticano per
vedere ciò che non aveva veduto sin qui. Egli ed il Conte di Nesselrode,
suo ministro per gli affari esteri, si assicura abbiano avuta qualche
conferenza col Card. Lambruschini Segretario di Stato. Io oggi ho veduto
l’Imperatore in carrozzella al Pincio ove va ogni giorno.
Martedì
16 — L’Imperatore di Russia oggi è andato a S. Paolo, a S.
Giovanni, a S. Maria Maggiore, a qualche studio di artista, e ad una
esposizione di quadri fatta espressamente in questa occasione sul solito locale
del Popolo.
Mercoledì
17 — Questa mattina l’Imperatore è tornato vedere il Papa per
congedo, e vi si è trattenuto circa 3 quarti d’ora, presenti gli stessi
due soggetti della prima volta. A tutti è sembrato di rimarcare molta
freddezza. Ieri sera fu a vedere il Museo Vaticano a lume di torcie. Ieri arrivò
il Principe Alberto di Prussia, fratello dell’Imperatrice, da Napoli, nel tempo
che l’Imperatore stava al palazzo lateranense.
Giovedì
18 — Mezz’ora dopo la mezzanotte scorsa è partito
l’Imperatore di Russia alla volta di Firenze, per la via di Siena. Durante il
suo soggiorno in Roma non ha veduto altri Cardinali, oltre Lambruschini, che
Bernetti (quale conobbe in Russia all’epoca della sua incoronazione) e
Mezzofanti per il suo straordinario talento poliglotto.
Anno 1846
Marzo
Martedì
31 — Si parla molto dell’arresto seguìto di 5 o 6 persone,
che abitavano in una casa vicino a S. Antonino de’ Portoghesi sotto abito da
prete. Non si sa bene se siano in sospetto di ladri, o di rei di altro genere.
Maggio
Domenica
17 — Oggi alle 6,45 pomeridiane M. Arbau ha eseguito dalla passeggiata
del Pincio l’ascensione areostatica, che doveva e non poté eseguire domenica
scorsa. Nell’elevarsi, il cestino, in cui egli era, si è, a causa del
vento, imbarazzato negli alberi, da’ quali però ha potuto sbrigarsi,
rompendone qualche ramo, che ha portato seco, e quindi ha proseguito
felicemente il suo volo apparentemente nella stessa direzione presso a poco
dell’altra volta. Un povero dragone a cui il cavallo aveva preso la mano ed
è andato ad urtare nel muro del recinto, che è anche parte delle
mura della città, è precipitato dal muro stesso nel giuoco
liscio, che gli sta sotto per andare a Muro Torto, ed è morto appena
trasportato all’ospedale di S. Giovanni. Il cavallo è rimasto di sopra
al muro.
Martedì
10 — Oggi si è saputo che M. Arbau domenica alle 9,30 della
sera discese in un villaggio del Regno di Napoli denominato Castel S. Pietro,
vicino al confine, di dove ieri era passato a Rieti ricevuto in casa da questo
stesso Sig. Olivetti, che lo accolse in occasione dell’altro volo.
Mercoledì
20 — Oggi è tornato a Roma M. Arbau. Il villaggio di Castel
S. Pietro o Borgo S. Pietro, è distante 24 miglia da Rieti verso
l’Aquila, lo spazio da lui percorso in tre ore si può calcolare a circa 75
miglia. L’introito lordo è stato di scudi 1533 e rotti.
Giovedì
28 — Concordano tutte le voci in assicurare che il Papa da ieri
è senza febbre.
Venerdì
29 — Il Papa ieri sera soffrì un ritorno della febbre, e gli
è comparita una risipola alla gamba, ove ha la piaga. Benché sin ora il
male non abbia aspetto allarmante, la circostanza della gravissima età
dell’infermo fa stare in apprensione.
Sabato 30 — Lo stato di
salute del Papa continua ad essere piuttosto minaccioso, giacché la febbre non
lo abbandona mai (e qualcuno dice che sulla sera, ora nella quale suol far risalto,
si osserva qualche difficoltà di respiro) e la risipola si estende molto
sulla gamba, ed anche sino alle parti superiori della coscia, ove già
esistono dei gonfiori abituali.
Domenica
31 — Il Papa nella notte scorsa ha avuto un risalto di febbre, per
cui è stato più inquieto, ed ha voluto comunicarsi. Nel corso
della giornata non pare vi sia stato aggravio né della febbre, né della
risipola, quale sin qui fa il suo corso regolare.
Giugno
Lunedì
1 — Il Papa ieri sera cominciò a peggiorare fortissimamente,
essendosegli caricato il petto, ed il tracollo è andato precipitosamente
sempre crescendo nella notte, talmente che questa mattina alle 13,15 italiane
(ossia 9,15 di Francia) è passato all’altra vita, assistito dal Card.
Lambruschini, in assenza del Card. Castracani Penitenziere, e dal P. Proia
Sotto-Sagrista. Il Card. Patrizi Vicario è arrivato pochi minuti prima
che spirasse. L’ordine di recitare la colletta Pro Pontifece infirmo in
molte chiese non è giunto in tempo. Alle 22 ore il Cardinale Riario
Camerlengo è andato coi chierici di Camera a far la ricognizione del
cadavere nelle solite forme, ed alle 23,15 è cominciato il suono delle
campane a morto per un’ora. Questa sera si è tenuta la prima
Congregazione dei Cardinali Capi d’Ordine, che sono, oltre Riario, che riunisce
in sé anche la qualità di primo Diacono, Micara Decano, e Franzoni primo
Prete presente, oltre Monsig. Corboli Segretario del S. Collegio.
Martedì
2 — Questa mattina è seguìta la sezione del cadavere
del Papa e l’imbalsamatura, e questa sera verso le 23 è stato
trasportato alla Cappella Sistina. Dalla relazione dell’autopsia risulta che
tutte le parti erano perfettamente sane, e solo si è rimarcato dell’umore
nei polmoni, che sembra vi esistesse da qualche tempo. Questa mattina si
è tenuta sul palazzo Quirinale una Congregazione generale straordinaria
per risolvere specialmente, a quel che si dice, sulla destinazione dei
pro-Legati delle provincie, in assenza dei Cardinali Legati. I corrieri
straordinari latori della notizia della morte del Papa alle corti estere, non
sono partiti che oggi tra le 22 e le 23 ore, mentre ieri e questa mattina erano
partiti tutti gli ordinari.
Mercoledì
3 — Questa mattina si è tenuta a Monte Cavallo un’altra
Congregazione generale straordinaria del S. Collegio. Correva voce che non si
spediranno che due pro-Legati uno dei quali (che si dice possa essere Monsig.
Grassellini) per la Legazione di Urbino e Pesaro, e l’altro a Bologna per le
altre 4 Legazioni; e si dice sarà Monsig. Savelli.
Venerdì
5 — Questa mattina sono cominciati i Novendiali a S. Pietro, e si
è tenuta la Congregazione del S. Collegio nella Sagrestia al solito. Per
fare l’Orazione funebre del defunto Pontefice è stato destinato Monsig.
Rossani Presidente dell’Accademia Ecclesiastica, e per l’altra de eligendo
Pontifice Monsig. Pacifici segretario delle Lettere Latine.
Lunedì
8 — Il farmacista Corsi a S. Eustachio è stato scelto per
speziale del Conclave. La scelta dei barbieri è stata rimessa
all’arbitrio del Cardinal Mattei.
Martedì
9 — Nella Congregazione di questa mattina si è fatta
l’estrazione delle celle dei Cardinali in Conclave, e si sono presentati al S.
Collegio i Ministri di Francia, di Russia e di Napoli.
Mercoledì
10 — Questa mattina si è presentato al S. Collegio il
Ministro di Hannover.
Giovedì
11. Corpus Domini — Attesa la
solennità del giorno, oggi non si sono fatte le esequie Novendiali per
il Papa defunto, e si è tenuto solo a S. Pietro la Congregazione
Generale del S. Collegio. Alle 2 pomeridiane sono andato con Checco a S. Pietro
a vedere il Catafalco, che non è ancora terminato. Ieri cadde dalla cima
del medesimo una statua della Religione, che vi si stava collocando.
Venerdì
12 — Questa mattina a S. Pietro è stata fatta la prima
assoluzione (essendosi saltata quella che doveva cadere ieri) intorno al
Catafalco, disegno dell’architetto Vespignani, che non ha molto incontrato. Nel
tempo che era illuminato ha preso fuoco il cornicione del medesimo, ma è
stato prontamente estinto.
Sabato 13 — Questa
mattina è stato l’ultimo giorno dei Novendiali e Mons. Rossani ha fatto
l’orazione funebre, che è stata piuttosto applaudita.
Domenica
14 — Oggi è seguito l’ingresso dei Cardinali in Conclave ed
il S. Collegio è venuto processionalmente nelle consuete forme da S.
Silvestro al palazzo Quirinale, ma colla pioggia. Il Conclave non si è
chiuso questa sera per non essere assicurata in qualche parte la clausura, e
quest’atto è stato differito a domattina.
Lunedì
15 — Nello scrutinio del dopo pranzo è stato
inaspettatissimamente creato il Papa, ma l’elezione non è stata
pubblicata. Tutti, senza eccezione, hanno creduto che l’elezione fosse caduta
in persona del Cardinal Gizzi, e l’applauso è stato grandissimo; ma in
realtà il Papa eletto è il Card. Mastai Ferretti Vescovo d’Imola,
ed io non l’ho saputo che al mio ritorno a Monte Cavallo. La pubblicazione
è fissata per domani alle 9.
Mercoledì
17 — Questa mattina verso le 9 di Francia è seguita la
pubblicazione del Papa, che ha preso il nome di Pio IX, dopo un Conclave di
appena 48 ore. L’applauso vi è stato ma forse non quanto sarebbe stato
senza l’equivoco di ieri sera sulla persona, che non si sa come nascesse. La
voce comune si è che l’elezione sia seguita all’accesso con 36 voti,
cioè con 2 di più dei 34, necessari per formare i due terzi
più uno dei 50 Cardinali presenti in Conclave. Il nuovo Papa oggi
è andato a S. Pietro, ove ha ricevuto le altre 2 adorazioni ed è
ritornato a Monte Cavallo, con discreti applausi, ma con gran concorso. Ha
confermato il Maestro di Camera Monsignor Medici, e pare i 2 più antichi
Camerieri segreti, Piccolomini e della Porta che oggi sono andati con lui.
Monsig. Corboli Segretario del S. Collegio ha avuto ordine di continuare come
pro-Segretario di Stato.
Domenica
21 — Questa mattina è seguìta la coronazione del Papa
a S. Pietro.
Martedì
23 — Si assicura che sia stata nominata una Congregazione, composta
dei Cardinali Machi, Lambruschini, Mattei, Amat, Gizzi e Bernetti, per decidere
vari punti di massima del governo, e si dice che si adunerà avanti il
Papa.
Martedì
30 — Oggi si è veduta annunziata sul nostro foglio la nomina
dei sei Cardinali componenti la Congregazione per alcuni affari riguardanti
lo Stato e di Monsig. Corboli per Segretario della medesima.
Contemporaneamente esso Monsignore viene esonerato dalle incombenze di
pro-Segretario di Stato (che in realtà per la sua gracilissima salute
non poteva più sostenere), e gli affari saranno disimpegnati provvisoriamente
dai due prelati sostituti, cioè per la Segreteria propriamente detta di
Stato da Monsignor Santucci, e per quella degli affari di Stato da Monsignor
Cannella.
Luglio
Sabato 11 — Secondo la
pubblica voce, oggi doveva spedirsi alle provincie la tanto aspettata amnistia
per i delitti politici, ma non si sa se ciò siasi verificato.
Martedì
14 — Si parla molto di un’orazione funebre recitata da Mons. De Luca
Vescovo di Aversa in occasione del funerale di Gregorio XVI fatto celebrare in
Napoli da quel Nunzio Mons. Garibaldi, nella quale si vuole abbia designato
l’Imperatore di Russia per l’Attila ed il Tamerlano dei nostri giorni. Il
Ministro di Russia, che con tutto il corpo diplomatico era stato invitato alla
funzione, si dice ne abbia fatto ministerialmente fortissime doglianze.
Venerdì
17 — Verso sera è stata pubblicata ed affissa la tanto
aspettata amnistia per i prevenuti di delitti politici, tanto arrestati che
fuggitivi, eccettuati i pochissimi (così si esprime il Papa, che
direttamente in suo nome la concede) ecclesiastici, militari ed impiegati
governativi, sui quali il S. Padre si riserba di prendere ulteriori
disposizioni. Quelli che vorranno approfittare dell’amnistia, dovranno emettere
una dichiarazione, in cui promettono sul loro onore di condursi in avvenire
come sudditi fedeli ecc. Appena seguita l’affissione si è adunata molta
gente sulla piazza di Monte Cavallo prorompendo in applausi ed evviva; ed il
Papa si è affacciato alla loggia del palazzo, dando la benedizione.
Queste strepitose dimostrazioni si sono protratte a notte avanzata da truppe di
gente precedute da torcie, che incitavano gli abitanti a porre i lumi alle
finestre.
Sabato 18 — Ieri sera il
Papa uscì tre volte a dare la benedizione dalla loggia; e l’ultima volta
fu circa verso le 11 di Francia, ora in cui l’affollamento della gente sulla
piazza di Monte Cavallo fu grandissimo, avendo condotto seco la banda, che
suonava sulla piazza della Maddalena per la festa di S. Camillo. Tutta la folla
poi con gran numero di torcie si diresse per il Corso a piazza del Popolo ove
si disciolse. Questa sera si sono fatte illuminazioni per tutta la
città. A Monte Cavallo si è di nuovo affollata la gente con
musica e moltissime torcie. Il Papa questa sera non si è mostrato che
una volta alle 11 di Francia. Truppe di gente hanno in seguito percorso le
strade con torcie, gridando viva Pio IX, e portando la bandiera pontificia.
Domenica
19 — Questa mattina il Papa, in mezzo alla folla ed agli applausi,
è andato alla Missione a Monte Citorio per la festa di S. Vincenzo di
Paoli, e vi ha sentito la Messa. Al ritorno tra Monte Citorio e piazza Colonna
una truppa di gente (malgrado la ripugnanza, che aveva formalmente esternato il
S. Padre) ha voluto staccare i cavalli dalla sua carrozza che hanno così
tirata sino a Monte Cavallo. Verso sera è stata affissa una
notificazione sottoscritta da Monsig. Santucci sostituto della Segreteria di
Stato, in cui si annunzia che il S. Padre, sensibilissimo e gratissimo a tutte
queste dimostrazioni, vedrà con piacere che si metta ad esse un limite.
Questa sera infatti nessun raduno di gente si è formato né sulla piazza
di Monte Cavallo, né altrove e solo si sono replicate in parte le illuminazioni
per la città.
Lunedì
20 — Questa sera non si è fatta illuminazione né alcun’altra
dimostrazione. Ieri sera le abitazioni del corpo diplomatico, che sabato sera
non furono illuminate, lo furono quasi tutte.
Mercoledì
22 — Con staffetta giunta ieri sera si è ricevuta la notizia
che a Forlì è stato mortalmente ferito (senza speranza) con un
colpo di pistola alle reni un Tenente Colonnello Svizzero chiamato Matter o
Malter.
Giovedì
23 — Questa mattina il Papa ha cominciato a tenere udienza pubblica
sino ad un certo numero di persone, che si danno precedentemente in nota; e questa
mattina sono state 38. Questa udienza pubblica è fissata per i
giovedì ogni 15 giorni.
Agosto
Sabato 8 — Oggi
finalmente si è veduta annunziata sul Diario la nomina del Card.
Gizzi alla carica di Segretario di Stato, estesa anche agli affari interni, ed
oggi ne è entrato in servizio.
Lunedì
17 — Ieri sera una certa Accademia intitolata della Immacolata
Concezione avendo tenuto una solenne adunanza per celebrare l’esaltazione di
Pio IX, il Signor Paolo Mazio vi recitò delle ottave ridondanti di
spirito italico liberale, al segno che i due Cardinali Ferretti e Gazzoli, il
Conte Broglio Ministro di Sardegna e moltissime altre persone intervenute
partirono, e l’udienza si ridusse ad un ristrettissimo numero. Si assicura che
in seguito di ciò il Mazio sia stato espulso dall’Accademia.
Settembre
Martedì
8 — Questa sera tutto il Corso è stato illuminato con
fiaccole lungo i marciapiedi, oltre le illuminazioni di diverse specie a tutte
le finestre delle case. Una Notificazione del Governatore pubblicata ieri
permetteva alle carrozze di percorrere il Corso sino alla piazza del Popolo
sopra una sola fila; ma il popolo, ciò non ostante, a forza di urli e
fischi, ed anche di qualche via di fatto contro i cocchieri, le ha obbligate a
sortire dal Corso; il che ha cagionato qualche confusione, che è cessata
subito ottenuto l’intento. Hanno girato per il Corso e per altre strade delle
truppe di gente, portando torcie al solito e gridando viva Pio IX.
Mercoledì
4 — Oggi è stato affisso in istampa un programma di una Società
nazionale per la costruzione delle strade ferrate dello Stato pontificio.
Sabato 7 — Questa
mattina sono andato con Checco in carrozza a S. Giovanni per vedere i
preparativi del Possesso del Papa, che è fissato per domani. Una
quantità grandissima di persone è venuta ieri ed oggi,
specialmente dai paesi e provincie circonvicine, per terra e per il fiume coi
vapori. Questa sera si è portata in giro una bandiera, che si è
detta della provincia di Sabini, seguìta da una truppa di gente,
terminando al solito sulla piazza di Monte Cavallo, essendosi, per quanto si
è detto, affacciato il Papa più d’una volta a dare benedizione.
Domenica 8 — Oggi
è seguìta la funzione del Possesso del Papa. Egli è
partito dal Quirinale circa mezz’ora dopo il mezzogiorno, ed è ritornato
al Palazzo verso le 23; ossia alle 4,30 pomeridiane. In carrozza con lui sono
andati il Cardinal Machi in luogo del Card. Micara Decano, ed il Cardinal
Ostini, in luogo del Card. Lambruschini, cui sarebbe toccato per
anzianità, e che si è pure scusato. Tutta la corte ecclesiastica
del Papa e tutti i collegi della Prelatura sono andati a cavallo in cappa e col
cappello tondo prelatizio, e tutta la corte secolare, cioè i Camerieri
segreti e di onore, con un nuovo costume alla spagnola, e in testa una tocca
colla piuma. I Principi Romani sono stati intimati per biglietto del Prefetto
delle Cerimonie a trovarsi all’ingresso della Basilica all’arrivo di S.
Santità, e ve ne sono andati sei cioè Borghese, Doria, Corsini (giunti
ieri), Massimo, Santacroce e Lancellotti. Io non ci sono andato. Oggi è
stata affissa Notificazione della Segreteria di Stato relativa alle
disposizioni da osservarsi nelle intraprese delle strade ferrate.
Lunedì
9 — Corre voce che la Notificazione di ieri sulle strade ferrate
abbia prodotto tal disgusto nei componenti la Commissione deputata ad hoc,
perché alcune disposizioni della medesima non sono conformi alle proposizioni
della Commissione suddetta; e si dice che si minaccino delle dimissioni.
Martedì
10 — Si sono poi verificate le rinunzie del Duca di Rignano e di D.
Michele Caetani, due dei componenti la Commissione nelle strade di ferro; e si
confermano che abbiano dato ad esse motivo varie disposizioni della
Notificazione di ieri, diverse da quelle da loro combinate.
Mercoledì
11 — Nel teatro di Aliberti questa sera si è fatto in onore
del Papa un pranzo di circa 600 persone di medio ceto, che hanno pagato scudi 1,50
a testa, essendovi stato collocato il ritratto del Papa medesimo. Si è
recitata una allocuzione allusiva alla circostanza come pure dei versi ecc.
ecc. Il tutto sembrava fosse passato con buon ordine, e molta gente è
andata come spettatrice nei palchi; ma al tardi verso le 11 di Francia una
truppa di gente si è recata avanti al palazzo Borghese, esigendo che si
mettessero lumi alle finestre anche replicatamente con vociferazioni e fischi,
coi quali si accoglievano le carrozze, che uscivano dal palazzo, trattamento
che ha avuto anche la mia. I lumi però non sono stati messi alle finestre
e si crede che ciò abbia accresciuto e prolungato il rumore.
Venerdì
13 — Corre voce che i due dimissionari della Commissione delle
strade ferrate in seguito di una chiamata dal S. Padre, e di un colloquio col
medesimo, abbiano consentito di rimanere nella Commissione.
Dicembre
Martedì
8 — Il fiume è fuori a Ripetta ed in altri luoghi della
città.
Mercoledì
9 — L’inondazione del fiume è andata crescendo tutto il
giorno, e l’acqua è anche per il Corso avanti il palazzo Fiano.
Giovedì
10 — Nella notte scorsa l’inondazione è fortemente cresciuta,
talmente che questa mattina l’acqua è arrivata oltre il vicoletto
attiguo alla casa nostra, ed una lingua dell’acqua stessa è arrivata
molto vicino alla colonnetta del nostro portone. Le tavole per trasportare il pane
ed anche le persone sono venute sin quasi al vicolo di S. Claudio. Per quanto
si è potuto osservare questa inondazione è stata di poche oncie
inferiore a quella del 1805. Questa sera l’acqua ha cominciato a ritirarsi
lentamente.
Venerdì
11 — L’inondazione è andata gradatamente decrescendo nella
notte e nella giornata; ma l’acqua non è ancora intieramente ritirata da
tutti i siti inondati. Il Corso è quasi del tutto libero.
Sabato 12 — Il fiume
è del tutto ritirato; il Diario di Roma di oggi riporta la misura
presa all’idrometro di Ripetta di quest’ultima inondazione che è salita
a metri 16 e 25 centimetri, onde paragonata a quella del 1805, che giunse a
metri 16,42 centimetri, risulta minore di quella di 17 centimetri.
Domenica
13 — Alla Rotonda e all’Orso vi è ancora acqua.
Martedì
22 — Questa sera ha pure ricevuto il Cardinale Marini, e nel cortile
del palazzo del Governo si è intesa l’esplosione di uno dei così
detti petardi.
Mercoledì
23 — Il fiume è di nuovo fuori nel Ghetto, e fa temere di
altra inondazione.
Sabato 26 — Questa sera
si sono aperti i teatri per la stagione di Carnevale. Il nuovo Governatore nel
comparire a palco è stato molto applaudito. In prima sera una gran
quantità di persone si è adunata al Popolo, e di là
preceduta da una banda e disposta in ordinanza, portando ciascuno una torcia a
vento, si è recata sulla piazza di Monte Cavallo a far degli evviva e
delle acclamazioni al Papa per la ricorrenza della festa di S. Giovanni (che
è il suo nome di battesimo) che si celebra domani. Il S. Padre si
è mostrato alla loggia, ed ha compartito la benedizione, dopo la quale
ognuno si è ritirato tranquillamente, smorzando le torcie, ed il tutto
è passato col più grande ordine.
Anno 1847
Gennaio
Venerdì
1 — Questa mattina dopo il mezzo giorno gli scolari della Sapienza,
ai quali si è unito altro grandissimo numero di persone, passando dal
Popolo con tre bande, e tre o quattro bandiere, cantando di tanto in tanto un
inno in lode del Papa, e marciando in buona ordinanza, sono andati al Quirinale
ed il Papa, circondato da molti dei Cardinali, che erano intervenuti alla
Cappella, ha dato loro la benedizione dalla loggia; dopo la quale è
stato replicato il canto dell’Inno con auguri di felicità per il nuovo
anno, ed in seguito la radunanza si è tranquillamente disciolta. Questa
sera da una società di letterati romani è stata data sul salone
del palazzo di mezzo del Campidoglio una cantata per lo stesso oggetto, con
gran concorso di persone di tutti i ceti. Oggi l’orologio di Monte Citorio ha
incominciato a segnar le ore alla francese, o astronomica, come pure quello del
Collegio Romano.
Sabato 2 — In questi
giorni si è scoperto un vuoto di oltre 40.000 scudi nella cassa del
Monte di Pietà, commesso dal cassiere Tamberlich, il quale si trova
detenuto in Castel S. Angelo, dicendosi da alcuni che si sia costituito
spontaneamente.
Domenica
31 — Si assicura che l’ex Re, o Pretendente di Portogallo, il quale
soggiornava da più anni a Roma, sia partito furtivamente sino dalla
settimana passata coll’aiuto di due inglesi venuti espressamente a questo
oggetto.
Febbraio
Mercoledì
3 — La Guardia nobile pontificia ha avuto l’ordine di adottare i
baffi (o almeno si prevede che lo avrà).
Sabato 6 — L’atto di
sommissione, che i rappresentanti dell’Università degli Ebrei sogliono
far pubblicamente al Magistrato dei Conservatori in Campidoglio in questa
giornata (prima di Carnevale), quest’anno si è eseguita privatamente, e
si dice che per il venturo anno sarà abolita.
Lunedì
15 — Oggi è arrivato un Ambasciatore turco, che si chiama
Chekib-Effendi, che ha la missione di complimentare il Papa al nome del Gran
Signore!!!
Sabato 20 — Questa
mattina l’Ambasciatore turco è andato all’udienza del Papa, che lo ha
ricevuto stando sotto il trono con tutti gli onori dell’Anticamera. Dopo il
complimento pubblico, il Papa si è trattenuto con lui in particolare per
un quarto d’ora in circa, presenti i due interpetri, che sono stati il Card.
Mezzofanti, ed un tal P. Arsenio, monaco armeno di S. Antonio Abate.
Sabato 27 — È stata
nominata una commissione per formare e proporre un piano di amministrazione
municipale in Roma. Ella è composta del Card. Altieri come Presidente,
del Principe Orsini, attuale Senatore, Corsini, che lo fu molti anni addietro,
e Borghese, del March. del Bufalo, attualmente primo Conservatore, del Cav.
Ferdinando del Cinque, dell’Avv. Armellini, e di Mons. Bartoli avv. generale
del Fisco e della Camera Apostolica.
Marzo
Giovedì
4 — Da ieri sera corre voce, che il Duca di Modena (forse per
conseguenza di qualche movimento insurrezionale) sia partito dalla sua
residenza, e che delle truppe austriache siansi avanzate ad occupare Reggio.
Non si sa bene qual fondamento abbia questa voce.
Sabato 6 — La notizia
di Modena, che circolava sino da mercoledì, non viene confermata dalle
lettere di Bologna, ed anche di Modena stessa.
Martedì
16 — Un editto della Segreteria di Stato annunzia la istituzione di
un consiglio di censura per tutto ciò che si pubblicherà colle
stampe in Roma. Esso sarà composto di cinque soggetti, quali si dice
siano il Maestro del S. Palazzo come Presidente, il Marchese Antici padre, il
Professore Betti, l’Avv. Vannutelli, l’Abb. Coppi. In ciascuna provincia vi
sarà pure il Consiglio di censura, composto di due membri, presieduto
dal Preside della provincia.
Mercoledì
17 — In questi giorni si va eseguendo il trasporto delle due statue
colossali di S. Pietro e S. Paolo, che erano state destinate per la rinnovata
Basilica di S. Paolo; ma che poi non essendosi trovato luogo per collocarle
nella medesima, è stato risoluto di situarle alle due estremità
della gradinata esterna di S. Pietro, ove ne esistevano due altre, che avranno
luogo (ed una ve n’è già stata trasportata) in due grandi nicchie
nel primo vestibolo della Sagrestia. Le nuove sono opera degli scultori Fabbris
e Tadolini.
Sabato 20 — Essendo
stato intimato ai friggitori delle frittelle, scorsa la festa di S. Giuseppe,
di non più spacciarle per le strade e piazze solite, se non nella festa
dell’Annunziata e della Domenica delle Palme e non più in tutta la
ventura settimana, come ne era invalso l’uso, molti di essi oggi dopo pranzo si
sono radunati sulla piazza di Monte Cavallo per reclamare su una tal
proibizione al Papa quando usciva. Uno di essi colla supplica relativa è
stato condotto dal Segretario di Stato, e pare abbiano ottenuto la revoca
dell’ordine, emanato dalla Presidenza delle strade.
Mercoledì
24 — Questa mattina sono andato con Checco al locale già
delle Convertite al Corso, ora dei Signori Costa, a vedere un quadro che si
è esposto, di un pittore prussiano di nome Schreider, rappresentante
Eduardo IlI d’Inghilterra all’assedio di Calais. Oggi dopo pranzo è
stata collocata sul piedistallo all’angolo della gradinata di S. Pietro, verso
il palazzo Vaticano, la nuova statua di S. Paolo coll’opera di otto o nove
argani maneggiati da soldati; ed il Papa è andato a vedere l’operazione
da uno dei finestroni del portico degli svizzeri.
Lunedì
29 — Oggi verso le 23 ore è stata innalzata sul suo
piedistallo anche la statua di S. Pietro un poco stentatamente (come l’altra),
ma senza inconvenienti.
Martedì
30 — Sono andato tra le 2 e le 3 pomeridiane con Checco a vedere un
modello della Chiesa, piazza e colonnato di S. Pietro, eseguito da un tal Gambassini
toscano nella proporzione di una centoquattresima parte della grandezza reale,
qual modello è esposto nella sala annessa al teatro di Argentina insieme
con quelli della Cattedrale, Battistero, Campanile e Camposanto di Pisa.
Aprile
Venerdì
Santo 2 — Questa sera il Papa è andato circa l’un’ora di notte
alla Trinità dei Pellegrini, ove ha lavato i piedi ad un pellegrino
prussiano, ed ha benedette le tavole. Nel tornare a S. Pietro è stato
accompagnato da una infinità di gente con lumi, e molto più sulla
piazza di S. Pietro, avendo egli poi data la benedizione da una finestra del
suo appartamento.
Domenica
di Pasqua 4 — Dopo pranzo il Papa è tornato a stanziare a Monte
Cavallo, facendo il giro di porta Angelica. Una folla immensa di gente lo ha
aspettato sulla piazza di Monte Cavallo coi soliti strepitosi applausi
(segnatamente per parte dei piccoli bottegai, che sono stati sgravati dal dazio
della patente) quali sono terminati come tutte le altre volte colla benedizione
pontificia.
Lunedì
5 — È voce comune che il Cardinal Gizzi Segretario di Stato,
dopo aver data replicatamente la sua dimissione, sempre ricusata dal Papa,
abbia infine dichiarato che non avrebbe assolutamente continuato nella carica,
senza un radicale cambiamento nei principali impiegati della Segreteria di
Stato.
Mercoledì
7 — Questa mattina all’Ariccia si è fatta la funzione di
benedire la prima pietra del gigantesco ponte della nuova strada tra Albano e
l’Ariccia; ed il Cardinale Ostini Vescovo di Albano ha fatto la funzione colla
presenza del Card. Massimo Presidente di acque e strade.
Giovedì
22 — Ieri alle Sette Sale si è fatto un pranzo di ottocento
persone sedute, oltre molte altre in piedi per celebrare il Natale di Roma. I
convitati erano di tutte le classi e condizioni. Molti discorsi sono stati
pronunziati e varie poesie. L’inno in onore di Pio IX è stato cantato al
suono di più bande d’istrumenti. Ieri sera il Colosseo doveva essere
illuminato con fuochi di bengala. Altro pranzo è stato fatto al Giardino
pontificio del Vaticano dagli Accademici d’Archeologia, che sono soliti
celebrare ogni anno in qualche villa il Natale di Roma.
Venerdì
23 — Si è pubblicata colle stampe una Circolare del Card.
Segretario di Stato, colla quale s’ingiunge ai Presidi delle provincie di
proporre due o tre soggetti raccomandabili per tutti i rapporti, tra i quali ne
sceglierà il S. Padre uno, che dovrà venire in Roma e risiedervi
per due anni, affine di coadiuvare il Governo, nel modo che verrà
fissato in appresso, nella pubblica amministrazione e nella organizzazione dei
consigli municipali ed altri simili oggetti. Ieri sera grandissimo concorso di
gente con torcie sulla piazza di Monte Cavallo, che terminò colla
benedizione pontificia.
Maggio
Giovedì
13. Ascensione — Questa mattina il Papa è andato alla Cappella a S.
Giovanni, e vi ha data al solito la benedizione. Ritornato a Monte Cavallo vi
si è trovata gran quantità di gente (molta della quale venuta
dalla piazza del Popolo, ordinata in plotoni, e portando ognuno un mazzo di
fiori in cima ad un bastone, e preceduta da banda) la quale all’affacciarsi del
Papa per dare la benedizione, ha sollevato i mazzi di fiori e dopo la
benedizione li ha gettati in aria facendoli ricadere in pioggia, in mezzo ad
infiniti plausi ed acclamazioni. Il tutto per festeggiare il giorno natalizio
del Papa, che ricorre oggi. Questa sera si sono fatte illuminazioni per la
città.
Giugno
Giovedì
3. Corpus Domini — Questa mattina si è fatta la solita processione papale a
S. Pietro, ove il Papa è andato dal Quirinale, ritornandovi dopo la
processione. In questa occasione la Guardia nobile ha messo in uso per la prima
volta i nuovi elmi, in luogo del cappello.
Lunedì
14 — Oggi si è pubblicato l’aspettato Motu proprio
pontificio sulla istituzione del nuovo Consiglio dei Ministri e sulle
attribuzioni tanto di ciascuno di essi, quanto del Consiglio.
Mercoledì
16 — Essendo venute a Roma, per festeggiare l’anniversario della
creazione del Papa, che si celebra domani, alcune bande delle comuni della
provincia, oggi hanno girato per Roma suonando, e sono venute anche in piazza
Colonna.
Giovedì
17 — Questa mattina (per festeggiare la ricorrenza della esaltazione
del Papa) si è fatta in Campidoglio, per parte del Senatore, comandante
la Guardia civica, al battaglione della medesima, la consegna della ricca
bandiera, mandata tempo fa dalla Guardia Nazionale di Bologna, in dono a quella
di Roma. Da ognuno dei 14 Rioni di Roma è andata ad assistere a
quest’atto una truppa di gente con varie bande e delle bandiere portanti il
nome scritto del Rione colla Lupa e in cima dell’asta un’aquila. E dal
Campidoglio tutto questo corteggio, seguito da altri numerosi drappelli di
gente venuta dai paesi della Comarca pure con bandiere, e da un altro gran
numero di persone, e preceduto dal battaglione civico, si è recato a
Monte Cavallo, ove, dopo la Cappella, il Papa ha dato la benedizione; dopo la
quale il corteggio per le Quattro Fontane e piazza di Spagna è andato al
Popolo, e per il Corso è ritornato a piazza di Venezia, ove si è
sciolto. A tutte le finestre e balconi si sono messi dei parati, ed in molti
luoghi Armi del Papa, iscrizioni ecc. Dopo pranzo alla chiesa di S. Maria degli
Angeli si è cantato un Te Deum con discorso e benedizione. Questa
sera si sono fatte illuminazioni per tutta la città.
Venerdì
18 — Ieri sera una truppa di popolo si recò al palazzo del
Principe Orsini Senatore a Monte Savello, chiedendo il Municipio con
acclamazione, senza però disordine o eccessi.
Lunedì
21 — Ieri sera e questa sera si sono fatte le solite illuminazioni
per la città, ma non vi è stata alcuna dimostrazione.
Martedì
22 — Oggi s’è pubblicata una Notifica della Segreteria di
Stato, per mezzo della quale il Papa con espressioni della maggiore
amorevolezza e gratitudine per le dimostrazioni fatte in suo onore, annunzia il
suo desiderio formale che per l’avvenire si ponga un termine a qualunque
insolita riunione, ed a qualunque straordinaria popolare dimostrazione per
qualsivoglia occasione e motivo, ad eccezione di quelle, per le quali fosse
anteriormente alla Notificazione stato dato il permesso delle competenti
autorità sì nella Capitale, che nelle provincie.
Luglio
Venerdì
2 — Fra le persone, che furono convocate innanzi al Papa
mercoledì sera e ieri sera, pare vi fosse D. Pompeo Gabrielli, e non il
Principe Orsini. Sembra si vadano prendendo delle disposizioni per
l’organizzazione della Guardia civica; ma non si è vista sin qui alcuna
pubbliazione. È stato pubblicato un editto del Card. Vicario
sull’osservanza delle feste, col quale si amplia per molti casi e per molte
classi di venditori e bottegari il permesso di lavorare e vendere nei giorni
festivi fuori delle ore dei Divini Uffizi.
Sabato 3 — Questa sera
un tal Maestro Magazzari bolognese ha dato al teatro Argentina una festa
musicale, consistente in inni e canti popolari in onore di Roma e del Papa,
tutti di sua composizione.
Domenica 4 — Oggi a Tor
di Quinto si è fatto un pranzo popolare all’aria aperta con grandissimo
concorso di gente; e pare che sia stato all’oggetto di calmare una certa
effervescenza del popolo contro gli Ebrei (a causa dei progetti, che si crede
esistano, di ammetterli ad abitare provisoriamente coi Cristiani fuori del
Ghetto), come anche una cospirazione dei cocchieri e vetturini disimpiegati,
contro gli abruzzesi, che esercitano a Roma tal professione; per il qual
motivo, come per l’altro sono andati accanendo da qual tempo degl’incontri
alquanti seri. Oggi tutto è passato senza disordini.
Lunedì
5 — Questa sera è stata affissa una Notificazione di
Segreteria di Stato, in cui si danno le disposizioni principali per la
formazione della Guardia civica di Roma (riserbando quelle di dettaglio ad un
successivo regolamento) e si indicano le persone destinate a formare i rolli
per i rispettivi Rioni, ciascuno dei quali dovrà fornire un battaglione.
Si dice altresì che per lo Stato si daranno le opportune disposizioni.
Appena seguita l’affissione si è adunata un’infinità di gente, si
sono cantati i soliti inni, e gran parte delle case hanno messo i lumi alle
finestre.
Mercoledì
7 — Non è più dubbia la rinunzia del Cardinal Gizzi
Segretario di Stato accettata dal Papa, ed è voce molto sparsa che il
successore possa essere il Card. Ferretti attualmente Legato di Urbino e Pesaro,
e che sia stato chiamato a Roma a tal effetto.
Venerdì
9 — Fino da ieri sono uscite le nomine dei Tenenti Colonnelli e
Maggiori dei quattordici battaglioni della truppa civica. Il March. Patrizi
è tra i primi. Par certo che ieri mattina si adunasse avanti al Papa il
Consiglio de’ Ministri, a forma del Motu proprio e si assicura che
v’intervenissero altresì i Cardinali Machi, Altieri e Bofondi.
Domenica
11 — Questa mattina si è adunato di nuovo avanti al Papa il
Consiglio de’ Ministri coi Cardinali aggiunti tra i quali vi è pure il
Card. Marini, che v’intervenne anche giovedì scorso. Regna il più
gran segreto sulle materie discusse. Si è pubblicato da alcuni dei
Tenenti Colonnelli della Guardia civica un invito a tutti quelli dei rispettivi
Rioni destinati a far parte della medesima, a forma della Notificazione della
Segreteria di Stato, a portarsi nei siti indicati per farsi iscrivere.
Mercoledì
14 — Il Card. Fieschi è stato nominato Legato di Urbino e
Pesaro dal che si rileva che il Card. Ferretti è definitivamente
Segretario di Stato. Pare però che attenderà l’arrivo del suo
successore, che deve partire prestissimo.
Giovedì
15 — Ieri sera alcuni Tenenti Colonnelli della Guardia civica
andarono dal Papa per rappresentargli che sarebbe stato bene di differire i
festeggiamenti, che si preparano per il giorno 17 anniversario dell’amnistia, a
quando potesse essere istallata la Guardia stessa, essendosi scoperto un
complotto diretto a far nascere disordini in quella occasione, e si esibirono
di presentargli la richiesta firmata da gran numero di quelli stessi che erano
promotori della festa, il che però dicesi non sia riuscito che in parte.
Questa mattina sono state affisse in molti luoghi pubblici delle note di
persone, che si suppongono componenti il complotto stesso e, staccatesi dai
carabinieri, sono state immediatamente affisse di nuovo in maggior numero.
Questa sera poi inaspettatamente tutti i Tenenti Colonnelli civici hanno
ricevuto l’ordine di armare sul momento, come si poteva, i loro quartieri, e si
sono prese altre misure, che hanno allarmato tutto il paese, senza che si
conosca quale ne sia stata precisamente la cagione; come non si sa se la festa
sarà, o non sarà differita. Questa sera al tardi arrivato il
Card. Ferretti nuovo Segretario di Stato, accolto con dimostrazioni di plauso
da una quantità di gente, che volea anche staccargli i cavalli, il che
non è stato permesso dal Cardinale, che è andato per il momento
ad alloggiare a S. Silvestro a Monte Cavallo.
Venerdì
16 — Tutt’oggi gran concorso di curiosi ai quartieri civici, e
grandi applausi per alcuni arresti di ladri eseguiti dalla medesima.
Sabato 17 — Nel Diario
di oggi si è veduta annunziata la rinunzia del Card. Gizzi e la nomina
del Card. Ferretti a Segretario di Stato. Oggi è seguìta nei quartieri
civici una specie di riconciliazione e sincerazione con diversi corpi militari
dei carabinieri, dragoni, granatieri ecc., sigillata con vino, e accompagnata
da grandi applausi ed acclamazioni. Il Duca di Rignano è stato nominato
capo dello Stato Maggiore della Guardia civica.
Domenica
18 — Nella notte è partito Monsig. Grassellini governatore di
Roma alla volta di Napoli, e si assicura che abbia domandato (non pare del
tutto spontaneamente) un congedo per sei mesi. È stato arrestato e
condotto al quartiere civico a S. Marcello il capitano Muzzarelli dei dragoni,
che è uno dei designati nella nota affissa giovedì, per salvarlo
dagli insulti del popolo. Il Tenente Colonnello Freddi dei carabinieri, che
è nella stessa categoria, è scomparso da Roma.
Lunedì
19 — Oggi essendosi scoperto che un tal Minardi (soggetto di pessima
reputazione, che da molto tempo stava a Roma ed uno dei segnati nella nota) si
trovava nascosto in una casa vicino a S. Andrea delle Fratte; si è
formato intorno alla medesima un attruppamento immenso di gente per
impadronirsi della sua persona, quale attruppamento è andato sempre
crescendo, e malgrado l’intervento della forza civica, carabinieri e di linea,
e di Monsig. Morandi Fiscale (che fa le funzioni del governatore), il quale si
è recato in persona questa sera, non è riuscito a dissiparlo. Si
dice che il Minardi sarà arrestato, e che si pensi di trasportarlo a
notte più avanzata.
Martedì
20 — Ieri sera anche il P. Ventura, celebre predicatore teatino fu
chiamato per persuadere la folla, radunata a S. Andrea delle Fratte e in tutte
le vicinanze, a ritirarsi, e predicò a tal effetto nel piccolo Oratorio
poco distante dalla chiesa, assicurando che Minardi non si trovava realmente
nella casa presa di mira. A grande stento, a qualche ora dopo la mezzanotte, si
ottenne che l’attruppamento si dissipasse non molto soddisfatto. Resta ancora a
sapersi, se Minardi siasi o no ritrovato ed arrestato. Oggi è stata
affissa una Notificazione di Monsig. Morandi pro-Governatore, che esorta il
popolo alla calma ecc. Oggi è stata affissa qualche altra nota di
persone accusate di partecipazione al noto complotto, che è stato subito
staccata dalle pattuglie civiche.
Mercoledì
21 — Oggi si è pubblicata una Notificazione del Card.
Ferretti Segretario di Stato, che espone le intenzioni del S. Padre affinché si
desista dal designare delle persone alla pubblica esacrazione, dall’arrestare
arbitrariamente alcuno sotto qualunque pretesto. Tutto ciò con
espressioni di benevolenza e di tutta la premura per la quiete del paese.
Giovedì
22 — È voce generale che siasi scoperto un complotto per
liberare tutti i detenuti nelle carceri, e i forzati rinchiusi nel deposito a
Termini, e che tanto gli uni che gli altri, siano stati ritrovati forniti di
stili e simili armi, e che in seguito di ciò siano state prese le
convenienti precauzioni.
Sabato 24 — Si assicura
(la verità al suo luogo) che ieri fosse arrestato o nel cortile, o sulla
piazza del Quirinale, un prete che faceva molta premura di parlare al Papa, e
che gli furono trovate indosso delle armi da fuoco e da taglio.
Domenica
25 — Oggi dopo pranzo il Card. Segretario di Stato è venuto
avanti al quartiere (della Guardia civica di Piombino), e scendendo di carrozza
si è fermato per qualche poco avanti la fronte della Guardia, che era in
parata, ed ha ricevuto degli applausi. Egli ha fatta la stessa visita a tutti
gli altri quartieri civici.
Martedì
27 — Nel Diario di oggi è stato annunziato il ritiro
accordato all’ab. Frassinelli minutante della Segreteria di Stato, nominato
cameriere d’onore, e la surrogazione al medesimo del Tenente Colonnello Bruso
dichiarato Colonnello, come pure la nomina di Monsig. Bernabò
attualmente Luogotenente civile del Vicariato, alla carica di pro-Segretario di
Propaganda, venendo sostituito Luogotenente del Vicariato Monsig. Angelini.
Mercoledì
28 — Oggi si è pubblicata una Notificazione del
pro-Governatore diretta principalmente contro coloro, che per mezzo o della
stampa clandestina, o di biglietti minatori diretti a persone probe ed oneste,
tentano di turbare la pubblica tranquillità.
Venerdì
30 — Pare che sia seguita la nomina dei Deputati delle provincie
scelti fra i soggetti proposti dai rispettivi Presidi delle provincie stesse, a
senso della circolare dello scorso aprile, e che dovranno riunirsi in Roma per
il giorno 5 del prossimo mese di novembre. I nominati per Roma sono i Principi
di Palestrina, e l’avv. Vannutelli; e per la Comarca l’avv. Lunati. Questa
è almeno la voce che corre da due o tre giorni, e che pare fondata.
Sabato 31 — Oggi si
è pubblicato colle stampe il Regolamento della Guardia civica tanto per
Roma che per lo Stato.
Agosto
Domenica 1 — Un editto di
Segreteria di Stato, portante la data di ieri, annuncia la diminuzione di mezzo
baiocco sul prezzo del sale per tutto lo Stato pontificio; si dice l’importare
di questa diminuzione sia di circa 80.000 scudi. La voce di oggi, che pare
fondata, è la destinazione di Monsig. Rusconi alla carica di
pro-Maggiordomo senza che si sappia per ora cosa accadrà di Monsig.
Pallavicini, Maggiordomo attuale, che si trova in congedo a Genova; e di
Monsig. Morichini, giunto poco fa dalla Nunziatura di Monaco, a quella di
Tesoriere.
Domenica 8 — È
stato pubblicato il figurino dell’uniforme della Guardia civica, ed è
una tunique bleu con colletto rosso, pantaloni bianchi per l’estate, e
bleu per l’inverno, cintura, cui è attaccata la giberna e la daga, ed
elmo in testa.
Martedì
10 — Dà molta materia a parlare una protesta, fatta per mano
di notaro dal Card. Ciacchi Legato di Ferrara, e che si è veduta oggi
pubblicata in un supplemento al Diario di Roma, per avere il Comandante
della truppa austriaca in quella città e fortezza, in seguito di qualche
insulto ricevuto da un suo ufficiale, presa la risoluzione di far pattugliare
la notte nei contorni delle caserme e fortezza e degli alloggi degli uffiziali.
Mercoledì
11 — È voce comune che la protesta del Card. Legato di
Ferrara sia stata comunicata a tutto il corpo diplomatico, accompagnata da una
nota ministeriale. La nuova che corre questa sera si è, che il celebre
Minardi, il quale era fuggito in Toscana, sia stato da quel Governo consegnato
al nostro, e che si aspettasse il suo arrivo a Roma questa sera medesima.
Sabato 14 — Ieri qualche
ora prima che il Papa andasse a S. Maria Maggiore per la novena dell’Assunta
(cui è intervenuto qualche altro giorno) si presentò, chi dice,
un dragone, chi un granatiere, che si annunziò come mandato da Monsignor
Vice-Maggiordomo ad avvisare che si visitassero i sotterranei della chiesa, nei
quali si aveva sospetto che si fosse praticata una mina per far saltare in aria
la tribuna in tempo che vi era il Papa, i Cardinali ecc. Fatta la visita nulla
si trovò, così era da supporsi, e resta solo a sapersi chi fosse
il messaggero e d’onde spedito; giacché il Maggiordomo assicura non aver mai
sognato di dare quest’ordine.
Lunedì
16 — Due staffette, giunte nella notte da Ferrara, hanno avuta la
notizia, che il giorno 13 la forza austriaca ha occupata militarmente quella
città, le porte della medesima, e tutti gli altri posti. Si aggiunge che
il Card. Ciacchi Legato abbia protestato di nuovo, e che avendo una guardia
austriaca guarnito anche il Castello, che è la sua residenza, egli se
n’era ritirato ed era andato ad abitare nel palazzo arcivescovile!!!
Martedì
17 — Nel Diario di oggi si è pubblicato in supplemento
la relazione dell’occupazione delle porte e della Gran Guardia di Ferrara per
parte delle truppe austriache, come pure la nuova protesta del Card. Legato, ed
infine una patetica esortazione alla quiete, alla moderazione, ecc. ecc.
Venerdì
20 — In questi giorni sono accadute delle aggressioni, una delle
quali fuori di porta Maggiore vicino a Torre nuova coll’uccisione di un
carrettiere, ed altra tra Genzano e Velletri, ove fu ucciso un postiglione.
Lunedì
23 — Il Papa questa mattina è andato inaspettatamente alla
Sapienza, ed ha assistito alla premiazione, che ha eseguito di sua mano.
Giovedì
26 — Si assicura che ieri sia partito Monsignor Corboli per una
commissione misteriosa, di cui non si conosce l’oggetto. È partito anche
il Generale Bentivoglio con altri ufficiali, si dice, per dirigere un certo
corpo di truppa, che deve radunarsi a Forlì. Da due o tre giorni
è stata pubblicata una Notificazione del Card. Massimo, Prefetto delle
acque e strade, in cui si obbligano tutti quelli che hanno porte sul Corso nel
termine di un anno a ridurle in modo che si aprano per dentro, e in tutte le
altre strade chiunque farà il più piccolo riattamento alle porte
(anche d’incorniciatura) dovrà eseguire lo stesso. Si è
pubblicata altra Notificazione di Monsignor Morandi pro-Governatore contro la
stampa clandestina, che pare non sia interamente cessata.
Settembre
Giovedì
2 — Don Pompeo Gabrielli, che era stato nominato pro-Presidente
delle Armi, in seguito della dimissione data da Monsig. Spada, ha ricusato di
accettare tale incarico (si dice) perché non gli si è voluto accordare
di aver luogo e voce nel Consiglio dei Ministri, come unico secolare, e
perciò si limiterà a presiedere interinalmente il Consiglio della
Presidenza delle Armi, come il più anziano dei consiglieri.
Domenica 5 — Si è
pubblicata una Notificazione della Deputazione di Annona e Grascia in cui si
prescrive che dal primo del futuro novembre i molinari non possano più
trasportare il grano e farina coi cavalli e muli (il che era veramente di grave
incomodo e molestia al pubblico) ma debbono servirsi di carretti di quella
forma che a loro piacerà, ferma sempre la misura di un rubbio per sacco.
Lunedì
6 — Questa sera a Tordinona si è data una grande Accademia
di Musica e si è eseguita una cantata composta dal Maestro Buzi,
intitolata l’Amnistia a profitto degli asili infantili; con una
numerosissima orchestra ed un gran numero di cantanti dilettanti. Si è
pagato l’ingresso di paoli tre anche per l’accesso ai palchi. Il teatro
è stato illuminato a spese del Principe D. Alessandro Torlonia. Vi sono
stati degli evviva a Pio IX, al Gran Duca di Toscana, al Re di Sardegna.
Mercoledì
8 — Questa mattina il Papa è andato alla Cappella al Popolo,
avendo seco in carrozza i Cardinali Barberini e Gizzi. Il Corso era decorato di
parati alle finestre, di emblemi, iscrizioni, ritratti del Papa ecc. Dopo la
Cappella il Papa è andato a piedi dalla chiesa ad un trono eretto nel
semicircolo opposto al Pincio, dal quale ha dato la benedizione all’affollato
popolo, che riempiva la piazza e la passeggiata del Pincio. Il terreno avanti
al trono e per il tratto che ha percorso il Papa a piedi, era ornato di fiori a
disegno. La truppa civica ha fatto parata per il Corso. È uscita
Notificazione del Card. Prefetto di acque e strade, in cui si annunzia che il
Duca Braschi ha offerto di costruire in Roma quattro ponti sospesi, cioè
a Ripetta, a S. Giovanni dei Fiorentini, a Ripa Grande e a Ponte Rotto,
mediante un pedaggio, di cui si pubblica la tariffa, sulla quale si
potrà nel termine di un mese offrire il ribasso non minore della
Vigesima.
Venerdì
10 — Il Principe di Canino, che è ascritto alla Guardia
civica, è stato per ordine pontificio cassato dalla Guardia stessa, ed
il Signor Galletti Maggiore della medesima è stato arrestato per essersi
permesso martedì e mercoledì sera dei clamori insultanti, alla
testa di un attruppamento di gente, intorno al palazzo dell’Ambasciata di
Austria ed alla Casa del Gesù.
Sabato 11 — Una
Notificazione del Card. Segretario di Stato, pubblicata oggi, annunzia la
riprovazione del S. Padre per alcuni disordini avvenuti, nelle sere di
martedì e mercoledì scorsi, e la sua intenzione, che ne siano
puniti gli autori con tutto il rigore delle leggi.
Domenica
12 — La radiazione del Principe di Canino dai rolli della Guardia
civica pare sospesa per la ragione che, secondo il Regolamento della Guardia
stessa, questa pena non può infliggersi, che in seguito di un giudizio.
Lunedì
13 — Ieri sera si adunò di nuovo della gente sotto le
finestre del Ministro di Sardegna al palazzo dell’antica Accademia di Francia
in faccia al palazzo Doria, con acclamazioni ed evviva. È voce comune
che D. Pompeo Gabrielli abbia ottenuto di aver luogo nel Consiglio dei Ministri,
e perciò non vi sia più difficoltà che egli assuma la
qualifica di Presidente o pro-Presidente delle Armi.
Lunedì
20 — Questa sera è ritornato il Principe di Canino, che era
andato per intervenire al Congresso degli scienziati a Venezia, di dove
è stato rimandato ed accompagnato da buona scorta fino ai confini.
Mercoledì
22 — Si sa che il Principe di Canino ha domandato l’udienza dal
Papa, ma non par che l’abbia ancora ottenuta.
Giovedì
23 — Oggi dopo pranzo il Principe di Canino, che era andato col
battaglione civico, di cui fa parte, ad una manovra a Villa Borghese, è
stato ivi arrestato e condotto in arresto a casa sua.
Sabato 25 — Si assicura
che questa mattina il Principe di Canino sia stato condotto al Comando generale
della Guardia civica, per essere quivi interrogato da alcuni giudici
provvisori, non essendo ancora stabilito il Consiglio di disciplina della
Guardia medesima.
Lunedì
27 — Circola qualche voce che le truppe austriache possano ritirarsi
dalla città di Ferrara, tornando a limitarsi all’occupazione della
fortezza.
Ottobre
Venerdì
1 — In seguito di una Notificazione del Cardinale Prefetto di acque
e strade, cominciando da oggi, tutte le vetture di piazza dovranno collocarsi
in fila nei siti ed ai numeri loro assegnati, ed in piazza Colonna il posto
assegnato è lungo la facciata della casa nostra, ove sono stati scritti
i numeri. In fatto però niuno si è informato all’ordine, e le
vetture (che sono venute in minor numero del consueto) si sono collocate sulla
piazza ad arbitrio, come hanno fatto sinora.
Sabato 2 — Questa
mattina è stato fatto un solenne funerale al defunto ab. Graziosi, ed il
P. Ventura ha recitata l’orazione funebre. Verso sera è stato pubblicato
ed affisso un Motu proprio pontificio sulla organizzazione del Senato
e Consiglio della città di Roma, e sue attribuzioni. Per festeggiare
quest’atto hanno suonato a festa tutte le campane delle chiese, come pure
quella di Campidoglio e Monte Citorio dall’Ave Maria all’un’ora di notte; e
quindi una quantità di gente (la maggiore che si sia veduta sin qui in
circostanze analoghe) disposta in plotoni e con torcie, bandiere di ogni
specie, banda e canto dell’inno, partendo dal Popolo, si è portata sulla
piazza di Monte Cavallo, ed il Papa dalla solita loggia ha dato la benedizione,
dopo la quale tutti si sono tranquillamente ritirati.
Domenica 3 — Tutti i
battaglioni civici senza armi, ma colle bandiere dei rispettivi Rioni, che si
erano radunati sulla piazza del Popolo, si sono recati in ordinanza,
percorrendo il Corso, al Quirinale (avendone ricevuto il superiore permesso) ed
ivi hanno ricevuta la benedizione del S. Padre, e poi si sono disciolti. Per il
Corso si sono messi i parati alle finestre, e questa sera si sono replicate le
illuminazioni.
Martedì
5 — Questa mattina le vetture di piazza Colonna, che sinora non si
erano date per intese delle prescrizioni della Presidenza delle strade, si sono
situate ai posti loro assegnati, a forma della Notificazione della suddetta
Presidenza.
Venerdì
8 — Ieri ai prati della Farnesina manovrarono insieme la truppa
civica e quella di linea di ogni arma e fraternizzarono con abbracci ecc.
All’Argentina fu cantato l’Ernani, quale terminò con inni a Pio
IX, acclamazioni italiche alla bandiera pontificia, che fu spiegata sul palco
scenico.
Sabato 16 — Ieri fu pubblicato
il Motu proprio sulla Consulta di Stato annunziata colla circolare del
19 aprile prossimo passato.
Lunedì
25 — Una Notificazione della Segreteria di Stato annunzia che dal 1°
del prossimo novembre la tutela governativa, tanto del Municipio di Roma,
quanto di tutte le Comuni della Comarca, appartenga ad un Cardinale (che par
certo il Cardinal Altieri), il quale assumerà il titolo di Presidente
di Roma e della Comarca, dovendo l’attuale Monsig. Presidente della Comarca
cessare le sue funzioni il giorno 31 corrente.
Mercoledì
27 — Il Card. Altieri ha poi ricevuta effettivamente la nomina di Presidente
di Roma e della Comarca, lasciando la carica de’ Memoriali.
Giovedì
28 — Si sente questa sera che (forse in seguito di qualche movimento
accaduto martedì sera a causa di un articolo nel Diario di Roma)
sia stata sospesa la pubblicazione di tutti i giornali.
Venerdì
29 — La sospensione dei giornali pare sia stata volontaria per parte
loro, cagionata dalla remozione del Censore Betti, che aveva ammesso un articolo,
contro il quale fu protestato nel Diario Romano ufficialmente e questa
stessa causa produsse il rumore di martedì sera. Pare però che la
cosa sia sedata, mentre si attende un nuovo regolamento sulla censura. Le
vetture, che stanziano in piazza Colonna, non si sono date più per
intese del Regolamento pubblicato dalla Presidenza delle strade, e continuano a
stare dove più loro aggrada.
Novembre
Lunedì
15 — Questa mattina è seguita l’istallazione della Consulta
di Stato. I Deputati delle rispettive provincie, ognuno in una berlina fornita
dalle famiglie romane, con due servitori in livrea di gala (noi ne abbiamo data
una, che è servita al Conte Mastai, deputato di Pesaro), sono andati alle
9 al palazzo Quirinale, ove il Card. Antonelli, Presidente della Consulta, li
ha presentati con un discorso al S. Padre, il quale ha risposto con un altro, e
quindi per la via delle Tre Cannelle, S. Romualdo, il Corso, sino al palazzo
Ruspoli, la piazza Borghese, l’Orso, Ponte S. Angelo, sono andati a S. Pietro.
Ogni carrozza dei Deputati era accompagnata a piedi da persone delle rispettive
provincie. Vi erano altresì le bandiere dei diversi Rioni, e due
battaglioni della Guardia civica chiudevano il corteggio, che era accompagnato
anche dalla scolaresca della Università sotto una bandiera particolare.
Dovevano riunirsi anche varie bandiere di nazioni estere con dei drappelli
d’individui nazionali; ma il Governo non ha voluto permettere ciò e il
Card. Ferretti, Segretario di Stato, recatosi in persona al quartiere della
piazza di Monte Cavallo, di mano in mano che giungevano quelle bandiere, le ha
fatte ritirare. Giunti i Deputati a S. Pietro, hanno ascoltata la Messa
all’altare della Cattedra, e quindi sono saliti al palazzo Vaticano e
nell’appartamento del Segretario di Stato, destinato alle loro adunanze, ne
hanno tenuta una prima preparatoria. Il corteggio si è sciolto a S.
Pietro ben tardi. Tutta la strada era ornata di parati, di festoni, d’iscrizioni
appese anche in mezzo alla strada stessa ecc. ecc. Questa sera vi è
stata illuminazione per la città.
Martedì
16 — Oggi nel Diario Romano si è letto il transunto
del discorso tenuto ieri dal Papa ai Deputati della Consulta, nel quale si
espresse con qualche energia, che non intendeva che in questa convocazione si
pretenda di vedere i semi di disposizioni non conciliabili colla
Sovranità pontificia, che vuole conservare intatta, quale l’ha ricevuta
da Dio e dai suoi predecessori.
Venerdì
19 — Oggi è stata pubblicata una Notificazione del Card.
Altieri Presidente di Roma e Comarca sulla forma da osservarsi nella prima
convocazione del Consiglio Municipale di Roma per l’elezione della
Magistratura, che accaderà mercoledì prossimo.
Sabato 20 — Nel Diario
di oggi viene annunziata la nomina di Monsignor Savelli alla carica di
pro-Governatore di Roma, l’esercizio della quale ha assunto sino dal 17 del
corrente.
Mercoledì
24 — Questa mattina (essendo il giorno destinato alla prima
convocazione del Consiglio municipale per la nomina della Magistratura) tutti i
Consiglieri si sono radunati al palazzo del Quirinale, ove dal Card. Altieri
Presidente sono stati presentati al Papa, che ha fatto loro un commovente
discorso, e quindi sono montati nelle carrozze fornite da molti proprietari
(tra le quali una da noi) a quattro per ciascheduno del che ha deciso la sorte,
precedute dal Cardinale in gran treno di quattro carrozze, e tramezzate dalle
bandiere dei Rioni (quelle stesse, che furono fatte senza autorizzazione, e
portate in giro il 17 giugno decorso), come pure da una mandata in dono dalla
città di Ferrara in questa occasione. In questa è nata qualche
difficoltà, perché era sembrato che vi fosse qualche emblema allusivo
alla Lega Lombarda; ma poi è stata ammessa. Il corteggio, scortato dalla
Forza di linea e civica, come quello dei Deputati della Consulta, per le
Quattro Fontane, piazza Barberini, i due Macelli piazza di Spagna, via dei
Condotti, il Corso, piazza di Venezia, ed il Gesù, è andato al Campidoglio,
ove giunto, per la scala di Aracoeli è salito alla chiesa, ove si
è celebrata una Messa e cantato il Veni Creator. Dopo di che sono
passati tutti al palazzo dei Conservatori, ed ivi è seguìta con
rogito notarile la consegna delle soprannominate bandiere al Municipio, non
meno che di quella di Ferrara. Quindi si è proceduto allo scrutinio per
formare la terna da presentare al Papa per la nomina del nuovo Senatore. Gli
altri scrutinii per l’elezione dei rimanenti sei soggetti, che devono comporre
il Magistrato (attesa l’ora tarda, circa le sei pomeridiane) sono stati rimessi
a domani. I tre proposti sono il Principe Corsini in primo luogo, il Principe
Borghese ed il Principe Doria. Le strade dove è passato il corteggio
erano ornate pressappoco come nell’istallazione della Consulta, e questa sera
similmente si sono fatte illuminazioni per la città. Il Principe Corsini
è stato accompagnato a casa con torcie ed acclamazioni, che si sono
replicate anche sotto il palazzo Altieri, ove il Cardinale ha corrisposto con
analoghe parole dalla finestra.
Giovedì
25 — Questa mattina il Consiglio municipale ha completato la scelta
della Magistratura nelle persone (oltre del Senatore Corsini) dei Principi
Borghese e Doria, del Marchese Fargna, di D. Vincenzo Colonna, degli avvocati
Scaramucci, Sturbinetti, Armellini, e del Sig. Bianchini, quale però
avendo rinunziato, gli è stato surrogato il Sig. Luigi Cardinali. Questa
sera molta gente con torcie, tamburo innanzi, e dei piccoli stendardi, è
andata a festeggiare il nuovo Senatore al suo palazzo ecc.
Dicembre
Mercoledì
1 — Questa mattina il Principe Rospigliosi Generale della Guardia
civica con tutto lo Stato Maggiore, tutti i capi dei battaglioni con un
capitano, un tenente ed un cannone, ciascuno di essi estratto a sorte, sono andati
in Corso a far visita al Principe Corsini Senatore. Oggi a mezzogiorno per
ordine superiore si è sparato un colpo di cannone regolato da un segnale
della Specola del Collegio Romano. Questo sparo, pare, dovrà continuarsi
tutti i giorni per servire di norma a tutti gli orologi della città.
Venerdì
3 — In prima sera una truppa di gente con torcie e suoni si
è recata all’abitazione del Console Elvetico, che è al palazzo
Giustinani, per felicitarlo con acclamazioni sulla vittoria delle armi dei
Cantoni protestanti contro i Cantoni cattolici. Pare però che il popolo
non abbia preso molta parte.
Sabato 4 — Nel Diario
di oggi si sono lette poche righe di disapprovazioni dell’accaduto ieri sera.
Domenica 5 — Essendo
morto ieri notte per un brevissimo male d’intestini l’avv. Silvani uno dei due
deputati, per la provincia di Bologna, alla Consulta di Stato; questa sera
è seguito il trasporto del suo corpo alla Chiesa parrocchiale degli
Orfanelli con un lungo giro, e con un grandissimo corteggio, di cui facevano
parte tutti i membri della Consulta, la Curia, l’Università, il Circolo
Romano, gli Artisti, la stampa periodica, tutti con delle piccole insegne
portanti le loro denominazioni, e che era chiuso da un battaglione civico.
Lunedì
6 — Questa mattina nella Chiesa degli Orfanelli si è fatto
il funerale al defunto avv. Silvani, e vi hanno assistito tutti quelli, che
accompagnarono ieri sera il suo convoglio. Ieri alla Regola vi fu del rumore,
la di cui causa o pretesto, furono le macchine che tolgono il lavoro al popolo,
e delle quali non esiste quasi nessuna. Anche questa sera ha girato per Roma
una truppa di gente di quel Rione con torcie, gridi ecc. non si sa bene a quale
oggetto.
Giovedì
9 — Questa mattina si è adunato il Consiglio municipale per
decidere sulla scelta del Segretario (per la quale è stato deciso di
aprire il Concorso); su quella del Computista, che è caduta in persona
del Sig. Paiella, stato sin qui computista della Camera Capitolina; sulla
formazione delle diverse Commissioni (che non si è voluto lasciare alla
Magistratura) e sopra qualche altra disposizione preparatoria.
Venerdì
10 — Questa sera vendendosi un foglio, in cui (per quanto si dice)
si esprimeva la disapprovazione delle dimostrazioni fatte oggi a otto al
Console Svizzero, è stato violentemente tolto di mano ai venditori e
dato alle fiamme, ed una truppa di gente si è recata, dicesi, alla
stamperia, ove ha prese tutte le copie ivi esistenti, e le ha parimenti
bruciate.
Sabato 11 — Ieri sera si
ebbe un allarme anche dalla parte di Trastevere (ove fu mandata della forza
d’infanteria e cavalleria, e vi si recò in persona il Card. Segretario
di Stato), essendosi un certo numero di persone portate a S. Pietro in
Montorio, si dice per festeggiare l’anniversario dell’espulsione delle truppe
tedesche da Genova nel secolo passato; gli attruppati però si dispersero
al comparire della forza, ed oggi, si dice, che vari di essi siano stati
arrestati.
Mercoledì
22 — È stata pubblicata l’allocuzione pronunziata dal Papa
nel Concistoro di venerdì, in cui si tratta delle cose di Spagna, di
Russia, della Svizzera ecc. e si protesta contro alcune voci sparse
dell’adesione del S. Padre ai principi d’indifferenza religiosa, e simili.
Lunedì
27 — In prima sera, per solennizzare la festa di S. Giovanni,
onomastico del Papa, è andata molta gente con torcie, bande ecc. sulla
piazza di Monte Cavallo, ove ha ricevuta la benedizione del S. Padre.
Giovedì
30 — Questa sera si è pubblicato un Motu proprio
portando una nuova formazione del Consiglio dei Ministri, che deroga in molte
parti a quello precedente su queste stesse materie. Il Card. Segretario di
Stato (che sarà il Ministro degli affari esteri) ne sarà il
Presidente; gli altri Ministri non saranno necessariamente Cardinali, e non
è escluso che possano essere secolari. Vi saranno degli Uditori, e
porzione di questi è detto espressamente che saranno secolari ecc. ecc.
Venerdì
31 — Oggi dopo il Vespro in Cappella pontificia il Principe Corsini
nuovo Senatore, e gli otto nuovi Conservatori hanno prestato il giuramento in
mano del Papa. D. Carlo Torlonia, dopo aver data qualche remotissima lusinga di
qualche miglioramento nella notte scorsa, è andato sempre più
tracollando, e fra le tre e le quattro pomeridiane è passato a miglior
vita, in età di 49 anni da poco compiti, lasciando la sua memoria in
benedizione per la bontà del suo carattere, la sua pietà e
l’inesauribile sua carità e beneficenza. In questi giorni si è
cominciato a consegnare a ciascuno degli individui della Guardia civica le armi
che sin qui erano state depositate nei rispettivi quartieri.
Anno 1848
Gennaio
Sabato 1 — Nella notte
sono stati spediti degli ordini allarmanti a tutti i quartieri civici, si crede
perché si temesse qualche dimostrazione popolare troppo strepitosa sotto il
colore di augurii per il Capo d’anno al S. Padre. Tali precauzioni non sono
piaciute molto al popolo. Questa sera un attruppaurento di gente proveniente da
Trastevere con torcie e vociferazioni si è incamminata verso il
Quirinale, ove erano chiusi tutti i portoni, e le strade, che ci dànno
accesso, occupate da truppa di linea, cavalleria, carabinieri, ecc. La Guardia
del quartiere civico posto sotto il palazzo Grazioli a piazza di Venezia, ha
fatto retrocedere l’attruppamento e smorzare le torcie. Intanto (per quanto si
è potuto sapere questa sera) il Principe Corsini, accompagnato da molta
gente, con applausi, si è recato dal Papa (come il Principe Doria ed
Aldobrandini, Tenenti Colonnelli civici, dal Segretario di Stato) per calmare i
timori concepiti, e pare abbiano riportate risposte sodisfacenti. Oggi è
stata pubblicata una specie di proclama del nuovo Senato Romano, che oggi
stesso è entrato in esercizio.
Domenica 2 — Circa le tre
pomeridiane il Papa, pare, per dare una prova della sua fiducia nel popolo, e
distruggere l’impressione prodotta dall’avvenuto di ieri, è uscito ed
è andato al palazzo Vaticano, ed al ritorno è passato per il
Corso, accompagnato e seguito da una folla immensa, che applaudiva e chiedeva fiducia
nel popolo; il che era scritto anche in un gran cartello portato da
Brunetti, detto Ciceruacchio, montato dietro alla seconda carrozza del Papa. A
Monte Cavallo la folla si è dissipata tranquillamente. Questa sera i
teatri Tordinona e Valle sono stati illuminati. Il Principe Corsini, che ha
presieduto all’ispezione nel primo, è stato molto applaudito.
Lunedì
3 — Oggi il Card. Altieri ha dato un gran pranzo a tutto il
Consiglio Municipale e vi è stato invitato anche il Consiglio
Amministrativo della Presidenza di Roma e Comarca. Il pranzo è stato
nella sala grande del palazzo Altieri, molto bene ornata ed illuminata. Questa
sera poi il Cardinale medesimo ha tenuto gran società con numerosissimo
invito, e con buffet nella sala del pranzo, che è stata pure
aperta ed illuminata.
Martedì
4 — Nel Diario di oggi si è veduta annunziata la
nomina di Mons. Amici alla carica di Ministro dell’Interno, di Monsig.
Sbarretti a quella di Segretario del Consiglio dei Ministri, e di Monsig.
Pentini a quella di vice-Presidente della Consulta. Questa sera il corpo del
defunto D. Carlo Torlonia è stato trasportato in carrozza alla chiesa
de’ SS. Apostoli, con un lungo giro e con immenso accompagnamento di torcie,
del battaglione civico, di cui era Tenente Colonnello, della uffizialità
di tutti gli altri corpi militari, delle ragazze di un Conservatorio a S.
Onofrio, che egli manteneva, e di un’infinità di persone addette in
qualche modo al Defunto e alla Famiglia.
Mercoledì
5 — Questa mattina ai SS. Apostoli si è fatto il solenne
funerale a D. Carlo Torlonia, con grande apparatura della Chiesa e con tutti
gli onori militari ecc. Il corpo questa sera doveva trasportarsi a S. Pantaleo
per essere ivi inumato nella sepoltura gentilizia, dicesi, finché non sia
condotta a termine la Cappella Torlonia a S. Giovanni Laterano.
Venerdì
7 — Un ordine circolare del Segretario di Stato, pubblicato da
qualche giorno, prescrive qualche nuova disposizione sulla censura. I Censori
destinati alla stampa periodica sono portati a 4, e salariati. È
proibita la vendita dei giornali fuori dei locali delle rispettive Direzioni,
è proibito di lasciare in bianco, o marcare con puntini gli articoli
riprovati dalla censura ecc. ecc.
Lunedì
10 — Questa sera è partito per Bologna il corpo del defunto
Avv. Silvani, uno dei deputati della Consulta, collocato in una diligenza,
accompagnato fino alla porta dalla Guardia civica, e da molte persone con
torcie.
Martedì
11 — Ieri sera il Card. Massimo, assistendo a Palazzo al Consiglio
dei Ministri, fu sorpreso da uno sturbo, da cui per il momento rinvenne
talmente che restò sino al termine della sessione; ma tornando a casa,
nel salire i primi gradini della scala, gli sopraggiunse un nuovo insulto
così forte, che convenne portarlo a braccia fino al suo appartamento,
ove posto in letto, non molto dopo cessò di vivere nella fresca
età di 42 anni. Questa mattina nella chiesa di S. Carlo al Corso, dai
nazionali milanesi si è celebrato un funerale in suffragio di quelli,
che sono rimasti morti in un movimento popolare, seguito a Milano giorni sono,
e nel quale la forza militare fece uso delle armi.
Sabato 15 — Questa
mattina il Papa è andato ad assistere alla Cappella per le esequie del
Card. Massimo a S. Lorenzo e Damaso, ove il suo corpo fu trasportato ieri sera
e dove ha disposto di essere sepolto nella Cappella gentilizia della sua
Famiglia.
Domenica
16 — Da ieri sera è voce generale che sia giunta da Napoli
notizia ufficiale di una rivoluzione seguìta a Palermo, in seguito di
cui la città era rimasta in mano al popolo sollevato, la truppa parte
defezionata, parte disarmata e rinchiusa nei forti, e che da Napoli si
spedivano bastimenti e truppa a quella volta. Alcuni aggiungono che la
rivoluzione si estenda a tutta la Sicilia.
Lunedì
17 — Oggi per la prima volta si è pubblicata la Gazzetta
di Roma che rimpiazza il Diario di Roma e le Notizie del giorno;
qual foglio sarà quotidiano, meno il mercoledì e la Domenica, in
cui non viene la Posta; e conterrà una parte ufficiale. Nel numero di oggi
si è veduta annunziata la nomina di Mons. Rusconi alla carica di
Ministro dei Lavori Pubblici, in luogo del Card. Massimo defunto, e di D.
Pompeo Gabrielli a quella di Ministro delle Armi. Le lettere di Napoli
confermano la rivolta di Palermo, accaduta il giorno 12 corrente, e la
spedizione di truppa colà per mezzo di vapori. Non si conoscono però
i dettagli precisi del fatto per mancanza di notizie dirette da Palermo.
Giovedì
20 — Dalle lettere di Napoli si sente che la truppa spedita a
Palermo era sbarcata, ma che né questa né le forze marittime avevano ancora
incominciato ad agire contro la città, la quale era tuttora in potere
dei sollevati, ad eccezione dei forti, che erano in mano delle truppe reali.
Venerdì
21 — Nella notte scorsa è partito il Card. Ferretti per
Ravenna ove è destinato Legato straordinariamente in luogo del
Card. Bofondi, nominato Segretario di Stato; il che ha annunziato oggi la Gazzetta
di Roma. Si sente da Napoli che era colà tornato il Conte
dell’Aquila, fratello del Re, che si era imbarcato colla spedizione per
Palermo; e che in seguito il Re si era determinato a emanare alcuni decreti di
concessioni (che sono venuti stampati) uno dei quali portante la separazione
totale del governo e amministrazione della Sicilia da quella di Napoli, e la
nomina del Conte dell’Aquila a Luogotenente generale di quel Regno. Si sperava
che dopo ciò la crisi potesse avere una soluzione pacifica.
Sabato 22 — Questa
mattina nella chiesa della Sapienza quella scolaresca ha voluto celebrare un
funerale per alcuni scolari dell’Università di Pavia, che si dice siano
rimasti morti in un conflitto colla forza militare austriaca. Benché non
dovesse in tal funzione pronunziarsi alcun discorso, gli scolari hanno
trasportato in chiesa il pulpito, ed il P. Gavazzi barnabita ha perorato. Si
scrive da Napoli che il Conte dell’Aquila non era ancora ripartito, e che nulla
si sapea direttamente da Palermo. È comparso un altro decreto reale, che
accorda maggior facilità alla stampa ecc. Si sente nel tempo stesso che
la provincia di Salerno sia in piena rivolta.
Lunedì
24 — Di Palermo non si sa altro se non che le cose stavano nel
medesimo stato. Molte persone di qualità erano riuscite a fuggire, ed
erano arrivate a Napoli.
Giovedì
27 — Lo stato delle cose a Palermo pare, secondo le notizie di oggi,
che resti sempre lo stesso. Un sordo fermento sembra che si scorga tanto in
tutto il resto della Sicilia, quanto nel Regno di Napoli.
Venerdì
28 — Questa mattina l’Ab. Mazzani, professore in Sapienza di
meccanica e idraulica, il quale sinora era stato molto accetto agli scolari, e
che aveva cooperato alla funzione funebre di sabato scorso, è stato
accolto ed inseguito con fischi dagli scolari stessi, che pare lo credessero
colpevole di aver denunziato il P. Gavazzi, che perorò nella suddetta
funzione: in seguito di che (il Gavazzi) è stato mandato a far
gli esercizi, si dice, alla Polveriera.
Sabato 29 — L’Ab.
Mazzani è andato questa mattina a far la sua lezione alla Sapienza, ed
in seguito della intervenzione (per quanto si dice) di persone pacifiche e bene
intenzionate, tutto è passato tranquillamente.
Domenica
30 — Essendo giunta la notizia che il Re di Napoli ha dato ai suoi
Stati una Costituzione (quale si dice ad instar di quella del Belgio),
questa sera un certo numero di persone con alcune torcie ha percorso più
volte il Corso, facendo sentire degli evviva e delle acclamazioni clamorose
analoghe alla circostanza. La lezione dell’Ab. Mazzani alla Sapienza non
passò poi tanto tranquillamente, quanto si era detto, ed egli partendo
dové passare per una porta segreta.
Lunedì
31 — Questa sera (forse a causa del cattivo tempo) non vi è
stata alcuna dimostrazione popolare per la Costituzione di Napoli; per altro il
teatro Tordinona è stato illuminato, ed anche al palazzo Farnese si
è fatta illuminazione.
Febbraio
Martedì
1 — Si è pubblicata una Notificazione del Magistrato Romano,
con cui sono invitati tutti a illuminare le proprie case doman l’altro 3
corrente per festeggiare la Costituzione di Napoli. Oggi è arrivato da
Ravenna il Cardinale Bofondi, nuovo Segretario di Stato.
Giovedì
3 — Fin da questa mattina tutte le finestre e balconi del Corso
sono stati ornati di parati, e bandiere. Questa sera poi un gran raduno di
gente (la maggior parte con coccarde dei colori italici e bandiere simili)
partendo dal Popolo, si è recato al Campidoglio, ove si è cantato
un inno composto e messo in musica per la circostanza. Passando avanti il
palazzo Altieri, il Cardinale ha parlato dal balcone, esortando tutti ad
astenersi da ogni dimostrazione che potesse dispiacere al S. Padre. Si è
notato che i civici ed anche i carabinieri portavano i colori italiani. Per la
città si è fatta generale illuminazione.
Domenica 6 — In questi
giorni vari ecclesiastici, alcuni de’ quali appartenenti al Capitolo di S.
Pietro, essendosi fatti vedere in pubblico con un cappello tondo (in luogo del
solito triangolare) con piccola falda ed un cordoncino pendente, il Card.
Vicario, con un ordine affisso in tutte le sacrestie, ha vietato qualunque
innovazione nel vestiario dei preti.
Martedì
8 — Oggi, tra l’una e le due pomeridiane, si è formato un
grande attruppamento di popolo incominciato in piazza Colonna in seguito di una
voce sparsa, che il Consiglio dei Ministri si fosse opposto al piano adottato
dalla Consulta per un aumento di forza militare ecc. ecc., e si è quindi
recato al palazzo Corsini per impegnare il Senato ad andare a presentare al
Papa (come ha fatto questa sera) le domande del popolo per l’armamento
suddetto, e per la secolarizzazione di tutti i Ministeri. Al ritorno è
stato accompagnato da una folla immensa con torcie, grida di diverse specie
ecc. Anche i Principi Borghese ed Aldobrandini sono andati nella giornata
più volte a Monte Cavallo. La risposta del Papa è stata, che
quanto all’aumento egli già lo stava disponendo, ed era già di
concerto col Re di Sardegna per avere degli ufficiali onde organizzarlo; e
quanto ai Ministeri, tra giorni era risoluto di secolarizzare altri due, oltre
a quello delle Armi, che lo è già stato.
Mercoledì
9 — Questa sera si è tenuto un Consiglio Straordinario di
Ministri, a cui sono stati chiamati anche il Principe Corsini, il Principe
Rospigliosi, il Duca di Rignano ed il Principe di Teano, D. Michele Caetani.
Giovedì
10 — Questa sera è stato affisso una specie d’indirizzo
intestato Pius P.P. IX ai Romani, nel quale il S. Padre inculcando
sempre la tranquillità, li rassicura contro i timori di aggressione;
promette la realizzazione delle concessioni promesse, in aspettativa delle
altre ecc. In seguito di ciò un gruppo di gente è andato per il
Corso colle solite acclamazioni.
Venerdì
11 — Oggi il Papa ha chiamato a sé tutto lo Stato Maggiore Civico e
di linea a cui ha dichiarato che affidava la Sua persona e l’ordine pubblico.
Un poco più tardi, cioè verso le 4 e le 5 pomeridiane, una gran
quantità di gente (compresa la scolaresca della Sapienza) tra la quale
moltissimi civici e militari di ogni specie, con bande e con bandiere di tutti
i colori, partendo dal Popolo, si è recata (previo il permesso) a Monte
Cavallo, per attestare al Papa il gradimento dell’Atto pubblicato ieri.
Essendosi il Papa mostrato alla loggia, una voce si è intesa, che ha
altamente gridato, che si volevano tutti i Ministri secolari; ed allora il S.
Padre, prima di dare la benedizione, ha parlato al popolo con parole di
bontà e di qualche fermezza insieme, quali pare siano state accolte
favorevolmente; e l’unione si è tranquillamente sciolta. Nella Gazzetta
di Roma di oggi si è annunziato che i Ministri hanno quasi tutti
data la loro dimissione.
Sabato 12 — La Gazzetta
nostra di oggi porta la nomina del Conte Pasolini al Ministero
dell’Agricoltura, Commercio, ed Arti, dell’avv. Sturbinetti a quello dei Lavori
Pubblici, e di D. Michele Caetani a quello di Polizia, in seguito delle
rispettive rinunzie del Card. Riario Camerlengo, di Mons. Rusconi e di Mons.
Savelli. Le rinunzie di tutti gli altri Ministri non costa sinora che siano
state accettate. Questa sera a Tordinona è andata in scena una nuova
opera del Maestro Verdi intitolata I Masnadieri, e vi è
intervenuto (cosa che forse da un secolo non si era veduto a Roma) il Card.
Altieri nel palco della Deputazione di faccia, come Presidente di Roma e
Comarca.
Domenica
13 — È voce comune che nella notte scorsa siano seguiti degli
arresti di varie persone, quasi tutte estere, e che si dice fossero di opinioni
alquanto esagerate. Questa mattina il Papa ha fatto intimare un Concistoro
segreto per domattina alle 10 antimeridiane. Oggi dopo pranzo il Papa è
andato a S. Pietro, ove si è celebrato un Triduo (cominciato
venerdì scorso) di suo ordine per i presenti bisogni. Vari battaglioni
di truppa civica, parte per la strada, e parte sulla piazza di S. Pietro si
sono trovati al suo passaggio e gli hanno fatto plauso, non però
irregolare. Questa sera a Tordinona, essendo giunta la notizia della Costituzione
accordata dal Re di Sardegna ai suoi Stati (e si dice anche dal Gran Duca di
Toscana) vi sono stati degli strepitosi applausi all’uno e all’altro.
Lunedì
14 — Questa mattina il Papa ha tenuto il Concistoro segreto,
ignorandosi quali materie vi sieno state trattate. È stata nominata una
Commissione (già annunziata) incaricata di coadiuvare nelle disposizioni
già date, e proporne altre, che siano conciliabili coll’autorità
pontificia e coi bisogni del giorno. Essa è composta dei Cardinali
Bofondi Segretario di Stato, Castracane, Ostini, Orioli, Altieri e Antonelli, e
dei Monsignori Corboli-Bussi, Bernabò, e Mertel come Segretario. In
prima sera qualche raduno di gente con torcie si è recata all’abitazione
del Ministro di Sardegna ed al Palazzo di Firenze, facendo plauso alle
concessioni delle rispettive Costituzioni.
Martedì
15 — Corre voce che nella notte scorsa sia seguito qualche altro
arresto. Ai Cardinali componenti la Commissione pubblicata ieri è stato
aggiunto il Card. Vizzardelli. In seguito della dimissione richiesta (ed
accordata in termini molto onorifici) da Monsig. Amici Ministro dell’Interno,
gli è stato surrogato Monsig. Pentini. Tanto l’una che l’altra nomina
è riportata nella Gazzetta di Roma di oggi.
Mercoledì
16 — Questa sera il Card. Altieri ha assistito allo spettacolo al
teatro Valle, nel palco della Deputazione. Avendo la Guardia civica
attuale fatta istanza di continuare a prestare il servizio nell’anticamera
pontificia, come lo prestava l’antica, ed essendole ciò stato accordato,
fino da ieri è entrata in possesso di tale onore.
Sabato 19 — Essendosi
ricevuta colla posta di oggi stampata la Costituzione data dal Gran Duca di
Toscana ai suoi Stati, questa sera vi è stata una dimostrazione di
plauso con bandiere, torcie e banda principalmente (in assenza del Ministro) al
Console toscano Pandolfini al Palazzo di Firenze.
Domenica
20 — Oggi tutti i battaglioni della Guardia civica divisi in sei
legioni, formata ognuna da due battaglioni, e in numero (per quanto si è
detto) di sette in ottomila uomini nel totale, si sono recati con tutto lo
Stato Maggiore al Vaticano nel cortile di Belvedere, ed il Papa, che vi
è andato da Monte Cavallo, ha data loro la benedizione da una specie di
loggia espressamente praticata, dopo una breve allocuzione. Nel cortile non
è stata ammessa alcuna persona non appartenente al Corpo civico: alle
finestre però ne sono state ammesse con biglietti del Maggiordomo. La
truppa è ritornata poco prima delle 6.
Lunedì
21 — È arrivato un indirizzo della Municipalità di
Bologna al Papa, in cui si chiede la Costituzione. Pare che quella di Spoleto
abbia fatto altrettanto.
Venerdì
25 — Essendosi nei giorni scorsi formata, per ordine pontificio, una
Commissione di alcune signore ed ecclesiastici con Mons. Borromeo per
Segretario, all’oggetto di procurare dei soccorsi agli artisti, operai, ecc.,
che si trovano senza lavoro, questa ha deputato per ogni Rione una Signora ed
un Prelato o Sacerdote per raccogliere sussidii caritatevoli al fine suddetto.
Il che già hanno cominciato ad eseguire.
Sabato 26 — Oggi
è cominciato il Carnevale. Le novità introdotte dappresso al
nuovo stabilimento del Municipio sono le seguenti. Questa mattina il Principe
Corsini Senatore in uniforme civica, circondato da vari individui di quella
milizia, è andato a fare l’ispezione ai palchi del Corso, come faceva il
Presidente delle strade. Oggi poi, in luogo del Governatore il Card.
Altieri, Presidente di Roma e Comarca, è andato in gran treno, scortato
da civici e pompieri, percorrendo tutto il Corso, ad assistere dal solito
locale del palazzo di Venezia, e lo stesso ha fatto dopo il secondo sparo il
Senatore e tutti i Conservatori, collo stesso accompagnamento, e preceduto dai
Palî portati dai così detti Fedeli a piedi (e non a cavallo come per il
passato, né ieri furono portati in giro come al solito) e la mossa
è stata data da uno dei Consiglieri Municipali deputato ai pubblici
spettacoli. L’atto di sommissione degli Ebrei è stato quest’anno
abolito.
Marzo
Venerdì
3 — Tutt’oggi si è stato in continuo ondeggiamento sulle
notizie della rivoluzione di Parigi del giorno 22 del mese scorso e seguenti, e
questa sera finalmente si è avuta quella inaspettata, che dal giorno 26
dappresso l’abdicazione del Re era stato proclamato il Governo Repubblicano. Oggi
si è pubblicata una Notificazione di Mons. Pro-Tesoriere Ministro delle
finanze, in virtù della quale ed in attenzione di una riforma del
sistema monetario pontificio, le monete di 5 franchi del valore di baj. 92 sono
portate a quello di baj. 93, e i così detti napoleoni d’oro da scudi 3,71
a scudi 3,72 ed in proporzione le loro frazioni.
Sabato 4 — Non molti
schiarimenti di più si sono avuti (o almeno non si sono divulgati) sugli
avvenimenti di Parigi. Resta però confermata l’abdicazione del Re in
favore del nipote Conte di Parigi, che non è stata ammessa, e non
vi è molto da dubitare sullo stabilimento del Governo Repubblicano.
Questa sera un centinaio di persone con torcie ha percorso piazza di Spagna e
le strade adiacenti applaudendo a questa rivoluzione.
Domenica 5 — Oggi
l’Ambasciatore di Francia ha ricevuto qualche notizia di Parigi. Si conferma
pienissimamente lo stabilimento del Governo Repubblicano. Quanto alla morte del
Re Luigi Filippo (che circola da due o tre giorni, e che alcuni dicono seguita
a Vincennes, altri appena giunto in Inghilterra) non pare ve ne sia positiva
certezza, benché si seguiti ad affermare. Sembra certo che la Repubblica sia
stata proclamata anche nel Belgio. Qualche voce annunzia dei movimenti
rivoluzionari anche in Inghilterra. Oggi tra le 4 e le 5 pomeridiane una gran
riunione di gente si è fermata avanti al palazzo Theodoli, ove nel
locale del Circolo dei Commercianti si era dato un gran pranzo di nazionali
piemontesi, con alla testa il Ministro. Dopo il pranzo il Ministro è
stato accompagnato alla sua abitazione da tutto quel numeroso stuolo con banda,
una quantità di bandiere (varie delle quali portate da donne, avanti
alla testa la Marchesa Pareto moglie del Ministro) e strepitose acclamazioni.
Lunedì
6 — Questa mattina si è adunato il Consiglio Municipale in
Campidoglio per sentire la lettura di un Indirizzo al S. Padre (che ne
era già al giorno), in cui si implora la definitiva organizzazione del
regime costituzionale. Immediatamente dopo l’adunanza il Senatore, coi
Conservatori e nove Consiglieri estratti a sorte, si è recato a Palazzo
a presentarlo, ed il Papa nella risposta ha data l’assicurazione che tali voti
sarebbero adempiti tra pochi giorni. Oggi si sono ricevute le lettere e i
giornali di Francia; ma non si è saputo molto di più di quello
che si conosceva.
Martedì
7 — Il Corso è stato popolato. I moccoletti non vi sono
stati. Fino da ieri circolavano degli indirizzi stampati ai Romani, in cui si
pregavano a sacrificare questo divertimento, per mostrare agli abitanti della
Lombardia il dispiacere per le circostanze, nelle quali si trovano. Al
contrario non vi era nessun ordine dell’Autorità; anzi il Municipio
aveva notificato che, per indicare più precisamente l’ora della
cessazione dei moccoletti, all’un’ora di notte si sarebbe fatto un quarto sparo
di mortaletti, come è stato eseguito. La conclusione è stata
peraltro, che nessuno si è azzardato di accender lumi. Tre battaglioni
di Guardia civica (oltre la solita forza) hanno armato il Corso, rimanendo la
truppa di linea sulle piazze. L’Ambasciatore di Francia ha calata l’arme, e
sostituita una bandiera nazionale tricolore; e lo stesso si è fatto
all’Accademia di Francia.
Mercoledì
8 — È giunto in Roma da due giorni il Marchese di Laiatico
D. Neri Corsini, secondogenito del Principe, e si dice incaricato di una
missione presso il Governo nostro, e quello di Napoli.
Giovedì
9 — È stata pubblicata una Notificazione del Tesoriere
Ministro delle Finanze, colla quale si accorda la facoltà a tutti
quelli, che ritengono in enfiteusi fondi appartenenti a Luoghi Pii,
Corporazioni Religiose ecc. in tutto lo Stato di affrancare in mano del Governo
i rispettivi canoni, al saggio graduato in proporzione della durata delle
enfiteusi. Si assicura che l’Ambasciatore di Francia abbia ricevuta l’autorizzazione
del Governo Provvisorio della Repubblica di continuare interinalmente le sue
funzioni.
Venerdì
10 — Questa mattina il Papa ha tenuto un Concistoro che è
durato dalle 10 quasi alle 3 pomeridiane. Oggi nell’andare a prendere le
Reliquie, che si espongono a San Pietro nei venerdì di marzo, e che si
conservano nella loggia detta di S. Elena, si è trovato essere stata
derubata l’insigne reliquia della testa di S. Andrea (portatavi da Pio II)
insieme colla sua custodia arricchita di pietre preziose, e di considerabile
valore. Il furto pare sia stato eseguito in parte con chiavi false, ed in parte
con sfascio. Nella Gazzetta nostra di questa sera si sono vedute
annunziate le seguenti spontanee rinunzie, cioè del Card. Bofondi,
Segretario di Stato, Ministro dell’Estero, a Presidente del Consiglio de’
Ministri (surrogato il Card. Antonelli); di Monsig. Roberti, Ministro di Grazia
e Giustizia (surrogato l’avv. Sturbinetti), di Monsig. Pentini, Ministro
dell’Interno (surrogato il Sig. Gaetano Recchi), restando il primo
vice-Presidente della Consulta di Stato; di D. Pompeo Gabrielli, Ministro delle
Armi (surrogato il Principe Aldobrandini); di D. Michele Caetani Ministro della
Polizia (surrogato l’avv. Galletti di Bologna). Alle Finanze resta Monsig.
Morichini; ai Lavori Pubblici il Sig. Giuseppe Minghetti di Bologna in luogo di
Sturbinetti; all’Istruzione Pubblica resta il Cardinale Mezzofanti, ed al
Commercio il Conte Pasolini.
Sabato 11 — Oggi si
è adunata la Congregazione dei Cardinali, che fu incaricata della
formazione dello Statuto costituzionale. In questi giorni essendosi allarmati
tutti i possessori de’ biglietti della Banca Romana, si sono affollati per
cambiarli, il che ha posto la Banca stessa in qualche imbarazzo; ma tutti sono
stati pagati. Nella Gazzetta di questa sera si è pubblicato uno
stato attivo e passivo di quello stabilimento, tendente a rassicurare il
pubblico. Corre una voce generale che i Gesuiti vadano ad abbandonare tutte le
loro case e collegi di Roma, e che tutte le famiglie, che hanno dei giovani nel
noviziato e nei collegi, siano state avvisate di ritirarli. Pare che le cose
della Sicilia siano state conciliate, ed in un supplemento della Gazzetta
di oggi si riporta un Decreto Reale, che convoca il Parlamento Siciliano (a
forma della Costituzione del 1812) per il giorno 25 del mese corrente.
Domenica
12 — Oggi a S. Pietro si è incominciato un Triduo per
ottenere la grazia del ritrovamento della testa di S. Andrea. Il Capitolo
Vaticano con pubblico affisso ha promesso un premio di scudi cinquecento a chi
darà indizi atti a scoprire l’autore del furto di quella insigne
reliquia. A fine di tutelare il credito della Banca Romana, i principali
banchieri di Roma, ed anche qualche proprietario, hanno notificato al pubblico
di esser pronti a realizzare i biglietti della Banca sudetta a chiunque li
presenti.
Lunedì
13 — Questa mattina il Papa ha tenuto un altro Concistoro, che
è durato dalle 10 antimeridiane alle 3 circa pomeridiane, ed in esso
(come annunzia la nostra Gazzetta) il S. Collegio ha unanimemente
approvato il nuovo Piano di Costituzione, pregando il S. Padre di munirlo della
sua approvazione, e farlo pubblicare.
Martedì
14 — Tutt’oggi e questa sera sono stati considerabilmente rinforzati
tutti i quartieri civici, e delle forti pattuglie hanno circolato segnatamente
nei contorni di tutte le case dei Gesuiti, contro le quali pare si temesse
qualche attacco; niente però è accaduto. Continua il concorso
alla Banca Romana per cambiare i biglietti, malgrado tutte le garanzie ed
assicurazioni offerte al pubblico.
Mercoledì
15 — Questa mattina prima del mezzogiorno è stato pubblicato
ed affisso il tanto aspettato Statuto Costituzionale. Fra le 4 e le 5
pomeridiane una gran quantità di persone ordinate a plotone con
moltissime bandiere di tutte le nazioni o Stati italiani, e portando tutti le
coccarde tricolori italiane (compresi i militari), ed essendovi anche molte
donne, con canto d’inni, acclamazioni ecc., partendo dal Popolo per il Corso
(ove tutte le finestre erano ornate di parati), si è recata a Monte
Cavallo, ove pure è andata una gran parte dei battaglioni civici in arme
col Generale Principe Rospigliosi e Stato Maggiore alla testa; ed il Papa ha
dato a tutti dalla loggia la sua benedizione. Questa sera si è fatta
illuminazione per la città a forma di un invito del Magistrato.
Giovedì
16 — Questa mattina il Municipio ha fatto cantare un Te Deum
nella chiesa di Aracoeli per lo Statuto Costituzionale. In seguito il
Senato si è recato al Quirinale, a presentare un indirizzo di
ringraziamento al S. Padre, che ha data benigna risposta. Oggi poi verso le 4
pomeridiane il Senato stesso, con tutto il Consiglio Municipale, con un
accompagnamento non molto ordinato di gente, di militari di ogni arma, senza
armi, di civici, si è portato a visitare la Chiesa di S. Pietro. Si
sono, per questa cerimonia, richieste carrozze a tutti, e noi ne abbiamo
fornita una. Anche oggi si sono messi i parati alle finestre, e fatta
l’illuminazione questa sera.
Venerdì
17 — La conciliazione degli affari di Sicilia, che si sperava, non
si è realizzata, e pare si vada piuttosto allontanando.
Sabato 18 — Il March.
Patrizi ha rinunziato il comando dell’ottavo battaglione civico, di cui
è stato sin qui Tenente Colonnello.
Domenica
19 — Un’ordinanza del Ministro dell’Interno, pubblicata oggi,
annunzia che d’ora innanzi le Bandiere Pontificie bianche e gialle avranno le
così dette cravatte dei tre colori italici, cioè verde, rosso e
bianco.
Lunedì
20 — Oggi circa le 4 pomeridiane la Guardia Nobile in corpo è
andata a presentare al S. Padre i suoi ringraziamenti per averla nello Statuto
Costituzionale posta a carico della sua (diremo così) Lista
Civile, che si è riservata di 600 mila scudi. La rinunzia del March.
Patrizi non è stata accettata, pare con applauso del suo battaglione. Un
ordine del giorno, inserito nella Gazzetta di Roma, prescrive a tutti
gli individui facienti parte della Guardia civica di portare al petto la
coccarda dei colori italici.
Martedì
21 — Essendo giunta questa mattina la notizia di una rivoluzione
accaduta a Vienna nei giorni 12, 13 e 14 corrente, colla prigionia della
famiglia imperiale, la fuga del Principe di Metternich, la concessione di una
Costituzione (alcuni dicono collo stabilimento del Governo Repubblicano), una
truppa immensa di popolo si è recata al palazzo di Venezia, esigendo che
si calasse l’arme imperiale, al che essendosi l’Ambasciatore ricusato, il
popolo stesso è salito a staccarla e farla cadere, calpestandola e
mutilandola in mezzo agli applausi i più strepitosi, ed al suono di
tutte le campane della città, sostituendovi la bandiera dell’Alta
Italia. Niuno però della famiglia, né degli addetti dell’Ambasciata,
ha sofferto insulti. In seguito il popolo è andato a tutte le case,
sulle quali esistevano le armi d’Austria (la nostra fra le altre), ed ha fatta
la stessa operazione, meno alcune poche, i padroni delle quali sono stati in
tempo di calarle da loro stessi. Tutte queste armi sono state poi raccolte ed
incendiate sulla piazza del Popolo. Verso le 4 pomeridiane un numero
grandissimo di gente, con le bandiere di diverse nazioni, bande, canti,
passando per il Corso, è andata al Campidoglio, ove nella Chiesa di
Aracoeli si è cantato un solenne Te Deum. Questa sera poi, oltre
l’illuminazione per tutta la città, si sono fatti per il Corso i
così detti moccoletti, che sono stati copiosi oltre ogni credere e
clamorosi, ed hanno durato circa un’ora e mezza di notte: i canti però
ed i suoni hanno continuato sino a notte molto avanzata.
Mercoledì
22 — Avendo l’Ambasciatore d’Austria dichiarato al Governo che se
non si rimovevano le bandiere, che erano state appese in due parti del palazzo
di Venezia, egli non avrebbe potuto continuare il suo soggiorno, e che
domandava in tal caso i passaporti; nella notte scorsa la polizia le ha fatte
togliere, non senza però della opposizione popolare. Si sta ancora
all’oscuro sui risultati della rivoluzione di Vienna.
Giovedì
23 — In un diluvio di notizie o incomplete, o anche contradittorie,
quello che pare ufficialmente certo è che il giorno 16 corrente, dopo
molte concessioni fatte dall’Imperatore, Vienna era tranquilla, e il Governo si
manteneva. Altrettanto certo pare però che tutto il Regno
Lombardo-Veneto sia rivoltato; che a Milano, dopo una lotta sanguinosa, la
forza austriaca abbia dovuto cedere, come anche a Mantova ecc. ecc. Si aggiunge
che le truppe piemontesi siano entrate nel Milanese; che da Bologna e da
Toscana sia marciata gente sopra Modena e Parma ecc. ecc. In seguito di queste
notizie si è destato nella popolazione un entusiasmo generale per
armarsi e marciare verso l’Alta Italia; e nel Colosseo, ove si è
radunata un’infinità di gente, che è stata replicatamente
arringata dal P. Gavazzi e da altri, si è aperta sul momento una
sottoscrizione per l’arruolamento di volontari, e lo stesso si fa questa notte
in tutti i quartieri civici. Intanto questa notte stessa partiranno i dragoni,
i quali oggi hanno passata la rivista sulla piazza di S. Pietro verso la sera.
Venerdì
24 — Questa mattina sono partiti i dragoni e della truppa di fanteria,
per i Vapori sino a Ponte Felice. Nelle ore pomeridiane sulla piazza di S.
Pietro si è fatta la rivista dei civici e degli altri volontari, che si
sono ascritti per marciare. Il Papa, che è andato oggi a S. Pietro (come
andò ieri a S. Maria Maggiore per un Triduo alla Madonna, che è
stato celebrato) ha dato loro la benedizione. Il Marchese Patrizi, che aveva
determinato di partire con ambedue i figli grandi, pare che resterà, e
partiranno solo i figli. Fra le tante e tante notizie sparse oggi, vi è
quella che un corpo di volontari bolognesi sia entrato a Modena (dove si dice
fuggito il Duca colla famiglia), e vi abbia proclamato il Governo Pontificio.
Colla data del 23 fu pubblicata ieri una Notificazione del Tesoriere Ministro
delle Finanze, la quale annunzia che d’ora innanzi i frutti del consolidato e
d’ogni altra passività permanente del Governo si pagherà non
più per trimestre, ma per semestre, e in conseguenza il pagamento del
trimestre, di Gennaio, Febbraio e Marzo, che si aveva in Aprile, si effettuerà
nel venturo Luglio.
Sabato 25 — Questa
mattina col corriere è arrivato Carlo Lavaggi da Forlì, ove si
è disciolto il Collegio dei Gesuiti, di cui faceva parte in
qualità di maestro. Non si è fatta questa mattina la Cappella
papale alla Minerva, atteso il generale restauro, che ci si sta facendo; per
cui la chiesa è chiusa nella maggior parte. Questa mattina in piazza
Venezia, in piazza Colonna ed in quella di S. Eustachio si sono cominciate a
ricevere pubblicamente le sottoscrizioni per l’armamento dei volontarii, ed a
tale effetto vi sono stati eretti dei pulpiti e palchi (a piazza Colonna,
addosso alla Colonna) con sopra un tavolino, a cui sedevano le persone a
ciò destinate. Questa sera una gran turba di volontarii con torcie e
tamburi è andata a Monte Cavallo chiedendo la benedizione del Papa, che
però si sente non siasi affacciato a darla, ma ha permesso che andasse
una rappresentanza a riceverla. Il March. Patrizi padre pare che poi
partirà anch’esso unitamente ai figli. Niente di più preciso si
è saputo oggi relativamente alle nuove estere. Si conferma però
pienamente la partenza del Duca e di tutta la sua famiglia da Modena ove si
è formato un governo provvisorio, non essendosi voluta riconoscere la
Reggenza lasciata dal Duca. La Guardia civica, in seguito alla partenza della
truppa di linea, ha cominciato a montare alla Gran Guardia, al Comando generale
alla Pilotta, alla Banca Romana, al Campidoglio, alla Guardia Reale ecc.
Domenica
26 — Questa mattina sono partiti di buon’ora i volontarii civici e
parte dei non civici, ed i due figli del March. Patrizi sono partiti anch’essi.
Oggi si sono continuate a ricevere come ieri le offerte per l’armamento dei
volontarii. È stato pubblicato un invito del Municipio Romano a prendere
azioni nell’imprestito di 200 mila scudi già deliberato all’oggetto di
costruire abitazioni per la gente povera.
Lunedì
27 — È stata prorogata per altri due giorni la colletta per
l’armamento dei volontarii. Il March. Patrizi è partito alle 5 di questa
mattina per Posta per andare a raggiungere il Corpo in cui sono i figli. Le
nuove interessanti dell’estero giunte nella giornata sono: 1) la evacuazione di
Venezia per parte della truppa austriaca, dappresso capitolazione e la
proclamazione della Repubblica; 2) il manifesto del Re di Sardegna, che
annunzia l’ingresso della sua armata in soccorso dei popoli emancipati della
Lombardia e dello Stato Veneto; 3) la liberazione di Milano. Grandi applausi e
folla al palazzo del Ministro di Sardegna questa sera, e illuminazione improvvisata
per il Corso. Un Ordine del giorno del Comando generale della Guardia civica
ingiunge agli individui della medesima di indossare sempre l’uniforme.
Martedì
28 — Nella notte scorsa nuovi attruppamenti e minaccie alle case dei
Gesuiti. Oggi uno stuolo di nazionali senesi si è recato alla chiesa di
S. Marco, e vi ha fatto cantare un Te Deum. Poco più si è
saputo di ciò che si sapeva riguardo a nuove estere. Si annunzia la
continuazione dei movimenti rivoluzionari in Prussia, e l’abdicazione del Re di
Baviera in favore del Principe Ereditario suo figlio.
Mercoledì
29 — Questa mattina è giunta la corrispondenza di Milano, che
mancava da molti giorni, e porzione di quella di Francia, che era pure in
ritardo considerabile. Ieri il Card. Castracane per commissione del Papa si
portò dal Generale dei Gesuiti a manifestargli l’intenzione del S.
Padre, quale era che si disciogliessero, abbandonando le loro case, scuole,
collegi ecc., (per quanto si dice) nel termine di tre giorni. In conseguenza di
ciò sin da oggi dopo pranzo sono cessate le scuole al Collegio Romano.
Giovedì
30 — Si assicura che il Card. Vicario abbia preso il possesso del
Collegio Romano, e che domani saranno ivi trasferite ed aperte le scuole
dell’Apollinare.
Venerdì
31 — È stata pubblicata ed affissa al pubblico una specie di
Allocuzione o Indirizzo del Papa agli Italiani relativamente agli avvenimenti
attuali, concepita in termini piuttosto generici. Questa mattina si è
poi effettuata realmente la traslazione delle scuole e dei maestri
dell’Apollinare al Collegio Romano, ed hanno incominciato le lezioni. La voce
comune di oggi (riguardo all’estero) si è che le truppe austriache
abbiano abbandonato Mantova, Verona e tutto il resto, che ancora occupavano in
Italia. Una risoluzione del Ministro delle Armi, riportata nella nostra Gazzetta
di oggi, annunzia che rimane chiusa la mobilizzazione degli individui della
Guardia civica, come pure l’arruolamento dei volontarii.
Aprile
Sabato 1 — In seguito
di notizie avute dal Papa (s’ignora per qual mezzo) questa mattina Monsig.
Lucidi, Economo della Fabbrica di S. Pietro e Canonico, si è recato, si
dice, in unione ad alcuni ministri di polizia fuori della porta di San
Pancrazio, ed ivi in un vicolo senza riuscita scavando si è ritrovata
intatta nella sua teca, e coi sigilli del Card. Giustiniani già
Arciprete di San Pietro, che al suo tempo aveva dovuto riconoscerla, la insigne
reliquia derubata della Testa di S. Andrea, e si è ritrovato
parimenti il busto di argento, in cui si custodiva, mutilato e in parte
soggettato alla fusione, come anche si è ritrovato un involto con le
pietre, che lo adornavano, se non tutte almeno in parte. Il Papa, a cui
è stata subito portata, con molta sua consolazione l’ha fatta collocare
per ora nella sua cappella segreta. Per tale ritrovamento questa sera d’ordine
del Card. Vicario, all’Avemaria hanno suonato a festa tutte le campane, e si
è fatta illuminazione per tutta la città, ed anche la cupola di
S. Pietro è stata illuininata a fiaccole.
Domenica 2 — Questa sera
al quartiere delle Guardie Nobili a Monte Cavallo è stato inaugurato il
busto del Papa con illuminazione di fiaccole, paratura del quartiere medesimo,
rinfresco dato dal Comandante ecc. Tutte le guardie hanno ricevuto l’ordine di
portare al petto la coccarda mista dei colori pontifici, ed italici, ed alla
loro bandiera è stata apposta la cravatta dei colori italiani.
Lunedì
3 — Oggi è stata pubblicata la legge elettorale in
esecuzione di quanto viene prescritto dallo Statuto Costituzionale. Oggi
i detenuti nelle carceri nuove, avendo replicatamente insultata e minacciata la
forza civica, che ora vi sta in guardia, gettando anche qualche sasso sulla
sentinella; questa ha fatto fuoco contro la ferrata, ma il colpo ha investito i
ferri, senza ferire alcuno.
Mercoledì
5 — Questa mattina il Capitolo di S. Pietro ha trasportato
processionalmente dal Quirinale alla chiesa di S. Andrea della Valle la
ricuperata Testa di S. Andrea. Oggi poi alle 3 pomeridiane con
solennissima processione dalla chiesa medesima è stata restituita a
quella di S. Pietro. La processione è stata formata da tutto il clero
secolare e regolare, in tutto e per tutto come quella del Corpus Domini.
Quattro Canonici di S. Pietro in dalmatica portavano a vicenda il talamo, su
cui posava in una grande urna la reliquia nella sua custodia di argento in
forma di globo, e quattro Vescovi in piviale e mitria portavano i cordoni; il
baldacchino era portato dai Camerieri segreti. Seguiva immediatamente il Papa,
preceduto dal Magistrato Romano, e seguito dai Cardinali in numero di
diciannove, e cinque o sei vi si sono aggiunti in S. Pietro. Veniva poi tutta
l’Anticamera pontificia. Andavano appresso anche molte signore e donne civili
colla torcia. Lo Stato Maggiore della Guardia civiva (che ha guarnita tutta la
strada percorsa dalla processione) e tutti i così detti Circoli con
candele, e con bandiere di tutti i colori alla testa, chiudevano la marcia. A
S. Pietro la reliquia è stata collocata sull’altare papale ed il Papa ha
dato con essa la benedizione. Questa sera si è fatta illuminazione per
tutta la città ed anche alla cupola di S. Pietro.
Domenica 9 — Essendo
giunti da molti giorni a Civitavecchia, e ultimamente da Civitavecchia a Roma,
due pezzi di cannone del calibro di nove libbre di palla, che la città
di Genova ha mandato in dono alla Guardia civica di Roma, oggi nelle ore
pomeridiane un picchetto di cavalleria civica (che si sta formando) con alcuni
artiglieri pure civici di recente istituzione, è andato a prenderli al
Castel S. Angelo, ove erano depositati, e tirati da cavalli di alcuni nostri
Signori, li hanno trasportati alla piazza del Popolo, e di là,
accompagnati da buon numero di truppa civica con bande, e seguiti da tutti i
Circoli colle solite bandiere, al Campidoglio, ove da due Deputati genovesi,
che hanno complimentato il Magistrato Romano, ne è stata fatta la
consegna allo Stato Maggiore Civico, e per ultimo sono stati ricondotti in
Castello. A tutte le finestre per il Corso fino al Campidoglio sono stati messi
i parati.
Lunedì
10 — Il Card. Mezzofanti (ancora non ristabilito da una lunga e
molto pericolosa malattia nervosa) ha rinunziato la Prefettura della
Congregazione degli studi e al Ministero della Pubblica Istruzione ed il Card.
Vizzardelli gli è stato sostituito.
Martedì
11 — Una inquietudine nata sulle provvidenze, che il Ministero
avrebbe preso per provvedere alle urgenti necessità dell’Erario,
produsse fino da ieri al giorno un attruppamento sulla piazza dei SS. Apostoli,
che si riuscì a dissipare colla promessa delle provvidenze sudette per
oggi. Oggi poi alla stessa ora si sono formati gli attruppamenti tanto ai SS.
Apostoli, quanto anche a piazza Colonna, in aspetto non molto tranquillizzante,
che hanno durato fino a sera, e si è riuscito a discioglierli con
qualche somma di denaro distribuita a molti che si dicevano artisti e operai
senza lavoro, e che si erano uniti. Si assicura che Torlonia e Valentini
abbiano concorso a questa distribuzione. Verso sera è stata pubblicata
un’ordinanza di Mons. Morichini, Ministro delle Finanze (il quale si assicura
che abbia data la sua dimissione), colla quale si ordina il corso forzato dei
biglietti della Banca Romana per tre mesi, scorsi i quali saranno cambiati con
dei Boni dell’Erario portanti frutto, realizzabili a scadenze, e ipotecati sui
beni delle Corporazioni Religiose. La Banca Romana si limiterà alle
operazioni dello sconto e di quelle col Governo. La somma dei biglietti, che
potrà emettere la Banca, è limitata a ottocentomila scudi, in
luogo di un milione e seicentomila permessogli nella sua istituzione.
Mercoledì
12 — Anche oggi alla stessa ora di ieri vi sono stati dei tentativi
di attruppamento della solita classe di gente a piazza di Spagna, ai SS.
Apostoli ed a piazza di Venezia; ma la truppa civica molto rinforzata, e che
aveva ricevuto degli ordini assai positivi, li ha dissipati e fatto molti
arresti di individui muniti di armi, e si dice anche di danaro.
Giovedì
13 — Oggi sono continuati gli arresti; ma non pare che vi siano
stati seri tentativi di attruppamenti.
Sabato 15 — Nei giorni
scorsi è partito Mons. Corboli, si dice, per il quartiere generale del
Re di Sardegna in Lombardia. Si assicura che ieri fu fatto prendere il possesso
del locale del Collegio Romano per il Seminario Romano, che vi sarà
traslocato quanto prima.
Domenica
delle Palme 16 — Da vari giorni le Guardie Nobili hanno ricevuto l’ordine di
andar sempre in uniforme. Due ordinanze del Ministro delle Finanze sono state
pubblicate con una delle quali si impone l’anticipazione di tre dodicesimi
della dativa e emessi in tre rate, cioè nei tre trimestri avvenire
dell’anno corrente, da rimborsarsi nei venturi anni 1849-50-51; coll’altra si
annunzia lo stabilimento di un nuovo corso di Posta per il giorno di
mercoledì, che attualmente ne era privo.
Lunedì
17 — Il Seminario è stato già trasportato in gran
parte al Collegio Romano, ed i seminaristi sin da ieri hanno cominciato ad
ufficiare nella chiesa di S. Ignazio. Quella del Gesù è ufficiata
per ora, come è possibile, da alcuni alunni del Collegio Germanico, che
sono ancora rimasti in Roma, essendone partita la massima parte. Sono vari giorni
che è tornato in Roma il Card. Ferretti il quale tempo fa (non si sa
troppo perché) partì insalutato hospite da Ravenna, ove era
Legato, e si è andato trattenendo in diversi luoghi per istrada.
Martedì
18 — Ieri fu demolito il recinto, che separava il Ghetto dal resto
della città, e ciò con consenso ed ordine superiore.
Martedì
25 — Nella nostra Gazzetta d’oggi si è annunziata la
dimissione accordata a Mons. Morichini Tesoriere Generale e Ministro delle
Finanze, e la nomina in suo luogo del Signor Annibale Simonetti, figlio del
Principe Simonetti di Osimo, sin qui membro della Consulta di Stato.
Sabato 29 — Questa mattina
il Papa ha tenuto un Concistoro segreto, e vi ha pronunciata una Allocuzione,
in cui principalmente ha confutate le voci sparse (specialmente negli Stati
austriaci di Germania), che egli abbia istigato e promosso le insurrezioni in
Italia e fuori d’Italia, che abbia voluto farsi capo di una Repubblica
Italiana, di aver voluto dilatare i limiti dello Stato pontificio, di far la
guerra ad altre Potenze ecc. Oggi è uscita l’ordinanza del nuovo
Ministro delle Finanze, colla quale si accenna il metodo dell’annunziato
concambio dei biglietti della Banca con Boni del Tesoro e vi è unita una
prima nota dei beni ecclesiastici ipotecati per sicurezza dei medesimi ecc.
Domenica
30 — La giornata si è passata in continua agitazione. In
seguito all’Allocuzione del Papa nel Concistoro di ieri, tutto il Ministero in
corpo ha dato la sua dimissione, compreso il Card. Antonelli Segretario di
Stato (a cui si dice surrogato il Card. Ferretti). In seguito le deputazioni di
tutti i Casini e Circoli si sono recate a Monte Cavallo, esigendo energicamente
la revoca di quanto il Papa ha dichiarato riguardo al non far la guerra,
coll’alternativa, in caso di rifiuto, della formazione immediata di un Governo
provvisorio. Si assicura che i Ministri di Sardegna, Toscana e Napoli abbiano
presentata una protesta nello stesso senso, riguardo alla suddetta
dichiarazione del Papa. Si assicura altresì che il Papa abbia preso
tempo fino a domani per vedere se è possibile di trovare un
temperamento. Intanto verso sera è stata mandata a tutte le porte della
Città una guardia di truppa civica, con ordine di non far sortire
alcuno. Questa sera doveva esservi la girandola, che era preparata, ma è
stata contramandata.
Maggio
Lunedì
1 — La giornata è stata agitata niente meno di ieri. Questa
mattina il Ministero ha fatto pubblicare che aveva riprese le sue funzioni, e
che unanime col suo Presidente avrebbe cominciato ad agire con tutto lo zelo e
vigore per la causa italiana. Ciò non pare abbia contentato i Circoli
popolari, e questa sera vi è stato grande attruppamento e rumore a
quello che si aduna nel palazzo Theodoli, e non se ne sa ancora il risultato.
Questa mattina Brunetti con della forza civica si è recato alla Posta,
ove ha preso tutte le lettere dirette a Cardinali e le ha portate in Campidoglio
al Municipio, ove è accorso un raduno di persone, che credeva dovessero
ivi leggersi in pubblico; ma sopraggiunto il Ministro delle Finanze Simonetti
con energiche parole, le ha prese e più tardi rimandate alla Posta, ove
pure si è radunato il popolo; ma si sono poi rilasciate. I corrieri sono
partiti con qualche difficoltà, e dopo qualche discreta visita. Continua
sempre il divieto di uscire dalle porte della Città. Oggi il Papa ha
mandati a prendere e condurre a stare in Palazzo (questa almeno è la pubblica
voce) i Cardinali Lambruschini, Mattei, Gizzi, Della Genga e Bernetti. Quanto a
Della Genga, si è trovata della difficoltà a levarlo da casa e
trasportarlo, accompagnato dal Maggiordomo a Monte Cavallo; ma pure è
riuscito, benché con fischi ecc. Quanto poi a Bernetti, i civici hanno
assolutamente impedito l’ingresso alla carrozza, che andava a prenderlo, e che
ha dovuto retrocedere. Non si conosce precisamente ciò che abbia dato
luogo a questa misura.
Martedì
2 — La giornata è stata meno agitata di quella che poteva
aspettarsi. Questa mattina è stato affisso alle porte delle chiese una
specie di Motu proprio del Papa (che è stato però ben
presto strappato) in cui dopo una esposizione di tutto l’operato da lui, dal
suo avvenimento al Pontificato, in vantaggio de’ sudditi, e dopo aver
giustificato il suo costante rifiuto di ogni dichiarazione di guerra, esprime
il suo orrore, per le minaccie che dice essersi fatte di voler il sangue di
persone costituite in eminenti dignità ecclesiastiche. È uscita
anche una Notificazione bastantemente energica del Ministro di Polizia Galletti
sugli atti prepotenti ed arbitrari, di ieri, ed un ordine del giorno del
Principe Rospigliosi Comandante della Guardia civica che inculca la
conservazione dell’ordine ecc. Si era detto che il medesimo avrebbe dato la sua
dimissione dopo che ieri essendo andato per ordine del Papa a prendere il Card.
Bernetti, gli fu dai civici stessi impedito; ma pare che questa dimissione o
sia non vera, o non accettata. Pare che il Ministero sia di nuovo costituito,
ad eccezione dei due Cardinali Antonelli e Vizzardelli, succedendo al primo,
come Presidente, il Conte Mamiani, ed al secondo l’avv. De Rossi, come Ministro
della Pubblica Istruzione. La consegna (che ancora resta a sapersi da chi ordinata)
di non uscire dalle porte della città, pare sia stata, se non altro
modificata, ed io ho potuto andare questa sera a villa Patrizi.
Mercoledì
3 — Seguita l’agitazione e l’incertezza senza manifestazioni
clamorose, almeno fino a sera. È stato notificato al pubblico che il
Ministero avendo dato definitivamente la sua dimissione (dopo aver
provvisoriamente riassunte le funzioni), il S. Padre aveva incaricato il Sig.
Conte Mamiani di formare un nuovo Ministero, restando intanto i rispettivi
sostituti al disbrigo degli affari correnti. Il Magistrato Romano ha pubblicato
che durante la vacanza del Ministero, i capi di battaglioni civici, con un
assessore legale ed un cancelliere giudicheranno le cause economiche, civili e
criminali. Questa sera in casa del Conte Mamiani si sono adunati i designati
pel nuovo Ministero (che ancora non si conoscono se non imperfettamente) per
leggere il suo Proclama politico, già concertato con S. Santità.
Le Guardie Nobili, che da giorni sono state tutta la notte a Monte Cavallo,
oggi ne sono state dispensate.
Giovedì
4 — È stato pubblicato ed affisso un indirizzo del Municipio
Romano al Papa, che fu deliberato in un consiglio generale tenuto ieri sera, ed
è stato presentato questa mattina, e si vocifera che non sia molto
piaciuto né al Papa, né al pubblico. Nella Gazzetta di questa sera si
è veduta la lista del nuovo Ministero, che è composto come segue.
Presidente il Card. Ciacchi e pro interim il Card. Orioli, Ministro
dell’Interno il Conte Mamiani, delle Finanze l’avv. Lunati, degli Affari Esteri
secolari il Conte Marchetti, di Grazia e Giustizia l’avv. de Rossi, delle Armi
il Principe Doria, dei Lavori Pubblici, Agricoltura, e della Polizia l’avv.
Galletti il quale però è intanto partito per Bologna, per
tornare, si dice, tra quindici giorni. Le Poste continuano ad essere custodite
dalla Guardia civica, ed i preti ed i frati incontrano delle difficoltà
a sortire.
Venerdì
5 — Le novità della giornata sono state le seguenti. La
rinuncia del Principe Rospigliosi, comandante della Guardia civica, a cui pare
si pensi sostituire il Principe Aldobrandini; l’altra del Conte Bolognetti
Castellano del Forte S. Angelo, colla sostituzione in sua vece interinalmente
del Colonnello Stuart (questa sostituzione rimane sospesa per rifiuto, che ha
fatto la Guardia civica, al Ministro della Guerra, Principe Doria in persona,
di evacuare il Castello che ha occupato in questi passati giorni). È
stato anche pubblicato un programma della politica adottato dal nuovo
Ministero. Questa sera, al tardi, si è pure reso pubblico un bollettino
di un fatto d’armi molto vantaggioso al Re Carlo Alberto che ha riportato in
persona a Bussolengo.
Sabato 6 — La Guardia
civica ha lasciato la custodia delle Porte, ma non quella del Castel S. Angelo,
che non pare ancora disposta ad abbandonare. I Cardinali ritirati a Monte
Cavallo continuano a starvi, ma sono usciti (almeno alcuni) per la
città, senza ostacolo. Si assicura questa sera che l’Ambasciatore
d’Austria abbia ricevuto i passaporti e che domani non sarà più
in Roma.
Domenica 7 — Qualche ora
dopo mezzogiorno sono arrivati (non si sa a quale oggetto) due fratelli del
Santo Padre, e sono andati a smontare alla locanda di Spilmann a strada della
Croce, ove è accorsa molta gente; circa le sei pomeridiane si sono
recati al Quirinale in carrozza con accompagnamento di un certo numero di
persone e civici, tutti in perfetto silenzio. Fin da questa mattina per il
Corso erano esposte bandiere pontificie e italiche segnatamente ai Casini. Si
assicura che questa mattina la Guardia civica abbia abbandonato il Castello, e
che il Colonnello Stuart, nuovo Castellano provvisorio, ne abbia assunto il
comando. Essa Guardia civica, che sin qui era stata sotto la dipendenza della
Segreteria di Stato, passa sotto quella del Ministero dell’Interno.
Martedì
9 — Avendo il Papa ricevuto ieri tutto il battaglione civico di
Trastevere (che aveva fornito la Guardia Reale) questo onore sarà,
cominciando da oggi reso comune a tutti gli altri battaglioni. La nostra Gazzetta
di oggi annunzia la nomina del Principe Aldobrandini al comando provvisorio
della Guardia civica. La stessa Gazzetta porta che sono stati dati i
passaporti all’Ambasciatore d’Austria, e che il governo si occupa delle
disposizioni per assicurare la sua persona nello stradale che deve percorrere.
Essendo morto ieri l’avv. Benedetti, consultore di Stato, questa sera il suo
convoglio funebre è stato accompagnato da molto numero di persone
(segnatamente del ceto legale) con torcie, dalla Guardia civica ecc.
Venerdì
12 — I Cardinali ritirati al Palazzo Quirinale, si assicura che tra
ieri sera e questa mattina, siano ritornati alle loro rispettive abitazioni.
Sabato 13 — Nella nostra
Gazzetta di questa sera si riporta la nota tanto dei Membri dell’Alto
Consiglio, quanto dei Consiglieri di Stato.
Lunedì
15 — Oggi si è avuta notizia di un fatto d’armi tra il Corpo
comandato dal Generale Ferrari, ed uno di Austriaci, nel primo de’ quali si
trova il March. Patrizi coi due suoi figli; i nostri dopo essersi battuti con
coraggio per molte ore, pare che essendo mancato un rinforzo, che era stato
promesso, siano rientrati a Treviso in buon ordine e con poca perdita. I
Patrizi sono rimasti illesi. Oggi il Papa, dopo due settimane circa che non era
uscito di casa, è andato a S. Maria Maggiore per un Triduo, che si
è celebrato in tutte le Patriarcali per il buon esito delle prossime
elezioni. Fin da ieri sera è tornato a Roma il Ministro di Polizia
Galletti.
Mercoledì
17 — Ieri sera è partito il Conte Lützow ex Ambasciatore
d’Austria per Civitavecchia, ove s’imbarcherà sopra un vapore da guerra,
che ha ottenuto dall’Ammiraglio della squadra inglese, che sta a Malta. La
famiglia lo seguirà al più presto. Si sono ricevute da Napoli
nuove di un gran trambusto cominciato colà sabato sera, e continuato
tutta la giornata di Domenica. Il motivo, o pretesto, è stato il non
volersi la Camera dei Pari, che doveva adunarsi, come l’altra dei deputati, il
giorno 15, cioè lunedì. I risultati, che si conoscono sono
combattimenti tutta la Domenica tra la truppa di linea, la Guardia Nazionale in
qualche parte, ed in qualche parte il popolo; la soccombenza almeno per ora
della Guardia Nazionale e la sua dissoluzione, la dimissione del Ministero e
l’incarico dato al Principe di Cariati di formarne uno nuovo; la proroga di un
mese per l’apertura delle Camere; Napoli è in istato d’assedio.
Giovedì
18 — Oggi sono cominciate le operazioni elettorali nei sei collegi
di Roma (come in tutto lo Stato), ma essendo mancato il tempo non si sono
potuti compire tutti gli scrutini per la nomina dei presidenti e degli
scrutatori.
Venerdì
19 — Oggi si sono continuate le operazioni elettorali, ma per quanto
si sente, l’elezione dei Deputati non ha potuto aver luogo, non avendo alcuno
dei candidati riunito la maggiorità dei voti necessari. Mons.
Corboli-Bussi ha data la sua dimissione dalla carica di Segretario della
Congregazione sugli affari ecclesiastici straordinari; ma il Papa (per quanto
annunzia la nostra Gazzetta di oggi) non gli ha accordato che un
temporaneo riposo.
Sabato 20 — Oggi nei sei
collegi elettorali di Roma si è compita l’elezione de’ Deputati, e sono
stati nominati il Principe Borghese, il Conte Mamiani, e gli avv. Sturbinetti,
de Rossi, Lunati e Ciccognani.
Domenica
21 — Oggi è partita la Contessa Lützow e tutta la famiglia
per Civitavecchia ove è attesa dal vapore inglese che deve trasportarla
a Trieste.
Lunedì
22 — Oggi il Papa è uscito a passeggiare, il che non aveva
fatto da un gran pezzo, e solo oggi a otto andò ad un Triduo a S. Maria
Maggiore. Ieri sera si è festeggiato al quartiere civico, posto nel
palazzo del Principe Colonna, l’istallazione del Principe D. Alessandro
Torlonia al comando di quel battaglione ritenuto sino alla morte da D. Carlo
Torlonia, e rinunziato dal successore Comm. de Rossi. Il nuovo comandante, con
superiore permesso, è stato eletto dal medesimo battaglione.
Martedì
23 — Con ordinanza del Ministro di Polizia il corpo dei così
detti bersaglieri viene riunito a quello dei carabinieri.
Mercoledì
24 — Essendo giunto in Roma il celebre scrittore Ab. Gioberti il
quale si è recato a piedi al palazzo del Ministro di Sardegna, vi
è stato accompagnato e festeggiato da molta gente, e questa sera tutti i
Casini, che sin da oggi avevano esposte diverse bandiere, sono stati illuminati.
Oggi si sono ricevuti alcuni dettagli sui gravissimi disordini accaduti il
giorno 15 corrente a Parigi, ove l’Assemblea nazionale è stata assalita
dal partito comunista, terminando col disciogliersi; e pare che i comunisti
abbiano avuto il disopra, e si siano impadroniti del potere. Vi è
qualche voce, che susseguentemente sia stato ristabilito l’ordine, ma nulla si
sa di preciso.
Giovedì
25 — Questa mattina l’Ab. Gioberti è stato ricevuto dal Papa.
Da Parigi si è saputo che realmente la stessa sera del 15 l’ordine fu
ristabilito (e continuava anche nel giorno susseguente), l’Assemblea di nuovo
istallata, ed arrestati vari dei capi della sommossa. Oggi i pubblici fogli
annunziano che l’Imperatore d’Austria, colla famiglia, il giorno 17 era partito
da Vienna per Innsbruck senza saputa (pare) del Ministero, che l’ha annunziato
al pubblico, allegando motivi di salute, che gli erano state fatte delle
spedizioni per pregarlo a ritornare e che la tranquillità il giorno 18
regnava a Vienna ecc. Sui veri motivi di questa poco comprensibile risoluzione
regna perfetta oscurità.
Venerdì
26 — Oggi in un supplemento alla nostra Gazzetta si annunzia
che il Papa ha scritto una lettera (di cui non riporta il testo) all’Imperatore
d’Austria per procurare la pace, ponendo sempre per base il riconoscimento
della indipendenza e nazionalità italiana, al quale effetto spedirebbe
un Delegato Apostolico straordinario alle parti contendenti. Un tale annunzio
è seguito da un indirizzo di ringraziamento e di lodi per parte del
Ministero. In conseguenza di ciò i Casini colle bandiere ed una discreta
quantità di popolo si sono recati nella piazza di Monte Cavallo al
ritorno del Papa dalla Cappella (di S. Filippo) a fargli applauso ed a
riceverne la benedizione.
Sabato 27 — Questa
mattina è partito Mons. Morichini, incaricato di una missione presso
l’Imperatore d’Austria, ed il Re Carlo Alberto con carattere di Delegato
Apostolico straordinario. La lettera del Papa all’Imperatore di Austria oggi si
è resa pubblica colle stampe e si vendeva per le strade.
Mercoledì
31 — Pare certo che avendo il Card. Ciacchi ricusato di assumere
l’impiego di Segretario di Stato, sia stato destinato a tal carica il Card.
Soglia Vescovo d’Osimo che pare rassegnato ad accettarlo.
Giugno
Giovedì
1 — Questa mattina adunatosi il Consiglio Municipale ha aggregato
alla cittadinanza romana l’Ab. Gioberti, che è stato condotto in
Campidoglio e ricondotto a casa in una carrozza del Senato, con accompagnamento
di civici, e da un numero di altre persone. Essendo giunta la notizia della
resa di Peschiera, e di un fatto d’arme seguìto a Goito, colla vittoria
delle truppe piemontesi, sotto gli ordini del Re in persona, questa sera per
invito del Municipio si è fatta illuminazione per tutta la città,
e avanti al palazzo del Ministro di Sardegna è andata molta gente ad
applaudire con bandiere, bande ecc. ecc. Oggi sono arrivate alcune centinaia di
volontarii dalla provincia di Campagna che vanno a militare in Lombardia. La
nostra banda civica è andata ad incontrarli. Si sente che ieri sera è
arrivato il Card. Soglia nuovo Segretario di Stato.
Domenica 4 — Questa
mattina l’Ab. Gioberti si è recato alla Sapienza ove è stato
ricevuto ed acclamato con molta solennità. L’Ab. Rezzi, professore di
eloquenza nell’Università, gli ha indirizzato un discorso a cui esso ha
risposto. Fra le deliberazioni del Consiglio Municipale di ieri si assicura vi
sia stata quella che la strada detta sin qui Borgognona, ove è
situata la locanda in cui ha alloggiato esso Abate Gioberti, prenda il nome di
via Gioberti.
Lunedì
5 — Questa mattina è seguita l’apertura dei Consigli
Legislativi nel salone del palazzo della Cancelleria. I componenti i due
Consigli adunatisi al Popolo, sono partiti di là in molte carrozze,
preceduti da quelle del Senato Romano, dalle bandiere dei Rioni, e con
corteggio di truppa, specialmente civica, bande ecc. e seguito da diversi
circoli sotto le loro insegne. Il Card. Altieri, Delegato Pontificio, si
è recato in gran treno dal Quirinale alla Cancelleria (ove i Deputati, e
i membri dell’alto Consiglio, dopo di aver sentito la Messa a S. Lorenzo e
Damaso, avevano proceduto alle operazioni preliminari), ed ivi ha aperta la
sessione con un discorso, che ha chiuso per oggi la funzione. Mons. Muzzarelli
è nominato Presidente dell’Alto Consiglio e D. Pietro Odescalchi ed il
Conte Pasolini Vice-Presidenti. È stato pubblicato un Motu proprio
del Papa sulla stampa, quale Legge aveva riservata a sé nello Statuto
Costituzionale. Questa sera si sono replicate le illuminazioni per la
città. È giunta notizia di una nuova rivoluzione seguìta a
Vienna il giorno 27 dello scorso mese per fatto specialmente del corpo degli
studenti, e che in seguito di ciò si esigeva l’allontanamento immediato
della truppa regolare da Vienna e il ritorno dell’Imperatore nel termine di 14
giorni. Correva altresì la notizia della resa di Mantova in seguito di
una rivolta delle truppe ungheresi e dei reggimenti italiani; ma sino a questa
sera non si conferma.
Martedì
6 — Pare certo che tutte o quasi tutte le truppe napoletane che
erano andate verso l’alta Italia, in seguito di ordini ricevuti dal loro
governo, retrocedano per ritornare nel Regno. Questo fatto nella disposizione
in cui sono gli spiriti delle nostre provincie, che devono traversare, fa
temere di qualche collisione.
Giovedì
8 — È giunto in Roma il Generale Ferrari, comandante le
nostre truppe nello Stato Veneto, non conoscendosi i motivi di questa venuta.
Venerdì
9 — Questa mattina si sono adunati segretamente il Consiglio dei
Deputati e l’Alto Consiglio; il primo nel salone della Cancelleria, il secondo
in quello dell’Apollinare. Nel primo il Ministro dell’Interno Conte Mamiani,
nel secondo il Ministro degli Affari Esteri, Sig. Marchetti, hanno letto il
programma dell’attuale Ministero.
Sabato 10 — La nostra Gazzetta
di questa sera annunzia l’arrivo di Mons. Ferreri reduce dalla sua missione a
Costantinopoli recando seco i magnifici regali che il Gran Signore invia al
Papa. Ha dato motivo a delle ciarle l’improvviso allontanamento dal Palazzo
Pontificio e la probabile partenza da Roma di Monsignor Sbarretti stato
già Vicario del S. Padre, quando era Vescovo d’Imola, e che egli aveva
chiamato presso di sé nel principio del Pontificato, e che era attualmente
Segretario del Consiglio dei Ministri. Si vuole però che la cosa non abbia
motivo politico.
Domenica
11. Pentecoste — Fin da ieri è partito l’Abate Gioberti che nel suo
soggiorno in Roma ha alloggiato all’Hôtel d’Angleterre nella strada sin
qui Borgognona, e vi è stata sempre una numerosa guardia d’onore civica.
Mercoledì
14 — Oggi è stato pubblicato un bollettino in data dell’11 da
Padova, che porta un nuovo attacco degli Austriaci in forza considerevole
contro Vicenza, di cui in sostanza non si sapeva l’esito, ma si credeva poter
sperare che fosse favorevole al corpo italiano, il quale la difendeva. Tutti
stanno in aspettazione. Avendo il March. Patrizi mandato la sua rinuncia al
Comando dell’ottavo battaglione civico, il battaglione stesso con grande
maggiorità di voti lo ha di nuovo eletto. Si dice che il General Ferrari
sia ripartito.
Giovedì
15 — Oggi, da un bollettino che si è pubblicato, si è
ricevuto la notizia che, dopo un fuoco di molte ore, le truppe italiane, sotto
il comando del generale Durando, che occupavano Vicenza, in seguito ad un
concordato, l’avevano evacuata cogli onori militari, e colla condizione di non
agire contro le truppe austriache per lo spazio di tre mesi. Fra i morti si
conta il negoziante di campagna romano Natale del Grande, che partì coi
volontarii civici, ed aveva il grado di Colonnello.
Venerdì
16 — Questa mattina prima di andare al Consiglio della Comarca sono
andato a vedere i regali del Gran Signore al Papa che sono esposti a Monte
Cavallo nell’appartamento ove alloggiò l’Imperatore d’Austria. Essi
consistono in una sella, valdrappa e intiera armatura di cavallo ricamata in
oro (di cui sono pure le staffe), e guarnita tutta di gran quantità di
brillanti, quattro dei quali agli angoli della valdrappa di grossezza e valore
considerabile, in un parato di velluto contratagliato con fondo di oro; in
molte pezze di cachemir bianco, ed in molte pezze di tappeti. Oltre tutto
ciò, il Papa ha ricevuto pure una tabacchiera col ritratto del Gran
Signore ricchissimamente ornata di brillanti, ed un medaglione simile per il
suo Segretario di Stato: né l’uno né l’altro erano esposti. Oggi da
Civitavecchia è giunta una notizia di una nuova sollevazione a Napoli,
colla fuga del Re, l’abdicazione, pubblicazione della Costituzione del 1812
ecc. ecc. Niente però sino a tutta questa sera ha confermato tale
notizia.
Sabato 17 — Questa sera,
ricorrendo il giorno della creazione del Papa, si sono fatte le solite
illuminazioni per la città, ed un discreto numero di gente s’è
recato al palazzo Quirinale per far plauso al S. Padre che l’ha benedetta. Da
Napoli non si ha niente sin qui che confermi le voci di ieri.
Domenica
18 — Si assicura che sia oggi partito per Napoli il Conte Ludolf,
Ministro di quella corte da cui aveva ricevuto una staffetta qualche giorno
prima.
Lunedì
19 — Oggi il Papa ha ricevuto l’intero Consiglio dei Deputati che lo
aveva domandato per felicitarlo sull’anniversaria ricorrenza della sua
Esaltazione.
Martedì
20 — Si ha dalla nostra Gazzetta di oggi l’arrivo di
Monsignor Morichini a Innsbruck, ove trovasi attualmente l’Imperatore d’Austria,
la notte del 10 corrente. Questa mattina il Papa ha ricevuto il complimento
dell’Alto Consiglio in corpo per l’anniversario della creazione.
Mercoledì
21 — Ieri sera e questa sera si sono fatte le illuminazioni per la
città per l’anniversario della incoronazione del Papa.
Giovedì
22 — Ieri è arrivato il nuovo Ministro destinato dalla
Repubblica Francese presso la S. Sede M. d’Harcourt. Sono arrivati ieri da
Civitavecchia i sei cavalli arabi mandati al Papa in regalo dal Gran Signore.
Venerdì
23 — Mons. Muzzarelli ha dato la sua dimissione dalla presidenza
dell’Alto Consiglio, e la pubblica voce la attribuisce ad una dimostrazione di
malcontento fattagli dal Papa in termini piuttosto vivi ieri mattina nella
camera dei Paramenti a S. Pietro. Questa mattina l’Alto Consiglio è
stato presieduto da D. Pietro Odescalchi, uno dei Vice-Presidenti.
Lunedì
26 — La rinunzia di Mons. Muzzarelli non pare sia stata accettata
dal Papa; non ha però presieduto l’Alto Consiglio neppure nella seduta
di questa mattina.
Mercoledì
28 — Questa mattina Monsig. Muzzarelli ha presieduto la seduta
dell’Alto Consiglio.
Luglio
Domenica 2 — Questa sera
s’è aperto con solennità, sulla piazza di S. Maria in Trastevere,
il nuovo quartiere del battaglione civico di quel Rione, ed il Principe Corsini
che ne è il Comandante, ha fatto un numeroso invito, trattamento di
gelati, orchestre ecc. La festa era stata disintimata quest’oggi, e poi
intimata di nuovo. Si dice ne sia stata cagione un qualche rumore suscitatosi
nel popolo per un ordine dato dal Municipio di ammettere gli Ebrei al servizio
della Guardia civica. Quest’ordine dato (dicesi) senza saputa del Comando
generale aveva prodotto la dimissione del Principe Aldobrandini Comandante; ma
pare che la cosa sia stata accomodata o almeno sopita. Si vanno ricevendo per
dispacci telegrafici notizie della terribile sommossa di Parigi, che
cominciò il giorno 22 dello scorso mese, ed ha continuato per tre o
quattro giorni con grandissimo spargimento di sangue, ed orrori inauditi: pare
che il giorno 27 la tranquillità fosse ristabilita!!!
Martedì
4 — Il Marchese Patrizi ha mandato la sua rinunzia al grado di
Tenente Colonnello dell’ottavo battaglione civico, che lo aveva eletto di
nuovo. Si continua a parlare della dimissione del Principe Aldobrandini dal
Comando generale della Guardia civica.
Mercoledì
5 — Si sente da Parigi che tra le vittime della orribile lotta, che
ha allagato di sangue quella città, si conta il suo Arcivescovo ferito
mortalmente mentre si era recato ad una delle barricate per portare parole di
pace agl’insorti!!!
Giovedì
6 — Qualche giornale riporta (ed è stato anche affisso al
pubblico) un dispaccio del Cardinal Soglia, Segretario di Stato, diretto a
Mons. Viale-Prelà, Nunzio a Vienna, in cui si confermano i sentimenti
del Papa riguardo alla guerra e si dichiara che le dichiarazioni del Ministero
non sono conformi alle intenzioni del S. Padre. Questo dispaccio una parte del
quale è in cifre, pare sia stato intercettato a Torino o a Milano ed il
giornale promette un premio a chi lo decifrerà. Si prevede che la cosa
possa portare delle conseguenze. Oggi il Principe di Campagnano ha ricevuto la
nomina di membro dell’Alto Consiglio. Contemporaneamente sono stati nominati il
Principe Doria, il Principe Ruspoli, il Duca Braschi, Prospero Bernini,
l’avvocato Vannutelli ed un tal Conte Rondinini. Si assicura che ieri sera sia
giunto in Roma il Generale Durando.
Venerdì
7 — Si parla della rinunzia di Mons. Pallavicini, maggiordomo, (che
è partito da vari giorni per Genova) per motivo di salute che è
veramente molto deteriorata.
Sabato 8 — Non pare
avrà luogo (almeno per questa causa) la crisi ministeriale che si temeva
in seguito della pubblicazione del Card. Soglia. Si dice di più che il
Papa non abbia avuto difficoltà di comunicare al Ministero la parte del
dispaccio medesimo, che era in cifra.
Lunedì
10 — Questa mattina il Papa ha ricevuto l’indirizzo di risposta del
Consiglio dei Deputati. La risposta che è stata stampata pare che non
sia interamente consonante alle idee espresse nell’indirizzo stesso. Secondo le
voci che corrono, sembra che possa poi aver luogo quanto prima un cambiamento
nel Ministero.
Martedì
11 — Si è pubblicata colle stampe una allocuzione pronunciata
dal Papa nel Concistoro del 3 corrente relativa agli affari dei cattolici in
Russia, ed una specie di concordato stabilito con quell’Imperatore sino
dall’anno scorso sulla provvista dei Vescovati di rito latino vacanti
accennandosi lusinghe e speranze per la conciliazione di molti e gravissimi
altri articoli, che pur troppo da gran tempo ne hanno necessità in
quell’Impero ecc.
Giovedì
13 — Questa mattina a S. Maria Maggiore si è celebrato un
funerale per il defunto Arcivescovo di Parigi, ucciso sulle barricate
nell’ultima insurrezione, mentre recava al popolo parole di conciliazione. Il
Papa vi ha assistito coi Cardinali Palatini, i Vescovi assistenti al Soglio,
oltre altri Arcivescovi e Vescovi presenti in Roma.
Venerdì
14 — Nella giornata di oggi nel tratto di strada dalle Frattocchie a
Albano sono state fermate e spogliate varie persone e qualche legno da alcuni
grassatori, (sul numero dei quali variano le voci) e nella notte scorsa nel
sito stesso è stato ucciso un carabiniere della brigata di Albano.
Sabato 15 — Nella nostra
Gazzetta d’oggi si annunzia che il Parlamento di Sicilia ha eletto in re
dell’isola il Duca di Genova secondogenito del Re di Sardegna.
Domenica
16 — Tutti i battaglioni civici sono andati (ognuno in una chiesa a
portata del suo Rione) ad assistere ad un Te Deum che si è
cantato per la ricorrenza anniversaria della istituzione di quella milizia.
Questa sera il circolo popolare è andato a fare una dimostrazione di
plauso all’abitazione del Conte Mamiani; il quale oggi corre voce che resta al
Ministero. Ieri è ritornato a Roma Mons. Morichini dalla sua missione
presso l’Imperatore d’Austria, quale pare non abbia avuto risultato. È
tornato pure da Napoli il Conte Ludolf e si dice che debba ripartire per una
missione straordinaria a Parigi e Londra.
Lunedì
17 — Nella notte è giunta una staffetta da Ferrara che ha
recato la notizia dell’occupazione di quella città fatta da un corpo di
truppa austriaca. Si dice di cinquemila uomini. Corre voce che la provincia di
Bologna mediti di offrire di concerto con altre provincie dello Stato nostro la
sua dedizione al Re Carlo Alberto.
Martedì
18 — Il corpo di truppa austriaca che si è avanzato sotto
Ferrara (ma non è entrato in città) ha richiesto che si
approvisionasse quella fortezza per due mesi, con qualche minaccia in caso di
rifiuto; ed ottenuto ciò pare che le truppe si siano allontanate. Il
Papa ha indirizzato su questo fatto una protesta a tutto il Corpo Diplomatico,
sottoscritta dal Cardinal Soglia Segretario di Stato; qual protesta essendo
stata comunicata questa mattina dal Ministero al Consiglio dei Deputati, questo
ha deliberato all’istante un indirizzo al S. Padre, per ringraziarlo della
comunicazione ed eccitarlo a prendere rigorose misure ecc.
Mercoledì
19 — Questa mattina una quantità di gente dalla piazza di S.
Lorenzo in Lucina (ove era stata convocata, con pubblico affisso) si è
recata con una bandiera alla testa al palazzo della Cancelleria ed ha
presentata al Consiglio dei Deputati una petizione riguardante le misure
più energiche di guerra ecc. Il Presidente ha risposto che la petizione
nelle forme del Regolamento sarebbe esaminata e discussa domani. In seguito di
che l’attruppamento si è disciolto senza alcuna violenza. È voce
comune che una parte della truppa civica avesse oggi l’intenzione di tornare ad
occupare il Castello e le porte; ma la cosa non ha sino a questa sera avuto
effetto.
Giovedì
20 — Questa mattina la Deputazione del Consiglio dei Deputati e
dell’Alto Consiglio (ed il Principe di Campagnano ha fatto parte della seconda)
si son recate al Quirinale per presentare al Papa i loro rispettivi indirizzi
ai quali il S. Padre ha dato, pare, bastantemente soddisfacenti risposte. Ieri
pare che effettivamente un certo numero di civici si presentassero
arbitrariamente al Castel S. Angelo per occuparlo, e che il Comandante
Colonnello Stuart, come era naturale, vi si opponesse, facendo anche alzare i
ponti. La precipitazione con cui, secondo la relazione, gli Austriaci
lasciarono le vicinanze di Ferrara, si era attribuita a qualche scontro, per
loro svantaggioso, con le truppe piemontesi; ma sinora nulla di nuovo e sembra
che non abbiano abbandonato almeno totalmente le rive del Po.
Venerdì
21 — Si aspetta da un momento all’altro il cambiamento del nostro
Ministero.
Martedì
25 — Questa mattina è arrivata una legione di nostri civici
volontari reduci da Vicenza comandata dal Maggiore Galletti. Il Senato Romano,
una Deputazione del Consiglio dei Deputati e quattro battaglioni della truppa
civica sono andati ad incontrarla fuori della porta del Popolo e per la strada
del Corso (ove erano i parati a tutte le finestre); è andata a piazza di
Venezia ove secondo un ordine del giorno del Comando Generale Civico, gli
individui dovevano ritornare ai rispettivi battaglioni, a cui appartenevano, ma
pare che non abbiano voluto separarsi, e siano perciò accasermati. A
piazza di Venezia si è suscitato (non si sa bene come, ma si crede per
opera dei ladri) un allarme per cui la gente si è data alla fuga con
perdita di cappelli, orologi, orecchini ecc.; ma senza alcuna disgrazia.
Mercoledì
26 — Questa mattina un battaglione dei volontari civici arrivato
ieri ha persistito a non volersi disciogliere ed a voler essere acquartierato
separatamente e, ricusando qualunque altra caserma, ha voluto essere alloggiato
nella Casa del Gesù che ha occupato di fatto.
Giovedì
27 — Ieri sera nelle vicinanze della piazza San Marco fu ucciso con
un colpo di stile nella gola un tale Abate Ximenes, Maestro alle scuole del
Collegio Romano, e che si dice scrivesse in qualcuno degli infiniti giornali
che si pubblicano a Roma.
Venerdì
28 — Secondo le voci del giorno, pare che il Ministero, almeno in
gran parte resti a posto.
Sabato 29 — Si sta in
gran aspettativa di sentir nuove dell’esito dei combattimenti, che si sa in
genere esser seguìti dal 22 al 24 corrente, presso Mantova e Verona tra
l’armata austriaca e piemontese. Dalle voci che circolano alcuni attribuiscono
il vantaggio alla seconda, almeno nel risultato finale.
Domenica
30 — Oggi si è pubblicato un bollettino semiufficiale, che
porta in genere nuove di strepitosa vittoria riportata dal Re Carlo Alberto
sopra gli Austriaci, che avrebbero perduto seimila prigionieri, quaranta
cannoni, tredici bandiere ecc. ecc. senza però precisi dettagli;
un’altra staffetta è venuta stasera da Ferrara che sembra non far che
confermare le predette notizie. Oggi dopo pranzo la legione dei volontari
reduci, con dei distaccamenti dei battaglioni della Guardia civica di Roma,
è andata a Villa Borghese a fare una passeggiata militare fraterna.
Questa sera poi una truppa di gente, con torcie, bandiere ecc. e facendo evviva
strepitose a Carlo Alberto Re d’Italia, si è portata al
Campidoglio e a Monte Citorio, facendo suonare in ambedue i luoghi le
rispettive campane come pure in varie chiese. A ciò è succeduto
uno sparar di fucili che ha continuato quasi fino alle tre dopo la mezza notte
e che ha messo in allarme tutta la città, ed anche i contorni.
Lunedì
31 — Una notificazione del Card. Vicario affissa oggi, annunziava un
Te Deum a S. Andrea della Valle, oggi dopo pranzo in ringraziamento al
Signore per gli ultimi gloriosi fatti del Re Carlo Alberto, come conducente
alla pace. Si dice però sia stata sospesa questa funzione sino a notizie
più sicure dei fatti medesimi, sui quali le notizie di oggi pare abbiano
sparsa qualche incertezza, non si sa se fondata o no.
Agosto
Martedì
1 — Questa mattina il Consiglio dei Deputati in seguito alle
notizie non troppo felici dell’armata piemontese, ha deliberato un indirizzo al
Papa, che ha mandato, e si è dichiarato in seduta permanente sino alla
risposta; quale però essendo stata che l’avrebbe data questa sera alle
9, il Consiglio si è disciolto. Questa sera essendo andata la
deputazione a Monte Cavallo (ove si è recata pure una deputazione del
Circolo Popolare con torcie e bandiere) il Papa l’ha ricevuta ed ha data la risposta,
che si dice non abbia soddisfatto. L’attruppamento non molto numeroso, nel
ritorno da Monte Cavallo andava prorompendo in grida, che (per quanto corre
voce) non annunziavano contentamento. Niente di più si è saputo
oggi riguardo agli avvenimenti della guerra.
Mercoledì
2 — Questa mattina è stata rinforzata la guardia a tutti i
quartieri civici, ed un appostamento di alcune centinaia di uomini alla Gran
Guardia, ove mancando il locale sono venuti a stabilirsi nel nostro cortile
verso le 9 antimeridiane e vi sono rimasti sino a circa un’ora di notte. Il
Conte Mamiani ha dato nuovamente e pare definitivamente la sua dimissione dal
Ministero.
Giovedì
3 — Questa mattina è stato affisso (e in più luoghi
lacerato poco dopo) una specie di Motu proprio del Papa, in cui si
annunzia la definitiva rinunzia del Ministero intiero, e che il Conte Odoardo
Fabbri, sin qui pro-Legato di Urbino e Pesaro, da lui chiamato a Roma,
formerà parte della nuova combinazione ministeriale. L’avv. Sereni di
Perugia, Presidente del Consiglio dei Deputati che fu gravemente insultato
martedì sera dall’attruppamento popolare nel ritornare da Monte Cavallo,
ha dato la sua rinunzia, ed è partito da Roma.
Venerdì
4 — Il Principe Aldobrandini, comandante la Guardia civica, ha dato
la sua dimissione. Si dicono partiti da Roma segretamente i Cardinali
Lambruschini, Antonelli, Ferretti e della Genga e qualcuno vi aggiunge anche
Mai.
Domenica 6 — Oggi dopo
pranzo è stato affisso un proclama del Ministro delle Armi, che annunzia
l’occupazione di Ferrara fatta da un corpo austriaco, che si dirigeva anche ad
occupare Ravenna e, si dice, anche Bologna; e invita tutti ad accorrere alla
difesa formando un campo alla Cattolica ecc. Ciò ha prodotto una grande
agitazione del popolo, che ha cominciato a far sortire dal Corso tutte le
carrozze con generale timore e apprensione. Si prevedeva per questa sera
qualche strepitosa dimostrazione popolare; ma non ha avuto luogo. Si dice solo
che della gente si sia recata al palazzo Colonna, ove abita l’Ambasciatore di
Francia.
Lunedì
7 — Oggi è stata affissa una protesta a nome del Papa,
sottoscritta dal Card. Soglia contro l’occupazione delle Legazioni per parte
dell’armata austriaca, e in essa protesta si dichiara di avere implorato
l’aiuto delle Potenze amiche. Si è veduto anche stampato il proclama del
Generale Welden, comandante il corpo d’armata suddetto, che è concepito
in termini minacciosi. Benché questa mattina il Conte Fabbri e qualcuno altro
individuo del nuovo Ministero siansi presentati alla Camera dei Deputati, non
si è veduta annunziata sin qui alcuna nomina ufficiale.
Martedì
8 — Oggi circa le 23 ore si è fatta una dimostrazione
popolare preceduta dalla bandiera francese per presentare all’Ambasciatore di
Francia una petizione munita di molte sottoscrizioni, onde ottenere
l’intervento della Repubblica a favore della causa italiana; e la deputazione
che l’ha presentata pare abbia riportata risposta bastantemente soddisfacente.
Si è pubblicata una nuova protesta firmata dal nuovo Ministero (meno che
dal Conte Campello, Ministro delle Armi che ha dato la sua dimissione dopo tre
o quattro giorni dalla sua istallazione) contro l’occupazione austriaca, e
nello stesso tempo un dispaccio del Card. Soglia al Card. Marini, Legato di
Forlì con cui gli si ingiunge di recarsi subito presso il Generale
Welden in unione del Principe Corsini e Principe Simonetti, che vanno a partire
da Roma a momenti, per intimargli, che se non evacuerà immediatamente lo
Stato pontificio, il S. Padre farà uso di tutti i mezzi, che sono a sua
disposizione, per costringervelo. Ambedue sono concepiti in termini molto
forti. Non pare si sappia positivamente se le truppe austriache siano entrate a
Bologna. Nella Gazzetta di oggi sono indicati i nuovi Ministri che sono
(oltre il Card. Soglia Presidente) il Conte Fabbri dell’Interno,
l’Avvocato de Rossi di Grazia e Giustizia, Lauri alle Finanze, Guarini
ai Lavori Pubblici, Commercio ecc., Galletti alla Polizia e in sua
assenza l’assessore Perfetti ed alle Armi come direttore temporaneo Gaggiotti.
Resta sempre scoperto ed in sospeso il Ministero degli Affari Esteri secolari.
Mercoledì
9 — Oggi sono partiti per la loro missione presso il Generale
Welden, il Principe Corsini ed il Conte Guarini, in luogo di Simonetti, che si
è scusato. Pare che anche il Ministero degli Affari Esteri secolari sia
riunito nel Cardinale Soglia, Segretario di Stato, e pare che egli
figurerà tra i Ministri responsabili, e si presenterà alle Camere
all’occorrenza.
Giovedì
10 — In seguito ad una convenzione tra il Generale Welden, e il
pro-Legato di Bologna Bianchetti le truppe austriache non sono entrate in
città, rimanendo in una posizione che in parte la circonda; riservandosi
solo la guardia di tre porte.
Venerdì
11 — Oggi si è pubblicato un bollettino sottoscritto da tutto
il Ministero, in cui si annunzia che il giorno 8 a Bologna il popolo
assalì le truppe austriache postate intorno alla città, le
respinse facendo circa trenta prigionieri e prendendo loro tre cannoni.
Sabato 12 — Da Bologna
si sente che gli Austriaci si siano ritirati da quei contorni dopo qualche
conflitto decisivamente svantaggioso per loro. Dalla Romagna accorreva tutta la
truppa ivi esistente a quella volta. Si va confermando in genere la
notificazione sparsa da qualche giorno della capitolazione di Milano, mediante
il convenuto ritiro delle truppe piemontesi di là del Ticino, ma non vi
ha nulla di autentico e di dettagliato. Verso sera un drappello non molto
numeroso di gente con una bandiera, si è recato per il Corso a Monte
Cavallo ove poco dopo si è disciolto non conoscendosene l’oggetto.
Domenica
13 — Oggi dopo pranzo tutti i battaglioni civici seguiti da gente
che portava la bandiera di Bologna si sono portati sulla piazza di Monte
Cavallo, ed il Papa ha dato loro la benedizione, senza indirizzar loro nessuna
parola, come forse pareva che si aspettasse. È stato nominato Ministro
delle Armi il Generale Latour, sin qui comandante i reggimenti esteri al
servizio pontificio.
Lunedì
14 — Oggi si sono avute notizie più dettagliate della capitolazione
di Milano, e dell’ingresso in quella città delle truppe austriache, con
più quella di un armistizio di sei settimane concluso tra il Re Carlo
Alberto ed il Maresciallo Radetzky.
Martedì
15 — Corre una seconda voce, proveniente, si dice, da Civitavecchia
che la popolazione di Milano essendosi rivoltata abbia scacciate le truppe
austriache.
Mercoledì
16 — Niuna conferma ancora della espulsione degli Austriaci da
Milano. Avendo un certo numero di Guardie Nobili fatto presentare al Papa
l’istanza di marciare alla difesa dello Stato, si assicura che sia stata
favorevolmente accolta.
Venerdì
18 — Essendo giunto a Roma il corpo del Colonnello Del Grande,
comandante già della prima legione dei volontari civici, che fu ucciso a
Vicenza; questa sera verso l’Ave Maria è stato trasportato alla chiesa
del Gesù sopra un carro tirato da quattro cavalli coperto da una coltre,
i lembi della quale erano sostenuti da quattro Colonnelli civici, tra i quali
vi era il Principe di Campagnano. Il convoglio funebre, che è passato
per il Corso, venendo dal Popolo, ove si è radunato, era composto dai
Religiosi Cappuccini, dalla porzione della legione già comandata dal
Defunto che si trova in Roma, da tutta l’ufficialità di ogni arma, da
due plotoni ciascuno di sei battaglioni civici, dai Circoli.
Sabato 19 — Questa
mattina nella chiesa del Gesù si è fatto il solenne funerale al
Colonnello Del Grande, con tutti gli onori militari e coll’assistenza di tutta
l’ufficialità di tutti i corpi dell’Alto Consiglio, del Consiglio dei Deputati,
del Municipio ecc.; Mons. Lucciardi ha pontificato. Par sicuro che il Conte
Lovatelli pro-Legato di Ferrara sia stato nominato Ministro delle Armi in luogo
del Generale Latour, che non ha accettato l’impiego.
Domenica
20 — Questa mattina sono ritornati il Principe Corsini ed il Conte
Guarini dalla loro missione, e si dice abbiano riportate dal Generale Welden
assicurazioni della intiera evacuazione (già quasi del tutto effettuata)
dello Stato pontificio, e di nessuna altra occupazione per l’avvenire. Non si
sa se si esige in reciprocanza alcuna condizione dal nostro Governo.
Martedì
22 — Si sente che l’Imperatore d’Austria colla famiglia sia partito
agli 8 corrente da Innsbruck per ritornare a Vienna.
Giovedì
24 — È oggi voce comune che Lovatelli non abbia accettato il
Ministero delle Armi.
Sabato 26 — L’Alto
Consiglio ed il Consiglio dei Deputati sono stati prorogati al 15 del futuro
novembre. La relativa ordinanza è stata recata stamattina ai due
Consigli dai Ministri di Grazia e Giustizia e dell’Interno.
Martedì
29 — Da Bologna si sente che si continua lo stato d’inquietudine per
parte dei così detti Corpi franchi quali si dice abbiano voluto il
cangiamento dei membri del Comitato, e l’arresto del Colonnello Zuccheri dei
dragoni.
Mercoledì
30 — Le notizie da Bologna non sono ancora rassicuranti sul
ristabilimento della tranquillità. Livorno è in istato di piena
insurrezione. La truppa è stata disarmata e rinchiusa; si è
formato un governo provvisorio sotto il titolo di Comitato di pubblica
sicurezza ecc. ecc.
Giovedì
31 — A Bologna niente di nuovo in meglio. Livorno continua sempre
nello stesso stato di dichiarata indipendenza dal Governo toscano, il quale
pare stia patteggiando col popolo, che è padrone del paese.
Settembre
Venerdì
1 — A Livorno continua lo stato di perfetta anarchia ed
insubordinazione totale. Di Bologna nulla di nuovo.
Sabato 2 — A Livorno
pare che stessero per entrare, senza opposizione le truppe del governo.
Lunedì
4 — A Bologna si sente che siano state uccise dai popolani armati
undici persone.
Martedì
5 — Oggi si è saputo che Livorno è di nuovo in
rivolta ed anarchia. Secondo le notizie incomplete che si hanno, il popolo si
era battuto con la truppa che aveva avuto la peggio e si era ritirata nei forti
(dopo aver perduto quattro cannoni) e da questi tirava sulla città.
S’ignora l’esito finale.
Mercoledì
6 — Ieri sera partì il Ministro di Polizia Galletti per
Bologna, ove continuano le uccisioni, il numero delle quali ascende, si dice,
sin qui a venticinque!
Giovedì
7 — Era corsa voce che questa sera avrebbe avuto luogo una
dimostrazione popolare al palazzo dell’Ambasciatore di Francia. Ma non si
è verificata, o almeno, se vi è stata, è stata talmente
poco numerosa, che non si è fatta rimarcare.
Sabato 9 — Le nuove del
giorno sono che l’Austria abbia ricusato di accettare la mediazione della
Francia e dell’Inghilterra e che nei porti di Marsiglia e Tolone si era
imbarcata della truppa diretta a soccorrere Venezia.
Lunedì
11 — Si ha da Napoli che il giorno 7 corrente le truppe napoletane
comandate dal Generale Filangeri s’impadronirono di Messina e di quasi tutti i
piccoli bastimenti siciliani, dopo una ostinata resistenza di due giorni. Pare,
secondo tutte le notizie, che vada a rinnovarsi la guerra.
Martedì
12 — Oggi corre voce che la mediazione della Francia e
dell’Inghilterra sia stata poi accettata dall’Austria, e che in conseguenza sia
stato sospeso l’imbarco di truppe francesi per l’Italia.
Mercoledì
13 — Oggi è stata pubblicata un’ordinanza del Ministero delle
Finanze in cui si annunzia che nella ultima serie, che resta a emettersi di
scudi duecentocinquantamila di Boni del Tesoro, per la somma di trentamila
scudi ne verranno creati di scudi due, e per trentaduemila di uno scudo, e né
questi, né quelli porteranno interesse. Un’ordinanza del Ministero di Polizia,
pure pubblicata oggi, proibisce provvisoriamente l’estrazione dallo Stato,
senza uno speciale permesso, d’ogni moneta d’oro o d’argento, verghe, metalli
preziosi ecc. eccettuato il danaro per uso proprio limitato a scudi
duecentocinquanta per persona. Prende piede la voce della formazione di un
nuovo Ministero, alla testa del quale sarebbe l’ex Ambasciatore di Francia
Rossi.
Sabato 16 — La Gazzetta
di oggi riporta la nomina del nuovo Ministero formato come segue. Presidente e
Ministro degli Affari Esteri il Card. Soglia, Ministro dell’Interno e
interinalmente delle Finanze il Cav. Rossi, dell’Istruzione Pubblica il
Card. Vizzardelli, di Grazia e Giustizia l’avv. Ciccognani, del
Commercio il prof. Montanari, dei Lavori Pubblici e per interim
delle Armi il Duca di Rignano, Ministro senza portafoglio il Conte Guarini,
sostituto delle Finanze il Cav. Righetti. Del Ministero di Polizia non
si fa menzione, e non si sa se continuerà ad occuparlo l’avv. Galletti.
Lunedì
18 — Un’ordinanza del nuovo Ministero di oggi dichiara soppresso il
Ministero di Polizia, e le sue attribuzioni riunite a quelle del Ministro
dell’Interno; con altra simile viene revocata quella del 13 corrente proibitiva
dell’estrazione delle monete, verghe e metalli preziosi ecc.
Martedì
19 — Oggi dopo pranzo i due battaglioni dei volontari, che formano
la legione acquartierata al Gesù, son andati ad una rivista nel cortile
di Belvedere al Vaticano.
Venerdì
22 — Dalla Gazzetta d’oggi si rileva essere stato spedito al
Generale Zucchi, il dispaccio che lo nomina ad essere Ministro delle Armi di
questo Governo.
Sabato 23 — Questa
mattina la prima legione romana, che stava accasermata al Gesù, è
partita alla volta di Cesena sotto il comando del Colonnello Galletti.
Venerdì
29 — Questa mattina il Papa è andato a S. Michele a Ripa,
percorrendo, per l’andata e il ritorno, quasi tutto Trastevere, ove le finestre
e molti punti delle strade erano ornati di tappeti.
Sabato 30 — Due
ordinanze ministeriali sono state pubblicate oggi, una sullo stabilimento di
una linea telegrafica da Roma a Ferrara per Bologna e Ancona, e da Roma a
Civitavecchia; l’altra sulle pensioni dei militi delle legioni civiche, e
volontari rimasti feriti.
Ottobre
Domenica 1 — Avendo il
Marchese Patrizi persistito costantemente nel non accettare il comando
dell’ottavo battaglione civico, a cui era stato eletto a grande
maggiorità, ed essendosi anche da vari giorni assentato da Roma per
sottrarsi a tutte le istanze e pressioni; oggi è stato nominato in sua
vece il March. Pio Capranica che era il secondo nella terna.
Lunedì
16 — Per la via di Ancona si è ricevuta la notizia che il
giorno 6 corrente è accaduta un’altra gravissima sommossa a Vienna nella
quale fu massacrato il Ministro della Guerra Latour e che l’Imperatore era
partito, si diceva, per Francoforte.
Martedì
24 — Ieri sera in seguito di rissa tra Ebrei e civici una numerosa
truppa di popolo fece irruzione nel Ghetto, minacciando incendio, sfascio di
botteghe ecc. ecc. e fu necessario farvi accorrere molta forza anche di
cavalleria. Anche da Albano, Genzano ecc. sono stati richiamati tutti i
carabinieri disponibili; il che ha prodotto un certo allarme.
Venerdì
27 — A Civitavecchia, contemporaneamente all’affare del Ghetto di
Roma, i forzati tentarono un ammutinamento che fu represso colla forza
essendone rimasto ucciso uno, e vari feriti.
Lunedì
30 — Oggi il nuovo Ministro delle Armi, Generale Zucchi, giunto da
tre giorni a Roma, ha passato in rivista sulla piazza di S. Pietro tutta la
truppa di linea esistente in Roma, ed anche il battaglione dei ragazzi detto
della Speranza.
Novembre
Venerdì
3 — Avendo il clero regolare e secolare dello Stato pontificio
risoluto di offrire al Governo la somma di quattro milioni di scudi pagabili in
quindici anni, onde ritirare dal corso i due milioni di Boni del Tesoro
ultimamente emessi e togliere l’ipoteca imposta a garanzia dei medesimi sui
beni ecclesiastici; il Papa con suo chirografo diretto al Cardinale Orioli,
Prefetto della Congregazione dei Vescovi e Regolari (per mezzo del quale era
passata l’offerta) ha accettato l’offerta stessa, incaricando il suddetto
Cardinale della esecuzione.
Sabato 4 — Questa sera
si è aperto il teatro Argentina, che il Municipio, in seguito del
rifiuto del proprietario Principe Torlonia, ha ottenuto giudizialmente in
contenzioso amministrativo in affitto coattivo.
Domenica 5 — Il Card.
Antonelli è nominato Prefetto dei Palazzi Apostolici ed in tal
qualità presiederà una Congregazione composta di vari Cardinali e
di altri soggetti secolari che avrà l’amministrazione dei Palazzi
Apostolici; ed il nuovo Maggiordomo da nominarsi pare non debba avere che la
parte puramente esecutiva.
Lunedì
6 — È partito sin da ieri il Ministro delle Armi Generale
Zucchi per Ferrara ove è accaduta qualche sommossa per aver voluto un
tal Console austriaco alzare l’arme imperiale sulla porta della sua casa, che
si dice essere stata saccheggiata. È andato seco il Conte Gamba deputato
di Ravenna. Pare che il viaggio del Ministro abbia anche per oggetto
l’ispezione delle truppe pontificie nelle provincie.
Venerdì
10 — Secondo le ultime notizie ufficiali, le truppe imperiali
austriache sono entrate a Vienna di viva forza il giorno prima del corrente
dopo aver respinte le truppe insurrezionali dell’Ungheria, che si erano
avanzate in soccorso di Vienna stessa. L’avvicinamento di questi aveva indotti
i Viennesi a tentar di non eseguire la resa già convenuta due o tre
giorni avanti.
Mercoledì
15 — Questa mattina si sono riaperti tanto l’Alto Consiglio, quanto
quello dei Deputati, dopo la proroga. Il Ministro dell’Interno e interino delle
Finanze, nel recarsi in carrozza al secondo, è stato accolto sulla
piazza della Cancelleria con fischi strepitosi, ed essendo poi smontato alla
scala, al principio della medesima è stato circondato da un gruppo di
persone ed è stato ferito nella gola con colpi di pugnale, per i quali,
trasportato nelle camere del Card. Gazzoli che abita nel palazzo della
Cancelleria, è rimasto esanime quasi al momento. I due suoi figli si
trovavano sulla piazza quando succedeva questo terribile fatto. Questa sera una
truppa composta di popolo e di carabinieri ha girato per Roma fino ad ora
tarda, con torcie, bandiere ecc., e dicesi che l’oggetto fosse di
affraternizzare i carabinieri stessi col popolo e con gli altri corpi militari.
Giovedì
16 — Dopo il mezzogiorno un radunamento di gente assai numeroso, cui
si è aggiunto gran numero di civici, carabinieri e militari di ogni
arme, si è recato dal Popolo a Monte Cavallo per chiedere l’immediata
formazione di un nuovo Ministero, secondo la lista di persone che presentavano,
al che il Papa ha risposto che aveva dato commissione al signor avv. Galletti
di tal formazione. Tale risposta (replicata più volte per mezzo del Galletti
stesso) non ha soddisfatto il popolo che per tutta la giornata ha continuato le
sue clamorose insistenze, tentando di forzare e anche incendiare le porte del
palazzo, che erano chiuse. Disgraziatamente alcuni della Guardia svizzera hanno
fatto fuoco sul popolo e sono rimasti feriti (per quanto si assicura) due
civici. L’irritamento allora è accresciuto a dismisura, si sono
cominciate ad erigere delle barricate nelle vicinanze del palazzo, si è
fatto fuoco contro il medesimo, si è trasportato sulla piazza un cannone,
che era depositato alla Pilotta. Solamente verso le 8 della sera, avendo il
Papa finalmente e pienamente acconsentito alle richieste, ed essendosi a stento
ottenuto che (almeno per questa sera) non si consegnassero gli Svizzeri, che
avevano fatto fuoco, e che si volevano nelle mani per fucilarli; il popolo si
è ritirato come anche tutto il militare. Nel tempo della agitazione
quasi tutte le porte delle botteghe e case si sono chiuse e la maggior parte
della popolazione si è ritirata.
Venerdì
17 — Questa mattina è stata sciolta la Guardia svizzera e la
truppa civica è subentrata alla guardia del Palazzo Apostolico. Nella
Gazzetta di oggi si è annunziata la formazione del nuovo Ministero come
segue: Affari Esteri Conte Mamiani, Interno Avv. Galletti, Grazia
e Giustizia Avv. Sereni, Commercio e Lavori pubblici Dott. Sterbini,
Armi Conte Campello, Finanze Avv. Lunati, Presidente del
Consiglio dei Ministri coll’Istruzione Pubblica Ab. Rosmini, ed, avendo
questi ricusato Monsig. Muzzarelli. Pare certo che il Duca di Rignano
che faceva parte dell’ultimo Ministero, sia partito da Roma, e lo stesso, si
assicura, abbiano fatto alcuni Cardinali tra i quali il Card. Lambruschini,
la cui abitazione alla Consulta fu invasa ieri dalla gente armata, salvandosi a
stento la persona. Il Corpo diplomatico restò in permanenza al Quirinale
fino a ieri sera al tardi, e vi è tornato questa mattina. Da un colpo di
fucile tirato dal campanile di S. Carlino alle Quattro Fontane, restò
ucciso l’Ab. Palma segretario delle lettere latine, e che per conseguenza aveva
l’abitazione in Palazzo; egli fu colpito nella sua camera, avendo il colpo
traversata la finestra. Questa sera, tra le dieci e le undici si è avuta
una bellissima aurora boreale. Questa meteora, che si può
calcolare abbia durato (almeno nel suo maggiore vigore) circa una mezz’ora, si
estendeva per un notabile spazio dell’atmosfera da tramontana a ponente.
Sabato 18 — A richiesta
del Comandante del Castel S. Angelo, Colonnello Stuart, cinquanta uomini di
truppa civica sono entrati nel forte in rinforzo della guarnigione. Il
Colonnello Gallieno è stato nominato al Comando generale della Guardia
civica (rinunciato già dal Principe Aldobrandini) e promosso al grado di
Tenente Generale. Nella scorsa notte una truppa di gente e di militari con
torcie ed acclamazioni ha girato per Roma sino alle due o alle tre dopo la mezzanotte.
Questa sera, in seguito ad un invito affisso sin da questa mattina, uno stuolo
numeroso di popolo, pare con torcie, è andato al palazzo del Governo per
rallegrarsi col Sig. Galletti, Ministro dell’Interno e della Polizia e che pare
si voglia anche al comando del Corpo dei carabinieri. Questa sera il teatro di
Argentina è stato illuminato e vi è stato cantato l’Inno popolare
del Maestro Magazzari.
Domenica 19 — Essendo
giunto il nuovo Ministro delle Armi Conte Campello, questa sera il Circolo
Popolare con gran seguito di gente, torcie ecc., è andato a
complimentarlo alla sua abitazione sul palazzo del Gallo (olim Ceva) a
Colonna Traiana.
Lunedì
20 — La forza civica, che guarnisce il Castello unitamente alla
linea è assai più numerosa di quello che si era detto. Pare che
anche alle porte della città dovrà essere posta una guardia
civica.
Martedì
21 — Questa sera il Circolo Popolare accompagnato da dragoni, carabinieri
ecc. con torcie e banda, è andato al palazzo Madama (ove si era fatta
illuminazione) per festeggiare la destinazione del Ministro Galletti al comando
generale del corpo dei carabinieri.
Mercoledì
22 — Tre deputati di Bologna al Corpo legislativo (come lo era
l’ucciso Ministro Rossi) hanno dato la loro dimissione e sono partiti da Roma,
e la nostra Gazzetta di oggi riporta quelle di altri tre. Secondo la
voce comune una gran parte dei Cardinali si è allontanata
successivamente da Roma in questi giorni.
Giovedì
23 — La Gazzetta di questa sera annunzia che Monsig. Morandi,
Fiscale generale, si è dimesso dal suo impiego. Questa sera è
arrivato il Conte Mamiani Ministro degli Affari Esteri.
Venerdì
24 — Circa le 4 pomeridiane è partito l’Ambasciatore di Francia.
Si racconta che abbia detto di andare a Palo per prendere l’aria di mare per
due o tre giorni. Questa sera si dice che il Papa abbia ringraziati i quattro
prelati, suoi Camerieri segreti.
Sabato 25 — Di buon’ora
s’è cominciato a vociferare che il Papa nella notte era partito da Roma,
senza sapersi precisamente per qual direzione. Circa il mezzogiorno è
stata affissa una carta sottoscritta da tutto il Ministero, meno il Conte
Mamiani, in cui si partecipa la partenza del S. Padre in seguito di cattivi
consigli; ma assicura che il Ministero di concerto con le Camere e col
Municipio ha preso tutte le misure per la conservazione dell’ordine e della
quiete, e che tutta la forza di qualunque arma veglia per tale oggetto.
Più tardi si è pure pubblicata una lettera del Papa al Marchese
Sacchetti (che da qualche tempo faceva le funzioni di Maggiordomo) in cui il S.
Padre raccomanda ai Ministri presenti il Paese, il Palazzo e gli individui
addetti al medesimo che dichiara aver ignorato la sua risoluzione. Qual lettera
è stata comunicata dal Ministro Galletti al Corpo diplomatico. In tutta
la giornata e serata ha regnato perfetta tranquillità. La Gazzetta
di questa sera annunzia che il Conte Mamiani ha accettato il Ministero degli
Affari Esteri che sin qui pareva esitasse ad assumere.
Domenica
26 — Anche oggi si è mantenuta perfetta tranquillità.
Questa mattina essendosi innalzata (secondo il solito dei giorni festivi) la
bandiera pontificia sul Castello, si dice sia stata applaudita. Questa mattina
si è adunato l’Alto Consiglio, come ieri quello dei Deputati, ed ha
ricevuto dal Ministero comunicazione di ciò, che ieri comunicò in
istampa. Per quanto si assicura le famiglie Borghese, Doria, il Duca e Duchessa
di Castel Vecchio con D. Filippo Barberini sono partiti da Roma come pure la
Duchessa Cesarini ed il Principe Orsini colla famiglia che sta per ora a
Albano.
Lunedì
27 — Tre altri Deputati bolognesi hanno dato, per quanto si
assicura, la loro dimissione. Continua la tranquillità nel paese. In
mezzo a molte voci diverse e contradittorie si sta sempre nell’oscurità
sulla direzione presa dal Papa. Quello che si pretende certo si è che
siasi imbarcato a Civitavecchia sopra un vapore francese. Questa mattina a S.
Andrea della Valle si è celebrato un funerale per i morti nella presa di
Vienna ed il P. Ventura ha pronunziata una orazione funebre.
Martedì
28 — Questa mattina si è adunato il Consiglio della Comarca
in casa del March. Sacripante, attesa l’assenza del Card. Altieri Presidente,
che si è allontanato da Roma come quasi tutti i Cardinali. Pare che il
Ministero creda di sapere con certezza che il Papa sia sbarcato a Gaeta.
Mercoledì
29 — Non resta più dubbio che il Papa sia a Gaeta, giacché
vari nostri romani, come Doria, Borghese ecc. nel loro passaggio per Napoli
l’hanno veduto colà. Resta sempre l’incertezza se sia andato per mare o
per terra; ma pare più probabilmente per terra.
Giovedì
30 — Ieri giunse in Roma il P. Gavazzi, che fu arrestato a Bologna e
veniva condotto all’ergastolo di Corneto; ma giunto a Viterbo fu dal popolo
liberato, ed è venuto a Roma (si dice) per poco tempo, per quindi
passare a Venezia. Niente di più sul Papa. Fra le tante voci sparse vi
è quella che il giorno 2 dell’entrante mese andrà a tenere un
concistoro, chi dice a Napoli, chi a Benevento.
Dicembre
Venerdì
1 — Il Municipio ha fatto notificare che per venire al soccorso di
tutte quelle persone che vivono del teatro, i teatri (previo il permesso
ottenuto dall’autorità ecclesiastica) continueranno ad agire sino al 14
del corrente mese, esclusa la vigilia della festa della Concezione.
Sabato 2 — Alcune
notizie, che circolano questa sera, fanno prevedere per domani qualche cosa di
decisivo sulla nostra situazione politica.
Domenica 3 — Questa
mattina si è cominciato a divulgare che il Papa ha invitato tutto il
Corpo diplomatico a recarsi presso di lui a Gaeta; quale invito è fatto
per mezzo del Card. Antonelli, e che, con altro atto contrasegnato dal
medesimo, dichiarando nulli tutti gli atti dell’attuale Ministero, nomina un Governo
provvisorio composto dal Card. Castracane, dai Principi di Palestrina e di
Roviano, dal March. Bevilacqua (v’è chi dice anche dal Generale Zucchi)
e da Mons. Janni.
Lunedì
4 — Nella scorsa notte il Consiglio dei Deputati ha tenuta seduta
pubblica che è durata dalle 11 alle 2,30 dopo mezza notte. Le
risoluzioni prese sono in sostanza, che non si attenda l’atto firmato dal Papa
in Gaeta ai 27 del caduto, come incostituzionale, non autentico ecc. ecc.; che
i Ministri seguano ad esercitare le loro attribuzioni; che si spedisca subito
una deputazione al Papa per invitarlo a tornare; che si inviti l’Alto Consiglio
a far lo stesso; che si pubblichino dei proclami a tutte le popolazioni dello
Stato, alla Guardia civica per il buon ordine ecc.: il che è stato
eseguito questa mattina. I prescelti per la Deputazione del Consiglio dei
Deputati sono l’Ab. Rezzi e il Dott. Fusconi; per l’Alto Consiglio Mons. Mertel
e il Marchese Paolucci; e per il Municipio (ché anch’esso invia una
Deputazione) il Senatore Corsini e i Professori Pieri ed Arrighi.
Martedì
5 — Questa mattina sono partite per Gaeta le Deputazioni nominate
ieri, e di colà è ritornato il Marchese Sacchetti, Foriere dei
Palazzi Apostolici. Si sono dimessi i Ministri Lunati delle Finanze e Sereni
della Giustizia. Il Conte Mamiani ha assunto provvisoriamente il primo
Ministero, e Mons. Muzzarelli il secondo.
Mercoledì
6 — Ha dato luogo a molti discorsi l’apparizione avanti
Civitavecchia di qualche bastimento francese (alcuni dicono con truppa da
sbarco), che dopo qualche comunicazione col Console di quella nazione si
è allontanato. Su questo fatto regna della incertezza e della
oscurità. Questa mattina il Card. Barberini, che era sin qui rimasto a
Roma è partito anch’esso alla volta di Napoli.
Giovedì
7 — Questa sera sono ritornate a Roma le tre Deputazioni partite
ieri l’altro, le quali non hanno potuto oltrepassare il confine.
Venerdì
8 — I Deputati ritornati ieri sera, giunti a Portella furono
avvertiti, che vi era l’ordine di non lasciarli passare; in seguito di che
tornarono a Terracina, di dove spedirono al Card. Antonelli a Gaeta,
informandolo dell’oggetto della loro missione presso S. Santità. Esso
Cardinale rispose che Sua Santità, avendo già date le sue
disposizioni col suo atto del 27 novembre, era dispiacente di non poter
ricevere Deputazioni; ma che pregava caldamente il Signore per la
tranquillità di Roma e dello Stato. Nella seduta del Consiglio dei Deputati
tenuta questa mattina si è risoluto di nominare (come è stato
fatto) una Commissione per provvedere alla mancanza del potere esecutivo. Pare
che non sia escluso di concertarsi col Card. Castratane.
Sabato 9 — Questa sera
a Argentina si è data un’accademia a beneficio di Venezia.
Domenica
10 — Questa sera si vociferava che il Cardinale Castracane, in
seguito di una staffetta ricevuta da Gaeta, abbia mandato a chiamare il
Principe di Palestrina.
Lunedì
11 — Questa mattina il Consiglio dei Deputati ha deliberato che si
formi una Giunta di Stato, che faccia le funzioni del potere esecutivo sino a
che il Santo Padre non ritorni o destini persone a rappresentarlo. L’Alto
Consiglio ha sanzionato tal deliberazione. Non sono ancora formalmente nominati
i componenti la Giunta, ma si assicura che saranno il Principe Corsini, il
Senatore di Bologna e il Gonfaloniere d’Ancona. La nostra Gazzetta
annunzia l’abdicazione dell’Imperatore d’Austria in favore dell’Arciduca
Francesco Giuseppe figlio del suo fratello.
Martedì
12 — Questa mattina è arrivato il Generale Garibaldi, e
questa sera, essendo andato al Circolo Popolare, è stato ricondotto a
casa con applausi.
Domenica
17 — Questa sera si è fatta una dimostrazione del Circolo
Popolare, si dice, anche a nome dei Circoli delle provincie, onde ottenere la
formazione di un’Assemblea Costituente, per rifondere lo Statuto dato dal Papa.
Un gran numero di gente si è recato prima all’abitazione del Generale
Garibaldi, poi al Quirinale ove il Ministro ha promesso di presentare domani la
petizione al Consiglio dei Deputati, ove si è dato appuntamento per
un’ora pomeridiana.
Lunedì
18 — La dimostrazione popolare, che doveva farsi al Consiglio dei
Deputati questa mattina, non ha avuto luogo, e la petizione relativa alla
Costituente sarà presentata da una Deputazione.
Martedì
19 — Dopo mezzo giorno ha battuto la Generale in tutti i Circondari
della truppa civica che ha preso le armi, ed ha stazionato, oltre che al
Quirinale in varie altre piazze. Sembrava che ciò fosse all’oggetto di
mantener l’ordine, in occasione che il Circolo Popolare doveva andare a
presentare un nuovo più pressante indirizzo al Ministero per la
Costituente, come anche per ottenere l’allontanamento di molti individui
esteri che passano per perturbatori della pubblica quiete, un drappello dei
quali, che verso sera tornava da Monte Cavallo con una bandiera, è stato
fischiato, attaccato a disperso dal popolo. La Guardia civica è rimasta
sotto le armi sino alle 10 della sera, e per quanto si è saputo, essa
è stata che ha esatto dal Ministero l’impegno di far decretare domani la
Costituente, e nello stesso tempo l’allontanamento degli esteri sopradetti.
È partito o parte questa notte il Principe Barberini, si dice, per
Gaeta.
Mercoledì
20 — Il Principe Barberini è poi partito per Gaeta alle 5
circa di questa mattina col figlio D. Filippo. Questa mattina si è
pubblicato un proclama della Giunta suprema di Governo (composta dal Principe
Corsini, avv. Galletti e Conte Camerata) diretto ai popoli di Roma e dello
Stato, nel quale annunzia di avere assunto l’incarico, sin che la Costituente
(quale promette di dar opera onde venga convocata al più presto) abbia
deliberato intorno al nostro ordine politico. Si assicura che oggi sia partito
il Generale Garibaldi ed altri esteri.
Venerdì
22 — Circolano delle voci di dimissione data dal Ministro
dell’Interno e Finanze Mamiani; ma nulla si è veduto di autentico.
Sabato 23 — Oggi la Gazzetta
ha annunziato la formazione di un nuovo Ministero, e la rinuncia del Conte
Mamiani per ragione di salute. Presidente, col Ministero dell’Istruzione
Pubblica e interinalmente quello degli Affari Esteri, Monsignor Muzzarelli,
Interno l’Avv. Armellini, Giustizia l’Avv. Galeotti, Finanze e Presidente di
Polizia per Roma e Comarca Mariani; Sterbini e Campello restano ai loro posti.
Domenica
24 — Per ordine del Vicariato in tutte le chiese ove si celebrava
l’ufficio e la messa in questa notte, si è trasportato a domattina.
Lunedì
25 — Il Generale Gallieno comandante la Guardia civica ha dato la
sua dimissione e sinora non si conosce il successore. Oggi il principe di
Campagnano ha ricevuto un dispaccio del nuovo Ministro Sig. Mariani in cui gli
annunzia che ha disposto di provvedere all’impiego di Ispettore Generale
delle Poste sinora da lui occupato. Simile annunzio ha ricevuto il Principe
Massimo, Sopraintendente Generale delle Poste.
Martedì
26 — Questa mattina è ritornato da Gaeta il Principe
Barberini col figlio. Questa mattina si è trovata affissa alla porta
delle Patriarcali, e in molti altri luoghi di Roma una protesta del Papa, colla
quale dichiara nulli tutti gli atti fatti posteriormente al 15 novembre, e
particolarmente l’istituzione della Suprema Giunta di Stato. Tale protesta
è stata da per tutto quasi subito staccata.
Giovedì
28 — Questa mattina il Ministro dell’Interno, Armellini, avendo
portato per la seconda volta al Consiglio dei Deputati il progetto di legge per
la convocazione della Costituente, ed il Consiglio non essendosi trovato che in
piccolissimo numero, il Ministero ha dichiarato chiusa la sessione dei Consigli
e pare che domani la Giunta suprema di Stato pubblicherà in suo nome la
legge sudetta. La Giunta è ridotta a due soggetti, cioè Galletti
e Camerata, giacché si dà per sicura la rinuncia del Principe Corsini.
Venerdì
29 — Verso sera è stato affisso l’atto della convocazione
della Costituente, ed all’Ave Maria il Castel S. Angelo ha fatto una salve di
101 colpi di artiglieria, e le campane hanno suonato per un’ora. L’atto
è sottoscritto dai due residuali membri della Giunta e da tutto il
Ministero. Il Sig. Masi è stato nominato Comandante della Guardia civica
ed il Sig. De Angelis Capo dello Stato Maggiore.
Domenica
31 — Un avviso del Municipio, affisso ieri sera e sottoscritto
solamente dal segretario, annunzia che questa sera e domani sera vi saranno due
orchestre sulla piazza del Popolo per festeggiare la pubblicazione seguita ier
l’altro, esortando i cittadini a illuminare le abitazioni e addobbare le
finestre. L’addobbo non è seguito quasi in nessun luogo. L’illuminazione
questa sera è stata piuttosto scarsa, fuori poi del Corso si può
dir nulla. Al solito Te Deum al Gesù, ove solevano intervenire il
Papa ed i Cardinali, ha assistito lo Stato Maggiore della Guardia civica, e si
dice anche il Ministero e la Giunta.
Anno 1849
Gennaio
Lunedì
1 — Questa sera doveva aver luogo una gran dimostrazione popolare
specialmente al Campidoglio, ove si sarebbe data lettura della Legge sulla
Costituente. Della truppa di linea era adunata sulla piazza di SS. Apostoli, e
vari pezzi di artiglieria a piazza di Venezia; ma la dimostrazione (pare causa
del tempo) non ha avuto più luogo, e neppure le orchestre al Popolo
hanno suonato. L’illuminazione è stata anche più scarsa di ieri
sera.
Martedì
2 — Questa sera ha avuto luogo la dimostrazione che doveva seguire
ieri sera. Una quantità di gente di civici e più di truppa di
linea e cannoni con torcie e colle bandiere dei Rioni, si è adunata a
piazza di Venezia, dove si è recata per il Corso alla piazza del Popolo,
sulla quale era preparata una gran catasta di legna e fascine, a cui si
è dato fuoco con delle acclamazioni. Dopo di che tutti si sono
incamminati di nuovo per il Corso verso il Campidoglio, ove si è fatta
pubblicamente la lettura della legge sulla Costituente, dopo di che è
terminata la dimostrazione. La Guardia civica ha fornito un distaccamento per
ogni battaglione; i distaccamenti sono stati piuttosto scarsi. Anche questa
sera s’è fatta illuminazione.
Mercoledì
3 — I due membri residuali della Giunta di Stato, Galletti e
Camerata, hanno dato la loro dimissione.
Venerdì
5 — Per questa mattina era annunziata, con avviso del Circolo
popolare, una festa militare (come pure un’Accademia per questa sera al teatro
Tordinona) per solennizzare il ricevimento d’una bandiera, che la Repubblica di
Venezia ha mandato in dono alla Municipalità di Roma; ma pel riflesso
che la giornata d’oggi tiene il popolo molto occupato nel commercio (colle
così dette Befane) la festa è stata differita a domenica;
l’Accademia però a Tordinona ha avuto luogo coll’illuminazione del
teatro, quale il Principe Torlonia, proprietario del teatro, ha fatto a sue
spese.
Sabato 6 — Oggi sono
state affisse due leggi firmate dal Ministero, una delle quali abolisce tutte
le sostituzioni fidecommissarie, primogeniali ecc., qual legge era stata
ammessa con qualche diversità dal Consiglio dei Deputati, ma sinora non
dall’Alto Consiglio, né sancita dal potere esecutivo sovrano; l’altra sopprime
la rinnovazione decennale delle iscrizioni ipotecarie. Si assicura che tutti i
Parroci di Roma abbiano ricevuto, coll’ordine di divulgarlo, una specie di
Monitorio del Papa, in cui si proibisce a tutti di prender parte ad alcun atto
tendente alla pubblicazione e realizzazione della Costituente, sotto pena delle
censure; e si dichiarano incorsi nelle medesime tutti quelli che vi hanno avuto
parte sin qui.
Domenica 7 — Questa
mattina ha avuto luogo la festa militare, che doveva farsi venerdì. La
bandiera di Venezia è stata portata in Campidoglio (ove è stata
consegnata al Magistrato Romano) coll’accompagnamento di tutti i Circoli, della
truppa civica e di linea di ogni arme. Il corteggio si è radunato sulla
piazza di SS. Apostoli, di dove è andato al Popolo, e di là per
il Corso al Campidoglio; e al suo passaggio si sono messi i parati alle
finestre. Questa sera una riunione di persone, avendo alla testa un lampione di
carta (che si dice formato col Monitorio del Papa) e portando in giro alcuni di
quei cappelli cardinalizi di latta, che si tengono in mostra da cappellari, con
accompagnamento di mortari, ha percorso la città, terminando col gettare
nel fiume da Ponte Sisto i cappelli sudetti.
Lunedì
8 — Questa sera hanno circolato delle forti pattuglie civiche
unitamente a dei carabinieri, forse per evitare qualche ripetizione dei fatti
di ieri sera.
Mercoledì
10 — Un decreto del Ministero (ossia Commissione provvisoria di
Governo, come s’intitola) abolisce dal 15 del corrente il dazio del macinato
per tutto, ove è in uso, meno Roma e il suo territorio. Questa
abolizione era stata deliberata dal solo Consiglio dei Deputati per aver
effetto al principio del 1850. Un’ordinanza ministeriale autorizza per via d’eccezione la
Guardia civica a scegliere a voti segreti un Tenente Generale Comandante; e
ciò in seguito della rinuncia del Colonnello Masi. Questa sera
all’Argentina è stato posto in scena il Macbeth del
Maestro Verdi, che si trova in Roma.
Giovedì
11 — L’Opera di Argentina ieri sera ebbe un incontro grandissimo, ed
il Maestro Verdi fu chiamato più volte sulla scena per ricevere gli
applausi.
Venerdì
12 — Questa sera nel teatro Metastasio si è tenuta
un’adunanza dei Deputati dei Circoli popolari di Toscana e di quelli di Roma.
Sabato 13 — Nella notte
scorsa il Principe di Canino ha fatto levare dalla facciata della sua casa a
piazza di Venezia l’arme pontificia e quella del Senato. Un decreto
ministeriale pubblicato oggi stabilisce che il servizio della Guardia civica,
quale, secondo la prima istituzione cominciava dagli anni 21 sino ai 60, debba
ora cominciare dai 18 ai 55. Con un altro decreto si forma una Commissione
di pubblica sicurezza presieduta dal Prefetto di Polizia per
procedere contro quelli che tentassero opporsi alla convocazione della
Costituente ecc. Con un terzo si prescrivono vari cambiamenti nella procedura
giudiziaria, proscrivendosi, fra le altre prescrizioni, l’uso della lingua
latina in quei tribunali, presso i quali si conservava.
Domenica
14 — In questi tre giorni, cominciando da venerdì scorso, in
ognuno dei quartieri si sono ricevuti i voti dei rispettivi battaglioni per
l’elezione del Comandante in Capo.
Lunedì
15 — Questa sera al teatro Tordinona si è tenuta un’adunanza
degli Italiani, non degli Stati Romani (essendosi però ammessi anche i
Romani) per deliberare sulla scelta dei Deputati alla Costituente Italiana.
Martedì
16 — La votazione per l’elezione del Generale della Guardia civica
è stata a favore del Duca Cesarini; ma si dice che il Governo non sia
disposto ad approvarla, adducendo per motivo che l’eletto non ha riportato
più della metà dei voti.
Mercoledì
17 — Nella notte scorsa è stato arrestato (si assicura) fuori
di porta S. Giovanni il Generale Zamboni con due uffiziali, uno dei quali suo
genero, che pareva si dirigessero verso Napoli; e si aggiunge che molte carte
che portava seco siano venute in potere della giustizia. Questa sera a
Tordinona vi è stata un’altra adunanza per lo stesso oggetto di quella
di lunedì sera.
Giovedì
18 — Il Generale Ferrari, Comandante della divisione reduce da
Venezia (attesa la rinuncia del Duca Cesarini) è stato nominato Tenente
Generale della Civica.
Venerdì
19 — Questa sera circa 60 tra granatieri e fucilieri della Caserma
Cimarra, in aria minacciosa, sono andati al Ministero delle Armi alla Pilotta,
domandando sediziosamente il rilascio del Generale Zamboni. I dragoni ivi
acquartierati si sono opposti, ed avendoli inviluppati ne hanno arrestato un
certo numero (su cui, varie sono le voci) e gli altri si sono dispersi, e dati
alla fuga. Questo è quanto si è saputo di certo questa sera.
Della truppa si è appostata alla Gran Guardia a piazza Colonna e buon
numero di carabinieri al palazzo del Governo, e numerose pattuglie hanno circolato
per la città. È voce che sere sono si suscitasse una rivolta
nell’Ospizio di S. Michele a Ripa, e che uno dei Prefetti restasse ferito; ma
pare che fosse presto repressa.
Sabato 20 — Si assicura
che molti altri dei militari, che commisero la rivolta di ieri sera, siano stati
arrestati in Roma e fuori. È nominata una Commissione per giudicare
militarmente chiunque tentasse di attentare alla quiete pubblica o a sovvertire
l’ordine pubblico attualmente stabilito. Le sue sentenze saranno inappellabili,
ed eseguite dentro le 24 ore.
Domenica
21 — Oggi ha avuto luogo la votazione per eleggere i dodici Deputati
di Roma alla Costituente, ed è stata annunziata da una salva di 101
colpi di cannone del Castello. I luoghi designati per le operazioni (cominciate
alle 8 della mattina e chiuse alle 7 della sera) sono stati il palazzo di
Montecitorio, il palazzo Colonna, Campidoglio, la Cancelleria ed il palazzo
Salviati. Dei corpi di Guardia civica hanno guarnito i locali medesimi. Questa
sera le urne elettorali sono state portate in Campidoglio; ma pare che la
votazione si continuerà anche domani.
Lunedì
22 — Tutt’oggi ha continuato la votazione per la Costituente. Questa
sera le urne elettorali sono state portate al Popolo e di là tutte
insieme al Campidoglio con accompagnamento di torcie e scortate dalla Guardia
civica.
Martedì
23 — Il numero dei voti raccolti ieri e ier l’altro per la
Costituente ascende (secondo che annunzia nella Gazzetta
di Roma il Ministro dell’Interno) a venticinque
mila.
Giovedì
25 — Questa mattina nel Salone dell’Apollinare si è
incominciato, avanti la Commissione militare, il dibattimento pubblico intorno
alla causa di ammutinamento commesso da una parte dei militari della
Caserma Cimarra, la sera del 19 corrente.
Sabato 27 — Questa sera
all’Argentina è andato in scena un nuovo dramma intitolato La
Battaglia di Legnano posto in musica espressamente dal Maestro
Verdi.
Domenica
28 — A mezzogiorno è seguita in Campidoglio, ornato di
parati, di bandiere ecc., e coll’assistenza della truppa civica e di linea
d’ogni specie, la pubblicazione dei nomi dei Deputati di Roma eletti per la
Costituente in numero di dodici. Questa sera al Campidoglio s’è fatta
grande illuminazione. Gli eletti sono i seguenti: Sturbinetti, Armellini,
Sterbini, Campello, Monsig. Muzzarelli, Mariani, Scifoni, Galletti, Avv. de
Rossi, Maggior Calandrelli, Principe di Canino, Gabussi.
Martedì
30 — Oggi la Gazzetta di Roma ha
cambiato titolo prendendo quello di Monitore Romano, e
sopprimendo lo stemma pontificio, che sino ad ora aveva portato in fronte.
È voce generale che nella notte scorsa sia partito da Roma il Principe
Corsini Senatore.
Mercoledì
31 — Verso sera è arrivata a Roma una nostra legione di due
battaglioni, comandata dal Colonnello Marsi reduce da Venezia. Il Circolo
popolare romano con banda, musica ed un battaglione civico, composto di
distaccamenti di tutti i battaglioni, sono andati ad incontrarla fuori di porta
del Popolo. Essa legione, dopo essersi fermata per un poco in piazza Colonna,
è andata alla Certosa a Termini, ove le era destinato il quartiere. La
Commissione militare terminò ieri la discussione del processo dei
soldati rei dell’ammutinamento qualificato, commesso il 19
cadente. La sentenza ne condanna due alla pena capitale, molti ai lavori
forzati in vita, altri a venti anni, altri a quindici. Il Governo però
ha commutato la pena di morte in quella dei lavori forzati per venti anni;
quella dei lavori forzati a vita in quella di quindici anni, ed ha diminuito
gradatamente in proporzione le altre condanne.
Febbraio
Giovedì
1 — Circa le 3 pomeridiane è arrivata altra legione di due
battaglioni sotto il comando del Colonnello Galletti, ed è andata a
quartiere.
Venerdì
2 — Questa sera al teatro Tordinona si sono adunati tutti i circoli
per deliberare sopra varii argomenti politici di circostanza.
Sabato 3 — Ieri sera,
due (che si dice fossero legionari) si presentarono a S. Michele a Ripa al
Card. Tosti, che ancora ne sta alla testa, richiedendo il pagamento di un
preteso loro credito di alcune centinaia di scudi, con modi (si dice)
così minacciosi che il Cardinale dové chiamare in aiuto i soldati di
Finanza della Dogana, che arrestarono i due legionari; ed essendosi manifestato
dello spirito di rivolta anche fra alcuni degli individui dell’Ospizio, accorse
anche della truppa civica dai più vicini quartieri. Da quanto si
può raccogliere dalle incerte ed incomplete notizie della cosa, sembra
che l’ordine sia stato ristabilito.
Domenica 4 — Sono venute
a Roma le bande civiche dei Castelli più vicini per festeggiare
l’istallazione dell’Assemblea Nazionale Costituente che segue domani. Oggi sono
uscite varie leggi sostanziali sui Municipi, sulle successioni ed altre materie
analoghe.
Lunedì
5 — Questa mattina è seguita l’apertura dell’Assemblea
Costituente. I Deputati giunti sinora a Roma, in numero di sopra cento,
decorati di una sciarpa tricolore italica a tracolla, si sono adunati in
Campidoglio, da dove (dopo aver assistito ad una Messa ad Aracoeli)
accompagnati da numerosa truppa civica, legionaria e di linea di tutte le armi
con bande, e da tutte le bandiere degli Stati italici, si sono incamminati a
piedi per il Gesù, il Corso sino ai Gaetani, ove voltando per piazza
Borghese, la Scrofa, S. Agostino, Pasquino sono andati al palazzo della
Cancelleria, designato per le loro adunanze; ed ivi, dopo un lungo discorso
dell’avv. Armellini, Ministro dell’Interno, si sono occupati di operazioni
preparatorie. Per tutta la strada si sono messi parati alle finestre, e questa
sera si è fatta l’illuminazione per la città e molto più
grande al Campidoglio, con orchestre e canti popolari. Oggi è stato
giorno feriato per tutti i dicasteri e tribunali, i teatri questa sera non
hanno agito.
Mercoledì
7 — Questa mattina all’Assemblea Costituente è seguita
l’elezione del Presidente in persona dell’avv. Galletti.
Giovedì
6 — Nella seduta dell’Assemblea Costituente di questa mattina si
è cominciato a discutere la questione della forma di Governo e la
discussione è stata prorogata a questa sera.
Venerdì
9 — All’un’ora dopo la mezza notte l’Assemblea Costituente ha
decretato la cessazione del Governo Pontificio temporale e l’adozione del
Governo repubblicano. Poco dopo hanno suonato le campane di Monte Citorio e di
Campidoglio e si sono sentiti degli spari e delle acclamazione. Questa
deliberazione è stata annunziata questa mattina al pubblico con un
proclama sottoscritto dal Presidente dell’Assemblea Galletti e dai Segretari.
Circa poi le tre pomeridiane si è fatta la solenne promulgazione in
Campidoglio, accompagnata da salve di artiglieria e suono di bande.
Sabato 10 — Un’ordinanza
del Prefetto di polizia prescrive di togliere da tutti gli edifizi le armi
pontificie, eccettuando le chiese, luoghi pii e le abitazioni dei membri del
Corpo diplomatico, per le relazioni ecclesiastiche che hanno col Pontefice.
Un’altra del Ministro delle Armi ordina a tutti i militari di deporre la
coccarda pontificia e prendere la tricolore italiana. Questa mattina si
è saputo che il Gran Duca di Toscana, che da vari giorni stava a Siena,
è partito improvvisamente, e si è imbarcato (dicesi) sopra un
vascello inglese; non si sa ancor per dove. In seguito di ciò pare che
la Toscana per il momento si unirà a ciò che si è fatto a
Roma.
Domenica
11 — Questa mattina a S. Pietro è stato cantato un Te Deum,
con intervento delle autorità governative e municipali, della truppa
civica e di linea d’ogni arme, e con salve d’artiglieria del Castel S. Angelo.
Una notificazione pubblicata oggi annunzia la creazione di un Comitato
esecutivo responsabile ed amovibile a volontà dell’Assemblea
Costituente. Verso sera molte persone, riunite al Caffè delle Belle
Arti, fermavano le carrozze e altri legni, che erano al passeggio per il Corso,
intimando che si togliessero le livree. Il Principe di Campagnano, che era in
legno con parte dei suoi figli, ha ricevuto simile intimazione ed il simile
è accaduto ad un nostro legno.
Lunedì
12 — Questa mattina molto di buon’ora, sono state rimosse in casa
nostra le tre armi, che vi rimanevano; cioè la Pontificia, quella di
Toscana e quella del Senato Romano. A S. Andrea della Valle questa mattina
l’Ab. Rambaldi veneto ha fatto un sermone analogo alle circostanze.
Un’ordinanza del Prefetto di polizia pubblicata oggi riprova i fatti di ieri
delle livree e ne proibisce la ripetizione.
Giovedì
15 — Si è pubblicata la composizione del Ministero, che
è la seguente: Presidente e Istruzione Muzzarelli, Interno Saffi,
Estero Rusconi, Giustizia Lazzarini, Finanze Guiccioli,
Lavori Pubblici Sterbini, Guerra e Marina Campello. La Presidenza
di Roma e Comarca è riunita alla Prefettura di polizia in persona del
Sig. Mariani.
Domenica
18 — Oggi si sono adunati nei soliti locali i Collegi elettorali di
Roma per eleggere i nuovi Deputati all’Assemblea, in luogo di alcuni, che sono
stati eletti in altri luoghi, e di altri che hanno rinunziato; questa sera le
urne degli scrutini sono state portate al Campidoglio col solito
accompagnamento e formalità. Si parla da ieri in qua di una protesta del
Papa, e molti dicono di averla veduta; ma generalmente non si conosce.
Lunedì
19 — La protesta del Papa fatta a Gaeta il 17 corrente avanti il S.
Collegio a tutto il Corpo diplomatico, è stata oggi pubblicata nel Monitore,
che accenna essere stata letta all’Assemblea.
Martedì
20 — Il Monitore d’oggi ha annunziato che sono posti in
requisizione i cavalli dei così detti Palazzi Apostolici e quelli delle
così dette Guardie Nobili per servizio dell’artiglieria.
Mercoledì
21 — Un bollettino affisso questa sera annunzia che le truppe austriache
hanno passato il Po e minacciano Ferrara, e che nella notte partirà il
Ministro della Guerra per attivare i mezzi di difesa.
Giovedì
22 — Il Monitore d’oggi riporta una Legge emanata
dall’Assemblea Costituente, in virtù di cui tutti i beni ecclesiastici
dello Stato Romano sono dichiarati proprietà della Repubblica,
riserbandosi il Governo di provvedere convenevolmente i ministri del Culto.
Venerdì
23 — Oggi è stato pubblicato un bollettino, il quale annunzia
che il giorno 20 le truppe austriache avevano abbandonato Ferrara, portando
seco i denari di una contribuzione, diverse persone in ostaggio e dodici mila
razioni e dichiarando esser loro indifferente la forma di Governo e le persone,
che lo esercitavano, purché restassero inalzate le armi pontificie. Ieri
è stato chiuso il S. Uffizio, facendone partire i religiosi Domenicani,
che vi stavano ad abitare.
Sabato 24 — Si dice che
nella notte scorsa sia stata occupata la Chiesa dell’Anima, nazionale tedesca,
e presi tutti gli effetti della medesima. Alcuni aggiungono che siano stati
arrestati i Cappellani a quella addetti. Un bollettino affisso oggi, ma non
riprodotto nel Monitore, dà la notizia che il Corpo di truppa
austriaco, che era andato sopra Ferrara, abbia ripassato il Po.
Domenica
25 — Ieri sera il Circolo popolare con torcie, banda ecc. essendosi
recato al Campidoglio, che era illuminato, per festeggiare l’anniversario della
proclamazione della Repubblica Francese, il nostro Monitore annunzia
oggi che l’Incaricato d’affari di Francia rispose dal Campidoglio in termini
molto lusinghieri per la Repubblica Romana. Tutte le campane di Roma sono poste
in requisizione per farne cannoni, meno quelle delle Basiliche, delle Chiese
parrocchiali e nazionali, e quelle che per rapporto all’arte meritano
eccezione. È fissata l’arme della Repubblica, che sarà un’aquila
circondata da una corona civica e che tiene fra gli artigli i fasci consolari.
Lunedì
26 — Pare certamente non sia stato vero lo spoglio della Chiesa
dell’Anima, e molto meno l’arresto dei Cappellani a quella inservienti. Il
nostro Monitore avverte oggi che non fu l’Inviato di Francia, ma un
francese che militò in Lombardia, quegli che parlò sabato scorso.
Martedì
27 — Oggi è stata pubblicata la legge (che si aspettava da
molti giorni) sopra il prestito forzoso, il quale è graduato sulla
rendita, da un quinto sino a due terzi della rendita stessa, pagabile in tre
rate, la prima delle quali fra venti giorni, e fruttifero al 5 per cento.
Marzo
Sabato 3 — Oggi
correvano delle voci per Roma che questa sera i bottegari venditori di
comestibili, non sapendo più come realizzare e dare i resti dei Boni e
biglietti, che ricevevano dagli avventori, avrebbero chiuse le loro botteghe;
dal che sarebbe risultato, come era ben naturale, del gran disordine. In fatto
però nulla per questa sera è accaduto, e le botteghe sono rimaste
aperte al solito.
Lunedì
5 — Fino da ieri sera giunse in Roma il Signor Mazzini, che fu
eletto Deputato alla nostra Assemblea Costituente. Una legge pubblicata oggi
sopprime ogni specie di censura preventiva dei libri, stampe, incisioni ecc.
Martedì
6 — Questa sera il Circolo popolare è andato con banda e
torcie a fare una dimostrazione al Sig. Mazzini alla Locanda Cesari a piazza di
Pietra, ove alloggia. Il Ministro delle Finanze, Guiccioli ha dato la sua
dimissione, ed il suo Ministero è stato assunto interinalmente dal
Ministro di Grazia e Giustizia, Lazzarini.
Mercoledì
7 — Le Legazioni di Russia, Prussia, Baviera e Belgio hanno calate
le armi dalle rispettive abitazioni. Un decreto del Comitato esecutivo,
pubblicato oggi, ordina la vendita dei fondi stabili ecclesiastici ipotecati
sino da maggio dell’anno scorso per l’estinzione di una serie di Boni del
Tesoro da estrarsi a sorte.
Sabato 10 — Questa
mattina essendo andati gl’incaricati di prendere le campane a far calare quelle
della Chiesa Nuova, si è suscitata dell’opposizione nel popolo; per cui
l’operazione è stata sospesa. Questa sera poi una turba di gente
s’è presentata alla porta della Casa dei Filippini, ed avendola trovata
chiusa, vi ha attaccato il fuoco, ed essendo così entrata si preparava a
far lo stesso ad una seconda porta. Cosa sia accaduto in seguito, ancora non si
conosce; a quel che si dice nessuna forza si è opposta a tale tentativo.
L’ex Ministro Sterbini è stato nominato Commissario generale delle Belle
Arti e Monumenti nazionali, e l’ex Ministro Muzzarelli, Presidente della
Commissione surrogata tempo fa al Consiglio di Stato.
Domenica
11 — Quanto alla Chiesa Nuova si è appurato quanto appresso;
cioè che la porta incendiata fu quella detta delle Carrette, che
questa mattina sono state prese delle campane (si dice meno due) e che il
Superiore ed un altro dei P. P. Filippini siano stati tradotti in Castello.
Lunedì
12 — Per un decreto, pubblicato oggi, tutti gli Ospedali,
Orfanotrofi e tutti gli stabilimenti di beneficenza non debbono esser
più soggetti all’amministrazione dell’Autorità ecclesiastica.
Giovedì
15 — Nella notte scorsa è passato all’altra vita, in
età di 75 anni il Card. Mezzofanti, noto in tutta Europa per il dono
prodigioso di parlare e possedere tutte le lingue cognite. Questa mattina si
è riaperto a Monte Citorio il Tribunale di prima istanza con giudici
quasi tutti nuovi, presi dal ceto degli Avvocati.
Domenica
18 — Si assicura che anche le Legazioni di Spagna, Napoli e Brasile
abbiano abbassate le armi. Quella del Papa, che era rimasta al palazzo di
Venezia fu ieri sera, senza strepito, scancellata e ricoperta con colore. Il
corpo del Card. Mezzofanti fu trasportato privatissimamente al suo Titolo di S.
Onofrio, senza essere stato esposto in casa, e senza alcune delle
formalità solite a praticarsi coi Cardinali defunti. Oggi sono
cominciati i Catechismi secondo il solito.
Lunedì
19 — A tenore di un decreto pubblicato oggi, tutti i cittadini, meno
i condannati a pene infamanti, debbono far parte della Guardia nazionale dai 18
ai 55 anni.
Mercoledì
21 — Nella notte scorsa si è suscitato un forte incendio
nello stabilimento di un tal Casalini facocchio e fabbricatore di carrozze a
Strada Margutta. Il danno è stato grandissimo, tanto nel fabbricato (che
è di proprietà del Marchese Patrizi) quanto nella perdita del
legname, lavori, commissioni ed altro materiale.
Mercoledì
28 — Oggi sono venute notizie di un primo fatto d’armi tra l’armata
sarda e l’austriaca, che è entrata nello Stato piemontese.
Giovedì
29 — È stato preso possesso formale del palazzo di Venezia a
nome del Governo Veneto, la di cui bandiera è stata posta sopra il
portone grande. Oggi circolano nuove sempre più disastrose per l’armata
del Re Carlo Alberto. Esse sono troppo gravi, per non sospendere la credenza
sino ad ulteriori conferme.
Venerdì
30 — Le nuove della guerra di Lombardia si risolvono in quanto
appresso. Gran battaglia il giorno 23 presso Novara, con la peggio dell’armata
piemontese, abdicazione del Re Carlo Alberto in favore del Duca di Savoia, suo
primogenito; domanda di un armistizio, senza sapersi se sia stato concluso.
È disciolto il Comitato esecutivo e creato un triumvirato composto di
Mazzini, Saffi ed Armellini con facoltà illimitate negli affari di
guerra. La Guardia nobile è sciolta, ammettendo i componenti la medesima
a far valere i loro diritti alla giubilazione a forma di legge.
Aprile
Domenica
delle Palme 1 — Questa sera un gran raduno di gente, colle solite torcie e
bandiere, è andato a fare una dimostrazione al Triumvirato; in seguito
girando per Roma vi sono stati dei sassi tirati a due botteghe di caffè
(cioè quello detto degli Scacchi, e quello di Piazza Rosa) e anche
qualche minaccia d’incendio al Convento della Minerva.
Lunedì
2 — Un’altra dimostrazione al Triumvirato ha avuto luogo questa
sera. Avendo il Maggiore Calandrelli rinunciato il Ministero interino della
Guerra, la Commissione già nominata per quel dipartimento ne farà
le veci.
Martedì
3 — Questa sera giravano delle pattuglie di cavalleria, si dice, in
seguito di risse suscitatesi sino dall’altra sera ai Monti, tra abitanti di
quel Rione ed alcuni individui della legione, o battaglione Melara.
Giovedì
Santo 5 — Questa sera hanno girato molte pattuglie a piedi ed a cavallo,
di linea e di carabinieri, e si dice che siansi fatti degli arresti di varie
persone; non si conosce cosa abbia dato motivo a tali misure.
Venerdì
Santo 6 — Questa sera a S. Pietro si è fatta l’illuminazione della
Croce, che era stata tralasciata sin dai principi del Pontificato di Leone XII,
e pare sia stata ordinata dal Governo.
Domenica
8. Pasqua — Questa mattina a S. Pietro si è cantata una Messa
coll’assistenza di tutte le autorità, impiegati e corpi militari, e
quindi dalla loggia, di dove dà la benedizione il Papa, è stata
data col SS.mo, corteggiato da bandiere tricolori, e di simili colori era
ornata anche la loggia. Questa sera si è fatta l’illuminazione della
Cupola di S. Pietro a fiaccole, senza quella dei lanternoni, preceduta da
un’altra con fuochi detti di bengala.
Lunedì
9 — I Canonici di S. Pietro sono stati multati di scudi 120 per
ciascuno, per non essersi voluti prestare a cooperare alla funzione di ieri.
Martedì
10 — Da quattro giorni manca tutta la corrispondenza di oltre monti,
non essendo giunti corrieri, ed oggi è mancata anche quella di Toscana.
Mercoledì
11 — Da tre giorni a questa parte si è cominciato a far la
parata in piazza Colonna dalle guardie, e vi vengono trasportati anche due
cannoni.
Sabato 14 — A Firenze la
sera degli 11 si suscitò un movimento popolare, che divenne anche
più grave il giorno seguente, in cui furono abbattuti gli alberi della
libertà, rialzati gli stemmi del Gran Duca.
Domenica
15 — Con decreto pubblicato oggi si annunzia lo scioglimento
dell’Amministrazione cointeressata del sale e la riduzione del prezzo del
medesimo a un bajocco la libra.
Martedì
1 — Oggi è stato affisso il quadro dell’Armata della
Repubblica, che deve formarsi, e dovrà ascendere dai 40 ai 50 mila
uomini tra fanteria, artiglieria e cavalleria.
Mercoledì
18 — Il General d’Avezzana giunto or ora da Genova, ove ha comandato
la Guardia nazionale, ed ha fatto parte del Comitato di Governo nell’ultima
rivoluzione, è stato nominato Ministro della Guerra e Marina. Si
è pubblicata colle stampe la Costituzione della Repubblica Romana che
dovrà discutersi e votarsi dall’Assemblea Costituente.
Giovedì
19 — Oggi si è tornato a fare la votazione per l’elezione dei
Consiglieri Municipali; giacché domenica gli elettori non furono in numero.
Tutti gli abitanti del palazzo Quirinale hanno ricevuto l’intimazione di
sloggiare nel termine di quattro giorni.
Domenica
22 — Questa mattina per solennizzare il Natale di Roma, sulla Piazza
di S. Pietro ha avuto luogo una gran rivista della truppa, di tutte le specie,
che si trova in Roma, civica, artiglieria, carabinieri. Questa sera è
stato illuminato il Colosseo anche con fuochi di bengala, ed il Campidoglio,
con orchestra ecc.
Lunedì
23 — È dichiarata sciolta anche l’Amministrazione
cointeressata dei tabacchi, che andava unita a quella del sale, e d’ora innanzi
si ritirerà per conto del Governo.
Martedì
24 — Sulla sera è arrivata una staffetta, spedita in gran
fretta da Civitavecchia, portante (si dice da molti) la notizia della comparsa
avanti quel porto di una spedizione francese, e dello sbarco incominciato di un
certo numero di truppe. Altri sostengono che non si tratta sin qui che
dell’arrivo colà di qualche ufficiale francese latore di un manifesto.
L’Assemblea Costituente si è adunata questa sera e si è
dichiarata permanente.
Mercoledì
25 — Questa mattina si sono adunati alla piazza del Popolo tutti i
circoli, e di lì si sono recati all’Assemblea a Palazzo della
Cancelleria. Circolano due proclami uno del Generale Oudinot, comandante la
spedizione francese venuta a Civitavecchia, l’altro del suo Aiutante, Capo
dello Stato Maggiore. Sullo sbarco della truppa, come pure su tutto ciò
che accade a Civitavecchia, il pubblico manca di notizie accertate.
Giovedì
26 — Verso sera è stato affisso un decreto dell’Assemblea,
con cui, in seguito di nuove spiegazioni ricevute dal Generale francese (a cui
era stata mandata una deputazione di due membri dell’Assemblea stessa) si
ingiunge al Triumvirato di respingere la forza, con la forza, ed in conseguenza
di ciò è stata mandata, per quanto si assicura, la compagnia dei
pionieri a costruire dei lavori di difesa alle porte Cavalleggieri, Portese e
S. Pancrazio. Questa sera un attruppamento di gente ha girato per Roma,
invitando con grida tutti ad accorrere e cooperare a queste difese, e si
è recato anche a Monte Cavallo. È stato affisso un ordine del
Triumvirato, che mette in requisizione tutti i cavalli di Roma e della Comarca.
È quasi del tutto interdetto a chiunque l’uscire dalle porte della
città.
Venerdì
27 — Nella notte scorsa ha avuto luogo la requisizione dei cavalli e
da noi sono stati presi due da sella con le bardature. Questa mattina sono
stati spediti degli intimi stampati, firmati dal Ministro dell’Interno Saffi,
che ingiungono di mandare immediatamente alla zecca i propri argenti per
riceverne il prezzo in biglietti del Tesoro. Si lavora alle fortificazioni
specialmente fuori delle porte Angelica, Cavalleggieri ecc. e persiste il
divieto rigoroso di sortire da tutte le porte, specialmente con cavalli, senza
un particolare permesso del Triumvirato. Questa sera è arrivata la
legione Garibaldi (che stava al confine di Napoli) ed è stata collocata
nel monastero di S. Silvestro in Capite, dal quale sono state al momento
rimosse le monache.
Sabato 28 — Nel corso
della giornata è uscito ordine che questa notte, qualora si senta il
suono delle campane, si debbano da tutti mettere lumi alle finestre. Si dice
che una vanguardia francese sia giunta a Palo. Tutta la truppa esistente in
Roma è postata sulla piazza di S. Pietro e verso la Chiesa Nuova. Si
è pubblicato un decreto con cui si dichiara che il Governo non riconosce
voti religiosi.
Domenica
29 — Continuano ad erigersi barricate, oggi anche nell’interno della
città, per esempio all’imboccatura del Corso, ed alle strade del
Babbuino e di Ripetta verso la piazza del Popolo, e per lo stradone di porta
Pia. Verso sera è stato condotto in città un soldato di
cavalleria francese fatto prigioniero dai soldati della legione Garibaldi, per
quanto si dice, in una ricognizione, che i Francesi erano venuti a fare.
Lunedì
30 — Questa mattina tra le nove e le dieci le truppe francesi (non
si sa bene se tutto il corpo, o una sola vanguardia) hanno attaccato le
posizioni dei nostri, pare da porta S. Pancrazio a porta Cavalleggieri, e dopo
qualche ora di combattimento hanno dovuto ritirarsi, non si sa bene sin dove,
con perdita di alcuni cannoni e di prigionieri (sul numero dei quali si varia).
La legione di Garibaldi, quella dei Lombardi, e quella di Galletti pare siano
state quelle che li hanno respinti. In prima sera si sentiva ancora il cannone.
Si dicono morti e feriti alcuni dei nostri uffiziali; ma anche su questo varie
sono le voci. Questa sera si sono messi per ordine lumi alle finestre di tutte
le case.
Maggio
Martedì
1 — Si dice che oggi sia venuto un ufficiale francese come
parlamentario. Anche questa sera si sono messi i lumi alle finestre. Il palazzo
della Villa Patrizi come pure il Casino contiguo della Meridiana si stanno
minando per la difesa della città. Il bosco si assicura essere
già stato atterrato. È uscito ordine di pagare dentro 24 ore il
bimestre di Dativa di Marzo e Aprile e la metà di quello di Maggio e
Giugno, che scaderebbe a Luglio e questa o in moneta sonante, o in piccoli Boni
del Tesoro, che sono molto difficili a trovarsi.
Mercoledì
2 — Questa sera si è affisso un avviso del Triumvirato, che
annunzia l’ingresso delle truppe napoletane nello Stato, venute parte per
Frosinone e parte per Terracina senza resistenza e che ieri erano a Velletri e
questa sera ad Albano. Il Casino grande di Villa Patrizi è stato poi
oggi distrutto. Si vanno prendendo tutte le carrozze dei Cardinali, e, per
quanto si dice, se ne bruciano le casse, servendosi dei carri per il treno
militare.
Giovedì
3 — Oggi, essendo stati condotti a Roma arrestati tre uomini, che
pare avessero l’apparenza di esploratori dei Napoletani, e che si dice avessero
fatto fuoco contro alcuni carabinieri ed uccisone uno nel volerli condurre a
Castel San Angelo, vicino al Ponte, dalla parte di Tordinona, sono stati
trucidati dal popolo e gettati nel fiume. Continua il saccheggio delle carrozze
dei Cardinali e questa sera dopo averle fatte in pezzi ne sono state bruciate
varie sulle pubbliche piazze e, fra le altre, in piazza Colonna, l’operazione
dell’incendio è durata sino ad alcune ore dopo la mezza notte.
Sabato 5 — Oggi la voce
generale (confermata in parte da un affisso del Triumvirato) è stata che
Garibaldi, avendo sorpreso una vanguardia napoletana alle Frattocchie, avesse
fatto qualche centinaio di prigionieri, preso alcuni carri carichi di fucili e,
si aggiungeva ancora, alcuni cannoni.
Domenica 6
— Un affisso del Triumvirato annunzia che le notizie di ieri non
sussistevano, perché provenienti da un equivoco; che però le nuove delle
nostre truppe erano del tutto soddisfacenti.
Lunedì
7 — Questa mattina il Triumvirato ha fatto pubblicare che, non
potendosi mai supporre le due Repubbliche Francese e Romana in istato di
guerra, si rimandavano i prigionieri di quella nazione alla loro armata e
s’invitava il popolo a festeggiarli. E ciò è infatti
seguìto circa le 2 pomeridiane, con gran concorso di gente, bandiere
delle due Repubbliche legate insieme, bande, acclamazioni ecc. Questa sera un
altro affisso del Triumvirato ha annunziato lo sbarco o minaccia di sbarco di
truppe spagnuole a Fiumicino, ma non se ne precisa il numero. Lo stesso affisso
accenna anche qualche timore di Austriaci a Ferrara.
Martedì
8 — Nulla di nuovo circa le operazioni militari. Gli Spagnuoli
sbarcati, o che hanno minacciato di sbarcare a Fiumicino, pare si riducano a
quaranta o cinquanta. Si dice che i Napoletani abbiano abbandonato i Castelli
circonvicini, come Frascati, Marino ecc. in seguito del movimento del Generale
Garibaldi, diretto a prenderli alle spalle girando per Palestrina sopra
Velletri. Il Triumvirato ha fatto smentire nel Monitore di oggi
qualunque voce potesse essersi sparsa di armistizio.
Mercoledì
9 — In tutto il giorno nulla di nuovo; questa sera però
corre voce che i Francesi, rinforzati di numero, si siano da Palo avanzati
verso Roma. Pare si confermi l’ingresso di un corpo austriaco a Ferrara, e che
Bologna sia minacciata da un altro dalla parte di Modena. L’illuminazione delle
case ha cessato momentaneamente quasi del tutto da due sere.
Giovedì
10 — Circa le 8 della mattina si batte la Generale della Guardia
civica. Più tardi si affigge la notizia di un vantaggio riportato ieri
dal Generale Garibaldi sopra i Napoletani tra Palestrina e Valmontone, colla
presa di tre cannoni. Sino alle 3 pomeridiane non si ha notizia di attacco per
parte dei Francesi. Questa sera il Monitore annunzia che gli Austriaci
non sono entrati a Ferrara, ma che avendo ricercato il voto di quella
Municipalità sulla forma di Governo, ed essendo questo stato quasi
all’unanimità per la Repubblica, si erano ritirati, rilasciando anche
gli ostaggi, che avevano condotti seco nell’ultima occupazione di quella
città.
Venerdì
11 — A mezza mattina è arrivata la legione Garibaldi, che da
ieri era stata richiamata a Roma. Verso mezzogiorno si sparge la notizia
(venuta per via straordinaria) che giunta a Parigi la notizia del fatto d’arme
del 30 caduto, questa abbia dato luogo ad una specie di rivoluzione, alla
caduta del Ministero, al richiamo della spedizione in Civitavecchia. Il
corriere di Bologna venuto oggi ha confermato la notizia che quella
città era realmente attaccata dagli Austriaci da molte ore e che al suo partire
si combatteva.
Sabato 12 — Questa
mattina il corpo di Garibaldi e quello dei pionieri sono partiti sortendo per la
porta S. Sebastiano. Secondo le notizie recate dal corriere di oggi pare fosse
sempre lo stesso stato di cose a Bologna, cioè ostinata resistenza e
lusinga di aiuto imminente dalle vicine provincie.
Domenica
13 — Prima di mezzogiorno è entrato in città un corpo
di armati reclutato nelle Marche da Rossetti e proveniente, per quanto si dice,
da Ascoli. È pure arrivata da Civitavecchia la legione Melara, rimandata
dai Francesi, qualcuno dice senza armi. Nelle ore pomeridiane si è
sparsa voce che truppe francesi si facciano vedere verso Acqua Traversa. Il
corriere di Romagna non ha portato la corrispondenza di Bologna che sembra
intercetta (dice il Monitore) tra Imola e Faenza. La carrozza del Papa,
che era stata nella distruzione delle carrozze dei Cardinali risparmiata,
è destinata a portare il Bambino d’Aracoeli agli infermi; oggi è
stata posta in uso per tale oggetto. Circa le 9 di questa sera all’improvviso
si sono sentiti due spari, che tutti hanno creduto di cannone, provenienti
dalla parte di porta del Popolo. Al momento si è sparso un allarme
universale in tutta la popolazione. Si sono posti i lumi alle finestre, la
Civica ha battuto la Generale, ed una quantità di gente armata è
accorsa in quella direzione. Qualche ora dopo si è appurato che
l’esplosione era stata quella delle mine, che hanno fatto saltare ponte Molle,
ma che non vi era apparenza di attacco imminente e perciò l’allarme per
il momento è cessato.
Lunedì
14 — La notte si è passata tranquillamente, come pure la
mattinata. Il Colonnello Roselli è nominato Generale di divisione e
comandante in Capo della nostra armata. Questa sera molta truppa con
artiglieria è partita andandosi a riunire sulla piazza del Popolo, pare,
coll’istruzione di andare ad attaccare i Francesi, che tutti dicono vedersi
accampati ad Acqua Traversa.
Martedì
15 — Nessun fatto d’armi pare abbia avuto luogo; si assicura che la
truppa partita ieri sera sia (almeno in gran parte) rientrata in città.
Questa mattina è arrivato da Civitavecchia, proveniente da Parigi, in
compagnia del Signor Accursi (uno dei nostri inviati colà) M. Lesseps
incaricato di una missione, e si dice che siasi già abboccato col
Generale Oudinot.
Mercoledì
16 — Circa le 6 pomeridiane è partita gran quantità di
truppa per porta S. Giovanni, pare coll’idea di andare ad attaccare il corpo
d’armata napoletano. Pare che siano intavolate delle trattative tra M. Lesseps
e il nostro Ministero. Questa sera poco prima della mezzanotte è giunta la
legione Mezzacapo con artiglieria e cavalleria oltre numerosa fanteria,
proveniente, si dice, da Ancona.
Giovedì
17 — Questa mattina è stato affisso che sono sospese le
ostilità fra la Repubblica Romana e la Francia. Il Monitore poi
di questa sera annunzia che M. Lesseps ha richiesto di tenere conferenza con
tre Deputati dell’Assemblea e il Generale Oudinot, e si è in seguito
saputo che sono stati scelti dall’Assemblea stessa i Deputati Sturbinetti,
Audinot e Cernuschi. È voce generale che il Re di Napoli, informato
della mossa delle nostre truppe (quali si vuole abbiano presa la direzione di
Valmontone) abbia abbandonato Albano ed i Castelli più prossimi a Roma,
per concentrare, si dice, le sue forze sopra Velletri.
Venerdì
18 — Nella notte scorsa sono stati requisiti dei cavalli e dicesi
anche carri e carrozze per le nostre truppe, che agiscono contro i Napoletani.
Delle loro operazioni nulla sin qui si è pubblicato dal Governo. Avendo
il Deputato Cernuschi rinunziato l’incarico delle trattative con M. Lesseps ed
il Generale Oudinot, gli è stato sostituito il Deputato Agostini.
Bologna, benché sembri circondata da tutte le parti, sino al giorno 15
resisteva.
Sabato 19 — Questa sera
una truppa di gente è andata a prendere da varie chiese (si citano S.
Carlo al Corso, S. Giacomo, il Gesù e Maria e diverse altre) tutti i
confessionari, pulpiti, si dice anche armi del Papa e li ha trasportati sulla
piazza del Popolo per bruciarli, come si è cominciato ad eseguire. Si
dice che si sia riuscito impedire colla forza il compimento dell’incendio.
Domenica
20 — Si parla sin da ieri di un legno chiuso e scortato da
cavalleria e che eccita la curiosità; probabilmente è un sogno.
In una seduta a porte chiuse dell’Assemblea Costituente tenuta ieri sera, si
assicura siano state rigettate all’unanimità alcune proposizioni
conciliatorie presentate dall’Inviato straordinario francese a Roma M. Lesseps.
Bologna (secondo annunzia il Monitore) ha dovuto capitolare il giorno 16
corrente, e pare abbia dovuto riconoscere il dominio pontificio. Sembra che
anche Ferrara sia stata occupata dalle truppe austriache. Questa sera è
stata affissa la notizia che dopo un combattimento seguìto ieri, le
nostre truppe entravano questa mattina a Velletri abbandonata dai Napoletani in
piena ritirata. Si dice che sino a questa sera non era perduta ogni speranza
(benché remota) di conciliazioni coi Francesi.
Lunedì
21 — Si conferma pienamente l’ingresso delle nostre truppe a
Velletri dopo un fatto d’armi, in cui pare che i nostri abbiano avuto dei morti
e feriti piuttosto in quantità. M. Lesseps ha preso nota di tutti i suoi
connazionali ed altri forastieri, onde far sì che abbiano agio di
partire da Roma in caso di nuovo attacco. Un indirizzo del Triumvirato ai
Romani li esorta a riconsegnare essi stessi alle chiese i confessionari tolti
ier l’altro.
Martedì
22 — Oggi si vuole che i Napoletani si siano ritirati al di
là di Terracina. In seguito dell’esortazione pubblicata ieri, si
assicura che i confessionari siano stati rimessi ai loro posti nelle rispettive
chiese. Quanto alle trattative coi Francesi, tutto quello che si sa si è
che, sino a questo momento, non pare siano rotte.
Mercoledì
23 — Si ha notizia che i Napoletani hanno sgomberato intieramente
anche la provincia di Frosinone. Coi Francesi continua la sospensione delle
ostilità e per conseguenza pare anche le trattative.
Giovedì
24 — M. Lesseps è partito, si dice, per il corpo francese
lasciando una lettera per l’Assemblea, che ha creduto di non leggerla, ma di
rimetterla al Triumvirato. Si dice che le truppe austriache siano giunte a
Pesaro.
Venerdì
25 — Tutti i possessi del Re di Napoli e della Sua famiglia sono
messi sotto sequestro, e debbono vendersi, per erogarne il prezzo
nell’indennizzare quelli che hanno sofferto danni dalla sua invasione. Oggi
sono ritornate in Roma la divisione Roselli e quella Mezzacapo, conducendo seco
alcuni prigionieri napoletani.
Mercoledì
30 — La voce di ieri sera era fondata sopra una nota indirizzata da
M. Lesseps all’Assemblea, al Triumvirato ed al Municipio, nella quale dichiara
che, non accettandosi immediatamente le sue proposizioni, egli riguarderebbe la
sua missione come terminata, ed il Generale Oudinot rimarrebbe nella sua piena
libertà di azione. La risposta delle tre sudette autorità essendo
stata negativa, si attende da un momento all’altro la ripresa delle
ostilità. Si dice che nella notte scorsa sia partito il Ministro della
Guerra Avezzana, ed è voce che siasi diretto ad Ancona, chiamato a
dirigere la difesa degli assediati.
Giovedì
31 — È tornato in Roma M. Lesseps e verso sera è
tornato al campo. I Francesi hanno occupato Monte Mario. Di mezzo a mille voci
incomplete, incerte, contradittorie, sorge più comunemente quella di una
convenzione conclusa oggi dal Triumvirato col suddetto M. Lesseps, sulle
condizioni della quale varie sono le voci. Questa sera alle 11 era convocata
l’Assemblea Costituente in comitato segreto.
Giugno
Venerdì
1— Questa mattina è ritornato dai confini di Napoli il Corpo
del Generale Garibaldi. Questa mattina si sono sapute le condizioni della
convenzione conchiusa ieri tra il Triumvirato e M. Lesseps, che sono le
seguenti, cioè il Governo Romano riconosce l’armata francese come amica;
che essa senza punto ingerirsi nel Governo sarebbe in libertà di
prendere quegli appostamenti che creda più opportuni alla difesa ed alla
salute dell’armata stessa; che tutto il territorio occupato dall’armata
francese sarebbe garantito da qualunque altra occupazione; che le comunicazioni
sarebbero riaperte: il tutto da ratificarsi dal Governo Francese nello spazio
di 15 giorni. Contemporaneamente però si è saputo che il Generale
Oudinot ricusava di firmare questa convenzione. Questa sera poi al tardi, un
affisso del Triumvirato ha annunziato che esso Generale non solo aveva ricusato
di uniformarsi alla convenzione ma aveva dichiarato rotta la tregua, e la sua
armata in piena libertà anche di assalirci; il che ha cagionato, come
è naturale, dell’agitazione. Si dice che M. Lesseps sia partito per
Civitavecchia per andare a Parigi.
Sabato 2 — Un ordine
del giorno del Generale Oudinot annunzia che con dispacci telegrafici ricevuti
dal Ministro di Francia gli si dichiaravano terminate le trattative intraprese
da M. Lesseps (quale è richiamato a Parigi) ed egli incaricato di
proseguire le sue operazioni. Pare che abbia fatto sapere che non prima di
lunedì si sarebbero riprese le ostilità. M. Lesseps nel partire
ha diretto una lettera al Triumvirato in cui si dichiara di avere per ferma la
convenzione da lui conclusa e che va a Parigi per farla ratificare.
Domenica 3 — Questa
mattina i nostri, a punta di giorno, hanno attaccato alcune posizioni dei
Francesi, come (per quanto si dice) quella di Villa Panfili, del Casino
Corsini, dei Quattro Venti e del Vascello. Il risultato non è ben noto.
Il fuoco si sente continuare. Si dice che i nostri abbiano avuto dei morti del
Corpo di Garibaldi e della legione Melara. Il fuoco di fucile e cannone si
è continuato a sentire sino a questa sera ben tardi. Si crede di sapere
che le posizioni dei Quattro Venti e del Vascello siano in mano dei nostri.
Domani si aspetta il formale attacco. Questa sera si son messi i lumi alle
finestre.
Lunedì
4 — Tutta la mattina si è sentito di tanto in tanto il
cannone e questa sera, dopo le dieci, per un breve tempo accompagnato da un
forte fuoco di moschetteria.
Martedì
5 — Tutta la notte ha continuato il fuoco di fucili e cannone. Pare
che lo scopo sia sempre d’impedire o distruggere una batteria che i Francesi
hanno stabilito o tentano di stabilire ai Quattro Venti. Molte palle di cannone
da 24 son cadute in città, e segnatamente in Trastevere. Verso le 6 si
assicura che una bomba o granata è caduta in piazza Madama, ed ha
colpito il palazzo del Governo. Ieri tra i morti si contano i due aiutanti del
Generale Garibaldi.
Mercoledì
6 — Fino a circa l’un’ora pomeridiana non si è sentito il
cannone; poi si è tornato a sentire di nuovo, ma non con grandissima
frequenza.
Giovedì
7. Corpus Domini — Un ordine del Governo ha ingiunto a tutte le chiese di fare la
processione col SS.mo nell’interno delle chiese medesime. Fino al mezzogiorno
il cannone ha taciuto, poi si è cominciato a sentire di nuovo di tanto
in tanto sino a notte.
Venerdì
8 — Si è sentito il cannone a intervalli quasi tutta la
giornata presso a poco come ieri. Per disposizione del Governo a molte
famiglie, abitanti nelle contrade esposte al fuoco dei Francesi, è stato
assegnato il ricovero in vari conventi e palazzi, tra i quali quelli di
Odescalchi e Colonna ne hanno dovuto ricevere molte. Per un’altra disposizione
tutti i vetturini debbono nella notte ritrovarsi nei luoghi indicati ed ivi
bivaccare coi legni e cavalli tra i luoghi indicati vi è anche la casa
nostra e sino da questa sera hanno riempito il nostro cortile.
Lunedì
11 — È stata nella notte scorsa effettuata la sortita, che si
annunziava da ieri, con forza considerevole; ma avendo trovato i Francesi
prevenuti e disposti a combattere, tutta la truppa si è ritirata. Ad
evitare ciò che era accaduto nei giorni scorsi, vale a dire che i nostri
per equivoco avessero fatto fuoco contro altri dei nostri, si era fatta a tutti
i soldati sovrapporre all’abito la camicia. Oggi vi è stato uno scontro,
ma non di gran conseguenza, chi dice ad Acquacetosa, chi a Ponte Salaro. I
Francesi avendo occupato ponte Salaro e ponte Lamentano, resta intieramente
chiusa ogni corrispondenza postale, che ora si faceva per quella unica strada.
È voce comune che questa sera dai Francesi sia stata intercetta l’acqua
Paola, ossia di S. Pietro in Montorio, che fa agire una gran parte delle mole
indispensabili alla panizzazione della città.
Martedì
12 — Pare sicuro che oggi sia venuto un parlamentario dal campo
francese.
Mercoledì
13 — Il parlamentario venuto ieri recò indirizzi al
Triumvirato, all’Assemblea, al Generale della Civica ed al Comandante della
truppa Generale Roselli; coi quali indirizzi si intimava in sostanza che se nel
termine di 12 ore dalla ricevuta del medesimo non si ammetteva l’armata
francese, egli (Oudinot) impiegherebbe immediatamente tutti i mezzi
d’azione, che sono in sue mani. Le risposte essendo state negative, da questa
mattina in poi sono state lanciate sulla città molte palle e bombe, e si
dice che i Francesi abbiano cominciato a battere in breccia le mura della
città tra le porte di S. Pancrazio e Portese. Sono giunti al campo
francese M. Corcelles e M. La Tour d’Avergne, che fu qui con M. Lesseps in
qualità di Segretario. S’ignora l’oggetto della loro missione.
Giovedì
14 — Tutt’oggi le bombe francesi sono cadute in maggior numero in
città e qualcuna sino a piazza di Pietra. Verso sera vi è stato
uno scontro verso Acquacetosa e ponte Molle e si era sparsa la voce che i
nostri avessero fatto prigionieri dei Francesi, anche in qualche numero
considerevole; ma sino a notte avanzata non sono stati condotti in
città.
Venerdì
15 — In tutta la notte scorsa non ha mai cessato il gettito delle
bombe, e il fuoco del cannone ed anche della moschetteria, senza alcun
risultato. I più imparziali cominciano a riguardare l’attacco dei
Francesi (almeno col metodo sinora adottato) contro Roma come mancato. Oggi si
è combattuto a ponte Molle, ma senza grande risultato.
Domenica
17 — Nel nostro Monitore di ieri sera si è riportata
una lettera di M. Corcelles, nuovo inviato francese diretto da M. de Gerando
Cancelliere della Legazione, in cui conferma la non ratifica della convenzione
segnata con M. Lesseps ai 31 maggio, e che il nostro Governo sostiene esser
violata colla sua intimazione del 1 corrente e susseguite ostilità. Vi
è riportata ugualmente una risposta del Triumviro Mazzini diretta al
sudetto M. de Gerando. In tutto il corso della giornata nulla di considerabile
è avvenuto ed il cannone si è sentito con molta frequenza.
Venerdì
22 — Tutta la notte il cannoneggiamento è stato continuo e
fortissimo; questa mattina (in mezzo a mille voci incerte, confuse e
contradittorie) si è saputo che i Francesi nella notte sono riusciti a
penetrare per la breccia aperta tra S. Pancrazio e porta Portese, e che subito
hanno dato mano a fortificarsi nella parte interna. Tra le 9 e le 10 hanno
cominciato a suonare le campane a stormo, ed hanno continuato sino al mezzogiorno
circa. Il posto occupato dai Francesi con una gran fretta interiormente alle
mura pare sia il Casino Barberini, ora di Sciarra, sopra S. Cosimato; si dice
che i nostri si dispongano a sloggiarneli. Le palle e le bombe non hanno cessato
mai di cadere in città.
Sabato 23 — Le palle e
le bombe di cannone di grosso calibro non hanno cessato di piovere sulla
città sino circa alle 4 della mattina; molte e molte case sono state
fortemente danneggiate, molte persone ferite anche gravemente, e si dice anche
un bambino ucciso, il tutto con allarme e spavento universale. Nella giornata
si è inteso il cannone non più del solito. Questa sera sino alle
11,30 tutto tace; è ritornata l’acqua Paola.
Domenica
24 — La notte è stata tranquilla, il cannonamento presso a
poco al solito nella giornata. È voce che Garibaldi abbia fatto questa
sera una sortita. Questa sera circa l’Ave Maria è stato trasportato alla
chiesa di S. Andrea delle Fratte il corpo del Generale Ferrari, morto ieri, con
gli onori militari. Egli aveva comandato l’anno scorso la nostra truppa nella
spedizione nello Stato veneto, che terminò colla capitolazione di Vicenza.
Il nostro Monitore di questa sera riporta la capitolazione d’Ancona
sottoscritta il 19 corrente.
Lunedì
25 — Nella notte e nella giornata cannonamento al solito. Molti
Consoli esteri, a richiesta del Municipio hanno diretta al Generale Oudinot una
rimostranza contro il bombardamento della città.
Martedì
26 — Nella notte scorsa i Francesi hanno tentato di sloggiare i
nostri dal Casino detto il Vascello fuori porta S. Pancrazio, ma sono stati
respinti. Nella giornata non vi è stato altro di straordinario. Questa
sera però tra le 11 e le 12 si è cominciato a sentire un fuoco
piuttosto vivo di cannone e di moschetteria.
Mercoledì
27 — Il forte fuoco, che si sentì ieri sera, e che
durò circa un’ora, provenne da un nuovo attacco dei Francesi al Casino
del Vascello, e che si assicura sia stato respinto. Da ieri i Francesi (per
quanto si dice) hanno tornato a toglierci l’acqua Paola. Nel corso della
giornata non è mai cessato il fuoco del cannone contro la posizione dei
nostri; si dice che il Casino del Vascello sia stato intieramente diroccato.
Oggi dopo pranzo il Generale Garibaldi, alla testa della sua truppa, è
rientrato in città per farla riposare.
Giovedì
28 — Un ordine pubblicato ieri che nella notte si tenessero aperte
tutte le chiese e tutti i portoni, ha fatto stare molto in timore di un nuovo
bombardamento, il quale non ha avuto luogo; bensì molte palle di cannone
sono cadute in città; ne è caduta una sul Convento di S. Maria in
Via.
Venerdì
29 — Nella notte e nella giornata non hanno mai cessato di agire i
cannoni e le bombe. Di queste ultime poche hanno oltrepassato il Rione di
Trastevere. Oggi son cominciate a venire in casa nostra alcune famiglie di
abitanti in Trastevere, ed altre ne devono venire domani con biglietto del
Commissario del Rione.
Sabato 30 — Ieri sera,
ricorrendo la festa di S. Pietro, furono (per quanto si dice) incendiati dalla
Cupola di quella Basilica dei fuochi di bengala a tre colori. Nella notte i
Francesi dai Monti Parioli hanno scagliato sulla città una gran
quantità di proiettili d’ogni specie con grande spavento e notabile
danno di fabbricati. Nel tempo stesso hanno eseguito un attacco a S. Pancrazio,
ove, per quanto si vocifera, hanno occupato un bastione, preso alcuni cannoni e
fatti prigionieri con morte di ufficiali fra i quali si cita il Colonnello
Manara. Oggi la nostra Assemblea Costituente, dappresso i rapporti dei Generali
Garibaldi e Roselli, ha deliberato: che la difesa di Roma cessa, come resa
impossibile; che il Triumvirato è incaricato dell’esecuzione di tal deliberazione,
e che essa rimane al suo posto.
In seguito di ciò il Municipio,
convocato d’urgenza, ha nominato tre deputati, che sono i Signori Gallieno, De
Andreis e Pasquali, i quali col segretario municipale ed in unione dei Consoli
d’Inghilterra e di America sono partiti (si dice) questa sera stessa per il
quartiere generale francese. Dalle 7 in circa di sera non si è
più sentito il cannoneggiamento.
Luglio
Domenica 1
— Avendo gli attuali membri del Triumvirato data la loro
dimissione, l’Assemblea ha nominato in sostituzione i Deputati Saliceti,
Mariani e Calandrelli, già Ministro della Guerra. I Deputati del
Municipio, ritornati dal quartiere generale francese, hanno reso conto
all’Assemblea del risultato della loro missione, che non è reso
pubblico. Si assicura che domattina debbono recarsi di nuovo al quartiere
generale per sottoscrivere (si spera) la convenzione militare per l’occupazione
di Roma. Intanto però oggi si è lavorato molto alle barricate in
vari punti della città, accrescendole e portandovi in qualcuna dei
cannoni.
Lunedì
2 — Questa mattina si è preteso sapere che il Municipio, non
credendo poter sottoscrivere le condizioni che esigeva il Generale Oudinot, ha
risoluto di rassegnarsi passivamente a ciò che egli sarà per
fare, non opponendo resistenza. Oggi tra le 6 e le 7 pomeridiane tutto il corpo
di Garibaldi a piedi ed a cavallo, bagaglie ecc. (al qual corpo si sono
arruolati molti individui della nostra truppa specialmente dei dragoni e
qualche altro dei così detti Corpi franchi) si son veduti
improvvisamente prendere la strada di S. Giovanni, ove si son fermati a
stazionare su quella piazza, senza che si sappia quali siano le loro
intenzioni. Si dice che Garibaldi pensi di partire.
Martedì
3 — Nella notte una porzione di truppa francese è entrata
pacificamente in città per le porte di S. Pancrazio, Angelica ecc. ed ha
stazionato al fontanone di ponte Sisto, a quello di Borgo ecc. Garibaldi con
tutti quelli che l’hanno seguito, si dice abbia presa la direzione di Tivoli. I
Lombardi pare abbiano preferito di restare. Fino alle 3 pomeridiane circa,
tutto era passato tranquillamente, quando degli attruppamenti di gente, cui
erano misti dei militari, hanno preso ad inveire contro delle persone che loro
pareva avessero delle relazioni coi Francesi, e ne hanno uccise (si asserisce)
cinque, tra le quali un prete. In seguito di ciò alle 5 si è
presentato un distaccamento francese, che in piazza Colonna è stato
accolto da alcuni gruppi che gridavano “Evviva la Repubblica Romana”
quali gruppi sono stati dalla truppa dispersi. Circa poi le 7, è entrato
in Roma il Generale Oudinot con un fortissimo corpo di truppa, cavalleria e
artiglieria, al cui passaggio per piazza Colonna si sono replicati i sudetti “evviva”
ed al passaggio del Generale si sono sentiti alcuni fischi, dappresso i quali
il Generale stesso ha voltato faccia con alcuni soldati di cavalleria e tutti
si sono dati a precipitosa fuga; poco dopo però si è presentato
un nuovo drappello portando una bandiera tricolore, che è stato
disperso, e gli è stata subito tolta la bandiera da un picchetto di
Francesi che avevano già fortemente occupato la Gran Guardia e le
terrazze della Posta. Il Generale è alloggiato nel palazzo Colonna.
Questa mattina in Campidoglio è stata promulgata la Costituzione della
Repubblica Romana votata dall’Assemblea. Ieri mattina fu trasportato cogli
onori militari a S. Lorenzo in Lucina, sua parrocchia, il corpo del Colonnello
Manara.
Mercoledì
4 — Oggi (per quanto si assicura) sono stati uccisi vari soldati
francesi, diversificando le voci sul numero. Grosse pattuglie di cavalleria
francese hanno perlustrato il Corso. Il Caffè Nuovo è stato fatto
chiudere dalla forza francese, come pure il Circolo Romano, che gli sta
dirimpetto e toltane la bandiera.
Giovedì
5 — Dal Generale in capo Oudinot si è pubblicato un
proclama, con cui si annunzia la necessità di sottomettere Roma al
Governo militare e nomina a tale impiego il Generale di divisione Rostolan, e
Comandante la piazza il Generale di brigata Sauvan. Un altro proclama del Generale
Governatore prescrive varie misure, e fra le altre, quella che nessuno possa
girar per le strade da mezz’ora dopo la ritirata, cioè dopo le 9,30
della sera. L’Assemblea Costituente ed il Governo sono disciolti. Un altro
editto annunzia che avendo la quasi totalità delle truppe romane fatta
la loro sommissione restano in piedi e saranno sotto il comando del Generale
Vaillant.
Venerdì
6 — Vanno partendo da Roma in gran numero gli individui
appartenenti ai Corpi franchi disciolti, muniti di fogli di via e soccorsi
anche di denaro. Questa sera in luogo del Monitore si è
cominciato a pubblicare un altro foglio che ha per titolo il Giornale di
Roma.
Sabato 7 — Per ordine
del comando generale francese è disciolta la Guardia civica, per essere
immediatamente riorganizzata, e prescritto il disarmo generale del paese nel
termine di 48 ore. Tutti i Boni della Repubblica debbono essere nel termine di
dieci giorni soggetti ad un bollo.
Domenica 8 — Si è
pubblicato l’ordine che siano rimossi tutti gli stemmi della Repubblica e tutti
i berretti rossi.
Lunedì
9 — Questa sera i pompieri, alle 10, scortati dalla truppa
francese, sono andati a levare il berretto rosso dalla cima dell’obelisco del
Popolo.
Martedì
10 — Con ordine del Generale in capo, pubblicato oggi di concerto
col Municipio, si è stabilito che, nelle transazioni tra Francesi e
Romani, lo scudo romano deve valutarsi cinque franchi ed il bajocco un soldo.
Mercoledì
11 — Sono stati nominati col titolo di Commissari, al Ministero di
Grazia e Giustizia l’avv. Piacentini, a quello delle Finanze l’avv. Lunati, ed
a quello dei Lavori Pubblici l’ingegnere Cavalieri.
Giovedì
12 — Cominciando da questa sera la ritirata (annunziata con due
colpi di cannone dal Castello) è stata protratta sino alle 10,30 e la
circolazione permessa sino alle 11.
Sabato 14 — Un proclama
del Generale in capo Oudinot annunzia la restaurazione del Governo Pontificio,
per cui domani si canterà solenne Te Deum a S. Pietro, vi
sarà gran rivista della truppa francese e della romana, illuminazione
ecc. Un ordine dello stesso Generale rende noto che avendo il Municipio data
ieri la sua dimissione, che è stata da lui accettata, ha nominato una
Commissione Municipale provvisoria composta di sedici soggetti che indica.
Domenica
15 — Oggi circa le 4 pomeridiane, a S. Pietro si è cantato
solenne Te Deum, seguito dalla Benedizione del SS.mo che è stata
data dal Card. Castracane, dopo la rivista che il Generale Oudinot aveva
passata sulla piazza di S. Pietro e strade adiacenti.
Lunedì
16 — Questa sera lo sparo del cannone per dare il segnale del fine
della circolazione per le strade è stato protratto sino alle 11,30. Sono
proibiti tutti i giornali fuori che il Giornale Romano.
Mercoledì
18 — Fin da ieri ricominciarono ad agire i Tribunali, ma nelle sole
cause laiche, per le ecclesiastiche si devono attendere le disposizioni
pontificie. Un editto della Commissione Municipale proibisce temporaneamente
qualunque vendita di grani all’ingrosso, fuori che ai fornari nella
quantità che sarà prescritta dalla Commissione ed al prezzo di
scudi dodici al rubbio in moneta in corso, compresi i biglietti di qualunque
epoca. Lo stesso è ordinato per l’olio, ed il prezzo è fissato a
baj. dodici per la qualità superiore e di undici per l’inferiore. Oggi
si sono veduti chiusi i due caffè, detti del Giglio e degli Specchi, in
piazza Colonna.
Sabato 21 — Questa
mattina è stato affisso un proclama di Pio IX ai suoi sudditi nel quale
annunzia che finché giunga il momento del suo ritorno, va a nominare una
Commissione, la quale munita di pieni poteri, e coadiuvata da un Ministero,
regoli gli affari dello Stato. Oggi si sono riaperti i due caffè di
Piazza Colonna ed anche il Caffè Nuovo al palazzo Ruspoli.
Martedì
31 — Circa le 7 pomeridiane è stato innalzato in Campidoglio
lo Stemma pontificio con intervento del Generale Oudinot, e questa sera il
Campidoglio è stato illuminato, con banda ecc. Verso sera è stato
portato alla sepoltura cogli onori militari il Colonnello Melara, il quale,
alla testa di un corpo da lui formato, aveva servito la Repubblica Romana e
rimase ferito nei primi giorni di giugno.
Agosto
Mercoledì
1 — Ieri tra le 10 e le 11 arrivarono i Cardinali Della Genga,
Vannicelli e Altieri, componenti la Commissione governativa di Stato nominata
dal S. Padre, e sono andati a risiedere al Quirinale. Questa mattina hanno
annunziato al pubblico l’istallazione della Commissione, e contemporaneamente
il Generale Oudinot con sua circolare a tutti i capi dei dicasteri ha
annunziato la cessazione delle attribuzioni governative, che aveva in sé
riunite sin ora. Oggi tutta la Deputazione Municipale, che andò a Gaeta
per ossequiare il S. Padre è stata invitata a pranzo dal Generale
Oudinot. Questa mattina mentre tutto si disponeva nella Chiesa de’ SS. Vincenzo
e Anastasio per il funerale del Colonnello Melara con lo stesso corteggio
militare, che lo accompagnò ieri (e si dice altresì che si era
preparata un’orazione funebre) un uffiziale superiore francese si è
presentato alla Chiesa, ha fatto ritirare la truppa, ed ordinato che la
funzione non avesse più luogo.
Giovedì
2 — La Commissione governativa di Stato ha nominato come suoi
coadiutori i Monsignori Mertel e Bartoli, il Principe di Palestrina e l’avv.
Vannutelli.
Venerdì
3 — Questa mattina con una Notificazione della Commissione
governativa di Stato si è annunziato che tutti i Boni oltre la serie
O emessi dal Governo Repubblicano, sono riconosciuti e garantiti al saggio
del 65 per cento. L’annunzio non ha prodotto molta sodisfazione nel pubblico.
Con altra Notificazione si prescrive che tutti gli impiegati nominati dopo il
15 novembre prossimo passato, si intendono dimessi; quelli tra gli antichi,
che, per non prestare la loro adesione al Governo Repubblicano, avevano
rinunziato l’impiego, tornano al loro posto; quelli che erano restati,
prestando l’adesione, vi rimangono provvisoriamente, sinché una Commissione di
Censura non abbia esaminato la loro condotta. Questa sera numerose pattuglie
hanno percorsa la città; in alcuni luoghi, come in Piazza Venezia ed a
Monte Cavallo, vi erano dei cannoni.
Lunedì
6 — Una Notificazione della Commissione governativa prescrive che
la moneta erosa della Repubblica per lo spazio di trenta giorni abbia corso
coattivo nella sua integrità, dopo il qual termine sarà fuori
corso. Le Casse pubbliche la riceveranno o in pagamento d’imposta, o cambiata
con altri valori correnti.
Mercoledì
8 — Questa mattina si è manifestato un incendio forte al
Collegio Romano, ove è alloggiata molta truppa francese; il danno
è considerabile. Il nostro Giornale di oggi annunzia le seguenti
nomine di Ministri: all’Interno e Polizia Mons. Savelli, alla Grazia e
Giustizia l’avv. Giansanti, alle Finanze, come pro-Ministro, il Sig. Angelo
Galli, Mons. Amici è nominato Commissario delle Marche in
luogo di Mons. Sacelli.
Venerdì
10 — È stato nominato Ministro del Commercio, Agricoltura,
Belle Arti e Lavori Pubblici il Sig. Camillo Jacobini. Oggi si è
ricevuta la notizia della morte del Re Carlo Alberto; seguìta a Oporto
in Portogallo ai 28 del mese scorso.
Mercoledì
15 — Oggi alle 4 pomeridiane il Generale Oudinot ha fatto una gran
rivista di tutta la truppa francese nei prati di Acquacetosa.
Martedì
21 — Dalla Congregazione governativa di Stato si è formato il
Consiglio militare, composto del Principe D. Pompeo Gabrielli, dei
Colonnelli Janni e Farina, del Generale Vaillant e di due
altri militari francesi. Esso dovrà essere presieduto dal Ministro delle
Armi (che non si è ancora nominato) e interinalmente da Gabrielli.
Questa mattina è stato arrestato il così detto Carbonaretto
compagno di Ciceruacchio, insieme col quale era partito da Roma colla truppa di
Garibaldi, e che era ritornato travestito da campagnuolo.
Giovedì
23 — Il Generale Oudinot ha fatto pubblicare ed affiggere un
proclama d’addio ai Romani, ed un ordine generale nello stesso senso, diretto
all’Armata; ed in questo annunzia che il Generale Rostolan gli succede nel
comando. Questa sera in Campidoglio, nel palazzo del Museo, con invito del
Generale Oudinot e di tutto lo Stato Maggiore francese, dei Collegi,
dell’Università e di molte altre distinte persone, si è data
lettura di un decreto del Municipio estremamente onorifico per il Generale
suddetto, che delibera sia coniata una medaglia in suo onore. Il Museo è
stato illuminato e si è apprestato anche un buffet. Il Generale Oudinot
è stato altresì dalla Commissione Municipale dichiarato cittadino
romano.
Venerdì
24 — Il Generale Rostolan, con un indirizzo ai Romani pubblicato
oggi, ha dato parte di aver assunto il comando in capo delle truppe francesi.
Martedì
28 — In una specie di proclama ai soldati francesi il nuovo Generale
in capo annunzia loro che l’armata continuerà ad occupare Roma, e che la
sua installazione, che sin qui era del tutto provvisoria, va a ricevere delle
modificazioni appropriate alla necessità di una occupazione più
completa. Mons. D’Avellà, decano della Rota è nominato presidente
del Consiglio centrale di Censura.
Settembre
Sabato 1 — Il Generale
Rostolan ha pubblicato un ordine in cui richiama in vigore le disposizioni
contro gli attruppamenti e dimostrazioni di ogni specie, ed il Comandante
Le-Roux, Prefetto di Polizia, un altro riguardante le disposizioni sui
forestieri, che vengono a Roma.
Martedì
4 — Il nostro Giornale di oggi porta la nomina al Ministero
delle Armi del Principe Orsini.
Mercoledì
5 — Ieri sera all’Argentina vi fu del rumore originato da un
bouquet, che alcuni ufficiali francesi gettarono alla prima donna e che essa
(si dice a istigazione di un partito contrario) ricusò di raccogliere.
Quindi grida, fischi reciproci da ambe le parti. Questa sera il teatro era
chiuso.
Giovedì
6 — Questa mattina si è manifestato un altro incendio al
Collegio Romano in alcune stanze in alto sotto l’orologio; ma non ha fatto
danni quanto l’altro.
Venerdì
7 — Il Papa prima di partire da Gaeta per Portici, mandò per
mezzo di Mons. Stella, uno dei suoi Camerieri segreti, la “Rosa d’oro” da lui
benedetta alla Regina di Napoli.
Sabato 8 — Questa sera
ha tornato ad agire il teatro Argentina, e vi è stato ancora un poco di
rumore a cagione di un biglietto gettato (si dice da militari francesi) alla
prima donna signorina Rebussini, in cui si pregava a cantare un’aria da lei
cantata altre sere, fuori dello spartito, e non annunziata nell’affisso del
giorno, qual biglietto non fu raccolto dall’attrice; ciò produsse
chiasso.
Martedì
18 — Una Notificazione della Commissione governativa di Stato porta
l’abolizione del corpo dei carabinieri pontifici per tutto lo Stato, e la
creazione, in sua vece, di altro corpo che porterà il nome di Veliti,
diviso in tre squadroni stazionati a Roma, Bologna e Ancona, il di cui comando
superiore apparterrà al Ministero delle Armi, e quanto al servizio al
Ministero dell’Interno e Polizia. Esso sarà coadiuvaio da una Guardia di
sicurezza, che dovrà formarsi in ogni provincia.
Mercoledì
19 — Questa mattina è stato affisso un Motu proprio in
data del 12 corrente da Portici, in cui si annunziano molte disposizioni
relative al futuro governo dello Stato, cioè la creazione di un Consiglio
di Stato, di una Consulta di Stato per le finanze, nuovi regolamenti per i
Consigli provinciali e comunali ecc. ed una amnistia. Oggi stesso si è
pubblicato dalla Commissione governativa questa amnistia con molte eccezioni.
Ottobre
Martedì
2 — Da ier l’altro il Conservatorio delle proiette di S. Spirito
è in piena insurrezione, il di cui motivo si è il non volere
più essere sotto la direzione di alcune maestre che da qualche anno
furono fatte venire da Modena per porle alla testa di quello Stabilimento. La
rivolta continuava anche oggi nello stesso grado.
Mercoledì
3 — Si dice che la rivolta delle proiette di S. Spirito sia stata
repressa, ma che sia stato necessario l’intervento della forza militare.
Giovedì
4 — Per ridurre a dovere il Conservatorio di S. Spirito vi furono
introdotti (per quanto si assicura) cinquanta uomini di truppa francese con
armi, e duecento senza armi, e questi dopo essersi assicurati di quelle femmine
tumultuanti, le divisero in vari locali separati, ove resteranno sequestrate.
Mercoledì
31 — È uscita Notificazione del Ministro delle Finanze con
cui, per l’urgenza dell’Erario s’impone la sopratassa di un bimestre della
dativa.
Novembre
Sabato 3 — Oggi si
è saputo che in luogo del Generale Rostolan, che da qualche tempo aveva
domandato il suo richiamo, è stato nominato Comandante in capo
dell’armata di Roma il Generale Hautpoul, il quale si dice che riunirà
in sé anche le attribuzioni diplomatiche.
Domenica 4 — L’altro
giorno è stato arrestato il già Comandante dell’artiglieria
repubblicana Calandrelli.
Lunedì
12 — Questa mattina in occasione del funerale che si celebra ogni
anno in suffragio di tutti i militari defunti (e quest’anno nella Chiesa di S.
Ignazio) si son sentite delle voci, che acclamavano i Martiri della
libertà italiana e sono stati gettati dei fiori sul tumulo.
Martedì
13 — Il Generale Baraguay-d’Hilliers è nominato al Comando
dell’armata del Mediterraneo in luogo del Generale Hautpoul. Ier l’altro al
Monastero delle Battistine a S. Nicola da Tolentino doveva seguire una
vestizione, e la monacanda doveva essere accompagnata dalla moglie di Giuliano
Capranica, Marchese del Grillo, cioè la Signora Adelaide Ristori, che
attualmente recita al teatro Argentina colla Compagnia comica Domeniconi; ma
sopraggiunto un ordine del Card. Vicario che la vestizione si facesse a porte
chiuse privatamente, l’accompagno non ebbe più luogo.
Giovedì
15 — Questa mattina sono andato ove ora è il Ministero delle
Arti e Lavori Pubblici (già collegio dei Nobili) a vedere una statua,
che si crede rappresentare un gladiatore ritrovato in uno scavo, fatto per
conto del Governo sotto una casa al vicolo delle Palme in Trastevere, ove tempo
fa fu ritrovato un cavallo di bronzo che sta in Campidoglio.
Lunedì
19 — Ieri è arrivato il Generale Baraguay-d’Hilliers, nuovo
Comandante in capo le truppe francesi a Roma.
Martedì
20 — Questa mattina è stato affisso un ordine del giorno del
Generale Rostolan diretto alla truppa in cui annunzia di aver rimesso il
comando al Generale Baraguay-d’Hilliers, e un proclama ai Romani concepito in
termini obbliganti. Il nuovo Generale in capo assume anche il carattere di
Ministro plenipotenziario della Repubblica francese presso la S. Sede.
Sabato 24 — Questa
mattina un tal Ceccarelli, stato aiutante basso ufficiale nella disciolta
truppa civica, essendo stato introdotto all’udienza dei Cardinali della
Commissione governativa ha richiesto con molta arroganza un sussidio di cento
scudi, e la risposta non essendo favorevole, ha messo mano ad uno stile, alla
cui vista il Cardinale Vannicelli si è rifugiato in un’altra camera ed
è rimasto il Card. Altieri, che ha temuto d’essere aggredito dal Ceccarelli,
che gli si è avvicinato protestando che l’arme era diretta contro di sé.
Ed infatti si è dato un colpo nel petto facendosi una ferita, che pare
di qualche gravità. Egli è stato subito arrestato.
Venerdì
30 — Essendosi scoperto un furto (a quel che si dice considerevole)
di medaglie nella collezione esistente presso la Biblioteca Vaticana in
custodia del fu Mons. Laureani, primo custode della medesima, si assicura che
ne sia reo confesso un figlio del Sig. Gaetano Diamilla, in cui il povero
defunto aveva riposto molta fiducia.
Dicembre
Giovedì
6 — Le truppe spagnuole hanno ormai lasciato interamente tutti gli
accantonamenti, che occupavano; e si concentrano a Terracina per imbarcarsi e
ritornare in Spagna.
Sabato 8 — Ieri sera il
Signor Giuseppe Mazio, Direttore della Zecca, passando a mezz’ora di notte per
il vicolo dell’Ab. Luigi, fu aggredito da persona incognita, che gli
vibrò un colpo di stile alla gola; quale fortunatamente, in grazia della
resistenza della cravatta, non fu mortale e la ferita è senza pericolo.
Mercoledì
12 — La crisi, di cui si crede minacciata la Banca Romana, ha dato e
dà in questi giorni molto da parlare. Pare che il Governo abbia risoluto
di non riconoscere il di lei credito per l’imprestito fatto al Governo
Repubblicano, e che ascende oltre al milione di scudi. Gli azionisti reclamano
altamente.
Sabato 15 — Questa
mattina è uscita una Notificazione della Commissione governativa di
Stato, in cui si annunzia il concambio dei biglietti della Banca con quelli del
Tesoro alla pari e vi si dice espressamente che il Governo pontificio non
riconoscendo il prestito fatto alla Repubblica, intende di rivalersene sui
capitali della Banca, incaricando una Commissione (che è nominata) a
liquidare gl’interessi della Banca stessa.
Domenica
16 — Nella notte scorsa alla Chiesa di Aracoeli è stata
rubata la Pisside con le particole ed i voti di argento appesi all’altare di S.
Antonio. La Commissione deputata a presiedere al deposito e concambio dei
biglietti della Banca è composta di Mons. Mertel, Principe Barberini,
March. Potenziani e D. Pietro Odescalchi sin qui Commissario del Governo presso
la Banca stessa.
Martedì
18 — Oggi si è pubblicata una Notificazione del Municipio,
con cui, per le urgenze del medesimo, e segnatamente per le spese del
casermaggio, s’impone una sopratassa di 15 centesimi sull’importare della
dativa dei fondi rustici e urbani, un paolo di più sulla gabella del
vino, una tassa sui liquori spiritosi e si raddoppia la tassa delle acque.
Sabato 22 — Va partendo
da Roma il 21° Reggimento francese per andare a Civitavecchia ed imbarcarsi per
l’Africa.
Mercoledì
26 — Questa mattina si è adunato di nuovo il Consiglio delle
Guardie Nobili. Cinque dei prevenuti sono stati giudicati e gli altri lo
saranno in altre sedute.
Lunedì
31 — Questa mattina si è adunato di nuovo il Consiglio di
Guerra della Guardia Nobile per giudicare i rimanenti accusati.
Anno 1850
Gennaio
Lunedì
14 — Nella notte scorsa cinquanta e più forzati detenuti a
Termini sono riusciti ad evadere forando un muro. Questa mattina è
partito per Napoli il Principe Borghese, e seco sono andati l’Avv. Scaramucci
ed il Curiale Belli, per implorare una risoluzione definitiva sul destino della
Banca Romana che atteso il concambio intrapreso dal Governo dei suoi biglietti
con quelli del Tesoro, si trova assolutamente paralizzata.
Giovedì
17 — Questa mattina (essendosi riaperte dai Gesuiti le scuole
inferiori del Collegio Romano) ha ricominciato a suonare la Campana; le scuole
superiori erano riaperte da qualche giorno.
Sabato 19 — Questa sera
al teatro Metastasio si dà una festa da ballo. Gli uomini saranno
ammessi in maschera, le donne colla mezza maschera al viso.
Lunedì
21 — Ieri sera un tale Achilli, già Domenicano, detenuto
politico (e che si dice premesse molto al Governo pontificio) essendo stato
consegnato alla forza militare francese per essere confrontato in un altro
processo, sotto la parola d’onore dell’ufficiale di ricondurlo al Forte S.
Angelo, donde lo aveva preso, sotto pretesto di un’occorrenza corporale, se ne
fuggì e non se n’è saputa più nuova.
Martedì
22 — Ha dato molto da parlare l’arresto del corriere di Napoli,
seguìto vicino a Velletri per parte di alcuni, che avevano l’apparenza
di grassatori; ma che ebbero premura d’impadronirsi di tutta la corrispondenza
ufficiale, che il corriere recava e che non si è più ritrovata.
V’è chi dice che gli prendessero anche denari; ma non è ben
certo.
Sabato 26 — Questa
mattina era stato affisso un invito per un ballo simile a quello di sabato
scorso; ma è stato staccato dalla Polizia, e qualcuno aggiunge che sia
stato anche cercato lo stampatore. Oggi l’estrazione del Lotto si è
fatta dalla loggia del palazzo Madama ove va a trasportarsi il Ministero delle
Finanze.
Domenica
27 — Questa mattina un giudice ed un attuario sono venuti a ricevere
la mia deposizione sul violento abbassamento dell’arme imperiale di Austria
seguìta nel marzo 1848.
Febbraio
Lunedì
4 — Oggi è cominciato il Carnevale. In seguito ad alcuni
affissi minacciosi per chi vi avesse preso parte, affissi in questi giorni,
nessuna carrozza è comparsa per il Corso, che è stato guarnito da
poca truppa nostra di fanteria e di dragoni. Una banda francese ha suonato in
piazza Colonna.
Martedì
5 — Oggi si è vista qualche molto rara carrozza per il Corso
ed alcune carrettelle con gente del popolo in abiti da maschera, che avevano
tutta l’aria di esserci venuti per ordine. È affisso al pubblico un
invito del Principe Torlonia all’acquisto dei tre suoi teatri, Tordinona,
Aliberti ed Argentina colle case annesse.
Venerdì
8 — Questa sera nella società solita del venerdì in
Casa Doria, era esposto il Centauro (ossia il torso del Centauro con la testa
intatta, ma senza le braccia e senza il corpo del cavallo, che ne deve formare
la parte inferiore) di rosso antico, di molto bella scultura e di dimensioni
uguali a quelle di Campidoglio, ritrovato dal Principe poco fa in uno scavo
accidentale nella sua villa ad Albano.
Sabato 9 — Il corso
è stato forse un poco meno di giovedì, ma le persone in abito di
maschera forse in numero maggiore. Al momento del secondo sparo una granata di
vetro con miccia a tempo è stata gettata contro il legno ove era il
Principe di Musignano con una sorella e scoppiando ha (per quanto si dice)
ferito leggermente il Principe medesimo. Ciò ha prodotto dello
scompiglio nel popolo, che però presto si è calmato.
Domenica
10 — In seguito della esplosione della granata, gettata ieri
nascosta in un mazzo di fiori nel legno del Principe di Musignano, egli
è restato ferito in una mano (e la ferita è di qualche
gravità) e si dice anche in una coscia. La sorella è stata offesa
in più parti, ma leggermente.
Lunedì
11 — Sono state arrestate nella notte molte persone sospette di
maneggi rivoluzionari. Oggi dopo pranzo poi è stata arrestata piuttosto
strepitosamente dalla forza francese e condotta a piedi alla Polizia la Signora
Narducci. Si è detto che il motivo dell’arresto sia stato perché dalla
sua abitazione è stato sputato sopra una bandiera francese. Essendo stato
ucciso l’altro ieri un soldato francese e ieri ferito mortalmente un uffiziale,
oggi si è pubblicato un ordine del Generale in capo, con cui si minaccia
della immediata fucilazione chiunque sarà trovato con uno stilo o
coltello.
Sabato 16 — Il Giornale
di Roma di questa sera ha annunziato che in seguito della dimissione
accordata a sua replicata richiesta al Principe Orsini, è stato nominato
pro-Ministro delle Armi il Generale Kalber-Matten già Colonnello, nei
reggimenti esteri, al servizio pontificio nelle Legazioni. Il teatro Metastasio
continua ad agire anche in Quaresima colla compagnia comica francese.
Martedì
19 — Questa mattina è stato, per sentenza di un consiglio di
guerra, fucilato al Popolo il reo dell’omicidio di un soldato francese al Macel
de’ Corvi. Oggi è partito un reggimento francese per la Francia, e
domani deve partirne un altro.
Giovedì
21 — Si assicura che siano stati destituiti tre lettori
dell’Università Romana, cioè l’Ab. Rezzi, Professore
d’eloquenza e Storia Romana, Peretti di Farmacia pratica e Soldini
di Istituzioni di Gius Naturale e delle Genti.
Domenica
24 — Questa mattina le truppe francesi di ogni arma hanno dato il
trattenimento della piccola guerra che ha avuto principio a Tor di Quinto,
terminando alla Sepoltura di Nerone.
Martedì
26 — Questa mattina alla piazza del Popolo è stato fucilato
un tal Cascapera di Velletri, muratore, condannato dal Commissario di guerra
francese per delazione di uno stocco, oltre delle male qualità
antecedenti.
Mercoledì
27 — In diversi di questi dicasteri (tra i quali quello della
Presidenza della Comarca) si vanno effettuando molte destituzioni, sospensioni,
traslocazioni a gradi inferiori, ammonizioni ecc. d’impiegati, la condotta dei
quali è sembrata responsabile alla Commissione di Censura.
Marzo
Sabato 9 — Varie
lettere di Napoli portano che in seguito di una Congregazione tenuta a Portici,
il ritorno del Papa sia fissato immancabilmente dentro la settimana di Pasqua.
Questa notizia tante volte annunziata, e altrettante smentita meriterebbe
conferma.
Giovedì
21 — Ricorrendo oggi il giorno in cui nel 1848 fu violentemente
atterrata l’arme austriaca esistente sul palazzo detto di Venezia, alle dieci
antimeridiane è stata solennemente rialzata coll’intervento di Mons.
Santucci, sostituto della Segreteria di Stato, di Mons. Savelli, Ministro
dell’Interno e Polizia, di Mons. Roberti, pro-Presidente di Roma e Comarca, del
pro-Ministro delle Armi Kalber-Matten, e dei membri della Commissione
Municipale, come pure delle persone aderenti e addette alla Corte imperiale.
Dirimpetto al palazzo erano schierati due battaglioni di truppa pontificia ed
un distaccamento di cavalleria.
Giovedì
Santo 28 — L’ex Mons. Gazzoli noto (fra le altre sue gesta) per le cose da
lui pubblicate colle stampe nel tempo repubblicano, e che era stato condannato
all’ergastolo in vita, ieri è fuggito dal Castel S. Angelo, ove era
detenuto.
Giovedì
11 — Questa sera verso le 11 nel vicolo, che va direttamente alla
nostra stalla, è seguita l’esplosione di una specie di bomba che ha cagionato
delle molte rotture di vetri, ed altri danni nelle case adiacenti. Questa sera
stessa poi si è tentato di attaccare fuoco al portone del palazzo
Quirinale, incontro alla Maddalena. Gli autori sono stati scoperti e inseguiti,
ma non è riuscito di arrestarli.
Venerdì
12 — Oggi è seguìto l’arrivo del Papa, il quale
è partito questa mattina da Velletri; nel passare all’Ariccia è
passato a piedi per mezzo di un tavolato, costruito espressamente, in questa
occasione, sul nuovo ponte, di cui è quasi terminato il secondo ordine
di archi, e tra le 10 e le 11 è giunto ad Albano, ove ha ricevuto un déjeuner
dal Cardinale Patrizi, Vescovo. Il plotone di ussari napoletani, che lo aveva
scortato dal confine in qua, lo ha lasciato a Genzano, ove sono subentrati i
cacciatori francesi e dove si è trovato il Generale Baraguay-d’Hilliers.
Alle 4 in punto (come aveva fatto annunziare) si è trovato a S.
Giovanni, dove è stato ricevuto da tutto il clero secolare e regolare,
dalla Commissione governativa, dal Municipio, dal Corpo diplomatico ecc. ed ha
ricevuto la benedizione del SS.mo, data dal Card. Arciprete Barberini. Indi col
treno di città avendo in carrozza i Monsignori Maggiordomo e Maestro di
Camera, corteggiato a cavallo allo sportello di mano destra dal Generale
Baraguay ed a quello di sinistra dal Principe Altieri, capitano della Guardia
Nobile, si è incamminato verso S. Pietro per la strada del Colosseo, SS.
Apostoli e strada Papale. Lo precedeva tutta l’uffizialità francese e
numerosi distaccamenti di truppa. A tutte le finestre anche per le strade, per
cui è passato il Papa si sono messi i parati, e tutte le campane delle
chiese hanno suonato a festa per due ore. Questa sera si è fatta
illuminazione per tutta la città.
Giovedì
18 — Alle 5 pomeridiane il Papa ha data la benedizione a tutta la
truppa francese di ogni arma radunata sulla piazza di S. Pietro: dopo la
benedizione tutta la truppa ha sfilato davanti a lui. È tornato ieri da
Torino Monsignor Antonucci, Nunzio a quella Corte, pare richiamato in seguito dell’adozione
e pubblicazione colà seguita di alcune leggi che si riconoscono per
lesive dei diritti della Chiesa.
Venerdì
26 — Due Notificazioni del pro-Ministro delle Finanze furono affisse
ieri a tardi; con una di esse si annunzia che i Boni repubblicani saranno
ricevuti fino a tutto maggio nelle casse erariali per il loro valore ridotto,
dopo quel termine non avranno più alcun valore; coll’altro si notifica
una sovrimposta di un bimestre della dativa di tutti i fondi rustici ed urbani
di tutto lo Stato, da pagarsi unitamente al 4° bimestre.
Martedì
30 — Una notificazione del Ministero delle Finanze annunzia la
creazione da eseguirsi di una Banca dello Stato pontificio, che avrà
delle succursali a Bologna e Ancona; alla quale dovrà incorporarsi
l’attuale Banca Romana, e si prescrivono i principali articoli, su cui
dovrà regolarsi.
Maggio
Lunedì
6 — Un ordine del giorno 4 del Generale Baraguay-d’Hilliers
annunzia alle sue truppe che a datare dal giorno di oggi 6, lascia il comando
provvisorio dell’armata al Generale di Divisione Gues Viller. Nei giornali di
Francia si è veduta la nomina al comando di questo corpo d’armata (che
deve ridursi a una sola Divisione) del Generale Gemeau, che ha comandato sin
qui a Lione.
Martedì
7 — Questa mattina a S. Luigi de’ Francesi si è celebrato un
solenne funerale per i militari periti in gran numero a Augers in Francia per
la rovina di un ponte sospeso.
Mercoledì
15 — Il Conte Giulio Litta, che figurò nella rivoluzione di
Milano del 1848, e che ora ha preso servizio nell’Armata piemontese, e che era
comparso in Roma da qualche giorno, ieri per ordine della Polizia è
dovuto partir da Roma per andare ad imbarcarsi a Civitavecchia, e si dice sia
stato accompagnato da un Commissario della Polizia stessa sino alla diligenza.
Lunedì
20 — Questa mattina il Papa ha tenuto il Concistoro segreto, in cui,
oltre le proposizioni di molte chiese vescovili, ha pronunziato una allocuzione
che si crede relativa agli affari ecclesiastici d’Austria e di Piemonte, e di
cui si attende la pubblicazione colle stampe. Il Generale Gemeau arrivò
poi effettivamente sabato sera.
Giovedì
30 — Ieri fu gettata una granata di vetro piena di combustibili
(simile a quella, che in Carnevale fu gettata nel legno del Principe di
Musignano) nella bottega del libraio Bonifazi a S. Marcello, che
scoppiò, per fortuna, senza recar danno alle persone, che vi si
trovavano; ed altra simile avanti a quella del libraio mercante di stampe
tedesco a piazza di Spagna, quale però non fece esplosione che questa
mattina.
Venerdì
31 — Una notificazione del pro-Ministro delle Finanze Galli
smentisce la voce sparsa in questi giorni, che il Governo avesse il progetto di
convertire la carta monetata in corso, o diminuirne il valore.
Giugno
Lunedì
17 — Per quanto si assicura, il progetto di far adottare l’abito
talare abituale al S. Collegio ed a tutto il Clero secolare è stato
escluso, e pare non se ne parlerà più.
Mercoledì
19 — Nella stessa Congregazione di Cardinali in cui si trattò
del vestiario del Clero, si vuole si discutesse pure un piano di riforma delle
spese di promozione e dei funerali dei Cardinali e che rimanesse pure escluso.
Sabato 22 — Alla Guardia
Svizzera, in luogo del cappello tondo rilevato da una parte, che aveva usato da
qualche tempo, è stato fatto adottare il casco con il pennacchio
dei colori pontifici bianco e giallo.
Mercoledì
3 — Si è pubblicata una Notificazione del Card. Vicario,
anche coll’autorità di Delegato Apostolico, colla quale la contribuzione
imposta a tutto il Clero (dietro sua offerta) nel 1848 di quattro milioni,
pagabili in quindici anni, per l’estinzione dei Boni del Tesoro, ipotecati sui
beni ecclesiastici, vien ridotta alla somma di scudi 100 mila annui imponibili
tanto sull’estimo censuale, che su tutti gli altri capitali. Una Commissione
è nominata per ricevere le rispettive assegne nel termine di venti
giorni. Sono eccettuati gli ospedali, i Monti di pietà, Orfanotrofi,
Asili di mendicità e luoghi pii nazionali ed esteri.
Giovedì
4 — Ieri è morto, dopo un lungo cronicismo, in età
ben fresca, Mons. Corboli-Bussi, attualmente segretario della Congregazione
degli affari ecclesiastici straordinari: ma che per l’addietro era stato
impiegato negli affari politici, e nella prima campagna di Lombardia aveva
risieduto, come inviato pontificio, presso il Re di Sardegna Carlo Alberto al
suo quartiere generale nel 1848.
Sabato 6 — In questi
giorni dalla Censura sono state pronunziate diverse destituzioni, sospensioni
nelle varie classi d’impiegati; si dice fra gli altri destituito l’Avv. Gnoli,
che era Avvocato Concistoriale ed Avvocato dei Poveri.
Giovedì
11 — Il Giornale di Roma di oggi nella parte ufficiale dice
essere autorizzato a dichiarare che il S. Padre non ha mai invitato Lord Minton
a venire in Italia.
Venerdì
19 — Questa mattina il Tenente Colonnello Nardoni de’ carabinieri
presso il teatro Argentina è stato agredito da un tale, che gli ha
vibrato un colpo di stile, quale però ha potuto evitare. Il reo, che
è stato quasi subito arrestato, è un certo Pace.
Sabato 20 — In seguito a
rivelazioni fatte dall’aggressore di Nardoni, si assicura siano state arrestate
varie persone, presso di cui siansi trovati pugnali.
Mercoledì
24 — L’Avv. Orfei nei giorni scorsi è stato nominato in luogo
dell’Avv. Gnoli (che comparisce aver rinunziato) all’impiego di Avvocato dei
Poveri.
Domenica
28 — Fino da ieri è stata pubblicata una Notificazione del
Ministero delle Finanze, colla quale s’invitano tutti i possessori dei Boni a
convertirli in certificati del Tesoro fruttiferi al 5 per cento.
Agosto
Domenica
18 — Questa mattina dovendosi cantare nella Chiesa dell’Anima un Te
Deum per la pubblicazione della Costituzione del Regno Lombardo Veneto, e
ricorrendo anche il giorno natalizio dell’Imperatore d’Austria, pare che fosse
preparata qualche dimostrazione di applauso. La Polizia ed anche il Militare
francese ha preso delle misure di precauzione e nulla è accaduto. Oggi
dopo pranzo alla passeggiata del Pincio si è fatto, per quanto si dice,
molto applauso alla banda nostra, che ivi suonava (come suol fare ogni festa
alternativamente colla francese) ed essendo sembrato a degli ufficiali
francesi, che vi si trovavano, che oltrepassassero i dovuti limiti, hanno
facilmente dissipati i plaudenti, che non avevano voluto cessare
all’intimazione.
Venerdì
23 — Si assicura sin da ieri che siano giunti Incaricati del Governo
Sardo (e si dice siano i signori Pinelli e Cavour) per trattare sulle dolorose
vertenze pendenti riguardo alle leggi colà emanate in materia
d’immunità ecclesiastica, osservanza delle feste ecc.
Sabato 26 — Oggi
è stata pubblicata una Notificazione del Ministro delle Finanze portante
aumenti sulla tassa del bollo; su quella del Registro, che vien duplicata in
tutti gli atti, sopra quella delle iscrizioni ipotecarie, che vien triplicata e
sopra varie altre.
Settembre
Venerdì
6 — Oggi è stata pubblicata una Notificazione del Municipio,
in cui si annunzia, che da ora in poi i fornai dovranno panizzare a tariffa da
fissarsi ogni quindici giorni secondo i prezzi dei grani. La Notificazione dichiara
che questa disposizione si prende in ossequio dell’espresso comando di S.
Santità.
Mercoledì
11 — Oggi sono stati pubblicati due editti, con uno dei quali si
annuncia la formazione di un Consiglio di Stato composto di nove Consiglieri
ordinari e di sei straordinari, e se ne fissano le attribuzioni, coll’altro la
formazione di un Consiglio dei Ministri, che sono fissati per adesso in numero
di cinque, cioè dell’Interno, cui è riunita la Polizia, di Grazia
e Giustizia, dei Lavori Pubblici, delle Finanze e delle Armi e se ne
definiscono parimenti le loro attribuzioni. Il Card. Segretario di Stato
è presidente dell’uno e dell’altro.
Ottobre
Mercoledì
9 — Oggi è stata eseguita alla Bocca della Verità la
sentenza di morte per fucilazione in persona di sei colpevoli del barbaro
omicidio, per spirito di parte, commesso nel maggio 1849 sopra tre poveri
vignaroli arrestati fuori di Porta S. Giovanni e trucidati a Ponte S. Angelo,
gettandone i cadaveri nel fiume. Si dice che uno dei condannati, di professione
lustratore di pietre, sia morto impenitente.
Novembre
Lunedì
4 — Nel Giornale di Roma di oggi è stata riportata
l’allocuzione concistoriale del Papa, che riguarda unicamente i dispiacevoli e
gravi affari ecclesiastici di Piemonte.
Venerdì
8 — Oggi il nostro Giornale ha annunziato la dimissione data
dal pro-Ministro delle Armi Kalber-Matten, e la nomina del Principe Orsini in
sua vece. Annunzia parimenti il Giornale la ripristinazione della
Direzione generale di Polizia, e la nomina a quell’impiego di Mons. Ildebrando
Rufini.
Venerdì
15 — Essendo venuto in Roma per pochi giorni il celebre oratore e
scrittore francese Conte di Montalbert (che è ripartito l’altro giorno)
il Municipio Romano ossia la Commissione municipale lo ha ascritto alla
cittadinanza romana, ed ha decretato di offrirgli una medaglia ora coniata in
suo onore.
Sabato 23 — Si è
pubblicato un editto della Segreteria di Stato, riguardante la divisione dello
Stato in quattro Legazioni, oltre una quinta del Circondario di Roma, e la
suddivisione di queste in provincie o delegazioni e di queste in governi, oltre
molte disposizioni sull’amministrazione provinciale.
Martedì
26 — È stato pubblicato un editto della Segreteria di Stato
sull’ordinamento delle Comuni di Stato.
Venerdì
29 — Un editto del Cardinale pro-Segretario di Stato, pubblicato
oggi, annunzia che la tassa già imposta sull’esercizio delle arti,
commercio ecc. deve estendersi anche alle professioni delle arti liberali, a
forma di un regolamento che dovrà pubblicare il Ministero delle Finanze.
Dicembre
Venerdì
13 — Si è pubblicata una Notificazione del pro-Ministro delle
Finanze, colla quale si assegnano alle diverse categorie (che in essa si
indicano) degli esercenti le professioni liberali le quote loro spettanti della
tassa di esercizio.
Lunedì
16 — In questi giorni è corsa voce che il Papa abbia ingiunto
al Capitolo di S. Pietro di fare velare le nudità di alcune statue
esistenti nella Basilica, tra le quali quella del Genio, che adorna il Deposito
del Papa Rezzonico, opera di Canova.
Venerdì
20 — A S. Pietro si è posto mano all’operazione di velare le
statue troppo scoperte, cominciando dai putti del Deposito degli Stuardi, che
è a tal effetto ricoperto da un casotto di legno. Il Genio di Canova
è stato coperto di un panno provvisorio nelle parti troppo esposte.
Anno 1851
Gennaio
Venerdì
1 — Nella notte scorsa la Gendarmeria francese si è
presentata all’osteria del Falcone, e vi ha arrestato varie persone, che vi si
trovavano; molti altri arresti si assicura abbia eseguiti per la città.
Pare si fossero prese altre misure di precauzione dal Militare francese, come
sarebbe pattuglie in giro, qualche raduno di truppe in qualche posto.
Sabato 25 — Questa
mattina sono andato in S. Pietro, ove si stanno velando il Genio di Canova al
Deposito del Papa Rezzonico, ed una delle statue laterali di quello di
Alessandro VII.
Mercoledì
29 — Oggi è stato pubblicato editto della Segreteria di
Stato, che determina la nuova organizzazione della rappresentanza e
amministrazione del Municipio Romano. Sonosi altresì rese note le nomine
dei componenti il nuovo Consiglio di Stato.
Lunedì
10 — Ieri sera, ricorrendo il secondo anniversario della
proclamazione della Repubblica Romana, si videro in varii luoghi della
città fuochi di bengala.
Marzo
Mercoledì
19 — Nel Giornale di ieri si vide annunziata la nomina del
nuovo Senatore, che è il Principe Urbano Del Drago, come pure dei 48
Consiglieri Municipali, tra i quali sono gli 8 Conservatori e i dodici
supplenti.
Giovedì
20 — È stato pubblicato il libro delle Notizie (conosciuto
sotto il nome di Cracas) che dopo il 1847 aveva cessato di comparire.
Domenica
23 — Oggi, essendo incominciata la Missione a S. Prassede, è
seguìta nell’interno della Chiesa l’esplosione di uno dei così
detti petardi, con molta confusione e spavento della gente concorsa e con
rottura di vetri.
Mercoledì
26 — Oggi è giunta notizia al Governo di essere stato ucciso
dai nostri carabinieri il pur troppo famoso Stefano Pelloni, cognito sotto il
nome del Passatore, capo di una truppa di malviventi, che da molto tempo
era il flagello della provincia di Bologna e delle circonvicine.
Giovedì
27 — Nel nostro Giornale di oggi sono riportati i dettagli
della fine del Passatore, ucciso ai 23 corrente presso Russi in uno scontro
coi nostri carabinieri. Un suo compagno, che era riuscito a fuggire, benché
ferito, è stato arrestato. Il brigadiere dei carabinieri fu ferito,
pare, mortalmente.
Lunedì
31 — Questa mattina in Campidoglio è stato istallato il nuovo
Consiglio Municipale di Roma dal Card. Altieri, Presidente di Roma e Comarca.
Aprile
Mercoledì
9 — Avendo una orchestra nostra e una banda francese suonato
alternativamente in ambedue le sere di lunedì e martedì al
palazzo Colonna per il ricevimento del Cardinal Gousset, si sentirono delle
manifestazioni di plauso alla prima e rispettivamente di disapprovazione alla
seconda. Quali, essendosi replicate in modo molto marcato ieri sera, si dice
che dai gendarmi francesi venissero perciò arrestate varie persone.
Maggio
Lunedì
5 — Ieri alla piazza di Braschi seguì una collisione
alquanto seria tra militari francesi, gente del popolo e soldati nostri.
Secondo il solito di simili casi, le cause e le circostanze precise del fatto
poco si conoscono. Il risultato è stato che tre soldati francesi
rimasero feriti ed un individuo del popolo ucciso.
Sabato 10 — Questa
mattina di buon’ora è partito per la provincia di Marittima e Campagna
un battaglione di truppa pontificia, che era venuto da poco da Spoleto di
guarnigione in Roma: pare che il motivo di questa partenza sia stato di
troncare le occasioni di collisione tra il Militare francese ed il nostro,
specialmente dopo il disordine di domenica. Si vocifera che il Ministro delle
Armi, Principe Orsini, avesse dato la sua dimissione per essere stata presa
tale risoluzione, ma tal voce sinora non si è confermata.
Domenica
11 — Da varii giorni a questa parte degli individui sconosciuti,
incontrando per le strade delle persone che fumano, intimano loro di desistere
anche con qualche minaccia. La cosa incomincia a venire a noia ai pacifici e
tranquilli cittadini.
Lunedì
12 — Una certa intimidazione fa sì che molti si astengano dal
fumare per la strada ed effettivamente (per quanto si assicura) lo spaccio dei
sigari in questi giorni è notabilmente diminuito. Questa sera è
stato affisso un proclama del Generale Gemeau, con cui vengono revocati tutti i
permessi di portar armi; tutte le armi da fuoco e bianche dovranno essere
depositate a tutto il 17 corrente allo Stato Maggiore della Piazza; qual termine
decorso si faranno delle visite domiciliari e i detentori di armi saranno
giudicati da un Consiglio di guerra, a forma delle leggi ordinarie, oltre una
multa di quindici scudi per ogni arma: chi porterà bastoni di grossezza
straordinaria e si sospetta di nascondere armi, sarà arrestato e
dovrà pagare la multa suddetta.
Venerdì
16 — Una Notificazione della Segreteria di Stato pubblicata oggi
dispone che chiunque si farà lecito di impedire l’esercizio di azioni
lecite (come quella di fumare tabacco) sarà sottoposto a un giudizio
sommario e condannato alle pene determinate dalla legge; come pure chiunque
sparga notizie, stampe o scritti allarmanti, e i detentori dei medesimi saranno
sottoposti alla stessa forma di giudizio e puniti colla pena dell’opera pubblica
da uno a tre anni, salvo le pene maggiori nei casi più gravi.
Lunedì
19 — È voce comune che sieno state fatte dalla Polizia delle
perquisizioni presso varie persone e si nominano Polverosi, Tittoni, un tale
Orengo, un Moneta.
Mercoledì
21 — È stato condannato all’opera per venti anni, in
virtù dell’ultima Notificazione della Segreteria di Stato, un tale
Ercoli, giovane merciaio, per aver tentato di impedire ad un altro, anche con
minaccia, di fumare. La sentenza è stata stampata ed affissa.
Sabato 24 — È
stata affissa in istampa una sentenza del Consiglio di guerra francese, colla
quale vengono condannati due soldati pontifici ai lavori forzati a vita, e due
per cinque anni, come rei di attentati alla vita di militari francesi.
Lunedì
26 — Questa mattina il Papa è andato ad assistere alla
Cappella alla Chiesa Nuova, e sono andati con lui in carrozza i Cardinali
Fornari e Gazzoli, trottando però, come ha preso ora per uso dopo il suo
ritorno.
Giugno
Lunedì
2 — Avendo il Conte Savorelli ottenuto di chiudere il vicolo detto
dell’Archetto, attiguo alla sua casa, affine di collocare in maniera decente
l’immagine della B. Vergine (detta perciò dell’Archetto) che vi si
venera, vi ha fatto costruire una piccola Cappella molto elegante e ben ornata
che ier l’altro fu aperta alla devozione del pubblico.
Martedì
10 — Questa mattina sulla piazza del Popolo, per sentenza di un
Consiglio di guerra intieramente francese, sono stati fucilati due soldati
pontifici incolpati di aver ucciso a tradimento due militari francesi. Un
editto della Segreteria di Stato, pubblicato oggi, annunzia che tutta la carta
monetata, la quale è ora in circolazione, sarà supplita da
altrettanti Boni aventi corso coattivo, come moneta legale, a norma delle
precedenti disposizioni.
Lunedì
16 — Ieri sera il Sig. Marco Evangelisti, Cancelliere del Tribunale
della Consulta, per la strada della Pedacchia fu aggredito e ricevé una ferita
di stile nel basso ventre, per la quale dà molto a temere della sua
vita. È accaduto che in alcuni sigari da fumare è stata
introdotta della polvere fulminante e qualcuno dei fumatori ha dovuto rimanere
offeso per la detonazione.
Luglio
Martedì
1 — Un supplemento al Giornale di Roma di oggi porta un
preventivo dello Stato, pubblicato dal pro-Ministro di Finanze per il corrente
anno 1851, il di cui consolante risultato si è un deficit di
scudi 1,756,000 e qualche centinaio!!!
Mercoledì
2 — Oggi dopo pranzo il Capitolo di S. Pietro, partendo dalla
chiesa sua filiale di S. Caterina della Rota, è andato processionalmente
a S. Agostino, ove con gran solennità, per mano del Card. Mattei, ha
coronato la Statua della Madonna detta del Parto che vi si venera. Si dà
per sicuro che domani il Re di Napoli, sbarcando a Porto d’Anzio, possa andare
a fare una visita al Papa a Castello.
Venerdì
25 — Alle 5,30 pomeridiane è passato a miglior vita il
Principe del Drago. Egli era stato nominato Senatore di Roma nel decorso marzo.
Agosto
Venerdì
1 — Il Papa è andato a visitare il Palazzo del Quirinale, ove
si sta restaurando l’appartamento pontificio, che servì di Ospedale nel
tempo della Repubblica.
Domenica
17 — L’infezione dell’uva, che aveva già attaccato vari paesi
d’Italia, si è diffusa ora nelle nostre provincie; Velletri, Genzano,
Civita Lavinia ecc. paesi quasi esclusivamente vinicoli, ne sono infestati.
L’infezione prende l’aspetto di una polvere o lanugine bianca, che investe gli
acini e li distrugge.
Martedì
26 — La infezione delle uve progredisce, e comincia ad attaccare i
luoghi, che finora ne erano andati esenti, come l’Ariccia.
Giovedì
28 — Questa mattina tra le sette e le otto, presso il teatro
Metastasio, laterale al palazzo di Firenze, è stato ferito con un colpo
di stile l’assessore generale di Polizia, Conte Dandini de Sylva. Si dice che
la ferita (dentro la quale è restato il ferro) non sia mortale.
Domenica
31 — Dandini, a quel che si dice, sta meglio. Questa mattina a S.
Lorenzo e Damaso ho avuto luogo di vedere il Deposito fatto erigere dal S.
Padre al fu Ministro Rossi, col busto molto somigliante del defunto, scolpito
dal suo concittadino Tenerani.
Settembre
Sabato 27 — Questa
mattina ai Cerchi è stato giustiziato colla decapitazione (rimessa in
vigore per la prima volta dopo il ristabilimento del Governo pontificio) uno
dei rei dell’omicidio seguito nel 1849 dei tre vignaroli di Porta S. Giovanni,
stato sin qui contumace, i correi del quale delitto furono fucilati alla Bocca
della Verità nell’ottobre dell’anno scorso. Il condannato ha stentato a
convertirsi; ma al fine, per quanto si assicura, è morto cristianamente.
Novembre
Sabato 15 — Questa
mattina (ricorrendo la festa di S. Leopoldo, onomastico del Gran Duca di
Toscana) si è riaperta con solennità la Chiesa di S. Giovanni de’
Fiorentini, che da molti anni era chiusa a causa dei considerevoli
risarcimenti, che vi si sono dovuti fare.
Sabato 29 — Oggi con un
editto della Segreteria di Stato si annunzia che va a introdursi l’uso
facoltativo dei così detti francobolli, che terranno luogo del pagamento
del porto delle lettere per lo Stato.
Dicembre
Martedì
9 — Il nostro Giornale riporta gli atti del Presidente della
Repubblica Francese, coi quali scioglie l’Assemblea e il Consiglio di Stato;
convoca il popolo ai comizi generali col voto universale dal 14 al 21 corrente
per deliberare sulle sue proposte che sono: “Un capo del Governo per dieci
anni, un Consiglio di Stato, una duplice Assemblea eleggibile col voto generale
ecc.”.
Giovedì
11 — Per quanto si sente, nelle caserme delle truppe francesi sono
aperti i registri per ricevere le adesioni di tutti i militari di ogni arena
agli ultimi Decreti del Presidente Bonaparte.
Anno 1852
Gennaio
Giovedì
8 — Questa mattina a S. Luigi de’ Francesi si è cantato un
solenne Te Deum per la proclamazione della nuova forma di
quel Governo.
Lunedì
26 — Un editto della Segreteria di Stato pubblicato oggi annunzia
che i Boni emessi dalla Comune di Bologna nel 1849, e che non avevano sin qui
corso coattivo in quella provincia, vanno ad essere concambiati con altrettanti
Boni pontifici, aventi corso coattivo in tutto lo Stato. Essi ascendono circa
alla somma di scudi trecentoquindicimila.
Mercoledì
28 — Parte degli Uffici della Posta, cioè la Segreteria,
è stata in questi giorni trasportata dal locale, ove era stata sin qui a
piazza Colonna, all’altro ora destinatole al palazzo Madama.
Febbraio
Martedì
10 — Sono state arrestate varie persone ieri sera in atto di sparare
dei così detti botti o petardi, in memoria dell’anniversario della
proclamazione della Repubblica Romana nel 1849. Fra gli arrestati si nomina un
figlio del fu D. Sigismondo Ruspoli.
Mercoledì
11 — Per riparare al deficit delle entrate dello Stato per il
corrente anno 1852, con editto della Segreteria di Stato, pubblicato oggi,
vengono ordinate le seguenti imposte: 1) Un bimestre della dativa reale, da
ripartirsi nei sei bimestri dell’anno; 2) Un riparto di duecentocinquantamila
scudi da sodisfarsi dalle Comuni in giugno e in dicembre; 3) Un aumento di dazi
sul sale e in tutti i generi coloniali.
Venerdì
20 — Ieri furono arrestate varie persone, che si dicono gravemente
indiziate di aver voluto tentare ieri stesso qualche movimento rivoluzionario;
e si aggiunge che sia stato rinvenuto presso di loro un deposito delle note
granate di vetro incendiarie, come pure delle carte sediziose.
Marzo
Martedì
23 — Ieri giunse inaspettatamente a Civitavecchia il Principe di
Canino e sbarcò sotto la protezione della forza francese, malgrado
l’opposizione delle autorità pontificie. Dubitandosi che abbia
intenzione di venire a Roma, sono stati impostati dei carabinieri per
arrestarlo; e si dice che il Papa abbia dichiarato che qualora la forza
militare francese ne impedisse l’arresto, o lo sottraesse al medesimo, egli si
allontanerebbe immediatamente da Roma.
Mercoledì
24 — Tutta la famiglia del Principe di Canino è partita chi
dice per porta del Popolo, chi per porta S. Giovanni. La famiglia del Principe
di Canino pare sia andata a Perugia.
Aprile
Venerdì
2 — Una Notificazione del Direttore Generale di Polizia annuncia
che, a fine di ottenere tutta l’esattezza nella formazione del Ruolo
Statistico, il 15 corrente le Presidenze regionarie intraprenderanno una visita
generale di tutte le abitazioni comprese nel loro rione per procurarsi tutte le
notizie che nella sudetta Notificazione vengono dettagliate.
Domenica
11. Pasqua — Pare fuori di dubbio che tre o quattro giorni sono il Principe
di Canino sia ripartito da Civitavecchia, imbarcandosi sopra un vapore francese
per la Corsica.
Sabato 29 — Oggi
è stato pubblicato un Motu proprio pontificio sulla
ripristinazione delle Università delle Arti e Mestieri abolite sin dal
principio del Pontificato di Pio VII.
Giugno
Mercoledì
2 — Alle 5 pomeridiane dal Generale Gemeau sulla piazza di S.
Pietro si sono consegnate a tutti i corpi della Divisione francese le nuove
bandiere coll’aquila in cima dell’asta, ed in tale occasione ha anche
distribuito un certo numero di decorazioni pontificie a militari francesi.
Questa sera al Casino in piazza Colonna si è fatto ricevimento con
invito e col suono delle bande nella piazza.
Venerdì
4 — Da qualche giorno serpeggiano delle sorde voci, che il Papa,
avendo ricevute delle rimostranze ed accuse contro la gestione del Ministero
delle Finanze, le abbia rimesse a tre Cardinali incaricandoli di verificare gli
addebiti.
Sabato 5 — Questa sera
al Valle un tal Pisenti ha dato un trattenimento di alcuni giuochi e forze,
oltre un saggio di ventriloquia, ed un altro della così detta doppia
vista in persona d’una giovane, in virtù del Magnetismo.
Venerdì
11 — Alle bandiere della truppa pontificia è stata aggiunta
l’imagine dell’Arcangelo S. Michele.
Venerdì
25 — Corre qualche voce che un tal Baldassari (già impiegato
nella stamperia camerale), autore della rimostranza presentata al Papa, contro
l’amministrazione delle Finanze, sia stato arrestato. Quello che per certo si
è che giorni sono fu soggetto ad una perquisizione in casa, diretta a
rinvenire le copie, che si credevano esistere presso di lui, della rimostranza
sudetta, stampata (non può essere a meno) furtivamente.
Agosto
Sabato 7 — Questa sera
il maestro Raimondi, romano, ma stabilito a Palermo, all’Argentina ha fatto
eseguire una sua opera di nuovo genere, consistente in tre Oratorî di soggetto
sacro eseguiti prima uno dopo l’altro separatamente e poi tutti insieme
simultaneamente. L’Accademia di S. Cecilia ha fornito tanto i cantanti quanto i
sonatori. Il teatro è stato pienissimo tanto in platea che nei palchi e
l’introito a benefizio dei professori di musica bisognosi; il biglietto di
cinque paoli.
Domenica
15 — Questa sera ricorrendo la festa di S. Napoleone, il Casino
militare francese è stato tutto illuminato. Nella Chiesa di S. Luigi de’
Francesi si è cantata solenne Messa e Te Deum, e vi è
stato scoperto un monumento in memoria di tutti i militari francesi, morti
nell’assedio di Roma del 1849.
Settembre
Giovedì
2 — Fin da ieri l’altro è partito per la Francia, in
congedo, il Generale Gemeau. Il comando della Divisione è stato
interinalmente assunto dal Generale di Brigata Vaillant. In questi giorni sono
seguiti degli arresti, e si citano fra gli arrestati un Chiassi stampatore a
Monte Citorio, varii fra i suoi giovani e anche fra quelli della Stamperia
camerale, un certo Mugnoz ed altri. Si dice che all’arresto abbia dato motivo
un progetto (che il Mugnoz andava spargendo anche nei paesi vicini)
apparentemente di associazione per un mutuo soccorso agli operai indigenti, ma
che si sospetta nascondesse altre intenzioni di natura politica e
rivoluzionaria.
Lunedì
6 — In seguito di varie aggressioni seguite sulla strada di
Civitavecchia (e fra l’altro quella di una diligenza) è stata spedita
nei giorni scorsi della truppa francese a Bracciano per impedire la delazione
delle armi e contemporaneamente dalla Polizia nostra è stata proibita la
caccia nei territori delle provincie di Viterbo e Civitavecchia e per tutti gli
stradali che ad essi mettono capo.
Martedì
23 — Avendo oggi la truppa francese in Roma votato sull’adozione del
Senatus consulto, che deferisce la dignità imperiale ereditaria al
Presidente Bonaparte; secondo la voce comune ottomila voti e qualche centinaio
sono stati pel sì e qualche cosa più di trecento per il no.
Dicembre
Mercoledì
8 — Questa mattina a S. Luigi de’ Francesi si è cantato un
gran Te Deum per solennizzare la proclamazione dell’Impero. Circa il mezzogiorno,
tutta la truppa francese di ogni arma è venuta a porsi in linea per il
Corso dalla piazza dei Caetani sino a piazza di Venezia. Il Generale Gemeau
accompagnato da tutto lo Stato Maggiore a cavallo e dall’Ambasciatore con tutti
gli addetti all’Ambasciata, parimenti a cavallo, ha percorso tutta la linea, e
quindi è venuto a collocarsi con tutto il seguito in mezzo a piazza
Colonna, ove, dopo aver egli fatta una allocuzione a tutta l’ufficialità
riunita in circolo, ha veduto sfilare tutta la truppa, la quale, di mano in
mano che passava innanzi a lui, faceva sentire degli evviva all’Imperatore.
Contemporaneamente a Castel S. Angelo l’artiglieria francese ha fatto una salva
di 101 colpi. Questa sera è stato illuminato tutto il palazzo già
della Posta in piazza Colonna; che faceva assai buon effetto. Anche gli
stabilimenti francesi, le caserme, come pure le abitazioni di tutto il
parentado Bonaparte, hanno fatto illuminazione.
Lunedì
13 — Mons. Matteucci è stato nominato Direttore Generale di
Polizia.
Lunedì
20 — In questi giorni si è riaperta la Chiesa di S. Girolamo
degli Schiavoni (tutta restaurata ed ornata di pitture piuttosto magnifiche)
con un solenne triduo in onore del Santo titolare.
Venerdì
31 — Le monache di S. Silvestro in Capite, avendo finalmente
ottenuto la restituzione di una parte del loro Monastero (occupato intieramente
sin qui dal Militare francese) nel quale alcune di loro da qualche giorno son
tornate ad abitare, hanno anche riaperto la loro Chiesa, che da lungo tempo era
chiusa.
Anno 1853
Gennaio
Venerdì
7 — Oggi si è saputo che il Generale Gemeau è stato
nominato Senatore, e che al comando della Divisione francese di Roma subentra
il Generale Montreal.
Sabato 8 — Un Motu
proprio pontificio, uscito in questi giorni, toglie al Collegio degli
Avvocati Concistoriali ogni sopraintendenza e superiorità sulla
Università Romana, che avevano ab antiquo. Il Papa si riserva la
nomina del Rettore (che era eletto sin qui da loro e fra loro) che
sceglierà da tutti i ceti della Prelatura, non esclusi gli Avvocati
Concistoriali, ed intanto ha nominato a tale ufficio Mons. Campodonico.
Sabato 15 — Ieri
è uscita una Notificazione del pro-Ministro delle Finanze, in cui si
annunzia che i Boni così detti di sostituzione di scudi venti
cesseranno di aver corso forzato dopo il 22 corrente, dal qual giorno sino al
31 saranno cambiati dalle casse pubbliche, e spirato questo termine non avranno
più alcun valore.
Domenica
23 — In questi giorni sono state innalzate nella Basilica di S.
Paolo quattro colonne di alabastro d’Egitto, che devono sostenere la nuova
Confessione. All’elevazione dell’ultime due, che seguì giovedì
scorso, fu presente il Re di Baviera.
Giovedì
12 — Ieri all’Ave Maria a S. Pietro seguì il trasporto del
corpo di Gregorio XVI dal solito sito provvisorio accanto alla Cappella del
Coro al nuovo Deposito, che si va erigendo lateralmente all’altare della
Madonna.
Sabato 28 — Da vari
giorni si è aperto al passaggio del pubblico (mediante un pedaggio) il
ponte sospeso, costruito per intrapresa particolare francese, che unisce alla
sponda del fiume la parte rimasta in piedi dell’antico ponte Rotto.
Giugno
Mercoledì
1 — Una Notificazione, pubblicata oggi dal Card. Segretario di
Stato, impone il pagamento di un bimestre di più della dativa reale di
quest’anno, esigibile in quattro rate bimestrali, cominciando dal quarto
bimestre dell’anno corrente.
Sabato 11 — L’infezione
delle uve si va manifestando anche quest’anno.
Sabato 25 — È
stata pubblicata una Notificazione della Segreteria di Stato, che annunzia
l’emissione di una nuova moneta d’oro del valore di uno scudo, la sua
bontà ed il suo peso.
Giovedì
30 — Ieri mattina il Papa dopo aver ricevuta la solita protesta per
il tributo di Napoli, emise un’altra protesta per un canone dovuto dal Re di
Sardegna, e non sodisfatto da tre anni.
Luglio
Sabato 9 — Ieri sera
Mons. Talbot, Cameriere segreto del Papa, essendo andato con un altro
ecclesiastico inglese a visitare il locale del già Collegio Piceno a S.
Salvatore in Lauro, che ora è occupato dalla truppa francese, ed avendo
fatto alle sentinelle delle interrogazioni sul numero della truppa ivi
alloggiata e cose simili (quali interrogazioni vengono indicate come sospette)
vennero ambedue arrestati e condotti a piedi, seguiti da una gran folla di
gente, al Comando della Piazza, che risiede al palazzo già Simonetti,
ora Boncompagni e San Marcello, ed ivi riconosciuti furono rilasciati con molte
scuse. Si assicura che l’Ambasciatore ed il Generale in capo, in seguito di
energica rimostranza del Card. Segretario, siano andati questa mane a Palazzo
per le debite sincerazioni.
Venerdì
29 — Un editto della Segreteria di Stato proibisce l’estrazione dei
cereali di qualunque sorta, sì per terra, che per mare, da tutta la
Sezione Annonaria del Mediterraneo sino a nuovo ordine.
Agosto
Lunedì
15 — A S. Luigi de’ Francesi si è cantato il Te Deum,
come nel passato Dicembre. Nella giornata si sente che siano seguiti parecchi
arresti (che si dicono ascendere al numero di ventotto, essendo uno fuggito) di
persone estere o venute dall’estero, che si dicono emissari rivoluzionari e si
dicono anche arrestati alcuni padroni di case, ove erano alloggiati.
Martedì
16 — Fra gli arrestati politici pare vi siano almeno in parte dei
romani e statisti. Si citano un figlio del gioielliere, ed orefice Castellini,
un figlio del fu D. Sigismondo Ruspoli, un tale Avv. Petroni bolognese ed
altri. Quello che pare si sia sottratto all’arresto colla fuga, si dice sia un
tal Lepri, una volta impiegato nell’ufficio della Presidenza della Comarca.
Sabato 20 — Sul palazzo
di Monte Citorio è stata fissata l’estremità del filo del
telegrafo elettrico, che è ora stabilito da Terracina a Roma e che
corrisponde di là con quello del Regno di Napoli.
Venerdì
26 — Si è avuta notizia da Ravenna di un attentato commesso
contro la vita di Mons. Rossi, Delegato di quella provincia, fortunatamente
senza effetto, non avendo preso fuoco la pistola, che si era tentato di
scaricare contro di lui.
Ottobre
Venerdì
14 — Ieri il Papa andò a pranzo a S. Sebastiano per osservare
la via Appia riaperta, ed in tale occasione vi fu trasportata la macchina, che
trasmette le comunicazioni col telegrafo elettrico, e ne fu fatta una prova con
Terracina, quale si assicura riuscisse felicemente.
Novembre
Domenica 6 — Fra le 2 e
le 3 pomeridiane con solenne processione è stato riportato da S. Carlo
al Corso il Crocifisso, che si venera nel sotterraneo della Chiesa di S.
Giuseppe dei Falegnami, alla Chiesa medesima, da dove (a cagione di un nuovo
locale che si è costruito) fu trasportato provvisoriamente a S. Carlo.
Alla processione è intervenuto il Municipio Romano in gran
formalità, il Collegio Germanico, vari Prelati oltre le confraternite di
S. Carlo e S. Giuseppe, e molti corpi religiosi. Il Papa si è trovato
all’arrivo della processione alla sua Chiesa, ha predicato dall’alto della
gradinata all’affollatissimo popolo ivi concorso ed in seguito ha assistito in
Chiesa alla benedizione del SS.mo.
Giovedì
17 — Si lavora indefessamente a collocare sotto terra i condotti del
gaz, che tra poco dovrà illuminare la città e per il Corso si
vanno piantando i candelabri di ferro fuso, che devono sostenere i lampioni
della nuova illuminazione.
Dicembre
Lunedì
12 — Ieri sera fu ucciso al vicolo Cacciabove con colpo di arma
bianca un vice-brigadiere dei carabinieri. Egli non era in uniforme e si dice
fosse con delle donne.
Giovedì
30 — Nella notte scorsa è stata illuminata a gaz, per prova,
tutta la strada Papale ed il Corso e pare sia riuscito bene.
Anno 1854
Gennaio
Domenica 1
— Questa sera è stata illuminata definitivamente a gaz
(restando però per cautela accesi i lampioni a olio) tutta la strada del
Corso e la strada Papale sino a circa la mezzanotte; sembra che riesca bene.
Mercoledì
18 — Questa mattina sono andato a S. Pietro per vedere il Deposito
di Gregorio XVI, che era scoperto. Le due statue laterali sembra che siano
riuscite troppo grandi.
Sabato 21 — Una
Notificazione della Segreteria di Stato annunzia il ritiro dei Boni del Tesoro
di scudi cinquanta, di venti, di dieci e di cinque dentro il corrente anno
coll’intervallo di tre mesi per ciascuna classe e colle stesse norme che furono
prescritte nel decorso Settembre 1853 per il ritiro di quelli di scudi cento e
di uno scudo.
Martedì
24 — Questa mattina alla piazza dei Cerchi sono stati decapitati tre
già soldati di Finanza rei di omicidi, commessi nel tempo della
Repubblica, sotto il comando del ben noto Zambianchi dentro il Monastero di S.
Calisto; uno dei quali di Ravenna, uno di Forlì, ed uno di Ascoli. Tutti
e tre sono morti nella più ostinata impenitenza, unita ad una insolente
sfrontatezza. A minorare lo scandalo l’esecuzione si è fatta di
buonissim’ora.
Febbraio
Mercoledì
22 — Una Notificazione del Card. Vicario pubblicata ieri invita i
Romani a soccorrere gli abitanti dei paesi dell’Umbria, danneggiati dai
terremoti, e destina i componenti a raccogliere le offerte.
Mercoledì
29 — Oggi è giunta la triste notizia che il Duca di Parma
è stato ucciso con più d’un colpo di pugnale nel basso ventre,
per cui non è sopravissuto, per quanto si dice, che sino all’indomani.
S’ignorano i dettagli dell’atroce fatto.
Luglio
Sabato 1 — Il noto
Grandoni, condannato (per quanto si dice) alla pena capitale come uno dei
principali correi dell’omicidio di Rossi, benché il tenore della sentenza
sottomessa al Papa ancora non si conosca, si è data la morte in carcere
strangolandosi con una cravatta.
Sabato 22 — Questa
mattina alla Bocca della Verità è stato giustiziato col taglio
della testa un tal Santo Costantini, condannato (come Grandoni suicidato) come
uno dei rei principali dell’omicidio Rossi e disgraziatamente è morto
impenitente. L’esecuzione è stata alle 6, ma, non ostante, il concorso
degli spettatori è stato grande.
Lunedì
24 — Ier l’altro fu denunziato un caso di colera nell’ospedale di S.
Spirito, per quanto i medici non siano concordi nel loro parere sul medesimo.
Oggi poi colla posta si è avuta la notizia di alcuni casi accaduti a
Napoli in seguito di che è stata ordinata la quarantena al confine tanto
di terra che di mare.
Ottobre
Giovedì
12 — (Ariccia) Alle ore 9,30 antimeridiane è giunto da Roma
il Papa, ed è smontato al principio del ponte verso Albano, ove sotto
una tenda erano ad attenderlo il Card. Altieri, Presidente di Roma e Comarca
col Consiglio amministrativo e le Magistrature di Albano, Ariccia e Genzano e
corteggiato da tutti questi e dal Card. Patrizi è venuto a piedi sino
all’Ariccia e quindi in Chiesa a ricevere la benedizione del SS.mo. Oggi
è stato aperto per tutti i legni a rote il passaggio del ponte; domani
s’incomincerà ad esigere il pedaggio.
Mercoledì
25 — In questi giorni si è rinnovato il concorso di gente
alla Chiesa di S. Maria in Monticelli, ove col superiore permesso si è
tornato a collocare l’immagine di Gesù Nazareno, che nello scorso giugno
fu trasportata, per ordine del Vicariato, nell’interno della Casa di quei Padri
Dottrinari. Molti attestano che il prodigio dell’apertura degli occhi di quell’imagine,
annunziato allora, continui ad osservarsi anche adesso.
Giovedì
26 — Cominciano ad arrivare i Vescovi esteri per trovarsi
all’adunanza, convocata dal Papa.
Novembre
Domenica
19 — Si sente che a Rimini è accaduto un gran tumulto
popolare, che ha avuto, si dice, per motivo il gravoso prezzo dei grani, in
conseguenza del quale sono rimasti uccisi due creduti incettatori dei medesimi
ed un sensale. Se si ha da credere ad alcune voci, parrebbe che la truppa
pontificia non avesse fatto troppo il suo dovere.
Lunedì
20 — Questa mattina nella Sala Ducale al Vaticano si è tenuta
una adunanza di tutti i Vescovi, che si trovano convocati in Roma.
Mercoledì
28 — Questa sera è giunto in Roma da Napoli per la via di
mare il corpo della Principessa di Canino, ed è stato trasportato in
carrozza, con grande accompagnamento, alla Chiesa di S. Maria in Via Lata,
secondo la sua disposizione.
Dicembre
Venerdì
1 — Il Giornale di oggi ha annunziato che, attesa la
dimissione emessa dal Sig. Angelo Galli, sin qui pro-Ministro delle Finanze, il
S. Padre ha nominato Ministro delle Finanze Mons. Ferrari.
Martedì
5 — Il Giornale di Roma ha dato oggi l’elenco di tutti i
Vescovi esistenti attualmente in Roma, che ascendono (non compresi i Vescovi
Cardinali) al numero di 146.
Venerdì
8 — Questa mattina il Papa ha fatto il Pontificale a S. Pietro, a
cui sono intervenuti cinquanta Cardinali e più di centocinquanta Vescovi
ed Arcivescovi. Inter Missarum solemnia ha pronunziato il decreto con
cui vien deciso che la Concezione Immacolata della B. Vergine deve tenersi come
Dogma della Chiesa Cattolica. Subito seguita la pubblicazione si è fatta
la salva di artiglieria dal Castel S. Angelo, ed han suonato per un’ora tutte
le campane. Questa sera si è fatta anche l’illuminazione della cupola.
Domenica
10 — Il Papa questa mattina è andato a consacrare la
riedificata Basilica di S. Paolo, benché non ancora compita. Il concorso
è stato grande malgrado il tempo sia stato sempre minaccioso.
Mercoledì
27 — In questi giorni è principiato il trasporto della colonna,
che giaceva da tanti anni nel cortile del palazzo di Monte Citorio e che ora si
deve innalzare in piazza di Spagna, in faccia al Collegio di Propaganda, in
memoria della dichiarazione del Dogma dell’Immacolata Concezione della B.
Vergine.
Sabato 30 — La colonna,
giunta al suo destino, è stata collocata nella così detta piazza
Mignanelli, ove subirà gli opportuni restauri.
Anno 1855
Febbraio
Mercoledì
14 — Oggi si è avuta la notizia della morte del Duca di
Genova, fratello del Re di Sardegna, seguìta ai 10 corrente. Egli
è il terzo che in pochi giorni ha perduto la Casa Reale di Savoia.
Mercoledì
28 — Un editto della Segreteria di Stato, in data di ieri l’altro,
restituisce l’intiera franchigia ai porti di Ancona e Civitavecchia, come la
godevano prima della legge del 1° febbraio 1850, che resta perciò
abrogata.
Marzo
Martedì
6 — Questa sera sulla torre del Campidoglio è stato fatto
l’esperimento di una luce elettrica, che risplendeva molto bene.
Domenica
11 — Oggi è partito il 21° reggimento francese d’infanteria
per Civitavecchia, onde imbarcarsi immediatamente per l’Oriente.
Aprile
Giovedì
12 — Il Papa è andato questa mattina alla tenuta dal Coazzo
fuori porta Pia, di proprietà di Propaganda a vedere l’antica chiesa e
sepolcro di S. Alessandro Papa e Martire, ivi ultimamente disotterrato; e
quindi a pranzo a S. Agnese fuori le Mura con sei Cardinali (Antonelli,
Patrizi, D’Andrea, Marini, Schwarzemberg ed il Patriarca di Lisbona), il
Generale in capo francese, un Generale austriaco ecc. Dopo il pranzo il Papa
è passato ad una camera contigua, ed ivi nell’atto che ammetteva al
bacio del piede i seminaristi di Propaganda, uno dei travi che sosteneva il
pavimento della camera si è rotto nel mezzo, e tutta la comitiva di
più di cento persone, compreso il Papa è caduta in un sottoposto
tinello in mezzo alle macerie; fortunatamente la rovina del pavimento, non
essendo stata precipitosa non vi sono state disgrazie estremamente fatali da
compiangere.
Sabato 25 — Sulla piazza
del Popolo questa mattina è stato dato il castigo del cavalletto ad un
malvivente (cognito ladro) come uno dei rei autori del disordine accaduto
domenica scorsa in occasione della tombola. Si dice che altri correi abbiano
subìto la stessa pena alle carceri.
Maggio
Domenica 6 — Oggi tra le
5 e le 6 pomeridiane il Card. Franzoni, Prefetto di Propaganda, ha fatto la
funzione di porre la prima pietra al monumento che il Papa fa erigere a piazza
di Spagna, dirimpetto al portone di Propaganda, in memoria della dichiarazione
dogmatica della Immacolata Concezione della B. Vergine.
Mercoledì
9 — Giorni sono a Rocca di Papa col pretesto d’impossessarsi (per
quanto si dice) delle macchie della Casa Colonna, si suscitò un
movimento rivoluzionario; si eresse un albero con un berretto rosso in cima, si
pretese di creare un governo indipendente, si emanarono varie risoluzioni,
condanne e cose simili. Una cinquantina di carabinieri, colà spediti,
pose fine al disordine ed arrestò un certo numero di persone.
Giugno
Mercoledì
13 — Ieri dopo pranzo, nell’atto che il Cardinale Antonelli,
Segretario di Stato scendeva dal suo appartamento del palazzo Vaticano in
compagnia del pittore Minardi, fu aggredito da un tale che tentò di
ferirlo con un’arme che, per quanto si dice, era un forchettone a tre punte; ma
fortunatamente il Cardinale poté evitare il colpo senza essere offeso.
L’aggressore che fu arrestato sul fatto, è un cappellaio, che ha bottega
in via de’ Cesarini, di cognome De Felici.
Mercoledì
20 — Un editto di Segreteria di Stato pubblicato oggi, annunzia
l’emissione di Certificati di cento e di cinquanta scudi, fruttiferi al 3 per
cento e rimborsabili a certe epoche, quali si daranno a pagamento di debiti
dell’Erario, anteriori al giugno 1849.
Martedì
26 — Ieri sera arrivarono da Civitavecchia il Duca e la Duchessa del
Brabante, figlio e nuora del Re del Belgio. Essi alloggiarono alla locanda
Serny. Questa sera è arrivato pure il Re di Portogallo accolto con tutti
gli onori.
Luglio
Domenica 1
— Quest’anno nella ricorrenza della festa di S. Pietro è
stata tralasciata la solita protesta per la non adempita presentazione del
tributo della Chinea per il Regno delle due Sicilie. Quali siano state le
trattative o convenzioni precedenti a questa novità, s’ignora assolutamente.
Mercoledì
11 — Questa mattina circa le 6 è stato giustiziato col taglio
alla testa alla Bocca della Verità il reo del tentato omicidio del Card.
Antonelli, per nome Antonio De Felici.
Sabato 28 — Essendo
comparsa una banda di malviventi dalle parti di Palestrina, che si suppone
abbia mire politiche e segnatamente quella di favorire la fuga dei condannati
politici nella fortezza di Paliano, è stata fatta una spedizione di una
forza piuttosto considerevole di carabinieri a quella volta.
Agosto
Sabato 4 — Essendosi
riaperta la Chiesa della Minerva, chiusa da vari anni per i lavori ed
innovazioni fattevi, questa mattina, festa di S. Domenico, il Papa vi è
andato a fare la consacrazione del rinnovato altar maggiore. Sulla piazza ieri
sera e questa sera illuminazioni e banda.
Domenica 5 — Oggi dopo
pranzo, con solenne processione, ha avuto luogo la traslazione del corpo di S.
Caterina da Siena, che dalla Cappella di Capranica alla Minerva, ove era
custodita sin qui, si va a collocare sotto il rinnovato altar maggiore. Vi
è intervenuto il Magistrato romano.
Lunedì
27 — Ha dato molto da parlare in questi giorni la disparizione di un
tal P. Perusso della Maddalena, il quale dopo predicato venerdì scorso
nella sua chiesa, fu chiamato da due persone incognite ad oggetto di andare ad
assistere un’altra persona inferma gravemente e condotto con loro non è
più comparso. Generalmente si suppone sia stato condotto al S. Uffizio.
Settembre
Sabato 1 — Un tal
Mancini, nativo dell’Ariccia, gravemente compromesso nel processo dell’agosto
1853, il quale aveva finta e sostenuta l’apparenza di pazzo, ed era
perciò detenuto all’Ospedale dei dementi alla Lungara, è riuscito
a fuggire.
Martedì
11 — Due dispacci telegrafici recano l’uno la notizia di aver gli
alleati presa l’importante fortificazione di Malakoff a Sebastopoli, e l’altro
l’annunzio della occupazione della parte della città verso il sud.
Martedì
18 — Per la vittoria di Sebastopoli questa mattina si è
cantato solenne Te Deum a S. Luigi de’ Francesi, e questa sera si
è fatta illuminazione a detta Chiesa, al palazzo Colonna, ove abita
l’Ambasciatore e in tutti i luoghi che hanno rapporti colla Francia e
segnatamente al Casino francese a piazza Colonna, alle di cui finestre erano
esposte le bandiere alleate, francese, inglese, sarda e ottomana.
Novembre
Giovedì
1 — Un editto di Segreteria di Stato, pubblicato oggi, annunzia il
permesso d’introduzione dei vini provenienti dall’estero, mediante un dazio di
baj. quaranta il barile.
Venerdì
2 — Il permesso d’introduzione dei vini comuni e spiriti forestieri
ne fissa il termine a tutto Giugno avvenire, ed il dazio è per i primi
di baj. quaranta e per i secondi di scudi quattro per ogni cento libre lorde.
Sabato 3 — Il Papa
questa mattina ha tenuto un concistoro in cui con analoga allocuzione ha
comunicato al S. Collegio il Concordato conchiuso coll’Imperatore d’Austria per
gli Affari ecclesiastici dei suoi Stati di Germania.
Venerdì
9 — Questa mattina si è tenuta in casa mia la Congregazione
della strada di Bracciano per prendere le misure in seguito della fuga di
Retrosi, che era esattore e computista del Consorzio.
Fine